Her Name In Lights di Lynds_xx (/viewuser.php?uid=236348)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 50 sfumature di blu ***
Capitolo 2: *** Presto ***
Capitolo 3: *** Solo amore ***
Capitolo 4: *** Popstar ***
Capitolo 5: *** Speciale ***
Capitolo 6: *** Bianco e Nero ***
Capitolo 7: *** Piccola ragazza ***
Capitolo 8: *** Non sono io, sei tu ***
Capitolo 9: *** Incontrarsi a metà ***
Capitolo 10: *** E sfuma ***
Capitolo 11: *** Non ok ***
Capitolo 12: *** Giusto e Sbagliato ***
Capitolo 13: *** Oltre la testa ***
Capitolo 14: *** Parole non dette ***
Capitolo 15: *** Linea piatta ***
Capitolo 16: *** Lo sai? ***
Capitolo 17: *** Schiaccianti verità e bugie ingiuste ***
Capitolo 18: *** Mio & Tuo ***
Capitolo 19: *** Tristemente Cambridge ***
Capitolo 20: *** Ha un nome? ***
Capitolo 21: *** Cose perse ***
Capitolo 1 *** 50 sfumature di blu ***
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Ho finito
gli esami e come promesso sono
ritornata a postare il seguito di Her Name is Noelle!!! Lascio
l'autorizzazione
di Lyndsey e il link dell'originale ci vediamo sotto!!!
http://onedirectionfanfiction.com/viewstory.php?sid=88158&textsize=0&chapter=11
50
sfumature di blu
Blu
Blu come gli zaffiri
profondi dei suoi meravigliosi occhi, la sfumatura cresceva
profondamente come
l'avvicinarsi della nuova stagione invernale. Blu come il colore degli
skinny
jeans che le fasciavano alla perfezione le gambe quel giorno in cui
Harry mise
i suoi occhi sul suo elegante corpo per la prima volta. Blu come il
colore del
suo lucente maggiolino, affascinante mentre viaggiava per le vie e le
strade
principali, portandola alle sue destinazioni facilmente, tenendola in
una bolla
sicura. Blu come il colore del cielo quella notte quando le labbra di
Harry
incontrarono le sue per la prima volta, catturandole in un
indimenticabile
momento, il momento per cui vale la pena aspettare. Blu come il colore
del
ciondolo che si trovava sotto l'incavo della gola, le dita di Noelle lo
toccavano spesso per controllare che ci fosse ancora.
Blu come il colore dello smalto quella sera
del suo compleanno, riempito con baci profondi e capolavori musicali. E
alla
fine, blu come il colore del mascara sulle sue ciglia, che affondavano
speranzosamente sulla sua faccia intrigante mentre si allontanavano.
Ma poi c'è un blu
differente. Il malinconico e solitario blu, un secco freddo, quasi una
sorta di
grigio blu. Lo stesso blu del lungo dire " Vorrei che fossi qui"
durante le telefonate a tarda notte. Il blu rimasto dietro all'assenza
della
persona che sarebbe dovuta essere qui. Il blu del rimuginare sulle
memorie
sapendo che ci sarebbe stato del tempo prima di fare quello che si
è realmente
fatto. Il blu di un Lunedì mattina. Il blu di una giornata
piovosa. Il blu
della nebbiolina che si faceva strada verso la finestra in cui Noelle
stava
guardando fuori già di prima mattina, il debole ronzio del
docente che si fa
strada nelle sue orecchie e anche se poteva probabilmente sentire cosa
stava
dicendo abbastanza bene, non stava facendo lo sforzo di ascoltarlo.
"Noelle!"
Sam urlò nell'orecchio della ragazza, prendendole il braccio
per attirare la
sua attenzione. Samantha Ang le aveva fatto una buona impressione.
Aveva
incontrato Noelle al corso di fotografia, e sebbene andavano d'accordo
era una
costante battaglia per Sam tenere concentrata Noelle.
Noelle girò il viso
per guardare gli occhi scuri di Sam, alzando un sopracciglio in segno
di
domanda. "Si?" Chiese all'amica che sospirò profondamente.
"Per piacere
concentrati Elle" disse Sam, i suoi occhi ritornarono al docente che
stava
lanciando a Noelle occhiate irritate. "Il signor Welsh ti sta lanciando
occhiate mortali da venti minuti!"
Noelle sorrise
imbarazzata a Sam, cercando di concentrarsi al meglio sulla lezione
sebbene
fosse difficile. Per lei non era mai facile concentrarsi
perchè sebbene fosse
brava, ispirata e brillante nella fotografia, era tremendamente
distratta per
la maggior parte del tempo, oggi più delle altre volte.
Sospirò sapendo che si
sarebbe persa nei suoi pensieri un'altra volta, i suoi pensieri non
l'avrebbero
mai lasciata.
Si rannicchiò
visibilmente quando il suo telefono suonò. Si era
dimenticata di metterlo
silenzioso, la suoneria risuonava attraverso la classe ormai
silenziosa, tutti
gli occhi furono su di lei immediatamente. Gli occhi del signor Welsh
sembravano fuoco, la faccia arrabbiata mentre si avvicinava alla mora
lentamente. Gli occhi colpevoli di Noelle vagarono sullo schermo per
vedere chi
la stava chiamando, il suo cuore precipitò quando vide chi
era.
Harry
Era così tentata a
rispondere, per sentire la sua voce anche se per poco tempo ma
l'espressione
del signor Welsh la fece sopportare con il sorriso sulle labbra. Lui
corse
verso di lei, fermandosi proprio di fronte prima di iniziare a parlare.
"Signorina Hutchings questo non può essere tollerato;
può riprendere il
suo telefono alla fine della lezione". Disse scuotendo la mano per
avvisarla, Noelle si morse il labbro mentre spegneva il telefono
terminando la
chiamata.
Sam cercò di
spostare la testa per evitare lo sguardo intimidatorio del signor Welsh
mentre
Noelle posava il telefono nella sua mano. Lui annuì, il suo
sguardo si posò su
Noelle occasionalmente per assicurarsi che stesse prestando attenzione
a quello
che stava dicendo e facendo.
E sebbene ci provò e
i suoi occhi lo seguirono per tutta la stanza, c'era solo un'unica cosa
a cui
poteva pensare.
Tredici giorni.
Erano tredici giorni che non lo vedeva. Domani era il giorno di San
Valentino.
Ciaoooo a
tutte!!! Prometto che questo
è solo un capitolo di introduzione per riallacciare le due
storie e che Lyndsey
vi stupirà come è successo anche nella storia
precedente!! Che dire adesso
invierò a tutte il link della storia e se vi va lasciate una
piccola
recensioncina!!! Un'ultima cosa per quanto riguarda quando
posterò il nuovo
capitolo penso di farlo solo una volta la settimana perchè
Lyndsey non ha
ancora terminato la storia e non vorrei dovervi fare aspettare troppo
tra un
piccolo e l'altro!!
Alla
prossima vi lascio con Harry!!
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Capitolo 2 *** Presto ***
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Presto
"Harry la
stampa è in una completa frenesia! Il management
sarà assolutamente..."
Deve essere
piuttosto difficile essere un giornalista, pensò Harry
distrattamente,
mantenendo un'espressione neutrale sul viso mentre ascoltava la lezione
che
stava ricevendo. Non aveva mai davvero capito come i giornalisti
riuscissero
così facilmente a prendere un paio di parole e trasformarle
in una storia
concreta. Certamente avevano dovuto avere una notevole
quantità di
immaginazione per vedere così profondamente in quelle
quattro parole che aveva
pronunciato poco più di un giorno fa.
I suoi occhi si
spostarono verso il tavolino, il suo sguardo scrutò il cibo
sistemato di fronte
a lui. Era un pasto completo lasciato intoccato, cibo per le masse.
C'erano
i giornali
più importanti che a malapena
conosceva che segnalavano la notizia ed era sorpreso dal fatto di aver
fatto
tanta strada fino ad arrivare su uno di quei giornali. Poi c'erano le
riviste
per adolescenti, le copertine dichiaravano che al loro interno ci
sarebbe stato
uno scoop su questo tema, una storia inventata nascosta dietro la
copertina
lucida. E, infine, c'erano i fogli stampati sparsi a casaccio sulla
superficie
di legno del tavolo, tutti gli articoli di riviste on-line, le loro
informazioni più estreme rispetto alla maggior parte delle
altre fonti.
Ma c'era sempre un
punto in comune in tutti quei fogli.
Harry
Styles confessa il motivo dietro la sua
ricomparsa.
"Il suo
nome è Noelle" - Il nuovo amore di
Harry Styles?
Harry
Styles è uscito dal mercato?
Harry
Styles rivela la ragazza misteriosa - "Il
suo nome è Noelle"
Harry
Styles lascia le fan devastate mentre annuncia
la sua ragazza "Il suo nome è Noelle"
Certo, Harry avrebbe
apprezzato un po' più di originalità nei titoli
ma decise che era giusto dare
credito quando era dovuto. Guardò verso l'alto vedendo Liam
inveire ancora per
il suo comportamento irresponsabile, sebbene non gli importava di
ascoltare
sapendo che una volta che Liam si era pienamente calmato avrebbe potuto
spiegarsi correttamente. Harry sapeva che Liam stava agendo in questo
modo solo
perchè gli era stato detto. Il Management spediva spesso
Liam per raddrizzare
le cose, per rimetterle in pista soprattutto perchè sapevano
che aveva la testa
sulle spalle e avrebbe gestito le cose in modo razionale, senza
irritare la
band.
Harry sentì Liam
sospirare e trattenne un piccolo sorriso sapendo che il suo discorso
era
finito. Liam sprofondò accanto a lui grattandosi dietro il
collo prima di
rivolgersi ancora a lui. "Allora hai intenzione di parlarmi di lei?"
Gli domandò e Harry riuscì a malapena a
nascondere la sua preoccupazione.
Louis non l'aveva
detto al resto della band?
"Non ve l'ha
detto Louis?" Chiese Harry, aggrottando la fronte.
Liam diede
un'occhiata a Harry prima di aprire la bocca, "Amico, Louis ci ha detto
che hai una ragazza, ma non sapeva molto neanche lui". Disse calmo.
Harry si morse la
lingua in modo contemplante ma quando finalmente aprì la
bocca per parlare la
stanza si riempì di altre tre persone che ridevano ad alta
voce. Louis, Niall e
Zayn entrarono nel soggiorno. Louis guardò verso il tavolo
con un piccolo
sorriso.
"Harry! Noelle
sta già causando problemi, eh?" Chiese Louis sedendosi in
una grande
poltrona di pelle sistemandosi i capelli, Niall e Zayn seguirono il suo
esempio; Zayn raccolse uno degli articoli e lo sfogliò con
un leggero sorriso.
"No. Noelle non
ha fatto niente".
"Ritornando a
Noelle," tagliò corto Liam, "Ti dispiacerebbe illuminarci?"
Tutti e quattro i
ragazzi nella stanza rivolsero la loro attenzione all'amico, la
curiosità
viaggiava nei loro occhi mentre aspettavano che iniziasse a parlare.
Harry
prese un respiro, i suoi pensieri ritornarono a prima che venisse
interrotto.
Inumidì le sue labbra e si scompigliò leggermente
i capelli, "Ho
incontrato Noelle un paio di settimane dopo che ho lasciato Londra...".
*************************
L'ironia del giorno
di San Valentino è che la maggior parte delle persone
fidanzate sono più
propense a rompere le relazioni durante le settimane che precedono la
festa o
appena dopo, semplicemente perchè c'è troppa
pressione. Le persone costruiscono
sempre aspettative non realistiche quando si tratta di San Valentino,
pensando
che forse il loro ragazzo smetterà di essere incapace e la
sorprenderà con un
appuntamento accattivante ed elaborato con fiori e cioccolatini e forse
la
ragazza la smetterà di infastidirlo sulle sue disordinate
caratteristiche. In
tutta realtà, il giorno di San Valentino è stato
creato per far si che tutto
diventi un fallimento.
Esso provoca te
stesso a immergerti in una relazione irrazionale semplicemente con lo
scopo di
non voler rimanere solo, ma per quanto riguarda Noelle Hutchings lei
non era
interessata, il giorno di San Valentino era solo un giorno che non
avrebbe
dovuto contare. Non era una di quelle ragazze che pensava che la sua
altra metà
sarebbe dovuta cambiare solo perchè era il giorno di San
Valentino perchè se tu
vuoi che lui cambi, tu non dovresti essere con lui. Questa era una
delle
ragioni per cui Noelle era rimasta single per la maggior parte della
sua vita,
se tu non sei preparata ad affrontare ogni lato di una persona allora
non
dovresti perdere tempo con qualsiasi lato.
"Hey
Noelle!" Disse Ali sedendosi sul letto di fronte alla mora,
"Perchè
la Signora Evans stava parlando con te questa mattina?"
Noelle guardò in
basso per chiudere il libro aperto sul letto, i suoi occhi blu
incontrarono
quelli verdi di Ali per poi spostarsi i capelli di lato. "Stava solo
cercando di chiedermi qualcosa sul progetto fotografico in cui mi ha
coinvolto". Noelle le disse appoggiandosi alla testiera del letto.
"Cosa ti stava
chiedendo?" Chiese Ali, incrociando le gambe mentre si sedeva sul letto
giocando con le punte dei suoi capelli marroni, cercando di attaccare
qualcosa
che è stato diviso.
"Stava cercando
di convincermi di lasciarle mettere le fotografie in una specie di
esibizione
per mostrarle alle persone che verranno".
Ali riportò la sua
attenzione a Noelle, incontrando i suoi zaffiri attentamente, notando
lo strano
tono di voce di Noelle. "Non sembri molto felice di questo"
commentò
Ali e Noelle rilasciò un sospiro.
"So che dovrei
metterle in mostra" rispose Noelle mordendosi il labbro, "ma
è
personale. Non sono sicura di voler farle vedere a tutti".
"Non lasciarti
fare pressione Elle" Ali disse alla sua amica con un sorriso.
"Mi ha detto
che coprirebbe tutti i voti che non ho mai ricevuto per la parte
dell'anno che
ho perso". Disse calma raccogliendo i suoi capelli in una coda
disordinata, tirandosi poi giù le maniche sulle mani in un
gesto nervoso che
aveva l'abitudine di fare.
"Non è un
ricatto?" Chiese Ali scioccata. Nessuno sapeva cosa aveva fatto Noelle
per
entrare a Oxford in un periodo dell'anno così strano
perchè lei non ne parlava
spesso ma Ali aveva capito che doveva essere qualcosa di
incredibilmente
delicato o brillante. Quando aveva incontrato Noelle un paio di
settimane fa
aveva scoperto subito che era riservata e timida ma riusciva comunque
ad
apparire abbastanza aperta a molte persone. Se Ali non avesse condiviso
la
stanza con lei, non avrebbe mai visto il comportamento schermato di
Noelle
verso gli altri.
"Non sono
sicura." Rispose Noelle onestamente, guardando fuori dalla finestra per
vedere il cielo cominciare a diventare scuro mentre il sole scompariva.
"Ascolta, devo
andare in biblioteca per finire di studiare per il compito di domani,
ci vediamo
presto." Disse Ali all'amica con un sorriso. "Non preoccuparti, va
bene?" E con questo, uscì dalla stanza portandosi i capelli
su una spalla
mentre usciva.
Noelle respirò
profondamente, strofinandosi le tempie nervosamente. Avrebbe dovuto
parlare con
Harry di questo sebbene non poteva credere abbastanza alla sua
professoressa di
fotografia. Sapeva il vero motivo dietro l'incoraggiamento della
signora Evans
per mettere le foto in una mostra. Era tutto uno schema elaborato per
permettere a Oxford di avere una migliore reputazione per il loro corso
di
fotografia, se uno dei loro studenti ha esperienza nel fotografare
qualcuno di
famoso come Harry Styles, avrebbero di certo ottenuto un riconoscimento
prendendo anche in considerazione il fatto che Noelle non frequentava
l'Università di Oxford quando ha lavorato con Harry.
Tirò fuori il suo
iPhone e digitò il suo numero velocemente aspettando solo
uno o due squilli
prima di sentire la sua voce
attraverso l'altoparlante. "Ehi tesoro" le disse e Noelle sorrise
subito.
"Ehi" lo
salutò dolcemente.
"C'è qualcosa
che non va?" Chiese Harry notando il suo tono di voce calmo.
"No" disse
alzandosi dal letto e infilandosi un paio di pantofole consumate.
"Volevo
solo parlarti".
Avevano già parlato
oggi, si erano già augurati Buon San Valentino. "Oh
davvero?" Rispose
Harry; Noelle immaginava il piccolo sorriso sulle labbra di Harry.
"Si"
rispose lei ignorando il tono giocoso di Harry, "Ricordi il mio
progetto
su di te?" disse girando intorno alla questione, non sicura di come
approcciare la conversazione e non sapendo come lui avrebbe reagito.
"Si..."
rispose aspettando che lei continuasse.
"Non l'hai mai
visto, non è vero?" Gli chiese dopo un breve momento.
"Beh no. Non
abbiamo mai parlato di questo."
"Si...Beh..."
Noelle iniziò cauta, fermandosi appena sentì
qualcuno bussare alla porta.
"Aspetta" disse camminando verso la porta lentamente, tenendo il
telefono lontano dalla faccia mentre apriva; le sue labbra si aprirono
leggermente prima di trasformarsi in un sorriso perchè
lì di fronte a lei sulla
porta c'era Harry Styles in persona, terminando la chiamata prima di
alzare la
testa e sorriderle ampiamente.
Eccomi
qua!!! Ciao a tutte!!! In
questo capitolo entrano in scena tutti i ragazzi e saranno tutti molto
più
presenti nella storia. Nella seconda parte abbiamo l'incontro
finalmente tra
Harry e Noelle.. Cosa pensate succederà?? Cosa
avrà preparato Harry??
Ringrazio
le dodici ragazze che hanno
recensito il primo capitolo, molte di loro supportavano già
anche l'altra
storia quindi posso solo farvi un enorme ringraziamento!!
Siccome
ci sono tutti i ragazzi vi
lascio una loro foto completa! Alla prossima un bacione!!!
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Capitolo 3 *** Solo amore ***
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Solo
amore
Ci volle soltanto un
millesimo di secondo per Harry per scavalcare il confine che separava
la porta
dall'interno della stanza e ci volle ancora meno tempo ad avvolgere la
sua
ragazza carina e piuttosto stupita tra le sue braccia, le sue enormi
mani le strofinavano
la schiena in un modo confortante mentre facilmente Noelle
portò le braccia
attorno alle sue larghe spalle. Harry abbassò un po' la
testa, la sua bocca le
sfiorava appena il lobo dell'orecchio, il suo respiro di menta le
accarezzava
la pelle facendole venire i brividi. "Ti sono mancato, tesoro?" Le
disse lentamente; le sue mani scivolarono sulla sua sottile vita
facendo un passo
indietro così da poterla vedere facilmente in viso.
I fiammeggianti
zaffiri di Noelle scivolarono cautamente verso il pavimento mentre
deglutiva a
fatica cercando di liberarsi dal dolore che le si era formato nella
parte
posteriore della gola. I suoi occhi catturarono un particolare pezzo
del
tappeto, il suo corpo bruciava alle sensazioni che le mani di Harry
emanavano
al suo corpo. Harry sospirò alla sua reazione, odiava
lasciarla e la parte
peggiore era che tra poco avrebbe iniziato il tour. "...
perchè certamente
tu mi sei mancata!" Finì Harry; con le mani
incorniciò il viso di Noelle
mentre con il pollice sfiorava gentilmente il suo labbro inferiore fino
a che
non si formò un sorriso e Noelle scosse la testa leggermente
prima di
incontrare i suoi smeraldi.
"Sei
incredibile" Disse ridendo senza fiato e Harry rise leggermente.
"Come hai fatto ad arrivare qua, Popstar?" Lo interrogò
decidendosi a
tornare tra le sue braccia e appoggiando la testa nel suo petto e lo
sentì.
Lo spazio vuoto era
stato riempito e lei era a casa.
Ma questo era il
fatto che la preoccupava di più quando Harry era lontano.
Non era il fatto che
era via, che non la poteva tenere come faceva di solito; era
più come una
sensazione di qualcuno che lo allontanava con forza da lei. Come
qualcuno che
ha un'arma letale e le avesse tagliato una parte del suo corpo, come un
braccio
o una gamba o un altro organo vitale senza il quale non potrebbe
vivere.
Harry sorrise,
pensando come rispondere, perchè in tutta realtà
non lo sapeva. Aveva parlato
con i ragazzi spiegandogli tutto di Noelle, una fitta al petto mentre
gli
permetteva di conoscere cosa gli era successo mentre era via. Era poi
salito
sulla sua macchina con l'intenzione di andare a casa ma prima di
prendere una
giusta decisione fece una differente strada da quella che doveva
realmente
prendere. Una cosa tira l'altra e adesso era in piedi di fronte alla
ragazza
che ama. "Penso che ho solo guidato" disse lasciandole un leggero
bacio nei capelli, assaporando la sensazione che ha provato quando il
petto di
Noelle si appoggiò al suo, i loro battiti si mescolavano in
un ritmo costante.
"Grazie"
disse Noelle, facendo aggrottare ad Harry le sopracciglia.
"Per
cosa?" Le chiese.
"Per essere qui
sebbene saresti potuto essere da qualche altra parte" Ammise Noelle, le
sue dita giocavano con il terzo bottone della camicia di lui con un
movimento
nervoso.
"Oh non sono
venuto qua per te. Sono venuto qua per i miei scopi egoistici decidendo
che mi
mancavi troppo per stare a Londra".
Noelle rise
leggermente schiaffeggiando affettuosamente il suo petto cercando di
spingerlo
indietro ma lui la strinse ancora più forte; un ampio
sorriso si formò sul suo
viso mentre le lasciava soffici baci sul collo facendola ridere mentre
tentava
di liberarsi dalla sua stretta. Questo momento aveva una bellezza rara
ed
eccezionale, il tipo che difficilmente le persone vedono o capiscono.
Due coppie
di occhi separati tutte e due di una tonalità accattivante
illuminati da una
luce che non poteva essere replicata. Risate arrossirono le labbra di
Noelle
magicamente, un suono delicato che veniva spedito facilmente in aria ed
Harry
apprezzava il suono come fosse musica per le sue orecchie, una melodia
che non
aveva sentito di persona per molto tempo.
"Ho una
sorpresa per te" annunciò Harry una volta che le risate
terminarono.
"Se continui a
farmi sorprese Popstar presto imparerò ad aspettarle".
"Posso convivere
con questo" replicò Harry con un'alzata di spalle
allacciando le dita con
quelle piccole di lei mentre la dirigeva gentilmente verso la porta.
"Andiamo tesoro" disse allegramente facendole un occhiolino.
********************
L'Old Bank Hotel ad
Oxford c'era da moltissimi secoli. Non si sa quanti viaggiatori,
prestigiose
famiglie o coppie entrarono attraverso le porte di quell'hotel
georgiano. Era
ricco di storia sicuramente. Se qualcuno fosse stato in grado di
possedere un
libro pieno di tutte le storie delle vite di ogni ospite che ha
soggiornato qui
negli anni non sarebbe stato in grado di aprire un altro libro in tutta
la sua
vita.
Detto ciò,
c'è una
sola cosa di cui sono fiera. Di tutte le coppie rimaste all'interno
dell'edificio antico e stravagante, Harry e Noelle erano innegabilmente
la
prima coppia a entrare con nient'altro che l'amore da offrire l'uno per
l'altro. Loro erano puri e naturali e così inebriantemente
innamorati. Era come
se le altre coppie li avessero visti e fossero invidiosi di quello che
avevano
perchè loro non riuscivano ad individuare il motivo per cui
non l'avevano.
In tutta verità,
comunque, Harry e Noelle non avevano niente in particolare che li
distingueva;
erano stati fortunati ed entrambi amavano quello che avevano, mai alla
ricerca
di qualcos'altro inutilmente. Ma tutti potevano avere ciò.
L'unica cosa che
sembrava fare invidia alle persone era qualcosa di cosi semplice o
qualcosa che
solo pochi potevano afferrare: Harry e Noelle non avevano mai dovuto
provare,
loro si amavano semplicemente.
"Signor
Styles," l'addetto alla reception salutò catturando
l'attenzione di Harry,
se solo brevemente, "Qui c'è la chiave della vostra stanza;
spero abbiate
un felice soggiorno con noi".
"Grazie"
disse prendendo la chiave, tenendo ancora un braccio attorno alla vita
di
Noelle, la sua schiena premuta contro il suo petto mentre aspettava
pazientemente. "E riguardo a quello di cui abbiamo parlato in
precedenza...?" disse
ma l'uomo
annuì deciso.
"è tutto a posto non
c'è bisogno di preoccuparsi".
Harry annuì
ignorando lo sguardo confuso di Noelle girandosi verso l'ascensore e
portandola
con lui. La mano di lui nascose quella piccola di lei sebbene era solo
una
presa di copertura per tenerla stretta e sicura mentre entravano
nell'ascensore.
Le porte si chiusero con un "ding" nascondendo la coppia dalla vista
dando ad Harry l'opportunità di premere un leggero bacio
sulla guancia rosea di
Noelle, gli occhi di lei trovarono i suoi, la curiosità
viaggiava ancora
all'interno.
"Di cosa stavi parlando
prima?" Chiese e Harry sorrise leggermente.
"Sei la persona
più curiosa che ho incontrato, Nell" disse con un sorriso
anche se non
rispose alla sua domanda e Noelle lo notò.
"Dimmelo!"
disse con uno sguardo implorante sulla faccia e Harry
ridacchiò.
"Non c'è niente
di cui preoccuparsi. Lo prometto". Le disse quando la vide
preoccuparsi,
passandole il pollice sulle crepe formatesi sulla sua fronte,
guardandola
mentre la sua espressione si trasformava lentamente in un sorriso.
Le porte
dell'ascensore si aprirono rivelando un corridoio con diverse stanze,
ognuna ad
una certa distanza dall'altra. Fecero la loro strada verso la loro
stanza,
Noelle appoggiata comodamente sulla spalla di Harry mentre lui cercava
in tasca
la chiave per poi inserirla nella toppa e aprire velocemente la porta.
A prima vista si
direbbe che la moquette sia un acceso color rosso ma se ti fermi un
momento e
guardi meglio vedrai che non è la verità in
realtà. La moquette, qualsiasi
colore sia, era ricoperta da morbidi e fragili strati di petali di rosa
ma solo
di quelle rose con una tonalità migliore; come quelle che
Alice disegna.
Harry guardò con
un'espressione divertita mentre Noelle si toglieva le scarpe di
proposito per
camminare attraverso lo straordinario percorso a piedi nudi. La stanza
era
avvolta in un bagliore, le candele illuminavano abbastanza la stanza,
il loro
profumo di vaniglia si espandeva attraverso la stanza - il profumo era
sottile
e sfuggente - era giusto. Le labbra rosee di Noelle erano socchiuse
dallo
stupore mentre osservava la stanza, i suoi occhi si fermarono sulla
più bella
rosa viola che avesse mai visto. Attentamente camminò verso
di lei prendendola
dal vaso di cristallo in cui era contenuta, manipolandola dolcemente
con un
tocco leggero come una piuma.
Debolmente si
accorse del suono della porta che si chiudeva mentre si portava il
fiore al
naso, inalando la dolce fragranza che emanava. Un paio di braccia
muscolose si
avvolsero intorno alla sua vita e lei lentamente rimise la rosa nel
vaso
sperando che conservasse la sua bellezza. "Non ti chiederò
come hai fatto
tutto ciò" disse Noelle lasciando la testa contro il petto
di Harry.
Harry rise
all'affermazione di Noelle, il suo pollice tracciò cerchi
sulla pelle esposta
nella sua anca dove la felpa si era alzata. "Ma
grazie. Perchè è... da togliere il
fiato". Si girò nella sua presa e allacciò le
braccia dietro al collo di
Harry, un sorriso si fece largo sulle sue labbra mentre in punta di
piedi
lasciava un bacio alle sue labbra in attesa.
La presa di Harry
divenne più ferma mentre approfondiva il bacio, le mani di
lei si insinuarono
tra i suoi capelli tirandolo più vicino mentre procedevano
all'indietro. Il
muro si connesse con la schiena di Noelle con un leggero rumore, Harry
sollevò
il suo corpo permettendole di avvolgere le gambe intorno al suo bacino.
Si
staccarono lentamente, i loro respiri pesanti si dissolsero
nell'atmosfera
della stanza mentre le loro fronti restavano l'una contro l'altra, gli
occhi
bloccati attentamente come se stessero comunicando; lo stesso pensiero
correva
nelle loro menti con un ritmo spettacolare come il battito del loro
cuore.
"Ti amo".
Note!!
Ciao
ragazze eccomi qua dopo essere stata al telefono mezz'ora con
l'imbecille del
tatuatore che dopo aver prenotato quattro mesi fa mi telefona e mi dice
che
oggi non può più perchè non si
ricordava che aveva un impegno importante ho
deciso di tornare tra voi che mi date più soddisfazioni!!
Tornando alla storia
questo è uno dei miei capitoli preferiti tra quelli che ho
già tradotto ed è di
una dolcezza unica nel suo insieme!!! Ringrazio le 28 persone che hanno
recensito il primo e il secondo capitolo!!
Inoltre
vorrei fare un ringraziamento particolare a Princess_Sam che ha
pubblicizzato
questa storia non posso fare altro che ringraziarla e suggerirvi anche
io di
passare a leggere le sue storie perchè è davvero
molto brava!! Un'altra ragazza
che secondo me vale la pena di conoscere è Eightsvoice anche
lei scrive molto
bene!!
Anche
se personalmente non conosco queste due ragazze penso siano delle
persone
fantastiche e vi lascio qua sotto il link del loro profilo...
Princess_Sam:
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=554030
Eightsvoice:
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=478633
Detto
questo vi lascio con il nostro Harry alla sfilata di Burberry quando
l'ho visto
stamattina pensavo di morire!!!
|
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Capitolo 4 *** Popstar ***
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Popstar
La mattina languida
affondava nel folle, solo un accenno della luce solare filtrava
attraverso i
petali di velluto che ornavano il pavimento; mi resi conto di prendere
tutto il
tempo perchè non c'era nessuna fretta. Sembrava che tutte le
persone di Oxford
erano a crogiolarsi nei resti di San Valentino, qualcuno a festeggiare
e
qualcuno a pensare alle aspettative infrante. Era ancora presto la
giornata non
iniziava la sua trasformazione da mattina a mezzogiorno ma il periodo
che stava
nel mezzo era una sorta di impasse, una tranquilla pausa intermedia.
La trapunta crema
era irregolare sul letto cercando di tenere i suoi abitanti caldi
circondati da
una bolla d'aria piacevole, il loro respiro tranquillo era udibile solo
drizzando le orecchie. Noelle aveva un piccolo sorriso felice sul viso,
i suoi
occhi zaffiro guardavano il viso di Harry; un guizzo di
felicità la
attraversava mentre guardava la sua fronte contrarsi e poi rilassarsi
sebbene i
suoi occhi erano ancora chiusi. Le ricordava quella prima mattina
quando gli ci
volle così tanto tempo per venire a patti con la coscienza e
anche allora
poteva solo immaginare cosa stesse pensando. Le sue dita scivolarono
leggermente sul petto nudo di Harry toccandolo appena. Le sue dita
abili
scivolarono sulla clavicola prima di passare al braccio sinistro
superiore, un
martellante battito iniziò nel suo petto mentre attentamente
tracciava
l'inchiostro sparso lì.
Sembrava
assolutamente indescrivibile avere qualcuno disposto a dare via un
pezzo di se
stesso per te, la gravità di ciò era insondabile,
qualcosa che Noelle
apprezzava tutti i giorni. Si chiedeva per quale ragione le persone
potevano
farsi dei segni permanenti sulla pelle, per lei qualcosa di eterno come
questo
doveva essere ben ponderato.
Un urlo improvviso
scappò dalle labbra di Noelle mentre veniva capovolta, Harry
la prese di
sorpresa, qualcosa in cui era sempre stato bravo. "Buongiorno tesoro"
disse in bilico sopra di lei con un sorriso giocoso e una
luminosità nei suoi
occhi che solo lei aveva potuto vedere; per questo un sorriso
illuminò il viso
di Noelle. "Ti ho detto quanto mi sei mancata?" Le chiese con
un'espressione troppo seria a coprire le sue caratteristiche.
"Potresti
averlo menzionato una o due volte" Gli disse mordendosi leggermente il
labbro.
"Bene, perchè
mi è mancato davvero svegliarmi di fianco a te" disse
abbassandosi
premendo le sue labbra all'angolo della bocca di lei. "E mi
è mancato
vederti con la mia felpa" aggiunse guardando verso il basso il suo
caldo
pile che le arrivava a metà coscia; le mani di Harry si
fermarono sui suoi
fianchi per poi tirarla delicatamente in su. "E il modo in cui giri gli
occhi quando dico qualcosa di simile e sebbene questo mi uccida
ammetterlo,
penso che mi sia mancato anche il tuo modo di chiamarmi Popstar".
Una risata scappò
dalle labbra di Noelle mentre alzava leggermente il naso. "Sei
incredibilmente sentimentale, lo sai?" Mormorò
scherzosamente, alzando il
suo corpo per catturare le labbra di Harry in un veloce bacio prima di
sprofondare ancora nel materasso.
"Solo per
te" Disse con un sorriso pigro facendole un occhiolino.
"Cosa vuoi per colazione?" Le
chiese strofinando il naso contro il suo prima di girarsi verso di lei
e
catturarla in un abbraccio. Noelle spostò le mani per
tenersi ai suoi polsi che
erano avvolti al suo bacino, la sua mente era in una foschia beata.
"Quello che
vuoi" gli disse semplicemente, chiudendo gli occhi e appoggiandosi al
petto di Harry con un sorriso. "Perchè sei già
sveglio, comunque? Dormi
almeno due ore in più di me la maggior parte dei giorni"
disse girandosi
verso di lui.
"è
da quanto tempo mi stai guardando
Nell?" Le chiese con un sorriso mentre lei arrossiva prima di scrollare
le
spalle.
"è un
buon metodo" si difese.
Lui rise, la sua
mente cominciava ad andare alla deriva, "I ragazzi vogliono
incontrarti". Le disse pensando a come Louis era semplicemente felice
alla
prospettiva di un incontro con "Noelle di Harry" sebbene si sentiva
incline
ad incontrarla come se si fossero già conosciuti. "Per non
parlare di mia
mamma e mia sorella".
"Mi piacerebbe.
Specialmente perchè tu sei stato esposto alla mia famiglia
fin troppe
volte".
"Non sono così
male" Le disse.
"Mia zia è
un'alcolizzata, mia sorella è una cattura attenzione e
maniaca del controllo e
mio fratello è un giocatore di rugby che non ha riguardo per
gli spazi
personali". Disse senza mezzi termini alzando un sopracciglio nella
direzione di Harry mentre lui sorrideva.
"Non c'è mai un
momento di noia. E non possiamo fare un paragone finchè non
incontrerai i
ragazzi perchè tendono a essere un po' opprimenti".
Opprimente; era come
Noelle si sentiva quando pensava a dover incontrare gli altri quattro
ragazzi
con cui si era consumata non troppo tempo fa.
***************
Un'esperienza fuori
dal corpo, era l'unico modo per descriverla. Adesso, penso sia
importante per
me ribadire il fatto che Noelle Hutchings era totalmente e
completamente una
ragazza normale, leggermente eccentrica per certi versi e certo aveva
una
bellezza non convenzionale ma era sempre rimasta normale anche in
questo
periodo. A causa di ciò potete immaginare lo shock
all'interno di Noelle mentre
leggeva il suo nome sulla prima pagina del giornale che le era stato
spedito
nella sua camera circa trenta minuti prima.
"Ritorno con una bomba: 'Il suo
nome è Noelle' "
Sotto il titolo
c'era una foto di Harry, i suoi occhi fissi sul pavimento, le gambe
sembrava si
stessero muovendo freneticamente e la mano tesa verso la porta di un
veicolo
scuro di grandi dimensioni. Non c'era niente da fare; la storia era su
di lei.
Certo erano uscite numerose storie nei giorni precedenti ma Noelle
aveva avuto poco
tempo per concentrarsi sui tabloid mentre cercava di abituarsi alla
vita
universitaria e all'inizio di numerose lezioni.
"Harry"
Noelle lo chiamò incerta, sentendolo mormorare in risposta,
i suoi occhi erano
fissi sullo schermo del telefono e il pollice scorreva ogni tanto su e
giù.
"Uhm...Perchè il mio nome è sulla prima pagina
del giornale?"
Questo catturò
l'attenzione di lui.
"Mi ero quasi
dimenticato di tutto ciò" sospirò alzandosi.
"Quasi" la sua voce
era malinconica, sebbene riuscì a liberarsene in fretta.
"Non
preoccuparti, sparirà in fretta. Lo prometto. Non ho
intenzione di annunciare
chi sei; basta che la gente sappia che sono tuo".
"Mi nascondi
allora, eh?" Chiese con un sorriso e Harry alzò gli occhi
non rispondendo
perchè sapeva che la risposta sarebbe stata si.
La stava nascondendo
ma non per il motivo che pensava Noelle.
"Quando pensi
che avrai una pausa dall'università?" Le chiese e Noelle
pensò per un
momento.
"Intendi una
lunga pausa o un weekend?"
"Ogni momento
in cui potresti venire a Londra" le spiegò e lei
annuì.
"Il prossimo
fine settimana forse?" Gli disse con un sorriso avvolgendo le braccia
intorno al suo bacino e appoggiandogli la testa sul petto, ricordandosi
che si
era dimenticata di chiedere una cosa. "Cosa succederebbe se mi fosse
stato
offerto qualcosa , qualcosa di cui non sono sicura? Qualcosa che
potrebbe
essere usato per il motivo sbagliato?" Mormorò cautamente
nel tessuto
della sua maglietta.
"Che c'è di
male Noelle?" Le chiese mentre un cipiglio si formava nei suoi
lineamenti;
sebbene avrebbe voluto allontanarla dalle sue braccia e leggere la sua
espressione sapeva che si era nascosta nel suo petto per non farsi
vedere.
"Ricordi quando
ti ho chiamato ieri? E ti ho parlato del mio progetto..."
cercò di girarci
attorno, le dita giocavano nervosamente con la maglietta di Harry. "Beh
la
mia professoressa di fotografia vuole metterle in una mostra a Oxford.
Mi ha
detto che è per mostrare il nuovo corso di fotografia ma non
posso far altro
che pensare che potrebbe avere altri... motivi".
Harry
si irrigidì la presa sul corpo di Noelle divenne rigida e
inflessibile come una
gabbia protettiva in cui era racchiusa. Deglutì ammorbidendo
il suo tono per
fare in modo che la ragazza non pensasse che fosse arrabbiata con lei.
"Perchè pensi abbia altri motivi?" Le chiese e Noelle si
morse il
labbro.
"Mi
ha detto che riuscirei ad ottenere tutti i voti che mi mancano. Potrei
essere
nella stessa posizione degli altri studenti in anticipo. Sembra solo un
po'...strano" disse piano percependo la sua irritazione nascosta.
Harry
sospirò. Aveva avuto paura che questo sarebbe successo. Uno
dei rischi che
aveva corso facendo il progetto e poi il ritorno nella band era il
pericolo che
le persone iniziassero a dubitare il talento di Noelle. Sapeva come ci
si
sentiva ad avere persone che dubitavano delle tue
potenzialità. Era un
argomento comune che i One Direction erano poco più che un
prodotto di una
macchina produci soldi ben costruita - essere in una band
"confezionata" aveva i suoi numerosi inconvenienti ma questo era uno
dei motivi che aveva colpito maggiormente Harry.
"Non
voglio limitarti così tanto. Voglio che tu sia fiera di
quello che sei stata
capace di fare, Nell, più di ogni altra cosa. E non voglio
assolutamente che tu
dubiti del tuo talento a causa mia. Oddio, non ho mai voluto che ti
trovassi in
questa posizione".
"Non
è colpa tua" gli disse gentilmente alzando la testa per
mostrargli il suo
sorriso. "Doveva succedere Harry, e posso farcela".
Lui
sorrise e sebbene vacillò, lasciò perdere. "Ce la
faremo, si?"
"Come
sempre" disse Noelle con un bellissimo sorriso alzandosi sulle punte
dei
piedi per premere le labbra su quelle di Harry, un piccolo gemito di
soddisfazione uscì da lei mentre il corpo di lui si
rilassava dalla sua
posizione fissa.
Ciao a
tutte!!!
Come
state bellezze?? Per prima cosa voglio ringraziare tutte le ragazze che
supportano la storia mettendola in qualsiasi lista e soprattutto
ringraziare le
ragazze che recensiscono continuamente facendomi sapere cosa ne
pensano!!
Passando al capitolo abbiamo molti collegamenti con la storia
precedente...
Spero che il capitolo rispetti come sempre le vostre aspettative!!!
Come
al solito Harry non si smentisce mai è sempre più
scemo l'ultima l'ha combinata
ai Brit... Proprio in quel momento dovevi andare in bagno?? ahaha
Fatemi
sapere cosa ne pensate alla prossima!!!
|
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Capitolo 5 *** Speciale ***
Crediti
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Speciale
Le
settimane passavano. Lentamente,
costantemente, in ritardo a volte anche se riuscendo ancora a mantenere
quel
ritmo controllato - tutto era graduale. La campana sarebbe dovuta
suonare;
Noelle sarebbe entrata in un'altra classe con un sorriso amichevole ai
suoi
amici prima di sprofondare nella sedia e sospirare. Un'ora sarebbe
passata;
Harry si sarebbe trovato in studio di registrazione per registrare
'Legendary'
con il resto della band, i ricordi dello scorso Dicembre lo colpivano
forte e
veloce. Il sole sarebbe tramontato; Noelle non sarebbe riuscita a
dormire
facilmente come si dovrebbe. Il sole dovrebbe sorgere; Harry era stato
sveglio
per ore. E l'espressione del 'forse la prossima settimana' aveva
cominciato a
perdere il suo valore.
~*~*~*~
Il
piccolo segreto di Harry
Sembra
come se Harry Styles fosse pieno di misteri da quando è
tornato. In precedenza
nel mese di Febbraio abbiamo scoperto un piccolo frammento di
informazione
riguardo alla sua scappatella lo scorso anno, scoprendo che forse Harry
è stato
o è ancora coinvolto con una ragazza sebbene l'unica cosa
che ha svelato è il
suo nome. Adesso, a metà Marzo, è sempre l'unica
cosa che sappiamo. Ovviamente
le fans stanno perdendo la testa su questa informazione; con ancora
nessuna
persona che è riuscita a trovare un minimo dettaglio su chi
davvero è Noelle;
l'anticipazione aveva ripreso i sensi di tutti.
Comunque
si è recentemente reso noto che Harry ha fatto un nuovo
tatuaggio, uno
totalmente guarito e questo ci fa capire che è stato fatto
mentre era via. è
stato visto per la prima volta due
giorni fa mentre è stato beccato a Londra. Era una giornata
abbastanza calda
per questo le braccia di Harry erano in mostra per la prima volta da
quando è
tornato.
Le
foto sono abbastanza sfocate ma abbiamo constatato che il tatuaggio
è una copia
di Peter Pan in volo tutto nera, proprio sul suo braccio e sembra quasi
volare
via dalla nave già presente lì. è
una dimensione modesta e ci sono anche poche parole scritte sotto ma
nessuno è
riuscito ad avere una chiara visione di quello che è.
è
solo uno dei casuali tatuaggi capriccio per cui Harry è
conosciuto o è un'altra
informazione nascosta di cui dovremmo andare a fondo?
~*~*~*~
Un'intervista,
la prima da quando Harry era
tornato. Non era totalmente sicuro di essere preparato per questo.
Tutte le
domande riguardanti la sua partenza e la sua ricomparsa erano state
trattate in
varie conferenze che avevano avuto subito appena era tornato a Londra
ma adesso
c'erano altre domande senza risposta che non si sentiva pronto a
rispondere.
"Sembra
strano" mormorò sedendosi
nella sedia di Lou Teasdale dopo un periodo di tempo immemorabile. Lou
aveva le
dita nei suoi capelli sistemandoli e scolpendoli.
"Dovrai
abituarti ancora a
questo" Lo rassicurò afferrandogli le spalle leggermente con
un sorriso
cercando di rilassarlo. La tensione in Harry era incredibilmente
aumentata da
quando era distante da Noelle, qualcosa che chiunque avrebbe trovato
difficile gestire.
Essere gettati all'interno della fama era in generale difficile ma
Harry e i
ragazzi l'avevano gestita bene, ma dopo la sua pausa, Harry trovava
difficile
riconvertirsi a questo stile di vita, specialmente dopo la
libertà che aveva
guadagnato con Noelle. E il fatto che lei non fosse lì a
dargli quel soffio di
aria fresca che tanto desiderava stava facendo diventare poca la sua
pazienza.
"Harry,
amico" Liam arrivò
fermandosi accanto all'amico con un sorriso. "Gli abbia detto di
lasciar
perdere le domande su Noelle. Non le tireranno fuori, è
tutto sistemato".
Harry
rilasciò un respiro che non sapeva di
tenere, annuendo prima di alzarsi e sorridere a Liam. "Grazie".
"Siamo
con te" disse Liam
guardando verso il palco dove Louis stava già entrando
seguito da Zayn, Liam
lasciò Harry per seguirli mentre Niall rivolse uno sguardo
ad Harry prima di
fare lo stesso. Passandosi una mano tra i capelli e rovinando
sicuramente il
lavoro di Lou in un secondo si trascinò verso la sua band,
un sorriso sul viso
per tutte le fans che avevano aspettato a lungo per tutto
ciò.
L'intervista
iniziò senza intoppi,
l'intervistatore chiese domande facili, Liam e Louis cercarono di
rispondere
alla maggior parte senza fallire. L'uomo rivolse poi la sua attenzione
ad Harry
dicendo qualcosa e si rese conto che doveva sintonizzarsi se avesse
voluto dire
qualcosa di sensato durante l'intervista. "Ci sarà qualche
nuova canzone,
allora?" Chiese l'uomo.
"Ci
sarà, in effetti. Davvero presto,
si spera" disse Harry. Guardò i ragazzi brevemente,
necessitando di un
cenno o qualcosa per poter continuare e subito i ragazzi lo fecero.
"Verrà
rilasciato un nuovo singolo a fine mese chiamato Legendary".
"L'ha scritto
Harry" annunciò Niall e Harry annuì lentamente
mentre l'intervistatore
alzava le sopracciglia.
"Principalmente
il testo in una forma piuttosto approssimativa. I ragazzi l'hanno reso
migliore.
Modificando la musica e dandogli un po' più di chiarore".
Spiegò Harry
rivolgendo l'attenzione lontano da sé e rifiutandosi di
prendere qualche merito
per la canzone.
L'intervistatore
annuì assimilando questa informazione prima di rivolgere
l'attenzione al
cantante riccio ancora una volta. "Harry, ho un sassolino da togliermi
con
te" disse facendo accigliare Harry sebbene sorrise subito dopo.
"Davvero?"
Chiese gentilmente e l'intervistatore sorrise compiaciuto.
"Si, penso che
tutti se lo stiano domandando; chi è Noelle?"
E immediatamente,
solo al menzionare il suo nome dalle labbra di qualcun altro, la sua
espressione si alterò. C'era un silenzio palpabile. Gli
altri quattro ragazzi
erano immobili quasi quanto Harry - quasi. Anche il pubblico che stava
applaudendo o semplicemente parlava si fece muto a questo punto, tutti
erano
fermi per la risposta tanto attesa. La mascella di Harry era bloccata
in una
sorta di irritazione; non erano tenuti a chiedere ciò. I
muscoli del suo
bicipite divennero imponenti per la tensione, i ragazzi guardavano
l'amico con
circospezione.
Deglutì schiarendosi
la gola e inumidendosi le labbra riprendendo il controllo della
situazione
ancora una volta. "Noelle è..." iniziò non sicuro
di come spiegarlo
precisamente. "Speciale". Il modo in cui pronunciò la parola
era
stranamente nervoso, l'accenno di una minaccia nascosta dietro.
Puntò il suo
sguardo bruciante verso l'intervistatore prima di incrociare le braccia
al
petto e appoggiarsi alla sedia rigida.
"Come
mai?" L'intervistatore continuò trascurando la riluttanza di
Harry ad
affrontare il tema.
Niall si spostò
sulla sedia intuendo come questa situazione poteva essere rovinata
facilmente.
Il comportamento protettivo di Harry quando si trattava di Noelle era
completamente senza precedenti, qualcosa di straordinario, ma il fatto
che era
stato via da lei
per molto tempo non
aiutava sicuramente. Se Harry non voleva che le persone sapessero
troppo della
sua ragazza, non avrebbe parlato affatto. Tuttavia se Harry avesse
fatto così ,
le persone avrebbero capito che aveva qualcosa da nascondere, Noelle
poteva
farsi l'idea sbagliata e Niall sapeva anche che Harry non avrebbe
rischiato.
"è
la mia ragazza" disse alla fine
Harry con un tono rassegnato.
"Qual è il suo
cognome?" Chiese ancora l'intervistatore e fu in quel momento che Harry
si
riprese.
"Noelle è una
ragazza normale. Quando ci siamo incontrati non ero nemmeno sotto i
riflettori.
Lei è molto tranquilla e riservata preferirei tenere
qualsiasi attenzione non
necessaria distante da lei per questi motivi. Quindi preferisco non
dare via la
sua identità in diretta televisiva".
L'intervistatore
iniziò ad essere a disagio sorridendo debolmente al pubblico
che era stato
taciuto in un modo brutale. "Quindi stai dicendo che non la vedremo
mai?" Chiese con un cipiglio sapendo che doveva chiederlo per il bene
del
pubblico.
"No"
rispose Harry, un po' della rigidità era sparita adesso.
"Noi saremo
ovviamente fotografati o visti assieme ad un certo punto - sono cose
che non
possono essere controllate. Ma per adesso, non trovo essenziale per le
persone
sapere chi è. Non metterò la sua vita privata in
pericolo".
"Comprensibile".
L'intervistatore rispose con un sorriso continuando prudentemente.
L'intervista
si concluse poco dopo e immagino che tutti - intervistatore incluso -
furono
sollevati. Uscendo dal palco un milione di pensieri erano nella testa
di Harry
e ancora una volta si trovò a rimuginare.
Il tempo da cui era
stato separato da Noelle stava diventando impossibile; comunque se le
persone
l'avessero visto andare ancora ad Oxford avrebbe alimentato i sospetti.
Poi,
con l'orario di lezione complicato di Noelle era evidente che venire a
Londra
appena possibile era difficile; specialmente considerando che era stata
accettata all'università in un periodo così
strano e doveva trascorrere la
maggior parte del suo tempo libero cercando di aumentare tutti i suoi
voti.
Si morsicò il labbro
duramente realizzando la soluzione ai suoi problemi. "Harry, stai
bene?" Chiese Zayn aggrottando un sopracciglio una volta entrato nel
camerino.
"Ho appena
pensato un modo per far venire Noelle a Londra".
Ma era il modo più
egoistico possibile.
Ciao a
tutte!! Sono appena tornata
dall'università e ho deciso di postarvi subito il capitolo
non l'ho
ricontrollato perchè ho ancora un casino di cosa da fare se
ci sono errori
ditemelo che lo correggerò... Volevo anche dirvi che penso
di cambiare il
giorno in cui posterò la storia perchè il
martedì torno troppo tardi!!
Capitolo
molto ricco come al soliti
fatemi sapere cosa ne pensate e un immenso grazie a coloro che hanno
recensito
e che hanno messo la storia in una delle tre liste!!!
|
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Capitolo 6 *** Bianco e Nero ***
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Bianco
& Nero
La faccia di lui era
dappertutto. Rivestiva le fredde pareti bianche e decorava le sale, e
presto,
sarebbe diventata un'immagine incisa nelle menti di tutti. Semplice
bianco e
nero, due colori introspettivi che in genere non davano luce a
ciò che c'era in
loro, ma questa volta invece si. Bianco e nero - quando usati
propriamente -
spianano una strada per un intero mondo nuovo di colori mai nemmeno
immaginato
prima. Non c'è spazio per le impurità per
nascondersi in due tonalità piane,
bianco intrinseco e candido nero; erano le sfumature che avevano
generato un
profondo sentimento di esposizione. Qualcuno di così
conosciuto, ma non
un'anima lo aveva visto così prima, nessuno, tranne lei.
Ma lei non c'era.
Aveva preso il suo
tempo, trascorrendo ore e ore a sistemare e risistemare le foto sulla
parete,
rimuginando a lungo se anche lei voleva questo e in quelle preziose ore
capì
che lei aveva l'unica chiave che sbloccava la storia nascosta dietro a
chi era
lui. E una volta firmato il suo nome, nel suo unico scarabocchio
disordinato
raccolse le sue borse e scivolò all'interno del suo
accogliente maggiolino blu.
In un certo senso
era stata fortunata. Non aveva bisogno di ascoltare i mormorii di
quelli
intorno a lei che avevano messo insieme i pezzi del puzzle, non doveva
interrogarsi sul suo regolare lavoro e aveva avuto modo di scappare
dalla
frenesia prima che tutto questo fosse successo. Eppure Londra era una
prospettiva intimidatoria. Noelle era cresciuta in una piccola
città dove le
cose era semplici e facilmente prevedibili, tutti conoscevano tutti
meglio di
come probabilmente dovevano. Adesso, non stava solo andando nella
capitale del
suo paese ma stava andando lì per essere attaccata alla
più grande boyband sul
pianeta, e questo la rendeva nervosa.
La proposta di Harry
aveva avuto così tanto senso per lei; mostra il tuo primo
progetto per
aumentare i voti, il management sistemerà tutto con Oxford,
tu avrai i crediti
per il lavoro e tutto andrà bene. Tutto quello che doveva
fare era lavorare con
Harry ancora, Harry e quattro altre persone che sentiva di conoscere un
po'
troppo oltre il necessario. Avrebbe fotografato i One Direction per il
nuovo
album, ciò significava tre settimane o più nella
capitale. Sarebbe stata pagata
per il lavoro - non c'erano motivi plausibili per rifiutare.
Il suo appartamento,
se si poteva chiamare così, era incredibilmente suntuoso,
una sorta di piacere
che non si può inquadrare in modo appropriato nella mente.
Aveva un grande
pannello di vetro che si affacciava sulla città luminosa di
sotto e questo rese
Noelle cauta; non aveva mai convissuto bene con le altezze.
"è bello
e terrificante allo stesso
tempo" mormorò affascinata della lavorazione meccanica della
città, anche
se era molto preoccupata di cadere attraverso quella sottile lastra di
vetro.
Harry sorrise
guardando al di là del suo fragile corpo, Noelle si trovava
ad un metro di
distanza ed era in equilibrio precario sulle punte dei piedi per
cercare di
avere una vista migliore. "Mi stavo chiedendo quale sarebbe stata la
tua
reazione" le disse posizionandosi dietro di lei attentamente, le mani
appoggiate sulle spalle di lei, le labbra socchiuse a mala pena per
farle
sentire il suo sussurro e il suo respiro sul collo. "Cosa faresti se
solo
i-".
Noelle urlò in
allarme mentre Harry premeva il suo corpo un po' più in
avanti, una leggera
spinta verso il vetro che stava scrutando prima che la ritirasse
indietro, una
leggera risata percorse il petto di lui mentre lei lottava per
riprendere
fiato. Noelle si girò nascondendo la faccia nella maglietta
di lui mentre le
sue forti braccia la avvolgevano in un tenero abbraccio. "Ti odio a
volte
Popstar" mormorò con uno sbuffo.
"Ti amo anche
io" replicò lui con un sorriso mentre lei alzava gli occhi.
"Andiamo,
permettimi di portarti nella nostra stanza" le dita di Harry percorsero
il
corpo di lei prima di assicurarsi sulle sue mani e iniziare a dirigerla
nella
giusta direzione.
"La nostra
stanza?" Ripeté mentre le farfalle cominciavano a svolazzare
nel suo
petto. Harry si guardò alle spalle con un sorriso facendole
un occhiolino.
"Non hai
davvero pensato che l'avrei condivisa con qualcun'altro, Nell? Inoltre
dubito
che avrei potuto davvero usarla senza di te".
***********
Eleanor Calder era
stata oggetto di odio palese da migliaia di adolescenti in tutto il
mondo e,
nonostante questo, la ragazza riusciva comunque ad essere completamente
una
persona mozzafiato ed elastica. Alcune persone erano gelose, alcune
pregavano
per una fantasia diversa da quella che lei aveva e ad alcune piaceva
non
farsela piacere. Noelle era sempre stata una delle poche che pensava
che non
era altro che una persona sincera che meritava ogni tipo di
felicità che aveva.
Ed è per questo che, dopo aver visto la brunetta entrare
nell'appartamento
abbracciata a Louis Tomlinson, era stata colpita da una sensazione
surreale.
Le venne in mente
allora che c'era la possibilità che venisse messa nella
stessa situazione di
Eleanor, o al massimo abbastanza vicino alla sua. Di certo, i capelli
di Noelle
erano una massa disordinata e i suoi vestiti lasciavano abbastanza
desiderare
ma si era appena svegliata e questa era una buona scusa per il suo
aspetto.
Morsicò la sua barretta ai cereali con nonchalance come se
fosse completamente
a suo agio con il fatto che la boy band più famosa era a
pochi passi da lei -
alcune cose non sarebbero mai cambiate.
"Sei
Noelle?" Le chiese Eleanor entrando in cucina mentre Louis
andò alla
ricerca del suo amico, Noelle iniziò a deglutire
così da poter rispondere alla
domanda ma non ne ebbe il tempo.
"Certo che lo
sei, Harry non avrebbe avuto nessun altro al suo fianco se non tu.
Scusa non ho
neanche salutato, devo essere sembrata così maleducata e -".
"Ehi
Eleanor" disse Noelle alla fine superando il leggero shock e facendo
alla
mora un sorriso amichevole. "è
un piacere conoscerti".
Eleanor sorrise alla
risposta "Anche per me".
E così le presentazioni
continuarono in quel modo familiare e cortese; gli altri quattro
ragazzi non
erano sicuri di cosa aspettarsi ma non furono assolutamente delusi.
Noelle era
una gemma - eccezionale nel suo modo. Non era una caratteristica fisica
che
qualsiasi persona potrebbe scegliere e dire che era più
evidente, non era per i
suoi capelli o gli occhi o la statura slanciata che ti facevano dire
che era
bella, lei lo era semplicemente. E Harry la amava.
Le braccia di Harry
scivolarono attorno alla sua vita in un gesto familiare mentre parlava
con gli
altri cinque, occasionalmente Eleanor scambiava qualche parola
femminile con la
ragazza. Harry guardò Noelle dopo che era stata tranquilla
per un po' di tempo.
"Stai bene?" Chiese delicatamente prendendole il viso.
I suoi lucenti occhi
blu si spostarono su di lui momentaneamente. "Mi sento solo un po'
stanca.
Va tutto bene, Popstar".
"Sembri davvero
pallida" disse Louis piegando la testa di lato, "Forse dovresti
stenderti?" Le chiese incontrando gli occhi verdi di Harry con i suoi
taglienti blu.
Le dita di Noelle si
avvolsero al bicipite di Harry velocemente mentre la stava sollevando.
"Mi
sento solo un po' stordita. Sono sicura che andrà via
presto". Rispose, la
sua voce più calma del solito, solo un sussurro.
Liam e Louis si
scambiarono una veloce occhiata, gli occhi di Harry erano fissi sulla
ragazza
con tanta preoccupazione che sembrava surreale. "Andiamo, Nell. Penso
che
dovresti dormire, ok? Sei davvero stanca probabilmente" le avvolse le
braccia attorno alla vita dirigendola verso la stanza da letto e lei
non disse
niente. C'era quel senso di nausea nel suo stomaco, le orecchie
fischiavano
forte bloccando tutti gli altri suoni; Noelle rilasciò un
sospiro mentre la
posava sul materasso coprendola con il piumone per poi accoccolarsi in
una
piccola palla mentre i suoi occhi si chiudevano lentamente.
Una volta tornato in
soggiorno, da solo questa volta, trovò i suoi amici
stravaccati sul divano in
modo strano. "Sta bene?" Chiese Niall alzando un sopracciglio mentre
Harry annuiva in modo sbrigativo.
"Penso sia solo
stanca" gli disse.
"La tratti come
se fosse un fragile oggetto" mormorò Eleanor da vicino Louis
con la
guancia appoggiata sulla sua spalla, Zayn sorrise leggermente
all'affermazione.
Harry fece una
pausa, i suoi occhi guardarono la grande finestra dove Noelle era in
piedi
nemmeno un giorno fa con quell'espressione di paura nascosta negli
occhi.
"Noelle è molto delicata". La sua voce era chiara e
definita, e
questa era tutto ciò che avrebbe detto sulla questione.
Ciao a
tutte/i!!!! Come state??? E soprattutto cosa ne pensate della storia??
Questo
capitolo è molto carino secondo me in particolare mi piace
l'incontro con i
ragazzi e la parte finale dove Harry parla di Noelle!!
Beh
scappo che sto pubblicando dal laboratorio informatico
dell'università e non
penso che si possa fare quindi prima che qualcuno mi becchi stacco!!!
Niente
foto di Harry fatemi sapere cosa ne pensate alla prossima!!!! Un
bacione...
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Capitolo 7 *** Piccola ragazza ***
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Piccola
ragazza
Nelle domeniche
piovese a casa Hutchings era una tradizione salda che non appena le
prime gocce
acquose avessero colpito le finestre, un DVD sarebbe stato messo nel
lettore.
Era una regola tacita, in realtà, tutti dovevano essere
lì. Il genere di film
che guardavano era vario, specialmente con il passare degli anni.
Audrey aveva
la tendenza di mettere film in cui dovevi pensare; Inception e Se mi
lasci ti
cancello erano i suoi preferiti. Jason preferiva l'azione per le sue
scelte;
The Avengers e Top Gun erano le sue solite scelte. Noelle, dall'altro
lato, non
era mai sicura di quello che voleva - e qua era dove la
diversità usciva.
Lei guardava tutto e
di più; Pearl Harbour, Love Actually, Paranormal Activity,
Lilly e il
vagabondo. Amava queste domeniche piovose quasi quanto amava il suo
settimo compleanno;
avevano questa semplice qualità di familiarità -
di nostalgia - che sembrava
così irraggiungibile. Dopo che Audrey era partita per
Harvard, Jason aveva
smesso di tornare a casa in quei giorni o accudiva la sbornia della
sera prima,
e abbastanza presto divennero poco più che un bellissimo
ricordo.
L'ultima volta che
aveva guardato un film era stato tre anni fa.
Infagottata sul
divano, felice di essersi ripresa dal suo stato di stanchezza dopo
più di tre
ore di riposo, The Breakfast Club stava passando allo schermo. Le sue
mani
erano coperte dalle maniche troppo lunghe, i capelli ancora in una coda
disordinata con ciuffi che scappavano incontrollabilmente dall'elastico
che li
raccoglieva. Una coperta chiara copriva le sue gambe che erano
allacciate al
petto; restava un buco nel cuscino del divano dove pochi secondi prima
era
seduto Harry.
Niall e Liam erano
gli unici rimasti nell'appartamento di Harry, Louis ed Eleanor avevano
deciso
di andare a casa e Zayn doveva incontrarsi con Perrie per le questioni
riguardanti il matrimonio. "Cosa puoi raccontarci di Harry allora
Noelle?" Chiese Niall curioso. Trovava il film abbastanza noioso
considerando il fatto che i protagonisti erano chiusi in prigione per
la
maggior parte del tempo e sapeva come sarebbe finito.
Noelle strappò la
sua attenzione dallo schermo con un sorriso, guardando negli occhi il
biondo.
Aveva uno sguardo diretto mai vacillante; teneva sempre il contatto
visivo
mostrando semplicemente come era interessata mentre parlava con la
persona di
fronte a lei. "Harry?" Ripetè mordicchiandosi il labbro
mentre
setacciava la mente per cercare il modo migliore per riassumere tutto
quello
che sapeva di lui. "Lui è ridicolamente sentimentale e ha
l'abitudine di
usare imbarazzanti cliché".
Una risata sonora
scappò dalle labbra di Liam alle sue parole per poi portare
l'attenzione verso
di lei. "Ed è brutto?" Chiese sapendo quando vera fosse la
sua
affermazione - Harry non si innamorava facilmente ma quando succedeva
era il
tipo che perdeva la testa per l'adorazione e le persone si sentivano
nauseate
solo a pensarci.
"è per
questo che lo amo" rispose
semplicemente, tirandosi le maniche sulle mani più del
solito mentre le
appoggiava sulle guance.
I ragazzi volevano
dire di più; non certo quello ma avevano voluto dire
qualcosa. Comunque la loro
occasione era stata portata via dal ritorno del loro amico che si
andò a sedere
di fianco alla ragazza con un tenero sorriso, le sue braccia la
tirarono
leggermente più vicina così le mani di lei si
appoggiavano al suo petto
misurando il suo regolare respiro. "Va tutto bene?" Chiese mormorando
e Noelle annuì; le dita di lei cominciarono a tracciare
schemi sul suo petto
attraverso la maglietta nel tentativo di rilassarlo, un tentativo che
non fu
niente meno che un successo. "Che cosa mi sono perso?" Chiese con lo
sguardo incollato all'enorme schermo.
"Non sono
sicura di come sia successo ma penso che siano tutti ubriachi adesso"
disse cercando di nascondere un sorriso e il rumore di una risata
scosse il suo
corpo.
*************
Pioveva ancora la
mattina dopo. Le gocce d'acqua cadevano meravigliosamente lungo la
grande
finestra come piccoli frammenti di cielo. Il busto di Noelle era
coperto da un
maglione leggero che non era davvero eccezionale per il tempo, anche se
sembrava
non importarle. Stava guardando attentamente Harry che entrava nella
cucina.
"Per piacere
dimmi che sei un cuoco migliore di me altrimenti moriremo entrambi di
fame" disse lei prima di soffocare uno sbadiglio con la mano e lui
sorrise.
"Non sono bravo
ma sono definitivamente migliore di te" replicò
sorridendole. "Sono
quasi sicuro che potresti bruciare l'acqua".
"Chelsea si
convinse che l'ho fatto una volta. Non penso che fosse esattamente
bruciata,
solamente non era più acqua" disse lei.
"Perchè non
sono sorpreso?" mormorò sorridendo.
"Ho pensato ad
un'idea per la copertina di Legendary" disse Noelle con una punta di
orgoglio nella voce per poi incrociare le caviglie; l'attenzione di
Harry si
spostò su di lei aggrottando le sopracciglia. "Penso che non
è niente
male".
"Non hai
intenzione di dirmi di cosa si tratta, non è vero?" le
chiese con un
sorriso sulle labbra.
"No"
rispose marcando la 'o' mentre lo guardava con un luccichio negli
occhi.
"Ma sono una grande fan delle palesi contraddizioni".
Harry sorrise;
Noelle era un mondo di imprevedibilità - contraddizione
poteva essere benissimo
il suo secondo nome. Lei era la disordinata, ordinata ragazza non
ragazza che
aveva mai conosciuto. Appena capivi di averla compresa lei tirava una
palla
curva sulla strada; come il fatto che indossava sempre jeans bucati e
felpe
senza forma ma la sua famiglia era ridicolamente benestante, lei aveva
una
grazia goffa incoerente in tutto.
Harry si fece strada
verso di lei, un sorriso sulle labbra mentre con le mani raggiunse la
sua vita
mettendosi tra le sue gambe. Alzò velocemente la mano per
cattuarre una ciocca
di capelli tra l'indice e il pollice mettendola poi gentilmente dietro
il suo
orecchio. "Perfetto" le disse e lei scosse la testa fissando il
pavimento per un momento di timidezza. Harry abbassò la
testa prendendole il
viso prima di portare le labbra sulle sue accarezzandole nel suo modo
unico.
Noelle avvolse le
braccia attorno al suo collo avvolgendo anche le gambe attorno al suo
bacino;
alzò gli occhi verso di lui sempre con la testa inclinata
mentre i capelli le
cadevano attorno al viso e i denti morsicavano il labbro. C'era quel
fuoco nei
suoi occhi che dava a vedere l'emozione che provava; infantile e
innocente
aspirando a qualcosa di più.
"Vuoi vedere Londra
un po' meglio, tesoro?" Chiese Harry strofinando il naso contro il suo
brevemente.
"Fammi
strada".
***************
La città era viva;
c'era qualche forma di attività in ogni fessura, in ogni
via, in ogni strada e
in ogni negozio. Noelle era stata a Londra molte volte per vari motivi
legati
alla sua famiglia e per quegli strani eventi legati ai soggiorni
turistici, ma
questa volta aveva un significato diverso. Prima di tutto, la mamma di
Noelle
non c'era e non poteva portarla in qualsiasi gioielleria che
incontravano,
Jason non faceva commenti arbitrari sui passanti, il padre di Noelle
non
chiedeva di trovare una caffetteria ogni cinque minuti e Audrey non
provava
scarpe firmate che non aveva la speranza di comprare.
"So a cosa stai
pensando, Nell" le disse Harry prendendole velocemente la mano,
intrecciando le loro dita cercando di trattenerla da quello che stava
per fare.
Gli sorrise piegando
la testa di lato e inarcando un sopracciglio. "Lo credi davvero?" Gli
chiese debolmente, i suoi occhi ritornarono ancora una volta alla
pioggia.
"Stai morendo
di freddo e mi sto già preoccupando del fatto che tu non
abbia indosso
abbastanza e ieri eri malata" continuò Harry, gli occhi
fissi in avanti
brevemente vedendo che erano vicini alla loro destinazione.
"Ti ha mai
detto nessuno che ti preoccupi troppo?" Gli chiese facilmente; la mano
di
Noelle si fece strada verso la parte più alta del braccio di
Harry, così adesso
erano bloccati in un gentile abbraccio, per poi appoggiarsi al suo
corpo.
"Tu l'hai detto
diverse volte".
Le dita di Noelle
raggiunsero la tenda sotto al quale stavano passando e il suo palmo
raccolse un
po' d'acqua prima di gettarla ad Harry con un sorriso. "è
solo acqua, Popstar! Non ti
sciogli!".
Harry scosse la
testa alzando velocemente il braccio avvolgendo Noelle per poi premere
un bacio
sulla sua testa affettuosamente mentre lei rideva. "Andiamo" le disse
spingendola dentro un piccolo bar, caratteristico e ordinato - non come
il resto
della città.
Alcuni minuti dopo
Noelle portò la tazza alle labbra assaporando la cioccolata
emettendo un
leggero sospiro. Le sue mani erano coperte dalle maniche, il calore
emanato
dalla tazza era un sollievo. Incrociò le caviglie sotto il
tavolo mentre il
ragazzo di fronte a lei sghignazzò facendole alzare un
sopracciglio.
"Hai
qualcosa" le disse allungandosi così da passare il pollice
lungo il suo
labbro superiore gentilmente, cercando di soffocare le risate mentre
spazzolava
via i baffi di crema. "Proprio qui" finì e Noelle
tirò fuori la
lingua scherzosamente.
Era divertente come
una calma poteva essere distrutta velocemente - come brutalmente un
temporale
poteva scatenarsi in un cielo perfettamente azzurro.
L'imprevedibilità di tutto
questo era quasi crudele, terribilmente sorprendente dando alle persone
intrappolate poco tempo per reagire. Tutto era improvviso, di
conseguenza
rapido; il click di un pulsante di scatto che a sua volta portava un
suono
dilagante, la faccia di Harry si girò pietrificato e gli
occhi di Noelle erano
ampiamente in allarme.
Uomini adulti che
fiutavano adolescenti con telecamere pesanti - spaventosi. Harry
respirò
profondamente, trattenendosi dallo scuotere la testa mentre dava
un'occhiata
intorno vedendo l'orda di paparazzi appoggiati alle vetrate in un modo
invasivo. Gli ci volle solo un minuto per agire in risposta.
"Gira la testa
Noelle" disse dolcemente e lei ascoltò fissando la sua
bevanda con la
testa piena di pensieri. Era silenziosa, insicura su come comportarsi,
necessitava aiuto trovando se stessa terrificata al pensiero di dover
uscire
dal negozio e attraversare un mucchio di persone che erano interessate
a lei e
Harry, usando delle fotocamere come arme. "Faremo meglio ad andare"
le disse iniziando ad alzarsi dal suo posto guardandosi alle spalle con
la mano
rivolta verso di lei.
Di fretta si
diressero verso la porta, Harry si girò velocemente per
vedere la sua faccia
con un'espressione sconfitta. "Ok, non agitarti. Tieni solo la testa
giù e
non dire niente, ok? Anche se ti parlano direttamente o dicono qualcosa
di
offensivo, lascialo andare". Le spiegò e lei
annuì, un pizzico di terrore
nella sua espressione mentre Harry sospirava. Questa era l'esatta
situazione
che aveva cercato di evitare. Con un debole sorriso passò la
mano nei capelli
di Noelle aggiustandoglieli in modo che cadevano intorno alle guance,
proteggendo il suo viso così da non poter scattare foto.
"Pronta?"
"A combattere
contro i grandi draghi con le loro macchine fotografiche malefiche?"
disse
con aria interrogativa riuscendo quasi a nascondere l'apprensione nella
sua
voce; quasi. "Ne ho passate di peggio".
Harry ridacchiò
avvolgendo le dita con le sue strettamente imbarcandosi fuori nella
mischia che
li attendeva. Grida frenetiche li accolsero, persone circondavano la
coppia in
un modo troppo terrificante per Noelle da capire, i suoi occhi
trovarono il
pavimento guardando i piedi mentre camminava; la presa di Harry sulla
sua mano
era una rassicurante presenza, anche se per qualche ragione iniqua si
sentiva
come se stesse camminando in un campo di battaglia da sola.
Harry! Questa è Noelle?
Harry! Solo una foto!
Durerà realmente?
Noelle, guarda qua per una foto
tesoro!
Noelle! Harry! Vivete entrambi a
Londra?
è
solo un
flirt?
Questi erano solo
pochi commenti; alcuni più invasivi e rude. Noelle si
sentiva colpita
violentemente dai flash mentre Harry la guidava attraverso la frenesia,
le
persone si avvicinavano ad ogni possibilità che avevano come
accecanti pareti
bianche che crollavano verso di loro. La claustrofobia stava avendo la
meglio
sulla piccola ragazza sebbene stava facendo del suo meglio per
ignorarla, il
panico cresceva nel suo petto ribollendo nel suo sistema. Non si era
mai
sentita così piccola.
Era come se la folla
non avesse senso di umanità, semplicemente si muoveva come
la città -
roboticamente. Noelle sentiva un bisogno schiacciante di raggomitolarsi
in una
palla stretta e che la matassa si disperdesse; la sua mente era
annebbiata da
una paura così straniera e ingiusta che il suo cuore batteva
più forte e più
veloce ogni volta che respirava minacciando di esplodere.
E per la prima volta
nella sua vita, non si sentiva sicura con la presenza di Harry.
Ciao belle
ragazze!!! Come state???
Eccomi qua con un nuovo capitolo mooltooo intenso... Nella prima parte
abbiamo
uno scambio di battute tra Noelle e due dei ragazzi e la parte finale
beh è
abbastanza "forte" penso che l'ultima frase sia molto significativa
dal punto di vista di Noelle!!!
Come sempre
fatemi sapere cosa ne
pensate... Ringrazio tutte le fantastiche ragazze che recensiscono e
coloro che
mettono la storia in una delle 3 liste!!! Alla prossima.
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Capitolo 8 *** Non sono io, sei tu ***
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Non sono
io, sei tu
"E abbiamo
finito" disse Noelle con un sorriso trionfante; non c'era niente di
più
soddisfacente per lei che completare un compito come questo con
successo.
"Beh, è stato
veloce" disse Niall con occhi stupiti e Noelle sorrise spegnendo la
fotocamera dopo aver sfogliato le immagini un'ultima volta.
"Veramente ci
ho messo più tempo di quanto ce ne impiego normalmente, sai,
in caso il
management vuole più scatti. I primi due sarebbero stati
abbastanza per
me" gli disse alzando le spalle. "Volete provare qualcosa di
diverso?" Chiese dopo una piccola pausa, la sua mente era avvolta da
diversi pensieri che aveva in mente.
La loro risposta fu
un unanime "no" comunque, e un esile sorriso apparve sulle sue
labbra. "Avevo pensato che cinque persone con così delle
belle facce
truccate avrebbero goduto di questo" parlò con un sorriso e
Harry tossì
catturando la sua attenzione.
"Detto dalla
ragazza che ha paura della fotocamera?" Harry rispose facilmente; tutti
si
dispersero dalle loro attuali posizioni e Harry si mosse verso di lei
inclinando
leggermente la testa di lato.
"Perchè tu
pensi che io abbia scelto di essere una fotografa? Ho organizzato la
mia vita
attorno a questa paura" disse semplicemente. "Casa?" Gli chiese
dopo aver controllato l'ora e lui annuì.
"Casa".
***************
L'ansia ribolliva
ancora all'interno del suo sistema ogni volta che quegli occhi
indiscreti la
trovavano; il suo stomaco sarebbe caduto all'istante. Non era mai stata
eccessivamente
claustrofobica ma essere circondata da così tante persone era innegabilmente
terrificante. Harry poteva
vederlo nella sua espressione, così dolorosamente evidente.
Giurò che avrebbe
trovato un modo per aiutarla a dimenticare l'incidente ma anche se era
passata
una settimana, il suo nervosismo era palese. Neanche dopo aver
incontrato
Eleanor diverse volte, lei non era sicura quando camminava per la
strada. I
media puntavano su questo, analizzando tutto di lei, dalla lunghezza
dei suoi
capelli al colore dei suoi jeans e questo aveva portato una sensazione
di
pesantezza nelle loro vite. Era quasi una forma di tirannia.
La testa di Noelle
era fissa sul grembo di Harry, le sue dita occasionalmente
accarezzavano la sua
faccia scambiandosi sguardi dolci ad intervalli regolari. L'iridescente
e
scintillante città si era accesa attingendo a diverse fonti
di luce artificiale
appena il sole era affondato sotto il cielo; la notte non era in grado
di
schiacciare le vite dei civili. "Non ti sei sentita male ancora, non
è
vero?" Le chiese, incapace di placare la sensazione prudente nelle sue
ossa.
"Ogni
tanto" gli disse blandamente non concentrandosi realmente sulla
questione
ma sulla sensazione che le provocavano le mani di lui sulla sua pelle.
"Non era nulla di importante, sicuramente niente più che
influenza" i
suoi occhi si chiusero e sospirò leggermente; Noelle poteva
addormentarsi
proprio lì sul divano se le si dava la
possibilità.
"Stanca?"
Le chiese gentilmente e lei gli fece un piccolo sorriso in risposta.
"Mm"
mormorò facendo un piccolo sbadiglio. Poteva sentire se
stessa alla deriva, le
sue palpebre stavano diventando pesanti e le sue dita si stavano
intorpidendo.
Un forte suono improvviso la riportò alla realtà
e si mise seduta, cercando con
le mani il telefono per poi tirarlo fuori dalla tasca.
"Vado a farmi
una doccia" le disse Harry e le annuì assente mentre lui si
alzava dal suo
posto uscendo dalla stanza come un fantasma. Noelle rispose cautamente
alla
chiamata portando il telefono all'orecchio non riuscendo ad utilizzare
un
saluto appropriato mentre la persona dall'altra parte stava aspettando.
"Elle?" Ci
fu una pausa, le labbra di Noelle si separarono dallo shock al sentire
la voce.
"Elle ci sei?"
Si schiarì la voce,
sbattendo gli occhi in confusione prima di parlare. "Ethan?"
"Oh bene ci
sei. Non sapevo quando sarei riuscito a parlare con te. Ho provato due
volte
ieri ma Harry mi ha detto-".
"Cosa?"
Chiese Noelle con un tono perplesso, non riuscendo a ricordare che
Harry glielo
dicesse, nulla quadrava. "Hai parlato con Harry due volte?"
"Si mi ha detto
che te lo avrebbe detto e tu mi avresti richiamato ma ho pensato che mi
stessi
evitando. Ero solo preoccupato per te, Elle. Ho visto giornali e
riviste.
Questo deve essere stressante".
"Io... Voglio
dire è strano, suppongo" disse lei. "Tutto sta accadendo
intorno a me
troppo velocemente, è come se non ho più il
controllo della mia vita. Mi
ricorda ciò che è successo... con l'ospedale e il
resto, quando mamma e papà
erano così vendicativi su tutto. Mi conosci, non sono mai
stata brava con...
l'esposizione".
"Va male?"
Ethan le chiese con sincera preoccupazione nella sua voce.
"è
diverso. Londra in generale è
diversa. Sto solo lottando con il cambiamento ma Harry è
qui, lui lo rende più
facile; ne vale la pena". Noelle rispose cautamente appoggiando la
faccia
contro il cuscino con un piccolo sospiro.
"Non ti manca
Oxford? Ho visto la tua mostra, tutti l'hanno vista, ed è
incredibile".
"Oxford"
disse lei, la parola sembrava straniera per la sua lingua come se non
fosse
sicura di se stessa o come se non volesse la parola nella sua bocca.
"Non
lo so Ethan. è
tutto così confuso
e complicato, lavorare qui, fare cose che contano è
così eccitante. Lo adoro e
amo anche essere qui con Harry ma a volte penso a tutta quella fatica
che ho
fatto per arrivare ad Oxford all'inizio. è
normale lasciare andare tutto? Spazzarlo semplicemente come se non
fosse
niente?"
"Sei una
ragazza intelligente, Elle. Sono sicuro che qualsiasi cosa tu voglia
fare
funzionerà, sempre lo farà. Mi ricordo quando
eravamo a scuola ed ero solito
studiare per ogni esame che avevamo e tu eri quella persona fastidiosa
che
sfogliava il libro negli ultimi cinque minuti prima del compito e
ottenevi
sempre una A. Sei tu". La rassicurò e lei sorrise debolmente
al ricordo
delle sessioni di studio veloci di cinque minuti che faceva a scuola.
"Il problema è
che non so più cosa voglio". Mormorò passandosi
una mano tra i capelli.
Era sorpresa che Ethan l'avesse chiamata, certo, l'aveva visto
brevemente ad
Oxford e gli aveva parlato alcune volte ma sembrava che gli importasse
adesso.
Che gli importasse in un modo diverso da quando avevano parlato ad
Oxford- che
gli importava come prima. Le si scaldò il cuore a pensare
che lei non l'aveva
perso durante il tempo che avevano condotto vite separate, specialmente
dopo
come erano andate le cose tra di loro.
Ethan era stata una
delle presenze fisse nella sua infanzia, indugiando anche quando
pensava che
non lo era. Era stato uno di quelli che le aveva dato conforto in molti
casi,
come un fratello maggiore aggiuntivo che era stato via per troppo
tempo.
"Sai che sono
qui per te in ogni caso Elle" la rassicurò. "Nessuno ti
giudicherà
per scegliere lui. Potrebbe non essere la migliore decisione ma
è perfettamente
comprensibile".
"Non mi
aspettavo che tu ti sentissi così" mormorò lei e
sentì la sua risata
attraverso la linea facendola sorridere al suono.
"Si, non mi
piace il ragazzo" le disse con incontrollabile onestà e a
Noelle uscì una
risata dal petto. "Non penso che mai mi piacerà ma lui ti
rende felice.
Felice più di chiunque altro potrebbe farlo, credimi ho
provato" Il
sorriso di lei vacillò ma decise di ignorare il senso di
colpevolezza
all'affermazione.
"Significa
molto questo Ethan" Gli disse sinceramente.
"Va bene,
tesoro. Farò meglio ad andare comunque" disse cancellando il
suo
apprezzamento in un'unica mossa. "Ciao Noelle".
"Ciao
Ethan" gli rispose morsicandosi l'interno della guancia dopo aver
terminato la chiamata, allungando le orecchie per sentire il suono
della doccia
diventando perplessa quando non sentì niente. Con una
smorfia si alzò
camminando verso la stanza aprendo la porta e aspettando di vederlo
lì in
piedi.
Non c'era.
La sua smorfia si
amplio e si diresse verso il bagno solo per scoprire che non c'era la
minima
traccia di lui neanche lì. Era un dato di fatto, il
pavimento era asciutto
interamente e gli asciugamani erano rimasti intoccati. In pochi minuti,
la
ragazza aveva ispezionato la casa intera per poi entrare nel soggiorno
con la
verità che le accoltellava il cervello.
Se n'era andato.
************
I media erano
crudeli nel modo più diabolico possibile. Analizzavano tutto
ciò che c'era
dietro al punto che era considerato, e in molti casi, strappavano le
cose a
pezzi in un modo così imprudente che potrebbe - e dovrebbe -
lasciare
nient'altro che una forma acida di distruzione sul suo cammino. In
Germania tra
il 1920 e il 1930, i media erano il modo più efficace per
Hitler per lavare il
cervello della popolazione, per rivoltarla contro persone che
conoscevano per
anni, per rivoltarla contro persone che amavano. I media detengono
ancora
questo potere.
"Harry
Styles è stato avvistato a Londra ancora,
stava entrando in uno dei più prestigiosi nightclubs della
città ieri alle
dieci di sera.."
La donna sullo
schermo televisivo non aveva nessuna idea di chi stava guardando la sua
faccia
in quel momento; il suo lavoro era quello di gettare in giro l'ultimo
scandalo
a prescindere da chi si sarebbe fatto male durante il percorso. Le sue
labbra
si muovevano in un modo meccanico, erano coperte da uno spesso strato
di
rossetto che era troppo scuro per essere utilizzato per il giorno.
Stava
leggendo la notizia su un gobbo o su qualche scheda che probabilmente
conteneva
qualche strategia vulnerabile.
"Ma
ciò che era più preoccupante era il fatto che
è stato fotografato con una bionda sconosciuta, in una
situazione intima solo
pochi giorni dopo essere stato visto con la nuova possibile ex ragazza
Noelle
Hutchings..." Ogni
parola era
tagliata profondamente, come se venisse assalita da ogni angolazione
senza
alcuna ragione apparente. Mostrarono la foto sfocata - un colpo diretto
al suo
petto - le persone chiaramente in vista non avevano idea che la
telecamera li
profilava da vicino; una bionda scura dalle gambe lunghe con molto
trucco era
in primo piano, la sua testa era chinata leggermente non permettendo
una piena
vista del suo viso. Ma in un certo senso, era insignificante rispetto
alla figura
alta dietro di lei che sfoggiava una testa di riccioli scuri che
nessuno poteva
ignorare, le mani di Harry cadevano sulla vita di lei mentre le
camminava
dietro.
"Harry
non è stato visto lasciare lo
stabilimento, e fino ad ora, non siamo sicuri se abbia lasciato questa
ragazza..."
Noelle prese il
telecomando, spegnendo la tele con un movimento rapido il suo corpo era
rigido
e dolorante in ogni modo possibile. Non aveva dormito la scorsa notte
specialmente dopo ripetute chiamate al suo telefono al quale Harry non
rispose;
l'aveva abbandonata senza preavviso. Solo adesso aveva realizzato che
avrebbe
dovuto essere lei ad aspettare che lui la chiamasse. Quella singola
chiamata
avrebbe fatto la differenza se si parlava della loro situazione
attuale.
Ci fu un suono
familiare di chiavi nella serratura sebbene Noelle non aveva nemmeno il
coraggio di girare la testa. Si sentiva quasi statuaria, aspettando il
momento in
cui tutto sarebbe andato senza tanti complimenti e catastroficamente in
frantumi. La porta si chiuse con un appariscente 'click'. Uno. Poteva sentire i suoi passi che
solitamente la rassicuravano. Due.
Le labbra di lui si aprirono e
nient'altro che un semplice soffio d'aria gli sfuggì. Tre.
"Avevi
promesso" gli disse con voce sorprendentemente alta. Due parole, mille
ricordi che si scontravano in uno.
"Harry..."
Iniziò con una voce appena udibile sebbene la testa di lui
si girò
immediatamente. "Puoi promettermi qualcosa?"
"Tutto"
Rispose immediatamente e un sorriso apparve sulle labbra di Noelle,
sebbene non
era un gesto felice, solo riconoscimento.
"Promettimi
che se cambierà qualcosa" iniziò mantenendo un
contatto visivo nonostante
il bruciore alla gola, sapendo che se non fosse stata attenta le
lacrime
sarebbero sfuggite. "Se non volessi più tutto questo, se ti
ubriacherai e
farai qualcosa di stupido...se qualcuna più bella si
avvicinasse e la
desidereresti per una notte o per sempre".Noelle lottò con
le parole,
guardando mentre il colore degli occhi di Harry cambiava in reazione
alle sue
accuse indirette. "Promettimi
che
mi chiamerai".
"Cosa?
Non avrei mai-" disse Harry.
"Promettimi
che se questo finirà. Sarò la prima a saperlo.
Nel momento in cui qualcosa
succederà e tu non mi vorrai più o metterai a
rischio la nostra relazione
promettimi che mi chiamerai e me lo farai sapere così io
potrò uscire da questo
stato semi-vivente".
"Noelle
non ti lascerò tesoro. Ti amo e nessuno mi farà
cambiare idea".
"Per
piacere promettimi che mi chiamerai, non importa che ora sia" disse lei.
Harry sapeva
che doveva farlo. Doveva fare questa promessa nonostante quanto gli
faceva male
vedere Noelle dubitare del suo amore per lui, sapendo che era impaurita
dal
lasciarlo andare. "Prometto" disse e lei sospirò.
"Io" iniziò debolmente.
"Sierra è solo
un'amica, Nell".
La rabbia all'interno del corpo di
Noelle esplose
all'affermazione, questa debole affermazione non soddisfacente che
strappava
una parte di lei a pezzi. "Un'amica Harry?" disse incredula.
"Immagino che solo io e ogni altra fonte là fuori non
è d'accordo con
te?"
"Per piacere lasciami solo
spiegare" disse
deglutendo mentre la guardava alzarsi bruscamente, fermandosi ben
quattro metri
di distanza da lui, un appannato scintillante dolore nei suoi occhi, le
braccia
incrociate sul petto in una posizione difensiva. "Non è
successo niente, ok?
Lo prometto".
"Non so se devo o non devo
crederci" disse
subito e lui fece una smorfia.
"Noelle sono solo uscito con alcuni
amici, non
sono mai stato con Sierra. L'ho vista lì; ho parlato con lei
per circa cinque
minuti, forse meno. Sai come le persone girano le cose".
Cercò di calmarla
ma si sentiva come se stesse cercando di fermare dallo schianto nelle
acque
nere una nave.
"Perchè sei andato
lì, allora? Te ne sei andato,
Harry! Mi hai detto che ti saresti fatto una doccia e invece te ne sei
andato
per l'intera notte e sei tornato qui con una sbornia evidente e tutti
pensano
che sei stato con una ragazza tutta la notte. Sai come è
umiliante questo? Hai
preso un momento per pensare a come mi sarei sentita io?"
"Lo so, tesoro, lo so. Solo... tu
eri... ho
sentito la conversazione con Ethan e il modo in cui parlavi con lui.
Non lo
so... sembrava come se ti mancasse, eri così felice che lui
abbia chiamato, si
poteva vedere. Non mi è piaciuto, Noelle" disse sebbene
venne raggiunto da
uno sguardo torvo.
"Harry, mi ha detto che mi ha
chiamato prima e tu
non hai detto una parola. Che cosa ti ha fatto pensare che tu avessi
qualche
diritto di prendere le mie chiamate innanzitutto, non hai avuto neanche
la
decenza di parlarmene? Gli chiese indignata e lui sospirò
strofinandosi la
punta del naso.
"Ti ricordi quando ci siamo
incontrati la prima
volta? E sono tornato al tuo appartamento per la terza volta e dovevi
uscire
con lui quella sera. Dio, eri così felice. Eri
così fottutamente felice e
questo mi ha spaventato, mi ha spaventato più di tutto
sapere che potresti
essere felice con qualcun'altro" Le disse incontrando il suo sguardo e
sperando che lei potesse vedere cosa voleva dire sebbene le sue azioni
erano state
fuori luogo. "Solo... la mia mente si complica quando si tratta di
te".
Noelle non capiva le sue ragioni,
se non altro,
divenne più arrabbiata.
"Non provarci. Non provare a darmi
la
colpa".
"Tu sei la prima che non capisce
perchè lo
faccio! Non ti importa di niente di quello che dico quando Ethan
è interessato,
lui si allontana con tutto quello che fa solo perchè tu hai
delle regole
diverse quando si tratta di lui". Harry urlò indietro,
piegando le dita
fino a formare un pugno.
"Non puoi lasciare andare questa
cosa di Ethan,
non è vero?" Gli chiese ormai la frustrazione ribolliva nel
suo sistema
incontrollabilmente.
"Lo farò quando anche tu
lo farai" replicò
tagliente, e per un momento lei c'era ancora. Doveva dire qualcosa lui,
qualcosa
così devastante e ingiusto che lei non poteva sopportare.
"Non è giusto! Come puoi
permetterti di essere
quello arrabbiato qui, Harry? Per te è giusto ignorare
quello che hai fatto
semplicemente perchè ho avuto una conversazione con un
amico? Sai esattamente
di cosa ho parlato con lui, non ho nascosto niente da te e
improvvisamente tu
usi questo come qualche strano motivo per uscire e ubriacarsi e andare
con
qualche bionda put-".
"La differenza è che tu
sai che non farei mai
niente per ferirti, Sierra è un'amica come Ethan lo
è per te. Te l'ho detto e
quando l'ho fatto tu hai gettato un peso come se fosse qualcosa di
più, Noelle.
Ethan è qualcosa di più in questo caso?" Harry
tagliò le sue parole
brutalmente.
"Non posso crederti. Chi diavolo ti
credi di
essere? Ethan è il migliore amico di mio fratello, Harry.
L'hai incontrato
prima e tu credi che questo sia un mio modo per farti volutamente del
male? Se
qualcuno fa qualcosa di intenzionale qui, sei tu, non io".
"Sai come mi sento nei confronti di
Ethan! Hai
avuto una storia con lui, Noelle! Ad un certo punto, lui importava per
te ed è
per questo che tu non vuoi lasciarlo andare. Contava prima, cosa lo
ferma dal
contare ancora?" Chiese bruscamente con furia negli occhi.
Umide, lacrime imperdonabili
cadevano sulle guance di
lei adesso , le sue ciglia cominciarono ad arruffarsi con
l'umidità e non si
preoccupò di alzare una mano per asciugarle. "Tu. Non
può più contare a
causa tua, Harry. Pensi così poco di me che ti avrei mai
lasciato per lui?"
"Noelle - "
"Questa è stata tutta
una cattiva idea"
disse scuotendo la testa. "Non sarei mai dovuta venire a Londra. Cosa
stavamo pensando, andare a vivere assieme, aspettandoci che tutto
risultasse
ok?"
"Tesoro, per piacere -"
"Guarda quello che abbiamo fatto,
Harry. Stiamo
litigando per un paio di biondi di cui nemmeno ci importa. Forse non
sono loro
il problema, forse il problema siamo noi". La voce di lei era greve e
precisa, non avrebbe vacillato.
"Sai che non è vero"
disse Harry
determinato.
Noelle girò il viso
lontano dal suo sguardo
prepotente. "Voglio andare a casa" disse solennemente senza guardarlo
abbastanza a lungo per vederlo tentennare.
Ciao a
tutte belle fanciulle eccomi qua comincio con il ringraziare le
ragazze che continuano a seguire la storia soprattutto chi recensisce!!!
Passando
al capitolo ritorna Ethan il ragazzo con cui Noelle usciva e
Harry si comporta da stronzo passatemi il termine!!! Diciamo che in
generale il
capitolo è abbastanza pieno di azione lascio a voi tutti i
commenti!!!
Fatemi
sapere cosa ne pensate lo sapete che ne sarei felicissima... Alla
prossima
|
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Capitolo 9 *** Incontrarsi a metà ***
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Incontrarsi
a metà
Girò il viso lontano
dal suo sguardo prepotente. "Voglio andare a casa" disse solennemente
senza guardarlo abbastanza a lungo per vederlo tentennare.
Ci fu una pausa. Una
pausa muta, irrisoluta e in ritardo in cui nulla successe; era
palpabile
nell'aria, la tensione aspettava di essere tagliata, le domande non
risposte e
i segreti accumulati che erano stati nascosti per troppo tempo erano
vicini ad
essere fatti a pezzi, ma per adesso, c'erano ancora.
"Non
farlo" le disse con molta convinzione nella sua voce, sebbene non aveva
intenzione di sembrare così duro verso di lei. Non aveva la
forza di replicare;
il suo cuore era stanco, anche esausto. "Tu... non puoi solamente
andartene, Noelle, hai un contratto con la Modest per l'album" Harry
avrebbe voluto riprendere indietro le parole nello stesso momento in
cui
uscirono, ma ahimè, non poteva, e adesso erano lì
più pesanti del breve
silenzio che avevano condiviso prima.
"Questo è un
po' strano, da parte tua" replicò lei dandogli un ultima
occhiata prima di
uscire dal soggiorno brutalmente; furiosa con il fatto che il suo
ragazzo aveva
cercato di trattenerla con lui contrattualmente. Era senza dubbio la
cosa più
insensibile che qualcuno le aveva mai detto, così
irrevocabilmente impersonale.
Entrò nella stanza rapidamente cercando di costruire un muro
attorno a lei, una
sorta di diga in cui contenere tutte le lacrime perchè non
erano autorizzate a
cadere, non più. "Tu tra tutte le persone non hai il diritto
di tirare ciò
in causa. Hai lasciato la tua vita qui senza guardarti indietro, sei un
ipocrita!" La voce di lei era stridula, le grida attraversavano il
muro,
perchè era piena di quella imminente sensazione di pianto
che stava provando,
quando la tua gola si stringe così in fretta che riesci a
malapena a respirare,
ti senti soffocata asfissiata.
"Non intendevo
questo!" Le disse entrando nella stanza. "Se solo mi
ascoltassi-" Harry si fermò nell'istante in cui vide tirar
fuori la sua
valigia con rabbia, aprendola con un solo movimento. Non sapeva come
reagire,
non riusciva a ricordare come il suo corpo funzionava; non sapeva cosa
fare per
stare meglio. Fece due passi verso la valigia appoggiata a casaccio sul
letto,
la ragazza mora stava gettando vestiti a caso dentro essa con il
respiro
affannato. Senza dire una parola, lui chiuse la borsa alzandola dal
letto e
buttandola con forza sotto di esso, il suono della valigia che
scivolava era
l'unico rumore nella stanza. "Per piacere non farlo" le disse, la sua
voce era cupa e supplichevole. "Non ho intenzione di farti portare
questa
borsa al di fuori di questa casa".
Noelle gli lanciò
uno sguardo d'acciaio, i suoi occhi miseramente lucidi e non c'era
niente che
poteva fare. In un battibaleno e dopo un breve battito di ciglia
decise.
"Bene, tienitela. Non mi serve". Disse e la faccia di Harry
impallidì
mentre la guardava andarsene per quella che era l'incalcolabile volta
nel corso
della giornata, uscendo dalla stanza lasciandolo lì in piedi
traumatizzato. Lui
giurò che non avrebbe mai perso Noelle, ed eccola
lì, scappargli facilmente
dalle dita senza nemmeno preoccuparsi di prendere le sue cose.
"Noelle!"
La chiamò una volta riguadagnato una forma di compostezza,
andando verso di
lei, vedendola camminare fuori dalla porta, il suo cuore si
lasciò cadere verso
lo stomaco alla visione. Ci volle poco tempo per ricomporsi correndo
fuori
dalla porta e lasciando uno stupito e totalmente ignorato Liam Payne in
piedi
sul bordo della porta con semplicemente un ombrello tra le mani,
confuso dalla
scena che aveva appena visto e soffocando le sue parole nel momento in
cui la
coppia passò davanti a lui.
L'aria gelida si
scontrò con la faccia di Noelle nel momento in cui
uscì dall'edificio e si
concesse un soffocato singhiozzo, le sue dita raggiunsero i capelli
mentre il
suo fragile cuore iniziava a bruciare per poi cercare le chiavi della
macchina.
Era felice di aver parcheggiato fuori dall'appartamento
perchè così trovò
subito il suo maggiolino blu senza aver modo di ripensarci. Tutto si
stava
sfuocando attorno a lei, la sua mente era un pasticcio accartocciato
con
immagini dolorose di Harry e della bionda, affondò i denti
nel suo labbro
inferiore per contenere i singhiozzi. Si sentiva così
disperata, disperata per
la ricerca di qualcosa indescrivibile - qualsiasi cosa - solo non
questa,
perchè sapeva che doveva farlo e non importava quanto lei
non voleva.
Poteva sentirlo
chiamare, la stessa disperazione racchiusa nella sua voce e rendeva
tutto solo
più difficile. Così prese il suo ritmo
affrettandosi verso l'auto blu come un
faro luminoso in lontananza sebbene non le offriva conforto come
avrebbe
dovuto. Infilò le chiavi nella serratura, girandole
velocemente e aprendo la
porta. Prima di poter chiarire la sua vista la porta venne chiusa,
quella
familiare mano era premuta sul vetro e lei portò il suo
sguardo fino al viso di
Harry.
"Lasciami
aprire la porta" gli disse, rompendo il contatto visivo e raggiungendo
la
maniglia ancora una volta tirando e non ottenendo nessun risultato.
"No" Harry
disse chiaramente mentre la sua mascella assumeva una posizione fissa.
"Harry!"
disse esasperata tirando ancora una volta la maniglia ma la forza di
lui
superava la sua. Lei era delicata e lui sarebbe sempre stato
più forte di lei.
"No"
ripetè fermo continuando a tenerla chiusa.
"Apri questa
maledetta porta, Harry" Disse di malumore, la sua irritazione stava
crescendo ogni secondo che passava mentre scuoteva la maniglia
ripetutamente.
"No". Era
la stessa risposta di prima e ciò la fece urlare per la
frustazione. Aveva
bisogno di andarsene, aveva bisogno di prendersi una pausa, di
accoccolarsi in
una stretta palla e nascondersi finchè non fosse stata in
grado di resistere al
te l'avevo detto della sua famiglia.
"Perchè sei
così difficile?" Urlò finalmente girandosi verso
di lui e un piccolo
sorriso apparve sulle labbra di Harry.
"Perchè ho
fatto un sacco di cose stupide nella mia vita, Noelle. Me ne sono
andato dai
miei amici, ho passato settimane su settimane respingendo la mia
famiglia e ho
permesso a così troppe cose di scivolare via nel passato,
così tante cose
importanti e una volta che se n'erano andate tu non puoi riaverle
indietro non
nel modo in cui le avevi prima. Mi rifiuto di lasciarti andare via
adesso non
se io so di avere il potere di fermarti in un modo o nell'altro. Molto
tempo
fa, mi sono promesso che tu non saresti mai stata uno di quei
bellissimi e
irrecuperabili ricordi perchè io non voglio solo un ricordo,
io voglio la cosa
reale" le disse, una sincerità ardente balenò nei
suoi occhi. "Io
voglio te Noelle, sempre".
Noelle deglutì
respingendo tutte le emozioni che aveva accumulato dentro, il suo
labbro
inferiore tremava incontrollabilmente. "Anche quando sarò
vecchia e avrò
più rughe e sarò più grossa di tua
nonna?" Gli chiese con la voce poco più
di un sussurro, pura serietà nelle sue parole nemmeno
l'ombra di un sorriso
sulla sua faccia solo un'implorante presa nei suoi occhi.
"Anche
allora" le confermò annuendo e un silenzio li avvolse, un
silenzio
passivo, un silenzio che diceva che tutto non era ancora a posto ma che
non era
completamente tutto perso. La barca non era affondata ma il temporale
non era
ancora finito.
"Sta
piovendo" gli disse riconoscendo solo ora il tempo sebbene era bagnata
in
quel momento, il trucco rovinato ma Harry non poteva dire se era per la
pioggia
o per le lacrime. Noelle girò le mani guardando mentre le
paffute gocce
colpivano la sua pelle scoppiando al contatto.
E Harry la guardava
notando come la natura la faceva sempre rianimare, la faceva diventare
più
bella di come l'aveva sempre vista proprio come quel giorno a Dicembre
quando i
soffici fiocchi di neve facilmente le accarezzavano la pelle. "Le tue
labbra stanno diventando di una bellissima tonalità di blu"
le disse
gentilmente e Noelle riportò la sua attenzione verso di lui.
"Ci prenderemo
una polmonite" disse lei quasi come se la frase nascondesse centinaia
di
segreti, come se volesse dire qualcos'altro ma non riusciva a trovare
le
parole.
"Per piacere,
per piacere resta con me".
Non gli diede una
risposta verbale, invece, semplicemente tirò via le chiavi
dalla porta della
macchina e avvolse le braccia attorno alla sua vita, ignara del fatto
che i
suoi capelli pendevano grondanti. Harry sospirò di sollievo
ricambiando
l'abbraccio e appoggiando la sua faccia nel collo di Noelle lasciandole
baci in
ogni parte di pelle che poteva raggiungere. Solo pochi minuti prima
aveva avuto
paura di non poterla più tenere così.
Noelle si adagiò su
di lui scossa dal pensiero che era stata così vicina a
perdere questa
sensazione, quella in cui lei si incastrava perfettamente tra le
braccia di
Harry come il corpo di lui era stato scolpito per tenerla. Le mani di
Harry
erano le uniche che sapevano esattamente come toccarla, le sue labbra
erano le
uniche che potevano baciarla senza sforzo, tutto questo era il genere
di cose
che erano venute con familiarità che sono arrivate con il
tempo e con cura.
****************
In piedi nel freddo
pavimento della cucina con una tazza di caffè alla vaniglia
nelle mani,
riscaldandosi la pelle, Noelle guardava Harry scavare nei suoi cassetti
e
armadietti. Lei non aveva detto molto dopo essere rientrata nella casa
di
Harry, Liam aveva deciso che era meglio andarsene senza interferire non
pensando di dire a nessuno cosa aveva appena visto, nemmeno la coppia.
Non era
sicura di come comportarsi, non era sicura che le cose fossero
così facili. Era
coinvolta nelle sue decisioni.
Harry poteva sentire
la sua apprensione e sebbene bruciava c'era solo da aspettarselo.
Così continuò
la sua ricerca, rilassandosi quando finalmente trovò quello
che stava cercando
accovacciandosi sulle piastrelle tirando la punta del pennarello
indelebile
attraverso il pavimento bianco.
"Harry cosa
stai facendo?" Gli chiese Noelle con le sopracciglia aggrottate in
confusione.
"Sistemandoci"
rispose continuando a disegnare la linea nera direttamente attraverso
il
pavimento della cucina non curandosi di quanto costoso fosse il
pavimento o
come poco attraente sarebbe sembrato. Noelle non aveva intenzione di
far finta
di capire ma non disse nulla.
Lui si alzò dalla
sua posizione, una volta finito, girandosi verso la ragazza e
attentamente
manovrò il suo corpo posizionandolo da una parte della
stanza e lui si mise
nell'altra, la linea si estendeva orizzontalmente davanti a loro
proprio al
centro della stanza. Erano separati dalla distanza guardandosi da
differenti
punti della cucina.
"Facciamo un
patto, proprio qui adesso" Harry disse e Noelle lo guardò
esitante
aspettando la sua proposta. "La prossima volta che succederà
qualcosa come
questa noi ci metteremo esattamente dove siamo adesso perchè
non voglio
litigare con te, Nell. Non dobbiamo litigare, sempre. Dobbiamo solo
incontrarci
a metà e finchè possiamo farlo sappiamo che
saremo felici".
"Incontrarci a
metà?" Gli chiese piegando la testa di lato e appoggiando la
tazza sul
tavolo.
"Se riusciamo a
darci abbastanza motivi per restare, se siamo sempre in grado di
funzionare a
vicenda noi possiamo trovare la strada per iniziare". Noelle
annuì
iniziando a capire. "Inizio io" disse lui pensando brevemente.
"Perchè tu sei l'unica che può farmi credere
nell'amore a prima
vista" le disse facendo un passo verso la linea nera.
Il sorriso più
piccolo si fece largo tra le labbra di lei e così
aprì la bocca per parlare.
"Perchè non sarò mai in grado di guardare nessun
altro quando tu sarai
nella stanza". Ammise lei facendo un passo in avanti.
"Perchè sei
sempre la stessa meravigliosa ragazza che mi ha riportato al suo
appartamento
alle tre di mattina sebbene ti ho rovinato le scarpe" le disse
sorridendo
al ricordo, avvicinandosi a lei. Noelle rise leggermente mordendosi il
labbro.
"Perchè nessun
altro potrebbe andare d'accordo con la mia famiglia come fai tu" disse
lei
facendo un altro passo.
"Perchè parlare
con te la prima volta mi ha assolutamente spaventato" rispose
facilmente
lui.
"Perchè anche
quando mi starai spezzando il cuore sarò felice" Gli disse
guardando il
pavimento, solo un passo mancava per entrambi.
"Perchè ti
amo" sussurrò raggiungendo la linea, il suo sguardo
incontrò quello di lei
per un momento aspettando con il fiato sospeso la sua prossima mossa.
"Perchè anche
io ti amo" gli confessò non esitando ad allacciare le labbra
con le sue
sentendosi affaticata dalla giornata specialmente avendo dormito poco
la scorsa
notte. Le loro labbra erano premute assieme, unite amorosamente, le
loro lingue
si accarezzavano l'un l'altra finchè la mancanza d'aria li
fece dividere. Harry
lasciò la fronte contro la sua, i loro respiri erano
irregolari, le loro dita
unite meravigliosamente. "Va tutto bene" disse lei, il suo stomaco
era leggero, una sensazione estatica che non era comparabile a niente.
"Va tutto
bene".
Ciao
ragazze come state??? Eccomi qua
con un nuovo capitolo tradotto!!! Che ne pensate secondo me
è un capitolo molto
bello e ricco di sensazioni spettacolari... adorò sempre di
più come Lyndsey
scrive anche se a volte alcuni concetti inglesi non rendono bene in
italiano!!
Ringrazio tutte le ragazze che continuano a recensire la storia e che
continuano a metterla in qualsiasi lista... Che altro aggiungere fatemi
sapere
cosa ne pensate bastano 10 paroline e sarei felicissima!!
Alla
prossima
|
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Capitolo 10 *** E sfuma ***
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E sfuma
"Legendary" riferimenti al nuovo
singolo dei
One Direction
Dopo che Harry Styles ha
abbandonato la band alla fine
dell'anno scorso, tutti pensavano che fosse la fine del loro successo.
Questo
genere di cose nel sistema è difficile sistemarle; ma loro
lo fanno così bene,
loro sono capaci di superare tutte le aspettative con il loro ultimo
singolo,
'Legendary'.
è stato
confermato che le parole della canzone sono state scritte da Styles,
sebbene
c'è stato molto altro aiuto con il suono in studio; comunque
è al testo che noi
siamo interessati. A quanto pare, la canzone doveva essere una forma di
scusa
per le fans per la brutale partenza di Harry a Settembre 2013 e una
sorta di
spiegazione per la sua scomparsa ma ci sono alcune cose nella canzone
di cui
non possiamo fare a meno di essere felici.
Sono
finito a inseguire cantanti country
Sono pieno
d'amore e loro sono tutti pieni di merda
Questo è ovviamente
diretto a Taylor Swift che è stata
una sorpresa per noi mentre lui stava ancora dietro a lei dopo i
ripetuti
sarcasmi di lei.
Un'altra strofa che ci ha colpito
è stata questa:
Ho tentato di essere un ragazzo
vero, con piani
reali,ma adesso sono solo realtà televisiva
La fama è troppa da
gestire per Harry? Un altro punto
interessante è la nota che è stata inserita con
il libretto allegato al cd.
Breve ma ha confermato il fatto che Harry deve essere stato legato a
Noelle
Hutchings.
Alla mia cara
Noelle, sono ancora dispiaciuto per le tue scarpe.
Non sono
dispiaciuto di quello che è successo dopo.
Ti amo,
Harry. x
Immagino che la scena della scarpa
è una di quelle che
non capiremo mai ma è abbastanza dolce, peccato che la
maggior parte delle fans
non sembra d'accordo.
@harry_fml: e il numero delle
persone che voglio
uccidere nel sonno è aumentato, immagina chi è in
cima?Il suo nome è...
@ImNotOkay: spero che le sue scarpe
stiano bruciando
all'inferno dove anche lei dovrebbe essere.
**************
Molto può accadere
in una settimana; le
persone muoiono, i bambini nascono, le risse
scoppiano e in modo meno drammatico, i singoli vengono rilasciati. Legendary
non ha perso tempo per
arrivare in cima alle classifiche, e sta ancora cercando di rimanere
lì. Questo
è positivo, pensò Harry, mentre
scorreva attraverso le notizie di Twitter, facendo del suo meglio per
guardare
oltre i vari insulti e minacce che la sua ragazza stava ricevendo. Per
fortuna, la loro lite era passata
abbastanza facilmente e la questione era rimasta impensata. Noelle era seduta
dall'altra parte della
stanza rispetto ad Harry con una piccola bambina bionda sulle sue gambe
che
cercava di prendere il suo telefono con curiosità.
"Non hai
un profilo Twitter non è vero, Nell" Chiese Harry e lei gli
sorrise.
"Per
fortuna, no." Lei rispose,
guardando verso la piccola ragazza e mettendo una mano cauta sulla sua
schiena. "Perché?
Ci sono
persone
non molto affezionate a me?" C'era l'inconfondibile tocco eccitante
nella
sua voce, ma dal modo in cui i suoi tratti cambiarono mentre parlava
era chiaro
che l'argomento la metteva a disagio.
"Loro non amavano
neanche Perrie e Eleanor all'inizio,
non preoccuparti" Le disse sospirando mentre la guardava mordicchiare
la
parte interna della sua guancia prima di annuire, per poi ritornare a
guardare
la piccola.
Noelle
era la più giovane della sua famiglia e nessuno dei suoi
amici aveva fratelli
più piccoli, quando si trattava di bambini piccoli si
sentiva sempre
sostanzialmente fuori dalla sua profondità. In
tutta onestà, non sapeva cosa fare con i bambini. Si
sentiva incredibilmente insicura
con loro, soprattutto perché avevano tali menti
impertinenti; vi direbbero di
essere il loro migliore amico un giorno e il successivo non avrebbero
nemmeno ricordato
chi eri. Lei li
trovava...difficili.
"Poto"
La piccola gorgogliò, non
molto chiaramente e Noelle sorrise dolcemente, guardando gli ampi e
innocenti
occhi azzurri che la fissavano.
"Vuoi
una foto, Lux?" chiese Noelle dolcemente, e Lux annuì con
fervore.
"Se
avesse visto che stavi facendo la
copertina di Legendary, sareste molto probabilmente migliori amici
adesso."
Lou Teasdale disse mentre entrava nella stanza, "Lei è
seriamente
innamorata di guardare se stessa".
Noelle
si lasciò sfuggire una breve risata,
alzando il telefono per fare uno scatto alla ragazza per poi
mostraglielo e un
cipiglio apparve sul suo viso, il labbro inferiore sporgeva in un'
adorabile
smorfia. "Con
te?" Lux
le chiese, inclinando la testa di lato in modo accattivante. Noelle
impallidì leggermente.
"Oh, Lux, non credo
davver-".
"Penso che sia una
brillante idea" la interruppe
Harry facendole un occhiolino mentre Noelle accoglieva la sua
dichiarazione con
uno sguardo di fuoco, ma è stato impossibile rifiutare la
proposta in quanto
Lux battè le mani d'accordo con il ragazzo riccio di fronte
a lei. Con un sospiro
Noelle acconsentì e Lux sorrise ampiamente mentre le sue
dita raggiunsero i
capelli di Noelle per giocarci. C'era qualcosa di fin troppo
affascinante nel modo
in cui un bambino ti guarda, con quell'adorazione eterna, sebbene loro
avevano
fatto conoscenza solo un'ora prima con voi.
"Vuoi
che io ti faccia i capelli,
Noelle?" chiese Lou, le sue dita tenevano un paio di forbici d'argento,
mentre
con l'altra mano regolava la posizione della testa di Harry. "Probabilmente
sarà più facile di
questo, la gente va assolutamente pazza quando Harry perde un
centimetro di
capelli, ma ricrescono troppo velocemente perchè non farlo! Inoltre,
con i tuoi capelli sarà più
divertente lavorare, comunque."
"Mi
offende ciò." disse Harry e
Noelle alzò gli occhi.
"Grazie."
sorrise Noelle "Mi
piacerebbe".
Presto
abbastanza, Lux era andato alla
deriva nel sonno in braccio alla ragazza più grande; morbide
e paffute guance
erano premute contro il petto di Noelle e leggeri respiri scappavano
dalle sue
labbra semi aperte. Le sue piccole braccia erano chiuse intorno al
collo di Noelle
in una morsa di ferro, sebbene stava dormendo. Noelle
stava dolcemente accarezzando
le ciocche bionde della bimba, leggermente concentrata sulla
conversazione che
Harry divideva con Lou. Stava
pensando; su tutto - prospettive, il futuro, dove si aspettava di
ritrovarsi in
tre anni, cinque anni e dieci anni, ma ancora risultava vago. Un anno
fa sapeva esattamente quello
che voleva; voleva Oxford, un faro scintillante qualcosa di solido in
lontananza, ma ora che l'aveva
avuto, non era sicura se fosse tutto quello che voleva.
"Noelle
sarà la prima a sposarsi, metterei soldi su di
esso". Questo
era ciò che suo padre aveva detto quattro anni fa, a un
pasto in famiglia. Lui
l'aveva detto in quel modo strano
che solo i padri potevano gestire e anche se non fosse stato del tutto
esatto, il tono definitivo nella sua voce praticamente avrebbe
costretto il
destino a cambiare i suoi piani subito. Ma
Noelle non poteva vederlo neanche adesso.
Si era sempre sentita
troppo giovane per tutto il resto:
troppo giovane per lasciare la scuola, troppo giovane per guidare,
troppo
giovane per andare all'università, troppo giovane per andare
via di casa,
troppo giovane per vivere con il suo ragazzo, troppo giovane per
conoscere il
perchè. E
quando la gente si aspettava che lei
sapesse quello che voleva, aspettando le sue mosse, non poteva fare a
meno di
sentirsi offesa. In
dieci anni,
forse avrebbe ottenuto altro oltre questo, ma per ora, lei voleva solo
abbracciare il divertimento che i giovani potevano offrire, prima che
non
potesse mai essere di nuovo troppo giovane.
"Nell?"
La voce familiare
fluttuava lentamente, prima che lei potesse completamente registrare e
girò di
scatto gli occhi verso il paio di occhi smeraldo che la osservavano attentamente. "Va tutto bene?" Le
chiese e lei
sorrise al modo in cui le parlava annuendo. "Sei pronta per uscire
stasera? Verrà anche El". Le chiese e lei sorrise.
**********
Sembrava
una bambola; una bella bambola di
porcellana e di tanto in tanto, il suo volto si illuminava nel buio in
cui era
avvolta, un lampo rivelò la sua figura in molti momenti
fugaci. Aveva
la testa china, i suoi capelli
morbidi ondeggiati le proteggevano il viso il più possibile
mentre Harry la
conduceva verso l'ingresso, il braccio avvolto intorno alla sua vita e
Noelle
prese conforto nel fatto che dopo pochi metri era facilmente entrata
dentro
l'edificio.
Noelle
non era estranea ai club, infatti, li
conosceva più di altre cose. Sì,
non era un bevitore. Sì,
beveva
solo un drink ogni volta che usciva. Ma
quello era il luogo dove aveva preso il sopravvento. Era dove lei
sfiorì. A
differenza degli altri che venivano
nei club per ubriacarsi e che sapevano che stavano andando a
dimenticare la
notte che probabilmente volevano ricordare, di coloro che avrebbero
potuto
facilmente perdere la loro inibizione e si sarebbero fuse con le altre
persone;
Noelle si sarebbe potuta inserire bene in quanto lei era completamente
e
assolutamente sobria. Sapeva
come
funzionava, perché poteva essere
inserita sia in una parte che nell'altra.
Ma
quando si avvicinò al bar, si sentì un
po' preoccupata per la prima volta dopo anni e non voleva esattamente
riflettere sul perché. è stata
una fastidiosa sensazione, fin
troppo reale e complicata per lei per concentrarsi senza che le dita
cominciarono a tremare. La
spazzolò via, sorridendo a Eleanor mentre condividevano un
breve abbraccio
amichevole. Avevano
una sorta di
cameratismo tra di loro; un punto di reciproca comprensione di tutto
ciò che
sente chi prova ad essere chi erano, e ciò le ha fatte
diventare buone amiche
molto in fretta .
"Sono
contenta che ce l'hai fatta"
disse Eleanor allegramente. "Perrie
e Zayn non vengono, roba di nozze o qualcosa del genere e le Little Mix
sono
appena tornate dagli Stati Uniti."
"E
Sophia?" chiese Noelle e
Eleanor fece una smorfia di disprezzo, spostando il suo sguardo
tremolante
verso Liam, che non stava troppo lontano da loro, ma per fortuna, non
aveva
sentito Noelle. Eleanor
sospirò
leggermente, portando il suo drink alle labbra poco prima di
appoggiarle
all'orecchio della ragazza.
"Stanno
avendo problemi." Lei
ridacchiò, il sapore dell'alcol era fisso sul suo respiro e
lo sguardo vacuo
nei suoi occhi fece capire a Noelle
che
era piuttosto alticcia a questo punto. "Non
sono d'accordo sull' andare a vivere insieme, è nato un
dramma sugli ex di
Sophia, Louis mi ha detto che è andato molto male, molto
veloce."
"Va
bene El," Louis la stoppò, salutando
Noelle mentre trascinava Eleanor via. "Proviamo
a ballare per un po', per farti diventare più sobria prima
di uscire di qui piccola".
Noelle
ridacchiò leggermente, guardando la
sua amica venire trascinata verso la pista da ballo. Stava tenendo un
Daiquiri
alla fragola quando Harry arrivò da lei. Lui stava per dire
qualcosa o
probabilmente avrebbe voluto portarla da qualche altra parte ma venne
interrotto da una ragazza con i capelli ciliegia.
"Oh
mio dio. Non ho mai pensato che ci
sarei stata il giorno in cui Noelle Hutchings si sarebbe trovata in un
locale
senza uno shot di tequila nelle sue mani".
Gli
occhi di Noelle si allargarono
drasticamente mentre sentiva la voce, girandosi per vedere chi le
parlava.
"Kylie Richards" disse una volta superato il momento di shock. "Cosa
è successo al tuo odio verso Londra?"
"è
cresciuta in me" rispose Kylie prima di sorridere e
stingere Noelle
in uno stretto abbraccio. "Non ti ho visto per più di tre
anni!" Esclamò
notando finalmente chi stava ascoltando la loro conversazione. "Porca
put***a! Sei venuta qui con lui?" Disse puntando un dito verso Harry e
lui
sorrise avvolgendo le braccia attorno al corpo di Noelle e appoggiando
il mento
sulla sua spalla.
"Oh,
si. Kylie, questo è Harry. Harry,
Kylie" li presentò pigramente e loro scambiarono un cenno di
riconoscimento.
"Aspetta,
voi due siete tipo,
assieme?" Entrambi annuirono all'unisono e la rossa
fischiettò.
"Oddio. Le cose sono davvero cambiate in tre anni, l'ultima volta che
ti
ho vista eri nella compagnia di Jake ed eri molto stretta con Eve
O'Connor.
Parlando di loro cosa gli è successo?"
Noelle
strinse le labbra, ripensando a quel
momento, quando tutto è stato riempito con una
ilarità disperata. Pensando
alle persone che conosceva
meglio di chiunque altro, ormai non erano più che estranei
mentre passava a
piedi per la strada. "Jake
è
partito, è andato in Australia subito dopo che te ne sei
andata. Ed
Eve? Beh,
io non la conosco più, ma so che
Alex e Fae sono tornati ancora a casa, vanno ancora d'accordo. E gli
altri, suppongo che siano ancora
loro".
"Ho
sentito quello che è
successo." disse Kylie, la simpatia riempì i suoi occhi
marroni
rapidamente. "Poteva
succedere a chiunque, lo sai vero? Voglio
dire, quei ragazzi erano persone negligenti, e così siamo
stati noi,
ripensandoci" disse lei ricordando e Noelle annuì. "Senti,
vi lascio ragazzi, ma
rimaniamo in contatto, sì? Abbiamo
bisogno di stare insieme, tu ed io, gli unici che ricordiamo" disse
facendo loro un occhiolino prima di andare e Noelle sospirò.
"Cosa
c'è che non va, tesoro?"
Harry chiese e lei portò la bevanda alle labbra, assaporando
la fragola
inebriante scoppiare sulla sua lingua.
"Ti
sei mai reso conto che nulla è ciò
che era prima?" Chiese lei, più a se stessa che a lui.
Lui
annuì.
"Sei
mai stato ridicolmente felice di
questo?" Continuò e lui capì che il sospiro era
stato di sollievo, anche
se lui stava ancora cercando di mettere i pezzi assieme per capire cosa
era
successo a Noelle negli anni precedenti. Lei sorrise e
guardò verso di lui per
un po' vedendo come era diverso da Ethan da Jake, un viso dimenticato
nel suo
passato, sebbene all'epoca era sembrato così importante ma
mai importante come
divenne Harry solo pochi giorni dopo il loro incontro. Lui
guardò verso di lei,
il pollice le strofinava la guancia teneramente e lei sorrise. "Hai
intenzione di baciarmi o no?" Gli disse piegando la testa curiosamente
e
lui sorrise.
"Così
impaziente" mormorò lui
chinandosi per catturare le sue labbra immediatamente. Noelle si
alzò sulle
punte dei piedi avvolgendo le braccia attorno al suo collo, anche se con una mano
teneva il drink che
stava bevendo. Noelle aprì la bocca appena lui chiese
l'accesso e fece un suono
lamentoso indistinguibile mentre la sua lingua percorreva la parte
superiore
della sua bocca creando una sensazione di solletico.
Era
passato del tempo da quando aveva
potuto facilmente bere per eliminare i suoi pensieri, da quando aveva
fatto
delle cose per fare piacere alle altre persone, da quando aveva bisogno
di
sentirsi intorpidita. Era andata avanti da queste persone che non
avevano mai visto
abbastanza del buono in lei; aveva preso decisioni migliori, decisioni
di cui
era orgogliosa. Comunque c'erano momenti in cui anche il futuro ti
riportava
indietro ricordandoti cose fatte. E le cose che una volta infestavano
il tuo
sonno sono diventate cose che non avevano più importanza
nella tua vita - a
volte perchè semplicemente sono sparite e, a volte, a volte
è perchè qualcosa
di più importante vi ha catturato.
Sei
gettato nel mondo incurante ancora
perchè hai imparato a prenderti più cura.
Ciao
a tutte sono in ritardissimo e mi stavo quasi dimenticando di
pubblicare il
capitolo... spero non ci siano errori perchè l'ho riletto
mooolto
velocemente!!! Fatemi sapere cosa ne pensate scappo adesso prometto che
la
prossima volta non sarò così concisa... Grazie
tante a chi continua a recensire
e ad inserire la storia in una delle tre liste!!!
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Capitolo 11 *** Non ok ***
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Non
ok
Avete
mai avuto una sensazione viscerale
brutale? Una
che è così forte che
sai che saresti un completo idiota ad ignorarla, ma tu cerchi di farlo
in ogni
caso, perché non vuoi che sia vero? E ciò da
fastidio alla parte posteriore
della tua mente, e rosicchia le tue viscere tanto fa male, ma hai
paura, hai
davvero paura e non sei sicuro di cosa fare.
Noelle
aveva una di quelle sensazioni. Le
aveva da Mercoledì scorso, e stava
facendo finta che non ci fossero, ma adesso, lei non poteva. Poteva
sentire il petto di Harry che
saliva e scendeva sotto il palmo della sua mano, e il suo corpo stava
cominciando a muoversi senza sosta, le dita si stavano contraendo
leggermente e
la fronte cominciava a piegarsi, indicando che si stava svegliando. Era
stata sveglia per ore lei,
instancabilmente rimuginando i suoi pensieri e mordendosi
così forte il labbro
inferiore che era poco lontano dal sanguinare. Harry
gemette leggermente, girando e alzando
gli occhi aperti, solo per incontrare involontariamente gli occhi
nervosi di
lei.
"Noelle?"
Disse più o meno con la
voce impastata dal sonno. "Qual è il problema? Sembra che tu
abbia appena
visto un fantasma".
Lei
gli rivolse un debole sorriso, ed emise
una risata stranamente confusa. "Sto
bene, non ti preoccupare, Popstar." Lo liquidò pregando che
non avrebbe
visto attraverso di lei. Harry
sostenne il suo sguardo per qualche istante in più prima di
lasciarlo andare,
tirando il suo corpo nel suo petto, le dita accarezzavano delicatamente
la sua
anca in lenti circoli rilassanti.
"Devo
registrare oggi," mormorò
irritato, "ma tu partirai tra due giorni, voglio stare qui con te. Avremmo
potuto trascorrere la giornata
facendo assolutamente nulla, sarebbe stato perfetto".
Noelle
fece
una breve risata alle sue parole,
spingendogli giocosamente il petto. "È
meglio che tu vada," gli disse, cercando di mantenere il suo tono
leggero,
"non vorrei che i ragazzi inviassero una squadra di ricerca."
Harry
le rivolse un sorriso malizioso,
cominciando a lasciare baci lungo la sua mascella e lungo il collo
prima di
mordere leggermente il suo osso del collo. Si
accigliò quando non ottenne la sua solita reazione:
dimenarsi oppure opporsi,
tirò via la mascella formando una
linea
ferma. "Cosa ti preoccupa, tesoro?" Le chiese spingendo
sull'argomento ancora una volta ma Noelle scosse la testa.
"Stavo
solo pensando alla partenza, solo
questo" mormorò evitando i suoi occhi. "Io
vado sotto la doccia" annunciò lei dopo la breve pausa,
tirando via se stessa
dal suo abbraccio per poi camminare in tutta la stanza, entrando nel
bagno e
chiudendo la porta. Emise
un
sospiro fremente, passandosi le mani tra i capelli raggiungendo la
manopola
dentro la doccia per accendere l'acqua, anche se non ci
entrò.
Ci
fu un breve bussare alla porta e Noelle
trattenne il respiro, in silenzio indietreggiò, sperando che
non avrebbe visto
la sua ombra. "Noelle",
disse, con voce incerta, perplesso dal suo comportamento schermato. "Noelle,
seriamente, cosa c'è che
non va?"
Lei
deglutì, digrignando i denti in maniera
ansiosa, anche se non rispose. Harry
bussò
diverse volte, dicendo varie cose attraverso la porta ma il tempo stava
correndo, e c'era un altro posto in cui doveva essere. Scosse
di nuovo la maniglia della
porta, sbattendo la mano contro la porta in agitazione. "Noelle!"
la chiamò, la sua
pazienza stava terminando. "Senti,
noi non dobbiamo parlare adesso se non è questo quello che
vuoi, ma
semplicemente dimmi qualcosa per farmi sapere che stai bene, altrimenti
butto
giù la porta".
"Sto
bene" disse alla fine
"Io ... io non riuscivo a sentirti, con tutta l'acqua e tutto il
resto." Era una scusa mansueta, ma era il meglio che potesse trovare.
Harry
sospirò, capendo la sua bugia. "Va
bene," mormorò,
passandosi una mano tra i capelli. "Ci
vediamo più tardi".
"Sì"
cinguettò lei, qualcosa di molto fuori dalla sua
personalità, ma Harry non aveva
tempo per indugiare più a lungo e con un ultimo sguardo
verso la porta del
bagno e un momento di esitazione, se ne andò.
***************
Aveva
sperato che fosse sbagliato, in
realtà, lei non pensava che avesse mai sperato in qualcosa
così tanto. Ma,
ahimè, aveva ragione, e ora, le
sue piccole mani attanagliavano il lavandino fresco in una morsa, le
nocche quasi
bianche e tutti i colori avevano attraversato le sue guance, lei era
certa che
stava per vomitare. Era
terrorizzata, i capelli umidi dalla doccia che finalmente aveva preso come una forma di
procrastinazione, il
suo corpo rivestito in leggings neri e una delle camicie tinta unita di
Harry,
che aveva preso in prestito.
Cominciava
a sentirsi debole più pensava a
qual era il motivo
dietro la sua morsa
sul lavandino. Le
sue orecchie
tese al suono del campanello e a malincuore rilasciò la
presa, cercando di
reggersi ed espirare in respiri profondi e instabili. I suoi
occhi erano spalancati e
lucidi, come quelli di una piccola creatura dei boschi spaventata.
"è
aperto!" disse a voce abbastanza alta per la persona che
stava
ascoltando da fuori, prima di arruffare le dita tra i capelli di nuovo,
tirandoli
in angoscia. Non
si era mai
sentita abbastanza così impotente, come se stesse
galleggiando in mezzo
all'oceano senza la minima traccia di vita intorno a lei, solo chilometri e chilometri di
onde blu-nero.
"Noelle?"
Era Eleanor, per
fortuna, era arrivata prima di quanto Noelle aveva sperato, ma lei era
qui.
"Bagno"
squittì lei e ascoltò il
suono dei tacchi probabilmente più pericolosi di Eleanor
toccare il pavimento.
"Dio,
Noelle, cosa c'è che non
va?" Chiese Eleanor dalla camera da letto, facendosi strada verso la
ragazza. "Sembravi
pietrificata prima, sono arrivata qui appena possibile, mi sono
precipitata
dritta fuori dal lavoro e ho detto che avevo una emergenza personale."
"Mi-mi
dispiace, El io solo .. Non
sapevo cosa fare o chi chiamare e ciò
è brutto. Questo
è così
fottutamente brutto" Noelle sbottò appena Eleanor divenne
visibile, i suoi
occhi si spalancarono per lo stato attuale di Noelle.
"Ok,
basta rilassarsi, va bene?" disse
Eleanor, con la mano appoggiata sulla
spalla della ragazza e un sorriso sulle labbra. "Dimmi solo cosa
c'è che
non va, ok? Harry ha fatto qualcosa o -".
"No,
certo che no" disse Noelle
bruscamente. "Lui
non ha
fatto nulla, beh, lui non ... oh dio, cosa dirà? Cavolocavolocavolo".
"Whoa,
ok Noelle. Basta
respira e dimmi cosa c'è che non
va" Disse Eleanor e Noelle annuì, rilasciando un lungo
sospiro, rendendo
il contatto visivo solido con la ragazza di fronte a lei.
"Sono
incinta" disse,
chiaramente, con attenzione, nella speranza che lei non avrebbe dovuto
dire
ancora una volta le parole, in quanto le avevano fatto alzare la bile
alla gola
così in fretta che quasi aveva pensato che stesse per
vomitare tutto sulla sua
amica.
Gli
occhi nocciola di Eleanor erano spalancati,
le labbra socchiuse, ma le richiuse rapidamente quando si rese conto,
poi le
aprì nuovamente per dire qualcosa, ma non riusciva a pensare
a nulla, così le
chiuse ancora una volta, fino a quando non lo fece così
tante volte che
sembrava un pesce rosso con lo sguardo fisso a vita verso il vetro di
un
acquario. Improvvisamente,
scosse
la testa, chiuse gli occhi per un attimo e tornò in
sé, ma fu solo in grado di
dire una cosa, però.
"Porca
put***a" imprecò,
passandosi una mano tra i capelli. "Ok. Ok. Questo
è ... tutto va bene. Hai
bisogno
di rilassarti, in primo luogo. Merda. E Harry
non lo sa?"
Noelle
scosse la testa, guardandola come se
fosse a pochi secondi di distanza dal collasso o dall'avere un
aneurisma - o
probabilmente entrambe le cose. Entrambi
fissavano l'altro in quello che potrebbe essere descritto solo come
orrore,
prima che Eleanor fece la domanda d'oro.
"Sei
sicura?"
"Certo
che sono assolutamente sicura! Non
ti avrei chiamata qui se non lo
fossi! Ho
fatto più di sette test! Non so
nemmeno se sarebbe stato
permesso ottenerne di più!" Noelle scattò, e
Eleanor gettò gli occhi verso
il basso.
"Come
hai fatto a prendere i
test?" Le chiese, mantenendo la sua voce calma.
"Io
... ne ho comprato uno la scorsa
settimana, perché ho pensato ... ma poi gli altri li ho
presi, sai, per ogni
evenienza. E
me li sono fatta
consegnare a casa. Non
ero
preparata a farmi fotografare mentre compravo un test di gravidanza" le
rispose.
"Devi
dirlo ad Harry, Noelle" disse
Eleanor. "Ha
bisogno di
saperlo, quanto prima possibile, e poi voi ragazzi deciderete cosa fare. Ma
bisogna mantenere la calma, più stress,
peggio sarà per il ba-"
"Ok".
Noelle la interruppe,
restia alla parola che la ragazza era in procinto di usare e Eleanor
strinse le
labbra. "Glielo
dirò, lo stavo
progettando, ma, lui ... si sa come è. Egli
tende a reagire in modo eccessivo quando qualcosa mi riguarda, e non so
letteralmente cosa dirà su ... questo"
"Lo
so" Eleanor sospirò, "Fa solo
così perché ti ama, voi ragazzi
ne uscirete fuori presto. Devo
tornare al lavoro, starai bene?"Noelle annuì e Eleanor le
rivolse un
sorriso incoraggiante, mentre incominciava ad allontanarsi.
"Um,
El?" Noelle parlò con cautela."Possiamo tenere questo tra di
noi, per
ora? Fino
a che non so cosa fare?"
"Non
preoccuparti" Le rispose
"Le mie labbra sono sigillate"
"Oh. E
Eleanor? "Continuò una volta che l'altra ragazza era a
metà strada
attraverso la porta.
"Sì?"
"Grazie."
*************
Ci
sono momenti in cui tutto è
completamente confuso nell' aria, proprio come ci sono momenti di
chiarezza
pura, quando tutto ha un senso e il passaggio tra questi due momenti
separati può
essere di pochi secondi. Seduta
sul divano in salotto, i capelli raccolti in una crocchia disordinata e
piedi
infilati sotto di lei, Noelle sembrava abbastanza rassegnata. C'era
solo un'opzione
rimasta per quanto riguardava la sua situazione, e sicuramente Harry
sarebbe
stato d'accordo. Le
sue braccia
erano incrociate sul ventre consapevolmente, come se fosse cresciuta
dieci
volte rispetto alla sua dimensione normale dal momento in cui lei aveva
capito
che cos'era, infatti, era incinta.
Noelle
aveva
ripercorso la conversazione che stava per
aver luogo circa un migliaio di volte, si stava preparando per ogni
reazione
che avrebbe ricevuto, ma ancora, quando sentì Harry entrare
attraverso la porta
d'ingresso, tutte le sensazioni che aveva sentito erano state gettate
fuori
dalla enorme finestra. "Noelle? Sei
pronta per-"Cominciò Harry,
ma lei scosse la testa, incontrando il suo sguardo.
"C'è
qualcosa che devo dirti." Gli
disse, facendo del suo meglio per apparire calma e raccolta.
Harry
impallidì
pensando alle numerose cose a cui lei avrebbe
potuto voler discutere e a giudicare dalla sua posizione tesa, non
sarebbe andata
molto bene. La
sua mente non
poteva fare a meno di tornare a Ethan per poi viaggiare verso Jake, il
nome che
aveva sentito ieri sera, o forse anche Sierra, o totalmente un'altra
persona
con una nuova brutta bomba. Harry
deglutì
annuendo, andando a sedersi accanto a lei. "Che
c'è?" Lui le chiese e lei fece un debole sorriso.
"Io
... ehm. Oh
dio. Ok. Lo
dirò semplicemente, va bene? Come
se dovessi strappare un cerotto". Ha iniziato incerta, una sensazione
di
nausea iniziò ad apparire ancora una volta. "Harry,
io ... io sono incinta".
Silenzio.
Noelle
puntò
lo sguardo a terra, sperando che Harry
rispondesse subito, dandogli un po' di tempo - signore sapeva che aveva
bisogno
di tempo - per permettergli di assimilarlo. Noelle
disincrociò le braccia, per
poi rincrociarle, e cominciare ad intrecciare le dita insieme.
Il
silenzio si trascinò per
secondi, minuti, per tutto quello che
sapevano avrebbe potuto essere ore, e infine Harry prese un forte
improvviso
respiro. Lui
non sapeva cosa si aspettava,
ma sicuramente non questo.
"Dì
qualcosa, per favore" disse
lei con calma, in un fatiscente sussurro.
"Io
... Sono solo un po' sorpreso, è
tutto." le disse lui con gli occhi delle dimensioni di piattini. Lei non
disse una parola, aspettando
che si riprendesse pazientemente, anche se aveva una paura incredibile. "Cazzo,
stai bene?"
Finalmente le chiese, catturando il suo sguardo, e lei gli fece un
altro
sorriso sbilenco che presto svanì mentre scuoteva la testa,
gli occhi
diventavano costantemente più lucidi con il passare del
tempo. Noelle
si lasciò sfuggire un
singhiozzo che aveva a lungo soffocato.
"No"
disse debolmente "No,
io non sono ok. Io-io
... Che
cosa faremo? Ho
dic-diciannove
anni, Harry, non po-posso, io non posso avere un bimbo, n-non ancora".
Le
sue parole furono sempre più rotte mentre parlava, le
lacrime rigavano il suo
volto ora.
"Ehi"
Harry parlò, avvolgendo le braccia
intorno alla sua forma in preda al panico, la sua isteria aumentava
più
parlava. "Ssh, è ok" le disse, posando la guancia contro la
sua; le lacrime
ormai inzuppavano il tessuto.
"Non
è vero! Tutto
è così confuso, e m-mi dispiace"
balbettò lei, scuotendo la testa freneticamente.
"No,
no, tesoro non essere dispiaciuta"
la consolò lui, accarezzandole la schiena dolcemente,
cercando di calmarla. "Non
c'è nulla di cui essere
dispiaciuto, va bene? Tutto
andrà
bene".
"Cosa
faremo?" Gli chiese tirando
su un po' col naso, cercando di ricomporsi. "Non
posso tornare a Oxford, non in queste condizioni, non
riuscirò a nasconderlo
per tanto tempo, voglio dire, quando ... quando saremo in grado di ...
sai ...
quanto presto non saremo più in grado di avere tutto
ciò?"
"Cosa?"
chiese lentamente, freddato
dalle sue parole.
"Non
possiamo tenerlo Harry, io ho
diciannove anni
e non sono
pronta per questo. Tu
ne hai
venti, il tuo lavoro, non è realistico avere un bambino. I miei
genitori ... oh Dio i miei
genitori ..." Noelle si interruppe, faticava a respirare correttamente
ancora
una volta.
"Tu
... vuoi uccidere il nostro bambino ?"ripeté
amaramente, e lei
deglutì.
"Come
funzionerebbe? Sto solo mettendo
le cose in prospettiva! Non
puoi
volere questo!" Protestò lei, sedendosi lontano da lui in
posizione fetale
con il viso appoggiato sul bracciolo del divano.
"No,
no, non volevo questo, Noelle! Ma
è successo, sei incinta. E
sì, siamo giovani, ma siamo ... non
voglio solo sbarazzarmi di lui. è...
è
sbagliato. So
che sei spaventata,
Nell". Harry ammorbidì la sua voce, alla fine, portando la
schiena di lei
verso di lui "Diavolo, anche io sono fottutamente terrorizzato. Ma ...
io non voglio guardare
indietro, pensando a cosa sarebbe potuto succedere, possiamo solo
rallentare e
pensare per un po', ok? Diamoci
un paio di settimane per decidere, puoi fare l'università
per corrispondenza,
perché io non ti lascio con questo. Saremo
insieme, non dovrai farlo da sola".
"Io
... un paio di settimane?" Ribadì
lei.
"Poi
decidiamo, ok?"
Noelle
annuì.
Ciao
ragazze!!!
Capitolo
bomba non ci sono altre parole per
descriverlo so che la situazione dell'essere incinta può
sembrare una soluzione
banale per la storia ma come ormai avrete capito non c'è
niente di banale in
questa storia quindi vi resta solo continuare a leggere per sapere come
continuerà!!!
Fatemi
sapere cosa ne pensate e grazie mille
a chi continua a recensire e a seguire la storia alla prossima
settimana!!!!
|
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Capitolo 12 *** Giusto e Sbagliato ***
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Giusto e
Sbagliato
Tenere una
fotocamera era così facile per Noelle, non era come andare
in bicicletta,
qualcosa a cui semplicemente tutti erano abituati, era molto
più complesso ma
una volta che lo facevi correttamente la magia accadeva. Noelle stava
mettendo
a fuoco le lenti per catturare l'immagine della frizzante impegnata
città con
un solo click, catturando qualche istante. Era ancora scossa, sebbene
l'aveva
scoperto solo ieri e le distrazioni erano d'aiuto.
Sentì dei passi
dietro di lei e si girò con un sorriso malizioso. "Sorridi
per la
fotocamera, Popstar" disse lei guardandolo mentre Harry le faceva un
ridicolo sorriso mentre lei premeva il pulsante. Abbassò
l'apparecchio
posizionandolo sul piccolo tavolo sospirando. Harry si
posizionò dietro di lei
assicurando le braccia attorno alla sua vita e appoggiando il mento sui
suoi
capelli.
"Come ti
senti?" Le chiese gentilmente e Noelle fece una risata.
"Distrutta. Ma
va bene" disse prima di ripetere "Va bene".
Harry
premette un bacio sulla sua testa, le
mani scivolarono sul suo stomaco per un breve momento. "è
strano pensarci, non è vero?" Pensò, sentendo un
bisogno particolare di consentire alle sue mani di coprire
completamente il
ventre di Noelle, per proteggere ciò che era all'interno da
tutto ciò che
potrebbe causare un danno. Stavano
facendo tutto al contrario, soprattutto ora. C'erano
cose che dovevano accadere prima di questo, le cose che coinvolgono
anelli d'argento
e delicati abiti bianchi e queste cose non possono mai davvero fondersi
troppo
bene con pannolini e minuscole scarpine.
"Già."
rispose lei. "Oh
Dio, che cosa succederebbe se
io fossi una madre orribile?"
"Impossibile"
rispose
semplicemente lui "Abbiamo tempo per capirlo, Nell. Indipendentemente
da quanto siamo
giovani e quanto complicato tutto questo è, questo bambino
sarà amato giusto?"
I
suoi occhi scesero fino a dove le mani di
Harry stavano riposando e sorrise dolcemente. "Solo
per curiosità, Popstar, non sei ancora coinvolto con il nome Darcy,
non è vero? " gli
chiese con leggerezza, ricordando di averlo letto da qualche parte.
Lui
ridacchiò.
"Non sei una fan?"
Noelle
strinse un po' le labbra, come se
stesse contemplando il nome, facendogli attendere la risposta. "Beh,
è carino, penso. Ma
l'hai detto alla gente, e penso che
... beh ... che se lo aspettino. Non
voglio che il nome delle mie figlie sia troppo prevedibile"
"E
tu sei sicura che sia una femmina, tesoro?"
Le chiese, inclinando la testa di lato, a questo punto aveva suscitato
la sua
curiosità. Non poteva che essere interessato.
"Beh,
no." gli disse onestamente. "Ma
mi piace l'idea".
"Ti
adorerà" la rassicurò con
amore, e lei sorrise, appoggiando la testa contro il suo petto
stanca."Andremo dal medico domani, per avere tutto sotto controllo, ok?"
Lei
annuì girandosi, avvolgendo le braccia
attorno al suo corpo e appoggiando la testa sulla sua spalla, tirandosi
indietro appena vide qualcuno muoversi nella sua traiettoria. Un
piccolo cipiglio apparve
tra le sue sopracciglia.
"Mi
dispiace, stiamo interrompendo
qualcosa?" Era Louis con Eleanor e Zayn che li seguiva con una audace
bionda, con una tinta lilla.
Harry
sospirò profondamente, chiudendo
brevemente i suoi occhi per un tempo abbastanza breve che nessuno
avrebbe
notato, prima di appiccicarsi un sorriso sul volto. La
sua mente era in altri luoghi al momento, preoccupato per questioni
più
pressanti. Proprio ieri, la probabilità che diventasse padre
a vent'anni era
aumentata del 99,9% - cose come questa tendono a volere un po' di tempo
per
abituarcisi - e non
era stato aiutato
dal fatto che la sua ragazza era spaventata dall'idea. Solo ... avevano
bisogno
di un po' di tempo; il tempo per parlare di uno dei temi più
spaventosi nella
vita di chiunque; il futuro. E
poi, beh aveva troppo bisogno dei suoi momenti privati, per pensare a
ciò che sarebbe
arrivato con qualcosa di simile. Il
matrimonio era necessario? Naturalmente,
non si sentiva contrario all'idea, tranne per il fatto che i media
l'avrebbero
visto come una soluzione rapida, come se l'avesse proposto solo
perché era
necessario.
"No,
va tutto bene." Lui rispose
infine. "Che
c'è?"
Zayn
fece un sorriso ironico, la sua mano si
strinse affettuosamente intorno alla vita di Perrie. "Dazi
di nozze, amico".
**************
Eleanor
continuò a lanciare sguardi
interessati a Noelle, un misto di preoccupazione e curiosità
guizzava
attraverso i suoi occhi color cioccolato. Non
aveva voluto visitare Harry oggi; ci doveva essere una sorta di
animosità a
riempire la mente di Harry quando hanno interrotto la loro discussione
in precedenza,
ma Louis aveva insistito. Aveva
rigorosamente affermato che semplicemente "non potevano pianificare un
addio
al celibato senza di lui" e Louis non sembrava troppo preoccupato
dall'evidente
apprensione delle ragazze. Così,
ebbero
una rapida chiacchierata con Perrie prima di andare a provare abiti da
sposa
con le sue damigelle, e ora si trovavano in un negozio eccessivamente
costoso
cercando i propri abiti per l'occasione.
"Non
sono meglio i colori pastelli da
indossare a un matrimonio ?" Chiese Noelle, portando via Eleanor dal
suo
sogno a occhi aperti. "Penso
che il giallo o il rosso brillante sono un po' forti".
Si
stupiva, veramente, come la ragazza
poteva essere così casuale, nonostante la situazione in cui
si era ritrovata,
soprattutto perché Eleanor aveva avuto un posto in prima
fila per l'esaurimento
nervoso che era avvenuto solo ieri mattina. "Sì,
probabilmente." Eleanor mormorò irritata dal fatto che la
loro posizione
non consentiva la conversazione che necessitavano disperatamente.
"Qualcosa
floreale, forse?" Chiese,
passando la sua mano sul tessuto di uno dei vestiti, anche se parlava
principalmente a se stessa, a questo punto a causa della palese
disconnessione
di Eleanor. "Ooh,
questo è
carino" disse correndo verso un vestito che attirò la sua
attenzione. Lo
tirò fuori dalla gruccia
esaminandolo, sentendo la consistenza del tessuto tra le dita. "Cosa
ne pensi?" Le chiese,
tenendo il vestito in mano per farlo vedere alla sua amica.
"Io
um ... è bellissimo." rispose
finalmente.
"Sto
bene, lo sai." Noelle disse
piano, guardando leggermente più in alto verso la ragazza
con un sorriso
gentile. Eleanor
sbatté le
palpebre sorpresa, leccandosi le labbra nervosamente.
"Ho
solo ... pensavo che dopo ieri ...
Non ho mai pensato che l'avreste tenuto" Eleanor ammise imbarazzata.
"Sì,
lo so. è...
complicato, El". Le disse, tornando a guardare il
vestito. "Harry
... ha
solamente ... "
"Lui
lo vuole" Eleanor dichiarò brevemente
e gli angoli delle labbra di Noelle si sollevarono leggermente.
Guardò
in basso verso il suo stomaco
brevemente, ricordando il modo in cui Harry l'aveva tenuto questa
mattina. Lui
era sempre sembrato così sicuro,
così sicuro nel mondo, certo che tutto si sarebbe risolto
brillantemente - era
contagioso - non poteva fare a meno di farlo passare anche su di lei. Lui
amava i bambini, tutti lo
sapevano. Noelle,
d'altra parte,
era sempre prudente intorno a loro, dubitando sempre se si occupava di
loro in
modo corretto. E
la fortuna ha
voluto che sono riusciti a bilanciarsi a vicenda.
"Guarda,
non ho intenzione di essere
un'ingenua, insensata ragazza adolescente riguardo questo argomento,
non è un
gioco. Sarà
molto impegnativo,
non ho intenzione di fingere il contrario, e abbiamo ancora tempo,
abbiamo ancora
altre opzioni, ma in questo momento, gli stiamo dando una
possibilità" disse
Noelle con fermezza. "E
forse, forse lo voglio" aggiunse timidamente, gettando lo sguardo al
pavimento.
Eleanor
non sapeva cosa dire -
evidentemente i pensieri di Noelle erano un po' complessi, a questo
punto. Ma
qualcosa colpì la sua attenzione poi
e non era abbastanza sicura di come porre la frase correttamente. Era
qualcosa di intangibile, solo millimetri
fuori dalla portata e che stuzzicava i suoi pensieri, ma era
lì nel momento in
cui vide lo sguardo negli occhi di Noelle, in qualche modo
così infantile e
maturo allo stesso tempo. "Penso
che l'ho appena visto." Eleanor mormorò sottovoce, anche se
l'altra
ragazza la sentì.
"Visto
che cosa?" Lei chiese, inclinando la testa di lato inquisitiva.
"Tu
e Harry, all'inizio, quando vi si
guardava insieme, in realtà non facevate alcun effetto. Non
è esattamente una cosa negativa;
solo confusione. Ma
poi hai detto
una cosa del genere. Voglio
dire,
lo conoscevo prima di incontrare Louis, così mi piace
pensare che ho imparato
un paio di cose. Harry
ha questo
modo di vedere le cose, adora tutte quelle belle parole, come il caso,
la
fortuna, il destino, il
desiderio e il
sogno. Quando
si tratta di voi,
in uno strano modo confuso, voi due avete questa
aspettativa splendente davvero
importante che si connette.
è speciale
... è un modo appassionato
di pensare, davvero" le spiegò Eleanor. "Io non ho mai
pensato che
voi due potreste non amarvi".
"Suona
ridicolo ad alta voce, non è
vero?" Noelle disse con un piccolo sorriso mentre Eleanor
arrossì
leggermente. "Strano
come le
altre persone vedono le cose," rifletté, "è tutto
quello che so su come l'amore deve essere. Se non
suona incredibilmente imbarazzante quando ne si parla stai facendo
qualcosa di
sbagliato. "
Ciao
ragazze come state?? Trascorse
bene le vacanze pasquali??? Passando alla storia colpo di scena Harry e
Noelle
decidono di dare una possibilità alla piccola creatura...
Che ne pensate
secondo voi cosa potrà ancora succedere??? Ringrazio tutte
coloro che
continuano a seguire la storia e a recensirla!! Fatemi sapere cosa ne
pensate
perchè adoro leggere i vostri commenti!!
Ps:
avete visto il nuovo video dei
ragazzi?? Molto semplice ma allo stesso tempo speciale secondo me anche
se
pensavo di morire quando hanno fatto il primo piano agli occhi di
Harry!!!
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Capitolo 13 *** Oltre la testa ***
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Oltre
la testa
Noelle
si alzò sulle punte dei piedi, le
braccia alte cercando di prendere una tazza nella credenza sopra la sua
testa. Il
suo labbro inferiore sporgeva in
frustrazione e proprio mentre stava per arrendersi, una mano
passò davanti a
lei, afferrando l'oggetto che stava cercando per poi portarlo verso il
bancone
senza sforzo.
"A
volte mi dimentico onestamente
quanto sei piccola" Harry la prese in giro facendole un sorriso mentre
lo
guardava in cagnesco. Lui
sorrise
un po' prima di poggiare un dolce bacio all'angolo della sua bocca,
tenendole
la vita teneramente e sollevando il suo corpo in modo che fosse seduta
sul
bancone.
"Ti preparo un
tè" annunciò Harry, raccogliendo la tazza e
vagando verso il bollitore che
era posto accanto a lei.
Harry
aveva
fatto cose come questa spesso anche tardi;
piccoli compiti che avrebbe potuto facilmente fare da sola ma invece
preferiva
farli lui. Non
aveva neanche il
minimo rigonfiamento per mostrare che era incinta, ed era sicura che
nessuno che
era stato lì recentemente sospettava nulla; semplicemente
avevano dedotto che
la decisione di
continuare la sua
istruzione per corrispondenza aveva a che fare con la
difficoltà della
distanza, nulla di più. Temeva
di
pensare ciò che i suoi genitori avrebbero detto, quello che
i suoi genitori
avrebbero pensato, ma decise che le loro reazioni non sarebbero state
un
problema. Dopo
tutto, erano
abbastanza adulti ormai per fare un sacco di cose, chi poteva dire che
questa
non era una di quelle?
Noelle
abbassò
lo sguardo a terra momentaneamente,
sorridendo mentre vide la linea scura che attraversava la cucina. Erano
andati così lontano dallo scorso
anno, questo la stupiva.
"A
che cosa stavi pensando?" Chiese
lei esitante, portando a galla un ricordo che sembrava così
lontano, eppure in
realtà, era solo qualche mese fa.
"Quando?"
Chiese lui, voltandosi
verso di lei e schiacciando il sopracciglio con aria interrogativa.
"Sai
la notte che mi sono imbattuta su
di te," disse lei, con un sorriso malizioso verso la sua direzione. "A che
cosa stavi pensando prima
di uscire e ubriacarti?"
"è
un modo interessante per chiederlo" disse ironicamente, ripensandoci.
"Non lo so. Credo
che mi sentivo
bloccato. Vedi,
io ero appena
uscito da questa grande vita stravagante dove la gente ci dava orari
ogni
giorno e abbiamo sempre avuto questo lasso di tempo per lavorare, ho
pensato
che quando avessi lasciato, mi sarei sentito sollevato. Ma non
l'ho fatto. Sono
rimasto bloccato - non andando da
nessuna parte e mi sentivo più confuso di quanto fossi mai
stato. Poi
ti ho visto in quel caffè, e mi
sentivo come se avessi qualcosa per cui andare avanti. Ma sei
scomparsa da me. Ho
provato a cercarti per molto tempo,
sono tornato in quello stesso posto per settimane, ma non ti sei mai
presentata,
stavo correndo in cerchio per te. Sono
uscito quella sera perché ero sicuro che non saresti tornata. Era
come se il mondo intero sapeva che
cosa stava succedendo, sapeva ciò che stavano facendo, e io
no. Era
bizzarro - essere di nuovo
invisibile".
"Tu
sai che ti amo, giusto"
chiese Noelle, inclinando la testa di lato mentre lui la
guardò con gli occhi
spalancati. "A
volte mi
sembra che tu non lo capisca, Harry, e mi dà fastidio" lui
aggrottò la
fronte e Noelle gettò lo sguardo verso il basso. "Io ti
conosco. So
che tu entri in questa modalità
mentale in cui presumi che sarebbe facile per me lasciarti. Ma non
lo è. Per l'amor di dio, non è
stato facile uscire da Starbucks quel primo giorno, e nemmeno ti
conoscevo. Non
lo dico tutto il tempo, ma questo
non significa che ti ami di meno. Perché
io ti amo, e credo che lo farò sempre".
Harry
sorrise, in modo speciale, sbilenco e
incandescente, le fossette riempivano le sue guance. Si mise
di fronte a lei, il pollice percorreva
la curva della sua guancia leggermente. "Ti
stai comportando piuttosto filosoficamente oggi, tesoro."
Mormorò
sottovoce, "Questo è il mio lavoro. Non
sono sicuro di cosa fare con me stesso in questo momento".
Noelle
ridacchiò splendidamente, avvolgendo
le braccia intorno alle sue spalle e strofinando il viso nel suo collo,
avvolgendo le gambe intorno alla sua vita stretta. "Devi
andare alla festa
di addio al celibato di Zayn tra
circa 20 minuti, rispetterai i piani adesso?" Gli chiese,
mordicchiandosi
il labbro leggermente mentre si tirava indietro ed Harry gemette.
"Louis
e Niall hanno chiamato delle
spogliarelliste, so che lo hanno fatto" disse, strizzando il suo volto
in
disgusto, prima di chinarsi per premere un bacio sensuale sulle labbra
morbide
rosa di Noelle.
Lei
rise con leggerezza, quando Harry
rilasciò le sue labbra, e un piccolo sorriso apparve sul suo
viso. "Avrei
pensato che ti sarebbero
piaciute le spogliarelliste, Popstar" scherzò lei e Harry
alzò gli occhi
al soprannome familiare, che in gran parte utilizzava ogni qualvolta si
riferiva alla sua immagine pubblica.
"Se
l'hai pensato per almeno un
secondo, dovresti essere molto più preoccupata di quanto sei
adesso" replicò
lui indignato, infilando le mani sotto le cosce di lei dando loro uno
sfacciato
pizzico prima di sollevarla in braccio e portare il suo corpo al petto. Noelle
si rannicchiò contro di lui,
era stata incredibilmente attaccata a lui ultimamente - ora
più che mai. Si spostò
sul divano, sedendosi in modo che lei restasse sul suo grembo con le
gambe ai
lati della sua vita.
Si
sporse verso di lui con un'espressione
seria, gli occhi di zaffiro brillante catturarono la coppia smeraldo da
sotto
le ciglia prima che spinse le labbra contro le sue amorosamente, le
accarezzava
con le proprie; le sue dita danzarono sul petto fino a quando si
riposarono
dietro la nuca, a volte giocando con i capelli morbidi alla base. Harry
approfondì il bacio, le sue mani
poggiavano sulla sua schiena, alzando la camicia leggermente,
così che le sue
mani poggiavano adesso sulla pelle nuda della schiena di Noelle per poi
tirarla
verso di lui. Purtroppo,
lei si ritrasse,
lasciandolo a fissarla con una smorfia sconsolata sulle labbra, in
attesa che lei
si riunisse a lui. Noelle
ridacchiò
alla sua espressione, lasciando un casto bacio sulla sua clavicola.
"Devi
andare" disse lei
semplicemente guardandolo in attesa mentre si alzava dal suo grembo. Lui la
prese per la vita - attentamente,
ovviamente - e l'attirò tra le sue gambe, appoggiando la
fronte contro il suo
stomaco con leggerezza. Alzò
gli
occhi verso di lei, poggiango un dolce bacio appena sopra il suo
ombelico, e
poi le lanciò un sorriso sfacciato.
"Sembri
molto desiderosa di
sbarazzarti di me" commentò, aggrottando un sopracciglio
nella sua
direzione.
"Niall
mi ha trattenuta quasi ogni
giorno della settimana scorsa, solo per ricordarmi che devi essere
lì in tempo
e che non posso tenerti un secondo di più" gli
spiegò e si lasciò sfuggire
una risata. "Quindi,
vai. Gli
ho promesso che non saresti stato
in ritardo".
"Ci
vediamo dopo" Alla fine Harry
si arrese con un sospiro, e lei annuì, dandogli un veloce
bacio sulla guancia
prima di lasciare l'appartamento, marciando giù per le scale
verso la sua auto,
uscendo dall'edificio, facendo del suo meglio per ignorare la folla di
paparazzi fuori della propria casa.
****************
Harry
aveva bisogno di tornare a casa. Era
certo - anche se a questo punto
era anche sicuro che non era certo di molto altro - che non aveva
davvero
bevuto abbastanza per ritrovarsi in un tale stato. Tutto
era una macchia intorno a lui,
solo una manciata di ricordi a sua disposizione, consistenti in piccole
e
insignificanti cose, come aver perso Zayn quasi un'ora fa. Liam
era andato a cercarlo,
ovviamente, non doveva essere disperso pochi giorni prima del suo
matrimonio.
Anche Niall
era disperso, ma
questa non era una questione di grande preoccupazione, perderlo era
come
perdere un cane molto saggio, avrebbe sempre trovato un modo per
tornare a
casa. Anche
se, di tanto in
tanto, sceglieva la casa a Mullingar per tornare.
Indipendentemente
da ciò, Harry era colui
che aveva bisogno di andare a casa. Aveva
bisogno di tornare a casa per Noelle, e questo era l'unico pensiero
nella sua
mente annebbiata, un fatto di cui un povero Louis Tomlinson fuori di
testa era ben
consapevole.
"Guarda,
Harry, sto cercando di
aiutarti ad uscire da qui, va bene? Quindi
se puoi solo passarmi il tuo portafoglio, sarebbe fantastico" disse
Louis
con quella voce che si utilizza quando si parla ad un bambino. Alla
fine Harry cedette, consegnandogli
il portafoglio per poi crollare sullo sgabello del bar in un modo
infantile che
solo l'alcol può effettivamente causare.
Con
un sorriso tirato Louis aprì il
portafoglio domandandosi, per quella che era l'ennesima volta, il
motivo per
cui aveva perfino offerto se stesso come guidatore. Frugò
nel portafoglio a lui
non familiare, la pelle liscia tra le dita mentre cercava di tirare
fuori le banconote
appropriate, congelandosi quando qualcosa attirò la sua
attenzione. Qualcosa
che non avrebbe mai pensato
di trovare nel portafoglio del suo migliore amico di vent'anni
all'addio al celibato
dell'altro suo migliore amico. Una
foto - una foto molto importante. Il
tipo di immagine che tutti hanno visto una volta nella vita, magari in
tv,
magari una foto che la loro madre gli aveva mostrato in un viaggio a
ritroso
nella memoria.
Bianco
e nero; sfocato.
Un
immagine ecografica. La
conosci. Quella
foto che si ottiene quando una persona
incinta fa una
ecografia.
"Cosa
ti sta prendendo così tanto
tempo?" Harry sparò fuori, in un modo che era appena
coerente.
"Oh. Um. Giusto.
Il conto". Louis disse in
fretta, mettendo la foto nel portafoglio e gettando i soldi sul bancone
del bar
con un cenno del capo. "Bene" disse ancora una volta, prima di
camminare fuori dal club in fretta, con Harry a rimorchio.
Salirono
in macchina, Louis al volante
mentre insicuro cominciò a guidare, un prurito sconfortante
nelle sue mani e nervosismo
nella sua espressione. Doveva
lasciar scivolare, almeno fino a domani, nonostante la sbornia che si
sarebbe
sicuramente stata. Pezzi
stavano
cadendo mentre guidava, ma lui non voleva. Non
voleva che fosse vero, per niente. Per
quanto lo riguardava, questo avrebbe potuto rompere la band ancora una
volta. Harry
probabilmente non lo vedeva, ma
non ha mai veramente visto molto senso quando si trattava di Noelle. Voleva
che lei fosse felice, lui la
voleva con lui, voleva che lei lo amasse per sempre, e lui avrebbe
fatto quasi di
tutto per far si che si avverasse.
Fermò
la macchina, malvolentieri assistendo
il maschio alto per arrivare alla sua porta, suonando il campanello,
anche se
Harry gli lanciò un'occhiataccia.
"Non
voglio ..." si interruppe,
pensando a cosa dire, le parole erano perse in lui "... svegliare
Nell". Finì, tirando fuori le chiavi e inciampando nella
stanza, solo per
scoprire che Noelle era stata infatti svegliata, in piedi sul lato
opposto
della porta con i capelli disordinati e gli occhi stanchi, ma
riconoscenti. Harry
sorrise quando la vide, gettando
le braccia intorno a lei, proprio come aveva fatto tutti quei mesi fa
nel
vicolo. "Noelle!"
Esclamò allegramente, portando le braccia intorno a lui, a
sua volta con un
piccolo sorriso, nonostante il fatto che lei alzò gli occhi
per vedere Louis.
"Grazie
per averlo riportato, Lou"
disse sopra la spalla di Harry; il suo corpo fu costretto a oscillare
insieme a
quello dell'uomo che la teneva.
"Qualsiasi
volta, tesoro" Lou rispose
educatamente. "Ma
è meglio
che vada".
"Salutami
El" disse mentre Louis si
girava per poi annuire, chiudendo la porta d'ingresso, anche se i suoi
lineamenti erano duri.
Aveva
bisogno di parlare con Harry. Presto.
Ciaooooo!!!
Capitolo
in parte bomba... Louis scopre il piccolo segreto di Harry e
Noelle cosa pensate succederà??? Ringrazio come sempre tutte
coloro che mettono
la storia in qualsiasi lista e un grazie immenso a chi continua a
recensire
infine un grazie anche a tutte le lettrici silenziose!! Non abbiate
paura di
farmi sapere cosa ne pensate e sarei contentissima di ricambiare con le
vostre
storie...
Alla
prossima
|
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Capitolo 14 *** Parole non dette ***
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Parole
non dette
Malvolentieri,
Harry si era tirato fuori
dal letto la mattina successiva, districando le sue membra da Noelle
per poi
vestirsi pigramente per essere all'appartamento di Louis per
mezzogiorno come
gli era stato richiesto. Comunque,
era ovvio che era meno che contento dell'idea; se la sbornia non era
una
ragione sufficiente per rimanere a letto quel giorno, la sua bella
fidanzata
sdraiata accanto a lui sicuramente lo era. Harry
aveva i capelli arruffati e spettinati dal sonno
così aveva messo un
berretto sulla sua testa come rimedio, ma tutto sommato, non era pronto
per un
altro giorno lungo e faticoso.
Bussò
alla porta stancamente battendo il
piede impaziente mentre aspettava una risposta; diede una piccola
traccia di un
sorriso amichevole quando la porta venne aperta, per poi dirigersi in
salotto vacillando
brevemente quando si
accorse che anche Liam era qui. "C'è
una ragione per cui devo essere qui dopo che abbiamo tutti partecipato
ad un
addio al celibato la notte scorsa, e tutti stiamo probabilmente subendo
i
postumi a questo punto?" Chiese Harry sprofondando in una poltrona
strofinandosi la fronte nel tentativo di lenire la sua testa
martellante.
"Abbiamo
bisogno di parlare con te,
Harry" Liam fu il primo a parlare anche se Louis si trovava dall'altra
parte della stanza e continuava a piegare le mani in agitazione.
Harry
alzò un sopracciglio in modo di
fargli capire di continuare , ma Liam esitò, aprendo la
bocca e chiudendola rapidamente,
gettando lo sguardo verso il pavimento. "So
che non dovremmo curiosare..." Cominciò con cautela tirando
fuori le
parole per poi decidere alla fine di mantenere semplicemente la bocca
chiusa.
Louis
sospirò.
Harry
aggrottò la fronte.
E
poi,
"Quando
ti stavo riportando a casa ieri sera, mi hai dato il tuo portafoglio,
per
pagare le bevande, e-".
"Merda"
Harry imprecò, ripensando
subito alla foto all'interno del portafoglio in pelle che portava
ovunque, la
foto che nessuno era veramente destinato a vedere per un lungo periodo
di
tempo. "Non
dovevate vederla. Nessuno
di voi doveva" Harry li
interruppe bruscamente, sentendosi improvvisamente come se la sua
privacy fosse
stata usurpata.
"Così
è vero, allora" dichiarò
Liam con circospezione. "Lei
è incinta" affermò; Liam aveva sperato che Louis
avesse semplicemente alzato
un po' troppo il gomito.
Harry
non rispose, nascondendo semplicemente
il viso tra le mani e sperando che la situazione sarebbe evaporata in
aria.
"Sai
che noi non interferiremmo mai
con il vostro rapporto, Harry" disse Louis con cautela, facendo uno
sguardo incerto a Liam, come se stessero cercando di parlare bene di un
animale
rabbioso. "Ma
questo non è
più solo su di te e Noelle, questo ci riguarda tutti. Come
band, abbiamo bisogno di avere
ogni membro pronto a fare i bagagli e andare in diversi luoghi, tour
senza
intrusione famigliare. E
un bambino rende
ciò... difficile".
"Liam
ha ragione," disse Harry
velenosamente "Voi non dovreste curiosare".
"Tu
non sei realista. Sei
completamente spazzato via quando
Noelle è interessata, la ami troppo dannatamente tanto per
il tuo bene"
disse Liam, non pensando alle sue parole prima di parlare di loro. "Sei
fuori di testa se pensi di essere in grado di fare questo tipo di
lavoro in
modo efficiente, pur mantenendo il vostro rapporto, ed essere un padre,
tutto
allo stesso tempo. Hai
vent'anni;
questo è ridicolo".
"Non
avete il diritto di dirmi cosa
posso e non posso fare, Liam" Harry urlò, "E non parlare di
Noelle
così, come se lei fosse una persona vendicativa,
perché non voglio".
"Harry!"
Louis gridò irritato. "Non
stai ragionando! Se
non avessi preso la band in
considerazione quando la mia vita personale è interessata,
avrei sposato Eleanor
anni fa! Siamo
una band,
se fai qualcosa di simile, siamo tutti colpiti".
"Zayn
è fidanzato ufficialmente!"
Harry urlò di nuovo, "Dovreste essere un po' più
favorevoli delle mie
decisioni, allora. Se
non fosse
stato per Noelle, non sarei mai tornato qui. Mi
ha detto lei di tornare, Louis. Se
lei non l'avesse fatto, beh, l'avrei
potuta sposare lo stesso! Avremmo
potuto vivere una vita semplice in un luogo dove lei non sarebbe
terrorizzata
di uscire dalla nostra porta di casa! Ho
fatto sacrifici per questa band, e noi tutti lo sappiamo. Ho
fatto più sacrifici di tutti voi
messi insieme".
"Harry"
disse Liam con calma,
"Siamo in tour per circa dieci mesi ogni anno, abbiamo contratti che
assicurano tutto ciò. Quando
cominceremo il tour di nuovo, non sarai in grado di portare Noelle con
te, non
se lei è incinta e se non vuoi che i fan lo scoprano. Questo
significa che ti perderai tutta
la sua gravidanza, farà tutto da sola, ti odierai per
questo, sai che lo farai".
La
mascella
di Harry si strinse immediatamente, i
suoi occhi diventarono duri e le sue mani si strinsero saldamente in un
pugno. C'era
un bagliore nel modo in cui si
portava avanti in quel momento, che aveva allertato entrambe le persone
in sala
a qualcosa che non si aspettavano.
"Io
non credo che Noelle sia una
ragazza stupida" disse Louis, la sua mente stava iniziando a calcolare. "Sta
studiando a Oxford, mollerà
per te, per questo bambino. Farla per corrispondenza non è
lo stesso, è ovvio. Non
credo sia abbastanza forte per
fare questo da sola, lei non ce l'ha dentro di lei. Lei non
ha avuto bambini in mente,
mai. Sembrava
nervosa tenendo
Lux, per l'amor di dio. Sta
contando su di te, Harry, so che lo sta facendo. Ma
inizieremo il Where We Are Tour in
meno di due settimane, come si sente riguardo a questo?"
Il
corpo
di Harry si irrigidì, ed evitava il
contatto visivo a tutti i costi.
"Tu
non gliel'hai detto" Liam disse,
mettendo insieme queste informazioni. "Non
le hai detto che stiamo partendo per il resto dell'anno".
"Maledizione,
è una cosa bruttissima".
Louis disse incredulo, e Harry fulminò con indignazione il
pavimento. "La
tua ragazza è fottutamente
incinta, conta su di te per darle una mano qui, pensando che sarai qui
per
tutto e non hai preso la briga di dirle che non lo farai. Come diavolo puoi farle questo?" La sua
voce si alzava più
parlava. Indipendentemente da questa situazione attuale, Louis era
diventato
abbastanza appassionato alla piccola brunetta, era molto accattivante,
e andava
brillantemente d'accordo con Eleanor.
"Non
posso" Harry finalmente
mormorò con calma; appena udibile, anche se sentirono lo
stesso.
"Tu
non puoi cosa!?" Louis chiese
con rabbia, scuotendo la testa con sconvolgente delusione.
"Non
posso guardare quel fottuto
luccichio nei suoi occhi quando glielo dirò" Harry
urlò in risposta, una
furia iniziava a ribollire in lui; per il fatto che l'avevano scoperto,
per il
fatto che sarebbe dovuto partire, ma soprattutto per il fatto che
avrebbe
dovuto vedere il cuore di Noelle bruciare perché l'aveva
effettivamente
tradita. L'aveva
tradita, e ciò
lo stava mangiando vivo.
"Non
posso dirle che io non ci sarò,
non posso dirle che la sto lasciando sola, non posso dirlo,
perché lei ha
paura. Lei
è ... Cazzo, lei è
così spaventata che
voleva ucciderlo. Voleva uccidere
il nostro bambino e non posso farlo. Non
posso farle buttare via il nostro bambino, questo ricadrebbe su di me
per il
resto della mia vita. Sta
finalmente abituandosi... voi non capite cosa vuol dire ... sapere che
ho fatto
questo a lei. L'ho
messa incinta,
ma so che non riuscirebbe a gestire l'aborto. Ecco
perché l'ho convinta a tenerlo" Disse infine, la sua voce
cominciava a
tremare, a diventare più alta e più dolorosamente
disperata. Ma
questo è quello che era - era un
uomo disperato che farebbe di tutto per la ragazza che ama. "Lei si
preoccupa troppo per non
lasciare che qualcosa di simile la influenzi, lei ... lei non reagisce
alle
cose come le altre persone farebbero. Lei
è così sensibile e delicata e la schiaccerebbe
sapere che ha fatto questo. E
sarebbe colpa mia. Avrei
rotto lei ... lei è troppo
perfetta per essere infranta".
Gli
altri due lasciarono scivolare questo
digerendo lentamente l'informazione, mentre il tumulto interiore di
Harry
continuava inesorabilmente. L'amore
era una bella cosa - portava fuori il meglio nelle persone e li faceva
sentire
caldi di notte - ma era troppo selvaggio. Ti
faceva completamente stupido e distrutto per ogni pensiero razionale,
l'amore
ti faceva affezionare così profondamente per una persona,
sei disposto a tutto
pur di mettere un sorriso sul loro volto, anche se ciò
significa che quello sul
vostro volto è teso. Ecco
perché
imparare ad amare qualcuno è stato descritto come cadere,
perché quando cadi
non sempre atterri dolcemente - il più delle volte, fa male
come l'inferno. Forse,
era dove alcuni sono atterrati.
"Non
glielo puoi nascondere per sempre"
Liam finalmente parlò con calma, una mano affezionata si
appoggiò sulla spalla del
suo amico. "Due
settimane sono
abbastanza per voi due per lavorare su questo".
"Ma
non sono abbastanza per recuperare"
disse Harry amaramente.
Louis
e Liam si scambiarono un'occhiata, ma
alla fine, non poterono anche loro che
trattenersi dal dire una cosa.
"Registreremo
fino a tardi
stasera," Harry finalmente parlò, rompendo il silenzio
soffocante. "Glielo
dirò quando torno a casa,
sta andando a cena con la sua amica Kylie comunque. Può
aspettare".
"Harry..."
Entrambi parlarono
all'unisono, sparandogli sguardi dubbiosi, ma Harry non volle lasciarsi
influenzare. Era
aggrappato al
luminoso futuro che aveva intrecciato la sua mente poche settimane fa,
ma
nonostante quanta forza ha messo nella sua presa, l'unica cosa che
provava era
lo scivolare via. E
una volta che
se ne fosse andato, non sarebbe tornato.
Ciao
a tutti!!!
Mi
scuso ancora per aver pubblicato in ritardo la settimana scorsa ma
gli esami si avvicinano e chi come me studia all'università
mi capirà
benissimo!! Comunque non siamo qua per parlare di me ma della storia...
Cosa ne
pensate del comportamento di Harry?? E di quello di Liam e Louis???
Fatemi
sapere cosa ne pensate!!
Ringrazio
come sempre coloro che continuano a recensire la storia e
coloro che la mettono in una delle tre liste!!
Alla
prossima
|
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Capitolo 15 *** Linea piatta ***
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Linea
piatta
Un
singolo fulmine verde fluorescente di
corsa attraverso uno schermo nero pece, zigzagando da un capo
all'altro,
accompagnato da un suono confortante che rappresenta ogni battito
cardiaco.
Beep.
I
tuoi
occhi sono attratti da lui, sempre, come in
attesa di quel singolo momento catastrofico quando tutto crolla. è
una macchina arrogante; ma sa quanto potere ha su tutti
coloro che la
guardano con quel barlume nei loro occhi.
Beep. Beep. Beep. Beep. Beep. Beep.
Beep.
C'è
una piccola balbuzie sulla linea - un movimento
incerto nel modo in cui si muove su e giù, si alza
leggermente, e tu aspetti
col fiato sospeso, tutto dentro di voi sta pregando che non
succederà. Non adesso, non sei pronto. La
linea è tornata sulla sua discesa,
e i tuoi occhi la seguono, incerto ancora ma ferocemente speranzoso.
E
la macchina in silenzio si fa beffe di te.
Linea
piatta.
E
dopo questa vari beep confortanti
attraverso le tue orecchie senza una pausa, lunghi e devastanti.
Tutto
si frantuma.
Ciao a
tutti!! Scusate per il ritardo ma sto aggiornando
dall'iPhone perchè non mi va la connessione internet sul
pc!! Mi dispiace ma
niente foto neanche stavolta...
Non
aggiungo niente sul capitolo altrimenti svelerei la
continuazione lo so che fa restare un po' nel dubbio però
veramente se parlo
rovino tutto!!
Ringrazio
tutte coloro che continuano a seguire e ci
vediamo la prossima settimana!!
|
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Capitolo 16 *** Lo sai? ***
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Lo sai?
I
paramedici spingevano la barella all'interno dell'ospedale ad un ritmo
rapido e professionale, anche se l'urgenza indugiava fittamente in aria. Lo
facevano tutto il tempo; avevano capito la sensazione, la pressione per
portare
il paziente al pronto soccorso il più rapidamente possibile. "Giovane
adulto, femmina" uno dei paramedici
disse al medico, "Scontro d'auto, è stata colpita da un
autista ubriaco,
trauma cranico, non era cosciente quando l'abbiamo trovata ma si
è svegliata in
ambulanza, abbiamo dovuto tranquillizzarla così non
è andata in una forma più
grave di shock".
Il
dottore annuì, rimuginando sulle informazioni nella sua
mente mentre
camminavano. "Altre
lesioni importanti oltre a questo?" Chiese
vivacemente e i due paramedici si scambiarono un'occhiata fugace.
"Non
danni superficiali, solo una commozione cerebrale molto brutale,
ma quando si è svegliata, stava dicendo qualcosa in merito
..."
S'interruppe con un triste sguardo sui suoi lineamenti.
"Cosa?"
Il medico domandò, non avendo il tempo per alcuna
esitazione.
"Un
bambino".
~ * ~ * ~ * ~
Si
sentiva male. Era
come se ogni singolo pensiero
riguardante la situazione avesse reso il contenuto del suo stomaco
minacciato
da un viaggio verso l'alto, eppure, ogni volta che non pensava a
questo, si
sentiva solo distrutto dal senso di colpa così grande che si
sentiva colpito da
un altro attacco di nausea. Non
c'era niente in mezzo. Spinse
le
doppie porte dell'ospedale ad una velocità feroce, correndo
al piccolo banco dell'accettazione
sbattendo la sua frenetica contorta mano su di esso, facendo si che
l'infermiera lo guardasse con un'espressione quasi timorosa. Lui
la ignorò; tutto quello che poteva vedere era il
caos. Tutto
quello che poteva
sentire era il caos. Tutto
quello
che poteva udire era il caos. E
voleva fermarlo, ma lei sarebbe stata l'unica che avrebbe potuto
attutire i
suoni e le voci che affliggevano la sua mente.
"Posso
aiutar-".
"Noelle
Hutchings"
la interruppe lui "Dov'è Noelle Hutchings?"
Qualche
forma di realizzazione
spuntò nella mente dell'infermiera, e si schiarì
la gola. "Qual
è il tuo rapporto con lei?" Chiese, seguendo la stessa
procedura di
sempre, anche se doveva ammettere che era stanca di questa posizione,
Harry
sembrava sul punto di perdere la testa se lei non gli avesse dato
un'indicazione. Aveva
bisogno la sua indicazione, ma non riusciva a
trovarla, e questo lo stava schiacciando ogni secondo che passava.
"Sono
il suo
ragazzo" rispose lui, stringendo i pugni leggermente mentre le labbra
erano socchiuse.
"Mi
dispiace, solo i
parenti sono autorizzati a vedere le persone in-".
"Senta,
so che ha un
lavoro da fare e tutte quelle stronzate, ma è della mia
ragazza che stiamo
parlando. Potrebbe
... Potrebbe essere ... morta ...
in questo momento, e sarei grato se potesse dirmi
dove diavolo è, perché se non lo fa, io distruggo
questo posto mattone dopo
mattone finché non la trovo" Harry disse lividamente con un
accenno di
violenza tremolante nei suoi occhi, tra il senso di colpa e il dolore.
"Mi
dispiace; siamo
autorizzati solo a consentire l'accesso ai parenti. Non
è possibile vederla fino a quando lei chiederà di
voi o-".
"Non
ti azzardare. Non
ti azzardare a dirmi che non posso vedere la mia ragazza fino a quando
lei
chiede di me, so che lei mi vuole lì! Ho
bisogno di essere lì! Lei
è ... lei
non potrebbe ... " L'acqua iniziò a formarsi nei suoi occhi,
e si morse
duramente il labbro inferiore per tenere una forma di compostezza. "Lei
ha in grembo il mio bambino" a
malincuore Harry lo disse, e l'infermiera arricciò le
sopracciglia,
socchiudendo gli occhi e cercando di capire se stava mentendo.
"Di
sopra e giù per
il corridoio, quinta porta a destra" finalmente disse e lui non rimase
un
minuto di più, sfrecciando subito verso l'ascensore, non
fermando i suoi
movimenti neanche una sola volta fino a quando fu in piedi davanti alla
sua
porta.
Esitò
prima di aprirla,
temendo quale scena potesse presentarsi sull'altro lato. Non
riusciva nemmeno a capire cosa avrebbe fatto se l'avesse persa - niente
importava
se lei non c'era più. Non
riusciva
nemmeno a spiegare quello che era accaduto, senza sgretolarsi, anche se
aveva
visto le prove. Quel
minuscolo maggiolino
blu in cui si trovava così schiacciato in un pezzo
rimpicciolito di metallo, la
parte anteriore completamente distrutta, il parabrezza e il finestrino
completamente in frantumi. Gli
faceva male solo a pensare a quello che aveva passato, ma vederlo? Non
era sicuro che sarebbe stato in grado di gestirlo. Ma
non poteva neanche lasciarla, così con le labbra ferme
in una linea dura, oltrepassò la linea ed entrò
nella stanza.
La testa
di
un medico scattò alla sua vista, degli appunti in mano. "Chi
sei?" tagliò corto, ma non riusciva a
rispondere, tutto quello su cui poteva concentrarsi era il piccolo
corpo di Noelle
collegato a tante macchine, era quasi fisicamente doloroso da guardare,
gli
occhi chiusi e diverse bende coprivano le parti del suo corpo.
"I-io
sono ..."
balbettò impotente, la diga che aveva costruito per
trattenere le lacrime era vicino
al collasso. "Il
suo fidanzato ...".
Il
dottore sospirò,
annuendo brevemente, prima di uscire dalla porta, non sentendo il
bisogno di
guardare un giovane emotivamente distrutto. Perché
questo è quello che stava accadendo a Harry, veniva rovinato
sempre più ogni
volta che guardava il suo corpo, eppure non osava distogliere lo
sguardo. Un
solo pensiero si rifiutava di lasciarlo attraverso
tutte le porte dell'isteria - lui aveva causato ciò, questo
non sarebbe mai successo
se non l'avesse portata a Londra.
~
* Due giorni dopo
* ~
"Sai"
Audrey iniziò, una volta che suo
fratello e i suoi genitori avevano lasciato la stanza d'ospedale,
quando solo
lei e un Harry ancora incredibilmente sconvolto rimasero. "Noelle
e io non siamo state molto vicine per alcuni anni ..." Lei
esitò,
lanciando un'occhiata a Harry, sebbene la sua attenzione era
concentrata
esclusivamente sulla ragazza sdraiata inconscia sul letto d'ospedale;
la mano
di Noelle leggermente più fredda stretta nella sua
più grande e più calda. "Ma
potrei dire che lei non era mai stata
veramente felice fino a quando non sei arrivato tu. Aveva
paura di sembrare debole o piccola ... Jason te
l'ha detto?" Chiese Audrey, un po' incerta se parlare con lui. Di
solito, era facile per lei, come quando lei e Jason
avevano visitato la coppia nel vecchio appartamento che Noelle aveva
affittato
prima di andare a Oxford, ma adesso Harry era così chiuso
che sembrava avesse costruito
un muro di cemento reale intorno al suo corpo e a quello di Noelle.
Harry mosse
la testa solo un momento e
Audrey lo prese come un sì.
"A
lei piace fingere di essere molto aperta e
cordiale, soprattutto quando incontra per la prima volta le persone, ma
potrei davvero
dire che era alla ricerca di qualcosa" disse, la sua voce risuonava
attraverso la camera anche se stava parlando tranquillamente, il
pollice
di Harry intanto
tracciava cerchi dolci
sul dorso della mano di Noelle, pregando per lei di reagire, ma non lo
fece. "Pensavo
che voleva solo Oxford, per allontanarsi da casa, ma suppongo che
quello che
voleva veramente era di non sentirsi più sola. Credo
che, infondo alla sua mente, lei stava sempre
aspettando che tu inciampassi tra i suoi piedi, è per questo
che ha scelto di
stare da sola per tutto questo tempo". Audrey fece una pausa, ma non
ottenne alcuna risposta - non avevano ottenuto alcun tipo di risposta
da lui da
quando i medici avevano annunciato che il suo shock e il trauma cranico
le avevano
causato il coma, e che 'non
potevano prevedere per quanto tempo'.
Passava
il tempo a guardarla, guardando il monitor
cardiaco, con un senso di disperazione schiacciante, come se il suo
suono
continuo lo teneva in vita. Viveva
del suo battito cardiaco,
terrorizzato dal momento in cui addirittura lo avrebbe lasciato. Teneva
la mano nella sua, come se ci fosse la
possibilità che se dovesse lasciarsi andare avrebbe
galleggiato lontano da lei,
galleggiato lontano da questa realtà, e sarebbe stato
costretto a vagare fino
al momento in cui lei lo avrebbe salvato, come aveva fatto tante volte
prima,
ma non sarebbe mai arrivata. E
sarebbe stata colpa sua.
Audrey
sospirò; lui non stava ascoltando. "Volevo
solo dirti grazie, Harry, per aver reso ancora una volta la mia
sorellina
felice".
Era
come se tutto quello di cui una volta era stato
così sicuro ora gli stava scivolando rapidamente tra le
dita, e lui fu lasciato
lì in un abisso vuoto, in attesa che anche un briciolo di
esso tornasse. Il
problema con il coma è che non esiste un modo reale efficace
per essere curati
di per sé. Si
esce quando si è
pronti. I
suoi abiti, che non aveva
cambiato dal giorno dell'incidente - il giorno in cui lei era andata a
cena con
Kylie, il giorno in cui Louis e Liam lo affrontarono - ancora puzzava
come il
suo profumo, e non dell'odore eccessivamente ospedaliero, l'odore
sterile degli
ospedali che aleggiava in aria. Era
come se il suo profumo lo stava tormentando, dicendogli tutte le cose
che non
sarebbe stato in grado di avere di nuovo. Non
gli era mai mancato qualcuno così tanto prima, e lei era
tecnicamente
proprio qui.
"Ti
sbagli". Alla fine le disse, la sua voce
era stanca a causa del numero limitato di volte che aveva parlato nelle
ultime
48 ore. Audrey
lo guardò con un'espressione sorpresa, anche se
il suo sguardo poggiava ancora su sua sorella. "Lei
non ha paura delle persone che la fanno
sentire piccola o debole, ha paura delle persone che approfittano di
lei".
Ci
fu un momento di silenzio condiviso tra di loro, e
non il tipo confortante. Audrey
sospirò, incrociando le
caviglie in modo ansioso prima di tentare nuovamente di parlare. Harry
non aveva mostrato molta ... vitalità ... da
tanto, voleva aiutarlo, per Noelle. Voleva
entrare nella sua testa come sua sorella sarebbe stata in grado di
fare, anche
se non aveva la minima idea di come fare. Così
cedette, decidendo di dire qualcos'altro. "Starà
bene" gli disse dando un cenno col
capo, come se fosse definitivo.
Harry
strinse la mascella solo un pochino, appena notabile. "Io
continuo ad avere questo sogno" Cominciò distante. "è tutto
nero, ma non come se stessi dormendo - sono cosciente nel buio. E
poi, all'improvviso, la luce verde del monitor del cuore
inizia a correre da un capo all'altro della mia prospettiva di vista,
come se
stesse giocando nella mia mente. Va avanti per secoli, ore, sembrano
giorni. Poi
solo ... si ferma".
L'incomprensione
si fece spazio nell'espressione di
Audrey. Egli
si rifiutava di lasciare Noelle, rifiutando di
dormire da troppo adesso. Il
tutto
aveva un po' più senso sul perché, probabilmente
stava soffrendo di un'intensa
privazione dal sonno. Non
poteva
vederlo più. "Andrà
-".
"Lo
sai come ci si sente, Audrey? Sai
cosa vuol dire andare a dormire nella stessa stanza di un monitor del
cuore, e
sentire come stai andando alla deriva, e pensi che sia reale, e poi si
vede una
linea piatta?" Le disse amaramente, e la ragazza aprì la
bocca per
rispondere, ma lui la interruppe ancora una volta. "Dimmi,
sai cosa vuol dire sapere che lo stesso
monitor del cuore in cui vedi quella linea piatta è
attaccato al'amore della
tua vita?".
"Ho
solo-".
"Non
c'è niente di peggio". Disse senza
mezzi termini. "Niente".
Ciao a
tutte ragazze comincio con lo
scusarmi se ci sono degli errori nel capitolo ma non ho fatto in tempo
a
rileggere perchè volevo pubblicare al più
presto... Spero di riuscire ad essere
puntuale la settimana prossima perchè si stanno avvicinando
gli esami e in una
settimana ne ho 4 quindi può essere che salti la
pubblicazione!!
Ringrazio
come sempre coloro che
recensiscono e coloro che mettono la storia in una delle liste!! Il
capitolo
parla da solo e spero che non siate rimaste deluse dall'aspettativa...
Alla
prossima baci Lulù
|
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Capitolo 17 *** Schiaccianti verità e bugie ingiuste ***
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Schiaccianti
verità e bugie ingiuste
Le
giornate sono più lunghe quando si è in attesa di
qualcosa - più lunghe quando non si sa con precisione quanto
tempo resterete in
attesa. Il
quinto giorno era scivolato via, Harry credeva che
avrebbe aspettato per sempre, eppure, era ancora bloccato in giro,
lasciando la
camera solo per almeno dieci minuti alla volta e soprattutto, per
consentire alla
famiglia di Noelle di trascorrere del tempo con lei. Jenna e Andrew
erano molto
felici della sua presenza, così come lo era Audrey, ma Jason
sembrava solo un
po' estraneo. Per
quanto lo
riguardava, Harry avrebbe dovuto proteggerla; non avrebbe mai dovuto
lasciare
che questo accadesse.
"Nell"
Harry la incoraggiò per quella che
sembrava la milionesima volta, le sue dita tracciavano dolcemente la
sua
guancia. "Tesoro,
ti prego solo ... scatta fuori da tutto
ciò. Tutti
ti stanno aspettando,
amore. Tua
madre ha deciso che ho
bisogno di un po' di aiuto, e ha rubato il mio telefono e ha chiamato
mia madre,
lei sarà qui entro domani". Fece una pausa esitante, si
sentiva ridicolo
come se stesse perdendo la sua mente. "Ti
prego torna da me. Mi
dispiace tanto
- ero destinato ad essere lì per te, e non c'ero. Non
avrei dovuto nemmeno farti guidare. Dio,
mi piacerebbe fare qualcosa per tornare indietro,
per fermare tutto questo prima che accada, e non posso. Non
mi sono mai sentito così impotente in vita mia, mi
piacerebbe fare scambio con te se potessi, mi piacerebbe portare via
tutto
questo dolore. Ma
sono solo parole,
non è vero? Non
può essere portato
alla realtà, non importa quanto sia difficile provare. E
le parole che sto semplicemente dicendo non sono
sufficienti"
Harry
vacillò un po', si ricompose prima di continuare,
un piccolo brandello di informazione lo raggiunse, una reminiscenza
nascosta,
dai primi mesi trascorsi a memorizzare ogni suo aspetto. Si
morse leggermente il labbro inferiore. Era
quasi mezzanotte, si stava avvicinando il sesto giorno del suo
essere in coma; la sua famiglia era tornata in albergo per la notte,
Jason se
n'era andato circa 30 minuti fa. Si
schiarì la gola, togliendo un ciuffo di capelli dal viso di
lei, in bilico
accanto a lei per un persistente secondo prima di aprire le labbra in
un
esperto movimento.
“Shut
the door, turn the light off. I wanna be with you, I wanna feel your
love, I
wanna lay beside you. I
cannot hide this, even though I try”. Noelle aveva
accennato di sfuggita che questa era la sua canzone preferita, che
l'aveva trovata inspiegabilmente e incomprensibilmente bella. Harry
aveva poco da fare, se non pacificare i suoi
pensieri dolorosi cantando in una voce dolce e tenera. “Heart beats harder, time escapes me,
trembling hands touch skin, it makes this harder. And
the tears stream down my face.”
Deglutì, espirava
attraverso il naso mentre continuava la sua serenata calma. “If we could only have this life for
one more day, if
we could only turn back time; you know I’ll be your life,
your voice, your
reason to be. My love, my heart is breathing for this moment in time. I’ll
find the words to say…” .
Lasciò
le note aleggiare delicatamente nell'aria,
annuendo umilmente quando si rese conto che anche questo non sarebbe
stato
sufficiente. Ammise
a malincuore, permettendo al suo corpo stanco di
collassare nella sedia che era diventata fin troppo famigliare negli
ultimi
giorni, e sprofondò in un sonno agitato e irrequieto.
~ * ~ * ~ * ~
Fissava
la mano di Noelle con un'espressione perplessa
e incredula, con gli occhi spalancati e attenti. Erano
le quattro del mattino, sicuramente era solo delirio. Era
quasi sicuro che aveva afferrato la mano, ma allo
stesso tempo, non poteva esserne sicuro. Stava
fissando le sue dita come un cieco che scopre il colore viola per
la prima volta - intimorito e illuminato, ma timoroso che non l'avrebbe
mai visto
di nuovo. Era
troppo spaventato per
parlare, come se la sua voce avrebbe schiacciato il momento
spettacolare prima
che potesse essere portato esattamente alla vita.
Poi
lei si girò, come aveva fatto tante volte quando
era stato sdraiato
accanto a lei, e i
suoi luminosi e deliziosi occhi di zaffiro si aprirono nel suo paio di
smeraldo
e si sentiva come se avesse svelato un sentimento che era stato a lungo
descritto come un mito, o inesistente, il tipo che si desidera
imbottigliare e
conservare per sempre. Noelle
sbatté le palpebre intontita,
la sua lingua leccò le labbra secche, e la sua bocca si
sentì pericolosamente
riarsa. I
suoi occhi viaggiarono verso
il distributore d'acqua proprio di fronte alla stanza con disperazione,
e si
voltò a guardare Harry mentre faticava a trovare la sua voce
repressa.
"A-acqua"
disse gli occhi di Harry si
spalancarono, e subito si precipitò a riempire un bicchiere
di carta, portandoglielo
alle labbra e ribaltandolo delicatamente indietro per lei, mentre il
suo corpo tentava
di trovare un adeguato coordinamento ancora una volta. Una
volta che il liquido venne prosciugato, incontrò il suo
sguardo ancora una
volta, anche se ancora non aveva trovato nulla da dire. "Ehi"
disse lei; gli angoli della bocca
sollevati debolmente e Harry scosse la testa.
"Mi
hai spaventato a morte!" disse infine, e
il suo sorriso si allargò, ma poi fece una smorfia. "Cosa
c'è che non va?" Chiese con urgenza, ma Noelle fece un altro
sorriso nel
tentativo di calmarlo.
"La
mia testa fa male" gli disse cautamente
portando le dita alla fronte. "Cosa
è successo?"
Harry
sospirò spiegando la storia per lei, sedendosi
sul lato del letto d'ospedale, e lei si ritrasse un po' a quello che
aveva
detto. "Ma
tu sei qui adesso" Harry aggiunse una
volta finito, "E tu non mi lasci di nuovo, ok? Non
sarei in grado di sopportarlo". Noelle cercò
di alzarsi, ma Harry gentilmente la spinse giù sul letto. "Penso
che dovresti prenderla con calma, va bene? Io
non voglio che ti stanchi o qualcosa del genere".
"Vieni
sdraiati con me" disse lei con un
filo di voce, guardandolo attraverso le ciglia implorante.
Lui
le rivolse un sorriso sincero, guardandola mentre
si spostava, lasciando spazio sufficiente per il suo corpo.
Guardò la flebo che
era attaccata al suo polso e fece una smorfia, aveva sempre odiato gli
aghi. Harry
mosse con cura le sue lunghe gambe, togliendosi le scarpe per poi
stabilirsi
con attenzione accanto a lei. Noelle sospirò
in contentezza, appoggiando la testa sulla sua spalla e posando la mano
sul suo
stomaco, accoccolandosi su di lui sempre leggermente. Chiuse
gli occhi per un attimo, e una paura fredda attraversò
la mente pacifica di Harry, era terrorizzato dal fatto che sarebbe
potuta scivolare
via ancora una volta. Eppure,
lei si
limitò a mormorare tranquillamente, così piano
che non riuscì a capire.
"Cosa
hai detto?" le chiese, muovendo il
braccio per avvolgerlo intorno al suo corpo.
"Sei
un cantante meraviglioso, Harry" disse
questa volta più forte, e il suo cuore accelerò
alle sue parole.
"Hai
sentito?" Chiese timidamente, e il
barlume di un sorriso apparve sulle labbra di lei anche se gli occhi
erano
ancora chiusi.
"Dio
speravo che era vero" disse, un guizzo
di sollievo intrappolato nella sua voce e lui ridacchiò alla
sua confessione.
Rimasero
in silenzio per un po', Noelle affaticata e con
il mal di testa non riusciva a dire
molto,
e Harry non era disposto a irritarla con domande multiple. Tutto
quello su cui poteva realmente concentrarsi era il fatto che sarebbe
partito
per il tour Sabato, in soli quattro giorni e lui non aveva avuto il
coraggio di
dirglielo. Ma
doveva, non poteva
semplicemente sparire senza spiegazioni. Fece un respiro, guardando
verso di
lei, solo per vedere lei che lo stava semplicemente guardando, le sue
dita di
tanto in tanto tracciavano il suo petto coperto. Proprio
mentre stava per sputare fuori tutto, furono
interrotti.
"Miss
Hutchings," disse il medico gioviale,
e lei sorrise timidamente. "è bello
vedere che sei con noi. Sono
il dottor Burns". Si presentò e lei annuì. "Come
ti senti?" Le chiese, tirando fuori
una cartella e guardando attraverso i suoi occhiali.
"Come
qualcuno che ha messo la testa in un frullatore"
disse onestamente, e il medico lasciò sfuggire una specie di
sbuffo simile ad
una risata.
"Sì,
hai sbattuto la testa in giù piuttosto forte
sul volante quando l'altra macchina si è schiantata contro
di te, ti daremo
qualche altro antidolorifico presto" disse, con gli occhi verso Harry
che
era improvvisamente diventato teso in modo innaturale, e il dottor
Burns
sospirò. "Sei
molto fortunata ad essere viva, in termini
relativi, te la sei cavata con pochi graffi e lividi - il tasso di
sopravvivenza
per un incidente come il tuo è molto sottile, solo uno su
dieci. L'altra
vettura ha guidato direttamente nella vostra
porta. Ma,
ci sono state alcune
complicazioni ... ".
"Cosa
intende?" Lei chiese subito, un panico
innegabile le risaliva in gola. "Oh. Oh
mio dio. Il
... " non continuò a parlare, guardò solo Harry,
le cui labbra erano
fissate in una linea sottile e gli occhi cominciarono a diventare
lucidi, ma
lui aveva già saputo. Gliel'avevano
detto il giorno in cui era entrato in questo ospedale; aveva avuto
tempo per
adeguarsi. Così
lei nascose il viso
contro il suo petto e si rannicchiò ancora più
stretta, non un suono lasciò le
sue labbra o una lacrima scivolò via.
Il dottor
Burns gettò gli occhi verso il
basso, non sentendosi a proprio agio ad usurpare questa situazione,
anche se avrebbe
dovuto continuare a dare le notizie in modo corretto e professionale. "Lo
shock causato dalla collisione ti ha fatto
avure un aborto spontaneo, eri solo di circa cinque settimane, il feto
non
riusciva a gestire la cosa. Non
c'era molto da fare - È solo una di quelle cose".
è
solo
una di quelle
cose. Lo
disse in un modo così negligente e irriverente,
come se la morte di un bambino non era altro che una implicazione
minore, come
se non importasse. Ma
non era solo
una di quelle cose per
Noelle - per lei era la morte del suo primo
figlio, è stata la morte del futuro che aveva interpretato
nella sua mente, era
la morte della immagine di Harry che rimboccava la loro piccola
creazione a
letto ogni notte, la morte del suo avere qualcuno da amare mentre lui
era via per
conquistare il mondo. è
stata
la morte della scelta. Non
aveva ancora avuto la certezza se voleva o non
voleva un bambino, ma solo una settimana fa, tale decisione era stata
presa. Appena
una settimana fa ne aveva avuto un po', una
persona che cresceva dentro di lei - la sua piccola
persona in
crescita - e adesso era vuota. Ed
è
quello che l'ha colpita più duramente.
"Tesoro,"
Harry parlò, spingendola un po'
cercando di sollevare il suo viso in modo che potesse vederla. "Noelle"
Premette solo per ottenere alcuna forma di risposta, proprio come poche
ore fa. "Per
favore non chiudermi fuori di nuovo." La
supplicava, e si lasciò sfuggire un piccolo gemito in
risposta, anche se lei
ancora non aveva nemmeno osato piangere. Piangere
sarebbe inutile in un momento come questo, e lei semplicemente
non se la sentiva.
"Mi
sento" Lei soffocò, lentamente,
sbirciando verso di lui come un bambino spaventato. "Mi
sento così ... vuota".
Harry
succhiò il suo labbro inferiore tra i denti in
modo sofferente, annuendo cercando di capire. "Se
potessi risolvere il problema per te, lo farei" le disse facendo del
suo
meglio per consolarla, perché tutto quello che poteva vedere
era il suo
iniziare a frantumarsi proprio davanti a lui, e aveva bisogno di
fermarla prima
di perdere qualsiasi pezzo, doveva fermarla prima che lui non poteva
metterla
di nuovo insieme. Lei
emise un
respiro tremante, e poi un altro, fino a quando
divennero così frequenti che non potevano
essere separati. I
respiri stavano diventando singhiozzi secchi, le
lacrime non uscivano, stava solo singhiozzando con voce rotta, cercando
di
trovare la forza dentro il suo corpo stanco di smettere.
"Mi
sento così vuota fa male" farfugliò lei,
le parole diventavano rotte quando lasciavano la bocca. "E fa
così
tanto
male" Noelle tirò le ginocchia al petto poi, lentamente, si
dondolò avanti
e indietro, le braccia avvolte intorno al suo stomaco, come se stesse
cercando
di mantenere se stessa fisicamente dal non cadere a pezzi.
"No,
no" Harry parlò, cercando di mantenere
la calma e rilassando la sua voce, nonostante il fatto che la scena
stava
inserendo una lama fredda nel suo cuore. "Noelle,
è necessario rilassarsi ok? Questo
non va bene, basta ... possiamo provare di nuovo, ok?" Harry
tentò ma lei
si limitò a scuotere la testa, le lacrime che aveva
sgorgavano finalmente a
cascata giù per le guance come chiare schegge di vetro
tagliando la carne.
"Io
n-non ho voglia di provare di nuovo ... Io ho
v-voglia di sentirmi di n-nuovo felice" balbettò impotente,
e tutto quello
che Harry poteva fare era avvolgere le braccia intorno a lei e tirarla
in
grembo, accarezzandole i capelli e arrestare i suoi movimenti frenetici
a
dondolo mentre piangeva senza sosta. Le
canticchiava melodie dolci nel suo orecchio, premendo dolci baci al
viso, e lei
si aggrappò a lui più stretta ad ogni secondo che
passava, timorosa che anche
tutto il resto che amava e contava sarebbe svanito.
Ciao
ragazze come state??? Il capitolo è molto intenso
e tratta un tema molto delicato a mio parere quindi non voglio
dilungarmi...
Ringrazio le ragazze che continuano a seguire la storia e chi continua
a
recensire!!
Ho
in parte una brutta notizia da dirvi ho ancora
pronti altri due capitoli poi Lyndsey non ha ancora postato il 20
capitolo
inoltre il sito OneDirection Fanfiction è sotto manutenzione
da quasi una
settimana e quindi non ho potuto controllare se ha aggiornato!! Spero
di
risentirci la settimana prossima con delle buone notizie!!
Fatemi
sapere cosa ne pensate come sempre!!
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Capitolo 18 *** Mio & Tuo ***
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Mio
& Tuo
Noelle
lasciò la presa sul bancone del
bagno, catturando il suo riflesso nello specchio per poi deviare lo
sguardo verso
le sue mani istintivamente, emettendo un sospiro muto mentre lo faceva. Non le
importava delle cicatrici; ne
aveva diverse da esperienze infantili e dai tempi in cui era stata
vittima di
bullismo da suo fratello. Che
cosa non le piaceva, però, erano i ricordi. Non
le piaceva dover vedere le piccole frastagliate linee spettrali sulle
sue mani
e dover ricordare come se le era procurate. Non
le piaceva dover vivere attraverso il ricordo lampeggiante di quando il
suo
parabrezza si schiacciò su di lei, le pareti di vetro
frantumate scendevano
come gocce di pioggia iridescenti e pericolose, non lasciandole altra
scelta
che alzare le mani per proteggersi il viso.
Uscì
dalla stanza, gruppi di persone
espellevano una forma astratta di ilarità solitaria e le
coppie stavano facendo
diventare peggio questa emozione. Non
aveva nessun problema con gli eventi dell'alta società. I suoi
genitori, anche se non erano
considerati dell'alta società, erano persone ben messe, suo
padre possedeva un
business redditizio e sua madre proveniva da una famiglia ricca di
agganci. Lei
e i suoi fratelli erano spesso
vestiti bene e lasciati a comportarsi di conseguenza - non era l'evento
che la
disturbava. In
realtà, voleva
essere felice. Voleva
avere un
vero e proprio sorriso sul suo volto mentre parlava con Eleanor, e
voleva
essere entusiasta per il fatto che Zayn era ormai un uomo sposato ed
era fiero
di esserlo. Voleva
zampillare
sopra il vestito squisito di Perrie e ballare fino all'alba con il bel
uomo che
amava.
Ma
una bomba era stata sganciata - e solo
perché si vede che sta arrivando non significa che
farà meno male quando ti
colpirà.
L'aria
fredda l'aveva accolta come una
vecchia amica, l'amica che era stata via per così tanto
tempo, eppure conosceva
ancora così bene. Si
era sentita
intrappolata e isolata in ospedale, ma anche adesso, fuori in un bel
ricevimento
in un ampio campo aperto, si sentiva ancora allo stesso modo. Non era
intrappolata nei suoi
dintorni, solo nei suoi ricordi.
"Noelle? Che
cosa stai facendo qui fuori?"
Era Niall, una pinta di birra in mano e un sorriso allegro sulla bocca. "Harry
ti sta cercando, lo sai. Se
sei qui fuori a causa del tour,
voleva dirtelo. Lui
non sa mai
quale è la cosa giusta con te; avrebbe fatto di tutto per
farti felice, ci
prova davvero duramente e non vede i difetti fino a quando è
troppo tardi. Certo
non è una scusa, ma dovrebbe
farti sentire un po' meglio riguardo tutta questa storia".
Niall
stava facendo uscire parole in un
modo che quasi la fece sorridere.
"Non
è quello" gli disse "fa
male, ma non è quello".
"Ti
senti meglio? Harry
ha accennato che non ti
piacciono le grandi folle, puoi aspettare qui e te lo potrei chiamare
io. Ti
potrebbe dare la sua giacca come in
tutti quei film di merda che le ragazze amano e potresti sentirti
meglio".
Niall si offrì e Noelle non potè fare a meno di
far uscire una risatina alle sue
parole disinvolte.
"Sto
bene, non dovresti preoccuparti"
gli disse con un sorriso. "Sono
solo un po' stanca, suppongo. Troppo
riposo a letto uccide davvero la capacità di una ragazza a
camminare in otto
centimetri di tacco, anche se sono zeppe".
"Andiamo,
ti accompagno dentro. Sembri
congelata e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è ammalarti
adesso- ".
"Niall,
per piacere non farlo"
disse con calma, e lui capì, sebbene aprì la
bocca per dire qualcosa di più. "Lo so,
tutti sono preoccupati. Ho
capito, davvero, ed è così dolce
che tutti si preoccupano così tanto, ma nessuno ha mai
pensato a lui. Sono
preoccupata per lui, Niall.
Trascorre ogni secondo controllando che sto bene e sta evitando come si
sente. Non
vuole andare in tour; ha detto che
voi ragazzi l'avreste gestito". Noelle fece una pausa, chiudendo gli
occhi
per un attimo. "Io
non
voglio essere quella ragazza. Non
voglio trattenerlo, non l'ho mai voluto".
"Nessuno
pensa che tu lo sei"
Niall cercò di calmarla, ma lei non lo capì.
"Ma
lo sono, indipendentemente da ciò
che dice la gente o pensa o anche se non si sentono fottutamente
dispiaciuti
per me-"gli occhi di Niall si spalancarono, non l'aveva mai sentita
abbastanza agitata e schietta prima d'ora "-Lo sto rovinando. Lo sto
rovinando, e sai come sia
difficile guardare le borse sotto gli occhi che diventano
più scure ogni giorno
perché l'ho svegliato con un attacco di panico la sera prima? Solo
... " smise di parlare e il
biondo annuì.
"Vado
a chiacchierare con Zayn per un
po'" si scusò, e Noelle annuì, grata di non aver
detto nulla riguardo le
sue parole.
Cominciò
a passeggiare lentamente verso
l'interno, indietro nella massa, facendo sorrisi gentili alla gente che
passava
finché non sentì un paio di braccia familiari
avvolgersi intorno alla sua vita.
"Posso spiegarti, Nell. Prometto,
stavo per-".
"Capisco"
lo interruppe,
spostandosi nella sua presa in modo che lo stava guardando in faccia, e
le
sopracciglia di Harry si aggrottarono. "Sei
una celebrità internazionale, il tour è un dato
di fatto".
"Puoi
venire con noi" disse con
autorità, annuendo a se stesso, e Noelle sospirò.
"No,
Harry. Ti
amo, ti amo così tanto, ma ho
pensato; ad Oxford, a te, a dove sono e dove voglio essere, a noi. Tu ami
fare i tour, ti piace cantare,
ami i fans. Io
non sono una parte
di quel mondo, e non credo che lo sarò mai. è quello
per cui tu vivi, è quello che sai,
è quello in cui sei bravo, è dove sai brillare,
ma soprattutto, è tuo. Posso
affrontare tutto questo, io so
quello per cui ho firmato e non ho mai rimpianto questa decisione, ma
non puoi
mettermi nel tuo mondo e aspettarti che le persone lo accettino. Ho
bisogno del mio proprio mondo,
proprio come tu hai il tuo". Noelle terminò, la fronte
increspata più lei
parlava.
"Mi
dispiace che tu abbia lasciato
perdere Oxford a causa mia, tesoro, puoi tornare indietro, non devi
venire in
tour, ok? Puoi
tornare a Oxford e
fare ciò che ami, hai lavorato così duramente per
questo, te lo meriti". Harry
disse cercando di offrirle tutto il possibile.
"No,
Popstar, voglio solo andare a
casa" Noelle disse infine.
"Ok,
va bene, possiamo tornare
indietro, mi limiterò a salutare Zayn e Perrie congratularmi
con loro, e poi
possiamo andare?" Disse bruscamente, scavando in tasca per le chiavi.
"Non
il tuo appartamento, non Oxford,
per favore. Voglio
andare a casa,
a casa casa" gli disse, lottando con se stessa per andare avanti, anche
se
lo vedeva iniziare a farsi a pezzi a causa delle sue parole.
Harry
deglutì
con cautela. "Se
è quello che vuoi".
***********
Noelle
Hutchings aveva vissuto a Londra,
aveva vissuto a Oxford, aveva vissuto per un breve periodo a Dundee, ma
soprattutto, Noelle Hutchings aveva vissuto a Devon. Questo
era il luogo dove era cresciuta,
dove era andata a scuola, e questo era quello che sapeva. Non era
il posto più affascinante per
vivere, ma la sua famiglia possedeva una grande casa con un bel
giardino in
fiore, e c'era un posto tranquillo che le ricordava dei primi anni
trascorsi
andando con la nonna a dar da mangiare alle anatre.
Sua
sorella non era seduta sulla poltrona
con postura perfetta quando entrò, e per un motivo o per un
altro, ha sempre
trovato questa sensazione strana. Audrey
era ad Harvard da
tre anni, ma di tanto
in tanto Noelle se ne dimenticava. Suo
fratello portava le valigie arrancando su per la scala per metterle
nella sua
stanza, e Noelle subito andò alla grande porta in legno
scuro dell'ufficio di
suo padre. Entrò,
a mala pena in
grado di contenere il suo sorriso alla vista del padre, seduto davanti
a un
computer con gli occhiali che riflettevano l'immagine dello schermo.
Le
sorrise con calore, spingendo indietro
la sua sedia accogliendo la sua figlia più giovane nelle sue
braccia. "Mi
è mancata la mia bambina"
disse in modo cortese, "Sono stanco di vederla inseguire cose quando
dovrebbe essere rintanata in modo sicuro a casa".
"Mi
sei mancato anche tu, papà" lo
rassicurò, i suoi occhi scrutavano la camera sopra le spalle
di suo padre
distrattamente.
"Dov'è
Mouse?" Lei chiese,
interrompendo l'abbraccio. Killmouski,
un felino pomposo e incredibilmente amaro di bell'aspetto, che aveva
sempre e
solo accettato un maschio - Andrew Hutchings - e Noelle aveva dovuto
lasciare
il suo gatto con i suoi genitori mentre lei era via, sapendo che
l'animale
avrebbe subito gravitato verso questa stanza accogliente.
"Oh,
Noelle, tua madre non te l'ha
detto?" Suo padre le chiese con un sospiro impoverito. "Il tuo
gatto è scomparso un paio
di mesi fa, ovviamente l'abbiamo cercato, ma se ne è andato
una settimana dopo
che l'hai lasciato con noi. Tuo
fratello e tua sorella hanno fatto volantini e cartelli e tutto, ma non
abbiamo
avuto fortuna".
Noelle
non poteva farne a meno, il labbro
inferiore cominciava a tremare nonostante i suoi migliori sforzi per
controllarsi. Contava
sulla
stabilità di casa per andare avanti nei primi giorni quando
avrebbe dovuto
adattarsi alla mancanza della presenza di Harry, e questa piccola cosa
aveva intaccato
la sua positività. Quel
gatto,
anche se era un fastidio ed era terribilmente scontroso per la maggior
parte
del tempo, era suo. Killmouski
non era un gattino, aveva dieci anni, e Noelle lo aveva preso quando
aveva solo
nove anni.
"Pensi
che tornerà?" Chiese
speranzosa, guardando suo padre in un modo infantile, le veniva
istintivamente
quando parlava a suo padre.
"Io
non voglio che delle speranze nuotino
nella tua testa quando la possibilità è
così sottile" ammise, l'esperienza
guidò la sua risposta in questa direzione, troppe volte
aveva detto qualcosa
solo per Noelle per farla correre senza nemmeno un pensiero razionale. "Sei
troppo vecchia per farmi
dire 'probabilmente è scappato e si è sposato e
sta attualmente vivendo una
vita suntuosa sulle isole Hawaii' ?"
Noelle
si lasciò sfuggire una piccola
risatina, un piccolo sorriso incontrò i suoi lineamenti. "Sì"
disse sinceramente,
"ma è comunque quello che mi piace pensare".
Andrew
sorrise, e poi un'espressione più
seria si fece largo nei suoi lineamenti. "A
volte mi dimentico che non sei più così piccola".
Le disse e Noelle si
preparò per il discorso adolescente che era necessario. "Quel
ragazzo" continuò lui,
e lei aprì la bocca, anche se venne messa a tacere. "Ci
piace. Ci
piace la sua famiglia, e sappiamo
che è una brava persona, sappiamo quanto voi due vi amate. Ma
quello che voglio dirti, Noelle, è
che a diciannove anni l'amore non è tutto. Ma
lui non è la tua metà, quindi quello che ti sto
chiedendo è, intendi rimanere
in quel modo? Hai
bisogno di
sapere che avrai più addii che piaceri per molto tempo e
quando finirà, non avrai
più diciannove anni. Pensa
a
questo, ma non darmi alcuna risposta fino a quando non ne hai date un
po' a lui".
Si
morse il labbro inferiore e annuì. "Tornerà
tra otto mesi. E
sarà ancora abbastanza tra otto
mesi. So che lo sarà".
"Pensavo
che avresti detto qualcosa di
simile, ma fino ad allora, tua madre e io abbiamo deciso di darti un
po' più di
esposizione. Ho
la sensazione che
se volevi davvero Oxford metà di quanto pensavi l'anno
scorso, dovevi essere lì
adesso invece che qui". Noelle arrossì mentre suo padre
parlava, ma lui
sorrise solo calorosamente. "Pensiamo
che sarebbe meglio per te rimanere con i tuoi cugini per un po'. Isla e
Vera hanno ciascuna il proprio
appartamento, e potresti ottenere un lavoro part-time. Con
Jason concentrato nel suo rugby e
Audrey negli Stati Uniti, pensiamo che potrebbe essere necessario
più tempo con
la famiglia, il genere che non saresti in grado di avere qui. Cambridge
può
essere il tuo parco giochi, puoi fare tutte quelle piccole cose che non
sei mai
riuscita a fare prima, puoi prenderti una sorta di anno sabbatico, sia
tu che
Harry avete bisogno di prendere una pausa e ... riorganizzarvi".
"Cambridge"
Noelle ripeté
lentamente e Andrew annuì. "Penso ... penso che
probabilmente è meglio"
concluse lei, rassicurando se stessa con un cenno del capo.
Per
il meglio; almeno meglio di otto mesi
di attesa inutile.
Ciao
ragazze inizio con lo
scusarmi per il ritardo... Passando al capitolo devo dire che
è abbastanza
intenso e soprattutto il discorso tra Noelle e suo padre mi ha commosso
un
po'!! Ringrazio tutte coloro che recensiscono e continuano a seguire la
storia!! Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate alla prossima!!
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Capitolo 19 *** Tristemente Cambridge ***
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Tristemente
Cambridge
Aeroporti
e ospedali; la vita di Harry stava
diventando una serie di viaggi da e verso questi due luoghi.
Sì, frequentava di
più gli aeroporti ma l'ospedale sembrava sempre essere
lì in fondo alla sua mente.
Sei mesi e lui non era più vicino a casa da quando aveva
iniziato. Era
Ottobre, quella volta lo scorso anno, aveva trovato un nuovo punto di
vista,
aveva impulsivamente lasciato la sua band e sradicato la sua vita,
quella volta
lo scorso anno si stava irrimediabilmente rendendo conto che l'amore
stava
crollando su di lui. In
questo
momento, lui non sapeva più cosa stava succedendo.
"Harry,
sembri... pensieroso" disse Eleanor allegramente,
praticamente attraversando il percorso molto corto e stretto nel bel
mezzo del
tour bus.
"Bel
aggettivo" rispose lui seccamente e lei
alzò gli occhi.
"Anche
scontroso vedo" disse lei con un
leggero sorriso, ma poi la sua espressione si addolcì.
"Tristezza per
Cambridge?" Chiese dolcemente, guardando le sue mani, sapendo che in
realtà non avrebbe voluto guardarlo negli occhi se stava per
risponderle a
tutto.
Harry emise
un gemito, il genere che si può
dire avesse tenuto dentro per troppo tempo. "Lei
sembra davvero felice" Harry finalmente respirò. "è
anche molto occupata - lavora per qualche piccola compagnia fotografica
lì. Sono
felice per lei; ovviamente
sono
felice per lei. Non
la vedo da sei mesi, Eleanor. è
il
periodo più lungo in cui siamo stati distanti l'uno
dall'altra, ma lei è felice dove si trova. Sapevo,
ho sempre saputo, che non avrebbe mai potuto essere il
mio tipo
di ragazza, ma-".
Sospirò,
fermandosi. Eleanor
aggrottò la fronte.
"Va
bene essere sconvolto" Eleanor cercò di
consolarlo. "Va
bene essere felice per lei ma infelice per
te; è come funziona l'amore, giusto? Non
è mai giusto o particolarmente altruista o addirittura
ragionevole, il punto è
che vi amate a vicenda in ogni caso".
Ci
fu un attimo di silenzio. "Noelle
ha visto le foto, quelle con Kendall" disse infine, e gli occhi di
Eleanor
si spalancarono, ma scelse di tenere le labbra sigillate.
Il
consenso generale era che Harry aveva fatto una
cazzata - regalmente. Tutti
lo sapevano. I
ragazzi lo sapevano, le loro fidanzate lo sapevano,
la madre e la sorella di Harry lo sapevano, tutti avevano semplicemente
deciso
di non dire una parola e lasciarlo gestire a Noelle. In
verità, Harry non era stato infedele in qualsiasi
modo, forma o figura, ma l'aveva quasi fatto, e questo stava
diventando quasi sempre più fastidioso. Aveva
bevuto troppo e aveva sentito che Noelle stava
incontrando un suo vecchio amico di nome Jake e non era del tutto
stabile
mentalmente. Tutto
ciò che riguardava
il loro rapporto era stato offuscato dall'incertezza per il momento.
La
stampa non credeva nemmeno più che fossero insieme.
"Noelle
ha detto che non voleva sentire quello
che avevo da dire. Ha
detto che 'ha capito'. Mi ha anche
detto che Jake -"
sogghignò il nome ", le ha detto che
spera di incontrarmi qualche volta. Quando siamo in Australia. Non
stiamo più
parlando; stiamo giorni senza alcun contatto".
Eleanor
strinse le labbra.
Harry
non ricevette una risposta.
Prossima
fermata: New York City.
~ * ~ * ~ * ~
"Sì,
sono appena atterrata. Senti,
no - sì, lo so, ma - sì, ok. So
che
è frenetico Marie e mi dispiace averti lasciato
lì, ma mio cugino verrò domani
e aiuter-". Noelle stava parlando al telefono trascinando dietro di lei
una valigia di medie dimensioni; fece un sorriso educato all'addetto
dell'aeroporto
scuotendo la testa mentre cercava di offrirle un carrello per il suo
bagaglio. "No,
il suo nome è Isla, so che lei non può scattare
le foto-" Noelle emise una breve risata al commento fatto, uscendo
attraverso le porte dell'aeroporto nella strada frenetica; le miriadi
di luci
della città la salutavano. Rapidamente
si spostò verso il taxi giallo che l'aspettava, mettendo la
sua valigia nel
bagagliaio e scivolando sul sedile posteriore. "Marie,
devo andare, va bene?" Noelle portò
gli occhi al conducente, che sembrava un po' irritato.
"Dove?"
Lui disse svelto e lei sorrise.
"Al
St. Regis" gli disse e lui annuì. "Ti
parlerò più tardi; sì, ti devo-"
Noelle alzò gli occhi, "Te lo
prometto se mi capita di incappare in Olly Murs, sarai la prima a
saperlo. Non
sto neanche più ascoltando, ad essere sinceri. No
Marie,
non si può semplicemente dire cose del genere!" Un rossore
apparente si
fece strada lungo le guance di Noelle al commento della sua amica. "Va
bene, ciao".
Si
lasciò sfuggire un profondo respiro, passandosi una
mano tra i capelli arruffati e guardando il suo telefono ancora una
volta. Mise
in dubbio la sua sanità mentale - ancora una volta - per
quanto riguardava la
creazione di un account twitter, considerando che ha sempre avuto una
quantità
inquietante di menzioni e seguaci, e semplicemente non aveva il tempo
di essere
attiva, ma Vera e Marie non le avevano dato la possibilità
di essere in
disaccordo, dicendo che era necessario per la sua vita. Non
lo era.
"Sembra
che dobbiamo stare qui per un po' "
le disse il tassista in modo annoiato, "Ora di punta".
"Va
bene" disse scrollando le spalle. In
verità, Noelle apprezzava l'attesa che le era stata concessa. Non
era sicura di cosa aspettarmi dalla giornata, o dai
prossimi giorni in generale, ma aveva capito la gravità
della situazione. Questa
stava per essere la situazione che avrebbe
chiuso il buco o sarebbe stata l'incendio di tutto. Lei
sperava che la distanza era stata causata dal mare
ma sapeva anche che potrebbe essere ancora lì quando era con
lui. Non
era sicura di volerlo scoprire.
"Che
cosa ti ha portato a New York, allora?"
L'uomo le chiese, facendo un piccolo movimento in avanti.
"Una
proposta, suppongo" rispose lei. Al
tassista non piaceva la sua risposta, questo era evidente, ma Noelle
aveva
deciso che se avesse voluto divulgare i suoi pensieri più
intimi ad uno
sconosciuto qualunque, avrebbe dovuto essere completamente ubriaca o
semplicemente delirante. C'era
una
linea sottile che separava i due.
Era
stata in grado di distrarsi con il lavoro a
Cambridge, gradualmente diventando meno limitata nella sua vita. Non si
sentiva
colpevole quando usciva. Non
si sentiva come obbligata a
rifiutare un terzo bicchiere, aveva capito che se avesse potuto
completamente
distruggersi quando non aveva nemmeno toccato alcool, trattenersi dal
bere
troppo era uno sforzo inutile. Si
sentiva a terra, sicura di dove stava andando. Ma
poteva distrarsi tutto il giorno e gran parte della
notte ma riusciva ancora a pensare a lui in ogni caso. Lei
era ancora sola. E
faceva ancora male quando vedeva il suo viso sui
cartelloni con qualche altra ragazza accanto a lui.
"Siamo
arrivati". L'autista disse, allungando
la mano per il denaro appena si fermò. Era
una mossa tipica. Noelle
scavò dentro
la borsa brevemente, porgendogli i soldi e saltò fuori dalla
macchina,
afferrando la sua valigia per poi rilasciare fuori un respiro tremante,
ascoltando il fruscio del taxi allontanarsi.
Ed
adesso era solo lei, in piedi di fronte al St.
Regis, desiderando nulla di più che una tazza di
tè propriamente inglese.
~ * ~ * ~ * ~
I
suoi occhi incontrarono quelli di lei e il suo
respiro si fermò nella parte posteriore della gola, le
labbra aperte per la scoperta
scioccante. I
capelli di Harry erano molto più corti adesso;
doveva finalmente essere riuscito a tagliarseli come voleva. Indossava
un paio di jeans che Noelle non conosceva, anche
una camicia diversa e un'espressione complessa adornava il suo volto. I
suoi occhi, quel verde giada scuro che lei adorava, erano
stati livellati sul suo viso. Il silenzio
indugiò per un paio di battiti cardiaci, e poi Harry si
succhiò il labbro
inferiore rilasciando un soffio d'aria.
"Harry"
disse piano Noelle, facendo un passo
verso di lui, quasi con cautela, come se a malapena si conoscevano.
"Dio
Noelle, "mormorò lui, qualcosa di
simile ad una risata impresso nella sua voce. "Sei
davvero sempre in ritardo, non è vero?" Si passò
una mano tra i capelli,
sentendosi un po' rassicurato che era venuta.
"Sono
rimasta bloccata nel traffico" disse
lei timidamente, scrollando le spalle.
"Vieni
qui" disse lui con un sorriso caldo,
e lei esalò in rilievo, avvolgendo le braccia intorno al
collo, i loro corpi si
toccavano dalla vita in giù, le mani di Harry assicurate sui
fianchi di lei e
lui inarcò un sopracciglio sapendo che lei stava pensando di
dire qualcosa. Noelle
stava inclinando la faccia un po' indietro, in modo che potesse vedere
il suo
volto facilmente. La
stava guardando
muovere gli occhi di zaffiro sul suo viso in modo quasi indeciso, poi
scosse la
testa, le sue onde brune disordinate le caddero lungo la schiena mentre
lo
faceva. Quando
lei non disse niente,
Harry sorrise in un modo sbilenco. "Va
bene se ti bacio adesso?" Disse scherzosamente, e lei lo
guardò attraverso
le ciglia.
Lei
gli sorrise alzandosi sulle punte dei piedi,
proprio come ha sempre fatto, anche mentre stava indossando otto cm di
tacchi. Harry
spinse
la fronte contro quella di lei, trascinandola all'indietro in un
modo che potrebbe essere descritto solo come maldestro, tanto che
Noelle si
lasciò sfuggire una risatina improvvisa, la schiena ora era
appoggiata alla
porta, la posizione era più comoda, e Harry si
chinò, strofinando il naso
contro il suo e lei chiuse i suoi occhi. Poteva sentire il suo respiro inciampare, il suo petto
alzarsi a un ritmo
sostenuto, il suo cuore battere nel petto.
Harry
sapeva quello che le stava facendo, assaporando
ogni istante, sei mesi valevano la pena di un contatto più
forte. Le
sue labbra scivolarono sulla guancia di lei dolcemente, il suo respiro
le
colpiva la pelle, e Noelle venne avvolta nel familiare profumo di menta. "Ti
sono mancato, Noelle?" Chiese
scherzosamente, e lei deglutì, annuendo, e un sorriso
apparve sul suo volto. Harry
premette
un casto bacio appena dietro il suo orecchio,
le sue labbra percorsero la sua mascella per poi stringersi il labbro
inferiore
tra i denti, tirandolo giocosamente prima di mollarlo e Noelle si
lasciò sfuggire
uno sbuffo di frustrazione. Senza
pensarci due volte, aprì gli occhi e fece schiantare le sue
labbra su quelle di
lui.
Si
separarono con determinazione senza fiato, e gli
occhi di Harry percorsero il suo corpo lentamente, prendendo ogni
dettaglio in
considerazione. "Sembri
..." fece una pausa,
una fitta di delusione che fece precipitare il suo stomaco. "Sembri
bellissima, Nell" disse e un leggero color rosa decorò le
guance di lei
mentre timidamente spostò il suo sguardo.
Era
cambiata; aveva sostituito i suoi jeans scuri sbiaditi,
la sua felpa enorme e i suoi ugg soffici con dei jeans bianchi eleganti
e una
giacca di pelle azzurra sopra una canottiera grigia, le sue vecchie
scarpe
consumate e familiare scartate al posto di un paio di stivaletti di
camoscio. I
capelli ricadevano in onde volutamente disordinate, un po'
più leggeri rispetto
a quando l'aveva vista l'ultima volta, e solo un tocco di mascara si
aggrappava
alle sue ciglia, allungandole ancora di più.
Lei
si dondolava leggermente sui tacchi, non sicura di
cosa fare e qualcosa attirò l'attenzione di Harry; solo un
leggero luccichio
d'argento, splendidamente familiare. Lui
si mosse in avanti, le sue dita le accarezzarono la pelle del collo
dolcemente,
trascinando verso l'alto la catena, la pelle d'oca apparve sulla sua
pelle al
tocco e bruscamente sospirò mentre lentamente Harry girava
il piccolo ciondolo blu
tra la punta delle dita. "Lo
indossi ancora" disse, combattendo un sorriso, e Noelle fece una
piccola
risatina.
"Sempre"
disse semplicemente. "Non
l'ho mai tol-".
Non
riuscì a finire, si spense appena le sue labbra si
scontrarono su di lei. Una
sensazione strana si stava
sviluppando nel petto di Harry, come se gli fosse stata concessa la
libertà da
qualunque gabbia era stata usata per contornare il suo cuore. La
sua mano trovò quella di Noelle e la guidò
attraverso la camera d'albergo alla cieca, soprattutto camminando
all'indietro ancora
contro la sua bocca. Noelle
nascose
il viso nel suo collo, emettendo brevi scoppi di risata mentre
inciampavano
insieme lungo il corridoio, a volte urtando oggetti o sbattendo contro
il muro. Aprì
l'ultima porta, entrando in una camera da letto enorme,
il letto sembrava incredibilmente morbido, anche se Noelle aveva appena
avuto
il tempo di guardarlo.
Venne
girata ancora una volta, le sue mani le
sfiorarono i fianchi, le ginocchia di lei colpirono la parte posteriore
del
letto improvvisamente, e gli occhi azzurri si spalancarono prima di
cadere sul
materasso. Harry
si lasciò sfuggire una risatina. "Leggiadra"
disse scherzosamente e lei mise
il broncio, raggiungendo dietro di lei per un cuscino, gettandolo
vagamente
nella sua direzione, ma mancandolo da una distanza troppo grande.
"Taci"
disse lei, cercando di nascondere la
sua risata, "Mi hai praticamente spinto".
Harry
trattenne uno sbuffo, cadendo accanto a lei,
alzando il suo corpo in modo che poggiava sopra il suo, e Noelle
abbassò lo
sguardo sulla sua figura, i suoi capelli le circondavano il viso
caoticamente, i
palmi delle mani ai lati della testa di Harry. Lui mise
le braccia sulla sua vita, e lei si morse il labbro prima di fargli un
largo
sorriso, premendo timidamente un bacio sulle labbra in attesa,
tirandosi via
troppo presto. "Mi
è mancato
questo" disse lei; i suoi occhi scintillanti di un azzurro brillante.
"Che
parte?" Le chiese, infilandole alcune
ciocche dietro l'orecchio mentre il pollice le accarezzava la guancia
con la
massima tenerezza.
"La
spontaneità".
Ciao
a tutti!!
Eccoci
qua con
l'ultimo capitolo che Lyndsey ha pubblicato, in settimana la
contatterò e
chiederò quanti capitoli mancano e quando più o
meno pensa di aggiornare la
storia, così giusto per sapere.
Ringrazio
come
sempre tutte coloro che seguono la storia e che continuano a
recensirla; fatemi
come sempre sapere cosa ne pensate!
Alla
prossima!!
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Capitolo 20 *** Ha un nome? ***
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Ha
un nome?
Fa peso anche sulle
cose più forti, applicando una forza costante e rendendo
ogni movimento uno
sforzo. Si tratta di un masso di seicento tonnellate, che minaccia di
distruggere tutto ciò che osa respirare con troppa euforia.
A volte, le persone
aiutano a venirne fuori, trasformando quel masso in macerie, attaccando
la cosa
che li aveva attaccati, combattendo il fuoco con il ghiaccio, o
viceversa. Ma a
volte, la maggior parte delle volte, quel
masso vince la battaglia. Esso strappa le cose a pezzi solo
perché può, e poi
si sposta semplicemente ad un'altra vittima. É una forma di
oscurità, di odio,
di una potenza malefica. Forse è un masochista, in una
costante ricerca per
trovare qualcosa, qualcuno, che può schiacciare con la
stessa forza con cui
schiaccia innumerevoli persone.
Ha un nome?
Beh, io la chiamo
vita. Qualche volta la chiamo persino amore.
"Non ho mai
avuto intenzione di farti del male" mormorò Harry,
scusandosi perché le
scuse vennero fuori più facilmente che la verità.
"Tu non hai
ancora capito, vero?" Noelle respirava, furiosamente scuotendo la
testa.
"Anche dopo tutto questo tempo, non hai capito che non ho mai avuto
paura che
tu mi avresti ferito. Come potrei avere paura, quando ciò di
cui ho più paura è
che tu ti faccia male?"
Harry non riusciva a
formare le parole nel modo in cui avrebbe potuto. In realtà,
non sembrava in
grado di fare molto. Non si sentiva intorpidito. No, sentiva ogni
centimetro di
qualunque cosa fosse, ma forse quello era il problema. Se solo avesse
potuto
essere insensibile a tutto ciò, questo dolore, questa
incertezza, questo
squallore, forse sarebbe stato in grado di raccogliere le idee
abbastanza bene
per fermare tutto ciò che era giusto nei suoi pensieri.
Pensava che, dopo New
York, questo sarebbe tutto finito - l'aveva detto lei stessa, gli era
mancato, le
era mancato tutto questo, ma principalmente le era mancato il loro
tempo
assieme.
"Non capisco
che cosa vuoi da me." Disse finalmente Harry impassibile, rinunciando e
voltandosi.
"Niente - dio,
non ho mai voluto niente! Ma c'è qualcosa che non va in te,
Harry. Sei duro, risentito,
sei così ... lontano ... da tutti, e non è sano".
Noelle parlava con un
cipiglio sulla fronte per colpa del suo comportamento recente. "Voglio
sapere, Harry. Voglio saperlo dannatamente".
"Che cosa? Cosa
vuoi sapere? Stavo bene, ok, Noelle, stavo bene; poi sei arrivata l'anno scorso, e non ho mai
voluto dirlo, ma
porca miseria, sei arrivata e tu mi hai incasinato". Disse ferocemente,
guardandola con occhi pieni di passione, così intensamente
pieni di emozione
che Noelle si trovò incapace di decifrare se ci fosse amore
o odio a nuotare
all'interno delle sue iridi.
Noelle tirò su col
naso un po', non permettendo alla sua determinazione di crollare
nemmeno per un
secondo. "Sei ridicolo, lo sai? Hai qualche idea delirante in testa a
causa della mia vista, o ti sei innamorato di me, o Dio sa cosa; hai il
monopolio di amare qualcosa prima di amare qualcuno. Tu pensi che io
... Pensi
che innamorandoti di me, travolgendomi e aggrappandoti così
dannatamente
stretto, non me ne sarei andata lontana la prima occasione possibile".
Sospirò,
scuotendo le mani lungo i fianchi dalla rabbia. "Pensi che sei l'unico
in
questo rapporto che ama e si prende cura e dedica tutto se stesso, e
che ... Tutto
questo mi rende furiosa, perché hai riposto la tua fiducia
su di me per poi
incasinare anche me. Non dimenticarlo".
Tende a colpirti
quando meno te lo aspetti , sotto forma di una tazza di
caffè o terribile come
quella vecchia camicia riposta tristemente nella parte posteriore del
tuo armadio.
A volte lo fa brutalmente, facendo una dichiarazione, come uno schiaffo
in
pieno viso o un soffio di aria gelida in faccia, e devi riprenderti
prima di cadere
verso il basso più in profondità, cadendo di
nuovo in un luogo da dove
probabilmente eri appena riuscito a strisciare fuori. Forse si
può
anestetizzare temporaneamente, utilizzando l'alcool o la musica o
qualcosa di
più sinistro, ma a prescindere, si riesce sempre a trovare
un modo per ritornarci.
É inevitabile. É reale e cruda e diversa da
qualsiasi altra cosa - è
la vita. E a volte, ma solo a volte, è l'amore.
"Va bene"
mormorò Harry. "È questo che vuoi che dica? Vuoi
che lo ammettà, perchè se
è quello che vuoi allora va bene. Io sono colpevole. Mi
dispiace mi sono
riposto su di te, Noelle. Mi dispiace di aver distrutto la tua piccola
vita
perfetta, soprattutto quando chiaramente non hai bisogno di qualcuno
che ti
ama". Premette la lingua nel lato della guancia, dicendo a se stesso di
non arrecare più danni, l'ultima cosa che questa situazione
aveva bisogno era
un'altra disgrazia gettata nel mix. Era già una disgrazia
per conto suo.
Gli occhi di Noelle si
spalancarono, "Io non ..." chiuse la bocca, passandosi le dita tra i
capelli combattendo la voglia di andarsene. "Tu l'hai evitato in
precedenza, Harry, l'hai quasi fatta franca, ma non te la sto lasciando
più
passare. Se tutto ciò finisce con me che me ne vado, come dubito accadrà,
voglio sapere per cosa me ne
sto andando".
La vita, l'amore -
sono entrambi errori.
Noelle fissò gli
occhi sul volto di Harry, inclinando il mento verso l'alto in segno di
sfida
sfida; i segni di dolore e tradimento sparsi sul suo viso. "Voglio
sapere
cosa è successo dopo che ho lasciato New York".
Ha un nome?
Io la chiamo vita. A
volte, mi sento incline a chiamarlo amore. Forse è entrambe
le cose. Forse è
nessuno dei due.
Ciao a
tutte/i cose state??
Eccomi
qua con un nuovo capitolo tradotto e diciamo che ci lascia con un bel
punto
interrogativo cosa sarà mai successo???
Volevo
anche dirvi che Lyndsey ha scritto che non sa quando
pubblicherà il nuovo
capitolo perchè come tutti ben sapete al di fuori di tutti
questi siti abbiamo
anche una vita!!
Ringrazio
come sempre chi commenta e segue la storia.
Alla
prossima!!
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Capitolo 21 *** Cose perse ***
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Cose
Perse
10 Settembre 2014
Un nervosismo
infantile pulsava nel corpo di Noelle. Era
passato così tanto tempo da quando aveva posato gli occhi su
di lui, così tanto
da quel giorno in cui se ne andò con la chitarra in mano
destinazione Australia
e la lasciò. Noelle lo sapeva allora e lo sapeva anche
adesso che l'avrebbe
amato, perchè era significato profondamente per lei e
l'aveva aiutata molto e
la loro amicizia aveva segnato una nuova epoca nella sua vita; un'epoca
che
molte persone non avrebbero capito. L'aveva
introdotta a cose pericolose, aveva solo quindici
anni all'epoca, per l'amor di Dio; cose come sigarette, alcool, suoni
di
chitarra e nostalgia, e ora sapeva che non importa quanto non lo
biasimava per
questo; lei non era pronta per quelle cose allora. Era solo una bambina
quando lo aveva amato.
"Jake," disse
deglutendo i nervi e facendo un
sorriso. "Mi piacerebbe dirti che sei cambiato...Ma non è
affatto
vero".
Era vero. Jake
aveva la stessa pensierosa tristezza negli
occhi, le nocche contuse in modo permanente sebbene sapeva che quei
lividi non
erano freschi e non erano gli stessi che aveva quando era partito per
l'Australia, anche se la chitarra che era accanto alle sue gambe era
definitivamente la stessa. "Mi piacerebbe dire che non sei cambiata, ma
invece lo sei". Jake sorrise. Quel sorriso le ricordava scomode
passionali
calde estati e gelidi inverni passati in solitudine, in nostalgia.
"É così
bello vederti, Elle. Non hai più decisamente sedici anni".
Rise con
leggerezza, non sicuro che il suo complimento venisse accettato a
braccia
aperte.
"Anche tu non
hai più diciotto anni ma dobbiamo
superarlo, non pensi?" Noelle rise prima di aggiungere "Le cose
cambiano, Jake".
"Sono cambiate,
però?" Le chiese alzando un
sopracciglio. "Ho sentito che hai abbandonato Oxford per un ragazzo. So
che non spetta a me interferire, Noelle, ma i tuoi voti sono scesi
perchè eri
ancora legata a me. Non ti sei mai perdonata per questo, lo capisco dal
modo in
cui mi stai guardando e non voglio che tu ripeta questi errori tra tre
o
quattro anni. Oxford significava molto per te. Cazzo lo sapevo anche io
sebbene
ero ubriaco o depresso quando ero con te".
C'era un
evidente accento australiano nella voce di Jake, una
differenza così impressionante che fece arrivare fitte di
delusione al cuore di
Noelle. Forse era come si sentiva quando la guardava. Noelle
sentì
un'improvvisa rabbia invaderle il corpo. "Prima di tutto, i miei voti
sono
andati male perchè non ce la facevo. Non me la sentivo,
quindi non osare
lusingare te stesso e prenderti la colpa. In secondo luogo, non sai
perchè ho
mollato Oxford, è qualcosa di più grande che la
mia infatuazione per un ragazzo
come sostieni tu, quindi riprenditi le parole Jake. Se sapevo che
questo
incontro sarebbe stata un'altra occasione per vendicare dell'altro
controllo
sulla mia vita, non sarei venuta. Ti ho conosciuto molto tempo fa e poi
mi hai
abbandonato, qualche volta mi chiedo cosa sarebbe successo se non
l'avresti
fatto, ma l'hai fatto. É qualcosa con cui entrambi dobbiamo
convivere".
Il rapporto tra
Jake e Noelle non era mai stato altro che
platonico per molte ragioni. Lei era troppo giovane, lui aveva tre anni
in più
di lei e soprattutto questi due motivi all'epoca erano in collisione e
rendevano l'intero rapporto improbabile. Ma si amavano profondamente e
forse se
avessero aspettato, sarebbero stati assieme adesso. Erano collegati a
livello
cosmico, non che Harry e Noelle non lo fossero, ma Jake andava bene per
Noelle
in un modo in cui Harry non poteva esserlo. Jake era tenebroso e
tragico e
incompreso, il suo passato era disseminato di dolore e disperazione e
le sue
decisioni non erano un granchè; e sebbene aveva cercato
terribilmente, Noelle
non avrebbe mai potuto tirarlo fuori dalla fossa che si era scavato da
solo. In
questa situazione catastrofica lei lo amava. Harry era tangibile e
accattivante
ed era qualcuno che aveva la possibilità di salvarti. La
faceva sentire forte
dove Jake la faceva sentire debole; la decisione tra i due era sempre
stata
facile da prendere ma questo non voleva dire che non amasse Jake.
"Non me ne sono
andato perchè volevo!" Jake tagliò
corto lanciandole un'occhiataccia e facendole capire che
quell'affermazione era
lontana dalla verità. "Ma se sei sicura, va bene. Lascio
stare. Ho un
posto dove devo andare comunque. E
se tu
e lui sarete mai in Australia, fammelo sapere ok? Ci tengo ancora a te
e ti
voglio vedere felice".
Presente
Harry
sospirò insicuro di come approcciare l'argomento,
sapendo che doveva farlo se voleva che il loro rapporto andasse avanti.
"Dopo che te ne sei andata mi sono imbattuto in Jake" disse
attentamente. Noelle lo stava guardando con un'espressione sconvolta,
gli occhi
pieni di lacrime e le guance rosse. "Lui... lui mi ha fatto infuriare,
Noelle. Mi ha fatto ripensare a tutto quello che avevamo, la
realtà del nostro
rapporto, l'intensità. Aveva ragione, sai, all'inizio ma
dopo un po' le cose
che stava dicendo hanno cominciato a colpirmi, a farsi spazio nella mia
mente
rosicchiando via quello che avevamo. Tu non l'hai mai definito
più che un amico
ma io non sono stupido. Sapevi che ti amava, che ti ama, e tu hai
deciso di non
menzionarlo. Lo ami ancora? Mi ha detto tutto; Eve, la tua vita che
stava
collassando, come questo ha reso difficile la scuola, come ha dovuto
partire e
le tue visite da un consulente. So
di
Eve. So che sei stata ricoverata e che tutto ciò quasi ti ha
ucciso ma non
sapevo che tutto riguardava Jake. Non sapevo che bevevi per provare
qualcosa a
Jake, non sapevo che Jake andava a letto con tua sorella e non sapevo
che tu e
Jake non avete mai avuto nulla. Non sapevo cosa ti ha fatto e tu
avresti dovuto
dirmelo!"
Le lacrime
stavano scendendo costantemente e silenziosamente
lungo il suo viso, Noelle stava ricordando. "Pensi che tutto questo sia
stato facile per me? Ero innamorata di lui, si. Ero innamorata di lui
come una
stupida ragazzina che poteva essere innamorata di qualcuno come Jake
Holloway.
Ma mi ha ferito e mi ha rivoltato contro mia sorella, mi odio per
questo perchè
non potevo far altro che amarlo. E poi se ne è andato, e Eve
ha distrutto
qualunque pezzo di felicità a cui ero ancora aggrappata,
sono stata portata in
ospedale e sono stata mandata in consulenza. Audrey ogni sera si sedeva
a
tavola bevendo il vino guardandomi perchè non avrei mai
dovuto avvicinarmi a
lui. Era colpa mia ma non capisco perchè avrei dovuto
dirtelo. Ti ho detto sempre
le cose importanti. Sai che io e Jake non abbiamo mai..." Non poteva
non
arrossire. "Jake e io non abbiamo mai fatto nulla, proprio nulla. Non
era
appropriato. Penso che non mi abbia mai voluto in quel modo".
Ci fu una pausa.
Il petto di Noelle si alzava e abbassava
rapidamente, le lacrime minacciavano di inondare il suo corpo
dall'interno
all'esterno. Harry era tranquillo insicuro di cosa dire o come dirlo.
Si
sentiva sciocco. Avevano fatto tanta strada, stavano andando bene
quando è
partita per New York e adesso si stavano progressivamente annullando.
La
spontaneità. Tutto sembrava essere ad un milione di miglia
di distanza. Harry
si sentiva come se l'intera stanza era stata sgangherata; Noelle aveva
il viso
tra le mani e singhiozzi le scappavano anche se cercava di trattenersi.
Si
domandava se era la stessa sensazione che aveva accolto Jake Holloway
tre anni
fa, questa sensazione di essere stato il motivo di tanta distruzione
inutile,
questa sensazione di disgusto puntualizzata da ogni singhiozzo di
Noelle. Jake
Holloway aveva perso Noelle Hutchings quella volta a causa dell'incuria
e
dell'alchimia ma Harry Styles non sarebbe incorso nello stesso destino.
I suoi
occhi non potevano trattenere l'aria che Jake aveva trattenuto, sebbene
i
problemi di Jake si estendevano ben oltre la perdita di Noelle.
Harry
avanzò cautamente sprofondando nel divano accanto alla
ragazza. Avvolse le braccia attorno alla sua figura per poi spostarla
sulle sue
gambe sussurrandole lentamente "Mi ricordi di ogni decente cosa che
è
accaduta. Sei degna, forte e coraggiosa mentre Jake è
arrogante e egoista.
Amarlo potrebbe essere stato un errore da parte tua, ma lasciarti da
parte sua
non è stato da meno. Sei così buona, troppo buona
per me e finirò per essere
colpito da insicurezza spesso e ciò potrebbe colpirti ma ti
amerò e ti amerò
ogni minuto, ogni giorno perchè amarti è come
respirare e non intendo smettere
finchè morirò".
Harry sapeva
che, come quelle oneste parole lasciarono le sue
labbra e Noelle impugnò la sua maglietta, la sua anima era
intrappolata troppo
con la sua per
lasciarla. Aveva capito
quello che doveva fare. Quello che voleva, più di tutto,
fare. Lo scioccava
perchè non ci aveva pensato prima ma in questa luce
crepuscolare sembrava così
ovvio, così giusto, così perfetto. I loro nomi
potevano essere intrecciati
assieme, non contava quanto questo lo aveva reso egoista, non importava
come
poteva danneggiare seriamente gli altri, sapeva che aveva bisogno di
lei con
tutto il cuore a tempo indeterminato e per sempre. Aveva solo bisogno
di un po'
di tempo per risolvere i suoi affari, assicurarsi che anche lei era
della
stessa idea e rendere la scena perfetta. Così con tutto
questo nella mente e
con un po' di esitazione le chiese:
"Vuoi
trascorrere il Natale con me nel Cheshire?"
Il suo cenno era
la certezza di cui aveva bisogno.
Eccomi
qua con un nuovo capitolo tradotto! Ormai siamo agli sgoccioli
è il penultimo
capitolo e quindi la storia tra Harry e Noelle è quasi
terminata. Dopo aver
concluso la storia mi prenderò una pausa dal sito per
ultimare i miei studi
all'università e tutte le storie che seguivo
cercherò in qualche modo di
continuare a farlo!
Fatemi
sapere come sempre cosa ne pensate! Alla prossima!!
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