My Super Vampire Xmas Fiction!

di meiousetsuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I ***
Capitolo 2: *** Atto II ***



Capitolo 1
*** Atto I ***


Documento senza titolo

Personaggi: Damon, Stefan, vari OC
Rating: Arancione
Genere: Commedia, sovrannaturale, azione, What if?
Avvertimenti: Non è cross-over, è Diversamente Natalizia

 

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A NEW KIND OF XMAS CAROL!
(Omaggio al 200° episodio di Supernatural , “Fan fiction”, dedicato dalla produzione ai  fans!)

Un sinistro cigolio, proveniente dalle spalle dell’ignara ragazza che si muoveva nella stanza rimasta al buio a causa della tempesta, le fece indubbiamente capire che qualcuno era entrato, malgrado la porta fosse accuratamente sbarrata dall’interno.
Da uno sbuffo di nebbia densa e opaca, una sagoma indefinita si sollevò lentamente, fino ad assumere le sembianze di un fantasma apparso in quella dimora, a mezzanotte in punto, per perseguitare la sua vittima fino a condurla alla pazzia.
Dal candido lenzuolo fuoriuscirono due braccia scheletriche che si protesero verso la tenera gola della giovane che, dopo aver opposto un’inutile resistenza, poté solo urlare con quanto fiato le restava, sperando in un soccorso misericordioso.
“Aaaarghh!… coff, coff!” La ragazza iniziò a tossire sempre più forte, finché le luci si riaccesero in sala e la macchina che vaporizzava il borotalco venne spenta.
“Sono già due volte che chiedo di regolare quel ferrovecchio, volete asfissiarmi?”
Una specie di valanga che cominciava con un caschetto rosso fiammeggiante e terminava in un paio di anfibi dalla suola corazzata da far invidia ad un generale dei Marines si alzò dalla tipica sedia di tela nera da regista, lanciandosi con fare minaccioso verso l’attrice, che ormai stava praticamente rantolando.
Due figure dall’aspetto imponente e gradevole si stagliarono nell’arco dell’ingresso del piccolo teatro del Liceo di Savannah, togliendosi i soprabiti inzuppati dalla pioggia dispettosa che, malgrado le attendibilissime previsioni meteo, si era riversata sulla città,  cogliendoli durante il ritorno verso Mystic Falls.
“Non vorrei girarti il coltello nella piaga, Stef, ma il tettuccio è un pezzo fondamentale delle macchine, già che hai impiegato quattro mesi ad aggiustare la Camaro, potevi controllare che si chiudesse!”
Il minore abbassò il capo, contrito; ecco, avevano appena fatto pace e suo fratello lo tiranneggiava, anche se aveva ragione. La preziosissima giacca di pelle nera, simbolo della libertà di Damon, era da strizzare per non parlare del maglioncino nuovo di Varvatos.
Prima che potessero annunciare la loro presenza, la regista girò su stessa, dopo aver energicamente colpito la schiena della povera attrice intossicata, dirigendosi verso di loro.
“E voi chi sareste? L’ingresso è vietato”.
“Siamo i Salvatore, spero che non sia troppo tardi”.
Stefan aveva educatamente espresso rammarico all’idea di essere piombato in una scuola - un luogo che rispettava molto - fuori dall’orario permesso, ma l’espressione disgustata dell’interlocutrice gli accese alcuni dubbi.
“E voi osate presentarvi ai provini con dieci giorni di ritardo, senza aver lasciato la scheda nel club di recitazione? Non solo è una versione Takarazuka*, ma voi non somigliate a Damon e Stefan! Tu sei basso e hai gli occhi azzurri, sì, ma non sembrano rilucere come schegge di cielo cadute durante una guerra tra angeli; e tu hai il profilo rifinito con l’accetta e i tuoi capelli non sono ‘da eroe’, sono solo sporchi di gel”.
Un fattore giocò a favore della sopravvivenza dell’ignara ragazza.
I vampiri erano di fretta e assicurarsi di fare una strage meticolosa di tutte le persone presenti sarebbe stato un lavoro noioso; inoltre l’abbigliamento della loro nuova nemica n.1 la faceva apparire una povera alienata.
“È un cosplay se vi state chiedendo perché indosso una divisa con la minigonna ascellare, la giacca grigia e questo simbolo di rapace bluette; sono una sexy-Corvonero, conoscerete Harry Potter!** Voi non avete neppure un’anello del SalvaBromance fatto bene!”
Cosa non abbiamo?” Damon iniziava a seccarsi e aveva sete di sangue dalla vena. E un Damon doppiamente prosciugato, non era una buona situazione.
“Questo!” La regista prese la mano della ‘vittima’ del fantasma, sbattendogliela sotto la faccia.
Una dozzinale imitazione del suo anello solare, in vendita su Amazon per 5$ più spese di spedizione, molto più argentea, ingombrante e coperta di swarovski blu che formavano la D, surclassò con la sua pesantezza il  modello originale.
“Comunque Arlene rende meglio di te nell’interpretare Damon”.
Il bruno socchiuse le labbra peccaminosamente carnose, aspirando aria come a prepararsi a rispondere la frase più cattiva mai formulata nella sua vita.
Quella ragazzetta che stava per chiamare l’ambulanza per un po’ di talco, indossava dei jeans neri, una t-shirt dello stesso colore, stivaletti con mezzo tacco e guardandola bene, i capelli corvini erano una corta parrucca; in quanto alle lenti colorate erano sfaccettate come un caleidoscopio, in modo da riflettere ogni bagliore di luce, anche i lampioni in strada attraverso le tende chiuse.
Una sua compagna più alta, con un taglio piuttosto corto reso incredibilmente voluminoso da chili di schiuma, gel e lacca coi brillantini, si rimboccò le maniche della camicia azzurra a scacchi, avvicinandosi col copione.
“Anche Stefan ci è venuta bene, no?”
Prima che i veri Salvatore dimenticassero ogni prudenza, un grido di ben altra portata si levò dal cortile scolastico, come se qualcuno stesse lottando per la sua vita.
Non potendo usare la velocità vampirica, si precipitarono fuori insieme agli studenti: non fu necessario cercare, il cadavere scomposto di una donna era riverso a terra, gli occhi sbarrati, un rivolo di sangue tra le labbra schiuse in una contorta versione di un sorriso sensuale, la gonna lunga parzialmente sollevata.
“È la professoressa Lovegood!” esclamarono in coro le alunne.
 L’indice della mano destra era puntato sull’asfalto, dove aveva lasciato un messaggio scritto col suo stesso sangue.
‘Dov’è la verità? È meglio la versione del telefilm o quella dei romanzi?’
Le studentesse erano terrorizzate, ma Stefan e Damon mantennero il controllo, scambiandosi uno sguardo eloquente. Avrebbero risolto quel caso; nessuno poteva andare in giro impunemente ad usare il loro prezioso nome di famiglia per attirare l’attenzione su qualche volgare vendetta, magari tra ex coniugi, o peggio rivalità professionale nel liceo.
Sollevarono gli occhi, guardando il cartellone che pubblicizzava l’opera teatrale. Avrebbero svolto la loro missione, poi l’avrebbero bruciato con piacere, per dimenticarlo per sempre.
La pioggia sempre più forte scese sui disegni che li riproducevano, accarezzandoli soavemente…

 

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“Dunque, con quale essere sovrannaturale potremmo avere a che fare? Licantropo? Strega? Viaggiatore?”
Damon prese un sorso dalla bottiglia di bourbon che aveva prelevato nel bar del Motel dove avevano deciso di trascorrere la notte; poi si decise a rispondere a Stefan, non senza avergli indirizzato un’occhiata che voleva sembrare di scherno: ma non ci credeva più nessuno.
“Nessuna di queste creature, fratellino. Il corpo intatto ma dissanguato mi fa pensare a qualcosa che non è proprio del nostro mondo. Certo, oggi ho ricevuto questo mms dall’altra dimensione, ma non credo c’entri qualcosa”.
L’immagine mostrava Mr Cuddles, l’orsetto di Bonnie, legato e imbavagliato con di fronte un biglietto: “Auguri dal 1994; morirete tutti presto e dolorosamente. XOXO, un anonimo il cui nome comincia con K”.
Stefan sospirò vistosamente. ”Tra poco sarà Natale e noi siamo bloccati qui, invece di aiutare i nostri amici. Cerchiamo di sbrigarci!”
“L’unica cosa che possiamo fare è assistere alle prove, è chiaro che la rappresentazione e l’omicidio sono legati, anche se è l’ultima cosa che mi andrebbe! Forza, bevi anche tu; anzi, passiamo a prendere un’altra bottiglia”.

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Una cosa dovevano riconoscerla: la Camaro realizzata in cartapesta, con le ruote che giravano davvero era stata costruita proprio bene. Chiaramente le studentesse avevano profuso tutto il loro impegno, dovevano essere pazze della storia. Damon si leccò le labbra con anticipazione: almeno uno spuntino fresco se lo sarebbe concesso, dovevano essere tutte assolutamente felici di fare una donazione…
In quel momento, dalle quinte a sinistra, un nuovo personaggio femminile fece il suo ingresso, esibendo un ridicolo accenno di barba e una balestra di halloween che la rendeva chiaramente riconoscibile come Alaric.
“Ohhh! Il Dalaric!” Sospirarono tutte le ragazze, facendo sì che Stefan dovesse nascondersi per non farsi prendere a calci da suo fratello per quanto stava ridendo.
Non avevano finito di emettere tutta l’aria inspirata per pronunciare quella frase, che un’altra attrice, bruna e con degli abiti sporchi come se fosse vissuta da mesi in una cella senza servizi igienici, fece il suo ingresso.
“Uhhh! Il Denzo!” Questa volta c’era più malizia nelle parole. “Con Rick c’è più affiatamento, ma con Enzo c’è più sesso!”
Damon non parlava più. Tutta la sua attività celebrale era impegnata su due ragionamenti che si scontravano: ucciderle o togliersi la curiosità di scoprire l’assassino?
Mentre rifletteva, le luci si spensero e le prove generali ripresero il loro corso.
Arlene, con una tremenda maglietta con scritto: ‘Jon Varvatos’ chiaramente comprata sulle bancarelle delle imitazioni, si posizionò sulla luce del seguipersone rosso e a beneficio del definitivo collasso di Damon, iniziò a cantare.

Stef  and Damon
brothers by hearth
finding home a brand new vamp!
Her name is Katy
she’s sexy, can’t you see?
The perfect triangle
or so it seemed

This demon's plane had just begun
she believed Stef was the döppel one!
For me she don’t care
and she cursed my brother
leaving us in tears

A century so far
yeah, in a time so far
drinking people, hunting wolfs
driving down to Mystic Falls…


Una scenetta raccapricciante, mostrava una Katherine vestita come la più evidente delle passeggiatrici rotolarsi in un letto con le finte Damon e Stefan, finché una terza ragazza con una parrucca grigia, che avrebbe dovuto presumibilmente rappresentare Giuseppe, entrò sparando proiettili di carta da un fucile giocattolo. Spruzzi di vernice vermiglia arrivarono fino alle scarpe dell’entusiasta regista.
“Fantastico! Questo piace al pubblico, erotismo e budella rovesciate, altro che i bacetti dell’asilo dei romanzi o le sottovesti incollate addosso del telefilm!”
Da qualche parte, un’energia malevola si sentì formicolare tutta…
Lily, la regista, sprizzava gioia da tutti i pori.
“Elimineremo ogni traccia di romanticherie disneyane e useremo la musica classica, che è suggestiva! A tutto volume coi Florence and the Machine!”
“Da quando sono classici, scusa?” Stefan era un po’ disturbato.
“È roba vecchia, useremo un album del 2010”.
I due vampiri si scambiarono uno sguardo che diceva: ‘ci ubriacheremo fino a perdere conoscenza appena avremo risolto questo mistero’, che passò inosservato nel fervore del momento.
“Forza, ora fatemi vedere che sapete fare, voglio il meglio!”
La ragazza che impersonava Stefan, Dora, si avvicinò con passo esitante alla Camaro di cartapesta, posando una mano sul cofano; Arlene allungò le dita fino a sfiorarle il dorso con gentilezza.
“Che succede? Perché sono così vicine?”
“È il sottotesto! Non avete mai visto la serie The Vampire Diaries, dove vivete, in un paese cancellato dalle cartine? Basta leggere tra le righe, con attenzione e si trova”.
Cosa?” Il tono di Damon era quello di una persona che vorrebbe tanto vomitare.
“Sono così legati, perché il loro rapporto è Incest! Non è dolcissimo?”
Il rombo del tuono che cadde provvidenzialmente vicino, coprì la sequela di imprecazioni che componeva la risposta del vampiro…

*Celebre genere teatrale giapponese, in cui tutti i ruoli sono interpretati da attrici per affermarsi contro il teatro tradizionale, in cui c’erano solo uomini
** Nel vero episodio, l’uniforme è quella del grifondoro (un po’ camuffata) e la preside si chiama Salazar

 

 



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Capitolo 2
*** Atto II ***


Documento senza titolo

Gli ululati registrati si moltiplicavano da ogni angolo del palcoscenico, provocando a Damon la reazione di un prurito nervoso al braccio sinistro; se ci fossero stati tanti licantropi non se la sarebbe cavata veramente.
“Ti avrei aiutato, in qualche modo”. Stefan sussurrò all’orecchio del fratello, evitando di sollevare lo sguardo per non metterlo in imbarazzo, avendo indovinato la sua paura.
Una figura vaporosa, che non proiettava alcuna ombra, li scrutava, nascosta tra le travi della graticcia.*
In quel mentre, due aiutanti portarono un fondale dipinto con un semplice paesaggio innevato ai limiti di una foresta. “Siamo pronti per provare l’opening, con la scena dell’Inizio Lontano!”
“Guarda, Damon!” Stefan era entusiasta, gli occhioni verdi brillavano di fanciullesca aspettativa.
“C’è una scena di Frozen! Lily fa finta di essere una dura, in fondo però… guarda Elza com’è realizzata bene”.


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“Stefan, quella è Esther da giovane. Possibile che debba spiegarti tutto? Non vedi che faccia da psicopatica? Smetti di fissarmi come un cucciolo bastonato, è attinente, va bene? Si parla comunque di sorelle con seri problemi relazionali; certo non si fanno mancare niente. L’unica cosa strana è che finora non c’è stata un’interprete di Elena, in fondo è la protagonista del telefilm su di noi”.
“Hai ragione. In compenso c’è un samurai”.
Una bellissima armatura tipica dei guerrieri feudali del XVII secolo, in vero metallo, ricopriva da capo a piedi una ragazza meno fortunata delle sue colleghe, che doveva stare sudando anche l’anima dentro quell’involucro di latta e similpelle.
“Ma è totalmente fuori luogo!” Damon non era un purista della sua biografia, anzi preferiva dare meno nell’occhio al momento, ma questo salto nel Giappone antico gli era incomprensibile.
“È merito mio!” Lily era più invadente di Caroline, più noiosa di April e più inutile di Matt, quando ci si metteva.
“Questa è un’opera fanon, è mia, ci volevo tanto i kitsune dei libri, ma ho avuto un’idea migliore; me l’ha suggerita la scena di Kai che si entusiasma per la tecnologia attuale; il suo twitter è KobraKai, capito? Devo spiegarvelo? Giappone, Karate Kid, Shinichi… ci arrivate, vero?”
L’aspirante regista era così fiera di se stessa da non aspettare un’eventuale risposta.
“La mia versione è più fantasy, più bella di tutte e due quelle ufficiali. Chissà, potrei optare per un finale Bamon, nessuno se lo aspetterebbe”.
Il vampiro bruno avrebbe trasformato la sua interlocutrice in una simpatica sacca di sangue tascabile, se
davanti ai suoi occhi non fosse accaduto il peggio che potesse mai immaginare; Arlene stava entrando in scena indossando un lungo abito in raso nero con lo spacco laterale fino alla vita.
“Finalmente un bel vestito! Grazie Lily, l’idea dell’incantesimo delle streghe Bennett che trasforma Damon in donna per qualche minuto è meravigliosa! Piuttosto Susan vuole sapere se per Elena hai scelto la parrucca platinata o quella castana stirata con la piastra della lavanderia, devi deciderti; anche se per quelle poche battute…”
“Hai ragione. Dille di portarle tutte e due, ora ci penso: l’importante è non darle troppo risalto come nelle bad fiction, dove pare che l’Universo giri intorno a lei. E non metterci troppo, lo so cosa vuoi fare ora”.
La finta bruna le sorrise, approfittandone per esibirsi nella piega arricciata della bocca che aveva provata e riprovata allo specchio; poi corse incontro alla compagna di scuola che interpretava Enzo, Sybil, afferrandola per i fianchi per baciarla con trasporto. Con passione. Con la lingua.
“Come sei innovativa”. Stefan non aveva nessuna inflessione nella voce, perché non avrebbe saputo quale scegliere per aumentare le probabilità di salvare tutte da una carneficina. “Qui Damon è tornato uomo?”
Lily lo fulminò con lo sguardo come l’ultimo degli insetti.
“Non stanno recitando. Mai viste due donne che si amano? Per altro da una credibilità al Denzo che le altre rappresentazioni si possono scordare. Perché trascini via il tuo amico?”
“Non è mio amico, è mio frat…”
“Ah, sì, tuo fratello “Damon”. – Lily mimò le virgolette piegando le dita - Ammiro la vostra immedesimazione, se mi lasciate un telefono potrei chiamarvi per il prossimo anno. Ora scusate, devo provare la scena di Kai che rapisce Elena. Susan, metti la parrucca bionda, vediamo l’effetto!”
L’interprete di Elena salì sul palco, esibendosi in un fare altezzoso e insopportabile che ricalcava veramente bene il personaggio dei romanzi originali. Anche il samurai fece la sua apparizione, ma qualcosa stonava col resto dell’apparato. Questa volta l’armatura sembrava in autentico ferro e cuoio, rifinita con fregi in argento e la katana brillava in modo minaccioso; anche il respiro che proveniva dall’elmetto comprensivo di maschera era inquietantemente cavernoso.
“Penny, non stai interpretando Darth Vader, pronuncia bene, ti sei scordata la battuta? Forza: sono qui per trasportarti nel 1994 e torturarti! Morirai e i fratelli Salvatore ti dimenticheranno! Penny?”
Il samurai estrasse la spada dal fodero, avvicinandosi; ma non disse nulla, mentre trascinava la bionda Elena fuori dalle quinte. Un attimo dopo, un verso straziante riempì l’aria.
Stefan e Damon scattarono come una sola persona: avevano troppa familiarità con la morte per non riconoscerne una vera. Tra le pieghe della tenda, si intravedeva il corpo senza vita di Susan e più dietro c’era la vera Penny legata e imbavagliata.
Alla vista del sangue, i vampiri non riuscirono a contenersi: davanti a una esterrefatta Lily i loro canini si estesero istintivamente, specie quelli di Stefan; ma Damon lo trattenne per le spalle, calmandolo mentre lo allontanava dal cadavere.
“Voi siete quelli veri. Non è la mia immaginazione, credevo che per vivere faceste le controfigure nelle convenction… è che siete così vecchi!”
Damon maledisse la sua educazione ottocentesca che gli impediva di sbattere la testa di una donna contro un bel muro di cemento.
“La dimostrazione che siamo in perfetta forma te la puoi scordare, ragazzina! Adesso concentrati: prima hai nominato le streghe Bennett, hai una copia del grimorio di Bonnie, tra gli attrezzi di scena?”
“Certo, l’ho stampato da Wiki, è attendibile!”
Il vampiro strappò il testo dalle mani della regista, appartandosi con Stefan in uno dei camerini.
“Non abbiamo più segreti,  neanche un po’ di riservatezza! Comunque, guarda qui, nell’Elenco Creature Pericolosità Massima. Avevo il dubbio che fosse lei. Prima di manifestarsi in persona, elegge una forma, un feticcio che anima e manda al suo posto, purché rappresenti un essere stregato; ha scelto Kai, in quella ridicola versione giapponese… siamo in un grosso guaio, fratello”.
“Damon, dimmi che stai scherzando, non può essere lei, siamo spacciati!”
Dalla pagina di finta pergamena, nella sua crudele magnificenza, una divinità dall’aspetto seducente, che abitava in un grande bicchiere di vino, li fissava con sfida e provocazione.
“È Delena!”  Esclamarono i Salvatore all’unisono.

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“Leggi. Delena è una specie di Dea sanguinaria, la Musa dei Fandom, che si nutre di coloro che scrivono fiction o qualsiasi tipo di storia che non sia rating rosso, genere erotico e con avvertimento lemon, o PWP. Qualsiasi cosa purché ci siamo io ed Elena che facciamo sesso sfondando i letti, in ogni posizione possibile e impossibile per almeno duemila parole, o una raccolta di dieci flash fiction! Ora deve permettere che lo spettacolo vada fino in fondo, eliminando chiunque, cosicché si possa nutrire dell’autrice dell’opera, che in questo caso ha scritto una visione tutta sua di The Vampire Diaries. Usa i telefilm per ispirare autrici di fiction e poi le mangia! Non che Lily mi sia molto simpatica, però ormai ci siamo dentro fino al collo, ne va della nostra reputazione. Ma che succede lì fuori?”
“Sta iniziando lo spettacolo, Damon, ci eravamo scordati che era stasera alle nove; eppure senza la protagonista dovrebbero sospenderlo. Aspetta”.
Stefan bloccò al volo una delle attrici, che doveva impersonare Caroline a giudicare dalla corona di Miss Mystic Falls.
“Andate in scena?”
“Certo! E seriously, sembrate veri, complimenti! Epic! Hero! Rainbow! Unicorn! Damon è un mostro! Scusate, ripasso la parte. Susan sta male, sapete? A quanto pare è tornata a casa di urgenza, non l’abbiamo neanche vista uscire.  Meno male che Lily conosce tutto il copione a memoria, sarà lei a sostituirla come Elena. Scappo!”
Stefan era una maschera di ghiaccio.
“Damon, questa è self-insection, Delena la farà a pezzi! È un avvertimento vietato!”
Troppo tardi… la folla di amici e parenti delle studentesse si era riversata in sala, sistemandosi ordinatamente sulle sedie della piccola platea.
“Il Liceo di Savannah è orgoglioso di presentare: ‘Keep calm! Fan fiction is coming!’ Un’opera originale ispirata dal miglior telefilm urban fantasy di tutti i tempi! Vi consiglio di indossare gli impermeabili pieghevoli che troverete sotto le sedie, potreste bagnarvi”.
“Sarà una minaccia o una promessa?” Damon non poteva resistere a quelle battute. “Guarda Stef, stai per cantare”.
Dora fece il suo ingresso, passando una mano tra i celebri capelli, raggiungendo il centro del palco; il fondale scorreva, mostrando varie immagini  Salvabromance da far piangere anche la fan dal cuore più duro.
Once I rose above the blood and confusion
Just to live Chicago with its illusion
I was flying ever higher
But I killed too much
Though my eyes could see I still was a ripper
Though my mind could think I still was the deeper
I hear the voices when I'm dreaming
I can hear them say
Carry on my wayward bro
There'll be love when we are done
Lay your weary head to rest
Don't you cry no more
Prima che Stefan provasse l’irrefrenabile  impulso di gettare le braccia al collo di suo fratello, la versione samurai-fantasma di Kai apparve in tutto il suo nipponico splendore, non certo per recitare la sua parte, ma per scagliarsi contro i veri Salvatore, che d’altronde non lo aspettavano disarmati.
Per la gioia di un ignaro pubblico in delirio, spade, accette e coltelli ammazza-demoni volavano tra i tre oppositori, finché Kai – molto stranamente – utilizzò un colpo basso.
“Delena, aiutami!”
Da una botticella di Madera, utile alle fan per sopportare il cambiamento di Elena nella sesta stagione, continuando a scrivere bene di lei, la bellissima Delena fece la sua apparizione. Il suo abito aderiva sinuosamente alle curve e ondate di ormoni impazziti le vorticavano intorno.
Kai ne approfittò subito e portatosi alle spalle di Stefan lo colpì sulla testa, facendogli perdere i sensi, per trascinarlo fuori dal palco;  ma non poteva allontanarsi molto dalla sua divinità, per non smaterializzarsi in quella dimensione.
Damon non fece in tempo a soccorrerlo, perché gli spettatori non dovevano capire cosa stava succedendo; così restò bloccato mentre Sybil, travestita da Enzo, veniva portata in scena nella gabbia della Augustine, dandogli una fitta di rimorso allo stomaco, che lo fece indugiare ancora di più.
Alcune spettatrici più sensibili estrassero subito i fazzoletti, mentre la triste melodia si diffondeva dalle casse.
I saved you from the prison
Love you was my ambition
But  you live me alone
Trapped in this friendzone…
I’ll just come back for you, then
That’s all I’ll do
I’ll just pop-up, then
yearning for you…

In quel momento Damon ebbe un colpo di genio.
‘Solo una cosa può sperare di sconfiggere Delena… è il Defan!  Ma dipenderà tutto dalla sua resa perfetta. Arrendersi non è un’opzione!’
Il vampiro balzò sul palco, suscitando una reazione euforica nel pubblico. Lily lo avrebbe volentieri impalettato, ma temeva le conseguenze; non le rimase che assistere allo stravolgimento del suo amatissimo copione mangiandosi le mani.
“Elena!” Damon aveva pronunciato il nome sbagliato, ma la dea carnivora lo intese benissimo, girandosi famelica verso di lui. “Mi sono stancato! Ti ho offerto amore, avventura, un pizzico di pericolo! E tu sei lì che ti fai cancellare la memoria.. sai che ti dico? Lascerò la città con mio fratello e cominceremo una nuova vita!”
Se qualcuno gli avesse detto che avrebbe cantato, e volentieri, in una recita scolastica, Damon gli avrebbe strappato il cuore; ma fatto un cenno al tecnico del suono, lasciò che la sua voce suadente gli uscisse dal cuore.
A single man tear, that’s all I’ll spare
I bury feelings, don’t show I care
I’m just a vampire, I’m not  Elena’s man
Wish I could be as good as Stef
Al suono di quelle frasi, Stefan tornò in sé, comprendendo la situazione; dopo pochi secondi faceva anche lui l’ingresso sul palco, continuando la canzone, mentre Damon correva dietro le quinte a tenere a bada Kai, che era innarrestabile.
I wish that he could see the way I see him
The perfect brother, a man without fear
Cause underneath sarcastic tone
It is my brother, a boy named Damon
Le spettatrici erano sommerse in una valle di lacrime e facevano riprese col telefonino per conservare per sempre quel meraviglioso ricordo.
“Potrei piangere solo se perdessi mio fratello, Delena. Perché ti ostini a volerci uccidere?” Stefan aveva bisbigliato, per essere udito solamente da lei.
“Perché The Vampire Diaries  ha tutto! Amore, famiglia, soprattutto bromance e questo mi lascia in ombra, non lo sopporto! Preparatevi  a morire!”
In quel mentre Damon riuscì a mettere Kai fuori combattimento, raggiungendo Stefan; senza dirsi nulla, unirono gli Anelli dei Salvatore; dal contatto dei gioielli magici, fuoriuscì un raggio di luce color lapislazzuli, che colpì Delena dritto al cuore.
Kai si dissolse come un soffio del famoso borotalco, mentre Delena, ruggendo di rabbia, esplose in un enorme spruzzo di vino, inzuppando gli spettatori fino a metà della sala.
Ahhhhhhh!!!” Il contatto con quella materia aveva scatenato il potentissimo Orgasmo Delena! Solo dopo dieci minuti, il pubblico, sia femminile che maschile ricominciò a respirare normalmente.
“Bis! BIS!” Le mani degli spettatori rischiavano di andare a fuoco per la foga con cui applaudivano.
“Vogliamo le repliche!” “Qualcuno ha una bottiglia? Voglio portare un po’ di questo liquido rosso a casa per mio marito!”
Lily si avvicinò sorridendo ai due vampiri.
“Non sareste male come attori. Gli omicidi sono finiti, anche se purtroppo nessuno ci restituirà le vittime di Delena”. Un ‘ombra triste passò sul volto della ragazza, che prese qualcosa da una tasca, porgendola a Stefan; erano gli anelli di scena. A Damon, invece, diede un copione.
“Teneteli per ricordo di questa avventura, io non vi dimenticherò mai”.
“Che dici, Damon, li conserviamo? Mi fa impressione l’idea di buttarli via”.
“Non ho bisogno di quella paccottiglia per ricordarmi chi sei per me, Stef. Andiamo adesso, baby. Mettiamoci in viaggio, ci aspettano a casa”.
Il copione, posato sul sedile posteriore, venne sfogliato dalle dita dispettose del vento, restando aperto sulla pagina centrale, con le battute sottolineate a matita.
Stefan: Dobbiamo salvare i nostri amici, Damon. Fare quello che ci viene meglio.
Damon
: E che non sono più sicuro... Salvare le persone? Cacciare i nemici?
Stefan
: Sì, gli affari dei Salvabrothers.

Damon
: Hai ragione Stef. In azione. Solo noi due.
Stefan
: Noi due contro il resto del mondo

The End

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*La graticcia è l’insieme di travi sospesa al soffitto del teatro, dove si muovono dei tecnici

The road so far
Carry on
I wait here
A single man tear

 

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