Le cronache di Narnia il principe Caspian

di martyki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ritorno a Narnia ***
Capitolo 3: *** Sogni e incontri ***
Capitolo 4: *** Sospiri...battaglie...fraterne... ***
Capitolo 5: *** Ghiaccio, fuoco, foresta... ***
Capitolo 6: *** All'attaco! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Narnia

il principe Caspian

 

Prologo

 

Il sole é ormai al tramonto; il mare risplende sotto i miei piedi di un colore rosso vivo e arancio.
Indosso uno dei più bei vestiti che potessi immaginare: azzurro, lungo fino ai piedi, che metteva in risalto quelle forme che, posso essere orgogliosa di dire, non mi sono mai mancate più di tanto.
I piedi scalzi sulla sabbia tiepida, i capelli mossi dalla brezza leggera del vento davanti al viso.
Resto a guardare il tramonto con dietro me una Narnia che non conosco.
Poi due braccia mi stringono da dietro la schiena e io sorrido felice; quanto desideravo da bambina un momento così magico da principessa, e ora eccolo, ma da regina di quella terra magnifica ricca di magia e incantesimi.
<< E’ bello il tramonto>>, sussurro alle braccia che mi stringono forte << ma tu sei più bella…>> risponde l’interlocutore.
Mi volto per guardarlo negli occhi incontrando i suoi, profondissimi, quasi neri. Anche i suoi capelli ondeggiano al vento. Sento le sue labbra delicate poggiarsi sulle mie.
Come fare a non rispondere a un tocco così delicato? Lo adoro, e lo amo come mai avrei pensato di fare.
Lo guardo nuovamente e lui mi sorride, tenendomi la testa con le sue mani forti, protettive ma allo stesso tempo delicate.
Ci sdraiamo insieme e iniziamo a giocare, rotolandoci e sporcandoci i bei vestiti che i nostri sarti con tanta cura hanno creato per noi, ma la sabbia è così bella… e lui è così bello da non farmi pensare ad altro se non al suo dolce sorriso.
Voglio di nuovo sentirlo mio, voglio sentire quanto mi ama, le sue labbra…
<< SUSAN! Dai Susan svegliati e tardi!>>

Lo so il prologo è corto, ma vi prometto che il primo capitolo è un po' più lungo!
Spero vi piaccia come inizio
Un bacio Marty!

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Capitolo 2
*** Ritorno a Narnia ***


1chap

Ritorno a Narnia

 

<< Dai Susan svegliati! Dobbiamo andare a scuola!>> la piccola Lucy continua a scuotermi. Non mi muovo da dove mi trovo. Decide di levarmi le lenzuola.
<< Ok, va bene… ho capito! Ora mi alzo!>>
Mi avvicino al bagno e mi ci chiudo. Mi lavo la faccia e la guardo, che faccia da zingara ho: nell’ultimo anno i capelli si sono fatti più lunghi e per qualche strana ragione da lisci spaghetto e di un marrone talmente scuro da sembrare nero, a mossi sulle punte e sempre sulle punte tendenti al biondo.
Faccio la mia solita doccia calda dell’ultimo minuto e infilando in bocca un pezzo di pane, prendo la mia cartella e insieme a Lucy mi dirigo verso la stazione della metropolitana vicino casa.
<< Io mi fermo a leggere il giornale un attimo, va bene? Ti raggiungo subito>> mi fermo dall’edicolante. È una routin ormai quella di fermarmi in quel posto prima della scuola.
<< Scusa?>>
Guardo con la coda dell’occhio, chi è l’interlocutore, poi torno a guardare fisso il giornale.
<< Io sono di Stand Hous… la scuola che ti è di fronte…>> la mia risposta è un segno affermativo con la testa; cerco di mostrarmi ancora più interessata alla pagina che ho di fronte anche se in realtà sto leggendo e rileggendo solo la prima riga.
<< Ti guardo.. stai sempre sola… per conto tuo…>>
<< Forse perché preferisco stare sola… che ne dici?>>
Mi guarda per un secondo sorpreso da quella risposta. Ma non sembra scomporsi più di tanto.
<< Come ti chiami?>> questa volta mi lo guardo, giusto per vedere che faccia ha: alto quasi quanto me, i capelli tagliati perfettamente all’inglese, tanti brufoli in faccia, cicciottello e un paio di occhiali tondi da sembrare fondi di bottiglia.
<< Filly…>>
<< SUSAN! SUSAN VIENI!>> un classico! Ogni volta che invento un nome per placare un ragazzo che mi si avvicina, la mia cara sorellina, viene affannata chiamandomi con il mio vero nome. Mi volto subito verso di lei. È paonazza.
<< Devi venire subito!>> mi prende per mano e mi porta con se dentro la stazione della metropolitana. Sento schiamazzi. “Ti prego, dimmi che non è come al solito…” ed invece è proprio, esattamente come ogni mattina; Edmund e Peter che si picchiano con quelli della loro età. Peter mi guarda per un secondo  quando il bullo, più grosso di lui lo volta verso di me, e come al solito il mio sguardo è tra lo scocciato, il dispiaciuto e il deluso. Per fortuna delle guardie fermarono la ressa.
Lo spazio è subito sgombrato fortunatamente, e finiscono le stupide grida << PICCHIA!PICCHIA!>> e vado a sedermi sulla panchina.
Lucy mi segue; il suo sguardo è come al solito pieno di preoccupazione e rassegnazione.
<< Perché l’hai picchiato?>> chiede al nostro caro fratello maggiore.
<< Perché mi ha spinto>> risponde lui duro, si volta verso di me. Il mio volto assume la solita espressione scocciata e lo fisso.
<< Solo per questo Pet?>>
<< Perché, dopo avermi spinto, pretendeva delle scuse!>> continua rabbioso. Sospiro; ecco, siamo alle solite.
<< Non potevi ignorarlo una volta tanto?>>
<< No! Perché non mi va di essere trattato da bambino!>>
<< Noi, siamo bambini…>> puntualizza Ed guardandolo storto. Peter lo fulmina, poi con tono più leggero, parla nuovamente:
<< Siamo stati adulti… ed è passato un anno… quanto ci farà aspettare ancora?>> lo guardo. Lo capisco, meglio di quanto crede, e anche io vorrei tanto che si facesse vivo. Perché il grande Aslan ancora non si è fatto sentire?
<< La nostra vita è qui ormai>> dico cercando di auto convincermi che questa sia la cosa giusta da dire, e ormai lo sembro davvero credo… per loro sicuramente è così << perché dovemmo sperare che qualcosa cambi?>>
Mi volto. Il ragazzo dell’edicola.
<< oh, no…>> mi volto verso i miei fratelli << ragazzi, fate finta di parlare con me!>>
<< Noi, stiamo parlando con te!>> puntualizza nuovamente Edmund. Alzo gli occhi al cielo. Subito dopo Lucy, strilla saltando dalla sedia riportandomi immediatamente alla realtà. La guardo per un secondo, poi anche io sento pungermi sul sedere e mi alzo.
<< Ahi! Chi è stato? Ma cosa succede…>> si alza un vento fortissimo. Il treno ci passa davanti, come fosse trasparente. Ci prendiamo tutti e quattro per mano. Al di là del treno c’è qualcosa. Chiudo gl’occhi pregando che una volta aperti vedano un panorama che sogno ormai tutte le notti… il vento si placa di colpo e finalmente riapro gli occhi. Siamo di nuovo a Narnia. Guardo la mia dolce sorellina: non mi accorgo che le sorrido come lei sta facendo e insieme iniziamo a correre come non mai. Voglio sentire l’acqua di Narnia, voglio respirare quell’aria che da più di un anno mi manca da morire.
Ci seguono anche Ed e Pet e con loro iniziamo a giocare e schizzarci come dei bambinetti di due anni.
Mi viene da piangere dalla gioia, ma mi bagno la faccia per non dar a vedere questa mia grande gioia.
<< Dove credete che ci troviamo?>> chiede Edmund guardando il paesaggio intorno a noi.
<< Secondo te?>> risponde Peter, come se la domanda sia scontata.
<< Non ricordavo ci fossero rovine a Narnia…>> mormora il piccolo di casa Pevensie. Lo guardo un attimo, poi guardo anche io il paesaggio che ci circonda e mi viene un piccolo capogiro… = I piedi scalzi sulla sabbia tiepida, i capelli mossi dalla brezza leggera del vento davanti al viso.

Resto a guardare il tramonto con dietro me una Narnia che non conosco = …
Riguardo il paesaggio. È la stessa Narnia del sogno… io quella Narnia in un certo senso la conosco… ma non è quella in cui ho vissuto: cos’è successo alla nostra vecchia Narnia? Alla mia Narnia?
Lucy esce dall’acqua e si avvia immediatamente verso quei resti della nostra dolce terra.
Io e Peter ci scambiamo uno sguardo e la seguiamo.

 

Mi affaccio, da quello che doveva essere un balcone e la vista mi lascia senza fiato, proprio come quando guardavo dal balcone della mia stanza da regina. Il vento era leggero ma muoveva i miei capelli come se li volesse accarezzare.
Mi allontano da quel luogo e mi dirigo verso la mia sorellina, anch’ella affacciata ad un balcone.
<< Chi pensi vivesse qui?>>
Mi avvicino a lei, ma calpesto, qualcosa: è un cavallo degli scacchi. Mi è familiare, ricordo che uno dei ragazzi aveva un tempo dei pezzi così per giocare a scacchi.
<< Io credo… noi…>> sussurro in risposta fissandola, perplessa.
<< Ehi! Quello è mio!>> Ed mi strappa il cavallo dalle mani e lo rigira nelle mani.
<< Tuoi? E dove li hai presi?>>
<< Peter non credo che a
Finchley avevo degli scacchi d’oro, che ne dici?>>
Lucy ad un certo punto sfreccia lontana da noi, e io la seguo e con me gli altri due.
<< Immaginate delle mura…>> ci dice la piccola e inizia ad allinearci tutti in corrispondenza di massi distrutti << e lì in fondo una lunga scala…>> anche lei si allinea al sasso. La stanza si ricompone e mi vengono le lacrime al solo pensiero di cos’era un tempo quella stanza e di cos’era un tempo quel luogo adesso più che mai carico di ruderi. Non voglio pronunciarlo agli altri, perché penso che le lacrime uscirebbero fuori e non ho voglio che qualcuno possa vedere come mi sento veramente, anche se quel qualcuno sono i miei fratelli.
Ma ci pensa Peter a dire quello che penso sia il pensiero di tutti, con il tono più addolorato che mai gli ho sentito uscire dalla bocca:
<< Care Paravell…>>

 

<< Catapulte…>>
<< Che hai detto Ed?>> chiede Peter guardando nostro fratello.
<< Sono state delle catapulte… non è stato il tempo ha causare la distrutta del nostro castello…>>
Vedo lo sguardo di Peter vagare fin quando, credo, vede quello che stava cercando. Chiama Ed in suo soccorso per spostare un pesante masso. Rimango ferma a guardare quest’operazione, un po’ curiosa ad essere sincera e finalmente il masso si sposta e una porta si presenta di fronte a noi.
Peter apre la porta in modo poco ortodosso(sfondandola praticamnte), poi inizia a strappare un pezzo della camicia e a prendere un legno. Avvolge la camicia attorno al legno, si volge verso Edmund:
<< Hai un fiammifero o qualcosa del genere?>>
In risposta lui scuote la testa in segno di no, ma armeggia con la cartella di scuola, che gli era rimasta in mano al momento del cambio di mondo, e ne estrae una torcia; sorride furbastro e complice.
<< Potevi aspettare un altro po’ prima di dirimi che avevi questa!>> esclama il maggiore di noi prendendo la torcia e facendo strada per la misteriosa stanza.
Ci sono delle incisioni strane sopra e sembra raffigurino noi. Non riesco ancora capire dove mi trovo, anche se mi sembra stranamente familiare. Lucy inizia a correre in fondo alle scale e dalla luce che fa Peter, la vedo aprire un cancello. Il più grande la segue e grida:
<< C’è ancora tutto!>>
Entro anche io: era la stanza dove tenevamo i vestiti più importanti e i gioielli… come una camera cassaforte. Tutti ci dirigiamo ognuno al proprio baule. Apro il mio e mi commuovo; c’è proprio tutto… i miei vestiti da ballo, le mie scarpe, i miei vestiti da combattimento in caso di massima necessità, la mia collana a forma di croce, il mio sottilissimo anello da regina forgiatomi dagli abitanti di Narnia appena incoronata, la mia corona…
Mi volto verso Peter e lo vedo aprire il suo con sguardo serio. Eccolo il caro vecchio re Peter, grande capo di Narnia; tira fuori la sua spada e la sfoggia proprio come un tempo. Non si può proprio negare che il mio caro fratellone è davvero regale.
Cerco anche io i miei oggetti da battaglia e trovo immediatamente il mio arco le mie frecce e…
<< Ragazzi, non trovo il mio corno…>> dico rovistando ancora nel mio baule.
<< Cosa?>>
<< Non trovo il corno>> ripeto smettendo di cercarlo << probabilmente mi sarà caduto da cavallo quando siamo tornati nel mondo nostro…>>

 

Ed ecco il primo chap! Spero vi sia piaciuto, lo so che l'inizio è praticamente preso, paro paro dal film (l'ho visto tre volte al cinema per accompagnare varie persone, ma non mi è affatto dispiaciuto!:D), ma già qualcosa cambierà rispetto ad esso nel secondo!

Un grazie a tutti quelli che hanno letto la mia storia ed in particolare a coloro che hanno commentato: Miss_Juls_giu e bulmettina sono contenta di essere già tra i vostri preferiti... è un onore! Grazie! Spero di non avervi deluso con questo capitolo! fefy88 Grazie, grazie! Un besito anche a te!;)

Alla prossima! la vostra Marty!


 

 

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Capitolo 3
*** Sogni e incontri ***


chap2

Sogni e incontri

 

L’aria del bosco è come al solito fresca e il suo dolce profumo mi risveglia. Apro gli occhi lentamente, poi mi alzo leggermente a sedere: che bello essere di nuovo a Narnia! Gli uccelli mi vengono incontro cantando allegri una dolce melodia.
Mi alzo in piedi; ancora una volta indosso uno vestito regale stupendo, sui toni del rosso porpora che diventa più scuro scendendo verso la gonna. I capelli sono legati con una delle fantastiche acconciature Narniane, semplice ma regale.
Mi alzo in piedi e accarezzo gli alberi, che con i loro rami mi abbracciano stratta.
<< Susan? Dove sei, Susan?>> cerco di capire da dove venga questa voce.
<< Susan aiutami… Susan, Narnia è in pericolo aiuto!>> è una voce maschile a parlare, forte, leggermente roca.
Faccio per girarmi e cercare la voce, ma l’albero che mi abbraccia si è fatto improvvisamente di pietra e non mi lascia andare.
Cerco di liberarmi da quella presa, ma tutto ciò che cantava adesso è immobile come morto. Le ninfe non ballano più, il cielo tetro.
Sento il pianto acuto di un bambino e degli zoccoli correre; la testa inizia a girarmi, ma sono così intrappolata che non riesco neanche a cadere per terra. Gli zoccoli fanno sempre più rumore, il bambino urla con voce ancora più stridula.
Grido forte, mi sento scoppiare.
Sento una mano sfiorare la mia e una chioma scura passarmi davanti, ma non riesco a decifrarne bene il volto.
<< Aiutami! Vi ho chiamo io con il tuo corno! Aiutami ti prego…>>
Il pianto si fa sempre più forte e il rumore di zoccoli è martellante nel mio povero cranio. Continuo a gridare. “Fateli smettere! Fateli smettere!”
<< Susan svegliati! SVEGLIATI SUSAN!!>>
Mi metto a sedere con il fiatone, imperlata di sudore; un ultimo urlo esce dalla mia bocca. Mi massaggio la fronte, ancora un po’ scossa. La testa non gira più, il bambino non piange più, gli zoccoli non fanno più rumore e non indosso nessun vestito particolarmente regale, anzi, è ancora solo la mia divisa scolastica.
<< Dov… dove siamo?>> chiedo massaggiandomi la testa.
<< Siamo nella stanza dei gioielli di Ciar Paravell, abbiamo dormito qui>> risponde Peter che mi sta tenendo per le spalle.
“Quindi siamo comunque a Narnia: è già qualcosa”.
<< Hai avuto un incubo… hai iniziato a strillare e sudare, ci abbiamo messo un po’ a svegliarti, ti ricordi qualcosa?>> lo sguardo dei miei fratelli è molto preoccupato, Peter mi tiene ancora ferma.
<< No… non è niente…>>
<< Sei sicura? Ce lo vuoi raccontare?>> insiste Ed prendendomi la mano.
<< Sì… tranquillo…>>
Il mio sguardo incontra quello di mia sorella: lei sa esattamente che non voglio parlare, ma che c’è qualcosa sotto. Le chiedo scusa con gli occhi, cercando di farle capire che ancora neanche io so cosa sia successo.
<< Vabbè… qui vicino c’è un fiume, laviamoci e poi cambiamoci, non mi sembra il caso di andar vestiti da scolari in questo posto!>> esclama Edmund tirandomi su. Annuisco e prendo un vestito dal mio baule, con qualche cambio e le scarpe adatte, dirigendomi verso il fiume.
Ripenso al sogno = << Susan aiutami… Susan Narnia è in pericolo aiuto!>> è una voce maschile a parlare forte, leggermente roca =… Narnia in pericolo? Grazie, questo era chiaro, sennò perché ci troveremmo qui adesso? Ma come abbiamo fatto a tornare a Narnia? Chi è stato? E perché? = Sento una mano sfiorare la mia e una chioma scura passarmi davanti, ma non riesco a decifrarne bene il volto.

<< Aiutami! Vi ho chiamato io con il tuo corno! Aiutami ti prego…>> =… Il corno! Qualcuno ha trovato il corno e ci ha chiamato! Ottimo un’informazione in più! Ma chi? E perché? Narnia in pericolo? Per quale ragione? Le domande iniziano a essere troppe nella mia mente, ma se non fosse per gli urli di Peter che mi sbraita di sbrigarmi, rimarrei ancora lì a godere di quella bellissima acqua. Mi vesto al volo e con i capelli tutti bagnati arrivo dai miei fratelli armata della mia faretra e  il mio inseparabile arco. Lucy mi fa sedere e mi lega i capelli sotto il mio diniego. Adoro i miei capelli sciolti, cosa che nessuno ha ancora capito, ma fortunatamente non fa chissà quale acconciatura ma solo una piccola mezza coda, legata a treccia e intrecciata con delle foglioline marroni, le quali marcano il colore del vestito che indosso.
<< Bene, in marcia!>> Peter inizia a camminare ai margini del fiume. Ed lo segue immediatamente, io lancio uno sguardo a Lucy che poi comincia anch’ella a seguire i due fratelli. Alla fine dopo l’ennesima chiamata da parte della piccola, corro verso di loro, fin quando non li raggiungo, cominciando anche io la nostra nuova avventura  nella nostra terra.

 

 << Mollatelo!>>
Scocco un’altra freccia in direzione dei due che tengono un nano legato in mano. Lo gettano nel fiume e Peter si fionda subito a recuperarlo. Io nel frattempo scocco un’altra freccia a uno dei soldati che finisce, presumibilmente morto, nell’acqua. Guardo minacciosa l’altro, pronta con un’altra freccia; quello si getta in acqua senza fiatare e nuota via. Nel frattempo, Peter ha recuperato il nano.
Lucy, con il suo pugnale scioglie le corde e lui si leva il bavaglio, sputando acqua. Pet ha una faccia soddisfatta. Ma che viene subito smussata dalle parole del piccolo essere:
<< Mollatelo?! Non poteva venirti in mente niente di più geniale?>> grida stridulo.
<< Un semplice grazie sarebbe sufficiente…>> mormorò sgomentata.
<< Potevate lasciarmi morire direttamente là dentro!>>
<< Mi dispiace quasi di averti salvato, sai?>> ribatte Peter serio. Quello lo guarda.
<< Senti…>> inizio io per evitare ulteriori discussioni sul salvataggio << cos’è successo a Narnia in tutto questo periodo?>>
<< Dico, ti predi gioco di me?>> domanda burbero << ma voi in tutto questo tempo dove siete stati?>>
<< E’ una lunga storia>> ridacchia Lucy divertita.
Quello ci guarda di sott’occhi, poi spalanca gli occhi.
<< Ma… voi siete i vecchi Re e Regine di Narnia?!!>> Peter gli porge una mano
<< Già, e io sono Re Peter, il Magnifico>>
Rimaniamo per qualche secondo tutti in silenzio.
<< L’ultimo pezzo di frase forse potevi evitarlo, eh Pet?>> dico ridendo divertita.
Anche l’ometto ride sussurrando << Forse?>>
Il grande Re sembra colpito sul vivo e cerca di rimediare a quella gaffe, porgendo la spada al nano, al quale scompare subito il sorriso.
<< Non vorrai sfidarmi?>>
<< Non io…>> si volta verso Ed << Lui sì…>>
Il piccolo di casa Pevensie impugna la sua spada. Il nano sembra non reggere il peso di quella di Peter all’inizio,  ma poi colpisce la spada di Ed preso per un secondo alla sprovvista. È abbastanza divertente come combattimento che finisce con la vittoria di Edmund.
<< Voi siete veramente i vecchi Re di Narnia… caspita… il corno ha funzionato per davvero!>>
<< Il corno?>> l’esclamazione non fa sobbalzare solo Ed che pone la domanda. Possibile che la figura dai capelli scuri fosse quel nanetto?
<< È una lunga storia vostre maestà… non avete idea cosa sia successo in questi mille anni della vostra assenza…>>
<< Mille?>> Lucy ha gli occhi fuori dalle orbite dallo stupore.
<< Incamminiamoci… e intanto vi racconterò…>>

 

<< Fammi capire bene… gli abitanti di Telmar hanno cacciato il popolo di Narnia, sterminato?>> chiede Peter per conferma.
La barca continua a scorrere lenta sul fiume. Io continuo a pensare ai miei ultimi sogni: il primo che d’almeno sei mesi, piacevolmente mi tormenta e l’ultimo, che sembra incarnare il pericolo di Narnia che ora, dopo aver parlato con il nano Briscola, inizia a farsi più chiaro: I Telmari hanno attaccato Narnia ormai da migliaia e migliaia di generazioni e qualcuno, dalle parole del nano è stato un ragazzo di Telmar, adesso ha suonato il corno.
Briscola pensa che quel ragazzo non sappia quello che ha fatto, che vedendoli abbia suonato il corno, solo per chiedere aiuto ai suoi concittadini.
Io non so che pensare. E sono molto preoccupata.
Il fatto che gli abitanti di Narnia si siano quasi estinti mi fa stringere il cuore in una morsa davvero dolorosa; quanto vorrei non essermene mai andata da qui.
L’ometto ci sta portando dai pochi abitanti di Narnia che sono riusciti a sopravvivere in tutti questi anni. Speriamo di riuscire a liberarli da questi Telmari assassini.
Scendiamo dalla barca e seguiamo Peter verso un sentiero. Il nano dalla barba bionda cerca di fermarlo, ma il Re, forse troppo superbo e arrogante continua  a fare di testa sua, come al solito, da quando siamo tornati l’anno scorso da questo luogo.
Andiamo avanti e ancora, fin quando non arriviamo davanti ad… un burrone.
<< Ma… ma prima qua c’era l’acqua, il fiume… come ha fatto a finire laggiù?>>
<< Sono passati mille e trecento anni, è normale che si sia creata una montagna e il fiume sia…>>
<< Stai zitta, tu!>> mi ringhia Peter. Lo guardo male; odio questo suo atteggiamento rabbioso, solo per sentirsi grande.
<< Smettila di fare l’arrogante! Qua siamo Re e Regine di Narnia quanto te, e anche noi abbiamo vissuto in questi luoghi come te! Non fare il capo di turno!>>
Mi incenerisce con lo sguardo e si volta verso Edmund, il quale gli fa segno di calmarsi.
<< Ehi! Ma c’è Aslan! ASLAN!>>
Mi volto verso la piccola Lucy e il punto in cui sta guardando. Io non vedo la sagoma del leone.
<< Dove l’hai visto?>> anche Peter si gira verso il punto indicato dalla piccola mora.
<< È proprio lì, dall’altra parte del…>> ma le parole le muoiono in gola; anche lei nota che non c’è più niente dall’altra parte. Ci guarda tutti eloquentemente e triste << era là…>>
<< Allora perché io non l’ho visto?>> le chiede il più grande di noi. Mi pongo la stessa domanda. Perché io non ho visto il grande Leone?
<< Forse non hai guardato bene…>>
Ci voltiamo tutti nuovamente verso il punto della presunta apparizione di Aslan, ma non c’è niente.
<< Voleva che andassimo là… voi mi credete vero?>>
<< Io ho smesso di credere da tempo in quella creatura, da quando ci ha abbandonati e ha permesso che morisse tanta della nostra gente.>> mormora Briscola girandosi verso la direzione da cui siamo venuti << comunque>> continua << potremmo scendere e passare il guado di Beruna, così da arrivare dall’altra parte…>>
Lucy continua a guardarci supplichevole. Io giro nuovamente la testa per cercare di vedere Aslan, ma mi viene un piccolo capogiro, proprio come quando avevo guardato il paesaggio di Narnia, non appena arrivati = << Aiutami! Vi ho chiamo io con il tuo corno! Aiutami ti prego…>> = guardo i miei fratelli. Edumund si è appena affiancato a Lucy. Peter sembra irremovibile, ma noto nei suoi occhi un filo d’invidia.
<< Susan, tu che ne pensi?>> Lo guardo e poi anche gli altri due.
<< Io… io penso solo che dobbiamo sbrigarci a trovare gli abitanti di Narnia e salvarla dai Telmari…>>
<< Perfetto! Quindi seguiamo Briscola!>>
E così, si volta e segue il nanetto.
Li seguo anche io e dopo poco ci seguono anche i due più piccoli, un po’ titubanti, dopo aver dato uno sguardo alla sponda opposta.

 

<< Mi sa che non è stata una grande idea venire fino qua, che ne dite?>> sussurra arrabbiato Edmund guardando, me, il nano e Peter. Devo ammettere che ha ragione: la sponda del fiume è vagamente affollata da uomini che costruiscono un fiume per collegare la città di Telmar al bosco di Narnia.
<< Quello è il fratello del Re di Telmar…>> dice Briscola indicandoci un uomo a cavallo. Non riesco a intravederne bene il volto.
<< Attenti si stanno avvicinando a noi!>> grida il nano, nascondendosi dietro un tronco d’albero. Facciamo tutti altrettanto.
Mi appoggio al muro, e cerco di mettere l’orecchio in modo da poter origliare meglio la conversazione del Telmaro.
<< Generale, quanti uomini avete perso da quando siete tornato dalla spedizione per cercare il principe?>>
Un attimo di silenzio.
<< Nessuno signore…>>
Una botta.
<< Quanti, generale?>>
Altro silenzio, poi una flebile risposta << Tre signore…>>
<< Vedete Lord Sopespian?>> dice il primo << per non parlare di questo messaggio… “E questo è solo l’inizio. Narnia e X”>> non sento parlare nessuno per qualche secondo.
<< Le creature di Narnia non hanno catturato il nostro caro principe Caspian, ma è egli stesso l’artefice della rivolta. Si direbbe che Narnia stia cercando un nuovo Re!>> sento rumori di zoccoli. Giro appena la testa. I Telmari si sono allontanati.
<< Allora Lucy>>, chiede Peter << dove avevi detto di aver visto Aslan?>>
Il volto si Lucy si illumina e ci fa strada. La seguiamo nuovamente fin dove eravamo arrivati prima.
<< Allora io l’ho visto proprio… AAAAAAAAHHHHHHHH!!>>
<< Lucy!>> era finita in un buco… precisamente su un sentiero. Scendiamo e tutti  seguiamo la piccola. Alla fine passiamo dall’altra parte, come avremmo voluto fare subito. Arriviamo dall’altra parte la sera. Non abbiamo neanche la forza di cucinare qualcosa da mangiare. Edmund e Briscola accendo solo un fuoco per tenerci caldo.
Guardo il manto stellato che abbiamo sopra la testa. Non faccio altro che pensare a questa strana situazione.
<< Lucy? Sei sveglia?>> bisbiglio piano, per non svegliare i ragazzi. Lei si gira, e mi risponde con un lungo sbadiglio.
<< Sì, che c’è?>>
<< Perché io non ho visto Aslan secondo te?>> le chiedo.
<< Allora credi che l’abbia visto?>>
<< Beh…>> sospiro piano << ci ha fatto attraversare la gola…>>
La piccola mi guarda per un attimo, poi risponde alla mia domanda.
<< Forse non ci credevi davvero…>>
Mi giro e guardo il cielo. Ha ragione. Non ci ho creduto davvero. Perché ho paura probabilmente, non di lui, ma del fatto che tutto quello che ci circonda possa scomparire da un momento all’altro.
<< Ma sei contenta di trovarti qua?>>
<< Finché dura…>> e mi giro, dandole le spalle. La sento sospirare piano e mettersi nella mia stessa posizione. Anche se tengo gli occhi chiusi sento i rumori della foresta.
Non riesco ad addormentarmi. Poi qualcosa mi fa riaprire gli occhi; un rumore di passi. Mi alzo, prendo il mio arco e la mia faretra. Guardo i miei fratelli, dormire e sorrido amorevolmente, poi mi allontano.
Il cielo è terso e la Luna piena illumina di una luce brillante i miei passi. Vedo gli alberi muoversi, stranamente per quel periodo di guerra; probabilmente hanno capito che si possono fidare, che sono la loro vecchia regina.
Sento un ruggito venire da lontano. “Aslan!”
Inizio a correre verso quella direzione. Gli alberi mi aprono un passaggio. Continuo a correre senza sosta. Ad un certo punto mi fermo per un secondo; lo vedo è lui!
<< ASLAN!>> gli grido con le lacrime di gioia quasi. Riprendo a correre e vado per abbracciarlo, ma quando lo tocco mi viene un colpo. Quello non è Aslan, ma un centauro. Mi guarda in cagnesco per un attimo, poi lo sento ruggire e faccio appena in tempo a spostarmi per non farmi colpire. Grido. Faccio per prendere una freccia dalla faretra.
“Merda!” penso accorgendomi che la faretra è per terra, lontana almeno due metri da me, come l’arco. Le frecce sparse. Vedo lo sguardo della creatura farsi più minaccioso. Ho giusto il tempo di vedere che il cielo si è fatto chiaro da che c’era la Luna. Cerco di avvicinarmi alle mie armi ma sento il centauro prendere la rincorsa verso di me. Grido di nuovo, ma qualcosa mi si para davanti: che bello avere un fratello maggiore!
Poi un piccolo trambusto. Mi sposto e arrivo fino alla faretra con le frecce e l’arco.
<< FERMI!>> mi volto verso la piccola Lucy che ha gridato.
Mi tiro su; il piccolo slargo è pieno di creature magiche e al centro ci sono Peter e un altro ragazzo.
Insieme a Lucy c’è anche Edmund.
Il grande Re guarda il ragazzo che ha di fronte.
<< Principe Caspian?>> chiede sbalordito.
<< E voi chi siete?>> domanda l’altro diffidente.
Il mio cuore perde un battito; perché quella voce la conosco? Cosa mi ricorda? Perché sento le farfalle allo stomaco?
Noto che hanno le spade ancora puntate l’uno contro l’altro. Non so per quale ragione, ma mi avvicino e con la mano abbasso qualla di mio fratello.
<< Ma…>>
<< Abbassa la spada Peter, non ti serve…>>
L’altro ragazzo strabuzza gli occhi e abbassa a sua volta la spada.
<< Sei Re Peter?>>
<< Credo che tu ci abbia chiamato…>>
<< Sì, ma io mi aspettavo qualcuno di… più vecchio…>> dice. Sorrido per l’affermazione. Non ha tutti i torti.
<< Beh, se non ti andiamo bene, ce ne andiamo!>> risponde Peter un po’ offeso da quell’affermazione.
<< No, no! Non fraintendere! Non volevo offendervi, ma mi immaginavo solo che voi foste un po’ diversi…>>
Alzo lo sguardo e senza farlo apposta incrocio quello del principe. Perdo un battito nuovamente; il ragazzo ha i capelli scuri, gli occhi quasi neri e la carnagione, leggermente più scura della mia. Mi ricorda qualcuno ma non so chi e lo stomaco comincia a fare mille capriole.
“Ma che gran pezzo di ragazzo!” arrossisco e non mi accorgo che lui invece ha cominciato a parlare con Peter e il resto degli abitanti di Narnia che ci circondano.
<< Susan, guarda… è così carino!>> mormora Lucy.
<< Cosa?>> chiedo, risvegliandomi dalla mia fase di ammaliamento. Vedo che sta guardando un topo con la spada.
<< Cosa? Chi ha parlato?>> fa quello. Lucy, assume una dolcissima espressione.
<< Scusa…>> dice.
<< No, scusate voi, altezza. Ma credo che coraggioso e valoroso, siano aggettivi più consoni a un guerriero di Narnia come me! Re Peter, la mia spada e quelle dei miei fratelli, sono pronte a servirvi.>> fa un inchino.
<< Meno male, finalmente qualcuno che sa usare la spada…>> si volta verso il principe, che deglutisce. Guardo male mio fratello; è il solito superbo. Il ragazzo di fronte a lui però, cambia subito espressione e riprende a parlare.
<< Venite Peter, permettetemi di portarvi a vedere le vostre truppe e il vostro quartier generale.>> Fa strada al maggiore di noi. Io rimango imbambolata per qualche secondo.
<< Susan andiamo?>> mia sorella mi guarda sospetta.
<< Sì, eccomi!>>
E così, seguo il corteo di creature e i due ragazzi. Finalmente mi sento di nuovo a Narnia!

Ed ecco qua un nuovo capitolo, più lungo degli altri due! Non so perchè ma mi è venuto particolarmente lungo sto giro! Mi auguro che sia entusiasmante come gli altri.
Al solito voglio ringraziere coloro che mi spingono con i loro commenti ad andare avanti con la storia:

Bell: grazie infinite! Spero di non averti delusa con questo capitolo. fammi sapere, sono curiosa!:)

Miss_Juls_giu: Visto che ho aggiornato di nuovo subito? Sono contenta che l'idea di scrivere la storia dal punto di vista di Susan ti piaccia, mi immedesimo meglio nella parte! attendo di sapere che ne pensi di questo capitolo e come migliorare se manca qualcosa. Grazie per i complimenti del mio modo di scrivere! Un bacione!

Vale_luna4e: il tuo commento è quello che più mi ha spinto a scrivere questo capitolo in questo modo! Spero di non averti deluso e di averci messo un po' più di mio. Certo, in molti punti è la rivisitazione del film, perchè la storia è quella e non mi va di stravolgerla completamente (per lo meno non ora) anche perchè mi fa da filo conduttore per continuare. Sono contenta che questa storia ti piaccia tanto da volare nei miei preferiti mi riepie di gioia! Sono contenta della tua critica davvero costruttiva! Non penso che questo capitolo sarebbe venuto così sennò e io devo dire che mi piace molto, non so perchè... ovviamente mi aspetto di sapere che ne pensi! Ci tengo troppo! Comunque il fatto che tu sia più piccola non vuol dire che non possa darmi consigli, anzi! è un onore sapere che esiste qualcuno, più piccolo di me che sa fare critiche come la tua, scritte corrette e senza insulti, ormai sono davvero poche! Un bacio! 

Fefy88: grazie mille! Come ho scritto a Vale, spero che questo sia un po' più corposo ed entusiasmante. Aspetto tanti consigli utili per andare avanti! Grazie, grazie!:D


Ancora un bacio a tutti quelli che leggono questa mia FF! CIAU A TUTTI!! al prossimo chap!
la pazza Marty.

    

 

 

 

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Capitolo 4
*** Sospiri...battaglie...fraterne... ***


chap3

sospiri... battaglie... fraterne...

 

Camminiamo per almeno una ventina di minuti, fino quando di fronte a noi c’è solo un grande spiazzo erboso e una specie di casa.
Avanziamo tutti quanti e mi sento di nuovo la vecchia regina Susan. Io e i miei fratelli passiamo tutti sotto un passaggio apertoci dai centauri; solo una volta entrati mi accorgo che il principe si trova dietro di noi.
<< Venite, vi faccio strada…>> dice passando davanti Peter e lo seguiamo verso un cunicolo stretto pieno di erbacce spinose.
<< Ouch!>> le spine mi pungono la mano e il viso; il nostro giovane compagno di Telmar mi guarda un secondo.
<< Lo so, è un po’ spinoso, ma il cunicolo è quasi finito…>> non riesco a non arrossire lievemente vedendo che mi sorride per un attimo, prima di voltarsi e continuare a camminare.
“ Questo ragazzo è davvero troppo bello e dolce…”
Arriviamo in una grande stanza, illuminata solo da torce infuocate; minotauri e altre creature di Narnia forgiano spade e scudi, altri contribuiscono ad accendere altre torce e così via. Rimango impressionata da tutti quegli abitanti del mio popolo, così presi nel loro lavoro. Arrivo alla fine della stanza e inciampo su un piccolo gradino. Gemo leggermente per la botta, pensando che oggi non è la mia giornata o che qualcuno mi ha fatto il malocchio, poi però mi accorgo di una stretta scala che scende.
<< Peter, vieni a vedere…>> i miei fratelli e il principe si avvicinano al punto in cui mi trovo e iniziamo a scendere, dove la scala ci porta. C’è poca luce, è quasi buio, poche torce illuminano questo percorso, ma in quei pochi punti, dove si riesce ad intravedere il muro, mi sorprendo nel vedere che ci sono dei graffiti che…
<< rappresentano noi…>> sussurro fermandomi e toccando il volto di quella che dovrei essere io. Il ragazzo dai capelli scuri, mi si avvicina. Per un secondo mi perdo nel suo profumo e mi volto a guardarlo: non sta guardando il graffito, ma me. Mi perdo in quegli occhi scuri, poi, un capogiro =
<< E’ bello il tramonto>>, sussurro alle braccia che mi stringono forte << ma tu sei più bella…>> risponde l’interlocutore. Mi volto per guardarlo negli occhi incontrando i suoi, profondissimi, quasi neri.=
<< Tutto bene?>>
<< Susan che c’è?>>
Apro piano gli occhi: sono poggiata sulle gambe del principe, leggermente sdraiata, Lucy mi tiene il polso.
Peter e Ed sono di fronte a me e mi guardano in pena.
<< Tutto bene?>> ripete il moro preoccupato.
<< S… sì… tutto ok…>> dico cercando di alzarmi in piedi, ma le gambe non reggono granché e piombo nuovamente tra le braccia del bel principe, che prontamente mi afferra.
<< La prendo io!>> fa Peter e tirandomi su, mi prende per la vita.
<< Sto bene, Pet…>> mi sciolgo dalla sua presa forte e faccio mente locale. Guardo le pareti di quella strana, piccola caverna.
<< Ma cos’è questo posto?>> chiedo piano, più a me stessa che al resto del gruppo.
<< Non lo sapete?>> domanda il giovane vicino a me, sorpreso. Io e i miei fratelli scuotiamo tutti la testa in segno negativo; in risposta lui afferra una torcia infuocata e inizia a camminare. Lucy incontra il mio sguardo interrogativo, ma lo seguiamo curiose. Poco dopo arrivano dietro di noi anche i due maschi di casa Penvensie.
La scala è lunga e sembra non finire mai, poi, il principe, poggia delicatamente la fiamma in un punto e un sottospecie di cunicolo circolare prende fuoco illuminando la stanza;  rimango a bocca aperta: davanti a noi, circondati da tante rappresentazioni della fondazione di Narnia e la nostra stessa vita in quel luogo, al centro della stanza c’è la Tavola di Pietra spezzata, proprio come l’avevamo lasciata, dopo la resurrezione di Aslan.
Lucy si avvicina all’altare e lo tocca, scorrendo la superficie in lunghezza con la sua manina.
<< Un piano di sicuro ce l’ha…>> guardiamo tutti in direzione della riproduzione in basso rilievo di Aslan. Io cerco di penetrare gli occhi della statua cercando una risposta. La mia sorellina avrà ragione? Il grande leone avrà un piano, oppure siamo soli?
<< Credo che tocchi a noi!>> esclama il grande Re, fissandoci tutti negli occhi. Io continuo a guardare il grande leone. Ma da soli, ce la potremmo mai fare? Senza il vero, grande capo di Narnia?

 

<< Cosa dobbiamo fare, vostra Maestà?>> chiede il topo Ripicì, rivolgendosi a Peter.
<< Bisogna essere pronti!>> << Bisogna attaccare!>> nello stesso tempo si sovrappongono la voce del moro e del mio fratellone. Si guardano, poi il principe, con un segno della testa leggermente forzato, fa segno a Pet di continuare a parlare. Io sono seduta insieme a Lucy, che è appoggiata sopra di me con gli occhi chiusi, sulla tavola di pietra.
<< Dobbiamo assolutamente attaccare il Castello di Miraz! Il prima possibile!>> continua il Re rivolto ai combattenti di Narnia.
<< Quel castello, è una fortezza inespugnabile! Nessuno è mai riuscito ad attaccarlo!>> ribatte l’altro. Noto che c’è un po’ di rabbia nella sua voce e penso di capirne il perché. Ma rimango silenziosa ad ascoltare il loro dibattito.
<< C’è sempre una prima volta>> dice scocciato Peter guardandolo con superiorità. Quanto lo odio quando fa così! Il solito capo di tutto!
<< L’effetto sorpresa non mancherà!>> aggiunge Briscola, guardando di sott’occhi il moro.
<< Ma qui siamo più al sicuro!>> insiste l’altro con fermezza.
<< Io mi sento più sicuro sotto terra, per esempio!>>  il signor tasso cerca di aiutare con la sua affermazione il giovane principe.
Il Re sbuffa sonoramente << senti >> inizia con tono di sopportazione girandosi verso il moro << io apprezzo i tuoi sforzi e ti ringrazio di aver riunito tutti qui, ma questo luogo non è una fortezza, ma una tomba!>>
<< Veramente non è esattamente una tomba, ma più un luogo in cui si ricorda la grande vittoria di Aslan e quindi sicuramente protetto da magia, però vabbè …>> sussurro io forse troppo forte, tanto che Pet si volta verso di me guardandomi in cagnesco, poi guarda Edmund cercando l’apporto che immediatamente ha.
<< Ha ragione Peter secondo me, Caspian. E se il popolo di Telmar scopre che siamo qui, cosa facciamo? La fine del topo?>> Ripicì sbuffa e Ed gli chiede scusa per il modo di dire.
<< Sire >> dice poi il topo << sapete perfettamente che sono dalla vostra parte e sono pronto a combattere!>>
Il Re gli sorride soddisfatto, poi si rivolge al capo dei centauri << Se riesco a farvi entrare, vi occuperete delle guardie?>>
Guardo il centauro: sembra perso e responsabile della situazione sapendo che dalla sua risposta dipende la decisione. << I miei figli e io siamo pronti a servirvi sire! Fino alla morte…>> annuncia infine alzando la spada e con lui, tutti i centauri che si trovano nella stanza.
<< È questo che mi preoccupa…>> mormoriamo insieme io e Lucy senza rendercene conto.
<< Come scusa?>> chiede superbamente Peter.
<< Ci sono due possibilità: morire al castello di Miraz, o qui…>> dico piano senza guardare mio fratello negli occhi. Lucy, apre gli occhi e annuisce.
<< Non siamo stati noi a vincere contro la strega bianca… quante possibilità abbiamo di vincere contro Miraz, se come dice lui…>> e accenno al principe << il castello è una fortezza così invalicabile? Quando abbiamo affrontato la strega bianca, prima che arrivasse Aslan, mi risulta, che fossimo molti più combattenti, di quanto siamo in questo momento; mi dici come possiamo anche solo pensare, in questo momento di andare subito a combattere? È un suicidio!>> ho parlato talmente veloce da avere il fiatone.
<< Sta zitta! Non capisci niente di pratiche di guerra!>> mi ringhia lui, alzando la voce.
<< Perché, saresti tu quello che ci capisce di “pratiche di guerra?” Ma andiamo!>> gli grido io scendendo dalla Tavola di Pietra << Tu vuoi far questo solo per sentirti grande Peter! È un anno che va aventi questa storia! Era così pure nel nostro mondo! Ti dà fastidio che qualcuno, come lui >> e indico nuovamente il moro << abbia più sale in zucca di te e cerchi di fare qualcosa di costruttivo, pensando prima! E poi, semma,i agendo!>>
<< Tu sei femmina! Non capisci niente di tutto questo! E poi il Re, SONO IO QUI!>>
<< E io sono REGINA! Non cambia molto sai?>>
<< Ma io sono il Magnifico!>>
<< Sì, ste palle!>> gli sbotto tra l’ironico e lo scocciato. Alza la mano per mollarmi uno schiaffo, ma qualcuno glie la ferma: è il principe Caspian.
<< Non fa niente…>> dice rivolto verso di me << se Re Peter, il Magnifico…>> e guarda lui, sottolineando  l’ultima parola << ha deciso così, sarà così. Se per lui è la cosa giusta, Amen! Il capo Supremo di Narnia è lui…>>
<< No…>> tutti ci voltiamo verso Lucy << il capo Supremo è Aslan, e dovremmo aspettare lui, prima di fare qualsiasi cosa…>> sorrido a mia sorella: l’ammiro per la sua saggezza. Ed è quello che penso anche io…
<< Aslan si è fatto attendere anche troppo per i miei gusti…>> e con questa frase, scioglie l’incontro, dopo aver scosso il braccio dalla mano del principe di Telmar.
<< Tu, comunque…>> sussurra all’orecchio del ragazzo, troppo forte, perché lo sento anche io << non ti immischiare più negli affari di famiglia…!>> e detto questo va via.

 

<< … nei sogni tuoi piangerai proprio come gli eroi, come gli eroi, come gli eroi di un Dio, che convito, che volerai, da lassù, sveglierai quelli che sognano…>> sono sdraiata sul prato, un po’ distante dalla nostra fortezza. Canto piano la canzone di un musical inventato da poco su un brano della Bibbia; è una canzone che adoro, perché è dolce, ma carica di significato; mi rilassa molto dopo la sfuriata con il mio caro fratello maggiore << e volerai, sulle ali con cui volo anch’io. E scoprirai che il dolore è la fonte di un Dio, di un Dio. E ho sete anch’io, ho sete anch’io, perché, il cuore tuo, mi disset… oh, ciao…>> mi alzo di scatto e mi allontano un po’ dalla persona che sta vicino a me e sembra avermi seguita.
<< Scusami…  non volevo interromperti…>> si scusa lui << ho sentito la tua voce e sono rimasto impressionato, non ho mai sentito niente del genere…>>
Annuisco e mi allontano ancora leggermente. Se ne accorge << Ti prego, se qui c’è qualcuno che deve andar via, quello sono io…>> lo fisso per un secondo, senza guardarlo negli occhi veramente.
<< Perché dovreste?>> gli chiedo, con voce calma.
<< Ti prego, non darmi del voi! Io sono semplicemente Caspian…>> continuo a guardalo e gli sorrido avvicinandomi leggermente.
<< E io sono semplicemente Susan…>>
Ci guardiamo per un istante e il mio cuore galoppa veloce, tanto da sentirlo scoppiare e mi auguro che il giovane moro non se ne accorga. Ma perché mi sento così quando sono davanti a lui? Perché guardo le sue labbra con la tentazione di assaggiarle? Mi do della pazza e arrossisco distogliendo lo sguardo.
<< Cosa c’è?>> mi chiede lui prendendo una mia mano.
“Questo non devi farlo… perché mi prendi per mano??”
<< Niente…>>
<< Mi dispiace di essere stato la causa della lite con Peter…>>
<< Capirai! Sono abituata a litigare con lui! Mio fratello si crede un po’ chissà chi! È se non glie l’abbasso io la cresta, chi lo fa?>> ridacchio un po’, poi inizio a correre per il prato davanti a noi, senza sapere bene il perché. Caspian mi segue e inizia a correre dietro di me.
<< Vuoi giocare ad acchiappar ella?>> mi fa lui sorridendo.
<< Perché no?>> e toccandolo per un braccio gli faccio << Acchiappato!>> inizio la mia corsa.
<< Ma così non vale!>> dice lui ridendo come me. Mi ricorre per tutto il prato davanti la fortezza di pietra e ridiamo come matti. Mi sento leggera, come mai in vita mia lo sono stata, neanche a Narnia nei miei giorni da regina.
Arriviamo davanti la porta della fortezza e finalmente riesce ad acchiapparmi per un braccio, facendomi cadere per terra. Io inciampo ridendo felice e lui inciampa, sopra di me a pochi centimetri dal mio viso il quale inizia a prendere un colore violaceo per l’imbarazzo; questa cosa si poteva dire anche del suo. Sento il suo respiro sopra di me e questo fa accelerare il mio.
Mi accorgo che i nostri nasi si stanno leggermente sfiorando, ma solo dopo essere tornata “leggermente” lucida, da quel gioco di occhi che m’ipnotizza.
<< È così che pensavate di rimanere nella fortezza a difendervi, eh?>> impallidisco deglutendo. Caspian si alza da me in modo quantomeno goffo e io mi giro a vedere chi è stato a parlare sperando non sia chi penso, anche se la voce la riconoscerei tra mille. Peter è di fronte a noi, livido. Dietro di lui c’è Lucy, che tiene la bocca chiusa in un’espressione stranissima.
<< Ecc… ecco noi… noi… io le stavo dietro e lei è inciampata, ho provato a reggerla, ma sono cascato anche io…>> balbetta il moro; bè, di fatti quando mi ha acchiappata è andata proprio così…
<< Certo, come no… pensiamo piuttosto a prepararci per la battaglia!>> esclama burbero e torna dentro.
Io e Caspian ci lanciamo uno sguardo, poi decide di entrare. Io rimango immobile, ancora troppo presa dalle sensazioni di prima; mi risveglio dal mio stato di imbambolamento, solo grazie alla risatina di Lucy.
<< Che c’è?>>
<< Niente Susy, solo che… ahahhahahahaha! Che scena comica! Ahahahahahahahahah! Troppooooooo divertente! Che carini che siete!>> continua a ridere più forte. Anche la guardia accanto alla porta sghignazza. Io torno a essere del colore del mio vestito << Zitta tu! E poi non abbiamo fatto niente!>> entro con il volto in fiamme e con dietro me una Lucy che sghignazza come una matta.      

 

<< Allora, Ed, tu con la tua torcia, darai i vari segnali accendendo a intermittenza, il primo servirà, a me, Caspian e Susan per entrare dentro il castello. Il secondo segnale sarà per i topi e Briscola che entreranno e apriranno il cancello, il terzo ai centauri e quelli di voi che rimangono. Tutto chiaro? Ognuno di voi sa già le proprio parti specifiche, non c’è bisogno di ripeterle>> Peter fa segni su di un pezzo di carta.
<< Se posso dire una cosa…>>
<< Se i tuoi consigli sono come quelli che stavi dando prima a mia sorella fuori dalla tomba, preferirei non sentirli neppure!>> lo interrompe il mio caro fratellino, facendo diventare bordeaux il povero principe. Cerco di non diventarlo anche io, mentre incenerisco l’interlocutore.
<< Lascialo parlare!>> gli sbotto rabbiosa << e poi è stato un incidente…>> finisco facendomi sentire solo da lui e Caspian.
Un attimo di silenzio, poi dopo un gesto di assenso di Peter, Caspian parla << Volevo solo essere sicuro che Susan se la senta di affrontare questo scontro insieme a noi…>> il suo sguardo è un po’ in ansia; è così tenero nel dire quella frase che il mio orgoglio non viene neanche scalfito, anzi, gli sorrido, perché capisco perfettamente che ha paura che mi possa far male, non sapendo quanto sono brava a tirare con l’arco.
<< Mia sorella è fondamentale in quest’operazione! È un asso con l’arco e non vedo perché tu debba discriminarla solo perché femmina!>> gli ruggisce il Re.
<< Parli proprio tu, quando mi hai accusata di non saper far tattiche, proprio perché sono una ragazza?>> rispondo a tono io. Peter mi guarda sorpreso e colgo subito la sua espressione dispiaciuta.
<< Scusami per prima Susan… non volevo offenderti…>>
Gli sorrido e capisce dal mio sguardo che non c’è problema, Caspian ne approfitta per parlare.
<< Non sapendo le sue abilità da arcera, mi sono un po’ preoccupato per lei, non voglio le succeda niente… scusami se mi sono preoccupato…>>
<< Tranquillo Caspian, io l’avevo capito, sennò ti avrei risposto a modo >> lo tranquillizzo sorridendogli e vedo che lui fa altrettanto. Ormai mi sto abituando a queste capriole dettate dal mio stomaco.
<< Bene, questa sera a mezzanotte si parte all’attacco.>> fa Peter guardando tutto il suo corpo di combattenti.
Io inizio a uscire, e passando vicino al principe non riesco a frenarmi dal dirgli << comunque prima, è stato un piacevole incidente…>> lui rimane per un secondo fermo e mi guarda andar via. Anche Peter rimane fermo con lui e il suo sguardo è interrogativo; non capendo se ne va nella sua stanza a sistemarsi per l’attacco al castello.

 

Edmund manda il segnale dalla torre del castello di Miraz. Diamo ordine ai grifoni di volare e quelli eseguono, portandoci esattamente a destinazione.
Caspian colpisce uno dei soldati con la spada, io con una delle mie frecce. Mi guarda ammirato sorridendo, fortunatamente sono vigile e attenta agli uomini di Telmar, tanto da scoccare una freccia, con perfetta precisione ad uno di essi che stava per colpire il giovane.
<< Grazie piccola!>>
<< Ehi, non sono piccola!>> ribatto ridendo, scoccando altre due frecce nell’arco di due secondi, colpendo altri due uomini.
<< Io ho diciott’anni!>> colpisce un soldato dietro le mie spalle.
<< Grazie! Comunque io ho 1300 anni più di te, piccolo! Abbassa la testa!>> altri due soldati a spiedino.
<< Non barare! Nel tuo mondo, quanto ne avresti? E comunque, era in senso affettuoso il mio piccola…>>
<< La volete piantare voi due?>> sbraita Peter dopo aver estratto la sua spada dal corpo di un uomo.
<< Ci dobbiamo sbrigare e svolgere il piano! Dobbiamo arrivare su quella torre e i grifoni aspettano voi due!>>
Immediatamente io e il “piccolo” Caspian, torniamo seri e prendiamo a correre verso i grifoni che ci facilitano l’impresa venendoci incontro e afferrandoci. Ci portano su di una torre indicataci dal giovane principe e lì ci lasciano. Scendiamo dove si trova una finestra. È socchiusa e il giovane moro la apre.
<< Maestro?>>
Vedo i due ragazzi entrare dentro la stanza, senza aspettarmi, tanto che cado a terra con un piccolo tonfo, cadendo di sedere. “ouhc…… che dolore!” Mi rialzo massaggiandomi e intanto entro anche io nella stanza.
Caspian ha in mano un paio di occhiali mezzi rotti. Il suo volto è preoccupato, contratto da una smorfia dolorosa.
<< Devo trovarlo…>>
<< Non hai tempo! Devi aprire la grata! Il piano va svolto come si deve!>> esclama Peter.
<< Senza di lui non saresti qui!>> ribatte il moro soffiando piano << e neanche io…>>
Peter mi guarda, cercando un appoggio. Mi volto verso Caspian: il suo volto è triste, serio, livido e preoccupato allo stesso tempo. “Non posso fargli questo…”
Riguardo mio fratello << io e te andiamo a cercare Miraz e occupiamocene…>>
Incrocio il mio sguardo con il principe << Tranquilla, non tarderò ad aprire la grata…>> usciamo tutti e tre dalla porta. Fermo il Telmaro per il braccio. Sono preoccupata di quel cambio di programma, e sonoin ansia al pensiero che qualcuno che non deve lo veda e possa succedergli qualcosa << ti prego, stai attento…>> mi sorride dandomi un leggero bacio sulla fronte << stai tranquilla, è tutto sotto controllo!>> con la preoccupazione a mille, cerco di sorridergli e lui scappa via, giù per le scale.
<< Allora,  io cerco a destra e tu a sinistra, chi prima lo trova grida “per Narnia”, d’accordo?>> non ho il tempo di annuire a Peter, che è già partito alla volta dell’ala destra.
Guardo verso il mio corridoio, respiro e tenendo ben teso l’arco con una freccia, cerco la stanza del malvagio zio del dolce moro.
Ci sono varie porte ma ognuna di esse è un buco nell’acqua.
Arrivo all’ultima e la apro piano.
Un grosso baldacchino, le tende chiuse. Un’armatura poggiata su una sedia. “Bingo!” mi avvicino e con l’arco teso al massimo delle mie forze apro piano le tende. Cerco di puntare l’arco al meglio che posso. Mi accorgo che non posso gridare a Peter il segnale, per il semplice fatto che sveglierei il malvagio capo di Talmar e sua moglie.
Non mi accorgo, pensando questo, che l’uomo ha aperto gli occhi.
<< Guarda, guarda… una donzella nel pieno della notte armata di arco… non vi sarete persa?>> si alza a sedere e mi guarda con aria di scherno.
<< Non vi muovete!>> ringhio puntando l’arco in direzione del suo cuore.
<< Devo forse aver paura di una ragazza come te? Oh, andiamo…>>
<< Susan di Narnia non vi dice niente?>> gli domando con sfida, puntandogli l’arco alla gola.
<< Ah, allora mi devo inchinare vostra altezza… la vostra abilità e leggenda, come la vostra bellezza, anche se non mi aspettavo fosse tanta…>> mormora malizioso, accarezzandomi una guancia. Io mi scosto rabbiosa e con occhi di fuoco. Non è lo stesso tocco di Caspian, neanche da lontano.
<< MIRAZ!>>
La voce mi disorienta e abbasso la guardia; che errore madornale! Il malvagio Re mi afferra per il collo. Chiudo gli occhi data la forza con cui mi prende, ma lo sento ridere.
<< Lasciala! Subito!>> apro gli occhi al suono di quella voce.
<< Caspian… per fortuna sei vivo…>> continua a ridacchiare Miraz.
<< Lasciala subito! Non la toccare neppure!>>
<< Perché, sennò che mi fai?>> chiede lui stringendo i miei capelli talmente forte da sentirli quasi strappati. Grido. Mi sento gettare per terra, sbatto la testa sullo stipite del letto.
<< Stai fermo!>>
<< Ma che succede…>> una voce di donna si alza insonnolita e flebile.
<< CASPIAN?>> chiede subito dopo << che stai facendo?>>
<< Restate dove siete!>> ordina il giovane puntando la spada contro il collo dello zio.
<< Che stai facendo? Fermati! Cosa succede!>>
<< Non lo vedi mia cara?>> Miraz ha la voce viscida come quella di un serpente. Non riesco a tirarmi per bene su, ma intravedo, da dove sono, le figure dei due uomini in piedi << il tuo comportamento potrebbe essere considerato deplorevole lo sai?>>
<< Ma voi non avete pensato al vostro di atteggiamento quando avete ucciso mio padre, vero?>> ringhia Caspian con tono rabbioso e glaciale.
<< È così triste…>>
<< Hai ucciso tu mio padre?>> grida il giovane con la spada sempre puntata al collo dello zio.
<< È così triste >> ripete Miraz, << la prima volta che dimostri un po’ di fegato… che spreco!>>
Riacquisto lucidità e riprendo le mie frecce e il mio arco facendo meno rumore possibile.
<< Non costringermi a farlo Caspian! Abbassa quella spada!>> sussurra adesso anche la donna sul letto, rabbiosa << Non costringermi a farlo!>>
<< Non voglio essere costretta neanche io!>> dico alzandomi in piedi e puntando l’arco teso verso il Telmaro. Un attimo di silenzio, poi sento la porta aprirsi e entrare Peter. Miraz ci guarda scocciato << una volta questa era la mia camera da letto comunque!>>
<< Ma che stai facendo?>> il Re di Narnia è furioso << dovresti essere vicino alla grata!>>
<< NO! Voglio la verità!>> l’urlo del giovane principe rimbomba in tuta la stanza per quanto è forte << hai ucciso tu mio padre?!>> ringhia rabbioso.
Guardo i due, anche se la risposta si legge in faccia a quel bandito, malato di potere.
<< Questa è la ragione…>>
<< Avevi detto che tuo fratello era morto nel sonno…>> mormora la donna sul letto.
<< È andata più o meno così>> risponde l’uomo.
La situazione si fa critica.
<< Noi di Telmar non avremmo mai ottenuto niente senza lottare… tuo padre lo sapeva meglio di chiunque altro…>> racconta velocemente il Telmaro.
<< Come hai potuto…>> sussurra la donna delusa.
<< Scocca quella freccia tu! O vuoi che tuo figlio rimanga orfano di suo padre e del suo ragno?>>
Scocco una freccia in direzione di Miraz, ma anche la donna ne scocca una, per poi gridare disperata, buttandosi sul letto.
Deve esserci uno scontro di frecce, perché vedo il malvagio re fuggire dalla stanza.
Anche noi usciamo e iniziamo a correre verso la grata, sperando non sia troppo tardi ormai. Inizia un gran trambusto. Ormai tutto il castello di Telmar è sveglio e l’effetto sorpresa si va a far benedire.
Mi sembra troppo tardi per aprire la grata e lo urlo a mio fratello, ma non mi dà retta e continua imperterrito ad aprirla insieme a Caspian. E alla fine ci riescono.
Il popolo di Narnia entra e inizia a menare a destra e a manca. Spade, lance, frecce… di tutto nel buio di questa notte.
Io cerco di fare più spiedini di soldati di Telmar che posso, ma non riesco a capire bene chi si trovi in vantaggio, se noi o la gente che abita il castello.
Ad un certo punto mi volto e vedo un minotauro tenere la grata, per evitare che ci chiuda dentro, Peter grida di ritirarci e il capo centauro mi prende al volo.
“Caspian…”
<< CASPIAN!>> urlo disperata non vedendolo.
<< Lo trovo io!>> mi grida Peter e io corro al di là della grata. Il cuore in gola anche per lui ed Edmund.
Dopo quelli che mi sembrano secoli li vedo uscire tutti e tre dalla grata, chi da grifone, chi da cavallo.
Riguardo la grata: è chiusa adesso, e più della metà dei nostri si trovano là dentro gridandoci di tornare a casa e metterci in salvo.
Le lacrime scendono dal mio viso. La mia gente è lì, e io sono qui, che diritto ho io ad essere stata salvata e loro a morire, lì in quell’inferno?
Non mi accorgo neanche che piano, noi sopravvissuti ci stiamo avviando verso la fortezza, a passo lento e con la morte nel cuore.
Abbiamo perso. Questo e il pensiero di tutti. Abbiamo perso la battaglia e la nostra gente. Adesso come faremo a sconfiggere Miraz ? e guardando il cielo, prima di crollare dalla stanchezza sul centauro la mia domanda è “Aslan, perché ci hai abbandonati tutti?” 

Scusatemi davvero se aggiorno solo adesso ma ho avuta la giornata un po' incasina e non sono riuscita proprio ad aggiornare prima! Il capitolo è talmente fresco che gli ho dato solo una riletta veloce per cercare di togliere i primi errori che mi capitava di leggere (qualche ripetizione e co), però perdonatemi se doveste trovare qualcosa che non va dal punto di vista della stesura.
Per quanto riguardo il contenuto mi sento molto soddisfatta, anche se forse ho calcato un po' la mano sul comportamento di Peter... ma mi piaceva così però! Aspetto di sapere quello cosa ne pensate, come al solito! e ora passiamo ai ringraziamenti!

Miss_juls_giu: una delle fedelissime dall'inizio!Sono proprio contenta che che l'altro capitolo ti sia piaciuto, spero di non averti delusa con questo! Un bacione!

Isabel Lupin: Mi ha fatto un gran piacere leggere il tuo commento! Grazie infinite davvero!sono cuoriosa di sapere cosa pensi di questo chappy! ciau!

MonicaLaBuona: Addirittura piangere? Mi commuove pure io così ci andiamo a fare tutti un bel bagno insieme a Susan! A presto! GRAZIE GRAZIE ANCORA!

Floraeco: grazie per il complimento e spero che la scena  tra i due piccioncini che ho inserito ti piaccia... io l'adoro! e anche il gioco "piccolo" Piccola" durante la battaglia... aspetto di sapere!:) Ciau!

Ladygriffindor: Quanto ti do ragione! Odio il fatto che nel libro lei non torni proprio a Narnia e che smetta di credere in essa e in Aslan... è triste! spero che questo capitolo ti sia piaciuto!un bacio

E ora vi lascio! spero curiosi.
La paccia Marty va a nanna che ha sonno! ciau ciau al prossimo chap!

 

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Capitolo 5
*** Ghiaccio, fuoco, foresta... ***


Chappy

Ghiaccio, fuoco, foresta

 

Il sole inizia piano ad alzarsi in cielo. I suoi raggi colpiscono il mio viso come una dolce mano. Sono ancora in groppa al capo centauro.
Mi tiro leggermente su e scorgo la fortezza davanti a noi.
<< Che cosa è successo?>> chiede Lucy ansiosa correndoci incontro; domanda retorica, basti vedere il numero dei supestiti.
<< Chiedilo a lui!>> risponde rabbioso Peter.
<< A me?>> Caspian ha il volto triste << dovevi lasciar perdere! Il tempo c’era!>>
<< No, grazie a te! Dovevi eseguire il piano! Se l’avessi fatto, molti di noi sarebbero ancora vivi!>>
<< Lo sarebbero sicuramente tutti, se fossimo rimasti qua! Come avevo detto io!>> ribatte il principe alzando la voce.
<< Ci hai chiamati tu, ti vorrei ricordare!>> mio fratello fa altrettanto.
<< il mio primo errore…>> gli ringhia il moro. Mi si stringe il cuore a quella frase. “Allora anche io sono un errore per te?”
<< Ehi!>> l’urlo di Caspian mi risveglia dai miei pensieri << non ho abbandonato io Narnia 1300 anni fa!>> Peter deve avergli detto qualcosa, non vedo sennò il perché di questa frase.
<< Tu l’hai invasa invece! Tu e la tua gente!Non hai il diritto di governarla! Tu, Miraz, tuo padre…!>> ma non riesce a finire di parlare; il principe gli si scaglia contro con la spada. Mio fratello però è pronto a difendersi. Sono scossa e delusa da entrambi.
<< FERMATEVI!>> grido parandomi davanti ai due. Abbasso tutte e due le spade, una con una mano, una con l’altra.
<< Smettetela! Sembrate due bambini! È andata così, va bene? Nessuno poteva prevedere tutto questo. Poteva andare bene o male, proprio com’è stato! Questo non vuol dire che un Telmaro, non possa salvare Narnia e cambiare quello che è stato in passato…>> guardo mio fratello << ma non vuol dire neanche che chiamarci, sia stato un errore…>> nel dire questo, mi volto verso Caspian. Non riesco a non mostrami offesa da quello che ha detto e glie lo mostro con il mio sguardo mesto e deluso. Lui abbassa il volto. Mi avvicino a  Lucy e le do una mano nel curare il nano Briscola il quale, dopo quest’operazione, entra velocemente nella fortezza.
Guardo verso l’entrata e cerco Caspian con gl’occhi, ma non lo vedo. Entro dentro insieme ai miei fratelli, loro vanno a darsi una rinfrescata, io nella stanza di Aslan. Ormai mi sono abituata a quel vicoletto stretto e scendo lentamente le scale. Arrivo.
<< Caspian…?>> nessuna risposta.
<< Caspian?>>
<< Che c’è?>> sento la voce del ragazzo venire da dietro l’altare. Vi giro in torno e vedo che è seduto per terra, appoggiato ad esso. Mi siedo anche io.
<< Ohi…>>
Non risponde. Accarezza la sua spada. Il suo sguardo è basso e triste. Il mio cuore si stringe nel vederlo così, immaginando il perché.
Mi adagio sulla sua spalla facendolo sobbalzare per la sorpresa del gesto.
<< Non è stata colpa tua…>> gli sussurro. Lui non risponde, ma continua a far scorrere la mano sulla lama dell’arma.
<< Probabilmente sarebbe successo comunque… è stata colpa mia in realtà… dovevo colpire subito Miraz…>>
<< No… non è colpa tua…>> mi scosta leggermente da se per osservarmi
 << Perché sei venuta qui?>>
<< Speravo d’incontrarti… non ti ho più visto e…>>
<< Ma perché? Dopo quello che ho detto…>> gira il viso di lato. Mi appoggio nuovamente sulla spalla.
<< Perché… perché ti ho già incontrato…>>
<< Grazie! Nella foresta ci siamo visti la prima…>>
<< Ti ho incontrato prima di venire qui a Narnia… in un sogno…>> si volta nuovamente. È un po’ perplesso ma mette una mano intorno alla mia vita, titubante. Io mi stringo di più a lui. Mi dà un piccolo bacio in fronte.
<< Anche io ho sognato una ragazza, la notte prima che nascesse mio cugino… il figlio di Miraz…>> è un sussurro leggero, ma resto in silenzio e continuo ad ascoltare << ti assomigliava… la sagoma, i capelli… ma non sono mai riuscito ad intravederne il volto…>> mi stringe più forte e io gli bacio un braccio e in secondo luogo, non so quale forza interiore mi ha spinto a farlo, gli do anche un leggero bacio sul collo. Rendendomi conto immediatamente del gesto però, mi alzo in piedi e scappo via, rossa in volto fin quando non entro nella mia stanza.
Quanto sono stupida! Non so neanche perché l’ho fatto e perché gli ho raccontato il mio sogno… stupida, stupida, stupida!
Prendo un nuovo vestito e vado al fiume a lavarmi cercando di non pensare al principe, ma alle cose serie.
Impossibile!
Il viso di Caspian è impresso nella mia mente e non riesco a scacciarlo.
“Magari neanche gli piaccio, forse lui non è innamorato di me mentre io … un momento? Io INNAMORATA? Cosa? E quando mai mi è successa una cosa del genere?! Io invento nomi per essere lascianta in pace dai ragazzi e ora… non posso essermi innamorata del principe! È un bel ragazzo indubbiamente… ok, è proprio bello e spesso mi immagino di come dev’essere senza i vestiti… COSA?? Ma cosa vado pensando! Razza di cretina che non sono altro! finiscila di pensare queste cose! Finiscila, smettila!” esco dal fiume e mi asciugo in fretta. Mi vesto e salgo in camera mia, prendendo arco e faretra. Poi scendo dove i nostri uomini stanno forgiando nuove armi.
<< Salve maestà…>> mi saluta con un inchino il capo dei centauri. Rispondo con un gesto del capo.
<< Dobbiamo preparare un nuovo piano per attaccare o difenderci, non ci vorrà molto perché i Telmari ci trovino…>>
<< Maestà, rilassatevi… è più importante che ascoltiate il vostro cuore adesso…>> dice piano con voce profonda. Non riesco a capire cosa intenda e lo guardo interrogativa. In risposta mi sorride.
<< Il vostro cuore vuole pace e qualcuno… lo dicono le stelle, lo dice il vostro cuore, e i vostri occhi… sono un libro aperto…>> ora capisco e arrossisco.
<< Ehm… pensiamo alla battaglia è meglio…>>
Mi allontano da lui e faccio per tornare dove prima si trovava Caspian, sperando di non vederlo da una parte, ma dall’altra…
“Quanto vorrei che fosse lui a fare la prima mossa… ma perché pensi a lui… va bene, ok, mi sono innamorata! Ebbene si signori e signore Susan Penvensie si è INNAMORATA! Peccato che il caro principe dei suoi sogni, in tutti i sensi, non dà segni di…” del trambusto viene dalla stanza allontanandomi dei miei ragionamenti. Sta succedendo qualcosa e anche se so che le scale da scendere sono ancora tante inizio a correre disperatamente.
Andando avanti sento qualcosa, una voce, un canto di donna metallico e glaciale.
<< … sarò tua poi mio re… sarò tua per sempre… basta una goccia…>> la mia corsa si fa sempre più veloce. Sento la voce di Peter dire di no. Corro ancora…
<< Caspian, FERMATI! NON FARLO!>> mi fermo di botto. La voce di mio fratello è affaticata e sentoun  ululato.
<<… sarò tua mio re… avanti… vieni.. vieni da me…>> comincio nuovamente a correre, fin quando non arrivo sull’ultima rampa di scale e vedo la scena, rimanendo impietrita. Mesta. Arrabbiata. Delusa. Con il cuore in pezzi…
Caspian si trova con una mano protesa in avanti verso una lastra di ghiaccio, che copre la figura di Aslan. Dentro al ghiaccio c’è una donna. All'inizio faccio fatica a vedere i lineamenti, in seguito copisco. E' la Strega Bianca, Jadis…
Mio fratello riesce a liberarsi del lupo che gli è di sopra e sposta Caspian, gettandolo per terra. Jadis cambia espressione, poi torna a sorridere.
<< Peter, caro…>> dice sensuale e leggera << mi sei mancato… vieni… una goccia basterà… sai che non ce la farai da solo…>>
Il giovane re rimane immobile, con la spada puntata verso ella. Rimane immobile.
Noto Briscola che combatte contro Nicobrik, il suo compagno nano, Lucy contro un essere mostruoso che non riesco a identificare, Edmund contro il lupo che Peter aveva scansato.
In automatico, impugno l’arco e scaglio una freccia sopra la lastra di ghiaccio. Prima una, un’altra, un’altra e un’altra… ad un certo momento il volto della Strega Bianca si fa serio e un secondo dopo urla.
Il ghiaccio si frantuma e torna a splendere il basso rilievo di Aslan. Edmund vi è dietro, la spada ancora in mano, il ghiaccio sulla sua lama.
<< Sì, lo so >> esclama scocciato << era tutto sotto controllo…>>
Non mi sono accorta di aver sceso la scala e di essere arrivata sino alla Tavola di Pietra nell’attacco al lastrone ghiacciato.
Caspian e mio fratello guardano la rappresentazione del leone per qualche secondo, poi si voltano verso di me.
Il principe mi osserva per un secondo. Non riesco a mascherare gli occhi lucidi e dopo un’occhiata rabbiosa e delusa, che sembra durare secoli, gli getto l’arco in faccia, dopo di che scappo via, cercando di resistere prima di piangere e aspettare di arrivare fuori dalla fortezza per sdraiarmi sul prato e nascondermi dietro un albero.
Lì non mi trattengo e comincio a  singhiozzare forte, lasciando che tutta l'amarezza esca fuori da me.
<< Susan…>>
Mi volto. È solo la mia sorellina. Continuo a piangere. Si avvicina e mi abbraccia. Ha capito perfettamente perché sto in queste condizioni.
<< Dai Sue…>>
Non riesco a smettere, ma sono contenta che lei si trovi quì. Dopo un po’ lascia che altre due braccia mi stringano. Sono quelle di Edmund. lo abbraccio stretto, ricambiata da quel gesto e continuo il mio sfogo.
“Lo conosco appena da due giorni… perché sto così male al pensiero che un’altra possa portarmelo via?”

 

Mi sono vagamente calmata, ma resto sdraiata sul mio letto, con solo un leggero vestito rosso bordeaux.
I capelli completamente sciolti mi ricadono sparsi sul viso.
Il mio cervello è ormai spento, sono nell'ultima fase del dormiveglia, pronta per quella del sonno profondo, ma qualcosa mi sveglia. Mi affaccio alla finestra e il sangue delle mie vene si gela svegliandomi all'istante peggio di un secchio d'acqua fredda: i Telmari sono qui. Un esercito enorme, penso siano un milione, avanza. Trabucchi e catapulte li accompagnano rendendo più minacciosa l'avanzata dei soldati.
Immediatamente, mi cambio, indossando un vestito da battaglia; decido di lasciare la cotta di maglia sul letto. In caso la prenderò dopo.
Scendo alla Tavola di Pietra. Sono tutti lì: il capo centauro, Briscola, Ripicì, altre creature di Narnia, Lucy, Ed, Peter… e Caspian. Non lo degno di uno sguardo, anche se sento i suoi occhi puntati su di me. Mi avvicino a Lucy.
<< Allora, Pet, quel’è il piano?>> chiedo sedendomi su un sasso.
Per un momento rimane in silenzio, poi parla piano << Far andare Lucy nel bosco alla ricerca di Aslan…>>
<< Cosa?>> grida Briscola << è il tuo nuovo brillante piano? Mandare una bambina nel profondo della foresta, da sola?>>
<< È la nostra unica speranza…>> dice il re risoluto.
<< Non sarà sola. Io andrò con lei.>> stringo la spalla di mia sorella per far vedere il mio appoggio.
<< Vostre maestà… non mi sembra proprio il caso! Non sono morti già troppi della nostra gente?>> è la prima volta che vedo così in ansia Briscola, deve volere un gran bene a Lucy, più di quanto pensassi.
<< Nicobrik era mio amico, ma aveva perso la speranza. La regina Lucy, no! E nemmeno io>> è il signor tasso che ha parlato e sono contenta di sentirgli dire quelle parole sagge. So perfettamente anche io che Lucy è l’unica in grado di far venire Aslan in nostro aiuto…
<< Per Aslan!>> esclama Ripicì.
<< Per Aslan!>> tutti iniziano a urlare quel grido di speranza. “Per Aslan!” strillo dentro di me.
<< Allora io vengo con te!>> esclama Briscola prendendo la mano di mia sorella. Che carini sono!
<< No, tu servi qui, mio cara PCA…>>
<< Bisogna resistere finché non torneranno>> mio fratello è tornato a essere davvero Peter il Magnifico.
<< Se mi posso permettere…>> la voce di Caspian fa fare la solita capovolta al mio stomaco, ma non lo guardo << Miraz, potrà essere un tiranno e un assassino… ma in quanto Re, deve seguire le tradizioni e ciò che il popolo si aspetta da lui… una in particolare ci farebbe guadagnare tempo…>>

 

 La seduta è sciolta. Lucy va in camera sua a  prepararsi come tutti i nostri combattenti. Io rimango alla Tavola di Pietra, e scrivo il messaggio che Peter deve mandare a Re Miraz, attraverso Edmund. Sono sempre stata più brava di lui a scrivere. Firmare è l'unica cosa che deve fare. Mio fratello è un salito su a far arrotare la spada e a prendere le frecce per me.
<< Posso parlarti?>>
<< Di cosa dovremmo parlare?>> chiedo all’interlocutore, senza alzare lo sguardo dal foglio.
<< Di quello che è successo prima…>>
<< Perché è successo qualcosa?>> la mia voce e dura, carica di astio.
<< Non è stata colpa mia! Non volevo che la Strega Bianca tornasse! E poi…>>
<< Non mi interessa!>> dico con voce stridula. Non sono molto convincente, vorrei piangere perché la cosa m’interessa e come. Ma non voglio dargli questa soddisfazione.
<< Quella è una strega! I suoi occhi sono ipnotici e…>>
<< HO DETTO CHE NON MI INTERESSA!>> strillo così forte da provocare l'eco nella stanza. Non mi accorgo che le lacrime mi stanno bagnando il viso << non m’interessa…>>
Caspian rimane fermo per un istante.
<< Non è vero, stai cercando di non ammetterlo nemmeno a te stessa, ma lo sai perfettamente che non è così…>>
<< Non hai nessun impegno con me! Ma dato che nemmeno io ho impegni verso di te gradirei che mi lasciassi in pace!>>
<< Ma Sus…>>
<< VATTENE! SPARISCI!>> sbatto il pugno sull’altare facendomi un male tremendo. Non voglio darlo a vedere e cerco di rimanere tranquilla e di sopportare il dolore.
Un silenzio quasi innaturale riempie la stanza. Lui sospira e se ne va.
Quando non avverto la presenza di nessuno ricomincio a piangere, un po’ per il dolore alla mano, MA SOPRATTUTTO per la tremenda situazione.
“Non sei innamorata di lui, non sei innamorata di lui, non lo ami…” ALT! Parlare addirittura di amore dopo due giorni, fa diventare ancora più critica la situazione. Mi siedo sopra Tavola di Pietra.
Una mano si poggia sulla mia spalla. Alzo lo sguardo: è Peter.
<< Che c’è?>> mi chiede con un sorriso.
<< N… ni… niente…>>
<< Come niente? Stai piangendo!>>  dice lui con voce tranquilla.
Non rispondo. Mi fa alzare, si siede lui e poi mi fa sedere sulle sue ginocchia.
<< Non è che questo niente  si chiama Caspian?>> non gli rispondo ma continuo a piangere, senza singhiozzare.
<< Ho visto come lo guardi…>> continua rilassato << come l’hai guardato prima, dopo che Ed ha abbattuto il lastrone di ghiaccio in cui si trovava la Strega Bianca…>> adesso mi volto verso di lui. Non pensavo che mio fratello fosse così perspicace... << Non è stata colpa sua >> dice piano accarezzandomi i capelli << penso di aver provato la stessa sensazione quando mi sono trovato di fronte a lei…  e poi io ho sentito le sue urla di diniego a trovarsi là di fronte ad essa, per questo sono corso giù a vedere cosa stava succedendo…>>
<< Cosa stai cercando di dirmi con questo?>>
<< Che non devi trattarlo così male, non è stata colpa sua… non pensare solo guardando le cose solo dal tuo punto di vista, ma cercando di ascoltarlo e dargli fiducia…>>
<< Ma io ci sto male… lui… ma tanto a lui non importa di me… tanto vale lasciar perdere subito…>> sussurro mesta abbassando lo sguardo.
<< Uhm… io non direi! Non è che lui non ti guardi, anzi! Ieri avevo la tentazione di ucciderlo mentre ti squadrava…>>
<< Eh??>> il mio fratellone mi abbraccia stretta e io pure; anche se litighiamo spesso, non vuol dire che non gli voglia tanto bene e che non abbia bisogni di lui. Inoltre non pensavo mi capisse così tanto.
Prende il foglio di pergamena da me scritto e lo legge. Mi sorride dandomi un bacio sulla guancia.
<< Perfetto! Ora pensiamo alla burocrazia!>>

 

<< Destriero mi ha sempre servito fedelmente. Siete in buone mani…>>
<< Forse è meglio zoccoli>> Lucy ride. Caspian la guarda gentile.
Sento che mette il mio piede al posto giusto per non cadere da cavallo. Il mio cuore batte, sento che quel gesto è fatto con particolare cura. Il suo sguardo inoltre cerca il mio, ma voglio fare la preziosa.
<< Buona fortuna…>>  sento una leggera ansia nella voce. Lo dice più a me che a Lucy.
<< Grazie…>> rispondo fredda senza guardarlo neppure. Il fatto che Peter mi abbia detto come sono andate le cose non m’impediscono di essere un po’ distaccata.
Rimaniamo per un attimo in silenzio, poi lo vedo prendere qualcosa dalla tasca.
<< Senti >> dice mesto << forse è ora che ti restituisca questo…>>
Il mio corno! La prima tentazione e quella di riprenderlelo, ma non so perché mi viene voglia di fare la sarcastica e lanciargli una battutina:
<< Tienilo tu >> gli sorrido << potrebbe servirti per chiamarmi…>> do un botta con la mano al cavallo e partiamo.
Sento che sta sorridendo e che è felice; ha capito che non ce l’ho più con lui. Lucy ride vistosamente invece << Potrebbe servirti per chiamarmi?>>
<< Dai, piantala!>> rido anche io. Ho qualche speranza ancora con il bel principe e mi figuro il suo viso mentre giochiamo ad acchiapparella o negli sguardi che ci lanciamo o del gioco di parole “piccolo” e “piccola”.
Destriero corre veloce nella foresta; mi piace sentire il vento tra i capelli e mi sento di nuovo felice.
Dopo un po’ sento nitriti di cavallo e zoccoli. Ma non è Destriero. Mi guardo intorno: uomini di Miraz.
Cerco di far galoppare il cavallo più che posso, ma mi accorgo che più di così non ce la fa.
<< Ci hanno viste!>> grida Lucy spaventata.
“Maledetti!”
Li sento dietro di noi e anche se non voglio darlo vedere alla mia sorellina , ma ho una paura tremenda.
Freno e scendo da cavallo.
<< Prendi le redini…>>
<< Ma che fai?>> è chiaramente impaurita.
<< Temo che dovrai andare da sola…>> le dico sorridendo. Cerco di darle forza. È seria e triste. Do una botta al cavallo e lei va via. Estraggo l’arco, recuperatomi gentilmente da Lucy, e lo tengo fermo con una freccia, pronta da scoccare. Rimango in quella posizione per qualche secondo, poi appena arrivano i soldati inizio a mandarle, una dietro l’altra. Li colpisco tutti. Non mi accorgo però che ne è rimasto uno, abbasso la guarda e quello sguaina la spada. Mi colpisce appena il viso, tagliandomi una guancia. Mi butta indietro.
L’arco va a farsi benedire e mi accovaccio vicino un tronco. Quello avanza verso di me, ridendo minaccioso.
“E ora che faccio…??” Cerco di avvicinarmi all’arco ma l’uomo non me lo permette, perché mi prende per un braccio come fossi una piuma, sollevandomi.
<< Cosa credi di fare, vostra maesta?>>
“Ok, è stato bello conoscerti mondo!”
Chiudo gli occhi e attendendo la mia sorte. Poi un grido e sento di nuovo il contatto con la terra; ovviamente cado di fondo schiena e in quel momento ringrazio seriamente Dio. Guardo in alto e sento rumori di spada. Sorrido.
<< Sicura di non avere bisogno del corno?>>
Scende da cavallo e mi tira in piedi. Mi abbraccia forte.
<< Ho avuto paura ti facessero del male…>> questa volta e serio. Mi allontana da se per un secondo e mi osserva. Io sorrido come un’ebete.
<< Stai bene piccola?>>
Lo stringo forte. 
<< Sto bene solo se mi dici che sono la tua piccola!>> rimane perplesso da quell’affermazione, ma sorride.
<< Certo che sei la mia piccola! Sempre che tu non lo sia già di qualcun altro…>> mi metto a ridere.
<< Guarda, non credo pro…>>
Che cosa succede? Che sta facendo? Non lo sta facendo sul serio vero? Non mi sta baciando sul serio, vero?
E invece sì! Chiudo gli occhi e lo stringo forte. È un’emozione unica, inspiegabile, mi lascio trasportare.
Mi sento felice; Peter aveva ragione! Non penso a niente se non a lui. Siamo soli e questo conta! Solo questo! Le nostre lingue giocano insieme, ballano. Poi ci stacchiamo per un secondo e ci guardiamo di nuovo.
Rimaniamo così, a rimirarci, ma qualcosa scatta nella sua testa e monta a cavallo. Mi aiuta a salire. Ci guardiamo un attimo e prima di partire ci diamo un leggerissimo bacio a stampo. Una volta al galoppo torniamo seri. Adesso è il momento di salvare Narnia, adesso è il momento di andare all’attacco!

Ecco qua questo chappy! Spero sia di vostro gradimento, specialmente la fine! Io l'adoro!:)
Vi avviso mancano due capitoletti e l'avventura finisce... ma finirà davvero? curiosi , eh?:P
Passiamo ai ringraziementi soliti:

Isabel Lupin: scusa se aggiorno solo ora ma ho passato più di due ore a carreggere gli errori ortografici e cercando di rendere più facile e scorrevole la lettura, che te ne pare? La fine è dolcissima... aspetto il tuo parere, ciau!

bulmettina: ma ti pare? A me piace leggere i vostri commenti, ma non mi offendo mica se non avete il tempo di recensire! Comunque grazie! un bacione!

Miss_juls_giu: La fedelissima!Grazie grazie per i tuoi commenti costanti! Comunque sia è vero che Caspian è un gran pezzo di ragzzo ( oggettivamente non si può dire il contrario) ma io sono abituata ai capogiri che mi fa venire il mio ragazzo ogni volta che lo vedo... mi ispiro molto alle miei sensazioni, persando di trasmetterle, grazie a Susan, a voi! (vedi quando Susan s'inca*** con il bel principe, io una volta ho reagito così per una questione simile) Un grosso bacione, ciau!

Floraeco: Sono proprio contenta che le parti romantiche ti piacciano! Ma tanto tanto!Spero che queste scene che ho inserito siano state di tuo gradimento e abbastanza pucciose (il mio ragazzo ha letto un pezzo, quello finale e ha detto che gli è venuto un attacco di diabete per quanto era dolce,, ma il tuo consiglio sicuramente è più oggettivo, queste cose così smielate non gli piacciono)

E dopo questo vi saluto!
Un bacio Marty!

 

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Capitolo 6
*** All'attaco! ***


final

All’attacco!

 

 

La tensione nell’aria si taglia con il coltello. La preoccupazione è a mille per mio fratello. Il cavallo galoppa veloce, più del vento quasi e in pochi minuti arriviamo dove Peter ha deciso di sfidare Miraz in un combattimento all’ultimo sangue.
Caspian sprona il cavallo ad andare più veloce e quello esegue.
Peter è seduto su una sedia. Smontiamo da cavallo affannati.
<< Lucy?>> chiede subito con lo sguardo terrorizzato.
<< C’è l’ha fatta…>> rispondo subito << Con un piccolo aiuto…>>
<< Tu non c’eri e mi sono sentito in dovere…>> si giustifica Caspian. Peter sorride sollevato << Grazie…>>
Mio fratello sembra sconvolto: il volto cereo e due profonde occhiaie mostrano la sua preoccupazione e fatica.
<< Voi andate là intanto >> dice affaticato, mostrando l’altra gente di Narnia, vicino la fortezza << non credo che la gente di Telmar manterrà la parola in qualsiasi caso…>> annuisco e mi avvio verso i miei compagni arcieri.
<< Susan!>>
Mi volto verso il moro che mi sta dietro.
<< Stai attenta, ti prego!>>
<< Ma cosa potrà mai succedermi? Al massimo ci lascio le penne!>> rido amaramente, ma smetto immediatamente dato lo sguardo che mi lancia.
<< Non lo dire neanche per scherzo Sue…>>
<< Va bene, va bene! Stai tranquillo! Se avessi bisogno suo il corno; questa volta ce l’ho!>> rido prendendo l’oggetto in mano mostrandoglielo. Sorride, ma con preoccupazione. Mi stringe la mano e mi rimira nuovamente. Poi la lascia e si avvia verso i suoi uomini.
Mi giro verso i miei. Respiro piano chiudendo gli occhi. Guardo in  direzione di mio fratello; c’è qualcosa che non va.
<< Peter cos’hai?>>
<< È la spalla, ma non ti preoccupare… glie l’ho rimessa al suo posto>> lo sguardo di Edmund è grave, ma sorride per rassicurarmi. Caspian si avvicina a Peter.
<< Resto qui io, al momento, andrò al mio posto, ora è meglio che stia qui…>>
Lo guardo con ammirazione. È degno di essere Re questo ragazzo. Mi avvicino e abbraccio mio fratello che sotto il mio tocco geme leggermente.
<< Scusami…>>
<< Non preoccuparti…>> mi fissa negli occhi e mi avvicina nuovamente a se << mi raccomando, se io dovessi morire in questo scontro, pensa tu a loro…>> è un sussurro, e lo riesco a sentire solo perché lo dice nel mio orecchio.
<< Non lo pensare neanche! Cerca solo di stare attento…>> dopo questa frase, corro via, verso la base degli arcieri, nella parte alta della fortezza.
Una volta salita, Briscola mi lascia il posto.
<< Ce l’ha fatta?>> domanda preoccupato. Mi volto e gli sorrido << perché dubitavi forse che ce la facesse?>>
Si rilassa leggermente.
<< Se non fosse stato per il principe Caspian, adesso lei sarebbe nelle mani dei Telmari e io, probabilmente al creatore…>>
Briscola respira leggermente.
Grida di soldati. Lo scontro ricomincia.
Peter inizia ad attaccare Miraz che gli lancia un pugno e così via.
Ho paura per mio fratello, tanta.
Guardo lo scontro con un’ansia sempre più forte, fin quando non vedo che Peter si trova sopra di lui, con la spada sopra il suo cuore.
<< Tregua!>> grida Miraz.
Il popolo di Narnia esulta e con lei anche il mio cuore. Ma dopo una frazione di secondo, dopo che Peter ha abbassato appena la guardia, rabbia mista a una preoccupazione incontrollabile mi assale.
<< ATTENTO PET!>> la mia voce è un sussurro, anche se vorrebbe essere un grido di avviso.
Lo scontro ricomincia. Sempre più veloce e brutale.
Alla fine il sovrano di Narnia trionfa. Strillo di gioia abbracciando Briscola. Ma mio fratello non uccide Miraz.
<< Non spetta a me farlo!>> esclama a gran voce.
Si volta verso Caspian e poi gli si avvicina. Tremo. Vuole che sia lui a finire il malvagio Telmaro.
Il giovane prende la spada che mio fratello gli porge, lasciando tutti con il fiato sospeso. Avanza lento verso lo zio. Non ho bisogno di vedere il suo volto per capire che faccia abbia in questo momento, l’avverto come se la vedessi. Dura, fredda e con un’unica emozione: la rabbia.
Tiene la spada alta, pronto a usarla contro l’uomo che ha spezzato la vita di suo padre. Poi Urla e io mi volto, senza aver il coraggio di guardare quell’assassinio. Per un minuto, solo il vento soffia e non ci sono altri rumori, nessuno parla, una mosca non vola, poi un boato si alza dalla gente di Narnia: Caspian avanza lentamente e alza le braccia in segno di vittoria, ma noto un particolare che mi fa piangere dalla commozione: ha risparmiato la vita di suo zio. Sono felice perché è davvero l’uomo che credevo fosse, l’unico degno di creare una nuova stirpe e guidare un popolo.
Ma ecco un urlo che ci distoglie da quella felicità tanto attesa.
<< TRADIMENTO! È STATO COLPITO! HANNO ASSASSINATO IL NOSTRO RE!!>> un lord alza la spada combattivo.
Sento le urla e i cavalli di Miraz scalpitare.
<< STATE PRONTI!>> l’urlo di Peter è forte e chiaro. Siamo tutti ai nostri posti. Vedo il mio bel principe sfrecciare dentro la fortezza a cavallo. Siamo pronti per affrontarli. Tutti. Nessuno escluso.
“ Speriamo solo che Lucy trovi presto Aslan, sennò sarà la fine…”
La battaglia finale ha inizio.
Le prime catapulte iniziano a lanciare sassi, come i trabucchi.
I soldati di Telmar avanzano con una velocità spaventosa verso di noi.
<< ATTACCATE!>> inizio a scoccare frecce a tutto spiano. Non mi fermo un attimo e nemmeno i miei uomini.
Caspian esce dalla fortezza insieme ai centauri e minotauri che si trovavano dentro. Rido alla vista dei nostri avversari cadere nella fossa di terra da noi preparata con molta cura.
<< Continuate ad attaccare! FORZA!>> e continuiamo così.
“ ce la possiamo fare, ce la possiamo fare… resistiamo, resistiamo!”
Vorrei vedere i miei fratelli e il principe in che condizioni sono, ma non posso assolutamente dato lo scontro.
“ Ma quanto ci mette Lucy?”
Tre enormi massi colpisco la fortezza. È la fine! Hanno vinto per l’ennesima volta i Telmari.
<< Mettetevi al riparo!>> grido ai miei uomini, ma un masso colpisce poco sopra di me, facendomi scivolare. Briscola mi afferra prontamente. Sotto di me ci sono sette metri e poi il terreno freddo.
“ Se cado adesso, muoio davvero!” penso cercando di tenermi il più possibile stretta al nano.
<< SUSAN!>> speravo di sentirlo prima di morire, in tutta sincerità, anche se speravo in qualcosa di più romantico, se proprio devo morire così giovane.
Sento la mano di Briscola sempre meno attaccata alla mia, lo guardo con terrore.
“Non mollarmi PCA, non mollarmi!” ma non riesce a tenermi e lascia la presa. Non so come, riesco ad aggrapparmi a un ramo.
<< SUSAN!!>> le urla dei miei fratelli e di Caspian si fanno più forti e cerco di guardarli, e noto con orrore che anche volendo dei massi gli bloccano il passaggio per avvicinarsi a me.
Cerco di aggrapparmi anche con l’altra mano, ma l’unico risultato che riesco a ottenere è quello di cadere sul freddo terreno.
<< AAAAAAHHHIIIAAAAA!>> sento una gamba spezzarsi. Cerco di guardarmi intorno ma non vedo altro che corpi di narniani morti, sotto il peso dei pesanti sassi lanciati dalla catapulte.
La testa mi gira e qualcosa mi colpisce, da quel momento, solo ombre offuscate e poi il buio…

<< Sue, svegliati! Svegliati!>>
La testa mi gira e vedo tutto sfuocato. Vedo pietre volare sopra di me, ma sorrido nel vedere l’unico primo piano che m’interessa in questo momento.
<< Ma quanto sei bello…>>
Mi abbraccia ridendo.
<< Come ti senti?>>
<< Mi gira un po’ la testa, ma tralasciando questo…>>
<< Perfetto!>> volgo il mio sguardo in alto e vedo Peter ed Edmund con un sorriso tirato. Cerco di tirarmi su, ma grida dal dolore ricadendo a terra.
<< Cosa c’è?>> chiede Caspian preoccupato.
<< La caviglia… deve essersi slogata…>>
Edmund si avvicina e la tasta un attimo. Cerco di trattenere il dolore.
<< Ti farò un po’ male…>> lo guardo un attimo senza capire, dopo di che sento un dolore fortissimo dove mi ha dato un colpo.
<< Ok, ora dovrebbe essere a posto…>> lo uccido con lo sguardo lì per lì, ma aiutata dal bel principe riesco ad alzarmi. Glie ne devo dare atto, l’ha messa a posto.
<< Grazie Ed…>>
Mi sorride e inizia a correre verso i soldati avversari. Io e i due rimasti con me ci scambiamo uno sbaglio, e guardiamo la situazione. Inizio a correre e lanciare frecce. Caspian e Peter a menare con la spada.
Continuo a combattere ma sento il moro gridare forte e cascare nel fosso che abbiamo creato noi stessi.
<< CASPIAN!>>
Corro verso di lui ma mi fermo all’istante, meravigliata e felice che mia sorella ce l’abbia fatta.
Da lontano sento un ruggito molto familiare, e ammiro gli alberi muoversi e spazzare via i nostri nemici.
Vedo Peter tirare su il giovane e sorrido. Sono felice. Adesso andrà tutto bene.
<< PER ASLAN!>> gridiamo io e Peter.
<< PER ASLAN!>> urla tutto il popolo di Narnia.
I Telmari sembrano battere in ritirata.
Li seguiamo fino al fiume, dove si trova il ponte.
Al di là di esso c’è Lucy, e al suo fianco il grande leone. Lei sorride. Aslan ruggisce.
Un dio acquatico esce dal fiume e inizia a distruggere tutto ciò che è male.
È finita. Abbiamo vinto. Aslan ha vinto!
I soldati di telmar rimasti, danno una mano a quelli di Narnia che si trovano in difficoltà.
Io, i miei fratelli e il mio principe avanziamo verso Aslan, inginocchiandoci di fronte a lui.
<< Alzatevi, re e regine di Narnia>> dice con la sua voce profonda e possente.
Io e i miei fratelli eseguiamo, Caspian rimane in ginocchio.
<< Tutti>> continua il leone.
Il principe alza la testa e lo guardo.
<< Non credo di essere pronto…>>
<< Proprio perché dici così, so che lo sei>>.
Anche lui si alza. Subito dopo arriva un corteo di topi zampognari, con su una barella qualcuno. È Ripicì.
Lucy, prontamente lo guarisce con la sua pozione. Ridiamo tutti nel vedere che gli manca la coda, ma fortunatamente il grande leone lo guarisce con il suo alito magico…

 
Epilogo...

 
Il sole è ormai al tramonto; il mare risplende sotto i miei piedi di un colore rosso vivo e arancio.
Indosso uno dei più bei vestiti che potessi immaginare: verde acqua, lungo fino ai piedi, metteva in risalto quelle forme che, posso essere orgogliosa di dire, non mi sono mai mancate più di tanto.
I piedi scalzi sulla sabbia tiepida, i capelli mossi dalla brezza leggera del vento davanti al viso.
Resto a guardare il tramonto con dietro me, una nuova Narnia che ho imparato a conoscere.
Due braccia mi stringono da dietro la schiena e io sorrido felice; quanto desideravo da bambina un momento così magico da principessa, e ora eccolo, ma da regina di questa terra magnifica ricca di magia e incantesimi.
<< E’ bello il tramonto>>, sussurro alle braccia che mi stringono forte << ma tu sei più bella…>> risponde l’interlocutore.
Mi volto per guardarlo negli occhi incontrando i suoi, profondissimi, quasi neri. Anche i suoi capelli ondeggiano al vento. Sento le sue labbra delicate poggiarsi sulle mie.
Come fare a non rispondere a un tocco così delicato? Lo adoro, e lo amo come mai avrei pensato di fare.
Lo guardo nuovamente e lui mi sorride, tenendomi la testa con le sue mani forti, protettive ma allo stesso tempo delicate.
Ci sdraiamo insieme e iniziamo a giocare, rotolandoci e sporcandoci i bei vestiti che i nostri sarti con tanta cura hanno creato per noi, ma la sabbia è così bella… lui è così bello da non farmi pensare ad altro se non al suo dolce sorriso.
Voglio di nuovo sentirlo mio, voglio sentire quanto mi ama le sue labbra.
<< Caspian…>>
<< Cosa c’è? Qualcosa non va?>> il moro mi guarda dolcemente accarezzandomi la fronte.
<< Ho tanto sognato questo giorno…>> gli sussurro piano.
<< A chi lo dici! Finalmente Narnia è tornata a splendere, ho vendicato mio padre e sono finalmente qui con te, libero di amarti…>>
<< Intendevo che questo giorno, questo momento, questo tramonto, con queste stesse frasi… l’ho sognato per sei mesi, fino al giorno che sono tornata qui… >> gli sorrido e gli accarezzo i capelli guardandolo negli occhi.
È ormai passato un mese da quando siamo qui a Narnia e domani è finalmente il giorno dell’incoronazione del bel principe che diventerà re.
Ci hanno messo tempo appositamente, per dar il tempo a Caspian come sistemarsi, come agire. Non poteva diventare re di punto in bianco così.
<< Domani sarà un giorno importante e ti voglio al mio fianco…>>
<< Sai perfettamente che ci sarò, piccolo>> non riesco a non sorridergli, è inevitabile.
Mi sorride e mi bacia con più ardore delle altre volte e mi perdo un po’ non capendo cosa sta succedendo. Anche io lo bacio con più passione e trasporto.
<< Ehm… vostre maestà, vogliate scusarmi…>>
Io e il mio principe restiamo per qualche secondo con gli occhi aperti e le labbra incollate, poi volgiamo le sguardo verso l’interlocutore. Ci alziamo in piedi rossi in volto.
<< Scusate maestà…>>
<< Tranquillo Ripicì, dicci…>>
Caspian balbetta e io cerco di guardare il solo che ormai sta quasi del tutto scomparendo.
Non abbiamo detto a nessuno che ci amiamo, lo stiamo tenendo nascosto.
<< Ehm…>> Ripicì è molto imbarazzato dalla situazione << Regina Susan, Aslan vorrebbe vedervi e parlavi insieme a Re Peter…>>
Non capisco, ma annuisco. Insieme a lui, io e il mio ragazzo torniamo al castello.
<< Ma sapete stare lontani cinque minuti l’uno dall’altra voi due?>> chiede Peter, vedendoci insieme, ridendo.
Gli faccio segno di rimanere in silenzio. Vicino a lui c’è il grande leone. Non sembra particolarmente felice.
<< Devo parlarvi…>> ci fa segno di entrare in una sala << no, tu no Caspian…>> dice serio. Il quasi Re rimane interdetto e rimane fermo.
<< Va a mangiare insieme alla Regina Lucy e Re Edmund, poi a letto… la discussione con loro potrebbe essere lunga…>> il suo sguardo si fissa in particolare su di me. Sono particolarmente legata a questo discorso?
Il principe fa un inchino e dopo avermi lanciato un’occhiata, si volta e va via. Io e Peter entriamo nella stanza.
Mi siedo sulla prima sedia che trovo libera, mentre mio fratello rimane fermo in piedi.
<< In realtà il discorso non sarà lungo, ma sono sicuro che non avrete molta voglia di mangiare dopo quello che vi dirò…>>
<< Aslan non tenerci in ansia e parla!>> esclama il Re sulle spine. Anche io lo so, ma forse ho paura di sapere di cosa si tratti.
<< Domani ci sarà la cerimonia d’incoronazione di Caspian e abbiamo deciso con lui stesso di lasciare che chi vuole entrare a far parte del vostro mondo lo faccia in tutta libertà. Ora…>> ci guarda entrambi << anche voi dovrete tornare a casa insieme ai vostri fratelli…>>
<< Ma torneremo presto vero? Narnia ha bisogno di noi!>> chiedo allarmata. Non mi piace questo discorso, e non voglio sapere dove vuol andare a parare il grande leone.
<< È scritto che voi torniate a casa domani e…>> abbassa lo sguardo mesto, dopo di che mi guarda << e voi due rimaniate nel vostro mondo per sempre…>>
Divento di pietra. Cos’è questa storia? Perché tornare? Per quale ragione?
<< Perché?>> chiede Peter senza emozione nella voce.
<< Perché avete imparato tutto ciò che dovevate…>>
<< ho capito…>> Peter ha lo sguardo basso e scuro. Io non voglio accettare quelle parole.
<< non voglio…>> sussurro impercettibilmente.
<< Cosa?>> il leone ha capito perfettamente, ma vuole che ripeta.
<< Caspian ha bisogno di me… ha bisogno di una regina al suo fianco e…>>
<< Troverai qualcuno nel tuo mondo, Susan… non esiste solo Caspian…>>
<< Sì INVECE! IO LO AMO! È LA MIA VITA! NON VOGLIO! NON VOGLIO!>> grido, fuggendo dalla stanza di corsa in lacrime.
Non è vero, è un incubo, non voglio tornare, non è giusto! Il mio posto è qui! Con Caspian! Non voglio andare via è Narnia la mia terra! Lo è Caspian!
Mi chiudo nella mia stanza e mi fiondo sul letto. Comincio a piangere, singhiozzo forte. Un’ora, due, tre, quattro, cinque… alla fine mi addormento completamente vestita e vengo svegliata solo dai richiami della dama di compagnia che deve sistemarmi per l’evento. Già, l’evento… l’evento più triste della vita mia e probabilmente anche quella di qualcun altro…
Scelgono per me il vestito più bello, sui toni dell’azzurro e cercano di acconciarmi i capelli nel modo più regale possibile, ma alla fine su mia richiesta, chiedo che li lascino sciolti, come sono, morbidi, mossi sulle spalle.
Mi truccano leggermente.
Sono pronta per andar via adesso…

 
Aslan è fuori il porticato e sembra aspettarmi.
<< Sei forte Susan…>>
<< La mia forza è Caspian…>> rispondo io con gli occhi lucidi.
Non risponde ma fa le fusa come un gatto. Cerco di sorridergli. Arriva Peter trafelato. Camminiamo.
<< Vostra maestà?>> mi volto. È Caspian. Bello come il sole, come sempre, si avvicina ma si ferma nel vedere le lacrime appese ai miei occhi.
<< Siamo pronti…>> dice e mi sorride. Cerco di fare altrettanto, ma la mia espressione è tirata più che mai. Se ne accorge anche lui.
“Amore, perdonami…”

 

La cerimonia è quasi finita. Le campane suonano a festa e tutti siamo riuniti nel giardino del nuovo Re.
Io sono vicino ai miei fratelli. Peter mi tiene per mano.
<< Narnia appartiene alle sue creature come all’uomo >> il discorso ha inizio. Il discorso della mia fine << chi di Telmar vuole rimanere in questa terra è ben accetto, ma Aslan è disposto a far tornare chi lo desidera alla terra dei nostri padri. Quella da dove vengono i nostri Re e Regina…>> mi guarda con un sorriso. È una pugnalata in questo momento.
<< Un bel posto per chi vuole ricominciare una vita>> continua il grande leone. “Un posto è bello solo quando lo decidiamo noi…” ormai sembro non aver più vita, anche perché mi appresto a non averne più una.
<< Accetto!>> grida una voce nella folla. “prego ti cedo il mio posto” penso con tristezza.
<< Anche noi…>> è la zia di Caspian, con il generale e il bambino di Miraz.
<< La vostra vita in quel mondo sarà felice, dato che siete stati i primi a scegliere…>> Aslan alita sopra di loro e apre un passaggio in una quercia secolare. I tre vi entrano e sembrano sparire.
Il popolo protesta.
<< Chi ci dice che non sia un inganno?>>
Ripicì prende i suoi uomini e si avvicina al leone.
<< Aslan, se può servire da esempio, prenderò i miei uomini e attraverserò il varco senza porre indugio!>>
Il grande capo di Narnia sorride, ma guarda me e Peter il quale stringe più forte la mia mano prima di parlare.
<< Ora tocca a noi…>>
<< Cosa?>>
<< Perché a noi?>> chiede Edmund sorpreso.
<< Il nostro tempo è scaduto qui…>> si volta verso Caspian sorridendogli << e poi non c’è più bisogno di noi…>> gli porge la spada. Il nuovo Re è sorpreso.
<< La custodirò fino al tuo ritorno…>>
<< Questa è la fine…>> mormoro piano senza guardarlo << non torneremo più…>>
Non voglio guardarlo in volto mentre gli dico quella frase.
<< A no?>> Lucy si fa improvvisamente triste.
<< Voi due sì... >> sussurra Peter.
<< Perchè loro no? Cos'hanno fatto di male?>>
<< Niente Lucy, anzi. Hanno imparato tutto ciò che potevano, è ora che vivano nel loro mondo....>>
<< Che cosa? Ma… non… non può essere…>> Caspian è interdetto.
Peter, Lucy e Edmund si apprestano a salutare gli abitanti di Narnia, i più carini. Lucy abbraccia Briscola con un po’ di tristezza. Io rimango ferma dove mi trovo.
<< Ma perché… Susan…>>
Chiudo gli occhi. Sapevo sarebbe arrivato questo momento…
<< Non puoi andare via…>>
<< Caspian…>>
<< Ho bisogno di te!>> si piega in ginocchio e tira fuori un anello sottilissimo in oro bianco e giallo. Semplicissimo.
<< Susan…>>
<< Caspian, ti prego…>>
<< Ho aspettato con ansia oggi, solo per chiederti di regnare con me per sempre... >>
Inizio a piangere. Ma perché? Perché deve finire così?
<< Non possiamo…>> mormoro.
<< Susan>> questa volta è Aslan a parlare. Lo guardo con gli occhi gonfi.
<< Puoi scegliere se vuoi>> mi dice con un sorriso.
<< Come?>> forse non ho cpaito bene. Scegliere?
<< Ho provato a riguardare gli astri questa notte, dopo avervi parlato e la tua stella è divisa in due, cosa di cui non mi ero accorto, vuol dire scelta…>>
Le lacrime si fermano all’istante. Mi volto verso il nuovo Re, poi guardo i miei fratelli.
Peter si avvicina e mi abbraccia.
<< Mi raccomando, fammi un bel nipotino e in qualche modo, cerca di mandarmi una sua foto…>> lo stringo forte anche io. Lo sa che la mia scelta è già presa. È qui, con Caspian. La città non fa per me, un regno sì. Vado e abbraccio i miei fratelli. Poi mi volto verso il moro, ormai in piedi. Gli corro incontro e lo bacio come mai ho fatto in tutto questo tempo.
<< Addio Peter…>> vado ad abbracciare nuovamente mio fratello. << Ti voglio bene…>>
Torno dal mio Re e li guardo mentre mano nella mano entrano nel varco. Ormai sono andati. E io sono qui. Stringo forte il mio Caspian e ci giriamo verso il nostro popolo. L’unica cosa che vediamo è tanto riso bianco.


Alla fine ho pensato di unire gli ultimi due capitoli. Sarebbe stato troppo corto l'ultimo capitolo e anche l'epilogo.
Allora, cosa ve ne pare questa fine? Smielata? Vi aspettavate di più? O siete contenti che Susan e quel gran pezzo di ragazzo di Caspian stiano insieme?
Siete sopravvissuti fino la fine? UN BACIO GROSSO ENORME AI MIEI RECENSORI!! 
Ora voglio sapere da voi se volete un continuo o una rivisitazione dal punto di vista di Caspian, però... la stessa storia stessa trama... ovviamente stessa fine di questa ma vista dal punto di vista maschile.
Nel continuo potremmo trovare una Susan leggermente indaffarata con un bebè.... chi lo sa? Aspetto qualche consiglio da voi!
Grazie tantissimo a tutti ma in particolare a Bulmettina, Miss_juls_giu, Isabel Lupin, fefy88 e floraeco.... GRAZIE DAVVERO! Senzadi voi non sarei riuscita a completarla probabilmente questa storia. un grosso abbraccio, la vostra MARTY!
 

 

 

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