Dear Harry... di Rowena Ollivander (/viewuser.php?uid=53742)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Dedico
questa fan fiction a margy, senza la quale non l’avrei mai
scritta (grazie di cuore per avermi consegnato la tua lettera e
permesso di fare questo, ti voglio bene rich) e a quella che sta
diventando una mia amica (spero =-p…) e una grande
scrittrice, lily_94 (spero che ti piaccia tanto… tvumdb!!!).
“Dear
Harry…”
“ Caro Harry,
è
inutile dire che io non sono più alla Tana; la mia camera
è vuota e tutto ciò che c’è
di più importante per me l’ho portato via. Ora
sono a casa di Fred e George, che gentilmente hanno accettato di
prendersi cura di me per un po’. Ti sto dicendo tutto questo
perché mi fido di te, Harry.
Ti prego, non
deludermi.
Questa non
è una soluzione fissa infatti. Tornerò a casa fra
qualche settimana, una volta che tu, Ron ed Hermione sarete partiti.
Non dare la colpa ad Hermione né tanto meno a Ron per non
averti detto nulla, sono stata io a pregarli di non farlo.
Più di una volta hanno cercato di convincermi a restare,
soprattutto Ron. Ha fatto irruzione per ben tre volte in casa dei
gemelli per riportarmi a casa con la forza, ma io ho resistito. Ho
preso questa decisione dopo averci pensato parecchio, ma ora ne sono
convinta, non la rimpiango e non ho nessuna intenzione di tornare
indietro.
Non credere che
stia facendo tutto questo perché ce l’ho con te
perché non è così, non potrei mai.
Potrà sembrare egoista da parte mia decidere per tutti e
due, ma credimi se ti dico che in fondo lo sto facendo per te.
Credo che ormai
sia arrivato il momento di dirti ciò che cerco di evitare da
quando ho iniziato a scrivere. Con il cuore in mano ti dico
semplicemente che sono arrivata ad un punto in cui non so cosa fare.
È una situazione abbastanza strana, è come se
dentro di me in questo momento vivessero due persone diverse. Una
è quella razionale, che mi ha spinto a fare quello che ho
fatto e a scriverti questa lettera; l’altra ha scelto di
dirti tutto, una volta per tutte, anche se questo
stravolgerà i miei piani. E per questo ancora ti prego: non
deludermi. La prima parte di me ha cercato di ritardare il
più possibile questo momento, mentre scrivevo, ma ora non
posso più tornare indietro, sono costretta a dirti tutto.
Ormai da qualche tempo mi sono accorta di provare qualcosa, qualcosa di
molto forte per te. Per te che sei quello che mi ascolta, per te che
sei quello che mi da forza e non mi lascia mai sola, anche quando siamo
distanti, per te che non mi giudichi ma che mi accetti; per te, Harry,
che ahi cambiato la mia vita per sempre. E per tutto questo,
l’unica cosa che ho da dirti è Grazie.
E se questa
guerra dovesse dividerci scusa se me ne sto andando via
così, senza neanche salutarti per l’ultima volta,
scusa se non ci vedremo più, anche solo per mangiare insieme
alla mia famiglia, scusa se sono partita senza darti nemmeno una
spiegazione. Ho provato a farlo con questa lettera, perché
sono troppo vigliacca e debole per parlarti.
Non ti
dimenticherò mai, Harry. Ogni tanto, sono sicura, ti
penserò e se mi cadrà una lacrima sarà
solo colpa mia.
Con amore,
Ginny ”
Harry rimase in
silenzio, incapace di muoversi, in piedi nel centro della stanza di
Ginny, con quella lettera in mano. Continuò a leggere e a
rileggere quella lettere, finché non sentì
sfuggirgli una lacrima ed a quel punto capì cosa significava
deluderla: lei non voleva che lui andasse da lei.
Aveva previsto quale
sarebbe stata la sua prima reazione ed ora lo pregava di non farlo, per
il bene di entrambi. “Credimi
se ti dico che in fondo lo sto facendo per te.”
Si passò
una mano sulla faccia e tra i capelli. Quello non poteva essere un bene
per lui, la sua unica fonte di gioia e ragione di vita si era
allontanata per sempre da lui… Come avrebbe potuto
affrontare tutto quello che lo aspettava senza poter rivedere
il suo sorriso, i suoi occhi, senza stringerla per un’ultima
volta a sé, senza sentire ancora per un istante il profumo
dei suoi capelli…
Ma Ginny tutto questo
non lo sapeva, non sarebbe mai scappata da lui se avesse
saputo…
“In fondo lo
sto facendo per te.” No, lei lo sapeva, meglio
di chiunque altro, meglio di lui. Lei sapeva quello che lui provava per
lei e proprio per questo voleva proteggerlo
dall’insopportabile peso di un’ennesima
separazione, che non avrebbe portato che altro dolore…
- Oh
Ginny… -
To
be continued…
Nel giorno del
compleanno di Hermione (oggi, 19 settembre), purtroppo non ho niente di
pronto riguardante la mia coppia preferita. In compenso questa
è la mia vera e propria ultima creazione, finita giusto meno
di 15 giorni fa. Pubblicherò presto il secondo capitolo, ma
non so ancora se lo suddividerò ad averne un terzo o no.
Intanto spero vi sia
piaciuta! Anche se è solo l’assaggio…
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
Seduti sui gradini
fuori dalla camera, Ron ed Hermione aspettavano in silenzio che il loro
amico uscisse dalla stanza di Ginny. Non sapevano come avrebbe potuto
reagire ed il fatto che si sentissero pochissimi rumori provenire dalla
camera li preoccupava ancora di più.
L’attesa
era decisamene snervante, in special modo per Hermione, che non stava
ferma un attimo e continuava a sfregarsi le mani, gettando occhiate
furtive alla porta dietro di sé. Ron cercò di
tranquillizzarla prendendole la mano
- ‘Mione
calmati. Andrà tutto bene, ci siamo qui noi per lui. -
Hermione lo
guardò con i suoi occhi grandi, colmi di preoccupazione.
Come poteva calmarsi? Come poteva pretendere che la loro presenza,
lì fuori, potesse essere d’aiuto in qualche modo
al loro migliore amico, che stava scoprendo di aver perso, forse per
sempre, il suo più grande amore? Sapeva che sarebbe stato
impossibile, perché continuava a pensare a qualche settimana
prima. Quando aveva scoperto di non essere sola al mondo, quando Ron le
aveva detto che l’amava. Continuava a immaginare come sarebbe
stato, dopo quel momento, scoprire di averlo perso, forse per sempre, a
causa di qualcosa più grande di sé stessa. Non
poteva stare tranquilla.
Ron
intrecciò le proprie dita con le sue; Hermione gli
accarezzò dolcemente una guancia
- Vado a vedere come
sta. - Lui annuì piano.
Si alzarono entrambi
ed Hermione stava quasi per aprire la porta quando Ron la
tirò per un braccio, costringendola a voltarsi. Le fece
segno di restare in silenzio ed ascoltare. Lei smise quasi di respirare
per cercare di capire cosa Ron voleva che sentisse, ma non
c’era proprio niente da sentire!
Dopo qualche istante
si illuminò e lo guardò spaventata; Ron aveva la
sua stessa espressione
- E se… -
ma non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase che Hermione
aprì di scatto la porta
- Harry! -
Ebbe soltanto il
tempo di osservare per un istante l’espressione distrutta e
sofferente del suo migliore amico che, con ancora la lettera in mano,
la (Hermione n.d.A.) osservava piangendo in silenzio, prima che questi
sparisse con un sonoro CRACK.
Ron riuscì
solo ad udire il suono e quando guardò la stanza era
già vuota
- Ah! Lo sapevo, lo
sapevo che avrebbe fatto qualche cazzata! - disse con rabbia - E
adesso? - chiese con le mani sui fianchi. Hermione intanto aveva preso
a camminare nervosamente avanti e indietro davanti a lui
- Oh ma è
assurdo! Non può essersi smaterializzato fino
là!* - esclamò fermandosi
- A meno
che… - Hermione fece appena in tempo a sollevare la testa
ed a capire cosa intendeva Ron, che lui la stava
già trascinando giù per le scale.
No, non fino
là, soltanto in salotto, per poi usare la Metropolvere fino
a Diagon Alley.
“Per lo
meno sai dove andrai a finire senza smaterializzarti.”
Ron ci aveva visto
giusto e corsero giù più veloce che poterono,
visto che avevano lasciato le bacchette in cucina
- Harry! - Ma a nulla
valse il grido del ragazzo; quando arrivarono in salotto le fiamme
verdi si stavano già dissolvendo.
Ron era semplicemente
incredulo e fissava, aspettando di riprendere fiato, il camino vuoto;
Hermione dal canto suo era più sconvolta di lui, ma
cercò di mantenere un briciolo di lucidità
-
D’accordo, niente panico. Ragioniamo… -
- ‘Mione,
c’è poco da ragionare. Ce lo siamo lasciato
sfuggire sotto gli occhi ed ora Merlino solo sa cosa accidenti
succederà adesso. Dannazione! - esclamò tirando
un calcio al divano.
Hermione si
lasciò cadere su di una sedia; la voce rotta dai primi
singhiozzi, segno che ormai le sue difese stavano cedendo
- E adesso?
Adesso… cosa facciamo adesso…? -
Ron si
voltò a guardarla mentre le prime lacrime facevano la loro
comparsa sul suo dolce viso; in un istante le si inginocchiò
di fronte e le prese le mani
- ‘Mione,
amore non piangere. Vedrai che… vedrai che Fred e George
riusciranno a fermarlo. -
- Ma tutti gli sforzi
di Ginny… Lei non se lo merita. Ci starà solo
più male quando dovrà rimandarlo indietro. E
noi… e noi non siamo con lei… -
- Shh…
Stai tranquilla, non succederà niente di tutto questo. E noi
raggiungeremo Harry prima che faccia altre stupidate, te lo prometto. -
le sussurrò accarezzandole il viso ed i capelli
- Solo che Harry ha
usato l’ultima manciata di Metropolvere e dovremo aspettare
che torni mia… -
In quel momento la
porta si aprì sbattendo fragorosamente e la Signora Weasley
fece la sua comparsa sulla soglia
- Ragazzi,
è forse successo qualcosa? -
* Lo so, di fatto
avrebbe potuto, però ho dato per scontato che non avrebbe
rischiato una smaterializzazione così lunga se non solo in
caso di pericolo come nel libro, dato che non ha ancora svolto
l’esame.
To be
continued…
Scusate se questo
capitolo è così corto, ma è diciamo,
un capitolo di transizione. In poco tempo vi proporrò il
terzo ed ultimo capitolo. Spero tanto di non avervi deluso…
Volevo comunque ringraziare chi ha recensito (erikappa, ninny e
soprattutto lily_94!!!) e tutti quelli che hanno messo la mia storia
tra le preferite (acdcman, ginny_potter, lily_94, mustardgirl,
ninfea_82 e ninny). Grazie di cuore ^_^
Lily, sì,
non è molto chiaro, comunque Harry e Ginny, per questa fan
fiction non sono stati insieme nel sesto libro. Questo effettivamente
rappresenta l’estate tra sesto e settimo.
A prestissimo!
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
“Someone to die for
Someone to fall into
when the world goes dark
Someone to die for
Someone to tear a hole
in this endless night
Someone ....like
you.”
Someone to
die for - Jimmy Gnecco
Mentre correva per
Diagon Alley, Harry non aveva in testa che un solo nome: -
Ginny… -
No, non poteva averla
persa, non poteva lasciarla andare così… Le
lacrime gli rigavano il viso mentre cercava di farsi strada verso I
Tiri Vispi Weasley, ma non gli importava. Ora l’unica cosa
che veramente contava era lei e raggiungerla il più in
fretta possibile. Solo che… Tutta quella gente. Come avrebbe
fatto ad arrivare dalla casa dei gemelli prima che Ron ed Hermione
avessero potuto avvertirli?
“Ti prego,
ti prego Ginny aspettami, non scappare da me, non di
nuovo…”
Prese a correre
ancora più veloce, non curante degli spintoni o degli
insulti che riceveva dai passanti ai quali finiva inevitabilmente
contro. Finché ad un certo punto scorse l’insegna
I Tiri Vispi Weasley ed ancora prima di arrivarvi davanti le sue labbra
cominciarono a tremare sottovoce
- Ginny…
Ginny… -
Quando finalmente
però, fu giunto di fronte al negozio, si fermò in
mezzo alla strada, cercando di scorgere qualcosa dalla finestra di casa
dei gemelli, situata proprio sopra l’emporio e non
riuscì più a trattenersi, cominciando ad urlare
- Ginny! GINNY! -
Dall’interno
del negozio intanto, George, seduto dietro il bancone, cercava di
vedere tra tutta la gente che c’era chi era che gridava a
quel modo
- Ma che
diav… oh accidenti. Fred!!! Spicciati! Abbiamo un problema.
- e detto così uscì, seguito a ruota dal fratello.
Harry era
rivolto alla finestra e continuava ad urlare nonostante i passanti
iniziassero a guardarlo male
- Ginny! Ginny!!! -
Anche quando si
accorse che i gemelli erano ormai accanto a lui, non distolse per un
attimo lo sguardo dalla finestra del primo piano
- Harry, senti forse
è meglio che tu te ne vada. -
- George ha ragione,
amico, dovresti tornare a casa… - gli dissero cercando di
allontanarlo, trascinandolo piano per le braccia. “Non era
così che sarebbe dovuta andare”, continuavano a
pensare.
Ma Harry si
dimenò e riuscì a liberarsi dalla loro presa
- No, lasciatemi!
Ginny! Lo so che ci sei, ti prego! Ho bisogno di parlarti! Ginny... -
Lentamente la
finestra si aprì ed il volto lievemente perplesso di Ginny
fece capolino
- Harry… -
emise in un soffio.
Sentì le
ginocchia cederle, mentre dalla sua testa un solo grido di disperazione
si diffondeva in tutto il suo corpo. “No… Nooo!
No, Harry! Perché l’hai fatto?!! Perché
sei qui?!?!”
Ma con grandissima
volontà Ginny riuscì a restare calma, impassibile
di fronte alle parole di Harry
- Ginny… -
- Che cosa vuoi? Non
dovresti essere qui… -
- Lo so, lo so
ma… ho letto la lettera e ho bisogno di parlarti. -
- Non abbiamo niente
da dirci, tutto quello che dovevi sapere è scritto su quel
foglio. E adesso per favore, torna a casa. - rispose freddamente,
tradendo però una punta di supplica nella sua richiesta.
La speranza scomparve
dal volto di Harry, sul quale tornava ad incombere l’ombra
della paura
- No Ginny, ti prego,
devo dirti delle cose importanti. -
- Ho detto
di no, Harry, mi dispiace. -
Fece per chiudere la
finestra, ma Harry la chiamò ancora e lei non seppe essere
abbastanza forte da ignorarlo
- No, no Ginny
aspetta, ti scongiuro, io… Non puoi lasciarmi
così, non puoi… -
- Senti Harry, non mi
sembra né il momento né il luogo adatto per
discutere di certe cose. -
- Ti prego, scendi
allora, parliamo un attimo. Non puoi farmi soffrire così,
senza nemmeno permettermi di… -
E a quel punto Ginny
non riuscì più a trattenere il dolore che le
premeva dentro, che ora si era mischiato alla rabbia che provava verso
di lui, che non era riuscito a capirla nel momento in cui aveva avuto
più bisogno
- TU soffrire?!
Perché ti credi che io non soffra?!? Non hai la minima idea
di quanto io stia male, di quanto mi distrugga vederti qui, adesso. - Lacrime
salate iniziarono a rigarle il viso
- Ti avevo chiesto di
non farlo. Ti avevo pregato
di non venire!!! Di non rendermi le cose più
difficili ancora di quello che sono per me, e tu invece vieni qui
pensando di poter risolvere tutto solamente parlando, ma non
è così! Perché ora ogni cosa
sarà più difficile e io… - ma non
riuscì più a trattenersi e così
scoppiò a piangere, coprendosi il volto con le mani.
Dopo qualche istante
tentò di calmare i singhiozzi, almeno per farla finita
- Perché
sei venuto Harry…? - lo guardò quasi
supplichevole. E lui in quel momento sentì di poter crollare
sotto il peso della colpa di averle fatto tutto quel male
- Vattene, ti
prego… -
- Io… -
- Va via Harry!!
Veramente… vattene… - detto questo si
voltò e chiuse la finestra dietro di sé
- Ma io…
Ginny! - la chiamò ancora Harry.
Ginny intanto, seduta
sul pavimento, accanto alla finestra, continuava a piangere. Per un
passato ingannatore, per un presente doloroso ed un futuro incerto
- Senti, Harry,
l’hai sentita, no? Non peggiorare ancora di più le
cose. Torna a casa. - cercò di farlo ragionare Fred, ancora
una volta. Insieme a George, provò a trascinarlo lontano
dalla folla e sembrò che finalmente Harry si fosse arreso.
Ma la sua mente continuava a pensare.
Ormai aveva rovinato
tutto, l’aveva ferita. A cosa era servito andare fino
là? A farsi odiare ancora di più da lei. E se
davvero fosse stata l’ultima volta che si sarebbero visti?
Lei lo avrebbe ricordato così e non avrebbe mai saputo
quello che lui era venuto per dirle, ma le aveva taciuto.
A quel punto decise
che non poteva finire così ed ancora una volta si
dimenò nella presa dei gemelli
- NO! No Ginny ti
prego! Io… Ti amo. TI AMO, GINNY, TI AMO! -
Tutto
sembrò quasi fermarsi per un attimo; Ginny alzò
il volto per ascoltare, la folla parve quasi fermarsi.
E così
Harry andò avanti
- Io… io
non posso andarmene. Io ho bisogno
di te. Se mai dovessi morire, se questo fosse il mio destino, che razza
di vita avrei vissuto senza aver trascorso ogni istante accanto a te?
Per cosa sarei morto se non per provare ad avere un futuro con te?!!?
Eh?! Ginny… ti prego… -
I suoi occhi si
riempirono di lacrime, osservando la finestra di Ginny.
Era chiusa.
E qualcosa dentro di
lui continuava ad urlargli che non l’avrebbe più
riaperta.
Sembrò
passare un’eternità. Le gambe cominciarono a
cedergli e lacrime salate premevano prepotentemente per poter uscire,
ma lui le ricacciò indietro: non poteva, non doveva farlo.
Nel frattempo tra la
folla cominciarono ad udirsi delle voci. Chiamavano il suo nome? Non ne
era sicuro, ma in quel momento non gli importava. Non gli importava di
niente se non di Ginny ed ora l’aveva persa, forse per sempre
- Harry! -
Ron ed Hermione si
fermarono giusto a pochi passi da lui, ma Harry non si
voltò, rimanendo con lo sguardo perso nel vuoto. Fred si
avvicinò a loro, lasciando che George sorreggesse da solo
Harry; gli raccontò tutto quello che era successo: delle
urla, dei pianti e di ciò che era stato detto solo alla fine.
A quel punto entrambi
diedero uno sguardo alla finestra chiusa ed Hermione non
riuscì a trattenersi, iniziando a piangere. Si strinse forte
a Ron e i singhiozzi cominciarono ad uscire
- No! No…
Siamo, siamo arrivati tardi, Ron. No… -
Lui non
poté far altro che stringerla a sé. Non poteva
crederci, non doveva finire così. Nessuno dei due lo
meritava, non era giusto, dopo tutto quello che avevano passato.
Strinse a
sé la sua ragazza, accarezzandole i capelli. Non era nemmeno
riuscito a mantenere la sua promessa.
O forse…
Poi successe tutto
all’improvviso. Mentre stava per allontanarsi… una
voce
- Harry! -
Il ragazzo
alzò lentamente lo sguardo. Là, davanti a lui,
sulla soglia del negozio, Ginny lo guardava con il volto solcato dalle
lacrime
- Ginny… -
sussurrò.
E lei gli corse in
contro, lasciandosi avvolgere dall’abbraccio di lui
-
Anch’io… anch’io ti amo,
Harry… - emise con voce flebile- Mi dispiace… mi
dispiace tanto. -
Harry le diede un
bacio sulla testa. Assaporò tutto di
quell’istante, quasi potesse sfuggirgli come fumo tra le
mani. Affondò la testa nell’incavo del suo collo e
la strinse a sé più forte che poté; il
mondo intorno a loro continuava a girare, ma in quel omento non era
importante ciò che stava accadendo al di fuori di loro due.
Contava soltanto il suo tocco, il suo profumo, il suo amore, che
sarebbe stato per sempre. Quando si staccarono Harry la
sollevò da terra e la baciò. Un bacio lungo,
pieno di dolcezza, di amore, di vita, finalmente. Hermione intanto
stava cercando di smettere di piangere a quella vista.
E mentre Harry e
Ginny si dirigevano sorridenti verso di loro per tornare a casa
insieme, Ron le sussurrò all’orecchio - Te
l’avevo detto che lo avremmo raggiunto prima che facesse
altre stupidate… -
The End
Rowena
Ollivander (Viky)
Allora, cosa ne dite?
Non credo sia il massimo, come me la immaginavo io rendeva di
più, ma non sono stata capace di fare di meglio. Spero di
aver soddisfatto tutti, soprattutto lily e i fan di Harry e Ginny.
Volevo comunque
ringraziare chi ha recensito (erikappa, ninny e soprattutto lily_94!!!)
e tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite (acdcman,
cocochanel87, ginny_potter, lily_94, maryrobin, mustardgirl, ninfea_82
e ninny). Grazie di cuore ^_^.
Ricordatevi
sempre di
non attentare alla salute dell’autore e non lasciate
critiche, a meno che non siano costruttive; non sprecate tempo a
recensire una cosa solo per criticare.
Un bacio enorme e a
presto!
|
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