Collisione 1 2 3 stella.

di _petrichor_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando giocare a carte con una tigre non fa di te un eroe. ***
Capitolo 2: *** Se la vita ti dà limoni forse è perché soffri di diarrea. ***
Capitolo 3: *** Guardare un film in 3D è come tua mamma dopo un orgasmo, inquietante. ***
Capitolo 4: *** Se un cammello ti aggredisce è perché puzzi di stupido. ***
Capitolo 5: *** Quando studi non specialistici confermano che bere ammoniaca fa crescere il pene ***
Capitolo 6: *** Quando Harry Potter diventa un porno vuol dire che sei un frustrato sessuale. ***
Capitolo 7: *** Fare boxe con un canguro aiuta a scopare meglio. ***
Capitolo 8: *** Non solo la paura fa novanta. ***
Capitolo 9: *** Finché non lo mangi, non sono cazzi tuoi. ***
Capitolo 10: *** Se un cavallo inizia a parlare portoghese probabilmente hai bisogno di google traduttore. ***
Capitolo 11: *** L'alcol ti spezza con un grissino. ***
Capitolo 12: *** Le nuvole non sono di zucchero filato. ***
Capitolo 13: *** Se una tigre tenta di ingropparti, forse sei nato con i feromoni sbagliati ***
Capitolo 14: *** Essere il pollo allo spiedo in una relazione può tramutarti in cannibale. ***
Capitolo 15: *** Se ti svegli e c'è un rospo sul soffitto, vuol dire che è mercoledì santo. ***
Capitolo 16: *** Ogni volta che un irlandese cavalca uno struzzo, una fata muore. ***



Capitolo 1
*** Quando giocare a carte con una tigre non fa di te un eroe. ***


Quando giocare a carte con una tigre non fa di te un eroe.
Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 

«Ripetetemi perchè sono qui.» chiede Louis per la quattordicesima volta da quando hanno oltrepassato i cancelli dello zoo, ovvero due minuti prima.
«Liam deve fare una ricerca sui Lemuri del Madagascar.» spiega Zayn con un sospiro. «E poi io volevo vedere Niall.»
Louis ancora una volta sbuffa scocciato, quando Liam gli aveva proposto una gita a Londra di certo  non immaginava un'interessantissima escursione tra bestiacce ingabbiate. Okay, la gita l'aveva proposta Liam e beh, Liam è un secchione sfigato -"si chiama ricercatore" commenta la voce di Zayn nella sua testa- si comunque, Liam è un ricercatore, ed effettivamente una gita all'insegna del divertimento non era proprio da lui, ecco.
«Perchè non guardi il film?» dice quindi esplorando in giro con lo sguardo. Come immaginava, bestiacce pelose, bestiacce pelose e puzzolenti ovunque. 
Liam solleva per un momento gli occhi dal suo taccuino guardando Louis da sopra le lenti spesse che non gli servono assolutamente per leggere, no. Gli danno un'aria più colta dice lui, vabbè. «Che film?»
Ah ma non sa proprio nulla di cinematografia, Liam e che cavolo. «Madagascar, zuccone.» risponde Louis schiaffeggiandogli la nuca. Zayn che pur messaggiando ossessivamente con Niall rischiando di sbattere contro un palo -non che non gli sia successo ancora, cioè.- emette un verso simile ad un "mh?" che attira l'attenzione, per quanto uno sguardo assonnato possa definirsi attenzione, di Louis. «Cosa?»
«Cosa?»
«Zayn, ma sei stupido?»
Il ragazzo ride una risata vuota e «Se io sono stupido, tu sei la regina degli stupidi.» commenta. Louis per un momento rimane interdetto, non capendo a pieno il significato della frase, infatti «regina?» chiede sollevando un sopracciglio. Zayn annuisce con vigore «Regina, Louis. Regina.»
«Stai insinuando che io sia una donna?» e forse a quella domanda la sua voce sale di un'ottava rendendola ancora più acuta del normale, Louis rendendosi conto del tono si porta velocemente una mano alla bocca, purtroppo però Zayn ha sentito forte e chiaro. «Non credo tu abbia bisogno di una riposta.» ridacchia quest'ultimo dedicandogli un occhiolino che l'altro ricambia con un dito medio. «Comunque, giusto per informarti, sai che i lemuri non muovono il culo a ritmo come nel film vero?»
No, non lo sapeva, uccidetelo adesso. «Ovvio Zayn, per chi mi hai preso scusa?»
Liam, con il suo tono pacato di sempre «Stando al tuo quoziente intellettivo, la domanda di Zayn è più che fondata.» dice. «Ammettilo Louis, ti aspettavi che nella gabbia ci fosse "I like it move it move it" in sottofondo e che i lemuri ballassero.» Si, era proprio quello che aveva immaginato nella sua testa, ma ehi, non potete farne un dramma.
«Liam, te lo dico con gentilezza, vaffanculo.»

Arrivati davanti la gabbia dei lemuri Liam inizia a scrivere sul taccuino come una macchina, Zayn nel frattempo parla con Niall, un biondissimo impiegato dello zoo, con cui si era dato appuntamento lì. Louis sospetta che quei due scopino, certo, si vedono poche volte al mese ma, quelle poche volte, Zayn torna a casa con il culo dolorante, per cui non era rimasto tanto sorpreso dall'innaturale voglia del ragazzo di visitare lo zoo. «Sentite» fa avvicinandosi ai due «non è che c'è un bagno in questo posto per sfigati?» Niall gli sorride cordiale e con  un dito gli indica l'insegna di una toilette poco lontana dalla gabbia delle tigri. «Ricorda di tirare lo sciacquone.» gli raccomanda Zayn prima di essere mandato a quel paese, ancora.
 
Il bagno è inaspettatamente pulito e rosa. Troppo rosa. Non gli dispiace a dirla tutta, è carino e profuma, i lavandini sono bianchi e asciutti. Non male, l'unico problema è la mancanza dei vespasiani al muro. «Possibile non ci sia nessun..»
«RAGAZZO!»
Louis per poco non cade a terra rischiando un livido sul suo "magnificentissimo" culo quando la voce irritata di una donna sulla sessantina lo richiama, non sembra amichevole, non lo sembra affatto. Solo quando Louis riceve una borsata in piena faccia realizza di aver sbagliato gabinetto, stupide donne, non era lì per stuprarne una ovviamente. Con il morale a terra si dirige nella toilette difronte e quella volta è sicuro di non sbagliare, le macchie di piscio e la puzza di gatto morto confermano la sua teoria. "Almeno ci sono i vespasiani." cerca di consolarsi avvicinandosi ad uno dei sei attaccati al muro e abbassando la cerniera. Opta per il più pulito, per quanto si possa definire pulita una macchia gialla e secca al centro dello scarico.
In quel momento, appena Louis caccia il suo.. beh.. "amichetto" dai jeans, un ragazzo entra nel bagno e si posiziona nell'orinatoio accanto al suo.
«Su sei, proprio quello accanto al mio?» chiede senza girarsi a guardare il nuovo arrivato. La pipì inizia a scorrere creando un vortice attorno allo scarico.
«Niente che non abbia già visto. Ti vergogni per caso?» chiede l'altro. Ha una voce roca e profonda, sexy. Louis sbuffa scrollando il.. dai lo sapete, per ripulirlo delle ultime goccioline di pipì, dopodichè lo rinfila nei jeans chiudendo la cerniera. «Assolutamente no, solo esiste la parola privacy.» dice allora voltandosi a guardarlo. E' alto e riccio, estremamente riccio e alto. Tanto alto. Il tipo quindi, lo imita e si volta a ricambiare lo guardo. «Guarda che ne ho scelto uno a caso, non avevo intenzione di guardarti il cazzo e ipotizzare la sua lunghezza per valutare quanto dentro potesse entrare al mio culo, eh.»
«Detto così sembra proprio che tu l'abbia fatto.» Non è che gli sarebbe dispiaciuto comunque se avesse pensato a quello, insomma. E' carino quel tizio, se lo farebbe volentieri dopotutto.
«Ti dico di no.» Per sua sfortuna Louis abbassa lo sguardo troppo tardi, il pene del ragazzo già chiuso e sigillato dentro quei jeans troppo stretti, per un momento si chiede se gli circoli il sangue in quella parte del corpo, non gli dispiacerebbe controllare comunque. «Vabbè, in ogni caso diciassette.» dice dandogli le spalle e avviandosi verso i lavandini. «Diciassette cosa, scusa?» Il ragazzo, come per i gabinetti, sceglie il lavandino di fianco al suo, facendo nascere così un sorriso soddisfatto sulle labbra di Louis. «Lo sai.»
Louis apre il getto d'acqua rischiando di congelarsi una mano per quanto fredda fosse, il riccio fa lo stesso, indovinando però la temperatura dell'acqua. «No, non lo so.»
«E come direbbe quel figo di Clooney, immagina.. puoi.» Detto ciò, asciuga le mani sui jeans e resta a fissare il ragazzo con un sorriso beffardo. Il riccio solleva un sopracciglio continuando però a fissare le proprie mani lavarsi a vicenda. «diciotto.» risponde chiudendo il rubinetto.
Sul volto di Louis si disegna un ghigno soddisfatto mentre «età o lunghezza?» chiede. Il riccio asciuga le mani sulla maglietta verde petrolio evitando lo sguardo divertito dell'altro. «entrambe, tu?»
«Ventun'anni e diciassette di lunghezza.» 
Finalmente il riccio punta lo sguardo-verde- negli occhi azzurri di Louis e sorride con un paio di fossette ai lati della bocca. «La regola delle L è solo una leggenda metropolitana allora.» Louis si acciglia per un momento e «che intendi dire?»
«Intendo dire che vista la tua altezza, lì sotto» dice indicandogli la patta dei jeans «dovrebbe esserci un bazooka.»
La bocca di Louis si spalanca in modo osceno ma non ne esce alcun suono. E' sul volto di Harry che sta volta si forma un sorriso compiaciuto, mentre «chiudi quella bocca, non ti ho chiesto un pompino.» gli dice con un occhiolino.
Con un adorabile broncio e le braccia incrociate al petto, Louis riesce a far ridere il riccio che «Sono Harry e tu?» gli chiede sorridente. 
«Louis.»
«Bene Louis» inizia «che ci fai qui?»
Che può fare in un bagno? E' per caso ritardato questo? «Cercavo di arrivare al ministero della magia cercando di scaricarmi nel cesso.» risponde con voce piuttosto ovvia.
Il tipo che pare chiamarsi Harry quasi si contorce dalle risate tanto che delle lacrime si creano agli angoli degli occhi e Louis deve ammetterlo, non è poi un così brutto spettacolo guardarlo ridere. «Dai sul serio, che ci fai allo zoo di giovedì? Non c'è mai nessuno di giovedì, è noioso.» dice una volta dopo essersi ripreso.
Louis inclina leggermente il capo guardandolo con aria interrogativa. «Sbaglio o sei qui anche tu? Sul pianeta Harry è per caso già sabato?» Il riccio sorride e annuisce «Già scusa, non te l'ho ancora detto, io lavoro qui.» Bello, davvero. No sul serio, figo. Lavare il culo ai macachi e passare il filo interdentale tra le fauci di un coccodrillo è il sogno di chiunque, come diventare il presidente degli Stati Uniti, per cui wow, lui ci è riuscito.
«Conoscerai Niall, dunque.» dice. Eh fortunato Niall, è il presidente dei Macachi Uniti, beato lui. 
Harry annuisce. «Già, è simpatico. E' un tuo amico?»
«Mio? Oh no. Di Zayn, mio cugino. Anche se non so se amici sia il termine giusto da utilizzare.» riflette grattandosi un braccio.
«Scopamici?»
«Probabilmente.»
Decidono di lasciare il bagno poco dopo quando Louis fa presente che la puzza di piscio di gatto morto sta iniziando a impregnare i loro vestiti, Harry lo segue fuori e si fermano a parlare vicino alla gabbia delle tigri. «Queste sono Romeo e Giulietta.» dice indicando le due tigri appollaiate sotto l'albero nella gabbia.
Louis solleva le entrambe le sopracciglia e soffoca una risata con le mani. «Dai? Sul serio? Che fantasia.» 
Harry annuisce e indica due leoni una gabbia più distante «Quelli solo Melo e Grano.» poi indica ancora un'altra gabbia con  due elefantesse. «Loro, invece, sono Noccio e Lina.»
«Ti prego dimmi che scherzi.» Il volto di Louis è tra "ora vomito" e "uccidetemi, adesso", e nel profondo del cuore spera davvero per la seconda opzione.
«Ovviamente idiota.» Louis fulmina con lo sguardo Harry che intanto ride per esser riuscito ad ingannare il ragazzo tanto facilmente. «Fanculo.»
Il riccio gli poggia un braccio sulle spalle e mima un pugno sulla guancia di Louis «Dai, non te la prendere, scherzavo.» dice, poi però si porta un indice sul mento e «non per l' "idiota" però.» riflette.
«Vai via.» borbotta Louis offeso, cercando di liberarsi del braccio di Harry invano. «Lasciami andareee!»
Harry, ovviamente, non lo lascia andare, anzi lo stringe ancora di più. «E se ti raccontassi un episodio divertente su Romeo e Giulietta?»
«No!»
«Eddai, è la mia pausa pranzo, mi annoio a star qui da solo.» 
Louis smette di dimenarsi e si volta verso il riccio. «Prima chiedimi scusa.»
«Scuusa.»
Louis annuisce «E ora dì che sono intelligente.»
«Sei intelligente, ora posso raccontarti la storia?»
Louis scuote il capo. «Devi dire che sono bello e ho un pene grosso.»
«Sei bello e hai un pe..EHY!» esclama scioccato. «Non lo dirò mai.»
Louis solleva le spalle e «Allora ciao, ci si vede.» dice allontanandosi. Harry però corre a riprenderlo e a trascinarlo vicino la gabbia. «E va bene, hai un pene grosso.»
«Bravo ragazzo.» Louis batte una mano sul petto di Harry constatando quanto --Dio Benedetto-- sia tosto. «Se finirò all'inferno nel girone dei bugiardi sarà solo colpa tua.»
«HARRY!»
«Okay, scusa, scusa.» dice. «scherzavo.» Louis annuisce e indica una panchina in cemento lì vicino. Dopo essersi seduti, Louis permette ad Harry di iniziare a raccontare la storia. 
«..Ed è per questo che giocare a carte con una tigre non fa di te un eroe.» dice alla fine con un sospiro. Louis non ha fiatato per tutto il tempo durante il racconto, ma ora può-deve- dire la sua. «Mi stai dicendo che un tizio, un impiegato, nella sua pausa aveva sfidato un cliente e se fosse riuscito a giocare un'intera partita a carte con Romeo, il cliente, famoso fumettista, gli avrebbe dedicato un supereroe con il suo nome?» Harry annuisce. «Sei tu il tizio vero?»
La faccia di Harry gli conferma che sì, è lui il tizio. «Lo sapevo.»
Il riccio sbuffa e «Ora però non prenderti gioco di me solo perchè Giulietta ha mangiato tutte le mie carte.» dice.
«Non dimentichiamoci che il giorno dopo ha vomitato e tu hai dovuto raccogliere quella schifezza.» puntualizza Louis con un filo di divertimento nella voce. «E inoltre, non hai avuto nessun super eroe in cambio.»
«Questo non è vero.» si lamenta il riccio pestando i piedi. Sembra un bambino, oddio. 
«Sul serio Harry? Sul serio?»
«Okay è vero.» ammette. «Ma è stato divertente e tu non sei scappato.» aggiunge con un occhiolino.
Louis sospira e ammette che sì, si è divertito e non è scappato. In fondo Harry è simpatico e anche se si sono conosciuti in un bagno potrebbero diventare amici, riflette. In ogni caso Zayn lo sta chiamando e la pausa di Harry è finita. Finiscono per salutarsi con sorriso ed entrambi tornano alla vita reale, già, Louis non lo ammetterebbe mai, ma quei minuti con Harry sono stati come una piccola visita al Paradiso.
«Chi era quello?» gli chiede Zayn, indicando la figura di Harry che sposta un secchio con dei pesci, probabilmente destinati all'orso della gabbia accanto.
«Un collega di Niall, ci siamo conosciuti in bagno, si chiama Harry.» spiega con nonchalance, raggiungendo Liam e sfilandogli gli occhiali per poi indossarli. «Come mi stanno?»
Zayn sorride ignorando le lamentele di Liam che lo pregano di recuperare i suoi occhiali acculturati e «Stai bene, la prossima volta però potresti chiederlo a quell'Harry.» dice ammiccando.
Oh, non vede l'ora.







Un minuscolo capitolo per una fanfiction comica che ho promesso ai followers di Twitter, non avrà granchè senso ma è un'idea carina.
Ovviamente è una AU perchè non intendo trattare i One Direction nel mondo dei One Direction in quanto non conosco loro e i loro caratteri, per cui questi Louis, Harry, Niall, Liam e Zayn sono miei e posso dunque far far loro quel che più mi piace.
L'icontro nei bagni di xfactor lo immagino così comunque, esattamente così.
Me ne vado e boh, ditemi che ne pensate.
Riguardo l'aggiornamento vi dirò che non sono molto puntuale ma cercherò di fare del mio meglio.
Tanto love, me.

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Capitolo 2
*** Se la vita ti dà limoni forse è perché soffri di diarrea. ***


Se la vita ti dà limoni forse è perchè soffri di diarrea.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush



 
La seconda volta che Louis incontra Harry è circa una settimana dopo. Zayn aveva un colloquio con un'agenzia per modelli under 25 a Londra, si quel culato di suo cugino era stato dotato di un paio di zigomi assurdi e di ciglia lunghissime mentre Louis poteva solo vantare un bel culo sodo. Comunque, Louis non aveva assolutamente pregato Zayn di accompagnarlo, no. Diciamo più che gli aveva fatto presente la possibilità di potergli distruggere la miniatura di Gotham City mentre era via, ecco.
L'incontro era andato più che bene secondo il parere assolutamente di parte di Louis, Zayn, invece, non pareva tanto tranquillo. «E se non mi prendono?»
«Potresti sempre lavare il culo ai macachi come Niall.» gli aveva proposto Louis cercando qualcosa sull'iPhone, cosa lo sapeva solo lui.
«Niall non lava il culo ai macachi.» Povero Zay, Niall non va toccato. Louis ridacchia per poi «Che ne dici di andare a trovarlo? Internet dice che lo zoo è aperto adesso.» dire riponendo nuovamente lo smartphone nella tasca dei jeans.
Ovviamente Zayn sapeva che non si stavano recando allo Zoo puramente per Niall, più che altro era certo che tutta quella voglia fosse soprattutto per un riccio altissimo con delle braccia da paura.
Dicevamo, Louis e Harry si incontrano una settimana dopo davanti le porte del Safari.
Harry era impegnato a ripulire la strada da eventuali carte o lattine lasciate in giro da clienti incivili, era assurdamente provocatorio in ginocchio a raccogliere i rifiuti, troppo per i jeans stretti di Louis. «Harry!»
Per poco il riccio non sbatteva con la faccia contro l'asfalto preso alla sprovvista da una sonora pacca sul sedere da parte di Louis. Harry solleva la faccia ritrovandosi un ragazzo sorridente davanti che gli porge una mano, l'afferra e si alza superando di gran lunga gli occhi azzurri di Louis. «Ehy, avevi intenzione di bloccarmi la crescita o cosa? Stavo per prendere un infarto.» ma lo dice sorridendo, con due fossette profonde ai lati della bocca.
Louis scaccia via l'aria a mo' di regina-stupido Zayn che gli inculca strane idee in testa- e «Si si, certo, come se non fossi già cresciuto abbastanza.»borbotta. «Dunque, questo è il modo di accogliere il tuo migliore amico?»
«Tu non sei il mio migliore amico.» puntualizza il riccio leggermente accigliato. «Però se vuoi che la prossima volta salti di gioia e non dal terrore non venirmi alle spalle così.»
Sul viso di Louis spunta un sorrisetto beffardo mentre «Qui ancora non è venuto nessuno.» ridacchia con una strana luce negli occhi. Doppi sensi, gli vengono bene. Vengono.. deheh.
Uno sbuffo divertito lascia le labbra di Harry che si piegano in un sorrisetto senza denti, non lo ammetterebbe mai, ma le battute a sfondo sessuale di Louis gli erano mancate. «Reggi qui.» dice quindi porgendogli una lattina vuota di Soda. «Andiamo a prendere qualcosa al bar.»
Qualche metro dopo Louis butta la lattina in un bidone vicino al bancone del bar, Harry ordina per entrambi una pepsi cola e gli fa segno di raggiungere il muretto di cemento utilizzato come recisione per il gorilla. «Allora» comincia sedendosi sul muretto «Che ci fai qui di mercoledì?» domanda circondando con le labbra la cannuccia e succhiando il liquido scuro nel bicchiere. In quell'esatto momento Louis si chiede perchè non sia nato cannuccia, le cannucce hanno così tanti vantaggi.
«Ho accompagnato mio cugino a un colloquio.» dice scartando invano la fetta di limone nel bicchiere. «Sai, vuole diventare un modello o roba così.»
Harry annuisce continuando a succhia- oh per favore!- bere la sua pepsi. «Capisco.» mormora tenendo tra i denti la punta della cannuccia, le labbra leggermente bagnate.
E Louis si sta davvero sforzando, sta sul serio cercando di non osservargli in modo ossessivo le labbra. «Perchè mettono il limone nei drink? Cazzo.»
Harry inclina il capo e «Non ti piace il limone?» chiede confuso. No, Louis odia i limoni, gialli, grumosi e acri. Cosa c'è di buono in un limone? Nulla, assolutamente nulla. «No, per niente.»
«Io li amo» dice Harry sollevando le spalle. «Ti dispiace?» chiede indicando il bicchiere di Louis, questi «fa' pure» dice porgendoglielo. Il riccio infila due dita nel liquido scuro estraendone la fettina di limone e incastrandola tra i denti, morde la parte chiara ignorando una gocciolina di succo che inizia a scendergli lungo il mento per poi cadere e formare un piccolo cerchietto sui jeans blu. Oh fanculo Harry. Louis inizia a credere di trovarsi nel bel mezzo di un porno, scommette che dal bidone in cui aveva gettato la lattina di soda nel giro di pochi secondi sarebbe saltato fuori un uomo di colore con i gingilli al vento e avrebbe inculato Louis e Harry a ritmo di Wrecking Ball di Miley Cyrus.
«Che ci trovi nei limoni? Hanno un brutto sapore.» dice osservandogli le labbra umide. Riflette sulla possibilità di assaggiare il succo di limone dalla lingua di Harry, probabilmente gli piacerebbe.
Il riccio annuisce e «Hai ragione, sono aspri.» concorda. «Ma io ho una teoria: spesso mi trovo dei limoni davanti e devo per forza mangiarli.»
Louis sbatte le palpebre più volte. «E per quale assurda ragione, scusa?»
«Perchè se la vita ti dà limoni creso sia per un motivo.» dice guardando la fettina gialla priva di succo. «forse è perchè soffri di diarrea.» L'espressione di Louis è impassibile ma ben presto si trasforma in una smorfia confusa. «Harry, sai che non ha senso?»
Questi scuote il capo e «No! Ha senso, altrimenti perchè non cago liquido da anni ormai? Ti dico che è per i limoni.» esclama convinto. Se Zayn avesse assistito alla conversazione invece di farsi prendersi per il culo nel senso letterale, attenzione, da Niall a quest'ora si sarebbe chiesto cosa avesse fatto di male per meritarsi di essere nato umano. Bella domanda Zayn, bella domanda.
«Se lo dici tu.»
Louis non sa cosa effettivamente ci trovi in Harry, non è che gli piace, cioè è carino e gli riempirebbe volentieri il culo con il suo cazzo ma non è che gli piace. Solo ha questa specie di attrazione verso le sue labbra e i suoi capelli che boh, non gli dispiacerebbe venirgli in faccia e sporcarglieli con il suo seme, ecco. In ogni caso è anche simpatico ed è sicuro che se facessero sesso invece di sussurargli parole sporche all'orecchio, Harry, gli racconterebbe una barzelletta per poi ridere di gusto poggiando la fronte sulla spalla di Louis.
Sì, si farebbe Harry, decisamente.
Quando entrambi hanno finito la propria pepsi, gettano il bicchiere nel bidone da cui non è apparso nessun nigeriano nudo, un vero peccato.
«Che fai nella vita, Louis?» Harry ha un sorriso sulle labbra e a Louis piace che si interessi della sua vita. «Secondo te?»
«Con quel culo direi.. pubblicità di intimo?» Oh bene, gli ha guardato il culo. Louis ridacchia, non avrebbe mai pensato di posare con un paio di mutande e farsi fotografare il fondoschiena ma, ehi! Si potrebbe fare, deve ricordarsi di chiedere a quell'agenzia.
«Per tua sfortuna no.» dice scuotendo il capo.
«In che senso per mia sfortuna?»
«Beh.» inizia agitando una mano «Adesso non hai scuse per continuare a fissarmi il sedere come se tu fossi un cane ed io una bella bistecca al sangue.»
Bingo! Harry arrossisce violentemente balbettando un «Non è vero.» che non convincerebbe nemmeno quel fesso di Liam. Allora gli stava davvero guardando il culo, non ci avrebbe scommesso. Magari è gay.
In effetti non ha l'aria da etero omofobo mi-piacciono-le-tette-e-la-patata, no, per niente. 
«Va bene, come dici tu.» gli concede con un sorriso compiaciuto. Harry scende con un balzo dal muretto inciampando nei suoi stessi piedi e finendo tra le braccia di Louis che lo regge per un pelo. Che carino, inciampa.
Sfigato.
«S-scusa.» e potrebbe sembrare quasi tenero se non fosse per quelle labbra rossissime a pochi centimetri dal collo di Louis. «Mi dispiace.»
Per grazia divina Harry riesce a spostarsi in tempo prima di sentire contro il fianco l' accenno di erezione nei pantaloni di Louis. Se c'è qualcuno lì su che non sia Superman, Louis lo ringrazia.
Camminano vicini per tutto il tempo, passano vicino la gabbia degli scimpanzè, il capanno per i pesci e il carretto di hot dog da cui Harry ne acquista uno. Louis conviene che Harry non sa mangiare, quale persona normale lecca e poi morde? Forse Harry è un porno attore, forse Harry mangia hot dog per allenarsi. Beh, Louis è libero comunque, potrebbe aiutarlo con gli allenamenti e perchè no, magari si scopre una star del porno e inizia a fare video come Jake Bass. A parere di Louis, il suo culo è anche più bello. «Secondo te chi ha il culo più bello, io o Jake Bass?» Gliel'ha chiesto davvero? Sì, lo ha fatto.
Harry pare pensarci su mentre mastica un pezzo di hot dog. «Shecondo me, Sheik Bash ha un bel culo.» poi ingoia e si schiarisce la gola. «Però anche il tuo non è male. E' bello tondo.»
Mh, pareggio, deve continuare il sondaggio, più tardi chiederà a Zayn.
«Perché?» chiede quindi gettando la carta in un bidone. Doveva immaginarsela quella domanda.
«Mah, pensavo a una carriera da porno attore.»
Harry annuisce, le sopracciglia sono aggrottate, sta riflettendo. Louis non è un tipo ansioso, no. 
Di più. E se Harry gli confessasse che non avrebbe chance come porno attore? E se Harry gli dicesse che è troppo basso? E se Harry fosse un neocatecuminale? Uno di quelli contro il sesso prima del matrimonio e il preservativo? «Ma che tipo di porno attore?»
Come che tipo? Un tipo di porno attore che fa sesso con ragazzi carini. «In che senso?»
«Scusa se te lo dico ma.» inizia, le guance gli si colorano di un leggero rosa e mangiucchia il labbro inferiore tra una frase e l'altra. Tenero Harry. «Beh, ecco.. non penso che tu sia uno da sesso etero.»
Aaah. Se n'è accorto. Non che sia difficile immaginarlo ecco, ma Louis sperava che la sua sessualità non fosse tanto ovvia per l'amor del cielo! «Beccato!» dice però con un sorriso. «Comunque sono versatile, posso interpretare qualsiasi ruolo.»
«Capisco.» dice Harry con una strana luce negli occhi. Oh a Louis piace quella luce. «Quindi per te non è un problema stare sotto.»
Harry, Harry, Harry. Non flirtare con Louis, sei nel suo territorio, non puoi vincere. «Harry, tu sei passivo, non appropiarti di ruoli che non ti appartengono, suvvia.» Potrebbe giurare che ci sia un ghigno sul volto del riccio se non fosse che Louis si sta trattenendo dal voltarsi verso di lui.
«Chi ti dice che io sia gay?» chiede quello con un tono divertito. Stupido, stupido Harry, non sai giocare.
Allora Louis si volta e con un sorrisetto afferra un lembo della t-shirt di Harry sollevandogliela leggermente. «Questa maglia Harry, urla gay da tutte le parti.»
Harry abbassa lo sguardo sul proprio petto ritrovandosi una stupida fantasia a fiori rosa con un unicorno blu che cavalca un arcobaleno. Quella è la sua maglia preferita però, che Louis si fotta. O che lo fotta, è uguale. «Dunque, ora che ci siamo dichiarati la nostra omosessualità a vicenda, dovremmo fare qualcosa tipo, non so, commentare il bel culo di Beckham?»
«Oppure scopare.» Ops. Louis, sempre il solito birbantello. No comunque, potrebbero farlo sul serio, due ragazzi in crisi ormonale a cui piace il pene beh, devono approfittare di certe occasioni che la vita regala loro.
«In un'altra vita, Louis.»
Stupido e ingrato Harry. Louis gli porge su un piatto d'argento il sesso più bello della sua vita e rifiuta? O è un gentiluomo o è un coglione. Propende per la seconda.
«Te ne pentirai, riccio.»
Harry gli strizza l'occhio e «Non credo.» gli dice. «Però, potrei sempre cambiare idea.»
Mossa astuta e provocatoria la sua, ma Louis sa di poter vincere a quel tacito gioco, basta solo rimanere concentrati. «Dimmi come.»
«Questo lo devi sapere tu.» gli risponde con un altro occhiolino. «Comunque il tuo bel cuginetto è lì che ti guarda con aria minacciosa, penso tu debba andare, ci vediamo presto Culo Bello.» e  con quelle parole lo molla lì in mezzo al nulla, con uno Zayn incazzato e un'erezione ormai dura nei pantaloni.
Fottuto Harry, in un solo senso ancora per poco.

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Capitolo 3
*** Guardare un film in 3D è come tua mamma dopo un orgasmo, inquietante. ***


Guardare un film in 3D è come tua mamma dopo un orgasmo, inquietante.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush



 
Louis ama Zayn, davvero. Lo ama, se gli incesti non gli facessero schifo lo sbatterebbe contro il muro e lo bacerebbe come se non ci fosse un domani, ma fortunatamente un domani c'è e domani Louis andrà al cinema con Zayn, Niall e zan zan zan.. Harry. 
Sì, forse Zayn non ne era così felice dopo tutto perchè effettivamente Louis si era auto invitato inventando di aver sempre voluto vedere Titanic in 3D, rovinando così i piani romantici di suo cugino. In realtà Louis odia Titanic, per lui se Di Caprio non avesse recitato in quel film avrebbero potuto bruciare la pellicola e gettarla in mare tranquillamente.
Figuriamoci in 3D con il ghiaccio che sembra letteralmente cadergli addosso.
«Dai ti prego, portatemi con voi.» aveva detto con un broncio che Zayn, con il tempo, aveva imparato ad ignorare. «Ti preeego.»
«Louis, ma sai che io e Niall ti ignoreremo, vero?» ovvio che lo sapeva, lo sapeva benissimo, per cui «E allora fai portare un amico, Liam ha detto che non ci vuole venire a vedere Titanic, deve preparare un esame boh.» dice.
«E dimmi un po', cugino, questo amico dovrebbe essere alto e riccio?» chiede con un sorriso beffardo e i pugni sui fianchi. Zayn è intelligente o è Louis che è dannatamente prevedibile? No, ma che dite, Zayn è intelligente, super intelligente, intelligenterrimo. «Beh, anche un culo fantastico e un nome che inizi per H e finisca con Arry, ma non sono schizzinoso.»
Così dopo mezz'ora di conversazione durante la quale Zayn aveva deciso che pur di non sentire la voce acuta di suo cugino l'avrebbe portato con sè, Zayn chiama Niall chiedendogli gentilmente di portare una dama di compagnia al povero e solo Louis.
Niall aveva acconsentito e dunque aveva invitato Harry alla loro uscita.
Il giorno dopo Zayn e Louis prendono il treno per Londra, incontrano Niall e Harry fuori la stazione e insieme si incamminano verso il cinema. 
«Quindi..» dice Harry con voce calma e cadenzata «hai chiesto di me.»
Zayn e Niall camminano vicini un po' più avanti, Louis riesce a vedere le loro mani unite, è felice per suo cugino.
«In realtà avevo chiesto un panino sul treno.» risponde Louis con tono disinvolto, è basso in confronto a quel bestione di Harry e si sente un po' a disagio al suo fianco, però Louis Tomlinson non è mai a disagio giusto? Sono gli altri a sentirsi a disagio con lui, con i suoi modi eccentrici e quella voce troppo acuta per un ragazzo. Eppure Harry gli tiene testa in maniera quasi spaventosa. Sì insieme sono spaventosi eppure sembrano perfetti.«Però Zayn non me l'ha comprato.»
Harry ridacchia, sapeva che Louis non avrebbe mai ammesso che avesse chiesto a Zayn di lui, però gli piace stuzzicarlo, e deve dire che ci riesce bene. «Beh allora, se non mi vuoi me ne vado, anche se sappiamo benissimo entrambi che mi vuoi, mi vuoi eccome.»
«Ti voglio nudo nel mio letto, ma penso che per ora mi debba accontentare di sederti vicino mentre vedremo Titanic in 3D.» L'aveva ammesso? Gli aveva davvero detto di volerlo nel suo letto senza vestiti? Harry non può crederci che l'abbia fatto, si, insomma lo sospettava però Louis gliel'ha detto, così, con una fottuta nonchalance.
«Odio il 3D, è inquietante.» dice quindi cambiando argomento «Un po' come immaginare tua madre dopo un orgasmo, magari lo stesso orgasmo che ti ha dato vita, ci pensi? Non è inquietante?» Louis deve ricredersi, pensava di averne conosciuti di pazzi, ma Harry li batte tutti con un distacco di 100 punti. 
«Io non so cosa tu prenda la mattina per uscirtene con queste frasi, ma giuro che lo voglio provare anche io.» Entrambi ridono, e a Louis piace ridere con Harry. Ovviamente gli piacerebbe di più vederlo gemere sotto di sè, accaldato e eccitato nel suo letto ma anche questo è okay. Bisogna andare per gradi.
Arrivati al cinema Zayn e Niall si siedono in fondo alla sala, nascosti da sguardi indiscreti, Louis si augura che non scopino durante la scena della festa sulla nave perchè quella parte è figa, soprattutto perchè è la parte in cui la nave va a sbattere contro l'iceberg.
Harry e Louis decidono, quindi, di lasciare loro un po' di privacy accomodandosi su delle poltrone più avanti. Le luci si abbassano poco dopo, in sala c'è poca gente giusto qualche coppietta vomitevole che inizia a pomiciare già dalla presentazione dell'etichetta cinematografica.  «Harry» sussurra piano all'orecchio del riccio «guarda quei due, sembrano si stiano mangiando la faccia.»
Harry si volta verso la coppietta indicata da Louis ed effettivamente sembrano che più che baciarsi stiano cercando di divorarsi a vicenda. «Dai però il ragazzo non è male.»
Louis sbuffa teatralmente. «Che ti frega di quel tizio quando hai davanti un modello di intimo bellissimo e dotatissimo.» Harry sgrana gli occhi stupito «Ti hanno preso?» chiede quindi con un filo di entusiasmo nel tono.
«Ovvio, dubitavi del mio culo?»
«Del culo no» dice con un sorrisetto. «Ma di quel "dotatissimo" si.»
Louis sbuffa nuovamente e gli si avvicina all'orecchio «Guarda che se vuoi possiamo testarlo.»
Harry in un momento è scosso da un brivido che gli fa rizzare tutti i peli delle braccia, la voce di Louis così vicina e il fiato caldo sul collo--oddio! Non si era nemmeno accorto che Louis gli avesse preso una mano e ci stesse giocando carezzandogli il palmo con il pollice. Non può guardarlo in faccia, non ce la fa, se lo facesse lo bacerebbe sicuramente e non vuole che accada. Il loro rapporto è così bello ma tremendamente instabile, se ci fosse un bacio ce ne sarebbe anche un altro e un altro ancora, non conosce nemmeno il suo cognome per Dio!
«Io l'ho visto, Louis.» gli ricorda. «so come sei fatto lì sotto.»
Louis sghignazza, gli aveva detto di non averlo guardato, certo. Certo, Harry, come dici tu. «Beh ma quel che conta è lo spessore. Dimmi un po' preferisci un bel Colosseo massiccio o una stupida e fragile Torre Eiffel?»
Okay, Harry è pazzo, e fin qui ci siamo, ma Louis che inizia a comparare il suo pene al Colosseo anche non scherza in fatto di salute mentale. Diciamo che sì, Dio li fa e poi li accoppia. Li fa male, ma li accoppia.
«Io direi che una bella Torre di Pisa va più che bene.» No, okay,  qui davvero stanno dando i numeri, anzi i monumenti. In ogni caso Louis ha ancora la mano di Harry tra le sue e non ha nessuna intenzione di lasciarla andare, è grande, decisamente più grande della sua.
Una volta lesse che la dimensione del pene è direttamente proporzionale alla grandezza della mano, Harry dunque sta messo bene, molto bene. Altro che Torre di Pisa, Harry c'ha la Muraglia Cinese!
«Leonardo è stato il mio primo amore.» gli confessa con un sorriso sghembo, ricorda ancora quando sua madre lo sorprese a baciare una rivista con un - a parere di Louis - orgasmatico primo piano di Di Caprio.
Ad Harry sta iniziando a sudare la mano, è una situazione alquanto imbarazzante, Louis potrebbe pensare che faccia schifo, e in effetti fa schifo, ma questi pare non accorgersene perchè sta premendo i loro palmi l'uno contro l'altro. «Harry, guarda! La tua mano è gigantesca.»
«Non solo la mano, caro Louis.» dice ridacchiando, ma dentro sta urlando come sua sorella alla vista di Nick Jonas, che pena.
Louis ride di rimando e «Io te l'ho detto, possiamo testarlo. Sono un po' dubbioso.» confessa colpendogli la spalla con la propria.
Intanto sullo schermo del cinema Rose sta per lanciarsi dalla nave e quel figo, ma coglione, di Jack la salva. Louis pensa che abbia fatto la più grande puttanata della sua vita, prima salva la tipa e poi muore perchè è una vacca e non riesce a salire sulla porta di legno. Figo. Louis spera di morire in un modo molto più estremo, magari lanciandosi dal Big Ben o dandosi fuoco sulla testa della Statua delle Libertà.
«Ho casa libera, potresti venire da me.» E  O D D I O, Harry ha appena invitato la sua nuova fantasia erotica a casa, la stessa fantasia che ora lo sta guardando con gli occhi sgranati e sul cui volto compare un sorrisetto compiaciuto.
«Vorrei tanto, ma non posso lasciare Zayn da solo in un treno alle dieci di sera. Ha bisogno del suo bodyguard.» dice colpendosi il petto due volte. Harry ride e scuote il capo, quel tipo è impossibile pensa. Insomma si aspettava che per lo meno accettasse e lo trascinasse subito fuori dal cinema, eppure..
«Non credo che Zayn abbia bisogno di una guardia del corpo, tanto meno se quella sei te.» Sta insistendo, perchè sta insistendo? Non dovrebbe insistere. Harry, santo Dio, frena.
«Sono cintura nera di judo. Attento a come parli ragazzino.»
«Zitto, nano.»Harry sfila la mano dalla presa di Louis per poggiargliela sulla faccia e contorcercela in una smorfia adorabile.
Louis non è adorabile però. Louis è il sesso. Louis è il sesso con il culo più bello del mondo.  Louis è un film porno live. Louis è l'incarnazione dei più famosi porno attori esistenti. Louis è un provocatore di prima categoria. Louis è la causa delle sue erezioni da circa tre settimane. Louis è Louis.
 «I nani sono ottimi arrampicatori.» dice annuendo come a dar più intensità alle sue parole. «Non ci vuole molto che arrivi fino al tuo bel faccino per schiaffeggiarlo.»
Il film finisce 90 minuti dopo, Harry e Louis, si rendono conto di non aver nemmeno indossato gli occhiali per il 3D solo ai titoli di coda quando le luci si accendono e compaiono Niall e Zayn con entrambi gli occhiali sul naso. Quindi loro lo avevano seguito il film. Harry e Louis si guardano imbarazzati, erano stati distratti l'uno dall'altro che il film era come se non ci fosse.
«Dunque» inizia Niall con un sorriso beffardo sulle labbra «che abbiamo qui? Due piccioncini?» dice con uno sguardo misto tra l'indagatore e il divertito.
Zayn ha la mano in quella del biondo, sono teneri. «Dite la verità, quando avete limonato da uno a gay forevah?»
Louis sbuffa alzandosi dalla poltroncina rossa invitando Harry a fare lo stesso, sorpassa suo cugino e il fidanzato rifilando loro un' occhiataccia. «Noi andiamo a fare una passeggiata, ci vediamo alla stazione Zayn.»
Escono dal cinema e una folata di vento colpisce i loro volti scompigliando i capelli di Harry che gli ricadono lisci sulla fronte. «Come mai mi hai portato via? Non potevi mandarli a quel paese come tuo solito?» chiede sistemando il ciuffo dietro un orecchio. Louis guarda verso l'orizzonte, gli cammina vicino con le mani nelle tasche del jeans.
«Che credano quel che vogliono, non mi interessa. Poi Zayn lo sa che mi piaci.» la bomba è stata sganciata, ma questa è solo una parte del tacito gioco tra quei due.  Harry boccheggia incerto su cosa dire, c'è una bella differenza tra "ti voglio nudo sul mio letto" e "mi piaci" perchè "mi piaci" va oltre del sano sesso occasionale. A Louis piace Harry, e non solo fisicamente, ma anche il suo carattere ambiguo così complementare con il suo. 
Ma poi Louis gli rifila un sorriso tutto denti bianchi e dritti e a Harry il cuore sprofonda nel petto, posandosi sui polmoni e approfittando ber ballarci su in stile Just Dance. Riesce a immaginare il suo cuore muoversi a tempo e i polmoni illuminarsi a ritmo. «Dai che lo avevi capito, quindi non fare quella faccia da fesso.» Ma non aveva capito proprio un bel niente invece, tutte le sue convinzioni sono andate a farsi fottere dal cazzo grosso di Louis. Ora la sua mente è costellata da dubbi come "la Terra è tonda?", "Superman esiste?", "Obama è davvero il primo presidente americano nero?", "Justin Bieber è davvero un cantante?"
«Ahah, certo! Ovvio che avevo capito.» mente colpendogli il braccio con un pugno. Louis annuisce e «quindi per te è okay?» chiede. «Intendo il fatto che tu mi piaccia.»
Gli sta bene? Gli sta davvero bene? Si che gli sta bene, anzi è super felice e-oddio- forse anche a lui piace Louis. Si gli piacerebbe prenderlo in culo da lui, ma anche uscirci e fare cose come Zayn e Niall. Incontrarsi, chiacchierare, andare al cinema, baciarsi. 
Però non può dirglielo no? Perchè magari poi va male, Louis potrebbe capire che Harry è solo un bel culo da fottere e lasciarlo e farlo soffrire.
«Si si, tutto okay.» dice con un sorriso sghembo. «Anche tu non sei male.» aggiunge però.
Louis gli mette un braccio intorno alle spalle sollevandosi sulle punte. «Ovvio che non sono male, anzi! Sono meraviglioso, bellissimo, dotatissimo, intelligentissimo, dotatissimo, simpaticissimo, dotatissimo, aspetta ho già detto dotatissimo?» Harry gli colpisce il fianco con il gomito ridacchiando con Louis.
Arrivano in stazione poco dopo, si accomodano su una panchina in attesa di Zayn e Niall persi chissà dove. «Come ti chiami Lou?» gli chiede Harry cacciando il cellulare dalla tasca dei jeans.
«Louis?»
«No, intendo, come ti chiami su facebook.» Quello è un vero invito a risentirsi e sta volta non tramite i loro amici, ma personalmente, tramite messaggio. Il numero di cellulare è ancora troppo presto però.
«Louis W. Tomlinson.» gli dice con un sorriso, ed Harry scrive qualcosa sul touch screen del suo iPhone. 
In quell'istante arrivano anche Zayn e Niall e stanno.. correndo? Perchè corrono?
«Louis muoviti! Stiamo perdendo il treno.» gli urla Zayn da lontano, Harry guarda lo schermo del telefono e «A che ora avevate il treno?» chiede.
«Alle dieci e nove.»
Harry sgrana gli occhi e «Allora corri! Sono del dieci e otto.» dice spingendolo via. Louis inizia a correre, si volta appena indietro vedendo Harry che lo saluta con una mano e Zayn baciare velocemente Niall sulle labbra, subito dopo suo cugino gli è vicino. Per un pelo riescono a salire sul treno prima che le porte si chiudano.  Niall e Harry sono sul binario che li guardano e li salutano.
Con un sospiro Louis si siede accanto a Zayn su un sedile in fondo al vagone, prende il cellulare e apre facebook.
Una notifica: Harry E. Styles ti ha inviato una richiesta d'amicizia.

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Capitolo 4
*** Se un cammello ti aggredisce è perché puzzi di stupido. ***


Se un cammello ti aggredisce è perché puzzi di stupido.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush



 
Harry E. Styles: Louuuuuuuu!!! xx
Louis W. Tomlinson: Haz! xxxxxxxx
Harry E. Styles: quando vieni a trovarmiiii? :( #missu
Louis W. Tomlinson: Quando vuoi <3 #missu2
Harry E. Styles: io ti voglio adesso :((
Louis W. Tomlinson: Adesso non posso :( 
Harry E. Styles: Dove sei?!
Louis W. Tomlinson: Sono uscito con Liam, ti ricordi di lui? Te ne ho parlato l'altro giorno.
Harry E. Styles: Si mi ricordo. Che fate? :)
Louis W. Tomlinson: scegliamo un costume per la fiera del fumetto di sabato. Liam è un nerd! Mi trascina sempre a Manchester per accompagnarlo, è tipo fissato.
Harry E. Styles: wow! Da cosa ti mascheri? :)
Louis W. Tomlinson: Pensavo da Elle di Death Note, ho bisogno solo di una parrucca! Aha hxx
Harry E. Styles: Non so chi sia :( 
Louis W. Tomlinson: E' un genio, un miracolo della mente umana. Leggi il manga e capisci!
Harry E. Styles: Non era Liam il fissato? :P
Louis W. Tomlinson: Opss!
Harry E. Styles: io conosco solo Spideman! lol
Louis W. Tomlinson: Allora vieni anche tu! Ti mascheri da Spiderman!
Harry E. Styles: Lo dici solo perchè vuoi vedermi in calzamaglia! :(
Louis W. Tomlinson: Beccato! ;)
Harry E. Styles: fanculo Lou.
Louis W. Tomlinson: Scherzo, è anche un pretesto per vederti <3 Invita Niall, noi convinciamo Zay.

Harry E. Styles: Okay, ma non ti dico da chi mi maschero! ;)
Louis W. Tomlinson: Ma non è giusto! :(
Harry E. Styles: Ily, ci sentiamo più tardi ho dello shopping da fare! ;))
Louis W. Tomlinson: Malvagio!!
Harry E. Styles è offline.
Quella conversazione risaliva a mercoledì, Louis ed Harry parlavano ormai incessantemente su Facebook, era tipo un'ossessione, si sentivano notte e giorno, da quando si svegliavano fino a prima di addormentarsi, qualche volta avevano utilizzato Skype, ma Louis si era lamentato della cattiva definizione della webcam di Harry e quindi lo avevano abbandonato continuando a scriversi nella chat.
Comunque Louis, ora, è a Manchester travestito da Elle, ha una parrucca nera, dei Jeans larghi e sdruciti e una maglietta bianca e slabbrata, ha anche uno spesso strato di ombretto scuro sotto gli occhi per simulare le occhiaie. L'ombretto lo aveva chiesto alla madre che lo aveva guardato con una faccia spaventata. «Figlio mio, ti prego, non diventare un trans» gli aveva detto. Louis aveva riso, non ci pensava proprio a diventare una donna, era fiero di essere nato maschio, aveva un bel rapporto con il proprio corpo anche essendo dell'altra sponda.
Zayn, alla sua destra, è travestito da Zoro di One Piece, ha colorato i capelli con una lacca verde e ai fianchi ha due enormi spade prestategli da Liam. Quest'ultimo ha optato per un travestimento semplice, per quanto la Mark 42 di Iron Man sia definibile semplice.
In ogni caso sono all'entrata della fiera, dentro c'è un sacco di gente per cui avevano deciso di incontrarsi con Niall e Harry all'esterno.
«Da cosa ha deciso di travestirsi Niall?» chiede Liam, con un tono interessato. Ovviamente era stato lui a truccare Zayn e Louis, come tutti gli anni. 
«Goku super sayian.» dice guardandosi in giro. Effettivamente c'erano tanti Goku super Sayian, troppi. Merda.
«Livello?»
«Over Nine Thousand?» chiede Louis ridacchiando. Liam sbuffa esasperato, si chiede come faccia ad essere amico di simili ignoranti. Non tanto Zayn, quanto .. Louis! L'unico manga che aveva letto era stato Death Note, aveva visto solo Dragon Ball Z, e conosceva la sigla di One Piece. Liam era deluso.
«Ma che ne so Lì, non gliel'ho mica chiesto.»
Louis, dunque, decide di sfruttare il 4G del suo nuovo costosissimo IPhone, e inviare un messaggio su facebook ad Harry sperando gli risponda.
Louis W. Tomlinson: Dove siete? xx
Harry E. Styles: All'entrata e voi? xxxx
Louis W. Tomlinson: Anche, non ti vedo :(
Harry E. Styles: mandami una tua foto, ti cerco io ;)
Louis, dunque, si scatta una fotografia in cui fa un occhiolino ed invia.
Harry E. Styles: Ti vedo, sei bellissimo xxxxxxxxxx
Louis W. Tomlinson: Vieni qui! Sono curioso :( p.s. lo so xx
Poco dopo Louis si sente picchiettare una spalla, si volta ed incontra uno sguardo verde, lo stesso sguardo che ha sognato una o due notti. Harry.
«Harry!!!» esclama abbracciandolo, erano tre settimane che non si vedevano, era giustificabile il suo comportamento, no? No. Cioè un po'. Harry lo abbraccia di rimando ridendo della piccola statura di Louis, sono carini pensa Zayn.  
Quest'ultimo appena si volta trova al suo fianco Niall con una parrucca bionda sparata in aria e una tuta arancione stretta in vita dalla cintura di un accappatoio blu. In meno di un nano secondo sono l'uno sulle labbra dell'altro. Liam trova che Zoro e Goku non siano l'OTP ideale che aveva in mente, ma sono accettabili in fin dei conti.
«Ciao Liam, sono Harry.» il ragazzo si risveglia dai suoi pensieri quando il riccio gli si para davanti porgendogli una mano fasciata da un guanto giallo. «Ciao Harry! Da cosa sei travestito?»
Harry sorride, sembra fiero del proprio costume. «Da Super Harry.» dice annuendo e battendo un pugno sul petto. Louis nota che proprio sotto il pugno ci sono due lettere "SH"
«Harry, non dirmi che questo doveva essere il supereroe che aveva intenzione di creare il fumettista.» Non è propriamente scandalizzato, di più. Harry è in una tutina rosa e gialla, sembra un marshmallow, non ha intenzione di dirglielo però, forse più tardi.
«Si!» dice il riccio entusiasta «Non è fighissimo?»
Ma anche no, a sto punto preferisce i capelli color vomito di Zayn, o la tuta carota di Niall.
«E la sua specialità quale sarebbe?» chiede ridendo «Il power bottom?»
Zayn e Niall quasi si soffocano con le proprie salive, Liam arrossisce e qualche ragazzo che li ha sentiti ridacchia sottovoce. Forse era stato cattivo, ma quel costume era indecente, e non gli andava di farsi vedere in giro con quel marshmallow gigante. Non dava una buona immagine di Elle, super genio anglo-italo-russo-giapponese. Tsugumi Ōba avrebbe vomitato.
«Ehy..» Harry mette su un piccolo broncio che fa sorridere Louis. E' tenero Harry vestito di rosa, sembra una polpettina poco cotta in fondo.
«Non preoccuparti, Har, qui vendono tanti costumi, uno per te lo troviamo.» dice quindi trascinandolo via. «Ciao ragazzi, ci vediamo più tardi.» Detto questo Louis ed Harry spariscono dietro una calca di ragazzi mascherati.
Liam saluta dunque Zayn e Niall recandosi dal gruppo di Nerd con cui si ritrova ogni anno, sono tutti travestiti da Iron Man, ovviamente in armature diverse pft.
Louis ed Harry camminano vicini, ogni tanto si fermano vicino una bancarella, comprano qualcosa e poi continuano il giro. Harry cammina leggermente più avanti di Louis che, approfittando del momento, getta l'occhio sul fondo schiena di Harry. Strano che non ci sia segno di mutande o boxer, quella tutina è stretta, strano non ci siano.
«Harry ma per caso indossi un tanga?» Il riccio si volta di scatto colpendo per sbaglio un bambino vestito da Naruto, e guarda con occhi sgranati Louis. «Si nota parecchio?»
Oh mio Dio. Oh. Mio. Dio. No vabbè, questa Louis deve scriverla su twitter appena torna a casa perchè, aiuto, Harry indossa delle mutande da donna. E diciamo pure che a Louis sta nascendo l'insana voglia di vedere il culo di Harry fasciato da beh.. dal nulla.
«Io l'ho notato.» dice trattenendo una risata «mi spieghi perchè?»
«Mia sorella ha detto che si vedeva il segno delle mutande e mi ha prestato uno dei suoi tanga..»
Louis è convinto che la famiglia Styles abbia davvero qualche problema di salute mentale, forse qualcosa di ereditario e inguaribile.
«Sai i cammelli hanno un olfatto molto sviluppato.» dice Louis continuando a camminare. Harry lo segue a testa bassa. «Ti ha mai aggredito un cammello, lì allo zoo?»
«Si.. una volta uno dei cammelli mi morse una spalla.» Ricorda ancora quando Niall lo portò in ospedale preoccupato che il veleno del cammello -si okay, anche Niall ha dei problemi- potesse trasformarlo in una specie di Cammello-Man. 
«Secondo te perchè lo fece?» Louis si guarda in torno, la bancarella che sta cercando sembra essere da nessuna parte. «Perchè puzzi di stupido, Harry.»
«Non ho capito.»
«Appunto.»
Harry sbuffa e prende la mano di Louis. Non sa perchè lo fa, solo gli va di farlo. Potrebbero sembrare una coppia, è vero, ma non gli interessa e poi, non gli dispiacerebbe nemmeno se scambiassero Louis per il suo fidanzato. Harry deve ammettere che stare con Louis è bello, parlargli è bello, guardarlo è bello. Probabilmente è bello anche prenderlo in culo da Louis, ma questo non può davvero saperlo.
Louis, quando Harry gli prende la mano, quasi ha un infarto. Spesso è lui a fare il primo passo, cioè Harry è sempre stato il "passivo" della situazione, accettava quello che Louis faceva, ora invece, ha preso lui l'iniziativa, non gli dispiace questa versione del riccio.
Finalmente quando Louis intravede la bancarella di Jack Sparrow, tira Harry per la mano e corrono verso di essa. «Dove mi stai trascinando Lou?»
«Ora vedi.»
Sulla bancarella ci sono bandane, bracciali, orecchini, anelli, pantaloni sdruciti e camicie deformate. «Jack Sparrow, Louis? Sul serio?» Si, sul serio. Louis acquista un pezzo di ogni articolo e trascina Harry in uno dei bagni.
«Indossa questi.» gli dice porgendogli la busta con il travestimento da pirata. Harry annuisce e «Mi tiri giù la lampo?» chiede. Louis fa cenno di sì con il capo e fa voltare Harry verso lo specchio. La cerniera è nascosta da alcuni ricci e con un amano li sposta constatando che sono davvero morbidi come sembrano.
Non può immaginare quanto potrebbe essere rilassante tirarglieli durante una scopata mentre Harry è voltato di schiena ed è appoggiato ad un fottutissimo lavandino. Perchè c'è un lavandino? Perchè un bagno. Dio, Louis sta impazzendo.
Fa scivolare lentamente giù la lampo scoprendo le spalle toniche di Harry che rabbrividiscono all'aria fresca. La lampo scende più del previsto, quasi all'altezza del sedere, Louis riesce a vedere l'orlo del tanga dove la linea della schiena sparisce. Harry ringrazia con un sorriso e sfila la tutina gialla, rimanendo dunque in perizoma. Un perizoma rosso e in pizzo per giunta.
Louis ucciderà la sorella di Harry, se lo sente. Spera per lei di non incrociarla mai durante la sua vita. Cercando di darsi un contegno Louis porge ad Harry dei pantaloni di cotone grigio scuro ed una cintura di similpelle con la quale allacciarli in vita. In seguito Harry tira fuori dalla busta la camicia bianco sporco scollata sul petto e l'indossa.
«Già inizi ad avere l'aspetto di un pirata, metti questa.» Louis caccia una bandana blu scuro dalla busta ed Harry la lega in testa, poi prende gli anelli e i bracciali e infine l'orecchino. «Come facevi a sapere che porto l'orecchino?» chiede stringendo tra le mani un pendente a forma di croce.
«Ho visto una tua foto su facebook.»risponde quello alzando le braccia. Si, aveva guardato le foto di Harry, tutte le foto di Harry per la precisione. Ed erano 1353, ecco.
Il riccio annuisce e si volta nuovamente verso lo specchio, infila l'orecchino nel buco e «Come sto?» chiede guardando Louis dallo specchio.
«Per adesso, a novanta.» Harry, arrossisce furiosamente, non si era nemmeno accorto di essersi piegato tanto. Stupido specchio troppo basso.
«Intendo vestito così.»
Bene, come può stare? Bene. Harry sta sempre bene. «Staresti molto meglio nudo sul mio letto, ma anche così non sei male.» dice con un occhiolino. 
Harry rotea gli occhi al cielo trattenendo una risata, doveva aspettarsi un commento del genere da Louis. «Se vuoi un giorno vediamo.»
«No, meglio di no, potrebbero scoppiarmi le palle poi.» risponde con un sospiro. «Per l'afflusso di sperma sai com'è.»
Harry ride di gusto, Louis è davvero troppo per lui. «Direi che ora ci sei vicino però.» constata indicandogli la patta voluminosa dei Jeans.
Oh merda. 
In un nano secondo Louis porta le mani sul rigonfiamento per nasconderlo, ma Harry ride ancora di più sedendosi sul bordo del lavandino. «Vieni un momento qui.» dice prendendolo per un braccio e avvicinandolo a sé. Louis si posiziona tra le gambe aperte di Harry ancora a testa bassa, troppo imbarazzato per guardarlo in faccia. Con un dito il riccio gli solleva il volto, sono quasi alla stessa altezza. Harry si piega in avanti, i ricci solleticano la guancia di Louis e «non vergognartene, io non sono messo meglio.» gli sussurra all'orecchio. Louis abbassa lo sguardo sui pantaloni larghi di Harry, poi torna a guardarlo. Harry annuisce.
Entrambi ridono di loro stessi e di quanto quella situazione fosse assurda, due ragazzi gay chiusi in un bagno con un'erezione pulsante nei jeans. La soluzione forse è una ma nessuno dei due ha davvero intenzione di metterla in pratica. Forse.
«Se vuoi posso darti una mano con il tuo "problema"» dice Harry portando una mano sul fianco di Louis e infilando l'indice in uno dei passanti. Sul viso di Louis compare un ghigno soddisfatto e «Sicuro che ne saresti capace?» chiede accarezzandogli un polso.
«Dimmelo tu.» Harry porta l'altra mano sul "problema" di Louis, palpando il rigonfiamento attraverso il tessuto spesso dei Jeans. Louis sgrana gli occhi e guarda Harry sconvolto, sta per dire qualcosa, ma un gemito improvviso dovuto ad un tocco più deciso del riccio glielo impedisce.
«Ti prego Harry» dice poggiando la fronte sulla spalla del ragazzo «b-basta.»
Harry, quindi, rimuove subito la mano come scottato. «Qualche problema?» chiede preoccupato. Louis scuote il capo «No, ma.. non così. Non qui. Non adesso.»
«Pensavo ti facesse piacere..» dice il riccio con un filo di voce. In fondo Louis aveva sempre fatto allusioni e non pensava davvero che potesse respingerlo. Cioè.. no. 
«Mi fa piacere, solo che..» inizia staccandosi piano dalla presa ancora forte di Harry sul suo fianco. «Io non ti piaccio Harry, non voglio che la nostra amicizia ne risenta.»
Dio davvero Louis pensa di non piacere ad Harry? Lo stesso Harry che si chiude in bagno minimo tre volte al giorno facendosi una sega pensando a lui? Lo stesso Harry che gli chiede foto per poi salvarle in un album chiamato "Louis <3"? Lo stesso Harry che ha una voglia assurda di baciarlo dalla prima volta che si sono incontrati? 
«Louis..»
«No Harry, ti prego.» dice interrompendolo «No. Io ci tengo al nostro rapporto quindi, facciamo finta non sia successo nulla. Okay?»
Harry si ritrova ad annuire. Se Louis non è ancora pronto non sarà di certo lui a dargli fretta. Entrambi escono dal bagno a testa bassa dimenticando lo stupido costume rosa accanto al lavandino. Beh, qualcuno lo troverà e lo brucerà al posto di Louis, tanto meglio.
«Duuunque Haz, che vogliamo fare?» chiede con un sorriso, in giro ci sono tante attrazioni, cacce al tesoro, corsi di disegno e body painting. Harry, però indica una macchinetta per le fotografie e «Facciamoci una foto!» dice trascinandolo verso la cabina.
Da lì ne escono due ragazzi, una vestita da Cat Woman e l'altro da Batman, si tengono per mano, sono carini. Harry, dunque prende per un braccio Louis e lo fa sedere sulle ginocchia. Nella cabina c'è solo un posto, sparatelo adesso.
Harry seleziona una cornice stile pellicola e clicca il bottone Start. «Fai qualche faccia buffa Lou.»
3..2..1.. CLICK: Harry e Louis che sorridono come due idioti.
3..2..1.. CLICK: Harry copre gli occhi a Louis che mima una faccia spaventata.
3..2..1.. CLICK: Harry stringe le spalle di Louis in un abbraccio e Louis mima una faccia rilassata
3..2..1.. CLICK: Harry schiocca un bacio sulla guancia di Louis il quale porta una mano all'altra guancia mimando un espressione sconvolta.
Escono dalla cabina ridendo e ritirano le quattro fotografie. Louis decide di prendere la prima e la terza, Harry felice porta in tasca le altre due.
Louis controlla solo in quel momento il cellulare e nota che ci sono 14 chiamate perse di Zayn, 23 di Liam, 5 di un numero sconosciuto probabilmente di Niall, e 5 messaggi minacciosi anche quelli di Zayn.
"Dove siete brutti stronzi?"
"Louis ti frullo il gatto e te lo faccio ingoiare"
"Fottuto nano rispondi al cellulare!!!!"
"Louis, giuro ti castro."
"Ti distruggo il Death Note, sai che lo faccio."
«Non sapevo che Zayn fosse un tipo violento.» commenta Harry sbirciando i messaggi. «Devo dire a Niall di star attento.»
Louis ride e prende Harry per il polso, mentre con l'altra mano compone il numero di Zayn.
«Louis, allora sei vivo! Dove cazzo state? » Zayn è decisamente arrabbiato, Harry sorride a Louis che mima uno sguardo scocciato.
«Ciao Zayn ti stai dIvertendo?» chiede falsamente. Louis ed Harry sfilano tra la gente evitando stupidi ragazzi con scritto "free hugs" sulle magliette.
«Louis, dove siete?» 
«Siamo davanti la bancarella di Dottor Who. Voi?»
«Io, Liam e Niall, siamo nel reparto fast food. Raggiungeteci.» detto questo  Zayn chiude la chiamata.
Harry guarda Louis curioso e «Dove stiamo andando?» chiede. 
«Dagli altri, sono al fast food.» Harry annuisce e segue Louis in silenzio sentendo bruciare quella porzione di pelle che Louis stringe ancora.
Zayn, Liam e Niall sono seduti a terra, in un angolo del prato, davanti a loro ci sono qualche lattina di birra e dei tovaglioli sporchi. «Avete mangiato?» chiede Liam dopo che Harry e Louis si sono seduti con loro. Entrambi scuotono il capo. Zayn sospira e «Niall vi ha conservato un hot dog e un pacco di patatine, mangiate screanzati che non siete altro.»
Gli occhi di Louis ed Harry si illuminano, non si erano accorti di essere così affamati. Dopo tutto  però erano stati impegnati in altre cose ben più interessanti. Spazzolano via tutto il cibo in pochi minuti, dopodichè Liam guarda il telefono e avverte tutti che il loro treno è tra solo mezz'ora.
Gettano via i rifiuti perchè «Dobbiamo rispettare il nostro pianeta» dice Harry e tutti insieme si avviano verso l'uscita. 
Zayn e Niall si salutano con un bacio, Harry saluta Liam con un abbraccio, cosa che dopo farà anche Niall. Louis ed Harry invece restano a guardarsi, leggermente rossi in volto, imbarazzati. Il riccio è il primo a parlare «Ci sentiamo su facebook, okay?» chiede con un sorriso sghembo. «Okay.» Louis annuisce e sorride di rimando.
Zayn sposta malamente il cugino e saluta Harry con un abbraccio. «Ci vediamo ragazzi.»
Louis rivolge un ultimo sorriso ad Harry prima di raggiungere Zayn e Liam più avanti.
In treno, Louis ripensa alla scena del bagno, di quello che Harry aveva intenzione di fare e della faccia delusa che aveva fatto quando gli aveva detto di fermarsi. Dalla tasca caccia le due fotografie che avevano scattato prima di raggiungere gli altri. Sospira prendendo poi il cellulare e collegandosi a facebook. La prima notizia però lo fa sorridere.
Harry E. Styles ha cambiato immagine del profilo.
Nella foto c'è un pirata che bacia Elle di Death Note.



In questo capitolo c'è tutto ciò che amo, dalle fiere del fumetto ai dialoghi tramite messaggi. 
Elle è davvero il mio personaggio preferito e farlo interpretare da Louis è stata una delle cose più belle che potessi mai fare, una soddisfazione personale insomma.
Scusate per la parte del bagno, se fa schifo è perché non sono abituata a descrivere scene di sesso.
 

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Capitolo 5
*** Quando studi non specialistici confermano che bere ammoniaca fa crescere il pene ***


Quando studi non specialistici confermano che bere ammoniaca fa crescere il pene.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush



 
Louis quel giorno capisce una cosa. Certo, nella sua vita aveva capito tante cose, ma quella era particolarmente interessante.
Louis è sdraiato sul divano dell'appartamento che divide con suo cugino e Liam, quest'ultimo è seduto di fronte a lui su una sedia a dondolo, regalo di sua nonna, e tra le mani ha un taccuino su cui riporta qualche frase. Zayn dietro di lui spia cosa scrive, se glielo chiedeste però, vi risponderebbe che non ha capito un cazzo.

«Mh.» mormora il ricercatore prima guardando il taccuino e poi il ragazzo steso sul divano. «Cosa Lì?» Louis è ansioso, un po' troppo. La sua mente è sempre stata qualcosa di troppo oscuro, anche per sè stesso. Zayn sostiene che abbia ereditato il cervello di loro Zia Ambrogia, morta durante un esorcismo.
Si, un esorcismo al suo criceto.
Comunque, Liam emette un altro «Mh» e si acciglia, rileggendo più volte le frasi sul taccuino. «Mmmmh.»
«Cosa, Liam? COSA?» e Louis è immobile su quel divano, legato da alcune funi che Zayn aveva utilizzato per provare la sua capacità nel fare nodi, ma se non lo fosse stato probabilmente avrebbe cominciato a schiaffeggiare il suo amico per l'esasperazione.
«Louis sono preoccupato.» dice quindi Liam togliendosi gli occhiali e massaggiandosi con il pollice e l'indice gli occhi.«Forse dovremmo prendere un appuntamento.»
«A Louis serve uno psicologo?» chiede Zayn sbarrando gli occhi. Si okay, Louis aveva qualche problemino ma.. uno psicologo?
«Eh?» Liam si volta repentinamente verso Zayn «Cosa? No. Intendevo dall'oculista, mi sa di essere leggermente miope.»
Louis in un momento è libero delle corde e si getta su Liam che cade indietro. Si ritrovano entrambi sul pavimento, Louis è a cavalcioni sull'amico con un pugno pronto per colpire. «Liam mi spieghi che cazzo abbiamo fatto per due ore in questo fottuto soggiorno? Pensavo mi stessi facendo una visita o che ne so, qualcosa!»
Liam si stringe nelle spalle e «Guarda che tu eri già steso su quel divano, io ho solo preso la sedia e mi sono messo a correggere gli appunti.» dice. 
Louis sbarra gli occhi e «Ma mi stavi facendo delle domande!» replica stizzito. Zayn ridacchia perchè il suo timbro ha sfiorato quello di un soprano durante un acuto.
«Stavo solo leggendo ad alta voce!»
Louis sospira pesantemente passandosi una mano sul volto e scostandosi dal corpo di Liam. «Perchè non mi hai fermato quando ti ho risposto?»
«Pensavo stessi parlando nel sonno, che ne sapevo io!»
Louis ha capito una cosa quel giorno: deve cambiare coinquilini.

Harry E. Styles: Non ci credo! AHAHAH 
Louis W. Tomlinson: Te lo giuro! Harryyyyy devo cambiare compagnia. :(((
Harry E. Styles: Cambiala allora. x
Louis W. Tomlinson: E poi dove vado a vivere? Sotto un ponte? Il mio culo è troppo bello per i barboni!!
Harry E. Styles: Vieni a vivere da me ;)
Louis W. Tomlinson: anche adesso!
Harry E. Styles: Che aspetti allora? :(
Louis W. Tomlison: Che il tuo culo non mi attragga più. :(
Harry E. Styles: Ma il mio culo sarebbe felice di ospitarti!
Louis W. Tomlinson: Attento a come parli Styles, Louis Junior potrebbe capire male.
Harry E. Styles: Ha capito benissimo invece ;))
Louis W. Tomlinson: Altolà, cosa sono queste proposte?! 
Harry E. Styles: un modo per convincerti a venire a Londra. Sono due settimane che non ci vediamo Lou! :((
Louis W. Tomlinson: Lo so Haz, ma potresti venire anche tu qui qualche volta! :((
Harry E. Styles: Va bene per più giorni?
Louis W. Tomlinson: Certo! Posso mettere un materasso in camera, ne abbiamo uno in più xxx
Harry E. Styles: Ma io voglio dormire nel tuo letto :((
Louis W. Tomlinson: Vorrà dire che dormirò io sul materasso.
Harry E. Styles: con te stupido!
Louis W. Tomlinson: Harry..
Harry E. Styles: ti preeeego, ho paura del buio :(
Louis W. Tomlinson: E come fai lì a Londra? Dormi con Niall? 
Harry Styles: no, con il mio pupazzo. Si chiama Astolfo <3
Louis W. Tomlinson: Che bel nome, sul serio.
Harry Styles: Quando posso venire?
Louis W. Tomlinson: Più tardi possibile. Non mi piacciono gli eiaculatori precoci. ;)
Harry E. Styles: Daaaai.
Louis W. Tomlinson: Questo week end?
Harry E. Styles: Ci sto, fatti trovare alla stazione. 
Louis W. Tomlinson: Va bene. Ci sentiamo dopo Haz, Zayn sta rompendo. ily <3
Harry E. Styles: Ciao Lou xxxx
Louis W. Tomlinson è offline.

Venerdì dunque Louis è alla stazione, è da solo e sta aspettando che Harry arrivi. Pensa che quella notte dovrà dormire nello stesso letto del riccio, che probabilmente impazzirà e che le sue palle scoppieranno.
L'attesa è asfissiante, cammina avanti e indietro sul binario, una bambina lo indica e Louis riesce a percepire la madre dirle di star lontano da quel pazzo. Louis sbuffa, controlla l'orologio ancora una volta. Venti minuti. Si chiede perchè cavolo sia arrivato due ore prima in stazione.
Ah si, ora ricorda, Liam aveva cambiato l'orario di tutti gli orologi della casa perchè quella mattina doveva svegliarsi presto per andare all'Università. Dice che per far presto deve mettersi ansia. Okay.
"Il treno proveniente da Londra sta per fermarsi al binario 2. Allontanarsi dalla linea gialla"
Una voce metallica riporta Louis alla realtà, finalmente quel fottuto treno stava arrivando. Sospira e si siede sulla panchina sotto il tabellone degli orari. Cinque minuti dopo il treno fischia e si ferma, le porte automatiche si aprono subito liberano una calca di persone cariche di valigie e borsoni. Ringrazia il cielo che Harry non sia un nano, quando finalmente vede spuntare la sua testa riccia dietro quella di un uomo calvo con una barba lunghissima.
Solleva invano una mano per attirare l'attenzione del riccio, Harry continua a guardarsi intorno, sposta lo sguardo più veloce della pallina di un flipper. Louis allora si alza in piedi sulla panchina continuando a sbracciarsi, finalmente Harry pare notarlo e gli sorride salutandolo con una mano.
In meno di un secondo è sotto Louis ancora sulla panchina. «Ehy Lou, che sei cresciuto in due settimane?» chiede ridacchiando. Louis annuisce e «Non sai cos'altro è cresciuto!» dice con un sorriso beffardo.
«Louis Junior è diventato Louis senior?»  Oh se gli era mancato Harry, sembrava quasi respirare un'altra aria, vivere un'altra vita. «Esattamente.» conferma con un occhiolino
Harry sbuffa e «Abbracciami va.» suggerisce. Apre le braccia e Louis vi ci si fionda saltandogli in braccio. Restano stretti per un'infinità di tempo. Louis stringe le cosce attorno ai fianchi di Harry che lo sorregge dal sedere. Il binario prima pieno è ora vuoto, ci sono solo un paio di vucumprà e qualche uomo in giacca e cravatta che aspetta il prossimo treno.
«Mi sei mancato.» sussurra Harry all'orecchio di Louis. Questi è mosso da un brivido che gli gela la schiena, spera tanto che Harry non si sia accorto di nulla. «Io o il mio fondo schiena?»
Il riccio emette un "mmh" di riflessione prima di «Entrambi» dire e pizzicargli una chiappa. Louis sbuffa schiaffeggiandogli la nuca, poi però gli stringe le braccia al collo in un attimo di affetto improvviso. 
«E questo abbraccio cos'era?» chiede Harry con un sorriso furbo. Louis nota che però agli angoli della bocca ci sono due fossette profondissime. Si chiede se lo sia anche il suo culo.
«Coccole pre sesso.»

Harry, constata Louis, che seppur alto come un fottuto-e sottolineiamo fottuto-grattacielo non è in grado di portare una valigia. «Senti ma questi muscoli a cosa sono dovuti?» chiede tastandogli un bicipite «non dirmi che sono tutte seghe.»
Il riccio lo spintona contro lo stipite della porta d'entrata sbuffando un «non sono un disperato come te.»
Louis rotea gli occhi ridacchiando. In effetti Louis e la masturbazione sono un tutt'uno, ma ovviamente Harry non deve saperlo quindi «Sappi che scopo più di Rocco Siffredi.»
La casa è vuota, Liam è a lezione e si fermerà dai suoi compagni di università, Zayn, invece, è dall'estetista per una ceretta. Beh se si vuole fare il modello, devi avere la pelle liscia come il culo di un bambino. Louis ringrazia il cielo di non aver bisogno di una ceretta completa per le pubblicità di intimo poichè gli inquadrano solo il culo.
«Comunque..» inizia Harry buttandosi sul divano. «Sai perchè Rocco Siffredi ha il pene lungo?»
Ecco, ci risiamo. Harry sparerà una delle sue solite cazzate tipo "E' andato da Willy Wonka è si è fatto tirare il pene, come il tipo del film." Che poi farsi maneggiare il pene da Willy Wonka, quando Willy Wonka è Johnny Depp, non sarebbe male ma comunque.
«Beve ammoniaca.»
Eh no, non ha senso.
«Come scusa?» chiede accigliandosi. Okay che Louis è stupido, ma sa bene che l'ammoniaca è tossica per l'uomo. Come cavolo può Siffredi bere ammoniaca e scopare ancora bene? Non ha senso.
«Sul serio, l'ho letto su un blog. Praticamente dice che Rocco bevve un litro di ammoniaca quando era piccolo e in un botto si trovò un cannone nelle mutande. Ha scoperto che l'ammoniaca non è tossica e che berla fa crescere il pene.» Harry sembra convinto, non ha le solite fossette e i suoi occhi non sono lucidi. O è un ottimo attore o è un coglione.
«Dove l'hai letto? Rispostepercoglioni.com?»
Harry in un momento si illumina e sorride. «Oddio lo leggi anche tu?» 
No aspè, no. Esiste sul serio? Dio santo ma..
«Harry, è un blog per ignoranti. Ti rendi conto che è una presa per il culo vero?»
No, Harry non se ne era reso conto, pensava finalmente di aver trovato un blog interessante e intelligente. Certo, aveva letto il nome, ma pensava fosse per depistare la gente così che i veri geni lo visitassero. Ma si sbagliava, sbagliare è umano dopotutto e Harry non è mica un fauno.
Magari lo fosse, i piedi da capra lo hanno sempre affascinato. Anche la posizione, ma quello è un aspetto secondario.
«Lascia perdere Haz, sei un caso perso.» dice Louis mimando un'espressione rassegnata. Per ripicca, però, Harry afferra il ragazzo per un braccio e se lo tira addosso sul divano.
La loro posizione, se qualcuno entrasse in casa, risulterebbe davvero equivoca. Harry è steso sul divano, Louis è su di lui con le ginocchia attorno ai fianchi e la testa sul suo petto, il riccio gli circonda le spalle con le braccia e ha un'espressione beata.
«Harry?»
Il riccio gli accarezza la schiena con le sue grandi mani. Immagina come sarebbe graffiarla durante del sesso selvaggio.
«Harry?»
Una mano finisce tra i capelli lisci di Louis, arrotola attorno al dito una ciocca e con le altre massaggia la cute.
«H-Harry?»
Harry sbuffa seccato. «Cosa Lou?»
Le guance del ragazzo si colorano di rosso e tossicchia un po' prima di «Il tuo amico lì sotto è sveglio.» dire.
Cazzo.
Si, esatto. Cazzo in tutti i sensi. Cazzo. Riflettiamo un attimo sulle condizioni di Louis, povero ragazzo frustrato sessualmente, cotto del ragazzo che gli sta premendo la propria erezione contro il suo Louis Junior. Come potrebbe reagire Louis? Come dovrebbe reagire Louis? Dovrebbe solo legarlo al divano come un salame e scoparlo violentemente finchè non gli esca il suo cazzo dalla bocca per quanto l'abbia spinto dentro, ecco cosa dovrebbe fare.
Ma purtroppo Louis non lo fa, perché Louis ha un piano. Louis sa benissimo di piacere ad Harry, per favore, si vede da lontano un chilometro e non è miope come quel cazzone di Liam, Louis semplicemente vuol vedere quanto Harry riesca a resistere prima di prostrarglisi ai piedi e implorarlo di penetrarlo con la potenza di Godzilla.
Harry semplicemente si stringe nelle spalle e «senti chi parla» replica. 
Non sembra a disagio, per Dio perchè non sembra a disagio? Forse dovrebbe.. ma no. Non può.
Così «si ma tu indossavi un tanga.» dice sfuggendo alla presa di ferro di Harry. Una gocciolina di sudore gli riga una tempia, la sua temperatura corporea è aumentata di due gradi. Ora capisce la febbre da cavallo, quell'insana voglia di cavalcare qualcuno, deve essere per forza quello.
«Senti non ricominciare con questa storia.» borbotta tornando a sedersi come una persona decente. In effetti Louis in quelle settimane non aveva fatto altro che prenderlo in giro, ancora rideva, si ma insomma chi non lo avrebbe fatto? 
«Gemmina non vuole prestarti più le mutandine?» chiede pizzicandogli un fianco. Harry si contorce per il dolore e gli rifila uno sguardo assassino, assassino ovviamente per una mosca perchè Harry non potrebbe uccidere nessuno con quella faccina d'angelo. 
Il riccio sbuffa ma «Ne ho un paio in valigia, se vuoi te le presto.» dice poi con un occhiolino. «Il tuo culo ci starebbe d'incanto.»
Ovvio, Styles. E quasi quasi Louis ci fa un pensierino, solo che un filo tra le chiappe sarebbe fastidioso, ma chi bello vuole apparire...
Dio quanto è diventato gay in quest'ultimo periodo? Non che prima non lo fosse ovviamente, cioè. Solo che da quando ha conosciuto Harry, la sua Louisa interiore scalpita per uscir fuori. E Louis glielo permette. 
«Un giorno lontano Styles.»
«Quando scoperemo le indosserai.»
«Chi ti dice che lo faremo?»
«Louis, lo sanno anche i cammelli dello zoo che lo faremo.» dice con un sospiro. «che sia amore o no.»
Si però non è giusto, Harry è tenero anche quando parla di sesso, non va bene. Di questo passo sarà Louis a cedere, sarà Louis a implorarlo di aprire le gambe e accoglierlo.
La loro tacita sfida aleggia nell'aria, un'aria ormai troppo calda, o è Louis che sta andando a fuoco?
Aspettate, è davvero Louis che sta andando a fuoco, letteralmente. «HARRY!» strilla «POSA QUELL'ACCENDINO.»
Subito è in piedi, la camicia che ha indosso in un momento è a terra e il piede di Louis la calpesta tentando di spegnere le fiamme.
«Tu sei un pazzo Harry.»
«Scusa, volevo far scoccare la scintilla.»

Zayn è tornato a casa, le sue gambe sono lisce e prive di peli, come un po' la sua lingua quando «Avete già scopato?» chiede.
Pur di evitare le scomode e inopportune domande di suo cugino, Louis trascina Harry con sè in camera e chiude la serratura a chiave. Inutile dire che in questo modo non fa altro che aumentare i dubbi di Zayn che ridacchia mangiando un gambo di sedano.
Per mantenersi in forma ovviamente.
«Cambiati e dormi Styles.» comanda Louis, stendendosi sul letto. Louis è già senza maglietta poichè la camicia che indossava Harry gliel'aveva bruciata, e non sa quando togliersi i pantaloni. Per cui se Harry si addormentasse sarebbe meglio.
«Ma io voglio stare sveglio tutta la notte, fare un party hard, e scambiarci i segreti.» replica con uno sguardo sognante. «Inizio io, il mio segreto è.. mangio le banane al contrario.»
Con una lentezza estenuante Harry si toglie la felpa e la getta a terra. «Tocca a te.»
«Dormi Haz.» lo ammonisce Louis. Cavolo si era dimenticato della questione privacy. Voi direte "ma Louis fa le pubblicità di intimo, è sempre nudo" Certo okay, ma quello è un lavoro, lì si tratta di mettersi in mutande davanti ad un malato di sesso gay cotto del suo culo sodo.
Non che non lo fosse anche lui ma.. beh ecco. 
«Va bene, mi spoglio e dormo.» sbuffa slacciando i pantaloni e calandoli giù. Ha un paio di boxer neri aderenti, l'autocontrollo di Louis è messo a dura prova. In un minuto Harry è nel letto, e sembra quasi dormire.
Louis finalmente inizia a calarsi i pantaloni e indossa il suo pigiama preferito, quello con le navicelle spaziali. Harry sta dormendo solo in boxer, quindi meglio coprire più pelle possibile pur di non entrare in contatto con quella del riccio.
Dopo essersi finalmente infilato il pigiama, scosta le coperte e raggiunge Harry a letto.
«Belle le tue mutande rosse, Lou.» dice Harry voltandosi verso di lui e abbracciandolo.
«Fanculo, Styles.» Quella sarà una luuuunga notte.

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Capitolo 6
*** Quando Harry Potter diventa un porno vuol dire che sei un frustrato sessuale. ***


Quando Harry Potter diventa un porno vuol dire che sei un frustrato sessuale.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush



 
Quella notte Louis non chiude occhio, no, non è il corpo caldo schiacciato sulla sua schiena la causa, e nemmeno il pene premuto sul suo culo a distrarlo, ma sono le chiacchiere infinite di Harry a tenerlo sveglio.
Louis è disteso su un fianco e fissa la parete blu alla quale è appoggiato il letto, Harry, invece, lo abbraccia da dietro, una coscia sul suo fianco e un braccio attorno al petto del ragazzo, il mento è nell'incavo tra la spalla e la guancia di Louis. Lo ha praticamente imprigionato.
«Lou.» lo chiama, gli accarezza una guancia con il pollice, traccia il contorno della mascella e del mento, sorride contro la schiena del ragazzo. «Lou?»
Louis sospira, non può resistere alle carezze di Harry, alle sue braccia che lo circondano, proprio no, non è così che deve andare.
«Louuu?» Harry sa che Louis è sveglio, lo capisce dal respiro pesante del ragazzo e dai piccoli fremiti che scuotono il suo corpo quando gli accarezza una parte del volto.«Louis?»
«Dimmi Harry.» E' quando gli risponde che il riccio stringe la presa attorno al petto del ragazzo, Louis profuma di mare e non riesce a spiegarselo perchè, insomma, il mare è a davvero troppi chilometri da casa sua. A meno che non abbia qualche litro di acqua marina da parte e vi ci faccia il bagno, proprio non capisce come possa essere possibile. «Qual è il tuo film preferito?»
Louis ci pensa su per qualche istante, pensare quando il ragazzo che ti piace è praticamente appiccicato al tuo culo è difficile, quindi scusate se ci mette un po' eh. «Credo.. Avatar.»
Harry, contro ogni aspettativa di Louis, inizia a ridere come un pazzo, tanto che Zayn urla un «Harry ha finalmente visto il tatuaggio "insert here" sul tuo culo?» dalla sua stanza. Louis sbuffa, un po' per la risata di Harry, un po' per la frase sconveniente di Zayn--diciamoci la verità, tutte le frasi di Zayn sono sconvenienti.
«Non ridere tu.» borbotta mettendo su un broncio che Harry, seppur con il buio che aleggia nella stanza riesce a riconoscere. «Scusa è che.. Avatar? Ti piacciono lunghi e blu, Lou?»
Il ragazzo rotea gli occhi, possibile che Harry pensi subito ai doppi sensi? Che gli stia rubando il mestiere? «Diciamo che mi accontento che siano lunghi, poi magari compriamo un prefervativo blu e risolviamo il problema.»
Harry ride ancora chiedendo «E questo tuo lato da passivo?» che Louis ribatte con un «Tutti hanno un lato da passivo.»
Improvvisamente Louis non ha più fottutamente caldo tra le braccia di Harry, anzi, si trova bene, la temperatura è ottimale e la sua gamba sul fianco non è più così pesante. Imporvvisamente Louis si rende conto di quanto lui ed Harry siano dannamente complementari. Quella sfida, oh quella sfida rende tutto molto più divertente.
«E il tuo, Harry?»
Harry diciamo che non ha un film preferito in quanto gli unici film che vede sono porno gay, ma se dovesse davvero scegliere direbbe «Harry Potter.»
«Solo perchè ha il tuo nome.» sbuffa Louis stringendosi di più tra le braccia del riccio, quando se ne accorge però si blocca istintivamente vergognandosi per il gesto appena compiuto. Harry scuote il capo, i ricci solleticano il lobo di Louis e «No, solo perchè mi ricorda un porno.»
Ah beh. A stento si baciano nel film, sicuramente ricorda un porno, cioè. Harry Potter? Le migliori seghe regà, sul serio. Voldemort poi è talmente eccitante, Dio, Louis potrebbe venire al solo pensiero del suo non-naso. Cristo, davvero, come potete non averci mai pensato? Silente poi che gran figo, carriera da porno attore assicurata. Voi scherzate, Harry ha occhio.
«Harry.. sei un frustrato sessuale, da quanto non ti fai na bella scopata?» 
Louis si volta verso il riccio, ora sono l'uno di fronte all'altro, la coscia di Harry si fa spazio tra quelle del ragazzo, c'è  una strana compatibilità di corpi, in ogni posizione. Louis si chiede se fosse possibile mettere  in pratica tutto il kamasutra con Harry, probabilmente si, ma hanno tempo per provare.
Il letto è troppo piccolo per quell'energumeno di Harry, si vede, si percepisce dalle dita strette alla vita di Louis come un appiglio, dal bacino spinto contro quello del ragazzo, è tutto così schiacciato. «Ti devo confessare una cosa.»
Louis annuisce, gli occhi gli si chiudono, ha sonno, è stanco e la vicinanza di Harry lo stordisce ancora di più, per cui non crede che riuscirà a capire ciò che il riccio sta per confessargli. «Sono vergine.»
«Io capricorno, siamo compatibili?» chiede con uno sbadiglio. 
Harry sospira. «Non ho mai fatto sesso, Louis.»
Per svariati minuti Harry non riceve risposta, ciò che aveva detto era sì sconvolgente, ma, insomma, mica così tanto da fare scena muta! Quando però Harry sente Louis russare scoppia a ridere, stava dormendo! Lui gli confessava di aver un culo innocente e Louis dormiva. Un clichè assurdo.
Louis, però, è bello quando dorme, sulle labbra c'è un accenno di sorriso, gli occhi chiusi e rilassati gli donano un'aria angelica, e la frangia che gli ricade liscia sulla fronte rende tutto ancora più meraviglioso. Solo un'improvvisa voglia di pisciare rovina quel romantico momento, così Harry è costretto ad alzarsi e uscire dalla camera alla ricerca di un bagno.
Dopo due minuti di ricerche inutili, il riccio decide di rivolgersi a Zayn e chiedere indicazioni per un fottuto gabinetto che pare essere scomparso. Forse però non lo hanno davvero, forse appartengono ad una religione in cui i gabinetti sono venerati e non possono essere utilizzati. Tipo l'islam e le mucche. Se fosse così, però, perchè avrebbe incontrato Louis proprio in un gabinetto? Per cui, si fa coraggio e bussa alla porta della camera di Zayn.
«Se avete bisogno di un preservativo, vi dico già che è Niall ad averli con sé, io non sono autorizzato». Con queste parole, Zayn, accoglie Harry in camera sua. Il riccio resta perplesso sulla soglia della camera. Quindi è Niall l'attivo.
«Non.. non ho bisogno di un preservativo. Avete un bagno?»
Zayn scuote il capo. «No, la facciamo in giardino.» dice amaramente.
Harry sta già per uscire e raggiungere il giardino quando realizza che beh.. non hanno un giardino. «Ma voi non avete un giardino.»
Zayn annuisce. «E allora perchè cazzo chiedi se abbiamo un bagno? Ovvio che ne abbiamo uno.» nel lamentarsi però, con un dito indica una porta dietro di lui. «Ce n'è uno in ogni camera da letto. Puoi usare il mio, se vuoi.»
Harry, in circostanze normali avrebbe rifiutato e avrebbe detto che avrebbe utilizzato il bagno di Louis, ma in quel momento sarebbe stato capace di pisciare anche nel vaso di fiori sul comodino di Zayn, quindi ringrazia e si precipita nel bagno. 
Ne esce un minuto dopo con le mani umide intente ad asciugarsi sulla stoffa dei boxer. «Grazie» dice a capo chino. Un po' si vergogna ad essere nella stanza del cugino di Louis, è.. imbarazzante.
«Devo farti due domande, Harry.» Zayn batte due volte il palmo sul copriletto, segno di raggiungerlo e sederglisi accanto. Harry annuisce e si siede vicino al ragazzo. In quel momento i suoi piedi nudi sono qualcosa di davvero interessante.
Ora che ci pensa potrebbe comprare un anello per le dita dei piedi, i vucumprà sulla spiaggia ne hanno sempre uno. Fa figo.
«Dimmi un po' Riccio, hai qualche malattia sessualmente trasmissibile?»
Si aspettava un interrogatorio da Zayn, insomma è il cugino del ragazzo a cui ha quasi fatto una sega, qualche domanda se l'aspettava, ma.. ecco, non proprio questo genere di domande.
«No» dice di riflesso. «Non credo.»
Zayn annuisce, si passa un dito sul mento continuando a fissare il volto di Harry. «Se non ne sei sicuro, utilizzate il preservativo. Non ho voglia di perdere un cugino prima del previsto.»
Harry scuote il capo con veemenza. «No, no! Non ti preoccupare.» dice «Non avevamo neanche previsto.. di avere rapporti.»
Zayn è evidentemente preso in contropiede, sul volto gli si dipinge un'espressione confusa, poi punta lo sguardo verso la scrivania per poi riportarlo sul riccio. «E io che ho comprato a fare dei tappi per le orecchie?»
Harry si stringe nelle spalle scuotendo il capo. Zayn sospira«Niall mi aveva detto che tu eri partito con l'idea di farti sfondare da mio cugino.. Harry sei passivo?»
«Si, credo.» risponde balbettando. In realtà non può davvero saperlo, non ha mai avuto rapporti sessuali, è come chiedere ad un celiaco "Ti piace il pane?". La risposta è si, ma se poi gli facesse schifo? Non può saperlo, non ha provato.
Zayn gli batte un cinque e «Benvenuto nel club.» dice.

Harry torna in camera leggermente sconvolto, la famiglia di Louis è strana sul serio, ed è anche deluso dal suo collega, insomma, pensava stesse sotto! Comunque Harry torna sotto le lenzuola con Louis, sono le due di notte, non ha intenzione di sprecare quelle ore importanti per dormire, non ha fatto un viaggio di tre ore solo per dormire nel letto di Louis. Certo, come aveva detto Niall, era partito con l'obbiettivo di scopare con Louis in quel letto, non di dormirci come due coniugi ormai troppo annoiati per avere rapporti, per cui «Lou» lo chiama toccandogli un braccio. «Louuis?»
Il ragazzo emette un verso di disapprovazione e, cogliendo Harry di sorpresa, lo abbraccia portandoselo addosso, ancora più vicino. Mugugna un "cazzo" poi un "mio" e in seguito "tuo" e "culo" mentre strofina una guancia contro il petto nudo di Harry.
Sembra tanto l'inizio di un porno quello. Harry stringe le spalle di Louis, tanto vale abbracciarlo. Louis russa, russa parecchio, il riccio trova quel suono davvero buffo, ridacchia sottovoce all'ennesimo "ornc" del ragazzo. «Louis, sembri un maialino.» mormora sollevandogli la punta del naso con un dito. «Un eccitantissimo maialino, altro che Peppa Pig, te sei Porno Pig.»
Harry sa di star paralando da solo, eppure non può farne a meno. «Se ti svegliassi, potrei farti un pompino. Ti va un pompino Lou? Una volta mi hai detto che ho le labbra adatte, potremmo provarle.» In risposta riceve uno sbuffo di Louis, ancora troppo addormentato per udire davvero le parole di Harry. «Comunque sono acquario, Lou.»
Per un secondo Louis sembra essere quasi cosciente, mormora un «per questo ti piace il pesce.» e torna a russare contro il petto del riccio. Questi rotea gli occhi al cielo, sbuffa per la risposta a doppio senso di Louis, e sospira. I suoi piani erotici sono effettivamente saltati. un po' gli dispiace, però la vista di Louis addormentato e stretto contro il suo petto compensa il vuoto presente nel suo culo.

Il mattino dopo Louis si sveglia su un materasso diverso, è più duro del suo ed ha una molla rotta che fuoriesce dal tessuto. Quando il materasso, però, sbadiglia, si rende conto che non è un vero materasso, ma che è steso su Harry e la molla rotta non è altro che l'erezione di quest'ultimo che preme contro la sua coscia. Cerca di sollevarsi ma sue braccia sono strette attorno al busto, muoversi per lui è impossibile.
«Buongiorno Louis.» lo saluta poco dopo Harry. Le braccia non accennano a mollare la presa.
«Ciao, Harry.» saluta «Da quando ti sei dato al materassaggio?»
Harry aggrotta le sopracciglia e «materassaggio?» domanda confuso. 
Louis annuisce. «Sono steso su di te come se fossi un materasso» spiega. «Perché?»
«Dovresti saperlo tu.»
«Sei tu quello che è stato sveglio tutta la notte continuando a darmi fastidio.» dice risoluto. «Ora mi spieghi come sono finito su di te.»
Harry mima un' espressione ferita «Non te lo ricordi?» chiede con voce tremante.
Louis si acciglia. «Che dovrei ricordare?» Harry finge di asciugarsi una lacrima all'angolo dell'occhio. «La nostra prima scopata.» dice singhiozzando. «L'hai definita indimenticabile.»
Louis sgrana gli occhi, non può aver scopato con Harry e non ricordarsi nulla, è impossibile. «Chi è stato il passivo?» chiede.
«Tu.»
Un ceffone risuona nella stanza, il volto di Harry è bicolore, e la mano di Louis è ancora a mezz'aria. «Non farmi più prendere infarti del genere.»
«Non ci credi?» chiede il riccio massaggiandosi un guancia.
«Che tu sia stato attivo? Questo non potrebbe succedere neanche tra cento anni, Haz. Ovvio che non ci credo.»

Escono dalla camera mezzi addormentati, raggiungono la cucina con passo trascinato, si siedono l'uno di fronte all'altro e crollano entrambi con la faccia sul tavolo. Zayn, a capo tavola, guarda con interesse i due ragazzi seduti con lui, cinque secondi dopo si alza, riempie una tazza d'acqua e la versa sulle teste dei due.
«ZAYN SEI PAZZO?» Louis è sveglio, in piedi sulla sedia e con un dito severo puntato contro il cugino. «Ti ammazzo!» con un balzo salta addosso al cugino che cade rovinosamente a terra battendo il culo sul pavimento freddo.
Harry, seppur bagnato come un pesce rosso in una vaschetta d'acqua, ride rumorosamente della buffa scena che gli si presenta davanti.
Louis è in ginocchio su suo cugino, un pugno a mezz'aria e uno sguardo incazzato rivolto verso l'ospite. «Cosa ridi che ha innaffiato anche te!» sbuffa rialzandosi e asciugando alla buona i capelli con uno strofinaccio.
«Siete buffi.» risponde semplicemente alzando le spalle.

In camera , Harry è intento a rivestirsi sotto lo sguardo vigile di Louis seduto sul bordo del letto, lo osserva attentamente indossare il jeans della sera prima e una maglietta bianca che caccia dallo zaino che ha portato con sè.
«Hai un tatuaggio sul culo o sbaglio?» chiede poi alzandosi e tastando una chiappa di Harry. «C-cosa? Come lo sai?» 
Louis ritira il dito e lo guarda, poi riporta il pollice sul sedere del riccio e cerca di cancellare qualcosa. «Come pensavo, fondotinta.» Sul sedere di Harry compare, sulla chiappa sinitra, un delfino stilizzato.
«Perchè lo copri?» gli chiede curioso.
«E' orribile, l'ho fatto per una scommessa.» dice rosso in volto, Harry portando una mano sul sedere.
«A me piace.» dice con un'alzata di spalle Louis. «E' carino, e poi rende il tuo culo più sexy.»
Harry ha un delfino su una chiappa. Harry non lo sa, ma anche Louis ne ha uno sulla chiappa destra.
Quello è destino.

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Capitolo 7
*** Fare boxe con un canguro aiuta a scopare meglio. ***


Fare boxe con un canguro aiuta a scopare meglio.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush



 
Non è che Louis non abbia di meglio da fare che pensare al cazzo di Harry, chiariamo. E' solo che adesso il suo culo è premuto contro la nascente erezione del riccio, perchè quest'ultimo ha avuto la brillante idea di farlo sedere su di lui in metropolitana, quindi è ovvio che il suo pensiero vada là, ecco. Beh possiamo pensare al gesto di Harry come un gesto di cavalleria, ma no. Non quando il vagone della metropolitana conta cinque persone compreso loro e una decina di posti liberi.
«Dove stiamo andando?»chiede Harry, una volta superata anche la quinta fermata. Sulla metropolitana sono saliti altri due uomini, in mano hanno delle 24 ore, sono vestiti di tutto punto e si tengono per mano. Sia Harry che Louis si soffermano sul quel particolare, entrambi immaginando come sarebbe andare in giro tenendo la mano all'altro.
«Al bar di mia cugina, ti piacerà.» Harry annuisce, e senza nemmeno farci caso, aumenta la stretta del proprio braccio attorno la vita di Louis. I due uomini si siedono di fronte a loro, le mani ancora intrecciate. Uno di loro li fissa con aria divertita, ha una mascella da cavallo e un ciuffo in testa che sfida la gravità mettendola k.o. Louis ed Harry fissano a loro volta l'uomo chiedendosi cosa diamine abbiano di tanto interessante per essere osservati in quel modo. Il centauro si piega verso il fidanzato--o marito?-- e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Questi, subito dopo solleva lo sguardo verso i due ragazzi accennando un sorriso. L'uomo cavallo, allora, solleva una mano e «Piacere, Nick Grimshaw.» dice. Harry e Louis si guardano per un momento interdetti, poi però il riccio annuisce ed entrambi stringono la mano al tizio.
«Harry.» «Louis.»
Il centauro sorride compiaciuto «I vostri nomi suonano molto bene insieme.» Il compagno alla sua sinistra annuisce. 
«Quanti anni avete?»
«Diciotto.» «Ventuno.»
Nick applaude due volte e «risposta corretta!» esclama. Harry solleva un sopracciglio, Louis, invece, si limita a corrugare la fronte. E' ovvio che è la risposta corretta, non sono tanto stupidi da non sapere da quanti anni abitino il pianeta Terra, da quanti anni respirino e da quanti anni bevano vino. No, non stupitevi, Harry beve davvero vino da diciotto anni, i genitori gli dicevano che bere vino fa bene e rende intelligenti. Altro che biberon con il latte il polvere. Harry solo vino beveva da piccolo. Louis è convinto che sia la causa dell'enorme vagonata di stronzate che il suo cervello è capace di pensare.
«Senta.. io non capisco cos-» Louis però viene interrotto bruscamente dall'alzarsi in piedi del centauro che occupa il posto accanto al loro. «Silenzio, ragazzo. Sono il proprietario di una radio locale, volevo aprire una rubrica per adolescenti e voi due mi sembrate perfetti.» dice. «Siete belli, sembrate simpatici e anche gay al punto giusto da farvi shippare dalle migliaia di ragazzine con gli ormoni sballati che inizieranno a seguire la rubrica. Che ne dite? Ovviamente verrete pagati. 200 sterline a puntata. Questo è il mio numero, adesso io e Nicco dobbiamo andare, mi aspetto una chiamata.» Detto questo il centauro e il cane da compagnia scendono, per mano, dal vagone lasciando Louis ed Harry con un bigliettino rosa shocking su cui è segnato un numero di telefono.
Louis ed Harry, però, hanno già un lavoro. Louis è impegnato come modello di intimo e da lì a qualche mese le foto del suo sedere saranno su una rivista di moda, Harry, invece, lavora allo Zoo come Niall, gli piace quell'ambiente, circondato da sterco di cammello e puzza di pesce marcio. No, diciamoci la verità, Harry detesta lavorare in quel posto, ma purtroppo è costretto a farlo se vuole continuare a vivere a Londra senza pesare troppo ai suoi genitori. 
«Che ne dici Lou?» chiede quindi al ragazzo che gli è seduto addosso. Louis sospira e «Secondo te com'è lavorare come speaker?» domanda.
In realtà non lo sa, non ci ha mai pensato, di certo una mattina non si è svegliato con il dubbio esistenziale di come sia fare lo speaker radiofonico, per cui si stringe nelle spalle e scuote la testa.
«Potrebbe essere un modo per passare più tempo assieme.» dice Louis grattandosi una guancia. Okay, non che voglia fare il fidanzatino romantico voglio-stare-con-te-sempre-e-per-sempre però, ecco, passare del tempo in compagnia di Harry, soli, in una cabina... "Stai giù santo Dio"
Harry osserva accigliato Louis schiaffeggiarsi la patta dei pantaloni, ma subito dopo i suoi pensieri tornano al pompino nella cabina radio che nella sua mente sembra daaaavvero interessante.«Io lavoro allo zoo, però.» dice sconsolato. Lascerebbe volentieri il suo posto di lavoro tra le scimmie assatanate per dirigere una rubrica radio con Louis, purtroppo però è legato a quell'impiego come se quello stesso lavoro fosse la condanna da subire dopo un patto con il diavolo.  Che davvero avesse stipulato un contratto con Satana? Forse incontrare l'anima gemella in un bagno è tutto un'accordo con il Signore degli Inferi, accordo che Lucifero gli fa pagare tenendolo rinchiuso in un fottutissimo zoo, con fottutissime scimmie e fottutissimi cammelli sbavosi.
Non ha appena definito Louis "anima-gemella", cioè si, l'ha fatto, ma non intendeva quello. O forse si? Si. E' ovvio che intendeva quello, l'ha scoperto quella volta nel bagno dello zoo quando Louis gli ha fornito senza timore le sue misure, l'ha scoperto la seconda volta che si sono visti quando Louis si è presentato allo zoo senza preavviso solo per rivederlo, l'ha scoperto al cinema quando l'ha portato via dalle domande inopportune di Zayn e Niall, l'ha scoperto alla fiera dei fumetti quando erano in quel bagno e l'ha fermato, l'ha scoperto a casa di Louis il giorno prima quando stesi nel letto, i loro corpi si incastravano in modo quasi perfetto.
«Non hai nemmeno un giorno libero?» Harry ci pensa su un minuto prima di annuire e «si, il sabato.» dire, che Louis gli stia indirettamente chiedendo di "provarci"?
Dal suo canto, Louis, si, gli sta dannatamente chiedendo di provarci, di passare più tempo insieme, di vedersi non più una volta ogni morte di Papa. Così «E allora facciamolo, chiamiamo Nick, gli chiediamo se possiamo fare la rubrica il sabato sera.» dice.
In quell'istante si aprono le porte alla fermata 7, la loro, Harry, quindi, si alza spingendo leggermente Louis che lo imita e prendendolo per mano trascina entrambi fuori dal vagone. Salgono in silenzio le scale che portano all'esterno, Louis si permette di osservare, da qualche scalino più in basso, il sedere dell'amico fasciato troppo stretto da un paio di skinny jeans neri. Non può non immaginare quel gran pezzo di culo indossare un tanga rosso, perchè Dio per quanto possa risultare strambo, i perizomi gli stanno divinamente.
«Allora Lou, dov'è il bar di tua cugina? Ho bisogno di un frullato tipo.. adesso.» Louis sbuffa salendo l'ultimo scalino e stiracchiandosi su di esso. Harry, invece, rotea gli occhi al cielo e, afferrandolo per il bordo della t-shirt lo tira definitivamente in strada. «Allora?»
«Cielo, Haz! Un frullato? Ma hai dodici anni?» 
Il viso del riccio si imbroncia mentre «fatti i fatti tuoi.» borbotta, incrociando le braccia al petto. Louis gli dà una pacca sulla schiena e «Seguimi» dice iniziando a camminare. Harry, rimasto indietro, improvvisa una corsetta, raggiungendo così il ragazzo.

Il locale di sua cugina è una specie di pub per bikers, tre bestioni sono seduti al bancone, tutti e tre indossano un giacchetto nero di pelle--Harry spera sia sintetica, perchè si, detesta lavorare in uno zoo, ma gli dispiace lo stesso per i poveri animali scuoiati al fine di creare giubbotti borchiati.-- in testa hanno una bandana e ai piedi degli anfibi spessi. Louis spera di non ricevere mai un calcio nel sedere da qualcuno indossante quella specie di calzature, potrebbe distruggergli la carriera. Eleanor, sua cugina, esce in quel momento dal bagno dipendenti, indossa anch'ella un giacchetto nero di pelle, degli skinny jeans simili a quelli di Harry e degli anfibi. Ha un forte trucco scuro sugli occhi e un rossetto rossissimo sulle labbra sottili, i capelli sono legati in un'alta coda e sulla testa ha un'immancabile bandana. Saluta con una spallata i clienti-probabilmente abituali-del locale e «LOUEEEEEH» strilla saltando in braccio al cugino. Louis ridacchia contro la sua spalla. «El, come va?» Sua cugina torna nuovamente con i piedi sul pavimento e «BENE!» dice colpendogli un braccio con un pugno. Harry, imbarazzato da quella scenetta, tossisce attirando così l'attenzione della proprietaria. Eleanor lo fissa per qualche secondo, poi si avvicina con indagatori al viso di Harry, poggia il pollice e l'indice sul mento del ragazzo e gli sposta il volto ovunque, come se stesse cercando qualcosa, poi però sorride e con un'altra pacca sulla spalla di Harry «sei gay!» gli dice con un sorriso a trentadue denti.
Se si fossero trovati in un cartone animato, in quel momento, sulla testa di Harry sarebbe comparsa una goccia e tre lineette verticali. Questi si volta leggermente teso? imbarazzato? scioccato? preoccupato? verso Louis che si stringe nelle spalle e «Eleanor ha un radar infallibile. Pensa che ha scoperto prima di me la mia omosessualità» dice.
Eleanor annuisce ed invita i due ragazzi ad accomodarsi al bancone.«Allora cocchi, che volete? Birra?»
Louis annuisce mentre Harry balbetta un «frullato alla banana» timido. La cugina di Louis dapprima lo guarda impassibile, poi però scoppia in una fragorosa risata come tutto il locale. «Louis! Ma con chi ti frequenti!» Il bestione seduto sullo sgabello accanto ad Harry gli mette una mano sulla spalla e «vuoi anche un unicorno rosa?» gli chiede ridendo, porta poi il boccale di birra alla bocca, una volta che lo ritrae i baffi sono pieni di schiuma che non perde tempo a pulire con un braccio tatuato.
«Bene cocco..»
«Sono Harry.»
«Bene Harry, niente frullato. Oggi solo birra.» Eleanor afferra due boccali da sotto il bancone che inizia a riempire di un liquido ambrato, Louis sorride alla cugina mentre Harry si rigira i pollici troppo in imbarazzo. «Ecco a voi.»
Entrambi i ragazzi ringraziano ed iniziano a bere dal proprio boccale. «Allora Haz, che ne dici del programma radio?» Louis ha sulle labbra un paio di baffi di schiuma, Harry è davvero tentato di leccarglieli via e lo farebbe se non fosse per il biker che gli è seduto accanto e che lo fissa attentamente da dietro la sua pinta di birra. Potrebbe essere omfobo e magari urlargli che fa schifo e iniziare a picchiarlo come in uno di quei film di Bud Spencer e Terence Hill. Persone-Harry in questo caso-che volano sui tavoli, donzelle impaurite che si nascondono dentro i bagni e stupidi uomini che tentano invano di fermare le furie.
«Che programma radio?» sente chiedere da Eleanor. La ragazza sta pulendo con un panno pianco un bicchiere e sembra abbastanza interessata alla conversazione di Harry e Louis.
«Nick Grimshaw, non so se tu sappia chi sia.» Eleanor scuote il capo, ma con un cenno invita Louis a continuare.«Ha chiesto a me e ad Harry di condurre una rubrica per adolescenti.»
«Ma tu non sei più un adolescente da ben due anni, Lou.» puntualizza allora sua cugina, perchè in effetti Louis di anni ne ha ventuno, l'adolescenza l'ha lasciata già da un po', ora è un uomo.
Louis prende un altro sorso di birra e «Nick ha detto che non ci sono problemi» dice. «E anche che siamo abbastanza gay da farci shippare.»
Harry arrossisce violentemente e voltandosi verso il biker al suo fianco nota che gli sta sorridendo. Gli manca anche qualche dente.
Vuoi vedere che quel bestione è anche gay?
Eleanor annuisce e «Fatelo, guadagnate qualcosa. O siete impegnati in altri lavori?» chiede scorgendo un velo di esitazione sui volti di entrambi i ragazzi.
«El, il tuo cugino super figo, ovvero io, è diventato un modello.»
«Non era Zayn il mio cugino super figo?»
Louis sbuffa. Simpatica sua cugina, simpatica quanto un palo in culo.
Però quello è relativo, cioè ad Harry probabilmente starebbe davvero simpatico quel palo.
Comunque «E tu che lavoro fai?» chiede Eleanor con un sorriso al riccio. Harry stringe tra le mani il boccale quasi pieno, ha la testa bassa, imbarazzato. «Io..»
«No!» lo interrompe. «Scommetto che fai boxe!» esclama. Eleanor gli tasta un bicipite e «Hai troppi muscoli.» conviene. La mano di Elenor è fredda ed Harry rabbrividisce a quel contatto, poi però scuote il capo e «No.» dice. «Non ho mai fatto boxe.»
Eleanor rivolge uno sguardo interrogativo a Louis che si stringe nelle spalle. «Non chiedermelo, sono scioccato quanto te.»
L'omone vicino ad Harry lo guarda accigliato per un momento e «Ma tu hai una faccia conosciuta.» dice. «Sei sicuro che non fai boxe? No, perchè io mi ricordo la tua faccia su un campo di boxe.»
Harry sospira. «E' mia sorella quella che fa boxe.» Si okay? Sua sorella è più mascolina di lui, ma adesso non mettiamoci a pettinare le zebre, grazieee. Eleanor schiocca due dita e «ECCO CHI MI RICORDAVIII» esclama saltando sul bancone e stringendo le guance del ragazzo «Gemma Styles? Gemma Styles è tua sorella?»
Quando Harry annuisce Eleanor fa finta di svenire, cadendo in braccio all'omone che la prende al volo. Louis, in tutto quello guarda con un sopracciglio alzato i tre, chi è adesso Gemma Styles? Come fa Eleanor a conoscerla?
«Scusa El, ma come conosci sua sorella?»
Eleanor si riprende in un secondo, sedendosi poi sul bancone di frotne al cugino. «Gemma Styles è una nuova promessa della boxe femminile, è grandiosa, potentissima, bellissima. Magari la conoscessi, non avrei perso tempo a farmela.»
Ebbene si, nella famiglia Tomlinson l'omosessualità è di casa. Anche Eleanor è omosessuale, spesso nessuno se ne accorge e quando qualche ragazzo le si avvicina finisce per tornare traumatizzato da dove è venuto. Sulla chiappa destra anche lei, come il cugino ha un tatuaggio, una farfalla per ovvie ragioni.
Harry tossisce imbarazzato, è okay quando lui e Louis parlano di quanto si scoperebbero a vicenda, ma sentire quel tipo di frasi riferite a sua sorella beh.. non è propriamente la stessa cosa. «Harry, ti prego, dimmi se è lesbica.»
Harry è una brava persona, non è il tipo da passare sul cuore di qualcuno con un carrarmato per poi incendiarlo e gettare le ceneri nell'Oceano Pacifico, ma sua sorella non è lesbica, proprio no per cui «Mi dispiace Eleanor..»
La ragazza solleva le spalle «Non fa niente.» dice tornando con il sorriso a illuminarle il volto. «Però ho ancora qualche dubbio, con una sorella che fa boxe.. sicuro di non aver mai provato?»
Harry arrossisce perchè si, una volta ha provato e non è finita granchè bene. «Ho indovinato vero? HO INDOVINATO» Elenor applaude sé stessa e caccia un urlo soddisfatto. «Racconta dai, hai gareggiato contro di lei?»
Il riccio scuote il capo, ancora rosso in volto «No? E con chi?»
Louis, dal suo posto accanto ad Harry ridacchia di nascosto perché solo Dio sa cosa può aver combinato Harry nella sua vita. Ingoiare un chiodo per diventare Iron Man? Harry l'ha fatto. Baciare dieci rospi per trovare il principe azzurro? Anche.
«Un canguro.» appunto.
Eleanor sgrana gli occhi e «Scherzi?» chiede. Louis le poggia una mano sulla coscia scuotendo il capo. «Fidati, non scherza.»
«Si ma era per un motivo valido!» esclama Harry offeso.
«Sarebbe?»
Questi trae un respiro profondo prima di «Gemma mi ha detto che fare boxe con un canguro aiuta a scopare meglio» dire e abbassare lo sguardo, adesso, decisamente imbarazzato.
Louis scoppia a ridere così come sua cugina. Solo la bestia accanto ad Harry rimane serio. «Ha funzionato?» chiede questo poggiandogli una delle sue mani enormi sulla schiena. «Se vuoi proviamo.»
Harry solleva di scatto la testa guardando inorridito il biker, Louis, invece in un moto di gelosia «ASSOLUTAMENTE NO» urla. Eleanor si gode la scena con un sorrisetto compiaciuto, suo cugino è dannatamente cotto. Se solo la sorella del riccio fosse stata una viva-le-tette avrebbero potuto fare delle belle uscite a quattro, mannaggia.
«Francis, lascia perdere il riccio, non vedi che quella pulce di mio cugino gli sta azzeccato come una piattola?»
Francis sospira e «Era per dire.» mormora. Ma Louis non vuole che lo dica, nè che lo pensi, nè che solo immagini di poter sfiorare il sacro culo Styles. No. E' suo. P-U-N-T-O.
«Senti El, è stato un piacere, ci si becca.» Detto quello Louis afferra la mano del riccio e lo trascina fuori al locale con sè.
 «Perchè ce ne siamo andati?» chiede Harry una volta arrivati in metropolitana. Louis non aveva parlato per tutto il tragitto, le loro mani però erano rimaste intrecciate.
«Ti ho solo parato il culo, Styles.» borbotta «In tutti i sensi.»

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Capitolo 8
*** Non solo la paura fa novanta. ***


Non solo la paura fa novanta.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
Louis non è tipo da metropolitane, lo scopre quando è costretto, per colpa della folla, a tenere la faccia sotto l'ascella di un nerd obeso. Fanculo alla galanteria, fanculo al bonton, è tentato di spostare a calci in culo la vecchietta seduta di fronte a lui che occupa due fottuti posti con la sua stupida borsa da palestra. «Che poi una vecchia con l'artrosi che ci va a fare il palestra? Che stia a casa e cucini ai suoi stupidi nipoti» mormora a denti stretti. Harry accanto a lui ridacchia sotto voce. «Dai Lou, pensa se fosse tua nonna e un ragazzino gli dicesse questo.» dice poggiandogli una mano sulla spalla. I suoi stupidi gesti di rassicurazione non calmeranno i nervi di Louis, proprio no.
«Prima di tutto, mia nonna non va in palestra quindi la situazione non si presenterebbe proprio.»
Harry sbuffa e scuote la testa, Louis sembra più mestruato del solito. «Forse se le chiedessimo gentilmente di spostare il borsone..»
«Sta indossando degli auricolari, Harry. Dimmi un modo gentile per levarglieli con tranquillità e non impiccarla con il filo.»
Harry annuisce solamente e facendosi spazio tra le persone raggiunge la vecchietta. Louis vede il riccio abbassarsi e sorridere alla donna che subito sfila un auricolare per prestare attenzione al ragazzo. Due minuti dopo Harry sta sventolando una mano, vittorioso, seduto accanto alla donna e richiamando l'attenzione di Louis. Quest'ultimo, senza farselo ripetere due volte raggiunge Harry e gli si siede sulle ginocchia.
«Grazie mille, signora.» ringrazia inspirando una boccata d'aria pulita. L'ascella di quel tizio puzzava quasi quanto lo sformato di patate di sua zia. Orrore.
La donna sorride a Louis e «Non c'è di che mio caro. Il tuo ragazzo mi ha spiegato che hai bisogno di riposo..» dice con uno sguardo malizioso. E no, quello non è un occhiolino vero? Non gli sta ammiccando.. Harry! Fottutissimo uomo cespuglio, che cavolo ha detto a quella stupida vecchia? «Senta Harry non è..»
«Oh Carmen, è stata così gentile a far posto al mio ragazzo, sa questa notte ci abbiamo proprio dato dentro.» Perchè Harry sta raccontando la sua vita sessuale-tra l'altro inventata-ad un'anziana?
Louis rifila uno sguardo assassino ad Harry che prontamente gli sorride. «Lou dai, Carmen non ti giudicherà solo perchè sei passivo.» Ed Harry ha superato il limite, dare del passivo a Louis William Tomlinson, l'attivo per l'eccellenza, colui che incula più di Rocco Siffredi, il mister fantastic del sesso, no, Harry non doveva permettersi. 
«Il tuo ragazzo ha ragione. Figliolo, nella vita, non solo la paura fa novanta! Non sono razzista verso i passivi. Stesso mio figlio è uno di loro, non potrei mai essere razzista verso coloro a cui piace prenderlo.» La vecchietta sta sorridendo, una mano rugosa è sull'avambraccio di Louis che sta tentando in tutti i modi di non scacciarla come se fosse un insetto schifoso. «Grazie, signora Carmen, la sua solidarietà verso noi passivi mi commuove. Harry dammi un fazzoletto, rischio che mi si sciolga il mascara.»
Il riccio estrae un pezzo di stoffa dalla tasca dei jeans e lo porge a Louis che «Molto gentile tesoro.» ringrazia e lo abbraccia mormorando un "te la farò pagare". Harry sa che gliela farà pagare.

Una volta fuori dalla metropolitana e dopo aver salutato la signora Carmen, Louis ed Harry camminano l'uno di fianco all'altro per le strade della città. Louis ha un ghigno malvagio dipinto sulle labbra mentre Harry vorrebbe solo scappare per evitare la dolorosa-sa per certo che sarà dolorosa-vendetta del ragazzo.
«Dunque» inizia Louis facendo schioccare le dita «mi hai fatto passare per un passivo come te.» Harry sta meditando su quale opzione sia più adatta alla sua situazione. Fermare un'auto in corsa e saltare dentro come in uno dei film d'azione che Niall ama guardare oppure correre fino alla metropolitana e sperare che uno dei vagoni lo investa.Tutto pur di evitare la vendetta di Louis.
«Volevo solo trovare un posto per..»
«Silenzio, brutto stronzo che non sei altro! Non potevi fare tu il passivo della situazione, eh? Io, Louis Tomlinson, passare per un inculato. Da te per giunta! Tu che sembri una donna con questi fottuti ricci e queste fottutissime labbra da pompinaro. E le tue gambe poi, le tue gambe Harry! Neanche mia cugina ha delle gambe così perfette, quanto vorrei vederle aperte sotto di me non puoi nemmeno immaginarlo! E il tuo sedere, il tuo sedere è fatto per essere sfondato dal mio cazzo e non poterlo fare mi distrugge. Tutto di te mi provoca, non so se tu lo faccia a posta, non so se tu sia così anche normalmente, ma sappi che io non ce la faccio okay? E non sto parlando solo del tuo aspetto da porno divo, no. Parlo anche di quello che contiene la tua stupida testolina riccia che mi manda a puttane il cervello. E Harry tu non--»
Le parole di Louis vengono bruscamente interrotte dalle labbra di Harry, la frase gli muore in gola, Louis è incapace di continuare perchè-santo Superman- Harry-fottuto-Styles lo sta baciando in mezzo alla strada incurante del giudizio delle persone che si fermano a guardare.
In meno di due secondi attorno a loro si è creata una piccola folla, cosa cavolo ci sia di interessante nell'osservare due ragazzi che si baciano proprio Louis non capisce.
In realtà in quell'istante non capirebbe neanche che due più due fa quattro. Harry ha entrambe le mani sulle guance del ragazzo e le loro labbra sono le une contro le altre, immobili, in attesa di un cambiamento. Gli occhi del riccio sono chiusi e sembra che non abbia nessuna intenzione di aprirli a meno che..
«Haz..» mormora Louis sulle labbra del ragazzo. «Haz, ci stanno guardando tutti.»
In un momento Harry è lontano dalla faccia di Louis, tutto il suo corpo è lontano dalla faccia di Louis e da Louis, perchè Harry sta scappando. Sta fottutamente correndo come un pazzo via da Louis.
«CHE CAZZO AVETE DA GUARDARE VOI? ANDATE A CATTURARE FORMICHE O A CONTARE LE ZEBRE, IDIOTI.»
Louis manda al diavolo il gruppo di persone che si era radunato attorno a loro, iniziando a correre dietro ad Harry. Fortuna che Harry è alto, Louis riesce a distinguere la chioma del riccio elevarsi sopra le teste delle persone. 
Sta correndo veloce, le forze lo stanno abbandonando ed Harry è ancora troppo lontano per poterlo raggiungere. Quanto cazzo vorrebbe essere Braccio di Ferro in quell'istante solo Dio può saperlo. Vorrebbe che un barattolo di spinaci cadesse dal cielo così da dargli la forza necessaria per acchiappare quell'idiota di Harry.
E forse la fortuna è dalla sua parte una buona volta, un barattolo di spinaci cade davvero dal cielo, forse sarebbe più esatto dire "cade da un balcone perchè una donna con le mani di burro non è in grado di reggere in mano uno stupido barattolo", sta di fatto che cade in testa ad Harry bloccandolo sul posto un po' per lo spavento, un po' per insultare la donna.
In uno sprint finale, Louis aumenta la potenza della sua corsa per poi raggiungere, sfinito, Harry.
Il riccio, quando si accorge di essere stato raggiunto prova a scappare, ma la mano di Louis è stretta attorno al suo braccio. «Ti prego non scappare.» dice tra un affanno e l'altro per poi sollevarsi sulle punte congiungere nuovamente le loro labbra.
Questa volta i ruoli si invertono, Louis ad occhi chiusi stringe le braccia attorno al collo di Harry che ha gli occhi sbarrati per la sorpresa.   La signora degli spinaci applaude ai due ragazzi, commossa.
Louis sorride sulle labbra di Harry, non riesce ancora a credere di star baciando il ragazzo che più di un mese prima gli aveva fato perdere la testa con i suoi modi bizzarri e concetti forse troppo filosofici per il genere umano. «Non scappare.»
Harry annuisce, ma le loro labbra sono ancora unite e anzi, il riccio, appena chiude gli occhi, separa leggermente le labbra per permettere a Louis di farsi spazio con la lingua. Questi gli accarezza il labbro inferiore e lo mordicchia per poi dedicarsi finalmente alla lingua dell'altro che lo accoglie con entusiasmo. E' oggettivamente un bel bacio quello che si scambiano, non c'è fretta, non c'è disordine, le loro bocche sembrano state create apposta per combaciare alla perfezione.
Si staccano con uno schiocco, Harry ride come un ubriaco, Louis, con gli occhi lucidi, sorride a trentadue denti mentre intreccia le loro mani in una stretta possessiva. 
Louis ringrazia la donna con un pollice alzato, quella ricambia con un occhiolino. La vita non è mai stata più bella.

Louis ed Harry camminano attaccati e non è un eufemismo, Louis ed Harry sono praticamente incollati perchè quell'idiota di Harry, per allacciarsi una scarpa aveva poggiato il palmo ad un cartellone pubblicitario appena affisso e in seguito aveva unito alla sua mano collosa quella di Louis, ritrovandosi quindi in una situazione abbastanza appiccicosa.
«Ti hanno mai detto che sei stupido?»
Harry fa per pensarci su un attimo e annuisce. «Si, in prima elementare. Avevano detto ai miei genitori che ero troppo stupido, quindi me l'hanno fatta ripetere. Tre volte.»
«Ah.» Louis sapeva che Harry non fosse chissà quale genio, ma ripetere addirittura la prima elementare tre volte di seguito gli sembra esagerato.
«Guarda che sto scherzando.» ridacchia Harry dandogli una spallata. «Solo due.»
Ah beh, se ripetere due volte la prima elementare è un vanto.. «Senti ma che facevi per essere considerato stupido? Non sapevi scrivere? Avevi problemi a leggere? Cosa?»
Harry sospira calciando un sassolino. «Ho incendiato il quaderno del mio compagno di banco, ho ingoiato un gessetto, ho baciato la rana del laboratorio e mi sono beccato la salmonella. A mia difesa dico solo che la principessa e il ranocchio è una storia che prende troppo, e io, beh, cercavo il principe azzurro.»
Louis è indeciso se ridere dell'effettiva stupidaggine di Harry o di provare pietà per quel povero cristo.
Opta per la terza. Mostrare indifferenza. «Capisco.»
Harry, evidentemente non si aspettava una risposta del genere, abituato agli insulti del ragazzo ad ogni sua confessione, perchè guarda Louis con un sopracciglio alzato e il suo sguardo è confuso. «Sono perplesso.»
«Perchè?»
«Mi aspettavo un insulto.. Cioè, non che provi piacere nell'essere insultato-A meno che non sia a letto durante una scopata, il che renderebbe tutto molto più passionale-però sai, solo non immaginavo che mi rispondessi con un insipido "capisco"»
Louis ridacchia sotto i baffi. Insipido. Da quando le parole possono essere condite? «Insipido, Harry? Dici sul serio?»
Il riccio mostra la lingua al ragazzo che prontamente lascia un bacio su di essa. Harry sorride e «Ancora non sono abituato a tutto questo contatto.» dice arrossendo.
E' troppo tenero, cavoli. Louis ha voglia di aprirlo in due con una motosega per accertarsi che Harry sia fatto realmente di ossa e tessuti e non di zucchero filato e marshmallow.
«Nemmeno io.» risponde con un sospiro. «Però mi piace. Tu mi piaci.»
Louis è completamente fottuto. "NON SONO FOTTUTO" Okay, non fottuto, scusa Louis. Mi correggo, Louis completamente perso per Harry. In una situazione normale, con un altro ragazzo, non avrebbe mai detto tutte queste frasette romantiche che sembrano tanto prese da uno scadente libro romantico per adolescenti con gli ormoni sballati. Eppure, anche se tenta di trattenersi, perché ciò che realmente vorrebbe dirgli sa troppo di "amami, sposami, facciamo dei figli e invecchiamo insieme", Louis non riesce ad evitare di esprimere i suoi sentimenti.
Fanculo il giorno il cui Dio l'ha donato di un'estrema schiettezza.
«Anche tu.»
Come si è potuto ben capire, la loro tacita sfida si è conclusa in uno squallido pareggio.
La collisione è avvenuta. I loro cuori che fino ad allora avevano giocato ad "1 2 3 stella" hanno finalmente fatto "stellone". E forse il cuore di Louis un po' aveva barato e il cuore di Harry un po' aveva chiuso un occhio, perchè entrambi non vedevano l'ora di collidere e innescare la bomba.
Una volta a casa, Louis ed Harry vengono accolti dalle urla isteriche di Liam che in tutti i modi cerca di strappare dalle grinfie di Zayn un quaderno. «Ridammelo idiota! Sono cose personali!»
Zayn ride come un pazzo e «Dai Lì, che sarà mai ci conosciamo da duemila anni! Non può esserci niente che non so!»
Liam batte i piedi a terra irritato. «Zayn Malik ti ordino di ridarmi il quaderno!»
«Wooo! Ragazzi calma, che succede?» Louis, ancora appiccicato ad Harry, entra in cucina per controllare la gravità della situazione.
Liam è sul punto di piangere, Zayn, invece, lo sta già facendo per le troppe risate.
«Louis, per piacere, dì a Zayn di lasciare il quaderno!» piagnucola il ricercatore cercando di arrampicarsi sul corpo robusto del suo coinquilino.
«Zayn, molla quel quaderno. Piuttosto aiutateci.» Louis solleva la mano incollata a quella di Harry, attirando così l'attenzione di suo cugino e del suo migliore amico. «Tieni, rospo.» Zayn lascia cadere il quaderno a terra dedicandosi quindi alla situazione appiccicosa di Louis ed Harry. Liam raccoglie il quaderno e lo poggia sul frigorifero. «Dovrei avere un solvente.» dice prima di sparire dietro la porta della cucina.
«Com'è che siete finiti incollati voi due?»
Harry racconta della sua fantastica idea di appoggiarsi ad un fottutissimo cartellone fresco di affissione e di intrecciare la mano a quella di Louis. Zayn ride e scuotendo la testa «Siete perfetti insieme.» dice tra una risata e l'altra.
«Eccomi.» dice Liam rientrando in cucina con un barattolo bianco in mano. «Il super solvente Payne!»
Se Louis si fosse fidato sempre dei suoi amici a quest'ora sarebbe al campo santo, chiuso in una bara, sotto una lapide che rechi le parole "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio." per cui «Liam, l'hai testato prima?» chiede incerto.
Liam annuisce. «Ovviamente.» Intinge un batuffolo di cotone nel barattolo, tamponandolo poi sui palmi dei due ragazzi.
Tutto sembra filare liscio, le mani sono quasi scollate, solo un «PORCA TROIA» rovina il momento.
Liam, Louis ed Harry si voltano verso l'imprecazione, trovandosi davanti uno Zayn con gli occhi e la bocca sbarrati e il quaderno di Liam a terra aperto.
Louis sghignazza, adesso arriva il bello.






BENE ORA POTETE URLARE, IL BACIO C'E' STATO.
AMATEMI.
Adesso però voglio sapere che ne pensate del "porca troia" di Zayn, che avrà letto?

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Capitolo 9
*** Finché non lo mangi, non sono cazzi tuoi. ***


IL SAGGIO DICE: "FINCHÉ NON LO MANGI, NON SONO CAZZI TUOI"
(che poi mica tanto saggio)


Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
«Louis? Hey Lou?» Louis guarda Zayn in piedi vicino al frigorifero, la mano ancora incollata a quella di Harry e Liam con un batuffolo di cotone a mezz'aria che fissa Zayn spaventato. Louis ha bisogno di una brioche, immediatamente. Non è uno scherzo, Louis sta avendo un calo di zuccheri altrimenti non potrebbe spiegarsi la vista appannata e la sensazione di vuoto sotto di sé.
«PORCA TROIA LOUIS, MA TI SVEGLI?» poi è buio e di nuovo luce. «Dio sia lodato, Louis, certo che quando dormi manco le cannonate.»
Il volto di Harry è vicinissimo a quello di Louis e lo fissa divertito. Dove è? Louis è confuso, pensava di essere in cucina con Zayn e Liam assistendo ad una delle solite litigate tra i suoi due coinquilini, invece è seduto sulle ginocchia di Harry e si stanno muovendo. «Dove siamo?»
«Siamo in metropolitana, ragazzo.» quella voce, Louis la conosce, così sottile e rauca. Quella vecchietta di merda che occupava due posti finché Harry non era andato a dirgli che Louis era stanco perché l'aveva preso in culo quella notte.
«Ho sognato tutto?» Harry ridacchia, Louis maledice il suo stupido sogno, sa che ogni qual volta incontrerà lo sguardo di Harry dovrà trattenersi da prendergli le guance e baciarlo. Altro che donna dalle mani di burro, quello è Louis ad avere un cervello di merda.
«Che sogno, Lou?»
«Niente, lascia perdere.» la vecchietta sghignazza dal sedile vicino, Louis si chiede quando si deciderà a crepare.
«Ragazzo, continuavi a farfugliare spinaci, sei affamato? In quella busta dovrebbe esserci un panino al prosciutto.» Louis, ovviamente, rifiuta. Non sia mai che il prosciutto sia in realtà il marito affettato. Quella vecchia ha uno sguardo inquietante, non sarà mica come la strega di Hansel e Gretel? Louis ha visto troppi cartoni animati da piccolo, nonostante di notte avesse gli incubi e sognasse di essere divorato dal lupo di cappuccetto rosso, sua madre continuava a farglieli vedere. Che Louis sia stato traumatizzato è dir poco.
Ricorda ancora quando, dieci anni prima, era andato in campeggio con Liam e Zayn. Liam aveva proposto di giocare ai tre porcellini, Louis pensava di passare la serata a guardare film porno di scarsa qualità nei sacchi a pelo, invece, si era ritrovato a dover correre per tutto il campus mentre Zayn lo inseguiva mimando il verso del lupo. Il problema fu che, diversamente dalla fiaba, Louis aveva costruito sì la casa di paglia, quella di mattoni però non c'era. Risultato? Louis dovette tornare a casa il giorno dopo e fare una decina di visite dallo psicologo.
«Dai Louis, sembrava un sogno divertente, che hai sognato?» Harry aveva un braccio attorno alla vita di Louis, quando era capitato lì? Mentre dormiva forse? Quel braccio lo vorrebbe nelle sue mutande, cazzo. In tutti i sensi.
«Se lo dico prima di mezzogiorno non si avvera.» La vecchia scuote la testa. «In realtà è il contrario, se lo dici dopo non si avvera, ragazzo.» Louis l'ammazzerà, ne è sicuro. Se la loro fermata non arriverà in fretta, Louis commetterà un omicidio, un vecchicidio. «Senta, lasci perdere. E comunque mi chiamo Louis.»
La metropolitana si ferma, finalmente. Louis afferra Harry per un braccio e lo trascina con sé fuori dal vagone. «Louis, ma questa non è la nostra fermata!»
«Zitto e cammina, idiota.»

Una volta fuori dalla stazione Louis trae un sospiro di sollievo, basta uomini con le ascelle sudate, basta vecchie divoratrici di uomini, basta fingere di essere un insulso passivo. A proposito.. «HARRY.»
Il riccio si blocca e rizza la schiena, aveva sperato fino all'ultimo che Louis avesse dimenticato la piccola bugia che aveva detto alla vecchia. «Si, Louis?»
«Io e te dobbiamo fare quattro chiacchiere.» Harry trema, la sua ora è arrivata, morirà difronte le scale della stazione, il suo corpo verrà tagliato in tanti piccoli pezzi e gettato nel Tamigi. Aveva sempre desiderato di morire durante il sonno, senza accorgersene, non spappolato dal ragazzo a cui ha quasi fatto una sega in un bagno pubblico. «Senti Louis.. Mi dispiace.»
«Zitto idiota! A chi hai dato del passivo?» Harry vorrebbe scappare, teletrasportarsi come Goku sul pianeta di re Kaio, imparare il kaioken, tornare sulla terra e sfidare ad armi pari quella belva di Louis Tomlinson. «A te però..»
«Però niente, Harry. Ora mi devi qualcosa in cambio.» Harry annuisce «se vuoi un pompino te lo faccio, anche subito. Basta che non mi ammazzi, ho dei figli e una moglie a cui badare, non privarli di un padre e un marito. Rifletti, Louis. So che in fondo in fondo sei una brava persona.»
«Hai dei figli?» chiede Louis stranito. Dio, forse Harry ha davvero ingravidato una ragazza e ha dovuto sposarla perché la sua religione glielo imponeva. Povero Harry, ha tutta la sua compassione. Anche se ancora non si spiega come abbia potuto scopare con una donna, insomma, tette e vagina. Che orrore.
«No, è per dire..» Louis sbuffa esasperato, quell'idiota di Harry, prima gli fa pensare al peggio e poi nega. «Senti, Styles vedi di andare a fanculo e non tornare mai più.»
«E se muore mia nonna?»
«Segui il funerale via Skype.»
«Sei una persona orribile, Tomlinson.»

Harry e Louis camminano vicini senza parlare, o meglio Harry parla, ma Louis non risponde. «Eddai Louiiiis, dimmelo.»
Louis scopre in quelle poche ore che trascorrono insieme quella mattina che Harry Styles può diventare più fastidioso di un comico che non fa ridere. Che poi Louis non li ha mai capiti i comici, gli fanno pena, raccontano vicende assurde della loro vita che, detto con il cuore, non interessano a nessuno. Louis, piuttosto trova divertente Zayn quando, la mattina davanti lo specchio, tenta di tenere su quello stupido ciuffo, oppure quando rubò il mascara dalla borsa di Eleanor, quello stesso giorno ci fu un acquazzone e tornò a casa con la faccia sporca di nero. Ovviamente Louis, da buon cugino quale è, non smette di rinfacciarglielo ogni volta che Zayn lo definisce troppo gay per la società. Che poi Louis non è troppo gay, è gay il giusto, sulla scala di omosessualità varata dalla FIGO(Federazione Internazionale Giovani Omosessuali) risulta gay 5/10. Un risultato giusto, considerando che Harry probabilmente sarà un 8.5/10 Parlando di Harry.. «Dai Louis, ti giuro che se hai sognato Liam nudo non glielo dico.»
Santissimo Styles, se solo sapesse cosa Louis ha sognato probabilmente gli riderebbe in faccia, peggio che se avesse sognato di cavalcare una gru mangiando un cetriolo. «No.» Harry sbuffa scocciato, possibile che Louis abbia sognato qualcosa di così assurdo da non poterglielo dire? «Ma perché no? Sei antipatico Louis.»
Quest'ultimo prende un respiro profondo e «Sai cosa dice il saggio?» chiede. Harry scuote la testa, pronto ad una frase filosofica che potrebbe oppure no rivelargli qualche particolare dello strano sogno fatto da Louis. «Bene, il saggio dice: finché non lo mangi, non sono cazzi tuoi.»
«E chi è il saggio?»
«Io, ovviamente.»

Dopo aver percorso sei chilometri in una frazione poco conosciuta della città, Louis decide che è arrivata l'ora di uccidere Harry Styles. Certo, gli dispiacerà sotterrare quel bel culo tatuato e quelle labbra da pompinaro, però la vita è fatta di sacrifici e questo, Louis lo sa bene. "Mi mancherà questo ragazzo" pensa, indicando a quest'ultimo un vicolo in penombra tra due palazzine diroccate. Louis ha intenzione di ucciderlo lì, magari prima si farà fare un pompino decente, poi lo lascerà agonizzante in una pozza di sangue. I due si avviano nel semi buio di quel luogo, ci sono gatti morti, e piccioni che frugano tra i secchi dell'immondizia. «Louis che ci facciamo qui?» chiede ad un punto Harry con la voce tremante «Potrebbero esserci dei drogati in preda a crisi epilettiche o dei maniaci assassini che potrebbero tagliarci il pene e venderlo a natale spacciandolo per polpettone.»
Il lato melodrammatico di Harry Styles quasi aumenta la furia omicida di Louis. «Fare boxe con un canguro non ti ha aiutato a imparare come difenderti?» Harry scuote il capo, i ricci ondeggiano come foglie mosse dalla fresca brezza estiva. «Purtroppo dopo quella volta ho solo imparato come rimettere a posto una spalla da solo.» Louis si stringe nelle spalle e «sempre meglio di niente.» dice.
Il vicolo è senza uscita, finisce con un cancello a rete che dà su una strada sterrata, Harry schiaccia la faccia per riuscire a scorgere qualcosa al di là della rete. «Louis ma qui..» Louis lo interrompe spingendolo con la schiena contro la rete «Harry..» dice contro il collo del ragazzo mentre le mani aumentano la loro pressione sulle sue spalle «È arrivata la tua ora.» Harry strabuzza gli occhi fissando Louis a pochi centimetri dal suo volto, boccheggia a corto di parole come se una pressa gli stesse comprimendo lo stomaco. «Harry hai un solo modo per sfuggire al tuo tragico destino.»
«D-dimmi.» Louis trae un respiro profondo e puntando lo sguardo in quello verde di Harry «Smettila di chiedermi cosa ho sognato.» dice, dopodiché molla la presa su Harry e facendo dietro front torna sui suoi passi, verso la civiltà. Ha quasi varcato la linea d'ombra quando sente prendersi la mano, voltandosi incontra lo sguardo di Harry che, affannato, si inginocchia sull'asfalto lurido. «scusa.» dice tra un respiro e l'altro «non avrei dovuto insistere. Mi dispiace.» Louis sorride, quanto è bello Harry ad altezza pompino? «Non preoccuparti, solo.. È imbarazzante capisci?» Il riccio annuisce e abbassando lo sguardo «È okay» dice «solo che hai detto il mio nome durante il sonno e pensavo mi stessi sognando, ero solo curioso.» "Perché non sono Goku? Merda" Louis spera che da un momento all'altro l'asfalto si apra risucchiandolo al centro della Terra come quell'attore.. Brendan Fraser se non sbaglia. Alle volte avere un migliore amico nerd non si rivela una brutta cosa, soprattutto quando, durante una passeggiata, Louis incontra la sua professoressa del liceo che gli domanda aneddoti sulla Divina Commedia e gli tornano utili le stupide chiacchiere di Liam sul noiosissimo romanzo di Dan Brown. Oltre ad essere un ricercatore e un manga-dipendente, Liam legge tantissimo, suona due strumenti, ha una bella voce e disegna discretamente. Louis pensa che se si vestisse un po' meglio potrebbe competere con Zayn in bellezza. Inoltre c'è da dire che Liam ha anche un fisico da paura, roba che il suo caro cugino non può neanche minimamente sperare di avere. A proposito dei suoi coinquilini, Louis non ricorda di aver mai visto un quaderno simile a quello del suo sogno in casa, che il suo subconscio sapesse qualcosa che Louis non sa? Pensare però riesce inutile quando un ragazzino riccio e che hai sognato di baciare tiene una mano tra la sua ed è inginocchiato con la faccia-in particolare la bocca- all'altezza del cavallo dei tuoi pantaloni.
«Ma davvero? No tu non c'entri, ho sognato ben altro.» Harry, allora, annuisce e sollevandosi con i polmoni finalmente un po' meno esausti, stacca la mano da quella di Louis per passarla sulle ginocchia impolverate. «Ti credo, ma senti Louis.. Dov'è che siamo precisamente?» In quell'istante Louis capisce di essere fottuto, beh non fottuto, conosciamo la sua opinione su questo participio passato, dunque, Louis capisce di essere nei pasticci perché realizza solo in quel momento di non avere la minima idea di dove siano finiti. Nella foga di sfuggire a quella vecchia megera Louis non ha badato alla fermata ed ora si ritrova in una parte sperduta di quella città di merda.

Sono le due del pomeriggio quando il telefono di Liam squilla, il ragazzo, che fino a quel momento era rimasto steso sul letto a leggere l'ultimo numero della rivista "tutto nerd", si alza facendo risuonare qualche osso della schiena e raggiunge la scrivania dove il cellulare squillava. Lo schermo proietta una luce bluastra e l'immagine di un ragazzo imbronciato che alza un dito medio, su di essa compare il nome "testa di rapa" che fa sbuffare Liam. «Cosa vuoi, Louis?» chiede con uno sbadiglio. Quella sera aveva fatto le ore piccole con i suoi amici, avevano discusso dell'ultima stagione di The Big bang theory e del bacio tra Sheldon e Amy. Roba assurda, era crollato un mito. Liam non perdonerà mai più gli sceneggiatori.
«Senti Liam, non è che puoi venire a prenderci?» Quell'idiota di Louis è fortunato ad avere un amico disponibile come Liam, fosse stato un altro l'avrebbe già mandato a quel paese. «Va bene, dove siete?» Dall'altro capo della chiamata c'è silenzio fin quando un colpo di tosse non lo interrompe. «non lo sappiamo.»
«COME NON LO SAPETE?!» okay che Louis è stupido e che il suo amico non è da meno, ma cavolo, non pensava così stupido. «È una lunga storia okay? Solo, vieni a prenderci che sto morendo di fame e vogliamo tornare a casa.»

Liam ringrazia il cielo che il cellulare di Louis avesse un gps, trovarli si era rivelato più semplice del previsto.
Tornati a casa, Liam si ritira nuovamente in camera sua lasciando Louis ed Harry soli nel soggiorno. «Dov'è Zayn?» gli aveva chiesto il riccio prendendo posto accanto a Louis sul divano.
Quest'ultimo aveva semplicemente alzato le spalle a scosso la testa.
«Senti Louis, ho riflettuto sulla proposta dell'uomo cavallo, non sarebbe male lavorare in una radio. Ti va di chiamarlo?» Lo sguardo di Louis si illumina, non credeva che Harry potesse accettare un altro lavoro, impegnato com'era con lo zoo. «Certo! Ho qui il numero.»
Louis caccia dalla tasca un bigliettino sgualcito e digita un numero sullo schermo del cellulare.
Entrambi trattengono il fiato fino a che non ricevono risposta. «Salve, sono Louis Tomlinson, ci siamo incontrati stamatt.. Uh si ricorda di me? Bene, volevo dirle che io ed il mio amico accettiamo il lavoro, quando potremmo avere un colloquio ufficiale? Tra una settimana? Mi dica il luogo. Perfetto, grazie mille, alla settimana prossima signor Grimshaw.»
Louis sorride, Harry anche. Entrambi sanno che non è per il lavoro, sorridono perché si rivedranno tra una settimana e non vedono l'ora che passino in fretta quei sette giorni.

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Capitolo 10
*** Se un cavallo inizia a parlare portoghese probabilmente hai bisogno di google traduttore. ***


Se un cavallo inizia a parlare portoghese probabilmente hai bisogno di google traduttore.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
Louis aveva accompagnato Harry alla stazione, si erano salutati con un abbraccio e si erano dati appuntamento a sabato. Quel giorno, infatti, Nick Grimshaw aveva fissato l'appuntamento per il loro colloquio. «Niente di strano.» aveva detto «solo una prova per vedere la vostra abilità nel parlare.» e Louis aveva sorriso perché nessuno batte Louis Tomlinson in parlantina, Louis è logorroico, non sta zitto un secondo e Zayn lo odia per questo, ma in fondo Louis è Louis, e a Louis non frega un cazzo.
Harry, d'altronde, non era messo meglio. Il ragazzo aveva dimostrato di saper tenere testa a Louis e di avere un cervello talmente contorto da lasciare Louis senza parole.
Dunque, Louis ed Harry si incontrano una settimana dopo davanti il palazzo della G-Radio235, era un edificio alto e sottile, riconoscibile da ogni dove per il suo particolare colore.
Era rosa, completamente rosa. E non un qualsiasi rosa salmone e o rosso fragola, era rosa shocking, talmente shocking che Louis era rimasto shocking.
«Quindi è questo il posto dove lavoreremo.» la voce di Harry non è entusiasta, segno che quel palazzo è davvero davvero stravagante. «A quanto pare..» 
Contemporaneamente, Harry e Louis avanzano verso le porte automatiche con decisione pronti ad affrontare il colloquio con il centauro e il cane da compagnia, non hanno idea di quello che dovranno dire o fare per essere assunti ma Nick aveva detto loro di essere perfetti, quindi non dovrebbero preoccuparsi vero? Vero? Ve- «Ahi!»
Louis si volta verso il lamento, ritrovandosi un Harry spiaccicato prima di «Ahi!!»
«Louis! Perché diavolo queste porte automatiche non sono automatiche?» strilla Harry stizzito massaggiandosi il naso. 
«Ed io che ne so, scusa?!»
Davvero un ottimo modo di iniziare la giornata ragazzi, sul serio. 
Una testa che pare somigliare più al volto di un cavallo ubriaco fa capolino da dietro le porte di vetro, con un cenno l'uomo fa segno di aspettare cinque minuti. Harry e Louis lo osservano dirigersi verso un uomo anziano in divisa che prontamente annuisce e schiaccia un pulsante dietro la scrivania, come per miracolo le porte si spalancano accogliendo i due ragazzi con una fresca brezza di aria condizionata.
«Buongiorno miei cari!» Nick sprizza entusiasmo da ogni poro, e di pori ne ha tanti, Louis gli consiglierebbe una visita dall'estetista, abbraccia i due giovani e li invita a seguirlo verso un ascensore miracolosamente di color latta.
Nicco, il cane da compagnia alias il fidanzato nonché collaboratore di Nick, li accoglie appena fuori dall'ascensore facendo strada lungo un corridoio con il pavimento rivestito da moquette rosa. Harry e Louis si guardano scuotendo la testa. Dove diavolo sono finiti? Nella casa delle Barbie versione gigante? Che poi Harry ha sempre voluto una casa delle Barbie dove far vivere i suoi Ken.
Si faceva fare del sesso gay ai suoi pupazzi, va bene?
Il loro cammino si interrompe davanti una porta a vetri opacizzati, due hostess sorridono a Nick e aprono i vetri per lasciarli passare.
Louis non può credere ai suoi occhi, dietro quelle porte c'è una stanza grande il doppio del suo appartamento e l'unica cosa che riesce a notare è un tavolo lungo almeno otto metri che occupa quell'enorme spazio. Harry d'altro canto non rimane meno stupito, anzi! «Signor Grimshaw..» inizia ma quello lo interrompe per «Chiamami Nick.» dire. Harry annuisce e «Signor Grimshaw chiamami Nick, a proposito che nome bizzarro, è qui che terremo il colloquio?»
Il centauro ridacchia colpendo con un leggero schiaffetto il braccio del compagno che sorride nervoso. «Ovvio che no miei cari, il vostro colloquio è nello studio di registrazione. Sarà la simulazione di una puntata, tra qualche minuto qui, in questa sala ci raggiungeranno un centinaio di persone che ascolteranno la vostra diretta. Ovviamente non andrete in onda, le vostre voci saranno trasmesse solo in questa sala ma sarà tutto molto realistico, dovrete scegliere le musiche, leggere i messaggi e discutere un po' di tutto quello che riguarda il vostro mondo.» gli occhi di Nick luccicano in una maniera alquanto inquietante e Louis non riesce a far a meno di deglutire a vuoto. «Siete pronti ragazzi?» Harry trattiene a stento un "si signor capitano" «Peter vi accompagnerà nello studio, lì troverete la scaletta, e le varie canzoni a vostra disposizione, la diretta dura quaranta minuti, ogni sei minuti dovrete mandare una canzone, tutto chiaro?» 
Louis vorrebbe rispondere che no, non è assolutamente chiaro, ma chi vogliamo prendere in giro? Farà come a scuola, semplicemente sorriderà e annuirà, la soluzione universale ad ogni problema.
Un uomo alto e magro vestito di lino accompagna Louis ed Harry in fondo al corridoio, indica una porta e comunica loro che lo studio è appena dopo di essa, e che saranno in onda tra dieci minuti.
Dopo essersi scambiati un'occhiata incerta, Harry e Louis fanno la loro entrata nello studio, è rosa, molto rosa, e ci sono degli stupidissimi unicorni sulle loro sedie.
«Cosa diav-»
«UNICORNIIIIII» Louis doveva aspettarselo, Harry ama quei cavalli con il corno, un peluche a grandezza reale non poteva che scatenargli quella reazione. Il riccio corre verso i due pupazzi e vi ci si fionda dentro abbracciandoli e annusandoli. «Odorano di magia Louis! Dovresti annusarli, senti! Senti Louis, sono così moooorbidi.» Oh Signore.
«Harry lascia perdere quei cosi e vieni a leggere la scaletta per piacere.»
A malincuore Harry lascia i due pupazzi in fondo alla stanza avvicinandosi a Louis con un broncio ad adornargli la faccia. «Oh, non fare quella faccia da cucciolo indifeso, non attacca, devi concentrarti mio caro.» dice Louis picchiettando un dito sul foglio rosa dove vi è stata stampata la scaletta della puntata.
«Ma volevo che Marshmallow e Zucchero Filato ci facessero compagnia.»
Che Louis venga fatto santo, davvero. Anche se tecnicamente non potrebbe diventare santo, non ha una fedina religiosa così pulita, anzi a dirla tutta è lurida degli innumerevoli peccati quotidiani che Louis commette. Il primo peccato della giornata è indubbiamente il culo di Harry marchiato a fuoco nel proprio cervello, il secondo la voglia di sfondare quel culo, e il terzo le bestemmie che mormora a bassa voce quando realizza che non potrà sfondarlo. Se Louis non verrà fatto santo sarà sicuramente colpa di Harry Styles e il suo sedere.
«Lascia perdere quegli unicorni Harry, potrai giocarci dopo, concentrati.»
Harry annuisce. Louis continua a far scorrere lo sguardo lungo ogni menzione della lista fin quando una puzzetta non riesce a distrarlo dalla lettura. «Harry, per cortesia un po' di.. Harry che diavolo stai combinando?»
Il riccio è piegato sulle ginocchia, il sedere in fuori e la faccia rosso fragola completa la scena imbarazzante di quel momento. «Hai detto di concentrarmi, lo sto facendo.» detto questo, Harry ancora con la faccia color peperone soleva un pollice verso Louis.
«Harry, sei un idiota. Rialzati per l'amor del cielo, e concentrati sulla lista, abbiamo pochi minuti, non essere stupido!»
«Oh» Harry si ricompone in un nano secondo e affianca Louis assumendo un'aria elegante e intelligente. Forse.
Una voce metallica comunica ai due che tra cinque minuti saranno in diretta. Ad Harry sudano le mani, non sa dove diavolo asciugarsi e vorrebbe solo morire. «Non ce la faccio Lou, mi vergogno.»
Louis rotea gli occhi al cielo scuotendo il capo «Harry, non dire stupidaggini, sarai bravo.»
«Me lo prometti?»
«Harry io..» Lo sguardo di Harry è insicuro e Louis è certo possa mettersi a piangere da un momento all'altro, non ha proprio voglia di mettersi a fare il baby sitter, dunque «Te lo prometto.» dice, facendo sorridere Harry.
"Tre minuti"
«Cavolo ho capito!» sbuffa Louis prendendo posto sulla propria sedia, Harry lo imita poco dopo ed entrambi aspettano che si illumini la scritta "ON AIR"
"Due minuti."
«Io l'ammazzo, Harry. Ti giuro, ammazzo quella stupida voce, non so come farò, ma da domani sentiremo una voce diversa, e se anche quella romperà i coglioni, finiremo per non sentire più nessuna voce.»
Harry, comprensivo, appoggia una mano sul braccio di Louis «Non preoccuparti» dice con un sorriso «Forse sei un medium, senti le voci Louis? Non è un problema mi piaci lo stesso.»
«Cos-» 
"IN ONDA"
«Oh per la miseria.» Il pannello si illumina di rosso, sono in diretta, Nick li sta ascoltando eppure non riesce a pensare che alla frase di Harry, gli piace. «Buongiorno ragazzi, sono le undici e quindici minuti, io sono Louis.»
«Ed io sono Harry!» Louis sorride, la tensione è scivolata via da Harry come il dentifricio dallo spazzolino il lunedì mattina. 
«Esatto, lui è Harry e questa è la nostra rubrica per adolescenti fatta da adolescenti.» certo che Nick avrebbe potuto fare uno sforzo, scegliere uno slogan più adatto, insomma!
«Ehi Lou, ma tu non sei un adolescente, sei un vecchio decrepito.» ridacchia Harry eseguendo alla perfezione il primo punto della lista. "Scherzare tra di voi per allentare la tensione"
«Attento a come parli ragazzino, potrei bucarti le ruote della bicicletta.» e Louis sta al gioco mimando una voce tremolante tipica degli anziani. 
«Oh non potresti mai.»
«Si che potrei, sono più grande di te figliuolo.»
Harry gli rifila uno sguardo divertito prima di «Smettila ti prego, stai diventando inquietante.» dire.
Louis ridacchia e «Va bene, va bene la smetto.» dice «Allora, Harry, ti va di sapere l'età dei nostri radioascoltatori? Inviate un messaggio sulla pagina Facebook della radio, leggeremo il vostro messaggio, nel frattempo Haz, vogliamo dir loro la nostra età?»
«Certamente Louis, io ne ho diciotto e tu ne hai ventuno, direi che hai abbandonato già da un po' l'adolescenza.»
Ed Harry arriva con successo al punto due, il tema centrale della rubrica. 
«Hai ragione, sono ormai due anni che sono effettivamente un adulto, tu invece come ti senti ad essere ancora un teenager?» 
«Beh sai Louis, non è così speciale essere un adolescente, tutti ci passano, è la vita, il tuo corpo cambia, la tua voce cambia.. Aspetta Louis sei sicuro di esserci passato anche tu?» 
«Che vuoi dire Styles?»
«Sei un nano, hai una voce ancora troppo acuta e sei liscio come il sedere di un bambino.»
«Io mi rado Harry, ecco perché non ho peli, mio caro. Ma lasciamo perdere la mia epidermide e controlliamo le risposte dei nostri radioascoltatori, che abbiamo qui? Diciassettenni, quindicenni, diciannovenni. Tredicenni. Un pubblico abbastanza variegato, Harry.»
Il riccio rivolge un'occhiata confusa a Louis che scuote la testa come a dire "ma che ne so".
«Uh perfetto! Che ne dici di dedicare a questi variegati alla frutta una canzone?»
«Direi che Forever Young ci sta tutta.»
«Concordo pienamente, dj Tommo?Forever Young per i nostri radio ascoltatori.»
Louis annuisce e clicca un tasto rosso con il numero indicato accanto al titolo della canzone, contemporaneamente la scritta "ON AIR" si spegne.
Louis trae un sospiro profondo per scaricare la tensione, Harry, accanto a lui, accarezza uno dei due peluche pettinando la criniera azzurrina «Cosa ci trovi di così divertente negli unicorni?»
Louis ha sempre odiato quegli odiosissimi cavalli cornuti, come ha sempre detestato i panda, o i cupcake o le cover per iPhone a forma di Stich. Odia le cover degli iPhone a forma di Stich.
Ricorda che una volta sua cugina ne aveva comprata una per il proprio smartphone, Louis le aveva dato fuoco con l'accendino di Zayn.
Ovviamente Eleanor si era vendicata e Louis aveva girato per la città con un cappello tutta l'estate a causa della testa pelata che si era ritrovato.
Aveva imparato la lezione, mai lasciare Eleanor e un rasoio nella stessa stanza quando la prima è stata vittima di un covericidio.
«Non lo so, mi ricordano il Portogallo.» risponde Harry con aria distratta, non che solitamente fosse più concentrato, ecco. Solo sembra viva in un altro pianeta.
«Il Portogallo dici?»
Harry annuisce, continuando ad accarezzare la chioma dell'equino di pezza.
«So che me ne pentirò, ma perché?» 
Gli occhi di Harry per la prima volta quella giornata incontrano quelli di Louis, sono talmente verdi quel giorno che Louis potrebbe quasi vomitare. «Non lo so.» dice stringendosi nelle spalle «Ma ho sempre immaginato gli unicorni parlare in portoghese tra di loro.»
Louis non è ancora soddisfatto, la risposta idiota di Harry non è abbastanza idiota, non può mica trascrivere quella baggianata nel suo taccuino.
Non che si stia segnando tutte le migliori risposte di Harry per poi farne una lista, rilegarla e venderla a qualche idiota. No di certo, forse. «E perché proprio il portoghese?» 
«Beh perché è l'unica lingua che non capisco.»
E Louis vorrebbe contraddirlo, dire che ci sono tante cose che Harry non capisce. Tante, davvero.
«Hai provato con google traduttore?» 
Le ciglia del riccio si aggrottano in espressione confusa, come se faticassero a comprendere il significato delle parole di Louis.
Non ha parlato portoghese, lo giura sul pesce rosso di sua sorella che ha ucciso due anni prima, il fantasma di quel dannato pesce tormenta ancora i suoi sogni.
"Come hai potuto utilizzare la mia vaschetta come ciotola per l'acqua del gatto, Louis? Looooouis Looooouis Looooooouis."
Si, roba del genere. Che poi era stato solo un errore, avrebbe potuto commetterlo chiunque. Pft.
«Google?» Harry è il ritratto della confusione sia mentale che fisica. Potrebbero esporlo al museo di arte moderna, intitolare i suoi capelli "la massa informe" ed osservare i critici riflettere sul significato profondo dell'opera quando quello è solamente l'estremo bisogno di un pettine.
Magari due.
Melius abundare quam deficere.
«Si google, Harry. Il cervello di internet che sfrutti quando hai bisogno di una risposta.»
Gli occhi di Harry si spalancano come se sullo schermo con la scaletta vi fosse apparsa la madonna vestita come un punk giamaicano.
«AHHH!» Eeh. «Google! Allora si dice google, pensavo che il suo nome fosse 404 page not found.»
Louis ha qualche problema con il cervello di Harry Styles.
Oppure è il cervello ad avere qualche problema con Harry Styles?
«Senti lasciamo perdere, la canzone sta finendo, ci conviene essere pronti a tornare in onda.»
Harry si stringe nelle spalle e annuisce. «Okay, Lou.»

Alla fine dei conti quella puntata di prova non era andata male, Louis si era divertito, Harry era stato idiota come al solito, le canzoni non erano un tumore della musica e gli argomenti da affrontare non troppo pesanti. Potrebbero quasi abituarsi a quello stile di vita.
Nick li aspetta fuori dallo studio, Harry e Louis ne escono sorridenti e ridacchiando per qualcosa di sconosciuto. Il cavallo umano li accoglie con un abbraccio che i due si ritrovano a ricambiare controvoglia «Allora, vi è piaciuto?»
«È stato strepitoso, signor Grimshaw!» Harry ha gli occhi lucidi per le risate, ad un certo punto della trasmissione Louis aveva iniziato ad imitare la sua professoressa di Latino, niente di così esilarante se non fosse che la sua professoressa ha subito un intervento alla trachea e la sua voce somiglia a quella di un cartone animato giapponese per insegnare ai bambini come fare la pipì nel vaso. 
«Mi fa piacere sentirvelo dire ragazzi, anche perché abbiamo deciso di assumervi ufficialmente! Gli ascolti di stasera sono stati altissimi!» e cosa?
«Ascolti? Noi pensavamo.. Noi insomma, lei aveva detto che avremmo trasmesso solo in quella sala!»
Louis non può crederci, è stato in diretta, lo hanno ascoltato tutti a sua insaputa! 
«Louis so che l'avevo detto, ma Nicco si è confuso e vi ha mandato in onda. Ma è stato un successo, non sei felice?»
Oh mamma.




To be continued
(Anche al più presto spero. Scusatemi per l'enorme ritardo, sono una cretina ma voi mi amate lo stesso, non è vero? No. Voi mio odiate brutti haters di merda. MA IO VI DENUNCIO TUTTI! No scherzo, non posso denunciarvi dato che siete il motivo per cui continuo a scrivere questo obbrobrio. Ah a proposito colgo l'occasione per ringraziare i 169 seguiti, i 110 preferiti e soprattutto le 63 recensioni che mi avete lasciato perché CAVOLO questo è un fottuto record per me. Vi voglio tanto bene, Ermi.)

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Capitolo 11
*** L'alcol ti spezza con un grissino. ***


L'alcol ti spezza con un grissino.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
Alla fine sì, Louis era stato felice del successo della puntata, Harry anche.
Forse soprattutto Harry, aveva chiamato sua madre e le aveva detto di essere diventato famoso, che avrebbe guadagnato un sacco di soldi e che le avrebbe comprato uno yacht. 
Nick si era congratulato con i ragazzi e li aveva invitati domenica sera alla festa per l'apertura della nuova rubrica, Louis aveva accettato ben felice di partecipare a un party e di poter stare un po' di più con quel ricciolino scombinato. 
Ed è per questo motivo che Zayn di domenica pomeriggio è in camera di Louis a modificare dei pantaloni con uno spillo tra le labbra e un metro da sarta sulle spalle, Liam è seduto sul letto a godersi i lamenti di Louis per le continue punture.
«Zayn, ti hanno mai detto che sei una pessima sarta?»
Suo cugino non gli presta attenzione troppo occupato a fissare uno spillo accanto al ginocchio. Fare le pieghe in modo corretto è arte di pochi.
«Sono un modello, non una sarta, Louis.»
Liam ride mentre le sue dita digitano convulsamente sullo schermo del cellulare.
«Con chi parli Liam? Ti stai mettendo d'accordo con il tuo club di svitati per un raduno su Star Wars?»
Il ragazzo sbuffa annoiato dalla superficialità del suo migliore amico. Louis sa essere così irritante a volte.
O forse sempre. Sì sempre, costantemente, ogni minuto della sua insignificante vita di homo sapiens sapiens poco sapiens e molto homo. «Su Star Treck.» dice con un altro sbuffo «E comunque non sono tutti svitati, solo alcuni.»
Zayn ridacchia pungendo nuovamente Louis che gli tira un calcio nelle palle. «Louis ma sei pazzo? Ho bisogno dei miei gioielli, Niall ne ha bisogno!»
Louis solleva le sopracciglia guardando con aria di sufficienza il cugino che gli sta prendendo le misure: 80. Bei fianchi Louis.
«Non voglio sapere di cosa abbia bisogno Niall, non sono affari miei e non voglio che lo siano, mai.»
«Stai dicendo che Niall è brutto?»
Mai toccare Niall Horan in presenza di Zayn Malik. Mai.
«Sto solo dicendo che non è il mio tipo. Sai, troppo biondo.»
Zayn mormora un «Dice quello che si masturba sui cespugli.» a denti stretti che però non sfugge all'acutissimo udito da lince del Sahara di Louis. «Non mi faccio le seghe su Harry, io!»
Se lo sguardo di Zayn potesse parlare direbbe "sei sicuro Louis? Sei proprio sicuro?"
«E diamine non guardarmi così che mi metti ansia!»

Louis esce di casa con le gambe bucate fasciate alla perfezione dai pantaloni Malik, alla fine non si era rivelato così male, forse avrebbe potuto sfondare nella moda come stilista in un'altra vita, a passo svelto si dirige verso la stazione, abitare in centro è una comodità, tutto a portata di mano, Louis non potrebbe chiedere di meglio. 
Davanti la stazione c'è Harry più bello del solito, con i capelli più corti e tirati indietro da un po' di lacca, indossa una camicia nera su dei pantaloni strettissimi del medesimo colore, ai piedi un paio di converse bianche. 
Dalla stazione prendono la metropolitana che li lascia a pochi metri dal palazzo della G-Radio235, il palazzo è completamente illuminato, una marea di gente è accalcata fuori le porte dell'edificio munuti di macchina fotografica e taccuini.
Uh i giornali locali, che piaga.
Uno dei giornalisti blocca Harry e Louis puntando loro un registratore in faccia. «Siete voi i conduttori della rubrica per adolescenti che ha sfondato ieri pomeriggio?»
Harry e Louis annuiscono leggermente a disagio per tutta quell'attenzione. «I ragazzini vi amano, hanno invaso l'hashtag di Twitter, chiedono una radio visione, vogliono incontrarvi e parlare portoghese con i vostri unicorni.»
E assolutamente non si sarebbero aspettati tutti quel successo dopo una sola puntata, incredibile.
«Senta dobbiamo andare, arrivederci!»Louis trascina Harry tra la gente raggiungendo le porte automatiche ed entrando con non poca fatica nell'edificio, entrambi hanno il fiatone. 
«Ti aspettavi questo successo Haz?» 
Harry scuote la testa a corto di fiato. «A dir la verità pensavo fosse un fiasco totale questa rubrica, eppure..» 
«Louis, non pensarci troppo e andiamo a divertirci, ho voglia di ballare e bere.»
Louis ride «Sei troppo piccolo per bere Harry, solo i grandi possono.»
Il riccio sbuffa contrariato «E tu sei grande?»
«Sono un ventunenne rugoso con il bastone, ovvio che sono grande.»

La festa è uno sballo, la musica è altissima, il tavolo di otto metri si è trasformato in una specie di pista da ballo e Louis è proprio lì che dimena il suo sedere ovunque. È passata solo un'ora dal loro arrivo e Louis è già ubriaco fradicio sebbene Harry l'abbia minacciato più volte che nel caso avesse vomitato, lui, non gli avrebbe mantenuto la fronte.
Louis aveva semplicemente riso e «Stai tranquillo, sono abituato.» detto.
Ma Louis è Louis e Louis mente. Ovviamente non era abituato causa lo stupido patto di solidarietà con Liam. Proprio il suo migliore amico doveva avere un rene dei cinesi? Si dei cinesi perché non funziona, okay? In ogni caso Louis non beveva in sua compagnia e poiché vivono, mangiano, respirano e pisciano insieme, Louis non si era mai preso una sbronza. 
«Louis? Ti prego scendo da quel tavolo e aiutami con queste cozze!» Harry isterico è semplicemente la cosa più bella e divertente che Louis abbia visto in vita sua, due donne sulla quarantina e piene di lifting sono avvinghiate alle braccia di Harry e ridono come due oche scompigliandogli i capelli. 
«Salve belle signore! Vi state divertendo con il qui presente Harry?» la voce di Louis è trascinata a causa dell'alcol e la mente annebbiata. Le due donne squittiscono un «Sii» eccitato mentre sul volto di Louis compare un ghigno. «Bene, il vostro divertimento è finito, Harry è venuto a questa festa con me, per stare con me e non per due vecchie decrepite che giocano a fare le ventenni con minigonne che lasciano intravedere pure il buco del culo. Ah, e a Harry piace il cazzo, quindi non avete speranze care donzellette che vengono dalla campagna. Arrivederci.»
Con uno strattone Louis libera Harry dalle grinfie rosa shocking delle due donne e lo trascina lontano da loro, mentre queste contorcono la pelle tirata in una smorfia offesa.
Il posto lontano in cui Louis trascina Harry non è altri che il bar a fondo sala, si accomodano su due sgabelli e Louis ordina qualcosa al cameriere che però non arriva alle orecchie di Harry. «Louis, sei ubriaco non puoi bere ancora.»
Louis si volta verso il ragazzo guardandolo con occhi languidi e un broncio sulle labbra «È questa la ricompensa per averti liberato di quelle due befane? Una ramanzina, papino non si fa così.»
Un secondo dopo Harry si ritrova le braccia di Louis attorno al collo e la faccia di quest'ultimo a qualche centimetro dalla sua. Louis puzza di alcol, ha bisogno di sciacquarsi il viso. «Senti Lou, se non bevi più nulla ti faccio un regalo.»
Louis ride contro il volto di Harry, gli occhi brillano alla luce dei faretti della stanza. «Mi dai un bacio papino?»
Harry sbuffa «Vedremo, ora seguimi in bagno.»
Louis annuisce e segue Harry dirigersi in bagno, e comunque nessuno lo ferma quando urla «Pompino in toilette!» 
Il bagno è stranamente pulito e in ordine e soprattutto luminoso, tanto che Louis deve coprirsi gli occhi per la luce accecante. «Ora.» dice Harry aprendo il getto d'acqua fresca del lavandino «ti laviamo un po' la faccia, okay Louis?»
Louis annuisce e «Tutto quello che vuoi papà.» dice sorridendo a trentadue denti verso Harry. Il riccio trattiene a stento un sorriso perché Louis ubriaco è così tenero, quasi più del tonno Rio Mare che si taglia con un grissino.
E comunque non è vero che si taglia con un grissino, il grissino di spezza e quel tonno fa schifo.
Harry fa sedere sul lavandino accanto Louis dopodiché bagna le mani sotto il rubinetto e le poggia sul volto accaldato e sudato di Louis. Gli sciacqua le guance rosse e la fronte, scostando i capelli che vi si erano attaccati. «Come sei delicato papà.» commenta Louis ad occhi chiusi beandosi della sensazione di fresco sulla pelle e del tocco premuroso di Harry. E tutto ciò è così sbagliato perché dovrebbe essere Louis a prendersi cura di Harry, non il contrario, ma Louis è ubriaco e la logica va a farsi fottere.
Harry continua quell'operazione fin quando Louis non apre bocca per «Ora ti racconto il mio sogno.» dire. Harry si blocca e fissa Louis ancora ad occhi chiusi e con l'espressione beata dipinta sul volto. Muore dalla voglia di sapere cosa abbia sognato, eppure sa che è sbagliato perché Louis non si rende conto di quello che sta dicendo. È sbagliato, ma non lo ferma. 
«Ho sognato che tu.» inizia Louis aprendo gli occhi e fissandolo «Mi hai baciato.»
Harry spalanca la bocca, incredulo. Era questo il motivo per cui Louis non voleva raccontargli il sogno, oddio.
«Poi ti cadeva un barattolo di spinaci in testa e ti baciavo io, perché tu facevi il complessato che scappa. Poi ci incolliamo ad un cartellone e chiediamo a Liam di liberarci mentre Zayn scopre il quaderno di Liam. Ti piace questo sogno?»
Harry non risponde, semplicemente guarda Louis e Louis guarda Harry, poi però Louis bacia Harry e Harry ricambia. 
Si baciano nel bagno della stazione radio in cui lavorano, Louis è ubriaco e stringe le braccia al collo di Harry facendogli spazio tra le proprie gambe e allacciandole poi attorno alla vita del riccio che stringe la camicia di Louis tra i pugni. Louis preme la lingua contro le labbra di Harry che le separa e sentendo subito dopo il sapore dell'alcol invadergli la bocca. La mente di Harry si annebbia, ha bisogno di Louis e delle sue labbra, porta le mani sul volto rosso e caldo del ragazzo spingendosi contro di esso, è un bacio bagnato, fatto di lingue, morsi e denti, è un bacio disperato e troppo atteso. Harry vuole baciare Louis, vuole baciarlo sempre, e sa che domani non potrà farlo perché domani Louis avrà smaltito la sbornia e si sarà dimenticato del loro bacio. Ed è questo pensiero che aumenta l'urgenza di Harry, vuole lasciargli un ricordo materiale di quella serata, per questo stacca per un momento la bocca da quella di Louis che reagisce con un lamento, e poggia le labbra sul collo del ragazzo, inizia a baciargli una porzione di pelle, poi la lecca, morde e succhia fino a lasciargli un livido viola a metà tra la mandibola e la spalla. Louis ride contro i ricci di Harry, ride come se quella fosse la cosa più divertente del mondo.
Harry tira giù Louis dal lavandino e lo porta in uno dei bagni, chiudendo a chiave la porta per poi spingervi contro il ragazzo e baciarlo ancora, non potrà mai stufarsi del sapore di Louis e delle sue labbra sottili, ma dovrà imparare a farlo, almeno finché Louis non lo bacerà da lucido. 
Quei baci non valgono, Harry si sente un ladro a rubarglieli, Louis non è in sé, non sa cosa sta facendo in quel momento, ma Harry continua a spingere la lingua nella bocca di Louis e finché Louis non vorrà andarsene dalla festa, non smetterà di farlo. 
Purtroppo però un tonfo, e una serratura che si chiude distrae Harry. Dal bagno a fianco provengono rumori e gemiti che lasciano davvero poco all'immaginazione.
Louis guarda Harry confuso, il riccio gli fa segno di star in silenzio. Louis annuisce e tende le orecchie per ascoltare meglio.
«Nick, o mio dio Nick, ti prego si, oddio si, Nick, ti prego.»
La porta sbatte convulsamente, gli ansiti si fanno sempre più forti.
«Nicco sei troppo stretto.»
Harry ce la sta mettendo tutta per non scoppiare a ridere, il cavallo e il cane stanno scopando nel bagno accanto senza sapere della loro presenza.
A proposito di presenze.. «Nick, non è colpa mia se il tuo pene è così fottutamente grosso.»
«Nicco.. Ni..cco.»
Louis porta una mano sulla bocca trattenendo un risolino, Harry aggiunge la sua a quella del ragazzo. «Cos'è stato?»
«Nulla Nick, continua a spingere, ti prego.»
E Nick annuisce perché un colpo più forte fa vibrare la porta.
In silenzio, Harry e Louis escono dal bagno e scappano verso le uscite di emergenza. Una volta fuori ridono come due matti imitando le voci dei due uomini.

Arrivano a casa di Louis un quarto d'ora più tardi, si erano messo d'accordo che Harry avrebbe dormito da Louis.
Zayn apre la porta accogliendo due ragazzi di cui uno delirante.
«Zaaaayn che piacere vederti! Mi sei mancato cuginetto.»
Zayn rivolge ad Harry un'occhiata confusa ed il riccio mima un "ha bevuto" con le labbra.
«Tu invece no, ora vai in camera con Harry, ma prima fai una doccia.»
Harry annuisce e porta Louis in camera aiutandolo a svestirsi, gli lascia addosso solo i boxer e lo infila nella vasca da bagno dopodiché esce e si stende sul letto.
Non riesce a non pensare ai baci che si sono scambiati in quel gabinetto, baciare Louis è la cosa più bella del mondo.
Che poi, riflette Harry con un sorriso, tra di loro, le cose migliori accadono in un bagno.
Si sono conosciuti in un bagno, gli ha quasi fatto una sega in un bagno e si sono baciati per la prima volta in un bagno.
Harry ama i bagni.
Con quelle riflessioni Harry si addormenta sul letto di Louis dimenticandosi del ragazzo chiuso in bagno.

«HARRY! PERCHÉ MI SONO SVEGLIATO NELLA VASCA?»
Buongiorno Louis.





ALLOOOOORA?
Io lo so che volete uccidermi e che sono una rompicoglioni ma mi volete bene dopotutto. E comunque questo è un vero bacio, niente sogni o geni delle lampade, so.. Ora sclerate pure.

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Capitolo 12
*** Le nuvole non sono di zucchero filato. ***


Le nuvole non sono di zucchero filato.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
Harry si era svegliato di soprassalto ritrovandosi ad un palmo dal naso il proprietario del letto sul quale stava dormendo. «Mi dici perché mi sono svegliato in una fottuta vasca da bagno? Non sono una cazzo di sirena che ha bisogno d'acqua per sopravvivere!»
Louis stava urlando da circa mezz'ora, ovvero dal momento in cui aveva aperto gli occhi e aveva realizzato di avere il culo schiacciato contro la ceramica della vasca. «Ho la schiena dolorante, il culo a pezzi e le gambe che hanno un crampo un secondo si e l'altro pure.»
Che esagerazione. «Louis, dovresti smettere di urlare come una checca isterica e star zitto prima che ti ficchi il mio cazzo in gola.»
Harry non può che stupirsi di se stesso, passando tanto tempo con Louis aveva imparato a parlare come Louis e a minacciare come Louis.
Questi emette un verso di esasperazione prima di «HARRY!» urlare. «Voglio sapere cosa diavolo è successo ieri sera, e sappi che se hai qualche prova compromettente di me a quella stupida festa, so dove abiti, potrei dar fuoco alla tua casa quando voglio.»
Harry inorridì al pensiero della sua casa pervasa dalle fiamme, mai mettersi contro un Tomlinson «Okay ti racconterò tutto, ma non ho prove, te lo giuro su Goku.»
«Ma Goku non esiste idiota!» 
La faccia di Harry se possibile si trasforma radicalmente, aveva assunto un espressione tra il terrorizzato, il deluso, l'arrabbiato, lo scioccato e il disgustato. «COSA STAI DICENDO?» la voce di Harry da bassa e profonda diventa acuta e squillante quasi quanto quella di Louis.
Goku non esiste. Goku, non.. Esiste. 
«Harry, Goku è solamente un cartone animato!» 
Dalla stanza adiacente arriva un «Anime!» soffocato dalla parere divisoria.
Liam, sempre a mettere i puntini sulle e.
Goccioloni bagnati creano dei piccoli cerchietti sulle lenzuola di Louis, Harry sta piangendo disperato con tanto di sussulti e singhiozzi. «Non ci credo, la mia vita è una menzogna, mi hanno mentito per tutto questo tempo, mi avevano persino convinto che da grande sarei diventato un super sayian!» la voce di Harry è spezzata, e Louis quasi dimentica di essersi svegliato in una vasca da bagno troppo preoccupato per quel fesso lacrimoso. 
«Harry calmati dai, non è niente.»
«Non è niente, Louis? NON È NIENTE? È peggio che scoprire che Babbo Natale non esiste!»
Louis imbarazzato tossisce in un pugno mormorando un «Ma babbo natale non esiste.»
Harry fortunatamente non lo ascolta più gettandosi sul cellulare che aveva mollato sulla scrivania la sera prima. «Non può essere, non può essere, ti dimostrerò che Goku esiste.»
Louis scuote la testa rassegnato, perché diavolo si è innamorato del ragazzo più stupido del pianeta? Okay forse innamorato è una parola grossa, preso una cotta è meglio.
Probabilmente.
«Harry, lascia perdere, piuttosto spiegami perché mi hai lasciato dormire nella vasca.»
Cavolacci, il piano di Harry di cambiare discorso era andato in fumo. Non poteva raccontargli di aver pomiciato una bella mezz'ora nel cesso della radio stazione e di essersi fermati solo per un inconveniente.
A proposito dell'inconveniente.. «Okay te lo dico. Ieri ti sei ubriacato, ti ho accompagnato in bagno per vomitare e abbiamo sentito il cavallo e il cane scopare nel bagno accanto al nostro.»
Louis sgrana gli occhi, incredulo. «Ma sei sicuro?»
Harry annuisce. «Sicurissimo, il suono era quello.»
«E tu hai assistito a tutto?» chiede Louis leggermente imbarazzato.
«Ovviamente no, che schifo.»
Non convinto, Louis «ma ne sei certo? Se non hai visto come fai a dirlo?» chiede. 
«Ma ho sentito, i rumori erano quelli, Louis quando due scopano si capisce eh.»
«Scopano?» Louis guarda Harry interdetto, cosa diavolo..? «Di che stai parlando?»
Oh dio. «Louis, sto parlando di Nick e Nicco, che fantasia poi, che ci davano dentro nel bagno accanto al nostro!»
«Ma io parlavo del mio vomito! Chi se ne frega della vita sessuale di quei due.»
Viva i malintesi, in ogni caso è comprensibile che Harry non abbia pensato al vomito probabilmente favoloso di Louis, poiché tecnicamente Louis non ha vomitato quella sera, anzi, quella bocca è stata impiegata in attività ben più interessanti quali far aver un infarto ad Harry, e provocargli un'erezione lasciata insoddisfatta.
«Si hai vomitato.»
Louis emette un "mh" soddisfatto e torna in bagno per liberarsi della pipì mattutina che ha dimenticato di fare appena sveglio per ovvie ragioni.
Harry, rimasto solo, si permette di tirare un sospiro di sollievo ed esaminare il proprio volto allo specchio. 
I capelli sono stravolti più del normale, le labbra rosse e gonfie, Louis ci ha dato proprio dentro con i morsi la sera prima, e delle occhiaie scure contornano gli occhi indolenziti.
Harry provvederà a nasconderle con un po' di correttore. Zayn ne ha una vasta scorta nel proprio bagno, Harry ricorda di aver visto i tubetti accanto al lavandino la sera che ebbe l'incidente pipì, non si rifiuterà di prestargliene un po'.
Uno sbadiglio trasforma la faccia di Harry, questi constata di avere una bella ugola, e un palato non male.
È quasi pronto a scattare una fotografia alla propria bocca quando sente un urlo provenire dal bagno. Louis.
Ora che ci pensa Louis potrebbe benissimo doppiare l'urlo di una di quelle stupide biondine dei film horror. 
È quando, però, Louis urla un «Harreh!» arrabbiato che il riccio deve farsi coraggio ed entrare nel bagno.
«Tutto bene?» domanda con timore. Louis è rosso di rabbia e le mani stringono con prepotenza il bordo del lavandino. 
È una scena divertente, Harry spaventato da un nano in mutande che ha lo sguardo omicida.
«Cos'è questo?» Louis ha il proprio indice puntato verso un segno violaceo tra la mascella e la spalla, uh.
«Ti sei fatto male, ieri.» risponde Harry titubante. «Sei caduto dalle scale.»
«Impossibile.»
Harry boccheggia a corto di parole e ora come spiega quel succhiotto a Louis? «Te lo giuro.» 
«Qualcuno mi ha baciato, chi?» 
Harry è morto, o per lo meno lo sarà non appena Louis avrà fatto due più due e avrà capito che Harry il giorno prima ha approfittato della sua incoscienza. 
Non vuole morire, ha paura della morte. Cosa c'è dopo la morte? Ovviamente il funerale e poi? Esiste un paradiso? E l'inferno? Dante aveva ragione? Harry riflette velocemente sui peccati che ha potuto commettere in vita. Gola? Avarizia? Ira?
Lussuria. 
Decisamente lussuria. Il vortice della passione che l'ha travolto quella sera sarà la causa della propria morte e l'effetto della propria pena.
Harry può sembrare un idiota incompetente, eppure la letteratura gli è sempre piaciuta, quindi non stupitevi se parla come la sua professoressa. 
«Ti prego non mandarmi nell'Ade.»
Louis guarda leggermente confuso Harry, cosa diavolo c'entra la mitologia greca adesso? «Guarda che ti mando a fanculo, altro che Ade.»
«Senti Louis.. » ma questi lo interrompe dicendo che non importa, probabilmente sarà stato qualcuno in pista che ci ha provato la sera prima. «Nick conosce un sacco di gente che mi farei volentieri.» aggiunge con un ghigno.
Ad Harry il fiato si blocca in gola, guardando Louis con gli occhi sbarrati.
Tutte le cose che gli aveva detto, che gli piaceva, che era qualcosa di più, che voleva aspettare il momento adatto.. Louis aveva mentito?
Harry a Louis non piaceva era solo uno dei tanti. E allora perché l'aveva baciato? 
«Okay.»
«Ti va di andare a fare colazione in un bar?» chiede Louis infilando un paio di jeans e una T-shirt rossa. «c'è una pasticceria qui vicino che fa dei cornetti buonissimi.»


"Le nuvole non sono di zucchero filato" questo è ciò che pensa Harry con una guancia premuta sul palmo della mano e un gomito sul tavolo del bar. "Il cielo è scuro e le nuvole sono grigie. Non sono di zucchero filato." 
«Allora, a che ora hai il treno?» Louis mastica con disinvoltura il cornetto alla crema che ha acquistato al bar, lo zucchero a velo ha disegnato dei buffo baffi sopra le sue labbra. Harry si ritrova a fissare quella striscia bianca appena sotto il naso di Louis. In un universo parallelo, non avrebbe aspettato neanche un minuto prima di baciargli le labbra e di leccare via lo zucchero.
Peccato che il suo universo sia un gran bastardo. Altro che Gordon Ramsay.
«Pensavo verso le otto, ma potrei prendere anche quello delle quattro.»
Louis ingoia l'ultimo pezzo di cornetto e acciuffa un fazzolettini di carta per pulirsi le labbra. «Come mai? Vuoi già andare via?»
Harry annuisce, non parla perché le parole lo tradirebbero. Harry non vuole andare via, non ha intenzione di lasciare Louis, vorrebbe rimanere con lui molte più ore, giorni, mesi, anni, l'intera vita. Eppure ad Harry hanno insegnato che è meglio andar via piuttosto che far risultare la propria presenza sgradita. 
«Capisco, avrai da fare, immagino.»
Louis guarda Harry sedutogli di fronte, il riccio però guarda fisso un punto dietro la vetrina, forse il cielo. 
«Che guardi?» domanda curioso.
Harry esala un sospiro rumoroso prima di «le nuvole.» rispondere.
Louis si volta automaticamente verso la vetrina, le nuvole sono scure, quasi nere. Arriverà un acquazzone. «Pioverà.»
Harry annuisce ancora, non ha voglia di guardare Louis, si sente minuscolo in confronto al ragazzo. 
Per Louis è sempre stato un gioco, una scommessa, mentre Harry si era fatto prendere dal carattere di Louis, dai suoi sorrisi, dai doppi sensi, e soprattutto della sua pazienza. Harry sa di essere un tipo bizzarro, leggermente fuori le righe, non a caso ha sempre preferito i pois, e molti non hanno fatto che rinfacciarglielo, utilizzare quel suo carattere come un insulto o una presa in giro. Louis era stato il primo che dopo un "sei un idiota" aggiungeva un sorriso tutto denti capace di togliere il fiato ad Harry. Nemmeno avesse corso i cento metri nove volte.
«Harry, cos'hai?»
Piangere, Harry vorrebbe solamente piangere e urlare, ma non lo fa. Benigni fa schifo ed è un ignorante. Chi gli ha dato l'Oscar merita di andare alla sedia elettrica, perché la vita non è bella, la vita fa schifo. La vita di Harry è uno schifo.
Harry odia i bagni, Harry odia lo zoo, Harry odia anche Niall, ma soprattutto Harry odia Louis. Ma lo ama.
Perché sì, Harry potrà anche sembrare un grande idiota che pensa solo ad arcobaleni ed unicorni, ma è un romanticone.
Ogni sera prima di andare a dormire guarda la fotografia che aveva fatto con Louis alla fiera del fumetto, un pirata che bacia la guancia di Elle, la foto più stramba e dolce di questo pianeta. 
Harry si era innamorato di quello scatto, ma soprattutto aveva perso la testa per Louis. 
Louis, il ragazzo dal sorriso costante, schietto e diretto, bello, leggermente deviato mentalmente, ma soprattutto interessante.
Il loro incontro era avvenuto nel bagno dello zoo e la loro conversazione era nata grazie ai loro peni e alle corrispettive lunghezze. Harry era già perso da quel giorno, aveva sperato di rivederlo e giusto una settimana dopo si era ripresentato, poi Louis aveva chiesto del riccio per un'uscita a quattro, si era confessato, avevano iniziato a scriversi su Facebook ed Harry ad ogni novità perdeva un pezzettino di cuore dietro il gran bel culo sodo di Louis. 
«Fame.» risponde con sguardo vuoto adocchiando l'ultimo cornetto nel sacchetto. «Quello lo mangi?» 
«No.» eppure l'avrebbe mangiato, ma Harry ha la precedenza sul suo stomaco per cui allunga il braccio porgendo al riccio il sacchetto.

«Martedì ho un photoshot, nel pomeriggio farò un salto da te, ti ci vuole un po' di essenza di Tomlinson mentre lavi il culo ai macachi.» 
Harry è affacciato al finestrino del treno, parte alle quattro. Il mezzo è ancora fermo sulle rotaie in attesa della partenza e sfrutta quel tempo per parlare un'ultima volta con Louis. 
«va bene, ti aspetto.»
«Sicuro che va tutto bene?» Louis sa che non va tutto bene, Harry ha cambiato radicalmente umore da un momento all'altro e deve essere successo per forza qualcosa perché è impossibile passare dalla gioia alla depressione da un momento all'altro.
..A meno che Harry non sia bipolare..
Ma non è possibile, se ne sarebbe accorto..
Però forse prende dei medicinali, e magari quelli sono anche troppo forti e rendono Harry deficiente, si, può essere. Oh povero Harry, allora non è tutta cacca quel che puzza.
«Certo, tutto okay. Non chiamarmi, mh? Ti scrivo io.»
Louis annuisce e mentre il treno parte saluta con una mano Harry che è già rientrato e di lui resta solo l'ombra proiettata sul finestrino.

Niall odia essere disturbato mentre gioca alla play, lo odia come Zayn odia non potersi specchiare, come Liam quando confondono anime e manga, come Louis odia non poter parlare.
Niall odia doversi alzare dal divano, lasciando una partita a FIFA a metà quando stava per mandare in rete un altro goal contro la Germania, odia dover percorrere il lungo corridoio per poi aprire quella maledettissima porta.
«Che ci fai tu qui?»
Harry pensa di dover cambiare coinquilino una volta per tutte, si aspettava un abbraccio non una faccia da fesso scocciata. 
«Ehy Niall.» saluta il biondo entrando in casa e buttando il borsone sul tavolo della cucina. 
Strano che Niall non abbia ancora chiesto nulla a proposito del ritorno anticipato di Harry.
«Ti aspettavo per le otto.» oh, ecco.
Harry apre il frigorifero e afferra una bottiglia di latte parzialmente scremato con zero virgola uno percento di grassi, perché scusate seci tiene alla linea, e versa il liquido nella tazza rosa con gli unicorni. «Già, sono tornato prima.» 
Dalla credenza afferra una scatola di cereali al cioccolato bianco e ne versa una quantità indecente nella tazza, lasciandone cadere qualcuno sul tavolo.
«Successo qualcosa con il tuo boy-friend? Guai in Paradiso?»
Harry si blocca con il pacco di cerali a mezz'aria, gli occhi fissano un punto sulla maglia bianca di Niall, vuoti. 
«Non è il mio ragazzo.» dice meccanicamente. «E sai, quel che pensavo andasse rose e fiori non è altro che erbaccia secca.»
«Da quando ti intendi di giardinaggio?» 
Harry trucida Niall con lo sguardo, il biondo solleva le mani in segno di resa mormorando un "era per curiosità" a labbra serrate.
«Dicevo, Louis non è quel che pensavo potesse essere, ma è colpa mia, ho recepito male i segnali.» 
«Louis adesso fa il vigile urbano agli i incroci? Harry non avrai mica distrutto un'auto?!»
Harry e la pazienza sono sempre stati grandi amici ma adesso vorrebbe proprio perderla e distruggere la tazza con gli unicorni sulla testa bionda del suo coinquilino.
«Non piaccio a Louis, Niall.» dice freddo riponendo i cereali nella credenza. «Pensavo fosse così ma no. Quel 'mi piaci' era il solito 'mi piaci' che si dice ad un amico. Capisci Niall? Sono solo un amico per lui. Tutti quei commenti sul mio aspetto e sul fatto di volermi venire in faccia gemendo il mio nome erano stronzate. Probabilmente lo dice a chiunque, ed io che stavo per fargli una sega in bagno. Oddio.» Harry schiaffa due mani sulla faccia per reprimere le lacrime che minacciavano di scendere copiose sulle guance arrossate del riccio. «E ieri l'ho anche baciato.»
Niente impedisce a un singhiozzo di scuotere il corpo di Harry, ormai in lacrime seduto al tavolo e dimenticando completamente la tazza di latte. 
«L'hai baciato?» chiede Niall confuso «e lui che ha fatto?»
Harry solleva lo sguardo sul suo amico sorridendo amaramente «Era ubriaco, stamattina non ricordava più nulla.» 
Niall non è mai stato un tipo affettuoso, tranne con Zayn ovviamente, ma non può negare un abbraccio ad Harry quando questi sta soffrendo per colpa di un ragazzo che gli sta facendo a pezzi il cuore.
Eppure non se lo aspettava, Zayn gli aveva sempre detto che Louis avesse perso la testa per Harry, che non faceva altro che parlare di Harry e dei suoi riccioli e di quanto si trovasse bene con lui. «Vieni qui Harry, vedrai che se vuoi, Louis sarà tuo. Altro che radio, andrete a fare un provino per un porno.»
Ed Harry sorride abbracciando il proprio coinquilino che forse non è poi così male.





Okay, questo capitolo non ve l'aspettavate così, lo so, sono andata leggermente fuori dal tema "comico", ma un po' di angst doveva esserci.
Che poi sappiamo benissimo che è Harry ad andare nelle fisse per una battuta innocente di Louis, povero caro,
Comunque solo una cosa... MA SIETE IMPAZZITE? Io vi denuncio, 81 recensioni, DUECENTODUE SEGUITI, CENTOQUARANTAQUATTRO PREFERITI, no ma volete violentare il mio cervello e mandarlo in pappa.
Btw, una cosa: Io mi rivedo tanto tanto in uno dei personaggi della ff, sta a voi scoprire chi ma non è complicato. E voi?
E soprattutto, domanda che mi assilla parecchio, qual è il vostro personaggio preferito?
Se avete domande o stronzate che vi passano per la testa c'è l'ask dei personaggi @Collisione123stella nella barra di ricerca.
Adieu.
ps. amo leggere le vostre recensioni o i vostri scleri su twitter, oppure quando citate pezzi della storia, mi fa sentire tutto questo lavoro apprezzato. 

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Capitolo 13
*** Se una tigre tenta di ingropparti, forse sei nato con i feromoni sbagliati ***


Se una tigre tenta di ingropparti, forse sei nato con i feromoni sbagliati.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
Quella mattina Niall vorrebbe solamente avere un telecomando come quello di Adam Sandler per zittire il suo fottutissimo coinquilino e continuare a sognare la mega pizza pomodoro e mozzarella.
Peccato che Niall non sia in un film e non abbia un telecomando universale indemoniato.
«Mi dici che succede?» la voce di Niall è impastata dal sonno, in piedi abbandonato sullo stipite della porta con un pugno a strofinare gli occhi arrossati, il biondo guarda Harry correre da un lato all'altro della propria camera come un pazzo.
«Non trovo una cosa.» Harry non degna Niall nemmeno di uno sguardo, impegnato com'è a rivoltare come un calzino la propria stanza. Niall deve stare attento a schivare un paio di oggetti volanti lanciati dal riccio. Ovviamente una stupidissima maglietta rossa deve volare sulla sua faccia perché scusate se si è appena svegliato e ha i riflessi di un ippopotamo.
Che poi.. Gli ippopotami hanno i riflessi? Dovrebbe saperlo dato che lavora in un fottutissimo zoo.
«Cosa cerchi, Haz?» chiede con uno sbadiglio. «E soprattutto perché alle tre di notte? O di mattina, dipende come vuoi interpretarlo.»
Harry è in pigiama ed è strano perché Harry non dormire mai in pigiama, ma Niall non lo nota, è semplicemente troppo stanco per prestare attenzione ai dettagli.
«Una cosa.»
«Una cosa.. Cosa?» 
«Una cosa.»
Niall sbuffa esasperato. Perché ha scelto un coinquilino deficiente? Uh adesso ricorda, sono migliori amici. Maledetto il giorno in cui si sono conosciuti allo zoo tre anni prima.
«Harry, non ti picchio solo perché sono troppo stanco.» dice il biondo con un altro sbadiglio. «e vedi di non fare rumore perché ho bisogno di recuperare il sonno perso.»
Harry annuisce e aprendo un cassetto «La prossima volta tienilo d'occhio, allora.» dice.
Il biondo lo guarda leggermente sconvolto, ma poi lascia perdere. Harry è pazzo ed ha appena avuto una delusione d'amore, Niall sa che queste due cose insieme siano pericolose, il riccio potrebbe benissimo, in preda alla furia omicida da due di picche, andare a casa di Louis e sgozzarlo. Non che non se lo meriti, ma ecco, non ci tiene proprio ad occuparsi del culo dei macachi da solo.
Harry rimane dunque da solo in camera, la luce fioca della lampada a forma di banana sul comodino illumina una porzione della stanza, dove il riccio sta seduto a terra con un grande borsone tra le gambe.
Il pavimento della camera è scomparso, avrà tempo di ripulire un giorno.. Forse, ma non importa. Harry ha un obbiettivo e deve raggiungerlo, se solo trovasse quella dannata.. «ECCOLA!» 
Con un sorriso soddisfatto, Harry si alza e torna a dormire, gli aspetta una giornata impegnativa.

Allo zoo il lunedì mattina non c'è mai nessuno, tranne qualche studente dell'università vicina e qualche inserviente. Harry può rilassarsi e bere una tranquilla limonata mentre Niall lava gli zoccoli all'alpaca, Simon, come previsto, aveva accettato.
Harry sorride al ricordo del suo superiore strillare di gioia per la statuina di un putto alato che il riccio gli aveva offerto in cambio di quel piccolissimo favore.
La scrivania di Simon Cowell, dirigente dello zoo, era costellata da ritratti di piccoli putti, elegantemente incorniciati e disposti  in ordine di grandezza.

«Haz, con l'alpaca ho finito, ora sono pronto ad ascoltare le tue scuse per esserti svegliato alle tre di notte ed aver combinato quel disastro in camera che, sappi, non ti aiuterò a pulire.» 
Harry sospira, tutta la tristezza del giorno prima è scomparsa insieme alla sua sanità mentale--non che prima ne avesse--lasciando spazio a determinazione e positività. 
«Ho avuto un lampo di genio.»dice con un sorriso sulle labbra. Niall lo guarda confuso, forse un po' preoccupato, ma non interviene. «Ho messo a punto un piano a cinque punti.»
Decisamente preoccupato. «Non so se voglio ascoltarti.»
Il riccio ridacchia e sedendosi all'indiana sulla panchina si volta verso Niall ed elenca i punti da portar a termine.
«Devo conquistare Louis.» spiega gesticolando un po' troppo. «deve essere mio.»
Niall non ha neanche il tempo di pensare a quanto sia deficiente il suo amico che Harry lo investe con le sue parole veloci e confuse, illustrando il piano e spiegando ogni punto.
Il biondo sospira «Ricapitolando, tu, alle tre del mattino, hai pensato a tutto questo.. Solo per conquistare Louis?»
Harry annuisce. Bene, se la polizia farà domande, lui non sa niente.
«Perché?»
«Beh perché mi piace, voglio portarlo a letto e farci dei figli.»
«No dico, perché sei cretino?» Harry rifila una gomitata nel fianco di Niall che urla di dolore. «E comunque --stupido Styles, ti taglio quei ricci con una motosega-- non potresti neanche farci dei figli.»
Con un cenno della mano, Harry fa capire al coinquilino quanto la sua precisazione fosse superflua. Harry sa di non poter uscire incinto, lo sa benissimo, ma sperare non ha mai fatto male a nessuno.
«In ogni caso come hai convinto Simon a lasciartelo fare?»
Simon è severo, scorbutico, antipatico e fissato, semplicemente è improbabile che abbia lasciato ad Harry organizzare una cena a lume di candela nel recinto delle tigri.
«Un putto.»
E Niall sa che alla fine dei conti, è meglio lasciar perdere.


«Quindi il ricciolino ti ha mollato.»
Liam è una brava persona, non dà mai fastidio chiuso in camera sua a navigare in rete su chissà quali siti per nerd, cucina per Zayn e Louis alle volte, e non è nemmeno tanto male, pulisce e mette in ordine i disastri che combinano i suoi coinquilini, e soprattutto dà buoni consigli, ma in quel momento Louis vorrebbe solo staccargli la lingua con la pinza e darla al cane dei vicini come merenda.
«Non mi ha mollato.» precisa con uno schiocco della lingua «non stavamo nemmeno insieme.»
Zayn è comodamente sdraiato sul divano con uno stecco di liquirizia in bocca che finge di ascoltare una replica di Catfish mentre, in realtà, la sua attenzione è concentrata sul discorso di Liam e Louis nella stanza adiacente.
«Come no? E allora cosa è venuto a fare a casa nostra? Pensavo doveste fare i piccioncini o roba del genere.»
Liam era davvero convinto che Louis ed Harry fossero fidanzati, e sapere che sono solo buoni amici, come continua a sostenere Louis, lo ha turbato, quasi quasi iniziava a shipparli. Beh si ecco, non che Liam non abbia di meglio da fare o non sappia cosa sia una vita sociale, ma più che altro trova notevolmente interessanti i rapporti umani da volerli studiare con attenzione e magari scriverci anche la tesi di laurea già che c'è. Oh ma a chi vuole darla a bere, Liam è una ragazzina quindicenne che dà di matto se la sua OTP si scambia dolci sguardi, o sorrisi nascosti. E si, la sua OTP sono Louis ed Harry, o come ha voluto battezzarli, i Larry. Sapete.. Louis, Harry.. Larry.
Ma comunque, Liam proprio non capisce come quei due non abbiano ancora potuto scopare, se la tensione sessuale che c'è tra loro fosse energia elettrica potrebbero dar luce a tutta Londra e dintorni.
«Quindi quando tu porti qui l'intero club dell'anello-sia maledetto il giorno in cui Liam ha iniziato ad amare il fantasy- devo dedurre che facciate dei mega orgioni in camera tua?» colpito e affondato. Louis sa come girare a proprio vantaggio le carte in tavola. 
Liam sbuffa mentre dalla stanza adiacente Zayn ridacchia sottovoce, non lo ammetterebbe mai, ma suo cugino è un genio.
«Sto solo dicendo che avevate dei comportamenti troppo ambigui per due semplici amici, a te non piaceva quell'Harry?»
Ovvio che gli piaceva, e anzi, gli piace ancora, forse anche più di prima, e quando quel pomeriggio l'ha salutato prima del previsto si è sentito talmente male che ha dovuto prendere un'aspirina. 
«Si ma non avrà mai futuro la nostra relazione, siamo troppo simili e strani per costruirne una solida e che non distrugga la nostra amicizia.»
«Certe volte sembri addirittura un ragazzo serio, Louis.»
Mandare a fanculo Liam sarebbe troppo facile, ma Louis è pigro, dunque lo fa comunque, gli piacciono le cose facili. «Fottiti Payne, io faccio il filosofico e tu mi prendi per culo.»
Liam sta preparando una tisana, Louis odia tremendamente le tisane e non capisce come Liam possa berne quantità industriali ogni santo giorno. «Fanno urinare e mi depurano dalle scorie, pulito dentro e bello fuori.» E Louis vorrebbe contestare ma non lo fa, quindi raccatta la felpa, lancia un cuscino sulla faccia di Zayn e va a farsi una lunga doccia.
 

Quella stessa sera Niall chiama Zayn, non si sentivano per telefono dal giorno prima, si erano scambiati qualche messaggino ma erano stati entrambi troppo occupati a consolare il proprio coinquilino, non a caso quello fu l'argomento principale della conversazione. 
«Senti Zay, ma che è preso a Louis? Pensavo che Harry gli piacesse.»
La voce di Niall è ovattata, probabilmente sta mangiando una pizza. Zayn sorride, si sono conosciuti in una pizzeria, Niall era il cliente e Zayn il cameriere, era stato tutto uno scambio di sguardi, poi Zayn gli aveva portato il conto e sullo scontrino aveva lasciato il proprio numero. 
Niall l'aveva contattato appena fuori dal locale, Zayn aveva ancora il messaggio salvato. "La prossima volta voglio mangiare la pizza su di te."
«Ma infatti Louis è cotto di Harry, talmente cotto che se gli poggiassi un uovo sulla guancia me lo friggerebbe.»
Niall emette un mormorio confuso prima di «E allora perché ieri Harry è tornato a casa piangendo?» chiedere.
«Ma perché è stupido.»
Forse Niall dovrebbe offendersi perché Zayn ha appena insultato il suo migliore amico, ma semplicemente non lo fa, in fondo, è la verità.
«Harry ha organizzato un piano in cinque punti per conquistare Louis.» lo informa «Scommettiamo.»
Zayn ridacchia stendendosi sul letto e stiracchiando le dita del piedi «Che proponi?»
«Secondo me Louis gli salterà addosso prima che Harry metta a segno tutti i punti, se perdo, per una settimana farai l'attivo, se invece vinco, pretendo un pompino di benvenuto e uno d'arrivederci.»
Il moro passa una mano tra i capelli sorridendo, il suo ragazzo e le sue strane manie. «Louis resisterà, è un duro.»
Niall ride e «Dici? Il mio coinquilino ci sa fare.» domanda .
«Cosa stai cercando di dirmi, caro il mio biondo ossigenato?»
«Solo che devi lavare i denti, il mio pene ha bisogno di igiene.» E non sta scherzando. Sia maledetto Niall e le sue manie di pulizia. «In ogni caso, ti ho detto che quei due si sono anche baciati?»
Zayn quasi non cade dal letto per la notizia-- okay è caduto, ma si è anche rialzato in fretta, quindi non conta.-- lanciando un grido. «CHE STAI DICENDO? Perchè quell'idiota non mi ha detto niente? Gli ficco la faccia nel cesso, avevamo stretto un patto alle elementari. Niente segreti! Non sta rispettando il patto! Lo ammazzo, lo ammazzo. Niall, ci vediamo in prigione, vieni a trovarmi, sono nella sezione omicidi familiari.»
La risata di Niall invade il cellulare di Zayn che deve allontanarlo dall'orecchio per non restare sordo a soli vent'anni, grazie. «E perché ridi adesso? Ti piace avere un ragazzo galeotto? Se vuoi ammazzo prima te.»
«Rido perchè Louis non lo sa e tu sei un cretino.» spiega.
Zayn ha sentito di tutto, sul serio, e sa anche che suo cugino non sia una cima, ma che non sappia di aver baciato una persona, beh, questo non può crederlo. Che Niall stia cercando di dirgli che suo cugino soffre di Alzheimer? Oddio, il suo povero cuginetto, beccato da una terribile malattia a soli ventun'anni. D'ora in poi gli farà vincere tutte le partite a FIFA solo per farlo felice. Esatto, Zayn deve assicurarsi che suo cugino passi i suoi ultimi giorni in pace. E quasi quasi si sente in colpa per aver scommesso su di lui. «Zayn, ti hanno rapito?»
«Cosa?»
«Ah, ma allora sei in linea.»
«Certo, mangio solo sedano e carote, più in linea di così.» Niall vorrebbe lasciarlo, sul serio, ci ha provato così tante volte a dirgli di andare a farsi un giro, ma Zayn semplicemente è uscito di casa, ha fatto una piroetta ed è tornato dentro posando poi un bacio sulle labbra del biondo. Ha persino osato chiedergli se volesse che ne facesse un'altra. 
«Ascoltami, Louis non lo sa perché non lo ricorda.» Gli occhi del moro si riempiono di lacrime, lo sapeva! Suo cugino è malato, l'Alzheimer lo consumerà, glielo porterà via, deve fare qualcosa. Un singhiozzo tradisce il pianto silenzioso di Zayn.
«Zayn ma che fai, piangi?»
«No sto affettando una cipolla.» mente, riesce a sentire uno sbuffo provenire dall'altro capo della chiamata. «Zay.. Louis non ha l'Alzheimer, se è ciò che stai pensando.» chiarisce Niall. Ha imparato con il tempo ad anticipare ogni pensiero del suo ragazzo, tanto che se gli chiedesse di pensare un numero da uno a dieci, riuscirebbe ad indovinare la risposta. "Uno, perchè sono il numero uno."
«E allora perchè quel deficiente non lo sa?!» 
«Era ubriaco, così pare. Certo che tuo cugino non ne fa una giusta.» borbotta il biondo guardandosi le unghie, dovrebbe fare una manicure, chiederà ad Harry un buon estetista.
«Parla colui che ogni volta che usciamo finisce per vomitare nel gabinetto del pub irlandese.» 
«Mai rinnegare la patria, amico.»
Zayn rotea gli occhi al cielo, che diamine. «Sei un cretino Niall.»
«Me lo dicono in molti.»
«Non è un complimento.» chiarisce. Sempre meglio chiarire, no?
«Non mi interessa.» risponde l'altro con un sospiro «In fondo tu mi ami lo stesso.»
A fine chiamata Zayn ha un solo pensiero in mente, l'unico che farebbe meglio a dimenticare. Harry e Louis si sono baciati.

«Martedì mattina, tempo instabile, una nuvola copre buona parte della luce solare. Temperature che oscillano tra i quindici e i venti gradi centigradi. Le tigri sono nella gabbia, Niall Horan, biondo, caucasico, sta sfamando i felini. Il tavolo è imbandito, ci sono due candele rosse al centro. Ore otto e quarantacinque minuti e dodici secondi, tredici, quattordici, quindici..»
«HARRY!»
«Si, Niall?» Harry interrompe la registrazione, ne sta facendo una nel caso andasse male il primo punto e per non commettere gli stessi errori con il secondo. Astuto.
«Puoi smettere di parlare come un meteorologo e venire qui ad aiutarmi con Romeo? Grazie.»
Il riccio poggia il registratore sulla panchina di fronte la gabbia, solo qualche mese prima quella panchina era stata spettatrice del primo incontro tra Harry e Louis, quelle stesse tigri erano state inconsciamente partecipi allo scocco della scintilla tra i cuori di quei due ragazzi. Harry sa essere così romantico che la storia d'amore tra Romeo e Giulietta gli fa un baffo.
A proposito di baffi e Shakespeare, Harry deve decisamente dare una mano a Niall perchè le tigri lo hanno bloccato all'angolo della gabbia e lo guardano.. maliziosi?
«Niall? Tutto okay?» domanda. Romeo è leggermente più avanti rispetto a Giulietta e sta decisamente puntando il biondo. «Niall, perché sembra che Romeo si stia masturbando su di te? Riesco a vedergli l'erezione da quaggiù.»
«Harry! Giuro sul ciuffo biondo di Zayn che, se questa cazzo di tigre me lo mette in culo, ti caccio di casa e ti mando a vivere con i barboni. CHIARO?» Niall isterico è la cosa più esilarante al mondo, le sue guance si tingono di rosso, scalcia come un neonato e la voce gli si alza di qualche ottava. «Harry, porca troiaaaaa!»
Il riccio è quasi pronto ad entrare nella gabbia per salvare il suo migliore amico da una scopata felina quando un colpo sulla spalla lo fa voltare.
Louis è lì, lo sta guardando confuso ed è bellissimo. Harry vorrebbe baciarlo, lì davanti al suo amico circondato dalle tigri e a Liam.
Come Liam?
«Che ci fate qui?» Beh, sa cosa Louis ci faccia lì, è ovvio, ma Liam? Gli sta rovinando i piani! 
Louis si stringe nelle spalle e «Avevo detto sarei venuto, no? Per cui, eccomi qui.» dice. Harry non  ha capito nulla del discorso di Louis troppo intento a fissare il livido sul collo del ragazzo. L'unica prova di quella serata.  «Harry?»
«Come scusa?» Louis ride dandogli un paio di pacche sulle spalle, la sua risata. Dio, Harry la registrerebbe per poi inserirla come suoneria del cellulare. Imbarazzante, ma romantico. Romanticamente imbarazzante.
«Troppo distratto dal mio fascino, curly? Il tuo amico lì sta per essere ingroppato da una tigre, non credo che a Zayn farebbe piacere saperlo.»
Oddio, Niall.
Harry si volta repentinamente verso la gabbia, ma con suo stupore Liam è già entrato e sta distraendo le tigri permettendo a Niall di fuggire. 
Il biondo, traumatizzato,prima di chiudere a chiave la gabbia, aspetta che Liam esca, dopodichè, insieme tornano da Harry e Louis. 
«Grazie di aver salvato il mio coinquilino, Liam, ti devo un favore.» dice Harry con un mezzo sorriso. Mezzo perchè sta ancora aspettando che prenda le sue chiappe e le porti via dallo zoo lasciandolo solo con Louis.
«Nessun problema, Harry.» risponde quello con un occhiolino. «Piuttosto Niall! Che stava succedendo lì dentro?»
Louis ridacchia e «Quelle tigri volevano portarselo a letto.» dice beccandosi uno sguardo assassino da parte del biondo.
«Guarda che non è colpa mia se sono talmente attraente che faccio eccitare le tigri.»
«Attraente che faccio eccitare le tigri gne gne.» gli fa il verso Louis. 
Harry decide, per la sua sanità mentale, o quel poco che gli è rimasta, di ignorare quei due e osservare Liam meditare su qualcosa di ancora a lui sconosciuto.
«Stavo pensando..» inizia piano «potrebbero essere stati i feromoni. Niall devo studiarti, posso? Farei un figurone se come tesina di Laurea portassi una ricerca su un umano con i feromoni da tigre.»
Niall lo guarda sconcertato e «Che cosa?» grida. «No aspetta, CHE COSA?»
Liam annuisce. «Sei nato con i feromoni sbagliati, biondino.» dice quindi, prima di trascinare un Niall disperato lontano da Harry e Louis.

Sono rimasti soli, finalmente. Harry ringrazia quello scherzo della natura del suo coinquilino per averli liberati dalla presenza di Liam e guarda Louis leggermente incantato. Le labbra del ragazzo sono talmente rosse e bagnate che Harry vorrebbe appiccicarlo alle sbarre della gabbia e morderle e succhiarle come due sere prima. Sono come una droga quelle labbra, una volte provate non riesci a farne a meno, diventano il tuo punto fisso, una dipendenza. Harry è fottuto.
«Dunque, dunque Haz.» dice il più grande inclinando la testa di lato «Che ci fa quel tavolo nella gabbia delle tigri?»



Scusate il notevole ritardo, sappiate che se fosse stato per me avrei dilungato il capitolo di altre tremila parole, ma comunque.
Vorrei ringraziare tutti per le centouno E DICO CENTOUNO recensioni, non sapete quanto sia felice e soddisfatta.
Mi dispiace non rispondere, ma dall'ipod mi risulta difficile rispondere decentemente quindi vi ringrazio tutte per le recensioni dello scorso capitolo che sono state diciannove, un record.
Vabbè, vi lascio con questo capitolo, so che avete aspettato già diverse sere causa le mie promesse mai mantenute (non fidatevi di me)
E niente, queste note finali non hanno senso, quindi vi saluto
P.S. Povero Niall, l'ho trasformato in uno scherzo della natura.

 

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Capitolo 14
*** Essere il pollo allo spiedo in una relazione può tramutarti in cannibale. ***


Essere il pollo allo spiedo in una relazione può tramutarti in cannibale.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
Harry è confuso, in realtà lo è sempre.. confuso, ma questa volta di più. Il suo cervello ha avuto giusto il tempo di riordinare gli eventi e creare una serie di domande fondamentali che sembrano più dubbi universali, prima di realizzare che Louis è proprio lì, davanti a lui che gli sta chiedendo cosa ci faccia una tavola imbandita nel recinto delle tigri.
E okay, è strano, cioè strano davvero.
«Non sarà mica l'anniversario di Romeo e Giulietta? Non credo che Giulietta sia così felice, insomma il suo compagno ha appena tentato di scoparsi Niall. Fossi in Romeo avrei paura, le donne sono pericolose.» Louis non sospetta nulla, fin qui tutto bene, Harry ha ancora il culo salvo.
Cioè non che volesse salvarlo da Louis letteralmente, perché se Louis volesse sfondaglielo Harry sarebbe più che consenziente, ecco.
«Per questo ti piacciono gli uomini?»
Louis sospira «Beh è uno dei motivi.»
«Dimmi gli altri.» lo sprona Harry, non sa perché, forse semplicemente gli interessa. Oppure Harry non sa farsi gli affari suoi, che è molto più probabile.
«Beh prima di tutto non c'è l'imbarazzo della scelta, c'è un solo buco, non posso sbagliare. Poi le tette non mi attirano granché, sono d'impiccio. E il rossetto, odio il rossetto, sporca ed è appiccicoso. No grazie.»
Male, uno dei punti della lista conquista-Louis-con-il-tuo-sexy-appeal, si okay è un nome un po' lungo, deve ancora lavorarci, prevedeva una serata a luci rosse in cui Harry avrebbe chiuso Louis a chiave in una stanza e gli avrebbe fatto uno spogliarello con tanto di tacchi a spillo, perizoma, reggicalze e rossetto. Idea bocciata Harry, ritenta sarai più fortunato.
«Capisco» mormora il riccio a denti stetti, segnando mentalmente di inventare un nuovo punto quattro «Comunque, che ci fai qui? Non è presto?»
Louis si stringe nelle spalle «Non sei felice di vedermi?» oh certo che è felice, felicissimo, super felice, potrebbe esplodere dalla felicità ma no. Harry non è pronto, la tavola non è pronta, i violinisti non sono pronti, Louis deve andarsene.
«Si ma perché sei qui.. Adesso?» 
Harry dovrebbe seriamente lavorare sul suo tono di falsa tranquillità perché zero per la performance. Sorry Harry, non hai la tecnica.
«Beh mi annoiavo, ho il servizio fotografico tra due ore e sono passato a salutarti, è per caso un problema?»
Si, decisamente. Stai mandando a puttane il piano super perfetto e organizzato di Harry, vaffanculo!
«No ma.. Mh.»
«Mh cosa?»
«Niente, lascia perdere.»
«Harry.. Parla.»
«Perché hai portato Liam?» chiede. E okay Louis gli ha già spiegato perché ha portato Liam ma aveva bisogno di un diversivo, denunciatelo adesso!
«Te l'ho detto, deve studiare i coccodrilli e..»
«Denunciami!»
Cosa? «Cosa?»
Harry datti una calmata, respira, apri le braccia, fai una leggera torsione con la schiena, petto in fuori, culo in dentro e un due tre un due tre un due tre.
«Perché il balletto, adesso?» piagnucola il riccio sedendosi sulla panchina di cemento. Vaffanculo, Harry, seriamente.
«Sicuro di star bene, Haz? Sembra che tu abbia bevuto vino al posto del latte stamattina.»
Non sta bene, cazzo! Louis è lì che lo fissa con quel sorriso appena accennato, un filo di barbetta rossiccia, i suoi occhi azzurri, il suo culo da pornostar, la sua maglietta di Superman e Harry vorrebbe baciarlo, portarlo nel bagno, impalarsi sul suo cazzo e scopare violentemente contro le mattonelle del cesso, fanculo! 
«Tutto okay. Solo.. Sono agitato.» 
«È la mia presenza?» domanda Louis ridacchiando e sedendosi accanto al riccio. Una mano del ragazzo finisce inevitabilmente sulle spalle di Harry che ha un brivido a quel contatto.
«È la tua non presenza nel mio culo, Louis, ma non preoccuparti, posso rimediare.» 
Louis lo fissa sconvolto e cosa? Harry cosa diavolo stai dicendo? «Harry.. Che cosa intend-»
«Ho delle dita Louis, posso usarle come voglio.»
«Non dirmelo, ti prego.»
«Non te lo dico allora.» e sia chiaro, Harry non glielo dice perché effettivamente non ha nulla da dire, dato che non è talmente disperato da infilarsi le dita in culo da solo e immaginare che sia il cazzo di Louis a penetrarlo. Non è ancora arrivato a quel livello di disperazione, grazie.
«Harry.. Sei inquietante.»
Harry solleva le spalle e «Me lo dicono spesso.» dice.
«Non è un complimento.» chiarisce Louis, non si sa mai.
«Pensavo di si.» ecco appunto.
«Cosa c'è che non va?» 
Louis non è deficiente, anzi un po' si, ma non eccessivamente, solo il giusto che gli serve per capire che Harry non sta bene. E non solo mentalmente, a quello ormai ci ha fatto l'abitudine.
«Tutto?»
Louis semplicemente fa qualcosa che Harry non pensava possibile se non in un universo alternativo. Louis lo abbraccia. E forse sono davvero in un universo parallelo dove Louis dispensa abbracci, Niall è moro, Zayn è brutto ed Harry è attivo. 
Okay no, quello non potrebbe mai accadere, nemmeno in un universo parallelo.
«Posso fare qualcosa?»
Oddio Louis è così tenero, perché a lui? Perché innamorarsi di un ragazzo del genere, che gli dà tutto questo affetto senza un motivo preciso? Perché Harry ha capito di non piacere a Louis in quel senso, però che diamine! 
«Potresti andar via e tornare stasera? Devo fare delle cose e..»
«Okay ho capito, non sono gradito.» dice allora Louis alzandosi e rivolgendo ad Harry un sorriso triste. Harry non te ne riesce una, vai a chiuderti in una cella di contenimento e butta la chiave.
«No! Sei più che gradito ma.. Sul serio puoi tornare più tardi? Devo fare una cosa..»
In quel momento Simon, dannato Simon, fa la sua apparizione e «Ben è già arrivato?» chiede ad Harry con un occhiolino.
«Ben?» Louis lo fissa leggermente interdetto, poi però una luce passa nei suoi occhi e capisce. Male ma capisce. «Ah, okay, ho capito Harry. Sul serio, scusa non volevo interrompere la preparazione del tuo appuntamento. La tavola imbandita, la tua agitazione, ora è tutto chiaro. Spero ti diverta con Ben e tranquillo, passo dopo. Arrivederci signore, ciao Harry.»
Un battito di ciglia dopo Louis è già scomparso.
«Chi è quel tipo, Harry?» gli chiede Simon confuso. 
«Il mio appuntamento.» dice a corto di parole «O per lo meno.. Lo era.»
Simon lo guarda interdetto «Era quello Louis, quindi?»
Il riccio annuisce ancora immobile nella sua posizione, Louis sembrava ferito. Ah.
«Già.»
Simon solleva le spalle e «Meglio il putto.» dice.

«Quindi Louis è andato via di corsa perché pensa che tu abbia un appuntamento con Ben il fioraio che per inciso doveva portare i fiori che avresti dovuto regalare a Louis? Bella storia.»
Niall, Harry e Liam sono seduti ad un tavolo del chiosco, Louis era scomparso senza nemmeno premurarsi di portare con sé il suo migliore amico, ma va bene, Liam è felice di stare con la sua cavia.
«Esatto Nee, non ne combino una giusta! Il karma mi vuole male.» si lamenta il riccio nascondendo la faccia nei palmi. È un deficiente.
«Vedi Harry, qui c'è un problema di comunicazione, tu non capisci un cazzo, Louis non capisce né cazzi, né vagine, né qualsiasi altra cosa abbia a che fare con il sesso.» spiega Liam gesticolando più del dovuto.
Beh quello è un bel problema, riflette Niall, non ha idea delle complicazioni che ci saranno la loro prima volta. "Harry tu stai sotto" "Vuoi cavalcarmi, Louis?" "No tu stai sotto nel senso fai il passivo" "Ah okay, io sono cavalcato, tu sei cavalcato, egli è cavalcato.." "No idiota! Tu lo prendi in culo!" "Si si scusami, io sono preso in culo, tu sei preso in culo, egli è preso in culo" "fottiti" "non è lungo abbastanza" 
Orribile.
«Come dobbiamo fare, allora?» chiede Harry sulla soglia della disperazione.
«Beh, prima di tutto mettete in chiaro il pollo allo spiedo della vostra relazione.» dice Niall annuendo. Queste cose vanno fatte in fretta, non vuole essere interrotto in seguito, magari proprio mentre sta scopando Zayn violentemente, ecco.
«Pollo?»
«Allo spiedo?» 
Niall sbuffa e «devo proprio spiegarvi tutto?» chiede. I due annuiscono e Niall spiega.
«Dovete chiarire dall'inizio chi sarà lo spiedo e chi il pollo, ovvero chi sarà l'attivo e chi il passivo. Visti i soggetti proporrei Harry come pollo, che ne dici Lee?»
Il castano guarda Harry per un po' poi annuisce.
«Perfetto Harry, sarai il pollo.»
«Smettila di chiamarmi pollo, non sono un pennuto!» sbraita il riccio. Tutto ma non pollo, grazie.
«Dovresti essere felice di essere un pollo, ricorda che a Louis piacciono gli uccelli.»
Va bene, Harry non chiederà più consigli al suo coinquilino, è imbarazzante.
«Comunque penso che tu e Louis dobbiate chiarire una volta per tutte, tu gli piaci Harry.» 
Oh Liam, caro inutile innocente Liam. «No, non gli piaccio in quel senso.»
«Perché dici questo?»
«Avrai notato il bel segno rosso sul collo di Louis, vero?» chiede con un sorriso malinconico. Harry calmo, non farti prendere dalle emozioni. 
Liam annuisce, l'aveva notato ma non aveva indagato oltre. «Si e quindi?»
«Louis mi ha detto che gliel'ha fatto uno degli scopabilissimi invitati del centauro e il cane da compagnia.»
«Mi dispiace, non lo sapevo..» balbetta. Okay deve parlare con quella testa di cazzo del suo migliore amico. 
«Non è questo il punto, Liam. Quel segno gliel'ho fatto io.»
«Uh.» Harry l'ha preso in contropiede, sul serio non si aspettava che la faccenda avesse preso quella piega la scorsa notte. 
«Già, e lui non si ricorda nulla, anzi pensa sia stato uno degli invitati. Probabilmente si sarà strusciato su uno di quelle sanguisughe a inizio serata, poi si sarà ubriacato nel mentre e avrà pensato di essere andato a fondo con quello sconosciuto del cazzo!»
Sandy, un degli addetti alla manutenzione, si volta verso il tavolo a cui sono seduti i tre ragazzi. Niall gli fa un cenno che significa "tutto okay, non sono pazzi" e quello torna a tagliare l'erba.
«Perché non gli dici che sei stato tu?» chiede quindi Liam confuso. Stupido stupido Liam.
«Mh certo, potrei dirgli "Hey Louis, l'altra sera mentre eri ubriaco ti ho chiuso nel cesso con me e abbiamo pomiciato come se non ci fosse un domani, e lo vedi quel segno? Te l'ho fatto io così da ricordare il momento qualvolta ti vedessi" Mh?» 
Il ragazzo apre la bocca per dire qualcosa dopodiché la richiude e annuisce. 
«Hai un amico deficiente, Lee.» grazie Niall, davvero di conforto.
«Quindi vi siete baciati.» conviene Liam con un mezzo sorriso.
«Così pare.»
Liam sorride a trentadue denti, finalmente qualcosa da aggiungere alla sua fanfiction! Okay non è che stia scrivendo un romanzo sulla travagliata storia d'amore del suo migliore amico e il suo ragazzo, solo che.. Chi vogliamo prendere in giro? È proprio ciò che sta facendo, ma hey! Ha molto tempo libero.
«Cosa posso fare?» piagnucola il riccio poggiando la fronte contro il tavolino. Niall e Liam si scambiano uno sguardo d'intesa e «Completa la lista.» intonano i due con un occhiolino.

Il ricercatore e il lavachiappe dei macachi decidono di non dire niente a Louis e godersi lo spettacolo.

Allo studio fotografico Louis ripensa all'agitazione di Harry per quel Ben, chi è questo tizio? Harry non gliene aveva mai parlato prima, eppure pensava fossero amici! Anche più che amici a dire la verità. Louis stava morendo di gelosia perché scusate se è innamorato di quel fesso riccio che se la sta spassando bellamente con uno sconosciuto dal nome corto come sicuramente sarà il suo cazzo.
Ben, Ben, Ben. Chi diavolo è questo fottuto Ben?!
«Louis! Vieni qui forza, abbiamo bisogno del tuo culo perfetto per questo servizio.» Perrie, una delle fotografe della pubblicità lo chiama, penserà a Ben-lo-sconosciuto-di-sto-gran-cazzo più tardi mentre tornerà allo zoo per farsi raccontare gli aneddoti interessanti dell'appuntamento.
Uao.


«Ricapitolando..» inizia Liam con un block notes in mano «Tavolo?»
«C'è.» risponde Niall porgendo una costoletta a Romeo giusto per non rischiare che mangino la cena di Harry e Louis.
«Fiori?»
«Roger!» esclama Harry sistemandosi la camicia bianca e la rosa blu nel taschino. Blu come gli occhi di Louis, che romanticheria.
«Violinisti?»
«Ci siamo!» dicono quelli in posizione.
«Stress?»
«A mille!»
«Andrà bene.» lo rassicura Liam, Niall si limita a una pacca sulla spalla e un «Fallo tuo.» sussurrato a bassa voce. Louis sta procedendo a grandi falcate verso Harry, ha un'aria inquietante.
«Com'è andato l'appuntamento?» è quello che chiede con finta disinvoltura appena arriva a un metro dal riccio. 
Harry scuote la testa «Non lo so.»
«Come fai a non saperlo?» chiede quello inclinando il capo sulla destra. 
«Beh.. Non ho avuto alcun appuntamento, anzi speravo di invitarti adesso ad uno da passare con me.»
Vai Harry, stai andando alla grande, l'hai spiazzato. Louis fissa il riccio con gli occhi spalancati e le labbra oscenamente aperte. «C-cosa?»
«Prima di tutto chiudi quella bocca che entrano zanzare, mosche, coleotteri e testimoni di Geova. Seconda cosa, rispondi si alla mia domanda, ti va di cenare con me nella gabbia delle tigri?»
Ci vogliono solo cinque minuti prima che Louis capisca la domanda, guardi Harry con occhi così luminosi da accecare un cieco, e gli salti in braccio ringraziandolo del pensiero.
Niall manda un messaggio a Zayn "compra un dentifricio, il tuo cuginetto è appena saltato in braccio al riccio  x"


È imbarazzante a dir la verità, mangiano in silenzio, quando i loro sguardi s'incontrano arrossiscono e voltano la testa, sembrano due quindicenni alla presa con il loro primo appuntamento.
Niall sbuffa, Liam quasi piange dall'emozione.
«Dunque..» inizia il riccio dopo aver ingurgitato un pezzo di pollo all'arancia. In quel momento si sente quasi un cannibale. «Com'è andato il servizio?»
Louis alza lo sguardo e guarda Harry negli occhi, prende un sorso d'acqua e «Tutto okay, come al solito il mio culo ha bucato la fotocamera e mi hanno fatto i complimenti. Pensa che la fotografa, si chiama Perrie ed è una pazza, vuole farmi posare anche per l'intimo femminile, e io ho detto "non mi chiamo Harry Styles"» dice con una risata.
«HEY!» lo richiama quello con un calcio sotto la sedia, Louis ride ancora.
«Okay scusa, però non sono io quello che va in giro con i tanga.» In quel momento Louis ricorda la fiera del fumetto, Harry nel bagno senza vestiti, le mani di Harry sulla sua erezione, oddio. Calma e sangue freddo, Louis. «E comunque non avrei potuto posare con dell'intimo femminile, ho anche io un tatuaggio sul sedere.» continua masticando una patata arrosto.
Harry lo guarda stupito sollevando in modo osceno le sopracciglia.
«Già e so che ti piacerebbe sapere cosa sia, ma non te lo dico mi dispiace.»
Maledetto Louis.
Quando entrambi hanno finito il proprio piatto e si sentono gonfi come le labbra di Valeria Marini, l'imbarazzante silenzio cala nuovamente su di loro.
«Che vuoi fare?» domanda Harry, Louis solleva le spalle. «Quello che vuoi basta che non implichi l'alzarsi da questa sedia, grazie.»
«Mmh ti va di fare un gioco?» chiede il riccio poggiando una mano sullo stomaco e sentendolo vibrare. O-oh. Rutto in arrivo.
«HARREH!»
«SCUSA.»
«Ma fai schifo!»
«Era un rutto d'apprezzamento!»
Louis non ci crede, prima organizza una cena perfetta ed elegante poi Harry gli rutta in faccia con la potenza di una bomba atomica. «E dimmi un po', quando una scopata ti è piaciuta fai una scoreggia d'apprezzamento?»
Harry ride, Louis ride, mica male.
«Dai allora? Che gioco mi proponi?» 
Harry si raddrizza sulla sedia, poggia i gomiti sul tavolo--ha appena ruttato in faccia al proprio appuntamento, tanto vale infrangere un'altra regola del galateo--e il mento sulle mani congiunte. Sembra un muffin. «Obbligo e verità.»
Una luce attraversa lo sguardo di Louis che sorride malizioso «Ci sto.»
Harry ridacchia e «Obbligo o verità?» chiede.
«Verità.»
Harry fa finta di pensarci su qualche secondo poi dice «Voglio sapere cos'hai sognato l'altra volta.»
Louis vuole semplicemente morire, prega che Romeo si svegli e lo divori, perché - diamine - non può raccontare il sogno ad Harry, è imbarazzante.
«Posso cambiare domanda?» prova, Harry scuote la testa. Ovviamente Harry sa cos'ha sognato Louis, lo sa benissimo ma vuole sentirselo dire ancora. «Okay.. Ho sognato che tu mi baciavi e che scappavi da me, poi un barattolo di spinaci ti cadeva in testa e ti baciavo io, ci incollavamo ad un poster e Liam ci aiutava mentre Zayn leggeva qualcosa di assurdo sul quaderno di Liam.»
Harry ridacchia. «Bel sogno, Lou. Realistico.» 
Il ragazzo rotea gli occhi al cielo «Fottiti era imbarazzante, ora tocca a te scegliere.»
«Verità.»
«Chi è Ben?» certo, Louis avrebbe potuto scegliere altre duemila domande ma Ben, doveva sapere chi cazzo è Ben.
«Il fioraio, ha portato i fiori per te, Louis.» risponde il riccio con un sorriso. Le fossette profonde agli angoli della bocca potrebbero far urlare Louis come una iena, ma è troppo distratto a ricevere i fiori da un ragazzo muscoloso con un traghettino sul petto che reca la scritta "Ben" «Oh.»
«Ti piacciono?»
Louis annuisce a corto di parole, -Dio- potrebbe morire e forse è in Paradiso, sul serio, perché ad un tratto sente gli angeli cantare. No aspettate, sono i violinisti. Violinisti?
«Violinisti, Haz?» 
«Sono romantici.» spiega il riccio con un'alzata di spalle. «Ora tocca a te, Obbligo o verità?»
«Obbligo.» 
Harry si illumina come un lampione alle sette di sera «Baciami come nel tuo sogno.»
«Cosa?!» Louis rischia quasi di strozzarsi con la propria saliva.
«Guida un trattore!»
«Cosa?» 
«Mungi una mucca allora.»
«Ma cosa..?» 
«Baciami!»
«Okay.»
«Cosa?» 
«Mungo un trattore e guido una mucca, afferrato!» Louis si alza velocemente e scappa nel bagno, chiudendo la porta dietro di sé.
Oh porca puttana, Harry vuole baciarlo.









Sono malvagia vero? Si, vi voglio bene.
No scherzo, vi odio perchè mi fate prendere gli infarti ogni qualvolta controllo i preferiti e i seguiti della storia. Potrei quasi piangere istericamente per le 118 recensioni totali. ah
Vi saluto dicendo che Liam è un fangirl anche nella vita reale o per lo meno, ieri lo è stato.

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Capitolo 15
*** Se ti svegli e c'è un rospo sul soffitto, vuol dire che è mercoledì santo. ***


Se ti svegli e c'è un rospo sul soffitto, vuol dire che è mercoledì santo.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


Okay, respira Louis, il tuo sogno erotico vuole baciarti, non dovresti preoccuparti, giusto? O forse dovrebbe? Dite che dovrebbe? Procediamo con calma, Harry ha organizzato un appuntamento nel luogo in cui si sono conosciuti, ha rischiarato di farsi sbranare da Romeo e Giulietta, ha ingaggiato dei violinisti e ha comprato dei fiori. Forse un po' Louis gli piace, non è solamente un capriccio. Dio, deve chiamare Zayn. 
Louis caccia dalla tasca dei jeans il cellulare, compone il numero e.. Una calcolatrice? Cosa cazzo ci fa una calcolatrice nella sua tasca? E dove diavolo è il suo cellulare?
Liam.
Quel deficiente gli ha lasciato la calcolatrice perché "scusa Lou, non entra nel marsupio". Che poi un marsupio, quale ragazzo di sani principi indossa un marsupio? Louis si vergogna del suo migliore amico, decisamente. Forse dovrebbe uscire un po' di più e farsi nuovi amici. I modelli che lavorano con lui sembrano simpatici, ci sta quell'Aiden che gli si è avvicinato più di una volta, magari potrebbero prendere una birra insieme una sera. No okay, non divaghiamo. Louis ha bisogno del suo cellulare, ha bisogno di un consiglio da suo cugino. Ma dove cazzo è quell'aggeggio?
«Merda.»
Esatto, ha lasciato il cellulare sul tavolo. Da Harry. E adesso? Cosa fa? Potrebbe provare a scaricarsi nel cesso e cercare di arrivare a Narnia anche se non c'è esattamente un armadio ma.. Meglio provare no?
No.
«Louis, tutto bene?»
Oddio è Harry. «Certo! Un momento ed esco.»
«Va bene torno al tavolo, ti aspetto.»
Percepisce il rumore dei passi di Harry allontanarsi, quando non lo sente più tira un sospiro, deve prendere una decisione e in fretta.

Al tavolo, Harry è stato raggiunto da Niall e Liam che, approfittando dell'assenza di Louis, mangiano gli avanzi del purè di patate.
«Perché è scappato via?» chiede il riccio passandosi una mano tra i ricci. Non avrebbe dovuto osare così tanto, lo ha spaventato. In fondo loro sono solo amici, giusto? Dio Harry, sei un cazzone.
«Io dico che si vergognava, magari soffre di alitosi e aveva paura di farti schifo.» dice Niall tra un boccone e l'altro. 
«Non soffre di alitosi, ma sei scemo? Me ne sarei accorto.»
«Ma perché, gli hai annusato la bocca?» Niall ha una faccia disgustata, può immaginare Harry infilare il naso nella bocca di Louis. Che visione oscena.
«Ma ti pare? L'ho già baciato e sono certo che non soffra di alitosi.»
«Tu cosa?» L'espressione di Liam e Niall è scioccata ma nessuno dei due ha aperto bocca.
Oh cazzo.
«Louis?»
Louis era uscito dal bagno con l'intenzione di dar la colpa ad una diarrea lancinante, e forse avrebbe anche ripreso l'argomento "se la vita ti dà limoni" di qualche settimana prima, quando ad un punto sente Harry chiedere ai loro amici cosa pensassero della fuga di Louis. Aveva persino maledetto Niall e l'alitosi perché, fanculo la bocca di Louis è un dispensatore naturale di brezza alla menta, ma la risposta di Harry lo aveva completamente spiazzato.
"L'ho già baciato"
Quando cazzo ha baciato Harry? Certo, nel sogno con la signora deficiente che tramortiva Harry con un barattolo di spinaci, ma era pur sempre un sogno. Harry l'ha baciato e Louis non sa quando cazzo sia successo. 
Un momento.. «Harry devi dirmi qualcosa riguardo la festa di domenica?»
Liam e Niall sollevano le sopracciglia in attesa, entrambi continuano a mangiare il resto del pranzo ormai dimenticato dai due.
«Forse.»
Louis per poco non getta un urlo. «Che cazzo di risposta è "forse"? Si o no? Rispondi, Gesù!»
«In realtà mi chiamo Harry, ma anche Gesù va bene.» tenta, ma Louis lo trucida con lo sguardo. Beh poteva andare peggio, poteva colpirlo con l'aragosta.
«Harry se non parli giuro che prendo questo fottuto coltello..» dice indicando la lama della posata accanto al suo piatto «.. E ti castro!» 
Il riccio emette un lamento, non vuole farsi tagliare il pene, è pur sempre un suo punto di forza. Un po' come la coda per i Sayian. Dio sta diventando un nerd come Liam, deve smettere di frequentare quell'appartamento.
«Okay, ti racconto tutto ma, ti prego, non arrabbiarti.» 

Con un sospiro Louis segue Harry fuori la gabbia, arrivano al chioschetto accanto al Safari e si siedono ad uno dei tavolini, a nessuno importa del cartello "fuori servizio".
«Dunque..» inizia Louis poggiando i gomiti sul tavolo e guardando il riccio che gli è seduto difronte, questi abbassa lo sguardo mesto. «Ti sei approfittato di me mentre ero ubriaco. Cos'hai fatto? Mi hai per caso stuprato o che so, qualcos'altro mentre ero incosciente..?»
«Cosa? No, no. Assolutamente no.» lo interrompe Harry scuotendo il capo e facendo ondeggiare i boccoli castani. Louis resta un momento a fissarlo. Quasi quasi è dispiaciuto che non l'abbia stuprato.
«E allora cosa?»
Harry caccia un lamento frustrato. «Tu eri ubriaco e puzzavi, ti ho portato in bagno per sciacquarti la faccia ma non so come abbiamo iniziato a baciarci e poi Nick e Nicco sono entrati in bagno..» 
«No ti prego aspetta.» lo interrompe Louis spaventato. «Non dirmi che abbiamo fatto qualcosa a quattro con quei due perché giuro che potrei vomitare il pranzo.»
Il riccio rotea gli occhi al cielo, Dio che stress questo ragazzo. «Mi lasci finire?» lo rimprovera guardandolo truce.
«Scusa.»
«Sono entrati quei due e noi ci siamo nascosti, certo abbiamo continuato a baciarci mh.. Ma comunque dopo hanno iniziato a scopare e siamo andati via.» 
Louis lo fissa leggermente sospettoso. Non è che non si fidi di Harry, solo che.. Perché? Perché non gliel'ha detto prima? Non c'era nulla di male, anzi.
«E questo?» chiede indicando il livido, adesso a malapena visibile, sul suo collo.
«Te l'ho fatto io.» dice arrossendo. È tenero quando arrossisce, Louis potrebbe baciarlo in quell'istante. «Speravo che appena visto te ne saresti ricordato, ma invece..»
«Invece ho pensato che me l'avesse fatto uno degli invitati.»conclude Louis per lui. Harry annuisce. «È per questo che te ne sei andato prima? Eri arrabbiato?» 
Il ragazzo scuote il capo, lo sguardo ancora fisso sul tavolino e le migliaia di scritte incise con la linguetta di una lattina. «Ero dispiaciuto.. E confuso.»
«Posso chiederti perché?» Louis poggia una mano su quella di Harry stringendola appena. Questi, scosso da un brivido, fissa gli occhi in quelli azzurri di Louis. Annuisce ancora.
«Mi hai sempre detto che beh.. Ti piaccio, no? Anche tu mi piaci Louis, tanto, ma non sapevo come dirtelo.. Pensavo che con il mio comportamento te ne saresti accorto prima o poi, ma tu non facevi mai niente, anzi mi respingevi. Come quella volta alla fiera. Volevo davvero, davvero tanto, Dio che frase di merda, farti una sega in quel bagno. Non è una cosa molto romantica da dire vero? No, aspetta, fammi finire.» dice impedendo a Louis di prendere la parola. Deve dirlo una volta per tutte e mettere in chiaro le cose. Liam ha ragione, non possono andare avanti così «Comunque ero dispiaciuto perché magari quella sera hai davvero passato il tempo con qualche altro ragazzo e pensarti tra le braccia di altre persone che non siano me, mi fa impazzire. Così ho pensato che quei "mi piaci" fossero dei "mi piaci" da amici, che io ti piacessi come amico e non come ragazzo perché Louis.. Io non voglio essere solo un tuo amico. Non è un capriccio, non è una fase, non è una cotta momentanea. Sai quanti ragazzi mi sono piaciuti? Tantissimi, ma tu sei diverso e oddio! Non ho mai pensato di mettere le mani nei pantaloni di nessuno di loro. Non so come sia successo, non so nemmeno quando in realtà, so solamente che probabilmente mi sono innamorato di te e che baciarti quella sera sia stata la cosa migliore che abbia mai fatto in diciotto anni di vita.»
Louis non è mai stato un tipo molto emotivo.. No, sto scherzando, Louis è un tipo molto molto molto emotivo, piange persino quando a Master chef eliminano il suo concorrente preferito, e per piangere si intende uno di quei pianti degni di un film drammatico. Si chiude in stanza con una vaschetta di gelato al mascarpone e piange contro il cuscino che gli ha regalato sua sorella a Natale.
Louis è un frignone e non c'è da stupirsi se i suoi occhi siano lucidi e se il suo labbro inferiore stia tremando, Harry gli ha appena confessato tutto ciò che prova ed è sicuro che quello non sia un sogno, è tutto così reale e non ci sono né vecchiette impiccione, né spinaci, né manifesti appiccicosi. Solo solo lui ed Harry con i loro cuori in mano.
Louis vuole piangere.
«Harry..» inizia ma quello scuote la testa e si sporge sul tavolino.
«Se non sai che dire, se non vuoi rispondermi, almeno baciami. Baciami da lucido, baciami in questa realtà e non in un tuo stupido sogno. Facciamo finta che sia la prima volta, iniziamo da qui.» 
Louis ingoia il groppo in gola e annuisce. Con ancora una mano intrecciata a quella del riccio si sporge verso di lui fino a quando non sono a distanza di un soffio.
«Grazie per il pranzo, per i fuori, per i violinisti, per tutto, ma soprattutto per esistere ed esserti innamorato di me.» 
È un attimo, Harry sorride e Louis poggia le labbra su quel sorriso. Chiudono gli occhi contemporaneamente, il riccio fa scivolare una mano sulla guancia di Louis per attirarlo più a sé. Questi preme la lingua contro i denti chiedendo il permesso che Harry gli concede subito. Si baciano lì, sul tavolino di un chiosco fuori servizio, finalmente.
Harry è felice, Louis di più.
Liam, appostato dietro un cespuglio con Niall, scrive 'fine' alla propria fanfiction.
«È venuta bene, non credi?» domanda al biondo rileggendo le ultime frasi.
«Chi se ne frega, sto pensando a Zayn che deve farmi un pompino.»
«Senti ma.. Devo farti una domanda.» dice smettendo di fissare il suo migliore amico baciare Harry e sedendosi a terra. Niall lo fissa con un sopracciglio alzato. «Ma tu e Zayn siete fidanzati o amici con benefici?»
Il biondo ridacchia e si siede accanto a Liam. «Non lo so, non ci abbiamo mai pensato in realtà. Sai, di solito gli scopamici non hanno l'esclusiva l'uno sull'altro, noi però si. Insomma se io baciassi un altro ragazzo Zayn si arrabbierebbe, e anche io se lo facesse lui. Non.. Non siamo nemmeno propriamente fidanzati, cioè.. Nessuno dei due ha mai fatto una dichiarazione all'altro o cose così.»
Liam annuisce «E quindi cos'è Zayn per te?»
«Zayn, semplicemente Zayn.»


Harry e Louis sembrano dei deficienti, forse lo sono pure, ma in quell'istante Liam giurerebbe che sembrano dei deficienti. 
Sono ancora seduti al tavolino del chiosco, una mano intrecciata all'altra e Louis che arrotola un riccio di Harry attorno al proprio dito. Sorridono come due idioti, ogni tanto si baciano anche, sono carini ma tanto tanto tanto disgustosi.
«Da quant'è che stanno seduti lì?» domanda Niall con uno sbadiglio, Liam si guarda il polso e «Due ore e mezza.» dice.
«E quante volte Louis ha riso ed Harry è arrossito?»
«Diciassette.. No aspetta, diciotto.»
Niall vorrebbe urlare.
«Ma non è possibile, che cazzo si stanno dicendo di così importante?»
Liam tossisce in un pugno. «In realtà ehm.. Non stanno parlando da due ore e mezza.»
No vabbè, Niall è deciso ad ammazzare il suo migliore amico. Quel riccio di merda non merita di vivere oltre, dunque si alza, afferra una pietra e cammina a passo svelto verso i due piccioncini. Liam lo rincorre.
«Voi due.» li rimprovera appena arrivato a due passi dal tavolo, Harry e Louis lo ignorano.
«Voi due.» ritenta alzando il tono della voce.
Louis sorride, Harry sospira assuefatto.
«Voi-cazzo-due!» prova ancora sbattendo la pietra sul tavolo ad ogni pausa.
Louis poggia un indice sul nasino di Harry, quello ridacchia come un bimbo a cui hanno appena regalato un pupazzo nuovo.
«Ma sono rincoglioniti?» domanda allora voltandosi verso Liam che solleva le spalle e scuote la testa.
Niall deve passare alle maniere drastiche.
«Allooooooooooooooora.» esclama sedendosi all'indiana sul tavolo mettendosi in mezzo ai suoi amici che sembrano rinsanire.
«Niall?» domandano entrambi tornando alla realtà.
«Bentornati sul pianeta Terra, si, io sono Niall e voi chi siete?»
«Harry e Louis?» prova il riccio grattandosi dietro un orecchio.
Niall sorride e «Sbagliatoooo! Siete due coglioni! Un applauso!»
Liam batte le mani e Louis lo trucida con lo sguardo.
Liam non applaude più.
«Che vuoi Nì?» domanda allora Harry con uno sbuffo. Che cazzo vuole il suo amico adesso? Che chiamasse Zayn, facessero un dirty talking a telefono e si masturbasse in bagno senza rompere il cazzo agli altri.
«Mh.. Non saprei Harold.. Cosa ne dici di fare il tuo lavoro? Devi pulire lo stagno o te ne sei dimenticato?»
«Non me ne sono dimenticato.. Speravo che visto che sono occupato l'avresti fatto tu.» spiega con un sorriso falso quanto gli occhiali da sole comprati sulla spiaggia ad Agosto.
«Speravi male, vai a pulire lo stagno o lo dico a Simon.»
«Sei una merda.»
«Una merda che ti ha coperto per più di due ore, adesso fila!»
Harry borbotta un "se hai il ciclo non è colpa mia" mentre afferra il polso di Louis e lo trascina via con sé.
«Harry ha detto..» inizia Liam giocherellando con le proprie dita per l'imbarazzo.
Niall annuisce. «So cos'ha detto, gliela farò pagare stasera quando gli racconterò del dolore che si prova a fare il passivo.»
Liam è certo di una sola cosa: mai far arrabbiare Niall Horan.

Lo stagno è uno schifo. Louis sapeva che fosse sporco, altrimenti Harry non l'avrebbe dovuto pulire, certo, ma fa proprio schifo. È putrido, sui bordi c'è della strana roba aliena marrone che ogni tanto si stacca e si poggia sul fondale quasi invisibile per colpa dell'acqua melmosa.
«Ma che cazzo è? Ci vivono le rane o i maiali qui dentro?» domanda tappandosi il naso, puzza anche quel coso orrendo.
«Per il momento nessuno.» spiega Harry indossando un paio di guanti. Rosa ovviamente, non sia mai che utilizzi un colore più virile. Nope. «Fino a due mesi fa c'erano le rane, poi però una di loro si è ammalata di non so quale strana malattia e le abbiamo tenute tutte in cura da un'altra parte. Tornano domani.»
Louis annuisce e decide di indossare anch'egli un paio di guanti rosa.
Cosa! Ha un lavoro come modello e un photoshoot settimana prossima, non può rischiare di trasformarsi in rospo. Certo Harry potrebbe dargli il bacio del vero amore e trasformarlo in un bel principe ma ehi! Se non fosse Harry il suo vero amore e gli facesse prendere la salmonella per niente?
Meglio evitare.
«Ho sempre voluto una rana.» dice ad un tratto. È seduto a terra e guarda il suo ragazzo piegato a novanta gradi raccogliere tutto lo schifo dal fondale. Deve ammettere che ha davvero scelto bene il ragazzo di cui innamorarsi. 
«Davvero?» chiede quello girandosi verso Louis con un sopracciglio alzato. 
Louis annuisce. 
«No dico.. Davvero non hai mai avuto una rana?»
Beh che c'è di strano? Tanta gente al mondo non ha mai avuto una rana, non è che chi non ce l'ha è una specie di alieno.
«Mai.»
Harry lascia cadere il secchio a terra e corre ad abbracciare Louis mormorando dei "mi dispiace" contro il suo orecchio. 
«Harry.. Che stai facendo?»
Il riccio si stacca e guarda Louis con sguardo triste. 
«Voglio consolarti.» risponde lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Si ma perché? Non è poi così importante..»
«Scherzi?!» Harry adesso è sconvolto e la sua voce più acuta. «Non hai mai avuto una rana! I tuoi sono delle persone orribili. Non ti hanno mai fatto provare la sensazione di svegliarti e trovare una rana sul soffitto per il mercoledì santo.»
Cosa? No, aspettate.. Cosa?
«Harry non di nuovo..»
Si rimangia tutto quello che ha pensato in precedenza. Di chi cazzo si è innamorato? Di un pazzo maniaco che attacca le rane al soffitto di camera sua. 
«Vuoi dirmi che non conoscevi questa tradizione?» chiede Harry con un sopracciglio alzato.
«Voglio dirti che nessuno conosce questa tradizione, ma dove cazzo vivevi?»
Louis non è sconvolto, di più.
«Nel Cheshire si usa attaccare delle rane vive sul soffitto della camera dei bambini e quando questi si svegliano capiscono che è mercoledì santo, staccano le rane, le portano ai genitori e poi le mangiano.»
«Oh Gesù.»
Harry ride di gusto trattenendosi la pancia, Louis lo guarda confuso. «Ci hai creduto?»
Beh ecco.. Gli sembrava un po' strano in effetti.. «Non ti preoccupare Lou, non le mangiamo. Le liberiamo nel parco subito dopo.»
Ah.
Molto meglio, giusto? Giusto?
Vi prego.. Non lasciatelo solo, ha bisogno di aiuto.
E forse Harry di uno psicologo.

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Capitolo 16
*** Ogni volta che un irlandese cavalca uno struzzo, una fata muore. ***


Ogni volta che un irlandese cavalca uno struzzo, una fata muore.

Collisione 1 2 3 stella
di Louwasmyrealfirstcrush


 
E' passata una settimana, tre giorni e quindici minuti dalla dichiarazione di Harry e il loro secondo primo bacio, 
Harry e Niall sono stravaccati sul letto di Louis, mentre questi è seduto sulla scrivania in attesa che Zayn e Liam tornino dal supermercato quando Niall, interrompendo il tranquillo silenzio che aleggiava nella stanza, «Allora Louis, che ne pensi della decisione di Harry?» chiede.
Il ragazzo, allora, riprendendosi dalla sorta di trance in cui era entrato fissando Harry con lo sguardo rivolto verso il soffitto «Quale decisione?» domanda.
Louis vede Niall pungolare con il gomito il fianco di Harry e chiedergli sottovoce perché non gliene avesse ancora parlato. «Guardate che sono ancora qui.» dice non prima di aver tossito per attirare un po' d'attenzione.
«Se non glielo dici tu, glielo dico io.» afferma il biondo mentre Harry sbuffa roteando gli occhi al cielo. Louis, è inutile dire che non ci stesse capendo un cazzo.
«Allora?» Harry sospira e si siede sul letto, facendo aderire la schiena alla testiera, Louis lo guarda in attesa e Niall osserva una caccola che ha appena trovato in una delle sue cavità nasali.
«Lascio il lavoro allo zoo.»
Louis boccheggia a corto di parole, incapace di trovare una risposta sensata all'affermazione del suo ragazzo. «Come mai?» riesce a balbettare solo qualche minuto dopo.
Harry ha sempre odiato lavorare allo zoo, Louis è a conoscenza della sua avversione verso quel luogo eppure aveva sempre pensato che, nonostante tutto, non lo avrebbe mai lasciato, in fondo Harry vi apparteneva, apparteneva a Romeo e Giulietta, all'acqua putrida dello stagno, ai cammelli carnivori e al culo dei macachi. No okay, effettivamente era meglio che Harry lasciasse quel posto orrendo.
«Non è ancora sicuro, prima ho intenzione di ascoltare cos'ha da dirci Nick stasera, poi prenderò una decisione.» Louis annuisce, Harry era lì proprio perchè Nick aveva organizzato una runione speciale per parlare loro di qualcosa riguardo la rubrica. «Tu che mi dici del tuo lavoro da modello? Continuerai finchè a furia di mangiare pizza con me il sabato sera non ti uscirà la cellulite sulle cosce e sarai licenziato perchè troppo grasso per la copertina?»
Beh uau, se avete bisogno di un incoraggiamento NON andate da Harry Styles, distrugge i sogni meglio di Gordon Ramsay a Hell's Kitchen.
«Prima di tutto, una pizza alla settimana non mi renderà grasso, seconda cosa, mi sono già licenziato tre giorni fa quando mi hanno chiesto di posare nudo.» spiega il ragazzo scendendo dalla scrivania e spostando malamente Niall dal letto, facendolo così cadere con la faccia sul pavimento. «Ma sei pazzo?!» 
«Capita.» dice con un'alzata di spalle prima di accoccolarsi sul petto di Harry ancora immobile dopo quella notizia.
«Posare.. nudo?» Louis annuisce, strofinando la guancia sulla maglietta sottile-nonostante sia già Dicembre-del riccio e iniziando a baciargli la pelle scoperta dalla scollatura profonda. «E hai rifiutato?»
«Ovviamente, ora ho un ragazzo, solo lui può guardarmi come mamma mi ha fatto.»
Niall scuote la testa mentre borbotta qualcosa su quanto siano disgustosi i suoi amici.
«Stai zitto che da quando stai con Zayn ti vesti con gli abiti antistupro di tuo nonno.» lo riprende Harry non prima di avergli mostrato il dito medio.
«Non sono antistupro. Semplicemente sono più eleganti.» chiarisce il biondo sedendosi sul pavimento a gambe incrociate. «Poi senti chi parla.. quello che si veste come un hippie.»
«Hipster.» lo corregge Harry con uno sbuffo. «Ed hipster fa figo, gli abiti di tuo nonno fanno sfigato.»
Prima che Niall possa rispondere, il rumore di chiavi e di una porta che si spalanca interrompe il bisticcio mostrando due secondi dopo Zayn sull'uscio di camera di Louis che apre le braccia per prendere al volo il biondo. «Zaaaaaaay!»
«Niall! Andiamo in camera mia, sei stato fin troppo con questo tizio e il suo fidanzato strano.» detto ciò i due piccioncini lasciano la stanza rinchiudendosi in camera di Zayn.
Harry avvolge un braccio attorno le spalle di Louis per portarselo più vicino e «Ciao fidanzato strano.» lo saluta prima di baciargli le labbra sottili. Louis ridacchia ricambiando il bacio e portando una mano sulla guancia di Harry per guidarlo nel movimento. «Con fidanzato strano intendeva te, honey.» dice tra uno schiocco e l'altro.
«Ah si?» Harry si stende sulla schiena tirandosi Louis sul petto circondandogli i fianchi con le braccia. Louis annuisce ad occhi chiusi iniziando a baciare una porzione di pelle dietro l'orecchio di Harry.
Sono otto giorni che si scambiano messaggini romantici e ogni qual volta si vedano trascorrono il loro tempo divorandosi la faccia a vicenda. Liam sta seriamente pensando di scrivere un sequel, ma Niall e i suoi feromoni lo impegnano troppo. Rimanda tutto a dopo le feste di Natale che per l'inciso sono tra due settimane, come il compleanno di Louis d'altronde. Harry, Niall, Zayn e Liam stanno organizzando una festa a sorpresa per il ragazzo, ci saranno anche le sue sorelle e sua madre, i colleghi della radio ed Eleanor. Liam sorride posando l'ultimo pacco di tovaglioli nella credenza.

Nick quella sera è vestito completamente di giallo, colore insolito e che provoca non un solo conato di vomito a Louis che detesta il giallo, qualsiasi sfumatura di giallo.
«Vi starete chiedendo perché vi abbia chiamato oggi, vero?» inizia il centauro salendo sul grande tavolo della sala riunioni. Un mormorio di fondo si espande nella stanza, Harry e Louis si guardano straniti. «Ci sono arrivate molte lettere per voi questa settimana, ma una in particolare ci ha colpito particolarmente. Love?»
Nicco, vestito anch'egli della stessa tonalità di giallo, raggiunge il suo collega sul tavolo porgendogli una busta bianca che afferra con un occhiolino. Harry non può evitare di provare un brivido di disgusto, se si concentra, riesce ancora a sentire le pelli di quei due collidere nel bagno accanto al suo.
«Grazie Honey. Comunque, dicevo, questa lettera ha attirato la nostra attenzione più delle altre, se Nicco cortesemente mi portasse un microfono?»
Nicco, il povero schiavo --Harry inizia a dubitare della relazione tra quei due. Probabilmente Nick è uno scienziato pazzo che muta il dna dei cani in quello umano lasciando però la loro fedeltà canina. Cavolo, Liam e i suoi fottutissimi film da nerd gli stanno mandando il cervello in pappa. Più di prima.-- sale nuovamente sul grande tavolo porgendo stavolta un microfono al suo ragazzo che lo ringrazia con una pacca sul sedere. 
«Perfetto.. Se ora il mio ragazzo mi portasse un proiett..»
«E basta, che cazzo! Non farla così lunga, Nick! Qui c'ho il battito che va a 2000 all'ora.»
Louis in una situazione normale non avrebbe mai reagito in quel modo, ma quel fottuto centauro ci stava mettendo dieci anni solo per leggere una lettera, Dio!
«Harry, oggi non gliel'hai dato? Un po' irascibile il tuo ragazzo stasera.»
Louis sbuffa un fanculo e Nick scuote la testa rassegnato.
«Poiché la nostra Sassy queen mestruata è in ansia, farò a meno del proiettore e leggerò la lettera, va bene?» 
Harry sente un «Sia lodato il cielo.» provenire dal posto accanto al suo e voltandosi vede Louis con lo sguardo in alto ringraziare il Signore della sua misericordia.
Uno schiarirsi di voce e il suono fastidioso di un microfono precedono la voce di Nick leggere la lettera.
«Egregi signor Nick e Nicco Grimshaw, siamo lieti di informarvi che, grazie ad alcune segnalazioni da parte dei fan della vostra rubrica, abbiamo avuto il piacere di ascoltare una delle puntate. I vostri speaker sono freschi, genuini, reali e anche simpatici, vi proponiamo un affare. Vendete la rubrica alla nostra radio, Harry e Louis, si trasferiranno nella sede a Londra e voi della G-Radio235 intascherete duecentomila sterline.
Aspettiamo con ansia una vostra risposta.
Cordiali saluti
BBC RADIO.»
Uno scroscio di applausi esplode a fine discorso, Nicco si asciuga una lacrima, Harry ha la mascella fino a terra e Louis sta chiamando il 911 per se stesso.
«Allora?» chiede il centauro scendendo dal tavolo per versarsi una tazza di caffè dal carrellino in fondo alla sala.
«Allora così ce lo dici?» domanda Louis con la voce più acuta di due ottave.
«Avevo detto io che serviva il proiettore.»
Oh dio. Louis è così felice da essere sul punto di spogliarsi e fare bunjee jumping nudo dalla finestra della sala riunioni. Sta per farlo, ha già tolto tre bottoni dalle asole della sua camicia quando la mano di Harry lo blocca. «Non ti conviene, Lou.» lo ammonisce il riccio. «Ho bisogno di te. Vivo»
Louis ridacchia e «Già, già. Non avresti più un cazzo su cui saltare poi.» lo prende in giro.
Harry mima una smorfia fintamente offesa per poi lasciare un bacio sulla guancia del suo ragazzo e dedicarsi ai bottoni. Una volta richiuso la camicia, Harry fotografa il proprio lavoro e lo posta su Twitter.
Ultimante Harry e Louis hanno guadagnato diecimila followers sul social solo grazie alla rubrica, il più grande non perde mai occasione di prenderlo in giro perché «Io ne ho duemila in più, Haz.» e il riccio rotea gli occhi al cielo ribattendo che «Lou, tu eri un modello. Di intimo per giunta! Quella gente segue il tuo culo, non la tua faccia.»
La riunione si conclude due ore dopo durante le quali Nick chiede ad Harry e Louis di riflettere sull'eventualità di trasferirsi definitivamente a Londra e lavorare alla BBC radio. Louis lo sa, Nick seppur vestito sempre di abiti firmati, ha debiti da saldare e conti ancora da pagare. La radio con loro due ha decisamente guadagnato più audience e di conseguenza anche le tasche di Nick e Nicco si sono appesantite, ma non abbastanza da permettere ad una radio locale di andare avanti. Louis ne aveva parlato con Nick quella volta alla festa, il centauro gli aveva rivelato di aver paura di andare in fallimento e rimanere senza un soldo bucato.

Nel viaggio di ritorno Louis ed Harry avevano preferito l'autobus alla confusione e alle vecchine impiccione della metropolitana, avevano preso posto sui sedili davanti e Louis aveva poggiato la testa sulla spalla di Harry mentre questi passava un dito tra i suoi capelli lisci.
«Sai Lou, Niall e Zayn stanno pensando di prendere una casa per loro due a Londra.» dice il riccio qualche minuto dopo.
Louis lo sapeva nonostante Zayn non gliene avesse ancora parlato, aveva trovato alcuni annunci immobiliari nella cronologia di Google da un po' e si era detto che prima o poi sarebbe comunque successo. Gli mancherà non trovare più suo cugino mezzo nudo davanti lo specchio mentre bacia o elogia il suo riflesso, gli mancherà l'odore di lacca che infesta sempre il bagno di Zayn la domenica mattina e gli mancheranno tutte le richieste di verniciare una parete del salotto con le bombolette spray.
«Mi mancherà.» dice quindi dando voce ai suoi pensieri.
Harry annuisce spostando un ciuffo di capelli dalla fronte di Louis e «Rimarrò senza un coinquilino.» spiega trattenendo il fiato.
Louis che fino a quel momento aveva riposato sulla spalla del suo ragazzo alza la testa per guardare Harry dritto negli occhi. «Harry..»
Il riccio tira un lungo sospiro prima di «Vuoivenireaviveredame?» chiedere mangiando le parole e facendo sì che un sorriso si apra sul volto di Louis.
«Non ho capito bene.»
Harry ridacchia imbarazzato mentre le guance si colorano di rosso. «Vuoi venire a vivere da me, Louis? Se accettassimo il lavoro alla BBC dovresti trasferirti a Londra e ultimamente l'affitto è abbastanza alto, non credo ti conv..» Harry viene interrotto dalla mano di Louis sulla propria bocca. 
«Verrò a vivere da te, Harry.» 
Il cuore di Harry non può sopportare un'emozione così forte, sente il battito accelerato ovunque, nelle tempie, nelle dita delle mani, persino i suoi peli si muovono a ritmo. «Potrei piangere lo sai?»
Louis sorride e abbraccia il suo ragazzo più forte che può. «Anche io Haz. Ma le lacrime risparmiamocele per l'addio a Romeo e Giulietta.»

Manco a dirlo, Niall e Zayn, che quel pomeriggio lo avevano trascorso davanti allo schermo del computer di Liam, avevano appena trovato un appartamento in affitto ad un prezzo non troppo eccessivo. Un appartamento leggermente lontano dal centro, ma comunque raggiungibile grazie ai mezzi pubblici. 
Liam, invece, quelle ore le aveva trascorse ai fornelli preparando una cena coi fiocchi agli altri quattro.
«Dio, è ottimo questo pollo Lì!» esclama Niall leccando il piatto. Liam, con una punta d'orgoglio sorride al biondo versandosi un bicchiere di Cola.
«Beh è la ricetta di mia nonna, irish.» interviene Louis masticando una patata al forno. «Un giorno te la preparerò io, Haz.»
Harry annuisce e mostra un pollice in aria. «Attento a non bruciarmi casa però.» gli dice facendo ridere tutti i commensali.
Louis rotea gli occhi al cielo mentre Zayn batte il cinque al riccio.
Ad un punto della cena, tra la frutta e un bicchierino di rum, Liam richiama l'attenzione degli altri facendoli accomodare in salotto.
«Tra te e Nick Grimshaw non so chi mi metta più ansia.» si lamenta Louis rannicchiandosi contro il fianco di Harry.
«Beh, vedila così, almeno lui non è vestito da pulcino pio.» gli sussurra questi all'orecchio.
«Poiché Niall e Zayn hanno trovato un appartamento e Louis si trasferirà da Harry, io non ho intenzione di restare qui come un fesso. Dopo la laurea partirò per uno stage negli USA e starò lì per tre anni.» spiega Liam tutto d'un fiato. Le reazioni sono diverse, Niall ed Harry si congratulano con il ragazzo, Louis e Zayn, invece, si guardano come a chiedersi se tutto quello stia succedendo davvero. Ci sono delle lacrime negli occhi di entrambi, Liam partirà per tre anni. L'unico punto davvero fermo della loro vita li abbandonerà per proseguire la propria di vita. 
«Liam..» dicono all'unisono, ma non appena si rendono conto che anche il loro migliore amico è sul punto di scoppiare in lacrime, semplicemente si lasciano cadere in un pianto disperato. Louis e Zayn si alzano contemporaneamente dal divano per abbracciare Liam e piangere sulla sua spalla. Harry e Niall si guardano sorridendo commuovendosi un po' per quella scena tanto dolce.

Il mattino seguente è tutto un correre avanti e indietro, Niall e Zayn sono in ritardo per il loro appuntamento con l'agente immobiliare, Harry e Louis, bisognosi del passaggio della macchina di Zayn, sono ancora più in ritardo dei primi due, Liam cercando di aiutare peggiora solo la situazione mettendo ancora più ansia a Louis che finisce per vomitare nel bagno di suo cugino per lo stress.
Dopo tre quarti d'ora di confusione, i cinque sono finalmente in auto diretti a Londra.
In realtà dovrebbero essere in quattro, Liam è finito in macchina per sbaglio rendendosene conto solo a metà strada.
Dopo aver parcheggiato l'auto occupando rigorosamente due posti perché «La mia Perla -già, Zayn dà nomi alle auto- ha bisogno di spazio per essere notata tra il grigiore di questa città.» 
«È un suv turchese e magenta, Zayn. Passerebbe inosservato anche in un parcheggio affollato.» dice Louis con un leggero isterismo nella voce.

Una volta alla stazione, Zayn, Niall e Liam, che all'ultimo minuto ha deciso di accompagnare la coppia all'appuntamento, prendono la linea diretta verso la periferia ovest, Harry e Louis prendono quella che ormai, dopo il numero infinito di volte che l'hanno presa, conoscono a memoria dirigendosi verso lo zoo.
Simon li accoglie nell'ufficio con un sorriso sulle labbra, scusandosi con Louis per l'ultima volta che si sono visti. «Non sapevo fossi tu la cotta di Harry, ti ho fatto scappare via per nulla, mi dispiace.»
Louis sorride e «Non si preoccupi, signore.» dice stringendo la mano all'uomo che «Chiamami Simon.» lo prega.
«Allora Styles, come mai qui? Oggi è Il tuo giorno libero.»
Harry si schiarisce la voce e si sistema meglio sulla sedia nell'ufficio del suo capo. «Ehm ecco, Simon, voglio parlarti di una cosa.» l'uomo annuisce invitando il riccio a continuare «Tu sai che io e Louis siamo degli speaker radiofonici, te ne ho parlato.»
«Si certo, e allora?»
Harry inspira profondamente e chiude gli occhi concentrandosi sulle parole da dire giusto un secondo. 
Forse troppi secondi dato che la sua faccia è blu e Louis è a telefono con il 911.
«Che è successo?» domanda il riccio ritrovandosi, dopo aver riaperto gli occhi, con la faccia rivolta al soffitto. 
Simon gli porge una mano aiutandolo ad alzarsi. «Sei solo svenuto per qualche minuto. Tutto okay?»
Louis, notando il suo ragazzo nuovamente in piedi, conclude la chiamata ignorando la voce preoccupata dell'assistente dall'altro capo della conversazione.
«Louis mi ha spiegato tutto mentre eri sul pavimento nel mondo dei sogni. Non preoccuparti Harry, ce la faremo anche senza di te. Certo perderemo l'impiegato comico del team, ma potremo sempre ascoltarti in radio no? Sarà come averti qui con noi.» e sta volta è Harry che piange sulla spalla del proprio capo abbracciandolo e ringraziandolo di tutto quello che ha fatto in quegli anni per lui.

Louis ed Harry si trattengono allo zoo anche nel pomeriggio venendo poi raggiunti da Zayn, Niall e Liam che avevano appena firmato le carte per l'affitto dell'appartamento. Avevano brindato con una lattina di birra seduti davanti il recinto degli struzzi.
«Allora Ziall, continuerete a chiamarvi scopamici o adesso possiamo definirvi una coppia?» domanda Louis ad un punto con la testa sulle gambe di Harry che giocherella con i suoi capelli.
Niall e Zayn si guardano imbarazzati per poi scoppiare a ridere, consapevoli che ormai è arrivato il momento di ammettere ciò che va ammesso. «Siamo una coppia.» dunque dicono e Louis propone un altro brindisi perché «Bisogna festeggiare!»
Verso le quattro del pomeriggio tutto tace, Harry e Louis sonnecchiano contro lo steccato del recinto, Zayn fuma una sigaretta sotto le fronde di un albero e Liam e Niall sono a fare esperimenti per la tesi di Laurea. Il silenzio regna attorno ai tre ragazzi, la tranquillità e la pace dominano quel luogo incantat-
«ODDIO LIAM TI PREGO AIUTAMI» una folata di vento scompiglia i capelli di Harry e Louis spegnendo anche la sigaretta di Zayn.
«NIALL REGGITI AL COLLO! AL COLLO!» un'altra folata di vento riporta in ordine le chiome dei due ragazzi ormai svegli e riaccende la sigaretta.
«DOVE CAZZO SONO I FRENI?»
«GLI STRUZZI NON HANNO I FRENI»
«MORIRO' SU QUESTO STRUZZO»
«Niall e Liam stanno bene?» chiede Louis guardando il suo migliore amico rincorrere il biondo a cavallo di uno struzzo.
«Non lo so.» risponde Harry scrollando le spalle «Ma Peter Pan non sarà molto felice della loro azione.»
Zayn è il ritratto della confusione. «Peter Pan?»
Louis scuote la testa, non doveva chiederlo. Non doveva assolutamente chiederlo.
«Certo! Non sai che ogni volta che un irlandese cavalca uno struzzo una fata muore?» 
Zayn fissa Harry con gli occhi sgranati e dopo essersi avvicinato al cugino gli sussurra qualcosa all'orecchio. 

«Sei ancora in tempo per scappare, Lou. Io lo distraggo, tu corri.»





Allora ecco qui questo capitolo.
Molti di voi lo aspettavano per la sorpresa e beh.. perché aspettare oltre?
Vi informo che non sarà nulla di "wow" né di "oddio sclero".
So..
La sorpresa è..
UNA NUOVA LONG COMICA.
Poiché questa è ormai giunta al termine e mancano ahimè solo due capitoli alla fine, ho deciso di iniziarne un'altra.
Questo è il link spero vi piaccia. 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2851207
Sarà completamente diversa da questa, io dico di darci un'occhiata poi ovviamente fate voi.
Come al solito ditemi che ne pensate del capitolo qui oppure su twitter. 
Vi amo.

 

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