Moments.

di amolefossette
(/viewuser.php?uid=341676)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I HAD NO DOUBTS. ***
Capitolo 2: *** HICKEY. ***
Capitolo 3: *** ADORABLE. ***
Capitolo 4: *** I NEED YOU. ***
Capitolo 5: *** THE BEST PRESENT. ***
Capitolo 6: *** IT’S NO WORTH IT. ***
Capitolo 7: *** I’LL WAIT FOR YOU. ***
Capitolo 8: *** I MISSED U. ***
Capitolo 9: *** STARING. ***
Capitolo 10: *** CAN'T KEEP HANDS OFF EACH OTHERS. ***
Capitolo 11: *** NO COMPETITION. ***



Capitolo 1
*** I HAD NO DOUBTS. ***


Ciao ragazze,
allora, questa è una raccolta di os dedicata ad harry e faith, avevo tantissime idee su di loro ma erano talmente distaccate tra loro da non poter creare un vero e proprio seguito. Diciamo che, questa volta, mi sono concetrata meno sulle vicende vere e proprie, bensì sulle difficoltà che derivano dalla lontananza, il fatto che harry sia famoso e faith sia una persona comune, ecc...
Tutte le persone che hanno letto la mia precedente storia (Journey to happiness) possono saltare il pezzo scritto in blu e andare direttamente alla prima one shoot.

Chi non ha letto la mia storia la può trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1878063&i=1 . Nel caso vogliate sapere semplicemente un breve riassunto posso dirvi che faith era una comune ragazza italiana, ha incontrato harry ad un concerto, si sono innamorati, ne hanno passate tante e alla fine lei è andata a studiare a Londra grazie ad una borsa di studio. 


Faith sedeva nervosamente in macchina, le mani allacciate in grembo e lo sguardo rivolto verso il finestrino. Le casette basse e colorate di Holmes Chapel si susseguivano confondendosi l’una con l’altra, ma lei non prestava minimamente attenzione al paesaggio, nonostante le distese verdi fossero bellissime.
Harry guidava e, di tanto in tanto, lanciava uno sguardo alla sua ragazza, dolce e divertito al tempo stesso.
-- Andrà benissimo.
Disse lui interrompendo i pensieri di Faith e le prese delicatamente una mano; la ragazza sorrise nervosa.
-- Lo spero.
Disse lei con voce lieve e lui le sorrise incoraggiante, le fossette che apparvero improvvisamente sulle guance.
Dopo dieci minuti Harry parcheggiò l’auto e scese velocemente, Faith prese un bel respiro prima di scendere. La casa che le si presentò avanti agli occhi era semplice ma grande; il porticato bianco candido dava luce al tutto, mentre le finestre erano ampie e lucide, il giardino tutto intorno rendeva ancora più bello l’insieme.
Harry indossava dei semplici pantaloni neri che gli fasciavano le gambe lunghe e perfette e una t-shirt grigia senza stampe; i capelli ricci erano tirati indietro e portava un paio di occhiali da sole. Era bello come sempre, pensò Faith guardandolo.
Lei aveva impiegato più di un’ora solo per a scelta dei vestiti; aveva cambiato talmente tante volte idea che aveva quasi rischiato di uscire con due scarpe diverse.
Alla fine aveva optato per un semplice pantalone bianco, una camicetta blu infilata dentro di esso, una cinta sottile color cuoio e sandali dello stesso colore. I lunghi capelli castani erano stati arricciati il giorno prima da Asia, la quale si era occupata anche di truccarle leggermente gli occhi.
-- Pronta?
Chiese Harry impaziente e le porse la mano, Faith esitò sentendo il nervosismo crescere.
-- E se poi non gli piaccio?
Chiese dando voce alla propria preoccupazione, Harry accennò una risata scuotendo la testa.
-- Questo è impossibile.
Rispose lui con voce estremamente sicura, Faith sospirò. Harry, nel vederla così preoccupata, le si avvicinò e le prese il viso tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi verdi e profondi.
-- Ehi, ora ascoltami; sei la ragazza più dolce, intelligente e meravigliosa che io abbia mai conosciuto. Da quando sei entrata nella mia vita le cose non hanno fatto che migliorare e mi rendi felice, quindi non vedo perché mia madre non dovrebbe amarti esattamente come ti ama mia sorella ed esattamente come ti amo io.
Disse lui continuando a guardarla negli occhi, Faith ascoltò con attenzione, il nervosismo che si affievoliva sempre di più dopo ogni parola pronunciata da Harry. Alla fine del discorso, lei sorrise accarezzandogli una guancia.
-- Ti amo.
Disse prima di attirarlo a se per un lungo e intimo bacio. Baciare Harry era sempre bello, non importava quante volte l’avesse fatto, era sempre nuovo e diverso e le svuotava i polmoni tutte le volte, per non parlare di quella sensazione di piacere alla bocca dello stomaco.
-- Sono pronta.
Disse Faith una volta che si furono staccati, entrambi sorrisero mentre si prendevano per mano e si avviavano dentro.
Harry bussò e, dopo pochi secondi, Gemma aprì la porta e sorrise ampiamente.
-- Tesoro!
Esclamò abbracciando Faith con calore, lei sorrise ricambiando l’abbraccio. Era stata spesso con Gemma negli ultimi tempi, avevano fatto shopping insieme ed erano diventate abbastanza amiche.
-- Ciao Gemma.
Salutò Harry pizzicando una guancia della sorella, la quale gli fece una smorfia per poi dargli un bacio sulla guancia.
-- Mamma non vede l’ora di vederti.
Disse Gemma sorridendo con entusiasmo, Faith ricambiò sentendosi impaziente e nervosa.
-- Andiamo.
Disse Harry prendendo nuovamente Faith per mano e conducendola in cucina. La stanza era grande e ariosa, illuminata da una vetrata che dava sul retro, dove un tavolo apparecchiato spiccava tra il verde del giardino e l’azzurro del cielo.
Anne era alle prese con una pentola quando Faith ed Harry entrarono nella stanza. Non appena li vide poggiò la pentola sul piano cottura e sorrise andando verso il figlio e abbracciandolo con amore.
Era molto più bella dal vivo, le foto non rendevano minimamente giustizia ai suoi lunghi capelli neri e lucidi e gli occhi grandi e brillanti.
-- Mamma, ti voglio presentare una persona molto speciale; lei è Faith, la mia ragazza. Faith, ti presento mia madre.
Disse Harry non appena sciolsero l’abbraccio, spostando lo sguardo da una all’altra e facendo le presentazioni; Anne si girò verso Faith e la guardò, studiandola per un secondo, poi sorrise in modo così simile a Harry che Faith non poté fare a meno di sorridere a sua volta.
-- E’ un piacere conoscerla, signora Anne.
Disse lei porgendo la mano, Anne la strinse per poi attirare a sé Faith e abbracciarla.
-- Finalmente ti conosco, ero stufa di sentirmi dire quanto fossi meravigliosa senza avere il piacere di constatarlo in prima persona. Ma ti prego, chiamami solo Anne, cara.
Disse lei con voce dolce ed allegra mentre scioglieva l’abbraccio, Faith sentì il nodo di nervosismo allentarsi a quelle parole.
-- Non è bellissima?
Chiese Harry alla madre, cingendo un fianco di Faith e baciandole una guancia.
-- Assolutamente.
Disse lei accarezzando una guancia a Faith e facendola arrossire.
-- Grazie mille, Anne.
Disse lei sentendo la mascella dolorante per quanto stesse sorridendo.
Il pranzo fu allegro e sereno, parlarono del più e del meno e Anne fece parecchie domande a proposito sia del College che dell’Italia.
Alla fine, Faith e Gemma si occuparono di sparecchiare la tavola, dopodiché si sedettero insieme ad Harry e Anne in salotto e trascorsero qualche altra ora tutti insieme.
In tardo pomeriggio Harry decise di riaccompagnare Faith al College. La ragazza salutò Anne abbracciandola e uscì fuori con Gemma per dare modo ad Harry e sua madre di salutarsi.
-- Che ne pensi?
Chiese Harry alla madre una volta che furono soli, il nervosismo riscontrabile nel suo tono di voce.
-- Mi piace molto, Harry. Sembra una persona adorabile e sembra molto presa da te.
Disse Anne guadando il figlio, Harry si aprì in un sorriso radioso.
-- Sapevo che l’avresti adorata.
Disse lui abbracciando la madre, Anne sorrise.
-- Vedo come la guardi, ci tieni davvero molto, vero?
Chiese Anne guardando Harry negli occhi, quest’ultimo annuì.
-- Non sai quanto, mamma.
Rispose lui sinceramente e Anne annuì.
-- E allora tienila stretta.
Concluse lei accarezzando una guancia di Harry, lui sorrise baciando la madre prima di uscire. Gemma e Faith si stavano abbracciando e sorrisero nel salutarsi. Harry strinse la sorella in una abbraccio prima di raggiungere Faith e avviarsi verso la macchina.
Appena furono soli, Harry sollevò Faith cingendola per i fianchi e la fece volteggiare prima di ricoprirle le labbra di piccoli baci, sorridendo tra uno e l’altro.
-- Oddio, non che mi stia lamentando, ma a cosa devo tutto questo?
Chiese lei non appena Harry la mise giù, il volto sorridente e luminoso.
-- Nulla, non posso baciare la ragazza che amo?!
Chiese retorico Harry e Faith sorrise accarezzandogli la guancia.
-- Sono felice che sia andata bene.
Disse lei guardando Harry negli occhi, lui le diede un lieve bacio a stampo prima di sorriderle.
-- Io non avevo dubbi.

*ANGOLO SCRITTRICE*
fatemi sapere che ve ne pare diquesto progetto, se vi fa piacere che lo porti avanti, eccetera lol. Un bacio a tutte <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** HICKEY. ***


Harry e Faith erano in uno studio fotografico, chiusi nel camerino.
Le mani di Harry erano sulla schiena di Faith. Erano grandi e calde, come sempre d’altronde. Harry l’aveva toccata così tante volte, le aveva accarezzato la schiena, le gambe, il viso, le braccia… la sensazione del tocco delle sue dita lunghe e sottili era così familiare e al tempo stesso ogni volta inaspettatamente sorprendente.
Le mani di Faith stringevano lievemente i capelli di Harry, le loro labbra erano incollate mentre loro condividevano uno di quei baci lunghi e intensi; Faith amava definirli ‘’baci alla Harry’’, perché lui non baciava quasi mai in modo superficiale. Ogni bacio era importante per lui, e ogni bacio doveva essere intenso e coinvolgente, o almeno così diceva Harry.
Faith era seduta sul bordo di un tavolo, le gambe fasciate dai jeans leggermente divaricate per fare spazio ad Harry, il quale le stava tormentando le labbra con le proprie. Harry era senza maglia, si stava vestendo quando la sua ragazza era entrata nella stanza sorridendo; Harry aveva messo via la maglia e si era precipitato ad abbracciarla, una cosa tira l’altra ed avevano finito col baciarsi.
Faith distaccò le proprie labbra da quelle di lui e prese a ricoprirgli il collo di piccoli baci delicati, Harry li amava e lei adorava vederlo sorridere ad occhi socchiusi. Ad un certo punto, inevitabilmente, la delicatezza lasciò spazio alla passione; Faith prese a succhiare una piccola zona situata tra il collo e la mascella, Harry sussultò appena sentendo la pressione della lingua di lei.
Faith non aveva mai fatto un vero e proprio succhiotto ed Harry rimase piacevolmente sorpreso da quella novità. Lei era sempre così controllata e timida, ancora non riusciva a lasciarsi andare nell’intimità facendo tutto quello che le passava per la testa.
Quando smise di succhiare, Faith soffiò lievemente sulla zona arrossata guardandola passare dal rosa scuro al rosso, Harry sorrise compiaciuto.
-- E quello cos’era?
Chiese sorridendole ampiamente, Faith sorrise di rimando accarezzandogli il petto nudo.
-- Volevo provare una cosa nuova.
Disse lei e non riuscì a non arrossire, maledicendo il suo essere così timida.
-- Beh, mi è piaciuto.
Sorrise Harry dandole un altro bacio. Le loro labbra si erano appena ritrovate quando la porta si spalancò, i ragazzi si staccarono di scatto voltandosi verso la fonte del rumore.
-- Harry, sei in ritardo per il servizio fotografico.
Disse Paul incrociando le braccia e guardando i ragazzi con aria di rimprovero. Le guance di Faith divennero il più possibile rosse mentre Harry sorrideva scuotendo la testa.
-- Continuiamo dopo.
Disse lui sussurrando ogni parola lentamente e talmente a bassa voce che solo lei riuscì a sentire, Faith annuì.
-- Ti aspetto qui.
Disse dandogli un lieve bacio sulla guancia.
Harry infilò la maglia prima di uscire dalla stanza insieme a Paul ed entrare nella sala trucco. Non appena entrò Niall e Louis scoppiarono a ridere guardandolo.
-- Che c’è?
Chiese lui con un sorriso innocente e lo sguardo confuso.
-- Eri con Faith?
Chiese Lou, la loro truccatrice, mentre Harry si sedeva e si lasciava aggiustare i capelli.
-- Perché me lo chiedi?
Chiese Harry senza smettere di ridacchiare.
-- Mmh, vediamo, hai la maglia al contrario.
Disse Niall prendendolo in giro, Harry abbassò lo sguardo sulla maglia e rise.
-- E quel coso sul collo è sicuramente un succhiotto.
Aggiunse Louis toccandogli la zona arrossata, Harry gli diede un colpetto sulla mano allontanandola e continuò a ridere.
-- E i tuoi capelli sono un disastro.
Concluse Lou pettinandoli all’indietro, restituendo ad Harry il suo solito aspetto ordinato.
-- Ci stavamo solo baciando.
Precisò Harry arrossendo leggermente e coprendosi il viso con entrambe le mani. Scoppiarono a ridere tutti e quattro.
Quando il succhiotto fu ricoperto di trucco, la maglia messa correttamente e tutti e tre furono pronti raggiunsero Liam e Zayn, i quali erano già sul set da un po’. Paul li raggiunse poco dopo reggendo il cellulare in mano, aveva l’aria scocciata.
-- La fotografa è bloccata nel traffico a due chilometri da qui, arriverà tra un quarto d’ora come minimo.
Disse lui scuotendo la testa e posando il cellulare nella tasca posteriore. Harry sorrise ampiamente guardando Paul, come in cerca di approvazione.
-- Se non sei qui tra dieci minuti mi metto una parrucca e lo faccio io al posto tuo ‘sto servizio fotografico.
Disse lui puntandogli un dito contro, Harry rise e annuì mentre tornava nel camerino. Spalancò la porta e Faith era ancora seduta sul tavolo, il cellulare tra le mani e i capelli lunghi legati in una coda disordinata. Alzò gli occhi e sorrise vedendo Harry.
-- Che ci fai già qui?
Chiese posando il cellulare in una borsa mentre lui si avvicinava. Faith gli cinse il collo con le mani e gli accarezzò la nuca, Harry sorrise guardandola negli occhi.
-- Abbiamo dieci minuti, solo cerca di non rovinarmi i capelli.
Disse lui ridendo, Faith sorrise accarezzandogli il viso.
-- Ma come?! Quella è la cosa che preferisco!
Disse lei ed Harry accennò una risata sulle sue labbra, prima di riprendere a baciarla per dieci minuti interi.

*ANGOLO SCRITTRICE*
eccone un'altra lol. allora, volevo dirvi che se avete qualche idea particolare su una os, tipo qualche suggerimento, potete anche scrivermelo e io farò lavorare la mia creatività per farne uscire una cosa carina. un bacio e a presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** ADORABLE. ***


Quell’intervista era più noiosa di come lo sono di solito.
Le domande erano ripetitive e scontate, ed Harry aveva la sensazione di dare sempre le stesse risposte.
L’intervistatrice sedeva di fronte a loro, era bella e giovane, ma decisamente non il tipo di Harry: aveva un sorriso bianco in modo accecante, i capelli biondo scialbo tirati su in un ordinatissimo chignon, il viso ricoperto da troppo trucco e le mani perfettamente curate intente a reggere un blocco e una penna.
-- E quindi ora avete una pausa, insomma, avete appena finito il tour! Quanto durerà?
Chiese lei con un entusiasmo talmente marcato da sembrare finto, Louis la guardò.
-- Un mese intero.
Disse con voce annoiata, l’intervistatrice sorrise ampiamente.
-- E come passerete questo mese?
Chiese poi accavallando le gambe e sporgendosi verso di loro.
-- Staremo il più possibile con le nostre famiglie e i nostri amici, insomma, ci dedicheremo alle persone che amiamo.
Rispose Zayn grattandosi distrattamente la nuca, lei annuì.
Intanto Harry si girò verso destra, sedute poco distante da loro infatti c’erano Sophia, qualche amica di lei e Faith.
Nessuno sapeva ancora che Harry stava effettivamente uscendo con lei, girava voce che lui fosse coinvolto in una qualche relazione, ma non si sapeva chi fosse la ‘’lei’’ in questione.
Harry rivolse alla propria ragazza uno sguardo esasperato, Faith rise appena e gli mimò con le labbra un ‘’sorridi’’, mentre con le dita si sollevava gli angoli della bocca. Harry sorrise mostrando tutti i denti prima di tornare all’intervista.
-- Ragazzi, voi siete davvero tutti così adorabili. Vorrei che ognuno di voi mi baciasse, giuro, ma ho un debole per Harry!
Disse lei gesticolando e agitandosi sulla sedia.
Niall scoppiò a ridere, Liam si coprì il viso con le mani e Harry si voltò nuovamente verso Faith. Lei aveva spalancato gli occhi e stava fissando il proprio ragazzo scuotendo appena la testa.
-- Sei una ragazza adorabile ma non posso farlo, sono un uomo impegnato.
Rispose Harry con aria serena e pacata, Louis accennò una risata insieme a Zayn.
-- Oh, giusto, stai frequentando qualcuno. Come si chiama?
Chiese l’intervistatrice volgendo lo sguardo verso il gruppetto di ragazze sedute sulla destra, Faith cercò di mascherare l’imbarazzo e la paura che qualcuno la identificasse come ‘’la ragazza di Harry’’.
Aveva parlato più volte con lui del fatto che era bello avere un po’ di privacy ed essere abbastanza liberi, quindi avevano deciso di non renderla ancora pubblica.
-- Preferisco tenere il suo nome per me in questo momento, è una cosa a cui tengo e voglio seriamente proteggerla.
Disse Harry e l’intervistatrice tornò a girarsi verso di lui, annuì con aria delusa e chiuse il block notes.
-- Va bene ragazzi, abbiamo tutto il necessario. Grazie mille.
Disse lei alzandosi, i ragazzi fecero lo stesso; prima di lasciare la sala le strinsero la mano e si salutarono cordialmente. Appena cameraman e intervistatrice furono fuori, Liam si precipitò da Sophia e la strinse in un abbraccio.
-- Divertente intervista.
Mormorò Niall ironicamente e Faith rise.
-- Andiamo a pranzo, muoio di fame.
Aggiunse poi uscendo dalla stanza seguito da tutti.
Harry e Faith rimasero un attimo in disparte e lui le cinse i fianchi avvicinandola a sé.
-- Sei una ragazza adorabile, gne gne gne.
Lo stuzzicò Faith imitando il suo accento inglese tipicamente marcato, Harry rise.
-- Non potevo mica dirle che era noiosa e troppo truccata!
Esclamò lui guardando la sua ragazza, Faith sorrise allacciandogli le mani dietro al collo.
-- E’ stato bello quello che hai detto.
Disse lei sorridendo e gli accarezzò la nuca, lui annuì.
-- Era la verità.
Sussurrò sulle sue labbra prima di baciarla dolcemente, prima sull’angolo della bocca e poi sulle labbra. Faith e Harry si strinsero l’uno all’altra e le mani di Harry scivolarono sui fianchi di lei, sotto la sua maglietta blu scuro.
-- Ragazzi, venite o no?
La voce di Niall li portò a staccarsi bruscamente, lui era sulla porta e sorrideva come solo una persona che becca altre due a baciarsi può fare.
-- Niall, il tempismo!
Urlò Harry leggermente frustrato e si portò una mano nei capelli, ma rise dubito dopo lasciandosi coinvolgere dalla rumorosa risata di Niall.
-- Andiamo.
Disse Faith prendendo sotto braccio entrambi i ragazzi e tutti e tre uscirono.

*spazio autrice*
okkei, direi che ora il progetto inizia a prendere forma. sono contenta per le visualizzazioni, davvero grazie a tutte. mi piacerebbe tanto ricevere qulche recensione per sapere se vi sta piacendo questa cosa lol. non so quando aggiornerò perchè ora parto per il mare, spero di poterlo fare il prima possibile; un bacio a tutte e a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I NEED YOU. ***


Il computer stava facendo decisamente troppe storie quella sera.
Erano almeno tre quarti d’ora che Faith non riusciva a capire quale fosse il problema, finché non si rese conto che la batteria era surriscaldata.
La rimosse per qualche ora sperando che per la sera avrebbe funzionato.
Era tornata in Italia già da quattro settimane, aveva deciso di passare l’intero mese di luglio con la sua famiglia.
Era stato bello rivedere i suoi amici, ritornare a casa sua e rivedere i suoi parenti.
Tante cose le mancavano dell’Italia ed era contenta di esserci tornata per un po’.
Nonostante ciò, Harry le mancava da impazzire e questo rendeva tutto più insipido.
Aveva finito il primo anno al college, i voti erano alti e così la borsa di studio le era stata rinnovata per l’anno dopo.
All’idea di passare ancora del tempo con Harry si sentiva al settimo cielo; quando lui era in Inghilterra si vedevano quasi ogni giorno. Quando lui era in  giro lei riusciva a seguirlo il più delle volte e a studiare contemporaneamente, il suo corso prevedeva solo esami orali una volta al mese, e lei riusciva quasi sempre ad organizzarsi al meglio.
Quel giorno faceva un tale caldo che si sudava anche a star fermi.
Faith aveva alzato i capelli castani e lisci in una lunga coda, indossava una canotta bianca e degli shorts di jeans scuri. Era seduta sul letto ed erano circa le sei quando rimise la batteria nel portatile, sperando che funzionasse, era già in ritardo.
Il computer si accese e si connesse senza fare la minima storia, e Faith ringraziò il cielo.
Appena accese la webcam il volto sorridente di Harry riempì lo schermo.
Il cuore le mancò un battito: vederlo e non poterlo toccare né baciare richiedeva una grande forza d’animo per lei, specialmente quella sera.
Harry indossava t-shirt bianca e aderente che gli fasciava il busto mettendo in evidenza i muscoli accennati e l’ombra dei tatuaggi e un paio di pantaloncini corti e largi. I capelli ricci erano disordinatamente lasciati a ricadere sul viso, come se si fosse appena alzato.
Era seduto su un letto e tutto ciò che s’intravedeva intorno lasciava intendere che fosse in una camera d’albergo.
-- Harry!
Disse Faith aprendosi in un sorriso, Harry la guardò con amore.
-- Ciao piccola, sei uno spettacolo.
Disse lui scostandosi i riccioli dal viso, lei arrossì.
Harry non smetteva mai di farle complimenti, gliene faceva spessissimo; anche un semplice ‘’sei bellissima’’ oppure ‘’quel colore ti dona’’, era comunque premuroso e attento come pochi.
-- Grazie, non sei male nemmeno tu.
Disse lei e lui scosse la testa sorridendo; i riccioli gli ricaddero sul viso e Faith provò il forte impulso di rimetterli al proprio posto, e si morse il labbro inferiore rendendosi conto di non poterlo fare.
-- Dove sei?
Chiese lei, Harry face spallucce.
-- Ad Amsterdam, ma hanno annullato la tappa di domani sera a causa di un allagamento dello stadio, ci esibiremo tra una settimana.
Disse lui e sospirò con aria irritata.
Quella doveva essere l’ultima tappa prima della pausa estiva. Dopo Amsterdam sarebbero tornati tutti in Inghilterra per due mesi, e lì Harry avrebbe aspettato Faith.
-- Oh, quindi ci rivediamo tra una settimana…
Disse lei con un filo di voce, lui la guardò.
Era dura stare lontano da Harry, tutto era più semplice quando c’era lui, ed entrambi erano sicuramente più felici.
-- Piccola, volevo chiederti una cosa.
Disse lui guardandola negli occhi e torturandosi le mani, lei annuì incoraggiante.
-- Senti, so che si tratta di appena una settimana, voglio dire, sono solo sette giorni. Però io davvero ero convinto che ti avrei vista tra due giorni, e ho davvero bisogno di te. Ho bisogno di abbracciarti e baciarti e di sentire il suono della tua risata, di vederti arrossire ad ogni minima cosa e di accarezzarti i capelli come piace a te. Ho bisogno di te.
Disse lui tutto d’un fiato e poi volse lo sguardo verso il basso.
-- Oh, Harry, non so cosa dire. Vuoi che venga lì?
Chiese lei, Harry scosse la testa senza alzarla.
-- Harry, guardami, per favore.
Lo incitò Faith, lui alzò lo sguardo e annuì con aria stanca.
-- Si.
Disse solo con un filo di voce, lei si portò le mani al viso e non dovette pensarci su per più di due secondi.
-- Fanculo tutto, sorridi. Prendo il prossimo volo per Amsterdam.
Disse lei e Harry la guardò, il viso bellissimo illuminato da un sorriso tale da far apparire le fossette più marcate che mai.
-- Ti amo così tanto, non immagini quanto.
Disse lui guardandola; lei, vedendo quel sorriso, si convinse che valeva la pena fare tutto il possibile per renderlo così felice.

*spazio autrice*
ecco qui, ho cercato di aggiornare il prima possibile, un bacione <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** THE BEST PRESENT. ***


-- Buongiorno, posso aiutarti?
La commessa dai lunghi capelli biondi si rivolse ad Harry sorridendogli ampiamente e lui scosse la testa.
-- No, grazie mille.
Disse educatamente e col suo solito sorriso, la commessa lo guardò studiandolo nei minimi dettagli.
Harry era bellissimo e questo era chiaro a chiunque, anche alla ragazza che in quel momento ci stava palesemente provando.
-- Se ti serve qualunque cosa fammelo sapere.
Disse lei con voce troppo bassa per essere quella di sempre. Faith aveva osservato la scena da lontano, odiava fare la parte della fidanzata ossessiva e sapeva che non poteva farlo in quanto Harry era sempre circondato da fan e ragazze fisicamente attratte da lui, ma quello era troppo.
-- Se ci serve qualcosa ti chiameremo sicuramente.
Disse avvicinandosi ad Harry e prendendogli una mano, la commessa strinse le labbra nervosamente e annuì allontanandosi.
Faith scosse appena la testa e Harry la guardò confuso.
-- Che c’è?
Chiese innocentemente e lei lo guardò spalancando gli occhi.
-- Davvero non te ne sei reso conto?
Chiese stupita, lui scosse ingenuamente la testa guardandola con curiosità.
-- Ci stava provando.
Disse Faith indicando la commessa, lui spostò lo sguardo da lei alla sua ragazza.
-- Oh, non me n’ero accorto…
Disse sorpreso e la guardò con aria innocente, Faith sorrise accarezzandogli una guancia.
-- Lo so.
Disse lei dandogli un bacio sulla guancia e facendolo sorridere.
-- Allora, hai visto qualcosa che ti piace?
Chiese Harry guardandosi intorno. Erano in negozio della Chanel, a breve sarebbe stato il compleanno di Faith ed Harry voleva farle un regalo. Lei davvero non sapeva cosa fare, erano giorni che il suo ragazzo la trascinava in negozi costosi quanto belli alla ricerca del regalo perfetto. A lei faceva uno strano effetto guardare il cartellino del prezzo di una maglietta e vederci cifre esorbitanti a cui non era abituata. Non voleva far spendere troppo ad Harry, un po’ perché lei non poteva ricambiare regali tanto costosi e un po’ perché lui le aveva pagato tante volte i voli aerei. Ma Harry insisteva per prenderle qualcosa, ovviamente per lui i soldi non erano un problema, ma per lei lo erano decisamente.
-- In realtà no.
Disse lei sospirando, ed era vero; non riusciva a piacerle nulla veramente.
Harry le prese la mano e le baciò il palmo.
-- Troveremo qualcosa.
Disse e uscì dal retro del negozio. In strada facevano molta attenzione a non farsi riconoscere. Giravano voci sulla presunta ‘’ragazza’’ di Harry, ma nessuno era ancora riuscito ad allacciarsi a lei.
S’infilarono velocemente in un negozio della Apple; anche solo la struttura era bella: interamente in legno e a due piani, con i cellulari e i tablet disposti ordinatamente sugli stand e un forte odore  di pulito.
-- Guarda questo.
Disse Harry sollevando l’ultimo modello dell’ I-Phone, Faith lo guardò con attenzione.
-- E’ bello.
Disse dopo un po’ e sorrise, Harry la guardò mentre lo prendeva in mano e lo studiava con attenzione.
-- Lo prendiamo?
Domandò Harry sperando di aver trovato qualcosa che piacesse davvero alla sua ragazza. Per la prima volta Faith ebbe la tentazione di dire si, le piaceva davvero, ma il prezzo era alto.
-- Harry, non devi.
Disse lei riponendolo sullo stand, Harry le prese entrambe le mani stringendole nelle proprie e sorrise.
-- Voglio.
Disse guardandola negli occhi, lei distolse lo sguardo scuotendo la testa.
-- Non riuscirò mai a farti un regalo che sia all’altezza di questo. Harry, lo so che per te i soldi non sono un problema, ma io sono una persona comune e mi sentirò sempre come se mi stessi approfittando del fatto che tu puoi spendere senza pensieri.
Disse lei tirando fuori il problema reale e sentendosi libera un secondo dopo. Le era costato dirlo ed ora era pronta alle conseguenze che avrebbe portato. Abbassò lo sguardo e sfilò le mani da quelle di Harry e incrociò le braccia. Harry rimase in silenzio per qualche secondo prima di poggiarle un dito sotto al mento costringendola a guardarlo.
-- Hei, non sapevo che ti sentissi così, ma non devi, davvero. Lo so che credi che non capisco, ma anche io sono stato una persona normale, con un budget normale e so cosa vuol dire. Ma io sono il tuo ragazzo, renderti felice rende me felice e non devi sentirti come se avessi un debito con me, non devi perché non è così. Il più bel regalo sei tu.
Disse lui accarezzandole il viso, Faith lo guardò con occhi lucidi prima di tuffarsi tra le sue braccia. Harry la strinse e le accarezzò i capelli con dolcezza.
-- Ti amo.
Disse lei guardandolo e dandogli un bacio a fior di labbra.
-- Andiamo a casa, tornerò a prendere il cellulare un’altra volta.
Disse lui e lei annuì prendendogli una mano e portandola verso l’uscita. Arrivati avanti alla porta si bloccarono: una folla vastissima di fan e paparazzi si era ammassata avanti all’ingresso del negozio. Faith si nascose velocemente dietro ad Harry, il quale le fece scudo con il proprio corpo.
-- Oddio, sono tantissimi.
Disse lei alzandosi il cappuccio e abbassando gli occhiali da sole, Harry annuì e le strinse un braccio.
-- Lo so, aspetta qui.
Disse lasciandole la mano e andando verso l’ingresso. Aprì la porta e un boato esplose, insieme al rumore dei flash e delle fan.
-- Ehi, scusate, potreste farci uscire? La mia amica non ama le folle, la innervosiscono. Per favore, lasciate che la accompagni all’auto e poi mi fermerò un po’ con i fan.
Disse educatamente facendo urlare le ragazze lì fuori, i paparazzi si scostarono leggermente. Harry tornò dentro e la prese per mano, lei sorrise.
-- Tranquilla, sei irriconoscibile.
Disse lui tranquillizzandola, lei gli strinse la mano.
-- Grazie.
Disse e lui annuì. Entrambi uscirono e Harry accompagno Faith alla macchina, la quale cercò di tenere la testa abbassata e seminascosta nel cappuccio finché non riuscì a salire in macchina.
Harry si fermò per scattare qualche foto con i fan e firmare qualche autografo subito dopo, mentre i paparazzi gli scattavano parecchie foto. Dopo pochi secondi tornò in macchina e mise in moto.
-- Mi dispiace.
Disse lui e lei scosse appena la testa sorridendo.
-- Tranquillo, io ti amo e questo è parte della tua vita, quindi mi ci abituerò.
Disse lei e lui sorrise ampiamente stringendole la mano.

*spazio autrice*
ecco qui, scusate il ritardo ma è difficile trovare wifi decenti. un bacioo <3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** IT’S NO WORTH IT. ***


La stanza era troppo piccola e le persone decisamente troppe. Lo spazio era talmente limitato che si riusciva a malapena a camminare tra i corpi sudati e seminudi. Harry aveva portato Faith in una discoteca di Londra, un posto abbastanza riservato e aperto per lo più a gente ricca quanto buffona.
Quando erano arrivati, un’ora prima, si riusciva ancora ad intravedere la pista da ballo, ma in quel momento non si respirava talmente era affollato il posto. Non che a loro interessasse, erano insieme e si stavano divertendo, tutto il resto poco importava.
I loro corpi erano praticamente incollati mentre ballavano, un po’ a causa del poco spazio e un po’ perché l’atmosfera e la musica lo richiedevano. Mentre ballavano si scambiavano qualche bacio, si sorridevano e Harry sembrava un’altra persona: un comunissimo ragazzo che esce e si diverte, non il cantante carismatico ma controllato che era di solito.
-- Harry, ho bisogno di una pausa!
Urlò Faith avvicinandosi all’orecchio di Harry il quale capì nonostante il tono assurdamente alto della musica; annuì prendendo per mano la sua ragazza e la trascinò fuori dalla folla facendosi spazio tra le persone. Faith si sedette al tavolino che avevano prenotato nel privè e finalmente le sembrò di respirare di nuovo.
Lei e Harry avevano ballato per quasi un’ora e si sentiva esausta; aveva i capelli incollati alla schiena, lasciata seminuda dallo scollo profondo del vestitino nero aderente che stava indossando, i piedi le facevano male a causa dei tacchi e aveva una sete incredibile. Nonostante tutto era felice di essere lì con Harry; uscivano di rado, per mantenere intatta la loro privacy, ed era semplicemente bello fare qualcosa di normale, sentirsi come tutte le altre coppie del mondo, uscire e vivere davvero. Harry si sedette vicino a lei, era leggermente sudato e i capelli gli si erano arricciati sui lati; i primi due bottoni della camicia che indossava erano sbottonati e lasciavano intravedere le rondini sulle clavicole. Era bello come sempre, pensò Faith sorridendo nel guardarlo.
-- Hai sete?
Chiese lui premurosamente mentre le scostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-- Si, tantissimo.
Rispose lei accennando una risata, Harry annuì alzandosi.
-- Ti prendo qualcosa da bere, aspetta qui.
Disse lui dandole un bacio sulla guancia e allontanandosi, inghiottito dalla folla. Faith accavallò le gambe e si scostò i capelli gettandoli all’indietro, era seriamente tentata di legarli in una coda, ma le sembrava poco adatto all’ambiente. Si guardò intorno studiando le altre persone e l’occhio le cadde su una folla di ragazzi che stonavano nel complesso, in quanto sembravano persone poco raccomandabili. Uno di loro, non troppo alto ma abbastanza robusto, si girò verso di lei e si fermò a fissarla; Faith distolse lo sguardo velocemente, ma continuò a sentirsi osservata. Dopo pochi secondi il ragazzo si avvicinò a lei e si fermò in piedi accanto al suo tavolino.
-- Ciao, bellezza.
Disse lui, aveva una voce profonda e roca e dall’accento sembrava scozzese. Faith alzò lo sguardo e lo studiò: aveva i capelli corti e biondi, indossava un paio di pantaloni aderenti neri e una camicia grigia con una giacca nera, reggeva una birra nella mano destra e sorrideva malizioso.
-- Ciao.
Disse Faith timidamente, lui le guardò intensamente le gambe prima che lei se ne accorgesse e abbassasse leggermente l’orlo del vestito, che in quel momento le sembrava decisamente troppo corto.
-- Sei qui da sola?
Chiese lui sedendosi accanto a lei, mettendole una mano su un ginocchio e risalendo piano verso l’alto . Faith lo guardò con disprezzo, pronta a rispondere, quando una mano grande e familiare afferrò il polso del ragazzo, il gesto lo fece scattare in piedi. Harry gli stava di fronte, più alto di lui di parecchi centimetri ma meno grosso.
-- No, è con me.
Rispose Harry, le labbra chiuse in una linea retta e lo sguardo inchiodato sul ragazzo. Restarono a fissarsi per un po’, poi il ragazzo alzò entrambe le braccia in segno di resa e si girò verso Faith.
-- Peccato, ciao dolcezza.
Disse facendole l’occhiolino e andò via dando una spallata ad Harry, lui s’irrigidì ma non fece nulla. Faith si alzò e lo affiancò.
-- Ragazzi, la puttana è presa!
Urlò il ragazzo ai suoi amici, questi risero prendendolo in giro. In quel momento Harry scattò verso di lui e lo afferrò per il colletto della giacca.
-- Stronzo.
Disse quasi sussurrando e poi diede un pugno al ragazzo facendolo cadere. Faith si portò le mani al viso, non aveva mai visto Harry così agitato in vita sua. Il ragazzo si alzò e si toccò il naso con le dita prima di guardarle, sanguinava. Si avvicinò ad Harry e ricambiò il pugno con vigore, lui barcollò all’indietro ma non perse l’equilibrio, anche il suo zigomo destro sanguinava. Stava per scattare ancora quando Faith gli mise una mano sul petto e lo guardò scuotendo impercettibilmente la testa.
-- Harry, basta. Non ne vale la pena.
Disse lei, Harry la guardò combattuto per qualche secondo, gli occhi brillanti e accessi. Dopo poco si rilassò e sospirò, le labbra si dischiusero e il respiro si regolarizzò.
-- Hai ragione.
Disse indietreggiando; il ragazzo e i suoi amici andarono verso la direzione opposta, lui perdeva molto sangue dal naso.
-- Andiamo via di qui.
Disse Faith afferrando la borsa e prendendo Harry per mano. Usciti dal locale s’infilarono velocemente in macchina e tornarono in hotel.
-- Fammi vedere.
Disse Faith appena furono in camera; prese il viso di Harry tra le mani e gli toccò dolcemente lo zigomo, lui sussultò al tocco.
-- Hai un taglio.
Disse lei andando in bagno e cercando la cassetta del pronto soccorso. Una volta trovata, prese un tampone e lo ricoprì di acqua ossigenata. Tornò in camera e trovò Harry seduto sul letto, la camicia buttata a terra, vicino alle scarpe. Si tolse i tacchi scomodissimi e andò verso di lui; appoggiò il tampone sulla zona ferita, Harry si lamentò appena prima di lasciarsi curare.
-- Volevo ammazzarlo.
Disse lui con voce bassa, Faith scosse la testa.
-- Lo so.
Disse mentre rimuoveva il tampone, la ferita aveva smesso di sanguinare e sembrava in via di guarigione.
-- Ma hai sentito cosa ha detto?!
Chiese lui indignato, Faith si sedette accanto a lui sul letto e gli prese una mano.
-- Si, e non mi interessa, però grazie di avermi difeso.
Disse lei accarezzandogli dolcemente il palmo, Harry sorrise.
-- Però gli hai fatto il culo a quel figlio di puttana.
Disse Faith arrossendo già mentre pronunciava le parole, Harry scoppiò in una sonora risata.
-- Mi piaci versione ‘’ghetto style’’.
Dichiarò Harry appena smise di ridere, Faith scosse la testa.
-- Eri sexy. Oddio, non posso credere di averlo detto.
Disse lei portandosi le mani al viso e ridendo, Harry gliele afferrò e le baciò entrambe prima di abbracciarla. Si stesero sul letto restando abbracciati, Harry le accarezzava i capelli e lei tracciava il contorno della farfalla sul petto di Harry con le dita.
-- Posso farti una domanda?
Disse Harry dopo un po’ rompendo il silenzio, Faith annuì.
-- Dimmi.
Lo incoraggiò, lui la guardò sorridendo malizioso.
-- Non è scomodo questo vestito?
Chiese con voce allegra, lei annuì energicamente.
-- Stretto e corto, ovvero molto scomodo.
Rispose sinceramente e lui annuì.
-- Potresti toglierlo.
Propose con voce bassa, Faith scattò a sedere e gli diede uno schiaffo su una gamba.
-- Harry!
Urlò sorridendo e lui tirandola accanto a sé e dandole una bacio a stampo.
-- Era solo una proposta.
Disse sussurrando le parole sulle sue labbra, lei sorrise.
-- Magari potrei toglierlo.
Sussurrò lei e lui sorrise ampiamente prima di iniziare a baciarla.

*spazio autrice*
grazie grazie grazie per e visualizzazioni, vi adoro, lasciatemi anche qualche recensione se vi va, giusto per farmi sapere se vi piace il progetto. un bacio e a presto <3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** I’LL WAIT FOR YOU. ***


Faith era seduta su sedile posteriore dell’auto, vicino ad Harry; le loro mani erano intrecciate e lei poggiava la testa sulla sua spalla mentre lui gli accarezzava un ginocchio disegnando piccoli cerchi con le dita. Faith cercava di non piangere, ci provava davvero, sapeva che avrebbe solo reso tutto più difficile. Il tragitto da casa di Harry all’aeroporto le sembrò breve, troppo breve. In pochi secondi si ritrovò a scendere dall’auto; Harry prese il proprio bagaglio e le strinse la mano mentre si avviavano all’interno dell’aeroporto di Londra. I ragazzi stavano aspettando già dentro, non appena videro Harry lo abbracciarono calorosamente e poi salutarono Faith. Il morale era fiacco, lo era sempre in quei momenti. Sophia ed Eleanor erano lì anche loro, una abbracciata a Liam e l’altra intenta a baciare Louis. Zayn e Perrie, essendo entrambi famosi, avevano altri modi di vedersi.
-- Devi andare.
Disse Faith guardando il proprio ragazzo negli occhi, Harry annuì con aria stanca. In quei giorni era stato così bello vederlo felice e sorridente, senza problemi o impegni… ma la pausa era finita, il tour sarebbe iniziato il giorno seguente ed era il momento di salutarsi.
-- Ci rivediamo tra tre settimane, solo tre settimane.
Disse Harry cercando di tirare su il morale ad entrambi, lei annuì cercando di sorridere. Harry le accarezzò una guancia dolcemente.
-- Ti amo, tanto, più di quanto tu possa immaginare.
Disse Harry a voce bassa e avvolgendola in un abbraccio, Faith strinse la maglietta di Harry con le mani e pianse. Ci provava a trattenersi, ma era difficile. Si asciugò velocemente le lacrime mentre scioglieva l’abbraccio.
-- Lo so che non lo dico spesso ma anche io ti amo, come non ho mai amato nessuno e non sapevo neanche dell’esistenza di un sentimento del genere prima che arrivassi tu. Lo so che tre settimane non sono un periodo chissà quanto lungo e siamo stati lontani più a lungo ma m’innamoro di te sempre di più ogni giorno che passa e più m’innamoro di te, più diventa difficile salutarti.
Disse lei lasciando andare le lacrime, Harry l’ascoltò rimanendo in silenzio e, alla fine, la baciò con dolcezza, quasi stando attento a non farle male.
-- Harry, perdiamo il volo.
Disse Liam con un filo di voce, anche per lui era difficile salutare Sophia. Faith si staccò lentamente e appoggiò la fronte su quella di Harry; rimasero così per qualche secondo, niente baci e parole, si stavano solamente guardando negli occhi.
-- Vai.
Disse lei dopo un po’ e lo allontanò delicatamente appoggiandogli una mano su petto. Harry prese la valigia e si avviò verso l’entrata del gate. Quello era il momento peggiore, guardare Harry andare via. Faith stava ancora piangendo quando lui si girò di scatto e la guardò, lei gli sorrise incoraggiante ma lui lasciò cadere la valigia e corse verso di lei. Faith non dubitò nemmeno un attimo, andò verso di lui e si scontrarono: stavolta il bacio fu quasi violento, come se entrambi volessero lasciare il segno sulle labbra dell’altro, come se volessero imprimere quel bacio in modo tale che potesse bastare per quelle tre settimane. Harry fece scivolare le mani sotto la camicetta di Faith e le accarezzò i fianchi affondandogli le dita dentro, lei gli passò le mani sul petto e dietro la nuca. Quando si staccarono erano entrambi senza fiato.
-- Non piangere, ti prego, non riesco a vederti così.
Disse lui sussurrando le parole sulle sue labbra, lei sorrise accarezzandogli i ricci.
-- Ti aspetterò, torna presto da me.
Disse lei e lui sorrise, le accarezzò una guancia e andò verso i ragazzi.
Stavolta per lei fu un po’ meno dura guardarlo andare via, perché si costrinse a pensare al momento in cui l’avrebbe rivisto e a quanto sarebbe stato bello poterlo baciare di nuovo in quel modo.


*spazio autrice*
sono tornata dal mare e sono nel periodo post-vacanze, ovvero totale noia e depressione lol. spero vi piaccia la os, fatemelo sapere, vi prego, mi fa tanto piacere ricevere le vostre recensioni. un bacione <3

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** I MISSED U. ***


Finalmente la sua valigia era arrivata, a Faith sembrava di stare ad aspettare avanti al nastro trasportatore da ore. Non appena vide il trolley blu, di media dimensione e con la cerniera rossa lo prese velocemente e si diresse verso l’uscita. Ad aspettarla, sorridente come sempre e tutto incappucciato, c’era il suo migliore amico.
-- Niall!
Disse lei lasciando il bagaglio e gettando le braccia intorno al collo del ragazzo biondo, il quale la strinse.
-- Ciao Faith.
Disse lui e lei sorrise sentendo quell’accento irlandese che le piaceva tanto. Dopo alcuni secondi sciolsero l’abbraccio e Niall prese la valigia di Faith. Mentre camminavano verso la macchina parlarono del più e del meno; a Faith piaceva passare del tempo con il suo migliore amico e non c’era nulla che lui non sapesse di lei viceversa. Arrivati al parcheggio s’infilarono velocemente in macchina e Niall mise in moto.
-- Non ti dirò mai grazie abbastanza volte per questo.
Disse Faith allacciando la cintura di sicurezza. Era stata un’idea di Niall ed era stato lui a regalarle anche il biglietto aereo. Se ora Faith si trovava sulla strada verso Harry era grazie a lui. Non lo vedeva da più di due mesi e Niall aveva organizzato la sorpresa nei minimi dettagli; Faith non poteva essergliene più grata.
-- Ah, figurati, Harry stava decisamente cadendo in depressione.
Disse Niall ridendo e continuando a guardare la strada. Faith sapeva quanto dura potesse essere stare lontano dalla persona che ami, lei lo viveva continuamente.
-- Non sospetta nulla?
Chiese riferendosi ad Harry, Niall scosse la testa.
-- Assolutamente no, non ne ha idea.
Disse lui girandosi verso di lei e rivolgendole uno di quei sorrisi che non potevano che essere ampiamente ricambiati.
-- Potresti passare alla storia come ‘’miglior amico di sempre’’.
Disse Faith e lui annuì assumendo un’espressione seria.
-- Sono d’accordo.
Disse con voce profonda e poi entrambi scoppiarono a ridere. Dopo pochi minuti Niall parcheggiò l’auto nel parcheggio di un lussuoso hotel a cinque stelle. Erano le sette di sera e sul d’avanti dell’edificio erano accampate migliaia di fan, come sempre, così entrarono dalla porta sul retro.
-- La valigia la porto io in camera tua, Harry è nella 728, al settimo piano. Vai.
Disse Niall non appena furono dentro, Faith lo abbracciò forte e gli diede un bacio sulla guancia.
-- Grazie, ti voglio bene, lo sai, vero?
Chiese Faith continuando a stringerlo, Niall gli accarezzò la schiena come se lei fosse una sorella minore.
-- Certo, e te ne voglio anche io. Ma ora vai, altrimenti Harry rischia davvero di cadere in depressione.
Scherzò lui e Faith ridacchiò prima di sciogliere l’abbraccio e correre verso l’ascensore.
Non era né una dottoressa né una cardiologa ma il cuore le stava decisamente battendo più velocemente della norma. Il pensiero di essere a pochi passi da Harry dopo tanto tempo trascorso a desiderare di averlo accanto le fece tremare le ginocchia. Si fermò avanti alla porta della 728 e bussò.
Dopo alcuni attimi che le sembrarono ore sentì il rumore di passi lenti e la voce di Harry, ovattata dalla porta, che diceva pigramente ‘’arrivo’’.
E poi il rumore della porta che si apre e una delle cose migliori della sua vita: Harry.
Le sembrò che le si restringesse lo stomaco appena lo vide, bello come sempre e a pochi centimetri da lei. L’espressione di lui fu la cosa più bella da vedere: prima confusione con le ciglia aggrottate e quel cipiglio adorabile fra di esse, poi sorpresa con gli occhi spalancati e alla fine quel sorriso meraviglioso che arrivava a coinvolgere anche gli occhi verdi e brillanti.
-- Faith?!
Chiese lui incredulo e lei sorrise con occhi lucidi.
-- Sorpresa!
Disse allargando le braccia, Harry la tirò dentro e la prese in braccio stringendola talmente forte da toglierle il fiato. Faith respirò l’odore della pelle di Harry e le toccò i ricci morbidi, le veniva da piangere.
-- Sei qui.
Sussurrò lui senza lasciarla, lei annuì accarezzandogli la nuca.
-- Sono qui.
Disse sorridendo. Un attimo dopo, quando Harry la baciò, lei si convinse che quel momento aveva tutte le possibilità per diventare uno dei suoi preferiti tra quelli trascorsi con lui. Le labbra di Harry erano morbide e familiari  a tal punto da stordirla. Le loro lingue s’intrecciarono come se non fosse trascorso nemmeno un giorno dal loro ultimo bacio. Faith avvolse le gambe intorno al bacino di Harry e lui l’adagiò sul letto senza smettere di baciarla.
-- Mi sei mancata da morire.
Disse lui staccandosi per dare modo ad entrambi di riprendere fiato, lei gli sorrise accarezzandogli il viso.
-- Anche tu.
Disse lei e lo attirò sulle proprie labbra. Harry le tolse velocemente la maglietta e le lasciò baci delicati sulla mascella, il collo e le spalle. Intanto Faith tolse ad Harry il maglione e i jeans che stava indossando lasciandolo in biancheria. Lui le baciò le clavicole scendendo verso il seno quando lei iniziò ad accarezzargli la schiena delicatamente. In breve anche i jeans e le scarpe di Faith furono sul pavimento. Harry le lasciò una scia di baci lievi sullo stomaco prima di slacciarle il reggiseno e di toglierle gli slip. Una volta che fu nuda lui si sollevò per guardarla; fece scorrere lo sguardo sul suo corpo senza malizia, né fretta, c’erano solo amore e passione in quello sguardo. Lei sorrise accarezzandogli il petto e sentendosi a proprio agio, come sempre quando era accanto a lui.
-- Sei sempre così bella.
Sussurrò lui dolcemente, lei gli fece scorrere le mani sullo stomaco e poi sul ventre prima di togliergli i boxer, eliminando così anche l’ultimo indumento che li separava.
Harry prese ad accarezzarle i seni facendole sfuggire qualche gemito. Faith gettò la testa all’indietro quando lui, dopo aver messo un preservativo, si sistemò tra le sue gambe e la rese sua ancora una volta.
Fare l’amore con Harry era semplicemente bellissimo; Faith desiderava stare vicino a lui continuamente e, quando ci stava realmente, temeva il momento in cui avrebbe dovuto lasciarlo. Stare così vicino a lui, come in quel momento, essere completamente sua ed essere totalmente a contatto con lui la rendeva felice.
Faith inarcò la schiena sentendo arrivare l’orgasmo ed Harry aumentò il ritmo desiderando di farla sentire bene. Lei strinse il lenzuolo in un pugno mentre con l’altra mano accarezzava la schiena di Harry lasciandogli segni lievi.
Harry accennò un sorriso quando la sentì venire mentre ripeteva il suo nome. Fu solo questione di secondi prima che anche Harry si lasciasse andare a sua volta.
Entrambi si stesero sul letto abbracciati l’uno all’altra, cercarono di regolarizzare il respiro e si baciarono ancora a lungo prima di addormentarsi.

*la mattina seguente*

--Harry, devi alzarti, hei.
La voce di Faith lo portò ad aprire piano gli occhi. Il sole illuminava uno spicchio del pavimento, e lasciava intendere che fosse abbastanza tardi e, nonostante lui avesse il giorno libero, non voleva sprecarlo a dormire. Faith era china sopra di lui, i capelli castani e lunghissimi che ricadevano come una cascata ai lati del corpo e un sorriso radioso, di quelli che aveva quando era veramente felice. Lei gli diede un lieve bacio a stampo ed Harry si stropicciò gli occhi, scostò il lenzuolo e si alzò, era nudo.
-- Tieni.
Disse lei allungandogli un accappatoio, lui sorrise prendendolo e mettendoselo. Andò in bagno e si lavò velocemente la faccia e i denti. Quando tornò in camera Faith era seduta al tavolo, una serie di vassoi e piatti erano disposti su di esso.
-- Ho ordinato un po’ di cose.
Disse lei ridendo e lui le si sedette accanto e la baciò. Faith era premurosa come poche altre persone che lui conosceva, era dolce e attenta. Era anche bella, o almeno per Harry lo era tantissimo. Perfino in quel momento, con i capelli spettinati, il pallore del mattino e le labbra rosse e gonfie.
-- Grazie, ti amo.
Disse Harry staccandosi dal bacio, gli piaceva dirglielo spesso. Lei lo diceva di meno ed Harry sapeva perché: temeva che perdesse d’importanza. Da un lato a lui dispiaceva non sentirglielo dire spesso, ma dall’altro era meglio; almeno sapeva che quando pronunciava le ‘’due paroline’’ erano dette sinceramente.
-- Ti ho ordinato anche i cornetti.
Disse lei indicandoglieli, lui la guardò e sorrise. Lo sguardo gli si fermò sul maglione beige che lei stava indossando: le andava talmente grande che la copriva fin sotto il sedere, e le maniche erano arrotolate più volte su se stesse.
-- Quello è mio?
Chiese lui ricordando che lo stava indossando la sera prima, lei lo guardò annuendo.
-- E’ la prima cosa che ho trovato stamattina, dopo te lo rimetto a posto.
Disse lei bevendo un sorso di latte caldo, lui sorrise.
-- Tienilo pure.
Disse lui sorridendo, lei lo guardò piegando appena la testa di lato.
-- Davvero?
Chiese guardando il maglione, lui annuì.
-- Certo, sta molto meglio a te che a me.
Disse lui, lei sorrise baciandolo e allacciandogli le mani dietro al collo.
-- Ha il tuo odore.
Sussurrò lei sulle sue labbra, lui annuì.
-- Così ti farà pensare a me.
Disse lui abbassando lo sguardo e accennando un sorriso, lei le prese il viso tra le mani e glielo alzò per guardarlo negli occhi.
-- Harry, qualunque cosa mi fa pensare a te.
Rispose lei e lui le sorrise prima di abbracciarla forte. Rimasero così per un po’ prima che lui si staccasse di scatto e la guardasse.
-- Aspetta, hai detto che è la prima cosa che hai trovato stamattina, quindi è l’unica cosa che hai addosso.
Disse lui facendo un paio di calcoli per poi sorriderle malizioso, lei scosse la testa senza staccare le braccia dal suo collo e rise piano.
-- Styles, smettila.
Disse lei e lui le scostò una ciocca di capeli dietro l’orecchio.
-- Sai cosa? Hai troppi vestiti addosso.
Disse lui afferrando i lembi del maglione e facendo per sollevarli, lei lo bloccò.
-- Ti sono proprio macata, eh?
Disse lei ridendo, lui annuì guardandola negli occhi e diventando serio.
-- Non sai quanto.
Disse; lei lo guardò e si sentì felice di essere con lui così, pochi attimi dopo, quando lui cercò di nuovo di toglierle il maglione, lei non oppose rsistenza.

*spazio autrice*
ok, lo so, sono super in ritardo. mi dispiace tantissimo ragazze, ho avuto un blocco dello scrittore lol. appena mi è tornata l'ispirazione ne ho scritte parecchie, così sono avvantaggiata almeno per un periodo e potrò aggiornare più spesso. fatemi sapere cosa ne pensate di questa perchè mi è piaciuto particolarmente scriverla. un bacione <3

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** STARING. ***


Il backstage era sempre affollato e rumoroso; nonostante Faith si trovasse spesso nel retro dei palchi era sempre assordante e fastidioso trovarsi nella folla di persone che correvano da un lato all’altro per assicurarsi che tutto fosse perfetto.
Quella sera erano a Barcellona, lo stadio era bellissimo e il nome ‘’Camp Nou’’ divertiva Niall, infatti non faceva che ripeterlo con un marcato accento irlandese, facendo ridere tutti.
Faith era proprio con Niall, ormai si consideravano migliori amici e non facevano che importunare tutto il resto della crew con scherzi occasionali. Solo un’ora prima avevano riempito il cappello di Liam di panna montata. Inutile aggiungere che Liam non se n’era reso conto e lo aveva messo; Zayn era scoppiato a ridere vedendo la panna scendere sul viso di Liam, che aveva dovuto lavarsi nuovamente i capelli. Ovviamente lui non se l’era presa, ci aveva riso su e Faith lo aveva abbracciato continuando a scusarsi, fare scherzi a Liam non le piaceva perché lui era una delle persone più dolci del pianeta, ma Niall insisteva per farli a lui dato che non rischiava di essere picchiato. Rischio che invece correva quando era Louis ad essere la vittima.
-- Sono emozionato.
Disse Niall torturandosi le dita, Faith sorrise mettendogli una mano sulla spalla.
-- Andrà bene, come sempre. Sarete grandiosi.
Lo rassicurò, lui alzò il viso e sorrise guardandola.
Per Faith il sorriso di Harry era pura adrenalina, vederlo le mandava in tilt sia mente che corpo; ma anche quello di Niall era bello da morire, solo che le piaceva in modo diverso, perché per lei era bello vederlo felice e quel sorriso così genuino la faceva sentire come se fosse riuscita a fare un buon lavoro.
-- Grazie Faith.
Disse lui abbracciando la sua migliore amica con affetto, lei lo strinse pochi secondi prima di lasciarlo andare a scaldarsi la voce.
-- Dov’è Harry?
Chiese Faith vedendo passare Zayn, lui si fermò e si guardò un attimo intorno.
-- Eccolo, si sta vestendo.
Disse indicandolo, Faith volse lo sguardo verso il ragazzo con i capelli ricci intento ad infilarsi le scarpe.
Era seduto su una sedia, i pantaloni neri gli fasciavano le gambe lunghe e perfette, i capelli erano tirati indietro e si arricciavano alla fine. Era senza maglia ed era bellissimo come sempre.
Una volta finito di allacciarsi le scarpe si alzò e si guardò intorno; una volta vista la sua ragazza il suo sguardo si posò su di lei e sorrise ampiamente, Faith ricambiò.
Harry si girò alla ricerca della maglia che avrebbe dovuto indossare, ma non riusciva a trovarla. Intanto Faith era a pochi metri da lui e lo guardava. Guardava Harry molto spesso perché amava osservarlo quando lui non lo sapeva, in quei momenti era così spontaneo da sembrarle totalmente vero. Gli fissava le fossette che scavano le guance rosee, le labbra piene e carnose, il cipiglio che gli si formava tra le sopracciglia quando era sovrappensiero, il movimento delle dita quando era intento a parlare di qualcosa… in quel momento gli stava fissando le rondini tatuate sulle clavicole, poi lo sguardo le cadde sui suoi pettorali. Era così bello, ogni parte di lui lo era e a lei piaceva ogni centimetro di quel corpo. Si sentiva stupida ad osservarlo così, come se fosse una ragazzina eccitata, ma il corpo di Harry le piaceva troppo. Gli stava guardando la tartaruga appena accennata e la linea dei fianchi quando un colpetto di tosse la portò ad alzare gli occhi.
Il suo sguardo incontrò quello di Harry, gli occhi verdi erano spalancati e brillanti, lo sguardo divertito e malizioso al tempo stesso.
-- Stavi fissando.
Disse lui con voce divertita ed avvicinandosi a lei, Faith si portò entrambe le mani a coppa sul viso e arrossì.
-- Oddio, mi dispiace.
Disse ridacchiando e sentendo le braccia di Harry intorno al busto.
-- Non dispiacerti, mi piaceva il modo in cui mi guardavi, come se io fossi la cosa più bella del mondo.
Disse lui stringendola in un abbraccio e dandole un bacio sulla fronte, lei scosse la testa sorridendo e gli mise le mani sulle spalle.
-- Harry, ma tu sei una delle cose più belle del mondo.
Disse lei con tono sicuro e lui si aprì in un sorriso luminoso.
-- Ti amo.
Gli sussurrò le parole nell’orecchio prima di lasciarle un bacio sulla guancia.
Subito dopo sciolse l’abbraccio e sorrise, poi andò verso il guardaroba e ne uscì poco dopo con una camicia addosso.
Mancavano pochi minuti al concerto, così i ragazzi fecero i soliti rituali pre-show e riscaldarono la voce. Faith assisteva raramente ai concerti dal backstage, le piaceva stare in mezzo alla folla, in mezzo alle uniche persone che amavano i ragazzi come li amava lei, le altre directioners. Infatti, anche quella sera, augurò buona fortuna a tutti e li abbracciò.
Stava per scendere sotto al palco quando sentì una mano trattenerla delicatamente per un braccio; si girò e vide Harry sorriderle ampiamente, il microfono in una mano come se fosse sceso dal palco un secondo prima.
-- Mi serve un bacio, sai che mi portano fortuna.
Disse lui con sguardo allegro, Faith scosse la testa.
-- Se vuoi un bacio basta chiederlo, non serve inventare scuse.
Disse lei attirandolo a sé, Harry sorrise.
-- Hai ragione, me lo posso anche prendere da solo.
Detto questo la strinse tra le braccia e la baciò, prima lentamente, come se avesse paura di romperla, poi con più foga.
-- Harry! Muoviti!
La voce divertita di Liam li portò a staccarsi; Harry sorrise sulle sue labbra e Faith gli accarezzò il viso.
-- Allora buona fortuna.
Disse lei dolcemente, lui sorrise lasciandole un altro bacio a stampo, prima di correre verso il palco.

*spazio autrice*
ecco qui il capitolo. ragazza, vi sono davvero grata per tutte le visualizzazioni, davvero e non vorrei sembrare stronza o roba così quando vi dico che magari dovrei lasciar perdere questo progetto dal momento che non so se vi sta piacendo o meno. fatemi sapere se dovrei continuare o meno attraverso una recensione, mi farebbe davvero piacere sentire i vostri pareri dal momento che mi impegno moltissimo nello scrivere. grazie comunque di tutto, vi voglio bene, un bacio e a presto <3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** CAN'T KEEP HANDS OFF EACH OTHERS. ***


Lo studio del David Letterman Show era immenso; Faith era lì da mezz’ora e non aveva fatto altro che sbagliare corridoio, entrare nella porta sbagliata e perdersi continuamente.
-- Mi scusi, per il camerino dei One Direction?
Chiese alla fine ad una addetto alla sicurezza, dato che era stanca di tornare indietro dopo essersi resa conto di aver sbagliato. Aveva sempre avuto un senso dell’orientamento ottimo, ma quel posto la confondeva.
-- La seconda porta di quel corridoio.
Rispose l’uomo indicandole la strada.
-- Grazie mille.
Disse lei sorridendo e si avviò verso la direzione giusta. Quando arrivò avanti alla porta, bussò e aspettò qualche secondo prima che Zayn le aprisse.
-- Grazie a Dio non ho sbagliato porta.
Disse lei, Zayn scoppiò a ridere e la fece entrare. Il camerino era grande abbastanza da ospitare almeno dieci persone: le pareti erano bianche e alte, quasi completamente occupate da specchi, mentre sulla parte destra della stanza c’era un divano blu e un appendiabiti semivuoto. Harry era in fondo alla stanza, intento a vestirsi, i capelli erano ancora spettinati e indossava solo un accappatoio.
-- Ehi.
Disse Faith andando verso di lui e dandogli un bacio sulla guancia, lui sorrise e la strinse a se per qualche secondo.
-- Avevi detto che andavi a prendere dell’acqua, ci hai messo una vita.
Disse Harry guardandola, lei scosse la testa.
-- Mi sono persa.
Ammise arrossendo e lui accennò una risata prima di girarsi e sollevare due camicie.
-- Quale ci sta meglio con i pantaloni neri?
Chiese mostrandole a Faith e facendo un cenno verso i pantaloni; lei osservò i jeans stretti neri e indicò la camicia a destra.
-- Sicuramente quella.
Disse annuendo, Harry sorrise e poggiò entrambe le camicie sull’appendiabiti.
-- Vado a fare una doccia veloce.
Disse Harry togliendosi l’accappatoio e rimanendo in boxer. Faith non poté fare a meno di guardarlo, era più forte di lei, così fece scorrere lo sguardo sul corpo di Harry e si soffermò sul suo torace, era una delle parti che preferiva dopo il viso e le mani.
-- Vuoi unirti a me?
Chiese lui a voce bassa e sorridendo in modo malizioso, lei rise e scosse la testa.
-- Styles, stai cercando di vestirti, non l’inverso. Sarebbe controproducente unirmi a te.
Rispose lei avvicinandosi a lui e baciandolo velocemente sulle labbra, lui sbuffò mettendo il broncio.
-- Va bene.
Disse con voce bassa e le lasciò un bacio lieve sul collo prima di chiudersi in bagno.
Faith uscì dal camerino e si costrinse ad andare ad andare a prendere un caffè, era esausta in quei giorni e non voleva rischiare di iniziare a sbadigliare. Stavolta le fu più semplice ritrovare la strada, il suo senso dell’orientamento non la stava deludendo. Quando rientrò in camerino, dopo aver bevuto un caffè orribile ma efficace, trovò Harry pulito e pettinato intento ad infilarsi la camicia che lei aveva scelto.
-- Ti aiuto io.
Disse lei coprendo la distanza tra di loro a grandi passi e abbottonandogli la camicia, quando finì lo guardò e sorrise.
-- Sei perfetto.
Disse aggiustandogli il colletto, lui sorrise baciandola velocemente.
-- Grazie.
Disse poi guardandola. Prima che lei potesse rispondere Paul chiamò i ragazzi, i quali uscirono tutti e si diressero in studio.
Faith aveva assistito a qualche intervista prima di allora, se ne stava nel backstage e osservava, ma quella era divertente e spontanea come poche.
David stuzzicava i ragazzi senza cattiveria e loro facevano ridere tutti con le loro risposte sempre pronte.
Ad un certo punto David richiese il silenzio.
-- Devo fare una domanda importante ad Harry.
Disse diventando improvvisamente serio, Harry annuì guardando il conduttore.
-- Ieri sei stato fotografato insieme ad una ragazza di cui non si sa ancora l’identità.
Disse lui unendo le mani, Harry accennò una risata e abbassò lo sguardo scuotendo la testa imbarazzato. Faith si agitò all’istante: il giorno prima erano stati a fare una passeggiata in tarda sera, entrambi si erano incappucciati per bene e coperti in modo da apparire irriconoscibili, erano stati attenti e credevano di non essere stati visti. Ma come puoi non notare Harry Styles? Faith sospirò nervosa aspettando la risposta del suo ragazzo.
-- E’ una mia amica e siamo andati a fare un giro.
Disse lui cercando di restare serio, il rossore appena visibile sugli zigomi.
-- Mmh, però abbiamo foto interessanti.
Disse David e i ragazzi accennarono dei sorrisini, Harry si agitò appena. Dopo pochi attimi sullo schermo apparve una foto: Faith era di spalle, il cappuccio della felpa sulla testa e i jeans stretti, non le si vedeva il viso e quindi riuscì a tirare un sospiro di sollievo. Il viso che s’intravedeva bene era quello di Harry e s’intravedevano anche le sue mani sui fianchi della figura femminile e i suoi occhi rivolti leggermente verso il basso, a guardare il viso di lei. La foto seguente li mostrava lateralmente, Faith con una mano appoggiata sul petto di lui e Harry che le sorrideva. L’ultima li mostrava praticamente incollati, le mani di lei cingevano il collo di lui ed Harry la stava baciando.
Quando le foto finirono di scorrere Harry rise imbarazzato e scosse la testa senza dire nulla.
-- Chi è quest’adorabile ragazza con cui sei così amico?
Chiese David, Liam gli diede una piccola gomitata ridendo, Harry scosse la testa.
-- Una persona con cui mi sto frequentando, ma per ora preferisco tenere i dettagli per me.
Disse lui educatamente e senza smettere di sorridere, Fatih sorrise tranquillizzandosi e David annuì. Quell’uomo sapeva sempre quando era arrivato il momento di fermarsi e smettere si insistere e Faith lo apprezzò molto.
-- Comunque sia non riuscite proprio a staccarvi le mani di dosso, eh?
Chiese lui e Niall scoppiò a ridere trascinando tutti gli altri. Harry diventò di nuovo rosso e scosse la testa coprendosi il viso tra le mani, quando rialzò lo sguardo stava ridendo e riuscì a malapena a rispondere.
-- Beh, almeno ci proviamo.

*spazio autrice*
lo so, è una vita che non aggiorno, ma ho una scusa plausibile: sono stata in inghilterra per un progetto a scuola per un mese, sono tornata pochi giorni fa e mi scuso ragazze. non so se mi seguite ancora,comunque sia posto lo stesso questa os. scusate ancora.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** NO COMPETITION. ***


Faith stava seriamente cercando di trattenere le lacrime; non era da lei piangere e di certo non le piaceva farsi vedere mentre lo faceva. Harry andava su e giù per la stanza, trascinando rumorosamente i piedi. Era strano discutere con lui, lo facevano talmente raramente che non sapevano nemmeno come comportarsi.
-- Forse avresti dovuto allontanarla, non credi?
Chiese Faith stando in piedi davanti al suo ragazzo, gli occhi lucidi e le braccia incrociate. Lui la guardò per un secondo come colpito dalla domanda. La discussione era scoppiata pochi minuti prima, quando, affacciandosi dalla finestra dell’hotel dei ragazzi, Faith aveva visto una fan baciare Harry. Lui si era sceso per scattare delle foto e firmare qualche autografo, Faith si era affacciata e li aveva visti incollati. Harry non l’aveva allontanata o spinta, semplicemente era rimasto immobile e, quando la ragazza si era staccata, aveva salutato tutti ed era salito.
-- Sono rimasto talmente sorpreso da non riuscire a fare nulla.
Disse lui alzando leggermente il tono di voce. Faith sapeva che non era stato Harry a volere quel bacio, ma il fatto che lui non avesse fatto nulla l’aveva fatta sentire malissimo.
-- Come avresti reagito tu, al mio posto?
Chiese lei estremamente nervosa e delusa al tempo stesso, lui fece un passo indietro come se qualcosa lo avesse spinto.
-- Io…
Disse solamente prima di lasciar cadere le braccia lungo i fianchi.
-- Sono delusa, Harry, tantissimo.
Aggiunse lei in tono stranamente calmo, all’improvviso. Harry odiava quel tratto di lei, il fatto che non si arrabbiasse mai veramente e che non si mostrasse mai troppo provata, gli dava i nervi; sapeva che era semplicemente un tratto di lei, il saper mantenere la calma, sapeva che non voleva dire che non le interessasse realmente quello che stava succedendo, invidiava quella sua capacità eppure, al tempo stesso, non la sopportava.
-- Basta discutere di questo! E’ una tale stronzata, è solo un bacio, ne stai facendo un caso di stato! Non vuol dire nulla per me.
Urlò lui avvicinandosi a lei e sovrastandola con la sua altezza, Faith indietreggiò spaventata da quello scatto di nervosismo e guardò Harry sorpresa.
-- Harry, mi stai spaventando.
Disse lei con un  filo di voce. Lui spalancò gli occhi rendendosi conto di aver esagerato e fece un passo indietro.
-- S - scusa…
Balbettò sussurrando la parola e la guardò stordito, lei lasciò andare una lacrima e prese la borsa.
-- Forse abbiamo bisogno di una pausa.
Disse lei mordendosi con forza il labbro inferiore, come per trovare la forza di allontanarsi da lui e si avviò verso la porta; per un secondo Harry rimase immobile, poi si alzò e le afferrò delicatamente un braccio.
-- Faith, aspetta.
Le chiese implorante, quando lei si girò stava piangendo e aveva le labbra rosse.
-- Harry, ti prego, lasciami andare.
 Disse lei con un filo di voce e lo guardò in con una tale tristezza che Harry le lasciò il braccio. Un secondo dopo lei era fuori dalla camera, correva sulle scale verso il soffitto dell’hotel. L’aria era fredda e pungente quando uscì, si strinse le braccia e si sedette su un muretto. Andava spesso lì da quando ci alloggiavano i ragazzi, le piaceva quel posto perché l’aiutava a pensare. Quel giorno il cielo era talmente nuvoloso da non riuscire a intravedersi nemmeno uno squarcio di azzurro. Solo grigio, più o meno come il suo umore.
Non ricordava di aver mai litigato così pesantemente con Harry; con lui era più piccole discussione o la ricerca vivace di punti d’incontro dopo qualche disaccordo, ma di litigate non ce n’erano mai state. Per la prima volta da quando stava con lui sentì di non avere voglia di vederlo.
La verità è che non era stato quello stupido bacio a farla scattare, era stato il fatto che Harry non avesse fatto nulla per fermarlo.  La scena le tornava in mente come un ospite indesiderato: la ragazza che gli chiedeva un bacio, lui che si avvicinava alla sua guancia, lo scatto della testa di lei e, un secondo dopo, le labbra di Harry sulle sue. Le mani della ragazza allacciate dietro la sua nuca, proprio come le allacciava lei, il calore umano del corpo di Harry che riscaldava lei e quelle labbra calde e morbide che lei aveva baciato tante volte su quelle di lei.
Faith scosse la testa per scacciare l’immagine e ricominciò a piangere. Si concesse di farlo disperatamente e a lungo e capì anche perché Harry sembrava così sconvolto dalla discussione: per lui baciare quella ragazza non era stato nulla, nessun significato. Per lei invece era qualcosa: significava che poteva perderlo in ogni momento, sarebbe bastata una ragazza trovatasi nel posto giusto al momento giusto e lei lo avrebbe perso.
Rimase seduta sul tetto a fissare le nuvole in movimento per almeno due ore. Era uscita senza prendere nemmeno una felpa, con la t-shirt a mezza manica di Harry, quindi stava praticamente congelando. Dopo un po’ sentì il rumore della porta aprirsi seguito dal suono di passi svelti.
-- Faith!
La voce di Niall le fece venire le lacrime agli occhi, si alzò velocemente e gli andò in contro. Lui aprì le braccia e la accolse stringendola forte, lei lasciò andare le lacrime a singhiozzi.
-- Ehi, che succede?
Chiese lui accarezzandole la schiena, lei continuò a stringerlo nascondendo la testa tra le sue braccia.
-- Ho litigato con Harry, gli ho detto che volevo una pausa ma non la voglio, voglio lui e…
-- Hei, rallenta, tranquilla.
Disse Niall staccandola leggermente per guardarla, aveva cominciato a parlare troppo velocemente, come faceva sempre quando era arrabbiata. Lui le sorrise come faceva sempre e Faith si sentì subito meglio.
-- Sono sicuro che andrà tutto bene.
Disse lui con quella sincerità che era così tipica di lui e Faith si sentì meglio, perché sapeva che lui non lo diceva tanto per, ma perché ci credeva. Lei annuì e si asciugò le lacrime. Rimasero abbracciati finché Faith non vide Harry; era in piedi di fronte a loro e aveva gli occhi lucidi. Faith sciolse l’abbraccio e Niall si girò di scatto, per poi tornare con lo sguardo sulla sua migliore amica.
-- Io vado, a dopo.
Disse sorridendole incoraggiante e, andandosene, diede una pacca sulla spalla di Harry.
L’aria si era fatta ancora più fredda e, a quel punto, Faith stava tremando. Harry le si avvicinò lentamente e le si fermò a un metro di distanza; la guardava serio e triste, lei tremava e lui avrebbe voluto abbracciarla forte e far sparire il dolore, ma non riusciva a muoversi.
-- Mi dispiace.
Disse con tono pesante, Faith lo guardò: la mascella testa, gli occhi scuri e profondi, la curva delle labbra sostituita da una linea piatta. Vederlo così era insolito quanto devastante. Harry provò più o meno la stessa sensazione vedendola con gli occhi gonfi e rossi e il viso pallido.
-- Senti, io…
Disse lei cercando di spiegarsi, lui le si avvicinò e le mise un dito sulle labbra fermandola.
-- No, lascia che parli prima io. Volevo scusarmi per aver alzato la voce e per averti spaventata, scusami, era l’ultima cosa che volevo. Per quanto riguarda il bacio sono stato un idiota, hai ragione, avrei dovuto fermarla, non ci sono scuse. Se io fossi stato al tuo posto la gelosia mi avrebbe consumato e ti capisco. Sono rimasto fermo perché ero stupito, ti giuro, nient’altro. Non me ne frega niente di quel bacio, per me non significa nulla, l’unica cosa che conta sei tu e l’unica persona che voglio sei tu.
Disse lui guardandola come in cerca di una risposta, lei sospirò e abbassò lo sguardo.
-- Potrei perderti da un momento all’altro, ci sono così tante ragazze che potrebbero portarti via, più belle di me o più simpatiche di me.
Disse lei guardandolo negli occhi, lui scosse la testa accennando una risata e le prese entrambe le mani stringendole forte.
-- Faith, tu non mi perderai. Io sono innamorato di te, profondamente e con tutto me stesso. Ogni parte di me ama ogni cosa di te e nessuno può competere con questo. Non c’è una ragazza più bella o intelligente o simpatica di te, almeno non per me.
Disse lui accarezzandole il viso, lei lo guardò piangendo.
-- Stringimi.
Sussurrò e lui la racchiuse tra le sue braccia: forti, familiari e rassicuranti allo stesso tempo.
-- Shh, non piangere.
Disse lui accarezzandole dolcemente i capelli. Lei lo afferrò per la maglietta mentre con l’altra mano le cingeva il collo e lo attirava sulle proprie labbra. Quello fu uno dei baci più belli che Harry le avesse mai dato, così deciso e dolce allo stesso tempo, come a voler far sparire tutto il dolore e la rabbia.
-- Non vuoi ancora la pausa, giusto?
Chiese Harry staccandosi appena e guardandola, lei rise.
-- Scemo.
Disse sulle sue labbra prima di ricominciare a baciarlo.

*spazio autrice*
AGGIORNATO! tono ad essere puntuale ahahaha. un bacione a tutte

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2739218