Come closer. di Assasymphonie (/viewuser.php?uid=191479)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Touching. ***
Capitolo 2: *** Watching. ***
Capitolo 1 *** Touching. ***
Titolo della storia: Come closer.
Titolo del capitolo: Touching.
Personaggi: Kurogane / Fay D. Flourite /
Syaoran / Sakura
Rating: Arancione
Note dell'autore: Long-fic / Romantica /
Introspettiva / AU
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini
sono di proprietà del mangaka; lo scritto
e le situazioni sono di mia proprietà.
.Come
closer.
Inutile dirlo, meno che meno pensarlo: quella fila
non sarebbe mai
finita. Provò ad allungare il collo per quanto possibile dal
mantello forse
spillato troppo stretto ( la paura che qualcuno potesse strapparglielo
l'aveva
attanagliato fin dal giorno prima ) ma non riuscì a vedere
la fine della coda
nemmeno per sbaglio. Sforzò le labbra in un sospiro roco e,
sistemandosi meglio
la spada alla cintola, abbassò lo sguardo sui due ragazzi
più piccoli accanto a
lui. Syaoran gli restituì l'occhiata con espressione
rassegnata, tenendo per
mano una Sakura emozionata, tanto che stava stringendo fino allo
spasimo quella
polpetta bianca. « Rimarremo ancora un po' fermi. »
Li avvisò, perché gli
sembrava giusto dover loro almeno quello dopo averli trascinati con
quei
vestiti e in quella situazione per loro del tutto nuova.
Syaoran si chiuse nelle spalle e
accennò un sorriso; lo scettro dorato
nella sua mano libera doveva pesare parecchio, ma stranamente riusciva
a
sentirsi totalmente a proprio agio. « Non è un
problema, ormai siamo qui ed è
inutile tornare indietro, vero Sakura? » Rivolgendosi alla
ragazza questa
brillò in un sorriso tutto in funzione del più
grande stretto nei vestiti
scuri, per non farlo preoccupare mentre le monetine suonavano al bordo
della
sua gonna ampia, bianca e rosa. « Mh! Sono sicura che ci
divertiremo, cosa sarà
mai un po' di fil- oh, guardate, tocca a noi! »
Finalmente sarebbe toccato al loro blocco e subito
cominciarono ad
avanzare, tenendosi vicini per non perdersi ( in verità per
non perdere Sakura,
ma andiamo avanti ) e passare attraverso il cancello lasciato
spalancato. Forse
era troppo presto, si disse il più grande, nello scrutare la
gente abbastanza
rada all'interno nonostante la fila, forse erano tutti nelle strutture
come era
abbastanza ovvio. « Va bene, cosa volete fare? Io devo
entrare, se volete
venire con me-- » « Scusate! » Non fece
in tempo a finire la frase che un
ragazzino dai vestiti completamente normali e la faccia ancora
più normale, con
in mano una macchinetta fotografica, si parasse davanti a loro
ansimando come
se avesse corso. Gli brillavano gli occhi, tanto che Sakura gli
regalò uno di
quei suoi soliti sorrisi. Quasi gli fece cadere l'oggetto dalle mani...
« P-Posso farvi una foto?! Tsubasa
è il mio manga preferito e voi siete
perfetti! Specialmente Kurogane... » Youou storse le labbra e
incassò il
complimento tanto bene quanto fece scendere il viso nelle alte falde
del
mantello dando un colpetto a Syaoran da dietro le spalle. Quei due lo
facevano
ridere, persino il nome uguale al personaggio... « Mh,
sì, grazie. Muoviamoci,
voglio entrare a vedere se ce l'hanno. » La posa fu semplice,
con i due più
giovani avanti e abbracciati e l'altro alle spalle, la lama quasi
sguainata e
il ghigno ferino di Kurogane che gli usciva tanto bene, almeno a detta
di
Sakura. Peccato che in quella posa dovettero restarci per almeno cinque
minuti:
Youou nemmeno si sprecò a contare la mandria di fotografi
attorno a loro, ma
percepire l'eccitazione di Sakura attraverso la lieve stretta alla mano
servì a
fargli sopportare quella piaga. Per le foto c'è tempo, le
action figures invece
spariscono come niente.
« Finito? Bene, muoviamoci. Poi facciamo
tutte le dannate foto che
volete. » Fu categorico, per questo i due più
piccoli lo seguirono come
cagnolini, cercando di passare attraverso la gente che, ecco dove si
era
ammassata!, rimaneva all'entrata degli enormi padiglioni della
convention.
Dovette farsi largo a spallate, più o meno figurativamente,
per poter accedere
allo spazio riservato ai numerosi stands. Non aveva molti soldi con
sé, e
doveva andare a colpo sicuro: per questo fermò i due ragazzi
assumendo l'atteggiamento
di un leader con molta poca voglia di farlo. « Sentite, in
tre ci muoviamo
male. Ci ritroviamo tra mezz'ora qui. » Non
aspettò nemmeno una risposta
positiva che subito sparì con il mantello rovinato che gli
saettava sulle gambe
fasciate di nero. L'armatura sul petto, rigida come un tubo, gli stava
dando
fastidio in qualsiasi punto possibile e forse, forse, mettere quelle
stupide
lenti a contatto rosse non gli stava facendo bene. Aveva tanta voglia
di
togliersele e tornare al suo naturale colore nero, quando girando un
angolo e
quasi schiacciando una povera Mikasa, la vide.
Svettava su una mensola, accanto a quella che
doveva essere Miku Hatsune
-non se ne intendeva davvero di cose da ragazze-, dentro la sua
scatolina,
l'unica figure di Fay D. Flourite in commercio. Non era solito
comportarsi in
un modo tanto da ragazzino, eppure fece addirittura uscire la mano da
sotto al
mantello per andare a stringere la scatola e-- « Mi scusi,
quanto viene? ~ » e
una voce sconosciuta alla sua sinistra domandò per lui. Le
sopracciglia si
aggrottarono tanto da formare piccole rughe sulla fronte -coperta, per
fortuna-
e subito le spalle ampie si girarono per fronteggiare l'avversario.
Quella cosa
doveva essere sua. « OI--- » Troppo spesso nel giro
di una mezz'ora le parole
gli morivano in gola. Lo guardò dalla testa ai piedi,
soffermandosi sul grosso
scettro dalle pietre azzurre contro il braccio, il lungo cappotto
bianco, i
capelli biondissimi e naturali, gli occhi azzurri come un lago
ghiacciato. Non
poteva crederci, quello era... Fay in carne ed ossa?! Sentì
le guance andare a
fuoco e distolse lo sguardo, borbottando parole incomprensibili. Non
l'avesse
mai fatto.
« ... oh, un Kuro-sama! Non poooo~sso
crederci, dobbiamo assolutamente
fare delle foto insieme, mh? » Lo sconosciuto sorrise e Youou
lo vide con la
coda dell'occhio; seppe da subito di essere fregato. Non poteva
somigliare così
tanto all'unico amore della sua vita -in 2D per giunta-, non gli era
permesso.
E soprattutto non era permesso innamorarsi di uno sconosciuto solo per
quel
motivo. Ma non fece in tempo a replicare: una mano altrui, fresca e
sottile,
già si era poggiata sulla sua spalla. « M-mh.
»
Sapeva già di essere nei guai e di
essere pericolosamente a perdere quel
minimo di compostezza rimastogli addosso in tanti anni…
dannazione!
.Fine.
____________________________________________
E boh, diciamo che l'idea
non mi sembrava tanto male........ in testa. Ma vabbè.
Dedicata, come sempre, a lei. ( L )
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Watching. ***
Titolo della storia: Come closer.
Titolo
del capitolo: Watching.
Personaggi: Kurogane / Fay D. Flourite /
Syaoran / Sakura
Rating: Arancione
Note dell'autore: Long-fic / Romantica /
Introspettiva / AU
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini
sono di proprietà del mangaka; lo scritto
e le situazioni sono di mia proprietà.
.Watching.
Quel calore non era previsto. Quella lievissima
sensazione di appartenenza, quello scurirsi delle gote nascoste dalle
frange dei capelli, quel sorriso che premeva contro gli angoli delle
labbra e delle guance... niente di tutto ciò era stato
minimamente messo in conto.
Sentiva troppo bene la presenza massiccia del ragazzo dietro di
sé, la consistenza delle sue dita grandi e forti nonostante
la sottile barriera della stoffa dei guanti, così come
socchiuse gli occhi nel momento in cui percepì il suo fiato
bollente direttamente sulla cute del capo. « Si
può sapere dove mi stai portando, eh?! »
Yui si lasciò andare ad una risatina di condiscendenza
mentre oltrepassavano un gruppetto di ragazze troppo occupate ad urlare
di fronte ai loro nuovi acquisti -erano degli alpaca giganti quelli?-
per prestare loro troppa attenzione mentre scivolavano fuori dal
padiglione. « Ma come, Kuro-sorpresina? Posso chiamarti
così vero? Non so nemmeno il tuo nome... ad ogni modo,
andiamo a fare delle foto! Te lo avevo detto prima! »
Il fatto che stessero camminando lungo il corridoio per arrivare alla
zona aperta e adibita alle fotografie mano nella mano avrebbe dovuto
essere motivo, per Yui, di ridere senza più respirare
perché la conseguenza era di avere un Kurogane in carne e
ossa -e forse capelli?- attaccato al fianco con le guance
più rosse del suo vestito, perfettamente fuse con il
coprifronte. Si concesse di rallentare per averlo più
vicino, in modo da spaziare con lo sguardo su quella montagna di uomo
che sembrava davvero essere uscito fuori dal manga.
« Allora... come ti chiami, Kuro-sansone?
» Tentare di fare conversazione era il minimo che potesse
fare, comprendendo il disagio dell'altro. Dopotutto era uno sconosciuto
che lo stava trascinando chissà dove... per
chissà cosa.
L'altro rispose con un'alzata di spalle poco evidente a causa delle
grandi falde del mantello, ma Yui non perse tempo a visualizzare una
piccola porzione del braccio, occupato a reggere una bustina
trasparente. Lo aveva visto da lontano, era impossibile non notarlo, e
qualcosa ( senza nemmeno sapere bene cosa di preciso ) lo aveva spinto
ad accellerare il passo, picchiettando con lo scettro sul pavimento.
Aveva persino ignorato un fotografo in lontananza per riuscire a posare
le dita sulle sue e- « Youou. »
Il filo dei pensieri venne interrotto sia dalla luce del sole sul prato
occupato dai cosplayers sia da quel nome borbottato. Fissò
gli occhi sul viso squadrato dell'altro, occupato a guardare fissamente
avanti, e potè senza problemi indovinare le orecchie
tendenti al viola. Sorrise, affilato e felino, arrampicandosi sul
braccio che tirava in avanti fino a qualche momento prima per
raggiungergli la spalla con il mento. « E' un nome un po'
vecchio, non credi? Che ne pensi di Kuro-pettorali? O di Kuro-spall-
» « Yui! »
Qualsiasi tentativo di risposta fu interrotto dall'arrivo di un ragazzo
alto e molto magro, dai capelli scuri, il comportamento nervoso, la
voce acuta e una macchina fotografica grande quanto la mano di uno
Youou perplesso, forse un pelo confuso e sicuramente molto arrabbiato.
Yui trotterellò verso la nuova comparsa trascinandoselo pure
dietro. « Non ti dispiace farci qualche foto vero ? Guarda
chi ho trovato, non è perfetto?! » Niente da fare,
non avrebbe dato a nessuno il tempo di rispondere. Fu Youou a
strattonarlo per un braccio, le sopracciglia aggrottate e nessuna
voglia di muoversi nemmeno di un centimentro.
« Oi. » Esordì, l'espressione seria,
tanto che Yui fu costretto anche da sè stesso a fermarsi e a
concedergli un sorriso divertito, materno in qualche senso. «
Kuro-scuro, non essere così arrabbiato, sono sicuro che ti
divert-- » « Non è questo il punto.
» Era stufo.
Stufo di essere trascinato come un sacco di patate, stufo di aver perso
l'appuntamento coi mocciosi -no, magari di quello non proprio-, stufo
di non capire cosa l'altro intendesse fare. Era troppo stressante per
lui rimanere a contatto con la personificazione in carne, ossa e
carattere della sua cotta adolescenziale e non solo, doveva mettere un
freno per prima battuta a sé stesso. Sospirò
lento di fronte allo sguardo smarrito dell'altro, non vedendo
minimamente la furbizia dietro quelle iridi azzurre.
« ... Youou. » Risuonò solo il suo nome
in quel piccolo spazio pieno di tensione. Non aveva detto nulla, eppure
il più alto era riuscito a comunicargli qualcosa. Yui fece
un cenno veloce al ragazzo di prima, evidentemente un suo amico
fotografo di professione, prima di occupare entrambe le mani per
stringere il bavero del mantello altrui ed abbassarlo, senza che Youou
riuscisse ad emettere un solo suono. « Facciamo felici
qualche fans, mh? »
Il tempo di uno scatto fu il tempo di quel bacio improvviso, come un
fulmine a ciel sereno. Yui sorrideva contro le sue labbra mentre
percepiva il suono dell'otturatore poco distante, qualche gridolino
alla sua destra e il fuoco delle guance del ragazzo. Gli fece quasi
tenerezza, mentre lo sentiva tremare impercettibilmente e un calore
forte concentrarsi nelle appendici morbide su cui premeva forse un po'
troppo forte. Durò pochissimo davvero, portandosi via il
silenzio e restituendo colore alla faccia in fiamme di lui.
Non si ebbe reazione da parte di Youou, solo un ringhio basso e il
suono di pelle che struscia. Si era girato, dandogli le spalle,
cercando di registrare l'informazione e-- « IO TI AMMAZZO!
» E lo avrebbe fatto davvero, se non fosse stato fermato
fisicamente da un braccio sottile e una voce acuta, imperiosa... e
petulante. « No no no, non ci provare. Youou giusto? Bene,
fila sull'erba, Yui ti sta aspettando e faresti bene a non far
aspettare anche me! »
Avrebbe aggiunto quel fotografo alla lista delle persone da uccidere,
ne era sicuro, mentre percepiva il peso e il costo dell'obbiettivo che
gli andava premendo sulla schiena, per incitarlo ad avanzare. Lo sbuffo
fu evidente, tanto che persino l'assistente del petulante fotografo, un
ragazzo alto più o meno come lui e la voglia di vivere di un
gamberetto, alzò gli occhi dal pannello riflettente per
scoccargli un'occhiata interrogativa.
« Kuro-imbarazzo, mica ho tutto il giorno! » Yui
sventolò una mano sottile nella sua direzione, appoggiando
lo scettro per terra in modo tale da avere libertà di
manovra. Non era nei suoi programmi quel bacio, molte cose non lo
erano. Così come non lo era il gesto dell'altro: fu il suo
turno di sgranare gli occhi carico di sorpresa, perché Youou
decise in quel momento di sganciare il mantello tenuto su solo con le
spille da balia, facendolo cadere in un ammasso disordinato a terra.
Sotto la luce del sole mattiniero brillava l'armatura del torso, lo
spallaccio lucido e la pelle più abbronzata che Yui avesse
mai visto. Nelle luci artificiali non l'aveva notato davvero, eppure si
ritrovò stupidamente in piedi a fissargli la linea delle
spalle e del collo, chiedendosi per quale motivo non l'avessero ancora
scritturato per un film porno o qualcosa del genere.
Seguì il movimento del braccio nel raccogliere la spada,
socchiuse gli occhi nel sentirlo avvicinarsi, nel sentirselo quasi
addosso. « Avanti. Prima finisco e meglio è.
»
Yui nemmeno si rese conto di aver già poggiato le mani sulle
sue spalle e di avere, quasi incosciamente, un ginocchio altrui tra i
propri. Se ne accorse solo quando Youou ebbe un naturale scatto verso
l'alto...? Se vogliamo chiamarlo naturale. « Baciami ancora
una volta in quel modo e ti ammazzo davvero, idiota. » Lo
disse prendendogli il mento tra le dita ed assaporando, per un momento,
quella posizione dominant- « Ooooh! FERMI COSI', NON
MUOVETEVI! VIENI QUI, FAMMI LUCE SUI VOLTI! »
... e che cazzo.
_____
Si mise in disparte volentieri, a quel punto, per lasciare che Youou
avesse la sua parte di fotografie da solo... per quanto gli dispiacesse
enormemente allontanarsi da quelle spalle di cui aveva fin troppo bene
saggiato la consistenza. Si sedette sul dislivello del marciapiede,
abbracciandosi le ginocchia con le braccia e continuando ad osservare
l'altro, teso in una posa per nulla naturale eppure perfetta per
evidenziare qualsiasi tipo di muscolo egli avesse sulle braccia nude.
Yui sospirò appena, passandosi le dita tra i capelli; ancora
non riusciva a crederci di aver trovato proprio Kurogane, una delle
poche vivaci fantasie dopo Orlando Bloom e Brad Pitt. Si
ritrovò a sorridere come l'idiota con cui l'altro lo
apostrofò a gran voce e gli tese una mano verso l'alto, per
farsi aiutare.
« Già finito, Kuro-foto? » La risposta
lo lasciò spiazzato. Youou aveva visivamente le guance
rosse, la bocca arricciata e lo sguardo che si puntava con forza sullo
scettro ancora a terra.
« S-se vuoi. Le foto--- di coppia. Insomma, i-in quel
modo. »
Il sorriso di Yui avrebbe potuto illuminare il mondo.
« ... sai una cosa, Youou? »
Mormorò, alzandosi da solo e passandogli accanto in una
folata di vento freddo. « Anche io ho una figure di Kurogane
a casa. »
.Fine.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2818569
|