Popcorn

di R_R
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capirolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Dedicato a Silvia, che è stata con me in tutte le mie avventure.
Con affetto
La tua RR

CAPITOLO UNO

P.o.w. Hanamichi


Questa giornata è meravigliosa. Sto camminando su un prato verde a piedi nudi, e mentre respiro a pieni polmoni l’aria fresca, l’odore dei fiori e il sentore gentile dell’erba, ecco che pesto una cacca di gnu fresca. Perfetto.

Maledetti tutti quanti!!

 Dormivo felicemente, ma gli idioti hanno di nuovo pensato bene di svegliarmi  ancora a causa del loro stramaledetto sesso mattiniero.  Oh, se almeno riuscissi a incrociarli sull’uscio di casa! Vedrebbero cosa significa infastidire il sonno del genio! Invece non sono ancora riuscito a beccarli e lasciare messaggi minatori sulla porta di casa non sembra aver sorbito alcun effetto. Eppure ho anche disegnato un uomo impiccato. Stupidi vicini mentecatti.
Ecco, finalmente lo stridolio di quella donnaYeti è all’apice. Sembra il pianto di un gatto incazzato a cui hanno pestato una coda. Ma che bello,veramente.

Così stamattina ho fatto colazione sotto le note del “ah si-ah si ancora” e poi, quando finalmente i rumori molesti sono cessati, la lavatrice ha dato di matto. Prima si è messa a camminare per mezzo bagno, poi è fuoriuscita una quantità infinita di acqua, così tanta che per poco non sentivo la voce di Dio dirmi “Mosè! Apri le acque!” ma non c’era nessun bastone nelle vicinanze e sono scivolato di faccia sul pavimento. Ottimo inizio di giornata, Hanamichi.

Speravo che almeno il resto proseguisse meglio. Certo, quando sono arrivato in classe ho continuato a sonnecchiare e poi, per pranzo, sono riuscito a fregare un dorayaki a Takamiya, quindi immagino di non potermi lamentare. Ma diavolo, lo sapevo che la giornata avrebbe preso presto una brutta piega.

Gli allenamenti.
E il maledetto volpino.

 Come al solito è circondato dal suo fan club di idiote babbuine, Haruko boccheggia come una trota salmonata e  lui è lì a dimenar le chiappe con quel atteggiamento distaccato da sua maestà in carriola. Perché poi si dica “sua maestà in carriola” me lo sono sempre chiesto. E intanto Haruko non mi fila manco a pagarla, FILAMIIIIIIII. Stracacca, che nervi!

“Hanamichi, vuoi stare attento si o no?..”. Stupido Gorilla, non mi scartavetrare i maron glassè.
“ Capitano” lo interrompe il volpino, scostandosi i capelli dagli occhi.

Ma guardalo! con quei capelli sofficiosi morbidini-morbidini nonostante la sudata! Sono certo usi qualche shampoo speciale per ragazzine per averli così.

“.. devo andare via un po’ prima”. Cosa, cosa, cosa?? Il volpino salta gli allenamenti? Sospetto, SOSPETTOSSISIMO! Si nega la possibilità di far mostra di sé? Nooo qui c’è sotto qualcosa!
Il gorilla lo guarda accigliato come il sottoscritto. “ma certo Rukawa, non ti assenti mai, vai pure” gli dice appoggiando una mano sulla spalla. Cosa lo tocchi, tu?

AH-AH! Devo scoprire cosa deve fare!
Allora, mentre Gorilla è distratto, fingo di cadere. Aaah, sono un genio della recitazione!
“che male, che male, che male! Gorill..hem Capitano! Devo correre in infermeria! Forse mi sono slogato la caviglia!E tu non vuoi che il grande genio non possa disputare la prossima partita, vero?vero?vero?”. Mi osserva sospettoso, ma non indaga oltre e come prevedibile, mi lascia andare.
AH-AH che idiota! Solo un primate-mangia banane come lui poteva credere che IL GRANDE GENIO potesse farsi male in questo modo.
Muah-Muah!

Così, mentre Rukawa si avvia verso l’uscita, lo seguo di soppiatto come un perfetto OO7- Missione: insegui la medusa molliccia. Eccolo quindi evitare le sue fans e disdegnare l’approccio di Haruko. AH, la mia Haruko! È solo mia!

“Hanamichi, ma che stai facendo?” mi domanda Yohei, parandomisi davanti all’improvviso.
“shhh, zitto Yohei e seguimi, stiamo per scoprire cosa combina il maledetto volpino!”
“Hanamichi..” inizia con una nota tenera nella voce, ma la voce squillante di Haruko soffoca la rimanente frase.
Aspetta! Ho detto squillante? Volevo dire soave! Soave!
  “Rukawa?”.

Una ragazza, appoggiata al muretto dell’entrata, lo sta salutando con un cenno di mano e un sorriso intenerito.  È carina, di certo straniera, ma non è particolarmente appariscente e indossa un paio di occhiali tondi che non le donano affatto. Mi giro verso Rukawa, infastidito, ma lui non ha occhi che per lei.
Cammina svelto, andandole incontro e con un gesto rapido l’abbraccia. E L’abbraccia con un tenerezza e una commozione percepibile, forte, che non avevo mai visto né immaginato in lui. E mentre la stringe a sé, abbozza un sorriso dolcissimo, il viso a pochi centimetri di distanza dall’altro, inconsapevole dello stupore di tutti quelli che stanno assistendo alla scena. E con un atto colmo di delicatezza, le bacia la nuca per poi appoggiare la sua fronte contro quella di lei.  Rukawa chiude gli occhi, mentre la ragazza ride, un po’ commossa.
Il mio cuore si sgretola e si stringe. Non l’avevo mai visto compiere un gesto d’amore né fare un sorriso tanto sincero. Haruko singhiozza poco distante da me. Sento insulti e provocazioni alle mie spalle del suo fanclub inferocito, ma le parole che sento non mi si appiccicano nel cervello, come se non avessero alcun significato. Traballo.

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


SECONDO CAPITOLO
P.O.W. Hanamichi


Oggi dovrebbe essere una giornata molto piacevole. Ieri ho beccato lo stupido volpino a fare romanticherie con la straniera e non solo è successo davanti all’uscita della scuola con tutto il suo fanclub presente, ma ha assistito alla scena anche Harukina-cara! E questo significa che.. IL CAMPO è MIO! 
Io, Hanamichi Sakuraji, posso conquistare il cuore ferito di Haruko e coronare i miei sogni! 
Tiè stupido volpino, rimani con la tizia insignificante, mentre io mi prendo la bellissima Haruko!

Comunque tutto questo brusio e spetteguless venuti a nascere sono davvero irritanti. 
Come se non ci fosse niente di più interessante del sapere che Rukawa ha la ragazza. Stamani già tre compagne mi hanno chiesto spiegazioni e mi sono davvero dovuto trattenere dal lanciarle fuori dalla finestra. Che nervi! Porca paletta! 

Ma no, ma no, mi devo calmare. Più spettegolano, più Harukina si sentirà bisognosa di consolazione! “La-la-La-La!” canticchio. 
“ Hanamichi, come mai così contento?” mi chiede Yohei. Come?
“Pensavo che dopo ieri fossi tremendamente abbattuto!”. Abbattuto?! 
“Al contrario Yohei, al contrario! Oggi non c’è giorno più bello per me!”
“ non sembravi così contento quando il tuo rivale se ne è andato sorridente con la sua amichet-ta”
“ Beh! che dici?” mi arrabbio “ certo, non mi fa piacere sapere che Rukawa si-è-fatto-la-ragazza.. prima di me, ma insomma, che me ne frega! Tra poco avrò la mia Harukina!”
“Sarà” borbotta. Lo ignoro. Anzi no, gli tiro una bella testata. 
Mi avvio quindi agli spogliatoi tutto baldanzoso, lasciando Yohei steso da qualche parte, ed eccola lì, la luce dei miei occhi!
“Haruuuko, Haruuuuko! Giornata meravigliosa, vero?” lei, in risposta, abbassa gli occhi verso terra, con espressione sofferente.

“ Buongiorno Hanamichi, senti.. stamani.. dovrei chiederti una cosa..” 
ECCO! CI SIAMO! UN APPUNTAMENTO! 
“.. potresti chiedere a Rukawa chi era quella ragazza e cosa significhi per lui? Io.. non ho perso le speranze!”. 

EH- MA- CHE-PALLE questa ossessione per Rukawa!
Va bene che è carino e affascinante, ma babababa che cavolo sto pensando?
.. beh, che barbagianni arrosto quando fa così! 
“si, si va bene! va bene!” le dico irritato e senza aggiungere altro, avviandomi nello spogliatoio verso l’armadietto infondo, il mio. 

Ovviamente riconoscerei quella schiena tra mille
. “ Tsk. Ti sei dato da fare, ieri eh. Chi era quella, la tua ragazza? Mi stanno tutti tartassando le palle per questa storia, non puoi tenerti per te i tuoi affari? ” sbraito pieno di rancore, gettando con foga la maglietta nel armadietto. 
Ma Rukawa non ribatte. Strano. 
Chiude lo sportello con un colpo così forte da farmi sobbalzare.
“ beh allora? Non rispondi!?” gli urlo. 
Lui si gira verso di me, gli occhi incollati sui miei, avanzando. 
Io di riflesso indietreggio, agitato e confuso, arrivando a toccare con la schiena il muro.
Vuole forse menar le mani? “ Che fai, Rukawa? Vuoi che ti colpisca, stupido volpino?” ma lui non risponde e ancora avanza.
“Allora? Non rispondi?!”.
è così vicino da sentire il suo profumo, forte, e chissà perché, quello di biscotti fatti in casa. 
Mi irrigidisco alla sua vicinanza, sono frastornato, deconcentrato, è come se non riuscissi a preparami mentalmente per ricevere il colpo che mi darà. 
Ma lui, appoggiando un braccio contro il muro, si avvicina solo ulteriormente, i nostri corpi quasi si sfiorano. 
“ Buongiorno Hanamichi” sussurra in maniera delicata e sensuale. 
Poi indietreggia, mi accenna un sorriso amaro e se ne va.
Dove vai?

____

Sono un po’ perplesso. 
Il comportamento di Rukawa è davvero strano. Tra il vederlo sorridere e il suo approccio di oggi in spogliatoio, non so cosa pensare. 
E poi quello cos’era, un tentativo di ammaliare il genio sublime? Chi gli ha detto di chiamarmi per nome? 

Comunque ancora una volta mi tocca risolvere la situazione, perché Haruko se ne va in giro con lo spirito di una lumaca spiaccicata, quindi devo: A) trovare le prove che Rukawa stia con quella là. B) far recapitare in qualche maniera le prove ad Akagi C) consolare la mia amata, spuntando all’improvviso dal nulla! Giusto: D) potrebbe servirmi un cespuglio. 
Ah si, sono un genio! 

Allora ho messo a prova un piano infallibile: stasera, quando sono tutti a cena e la stupida Kitsune starà cenando, mi intrufolo in casa sua e cerco le prove del misfatto. L’ho seguito dopo gli allenamenti e ho scoperto dove abita: naturalmente è il classico riccone snob che vive in una villa gigante. Pallone gonfiato. Pesce palla. Molliccia Banana Flambè. 

Entrare in camera sua sarà piuttosto facile, pur essendo al primo piano, perché la sua finestra si affaccia esattamente davanti ad un albero del giardino. 
Quindi dovrò solo usare le mie grandi abilità di arrampicatore, oppure chiedere qualche consiglio al Gorilla che di alberi di certo se ne intende.

All’ora X, quindi, mi apposto sotto casa sua e mi intrufolo con la grazia e l’eleganza di Assassin Creed, salendo sull' albero. 
In realtà mi sento un macaco, ma posso farcela!
Ecco la finestra! La spingo per entrare.
È chiusa. 
Come è chiusa??? Per tutte le noci di cocco, non avevo pensato potesse essere chiusa! Cosa cavolo faccio ora, cosa cavolo faccioooooo? 
Aspetta, fermi tutti! Quella del bagno è aperta! 
Mi dondolo quindi sul ramo e con difficoltà riesco ad entrare nella seconda. 
Benissimo, l’ho sempre detto di essere un genio.

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Capitolo 3
*** Capirolo tre ***


Blableggiamenti dell'autrice: Dall'ultima volta in cui ho scritto una fanfic sono trascorsi secoli. Avevo voglia di provare a ricordarmi com'era e mettermi un pò in gioco, ma mi sono accorta che è davvero difficile e spesso il dialogo stride nella sua forma. Chiedo scusa per questo. Certo, questa fanfic è leggera nella forma e la sto scrivendo di getto, senza tanti pensieri e di certo non corrisponde ad alti standard, povera com'è di descrizioni e chissà quali profonde considerazioni. Però mi sto divertendo, sarà che è davvero tanto tempo che non mi ritrovo in questo mondo. Quindi grazie della vostra pazienza! Buon sole a tutti!
RR
 
CAPITOLO QUARTO

P.o.w. Hanamichi

Respira Hanamichi. Respira.

Beh, forse potevo rifletterci un po’ di più. Giusto quei due o tre secondi in più. E ora cosa faccioooo? Cosa faccio???

COSA DIAVOLO FACCIO??

Merda. Giusto un piccolo inconveniente. Anche se in effetti poteva andare peggio, almeno Rukawa non era già dentro il bagno. Almeno ho avuto lo straordinario intuito di andare a nascondermi dentro l’armadietto dei detersivi. Dio, sembro un maniaco. E c’è un odore soffocante di wc-net! E un maledetto detersivo mi sta speronando il deretano!

Aiuto.. aiuto ç__ç

Cosa mi è venuto in meeeenteee?

Mi arrischio a guardare attraverso lo graticella in alto per vedere cosa succede. Rukawa mi da le spalle, rivolgendo la sua attenzione verso lo specchio di grandezza naturale posto accanto alla doccia.
Si guarda fisso negli occhi per qualche secondo, un’espressione dura scolpita nel volto, distante.

E succede qualcosa di inspiegabile.

In quello sguardo sento l’ inafferrabilità della sua persona.È come se improvvisamente annaspassi, risucchiato nel gorgo di un mare in tempesta e volessi solo allontanare lo sguardo, non vederlo mentre è rivolto in un luogo che non conosco, in pensieri che gli gelano gli occhi.
Un attimo, poi l’incantesimo si rompe.

Rukawa sospira e si sposta dallo specchio. Si sfila la maglietta dalla testa, gettandola sul tappeto. Poi, si appresta a slacciare i jeans e in un attimo a farli scivolare dalle gambe.

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
perché diavolo si sta spogliando??????
Non poteva trovare un altro momento per farsi la doccia o quant’altro? Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!!
Kami Sama, si sta togliendo tutto! AAAh non voglio vedere Rukawa nudo! Non voglio! Non voglio, non voglio!

Hanamichi calmati.
Un- due -tre calmati.
Un-due-tre-Stella!

Shhh cosa stai dicendo, Hanamiiichi, ti sei forse fumato un sigaro al peperoncino di importazione  bengalese?
 
Mi gira la testa!
Aiuto!!! Aiuuuto ç_ç
e non ti togliere i Boxer, tu! Oh-mio-dio DIMMI CHE NON LO STA FACENDO SUL SERIO!

“KAEDEEEE, vieni a darmi una mano col pasto di Elisabeeeth” sento urlare da una voce femminile.

Il mio cuore si ferma. Il cervello pure. Un attimo di desolante silenzio. Poi Rulawa sbuffa, irritato. Afferra i jeans, la maglietta ed esce dal bagno, sbattendo la porta alle spalle.

Kami-sama grazie.
Grazie!
Grazie di avermi risparmiato la visione delle chiappe antigravitazionali di Rukawa e del, e del..
MA che cavolo sto pensandooooo?
Ho un caldo boia, le palpitazioni, e le mani sudaticce.
Ora mi calmo, MI CALMO. Calmati, Hanamichi Sakuraji!
Okei, ora aspetta di non sentire i passi di Rukawa prima di uscire da qui. Muoviti Rukawa! Per tutte le banane chichita, muoviti!

Okei, ora sangue freddo. Hanamichi, ora esci, non far cadere nulla, non inciampare e cammina silenzioso come un giaguaro. Si, un giaguaro..
Presto verso la camera di Rukawa! Ma quale diavolo sarà? Il corridoio sembra infinito.

Riconosco per fortuna la porta perchè c’è un poster della NBA. E figuriamoci se poteva esserci altro.
Entro di soppiatto, richiudendola alle mie spalle. Ecco fatto, è fatta. È fattaaaa!
Dio, ora posso ricominciare a respirare.
Anzi, no no no no.  ora devo solo trovare traccia del misfatto. Ma che rischio vederlo nudo!!
Guardo un po’ in giro con la mente appannata, la stanza è piuttosto disordinata, con roba sparsa qua e là. Frugo un pò ovunque ma non ho molto tempo a disposizione. Intanto sento l’acqua della doccia scorrere e Rukawa canticchiare vecchie canzoni locali.

Mi fermo, guardando la porta della stanza.
Rukawa che canticchia vecchie canzoni?!
Questo si che è strano.

Ma che diavolo sto facendo?? Continua a cercare Hanamichi, sciocco!!
La mia attenzione quindi cade sul tavolo dove ci sono alcuni biscotti su un vassoietto e una scritta pasticciata su un post-it : “Sei un ciccione. Mi sei mancato, Kae, tanto. Ti voglio bene”.

Ah.

Ecco. Si. Okei.

Bene.

Si.

MERDA.

Mi accartoccio seduto sul letto di Rukawa con la mente completamente svuotata . Sono disorientato. Fisso il muro per qualche secondo.
Angoscia, una profonda, straziante angoscia.
Solitudine.
Dolore.

 C’è la maglietta n.11 dello Shohoku sul letto, l’afferro con le mani tremolanti, non so arrestarle. L’avvicino al viso istintivamente. Grosse lacrime mi bagnano il viso, chino la testa sulla maglietta che ormai stringo a me. E capisco. Ed evoco la verità a me stesso mentre piango, silenziosamente. E cerco una risposta che non avrei pensato di formulare.

Da quanto tempo mi sono innamorato di lui?

Da quand’è che ho iniziato a cercare nelle donne, l’idea dell’amore? Non le amavo, amavo l’idea di trovare nell’amore quella felicità che bramavo per me stesso. Ma non aveva senso, non quando fin dal principio ho visto lui, ho pensato solo a lui, ho desiderato lui. Con una passione così intensa e divoratrice da averne paura.

“ Chi sei?”
Alzo lo sguardo, distratto. Occhi della stessa forma e dimensione di Kaede mi fissano curiosi, gentili, dolci.

OH CACCAPUPUUUU, OH CACCAPUPUUUUUU, CACCAUUUUUAAAAUUUU

“ chi sei?”

“santi numi del creato! Hem! Hem! Ciao.. piccina”
MERDA.

Una piccola bimba di circa cinque-sei anni mi guarda curiosa coi suoi grandi occhi. È la versione femminile e in miniatura del Volpino, di certo la sorella. Un Volpino con gonnella e trecce. Una creatura di adorabile bellezza. Hmmm e bizzarro direi.
Ma cosa fai, Hanamichi!! Non soffermarti su questi pensieri! Sei nella merdaccia, oraaaaa!

“Chi sei?” mi richiede, agitando con forza il suo pelouche di coniglio. “ se sei un ladro? la mamma mi ha detto che se vedo un ladro devo gridare forte forte”
“ oh no-no-no! io sono un amico di Ruka.. hem di tuo fratello, non sono un ladro! Però vedi, lui non sa che sono qua e..”

“ lo sai che ho un coniglio? E anche una mucca? GUARDA! ” mi interrompe, sempre agitando il coniglio quasi fosse la bacchetta magica di harry potter.  
“ ehm..si. però ascolta, è molto importante, non devi dire a tuo fratello che sono stato qui.. è un segreto.. un hem.. sorpresa. Un gioco, si, un gioco.”
“ lo sai che ho una muu-muu?” “ ecco, si, mi piacciono le mucche, però hai capito cosa ho detto? La prossima volta che ci vediamo mi fai vedere la tua mucca pelouche, ma ora non dire nulla a tuo fratello, okei? Mi fai una promessa da principessa?” Le chiedo.

“ okei! Sono una principessa! Però voglio essere la principessa col vestito rosa e il nome Luna, tu invece sei il mostro della palude di nome Chawawa. E da principessa facciamo che ho i capelli lunghi così! ” mi dice tutto d’un fiato toccando la fine della schiena.

“va bene, va bene, però adesso io devo andare, Rukawa, hem volevo dire.. Kaede, non mi deve trovare qui.. tu non mi hai visto okei?”
“ va bene, ma se non ti vedo come faccio a sconfiggere il mostro Chawawa?”
 “ l’hai sconfitto con la forza del tuo amore okei? Agitando la tua bacchetta-coniglio. Ora il mostro Chawawa scappa, okei?

Così facendo, apro la finestra e scavalcandola mi aggrappo all’albero
“ ciao mostro Chawawa! Ciao Chawawa!” sento ancora gridare.

Controllo, Hanamichi, Controllo.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***



Dedicato a Sissi, 
la tua RR.


CAPITOLO QUARTO

P.o.v. Kaede Rukawa

Piove incessantemente.  

La pioggia non mi dispiace, dopotutto. Anche se non mi permette di andare in bici. L’ultima volta che ci ho provato ho rischiato di finire sotto un camion trasportatore di assorbenti ultrasottiliconleali. Ho capito che doveva essere un segno.

In fin dei conti andare a piedi non mi dispiace.  E oggi abbiamo le prime tre ore con quel professore pelato. Come si chiama? Quello col mono sopracciglio e l’alito di aglio. Boh. Dormirò in santa pace e recupererò ogni energia che mi serve.

Nafisa mi ha preparato i biscotti e me li sono portati dietro come spuntino. Chissà se sta bene. Lei  e Tsukino saranno a casa entrambe, quando torno.
Avevo detto a Tsukino di non stare sotto la pioggia  giocare con Elisabeth, ma non c’è stato niente da fare. Tsk. Non sarebbe mia sorella se non fosse così testarda, immagino. Certe volte la strozzerei.  
La febbre le sarà scesa? Chissà se sta ancora blaterando del mostro Chawawa. Comunque, spero che non contagi anche Nafisa o per me sarà difficile stare dietro a entrambe. Che pazze.  Ma amo poche persone come loro.

Alzo la testa, rivolgendo la mia attenzione verso il ragazzo seduto qualche banco più in là del mio.
 Oggi è strano. Ha lo sguardo vacuo, infelice. Non mi ha guardato neanche una volta, non mi ha urlato contro, non ha fatto il gradasso coi suoi amici svitati. Non capisco cosa abbia, ma sono certo che riguarda quella cretina della sorella del Gorilla. Quella stupida oca, mentecatta che se ne va in giro atteggiandosi da angioletto tenero. E lui, tonto come sempre, non capisce che lo sta solo maltrattando.

 Sono stanco di tutto questo.

Sono stanco di dovergli stare lontano. Stanco di dover battagliare sempre con lui, quando vorrei solo poterlo toccare. Prenderlo per mano, sfiorargli con le dita le guancia, il collo, il petto. Baciare le sue labbra, sentire sussurrare il mio nome.

Appoggio la testa sul banco, chiudendo gli occhi.

Non ho mai amato qualcuno come lui. In realtà non ho mai amato nessuno in quel senso, prima di lui.
Qualche desiderio sessuale sì. Verso Sendoh per esempio. Ma nulla di più. Solo un corpo attraente, gambe muscolose, spalle irresistibili. Ma , se non fosse comunque così dannatamente etero, non rimarrebbe lo stesso più di mezz’ora nei miei pensieri.

Con Hanamichi è diverso. È stato diverso fin dall’inizio, non si esistono ragazzi come lui.
Testardo, Orgoglioso, tremendamente impacciato, ma anche forte, di un’energia inarrestabile. E di una bellezza che mi ha divorato dentro, giorno dopo giorno. Non è solo una questione di fisico, del suo corpo perfetto, dei lineamenti forti del suo viso. Si tratta del suo sguardo. Non ho mai visto uno sguardo determinato e profondo come il suo. Non mi sono mai sentito così con nessuno. L’ho desiderato dal primo istante, e poi, me ne sono innamorato con una naturalezza che mi ha sorpreso e fatto girare la testa.
Come si può non amarlo?

Lui mi guarda, sempre. Sento costantemente i suoi occhi su di me. Mi sbraita contro, ma mi guarda. E io vorrei che quegli occhi mi guardassero ancora e ancora. Voglio stare con lui. Voglio amarlo.
 
Mi risveglio al suono della campanella. Finalmente è ora di pranzo; non vedo l’ora di andare a mangiare il mio bento.
Seguo con lo sguardo Hanamichi, che si dirige verso la porta dove l’oca lo aspetta con espressione ansiosa. Lei mi guarda e mi sorride, portando i capelli dietro l’orecchio. Un classico di banalità, cosa potevo aspettarmi?
Si parlano, ma dalla caoticità della pausa pranzo non sento cosa si dicono. Hanamichi non ha più un’espressione sofferente, ma arrabbiata, nervosa. La liquida in un’attimo; lei lo chiama a sé, ma lui non si volta e si allontana. Era ora, davvero.

Ma la cretina non finisce di disturbare chicchesia e con espressione da finta impacciata, si muove nella mia direzione. Merda. Che noia.
“ Ru..Ru-ka-wa? Posso parlarti?”
La guardo, annoiato; poi inizio a fare qualcosa di interessante: cercare il mio bento nello zaino. Giusto, anche i biscotti. Forse li ho messi nella tasca davanti..
“ volevo sapere se sei fidanzato con quella ragazza dalla carnagione scura.. sai tu.. tu.. tu mi.. piaci e..”

Eccolo. Trovato. Afferro quel che mi serve per il mio pranzo speciale e me ne vado, lasciandola lì. Ah, che soddisfazione se avessi anche una lattina di tè!

È per questa cretina che Hanamichi è così di cattivo umore, stamani?

Raggiungo la terrazza e ovviamente.. piove.
Ah già, non c’avevo riflettuto. Mh. Stare in mensa con altre persone non se ne parla, che palle. ma cos’altro posso fare?

E poi lo vedo, là infondo alla terrazza, sotto la pioggia scrosciante. I bellissimi capelli rossi incollati al viso, gli occhi pieni di tristezza.
Senza quasi accorgermene, l’ho raggiunto. E le parole mi escono dure, come sempre l’abitudine vince.

“hm. Che fai?”

Lui mi guarda fisso negli occhi, sorpreso, ma anche con espressione seria e indefinita. Mi sento paralizzato al suolo come se fossi incollato da un attackformatoumano. Un brivido mi corre lungo la schiena. Poi nota il pacchetto di biscotti, tra le mie mani e abbassa la testa, scuro in volto.
“ vai al diavolo, Rukawa”

Poche parole. Le solite parole. Ma l’espressione è diversa, la voce è bassa e ferma.
Mi cade dalle mani tutto, il bento, i biscotti che tanto avevo voglia di mangiare.
Il cuore mi si ferma nel petto.

Diavolo, io lo bacio.

E ancora prima di pensarlo, le mie labbra sono sulle sue. Dio, quanto le ho desiderate. E prima che il mio cervello mi derida per la mia stupidità, lui risponde al bacio.
Mi bacia con una passione che credevo essere solo mia. Con la mano sulla mia schiena mi stringe verso di sé. Il contatto mi fa vibrare di un desiderio delirante.




 
Dopo tutto la pioggia non mi dispiace proprio.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Grazie a chi mi segue, a chi commenta sul sito o in altri luoghi , a chi legge perchè gli va.
Alla mia Silvia,
La tua RR



CAPITOLO CINQUE

P.o.w. Kaede


 
L’acqua del rubinetto scorre; la osservo mentre viene risucchiata in un piccolo gorgo dal lavandino con la mente carica di pensieri.

Dannazione.

Mi getto l’acqua sul viso, ripetutamente. E questa mi scende lungo il collo, bagnandomi l’orlo della maglietta.

Non riesco a concentrarmi sugli allenamenti neanche oggi. È difficile farlo quando penso continuamente alle sue labbra e continuo a rivivere nella mente il momento in cui la sua mano è scivolata sulla mia schiena e mi ha fatto suo.

Certo, ho segnato comunque più punti di chiunque altro, ma essere stato scartato da Mitsui nel ventiseiesimo minuto, non è stato  frutto di un colpo di bravura. Per un secondo avevo perso la concentrazione, non mi era mai successo prima. Ah no, in realtà mi è capitato anche quella volta in cui Hanamichi ha fatto un clistere a Taoka nel suo primo incontro con Sendoh. Uh-umpf.  C’entra sempre lui, comunque.  Ora Baciapiselli starà gongolando per la sua impresa.

Hm. Devo ammettere di sentirmi disorientato.
Lui mi ricambia. Mi ha baciato, dannazione. E con quale intensità non abbiamo smesso, per un bel pezzo.Ho provato una felicità delirante, intensa. Il mio amore è ricambiato. Lui ha visto me.

Accidenti.

Mi sento come in uno di quei romanzetti che piacciono tanto a Tsukino e Nafisa. Starnazzerebbero per ore, se conoscessero la natura dei miei pensieri.
Mi sento disorientato come una ragazzina idiota, cavolo.

La mia felicità è stata controbilanciata dalla sua reazione. Ha farfugliato qualcosa, poi mi ha iniziato a ignorarmi a scuola e duranti gli allenamenti.  Hm. Tipico di Hanamichi, va in panico quel testone.
Forse potevo cercare di dirgli qualcosa. Non che le parole siano proprio il tuo forte, eh Kaede? Hm. Ogni volta che mi avvicino, sembra rifiutare la presenza con tutto se stesso.

Io lo voglio. Lo amo, davvero. Soffro per questa ridicola situazione.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  
                                                                                                                                             Magari non gli interesso.
Ma cosa stai dicendo Kaede, ora sì che sembri un’idiota. Come quella mammoletta di Kiyota. Datti una regolata. Ti si è andato in pappa il cervello?
Dannazione, assolutamente si.

Chiudo l’acqua del rubinetto e mi avvio a cambiarmi. Gli spogliatoi sono deserti, sono andati via tutti. Anche Hanamichi si è defilato.
Sospiro, cercando di far presto. Nafisa mi ucciderà se non mi sbrigo e Dio solo sa, quanto può essere logorroica quando è arrabbiata.
Infilo le scarpe e mi avvio verso il cancello dell’uscita dell’istituto.
Lei è lì, come il primo giorno in cui è tornata, appoggiata al muretto. Si guarda attorno imbarazzata.  Finalmente. Finalmente ha smesso i conciarsi in quella maniera. è davvero carina, quando vuole.
Mi sorride in lontananza ed io la raggiungo con passo svelto. Voglio andarmene da qui.

“ Finalmente! Ti rendi conto che sto aspettando da secoli? Ancora un po’ e mi cresceva la barba” mi dice, ridendo. La guardo stralunato, ma non ho voglia di ribattere. C’è la solita gente che ci fissa. Che noia.
Le mentecatte. La sorella idiota del Gorilla che ha la bocca spalancata manco un pesce palla. Hanamichi.

Hanamichi?

 “ Kae, se non ti muovi, il regalo, a Tsukino, non glielo compriamo più. Lo sai che devo ancora preparare la torta?”
“hm. Okei”

Okei. Domani gli parlo.

Dannazione, però!
 
 

 
 
La notte è già arrivata. È stata una giornata stancante, oggi. Girare per negozi con Nafisa è stancante. Ancora non capisco come ho fatto a farmi convincere. E ancora non capisco come fa sempre a capire quando qualcosa non va. Hmpf. Come ho potuto dirglielo? D'altronde non dirglielo significava sorbirmi le sue follie. Spionaggi, tartassamenti e soprattutto il diniego di cucinare per me. Qualcosa di tremendo, insomma. Però vederla sorridere sotto i baffi, con quell’atteggiamento da “losapevoio” è irritante come poche cose. Quella scema.  

Tsukino sembra felice. Ha passato tutta la serata saltellando su un divano all’altro, con la sua bacchetta magica in mano e la maschera di uno mostro verde sulla testa. “ Ma Chawawa  è rosso!” ha continuato a dire, ma sembrava esaltata lo stesso. Ovviamente quei deficienti dei miei genitori non si sono fatti vedere, nonostante le mille promesse.

Il campanello suona ripetutamente alla porta. Sento i passi di Nafisa scricchiolare sul parquet, diretti alla porta. Chi diavolo è a quest’ora? Mi avvio anche io, incuriosito. E Poi non  sono sicuro che Elisabeth sia andata a dormire, a dir la verità.
Più avanti di me,  Nafisa raggiunge per prima la porta, aprendola. Vedo dei capelli rossi spuntare dall’altro e il mio cuore perde un colpo.

“ Sakuraji” lo chiamo.

Nafisa si gira a guardarmi e vedo che lui la osserva con occhi spenti. Con intensità, come se fosse ipnotizzato. Poi mi vede e il terrore si scava sul suo viso. Indietreggia di alcuni passi, farfugliando. Io scatto avanti.
Il resto avviene tutto in pochi secondi.

Hanamichi calpesta un gioco di Tsukino rimasto per terra, che fa un rumore di trombetta.  

E l’ultima cosa che vedo, prima che Nafisa urli e si lanci avanti, è Elisabeth che lo carica.


 
Dannazione.


 
P.O.W. Hanamichi

Ore. 17.00

L’acqua del rubinetto scorre; la osservo mentre viene risucchiata in un piccolo gorgo dal lavandino.
Devi calmarti, Hanamichi.
Mi getto l’acqua sul viso, ripetutamente, e questa mi scende lungo il collo, bagnandomi l’orlo della maglietta. Iiiiih è freddina.

Alzo lo sguardo verso lo specchio  e cerco di rilassare il respiro, ma sembra che abbia corso per ore, per come mi sento affannato.  “Ooohm-oooohm” mi ripeto continuamente ad alta voce, come se fossi un monaco buddista, e a rischio di sembrare un’idiota.

È difficile fare gli allenamenti con lo stomaco che centrifuga e gli occhi di Kaede sempre appiccicati addosso. Come faccia a giocare così bene anche in queste condizioni, io proprio non lo so.

In realtà, le cose che non capisco sono davvero tante.

A me non piacciono le donne! Questa è stata una rivelazione davvero scombussolante. Passi una vita a inseguire le più adorabili e innocenti fanciulli e poi scopri che ti piace..che ti piace..
AAAAAAAAAAAAAAAAH Rukawa mi ha baciato!

Oh cielo, oh cielo, oh cielo! ♫ Din-don- dan! Din don dan!♪

Oh Hanamichi smettila di fantasticare, devi riprendere il controllo del tuo cervello!!

Ma mi ha baciato…
Mi ha baciato ♪♫

Sono scombussolatoooooo! Il giorno dopo che scopro di essere gay e.. cavolo, di amare Rukawa, lui mi bacia. Mi bacia! Chi non sarebbe su di giri e sconbussolaaaaaatoo? Porca paletta e poi è di Rukawa che stiamo parlando!

Il maschio più ambito del liceo, cazzo. il ragazzo che ho sempre desiderato essere. E lui desiderava me. Il mio intero corpo trema a questo pensiero.  Mi vengono le gambe gelatinose e ondeggianti se ci penso troppo. Mi sento come Sandy che conquista finalmente  Dany Zuco in Grease e infine cantano assieme “You're the one that I want .. uh uh uh Honey♪”.
Cazzo, devo smetterla di vedere certi film con Yohei e quella banda di  babbalei.

♪ Uh uh uh, Honey  ♫

Hanamichi smettila! Qui occorre un attimo di concentrazione!

Afferro quindi la giacca dell’uniforme e me la smammo dallo spogliatoio, dirigendomi verso l’uscita dell’istituto.

Mi sento stravolto. Non so cosa fare, come devo reagire e soprattutto cosa devo dirgli. Sto ignorando Kaede, in questi giorni.
AAAAAAAAAh l’ho chiamato per nome! AAAAAAAAAAAh

Hanamichi ma stai pensando! Che diavolo hai da starnazzare in questo modo? Mica l’hai chiamato per nome ad alta voce!

Giusto, giusto, giusto..

Kaede ♥ ♥ ♥

Beh mi è difficile andare da lui e chiedergli “ scusa, Rukawa ti rendi conto che ieri abbiamo “limonato di brutto” sulla terrazza? Cosa vorrebbe dire per te? perché sai ho scoperto di amarti un paio di giorni fa quando sono entrato in casa tua e ti ho spiato dall’armadietto dei detersivi mentre ti spogliavi per fare la doccia..

Oh dio. Sono un caso senza speranza.

Ma come diavolo è possibile che gli interessi? È kaede Rukawa! Ma d’altronde Kaede Rukawa non va mica a limonare con chicchesia qua e là. Almeno credo. Spero.


In sottofondo sento un brusio di gente irritante, anormale per il solito finire delle attività extrascolastiche. Così mi distacco dai miei pensieri per guardarmi con attenzione attorno. Haruko è poco lontana e ha l espressione di una che ha preso molte sberle in faccia. Strano che non mi faccia alcun effetto la cosa. Tra l’altro, guardandola bene, ha proprio un’espressione cretina sul viso, sembra un pesce palla. Cosa cavolo ci trovavo in lei?
Poi ci sono le solite oche giulive del Rukawa fanclub che digrignano i denti.

Digrignano i denti?

Seguo le loro occhiatacce e mi accorgo che, appoggiata al muretto del liceo, c’è una ragazza straniera. Fatico a riconoscerla, ci metto più di qualche secondo per capire che era la stessa di qualche giorno fa.

Cazzo.

È davvero carina. Come è possibile?

Il sole illumina la sua pelle, risplende di un bellissimo color ebano. Ha i capelli sciolti, di un nero vaporoso e lucente e gli occhi, senza quegli orrendi occhiali, sono grossi, profondi e scuri come il carbone. Dolci. Si guarda attorno imbarazzata, con le mani che tamburellano ansiose sul vestito. Poi sorride, i denti candidi e regolari sono bianchi come quelli di una pubblicità di dentifrici.

Cazzo.

Rukawa la raggiunge e sento che il mio cuore vacilla.

Chi è sta qua? Perché Rukawa esce con lei? Perché le riserva un’espressione serena, come mai ho visto dipinta su di lui?
Mi sento male. Non è che per forza deve significare che si sia qualcosa tra loro. Lui mi ha baciato! Quindi si spera non abbia interesse per certe.. per certe.. donne. Però, cazzo. Vedere quell’espressione su di lui, è..

Io mi sento..

“Kae! Finalmente! Ti rendi conto che sto aspettando da secoli? Ancora un po’ e mi cresceva la barba” ride.
Rukawa mi nota, ma non dice nulla. Sciocco! Cosa pensavo mi dicesse? “tranquillo, Hanamichi, lei è solo un’amica?”

Lei circonda col suo braccio la schiena di Rukawa e inizia a parlare a fiumi. Lui non dice niente, ma non si scansa. Li guardo andare via, anche se vorrei solo correre a dividerli. E a urlargli spiegazioni.

Merda.Merda. Merda!

MERDA.
 


Ore. 23.12


Sono rimasto appostato davanti a casa di Rukawa da due ore. Il tempo necessario per convincermi a citofonare. Ho passato tutto il pomeriggio a chiedermi che cosa gli avrei detto. Insomma, presentarmi così a casa sua, è proprio da stalker. Però, cavolo, è lui che mi ha baciato quindi ora pretendo delle risposte!!

Solo che mi vergogno.

Se dovesse respingermi, cosa  farò?

Merda! Che si prenda la responsabilità delle sue.. delle sue.. azioni. Si.

Mi risponde una voce femminile che mi dice di percorrere silenziosamente il giardino fino all’entrata a destra. Come se io non lo sapessi, da che parte è l’entrata.

Aspetto quindi davanti alla porta. Sento dei passi e poi altri, avvicinarsi. La chiave si gira e la porta si spalanca.
Davanti a me, lei.

Il mio cuore si ferma per un secondo, per un minuto, forse per una vita intera. Mi viene da piangere, cazzo. Cosa cavolo ci fa da Rukawa a quest’ora????
Come un ubriaco che ha un’improvvisa lucidità, noto che è in pigiama. Un pigiama che sembra accentuare di lei ogni curva del corpo. Ma vaffanculo!

La testa mi gira vorticosamente.

Sento il mio nome chiamato da Rukawa che compare dietro di lei.
Indietreggio e pesto per errore un qualcosa da cui esce un rumore di trombetta.
Una buffa pernacchietta che mi stupisce al punto da liberarmi per un attimo la testa dal suo doloroso intorpidimento.

Poi sento un rumore, fortissimo, come di qualcosa che carica a gran velocità. La ragazza urla e scatta verso di me.
Faccio appena a tempo di vedere cosa succede, prima di essere investito da una forza sovraumana.

 
Merda.



 
Io, Hanamichi sakutaji, sono stato sconfitto da una mucca.

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