Frammenti dello specchio. di Clementine Kruczynski (/viewuser.php?uid=176483)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notte d'inverno. ***
Capitolo 2: *** La foglia. ***
Capitolo 3: *** Bologna ***
Capitolo 4: *** Il tempo. ***
Capitolo 5: *** Prigionia. ***
Capitolo 6: *** Ridenti stelle. ***
Capitolo 7: *** Specchi d'acqua. ***
Capitolo 8: *** La ballerina. ***
Capitolo 9: *** Memorie. ***
Capitolo 10: *** Errare. ***
Capitolo 11: *** Lucciole. ***
Capitolo 12: *** Farfalle. ***
Capitolo 13: *** Azzurro. ***
Capitolo 14: *** Manichini. ***
Capitolo 15: *** Treni ***
Capitolo 16: *** Fiamme. ***
Capitolo 17: *** Luci e ombre. ***
Capitolo 1 *** Notte d'inverno. ***
Io sono le parole non pronunciate,
strozzate in gola.
Sono le ali tarpate
prima di spiccare il volo.
Sono l'urlo soffocato
che risuona per tutta la casa
vuota.
Sono il fiore strappato
perché troppo bello.
Sono la sedia vuota
accanto al telefono.
Sono lo sguardo che non hai alzato,
gli occhi che non hanno visto,
le mani bagnate di sangue,
le orecchie tappate.
Sono il vestito piegato,
strappato,
buttato.
Sono il pianoforte che suona
ma che nessuno ascolta.
Sono le gocce di rugiada cresciute sull'erba
a cui nessuno fa caso.
Sono una notte d'inverno passata all'aperto,
quando non basta una coperta a ripararti dal freddo.
Sono la sigaretta schiacciata sul pavimento.
Continua a pestarmi,
nemmeno mi vedi. |
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Capitolo 2 *** La foglia. ***
La foglia galleggia sull'acqua
come una nave nell'oceano.
Non è bella,
non è un fiore rosso
di campo.
E' giallognola,
rachitica
stropicciata.
Una ragazza allunga la mano provando a prenderla
ma la foglia si allontana
alla deriva.
E la ragazza piange
piange
con il vestito bianco
macchiato di sangue.
E non c'è un suono,
ma pare
di sentire una voce lontano
cantare.
La ragazza si strappa i capelli
che cadono biondi
ricordando le insonni.
Ha le mani malferme,
tremanti,
mentre spergiura di essere innocente
strappandosi il veleno con le unghie
grattando
gemendo
impazzendo.
E intorno
distese gelate senza un sussurro,
un finestrino appannato
mentre il mattino piange,
immobile come la morte.
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Capitolo 3 *** Bologna ***
Bologna vuota,
non una parola.
Bologna sola,
senza un rumore,
Bologna
ascolta:
non un'anima che vola.
E le strade
le strade straziate
piene del nostro vuoto,
gridano a qualcuno che già è fuggito via,
fulgido nel suo mantello d'ombra.
E non c'è nemmeno più il gusto d'amare,
il gusto di dare,
di darsi a qualcuno.
Bologna è svanita,
svanita è la nebbia che celava l'orrore.
Celata è la macchia sul volto rigato,
parecchio assonnato,
che da ieri tu hai. |
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Capitolo 4 *** Il tempo. ***
Morta è la tristezza
pioggia gelata e cristalli d' ambra,
petali innocenti sospesi nell'aria,
freschezza di suoni-
primavera.
Nessuna dannata certezza,
nessun solco sulla terra bagnata,
lasciata al Sole ad asciugare
come un panno-
d'estate.
Colori assopiti,
spiriti riappacificati
caleidoscopio di sentimenti
lasciati marcire sotto la coltre di neve-
inverno.
Un libro appoggiato sul comodino.
Pagine ingiallite
foglie secche morte
colorate-
in autunno.
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Capitolo 5 *** Prigionia. ***
Libertà-
grida di rabbia
mute,
libertà-
apparenze che scivolano
sopra lastre di cemento
nude,
libertà-
siediti e smetti di pensare,
libertà-
corri sul ponte senza guardare,
libertà-
fili sospesi nell'aria
inerme,
libertà-
cicatrici bianche sulle mani
conserte,
libertà-
occhi innocenti e
arrossati,
libertà-
verità scomode
e malate.
Libertà-
il pallore del giorno che muore,
libertà-
troppi muri costruiti
senza un rumore.
Libertà-
costanti addii di grida
amare,
libertà-
nessun posto
in cui tornare.
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Capitolo 6 *** Ridenti stelle. ***
Parole come spilli nella testa,
tutto tace nella notte
tranne i pensieri.
Nessun rumore
ma la belva dentro ruggisce,
soli nella folla
soffochiamo in solitudine.
E le stelle ridono,
ridono
intoccabili.
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Capitolo 7 *** Specchi d'acqua. ***
Intorno, solo specchi d'acqua.
Riflettono il mondo,
la vita,
sopravvivendo al sicuro.
Intorno, solo muto rumore,
echi lontani di parole già
dette,
anime appassite come fiori
marci.
E per noi non resta
nulla,
nulla a cui aggrapparsi di notte,
se non alle nostre
parole,
all'inchiostro sulle pagine
immortali,
cercando redenzione.
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Capitolo 8 *** La ballerina. ***
Un salone da ballo
deserto,
musica spenta
risuona fantasma,
colonne di sedie
abbandonate,
desolazioni di finestre rotte
stravolte
per ciò che hanno dovuto vedere.
Colonne di fumo si elevano
alte
nel cielo che morto
si lascia andare.
Brucia la città di carta
bruciano le persone sottili come
fogli,
mentre la ballerina danza
nel salone
senza un rumore.
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Capitolo 9 *** Memorie. ***
Volti dipinti
su statue di sale.
Ombre argentate alle porte del mattino,
strisciano lente come il sonno
fino sul fondo di una bottiglia
di vetro.
Luci verdi lontane,
anime fatte di spettri:
le più difficili da salvare.
Ricordi granitici
svaniti come nebbia sulla colline.
E quando la luce della Luna
bacerà i rami più alti del salice che
piange
io ti aspetterò dall'altra parte.
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Capitolo 10 *** Errare. ***
Gli errori ci perseguitano
come sciami di api
rabbiose,
anatemi scagliati al
cielo
come preghiere silenziose.
Pallida la Luna
immerge la città del suo cono
di luce,
pallida la sera
scende sulle palpebre violacee.
Vento scuro si solleva
graffiando i volti dei passanti,
senza scopo o meta
girovaghi erranti.
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Capitolo 11 *** Lucciole. ***
Nebbia si posa
lenta
sopra gli spilli della memoria.
Neve e freschezza,
lucciole sugli occhi di chi
dorme
brillano come fari
disperdendo le illusioni.
Castelli di carte e scacchi
posati sulla finestra,
crollano come sabbia
in una clessidra di
vetro.
Annegano i pensieri
gocce rubate al
sonno,
annegano e tornano lievi
sotto forma di sillabe
mute.
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Capitolo 12 *** Farfalle. ***
Battito di ali di
farfalle,
leggero come brezza sul molo deserto,
lontano come voci di fantasmi.
Battito segreto di ali di
farfalle,
ballano al ritmo di musica nascosta,
vivono la loro vita di un giorno
ignare della fine dal gusto
amaro
che le aspetta.
Battito irrequieto di ali di
farfalle,
la musica si spegne e tutto il resto
gela,
morendo nella notte
come ricordi ormai
dimenticati.
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Capitolo 13 *** Azzurro. ***
Case distrutte da
uragani di grida.
Occhi socchiusi,
luci troppo forti,
orizzonti fatti a pezzi.
Il paradiso dispiega le
ali
e si posa come zucchero filato
sulle labbra
di chi parla.
Odore di pioggia nell'aria,
biblioteche come ripari,
fuochi artificiali.
Neve e panchine
nei ricordi,
prati gelati e un mare di
discordia,
bianco
azzurro
az zur ro
del cielo. |
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Capitolo 14 *** Manichini. ***
Manichi bianchi,
stereotipi immobili
nelle vetrine del centro,
brulicanti di persone ignare.
Distolgono lo sguardo,
fingono di non vedere
il mondo che crolla,
il mondo che soffre.
Manichini in pose
scomposte,
giullari senza colore
impassibili e tristi,
attori senza parte,
palcoscenici senza luce
che inesorabili
continuano ad esistere. |
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Capitolo 15 *** Treni ***
Treni sfrecciano come
incubi
nella memoria di chi pensa.
Treni come
armi
pronte a colpire alla prima
distrazione.
Immagini di guerra e
desolata passione,
immagini di pomeriggi
stanchi
appoggiati al cuore di
sconosciuti.
Muti silenzi
trasformati in macchie sulla
pelle.
Veleno nelle bocca,
passioni insoddisfatte
sputate a terra come bile.
Treni sconosciuti
per fuggire via da
noi.
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Capitolo 16 *** Fiamme. ***
Occhi di stelle,
distruzioni totali a porta di
mano,
paradisi oscuri,
turbini che trascinano il respiro
verso la fine del tempo.
Paragoni buttati a
caso
come fogli strappati e piegati
gettati nel
fuoco,
ardente e vitale
che scoppietta nel giardino.
Fiamme alte,
rosse e azzurre,
si muovono come fossero fatte di
vento,
avanzano nella loro gloria,
momenti statici si frammentano
come uno specchio
spezzato.
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Capitolo 17 *** Luci e ombre. ***
Nel cielo bruciano
candele dorate
mentre fredda la paura si
contorce
sui sedili sgualciti
vecchi
di un treno.
Pallide ombre
sfuggenti
si rincorrevano nel crepuscolo,
svanendo
nel loro orizzonte di
silenzi.
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