Dear Harry...

di Rowena Ollivander
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Dedico questa fan fiction a margy, senza la quale non l’avrei mai scritta (grazie di cuore per avermi consegnato la tua lettera e permesso di fare questo, ti voglio bene rich) e a quella che sta diventando una mia amica (spero =-p…) e una grande scrittrice, lily_94 (spero che ti piaccia tanto… tvumdb!!!).

“Dear Harry…”



“ Caro Harry,

è inutile dire che io non sono più alla Tana; la mia camera è vuota e tutto ciò che c’è di più importante per me l’ho portato via. Ora sono a casa di Fred e George, che gentilmente hanno accettato di prendersi cura di me per un po’. Ti sto dicendo tutto questo perché mi fido di te, Harry.
Ti prego, non deludermi.
Questa non è una soluzione fissa infatti. Tornerò a casa fra qualche settimana, una volta che tu, Ron ed Hermione sarete partiti. Non dare la colpa ad Hermione né tanto meno a Ron per non averti detto nulla, sono stata io a pregarli di non farlo. Più di una volta hanno cercato di convincermi a restare, soprattutto Ron. Ha fatto irruzione per ben tre volte in casa dei gemelli per riportarmi a casa con la forza, ma io ho resistito. Ho preso questa decisione dopo averci pensato parecchio, ma ora ne sono convinta, non la rimpiango e non ho nessuna intenzione di tornare indietro.
Non credere che stia facendo tutto questo perché ce l’ho con te perché non è così, non potrei mai. Potrà sembrare egoista da parte mia decidere per tutti e due, ma credimi se ti dico che in fondo lo sto facendo per te.
Credo che ormai sia arrivato il momento di dirti ciò che cerco di evitare da quando ho iniziato a scrivere. Con il cuore in mano ti dico semplicemente che sono arrivata ad un punto in cui non so cosa fare. È una situazione abbastanza strana, è come se dentro di me in questo momento vivessero due persone diverse. Una è quella razionale, che mi ha spinto a fare quello che ho fatto e a scriverti questa lettera; l’altra ha scelto di dirti tutto, una volta per tutte, anche se questo stravolgerà i miei piani. E per questo ancora ti prego: non deludermi. La prima parte di me ha cercato di ritardare il più possibile questo momento, mentre scrivevo, ma ora non posso più tornare indietro, sono costretta a dirti tutto. Ormai da qualche tempo mi sono accorta di provare qualcosa, qualcosa di molto forte per te. Per te che sei quello che mi ascolta, per te che sei quello che mi da forza e non mi lascia mai sola, anche quando siamo distanti, per te che non mi giudichi ma che mi accetti; per te, Harry, che ahi cambiato la mia vita per sempre. E per tutto questo, l’unica cosa che ho da dirti è Grazie.
E se questa guerra dovesse dividerci scusa se me ne sto andando via così, senza neanche salutarti per l’ultima volta, scusa se non ci vedremo più, anche solo per mangiare insieme alla mia famiglia, scusa se sono partita senza darti nemmeno una spiegazione. Ho provato a farlo con questa lettera, perché sono troppo vigliacca e debole per parlarti.
Non ti dimenticherò mai, Harry. Ogni tanto, sono sicura, ti penserò e se mi cadrà una lacrima sarà solo colpa mia.
Con amore,
Ginny ”

Harry rimase in silenzio, incapace di muoversi, in piedi nel centro della stanza di Ginny, con quella lettera in mano. Continuò a leggere e a rileggere quella lettere, finché non sentì sfuggirgli una lacrima ed a quel punto capì cosa significava deluderla: lei non voleva che lui andasse da lei.
Aveva previsto quale sarebbe stata la sua prima reazione ed ora lo pregava di non farlo, per il bene di entrambi. “Credimi se ti dico che in fondo lo sto facendo per te.”
Si passò una mano sulla faccia e tra i capelli. Quello non poteva essere un bene per lui, la sua unica fonte di gioia e ragione di vita si era allontanata per sempre da lui… Come avrebbe potuto affrontare  tutto quello che lo aspettava senza poter rivedere il suo sorriso, i suoi occhi, senza stringerla per un’ultima volta a sé, senza sentire ancora per un istante il profumo dei suoi capelli…
Ma Ginny tutto questo non lo sapeva, non sarebbe mai scappata da lui se avesse saputo…
“In fondo lo sto facendo per te.” No, lei lo sapeva, meglio di chiunque altro, meglio di lui. Lei sapeva quello che lui provava per lei e proprio per questo voleva proteggerlo dall’insopportabile peso di un’ennesima separazione, che non avrebbe portato che altro dolore…
- Oh Ginny… -

To be continued…

Nel giorno del compleanno di Hermione (oggi, 19 settembre), purtroppo non ho niente di pronto riguardante la mia coppia preferita. In compenso questa è la mia vera e propria ultima creazione, finita giusto meno di 15 giorni fa. Pubblicherò presto il secondo capitolo, ma non so ancora se lo suddividerò ad averne un terzo o no.
Intanto spero vi sia piaciuta! Anche se è solo l’assaggio…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Seduti sui gradini fuori dalla camera, Ron ed Hermione aspettavano in silenzio che il loro amico uscisse dalla stanza di Ginny. Non sapevano come avrebbe potuto reagire ed il fatto che si sentissero pochissimi rumori provenire dalla camera li preoccupava ancora di più.
L’attesa era decisamene snervante, in special modo per Hermione, che non stava ferma un attimo e continuava a sfregarsi le mani, gettando occhiate furtive alla porta dietro di sé. Ron cercò di tranquillizzarla prendendole la mano
- ‘Mione calmati. Andrà tutto bene, ci siamo qui noi per lui. -
Hermione lo guardò con i suoi occhi grandi, colmi di preoccupazione. Come poteva calmarsi? Come poteva pretendere che la loro presenza, lì fuori, potesse essere d’aiuto in qualche modo al loro migliore amico, che stava scoprendo di aver perso, forse per sempre, il suo più grande amore? Sapeva che sarebbe stato impossibile, perché continuava a pensare a qualche settimana prima. Quando aveva scoperto di non essere sola al mondo, quando Ron le aveva detto che l’amava. Continuava a immaginare come sarebbe stato, dopo quel momento, scoprire di averlo perso, forse per sempre, a causa di qualcosa più grande di sé stessa. Non poteva stare tranquilla.
Ron intrecciò le proprie dita con le sue; Hermione gli accarezzò dolcemente una guancia
- Vado a vedere come sta. - Lui annuì piano.
Si alzarono entrambi ed Hermione stava quasi per aprire la porta quando Ron la tirò per un braccio, costringendola a voltarsi. Le fece segno di restare in silenzio ed ascoltare. Lei smise quasi di respirare per cercare di capire cosa Ron voleva che sentisse, ma non c’era proprio niente da sentire!
Dopo qualche istante si illuminò e lo guardò spaventata; Ron aveva la sua stessa espressione
- E se… - ma non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase che Hermione aprì di scatto la porta
- Harry! -
Ebbe soltanto il tempo di osservare per un istante l’espressione distrutta e sofferente del suo migliore amico che, con ancora la lettera in mano, la (Hermione n.d.A.) osservava piangendo in silenzio, prima che questi sparisse con un sonoro CRACK.
Ron riuscì solo ad udire il suono e quando guardò la stanza era già vuota
- Ah! Lo sapevo, lo sapevo che avrebbe fatto qualche cazzata! - disse con rabbia - E adesso? - chiese con le mani sui fianchi. Hermione intanto aveva preso a camminare nervosamente avanti e indietro davanti a lui
- Oh ma è assurdo! Non può essersi smaterializzato fino là!* - esclamò fermandosi
- A meno che… - Hermione fece appena in tempo a sollevare la testa ed  a capire cosa intendeva Ron, che lui la stava già trascinando giù per le scale.
No, non fino là, soltanto in salotto, per poi usare la Metropolvere fino a Diagon Alley.
“Per lo meno sai dove andrai a finire senza smaterializzarti.”
Ron ci aveva visto giusto e corsero giù più veloce che poterono, visto che avevano lasciato le bacchette in cucina
- Harry! - Ma a nulla valse il grido del ragazzo; quando arrivarono in salotto le fiamme verdi si stavano già dissolvendo.
Ron era semplicemente incredulo e fissava, aspettando di riprendere fiato, il camino vuoto; Hermione dal canto suo era più sconvolta di lui, ma cercò di mantenere un briciolo di lucidità
- D’accordo, niente panico. Ragioniamo… -
- ‘Mione, c’è poco da ragionare. Ce lo siamo lasciato sfuggire sotto gli occhi ed ora Merlino solo sa cosa accidenti succederà adesso. Dannazione! - esclamò tirando un calcio al divano.
Hermione si lasciò cadere su di una sedia; la voce rotta dai primi singhiozzi, segno che ormai le sue difese stavano cedendo
- E adesso? Adesso… cosa facciamo adesso…? -  
Ron si voltò a guardarla mentre le prime lacrime facevano la loro comparsa sul suo dolce viso; in un istante le si inginocchiò di fronte e le prese le mani
- ‘Mione, amore non piangere. Vedrai che… vedrai che Fred e George riusciranno a fermarlo. -
- Ma tutti gli sforzi di Ginny… Lei non se lo merita. Ci starà solo più male quando dovrà rimandarlo indietro. E noi… e noi non siamo con lei… -
- Shh… Stai tranquilla, non succederà niente di tutto questo. E noi raggiungeremo Harry prima che faccia altre stupidate, te lo prometto. - le sussurrò accarezzandole il viso ed i capelli
- Solo che Harry ha usato l’ultima manciata di Metropolvere e dovremo aspettare che torni mia… -
In quel momento la porta si aprì sbattendo fragorosamente e la Signora Weasley fece la sua comparsa sulla soglia
- Ragazzi, è  forse successo qualcosa? -


* Lo so, di fatto avrebbe potuto, però ho dato per scontato che non avrebbe rischiato una smaterializzazione così lunga se non solo in caso di pericolo come nel libro, dato che non ha ancora svolto l’esame.

To be continued…


Scusate se questo capitolo è così corto, ma è diciamo, un capitolo di transizione. In poco tempo vi proporrò il terzo ed ultimo capitolo. Spero tanto di non avervi deluso… Volevo comunque ringraziare chi ha recensito (erikappa, ninny e soprattutto lily_94!!!) e tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite (acdcman, ginny_potter, lily_94, mustardgirl, ninfea_82 e ninny). Grazie di cuore ^_^

Lily, sì, non è molto chiaro, comunque Harry e Ginny, per questa fan fiction non sono stati insieme nel sesto libro. Questo effettivamente rappresenta l’estate tra sesto e settimo.

A prestissimo!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“Someone to die for
Someone to fall into when the world goes dark
Someone to die for
Someone to tear a hole in this endless night
Someone ....like you.”
Someone to die for - Jimmy Gnecco


Mentre correva per Diagon Alley, Harry non aveva in testa che un solo nome: - Ginny… -
No, non poteva averla persa, non poteva lasciarla andare così… Le lacrime gli rigavano il viso mentre cercava di farsi strada verso I Tiri Vispi Weasley, ma non gli importava. Ora l’unica cosa che veramente contava era lei e raggiungerla il più in fretta possibile. Solo che… Tutta quella gente. Come avrebbe fatto ad arrivare dalla casa dei gemelli prima che Ron ed Hermione avessero potuto avvertirli?
“Ti prego, ti prego Ginny aspettami, non scappare da me, non di nuovo…”
Prese a correre ancora più veloce, non curante degli spintoni o degli insulti che riceveva dai passanti ai quali finiva inevitabilmente contro. Finché ad un certo punto scorse l’insegna I Tiri Vispi Weasley ed ancora prima di arrivarvi davanti le sue labbra cominciarono a tremare sottovoce
- Ginny… Ginny… -
Quando finalmente però, fu giunto di fronte al negozio, si fermò in mezzo alla strada, cercando di scorgere qualcosa dalla finestra di casa dei gemelli, situata proprio sopra l’emporio e non riuscì più a trattenersi, cominciando ad urlare
- Ginny! GINNY! -
Dall’interno del negozio intanto, George, seduto dietro il bancone, cercava di vedere tra tutta la gente che c’era chi era che gridava a quel modo
- Ma che diav… oh accidenti. Fred!!! Spicciati! Abbiamo un problema. - e detto così uscì, seguito a ruota dal fratello.
 Harry era rivolto alla finestra e continuava ad urlare nonostante i passanti iniziassero a guardarlo male
- Ginny! Ginny!!! -
Anche quando si accorse che i gemelli erano ormai accanto a lui, non distolse per un attimo lo sguardo dalla finestra del primo piano
- Harry, senti forse è meglio che tu te ne vada. -
- George ha ragione, amico, dovresti tornare a casa… - gli dissero cercando di allontanarlo, trascinandolo piano per le braccia. “Non era così che sarebbe dovuta andare”, continuavano a pensare.
Ma Harry si dimenò e riuscì a liberarsi dalla loro presa
- No, lasciatemi! Ginny! Lo so che ci sei, ti prego! Ho bisogno di parlarti! Ginny... -
Lentamente la finestra si aprì ed il volto lievemente perplesso di Ginny fece capolino
- Harry… - emise in un soffio.
Sentì le ginocchia cederle, mentre dalla sua testa un solo grido di disperazione si diffondeva in tutto il suo corpo. “No… Nooo! No, Harry! Perché l’hai fatto?!! Perché sei qui?!?!”
Ma con grandissima volontà Ginny riuscì a restare calma, impassibile di fronte alle parole di Harry
- Ginny… -
- Che cosa vuoi? Non dovresti essere qui… -
- Lo so, lo so ma… ho letto la lettera e ho bisogno di parlarti. -
- Non abbiamo niente da dirci, tutto quello che dovevi sapere è scritto su quel foglio. E adesso per favore, torna a casa. - rispose freddamente, tradendo però una punta di supplica nella sua richiesta.
La speranza scomparve dal volto di Harry, sul quale tornava ad incombere l’ombra della paura
- No Ginny, ti prego, devo dirti delle cose importanti. -
- Ho detto di  no, Harry, mi dispiace. -
Fece per chiudere la finestra, ma Harry la chiamò ancora e lei non seppe essere abbastanza forte da ignorarlo
- No, no Ginny aspetta, ti scongiuro, io… Non puoi lasciarmi così, non puoi… -
- Senti Harry, non mi sembra né il momento né il luogo adatto per discutere di certe cose. -
- Ti prego, scendi allora, parliamo un attimo. Non puoi farmi soffrire così, senza nemmeno permettermi di… -
E a quel punto Ginny non riuscì più a trattenere il dolore che le premeva dentro, che ora si era mischiato alla rabbia che provava verso di lui, che non era riuscito a capirla nel momento in cui aveva avuto più bisogno
- TU soffrire?! Perché ti credi che io non soffra?!? Non hai la minima idea di quanto io stia male, di quanto mi distrugga vederti qui, adesso. - Lacrime salate iniziarono a rigarle il viso
- Ti avevo chiesto di non farlo. Ti avevo pregato di non venire!!!  Di non rendermi le cose più difficili ancora di quello che sono per me, e tu invece vieni qui pensando di poter risolvere tutto solamente parlando, ma non è così! Perché ora ogni cosa sarà più difficile e io… - ma non riuscì più a trattenersi e così scoppiò a piangere, coprendosi il volto con le mani.
Dopo qualche istante tentò di calmare i singhiozzi, almeno per farla finita
- Perché sei venuto Harry…? - lo guardò quasi supplichevole. E lui in quel momento sentì di poter crollare sotto il peso della colpa di averle fatto tutto quel male
- Vattene, ti prego… -
- Io… -
- Va via Harry!! Veramente… vattene… - detto questo si voltò e chiuse la finestra dietro di sé
- Ma io… Ginny! - la chiamò ancora Harry.
Ginny intanto, seduta sul pavimento, accanto alla finestra, continuava a piangere. Per un passato ingannatore, per un presente doloroso ed un futuro incerto
- Senti, Harry, l’hai sentita, no? Non peggiorare ancora di più le cose. Torna a casa. - cercò di farlo ragionare Fred, ancora una volta. Insieme a George, provò a trascinarlo lontano dalla folla e sembrò che finalmente Harry si fosse arreso. Ma la sua mente continuava a pensare.
Ormai aveva rovinato tutto, l’aveva ferita. A cosa era servito andare fino là? A farsi odiare ancora di più da lei. E se davvero fosse stata l’ultima volta che si sarebbero visti? Lei lo avrebbe ricordato così e non avrebbe mai saputo quello che lui era venuto per dirle, ma le aveva taciuto.
A quel punto decise che non poteva finire così ed ancora una volta si dimenò nella presa dei gemelli
- NO! No Ginny ti prego! Io… Ti amo. TI AMO, GINNY, TI AMO! -
Tutto sembrò quasi fermarsi per un attimo; Ginny alzò il volto per ascoltare, la folla parve quasi fermarsi.
E così Harry andò avanti
- Io… io non posso andarmene. Io ho bisogno di te. Se mai dovessi morire, se questo fosse il mio destino, che razza di vita avrei vissuto senza aver trascorso ogni istante accanto a te? Per cosa sarei morto se non per provare ad avere un futuro con te?!!? Eh?! Ginny… ti prego… -
I suoi occhi si riempirono di lacrime, osservando la finestra di Ginny.
Era chiusa.
E qualcosa dentro di lui continuava ad urlargli che non l’avrebbe più riaperta.
Sembrò passare un’eternità. Le gambe cominciarono a cedergli e lacrime salate premevano prepotentemente per poter uscire, ma lui le ricacciò indietro: non poteva, non doveva farlo.
Nel frattempo tra la folla cominciarono ad udirsi delle voci. Chiamavano il suo nome? Non ne era sicuro, ma in quel momento non gli importava. Non gli importava di niente se non di Ginny ed ora l’aveva persa, forse per sempre
- Harry! -
Ron ed Hermione si fermarono giusto a pochi passi da lui, ma Harry non si voltò, rimanendo con lo sguardo perso nel vuoto. Fred si avvicinò a loro, lasciando che George sorreggesse da solo Harry; gli raccontò tutto quello che era successo: delle urla, dei pianti e di ciò che era stato detto solo alla fine.
A quel punto entrambi diedero uno sguardo alla finestra chiusa ed Hermione non riuscì a trattenersi, iniziando a piangere. Si strinse forte a Ron e i singhiozzi cominciarono ad uscire
- No! No… Siamo, siamo arrivati tardi, Ron. No… -
Lui non poté far altro che stringerla a sé. Non poteva crederci, non doveva finire così. Nessuno dei due lo meritava, non era giusto, dopo tutto quello che avevano passato.
Strinse a sé la sua ragazza, accarezzandole i capelli. Non era nemmeno riuscito a mantenere la sua promessa.
O forse…
Poi successe tutto all’improvviso. Mentre stava per allontanarsi… una voce
- Harry! -
Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo. Là, davanti a lui, sulla soglia del negozio, Ginny lo guardava con il volto solcato dalle lacrime
- Ginny… - sussurrò.
E lei gli corse in contro, lasciandosi avvolgere dall’abbraccio di lui
- Anch’io… anch’io ti amo, Harry… - emise con voce flebile- Mi dispiace… mi dispiace tanto. -
Harry le diede un bacio sulla testa. Assaporò tutto di quell’istante, quasi potesse sfuggirgli come fumo tra le mani. Affondò la testa nell’incavo del suo collo e la strinse a sé più forte che poté; il mondo intorno a loro continuava a girare, ma in quel omento non era importante ciò che stava accadendo al di fuori di loro due. Contava soltanto il suo tocco, il suo profumo, il suo amore, che sarebbe stato per sempre. Quando si staccarono Harry la sollevò da terra e la baciò. Un bacio lungo, pieno di dolcezza, di amore, di vita, finalmente. Hermione intanto stava cercando di smettere di piangere a quella vista.
E mentre Harry e Ginny si dirigevano sorridenti verso di loro per tornare a casa insieme, Ron le sussurrò all’orecchio - Te l’avevo detto che lo avremmo raggiunto prima che facesse altre stupidate… -

The End
Rowena Ollivander (Viky)

Allora, cosa ne dite? Non credo sia il massimo, come me la immaginavo io rendeva di più, ma non sono stata capace di fare di meglio. Spero di aver soddisfatto tutti, soprattutto lily e i fan di Harry e Ginny.
Volevo comunque ringraziare chi ha recensito (erikappa, ninny e soprattutto lily_94!!!) e tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite (acdcman, cocochanel87, ginny_potter, lily_94, maryrobin, mustardgirl, ninfea_82 e ninny). Grazie di cuore ^_^.
Ricordatevi sempre di non attentare alla salute dell’autore e non lasciate critiche, a meno che non siano costruttive; non sprecate tempo a recensire una cosa solo per criticare.
Un bacio enorme e a presto!

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