Antologia delle ombre

di HellSINger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore malato, cadendo nella mia ombra ***
Capitolo 2: *** Ombre di ricordi persi ***
Capitolo 3: *** Sfumare ***
Capitolo 4: *** Un mondo oscurato ***
Capitolo 5: *** Ho la notte dentro. ***
Capitolo 6: *** Canto una storia da non raccontare ***
Capitolo 7: *** Per la città ***
Capitolo 8: *** La luna ***
Capitolo 9: *** Rivelazioni ***
Capitolo 10: *** Esempio di esemplari ***
Capitolo 11: *** Veto ***
Capitolo 12: *** Affare di questo mondo. ***



Capitolo 1
*** Amore malato, cadendo nella mia ombra ***


Sto affogando dentro la mia ombra
Ci vedremo nei sogni anche se incubi
Lacrime di inchiostro, su pagine maledette
 
Sono un poeta maledetto
adorno la mia volontà
di scrivere passi tetri,
 
La regina degli inferi ti osserva
Nei tuoi peccati, amore malato.
 
scrivo della giovane amante col cranio fracassato,
dalle botte di un uomo dal pensiero scombussolato,
mano aperta, lama, ferita e sangue
 
fiori secchi, spazzatura, solo un’avventura
cocci ci vetro e una gola squarciata, hai paura?
amore malato e sangue perlato
 
passi leggiadri e troppe attenzioni
all’ assassino delle tue emozioni.


L'originale è qui
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1863130&i=1

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Capitolo 2
*** Ombre di ricordi persi ***


 
 


M’accolse suon di petali caduti,
sulla porta delle labbra, parole,
mai più sentii i giuramenti muti,
 
caddero come ali di farfalla,
da occhi d’acqua profonda,
lacrime a seppellir i sentimenti.
 
Il suo cuore lentamente muore
come l’albero, che le foglie
Perde e il gelo avvolge…



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Capitolo 3
*** Sfumare ***


Ci sono ombre che non sfumeranno mai,

ricordi che per quanto tu voglia lavarli via
resteranno indelebilmente stampati sul cervello
 
Domande e per ognuna ne arriva un’altra
È un albero di punti di domanda, nero e pesante
mi spezza le ossa ne fa farina per il presente.
 
Voglio rumore, tanto rumore.
Urla, risate, chiacchiere, musica: rumore
È nel silenzio che la tranquillità muore
 
È come un cartello, un miele che attrae
Pensieri che diventano associazioni di ricordi
 
Mi spengo come una candela
Che sotto un secchio fu messa,
'sì inutile agli occhi e all’animo.
 
Ci sono ombre che non sfumeranno mai
come l'inchiostro e le parole che hai
inciso, tatuate sulla mia pelle
'sì restano i segni delle percosse 

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Capitolo 4
*** Un mondo oscurato ***


Ho un mondo nel cuore,
troppo inesprimibile quello che sento:
È come la corolla di un fiore nelle mani d’un assassino,
che non sa il modo giusto di amar.


E’ come una folla di fili d’erba lambiti
dalle dita auree del mattino,
ma il tutto visto da un cieco,
nero su nero, ma non sa cos’è il nero.

È come i racconti, le fiabe che si annidano ovunque.

È come il fiume che travolge un innamorato,
il suono di mille rose sbocciate,
che non saranno mai udite dalla persona che ama.

È come il canto delle stelle,
come il sospiro di una notte passata a sognare
ma un’insonne folle sa che le fantasie moriranno col mattino, sì fragili e
effimere son ombre dell'aspra realtà.

È come un ultimo bacio nella grigia folla
che ormai non sa più soffermarsi, stupirsi
innamorarsi E alla fine tutte
le cose cadono nella banalità.

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Capitolo 5
*** Ho la notte dentro. ***


Rombi di motori
celano il battito
di cuori gitani.

ho autostrade di paranoia in vena,
lì getto ponti, barriere e locande.
Fumi fatti fiumi scuri scorrono
scurrili a causa dei loro colori
come serpi si celano tra le ciglia

C’è siccità, da quando?

Da quando ho la notte dentro
corriamo tra il frastuono di tormenta
più impervia, più veloce, lontano
il mio cuore alla deriva, non lo vedo
mi libero tra gli attimi. È scomparso ora.
Non si rendono conto di chi siamo
la nostra etichetta, fu lasciata vuota
ombre deformi dentro scivolano scurendo.

Muovi gli occhi col far della falena
hai paura di sparire unendoti a me.
Eppure t’aggrappi stringi gl’argini
è ‘sì costringente, pesante e spaesante
Come il tuo fiato sul mio petto.

Oh, piove.
Così la lingua assetata tace
e l’ombra tormentata trova pace.

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Capitolo 6
*** Canto una storia da non raccontare ***


Le menzogne consumano
ti leccano le ferite, con le
loro lingue viola putrido
macchiata impura creatura
morta di morte prematura
fatti disinfettare un po’
e inizia da capo a tagliare
parole a metà, con forbici
spezzate, binari rossi
sui polsi, fiori appassiti
passanti ignari, vaganti
non insospettiti, dai silenzi
dagli strazi al lume di lame
silenziosa paura che canta
con le gocce che fan tamburo
pura e fatta di cianuro, sono sicuro
scuro, ombra tetra che si getta sul futuro
hai paura di me, sono il male, ti scorro dentro
sono il tuo passato sentimento,
un fiume d’inchiostro
canta una storia banale,
da non raccontare,
è scontata
è sbagliata
come te.

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Capitolo 7
*** Per la città ***


Piove deserto sulla mia anima
C’è suono di vita per la città
Ma non c’è nessuno qui

Benzina serpeggia nell’acqua
di qualche pozzanghera
brilla di colori che spengono i fiori

c’è un sorriso teso con ingranaggi
Noi viviamo tutti di miraggi
Piccole illusioni che ci macchiano.

Strani ed illusi d'esser artefici
Come pennelli nelle mani maniache
d’un pittore, “Non è questo il mio colore!”
pupazzi sordi e pazzi, ruggisce quel fiore
spegne la città mentre spento muore

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Capitolo 8
*** La luna ***


Mi cruccio, mi accartoccio come
Le parole che fanno incidenti
Nella mia testa, qual è l’inizio
E la fine? È un uroboro
Senza tesi farfuglio
Di ciò che sento…

T’ho conosciuta mentre soffocavo un calice
Tra indice e pollice tenevo le mie angosce,
era vespro, scuro è il momento in cui mi sento sicuro
maggiormente, posso nascondermi e fuggire.

Come un fiore in una birra scura
Insolito ma incantevole nel suo
Attimo fuggente, come petalo cadente
Un sorriso che mi ricordava la luna
Una luce tenue c’abbraccia le ombre
Non arrogante e falsa amante…
Come la passata.

credo di sfuggita d'averti amata
per la tua parlata sciolta e pura
sembrava ancor più tenue il mio calice
nelle mie consuete paure mi sentivo felice

Ma siamo tinte che non possono mescolarsi
colori di stesso tono. S’aggiunge un’altra cosa
Che non posso sentire ne vivere, al mio nero.


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Capitolo 9
*** Rivelazioni ***


Mi hai lasciato
tanto odio
per quanto io
t’abbia amato

hai scavato l’abisso
e me ne hai riempito
sono mutato da allora
sono morto in silenzio

tra le tue mani
come una lucciola
in un barattolo.

Ma voglio smettere di odiarti
non ha più senso, oh
assassina codarda

non voglio più
sentire nulla
nei tuoi riguardi.

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Capitolo 10
*** Esempio di esemplari ***


Sono strozzato
dalle circostanze
sono così
circondano
e tirano
sono cappi
che senza
troppe riverenze
Pretendono
di cambiare
il mio colore
da ombra bluastra a cometa rossa

Venga allora
scavata la fossa
E scritto
incidendo
profondamente
era maledetto
sbagliato a tratti
Insieme, sono reietti
scheleri
di polverosi
ratti.

Amanti.
Che parola sbagliata!
erano solo fallimenti
foraggiati da false genti.

Buoni esempi per i cattivi esempi
ammonivano: "non siate come loro
Non siate mai felici!"

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Capitolo 11
*** Veto ***


Se ti spogliassi di questa innocenza
capiresti che l'amore nasconde violenza.

vietato dirsi ti amo
con la lenza in gola
in fondo è una parola
bugiardo.

se ti soffermassi a guardarmi
vedresti che nascondo ossa e non armi
sono inermi i miei migliori conflitti interni.

di cosa dovrei autorizzati, codardo
Non ti basta il mio sguardo?
ci sono pure troppe scure paure
non ci sono cure pure pulite
Ma sporche poche parole
che consolano e pugnalano l'animo.

"ti amo"

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Capitolo 12
*** Affare di questo mondo. ***



Il male è affare di questo mondo.
E’ un’ombra che non sfuma
Io sono il Gramo, sono un capro.

Non esisterò mai, che urlo a fare?
Non mi vedi, non mi sento, non mi senti
Non ho voce lo so, ma allora perché
Questo impeto mi pervade, perché
Voglio averti o distruggerti?

Per quanto il tempo mi torturi
Ne soffro e non ho più neanche la voglia
Di arrabbiarmi. Non sono all’altezza
Delle maree. nelle ombre mi perdo

Sono passata lasciando impronte
Troppo profonde? Non mi hai creduto?
per questo che sono caduto?
Sh… ti odio così tanto, mi hai tradito.
La sofferenza
Cambia le persone ti lascia vuoto
Morto, freddo come una rana d’inverno
E sogni in silenzio di scatenare l’inferno
Su chi ci ha cambiati, le mie metà che due
A due si torturano. Vi odio così tanto,
Mi detesto così inopportunamente tanto

Ché vado ancora avanti cercando ancora
Di esistere non nel mondo, ma nel cuore
Di qualcuno, mi basterebbe anche essere
Un amico immaginario, una presenza inutile
Ma necessaria in qualche modo fare la differenza

ma ciò che volevo fare non si può perdonare
perché senza una guerra non c’è rivoluzione

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