Bullets and Prejudices

di m4ryb4m
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Adoro il giovedì. Il mio unico giorno libero. Sì, perchè da quando papà e mamma hanno deciso di aprire una loro attività ho sempre lavorato nel loro locale. Fin dall'estate dei miei diciotto anni passo sei giorni su sette nel bar che un giorno diventerà mio. Non mi è mai piaciuto tanto studiare ed essendo l'unica figlia ai mei è andata bene l'idea che succederli nella gestione della loro attività non mi dispiacesse affatto.

Come al solito intorno a quest'orario vado a farmi una bella passeggiata per il centro della città, dove c'è un parco adorabile con tanto di laghetto e paperelle. Amo passare parte del mio pomeriggio qui a leggere.

Mi siedo il più isolata possibile dai giochi e dai gridolini allegri dei bambini. Non che non mi piacciano i bambini, solo che nei momenti di lettura adoro estraniarmi completamente da ciò che mi circonda.

Per la decima volta sto rileggendo "Orgoglio e pregiudizio" e sono al mio punto preferito, quello della dichiarazione d'amore.

Sento una bambina strillare "Lasciamo stare! Non ci voglio venire con te! Aiuto!"

Alzo immediatamente gli occhi dal romanzo per vedere che sta succedendo: queste cose mi mettono sempre una certa agitazione.

Noto subito la piccola che si trova in pericolo, si tratta di una bambina carinissima sui quattro anni, con dei capelli lunghi e castani. Cerca di scappare alla presa di quello che da lontano mi pare un vero e proprio delinquente.

Un tipo basso, ma con due spalle larghe, coperte da tatuaggi che sono messi in mostra dalla canottiera nera che porta.

Continua a tirare la piccola per il braccio, lei si oppone e piange disperata.

Mollo il mio libro sulla panchina e corro in direzione dei due, gente del genere non meriterebbe di poter andare in giro a ruota libera. Prendersela con una bambina indifesa! Adesso gli faccio vedere io a quel cafone come si trattano quelli del suo stampo.

Più mi avvicino e più il mio giudizio su quell'uomo peggiora. Indossa una quantità di metallo esagerata per i miei gusti, tra piercing e borchie varie. Ho da sempre avuto forti pregiudizi sulla gente del genere, tutti rozzi e maleducati!

Arrivo a due passi dalla bambina e dal delinquente e urlo contro quest'ultimo "Hey, tu! Lascia stare la piccola! O preferisci che chiami la polizia?"

Quello pare non sentirmi e solleva di peso la bambina. Noro che ha anche i capelli lunghi, il mio disgusto verso di lui aumenta ancora di più.

Scatto in avanti e mi paro dritta di fronte a lui "Allora, hai sentito? Vuoi lasciare stare questa bimba?"

Lui mi fissa con gli occhi castani e si prepara a rispondere. Ha pure un piercing al labbro, di male in peggio insomma!

***

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Pure questa ci mancava! Non solo Abigail che fa i capricci, ora anche una ragazza che mi ha preso per un malfattore!

Ok, devo stare calmo e risponderle il più educatamente possibile.

Fortunatamente non è una vecchia decrepita. Anzi, è proprio bella, una mora con gli occhi blu; ha meno di venticinque anni, ne sono certo.

Sforzandomi il più possibile di guardarle solo gli occhi mentre le parlo, cerco di spiegarle come stanno le cose.

Sfodero il mio tono di voce più dolce e paterno "Veramente ti sbagli. Io sono suo padre, non ho intenzione di rapirla."

Abigail nel frattempo si è calmata e posso farla scendere a terra.

La tipa però non mi crede e mi fissa ancora con quel suo sguardo accusatorio. Come vorrei che mi guardasse in modo diverso...no, Jay, che cazzo vai a pensare in presenza di tua figlia ed in un momento come questo?

"E' vero che questo è il tuo papà, piccola?"

Ti prego, tesoro, non combinare disastri come al solito, non spararne un'altra delle tue.

"Sì, lui è il mio papino. Sai che sa suonare e cantare?" risponde con la sua vocetta la mia cara Abigail.

L'altra ha una faccia estremamente stupita. Ci penserei io a stupirla come si deve! No, basta, la devo finire. Ok, sono tre mesi che non...ma...c'è pur sempre mia figlia qui!

"Come vedi non c'è niente di cui preoccuparsi" le sorrido, ma in risposta ricevo solo un'occhiata talmente fredda che mi quasi rabbrividisco sotto il sole di inizio settembre.

"Beh, immagino che ora io debba..." si ferma e continua a squadrarmi da capo a piedi, con una totale aria di disprezzo "ehm...credo di doverti delle scuse. E' che vedendo come...sì, insomma, non sembri un padre modello, tutto qui."

La solita storia. La gente che non mi conosce bene mi vede e mi scambia per un pazzo e volento. Come se suonare in una band significasse quello.

Meno male che non sono molto alto, altrimenti non oso immaginare quanto peggio sarebbe potuto essere.

Non sopporto che ci si faccia un'idea sbagliata su di me, soprattutto quando si tratta di una bella morettina, così decido di giocare tutte le mie carte.

"Senti, per farti perdonare che ne dici di accettare un invito a venire con me e Abigail a mangiare un pezzo della sua torta preferita?" propongo educatamente fissandola in quegli occhioni blu e tenendo una mano alla mia figlioletta.

Lei si passa una mano tra i lunghi capelli neri e mi risponde leggermente acida "Oh, no...grazie ma non posso proprio"

Dapprima sorride ad Abigail, poi mi guarda con un'infinita aria di disgusto.

"Perchè no?" chiede la mia piccolina con la tipica innocenza e curiosità dei bambini.

Lei si abbassa per poterla guardare negli occhi e con voce dolcissima le risponde "Devo andare a casa adesso. Però io vengo spesso in questo parco, se vuoi possiamo giocare insieme un altro giorno, va bene?"

La bimba annuisce.

Poi la mora si rialza e saluta con la mano "Ciao Abigail!"

"Ciao" rispondiamo io e mia figlia in coro.

L'altra mi rivolge un cenno distaccato e si allontana.

Devo dire che quel paio di jean che porta le stanno proprio bene!

Guardo l'orologio, è ora di riportare Abigail da sua mamma e anche di dare un freno a certe fantasie.

***

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


"Per me una birra piccola in bottiglia, grazie"

Servo l'ordine al cliente e poi mi volto per rispondere ad una delle battutine di Daniel, il ragazzo che lavora al locale da qualche anno.

"Non ci giurerei, sai?"

"Come no? Con un fisico come il tuo spopoleresti" mi si avvicina e mi cinge la vita da dietro.

"Questo lo dici tu, bisogna vedere come la pensano gli altri." rispondo girandomi verso di lui. Ora siamo uno di fronte all'altra, alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhioni verdi, visto che lui è di parecchi centimetri più alto di me.

"Oh, sai benissimo che sei proprio una bella ragazza, con questo visino da angelo" mi sfiora una guancia con l'indice e sorride, poi continua "Te lo dimostro se vuoi."

"Hey, Tom!" il nostro ultimo cliente della serata, un anziano sui sessant'anni che viene praticamente tutti i giorni al locale, alza gli occhi.

"Sì, Daniel?"

"Che dici, Skye non potrebbe fare la modella?"

Al vecchio Tom si illuminano gli occhi "Certo. Una bellezza del genere potrebbe permettersi di fare quello che vuole, anche di derubarmi" mi fa l'occhiolino, poi saluta ed esce.

Daniel allora mi guarda dritto negli occhi e si avvicina un pò "Che ti avevo detto? Sei semplicemente fantastica e nessuno può resisterti"

Prima che io possa dire o fare niente, lui mi bacia. E' un bacio intenso, che mi fa avvampare. Lo aspetto da mesi, da quando Dan ha cominciato a mostrare interesse nei miei confronti, ma io sono sempre stata timida per queste cose, mi ci vuole tempo.

Affondo le mani nei suoi biondi e perennemente scompigliati capelli e mi lascio completamente andare, le nostre labbra che combaciano o si incastrano alla perfezione.

Sento il campanello della porta trillare, segno che un nuovo cliente è arrivato. Mi stacco controvoglia dal biondo e spero ardentemente che chi sia entrato non sia infastidito dalla scena a cui ha dovuto assistere.

Cancello subito ogni mia preoccupazione dalla mente. Un tipo come quello credo sia impossibile scandalizzarlo.

Che nervi, però! Proprio lui doveva assistere al mio primo bacio col ragazzo dei miei sogni?

***

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Cazzo! Proprio in questo locale dovevo capitare?

La mia giornata non è stata delle migliori ed ora devo pure trovarmi davanti la mora di cui ho fantasticato ieri che si sbaciucchia con questo giovane sosia di Brad Pitt?

Vabbè, cerchiamo di essere educati e distaccati.

Mi avvicino al bancone con passo deciso e le sorrido, fortunatamente l'Adone se ne è andato nel retro.

"Ciao" saluto senza distogliere gli occhi dai suoi, ma inevitabilmente il pensiero di come deve essere nei momenti di maggiore piacere mi attraversa la testa.

"Buonasera. Cosa vorresti ordinare?" mi domanda con una gentilezza un pò forzata.

La barista! Voglio la barista!

Per scacciare quella strana idea dalla testa scuoto energicamente il capo, risultando così ai suoi occhi uno schizofrenico, ne sono certo. Jay, datti un contegno e sii normale per una volta!

"Uhm...vorrei una birra...sì, una birra media in bottiglia"

"Ok" risponde lei e dopo avermi squadrato con la sua solita aria sprezzante si volta per prendermi quello che ho ordinato.

I miei occhi sono in fissa sul suo bel fondoschiena fasciato perfettamente da un paio di pantaloni bianchi quando ritorna il fotomodello che mi guarda dall'alto in basso.

Sì, dall'altro in basso è proprio il modo di dire perfetto, visto che sto qui sarà più alto di Matt. Ok, sono abituato all'idea di stare in una band con tre che sono ampiamente più alti di me. Però vedere questa bella morettina con uno non solo più alto di me, ma anche completamente diverso dal sottoscritto mi demoralizza.

Le mie fantasie sono ben lontane dal realizzarsi, ma io non voglio arrendermi così presto e poi la mia Abigail non dimentica mai le promesse fatte.

"Io vado, ci vediamo domani" la saluta quel belloccio dall'aria idiota. Sì, ha proprio l'aria idiota.

Lei si lascia baciare e tutta allegra risponde al saluto "Notte, Dan. A domani!"

Immaginavo. Uno come quello non può non avere un nome idiota tanto quanto la sua faccia da schiaffi.

Mi rivolge un cenno e poi esce.

Oh, finalmente soli!

***

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Appoggio con malagrazia la bottiglia sul bancone di fronte a quell'energumeno e poi mi volto per occuparmi di altro. Spero che si sbrighi ad andarsene, l'orario di chiusura ormai è arrivato.

Sto mettendo a posto una tazzina che rischia di cadermi quando lui parla.

"Oggi Abigail è voluta venire al parco a cercarti, ma non c'eri."

"Stavo lavorando." ribatto voltandomi.

Lui non smette di guardarmi negli occhi mentre parla. Questa cosa mi mette a disagio e un pò mi spaventa.

"Ah, capisco. E' solo che Abby prende sul serio qualsiasi promessa che le viene fatta. A volte purtroppo, per quanto io detesti deluderla, a causa del mio lavoro molte promesse non riesco a mantenerle e non è piacevole sentirla parlare al telefono."

A che gioco sta giocando questo qui? Se vuole intenerirmi con le sue parole si sbaglia di grosso. Mi dispiace per sua figlia, ma il mio giudizio su di lui non cambia.

Visto che io non parlo, lui riprende. "E' una coincidenza che io sia capitato proprio nel tuo locale. Però almeno posso dire al mio tesoro quando e se potrà giocare con te un giorno"

Come è possibile che un tipo come questo qui parli in modo tanto affettuoso di una bimba indifesa? Eì più forte di me, i pregiudizi sui metallari li ho da sempre, poi se suona e canta come dice la piccola è ancora peggio. Amo la musica, ma non quella di questo genere.

Mi decido a rispondergli "Mi dispiace che Abigail ci sia rimasta male, io al parco ci vado solo di giovedì, il mio giorno libero."

"Capisco" pare riflettere un momento, poi aggiunge "Allora ci vediamo il prossimo giovedì, eh?"

Sorride, un gesto che non riesco a ricambiare. La vista di quel suo anellino al labbro mi blocca del tutto; che gusto c'è a farsi bucare una parte del corpo? Proprio non lo capisco.

"O-ok" rispondo a malapena.

Lui però non si ferma di fronte al mio evidente disgusto e con tono gentilissimo, devo dire che almeno le buone maniere non gli mancano, mi domanda "Come si chiama la futura compagna di giochi della mia piccolina?"

"Skye"

"Io sono Jay, molto piacere" mi porge una mano che stringo con non troppo entusiasmo.

"Allora a giovedì" mi saluta allegro lasciando i soldi sul bancone.

"Buonanotte e grazie per essere venuto" rispondo in tono piatto. Ovviamente l'ultima parte della frase l'ho aggiunta per dovere professionale.

Quel Jay mi rivolge un altro cenno di saluto e poi se ne va.

Finalmente è uscito! Spero di non rivederlo più fino a giovedì.

***

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Fuori dal locale mi dirigo a passo spedito verso la macchina. Arrivato lì noto che ci sono due persone che si scambiano evidenti effusioni appoggiate al cofano.

La cosa non mi fa di certo piace, finisco di bere la birra che ho ancora in mano e butto la bottiglia, poi mi avvicino per farli andare via.

Comincio, con tono piuttosto calmo "Scusate, io dovrei andarmene con la macchina, potreste spostarvi?"

I due non danno segno di avermi sentito, così ripeto a voce più alta.

Niente.

Allora mi avvicino e picchietto sulla spalla del ragazzo un paio di volte e finalmente quello si degna di guardarmi.

Rimango con la bocca aperta. E' il tipo che prima era con Skye.

Non mi è chiaro se lui mi abbia riconosciuto, comunque la sua risposta non è per niente educata.

"Tappetto, che cavolo vuoi? Non credi sia ora di tornartene dalla mammina?"

La rossa che è con lui ride. La guardo bene. Non è niente in confronto a Skye, come cavolo può preferirla a lei?

Rispondo allo stronzetto "Se non ti sposti dalla mia macchina come daccio a tornare dalla mammina?" mantengo sempre un tono di voce calmo

"Che ne dici di usare le gambette corte che ti ritrovi?" lascia andare la ragazza e mi da uno spintone.

Comincio davvero ad innervosirmi

"Sono più comodo con la macchina, se non ti dispiace. Ed ora ti vuoi spostare?" Alzo leggermente la voce.

La rossa si sposta dall'auto e tenta di tirare lui per un braccio "Dai, tesoro. Andiamocene"

Povera Skye. Il suo ragazzo la tradisce di fronte al suo locale. Spero vivamente che non abbia assistito alla scena. Mi guardo intorno e con sollievo vedo che lei non c'è.

Il biondino comunque non pare avere intenzione di muovere il culla dalla mia macchina, anzi, continua a guardarmi con aria provocatoria.

"Eppure io ti ho già visto. Non solo prima al locale." fa una pausa e si avvicina tanto da sussurrarmi "Tra l'altro hai visto come mi passavo quella bella morettina? Ci sono voluti mesi, è troppo timida, ma ne è valsa la pena" si riallontana e senza smetterla di sorridere in quel modo odioso dice "Tu suoni in una di quelle band sfigate che ascolta mio fratello. Non ricordo il vostro nome, ma so che è talmente idiota che non vale la pena citarlo. Beh, nanetto, se sei tanto famoso perchè invece di avere un autista personale sei qui a perdere tempo con due come noi?"

Sento che sto per esplodere. Può toccarmi tutto, ma quando qualcuno insulta la mia famiglia o la mia band perdo completamente le staffe.

"Allora, musicista dei miei stivali, non sai come rispondere?" mi spintona un'altra volta.

Adesso è davvero troppo. Gli mollo un pugno sul naso e rimando a guardare con soddisfazione l'espressione di dolore che si disegna piano piano sulla sua odiosa faccia fin troppo perfetta. Almeno adesso anche lui avrà qualche difetto.

***

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Corro il più veloce possibile verso Dan e quel delinquente. Sono uscita dal locale giusto in tempo per vederlo dare un pugno in faccia al biondo.

Che cavolo gli sarà passato per la testa? L'ho sempre detto che i tipi così sono dei violenti.

Daniel si tiene il viso tra le mani, sto per avvicinarmi e chiedergli come sta, quando una ragazza coi capelli rossi fa praticamente quello che avevo intenzione di fare io.

"Tesoro, come stai?" domanda tenendogli le mani sulle spalle

"Tutto bene. Non ti preoccupare, quest'idiota adesso la paga" avanza col pugno alzato in direzione di Jay.

L'altro però, che si è accorto della mia presenza, lo prende alla sprovvista "Un attimo. Prima di prendertela con me, non credi che dovresti dare delle spiegazioni a Skye?"

Daniel finalmente mi vede e apre e chiude la bocca due volte, poi risponde, fingendo indifferenza "A cosa ti riferisci, scusa?"

Io ho paura di aver capito fin troppo bene, ma ricambio lo sguardo di Dan e ripeto "A cosa si riferisce?"

Il biondo alza le spalle e continua con la sua scenetta da finto tonto.

La ragazza che è lì con lui mi guarda "Tu sei la collega di Danny, vero?"

"Che rapporti hai con lui? le domando la prima cosa che mi passa per la testa

"Come?" mi guarda stralunata "Stiamo insieme, mi pare ovvio."

Mi rivolgo al biondo e gli faccio una semplice domanda, le lacrime che mi pizzicano gli occhi "Perchè mi hai presa in giro?"

Lui spalanca i suoi occhioni verdi, al guardarli sento una lama che mi trapassa il petto. Gli infiniti istanti in cui mi piaceva perdermi in quei due smeraldi sembrano così lontani.

Non voglio trattenermi oltre, non voglio rimanere ad ascoltarlo mentire.

Senza dire un'altra parola a nessuno, nemmeno a Jay, salgo sulla mia macchina e me ne torno a casa, completamente abbattuta.

***

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


La vedo sfrecciare via e per un istante mi balena in testa l'idea di seguirla, ma ci ripenso subito; meglio lasciarle del tempo per calmarsi e poi non credo di essere la persona adatta a consolarla, visto che mi detesta.

La coppietta al mio fianco intanto litiga, li lascio nel loro brodo e me ne torno a casa, dove fino all'anno scorso vivevo con la madre di Abigail.

Capisco come ci si sente alla fine di una relazione. Non conta che si stia insieme da un anno o da due settimane perchè si perde sempre una persona con la quale si credeva di dover passare una vita intera.

Quando c'è di mezzo il tradimento è ancora peggio.

Io e la mia ex ci siamo lasciati di comune accordo, semplicemente non stavamo più bene insieme.

Per Skye invece deve essere stato un brutto colpo. Chissà se si farà vedere davvero il prossimo giovedì.

Continua a venirmi in mente l'immagine del suo bellissimo volto, gli occhi blu sull'orlo delle lacrime.

Chissà dove sarà ora. Sola, a casa a piangere. Nessuno che la stringe a sè, nessuno a consolarla, nessuno ad assicurarle che tutto andrà bene e a darle l'affetto che si merita.

***

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


E' passata quasi una settimana da quando ho scoperto che Daniel si stava prendendo gioco di me.

Nei due giorni successivi aveva cercato di scusarsi, ma io non ne volevo sapere di lui, proprio come adesso.

Ieri è venuto al locale e ha dato le dimissioni; in un ultimo tentativo di dialogare mi ha spiegato che è stata la sua ragazza a chiedergli di farlo, la stessa rossa che era con lui quella maledetta sera.

Gli ho risposto che non me ne fregava niente ed in realtà un pò è così. Dopo sei giorni il dolore provato è andato via via affievolendosi fino a quasi sparire.

Adesso sono qui sulla mia solita panchina e aspetto, perchè nemmeno io dimentico le promesse.

E poi, anche se la mia simpatia per Jay non è aumentata, voglio sapere il miotivo di quel suo pugno a Daniel. Approfitterò di quest'occasione per sapere qualcosa di più.

Eccoli che arrivano. La scena che mi si prospetta davanti è completamente diversa da quella della settimana precedente.

L'uomo spinge il passeggino della piccola che indossa un bellissimo vestitino colorato e sul cui visino è disegnato un grande sorriso. Anche Jay è sorridente e nonostante il suo abbigliamento sia lo stesso dell'altra volta, ora ha nettamente un'aria più paterna.

Quando mi raggiungono Abigail mi saluta incerta con la sua vocina "Ciao, Skye"

Sono contenta nel constatare che non le riesce difficile pronunciare il mio nome.

"Ciao Abigail" le rispondo radiosa, questa bimba fa troppa tenerezza, al contrario del padre.

"Buon pomeriggio, Skye" mi saluta quest'ultimo allegro come non mai. Sembra non avere intenzione di parlare della storia del pugno.

Diamo tempo al tempo.

Dopo qualche momento d'imbarazzo iniziale Abigail gioca con me come se ci conoscessimo da una vita.

Corriamo per il parco, andiamo sulle altalene e ci bagnamo anche dalla testa ai piedi cercando di bere alla fontanella.

Jay ci guarda, ridendo e non staccando quasi mai gli occhi dalla figlia, se non a volte, quando lo sorprendo a squadrarmi, con un'aria fin troppo assorta.

Evidentemente avrà altri pensieri per la testa, magari qualche problema con la moglie o col gruppo in cui dice di suonare. Fatti che non mi interessano minimamente, insomma.

***

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


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Finalmente sono riuscita a convincerla a venire a bere e mangiare qualcosa con me e Abigail.

Adesso siamo seduti uno di fronta all'altra, mentre la piccola si è addormentata nel suo passeggino.

La mora ha ordinato semplicemente del succo d'arancia, niente di più. Ora capisco come fa a mantenere un corpo così da urlo.

Ecco, ora si china leggermente per prendere la borsa e la sua scollatura si abbassa un pò. Sì, sono certo che deve avere una terza abbondante, se non una quarta.

Distolgo gli occhi. Fino ad adesso ce l'ho fatta a concentrare il mio sguardo sulla mia piccolina concedendomi soltanto di tanto in tanto qualche occhiata a Skye. Non vorrei che si accorgesse proprio ora delle particolari attenzioni che le rivolgo.

"Come mai hai preso a pugni Daniel la settimana scorsa?" mi domanda bruscamente

Ecco, sapevo che saremmo arrivati a questo punto. Ora non so più come reagire. Insomma, non mi pare che abbia mostrato sofferenza per la perdita del ragazzo, ma può essere che sia molto brava a dissimulare i propri sentimenti. Quindi è meglio andarci piano.

"Mi dispiace per quello che è successo, ma lui mi ha provocato e..."

Un'espressione strana le attraversa l'incantevole viso per qualche secondo, ma poi riprende "Cosa vuoi dire? E' stato lui a cominciare?"

Decido di passare sopra ad alcuni dettagli che potrebbero farle male "Sì, insomma...mi ha insultato e così mi sono fatto prendere dalla rabbia"

Lei mi fissa ancora con i suoi occhioni blu ma non chiede niente, così decido di rischiare con una domanda.

"Tu e quel ragazzo ora...vi vedete ancora?" chiedo in tono educato

Skye mi lancia un'occhiata indignata e risponde acida "Non sono affari tuoi"

Ecco, bravo Jay! Con una semplice e breve frase sei riuscito a combinare un disastro!

***

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Ma guarda tu questo! Domandarmi così della mia vita privata!

Un momento però...forse me la sto prendendo troppo.

Evidentemente la ferita non si è ancora richiusa del tutto.

Gli occhi castani di Jay sono attraversati per un secondo da un lampo d'imbarazzo, poi lui dice "Si, hai ragione, non avrei dovuto chiederlo" rimane in silenzio, leggermente a disagio.

Io non ho più molta voglia di stare qui a parlare con lui, credo che ora lo ringrazierò per avermi offerto da bere e me ne andrò.

Ma lui mi precede "Senti...posso capire come ci si sente quando una relazione finisce..."

Oh mamma! Mai mi sarei aspettata di trovarmi un giorno a fare un discorso di questo tipo con uno del genere!

Eppure ne sono un pò incuriosita, vediamo cosa ne esce fuori.

"Io e Dan non stavamo insieme da molto" ometto il particolare che stavamo insieme da meno di un'ora.

Lui ribatte, sembra sorpreso dal fatto che io gli abbia risposto gentilmente rispetto a prima "Io credo che non conti il tempo di una relazione, ma l'intensità del sentimento. Ci sono storie che durano più a lungo, ma finiscono con la minima sofferenza per entrambi. Come è successo tra me e la madre di Abby.

Continuo a guardarlo senza dire niente, così lui prosegue "Noi eravamo arrivati ad un punto in cui proprio non riuscivamo a stare insieme. Insomma, niente dialogo, niente...capisci, no?"

Arrossisco involontariamente e annuisco "Immagino che per la vostra piccolina non deve essere stato piacevole"

"All'inizio non capiva molto bene e credo che anche ora non le sia molto chiaro il tutto. Però per lei rimaniamo pur sempre mamma e papà e insieme cerchiamo di non farle mancare niente."

Frasi come questa non hanno mai sortito in me nessun effetto particolare, eppure ora non posso evitare che i miei occhi si inumidiscano. Perchè?

***

Non ditemi che i suoi occhi sono lucidi!

L'osservo attentamente, in attesa di qualcosa che possa tradire la sua emozione; parla, la voce ridotta ad un sussurro.

"E' raro trovare due persone che riescano a lasciarsi con tanta serenità. Fino ad ora ho avuto una sola storia importante ed è durata quattro anni. Io e il mio ex non ci rivolgiamo più la parola ed è passato più di un anno dal nostro ultimo incontro."

La sua espressione dispiaciuta rende il mio impulso di abbracciarla ancora più forte, così per evitare altre idee del genere cerco di spostare la conversazione su un altro piano.

"Quanti anni hai? Sempre se ti va di dirmelo" agggiungo educatamente.

"Ventiquattro" risponde lei

Quindi ci avevo azzeccato la prima volta che l'ho vista!

"Allora non abbiamo molti anni di differenza. Io ne ho ventisette."

Lei pare sorpresa "Così giovane e hai già una figlia!"

Non so perchè ma l'occhiata che mi lancia dopo mi sembra molto quella di qualcuno che sta giudicando. Sicuramente starà prendendo in considerazione il fatto che Abigail sia o no quello che si chiama incidente di percorso. Assolutamente no.

"E dimmi..." le chiedo ancora, approfittando della voglia improvvisa di chiacchierare che sembra esserle venuta "Il locale dove lavori, chi è il proprietario?" le faccio la prima domanda che mi viene in mente che non sia a sfondo osceno. L'astinenza mi fa proprio male!

"E' dei miei genitori, ma presto diventerà mio, quando loro andranno in pensione" parla con moderato entusiasmo del suo lavoro.

"Quindi ti troverai ad avere una bella responsabilità sulle spalle" osservo cercando di scherzare un pò.

Lei annuisce e poi tace. Ok, forse adesso è disposta a rispondere alle mie domande, ma la sua diffidenza nei miei confronti non è svanita.

Nel silenzio tento di pensare ad un argomento che possa convincerla che io sono una persona a posto e che vale la pena frequentare.

***

Ah...! Adesso mi parla pure di responsabilità...va bene che riesce ad allevare una figlia e questa non è la più facile delle cose, ma sono convinta che di responsabilità in campo lavorativo non ne sappia poi molto.

Certo che è davvero giovane, ventisette anni, non l'avrei mai detto! Però a guardarlo meglio si vede, forse è il pizzetto che lo invecchia.

"Nella mia band la responsabilità che mi spetta non è tantissima. Da quando siamo diventati più famosi pensa a quasi tutto il nostro manager, noi dobbiamo solo occuparci di suonare bene dal vivo, non fare tardi agli appuntamenti ed essere sempre gentili e disponibili davanti alle telecamere e ai fan."

Lo guardo un pò perplessa. Non ho mai sentito nessuno parlare di suonare in un gruppo come di un lavoro ed anche a causa dei miliardi di pregiudizi che ho verso questo tipo di impiego la cosa mi suona strana e poco seria.

"Non ho mai preso in considerazione la carriera musicale come mezzo per procurarmi da vivere"

"Ti assicuro che non c'è niente di meglio che guadagnare facendo ciò che si ama" ribatte con gli occhi che si illuminano.

"Io per ora sono contenta del lavoto che ho. Mi piace lavorare a contatto con la gente e soprattutto adoro essere indipendente e quando l'attività sarà mia finalmente lo sarò"

Quest'ultima frase suona un pò troppo egoista.

"Con questo non voglio dire che non vedo l'ora di portare via l'attività dalle mani dei miei, anzi, sarò onorata di poterla mandare avanti in modo dignitoso"

Lui mi sorride, poi guarda l'orologio e con aria dispiaciuta mi dice "Ora devo proprio riportare la piccola dalla madre"

Lascia i soldi del conto sul tavolo e si alza.

Lo seguo fuori, dove qualche secondo più tardi Abigail si sveglia nel suo passeggino.

Jay le prende una manina e la informa in tono dolce "Tesoro, adesso dobbiamo andare a casa dalla mamma, saluta Skye"

La bimba è ancora un pò stordita perchè si è appena svegliata, ma con la sua vocetta mi saluta "Ciao, Skye! Giochiamo ancora un altro giorno?"

"Certo, piccolina. Ci vediamo la settimana prossima." le accarezzo la testa e le rivolgo il migliore dei miei sorrisi, poi guardo al padre che mi fissa con un'aria un pò strana. Ritorno seria.

"Ci vediamo, allora"

"Sì...a settimana prossima" risponde lui ricomponendosi. Che uomo strano! Manco avesse visto un fantasma!

Mi allontano in direzione della mia macchina, ripensando alle mie nuove conoscenze.

***

Ciao a tutti! Spero che vi stia piacendo la mia storia. Fino ad ora ho inserito dei capitoli troppo corti, forse, quindi qui ne ho raggruppati tre. Il fatto è che avevo diviso la storia in base a se veniva raccontata dal punto di vista di Jay o di Skye, ma mi sono resa conto che alcuni pezzi erano davvero cortissimi. D'ora in poi cercherò di inserirne di più lunghi unendo più cose in una volta. Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo, friem per la sua recensione (spero che questo capitolo non ti lasci troppa curiosità! ^^) e Bella4 per aver messo la mia ff tra i preferiti. Tanti saluti a tutti!!! :-)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Sono passati sei mesi dal nostro primo incontro e quattro dal nostro ultimo.

Ogni giovedì io, Abby e Skye ci incontravamo al parco e il tutto si concludeva con la nostra visita al bar lì vicino.

Negli incontri successivi ho notato che piano piano Skye si è aperta nei miei confronti e gran parte della sua diffidenza è sparita. Forse non siamo ancora propriamente amici, ma la situazione non è pessima come all'inizio.

Quando le ho detto che non ci saremmo visti per qualche mese perchè io ero in tour coi Bullet una piccolissima dose di dispiacere è sembrata passare nei suoi occhi blu. Al momento dei saluti non solo ha sorriso ad Abigail in quel modo che mi stordisce ogni volta che lo vedo, ha anche accennato un qualcosa verso di me. I progressi sono grandi, quindi.

Dopodomani torno dal tour e la prima cosa che farò sarà andare ad abbracciare la mia piccolina. Chissà come è cresciuta nel tempo che non l'ho vista. Mi mancano un sacco le sue risatine e i suoi capricci!

Non vedo l'ora di tornare a giocare con lei in quel parco al giovedì pomeriggio.

Lo ammetto, in questo periodo ho pensato moltissimo anche alla morettina con gli occhi blu e ho preso la mia decisione.

"Moose, che dici...posso andare a trovarla il giorno dopo che torniamo dal tour, anche se non è giovedì?"

Il batterista mi guarda perplesso, si scosta i capelli che gli sono cresciuti troppo da davanti alla faccia e giocherellando con la bottiglia di birra ormai vuota tra le mani chiede "Cosa?"

Matt, il cantante, che è sempre stato il più sveglio del gruppo risponde al mio posto " E' chiaro che il nostro caro Jay si riferisca alla mora dagli occhi blu di cui parla ormai sempre più spesso"

Sento la punta delle orecchie scaldarsi. Ok, forse esagero parlando di Skye, il fatto è che mi piace così tanto...

Ho fatto il resoconto completo di tutta la storia ai ragazzi, in modo da potergli chiedere dei consigli.

Interviene Padge, l'altro chitarrista oltre a Matt, che con un poco di malizia negli occhi chiari risponde alla mia domanda iniziale "Credo che dovresti dimostrarle al più presto..ehm...quanto vali..."

"Sempre il solito pervertito tu!" Rido però. Poi a dirla tutta, quel tipo di pensieri sono i più ricorrenti quando la mia mente divaga e si sofferma su Skye, sul suo corpo da urlo e le sue labbra da sogno.

Bevo un sorso di birra e scherzo un pò anche io. "Beh...l'astinenza si fa sentire sempre più. Se voglio davvero che sia lei ad allietare le mie sofferenze devo darmi una mossa"

Matt scuote i lunghi capelli neri "Jay, non so proprio come tu possa fare a stare così tanto senza una donna"

"Tu sei un caso a parte. Te le devi portare anche in tour le ragazze. Non riesci proprio a resistere, eh?" lo deride Moose.

Questo tipo di discorsi mi mette ansia perchè non credo molto nella mia forza di volontà e ho paura di cadere in tentazione con qualche sconosciuta incontrata casualmente ad un concerto e non è questo quello che voglio.

Io voglio Skye, la pretendo.

Mi alzo e do la buona notte ai ragazzi e prima di uscire dalla stanza comunico a loro la mia decisione "Il gorno dopo il nostro rientro sarò da lei e Skye cadrà ai miei piedi" Non sono certissimo di quest'ultima cosa, ma meglio mostrarsi sicuri di sè.

"Bravo, Jay!" urla Matt

"Così si fa!" conviene Moose

"Finalmente scoperai anche tu!" aggiunge Padge con la sua solita finezza.

Con un tifo così non posso fallire, vero?

***

Domenica sera. Oggi è stata davvero una giornata stancante. I miei mi hanno lasciata sola per vedere se riesco a gestire il tutto con la ragazza che lavora qui da quando Daniel si è licenziato. E' andata piuttosto bene e poi mi sono tenuta impegnata abbastanza da evitare di pensare a cose strane che ultimamente mi affollano la mente.

Mi mancano i giovedì pomeriggio passati con Abby e Jay. Mi mancano i giochi con lei e la sua vocetta che mi chiama.

La cosa che mi spaventa è che mi manca quella mezzoretta di chiacchiere scambiata col suo papà, prima di salutarci, in quel bar vicino al parco.

Più passava il tempo e più i miei pregiudizi nei confronti di Jay si affievolivano; ho finito inevitabilmente col trovarlo una persona piacevole e alquanto simpatica.

Credo che a breve tornerà dal tour con la sua band.

Hannah, la mia migliore amica, si è incuriosita dal sentirmi parlare della mia nuova conoscenza e si è informata riguardo ai Bullet for My Valentine, il gruppo in cui Jay suona come bassista.

Ho ascoltato anche qualche loro canzone, però non sono proprio il mio genere. Poi i testi sono di una tristezza assurda; preferisco le melodie fresche e allegre.

Immersa come sono nei miei pensieri, nel lavare un coltello finisco col tagliarmi ad una mano.

Ma cavolo, ste cose mi devono capitare proprio un minuto prima che lasci il locale? Non può passare una giornata senza che io combini guai?

"Ahia!" urlo vedendo il sangue che scorre dalla ferita. Corro a prendere qualcosa per fermare l'emorragia e trovo uno straccio che avvolgo alla bell'e meglio intorno alla mano, intanto penso dove possano essere finiti i cerotti.

Poi sento il campanello della porta.

Chi cavolo è che arriva dopo l'orario di chiusura? Spero solo che non si tratti di uno dei miei che viene ad accertarsi che tutto sia filato liscio, anche perchè questo incidente dell'ultimo momento ha reso inutile la mia buona volontà della giornata.

Alzo gli occhi e ci rimango un pò nel vedere Jay avvicinarsi.

"Buonasera, Skye! Passavo di qui e ho deciso di fare un salto a trovarti"

"Ciao, Jay" rispondo cercando di non pensare al dolore alla mano.

Non appena vede la mia fasciatura passa dietro al bancone e mi domanda ansioso "Che cosa è successo?"

Perchè proprio in questo momento devo realizzare che il viso su cui si trovano quei due occhi color nocciola non è per niente male?"

***

Wow...nei miei ricordi non è bella nemmeno un decimo di quanto lo è nella realtà.

Quello straccio avvolto intorno alla sua mano mi preoccupa molto.

"Mi sono tagliata e non ricordo dove sono i cerotti" mi risponde. Sbaglio o le sue guance sono arrossate? Bah...sarà stato lo spavento.

L'aiuto a cercare i cerotti e poi una volta che li abbiamo trovati mi offro di medicarle la ferita. Lei scuote la testa con decisione, ma io le prendo la mano ed ignoro le sue proteste.

Il contatto con la sua pelle calda mi manda quasi in estasi. Jay, cerca di stare calmo!

Lei si ritrae instintivamente quando appoggio il cotone per disinfettare il taglio.

"Però! Quando ti fai male non scherzi, eh?"

Lei sorride lievemente, sarà la seconda volta che lo fa rivolgendosi a me, da quando ci siamo conosciuti.

"Beh...con un coltello del genere cosa ti aspettavi?"

Mi mostra la causa dell'incidente, una lama bella affilata lunga venti centimetri e spessa quattro.

Ridacchio all'ironia della ragazza. Sono proprio contento che ora rusciamo anche quasi a scherzare insieme.

"Ecco fatto" le dico finita la medicazione, lasciandole la mano a malincuore.

"Grazie" fa una pausa, poi domanda "E' stata davvero una coincidenza che tu ti sia trovato a passare di qui?"

Mi scruta con quegli occhioni blu ed io non posso far altro che dirle la verità. Prendo un respiro profondo e penso alle parole migliori per comunicarle il mio interesse.

"Ecco...veramente non è stata una coincidenza. Sono venuto qui per dirti una cosa."

"E' successo qualcosa alla piccola Abigail?" la mia aria seria deve averla allarmata.

"No, Abigail sta benissimo, anzi, non vede l'ora di rincontrarti" la rassicuro, poi riprendo il mio discorso "Quello che ti volevo far sapere, o meglio chiedere...era se" dai Jay, ce l'hai quasi fatta!

Dopo l'ennesima pausa mi decido a concludere "Insomma, qualche volta possiamo uscire soli a bere qualcosa, che ne pensi?"

Mi fissa per un momento, poi la sua risposta arriva secca e in fretta, come un pugno allo stomaco. "No, non credo sia una buona idea"

Rimango interdetto per un attimo ed una domanda si infiltra con tanta prepotenza nella mia testa che devo per forza ripeterla ad alta voce "Perchè?"

Skye ha un'aria strana ora e pronuncia la frase di risposta quasi a mo' di scusa "Sinceramente non sento il bisogno di cose del genere al momento"

"Dì la verita. E' solo perchè si tratta di me. Per tutti i tuoi stupidi pregiudizi" ribatto irritato. Perchè diavolo non vuole darmi neanche una possibilità?

Lei pare prendersela per le mie parole "Cosa ne sai tu? E poi, anche se fosse così, che ti importa dei miei stupidi pregiudizi?"

Stavolta l'ho fatta arrabbiare, ma non ho tutti i torti ad aver perso la pazienza. Questa morettina è impossibile!

"Mi importa eccome. Prima mi tratti come un delinquente e poi hai quasi paura di mostrare simpatia nei miei confronti. Non è che in realtà anche tu vorresti conoscermi un pò meglio e non vuoi accettare questo tuo desiderio?" le chiedo avvicinandomi e le metto una mano sulla spalla.

Lei si scosta immediatamente e furiosa quasi mi urla "No! Non me ne frega niente di un perdigiorno come te e adesso vattene!"

La guardo con aria grave, poi mi rassegno, ma solo per il momento. Dentro di me giuro che questa non è la fine.

"Buona notte" la saluto ed esco senza udire una sua risposta.

***

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Mi rigiro nervosamente il libro tra le mani, senza decidermi ad aprirlo e a leggere una pagina.

Oggi è giovedì, il primo dopo la scenata con Jay al locale, sì, perchè quel giorno ho proprio esagerato.

E' che mi sono trovata spiazzata di fronte a quella sua richiesta così improvvisa.

Eppure quello che mi ha detto dopo, sui miei pregiudizi, li ha definiti stupidi, mi ha insultata e proprio questo non mi va.

Mi dispiace per Abigail, ma oggi non giocheremo insieme.

Metto via il libro e mi preparo ad andare al locale, ho già informato i miei che oggi sarei andata a dargli una mano anche se è il mio giorno libero.

Arrivata là mi immergo il più possibile nel lavoro, anche se il pensiero della piccola Abby che va al parco convinta di giocare con me e non mi trova mi fa sentire in colpa.

Poi però la mia mente divaga su una cosa del tutto diversa. Oggi non vedrò neanche Jay e chissà se e quando lo rincontrerò. Forse dovremmo chiarire le cose tra di noi.

Il fatto è che nemmeno io sono sicura al cento per cento di volere solo un'amicizia superficiale da lui...

Insomma, da quanto ho potuto vedere è una persona piuttosto interessante e anche educata.

Forse dovrei riconsiderare i miei pregiudizi verso quelli del suo stampo. Forse anche con uno del genere è possibile per una come me intraprendere una relazione...

Ma che vado a pensare? L'ultima cosa di cui ho bisogno al momento è un uomo che mi complichi la vita!

Eppure, sono quasi certa che a Jay io interessi sotto quel punto di vista e ultimamente mi ha colpito anche il pensiero che lui possa aver usato la figlia solo come scusa per poter avvicinarsi a me.

Questa non sarà la più onesta delle cose, ma non ho tempo di prendermela, o meglio, non voglio prendermela.

Eccomi che lo giustifico...sto perdendo la testa!

Ho in mano un piatto che ho appena asciugato, lo lascio cadere a terra con un tonfo quando vedo Abigail e Jay entrare nel locale.

Mia mamma si avvicina e mi rimprovera "Skye, oggi non ne combini una giusta. Che ti succede in questi giorni?"

"Niente" rispondo chinandomi a raccogliere distrattamente i frammenti di ceramica. Sento un dolore e la ferita della settimana prima si riapre e comincia a sanguinare "Cazzo!" mi lascio scappare. Un pezzetto di ceramica mi è quasi entrato nella cicatrice.

"Vai a disinfettarti. Sbrigati. Qui ci penso io" intima mia mamma. Faccio come mi dice.

Dopo essermi incerottata per bene torno al bancone, dove mia madre mi chiede di andare a prendere l'ordine delle persone al tavolo sette, Jay e Abigail.

Con passo indeciso mi dirigo verso di loro.

***

Eccola che arriva. Fosse stato per me avrei aspettato un'altra settimana, ma Abby continuava a strillare che voleva vedere Skye e così l'ho portata da lei.

Appena la vede arrivare, la mia piccola le corre in contro per abbracciarla. Sorprendente quanto i bambini si affezionino in fretta.

La mora prende tra le braccia mia figlia. Quanto vorrei essere al suo posto! Eppure cascasse il mondo, ma un giorno quel posto me lo prenderò!

Ora cerchiamo di non fare cazzate, altrimenti riuscire a perseguire il mio obiettivo sarà ancora più difficile di quanto non lo sia già.

Lascio che le due si salutino, poi Abigail trascina Skye per una mano al tavolo.

Saluto la mora, che ricambia. C'è un pochino di freddezza nel suo "Ciao" ma non mi perdo d'animo, ormai ci sono abituato.

"Come mai oggi al lavoro?" le domando cercando di mantenere un tono indifferente.

"I miei avevano bisogno d'aiuto" mente, ne sono certo. In realtà non aveva voglia di vedermi. Meglio non chiedere però, non vorrei che finisse come al nostro ultimo incontro.

"Capisco...io comunque non avrei voluto disturbarti, solo che Abby continuava ad insistere. Ti assicuro che i suoi capricci sono insopportabili" scherzo

Lei si lascia scappare un sorriso, che ricambio.

Poi torna seria "Comunque che vi posso portare?"

"Io prendo un caffè e Abigail ha detto che voleva un pezzo di torta, se non sbaglio"

"Sì! La torta al cioccolato!" esclama allegro il mio tesorino.

"Va bene. Ve li porto subito"

Si allontana e Abigail grida contenta "Che bello che siamo venuti a trovare Skye qui!"

Le sorrido e le accarezzo la testolina "Ti è mancata, eh?

Lei annuisce.

Quando Skye ci porta i nostri ordini Abigail è al settimo cielo alla vista della fetta di torta gigante che le spetta. Non so perchè, ma ho come il sospetto che la mora abbia abbondato volontariamente con la porzione.

Sfortunatamente Skye non può rimanere seduta con noi come le chiede la mia bambina, perchè ha del lavoro da svolgere.

Prima che ce ne andiamo dopo aver pagato l'atmosfera tra me e la moretta non è ancora tornata serena, ma ci promette che il giovedì seguente sarà al parco.

Vorrà dire che chiariremo tutto quel giorno.

***

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Rigiro le pagine del libro nervosa, ancora una volta. E ancora per una volta non leggo neanche una parola.

E' giovedì pomeriggio e come di consueto sono al parco. Aspetto che Abigail e Jay arrivino.

Sento che oggi è giunto il momento della verità. Dovrò affrontare con Jay l'argomento pregiudizi.

Tra l'altro ci ho ragionato molto ultimamente. Credo che una possibilità gliela potrei anche dare. Certo, tutto mi sarei aspettata tranne che mi venisse a cercare al locale con la figlia. Ha detto che l'ha fatto perchè lei insisteva, ma non so quanto crederci. Però c'è da dire che non molti ragazzi hanno fatto cose del genere per attirare la mia attenzione. Nessuno è mai stato così insistente. Forse perchè con il mio caratterino tendo ad allontanare tutti.

Eppure fino ad ora Jay non si è tirato indietro. Che meriti davvero una chance?

Il filo dei miei pensieri viene interrotto dall'arrivo del bassista e della figlia, mano nella mano, che formano un perfetto quadretto come al solito.

La piccola mi corre in contro e l'abbraccio stretta, ha un buon profumo di shampoo alla pesca "Ciao Abby! Come stai?" le domando sorridendole

"Bene, Skye! Sono contenta che oggi giochiamo insieme!"

Quanto è adorabile! Tanta tenerezza dovrebbe essere illegale.

Saluto Jay che sta arrivando a passi lenti verso di me. Mi risponde con un cenno. Non posso soffermarmi a guardarlo meglio che la figlia mi trascina verso le altalene e mi tiene impegnata a giocare con lei.

La parte più difficile del pomeriggio arriva quando la bimba si addormenta nel suo passeggino.

Una volta al bar Jay mi domanda se mi va di fare quattro passi prima di salutarci. Ricambio il suo sguardo color nocciola e accetto, cominciando a prepararmi psicologicamente alla nostra ipotetica conversazione.

Usciti dal locale lui attacca subito il discorso "Mi dispiace per quello che ci siamo detti l'ultima volta." Cammina spingendo il passeggino con la piccola addormentata e guarda fisso davanti a sè.

"Anche a me" rispondo semplicemente.

"E' che proprio non mi va giù il fatto che tu mi consideri un buono a nulla a priori senza nemmeno conoscermi. Anche io ho dei sentimenti. Non c'entra il mio modo di vestire o il fatto che suoni in un gruppo metal" Avverto il dispiacere nella sua voce.

Con la coda dell'occhio scorgo la sua espressione serissima.

"Lo so. Fino ad ora ho esagerato un pochino. Quel giorno mi sarei scusata, ma poi tu mi hai insultata."

La smette di camminare e si volta verso di me.

Sostengo il suo sguardo e continuo "Mi hai dato della stupida"

La sua risposta è pronta "Non ho detto che tu sei stupida, non lo direi mai...mi riferivo ai tuoi pregiudizi. Perchè non vuoi accettare che uno come me possa prendersi una cotta per una come te?"

La luce nei suoi occhi castani mentre mi dice queste cose è più strana che mai.

A questa rivelazione il mio cuore salta un battito e inspiegabilmente sono contenta di sentirgli dire una frase del genere.

Tutto ad un tratto Jay mi fa quasi tenerezza e il suo piercing al labbro assume uno strano fascino.

"Allora, dimmi. Ti sembra una cosa impossibile?"

Come ho fatto a non accorgermi in tutto questo tempo che ha anche un piercing alla lingua?

Mi trovo completamente spiazzata e non so cosa rispondergli. L'unica cosa che vorrei fare ora è provare come è baciare uno con un anellino al labbro e un piercing sulla lingua.

Skye, stai proprio andando fuori di testa, sei irriconoscibile!

***

Ok, gliel'ho chiesto. Ora perchè non mi risponde e mi fissa con quest'aria strana? Sembra quasi che sia la prima volta che mi vede.

Nel passeggino Abby si rigira, per il resto tutto è immobile.

E che cavolo! Skye non può esserci rimasta così male!

I suoi occhi blu indugiano ancora a lungo sul mio viso e le sue labbra si schiudono appena.

E' troppo bella e non resisto oltre. Lascio il passeggino e le prendo le mani. Lei non oppone resistenza e con facilità l'attiro a me e la bacio.

Un bacio breve, giusto per sentire il contatto con le sue labbra.

Poi la stringo tra le mie braccia e mi rendo conto di quanto sia esile e indifesa quella ragazza che in apparenza mi pareva così forte ed ostinata.

Cerco di prolungare al massimo quell'abbraccio ed inspiro profondamente il profumo dei suoi capelli corvini che al tatto sono morbidi come la seta. Resisto all'impulso di coprirla di baci e la lascio andare.

Non credevo che con un semplice gesto avrei potuto provare tante emozioni. E siamo solo all'inizio...

Una volta che ci siamo staccati la mora mi guarda ed ha un'aria quasi sognante; mi sfiora con un dito le labbra e sembra che voglia baciarmi di nuovo, così mi sporgo in avanti.

Lei però mi ferma ed ora nei suoi occhi c'è solo una sensazione di confusione.

"Non capisco come sia successo...io...mi dispiace" balbetta, le gote arrossate, in preda all'imbarazzo e all'agitazione.

Le poso una mano sulla spalla, cercando di non cadere in tentazione e abbracciarla di nuovo "Hey, non devi scusarti. Mi pare che sia una cosa che vogliamo entrambi, no?"

Skye non stacca i suoi occhi blu dai miei "Tu prima dicevi che non era impossibile che due persone diverse come noi fossero attratte"

Annuisco.

"Ecco, Jay, tu non mi sei indifferente. Sono sorpresa del fatto che tu mi possa interessare, ma è così"

L'orario di riportare Abby a casa si avvicina, così non perdo un istante "Quindi mi vuoi dire che se il mio invito fosse ancora valido tu lo accetteresti?"

Questa volta è lei ad annuire in silenzio.

Sono al settimo cielo e devo sforzarmi per non cominciare a saltare in giro per la strada. Ok, Jay, calmati ora. Vediamo, dove la posso invitare? Al cinema? No, troppo banale. A bere qualcosa? No, ci andiamo già tutti i giovedì...ad una festa? Non se ne parla proprio, la spaventerei facendole conoscere i pazzi che frequento!

E allora che faccio? Lascerò scegliere a lei.

"C'è qualcosa in particolare che ti piacerebbe fare? Non so, per sabato magari"

Lei ci pensa su un pò "Per questo sabato avrei due biglietti per il teatro. Dovevo andare con una mia amica, solo che non può più venire. Ma forse per te sarà noioso."

Detesto il teatro. "Certo che no! Io amo il teatro! E dimmi, cosa si va a vedere?" chiedo con un entusiasmo che più falso non si può.

Lei è stupita dalla mia reazione ma risponde contenta "Romeo e Giulietta"

No! Io odio quella storia! Deprimente fino alla morte.

"Ah...bene! Mi piace molto come tragedia! Shakespeare è uno dei miei autori preferiti" E uno dei pochi che conosco!

Lei è sempre più compiaciuta.

Finiamo di accordarci sugli orari e sul luogo d'incontro e poi ci salutiamo.

Evvai! Sono ad un passo in meno dal raggiungere il mio obiettivo.

***

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


"Credimi, se mi avessero detto che mi sarebbe successa una cosa del genere non ci avrei mai creduto!"

"E brava la nostra Skye, adesso si da alle celebrità!"

"Io non ho ancora dato niente a nessuno, mi pare!"

"Oh, come al solito capisci una cosa per un'altra. Era solo un modo di dire."

"Ok, ok...comunque adesso è meglio che attacchi, altrimenti non finirò mai di prepararmi in tempo."

"Wow! Qualcuna si fa bella per una rock star..."

"Hannah, smettila di sparare cavolate, su!"

"Uffa! Comunque se vuoi un consiglio intelligente questa sera indossa il vestito rosso che abbiamo comprato insieme il mese scorso e sopra il maglioncino nero che ti ho regalato. Con le tue scarpe nere col tacco sarai bellissima e il tuo lui non ti staccherà gli occhi di dosso."

"Va bene, grazie della dritta"

"Prego e in bocca al lupo con Jay!"

"Crepi!" Attacco e poso il cordless sul letto.

Mentre sono in bagno ad asciugarmi i capelli ripenso all'espressione di Jay quando mi comunicava il suo entusiasmo per il teatro. Finge meglio di quanto mi aspettassi.

Non sono stupida e non me la da a bere con la storia che gli piace, sono pronta a mettere una mano sul fuoco che lui di teatro ne capisce quanto i bambini delle elementari.

Ma non importa, vorrà dire che lo metterò alla prova. Se riuscirà a non addormentarsi vorrà dire che non è per niente da buttare via.

E poi quel bacio...non credevo avesse delle labbra così morbide...il contatto col suo piercing mi ha fatto il solletico. Chissà come deve essere quello sulla lingua...

E' solo questione di tempo, dai! Piano piano arriverò anche a quello.

Scuoto la testa con decisione, certi pensieri non sono proprio da me.

Eppure, stare tra le sue braccia forti non è per niente male...ci voglio ritornare al più presto.

Sento il sangue salirmi alle guance per questi miei desideri, poi la smetto di fantasticare, perchè devo finire di prepararmi, altrimenti arriverò in ritardo all'appuntamento.

***

"Hey, tu!" Dove te ne vai così elegante?" mi domanda Moose con la sua solita aria di chi cade dalle nuvole.

"Va all'appuntamento con quella morettina, pirla!" esclama Matt in risposta.

"Cazzo, Moose...come diavolo fai ad essertene scordato? E' mesi che Jay non scopa più e continua a parlare di quella!" interviene Padge

"Sempre il solito delicato tu, eh?" gli chiedo lanciandogli un'occhiataccia.

Il chitarrista alza le spalle e torna a suonare qualche nota col suo strumento.

Oggi ci siamo ritrovati per accordarci col nostro manager su delle cose riguardanti i nostri prossimi concerti ed ora che lui se ne è andato siamo rimasti un pò a parlare.

Come al solito i ragazzi sono stati informati dal sottoscritto riguardo gli ultimi dettagli sulla faccenda Skye e anche sul nostro breve bacio, per cui mi hanno già largamente deriso.

"Comunque, caro il mio bassista, se non le salti addosso stasera, dammi il suo indirizzo che ci penso io" scherza Matt. Ma con lui non si sa mai fino a che punto si scherza su queste cose.

"Non siamo mica tutti quanti arrapati come te" ribatto

"Oh, no, hai ragione. Tu lo sei molto di più, dopo tutto il tempo che stai passando senza una..."

"Ok, ok. Adesso piantala. Ammetto che vorrei tantissimo saltare addosso a Skye, ma non lo farò perchè sono un gentiluomo"

"Sì, un gentiluomo che ogni volta che la guarda se la immagina nuda e urlante sotto di sè"

"Cazzo, Padge! Contieniti ogni tanto."

Moose e Matt ridono e anche io non posso fare a meno di unirmi alle loro risate.

Dopo qualche minuto però è ora di andare

"Beh, ragazzi...ora vi devo salutare" dico prendendo le mie cose

"Buona serata piccolo J-J e mi raccomando, fai il bravo!" esclama Moose

"Grazie Moose" gli rispondo sorridente

"Divertiti e usa le protezioni adatte!" Padge, il solito...

"Va bene" ribatto senza perdere il sorriso

"Vai Jay! Falle vedere chi sei e quanto vale l'amico del pianto di sotto!" Ecco...Padge ha contagiato anche Matt.

Mi lascio scappare una serata e dopo aver rivolto loro un altro saluto generale mi dirigo alla macchina.

L'ora X sta per scattare, o la va o la spacca!

***

Mancano solo due atti alla fine dello spettacolo.

Certo che Jay ha davvero molta resistenza! Comunque riesco lo stesso a leggere la noia nei suoi occhi.

Povero, un pò mi dispiace torturalo in questo modo...eppure è lui che l'ha voluto. Avrebbe dovuto essere sincero da subito, così si sarebbe evitato tutta questa situazione.

Evidentemente la mia compagnia gli sta più a cuore.

Ed ora perchè sento caldo e il cuore comincia a battermi più forte?

Mi volto verso di lui e scopro la causa del mio stato d'animo. Una delle sue mani è scivolata sulla mia. Un semplice gesto. Perchè quindi mi sento a disagio come una ragazzina di dodici anni?

Forse ormai devo accettare il fatto di essere attratta da quest'uomo così diverso da me.

Quando è arrivato al nostro luogo d'incontro sono rimasta più che piacevolmente stupita dal suo aspetto.

I capelli castani perfettamente lisci, una camicia nera e un paio di jeans scuri. Mi meraviglio a dirlo, ma era proprio affascinante! E lo è tutt'ora...

Cerco di tornare calma concentrando la mia attenzione verso la scena della rappresentazione, ma le cose peggiorano. Al posto degli attori vedo me nei panni di Giulietta e Jay in quelli di Romeo.

Certo che deve essere buffo con una calzamaglia addosso.

Non riesco a trattenere una risata, facendo voltare alcuni dei presenti, compreso Jay, che mi fissa con un'espressione indecifrabile.

"Che hai?" mi domanda leggermente attonito

"N-niente" rispondo fin troppo in fretta e lo insospettisco ancora di più.

Un altro risolino mi scuote ed un'anziana da parte a noi mi lancia un'occhiata infastidita, così cerco di darmi un contegno e torno a guardare gli attori che recitano.

Lo spettacolo si conclude ed appena fuori dal teatro Jay mi chiede "Andiamo a bere qualcosa?"

Nei suoi occhi scorgo una scintilla di speranza e annuisco in silenzio, ansiosa di scoprire se il mio disagio rimarrà lo stesso quando saremo uno di fronte all'altra seduti ad un tavolo di un locale.

Mi propone di andare a piedi, visto che conosce un bel posticino vicino.

Camminando faccio finta di essere ancora convinta che lui ami il teatro.

"Questa rappresentazione non era niente male, eh?"

Lui risponde immediatamente "Già, mi è piaciuta parecchio"

Che adorabile bugiardo! Ora anche guardare le sue labbra che si muovono con quel piercing che prima odiavo tanto mi mette il sorriso.

Che cavolo mi è successo così all'improvviso?

***

Sorride. E' bellissima.

Come un bimbo rimango incantato a guardarla. Non è la prima volta che succede.

Anche durante quello spettacolo noiosissimo mi sono salvato dall'addormentarmi ammirando il suo profilo. Quel suo nasino un pò all'insù e le sue labbra piene e rosse...

Ah...quelle labbra...sospiro, un pò troppo rumorosamente. Lei se ne accorge.

"Hey, se ti annoia parlare del teatro, cambiamo argomento" Come al solito ha frainteso la mia reazione.

"No, figurati! Io adoro il teatro! Non mi stancherò mai di parlarne"

Lei si passa una mano tra quei capelli così morbidi e setosi che non vedo l'ora di accarezzare di nuovo e dice, sorprendendomi alquanto "Apprezzo il tuo sforzo nel fingere entusiasmo per qualcosa che piace a me, ma non ce ne è bisogno. Ormai ho capito che abbiamo dei gusti totalmente differenti. Soprattutto in fatto di musica."

"Musica?" le chiedo facendo per aprire la porta del locale dove ormai siamo arrivati; lei aveva pensato la stessa cosa e così le nostre mani si ritrovano sovrapposte.

E' successo anche al teatro, dove però io avevo posato volontariamente la mia mano sulla sua.

Se prima non avevo notato una certa rigidità in lei, ora vedo le sue guance imporporarsi. Come è carina quando arrossisce.

Cercando di ignorare questo momento di imbarazzo la lascio entrare prima di me nel locale poi la seguo e ci dirigiamo insieme ad un tavolino tranquillo.

Una volta seduti approfitto dell'attesa prima di ordinare per domandarle ancora "Cosa volevi dire con quella cosa della musica?"

"Che ho ascoltato delle canzoni dei Bullet for My Valentine e non sono il genere di gruppo di cui comprerei un cd"

Rimango male osservando il tono noncurante con cui lo dice, ma mi riprendo subito, non vorrei che se ne accorgesse e pensasse che sono uno che si offende facilmente.

"Capisco. E come mai non ti piacciono le nostre canzoni?"

"Non mi piace il genere, troppo rumoroso. E anche i testi, troppo deprimenti. Chi li scrive?"

"Matt, il cantante" questa è la prima volta che parliamo in modo così diretto del gruppo, mi fa un effetto strano.

Intanto veniamo raggiunti dalla cameriera, una volta ordinato lei mi pone un'altra domanda "E' davvero così miserabile la sua vita? Insomma, sembra che in amore gli vada tutto male e che si senta particolarmente frustrato in tutto e per tutto"

I suoi pregiudizi la rendono odiosa ed insensibile, ci penso io a farle cambiare idea ora.

"Il fatto è che Matt negli ultimi anni ha avuto dei problemi alla voce e la prospettiva di non poter cantare più l'aveva buttato giù di brutto. Abbiamo passato dei momenti tutto fuorchè piacevoli"

Lei è impressionata dalle mie parole e il senso di colpa le si disegna sul volto.

"Scusa, non potevo immaginarlo..."

"Non importa" la tranquillizzo, dopotutto non è colpa sua se è cresciuta con certe idee radicate nella testa.

***

Uffa! Perchè devo sempre essere così indelicata? E Jay invece è gentilissimo. Mi sa che tra i due la cafona sono io, sì, ne sono sicura.

E' proprio vero che l'aspetto non conta niente. Stupida, stupida, Skye!

Lui deve accorgersi del mio disagio, così mi prende una mano.

Cerco di sorridergli, ma il sentimento che provavo prima nel teatro non è svanito, anzi, si è raddoppiato.

"Come hai fatto a fare finta di niente per tutto quel tempo?" mi domanda sorseggiando il cocktail che la cameriera gli ha portato

"Cosa? Ti riferisci al fatto del teatro?" non credo di capire bene

"Sì, mi riferisco a quello."

"Beh, diciamo che volevo metterti alla prova" devo apparire superiore e non lasciarmi prendere dall'imbarazzo.

"Davvero?"

"Sì, volevo provare quanto valevi effettivamente" aggiungo scherzosa, devo trovare un modo per allentare la tensione

Lui si lascia scappare una risatina. Che bei denti bianchi...chissà che dentifricio usa? Skye, che diavolo vai a pensare?

"E dimmi, ho superato la prova?" mi domanda senza smettere di sorridere.

"Ampiamente direi" mi lascio scappare prima che possa pensarci. Ecco di nuovo che davanti al suo viso agisco in modo completamente irrazionale.

Lui ha un'aria estremamente compiaciuta, quasi come un bambino a cui è stato regalato un giocattolo. Anzi, quel suo sorrisino mi ricorda tanto quello di Abby quando giochiamo al parco. Rimango a fissare il volto di Jay, per cogliere tutte le somiglianze che ha con la figlia.

Lui mi guarda stralunato "Ho qualcosa in faccia, per caso?"

"Oh, no..." rispondo riscuotendomi dalle mie riflessioni

"E allora come mai mi guardavi con quell'aria assorta? Mi trovi più affascinante questa sera?" azzarda ironico

Arrossisco immediatamente, ma tento di parlare con voce ferma "No, cioè...sì, stasera ti trovo bene, ma ti guardavo così perchè stavo pensando a quanto Abigail ti assomigli"

"Ah...capisco. Pensa che ci sono persone che sostengono che lei abbia preso tutto dalla mia ex."

"Non l'ho mai vista, quindi non posso giudicare. Ma conosco te e ti assicuro che tua figlia ti assomiglia molto" Il sentir parlare della sua ex mi ha incuriosita, chissà come è. Sarà mora o bionda? Di una bellezza anonima o appariscente? Mi astengo però dal fargli domande, non credo sia l'argomento migliore da trattare ad un appuntamento.

Già, perchè il nostro è un appuntamento vero e proprio, avevo rifiutato l'idea fino ad ora, ma è così.

Mi sono trovata altre volte in situazioni del genere e allora come mai non riesco ad esprimere con serenità e spontaneità il mio interesse per Jay?

Sono solo i miei pregiudizi? Non credo, il fatto è un altro. Sono sempre stata timida riguardo certi aspetti, invece questo ragazzo risveglia in me degli istinti diversi dal solito. Ma non voglio dare retta a certi desideri, non mi sono mai piaciute le cose fatte di fretta.

Devo ancora abituarmi all'idea di aver baciato un metallaro, non credo di riuscire a reggere a quella di andarci a letto insieme.

Arrossisco ancora, non mi sono resa conto che sono rimasta zitta per più di due minuti a fissare il vuoto.

***

Ecco un altro capitoletto...! ^_^ Volevo ringraziare ancora una volta friem per i suoi commenti troppo gentili! :-) Bacioni, Maria

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


"Skye, sei sicura che sia tutto a posto?" le chiedo passandole una mano sul braccio.

Stasera non la riconosco.

Che si senta ancora in colpa per quello che ha detto prima sui Bullet? No, non credo, non è il tipo.

Quel rossore sulle sue guance la rende ancora più irresistibile, anche se non ne conosco bene il motivo.

Lei si riscuote dal suo torpore apparente e risponde "S-sì. Tutto ok, grazie"

"Mi sembri strana. Ti senti male?"

"No. Mai stata meglio" è ancora agitata.

Che sia io la causa di questo disagio? Che finalmente si sia decisa ad accettare completamente il fatto di essersi presa una bella cotta per me anche lei?

Lo spero vivamente, anche perchè qui non credo che resisterò ancora a lungo.

Bramo quel corpo avvolto in quel vestito rosso come un leone brama la sua preda dopo giorni di digiuno.

E' insieme sensuale e aggraziata e cammina su quei tacchi come una venere sulle acque. I capelli corvini stasera le cadono sulle spalle in morbidi boccoli, prima della fine del nostro incontro ci affonderò le mani, questa è una promessa che faccio a me stesso.

Per evitare altre mie domande intanto si è buttata sul suo cocktail che beve avidamente. Vorrei tanto essere quella cannuccia...

Forse è meglio per entrambi che usciamo di qui al più presto, almeno, io ho bisogno di una bella boccata d'aria.

Aspetto che finisca di bere, poi dico "Usciamo? Io comincio a sentire un pò caldo" marzo non è certo il mese più caldo dell'anno, ma non so che altre scuse inventarmi.

"Va bene" ribatte lei e sembra che sia entusiasta di uscire all'aria aperta quasi quanto me.

Camminiamo un pò per le strade illuminate dai cartelloni pubblicitari e dalle insegne dei locali e negozi.

Siamo entrambi silenziosi, approfitto del momento per passarle un braccio intorno alla vita con aria indifferente.

Lei non dice niente, così percorriamo insieme qualche altra via, senza nemmeno fare caso a dove andiamo.

Ad un certo punto ci troviamo in un vicolo cieco di cui avevo completamente dimenticato l'esistenza ed evidentemente anche Skye non se ne ricordava.

La morettina si volta verso di me, rimaniamo a fissarci per qualche secondo, poi si lascia scappare una risatina nervosa.

Come è possibile che un angelo del genere sia sceso sulla terra e abbia incontrato proprio me?

Prima che possa pensare ad altro mi ritrovo a baciarla, a tenerla stretta al mio corpo, come se avessi paura che possa smaterializzarsi da un momento all'altro da sotto le mie mani.

Lei ricambia il bacio, anche se posso avvertire che non è del tutto rilassata.

Mi stacco un attimo da lei e accarezzandole i capelli color ebano le sussurro "Skye, non sai quanto ti ho desiderata"

I suoi occhi blu si spalancano al sentirmi dire una frase del genere e abbassa lo sguardo a terra, ma io le metto una mano sotto il mento e faccio in modo che mi guardi ancora.

"Non devi aver paura di niente. E' una cosa naturale. Io sono attratto da te, e non immagini nemmeno quanto, e tu sei attratta da me. Tutto qui."

Sporgo ancora il viso verso di lei, lei mi passa una mano liscia e calda sulla guancia e mi bacia.

E' la prima volta che prende l'iniziativa e mi sembra di vedere tutto sotto una prospettiva diversa. Il nostro bacio diventa più profondo e passionale rispetto al precedente e rimaniamo per qualche minuto lì, in mezzo a quel vicolo.

Però io comincio a non farcela più. L'astinenza e l'eccitazione si fanno sentire, la voglio tutta, non mi bastano solo le sue belle labbra.

***

Sento la testa che mi gira. Non mi capitava un bacio così da non so quanto tempo.

Le braccia di Jay sono strette attorno al mio corpo, come se mi tenesse sua prigioniera. Prigioniera, forse, ma di una sensazione piacevolissima che mi fa quasi venire le vertigini.

L'intensità del bacio cresce di momento in momento e nella mia mente si fa strada un nuovo desiderio. Quello di andare fino in fondo con lui.

Ma che vado a pensare?!? Lo conosco a malapena! No, per stasera sono già successe troppe cose.

Respingo queste idee e cerco di concentrarmi il più possibile sul contatto con le sue labbra e anche con il suo piercing sulla lingua. E' davvero una cosa intrigante. Non ci avrei mai creduto se non l'avessi provato.

Ad un certo punto Jay si stacca bruscamente da me, nei suoi occhi colgo un'espressione che non gli ho mai visto prima d'ora.

"Che c'è?" gli domando un pò dispiaciuta che abbia interrotto il nostro bacio.

"Senti, qui forse non è il posto adatto per certe cose. Che ne dici di andare da me?"

Ci metto un paio di secondi a capire dove vuole arrivare.

Sospiro. Scuoto la desta in segno di negazione.

"Non è il caso. Credo che sia troppo presto"

Lui mi guarda, atterrito "Troppo presto?" ripete

"Sì, Jay. Io non sono quel tipo di ragazza..."ribatto sulla difensiva.

"Beh...non è che solo perchè vieni a casa mia a fare quattro chiacchiere vuol dire che sei una facile" tenta di giustificare

Gli accarezzo una spalla "Sappiamo benissimo entrambi come finirebbe. Credimi, anche io.."faccio un enorme sforzo e lo ammetto "desidererei che succedesse qualcosa in più tra noi due. Ma non trovo giusto che accada così in fretta."

Lui ha l'aria contrariata ma non dice niente. Questi uomini! Non sanno proprio darsi un contegno.

Con la mano che non è sulla sua spalla gli accarezzo i capelli e avvicinando le labbra alle sue ma senza sfiorargliele gli sussurro "Per favore. Dammi ancora un pò di tempo"

Lui annuisce "Va bene, ma non torturarmi più così"

Solo in quel momento mi rendo conto di aver fatto un gesto un pò troppo azzardato e mi allontano di nuovo da lui.

"Torniamo alle macchine?"

"Va bene."

Una volta arrivati prima di salutarci, vedendo che lui è ancora silenzioso e un pochino imbronciato gli dico "Hey, non dirmi che adesso non vorrai più vedermi?"

Lui mi fissa negli occhi e una luce di determinazione gli attraversa le iridi color nocciola "Certo che no. Non sono uno che molla facilmente. Dove si va la prossima volta?"

Sorrido "A te la scelta"

"Va bene qualsiasi cosa?"

"Certo. Stupiscimi, dai!" esclamo

Jay pare pensarci su un pò, poi risponde "Riesci a prendere un paio d'ore libere mercoledì sera?"

Cavolo...proprio il giorno in cui i miei lasciano ancora la gestione del locale completamente a me "No. Sono al lavoro fino a mezzanotte"

Lui pare dispiaciuto "Ah...capisco. Allora sarà per un'altra volta."

So benissimo che nè io nè lui abbiamo voglia di aspettare troppo per rivederci, così chiedo "E se ci vedessimo sempre mercoledì, dopo il lavoro?"

"Intendi dopo la mezzanotte?"

"Sì. Voglio dire, anche se è tardi per andare nel posto dove vuoi portarmi..."

"No, non è tardi" mi interrompe "Solo che magari tu sarai stanca."

"Oh, non pensare a me. Pensiamo piuttosto a divertirci!"

Lui si lascia convincere facilmente "Ok. Allora ti passo a prendere mercoledì al locale?"

"Perfetto!"

Lui si avvicina e mi sfiora le labbra con le sue "A giovedì, Skye"

Quel gesto mi sembra così dolce e lo saluto con un filo di voce "Buonanotte, Jay"

"Buonanotte anche a te" mi augura prima di incamminarsi verso la macchina.

Faccio lo stesso e una volta chiusa la portiera dietro di me penso all'incredibilità di tutto quello che mi sta succedendo.

***

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Al campanello che suona mi sveglio di soprassalto.

Guardo l'orologio: le 13 e 50

Oh cazzo! Quanto ho dormito?

Mi alzo e barcollante quasi come uno zombie vado ad aprire, non prima di avere infilato un paio di pantaloni a caso.

Davanti a me stanno Matt, Padge e Moose con tre facce sorridenti. Proprio ora non ho voglia di sentire le loro battutine, ma non posso chiudergli la porta in faccia.

"Buongiorno ragazzi" Li saluto e li faccio entrare.

Padge mi si avvicina e sussurra "L'hai già riaccompagnata a casa, vero?"

Gli altri due si danno di gomito e si scambiano delle occhiatine d'intesa.

Smorzo subito il loro entusiasmo "Non è successo niente. Inutile che vi agitiate tanto." mormoro in tono amaro. Sì, perchè ci sono rimasto proprio malissimo ieri sera. Quanto tempo ancora vuole farmi dannare?

Padge e Matt mi fissano, gli occhi chiari di entrambi sono spalancati più che mai.

Il maggiore dei due esclama con tono tra lo stupito e l'incredulo "Non sei riuscito a portartela a letto?"

"Non ti sarai mica dimenticato come si fa?" mi deride il cantante.

Questa mattina sono più suscettibile delle altre volte "Sentite, non ho voglia di scherzare oggi. Vedete di prendere in giro poco e di cambiare aria"

Moose si avvicina e mi da una pacca sulla spalla con fare fraterno "Su, non te la prendere. E' inutile che metti quel muso lungo."

"Sì, Moose ha ragione. Capitano delle sventure così, sono cose a cui si può rimediare, non è mica crollato il mondo" mi rassicura anche Matt.

Li guardo entrambi e prima che possa dire qualcosa interviene il solito Padge "Sì, insomma, non hai scopato ieri, scoperai domani. Hai tutta una vita davanti...il fatto che tu ti sia bruciato un anno di scopate non vuol dire che non vedrai più nemmeno una..."

"Padge!" urlo io per farlo smettere "Non ho bisogno di certe osservazioni, ma grazie lo stesso per aver...ehm...cercato di consolarmi"

Gli altri due scoppiano a ridere, ma io non riesco ad unirmi alle risate.

"Il fatto è che mi sento rifiutato da lei. Ed ora che so di piacerle è ancora peggio. Non capisco, perchè si comporta così?"

"Scusa, ma cosa è successo di preciso?" mi domanda Matt, gli occhi azzurri accesi di curiosità.

Mi siedo stancamente sul divano e gli altri tre mi imitano, poi racconto a grandi linee la mia serata con Skye.

"Beh, la vedo dura, sai? Non credo che te la darà tanto facilmente!"

"Certo che così mi tiri su di morale, Padge" mormoro prendendomi il viso tra le mani

"Uhm...io comunque credo che lei non ti stia rifiutando, solo che, è una tipa che prima di compiere un passo del genere ha bisogno di tempo. Non ne sono rimaste moltissime al giorno d'oggi" afferma Matt

"Tu sei il solito sfigato che si va a beccare l'unica ragazza non facile..." scherza Moose

"Comunque mercoledì la porto alla festa"

"Cosa? Alla nostra festa?" mi domanda Matt con gli occhi sgranati

"Sì. Perchè c'è qualche problema?"

Ridacchia "No, solo...non credi possa trovarsi un pò a disagio? Hai detto che odia i metallari e adesso la vuoi portare in un posto che ne è pieno zeppo?"

Sì. E comunque è stata lei a darmi carta bianca. Mi ha detto di stupirla"

"E ne rimarrà stupita, credimi!" esclama Moose

Padge prende di nuovo la parola "Secondo me è una buona idea."

Rimango stupito dal suo tono serio "Perchè?"

"Perchè così potrai farla sbronzare e poi avere quello che vuoi ti risulterà più semplice" mi fa l'occhiolino.

Quanto è idiota a volte! Però non posso evitare di sorridere a quell'idea...no, Jay, niente inganni!

"Beh, ragazzi. Scusate ma tra un'oretta devo andare da mia figlia. Mi dispiace buttarvi praticamente fuori di casa."

"Oh, non importa" risponde Matt "Ci si vede domani per quell'intervista!"

"A domani!" esclamano in coro gli altri due dirigendosi alla porta.

Li seguo e mentre stanno uscendo li saluto "Ciao, ragazzi!"

Chiudo la porta alle mie spalle e mi ci appoggio sospirando.

Skye...al solo pensiero sento una strana sensazione nei pantaloni. Quanto a lungo riuscirò ancora a resistere non lo so. Forse l'idea dell'alcool non è così cattiva!

***

"Nervosetta oggi, Skye?"

Smetto di pichiettare con un dito sul bancone e mi rivolgo ad Hannah, che mi sorride maliziosa dall'altra parte del bancone.

"Non credere che sia per lui"

Lei ride. "E chi ha parlato di lui? Sei tu che l'hai fatto senza che nessuno ti dicesse niente. Questa è la prova che stai proprio pensando a Jay."

Le lancio un'occhiataccia, poi però mi rassegno ad ammettere quello che mi passa per la testa, con Hannah non ho mai avuto segreti "Non riesco a togliermelo dalla testa. Sono agitatissima per stasera, per quello che può accadere"

"Oh, Skye! Hai ventiquattro anni, non sei più vergine, perchè credi che sia tanto sbagliato andare a letto insieme ad uno che ti piace? E poi, parlando di te...lui non ti piace solamente."

"Cosa intendi dire?" Ok, ora sicuramente confermerà la stessa idea che c'è nella mia testa da sabato, dall'ultima volta che ho visto Jay, da quel bacio...

"Lo sai benissimo anche tu. Ti stai innamorando di lui."

Arrossisco ma non dico niente per negare, dico solo "E' che mi sembra così difficile...così diverso. Prima d'ora non avevo mai rischiato di perdere il controllo così facilmente."

Lei scuote la testa e sospira stancamente "Non capisco perchè ci sia bisogno di tutto questo contegno e autocontrollo. Vivila così come viene, non stare troppo a pensare."

"E se è tutto un errore? Voglio dire, se lui sta aspettando solo quello per poi dirmi addio per sempre?" replico seria e leggermente preoccupata

Hannah mi sorride e mi appoggia una mano sul braccio "Sei sempre stata una sempliciotta, fin da ragazzina. Ti innamori così facilmente. Beh, ricorda che c'è sempre la sua bambina che ti adora. In qualche modo dovrete per forza rimanere in contatto"

A me quella prospettiva sembra facilmente aggirabile da parte di Jay, ma per ora cerco di non pensarci più, altrimenti mi scoppierà la testa prima del nostro appuntamento di stasera.

"Chissà dove mi porterà..." rifletto a voce alta

La mia amica alza le spalle "Non so. Sei stata tu a dargli carta bianca. Se ti trovassi a dover affrontare un esercito di metallari? I tuoi pregiudizi riaffioreranno?"

Non so bene che risponderle "Di questo non ne ho proprio idea. Con Jay è diverso perchè lo conosco. Anzi, fortunatamente sarò con lui." sorrido involontariamente al pensiero di rivederlo.

Hannah mi fissa e mi prende un pò in giro "Sì e sono certa che con lui accanto non vedrai nessun altro."

Rido con lei, poi guardo l'orologio "Tu non avevi un appuntamento con Mark?"

"Oh, già! Me ne stavo per dimenticare!"

"Sei davvero sbadata, sai?" la rimprovero affettuosamente

"Lo so, lo so. Meno male che una di noi due ha la testa sulle spalle!" Mi da un bacio sulla guancia e poi esce dal locale di tutta fretta.

Un paio d'ore dopo arriva mia mamma "Senti, posso tornare a casa per una mezz'oretta?" le chiedo

"Certo, non ci sono problemi."

Cerco di fare il più velocemente possibile, prendo la macchina, arrivo a casa, mi cambio e torno, per finire il mio turno.

La mezzanotte si avvicina sempre più e una certa agitazione mi coglie.

Quando tutti sono usciti e sto sistemando le ultime cose prima di chiudere il locale, scorgo Jay fuori dalla porta.

Lo raggiungo subito e al vedere il suo sguardo quasi mi sciolgo. Forse questa sera una piccola follia me la posso anche concedere!

***

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Eccola di nuovo davanti ai miei occhi, questa Venere che mi toglie il fiato ogni volta che la vedo...e mi fa diventare anche più poetico del normale!

"Ciao, Skye! Come è andato il lavoro?" No, Jay, non fissare quella sua scollatura così provocante, concentrati piuttosto sui suoi occhioni blu.

"Tutto bene, grazie." Mi sorride e rischio di sciogliermi qui, su questo marciapiede "Tu hai passato una bella giornata?"

"Sì, diciamo di sì" In verità sono stato tutto il giorno a fantasticare su di lei, ma possiamo sorvolare su questo particolare.

"Allora, dove hai deciso di portarmi?"

"Ad un festa. Hai voglia?"

Lei pare incuriosita "Sì, perchè no?"

Le metto una mano intorno alla vita, sento che lei si irrigidisce lievemente, ma non ci faccio troppo caso e la porto alla mia macchina, le apro la portiera e la faccio salire.

Durante il tragitto mi chiede, senza staccare lo sguardo dalla strada "E' un party con gli altri del gruppo?"

"Sì, ci saranno dei miei amici tra cui anche loro"

"Spero di non sentirmi fuori luogo" mormora incerta spostando i suoi occhioni blu su di me

La guardo per un momento e la rassicuro "No, non preoccuparti. Poi sarai con me, nessuno oserà importunarti e se ci proveranno ti difenderò io" scherzo

"Ok. Se lo dici tu allora mi fido" ride, una risata adorabile.

Arriviamo da Moose dove si terrà la festa e il padrone di casa ci da il benvenuto, un pochino brillo.

"Hey, ragazzi! Benvenuti nella mia umile dimora!" esclama e guarda per un lungo istante la mora "Tu devi essere Skye. Molto piacere!" le porge una mano che lei stringe, un pochino imbarazzata.

Non le tolgo il braccio da intorno alle spalle, cercando di metterla più a suo agio possibile.

Una volta entrati veniamo subito avvicinati da Matt e Padge che sono curiosissimi di conoscere Skye.

Noto che Matt la guarda anche troppo attentamente e pure l'altro chitarrista non è da meno. Devo ricordarmi di non lasciarla mai sola per tutto il tempo che staremo qui, non si sa mai cosa può fare l'effetto dell'alcool.

"Allora, Jay! Non ci presenti la tua amica?" domanda Matt facendo l'occhiolino alla mora, che arrossisce lievemente.

"Sì, lei è Skye" spero tanto che anche lei non venga attratta dal fascino del cantante, di solito le donne sono tutte pazze di lui.

"Molto piacere, Skye. Io sono Matt" le sorride.

"Piacere" mormora lei

"Io invece sono Padge" fa la conoscenza anche di quest' ultimo, poi Moose ci offre qualcosa da bere.

Porto Skye a sederci in un angolino tranquillo, dove beviamo un pò e noto che lei comincia ad essere un pò più rilassata e scherza anche in modo più audace del solito.

"Sì, quel giorno è stato indimenticabile!" dice rivolgendosi al nostro primo incontro

"Tu che mi prendevi per un rapitore è stata la cosa migliore"

"Già...ti ho odiato appena ti ho visto...con tutti i pregiudizi che avevo non potevo fare altrimenti! Eri pieno di tatuaggi e piercing e la cosa mi disgustava"

Mi appoggia la testa su una spalla e continua a ridere.

Io le accarezzo i capelli e le domando "Però ora non ti faccio più così schifo, eh?" Bevo un altro sorso di birra, lei solleva la testa e mi guarda negli occhi.

"No, direi proprio di no" mormora prendendomi la bottiglia dalle mani e svuotandola.

Devo dire che l'alcool ha un effetto niente male su questa bella morettina!

Le accarezzo una guancia imporporata e le sorrido, poi avvicino il volto al suo e la bacio.

***

Un altro dei suoi baci così fantastici. Credo di aver bevuto un pò troppo, ma non mi importa, in questo momento voglio solo stargli il più vicino possibile, sentire la sua pelle a contatto con la mia.

Continuo a baciarlo per svariati minuti, ma poi comincio ad avere voglia di cose che non si possono di certo fare in mezzo ad una trentina di persone.

Allora mi stacco lentamente da lui e lo fisso negli occhi castani, leggo nella sua espressione il mio stesso desiderio. Così, con l'effetto dell'alcool che mi aiuta, lo prendo per mano e mi alzo in piedi.

Lui mi segue per tutta la sala. Mentre cammino ho la vista un pò annebbiata dalla birra, ma riconosco al mio passaggio Matt, Padge e Moose, gli altri componenti dei Bullet for My Valentine, che sorridono maliziosi al loro amico.

Una volta fuori chiedo a Jay dove è la sua macchina e se se la sente di guidare.

Lui ricambia il mio sguardo, serio, e annuisce, prima però mi dice "Sei sicura che è quello che vuoi?"

Lo bacio di nuovo senza dire niente e piano piano ritorno totalmente lucida, ma il mio desiderio di averlo non se ne è andato, anzi è diventato ancora più grande.

"Sì, non l'ho mai voluto tanto come in questo momento" ribatto io con una certa determinazione nella voce.

Lui mi sorride di rimando e senza lasciarmi la mano mi giuda alla sua macchina.

Il tragitto mi sembra interminabile. Durante il viaggio non faccio altro che fissare Jay che guida e i suoi occhi concentrati sulla strada, non vedo l'ora che tornino a specchiarsi nei miei...non ho mai desiderato di stare con qualcuno come in questo istante.

Dopo quelli che mi sembrano un'eternità, ma che in realtà sono solo venti minuti, arriviamo a casa sua.

Osservo attentamente da fuori l'edificio, una villa piuttosto grande con un giardino in cui sono sparsi dei giochi da bambina, sicuramente saranno di Abby

"Eccoci arrivati" dice lui aprendo la porta di casa e facendomi segno di entrare.

Lo precedo e mi guardo intorno. L'arredamento è fin troppo sofisticato per essere opera di Jay, sicuramente ci avrà pensato la sua ex.

"E' davvero una bella casa" osservo ad alta voce

"Grazie" risponde lui, poi aggiunge educatamente "Ti va qualcosa da bere?"

Mi volto e poso i miei occhi blu sul suo viso, un pochino teso. Scuoto la testa e mi avvicino lentamente, non so bene quello che farò, ma di sicuro in questo istante bere è l'ultima cosa che mi interessa.

Allungo una mano nella sua direzione e lui me la prende, intrecciamo le dita. Poi mi attira verso di lui e mi stringe contro il suo petto.

Ora non avverto più niente intorno a noi, solo le sue braccia che mi stringono e il calore del suo corpo. Sollevo la testa e lo bacio, lui ricambia, con un trasporto maggiore di qualsiasi altra volta.

Piano piano i suoi baci si spostano sul mio collo e poi vicino alla mia scollatura e anche le sue mani da dietro la mia schiena scendono sui miei fianchi.

Senza quasi accorgermene ci ritroviamo in camera sua, sul suo letto.

Rimango incantata per qualche istante sulle pareti celesti e sull'arredamento candido ed immacolato come la neve, al contrario delle mie intenzioni, se solo si potesse dare un colore a quest' ultime.

Poi il respiro di Jay sul mio viso mi fa tornare alla realtà.

Mi sorride e mi perdo completamente nei suoi occhi, pronta come non mai per quello che sta per succedere.

***

Ecco il penultimo capitolo della mia storia...spero che sia piaciuta e comincio già a ringraziare chi l'ha letta e l'ha messa nei preferiti. Un grazie speciale a friem e Franeva per aver commentato!

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


p

Non ci posso credere...non ci credo che sta succedendo, non a me.

Ho aspettato tantissimo tempo per questo momento ed ora sono così...così...non ce la faccio più, insomma.

Ma devo resistere ancora un pò, non voglio rovinare tutto.

Certo che averla così, sotto di me e in totale mio potere mi manda in estasi.

La bacio ancora e ancora e ancora, il contatto con le sue labbra è come una droga.

Piano piano cominciamo a spogliarci; le sfilo lentamente la maglietta che metteva in risalto le sue forme e quasi mi viene un colpo. Sono decisamente meglio senza la stoffa verde che le copriva. Sfioro per un pò il pizzo del suo reggiseno bianco, quasi come la sua pelle liscia e perfetta e poi lascio che mi tolga la camicia.

Noto sul suo viso uno sguardo di ammirazione e compiacimento. Al contrario di quello che accadeva qualche mese fa, invece di ritrarsi disgustata alla vista dei miei tatuaggi, me li accarezza con l'indice, seguendone perfettamente i contorni un pò intricati.

Sento come dei brividi che mi attraversano il corpo e desidero averla, subito.

Così le tolgo il reggiseno e beh...non credo ci sia uomo più felice di me in questo momento!

L'attiro vicina a me, finchè non sento il calore del suo seno sul mio petto.

"Jay..." sussurra, e il sentirmi chiamare da lei in questo momento fa crescere ancora di più la mia eccitazione

"Skye..." chiamo in risposta a bassissima voce, le labbra contro il suo orecchio.

Poi lei si allontana da me un pò e comincia a slacciarmi i pantaloni, la lascio fare. Quando ha finito mi occupo della sua gonna e gliela sfilo delicatamente, accarezzandole le cosce bianchissime.

Qualche istante dopo anche i suoi slip e i miei boxer vanno a finire sul pavimento con gli altri vestiti.

"Ti voglio ora" mi sussurra ancora con quel tono che mi disarma completamente.

L'attiro nuovamente a me e i nostri corpi aderiscono completamente.

Dopo averle percorso il corpo con le mani e con i baci finalmente la faccio mia. Mi sento benissimo, i nostri respiri si sincronizzano alla perfezione e forse perchè è da tanto che non mi succedeva una cosa del genere, ma provo una sensazione di piacere indescrivibile, come non ricordo di aver mai provato.

Quando tutto finisce lei è qui al mio fianco, lei, quella moretta che mi ha fatto dannare per mesi, Skye, con i suoi occhi blu e i capelli neri e che le incorniciano il viso in morbide onde.

Mi guarda e mi sorride e prima che ci addormentiamo tutti e due mi bacia e mormora "E' stato stupendo, Jay. Non sono mai stata così felice di aver compiuto una piccola pazzia come questa sera."

***

Apro e richiudo gli occhi due volte. Non riesco a capacitarmi della situazione in cui mi trovo. Perchè sono in un letto con Jay?

Inizialmente credo si tratti solo di un sogno, evidentemente le mie fantasie ultimamente sono diventate più reali del solito.

Però poi mi ricordo di quello che è successo ieri sera, il suo corpo sul mio, il sentirlo parte di me. Sento le mie labbra piegarsi in un sorriso, non mi succedeva una cosa così bella da tantissimo tempo.

Sciolgo la mia mano dalla sua presa, abbiamo dormito tutta la notte mano nella mano senza rendercene conto, e gli accarezzo i capelli castani, che non sono più perfettamente lisci come ieri alla festa.

Rimango per un pò imbambolata a guardarlo dormire, un' espressione di totale rilassamento sul volto.

Non posso fare a meno di sfiorargli le guance e dargli un lieve bacio sulle labbra.

A questo contatto lui si agita lievemente e mormora qualcosa che non capisco, ma è ancora addormentato.

Smetto di fissarlo per un pò e mi concentro sul soffitto. Ripenso all'inverosimilità di quello che mi è successo in questi ultimi mesi.

Prima l'odio e il disgusto nei suoi confronti, poi l' insicurezza nell' esprimere qualsiasi tipo di affetto verso di lui, poi il nostro diventare sempre più amici ed infine questo. Wow...non avrei mai pensato di potermi innamorare così. Non c'entra il fatto che io abbia avuto dei pregiudizi prima nei suoi confronti, perchè lui si è comportato molto meglio di altri ragazzi con cui sono uscita fino ad ora. Quello a cui mi riferisco è l'intensità delle emozioni che mi ha fatto provare. Con lui voglio imparare ad essere me stessa, a non reprimere più nessun sentimento. Voglio smetterla di riflettere troppo sulle mie azioni, desidero vivere alla giornata e prendere ogni attimo così come viene, in sua compagnia.

Certo, sempre che anche lui lo vorrà.

Sento la sua mano sfiorarmi un braccio e mi volto verso di lui. I miei occhi blu incontrano quelli castani di Jay, che mi sorride felice.

"Avevo paura che fosse tutto un sogno. Temevo di svegliarmi e scoprire di non averti al mio fianco." Le sue braccia mi stringono forte e avvicina il volto al mio.

Restiamo un pò così, a guardarci senza dire niente, poi lui mi sussurra "Per essere solo l'inizio, io lo trovo fantastico, tu?"

Ormai sicura che anche lui desidera starmi accanto come lo voglio e io gli rispondo entusiasta "Sì, direi che hai proprio ragione"

"Strano, non siamo mai d'accordo su niente" ride

Io muovo l'indice come per voler negare e a voce bassissima, avvicinando sempre di più le labbra alle sue dico, prima di baciarlo "Su una cosa sì che siamo d'accordo...ed è questo"

fine

Ecco l'ultimo capitolo della mia ff!^^

Spero davvero di non avervi annoiato e che vi sia piaciuto quello che ho scritto. Grazie mille per aver letto e , friem e Franeva, grazie per i vostri commenti!!

Baci, Maria

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