soLO AMIci

di superkikketta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** crazy stupid you and me ***
Capitolo 2: *** Home sweet home ***
Capitolo 3: *** That girl with red hair ***
Capitolo 4: *** At Mike's ***
Capitolo 5: *** A weird meeting ***
Capitolo 6: *** The truth hurts so bad ***
Capitolo 7: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** crazy stupid you and me ***


                      Crazy, stupid, you and me

-Hey, Cal!- dissi al ragazzo con i capelli neri e biondi di fronte a me
 -Hey, splendore!- disse lasciandomi un bacio sulla guancia che mi fece quasi svenire.
 Sì, perché da un po’ provavo qualcosa di più profondo per lui di una semplice amicizia, ma non glielo avevo mai detto per non rovinare il nostro rapporto.
 –Hey, giù le mani da mia sorella minore, deficiente!- la voce di Luke, il mio gemello, mi rituonò nell’orecchio
 –Guarda che siamo gemelli, imbecille!-  dissi facendolo ridere.

Mi piaceva quando Luke rideva, lui assomiglia molto a nostra madre, con gli occhioni azzurri e i capelli biondi, come Jack e Ben, i nostri due fratelli maggiori.
Io invece avevo i capelli castani e gli occhi marroni, come papà.
 Tutti però ci dicono che abbiamo lo stesso sorriso e lo stesso vizio di morderci il labbro.

 Un paio di mani sugli occhi mi fece risvegliare
–Chi sono?- disse una voce acuta ma dolce
 –EMMA!- urlai io abbracciandola.
 –Dimentichi qualcuno?- disse una voce calda
–Vieni qui, Beth, unisciti all’abbraccio!-.
 Emma e Bethany sono le mie due migliori amiche e stiamo quasi sempre insieme.
Da lontano vidi una testa rosso fuoco apparire (impossibile non notarla!), vicino ad un ragazzo riccioluto e con la bandana. Li conoscevo bene quei due, Ashton e Michael, i pezzi mancanti per riunire il gruppo al completo.
 –HEYHEYHEYHEYHEYHEYHEY!- urlò Mikey, attirando l’attenzione di tutti.
–Buongiorno, donzelle!- disse Ash, facendo arrossire un po’ tutte noi ragazze
–Ma che gentilezza! Prendete esempio, trogloditi!- ridacchiai verso i ragazzi che stavano giocando con una pallina di carta.
Il suono della campanella ci fece sussultare e capimmo che avremmo dovuto attraversare quel portone che metteva fine alla nostra felicità.
Io e Calum avevamo lezione insieme, Biologia, cosa che odio.
 Mi voltai per prendere il libro dall’armadietto, e mi sentii cingere in vita con un braccio, che riconobbi subito.
 –Se ci vede mio fratello sei fregato!- sussurrai all’orecchio del mio migliore amico che si era avvicinato molto.

 La campanella suonò e quasi la ringraziai, dopotutto non è che potevo essere una delle tante che cedeva alle sue avances! Entrammo in classe e la signorina Benson ci accolse con la sua solita ricrescita bianca di minimo trenta cenitmetri.
 -…Hemmings?- -Presente, prof!-
 -…Hood?- -Purtroppo per lei sono qui anche io!-
-Hood, dato che vuole parlare tanto, perché non parla con me che deve recuperare un’insufficienza!-
 -Scusi prof, ma penso di sentirmi poco bene- disse, fingendo dei crampi allo stomaco –penso che siano arrivati quei giorni!-
 e tutta la classe scoppiò in una grande risata.

 Al suono della fine dell’ora, insieme a Calum, con un’ora di punizione e un’insufficienza in più sulle spalle, uscì e mi diressi verso l’aula di Arte, dove avevo lezione con Emma e Mike.
Stetti praticamente  tutta l’ora a pensare a tutt’altre cose, invece di ascoltare la Bell parlare di Leonardo Da Vinci e altri pittori italiani.
 Finalmente anche la seconda campanella suonò e lo strazio finì.

Ci ritrovammo tutti in mensa
 –Hey, cos’è successo oggi?- chiese Ash, tanto per parlare di qualcosa
 –Ho preso B+ in Matematica- rispose Luke, minimo, dato che nostra madre la insegna!
 –Niente di che- ci limitammo a rispondere noi altri. Anche se Michael aveva uno strano bagliore negli occhi, magari era innamorato!
La campanella suonò, scandendo la fine del pranzo.
 Dopo due ore di Chimica, finalmente potemmo uscire e tornammo a casa, facendo piani per il pomeriggio…

 

 


Heyyyy!!!! Vi è piaciuto questo capitolo?? Grazie mille se state leggendo questo vuol dire che la storia non vi ha fatto vomitare e siete arrivate fino alla fine (spero)!!! Recensite e cercherò sempre di migliorare!!!

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Capitolo 2
*** Home sweet home ***


                         Home sweet home

Appena arrivati a casa lanciai tutto per terra e mi precipitai a fare una doccia.
Appena finito mi misi in mutande e reggiseno e indossai una maglietta oversize di Luke dei Rolling Stones.
Iniziai ad asciugarmi i capelli quando sentii qualcuno suonare il campanello. Vidi il mio gemello precipitarsi per le scale e risalire con una ragazza con i capelli rossi che non conoscevo.
“Sempre il solito!” pensai, infatti era solito stare con le ragazze al massimo per due settimane e poi piantarle su due piedi. Ma era comunque il sogno di tutte.
Iniziai a capire come sarebbero finite le loro flirtatine e, visto che ero l’unica a casa presi un paio di jeans, le mie Nike, il cellulare e uscii, chiamando Emma per vedere se era libera.
-No, scusa, devo aiutare mia mamma a fare spese per la cena e non ho modo di scappare!- ricevetti come risposta.
Allora chiamai Bethany, almeno lei deve esserci –Perdonami ma devo studiare per la verifica di Inglese…- -Okay, fa niente, non ti preoccupare- risposi un po’ delusa.
Non mi rimase che chiamare Calum che, dall’altra parte del telefono urlò di gioia che potevamo vederci anche subito, facendomi rimanere un po’ stupita… Questo non me la racconta giusta!
Mi precipitai a casa sua, poche centinaia di metri lontana dalla mia e arrivai con un po’ di fiatone.
Suonai il campanello e Mali Koa, la sorella maggiore di Cal, mi aprì la porta con la sua solita allegria
 –Ciao, Ally! Quanto tempo!-
-Hey, Mali! Sì, in effetti è un po’ che non ci vediamo!-
-CALUUMM! È ARRIVATA ALLY!!- urlò, rivolta al piano superiore.
–Prego, intanto accomodati.- mi disse gentilmente.
 Entrai e rimasi veramente stupita dalla bellezza della casa, era così ordinata e accogliente!
Mi bloccai quando vidi Calum a dorso nudo scendere dalle scale, con i tatuaggi in bella vista e la sua splendida carnagione olivastra. Ovviamente sempre quella maledetta faccia da cucciolo che farebbe perdere i sensi a chiunque.
-Hey, splendore! Bella maglietta! - mi disse. Cavolo, adoro quando mi chiama così!
-Hey, migliore amico! La maglietta è di Luke, ma ora penso sia diventata di mio possesso- risposi ridendo, per evitare di far vedere il mio imbarazzo.
-Che si fa?- chiesi impaziente.
-Io pensavo ad un bel film horror.-
-Lo sai che odio i film horror!-
-Lo so benissimo, ma in tal caso ti consolerei e potremmo stare accoccolati e...-
-Ma te lo scordi proprio!- non lo feci neanche finire di parlare, il piano era molto accattivante, ma come ho detto non voglio cedere a lui come tutte le altre oche.
-Okay, allora decidi tu!- rispose un po’ stizzito.
-Non lo so, sei tu il padrone di casa!- sorrise, sentendo questa frase, perché era la stessa che dicevo quando eravamo bambini.
-Okay, ci inventeremo qualcosa, intanto andiamo in camera mia.-
-Eccom... whoa! che cos’è questo disordine?-
-Processo creativo, sto scrivendo canzoni.- rispose ovvio alla mia domanda.
-Posso leggerle?- chiesi con una faccia da angioletto che mi venne da ridere solo ad immaginare quanto fosse patetica.
-Certo che no! Parlano delle parti più oscure della mia vita, delle mie cotte, non te lo farò mai leggere!-
-Allora le prenderò da sola!- gli dissi con aria di sfida, facendogli la linguaccia.
-Neanche per sogno!-.
Non fece in tempo a raggiungere le canzoni che avevo già i fogli nelle mie mani, allora mi prese in braccio e iniziò a farmi il solletico, il peggiore dei miei punti deboli.
Alla fine, senza respiro e con le lacrime per le risate, gli riconsegnai i fogli. Di tutta risposta mi sentii abbracciare, e sentì il suo respiro esausto sul mio collo.
Improvvisamente entrò Joy, sua madre e ci scostammo di scatto.

 

 

Heyyy!! Grazie a tutte quelle che hanno recensito o semplicemente letto! Non finirò mai di ringraziarvi!! Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo… ho voluto dare un po’ di importanza anche a Cal e Ally da soli, senza nessuno intorno, anche se l’arrivo di Joy alle fine non ci voleva proprio, eh? Vabbè, alla prossima! ;)

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Capitolo 3
*** That girl with red hair ***


                    That girl with red hair

Joy entrò e, dato ciò che aveva visto chiese con tono materno –Ho per caso interrotto qualcosa ragazzi?-
Io mi affrettai a negare, scuotendo la testa e mordendomi il labbro.
La signora Hood continuò –Cal, di sotto c’è una ragazza che to cerca-
Calum indossò una maglietta e si affrettò a scendere e io lo seguii.
Appena arrivai al piano di sotto mi prese un colpo: una ragazza con i capelli rossi stava parlando allegramente con Mali e subito si diresse ad abbracciare Calum.
Quei capelli rossi…uhm…Sì! La ragazza che Luke aveva portato a casa! Cavolo, dovevo dirglielo che si vedeva anche con lui o meglio stare zitta? Fatto sta che era proprio bella, con i capelli di un rosso vivo e gli occhi verdi, questo spiega il motivo dei molti inviti che riceve. Allora la riconobbi: era una della cheerleader della nostra scuola e mi fece strano vederla senza la divisa, pensavo ci dormisse anche con quella cosa indosso! Per mia fortuna non mi riconobbe e neanche mi salutò.
Decisi allora che era meglio andare via, mi sentivo il terzo incomodo, e allora finsi che mia madre mi stesse chiamando e uscii velocemente da casa Hood.
Cavolo! Calum non era certo mio, ma mi stavo ingelosendo alla grande! E poi quella lì non me la racconta giusta: prima mio fratello, adesso anche lui…
Fatto sta che mi ritrovai trenta secondi dopo con le cuffie alle orecchie e le lacrime agli occhi… quell’imbecille mi tratta prima come una principessa e poi è come se non esistessi?? Ma che gli salta in mente??
A casa notai che mia madre era tornata dal lavoro e Luke era steso sul divano.
Mi fiondai in cucina e, facendo finta di niente, diedi un bacio sulla guancia della mamma.
 Poi mi sedetti vicino a Luke e gli chiesi sottovoce –Ma chi era quella ragazza?-
Lui si limitò a rispondere –Viene a scuola con noi, è una cheerleader e l’ho semplicemente invitata a studiare-
-Mmh mmh, certo, studiare, come no!- dissi sarcastica.
Lui rise e mi abbracciò forte –Penso che quella sia la mia ragazza ideale!-. Certo, e di Calum, pensai.
Però questa frase mi rattristò, perché non lo diceva di tutte e a me confidava ogni cosa, quindi ne sono sicura. Ricambiai l’abbraccio e pregai di non dovergli mai dire del tradimento della rossa.
Improvvisamente Jack scese e si lanciò sul divano insieme a noi due. –Mammaaaa! Ci serve un divano più grande!!- urlò il maggiore -Spostati Ally!- -Certo, come se fossi io quella enorme, qui!- risposi scherzando. Però quei due erano veramente grandi!
Luke allora si risvegliò come da un sogno e mi chiese arrabbiato –Ma è la mia maglietta quella?- -Uhm uhm- annuii con aria innocente –Okay, ma lavala e ridammela subito.- -Certo-
Mandai un messaggio sul nostro gruppo di Whatsapp, composto da me, mio fratello, Michael, Ashton, Emma, Bethany e Calum.
“Che fate?”
L’unico babbeo che rispose fu Luke, allungato praticamente su di me, a dieci centimetri di distanza
Lukey: “Guardo un film con te!”
“Giuro che non lo avrei mai detto!!”
Mike: “Voi due siete fuori”
Ash: “ Quindici anni che li conosci e lo scopri solo adesso?”
Ridemmo entrambi a quelle risposte, ma era proprio vero: ci conoscevamo da un sacco di tempo!
Continuarono ad arrivare messaggi
Emma: “QUINDICI??? Pensavo fossero di meno!!”
“Io ho perso la cognizione del tempo da quando sono con voi, vi adoro ragazzi!!”
Bethany: “Hey, che mi sono persa?? Comunque Ally ti vogliamo bene anche noi!!”
Emma: “Cuoricini per tutti voi!!”
Mike: “Cucciole loro!!”
“Mike, ci sposiamo? No, scherzo, devo parlarti”
Mike. “Certo, anche subito… non il matrimonio, intendo!”
Lukey: “Lo sai che se vuoi sposarla devi passare sul mio cadavere, vero??”
Risi al suo messaggio e lui rise dopo di me.
Due secondi dopo entrò nostro padre che aveva riportato dei regali per tutti, come quando eravamo piccoli.
Tutti ricevemmo lo stesso regalo: cover per cellulari.
A me ne spettò una con la scritta “I love my family” e un grande cuore rosso disegnato; a Luke una con su scritto “bad boy with a big heart” e a Jack una con un grosso murales colorato con il suo nome.
Tutti ringraziammo papà per quel regalo e la mamma ci chiamò per la cena.
Aveva preparato la pizza, la sua fantastica pizza, ma non riuscii a mangiare per colpa di quella maledetta cheerleader.
Appena mi misi a letto non riuscii a chiudere occhio e girai un po’ sui social, dove non c’era niente di nuovo.
Allora presi un libro, ma ogni secondo avevo in mente la faccia che avrebbero potuto fare Calum e Luke se avessero saputo tutto.










Ciao a tutteee!! Eccomi con un altro capitolo della serie, sperando che vi piaccia!! Quella cheerleader rossa non promette niente di buono, voi che dite? Invece l’amore fraterno/amicizia tra Ally e Luke secondo me è una cosa dolcissima!! Beh, io per ora ho finito, spero di riuscire a tenervi aggiornate giornalmente, ma se non dovessi farcela perdonatemi!! Continuate a recensire, mi fa molto piacere leggere i vostri commenti e rispondervi… ciao, ciao!

 

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Capitolo 4
*** At Mike's ***


            At Mike’s

Continuavo a non riuscire a dormire e sembrava che la stessa cosa stesse succedendo a Luke, continuava a salire e scendere le scale.
Allora decisi che anche io sarei scesa di sotto, magari mangiando qualcosa mi sarebbe ritornato il sonno.
Appena arrivai giù per le scale lo trovai sul divano con una fetta di torta in mano.
Lo chiami leggermente, per non farmi sentire dagli altri.
Lui sembrò sorpreso a vedermi –Ma che ci fai ancora in piedi?-
-Non riesco a dormire…-
-Lo vuoi un pezzo di torta?- chiese mostrandomi il dolce che aveva in mano
–No, grazie, non mi va-
-Hey, Ally, che succede? Qualcosa non va?-
-No, no tutto apposto… è solo che non riesco a prendere sonno-
-Dài, vieni qui che ti meriti un abbraccio-
-E perché?- chiesi dubbiosa.
-Sei la migliore sorella che io abbia mai avuto!- rispose ovvio con una faccia dolce che farebbe venire le carie a chiunque.
-Ma io sono la tua unica sorella, scemo!- risposi ridendo, perché quella scena era veramente divertente: erano le due di notte e noi stavamo scherzando normalmente, come se non fosse accaduto niente.
Penso che dopo un po’ mi addormentai, perché mi sentii leggermente scuotere e mi accorsi che Luke mi aveva portato in camera mia.
Quando mi svegliai mi sentii come uno straccio, dato che avevo dormito solo poche ore.
Scesi per la colazione e presi più caffè del solito, giusto per essere sicura di non addormentarmi durante le lezioni.
Indossai una maglietta a maniche corte dei Nirvana e un paio di jeans blu attillati; ovviamente non potevano mancare le mie solite Nike.
Mi incamminai verso la scuola e, appena vidi Michael, gli corsi incontro.
Appena mi vide mi abbracciò forte e mi disse –Di cosa dovevi parlarmi?-
-Ho un problema ma preferisco parlarne da sola con te, non qui in mezzo alla gente.-
-Okay, facciamo stasera a casa mia: i miei saranno fuori fino a dopodomani.-
-Okay, prendo una pizza?-
-Lo chiedi come se non conoscessi la risposta!- rise.
-Sei veramente un gattino goloso di pizza!!- ridemmo entrambi, ma quando vidi Calum mi bloccai improvvisamente.
-Hey, Ally!- disse allegramente
-Come mai non mi hai chiamata splendore? Dovrei iniziare ad offendermi?- dissi ridendo, ma era proprio quello che pensavo.
-Hahahahaha, okay, ricominciamo. Hey, splendore!- rise, e si formarono quelle adorabili rughette intorno ai suoi occhi scuri e profondi.
La cosa mi fece svenire.
Ma mi sentii veramente male quando vidi “la rossa” arrivare ed unirsi a noi.
Prima d’ora le cheerleader ci vedevano solo come bambini sfigati, ma da quando i ragazzi sono diventati belli, eravamo diventati qualcuno.
O meglio, erano, perché io, Emma e Beth rimanevamo comunque sfigate.
Mi illuminai quando vidi le mie migliori amiche arrivare e mi lanciai a tutta velocità verso di loro.
Loro mi salutarono con la loro solita dolcezza e andammo insieme a lezione.
La giornata passò in un batter d’occhio e la cheerleader non si staccò mai da Cal.
Appena tornai a casa feci tutti i compiti e mi preparai per andare da Mike.
Subito mio fratello mi chiese con tono preoccupato –Dov’è che vai, tu stasera?-
-A dormire da Bethany- cercai di rispondere con l’aria più innocente di tutte.
-Okay, salutala-
-Certo- gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai e lui ricambiò entrambi.
Iniziai ad andare ad ordinare la pizza e ne presi un bel po’, sapendo quanto sia affamato Michael.
Arrivai a casa Clifford e lui mi aprì la porta appena suonai il campanello
-Eri lì dietro ad aspettarmi?-
-In realtà volevo spaventarti, poi ho ricordato che avevi la pizza e, per evitare incidenti, ho lasciato stare.-
-Ma che bravo amico! Si preoccupa più della pizza che di me!- risposi ridendo con un po’ di sarcasmo nella voce.
Posai la pizza e mi fiondai tra le sue braccia, uno dei pochi posti dove mi sentivo veramente sicura.
Lui mi strinse forte e, improvvisamente, iniziai a piangere.
-Ally, di che devi parlarmi?- mi chiese prendendo il mio viso umido tra le mani.
-Mi trovo in una situazione orribile!- e inizia a spiegare.
-Vieni qui… riusciremo a risolvere tutto, di sicuro la cosa giusta da fare è dire tutto a entrambi.-
-Sì, hai ragione, domani parlo a tutti e due.-
In quel preciso istante mi arrivò un messaggio:
Calum: “Dobbiamo ASSOLUTAMENTE parlare”
“Okay, dimmi quando”
Calum: “Domani all’ora di pranzo in cortile. Non mancare.”
“Okay”

 

 



Buonasera a tutte/i!! Com’è andata la giornata? A me bene… Vabbè, parlando del capitolo, è un po’ più lungo del solito, ma l’ho fatto per la mia amica Beatrice che mi sta torturando da tre ore perché ha letto i primi tre ventimila volte, perciò lo dedico a lei…
Però prima vorrei lasciarvi con una domanda, giusto per creare suspence:


Siamo sicure che il messaggio sia stato scritto da Cal?

Ciao, ciao, alla prossima!! ;)

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Capitolo 5
*** A weird meeting ***


                         A weird meeting

Mostrai il cellulare a Mike e gli chiesi –Che dici? Vado?-
-Ma certo, vuole parlarti di qualcosa, magari gli piaci-
Io arrossi alla grande e lui mi guardò, alzando un sopracciglio
-Ti piace Calum?-
Negai, scuotendo la testa, ma sorrisi, perché ero veramente imbarazzata.
-NON CI CREDO, TI PIACE CALUM!- urlò Michael e io lo zitti, come se l’interessato potesse sentirmi.
-Eddai, ti piace Calum?- chiese dopo essersi ripreso da uno stato di schock iniziale.
-No! È il mio migliore amico, come può piacermi?-
-Guarda che ti conosco fin troppo bene e quando ti mordi il labbro parli di qualcosa che ti piace e poi se è per questo, anche Emma è la migliore amica di Ashton ma…-
Si tappò la bocca e sgranò gli occhi, capendo di aver parlato troppo, facendomi ridere.
-Oramai hai iniziato a parlare, ora devi finire!- dissi, con un tono quasi di minaccia.
-NO! MAI!- iniziai a fargli il solletico, dato che era anche il suo punto debole e, quando si ritrovò sul pavimento, stremato dalle risate, decise di parlare.
-Okay, okay- disse, prendendo fiato –ad Ashton piace Emma da qualche mese- sussurrò
-Impossibile! Ma davvero?- chiesi stupita ma felice allo stesso tempo
-Mmh mmh- annuì.
Lanciai un urlo di gioia e mi fiondai tra le sue braccia
-Ma è fantastico!- iniziai a pensare ai preparativi per il matrimonio, quando mi cadde l’occhio sull’orologio e notai che erano le tre di notte
-MIKE! Sono le tre!-
Lui sembrò stupito quanto me e subito andò a prendere la mia borsa in cucina e me la porse
-Aww, ma che gentiluomo- esclamai con un po’ di zucchero filato nella voce
-Per la più bella donzella questo ed altro!- rispose con una faccia da cavaliere ottocentesco che mi fece scoppiare in una grossa risata.
-Ma come fai ad essere single?- gli chiesi
-Mi chiedo la stessa cosa di te- rispose, con dolcezza e si accoccolò sulla mia spalla.
-Ma quanto sei cuccioloso!- gli dissi, guardandolo negli occhi
-Ally, posso dirti una cosa?- mi chiese, ma sentii nella sua voce un po’ di tentennamento
-Ma certo che puoi!-
-Ally, io penso di starmi innamorando…-
Feci un urlo di gioia e subito, piena di curiosità, gli chiesi –Chi è la fortunata?-
-Emma.-
Il mio viso prese il colorito di uno straccio e penso che lui se ne accorse, perché lo vidi guardarmi preoccupato
-Emma? La stessa Emma che piace ad Ashton?- chiesi sbigottita.
-Si, cavolo!- si prese la testa tra le mani e si piegò in due, come quando si è feriti.
-Hey, non preoccuparti, lo hai detto anche tu che avremmo risolto tutto-
-Ma io mi riferivo a Calum, Luke e la rossa.-
-Lo so, scusa- avrei solo dovuto stare zitta e abbracciarlo e invece io che faccio? Ovviamente dico una delle cose che non avrei dovuto dire.
Lo abbracciai e lo strinsi così forte che mi ricordai di quando eravamo bambini ed avevo una cotta per lui, così per sdrammatizzare glielo raccontai
-Ma lo sai che da piccola ero innamorata di te?- sorrisi dolcemente e gli cinsi le spalle con il braccio.
Lui non rispose, ma si limitò a sorridere, e questo mi fece sentire meglio.
-Ora però dobbiamo andare a nanna che domani abbiamo il compito di inglese!-
-Compito? Di Inglese?- chiese sbalordito.
-Mmh mmh- annuii.
-Okay, riposiamoci e improvviseremo- rise con la sua solita risata da gattino e strofinò il suo naso sulla mia guancia, facendomi arrossire un po’.
Salimmo di sopra e, nel bagno, mi misi il mio pigiama con il panda e tornai in camera da letto, dove Michael stava indossando il suo.
-Dove posso dormire?- chiesi
-Tra le mie braccia- rispose ridendo –dove vuoi, anche nel letto lì affianco- continuò
-Okay, grazie, buonanotte-
-Notte, notte-
Al mattino sentii la sveglia suonare e decisi di svegliare Mike alla vecchia maniera.
Presi il mio cuscino e iniziai a tirarglielo addosso, ma con scarsi risultati.
Certo che dorme come un sasso, questo qui!
Al decimo colpo si svegliò a fatica e lo avvisai che si stava facendo tardi.
Appena preparati uscimmo e incontrammo gli altri, compreso mio fratello che fi fece il quarto grado
-Non è vero che sei andata a dormire da Bethany, dove sei andata?-
-Da Mike- sussurrai appena, ma lui mi sentì comunque
-MA SEI PAZZA?? Michel io giuro che se so che le hai fatto qualcosa ti strozzo con le mie mani!- non lo avevo mai visto così arrabbiato
-Guarda che non è successo niente, cretino! Non sono certo il tipo che esce la sera e dorme dagli amici solo per fare quello a cui stai pensando tu! Avevo solo bisogno di parlare con lui- gli risposi, altrettanto alterata
Vidi i suoi muscoli rilassarsi e le vene del suo collo si sgonfiarono lentamente, era proprio geloso di me!
All’improvviso ci ritrovammo davanti la scuola ed entrammo di corsa, dato che eravamo già in ritardo.
Dopo due ore intense di compito di Inglese e due altrettanto intense di Chimica ci portarono all’ora di pranzo, ovvero quando avrei dovuto incontrare Calum in privato.
Rimasi però colpita quando lo vidi normalmente seduto al suo tavolo, a scherzare con i suoi amici, ma decisi comunque di presentarmi all’appuntamento.
Uscii in cortile, senza dire niente a nessuno e notai una macchia rossa sopra un’uniforme gialla e blu, i colori della nostra scuola.
“Cavolo!” pensai.
-Hey, ciao- disse la rossa con un sorriso finto che neanche Joker ha.
-Ciao?- dissi perplessa.
-Ciao, non so se mi conosci, ma sono Katie, la ragazza di Calum. Ho saputo che sei la sua migliore amica, così volevo assicurarmi che non ti intromettessi tra di noi.-
“Ragazza? Io che mi intrometto? Ma sta fuori o che?”
Penso che notò il mio sguardo perplesso perché continuò con una spiegazione che non le era stata minimamente richiesta.
-Tu sei anche la sorella di Luke, giusto?- annuii –perfetto cara- mi prese per il collo della maglietta e mi spinse al muro –se non vuoi che gli succeda niente faresti meglio a non dirgli il nostro “piccolo segreto”-
Rimasi in mezzo al cortile come una cretina e mi sbrigai a rientrare, facendo finta che non fosse successo nulla.

 

 


Eccomi di nuovo!! Ho cercato di seguire i vostri consigli ed è venuto fuori un capitolo un po’ più lungo… Vabbè, parlando del capitolo, la “rossa” ha un nome ed è tornata più perfida di prima… Mike e Ash si contenderanno Emma oppure lasceranno le cose come stanno per salvare la loro amicizia? Chi lo può dire… alla prossima! Baci xx

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Capitolo 6
*** The truth hurts so bad ***


                                 The truth hurts so bad

Appena rientrai mi sedetti al solito tavolo, ma subito venni distratta da Katie che baciava Luke.
-Certo che quella lì non si vergogna proprio di quello che fa!-
Esclamai, ad alta voce, attirando l’attenzione di un gruppo di persone.
-E perché, di che dovrebbe vergognarsi Katie?- chiese una cheerleader, Jesi, penso, dato che erano tutte uguali.
Guardai Mike, come a chiedergli cosa dovevo fare e lui capì e mi annuì, facendomi capire che dovevo dire tutta la verità.
Notai che Bethany mi stava guardando con una faccia interrogativa e, di tutta risposta, presi in coraggio, che non avrei mai pensato di avere e mi alzai sul tavolo iniziando ad urlare:
-Per favore, un po’ di attenzione!- mi schiarii la voce –questa ragazza, Katie McKey, sta mentendo a due dei ragazzi a cui tengo di più, Luke e Calum- sentii risate tra il “pubblico” ma continuai.
-Lei sta uscendo con entrambi e li sta tradendo alle loro spalle!-
Lei mi guardò con occhi di fuoco e notai che tra tutti quelli che stavano ascoltando, c’era anche Cal, con un viso afflitto e arrabbiato, che fissò prima nella mia direzione, e poi verso la rossa.
Scesi dal tavolo quando una voce squillante me lo impose
-Hemmings! Scenda subito da quel tavolo!- la Benson mi stava trucidando con lo sguardo e, per un attimo, pensai che potesse esplodere dalla rabbia.
-Vanga con me, signorina!-
Scesi dal tavolo e, con gli occhi di tutti, uscii dalla mensa e mi diressi in presidenza, dal signor Taylor, il preside.
Entrai e, ancora piena di adrenalina, a causa del gesto che avevo appena fatto, feci finta di ascoltare tutto ciò che aveva da dire sulla sicurezza nella scuola e bla, bla, bla…
Alla fine me la cavai con un’ora di punizione per una settimana.
Quanto terminarono tutti i discorsi educativi, uscii dalla presidenza e vidi mia madre, molto delusa dal mio comportamento, dato che ero più o meno una brava ragazza, quindi intuii che a casa ne avremmo parlato molto.
Me ne andai troppo tardi per entrare nella classe di storia e sentii uno strano rumore dallo stanzino del bidello, e bussai.
-Che vuoi?- una voce roca rispose.
QUELLA voce roca era del mio migliore amico, così entrai e lo trovai a prendere a pugni tutto ciò che gli passava sotto mano.
-Calum! Che cavolo fai? Fermati!- quasi urlai
-Tu stai zitta! Ti sei inventata tutta quella storia solo perché sei gelosa! Pensavo fossi mia amica! E tu invece che fai? Ti inventi una storia solo perché ti piaccio!- alzò la voce tanto da spaventarmi.
-Sai che ti dico? Avrei benissimo potuto stare zitta e farvi vivere nella menzogna, a te e a quell’altro cretino di mio fratello, che appena vedete una bella ragazza perdete la testa! E tu dici persino che sono bugiarda! Sono la tua migliore amica, non avrei mai sognato di mentirti!- gli risposi a voce altrettanto alta e feci per andarmene.
Mi sentii bloccare il polso
-Scusa- questa volta quasi sussurrò –hai ragione, tu sei la mia migliore amica e non mi mentiresti mai…-
Lo guardai con una faccia come per dire che non ci voleva molto a capire.
-Tu non mi mentiresti mai, quindi significa che è vero!-
-Esatto…- riflettei un attimo –ma chi ti ha detto che mi piaci?-
-Tu-
-Uhm?- alzai un sopracciglio
-Me lo fai capire ogni giorno sempre di più- lo vidi sorridere –sei così dolce quando arrossisci perché ti abbraccio, sei bellissima quando sorridi ad ogni mia parola, mi fai stare meglio quando sono triste, come adesso…-
Arrossii alla grande e mi sentii il cuore quasi uscire dal petto
-Ti andrebbe di uscire con me dopo la scuola?- mi chiese, sempre sorridendo.
Certo che era incredibile come era riuscito a cambiare umore in cinque minuti.
-Cert….NO! Sono in punizione, quindi esco un’ora più tardi e penso che anche i miei mi metteranno agli arresti domiciliari…- esclamai triste.
-Giusto…Beh, vuol dire che verrò io a trovarti!-
La campanella suonò e, questa volta la odiai.
-Uhm… okay! A dopo, allora!- gli dissi
Mi bloccò prima che uscissi (ancora!) e avvicinò il suo viso al mio in un modo talmente pericoloso che iniziai a rivedere la mia teoria sull’amicizia, quindi, mi sussurrò in un orecchio un “grazie”, accompagnato da un bacio sulla guancia, o meglio, sul collo, che mi fece sciogliere.
Allora uscii, e mi diressi verso l’aula delle punizioni, nel seminterrato.
Lì trovai il professore di Algebra di un’altra classe che non aveva la minima voglia di stare dietro a noi “detenuti”.
Quella maledetta ora sembrò durare una vita e, quando finì, uscii dalla scuola di corsa, come qualcuno che non esce da vent’anni.
Allora mi diressi verso casa, cercando di andare il più piano possibile, per evitare i discorsi che mi avrebbero fatto i miei.
Quando raggiunsi la destinazione cercai di entrare con una naturalezza terribile, ma quando vidi un’auto che non conoscevo mi bloccai: chissà chi era arrivato?
Entrai e saltai di gioia alla vista di nostro fratello maggiore, Ben, che viveva lontano da casa e veniva a visitarci occasionalmente.
Gli corsi incontro e lo strinsi fortissimo, e lui fece la stessa cosa con me.
Allora salutai sua moglie, Christin, e sua figlia, Hope, la mia unica nipotina.
Lei, con i suoi ricci biondi, era identica a nostra madre da piccola.
A proposito di madre… stava arrivando e mi aspettavo veramente una bella punizione, invece si limitò a dire:
-Luke mi ha raccontato tutto, così per questa volta la passi liscia, ma non farlo mai più!-
Annuii e presi all’istante il cellulare per dire a Cal che sarei potuta andare a casa sua, ma solo per poco tempo, visto l’arrivo di mio fratello.
Mi rispose immediatamente
Calum: “Okay, magari domani passiamo anche con i miei e veniamo a salutare”
“Okay, perfetto”
Salutai tutta la mia famiglia e mi diressi verso casa Hood, poi riflettei che Luke non era in casa…Bah!
Suonai il campanello, ma questa volta non venne ad aprire Mali, bensì Calum.
Lo salutai e gli chiesi se fosse a casa da solo
-Perché ti interessa? Lo so che vorresti fare cose poco caste con me, ma non esagerare!- rispose malizioso come non mai.
-Ma tu sei completamente scemo!- risi
-Comunque sì, siamo solo noi due- aggiunse, più serio.
-Mi fai entrare o continuiamo a parlare qui fuori?- chiesi divertita
-Sì, scusa, davanti alle belle ragazze perdo il senso di tutto- disse, volontariamente per farmi arrossire.
-Quanto sei stronzo!- risposi, al suo gesto quasi maligno
-Quanto sei femminile!- aggiunse ridendo.
Entrammo e mi fece accomodare sul divano
-Vuoi qualcosa?- chiese
-No, grazie, mamma ha preparato la torta alle mele e ne ho mangiata quasi mezza-
-La torta di mele di Liz! È un sacco che non la mangio!- rispose sognante, come se la torta fosse lì davanti
-Hai una scusa in più per passare!-
-Hai ragione, forse ti accompagno a casa…-
-Senti, per quello che è successo oggi…- cercai di parlare di cose più serie –mi dispiace, non avrei dovuto dirlo davanti a tutti e…-
Mi abbracciò e rimasi sconvolta.
-Hey, non preoccuparti- rispose, con la testa nell’incavo del mio collo.
Ad un certo punto sentii la mia suoneria squillare e ‘Thinking out loud’ di Ed Sheeran partì a tutto volume e Cal, invece di spostarsi, iniziò a cantare sussurrando nel mio orecchio, con la sua voce stupenda, che non avrei mai immaginato così bella.
La chiamata era di mia madre, ma quando smise di squillare, lui iniziò a baciarmi il collo, distraendomi dal richiamarla.
Lo sentii avvicinarsi ancora di più e i suoi baci aumentarono e non seppi resistere, questa volta.
Il mio telefono squillò di nuovo e decisi di spegnerlo, certo non potevo perdermi quel momento.
Si avvicinò sempre di più alla mia bocca, e iniziai a preoccuparmi
-Calum, che fai?-sussurrai
-Sei sexy, cavolo! Sei così fottutamente sexy!- mi rispose, quasi affannato
-Che cavolo ti succede? Non pensavo ti piacessi…-
-Infatti tu non mi piaci-
Mi scostai di scatto e lo guardai, delusa.
Continuò –Tu non mi piaci, io ti amo!- sorrise in maniera così dolce che non seppi resistergli e lo baciai sulle labbra, prima con dolcezza, poi con sempre più forza.
Iniziò a giocare con la mia lingua e passammo dall’essere seduti, all’allungarci sul divano.
Iniziò a giocare con l’orlo della mia maglietta e mi sciolse i capelli.
Poi però lo bloccai –Cal, stiamo correndo troppo- dissi decisa
Si alzò e si mise a sedere, mentre io mi misi sui gomiti.
Vidi la sua espressione triste e subito cercai di rimediare, spiegando le mie motivazioni
-Fino a poche ore fa ti venivo dietro, preoccupandomi di preservare la nostra amicizia. Voglio dire, se questo amore non dovesse andare bene, la nostra amicizia ne risentirebbe-
Mi misi quasi a piangere, rendendomi conto di quanto sia patetica questa riflessione.
Cal lo notò, perché mi sorrise, dicendomi –Non preoccuparti, se non dovesse andare bene, rimarremo sempre amici-
Era così tenero quando mi rassicurava, mi trattava come una principessa.
Mi sedetti vicino a lui e poggiai la testa sulla sua spalla.
Poi mi ricordai che mia madre mi aveva chiamato e, quando riaccesi il telefono trovai sedici chiamate perse e la richiamai.
-Pronto, mamma?-
-Ally…mi…mi dispiace tanto…corri in ospedale…- la sentii piangere
-Mamma che succede?- chiesi piuttosto allarmata
-È…è successa una cosa a Luke… sbrigati a venire!- continuò e chiuse la chiamata.
Sgranai gli occhi e iniziai a piangere, alzandomi di corsa e correndo verso la porta.

 

 

 

 

 

Heyyy!! Bellissime!! Scusatemi tantissimo se non ho aggiornato per molto tempo, ma ho avuto il blocco dello scrittore e avevo persino pensato di troncare la storia…
Ritornando a noi, ho scritto un capitolo dove sono successe moltissime cose, belle e brutte…
Io penso che Calum e Ally stiano benissimo insieme, e sono troppo dolci.
Ally secondo voi ha fatto bene a dire tutto? E lo ha fatto nel modo giusto?
Cosa sarà successo a Luke?
Vedrete tutto nel prossimo capitolo,
Saluti! xx

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Capitolo 7
*** AVVISO ***


Hey, scusatemi tutte. Questa volta non ho scritto un nuovo capitolo, ma un avviso che mi rattrista molto.
Dato che nessuno si sta filando la mia storia ho deciso di chiuderla qui, lasciandovi immaginare il finale.
Mi dispiace molto, ma se volete potete seguirmi su wattpad, mi chiamo superkikketta ed ho iniziato due storie, sarebbe fantastico se le leggeste.
Addio,
bea xx

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