L'amore è un inganno

di Jenessia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18- Fine ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
-Stasera si esce-sbottò improvvisamente Rossella,la mia compagna di stanza, con tutto il suo entusiasmo.
-Dove si va?-chiedo.
-Mah, un po’ in giro, poi se mai andremo a bere qualcosa.E no, è inutile ogni tuo tentativo di scampare a questa serata tra amici, mia cara Gabriella-disse fermando le mie parole sulla punta della lingua-Ti conosco troppo bene e so che non ti piace andare in discoteche,pub e cose varie, ma questa sera devi fare un’eccezione.Altrimenti resterai sempre su quella scrivania a studiare e non conoscerai mai qualche bel fusto da far innamorare-.
-Ma io non voglio far innamorare nessun fusto-ribatto acida e addentando la mela che ho preso come pranzo alla mensa.
Qualche mese fa sono arrivata all’università di Firenze e nonostante ciò non mi sono ancora ambientata.Ma a questo sta abbondantemente rimediando Rossella che è stata la prima persona che ho incontrato al mio arrivo e l’unica con cui abbia veramente legato.
-Non importa.Tu stasera verrai con la sottoscritta.Ah…quasi dimenticavo indossa qualcosa di veramente carino perché non saremo sole-concluse con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.
 
L’unica cosa che hanno in comune tutte le donne del pianeta?La grande indecisione che le logora nel momento in cui si trovano davanti ad un armadio a scegliere cosa indossare.Ed io  non sono da meno, dal momento che tutti i miei vestiti sono riversati sul letto della mia stanza e non ho ancora trovato qualcosa che mi convinca.Ho sempre dato molta importanza al mio vestiario,che è costantemente in linea con la moda.Ma ogni volta è la stessa storia, non so mai cosa mettere.Come se non bastasse Rossella mi ha raccomandato di scegliere qualcosa di particolare..bene!!Di male in peggio.Mentre sono immersa in questi pensieri, Rossella entra improvvisamente nella stanza con delle buste in mano.-Cos’hai in quelle buste?-chiedo con fare da bambina dolce.
-Ehm…non so, forse un paio di abiti da sera abbinati a delle scarpe F-A-V-O-L-O-S-E!-risponde.Non le permetto nemmeno di finire la frase che già corro verso di lei per stritolarla fra le mie braccia.
-Sei la mia salvezza.Ti voglio un casino di bene-
-Si, lo so che senza di me non ce la faresti mai.Comunque ora ti faccio vedere gli abiti-detto questo tira fuori due abiti stupendi.Un tubino tutto ricoperto di brillantini moolto scollato sulla schiena con un corpetto a cuore.L’altro sempre un tubino, però con delle borchie che partono dal seno e arrivano ai fianchi.Non c’è che dire.Sono a dir poco meravigliosi.Se ti fa piacere, puoi indossare quello tutto ricoperto di brillanti-esordisce improvvisamente Ross.
Alle sue parole strabuzzo gli occhi’’COSA?!?’’-Ross non credo sia giusto, dopotutto gli abiti li hai acquistati tu e per questo devi indossare tu ciò che più ti piace-.
-Ma infatti a me piace l’altro abito-dice sorridendo.
-Ti adoro-
 
 
Tre ore dopo ci troviamo nella macchina di Rossella insieme con Ludovica, un’altra ragazza che frequenta il nostro stesso corso e che io non riesco a sopportare, ma purtroppo è amica di Ross, quindi devo reggerla per forza.Siamo dirette in una pizzeria dove ci aspettano ‘’gli altri’’.Una volta arrivate, mi vengono presentati due ragazzi.Uno si chiama Leonardo e , a quanto pare ,fa il filo alla smorfiosetta, che sarebbe Ludovica;mentre l’altro si chiama Antonio, ed è il ragazzo di cui Rossella mi ha sempre parlato con grande interesse.Fantastico!!Potevano avvisarmi che sarebbe stata un’uscita per coppiette, sarei rimasta al campus a leggere,cosa che io adoro.
-Come al solito Nick si fa desiderare.Sarà per questo che avrà successo con le donne-dice Leonardo maliziosamente.
-No, mi ha chiamato per dirmi che sarebbe venuto più tardi al pub-esordisce la smorfiosa.Così entriamo nella pizzeria e una volta mangiato ci avviamo verso un pub a bere qualcosa.Devo ammettere che mi sto divertendo.Leonardo ed Antonio sono due ragazzi simpaticissimi e nessuno di loro mi ha mai fatto pensare di essere di troppo.
-Andiamo a ballare?-mi chiede Rossella ad un certo punto, mentre sorseggio un po’ del suo drink.
-Non ora Ross,arrivo fra un po’-le rispondo.So di sembrare la ragazza asociale, ma queste tipo di cose non  mi piacciono proprio.Adoro ballare certo, però non in posti come questo, dove i ragazzi fanno a gara per palpeggiare e approfittarne.
Così le coppiette si alzano per andare  a ballare ed io rimango sola al nostro tavolo.Decido di andare a prendere qualcosa al piano bar,ma nell’alzarmi vado a sbattere contro un petto ampio e muscoloso.Ecco ci mancava solo questa.Ma questo proprio davanti a me si doveva andare a mettere?Ora gliene dico quattro.Così alzo il mio sguardo infuriato pronta a scaricare tutta la mia frustrazione su quel malcapitato, ma nel farlo incontro due occhi verdi che mi guardano con divertimento,incorniciati da capelli biondo scuro.-Scusa, non pensavo che ti saresti alzata proprio mentre io arrivavo-mi dice.
Non riesco a rispondere, troppo ammaliata dal movimento di quelle sue labbra carnose che si distendono ancora di più nel notare la mia reazione.Immediatamente abbasso lo sguardo, super imbarazzata.
-Non preoccuparti.Fa’ niente-detto questo faccio per andarmene e superarlo, ma vengo bloccata da un braccio forte che mi circonda e stringe la vita.’’Non ci provare nemmeno’’penso.Mi volto per perforalo con il mio sguardo di fuoco, ma nel farlo mi accorgo troppo tardi che anche lui nel frattempo si è voltato e che quindi le nostre bocche sono vicinissime.
 
 
 
Angolo autrice
Salve a tutti…spero di avervi incuriosito con questo primo capitolo.Ad ogni modo fatemi sapere cosa ne pensate.Qualsiasi cosa mi direte sarà ben accetta.Ciaooo :D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 Antonio mi aveva chiamato per invitarmi ad uscire con lui,Leo ed altre tre ragazze, tra cui Ludovica e Rossella.Ben sapendo che avrei fatto sicuramente da tappabuchi per la terza ragazza che sarebbe rimasta sola,dal momento che le altre due erano impegnate con i miei amici,avevo dato una risposta vaga e solo in seguito, ovvero nel momento in cui mi resi conto di non avere nulla da fare, avevo mandato un messaggio a Ludovica per dirle che li avrei raggiunti al pub. Sono rimasto più che contento della mia decisione.Se fossi rimasto a casa,infatti, non avrei incontrato questo splendore che in questo momento ha le labbra a cuore poco distanti dalle mie.Ah!Come vorrei morderle fino a farle gonfiare!Ma a quanto vedo dai suoi splendidi occhi celesti, non credo che le farebbe piacere e anzi mi ritroverei sicuramente con cinque dita stampate sulla faccia.E infatti. -LEVAMI LE MANI DI DOSSO!- mi dice indignata. Sorrido e volutamente mi allontano lentamente.Meglio fare un passo alla volta con lei.-Scusa non volevo offenderti, ma il fatto è che stavi andando via nel bel mezzo del discorso e non mi sembrava giusto-le rispondo. Lei assottiglia gli occhi a due fessure e dice-Per me il discorso era finito!Come lo è ora, quindi CIAO-così si gira per andarsene, ma si trova Antonio e Leo, accompagnati dalle rispettive ragazze, davanti. -Vedo che avete già fatto conoscenza-dice Antonio, e se parla così, vuol dire che questa era la terza ragazza che io dovevo accompagnare.Se l’avessi saputo PRIMA. -Perché?-chiede Lei ad Antonio-Lo conosci?Se è così dovresti scegliere molto meglio i tuoi amici-dice la moretta sexy.Alle sue parole un altro sorriso accompagna le mie labbra.Sarà dura domare questa pantera, ma si sa, io adoro le sfide! -Ok, ho capito ,non vi siete ancora presentati.Nick mi meraviglio di te-esordisce con un sorrisetto malizioso. -Non è colpa mia, è stata la panterina qui presente ad essere molto presuntuosa nei miei confronti-rispondo per far incavolare ancora di più la ragazza.Infatti non ci vuole molto che la vedo girarsi con gli occhi iniettati di sangue pronta a balzarmi addosso.Quanto mi piace provocarla! -Brutto stupido,palpeggiatore, donnaiolo…..e…e..maniaco!Come ti permetti a darmi della presuntuosa.Ma soprattutto, come ti permetti a chiamarmi PANTERINA.Va’ a chiamare qualcun altro in questo modo.Capito?!?-detto questo si volta, prende la sua poscetta e la sua giacca e si avvia all’uscita. -Gabriella aspetta-la richiama Rossella-Ma cosa le hai detto Nick, non l’ho mai vista così furiosa-mi dice. -Non abbiamo proprio parlato.Solo che la tua amica è molto permalosa- Rossella aggrotta la fronte, probabilmente consapevole del fatto che sia successo qualcosa in più, ma non fa domande ,saluta tutti e insieme a Ludovica va via. Almeno un primo passo l’ho fatto.Ho conosciuto il suo nome:Gabriella.Le si addice completamente. -Non chiedermi mai più di accompagnarti quando c’è quell’individuo-dico a Rossella.-E’ un presuntuoso schifoso-. -Quanto la fai lunga-mi risponde Ludovica. ‘’Sta’ zitta,brutta serpe o ti taglio la lingua’’ vorrei risponderle, ma non posso, dopotutto è amica di Rossella, quindi devo stare calma.Così per rimangiarmi le parole faccio due respiri profondi e la smorfiosetta se la cava con un’occhiata inceneritrice. Per tutto il tragitto fino a casa rimaniamo in silenzio e per questo ringrazio mentalmente Ross.Sa che non mi piacerebbe parlare davanti a Ludovica.Una volta accompagnata quest’ultima e arrivate nella nostra stanza , mi guarda e tacitamente mi chiede di spiegarle tutto.-Se credevate che io e quel ragazzo potessimo passare la serata insieme, vi sbagliavate di grosso-le dico-Mi ha fatto sentire una completa stupida!-. -Si può sapere di preciso cosa è successo?-mi chiede Ross.Così comincio a raccontarle tutto, risparmiandole la descrizione delle emozioni che provavo ad essere fra le sue braccia e ad avere la sua bocca e i suoi occhi ammaliatori vicinissimi al mio viso.E’ la prima volta che provo un senso di attrazione così forte con qualcuno, devo ammetterlo,ma dopo quello che mi ha detto e soprattutto dopo aver visto la sua sfacciataggine, lo odio, altro che attrazione.Dopo il mio racconto Ross mi guarda con divertimento. -A quanto pare se state insieme mandate scintille-dice ridendo-Sono sicura che un giorno vi vedrò l’uno più pazzo dell’altra-. -Ma come ti vengono in mente certe cose.Io non lo sopporto.E’ uno sfacciato senza educazione.Non voglio più vederlo-. -Si certo.Staremo a vedere-. Angolo autrice Eccomi con un nuovo capitolo.Ho aggiornato il più presto possibile come promesso.  So che sarà stato un capitolo un po’ monotono, però mi farò perdonare la prossima volta. Ciaooo e recensite ;D

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3 4 anni dopo… -Evviva!!!-dissi non appena uscì dall’aula nella quale io e Rossella avevamo dato l’ultimo esame-Non posso crederci Ross,abbiamo finito l’università.Non pensavo sarebbe mai stato possibile-. -Si,nemmeno io.Ora ci manca solo la discussione della tesi,ma la rimandiamo a dopo l’estate,ora due mesi di completo relax-. -Oh!!Assolutamente si-le risposi. -Senti Gabry,a proposito delle vacanze,so che avevi intenzione di ritornare dalla tua famiglia, però io,Antonio e la nostra combriccola di amici andremo a passare tre settimane nella villa di un nostro vecchio conoscente a Viareggio e avrei pensato di invitarti.Ti prego vieni anche tu,fallo per me,daii.Vedrai che ti divertirai un mondo-. -Sarebbe una bella idea Ross, però non ne sono sicura,dopotutto la mia famiglia mi sta già aspettando-. -La raggiungerai dopo il nostro ritorno.Su non farti pregare ancora-continuò,facendomi quel suo sguardo da gattina coccolosa.Risi. -Sai cosa ti dico:mi hai convinta.Vengo con voi-.dissi e dopo nemmeno un battito di ciglia me la ritrovai addosso nell’intento di stritolarmi fra le sue braccia. E fu così che mi ritrovai sulla macchina di Antonio,che era ormai il fidanzato di Rossella,in viaggio verso Viareggio.Ero molto eccitata all’idea di alloggiare in una villa,proprio perché non mi era mai capitata una cosa del genere;cioè avere piscina e stanze a non finire in un'unica casa era una cosa alquanto lontana dai miei standard.Chissà chi era questo loro amico.Mah si scoprirà vivendo. -Vedrai Gabry che ti divertirai un mondo.La villa affaccia sul mare e c’è anche una piscina enorme,insomma avremo l’imbarazzo della scelta-mi disse Ross,tutta contenta anche lei,però c’era qualcosa di strano,era come se volesse dirmi qualcosa ,ma poi non lo faceva per chissà quale motivo.Mm…appena arriveremo indagherò sulla cosa.Dio non volesse che fosse successo qualcosa di brutto fra lei e Antonio,ma non credevo dal momento che continuavano a scambiarsi occhiate da super innamorati.No, c’era qualcosa di più grosso sotto. -Siamo arrivati-la voce di Antonio interruppe il corso dei miei pensieri,ma non feci in tempo a pensarci ,poiché non appena l’auto oltrepassò il cancello mi ritrovai davanti una villa enorme e soprattutto stupenda.Aveva tre piani ed era tutta ricoperta in mattoncini.Dal mare arrivava quell’odore di salsedine che ti pizzicava la pelle.WOW!! Scendemmo tutti e tre dall’auto e notammo che ci stava raggiungendo un uomo sulla cinquantina…probabilmente era una specie di maggiordomo.Che lusso! -Oh finalmente siete arrivati anche voi-sbottò una voce a me familiare ,che apparteneva a Ludovica.Qualche anno fa mi era davvero antipatica,invece ora eravamo inseparabili.Guai a chi trattava male me,Rossella o Ludo,avrebbe passato le pene dell’inferno.Non a caso Leonardo,l’attuale fidanzato di Ludo,ci chiamava “il trio delle streghe”. -Ludooo-gridai e la strinsi fra le braccia.Lei ricambiò il mio abbraccio e ci chiese come era andato il viaggio. -Tutto bene-rispose Antonio-Anche se queste due sono delle vere rompiscatole-continuò sorridendo-Volevano che mi fermassi ad ogni autogrill.Se avessi saputo avrei comprato un bagno mobile!-. Tutti scoppiammo a ridere,ma poi notai che Ross e Ludo si guardarono in uno strano modo,preoccupate e che poi entrambe guardarono me.Ora basta!Mi avrebbero spiegato cosa stava succedendo. -Ross,Ludo dovrei parlarvi.Potreste venire un attimo con me?-ma non aspettai nemmeno una loro risposta,che già le stavo trascinando verso un luogo più appartato.All’improvviso vidi spuntare dal portone una bionda con un mini vestito attillatissimo che confrotato al mio pantaloncino e alla mia maglia legata in vita,ero una nullità.Ma ciò che mi fece davvero morire,fu vedere uscire dallo stesso portone Nick Terenzi,il famoso ragazzo della discoteca di 4 anni fa. -Gabry-cominciò Rossella-l’amico di cui ti parlavo e che ci avrebbe ospitato nella sua villa è proprio Nick-. Angolo Autrice Allora…eccomi di nuovo qui dopo una lunghissima assenza ù.ù dovete scusarmi però ho avuto un po’ da fare con la scuola.Ad ogni modo, tornando alla nostra storia,tralasciando il fatto che codesto capitolo mi fa un po’ schifo, vorrei spendere alcune parolesarete sull’improvviso salto di tempo, però è stato necessario alla storia.Continuando a leggere capirete il perché J Vorrei ringraziare tutti coloro che mi seguono,in particolare coloro che hanno messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate.E grazie anche a Rossangel per aver recensito. Ciaooo…alla prossima.Oh,mi raccomando recensite e fatemi sapere ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


l'amore è un inganno -Benvenuti-dice con la sua voce suadente e circondando la vita della biondina.Già mi sta antipatica.Ehm...volevo dire....cioè,perché non dovrei sopportarla.Dopotutto io e il milionario-prepotente-so-tutto-io-Nick non abbiamo mai avuto e mai avremo una relazione.Che motivo avrei di essere gelososa.Che motivo avrei di essere arrabbiata con le mie amiche,perché non mi hanno avvertita del fatto che sarei dovuta stare per due settimane nella SUA casa e per di più in SUA presenza.No,è tutto a posto.Nulla di così gravemente snervante.
-Prego,entrate-ci esorta voltandosi e tenendo sempre stratta a sé quella bion.....ehm ragazza, e ci conduce all'interno della casa in un enorme salotto.Dire che la casa è stupenda sarebbe un eufemismo!! Subito dopo aver varcato il portone d'ingresso,ci sono due rampe di scale una opposta all'altra che affiancano l'entrata e un lampadario di cristallo domina tutta la stanza.Subito a destra c'è il salotto dove ci siamo accomodati.
-Giovanni porterà le valigie nelle vostre stanze.Nel frattempo ho fatto preparare uno spuntino-.
-Tu sì che hai intuito-dice Leonardo lasciando una pacca sulla spalla di Nick-Sto morendo di fame-.continua.
-Tu hai sempre fame-aggiunge Ludo e tutti scoppiamo a ridere.
Proprio in quel frangente i miei occhi incontrano quelli verdi di lui.Un brivido che non so spiegare corre su tutta la mia schiena e mi attraversa tutta.Nonostante tali debolezze intaeriori, non distolgo lo sguardo.Cosa crede?Non sono una stupida marionetta che si lascerà manipolare da lui!!
Ma nemmeno lui lo è;infatt restiamo per minuti,ore a guardarci ,ma la "fidanzatina"accortasi probabilmente della cosa, interrompe il nostro contatto visivo,parandosi davanti ame.
-Tu dovresti essere Gabrièl.Ho sentito molto parlare di te-mi dice.Ma ,non so per quale ragione ,sentivo che quella frase fosse una sorta di insulto.Così mi alzo dal divano su cui mi ero accomodata e le rispondo-Mi fa piacere,perché non pensavo di essere così famosa.Purtroppo però non posso dire lo stesso di te,dal momento che non conosco nemmeno il tuo nome-concludo con un sorriso beffardo stampato in faccia."Beccati questo brutta stronza".
-Errore mio-interviene Mr Terenzi(questo è il cognome di Nick che una volta sentì dire da Ross,mentre tentava di farmi cambiare idea su di lui)-avevo di menticato che tu non conosci ancora Natasha-.-la mia fidanzata-aggiunge.



Dopo quell'incontro/scontro tutti siamo andati nelle proprio camere.Ognuno ha una stanza personale ed io mi trovo in una camera davvero stupenda,con una terrazza vista mare.Wow,nemmeno un albergo a cinque stelle avrebbe il lusso di questa casa.Bussano alla mia porta e poco dopo spunatno le teste di Ross e Ludo.
-Possiamo entrare?-chiede Ludo
-E me lo chiedete?-rispondo con un sorriso.
-No,sai com'è,non volevamo che ci uccidessi con lo stesso sguardo che hai usato contro Natasha-dice Ross ridendo.
Caccio la lingua e vado a sedermi sul letto-E'  una gallina stupida e senza cervello-mi difendo.
-Senti El(*),capisco che tu sia arrabbiata e sono anche d'accordo sul fatto che quella è una stupida e smorfiosa ragazza,però ciò che non comprendo è perché sei stat così scontrosa.Cosa ti ha fatto di così grave?-continua Ludo.
-L'hai subito aggredita.Si vedeva lontano un miglio la tua furia omicida-aggiunge Ross.
-Mi chiedete perché mi sono comportata così?Prima di tutto ha cominciato lei,io le ho soltanto dato pan per focaccio e secondo sapete che non me ne faccio passare nessuna sotto il naso-.
-Va bene,capito.Argomento chiuso.Quando cominci a parlare così....-.
-Comunque-dice Ludo-siamo salite anche per dirti che stasera i ragazzi hanno organizzato un  barbercue in giardino e quale miglior pretesto per andare a fare shopping?-.
-Su su.Non rimarrai a poltrire su questo letto.Forza alzati-.
-Vipere-sorrido e vado a cambiarmi.




Verso le 6 torniamo alla villa e cominciamo a prepararci.Per l'occasione,ho comprato una stretta gonna marinata che arriva ad abbracciare tutti i fianchiun'abbinata fascia bianca a body e il tutto è accompagnato da un pauo di eleganti sandali blu scuro,della stessa tonalità delle strisce della gonna.
I capelli mi cadono in morbide onde sulle spalle e con un velo di ombretto, completo l'opera."Bene,sono pronta",ma le mie gambe non ne vogliono sapere di muoversi.Il mio stomaco è in subbuglio e la testa mi gira."Su Gabrièl, è tutto a posto.Non ti mangeranno mica!"E così con questa certezza esco dalla mia stanza ,scendo le scale e mi avvio verso il giardino da cui sento arrivare musoca e risate."Mmh......hanno saputo organizzare i ragazzi a quanto pare".Un attimo prima di attraversare la porta faccio un profondo respiro che mi dà il coraggio di andare nella tana del lupo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
CAPITOLO 5

La serata passava tranquilla. Io e Nick non ci eravamo più rivolti la parola da quel pomeriggio anche se lui mi sembrava nervoso come se avesse un tarlo che gli rodeva la mente.Ad ogni modo io non ne volevo sapere niente, così lo ignorai per la maggior parte del tempo.Poco dopo ci eravamo alzati da tavola ed io decisi di andare a fare una passeggiata nell'immenso giardino della villa per schiarirmi un po' le idee. Stavo camminando su un vialetto costeggiato da cespugli di rose rosse, quando notai un gazebo di ferro battuto bianco tutto ricoperto da fiori colorati.Era stupendo!Mi avviciani e mi sedetti su una delle sedie dello stesso materiale che c'erano sotto insieme ad un tavolo.Il fruscio delle onde mi cullava ed io lemtamente cominciai a rilassarmi,liberando la mente da tutti i pensieri,ma quella pace fu interrotta da un rumore alle mie spalle. Immediatamente mi alzai e mi voltai,finchè non individuai Nick appoggiato alla corteccia di un albero con una sigaretta fra le dita. Non sapevo cosa fare, se andarmene o retare lì. Ma come sempre vinse il mio orgoglio, così rimasi li come una stupida ad aspettare qualche sua frase fastidiosa.
-Vedo che anche tu ami questo posto-invece disse con tranquillità ed io ne rimasi talmente stupita che inizialmente non risposi.
-Sì , è davvero un posto bellissimo.Per la verità hai una casa bellissima- gli risposi.
Sorrise e staccandosi dal suo appoggio si avvicinò lentamente a me. Che intenzioni aveva?!Sentivo la forte sensazione di fuggire via. Non volevo che lui mi condizionasse la vita in questo modo , perché,nonostante tutto, io sentivo una forte attrazione nei suoi confronti e...ma lui semplicemente si affacciò oltre la mia spalla per spegnere la sigaretta. Sospirai per la contentezza o per la tristezza , non lo sapevo nemmeno io. Ma poco dopo si pose nuovamente davanti a me con quel suo solito sorriso mozzafiato. Aggrottai la fronte. Perché si comportava così?!?
-Cosa c'è?Questa sera sei di poche parole?-mi chiese afferrando una ciocca dei miei capelli e passandosela fra le dita. Non potevo continuare a lasciarlo fare,dopotutto lui aveva una fidanzata. Misi immediatamente più distanza fra noi e dissi:
-Non è che sono di poche parole, ma non riesco proprio a capire questo tuo comportamento da ammaliatore-.
-Da ammaliatore?- rise di gusto ed io avrei voluto sprofondare-Non sto assolutamente assumendo un comportamento da ammaliatre come di ci tu. E' solo che tu mi sei molto simpatica e riesci a farmi dimenticare i pensieri fastidiosi che mi frullano per la testa-esordì.
GLI ERO SIMAPTICA!!!MIO DIO CHE SFRONTATO!!La rabbia mi salì a mille così ,puntandogli un dito contro il petto, cominciai ad inveire contro di lui-Tu sei solo un approfittatore di ragazze come me.Me ne sono accorta sin dalla sera in cui ci siamo conosciuti; infatti non ti ho mai sopportato...- non finì la frase perché lui afferrò delicatamente il mio polso e mi diede un lieve bacio sul palmo. Dire che ero pietrificata era poco. Fermai il miei occhi neli suoi. Erano così chiari e così vicini che vi notai delle pagliuzze d'oro. Sapevo che era tutto sbagliato , a partire dalla nostra vicinanza, ma non riuscivo proprio a muovermi, anzi l'attrazione che provavo per lui mi spinse come Icaro verso il sole.
-Bene bene. Vi state divertendo?- disse una voce che avevo imparato a conoscere da poco: quella di Natasha. Mi allontanai immediatamente da Nick e voltandomi a guardarla mi accorsi della sua furia omicida



Angolo dell'autrice
Come promesso ecco il nuovo capitolo(anche se cortissimo e mi scuso anche per questo) però vi prometto che in settimana già ci sarà il prossimo, per recupare almeno un po' il tempo che ho fatto passare. Ad ogni modo prossimamente aggiornerò ogni domenica :) Grazie di cuore davvero a tutti perché continuate a seguirmi. A presto.

P.S. Vi invito a seguire anche un'altra storia che sto scrivendo con Farfallina dolce.Si chiama "Il lato oscuro del lupo"  ed è bellissima anche quella. Mi raccomando aspetto vostre recensioni si su questa storia che sull'altra. Dateci un vostro parere. Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6 .
Capitolo 6
Non ero riuscito a starle lontano. Non appeno l'avevo vista così bella sotto quel gazebp, avevo ceduto alla tentazione e l'avevo avvicinata.
Era leggermete cambiata fisicamente, ma caratterialmente era rimasta quella ragazza che, non appena la pungolavi, diventava un fiume in piena. E purtroppo sapevo anche di sbagliare, perché nella mia vita c'era Natasha, oltre ogni probema con lei. E non potevo comportarmi in quel modo, non era nel mio carattere. Ma Gabriella era...era..semplicemente lei. Sin dalla prima volta che l'avevo vista non avevo saputo resistere al suo fascino e, nonostante il tempo passato, la sensazione rimaneva la stessa.
Ed era per quel motivo che in quel momento mi ritrovavo con una Natasha super infuriata e una Gabriella duper mortificta; infatti avevo letto l'esitazione e soprattutto il senso di colpa nei suoi occhi. E questo provava la sua ingenuita e assenza di malizia, cose completamente presenti, invece, in Natasha che era rimasta con me per circa un anno solo per la vita agiata che poteva condurre ed io solo da poco mi ero accorto della sua vera personalità. E ,tuttavia, non potevo abbandonarla. In qualche modo mi sentivo vincolato.
-Tu-comincuò Natasha rivolgendosi a Gabriella-Sei solo una rovina coppie. Cos'è?Lui ti ha già confidato i problemi che ci sono tra noi e subito hai pensato di approfittarne?Sei solo una...-.
-Non ti permetto di insulatrmi oltre-ribatté Gabriella, stranamente calma.
-Cert, capisco la tua rabbia ed è anche giusta. Ho sbagliato, anzi abbiamo sbagliato, ma ti assicuro che non accadrà mai più qualcosa del genere. E comunque non so proprio niente dei vostri problemi, ma dato che ci sono vi lascio solo a discuterne-. concluse avviandosi.
Non poteva andarsene così!Stavo per fermarla,ma Natasha immediatamente mi prese per una mano tirandomi verso di lei. Quel gesto mi fece infuriaree la mia rabbia aumentò alle sue parole.
-Non pensare nemmeno di seguirla-disse acida.
-Tu non sei nessuno per ordinarmi qualcosa!-le risposi aon altrettanta durezza..
Subito dopo lessi smarrimento e paura nei suoi occhi, tanto che disse.
-Scusa-.Ecco, l'aveva ridetto. Era ormai molto tempo che continuavo a perdonarla. E ciò, non perché volevo che il nostro rapporto continuasse, ma perché sapevo che se io l'avessi lasciata, lei si sarebbe autodistrutta, come già aveva minacciato di fare ed io non ero così crudele da lasciar morire una persona a causa mia. Però non si poteva nemmeno andare avanti così. L'amore non è questo. La vita di coppia non è questa!





Chiusi lentamente la porta della mia stanza. Ero combattuta con me stessa. Cosa stavo per fare?Ero una stupida. La rabbia di Natasha era più che giustificata, mi stavo comportando da completa sgualdrina!
Mi spogliai ed indossai un  pantaloncino con una maglia comoda per dormire.Mi stesi sul letto e mi addormentai facilmente, anche se il mio sonno fu "disturbato" da magnetici occhi verdi.
Non a caso la mattina dopo mi svegliai un po' scossa. Indossai il mio costume nero a balze,dato cge le ragazze avevano deciso di scendere in spiaggia quella mattina, e ricoprì il tutto con una gonna di jeans ed una canotta. Scesi giù a fare colazione. Ma a dire il vero, il mio stomaco non ne voleva sapere di ricevere cibo. Temevo di incontrarlo, non avrei saputo cosa dirgli.
In ogni caso entrai nella sala da pranzo, che per altro sembrava una stanza di qualche lussuoso castello alla Jane Austin, per il suo arredamente elegante e raffinato.
Al tavolo c'erano Ross e Ludo.
-Buongiorno-dissi.
Loro ricambiarono il mio saluto ed io aspettai in trepidante attesa qualche accenno alla sera precedente. Ma nulla. Che strano!
-I ragazzi sono già in spiaggia?-chiesi, sperando che  mi dicessero se ci fosse anche lui, almeno mi sarei preparata psicologicamente ad incontrarlo.
-Sì, fra poco li raggiungeremo-rispose Ludo semplicmente, vanificando le mie speranze di sapere qualcosa su di lui.-Sai, stanno organizzando una gita in barca- aggiunse tutta entusiasta. Sorrisi. Ludovica aveva un carattere così solare e simpatico che io la adoravo. E dalla loro spensieratezza capì che non sapevano nulla sull'episodio della sera precedente, altrimenti mi avrebbero sommersa di domande.
Dopo aver fatto colazione, ci avviammo verso la spiaggia privata di LUI e l'allegria di poco prima scomparve, subito sostituita dall'ansia.
Sicuramente erano entrambi lì. Ma quando arrivai non li vidi."Secondo me sono in qualche luogo appartato a coccolarsi dopo la litigata di ieri sera" pensai cinicamente. E a me non me ne poteva fregar di meno!! Così scacciai  entrambi dai miei pensieri  ed entrai in acqua insieme alle ragazze, mentre Antonio e Leo ultimavano i preparativi dell'enorme barca a vela. Strano che il proprio il proprietario non csi facesse vedere...Detto fatto! Non appena finì di formulare quel pensiero, intravidi Nick venirci in contro. Era da solo...C'era qualcosa che non andava.
-Pronti per partire?l-lo sentì dire, ma poi la mia attenzione si concentrò maggiormente sul suo fisico statuario. Dovevo ammetterlo: era troppo SEXY! Anche se ciò non giustificava il suo egocentricismo e la sua aria da Playboy-signore -del-mondo. Dio mio! Era fidanzato e ci provava con me e palesemente pure. Feci un profondo respiro èer calmarmi ed uscì dall'acqua per salire in barca. Una mano si allungò verso di me e ancor prima di alzare lo sguardo ,già sapevo a chi appartenesse. I nostri occhi si incontrarono ed era come se la sra prima non fossimo mai stati interrotti, come se ci trovassimo ancora sotto quel gazebo magnifico, attratti l'uno verso l'altra come due calamite.
Tuttavia il pensiero di Natasha rovinò tutto ed io, anche,o meglio,soprattutto per orgoglio, decisi di ignorare quella mano tesa e fare da sola. Lo sentì sospirare, come se sapesse di avere un duro lavoro da fare con me.
La barca partì lentamente, finché non vidi la spiaggia lontano da noi, come la distanza che doveva esserci,almeno lentamente, fra me e Nick.




Angolo Autrice
Eccovi come promesso un nuovo capitolo. Il prossimo arriverà entro domenica e, come vi ho già detto, da oggi in poi aggiornerò solo in quel giorno. Quello di oggi è stao per così dire un capitolo bonus per il tempo che vi ho fatto aspettare. Comunque spero che vi sia piaciuto questo capitolo e ringrazio tutti coloro che mi seguono.
Inoltre vi ricordo di andare a fare un salto anche alla storia "Il lato oscuro del lupo" scritta da Frafallindolce,Mlella24 e me. Mi raccomando recensite, sempre se vi fa piacere,questa storia e l'altra. Grazie di cuore alla prossima ;)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7                                                                                                                                            Capitolo 7


La barca si fermò lentamente e noi scendemmo su una spiaggia. Era un posto particolare con una concavità nella roccia ed una maestosa cascata. -Bellissimo non è vero?- disse Nick scendendo dalla barca. Noi lo seguimmo a ruota - Si è davvero stupendo- disse  Rossella appoggiando il capo sul petto di Antonio che le aveva circondato la vita. -Venite, qui vicino c'è un cottage. Possiamo cucinare qualcosa l' e poi mangiare sulla spiaggia. Magari questa sera possiamo anche accendere un falò- propose Nick. Tutti accettammo entusiasti la proposta e ci avviammo al cottage. Un oretta dopo uscì fuori dalla casetta per prendere un pò d'aria dopo i vapori della cucina. Mi avvicinai al piccolo laghetto sotto la cascata ed infilando le mani nelle tasche, chiusi gli occhi e sospirai. Poco dopo li riaprì e vidi Nick arrivare dalla riva del mare. Dovevo parlargli! Nonostante la massa di ansia che mi attanagliava lo stomaco, bisognava chiarire le cose tra me e lui.
Quindi, con le gambe di gelatina gli andai incontro. Lui mi fissò inizialmente confuso, ma poi sorrise. -Cìè qualcosa che vuoi dirmi?- mi chiese. Come faceva a capirmi così facilmente?! Mi schiarì la voce. - Bè..per quanto r-riguarda ieri sera..io...volevo..-
- Non preoccuparti. Come se non fosse successo nulla- disse e, sorpassandomi se ne andò nel cottage. - Come se non fosse successo nulla? Ma cosa!?? Strinsi le mani a pugno e stizzita tornai anche io dentro. Preparammo il tavolo sotto ad una tettoia. Mangiammo ed io, come la sera prima, evitai persino il suo sguardo. Purtoppo però all'orizonte potevano vedersi dei nuvoloni neri, segno di un imminente tempesta. Così portammo tutto dentro per sistemare e tornare alla villa. Ross, Antonio e Nick cominciarono a portare alcune cose via, mentre io e gli altri finimmo di sistemare. Il mare cominciava ad agitarsi, quindi dovevamo muoversi. Poco più tardi arrivò nuovamente Nick. Io e Ludo stavamo terminando di lavare le ultime stoviglie; infatti non sembrava ma, avevamo preparato un bel pò di roba. - Ragazzi dobbiamo sbrigarci, il temporale sta peggiorando sempre di più- esordì Nick con la fronte aggrottata. affacciato alla finestra. Così mettemmo tutto in ordine e ce ne andammo. Appena tornati alla villa ci rifuggiammo il casa ed io decisi di chiamare i miei genitori. Ma non appena infilai la mano in tasca, mi ragelai. Il mio telefono non c'era. Il cuore accellerò la sua corsa, e subito tastai l'altra tasca, ma niente. Così cominciai a chiedere alle mie amiche, ma anche loro non lo avevano visto. Poi come un fleshback vidi me stessa che lo appoggiavo sul tavolo del cottage. No, non poteva essere! Se i miei avessero chiamato ed io non evessi risposto, si sarebbero preoccupati, poichè avevo detto loro della gita in barca. Dovevo andare a riprenderlo. Ma non potevo con quel tempo. Così li chiamai con il telefono di Rossella. Tuttavia per tutta la durata del pomeriggio fui inquieta poichè cominciava a sorgere il dubbio di non averlo lasciato lì. Dio che frustazione! - Oh...ora basta! Vado a riprendere questo stramaleddetto telefono. - E tutto il pomeriggio che cammini avanti e dietro. Mi hai fatto venire il mal di testa!- sbottò improvvisamente Nick. -Certo, parli così perchè nono ti trovi tu nella mia stessa situazione!- gli risposi, acida, ma lui mi ignorò alzandosi e avviandosi alla porta. - Non crederai davvero di andare lì?- gli chiesi sbigottita. - Si, ormai il peggio del temporale è passato. Posso riprendere la barca- mi rispose ancora voltandomi le spalle. - Se è così allora ti accompagno- continuai io - Sai com'è non voglio averti sulla coscienza nel caso ti succedesse qualcosa- conclusi.


Arrivammo ed io recupaerai il mio cellulare, ma non appena uscimmo di nuovo fuori, una pioggerellina aveva ricominciato a cadere e il cielo era tornato a scurirsi.
-Non credo sia una buona idea andare via ora-disse Nick in risposta ai miei pensieri-Credo proprio che ci sarà un'altra bella tempesta-concluse.
Inizialmete quella notizia non mi diede problemi, ma poi, accorgendosi di dover passare chissà quanto tempo da sola con lui, con una tempesta che imperversava fuori, il mio cuore ricominciò a battere fortissimo.
Che male avevo mai fatto per meritarmi tutto questo?



Come avevo predetto, la tempesta si scatenò di nuovo , mentre io e Gabriella eravamo nel cottage a cercare di far qualunque cosa pur di non stare vicino all'altro. O meglio, era lei che cercava di farlo, perché io mi sentivo a mio agio. Risi e lei se ne accorse, quindi si girò a guardarmi confusa.
-Perché ridi?-mi hiese-Ho per caso fatto qualcosa di divertente?-continuò incrociando le braccia.
-Sì, tutto quello che stai facendo pur di evitarmi mi fa ridere. Che cìè?Hai paura di stare sola con me?-la stuzzicai, ben sapendo che lei avrebbe subito cacciato le unghie.
Infatti la vidi stringere gli occhi a due fessure.
-Borioso di un architetto che non sei altro. Sei talmente abituato a vedere le donne cadere ai tuoi piedi, che ora i dà fastidio che io non lo faccia-sbottò.
Ecco che partiva il treno in corsa. Ed io decisi di continure.
-Ieri sera non eri di quest'avviso,però-dissi.
-Perche ti comporti in questo modo?Tu hai una fidanzata-sbottò improvvisamente-
Io persi tutta l'allegria di poco prima.
-No, non più-risposi voltandole le spalle.





Angolo Autrice
Scusate il giorno di ritardo, ma tra scuola e palestra non ho avuto il tempo di aggiornare nemmeno ieri. Comunque spero vi sia piaciuto(anche se a me no!)Ci "leggiamo"domenica prossima.Ciaoo :D

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
CAPITOLO 8
Cosa?!? Cosa voleva dire con quelle parole?
-Come'-dunque gli chiesi-Cosa vuol dire"non più?-continuai.
Lui sospirò e subito dopo si sedette su una poltrona davanti al camino spento.
-Dopo che ieri sei andata via, io e Natasha abbiamo litigato furiosamente. Più delle altre volte. Ma d'altronde non ce la facevp più, non sono riuscito a sopportare oltre quel peso. Io stavo con lei, ma per me era una tortura. Io non l'amavo più! Se veramente l'ho mai veramente amta. Ma al contempo non potevo abbandonarla, percheé sapevo che, se l'avessi fatto, lei si sarebbe fatta del male. Maledizione a uqel suo schifoso vizio!-lìultima frase la grisò quasi e subito dopo stava passandosi le mani fra i capelli. Io mi avvicinai e mi sedetti di fronte a lui , per terra. Lui mi guardò e mi spiegò.
-L'alccol. Il suo stramaledetto vizio è la dipendenza dal'alcool. Ho cercato di aiutarla, di convincerla ad andare in una clinica, ma niente. Non ne voleva sapere; diceva che la sua non era una cosa così grave e che lei era in grado di controllarsi. Piuttosto ero io a frami troppe strane idee, ma ogniqualvolta avevamo una discussione e lei capiva di stare per perdermi, la ritrovavo tutta ubriaca a pregarmi di non lasciarla. Ma ieri sera è stat lei ad andare via e ora, anche se so che è sbagliato e per questo provo ribrezzo per me stesso, mi sento come libero, leggero-concluse.
Ci guardammo per un po', vittime di quell'attrazione che ci catturava sempre quando eravamo vicini. Poi però distolsi lo sguardo imbarazzata.
 Lo sentì ridacchiare e ne fui felice, perché capì che il Nick simpatico e rompiscatole era tornato.
-Sai, qattro anni fa incontrai una ragazza in un pub. Era la più bella che avessi mai visto, ma allo stesso tempo era anche la più aggressiva. Non cedeva alle mie lisinghe proprio per questo mi intrigò tantissimo. Tuttavia allora ero un semplice ragazzo di 23 anni, da poco uscito da un college americano e non prendevo tutto sul serio. E non a caso quando fui richiamato a New York e poco dopo vi incontrai Natasha, on pensai più a lei, non pensai più a un modo per farla mia. E solo ora mi accorgo del grosso sbaglio che feci..-.
Io non riuscì ad ascoltare altro. Da una parte mi sentivo entusiasta, lusingata dalle sue parole, ma dall'altra c'era ancora la presenza del fantasma di Natsha che mi tormenava. Dopotutto lei era andata via solo la sera prima ed io non avrei mai preso in seria considerazione un ragazzo che, lasciata da poco la fidanzata, subito ci riprovava con un'altra. E soprattutto, a partela sfiducia, non sarei mai stata un rimpiazzo on un semplice passatempo per nessuno. Lo ammettevo, non avevo molta esperienza con i ragazzi, ma non ero nemmeno stupida!
Così mi alzai e dissi.
-Senti Nick, non credere che ora con queste belle parole riuscirai a conquistarmi. Non sono un rimpiazzo per nessuno!-.
Lui mi guardò alzandosi a sua volta. Era così alto!
-Mi dispiace che tu creda che io voglia soltanto divertirmi un po' conte e poi lasciarti. Ti giuro che non sono quel tipo di ragazzo-mi rispose.
-E chi me lo assicura' E comunque non è solo questo, ma anche il fatto che solo ieri Natasha è andata via e tu già sei a caccia. Che impressione credi di dare? Mi dispiace Nick, ma non sono quel tipo di ragazza-detto questo mi voltai e nadai in bagno. Ma in realtà non ne avevo proprio bisogno, più che latro era una scusa per allontanarmi da lui.



Mi svegliai di soprassalto. Eravamo ancora nel cottage e la notte era ormai inoltrata. Entrambi ci eravamo addormentai dopo che io ero uscita dal bagno: lui sulla poltrona io sul divano. Era seguito un silenzio imbarazzante , almeno per me. Comunque in quel momento sentivo una gran sete e così mi alzai e andai in cucina. Ero davanti al lavabo, quando sentì due braccia forti che mi circondarono la vita. Sussulati e non so se per lo spavento o per la sorpresa di ricevere quel gesto.
Avrei tanto voluto lasciarmi andare e abbandonare la testa sul suo petto. Ma la mia morale mi costrinse ad allontanarmi piùlontanamente possibile e poggiai le mani sul suo solio petto per discostarlo da me. E fu un grossissimo errore, poiché, al tatto con quel suo magnifico corpo, una forte scossa mi attrvaersò tutta. Oh mio Dio! Tolsi immediatamente le mani come se mi fossi scottata e abbassai lo sguardo per l'mbarazzo. Tanto già sapevo che lui aveva quel suo solito sorriso provocatorio sulla faccia. Quanto era insopportabile! L'unica cosa che mi rimase da re era divincolarmi e così feci.
-Lasciami subito!-dissi acida. Ma lui inizialmente non si mosse , ma subito dopo mi spinse più vivina a lui e al contempo avvicinò il suo volto al mio. Ca pendo le sue intenzioni voltai il viso.
-Nick smettila-continuai e mi mossi ancora più forte. E infatti un mio pugno andò proprio nel suo stomaco. Lui si piegò in due cominciando a lamentarsi, però staccandosi finalmente da me.
-Oh mio Dio. Scusami Nick, non l'ho fatto di proposito. Mi dispiace.cominciai veramente contrita, poggiando una mano sul mio ginocchio e l'altra sulla sua spalla, ma lui continuava a tenersi le mani sull'addome.
-Mi hai fatto davvero male. Povero il mio stomaco!- disse premendosi però le mani sulla destra, dove c'era invece un altro organo. Allora capì. Che furbetto che era, mi stupiva sempre di pù.
-Ah ma davvero?-dissi sorridendo e, poggiando un dito sulle mie labbra, assunsi un'aria pensosa-Chissà perché credo che lì ci sia invece la milza-detto questo cominciai ad alzarmi, ma lui si levò improvvisamente e poggiò le sue calde e carnose labbra sulle mie. Una sua mano andò a premere sulla mia schiena, l'altra si poggiò sulla mia guancia. Fu una sensazione stupenda. Io rimasi pietrificata e stordita. Era stata una cosa così improvvisa che non avevo nemmeno avuto il tempo di tirare un sospiro. La sua lingua cominciò ad accarezzarmi le labbra, chiedendomi di entrare. E fu così che persi, anche se solo per un attimo, il completo controllo del mio corpo e lasciai che la sua lingua sfiorasse delicatamente la mia. Provai una sensazione indescrivibilmente meravigliosa e infatti strinsi ancora di più i miei occhi già chiusi.
Ma quel tocco , tuttavia, mi svegliò anche; infatti mi allontanai immediatamente e un sonoro ceffono volòsulla sua guancia. Forse questa volta gli avevo davvero fatta male, ma non cu badai così tanto, presa com'ero da mille sensazioni; felicità,confusione,rabbia, indecisone. E proprio per non darlo a vedere mi girai e andai a stendermi sul divano dove poco prima mi ero addormentata. Voltai le saplle alla poltrona e mi tirai la coperta sulle saplle. Aspettai con trepidazione il rumore dei suoi passi che si avvicinavano, ma invano. Così poco sopo lasciai che il sonno mi sopraffacesse,

Eravamo appena tornati alla villa. Per tutto il tragitto non ci eravamo scambiati una parola. Provavo un  imbarazzo, misto a tristezza, indescrivibile. Ross e Ludo arrivarono come due razzi e ci sommersero di domande, chiedendoci come stavamo e dicendoci quanto erano stati preoccupati. Tutto finché il cellulare di Nick non squillò. Non sapevo perché, ma sentivo che quella telefonata non portava buone notizie; infatti poco dopo vidi Nick impallidire e, chiudendo la comunicazione, disse.
-Scusate, ma purtroppo devo lasciarvi. Natsha è in ospedale-così si avviò come un fulmine verso le scale e saprì alla nostra vista.



Angolo autrice
Salve a tutti. Spero che quest'altro capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio davvero tanto tuti coloro che mi seguono e che mi recensiscono. Vi adoro tuttii :D Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate. Vi è piaciuto questo bacio diciamo semi bacio tra i protagonisti?

P.s. vi invito ancora una volta a  fare un salto alla storia "Il lato oscuro del lupo". Un bacio alla prossima :*

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Capitolo 9
Erano passati circa cinque giorni dacché la notizia di Natasha ci aveva lasciato tutti scossi. Ora lei era tornata alla villa e Nick naturalmente le rimaneva accanto il più tempo possibilie. Tuttavia questo mi faceva pensare che quello che mi aveva detto al cottage, come presumevo, erano state tutte bugie per incatarmi.
Ma la cosa che più mi faceva male era la consapevolezza che lui in realtà l'amassse, nonostante le sue parole. Era soltanto confuso, ma lui ci teneva davvero. E proprio per questo cercai di evitarlo il più possibilee lui mi aiutava, cercando di non rimanere da solo con me. In somma entrambi cercavamo di vederci il meno possibile. E forse per questo ogni giorno che passava mi piaceva semprepiù l'idea di andarmene. Prima di tutto perché non volevo essere la terza incomoda e poi perché una parte di me, piccola ed insignificante, si era già lasciata stregare da Nick, dal suo sorriso, dal suo aspetto e soprattutto dalle sue parole. Si^, certo ero una completa stupida, ne ero consapevole, ma non potevo farci nulla, perché io ero fatta cos?. Cioè non appena qualche ragazzo mostrava dell'interesse per me, la mia mente cominciva a galoppare insme all'immaginazione e alla fantasia ed le lasciavo fare. E alla fine ci rimettevo sempre io infatti. Ma questa volta non sarebbe successo, avrei stroncato le cose sul nascere.
All'improvviso qualcuno mi ribaltò dal materassino su cui ero stesa nella piscina. L'acqua mi inghiottì per pochi secondi e quando ne uscì vidi che erano state quelle due streghe delle mie amiche. Ero talmente assorta nei miei pensieri da non essermi accorta del loro arrivo. Oh Dio Nick! Che effetto mi fai pur non essendo qui.
-Ma siete sicure che la vostra fase infantile sia finita?-chiesi a quelle due sorridendo-Io credo che la vostra mente sia ancora in modalità asilo-continuai e subito dopo cominciò una vera e proprio battaglia di schizzi. Adoravo le mie amiche, avevano un forte ascendente su di me, tanto che ogniqualvolta ero triste o nostalgica loro erano lì pronte a farmi dimenticare tutto.
Schizzai Ludovica, ma questa si abbassò proprio mentre dietro di lei andava a posizionarsi Natasha.
Oh Dio, adesso chi se la sente questa!
-Ehm..scusami, non ti avevo vista-dissi.
Lei mi guardò sprezzante e mi risposeacidamente-Lo spero per te- e si voltò per andare a stendersi su uno dei lettini a bordo piscina.
Io rimasi a bocca aperta. Ma come si permetteva?! Fui tentata di uscire dall'acqua per agguantarla per i capelli e farle fare un volo dritto dritto nella piscina. Che soddisfazione sarebbe stata. Ma mi fermai quasi subito. Era telmente perfida che riusciva a tirar fuori da me il mio lato peggiore. Che insopportabile ochetta!
Comunque uscì dall'acqua ugualmente, mi asciugai e andai in cucina. Stavo per salire le scale e raggiungere la mia stanza, quando sentì la voce di Natasha che mi richiamava bruscamente.
-So quello che stai cercando di fare. E sappi che non ti lascerò il via libera. Non riuscirai a portarmi via Nick! Lui è mio!- .
Mi voltai, più che sbalordita-Io non ho un niente del genere in mente, CARA. Forse sei tu che hai preso una forte botta in testa e ora inventi le cose. Quindi vedi di non andare in giro ad insulatre la gente-le risposi andandomene infuriata.
-Tu stagli lontano-la sentì dire-e noi andremo d'accordo-detto questo se ne andò a sua volta.
"Non preoccuparti"pensai" avevo già intenzione di stargli il più lontano possibile".



Piegai il mio ultimo jeans e lo infilai in valigia. Afferrai la sua cerniera e la chiusi. Avevo passato una sola settimana lì e mi snetivo come se fosse passato un tempo lunghissimo durante il quale avevo passato le esperienze più decisive della mia vita! Mi sentivo spossata, non potevo sopportare oltre quella tortura. Ora non mi rimaneva che dirlo agli altri. Così scesi dabasso e trovai Ross e Ludo in cucina, intente ad impastare qualcosa, mentre Antonio e Leo erano intenti ad guardare un documentario alla T.V. sulla medicina e quelle robe li.
Le avevo sempre odiate, così noise ed inutili per me. Ma loro si erano appena laureati in quella materia, quindi non potevano biasimarli.
Ad ogni modo mi avvicinai alle ragazze e le avvisai della cosa.
-Ragazze devo dirvi una cosa-cominciai. Loro accorgendosi probabilmente del mio tono serio, interruppero ciò che stavano facendo e mi prestarono tutta la loro attenzione.
-Purtroppo questa sera devo tornare a casa. Non posso rimanere per un'altra settimana.I miei genitori...cioè...-mi bloccai. Non riuscivo a mentire alle mie amiche-Vi prego, non chiedetemi il perché per ora. Sappiate che non posso rimanere-conclusi sottovoce-Vi spiegherò tutto appena possibile.
Loro mi guardarono con sguardi tristi, ma ripsettarono la mia decisione, così, dopo mille abbracci e raccomandazioni, riusc' a salire sul taxi che avevo chiamato e che mi avrebbe porato alla stazione. Destinazione: Benevento. Dalla mia amata famiglia.



Osservavo,senza guardarlo veramente, il paesaggio che mi passava accanto.
Con gli altri avremmo detto che stavano per arrivare dei parenti che non vedevo da tempo e che quindi i miei genitori mi volevano a casa.
Scossi lentamente il capo. Assurdo! Cosa mi costringeva a fare Mr Terenzi!
La'auto rallentò davanti al semaforo rosso e, come se l'avessi chiamato, vidi la sua BMW X6 bianca fermarsi davanti al semaforo dell'incorcio proprio alla mia destra. E proprio per questo avevo un sua completa visuale. Portava delle Ray-Ban sugli occhi e già questo particolare bastava a provocarmi un brivido di eccitazione sulla schiena. Il braccio destro era poggiato sul volante, mentre l'altro poggiava il gomito vicino al finestrino tutto aperto e la mano fra i capelli. In parole povere , come sempre era un figo da paura, così sexy ed ecc......vabbe si è capito il concetto. Il suo semaforo dovette già far scattare il verde e così mi passò accanto, inconsapevole della mia presenza e del mio sguardo e sfrecciò via. Involontariamente mi giari pensando di vedere lui che in realtà si era accorto i me in quel momento fermava la sua auto per venire da me a dirmi che Natasha non era niente per lui ed ero io che pittosto mi faecevo passare  solo problemi e idee strane per la testa. Ma utto ciò non accadde naturalmente. Così,  non appena la sua auto scomparve alla mia vista, mi voltai, decisa a scacciarlo per sempre dalla mia mente. E soprattutto da quella piccola parte di cuore di cui già se era impadronito prepotentemente.



Arrivai a casa e, dopo aver salutato tutti, salì nella mia camera. Appena entrai notai Natasha stesa sul mio letto e ne fui contrariato.
-Ti stavo aspettando-mi disse.
Io sospirai e andai nel bagno annesso alla mia stanza. Lei mi seguì e inaspettatamente mi abbracciò da dietro. Non volevo sembrare brusco, così la staccai lentamente da me e mi girai a fissarla.
-Natasha, dobbiamo parlare-cominciai e la vidi sgranare gli occhi- Io ti sono stato vicino in questi ultimi tempi, perché non volevo e non voglio che ti accada qualcosa di brutto, ma questo non cambia  ciò che ti ho detto quella sera. Dunque è meglio essere chiari sin dall'inizio: non provo più un forte sentimento nei tuoi confronti-conclusi poggiando le mie mani sulle sue spalle. Sapeco di apparire come un gran bastardo, ma lo sarei stato ancora di più se avessi continuato a prendere in giro lei e me stesso. Quindi era necessario chiarire sin da subito le cose e mettere distanza fra lei e me. E inoltre non volevo che Gabriella capisse cose sbagliate;  e infatti proprio per questo avevo urgenza di parlarle.
Natasha si scrollò le mie mani da sé. Non diedi importanza a quel gesto, ma una frase che lei disse, con un odio puro begli occhi,  mi raggelò
-Certo che non provi più niente per me. Ora c'è quella puttanella nella tua schifosa testa, vero? Mi dispiace dirtelo, ma se ne è andata. E' scappata via da qui, è scappata via da te. Forse non è vero che gli piaci così tanto come credi tu...-non la feci terminare , poiché uscì come una furia dalla stanza, diretto in cucina dove avevo visto tutti tranne lei, e solo ora me ne accorgevo. Ma prima avevo pensato che stesse semplicemente in camera sua. Avrei dovuto capirlo, non avrebbe mai preferito la solitudine della sua camera alla compagnia dei suoi amici. Che stupido!
-Ludovica, dov'è Gabriella?-chiesi senza preamboli alla prima persona che mi ritrovai davanti. Non m'importava nulla dell'impressione che potevo dare.
-Eh...bé...è tornata a casa sua. Alcuni suoi parenti stanno arrivando per questa settimana e lei voleva essere lì. Mi ha detto di ringraziarti tantissimo per l'ospitalità e il resto-.
"Il resto?!?" Che voleva dire con "il resto"?! In quel momento un unico pensiero mi balenò per la testa: dovevo fermarla! Afferrai le mie chiavi ed usc' velocemente di casa




Angolo autrice
Eccovi un altro capitolo. Spero vi piaccia. Approfitto per dirvi che il prossimo aggiornamento sarà fra due settimane, perché fino alla settimana prossima non ci sarò. Mi raccomando recensite :D A prestoo :*

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
Capitolo 10
Sfrecciavo con la mia moto fra le auto. La velocità aumentava sempre più.Avevo fretta. Lei stava per andarsene da me. Stava scappando e non potevo permetterglielo. Non dopo le cose che le avevo detto, non dopo quel bacio!
Certo,  in questi giorni c'era stata molta distanza tra noi, ma soltanto perché io volevo che lei chiarisse le proprie idee, che capisse cosa voleva veramente. Ma non avrei mai creduto che lei se ne andasse. Pensavo piuttosto che sarebbe venuta da me a discuterne, qualsiasi fosse stata la sua decisione. Non potevo farla scappare, avevo già fatto quel tipo di sbaglio tempo prima, ma ora non sarei ricaduto nell'errore.
Quantomeno volevo parlarle, capire cosa provava realmente per me. Capire se solo io sentivo una voglia struggente di scriverla, di farla mia, di amarla!
Arrivai alla stazione e parcheggia velocemente. Mi diressi immediatamente all'entrata cominciando a cercare di scorgere nel viso dei passanti quello di una ragazza che mi stava facendo letteralmente impazzire!



Il treno era in ritardo"Tipico" pensai sbuffando e incrociando le braccia. Appoggiai la schiena alla panchina sulla quale ero seduta. Questo riardo certamente non cambiava nulla, ma quel giorno sentivo una strana sensazione Come se...non capivo, ma c'era qualcosa di strano.
Poco dopo il treno finalmente arrivò ed io mi alzai afferrando la valigia.
Mi avviai alle scalette che portavano all'interno della carrozza, quando qualcuno afferrò il mio polso. Un brivido mi attraversò tutta. Lentamente mi girai e lo vidi. Era lui, era Nick, il "mio" Nick. Non potevo crederci.
Nonostante fossi qualche gradino più su e lui fosse invece a terra, lo superavo di poco.
Ci fissammo. Era come se il semplice contatto delle mani, riuscissimo ad essere una sola cosa. Come avrei voluto girarmi e volare fra le sue braccia e stringerlo forte! E invece non fevi proprio nulla, rimasi lì, immobile.
Poi lui sussurrò il mio nome ed io chiusi gli occhiper la forte emozione che mi attraversò quando quelle labbra che desideravo tanto lo pronunciarono.
-Gabriella, non andare. Io...-ma io lo interruppi, prima che dicesse qualcosa che sarebbe stato meglio non dire.
Per quale motivo dovrei rimanere?-dissi, riaprendo gli occhi-Nick, in questa settimana ho capito molte cose. La prima fra tutte che tu, nonostante tutto, tieni a Natasha. Quello che mi hai detto al cottage sarà stato un momento di follia-.
A quelle parole vidi un accenno di rabbia passare nei suoi occhi, tanto che, lasciando andare il mio polso, cercò un altro appiglio e si issò sugli scalini, mettendosi difronte a me, a poca distanza dal mio corpo. Il suo viso vicinissimo al mio, le sue labbra serrate vicino alla mia fronte. Le persone per terra dietro di lui cominciarono a lamentarsi, dal momento che Nick ostruiva loro il passaggio.
-Senti Nick, devi andartene, fra poco il treno parte e gli altri passeggeri devono salire...-.
-Perché fuggi? Dimmi perché scappi via da me, da quello che ci siamo detti, da quello che c'è e soprattutto c'è stato fra noi? Dimmelo, perché non lo capisco-ribattè con furia.
Abbassai lo sguardo, non sapendo cosa rispondere. Le sue parole, i soi comportamenti mi confondevano. Se li interpretavo in un modo, subito dopo cambiavano prospettiva. Ero nel caos più totale!
Pian piano lo vidi rilassarsi; infatti poco dopo passò le palme delle sue mani sulle  mie guance, obbligandomi a guardarlo in quei neravigliosi occhi verdi.
-Natasha per me non è più nulla, se è mai stata qualcosa per me veramente-disse-Se questa settimana sono stato distante, è stato solo perché volevo che tu capissi cosa vuoi veramente. E ora tiprego di non venirmi a dire che tutto quello che abbiamo provato non ha sognificato nulla per te, perché non ti crederei-concluse.
Vidila speranza nei suoi occhi ed io continuai a fissare quei magnetici pozzi verdi e, nonostante fossi tentata di fare diversamente, appoggiai le mani sul suo petto e diddi con un peso sul cuore.
-Entrambi abbiamo bisogno di capire cosa ci sta succedendo, Nick. E, a mio parere, questa lontanaza non ci farà che bene-mi fermai per riprendere fiato -Mi dispiace, ma ora come ora non mi sento di fare alcun passo importante. Sono troppo confusa-detto questo mi voltai e, con occhi pieni di lacrime, mi allontanai da lui.
Non sapevo se quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei visto, ma una parte di me sperava ardentemente di no.



-Gabriella!-mi chiamò mia madre-Smetti di leggere e vieni qui a pranzare-continuò. Alzai gli occhi al cielo. Adoravo mia madre, ma a volte avrei tanto voluto avere a disposizione dei tappi per le orecchie finché non smetteva di lamentarsi con me  per qualcosa. Ad esempio come quando mi rimproverava di passare troppo tempo a leggere. Dio mio!
Comunque mi alzai e andai in sala da pranzo dove c'era tutta la mia famiglia. E quando dicevo tutta, era proprio tutta; infatti i miei parenti, sapendo che l'indomani sarei ripartita, erano passati a salutarmi e quale altra buona occasione per passare una giornata tutti insieme.
E così mi ritrovai a passare tutto il tempo a correi dietro ai cuginetti e zii, i primi ansiosi di sperimentare qualche nuovo gioco o scherzeto, gli altri invece smaniosi di sapere i particolari della mia vita a Firenze.
In somma fu una giornata così lunga e piena che non ebbi nemmeno il tempo di pensare a "Lui", che aveva occupato i miei pensieri per tutta l'estate.



-Ross, Ludo-urlai non appena entrai nella mia stanza al campus che condividevo con Rossella.
Abbracciai entrambe e passammo l'intero pomeriggio ad aggiornarcisu tutto.
Di Nick non ci fu nemmeno un'allusione, neanche a quella setimana passata a Viareggio. Nulla e da una parte ne fui contenta.
-Rgazze, questa sera io e Leo andremo ad una festa organizzata per colore che stanno per lasciare l'università. Voi ci verrete, vero?-disse Ludovica.
-Certo-rispose Ross, poi entrambe si girarono verso di me .
-Naturalmente ci sarò anch'io.Non ho proprio voglia di passare una serata in camera-dissi rispondendo alle loro domande inespresse.



La musica assordante riempiva il locale dove eravamo e dove una massa di corpi si muovevano a suo ritmo.
Antonio e Rossella non erano ancora arrivati e questo era strano. Girai il mio sguardo attorno in cerca di non so cosa, quando lo vidi: Nick che con tutta la sua eleganza e con tutto il suo fascino entrava e si dirigeva verso di noi.
Il suo sguardi fisso su di me, come se lui fosse il leone ed io la sua preda.



Angolo autrice
Eccomi tornataa arompervi le scatole ù.ù
Allora iniziamo dicendo che questo capitolo è più di passaggio che altro, perché stanno per arrivare i momenti più belli, almeno per me.
Spero vi piaccia, mi raccomando recensite. Alla prossima ;)

P.S. ricordate di fare un salto alla storia de"Il lato oscuro del luo" di Farfallinadolce. Grazie ancora un bacioo :*



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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11  
                                                                                                                                                       Capitolo 11

Ero da poco atterrato in Italia e subito avevo rintracciato Antonio per saper le "ultime novità" che, entrambi ne eravamo consapevoli, riguardavano per lo più lei. Così, non appena mi aveva invitato ad uscire quella sera con tutti gli altri io accettai senza esitazioni. E fu così che mi ritrovavo in quel locale a dirigermi verso di lei, ipnotizzato.
Come sempre era stupenda in quel suo abito celeste, troppo corto per i miei gusti, accompagnato da un paio di tacchi rossi. Dio mio! Era stupenda, ma se inizialmente mi aveva affascinato,in un  modo indicibile, subito dopo mi aveva reso estremamente geloso per gli sguardi che attirava. Affrettai il passo, come se fossi ansioso di rivendicarla come mia a dispetto di tutti gli altri.
- Buonasera a tutti- dissi salutando anche Ludovica e Leonardo. - Ma che bella sorpresa!- disse quest'ultima, guardando prima me e poi Gabriella che era rossa come un pomodoro. E, nonostante tutto, quel suo disagio mi fece sorridere e venir voglia di baciare quelle sue guance accaldate. - Fai sembrare che l'America sia dietro l'angolo- cominciò Leonardo - Ogni volta appari e scompari come se niente fosse- concluse passando un braccio attorno alle spalle della fidanzata. - Bè- dissi - Si vede che c'è qualcosa che mi spinge sempre a ritornare- risposi con una frase che non centrava nulla con quello che aveva detto Leo. Ma volevo soltanto che Gabriella capisse che per me non era cambiato nulla e che anzi quella lontananza non mi aveva fatto altro che male nonostante, dovevo ammettere, mi avesse fatto capire quanto la desiderassi accanto a me. Passammo la serata a divertirci, anche se io e lei ci scambiammo qualche parola di circostanza. Poi le sue amiche la trascinarono sulla pista da ballo, ed io non seppi resistere oltre. Quel tira e molla sarebbe finito quella sera!




Mi sentivo strana, era come se tutto mi apparisse divertente e allo stesso tempo anomalo. Avevo tanta voglia di fare qualcosa di diverso, ma non capivo nemmeno io cosa, dal momento che ero impegnatissima a ridere per qualunque cosa. - Ma si può sapere cosa ti prende?- mi chiese Ludovica, mentre mi tenevo la pancia che mi faceva male per le tante risate. - Probabilmente non regge molto l'alcool e per questo è bastato un semplice bicchiere per farla partire- concluse pragmaticamente Rossella.-Forse sarebbe meglio se la portassimo a prendere una boccata d'aria- cominciò Ludovica prendendomi per il gomito. Poco dopo l'aria fresca mi accarezzò tutto il viso. Che bellissima sensazione! Ma nemmeno finì di formulare quel pensiero che il mio stomaco si rivoltò e fui costretta a correre a ripararmi da qualche parte, mentre la natura seguiva il suo corso.
- Che succede qui?-disse una voce.
-Credo che la nostra Gabriella non regga molto l'alcool-esordì Rossella rispondendo a quella voce che mi era familiare, ma che non riuscivo a riconoscere probabilmente per lo stato confusionale in cui mi trovavo. Tuttavia tale voce era capace di farmi correre un brivido di piacere lungo la schiena...
Il mio stomaco cominciò ad acquietarsi e prontamente qualcuno mi porse un fazzoletto di tessuto intriso da un profumo così dolce che quasi mi dispiaceva stropicciarne la stoffa. Ma purtroppo ne avevo bisogno.
Lentamente mi ricomposi. Tuttavia la mia testa era stata probabilmente per troppo tempo giù, dunque, nel momento stesso in cui mi alzai . ebbi un forte capogiro che mi fece barcollare. Immediatamente un paio di braccia mi strinsero ad un corpo che ormai avevao imparato a conoscere. Nick mi fece appoggiare il capo e dolcemente mi lasciò un bacio sui capelli.
-Tutto bene?-mi chiese.
Io annuì soltanto, poiché non ero in grado di fare alcunché.
-Meglio che ti riaccompagni-continuò. Tuttavia nessuno dei due si muoveva, perciò non mi stupì quando qualcuno vicino a noi si schiarì la voce e disse:
-Sì, sarà meglio tornare al campus...-.
Ma non riuscì a sentire più niente. Le orecche mi rimbobavano, lo stomaco ricominciò a farmi male, un caldo opprimente mi si richiuse attorno come una cappa e la testa, be', questa non fece altro che cominciare a girare così velocemente che mi ritrovai in un baratro oscuro.



Il rumore di campane mi destò. Strano, non ricordavo che vicino al campus ci fosse una chiesa. E non ricordavo nemmeno che il materasso e il cuscino fossero così morbidi, così come le lenzuola....Mi alzai di scatto e fui ricompensata da un capogiro che però riuscì a sopportare.
Girai lo sguardo attorno e non riconobbi la stanza in cui mi trovavo. Ad ogni modo notai che era molto elegante con un mobilio classico e di colore scuro. Di chi era quella stanza? Cercai di ricordare cosa fosse accaduto la sera precedente improvvisamente tutti gli avvenimenti tornaro a galla. E lultima osa che ricordavo prima di svenire erano le braccia di Nick che mi stringevano. Dunque....scesi velocemente da quell'elegante e morbido letto e nel farlo mi accorsi che non indossavo nulla a parte la biancheria intima! Cercai disperatamente il mio vestito, ma non lo vidi. Come....cosa avrei indossato? Ma soprattutto chi mi aveva spogliato?!? Non poteva essere stato Nick! Almeno speravo. Ad ogni modo camminai per la stanza in cerca di qualcosa per coprirmi, finché non trovai una SUA  camicia. Era l'unica cosa che avevo trovato. Maledizione! Non potevo certo andare in giro in quel modo però!
Tuttavia dovevo accontentarmi e così ricominciai il mio andirivieni per la stanza, finché la mia attenzione non venne catturata dal magnifico panorama che c'era all'infuori della finestra. Trattenni il fiato per lo stupore, poiché da lì si potevano ammirare in lontananza la magnifica cupola di Brunelleschi, il campanile di Giotto e il Palazzo Signoria. Un paradiso per me che adoravo l'arte antica.
Senza nemmeno accorgermene uscì sul terrazzo per contemplare al meglio quelle meraviglie e , poiché l'aria era un po' frizzante, incrociai le braccia per procurarmi un po' di calore. Cosa avrei docuto fare? Non ero nemmeno sicura del luogo in cui mi trovavo, cioè perché non ero al campus? E quella era davvero la casa di Nick....due mani andarono a posarsi sui miei, mentre il volto di QUALCUNO si poggiò sulla mia spalla destra. Non c'erano più dubbi. Quello era Nick. Solo lui era capace di farmi arrossire fino alla radice dei capelli e allo stesso tempo farmi sentire come mi sentivo in quel momento: felice, acquietata....e innamo. No! Questo non pteva essere!
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto-mi disse, poi lentamente mi fece voltare e così mi accorsi del suo sguardo da predatore che mi squadrò da capo a piedi. Poi i suoi occhi incontrarono i miei....ed io arrossi per la passione che vi lessi, tanto da volgere lo sguardo da un'altra parte. Lo sentì ridere dolcemente , poi dire-Come ti senti?-.
"Sopraffatta dal tuo fascino, dal tuo corpo da urlo, insomma da te!" avrei voluto dirgli, ma invece balbettai un "bene" incmprensibile. Che stupida! Datti un contegno! Così cercai un argomento per allentare la forte tensione che crepitava tra noi-Ehm....Nick scusa se ho indossato la tua camicia, ma era l'unica cosa che avevo trovato. Scusa...-mi interruppe con un semplice gesto: poggiò il suo palmo sulla mia guancia.
-Non dei scusarti, assolutamente. Anzi sono io che dovrei farlo per non averti fatto trovare l'abito, ma necessitava...ehm...di un lavaggio. Non preoccuparti, a breve lo riavrai-esordì percorrendomi di nuovo con lo sguardo, soffermandosi però sulle mie cosce per metà nude- Tuttavia , se posso dirlo,-cominciò staccando a malincuore lo sguardo dalle mie gambe- credo che tu sia molto sexy con la mia camcia addosso. Credo proprio che dirò alla domestica di non riportartelo...-.
Probabilmente era in vena di scherzare! Chiusi gli occhi a due fessure e feci una finta risata-HAHA....che simpatico!-dissi sarcastica-Non sei per nulla cambiato-poi rientrai e corsi a ripararmi in bagno, dove mi diedi una sistemata.
-Nemmeno tu sei cambiata- la sua voce mi arrivò dalla porta aperta-Ogniqualvolta ti faccio un complimento, scappi come un coniglio impaurito-.
Quell'uomo voleva morire! Mi girai di scatto con le braccia stese lungo i fianchi e i pugni serrati. Tuttavia la visione di lui appoggiato con una spalla al muro, le braccia conserte e quella T-shirt nera attillata, mi de stabilizzò per un attimo. Ad ogni modo-non so nemmeno come- riprsi l mia marcia e, una volta arrivata davanti a lui, sbottai- Chi sarebbe il coniglio?-.
Lui rise e disse- Ecco che ritorna la mia pantrna. Ci mancavaa un po' di tempo-.
Quanto ODIAVO quel nomignolo!-Smettila. Sei snervante. Ti odio!-dissi.
-Anche io ti odio- sussurrò lui a pochi centimetri da mio orecchio-Non sai quanto-poi la sua bocca coprì con passionale foga la mia. E allora capì che quel tira e molla che caratterizzava la nostra relazione era finito. Ed io ne fui stranamente felice.


ANGOLO UTRICE
Sscusate se la settimana scorsa non ho aggiornato, ma la scuola mi sta prendendo tutto il tempo in una maniera incredibile. E non preoccupatevi il prossimo capitolo arriverà prima di domenica prossima per farmi perdonare. Mi raccomando receniste. Un bacio alla prossima :)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
Capitolo 12
Le sue braccia mi abbracciarono i fianchi e mi strinsero fortemente al suo corpo. Il mio stomaco era sottosopra per la forte emozione che provavo, così come il mio cuore che sicramente di lì a poco sarebbe uscito dal mio petto.
Poi lentamente le sue labbra andarono a lasciare una scia di baci che partiva dal mio mento e finiva sul mio collo. Mmm....adoravo i baci sul collo. Ma che dico? Adoravo i suoi SUOI baci sul collo! E lo dimostrai andando ad infilare le mani fra quei suoi capelli così meravigliosamente perfetti per incitarlo a continuare e a non smettere. Lui probabilmente approvò perché cominciò ad usare anche la lingua. Mio Dio! Sto per morire. Poi tornò sulle mie labbra e nel frattempo le sue mani accarezzarono tutta la mia schiena finché non andarono a posarsi sui miei glutei. Li afferrò per stringermi ancora di più ed io, non so con quale audacia, agganciai le mie gambe intorno ai suoi fianchi e le mie braccia intorno al suo collo. Volevo averlo solo per me. Lui mugolò e cominciò a succhiare il mio labbro inferiore. Improvvisamente sentì qualcosa di morbido sotto di me e mi accorsi che era il materasso. Quando ci eravamo mossi? Tuttavia non badai più di tanto a quel dettaglio impegnata com'ero ad ammirare Nick che impazientemente si sfilò la T-Shirt nera per poi salire sul letto per coprire il mio corpo con il suo. Era perfetto. Quei suoi addominali scolpiti, quel suo petto, quei bicipiti....Lui si accorse della mia scrupolosa ispezione e rise ed io arrossì.
-Ti adoro quando arrossisci-disse e mi diede un bacio sulle gote rosse-Ti adoro quando mi guardi con questi occhi meravigliosi- e andò a baciare le mie palpebre chiuse- E soprattutto ti adoro quando mi provochi con queste- e baciò le mie labbra-Insomma ti adoro per tutto quello che sei e che fai!-concluse un attimo prima di avventarsi nuovamente sulla mia bocca. Piegai un ginocchio e risposi al suo bacio. Delicatamente lui cominciò a sbottonare la camicia e quando fui completamente esposta al suo sguardo mi contemplò come se fossi stata la più bella. Io tentai di coprirmi, totalmente insicura del mio aspetto, ma lui non me lo permise.
Andò ad accarezzare il mio ventre e, dopo avermi afferrato per entrambi i fianchi, mi ricoprì di baci finché non arrivò ai miei seni. Li liberò dalla restrizione del reggiseno e cominciò a coprirli di attenzioni.
Gemetti forte. Non avevo mai provato certe emozioni. Era tutto stupendo. Gettai la testa indietro e chiusi gli occhi, completamente presa dalle sensazioni che mi suscitavano le sue labbra e le sue mani. La sua eccitazione mi sfiorò la coscia e fu come se quel contatto mi riportò sulla terra, come se solo in quel momento mi accorgessi di stare per fare un qualcosa di azzardaro. Lui probabilmente se ne accorse, perché mi guardò begli occhi e, passandomi un braccio attorno alla vita, mi strinse e sé tenendomi inchiodatat con lo sguardo. Poi capì: mi stava dando la possibilità di interrompere tutto.
Il fatto che lui aveva posto me e tutte le mie paure prima di tutto quasi mi commosse. Come potevo rifiutarmi a lui, alla sua dolcezza, alla sua comprensione? Tuttavia doveva sapere. -Nick.....io....volevo dirti....per me....è...cioè non è mai successo che....-lui poggiò un dito sulle mie labbra e fece il sorriso più dolce del mondo.
-Rilassati, per il resto ci penso io. Voglio soltanto che tu sia felice- mi disse e poi tornò a baciarmi.
Poco dopo eravamo entrambi nudi e Nick lentamente mi fece aprire le gambe. L'imbarazzo che provavo era fortissimo, però mi bastava guardarlo negli occhi per stare bene. Iniziò a bacirmi i polpacci alternativamente, poi le cosce e, prima che potessi ritrarmi o altro, affondò il suo viso Lì.
Oh mio Dio!!! Inizialmente ero imbarazzatissima, ma poi le emozioni che mi provocava mi ghermirono ed io le lasciai fare. Trattenni un urlo mordendomi il labbro. Poi improvvisamente il piacere investì tutto il mio corpo una forte scossa di piacere partì dalla mia femminilità e arrivò a sconquassare il mio ventre. Nick si tirò su, fermandosi a baciarmi ancora una volta il ventre e i seni, poi tornò alle mie labbra. Sentì il sapore della mia eccitazione sulla sua lingua e forse fu questo a rendermi sfrontata perché mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai con foga sia sulle labbra che sul collo. Le mie mani andarono ad accarezzare il suo petto e i suoi fantastici addominali. Mmm....lo sentì gemere ed improvvisamente si alzò a sedere e, afferrandomi per i fianchi, approfondì il nostro bacio manifestandomi tutta la sua passione trattenuta.
Poco dopo mi ritrovai di nuovo sotto di lui. Ci guardammo negli occhi e disse- Rilassati. Tutto andrà bene- mi accarezzò i capelli ed io sentì qualcosa premere lì. Inizialmente fu più la sensazione di un' intrusione che altro, ma poio, quando lui entrò con un'unica spinta, un dolore lancinante mi attraversò tutta.
Conficcai le unghie nella carne delle sue spalle e mi morsi il labbro a sangue. La mia testa era nascosta nel suo collo e forse fu il sio profumo, ma riuscì a rilassarmi.
-E' tutto n. Ora nn ci sarà più dolore. Non preoccuparti- mor
Mi stupiva ilfattoche un ragazzo così sfrontato e "antipatico" fosse anche così dolce e premuroso. Lo strinsi di più a me e lui andò a posare le mani sui miei glutei per tenermierma. Poi cominciò  spingre, rimalentamente e poi sempre più velocemente. Io niiai ad assecondare i suoi affndi, presa com'ero dalla corsa verso il piacee. Poi caddi di nuovo nell'abisso dell'estasi e lui, dopo poche altre spinte, mi raggiunse.
L'ultima cos che sentì prima di addormentamiffrono l sue braci he mi crcondarono e le sue parole.
-Dormi tranquilla. Ora che sei famenmia nulla potrà diderci-.




-Siamo laureate!!- quasi urlai per la felicità. Dopo cinque anni avevo finalmente raggiunto questa tamma che mi sembrava così lontana. Io, Ross e Ludo ci stringemmo forte e cominciammo ad esultare come delle sciocche ragazzine.
-Potrei avere la mia fidanzata per congratularmi come si deve?- chiese Nick fingendo un fastidio che non provava. Mi voltai e volai felice tra le sue braccia. Ci baciammo ed io sentì quella solita sensazione che arrivava  ogniqualvolta ero con lui, come se fosse sempre la prima volta. Staccò le sue labbra dalle mie e disse-Auguri!-.
Io sorrisi e mi strinsi ancora di più al suo corpo.
-Gabriella?!?- disse una voce piuttosto stupita e che, malgrado tutto, non avrei mai creduto di poter sentire lì e in QUEL momento.
-Mamma!- dissi una volta che mi fui voltata- Mio Dio! Pensavo non sareste venuti- continuai non appena scorsi le figure di mio padre, di mio fratello e della mia sorellina Giulia. Ero stupita, perché mi avevano detto che non potevano esserci alla mia cerimonia di laurea, ma probabilmente avevano solo voluto farmi una sorpresa.
Salutai tutti, dunque, con tutto il calore che si ha per la propria famiglia cercando allo stesso tempo di evitare quel delicato argomento. Ma naturalmente non si poteva evitare; infatti poco dopo arrivò la fatidica domanda.
-E lui non ce lo presenti?- disse mio fratello indicando Nick che era rimastoeducatamente in disparte. Mio fratello Riccardo era sempre stato molto geloso di me, sarà stato il fatto che era il fratello maggiore, sarà stato che mi avrebbe sempre vista come la sorrellina dolce pronta a rimanere sempre piccola, ma fatto sta che aveva scoraggiato molti ragazzi a farsi avanti. E proprio per questo motivo ero preoccupata per come lui e mio padre, similmente geloso, avrebbero accolto Nick. Quest'ultimo si avvicinò alla mia famiglia  e naturalmente tese la mano  prima a mio padre che la accettò senza esitazioni.
-Papà...ehm....questo è....-cominciai a balbettare perché non sapevo come voleva essere presentato agli altri. Certo, se fosse dipeso da me, avrei urlato a tutto il mondo che era mio, ma non sapevo come lui la pensava, dunque ero in piena difficoltà. Ma Nick mi interruppe quasi subito dicendo.
-Sono Nicolas Terenzi. Il fidanzato di vostra figlia- e detto questo strinse con vigore la mano di mio padre per poi passare a quella di tutto il resto della mia famiglia.
In quel momento non sapevo se ridere, perché Nick, alla fine, con quel gesto, mi aveva fatto capire che non avevo sbagliato a fidarmi di lui e che riteneva il nostro rapporto un qualcosa di importante, o se piangere , dopotutto avevo per la prima volta presentato un fidanzato alla mia famiglia.
Ad ogni modo Nick mi abbracciò per la vita attirandomi a sé e procurandosi un'occhiata piuttosto strana da mio fratello che fissava la sua mano sul mio corpo. Io lo lasciai fare e anzi gli sorrisi , perché volevo che la mia famiglia capisse quanto tenevo a lui, nonostante il nostro rapporto fosse nato da sole due settimane.





Festeggaiai con le persone più importanti della mia vita, anche se sospettavo che Nick avesse organizzato qualcosìaltro per noi due. M, nonostante ciò, non mostrava alcun segno di collera, anxi sembrava che fosse felice della presenza della mia  famiglia che, tuttavia, lo sommersero di domande su che lavoro faceva, da dove proveniva eccetera eccetera. E lui riusc' a destreggiarsene con grande abilità.
Ad ogni modo la serata volgeva al termine così decidemmo di lasciare il ristorante dove eravamo andati a festeggiare. I miei genitori avevano una prenotazione ad un albergo di Firenze, ma mia madre, prima di andarsene, coleva vedere l'univeristà almeno da fuori, anche se credevo che in realtà volesse solo accertarsi che Nick mi riaccompagnasse al campus e poi se ne sarebbe andato.
Così salì sul suo X6 e facemmo strada ai miei fino al campus. Era sera, quindi il paesaggio non era dei migliori, tuttavia mia madre e mia sorella ne rimasero ugualmente enusiate, mentre mio padre e mio fratello erano troppo impegnati a squadrare Nick ed ogni sua minima mossa. Non a caso non andarono via finché Nick non accennò a farlo prima lui. Pertanto mi ritrovai a chiudere la porta della mia stanza senza aver avuto la pssibilità di poter salutare come si deve il ragazzo che mi era entrato nel cuore...





Angolo autrice
^___^ Eccomi. Vi ho fatto aspettare un'eternità, ne sono consapevole. Comunque spero che vi sia piaciuto e mi raccomando fatemi sapere. Un bacio e alla prossima :)

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13
Capitolo 13
Erano circa tre settimane che non vedevo Nick. Dopo la consegna delle lauree ero tornata a casa mia, mentre lui era rimasto a Firenze per concludere dei progetti. Ci eravamo lasciati con la promessa di rivederci a Roma, dove io avevo ricevuto il mio primo incarico, naturalmente con un'intera equipe, come restauratrice.
Ero così felice, perché avrei potuto conciliare lavoro, amici e soprattutto amore, dopotutto sia Nick che Ross e Ludo sarebbero stati nella capitale per dei lavori.
E "naturalmente" Nick aveva anche lì una casa. Naturalmente!!
Risi a quel pensiero e mi infilai nel dolce letto che mi aveva accompagnato per tutta l'adolescenza, ma era arrivato il momento di lasciarlo, perché c'era un'intera vita da adukta ad aspettarmi...



Una voce grave che proveniva da un anonimo altoparlante annunciò che eravamo arrivati alla stazione di Roma Termini.
Scesi dal treno e afferrai il mio enorme trolley. Nessuno poteva biasimarmi, perché dovevo rimanere a Roma per un bel po' di tempo. Dunque.....Cercai Nick con lo sguardo, ma non riuscì a scorgerlo. Strano,, lui che era sempre così preciso e scrupoloso era in ritardo? Se fosse successo qualcosa mi avrebbe sicuramente avvertito. Poi "qualcuno" mi stampò un sonoro e dolce bacio sulla guancia ed una voce sensuale mi disse- Ben arrivata!-.
Mi girai con un sorriso che andava da un orecchio all'altro e lo vidi. Splendido nel suo maglione chiaro e un giaccone nero che arrivava a metà coscia. Sembrava un modello di Armani. Sempre così professionale e allo stesso tempo così sexy!! Gli gettai le braccia al collo e lui mi strinse a se fortemente. Poi entrambi cercammo le labbra dell'altro e passò un tempo infinito prima che ci dividessimo. Subito dopo uscimmo dalla stazione e salimmo sulla sua X6.
-Tutto bene il viaggio?- mi chiese cominciando a carezzarmi le nocche nel mentre che eravamo fermi davanti ad un semaforo. Io inizialmente soffermai lo sguardo sulle nostre mani e poi lo posai nei suoi meravigliosi occhi verdi.
Lo amavo così tanto!! Sì, era vero. In quel perido di lontanaza avevo capito di essermi innamorata completamente di lui. Si potrebbe dire che abbia cominciato ad amarlo nel momento stesso in cui lo rividi l'estate scorsa.
Sorrisi e annui, in risposta alla sua domanda.
Poco dopo entrammo nel cortile di una casa a tre piani. Nick parcheggiò l'auto poi scese e venne ad aprire la mia portiera da perfetto gentiluomo. Io sceso a mia volta dall'auto e stavo per andare a prendere la mia valigia pensando che lui mi avrebbe seguito. Ma non fu così, perché Nick mi fermò prendendomi per un polso e girandomi verso di lui.
In un attimole sue labbra furono sulle mie a chiedere, anzi a pretendere un bacio molto più passionale di quello che ci eravamo scambiati alla stazione.
Lentamente mi bloccò fra lui e l'auto e, afferrando il mio viso con entrambe le mani, approfondì il bacio.
Le sue labbra scesero ad accarezzare anche le mie guance e successivamente il mio collo. Dio mio!! Quell'uomo mi voleva morta.
Presa da forti emozioni, cominciai a rispondere al suo bacio e passai le dita fra i suoi capelli setosi.
Quando ci staccammo entrmabi eravamo senza fiato. Nick fece uno di quei sorrisi che ti facevano fremere di eccitazione, tanta era la loro sensualità. Poi disse, sempre vicino al mio viso.- Questo è un vero bacio di benvenuto!-.
-Bé con questo bacio credo di capire che ti sono mancata abbastanza- gli risposi. Lui portò le labbra vicino al mio orecchio e disse
-Non sai quanto!!-.



Quella sera ci donammo l'uno all'altra davanti al calore del fuoco. In quel modo ci dimostrammo la mancanza che avevamo sentito e soprattutto io capì quanto la mia vita fosse così repentinamente cambiata in meglio; infatti ero così felice da essere sicura di poter toccare il cielo con un dito....Ma allora perché sentivo anche una sorta di bruttta sensazione ogni qualvolta pensavo al futuro?? Come se sapessi che quella mia felicità sarebbe presto stata distrutta??



Un fastidioso raggio di luce andò a ferire i miei occhi facendomi svegliare. Percepì la presenza di Nick dietro le mie spalle. Dormiva ancora. Lo sentivo attraverso il suo respiro ancora lento e pesante. Il suo braccio , attorno alla mia vita, mi stringeva a lui in una presa ferrea ma allo stesso tempo dolce. Sorrisi. Anche nel sonno era un despota presuntuoso!
Lentamente scivolai fuori dalla sua presa per andare in bagno. Avrei voluto fare un canto di felicità nel momento in cui riuscì a staccarmi da lui senza sveglarlo. Mi sedetti sul letto e mi girai ad accarezzargli il viso. Era impossibile che in così poco tempo fosse riuscito a cambiare la mia vita. Eppure l'aveva fatto.
Sarei rimasta lì per  ore ad ammirarlo, ma i miei bisogni reclamavano attenzione, così misi il primo piede fuori dal letto, pronta a scendere.
Una mano mi afferrò il gomito e mi ributtò sul materassp con delicatezza, ma allo stesso tempo con decisione.
Mi ritrovai le braccia di Nick accanto alla mia testa che mi  bloccavano il passaggio. I suoi splendenti occhi verdi brillavano di divertimento e qualcos'altro...
-State cercando di fuggire da me, donzella?- mi chiese con un sopracciglio alzato.
-Certo che no, mio cavaliere!- gli risposi stando al suo gioco e passando le mie braccia attorno al suo collo. Lui si abbassò lentamente sulle mie labbra, come se volesse farmi capire quali fossero le sue intenzioni!
La sua lingua cominciò ad accarezzarmi sensualmente il labbro inferiore e quando stava per approfondire il bacio, improvvisamente squillò il telefono. Era quello di Nick...
Lio lo ignorava, ma io sentivo che era necessario che lui rispondesse. Quella stessa sensazione della sera prima. Staccai le mie labbra dalle sue e gli dissi
-Nick, secondo me dovresti rispondere-.
-Lascialo suonare. Sarà qualche cliente che non ha nulla da fare la domencia mattina alle 7:30- continuò e prese a baciarmi di nuovo, ma io mi divincolai e lui, sbuffando, si staccò da me e rispose al telefono. Io ne approfittaiper andare al bagno e quando ne uscì un'orribile visione mi raggelò sul posto: una valigia sul letto riempita diosrdinatamente da un Nick altrettanto sconvolto.






Angolo autrice
I'm sosorryyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy.....ho un ritardo indescrivibile, ma a mio disscolpa posso dire che ho avuto un lunghissimo blocco per questa storia e soprattutto sono stata molto impegnata con la scuola. Che dire, recensite in tanti per farmi sapere cose ne pensate. Vi voglio bene. Un beso
Robsten90

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14
Capitolo 14


-Nick cosa sta succedendo? Perché prepari la valigia?- chiesi esitante e con un forte groppo che mi opprimeva la gola.
Lui mi lanciò una frettolosa occhiata continuando a scaraventare indumenti nella valigia.
-Natasha- fu l'unica parola che pronunciò e un forte capogiro mi costrinse ad appoggiarmi allo stipite della porta. Nick mi raggiunse in un attimo e mi strinse delicatamente a sé.
Un improvviso senso di nausea mi costrinse a staccarmi da lui e a scappare in bagno.
Mi liberai di ciò che avevo mangiato la sera prima. Nick era lì accanto a me a trattenermi i capelli. Quando mi sentì meglio andai a sciaqquarmi la bocca e mi lavai anche i denti perché odiavo quel saporaccio disgustoso.
-Stai bene?- mi chiese lui scostandomi una ciocca dalla fronte.
-Sì- risposi, con una voce troppo gracile per i miei gusti e appoggiando il capo sul suo petto. Immediatamente le sue braccia mi strinsero e sentì le sue labbra baciarmi la fronte.
Per un po' rimanemmo così: io fra le sue braccia che mi cullavano, quasi fossi una bambina. Chiusi gli occhi, come per scacciare quel senso di freddo che proveniva da una parte sconosciuta del mio corpo. Ma la realtà non poteva essere ignorata, così con riluttanza posi la fatidica domanda-
-Cos'è successo a Natasha?- Nick sospirò e prendedomi per mano mi riportò in camera da letto facrndomi sedere su una comoda poltroncina. Lui ricominciò a preparare la valigia con più calma e disse.
- Dopo che ci siamo lasciati, Natasha è tornata definitivamente a New York, senza dare più notizie di sé. Solo qualche mese fa seppi che stava con qualcuno e pensavo che per lei ora sarebbe tutto filto liscio, una buona volta! Ma mi sbagliavo perché la telefonata di poco fa proveniva dall'ospedale di New York e mi hanno informato del grave incidente che ha avuto mentre guidava in stato di ebbrezza!- concluse sbattendo con rabbia qualcosa nella valigia. Si girò di spalle e appoggiò entrambe le mani al muro. -Mi sento colpevole, capisci? Sento come se io sia la causa di tutto!- si voltò nuovamente verso di me, un espressione risoluta in volto. Dopo aver chiuso la valigia, cominciò a vestirsi. Non so come, ma riuscì a riprendermi da quella specie di stato di trance a mi avvicinai a lui.
-Nick. Io.....- lui non mi lasciò finire la frase perché si girò e prendendo delicatamente il mio viso fra le mani disse.
- Tornerò presto, non preoccuparti, perché non riuscirò a stare lontano da te per troppo tempo- poi mi bacio con passione.
Una lacrima cominciò a percorrere tutta la lunghezza del mio viso. Nick la fermò con un dolce bacio, dopo di ché si voltò ed io rimasi lì, solacon me stessa...






-Nick, mio Dio! Finalmente sei arrivato- disse la debole voce di Natasha. Era irriconoscibile con tutte quelle bende sul viso e sulle braccia. Mi avvicinai lentamente e presi la mano che mi tendeva.
I medici dicevano che aveva rischiato molto, ma che ora era fuori pericolo. Per la guida in stato di ebbrezza se l'era cavata con una multa acnhe se piuttosto salata.
-Come stai?- le chiesi sedendomi su una sedia lì accanto.
-Bene ora che sei qui- mi rispose con uno sguardo speranzoso, come se credesse che d'ora in poi tutto sarebbe andato per il verso giusto, almeno per lei. Decisamente sbagliato! Si dovevano chiarire le cose, così pensai che, nonostante quello che le era successo e nonostante la mia presenza lì, il nostro rapporto sarebbe rimasto quello degli ultimi mesi. Ma non sarebbe stata una cosa sensata dal momento che i medici mi avevano vivamente invitato a non farla agitare poiché la sua situazione era, sì stabile, ma allo stesso tempo molto precaria.
-Capisco, fu l'unica risposta che riuscì a darle, senza alimentare alcuna speranza. Passai molti giorni con e nel mentre il tempo scorreva e l'assenza di Gabriella si faceva sentire sempre più. Erano due settimane che non la vedevo.
Sembrava proprio che il nostro rapporto dovesse costantemente essere messo in discussione dalle contine lontananze che ci dividevano. Ma per quanto desideraasi rivederla non potevo lasciare Natasha così, di punto in bianco; almeno finché non l'avessero dimessa. Cosa che accadde solo una settimana dopo.






-Che intezioni hai?- mi chiese Rossella quasi urlando, spalancando le tende e aprendo la finestra della mia stanza.- Sei qui dentro da due giorni. Non fai altro che startene su quel letto e rigettare quel poco che mangi. Non capisco cosa ti stia succedendo. Da quando Nick è partito sei una specie di zombie. Ma ora basta! Ti alzerai da quel maledetto letto e ricomincerai ad avere una vita sociale- io semplicemente borbottai un lamento come unica risposta,  non avendo nemmeno la forza di parlare coerentemente. Ero consapevole del mio stato pietoso e , nonostante ciò, on riuscivo a trovare la forza di reagire. Nick era partito da un mese e le volte che ci sentivamo per telefono erano momenti molto brevi, dunque figurarsi le videochiamate! Era così distante ed io soffrivo così tanto. Certo sapevo che non era colpa sua, dopotutto stava cercando di aiutare una persona di cui poteva anche fregarsene, ma non riuscivo a capacitarmi ad accettare la cosa. Se avesse avuto dei ripensamenti in questo tempo trascorso? E se la vicinanza di Natasha l'avesse fatto dubitare di ciò che era il nostro rapporto? Mi sentivo così sola. Non avevavamo nemmeno avuto il tempo di godere l'uno la compagnia dell'altra , dopo un mese di lontananza, che lui era docuto ripartire. Quindi nessuno poteva chiedermi di reagire, o meglio una piccola forza dentro di me, forse, avrebbe potuto aiutarmi, ma la situazione in cui mi trovavo era un fardello molto più pesante.
Ross si sedette accanto a me sul letto e mi posò la mano sulla fronte e si ritrasse quasi urlando.-Tu scotti?!?-.
Non sapevo se fosse una domanda o un'affermazione.- Ora chiamo immediatamente un medico!-.
-No! Il medico NO!- risposi con una foga che nemmeno io seppi da dove provenisse.- Ti prego- continuai, per addolcire l'atmosfera che ad un trtto si era fatta fredda ed insostenibile.
-Tu mi nascondi qualcosa- mi disse lei- Sai che puoi fidarti di me- disse esitante.
Io non risposi, anzi girai il viso dalla'altra parte, gli occhi che pungevano per le lacrime trattenute. Mi sentivo in un vicolo cieco, come se la mia vita fosse ad un bivio. Lentamente mi misi a sedere sul letto e, prendendo la mano della mia migliore amica, feci un profondo respiro e dissi.
-Ross.....io....ehm..sono incinta-.






Author's Corner
Rgazzeee eccomi tornata dopo un altro lunghissimo perido di assenza ù.ù
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso le recensioni. Ad ogni modo ci stiamo avvicinando alla fine di questa storia e fra qualche mese comincerò a pubblicarne un'altra che è già in cantire, ma diversa da questa. Un'ultima cosa vi consiglio di andare a leggere la storia WOLF'S INSTINCT che troverete sul canale di BRENDA21.
Besitos chicas :*

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

Capitolo 15



Tutto era pronto per la partenza. Lo avrei raggiunto a New York perché le cose dovevano cambiare, risolversi in qualche modo. Ross aveva deciso di accompagnarmi, forse solo per farmi pesare il fatto di non averle subito detto la verità o perché semplicemente voleva essere lì ad uccidere Nick nel caso in cui non avesse accettato il bambino.- Qualsiasi cosa non la passerà liscia il signorino- diceva strappandomi sorrisi spontanei che mi toglievano un po' di quel peso che sentivo dentro me.






-Ho sempre sognato di venire in America- esordì improvvisamente Ross appena atterrate e mentre aspettavamo di riprendere i nostri bagagli. Io sorrisi di rimando dandole qualche incoerente risposta. Il mio stato d'ansia era a mille perché Nick non sapeva nulla del nostro arrivo e soprattutto perché non sapevo come dirgli di essere incinta di suo figlio.
Non ne avevamo mai parlato, la nostra relazione era nata da troppo poco tempo, per cui non sapevo nemmeno come l'avrebbe presa, cosa ne pensava, se si sarebbe infuriato o  no. Insomma non potevo immaginare nulla.
Il taxi ci lasciò all'indirizzo che gli avevo dato e che conoscevo perché una volta Nick mi aveva mandato da lì un regalo. Scendemmo dall'auto e davanti a me vidi un grattacielo che svettava su tutti gli altri. Deglutii convulsamente. Feci un respiro pronfondo e seguì Ross che apparentemente tranquilla si avviava all'entrata dell'edificio.
-Salve, signorine. Avete bisogno di aiuto?- ci chiese un uomo sulla sessantina e che doveva essere l'usciere.
-Stiamo cercando Mr Terenzi, Nick Terenzi. Dovrebbe abitare qui- dissi con voce esitante.
-Certo. Il signore vi aspettava?- rispose lui digitando qualcosa sulla tastiera del suo computer.
-Ehm...veramente no, ma può dirgli che Gabriella è qui- continuai. Già me lo immaginavo che correva per venire da me pensando che fosse successo qualcosa di grave, data la mia presenza improvvisa lì. Lo stomaco mi si contrasse. Che ansia! Sapevo di doverlo avvertire. All'improvviso ebbi la smodata voglia di fuggire e tronare nella mia stanza. L'usciere chiamò l'appartamento di Nick, ma non ricevette risposta.
-Dev'essere uscito. Strano, non l'ho visto- disse.
Aspettammo qualche altro minuto e poi richiamammo. Questa volta rispose...
-Ehm...Mr Terenzi c'è qui Miss Gabriella che vorrebbe salire. Po....- l'usciere si staccò il telefono dall'orecchio con gli occhi sgranati.- Non mi ha fatto nemmeno finito di parlare!- disse incredulo- Ad ogni modo credo stia scendendo-. Infatti dopo pochissimo tempo vidi le porte dell'ascensore aprirsi e Nick, più bello che mai, uscirne con passo deciso. Non riuscivo a capire se fosse arrabbiato o meno, ma non appena mi afferrò e mi strinse a sé, posando con passione  le sue labbra sulle mie, capì che era felice di vedermi.






Il paesaggio della finestra era bellissimo, ma nonostante ciò non riuscivo a farmi distrarre dalla suggestività del luogo. Stringevo convulsamente il bicchiere dii succo che avevo fra le mani. Nick, seduto vicino a me, mi accarezzò i capelli e mi chiese- Cos'hai? E' da quando sei arrivata che non dici una parola. C'è evidentemente qualcosa che ti preoccupa- concluse prendendo una mia mano e biaciandomene il palmo. Io gli sorrisi, distratta dalla solcezza del gesto.
-Nick, cosa è successo poi a Natasha? Durante le telefonate eri molto vago- chiesi esitante.
Lui sospirò e si alzò. Ross era nella stanza che Nick le aveva messo a disposizione, quindi eravamo liberi di parlare tranquillamente.
-Gabriella, Natasha è qui-.
Quella risposta mi pietrificò e mi arrivò come una scarica elettrica.
-Da quanto tempo?- la mia voce rispecchiava la mia incredulità. Ma che cavolo stava dicendo? Natasha lì con lui?! DA SOLA nel SUO appartamento con LUI?!?
-Due settimane- rispose- Cerca di capire, l'appartamento che aveva a New York non era più disponibile, il suo ex se n'è lavato le mani e naturalmente i medici hanno visto in me l'unica soluzione, dato che l'unico membro della sua famiglia è una sorella in Messico che Natasha non frequenta più da anni- concluse-.
Lentamente mi alzai e dissi- E' successo qualcosa fra voi?- posai la tazza sul tavolino davanti a me ed incrociai le braccia.
Nick in un primo momenro fu sopreso, poi vidi che assunse un'aria infastidita.- Non dire sciocchezze!-.
-Sai, il MIO ragazzo è rimasto SOLO  nel SUO appartamento con la sua EX per DUE settimane ed io non ne sapevo NIENTE. E' normale che io mi chieda se sia successo qualcosa!- ribattei con altrettanto fastidio.
-Sei appena arrivata e già vuoi discutere?- disse lui appoggiandosi al tavolo dietro di sé ed incrociando anche lui le braccia.
-Come ti sentiresti se fossi rimasta da sola per due settimane nel mio appartamento con il mio ex? Non credo avresti fatto i salti di gioia. Al contrario avresti sicuramente fatto succedere il finimondo- risposi incavolata. Non poteva pretendere che, dopo aver convissuto per tutto quel tempo con quella, io non dicessi nulla. Era inaccettabile!
Nick socchiuse gli occhi a due fessure e cominciò ad avanzare verso di me come un predatore pronto a saltare sulla sua preda. Istintivamente arretrai.- Nick è inutile che ora voglia risolvere la situazione con qualche bacio e qualche moina. La questione c'è e deve essere affrontata come persone civili!- cominciai ma lui non smetteva di braccarmi, così aggirai il divano e lo misi come barriera fra me e lui.
-E chi ha mai parlato di coccole e moine? Inoltre sai bene che se una cosa mi viene negata io ostinatamente faccio di tutto per ottenerla. Quindi ti conviene smetterla di cercare di scappare- mi rispose.
Cosa?!? Sgranai gli occhi per la sorpresa e, non appena lui cominciò ad aggirare il divano per raggiungermi, mi voltai e fuggì via.






Author's Corner
Eccovi un altro capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate. Besitos ;*
Robsten

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16
Capitolo 16

Non feci che due o tre passi prima che Nick mi afferrasse per la vita e mi caricasse sulla sua spalla. Mi portò via dal salotto, sulle scale verso quella che doveva essere la sua stanza. Si adagiò al letto e mi adagiò lì sopra con non troppa delicatezza. Prima che potesso sgattaiolare via, mi imprigionò fra le sue braccia chinandosi vicinissimo al mio viso.
-Ti avevo avvertito che quando una cosa mi viene negata poi mi diverto ancora di più a prendrla!- mi disse,sussurrando al mio orecchio.
Un brivido di eccitazione mi corse lungo la schiena....NO!
Dovevamo ancora finire di parlare. Riacquistai un po' della mia lucidità e cercai di spingerlo via poggiando le mie mani sul suo ampio e solido petto.
Naturalmente fu tutto inutile, al contrario pian piano, e non capì nemmeno come, me lo ritrovai steso sopra. Ma che diavolo...??
Cominciò a lasciarmi dolci e delicati baci partendo dall'orecchio fino ad arrivare a pochi centimetri dalle mie labbra. Proprio quando mi aspettavo di sentire la sua bocca baciare con passione la mia, lui cambiò direzione facendo le stesse cose però dall'altra parte. Stavo per brontolare il mio disappunto, quando la porta della stanza si aprì improvvisamente...
-Nick, ho bisogno...- disse una voce che purtroppo conoscevo benissimo.
Nick nel frattempo si era alzato, lasciandomi libera di fare altrettanto. Io e Natasha ci fissammo. L'avversione che correva fra me  e lei era palpabile. Come se non bastasse lei indossava una cortissima culottes con una maglia poco più lunga  a coprirle un bel niente. E Nick voleva farmi credere che con QUELLA che girava così per casa non fosse successo nulla?!?. "Ma vedial!" pensai "Com'è arzilla, poi. Quelle bende alla testa dovrebbero significare che sta ancora male e non dovrebbe essere in grado di camminare!! Perché, allora, è qui, in camera del MIO fidanzato, mezza nuda e più fresca di me, come se non avesse avuto un incidente quasi un mese e mezzo fa?!?"
-Oh scusa, non sapevo avessimo ospiti- disse con nonchalance,
"Avessimo?!?! Ma che è casa tua questa?" Poco ci mancava che le saltassi al collo per strangolarla!
Mi girai verso Nick che era evidentemente imbarazzato e combattuto. Lo guardai, mettendo in quello sguardo tutta la mia furiosità, e uscì dalla stanza.
Col cavolo gli avrei detto la verità. Non dopo aver scoperto che manteneva in casa una quasi finta malata mezza nuda!
Andai in camera di Ross, entrai senza bussare e sbattei la porta. Lei era in bagno personale della stanza a darsi una sistemata, come vidi dalla porta che aveva lasciato aperta.
-E' inutile che ti agiti. Ce ne andiamo. SUBITO!- dissi rabbiosamente.
Ross uscì dal bagno con la spazzola ancora fra i capelli.- Come?! Perché? Non vuole il bambino? Non vuole prendersi le sue responsabilità? Se è così lo UCCIDO!!- cominciò lei, pronta alla carica. Non ebbi nemmeno il tempo di fermarla che Ross spalancò la porta e uscì a razzo dalla stanza. Non dovette fare molti passi prima che incontrasse Nick in corridoio, che veniva da me.
-Tu, stronzo, vigliacco schifoso che non sei altro!- cominciò Ross picchiando la spazzola sul petto di Nick.
-Ross, aspetta- dissi uscendo a mia volta dalla stanza.-Non è come pensi. Lui....- era inutile. Non mi ascoltava, intenta com'era ad insultare Nick. Tuttavia dovevo fermarla, prima che succedesse l'irreparabile.
-Sei un essere spregevole che non ha nemmeno in coraggio di prendersi le sue responsabilità. Sappi che lui riceverà tutto l'amore che tu gli neghi e lo riceverà da noi. Perché saremo NOI e SOLO noi la sua famiglia. Hai capito? E non provare ad avvicinarti mai più a Gabriella, altrimenti ti uccifo.....-.
Ross non finì la frase, perché Nick, senza tanti complimenti, la scosto e si avvicinò a me.
Era furioso.- Si può sapere di CHI sta parlando la tua CARISSIMA amica?- mi disse- Chi dovrebbe ricevere il mio amore? Tu? Perché non ti ho mai fatto capire quanto ti amo? Ho fatto qualche gesto che non ricordo e che ha fatto nascere in te dei dubbi?....Se è per Natasha, ti assicuro che non è successo nulla e che fra pochi giorni andrà  a stare dalla sorella in Messico e...-.
-Nick, smettila. Io....lascia perdere- dissi angosciata e filandomela di nuovo in stanza. Volevo soltanto andarmene di lì e stare un po da sola per  mettere ordine tra i miei pensieri.
-Adesso basta- sentì dire da Ross.- Non glielo hai ancora detto?- esordì rivolgendosi a me?-.
Io scossi la testa e mentalmente la supplicai di tacere. Nel frattempo anche Nick e Ross entrarono in stanza guardandomi interdetti.
-Adesso basta lo dico io!- sbottò improvvisamente Nick.- Gabriella, cosa cazzo mi devi dire?!?-.
-Niente-risposi, ostinandomi a non rivelare nulla, furiosa per il suo atteggiamento con Natasha.
Nick, tuttavia, non voleva sentire ragioni; infatti mi afferrò per gli avanbracci e, guardandomi negli occhi, disse- Tu ora mi dici cosa diavolo sta succedendo- la sua voce era apparentemente calma, ma in realtà da essa traspariva un forte rabbia repressa. I suoi occhi mandavano scintille...
Era inutile. Non avrebbe ceduto finché non avesse saputo la verità. Ma sì....diciamogli tutto e poi lasciamolo cuocere nel suo brodo. Questo è ciò che si merita!!
-Nick- cominciai. Dio! Era più difficile di quanto pensassi.- Io....sono venuta qui, oltre che per rivederti, ma anche perché....ehm...- feci un respiro profondo e sbottai.- Nick, sono incinta!-.






Un silenzio tombale permeava in quella stanza.
"Cazzo!..era incinta! Come diavolo era potuto siccedere? Eravamo sempre stati attenti! Gabriella prendeva regolarmente la pillola...."
Un brivido di consapevolezza corse lungo la mia schiena...C'era stato un periodo in cui era stata malata e aveva assunto degli antibiotici....CAZZO!
Per una maledetta noncuranza ora ci ritrovavamo ad essere già genitori. Era troppo presto! Troppo!
-Nick...di' qualcosa- mormorò lei, guardandomi con dolcezza, speranza e timore. Che potevo dire? Che era presto per avere un ifglio?! Che non mi sentivo pronto?
Sospirai pesantemente e mi allontani di qualche passo- Gabriella- esordì guardandola.- Io...credo che sia troppo presto per noi. E' un passo troppo grande che richiede un impegno a vita...- avrei voluto pugnalarmi mille volte alla vista della sua amara delusione sul suo viso.
-Tu credi? Be'..io...- sospirò anche lei- Lascia stare Nick- continuò voltandosi ed entrando in bagno. Mi avviai per fermarla, ma lei si chiuse dentro, precludendomi ogni possibilità di rimediare, almeno al modo in cui glielo avevo detto.
Bussai ma niente.- Gabriella apri la porta e parliamo da persone civili!-.
-Voglio stare sola, Nick. Va' via!- fu l'unica sua risposta.
Cercai di farle cambiare idea, di parlarle, ma non ci fu verso che la convinse. Così l'accontentai e furiosamente uscì dalla stanza.






Erano le tre di notte. La mia valigia e quella di Rossella erano pronte. Ce ne saremmo andate. Lo avrei lasciato, nonostante lo amassi più della mia stessa vita e fosse il padre del mio bambino.
Scossi la testa per scacciare quei dolorosi pensieri e con Ross mi avviai all'ingresso. Stavo per aprire la porta quando, come avevo immaginato, lo sentì arrivare da dietro.
Lentamente mi voltai. Era vestito come il pomeriggio precedente e i suoi capelli, di solito molto ordinati, erano spettinati, probabilmente per le troppe volte che vi aveva passato le dita.
-Perché vai via a quest'ora della notte? Hai paura di parlarmi?- mi disse provocatoriamente.
-No, semplicemente non voglio farti sprecare fiato nel convincermi  a rimanere- gli risposi e mi voltai, pronta  ad andarmene.
Lui si mise alle mie spalle e disse-Non mi lasciare di nuovo così. E' già successo una volta e non ci ha portati a nulla. Ti prego, rimani-.
Lacrime, che non riuscì a trattenere, mi rigarono il viso. Era un dolore indescrivibile. Ma non avrei cambiato idea. Portavo dentro il suo bambino e lui doveva accettarlo.- Mi dispiace Nick- esordì e, senza voltarmi indietro, me ne andai.




Il taxi procedeva velocemente fra le strade di New York, anche se lo notai a stento, intenta com'ero a crogiolarmi nel mio dolore. La vista era offuscata dalle lacrime. Tutto mi scorreva accante come se non fosse la realtà. Come se fosse un incubo. Un incubo che peggiorò nel momento in cui senti il taxi sbandare e un forte scontro contro quello che pensai fosse un muro....
Nick....fu l'ultimo mio pensiero...






Author's Corner
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Spero vi piaccia, anche se il finale è un po' bruttino.
Non vi anticipo nulla. Ci leggiamo alla prossima. Mi raccomando recensite.
Besitos :*

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17
Capitolo 17


Cosa avevo fatto? L'avevo lasciata andare via! Che gran bastardo ero stato!
Mi passai le mani fra i capelli e mi lasciai cadere pesantemente sul divano. Maledizione!
Mi alzai nuovamente, inquieto, straziato, furioso.....e sferrai un pugno sul muro per alleviare un po' quel dolore e quella rabbia che avevo dentro.
Dovevo fare qualcosa per cambiare la situazione, e non restarmene con le mani in mano aspettando che tutto accadesse da sé. Io volevo che Gabriella facesse parte della mia vita!....E il bambino?
Fu come se improvvisamente una voce sconosciuta fosse piombata in me. Quel pensiero mi sconvolse profondamente, perché immediatamente si presentò davanti ai miei occhi l'immagine di un bambino, un bambino che IO tenevo fra le braccia. Poi, come un film, vidi Gabriella con un ventre enorme ed io che, stringendola a me, l'accarezzavo dolcemente ed entusiasta.
Senza nemmeno accorgermene delle lacrime mi punsero gli occhi.
Che cosa avevo fatto? Avevo lasciato andare via l'amore della mia vita e mio figlio! MIO FIGLIO!
Quella parola mi scosse, ma non per la paura, no, al contrario, mi diede un piacere bello e intenso!
Io VOLEVO Gabriella e VOLEVO nostro figlio!
Anzi tutti i figli che sarebbero stati frutto del nostro Amore!
Immediatamente afferrai le chiavi della moto e volai alla porta, diretto al garage. Una volta lì, saltai sulla moto e partì velocemente per arrivare più in fretta possibile all'aereoporto.
La mia mente era piena delle immagini di Gabriella e me, e imrpovvisamente mi ritrovai a pensare alla nostra vita con quel bambino che stava per nascere, mi ritrovai a pensare ad una famigli tutta nostra....
In lontananza notai delle sirene della polizia: qualche stupida rissa?
Poi la mia visuale si allargò e notai anche un'ambulanza. Un brivido inspiegabile corse lungo la mi schiena.
Mi avvicinai per quel che potevo, finché non mi ritrovai quasi al luogo dell'incidente.....immediatamente scesi dalla moto. Il mio unico pensiero era: Gabriella. Ti prego fa' che non sia lei. Ti prego. Ti prego. Ti prego!
Poi vidi una barella e sopra c'era Rossella.
-Nooo!!- subito cominciai a correre verso quello che doveva essere il taxi che avevano preso, ma un agente mi bloccò il passaggio.
-Mi scusi signore, ma non può passare...- cominciò, ma io non lo ascoltai nemmeno, anzi lo scostai per passare e andare da lei. L'agente mi bloccò nuovamente ed io mi voltai a guardarlo negli occhi lasciandogli intendere tutta la furia e il dolore che mi apprimevano.
-MI LASCI PASSARE IMMEDIATAMENTE!- quasi urlai- Lì C'E' LA MIA FIDANZATA!-
Lui mormorò delle scuse, aggiungendo però che doveva accompagnarmi e far sapere ai colleghi che io ero un parente di una delle due ragazze.
L'agente continuava a blaterare qualcosa, ma io ormai non l'ascoltavo più nel momento in cui vidi che stavano posando gabriella su un lettino.
Lacrime di furia e dolore mi oppressero la gola. Subito corsi da lei.
La stavano portando nell'ambulanza per trasportarla all'ospedale.
Le emozioni che provavo in quei momenti erano orribilmente indescrivibili. Vederla lì, inerme, ed io che non potevo fare nulla per aiutarla! DIO, non potevo farcela!
Mi sedetti il più vicino possibile a lei e durante tutto il tragitto le tenni la mano.
Aveva dei lividi sul petto. Delle ferite deturpavano il suo bellissimo e dolce viso....Non ce la facevo a vederla così! Poi improvvisamente pensai al nostro bambino e il mio sguardo corse sul suo ventre fino a che non vidi del sangue che le imbrattava le cosce...
-No! Ti prego, anche lui no!- presi a dire, probabilmente i paramedici accanto a me credevano fossi pazzo. Ma non me ne poteva importare di meno. Lo strazio opprimeva tutto il mio petto: Gabriella aveva avuto un incidente e il nostro bambino, quello stesso bimbo che io avevo rifutato, non c'era piu!
Altre lacrime mi offuscarono gli occhi, ma non ne versai nemmeno una. Non riuscivo a lasciar andare nemmeno un po' di quel dolore del quale mi sentivo pienamente responsavile.
-N-n-nick- disse una voce gracchiante. Gabriella! Mi voltai verso di lei. Aveva gli occhi semi aperti che esprimevano fiducia e sicurezza, come se fossi stato io il ferito, e non lei!
-Non preoccuparti, sto b-bene. Mi sento solo molto indolenzita e debole....- poi la sua voce scemò, mentre i paramedici facevano i primi controlli. Ma poi, come un fulmine a ciel sereno, Gabriella fissò prima me e poi il suo ventre- Nick il bambino!- disse. Io non risposi e tentai di tenerla giù, ma non ci fu ragione che riusci a non farle vedere quel sangue...
-Noooo, il mio bambino noo- gridò, per quel che poteva, aggrappandosi a me e affondando le unghie nelle mie spalle.
-Gabriella, ti prego calmati- le dicevo, ma sapevo che era tutto inutile perché io stesso, dentro me urlavo. Urlavo per me, per lei e per quella piccola creatura che non avremmo mai avuto la possibilità di vedere e di amarla....






Author's Corner
Ed eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo.
Lo ammetto: é così straziante che io stesso mi sento derpessa U_U
Non vi anticipo nulla. Solo, mi raccomando lasciatemi una recensione e ditemi cosa ne pensate. Come per voi può evolversi la cosa. Insomma recensite! ;)
Ci leggiamo alla prossima
Besitos
Rubenizzata

P.S. Vi consiglio di fare un salto sul canale di Mlella24 per leggere "Like you want me", e di Brenda21 per "Wolf's Istinct"
Sono delle storie molto belle e coinvolgenti che io adoro :D

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Capitolo 18
*** Capitolo 18- Fine ***


Capitolo 18
Capitolo 18


Vuoto. Nulla. Questo era tutto ciò che sentivo. E probabilmente tutto ciò che ero, ormai.
Ero in un letto d'ospedale a guardare, senza davvero vederlo, un punto indefinito del muro di fronte  a me.
Avevo perso un pezzo importante della mia vita. Mio figlio.
Strinsi gli occhi a quel pensiero per trattenere, per quel che potevo, le lacrime.
Nick era accanto a me, ma io non riuscivo a fare nulla. Nemmeno girarmi a fissarlo per infuriarmi con lui, per stringerlo a me, per cercare conforto in lui. Niente. Il mio corpo e il mio cervello erano vuoti, impotenti.
Quella creatura per me era sconosciuta fisicamente, ma era già padrona del mio cuore...
Nick in quel momento si riscosse e si accorse che ero sveglia. Mi prese la mano nella sua. Quella mano, sempre così calda e accogliente, era fedda come il marmo. Lentamente mi girai a fissarlo. Quei suoi magnifici occhi verdi erano ugualmente privi di emozione, ma in qualche modo riuscì a scorgervi quel qualcosa che mi aveva sempre tranquillizato quando lui era accanto a me. Quel qualcosa che mi faceva sentire sicura, protetta, a casa.
Le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento cominciarono a scorrere sulle mie guance.
Nick mi strinse a sé con dolcezza, probabilmente per paura di farmi male. Dopotutto avevo avuto un incidente, ma paradossalmente il mio dolore fisico era assente.
Completamente assorbito da quello emotivo.
-Lo so, amore mio, è una cosa orribile- cominciò Nick- ed io...io...mi sento così responsabile di tutto!- continuò.
A quelle parole mi irrigidì. Responsabile? Lui?
Mi staccai dal suo abbraccio e lo guardai in faccia, mettendo il mio viso a pochi centimetri dal suo.
- Non dirlo nemmeno, Nick. Qui nessuno di noi ha colpa, solo il destino. Ciò che è accaduto nessuno poteva prevederlo e..- lui mi interruppe posando le sue dolci labbra sulle mie.
Finalmente. All'improvviso realizzai quanto mi era mancato un contatto con Nick. Un suo semplice bacio, persino!
Lo ricambiai con tutto l'amore che portavo dentro...con delicatezza incontrai la mia lingua con la sua ed esplorai la sua bocca. Continuammo a lungo, finché il nostro respiro ce lo permise e finché le nostre dolorose sensazioni non si placarono almeno un po'.
Nick posò il capo sul mio grembo e disse- Io ti amo, Gabriella. Stavo venendo da te per dirtelo. Per dirti che volevo te e nostro figlio nella mia vita. Per dirti che ero stato un grandissimo stronzo a trattarvi in quel modo e a lasciarvi andare via, ma poi, quando ti ho vista lì, priva di sensi su quella barella, ho capito che al mio sbaglio non potevo più rimediare e che probabilmente ti avevo persa per sempre. Te e il piccolo...- disse e i suoi occhi divennero lucidi- Spero che tu possa perdonarmi-.
Io passai le mie dita fra i suoi capelli, sapendo che quel gesto lo rilassava.- Nick, il dolore che provo dentro è orribile. Non lo augurerei a nessuno, perché perdere un figlio è un qualcosa di atroce; non so nemmeno dove sto trovando la forza di parlare in questo momento perché dentro non sento nulla. Ma ti posso assicurare che non voglio assolutamente lasciarti. Non lo sopporterei....ti prego risparmiami almeno questo!- esordì con una voce bassa e piena di patimento. Altre lacrime si affacciarono ai miei occhi ed io fui incapace di trattenerle.
Nick alzò il capo e delicatamente prese la mia mano, intrecciando le mie dita con le sue.
-Anch'io ti amo e insieme supereremo anche questo momento- mi disse.
Io risposi con una specie di assenso e poi lo abbracciai.
E fu proprio così che il dottore ci trovò. Era un uomo sulla cinquantina, credo. Portava il solito camice bianco e si presentò come il Dott.re Browning.
-Allora, miss gabriella. Ho appena finito di guardare i suoi esami e sono felice di informarla che, a parte qualche mal di testa ricorrente e qualche graffio, lei starà bene. E' stata molto fortunata- esordì. Ero stata fortunata!?! Evidentemente io quell'uomo avevamo due punti di vista molto differenti!. -Deve avere qualche angelo custode a proteggerla- continuò. A stento mi tratteni dal ribattere o sbuffare.
-Allora vorrei procedere con un'altra ecografia, giusto per restare tranquilli- disse e si avvicinò ad un macchinario lì vicino. A cosa serviva un'altra ecografia?
-Mi scusi dottore, ma perché dovrebbe fare un'altra ecografia?- chiese Nick, anticipando ancora una volta i miei pensieri.
Inizialmente il dottore ci parve sorpreso, ma poi gradulamente la sua espressione si sostituì ad una più comprensiva e...felice?
-Non ditemi che..?- cominciò e sorrise avvicinandosi a noi. -Avete creduto che quel sangue significasse che miss Gabriella avesse perduto il bambino? Be', sono felice di informarvi che non è così, altrimenti perché sarei così allegro! Erano delle normali perdite, soprattutto nei primi mesi. Certo il trauma che ha subìto non le ha certo fatto bene, ma nemmeno ha apportato gravi danni- concluse.
Il mio cuore scoppiava di gioia. Allora il mio bambino non era morto! Era ancora dentro di me! Avrei voluto sfogare tutta la  mia felicità, in qualsiasi modo, ma mi limitai a guardare Nick, che a sua volta aveva un'espressione incredula e felicissima, e a stringerlo forte a me.






 5 anni dopo...

-Liam lascia in pace quella povera piccola di Charlotte!- urlai nel tentativo di persuadere mio figlio a non tirare i capelli della bimba accanto a lui. Era la figlia di Rossella e Antonio, nata due anni dopo Liam. Così come mio figlio, era la gioia dei suoi genitori e probabilmente aveva preso una specie di forte affezione per Liam: gli stava smpre dietro, pretendendo di fare ciò che faceva lui. Chissà se anche in futuro...
Io e Rossella li guardavamo ridendo, erano così dolci, nonostante i loro continui battibecchi.
-Niente da fare, è proprio come suo padre- esordì Nick all'improvviso uscendo in giardino e sedendosi sul dondolo accanto a me. Passò il suo braccio attorno alle mie spalle e mi sitrinse.
-Sì, è un despota!- dissi, e risi girandomi verso di lui e dandogli una leggera gomitata.
-No, ha un fascino innato a cui ogni donna non sa resistere- contrabbaté lui sfoggiando il suo solito sorriso da super modello della Calvin Klain che ancora mi faceva sciogliere.
Io alzai un sopracciglio, manifestando tutto il mio scetticismo e, come mi aspettavo, Nick non esitò ad avvicinarsi di più a me per farmi cambiare idea.
Posò le sue morbide labbra sul collo, ben sapendo che era uno dei miei punti deboli, e nel frattempo mi sussurrò- Vedremo se dopo sarai della stessa opinione
-.
-Voi due! smettetela di scambiarvi effusioni in presenza di bambini!- sbottò Rossella uscendo dalla cucina con un vassoio di limonata. Antonio, che si stava occupando del barbecue insieme e Leo, incoraggiò l'amico con un'occhiata ammiccante che poi rivolse alla moglie. A dispetto delle sue parole e ignara delle occhiate di apprezzamento che le stava lanciando il marito, Rossella aveva un sorriso che illuminava il suo viso e si avvicinò a Ludo, che era intenta a prendere un po' di sole. Presto anche lei e Leonardo si sarebbero sposati.
-Nessuno può impedirmi di baciare o coccolare mia moglie!- rispose Nick, invece, stringendomi a lui. Sì, perché anche noi ci eravamo sposati, subito dopo essere tornati in Italia, dove vivevamo in una villetta antica in campagna, poco lontano da Firenze.
Era stato un giorno da favola, ancor meglio di come io l'avevo sempre sognato sin da bambina. Ma il momento in cui avevamo pronunciato il "sì, lo voglio"  era stato il più emozionante, perché il nostro matrimonio era il coronamento di tutta la nostra storia, di tutti i nostri momenti belli e di tutti i nostri momenti brutti, che avevamo superato grazie a quel sentimento meravigliso che ci scaldava corpo, mente e anima!
Ora il nostro bambino correva felice e spensierato davanti ai nostri occhi e noi non potevamo che essere felici che il destino lo avesse salvato. Lo avremmo per sempre amato, amato di quell'amore indescrivibile, ingannevole e stupendo che dà all'uomo più forza di quanto si possa immaginare.
Quello stesso amore che stava neglisguardi, nei gesti e nelle parole che io e Nick ci scambiavamo e che per sempre avremmo dato l'uno all'altra. Per sempre...






Author's Corner
Eccoci giunti alla fine dela storia. Nick e Gabriella sono stati i primi personaggi che hanno dato vita alla mia prima storia, quindi anche se figuralmente non posso che ringraziare loro, ma soprattutto voi, che avete sopportato tutti i miei ritardi, i miei errori e i miei capitoli poco "suggestivi" ù_ù
Davvero, grazie di tutto. Ci leggiamo alla prossima storia che presto pubblicherò e che si chiamerà "Love's War". Avrà unambientazione storica diversa, o meglio saremo nel primo Medioevo, più precisamente in Inghilterra.
Ad ogni modo recensite, fatemi sapere i vostri pareri sul capitolo e se volete sull'intera storia.
Besitos
Rubessia ;)))

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