Some songs for Loki

di IronandSalt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You're in ruins ***
Capitolo 2: *** Yeah, you could be the greatest ***
Capitolo 3: *** Why do I love you? ***
Capitolo 4: *** Oh if the sky comes falling down, for you ***
Capitolo 5: *** It's getting dark too dark to see ***
Capitolo 6: *** Poi furono soltanto i fiordalisi ***
Capitolo 7: *** Are we demented? Or am I disturbed? ***
Capitolo 8: *** Comunicazione di servizio ***
Capitolo 9: *** All You Need is Love ***



Capitolo 1
*** You're in ruins ***


Do you know what’s worth fighting for?
When it’s not worth dying for?
Does it take your breath away
And you feel yourself suffocating?

Loki aveva sempre saputo per cosa combattere, e aveva sempre saputo quando ritirarsi.
Aveva combattuto per la gloria, per il trono, per il potere.
Aveva lottato contro quelli che un tempo erano suoi amici, quelli che, malgrado tutto, considerava una famiglia.
Nulla poteva fermare la sua ascesa, tranne questo.
Non pensava che sarebbe mai arrivato a tanto, per un briciolo di orgoglio.
Ora la consapevolezza di ciò che aveva fatto lo lasciava senza fiato, gli faceva salire un groppo alla gola. Sentiva le lacrime premere contro le palpebre serrate sui suoi occhi, ma le tratteneva. Un re non piange, mai.
Non davanti al suo esercito.
 
Does the pain weigh out the pride?
And you look for a place to hide?
Did someone break your heart inside?
 
Ora il suo ego era messo da parte, la sua ricerca del potere era terminata, tutto per un solo, piccolo, insignificante gesto.
Correva per la landa desolata in cerca di un luogo in cui rintanarsi, un posto per poter piangere tranquillo, come faceva da piccolo quando Odino adulava Thor al posto suo, solo che questa era una cosa più seria di una delusione infantile. Ma non trovava nulla, e ritornò al punto da cui era partito.
Le lacrime pretendevano di essere liberate, piccole schegge del suo cuore che volevano uscire all’esterno per rivelare il suo dolore a tutti, per mostrare che anche un Gigante di Ghiaccio prova sentimenti.
 
You’re in ruins.
 
Quel gesto che poteva essere evitato solo con un po’ di autocontrollo lo stava distruggendo.
 
One, 21 guns
Lay down your arms, give up the fight
One, 21 guns,
Throw up your arms into the sky,
You and I.
 
Accanto a lui la battaglia infuriava ancora, mentre lui era crollato in ginocchio sul brullo terreno, chiedendosi perché tutto non si era fermato, perché la gente non piangeva e si struggeva dal dolore per ciò che era successo.
Semplicemente nessuno se n’era ancora accorto
Aprì gli occhi color del cielo e lasciò uscire le pungenti gocce salate, che gli caddero sulla guancia scendendo fino alla bocca.
Da bambini lui e Thor avevano l’abitudine di leccare le lacrime che arrivavano sulle loro labbra quando piangevano, e ricordando questo il Dio degli Inganni sorrise, facendo riaffiorare i ricordi di tutte le abitudini che lui e suo fratello-non fratello condividevano.
Sembrava banale, ma all’inizio di tutti i pasti avevano il vizio di spostare le posate dalla destra alla sinistra, senza un motivo, e lo facevano ancora. Erano molti, troppi, i piccoli gesti che li accumunavano.
 
When you’re at the end of the road
And you lost all sense of control
And your thoughts have taken their toll
When your mind breaks the spirits of your soul
 
La sua vittoria era vicina, ed a quel punto aveva perso il controllo su tutto, lasciando che fosse l’adrenalina a comandare, senza pensare più a niente, lasciando che i gesti venissero fuori in automatico.
Ma ora pian piano stava riprendendo lucidità, rendendosi sempre più conto del gesto scellerato che aveva compiuto per il comando dei Nove Regni.
Per un trono aveva ucciso Thor, solo perché gli si era parato davanti cercando di proteggere la Midgardiana, Jane.
La sua anima si frantumava lentamente, nulla aveva più importanza, nemmeno la sua battaglia.
Più la sua mente si accorgeva che stavolta la sua magia non lo avrebbe salvato dalla rovina, più i pezzi del suo spirito si facevano acuminati e penetravano nel suo cuore.
 
Your faith walks on broken glass
And the hangover doesn’t pass
Nothing’s ever built to last
 
Tutte le sue certezze stavano crollavano come un castello di carte, uno di quelli che si divertiva a creare da piccolo e in cui bastava spostare una sola tessera per far cadere tutto.  Loro li costruivano insieme, e puntualmente Thor faceva crollare tutto, mentre Loki sarebbe stato per ore a guardarli per apprendere tutti i segreti sull’equilibrio.
I ricordi continuavano a scorrergli in testa come un fiume in piena, facendogli rivivere momenti belli e noiosi.
Certo, nulla era fatto per durare, ma sperava che quei momenti sarebbero continuati per molto altro tempo. Dopo tutto, loro non morivano di morte naturale, o no? Quindi perché non pretendere un flusso infinito di ricordi?
 
You’re in ruins
 
Era in rovina.
 
One, 21 guns
Lay down your arms, give up the fight
One, 21 guns,
Throw up your arms into the sky,
You and I.
 
Avevano passato assieme talmente tante avventure, che in fondo, anche se diceva di odiarle, Loki sperava di viverne ancora. E tante.
Invece no, tutto era spirato verso il cielo, senza un perché, senza un motivo, per colpa del più “usato” dei sette vizi capitali: l’Invidia.
Era l’Invidia che spingeva a rubare un giocattolo da un altro bambino quando si era piccoli, era l’Invidia che spingeva gli adolescenti a conquistare sempre più cuori, ed era sempre l’Invidia che spingeva a cercare di usurpare il trono promesso al proprio fratello.*
Ma adesso l’Invidia aveva fatto qualcosa di peggiore: l’aveva spinto ad uccidere per il potere. Non era mai importato, a Loki, di chi uccidesse, ma questo… Gli importava eccome.
 
Did you try to live on your own
When you burned down the house and home?
Did you stand too close to the fire
Like a liar for forgiveness from a stone?
 
Loki sapeva che qualunque cosa avrebbe fatto, una volta tornato a casa Thor l’avrebbe sempre perdonato. Sempre. Il Dio del Tuono era l’unico che riteneva ci fosse qualcosa di buono sepolto sotto gli inganni, sotto le menzogne, ma questa volta il Signore del Caos sapeva che nessuno l’avrebbe più scusato. D’altronde, non si perdonava nemmeno da solo, perché avrebbero dovuto farlo gli altri?
Aveva giocato con il fuoco e si era scottato, credendo di potersi fermare in tempo.
Un bugiardo che ormai non aveva più niente per cui mentire.
 
When it’s time to live and let die
And you can’t get another try
Something inside this heart has died
You’re in ruins.
 
Molti gli avrebbero detto di lasciar perdere, di andare avanti a combattere, fregandosene come aveva sempre fatto. Ma la situazione era diversa, non aveva ammazzato una persona che non conosceva o di cui non gli importava nulla.
Era il tempo di lasciar vivere gli altri e di morire, d’altronde il suo cuore si era già frantumato, perché non frantumare anche il resto?
Prese un pugnale d’argento trovato per caso sulle rocce, già sporco di sangue e, semplicemente, lo conficcò là dove dovrebbe esserci il centro pulsante della vita.
Il suo ultimo pensiero prima che il suo corpo cadesse sulla nuda terra accanto a quello del fratello che aveva amato** fu che doveva essere davvero disperato per compiere un gesto del genere.
D’altronde, un uomo che aveva appena ucciso il ragazzo con cui era cresciuto non poteva che essere in quella situazione.
 
One, 21 guns
Lay down your arms, give up the fight
One, 21 guns,
Throw up your arms into the sky,
You and I.
One, 21 guns
Lay down your arms, give up the fight
One, 21 guns,
Throw up your arms into the sky,
You and I.
 
Compiuto quel gesto, finalmente la sua anima salì verso il cielo, uscendo dal suo corpo per riveder le stelle*** assieme a suo fratello.
 
 
 
 
*Le ripetizioni in questo punto sono volute
**“Che aveva amato” non è in senso letterale, è per non dire “a cui aveva voluto bene”, quindi, fan delle Thorki, placatevi XD
***Citazione di Dante Alighieri, Inferno, ultimi versi dell’ultimo canto:
“Salimmo su, ei primo ed io secondo,
tanto ch’io vidi de le cose belle
che porta il ciel, per un pertugio tondo;
e quindi uscimmo a riveder le stelle”
 
 
 
 
Ed eccomi con la prima delle song-fic di questa raccolta dedicata a Loki!
Aww grazie, almeno non ho dovuto scopare con mio fratello!
Stai zitto che mi stanno iniziando a piace le Thorki
Argh
Fatemi pure delle richieste per le canzoni, accetto tutto tranne:
One Direction, Justin Bieber, Miley Cirus, Violetta e altri bimbiminchia che non sanno cantare cantanti del genere.
Un bacio,
Rage and Love
 

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Capitolo 2
*** Yeah, you could be the greatest ***


Yeah, you could be the greatest
You can be the best
You can be the king kong banging on your chest
You could beat the world
You could beat the war
You could talk to God, go banging on his door
 
Loki era convinto di essere il migliore, di essere l’erede del trono, di essere superiore a suo fratello grazie alle sue capacità. Sapeva che il cervello era più utile dei muscoli, però era in qualche modo invidioso di Thor, per un motivo banale: lui somigliava di più ad Odino.
Il Dio degli Inganni non riusciva a spiegarsi il perché delle sue spalle magre, del suo corpo esile e dei capelli scuri, fino a quando non venne a sapere di essere un Gigante di Ghiaccio, e dopo il suo iniziale sgomento e disprezzo vero sé stesso, iniziò a capire.
Capì che per quello era ancor più speciale di suo fratello, e si mise a cercare un modo per poter essere il sovrano.
Cominciò con l’ingannare Thor facendogli credere che Odino fosse morto, poi portò Laufey all’interno di Asgard con lo scopo di uccidere il Re. Alla fine aveva assassinato il Gigante e si era finto morto.
Aveva poi scatenato una guerra per conquistare Midgard, ma gli Avengers l’avevano fermato, bloccando ancora i suoi progetti e rinchiudendolo in prigione.
Ma sapeva che prima o poi avrebbe avuto la sua vendetta, ed allora tutti si sarebbero inchinati di fronte a lui.
 
 You can throw your hands up
You can be the clock
You can move a mountain
You can break rocks
You can be a master
Don't wait for luck
Dedicate yourself and you can find yourself
 
Loki era capace di fare tutto, o meglio: faceva credere di poter fare tutto. Riusciva a dare l’impressione di aver frantumato del granito mentre quello era ancora intatto nella sua mano. Era grato a sua madre per averlo iniziato alle arti magiche, grazie a quello poteva diventare qualcun altro. E questo lo avvantaggiava in tutto.
Non era uno da scontri, ma quando essi si presentavano non si tirava indietro, non aspettava mai un colpo di fortuna o l’aiuto di qualcuno, faceva da solo, perché la solitudine era il suo campo.
D’altronde, era sempre stato solo: Odino non lo amava come aveva amato Thor, ed il suo vero padre l’aveva abbandonato. Thor lo riteneva un peso, si fingeva disponibile con lui ma in realtà lo odiava, mentre Loki gli voleva un gran bene. L’unica che lo capiva era sua madre, l’unica che ricambiava il suo amore.
 
Standing in the hall of fame
And the world's gonna know your name
Cause you found  what you promised
And the world's gonna know your name
And you'll be on the walls of the hall of fame
 
Loki aspettava, nella sua cella, il momento in cui tutti avrebbero saputo il suo nome, il giorno in cui avrebbe ottenuto ciò che si era promesso, e avrebbe avuto la sua gloria, la sua fama.
 
 You could go the distance
You could run the mile
You could walk straight through hell with a smile
 You could be the hero
You could get the gold
Breaking all the records
That thought never could be broke
 Do it for your people
Do it for your pride
Never gonna know if you never even try
 Do it for your country
Do it for you name
 
Aveva percorso miglia, Loki, per ottenere quello che voleva, ma ogni volta era tornato allo stesso punto.
Aveva attraversato la sofferenza sorridendo, aveva provato ad essere buono, ad abbandonare la cattiveria e il rancore verso quelli che erano veri Asgardiani, ma non ce l’aveva fatta.
Lui lo faceva per sé stesso, per la sua causa, per il suo nome, per l’orgoglio.
Non gli importava di nient’ altro.
 
Cause there's gonna be a day
When your, standing in the hall of fame
And the world's gonna know your name
Cause you found  what you promised
And the world's gonna know your name
And you'll be on the walls of the hall of fame
 Be a champion, be a champion,
Be a champion, be a champion
 On the walls of the hall of fame
 
Perchè sapeva che un giorno il mondo si sarebbe inchinato, avrebbe scandito il suo nome, quando finalmente avrebbe vinto e avrebbe avuto il trono, senza nessuno ad impedirglielo. Doveva solo eliminare i suoi nemici, uno ad uno.
 
 Be students
Be teachers
Be politicians
Be preachers
 Be believers
Be leaders
Be astronauts
Be champions
Be true seekers
 Be students
Be teachers
Be politicians
Be preachers
 Be believers
Be leaders
Be astronauts
Be champions
 
Si era trasformato in molte persone nella sua vita, una volta da gentiluomo, una da guerriera, e nessuno aveva mai capito come facesse a compiere le sue malefatte.
Nemmeno da piccolo, quando aveva rasato i capelli a Sif, avevano collegato subito l’accaduto a lui.
Era semplicemente un campione, il migliore, e sapeva che lo sarebbe stato sempre.
 
 Standing in the hall of fame
And the world's gonna know your name
Cause you found  what you promised
And the world's gonna know your name
And you'll be on the walls of the hall of fame
 
Avrebbe ottenuto ciò per cui lottava, tutti l’avrebbero conosciuto, avrebbe avuto la sua gloria.
 
 
 (You can be a champion)
You could be the greatest
(You can be a champion)
You can be the best
(You can be a champion)
You can be the king kong banging on your chest
 (You can be a champion)
You could beat the world
(You can be a champion)
You could beat the war
(You can be a champion)
You could talk to God, go banging on his door
 (You can be a champion)
You can throw your hands up
(You can be a champion)
You can be the clock
(You can be a champion)
You can move a mountain
(You can be a champion)
You can break rocks
 (You can be a champion)
You can be a master
(You can be a champion)
Don't wait for luck
(You can be a champion)
Dedicate yourself and you can find yourself
(You can be a champion)
 Standing in the hall of fame
 
Per ottenere la fama avrebbe mosso montagne, spaccato rocce, scatenato altre guerre, non avrebbe aspettato nulla, avrebbe ucciso, distrutto,  ingannato persino gli altri dei, conquistato i Nove Mondi, bloccato il tempo, tutto, pur di dimostrare a tutti che Laufey aveva sbagliato ad abbandonarlo e Odino a non ritenerlo degno di salire al trono.
Loki pensava a tutto questo, seduto nella sua cella, e rideva. Forse era pazzo, forse era soltanto in cerca di gloria.
 
 
 
 
 
 


Spazio Autrice:
Ok, questo capitolo non mi soddisfa granché. Trovo che Hall of Fame sia una canzone molto adatta a Loki, ma non penso di essere riuscita a rendere bene le mie idee.
Fatemi sapere e fate anche richieste per delle canzoni. Ringrazio Im a Murder Girl che ha recensito, sto cercando un idea per la canzone che mi hai consigliato.
Un bacio,
Rage and Love.

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Capitolo 3
*** Why do I love you? ***


Thorki. Don’t like, don’t read.
 
Questo capitolo è per Im A Murder Girl,
che mi ha consigliato questa canzone stupenda.
 
 
 
Every time we lie awake
After every hit we take
Every feeling that I get
But I haven’t missed you yet
 
Loki mentiva sempre, d’altronde era il Dio degli Inganni, ma quando Thor lo guardava con quegli occhi blu, triste perché colui che considerava un fratello gli aveva mentito, gli si spezzava il cuore. Si sentiva davvero male quando mentiva a Thor, anche se era necessario, ed era sempre come un pugno nello stomaco, un dolorosissimo pugno nello stomaco.
Quando il Dio del Tuono era stato esiliato sulla Terra, aveva finto di compiacersene, ma dentro sentiva un vuoto enorme, incolmabile, profondo. La notte piangeva, sapendo che le probabilità di rivedere suo fratello erano scarse, e non riusciva a spiegarsi il perché di quelle sensazioni.
Anche tempo dopo, quando pensava che ormai Thor non sarebbe tornato e si era messo il cuore in pace, quel dolore tornava, senza lasciarlo più per giorni, ed allora era sempre più scontroso.
Ed era andato su Midgard per mentirgli ancora, dicendo a se stesso che era conquistare il trono, ma in realtà era solo per rivederlo.
 
Every roommate kept awake
By every sigh and scream we make
All the feelings that I get
But I still don’t miss you yet
Only when I stop to think about it
 
E poi erano tornati su Asgard, entrambi, iniziando a capire che quello che c’era fra loro non era odio, era un sentimento ben più subdolo e complesso dell’odio.
Avevano cominciato ad incontrarsi, di notte, nel silenzio delle loro camere, comprendendo sempre di più, aiutati dai baci e dalle carezze e dalle parole, che il loro era amore. Thor era riluttante per via di una mortale di cui si era invaghito nella sua breve permanenza su Midgard, ma Loki gli fece cambiare idea.
E allora furono gemiti soffocati dalle lenzuola, graffi sulla pelle nascosti dai vestiti, parole sussurrate al buio.
Nessuno sapeva di questa relazione, solo loro e la luna che assisteva impassibile al loro amore, silenzioso e dolce amore.
Silenzioso come loro il giorno dopo, passato senza parlarsi o guardarsi, attendendo solo che arrivino le tenebre.
A volte passavano settimane prima che riuscissero a vedersi di nuovo, soprattutto per colpa di Sif, che non aveva rinunciato a Thor nemmeno dopo aver sentito la storia con la mortale e che delle volte lo "intratteneva" fino al mattino dopo.
Ed allora aspettavano, accontentandosi dei ricordi, senza dimenticare mai nulla. Nemmeno quando pensavano ad altro li abbandonavano, erano sempre lì, nascosti, pronti a ritornare a scorrere.
 
I hate everything about you
Why do I love you?
I hate everything about you
Why do I love you?
 
Eppure, Loki ne era certo, lui odiava anche Thor, perché era sempre il migliore, sempre il più bravo, in tutto. Nella lotta, nelle scorribande, nel conquistare le donne, lui eccelleva. Anche se ormai aveva occhi solo per il Gigante di Ghiaccio, che a sua volta pensava solo a lui.
Forse lo odiava perché lo amava. 
Odiava il modo in cui lo guardava, eppure lo incantava.
Odiava il fatto che lui avesse braccia forti e muscolose, ma era una delle cose che gli piaceva di più.
Odiava la sua ingenuità, che lo inteneriva sempre.
E non capiva nemmeno come potesse amarlo.
 
Every time we lie awake
After every hit we take
Every feeling that I get
But I haven’t missed you yet
Only when I stop to think about it
 
E quando era giorno Loki tornava il solito bugiardo, mentiva ancora anche a Thor, qualche volta. Agli occhi del sole era sempre il solito, mentre alla luna appariva nella sua veste più fragile.
La notte non era più un Gigante di Ghiaccio, ma di vetro, pronto a infrangersi ad un minimo colpo, ad una delusione, e Loki odiava essere così.
Non lo dimenticava di giorno, tentando di essere più equilibrato, mostrandosi un po’ di più alla luce e restando più impassibile di notte, ma poi non ci riusciva e ricadeva in preda alle sensazioni.
Il giorno dopo si prometteva ancora, ed ancora, ed ancora, senza mai riuscire nel suo intento.
Qualche volta Loki adocchiava Sif tubare intorno al Dio, ma cercava di non pensare agli innumerevoli modi per ucciderla.
Anche quand’erano più piccoli, quando Thor dava corda a Sif, Loki provava una sorta di rabbia possessiva, che tentava di reprimere, senza capirne il motivo scatenante, ed allora smetteva semplicemente di interessarsi a quella sensazione, cosa diventata ormai impossibile.
 
 
I hate everything about you
Why do I love you?
I hate everything about you
Why do I love you?
 
Se si potesse tornare indietro nel tempo, Loki avrebbe di sicuro dato una svegliata al suo io passato e avrebbe svelato subito i suoi sentimenti al suo fratellastro, magari facendosi odiare, magari senza essere ricambiato, solo per togliersi quella sensazione che anche da giovane lo assaliva.
Era convintissimo che si trattasse di odio, puro odio, invece era qualcosa di più.
O magari all’inizio era stato odio, ma poi era cambiato. Di una cosa era certo: ora era felice così, senza pensieri, senza problemi.
Aveva abbandonato la conquista del trono, conscio che sarebbe comunque spettato a Thor e che se si sarebbe seduto su di esso, non l’avrebbe sentito suo.
 
Only when I stop to think
About you, I know
Only when you stop to think
About me, do you know
 
Loki aveva affinato una capacità bizzarra: riusciva a smettere completamente di pensare. Non era come quando gli altri dicevano di smettere, che comunque pensavano a qualcosa, magari di banale.
No, lui riusciva davvero a non pensare a nulla, al vuoto.
O almeno, da ragazzo ci riusciva. Ora invece provava e riprovava, ma il ricordo di Thor, nudo accanto a lui, tornava vivido nei suoi occhi ogni volta.
Sapeva che non sarebbe riuscito a dimenticare tutto a distanza di pochi giorni, quindi doveva rinunciare al niente per un po’.
A volte, scrutando negli occhi di Thor, credeva che anche lui avesse sviluppato quell’abilità. Il più delle volte erano persi, vuoti. Ma forse anche lui ripensava alle notti nel suo letto, perché spesso vedeva spuntare sulle sue labbra un lieve sorriso.
Cercavano entrambi di smettere di pensare all’altro, fallendo miseramente.
Loki una volta gliel’aveva chiesto, nascosto al caldo delle coperte, e aveva trovato conferma ai suoi dubbi.
Semplicemente, ormai erano una cosa sola.
 
 
I hate everything about you
Why do I love you
You hate everything about me
Why do you love me
I hate
You hate
I hate
You love me
I hate everything about you
Why do I love you
 
Gli aveva anche chiesto se pensava di dirlo a qualcuno, ed aveva ricevuto di risposta una risata.
A Loki andava bene, bastava che lo sapessero loro e la notte.
Forse anche la notte li odiava e li amava.
Aveva chiesto anche questo a Thor, e lui gli aveva risposto che, sì, odiava le sue bugie, i suoi silenzi, la sua magrezza, i suoi capelli, i suoi occhi e le sue labbra, ma che era per questo che lo amava così tanto.
Loki aveva sorriso e si era stretto a lui, come un gattino che si stringe alla sua mamma per avere riparo mentre fuori piove.
Thor gli aveva sfiorato i capelli corvini, poi entrambi erano scivolati tra le accoglienti braccia di Morfeo.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Ma buon salve! Come state? Come vanno le cose? Spero bene.
Approfitto di questo angolino per ringraziare Whatserface che ha recensito entrambi i capitoli precedenti e che mi ha consigliato una canzone.
Come ho già scritto ad inizio capitolo, dedico questo capitolo a Im A Murder Girl e alla sua passione per le Thorki che mi ha suggerito questa canzone dei Three Days Grace, davvero stupenda e vi consiglio di ascolatrla mentre leggete.
Loki: Complimenti, dillo alla fine. Ah già, ti odio.
E ringrazio anche GinevraMallory per aver recensito il primo capitolo e per tutti i complimenti, scusa se ti rispondo qui e non in messaggio privato, ho letto ora la recensione.
Ovviamente un grazie va anche a voi che leggete e, detto ciò, mi dileguo.
Rage and Love.

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Capitolo 4
*** Oh if the sky comes falling down, for you ***


Hey brother, there’s an endless road to re-discover.
Hey sister, know the water's sweet but blood is thicker.
Oh if the sky comes falling down, for you,
there’s nothing in this world I wouldn’t do.
 
Loki sognava, da bambino. Sognava una strada senza fine, percorsa con suo fratello, a cui voleva un mondo di bene, giocando, ridendo e scherzando.
Sognava di poter restare sempre con lui, ma crescendo aveva capito che avrebbe iniziato ad odiarlo.
Aveva capito che fare del bene dava una dolce soddisfazione, ma che fare del male ne dava molta di più.
Perciò aveva cominciato a tradire tutti, compreso Thor, anche se gli voleva ancora bene.
Anche adesso, avrebbe preferito morire lui al posto del Dio del Tuono, perché per lui avrebbe fatto di tutto.
A volte la sognava ancora, quella strada infinita, e si domandava perché aveva iniziato una guerra.
Poi tornava a sognare lui sul trono, con i Nove Regni al suo comando, e ricordava, cancellando suo fratello da tutto.
Eppure, forse, se il cielo cadesse per Thor, lui ne sarebbe felice.
Sarebbe stato contento per lui.
 
Hey brother, do you still believe in one another?
Hey sister, do you still believe in love I wonder?
Oh if the sky comes falling down, for you,
there’s nothing in this world I wouldn’t do.
 
Loki aveva imparato a diffidare da tutti e da tutto, non credeva in nessuno, se non in se stesso.
Invece Thor riponeva se stesso in chiunque incontrava per strada, sconosciuto o no. Credeva ancora che ci fosse qualcuno capace di provare pietà ed amore verso di lui. Ma nessuno amava Loki.
Ora il Dio degli Inganni pretendeva che tutto finisse, piuttosto che rimanere lì a fissarlo mentre lo incatenava, guardandolo nei suoi occhi del colore dei mari più profondi e limpidi di Midgard.
Thor non voleva questo, lo vedeva da quegli occhi, ma Loki preferiva non dare retta a loro, e pregò che il cielo cadesse in quel momento, stavolta non per Thor, ma per lui.
Forse poteva farlo crollare lui, in fondo tutto gli era possibile.
Ma nemmeno ci provò.
What if I'm far from home?
Oh brother I will hear you call.
What if I lose it all?
Oh sister I will help you out!
Oh if the sky comes falling down, for you,
there’s nothing in this world I wouldn’t do.
 
Era ad Asgard, ma non la sentiva come casa. Non lo era più da quando aveva scoperto di essere un Gigante.
Thor lo implorava con gli occhi, gli chiedeva di non fare movimenti sbagliati, come se potesse cambiare qualcosa.
Ormai aveva perso tutto.
Voleva soltanto un luogo da poter definire “casa”, ma non lo trovava.
Il Dio del Tuono lo scortò nel silenzio, e Loki sentiva addosso gli occhi di tutti. Se non avesse avuto la museruola, avrebbe imprecato.
In quel momento voleva solo svanire, ma avanzava a testa alta, mentre quello che era suo fratello pregava il cielo perché la lingua D’Argento si salvasse.
Solo che questo Loki non lo sapeva, e odiò Thor più che mai, anche se l’altro avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

Hey brother, there’s an endless road to re-discover.
Hey sister, do you still believe in love I wonder?
Oh if the sky comes falling down, for you,
there’s nothing in this world I wouldn’t do.
What if I'm far from home?
Oh brother I will hear you call.
What if I lose it all?
Oh sister I will help you out!
Oh if the sky comes falling down, for you,
there’s nothing in this world I wouldn’t do.
 
Loki era sempre più lontano dalla sua famiglia, anche se si stava addentrando nel castello.
Chiuse gli occhi, rivedendo la strada. La percorreva sempre con Thor, che, stranamente, era graffiato e triste.
Riaprì gli occhi e guardò il Dio. Sapeva che dentro era ferito profondamente, proprio come lo era esternamente nella sua visione, ma non lo dava a vedere.
Provò un po’ di pietà per lui, tornando ad essere il Loki che gli voleva bene, anche se solo per un minuto.
Avrebbe voluto tranquillizzarlo, dirgli che sarebbe andato tutto bene, ma non poteva.
Distolse lo sguardo e pregò che il cielo cadesse in quel momento.
Avrebbe fatto di tutto per Thor, ora ne era davvero certo.
 
 
 
 


Angolo autrice che in questo momento si sta deprimendo per aver scritto questo schifo:
 
Perdonatemi.
Perdonatemi per aver scritto questa “Cosa”. Fa schifo, fa vomitare, non rispecchia l’idea che ho io, ma è la terza volta che la riscrivo.
Criticatela, sputateci sopra, fate qualsiasi cosa vogliate, perché sono consapevole di aver scritto una madornale cagata.
Loki: Approvo.
Voglio dire, in confronto allo splendore del capitolo tre questo è ancora più brutto.
Prima di ingozzarmi di cioccolata piangendo su questo “““““capitolo”””””, voglio ringraziare Im a Murder Girl, FrostSilver e Whatserface che hanno recensito lo scorso capitolo. Ringrazio in particolare Whatserface per avermi segnalato un piccolo errore e per aver inserito la raccolta tra le seguite.
Ringrazio anche Nives96 che l’ha messa tra le preferite e Loki94 che, come Whatserface, la segue.
Detto questo, tiratemi pure pomodori.
Rage and L’Inverno sta arrivando.

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Capitolo 5
*** It's getting dark too dark to see ***


Questo capitolo è per Whatserface,
per lei, per i suoi consigli e per le sue storie.
 


Mama take this badge from me
I can't use it anymore
It's getting dark too dark to see
Feels like I'm knockin' on heaven's door
 
Loki era chiuso nella sua cella quando l’aveva saputo. Un gelo tremendo, troppo freddo perfino per uno Jotun, gli era penetrato nelle viscere, e quando se n’era andato l’aveva lasciato stordito, confuso.
Si sentiva svuotato da tutto: dal calore, dalle sensazioni, dai pensieri.
La sua mente, solitamente molto attiva, ora era riempita dal nulla*, dal buio. Era annebbiata come non mai, e si rifiutava di assimilare la notizia.
Era rimasto immobile per quella che gli pareva un’ eternità, poi si era scagliato contro gli arredi della sua prigione.
Non riusciva più a pensare a nulla, solo al dolore che lo permeava.
Grazie al dolore non sentiva nemmeno il suo corpo, gli sembrava di salire al cielo e di osservare tutto ciò che accadeva dall’alto.
 
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Knock-knock-knockin' on heaven's door
 
Il dolore lo portava via, lo faceva sentire, in qualche modo, libero.
Tutto il peso era cancellato, c’erano solo lui e le sue ferite.
Dopo il dolore, però, era subentrata la calma: una calma spiazzante che lo lasciava sconcertato. Si era riseduto a terra e aveva chiuso gli occhi, per continuare a non sentire nulla, ma non aveva funzionato.
Un po’ di tempo dopo, era arrivato suo fratello: Thor gli proponeva di aiutarlo a vendicarsi degli Elfi Oscuri, e lui aveva accettato.
 
 
Mama put my guns in the ground
I can't shoot them anymore
That cold black cloud is comin' down
Feels like I'm knockin' on heaven's door
 
Per la donna che gli aveva donato le sue armi, avrebbe fatto questo ed altro. Non era la sua vera madre, come gli aveva detto, ma l’aveva amata. Moltissimo.
Ora il freddo tornava, mentre erano in fuga da Asgard, e lui non si spiegava perché.
Forse l’aveva amata più di quanto pensasse.
Persino con suo fratello vicino, la notte, il gelo non lo abbandonava**.
A volte si sentiva ancora lanciato verso il cielo, senza un motivo, senza una spiegazione logica e razionale.
Era il dolore che ancora lo avvolgeva, forse.
 
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Knock-knock-knockin' on heaven's door
Knock-knock-knockin' on heaven's door
 
Eppure, la sera, quando era con Thor, il dolore se ne andava, per poco. Ma poi tornava, più forte e vigoroso, e lui si pentiva di quegli attimi di felicità che li distraevano dal vendicare Frigga.
La notte dopo, tuttavia, tornavano insieme, e a Loki pareva di essere in Paradiso.
 
 
"You just better start sniffin' your own
rank subjugation jack 'cause it's just you
against your tattered libido, the bank and 
the mortician, forever man and it wouldn't
be luck if you could get out of life alive"
Knock-knock-knockin' on heaven's door
 
L’amore era come una droga, ma il dolore era l’effetto collaterale. La fame dopo la Maria, la nausea dopo l’alcol, l’insonnia dopo una sniffata, e Loki si prometteva di non approfittarne più, ma ci ricascava sempre.
Era ormai l’ombra di un uomo, la felicità e la tristezza lo rodevano all’interno, ma non abbandonava Thor e il calore del suo corpo, nemmeno per disintossicarsi.
D’altronde, non c’era nulla di male nel bussare alle porte del Paradiso
 
 
 
 
*Sì, lo so che il nulla non riempie, ma mi piaceva come frase.
**Ebbene sì, accenno di Thorki. Murder Girl, tu mi fai male XD. No dai scherzo, ti adoro.
 
Spazio autrice altamente contagiata dalle Thorki:
Ebbene sì, anche io subisco il fascino di questa coppia, ma non credo scriverò altre Thorki.
La canzone è “Knockin’ on Heaven’s door” dei Guns ‘n Roses, che mi ha consigliato Whatserface.
Accetto richieste di canzoni, possibilmente non di One Direction, Justin Bieber e altri… Ehm… cantanti? (???????????????) del genere.
Detto questo, un bacio e
Rage and Love
 
P.S.: si dovrebbe capire, è ambientata in The Dark World dopo la morte di Frigga.
P.P.S.: capitolo corto, lo so, e forse peggiore dell’altro. Perdonatemi.

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Capitolo 6
*** Poi furono soltanto i fiordalisi ***


Ebbene sì, un’altra Thorki.
La dedico a Im a Murder Girl.
 
 


Questa di Marinella è la storia vera 
che scivolò nel fiume a primavera 
ma il vento che la vide così bella 
dal fiume la portò sopra a una stella 

 
Mentre cadeva dal Bifrost, Loki pensava. Pensava agli occhi di Thor, l’ultima cosa che aveva visto prima di lasciargli la mano.
Non si pentiva per ciò che aveva fatto, ma gli dispiaceva dover abbandonare quello che era stato suo fratello.
 
Sola senza il ricordo di un dolore 
vivevi senza il sogno di un amore 
ma un re senza corona e senza scorta 
bussò tre volte un giorno alla sua porta 

 
Era sempre stato freddo, Loki, incassava i colpi senza mostrare dolore. Persino quando suo fratello lo aveva coperto di insulti per aver tagliato i capelli a Sif, con la voce alterata dall’ira e dall’offesa.
Il Re del Caos lo aveva osservato stoicamente senza far trasparire nulla, poi si era ritirato nelle sue stanze, e aveva pianto.
Aveva pianto perché sapeva, la sua rabbia ne era la conferma, che Thor era innamorato della guerriera, e lui non avrebbe avuto possibilità.
Accoccolandosi tra le coperte, aveva lasciato che le lacrime bagnassero il cuscino.
Aveva rasato Lady Sif nella speranza che senza i suoi boccoli dorati sarebbe apparsa più brutta agli occhi del Tuono, ma non aveva funzionato.
Ora Thor consolava la valchiria, non lui, e questa consapevolezza attanagliava lo stomaco di Loki in modo doloroso.
Cercava di soffocare i singhiozzi premendosi contro il materasso, e aveva sentito dei lievi colpi sulla porta.
Non aveva parlato, ma aveva continuato a piangere silenziosamente, osservando il futuro re entrare nella stanza, quasi sicuramente pronto a rovesciargli di nuovo tutta l’ingrata verità addosso.
Al contrario delle sue aspettative, Thor gli aveva delicatamente asciugato il viso e aveva sorriso leggermente, prendendolo per mano e dicendogli di seguirlo.
 
Bianco come la luna il suo cappello 
come l'amore rosso il suo mantello 
tu lo seguisti senza una ragione 
come un ragazzo segue un aquilone
 
Loki era andato con lui, che lo aveva condotto tra gli alberi e l’aveva baciato, il sole che gli illuminava i capelli biondi facendoli risplendere.
Gli si mozzò il fiato. Possibile che tutto quello che aveva sognato si stesse avverando?
Thor rise alla vista della sua espressione*, e iniziò a sfilargli la veste.
Lo aveva osservato e poi si era tolto il mantello, stendendolo sulla morbida erba umida, poi si era spogliato anche lui, facendogli osservare il suo corpo in tutta la sua meraviglia.
Lo aveva accarezzato gentilmente, stimolandogli i punti più sensibili, eccitandolo sempre di più, ma senza spingersi la limite.
Era la prima volta, per Loki, e lui lo sapeva.
 
E c'era il sole e avevi gli occhi belli 
lui ti baciò le labbra ed i capelli 
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi 
lui pose la mano sui tuoi fianchi 
 
Il cuore di Loki si colmava pian piano di gioia, con la certezza che tutto quello sarebbe crollato con un alito di vento, come la più debole delle illusioni, ma i suoi occhi rilucevano dalla felicità mentre Thor entrava in lui.
Lo fece gemere, urlare, ansimare, come nessuna donna sarebbe mai stata in grado di fare**.
Anche il Dio degli Inganni iniziò a prenderci la mano, a sfiorare la pelle del suo amante, dapprima con imbarazzo e timidezza, poi più deciso e sicuro.
Quando ebbero finito si sdraiarono sul morbido prato, avvolti dal rosso mantello, e Loki dormì, esausto ed insieme sveglissimo.
Nel suo dormiveglia sentì Thor che ancora sfiorava la sua pelle nuda, baciandogliela, finché anche lui non scivolò tra le braccia di Morfeo.
 
Furono baci e furono sorrisi 
poi furono soltanto i fiordalisi 
che videro con gli occhi delle stelle 
fremere al vento e ai baci la tua pelle
 
Il mattino dopo tornarono ad Asgard, senza parlare, guardandosi e scambiandosi qualche lieve bacio di tanto in tanto.
Loki era incantato dagli occhi di Thor, non aveva mai fatto caso al loro colore bellissimo, come quello dei fiordalisi in primavera, e l’altro ricambiò lo sguardo sorridendo, facendogli scendere un brivido lungo la schiena.
Ad Odino e agli altri Thor raccontò di essere andato a caccia, portando con sé Loki come punizione per ciò che aveva fatto a Sif, e tutti ci credettero.
Per poco i due non scoppiarono a ridere per la facilità con cui si ingannavano i loro compaesani.
Quanto fosse facile, Thor lo avrebbe imparato a proprie spese.
Dicono poi che mentre ritornavi 
nel fiume chissà come scivolavi 
e lui che non ti volle creder morta 
bussò cent'anni ancora alla tua porta 
 
Ora cadi, e ricordi l’espressione sul volto del tuo amato, che sapeva di tristezza e di certezze infrante.
Gli occhi di chi ha spezzato un giuramento, quelli di chi aveva giurato di proteggerti e che invece ti vede cadere nel vuoto.
Gli occhi che l’avevano fatto innamorare, fin da subito.
 
Questa è la tua canzone Marinella 
che sei volata in cielo su una stella 
e come tutte le più belle cose 
vivesti solo un giorno , come le rose 
e come tutte le più belle cose 
vivesti solo un giorno come le rose.

 
Più che morire fuori, muori dentro, appassisci, perché sai che non puoi svelargli cher soppravviverai, altrimenti infrangeresti un giuramento ben più importante: quello fatto con te stesso.
Senti il dolore che sta pervadendo Thor come se fosse il tuo, e non puoi fare nulla per alleviarlo, se non continuare a cadere.
Ti riprometti di non abbandonarlo più, una volta che i tuoi piani si saranno compiuti.
Anche questa promessa non verrà rispettata.
 
 
 
 
 
*espressione alla “ma che cazz…” mista alla felicità, per intenderci
**nel senso che per Loki è la prima volta, e crede che Thor sia in grado di eccitarlo come nessuna donna futura potrebbe fare.
 
 
Angolo autrice:
Ebbene sì, DI NUOVO una Thorki.
Loki: Uh-uh, allegria -.- Un po’ più esplicito delle altra, tra l’altro.
Caro, dai la colpa/merito a Im a Murder Girl, che si becca il capitolo dedicato a lei.
Io adoro De André, sono cresciuta con il pane e le sue canzoni (tutto merito di mio padre, sia lodato), quindi una ce ne stava.
E sì che ci stava, quindi mettiamo quella che parla dell’omicidio di una prostituta, perché no?
Vabè, dettagli a parte, la Canzone di Marinella è stupenda ed è una delle mie preferite *^*
 
Ringrazio masu666 e tolle che hanno inserito la raccolta tra le seguite e tutti voi che recensite e leggete (un grazie speciale a Im a Murder Girl e Whatserface che recensiscono tutti i capitoli <3)
Detto questo, vi annuncio che L’Inverno sta arrivando e
Rage and Love

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Capitolo 7
*** Are we demented? Or am I disturbed? ***


Questa non è tutta Jesus of Suburbia,
ma solo due delle cinque parti che la compongono,
in modo da accorciare un po’ il tutto.
Ho scelto le parti che mi sembravano più significative per Loki.
 
 
 



I don't care if you don't care
Everyone Is So Full Of Shit!
Born and raised by hypocrites
Hearts recycled but never saved
 
Tutti quanti credevano in cazzate, come la libertà, l’onore e il dovere.
Loki aveva tentato di far capire a tutti che la libertà è la più grande menzogna della vita, ma aveva fallito.
I Midgardiani erano stupidi e cocciuti, ma ormai non importava.
Era stato cresciuto da persone che credeva di amare e che credeva lo amassero, aveva imparato a disinteressarsi di tutto.
O almeno farlo sembrare.
Aveva imposto al suo cuore un obbiettivo, ma dentro di se teneva ancora alla sua famiglia. Non aveva mai dimenticato che suo padre lo aveva salvato dalla morte, adottandolo.
Era un Jotun, ma la sua anima sarebbe sempre rimasta ad Asgard.
Ma ora, non importava: era ad un passo dal potere.
 
From the cradle to the grave
We are the kids of war and peace
From Anaheim to the middle east
We are the stories and disciples of
The Jesus Of Suburbia
 
Tutti si sarebbero inchinati, presto o tardi.
Tutti i Nove Regni sarebbero stati suoi, prima o poi, un’ unica voce avrebbe urlato il suo nome, avrebbe pregato lui.
Avrebbero parlato del grande Dio delle Illusioni, di colui che era nato con la guerra nel sangue.
Ma ora non importava.
 
Land of make believe
And it don't believe in me
Land of make believe
And I don't believe
And I don't care!
 
Non credeva nessuno in quello che faceva, anche da piccolo.
Solo Frigga e, qualche volta, Thor.
Ma tanto tutti gli avrebbero creduto quando si sarebbe diretto verso il trono.
Da piccolo diceva di voler essere capace di cambiare aspetto. La gente e i suoi coetanei lo deridevano, ma poi ne era stato davvero capace e tutti si erano complimentati con lui, l’incredulità sul volto.
E ora diceva di voler essere il re, e tutti ancora lo deridevano, ritenendolo incapace di governare.
Ma ci sarebbe riuscito, eccome, e allora le risate non sarebbero più importate.
 
Dearly beloved, are you listening?
I can't remember a word that you were saying
Are we demented? Or am I disturbed?
The space that's in between insane and insecure
 
Pensava alle prime parole da sovrano indiscusso, e allora tutto ciò che le persone che aveva amato gli avevano detto diveniva un unico discorso, confuso e annebbiato.
Tutti gli sembravano così stupidi, ora, insicuri e instabili.
Lui era certo di quello che avrebbe fatto, non si faceva mille paranoie come gli altri, si buttava e basta.

 
 
Oh therapy can you please fill the void?
Am I Am I retarded or am I just overjoyed?
Nobody's perfect and I stand accused,
For the lack of a better word, and that's
my best excuse.
 
Il silenzio lo aiutava, riempiva il vuoto che portava con se, il vuoto creato dalle accuse degli altri, a cui lui non dava peso, ma che lo scavavano profondamente a sua insaputa.
Non aveva più niente da dire, per la prima volta nella sua vita, e allora rise.
La cella fece rimbombare quel suono, prolungandolo.
Loki si chiedeva se era impazzito oppure era solo troppo euforico.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Buonsalve a tutti!
Per una settimana questo sarà l’ultimo capitolo che pubblico, poiché andrò a Romaaaaaaaaaa!
Sono felicissima *^*
Vabè, poi lavorare sulle canzoni che mi avete consigliato è complicato, ma ci sto provando, lo giuro!
Un bacio a tutti, sperando che ‘sto caldo passi,
Rage and love.
 
P.S.: capitolo strano e un po’ bruttino, lo ammetto…. Scusate T.T
P.P.S.: la mia canzone preferita, Jesus of Suburbia *-*

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Capitolo 8
*** Comunicazione di servizio ***


Comunicazione di servizio
Buonsalve a tutti, non aggiorno da una vita, lo so T.T
Il punto è che ero a Roma, poi mi sono ammalata, ora c'è il C.R.E., e non ho più tempo per scrivere. ogni secondo che ho lo passo a scrivere, ma non ho tutto il tempo che vorrei...
La raccolta è momentanemanete sospesa, appena avrò tempo aggiornerò, lo ggggggggiuro (con 100000 g)
Penso che farò le tre canzoni che mi avete suggerito e poi terminerò la raccolta, più che altro perchè aggiornerei ad una lentezza sfiancante.
Devo andare, un bacio
Rage and Love

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Capitolo 9
*** All You Need is Love ***


Beh... non so come cominciare.
Ho deciso di terminare la Raccolta, un po' perchè l'ispirazione non veniva, un po' perchè mi voglio concentrare su una one-shot. Mi spiace di non essere riuscita a "usare" le canzoni che mi avete consigliato, ma forse tornerò con delle storie basate su quelle, chi lo sa?
 

Love, Love, Love
Love, Love, Love
Love, Love, Love
There's nothing you can do that can't be done
Nothing you can sing that can't be sung
Nothing you can say but you can learn how to play the game
It's easy
Nothing you can make that can't be made
No one you can save that can't be saved
Nothing you can do but you can learn how to be you in time
It's easy
All you need is love
All you need is love
All you need is love, love
Love is all you need

 

Ci sono altre cose che però voglio dire: sono partita con la testa piena di idee un po' angst e malinconiche, ma che con l'amore non avevano nulla a che fare, erano morte e distruzione, ma mi avete fatto cambiare idee, una di voi più delle altre (sì Murder Girl, sto parlando di te).
E mi sono ritrovata a scrivere storie piene di dolcezza, ma una aspra dolcezza, perchè comunque questo è il mio stile e lo rimmarrà.
Cosa ho capito da questo? Io non ho mai scritto storie d'amore, ma come cantavano i Beatles: tutti ciò di cui hai bisogno è l'amore.
E hanno ragione, perchè dopo aver scritto quelle cose, ti senti meglio.


 

All you need is love
All you need is love
All you need is love, love
Love is all you need
Nothing you can know that isn't known
Nothing you can see that isn't shown
Nowhere you can be that isn't where you're meant to be
It's easy
All you need is love
All you need is love
All you need is love, love
Love is all you need
All you need is love (All together, now)
All you need is love (Everybody)
All you need is love, love
Love is all you need (love is all you need)
Yee-hai
Oh yeah
She loves you, yeah yeah yeah
She loves you, yeah yeah yeah

 

E ci sono persone che voglio ringraziare, persone che con il loro sostegno, talvolta espresso nelle recensioni, talvolta silenzioso, mi hanno donato tanta felicità: 
Dracarys96 (qualcosa mi dice che leggi/vedi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco)
e jim92
per aver aggiunto questa schifezzuola alle preferite.

Ancora jim92,
Loki94,
masu666,
tolle,
Tsuzuki88
e Whatserface
per averla seguita senza esserne delusi, spero.

Poi devo ringraziare ancora Whatserface,
Ship_COFFE_Bar (alias Murder Girl),
Frostsilver e
GinevraMallory per aver recensito.

E poi ovviamente tutti i lettori silenziosi, vi adoro tutti, grazie per essere andati avanti con me con questa piccola avventura.


E ora.... Beh niente, e ora vi devo salutare, ma può darsi che tornerò con le one-shot, perchè
Un Lannister paga sempre i propri debiti.

 


 

 

 

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