Pan(em)cromía

Rosso acceso {la messe degli Hunger Games}

Un velo soffocante, una patina dolciastra, in fondo agli occhi e alla gola. Ti rincorre dietro le palpebre – spietato – ogni volta che tenti di dormire.

Il colore del sangue.

Quello che ti correva troppo veloce nelle vene a conto alla rovescia terminato e quello che hai versato nell'arena. Poco cambia se a sanguinare eri tu o un'altra pelle.

Il colore del fuoco.

La prima scintilla è nata tra le tue vesti e ti ha scottata, divorata, bruciata. Ma dalle ceneri è risorta una rivolta piumata, che da mille volti e da mille mura ripete sempre più forte il suo grido scarlatto.

[103 parole]

Piccola premessa: era da tempo che volevo cimentarmi nella scrittura di drabble, dunque ho preso a prestito un'idea piuttosto banale (un colore = un personaggio/evento) e ci ho provato qui nel Fandom di Hunger Games. Purtroppo conosco solo la versione cinematografica della storia, non ho mai letto i libri *vergogna  a me*, quindi potrei aver fatto qualche errore di valutazione/comprensione del personaggio. L'idea di base di questa raccolta è il racchiudere in piccole istantanee quelli che possono essere i pensieri di Katniss (anche se non scritti proprio in prima persona, dato che è un punto di vista con cui ancora fatico a scrivere). Il titolo della raccolta è un gioco di parole tra il termine 'pancromìaì ("tutti i colori") e, ovviamente, Panem. :)

Spero di fare un omaggio accettabile a quella che reputo una storia molto bella e soprattutto a dei personaggi a cui ormai mi sono affezionata. 

Alla prossima!

Sayuri

Caldo arancio {Cinna}

L'amicizia ha molti colori, ma la voce di Cinna aveva le sfumature di un tramonto d'estate. Tra le sue dita ferme e gentili filo e stoffa vestivano di forza e verità un'altrimenti inutile bellezza.

Aveva gli occhi saggi e tristi di chi combatte dietro la linea del suo stesso fronte; e ha scelto di perdere perché conosceva il valore della libertà e dell'onore. Nello spazio di un abbraccio e la cura di un uno sguardo è stato padre, fratello, alleato, mentore.

Ti ha insegnato così tanto, e non ti ha chiesto nulla in cambio, se non di essere te stessa.

Non lo deluderai.

[103 parole]

Biondo cenere {Mamma}

Voce sottile, mani che tremano, sguardo assente... da qualunque prospettiva la si guardi, tua madre incarna solo declinazioni di debolezza.
Per questo, ogni tanto ti ritrovi a disprezzarla.

Colpevole.

Poi, quando osservi gli occhi vigili di Prim e ripensi a te stessa nell'arena, capisci quanto le devi. La maggior parte della sua forza l'ha persa, quel giorno ormai lontano, sepolta sotto sangue e carbone, fuoco e dolore.

In fondo, proprio come te, è una sopravvissuta: la vita l'ha resa cenere, ma non si è mai lasciata soffiare via.
Tutta la forza che le era rimasta, l'ha donata a voi.

E riesci sempre a perdonarla.

[104 parole]

Angolo Autrice: ho fatto davvero fatica a scrivere questa drabble, perché dare un'interpretazione di quelli che possono essere nei film i pensieri di Katniss verso la madre (non avendo letto i libri, dove magari viene espresso più chiaramente) mi è stato molto difficile. Spero di aver fatto un tentativo accettabile! XD

Alla prossima!

Sayuri

Verde bosco {il Distretto 12}

È anche mio.

Questo è un ricordo gentile, quasi un balsamo per i tuoi occhi stanchi, e lo rincorri grata dietro le palpebre semichiuse.

Mille fruscii verdi.

Profumo di muschio e resina.

Scricchiolio di rami secchi e richiami d'uccello.

La luce filtra appena ma la tua freccia fa sempre centro, ed è l'unico pensiero.

Sono nata nel Distretto 12, ma il bosco è la mia casa.

[105 parole]

Azzurro pallido {Gale}

Conosci a memoria il suono dei suoi passi, perché vi siete camminati accanto per tutta la vita.
Gale è la tua spalla, la risata canzonatoria che smuove fastidiosi brividi sottopelle, il compagno di giochi, il complice di ogni avventura.

Il mio migliore amico.

Cosa sarebbe diventato, se non fosse stato per gli Hunger Games?

Tutto.

Ora è un punto di domanda nascosto, sospeso in fondo ad una frase infelice.

Sai cosa provo per te.

Fissi i suoi occhi azzurri, ora così pallidi, ma non trovi più il tuo riflesso. Solo ieri, era il tuo specchio perfetto. Oggi, invece, l'immagine che aveva di te è spezzata. E il suo sguardo, altrove.

[110 parole]

Angolo Autrice: io shippo intensamente Katniss con Peeta, ma non si può negare l'evidenza. Katniss e Gale erano fatti per stare insieme, e non posso fare a meno di pensare che se lei non avesse partecipato agli Hunger Games le cose sarebbero andate molto diversamente sul piano 'sentimentale'. (della serie: 'Peeta chi?') Questo, se da un lato ci ha permesso di conoscere un personaggio splendido come Mellark, mi mette tanta malinconia e nostalgia, perché è ovvio che qualcosa si è incrinato ed è andato perso nel rapporto Gale-Katniss, e che sono profondamente cambiati, a causa di tutti gli avvenimenti che abbiamo visto nei libri (film, nel mio caso ;D).

Alla prossima!

Sayuri

Apparenza rosa {Effie}

Effie ha l'apparenza chiassosa di un finto fiore cresciuto sotto vetro.

Vuota.

E cosa c'è di più sciocco del fingersi innocente, mentre si dimentica ogni pietà? Te lo sei chiesto la prima volta che l'hai vista, senza lacrime e tutta sorrisi, mietere vite con disarmante leggerezza. Quando ha scelto te, e l'hai vista da vicino, ti è parsa solo un feticcio sintetico della Capitale.

Ora, però, ne hai imparato il profumo e la grazia sottile. Il calore rassicurante, il volto amico. Dietro l'apparenza di un fiore di plastica ce n'è uno vero, che piange la sorte dei suoi vincitori ed anche senza petali resta al tuo fianco.

Amica.

[109 parole]

Polvere viola {Prim}

[108 parole]

Angolo autrice

Devo ammettere che Prim non mi stava particolarmente simpatica nel primo film (mentre nel secondo sì), ma ora che sto finalmente leggendo i libri *lancia fuochi d'artificio*, l'ho completamente rivalutata e capisco quanto importante sia per Katniss. Spero di essere riuscita a renderle un omaggio decente, ho tentato di dare un indizio vago della sua morte nella prima frase (Primrose tradotto in italiano è, appunto, primula), poi volevo dare l'illusione che fosse un momento in cui è ancora in vita, mentre nelle frasi finali si dovrebbe invece chiarire che la tragedia è già avvenuta.

Alla prossima!

Ambra liquida {Haymitch}

Ti riempie il bicchiere, sorridendo alla bottiglia. Annusi il liquido ambrato che luccica nel vetro, arricciando il naso. Haymitch non perde tempo e lo butta giù in un sorso, e veloce se ne versa un altro, un altro, un altro...

La prima volta che l'hai incontrato ti è sembrato un povero pazzo. Occhi arrossati, movenze pesanti, fiato pungente: il ritratto di un inutile perdente. Come poteva aiutarti?

 Eppure l'hai capito,
       sempre,
        e ti ha salvato la vita,
       mille volte.

Tra tutti gli amici che potevi sceglierti, è il peggiore, perché suggerisce il tuo possibile domani. Un continuo, mutuo riflesso. Odioso. Quello di un vincitore.

Un vincitore egoista, proprio come te.

[110 parole]

Bianco ghiaccio {presidente Snow}

Nell'incubo tutto appare nero, tranne il bianco dei suoi capelli e la pelle diafana. Avverti il suo fiato maleodorante, la persistenza metallica del sangue e il dolciastro aroma di fiori. Pare un fantasma, un ultimo ibrido evanescente creato per tormentare te e te soltanto, notte dopo notte.

Sguardo da faina, lingua di serpente.

"Signorina Everdeen..."

Quella voce sferza l'aria con violenza, la stessa che usa per arpionarti il braccio. La sue dita sono una morsa di ghiaccio. Stai per soccombere, quando senti un calore nuovo invaderti la pelle. I tuoi abiti prendono fuoco, e l'immagine disturbante di Snow si frantuma.

Anche stanotte abbiamo vinto noi.

[105 parole]

*Extra-drabble (ovvero quello che non ci stava prima e che anticipa quello che verrà dopo)

Riapri gli occhi e riconosci il calore rassicurante che ti ha salvata dall'incubo, ma l'odore ripugnante di sangue e fiori pare incrostato nelle tue narici. Ti stringi a Peeta e inspiri forte il suo odore buono, chiedendoti se lo sarà mai abbastanza da farti dimenticare.

Nero indelebile {Peeta}

Occhi buoni e dita annerite di fuliggine, pelle che profuma di pane, di casa, quella che non senti di meritare ma che ti continua a donare senza prepotenza.

È l'ombra discreta che ti guarda le spalle, la presa sicura che sostiene ogni tuo passo, l'unico inchiostro che sappia far presa sulla tua tela bianca.

Peeta c'è, sempre, anche se lo hai notato spesso troppo tardi.

È il buio accogliente di due braccia forti in una notte serena e senza sogni – né incubi –, un petto tiepido che il respiro rende cuscino e ninnananna. E nel suo abbraccio mai troppo stretto troverai sempre la tua unica, fragile pace.

Vero.

[109 parole]