Indietro nel tempo

di pietradiluna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualcosa non quadra ***
Capitolo 2: *** Nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** Indifferenza, e un fiore ***
Capitolo 4: *** Samhain ***
Capitolo 6: *** Dolce Caroline ***



Capitolo 1
*** Qualcosa non quadra ***


Uscendo dal Mystic Grill Caroline era sicura che Klaus l'avrebbe seguita, d'altronde era questo il suo piano, distrarre Klaus mentre gli altri pugnalavano Kol, e naturalmente le stava riuscendo benissimo, ma perché sentiva quella strana sensazione di disagio nel profondo del suo stomaco?
Dammi una possibilità Caroline, parlami, impara a conoscermi, ti sfido.
Ma subito dopo aveva capito cosa stava succedendo, ed eccolo di nuovo, il suo sguardo deluso, come se per una volta si aspettasse che lei fosse sincera... Ma anche quella volta, non era stato così.
Caroline guardò Klaus allontanarsi velocemente per difendere il fratello minore, quando cominciò a sentire dei sussurri... 
-C'è qualcuno?
Cominciò a camminare quando all'improvviso fu circondata dal fuoco, e i precedenti sussurri lontani erano ormai diventati una cantilena continua...
-Cosa diavolo... 


Buio.


Il cinguettio degli uccelli era l'unico suono che c'era nell'aria , il tepore del sole sul viso e il piacevole venticello, tutto era così piacevole per Caroline, che negli ultimi tempi non aveva avuto affatto il tempo per rilassarsi a causa di tutto l'evento sovrannaturale, e... Aspetta.
Aprì gli occhi, improvvisamente ricordandosi che qualcosa non quadrava: dov'era finito il Mystic Grill? e le case, i suoi amici? L'asfalto?!
Cos'era tutto quel verde intorno a lei, dove si trovava?! Ma soprattutto, perché il suo cuore batteva all'impazzata



 

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Capitolo 2
*** Nuovo inizio ***


Sono umana. Era tutto quello che riusciva a pensare, da ore, in evidente stato di shock, almeno fino a quando non sentì alcuni passi avvicinarsi sempre di più a lei, fino a mostrare una testa... KOL ?!
- Stai bene? Cosa è successo? 
- Io... non lo so, no... non sto bene, dove mi trovo?
- Non sei di questo villaggio?
- Villaggio?! Io vengo da Mystic Falls e... oh dio.
In quel momento realizzò che il vero problema non era dove si trovasse, ma "quando" .
Presa di nuovo dal panico, svenne.

Dopo poche ore Caroline riprese i sensi, ma continuò a tenere gli occhi chiusi, almeno per immagazzinare le nuove informazioni ed avere il tempo di metabolizzare il tutto. Era la seconda volta, in un giorno, che si svegliava in un posto sconosciuto, ma perlomeno in questo momento era sdraiata su qualcosa di morbido.
Si trovava nel passato, e a giudicare dall'aspetto di Kol, decisamente molto nel passato, e se Kol era ancora umano questo voleva dire che... si trovava ben mille anni indietro nel tempo?! 
Cercando di controllare la paura che minacciava di sopraffarla nuovamente, cominciò pian piano ad aprire gli occhi e a guardarsi intorno.

-Finalmente ti sei svegliata! Eravamo tutti preoccupati! Mio fratello ha detto di averti trovata nel bosco e che sembravi molto spaesata... Io sono Rebecca! Tu sei?
- Io.. Caroline.
-Caroline! I miei genitori hanno detto che puoi rimanere con noi, almeno fino a quando non ti sarai ripresa e capiremo bene come sei arrivata lì!
 
La nuova (o meglio la vecchia) Rebecca sembrava totalmente diversa dalla stronza insicura alla quale era abituata Caroline... Questa versione era molto più dolce e lo sguardo era sinceramente preoccupato, ma nello stesso tempo c'era un sottile velo di eccitazione, c'era una nuova ragazza in casa! E a Rebecca, l'unica donna in mezzo a tanti fratelli, non sembrava vero.

-Tu sei ricca!- Disse, guardando la sottile collana d'oro al collo di Caroline e qualche braccialetto...
-Qui da noi i gioielli hanno molto valore... Sei fortunata... aspetta , quanti anni hai?
-18, tu?
-17, sei già sposata? Hai qualcuno che ti corteggia?
-Ehm... non proprio- rispose Caroline, pensando a Tyler e alla sua storia che era praticamente finita per colpa di...

-NIKLAUS !

Rebecca si irrigidì immediatamente, impallidendo, gli occhi colmi di terrore.

Un altro urlo:
-NIKLAUS! Cosa ti avevo detto di fare? Questa legna non va bene per l'inverno! Sei completamente inutile! 
Ancora mi chiedo come tu possa essere mio figlio! Non sei in grado neanche di sostenere un minimo la tua famiglia! 

Caroline seguì Rebecca che si precipitò fuori, dove si stava svolgendo la scena, quando vide un uomo colpire ripetutamente Klaus, psicologicamente e fisicamente... Doveva essere Mikeal, suo padre.
Klaus sembrava così indifeso mentre Mikeal continuava a colpirlo, ignorando Rebecca che lo pregava di smettere...

-Padre, per favore, così lo ucciderai! Padre!

-E' la vergogna della famiglia Rebecca! Fatti da parte!

Caroline era impietrita. Non riusciva a guardare Klaus, lo spietato ibrido originale, maltrattato così ingiustamente dall'uomo che avrebbe dovuto amarlo più di tutti. Provò pena per lui, riuscì quasi a capire tutto il risentimento, l'insicurezza, e la mancanza di fiducia celata sotto lo sguardo fiero e spietato del predatore.
Caroline, senza neanche rendersi conto di quello che stava succedendo, urlò: 

-Per favore! Lascialo stare!

Intorno a lei tutti raggelarono. Klaus sbiancò. Una varietà di emozioni passarono sul suo viso fino a che non prevalse la rabbia.
-Non ti immischiare! Non sai neanche nulla di me!- Urlò.
Con un ultimo sguardo di rabbia mista ad imbarazzo, corse via.

-Ecco, è in grado soltanto di farsi difendere da una donna! E tu! - indicando Caroline- La prossima volta farai meglio a non immischiarti! Ti stiamo dando l'ospitalità, ma non pensare che puoi prenderti la libertà di mettere in discussione la mia autorità, in questa casa e in questo villaggio!
Ed ora tornate nelle vostre stanze!

Caroline era di nuovo nella capanna con Rebecca, quest'ultima sembrava estremamente triste, ma anche rassegnata, disse che scene come questa succedevano in continuazione, Mikeal si arrabbiava anche per le piccole cose e se la prendeva ogni volta con Klaus, in maniera quasi sadica, e neanche Esther aveva mai alzato un dito per difenderlo, troppo spaventata dal marito.

-Perché hai difeso mio fratello? Non l'avevi mai visto prima... Sembravi veramente sconvolta!

Caroline non sapeva cosa rispondere...
- Io, sinceramente, non lo so... mi sembrava tutto troppo, sono ancora un po' sconvolta da tutto quello che mi è successo oggi e ho semplicemente agito d'istinto e ...
-Caroline, va tutto bene, ero solo curiosa.
-Grazie.
-No, sono io che devo ringraziarti.
-Credi che dovrei parlare con lui? Non so, presentarmi?
-Credo che dovresti, ma prima lascia che smaltisca un po' la sua rabbia.
-Capisco...
-Nel frattempo ti presento il resto dei miei fratelli!


Uscite dalla stanza di Rebecca, si scontrarono con Esther.
-Mamma, lei è Caroline, si è svegliata poco prima di sentire le urla e... - La sua voce si spense
-Caroline, sono Esther, e ti ringrazio per aver difeso mio figlio, sei una donna coraggiosa.- Caroline le sorrise imbarazzata
-Ma stai attenta a mio marito, può diventare molto irascibile, vorrei che il tuo soggiorno qui fosse più tranquillo possibile.

Poi, rivolgendosi alla figlia, continuò: -Fra non molto sarà pronta la cena, Rebecca, presenta la nostra ospite al resto della nostra famiglia e poi venite qui ad aiutarmi a sistemare la tavola per favore.

Dopo circa una mezz'ora Caroline aveva modo di vedere di nuovo Kol e ringraziarlo per averla "salvata" nei boschi e portata qui dalla sua famiglia, di conoscere Finn e giocare un po' con Henrik, il più piccolo della famiglia, un ragazzino dolce, di tredici anni circa, biondino, che continuava a sorriderle con curiosità. 
Rebecca era sempre più entusiasta, finalmente aveva qualcuno con cui condividere i suoi pensieri più profondi, le acconciature, comprare le stoffe e fare dei vestiti insieme, sembrava tutto troppo bello per essere vero! E anche Caroline, dentro di sè, non avrebbe mai pensato che di poter avere un feeling così spontaneo con la rivale bionda; pian piano stava conoscendo aspetti di lei che probabilmente erano nascosti sotto secoli di rabbia e tradimenti.

Dopo aver sistemato la tavola, e dopo che tutti avevano preso i propri posti intorno a questa, Niklaus compreso, anche se cercava di evitare lo sguardo di tutti, Caroline si accorse che mancava Elia.
Proprio in quel momento il piccolo Henrik si chiese dove fosse, quando Kol, sogghignando, rispose:
-Forse è con quella ragazza, come si chiama?
-Chi? Quella stronza di Tatia? -Disse Rebecca -Probabilmente stanno... 
Ma Mikeal mise fine alla discussione esclamando, con un tono che non avrebbe ammesso repliche:
-Rebecca, Kol, basta. Non tollero questo linguaggio a casa mia. Elia probabilmente è stato trattenuto da qualche affare importante.

Fu così che calò il silenzio, interrotto solamente da qualche breve frase su come era andata la giornata, e da qualche domanda sulla vita di Caroline.
Il giorno dopo avrebbe cominciato ad aiutare la gestione delle faccende della casa assieme ad Esther e Rebecca, l'inverno si avvicinava e c'era molto da fare.

Finita la cena, Klaus fu il primo ad alzarsi da tavola e ad uscire dalla capanna. Caroline, dopo poco tempo, lo seguì.





 

Ciao a tutti! questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia! Cercherò di aggiornare abbastanza presto, fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio! L.

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Capitolo 3
*** Indifferenza, e un fiore ***


Klaus se ne stava seduto per terra, con la schiena contro un albero, pensando a tutto quello che era successo quel giorno.
Come al solito Mikeal era riuscito a trovare l'occasione per farlo sentire, per l'ennesima volta, inadeguato; poi c'era la ragazza bionda che Kol aveva trovato priva di sensi e portato a casa, che, sorprendendolo, l'aveva difeso da suo padre, era stato un gesto dolce, di solito l'unica in casa che si preoccupava di lui era Rebecca, ma nonostante ciò la rabbia ancora gli ribolliva dentro, come si permetteva? Una totale sconosciuta si era presa la libertà di difenderlo, anche davanti ai suoi occhi lui era apparso debole, e questa era l'unica cosa che, a ritmo martellante, restava nella mente di Klaus.

-Niklaus!
Si girò verso la voce che proveniva da una stradina poco distante da lì e vide una ragazza che si avvicinava.
-Mi sei mancato, Niklaus.
Le sue labbra toccarono quelle di lui, e presto il bacio si trasformò in qualcosa di molto più passionale, lui pensò che avrebbe potuto dimenticare la sua rabbia e il suo dolore nell'amore che provava, o che perlomeno pensava di provare, per lei, quando improvvisamente fu interrotto da una voce appena familiare...

-oh dio, Elena! Sei qui!

-Cosa? Chi è Elena? Niklaus, chi è questa ragazza?

-E' la ragazza che Kol ha trovato nel bosco, svenuta, sta mattina- si accigliò un attimo-
Tatia, ti presento...

-Caroline, sono Caroline.

Tatia. Immediatamente Caroline si pentì per non averci pensato prima. Quella era la doppelganger originale. Era inquietante la somiglianza fra lei, Katherine ed Elena, no, non la somiglianza, erano decisamente identiche.

-Perdonami Tatia, ero sicura che fossi una ragazza che conoscevo, io.. siete molto simili- cominciò a dire con imbarazzo- Mi dispiace aver interrotto...

-Infatti , come hai notato, eravamo impegnati- La bloccò Klaus, gelido.
Lei, dopo un momento di ulteriore imbarazzo, tornò indietro.



                                                                 ***


Caroline si sentiva sconvolta. E la cosa che la sconvolgeva di più era il motivo per cui si sentiva così.
Ironia della sorte: mentre Klaus il grande e terribile ibrido originale era fortemente preso, o addirittura innamorato di lei, Klaus il ragazzo indifeso e così umano l'aveva soltanto trattata con rabbia.

Poi perché si sarebbe dovuta preoccupare?! Da quando Klaus era arrivato a Mystic Falls lei non aveva fatto altro che "distrarlo" mentre i suoi amici trovavano un modo per ucciderlo (Non che lui si fosse comportato meglio, minacciando persone in continuazione, o usando Elena come banca personale del sangue), ma nonostante ciò, Klaus l'aveva sempre trattata come una Regina, aveva mostrato il vero se stesso, un uomo ancora in grado di provare emozioni, e lei l'aveva tradito ancora, senza preoccuparsene mai, o quasi.

Al contrario, ora che le sue priorità erano sicuramente capire come fosse finita qui nel passato e trovare un modo per tornare indietro, Caroline non faceva altro che rimuginare su come l'aveva trattata.
Cominciava a capire che in fondo, in un angolo profondo del suo cuore, si era affezionata al Klaus che era gentile e dolce con lei.

-Come è andata con mio fratello? -Rebecca interruppe il vortice caotico dei suoi pensieri -Sembri triste...

-Non molto bene, lui, beh, era con Tatia e in effetti non abbiamo affatto parlato, mi ha mandata via.

-Davvero?! Quella stupida di Tatia! La odio! Non fa altro che spendere il suo tempo passando da un fratello all'altro e né Elia né Nik si rendono conto di quanto poco a lei interessi davvero di ognuno di loro! Non fa altro che metterli l'uno contro l'altro e alimentare di continuo i problemi che già abbiamo senza di lei! Io giuro che appena la vedo...!

-Calmati Rebecca, va tutto bene...
Ma subito dopo Caroline si accorse che le lacrime stavano offuscando i suoi occhi.
Tutti gli eventi della giornata erano tornati , con forza. Era bloccata nel passato, sola, senza nulla a cui fare affidamento, non sapeva come funzionasse la vita lì e l'unica persona che avrebbe sperato fosse più gentile con lei non aveva dato alcun segno di poter essere amichevole. 
Le mancava sua madre, i suoi amici, persino il vecchio Klaus, e la scuola! Le mancava così tanto anche la scuola, dopo soltanto un giorno che si trovava qui, e si sentiva così sola che sentire le braccia di Rebecca intorno a lei, rassicuranti, furono quasi una boccata d'aria fresca dopo un attacco di panico.

Forse non era così sola.



                                                                ***



Un po' di tempo dopo, sentendo Klaus rientrare nella capanna, Rebecca si precipitò verso di lui.
-Cosa diavolo le hai fatto?! Era sconvolta, stava piangendo, Nik!

-Cosa ti fa pensare che sia colpa mia, sorellina?

-Non fare l'idiota! Sicuramente era colpa tua, era uscita per parlare con te, per presentarsi, cosa le hai detto per farla tornare in quello stato? Era già sconvolta per tutto quello che le è successo e tu non hai neanche la briga di..

-Adesso basta, Rebecca, quello che faccio non sono affari tuoi.

-Ti ha anche difeso da nostro padre! 

-Nessuno le ha chiesto di mettersi in mezzo.

-Nik, sei un asino! - continuò Rebecca, mentre lui si allontanava.




                                                              ***



La mattina dopo Caroline si svegliò grazie all'invitante profumo della colazione e ai deboli raggi del sole che filtravano attraverso la finestra.
Un nuovo giorno stava per cominciare, e lei aveva deciso che, dopo essersi ambientata un po', avrebbe cercato una soluzione al suo problema "temporale".
Avrebbe dovuto cercare una strega, ma Esther non era una buona opzione probabilmente, anche perchè avrebbe dovuto giustificare la storia dicendo la verità o gran parte di questa, e in nessun caso ciò sembrava una buona opzione.

Ignorando la sensazione di disagio che cominciava a riemergere, e decisa a non pensare minimamente a Klaus e al suo nuovo comportamento nei suoi confronti, si mise al lavoro.

Rebecca le spiegò per tutto il tempo quali cose avrebbe dovuto fare e come, e in tarda mattinata, accompagnate da Finn e Kol, andarono a comprare alcune stoffe per poter cucire abiti maggiormente adatti al clima freddo che stava per avvicinarsi.
-Allora Caroline, che colore preferisci? Io credo che il blu si abbini meglio ai vostri occhi, ma il rosso scuro vi renderebbe così invitante... -Disse, flirtando, Kol.
-Kol, per favore, sii rispettoso con una signora- Replicò Finn.
-Stavo solo dicendole quanto fosse bella, e sono sicuro che lei apprezzi i miei complimenti!- Continuò il più piccolo, provocandola con lo sguardo.
-Kol! Sei sempre il solito! La stai mettendo in imbarazzo!!! - Sbraitò Rebecca.

Caroline, nonostante il viso sempre più rosso, non poteva non sorridere.
Sembravano così normali, dei fratelli che bisticciano e discutono su cose superficiali, senza il continuo dramma-vampirico.


  

                                                                               ***



 Una settimana era passata, e Caroline aveva cominciato ad adattarsi perfettamente, certo, le mancava il suo vecchio arricciacapelli e una doccia calda, la cioccolata! Ma nonostante tutto il suo umore era decisamente migliorato e lei cominciava ad apprezzare tutte le piccole cose legate a questo strano viaggio. Oltretutto, era uscita fuori dal clima di tensione e minacce che fino a pochi giorni prima incombeva su Mystic Falls. Tutto sommato, si sentiva bene.

D'altra parte Klaus l'aveva ignorata totalmente per tutta la settimana; ogni tanto, durante i pasti, Caroline sentiva il suo sguardo su di lei, ma appena alzava lo sguardo anch'essa allora lui tornava a guardare da un'altra parte. Le poche volte che i due si erano rivolti la parola lui l'aveva trattata con freddezza.

Carline spese il suo tempo aiutando nelle faccende domestiche e giocando con il più piccolo dei Mikealson, e proprio un pomeriggio di questi, mentre lei gli raccontava una storia, vide Klaus avvicinarsi ai due. Con un sospiro disse che avrebbe finito la storia il giorno dopo, ed andò via.
Henrik era un po' confuso, e chiese al fratello maggiore:
-Perché lei ti guarda con tristezza? Anzi, direi che è più uno sguardo sognante. Anzi, sognante ma triste.
-Non ne ho idea piccolo...
-lei è bella, dovresti sposarla!
-Non dire sciocchezze Henrik.- Ma in cuor suo, vedendola allontanarsi, sentiva un peso.

Lei era bella, bella anche nell'animo. E lui si stava comportando malissimo.
Prima di tornare a casa raccolse uno dei fiori del campo in cui erano seduti, uno dei più belli, pensando a lei.

La mattina seguente, quando Caroline si svegliò trovò un fiore stupendo ai piedi del suo letto.
Sorrise. Forse le cose stavano per cambiare.


 
Due aggiornamenti in un giorno! Ma questo è soltanto perché dovrò stare un po' fuori casa e non credo che avrò tempo per scrivere qualche nuovo capitolo...
Il Klaroline arriverà, un po' lentamente forse ma arriverà! Non vi preoccupate :)
Spero che vi stia piacendo la mia storia! Baaaaci!

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Capitolo 4
*** Samhain ***


Per tutta la settimana successiva Klaus si ritrovò a pensare a Caroline più spesso di quanto avesse intenzione di fare, non capiva perché lei stesse diventando così speciale.
Le aveva lasciato quel fiore ai piedi del letto, ma poi, come un codardo, non le aveva più rivolto parola, a meno che non si trattasse di qualche breve cenno di saluto, e ogni volta vedeva delusione nello sguardo di lei.
Quello che non capiva era perché sembrasse così delusa, era come se lo conoscesse da sempre, come se potesse leggere la sua anima, e tutto questo lo spaventava, perciò, invece di affrontarla e di accettare questa attrazione improvvisa che lo divorava giorno dopo giorno, preferì ignorarla o trattarla in maniera piuttosto scortese; poi c'era Henrik, che rendeva il compito sempre più arduo, elogiando ogni suo pregio e dando a Klaus ulteriori motivi per averla in mente in continuazione, e Kol, che invece cercava tutto il tempo di flirtare con lei, rendendolo stranamente geloso e possessivo. 
Doveva trovare una soluzione a tutto ciò. Per ora, però, si sarebbe limitato ad ignorarla, sperando che queste strane sensazioni svanissero.
Egli amava Tatia, si chiese, o era stato soltanto un pretesto per confrontarsi per l'ennesima volta con suo fratello maggiore? 
In ogni caso il suo umore era talmente instabile che si rifiutò anche di incontrare la donna che aveva creduto di amare, preferendo invece fare delle passeggiate solitarie nel bosco, sperando di chiarire qualche pensiero.


                                                                             
                                                                                    ***


I giorni procedevano abbastanza monotoni per Caroline: era immersa in quella nuova vita, e inaspettatamente si era affezionata ai fratelli Mikealson, e in particolare a Rebecca, che ormai vedeva come una sorella; oltretutto proprio quest'ultima le aveva insegnato i compiti che avrebbero dovuto svolgere durante la giornata, e tutte le tradizioni del villaggio.
A breve, infatti, ci sarebbe stata una delle feste più importanti dell'anno: Samhain, la festa di inizio inverno, considerata anche il giorno più magico dell'anno.
Tutto il villaggio era preso da giorni nella preparazione dei festeggiamenti:  il cibo veniva immagazzinato per bene, e i terreni preparati all'inverno: la vigilia di Samhain avrebbe rappresentato l'ultimo giorno di raccolto.
Curioso, si ritrovò a pensare Caroline, stava per festeggiare una specie di Halloween ma molto più antico e particolare.

Nell'aria c'era frenesia di festa e preoccupazione per l'inverno imminente. Rebecca le aveva spiegato che per la vigilia del Samhain ci sarebbe stato un grande ballo nella piazza del villaggio, e che le danze si sarebbero svolte attorno al grande falò al centro della piazza.
Per l'occasione, le due spesero molto tempo a preparare un nuovo vestito. Caroline scelse la stoffa di una bellissima tonalità di verde scuro, il vestito aveva una scollatura ovale e si restringeva un po' sulla vita, bloccato da una cintura intrecciata dorata, per poi scendere giù liscio fino ai piedi, le maniche si allargavano verso l'esterno e avevano delle cuciture in filo dorato che riprendevano il disegno di foglie rampicanti; Rebecca, invece, aveva preferito il rosa antico: il suo vestito era leggermente più elaborato di quello della sua amica.
Passarono tre giorni in cui si alternarono i preparativi della festa alle faccende quotidiane e nessuno ebbe il tempo sufficiente per essere distratto da altri pensieri.

Il pomeriggio di festa finalmente era arrivato. Tutti erano radunati attorno al fuoco, e Mikeal, capo del villaggio, stava affrontando il tradizionale discorso sull'inverno che stava per arrivare, e sul fatto di essere previdenti per ogni cosa e sperare che anche quell'anno sarebbe stato buono e l'inverno poco rigido.
Rebecca ascoltava svogliatamente le parole che ormai conosceva a memoria, mentre Caroline aveva uno sguardo davvero preso; tutto ciò per lei era una novità e appariva quasi "magico", ma nello stesso tempo ben al di là di ogni magia che aveva conosciuto fino quel momento.

Le ore passavano; tutti si divertivano e danzavano gioiosi, eccetto Klaus, che guardava in lontananza Tatia sorridere insieme ad Elia, quando Kol interruppe i suoi pensieri.
-Credo che inviterò a ballare Caroline. E' così bella oggi, proprio una cosina appetitosa, non credi? Penso che anche lei voglia...
-Dì un'altra parola e ti strappo il fegato, fratello.
Kol rimase un po' sconvolto quando vide Klaus allontanarsi furioso, ma nello stesso tempo realizzò qualcosa di veramente curioso: per caso suo fratello si stava innamorando della graziosissima ospite bionda?
Ridacchiò mentre si allontanava in cerca di qualche bella ragazza con lo scopo di invitarla a ballare e, perché no, rubarle qualche bacio di nascosto.

Caroline dopo aver bevuto un bicchiere di vino si ritrovò a pensare proprio a Klaus e al suo strano comportamento; dopo il gesto gentile egli era sempre stato scontroso e il tempo che non lavorava lo passava da solo nei boschi, probabilmente con Tatia, pensò Caroline, con un velo di tristezza.
Immersa nei suoi pensieri, stava arrivando alla conclusione che egli probabilmente non le avrebbe più rivolto parola quando lo vide avvinarsi con uno strano sorriso e, un po' incerto, tendere la mano:
-Caroline, vorresti danzare con me?
Rimase impietrita per un attimo, questo non se l'aspettava di certo, ma presto la gioia prese il posto della sorpresa e, sorridendogli di rimando, prese la sua mano e si lasciò condurre in un ballo.
Per la prima volta egli sembrava traquillo e rilassato in sua presenza, danzavano scambiandosi occhiate piene di significato.
Nella mente di Caroline vorticavano pensieri contrastanti, dubbi, speranze, domande sull'uomo bellissimo che la teneva per mano e volteggiava insieme a lei, così inaspettatamente; finalmente, si sentiva davvero a casa.
I suoi pensieri furono interrotti quando vide lo sguardo di lui fissare le sue labbra, e immediatamente si sentì arrossire. Klaus se ne accorse, e leggermente imbarazzato tentò di cambiare argomento; si sarebbe davvero voluto scusare per il suo cattivo comportamento nei confronti di lei ma in quel momento non riusciva ad dire nulla, tanto era preso dalla situazione; tutto gli sembrava perfetto, lei era bellissima, ma non era soltanto questo, era qualcosa di più, qualcosa che non riusciva a spiegarsi, tanto che non si accorse neanche di Tatia che si stava avvicinando, e, con sguardo seducente, ma nello stesso tempo con un lampo di sfida nei confronti di Caroline, chiese a Klaus di ballare con lei, e, con estrema sorpresa di Caroline, egli accettò.


 
                                                                                   ***



Caroline era spiazzata, un momento era tutto carino e con lo sguardo sognante e il momento dopo l'aveva lasciata di nuovo da sola per danzare con Tatia. No, non era spiazzata, era furiosa. Cosa c'era di sbagliato con lui?!
Rebecca le si avvicinò portandole una tazza di uno strano succo dolciastro tipico della loro tradizione, e, indovinando i pensieri della sua amica, cominciò a dire, esitando:
-Nik è un po' confuso, lui, credo che senta qualcosa per te, qualcosa di diverso da Tatia.. Nik non ha mai avuto problemi con le donne, eppure con te è impacciato e nervoso, e non riesco a capirlo più, però.. ti prego, non essere arrabbiata con lui...  
-Rebecca...
-No, aspetta, fammi finire, io credo che lui sia confuso e non sappia gestire questa situazione... Prova a dargli una possibilità.




                                                                                    ***




Possibilità, parola che continuava a perseguitarla.


Caroline non sapeva cosa pensare. L'unica cosa che aveva capito era che lei, sicuramente, era sempre più presa da lui.
Gelosa. 
Furiosa.
Estremamente furiosa.
Così furiosa che si allontanò un momento per cercare di calmarsi, ma realizzò troppo tardi che non era stata una buona idea.

Improvvisamente si rese conto che forse si era avventata troppo nel bosco quando sentì una mano prenderla con forza sulla vita, e un'altra andare a bloccare la sua bocca.
Caroline continuava ad agitarsi ma il suo aggressore sembrava essere molto più forte di lei e anche parecchio ubriaco; l'odore del vino, misto alla sensazione di terrore che stava provando in quel momento, non riusciva a farla respirare, e il fatto che non fosse più un vampiro le stava causando un terribile senso di impotenza.
-Sta buona, o sarò costretto a farti del male- Ridacchiò un uomo, biascicando le parole, lentamente -Ora io e te ci divertiremo un po'... Credo che ti piacerà... - La mano di lui cominciava a muoversi viscidamente sulla sua coscia. Era nauseata, e così terrorizzata che non riusciva a muoversi, non riusciva a pensare.




                                                                                     ***


Niklaus si sentì uno stupido per come aveva lasciato Caroline nel bel mezzo di un ballo per seguireTatia, ma doveva risolvere al più presto la loro situazione.
Tatia era furiosa, questi le aveva appena detto che era stanco della sua eterna indecisione fra lui e suo fratello, e che in ogni caso ora era troppo tardi, perché Klaus aveva intenzione di concentrarsi su un'altra ragazza, e che Tatia non avrebbe più dovuto avere il "disturbo" di risolvere la terribile scelta fra i due fratelli.
Si sentiva incredibilmente più rilassato. Ora avrebbe potuto ricominciare, scursarsi con Caroline e conquistare la sua fiducia.
Il sorriso sul suo volto si spense quando vide Caroline camminare ai confini del bosco, e un uomo, in lontananza, osservarla...
Una strana sensazione si faceva strada dentro di lui, così decise di seguirla; pensava di controllare da lontano solo nel caso in cui lei si fosse trovata in pericolo, quando sentì una voce sconosciuta, poco più avanti rispetto a lui.
Sentì una furia immensa sormontarlo immediatamente. 

Ora io e te ci divertiremo un po'... Credo che ti piacerà...


Caroline pensava di stare per svenire, quando improvvisamente l'uomo di fronte a lei la lasciò, cadendo a terra alla sua destra, e due uomini cominciarono a lottare.
Solo quando sentì una voce familiare minacciare l'uomo capì che Niklaus l'aveva appena salvata. Anche qui, mille anni indietro nel tempo, continuava ad essere il suo salvatore.
Lei è mia. Hai capito?
Continuava a prenderlo a pugni.
Mia!
Caroline stava cominciando a spaventarsi. Non poteva ucciderlo, avrebbe scatenato la maledizione del licantropo.
Brutto schifoso. Se ti azzardi soltanto a pensare di metterle di nuovo una mano addosso io...

-Nik, NIK, ti prego! 

Klaus sembrò un attimo risvegliarsi dalla trance; la guardò, guardò l'uomo, guardò di nuovo lei, lo sguardo passò da furioso a preoccupato, 
a disperato.
 
L'uomo a terra colse il momento di indecisione per fuggire via, Caroline realizzò tutto quello che era appena successo e, quando Klaus la abbracciò, protettivo, scoppiò a piangere. Egli continuò per tutto il tempo a rassicurarla con carezze dolci, aveva davvero avuto paura di perderla, paura di cosa avrebbe potuto farle quell'uomo se lui non fosse arrivato in tempo.
Era un tipo di paura che non aveva mai sperimentato prima. 
Shh, ci sono io, amore, va tutto bene. Ci sono io. 

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Capitolo 6
*** Dolce Caroline ***


Klaus e Caroline decisero di non parlare con nessuno riguardo l'incidente accaduto la notte del Samhain.
Nuovi cambiamenti stavano avvenendo in quel periodo nel villaggio, le giornate erano sempre più fredde e le strade più vuote, però il clima familiare era diventato molto meno teso da quando Mikeal e Finn erano dovuti andare in città per affari lavorativi, e si sarebbero fermati lì per qualche mese; nell'aria c'erano molti più sorrisi e le conversazioni erano più lunghe, i ragazzi non sentivano più la pressione continua del padre, e Klaus, in particolare, sembrava molto più felice.
Elia passava la maggior parte del suo tempo cacciando qualcosa o comunque restando fuori casa, Kol era diventato ancora più infantile e irritante, cercava addirittura di convincere Henrik a partecipare a qualsiasi scherzo gli passasse per la testa, facendo spesso arrabbiare i fratelli più grandi ed Esther.

Proprio quest'ultima decise che l'indomani sarebbero andati tutti al mercato.
La mattina dopo, però, Caroline si svegliò con un forte mal di testa e cominciò a starnutire.

Seriamente?! Torno umana per beccarmi un'influenza?


Esther però si accorse delle sue condizioni e le disse che sarebbe stato meglio per lei restare a casa, per non peggiorare la situazione a causa del freddo, così le lasciò alcune erbe e le disse che Niklaus sarebbe rimasto a casa con lei, nel caso in cui fosse successo qualcosa.

Caroline era delusa, sarebbe andata volentieri a fare una passeggiata e a vedere qualcosa di nuovo, ma capì perfettamente Esther, d'altronde, pensò, in quel momento si trovava un millennio indietro nel tempo, non esistevano di certo aspirine o simili!
Perciò, sperando che il suo raffreddore passasse in fretta, mise a preparare l'infuso.
Quando tutto era pronto prese la sua tazza, pronta ad andare nella sua stanza, quando qualcosa attirò la sua attenzione. 

Dalla tenda semichiusa della stanza di Klaus, riuscì ad intravedere proprio lui , preso e concentrato, che intagliava qualcosa su un pezzo di legno, e restò incantata dalla scena che le si presentava davanti.

-Non è carino spiare, Caroline.

Sobbalzò, non credeva che Klaus si fosse accorto della sua presenza. -Scusami- sorrise imbarazzata, avvicinandosi di qualche passo -ero soltanto curiosa, non sapevo che sapessi scolpire, posso vederlo da vicino?

Klaus le porse l'oggetto finemente intagliato, e lei si accorse che era un lupo. Si bloccò un secondo.
-E' bellissimo. Sei bravissimo!

-Grazie Caroline, sono contento che ti piaccia... Tu come stai? Sembri un po' pallida.

-E' soltanto un raffreddore, tua madre mi ha dato alcune erbe, passerà presto! Mi dispiace solamente per il fatto che tutti resteranno al mercato tutta la mattina e io sono dovuta rimanere qui a casa da sola...cioè... voglio dire, non sola sola... ovviamente, ci sei tu- 

Klaus aveva assunto un cipiglio divertito- Amore, stai divagando. 

Amore. Era già la seconda volta che la chiamava così, da umano; Caroline non capiva perché questa semplice parola la scaldasse così tanto, sembrava così sincera, accogliente, giusta.
 
Klaus ridacchiò di nuovo -Caroline? Sei qui con me?
Ti prego, non arrossire, cercavo solo di capire perché mi stessi fissando con quello strano sorriso sulla faccia e...

-Klaus, sono contenta di averti conosciuto.

Egli ammutolì, era sorpreso, anche se non sapeva che conosciuto per Caroline avesse un significato molto più profondo.

-Vuoi sederti vicino a me mentre finisco i dettagli?

-Ma certo! Mi farebbe davvero piacere. 

Passò così quasi un'ora, Caroline era rapita dalla precisione con la quale Klaus ricalcava ogni particolare, con maestria e uno sguardo pieno di passione, lo stesso sguardo che dopo qualche secondo si alzò su di lei.
-Cosa ne pensi? 

-E' fantastico.. Voglio dire, guardalo! Sembra un lupo in carne ed ossa, è così espressivo!

Ridacchiò - Era questo il mio obiettivo, tesoro! L'ho fatto per Henrik, sarà così contento quando lo vedrà!

-Lo amerà sicuramente! E' molto legato a te, non è vero? 

-Sì, credo di sì, mi vede come un esempio da seguire... - Scosse la testa, leggermente contrariato...

-Non pensare che tu non sia un buon esempio da seguire! Sei forte, sincero, ami i tuoi fratelli e cerchi di proteggerli, tu sei un buon esempio Nik, non farti intimidire dall'atteggiamento di tuo padre! 
...Cosa c'è?

-Mi piace quando mi chiami Nik - Le sorrise, avvicinandosi.

-Mi piace quando mi chiami amore.

-Allora credo che dovrò chiamarti sempre così, amore... - 


Klaus cominciò a sfiorarle una mano, continuando a guardarla negli occhi, sorridendo; la stanza ora sembrava molto più calda per Caroline, il suo cuore stava battendo all'impazzata mentre lui si avvicinava sempre di più... Il sorriso dei due lasciò il posto ad uno sguardo di consapevolezza a mano a mano che la distanza si accorciava.
Questi si portò ancora più vicino, così vicino che Caroline poteva sentire il suo respiro caldo accarezzarle dolcemente la guancia, così che chiuse gli occhi, socchiudendo le labbra, in attesa, desiderando ardentemente che egli colmasse la distanza rimanente.
Le labbra di lui sussurrarono nel suo orecchio cosa mi stai facendo, dolce Caroline...
La mente di lei mente era annebbiata dall' immagine di Klaus, dal desiderio di baciarlo... era come se ogni cosa intorno a lei fosse sparita, in quel momento esistevano soltanto loro due. Klaus, però, sembrava esitare, le sue dita sfioravano le labbra di Caroline in maniera dolce, quasi come se volesse imprimere la forma delle sue labbra su una tela, e poi, quando la tensione stava diventando insopportabile, si allontanò, con una strana espressione sul viso.

-Non posso, Caroline - esitò un momento - Non posso.

Scappò via.

Caroline aprì gli occhi, l'atmosfera era diventata improvvisamente gelida, non capiva cosa ci potesse essere di sbagliato...
Era appena scappato via. Klaus, l'unico uomo che l'aveva fatta sentire importante, unica, perfetta, l'aveva rifiutata.





                                                                                                                            ***





-Sembra che ci siano problemi nel passato, perché Klaus non si sta innamorando di lei?
 A cosa diavolo è servito questo incantesimo se il piano non sta minimamente funzionando?!
Credo che tu mi debba delle spiegazioni, strega!

-Credo che tu non abbia osservato attentamente lo sguardo nei suoi occhi...
Mantieni la calma, Katerina, tutto andrà secondo i nostri piani.




 
Ciao a tutti ! Sono davvero molto contenta per quante persone hanno letto questi primi capitoli!
Da parte mia scusate il ritardo, sono stata molto impegnata ultimamente e non ho davvero trovato il tempo per aggiornare, infatti quest'ultimo capitolo è stato un po' cortino rispetto agli altri.
In ogni modo, abbiamo introdotto un nuovo personaggio, a breve capiremo il motivo per cui Caroline si ritrova improvvisamente nel passato.
E riguardo al "quasi bacio" cosa sarà successo al nostro Klaus? Perché non può?

Continuate a leggere e recensire :) Un bacio ! E al prossimo capitolo !!!  


 

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