Her Name In Lights

di Lynds_xx
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 50 sfumature di blu ***
Capitolo 2: *** Presto ***
Capitolo 3: *** Solo amore ***
Capitolo 4: *** Popstar ***
Capitolo 5: *** Speciale ***
Capitolo 6: *** Bianco e Nero ***
Capitolo 7: *** Piccola ragazza ***
Capitolo 8: *** Non sono io, sei tu ***
Capitolo 9: *** Incontrarsi a metà ***
Capitolo 10: *** E sfuma ***
Capitolo 11: *** Non ok ***
Capitolo 12: *** Giusto e Sbagliato ***
Capitolo 13: *** Oltre la testa ***
Capitolo 14: *** Parole non dette ***
Capitolo 15: *** Linea piatta ***
Capitolo 16: *** Lo sai? ***
Capitolo 17: *** Schiaccianti verità e bugie ingiuste ***
Capitolo 18: *** Mio & Tuo ***
Capitolo 19: *** Tristemente Cambridge ***
Capitolo 20: *** Ha un nome? ***
Capitolo 21: *** Cose perse ***



Capitolo 1
*** 50 sfumature di blu ***


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Ho finito gli esami e come promesso sono ritornata a postare il seguito di Her Name is Noelle!!! Lascio l'autorizzazione di Lyndsey e il link dell'originale ci vediamo sotto!!!

http://onedirectionfanfiction.com/viewstory.php?sid=88158&textsize=0&chapter=11

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50 sfumature di blu

 

Blu

Blu come gli zaffiri profondi dei suoi meravigliosi occhi, la sfumatura cresceva profondamente come l'avvicinarsi della nuova stagione invernale. Blu come il colore degli skinny jeans che le fasciavano alla perfezione le gambe quel giorno in cui Harry mise i suoi occhi sul suo elegante corpo per la prima volta. Blu come il colore del suo lucente maggiolino, affascinante mentre viaggiava per le vie e le strade principali, portandola alle sue destinazioni facilmente, tenendola in una bolla sicura. Blu come il colore del cielo quella notte quando le labbra di Harry incontrarono le sue per la prima volta, catturandole in un indimenticabile momento, il momento per cui vale la pena aspettare. Blu come il colore del ciondolo che si trovava sotto l'incavo della gola, le dita di Noelle lo toccavano spesso per controllare che ci fosse ancora.  Blu come il colore dello smalto quella sera del suo compleanno, riempito con baci profondi e capolavori musicali. E alla fine, blu come il colore del mascara sulle sue ciglia, che affondavano speranzosamente sulla sua faccia intrigante mentre si allontanavano.

Ma poi c'è un blu differente. Il malinconico e solitario blu, un secco freddo, quasi una sorta di grigio blu. Lo stesso blu del lungo dire " Vorrei che fossi qui" durante le telefonate a tarda notte. Il blu rimasto dietro all'assenza della persona che sarebbe dovuta essere qui. Il blu del rimuginare sulle memorie sapendo che ci sarebbe stato del tempo prima di fare quello che si è realmente fatto. Il blu di un Lunedì mattina. Il blu di una giornata piovosa. Il blu della nebbiolina che si faceva strada verso la finestra in cui Noelle stava guardando fuori già di prima mattina, il debole ronzio del docente che si fa strada nelle sue orecchie e anche se poteva probabilmente sentire cosa stava dicendo abbastanza bene, non stava facendo lo sforzo di ascoltarlo.

"Noelle!" Sam urlò nell'orecchio della ragazza, prendendole il braccio per attirare la sua attenzione. Samantha Ang le aveva fatto una buona impressione. Aveva incontrato Noelle al corso di fotografia, e sebbene andavano d'accordo era una costante battaglia per Sam tenere concentrata Noelle.

Noelle girò il viso per guardare gli occhi scuri di Sam, alzando un sopracciglio in segno di domanda. "Si?" Chiese all'amica che sospirò profondamente.

"Per piacere concentrati Elle" disse Sam, i suoi occhi ritornarono al docente che stava lanciando a Noelle occhiate irritate. "Il signor Welsh ti sta lanciando occhiate mortali da venti minuti!"

Noelle sorrise imbarazzata a Sam, cercando di concentrarsi al meglio sulla lezione sebbene fosse difficile. Per lei non era mai facile concentrarsi perchè sebbene fosse brava, ispirata e brillante nella fotografia, era tremendamente distratta per la maggior parte del tempo, oggi più delle altre volte. Sospirò sapendo che si sarebbe persa nei suoi pensieri un'altra volta, i suoi pensieri non l'avrebbero mai lasciata.

Si rannicchiò visibilmente quando il suo telefono suonò. Si era dimenticata di metterlo silenzioso, la suoneria risuonava attraverso la classe ormai silenziosa, tutti gli occhi furono su di lei immediatamente. Gli occhi del signor Welsh sembravano fuoco, la faccia arrabbiata mentre si avvicinava alla mora lentamente. Gli occhi colpevoli di Noelle vagarono sullo schermo per vedere chi la stava chiamando, il suo cuore precipitò quando vide chi era.

Harry

Era così tentata a rispondere, per sentire la sua voce anche se per poco tempo ma l'espressione del signor Welsh la fece sopportare con il sorriso sulle labbra. Lui corse verso di lei, fermandosi proprio di fronte prima di iniziare a parlare. "Signorina Hutchings questo non può essere tollerato; può riprendere il suo telefono alla fine della lezione". Disse scuotendo la mano per avvisarla, Noelle si morse il labbro mentre spegneva il telefono terminando la chiamata.

Sam cercò di spostare la testa per evitare lo sguardo intimidatorio del signor Welsh mentre Noelle posava il telefono nella sua mano. Lui annuì, il suo sguardo si posò su Noelle occasionalmente per assicurarsi che stesse prestando attenzione a quello che stava dicendo e facendo.

E sebbene ci provò e i suoi occhi lo seguirono per tutta la stanza, c'era solo un'unica cosa a cui poteva pensare.

Tredici giorni. Erano tredici giorni che non lo vedeva. Domani era il giorno di San Valentino.

 

Ciaoooo a tutte!!! Prometto che questo è solo un capitolo di introduzione per riallacciare le due storie e che Lyndsey vi stupirà come è successo anche nella storia precedente!! Che dire adesso invierò a tutte il link della storia e se vi va lasciate una piccola recensioncina!!! Un'ultima cosa per quanto riguarda quando posterò il nuovo capitolo penso di farlo solo una volta la settimana perchè Lyndsey non ha ancora terminato la storia e non vorrei dovervi fare aspettare troppo tra un piccolo e l'altro!!

Alla prossima vi lascio con Harry!!

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Capitolo 2
*** Presto ***


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Presto

 

"Harry la stampa è in una completa frenesia! Il management sarà assolutamente..."

Deve essere piuttosto difficile essere un giornalista, pensò Harry distrattamente, mantenendo un'espressione neutrale sul viso mentre ascoltava la lezione che stava ricevendo. Non aveva mai davvero capito come i giornalisti riuscissero così facilmente a prendere un paio di parole e trasformarle in una storia concreta. Certamente avevano dovuto avere una notevole quantità di immaginazione per vedere così profondamente in quelle quattro parole che aveva pronunciato poco più di un giorno fa.

I suoi occhi si spostarono verso il tavolino, il suo sguardo scrutò il cibo sistemato di fronte a lui. Era un pasto completo lasciato intoccato, cibo per le masse. C'erano i  giornali più importanti che a malapena conosceva che segnalavano la notizia ed era sorpreso dal fatto di aver fatto tanta strada fino ad arrivare su uno di quei giornali. Poi c'erano le riviste per adolescenti, le copertine dichiaravano che al loro interno ci sarebbe stato uno scoop su questo tema, una storia inventata nascosta dietro la copertina lucida. E, infine, c'erano i fogli stampati sparsi a casaccio sulla superficie di legno del tavolo, tutti gli articoli di riviste on-line, le loro informazioni più estreme rispetto alla maggior parte delle altre fonti.

Ma c'era sempre un punto in comune in tutti quei fogli.

 

Harry Styles confessa il motivo dietro la sua ricomparsa.

"Il suo nome è Noelle" - Il nuovo amore di Harry Styles?

Harry Styles è uscito dal mercato?

Harry Styles rivela la ragazza misteriosa - "Il suo nome è Noelle"

Harry Styles lascia le fan devastate mentre annuncia la sua ragazza "Il suo nome è Noelle"

 

Certo, Harry avrebbe apprezzato un po' più di originalità nei titoli ma decise che era giusto dare credito quando era dovuto. Guardò verso l'alto vedendo Liam inveire ancora per il suo comportamento irresponsabile, sebbene non gli importava di ascoltare sapendo che una volta che Liam si era pienamente calmato avrebbe potuto spiegarsi correttamente. Harry sapeva che Liam stava agendo in questo modo solo perchè gli era stato detto. Il Management spediva spesso Liam per raddrizzare le cose, per rimetterle in pista soprattutto perchè sapevano che aveva la testa sulle spalle e avrebbe gestito le cose in modo razionale, senza irritare la band.

Harry sentì Liam sospirare e trattenne un piccolo sorriso sapendo che il suo discorso era finito. Liam sprofondò accanto a lui grattandosi dietro il collo prima di rivolgersi ancora a lui. "Allora hai intenzione di parlarmi di lei?" Gli domandò e Harry riuscì a malapena a nascondere la sua preoccupazione.

Louis non l'aveva detto al resto della band?

"Non ve l'ha detto Louis?" Chiese Harry, aggrottando la fronte.

Liam diede un'occhiata a Harry prima di aprire la bocca, "Amico, Louis ci ha detto che hai una ragazza, ma non sapeva molto neanche lui". Disse calmo.

Harry si morse la lingua in modo contemplante ma quando finalmente aprì la bocca per parlare la stanza si riempì di altre tre persone che ridevano ad alta voce. Louis, Niall e Zayn entrarono nel soggiorno. Louis guardò verso il tavolo con un piccolo sorriso.

"Harry! Noelle sta già causando problemi, eh?" Chiese Louis sedendosi in una grande poltrona di pelle sistemandosi i capelli, Niall e Zayn seguirono il suo esempio; Zayn raccolse uno degli articoli e lo sfogliò con un leggero sorriso.

"No. Noelle non ha fatto niente".

"Ritornando a Noelle," tagliò corto Liam, "Ti dispiacerebbe illuminarci?"

Tutti e quattro i ragazzi nella stanza rivolsero la loro attenzione all'amico, la curiosità viaggiava nei loro occhi mentre aspettavano che iniziasse a parlare. Harry prese un respiro, i suoi pensieri ritornarono a prima che venisse interrotto. Inumidì le sue labbra e si scompigliò leggermente i capelli, "Ho incontrato Noelle un paio di settimane dopo che ho lasciato Londra...".

 

*************************

L'ironia del giorno di San Valentino è che la maggior parte delle persone fidanzate sono più propense a rompere le relazioni durante le settimane che precedono la festa o appena dopo, semplicemente perchè c'è troppa pressione. Le persone costruiscono sempre aspettative non realistiche quando si tratta di San Valentino, pensando che forse il loro ragazzo smetterà di essere incapace e la sorprenderà con un appuntamento accattivante ed elaborato con fiori e cioccolatini e forse la ragazza la smetterà di infastidirlo sulle sue disordinate caratteristiche. In tutta realtà, il giorno di San Valentino è stato creato per far si che tutto diventi un fallimento.

Esso provoca te stesso a immergerti in una relazione irrazionale semplicemente con lo scopo di non voler rimanere solo, ma per quanto riguarda Noelle Hutchings lei non era interessata, il giorno di San Valentino era solo un giorno che non avrebbe dovuto contare. Non era una di quelle ragazze che pensava che la sua altra metà sarebbe dovuta cambiare solo perchè era il giorno di San Valentino perchè se tu vuoi che lui cambi, tu non dovresti essere con lui. Questa era una delle ragioni per cui Noelle era rimasta single per la maggior parte della sua vita, se tu non sei preparata ad affrontare ogni lato di una persona allora non dovresti perdere tempo con qualsiasi lato.

"Hey Noelle!" Disse Ali sedendosi sul letto di fronte alla mora, "Perchè la Signora Evans stava parlando con te questa mattina?"

Noelle guardò in basso per chiudere il libro aperto sul letto, i suoi occhi blu incontrarono quelli verdi di Ali per poi spostarsi i capelli di lato. "Stava solo cercando di chiedermi qualcosa sul progetto fotografico in cui mi ha coinvolto". Noelle le disse appoggiandosi alla testiera del letto.

"Cosa ti stava chiedendo?" Chiese Ali, incrociando le gambe mentre si sedeva sul letto giocando con le punte dei suoi capelli marroni, cercando di attaccare qualcosa che è stato diviso.

"Stava cercando di convincermi di lasciarle mettere le fotografie in una specie di esibizione per mostrarle alle persone che verranno".

Ali riportò la sua attenzione a Noelle, incontrando i suoi zaffiri attentamente, notando lo strano tono di voce di Noelle. "Non sembri molto felice di questo" commentò Ali e Noelle rilasciò un sospiro.

"So che dovrei metterle in mostra" rispose Noelle mordendosi il labbro, "ma è personale. Non sono sicura di voler farle vedere a tutti".

"Non lasciarti fare pressione Elle" Ali disse alla sua amica con un sorriso.

"Mi ha detto che coprirebbe tutti i voti che non ho mai ricevuto per la parte dell'anno che ho perso". Disse calma raccogliendo i suoi capelli in una coda disordinata, tirandosi poi giù le maniche sulle mani in un gesto nervoso che aveva l'abitudine di fare.

"Non è un ricatto?" Chiese Ali scioccata. Nessuno sapeva cosa aveva fatto Noelle per entrare a Oxford in un periodo dell'anno così strano perchè lei non ne parlava spesso ma Ali aveva capito che doveva essere qualcosa di incredibilmente delicato o brillante. Quando aveva incontrato Noelle un paio di settimane fa aveva scoperto subito che era riservata e timida ma riusciva comunque ad apparire abbastanza aperta a molte persone. Se Ali non avesse condiviso la stanza con lei, non avrebbe mai visto il comportamento schermato di Noelle verso gli altri.

"Non sono sicura." Rispose Noelle onestamente, guardando fuori dalla finestra per vedere il cielo cominciare a diventare scuro mentre il sole scompariva.

"Ascolta, devo andare in biblioteca per finire di studiare per il compito di domani, ci vediamo presto." Disse Ali all'amica con un sorriso. "Non preoccuparti, va bene?" E con questo, uscì dalla stanza portandosi i capelli su una spalla mentre usciva.

Noelle respirò profondamente, strofinandosi le tempie nervosamente. Avrebbe dovuto parlare con Harry di questo sebbene non poteva credere abbastanza alla sua professoressa di fotografia. Sapeva il vero motivo dietro l'incoraggiamento della signora Evans per mettere le foto in una mostra. Era tutto uno schema elaborato per permettere a Oxford di avere una migliore reputazione per il loro corso di fotografia, se uno dei loro studenti ha esperienza nel fotografare qualcuno di famoso come Harry Styles, avrebbero di certo ottenuto un riconoscimento prendendo anche in considerazione il fatto che Noelle non frequentava l'Università di Oxford quando ha lavorato con Harry.

Tirò fuori il suo iPhone e digitò il suo numero velocemente aspettando solo uno o  due squilli prima di sentire la sua voce attraverso l'altoparlante. "Ehi tesoro" le disse e Noelle sorrise subito.

"Ehi" lo salutò dolcemente.

"C'è qualcosa che non va?" Chiese Harry notando il suo tono di voce calmo.

"No" disse alzandosi dal letto e infilandosi un paio di pantofole consumate. "Volevo solo parlarti".

Avevano già parlato oggi, si erano già augurati Buon San Valentino. "Oh davvero?" Rispose Harry; Noelle immaginava il piccolo sorriso sulle labbra di Harry.

"Si" rispose lei ignorando il tono giocoso di Harry, "Ricordi il mio progetto su di te?" disse girando intorno alla questione, non sicura di come approcciare la conversazione e non sapendo come lui avrebbe reagito.

"Si..." rispose aspettando che lei continuasse.

"Non l'hai mai visto, non è vero?" Gli chiese dopo un breve momento.

"Beh no. Non abbiamo mai parlato di questo."

"Si...Beh..." Noelle iniziò cauta, fermandosi appena sentì qualcuno bussare alla porta. "Aspetta" disse camminando verso la porta lentamente, tenendo il telefono lontano dalla faccia mentre apriva; le sue labbra si aprirono leggermente prima di trasformarsi in un sorriso perchè lì di fronte a lei sulla porta c'era Harry Styles in persona, terminando la chiamata prima di alzare la testa e sorriderle ampiamente.

 

Eccomi qua!!! Ciao a tutte!!! In questo capitolo entrano in scena tutti i ragazzi e saranno tutti molto più presenti nella storia. Nella seconda parte abbiamo l'incontro finalmente tra Harry e Noelle.. Cosa pensate succederà?? Cosa avrà preparato Harry??

Ringrazio le dodici ragazze che hanno recensito il primo capitolo, molte di loro supportavano già anche l'altra storia quindi posso solo farvi un enorme ringraziamento!!

Siccome ci sono tutti i ragazzi vi lascio una loro foto completa! Alla prossima un bacione!!!

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Capitolo 3
*** Solo amore ***


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Solo amore

 

Ci volle soltanto un millesimo di secondo per Harry per scavalcare il confine che separava la porta dall'interno della stanza e ci volle ancora meno tempo ad avvolgere la sua ragazza carina e piuttosto stupita tra le sue braccia, le sue enormi mani le strofinavano la schiena in un modo confortante mentre facilmente Noelle portò le braccia attorno alle sue larghe spalle. Harry abbassò un po' la testa, la sua bocca le sfiorava appena il lobo dell'orecchio, il suo respiro di menta le accarezzava la pelle facendole venire i brividi. "Ti sono mancato, tesoro?" Le disse lentamente; le sue mani scivolarono sulla sua sottile vita facendo un passo indietro così da poterla vedere facilmente in viso.

I fiammeggianti zaffiri di Noelle scivolarono cautamente verso il pavimento mentre deglutiva a fatica cercando di liberarsi dal dolore che le si era formato nella parte posteriore della gola. I suoi occhi catturarono un particolare pezzo del tappeto, il suo corpo bruciava alle sensazioni che le mani di Harry emanavano al suo corpo. Harry sospirò alla sua reazione, odiava lasciarla e la parte peggiore era che tra poco avrebbe iniziato il tour. "... perchè certamente tu mi sei mancata!" Finì Harry; con le mani incorniciò il viso di Noelle mentre con il pollice sfiorava gentilmente il suo labbro inferiore fino a che non si formò un sorriso e Noelle scosse la testa leggermente prima di incontrare i suoi smeraldi.

"Sei incredibile" Disse ridendo senza fiato e Harry rise leggermente. "Come hai fatto ad arrivare qua, Popstar?" Lo interrogò decidendosi a tornare tra le sue braccia e appoggiando la testa nel suo petto e lo sentì.

Lo spazio vuoto era stato riempito e lei era a casa.

Ma questo era il fatto che la preoccupava di più quando Harry era lontano. Non era il fatto che era via, che non la poteva tenere come faceva di solito; era più come una sensazione di qualcuno che lo allontanava con forza da lei. Come qualcuno che ha un'arma letale e le avesse tagliato una parte del suo corpo, come un braccio o una gamba o un altro organo vitale senza il quale non potrebbe vivere.

Harry sorrise, pensando come rispondere, perchè in tutta realtà non lo sapeva. Aveva parlato con i ragazzi spiegandogli tutto di Noelle, una fitta al petto mentre gli permetteva di conoscere cosa gli era successo mentre era via. Era poi salito sulla sua macchina con l'intenzione di andare a casa ma prima di prendere una giusta decisione fece una differente strada da quella che doveva realmente prendere. Una cosa tira l'altra e adesso era in piedi di fronte alla ragazza che ama. "Penso che ho solo guidato" disse lasciandole un leggero bacio nei capelli, assaporando la sensazione che ha provato quando il petto di Noelle si appoggiò al suo, i loro battiti si mescolavano in un ritmo costante.

"Grazie" disse Noelle, facendo aggrottare ad Harry le sopracciglia.

"Per cosa?" Le chiese.

"Per essere qui sebbene saresti potuto essere da qualche altra parte" Ammise Noelle, le sue dita giocavano con il terzo bottone della camicia di lui con un movimento nervoso.

"Oh non sono venuto qua per te. Sono venuto qua per i miei scopi egoistici decidendo che mi mancavi troppo per stare a Londra".

Noelle rise leggermente schiaffeggiando affettuosamente il suo petto cercando di spingerlo indietro ma lui la strinse ancora più forte; un ampio sorriso si formò sul suo viso mentre le lasciava soffici baci sul collo facendola ridere mentre tentava di liberarsi dalla sua stretta. Questo momento aveva una bellezza rara ed eccezionale, il tipo che difficilmente le persone vedono o capiscono. Due coppie di occhi separati tutte e due di una tonalità accattivante illuminati da una luce che non poteva essere replicata. Risate arrossirono le labbra di Noelle magicamente, un suono delicato che veniva spedito facilmente in aria ed Harry apprezzava il suono come fosse musica per le sue orecchie, una melodia che non aveva sentito di persona per molto tempo.

"Ho una sorpresa per te" annunciò Harry una volta che le risate terminarono.

"Se continui a farmi sorprese Popstar presto imparerò ad aspettarle".

"Posso convivere con questo" replicò Harry con un'alzata di spalle allacciando le dita con quelle piccole di lei mentre la dirigeva gentilmente verso la porta. "Andiamo tesoro" disse allegramente facendole un occhiolino.

 

********************

L'Old Bank Hotel ad Oxford c'era da moltissimi secoli. Non si sa quanti viaggiatori, prestigiose famiglie o coppie entrarono attraverso le porte di quell'hotel georgiano. Era ricco di storia sicuramente. Se qualcuno fosse stato in grado di possedere un libro pieno di tutte le storie delle vite di ogni ospite che ha soggiornato qui negli anni non sarebbe stato in grado di aprire un altro libro in tutta la sua vita.

Detto ciò, c'è una sola cosa di cui sono fiera. Di tutte le coppie rimaste all'interno dell'edificio antico e stravagante, Harry e Noelle erano innegabilmente la prima coppia a entrare con nient'altro che l'amore da offrire l'uno per l'altro. Loro erano puri e naturali e così inebriantemente innamorati. Era come se le altre coppie li avessero visti e fossero invidiosi di quello che avevano perchè loro non riuscivano ad individuare il motivo per cui non l'avevano.

In tutta verità, comunque, Harry e Noelle non avevano niente in particolare che li distingueva; erano stati fortunati ed entrambi amavano quello che avevano, mai alla ricerca di qualcos'altro inutilmente. Ma tutti potevano avere ciò. L'unica cosa che sembrava fare invidia alle persone era qualcosa di cosi semplice o qualcosa che solo pochi potevano afferrare: Harry e Noelle non avevano mai dovuto provare, loro si amavano semplicemente.

"Signor Styles," l'addetto alla reception salutò catturando l'attenzione di Harry, se solo brevemente, "Qui c'è la chiave della vostra stanza; spero abbiate un felice soggiorno con noi".

"Grazie" disse prendendo la chiave, tenendo ancora un braccio attorno alla vita di Noelle, la sua schiena premuta contro il suo petto mentre aspettava pazientemente. "E riguardo a quello di cui abbiamo parlato in precedenza...?"  disse ma l'uomo annuì deciso.

"è  tutto a posto non c'è bisogno di preoccuparsi".

Harry annuì ignorando lo sguardo confuso di Noelle girandosi verso l'ascensore e portandola con lui. La mano di lui nascose quella piccola di lei sebbene era solo una presa di copertura per tenerla stretta e sicura mentre entravano nell'ascensore. Le porte si chiusero con un "ding" nascondendo la coppia dalla vista dando ad Harry l'opportunità di premere un leggero bacio sulla guancia rosea di Noelle, gli occhi di lei trovarono i suoi, la curiosità viaggiava ancora all'interno.

"Di cosa stavi parlando prima?" Chiese e Harry sorrise leggermente.

"Sei la persona più curiosa che ho incontrato, Nell" disse con un sorriso anche se non rispose alla sua domanda e Noelle lo notò.

"Dimmelo!" disse con uno sguardo implorante sulla faccia e Harry ridacchiò.

"Non c'è niente di cui preoccuparsi. Lo prometto". Le disse quando la vide preoccuparsi, passandole il pollice sulle crepe formatesi sulla sua fronte, guardandola mentre la sua espressione si trasformava lentamente in un sorriso.

Le porte dell'ascensore si aprirono rivelando un corridoio con diverse stanze, ognuna ad una certa distanza dall'altra. Fecero la loro strada verso la loro stanza, Noelle appoggiata comodamente sulla spalla di Harry mentre lui cercava in tasca la chiave per poi inserirla nella toppa e aprire velocemente la porta.

A prima vista si direbbe che la moquette sia un acceso color rosso ma se ti fermi un momento e guardi meglio vedrai che non è la verità in realtà. La moquette, qualsiasi colore sia, era ricoperta da morbidi e fragili strati di petali di rosa ma solo di quelle rose con una tonalità migliore; come quelle che Alice disegna.

Harry guardò con un'espressione divertita mentre Noelle si toglieva le scarpe di proposito per camminare attraverso lo straordinario percorso a piedi nudi. La stanza era avvolta in un bagliore, le candele illuminavano abbastanza la stanza, il loro profumo di vaniglia si espandeva attraverso la stanza - il profumo era sottile e sfuggente - era giusto. Le labbra rosee di Noelle erano socchiuse dallo stupore mentre osservava la stanza, i suoi occhi si fermarono sulla più bella rosa viola che avesse mai visto. Attentamente camminò verso di lei prendendola dal vaso di cristallo in cui era contenuta, manipolandola dolcemente con un tocco leggero come una piuma.

Debolmente si accorse del suono della porta che si chiudeva mentre si portava il fiore al naso, inalando la dolce fragranza che emanava. Un paio di braccia muscolose si avvolsero intorno alla sua vita e lei lentamente rimise la rosa nel vaso sperando che conservasse la sua bellezza. "Non ti chiederò come hai fatto tutto ciò" disse Noelle lasciando la testa contro il petto di Harry.

Harry rise all'affermazione di Noelle, il suo pollice tracciò cerchi sulla pelle esposta nella sua anca dove la felpa si era alzata. "Ma  grazie. Perchè è... da togliere il fiato". Si girò nella sua presa e allacciò le braccia dietro al collo di Harry, un sorriso si fece largo sulle sue labbra mentre in punta di piedi lasciava un bacio alle sue labbra in attesa.

La presa di Harry divenne più ferma mentre approfondiva il bacio, le mani di lei si insinuarono tra i suoi capelli tirandolo più vicino mentre procedevano all'indietro. Il muro si connesse con la schiena di Noelle con un leggero rumore, Harry sollevò il suo corpo permettendole di avvolgere le gambe intorno al suo bacino. Si staccarono lentamente, i loro respiri pesanti si dissolsero nell'atmosfera della stanza mentre le loro fronti restavano l'una contro l'altra, gli occhi bloccati attentamente come se stessero comunicando; lo stesso pensiero correva nelle loro menti con un ritmo spettacolare come il battito del loro cuore.

"Ti amo".

 

Note!!

Ciao ragazze eccomi qua dopo essere stata al telefono mezz'ora con l'imbecille del tatuatore che dopo aver prenotato quattro mesi fa mi telefona e mi dice che oggi non può più perchè non si ricordava che aveva un impegno importante ho deciso di tornare tra voi che mi date più soddisfazioni!! Tornando alla storia questo è uno dei miei capitoli preferiti tra quelli che ho già tradotto ed è di una dolcezza unica nel suo insieme!!! Ringrazio le 28 persone che hanno recensito il primo e il secondo capitolo!!

Inoltre vorrei fare un ringraziamento particolare a Princess_Sam che ha pubblicizzato questa storia non posso fare altro che ringraziarla e suggerirvi anche io di passare a leggere le sue storie perchè è davvero molto brava!! Un'altra ragazza che secondo me vale la pena di conoscere è Eightsvoice anche lei scrive molto bene!!

Anche se personalmente non conosco queste due ragazze penso siano delle persone fantastiche e vi lascio qua sotto il link del loro profilo...

Princess_Sam:  http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=554030

Eightsvoice:  http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=478633

Detto questo vi lascio con il nostro Harry alla sfilata di Burberry quando l'ho visto stamattina pensavo di morire!!!

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Capitolo 4
*** Popstar ***


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Popstar

 

La mattina languida affondava nel folle, solo un accenno della luce solare filtrava attraverso i petali di velluto che ornavano il pavimento; mi resi conto di prendere tutto il tempo perchè non c'era nessuna fretta. Sembrava che tutte le persone di Oxford erano a crogiolarsi nei resti di San Valentino, qualcuno a festeggiare e qualcuno a pensare alle aspettative infrante. Era ancora presto la giornata non iniziava la sua trasformazione da mattina a mezzogiorno ma il periodo che stava nel mezzo era una sorta di impasse, una tranquilla pausa intermedia.

La trapunta crema era irregolare sul letto cercando di tenere i suoi abitanti caldi circondati da una bolla d'aria piacevole, il loro respiro tranquillo era udibile solo drizzando le orecchie. Noelle aveva un piccolo sorriso felice sul viso, i suoi occhi zaffiro guardavano il viso di Harry; un guizzo di felicità la attraversava mentre guardava la sua fronte contrarsi e poi rilassarsi sebbene i suoi occhi erano ancora chiusi. Le ricordava quella prima mattina quando gli ci volle così tanto tempo per venire a patti con la coscienza e anche allora poteva solo immaginare cosa stesse pensando. Le sue dita scivolarono leggermente sul petto nudo di Harry toccandolo appena. Le sue dita abili scivolarono sulla clavicola prima di passare al braccio sinistro superiore, un martellante battito iniziò nel suo petto mentre attentamente tracciava l'inchiostro sparso lì.

Sembrava assolutamente indescrivibile avere qualcuno disposto a dare via un pezzo di se stesso per te, la gravità di ciò era insondabile, qualcosa che Noelle apprezzava tutti i giorni. Si chiedeva per quale ragione le persone potevano farsi dei segni permanenti sulla pelle, per lei qualcosa di eterno come questo doveva essere ben ponderato.

Un urlo improvviso scappò dalle labbra di Noelle mentre veniva capovolta, Harry la prese di sorpresa, qualcosa in cui era sempre stato bravo. "Buongiorno tesoro" disse in bilico sopra di lei con un sorriso giocoso e una luminosità nei suoi occhi che solo lei aveva potuto vedere; per questo un sorriso illuminò il viso di Noelle. "Ti ho detto quanto mi sei mancata?" Le chiese con un'espressione troppo seria a coprire le sue caratteristiche.

"Potresti averlo menzionato una o due volte" Gli disse mordendosi leggermente il labbro.

"Bene, perchè mi è mancato davvero svegliarmi di fianco a te" disse abbassandosi premendo le sue labbra all'angolo della bocca di lei. "E mi è mancato vederti con la mia felpa" aggiunse guardando verso il basso il suo caldo pile che le arrivava a metà coscia; le mani di Harry si fermarono sui suoi fianchi per poi tirarla delicatamente in su. "E il modo in cui giri gli occhi quando dico qualcosa di simile e sebbene questo mi uccida ammetterlo, penso che mi sia mancato anche il tuo modo di chiamarmi Popstar".

Una risata scappò dalle labbra di Noelle mentre alzava leggermente il naso. "Sei incredibilmente sentimentale, lo sai?" Mormorò scherzosamente, alzando il suo corpo per catturare le labbra di Harry in un veloce bacio prima di sprofondare ancora nel materasso.

"Solo per te" Disse con un sorriso pigro facendole un occhiolino.  "Cosa vuoi per colazione?" Le chiese strofinando il naso contro il suo prima di girarsi verso di lei e catturarla in un abbraccio. Noelle spostò le mani per tenersi ai suoi polsi che erano avvolti al suo bacino, la sua mente era in una foschia beata.

"Quello che vuoi" gli disse semplicemente, chiudendo gli occhi e appoggiandosi al petto di Harry con un sorriso. "Perchè sei già sveglio, comunque? Dormi almeno due ore in più di me la maggior parte dei giorni" disse girandosi verso di lui.

"è da quanto tempo mi stai guardando Nell?" Le chiese con un sorriso mentre lei arrossiva prima di scrollare le spalle.

"è un buon metodo" si difese.

Lui rise, la sua mente cominciava ad andare alla deriva, "I ragazzi vogliono incontrarti". Le disse pensando a come Louis era semplicemente felice alla prospettiva di un incontro con "Noelle di Harry" sebbene si sentiva incline ad incontrarla come se si fossero già conosciuti. "Per non parlare di mia mamma e mia sorella".

"Mi piacerebbe. Specialmente perchè tu sei stato esposto alla mia famiglia fin troppe volte".

"Non sono così male" Le disse.

"Mia zia è un'alcolizzata, mia sorella è una cattura attenzione e maniaca del controllo e mio fratello è un giocatore di rugby che non ha riguardo per gli spazi personali". Disse senza mezzi termini alzando un sopracciglio nella direzione di Harry mentre lui sorrideva.

"Non c'è mai un momento di noia. E non possiamo fare un paragone finchè non incontrerai i ragazzi perchè tendono a essere un po' opprimenti".

Opprimente; era come Noelle si sentiva quando pensava a dover incontrare gli altri quattro ragazzi con cui si era consumata non troppo tempo fa.

 

***************

Un'esperienza fuori dal corpo, era l'unico modo per descriverla. Adesso, penso sia importante per me ribadire il fatto che Noelle Hutchings era totalmente e completamente una ragazza normale, leggermente eccentrica per certi versi e certo aveva una bellezza non convenzionale ma era sempre rimasta normale anche in questo periodo. A causa di ciò potete immaginare lo shock all'interno di Noelle mentre leggeva il suo nome sulla prima pagina del giornale che le era stato spedito nella sua camera circa trenta minuti prima.

 

"Ritorno con una bomba: 'Il suo nome è Noelle' "

 

Sotto il titolo c'era una foto di Harry, i suoi occhi fissi sul pavimento, le gambe sembrava si stessero muovendo freneticamente e la mano tesa verso la porta di un veicolo scuro di grandi dimensioni. Non c'era niente da fare; la storia era su di lei. Certo erano uscite numerose storie nei giorni precedenti ma Noelle aveva avuto poco tempo per concentrarsi sui tabloid mentre cercava di abituarsi alla vita universitaria e all'inizio di numerose lezioni.

"Harry" Noelle lo chiamò incerta, sentendolo mormorare in risposta, i suoi occhi erano fissi sullo schermo del telefono e il pollice scorreva ogni tanto su e giù. "Uhm...Perchè il mio nome è sulla prima pagina del giornale?"

Questo catturò l'attenzione di lui.

"Mi ero quasi dimenticato di tutto ciò" sospirò alzandosi. "Quasi" la sua voce era malinconica, sebbene riuscì a liberarsene in fretta. "Non preoccuparti, sparirà in fretta. Lo prometto. Non ho intenzione di annunciare chi sei; basta che la gente sappia che sono tuo".

"Mi nascondi allora, eh?" Chiese con un sorriso e Harry alzò gli occhi non rispondendo perchè sapeva che la risposta sarebbe stata si.

La stava nascondendo ma non per il motivo che pensava Noelle.

"Quando pensi che avrai una pausa dall'università?" Le chiese e Noelle pensò per un momento.

"Intendi una lunga pausa o un weekend?"

"Ogni momento in cui potresti venire a Londra" le spiegò e lei annuì.

"Il prossimo fine settimana forse?" Gli disse con un sorriso avvolgendo le braccia intorno al suo bacino e appoggiandogli la testa sul petto, ricordandosi che si era dimenticata di chiedere una cosa. "Cosa succederebbe se mi fosse stato offerto qualcosa , qualcosa di cui non sono sicura? Qualcosa che potrebbe essere usato per il motivo sbagliato?" Mormorò cautamente nel tessuto della sua maglietta.

"Che c'è di male Noelle?" Le chiese mentre un cipiglio si formava nei suoi lineamenti; sebbene avrebbe voluto allontanarla dalle sue braccia e leggere la sua espressione sapeva che si era nascosta nel suo petto per non farsi vedere.

"Ricordi quando ti ho chiamato ieri? E ti ho parlato del mio progetto..." cercò di girarci attorno, le dita giocavano nervosamente con la maglietta di Harry. "Beh la mia professoressa di fotografia vuole metterle in una mostra a Oxford. Mi ha detto che è per mostrare il nuovo corso di fotografia ma non posso far altro che pensare che potrebbe avere altri... motivi".

Harry si irrigidì la presa sul corpo di Noelle divenne rigida e inflessibile come una gabbia protettiva in cui era racchiusa. Deglutì ammorbidendo il suo tono per fare in modo che la ragazza non pensasse che fosse arrabbiata con lei. "Perchè pensi abbia altri motivi?" Le chiese e Noelle si morse il labbro.

"Mi ha detto che riuscirei ad ottenere tutti i voti che mi mancano. Potrei essere nella stessa posizione degli altri studenti in anticipo. Sembra solo un po'...strano" disse piano percependo la sua irritazione nascosta.

Harry sospirò. Aveva avuto paura che questo sarebbe successo. Uno dei rischi che aveva corso facendo il progetto e poi il ritorno nella band era il pericolo che le persone iniziassero a dubitare il talento di Noelle. Sapeva come ci si sentiva ad avere persone che dubitavano delle tue potenzialità. Era un argomento comune che i One Direction erano poco più che un prodotto di una macchina produci soldi ben costruita - essere in una band "confezionata" aveva i suoi numerosi inconvenienti ma questo era uno dei motivi che aveva colpito maggiormente Harry.

"Non voglio limitarti così tanto. Voglio che tu sia fiera di quello che sei stata capace di fare, Nell, più di ogni altra cosa. E non voglio assolutamente che tu dubiti del tuo talento a causa mia. Oddio, non ho mai voluto che ti trovassi in questa posizione".

"Non è colpa tua" gli disse gentilmente alzando la testa per mostrargli il suo sorriso. "Doveva succedere Harry, e posso farcela".

Lui sorrise e sebbene vacillò, lasciò perdere. "Ce la faremo, si?"

"Come sempre" disse Noelle con un bellissimo sorriso alzandosi sulle punte dei piedi per premere le labbra su quelle di Harry, un piccolo gemito di soddisfazione uscì da lei mentre il corpo di lui si rilassava dalla sua posizione fissa.

 

Ciao a tutte!!!

Come state bellezze?? Per prima cosa voglio ringraziare tutte le ragazze che supportano la storia mettendola in qualsiasi lista e soprattutto ringraziare le ragazze che recensiscono continuamente facendomi sapere cosa ne pensano!! Passando al capitolo abbiamo molti collegamenti con la storia precedente... Spero che il capitolo rispetti come sempre le vostre aspettative!!!

Come al solito Harry non si smentisce mai è sempre più scemo l'ultima l'ha combinata ai Brit... Proprio in quel momento dovevi andare in bagno?? ahaha

Fatemi sapere cosa ne pensate alla prossima!!!

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Capitolo 5
*** Speciale ***


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Speciale

 

Le settimane passavano. Lentamente, costantemente, in ritardo a volte anche se riuscendo ancora a mantenere quel ritmo controllato - tutto era graduale. La campana sarebbe dovuta suonare; Noelle sarebbe entrata in un'altra classe con un sorriso amichevole ai suoi amici prima di sprofondare nella sedia e sospirare. Un'ora sarebbe passata; Harry si sarebbe trovato in studio di registrazione per registrare 'Legendary' con il resto della band, i ricordi dello scorso Dicembre lo colpivano forte e veloce. Il sole sarebbe tramontato; Noelle non sarebbe riuscita a dormire facilmente come si dovrebbe. Il sole dovrebbe sorgere; Harry era stato sveglio per ore. E l'espressione del 'forse la prossima settimana' aveva cominciato a perdere il suo valore.

 

~*~*~*~

Il piccolo segreto di Harry

 

Sembra come se Harry Styles fosse pieno di misteri da quando è tornato. In precedenza nel mese di Febbraio abbiamo scoperto un piccolo frammento di informazione riguardo alla sua scappatella lo scorso anno, scoprendo che forse Harry è stato o è ancora coinvolto con una ragazza sebbene l'unica cosa che ha svelato è il suo nome. Adesso, a metà Marzo, è sempre l'unica cosa che sappiamo. Ovviamente le fans stanno perdendo la testa su questa informazione; con ancora nessuna persona che è riuscita a trovare un minimo dettaglio su chi davvero è Noelle; l'anticipazione aveva ripreso i sensi di tutti.

Comunque si è recentemente reso noto che Harry ha fatto un nuovo tatuaggio, uno totalmente guarito e questo ci fa capire che è stato fatto mentre era via. è stato visto per la prima volta due giorni fa mentre è stato beccato a Londra. Era una giornata abbastanza calda per questo le braccia di Harry erano in mostra per la prima volta da quando è tornato.

Le foto sono abbastanza sfocate ma abbiamo constatato che il tatuaggio è una copia di Peter Pan in volo tutto nera, proprio sul suo braccio e sembra quasi volare via dalla nave già presente lì. è una dimensione modesta e ci sono anche poche parole scritte sotto ma nessuno è riuscito ad avere una chiara visione di quello che è.

è solo uno dei casuali tatuaggi capriccio per cui Harry è conosciuto o è un'altra informazione nascosta di cui dovremmo andare a fondo?

 

~*~*~*~

Un'intervista, la prima da quando Harry era tornato. Non era totalmente sicuro di essere preparato per questo. Tutte le domande riguardanti la sua partenza e la sua ricomparsa erano state trattate in varie conferenze che avevano avuto subito appena era tornato a Londra ma adesso c'erano altre domande senza risposta che non si sentiva pronto a rispondere.

"Sembra strano" mormorò sedendosi nella sedia di Lou Teasdale dopo un periodo di tempo immemorabile. Lou aveva le dita nei suoi capelli sistemandoli e scolpendoli.

"Dovrai abituarti ancora a questo" Lo rassicurò afferrandogli le spalle leggermente con un sorriso cercando di rilassarlo. La tensione in Harry era incredibilmente aumentata da quando era distante da Noelle, qualcosa che chiunque avrebbe trovato difficile gestire. Essere gettati all'interno della fama era in generale difficile ma Harry e i ragazzi l'avevano gestita bene, ma dopo la sua pausa, Harry trovava difficile riconvertirsi a questo stile di vita, specialmente dopo la libertà che aveva guadagnato con Noelle. E il fatto che lei non fosse lì a dargli quel soffio di aria fresca che tanto desiderava stava facendo diventare poca la sua pazienza.

"Harry, amico" Liam arrivò fermandosi accanto all'amico con un sorriso. "Gli abbia detto di lasciar perdere le domande su Noelle. Non le tireranno fuori, è tutto sistemato".

Harry rilasciò un respiro che non sapeva di tenere, annuendo prima di alzarsi e sorridere a Liam. "Grazie".

"Siamo con te" disse Liam guardando verso il palco dove Louis stava già entrando seguito da Zayn, Liam lasciò Harry per seguirli mentre Niall rivolse uno sguardo ad Harry prima di fare lo stesso. Passandosi una mano tra i capelli e rovinando sicuramente il lavoro di Lou in un secondo si trascinò verso la sua band, un sorriso sul viso per tutte le fans che avevano aspettato a lungo per tutto ciò.

L'intervista iniziò senza intoppi, l'intervistatore chiese domande facili, Liam e Louis cercarono di rispondere alla maggior parte senza fallire. L'uomo rivolse poi la sua attenzione ad Harry dicendo qualcosa e si rese conto che doveva sintonizzarsi se avesse voluto dire qualcosa di sensato durante l'intervista. "Ci sarà qualche nuova canzone, allora?" Chiese l'uomo.

"Ci sarà, in effetti. Davvero presto, si spera" disse Harry. Guardò i ragazzi brevemente, necessitando di un cenno o qualcosa per poter continuare e subito i ragazzi lo fecero. "Verrà rilasciato un nuovo singolo a fine mese chiamato Legendary".

"L'ha scritto Harry" annunciò Niall e Harry annuì lentamente mentre l'intervistatore alzava le sopracciglia.

"Principalmente il testo in una forma piuttosto approssimativa. I ragazzi l'hanno reso migliore. Modificando la musica e dandogli un po' più di chiarore". Spiegò Harry rivolgendo l'attenzione lontano da sé e rifiutandosi di prendere qualche merito per la canzone.

L'intervistatore annuì assimilando questa informazione prima di rivolgere l'attenzione al cantante riccio ancora una volta. "Harry, ho un sassolino da togliermi con te" disse facendo accigliare Harry sebbene sorrise subito dopo.

"Davvero?" Chiese gentilmente e l'intervistatore sorrise compiaciuto.

"Si, penso che tutti se lo stiano domandando; chi è Noelle?"

E immediatamente, solo al menzionare il suo nome dalle labbra di qualcun altro, la sua espressione si alterò. C'era un silenzio palpabile. Gli altri quattro ragazzi erano immobili quasi quanto Harry - quasi. Anche il pubblico che stava applaudendo o semplicemente parlava si fece muto a questo punto, tutti erano fermi per la risposta tanto attesa. La mascella di Harry era bloccata in una sorta di irritazione; non erano tenuti a chiedere ciò. I muscoli del suo bicipite divennero imponenti per la tensione, i ragazzi guardavano l'amico con circospezione.

Deglutì schiarendosi la gola e inumidendosi le labbra riprendendo il controllo della situazione ancora una volta. "Noelle è..." iniziò non sicuro di come spiegarlo precisamente. "Speciale". Il modo in cui pronunciò la parola era stranamente nervoso, l'accenno di una minaccia nascosta dietro. Puntò il suo sguardo bruciante verso l'intervistatore prima di incrociare le braccia al petto e appoggiarsi alla sedia rigida.

"Come mai?" L'intervistatore continuò trascurando la riluttanza di Harry ad affrontare il tema.

Niall si spostò sulla sedia intuendo come questa situazione poteva essere rovinata facilmente. Il comportamento protettivo di Harry quando si trattava di Noelle era completamente senza precedenti, qualcosa di straordinario, ma il fatto che era stato  via da lei per molto tempo non aiutava sicuramente. Se Harry non voleva che le persone sapessero troppo della sua ragazza, non avrebbe parlato affatto. Tuttavia se Harry avesse fatto così , le persone avrebbero capito che aveva qualcosa da nascondere, Noelle poteva farsi l'idea sbagliata e Niall sapeva anche che Harry non avrebbe rischiato.

"è la mia ragazza" disse alla fine Harry con un tono rassegnato.

"Qual è il suo cognome?" Chiese ancora l'intervistatore e fu in quel momento che Harry si riprese.

"Noelle è una ragazza normale. Quando ci siamo incontrati non ero nemmeno sotto i riflettori. Lei è molto tranquilla e riservata preferirei tenere qualsiasi attenzione non necessaria distante da lei per questi motivi. Quindi preferisco non dare via la sua identità in diretta televisiva".

L'intervistatore iniziò ad essere a disagio sorridendo debolmente al pubblico che era stato taciuto in un modo brutale. "Quindi stai dicendo che non la vedremo mai?" Chiese con un cipiglio sapendo che doveva chiederlo per il bene del pubblico.

"No" rispose Harry, un po' della rigidità era sparita adesso. "Noi saremo ovviamente fotografati o visti assieme ad un certo punto - sono cose che non possono essere controllate. Ma per adesso, non trovo essenziale per le persone sapere chi è. Non metterò la sua vita privata in pericolo".

"Comprensibile". L'intervistatore rispose con un sorriso continuando prudentemente. L'intervista si concluse poco dopo e immagino che tutti - intervistatore incluso - furono sollevati. Uscendo dal palco un milione di pensieri erano nella testa di Harry e ancora una volta si trovò a rimuginare.

Il tempo da cui era stato separato da Noelle stava diventando impossibile; comunque se le persone l'avessero visto andare ancora ad Oxford avrebbe alimentato i sospetti. Poi, con l'orario di lezione complicato di Noelle era evidente che venire a Londra appena possibile era difficile; specialmente considerando che era stata accettata all'università in un periodo così strano e doveva trascorrere la maggior parte del suo tempo libero cercando di aumentare tutti i suoi voti.

Si morsicò il labbro duramente realizzando la soluzione ai suoi problemi. "Harry, stai bene?" Chiese Zayn aggrottando un sopracciglio una volta entrato nel camerino.

"Ho appena pensato un modo per far venire Noelle a Londra".

Ma era il modo più egoistico possibile.

 

Ciao a tutte!! Sono appena tornata dall'università e ho deciso di postarvi subito il capitolo non l'ho ricontrollato perchè ho ancora un casino di cosa da fare se ci sono errori ditemelo che lo correggerò... Volevo anche dirvi che penso di cambiare il giorno in cui posterò la storia perchè il martedì torno troppo tardi!!

Capitolo molto ricco come al soliti fatemi sapere cosa ne pensate e un immenso grazie a coloro che hanno recensito e che hanno messo la storia in una delle tre liste!!!

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Capitolo 6
*** Bianco e Nero ***


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Bianco & Nero

 

La faccia di lui era dappertutto. Rivestiva le fredde pareti bianche e decorava le sale, e presto, sarebbe diventata un'immagine incisa nelle menti di tutti. Semplice bianco e nero, due colori introspettivi che in genere non davano luce a ciò che c'era in loro, ma questa volta invece si. Bianco e nero - quando usati propriamente - spianano una strada per un intero mondo nuovo di colori mai nemmeno immaginato prima. Non c'è spazio per le impurità per nascondersi in due tonalità piane, bianco intrinseco e candido nero; erano le sfumature che avevano generato un profondo sentimento di esposizione. Qualcuno di così conosciuto, ma non un'anima lo aveva visto così prima, nessuno, tranne lei.

Ma lei non c'era.

Aveva preso il suo tempo, trascorrendo ore e ore a sistemare e risistemare le foto sulla parete, rimuginando a lungo se anche lei voleva questo e in quelle preziose ore capì che lei aveva l'unica chiave che sbloccava la storia nascosta dietro a chi era lui. E una volta firmato il suo nome, nel suo unico scarabocchio disordinato raccolse le sue borse e scivolò all'interno del suo accogliente maggiolino blu.

In un certo senso era stata fortunata. Non aveva bisogno di ascoltare i mormorii di quelli intorno a lei che avevano messo insieme i pezzi del puzzle, non doveva interrogarsi sul suo regolare lavoro e aveva avuto modo di scappare dalla frenesia prima che tutto questo fosse successo. Eppure Londra era una prospettiva intimidatoria. Noelle era cresciuta in una piccola città dove le cose era semplici e facilmente prevedibili, tutti conoscevano tutti meglio di come probabilmente dovevano. Adesso, non stava solo andando nella capitale del suo paese ma stava andando lì per essere attaccata alla più grande boyband sul pianeta, e questo la rendeva nervosa.

La proposta di Harry aveva avuto così tanto senso per lei; mostra il tuo primo progetto per aumentare i voti, il management sistemerà tutto con Oxford, tu avrai i crediti per il lavoro e tutto andrà bene. Tutto quello che doveva fare era lavorare con Harry ancora, Harry e quattro altre persone che sentiva di conoscere un po' troppo oltre il necessario. Avrebbe fotografato i One Direction per il nuovo album, ciò significava tre settimane o più nella capitale. Sarebbe stata pagata per il lavoro - non c'erano motivi plausibili per rifiutare.

Il suo appartamento, se si poteva chiamare così, era incredibilmente suntuoso, una sorta di piacere che non si può inquadrare in modo appropriato nella mente. Aveva un grande pannello di vetro che si affacciava sulla città luminosa di sotto e questo rese Noelle cauta; non aveva mai convissuto bene con le altezze.

"è bello e terrificante allo stesso tempo" mormorò affascinata della lavorazione meccanica della città, anche se era molto preoccupata di cadere attraverso quella sottile lastra di vetro.

Harry sorrise guardando al di là del suo fragile corpo, Noelle si trovava ad un metro di distanza ed era in equilibrio precario sulle punte dei piedi per cercare di avere una vista migliore. "Mi stavo chiedendo quale sarebbe stata la tua reazione" le disse posizionandosi dietro di lei attentamente, le mani appoggiate sulle spalle di lei, le labbra socchiuse a mala pena per farle sentire il suo sussurro e il suo respiro sul collo. "Cosa faresti se solo i-".

Noelle urlò in allarme mentre Harry premeva il suo corpo un po' più in avanti, una leggera spinta verso il vetro che stava scrutando prima che la ritirasse indietro, una leggera risata percorse il petto di lui mentre lei lottava per riprendere fiato. Noelle si girò nascondendo la faccia nella maglietta di lui mentre le sue forti braccia la avvolgevano in un tenero abbraccio. "Ti odio a volte Popstar" mormorò con uno sbuffo.

"Ti amo anche io" replicò lui con un sorriso mentre lei alzava gli occhi. "Andiamo, permettimi di portarti nella nostra stanza" le dita di Harry percorsero il corpo di lei prima di assicurarsi sulle sue mani e iniziare a dirigerla nella giusta direzione.

"La nostra stanza?" Ripeté mentre le farfalle cominciavano a svolazzare nel suo petto. Harry si guardò alle spalle con un sorriso facendole un occhiolino.

"Non hai davvero pensato che l'avrei condivisa con qualcun'altro, Nell? Inoltre dubito che avrei potuto davvero usarla senza di te".

 

***********

Eleanor Calder era stata oggetto di odio palese da migliaia di adolescenti in tutto il mondo e, nonostante questo, la ragazza riusciva comunque ad essere completamente una persona mozzafiato ed elastica. Alcune persone erano gelose, alcune pregavano per una fantasia diversa da quella che lei aveva e ad alcune piaceva non farsela piacere. Noelle era sempre stata una delle poche che pensava che non era altro che una persona sincera che meritava ogni tipo di felicità che aveva. Ed è per questo che, dopo aver visto la brunetta entrare nell'appartamento abbracciata a Louis Tomlinson, era stata colpita da una sensazione surreale.

Le venne in mente allora che c'era la possibilità che venisse messa nella stessa situazione di Eleanor, o al massimo abbastanza vicino alla sua. Di certo, i capelli di Noelle erano una massa disordinata e i suoi vestiti lasciavano abbastanza desiderare ma si era appena svegliata e questa era una buona scusa per il suo aspetto. Morsicò la sua barretta ai cereali con nonchalance come se fosse completamente a suo agio con il fatto che la boy band più famosa era a pochi passi da lei - alcune cose non sarebbero mai cambiate.

"Sei Noelle?" Le chiese Eleanor entrando in cucina mentre Louis andò alla ricerca del suo amico, Noelle iniziò a deglutire così da poter rispondere alla domanda ma non ne ebbe il tempo.

"Certo che lo sei, Harry non avrebbe avuto nessun altro al suo fianco se non tu. Scusa non ho neanche salutato, devo essere sembrata così maleducata e -".

"Ehi Eleanor" disse Noelle alla fine superando il leggero shock e facendo alla mora un sorriso amichevole. "è un piacere conoscerti".

Eleanor sorrise alla risposta "Anche per me".

E così le presentazioni continuarono in quel modo familiare e cortese; gli altri quattro ragazzi non erano sicuri di cosa aspettarsi ma non furono assolutamente delusi. Noelle era una gemma - eccezionale nel suo modo. Non era una caratteristica fisica che qualsiasi persona potrebbe scegliere e dire che era più evidente, non era per i suoi capelli o gli occhi o la statura slanciata che ti facevano dire che era bella, lei lo era semplicemente. E Harry la amava.

Le braccia di Harry scivolarono attorno alla sua vita in un gesto familiare mentre parlava con gli altri cinque, occasionalmente Eleanor scambiava qualche parola femminile con la ragazza. Harry guardò Noelle dopo che era stata tranquilla per un po' di tempo. "Stai bene?" Chiese delicatamente prendendole il viso.

I suoi lucenti occhi blu si spostarono su di lui momentaneamente. "Mi sento solo un po' stanca. Va tutto bene, Popstar".

"Sembri davvero pallida" disse Louis piegando la testa di lato, "Forse dovresti stenderti?" Le chiese incontrando gli occhi verdi di Harry con i suoi taglienti blu.

Le dita di Noelle si avvolsero al bicipite di Harry velocemente mentre la stava sollevando. "Mi sento solo un po' stordita. Sono sicura che andrà via presto". Rispose, la sua voce più calma del solito, solo un sussurro.

Liam e Louis si scambiarono una veloce occhiata, gli occhi di Harry erano fissi sulla ragazza con tanta preoccupazione che sembrava surreale. "Andiamo, Nell. Penso che dovresti dormire, ok? Sei davvero stanca probabilmente" le avvolse le braccia attorno alla vita dirigendola verso la stanza da letto e lei non disse niente. C'era quel senso di nausea nel suo stomaco, le orecchie fischiavano forte bloccando tutti gli altri suoni; Noelle rilasciò un sospiro mentre la posava sul materasso coprendola con il piumone per poi accoccolarsi in una piccola palla mentre i suoi occhi si chiudevano lentamente.

Una volta tornato in soggiorno, da solo questa volta, trovò i suoi amici stravaccati sul divano in modo strano. "Sta bene?" Chiese Niall alzando un sopracciglio mentre Harry annuiva in modo sbrigativo.

"Penso sia solo stanca" gli disse.

"La tratti come se fosse un fragile oggetto" mormorò Eleanor da vicino Louis con la guancia appoggiata sulla sua spalla, Zayn sorrise leggermente all'affermazione.

Harry fece una pausa, i suoi occhi guardarono la grande finestra dove Noelle era in piedi nemmeno un giorno fa con quell'espressione di paura nascosta negli occhi. "Noelle è molto delicata". La sua voce era chiara e definita, e questa era tutto ciò che avrebbe detto sulla questione.

 

Ciao a tutte/i!!!! Come state??? E soprattutto cosa ne pensate della storia??

Questo capitolo è molto carino secondo me in particolare mi piace l'incontro con i ragazzi e la parte finale dove Harry parla di Noelle!!

Beh scappo che sto pubblicando dal laboratorio informatico dell'università e non penso che si possa fare quindi prima che qualcuno mi becchi stacco!!!

Niente foto di Harry fatemi sapere cosa ne pensate alla prossima!!!! Un bacione...

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Capitolo 7
*** Piccola ragazza ***


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Piccola ragazza

 

Nelle domeniche piovese a casa Hutchings era una tradizione salda che non appena le prime gocce acquose avessero colpito le finestre, un DVD sarebbe stato messo nel lettore. Era una regola tacita, in realtà, tutti dovevano essere lì. Il genere di film che guardavano era vario, specialmente con il passare degli anni. Audrey aveva la tendenza di mettere film in cui dovevi pensare; Inception e Se mi lasci ti cancello erano i suoi preferiti. Jason preferiva l'azione per le sue scelte; The Avengers e Top Gun erano le sue solite scelte. Noelle, dall'altro lato, non era mai sicura di quello che voleva - e qua era dove la diversità usciva.

Lei guardava tutto e di più; Pearl Harbour, Love Actually, Paranormal Activity, Lilly e il vagabondo. Amava queste domeniche piovose quasi quanto amava il suo settimo compleanno; avevano questa semplice qualità di familiarità - di nostalgia - che sembrava così irraggiungibile. Dopo che Audrey era partita per Harvard, Jason aveva smesso di tornare a casa in quei giorni o accudiva la sbornia della sera prima, e abbastanza presto divennero poco più che un bellissimo ricordo.

L'ultima volta che aveva guardato un film era stato tre anni fa.

Infagottata sul divano, felice di essersi ripresa dal suo stato di stanchezza dopo più di tre ore di riposo, The Breakfast Club stava passando allo schermo. Le sue mani erano coperte dalle maniche troppo lunghe, i capelli ancora in una coda disordinata con ciuffi che scappavano incontrollabilmente dall'elastico che li raccoglieva. Una coperta chiara copriva le sue gambe che erano allacciate al petto; restava un buco nel cuscino del divano dove pochi secondi prima era seduto Harry.

Niall e Liam erano gli unici rimasti nell'appartamento di Harry, Louis ed Eleanor avevano deciso di andare a casa e Zayn doveva incontrarsi con Perrie per le questioni riguardanti il matrimonio. "Cosa puoi raccontarci di Harry allora Noelle?" Chiese Niall curioso. Trovava il film abbastanza noioso considerando il fatto che i protagonisti erano chiusi in prigione per la maggior parte del tempo e sapeva come sarebbe finito.

Noelle strappò la sua attenzione dallo schermo con un sorriso, guardando negli occhi il biondo. Aveva uno sguardo diretto mai vacillante; teneva sempre il contatto visivo mostrando semplicemente come era interessata mentre parlava con la persona di fronte a lei. "Harry?" Ripetè mordicchiandosi il labbro mentre setacciava la mente per cercare il modo migliore per riassumere tutto quello che sapeva di lui. "Lui è ridicolamente sentimentale e ha l'abitudine di usare imbarazzanti cliché".

Una risata sonora scappò dalle labbra di Liam alle sue parole per poi portare l'attenzione verso di lei. "Ed è brutto?" Chiese sapendo quando vera fosse la sua affermazione - Harry non si innamorava facilmente ma quando succedeva era il tipo che perdeva la testa per l'adorazione e le persone si sentivano nauseate solo a pensarci.

"è per questo che lo amo" rispose semplicemente, tirandosi le maniche sulle mani più del solito mentre le appoggiava sulle guance.

I ragazzi volevano dire di più; non certo quello ma avevano voluto dire qualcosa. Comunque la loro occasione era stata portata via dal ritorno del loro amico che si andò a sedere di fianco alla ragazza con un tenero sorriso, le sue braccia la tirarono leggermente più vicina così le mani di lei si appoggiavano al suo petto misurando il suo regolare respiro. "Va tutto bene?" Chiese mormorando e Noelle annuì; le dita di lei cominciarono a tracciare schemi sul suo petto attraverso la maglietta nel tentativo di rilassarlo, un tentativo che non fu niente meno che un successo. "Che cosa mi sono perso?" Chiese con lo sguardo incollato all'enorme schermo.

"Non sono sicura di come sia successo ma penso che siano tutti ubriachi adesso" disse cercando di nascondere un sorriso e il rumore di una risata scosse il suo corpo.

 

*************

Pioveva ancora la mattina dopo. Le gocce d'acqua cadevano meravigliosamente lungo la grande finestra come piccoli frammenti di cielo. Il busto di Noelle era coperto da un maglione leggero che non era davvero eccezionale per il tempo, anche se sembrava non importarle. Stava guardando attentamente Harry che entrava nella cucina.

"Per piacere dimmi che sei un cuoco migliore di me altrimenti moriremo entrambi di fame" disse lei prima di soffocare uno sbadiglio con la mano e lui sorrise.

"Non sono bravo ma sono definitivamente migliore di te" replicò sorridendole. "Sono quasi sicuro che potresti bruciare l'acqua".

"Chelsea si convinse che l'ho fatto una volta. Non penso che fosse esattamente bruciata, solamente non era più acqua" disse lei.

"Perchè non sono sorpreso?" mormorò sorridendo.

"Ho pensato ad un'idea per la copertina di Legendary" disse Noelle con una punta di orgoglio nella voce per poi incrociare le caviglie; l'attenzione di Harry si spostò su di lei aggrottando le sopracciglia. "Penso che non è niente male".

"Non hai intenzione di dirmi di cosa si tratta, non è vero?" le chiese con un sorriso sulle labbra.

"No" rispose marcando la 'o' mentre lo guardava con un luccichio negli occhi. "Ma sono una grande fan delle palesi contraddizioni".

Harry sorrise; Noelle era un mondo di imprevedibilità - contraddizione poteva essere benissimo il suo secondo nome. Lei era la disordinata, ordinata ragazza non ragazza che aveva mai conosciuto. Appena capivi di averla compresa lei tirava una palla curva sulla strada; come il fatto che indossava sempre jeans bucati e felpe senza forma ma la sua famiglia era ridicolamente benestante, lei aveva una grazia goffa incoerente in tutto.

Harry si fece strada verso di lei, un sorriso sulle labbra mentre con le mani raggiunse la sua vita mettendosi tra le sue gambe. Alzò velocemente la mano per cattuarre una ciocca di capelli tra l'indice e il pollice mettendola poi gentilmente dietro il suo orecchio. "Perfetto" le disse e lei scosse la testa fissando il pavimento per un momento di timidezza. Harry abbassò la testa prendendole il viso prima di portare le labbra sulle sue accarezzandole nel suo modo unico.

Noelle avvolse le braccia attorno al suo collo avvolgendo anche le gambe attorno al suo bacino; alzò gli occhi verso di lui sempre con la testa inclinata mentre i capelli le cadevano attorno al viso e i denti morsicavano il labbro. C'era quel fuoco nei suoi occhi che dava a vedere l'emozione che provava; infantile e innocente aspirando a qualcosa di più.

"Vuoi vedere Londra un po' meglio, tesoro?" Chiese Harry strofinando il naso contro il suo brevemente.

"Fammi strada".

 

***************

La città era viva; c'era qualche forma di attività in ogni fessura, in ogni via, in ogni strada e in ogni negozio. Noelle era stata a Londra molte volte per vari motivi legati alla sua famiglia e per quegli strani eventi legati ai soggiorni turistici, ma questa volta aveva un significato diverso. Prima di tutto, la mamma di Noelle non c'era e non poteva portarla in qualsiasi gioielleria che incontravano, Jason non faceva commenti arbitrari sui passanti, il padre di Noelle non chiedeva di trovare una caffetteria ogni cinque minuti e Audrey non provava scarpe firmate che non aveva la speranza di comprare.

"So a cosa stai pensando, Nell" le disse Harry prendendole velocemente la mano, intrecciando le loro dita cercando di trattenerla da quello che stava per fare.

Gli sorrise piegando la testa di lato e inarcando un sopracciglio. "Lo credi davvero?" Gli chiese debolmente, i suoi occhi ritornarono ancora una volta alla pioggia.

"Stai morendo di freddo e mi sto già preoccupando del fatto che tu non abbia indosso abbastanza e ieri eri malata" continuò Harry, gli occhi fissi in avanti brevemente vedendo che erano vicini alla loro destinazione.

"Ti ha mai detto nessuno che ti preoccupi troppo?" Gli chiese facilmente; la mano di Noelle si fece strada verso la parte più alta del braccio di Harry, così adesso erano bloccati in un gentile abbraccio, per poi appoggiarsi al suo corpo.

"Tu l'hai detto diverse volte".

Le dita di Noelle raggiunsero la tenda sotto al quale stavano passando e il suo palmo raccolse un po' d'acqua prima di gettarla ad Harry con un sorriso. "è solo acqua, Popstar! Non ti sciogli!".

Harry scosse la testa alzando velocemente il braccio avvolgendo Noelle per poi premere un bacio sulla sua testa affettuosamente mentre lei rideva. "Andiamo" le disse spingendola dentro un piccolo bar, caratteristico e ordinato - non come il resto della città.

Alcuni minuti dopo Noelle portò la tazza alle labbra assaporando la cioccolata emettendo un leggero sospiro. Le sue mani erano coperte dalle maniche, il calore emanato dalla tazza era un sollievo. Incrociò le caviglie sotto il tavolo mentre il ragazzo di fronte a lei sghignazzò facendole alzare un sopracciglio.

"Hai qualcosa" le disse allungandosi così da passare il pollice lungo il suo labbro superiore gentilmente, cercando di soffocare le risate mentre spazzolava via i baffi di crema. "Proprio qui" finì e Noelle tirò fuori la lingua scherzosamente.

Era divertente come una calma poteva essere distrutta velocemente - come brutalmente un temporale poteva scatenarsi in un cielo perfettamente azzurro. L'imprevedibilità di tutto questo era quasi crudele, terribilmente sorprendente dando alle persone intrappolate poco tempo per reagire. Tutto era improvviso, di conseguenza rapido; il click di un pulsante di scatto che a sua volta portava un suono dilagante, la faccia di Harry si girò pietrificato e gli occhi di Noelle erano ampiamente in allarme.

Uomini adulti che fiutavano adolescenti con telecamere pesanti - spaventosi. Harry respirò profondamente, trattenendosi dallo scuotere la testa mentre dava un'occhiata intorno vedendo l'orda di paparazzi appoggiati alle vetrate in un modo invasivo. Gli ci volle solo un minuto per agire in risposta.

"Gira la testa Noelle" disse dolcemente e lei ascoltò fissando la sua bevanda con la testa piena di pensieri. Era silenziosa, insicura su come comportarsi, necessitava aiuto trovando se stessa terrificata al pensiero di dover uscire dal negozio e attraversare un mucchio di persone che erano interessate a lei e Harry, usando delle fotocamere come arme. "Faremo meglio ad andare" le disse iniziando ad alzarsi dal suo posto guardandosi alle spalle con la mano rivolta verso di lei.

Di fretta si diressero verso la porta, Harry si girò velocemente per vedere la sua faccia con un'espressione sconfitta. "Ok, non agitarti. Tieni solo la testa giù e non dire niente, ok? Anche se ti parlano direttamente o dicono qualcosa di offensivo, lascialo andare". Le spiegò e lei annuì, un pizzico di terrore nella sua espressione mentre Harry sospirava. Questa era l'esatta situazione che aveva cercato di evitare. Con un debole sorriso passò la mano nei capelli di Noelle aggiustandoglieli in modo che cadevano intorno alle guance, proteggendo il suo viso così da non poter scattare foto. "Pronta?"

"A combattere contro i grandi draghi con le loro macchine fotografiche malefiche?" disse con aria interrogativa riuscendo quasi a nascondere l'apprensione nella sua voce; quasi. "Ne ho passate di peggio".

Harry ridacchiò avvolgendo le dita con le sue strettamente imbarcandosi fuori nella mischia che li attendeva. Grida frenetiche li accolsero, persone circondavano la coppia in un modo troppo terrificante per Noelle da capire, i suoi occhi trovarono il pavimento guardando i piedi mentre camminava; la presa di Harry sulla sua mano era una rassicurante presenza, anche se per qualche ragione iniqua si sentiva come se stesse camminando in un campo di battaglia da sola.

 

Harry! Questa è Noelle?

Harry! Solo una foto!

Durerà realmente?

Noelle, guarda qua per una foto tesoro!

Noelle! Harry! Vivete entrambi a Londra?

è solo un flirt?

 

Questi erano solo pochi commenti; alcuni più invasivi e rude. Noelle si sentiva colpita violentemente dai flash mentre Harry la guidava attraverso la frenesia, le persone si avvicinavano ad ogni possibilità che avevano come accecanti pareti bianche che crollavano verso di loro. La claustrofobia stava avendo la meglio sulla piccola ragazza sebbene stava facendo del suo meglio per ignorarla, il panico cresceva nel suo petto ribollendo nel suo sistema. Non si era mai sentita così piccola.

Era come se la folla non avesse senso di umanità, semplicemente si muoveva come la città - roboticamente. Noelle sentiva un bisogno schiacciante di raggomitolarsi in una palla stretta e che la matassa si disperdesse; la sua mente era annebbiata da una paura così straniera e ingiusta che il suo cuore batteva più forte e più veloce ogni volta che respirava minacciando di esplodere.

E per la prima volta nella sua vita, non si sentiva sicura con la presenza di Harry.

 

Ciao belle ragazze!!! Come state??? Eccomi qua con un nuovo capitolo mooltooo intenso... Nella prima parte abbiamo uno scambio di battute tra Noelle e due dei ragazzi e la parte finale beh è abbastanza "forte" penso che l'ultima frase sia molto significativa dal punto di vista di Noelle!!!

Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate... Ringrazio tutte le fantastiche ragazze che recensiscono e coloro che mettono la storia in una delle 3 liste!!! Alla prossima.

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Capitolo 8
*** Non sono io, sei tu ***


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Non sono io, sei tu

 

"E abbiamo finito" disse Noelle con un sorriso trionfante; non c'era niente di più soddisfacente per lei che completare un compito come questo con successo.

"Beh, è stato veloce" disse Niall con occhi stupiti e Noelle sorrise spegnendo la fotocamera dopo aver sfogliato le immagini un'ultima volta.

"Veramente ci ho messo più tempo di quanto ce ne impiego normalmente, sai, in caso il management vuole più scatti. I primi due sarebbero stati abbastanza per me" gli disse alzando le spalle. "Volete provare qualcosa di diverso?" Chiese dopo una piccola pausa, la sua mente era avvolta da diversi pensieri che aveva in mente.

La loro risposta fu un unanime "no" comunque, e un esile sorriso apparve sulle sue labbra. "Avevo pensato che cinque persone con così delle belle facce truccate avrebbero goduto di questo" parlò con un sorriso e Harry tossì catturando la sua attenzione.

"Detto dalla ragazza che ha paura della fotocamera?" Harry rispose facilmente; tutti si dispersero dalle loro attuali posizioni e Harry si mosse verso di lei inclinando leggermente la testa di lato.

"Perchè tu pensi che io abbia scelto di essere una fotografa? Ho organizzato la mia vita attorno a questa paura" disse semplicemente. "Casa?" Gli chiese dopo aver controllato l'ora e lui annuì.

"Casa".

 

***************

L'ansia ribolliva ancora all'interno del suo sistema ogni volta che quegli occhi indiscreti la trovavano; il suo stomaco sarebbe caduto all'istante. Non era mai stata eccessivamente claustrofobica ma essere circondata da così tante persone era  innegabilmente terrificante. Harry poteva vederlo nella sua espressione, così dolorosamente evidente. Giurò che avrebbe trovato un modo per aiutarla a dimenticare l'incidente ma anche se era passata una settimana, il suo nervosismo era palese. Neanche dopo aver incontrato Eleanor diverse volte, lei non era sicura quando camminava per la strada. I media puntavano su questo, analizzando tutto di lei, dalla lunghezza dei suoi capelli al colore dei suoi jeans e questo aveva portato una sensazione di pesantezza nelle loro vite. Era quasi una forma di tirannia.

La testa di Noelle era fissa sul grembo di Harry, le sue dita occasionalmente accarezzavano la sua faccia scambiandosi sguardi dolci ad intervalli regolari. L'iridescente e scintillante città si era accesa attingendo a diverse fonti di luce artificiale appena il sole era affondato sotto il cielo; la notte non era in grado di schiacciare le vite dei civili. "Non ti sei sentita male ancora, non è vero?" Le chiese, incapace di placare la sensazione prudente nelle sue ossa.

"Ogni tanto" gli disse blandamente non concentrandosi realmente sulla questione ma sulla sensazione che le provocavano le mani di lui sulla sua pelle. "Non era nulla di importante, sicuramente niente più che influenza" i suoi occhi si chiusero e sospirò leggermente; Noelle poteva addormentarsi proprio lì sul divano se le si dava la possibilità.

"Stanca?" Le chiese gentilmente e lei gli fece un piccolo sorriso in risposta.

"Mm" mormorò facendo un piccolo sbadiglio. Poteva sentire se stessa alla deriva, le sue palpebre stavano diventando pesanti e le sue dita si stavano intorpidendo. Un forte suono improvviso la riportò alla realtà e si mise seduta, cercando con le mani il telefono per poi tirarlo fuori dalla tasca.

"Vado a farmi una doccia" le disse Harry e le annuì assente mentre lui si alzava dal suo posto uscendo dalla stanza come un fantasma. Noelle rispose cautamente alla chiamata portando il telefono all'orecchio non riuscendo ad utilizzare un saluto appropriato mentre la persona dall'altra parte stava aspettando.

"Elle?" Ci fu una pausa, le labbra di Noelle si separarono dallo shock al sentire la voce. "Elle ci sei?"

Si schiarì la voce, sbattendo gli occhi in confusione prima di parlare. "Ethan?"

"Oh bene ci sei. Non sapevo quando sarei riuscito a parlare con te. Ho provato due volte ieri ma Harry mi ha detto-".

"Cosa?" Chiese Noelle con un tono perplesso, non riuscendo a ricordare che Harry glielo dicesse, nulla quadrava. "Hai parlato con Harry due volte?"

"Si mi ha detto che te lo avrebbe detto e tu mi avresti richiamato ma ho pensato che mi stessi evitando. Ero solo preoccupato per te, Elle. Ho visto giornali e riviste. Questo deve essere stressante".

"Io... Voglio dire è strano, suppongo" disse lei. "Tutto sta accadendo intorno a me troppo velocemente, è come se non ho più il controllo della mia vita. Mi ricorda ciò che è successo... con l'ospedale e il resto, quando mamma e papà erano così vendicativi su tutto. Mi conosci, non sono mai stata brava con... l'esposizione".

"Va male?" Ethan le chiese con sincera preoccupazione nella sua voce.

"è diverso. Londra in generale è diversa. Sto solo lottando con il cambiamento ma Harry è qui, lui lo rende più facile; ne vale la pena". Noelle rispose cautamente appoggiando la faccia contro il cuscino con un piccolo sospiro.

"Non ti manca Oxford? Ho visto la tua mostra, tutti l'hanno vista, ed è incredibile".

"Oxford" disse lei, la parola sembrava straniera per la sua lingua come se non fosse sicura di se stessa o come se non volesse la parola nella sua bocca. "Non lo so Ethan. è tutto così confuso e complicato, lavorare qui, fare cose che contano è così eccitante. Lo adoro e amo anche essere qui con Harry ma a volte penso a tutta quella fatica che ho fatto per arrivare ad Oxford all'inizio. è normale lasciare andare tutto? Spazzarlo semplicemente come se non fosse niente?"

"Sei una ragazza intelligente, Elle. Sono sicuro che qualsiasi cosa tu voglia fare funzionerà, sempre lo farà. Mi ricordo quando eravamo a scuola ed ero solito studiare per ogni esame che avevamo e tu eri quella persona fastidiosa che sfogliava il libro negli ultimi cinque minuti prima del compito e ottenevi sempre una A. Sei tu". La rassicurò e lei sorrise debolmente al ricordo delle sessioni di studio veloci di cinque minuti che faceva a scuola.

"Il problema è che non so più cosa voglio". Mormorò passandosi una mano tra i capelli. Era sorpresa che Ethan l'avesse chiamata, certo, l'aveva visto brevemente ad Oxford e gli aveva parlato alcune volte ma sembrava che gli importasse adesso. Che gli importasse in un modo diverso da quando avevano parlato ad Oxford- che gli importava come prima. Le si scaldò il cuore a pensare che lei non l'aveva perso durante il tempo che avevano condotto vite separate, specialmente dopo come erano andate le cose tra di loro.

Ethan era stata una delle presenze fisse nella sua infanzia, indugiando anche quando pensava che non lo era. Era stato uno di quelli che le aveva dato conforto in molti casi, come un fratello maggiore aggiuntivo che era stato via per troppo tempo.

"Sai che sono qui per te in ogni caso Elle" la rassicurò. "Nessuno ti giudicherà per scegliere lui. Potrebbe non essere la migliore decisione ma è perfettamente comprensibile".

"Non mi aspettavo che tu ti sentissi così" mormorò lei e sentì la sua risata attraverso la linea facendola sorridere al suono.

"Si, non mi piace il ragazzo" le disse con incontrollabile onestà e a Noelle uscì una risata dal petto. "Non penso che mai mi piacerà ma lui ti rende felice. Felice più di chiunque altro potrebbe farlo, credimi ho provato" Il sorriso di lei vacillò ma decise di ignorare il senso di colpevolezza all'affermazione.

"Significa molto questo Ethan" Gli disse sinceramente.

"Va bene, tesoro. Farò meglio ad andare comunque" disse cancellando il suo apprezzamento in un'unica mossa. "Ciao Noelle".

"Ciao Ethan" gli rispose morsicandosi l'interno della guancia dopo aver terminato la chiamata, allungando le orecchie per sentire il suono della doccia diventando perplessa quando non sentì niente. Con una smorfia si alzò camminando verso la stanza aprendo la porta e aspettando di vederlo lì in piedi.

Non c'era.

La sua smorfia si amplio e si diresse verso il bagno solo per scoprire che non c'era la minima traccia di lui neanche lì. Era un dato di fatto, il pavimento era asciutto interamente e gli asciugamani erano rimasti intoccati. In pochi minuti, la ragazza aveva ispezionato la casa intera per poi entrare nel soggiorno con la verità che le accoltellava il cervello.

Se n'era andato.

 

************

I media erano crudeli nel modo più diabolico possibile. Analizzavano tutto ciò che c'era dietro al punto che era considerato, e in molti casi, strappavano le cose a pezzi in un modo così imprudente che potrebbe - e dovrebbe - lasciare nient'altro che una forma acida di distruzione sul suo cammino. In Germania tra il 1920 e il 1930, i media erano il modo più efficace per Hitler per lavare il cervello della popolazione, per rivoltarla contro persone che conoscevano per anni, per rivoltarla contro persone che amavano. I media detengono ancora questo potere.

"Harry Styles è stato avvistato a Londra ancora, stava entrando in uno dei più prestigiosi nightclubs della città ieri alle dieci di sera.."

La donna sullo schermo televisivo non aveva nessuna idea di chi stava guardando la sua faccia in quel momento; il suo lavoro era quello di gettare in giro l'ultimo scandalo a prescindere da chi si sarebbe fatto male durante il percorso. Le sue labbra si muovevano in un modo meccanico, erano coperte da uno spesso strato di rossetto che era troppo scuro per essere utilizzato per il giorno. Stava leggendo la notizia su un gobbo o su qualche scheda che probabilmente conteneva qualche strategia vulnerabile.

"Ma ciò che era più preoccupante era il fatto che è stato fotografato con una bionda sconosciuta, in una situazione intima solo pochi giorni dopo essere stato visto con la nuova possibile ex ragazza Noelle Hutchings..." Ogni parola era tagliata profondamente, come se venisse assalita da ogni angolazione senza alcuna ragione apparente. Mostrarono la foto sfocata - un colpo diretto al suo petto - le persone chiaramente in vista non avevano idea che la telecamera li profilava da vicino; una bionda scura dalle gambe lunghe con molto trucco era in primo piano, la sua testa era chinata leggermente non permettendo una piena vista del suo viso. Ma in un certo senso, era insignificante rispetto alla figura alta dietro di lei che sfoggiava una testa di riccioli scuri che nessuno poteva ignorare, le mani di Harry cadevano sulla vita di lei mentre le camminava dietro.

"Harry non è stato visto lasciare lo stabilimento, e fino ad ora, non siamo sicuri se abbia lasciato questa ragazza..."

Noelle prese il telecomando, spegnendo la tele con un movimento rapido il suo corpo era rigido e dolorante in ogni modo possibile. Non aveva dormito la scorsa notte specialmente dopo ripetute chiamate al suo telefono al quale Harry non rispose; l'aveva abbandonata senza preavviso. Solo adesso aveva realizzato che avrebbe dovuto essere lei ad aspettare che lui la chiamasse. Quella singola chiamata avrebbe fatto la differenza se si parlava della loro situazione attuale.

Ci fu un suono familiare di chiavi nella serratura sebbene Noelle non aveva nemmeno il coraggio di girare la testa. Si sentiva quasi statuaria, aspettando il momento in cui tutto sarebbe andato senza tanti complimenti e catastroficamente in frantumi. La porta si chiuse con un appariscente 'click'. Uno. Poteva sentire i suoi passi che solitamente la rassicuravano. Due. Le labbra di lui si aprirono e nient'altro che un semplice soffio d'aria gli sfuggì. Tre.

"Avevi promesso" gli disse con voce sorprendentemente alta. Due parole, mille ricordi che si scontravano in uno.

"Harry..." Iniziò con una voce appena udibile sebbene la testa di lui si girò immediatamente. "Puoi promettermi qualcosa?"

"Tutto" Rispose immediatamente e un sorriso apparve sulle labbra di Noelle, sebbene non era un gesto felice, solo riconoscimento.

"Promettimi che se cambierà qualcosa" iniziò mantenendo un contatto visivo nonostante il bruciore alla gola, sapendo che se non fosse stata attenta le lacrime sarebbero sfuggite. "Se non volessi più tutto questo, se ti ubriacherai e farai qualcosa di stupido...se qualcuna più bella si avvicinasse e la desidereresti per una notte o per sempre".Noelle lottò con le parole, guardando mentre il colore degli occhi di Harry cambiava in reazione alle sue accuse indirette.  "Promettimi che mi chiamerai".

"Cosa? Non avrei mai-" disse Harry.

"Promettimi che se questo finirà. Sarò la prima a saperlo. Nel momento in cui qualcosa succederà e tu non mi vorrai più o metterai a rischio la nostra relazione promettimi che mi chiamerai e me lo farai sapere così io potrò uscire da questo stato semi-vivente".

"Noelle non ti lascerò tesoro. Ti amo e nessuno mi farà cambiare idea".

"Per piacere promettimi che mi chiamerai, non importa che ora sia" disse lei.

Harry sapeva che doveva farlo. Doveva fare questa promessa nonostante quanto gli faceva male vedere Noelle dubitare del suo amore per lui, sapendo che era impaurita dal lasciarlo andare. "Prometto" disse e lei sospirò.

"Io" iniziò debolmente. "Sierra è solo un'amica, Nell".

La rabbia all'interno del corpo di Noelle esplose all'affermazione, questa debole affermazione non soddisfacente che strappava una parte di lei a pezzi. "Un'amica Harry?" disse incredula. "Immagino che solo io e ogni altra fonte là fuori non è d'accordo con te?"

"Per piacere lasciami solo spiegare" disse deglutendo mentre la guardava alzarsi bruscamente, fermandosi ben quattro metri di distanza da lui, un appannato scintillante dolore nei suoi occhi, le braccia incrociate sul petto in una posizione difensiva. "Non è successo niente, ok? Lo prometto".

"Non so se devo o non devo crederci" disse subito e lui fece una smorfia.

"Noelle sono solo uscito con alcuni amici, non sono mai stato con Sierra. L'ho vista lì; ho parlato con lei per circa cinque minuti, forse meno. Sai come le persone girano le cose". Cercò di calmarla ma si sentiva come se stesse cercando di fermare dallo schianto nelle acque nere una nave.

"Perchè sei andato lì, allora? Te ne sei andato, Harry! Mi hai detto che ti saresti fatto una doccia e invece te ne sei andato per l'intera notte e sei tornato qui con una sbornia evidente e tutti pensano che sei stato con una ragazza tutta la notte. Sai come è umiliante questo? Hai preso un momento per pensare a come mi sarei sentita io?"

"Lo so, tesoro, lo so. Solo... tu eri... ho sentito la conversazione con Ethan e il modo in cui parlavi con lui. Non lo so... sembrava come se ti mancasse, eri così felice che lui abbia chiamato, si poteva vedere. Non mi è piaciuto, Noelle" disse sebbene venne raggiunto da uno sguardo torvo.

"Harry, mi ha detto che mi ha chiamato prima e tu non hai detto una parola. Che cosa ti ha fatto pensare che tu avessi qualche diritto di prendere le mie chiamate innanzitutto, non hai avuto neanche la decenza di parlarmene? Gli chiese indignata e lui sospirò strofinandosi la punta del naso.

"Ti ricordi quando ci siamo incontrati la prima volta? E sono tornato al tuo appartamento per la terza volta e dovevi uscire con lui quella sera. Dio, eri così felice. Eri così fottutamente felice e questo mi ha spaventato, mi ha spaventato più di tutto sapere che potresti essere felice con qualcun'altro" Le disse incontrando il suo sguardo e sperando che lei potesse vedere cosa voleva dire sebbene le sue azioni erano state fuori luogo. "Solo... la mia mente si complica quando si tratta di te".

Noelle non capiva le sue ragioni, se non altro, divenne più arrabbiata.

"Non provarci. Non provare a darmi la colpa".

"Tu sei la prima che non capisce perchè lo faccio! Non ti importa di niente di quello che dico quando Ethan è interessato, lui si allontana con tutto quello che fa solo perchè tu hai delle regole diverse quando si tratta di lui". Harry urlò indietro, piegando le dita fino a formare un pugno.

"Non puoi lasciare andare questa cosa di Ethan, non è vero?" Gli chiese ormai la frustrazione ribolliva nel suo sistema incontrollabilmente.

"Lo farò quando anche tu lo farai" replicò tagliente, e per un momento lei c'era ancora. Doveva dire qualcosa lui, qualcosa così devastante e ingiusto che lei non poteva sopportare.  

"Non è giusto! Come puoi permetterti di essere quello arrabbiato qui, Harry? Per te è giusto ignorare quello che hai fatto semplicemente perchè ho avuto una conversazione con un amico? Sai esattamente di cosa ho parlato con lui, non ho nascosto niente da te e improvvisamente tu usi questo come qualche strano motivo per uscire e ubriacarsi e andare con qualche bionda put-".

"La differenza è che tu sai che non farei mai niente per ferirti, Sierra è un'amica come Ethan lo è per te. Te l'ho detto e quando l'ho fatto tu hai gettato un peso come se fosse qualcosa di più, Noelle. Ethan è qualcosa di più in questo caso?" Harry tagliò le sue parole brutalmente.

"Non posso crederti. Chi diavolo ti credi di essere? Ethan è il migliore amico di mio fratello, Harry. L'hai incontrato prima e tu credi che questo sia un mio modo per farti volutamente del male? Se qualcuno fa qualcosa di intenzionale qui, sei tu, non io".

"Sai come mi sento nei confronti di Ethan! Hai avuto una storia con lui, Noelle! Ad un certo punto, lui importava per te ed è per questo che tu non vuoi lasciarlo andare. Contava prima, cosa lo ferma dal contare ancora?" Chiese bruscamente con furia negli occhi.

Umide, lacrime imperdonabili cadevano sulle guance di lei adesso , le sue ciglia cominciarono ad arruffarsi con l'umidità e non si preoccupò di alzare una mano per asciugarle. "Tu. Non può più contare a causa tua, Harry. Pensi così poco di me che ti avrei mai lasciato per lui?"

"Noelle - "

"Questa è stata tutta una cattiva idea" disse scuotendo la testa. "Non sarei mai dovuta venire a Londra. Cosa stavamo pensando, andare a vivere assieme, aspettandoci che tutto risultasse ok?"

"Tesoro, per piacere -"

"Guarda quello che abbiamo fatto, Harry. Stiamo litigando per un paio di biondi di cui nemmeno ci importa. Forse non sono loro il problema, forse il problema siamo noi". La voce di lei era greve e precisa, non avrebbe vacillato.

"Sai che non è vero" disse Harry determinato.

Noelle girò il viso lontano dal suo sguardo prepotente. "Voglio andare a casa" disse solennemente senza guardarlo abbastanza a lungo per vederlo tentennare.

 

Ciao a tutte belle fanciulle eccomi qua comincio con il ringraziare le ragazze che continuano a seguire la storia soprattutto chi recensisce!!!

Passando al capitolo ritorna Ethan il ragazzo con cui Noelle usciva e Harry si comporta da stronzo passatemi il termine!!! Diciamo che in generale il capitolo è abbastanza pieno di azione lascio a voi tutti i commenti!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate lo sapete che ne sarei felicissima... Alla prossima

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Capitolo 9
*** Incontrarsi a metà ***


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Incontrarsi a metà

 

Girò il viso lontano dal suo sguardo prepotente. "Voglio andare a casa" disse solennemente senza guardarlo abbastanza a lungo per vederlo tentennare.

Ci fu una pausa. Una pausa muta, irrisoluta e in ritardo in cui nulla successe; era palpabile nell'aria, la tensione aspettava di essere tagliata, le domande non risposte e i segreti accumulati che erano stati nascosti per troppo tempo erano vicini ad essere fatti a pezzi, ma per adesso, c'erano ancora.

"Non farlo" le disse con molta convinzione nella sua voce, sebbene non aveva intenzione di sembrare così duro verso di lei. Non aveva la forza di replicare; il suo cuore era stanco, anche esausto. "Tu... non puoi solamente andartene, Noelle, hai un contratto con la Modest per l'album" Harry avrebbe voluto riprendere indietro le parole nello stesso momento in cui uscirono, ma ahimè, non poteva, e adesso erano lì più pesanti del breve silenzio che avevano condiviso prima.

"Questo è un po' strano, da parte tua" replicò lei dandogli un ultima occhiata prima di uscire dal soggiorno brutalmente; furiosa con il fatto che il suo ragazzo aveva cercato di trattenerla con lui contrattualmente. Era senza dubbio la cosa più insensibile che qualcuno le aveva mai detto, così irrevocabilmente impersonale. Entrò nella stanza rapidamente cercando di costruire un muro attorno a lei, una sorta di diga in cui contenere tutte le lacrime perchè non erano autorizzate a cadere, non più. "Tu tra tutte le persone non hai il diritto di tirare ciò in causa. Hai lasciato la tua vita qui senza guardarti indietro, sei un ipocrita!" La voce di lei era stridula, le grida attraversavano il muro, perchè era piena di quella imminente sensazione di pianto che stava provando, quando la tua gola si stringe così in fretta che riesci a malapena a respirare, ti senti soffocata asfissiata.

"Non intendevo questo!" Le disse entrando nella stanza. "Se solo mi ascoltassi-" Harry si fermò nell'istante in cui vide tirar fuori la sua valigia con rabbia, aprendola con un solo movimento. Non sapeva come reagire, non riusciva a ricordare come il suo corpo funzionava; non sapeva cosa fare per stare meglio. Fece due passi verso la valigia appoggiata a casaccio sul letto, la ragazza mora stava gettando vestiti a caso dentro essa con il respiro affannato. Senza dire una parola, lui chiuse la borsa alzandola dal letto e buttandola con forza sotto di esso, il suono della valigia che scivolava era l'unico rumore nella stanza. "Per piacere non farlo" le disse, la sua voce era cupa e supplichevole. "Non ho intenzione di farti portare questa borsa al di fuori di questa casa".

Noelle gli lanciò uno sguardo d'acciaio, i suoi occhi miseramente lucidi e non c'era niente che poteva fare. In un battibaleno e dopo un breve battito di ciglia decise. "Bene, tienitela. Non mi serve". Disse e la faccia di Harry impallidì mentre la guardava andarsene per quella che era l'incalcolabile volta nel corso della giornata, uscendo dalla stanza lasciandolo lì in piedi traumatizzato. Lui giurò che non avrebbe mai perso Noelle, ed eccola lì, scappargli facilmente dalle dita senza nemmeno preoccuparsi di prendere le sue cose.

"Noelle!" La chiamò una volta riguadagnato una forma di compostezza, andando verso di lei, vedendola camminare fuori dalla porta, il suo cuore si lasciò cadere verso lo stomaco alla visione. Ci volle poco tempo per ricomporsi correndo fuori dalla porta e lasciando uno stupito e totalmente ignorato Liam Payne in piedi sul bordo della porta con semplicemente un ombrello tra le mani, confuso dalla scena che aveva appena visto e soffocando le sue parole nel momento in cui la coppia passò davanti a lui.

L'aria gelida si scontrò con la faccia di Noelle nel momento in cui uscì dall'edificio e si concesse un soffocato singhiozzo, le sue dita raggiunsero i capelli mentre il suo fragile cuore iniziava a bruciare per poi cercare le chiavi della macchina. Era felice di aver parcheggiato fuori dall'appartamento perchè così trovò subito il suo maggiolino blu senza aver modo di ripensarci. Tutto si stava sfuocando attorno a lei, la sua mente era un pasticcio accartocciato con immagini dolorose di Harry e della bionda, affondò i denti nel suo labbro inferiore per contenere i singhiozzi. Si sentiva così disperata, disperata per la ricerca di qualcosa indescrivibile - qualsiasi cosa - solo non questa, perchè sapeva che doveva farlo e non importava quanto lei non voleva.

Poteva sentirlo chiamare, la stessa disperazione racchiusa nella sua voce e rendeva tutto solo più difficile. Così prese il suo ritmo affrettandosi verso l'auto blu come un faro luminoso in lontananza sebbene non le offriva conforto come avrebbe dovuto. Infilò le chiavi nella serratura, girandole velocemente e aprendo la porta. Prima di poter chiarire la sua vista la porta venne chiusa, quella familiare mano era premuta sul vetro e lei portò il suo sguardo fino al viso di Harry.

"Lasciami aprire la porta" gli disse, rompendo il contatto visivo e raggiungendo la maniglia ancora una volta tirando e non ottenendo nessun risultato.

"No" Harry disse chiaramente mentre la sua mascella assumeva una posizione fissa.

"Harry!" disse esasperata tirando ancora una volta la maniglia ma la forza di lui superava la sua. Lei era delicata e lui sarebbe sempre stato più forte di lei.

"No" ripetè fermo continuando a tenerla chiusa.

"Apri questa maledetta porta, Harry" Disse di malumore, la sua irritazione stava crescendo ogni secondo che passava mentre scuoteva la maniglia ripetutamente.

"No". Era la stessa risposta di prima e ciò la fece urlare per la frustazione. Aveva bisogno di andarsene, aveva bisogno di prendersi una pausa, di accoccolarsi in una stretta palla e nascondersi finchè non fosse stata in grado di resistere al te l'avevo detto della sua famiglia.

"Perchè sei così difficile?" Urlò finalmente girandosi verso di lui e un piccolo sorriso apparve sulle labbra di Harry.

"Perchè ho fatto un sacco di cose stupide nella mia vita, Noelle. Me ne sono andato dai miei amici, ho passato settimane su settimane respingendo la mia famiglia e ho permesso a così troppe cose di scivolare via nel passato, così tante cose importanti e una volta che se n'erano andate tu non puoi riaverle indietro non nel modo in cui le avevi prima. Mi rifiuto di lasciarti andare via adesso non se io so di avere il potere di fermarti in un modo o nell'altro. Molto tempo fa, mi sono promesso che tu non saresti mai stata uno di quei bellissimi e irrecuperabili ricordi perchè io non voglio solo un ricordo, io voglio la cosa reale" le disse, una sincerità ardente balenò nei suoi occhi. "Io voglio te Noelle, sempre".

Noelle deglutì respingendo tutte le emozioni che aveva accumulato dentro, il suo labbro inferiore tremava incontrollabilmente. "Anche quando sarò vecchia e avrò più rughe e sarò più grossa di tua nonna?" Gli chiese con la voce poco più di un sussurro, pura serietà nelle sue parole nemmeno l'ombra di un sorriso sulla sua faccia solo un'implorante presa nei suoi occhi.

"Anche allora" le confermò annuendo e un silenzio li avvolse, un silenzio passivo, un silenzio che diceva che tutto non era ancora a posto ma che non era completamente tutto perso. La barca non era affondata ma il temporale non era ancora finito.

"Sta piovendo" gli disse riconoscendo solo ora il tempo sebbene era bagnata in quel momento, il trucco rovinato ma Harry non poteva dire se era per la pioggia o per le lacrime. Noelle girò le mani guardando mentre le paffute gocce colpivano la sua pelle scoppiando al contatto.

E Harry la guardava notando come la natura la faceva sempre rianimare, la faceva diventare più bella di come l'aveva sempre vista proprio come quel giorno a Dicembre quando i soffici fiocchi di neve facilmente le accarezzavano la pelle. "Le tue labbra stanno diventando di una bellissima tonalità di blu" le disse gentilmente e Noelle riportò la sua attenzione verso di lui.

"Ci prenderemo una polmonite" disse lei quasi come se la frase nascondesse centinaia di segreti, come se volesse dire qualcos'altro ma non riusciva a trovare le parole.

"Per piacere, per piacere resta con me".

Non gli diede una risposta verbale, invece, semplicemente tirò via le chiavi dalla porta della macchina e avvolse le braccia attorno alla sua vita, ignara del fatto che i suoi capelli pendevano grondanti. Harry sospirò di sollievo ricambiando l'abbraccio e appoggiando la sua faccia nel collo di Noelle lasciandole baci in ogni parte di pelle che poteva raggiungere. Solo pochi minuti prima aveva avuto paura di non poterla più tenere così.

Noelle si adagiò su di lui scossa dal pensiero che era stata così vicina a perdere questa sensazione, quella in cui lei si incastrava perfettamente tra le braccia di Harry come il corpo di lui era stato scolpito per tenerla. Le mani di Harry erano le uniche che sapevano esattamente come toccarla, le sue labbra erano le uniche che potevano baciarla senza sforzo, tutto questo era il genere di cose che erano venute con familiarità che sono arrivate con il tempo  e con cura.

 

****************

In piedi nel freddo pavimento della cucina con una tazza di caffè alla vaniglia nelle mani, riscaldandosi la pelle, Noelle guardava Harry scavare nei suoi cassetti e armadietti. Lei non aveva detto molto dopo essere rientrata nella casa di Harry, Liam aveva deciso che era meglio andarsene senza interferire non pensando di dire a nessuno cosa aveva appena visto, nemmeno la coppia. Non era sicura di come comportarsi, non era sicura che le cose fossero così facili. Era coinvolta nelle sue decisioni.

Harry poteva sentire la sua apprensione e sebbene bruciava c'era solo da aspettarselo. Così continuò la sua ricerca, rilassandosi quando finalmente trovò quello che stava cercando accovacciandosi sulle piastrelle tirando la punta del pennarello indelebile attraverso il pavimento bianco.

"Harry cosa stai facendo?" Gli chiese Noelle con le sopracciglia aggrottate in confusione.

"Sistemandoci" rispose continuando a disegnare la linea nera direttamente attraverso il pavimento della cucina non curandosi di quanto costoso fosse il pavimento o come poco attraente sarebbe sembrato. Noelle non aveva intenzione di far finta di capire ma non disse nulla.

Lui si alzò dalla sua posizione, una volta finito, girandosi verso la ragazza e attentamente manovrò il suo corpo posizionandolo da una parte della stanza e lui si mise nell'altra, la linea si estendeva orizzontalmente davanti a loro proprio al centro della stanza. Erano separati dalla distanza guardandosi da differenti punti della cucina.

"Facciamo un patto, proprio qui adesso" Harry disse e Noelle lo guardò esitante aspettando la sua proposta. "La prossima volta che succederà qualcosa come questa noi ci metteremo esattamente dove siamo adesso perchè non voglio litigare con te, Nell. Non dobbiamo litigare, sempre. Dobbiamo solo incontrarci a metà e finchè possiamo farlo sappiamo che saremo felici".

"Incontrarci a metà?" Gli chiese piegando la testa di lato e appoggiando la tazza sul tavolo.

"Se riusciamo a darci abbastanza motivi per restare, se siamo sempre in grado di funzionare a vicenda noi possiamo trovare la strada per iniziare". Noelle annuì iniziando a capire. "Inizio io" disse lui pensando brevemente. "Perchè tu sei l'unica che può farmi credere nell'amore a prima vista" le disse facendo un passo verso la linea nera.

Il sorriso più piccolo si fece largo tra le labbra di lei e così aprì la bocca per parlare. "Perchè non sarò mai in grado di guardare nessun altro quando tu sarai nella stanza". Ammise lei facendo un passo in avanti.

"Perchè sei sempre la stessa meravigliosa ragazza che mi ha riportato al suo appartamento alle tre di mattina sebbene ti ho rovinato le scarpe" le disse sorridendo al ricordo, avvicinandosi a lei. Noelle rise leggermente mordendosi il labbro.

"Perchè nessun altro potrebbe andare d'accordo con la mia famiglia come fai tu" disse lei facendo un altro passo.

"Perchè parlare con te la prima volta mi ha assolutamente spaventato" rispose facilmente lui.

"Perchè anche quando mi starai spezzando il cuore sarò felice" Gli disse guardando il pavimento, solo un passo mancava per entrambi.

"Perchè ti amo" sussurrò raggiungendo la linea, il suo sguardo incontrò quello di lei per un momento aspettando con il fiato sospeso la sua prossima mossa.

"Perchè anche io ti amo" gli confessò non esitando ad allacciare le labbra con le sue sentendosi affaticata dalla giornata specialmente avendo dormito poco la scorsa notte. Le loro labbra erano premute assieme, unite amorosamente, le loro lingue si accarezzavano l'un l'altra finchè la mancanza d'aria li fece dividere. Harry lasciò la fronte contro la sua, i loro respiri erano irregolari, le loro dita unite meravigliosamente. "Va tutto bene" disse lei, il suo stomaco era leggero, una sensazione estatica che non era comparabile a niente.

"Va tutto bene".

 

Ciao ragazze come state??? Eccomi qua con un nuovo capitolo tradotto!!! Che ne pensate secondo me è un capitolo molto bello e ricco di sensazioni spettacolari... adorò sempre di più come Lyndsey scrive anche se a volte alcuni concetti inglesi non rendono bene in italiano!! Ringrazio tutte le ragazze che continuano a recensire la storia e che continuano a metterla in qualsiasi lista... Che altro aggiungere fatemi sapere cosa ne pensate bastano 10 paroline e sarei felicissima!!

Alla prossima

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Capitolo 10
*** E sfuma ***


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E sfuma

 

"Legendary" riferimenti al nuovo singolo dei One Direction

Dopo che Harry Styles ha abbandonato la band alla fine dell'anno scorso, tutti pensavano che fosse la fine del loro successo. Questo genere di cose nel sistema è difficile sistemarle; ma loro lo fanno così bene, loro sono capaci di superare tutte le aspettative con il loro ultimo singolo, 'Legendary'.

è stato confermato che le parole della canzone sono state scritte da Styles, sebbene c'è stato molto altro aiuto con il suono in studio; comunque è al testo che noi siamo interessati. A quanto pare, la canzone doveva essere una forma di scusa per le fans per la brutale partenza di Harry a Settembre 2013 e una sorta di spiegazione per la sua scomparsa ma ci sono alcune cose nella canzone di cui non possiamo fare a meno di essere felici.

Sono finito a inseguire cantanti country

Sono pieno d'amore e loro sono tutti pieni di merda

Questo è ovviamente diretto a Taylor Swift che è stata una sorpresa per noi mentre lui stava ancora dietro a lei dopo i ripetuti sarcasmi di lei.

Un'altra strofa che ci ha colpito è stata questa:

Ho tentato di essere un ragazzo vero, con piani reali,ma adesso sono solo realtà televisiva

La fama è troppa da gestire per Harry? Un altro punto interessante è la nota che è stata inserita con il libretto allegato al cd. Breve ma ha confermato il fatto che Harry deve essere stato legato a Noelle Hutchings.

Alla mia cara Noelle, sono ancora dispiaciuto per le tue scarpe.

Non sono dispiaciuto di quello che è successo dopo.

Ti amo,

Harry. x

Immagino che la scena della scarpa è una di quelle che non capiremo mai ma è abbastanza dolce, peccato che la maggior parte delle fans non sembra d'accordo.

@harry_fml: e il numero delle persone che voglio uccidere nel sonno è aumentato, immagina chi è in cima?Il suo nome è...

@ImNotOkay: spero che le sue scarpe stiano bruciando all'inferno dove anche lei dovrebbe essere.

 

**************

Molto può accadere in una settimana; le persone muoiono, i bambini nascono, le risse scoppiano e in modo meno drammatico, i singoli vengono rilasciati. Legendary non ha perso tempo per arrivare in cima alle classifiche, e sta ancora cercando di rimanere lì. Questo è positivo, pensò Harry, mentre scorreva attraverso le notizie di Twitter, facendo del suo meglio per guardare oltre i vari insulti e minacce che la sua ragazza stava ricevendo. Per fortuna, la loro lite era passata abbastanza facilmente e la questione era rimasta impensata. Noelle era seduta dall'altra parte della stanza rispetto ad Harry con una piccola bambina bionda sulle sue gambe che cercava di prendere il suo telefono con curiosità.

"Non hai un profilo Twitter non è vero, Nell" Chiese Harry e lei gli sorrise.

"Per fortuna, no." Lei rispose, guardando verso la piccola ragazza e mettendo una mano cauta sulla sua schiena. "Perché? Ci sono persone non molto affezionate a me?" C'era l'inconfondibile tocco eccitante nella sua voce, ma dal modo in cui i suoi tratti cambiarono mentre parlava era chiaro che l'argomento la metteva a disagio.

"Loro non amavano neanche Perrie e Eleanor all'inizio, non preoccuparti" Le disse sospirando mentre la guardava mordicchiare la parte interna della sua guancia prima di annuire, per poi ritornare a guardare la piccola.

 Noelle era la più giovane della sua famiglia e nessuno dei suoi amici aveva fratelli più piccoli, quando si trattava di bambini piccoli si sentiva sempre sostanzialmente fuori dalla sua profondità. In tutta onestà, non sapeva cosa fare con i bambini. Si sentiva incredibilmente insicura con loro, soprattutto perché avevano tali menti impertinenti; vi direbbero di essere il loro migliore amico un giorno e il successivo non avrebbero nemmeno ricordato chi eri. Lei li trovava...difficili.

 "Poto" La piccola gorgogliò, non molto chiaramente e Noelle sorrise dolcemente, guardando gli ampi e innocenti occhi azzurri che la fissavano.

 "Vuoi una foto, Lux?" chiese Noelle dolcemente, e Lux annuì con fervore. 

"Se avesse visto che stavi facendo la copertina di Legendary, sareste molto probabilmente migliori amici adesso." Lou Teasdale disse mentre entrava nella stanza, "Lei è seriamente innamorata di guardare se stessa".

Noelle si lasciò sfuggire una breve risata, alzando il telefono per fare uno scatto alla ragazza per poi mostraglielo e un cipiglio apparve sul suo viso, il labbro inferiore sporgeva in un' adorabile smorfia. "Con te?" Lux le chiese, inclinando la testa di lato in modo accattivante. Noelle impallidì leggermente. 

"Oh, Lux, non credo davver-".

"Penso che sia una brillante idea" la interruppe Harry facendole un occhiolino mentre Noelle accoglieva la sua dichiarazione con uno sguardo di fuoco, ma è stato impossibile rifiutare la proposta in quanto Lux battè le mani d'accordo con il ragazzo riccio di fronte a lei. Con un sospiro Noelle acconsentì e Lux sorrise ampiamente mentre le sue dita raggiunsero i capelli di Noelle per giocarci. C'era qualcosa di fin troppo affascinante nel modo in cui un bambino ti guarda, con quell'adorazione eterna, sebbene loro avevano fatto conoscenza solo un'ora prima con voi.

 "Vuoi che io ti faccia i capelli, Noelle?" chiese Lou, le sue dita tenevano un paio di forbici d'argento, mentre con l'altra mano regolava la posizione della testa di Harry. "Probabilmente sarà più facile di questo, la gente va assolutamente pazza quando Harry perde un centimetro di capelli, ma ricrescono troppo velocemente perchè non farlo! Inoltre, con i tuoi capelli sarà più divertente lavorare, comunque."

"Mi offende ciò." disse Harry e Noelle alzò gli occhi. 

"Grazie." sorrise Noelle "Mi piacerebbe".

Presto abbastanza, Lux era andato alla deriva nel sonno in braccio alla ragazza più grande; morbide e paffute guance erano premute contro il petto di Noelle e leggeri respiri scappavano dalle sue labbra semi aperte. Le sue piccole braccia erano chiuse intorno al collo di Noelle in una morsa di ferro, sebbene stava dormendo. Noelle stava dolcemente accarezzando le ciocche bionde della bimba, leggermente concentrata sulla conversazione che Harry divideva con Lou. Stava pensando; su tutto - prospettive, il futuro, dove si aspettava di ritrovarsi in tre anni, cinque anni e dieci anni, ma ancora risultava vago. Un anno fa sapeva esattamente quello che voleva; voleva Oxford, un faro scintillante qualcosa di solido in lontananza, ma ora che l'aveva avuto, non era sicura se fosse tutto quello che voleva. 

"Noelle sarà la prima a sposarsi, metterei soldi su di esso". Questo era ciò che suo padre aveva detto quattro anni fa, a un pasto in famiglia. Lui l'aveva detto in quel modo strano che solo i padri potevano gestire e anche se non fosse stato del tutto esatto, il tono definitivo nella sua voce praticamente avrebbe costretto il destino a cambiare i suoi piani subito. Ma Noelle non poteva vederlo neanche adesso.

Si era sempre sentita troppo giovane per tutto il resto: troppo giovane per lasciare la scuola, troppo giovane per guidare, troppo giovane per andare all'università, troppo giovane per andare via di casa, troppo giovane per vivere con il suo ragazzo, troppo giovane per conoscere il perchè. E quando la gente si aspettava che lei sapesse quello che voleva, aspettando le sue mosse, non poteva fare a meno di sentirsi offesa. In dieci anni, forse avrebbe ottenuto altro oltre questo, ma per ora, lei voleva solo abbracciare il divertimento che i giovani potevano offrire, prima che non potesse mai essere di nuovo troppo giovane.

"Nell?" La voce familiare fluttuava lentamente, prima che lei potesse completamente registrare e girò di scatto gli occhi verso il paio di occhi smeraldo che la osservavano  attentamente. "Va tutto bene?" Le chiese e lei sorrise al modo in cui le parlava annuendo. "Sei pronta per uscire stasera? Verrà anche El". Le chiese e lei sorrise.

 

**********

Sembrava una bambola; una bella bambola di porcellana e di tanto in tanto, il suo volto si illuminava nel buio in cui era avvolta, un lampo rivelò la sua figura in molti momenti fugaci. Aveva la testa china, i suoi capelli morbidi ondeggiati le proteggevano il viso il più possibile mentre Harry la conduceva verso l'ingresso, il braccio avvolto intorno alla sua vita e Noelle prese conforto nel fatto che dopo pochi metri era facilmente entrata dentro l'edificio. 

Noelle non era estranea ai club, infatti, li conosceva più di altre cose. Sì, non era un bevitore. Sì, beveva solo un drink ogni volta che usciva. Ma quello era il luogo dove aveva preso il sopravvento. Era dove lei sfiorì. A differenza degli altri che venivano nei club per ubriacarsi e che sapevano che stavano andando a dimenticare la notte che probabilmente volevano ricordare, di coloro che avrebbero potuto facilmente perdere la loro inibizione e si sarebbero fuse con le altre persone; Noelle si sarebbe potuta inserire bene in quanto lei era completamente e assolutamente sobria. Sapeva come funzionava, perché poteva essere inserita sia in una parte che nell'altra.

Ma quando si avvicinò al bar, si sentì un po' preoccupata per la prima volta dopo anni e non voleva esattamente riflettere sul perché. è stata una fastidiosa sensazione, fin troppo reale e complicata per lei per concentrarsi senza che le dita cominciarono a tremare. La spazzolò via, sorridendo a Eleanor mentre condividevano un breve abbraccio amichevole. Avevano una sorta di cameratismo tra di loro; un punto di reciproca comprensione di tutto ciò che sente chi prova ad essere chi erano, e ciò le ha fatte diventare buone amiche molto in fretta .

"Sono contenta che ce l'hai fatta" disse Eleanor allegramente. "Perrie e Zayn non vengono, roba di nozze o qualcosa del genere e le Little Mix sono appena tornate dagli Stati Uniti." 

"E Sophia?" chiese Noelle e Eleanor fece una smorfia di disprezzo, spostando il suo sguardo tremolante verso Liam, che non stava troppo lontano da loro, ma per fortuna, non aveva sentito Noelle. Eleanor sospirò leggermente, portando il suo drink alle labbra poco prima di appoggiarle all'orecchio della ragazza. 

"Stanno avendo problemi." Lei ridacchiò, il sapore dell'alcol era fisso sul suo respiro e lo sguardo vacuo nei suoi occhi fece capire a  Noelle che era piuttosto alticcia a questo punto. "Non sono d'accordo sull' andare a vivere insieme, è nato un dramma sugli ex di Sophia, Louis mi ha detto che è andato molto male, molto veloce." 

"Va bene El," Louis la stoppò, salutando Noelle mentre trascinava Eleanor via. "Proviamo a ballare per un po', per farti diventare più sobria prima di uscire di qui piccola". 

Noelle ridacchiò leggermente, guardando la sua amica venire trascinata verso la pista da ballo. Stava tenendo un Daiquiri alla fragola quando Harry arrivò da lei. Lui stava per dire qualcosa o probabilmente avrebbe voluto portarla da qualche altra parte ma venne interrotto da una ragazza con i capelli ciliegia.

"Oh mio dio. Non ho mai pensato che ci sarei stata il giorno in cui Noelle Hutchings si sarebbe trovata in un locale senza uno shot di tequila nelle sue mani".

Gli occhi di Noelle si allargarono drasticamente mentre sentiva la voce, girandosi per vedere chi le parlava. "Kylie Richards" disse una volta superato il momento di shock. "Cosa è successo al tuo odio verso Londra?"

"è cresciuta in me" rispose Kylie prima di sorridere e stingere Noelle in uno stretto abbraccio. "Non ti ho visto per più di tre anni!" Esclamò notando finalmente chi stava ascoltando la loro conversazione. "Porca put***a! Sei venuta qui con lui?" Disse puntando un dito verso Harry e lui sorrise avvolgendo le braccia attorno al corpo di Noelle e appoggiando il mento sulla sua spalla.

"Oh, si. Kylie, questo è Harry. Harry, Kylie" li presentò pigramente e loro scambiarono un cenno di riconoscimento.

"Aspetta, voi due siete tipo, assieme?" Entrambi annuirono all'unisono e la rossa fischiettò. "Oddio. Le cose sono davvero cambiate in tre anni, l'ultima volta che ti ho vista eri nella compagnia di Jake ed eri molto stretta con Eve O'Connor. Parlando di loro cosa gli è successo?"

Noelle strinse le labbra, ripensando a quel momento, quando tutto è stato riempito con una ilarità disperata. Pensando alle persone che conosceva meglio di chiunque altro, ormai non erano più che estranei mentre passava a piedi per la strada. "Jake è partito, è andato in Australia subito dopo che te ne sei andata. Ed Eve? Beh, io non la conosco più, ma so che Alex e Fae sono tornati ancora a casa, vanno ancora d'accordo. E gli altri, suppongo che siano ancora loro". 

"Ho sentito quello che è successo." disse Kylie, la simpatia riempì i suoi occhi marroni rapidamente. "Poteva succedere a chiunque, lo sai vero? Voglio dire, quei ragazzi erano persone negligenti, e così siamo stati noi, ripensandoci" disse lei ricordando e Noelle annuì. "Senti, vi lascio ragazzi, ma rimaniamo in contatto, sì? Abbiamo bisogno di stare insieme, tu ed io, gli unici che ricordiamo" disse facendo loro un occhiolino prima di andare e Noelle sospirò. 

"Cosa c'è che non va, tesoro?" Harry chiese e lei portò la bevanda alle labbra, assaporando la fragola inebriante scoppiare sulla sua lingua. 

"Ti sei mai reso conto che nulla è ciò che era prima?" Chiese lei, più a se stessa che a lui. 

Lui annuì. 

"Sei mai stato ridicolmente felice di questo?" Continuò e lui capì che il sospiro era stato di sollievo, anche se lui stava ancora cercando di mettere i pezzi assieme per capire cosa era successo a Noelle negli anni precedenti. Lei sorrise e guardò verso di lui per un po' vedendo come era diverso da Ethan da Jake, un viso dimenticato nel suo passato, sebbene all'epoca era sembrato così importante ma mai importante come divenne Harry solo pochi giorni dopo il loro incontro. Lui guardò verso di lei, il pollice le strofinava la guancia teneramente e lei sorrise. "Hai intenzione di baciarmi o no?" Gli disse piegando la testa curiosamente e lui sorrise.

"Così impaziente" mormorò lui chinandosi per catturare le sue labbra immediatamente. Noelle si alzò sulle punte dei piedi avvolgendo le braccia attorno al suo collo,  anche se con una mano teneva il drink che stava bevendo. Noelle aprì la bocca appena lui chiese l'accesso e fece un suono lamentoso indistinguibile mentre la sua lingua percorreva la parte superiore della sua bocca creando una sensazione di solletico.

Era passato del tempo da quando aveva potuto facilmente bere per eliminare i suoi pensieri, da quando aveva fatto delle cose per fare piacere alle altre persone, da quando aveva bisogno di sentirsi intorpidita. Era andata avanti da queste persone che non avevano mai visto abbastanza del buono in lei; aveva preso decisioni migliori, decisioni di cui era orgogliosa. Comunque c'erano momenti in cui anche il futuro ti riportava indietro ricordandoti cose fatte. E le cose che una volta infestavano il tuo sonno sono diventate cose che non avevano più importanza nella tua vita - a volte perchè semplicemente sono sparite e, a volte, a volte è perchè qualcosa di più importante vi ha catturato.

Sei gettato nel mondo incurante ancora perchè hai imparato a prenderti più cura.

 

Ciao a tutte sono in ritardissimo e mi stavo quasi dimenticando di pubblicare il capitolo... spero non ci siano errori perchè l'ho riletto mooolto velocemente!!! Fatemi sapere cosa ne pensate scappo adesso prometto che la prossima volta non sarò così concisa... Grazie tante a chi continua a recensire e ad inserire la storia in una delle tre liste!!!

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Capitolo 11
*** Non ok ***


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Non ok

 

Avete mai avuto una sensazione viscerale brutale? Una che è così forte che sai che saresti un completo idiota ad ignorarla, ma tu cerchi di farlo in ogni caso, perché non vuoi che sia vero? E ciò da fastidio alla parte posteriore della tua mente, e rosicchia le tue viscere tanto fa male, ma hai paura, hai davvero paura e non sei sicuro di cosa fare.

Noelle aveva una di quelle sensazioni. Le aveva da Mercoledì scorso, e stava facendo finta che non ci fossero, ma adesso, lei non poteva. Poteva sentire il petto di Harry che saliva e scendeva sotto il palmo della sua mano, e il suo corpo stava cominciando a muoversi senza sosta, le dita si stavano contraendo leggermente e la fronte cominciava a piegarsi, indicando che si stava svegliando. Era stata sveglia per ore lei, instancabilmente rimuginando i suoi pensieri e mordendosi così forte il labbro inferiore che era poco lontano dal sanguinare. Harry gemette leggermente, girando e alzando gli occhi aperti, solo per incontrare involontariamente gli occhi nervosi di lei.

"Noelle?" Disse più o meno con la voce impastata dal sonno. "Qual è il problema? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma".

Lei gli rivolse un debole sorriso, ed emise una risata stranamente confusa. "Sto bene, non ti preoccupare, Popstar." Lo liquidò pregando che non avrebbe visto attraverso di lei. Harry sostenne il suo sguardo per qualche istante in più prima di lasciarlo andare, tirando il suo corpo nel suo petto, le dita accarezzavano delicatamente la sua anca in lenti circoli rilassanti. 

"Devo registrare oggi," mormorò irritato, "ma tu partirai tra due giorni, voglio stare qui con te. Avremmo potuto trascorrere la giornata facendo assolutamente nulla, sarebbe stato perfetto". 

Noelle fece una breve risata alle sue parole, spingendogli giocosamente il petto. "È meglio che tu vada," gli disse, cercando di mantenere il suo tono leggero, "non vorrei che i ragazzi inviassero una squadra di ricerca." 

Harry le rivolse un sorriso malizioso, cominciando a lasciare baci lungo la sua mascella e lungo il collo prima di mordere leggermente il suo osso del collo. Si accigliò quando non ottenne la sua solita reazione: dimenarsi oppure opporsi, tirò via la mascella formando  una linea ferma. "Cosa ti preoccupa, tesoro?" Le chiese spingendo sull'argomento ancora una volta ma Noelle scosse la testa.

"Stavo solo pensando alla partenza, solo questo" mormorò evitando i suoi occhi. "Io vado sotto la doccia" annunciò lei dopo la breve pausa, tirando via se stessa dal suo abbraccio per poi camminare in tutta la stanza, entrando nel bagno e chiudendo la porta. Emise un sospiro fremente, passandosi le mani tra i capelli raggiungendo la manopola dentro la doccia per accendere l'acqua, anche se non ci entrò. 

Ci fu un breve bussare alla porta e Noelle trattenne il respiro, in silenzio indietreggiò, sperando che non avrebbe visto la sua ombra. "Noelle", disse, con voce incerta, perplesso dal suo comportamento schermato. "Noelle, seriamente, cosa c'è che non va?" 

Lei deglutì, digrignando i denti in maniera ansiosa, anche se non rispose. Harry bussò diverse volte, dicendo varie cose attraverso la porta ma il tempo stava correndo, e c'era un altro posto in cui doveva essere. Scosse di nuovo la maniglia della porta, sbattendo la mano contro la porta in agitazione. "Noelle!" la chiamò, la sua pazienza stava terminando. "Senti, noi non dobbiamo parlare adesso se non è questo quello che vuoi, ma semplicemente dimmi qualcosa per farmi sapere che stai bene, altrimenti butto giù la porta".

"Sto bene" disse alla fine "Io ... io non riuscivo a sentirti, con tutta l'acqua e tutto il resto." Era una scusa mansueta, ma era il meglio che potesse trovare.

Harry sospirò, capendo la sua bugia. "Va bene," mormorò, passandosi una mano tra i capelli. "Ci vediamo più tardi".

 "Sì" cinguettò lei, qualcosa di molto fuori dalla sua personalità, ma Harry non aveva tempo per indugiare più a lungo e con un ultimo sguardo verso la porta del bagno e un momento di esitazione, se ne andò. 

 

***************

Aveva sperato che fosse sbagliato, in realtà, lei non pensava che avesse mai sperato in qualcosa così tanto. Ma, ahimè, aveva ragione, e ora, le sue piccole mani attanagliavano il lavandino fresco in una morsa, le nocche quasi bianche e tutti i colori avevano attraversato le sue guance, lei era certa che stava per vomitare. Era terrorizzata, i capelli umidi dalla doccia che finalmente aveva  preso come una forma di procrastinazione, il suo corpo rivestito in leggings neri e una delle camicie tinta unita di Harry, che aveva preso in prestito. 

Cominciava a sentirsi debole più pensava a qual era  il motivo dietro la sua morsa sul lavandino. Le sue orecchie tese al suono del campanello e a malincuore rilasciò la presa, cercando di reggersi ed espirare in respiri profondi e instabili. I suoi occhi erano spalancati e lucidi, come quelli di una piccola creatura dei boschi spaventata. 

"è aperto!" disse a voce abbastanza alta per la persona che stava ascoltando da fuori, prima di arruffare le dita tra i capelli di nuovo, tirandoli in angoscia. Non si era mai sentita abbastanza così impotente, come se stesse galleggiando in mezzo all'oceano senza la minima traccia di vita intorno a lei, solo  chilometri e chilometri di onde blu-nero. 

"Noelle?" Era Eleanor, per fortuna, era arrivata prima di quanto Noelle aveva sperato, ma lei era qui. 

"Bagno" squittì lei e ascoltò il suono dei tacchi probabilmente più pericolosi di Eleanor toccare il pavimento. 

"Dio, Noelle, cosa c'è che non va?" Chiese Eleanor dalla camera da letto, facendosi strada verso la ragazza. "Sembravi pietrificata prima, sono arrivata qui appena possibile, mi sono precipitata dritta fuori dal lavoro e ho detto che avevo una emergenza personale." 

"Mi-mi dispiace, El io solo .. Non sapevo cosa fare o chi chiamare e ciò è brutto. Questo è così fottutamente brutto" Noelle sbottò appena Eleanor divenne visibile, i suoi occhi si spalancarono per lo stato attuale di Noelle. 

"Ok, basta rilassarsi, va bene?" disse Eleanor, con la mano appoggiata sulla spalla della ragazza e un sorriso sulle labbra. "Dimmi solo cosa c'è che non va, ok? Harry ha fatto qualcosa o -".

"No, certo che no" disse Noelle bruscamente. "Lui non ha fatto nulla, beh, lui non ... oh dio, cosa dirà? Cavolocavolocavolo".

"Whoa, ok Noelle. Basta respira e dimmi cosa c'è che non va" Disse Eleanor e Noelle annuì, rilasciando un lungo sospiro, rendendo il contatto visivo solido con la ragazza di fronte a lei. 

"Sono incinta" disse, chiaramente, con attenzione, nella speranza che lei non avrebbe dovuto dire ancora una volta le parole, in quanto le avevano fatto alzare la bile alla gola così in fretta che quasi aveva pensato che stesse per vomitare tutto sulla sua amica.

Gli occhi nocciola di Eleanor erano spalancati, le labbra socchiuse, ma le richiuse rapidamente quando si rese conto, poi le aprì nuovamente per dire qualcosa, ma non riusciva a pensare a nulla, così le chiuse ancora una volta, fino a quando non lo fece così tante volte che sembrava un pesce rosso con lo sguardo fisso a vita verso il vetro di un acquario. Improvvisamente, scosse la testa, chiuse gli occhi per un attimo e tornò in sé, ma fu solo in grado di dire una cosa, però. 

"Porca put***a" imprecò, passandosi una mano tra i capelli. "Ok. Ok. Questo è ... tutto va bene. Hai bisogno di rilassarti, in primo luogo. Merda. E Harry non lo sa?" 

Noelle scosse la testa, guardandola come se fosse a pochi secondi di distanza dal collasso o dall'avere un aneurisma - o probabilmente entrambe le cose. Entrambi fissavano l'altro in quello che potrebbe essere descritto solo come orrore, prima che Eleanor fece la domanda d'oro. 

"Sei sicura?" 

"Certo che sono assolutamente sicura! Non ti avrei chiamata qui se non lo fossi! Ho fatto più di sette test! Non so nemmeno se sarebbe stato permesso ottenerne di più!" Noelle scattò, e Eleanor gettò gli occhi verso il basso.

"Come hai fatto a prendere i test?" Le chiese, mantenendo la sua voce calma. 

"Io ... ne ho comprato uno la scorsa settimana, perché ho ​​pensato ... ma poi gli altri li ho presi, sai, per ogni evenienza. E me li sono fatta consegnare a casa. Non ero preparata a farmi fotografare mentre compravo un test di gravidanza" le  rispose. 

"Devi dirlo ad Harry, Noelle" disse Eleanor. "Ha bisogno di saperlo, quanto prima possibile, e poi voi ragazzi deciderete cosa fare. Ma bisogna mantenere la calma, più stress, peggio sarà per il ba-" 

"Ok". Noelle la interruppe, restia alla parola che la ragazza era in procinto di usare e Eleanor strinse le labbra. "Glielo dirò, lo stavo progettando, ma, lui ... si sa come è. Egli tende a reagire in modo eccessivo quando qualcosa mi riguarda, e non so letteralmente cosa dirà su ... questo" 

"Lo so" Eleanor sospirò, "Fa solo così perché ti ama, voi ragazzi ne uscirete fuori presto. Devo tornare al lavoro, starai bene?"Noelle annuì e Eleanor le rivolse un sorriso incoraggiante, mentre incominciava ad allontanarsi.

 "Um, El?" Noelle parlò con cautela."Possiamo tenere questo tra di noi, per ora? Fino a che non so cosa fare?" 

"Non preoccuparti" Le rispose "Le mie labbra sono sigillate" 

"Oh. E Eleanor? "Continuò una volta che l'altra ragazza era a metà strada attraverso la porta. 

"Sì?" 

"Grazie." 

 

*************

Ci sono momenti in cui tutto è completamente confuso nell' aria, proprio come ci sono momenti di chiarezza pura, quando tutto ha un senso e il passaggio tra questi due momenti separati può essere di pochi secondi. Seduta sul divano in salotto, i capelli raccolti in una crocchia disordinata e piedi infilati sotto di lei, Noelle sembrava abbastanza rassegnata. C'era solo un'opzione rimasta per quanto riguardava la sua situazione, e sicuramente Harry sarebbe stato d'accordo. Le sue braccia erano incrociate sul ventre consapevolmente, come se fosse cresciuta dieci volte rispetto alla sua dimensione normale dal momento in cui lei aveva capito che cos'era, infatti, era incinta. 

Noelle aveva ripercorso la conversazione che stava per aver luogo circa un migliaio di volte, si stava preparando per ogni reazione che avrebbe ricevuto, ma ancora, quando sentì Harry entrare attraverso la porta d'ingresso, tutte le sensazioni che aveva sentito erano state gettate fuori dalla enorme finestra. "Noelle? Sei pronta per-"Cominciò Harry, ma lei scosse la testa, incontrando il suo sguardo. 

"C'è qualcosa che devo dirti." Gli disse, facendo del suo meglio per apparire calma e raccolta. 

Harry impallidì pensando alle numerose cose a cui lei avrebbe potuto voler discutere e a giudicare dalla sua posizione tesa, non sarebbe andata molto bene. La sua mente non poteva fare a meno di tornare a Ethan per poi viaggiare verso Jake, il nome che aveva sentito ieri sera, o forse anche Sierra, o totalmente un'altra persona con una nuova brutta bomba. Harry deglutì annuendo, andando a sedersi accanto a lei. "Che c'è?" Lui le chiese e lei fece un debole sorriso. 

"Io ... ehm. Oh dio. Ok. Lo dirò semplicemente, va bene? Come se dovessi strappare un cerotto". Ha iniziato incerta, una sensazione di nausea iniziò ad apparire ancora una volta. "Harry, io ... io sono incinta". 

Silenzio. 

Noelle puntò lo sguardo a terra, sperando che Harry rispondesse subito, dandogli un po' di tempo - signore sapeva che aveva bisogno di tempo - per permettergli di assimilarlo. Noelle disincrociò le braccia, per poi rincrociarle, e cominciare ad intrecciare le dita insieme. 

Il silenzio si trascinò per  secondi, minuti, per tutto quello che sapevano avrebbe potuto essere ore, e infine Harry prese un forte improvviso respiro. Lui non sapeva cosa si aspettava, ma sicuramente non questo. 

"Dì qualcosa, per favore" disse lei con calma, in un fatiscente sussurro. 

"Io ... Sono solo un po' sorpreso, è tutto." le disse lui con gli occhi delle dimensioni di piattini. Lei non disse una parola, aspettando che si riprendesse pazientemente, anche se aveva una paura incredibile. "Cazzo, stai bene?" Finalmente le chiese, catturando il suo sguardo, e lei gli fece un altro sorriso sbilenco che presto svanì mentre scuoteva la testa, gli occhi diventavano costantemente più lucidi con il passare del tempo. Noelle si lasciò sfuggire un singhiozzo che aveva a lungo soffocato. 

"No" disse debolmente "No, io non sono ok. Io-io ... Che cosa faremo? Ho dic-diciannove anni, Harry, non po-posso, io non posso avere un bimbo, n-non ancora". Le sue parole furono sempre più rotte mentre parlava, le lacrime rigavano il suo volto ora. 

"Ehi" Harry parlò, avvolgendo le braccia intorno alla sua forma in preda al panico, la sua isteria aumentava più parlava. "Ssh, è ok" le disse, posando la guancia contro la sua; le lacrime ormai inzuppavano il tessuto. 

"Non è vero! Tutto è così confuso, e m-mi dispiace" balbettò lei, scuotendo la testa freneticamente. 

"No, no, tesoro non essere dispiaciuta" la consolò lui, accarezzandole la schiena dolcemente, cercando di calmarla. "Non c'è nulla di cui essere dispiaciuto, va bene? Tutto andrà bene". 

"Cosa faremo?" Gli chiese tirando su un po' col naso, cercando di ricomporsi. "Non posso tornare a Oxford, non in queste condizioni, non riuscirò a nasconderlo per tanto tempo, voglio dire, quando ... quando saremo in grado di ... sai ... quanto presto non saremo più in grado di avere tutto ciò?" 

"Cosa?" chiese lentamente, freddato dalle sue parole. 

"Non possiamo tenerlo Harry, io ho diciannove anni  e non sono pronta per questo. Tu ne hai venti, il tuo lavoro, non è realistico avere un bambino. I miei genitori ... oh Dio i miei genitori ..." Noelle si interruppe, faticava a respirare correttamente ancora una volta. 

"Tu ... vuoi uccidere il nostro bambino ?"ripeté amaramente, e lei deglutì. 

"Come funzionerebbe? Sto solo mettendo le cose in prospettiva! Non puoi volere questo!" Protestò lei, sedendosi lontano da lui in posizione fetale con il viso appoggiato sul bracciolo del divano. 

"No, no, non volevo questo, Noelle! Ma è successo, sei incinta. E sì, siamo giovani, ma siamo ... non voglio solo sbarazzarmi di lui. è... è sbagliato. So che sei spaventata, Nell". Harry ammorbidì la sua voce, alla fine, portando la schiena di lei verso di lui "Diavolo, anche io sono fottutamente terrorizzato. Ma ... io non voglio guardare indietro, pensando a cosa sarebbe potuto succedere, possiamo solo rallentare e pensare per un po', ok? Diamoci un paio di settimane per decidere, puoi fare l'università per corrispondenza, perché io non ti lascio con questo. Saremo insieme, non dovrai farlo da sola". 

"Io ... un paio di settimane?" Ribadì lei. 

"Poi decidiamo, ok?" 

Noelle annuì.

 

Ciao ragazze!!!

Capitolo bomba non ci sono altre parole per descriverlo so che la situazione dell'essere incinta può sembrare una soluzione banale per la storia ma come ormai avrete capito non c'è niente di banale in questa storia quindi vi resta solo continuare a leggere per sapere come continuerà!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie mille a chi continua a recensire e a seguire la storia alla prossima settimana!!!!

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Capitolo 12
*** Giusto e Sbagliato ***


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Giusto e Sbagliato

 

Tenere una fotocamera era così facile per Noelle, non era come andare in bicicletta, qualcosa a cui semplicemente tutti erano abituati, era molto più complesso ma una volta che lo facevi correttamente la magia accadeva. Noelle stava mettendo a fuoco le lenti per catturare l'immagine della frizzante impegnata città con un solo click, catturando qualche istante. Era ancora scossa, sebbene l'aveva scoperto solo ieri e le distrazioni erano d'aiuto.

Sentì dei passi dietro di lei e si girò con un sorriso malizioso. "Sorridi per la fotocamera, Popstar" disse lei guardandolo mentre Harry le faceva un ridicolo sorriso mentre lei premeva il pulsante. Abbassò l'apparecchio posizionandolo sul piccolo tavolo sospirando. Harry si posizionò dietro di lei assicurando le braccia attorno alla sua vita e appoggiando il mento sui suoi capelli.

"Come ti senti?" Le chiese gentilmente e Noelle fece una risata.

"Distrutta. Ma va bene" disse prima di ripetere "Va bene".

Harry premette un bacio sulla sua testa, le mani scivolarono sul suo stomaco per un breve momento. "è strano pensarci, non è vero?" Pensò, sentendo un bisogno particolare di consentire alle sue mani di coprire completamente il ventre di Noelle, per proteggere ciò che era all'interno da tutto ciò che potrebbe causare un danno. Stavano facendo tutto al contrario, soprattutto ora. C'erano cose che dovevano accadere prima di questo, le cose che coinvolgono anelli d'argento e delicati abiti bianchi e queste cose non possono mai davvero fondersi troppo bene con pannolini e minuscole scarpine. 

"Già." rispose lei. "Oh Dio, che cosa succederebbe se ​​io fossi una madre orribile?"

"Impossibile" rispose semplicemente lui "Abbiamo tempo per capirlo, Nell. Indipendentemente da quanto siamo giovani e quanto complicato tutto questo è, questo bambino sarà amato giusto?" 

I suoi occhi scesero fino a dove le mani di Harry stavano riposando e sorrise dolcemente. "Solo per curiosità, Popstar, non sei ancora coinvolto con il nome Darcy, non è vero? " gli chiese con leggerezza, ricordando di averlo letto da qualche parte. 

Lui ridacchiò. "Non sei una fan?"

Noelle strinse un po' le labbra, come se stesse contemplando il nome, facendogli attendere la risposta. "Beh, è carino, penso. Ma l'hai detto alla gente, e penso che ... beh ... che se lo aspettino. Non voglio che il nome delle mie figlie sia troppo prevedibile" 

"E tu sei sicura che sia una femmina, tesoro?" Le chiese, inclinando la testa di lato, a questo punto aveva suscitato la sua curiosità. Non poteva che essere interessato. 

"Beh, no." gli disse onestamente. "Ma mi piace l'idea". 

"Ti adorerà" la rassicurò con amore, e lei sorrise, appoggiando la testa contro il suo petto stanca."Andremo dal medico domani, per avere tutto sotto controllo, ok?" 

Lei annuì girandosi, avvolgendo le braccia attorno al suo corpo e appoggiando la testa sulla sua spalla, tirandosi indietro appena vide qualcuno muoversi nella sua traiettoria. Un piccolo cipiglio apparve tra le sue sopracciglia.

"Mi dispiace, stiamo interrompendo qualcosa?" Era Louis con Eleanor e Zayn che li seguiva con una audace bionda, con una tinta lilla. 

Harry sospirò profondamente, chiudendo brevemente i suoi occhi per un tempo abbastanza breve che nessuno avrebbe notato, prima di appiccicarsi un sorriso sul  volto. La sua mente era in altri luoghi al momento, preoccupato per questioni più pressanti. Proprio ieri, la probabilità che diventasse padre a vent'anni era aumentata del 99,9% - cose come questa tendono a volere un po' di tempo per abituarcisi  - e non era stato aiutato dal fatto che la sua ragazza era spaventata dall'idea. Solo ... avevano bisogno di un po' di tempo; il tempo per parlare di uno dei temi più spaventosi nella vita di chiunque; il futuro. E poi, beh aveva troppo bisogno dei suoi momenti privati, per pensare a ciò che sarebbe arrivato con qualcosa di simile. Il matrimonio era necessario? Naturalmente, non si sentiva contrario all'idea, tranne per il fatto che i media l'avrebbero visto come una soluzione rapida, come se l'avesse proposto solo perché era necessario. 

"No, va tutto bene." Lui rispose infine. "Che c'è?" 

Zayn fece un sorriso ironico, la sua mano si strinse affettuosamente intorno alla vita di Perrie. "Dazi di nozze, amico".

 

**************

Eleanor continuò a lanciare sguardi interessati a Noelle, un misto di preoccupazione e curiosità guizzava attraverso i suoi occhi color cioccolato. Non aveva voluto visitare Harry oggi; ci doveva essere una sorta di animosità a riempire la mente di Harry quando hanno interrotto la loro discussione in precedenza, ma Louis aveva insistito. Aveva rigorosamente affermato che semplicemente "non potevano pianificare un addio al celibato senza di lui" e Louis non sembrava troppo preoccupato dall'evidente apprensione delle ragazze. Così, ebbero una rapida chiacchierata con Perrie prima di andare a provare abiti da sposa con le sue damigelle, e ora si trovavano in un negozio eccessivamente costoso cercando i propri abiti per l'occasione. 

"Non sono meglio i colori pastelli da indossare a un matrimonio ?" Chiese Noelle, portando via Eleanor dal suo sogno a occhi aperti. "Penso che il giallo o il rosso brillante sono un po' forti". 

Si stupiva, veramente, come la ragazza poteva essere così casuale, nonostante la situazione in cui si era ritrovata, soprattutto perché Eleanor aveva avuto un posto in prima fila per l'esaurimento nervoso che era avvenuto solo ieri mattina. "Sì, probabilmente." Eleanor mormorò irritata dal fatto che la loro posizione non consentiva la conversazione che necessitavano disperatamente. 

"Qualcosa floreale, forse?" Chiese, passando la sua mano sul tessuto di uno dei vestiti, anche se parlava principalmente a se stessa, a questo punto a causa della palese disconnessione di Eleanor. "Ooh, questo è carino" disse correndo verso un vestito che attirò la sua attenzione. Lo tirò fuori dalla gruccia esaminandolo, sentendo la consistenza del tessuto tra le dita. "Cosa ne pensi?" Le chiese, tenendo il vestito in mano per farlo vedere alla sua amica. 

"Io um ... è bellissimo." rispose finalmente. 

"Sto bene, lo sai." Noelle disse piano, guardando leggermente più in alto verso la ragazza con un sorriso gentile. Eleanor sbatté le palpebre sorpresa, leccandosi le labbra nervosamente. 

"Ho solo ... pensavo che dopo ieri ... Non ho mai pensato che l'avreste tenuto" Eleanor ammise imbarazzata.

 "Sì, lo so. è... complicato, El". Le disse, tornando a guardare il vestito. "Harry ... ha solamente ... " 

"Lui lo vuole" Eleanor dichiarò brevemente e gli angoli delle labbra di Noelle si sollevarono leggermente.

Guardò in basso verso il suo stomaco brevemente, ricordando il modo in cui Harry l'aveva tenuto questa mattina. Lui era sempre sembrato così sicuro, così sicuro nel mondo, certo che tutto si sarebbe risolto brillantemente - era contagioso - non poteva fare a meno di farlo passare anche su di lei. Lui amava i bambini, tutti lo sapevano. Noelle, d'altra parte, era sempre prudente intorno a loro, dubitando sempre se si occupava di loro in modo corretto. E la fortuna ha voluto che sono riusciti a bilanciarsi a vicenda. 

"Guarda, non ho intenzione di essere un'ingenua, insensata ragazza adolescente riguardo questo argomento, non è un gioco. Sarà molto impegnativo, non ho intenzione di fingere il contrario, e abbiamo ancora tempo, abbiamo ancora altre opzioni, ma in questo momento, gli stiamo dando una possibilità" disse Noelle con fermezza. "E forse, forse lo voglio" aggiunse timidamente, gettando lo sguardo al pavimento. 

Eleanor non sapeva cosa dire - evidentemente i pensieri di Noelle erano un po' complessi, a questo punto. Ma qualcosa colpì la sua attenzione poi e non era abbastanza sicura di come porre la frase correttamente. Era qualcosa di intangibile, solo millimetri fuori dalla portata e che stuzzicava i suoi pensieri, ma era lì nel momento in cui vide lo sguardo negli occhi di Noelle, in qualche modo così infantile e maturo allo stesso tempo. "Penso che l'ho appena visto." Eleanor mormorò sottovoce, anche se l'altra ragazza la sentì.

 "Visto che cosa?" Lei chiese, inclinando la testa di lato inquisitiva. 

"Tu e Harry, all'inizio, quando vi si guardava insieme, in realtà non facevate alcun effetto. Non è esattamente una cosa negativa; solo confusione. Ma poi hai detto una cosa del genere. Voglio dire, lo conoscevo prima di incontrare Louis, così mi piace pensare che ho imparato un paio di cose. Harry ha questo modo di vedere le cose, adora tutte quelle belle parole, come il caso, la fortuna, il destino,  il desiderio e il sogno. Quando si tratta di voi, in uno strano modo confuso, voi due avete  questa aspettativa splendente davvero importante che si connette. è speciale ... è un modo appassionato di pensare, davvero" le spiegò Eleanor. "Io non ho mai pensato che voi due potreste non amarvi". 

"Suona ridicolo ad alta voce, non è vero?" Noelle disse con un piccolo sorriso mentre Eleanor arrossì leggermente. "Strano come le altre persone vedono le cose," rifletté, "è tutto quello che so su come l'amore deve essere. Se non suona incredibilmente imbarazzante quando ne si parla stai facendo qualcosa di sbagliato. " 

 

Ciao ragazze come state?? Trascorse bene le vacanze pasquali??? Passando alla storia colpo di scena Harry e Noelle decidono di dare una possibilità alla piccola creatura... Che ne pensate secondo voi cosa potrà ancora succedere??? Ringrazio tutte coloro che continuano a seguire la storia e a recensirla!! Fatemi sapere cosa ne pensate perchè adoro leggere i vostri commenti!!

Ps: avete visto il nuovo video dei ragazzi?? Molto semplice ma allo stesso tempo speciale secondo me anche se pensavo di morire quando hanno fatto il primo piano agli occhi di Harry!!!

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Capitolo 13
*** Oltre la testa ***


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Oltre la testa

 

Noelle si alzò sulle punte dei piedi, le braccia alte cercando di prendere una tazza nella credenza sopra la sua testa. Il suo labbro inferiore sporgeva in frustrazione e proprio mentre stava per arrendersi, una mano passò davanti a lei, afferrando l'oggetto che stava cercando per poi portarlo verso il bancone senza sforzo. 

"A volte mi dimentico onestamente quanto sei piccola" Harry la prese in giro facendole un sorriso mentre lo guardava in cagnesco. Lui sorrise un po' prima di poggiare un dolce bacio all'angolo della sua bocca, tenendole la vita teneramente e sollevando il suo corpo in modo che fosse seduta sul bancone.  "Ti preparo un tè" annunciò Harry, raccogliendo la tazza e vagando verso il bollitore che era posto accanto a lei. 

Harry aveva fatto cose come questa spesso anche tardi; piccoli compiti che avrebbe potuto facilmente fare da sola ma invece preferiva farli lui. Non aveva neanche il minimo rigonfiamento per mostrare che era incinta, ed era sicura che nessuno che era stato lì recentemente sospettava nulla; semplicemente avevano dedotto che la  decisione di continuare la sua istruzione per corrispondenza aveva a che fare con la difficoltà della distanza, nulla di più. Temeva di pensare ciò che i suoi genitori avrebbero detto, quello che i suoi genitori avrebbero pensato, ma decise che le loro reazioni non sarebbero state un problema. Dopo tutto, erano abbastanza adulti ormai per fare un sacco di cose, chi poteva dire che questa non era una di quelle? 

Noelle abbassò lo sguardo a terra momentaneamente, sorridendo mentre vide la linea scura che attraversava la cucina. Erano andati così lontano dallo scorso anno, questo la stupiva. 

"A che cosa stavi pensando?" Chiese lei esitante, portando a galla un ricordo che sembrava così lontano, eppure in realtà, era solo qualche mese fa. 

"Quando?" Chiese lui, voltandosi verso di lei e schiacciando il sopracciglio con aria interrogativa. 

"Sai la notte che mi sono imbattuta su di te," disse lei, con un sorriso malizioso verso la sua direzione. "A che cosa stavi pensando prima di uscire e ubriacarti?" 

"è un modo interessante per chiederlo" disse ironicamente, ripensandoci. "Non lo so. Credo che mi sentivo bloccato. Vedi, io ero appena uscito da questa grande vita stravagante dove la gente ci dava orari ogni giorno e abbiamo sempre avuto questo lasso di tempo per lavorare, ho pensato che quando avessi lasciato, mi sarei sentito sollevato. Ma non l'ho fatto. Sono rimasto bloccato - non andando da nessuna parte e mi sentivo più confuso di quanto fossi mai stato. Poi ti ho visto in quel caffè, e mi sentivo come se avessi qualcosa per cui andare avanti. Ma sei scomparsa da me. Ho provato a cercarti per molto tempo, sono tornato in quello stesso posto per settimane, ma non ti sei mai presentata, stavo correndo in cerchio per te. Sono uscito quella sera perché ero sicuro che non saresti tornata. Era come se il mondo intero sapeva che cosa stava succedendo, sapeva ciò che stavano facendo, e io no. Era bizzarro - essere di nuovo invisibile". 

"Tu sai che ti amo, giusto" chiese Noelle, inclinando la testa di lato mentre lui la guardò con gli occhi spalancati. "A volte mi sembra che tu non lo capisca, Harry, e mi dà fastidio" lui aggrottò la fronte e Noelle gettò lo sguardo verso il basso. "Io ti conosco. So che tu entri in questa modalità mentale in cui presumi che sarebbe facile per me lasciarti. Ma non lo è. Per l'amor di dio, non è stato facile uscire da Starbucks quel primo giorno, e nemmeno ti conoscevo. Non lo dico tutto il tempo, ma questo non significa che ti ami di meno. Perché io ti amo, e credo che lo farò sempre". 

Harry sorrise, in modo speciale, sbilenco e incandescente, le fossette riempivano le sue guance. Si mise di fronte a lei, il pollice percorreva la curva della sua guancia leggermente. "Ti stai comportando piuttosto filosoficamente oggi, tesoro." Mormorò sottovoce, "Questo è il mio lavoro. Non sono sicuro di cosa fare con me stesso in questo momento".

Noelle ridacchiò splendidamente, avvolgendo le braccia intorno alle sue spalle e strofinando il viso nel suo collo, avvolgendo le gambe intorno alla sua vita stretta. "Devi andare  alla festa di addio al celibato di Zayn tra circa 20 minuti, rispetterai i piani adesso?" Gli chiese, mordicchiandosi il labbro leggermente mentre si tirava indietro ed Harry gemette. 

"Louis e Niall hanno chiamato delle spogliarelliste, so che lo hanno fatto" disse, strizzando il suo volto in disgusto, prima di chinarsi per premere un bacio sensuale sulle labbra morbide rosa di Noelle. 

Lei rise con leggerezza, quando Harry rilasciò le sue labbra, e un piccolo sorriso apparve sul suo viso. "Avrei pensato che ti sarebbero piaciute le spogliarelliste, Popstar" scherzò lei e Harry alzò gli occhi al soprannome familiare, che in gran parte utilizzava ogni qualvolta si riferiva alla sua immagine pubblica. 

"Se l'hai pensato per almeno un secondo, dovresti essere molto più preoccupata di quanto sei adesso" replicò lui indignato, infilando le mani sotto le cosce di lei dando loro uno sfacciato pizzico prima di sollevarla in braccio e portare il suo corpo al petto. Noelle si rannicchiò contro di lui, era stata incredibilmente attaccata a lui ultimamente - ora più che mai. Si spostò sul divano, sedendosi in modo che lei restasse sul suo grembo con le gambe ai lati della sua vita. 

Si sporse verso di lui con un'espressione seria, gli occhi di zaffiro brillante catturarono la coppia smeraldo da sotto le ciglia prima che spinse le labbra contro le sue amorosamente, le accarezzava con le proprie; le sue dita danzarono sul petto fino a quando si riposarono dietro la nuca, a volte giocando con i capelli morbidi alla base. Harry approfondì il bacio, le sue mani poggiavano sulla sua schiena, alzando la camicia leggermente, così che le sue mani poggiavano adesso sulla pelle nuda della schiena di Noelle per poi tirarla verso di lui. Purtroppo, lei si ritrasse, lasciandolo a fissarla con una smorfia sconsolata sulle labbra, in attesa che lei si riunisse a lui. Noelle ridacchiò alla sua espressione, lasciando un casto bacio sulla sua clavicola. 

"Devi andare" disse lei semplicemente guardandolo in attesa mentre si alzava dal suo grembo. Lui la prese per la vita - attentamente, ovviamente - e l'attirò tra le sue gambe, appoggiando la fronte contro il suo stomaco con leggerezza. Alzò gli occhi verso di lei, poggiango un dolce bacio appena sopra il suo ombelico, e poi le lanciò un sorriso sfacciato.

"Sembri molto desiderosa di sbarazzarti di me" commentò, aggrottando un sopracciglio nella sua direzione. 

"Niall mi ha trattenuta quasi ogni giorno della settimana scorsa, solo per ricordarmi che devi essere lì in tempo e che non posso tenerti un secondo di più" gli spiegò e si lasciò sfuggire una risata. "Quindi, vai. Gli ho promesso che non saresti stato in ritardo". 

"Ci vediamo dopo" Alla fine Harry si arrese con un sospiro, e lei annuì, dandogli un veloce bacio sulla guancia prima di lasciare l'appartamento, marciando giù per le scale verso la sua auto, uscendo dall'edificio, facendo del suo meglio per ignorare la folla di paparazzi fuori della propria casa. 

 

****************

Harry aveva bisogno di tornare a casa. Era certo - anche se a questo punto era anche sicuro che non era certo di molto altro - che non aveva davvero bevuto abbastanza per ritrovarsi in un tale stato. Tutto era una macchia intorno a lui, solo una manciata di ricordi a sua disposizione, consistenti in piccole e insignificanti cose, come aver perso Zayn quasi un'ora fa. Liam era andato a cercarlo, ovviamente, non doveva essere disperso pochi giorni prima del suo matrimonio. Anche Niall era disperso, ma questa non era una questione di grande preoccupazione, perderlo era come perdere un cane molto saggio, avrebbe sempre trovato un modo per tornare a casa. Anche se, di tanto in tanto, sceglieva la casa a Mullingar per tornare.

Indipendentemente da ciò, Harry era colui che aveva bisogno di andare a casa. Aveva bisogno di tornare a casa per Noelle, e questo era l'unico pensiero nella sua mente annebbiata, un fatto di cui un povero Louis Tomlinson fuori di testa era ben consapevole. 

"Guarda, Harry, sto cercando di aiutarti ad uscire da qui, va bene? Quindi se puoi solo passarmi il tuo portafoglio, sarebbe fantastico" disse Louis con quella voce che si utilizza quando si parla ad un bambino. Alla fine Harry cedette, consegnandogli il portafoglio per poi crollare sullo sgabello del bar in un modo infantile che solo l'alcol può effettivamente causare. 

Con un sorriso tirato Louis aprì il portafoglio domandandosi, per quella che era l'ennesima volta, il motivo per cui aveva perfino offerto se stesso come guidatore. Frugò nel portafoglio a lui non familiare, la pelle liscia tra le dita mentre cercava di tirare fuori le banconote appropriate, congelandosi quando qualcosa attirò la sua attenzione. Qualcosa che non avrebbe mai pensato di trovare nel portafoglio del suo migliore amico di vent'anni all'addio al celibato dell'altro suo migliore amico. Una foto - una foto molto importante. Il tipo di immagine che tutti hanno visto una volta nella vita, magari in tv, magari una foto che la loro madre gli aveva mostrato in un viaggio a ritroso nella memoria. 

Bianco e nero; sfocato.

Un immagine ecografica. La conosci. Quella foto che si ottiene quando una  persona incinta fa una ecografia. 

"Cosa ti sta prendendo così tanto tempo?" Harry sparò fuori, in un modo che era appena coerente. 

"Oh. Um. Giusto. Il conto". Louis disse in fretta, mettendo la foto nel portafoglio e gettando i soldi sul bancone del bar con un cenno del capo. "Bene" disse ancora una volta, prima di camminare fuori dal club in fretta, con Harry a rimorchio.

Salirono in macchina, Louis al volante mentre insicuro cominciò a guidare, un prurito sconfortante nelle sue mani e nervosismo nella sua espressione. Doveva lasciar scivolare, almeno fino a domani, nonostante la sbornia che si sarebbe sicuramente stata. Pezzi stavano cadendo mentre guidava, ma lui non voleva. Non voleva che fosse vero, per niente. Per quanto lo riguardava, questo avrebbe potuto rompere la band ancora una volta. Harry probabilmente non lo vedeva, ma non ha mai veramente visto molto senso quando si trattava di Noelle. Voleva che lei fosse felice, lui la voleva con lui, voleva che lei lo amasse per sempre, e lui avrebbe fatto quasi di tutto per far si che si avverasse. 

Fermò la macchina, malvolentieri assistendo il maschio alto per arrivare alla sua porta, suonando il campanello, anche se Harry gli lanciò un'occhiataccia. 

"Non voglio ..." si interruppe, pensando a cosa dire, le parole erano perse in lui "... svegliare Nell". Finì, tirando fuori le chiavi e inciampando nella stanza, solo per scoprire che Noelle era stata infatti svegliata, in piedi sul lato opposto della porta con i capelli disordinati e gli occhi stanchi, ma riconoscenti. Harry sorrise quando la vide, gettando le braccia intorno a lei, proprio come aveva fatto tutti quei mesi fa nel vicolo. "Noelle!" Esclamò allegramente, portando le braccia intorno a lui, a sua volta con un piccolo sorriso, nonostante il fatto che lei alzò gli occhi per vedere Louis. 

"Grazie per averlo riportato, Lou" disse sopra la spalla di Harry; il suo corpo fu costretto a oscillare insieme a quello dell'uomo che la teneva. 

"Qualsiasi volta, tesoro" Lou rispose educatamente. "Ma è meglio che vada".

"Salutami El" disse mentre Louis si girava per poi annuire, chiudendo la porta d'ingresso, anche se i suoi lineamenti erano duri.

Aveva bisogno di parlare con Harry. Presto. 

 

Ciaooooo!!!

Capitolo in parte bomba... Louis scopre il piccolo segreto di Harry e Noelle cosa pensate succederà??? Ringrazio come sempre tutte coloro che mettono la storia in qualsiasi lista e un grazie immenso a chi continua a recensire infine un grazie anche a tutte le lettrici silenziose!! Non abbiate paura di farmi sapere cosa ne pensate e sarei contentissima di ricambiare con le vostre storie...

Alla prossima

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Capitolo 14
*** Parole non dette ***


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Parole non dette

 

Malvolentieri, Harry si era tirato fuori dal letto la mattina successiva, districando le sue membra da Noelle per poi vestirsi pigramente per essere all'appartamento di Louis per mezzogiorno come gli era stato richiesto. Comunque, era ovvio che era meno che contento dell'idea; se la sbornia non era una ragione sufficiente per rimanere a letto quel giorno, la sua bella fidanzata sdraiata accanto a lui sicuramente lo era. Harry aveva i capelli arruffati e spettinati dal sonno così aveva messo un berretto sulla sua testa come rimedio, ma tutto sommato, non era pronto per un altro giorno lungo e faticoso. 

Bussò alla porta stancamente battendo il piede impaziente mentre aspettava una risposta; diede una piccola traccia di un sorriso amichevole quando la porta venne aperta, per poi dirigersi in salotto  vacillando brevemente quando si accorse che anche Liam era qui. "C'è una ragione per cui devo essere qui dopo che abbiamo tutti partecipato ad un addio al celibato la notte scorsa, e tutti stiamo probabilmente subendo i postumi a questo punto?" Chiese Harry sprofondando in una poltrona strofinandosi la fronte nel tentativo di lenire la sua testa martellante. 

"Abbiamo bisogno di parlare con te, Harry" Liam fu il primo a parlare anche se Louis si trovava dall'altra parte della stanza e continuava a piegare le mani in agitazione. 

Harry alzò un sopracciglio in modo di fargli capire di continuare , ma Liam esitò, aprendo la bocca e chiudendola rapidamente, gettando lo sguardo verso il pavimento. "So che non dovremmo curiosare..." Cominciò con cautela tirando fuori le parole per poi decidere alla fine di mantenere semplicemente la bocca chiusa. 

Louis sospirò. 

Harry aggrottò la fronte. 

E poi, "Quando ti stavo riportando a casa ieri sera, mi hai dato il tuo portafoglio, per pagare le bevande, e-".

"Merda" Harry imprecò, ripensando subito alla foto all'interno del portafoglio in pelle che portava ovunque, la foto che nessuno era veramente destinato a vedere per un lungo periodo di tempo. "Non dovevate vederla. Nessuno di voi doveva" Harry li interruppe bruscamente, sentendosi improvvisamente come se la sua privacy fosse stata usurpata. 

"Così è vero, allora" dichiarò Liam con circospezione. "Lei è incinta" affermò; Liam aveva sperato che Louis avesse semplicemente alzato un po' troppo il gomito. 

Harry non rispose, nascondendo semplicemente il viso tra le mani e sperando che la situazione sarebbe evaporata in aria.

"Sai che noi non interferiremmo mai con il vostro rapporto, Harry" disse Louis con cautela, facendo uno sguardo incerto a Liam, come se stessero cercando di parlare bene di un animale rabbioso. "Ma questo non è più solo su di te e Noelle, questo ci riguarda tutti. Come band, abbiamo bisogno di avere ogni membro pronto a fare i bagagli e andare in diversi luoghi, tour senza intrusione famigliare. E un bambino rende ciò... difficile".

"Liam ha ragione," disse Harry velenosamente "Voi non dovreste curiosare". 

"Tu non sei realista. Sei completamente spazzato via quando Noelle è interessata, la ami troppo dannatamente tanto per il tuo bene" disse Liam, non pensando alle sue parole prima di parlare di loro. "Sei fuori di testa se pensi di essere in grado di fare questo tipo di lavoro in modo efficiente, pur mantenendo il vostro rapporto, ed essere un padre, tutto allo stesso tempo. Hai vent'anni; questo è ridicolo".

"Non avete il diritto di dirmi cosa posso e non posso fare, Liam" Harry urlò, "E non parlare di Noelle così, come se lei fosse una persona vendicativa, perché non voglio". 

"Harry!" Louis gridò irritato. "Non stai ragionando! Se non avessi preso la band in considerazione quando la mia vita personale è interessata, avrei sposato Eleanor anni fa! Siamo una band, se fai qualcosa di simile, siamo tutti colpiti". 

"Zayn è fidanzato ufficialmente!" Harry urlò di nuovo, "Dovreste essere un po' più favorevoli delle mie decisioni, allora. Se non fosse stato per Noelle, non sarei mai tornato qui. Mi ha detto lei di tornare, Louis. Se lei non l'avesse fatto, beh, l'avrei potuta sposare lo stesso! Avremmo potuto vivere una vita semplice in un luogo dove lei non sarebbe terrorizzata di uscire dalla nostra porta di casa! Ho fatto sacrifici per questa band, e noi tutti lo sappiamo. Ho fatto più sacrifici di tutti voi messi insieme". 

"Harry" disse Liam con calma, "Siamo in tour per circa dieci mesi ogni anno, abbiamo contratti che assicurano tutto ciò. Quando cominceremo il tour di nuovo, non sarai in grado di portare Noelle con te, non se lei è incinta e se non vuoi che i fan lo scoprano. Questo significa che ti perderai tutta la sua gravidanza, farà tutto da sola, ti odierai per questo, sai che lo farai". 

La mascella di Harry si strinse immediatamente, i suoi occhi diventarono duri e le sue mani si strinsero saldamente in un pugno. C'era un bagliore nel modo in cui si portava avanti in quel momento, che aveva allertato entrambe le persone in sala a qualcosa che non si aspettavano. 

"Io non credo che Noelle sia una ragazza stupida" disse Louis, la sua mente stava iniziando a calcolare. "Sta studiando a Oxford, mollerà per te, per questo bambino. Farla per corrispondenza non è lo stesso, è ovvio. Non credo sia abbastanza forte per fare questo da sola, lei non ce l'ha dentro di lei. Lei non ha avuto bambini in mente, mai. Sembrava nervosa tenendo Lux, per l'amor di dio. Sta contando su di te, Harry, so che lo sta facendo. Ma inizieremo il Where We Are Tour in meno di due settimane, come si sente riguardo a questo?"

 Il corpo di Harry si irrigidì, ed evitava il contatto visivo a tutti i costi. 

"Tu non gliel'hai detto" Liam disse, mettendo insieme queste informazioni. "Non le hai detto che stiamo partendo per il resto dell'anno". 

"Maledizione, è una cosa bruttissima". Louis disse incredulo, e Harry fulminò con indignazione il pavimento. "La tua ragazza è fottutamente incinta, conta su di te per darle una mano qui, pensando che sarai qui per tutto e non hai preso la briga di dirle che non lo farai. Come diavolo puoi farle questo?" La sua voce si alzava più parlava. Indipendentemente da questa situazione attuale, Louis era diventato abbastanza appassionato alla piccola brunetta, era molto accattivante, e andava brillantemente d'accordo con Eleanor. 

"Non posso" Harry finalmente mormorò con calma; appena udibile, anche se sentirono lo stesso. 

"Tu non puoi cosa!?" Louis chiese con rabbia, scuotendo la testa con sconvolgente delusione.

"Non posso guardare quel fottuto luccichio nei suoi occhi quando glielo dirò" Harry urlò in risposta, una furia iniziava a ribollire in lui; per il fatto che l'avevano scoperto, per il fatto che sarebbe dovuto partire, ma soprattutto per il fatto che avrebbe dovuto vedere il cuore di Noelle bruciare perché l'aveva effettivamente tradita. L'aveva tradita, e ciò lo stava mangiando vivo. 

"Non posso dirle che io non ci sarò, non posso dirle che la sto lasciando sola, non posso dirlo, perché lei ha paura. Lei è ... Cazzo, lei è così spaventata che voleva ucciderlo. Voleva uccidere il nostro bambino e non posso farlo. Non posso farle buttare via il nostro bambino, questo ricadrebbe su di me per il resto della mia vita. Sta finalmente abituandosi... voi non capite cosa vuol dire ... sapere che ho fatto questo a lei. L'ho messa incinta, ma so che non riuscirebbe a gestire l'aborto. Ecco perché l'ho convinta a tenerlo" Disse infine, la sua voce cominciava a tremare, a diventare più alta e più dolorosamente disperata. Ma questo è quello che era - era un uomo disperato che farebbe di tutto per la ragazza che ama. "Lei si preoccupa troppo per non lasciare che qualcosa di simile la influenzi, lei ... lei non reagisce alle cose come le altre persone farebbero. Lei è così sensibile e delicata e la schiaccerebbe sapere che ha fatto questo. E sarebbe colpa mia. Avrei rotto lei ... lei è troppo perfetta per essere infranta". 

Gli altri due lasciarono scivolare questo digerendo lentamente l'informazione, mentre il tumulto interiore di Harry continuava inesorabilmente. L'amore era una bella cosa - portava fuori il meglio nelle persone e li faceva sentire caldi di notte - ma era troppo selvaggio. Ti faceva completamente stupido e distrutto per ogni pensiero razionale, l'amore ti faceva affezionare così profondamente per una persona, sei disposto a tutto pur di mettere un sorriso sul loro volto, anche se ciò significa che quello sul vostro volto è teso. Ecco perché imparare ad amare qualcuno è stato descritto come cadere, perché quando cadi non sempre atterri dolcemente - il più delle volte, fa male come l'inferno. Forse, era dove alcuni sono atterrati. 

"Non glielo puoi nascondere per sempre" Liam finalmente parlò con calma, una mano affezionata si appoggiò sulla spalla del suo amico. "Due settimane sono abbastanza per voi due per lavorare su questo". 

"Ma non sono abbastanza per recuperare" disse Harry amaramente. 

Louis e Liam si scambiarono un'occhiata, ma alla fine, non poterono anche loro  che trattenersi dal dire una cosa. 

"Registreremo fino a tardi stasera," Harry finalmente parlò, rompendo il silenzio soffocante. "Glielo dirò quando torno a casa, sta andando a cena con la sua amica Kylie comunque. Può aspettare". 

"Harry..." Entrambi parlarono all'unisono, sparandogli sguardi dubbiosi, ma Harry non volle lasciarsi influenzare. Era aggrappato al luminoso futuro che aveva intrecciato la sua mente poche settimane fa, ma nonostante quanta forza ha messo nella sua presa, l'unica cosa che provava era lo scivolare via. E una volta che se ne fosse andato, non sarebbe tornato. 

 

Ciao a tutti!!!

Mi scuso ancora per aver pubblicato in ritardo la settimana scorsa ma gli esami si avvicinano e chi come me studia all'università mi capirà benissimo!! Comunque non siamo qua per parlare di me ma della storia... Cosa ne pensate del comportamento di Harry?? E di quello di Liam e Louis??? Fatemi sapere cosa ne pensate!!

Ringrazio come sempre coloro che continuano a recensire la storia e coloro che la mettono in una delle tre liste!!

Alla prossima

 

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Capitolo 15
*** Linea piatta ***


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Linea piatta

 

Un singolo fulmine verde fluorescente di corsa attraverso uno schermo nero pece, zigzagando da un capo all'altro, accompagnato da un suono confortante che rappresenta ogni battito cardiaco. 

Beep. 

I tuoi occhi sono attratti da lui, sempre, come in attesa di quel singolo momento catastrofico quando tutto crolla. è una macchina arrogante; ma sa quanto potere ha su tutti coloro che la guardano con quel barlume nei loro occhi. 

Beep. Beep. Beep. Beep. Beep. Beep. Beep. 

C'è una piccola balbuzie sulla linea - un movimento incerto nel modo in cui si muove su e giù, si alza leggermente, e tu aspetti col fiato sospeso, tutto dentro di voi sta pregando che non succederà. Non adesso, non sei pronto. La linea è tornata sulla sua discesa, e i tuoi occhi la seguono, incerto ancora ma ferocemente speranzoso. 

E la macchina in silenzio si fa beffe di te. 

Linea piatta. 

E dopo questa vari beep confortanti attraverso le tue orecchie senza una pausa, lunghi e devastanti. 

Tutto si frantuma.

Ciao a tutti!! Scusate per il ritardo ma sto aggiornando dall'iPhone perchè non mi va la connessione internet sul pc!! Mi dispiace ma niente foto neanche stavolta...

Non aggiungo niente sul capitolo altrimenti svelerei la continuazione lo so che fa restare un po' nel dubbio però veramente se parlo rovino tutto!!

Ringrazio tutte coloro che continuano a seguire e ci vediamo la prossima settimana!!

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Capitolo 16
*** Lo sai? ***


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Lo sai?

 

I paramedici spingevano la barella all'interno dell'ospedale ad un ritmo rapido e professionale, anche se l'urgenza indugiava fittamente in aria. Lo facevano tutto il tempo; avevano capito la sensazione, la pressione per portare il paziente al pronto soccorso il più rapidamente possibile. "Giovane adulto, femmina" uno dei paramedici disse al medico, "Scontro d'auto, è stata colpita da un autista ubriaco, trauma cranico, non era cosciente quando l'abbiamo trovata ma si è svegliata in ambulanza, abbiamo dovuto tranquillizzarla così non è andata in una forma più grave di shock". 

Il dottore annuì, rimuginando sulle informazioni nella sua mente mentre camminavano. "Altre lesioni importanti oltre a questo?" Chiese vivacemente e i due paramedici si scambiarono un'occhiata fugace. 

"Non danni superficiali, solo una commozione cerebrale molto brutale, ma quando si è svegliata, stava dicendo qualcosa in merito ..." S'interruppe con un triste sguardo sui suoi lineamenti. 

"Cosa?" Il medico domandò, non avendo il tempo per alcuna esitazione. 

"Un bambino". 

 

~ * ~ * ~ * ~


Si sentiva male. Era come se ogni singolo pensiero riguardante la situazione avesse reso il contenuto del suo stomaco minacciato da un viaggio verso l'alto, eppure, ogni volta che non pensava a questo, si sentiva solo distrutto dal senso di colpa così grande che si sentiva colpito da un altro attacco di nausea. Non c'era niente in mezzo. Spinse le doppie porte dell'ospedale ad una velocità feroce, correndo al piccolo banco dell'accettazione sbattendo la sua frenetica contorta mano su di esso, facendo si che l'infermiera lo guardasse con un'espressione quasi timorosa. Lui la ignorò; tutto quello che poteva vedere era il caos. Tutto quello che poteva sentire era il caos. Tutto quello che poteva udire era il caos. E voleva fermarlo, ma lei sarebbe stata l'unica che avrebbe potuto attutire i suoni e le voci che affliggevano la sua mente. 

"Posso aiutar-". 

"Noelle Hutchings" la interruppe lui "Dov'è Noelle Hutchings?"

Qualche forma di realizzazione spuntò nella mente dell'infermiera, e si schiarì la gola. "Qual è il tuo rapporto con lei?" Chiese, seguendo la stessa procedura di sempre, anche se doveva ammettere che era stanca di questa posizione, Harry sembrava sul punto di perdere la testa se lei non gli avesse dato un'indicazione. Aveva bisogno la sua indicazione, ma non riusciva a trovarla, e questo lo stava schiacciando ogni secondo che passava. 

"Sono il suo ragazzo" rispose lui, stringendo i pugni leggermente mentre le labbra erano socchiuse. 

"Mi dispiace, solo i parenti sono autorizzati a vedere le persone in-". 

"Senta, so che ha un lavoro da fare e tutte quelle stronzate, ma è della mia ragazza che stiamo parlando. Potrebbe ... Potrebbe essere ... morta ... in questo momento, e sarei grato se potesse dirmi dove diavolo è, perché se non lo fa, io distruggo questo posto mattone dopo mattone finché non la trovo" Harry disse lividamente con un accenno di violenza tremolante nei suoi occhi, tra il senso di colpa e il dolore. 

"Mi dispiace; siamo autorizzati solo a consentire l'accesso ai parenti. Non è possibile vederla fino a quando lei chiederà di voi o-". 

"Non ti azzardare. Non ti azzardare a dirmi che non posso vedere la mia ragazza fino a quando lei chiede di me, so che lei mi vuole lì! Ho bisogno di essere lì! Lei è ... lei non potrebbe ... " L'acqua iniziò a formarsi nei suoi occhi, e si morse duramente il labbro inferiore per tenere una forma di compostezza. "Lei ha in grembo il mio bambino" a malincuore Harry lo disse, e l'infermiera arricciò le sopracciglia, socchiudendo gli occhi e cercando di capire se stava mentendo. 

"Di sopra e giù per il corridoio, quinta porta a destra" finalmente disse e lui non rimase un minuto di più, sfrecciando subito verso l'ascensore, non fermando i suoi movimenti neanche una sola volta fino a quando fu in piedi davanti alla sua porta. 

Esitò prima di aprirla, temendo quale scena potesse presentarsi sull'altro lato. Non riusciva nemmeno a capire cosa avrebbe fatto se l'avesse persa - niente importava se lei non c'era più. Non riusciva nemmeno a spiegare quello che era accaduto, senza sgretolarsi, anche se aveva visto le prove. Quel minuscolo maggiolino blu in cui si trovava così schiacciato in un pezzo rimpicciolito di metallo, la parte anteriore completamente distrutta, il parabrezza e il finestrino completamente in frantumi. Gli faceva male solo a pensare a quello che aveva passato, ma vederlo? Non era sicuro che sarebbe stato in grado di gestirlo. Ma non poteva neanche lasciarla, così con le labbra ferme in una linea dura, oltrepassò la linea ed entrò nella stanza. 

La testa di un medico scattò alla sua vista, degli appunti in mano. "Chi sei?" tagliò corto, ma non riusciva a rispondere, tutto quello su cui poteva concentrarsi era il piccolo corpo di Noelle collegato a tante macchine, era quasi fisicamente doloroso da guardare, gli occhi chiusi e diverse bende coprivano le parti del suo corpo. 

"I-io sono ..." balbettò impotente, la diga che aveva costruito per trattenere le lacrime era vicino al collasso. "Il suo fidanzato ...". 

Il dottore sospirò, annuendo brevemente, prima di uscire dalla porta, non sentendo il bisogno di guardare un giovane emotivamente distrutto. Perché questo è quello che stava accadendo a Harry, veniva rovinato sempre più ogni volta che guardava il suo corpo, eppure non osava distogliere lo sguardo. Un solo pensiero si rifiutava di lasciarlo attraverso tutte le porte dell'isteria - lui aveva causato ciò, questo non sarebbe mai successo se non l'avesse portata a Londra.

 

~ * Due giorni dopo * ~

 

"Sai" Audrey iniziò, una volta che suo fratello e i suoi genitori avevano lasciato la stanza d'ospedale, quando solo lei e un Harry ancora incredibilmente sconvolto rimasero. "Noelle e io non siamo state molto vicine per alcuni anni ..." Lei esitò, lanciando un'occhiata a Harry, sebbene la sua attenzione era concentrata esclusivamente sulla ragazza sdraiata inconscia sul letto d'ospedale; la mano di Noelle leggermente più fredda stretta nella sua più grande e più calda. "Ma potrei dire che lei non era mai stata veramente felice fino a quando non sei arrivato tu. Aveva paura di sembrare debole o piccola ... Jason te l'ha detto?" Chiese Audrey, un po' incerta se parlare con lui. Di solito, era facile per lei, come quando lei e Jason avevano visitato la coppia nel vecchio appartamento che Noelle aveva affittato prima di andare a Oxford, ma adesso Harry era così chiuso che sembrava avesse costruito un muro di cemento reale intorno al suo corpo e a quello di Noelle. 

Harry mosse la testa solo un momento e Audrey lo prese come un sì. 

"A lei piace fingere di essere molto aperta e cordiale, soprattutto quando incontra per la prima volta le persone, ma potrei davvero dire che era alla ricerca di qualcosa" disse, la sua voce risuonava attraverso la camera anche se stava parlando tranquillamente, il pollice di  Harry intanto tracciava cerchi dolci sul dorso della mano di Noelle, pregando per lei di reagire, ma non lo fece. "Pensavo che voleva solo Oxford, per allontanarsi da casa, ma suppongo che quello che voleva veramente era di non sentirsi più sola. Credo che, infondo alla sua mente, lei stava sempre aspettando che tu inciampassi tra i suoi piedi, è per questo che ha scelto di stare da sola per tutto questo tempo". Audrey fece una pausa, ma non ottenne alcuna risposta - non avevano ottenuto alcun tipo di risposta da lui da quando i medici avevano annunciato che il suo shock e il trauma cranico le avevano causato il coma, e che 'non potevano prevedere per quanto tempo'. 

Passava il tempo a guardarla, guardando il monitor cardiaco, con un senso di disperazione schiacciante, come se il suo suono continuo lo teneva in vita. Viveva del suo battito cardiaco, terrorizzato dal momento in cui addirittura lo avrebbe lasciato. Teneva la mano nella sua, come se ci fosse la possibilità che se dovesse lasciarsi andare avrebbe galleggiato lontano da lei, galleggiato lontano da questa realtà, e sarebbe stato costretto a vagare fino al momento in cui lei lo avrebbe salvato, come aveva fatto tante volte prima, ma non sarebbe mai arrivata. E sarebbe stata colpa sua. 

Audrey sospirò; lui non stava ascoltando. "Volevo solo dirti grazie, Harry, per aver reso ancora una volta la mia sorellina felice". 

Era come se tutto quello di cui una volta era stato così sicuro ora gli stava scivolando rapidamente tra le dita, e lui fu lasciato lì in un abisso vuoto, in attesa che anche un briciolo di esso tornasse. Il problema con il coma è che non esiste un modo reale efficace per essere curati di per sé. Si esce quando si è pronti. I suoi abiti, che non aveva cambiato dal giorno dell'incidente - il giorno in cui lei era andata a cena con Kylie, il giorno in cui Louis e Liam lo affrontarono - ancora puzzava come il suo profumo, e non dell'odore eccessivamente ospedaliero, l'odore sterile degli ospedali che aleggiava in aria. Era come se il suo profumo lo stava tormentando, dicendogli tutte le cose che non sarebbe stato in grado di avere di nuovo. Non gli era mai mancato qualcuno così tanto prima, e lei era tecnicamente proprio qui. 

"Ti sbagli". Alla fine le disse, la sua voce era stanca a causa del numero limitato di volte che aveva parlato nelle ultime 48 ore. Audrey lo guardò con un'espressione sorpresa, anche se il suo sguardo poggiava ancora su sua sorella. "Lei non ha paura delle persone che la fanno sentire piccola o debole, ha paura delle persone che approfittano di lei".

Ci fu un momento di silenzio condiviso tra di loro, e non il tipo confortante. Audrey sospirò, incrociando le caviglie in modo ansioso prima di tentare nuovamente di parlare. Harry non aveva mostrato molta ... vitalità ... da tanto, voleva aiutarlo, per Noelle. Voleva entrare nella sua testa come sua sorella sarebbe stata in grado di fare, anche se non aveva la minima idea di come fare. Così cedette, decidendo di dire qualcos'altro. "Starà bene" gli disse dando un cenno col capo, come se fosse definitivo. 

Harry strinse la mascella solo un pochino, appena notabile. "Io continuo ad avere questo sogno" Cominciò distante. "è tutto nero, ma non come se stessi dormendo - sono cosciente nel buio. E poi, all'improvviso, la luce verde del monitor del cuore inizia a correre da un capo all'altro della mia prospettiva di vista, come se stesse giocando nella mia mente. Va avanti per secoli, ore, sembrano giorni. Poi solo ... si ferma". 

L'incomprensione si fece spazio nell'espressione di Audrey. Egli si rifiutava di lasciare Noelle, rifiutando di dormire da troppo adesso. Il tutto aveva un po' più senso sul perché, probabilmente stava soffrendo di un'intensa privazione dal sonno. Non poteva vederlo più. "Andrà -". 

"Lo sai come ci si sente, Audrey? Sai cosa vuol dire andare a dormire nella stessa stanza di un monitor del cuore, e sentire come stai andando alla deriva, e pensi che sia reale, e poi si vede una linea piatta?" Le disse amaramente, e la ragazza aprì la bocca per rispondere, ma lui la interruppe ancora una volta. "Dimmi, sai cosa vuol dire sapere che lo stesso monitor del cuore in cui vedi quella linea piatta è attaccato al'amore della tua vita?".

 "Ho solo-". 

"Non c'è niente di peggio". Disse senza mezzi termini. "Niente".

 

Ciao a tutte ragazze comincio con lo scusarmi se ci sono degli errori nel capitolo ma non ho fatto in tempo a rileggere perchè volevo pubblicare al più presto... Spero di riuscire ad essere puntuale la settimana prossima perchè si stanno avvicinando gli esami e in una settimana ne ho 4 quindi può essere che salti la pubblicazione!!

Ringrazio come sempre coloro che recensiscono e coloro che mettono la storia in una delle liste!! Il capitolo parla da solo e spero che non siate rimaste deluse dall'aspettativa... Alla prossima baci Lulù

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Capitolo 17
*** Schiaccianti verità e bugie ingiuste ***


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Schiaccianti verità e bugie ingiuste

 

Le giornate sono più lunghe quando si è in attesa di qualcosa - più lunghe quando non si sa con precisione quanto tempo resterete in attesa. Il quinto giorno era scivolato via, Harry credeva che avrebbe aspettato per sempre, eppure, era ancora bloccato in giro, lasciando la camera solo per almeno dieci minuti alla volta e soprattutto, per consentire alla famiglia di Noelle di trascorrere del tempo con lei. Jenna e Andrew erano molto felici della sua presenza, così come lo era Audrey, ma Jason sembrava solo un po' estraneo. Per quanto lo riguardava, Harry avrebbe dovuto proteggerla; non avrebbe mai dovuto lasciare che questo accadesse. 

"Nell" Harry la incoraggiò per quella che sembrava la milionesima volta, le sue dita tracciavano dolcemente la sua guancia. "Tesoro, ti prego solo ... scatta fuori da tutto ciò. Tutti ti stanno aspettando, amore. Tua madre ha deciso che ho bisogno di un po' di aiuto, e ha rubato il mio telefono e ha chiamato mia madre, lei sarà qui entro domani". Fece una pausa esitante, si sentiva ridicolo come se stesse perdendo la sua mente. "Ti prego torna da me. Mi dispiace tanto - ero destinato ad essere lì per te, e non c'ero. Non avrei dovuto nemmeno farti guidare. Dio, mi piacerebbe fare qualcosa per tornare indietro, per fermare tutto questo prima che accada, e non posso. Non mi sono mai sentito così impotente in vita mia, mi piacerebbe fare scambio con te se potessi, mi piacerebbe portare via tutto questo dolore. Ma sono solo parole, non è vero? Non può essere portato alla realtà, non importa quanto sia difficile provare. E le parole che sto semplicemente dicendo non sono sufficienti" 

Harry vacillò un po', si ricompose prima di continuare, un piccolo brandello di informazione lo raggiunse, una reminiscenza nascosta, dai primi mesi trascorsi a memorizzare ogni suo aspetto. Si morse leggermente il labbro inferiore. Era quasi mezzanotte, si stava avvicinando il sesto giorno del suo essere in coma; la sua famiglia era tornata in albergo per la notte, Jason se n'era andato circa 30 minuti fa. Si schiarì la gola, togliendo un ciuffo di capelli dal viso di lei, in bilico accanto a lei per un persistente secondo prima di aprire le labbra in un esperto movimento. 

“Shut the door, turn the light off. I wanna be with you, I wanna feel your love, I wanna lay beside you. I cannot hide this, even though I try”. Noelle aveva accennato di sfuggita che questa era la sua canzone preferita, che l'aveva trovata inspiegabilmente e incomprensibilmente bella. Harry aveva poco da fare, se non pacificare i suoi pensieri dolorosi cantando in una voce dolce e tenera. “Heart beats harder, time escapes me, trembling hands touch skin, it makes this harder. And the tears stream down my face.”  Deglutì, espirava attraverso il naso mentre continuava la sua serenata calma. “If we could only have this life for one more day, if we could only turn back time; you know I’ll be your life, your voice, your reason to be. My love, my heart is breathing for this moment in time. I’ll find the words to say…” .

Lasciò le note aleggiare delicatamente nell'aria, annuendo umilmente quando si rese conto che anche questo non sarebbe stato sufficiente. Ammise a malincuore, permettendo al suo corpo stanco di collassare nella sedia che era diventata fin troppo famigliare negli ultimi giorni, e sprofondò in un sonno agitato e irrequieto. 

 

~ * ~ * ~ * ~

Fissava la mano di Noelle con un'espressione perplessa e incredula, con gli occhi spalancati e attenti. Erano le quattro del mattino, sicuramente era solo delirio. Era quasi sicuro che aveva afferrato la mano, ma allo stesso tempo, non poteva esserne sicuro. Stava fissando le sue dita come un cieco che scopre il colore viola per la prima volta - intimorito e illuminato, ma timoroso che non l'avrebbe mai visto di nuovo. Era troppo spaventato per parlare, come se la sua voce avrebbe schiacciato il momento spettacolare prima che potesse essere portato esattamente alla vita. 

Poi lei si girò, come aveva fatto tante volte quando era  stato sdraiato accanto a lei, e i suoi luminosi e deliziosi occhi di zaffiro si aprirono nel suo paio di smeraldo e si sentiva come se avesse svelato un sentimento che era stato a lungo descritto come un mito, o inesistente, il tipo che si desidera imbottigliare e conservare per sempre. Noelle sbatté le palpebre intontita, la sua lingua leccò le labbra secche, e la sua bocca si sentì pericolosamente riarsa. I suoi occhi viaggiarono verso il distributore d'acqua proprio di fronte alla stanza con disperazione, e si voltò a guardare Harry mentre faticava a trovare la sua voce repressa. 

"A-acqua" disse gli occhi di Harry si spalancarono, e subito si precipitò a riempire un bicchiere di carta, portandoglielo alle labbra e ribaltandolo delicatamente indietro per lei, mentre il suo corpo tentava di trovare un adeguato coordinamento ancora una volta. Una volta che il liquido venne prosciugato, incontrò il suo sguardo ancora una volta, anche se ancora non aveva trovato nulla da dire. "Ehi" disse lei; gli angoli della bocca sollevati debolmente e Harry scosse la testa. 

"Mi hai spaventato a morte!" disse infine, e il suo sorriso si allargò, ma poi fece una smorfia. "Cosa c'è che non va?" Chiese con urgenza, ma Noelle fece un altro sorriso nel tentativo di calmarlo. 

"La mia testa fa male" gli disse cautamente portando le dita alla fronte. "Cosa è successo?" 

Harry sospirò spiegando la storia per lei, sedendosi sul lato del letto d'ospedale, e lei si ritrasse un po' a quello che aveva detto. "Ma tu sei qui adesso" Harry aggiunse una volta finito, "E tu non mi lasci di nuovo, ok? Non sarei in grado di sopportarlo". Noelle cercò di alzarsi, ma Harry gentilmente la spinse giù sul letto. "Penso che dovresti prenderla con calma, va bene? Io non voglio che ti stanchi o qualcosa del genere". 

"Vieni sdraiati con me" disse lei con un filo di voce, guardandolo attraverso le ciglia implorante. 

Lui le rivolse un sorriso sincero, guardandola mentre si spostava, lasciando spazio sufficiente per il suo corpo. Guardò la flebo che era attaccata al suo polso e fece una smorfia, aveva sempre odiato gli aghi. Harry mosse con cura le sue lunghe gambe, togliendosi le scarpe per poi stabilirsi con attenzione accanto a lei. Noelle sospirò in contentezza, appoggiando la testa sulla sua spalla e posando la mano sul suo stomaco, accoccolandosi su di lui sempre leggermente. Chiuse gli occhi per un attimo, e una paura fredda attraversò la mente pacifica di Harry, era terrorizzato dal fatto che sarebbe potuta scivolare via ancora una volta. Eppure, lei si limitò a mormorare tranquillamente, così piano che non riuscì a capire. 

"Cosa hai detto?" le chiese, muovendo il braccio per avvolgerlo intorno al suo corpo. 

"Sei un cantante meraviglioso, Harry" disse questa volta più forte, e il suo cuore accelerò alle sue parole. 

"Hai sentito?" Chiese timidamente, e il barlume di un sorriso apparve sulle labbra di lei anche se gli occhi erano ancora chiusi. 

"Dio speravo che era vero" disse, un guizzo di sollievo intrappolato nella sua voce e lui ridacchiò alla sua confessione. 

Rimasero in silenzio per un po', Noelle affaticata e con il mal di testa non riusciva a  dire molto, e Harry non era disposto a irritarla con domande multiple. Tutto quello su cui poteva realmente concentrarsi era il fatto che sarebbe partito per il tour Sabato, in soli quattro giorni e lui non aveva avuto il coraggio di dirglielo. Ma doveva, non poteva semplicemente sparire senza spiegazioni. Fece un respiro, guardando verso di lei, solo per vedere lei che lo stava semplicemente guardando, le sue dita di tanto in tanto tracciavano il suo petto coperto. Proprio mentre stava per sputare fuori tutto, furono interrotti. 

"Miss Hutchings," disse il medico gioviale, e lei sorrise timidamente. "è bello vedere che sei con noi. Sono il dottor Burns". Si presentò e lei annuì. "Come ti senti?" Le chiese, tirando fuori una cartella e guardando attraverso i suoi occhiali. 

"Come qualcuno che ha messo la testa in un frullatore" disse onestamente, e il medico lasciò sfuggire una specie di sbuffo simile ad una risata. 

"Sì, hai sbattuto la testa in giù piuttosto forte sul volante quando l'altra macchina si è schiantata contro di te, ti daremo qualche altro antidolorifico presto" disse, con gli occhi verso Harry che era improvvisamente diventato teso in modo innaturale, e il dottor Burns sospirò. "Sei molto fortunata ad essere viva, in termini relativi, te la sei cavata con pochi graffi e lividi - il tasso di sopravvivenza per un incidente come il tuo è molto sottile, solo uno su dieci. L'altra vettura ha guidato direttamente nella vostra porta. Ma, ci sono state alcune complicazioni ... ". 

"Cosa intende?" Lei chiese subito, un panico innegabile le risaliva in gola. "Oh. Oh mio dio. Il ... " non continuò a parlare, guardò solo Harry, le cui labbra erano fissate in una linea sottile e gli occhi cominciarono a diventare lucidi, ma lui aveva già saputo. Gliel'avevano detto il giorno in cui era entrato in questo ospedale; aveva avuto tempo per adeguarsi. Così lei nascose il viso contro il suo petto e si rannicchiò ancora più stretta, non un suono lasciò le sue labbra o una lacrima scivolò via. 

Il dottor Burns gettò gli occhi verso il basso, non sentendosi a proprio agio ad usurpare questa situazione, anche se avrebbe dovuto continuare a dare le notizie in modo corretto e professionale. "Lo shock causato dalla collisione ti ha fatto avure un aborto spontaneo, eri solo di circa cinque settimane, il feto non riusciva a gestire la cosa. Non c'era molto da fare - È solo una di quelle cose". 

è solo una di quelle cose. Lo disse in un modo così negligente e irriverente, come se la morte di un bambino non era altro che una implicazione minore, come se non importasse. Ma non era solo una di quelle cose per Noelle - per lei era la morte del suo primo figlio, è stata la morte del futuro che aveva interpretato nella sua mente, era la morte della immagine di Harry che rimboccava la loro piccola creazione a letto ogni notte, la morte del suo avere qualcuno da amare mentre lui era via per conquistare il mondo. è stata la morte della scelta. Non aveva ancora avuto la certezza se voleva o non voleva un bambino, ma solo una settimana fa, tale decisione era stata presa. Appena una settimana fa ne aveva avuto un po', una persona che cresceva dentro di lei - la sua piccola persona in crescita - e adesso era vuota. Ed è quello che l'ha colpita più duramente.

"Tesoro," Harry parlò, spingendola un po' cercando di sollevare il suo viso in modo che potesse vederla. "Noelle" Premette solo per ottenere alcuna forma di risposta, proprio come poche ore fa. "Per favore non chiudermi fuori di nuovo." La supplicava, e si lasciò sfuggire un piccolo gemito in risposta, anche se lei ancora non aveva nemmeno osato piangere. Piangere sarebbe inutile in un momento come questo, e lei semplicemente non se la sentiva. 

"Mi sento" Lei soffocò, lentamente, sbirciando verso di lui come un bambino spaventato. "Mi sento così ... vuota". 

Harry succhiò il suo labbro inferiore tra i denti in modo sofferente, annuendo cercando di capire. "Se potessi risolvere il problema per te, lo farei" le disse facendo del suo meglio per consolarla, perché tutto quello che poteva vedere era il suo iniziare a frantumarsi proprio davanti a lui, e aveva bisogno di fermarla prima di perdere qualsiasi pezzo, doveva fermarla prima che lui non poteva metterla di nuovo insieme. Lei emise un respiro tremante, e poi un altro, fino a quando  divennero così frequenti che non potevano essere separati. I respiri stavano diventando singhiozzi secchi, le lacrime non uscivano, stava solo singhiozzando con voce rotta, cercando di trovare la forza dentro il suo corpo stanco di smettere. 

"Mi sento così vuota fa male" farfugliò lei, le parole diventavano rotte quando lasciavano la bocca. "E fa così tanto male" Noelle tirò le ginocchia al petto poi, lentamente, si dondolò avanti e indietro, le braccia avvolte intorno al suo stomaco, come se stesse cercando di mantenere se stessa fisicamente dal non cadere a pezzi. 

"No, no" Harry parlò, cercando di mantenere la calma e rilassando la sua voce, nonostante il fatto che la scena stava inserendo una lama fredda nel suo cuore. "Noelle, è necessario rilassarsi ok? Questo non va bene, basta ... possiamo provare di nuovo, ok?" Harry tentò ma lei si limitò a scuotere la testa, le lacrime che aveva sgorgavano finalmente a cascata giù per le guance come chiare schegge di vetro tagliando la carne. 

"Io n-non ho voglia di provare di nuovo ... Io ho v-voglia di sentirmi di n-nuovo felice" balbettò impotente, e tutto quello che Harry poteva fare era avvolgere le braccia intorno a lei e tirarla in grembo, accarezzandole i capelli e arrestare i suoi movimenti frenetici a dondolo mentre piangeva senza sosta. Le canticchiava melodie dolci nel suo orecchio, premendo dolci baci al viso, e lei si aggrappò a lui più stretta ad ogni secondo che passava, timorosa che anche tutto il resto che amava e contava sarebbe svanito. 

 

Ciao ragazze come state??? Il capitolo è molto intenso e tratta un tema molto delicato a mio parere quindi non voglio dilungarmi... Ringrazio le ragazze che continuano a seguire la storia e chi continua a recensire!!

Ho in parte una brutta notizia da dirvi ho ancora pronti altri due capitoli poi Lyndsey non ha ancora postato il 20 capitolo inoltre il sito OneDirection Fanfiction è sotto manutenzione da quasi una settimana e quindi non ho potuto controllare se ha aggiornato!! Spero di risentirci la settimana prossima con delle buone notizie!!

Fatemi sapere cosa ne pensate come sempre!!

 

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Capitolo 18
*** Mio & Tuo ***


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Mio & Tuo

 

Noelle lasciò la presa sul bancone del bagno, catturando il suo riflesso nello specchio per poi deviare lo sguardo verso le sue mani istintivamente, emettendo un sospiro muto mentre lo faceva. Non le importava delle cicatrici; ne aveva diverse da esperienze infantili e dai tempi in cui era stata vittima di bullismo da suo fratello. Che cosa non le piaceva, però, erano i ricordi. Non le piaceva dover vedere le piccole frastagliate linee spettrali sulle sue mani e dover ricordare come se le era procurate. Non le piaceva dover vivere attraverso il ricordo lampeggiante di quando il suo parabrezza si schiacciò su di lei, le pareti di vetro frantumate scendevano come gocce di pioggia iridescenti e pericolose, non lasciandole altra scelta che alzare le mani per proteggersi il viso. 

Uscì dalla stanza, gruppi di persone espellevano una forma astratta di ilarità solitaria e le coppie stavano facendo diventare peggio questa emozione. Non aveva nessun problema con gli eventi dell'alta società. I suoi genitori, anche se non erano considerati dell'alta società, erano persone ben messe, suo padre possedeva un business redditizio e sua madre proveniva da una famiglia ricca di agganci. Lei e i suoi fratelli erano spesso vestiti bene e lasciati a comportarsi di conseguenza - non era l'evento che la disturbava. In realtà, voleva essere felice. Voleva avere un vero e proprio sorriso sul suo volto mentre parlava con Eleanor, e voleva essere entusiasta per il fatto che Zayn era ormai un uomo sposato ed era fiero di esserlo. Voleva zampillare sopra il vestito squisito di Perrie e ballare fino all'alba con il bel uomo che amava.

Ma una bomba era stata sganciata - e solo perché si vede che sta arrivando non significa che farà meno male quando ti colpirà. 

L'aria fredda l'aveva accolta come una vecchia amica, l'amica che era stata via per così tanto tempo, eppure conosceva ancora così bene. Si era sentita intrappolata e isolata in ospedale, ma anche adesso, fuori in un bel ricevimento in un ampio campo aperto, si sentiva ancora allo stesso modo. Non era intrappolata nei suoi dintorni, solo nei suoi ricordi. 

"Noelle? Che cosa stai facendo qui fuori?" Era Niall, una pinta di birra in mano e un sorriso allegro sulla bocca. "Harry ti sta cercando, lo sai. Se sei qui fuori a causa del tour, voleva dirtelo. Lui non sa mai quale è la cosa giusta con te; avrebbe fatto di tutto per farti felice, ci prova davvero duramente e non vede i difetti fino a quando è troppo tardi. Certo non è una scusa, ma dovrebbe farti sentire un po' meglio riguardo tutta questa storia". 

Niall stava facendo uscire parole in un modo che quasi la fece sorridere. 

"Non è quello" gli disse "fa male, ma non è quello". 

"Ti senti meglio? Harry ha accennato che non ti piacciono le grandi folle, puoi aspettare qui e te lo potrei chiamare io. Ti potrebbe dare la sua giacca come in tutti quei film di merda che le ragazze amano e potresti sentirti meglio". Niall si offrì e Noelle non potè fare a meno di far uscire una risatina alle sue parole disinvolte. 

"Sto bene, non dovresti preoccuparti" gli disse con un sorriso. "Sono solo un po' stanca, suppongo. Troppo riposo a letto uccide davvero la capacità di una ragazza a camminare in otto centimetri di tacco, anche se sono zeppe".

"Andiamo, ti accompagno dentro. Sembri congelata e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è ammalarti adesso- ". 

"Niall, per piacere non farlo" disse con calma, e lui capì, sebbene aprì la bocca per dire qualcosa di più. "Lo so, tutti sono preoccupati. Ho capito, davvero, ed è così dolce che tutti si preoccupano così tanto, ma nessuno ha mai pensato a lui. Sono preoccupata per lui, Niall. Trascorre ogni secondo controllando che sto bene e sta evitando come si sente. Non vuole andare in tour; ha detto che voi ragazzi l'avreste gestito". Noelle fece una pausa, chiudendo gli occhi per un attimo. "Io non voglio essere quella ragazza. Non voglio trattenerlo, non l'ho mai voluto". 

"Nessuno pensa che tu lo sei" Niall cercò di calmarla, ma lei non lo capì. 

"Ma lo sono, indipendentemente da ciò che dice la gente o pensa o anche se non si sentono fottutamente dispiaciuti per me-"gli occhi di Niall si spalancarono, non l'aveva mai sentita abbastanza agitata e schietta prima d'ora "-Lo sto rovinando. Lo sto rovinando, e sai come sia difficile guardare le borse sotto gli occhi che diventano più scure ogni giorno perché l'ho svegliato con un attacco di panico la sera prima?  Solo ... " smise di parlare e il biondo annuì. 

"Vado a chiacchierare con Zayn per un po'" si scusò, e Noelle annuì, grata di non aver detto nulla riguardo le sue parole. 

Cominciò a passeggiare lentamente verso l'interno, indietro nella massa, facendo sorrisi gentili alla gente che passava finché non sentì un paio di braccia familiari avvolgersi intorno alla sua vita. "Posso spiegarti, Nell. Prometto, stavo per-". 

"Capisco" lo interruppe, spostandosi nella sua presa in modo che lo stava guardando in faccia, e le sopracciglia di Harry si aggrottarono. "Sei una celebrità internazionale, il tour è un dato di fatto".

"Puoi venire con noi" disse con autorità, annuendo a se stesso, e Noelle sospirò. 

"No, Harry. Ti amo, ti amo così tanto, ma ho pensato; ad Oxford, a te, a dove sono e dove voglio essere, a noi. Tu ami fare i tour, ti piace cantare, ami i fans. Io non sono una parte di quel mondo, e non credo che lo sarò mai. è quello per cui tu vivi, è quello che sai, è quello in cui sei bravo, è dove sai brillare, ma soprattutto, è tuo. Posso affrontare tutto questo, io so quello per cui ho firmato e non ho mai rimpianto questa decisione, ma non puoi mettermi nel tuo mondo e aspettarti che le persone lo accettino. Ho bisogno del mio proprio mondo, proprio come tu hai il tuo". Noelle terminò, la fronte increspata più lei parlava. 

"Mi dispiace che tu abbia lasciato perdere Oxford a causa mia, tesoro, puoi tornare indietro, non devi venire in tour, ok? Puoi tornare a Oxford e fare ciò che ami, hai lavorato così duramente per questo, te lo meriti". Harry disse cercando di offrirle tutto il possibile.

"No, Popstar, voglio solo andare a casa" Noelle disse infine. 

"Ok, va bene, possiamo tornare indietro, mi limiterò a salutare Zayn e Perrie congratularmi con loro, e poi possiamo andare?" Disse bruscamente, scavando in tasca per le chiavi. 

"Non il tuo appartamento, non Oxford, per favore. Voglio andare a casa, a casa casa" gli disse, lottando con se stessa per andare avanti, anche se lo vedeva iniziare a farsi a pezzi a causa delle sue parole. 

Harry deglutì con cautela. "Se è quello che vuoi".

 

***********

Noelle Hutchings aveva vissuto a Londra, aveva vissuto a Oxford, aveva vissuto per un breve periodo a Dundee, ma soprattutto, Noelle Hutchings aveva vissuto a Devon. Questo era il luogo dove era cresciuta, dove era andata a scuola, e questo era quello che sapeva. Non era il posto più affascinante per vivere, ma la sua famiglia possedeva una grande casa con un bel giardino in fiore, e c'era un posto tranquillo che le ricordava dei primi anni trascorsi andando con la nonna a dar da mangiare alle anatre.

Sua sorella non era seduta sulla poltrona con postura perfetta quando entrò, e per un motivo o per un altro, ha sempre trovato questa sensazione strana. Audrey era  ad Harvard da tre anni, ma di tanto in tanto Noelle se ne dimenticava. Suo fratello portava le valigie arrancando su per la scala per metterle nella sua stanza, e Noelle subito andò alla grande porta in legno scuro dell'ufficio di suo padre. Entrò, a mala pena in grado di contenere il suo sorriso alla vista del padre, seduto davanti a un computer con gli occhiali che riflettevano l'immagine dello schermo. 

Le sorrise con calore, spingendo indietro la sua sedia accogliendo la sua figlia più giovane nelle sue braccia. "Mi è mancata la mia bambina" disse in modo cortese, "Sono stanco di vederla inseguire cose quando dovrebbe essere rintanata in modo sicuro a casa". 

"Mi sei mancato anche tu, papà" lo rassicurò, i suoi occhi scrutavano la camera sopra le spalle di suo padre distrattamente. 

"Dov'è Mouse?" Lei chiese, interrompendo l'abbraccio. Killmouski, un felino pomposo e incredibilmente amaro di bell'aspetto, che aveva sempre e solo accettato un maschio - Andrew Hutchings - e Noelle aveva dovuto lasciare il suo gatto con i suoi genitori mentre lei era via, sapendo che l'animale avrebbe subito gravitato verso questa stanza accogliente. 

"Oh, Noelle, tua madre non te l'ha detto?" Suo padre le chiese con un sospiro impoverito. "Il tuo gatto è scomparso un paio di mesi fa, ovviamente l'abbiamo cercato, ma se ne è andato una settimana dopo che l'hai lasciato con noi. Tuo fratello e tua sorella hanno fatto volantini e cartelli e tutto, ma non abbiamo avuto fortuna". 

Noelle non poteva farne a meno, il labbro inferiore cominciava a tremare nonostante i suoi migliori sforzi per controllarsi. Contava sulla stabilità di casa per andare avanti nei primi giorni quando avrebbe dovuto adattarsi alla mancanza della presenza di Harry, e questa piccola cosa aveva intaccato la sua positività. Quel gatto, anche se era un fastidio ed era terribilmente scontroso per la maggior parte del tempo, era suo. Killmouski non era un gattino, aveva dieci anni, e Noelle lo aveva preso quando aveva solo nove anni. 

"Pensi che tornerà?" Chiese speranzosa, guardando suo padre in un modo infantile, le veniva istintivamente quando parlava a suo padre. 

"Io non voglio che delle speranze nuotino nella tua testa quando la possibilità è così sottile" ammise, l'esperienza guidò la sua risposta in questa direzione, troppe volte aveva detto qualcosa solo per Noelle per farla correre senza nemmeno un pensiero razionale. "Sei troppo vecchia per farmi dire 'probabilmente è scappato e si è sposato e sta attualmente vivendo una vita suntuosa sulle isole Hawaii' ?" 

Noelle si lasciò sfuggire una piccola risatina, un piccolo sorriso incontrò i suoi lineamenti. "Sì" disse sinceramente, "ma è comunque quello che mi piace pensare". 

Andrew sorrise, e poi un'espressione più seria si fece largo nei suoi lineamenti. "A volte mi dimentico che non sei più così piccola". Le disse e Noelle si preparò per il discorso adolescente che era necessario. "Quel ragazzo" continuò lui, e lei aprì la bocca, anche se venne messa a tacere. "Ci piace. Ci piace la sua famiglia, e sappiamo che è una brava persona, sappiamo quanto voi due vi amate. Ma quello che voglio dirti, Noelle, è che a diciannove anni l'amore non è tutto. Ma lui non è la tua metà, quindi quello che ti sto chiedendo è, intendi rimanere in quel modo? Hai bisogno di sapere che avrai più addii che piaceri per molto tempo e quando finirà, non avrai più diciannove anni. Pensa a questo, ma non darmi alcuna risposta fino a quando non ne hai date un po' a lui". 

Si morse il labbro inferiore e annuì. "Tornerà tra otto mesi. E sarà ancora abbastanza tra otto mesi. So che lo sarà".

"Pensavo che avresti detto qualcosa di simile, ma fino ad allora, tua madre e io abbiamo deciso di darti un po' più di esposizione. Ho la sensazione che se volevi davvero Oxford metà di quanto pensavi l'anno scorso, dovevi essere lì adesso invece che qui". Noelle arrossì mentre suo padre parlava, ma lui sorrise solo calorosamente. "Pensiamo che sarebbe meglio per te rimanere con i tuoi cugini per un po'. Isla e Vera hanno ciascuna il proprio appartamento, e potresti ottenere un lavoro part-time. Con Jason concentrato nel suo rugby e Audrey negli Stati Uniti, pensiamo che potrebbe essere necessario più tempo con la famiglia, il genere che non saresti in grado di avere qui. Cambridge può essere il tuo parco giochi, puoi fare tutte quelle piccole cose che non sei mai riuscita a fare prima, puoi prenderti una sorta di anno sabbatico, sia tu che Harry avete bisogno di prendere una pausa e ... riorganizzarvi". 

"Cambridge" Noelle ripeté lentamente e Andrew annuì. "Penso ... penso che probabilmente è meglio" concluse lei, rassicurando se stessa con un cenno del capo. 

Per il meglio; almeno meglio di otto mesi di attesa inutile. 

 

Ciao ragazze inizio con lo scusarmi per il ritardo... Passando al capitolo devo dire che è abbastanza intenso e soprattutto il discorso tra Noelle e suo padre mi ha commosso un po'!! Ringrazio tutte coloro che recensiscono e continuano a seguire la storia!! Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate alla prossima!!

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Capitolo 19
*** Tristemente Cambridge ***


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Tristemente Cambridge

 

Aeroporti e ospedali; la vita di Harry stava diventando una serie di viaggi da e verso questi due luoghi. Sì, frequentava di più gli aeroporti ma l'ospedale sembrava sempre essere lì in fondo alla sua mente. Sei mesi e lui non era più vicino a casa da quando aveva iniziato. Era Ottobre, quella volta lo scorso anno, aveva trovato un nuovo punto di vista, aveva impulsivamente lasciato la sua band e sradicato la sua vita, quella volta lo scorso anno si stava irrimediabilmente rendendo conto che l'amore stava crollando su di lui. In questo momento, lui non sapeva più cosa stava succedendo. 

"Harry, sembri... pensieroso" disse Eleanor allegramente, praticamente attraversando il percorso molto corto e stretto nel bel mezzo del tour bus. 

"Bel aggettivo" rispose lui seccamente e lei alzò gli occhi. 

"Anche scontroso vedo" disse lei con un leggero sorriso, ma poi la sua espressione si addolcì. "Tristezza per Cambridge?" Chiese dolcemente, guardando le sue mani, sapendo che in realtà non avrebbe voluto guardarlo negli occhi se stava per risponderle a tutto. 

Harry emise un gemito, il genere che si può dire avesse tenuto dentro per troppo tempo. "Lei sembra davvero felice" Harry finalmente respirò. "è anche molto occupata - lavora per qualche piccola compagnia fotografica lì. Sono felice per lei; ovviamente sono felice per lei. Non la vedo da sei mesi, Eleanor. è il periodo più lungo in cui siamo stati distanti l'uno dall'altra, ma lei è felice dove si trova. Sapevo, ho sempre saputo, che non avrebbe mai potuto essere il mio tipo di ragazza, ma-". 

Sospirò, fermandosi. Eleanor aggrottò la fronte. 

"Va bene essere sconvolto" Eleanor cercò di consolarlo. "Va bene essere felice per lei ma infelice per te; è come funziona l'amore, giusto? Non è mai giusto o particolarmente altruista o addirittura ragionevole, il punto è che vi amate a vicenda in ogni caso". 

Ci fu un attimo di silenzio. "Noelle ha visto le foto, quelle con Kendall" disse infine, e gli occhi di Eleanor si spalancarono, ma scelse di tenere le labbra sigillate.

Il consenso generale era che Harry aveva fatto una cazzata - regalmente. Tutti lo sapevano. I ragazzi lo sapevano, le loro fidanzate lo sapevano, la madre e la sorella di Harry lo sapevano, tutti avevano semplicemente deciso di non dire una parola e lasciarlo gestire a Noelle. In verità, Harry non era stato infedele in qualsiasi modo, forma o figura, ma l'aveva quasi fatto, e questo stava diventando quasi sempre più fastidioso. Aveva bevuto troppo e aveva sentito che Noelle stava incontrando un suo vecchio amico di nome Jake e non era del tutto stabile mentalmente. Tutto ciò che riguardava il loro rapporto era stato offuscato dall'incertezza per il momento. 

La stampa non credeva nemmeno più che fossero insieme. 

"Noelle ha detto che non voleva sentire quello che avevo da dire. Ha detto che 'ha capito'. Mi ha anche detto che Jake -" sogghignò il nome ", le ha detto che spera di incontrarmi qualche volta. Quando siamo in Australia. Non stiamo più parlando; stiamo giorni senza alcun contatto". 

Eleanor strinse le labbra. 

Harry non ricevette una risposta. 

Prossima fermata: New York City. 

 

~ * ~ * ~ * ~

"Sì, sono appena atterrata. Senti, no - sì, lo so, ma - sì, ok. So che è frenetico Marie e mi dispiace averti lasciato lì, ma mio cugino verrò domani e aiuter-". Noelle stava parlando al telefono trascinando dietro di lei una valigia di medie dimensioni; fece un sorriso educato all'addetto dell'aeroporto scuotendo la testa mentre cercava di offrirle un carrello per il suo bagaglio. "No, il suo nome è Isla, so che lei non può scattare le foto-" Noelle emise una breve risata al commento fatto, uscendo attraverso le porte dell'aeroporto nella strada frenetica; le miriadi di luci della città la salutavano. Rapidamente si spostò verso il taxi giallo che l'aspettava, mettendo la sua valigia nel bagagliaio e scivolando sul sedile posteriore. "Marie, devo andare, va bene?" Noelle portò gli occhi al conducente, che sembrava un po' irritato. 

"Dove?" Lui disse svelto e lei sorrise. 

"Al St. Regis" gli disse e lui annuì. "Ti parlerò più tardi; sì, ti devo-" Noelle alzò gli occhi, "Te lo prometto se mi capita di incappare in Olly Murs, sarai la prima a saperlo. Non sto neanche più ascoltando, ad essere sinceri. No Marie, non si può semplicemente dire cose del genere!" Un rossore apparente si fece strada lungo le guance di Noelle al commento della sua amica. "Va bene, ciao". 

Si lasciò sfuggire un profondo respiro, passandosi una mano tra i capelli arruffati e guardando il suo telefono ancora una volta. Mise in dubbio la sua sanità mentale - ancora una volta - per quanto riguardava la creazione di un account twitter, considerando che ha sempre avuto una quantità inquietante di menzioni e seguaci, e semplicemente non aveva il tempo di essere attiva, ma Vera e Marie non le avevano dato la possibilità di essere in disaccordo, dicendo che era necessario per la sua vita. Non lo era. 

"Sembra che dobbiamo stare qui per un po' " le disse il tassista in modo annoiato, "Ora di punta". 

"Va bene" disse scrollando le spalle. In verità, Noelle apprezzava l'attesa che le era stata concessa. Non era sicura di cosa aspettarmi dalla giornata, o dai prossimi giorni in generale, ma aveva capito la gravità della situazione. Questa stava per essere la situazione che avrebbe chiuso il buco o sarebbe stata l'incendio di tutto. Lei sperava che la distanza era stata causata dal mare ma sapeva anche che potrebbe essere ancora lì quando era con lui. Non era sicura di volerlo scoprire. 

"Che cosa ti ha portato a New York, allora?" L'uomo le chiese, facendo un piccolo movimento in avanti. 

"Una proposta, suppongo" rispose lei. Al tassista non piaceva la sua risposta, questo era evidente, ma Noelle aveva deciso che se avesse voluto divulgare i suoi pensieri più intimi ad uno sconosciuto qualunque, avrebbe dovuto essere completamente ubriaca o semplicemente delirante. C'era una linea sottile che separava i due. 

Era stata in grado di distrarsi con il lavoro a Cambridge, gradualmente diventando meno limitata nella sua vita. Non si sentiva colpevole quando usciva. Non si sentiva come obbligata a rifiutare un terzo bicchiere, aveva capito che se avesse potuto completamente distruggersi quando non aveva nemmeno toccato alcool, trattenersi dal bere troppo era uno sforzo inutile. Si sentiva a terra, sicura di dove stava andando. Ma poteva distrarsi tutto il giorno e gran parte della notte ma riusciva ancora a pensare a lui in ogni caso. Lei era ancora sola. E faceva ancora male quando vedeva il suo viso sui cartelloni con qualche altra ragazza accanto a lui. 

"Siamo arrivati". L'autista disse, allungando la mano per il denaro appena si fermò. Era una mossa tipica. Noelle scavò dentro la borsa brevemente, porgendogli i soldi e saltò fuori dalla macchina, afferrando la sua valigia per poi rilasciare fuori un respiro tremante, ascoltando il fruscio del taxi allontanarsi. 

Ed adesso era solo lei, in piedi di fronte al St. Regis, desiderando nulla di più che una tazza di tè propriamente inglese. 

 

~ * ~ * ~ * ~

I suoi occhi incontrarono quelli di lei e il suo respiro si fermò nella parte posteriore della gola, le labbra aperte per la scoperta scioccante. I capelli di Harry erano molto più corti adesso; doveva finalmente essere riuscito a tagliarseli come voleva. Indossava un paio di jeans che Noelle non conosceva, anche una camicia diversa e un'espressione complessa adornava il suo volto. I suoi occhi, quel verde giada scuro che lei adorava, erano stati livellati sul suo viso. Il silenzio indugiò per un paio di battiti cardiaci, e poi Harry si succhiò il labbro inferiore rilasciando un soffio d'aria. 

"Harry" disse piano Noelle, facendo un passo verso di lui, quasi con cautela, come se a malapena si conoscevano. 

"Dio Noelle, "mormorò lui, qualcosa di simile ad una risata impresso nella sua voce. "Sei davvero sempre in ritardo, non è vero?" Si passò una mano tra i capelli, sentendosi un po' rassicurato che era venuta. 

"Sono rimasta bloccata nel traffico" disse lei timidamente, scrollando le spalle. 

"Vieni qui" disse lui con un sorriso caldo, e lei esalò in rilievo, avvolgendo le braccia intorno al collo, i loro corpi si toccavano dalla vita in giù, le mani di Harry assicurate sui fianchi di lei e lui inarcò un sopracciglio sapendo che lei stava pensando di dire qualcosa. Noelle stava inclinando la faccia un po' indietro, in modo che potesse vedere il suo volto facilmente. La stava guardando muovere gli occhi di zaffiro sul suo viso in modo quasi indeciso, poi scosse la testa, le sue onde brune disordinate le caddero lungo la schiena mentre lo faceva. Quando lei non disse niente, Harry sorrise in un modo sbilenco. "Va bene se ti bacio adesso?" Disse scherzosamente, e lei lo guardò attraverso le ciglia. 

Lei gli sorrise alzandosi sulle punte dei piedi, proprio come ha sempre fatto, anche mentre stava indossando otto cm di tacchi. Harry spinse la fronte contro quella di lei, trascinandola all'indietro in un modo che potrebbe essere descritto solo come maldestro, tanto che Noelle si lasciò sfuggire una risatina improvvisa, la schiena ora era appoggiata alla porta, la posizione era più comoda, e Harry si chinò, strofinando il naso contro il suo e lei chiuse i suoi occhi. Poteva sentire il suo respiro  inciampare, il suo petto alzarsi a un ritmo sostenuto, il suo cuore battere nel petto. 

Harry sapeva quello che le stava facendo, assaporando ogni istante, sei mesi valevano la pena di un contatto più forte. Le sue labbra scivolarono sulla guancia di lei dolcemente, il suo respiro le colpiva la pelle, e Noelle venne avvolta nel familiare profumo di menta. "Ti sono mancato, Noelle?" Chiese scherzosamente, e lei deglutì, annuendo, e un sorriso apparve sul suo volto. Harry premette un casto bacio appena dietro il suo orecchio, le sue labbra percorsero la sua mascella per poi stringersi il labbro inferiore tra i denti, tirandolo giocosamente prima di mollarlo e Noelle si lasciò sfuggire uno sbuffo di frustrazione. Senza pensarci due volte, aprì gli occhi e fece schiantare le sue labbra su quelle di lui. 

Si separarono con determinazione senza fiato, e gli occhi di Harry percorsero il suo corpo lentamente, prendendo ogni dettaglio in considerazione. "Sembri ..." fece una pausa, una fitta di delusione che fece precipitare il suo stomaco. "Sembri bellissima, Nell" disse e un leggero color rosa decorò le guance di lei mentre timidamente spostò il suo sguardo. 

Era cambiata; aveva sostituito i suoi jeans scuri sbiaditi, la sua felpa enorme e i suoi ugg soffici con dei jeans bianchi eleganti e una giacca di pelle azzurra sopra una canottiera grigia, le sue vecchie scarpe consumate e familiare scartate al posto di un paio di stivaletti di camoscio. I capelli ricadevano in onde volutamente disordinate, un po' più leggeri rispetto a quando l'aveva vista l'ultima volta, e solo un tocco di mascara si aggrappava alle sue ciglia, allungandole ancora di più. 

Lei si dondolava leggermente sui tacchi, non sicura di cosa fare e qualcosa attirò l'attenzione di Harry; solo un leggero luccichio d'argento, splendidamente familiare. Lui si mosse in avanti, le sue dita le accarezzarono la pelle del collo dolcemente, trascinando verso l'alto la catena, la pelle d'oca apparve sulla sua pelle al tocco e bruscamente sospirò mentre lentamente Harry girava il piccolo ciondolo blu tra la punta delle dita. "Lo indossi ancora" disse, combattendo un sorriso, e Noelle fece una piccola risatina.

"Sempre" disse semplicemente. "Non l'ho mai tol-". 

Non riuscì a finire, si spense appena le sue labbra si scontrarono su di lei. Una sensazione strana si stava sviluppando nel petto di Harry, come se gli fosse stata concessa la libertà da qualunque gabbia era stata usata per contornare il suo cuore. La sua mano trovò quella di Noelle e la guidò attraverso la camera d'albergo alla cieca, soprattutto camminando all'indietro ancora contro la sua bocca. Noelle nascose il viso nel suo collo, emettendo brevi scoppi di risata mentre inciampavano insieme lungo il corridoio, a volte urtando oggetti o sbattendo contro il muro. Aprì l'ultima porta, entrando in una camera da letto enorme, il letto sembrava incredibilmente morbido, anche se Noelle aveva appena avuto il tempo di guardarlo. 

Venne girata ancora una volta, le sue mani le sfiorarono i fianchi, le ginocchia di lei colpirono la parte posteriore del letto improvvisamente, e gli occhi azzurri si spalancarono prima di cadere sul materasso. Harry si lasciò sfuggire una risatina. "Leggiadra" disse scherzosamente e lei mise il broncio, raggiungendo dietro di lei per un cuscino, gettandolo vagamente nella sua direzione, ma mancandolo da una distanza troppo grande. 

"Taci" disse lei, cercando di nascondere la sua risata, "Mi hai praticamente spinto". 

Harry trattenne uno sbuffo, cadendo accanto a lei, alzando il suo corpo in modo che poggiava sopra il suo, e Noelle abbassò lo sguardo sulla sua figura, i suoi capelli le circondavano il viso caoticamente, i palmi delle mani ai lati della testa di Harry. Lui mise le braccia sulla sua vita, e lei si morse il labbro prima di fargli un largo sorriso, premendo timidamente un bacio sulle labbra in attesa, tirandosi via troppo presto. "Mi è mancato questo" disse lei; i suoi occhi scintillanti di un azzurro brillante. 

"Che parte?" Le chiese, infilandole alcune ciocche dietro l'orecchio mentre il pollice le accarezzava la guancia con la massima tenerezza. 

"La spontaneità".

 

Ciao a tutti!!

Eccoci qua con l'ultimo capitolo che Lyndsey ha pubblicato, in settimana la contatterò e chiederò quanti capitoli mancano e quando più o meno pensa di aggiornare la storia, così giusto per sapere.

Ringrazio come sempre tutte coloro che seguono la storia e che continuano a recensirla; fatemi come sempre sapere cosa ne pensate!

Alla prossima!!

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Capitolo 20
*** Ha un nome? ***


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Ha un nome?

 

Fa peso anche sulle cose più forti, applicando una forza costante e rendendo ogni movimento uno sforzo. Si tratta di un masso di seicento tonnellate, che minaccia di distruggere tutto ciò che osa respirare con troppa euforia. A volte, le persone aiutano a venirne fuori, trasformando quel masso in macerie, attaccando la cosa che li aveva attaccati, combattendo il fuoco con il ghiaccio, o viceversa. Ma a volte, la maggior parte delle volte,  quel masso vince la battaglia. Esso strappa le cose a pezzi solo perché può, e poi si sposta semplicemente ad un'altra vittima. É una forma di oscurità, di odio, di una potenza malefica. Forse è un masochista, in una costante ricerca per trovare qualcosa, qualcuno, che può schiacciare con la stessa forza con cui schiaccia innumerevoli persone.

 

Ha un nome?

 

Beh, io la chiamo vita. Qualche volta la chiamo persino amore.

 

"Non ho mai avuto intenzione di farti del male" mormorò Harry, scusandosi perché le scuse vennero fuori più facilmente che la verità.

 

 

"Tu non hai ancora capito, vero?" Noelle respirava, furiosamente scuotendo la testa. "Anche dopo tutto questo tempo, non hai capito che non ho mai avuto paura che tu mi avresti ferito. Come potrei avere paura, quando ciò di cui ho più paura è che tu ti faccia male?"

 

Harry non riusciva a formare le parole nel modo in cui avrebbe potuto. In realtà, non sembrava in grado di fare molto. Non si sentiva intorpidito. No, sentiva ogni centimetro di qualunque cosa fosse, ma forse quello era il problema. Se solo avesse potuto essere insensibile a tutto ciò, questo dolore, questa incertezza, questo squallore, forse sarebbe stato in grado di raccogliere le idee abbastanza bene per fermare tutto ciò che era giusto nei suoi pensieri. Pensava che, dopo New York, questo sarebbe tutto finito - l'aveva detto lei stessa, gli era mancato, le era mancato tutto questo, ma principalmente le era mancato il loro tempo assieme.

 

"Non capisco che cosa vuoi da me." Disse finalmente Harry impassibile, rinunciando e voltandosi.

 

"Niente - dio, non ho mai voluto niente! Ma c'è qualcosa che non va in te, Harry. Sei duro, risentito, sei così ... lontano ... da tutti, e non è sano". Noelle parlava con un cipiglio sulla fronte per colpa del suo comportamento recente. "Voglio sapere, Harry. Voglio saperlo dannatamente".

 

"Che cosa? Cosa vuoi sapere? Stavo bene, ok, Noelle, stavo bene; poi sei arrivata  l'anno scorso, e non ho mai voluto dirlo, ma porca miseria, sei arrivata e tu mi hai incasinato". Disse ferocemente, guardandola con occhi pieni di passione, così intensamente pieni di emozione che Noelle si trovò incapace di decifrare se ci fosse amore o odio a nuotare all'interno delle sue iridi.

 

Noelle tirò su col naso un po', non permettendo alla sua determinazione di crollare nemmeno per un secondo. "Sei ridicolo, lo sai? Hai qualche idea delirante in testa a causa della mia vista, o ti sei innamorato di me, o Dio sa cosa; hai il monopolio di amare qualcosa prima di amare qualcuno. Tu pensi che io ... Pensi che innamorandoti di me, travolgendomi e aggrappandoti così dannatamente stretto, non me ne sarei andata lontana la prima occasione possibile". Sospirò, scuotendo le mani lungo i fianchi dalla rabbia. "Pensi che sei l'unico in questo rapporto che ama e si prende cura e dedica tutto se stesso, e che ... Tutto questo mi rende furiosa, perché hai riposto la tua fiducia su di me per poi incasinare anche me. Non dimenticarlo".

 

Tende a colpirti quando meno te lo aspetti , sotto forma di una tazza di caffè o terribile come quella vecchia camicia riposta tristemente nella parte posteriore del tuo armadio. A volte lo fa brutalmente, facendo una dichiarazione, come uno schiaffo in pieno viso o un soffio di aria gelida in faccia, e devi riprenderti prima di cadere verso il basso più in profondità, cadendo di nuovo in un luogo da dove probabilmente eri appena riuscito a strisciare fuori. Forse si può anestetizzare temporaneamente, utilizzando l'alcool o la musica o qualcosa di più sinistro, ma a prescindere, si riesce sempre a trovare un modo per ritornarci. É inevitabile. É reale e cruda e diversa da qualsiasi altra cosa -  è la vita. E a volte, ma solo a volte, è l'amore.

 

"Va bene" mormorò Harry. "È questo che vuoi che dica? Vuoi che lo ammettà, perchè se è quello che vuoi allora va bene. Io sono colpevole. Mi dispiace mi sono riposto su di te, Noelle. Mi dispiace di aver distrutto la tua piccola vita perfetta, soprattutto quando chiaramente non hai bisogno di qualcuno che ti ama". Premette la lingua nel lato della guancia, dicendo a se stesso di non arrecare più danni, l'ultima cosa che questa situazione aveva bisogno era un'altra disgrazia gettata nel mix. Era già una disgrazia per conto suo.

Gli occhi di Noelle si spalancarono, "Io non ..." chiuse la bocca, passandosi le dita tra i capelli combattendo la voglia di andarsene. "Tu l'hai evitato in precedenza, Harry, l'hai quasi fatta franca, ma non te la sto lasciando più passare. Se tutto ciò finisce con me che me ne vado, come  dubito accadrà, voglio sapere per cosa me ne sto andando".

 

La vita, l'amore - sono entrambi errori.

 

Noelle fissò gli occhi sul volto di Harry, inclinando il mento verso l'alto in segno di sfida sfida; i segni di dolore e tradimento sparsi sul suo viso. "Voglio sapere cosa è successo dopo che ho lasciato New York".

 

Ha un nome?

 

Io la chiamo vita. A volte, mi sento incline a chiamarlo amore. Forse è entrambe le cose. Forse è nessuno dei due.

 

Ciao a tutte/i cose state??

Eccomi qua con un nuovo capitolo tradotto e diciamo che ci lascia con un bel punto interrogativo cosa sarà mai successo???

Volevo anche dirvi che Lyndsey ha scritto che non sa quando pubblicherà il nuovo capitolo perchè come tutti ben sapete al di fuori di tutti questi siti abbiamo anche una vita!!

Ringrazio come sempre chi commenta e segue la storia.

Alla prossima!!

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Capitolo 21
*** Cose perse ***


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Cose Perse

10 Settembre 2014

Un nervosismo infantile pulsava nel corpo di Noelle. Era passato così tanto tempo da quando aveva posato gli occhi su di lui, così tanto da quel giorno in cui se ne andò con la chitarra in mano destinazione Australia e la lasciò. Noelle lo sapeva allora e lo sapeva anche adesso che l'avrebbe amato, perchè era significato profondamente per lei e l'aveva aiutata molto e la loro amicizia aveva segnato una nuova epoca nella sua vita; un'epoca che molte persone non avrebbero capito.  L'aveva introdotta a cose pericolose, aveva solo quindici anni all'epoca, per l'amor di Dio; cose come sigarette, alcool, suoni di chitarra e nostalgia, e ora sapeva che non importa quanto non lo biasimava per questo; lei non era pronta per quelle cose allora. Era solo una bambina quando lo aveva amato.

"Jake," disse deglutendo i nervi e facendo un sorriso. "Mi piacerebbe dirti che sei cambiato...Ma non è affatto vero".

Era vero. Jake aveva la stessa pensierosa tristezza negli occhi, le nocche contuse in modo permanente sebbene sapeva che quei lividi non erano freschi e non erano gli stessi che aveva quando era partito per l'Australia, anche se la chitarra che era accanto alle sue gambe era definitivamente la stessa. "Mi piacerebbe dire che non sei cambiata, ma invece lo sei". Jake sorrise. Quel sorriso le ricordava scomode passionali calde estati e gelidi inverni passati in solitudine, in nostalgia. "É così bello vederti, Elle. Non hai più decisamente sedici anni". Rise con leggerezza, non sicuro che il suo complimento venisse accettato a braccia aperte.

"Anche tu non hai più diciotto anni ma dobbiamo superarlo, non pensi?" Noelle rise prima di aggiungere "Le cose cambiano, Jake".

"Sono cambiate, però?" Le chiese alzando un sopracciglio. "Ho sentito che hai abbandonato Oxford per un ragazzo. So che non spetta a me interferire, Noelle, ma i tuoi voti sono scesi perchè eri ancora legata a me. Non ti sei mai perdonata per questo, lo capisco dal modo in cui mi stai guardando e non voglio che tu ripeta questi errori tra tre o quattro anni. Oxford significava molto per te. Cazzo lo sapevo anche io sebbene ero ubriaco o depresso quando ero con te".

C'era un evidente accento australiano nella voce di Jake, una differenza così impressionante che fece arrivare fitte di delusione al cuore di Noelle. Forse era come si sentiva quando la guardava. Noelle sentì un'improvvisa rabbia invaderle il corpo. "Prima di tutto, i miei voti sono andati male perchè non ce la facevo. Non me la sentivo, quindi non osare lusingare te stesso e prenderti la colpa. In secondo luogo, non sai perchè ho mollato Oxford, è qualcosa di più grande che la mia infatuazione per un ragazzo come sostieni tu, quindi riprenditi le parole Jake. Se sapevo che questo incontro sarebbe stata un'altra occasione per vendicare dell'altro controllo sulla mia vita, non sarei venuta. Ti ho conosciuto molto tempo fa e poi mi hai abbandonato, qualche volta mi chiedo cosa sarebbe successo se non l'avresti fatto, ma l'hai fatto. É qualcosa con cui entrambi dobbiamo convivere".

Il rapporto tra Jake e Noelle non era mai stato altro che platonico per molte ragioni. Lei era troppo giovane, lui aveva tre anni in più di lei e soprattutto questi due motivi all'epoca erano in collisione e rendevano l'intero rapporto improbabile. Ma si amavano profondamente e forse se avessero aspettato, sarebbero stati assieme adesso. Erano collegati a livello cosmico, non che Harry e Noelle non lo fossero, ma Jake andava bene per Noelle in un modo in cui Harry non poteva esserlo. Jake era tenebroso e tragico e incompreso, il suo passato era disseminato di dolore e disperazione e le sue decisioni non erano un granchè; e sebbene aveva cercato terribilmente, Noelle non avrebbe mai potuto tirarlo fuori dalla fossa che si era scavato da solo. In questa situazione catastrofica lei lo amava. Harry era tangibile e accattivante ed era qualcuno che aveva la possibilità di salvarti. La faceva sentire forte dove Jake la faceva sentire debole; la decisione tra i due era sempre stata facile da prendere ma questo non voleva dire che non amasse Jake.

"Non me ne sono andato perchè volevo!" Jake tagliò corto lanciandole un'occhiataccia e facendole capire che quell'affermazione era lontana dalla verità. "Ma se sei sicura, va bene. Lascio stare. Ho un posto dove devo andare comunque. E  se tu e lui sarete mai in Australia, fammelo sapere ok? Ci tengo ancora a te e ti voglio vedere felice".

Presente

Harry sospirò insicuro di come approcciare l'argomento, sapendo che doveva farlo se voleva che il loro rapporto andasse avanti. "Dopo che te ne sei andata mi sono imbattuto in Jake" disse attentamente. Noelle lo stava guardando con un'espressione sconvolta, gli occhi pieni di lacrime e le guance rosse. "Lui... lui mi ha fatto infuriare, Noelle. Mi ha fatto ripensare a tutto quello che avevamo, la realtà del nostro rapporto, l'intensità. Aveva ragione, sai, all'inizio ma dopo un po' le cose che stava dicendo hanno cominciato a colpirmi, a farsi spazio nella mia mente rosicchiando via quello che avevamo. Tu non l'hai mai definito più che un amico ma io non sono stupido. Sapevi che ti amava, che ti ama, e tu hai deciso di non menzionarlo. Lo ami ancora? Mi ha detto tutto; Eve, la tua vita che stava collassando, come questo ha reso difficile la scuola, come ha dovuto partire e le tue visite da un consulente.  So di Eve. So che sei stata ricoverata e che tutto ciò quasi ti ha ucciso ma non sapevo che tutto riguardava Jake. Non sapevo che bevevi per provare qualcosa a Jake, non sapevo che Jake andava a letto con tua sorella e non sapevo che tu e Jake non avete mai avuto nulla. Non sapevo cosa ti ha fatto e tu avresti dovuto dirmelo!"

Le lacrime stavano scendendo costantemente e silenziosamente lungo il suo viso, Noelle stava ricordando. "Pensi che tutto questo sia stato facile per me? Ero innamorata di lui, si. Ero innamorata di lui come una stupida ragazzina che poteva essere innamorata di qualcuno come Jake Holloway. Ma mi ha ferito e mi ha rivoltato contro mia sorella, mi odio per questo perchè non potevo far altro che amarlo. E poi se ne è andato, e Eve ha distrutto qualunque pezzo di felicità a cui ero ancora aggrappata, sono stata portata in ospedale e sono stata mandata in consulenza. Audrey ogni sera si sedeva a tavola bevendo il vino guardandomi perchè non avrei mai dovuto avvicinarmi a lui. Era colpa mia ma non capisco perchè avrei dovuto dirtelo. Ti ho detto sempre le cose importanti. Sai che io e Jake non abbiamo mai..." Non poteva non arrossire. "Jake e io non abbiamo mai fatto nulla, proprio nulla. Non era appropriato. Penso che non mi abbia mai voluto in quel modo".

Ci fu una pausa. Il petto di Noelle si alzava e abbassava rapidamente, le lacrime minacciavano di inondare il suo corpo dall'interno all'esterno. Harry era tranquillo insicuro di cosa dire o come dirlo. Si sentiva sciocco. Avevano fatto tanta strada, stavano andando bene quando è partita per New York e adesso si stavano progressivamente annullando. La spontaneità. Tutto sembrava essere ad un milione di miglia di distanza. Harry si sentiva come se l'intera stanza era stata sgangherata; Noelle aveva il viso tra le mani e singhiozzi le scappavano anche se cercava di trattenersi. Si domandava se era la stessa sensazione che aveva accolto Jake Holloway tre anni fa, questa sensazione di essere stato il motivo di tanta distruzione inutile, questa sensazione di disgusto puntualizzata da ogni singhiozzo di Noelle. Jake Holloway aveva perso Noelle Hutchings quella volta a causa dell'incuria e dell'alchimia ma Harry Styles non sarebbe incorso nello stesso destino. I suoi occhi non potevano trattenere l'aria che Jake aveva trattenuto, sebbene i problemi di Jake si estendevano ben oltre la perdita di Noelle.

Harry avanzò cautamente sprofondando nel divano accanto alla ragazza. Avvolse le braccia attorno alla sua figura per poi spostarla sulle sue gambe sussurrandole lentamente "Mi ricordi di ogni decente cosa che è accaduta. Sei degna, forte e coraggiosa mentre Jake è arrogante e egoista. Amarlo potrebbe essere stato un errore da parte tua, ma lasciarti da parte sua non è stato da meno. Sei così buona, troppo buona per me e finirò per essere colpito da insicurezza spesso e ciò potrebbe colpirti ma ti amerò e ti amerò ogni minuto, ogni giorno perchè amarti è come respirare e non intendo smettere finchè morirò".

Harry sapeva che, come quelle oneste parole lasciarono le sue labbra e Noelle impugnò la sua maglietta, la sua anima era intrappolata troppo con la sua  per lasciarla. Aveva capito quello che doveva fare. Quello che voleva, più di tutto, fare. Lo scioccava perchè non ci aveva pensato prima ma in questa luce crepuscolare sembrava così ovvio, così giusto, così perfetto. I loro nomi potevano essere intrecciati assieme, non contava quanto questo lo aveva reso egoista, non importava come poteva danneggiare seriamente gli altri, sapeva che aveva bisogno di lei con tutto il cuore a tempo indeterminato e per sempre. Aveva solo bisogno di un po' di tempo per risolvere i suoi affari, assicurarsi che anche lei era della stessa idea e rendere la scena perfetta. Così con tutto questo nella mente e con un po' di esitazione le chiese:

"Vuoi trascorrere il Natale con me nel Cheshire?"

Il suo cenno era la certezza di cui aveva bisogno.

 

Eccomi qua con un nuovo capitolo tradotto! Ormai siamo agli sgoccioli è il penultimo capitolo e quindi la storia tra Harry e Noelle è quasi terminata. Dopo aver concluso la storia mi prenderò una pausa dal sito per ultimare i miei studi all'università e tutte le storie che seguivo cercherò in qualche modo di continuare a farlo!

Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate! Alla prossima!!

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