Buon compleanno Black Star! ...O forse no?

di Kuki997
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sai che giorno è oggi? ***
Capitolo 2: *** Mission B-Day ***



Capitolo 1
*** Sai che giorno è oggi? ***


Buon compleanno Black Star ...O forse no?
Sai che giorno è oggi?
 
Un raggio di sole colpì il suo viso mentre sentiva il cinguettio degli uccellini interrompere il silenzio di quella mattinata tranquilla. Arricciò il naso in un’espressione vagamente buffa infastidito da quella luce invadente che con tutto lo spazio che c’era proprio sul suo viso doveva andare a finire.
Aprì stancamente gli occhi osservando per un attimo il soffitto. Sapeva benissimo che giorno era quello; una nota di malinconia lo avvolse nel ricordo del suo passato. Richiuse gli occhi ma non passò nemmeno un istante che li sbarrò di nuovo: non c’era tempo per piangersi addosso! Un sorriso comparve sulle sue labbra poco curate andando a rendere la sua espressione carica di energia.
Balzò immediatamente giù dal letto e si precipitò in cucina dove la sua fidata buki stava giusto portando la colazione in tavola.
 
- Oh, buongiorno Black Star. - disse la candida ragazza con il suo solito tono di voce calmo e pacato nel vedere arrivare l’amico.
- Tsubaki, sai che giorno è oggi?! - chiese entusiasta e al tempo stesso con fare retorico il ragazzo dalla stravagante capigliatura azzurra.
- Ma certo! - fece una breve pausa. - Tanti auguri Black Star. - disse allegra e sorridente.
 
Il sorriso sul volto del giovane si allargò a dismisura e quest’ultimo si lasciò sfuggire anche una breve risata.
 
- Questo è un giorno memorabile che va ricordato e segnato su ogni - si interruppe prima di terminare la frase. Corse accanto al calendario avendo notato che la data di quel giorno non era stata messa in risalto in alcun modo. Un lieve grido sfuggì alle sue labbra.
- Ah! Ma questo è un affronto! Devo subito mettervi riparo! - detto ciò sparì in direzione della sua camera e ritornò poco dopo con una scatola colma di colori e sotto allo sguardo perplesso di Tsubaki si mise ad armeggiare con la pagina di calendario in questione. Dopo svariati minuti si scostò per poter mostrare alla partner il proprio lavoro.
- Ecco, non trovi che ora sia molto meglio? - chiese entusiasta e soddisfatto indicando un paciugo di colori e brillantini che rendeva quasi illeggibile la data di quel giorno. Sicuramente, se avesse potuto appenderci anche un’insegna luminosa ce l’avrebbe messa.
Tsubaki sorrise lievemente cercando di nascondere il disgusto che provava per quel miscuglio insensato di colori che ora impiastricciava il calendario e che sicuramente era stato trasferito anche nelle pagine successive, vista la notevole quantità di inchiostro.
- E’ perfetto! - disse falsamente entusiasta. - Dai ora vieni che ti ho preparato il tuo piatto preferito.- disse, questa volta, con evidente sincerità.
 
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e si fiondò a tavola elogiando l’arte culinaria della sua compagna subito dopo aver assaggiato un pezzetto della pietanza che aveva preparato per lui. Iniziò poi a strafogarsi come era suo solito fare sotto lo sguardo contento e al tempo stesso preoccupato della ragazza.
 
~
 
Alla Shibusen  tutto procedeva tranquillo come al solito sotto allo sguardo del grande e sorridente sole: studenti sparsi per i corridoi immersi nei loro discorsi, altri già seduti al loro posto in classe magari anche intenti a ripassare per una delle lezioni imminenti. Alcuni professori in giro qua e là che aspettavano solo l’inizio delle lezioni per raggiungere le loro classi.
Ed eccoli che arrivarono in cima alla scalinata che conduceva alla scuola. Il meister si fermò, inspirò profondamente e si preparò per una entrata in scena degna di lui.
 
- Hey gente! Venite a congratularvi con il grande sottoscritto che oggi celebra il suo arrivo in questo mondo che non poteva fare a meno di lui! - detto ciò, scoppiò in una sonora risata portandosi le mani ai fianchi.
 
Tralasciando l’immensa vergogna provata da Tsubaki che in quel momento non desiderava altro che scomparire -sì, nonostante tutto quel tempo passato col giovane assassino non si era ancora abituata del tutto alla sua esuberanza - la reazione dei presenti si poteva riassumere così:
Si voltavano verso il ragazzo. Alavano un sopracciglio. Lo guardavano perplessi scuotendo appena la testa e tornavano alle loro attività.
Dopo qualche minuto di attesa il ragazzo si rese conto che nessuno lo stava minimamente calcolando così si fece serio, guardandosi attorno e portandosi una mano al mento con espressione pensante.
 
- Uhm...ma certo! Sono tutti troppo timidi per venire a congratularsi con me di persona! Che sciocco che sono stato. Vieni Tsubaki, entriamo. -
 
La ragazza annuì mestamente e assieme al compagno si addentrò nella scuola. Percorsero il corridoio fino a raggiungere la loro classe. Black Star fece scorrere lo sguardo in giro finché notò Maka seduta al suo posto assieme a Soul. Si avvicinò a grandi passi ai due fermandosi giusto di fronte a loro.
 
- Maka! Sai che giorno è oggi? - chiese con un ghigno dipinto in volto.
 
La ragazza lo guardò perplessa alzando giusto per un attimo lo sguardo dal libro che stava leggendo per posarlo sul suo interlocutore.
 
- Ehm...è martedì? - chiese con tono di voce palese.
 
Il blu non era molto soddisfatto della risposta che aveva ricevuto dalla ragazza, così si limitò ad annuire sbrigativo.
 
- E poi...? - chiese di nuovo assumendo questa volta un tono di voce che implicava la volontà di ricevere una risposta diversa da quella appena avuta.
 
La maestra della falce si mise a riflettere per qualche momento.
 
- E poi niente, non ci sono compiti in classe oggi. - affermò tranquilla mentre tornava a leggere il suo libro.
 
In tutta risposta Black Star si imbronciò leggermente. Decise di ripiegare allora su Soul.
 
- Soul, dille qualcosa. -

L’albino aprì un solo occhio per poter guardare l’amico.
 
- Mh? E che cosa dovrei dirle? Non ha mica detto qualcosa di sbagliato. - disse lui con noncuranza richiudendo poi l’occhio scarlatto.
- Ma...ma... – Black Star non sapeva che pesci pigliare. Fu in quel momento che vide Kid, Liz e Patty entrare nell’aula. E’ inutile dire che l’assassino si precipitò immediatamente da loro.
- Ohi Kid! Non devi dirmi qualcosa? - chiese ancora con quella voce indagatrice.
 
Il moro lo guardò perplesso.
 
-No, non mi sembra. - rispose atono e sbrigativo mentre passava accanto al ragazzo che era rimasto inerme.
Anche Liz fece lo stesso, trascinandosi dietro Patty per evitare che aggiungesse qualche parola a sproposito. Conoscendola ne sarebbe stata capace.
Il giovane era veramente abbattuto. Possibile che neanche i suoi amici si ricordassero del suo compleanno? Era inammissibile.
Cercando di restare calmo e di non far trasparire il proprio stato d’animo amareggiato, raggiunse il suo posto e si sedette con poca grazia. Cominciò a tamburellare con le dita sul tavolo mentre il suo viso era contratto in un broncio. Tsubaki lo guardava di sottecchi ma non osava fiatare.
La lezione cominciò quando il professor Stein varcò la porta e raggiunse la cattedra.
In quel momento un pensiero si fece strada nella mente di Black Star. Si alzò in piedi di scatto tendendo un braccio e puntando l’indice della mano contro l’uomo con il camice bianco indosso.
 
- Stein! Lei sa che giorno è oggi, vero? - chiese per l’ennesima volta il ragazzo.
 
Il professore, il cui discorso era stato interrotto bruscamente dall’intervento del ragazzo, si voltò lentamente verso di lui accigliandosi appena mentre lo squadrava da dietro i suoi sottili occhiali.
 
- Sì, certo che lo so. - affermò l’uomo con sicurezza.
 
A quelle parole il ragazzo esplose di gioia sotto gli sguardi attoniti degli altri ragazzi presenti nella classe.
 
- Ah-ha! Lo sapevo! -
- Oggi è il giorno delle vivisezioni. - specificò Stein smontando letteralmente il ragazzo mentre si avvitava stancamente la vite che aveva sulla sua testa.
 
Black Star si bloccò. Nel vero senso della parola. Sembrava che qualcuno avesse premuto il tasto “off” nascosto da qualche parte nel suo corpo.
Non era possibile. Lui, il grande Black Star, non poteva sopportare un affronto simile.
Senza nemmeno pensarci scavalcò la sua parte di banco e saltò giù, correndo fuori dall’aula e riversandosi nei corridoi in direzione del tetto.
Tsubaki gli corse subito dietro, naturalmente era preoccupata per lui. Lo raggiunse sulla terrazza situata sul tetto del grande, per non dire enorme, edificio: il giovane si era seduto sul parapetto e stava guardando con sguardo perso il paesaggio che si vedeva da lassù. Lei gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.
 
- Black Star...? -
- Che giornataccia, eh Tsubaki? -
 
 


Angolo del Coniglio.
Salve oh imponente fandom di Soul Eater! (?)
E’ la prima volta che scrivo qui e spero non mi caccerete via a calci nel sedere.
Comunque, questa storia l’ho scritta per festeggiare il mio primo anno qui sul sito che cade proprio nella data di oggi! Me ne sono accorta solo due giorni fa’ ma è lo stesso. Per questo ho voluto raccontare del compleanno di Black Star, insomma festeggio raccontando festeggiamenti (?). Anche se in questa prima parte del racconto non si festeggia affatto.
Inizialmente doveva essere una one-shot ma le parole mi sono sfuggite di mano e quindi verrà una storia di due capitoli spero per il mio polso.
Non ho messo come avvertimento OOC perché prima vorrei avere un vostro parere, se riterrete che devo metterlo non esitate a dirmelo che cambio subito! ^^ 
Detto ciò, vi aspetto alle recensioni per leggere cosa ne pensate ^^
A presto!
 
Kuki~

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Capitolo 2
*** Mission B-Day ***


Buon compleanno Black Star! ...O forse no?
Mission B-Day
“- Black Star...? -
- Che giornataccia, eh Tsubaki? -“
 
Da quel terrazzo sul tetto la vista era a dir poco mozzafiato: si vedeva l’intera Death City nei minimi particolari -se qualche ladro era all’opera da lì sarebbe sicuramente stato scoperto- e in più si vedeva l’enorme, per non dire infinita, distesa di sabbia che si estendeva oltre le mura della città. Sicuramente in quella distesa desertica che si allontanava fino a fondersi con l’azzurro del cielo doveva fare veramente tanto, ma tanto caldo.
Ed era in questa visione che si perdevano gli occhi verdastri di Black Star, seduto sul muretto che delimitava il terrazzo. Si lasciò sfuggire un leggero sospiro.
 
- Non ci posso credere...ti rendi conto che nessuno dei nostri amici si è ricordato del compleanno del grande sottoscritto? - chiese con fare retorico il ragazzo usando un tono di voce alquanto abbattuto.
 
La giovane arma si era seduta accanto a lui e lo ascoltò con aria visibilmente preoccupata; conosceva bene il suo meister ma non si aspettava che si avvilisse così tanto per una cosa del genere.
 
- Sono convinto che se anche Excalibur fosse qui se ne sarebbe dimenticato anche lui. - il giovane rabbrividì al solo pensiero di ciò che aveva appena detto.
 
- Ma no, non devi affatto dire così! - lo incalzò la ragazza - Sono sicura che non se ne sono affatto dimenticati. Magari ti hanno solo fatto uno scherzo. - affermò poi cercando di restare nel vago.
 
- E’ impossibile, qui l’unico che sa organizzare scherzi degni di essere chiamati tali sono io! - rispose il meister lodando sé stesso.
 
In quel momento qualcuno sopraggiunse alle loro spalle.
 
- Ah, finalmente vi ho trovati.- la voce era profonda, ferma e dalla cadenza maschile.
 
I due allievi sobbalzarono voltandosi di scatto verso il loro interlocutore.
 
- Cadave-ehm cioè, Sid! - cambiò prontamente frase Black Star per evitare di offendere l’effettivo cadavere del loro professore.
L’uomo, o meglio il cadavere, dai tanti tatuaggi sospirò impercettibilmente e porse un foglio ai due.
 
- Vi è stata affidata una missione. Qui troverete i dettagli. E’ necessario che vi mettiate subito al lavoro. - detto ciò Sid rivolse loro un semplice saluto con un gesto della mano prima di dileguarsi.
Black Star si affrettò ad aprire il foglio che era stato accuratamente piegato a metà e insinuò subito lo sguardo tra quelle righe scritte in una calligrafia semplice ma ben leggibile. Anzi, guardandola meglio era scritta perfettamente, talmente tanto che poteva sembrare scritta a macchina. Non vi era nemmeno una lettera fuori posto rispetto ad un’altra. Non che tutto questo importasse a Black Star che ormai era già alle ultime righe della lettera:
 
“Miei cari ragazzi ho una missione per voi:
una banda di truffatori che teniamo d’occhio già da qualche tempo sta per architettare un colpo grosso. Abbiamo scoperto il loro covo e ora ci serve che voi andiate a mietere le loro anime sistemandoli una volta per tutte. Mi auguro porterete a termine con successo la missione.
                                                                                  Firmato Death.”
 
Sul viso del blu comparve un ghigno.
 
-Questa sì che è una buona notizia, una missione non può altro che risollevarmi il morale. -
 
 
 
Sera.
Era calato il buio da appena un paio d’ore ma loro erano già pronti ad agire. Avevano trovato con facilità il covo dei malviventi: un capannone dismesso nella periferia della città. Non gli era stato per nulla difficile riuscire ad entrare ed ora si trovavano appollaiati su una delle travi in ferro del soffitto del capanno. Guardavano giù, facendo la massima attenzione a non far rumore -anche se Tsubaki sapeva che non sarebbe durato a lungo- mentre i loro sguardi erano puntati sugli uomini sotto di loro.
Erano in cinque, tutti seduti intorno ad un tavolo di medie dimensioni: sembrava stessero discutendo degli ultimi dettagli di quel colpo che li avrebbe arricchiti.
 
- Tsubaki... - sussurrò il blu alla sua partner la quale si voltò a guardarlo. - E’ il momento di entrare in scena. -
La ragazza annuì seppur con un misero attimo di indecisione e prese le sue sembianze da arma.
Subito dopo averla impugnata, il ragazzo prese un bel respiro e... scoppiò in una fragorosa risata di scherno.
 
- Come vi siete permessi di organizzare un attentato proprio nel giorno del compleanno del sottoscritto, il grande Black Star?! Ora ne pagherete le conseguenze consegnandomi le vostre anime! -
 
I loschi individui sobbalzarono guardandosi attorno con aria spaesata ma non ebbero nemmeno il tempo di dire o fare qualcosa che il ragazzo si buttò in caduta libera atterrando sul tavolo che sfruttò come appoggio per slanciarsi contro uno dei nemici e colpirlo saltandogli addosso.
Costui cominciò a dimenarsi e sbraitare in modo veramente molto poco fico.
 
- Hey, lasciami stare imbecille! - il tono di voce ed il modo di parlare del giovane risultarono parecchio familiari a Black Star, il quale si fermò per osservare l’aspetto di quell’individuo.
 
- Toh, ma guarda un po’... tu somigli davvero tanto a Soul. - commentò con estrema innocenza e sincerità.
 
- Forse perché lo sono, rimbambito che non sei altro! E ora levati di dosso, stavi quasi per ammazzarmi! - sbraitò di nuovo Soul visibilmente irritato.
 
Black Star era sempre più confuso: che cosa ci faceva Soul in quel postaccio? Ma non fece in tempo a dar voce ai suoi pensieri che un coro di voci alle sue spalle lo costrinse a voltarsi.
 
- Sorpresa! - gridarono in coro i suoi cari amici stringendo fra le mani una gustosa torta al cioccolato e panna.
C’erano proprio tutti: Maka, Liz, Patty, Kid e Soul sul quale era ancora a cavalcioni.
Tsubaki riprese le sue sembianze umane affiancandosi al compagno e tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
 
- Nessuno si è dimenticato di te, Black Star. - disse con tono di voce dolce mentre tirava su il ragazzo.
Il giovane assassino batté un paio di volte le palpebre facendo poi scorrere lo sguardo sui suoi amici.
 
- Auguri amico! - esclamò Patty sprizzante di gioia.
 
- Dai vieni a spegnere le candeline altrimenti non possiamo mangiare la torta - scherzò Maka avvicinando al ragazzo il dolce che teneva fra le mani.
Gli occhi di quest’ultimo cominciarono ad inumidirsi e lui si affrettò a spegnere le fiammelle sulle candele con un soffio sotto agli schiamazzi e gli applausi degli altri.
 
- Oh ragazzi, siete veramente i migliori! - esalò asciugandosi una lacrimuccia. - Ma naturalmente i migliori solo dopo il sottoscritto. - e un grande sorriso comparve ad incorniciare il suo viso.
 
Mentre tutti accerchiavano Maka per ricevere una fetta di torta, Kid si avvicinò a Black Star.
 
- Questa te la manda Excalibur, sono i suoi auguri. - disse atono e cordiale come al solito passandogli una busta.
Il blu prese la busta e la aprì subito. Se anche quel “coso” insopportabile si era ricordato del suo compleanno poteva veramente morire felice.
Dopo aver letto le prime righe un’espressione a noi ben nota comparve sul suo viso.
Ma almeno quello poteva considerarlo proprio un buon compleanno.
 
 
 
Angolo del Coniglio.
Salve oh lettori che vi degnate di leggere ciò che scrivo! Vi ringrazio per aver letto questo piccolo racconto nei suoi due capitoli ^^
Spero che la storia vi sia piaciuta, alla fine tutto è bene quel che finisce bene ^-^
Vorrei specificare che la lettera della missione è stata scritta da Kid, per chi non l’avesse capito uwu Invece in quella di Excalibur c’è l’ennesimo racconto della sua leggenda di cui ormai nessuno ne può più, ecco spiegata la faccia di Black Star xD
Premetto che non ho riletto il capitolo me pigra e che quindi ci potrebbero essere alcuni errorini ma siccome sono in partenza e avevo le valige da preparare le sto ancora finendo di preparare, povera me -w-  non ho avuto il tempo di dare un’ultima letta, gomen D:
Detto ciò vi saluto!
A presto!
 
Kuki~

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