Le cronache di Narnia. L'anello d'oro bianco

di martyki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The hosts ***
Capitolo 3: *** A Londra! ***
Capitolo 4: *** Catturata ***
Capitolo 5: *** L'anello in oro bianco ***
Capitolo 6: *** Il ruggito del Leone ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Le Cronache di

Narnia

 L'anello d'oro bianco.

 

Prologo

 

Non c’è cosa più bella delle coperte calde la mattina. Il loro torpore sono come una barriera nel quale rimanere protetti. Sono come una dolce musica.
E non c’è cosa peggiore, della dama di corte, brutta, con il naso sorto e con un brufolo sul naso, peggio della strega di Biancaneve che viene a spalancare le tende senza che nessuno glie l’abbia chiesto.
Grugnisco e alzo la coperta fin sopra  la testa. Dopo pochi secondi però, la megera, mi scopre.
<< Maestà, è ora che vi alziate!>> mi grida nell’orecchio.
Tengo gli occhi chiusi e mi attacco al cuscino. La odio. Con tutta me stessa! Non la sopporto!
<< Ma è presto!>> mugugno sempre nella stessa posizione.
<< Ma sono le otto maestà!>>
<< Appunto!>> metto la testa sotto il cuscino. Piccola abitudine che mi è rimasta dai tempi della scuola. La non voglia di alzarmi.
Quella mi guarda in cagnesco, e mi strappa il cuscino dalle mani. Sbuffo.
<< Alzatevi!>> è un ordine. Mi tiro su, ma non mi degno di aprire gli occhi se non dopo almeno un due, tre minuti.
<< Va bene, mi alzo! Anche se qui gli ordini dovrei darli io, non voi!>>
<< Ancora no, maestà. Qui gli ordini li dà solo, sua altezza, Re Caspian. Vi ricordo che ancora non siete sua moglie!>> ribatte la vecchia megera. Le rispondo con una linguaccia, dopo di che vado in bagno.
<< Lo sarò presto, comunque, la moglie di Caspian!>> le grido da dentro la doccia.
Sento ridacchiare malignamente la donna che immediatamente risponde alla mia affermazione.
<< È proprio per questo che dovete alzarvi maestà, per vedere le ultime cose del vostro matrimonio con il Re, cosa che lui non può fare perché…>>
<< … è indaffarato con affari burocratici e torna solo la sera tardi per cena. Sì, lo so, lo so! Non fate che ripeterlo, tutte le mattine, pomeriggi e sere finché non torna a casa!>>
La megera ride nuovamente e, finalmente, sento la porta della mia camera chiudersi. È andata via. Almeno il tempo di farmi una tranquilla doccia me lo lascia. Poi tornerà. Ma questo credo sia il secondo momento della giornata più bello. Quella donna è un incubo!
Appena esco dal bagno, come se ci fosse una telecamera che mi filma, ecco subito entrare i sarti di corte con il vestito della giornata. Subito dopo è la volta dei parrucchieri.
Ogni giorno inizia così, da quando io e Caspian abbiamo deciso di sposarci. E lui non c’è mai, se non il sabato e la domenica, gli unici giorni liberi che ho, ringraziando Dio. So perfettamente che è indaffarato, ma spero che una volta sposati, finisca questa storia. Lui dice di sì.
Una volta sistemata esco dalla mia stanza, pronta per andare in quella della colazione, dove la perfida donna mi attende con il solito sorriso maligno.
Arrivata davanti la porta della sala e ritrovarmi quel brutto rospo davanti sospiro “ dai, pronta per una nuova giornata di preparativi… ne mancano solo quindici, dopo di che questo strazio finirà e la mattina stringerai Caspian, invece del cuscino, e quella brutta arpia non si avvicinerà più, se non su tua richiesta, onde per cui… MAI!”
Apro la porta. Sono pronta per affrontare il nuovo giorno.

Ed eccomi qua! Su richiesta con il seguito della mia FF!
Io trovo che questo prologo sia divertente e che lasci tutti con un po' di curiosità. 
Che ne dite? incuriosisce?
Non credo aggiornerò presto come l'altra ff perchè qui devo inventare di sana pianta.
Mi auguro che i fan dell'altra storia apprezzino anche questa, e spero più dell'altra!
Un bacio la vostra MARTY!

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Capitolo 2
*** The hosts ***


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The hosts

 

Entro. Tutti i camerieri iniziano una corsa sfrenata per prendere tutto l’occorrente per la colazione. Una cosa un po’ esagerata a essere sinceri: succhi di tutti i tipi di frutta possibili ed immaginabili, cioccolato spalmabile, fette biscottate, pane, pancetta, uova, latte, frittelle, marmellata di ogni genere… e come ogni mattina, li lascio con un certo amaro in bocca.
L’unica cosa che prendo, di tutto quel ben di Dio, è una tazza di latte, con un goccio di caffè tre manciate di cereali integrali, molto simili a quelli che usavo a casa quando mi trovavo a Londra.
<< Maestà, siete troppo magra! Lo sapete che la colazione è il pasto più importante della giornata… dovete mangiare tanto!>>
Guardo di sott’occhi il capo cuoco, l’artefice di tutta quella roba che si trova sulla tavola.
<< Columbus, sai che non riesco proprio a mangiare becon e uova la mattina, o frittelle e quant’altro cucini… perché ti ostini a sprecare tutta questa roba? La mangiano i cavalli poi…>>
L’uomo mi guarda tristemente e se ne va. Mi dispiace veramente, mi stringe il cuore vederlo in quello stato, ma è più forte di me, una volta ho anche provato a fargli piacere, ma dopo neanche mezz’ora ho vomitato tutto.
<< Vostra maestà…!>> eccola la strega di Biancaneve che si avvicina con il suo solito passo strisciante. M’impongo di sorriderle.
<< Oggi avete una serie d’impegni…>>
<< Veramente? Non l’avrei mai creduto possibile!>> non riesco a rimanere seria a quella frase. Ogni giorno è la stessa storia, dopo un po’ mi viene anche da ridere nel sentirmi dire sempre la stessa cosa. Per un secondo mi guarda con cattiveria, poi scorre la lista che ha in mano.
<< Allora, alle dieci dovete incontrare Lord Miaspian che vuole congratularsi per il matrimonio e darvi il suo dono. A mezzogiorno il fioraio per scegliere i fiori. All’una ovviamente il pranzo. Alle due Sir Calaspin, per gli addobbi della sala. Alle quattro i nani fabbricatori di fedi per scegliere la più bella…>>
<< La vorrei scegliere con Caspinan quella…>>
<< Non preoccupatevi!>> strilla alzando le mani al cielo facendo cadere degli orridi occhialetti << ci penserò io a consigliarvi!>> prende gli ogetti che le sono caduti e continua con la lista del supplizio << Alle cinque verrà il sarto che ha preparato vari modelli per l’abito da sposa. Inizierà a cucirvelo addosso, una volta scelto il modello! Ovviamente ci sarò sempre io con voi!>> ride con piccoli acuti, io mi volto dall’altra parte << Ma l’ora d’aria non è concessa?>>
<< Come dite altezza?>>
Ristampo il mega sorriso finto sul volto << Non vedo l’ora…>> quella continua a ridere ed esce un attimo dalla stanza, lasciandomi il tempo di respirare. Purtroppo meno di un minuto dopo è di nuovo al mio fianco. Mi fa alzare e mi spinge verso la sala dei ricevimenti. Sospiro come sempre, apprestandomi a sorridere all’ospite che si presenta da me per le congratulazioni…

<< Guardi io vorrei una cosa più semplice… queste decorazioni sono un po’ troppo… ehm… troppo ecco… io e Caspian, siamo due persone semplici e ci piacciono le cose semplici. Parlo anche per lui ovviamente…>>
<< Sir Calaspin non ascoltatela ASSOLUTAMENTE!>> la vecchia megera sfoglia i cataloghi delle decorazioni. Sbuffo.
<< Ecco questa sarebbe perfetta!>> esclama puntando il dito verso una composizioni di rose rosse, incastonate con ginepri, allori, e tante altre piante strane. Sbuffo nuovamente.
<< Ma cara, cosa c’è? Guarda quanto è bella!>> continua a puntare il dito verso quella sotto specie di accozzaglia di fiori di tutti i tipi << il matrimonio è una cosa importante, è un evento unico, non si ripete…>>
<< Esatto!>> sbotto scocciata chiudendo il libro di Sir Calaspin. << Visto che il matrimonio è importante, un evento unico e che non si ripete, potrei scegliere qualcosa io?>>
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<< Allora sapete cosa vi dico, cara dama?>> domando avvicinandomi alla porta della stanza << vedetevela voi! Ogni cosa che dico io non va bene! Mi chiedete di scegliere ma alla fine non sono libera di farlo… fate voi! Prego, accomodatevi!>> e dopo quest’ultima esclamazione finale esco dalla stanza sbattendo la porta. Ho già detto che questa donna la odio?
Corro verso la mia camera e in un batter d’occhio cambio gli abiti regali che indosso, con uno da combattimento. Prendo arco e frecce e scendo verso la stalla, dove il fedele Destriero mi attende. Non appena mi vede nitrisce felice. Lo accarezzo sul muso e lo guardo negli occhi. Questo cavallo ha imparato dai miei sguardi cosa provo. Salgo in sella e subito usciamo dal castello volando verso il posto segreto mio e di Caspian. È un luogo dove tengo dei bersagli sui quali sfogarmi. È un bel posto anche per il cavallo: c’è un immenso campo di carote che si rigenera ogni giorno.
Non appena arrivati, neanche scendo dalla sua groppa, lancio una freccia in direzione del primo bersaglio, centrandolo in pieno. Destriero nitrisce.
Resto per un secondo ferma, una freccia già pronta per essere scoccata in mano.
Sembrano non passare mai questi giorni prima del matrimonio, a volte penso non passeranno proprio.
<< Sai quale sarà la prima cosa che farò, amico?>> chiedo al cavallo guardandolo negli occhi << licenziare quell’arpia della mia dama di compagnia! Vorrei proprio sapere chi l’ha fatta entrare nel castello!>> miro un pupazzo bersaglio e lo centro del punto indicato. Passo una buona mezz’ora a scagliare frecce mentre il mio fedele amico mangia carote; poi un rumore di zoccoli mi deconcentra, ma sorrido perché è la mia dolce deconcentrazione dal mio secondo amore.
<< Ehi piccola che ci fai qui? Non dovresti essere a casa?>> la voce del Re mi fa battere forte il cuore.
<< Sì, dovrei. Ma quella megera della dama di corte…>> le labbra di Caspian si poggiano sulle mie. Adoro quel contatto. È da prima di conoscerlo che lo adoro, dai miei famosi sogni.
<< Possibile che ogni volta che torno a casa devo sentire lamentele sulla dama di compagnia?>>
<< Ma, amore… quella è una strega! È brutta, antipatica, sembra la strega di Biancaneve, la mattina quando mi viene a svegliare mi mette paura! E poi non la sopporto! Neanche gli addobbi della sala mi ha lasciato scegliere!>> metto il broncio e mi siedo su un ostacolo ormai bello che disintegrato. Lui sorride. L’unica cosa che mi mette di buon umore.
<< Dai Susan, tra poco tutti questi preparativi finiranno, perché ci sposeremo e dovremo pensare solo a noi due. E poi sarò molto più presente di quanto non lo sia ora! Gli affari burocratici, per rimanere in buoni rapporti con i popoli circostanti, sono davvero noiosi!>>
<< Meglio che avere quella strega davanti agli occhi tutto il sacro santo giorno! Tra un po’ neanche al bagno mi lascia andare!>> continuo a sbuffare.
Lui sorride.
<< Lo sai cosa facciamo adesso?>>
Faccio segno di no con la testa.
<< Torniamo al castello dalla vecchia arpia… sì signorina dalla vecchia arpia! E decidiamo io e te gli addobbi per la sala, va bene?>> continua a sorridermi. Non posso fare altre se non contraccambiare.
Ci scambiamo un altro delicato bacio, dopo di che montiamo a cavallo e galoppiamo veloci fino al castello. Decidiamo di fare una gara a chi arriva prima nel tragitto e come ogni volta, a vincere sono io.
<< Susan e Destriero vincono, come sempre, la gara al galoppo!>> grido ridendo varcando le porte del castello, risata che muore in gola nel vedere, con le braccia sul busto e un’espressione furiosa, la vecchia suocera.
<< Questo non è atteggiamento signorinella! Non lo è proprio! Ma come vi siete permessa di… oh, vostra maestà!>> il suo tono cambia immediatamente alla vista del bel Re.
<< Buon pomeriggio, Lady Scourge! Come vanno i preparativi per il matrimonio? Mi ha detto la mia futura sposa >> e mi prende per mano, baciandomela << che aveva scelto un tipo di addobbo per la sala e voi avete bocciato la sua idea, senza darle quasi possibilità di replica. È vero?>> la donna si volta verso di me, guardandomi in cagnesco. Le rispondo con un sorriso trionfale.
<< Come ho già detto anche a sua altezza regina Susan, io consigliavo quel tipo di addobbo floreale…>>
<< Non proprio, lady >> l’interrompo io smontando da cavallo << io ne ho proposta una, e voi avete detto “Sir, non ascoltatela ASSOLUTAMENTE!”.  Non mi sembra propriamente un consiglio questo…>>
La donna abbassa la testa << Comunque>> dice dopo qualche secondo si silenzio << lord Calipin ha detto che tornerà domani alla stessa ora per vedere cosa, le vostre maestà, decidono di scegliere insieme. Ha lascito il catalogo qui.>>
Caspian sorride soddisfatto guardandomi.
<< Ottimo, ora scusateci, ma andiamo a lasciare i cavalli nella stalla.>>
La donna s’inchina e ci lascia passare. L’ho sempre detto che la mia forza è quest’uomo!
<< Visto che alla fine non era niente di preoccupante?>> mi dice Caspian chiudendo il suo cavallo nel recinto.
<< Certo, perché lei esegue solo gli ordini di sua maestà il Re, la futura sposa ancora non è degna di dire una parola..!>>
Mi sorride nuovamente.
<< Scusatemi di nuovo, vostre maestà. Ma la Regina e io dovremmo scegliere gli anelli per le nozze…>> la vecchia megera è entrata anche nella stalla. Ma che STRAZIO!
<< Oh, lady non preoccupatevi Scourge!>> esclama il bel moro con un sorriso radioso << una volta tanto che gli affari sono finiti prima e posso aiutare Susan con i preparativi… prego, andate a riposare. Sarete stanca…>> continua a sorridere. La donna in risposta s’inchina, senza sorridere e se ne va, dicendoci solo in quale sala ricevere il forgiatore degli anelli.

 

 
<< Che bello! Sono esattamente come le sognavo, amore!>> saltello al braccio di Caspian con ancora in testa le fedi che abbiamo scelto. Semplicissime, leggermente piatte, in oro bianco. Nel mondo di Narnia, le fedi del matrimonio sono solo così, più regali e raffinate.
Anche lui mi sorride e mi prende sulle spalle. Inizia a correre per i corridoi del castello. Ridiamo come due bambini, proprio come piace a noi due.
<< Vostre Maestà non vorrei interrompervi…>> Ripicì si trova di fronte a noi, con un sorriso leggero, non più imbarazzato da queste scene come un tempo.
<< Dicci tutto!>>
<< La Regina Susan è attesa per provare il vestito da sposa…>> sgrano gli occhi.
<< Allora portaci nella sala del vestito, e una volta arrivati io lascerò che la mia bellissima fidanzata scelga il vestito in tutta tranquillità… sì sa, lo sposo non può vedere la sposa con l’abito da sposa prima del matrimonio!>>
Iniziamo a correre insieme a Ripicì, io ancora sulle spalle del Re.
<< Eccoci maestà!>> il topo fa un piccolo inchino, mentre Caspian mi fa scendere.
<< Ci vediamo a cena>> dice sorridendo. Io entro nella stanza. Il sorriso che fino a poco prima regnava sulla mia faccia si cancella. La vecchia megera è dentro la sala.
<< Susan cara, vieni a scegliere l’abito…>> avanzo lenta, verso il sarto e lady Scourge con passo lento. L’uomo mi mostra il book pagina per pagina. Osservo ogni vestito con molta attenzione, e soppesando le parole su ognuno di essi. La vecchia suocera non accenna commenti se non << Sì, avete ragione maestà>>.
Verso la fine del catalogo, finalmente trovo il vestito che sognavo da quando ero bambina: bianco confetto, il corpetto attillato, la gonna svasata. Un leggero scialle, sempre sul bianco per coprirmi le spalle.
<< Voglio questo!>>
Il sarto e la dama si guardano e annuiscono sorridendo. Iniziano i preparativi per il vestito.

 

 
Le coperte sono sempre calde e morbidissime, ideali per la temperatura che sta iniziando ad arrivare.
Sento un leggero bussare sulla porta, ma con il più totale rifiuto, rimango nel letto voltandomi dall’altra parte.
Pochi minuti dopo, sento le coperte leggermente spostate e poi qualcosa, o meglio qualcuno, infilarsi dentro. Due braccia, più calde delle coperte mi tengono stretta. Sorrido a quel contatto.
<< Buon giorno maestà>> sussurra dandomi un leggero bacio sulle labbra. Sono nella fase del dormiveglia, rispondo con un gorgoglio felice, stringendomi ancora di più al dolce arrivato.
Mi strappa altri baci fin quando non mi sveglia. Per lo meno è dolce e senza richiesta immediata!
Sento i suoi baci sempre più passionali e rispondo nello stesso identico modo. Sono passati ormai sette mesi da quando ci siamo scambiati il nostro primo bacio, da quando ci siamo messi insieme, e sono sei mesi che abbiamo deciso di sposarci. Peccato che ci voglia tempo per i preparativi a palazzo, a me sarebbe bastato un sacerdote, due anelli, due testimoni e ovviamente il mio sposo.
Sento le sue mani correre sul mio corpo, delicate. Io faccio correre le mie nei suoi capelli.
Inizia a darmi tanti piccoli baci sul collo, mentre piano, inizia a togliermi la leggera vestaglia che uso per la notte. Spalanco gli occhi, investita da sensazioni nuove. Strane, nuovissime, bellissime. Mi rimira sorridendo.
<< Sei così bella, Sue…>>
<< Tu lo sei…>>
Gli do’ un altro piccolo, bacio. Lui risponde continuando a togliermi piano la vestaglia, lascinadomi solo in biancheria intima nera. Gli sorrido. Ho capito, ho capito cosa sta succedendo. A scuola ho studiato sull’argomento, ma solo la teoria. Sembra sorpreso nel vedermi così e arrossisce leggermente.
<< Solo se vuoi tu…>>
Gli sorrido e lo bacio con trasporto e nello stesso istante inizio a sfilargli la camicia che indossa; non so dove trovo il coraggio di farlo, ma lo faccio. Mi osserva sorpreso, ma sul suo volto si apre un grande sorriso.
Ammiro il suoi pettorali scolpiti dagli allenamenti con la spada e rimango estasiata: è la prima volta che viviamo un momento così intimo. Ma sono felice che sia così, rende il tutto più romantico…

 

<< Vostre maestà, ma che fine avevate fatto?>> chiede Briscola venendoci incontro trafelato. Noi, mano per la mano non facciamo altro che sorridere.
<< Stavamo dormendo…>> rispondo io per tutti e due.
Il nano ci guarda per qualche secondo, poi sogghigna.
<< Dormendo? Ma se il Re non si trova nella sua stanza da almeno tre ore…>> diventiamo entrambi bordeaux. Briscola ride.
<< Non preoccupatevi, dirò che il Re era uscito per una passeggiata a cavallo e che voi, Regina, vi siete appena alzata>>. Adoro questo nano, più che mai. Riesce sempre a coprire le nostre “bravate”.
<< Comunque, vi cercavo perché, senza preavviso sono arrivati degli ospiti molto particolari…>>
<< Ospiti?>> chiede Caspian sorpreso << ma oggi è sabato? Che gente è, gente che viene a disturbare il Re di sabato, e per di più di mattina?>>
Anche io sono sorpresa, nessuno viene mai generalmente di sabato. Il week end è considerato sacro a Narnia e anche la domenica!
<< Ospiti importanti, vostra altezza. Ospiti importanti…>> ci fa segno di seguirlo. Entriamo nella sala dei ricevimenti e rimaniamo basiti dallo splendore che ci viene proposto. Sono Elfi!
Due elfi maschi presuppongo. Indossano vestiti particolari, sui toni del rosso e verde. Le orecchie sono meravigliosamente a punta.
S’inchinano ma accennano un sorriso appena visibile. Anche io e Caspian ci inchiniamo, poi ci andiamo a sedere sui nostri troni.
<< Benvenuti, cari elfi!>> esclama il Re con un sorriso << lasciate che vi presenti la mia futura moglie, la Regina Susan, antica sovrana di Narnia>> porgo la mano ai due che la baciano educatamente. Il secondo, il più alto sussurra piano << incantato…>>. Noto i sui occhi: azzurri come il ghiaccio.
<< Cosa vi porta da noi, in questo giorno?>>
<< Un semplice avviso maestà…>> dice lo stesso << se non lascerete che il popolo di Narnia venga inglobato dal nostro, facendo diventare tutte le creature degli elfi, saremmo costretti a sterminarvi… tutti>> impallidisco a quelle parole. Cosa vuol dire, far diventare Narnia un popolo di elfi, per quale ragione? Anche Caspian sembra sorpreso da quella frase, pronunciata con tanta disinvoltura dall’elfo.
<< Forse non ho capito be…>>
<< Avete capito perfettamente, Re Caspian>> l’interrompe l’altro con voce ferma e possente << Voi, figli d’Adamo e d’Eva, avete governato troppo a lungo questa terra. Non fate che combattere guerre, senza aver mai momenti di pace…>>
<< Da quando sono io al potere, non ci sono stati altri combattimenti o scontri. Narnia e il resto dei popoli vivono in pace gli uni con gli altri. Cosa volete adesso?>> la voce del moro è dura. Io credo di non aver ancora capito…
<< Quindi non intendete cedere il regno di Narnia, caro Re?>> domanda pacato l’elfo dagli occhi di ghiaccio.
<< Ma certo che no! Ho combattuto per questo, e non rinuncerò al mio regno e alla mia gente con tanta facilità! E poi, parlate come se fosse merce, oggetti! Ho sempre combattuto per la mia gente e sempre continuerò a farlo!>> grida Caspian alzandosi in piedi rosso in volto. Quelli sorridono e si avviano verso la porta d’uscita. Sorride l’elfo dagli occhi azzurri << Fate come credete, ma attento “Re”>>, sottolinea l’ultima parola con sfottò e sfida << che potremmo portarti via molto più del tuo regno…>>
<< FUORI DAL CASTELLO! FUORI DAL MIO REGNO!>> i due elfi escono dalla stanza. Caspian cade sul trono con un espressione rabbiosa e preoccupata. Io ancora non capisco cosa stia succedendo e guardo la porta. Cosa significa tutto questo?
Il moro ha il viso contratto in una smorfia rabbiosa.
<< Ed è pure sabato!>>

Ed ecco qua il nuovo chappy, chappy! Spero vi piaccia. Gl'elfi sono sempre visti come creature pacifiche e buone. Voglio provare a vederli nelle parti dei cattivi...ihihih che ne dite? Non linciatemi però vi prego! La parte romantica come la trovate? Spero davvero vi piaccia!
Passiamo ai ringraziamenti:

bulmettina: grazie per avermi già messa tra i preferiti! Spero di non averti delusa, ma di averti messo curiosità. Un bacio, ciauuuuu!!

Isabel Lupin: scusami se non l'ho scritta dal punto di vista di Caspian. Giuro che lavorerò seriamente su una FF tutta scritta dal suo punto di vista! Mi viene più semplice scriverla dal punto di vista di Susan, semplicemente per il fatto che è una ragazza... un bacio ciau!


fuffima: garzie per il complimento! Spero di non averti delusa. Ciau!

Miss_juls_giu: a bella! Sono proprio contenta che ti piaccia il prologo della storia, mi auguro che questo chap accenda la tua curiosità! Sono così contenta che stai scrivendo quella storia tu invece... mi piace davvero tantissimo! Ho recensito l'altro capitolo se hai visto... bella bella anche la tua! Un bacio! Ciau!

MonicaLaBuona: non puoi capire che gioia mi ha provocato leggere il tuo commento con il tuo "e ora chi si ferma più dal leggere!" me lo auguro tanto! fammi sapere! bacio!

lucia lair: Grazie! Grazie grazie! comunque Caspian non è assente, è solo molto impegnato, infatti hai visto che già in questo si vede molto di più (e come si vede! Bello come il sole! Non come il mio boy che non ha paragoni proprio ma... bello!!) un bacio!

floraeco: sono proprio contenta che il prologo ti sia piaciuto! Non so te, ma io reagisco nello stesso modo la mattina quando devo andare a scuola e mio padre mi viene a svegliare. mi faceva ridere e l'ho scritto! Mi auguro che questo chap non sia da meno. Bacio! Grosso!GROSSO!


E adesso un ringraziamento generale a tutti i miei lettori! anche chi non recensisce! ciau a tutti e... BUONA LETTURA!

Se vi può interessare, nella sezione originali sto postando un'atra storia che è in cantiere, nei miei documenti da molto tempo, quasi un anno. Voglio provare a pubblicarla e vedere cosa ne pensa il pubblico di questo sito. S'intitola "Caro Fra" ed il link è questo "http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=275045&i=1"... se vi scappa, fate un salto... basitos!

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Capitolo 3
*** A Londra! ***


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A Londra

 

La mia mente vaga ancora sulla frase dei due elfi. Sono preoccupata. Mi volto verso il mio sposo. Si tiene la testa tra le mani.
Toglie le mani dal volto e mi guarda triste, irrequieto e pensieroso.
Mi avvicino e gli stringo la mano, ma quasi sembra non accorgersene. Sentiamo la porta aprirsi e osserviamo chi sta entrando: è semplicemente Briscola che nel vedere il Re in quelle condizione si ferma sulla porta.
<< Maestà cos’è successo?>>
Caspian non risponde ma esce dalla stanza correndo. Non è un atteggiamento da lui questo. Il nano mi guarda senza capire.
<< Gl’elfi…>>
<< Beh, e allora? Che magnifici doni hanno portato per le vostre nozze Susan?>>
Non rispondo subito, ancora troppo sconvolta dalle parole che ci sono state riferite << vogliono che tutto il popolo di Narnia diventi popolo degli elfi…>>
L’ometto mi guarda in modo ambiguo.
<< È uno scherzo vero?>>
Faccio segno di no con la testa e esco dalla stanza. Mi segue.
<< Regina, cosa vuol dire?>>
<< Non lo so Briscola… sono inquieta a questo proposito…>> rispondo senza espressione nella voce. Ci deve essere una soluzione a questa situazione. E poi che modo strano di avvertire in un attacco. Venendo come due semplici ospiti…
<< Briscola…>>
L’omino mi guarda con l’espressione sconvolta.
<< Chiamami Ripicì, il capo dei centauri e dei minotuari… dobbiamo assolutamente avvertire il popolo di stare in guardia, prevedo una nuova guerra e non per sembrare catastrofica, peggiore di quella contro Miraz…>> il nano alle mie parole corre nei corridoi del castello. Mi siedo su di una sedia. Sono perplessa. Gli elfi sono considerate creature buone, che vogliono solo il bene delle creature; potrei capire, sforzandomi molto seriamente, il motivo per far diventare gli umani degli elfi o per lo meno prendere in mano il potere del regno di Narnia, ma per quale assurdo motivo far diventare ogni creatura, dai topi ai centauri elfi? Quale motivazione ci potrebbe essere?
Vago senza meta nei corridoi del castello, persa nei miei pensieri. La gente di corte mi saluta senza ricevere da me una risposta.
Arrivo fino alla camera del Re. Busso. Nessuna risposta. Busso ancora, chiamandolo per nome. Alla fine apro la porto della stanza.
Il letto è come deve averlo lasciato questa mattina prima di venire nella mia camera da letto.
Non c’è nessuno.
Esco.
Inizio a cercarlo per tutto il castello, chiedendo a damigelle e uomini di corte, cuochi se hanno visto il loro Re.
Non rispondono e chi lo fa dice di no.
Una lampadina si apre nella mia mente. Il nostro posto segreto.
Corro nella stalla e prendo le redini di Destriero, che capisce dalla mio volto di dover galoppare veloce verso il luogo che gli indico.
<< Caspian!>> una volta arrivati, neanche qui risponde. Non lo vedo e la preoccupazione sale. Ma se non è qui?
Galoppo veloce nuovamente verso il castello e una volta arrivata mi avvio velocemente nella biblioteca, dove si trova il precettore del mio amato moro si trova.
<< Cos’avete Susan?>> chiede vedendomi arrivare di corsa verso di lui.
<< È… sparito… è sparito Caspian!>>
Lui sorride. Cosa avrà da sorridere? È una cosa seria questa!
<< Magari è andato a fare un giro a cavallo, per rimanere un po’ solo e riflettere… è una cosa che fa da quando è bambino. Gli rinfresca la mente>>. L’uomo continua a guardarmi con un sorriso pacifico.
Magari vuole riflettere sulla strategia migliore da usare in questa situazione? Saluto l’uomo con un cenno del capo e mi avvio verso la mia stanza.
Mi siedo sulla mia piccola scrivania e prendo fogli e piume d’oca, cercando di ideare qualche strategia d’attacco. O forse non è la cosa migliore?
E poi che strategia attuo se non so neanche dove si trovino esattamente questi elfi? Mi avvio verso la biblioteca per fare delle ricerche, attraverso cartine e piccoli schizzi di battaglie. Resto lì per molto tempo, senza che nessuno venga a interrompermi. Dopo un po’ per, le palpebre iniziano a cedere e senza accorge mene finisco con la testa sui fogli e i libri…

 

<< Sue? Sue?>> non apro subito gli occhi, ma mi tiro lentamente su; povera schiena. Devo aver dormito molto piegata in questa posizione.
<< Ohi… ciao…>> dico guardando negli occhi il mio Re. Mi sorride, ma con un filo di preoccupazione.
<< Che stavi scrivendo?>> mi chiede prendendo uno dei foglio da me scritti.
<< provavo a fare qualche piano per contro attaccare gli elfi. Non possiamo lasciare che ci rubino Narnia… non così…>> mi abbraccia stretta e prende gli altri fogli.
<< Non sono male sai?>> gli sorrido mesta senza guardarlo in faccia.
<< Sono schizzi, piccoli piani… ma non sappiamo niente di dove si trovino loro, geograficamente parlando… non sappiamo niente del loro regno, non conosciamo nessuno che possa fare da infiltrato, anche se io avevo pensato a Ripicì e il suo gruppo di topi… è tutto molto sul forse…>>
<< Aspetta invece…>> sorride guardando il foglio con su lo schema de capo die topi << chiamiamo tutti i nostri uomini d’esercito… ho bisogno di sentire il loro parere su tutto questo…>> gli sorrido e dopo avergli dato un leggero scappellotto dietro la nuca gli sussurro << già fatto amore, Briscola ha detto che mi farà sapere quando tutti saranno qui per la riunione…>>
Mi bacia piano.
<< Che donna provvidente!>>
<< Ehi, ma per chi mi hai preso? Io non sono una di quelle Regine che prendono ago e filo e non fanno altro dalla mattina alla sera! Io sono prima di tutto un’arciera!>> e faccio finta di scoccare una freccia nell’aria. Inizia a ridere come suo solito. Risata che mi apre il cuore e mi fa tornare il buon umore, anche in un momento di preoccupazione come questo.
<< Sei talmente brava come arciera d’aver centrato anche il mio cuore…>>
<< Veramente quello sei stato tu…>> sussurro piano rimirandolo. Lui fa altrettanto e prendendomi per mano ci avviamo verso la sala da pranzo per la cena, ma Briscola, affannato si para davanti la porta.
<< Vostre maestà…>> ha il fiatone.
<< Dicci tutto!>>
<< Domani mattina, saranno qui tutti i maggiori esponenti della battaglia contro Miraz… pronti a darci una mano… alle nove nella sala congressi Sire…>>
<< Ci saranno tutti?>> chiedo. Fa segno di sì. Io e Caspian, ci guardiamo sorridendo. Perfetto!

 

 
<< Vostra altezza fatemi capire bene…>> Ripicì è seduto sul tavolo di fronte al Re con le zampette anteriori conserte << quei cosi dalle orecchie a punta voglio prendere Narnia? Ma perché?>>
<< Dicono che i figli d’Adamo e le figlie di Eva non sanno governare un regno, perché pensiamo troppo a combattere e meno al popolo e che, secondo loro, è l’ora di dare un taglio a questa storia…>>
<< Ma non si rendono conto>> è Briscola a parlare questa volta << che sono loro adesso, i primi a volere la guerra?>>
Mi avvicino a Caspian << loro credevano che avremmo ceduto loro Narnia con molta facilità, grazie alla sola richiesta…>>
<< Credono forse che siamo delle pappamolle?>> mi volto a guardare il capo centauro.
<< Sire, sapete perfettamente che la mia spada e quella dei miei figli sono pronte a servirvi fino la morte…>>
Io e Caspian sorridiamo << anche perché sennò penso che vi toccherebbe diventare degli elfi…>> tutta la sala scoppia in una risata amara. Torniamo immediatamente seri nel vedere la porta della stanza aprirsi. È il grande leone. Cammina con passo lento, e una faccia stanca. Arriva fin dove ci troviamo io e il moro, dopo di che si accascia per terra.
Mi butto ai piedi del Sovrano supremo di tutta Narnia, mentre il suo popolo presente nella sala inizia a mormorare disperata e sconcertata.
<< Susan…>>
<< Aslan, cosa ti è successo?>> scorro la mano sul bel pelo del leone, preso a morsi e in alcuni punti strappato.
<< Un… animale… senza che me ne accorgessi mi ha…. Mi ha attaccato. Sono stato preso di sorpresa, ma ora mi sento male… non posso fare niente…>>
La sala rimase in silenzio ad ascoltare le flebili parole del Sovrano. Io ero completamente persa. Senza Aslan come avremmo solo potuto pensare di agire?
<< Aslan…>>
<< Susan, prendi il corno… e chiama i tuoi fratelli…>> è un sussurro la voce del leone << richiama anche tuo fratello Peter, suonando doppiamente in esso… >> inizio a correre verso la mia stanza, più veloce che posso. Vi entro ma qualcosa mi lascia di stucco, stupita e con un ansia inimmaginabile: il mio corno si trova sul letto, in frantumi. Le mie mani tramano alla vista di quello scempio. Cerco di prendere i pezzi ma, tranne la parte più larga, che rappresentava un leone, è completamente sbriciolato. Accanto ai resti dell’oggetto c’è un biglietto.

 
Pensavate forse che vi avremmo permesso di richiamare il Re e la Regina di un tempo? Sarebbe stato troppo facile vostra maestà!
Abbiamo pensato bene, come certamente avrete notato, che anche il vostro caro Sovrano felino è stato messo fuori gioco. A voi e a Re Caspian la scelta: Narnia può diventare popolo degli elfi, oppure morire… dimostrerebbe questo però, che siete stati capaci di trasformare anche questo popolo in un popolo di guerrafondai…
A voi la scelta.

                                Marfalcon Forgedawn

 

 
Rimango pietrificata da quella lettera scritta velocemente. Come fanno a sapere…
Inizio a correre verso la sala congressi. Tutti mi guardano con curiosità, tranne Caspian e Aslan, con preoccupazione non vedendo nelle mie mani il corno, ma solo la mia espressione terrorizzata.
Passo il foglio che tengo nella mano destra stretta a pugno. Il Re legge velocemente e mi guarda con ansia.
Leggo nuovamente in un orecchio al grande leone la lettera recapitatemi. Per la prima volta lo vedo spaventato.
<< Bene…>> dice piano guardandomi negli occhi << dobbiamo cambiare, come prima cosa, la base per preparare i nostri piani, qui, ci deve essere qualche talpa che origlia fuori la porta… non è possibile che sapessero già che avevamo intenzione di chiamare i tuoi fratelli…>> rimane un attimo pensieroso, poi guardandomi << con le poche forze che mi rimangono in questo momento, fin quando non guarirò, e credo che ci vorrà del tempo, aprirò un varco nel quale  farò andare tutta la gente del regno, prima che gli elfi possano intaccare al loro essere uomini o creature di Narnia; li addormenterò in modo tale che di tutta questa storia non sappiano niente…>> se pur malato e con poche forze, il Sovrano sa sempre come comportarsi.
<< Mentre tu, Susan…>> continua rivolgendosi a me << andrai a Londra. A Finchely…>>
<< Per quale motivo? Io servo qui!>> protesto incrociando le braccia al petto. Il leone sorride << Devi chiamare i tuoi fratelli e farli venire qui… abbiamo bisogno di loro. Anche di Peter…>>
Sorrido a quella parole: avrei rivisto i miei fratelli. Li avrei rivisti dopo sei mesi, quando pensavo che mai sarebbe potuto succedere.
<< Io andrò con lei allora!>> esclama Caspian mettendosi al mio fianco.
Aslan ruggisce. Poi fa segno di no con la testa.
<< Tu servi qui, per iniziare a preparare la rivolta… sei fondamentale. Sei il Re! Occupati dei tuoi compiti….>> dalla sua bocca esce un doloroso ruggito, chiudendo per un momento gli occhi. Il mio giovane Re non sembra molto convito, ma rimane in silenzio.
<< Susan…>> continua Aslan con voce sempre più sottile << devi cercare di metterci il minor tempo possibile… non so quanto tempo potrebbe passare da quando vai via, dal minuto, alle ore, ai giorni, agli anni…>> guardo Caspian con preoccupazione. Anche lui è mesto a le parole del leone. Lo abbraccio stretta e lo bacio con più passione che posso.
In quel gesto escono fuori tutti i nostri sentimenti che proviamo: paura, angoscia, tristezza, la consapevolezza di rimandare le nozze…
<< Quando tornerò con i miei fratelli… >>
<< Sarò qui, amore tranquilla…>> mi accarezza la guancia. Trattengo la sua mano calda sul mio volto. Sorridiamo tesi.
<< Aslan, io sono pronta!>>
Mi sorride, e alita sopra un arazzo; vedo la stazione della metropolitana.
<< Aspetta Susan…>> il leone di avvicina a mi alita piano sul mio collo. Sento la mia cara croce diventare bollente.
<< Toccala, e dì “NARNIA”, quando sarete pronti a tornare…>> gli sorrido, dopo di che mi volto verso l’arazzo. “Londra, sto arrivando!”

 

Non ricordavo fosse così caotica Londra.
E le macchine sono vistosamente cambiate. Molto più moderne, anche se ne sono rimaste parecchie di quelle che ricordavo io.
Attraverso la strada. Che strana sensazione quella di essere tornata, seppur per poco tempo a Londra.
Chiamo un taxi con la mano e quello si ferma.
<< Dove vuole che la porti incantevole signorina?>> chiede il conducente della macchina. Salgo sopra, troppo poco abituata a quel tipo di vettura.
<< Ehm… Finchley…>>
Noto il sopracciglio del signore alzato.
<< Finchley?>>
<< Guardi che la pago!>> rispondo io << se dico Finchley è Finchley!>> l’uomo non sembra molto convito ma parte. Abbasso il finestrino dell’auto vettura, per cercare di provare l’emozione dei capelli davanti la faccia, ma sono costretta a rimetterla dentro. Puzza di fumo, dovuto al gas di scarico delle macchine. Non è proprio la stessa aria che si respira nel mio regno.
<< Eccoci arrivati signorina… non è che per caso saprebbe dirmi la via precisa del posto in cui vorrebbe andare?>>
<< Come? Ah, già… ehm…>> sgrano gli occhi. Non ricordo più la via dove abito! Questo, potrebbe essere un problema.
<< Ehm… come dire… no mi lasci qui…>> scendo dal taxi, lasciando quanto devo al tassista.
Mi volto verso la cittadina. È rimasta uguale almeno lei, fortunatamente.
Cerco di far mente locale chiudendo gli occhi. Ma qualcosa mi distoglie, facendomi girare. Faccio per prendere l’arco e le frecce ma mi sento subito una stupida: di fronte a me c’è una ragazza dai lunghi capelli biondi e degli occhioni verde acqua che mi sorride.
<< Susan?!>>
Non posso crederci. Un po’ di fortuna ce l’ho allora. È la mia vicina di casa. La mia vecchia vicina di casa.
<< Emily!>> l’abbraccio istintivamente. Lei fa altrettanto. Era una delle poche ragazze con le quali mi confidavo. Mi scosto da lei guardandola. È molto più alta ed è dimagrita notevolmente dall’ultima volta che ci siamo incontrate.
<< Susan ma sei bellissima! Hai dei capelli bellissimi!, per non parlare dell’acconciatura!>> mi tasto i capelli. Sono semplicemente legati come al solito, morbidi sulle spalle, tenuti con dei fermagli in una mezza coda a forma di treccia.
Giustamente lei non è abituata a vedermi con questo tipo di acconciature, per me giornaliere.
<< Ma che fine hai fatto?>> continua a bombardarmi di domande camminiamo verso una strada che mi è familiare. Quella di casa!
<< Sapessi…!>> le dico misteriosa.
<< Oh, dai!>> insiste lei << ho provato a chiedere a Peter, ma con un sorriso velato da tristezza ha detto solo che hai deciso di vivere con un ragazzo, che abita lontano da qui… dice che hai cambiato città, che sei andata in Italia addirittura!>> apro gli occhi impressionata. È questo quello che Peter ha raccontato? Non che si discosti molto dalla realtà, però…
<< Eh già…>> cerco di ridere nel modo più naturale possibile.
<< Ma proprio tu che inventavi i nomi…>>
<< Già, questa è l’unica cosa strana… ma che vuoi fare… l’amour…!>> ridiamo insieme, fermandoci al cancello di lei.
<< Vuoi entrare?>>
<< Volen…>> ma mi blocco. Che sto facendo? Sto perdendo solo tempo! Sono felice di aver incontrato una vecchia amica, ma… ma Narnia ha bisogno dei vecchi Re e Regine di un tempo. E subito! Chissà quanto tempo potrebbe essere passato, mentre io sto qui a chiacchierare. Chissà gli elfi cosa staranno combinando!
<< Scusami… non posso… devo assolutamente vedere i miei fratelli…>>
<< Dai, possono sicuramente aspettare! Mica casca il mondo se…>>
<< SI’ INVECE!>> le grido impercettibilmente. Mi osserva sorpresa.
<< Senti Emily… scusa…>>
<< Non fa niente… non fa niente…>> ma sembra molto offesa in realtà << ci vediamo prima che tu torni in Italia?>> mi chiede prima di chiudere la porta di casa sua.
<< Lo spero…>> anche se so che non avrò il tempo.
<< Vabbè… ciao Susina…>> non mi lascia il tempo di salutarla. Resto ferma sulla porta, per qualche minuto. Poi decido di citofonare a casa mia.
“Dai, rispondete… vi prego! Sul tabellone della stazione indicava domenica! Dovete essere a …”
<< Chi è?>> è la voce di Peter.
<< Una Regina>> rispondo ridendo. Lui non sembra dello stesso parere.
<< Sì, e io sono pulcinella!>> mi attacca il citofono in faccia.
Suono nuovamente.
<< Chi è?>> risponde nuovamente lui.
<< Sono la Regina di Narnia e ho bisogno che mio fratello mi apra, prima che decida di scavalcare e rompermi qualche osso!>>
La porta si apre immediatamente. Io e Peter rimaniamo a fissarci per pochi piccoli istanti. Mi abbraccia.
<< Susan! Oddio mio… sei tornata!>>
<< Sono venuta a prendervi a essere sincera…>> non voglio mollare la stretta di mio fratello. Mi è mancato troppo. Ma è meglio avvertilo subito della situazione.
<< Prenderci?>>
<< Sì, tutti e tre!>>
<< Stai scherzando? Io non posso più tornare!>>
<< Devi tornare!>> gli dico stacca domi da lui, guardandolo seria << non hai idea di cosa sia successo... di cosa stia succedendo a Narnia…>>
<< Entra dentro… e spiegaci la situazione…>>
<< Va bene>> dico mettendo piede in casa << ma dobbiamo sbrigarci! Sai meglio di me che il tempo trascorre in maniera completamente diversa a Narnia…>>

 

Come si può immaginare, Lucy e Edmund appena mi hanno vista mi sono saltati al collo e non ho potuto sbrigarmi esattamente come volevo. Fortunatamente, avendo accennato già a Peter di una brutta situazione. I miei fratelli si sono subito calmati e una volta seduti in salotto ho iniziato a spiegar loro la situazione. Subito sono tornati a essere quello che sono davvero. I regnati di un tempo.
<< Hanno addirittura distrutto il tuo corno?>>
<< Non sarei qui sennò…>>
<< Ma è una cosa oltraggiosa…>> mormora Lucy pensierosa.
<< Già! A distanza di quindici giorni dal mio matrimonio, pensa quanto posso essere felice io!>> esclamo ironica.
<< Non perdiamo tempo!>> esclama Peter guardandomi negli occhi serio << credo che il Re abbia bisogno dei suoi cognati, e della sua sposa che dici?>>
Gli sorrido. Già, come io ho bisogno di lui…
Tocco la croce.
<< NARNIA!>> prendo Peter e Lucy per mano. Ed si attacca alla piccolina. Un vento si alza impetuoso. Poi sento la terra mancare da sotto i miei piedi e tutto quello che ho incontro diventare buio…
<< Susan!>> Sento due forti braccia stringermi. Sono le sue. Uniche e inimitabili.
<< Caspian…>> gli do’ un leggero bacio sul collo e lo guardo. È rimasto lo stesso, ma ha parecchi graffi e cicatrici.
<< Caspian… cos’hai fatto in viso?>>   

 

Ed ecco qua un nuovo chap! Spero vi sia piaciuto. Io lo trovo abbastanza completo. Credo che sarei curiosa di sapere cosa succede se sapessi cosa succede! 

Passiamo ai ringraziamenti:

Bulmettina: Sono conteta che trovi l'idea degli elfi geniale... doveve pur trovare qualche cattivo! Per fare una buona ff bisogna mettere anche un po' d'azione sennò la storia diventa troppo smielata no? Un bacio! Dimmi cosa pensi di questo!

MonicaLaBuona: come puoi vedere ci sono un po' tutti! Spero di averti resa felice con questo chap! e spero che sia ancora più unico dell'altro! Un bacio!

Isabel Lupin: Che ne dici di questo chap? Spero seriamente ti sia piaciuto! Un bacione!

Miss_juls_giu: non puoi capire come mi rendi felice! troppo troppo troppo! Grassie grassie! Kiss kiss!

lucia lair: la vecchiaccia rompe... e continuerà a rompere ancora.... vedrai...! un bacio!

Lady griffindor: hai capito alla perfezione cosa intendeva, e anche Caspian l'ha capito (Susan no, perchè è leggermente più tonta!^^) un bacione!

floraeco: sono contenta che ti piaccia la storia e la mia idea! Un kiss!

franci_93: chissà cosa farà occhiett di ghiaccio nei prossimi chap! boh boh! cmq sono contenta ti piaccia bacio!

Scusatemi se risp così di corsa ma tra mezz'ora devo esse fuori casa e mi devo lavare i capelli e mangiare! Ci tenevo a postare la storia cmq! KISSONE A TUTTI!

 

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Capitolo 4
*** Catturata ***


3

Cattura

 

<< Caspian, cos’hai fatto in faccia?>> il mio ragazzo ha una lunga ferita che parte dalla guancia destra, gli prende il naso e l’occhio sinistro in obliquo.
<< Cosa? A questa… ferite di guerra, niente di che…>> dice sorridendomi leggero. Sembra quasi invecchiato dato il suo viso contratto.
<< Sono contento che siate qui!>> esclama poi rivolto ai miei fratelli. Lucy lo abbraccia stretto, ricambiata. Poi stringe la mano a Edmund e a Peter. Osservo con particolarmente attenzione quando l’azione avviene fra i due Re; si guardano negli occhi per parecchi secondi, poi si abbracciano come due fratelli. La cosa mi commuove.
<< La stai trattando bene la mia sorellina, sì?>> gli chiede.
<< Ovviamente! È solo un po’ stressata dai preparativi per il matrimonio,che poi, a causa di questa situazione, posticipato alla fine della guerra…>>
I miei fratelli ridono.
<< Non è tempo di pensare a questo!>> esclamo, mettendo le mani sui fianchi. Tutti mi guardano << dobbiamo affrontare una battaglia! Non voglio perdere il mio popolo!>>
<< Ehm… Sue…>> Caspian abbassa lo sguardo << Venite tutti con me…>>
Lo seguiamo fuori dal castello.
Il Re ed io saliamo su Destriero, Peter e Lucy su quello usato in genere da Caspian per gli affari importanti e Ed su un cavallo molto veloce usato da me personalmente quando noto che Destriero non ha voglia di uscire.
Partiamo al galoppo, veloci come il vento fin dove c’è un grande prato verde. Il moro scende da cavallo e tocca il ramo di un albero.
Rimango assorta nel vedere quesl’operazione per qualche secondo, fin quando non sento la terra tramare sotto i cavalli, poi si apre un passaggio nel terreno. Caspian monta nuovamente a cavallo e scende giù, dove una stradina sotterranea ci porta.
Arriviamo in un posto da noi ben conosciuto: la tomba di Aslan, la tavola di Pietra. Il grande leone vi è sdraiato sopra.
Mia sorella scende da cavallo e lo abbraccia. Non riesco a fermarla. Mi sono scordata di dir loro che il leone non è in perfetta forma.
<< Lucy!>> ride girandosi a pancia sopra, sentendo la bambina sopra di lui. Mi avvicino << Aslan, come ti senti?>>
Mi guarda con gli occhi lucidi; sembra un grande micione, quasi… indifeso… poi si volta verso Caspian << non gli hai raccontato cos’è successo in questa settimana?>>
<< Perché, cos’è successo?>> chiedo guardando il mio futuro sposo. Anche Peter ed Edmund gli si avvicinano e Lucy, si siede sul bordo della tavola di Pietra.
Il Re sospira << allora, stavo appunto per dirvi, prima al castello, che la situazione sta precipitando…>> si sofferma nel vedere i nostri volti. Non ci sconvolgiamo nessuno più di tanto << gli elfi, non abbiamo ancora capito come, stanno facendo diventare come loro alcuni uomini, molti dei soldati e anche due creature di Narnia…>>
<< Come sarebbe a dire?>> sbotta Peter con rabbia mista a preoccupazione << come hanno fatto? Non dovevate aprire un passaggio, per far in modo che nessun abitante venisse trasformato in elfo?>>
<< Non prendertela con lui Peter>> è la voce di Aslan quella che sentiamo << lui più di quello che ha fatto non poteva… io non sono riuscito a creare il passaggio. La creatura che mi ha attaccato di sorpresa, doveva essere veramente forte; sembra abbia intaccato i miei poteri, mordendomi e strappandomi il pelo… questi elfi, sono veramente forti…>>
<< Dove vuoi arrivare?>> chiedo esasperata e ansiosa guardando il leone negli occhi. Il leone continua a fissarmi, sempre con gli occhi lucidi << abbiamo cercato di far evacuare la città di notte, sperando di non essere visti. Abbiamo mandato la popolazione in varie città alleate con Caspian, che da buon Re in questi mesi non ha fatto altro che rimanere in buoni rapporti con tutti i popoli, così molte famiglie sono state ospitate. Ovviamente non tutte. Anche perché non potevamo svolgere un’operazione del genere così a cuor leggero. Purtroppo, non riuscendo a dividere tutto il popolo in una sola notte, una volta capito il nostro piano, gli elfi hanno pensato bene di far entrare qualcuno a far parte del loro regno…>> la voce del leone è tetra.
Lucy tiene le mani sulla bocca, Peter ha lo sguardo basso, in stato meditativo e così anche Ed. Caspian è semplicemente seduto su di un sasso con me sulle ginocchia. Non parla, guarda in altre direzioni.
<< Abbiamo provato a cercare il popolo degli elfi…>> continua il giovane Re, guardando un punto impreciso della stanza, << ma è come se avessero creato una barriera protettiva, invisibile a tutti se non a loro. Questa >> dice indicando la cicatrice << me la sono fatta andando in cerca del loro paese…>>
Dopo quella frase rimaniamo in silenzio, tutti.
Peter incomincia a passeggiare avanti e indietro per la stanza. Dopo un po’ sentiamo dei rumori. Il Re di un tempo rimane all’erta.
<< Oh, vostre maestà!>> è semplicemente Briscola. La piccola di casa Pevensie gli corre incontro abbracciandolo.
Ed e Peter lo salutano con un semplice gesto del braccio e un sorriso, io nello stesso modo dei miei fratelli. Caspian gli si avvicina.
<< Scoperto niente?>>
<< Sì, Sire!>> sorride trionfante, estraendo una cartina << era come pensavate voi altezza, hanno creato una barriera che rende il loro mondo trasparente agli occhi altrui. Ma fortunatamente, rimanendo appostati per molte ore lì questa notte, io, Ripicì e i suoi uomini, abbiamo scoperto una cosa importantissima e che ci aiuterà ad entrare…>> rimaniamo tutti con il fiato sospeso a quelle parole. Anche Aslan << mandano, gli elfi del villaggio, ignari di tutto questo trambusto, fuori a prendere del grano che manca o a lavorare nei campi. Quelli, con un apposita parola riesco a eludere la barriera, facendo spuntare una porta dal nulla dalla quale entrare… non so perché i soldati possano passare in tranquillità e i normali cittadini no, ma cosa cambia?>> sorride, sempre più preso dal raccontare le novità scoperte << la parola è… Dornal Ello, che significa, fede d’oro bianco>> guardiamo tutti sorpresi il nano. Ma che razza di parola d’ordine è?
<< Non chiedetemi il perché dei questa parola d’ordine, fatto sta, che funziona! Abbiamo pensato bene con Ripicì di provarla. Lui e i suoi uomini sono entrati nella citta, cercheranno di non farsi vedere;  inoltre hanno deciso, grazie al topo topografico, di disegnare una cartina dettagliata del castello e di come arrivarci una volta entrati nel paese. L’unica cosa che dobbiamo sperare è quella che non siano visti, ma mi fido di loro… sono molto in gamba!>> sorride e si siede per terra. Ha il fiatone. Peter è ammirata << ottimo lavoro! Siete migliorati molto in quanto a strategie di guerra!>>
<< Tutto merito di vostra sorella, sire>> commenta il nano guardandomi << vostra altezza, aveva fatto schizzi in proposito, accompagnati da “sì, forse” e “se fosse questo, si potrebbe fare…”>> mi sembra una cosa così assurda quella che sta dicendo Briscola. Hanno usato le mie strategie militari?
Caspian annuisce << te l’avevo detto che erano buone!>>
<< Bene così allora!>> esclama Peter, guardando tutti i presenti << ora, l’unica cosa che dobbiamo fare è aspettare i risultati di questa spedizione e finire di portare la gente del nostro popolo, dai nostri alleati…>>
<< Già fatto. Ho finito quest’operazione prima che voi arrivaste>> lo anticipa il Re con un sorriso. Peter si sente soddisfatto.
<< Eccellente! Allora direi che noi>> e indica me e gli altri fratelli << dovremmo andare a recuperare la nostra attrezzatura da combattimento…>>
<< Abbiamo provveduto anche a questo, vostra meastà!>> lo interrompe Briscola con un inchino. Il sorriso sulla faccia di Peter aumenta.
<< Bene, allora… la mia stanza in questo quartier generale è rimasta tale? Sono un po’ stanco e vorrei riposare …>> Caspian gli fa segno di sì con la testa. I miei fratelli vanno tutti a sistemarsi, mentre io esco dalla stanza con un sorriso. Per fortuna qualche notizia positiva, anzi, ottima! Eccellente! Monto su Destriero ed esco dal rifugio per prendere una boccata d’aria. Respiro. Anche se sono stata via per una giornata scarsa, e qui, rischiamo di perdere il regno, posso essere orgogliosa di dire “è bello essere tornati a casa!” 

 

 
<< Ehi, che fai qui tutta sola?>> mi volto in direzione dell’arrivato.
<< Niente. Respiravo semplicemente l’aria del nostro regno…>> si siede vicino a me, facendomi poggiare la testa sulla sua spalla. Rimaniamo così per qualche istante << ho paura sai?>> dico guardando lontano, verso i rami della foresta.
<< ho paura che questi elfi possano distruggere tutto quello che ci circonda e farlo diventare loro… non voglio…>> a queste parole, pronunciate con tanta tristezza, Caspian mi stringe forte.
<< Non ti preoccupare, sono sicuro che tutto andrà per il meglio, vedrai>> lo stringo forte baciandogli il collo.
Lui mi sdraia sopra ti se e mi osserva per qualche secondo:
<< Lo sai che sei sexy con questi vestiti, piccola?>> mi guardo per cercare di capire cosa possano avere di tanto entusiasmante i vestiti che indosso: una gonna che arriva poco sopra il ginocchio, un paio di scarpe con il tacco, una camicia bianca, un po’ aperta e una cravatta allentata.
<< Sono vestita da normalissima studentessa… magari tranne le scarpe che sono anche scomode!>> mi dà un leggero bacio sulla punta del naso.
<< Mi devi ancora spiegare chi ha permesso di farti venire fin qua giù a te…>> continua accarezzandomi una guancia.
<< Questa domanda la dovrei fare io a te a dir la verità, bello come sei!>> esclamo alzandomi in piedi. Lui fa per riprendermi, ma io inizio a correre.
<< Acchiapparella?>> gli chiedo facendogli la linguaccia. In risposta inizia a correre, ma i miei riflessi pronti, mi lasciando l’agilità per non farmi prendere e correre più che posso, per tutto il prato.
Alla fine però, come al solito mi placca facendomi cadere, come ogni volta, sul terreno erboso.
Rido felice e anche lui. Il suo viso torna a essere quello solito, disteso, rilassato, solare.
<< Non vedo l’ora di sposarti…>> sussurra mettendosi sopra di me.
<< Non dirlo a me…>> gli do’ un casto bacio a fior di labbra, ma non sembra soddisfatto tanto che, mi prende in braccio e richiamando con un fischio Destriero, rientriamo nel tunnel sotterraneo, ma non andiamo molto avanti. Una volta dentro, tocca un altro ramo e la porta del passaggio sotto terra si chiude, ma nello stesso istante se ne apre un altro, alla nostra destra.
Vi entriamo. Dopo pochi passi ecco di fronte a noi una porta. La apre.
Rimango basita e incantata: una grande stanza con un grande letto. Mi stende su esso, dopo di che, mi bacia sdraiandosi anche lui.
<< Amore, ma…>>
<< L’ho creata perché mi andava di avere una mia stanza lontano da tutti, dove escogitare piani e riflessioni in tutta tranquillità. In quella mia vecchia non riuscivo a farlo, troppo avanti e indietro di soldati.>> mi bacia nuovamente.
Gli cingo il collo iniziando a levargli la prima maglia. Mi guarda malizioso.
<< Fa troppo caldo in questa stanza però, che ne dici?>> gli domando con fare innocente. Lui continua a sorridere strappandomi baci carichi di passione.
Amo quest’uomo, lo amo!
Inizio a sfilargli i vestiti e lui continua a fare altrettanto sotto svariate carezze, non del tutto caste…

 

 
Ci ritroviamo tutti alla tavola di Pietra. Lucy appoggiata ad Aslan, Peter a lucidare la spada, Edmund a discutere animatamente con Briscola sulla battaglia contro gli elfi, io sulle gambe di Caspian, con la testa nell’incavo del collo, gli occhi chiusi in cerca di riposo.
Non so da quanto stiamo così, io credo di essermi anche addormentata.
<< Uffa!>> sbotta Peter, posando la spada per terra << cosa possiamo fare, mentre aspettiamo che Ripicì e i suoi uomini tornino?>>
<< Allenarsi potrebbe servire?>> chiedo tenendo sempre gli occhi chiusi.
<< Certo che potrebbe servire! Ma vorrei fare qualcosa di più attivo!>> protesta il biondo scocciato. Edmund l’osserva << penso che più attivo di allenarsi, ora come ora non ci sia niente>>.
Peter continua a sbuffare, riprende la spada da terra << va bene… dove allora?>>
Caspian sorride e dopo avermi fatta alzare prende una torcia. Ci fa strada in un cunicolo e in una diecina di minuti arriviamo in una sala enorme, piena di fantocci e centri.
<< Che ne dici?>> chiede con un sorriso al vecchio Re di Narnia
<< Dico che sei fenomenale… degno Re e degno sposo di mia sorella, approvo, approvo!>> io e il moro arrossiamo a quell’esclamazione: mai Peter aveva fatto riferimenti così diretti a me e Caspian come coppia e mai l’aveva trattato con così grande riguardo.
Iniziamo immediatamente.

 

 
Sono tre giorni che non facciamo altro se non allenarci. Adoro infatti la fine della giornata, come adesso, per sdraiarmi sul letto a riposare. Gli allenamenti durano tutto il giorno e tutti ci alleniamo sulla disciplina di tutti, inoltre nella mia mente regna sempre Aslan, sulla tavola di Pietra, allo stremo delle forze.
Non capisco proprio il perché di questo suo stato, o meglio, non capisco come una qualsiasi bestia possa averlo ridotto così.
Forse non è una qualsiasi bestia quella che l’ha attaccato…
Sento bussare alla porta della stanza e sgrano gli occhi: non sono nella mia stanza, bensì in quella di Caspian, ormai dormiamo tutte le notti insieme e quando voglio riposarmi dopo tanto stress è la stanza più tranquilla.
Mi nascondo sotto il letto. La porta si apre.
<< Susan sei qui?>>
Esco allo scoperto sospirando. Il giovane Re mi sorride. È completamente sudato.
<< Che ci facevi sotto il letto?>>
<< Avevo paura che fosse qualcun altro>> rispondo sulla difensiva pulendomi dalla polvere. Starnutisco. Sono allergica alla polvere. Mi accarezza una guancia come solo lui sa fare.
<< Ti cercavo perché è tornato Ripicì con i suoi…>>
<< È tornato?? Sia lodato il cielo!>> esclamo felice.
<< Dobbiamo andare alla tavola di Pietra, dobbiamo preparare l’attacco agli elfi.>>
Usciamo dalla stanza dirigendoci veloci nella nuova sala conferenze ufficiale, data l’inagibilità di quella del castello.
<< Bene, ora siamo al completo!>> dice Peter vedendoci arrivare.
Il topo ci guarda con una luce brillante negli occhi.
<< Perfetto!>> fa segno ad uno dei suoi uomini di avvicinarsi. Quello porta con se un pezzo di carta molto spesso. Lo guardiamo incuriositi. Inizia ad aprirlo: era semplicemente molto, molto piegato. Ci sporgiamo tutti per vedere la mappa. Seppur piccola rispetto al normale, ma comunque molto dettagliata. Molte piccole vie, strade chiuse, piazze…
<< Bene>> annuncia Ripicì, puntando la sua spada su un punto della carta << da qui siamo entrati, abbiamo girato molto prima di trovare il castello, ma non è difficile arrivarci. Questa>> indica sempre con la spada, come fosse una bacchetta << è la strada principale e porta direttamente al castello>>.
Ascoltiamo con attenzione la spiegazione << ora, è più facile attaccare di notte ovviamente, perché non c’è nessuno che gira per le strade e quindi, più facile sarà avere un effetto sorpresa…>>
<< Ripicì, hai pensato che a noi non serve nessun effetto sorpresa?>> chiedo pensierosa << loro vogliono Narnia, non dobbiamo attaccare il paese. A noi alla fin fine serve solo contrattare con loro…>>
<< Infatti il piano, è proprio quello di prendere il loro Re, nel cuore della notte per non farsi scoprire da nessuno, e contrattare! Vivere in pace, loro a casa loro, noi a casa nostra oppure ucciderlo e far entrare gli elfi nella grande famiglia di Narnia, sotto il vostro dominio, altezza >> mi interrompe Briscola.
<< Ma noi sappiamo qual è il Re?>> domando sempre perplessa.
<< Sì…>> sussurra Caspian guardandomi serio << quello spaccone che ti ha baciato la mano e che nel farlo ti ha detto “incantato”…>>
<< Quello dagli occhi di ghiaccio?>>   
<< Sì amore, quello che ha detto che potrebbero rubarmi molto più del mio regno…>> non l’ho mai visto così tetro.
<< E quando avete scoperto chi è il capo degli elfi?>> è Peter a parlare questa volta, ma non sembra troppo sconvolto.
<< In uno scontro, prima che veniste>> il nano è scuro in volto nel dire quelle parole. Tutto mi sembra così strano…
<< Ok, ok… quindi cosa facciamo? Questo Re degli elfi avrà una camera da letto nei suoi alloggi no? Dobbiamo pur prenderlo in qualche modo, no?>> Edmund cammina irrequieto per la stanza.
Ripicì fa segno allo stesso topo di portargli un altro pezzo di carta: la mappa del castello. Inizia a spiegarci il piano per la cattura…
<< Tutto chiaro? Come vi sembra?>> chiede a fine spiegazione. Ci guardiamo tutti negli occhi. Ci voltiamo verso Aslan. Che sorride piano e annuisce con la testa. È la conferma, possiamo partire all’attacco!

 

 
<< Allora ragazzi, tutti pronti… tutti ai propri posti e con gli orologi sincronizzati!>> esclama Caspian guardando l’esercito.
Tutti pronti. Si volta verso di me.
<< Amore, mi raccomando la tua squadra…>>
<< Ehi, lo sai che sono pronta!>> mi scocca un leggero bacio a fior di labbra, poi con Peter e Edmund, e i topi, vanno verso il punto indicato da Briscola.
Li vedo scomparire dopo pochi minuti.
Resto con la mia squadra di arcieri, immobile, con lo sguardo fisso sull’orologio da polso che siamo riusciti a rimediare grazie alle poche forze di Aslan. Le lancette sembrano sempre ferme nello stesso punto. È un’angoscia questa parte del piano. Poi, ecco scattare l’ora dell’azione. Non che dobbiamo fare chissà che: dobbiamo solo coprire le spalle ai primi entrati in caso qualcosa vada storto e trovarci pronti ad attaccare con le armi.
Usciamo piano dal nascondiglio fornitoci dagli alberi; una grossa X tracciata sul terreno ci indica che siamo nel punto giusto << Dornal Ello! >> si apre anche per noi la porta. Furtivi, come ladri, entriamo.
Prendo la mappa della città, da me ricopiata, e mi avvio verso la piazza prima delle mura del castello.
Io e tre centauri ci troviamo da una parte della piazza, Briscola  e altri tre centauri nella parte opposta.
Tutto sembra tranquillo. Nessun movimento dal castello. Guardo l’orologio. È passata mezz’ora dell’inizio dell’operazione “prendi capo e scappa”. Mi appoggio al muro con la fronte. Che strazio questi momenti morti!
Poi, ecco del rumore. Mi tiro subito su, vigile.
<< State pronti!>> sussurro ai miei uomini. Osservo i movimenti del nano. Adesso anche i suoi arcieri sono pronti.
All’improvviso dal castello escono, tante guardie. Teniamo gli archi fermi, pronti all’uso.
Iniziano a spuntar fuori dal castello fuoco e fiamme di vari colori.
<< MOLLATE!!>> grido ai miei uomini, vedendo la piazza troppo affollata da guardie nemiche.
Scocchiamo le frecce e usciamo allo scoperto. La battaglia ha inizio. Molti elfi innocenti si affacciano alle finestre, spaventati dal grande trambusto.
Nel frattempo, uso l’arco anche come clava, come tutti i miei uomini.
Tutti combattiamo, Briscola tira fuori il piccolo pugnale che ha in tasca e lo conficca nel corpo di un elfo che cade morto.
Gli sorrido e abbasso per una frazione di secondo la guardia: quale errore!
Sento la presa sull’arco farsi nulla, e sollevare da forti braccia.
Mi hanno presa!
Cerco di mordere le mani della creatura ma non riesco. Strillo aiuto, ma tutti i nostri nemici tengono indaffarati i miei uomini che non possono muoversi da dove si trovano.
Sento però Briscola, rabbioso, farsi avanti e rimango esterrefatta da quello che vedo: l’elfo che mi tiene stretta, prende con una mano il nano per il collo e lo scaraventa su di un muro.
Mi stupiscono molto anche le urla del popolo affacciato alle finestre: << Lasciate la ragazza! Lasciatela!>>
Mi vedo trascinare nel castello. Entriamo.
Sento le urla dei miei fratelli e il rumore delle spade.
<< SUSAN!>> mi volto, sempre cercando di divincolarmi dalla presa delle creatura che mi tiene inutilmente: è il mio Re.
<< CASPIAN!>>
<< SUSAN!>> tira la spada dal corpo di un soldato nemico e si avvicina. Ma qualcosa gli impedisce di venire da me. Un altro soldato lo attacca.
<< CASPIAN!>> grido, ma la mia vista viene offuscata; la creatura che mi tiene sta salendo delle scale. I rumori della battaglia però si sentono, eccome se si sentono.
<< RITIRATA!>> è l’urlo di Peter.
<< NON POSSO… SUSAN!>>
<< NON C’E’ TEMPO CASPIAN!>> sento ribattere l’altro. “Grazie fratellone!” penso con un’ironia amara.
<< NON POSSO! SUSAN!SUSAN!>> poi degli zoccoli di centauro e sempre più in lontananza sento la voce del mio Re allontanarsi.
Non mi accorgo, con le lacrime agli occhi che l’elfo che mi tiene sta aprendo una porta. Mi butta per terra in malo modo. Mi massaggio la testa e le braccia, ma rabbrividisco nel sentire la porta chiudersi; mi ha messa in una cella.
Mi attacco alle sbarre di essa e vedo l’elfo ridere: è lo stesso che ha accompagnato il suo Re al castello per l’avvertimento.
<< Siete stati voi a non voler accettare…!>> gira la chiave nelle dita dopo di che, con una risata se ne va, lasciandomi disperata e sola.
Sono prigioniera…

E anche questo capitolo è andato! Ci ho lavorato su parecchio e spero di non avervi deluso. Capite bene che non potevo mettere chissà quale parte romantica dato che siamo in un momento abbastanza diffile della storia, ma mi sembra molto dolce il rapporto tra Susan e il bel Caspian nei loro gesti. Ripeto, ci ho lavorato molto e spero di non avervi deluso. Ora passiamo alle mie lettrici!

Miss_juls_giu: eheheh lo so! L'avevo lasciato apposta così il capitolo! ahahah speri davvero ti sia piaciuto anche questo capitolo, ho provato a renderlo il più completo possibile. Spero di riuscire a trasmettere le stesse emozioni che mi stai trasmettendo, almeno personalemente, con la tua storia. BACIONE!!

MonicaLaBuona: eheheh diciamo che Peter è davvero molto utile:) anche se contro questi cattivoni degli elfi si può fare ben poco... per ora almeno! Spero che questo chap ti sia piaciuto! Comunque nello scrivere i commenti andavo di fretta, la storia lo scritta con tutta calma (nfatti è per quello che ho fatto tardi! Anche se alla fine, sono riuscita ad arrivare in tempo dove dovevo andare!) BACIO! Fammi sapè che ne pensi di questo capitolo!

Bulmettina: Mi onori davvero! Sono contenta di averti lasciata con il fiato sospeso! Davvero mi riempi di gioia! spero di essere riuscita a fare altrettanto con questo. Mi rende ancora più felice sapere che questa storia ti piace più dell'altra! davvero, non puoi immaginare quanto! era una sfida personale con me stessa questa storia! e sono davvero soddisfatta nel leggere questi bei commenti! Grazie! Un bacione!

Ilaria1993: non so davvero come scusarmi Ilaria, non avevo proprio pensato al fatto che tu avevi scritto nella tua storia in maniera simile e ti giuro che mi ero proprio scordata scrivendo, che anche nel tua FF il corno di Susan si era sbriciolato, mi sembrava di no. Giuro che non avevo nessuna intenzione di copiarti e se l'ho fatto, l'ho fatto inconsapevolemente. Perdonamiiiiiiiiiiiiiiii!!!:'( :'( !!!!!

Floraeco: dai hai visto? Niente di preoccupante! Solo un graffio sul volto! Io comunque pesno che una foto del bel principe la metto sul diario^^ è troppo bello ( non come il mio raga che vabbè supera tutti, però...!!merita![il mio ragazzo lo odia infatti proprio perchè ho sbavato parecchio davanti all'attore]) Un bacione! Spero che questo chap ti sia piaciuto!

fefy88: Grazie per avermi messa tra i preferti subito! Mi commuovo! E spero che questo chap ti sia piaciuto come gli altri se non di più! un bacione!

franci_93: ahahahah guarda, spero di riuscire a completare questa FF prima che ricominci pure io ad andare a scuola... che palle di posto! Mi onora leggere queste cose! Sono proprio felice che ti piaccia! Un bacione grosso grosso!


Lucia lair: sono un po' cattivelli questi elfi...zìzì.. Un bacione grosso e grazie per i complimenti! Grazie davvero!

AlexiaLil: Eheheh lo so, mi veniva voglia di ucciderli da sola mentre scrivevo, pensa te! eheheheheh comunque sono contenta che ti piaccia! E per quanto riguarda i commenti, prego! è sempre un piacere per me leggere altre storie anche perchè che vi credete che io non aspetta con ansia di leggere le storie altrui?? Ho il pensiero fisso! Un bacio bella!

Simba: tutte curiose di vedere cos'ha fatto in faccia eh? ahahah ma allora sono stata geniale!devo farne più spesso finali come quello!ahahahah no dai scherzo! comunque sono contenta che ti piaccia così tanto! davvero davvero! Spero che anche questo sia di tuo gradimento! UN BACIONE! e rimanimi esaltata! ahahah no scherzo!ciau ciau! Un bacio!

pavi: eheheh chi non lo vorrebbe! Io sposerei il mio ragazzo perchè è esattamente come lui! (non l'avrei reso così bene sonnò^^ mi viene sempre in mente lui quando penso a Caspian) Sono contanta che la storia ti piaccia! Fammi sapere che ne pensi di questo! Spero di ti sia piaciuto! Un abbraccio grosso DALLA CAPITALE!!!


E ora, anche se non l'ho mai fatto prima, voglio dedicare questo capitolo a Tonino!
un bacione a tutti i miei lettori, anche quelli timidi che non mi lasciano i commenti! BUONA NOTTE! Marty!

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Capitolo 5
*** L'anello in oro bianco ***


chap

L’anello in oro bianco

 

Non faccio altro che dormire in questa cella. I vestiti che indosso, puzzano.
Il mio viso è incrostato di ferito, sporcizia e lacrime.
Non riesco a calcolare da quanto tempo mi trovo prigioniera, ma dati i pasti portatemi, una trentina, dovrebbero essere passate circa due settimane.
Spesso mi assale una sensazione di nausea e vomito. Sarà l’odore di muffa che mi circonda.
Mi accuccio in un angolo del quadrato nel quale mi trovo, poggiando le mani sulle ginocchia.
Se davvero è passato così tanto tempo, perché Caspian non viene a riprendermi, a salvarmi?
Non può pensare davvero che io riesca a liberarmi da sola!
Come può pensare una cosa simile?
Guardo l’anello di fidanzamento che mi regalò quel giorno che non sono partita con i miei fratelli. Prendo a piangere come ogni giorno. E in questa posizione mi addormento, come sempre, con il viso rigato dall’unica acqua che lava il mio viso…

 

 
<< Sua altezza! C’è la cena qui…!>> grida una della guardie e aprendo uno sportello piccolo che si trova alla base della cella, fa entrare dentro una ciotola. Guardo il contenuto. Zuppa. Come al solito. Allontano da me quella sottospecie di piatto e mi accuccio nella mia posizione preferita.
Nel mettermi però in quella posizione,in un altro angolo della cella, tasto qualcosa; l’oscurità non mi permette di vedere molto ma grazie al cielo, grazie al tatto, riesco a capire cosa si trova vicino a me e non mi ha mai abbandonata: la mia faretra con le mie frecce.
La prendo in mano e comincio a lisciarla e a contare quante frecce ci sono dentro. “Una, due, tre, quattro, cinque… cinque!ok, possono bastare…”
Il fatto di avere con me una parte delle mie armi mi mette di buon umore.
Mi chiedo se possono essermi utili nella cella in qualche momento, ma non lo so… la mia felicità sparisce dopo neanche una mezz’ora da quando è arrivata: senza arco cosa ci posso fare con cinque frecce? E anche se avessi l’arco, cosa ci potrei fare con sole cinque frecce? I soldati elfi mi rispedirebbero subito in questa cella puzzolente e tornerei  da capo a dodici.
Sospiro, passando una mano su una freccia. Guardo in alto e l’unica cosa che vedo è la più totale oscurità.
Sono sola. Disarmata. Senza la nessuna voglia di mangiare.
Penso a Caspian. Mi manca, lo voglio con tutta me stessa. Vorrei solo che lui mi stringesse…
Un dolore acuto mi prende nel ventre, tanto forte da sentirmi mancare il respiro. Cerco di chiamare una guardia, ma dalla mia bocca esce appena un urlo soffocato.
Ma cos’ho adesso? Mi mancava solo la nausea, giramenti di testa, mal di pancia…
Mi aggroviglio su me stessa, cercando di alleviare il dolore allo stomaco. Chiudo gli occhi. Il dolore è fortissimo. Dopo poco però, fortunatamente il dolore si attenua, poi niente…

 

 
<< Dai, sbrigati entra là dentro!>> mi sveglio di soprassalto nel sentire l’urlo della guardia degli elfi, poi un botto.
Mi attacco più che posso alla parete. C’è un uomo attaccato alle sbarre della mia cella e il soldato lo sta picchiando. Dopo un po’ lo butta dentro con una risata malvagia.
<< Così non state da soli! Ahahahah!>> se ne va. Rimango in quella posizione per svariati minuti. Ferma. Paralizzata. Immobile. Come la creatura che è sdraiata, non riesco ancora a capire in quale stato, sul pavimento lercio.
Mi avvino piano, timorosa. Sembra un uomo…
Lo sento gemere di dolore. Spaventata ritorno nel mio angolo.
Vedo che pian, piano fa per alzarsi e girarsi verso di me. Il mio sangue inizia a gelarsi. Si siede.
<< Salve…>> la voce della creatura, è poco più di un sussurro.
<< Chi siete?>> domando, cercando di stringermi sempre di più al muro. Un sospiro da parte dell’estraneo.
<< Prima ditemi voi chi siete e io vi dirò chi sono…>> caspita! Mi mancava il compagno di cella enigmatico. Sarà pazzo. Sicuramente è un maschio.
<< Perché devo essere io la prima  a dire chi sono, quando siete voi che vi trovate nella mia cella e quando, sicuramente sono più indifesa di voi essendo donna?>>
<< E come posso sapere io che siete indifesa, se vi trovate in carcere come me?>> mi chiede prontamente, sempre con voce bassa. Furbo l’amico. Non rispondo subito, anche perché non so davvero cosa potrei ribattere. Non mi rendo conto però, che mi sto distendo un po’.
<< Potrei farle la stessa domanda!>> attacco io. Lo sento ridacchiare. E ora cosa ride? Ok, questo, qualsiasi cosa sia, è pazzo!
Regna il silenzio per altri minuti che mi sembrano anni.
<< Sono un vecchio Re…>> gli sento sussurrare. Cerco di vederlo, ma la poca luce che c’è non mi permette di farlo.
<< Re di cosa?>> domando esterrefatta dalla risposta.
<< Io ti ho detto chi sono, ora tocca a te>>.
Non rispondo neanche questa volta immediatamente, poi sospiro; tanto peggio di così…
<< Anche io sono una Regina, vecchia… e nuova possiamo dire…>>
<< Sei la Regina Susan, la dolce?>>
Rimango esterrefatta. Sono così popolare, oppure il dire che sono una Regina vecchia e nuova fa subito pensare a me?
<< La futura sposa del Re Caspian X…>> sembra più un’esclamazione, che una domanda. Al nome del Re arrossisco come una bambina.
<< Come fate a sapere…>>
<< Io so, perché sono Re o per lo meno, lo ero…>>
Che persona misteriosa. Cosa vorrà dire con queste parole? Ma poi, Re… ma di cosa?
<< Posso chiedervi, sire, Re di cosa?>>
Non risponde subito, anzi, non risponde proprio. Si gira dall’altra parte. Rimango male da quel gesto.
Aspetto vigile, non convita dal misterioso compagno.
Passa del tempo. Non so dire quanto, ma passa.
<< AAAAHHHHIII!>> la solita fitta alla pancia. Vedo la creatura alzarsi verso di me e venirmi ad aiutare.
<< Regina, come vi sentite?>>
Non rispondo ma continuo a gridare forte. Inizia a girarmi la testa.
Pochi minuti e tutto passa, a differenza delle altre volte.
<< Caspian…>> l’unica cosa che riesco a dire ancora con il fiatone, è il suo nome. Scoppio a piangere.
<< Non piangete…>> mi accarezza la mano con una testa. Spalanco gli occhi nel sentire quel contatto. Mi allontano.
<< Ma cosa volete da me? Chi siete? Perché vi hanno portato qui?>> inizio a urlare sempre con le lacrime.
L’essere fa la cosa che gli è uscita meglio da quando è qui. Sospira.
<< Va bene. Ve lo dirò, solo perché non voglio che abbiate paura di me…>> si siede con le gambe incrociate. Le mani giunte. Lo guardo di sott’occhi. Se prima mi sembrava pazzo, ora è proprio da ricovero!
Sospira di nuovo. Mi chiedo cos’abbia da sospirare tanto.
<< Io… sono il vecchio Re di questo popolo…>>
<< Cosa?>> chiedo per essere sicura di aver capito bene quello che ha detto.
<< Sono il vecchio Re degli elfi… Legagel…>>
Rimango a bocca aperta. Un Re degli elfi in cella? E per quale motivo?
<< Perché vi trovate qui?>> domando piano.
<< Voi, perché vi trovate qui?>> risponde lui. L’osservo con curiosità questa volta. Perché non risponde mai alle mie domande come ogni persona?
<< Perché… non lo so perché…>>
<< Lo sapete eccome invece…>> ridacchia l’elfo. Arrossisco.
<< Se vi dico che non lo so, non lo so!>>
<< Perché vi trovavate al castello?>> domanda ancora il vecchio Re. Mi lascia sempre più perplessa.
<< Perché coprivo le spalle a Caspian e i miei fratelli, venuti in nostro soccorso, per prendere il nuovo Re degli elfi e contrattare con lui…>>
<< Allora adesso rispondete alla domanda che vi ho posto pocanzi…>> è un leggero sussurro la voce della creatura << Perché voi vi trovate qui?>>
<< Perché sono stata catturata durante l’attacco contro il vostro popolo…>>
Re Legagel scoppia  ridere. Ma con vera e propria amarezza.
<< Non parlate di popolo altezza! Voi avete attaccato il Re, non il suo popolo! E non per ucciderlo, ma solo per contrattare…>>
<< Come fate a sapere…?>> l’elfo inizia a farmi paura. Mi legge forse nella mente?
<< Lo so, perché me l’avete appena detto voi, mia cara…>>
Non me ne sono neanche resa conto, ma effettivamente ha ragione. Questa prigionia mi sta facendo impazzire.
<< Vi prego, parlatemi di voi!>> esclamo alzandomi in piedi.
Mi osserva dal basso verso l’alto, continuando a tenere le mani giunte.
<< è una lunga storia…>>
<< Ho tutto il tempo che volete!>> mi siedo vicino a lui. Non so perché ma ora sento di fidarmi. Non so perché ma ho sentito astio nella sua voce mentre parlava del nuovo regnate. Continua  a fissarmi, ma scorgo un sorriso sulle sue labbra.
<< Va bene, allora vi racconterò…>> si ferma un attimo e chiude gli occhi. Dopo pochi secondi li riapre.
<< Io ho iniziato a regnare, da quando il grande Aslan, ha fondato Narnia. Sono stato il primo a governare questa terra. Noi, prima, eravamo parte di Narnia, come tutti i popoli che vedi, che ci sono, che esistono. Ero un grande amico del Sovrano assoluto. Ho sempre chiesto una mano a lui nei momenti di difficoltà. Poi un bel giorno, nacque mio fratello, dalla mia madre vedova, Marfalcon Forgedawn…>>
<< Aspettate! Ma… Marfalcon Forgedawn… non è il nuovo regnate?>> domando mettendomi una mano sulla bocca, sorpresa come una bambina. Mi sorride.
<< Esattamente… ma fatemi continuare. Io adoravo mio fratello, più di qualsiasi altro elfo al mondo! Lo amavo, come credo nessun fratello abbia mai fatto! Forse perché l’ho cresciuto io stesso. Sono stato come un padre per lui. Siamo sempre stati felici, fin quando la Strega Bianca non ha preso il poter per quei cento lunghi anni. Io ho sempre continuato a credere in Aslan e nella profezia, la vostra… ma mio fratello no. Ha iniziato a dubitare nel grande sovrano e tutti quelli che erano figli d’Adamo. Poi fortunatamente, voi, i vostri fratelli e Aslan avete combattuta contro di lei e avete trionfato. Sotto di voi il regno ha ricominciato a fiorire. Mio fratello però era sempre molto titubante e insicuro, nonostante le mie rassicurazioni. Poi voi, siete spariti… e come ben sapete, gli abitanti di Telmar hanno sterminato molti della gente di Narnia. Ho creato subito una barriera per evitare che vedessero anche il nostro popolo. Così l’ho salvato. Ma mio fratello ormai provava molto rancore verso di me perché ho sempre continuato a credere in Aslan e in voi figli d’Adamo… ha radunato alcuni uomini, e li ha convinti a unirsi a lui e rovesciarmi dal trono.
Appena ha visto inoltre, che sua maestà, Re Caspian, ha trionfato sul Miraz, ha pensato al peggio. Ho cercato di farlo ragionare, ma tutti nel castello ormai erano con lui. Mi ha messo in carcere… dicendo al popolo che ero morto. Non avendo eredi, né moglie, ha ereditato il regno…>> la voce del vecchio Re si fa sempre più triste e rabbiosa. Io sono letteralmente sconvolta.
<< Ora…>> continua dopo una brave pausa << lui vuole che tutti coloro che sono figli d’Adamo ed Eva diventino elfi, per poterli comandare…>>
<< Ma perché far diventare anche i centauri, minotauri e chi più ne ha più ne metta, elfi? Che motivo c’è?>>
<< Perché…>> risponde paziente Legagel << vuole che regni solo la sua razza, la razza pura, quella degli elfi! Chi non vuol diventare tale, paga con la morte… glie l’ho visto fare davanti ai miei occhi…>>
<< Ma è orribile…>> mi ritorna alla memoria il periodo della guerra e tutto quello che Hitler aveva fatto: la sua razza ariana… sembra una cosa molto simile…
<< Ma perché ha catturato me?>> chiedo con gli occhi lucidi mettendo le mie mani sopra quelle dell’elfo.
<< Perché voi siete la Regina Susan, potente, antica, presente e da quanto ne so, da qua non riesco a vedervi benissimo, molto bella…>> arrossisco a quelle parole << chi altri non vorrebbe una donna del genere al suo fianco o meglio… un’elfa del genere…>> mi alzo di scatto. Ecco qual’era il piano di Marfalcon Forgedawn. Catturarmi per farmi diventare una di loro! La sua… non voglio pensarci e subito mi torna alla mente il mio Re…
<< Devo uscire di qui!>> grido attaccandomi alla sbarra << devo uscire! Non voglio rimanere qua dentro un minuto di più!>> cerco di tirare con tutta la forza che posso la porta della cella, ma tanta è la forza che ci metto che casco per terra. Continuo a piangere strillando il nome di Caspian. Il vecchio Re si avvicina e mi abbraccia, come fossi sua figlia. Non lo allontano, al contrario, mi stringo di più e così mi addormento, per molte, molte ore…

 

 
Un’altra settimana e mezzo passa.
L’unica cosa che sento, molto più frequente è un fitto dolore al ventre e una tremenda nausea ogni volta che arriva il piatto di minestra.
L’elfo inizia seriamente a preoccuparsi per la mia salute.
<< Anche se come vi ho detto in questi giorni, mio fratello mi ha tolto la maggior parte dei miei poteri, mi è rimasto quello di vedere dentro il corpo di un malato… capire se c’è una qualche infezione, o tumore…>>
<< Spero vivamente di no! Non voglio che quando Caspian tornerà debba pure angosciarsi al pensiero di una sposa che rischia di morirgli da un giorno all’altro!>>
La faccia dell’elfo si apre in uno dei suoi soliti sorrisi amari. Mi tasta il punto in cui mi fa sempre male.
La tiene ferma per un bel po’, facendomi venire l’ansia. Dopo un paio di minuti leva la mano; per la prima volta, vedo comparire un sorriso vero, felice, pieno di speranza.
<< Allora?>>
<< Mia cara Susan… voi… voi aspettate un bambino!>> sgrano gli occhi. Io cosa? Io… io… sono incinta???
Abbraccio l’elfo, piena di gioia. Saltello, per quanto mi è possibile, per tutta la cella battendo le mani.
<< Devo scappare da qui! Devo fuggire!>> sussurro piano. Mi guardo intorno.
<< Ricordatevi che mio fratello vi vuole per se…>>
<< Se veramente mi voleva, perché mettermi in prigione?>>
<< Perché voleva che tu chiedessi spontaneamente di lui, di diventare sua, piuttosto che rimanere in qui…>>
Sbuffo. Che strazio questo dominatore dei miei stivali! E poi pensava davvero che sarei andata da lui?
<< Allora può aspettare in eterno!>> cammino per la cella e tasto per terra. Legagel mi guarda sorpreso e probabilmente pensa che sia anche piuttosto pazza.
<< TROVATA!>> esulto qualche istante dopo. Ho ritrovato faretra e frecce. Guardo l’elfo con una nuova luce negli occhi. Non avevo mai pensato all’utilità di quell’arma prima , in quel luogo, ora ho un piano.
Prendo una delle cinque frecce in mano e mi avvio verso la porta; infilo la punta dell’arma nel punto della chiave…
<< volete scassinare la porta?>>
<<  Avete un’idea migliore, sire?>> esclamo concentrata sulla mia operazione. Mi guarda attento.
<< Effettivamente no…>>
Continuo ma alla fine spezzo a metà la freccia.
“Ma porca vacca…!”
Fortunatamente il pezzo conficcato nella serratura è lungo e non incastrato. Lo tiro via appena in tempo; rumore di passi. Il soldato che porta la cena. La mia mente escogita velocemente un altro piano.
Prendo un’altra freccia. La tengo in mano e mi avvicino al buco dove in genere ci viene passata la cena.
<< La cen…AAAAAAAAAAAAAA>> conficco la freccia nella mano del soldato. Ne prendo immediatamente un’altra.
<< Fammi uscire immediatamente o questa finirà da un’altra parte!>> l’elfo continua a urlare. Ma non prende le chiavi. Gli mostro meglio l’altra freccia << Allora cosa hai deciso?>> il mio tono è autoritario. Da folle.
Gli sento mettere l’altra mano nella tasca e tirare fuori le chiavi. Apre la porta. Tengo l’altra freccia pronta per difendermi ma il soldato è troppo dolorante per accorgersi che sto scappando con la mia faretra.
<< Susan…>>
Mi volto verso il Re degli elfi. È fermo sulla porta.
<< Cosa fate lì? Venite!>>
<< No, Susan, io resto qui…>> lo guardo stupita, e rimango con la freccia alzata. Non vorrei essere stata presa in giro da lui. Sarebbe un tradimento << preferisco rimanere qui, fino la fine della guerra…>> continuo a guardarlo di sott’occhi. Mi volto nuovamente verso l’uscita delle prigione, sempre con la freccia pronta, in caso di attacco di altri soldati.
<< Susan…>>
Mi giro nuovamente.
<< Io so come puoi aiutare Aslan…>> sgrano gli occhi.
<< Mio fratello, tanta la forza dell’odio verso il grande leone, è riuscito a forgiare un anello per tenerlo a bada… un anello composto di una parte del suo DNA. Questo anello permette a colui che lo tiene nel dito di acquisire i poteri della creatura al quale si “ruba” il DNA. Nello stesso tempo, l’altro arriva a essere fiacco e senza nessun potere… se, non riuscirai a prendere l’anello dal dito di mio fratello in tempo, Aslan potrebbe arrivare a morire...>> annuisco, anche se la situazione mi sembra sempre più assurda.
<< Un’ultima cosa >> continua l’elfo << l’anello lo deve distruggere Aslan… i poteri gli torneranno immediatamente…>> lo guardo ancora scrupolosa << Come farò a capire qual è l’anello giusto?>>
<< Lo tiene all’anulare destro, è un anello completamente in oro bianco>> annuisco nuovamente e faccio per andarmene vedendo che l’elfo non ha più niente da dirmi, poi torno indietro e gli do’ un bacio sulla guancia << Grazie…>> sussurro con un sorriso carico di speranza.
<< Per Aslan!>> grida Legagel.
<< PER ASLAN! PER NARNIA!>> ora prendo a correre.
“ Per Aslan, per Caspian, per nostro figlio…!”
Mi tocco la pancia, correndo sempre più velocemente. Non ci sono soldati sulla mia strada. Sono davvero poco furbi questi elfi.
<< è la Regina Susan! È scappata! Prendiamola!>> ho forse detto che non c’erano soldati? Comincio a correre ancora più velocemente. Al massimo.
Arrivo in un grande atrio. Una porta. La porta d’uscita. Sento delle dita sottili intrappolare il mio polso. È il nuovo Re degli elfi. È Marfalcon Forgedawn.
Impallidisco.
<< Pensavi davvero saresti riuscita a scappare?>> scoppia in una risata gelida.
<< E voi pensavate davvero che sarei venuta spontaneamente da voi?>> ribatto con aria di sfida.
<< Sarei venuta a prendervi uno di questi giorni… non riuscivo più a pensarvi in prigione e non mia…>> mi accarezza il viso. Gli sputo in un occhio. Quello allenta la presa e io ne approfitto per scappare ma con un passo è di nuovo da me. Il suo sguardo di ghiaccio è duro, tanto da mettere paura. Mi prende nuovamente per il polso, stringendomelo forte.
<< Non permetterti mai più, Regina Susan! Non permetter…>>
<< E tu leva quella mani della mia sposa!>> questa voce mi fa perdere piacevolmente un battito. Sorrido e sento un piccolo sussulto nella pancia. Sorrido al mio ventre. Finalmente felice.
Il popolo di Narnia si trova lì… i miei fratelli e il mio Caspian in testa a tutti. Il mio Re è bello come il sole, come al solito. La spada puntata contro l’elfo. È serio. Sembra più grande e maturo…
“Tranquillo, ora che papà si trova qui, tutto andrà per il meglio…”

Ecco qua anche questo capitolo. è molto diverso dagli altri, ma mi piace troppo proprio perchè è così... particolare! Però comprendo se non vi dovesse piacere! Ho voluto imaggianare Legagel come uno yoda/abate del conte di Montecristo... vabbè ho voluto fare la matta!^^ Non linciatemi troppo se non vi dovesse piacere, l'ho studiato tanto! E ora passiamo ai commenti delle recensioni!

Bulmettina: grazie bella! sono conteta ti piaccia spero di non averti delusa con questo un pò più particolare, cmq vedo che anche tu sei insonne come lo so io ihihih l'ho letto un'ora dopo il commento che mi hai scritto!ihihih ciau ciau... UN BACIO!

Ilaria1993: Grazie bella! Grazie grazie grazie! Un bacione!

Simba: Placata la tua astinenza o aumentata? non puoi capire ogni volta che leggo i tuoi commenti mi scasso dalle risate e mi viene una gran voglia di abbracciarti! ahahha sei grande! Mi riepi d'allegria!Un bacio!

Miss_juls_giu: eheheheh dai però, visto che è arrivato alla fine Caspian?? ihihih cmq non volevo copiarti per la storia del bimbo in arrivo, era già nel mio cervello quando ho scritto il chap dove lo fanno^^. Comunque sia, se non aggiorni la tua storia in fretta potrei morire...SONO CURIOSA!!!ecco questo non c'entra niente con la mia, ma vabbè^^! Comunque spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione! CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!

AlexiaLil: sono contenta di non averti deluso con lo scorso chap... spero di aver fatto meglio in questo!comunque ci avevi visto bene... ma il bel Caspian è pronto per salvarla (TATATATAN!) un bacio!

ladygriffindor: hai ragione, povero Caspian! Se scriverò la ff anche dal suo punto di vista vedrete come stava lui, mentre la sua bella fidanzata stava in carcere... un bacio bella!


floraeco: eheheh beata te che non hai di quetsi problems e che puoi mettere una foto del bell'uomo in tutta tranquillità! Ma penso che io metterò un'immagine di tutti i protagonisti di Narnia così non se la prende^^eheheheh comunque parlando della storia, visto che li ho fatti riunire?? Contenta?:) un bacio!!


Monica la buona: Grazie grazie grazie!! Un bacio!

franci_93: perchè pensi che ti ho voluto far prendere un colpo? giuro non era la mia intenzione! è la parola d'ordine per il semplice fatto che è la nello che toglie i poteri a Alan. Scusami se ti ho fatta collassare! Spero di averti traqnuillizzata un po' con quetso chap! BACIONI!

Un ringraziementoa tutti come al solito e... preparativi che il prossimo chap è l'ultimo!UN BACIO! 

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Capitolo 6
*** Il ruggito del Leone ***


chap

 

Il ruggito del Leone

 

“Tranquillo, ora che papà è qui, tutto andrà per il meglio…” sento un altro sussulto nel ventre, lo sento vivo.
L’elfo ride malvagiamente. Lo sguardo di Caspian è ancora duro.
<< Lascia andare mia sorella!>> grida Peter affiancandosi al bel moro. L’elfo continua  a ridere.
<< Ma che quadretto commovente… lo sposo, con il cognato… commoventi…>>
Cerco di allentare la presa dal mio polso in tutti i modi, ma in risposta mi sento stringere ancora più forte.
<< Lascia andare Susan…>> ripete Caspian rabbioso; fa un passo verso di noi << ORA!>>
Non riesco a capire bene cosa succede in questo momento. Vedo una freccia schizzare nella mia direzione e per schivarla abbasso la testa.
Anche Marfalcon Forgedawn la schiva, ma nel farlo, lascia il mio polso. Ne approfitto. Scappo verso il mio Re, che abbassa immediatamente la sua arma, vedendomi correre verso di lui. Mi stringe.
<< Amore come stai?>> mi chiede preoccupato. Lo rimiro con le lacrime agli occhi. Li ricordavo profondi, ma non così.  Lo bacio. Carica di passione, per fargli capire come mi sento, lui risponde. Sembra siano anni che non ci vediamo, mentre è solamente un mese… solamente poi… è troppo un mese, ma davvero sembra una vita.
<< Caspian non ce la facevo più… >> le lacrime dovute allo stress, e forse anche a “qualcun altro”, mi bagnano il viso << in certi momenti ho davvero avuto paura che non saresti più venuto a prendermi…>>
<< Come puoi pensare una cosa del genere?>> mi stringe ancora più forte di quanto già non stia facendo; non m’interessa che quasi mi stia togliendo il respiro, è qui e conta solo questo! Solo questo!
<< Caspian c’è una cosa che…>>
<< Ragazzi, i baci e gli abbracci lasciamoli per dopo!>> Edmund ha la spada conficcata nel corpo di una guardia. Mi passa l’arco con delle frecce << credo che queste ti serviranno…>> sussurra con un sorriso. Faccio altrettanto. Prendo la mia arma… è bello averlo di nuovo in mano. Il mio Re, torna a sorridermi. L’osservo negli occhi, poi ci voltiamo a guardare la guerra che dietro di noi si fa sempre più accesa.
Tutta Narnia contro gli elfi del palazzo.
Ci buttiamo nella mischia. Inizio a scagliare frecce come mai ho fatto in tutta la mia vita.
Cerco con gli occhi il capo degli elfi ma non lo trovo… che canaglia! Farabutto!.
Di tanto in tanto osservo i miei fratelli infilzare soldati come fossero involtini. Caspian fa lo stesso. Non posso non sorridere del rimirarlo.
Ma solo per pochi secondi, perché poi mi sento afferrare per un braccio e trascinare via.
<< CASPIAN!>> non ho mai gridato così forte e continuo non vedendolo più.
“Non di nuovo, non di nuovo, non di nuovo…”
<< io volevo fare le cose con calma, tranquillamente, ma tu… >> Marfalcon Forgedawn, mi tiene immobilizzata con una corda per le braccia. Cerco di liberarmi in qualche modo, ma non riesco…
Mi accarezza il volto. Apro la bocca, cercando di morderlo e gridando il nome del bel moro.
<< Non verrà… non glie lo permetteranno le guardie. E prima che tu te ne renda conto diventerai un’elfa…>> scoppia in una risata gelida e malvagia. Torna ad accarezzarmi la faccia, poi mi molla un ceffone. Sento la testa girare. Continua a ridere diabolicamente.
È pazzo… quest’elfo è completamente pazzo! Sono paralizzata dalla paura.
<< Tu resta qui… vado a prendere l’occorrente per la tua trasformazione e sono subito da te…>> si avvicina pericolosamente alle mie labbra e le sfiora con le sue, facendomi diventare letteralmente di pietra. Il suo tocco non è caldo, ma ghiacciato... non mi piace…
Non mi accorgo che è uscito. Per qualche minuto penso davvero di essere diventata di ghiaccio, o per lo meno lo credo fin quando il suo tocco caldo mi risveglia da quello stato di stasi.
<< Ora ti libero piccola! Tranquilla…>>
Sento la solita fitta allo stomaco,  sento il mio ventre agitarsi, ma non dal tocco del papà, ma da quello appena passato.
<< Abbiamo paura…>> sussurro, parlando per me e il nostro bambino.
<< Lo so che hai paura Sue, lo so… ma tranquilla… lo ammazzo io questo! Altro che contrattare! Lo ammazzo!>> mi slega velocemente anche se con fatica e finalmente torno in possesso delle mie mani.
Mi porge la sua per farmi alzare e subito dopo arco e frecce.
Corro con lui vero la porta, ma qualcosa mi riporta a tornare indietro… = << Mio fratello, tanta la forza dell’odio verso il grande leone, è riuscito a forgiare un anello per tenerlo a bada… un anello composto di una parte del suo DNA. Questo anello permette a colui che lo tiene nel dito di acquisire i poteri della creatura al quale si “ruba” il DNA. Nello stesso tempo, l’altro arriva a essere fiacco e senza nessun potere… se, non riuscirai a prendere l’anello dal dito di mio fratello in tempo, Aslan potrebbe arrivare a morire...>> annuisco, anche se la situazione mi sembra sempre più assurda.

<< Un’ultima cosa >> continua l’elfo << l’anello lo deve distruggere Aslan… i poteri gli torneranno immediatamente…>> lo guardo ancora scrupolosa << Come farò a capire qual è l’anello giusto?>>
<< Lo tiene all’anulare destro, è un anello completamente in oro bianco>> =

Mi rimetto nella stessa posizione di prima, sdraiata, con le mani legate ma con un nodo facile da sciogliere anche in quella posizione.
<< Ma cosa fai?>> mi grida Caspian allarmato.
<< Dobbiamo prendere l’anello!>>
<< Quale anello? Ma cosa dici?>> noto il suo volto teso, contratto in una smorfia di preoccupazione.
<< Il capo degli elfi… occhi di ghiaccio… porta un anello completamente in oro bianco nell’anulare destro. Con quello sta succhiando tutta l’energia e i poteri di Aslan. Dobbiamo prenderlo e portarlo da Aslan,in modo tale che poi, una volta distrutto, possa venire qui a darci una mano… solo lui è in grado di mettere tutto a posto. Lo sai bene!>>
Mi guarda poco convinto ma si nasconde dietro una colonna che si trova nella stanza.
Pochi istanti dopo arriva il “simpatico” occhi di ghiaccio. Mi sorride viscidamente.
<< Allora non sei scappata! Vedrai non sentirai niente…>>
Sorrido anche io.
<< No, sei tu che non sentirai niente!>> sciolgo con una mano sola la corda mi tiene stretta e salta in piedi. Caspian si mette al mio fianco con la spada rivolta alla creatura. Mi passa arco e frecce.
<< Cosa vorreste fare ora, sentiamo>> mi chiede l'elfo semplicemente, con un’espressione enigmatica in volto.
Gli scaglio una freccia e lo appiccico al muro della stanza. Per essere sicuro di tenerlo fermo ne scaglio un bel po’, in punti ben assestati, senza colpirlo, ma solo per assicurarmi che resti fermo per il tempo che basta.
Mi avvicino. Il moro sempre al mio fianco vigile. Sorrido a occhi di ghiaccio, con aria di sfida.
Gli prendo la mano destra. Eccolo l’anello d’oro bianco…
<< Ti spiace se questo lo prendo io?>> gli chiedo estraendo dalla sua mano l’anello.
<< No… no… non farlo! Non puoi… non devi… NO!!>>
Sorrido al mio futuro sposo.
<< Tu controllalo, io penso ad andare da Aslan…>>
Finalmente mi sorride, con uno dei suoi soliti sorrisi. Mi bacia.
<< Susan!>>
Mi volto a guardare il mio Caspian.
<< C’è Destriero fuori dal castello. Ormai conosce la strada per tornare a casa.>> lo guardo per qualche secondo, poi, dopo aver lanciato un’altra occhiata all’elfo, terrorizzato. Corro via, evitando tutti i soldati.
Esco dal castello. C’è Destriero. Nitrisce felice nel vedermi. Lo abbraccio sul muso e salgo in groppa, dopo aver sciolto i lacci che lo tengono ad un palo.
<< Forza bello!>> esclamo voltandolo << alla fortezza! Da Aslan! VOLIAMO!>>

 

Non so da quanto Destriero sta galoppando, a me però ogni minuto sempre un’eternità. Sono felice di sentire il vento in faccia e i capelli muoversi. Mi sembra di essere finalmente rinata.
Il fedele amico si ferma nitrendo. Vedo le rovine della fortezza, dovute alla battaglia con Miraz: siamo arrivati.
Scendo da cavallo. “E ora qual è il ramo per aprire il passaggio?”
Rimango ferma per qualche minuto buono, poi, il buon Destriero decide di aiutarmi. Abbassa un ramo alla mia destra. È più scuro degli altri. Il passaggio si apre. Gli sorrido accarezzandogli la criniera e salendo nuovamente a bordo.
<< Bravo bello!>>
Continuiamo a galoppare, fino ad arrivare alla fine della galleria dove si trova la tavola di Pietra.
<< SUSAN!>> non faccio in tempo a smontare da cavallo che sento la mia sorellina avvinghiarsi alla mia vita. La stringo anche io. Mi è mancata tanto. Sapere di essere nello stesso mondo e non poterla vedere è stato traumatico, come per tutti gli altri ovviamente.
Scosto leggermente mia sorella da me e guardo in direzione del grande leone.
<< Aslan!>> lo tocco spaventata nel vederlo completamente disteso, come morto. Non si muove.
<< Non lo svegliare Sue!>> Lucy mi scosta guardando il sovrano preoccupata << si è appena addormentato. Non ha fatto che lamentarsi questa notte…>>
Continuo a osservarlo.
<< Lu, dobbiamo svegliarlo>>
<< Ma perché?>>
<< Perché sennò, non posso guarirlo!>> dico mostrando l’anello d’oro bianco. L’osserva sorpresa e lo prende in mano, senza infilarlo.
<< è bellissimo… ma cosa c’entra con Aslan?>>
<< Centra! Se non lo distruggiamo davanti a lui, e il prima possibile, innanzitutto, potrebbe morire da un momento all’altro e secondo, abbiamo bisogno di lui al castello degli elfi!>>
Il suo volto è poco convinto ma non replica. Continuo a smuovere il leone.
<< Aslan… Aslan svegliati! Aslan svegliati!>>
Niente. Guardo mia sorella con terrore. Si avvicina anche lei, preoccupata e inizia a chiamarlo anche lei. Attimi di panico. Il solito rumore al ventre.
“Non ora piccolo, dai!” non riesco a capire se sia spaventato oppure se sia contento di non trovarsi più nella città degli elfi.
<< ASLAN!>>
Sento muoversi appena. Sospiro rincuorata. Sta bene, o meglio, è vivo per lo meno! Guarda me e Lucy. Sorride.
<< Susan…>>
<< Aslan, ora ti salvo… ora tornerai a essere il caro vecchio Aslan, vedrai!>> prendo l’anello e lo scaglio per terra, saltandogli sopra. Ovviamente non succede niente.
Dettaglio trascurabile: COME DISTRUGGO L’ANELLO?
Giro per la stanza cercando qualcosa che possa essermi utile. In un angolo vedo un grosso sasso e corro a prenderlo. Mi accorgo, tirandolo su, che è davvero molto pesante. Lo trascino fin dove si trova l’anello e glielo butto di sopra. Ma nessuna essenza esce dall’anello.
Lo sposto e continuo a cercare qualcosa. Ma tralasciando i sassi non c’è assolutamente niente.
<< Lucy…>> un’idea mi illumina il cervello << mi presti il tuo pugnale?>> sempre con lo sguardo preoccupato, me lo passa. Appoggio l’anello ad un sasso e cerco di tagliarlo, o per lo meno, segarlo in qualche modo… ma ancora niente. Prendo l’anello in mano, arrabbiata, stanca e delusa. Lo tengo stretto nel pugno e mi siedo nuovamente su una piccola pietra. Vorrei piangere ma non lo faccio.
Resto in questa posizione per parecchi minuti. Mia sorella e Aslan mi guardano come se fossi pazza.
Poi, il solito dolore “Uffa, ci risiamo...”. Ma questa volta è più forte, tanto da portami a cadere per terra e sbattere leggermente contro il muro della stanza. Solito giramento di testa, solito contato di vomito.
<< Susan! Susan!>> Lucy si accovaccia vicino a me. La sento strillare tante parole ma il mio sguardo è sfocato e sento solo trambusto. Mi volto da un lato, sempre dolorante e cerco di aprire gli occhi, chiusi per la troppa nausea. Luce. Fuoco. TORCIA!
Il dolore al ventre sparisce all’istante, stendo il braccio per prendere la torcia che si trova sul pavimento di marmo poco lontano da me, dopo di che mi alzo.
<< Lu, reggi questa torcia!>>
Cerco per la stanza un sasso grande quanto il palmo della mia mano, ma soprattutto piatto. Lo trovo quasi subito. Mi avvicino al muso di Aslan che non sembra capire quello che sto facendo. Sistemo per bene il sasso nella mano sinistra e vi poggio sopra l’anello.
<< Passami la torcia!>> ordino a mia sorella, sempre più ansiosa.
Prendo la torcia e osservo Aslan con un sorriso. Poggio delicatamente la fiamma sull’anello… si scioglie! Vittoria! Vedo due tipi di fumo alzarsi in cielo, uno di essi però lo vedo arrivare alle radici del leone…
Poco dopo l’anello è completamente sciolto, non resta di niente di esso. Guardo io leone. È tornato!
Sta in piedi, sulla tavola. Lucy ha le lacrime agli occhi dalla commozione. Lo stringe forte. Aslan ride, come un tempo.
<< Susan, come hai fatto….>>
<< Ti dice niente il nome “Legagel”?>> un sorriso sorpreso si apre sul volto del felino.
<< Che ne dite?>> dice guardandoci sempre felice, << avranno bisogno di noi nel castello degli elfi?>> scoppiamo a  ridere sia io che Lucy e saliamo sulla sua groppa.
<< Tu però, mi devi raccontare qualcosa vero, Susan?>>
<< Ti racconterò strada facendo, ora andiamo! Ho lasciato Caspian a tener fermo il nuovo capo degli elfi!>>
Muove la criniera e inizia a correre speditamente verso l’uscita del tunnel sotterraneo e anche quello di questo brutto periodo. Una volta fuori, si ferma per un secondo. Ruggisce.
Mi sento finalmente felice.
Gli alberi prendono a muoversi e arrivano anche le driadi.
Continuiamo la nostra folle corsa, verso la città degli elfi…

 

<< Fermati Aslan!>> il leone si ferma e mi fa scendere. Non ricordo esattamente dove si trovi la famosa X, ma fortunatamente è a pochi passi da me. Faccio segno alle creature di avvicinarsi.
<<
Dornal Ello!>>
La solita porta si apre. Sorrido e salgo nuovamente in groppa ad Aslan. Sentiamo le urla del popolo delle creature. Provengono dalla piazza del castello.
Corriamo a velocità sempre maggiore.
Fuoco e fiamme, sparir di ogni tipo. Aslan ruggisce di nuovo.
La piazza si pietrifica. Poco dopo però il popolo grida di gioia nel vederci. I soldati gridano spaventati e cercano di rientrare nel castello. Io scendo dalla groppa del leone e scoccando frecce entro nel castello, Aslan blocca il passaggio ai soldati.
Non so cosa stia facendo fuori ma sicuramente niente di sbagliato e presto sarà di nuovo qui. Continuo la battaglia dentro la reggia.
Torno immediatamente nella stanza dove ho lasciato il mio Re.
Lo trovo esattamente come l’ho lasciato. Mi sorride. Io anche e gli sorrido correndogli incontro.
<< Aslan sta per arrivare, sistema alcuni soldatini ed è subito da noi!>> mi sorride ancora radioso.
<< Tanto non credo ci siamo molto da fare… ormai, è completamente senza poteri e soldati questo qui..>>
Sentiamo il grande Sovrano arrivare affiancato dai miei fratelli. Si avvicina, tra il minaccioso e il regale. Il nostro Sovrano. C’inchiniamo tutti, mentre l’elfo si raggomitola da una parte.
<< Vuoi ancora insultare il popolo di Narnia cercando di farlo diventare come te, e bada, non come gli elfi, oppure tutta questa faccenda ti ha fatto cambiare idea?>>
L’elfo non parla, ma piagnucola.
<< Non uccidermi…>>
<< Non ho nessuna intenzione di farlo, non sono un assassino.>> ribatte il leone con la sua voce possente << ti cancellerò la memoria, aprirò un varco, diventerai umano, e vivrai comune uomo. La tua vita non sarà troppo dura, ma neanche troppo facile, come ogni uomo.
Non ricorderai niente di tutto questo, avrai solo ricordi di un passato non tuo, ma da e organizzato, per farti vivere una vita migliore di questa che hai appena passato…>>
L’elfo continua a piagnucolare. Aslan gli alita sopra e apre un passaggio dentro un arazzo.
<< Aspettate, grande sovrano…>>
Ci voltiamo tutti in direzione della voce proveniente dalla porta. Corro incontro all’arrivato << Legagel!>> poi m’inchino e sussurro << vostra altezza, perdonatemi…>>
L’elfo mi accarezza la testa e mi tira su, poi pone la mia mano in quella di Caspian. S’inchina.
<< Vostre maestà…>>
Si avvicina al fratello ed il grande sovrano di Narnia.
<< Vivi una vita migliore fratello…>>
<< Legagel, pietà di me…>>
<< Non ti sembra già abbastanza quella che il Grande Sovrano ti sta rivolgendo mandandoti in un altro mondo, diverso da questo e con altri ricordi e un’altra vita?>> è glaciale nel dire questo. Mi stringo a Caspian.
<< Addio fratello…>> finisce semplicemente. Guarda negli occhi Aslan e gli fa un cenno con la testa. Il leone alita più forte e l’elfo, ormai non più tale, viene risucchiato dall’arazzo.
Ci guardiamo negli occhi.
Scoppiamo in una risata generale. Finalmente liberi.
<< Legagel… tutto torna finalmente nelle tue mani…>> il Re degli elfi ride.
<< Finalmente torneremo a far parte di Narnia come un tempo, fieri…>> e mi guarda con sollievo << che finalmente sia arrivata una nuova stirpe a comandarci, in maniera sana e pacifica>>.
Peter si affianca a me e ride, mettendomi una mano sulla spalla. Lo abbraccio forte. Il mio fratellone!
Il ventre gorgoglio come al solito, facendomi girare la testa leggermente. Il vecchio sovrano di Narnia mi guarda un po’ spaventato.
<>
Rido felice e gli faccio segno di stare tranquillo. Mi volto verso Aslan e mi sorride. Lo so già che sa.
<< Ehm… come dire…>> mi volto a rimirare Caspian << …diciamo che tra un nove, otto mesi dovrebbe arrivare qualcuno…>>
<< Chi?>> chiede ingenuamente Lucy. Resto in silenzio per qualche secondo cercando di mantenermi il più moderata possibile mentre rispondo alla domanda. Legagel e il Sovrano Supremo di Narnia ridono.
<< Avrai presto un nipotino!>>
La mia sorellina mi abbraccia e così anche gli altri due fratelli. Non mi ero ancora accorta che Briscola si trovava lì e mi abbraccia anche lui.
Caspian sembra non aver ancora capito.
<< Questo vuol dire…>>
<< …che diventerai papà!>> esclama Peter abbracciandolo da vero fratello. Sorrido al mio sposo.
Mi prede in braccio e mi fa girare. Rido finalmente felice.
Mi bacia e mi accarezza la pancia. Mi bacia ancora, e ancora…
<< DIVENTERO’ PAPA’!>>
Mi prende in braccio. E mi bacia, mi bacia e continua a baciarmi…
<< Ma come avete fatto a diventare già mamma e papà se non siete ancora sposati?>>
La stanza si ferma un attimo a quella domanda. È Peter a rispondere.
<< Eheh… perché qualcuna aveva fretta  di… ahahahah!!>>
Scoppiamo tutti a ridere nuovamente. Tutti tranne Lucy, che incrocia le braccia mettendo il broncio.

Ah ah! pensate che vi lasci così vero? avevo detto ultimo capitolo, ma rimane sempre l'EPILOGO! Contenti??
Passiamo ai soliti ringraziamenti.

Ladygriffindor: allora, piaciuto il "primo finale" (chiamialo così, visto che l'avventura dei nostri eroi, nle vero senso di AVVENTURA finisce con questo chap)? Stai certa che farò tutte e due le storie dal punto di vista di Caspian (oppure quella che volete). L'unica cosa che mi dispiace è quella che dovrete aspettare un po'. Domani inizio scuola e avrò pochissimo tempo per scrivere. Addio! Un bacio! Fammi sapere di questo ultimo chap!

MonicaLaBuona: sono proprio contanta che ti sia piaciuto tanto l'altro chap! e spero di aver fatto fleice anche te sapendo che manca ancora l'epilogo! GRAZIE MILLE! Un bacio! (e aggiorna presto l'altra storia che voglio ridere un pochino, soprattutto quando inizierò ad andarea  scuola!)

Lucia lair: sicuramente un gran fico di figlio verrà! ihihihih! Un bacio bella, e grazie per i commenti!


bulmettina: è rimasto l'epilogo! Ho voluto farvi una sorpresa e un regalo. Diciamo che mi sono mantenuta nei tempi scuola, per evitare di lasciarvi con l'amaro di non scoprire la fine. Sarebbe stato triste no? Un bacione!

Ilaria1993: contenta della fine dell'elfo? lo so che qualcuno lo voleva vedere morto, ma in un certo senso lo è... non si trova più a Narnia, è diventato uomo (la cosa peggiore per lui che li odiava...!XD) un bacio!

Bella4: Grazie per i complimenti, lo sapevo che la fine del capitolo vi avrebbe fatto rimanere bene... spero sia stato lo stesso per questo. Un BACIO! CIAU!

franci_93:  non è come se la sentisse loro si parlano proprio! Mi piace molto come idea e spero che sia così quando diventerò mamma anch'io! (parliamo di almeno 7/8 anni tranquilli!^^) ma mi piace proprio l'idea... grazie per i commenti! Spero leggerai l'epilogo. Un bacio!

fuffima: eheheheh l'idea che ho voluto rendere è stata proprio quella del Bello impassibile di fronte al cattivo. Allora ci sono riuscita! ihihih un bacione! e grazie!

Miss_juls_giu: mamma mia poveraccia te a fa volantinaggio! Considera che un amico mio, proprio l'altra sera, ci ha dato a tutti noi del gruppo (siamo usciti io e gli amici mia), dei mazzetti di volantini da mettere sulle macchine alle unidici de sera! Ti dico solo una cosa "cestino della carta"^^! ahahahah io e un amico mio avemo fatto così (siamo tornatia  casa insieme e li avemo buttati! però qualcuno l'abbiamo attaccato!). Giuro ti ho pensata! cmq bellissima la tua ff! e grazie per l'aggiornamento... UN BACIO!

fefy88: è per rientrare nei tempi di scuola per questo ho evitato di prolungarmi. Cercherò nella prossima FF di allungare un po', sperando di fare qualcosa di meglio... se riuscirò a tornarea  scrivere prima delle vacanze di natale...ODIO LA SCUOLA!! un bacio! CIAU!!

AlexiaLil:  sìsì ho sbagliatoa  scrivere^^ era il contrario^^ Cmq grazie mille per il commento...ME COMMOSSA! Anche io al cinema non ho fatto che sbavare e una mia amica ha avuto il coraggio di dire che è BRUTTO! ma come si fa!!????????!!!! vabbè de gustibus!^^ Un bacio! CIAU!

Simba:  sono contenta che ti sia piaciuta così tanto! ihihihih effettivamente quei pezzi sono forti^^ spero che il finale ti abbia fatto lo stesso effetto. Un bacio bella!

Un rigraziamento generale a tutti!
Ora vado a vedere se al Roma store è arrivata la mia maglietta della Roma!!!! Un bacio! CIAU!!! MARTY!!


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Capitolo 7
*** Epilogo ***


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Epilogo

 

Apro le tende della mia stanza, con un sorriso meraviglioso sulle labbra, forse mai ne ho avuto uno così.
La giornata è bella, il sole scalda le pietre e tutto il paesaggio di Narnia.
Controllo l’ora: 7:55.
Un sorriso furbetto si apre sul mio volto e facendo più piano possibile mi avvio verso una stanza. Entro. Dorme…
Prendo le tende e le spalanco.
<< Forza è ora di alzarsi!>> grido allegra.
Sento un grugnito. Metto all’inizio le mani su i fianchi, poi prendo le lenzuola e le tolgo.
<< Ma è presto…!>>
<< Ma come?>> sbotto io divertita da un lato, ma con la voce più autoritaria che ho << la mattina siete sempre voi a svegliarmi, e proprio oggi che mi devo sposare, siete voi a non volervi svegliare?>> piccola dolce vendetta sulla dama di corte. Quella apre un occhio, poi l’altro e piano si tira su a sedere: ho sempre avuto ragione nel dire che è peggio della strega di Biancaneve!
<< E va bene, vostra maestà avete vinto voi!>>
Sorrido e corro verso la porta.
<< Vi aspetto in camera!>>

 

<< Susan, sei bellissima…>> mia sorella è seduta sul letto, mentre i truccatori di corte finisco di sistemarmi. Le sorrido.
<< Grazie… sono così contenta che voi siate qui, per il matrimonio…>> il mio sorriso è sempre più ampio, non riesco a far altro. Sentiamo bussare. Dico alla dama di compagnia di aprire. Quella s’inchina e apre la porta.
<< E’ permesso vedere la sposa?>>
<< Edmund! Peter!>> mi alzo verso i due, vedendo il loro riflesso nel grande specchio. Corro ad abbracciarli.
Peter mi scosta leggermente da se per guardarmi meglio.
<< Sue… sei davvero stupenda…>>
Lo abbraccio di nuovo.
<< Tu lo sai che per qualsiasi cosa noi, nel tuo cuore ci saremo sempre…>> lo stringo e mi sento commossa da quelle parole. Un po’ triste anche. Quanto vorrei che non andassero mai più via. Una lacrima mi bagna il volto e mio fratello prontamente l’asciuga, dandomi un bacio sulla fronte.
<< Non devi piangere. Oggi è il giorno più bello della tua vita… non ti preoccupare per noi! Ce la caviamo tranquillamente!>> sorrido e annuisco.
Continua a guardarmi e dopo avermi dato un altro bacio sulla fronte mi porge il suo braccio.
<< Allora, vogliamo andare in contro all’amore?>> prendo il braccio.
<< Sì!>>

 

 
L’altare davanti a noi era bianco e giallo. Pieno di luce. Aslan dietro esso.
Guardo avanti con un sorriso; Caspian è lì. Mi guarda e sembra incantato. Peter mi porta verso di lui e incrocia la mia mano con la mano del moro, sorridente anch’esso con gli occhi lucidi dall’emozione. Non saprei dire dei miei, ma quel che è certo è che rido.
La cerimonia ha inizio. Tutto è bello: la musica, e l’atmosfera…
<< Caspian…>> dice, nel momento più importante della celebrazione il leone << vuoi prendere tu questa donna come tua sposa, per amarla e onorarla, nella gioia e nella malattia, finché morte non vi separi?>> il mio sposo mi guarda sorridente, mettendo la fede d’oro nel mio anulare sinistro.
<< Sì, lo voglio!>>
Aslan sorride, poi guarda me.
<< Susan, vuoi tu prendere tu quest’uomo come tuo sposo, per amarlo e onorarlo, nella gioia e nella malattia, finché morte non vi separi?>>
<< Sì, lo voglio!>> esclamo mettendo anche io la fede al dito del Re.
<< Io vi dichiaro, marito e moglie!>>
Il popolo esulta di gioia e inizia a lanciare prima del tempo il riso bianco.
Un cenno del leone ci fa capire che possiamo baciarci. E lo facciamo. In un modo diverso, più nuovo, passionale e sempre più carico di amore. Lui è mio, e io sono sua per sempre…

 

 …………………………………………………………………….................................................................................................................

 

 

<< UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! UAAAAAAAAAAAAAA!!>>
<< Sue?>>
Mugugno qualcosa d’incomprensibile nel sonno, poi mi volto verso mio marito.
<< Che c’è amore?>>
<< Sta notte tocca a te… fallo smettere di piangere>> mi dà un leggero bacio e si gira dall’altra parte. Mi alzo peggio di uno zombie e mi avvicino alla culla. Prendo il piccolo in braccio e inizio a dondolarlo tra le mie braccia. Lo porto nel letto con me e inizio a cantargli una dolce ninna nanna.
Lo adagio piano tra me e Caspian, mentre piano, piano lui smette di piangere, tenendo il mio dito nella piccola manina.
<< grazie, stellina che stai lassù, hai fatto luce al mio bimbo quaggiù, grazie stellina che stai lassù, hai fatto luce al mio Peter quaggiù…>> il piccolo ormai dorme come un angioletto.
Caspian si volta a guardami, poggiando il gomito sul cuscino. Mi sorride dolcemente.
<< Lo sai che sei proprio bella quando canti?>>
Gli scocco un piccolo bacio a stampo di rimando.
Guardiamo il nostro piccolo, ancora con la manina stretta al mio indice destro. Mi metto sotto le coperte per bene, mentre con molta cautela Caspian lo tiene tra le braccia, cullandolo piano, piano.
Mi avvicino al bel moro e mi appoggio alla sua spalla. Lui, senza azzerare la distanza, poggia il bimbo in mezzo e poi mi stringe piano con il braccio destro.
Ci guardiamo nuovamente per un secondo e poi, in questa posizione, con il bimbo tra noi due ci riaddormentiamo con un leggero sorriso sulle labbra…  

Ed ecco a voi la fine! questa volta veramente, veramente... però mi sembrava dolcissimo farlo finire in questo modo... 

Un grazie a tutti voi che avete letto e apprezzato questa FF.

Il mio ringraziamento piu' grande però va a AlexiaLil, lucia lair, Miss_juls_giu, Bella4, Franci_93, bulmettina, MonicaLaBuona, fuffima,WaterAlch e Simba (ora ho elencato solo quelli che mi hanno commentato l'ultimo capitolo, ma sappiate che mi riferisco anche a quelli che mi hanno recensito sempre e magari non hanno avuto il tempo di leggere l'ultimo chap come ad esempio Ilaria1993)... senza di voi non avrei mai finito questa FF è solo grazie ai vostri commenti che la sera mi mettevo davanti al PC e pensavo "come posso rendere questa storia unica e bellissima?" Grazie di cuore, davvero! Grazie!

Non so se riuscirò a scrivere subito una nuova FF, ma ci proverò. Sappiate che non potrò mai però aggiornare presto come facevo prima che incomicciassi ad andare nel mio maledetto carcere chiamato SCUOLA (come di molti di noi, se non tutti!), vi anticipo comunque che la prossima FF che scriverò, sopratutto se la volete al più presto, sarà la rivisitazione di queste due ma dal punto di vista di Caspian (o solo quest'ultima, come preferite!) sennò mi toccherà farmi veniere in mente qualcos'altro...!

A questo punto posso solo mandarvi un bacione! La vostra MARTY!

 

 

  

 

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