Six Degrees Of Separation

di lalluby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter One ***
Capitolo 3: *** Chapter Two ***
Capitolo 4: *** Chapter Three ***
Capitolo 5: *** Chapter Four ***
Capitolo 6: *** Chapter Five ***
Capitolo 7: *** Chapter Six ***
Capitolo 8: *** Chapter Seven ***
Capitolo 9: *** Chapeter Eight ***
Capitolo 10: *** Chapter Nine ***
Capitolo 11: *** Chapter Ten ***
Capitolo 12: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 13: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 14: *** Chapter Thirteen ***
Capitolo 15: *** Chapter Fourteen ***
Capitolo 16: *** Chapter Fifteen ***
Capitolo 17: *** Chapter Sixteen ***
Capitolo 18: *** Chapter Seventeen ***
Capitolo 19: *** Chapter Eighteen ***
Capitolo 20: *** Chapter Nineteen ***
Capitolo 21: *** Chapter Twenty ***
Capitolo 22: *** Chapter Twenty - One ***
Capitolo 23: *** Chapter Twenty Two ***
Capitolo 24: *** Chapter Twenty Three ***
Capitolo 25: *** Chapter Twenty- Four ***
Capitolo 26: *** Chapter Twenty-Five ***
Capitolo 27: *** Chapter Twenty Six ***
Capitolo 28: *** Chapter Twenty Seven ***
Capitolo 29: *** Chapter Twenty Eight ***
Capitolo 30: *** Chapter Twenty Nine ***
Capitolo 31: *** Chapter Thirty ***
Capitolo 32: *** Chapter Thirty-One ***
Capitolo 33: *** Chapter Thirty Two ***
Capitolo 34: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


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Prologue.










 

Perchè gli estranei in metropolitana,invece che limitarsi a guardarti,non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo?

Perchè dopo trent’anni,in un caffè del centro,non rincontri mai la persona per cui hai lottato?

Perchè le madri fanno fatica a capire i propri figli e i padri ad accettarli? Perchè la frase giusta arriva sempre durante il momento sbagliato?

Perchè non ti capita mai di correre sotto la pioggia,di arrivare davanti al portone di qualcuno,farlo scendere,scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire: “Non importa,l’importante è che sei qui”?

Perchè non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice: “Non ti ho mai dimenticato”?

Se fossimo più coraggiosi,più irrazionali,più combattivi,più estrosi,più sicuri e se fossimo meno orgogliosi,meno vergognosi,meno fragili,sono sicura che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare,per vedere persone che amano come noi non riusciamo,per vedere persone che ci rappresentano,per vedere persone che,fingendo,riescono ad essere più sincere di noi.

Ma penso che le persone non facciano queste cose perchè hanno paura.

Già, la paura.

Quel sentimento principale che divora le persone.

E poi ci sono quelle paure che vengono classificate come le paure più grandi o irrazionali.

E Addison Evans di paure ne aveva.

Addison Evans sedicenne , capelli biondi color del grano e boccolosi ,occhi azzurri come il mare della sua Sydney e le labbra rosee e carnose.

Aveva paura di mostrare la vera lei, aveva degli animali, aveva paura degli spazi chiusi e aveva paura anche di se stessa delle volte.

Ma poi c'era quella paura che lei definiva irrazionale.

Già, quella che la teneva lontana da tutto e tutti e quella che alla sera li faceva gettare la sua maschera.

La paura irrazionale di Addison Evans erano: le PERSONE.

Ha questa fobia per chi le stava intorno, per chi non si lava e la tocca in autobus, per chi la fissa per più di tre secondi, per quelli che portano solo vestiti scuri, che si muovono lentamente, quelli che parlano piano e chi invece urla.

Ha paura delle persone che guidano troppo velocemente, di chi si butta in strada mentre era in bicicletta, di quelle persone che si alzano dal tavolo senza pagare. Ha paura degli uomini che incontrava al parco quando era da sola.

Ha paura dei professori quando c’era una verifica importante, del preside quando annunciava qualcosa in assemblea.

Le fanno paura le persone di notte, quelle che la toccano con troppa confidenza, delle amiche di sua madre che le strizzano la guancia come se fosse un bambola. La sua paura più grande in assoluto, sono le persone.

Quello che fanno, come si comportano.

Non lo regge, è un limite che mi le stringere i pugni dal nervoso, che la fa scoppiare a piangere nel cuore della notte.  

Ma soprattutto, ha paura delle persone che se ne vanno.

Quelle che un giorno ci sono e il giorno dopo non ci sono più. Ti svegli una mattina e scopri che tutto quello a cui hai lavorato, le speranze, i sogni, il futuro, non esiste.

Le persone uccidono anche senza coltelli o veleni o pistole o bastoni. Non servono armi, non servono complotti o complici.

Non servono bombe, non servono le guerre e non serve la pace.
Basta andare via.






 

SPACE AUTHOR
Ciao a tutti.
Prima di tutto volevo ringraziarvi perchè se siete arrivati fino allo spazio autrice vuol dire che vi è piaciuta la ff.(?)
Seconda cosa : che ne pensate??
Vorrei sapere la vostra opinione  così da poter continuare la ff.
Fatemi sapere.
Baci Lalluby

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Capitolo 2
*** Chapter One ***


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Chapter 1






 

 

Sapete quanti cambiano il proprio carattere per via delle persone ?

Forse troppe.

E Addison era una di quelle.

Lei era cambiata letteralmente nel vero e proprio senso della parola.

Si, era cambiata e forse come ammetteva anche lei in peggio.

Non era più la dolce Addison carina e gentile con tutti, quella che aveva sorrisi dolci, quella che era educata e quella intelligente.

No era diventata tutto l'opposto.

Era diventa la Addison aggressiva e stronza, quella che aveva il vaffanculo diretto, quella dalle troppe parolacce, quella dalle troppe sigarette e quella che era un disastro a scuola.

Si, Addison era diventata così.

Una totale estranea della vecchia Addison.

La causa di questo cambiamento era dovuta per via di suo fratello Tristan.

Il suo adorato Tristan.

Quella mattina la stanza della bionda era un totale casino e poi sopra il letto c'era lei , la persona forse, più incasinata e disordinata al mondo.

Di una cosa era anche sicura quella mattina : Addison Evans odiava il mese di Settembre .

Così, come il primo dell’anno, dove si ricomincia. A correre per non perdere l’autobus, a stare seduti su un banco, su una scrivania per ore. Dove tutto finiva , ma lei non sapeva mica se era pronta.

Continuava a pensare, come una bambina, che mai sarebbe arrivato questo momento. Che ‘ci vuole ancora tempo’, si diceva.

E di tempo ora per lei ce ne vorrà, per ricominciare.

A riportarla nella realtà fu sua madre

- Addison muovi il culo e scendi che devi andare a scuola - Urlò sua madre dal piano inferiore.

Addison emise un sonoro sbuffo, rachettò la sua tracolla che straboccava ancora di fogli con appunti e libri dell'anno scorso e si diresse al piano inferiore.

Da quando suo fratello non c'era più la situazione in casa Evans era degenerata arrivando al limite. 

Un padre che se ne era andato via chiedendo il divorzio alla moglie dopo ormai quasi venticinque anni di matrimonio.

Una madre troppo assente, troppo stressata, troppo presa con il lavoro, troppo

arrabbiata con la figlia per via del suo comportamento.

E essenzialmente era questa la causa del cambiamento in peggio di Addison. Ed era rimasta dell'opinione che la cosa più sleale che una persona possa fare, sia sparire dalla vita di qualcun altro senza una spiegazione. Come aveva fatto suo fratello l'anno prima. Portando allo stremo la situazione famigliare.

- Senti io vado che faccio tardi - Disse Addison alla madre con freddo e distaccato.

La ragazza si diresse verso la porta con lo sguardo puntato addosso della madre, fermandosi e continuando - Ah … dopo scuola non ritorno a casa.- Continuò Addison con tono sempre freddo.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Quella mattina alla Davidson High School di Sidney c'era un totale casino. E Addison non era pronta per ricominciare.

- Ma chi abbiamo qui, la ribelle Addison Evans..- li disse una voce che lei conosceva fin troppo bene.

Era James, James McVey.

James McVey era il solito teppista e bullo di tutta la Davidson High School. Biondo, con un ciuffo tirato all'insù, occhi azzurri , fisico scolpito e origini inglesi . James per Addison era la storia che continuava per scherzo ,ma che alla fine sapevano entrambi che uno dei due si sarebbe fatto male.

- Non rompere il cazzo James. Sono appena arrivata e tu già rompi.

Li disse Addison guardando in modo torvo James.

- Scusami splendore. Almeno hai le sigarette ?- Le chiese James con tono speranzoso aspettandosi un sì come risposta.

- McVay stamattina siamo pesanti eh. Secondo te ? Ovvio che le ho.- Li disse Addison inclinando la testa di lato e osservando James con un sopracciglio alzato.

Ma poi l'attenzione di Addison fu attirata dalle parole che disse James.

- Uh Uh chi abbiamo qui Hemmings & Co. Che ritornano dopo un anno di sospensione.- Disse in modo ironico James ,ma con un tocco di cattiveria , rivolgendosi al gruppo che stava passando davanti ai loro occhi e appoggiandosi con il gomito nella spalla della ragazza.

Ad un tratto il gruppo si fermò e il diretto interessato si immobilizzò e con molta calma si girò nella direzione dei due.

- McVey. Tu invece sei rimasto il solito sfigato di sempre vedo...- Disse il ragazzo misterioso tirato in causa da James.

Addison era lì ferma immobile, che osservava.

Non ci poteva ancora credere, Luke Hemmings e i suoi tre amichetti erano ritornati dopo un anno.

La ragazza li osservò quasi incredula, non poteva essere vero.

Addison osservò come era cambiato Luke, dopo un anno.

E non ci poteva credere.

Era diventato più alto, il suo fisico era più scolpito rispetto all'anno prima . Non era più il fisico di un quindicenne ma stava diventando il fisico di un uomo, il ciuffo che aveva e che portava sempre di lato era stato sostituito con un ciuffo alzato all'insù e la sua voce era diventata più profonda.

Ma di una cosa Addison era sicurissima, gli occhi di Luke erano rimasti gli stessi.

Quegli occhi di un azzurro intenso, che appena li guardavi ti mettevano timore e paura.

- Hemmings non mi provocare. Ti faccio sospendere un altro anno ?- Gli rispose James provocando ancora di più Luke.

Dopo quella frase l'aria era di provocazione e tensione.

Addison capì subito che doveva intervenire. Si spostò davanti a James posizionando le sue mani nel petto di quest'ultimo dandoli piccole spinte e dicendoli -Dai James andiamo, facciamo tardi.

Ad un tratto però James spinse la bionda e si avvicinò arrabbiato verso Luke. I due erano distanti un palmo l'un dall'altro

-Ri dillo se hai il coraggio McVey.- Disse Luke serrando la mascella,

mentre i suoi amici erano dietro che si godevano la scena.

A quel punto Addison si mise in mezzo fra i due allontanandoli e tirando a se James.

- James cazzo andiamo ! Dai lascialo perdere.- Disse la ragazza con un velo di preoccupazione nei suoi occhi azzurri.

James la guardò, annuì e portò il suo braccio attorno alle spalle della bionda e rivolto a Luke disse - Hemmings 'sta volta ti è andata bene.

Così dicendo James si allontanò con la bionda.

Quando i due se ne andarono Luke restò li fermo ad osservare i due con un sorriso soddisfatto.

- Che hai in mente Hemmings? Conosco quel sorriso - Li disse Calum avvicinandosi al biondo e squadrandolo.

- Ho appena trovato il divertimento di quest'anno, caro Hood... - Disse Luke lanciando uno sguardo soddisfatto all'amico e ritornando a guardare i due ragazzi.

 











SPACE AUTHOR
Hola Peopleeeeeeeeeeee!!
Finalmente sono riuscita a pubblicare il primo capitolo della storia YAAY. 
Che ve ne pare????
Seconda cosa ringrazio le persone che hanno messo la ff nei preferiti e seguiti.
Terza ultima cosa per i lettori fantasma: potreste lasciare una recensione,almeno per vedere se apprezzate la storia.
Ciao belle scappo.
Baci Lalluby 

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Capitolo 3
*** Chapter Two ***


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Chapter 2






 

 

 

Quella sera Addison era lì, distesa nel suo letto, con le mani dietro alla testa, il suo sguardo puntato verso il soffitto e pensava.

Pensava al litigio avvenuto poche ora fa con sua madre, pensava alla litigata che James ieri aveva avuto con Luke, pensava al ritorno di Luke dopo un anno di assenza con i suoi amici e pensava che stava crescendo.

Già crescere.

Crescere, forse, per Addison era una faccenda oltremodo ,barbara e piena di inconvenienti. Odiava il fatto che la sua adolescenza stesse passando come un treno senza mai fermarsi e odiava il fatto di aver paura di non potersela godere perchè delle volte non viveva la sua vita a trecentosessanta gradi come avrebbe voluto lei.

E crescendo aveva capito che era sola.

Questo non andava bene, perchè lei aveva bisogno di qualcuno che la salvi dalle sue mille paranoie e dai suoi mille guai.

Stanca dei mille pensieri che le massacravano la mente, si alzò dal letto, prese la sua giacca e la sciarpa di suo fratello Tristan, l'unica cosa che gli era rimasta dopo la sua scomparsa e si diresse al piano inferiore per evadere da quella cameretta che aveva troppi ricordi , troppi pensieri tenuti nascosti, troppi casini da sistemare e troppe parole non dette.

Quella sera il quartiere di Blacktown era stranamente silenzioso, forse perchè erano le quattro di mattina di un venerdì.

Addison si strinse nella sua giacca, indossò la sciarpa di suo fratello Tristan, poi si incamminò nel buoi del quartiere di Blacktown.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Mentre Addison camminava in silenzio per il quartiere e liberando la sua mente dai suoi pensieri una voce la richiamò dai suoi pensieri.

- Evans, Evans, Evans lo sai che le brave ragazze a quest'ora sono a casa nel proprio letto a dormire ?-

Addison appena sentì la voce si fermò all'improvviso.

- Evans non ti giri. Sai è scortese da parte tua dare le spalle alle persone. - Continuò di nuovo quella voce.

Addison non capiva di chi fosse la voce e aveva paura, una paura fottuta di trovarsi davanti qualche maniaco o qualche pazzo.

La bionda prese coraggio e si girò.

E non ci poteva credere davanti a lei c'era Hood, Calum Hood con le braccia conserte e che guardava la ragazza con uno sguardo divertito.

- Che vuoi Hood ? - Li rispose la bionda con tono duro.

Addison aveva sempre odiato Calum, ma non riusciva neanche lei a capire il perchè.

Calum Hood , dicciasetenne ,moro ,occhi a mandorla scuri, capelli scuri sempre coperti da un cappello e fisico scolpito.

- Sapere perchè giri da sola a quest'ora senza quel rompicoglioni di McVey ?- Li disse il moro fissando intensamente la ragazza.

- Non sono cazzi tuoi Hood di quello che faccio, cosa faccio e con chi lo faccio. Ci siamo intesi ? E vedi di sparire, non ho tempo da perdere con te.- Gli disse Addison stanca della presenza di Calum.

- Calum si può sapere che cazzo stai facendo ?- Disse un ragazzo arrivando da dietro.

- Oh Luke, niente. Stavo avendo una conversazione con Evans - Disse Calum guardando prima Luke e poi la ragazza.

Luke osservò la bionda che aveva davanti , aveva notato che era cambiata. Aveva notato che non era più la solita Addison Evans gentile ma era diventata la Addison Evans incazzata e dura con tutti.

Luke guardandola pensava quante cose si era perso in un anno di assenza.

- Evans come mai da queste parti ?- Chiese Luke alla bionda .

- Ma porca troia ma mi volete lasciare stare. Cosa volete ?Su così la finiamo qui - Dissi la bionda in una piena crisi di nervi.

- Sai Addison è una cosa molto semplice. Una parola, due lettere: TU.

Disse Luke fissando la bionda.

Addison spalancò gli occhi incredula.

Perchè Luke Hemmings voleva proprio lei ?

Pechè doveva sempre lei cacciarsi nei casini ?

Perchè in quel momento Luke Hemmings gli faceva dannatamente paura ?

- Perchè ?- Rispose la bionda con voce tremante e spaventata.

- La piccola Evans ha paura ?- Chiese ironicamente Luke, fissandola con i suoi occhi azzurri che in quel momento le stavano mettendo paura.

- Io non ho paura di te Hemmings.- Disse decisa la bionda

- Ah si,vediamo - disse Luke incamminandosi verso la ragazza.

Addison appena vide Luke muoversi verso di lei sbiancò di colpo e un velo di terrore le attraversò gli occhi.

Non sapeva perchè, ma Luke gli faceva paura.

Appena se lo trovò a due palmi dalla sua faccia, la ragazza deglutì e chiuse gli occhi.

- Sai Addison , vuoi fare la stronza con me, ma in realtà io ti faccio paura. Non è vero piccola ? - Gli disse Luke, accarezzando la guancia della ragazza.

- E poi sei sprecata con McVey. - continuò Luke guardando Addison.

La bionda aprì i suoi occhi azzurri e scrutò il viso del ragazzo.

Non lo aveva mai visto così da vicino, ma doveva ammettere che Luke era bello.

- Luke ti prego lasciami stare... - Lo supplicò la ragazza.

- Luke la stai terrorizzando, dai lasciala stare. Abbiamo un lavoro da finire. - Disse Calum alle spalle del biondino.

Il biondo si girò verso l'amico e la bionda ne approfittò per andarsene. Ma quando si stette per girare Luke la fermò per il braccio.

-Non così in fretta Evans - Disse il ragazzo, tenendo ancora per il braccio Addison e continuando - Calum lei stasera viene con noi' - finì il ragazzo osservando l'amico.

- Cosa?! No !- Disse la ragazza .

- Su Evans , non fare adesso la scontrosa. - Disse Calum guardandola.

- Io non vengo con voi - Continuò la bionda.

- Oh si invece - Finì Luke.

Luke sempre tenendo per il braccio Addison si incamminò assieme a Calum verso la sua macchina.

- Mi fai male Luke- Disse Addison con una smorfia di dolore.

-Sali in macchina e stai zitta.

Addison eseguì gli ordini, salì in macchina e si posizionò nei sedili posteriori, con davanti alla guida Luke e al fianco dell'ultimo Calum.

- Hey brò, però non era nei nostri piani portarci dietro questa rompicoglioni - Disse Calum guardando l'amico.

- Calum chiudi quella cazzo di bocca - Gli rispose Luke arrabbiato, accendendo la macchina e guardando Addison dallo specchietto.

Durante il viaggio Addison guardava Luke che era concentrato sulla strada e continuava a torturarsi la mente del perchè Luke Hemmings volesse lei.

Ad un tratto la macchina si spense.

Luke si tirò su il cappuccio della felpa e poi si girò verso la ragazza dicendole - Qualunque cosa accada stai in macchina, non ti muovere e non fare cazzate. Ci siamo intesi ?

- Perchè ?- Gli chiese la bionda.

- Tu fallo e basta. Ok ?.

- Si va bene - rispose arrendendosi Addison.

Dopo detto questo Luke e Calum scesero dalla macchina e la ragazza dal finestrino vide che c'erano anche gli altri due: Ashton Irwin e Michael Clifford.

Quando Luke e Calum raggiunsero gli amici si incamminarono tutti assieme verso una macchina scura che lì ferma con i fari accesi.












 

 

SPACE AUTHOR
Hola gente.
Finalmente sono riuscita a pubblicare il secondo capitolo .
Cosa ve ne pare??
Poi vorrei ringraziare quelle persone che hanno messo la ff nei preferiti,seguiti e ricordate.
E ultimissima cosa per i lettori fantasma potreste lasciare almeno una vostra opinione per vedere se vi piace la storia.
Adesso scappo belli ci vediamo al prossimo capitolo.
Baci Lalluby

 

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Capitolo 4
*** Chapter Three ***


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Chapter 3







 

 

- Allora è proprio vero che siete ritornati. -Disse una voce rivolta ai quattro ragazzi.

- Sai , il lupo perde il pelo ma non il vizio, Will … -Ribattè Luke con uno sguardo di odio nei confronti della persona che aveva davanti.

- Pensavo che foste usciti da questo diciamo, umh … come posso dire... circola vizioso .

- Perchè dovremmo ? - Affermò Michael.

- Poi ricorda che il quartiere di Blacktown appartiene a noi. Ed eravamo stati chiari un anno fa'. Molto chiari Will ...- Disse Luke serrando la mascella e lanciando uno sguardo ai suoi amici.

- Infatti , siete stati chiarissimi, ma qualcuno di voi, ha infranto il patto. Tu ne sai qualcosa Hemmings ?!

- Di cosa ti sta riferendo Will ?- Domandò curioso Ashton.

- Sai dei ragazzi che lavorano per me Hemmings, ieri sera ti hanno visto nella mia zona e non eri solo eri con il tuo amico qui presente Hood...

- Non stavamo facendo niente di male, stavamo facendo solo un giro.-

Rispose Calum con tono duro.

- Solo un giro. Peccato che questo giro si sia concluso con uno scontro, ferendo due dei mie.

- Ci hanno provocato - Si difese Luke digrignando i denti.

- Vi avviso ragazzi , ancora un passo falso o un altro casino del genere e potete dire al vostro capo che la guerra è aperta.

- Sei un bast...- Stava per dire Luke quando venne fermato da Ashton che rispose - E tu cerca di tenere a bada i tuoi ragazzi Will.

Dopo questa risposta l'uomo fece un cenno hai ragazzi e si girò per salire nella sua macchina scura, ma quando arrivò davanti a questa si fermò e si girò verso Luke dicendoli - Ah Hemmings, carina la ragazza nella tua macchina , ma peccato che sia proprietà di McVey.

Così dicendo l'uomo si rigirò, salì in macchina, l'accese e sparì nel buoi della notte.

Appena Luke si sentì dire quelle parole strinse i pugni talmente tanto da far diventare le nocche bianche, chiuse gli occhi e prese un bel respiro.

E questi gesti compiuti da Luke Hemmings significavano solo una cosa : Luke Hemmings era arrabbiato, molto arrabbiato.

- Brò, datti una calmata non vale la pena arrabbiarsi.- Disse Calum guardando l'amico.

- Si può sapere che cosa vi passa per quella cazzo di testa a voi due ?!- Disse Ashton guardando in modo torvo i due amici.

- Ragazzi almeno potevate dircelo che avevate fatto 'sto casino. Se lo sà Bobby siamo nella merda fino al collo- Continuò Michael.

- Tranquillo Bobby saprà ormai già tutto - Rispose Calum.

- Mi spieghi perchè cazzo hai portato anche qui la tipa di quello stronzo di McVey ?! - Continuò di nuovo Ashton incazzato con Luke.

- Fatti i cazzi tuoi Ashton !- Rispose Luke arrabbiato .

- No che non me li faccio . Cazzo Luke è passato un anno , un fottuto anno e tu … ti rimetti nei casini...Dio !- Urlò Ashton arrabbiato più che mai avvicinandosi a Luke.

- Non provocarmi Irwin.- Ribattè Luke a denti stretti.

- Basta ragazzi. Finitela lì , è tardi siamo tutti stanchi.- Disse Michael per calmare i due.

- Si dai ragazzi basta. Luke andiamo.- Disse Calum guardando l'amico.

Detto questo Luke guardò i suoi amici fece un cenno con la testa e assieme a Calum si diresse verso la macchina.

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Freddo.

Addison Evans in quel preciso momento aveva freddo.

Stava maledicendo con tutta se stessa quello stronzo di Luke per averla lasciati lì in macchina senza nemmeno preoccuparsene se la bionda avesse freddo.

Era lì, immersa in quel silenzio che faceva compagnia a suoi pensieri.

Ma una serie di domande le intasarono la mente.

Perchè la sua vita non poteva essere così semplice?

Perchè quel qualcuno che era lassù la prendeva sempre per il culo?

Perchè nessuno era disposta a capirla?

Perchè nessuno si preoccupasse di lei, quando lei si stava distruggendo da sola?

Perchè nessuno era disposto ad amarla e tenerla al sicuro?

Perchè non poteva avere una situazione famigliare normale?

Perchè Luke stava cercando di complicarle la vita ?

Delle volte le sembrava quasi di rimanere bloccata in un orribile incubo ad occhi aperti.

Ed eccola lì apparire nel suo volto una lacrima.

Addison odiava piangere davanti alle persone, cercava sempre di trattenersi, perché era una cosa che le dava fastidio, mostrarsi in lacrime. Se proprio doveva piangere preferiva farlo da sola, in un luogo silenzioso e senza nessuno che provi pena per lei.

Appena la ragazza sentì dei passi si asciugò le lacrime con il palmo della mano, prese il cellulare per guardare l'ora ma vide che la batteria del cellulare era andata a farsi benedire.

- Cazzo se fa freddo fuori. - Disse Calum entrando dentro nella macchina.

- Brutti stronzi che non siete altro...- Affermò Addison guardando prima Calum e poi Luke che si era appena seduto nel posto di guida.

- Hey ragazzina, modera i termini! - La ripresa Calum squadrandola

- Modera i termini un cazzo. Non per dire , ma mi avete lasciato qui in macchina al freddo, stronzi.- Disse Addison portandosi le braccia al petto e stringendosi per il freddo.

- Sei morta? Ti hanno ferita? E' passato qualche fantasma? Non mi pare , quindi stai zitta dolcezza.- Li rispose Luke accendendo la macchina.

La ragazza emise un sonoro sbuffo e si lasciò andare nei sedili.

- Chi era quell'uomo ?- Chiese di punto in bianco Addison.

- Un uomo..- Rispose Luke attento alla guida della macchina.

- Grazie ci ero arrivata anche io...- Disse la bionda a bassa voce.

- Ma tu non stai mai zitta ?- Le chiese Calum.

- No finchè qualcuno non mi riporta a casa.- Rispose sottolineando quel qualcuno.

- Ti prego Luke …. riportala a casa non sopporto di avere dietro questa lagna.-Disse Calum supplicando l'amico.

Luke si girò per guardare l'amico , scuotendo la testa e ritornò a guardare la strada.

- Hey non sono una lagna. La lagna qui sei tu. Razza di coglione.

- Giuro che se non chiudi quella cazzo di bocca te la faccio chiudere io per fare altre cose.- Rispose Calum nervoso.

Luke dopo aver sentito la frase dell'amico fece un lieve sorriso.

Addison lo notò, non ci poteva credere aveva visto per la prima volta Luke Hemmings fare un lieve sorriso.

E notò anche che in quel lieve sorriso sulle guance di Luke si formavano delle fossette.

E Addison ne rimase estasiata.

- Non devi dire assolutamente niente a McVey che cosa hai fatto stanotte e con chi eri. Ci siamo intesi ?- continuò Luke guardando la biondina dallo specchietto.

- Scusa perchè non dovrei dirli niente?- Chiese la bionda curiosa.

- Ragazzina tu per i miei gusti fai troppe domande- Disse Calum girandosi verso di lei e indicandola.

- Hai paura di McVey , Hemmings?- Continuò la bionda alzando un sopracciglio.

Nessuno due due amici rispose a quella domanda.

Appena arrivati davanti alla casa della ragazza Luke accostò.

- Perchè tu sai dove abito ?- Chiese la ragazza con tono incerto nel frattempo scendendo dalla macchina e chiudendo lo sportello.

Poi il finestrino della macchina si abbassò.

-Ah, dolcezza - Disse Luke facendo girare la bionda che ormai era girati di spalle.

- Se fossi in te io mi incomincerei ad avere paura delle persone che frequento. Cara la mia Evans .- Finì Luke.

Detto questo Luke chiuse il finestrino e partì, scomparendo per la via.

E Addison era rimasta lì a fissare la macchina di Luke che scomparse e a pensare perchè Luke si divertisse così tanto a metterli ansia e paura.











 

Spazio Autrice.
Hello people.
Ed eccomi qui con il terzo capitolo .Volevo sapere cosa ve ne pare ???
I miei ringraziamenti vanno per le persone che hanno messo la ff nelle seguite,preferite e ricordate.
Ultimissima cosa per i lettori fantasma.
Mi piacerebbe sapere la vostra opione sulla ff.
Grazie ancora e al prossimo capitolo.
Baci Lalluby 

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Capitolo 5
*** Chapter Four ***


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Chapter 4

 

 






 

- Cosa fai nella vita ?

- Me la complico...

Questa era la risposta che dava Luke Hemmings , quando li veniva posta questa domanda.

Perchè Luke era un mago nel complicarsi la vita anche se non lo dava a vedere, ma la sua vita era un totale casino.

Lui sapeva che dopo l'anno di casini che aveva fatto niente poteva tornare come prima.

Infondo era come diceva lui: ''Ciò che ormai rimane rotto non si può riparare'' e lui questa lezione l'aveva imparata sopra la sua pelle.

Perchè Luke sapeva che non si dimentica. Ci si passa sopra , ci si convince che così non poteva continuare, ci si abitua.

Ma non si dimentica, mai.

Sopratutto le persone, no quelle non dimenticano , non dimenticano lo sbaglio che avevi fatto un anno prima.

Perchè loro prima ti pugnalano alla spalle e poi ti chiedono perchè sanguini e Luke questo non lo sopportava.

Era una cosa che li faceva saltare i nervi.

Odiava il fatto che quando lui passasse con i suoi amici veniva giudicato per quello stronzo,maleducato e pericoloso.

Lui non era così.

Semplicemente , lo era diventato.

Perchè la vita con lui non era mai stata gentile.

Solo dio poteva sapere l'inferno che Luke aveva passato prima di andare ad abitare con Bobby e i suoi amici.

Per Luke i suoi migliori amici erano la cosa migliore che li potesse dare la sua vita . Perchè forse erano tutti è quattro coinvolti fino al collo in questo casino e venivano tutti dalla stessa situazione di Luke.

Ma sapeva che con loro lui poteva essere se stesso , poteva essere il vero Luke.

Il sentimento di cui Luke aveva così paura era l'amore. Al solo sentir il suono della parola a Luke faceva accapponare la pelle.

Forse perchè non era capace di amare , forse perchè lui diceva che era per gli stupidi , per i troppo sentimentali e per i deboli . Lui non era capace di mostrarsi debole davanti ad un altra persona.

Perchè infondo amare per lui voleva dire fidarsi ciecamente di una persona mostrando anche le tue debolezze.

E questa cosa a Luke faceva paura più di una sparatoria.

 

Quella mattina Luke camminava con lo sguardo puntato tra la folla che popolava il corridoio della Davidson High School e cercava lei.

La ragazza che lo aveva colpito con i suoi modi schietti e con le sue troppe parolacce.

Cercava Addison Evans , ma Luke sembrava di non vederla quella mattina.

- Luke tutto ok ? - Disse una voce dietro di lui.

Il biondo si girò - Si Michael tranquillo- Rispose Luke con lo sguardo ancora alla ricerca della ragazza.

- Farò finta di crederti... - Gli disse l'amico dandoli una pacca sulla spalla '' Adesso andiamo a lezione '' continuò l'amico.

Luke annuì e con l'amico si diresse verso la classe di fisica.

Un altra cosa che odiava Luke era la scuola.

A lui non gli piaceva , la riteneva solo una perdita di tempo.

Perchè lui aveva capito che la vita non si impara lì dentro , non sarà un bel voto a farti intelligente o un pessimo voto a farti un imbecille.

- Luke muoviti dai - Lo riprese Michael sbuffando.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Appena la campanella segnò l'orario di pranzo un orda di studenti si diresse verso la mensa.

- Finalmente vi ho trovato - disse Calum con il fiatone rivolgendosi ai due amici.

- Che c'è Hood ? Sentivi la nostra mancanza ? - Gli chiese Michael all'amico alzando un sopracciglio .

- Ha ha ha ma quanto sei simpatico - Gli rispose Calum.

- Cazzo piantatela ! Cosa c'è Calum di così importante ? - Gli chiese Luke osservando attentamente l'amico.

- Dobbiamo andare dietro alla vecchia palestra bruciata ci aspetta qualcuno .

- Chi ? - Chiese Luke con tono duro.

- Se lo avessi saputo non credi che te lo avrei già detto ? - Gli rispose Calum con tono ovvio.

- Ok ,andiamo - Disse Luke sospirando.

- Calum , ma Ash ? - Chiese Micheal al moro.

- Ci aspetta davanti all'uscita che porta alla palestra vecchia- Rispose Calum dirigendosi verso l'uscita seguito da Luke e Michael.

Quando arrivarono lì videro Ashton che gli aspettava.

- Ash perchè dobbiamo andare dietro alla vecchia palestra bruciata ? - Chiese Luke.

- Non lo so. Ma mi è appena arrivato un sms anonimo che dice che qualcuno ci aspetta dietro alla vecchia palestra bruciata - Rispose Ashton guardando l'amico.

- Secondo me , c'entra qualcosa quella biondina scassa cazzo - Disse Calum incrociando le braccia.

- Nah, impossibile ! Oggi Evans non era presente a letteratura - Disse Ashton rivolgendosi a Calum.

- Come fai a saperlo ? - Gli chiese Luke interessato.

- Come mai tutto questo interesse , Hemmings ? - Gli chiese Ashton.

- Volevo solo saperlo - Continuò il biondo

- Siamo in classe assieme.- Rispose Ashton non convinto dell'ultima risposta del biondo.

- Ragazzi io direi di andare non abbiamo tutta la pausa pranzo eh - Disse Calum rivolto ai due.

E poi tutti e quattro si diressero verso la vecchia palestra.

Appena arrivati a destinazioni vennero richiamati dalla voce di qualcuno per loro troppo famigliare.

- Oh finalmente siete arrivati ! - Esclamò la voce sorpresa.

- Che vuoi McVey ? - Rispose con tono duro Ashton.

- Io direi di riformulare la frase Irwin- Rispose James con un ghigno sul volto.

- Quale ? Sono McVey e sono un coglione ? Perchè penso che la frase ti si addice , amico - Li disse Micheal in tono ironico.

James lo guardò e fece una smorfia e poi disse - No... Sarebbe Hemmings lascia stare la MIA ragazza...- Disse James con tono duro e sottolineando il mia.

- Ti da fastidio McVey ? '- Disse Luke soddisfatto.

- Lei non devi toccarla ci siamo intesi - Disse McVey avvicinandosi al biondo.

- Mmh ...fammi pensare - Disse Luke portandosi una mano sotto il mento e continuando - No. E poi Addison non ha scritto in fronte proprietà di McVey- Rispose Luke.

- Sai Hemmings - Disse James '' Alla bella Addison potrebbe succedere qualcosa di pericoloso per colpa tua'' Finì James con un sorriso soddisfatto rivolto al biondo.

Luke arrabbiato dalle ultime parole che disse James incominciò a incamminarsi verso di lui. Quando Luke arrivò difronte a James la distanza era di due palmi l'un dall'altro, poi , Luke prese James per il colletto della giacca e li disse con tono duro e arrabbiato - Tu prova a toccarla con un solo dito e giuro che ti faccio saltare in aria. Ok ?

Poi lasciando la presa e spingendo James.

- Hemmings ti ricordo che hai un patto da rispettare - Li disse James sistemandosi il colletto.

- Ho detto lasciala stare. Lei non c'entra niente con il nostro patto - Rispose Luke serrando la mascella , arrabbiato più che mai.

- Sai le carte in tavola si possono cambiare. Caro Luke... - Disse James.

- McVey questo vuol dire giocare sporco, lo sai vero ?- ' Intervenne Micheal squadrando James con aria dura.

- Certo che lo so. Comunque non finisce qui Hemmings...- Disse James indicando il biondo e voltandosi per poi andarsene.

Appena Luke vide James scomparire si girò verso i suoi amici.

- Tu e quella cazzo di ragazzina ci state facendo mettere nei casini...- Disse Micheal arrabbiato e puntando il dito contro Luke.

- Nei casini ci eravamo anche prima...- Affermò Luke arrabbiato.

- Cazzo Luke te l'ho detto già ieri sera. Perchè vuoi fare di testa tua, cazzo...- Disse Ashton ormai all'esasperazione.

- Evans non centra un cazzo !- Ribattè Luke arrabbiato.

- Ah, non non centra un cazzo ?! Luke sta succedendo un casino da quando hai deciso di conoscere quella Evans.- Rispose Ashton urlando.

- Non è vero i casini c'erano anche prima . Lo sai Ashton !- Intervenne Calum per difendere l'amico.

- Tu smettila di difenderlo - Continuò Ashton rivolgendosi a Calum.

- Adesso basta voi due cazzo , siamo amici e voi litigate per 'ste stronzate. - Disse Micheal intervenendo.

- Ha fottutamente ragione- Esordì Calum.

Luke era lì che guardava Ashton arrabbiato e non ci poteva credere Ashton Irwin li stava andando di nuovo contro per la seconda volta.

- Luke... scusami e che da quando hai deciso di dar fastidio ad Addison mi sembra che ci stiamo incasinando ancora di più - Disse Ashton scusandosi con il biondo.

Il biondo lo guardò e abbozzò un sorriso e disse- Tranquillo amico ormai siamo dentro ai casini.









 

 

Spazio Autrice.
Hi people!!!!
Ed eccomi qui con il terzo capitolo. YAAY
Cosa ve ne pare???
Sono felicissima che la storia piaccia e poi il prologo è arrivato a 500 visualizzazioni (Lo so che non ve ne frega ma volevo dirvelo)
Comunque ringrazio le persone che hanno messo la fan fiction nei preferiti,seguiti e ricordati. Grazie mille davvero.
Ci vediamo al prossimo capitolo bellezze.
Baci Lalluby


 

 

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Capitolo 6
*** Chapter Five ***


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Chapter 5








 

 

Avete presente quei giorni in cui non c'è nessuno , ma proprio nessuno ?

Ecco, questo era il riassunto della vita di Addison Evans.

Era una settimana che Addison non andava a scuola , era una settimana che non vedeva Luke Hemmings e i suoi amici , era una settimana che non vedeva James , era una settimana che aveva paura ma una paura di quelle che ti divora all'interno e ti fa scoppiare a piangere nel cuore della notte ed era una settimana che Addison stava sveglia fino alle quattro del mattino.

Questo voleva dire due cose o che era sola o che era innamorata , e lei non sapeva quale delle due cose fosse peggiore.

Quella mattina Addison era rinchiusa nella sua camera , sdraita nel letto e avvolta in quelle coperte che tenevano nascosti troppi pianti amari e troppi singhiozzi pieni di urla.

Era immersa nei suoi incubi che le portavano troppi dolori e troppe lacrime ma fu proprio il suono insistente del campanello di casa che la fece ritornare alla realtà.

La bionda appena sentì il suono sussultò e con malavoglia si alzò dal suo letto e con passi pesanti si diresse al piano di sotto.

- Perchè quella donna non c'è mai quando serve ?- Parlò Addison percorrendo le scale per andare ad aprire.

Appena la ragazza arrivò davanti alla porta , l'aprì e davanti si ritrovò un Luke Hemmings con le mani nelle tasche dei suoi jeans che la fissava .

- Che vuoi Hemmings ?- Chiese la bionda in modo acido.

- Già acida di prima mattina Evans ? - Richiese Luke con un sopracciglio alzato.

La bionda roteò gli occhi e incrociò le braccia '' Allora che vuoi ? '' Richiese di nuovo la bionda.

- Sapere perchè sei sparita - Confessò Luke osservandola attentamente.

- Non sono affari tuoi Hemmings e adesso sparisci - Rispose la bionda con tono duro.

- E se invece lo fossero ? - Affermò Luke convinto.

Appena la bionda sentì queste parole si immobilizzò.

- Te lo ripeto per l'ultima volta Luke , cosa vuoi da me ? - Disse la bionda ormai all'esasperazione e stanca della presenza del ragazzo.

- Te l'ho già detto Evans e te lo ripeto TE - Rispose Luke guardandola.

- Lasciami stare Luke. Ti prego finiresti solo ancora in un mare di guai.- Disse sconfitta la bionda.

- Se il mare di guai è McVey … tranquilla abbiamo avuto un discussione una settimana fa' - Disse il biondo - Posso entrare Evans o mi terrai davanti alla porta per tutta la mattinata ?- Chiese Luke con tono divertito alla bionda.

- Entra - Disse sconfitta la bionda mettendosi lateralmente per lasciar passare il ragazzo.

- Perchè sei sparita per una settimana Addison ? - Chiese Luke alla bionda con tono addolcito.

La ragazza chiuse la porta , si girò e lo fissò.

-Perchè prima fai lo stronzo e poi ti comporti in questo modo Luke ? - Chiese la bionda.

- Questa non è la risposta alla mia domanda Addison !- Rispose il biondo arrabbiandosi.

- Luke , io invece penso di si. Sono stanca che oggi ti vado bene , domani no.
Oggi mi cerchi, domani no. Oggi ti interesso , domani no.
Sai che c’è ? Che per me tu vai a fanculo oggi e pure domani …-Addison sputò quelle parole al limite delle sopportazione per via del comportamento del biondo.

Addison proprio non lo riusciva a capire. Per lei Luke era un punto di domanda , era capace di passare dal duro al dolce nel giro di un secondo.

E questa cosa la faceva tremendamente arrabbiare.

Luke appena la bionda gli disse quelle parole si irrigidì, perchè infondo era vero quello che li aveva detto Addison.

Ma Addison non sapeva che lei era il pensiero fisso di Luke da un mese a questa parte, non sapeva che Luke si stava cacciando nei guai per difenderla e allontanarla da James.

Questo lei non lo sapeva.

- Bhè allora se ti do' così fastidio me ne vado Evans - Disse il biondo con tono duro.

Quando Luke si incamminò per dirigersi verso la porta.

- No , Luke fermo ! - Esclamò la bionda facendo fermare il ragazzo.

- Ti prego non andartene - Disse Addison pentita.

Luke si girò e guardò la bionda - Perchè adesso mi dici di restare Addison?Perchè sei così complicata ?

- Vuoi la verità Luke ?

Luke guardò con curiosità la bionda non capendo dove volesse andare a parare.

- Si Addison - Confermò il biondo dirigendosi verso la ragazza.

- Questa settimana non sono venuta a scuola perchè ho paura Luke...- Confessò la bionda.

- Paura di che cosa Addison ? - Chiese Luke osservando con i suoi occhi azzurri che in quel momento trasmettevano sicurezza ad Addison.

- Sai la notte che mi hai riportata a casa e mi hai detto di non dire niente a James ?

- Si e con questo? Dove vuoi arrivare Addison ?

- James era davanti alla porta di casa mia che mi aspettava...- Disse la bionda abbassando gli occhi.

- Addison che ti ha fatto quel coglione ? - Chiese Luke serrando la mascella.

- Quella notte assolutamente niente. Il giorno dopo è successo l'inferno...-

Affermò la bionda ad un passo dallo scoppiare in lacrime.

Luke strinse i pugni dal nervoso facendo diventare le nocche bianche ed inspirò.

- Addison dimmi cosa ti ha fatto? - Disse Luke arrabbiato digrignando i denti.

Addison guardò gli occhi di Luke , i suoi occhi non erano più di quell'azzurro limpido che aveva prima , ma erano diventati di un azzurro tempestoso che le metteva paura.

La bionda deglutì perchè aveva paura di raccontarli la verità.

Sapeva che se gli avesse raccontato tutto per filo e per segno , lui sarebbe andato a prendere James e lo avrebbe fatto fuori.

Perchè Luke non poteva immaginarsi che James avesse fatto del male alla ragazza.

- Tranquillo Luke mi ha solo spaventato. Non è successo niente - Disse la bionda abbassando le maniche della maglia del pigiama.

A Luke quel gesto non passò osservato.

- Addison togliti la maglia - Disse Luke arrabbiato.

- Cosa ?! No !- Esclamò la bionda impaurita.

- Addison , ho detto togliti la maglia - Ripetè Luke arrabbiandosi ancora di più.

Addison lo guardò con occhi lucidi e fece quello che le chiese il biondo.

Luke sperava che sotto a quello maglia non ci fosse nulla di quello che pensava.

Appena la bionda si tolse la maglia rimanendo solo con il reggiseno Luke vide che il corpo di Addison segnato da lividi.

- Brutto figlio di puttana!- Esordì Luke a denti stretti.

Poi Luke guardò la bionda e si avvicinò '' Dio Addison vieni qui '' Disse Luke.

Addison non se lo fece ripetere due volte e si precipitò tra le braccia del biondo e scoppiò a piangere e strinse tra le mani la maglietta di Luke .Poi il ragazzo portò le braccia attorno alla vita di Addison e la strinse forte a se. E in quel momento Addison Evans capì che la sua vita era nelle mani del ragazzo , nelle mani di Luke Hemmings.

Per la prima volta Addison scoppiò a piangere davanti a qualcuno .

Perchè era una delle poche volte in cui proprio non riusciva a contenere le lacrime.

La conoscete quella sensazione, no? Quando stai parlando con una persona e devi tirare un forte e profondo respiro, perché senti la voce spezzarsi e gli occhi bagnarsi. 
Cerchi di trattenerti, ma è troppo difficile, e capisci che le parole più sincere non potranno uscire da sole, ma dovranno essere accompagnate dalle lacrime. E allora piangi, senza curarti troppo di quello che pensa la persona che hai al tuo fianco. Piangi finché gli occhi non bruciano, e piangi anche oltre , quando il naso si tappa e le ciglia sono umide, come le guance e le labbra. 
Ad Addison capitava raramente. Eppure, ne era convinta, quando succedeva era perché sentiva di potersi fidare della persona che le era vicino in quell’istante.

Perché un pianto liberatorio significa aprirsi.
Piangere davanti a qualcuno vuol dire fidarsi. E se quel qualcuno ti asciuga anche le lacrime, be’, quello è un altro discorso. 
Quello voleva dire essere amati.

Ed Luke era lì che asciugava le sue lacrime.

- Addison adesso ci sono io , ok? Ti prometto che la pagherà..- Disse Luke dicendo l'ultima frase con un tono duro.

La bionda si asciugò le lacrime guardò il ragazzo - Perchè nascondi la parte migliore di te Luke ? - Chiese Addison ancora con gli occhi lucidi.

Luke si irrigidì spiazzato dalla domanda della ragazza.

- Perchè la voglio semplicemente nascondere - Confessò il ragazzo abbassando lo sguardo.

- Allora perchè non la fai emergere ? - Richiese Addison confusa dalla risposta di Luke.

- Perchè nessuno l'apprezzerebbe- Disse Luke rialzando lo sguardo verso Addison.

- A me piace Luke - Confessò la bionda.












SPACE AUTHOR

Hi peopleeeee !!!
E finalmente eccomi qui con il quinto capitolo YAAY
Allora cosa ve ne pare ? 
Comunque ringrazio tutte le persone che hanno messo la ff nei preferiti , seguiti e ricordati.
Grazie di cuore.
Ci vediamo al prossimo capitolo bellezze ;)
Baci Lalluby 

 

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Capitolo 7
*** Chapter Six ***


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Chapter 6







 

 

Di tutte le persone fottutamente complicate che erano entrate nella vita di Luke Hemmings , Addison Evans per lui , rimaneva la peggiore che avesse mai conosciuto.

Perchè a volte Luke con lei si sentiva come se fossero amici, a volte come se fossero più che amici, ma poi a volte si sentiva come se fossero solo estranei.

E questa cosa lo mandava sui nervi.

Quel giorno dopo la disperata confessione della bionda , Luke rimase con lei.

- Luke perchè sei ancora qua ?- Sbottò la bionda guardandolo.

Il ragazzo la guardò e sorrise - Sei già stanca di me ?- Gli chiese dolcemente.

Addison lo guardò e poi tornò a fissare davanti a lei .

- Luke grazie - Disse la bionda timidamente.

Quando Luke sentì quelle due parole sorrise ancora di più.

- Di cosa piccola ? - Chiese Luke fissandola con i suoi occhi azzurri che in quel momento trasmettevano tutta la protezione di cui Addison aveva bisogno.

- Di essere qui con me in questo momento , di proteggermi , insomma Luke grazie di tutto …- Disse la bionda guardandolo nei suoi occhi.

- Vieni qui piccola - Sospirò Luke allargando le braccia per accoglierla.

Addison non se lo fece ripetere due volte e si tuffò tra le sue braccia.

Quando la bionda lo abbracciò per la millesima volta in quel giorno scoppiò di nuovo a piangere.

Luke la strinse più forte tra le sue braccia.

-Adesso ci sono io Addison , non piangere - Le sussurrò Luke accarezzandole i capelli.

Dopo un po' Addison si staccò dal biondo.

- Luke sei mai stato innamorato ? - Chiese la bionda fissando il ragazzo di fronte a lei.

Appena Luke sentì questa domanda ne rimase spiazzato. Lui non si era mai innamorato perchè aveva paura e poi perchè non aveva tempo da perdere dietro alle smancerie degli innamorati.

Lui sosteneva che l'amore è capace di distruggerti. Così fissò la bionda e gli rispose sospirando - Addison l'amore è per la gente vera …

Addison quando sentì la risposta rimase disorientata ma poi affermò - Luke , tu sembri vero.

Nel giro di un secondo Luke era stato ancora spiazzato.

Perchè lui sapeva che rispondendo avrebbe gettato via tutte le sue maschere.

- La gente vera non mi piace...- Rispose Luke con tono freddo.

- Non ti piace ? - Chiese la ragazza confusa dalla risposta del ragazzo.

- La odio- Disse Luke stringendo i pugni.

La ragazza osservò Luke e vide che dal dolce e sentimentale , lui era ritornato il solito stronzo e arrogante di sempre.

- Sai Luke la mia aspirazione massima nella vita sarà quella di evitare il maggior numero di persone possibile. Meno gente ved0, meglio sto.- Confessò la ragazza.

-Cosa centra questo Addison ?- Chiese Luke non capendo.

- Luke sai le persone vere funzionano un po' come gli hotel tutti ci entrano e escono quando cazzo li pare. E poi quando loro hanno bisogno di qualcuno tutti li voltano le spalle perchè nessuno le vuole salvare. E tu Luke sei una persona vera ma non lo vuoi ammettere a te stesso. Perchè innamorarti ti fa paura. Tu hai paura di mostrare il vero Luke quello che fino a due minuti fa era dolce e protettivo , mettendoti sopra la maschera del cattivo ragazzo e facendo casini su casini. Perchè la tua è solo paura.- Disse la bionda guardando intensamente Luke.

Luke in quel momento si sentiva come se qualcuno avesse abbattuto il muro che si era costruito.

- Addison nessuno può salvare una persona , cazzo !-Disse Luke stringendo i pugni.

- Si Luke l'amore può salvare una persona- Rispose la bionda.

- Cazzate... - Bofonchiò Luke.

- Perchè Luke non lo vuoi ammettere ? - Disse la bionda al limite della disperazione.

- Perchè cazzo Addison io non sono la persona giusta per nessuno.

- Io porto solo guai. E tu sei l'unica che nel giro di due giorni ha scoperto chi è il vero Luke e giuro Addison che ho paura di mostrarti il vero me , perchè so che ti perderei...- Disse il ragazzo sputando tutto quello che aveva dentro.

- Luke non mi stancherò mai di ripeterlo a me piaci quando mostri realmente il vero te - Disse Addison osservandolo e accarezzandoli la guancia.

Quando il ragazzo sentì il suo tocco chiuse gli occhi per assaporarsi il momento poi portò la sua mano sopra la mano della ragazza la prese dolcemente e con voce rauca disse ad Addison - Vieni con me Addison …

La ragazza da quella affermazione rimase spiazzata e corrugando la fronte chiese - Dove ?

- Ti fidi di me ? - Chiese Luke supplicandola.

- Si- Disse decisa la bionda.

- Vai a prendere la giacca .Ti aspetto fuori piccola -Disse Luke per poi lasciarla dandole un bacio sulla guancia.

Appena il biondo uscì dalla porta di casa sua , la ragazza era ancora ferma lì e non ci poteva credere Luke si stava totalmente aprendo con lei.

Addison prese la sua giacca assieme alla sua borsa e si diresse verso la porta.

Quando arrivò lì , chiuse la porta e si strinse nel suo capotto , alzò lo sguardo e vide Luke dentro in macchina che l'aspettava. Dopo aver raggiunto il biondo ,Addison entrò dentro alla macchina. Nel frattempo

Luke girò la chiave e partì.

Quando furono arrivati Luke spense la macchina e tutti e due scesero dalla macchina.

Il ragazzo affiancò la bionda - Addison tranquilla siamo ancora nel quartieri di Blacktown solo dalla parte opposta - Disse il biondo per rassicurarla. La bionda lo guardò e annuì.

-Vieni .- Continuò Luke mettendo una mano dietro la schiena della ragazza.

Appena furono davanti una porta Luke l'aprì e vi entrarono all'interno.

Addison capì che Luke l'aveva portata a casa tua.

- E casa tua Luke ?- Chiese la bionda per aver ulteriore conferma.

- No … c'è si ,in realtà vivo qui con i ragazzi e Bobby.

- Cazzo Luke ! Mi hai spaventato. Ma ti sembra l'ora di tornare? Ho capito che per te la notte è giovane , ma amico sono le tre e la gente si presuppone che dorma...- Disse una voce spaventando i ragazzi davanti alla porta.

- Santo cielo Michael mi hai fatto spaventare - Disse Luke portandosi una mano al cuore.

Michael guardò l'amico e rise '' Comunque vedo che non sei da solo . '' Continuò il ragazzo.

- Si c'è Addison con me - Disse Luke facendo avanzare la ragazza.

Appena Michael sentì il nome di Addison si soffocò con la propria saliva.

- Che c'è Michael ? Stai bene ?- Chiese il biondo divertito.

- Mai stato meglio. Poi noi due dobbiamo fare un discorsetto eh. Comunque ciao Addison'' Disse Michael osservandola.

Ad Addison Michael stava simpatico forse per via del suo comportamento un po' buffo forse perchè gli sembrava il più tranquillo.

Michael era biondo , aveva due occhi verdi , delle labbra carnose e aveva un po' di pancetta per via delle schifezze che ingurgitava dalla mattina alla sera.

- Ciao Michael- Disse la bionda sorridendo.

- Vieni Addison andiamo in cucina - Disse il biondo prendendole la mano e attraversando il piccolo corridoio che portava alla cucina.

- Finalmente Hemmings ci degna della sua presenza- Disse Calum osservando l'amico da dietro l'isola della cucina e affiancato da un uomo.

- Ed è anche con un ospite - Disse Michael dietro alla ragazza.

- Chi ?- Chiese l'uomo curioso .

- Bobby c'è Addison in compagnia del nostro Lukey- Rispose il Michael prendendo in giro l'amico.

- Dai ragazzi piantatela...- Affermò con tono serio il ragazzo sedendosi nell'isola della cucina seguito da Addison.

- Perchè sei in compagnia di questa rompi cazzo ? - Chiese Calum guardano l'amico e rivolgendo una smorfia alla bionda.

- Oh ragazzi piantatela- Disse Bobby rimproverando i due e continuando - Comunque piacere Addison .Io sono Bobby- Disse presentandosi un signore sulla quarantina brizzolato , con occhi castani e vestito in modo sportivo.

- Piacere mio - Disse Addison sorridendo al signore.

- Sappi che Luke mi ha parlato molto di te...- Continuò Bobby per poi essere fermato da Luke che lo guardò in modo torvo e da un sorriso da parte di Addison.

- Comunque Luke , perchè sei insieme ad Evans ? - Chiese Calum guardando i due ragazzi che li erano di fronte.

- McVey …- rispose Luke a denti stretti e incupendosi. Appena Addison sentì quel nome rabbrividì.

- Che ha fatto ?- Chiese Ashton entrando nella cucina e attirando l'attenzione di tutti.

- Ha picchiato Addison - Disse Luke arrabbiato e stringendo i pugni .

- Cosa ha fatto ?! -Chiese Michael incredulo.

- Hai sentito bene Micheal - Rispose il biondo serrando la mascella.

- E perchè mai l'avrebbe picchiata ? Magari Addison sta mentendo - Disse Ashton osservando Addison.

Quando Addison sentì quella frase il sangue nelle vene le ribollì.

- Io sono la bugiarda ?! Perchè te e Calum ce l'avete tanto con me? Mi spiegate cosa vi ho fatto ? Perchè davvero io non capisco ….- Rispose la bionda arrabbiata.

- Ashton cazzo smettila di dare sempre la colpa per tutto ad Addison. Lo sapevi che i casini si sarebbero presentati una volta ritornati. - Rispose Luke arrabbiato per difendere la ragazza.

- E' da quando c'è Addison che tutto sta peggiorando Luke.- Rispose Ashton su di nervi.

- Adesso basta ragazzi!- Disse Bobby fermando la litigata e continuando - Scusali tanto Addison - rivolgendo un sorriso alla ragazza - Comunque preparatevi ragazzi stasera andiamo a trovare Will & co. - Disse Bobby con un sorriso soddisfatto e guardando i suoi ragazzi.

- Bobby tu e Hemmings delle volte con quei sorrisi mi fate paura- Affermò Micheal preoccupato.

- Che hai in mente Bobby ? -Disse Luke lanciando uno sguardo d'intesa.

- Vi spiego tutto dopo. Adesso andate a prepararvi.

 












 

 

SPAZIO AUTRICE
Hi people !!!
Ed eccomi qui con il capitolo YAAY
Cosa ve ne pare ?
Rivolgo per la millesima volta i miei ringraziamenti alle persone che hanno messo la ff nei preferiti,ricordati e seguite.
Ultimissima cosa mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi lettori fantasma. Davvero ne sarei felice .
Al prossimo capitolo belle.
Baci Lalluby.

 

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Capitolo 8
*** Chapter Seven ***


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Chapter  7

 

 






 

 

Da quando Bobby aveva ordinato ai ragazzi di andarsi a preparare nella cucina era calato un silenzio imbarazzante tra Addison e l'uomo.

Addison cercava di pensare che cosa avrebbero fatto i ragazzi una volta andati via con Bobby.

Però Addison quella sera stava capendo qualcosa in più di Luke , che forse lui era disposto a rischiare mettendo in gioco i propri sentimenti con lei, in quanto a lei doveva imparare a rischiare…Punto.

Anche se questo significava fare il suo primissimo passo verso lui.

- Addison non so cosa tu abbia fatto , ma grazie -Disse Bobby rompendo quell'imbarazzante silenzio.

Addison guardò confusa l'uomo chiedendo- Grazie per cosa Bobby?

L'uomo abbozzò un sorriso e gli rispose '' Sai Addison ognuno di noi vuole essere apprezzato per la propria unicità,ma quando decidiamo di cambiare per qualcuno che amiamo il cambiamento può sorprendere anche noi stessi. Ed è quello che sta succedendo a Luke ''

Addison ascoltò attentamente l'uomo che aveva di fronte ma non credeva che Luke fosse innamorato di lei. - Bobby Luke non è innamorato di me. Figuriamoci se uno come lui è innamorato di una come me? Per lui sono solo un traguardo vinto per dar fastidio a James- Affermò la ragazza.

- Addison, Luke lo conosco come le mie tasche , e ti posso dire che tu sei la prima ragazza che porta a casa.

- Allora ne sono davvero onorata- Disse Addison emettendo una lieve risata alla fine. Ma poi continuò tornando seria - E se invece Bobby fosse il contrario ?'' Chiese la ragazza incuriosendo l'uomo- Cosa intendi con contrario?''

- E se fossi io quella che si sta innamorando di lui?- Richiese Addison.

Bobby la scrutò per un secondo e poi gli rispose- Addison lui è un ragazzo perso e finireste col farvi del male tutti e due .

- Luke non ne sarebbe capace...- Rispose la bionda.

- Addison sai cosa succede alle ragazze che si innamorano dei ragazzi persi ? -Le chiese Bobby osservandola.

Addison lo guardò senza capire dove volesse arrivare con quella domanda.- No... io non lo so - Rispose Addison abbassando lo sguardo.

- Diventano perse anche loro Addison- Disse Bobby sospirando.

Dopo quella risposta Addison rimase spiazzata. Perchè sapeva benissimo che stava andando incontro ad un rischio.

Ma ultimamente pensava spesso a quanto sia importante assumersi dei rischi. Pensava che alla fine si trattava di superare le proprie paure, perchè tutte le volte che si corrono dei grandi rischi,
indipendentemente da come finisce, sei sempre contento di averli corsi. E se quel rischio era Luke Hemmings lei voleva rischiare.

- Bobby io sono pronto e penso anche gli altri- Disse Luke entrando in cucina e risvegliando Addison dai suoi pensieri.

- Ok - Disse Bobby allontanandosi.

- Dove andate Luke ?- ' Chiese Addison con un tono preoccupato.

Luke scrutò la ragazza e poi si avvicinò di più a lei.

- Addison per favore stanne fuori.'- Rispose il ragazzo.

- Luke perchè ogni santissima volta devi le mie domande ?- Disse innervosendosi la bionda.

- Ok calma dolcezza '' Disse Luke sorridendo - Addison andiamo da Will , perchè dobbiamo sistemare un conto'' continuò il biondo con tono serio.

- E' per quello che mi ha fatto James , Luke ?- Chiese Addison seria.

Quando il ragazzo sentì la domanda fatta da Addison girò lo sguardo dall'altra parte.

- Ti prego Luke è così ? Andrete da Will per James ?- Lo supplicò Addison per avere una risposta.

- Si Addison- Sussurò il ragazzo.

- Io non voglio. Ti prego non mi lasciare nuovamente da sola- Affermò Addison con velo di tristezza che in quel momento ricopriva i suoi occhi azzurri.

Appena Luke sentì la frase si avvicinò ancora di più e prese fra le mani il volto della ragazza.

- Hey Addison guardami- Disse Luke puntando i suoi occhi azzurri negli occhi della ragazza che in quel momento avevano bisogno di lui.

- Non ti preoccupare piccola non mi succederà niente ok? E poi ti ho promesso che adesso ci sarei stato io- Finì Luke sussurrando e stampando un dolce bacio all'angolo della bocca ad Addison.

- Ragazzi scusate se ho interrotto questo momento da soap , ma Luke , Bobby ci aspetta fuori.- Disse Calum davanti all'entrata dalla cucina.

- Si andiamo Calum- Rispose Luke guardando l'amico e prendendo per mano la ragazza.

Ogni volta che Luke prendeva per mano Addison , lei era felice e non riusciva ancora a credere che lui sarebbe rimasto a tirarla fuori dai casini e cosa più importante a proteggerla.

Quando tutti e tre arrivarono fuori videro Bobby assieme con Michael e Ashton che aspettavano i ragazzi.

- Ok allora possiamo andare - Disse Michael salendo in macchina.

- Fermi un attimo ragazzi - Disse Luke attirando l'attenzione dei presenti.

- Che c'è ?- Chiese Ashton scazzato e roteando gli occhi.

- Chi è che riporta Addison a casa ?- Richiese il ragazzo osservando i suoi amici e Bobby.

- Ritorna a piedi - Rispose Calum con strafottenza.

Luke fulminò il moro con lo sguardo.

- Tranquillo Luke- Disse Bobby - Ci penseranno Calum e Ashton - Finì l'uomo indicando i ragazzi chiamati in causa.

Appena Ashton e Calum sentirono nominare i propri nomi spalancarono gli occhi.

- Bobby non puoi farmi questo! Sei una persona spregevole, dico davvero amico. Io volevo venire con voi - Esclamò Calum arrabbiato.

- Cal, fidati e meglio se per questa sera te e Ashton non veniate - Disse Bobby dirigendosi verso la macchina seguito da Luke e Michael.

- Perchè ? - Chiese Calum supplicando l'uomo.

- Perchè conosco te , Cal. Tu e Hemmings assieme siete come una bomba ad orologeria. E stasera non abbiamo bisogno di altri casini.- Rispose con tono fermo Bobby.

- Perchè Ash non li dici qualcosa- Affermò innervosito il moro e guardando l'amico.

- Perchè Bobby non cambia idea facilmente Hood. E adesso andiamo ad accompagnare questa a casa- Disse Ashton con tono freddo.

- Hey Irwin , guarda che ho anche un nome per tua informazione- Esordì Addison portandosi le braccia sui fianchi.

- Oh stai zitta e andiamo. Mi sono già rotto il cazzo - Rispose Ashton sbuffando.

- Ah ragazzi '' Disse Luke facendo fermare gli amici e continuando - Grazie - e poi si diresse verso Addison - Ci vediamo dopo ok?- Disse con tono dolce e accarezzandole la guancia.

Addison appena sentì il tocco del biondo arrossì. Quando il ragazzo notò l'arrossamento della bionda sorrise e le diede un bacio sulla guancia.

- Hey voi due non abbiamo tutta la sera eh- Disse Calum affacciandosi dal finestrino della macchina in moto , guidata da Ashton e rovinando l'atmosfera creata fra i due.

- Hood giuro che sei una cosa impossibile -Disse Addison roteando gli occhi e dirigendosi verso lo sportello del fuoristrada , per poi aprirlo ed entrandovi dentro.

- Lo faccio sempre con piacere Evans - Rispose Calum alla ragazza con tono ironico. Poi si rivolse all'amico '' Hemmings state attenti '' Disse Calum tornando serio.

- Tranquillo Cal , con noi c'è Bobby- Rispose Luke osservando il moro.

- Possiamo andare o vi dovete dire anche quanto vi mancherete a vicenda ?- Chiese Ashton ironizzando.

- Oh andiamo , andiamo- Disse Calum chiudendo il finestrino.

Luke rimase lì a vedere la macchina andarsene ma poi scattò quando nella sua tasca posteriore il suo cellulare emise un beep.

Sbloccò il telefono e lesse il messaggio :


 

Ti prego sii prudente, Luke.

Tua Addison.


 

Mentre Luke leggeva il messaggio sulle sue labbra spuntò un sorriso.

- Hey brò , perchè sorridi ad un fottuto schermo del telefono?- Chiese Michael con curiosità.

- Niente Michael. Andiamo?- Chiese il biondo per sviare altre domande da parte di Michael e osservando prima Bobby e poi l'amico.

- Eh l'amore...- Sospirò Bobby dando una pacca a Luke.

 







 

 

Spazio Autrice.

Hi peopleeeeee !!!
Allora cosa ne pensate di questo capitolo ???
Comunque ringrazio di cuore le persone che hanno messo la fan fiction nei preferiti,seguiti e ricordati.
C'è grazie mille YAAY
E poi vorrei sapere l'opinione dei lettori fantasma. Davvero ne sare felice se lasciaste qualche commento per sapere se la fan fiction vi piace.
Comunque ora vi lascio e ci vediamo al prossimo capitolo.
Grazie ancora.
Baci Lalluby


 

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Capitolo 9
*** Chapeter Eight ***


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Chapter Eight






 

 

 

 

Era passata solo un ora , da quando Luke aveva salutato Addison , e adesso si ritrovava in macchina con Bobby e Michael diretto verso il capannone abbandonato che si trovava dalla parte nord del quartiere di Blacktown.

Luke era arrabbiato , i suoi occhi azzurri che prima erano di un azzurro intenso che emanavano protezione adesso erano diventati di un azzurro freddo che emanava paura e i nervi erano tesi.

Una volta arrivati davanti al capannone , Bobby parcheggiò il fuoristrada e avvertì suoi ragazzi : '' Ragazzi , voglio che manteniate la calma. Ci siamo intesi ?'' Affermò lanciando uno sguardo dallo specchietto retrovisore a Michael e poi girandosi e guardando Luke.

Quest'ultimo al sentire quella frase roteò gli occhi e sbuffò.

'' Luke , per favore '' Supplicò Bobby ritornando a guardare il ragazzo.

Il ragazzo neanche fece finire la frase all'uomo che era già uscito dalla macchina.

'' Come non detto'' Sospirò Bobby scendendo dalla macchina seguito da Michael.

'' Bobby lascialo stare '' Affermò Micheal accennando un lieve sorriso all'amico , poi tutte e tre si diressero all'interno del capannone.

Una volta entratovi gli occhi di Luke saettarono alla ricerca di Will e notò che vicino a lui c'era la ragione di tutto questo casino , James McVey.

Quando Luke lo vide il sangue incominciò a ribollirli nelle vene e il suo sguardo divenne ancora più freddo , chiuse le mani a pugno facendo diventare le nocche bianche ed infine inspirò.

Il biondo lo odiava , e il sol pensiero di James che picchiava la sua Addison lo faceva impazzire e arrabbiare.

Quando Bobby seguito da due ragazzi fu davanti a James e Will , incrociò le braccia al petto e gli osservò attentamente.

'' Pensavo che veniste tutti al completo'' Disse Will guardando i tre.

'' Sai , non ho bisogno di pararmi il culo come fai te , Will '' Rispose Bobby con un ghigno divertito.

'' Oh, io non mi paro il culo'' Rispose Will e continuando '' Perchè questo incontro ? '' Chiese con tono duro.

'' Chiedilo a McVey il motivo '' Affermò Micheal.

Will girò la testa , rivolse il suo sguardo a Mcvey e poi ritornò a guardare i tre ghignando.

''Aspettate non mi dite niente , siete qui per la ragazzina ?'' Disse Will divertito e continuando '' Chi pensiate sia stato a mandare James per picchiare Addison ? '' Finì Will con aria soddisfatta.

Quando Luke sentì la frase scattò arrabbiato verso Will prendendolo a pugni. Micheal corse verso l'amico per fermarlo , perchè sapeva che quando Luke Hemmmings era arrabbiato era pericoloso.

''Avevamo detto che Addison doveva rimanere fuori dai nostri patti, Will '' Ringhiò Luke arrabbiato una volta staccato.

Will si pulì il labbro sanguinante e guardò Luke.

'' Cosa succede Hemmings ? Qui qualcuno si sta innamorando ?'' Disse James divertito.

'' Stai zitto te. Lei non la dovevi toccare'' Disse Luke.

'' Luke, andiamo '' Lo incitò Bobby.

Luke girò le spalle e si diresse verso l''uscita del capannone seguito da Bobby.

''Hemmings ti caccerai in un mare di guai'' Gli urlò Will mentre il ragazzo era di spalle.

''Ringrazia il cielo che non ti abbia fatto saltare in aria '' Affermò Luke ancora di spalle.

Quando tutti e tre giunsero al fuoristrada , partirono.

'' Perchè Luke fai sempre di testa tua? Cazzo'' Esclamò Bobby sbattendo una mano sul volante.

''Vuoi smetterla di rompermi i coglioni e riportarmi a casa ?'' Chiese Luke appoggiandosi nel sedile e chiudendo gli occhi per rilassarsi.

'' Hey bad- boy , alla fine non te la sei cavata male'' Disse Micheal dai sedili posteriori , continuando '' Ti sei solo ritrovato con un occhio nero e il labbro spaccato '' Finì Micheal.

Il biondo che era ancora appoggiato al sedile con gli occhi chiusi fece una smorfia simile a un sorriso e dicendo '' Hai ragione di solito va molto peggio''

Bobby sentendo i discorsi dei due ragazzi scuoté la testa.

Una volta arrivati a casa Luke scese dalla macchina ed entrò in casa.

'' Bobby lascialo stare ormai lo conosci '' Disse Micheal una volta sceso dalla macchina.

''Michael , ma deve capire che non può fare sempre di testa sua'' Rispose l'uomo.

''Tu dici di chiamare Addison ? '' Chiese Micheal osservando Bobby.

''Si Micheal , anche perchè dopo questa notte sarà in pericolo'' Sospirò Bobby.

Quando Luke entrò in casa notò che la luce della cucina era accesa.

Percorse il breve corridoio che collegava l'ingresso alla cucina e vide che all'interno di quest'ultimo seduti nell'isola della cucina c'erano Ashton e Calum che mangiavano una pizza , mentre guardavano una replica di qualche programma televisivo che avevano trasmesso questo pomeriggio.

''Hey amico che ti è successo all'occhio ?'' Chiese Calum quando si accorse della presenza del biondo.

''Ragazzi dovevate vederlo mentre picchiava Will '' Affermò Micheal entrando a sua volta in cucina seguito da Bobby.

''Tu cosa ?!'' Disse Ashton con gli occhi spalancati per lo stupore.

'' Ma sei un coglione. Ma cazzo Luke , perchè devi fare di testa tua'' Riprese Ashton arrabbiandosi.

'' Qual'è il tuo problema Ashton ?'' Saltò su di nervi Luke.

''Tu Luke sei il problema. Tu cazzo! Per colpa di quella cazzo di biondina , siamo nei casini '' Urlò Ashton arrabbiato.

''Quante volte ti devo dire che Addison non centra un cazzo in questa storia'' Rispose Luke arrabbiato.

''Ragazzi adesso basta !'' Li riprese Bobby.

'' Si hai ragione adesso basta. Io me ne vado in camera'' Disse Ashton spostando la sedia per alzarsi e abbandonando la cucina.

'' Perchè fa così ? Cazzo siete migliori amici'' Disse Calum.

La conversazione venne interrotta quando i ragazzi sentirono il suono del campanello.

''Aspettavate qualcuno ?'' Chiese Calum guardando i tre.

''In verità nessuno'' Rispose Luke sedendosi accanto all'amico e prendendo una fetta di pizza.

''Vado io ad aprire'' Disse Bobby uscendo dalla cucina.

'' Tanto nessuno le l'aveva chiesto'' Affermò Calum continuando a mangiare la sua fetta di pizza e facendo ridere Luke.

''Magari e Addison?'' Propose Micheal guardando i due amici.

Calum appena sentì il nome di Addison si soffocò con la pizza che stava mangiando '' Perchè mi devi rovinare l'appetito ?'' Chiese Calum guardando l'amico. Luke guardando i suoi amici scuoté la testa sorridendo , ma quando sentì il suo nome pronunciato da quella voce che lui conosceva fin troppo bene i suoi occhi si illuminarono.

''Parli del diavolo e spuntano le corna'' Bofonchiò Calum girandosi per vedere la ragazza.

''Ciao anche a te Hood'' Disse la ragazza roteando gli occhi.

''Bhe io vado'' Disse Micheal e sorridendo amichevolmente ad Addison prima di uscire dalla cucina.

'' Che ci fai ancora qui ?'' Chiese Calum scazzato.

''Non sono affari tuoi Hood'' Rispose acidamente la ragazza.

'' Bhe visto che non sono affari miei. Gentaglia , io levo le tende , perchè non voglio assistere hai vostri momenti da soap opera'' Disse Calum alzandosi e uscendo dalla cucina.

Quando i due furono soli Addison prese il posto di Calum sedendosi e dicendo dolcemente '' Hey Luke ''

'' Addison che ci fai qui ?'' Chiese Luke in tono duro.

'' Luke perchè non ti volti ? '' Chiese la bionda.

'' Evans sai che è maleducazione rispondere con un altra domanda?''

''Luke mi spieghi che cos'hai ? Davvero io non ti capisco'' Disse confusa la ragazza.

Addison non la capiva veramente quando faceva così , perchè due ore fa sembrava il vero Luke , invece , adesso era ritornato il vecchio Luke Hemmings.

''Niente Addison , assolutamente niente'' Disse Luke stanco di mentire e voltandosi verso la bionda.

Quando Addison vide l'occhio nero e il labbro spaccato del ragazzo si preoccupò.

''Oddio Luke , chi è stato ?'' Chiese la bionda preoccupata.

Luke osservò la biondina di fronte a lui e poté leggere nei suoi occhi azzurri tutta la sua preoccupazione.

'' Addison non mi sono fatto niente. Sto bene'' Disse Luke addolcendo il tono e prendendo le mani della ragazza e accarezzandole con il pollice.

'' Luke cazzo ! Hai fatto a botte ?'' Richiese Addison implorandolo e continuò '' Hai fatto a botte per me?'' Finì timorosa con un tono di voce più basso per paura che il ragazzo di fronte a lei le sgarbasse.

Il biondo non rispose , si limitò solamente ad abbassare lo sguardo.

Luke odiava che sotto lo sguardo di Addison diventasse debole , perchè lui non lo era affatto. Ma sapeva dentro di se che era questo l'effetto che li faceva la ragazza.

'' Perchè ?'' Sospirò la bionda.

'' Tu non centri niente Addison con questa storia e James non ti doveva sfiorare nemmeno con un dito'' Confessò Luke guardando negli occhi la ragazza.

'' Almeno ti sei medicato ?'' Sospirò la ragazza.

''No , ma se vuoi mi puoi medicare tu'' Disse Luke sorridendo.

'' Hemmings sei un pervertito '' Affermò la bionda incrociando le braccia al petto.

E Addison per la prima volta sentì la risata di Luke , per lei la sua risata era il più bel suono che potesse sentire.

''Dai vieni che andiamo in bagno così mi medichi '' Disse Luke alzandosi e prendendo per mano la ragazza per condurla al bagno.

Quando la mano di Addison entrò in contatto con quella del biondo il suo cuore incominciò a battere all'impazzata.

Una volta arrivati in bagno Luke prese tutto l'occorrente per farsi medicare e lo porse alla ragazza, per poi andarsi a sedere sulla tavoletta del water.

Quando la ragazza si avvicinò per medicarlo , Luke la osservava come era concentrata a medicarli il labbro.

'' Ahia '' Si lamentò il biondo quando Addison passo il cotone bagnato dal disinfettante sulla ferita.

'' Oddio , oddio , scusami Luke '' Disse la ragazza mortificandosi.

''Hey piccola,tranquilla'' Rispose Luke dolcemente , per poi portare le sue braccia attorno alla vita della ragazza, che li era di fronte per avvicinarla di più a se.

Quando Addison tornò a medicare la ferita Luke continuava a guardarla.

''Luke non è che potresti smettermi di guardare. Sai com'è mi metti in imbarazzo'' Disse la bionda arrossendo e portandosi una ciocca dietro l'orecchio.

'' Sei bellissima Addison'' Li disse Luke avvicinandosi al viso della ragazza e osservandole le labbra.

Addison anche lei si avvicinò al viso del ragazzo , ma quando le loro labbra si stavano per incontrare si allontanarono immediatamente , perchè vennero interrotti da Michael che aprì la porta del bagno.

'' Oh santo cielo! Scusate , scusate c'è io non lo sapevo che voi foste qui e che insomma. Oddio scusatemi '' Farfugliò Miheal per poi richiudere la porta.

''Appena usciamo di qui ricordami di ammazzarlo'' Disse tra i denti Luke. Addison dopo l'affermazione di luke rise e poi li lasciò un bacio sulla guancia

''Su forza Hemmings , andiamo'' Disse Addison divertita e prendendo le mani del ragazzo e facendolo alzare.

















SPACE AUTHOR
Hi peopleeeeee !!!
Allora cosa ne pensate di questo capitolo ???
Ringrazio di cuore le persone che hanno messo la fan fiction nei preferiti,seguiti e ricordati.C'è grazie mille YAAY
E un grazie mille a @RedPoet_ per il magnifico banner della ff.
Al prossimo capitolo belle.
Baci Lalluby

 

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Capitolo 10
*** Chapter Nine ***


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Chapter 9
















Se quella mattina ad Addison Evans avrebbero proposto un diversivo per saltare la noiosissima lezione di letteratura , avrebbe accettato molto volentieri. 
Addison era lì , seduta nel suo solito banco , che ascoltava svogliatamente la lezione tenuta dal professor Cox che spiegava per l'ennesima volta ''Giulietta e Romeo''.
Quel romanzo ad Addison faceva innervosire , non li aveva mai sopportati quei due.
E non riusciva a capire il perchè tutti trovassero Giulietta e Romeo estremamente romantico. Classificandolo come il vero amore.
Lei invece trovava questa cosa di una tristezza infinita.
Secondo Addison se Giulietta era stata così stupida da innamorarsi del nemico, bersi una bottiglia di veleno e adagiarsi in un sepolcro… beh aveva avuto ciò che si meritava.
Perchè Addison sapeva che le favole non diventano realtà. La realtà è molto più tempestosa. Molto più buia. Molto più spaventosa. La realtà è davvero molto più interessante del "vivere per sempre felici e contenti".
I suoi pensieri furono interrotti quando il suonò della campanella annunciò la fine della lezione.
Così la biondina incominciò a racchettare il materiale sul banco infilandolo nella sua tracolla che strabbocava di libri e appunti ed uscì dall'aula.
Quando Addison attraversò la porta dell'aula di letteratura vide che appoggiato al muro  con le braccia conserte ad aspettarla c'era Luke , il suo Luke.
Appena Luke vide uscire la ragazza sollevò il suo viso e puntò i suoi occhi azzurri come l'oceano verso Addison , rivolgendole un semplice sorriso.
Quando la ragazza vide Luke sorridere le faceva uno strano effetto. Ed era  pazzesco l’effetto che le faceva: tutto a un tratto non esiste niente all’infuori di lui.
Avete presente come ci si sente prima di salire sulle montagne russe ? Quando non vedi l’ora che partano, ma allo stesso tempo hai paura e il cuore ti batte sempre più veloce mentre aspetti? Ecco… E’ così che si sentiva Addison con Luke.
La bionda strinse di più la sua tracolla e si avvicinò al ragazzo.
''Hey '' Disse Addison timidamente una volta che li fu' vicina.
''Ciao dolcezza'' Rispose Luke e avvicinandosi per lasciarle un dolce bacio sulla guancia.
''Luke non c'è bisogno che mi fai da guardia del corpo'' Disse la ragazza.
'' Addison lo sai. Ne abbiamo gìà discusso quella sera , McVey è a scuola stamane e se si avvicina giuro che è la volta buona che salta in aria'' Ribattè Luke arrabbiandosi.
''Ok bad-boy. Ma adesso è meglio se mi accompagni al mio armadietto'' Disse la biondina arrendendosi.
Dopo che fu detto questo Luke si staccò dal muro e si incominciò a incamminare con Addison.
Una volta arrivati agli armadietti la ragazza inserì la sequenza numerica e lo aprì, mentre il ragazzo era appoggiato agli armadietti con lo sguardo puntato verso la folla di studenti che calpestava i corridoi della Davidson High School.
''Addison'' Disse ad un tratto Luke.
''Si ?'' Rispose Addison distratta, con ancora la testa all'interno dell'armadietto, alla ricerca del testo per l'ora successiva.
''Dovresti smetterla'' Sputò Luke rivolgendo un occhiata alla ragazza per poi ritornare a fissare gli studenti.
''Di fare cosa?'' Chiesa Addison non capendo e voltando il suo sguardo verso di lui
'' Di combattere ogni fottutissima guerra da sola , Addison''
''Sono affari miei , ok?'' Lo schernì Addison arrabbiata.
''Senti Addison , ho promesso che da quel giorno io ti avrei protetto. Ma come faccio a proteggerti se tu ti allontani sempre da me.'' Disse Luke fissando la ragazza.
''Posso farcela da sola , Luke'' Ribattè la bionda ritornando a ricercare il suo libro.
Mentre Addison cercava , dal suo armadietto scivolò una foto. Luke si piegò per prenderla e quando la osservò vide che quello scatto ritraeva una Addison sorridente vicino ad un ragazzo che faceva delle smorfie.
'' Chi è il ragazzo vicino a te in questa foto'' Chiese curioso il biondo.
Addison si rigirò per la milionesima volta verso la direzione di Luke e appena vide nelle mani del ragazzo quella fotografia le la strappò di mano sbiancando.
''Non sono cose che ti riguardano , Hemmings'' Disse fredda la ragazza riponendo la fotografia nell'armadietto e chiudendo anche quest'ultimo.
''Addison , stai bene? '' Disse Micheal avvicinandosi ai due ragazzi.
La ragazza emise un lieve sorriso simile a uno smorfia '' Tutto ok , Mikey. Bhè adesso vado'' Disse sempre fredda e allontanandosi da i due ragazzi. Luke continuava ad osservarla e vide che la ragazza era diventata fredda e i suoi occhi azzurri non era più di quel azzurro limpido ma erano diventati di un azzurro tempestoso.
''Che ha ?'' Disse Michael una volta andata via la ragazza.
''Niente Michael , lasciala stare.'' Disse Luke sospirando e seguendo con lo sguardo Addison che man mano stava scomparendo tra la massa di studenti. '' Tu che vuoi invece ?'' Chiese il biondo guardando l'amico.
''Abbiamo trigonometria assieme, coglione'' Rispose Michael rimproverandolo.
''Giusto'' Bofonchiò il ragazzo e incominciandosi a camminare seguito dall'amico.









                                         *  *  *








Mentre Addison percorreva i corridoi ormai silenziosi del terzo piano per dirigersi a biologia , malediceva quella volta in cui decise di mettere quella stupidissima foto di lei e suo fratello nell'armadietto.
Luke non doveva assolutamente vederla , quella foto racchiudeva i suoi momenti felici che adesso erano stati distrutti.
Forse Addison la nascondeva perchè era il suo passato. Per lei era una di quelle cose che dicono le persone: non puoi andare avanti finché non hai lasciato andare il passato...
Lasciar andare via il passato per Addison era stata la parte più facile , andare avanti invece era stato più doloroso, perchè delle volte combattiamo e proviamo a tenere immutate le cose.
La ragazza però sapeva che le cose non possono rimanere sempre uguali... ad un certo punto dobbiamo solo lasciar andare... andare avanti... perché non importa quanto sia doloroso... è l'unico modo per crescere.
'' Evans , Evans , Evans '' Disse una voce davanti a lei.
Addison non riconobbe subito la voce , ma una volta sollevato il suo sguardo incontrò il ragazzo che le aveva parlato.
''Cosa vuoi ?!'' Rispose la ragazza con tono fermo e gelido.
'' Parlare'' 
'' McVey lasciami stare '' Disse la ragazza.
'' Oh Evans , che fai adesso ? Chiami il tuo Luke per fare la principessina in pericolo'' Disse James squadrandola e portandosi le braccia al petto.
'' Lascia stare Luke. Tra noi James non era neanche iniziata e poi tu mi fai schifo'' Disse la ragazza tenendoli testa
Ad un tratto il corpo della biondina si irrigidì e i suoi occhi furono attraversati da un velo di terrore , quando vide la figura di James avvicinarsi.
''Stai attenta a come parli , ragazzina '' Disse James furioso e stringendo il polso della ragazza.
'' James lasciami ti prego'' Supplicò la ragazza tremante e ad un passo dallo scoppiare a piangere.
'' Adesso non fai più la coraggiosa , non è vero Addison?'' Chiese James avvicinandosi di più alla ragazza e aumentando la presa al polso .
''Ti prego James'' Supplicò ancora la ragazza con un lacrima che le attraversava la guancia.
'' McVey non ti vergogni a prendertela con le donne ?'' Disse una voce dietro ad Addison.
Quando James alzò lo sguardo dalla bionda i suoi occhi si fecero di un verde più scuro.
''Che vuoi Hood ? Cerchi rogna ?'' Disse James con tono duro.
''Avanti , lasciala stare. Tu non vuoi vero che chiami Hemmings e ti conci per le feste , vero ?'' Chiese Calum con un tono da non chalance.
James guardò Calum e poi si avvicinò di nuovo alla ragazza '' Non finisci qui Evans'' Le disse per poi lasciarli il polso e andando via.
''Stai bene Addison ?'' Le chiese Calum guardando la ragazza di spalle.
Addison si passò una mano sul polso dolorante e si girò verso Calum.
''Si … Grazie Calum'' 
Il ragazzo annuì e poi si girò incamminandosi , mentre Addison lo fissava andarsene via. Quando ad un tratto il moro si fermò e si voltò verso di lei.
''Ah, Evans. Non una parola con Hemmings di quello che è successo qui '' Detto questo il moro si girò ritornando per la sua strada.
''Già , non una parola'' Mormorò Addison.











SPACE AUTHOR
I'm back !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! YAAY
Allora prima di tutto scusatemi se non ho aggiornato per tre settimane , ma la scuola ruba maggior parte del mio tempo.
Comunque che ve ne pare del capitolo ? 
Adesso mi dileguo al prossimo capitolo belle.
See ya soon
Lalluby 

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Capitolo 11
*** Chapter Ten ***


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Chapter Ten

 

 






 

 

Comunicare. È la prima cosa che impariamo davvero nella vita.
La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo. E soprattutto quando bisogna comunicare con i propri genitori.
Quel pomeriggio Addison era appena ritornata a casa dalla pesante giornata scolastica . Quando la ragazza fu sulla soglia della porta della cucina , trovò sua madre seduta al tavolo con uno sguardo serio che l' osservava intensamente. La ragazza entrò nella cucina fregandosene della presenza di sua madre e si diresse vero il frigorifero.
''Addison …'' Incominciò sua madre con tono duro , mentre la biondina cercava qualcosa da mangiare all'interno del frigo , ignorando sua madre.
''Addison...ti prego , ascoltami. '' continuò sua madre sospirando.
La ragazza si fermò , chiuse il frigo e si voltò verso la madre
''Hai ragione l'insalata non mi va .'' Disse Addison.
'' Addison ascoltami , cazzo !'' Incominciò ad innervosirsi sua madre.
'' Che vuoi ?'' Domandò la ragazza acidamente.
'' Ha telefonato la scuola. Il tuo prof di biologia mi ha comunicato che hai saltato per la quarta volta la lezione e ti ha visto girare per i corridoi in compagnia di due ragazzi .'' Finì sua madre guardando negli occhi sua figlia.
''Bene. Adesso posso andare ? '' Disse la bionda freddamente portandosi le braccia al petto e inclinando la testa.
'' Non eri così Addison.'' Sospirò la madre abbassando lo sguardo e scuotendo la testa.
'' Le persone cambiano. '' Affermò Addison guardando sua madre.
'' Perchè fai così ? '' Le chiese sua madre.
'' Non ti interessa. '' Rispose schietta la ragazza.
'' Si , cazzo ! Addison lo vuoi capire che sono tua madre e ho diritto di sapere che diavolo ti sta succedendo !'' Urlò sua madre arrabbiata alzandosi dal tavolo e avvicinandosi alla figlia
La ragazza quando sentì quelle parola scuoté la testa , sul volto le si dipinse un sorriso amaro e roteò gli occhi.
'' Questa è bella. Tu che ti interessi di me ? Quando in verità dopo che Tristan se ne è andato non te ne è più importato nulla.
Senti , non mi hai cagato per quattro anni, cerca di fare così per i prossimi cinquanta '' Finì Addison sputando fuori tutto.
Ad un tratto Addison sentì la sua guancia destra arrossare e incominciarle a pizzicare per via del dolore.
La ragazza non ci poteva credere, per la prima volta aveva ricevuto uno schiaffo. Per via del segreto che la madre cercava di nascondere , ma i segreti non si possono nascondere . Tra le mura di casa la verità viene messa a nudo. Come manteniamo i nostri segreti al di fuori da casa, beh quella è un'altra storia.
Una cosa era certa per Addison, qualsiasi cosa cerchiamo di nascondere non siamo mai pronti per il momento in cui la verità viene fuori. Era questo secondo lei il problema dei segreti, come le avversità adorano la compagnia, si accumulano, accumulano finché non prendono il sopravvento su tutto, e non c'è più posto per altro, e sei così pieno di segreti che ti senti come se stessi per esplodere.
Il problema dei segreti è che nel momento in cui pensi di controllarli, non li controlli.
'' Per favore , adesso vai via'' Disse la madre con tono freddo e distaccato.
La bionda annuì , prese le chiavi , la giacca e aprì la porta per poi chiudersela alle spalle. Una volta che fu fuori , la ragazza si incominciò a incamminare per il King's Park del quartiere di Blacktown.
Quando Addison fu arrivata, entrò dentro al parco percorrendo il sentiero e quando avvistò una panchina si cimentò per sedersi. E seduta su quella panchina guardava gli altri vivere.
Addison era distrutta, lacerata dal suo dolore , perchè il dolore l'aveva colpita in tutte le sue forme... una fitta leggera, un po' di amarezza, un dolore che andava e veniva , la normale sofferenza con cui conviveva tutti i giorni.
Poi c'era un tipo di sofferenza che non riusciva ad ignorare. Una sofferenza così grande che le cancellava tutti gli altri pensieri, che le faceva scomparire il resto del mondo. E a un certo punto non riusciva a pensare ad altro che alla sua grande sofferenza.
Ma dopo tutto dipende da noi come affrontiamo il dolore.
Il dolore: ci anestetizziamo, lo accettiamo, lo elaboriamo, lo ignoriamo. E per Addison il miglior modo per affrontarlo era conviverci.
Il dolore... devi aspettare che se ne vada, sperare che scompaia da solo, sperare che la ferita che l'ha causato guarisca. Non ci sono soluzioni né risposte facili. Bisogna fare un respiro profondo e aspettare che il dolore si nasconda da qualche parte.
La maggior parte delle volte il dolore può essere sopportato... ma a volte il dolore ti afferra; quando meno te lo aspetti ti colpisce sotto la cintura e non ti lascia in pace.
Il dolore... devi solo conviverci, perché la verità è che non puoi evitarlo e la vita te ne porta sempre dell'altro.
'' Addison … sei tu ?'' Chiese una voce familiare dietro alla spalle della bionda.
La ragazza si voltò quando sentì nominare il suo nome e sorrise lievemente per la figura che li si presentò davanti.
''Si , Michael...'' Disse la ragazza sorridendoli.
''Come mai sei qui tutta sola ?'' Disse Michael avvicinandosi per poi sedersi sulla panchina della ragazza.
'' Ho avuto un litigio '' Rispose la ragazza portandosi le mani nelle tasche del giubbotto e guardando avanti.
''Ti riferisci al piccolo litigio avvenuto tra te e Luke ?'' Chiese Michael osservando la ragazza.
''No, Luke non c'entra 'sta volta'' Sospirò la ragazza.
'' Allora cosa ti turba ?''
'' Perchè abbiamo così tanti segreti che ci portano a mentire con noi stessi e con le persone ?'' Chiese Addison voltandosi verso il ragazzo,
'' Vuoi sapere la verità ? Ecco la verità sulla verità: la verità fa male. Per questo, mentiamo. E mentiamo anche a noi stessi, perché la verità ferisce amaramente. Addison '' Rispose Michael guardando la ragazza.
''Forse non sono la persona che tutti pensano io sia'' Sospirò la ragazza.
'' Addison , nessuno può salvarsi da se stesso. ''
''Già , nessuno'' Bofonchiò la bionda.
'' Comunque cara Addison io dovrei andare '' Disse Michael sbattendo le mani sulle sue cosce per poi alzarsi.
'' Michael di già ?'' Chiese la ragazza alzando lo sguardo verso di lui.
'' Devo ritornare da Bobby e dai ragazzi …'' Disse Michael con un sorriso sul volto ''Ma se vuoi … potresti venire con me , visto che una certa persona sarebbe molto felice di vederti '' Continuò il ragazzo divertito.
'' Allora vengo '' Scattò Addison alzandosi dalla panchina.
'' Lo so che vieni , solo perchè vuoi incontrare Calum. '' La informò Michael finendo con una sonora risata.
Addison al sentire quella frase roteò gli occhi e disse con tono sarcastico '' Certo, non vedevo l'ora. '' Il suo amico a sentir quella frase scoppiò a ridere più forte.
''Michael , piantala di prendermi per il culo. Non è carino da parte tua '' Disse la ragazza offesa.
'' Qui qualcuno è suscettibile , eh ? Dai entra dentro ragazza offesa '' Finì Michael aprendo la porta di casa.
'' Questa me la segno Michael. '' Scherzò la ragazza una volta entrata in casa.
'' Clifford , meno male che sei tornato.'' Disse Luke spuntando dalla porta della cucina.
'' Ciao anche a te Luke'' Disse ironico Micheal '' Cos' è successo ?'' Continuò il ragazzo tornando serio.
''Devi andare da Bobby , ti cercava. '' Affermò Luke serio per poi notare che di fianco al suo amico c'era la ragazza che li stava facendo prendere una bella sbandata.
Michael annuì e si voltò verso Addison e le disse '' Ci vediamo dopo '' Per poi lasciare soli i due ragazzi.
I due ragazzi si fissarono per una manciata di minuti, ma poi quel silenzio che si era creato venne interrotto da Luke.
''Addison... io … dio, mi dispiace per averti chiesto chi era quel ragazzo nella foto '' Disse Luke dispiaciuto con un velo di tristezza che copriva i suoi occhi azzurri.
''Luke non è successo nulla , davvero '' Finì la ragazza. Luke emise un lieve sorriso , facendo formare quelle fossette che ad Addison piacevano un sacco e si avvicinò a lei. Ma quando gli fu arrivato vicino ; il suo sorriso gli si spense sulle labbra l'esatto istante in cui incrociò gli occhi tristi di Addison.
''Hey piccola , che succede ? '' Disse Luke accarezzando una guancia alla ragazza.
Al tocco del biondo Addison chiuse gli occhi , fece un lungo respiro profondo , poi respirò lentamente '' Adesso mi aspettano un bel po' di spiegazioni.''















SPACE AUTHOR
Hi people !!!!!
Eccomi qui con un nuovo capitolo, allora cosa ve ne pare ?
Vorrei lasciare un ringraziamento alle persone che hanno messo la ff nei seguiti, preferiti e ricordati. 
Grazie tante, davvero.

Ci vediamo al prossimo capitolo belle.
Baci Lalluby

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Capitolo 12
*** Chapter Eleven ***


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Chapter Eleven







 

 

 

 

Dicono che la morte sia più dura per chi sopravvive. È difficile dire addio, a volte è impossibile. Non smetti mai di sentir la mancanza della persona che se ne è andata, è questo che rende le cose difficili. Lasciamo briciole di noi dietro le nostre spalle , piccoli ricordi , una vita intera di memorie, foto , fronzoli. Cose per farci ricordare quando non ci saremo più. E Tristan Evans aveva fatto così prima di andarsene per sempre.
Ad Addison non piaceva mai parlare della morte di suo fratello. Forse perchè in quel momento distruggeva le mura che si era creata per non far trasparire le sue emozioni, o forse perchè parlare del proprio fratello non le piaceva.
Ma quel pomeriggio aveva promesso a se stessa che doveva un bel po' di spiegazioni a Luke, perchè era giunto il momento di dire la verità.
''Addison, ti prego. Mi vuoi dire che cosa sta succedendo ? '' Chiese Luke supplicando la ragazza e osservandola intensamente nei suoi occhi azzurri , che in quel momento non trasparivano nessuna emozione, era come se fossero vuoti.
Ed Addison sapeva benissimo che delle volte i vuoti non sono leggeri. Ma doveva provare a sorpassare quel confine , che dopo la morte di suo fratello più e più volte si era rifiutata di oltrepassare.
''Sai il ragazzo nella foto di oggi ?'' Chiese Addison.
''Si, certo. Ma adesso cosa c'entra?'' Affermò il ragazzo confuso.
La bionda fece un sorriso triste e iniziò a parlare '' Arrivi ad un punto in cui devi tirarti su, smettere di piagnucolare e iniziare a vivere. E io ci sto provando, ma non ci riesco Luke. Delle volte il destino è crudele perchè tende a portarsi via le persone migliori. Come ha fatto con me. Il ragazzo nella foto era mio fratello ed è morto il venticinque dicembre di quattro anni fa'. Ha avuto un incidente stradale mentre veniva a casa. Ed è morto a causa di un camionista che ha invaso la sua corsia. Mi ha abbandonata , facendomi affrontare tutto questo schifo di situazione da sola.
Lui non doveva morire. Tristan mi aveva promesso che ci sarebbe stato il giorno del mio diploma , che mi avrebbe sempre protetto dai ragazzi perchè lui era il fratello maggiore , che ci sarebbe stato lui a farmi da testimone alle mie nozze e che lui per me ci sarebbe stato sempre anche quando tutti mi avrebbero voltato le spalle.''
Finito il discorso Addison si complimentò con se stessa, perchè finalmente ci era riuscita. Era riuscita ad oltrepassare il confine.
E se era riuscita a superare il confine , forse , la vita dall'altra parte poteva essere meravigliosa.
''Perchè Addison non me ne hai mai parlato ?'' Chiese Luke una volta dopo aver ascoltato tutto il discorso.
''Luke , ognuno ha le sue croci e io non voglio essere quella che le scarica su qualcun' altro.''
''Com'era tuo fratello ?''Chiese Luke curioso.
Addison sorrise alla domanda e poi incominciò a palare '' Tristan ,era la persona più casinista che abbia mai visto. Si sapeva divertire. Mi diceva sempre che il suo sogno una volta diplomato sarebbe stato quello di iscriversi al college e di intraprendere gli studi di medicina . A lui piacevano tutte quelle robe lì e poi a scuola era un genio.''
''Insomma , l'opposto di te.'' Affermò Luke ridendo.
'' Hey , non è vero! '' Disse la bionda offesa. Poi Addison incomincio a incupirsi , il ragazzo se ne accorse e smise di ridere.
''Ti manca , vero ?'' Chiese Luke avvicinandosi di più a lei.
''Da morire. E' tutta colpa mia , se quella mattina non lo avessi mandato dalla nonna a prendere la borsa , lui sarebbe ancora vivo.'' Sospirò la bionda.
''Hey piccola , è troppo facile andare avanti con ” se solo avessi”, o con i ”sarebbe successo se ”. Il difficile è ricordarsi le cose buone che abbiamo fatto , quello che hanno reso la nostra vita quello che è . Perciò non darti la colpa di tutto. Il destino ha deciso così.'' Disse Luke prendendogli la mano.
''Allora il destino è davvero crudele.''
''Addison delle volte la vita ci pone delle prove e sta a noi cercarle di superare oppure tirarsi indietro.'' Disse Luke per poi tirarla se e abbracciarla.
Addison tra quelle braccia stava capendo una cosa che delle volte si arriva ad un punto in cui hai bisogno di una persona che ti stia accanto, che ti dimostri che per lei sei importante. E Luke con quell'abbraccio la faceva sentire importante.
''Giuro che se mi troveranno il diabete. Farò i vostri nomi.'' Disse Calum indicando i due ragazzi abbracciati.
Michael roteò gli occhi e guardò in modo torvo l'amico che aveva appena parlato.
''Che c'è ?'' Chiese Calum guardando l'amico.
'' Giuro che se mi troveranno il diabete. Farò i vostri nomi.'' Ripetè Michael prendendolo in giro .
Luke si staccò dalla biondina e squadrò i due amici.
'' Ma... possibile che voi due non abbiate nulla da fare , invece di parlare sempre di me ?'' Chiese il biondo alzando un sopracciglio e mettendo un braccio sopra le spalle di Addison.
'' Lascialo perdere Luke... Comunque dobbiamo darti una notizia bomba. '' Disse Michael emozionato.
'' E sarebbe ?'' Chiese Luke guardando l'amico con curiosità.
'' Due parole : RAVE PARTY '' Esclamò Michael.
'' Assolutamente no ! Sapete tutta la merda che gira là dentro.'' Disse Luke con tono duro.
'' Brò , dobbiamo andare per chiudere un affare.'' Disse Calum.
'' Luke …'' Sospirò Michael.
'' Sarà pieno di fattoni e io non voglio avere niente a che fare con quelli.'' Disse Luke osservando i due amici.
'' Tu ci andrai o che lo voglia o no.'' Disse Bobby alle spalle dei due amici.
''E perchè mai dovremmo andare ?'' Chiese Luke sfidandolo.
''Dovete scoprire delle cose che riguardano il traffico di droga che sta gestendo Will.'' Affermò Bobby guardando il ragazzo.
'' Bhe direi che la cosa si fa' interessante.'' Disse Calum.
'' Io non voglio avere niente a che fare con quello, e tu Bobby lo sapevi benissimo. '' Scattò Luke arrabbiandosi.
'' Avanti Hemmings, potresti avere una tua rivincita su Will e McVey.'' Disse Micheal calmo.
'' A me non me ne frega un cazzo ! Non voglio mettere in pericolo la vita degli altri.'' Disse il biondo urlando.
'' Luke , per favore ! Abbiamo bisogno di te per scoprire questa cosa .'' Disse Calum guardando l'amico.
'' Verrò anch'io.'' Disse Addison titubante di punto in bianco , facendo calare il silenzio nella stanza e lanciando uno sguardo d'intesa a Bobby.
'' Tu , cosa ?! '' Disse Luke sorpreso e girandosi verso la ragazza.
'' Verrò anch'io.'' Ridisse Addison decisa.
'' No ! Tu assolutamente non verrai con noi.'' Disse il biondo con tono duro.
'' Perchè ?!'' Chiese la ragazza stupita.
'' E' pericoloso e poi non voglio che tu metta la tua vita in pericolo.'' Disse il ragazzo deciso.
'' So badare a me stessa. Non ho bisogno di nessuna protezione.'' Disse Addison portandosi le braccia al petto.
'' Béh , io direi che si può fare. Insomma, Addison è una ragazza sveglia e diciamo che alcune situazioni le sa gestire.'' Disse Bobby.
'' No ! Lei non verrà. Fine. '' Continuò Luke serrando la mascella.
'' Se Addison è d'accordo, perchè non vuoi ? Comunque sei sicura di voler andare con loro ?'' Chiese Bobby rivolgendosi alla ragazza.
Luke al sentire quella domanda , tolse il braccio che era ancora sopra le spalle di Addison , strinse i pugni facendo diventare le nocche bianche e i suoi occhi diventarono di un azzurro tempestoso.
Addison annuì sicura, Luke la guardò e poi si avvicinò all'orecchio della ragazza '' Complimenti , metti in pericolo la tua vita.'' Per poi uscire e sbattendo la porta.
La ragazza dopo aver sentito quella frase abbassò lo sguardo , sapeva che quella era la scelta più sbagliata. Ma delle volte era bello avere delle scelte. Ed Addison l' aveva fatta già da un pezzo.
'' Ci penso io.'' Disse Calum quando Luke fu' uscito.
'' Michael avvisa poi i ragazzi dì a loro che devono essere pronti per le dieci.'' Disse Bobby andando in cucina.
Michael annuì e poi si avvicinò ad Addison che era ancora lì ferma.
'' Addison, lgli passerà.'' Addison alzò lo sguardo verso Michael.
'' Io non lo capisco.'' Disse mormorando Addison. Perchè per lei , Luke era una risposta che cercava, ma che non riusciva davvero a capire. Ma delle volte cercare le risposte è meglio che farsi le domande, stare svegli è meglio che dormire. Fare una cosa, anche se dovesse rivelarsi il più grande, il più tremendo degli errori, è decisamente meglio del non averci provato.

 

'' Ha paura che succeda qualcosa di pericoloso alla persona a cui tiene.'' Affermò Michael inclinando la testa e sorridendo alla ragazza.
'' Stronzate.'' Bofonchiò Addison
'' Beh , fidati questa stronzata è vera.'' Affermò il ragazzo sicuro.
''Lo spero.'' Sussurrò la bionda.
Forse Addison in quel momento si stava aggrappando alla piccola speranza che li aveva dato Michael dicendole così. Ma la maggior parte delle persone pensa che sia infantile aggrapparsi alle speranze .Non per la ragazza , secondo lei non era infantile aggrapparsi alla speranza. In realtà è molto , molto difficile. Addison voleva credere in quel momento che alcune cose potessero andare per il meglio.










 
SPACE AUTHOR
Hi people,
Ed eccomi qui con l'undicesimo capitolo; allora cosa ve ne pare ?
Ringrazio di cuore le persone che hanno messo la ff nei preferiti, seguiti e ricordate.
E mi farebbe molto piacere se qualche lettore fantasma recensionerebbe , ne sarei davvero lieta.
See ya soon
Baci Lalluby

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Capitolo 13
*** Chapter Twelve ***


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Chapter Twelve


 

 

 

 

 


Perdere il controllo non piace a nessuno ma per Luke... non c'era niente di peggio.
Era un segno di debolezza... di non essere all'altezza.
Eppure ci sono momenti in cui proprio non riesci a farne a meno... in cui il mondo smette di girare e ti accorgi che le tue parole stavolta non potranno salvarti. Per quanto ci si affanni per evitarlo, a volte si cade. E fa paura da morire.
Anche se il ragazzo non lo voleva ammettere a se stesso , ma Addison per lui era diventata quel pezzo di puzzle fondamentale , che serviva per completare l'opera.
''Brò, sei qui ?'' Disse Calum una volta uscita dalla porta di casa.
Luke si girò verso l'amico, lo guardò e poi continuò a guardare avanti se. Calum notando l'amico incominciò ad incamminarsi verso di lui , per poi una volta essere arrivato sedersi sui gradini dove era seduto il biondo.
'' Giuro , che non vi capisco …'' Sospirò Calum e continuando '' Non so' che ti sta succedendo amico , ma quella ragazza ti fa male.'' Finì il moro guardando l'amico.
'' Mi sto cacciando in un casino Calum …'' Disse Luke.
''Beh , se ti riferisce alla biondina... allora si.''
'' Ho paura di essermi innamorato...'' Confessò Luke all'amico.
Calum al sentire quella frase sorrise '' Innamorato, eh ?''
''Si , sono un coglione lo so...''' Sospirò Luke prendendosi la testa fra le mani e incominciando a torturarsi il ciuffo.
'' Non sei un coglione. Lo so che la cosa che ti starò per dire può sembrare una cazzata , ma ricordati , che è capitato a tutti , almeno una volta.'' Disse il moro.
'' Calum , mi sento come se fossi dipendente da lei. E questa cosa mi terrorizza.''
E Luke sapeva che il brutto della dipendenza è che non finisce mai bene. Perché ad un certo punto qualunque cosa sia quella che ti fa stare bene... smette di farti bene... e comincia a farti male.
Eppure a lui continuavano a dirgli che non ti togli il vizio finché non tocchi il fondo. Ma come faceva a sapere quando aveva toccato?
Però a Luke non importava quanto una cosa gli facesse male... certe volte rinunciare a quella cosa... fa ancora più male.
E il biondo non voleva rinunciare ad Addison.
Tra i due amici calò un silenzio fatto da pensieri , ma venne interrotto da Ashton che si fermò proprio davanti ai due amici.
'' Come mai voi due siete qui fuori ?'' Chiese Ashton guardando prima Luke e poi Calum.
'' Niente... tu dov'eri invece ?'' Chiese Calum guardando l'amico.
'' Ero andato a prendere una cosa per Bobby.'' Affermò Ashton.
'' Lo sai che stasera Bobby vuole che andiamo a quel fottuto rave- party ?'' Esclamò Luke.
'' Si.'' Rispose duro Ashton.
'' Verrà anche Addison.'' Si lasciò scappare Calum, ricevendo uno sguardo fulminante da parte di Luke.
'' Cosa ?!'' Urlo Ashton arrabbiandosi e continuando '' Ditemi perchè viene anche quella cazzo di porta guai ?'' Finì Ashton.
'' Hey , amico calmati.'' Disse Calum
'' No che non mi calmo !'' Urlò di nuovo Ashton incazzato.
'' Irwin , smettila.'' Disse con tono calmo Luke.
'' Senti Luke è da quando c'è Evans che non sei più il Luke Hemmings che credevo di conoscere. Quella ragazza ti sta portando guai a te e a noi. E tu lo sai benissimo.'' Disse Ashton con tono duro.
'' Non dare sempre la colpa di tutto ad Addison. Non è colpa nostra se i casini si sono presentati di nuovo dopo un anno.'' Disse Luke arrabbiato e scattando in piedi.
Calum appena vide il biondo scattare in piedi scattò in piedi anche lui mettendosi in mezzo fra i due amici.
''Hey, voi due datevi una regolata.'' Disse Calum.
'' Dillo al tuo amico qui di fronte.'' Disse il biondo con tono duro e fissando Ashton.
'' Hemmings , allontanati da quella ragazza finchè non sarà troppo tardi.'' Disse Ashton.
'' Non sono affari tuoi, Irwin.'' Continuò Luke.
'' Ashton dai smettila , andiamo.'' Disse Calum per calmare le acque.
'' Ah , ma allora siete tutti qui fuori.'' Esclamò Michael raggiungendo gli amici seguito da Addison.
'' Si.'' Disse scazzato Ashton.
'' Dio , calmate il vostro entusiasmo ragazzi.'' Esclamò sarcasticamente Michael una volta raggiunto gli amici.
'' Dobbiamo andare ?'' Chiese Calum rivolgendosi a Michael con tranquillità.
'' Si.'' Disse Michael per poi dirigersi verso le auto seguito da Calum e Ashton.
Addison che fino a quel momento era stata zitta , si sentiva un fantasma.
Le uniche volte in cui non si sentiva un fantasma era quando Luke guardava Addison, perché lui la guardava e vedeva lei.
Addison fece per girarsi quando Luke le afferrò il braccio.
''Addison...'' Disse il ragazzo.
''Dobbiamo andare Luke...'' Affermò la ragazza tirando il braccio per poi dirigersi verso le auto.
Il biondo guardò con occhi tristi la ragazza andarsene e subito dopo anche lui la seguì.
''Luke , Addison voi due siete in macchina con Cal.'' Disse Michael una volta arrivato il ragazzo.
Luke annuì e si diresse verso il posto del guidatore. Quando furono entrati anche in macchina Calum e Addison mise in funzione l'auto e partì.
Quel viaggio in macchina per Addison fu il viaggio più silenzioso che avesse mai affrontato. Capì di essere arrivata a destinazione quando Luke spense l'auto , perchè dalla casa di fronte proveniva un rumore infernale causato dalle casse dello stereo e per via del mucchio di gente che vi era.
Quando i ragazzi scesero dall'auto e si incominciarono a camminare Luke si avvicinò alla ragazza sussurrandole nell'orecchio '' Benvenuta nel mio mondo , Evans.'' Per poi andarsene e lasciarla ferma lì immobile , terrorizzata.
''Addison.'' Disse Michael avvicinandosi alla ragazza '' Da ora in poi stai sempre dietro a noi, ok ?'' Continuò Michael.
''Va bene.''Rispose Addison con un filo di voce.
La bionda in quel momento aveva paura , perchè era la prima volta che era ad un rave-party. Ma la cosa che le aveva fatto più paura era i toni di voce che avevano usato Luke e Michael.
Una volta entrata in quella casa il rumore della musica le perforò i timpani e venne invasa da un odore di erba.
Sul viso della ragazza apparse una smorfia di disgusto per via dell'odore e subito dopo si sentì girare la testa.
'' Addison , tutto ok ?'' Chiese Luke preoccupato quando vide il volto della ragazza.
'' Tutto ok.'' Tagliò corto la ragazza.
Il ragazzo annuì e si allontanò assieme ad Ashton e Calum verso il salone che era diventato una pista da ballo, dove vi era gente che ballava.
''Vieni Addison , andiamo di qui.''Disse Michael
La ragazza annuì e seguì l'amico.
'' Sicura di stare bene Addison ?'' Richiese Michael preoccupato mentre si versava qualche alcolico nel bicchiere.
''Tranquillo Mikey è tutto ok.'' Disse la bionda con un sorriso.
Michael annuì e poi si portò il bicchiere alle labbra per bere.
'' Clifford da quanto tempo.'' Disse un ragazzo.
'' Che vuoi Jhonny ?'' Disse scazzato Michael.
''Volevo sapere come stavi. E chi è questa bella ragazza vicino a te ?'' Disse il ragazzo spogliando con lo sguardo Addison.
Addison quando si sentì lo sguardo del ragazzo sconosciuto addosso abbassò lo sguardo e prese la mano di Michael stringendola per la paura.
'' Male dopo averti visto e lei non ti interessa chi è.'' Affermò Michael duramente.'' E adesso scusaci ma dobbiamo andare.'' Finì Michael tirando Addison per poi sparire tra la folla.
Erano passati almeno quattro ore da quando la biondina era arrivata alla festa ed era rimasta tutto il tempo con Michael.
'' Addison , ascolta io vado a cercare gli altri. Tu resta qui , non ti muovere per nessuna ragione al mondo. Torno subito.''Disse Michael lasciando la ragazza per cercare gli amici.
Una volta rimasta sola , la ragazza tirò fuori il suo cellulare e incominciò smanettare con quest'ultimo.





 

 
SPACE AUTHOR
Hi beautiful people !!!
Ed eccomi di nuovo qui e scusami per il ritardo, ma questa settimana è stata intensa.
Comunque che ve ne pare di questo dodicesimo capitolo ?
Vorrei ringraziare le persone che hanno messo la storia nelle seguite , ricordate , preferite.
Davvero grazie , grazie.
Ah, ultimissima cosa e poi vi lascio il prologo ha superato le 1000 visite. YAAY
Non potete capire quanto vi adoro.
See ya soon,
Baci Lalluby
PS: Buon Anno bellezze.

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Capitolo 14
*** Chapter Thirteen ***


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Chapter 13

 

 

 

 

 
Più il tempo trascorreva , più Addison incominciava ad avere paura. Stava maledicendo mentalmente Michael per averla abbandonata lì da venti minuti senza farsi ancora vedere.
'' Che razza di fidanzato è , uno che prima ti porta ad una festa e sta tutto il tempo con te e poi ti abbandona ?'' Disse una voce maschile facendo sobbalzare Addison dallo spavento.
'' Fai così con tutte per rimorchiarle ?'' Domandò la biondina alzando un sopracciglio.
'' Dipende dalla ragazza che mi si presenta.'' Rispose tranquillamente il ragazzo.
'' Ti semplifico le cose : vai a farti fottere'' Disse Addison con un sorriso falso.
'' Mi piacciono le stronze come te.'' Affermò il ragazzo facendole l'occhiolino.
Addison roteò gli occhi e poi parlò '' Pensa un po', invece a me non piacciono neanche un po' i ragazzi come te.'' Finì la bionda soddisfatta e girando i tacchi per allontanarsi dal ragazzo.
Ma il ragazzo fu più veloce di lei , perchè prese il braccio della ragazza e la fece voltare verso di lui '' Hey, dolcezza calmati mi volevo solo un po' divertire.''
Addison cercò di dimenarsi dalla presa di quel ragazzo , ma non ci riusciva. Era troppo forte per lei ''' Ti chiami Jhonny giusto ?'' Chiese la ragazza con tono duro.
'' Vedo che hai un ottima memoria.'' Disse il ragazzo scherzando.
'' Lasciami andare.'' Disse Addison con tono freddo.
'' Perchè dovrei ?'' Chiese il ragazzo con un ghigno divertito.
'' Ho detto lasciami.'' Ripeté la ragazza.
'' No.'' Disse deciso il ragazzo.
Appena Addison sentì la risposta del ragazzo si dimenò ancora di più per far mollare la prese del ragazzo.
Il ragazzo strinse di più la presa al braccio e si avvicinò alla ragazza '' Senti, dolcezza adesso tu mi segui e noi due ci divertiamo un po'.'' Finì il ragazzo.
Ma quando Addison fu pronta per ribattere le parole le morirono in gola, perchè il ragazzo uscì la pistola e le la puntò nell'addome, facendole sopra una lieve pressione.
''Se non vuoi che ti succeda niente, adesso tu ti volti e vieni con me così ci divertiamo un po'.'' Le disse il ragazzo sussurrandole nell'orecchio,
Gli occhi di Addison furono attraversati da un velo di terrore, la ragazza deglutì rumorosamente e si voltò.
La ragazza si incominciò a incamminare facendosi spazio in tutta quella gente strafatta e ubriaca che continuava a ballare senza accorgersi di nulla scortata da Jhonny che le puntava la pistola dietro la schiena.
Una volta che i due furono fuori , il ragazzo prese il braccio di Addison e la condusse in un vicolo buio vicino alla casa. Per poi lasciarla facendola cadere a terra pericolosamente.
Addison cercò di alzarsi , ma se ne pentì subito quando sentì che il polso le faceva male e vide che i suoi jeans erano strappati e in una gamba aveva una chiazza di sangue, causata dalla caduta.
''Tranquilla , nessuno saprà che sei qui... Addison.'' Disse il ragazzo in piedi di fronte a lei , mettendosi la pistola nella tasca posteriore e avvicinandosi.
Addison appena vide Jhonny avvicinarsi incominciò ad indietreggiare, ma si fermò quando andò a sbattere con la schiena contro il muro.
'' Alzati.'' Disse il ragazzo con tono fermo.
La ragazza tentò di alzarsi , ma non ci riusciva. Era come se le sue gambe fossero paralizzate.
'' Ho detto alzati, cazzo!'' Incominciò ad arrabbiarsi il ragazzo.
Addison alzò il suo sguardo terrorizzato verso il ragazzo '' Non ci riesco.'' Disse balbettando dalla paura.
''Quanto mi dispiace.'' Disse ironico il ragazzo '' Vediamo se così ci riesci.'' Finì il ragazzo prendendola violentemente per il cappuccio della felpa e facendola alzare. La ragazza chiuse gli occhi per il dolore alle gambe che aveva in quel momento e si alzò.
Il ragazzo si avvicinò ad Addison e i loro viso erano distanti un palmo l'un dall'altro.
''Ti facevo più coraggiosa , ragazzina.'' Disse il ragazzo per poi lasciarle una scia di baci sul collo della ragazza.
Addison quando sentì il tocco delle labbra del ragazzo sul suo collo spalancò gli occhi e incominciò ad allontanarlo.
Ma non ci riusciva, lui era troppo forte per una come lei.
''Tranquilla tesoro, se stai ferma non ti succederà niente.'' Affermò il ragazzo con ghigno, allontanandosi dal collo della bionda per guardarla.
''Ti prego lasciami...'' Disse la ragazza terrorizzata.
'' Addison, Addison, Addison, Michael non verrà mai a salvarti.'' Affermò il ragazzo guardando in modo divertito la ragazza .
Addison a sentir quelle parole sputò in faccia al ragazzo.
''Brutta stronza !'' Disse il ragazzo arrabbiato per poi prenderla per il collo e aumentando la sua presa e continuando '' Non ti devi più permettere. Hai capito ?''
Addison piangente portò le sue mani sopra la presa del ragazzo per provarle a staccare , perchè in quel momento stava veramente pensando che forse nessuno era disposta a salvarla.

 

 
 

 

 

 
* * *

 

 

 

 

 

 

 

 
Luke non aveva mai amato i rave-party , forse perchè in quei party c'era troppa gente che buttava via la propria vita dietro a dell'erba o forse perchè odiava essere circondato da tutta quella gente.
'' Hemmings , cazzo ! Su con la vita amico !'' Disse Calum porgendoli un bicchiere con un liquido che solo Dio sa cosa contenesse.
'' Cal, non lo vedi sta pensando alla sua Addison.'' Disse Ashton.
Era vero, Luke stava pensando a Addison , perchè era preoccupato. Lui aveva visto fin dall'inizio come Jhonny aveva guardata la bionda appena aveva messo piede in quella festa e aveva chiesto a Michael di tenerla sotto controllo.
'' E anche se fosse ? Qual è il tuo problema Irwin ?'' Disse il ragazzo sfidando l'amico.
Ashton lo guardò e poi rispose con tono duro '' E' la biondina il mio problema.''
'' Basta voi due , anche mentre siamo qui dovete litigare ?'' Disse Calum ormai stanco di quella situazione.
''Ragazzi !!! Cazzo, finalmente vi ho trovato. Ho girato tutta la casa per trovarvi...'' Disse Michael arrivando davanti ai suoi amici e continuando '' Allora cosa avete scoperto ?'' Disse il ragazzo tornando serio.
Luke non rispose all'amico ma continuava a girare la testa per vedere la figura di Addison, che non vedeva arrivare.
'' Abbiamo scoperto un mucchio di roba che qui non possiamo dirti. Ti spiegheremo a casa con Bobby.'' Disse Calum facendo da porta voce .
Luke continuava a cercare con lo sguardo la ragazza, ma non riusciva a vederla da nessuna parte.
'' Luke cosa c'è ?'' Chiese Ashton mentre osservava l'amico.
''Michael dov'è Addison ?'' Chiese il ragazzo senza rispondere ad Ashton.
Michael aggrottò le sopracciglia confuso '' Giù , ci sta aspettando.'' Finì il ragazzo.
Luke fece un bel respiro per mantenere la calma '' Perchè l'hai lasciata da sola ?'' Richiese il biondo.
''Luke, calmati. Addison se la sa cavare, dai andiamo giù così la prendiamo e poi andiamo a casa.'' Disse Calum per calmare l'amico.
I tre ragazzi seguirono Michael , ma poi quest'ultimo di punto in bianco si fermò.
'' Che c'è Michael ?'' Chiese Ashton scazzato.
'' Era qui prima.'' Disse Michael a tono basso.
Luke lo sentì e andò di fianco all'amico '' Cosa intendi con era qui prima, Michael ?''
'' Addison, era qui prima. Ma adesso non c'è.'' Disse Michael preoccupandosi della reazione del suo amico.
'' Michael sei un testa di cazzo !'' Disse Luke arrabbiandosi e stringendo i pugni.
'' Sicura di averla lasciata qui prima ?'' Chiese Ashton per sicurezza e poi continuando '' Luke , calmati sarà qui vicino.''
'' Si , Ash. Non sono un coglione.'' Affermò Michael.
'' Proviamo ad uscire. Magari è uscita per prendere una boccata d'aria.'' Disse Calum
'' Si hai ragione.'' Affermò Michael per poi dirigersi con i ragazzi fuori.
''Ragazzi , io non vedo Evans.'' Disse Calum una volta quando i ragazzi furono usciti.
'' Cazzo, cazzo, cazzo !'' Disse Luke imprecando.
'' Sicuro di averla lasciata dove hai detto prima Michael ?''Chiese ancora Calum.
'' Si, ragazzi !'' Disse Michael esasperato.
''Magari è andata alla macchina.'' Affermò Ashton.
Luke continuava a guardarsi intorno per vedere se riusciva a vedere la chioma bionda della sua Addison, ma non riusciva a vederla era come se la ragazza fosse sparita senza dare nessuno spiegazione.
'' Ragazzi...'' Disse Calum con tono allarmante '' Penso di aver trovato Addison.'' Finì il moro facendo un cenno con la testa verso un vicolo.
Luke si incominciò a incamminare con passo veloce , subito dopo seguito dai ragazzi.
Quando il ragazzo arrivò davanti al vicolo e vide la scena che gli si presentò davanti , il sangue incominciò a ribollirli nelle vene.
Si continuava a ripetere se quella ragazza che chiedeva aiuto con la voce spezzata non poteva essere lei, la sua Addison. Gli occhi di Luke cominciarono a diventare di un azzurro tempestoso per via della rabbia, serrò la mascella e strinse i pugni facendo diventare le nocche bianche.
Quando vide la figura di un ragazzo avvicinarsi di nuovo alla ragazza, scattò verso il ragazzo. Una volta arrivato il biondo prese violentemente da dietro il ragazzo e lo sbatté a terra. E vide davanti a lui Addison che tremava dalla paura.
'' Addison...'' Disse Luke sussurrando e guardandola dritta in faccia, ma la ragazza chiuse gli occhi e si lasciò scivolare per terra.
'' Calum o Michael venite qui , subito !'' Disse il biondo chiamando i due amici , mentre rivolse uno sguardo veloce al ragazzo che aveva buttato per terra pochi attimi prima.
E pensò che forse il destino ha il suo modo complicato di scagliarci qualcosa davanti che non ti saresti mai aspettato. Perchè mai e poi mai avrebbe pensato Luke, che qualcuno potesse finire in pericolo per causa sua. E per colpa sua Addison era finita nei guai.
Luke lanciò un ultimo sguardo alla ragazza e poi si fiondò sul ragazzo.
Il ragazzo era ancora per terra che cercava di rialzarsi ma con scarsi risultati. Luke vedendolo lo afferrò per il colletto della giacca e lo sbattè al muro.
''Brutto, stronzo !'' Disse a denti stretti Luke.
'' Ci si rivede , Hemmings.'' Disse il ragazzo ridacchiando.
'' Giuro su dio, che è la volta buona che ti uccido.'' Disse Luke arrabbiato per poi incominciarlo a riempire di pugni.
'' Oh cazzo !'' Esclamo Calum quando vide la ragazza per terra '' Addison, Addison ti prego rispondi.'' Finì il moro con tono speranzoso abbassandosi al livello della ragazza.
Addison al sentir nominare il suo nome prese un bel respiro e poi riaprì gli occhi e vide che davanti a lei c'erano sei occhi puntati che aspettavano una risposta.
'' Ti prego Addison parla...'' Disse Michael preoccupato.
La ragazza non rispose, ma si buttò tra le braccia di Calum spaventata. Il moro preso di sorpresa rimase immobile per il contatto con la ragazza, ma subito dopo la strinse a se accarezzandole la schiena e sussurrandole '' Hey Addison, calmati ci siamo noi.''
La ragazza con gli occhi lucidi si staccò da Calum e rivolse il suo sguardo verso Luke che stava pestando Jhonny a sangue.
''Cal, ti prego, ti prego... dì a Luke di lasciarlo stare.'' Disse la ragazza spaventata.
Cal guardò la ragazza confuso e rivolse uno sguardo a Ashton , dicendogli '' Ash, vallo a fermare. Muoviti !''
L'amico annuì e andò dal biondo. Quando arrivò dietro le spalle di Luke disse '' Luke, basta. Lo stai uccidendo !''
Ma il ragazzo non lo ascoltava continuava a colpire Jhonny , perchè voleva farli provare tutto il dolore che stava provando Addison.
'' Luke, cazzo ! Basta'' Disse Ashton urlando e continuando '' Stai spaventando Addison.'' Finì l'amico.
Quando Luke sentì l'ultima frase smise di colpire il ragazzo, facendolo scivolare a terra sanguinante.
'' Prova a toccarla di nuovo. E la prossima volta ti ritroverai sotto terra.'' Disse duro Luke per poi lasciarlo lì per terra.
Il biondo seguito dall'amico si diresse verso Addison che era ancora tra le braccia di Calum terrorizzata. Quando il ragazzo arrivò si mise in ginocchio '' Addison, sono qui...'' Disse il ragazzo sussurrando per paura di spaventare la ragazza.
Quando Addison sentì la presenza di Luke dietro di lei , si staccò da Calum per poi fiondarsi tra le braccia del biondo.
'' E' finita Addison. Adesso torniamo a casa, piccola'' Disse Luke stringendola a se , per poi metterle un braccio dietro la schiena e l'altro dietro alle gambe per sollevarla.













 







SPACE  AUTHOR
Hi my beautiful peopleeeee !!!
Eccomi di nuovo qui con questo tredicesimo capitolo ; Allora cosa ve ne pare ?
Comunque molte più persone stanno aggiungedo la storia nelle seguiete e preferite.  Davvero grazie, grazie, grazie.
E io vi adoro sempre di più. YAAY
Anyway, see ya soon.
Baci Lalluby

 

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Capitolo 15
*** Chapter Fourteen ***


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Chapter Fourteen

 

 

 

 

 
Forse è proprio così quando ti succedono cose terribili. Queste Ti colpiscono sbucando dal nulla. Quando le cose terribili arrivano, arrivano all’improvviso, senza avvertire.
È raro vedere che la catastrofe si avvicina. Non importa quanto ci prepariamo ad affrontarla. Facciamo del nostro meglio, ma a volte non è abbastanza. Allacciamo le cinture, indossiamo il casco, scegliamo strade illuminate… cerchiamo di difenderci. Cerchiamo di proteggerci con tutte le forze, ma non fa alcuna differenza. Perché quando le cose terribili arrivano sbucano dal nulla. Le cose brutte arrivano all’improvviso, senza avvertire.
E dopo questa nottata terribile Addison lo aveva capito. Si stava cacciando in un casino, forse, più grande di lei . Ma, forse, era meglio così; perchè delle volte sono le persone a trovare noi e, per quanto Addison si era sforzata di respingere Luke, lui era riuscito comunque ad entrare nella sua vita… finché lei non si era accorta di quanto avesse bisogno di lui.
Ma la ragazza non dimenticava che dopo la pioggia c'è sempre il sole, che dopo attimi di inferno arrivano anche attimi di paradiso, che dopo una tempesta arriva il sereno e dopo aver avuto cose terribili arrivano a volte, arrivano così anche le cose belle.
Perchè Luke era la sua cosa bella. Luke era arrivato così di punto in bianco , senza un preavviso.
Quando la sua vita le stava incominciando a farle paura, lui era arrivato. Per lei, lui era il suo rimedio miracoloso, perchè tutto dipendeva da lui.
Mentre Addison era in braccio a Luke si soffermò a osservarlo.
Aveva lo sguardo fisso davanti a lui, la mascella tesa dalla quale si poteva notare il muscolo teso e dal suo cappuccio della felpa usciva qualche ciocca bionda ribelle.
Più Addison lo osserva più continuava a ripetersi che sotto i suoi occhi per lei era la perfezione.
I due ragazzi quando furono arrivati davanti al fuoristrada nero, Luke lasciò la presa da sotto le gambe della ragazza tenendo sempre il suo braccio attorno alla schiena di lei.
Il biondo aprì lo sportello, riportò il suo braccio sotto alle gambe esili della ragazza e l'appoggiò al sedile.
''Torno subito Addison. Aspetta un secondo. '' Gli disse il ragazzo per poi lasciarle un bacio sopra al cappuccio della felpa all'altezza della tempia.
La ragazza annuì , per poi lasciar chiudere lo sportello da Luke.
Quando il ragazzo chiuse lo sportello, Addison vide che il ragazzo si avvicinò vicino al gruppo dei suoi amici che erano un metro più avanti dal fuoristrada e lo vide parlare animatamente con i propri amici, per poi fare un cenno con la testa e infine dirigendosi di nuovo verso l'auto.
Quando il ragazzo aprì lo sportello dalla parte del guidatore, salì in macchina e lo richiuse si appoggiò con la testa al sedile, per poi chiudere gli occhi.
'' Tutto ok, Luke ?'' Chiese la ragazza con tono bassissimo e guardando il ragazzo.
Il biondo si ricompose , girò la chiave dell'auto, mettendola in moto e partì.
'' No, Addison non è tutto ok.'' Disse il ragazzo con tono fermo mentre era attento. '' Perchè non mi ascolti mai ? Perchè devi seguire sempre la tua testa ? Perchè ?'' Disse Luke guardandola per poi ritornare a guardare la strada.
'' Io... io... io non lo so.'' Rispose la ragazza sempre a bassa voce
Ed era così Addison non lo sapeva. Forse, la sua era solo paura che a Luke gli potesse succedere qualcosa di pericoloso e lei non voleva.
'' Addison, lo capisci che se non fossimo intervenuto in tempo.'' Disse Luke serio e continuando '' Dio solo sa cosa ti avrebbe fatto quel coglione.'' Finì il ragazzo arrabbiato stringendo il volante facendo diventare le nocche bianche.
La ragazza aprì la sua bocca per parlare, ma subito dopo la richiuse. Luke aveva ragione e lei era nel torto.
Il viaggio proseguì silenzioso, ma ad un tratto Addison si sentì mancare l'aria.
La ragazza sbiancò e incominciò a respirare con fatica.
Non doveva succedere, non adesso. Si ripeteva Addison mentre si portava le mani al petto.
Luke si girò verso la bionda per vedere cosa stesse succedendo.
'' Addison '' La chiamò il biondo osservandola, per poi ritornare a guadare la strada. Ma la ragazza non diede nessuna risposta. Continuava a respirare con fatica.
''Addison, cos'hai ?'' Chiese Luke preoccupato riguardandola e riprendendo a guardare davanti a se.
'' Luke'' Disse la ragazza con fatica.
Il ragazzo si voltò di nuovo verso di lei preoccupato più che mai '' Che cazzo ti sta succedendo Addison ?''
''Sono tornati, Luke'' Disse Addison sempre con fatica.
Luke si girò di nuovo verso di lei senza capire la frase che disse la ragazza e poi tornò di nuovo a guardare la strada.
'' Addison ascoltami sto guidando e in questo momento non ti posso aiutare. Però ascoltami ...'' Disse Luke attento alla guida continuando '' Dammi la mano.'' Finì il ragazzo porgendole la mano
Addison ascoltò Luke e incastrò la sua mano con quella del biondo. Quando il ragazzo sentì il contatto con la bionda strinse la presa.
'' Bravissima piccola. Adesso prova a prendere un bel respiro e poi buttarlo fuori.'' Disse Luke imitando le parole che aveva appena detto e girandosi velocemente verso Addison per ritornare a guardare la strada.
La ragazza provò a fare quello che gli chiese Luke, ma non ci riusciva era come se la sua testa avesse smesso di funzionare.
Quando Luke si accorse che la ragazza non stava facendo quello che lei gli aveva chiesto '' Ti prego , piccola. Provaci di nuovo.'' Disse il ragazzo stringendo ancora di più la mano di Addison , come se quella stretta servisse alla ragazza per darle la forza di cui aveva bisogno.
Addison ci riprovò di nuovo e lentamente notò che il suo respiro poco a poco tornava regolare.
Il biondo si girò di nuovo verso la ragazza e quando vide che Addison lentamente stava prendendo a respirare e la sua faccia incominciò a riprendere colore sorrise.
'' Bravissima.'' Disse Luke, tornando a guardare avanti.
Addison si lasciò andare nel sedile preoccupata.
Erano ritornati. Dopo un anno di assenza quei maledetti attacchi di panico , che erano arrivati dopo la morte di suo fratello, erano ritornati. E Addison non voleva che ritornassero, non voleva far sapere a Luke del suo problema.
Eppure il ragazzo l'aveva salvata ancora, ancora una volta.
'' Perchè non me ne hai mai parlato ?'' Disse Luke con lo sguardo puntato verso la strada, lasciando la mano della ragazza.
'' Era da un anno che non li avevo.'' Sussurò la ragazza, come se avesse paura della reazione di Luke.
'' Dovevi dirmelo, ok ?'' Disse duro il ragazzo '' Mi hai fatto spaventare, cristo santo Addison.'' Continuò il ragazzo addolcendosi per poi girarsi verso Addison, accarezzandole la mano.
''Scusami Luke''
Il ragazzo non rispose, annuì soltanto e poi spense l'auto. Addison fece per aprire lo sportello ma Luke la fermò subito.
'' Lascia, faccio io.'' Disse il ragazzo scendendo dalla macchina chiudendo lo sportello e avvicinandosi a quello di Addison , per poi aprirlo e portare il suo braccio sulla schiena della ragazza e uno sotto le gambe.
'' Luke posso farcela da sola. Non sono una ritardata.'' Disse la bionda sbuffando.
Luke sorrise e chiuse lo sportello con una gamba '' Mi piace averti tra le mie braccia.'' Affermò tranquillo il ragazzo.
Addison a quella affermazione arrossì ricevendo una sguardo divertito da Luke.
Quando i due furono davanti alla porta '' Addison potresti infilare le mani dentro le tasche della mia felpa e tirare fuori le chiavi ?'' Chiese Luke. La ragazza annuì e infilò le sue mani nelle tasche della felpa del ragazzo, per poi prenderle.
Luke tolse il braccio da sotto le gambe della ragazza, sostenendola solo con il braccio dietro la schiena e con un scatto automatico aprì la porta. Quando il ragazzo aprì la porta portò di nuovo il braccio sotto le gambe della ragazza e vi entrarono dentro , chiudendo la porta con il piede.
'' Posso scendere adesso ?'' Disse Addison.
''Nha, non ancora.'' Disse Luke divertito.
Luke si incominciò ad incamminare arrivando alla fine del corridoio per arrivare le scale.
Salì le scale e quando arrivò in cima, girò verso destra, arrivando davanti ad una porta.
'' E' la tua camera ?'' Chiese Addison curiosa.
'' Si.'' Disse il ragazzo togliendo nuovamente il braccio dalle gambe di Addison facendole toccare il suolo.
'' Grazie.'' Disse timidamente la ragazza.
Luke le lasciò un bacio sopra la testa e aprì la porta.
Quando Addison fu dentro alla stanza incominciò a osservarla bene. Aveva notato che non era solo lei a vivere nel casino ma c'era qualcun altro che gli faceva concorrenza.
Ma la cosa che le piacque di più una volta dentro a quella stanza era l'odore , era l'odore di Luke. La ragazza si diresse verso il letto per poi una volta arrivata sedervi sopra.
E Luke la continuava ad osservare curioso ogni gesto che faceva la bionda.
Quando vide che la ragazza si fu' seduta nel letto parlò '' Piccola ti prendo qualcosa del mio armadio così ti vai a fare una doccia.'' Per poi andare verso l'armadio e aprirlo e incominciarlo ad aprire e cercare qualcosa dentro.
Addison non disse nulla si limitò solo a fissare il ragazzo che trafficava dentro a quell'armadio disordinato.
Quando Luke trovò i vestiti si diresse verso la ragazza porgendoli.
'' Grazie'' Disse Addison e continuando '' Voglio dire , grazie per avermi salvato la vita...'' balbettò la ragazza chiedendosi se stava capendo a cosa lei si riferisse.
''Mi hai salvato quando nessuno altro era in grado di farlo.''
Luke la guardò sospirò e si sedette vicino a lei prendendola il braccio.
''Non hai bisogno di chiederti se io per te ci sarò, Addison ! Io mi prenderò sempre cura di te. Devi tenerlo a mente.''
Il cuore di Addison accelerò sentendo quelle parole e il suo corpo, ma cercò di ignorarlo , era confusa da quello che gli aveva detto.
''Eppure non ci sei, Luke...'' Lo allontanò Addison ferita e continuando '' Sembri così distante !''
'' Cazzo non lo capisci ! Continui a farti male, Addison ! E, a quanto pare , sempre quando ci sono io attorno.'' Finì Luke baciandole la testa.
Addison sentì una dolorosa fitta al cuore.
'' Non è vero , Luke.'' Disse la ragazza cercando di convincere Luke.
Il ragazzo scuotè la testa e fece un sorriso amaro.
'' Si che è vero.'' Disse Luke stringendo Addison a se.
'' Tu non capisci Luke, io..'' La ragazza non finì di parlare che Luke la interrupe.
''Lo sai il perchè ?'' Chiese Luke con voce cupa , guardando duro davanti a se '' Non ci sarò mai Addison, purchè tu sia al sicuro perchè è questo quello che conta.''
'' No , per me non è l'unica !'' Rispose con rabbia Addison.
Dolore e frustazione apparvero sugli occhi di Luke , mentre con un dito , accarezzava il profilo della guancia di Addison.
'' Mi dispiace davvero, Addison'' Sospirò Luke, spostando la bionda dalle sue gambe e alzandosi.
La ragazza lo guardò con occhi triste '' Luke'' sussurrò la ragazza e continuando '' Io ho bisogno di te.''



























SPACE AUTHOR
Hi , my beautiful people !!!
Eccomi qui. Allora cosa ne pensate ?
Sinceramente questo capitolo è stato un vero e proprio, diciamo ''parto''
E poi vorrei sapere cosa ne pensate di Luke e Addison e quali sono i vostri personaggi preferiti all'interno della storia.
Comunque visto che mi arrivano un sacco di messaggi nella posta privata per chiedermi se ho twitter, si c'è l'ho e se volte aggiungermi per chiedermi cose riguardo alla storia o non , io sono @_Lalluby_
Ah , dimenticavo ... La storia è entrate nelle popolari. YAY.
E' inutile dirvi quanto vi amo.

See ya soon
Baci Lalluby 

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Capitolo 16
*** Chapter Fifteen ***


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Chapter Fifteen

 

 

 

 
Luke aveva preso qualcosa ad Addison. Lui aveva portato via dei pezzetti di lei. Un pezzetto alla volta. Pezzi così piccoli che non se ne era neanche accorta. Un giorno era lei Addison Evans e all'improvviso si era ritrovata a mentire per lui e mettere a rischio la sua vita e acconsentire a salvarla. Finché non si era trovata là, in quel casino e Addison Evans non c'era più. E perfino allora lo avrebbe rifatto di nuovo. Aveva perso se stessa, per un periodo lunghissimo, e ora, che finalmente era di nuovo se stessa, Luke non parlava .Ma lei lo amava, lo amava più di quanto pensasse. E questo le faceva paura da morire, perché aveva deciso di non dirglielo , ma Luke, ormai si era preso un pezzo di lei. E lei lo ha lasciato fare. E non doveva accadere mai più.
Ma c'era una ragione per tutto questo? Perché se vi viene in mente una ragione, una qualsiasi per cui l'amore è così... sballato e confuso e perfido... questo sarebbe il momento giusto per dirlo perché Addison aveva bisogno di una risposta.
''Luke, ti prego... io.. io ho bisogna di una risposta.'' Disse Addison triste, perchè Luke sembrava non aprire bocca.
''Addison, sei stanca cerca di riposarti.'' Disse Luke sviando l'affermazione.
Addison lo guardò di nuovo con quei occhi azzurri pieni di tristezza che se avrebbero potuto parlare, forse avrebbero già ammesso il sentimento che lei provava per lui. Ma era meglio così, lei non voleva allontanare ancora di più Luke.
Perchè Luke era essenziale per lei : come l'acqua per le piante, come il sole per la vita nella terra e come l'aria per respirare.
''Luke, stai scappando.'' Disse piano Addison, quando lui finalmente la guardò negli occhi.
''In un certo senso, forse sì.'' Sospirò il biondo ''Ma è la cosa giusta che posso fare in questo momento. Perchè Addison, sappiamo tutte e due che non possiamo andare avanti così. Ci facciamo del male a noi stessi, e questo è l'unico modo per mettere a posto le cose. Perchè cazzo Addison , non so che cos'altro fare.'' Disse Luke portandosi la mano ai capelli e scompigliandoli.
''Non sai cos'altro fare ? E che ne dici di restare ? Ti sto chiedendo di restare Luke. Insieme sistemeremo tutto questo casino. Dio santo Luke, io ho bisogno di te.'' Disse Addison singhiozzando e con lo stomaco sottosopra.
'' Addison riposati.'' Disse Luke.
La ragazza mosse la testa in segno di disapprovazione e dipingendo sul suo volto un sorriso privo di felicità.
''Cosa dovrei fare, Luke? Dimenticarti ? E questo che mi stai chiedendo ?'' Chiese Addison alzando la voce.
Luke non rispose, guardò senza respirare l'amore della sua vita e si chiuse la porta alle spalle. Quando fu fuori dalla sua stanza si appoggiò alla porta portando la testa indietro e chiudendo gli occhi.
Il biondo si continuava a chiedere se quella era davvero la cosa giusta. Perchè in quel momento le emozioni e sensazioni che il ragazzo aveva dentro erano indescrivibili.
Luke si ricompose e poi scese al piano di sotto dove c'erano ad aspettarlo seduti al tavolo i suoi amici e appoggiato alla cucina Bobby.
Il ragazzo appena mise piede in quella cucina tutta la rabbia che aveva , incominciò a ribollirli nelle vene.
'' Luke ho saputo...'' Iniziò Bobby appena vide il ragazzo sedersi con molto tranquillità al tavolo.
'' Addison come sta ?'' Chiese l'uomo preoccupato.
Luke guardò l'uomo e fece un sorriso isterico '' Prima però non ti importava di Addison. Quando gli hai acconsentito di partecipare a quella fottuta festa...'' Disse Luke digrignando i denti e stringendo i pugni per la rabbia.
'' Luke, io non potevo saperlo che loro erano lì.'' Disse Bobby .
''Fatto 'sta che tu e quel coglione di Clifford avete messo in pericolo Addison.''
'' Hemmings, datti una calmata. Non è colpa loro se Jhonny vi teneva sotto controllo da un po'.'' Disse Ashton sfidandolo.
'' Tu stanne fuori.'' Disse Luke duro.
'' Quella ragazza ti sta rovinando Hemmings.'' Ammise Ashton.
Luke non rispose perchè se lo avrebbe fatto era sicuro che sarebbe andata a finire a botte, così prese un respiro per calmarsi.
Bobby vedendo i gesti del ragazzo parlò '' Calum, cosa avete scoperto ?''
Il moro sentendosi preso in questione iniziò a parlare '' Allora è come pensavi tu Bobby , il traffico di droga è gestito da Will e come suoi bracci possiede McVey e Johnny...'' Finì Calum soddisfatto delle informazioni che aveva ottenuto.
'' Ok, come avevo immaginato , ma la domanda è : chi è che fornisce la droga a Will ?'' Chiese Bobby guadando le facce dei suoi ragazzi.
'' Crock.'' Disse Ashton serio e continuando '' Tutta la droga che spaccia e compra Will proviene da Crock.''
'' Lo sapevo che dietro a quello stronzo c'era qualcun altro...'' Ammise Bobby.
'' Ma la cosa ovvia è che loro adesso vogliono prendersi la nostra zona. E faranno di tutto per farci saltare in aria.'' Parlò Michael
'' Quindi che si fa ?'' concluse Calum guardando Bobby.
'' Questo è il nostro ultimo problema.'' Sbottò Luke '' Il problema è perchè Crock ha fatto questa alleanza con Will .'' Disse il biondo.
'' Ragazzi io direi di calmarci un attimo, perchè loro sanno come muoversi...'' Ammise Ashton con non chalance.
'' Cioè ?'' Chiese curioso Michael.
''Avanti … Lo sappiamo tutti che è Luke che vogliono fare fuori per quello che ha combinato un anno fa'. E loro stanno cercando un suo punto debole per annientarlo. Solo che astuti come sono, l'anno già trovato.'' Rispose Ashton sicuro.
'' Aspetta amico, quale sarebbe il mio punto debole ?'' Chiese Luke prendendolo in giro.
Appena Ashton sentì la domanda del biondo lo guardò con uno sguardo di sfida e con un ghigno rispose '' Addison.'' Finì Ashton con un sorriso soddisfatto.
Appena Luke sentì il nome della bionda scattò in piedi e si diresse verso Ashton prendendolo per il colletto '' Lascia stare Addison.'' Disse Luke arrabbiato, appena i suoi amici videro la scena si diressero per fermare i due.
'' Stai mentendo a te stesso Luke.'' Disse Ashton guardando negli occhi l'amico.
'' Addison , non c'entra.'' Affermò sicuro il ragazzo.
'' Ah, davvero perchè ogni volta che lei è in pericolo tu corri subito da lei ?''
Luke si irrigidì e guardo minacciosamente Ashton, immediatamente Calum intervenì.
'' Luke calmati...'' Disse il moro staccandolo da Ashton.
'' Giuro che in questo momento lo prenderei a botte.'' Disse Luke tra i denti.
Mentre Ashton si risistemava guardò l'amico '' E' inutile che cerchi mentire a te stesso. Tu hai bisogno di quella ragazza, perchè ne stai diventando dipendente.'' Replicò Ashton.
Ed ecco arrivare la verità, sbattuta davanti alla faccia ancora una volta. Perchè adesso era inutile mentire, era inutile nascondere la cosa. Lui ne era dipendente, solo che doveva accettare la cosa.
Calum vedendo il viso cupo dell'amico, uscì insieme a lui da quella cucina piena di tensione.
'' Ma che cazzo ti è preso Luke ?'' chiese Calum sbraitando addosso a Luke.
Il biondo non ripose voleva solo ritornare nella sua stanza per vedere se Addison stesse bene.
“ Ma tu non pensi mai alle conseguenze?'' Gli chiese Calum sbottando e sistemandosi il cappellino.
''Certo che sì, solo che lo faccio dopo aver fatto la cazzata.” Rispose Luke per poi girare le spalle all'amico e percorrendo le scale per andare in camera sua dove c'era Addison.
''Luke'' Lo richiamò Calum, facendo fermare all'istante il biondo che stava salendo le scale.
'' Non allontanare Addison. Voi due avete bisogno l'uno dell'altro.'' Finì Calum. Luke ne rimase sorpreso come poche semplici parole possano cambiare tutto. Che siano di conforto, o un ragionamento…
Aveva capito che a volte non è importante quello che dici ma che ci sia qualcuno ad ascoltare . E il suo amico Calum lo aveva fatto con lui. Aveva capito prima di lui che Addison sarebbe diventata fondamentale per lui e aveva capito fin da subito che lui era innamorato.
Quando Luke entrò nella sua stanza, si richiuse la porta dietro le spalle e puntò il suo sguardo verso il letto, e vide un Addison che dormiva tranquillamente con il volto rilassato.
Il ragazzo sorrise automaticamente, si diresse verso l'armadio togliendosi la felpa e maglietta, gettandoli in mezzo a quel casino per poi indossare una maglietta pulita.
Si diresse verso il letto e si sdraiò assieme ad Addison prendendola fra le sue braccia.
La ragazza quando sentì il tocco di Luke si strinse di più a lui facendo apparire l'ennesimo sorriso sincero del ragazzo e lasciandole un bacio sulla testa.
Più il biondo guardava la ragazza più lui pensava che c'era un motivo per cui aveva detto che sarebbe stato bene da solo.
Non era perché pensava che sarebbe stato bene da solo. Lo era perché pensava che se avesse amato qualcuno, e poi fosse finita avrebbe potuto non farcela... è più facile stare da soli perché si impara di aver bisogno d'amore... per poi restarne senza. Cosa succede se ti piace... e ti appoggi ad esso? Cosa succede se plasmi la tua vita in base a quello... e poi... cade a pezzi? Puoi sopravvivere a questo tipo di dolore? Perdere l'amore è come un organo danneggiato. È come morire. L'unica differenza è che... la morte finisce lì. Mentre così... potrebbe durare per sempre.
'' Luke piantala di fissarmi.'' Disse tranquillamente la ragazza ancora con gli occhi chiusi.

 

''Sei bellissima.'' Ammise in un sussurro il ragazzo, accarezzandole il braccio scoperto.

Appena Addison udì quella parole uscire dalla bocca del biondo spalancò gli occhi e si mise a sedere.

''No. È tardi, ho una tua tuta enorme orrenda, ho i capelli di merda e sembro uno zombie.'' Disse la ragazza stanca.

''E pensi che a me importi ?''Esclamò Luke divertito tirandola a se.

La bionda si appoggiò al petto del ragazzo e rispose ''Non lo so.''

Perchè Addison ancora non era riuscita a capire cosa provasse Luke per lei. Ma per lei i suoi sentimenti per lui erano troppo chiari, perfino per un cieco.

E per Luke era giunto il momento di esternare i propri pensieri, perchè forse Addison sarebbe stata sempre lì pronta a sorreggerlo anche quando tutto poteva andare a rotoli. Lei ci sarebbe stata.

E per il ragazzo vedere Addison davanti a lui in quel momento, poteva giurare di sapere che tutto, tutto andasse bene se lei sarebbe stata al suo fianco.

''Tu mi piaci, capito? Anche se fossi vestita da barbona.''Ammise Luke stringendola ancora.

La ragazza sorrise al sentire quella frase.

''Luke, noi due cosa siamo insieme ?'' Chiese la ragazza con il cuore che le scoppiava nel petto.

'' Noi due insieme non abbiamo senso, Addison. Ma è questa la cosa che mi piace di noi due.'' Finì Luke guardando davanti a se sicuro della risposta che aveva appena dato.

Addison al sentire quella risposta voleva che lui scegliesse lei quando aveva davanti tutte le possibilità. Non voleva che lui venisse da lei dopo essersi reso conto che era il meglio dopo il peggio che lui aveva incontrato. Non voleva essere l’unica che gli restava, ma l’unica che sceglierebbe nonostante tutte le altre.














SPACE AUTHOR 

Hi, my beautiful peopleee !!!!
Eccomi qui con un nuovo capitolo; allora cosa ve ne sembra ?
Comunque ringrazio veramente di cuore le persone che stanno seguendo questa ff, perchè è grazie a loro se è entrata nelle  POPOLARI.
Vorrei potervi ringraziare una ad uno, davvero.
Comunque se mi volete seguire su Twittah, o parlare o chiedere chiarimenti al riguardo della ff o per sapere quando aggiorno io sono @_Lalluby_
Grazie di cuore ancora.
See ya soon
Lalluby

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Capitolo 17
*** Chapter Sixteen ***


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Chapter Sixteen

 

 

 

 

 

 
A volte Addison si sentiva Come se fossimo tutti prigionieri di un film. Sapevano le battute, sapevano dove mettersi, come recitare, mancava solo la macchina da presa. Però non si poteva uscire dal film. Ed era un brutto film.
Forse, perchè quella mattina si sentiva sola in mezzo a quel mucchio di ragazzi e ragazze che componevano la sua classe di trigonometria. E non c'era cosa più brutta di sentirsi soli in mezzo alle persone. Ma per lei andava bene così. Per Addison sarebbe stato sempre tutto ok, anche quando le sarebbe crollato tutto il mondo addosso lei avrebbe detto che andava bene.
Perchè infondo era solo questione di abitudine. Quando ti abitui a vedere il nero delle cose difficilmente riuscirai a vedere il bianco e per Addison era così.
Per lei c'era tanto nero in tutto, anche quando le cose funzionavano. Perchè quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande.
'' Irwin !'' Esclamò l'insegnante di trigonometria, facendo risvegliare Addison dai suoi pensieri.
La ragazza abbandonò la visione della finestra della sua classe e la rivolse davanti a lei. E vide che quattro file più avanti , aveva fatto l'ingresso nell'aula Ashton.
'' Sei in ritardo di venticinque minuti e trentasei secondi. Anzi diciamo che ti stai impegnando ad arrivare in anticipo.'' Ammise il prof guardando il suo orologio e poi riguardare il ragazzo.
''Posso sedermi adesso ?'' Ammise Ashton con strafottenza.
'' Certo Irwin, accomodati pure vicino alla signorina Evans.''
Ashton rivolse uno sguardo gelido alla ragazza, si incamminò verso il banco, per poi una volta arrivato appoggiò la cartella sul banco e si sedette nella sedia.
La bionda osservò ogni gesto del ragazzo e sospirando disse '' Di male in peggio.'' per poi tornare a perdersi tra i suoi pensieri.
Ashton continuava a guardare duro davanti a se', senza nemmeno rivolgere uno sguardo alla bionda da quando era seduto.
'' Tranquillo in classe non piove.'' Disse Addison sarcasticamente osservando Ashton che indossava ancora il cappuccio.
Il ragazzo si girò verso di lei '' Ti diverti così tanto a darmi fastidio ?'' Chiese Ashton con tono ovvio.
'' Non poi così tanto.'' Ammise la bionda tornando a guardare alla lavagna cercando di capire qualcosa.
'' Stanne fuori Addison.'' Disse Ashton duro, guardandola e poi puntando lo sguardo altrove.
La ragazza si girò e aggrottò la fronte senza capire il senso di quella frase pronunciata da Ashton.
'' Io, non capisco. Di cosa dovrei starne fuori, Irwin ?''
'' Ti dice qualcosa il nome Luke Hemmings ?'' Ashton pronunciò quelle parole come se volesse far del male in qualche modo ad Addison.
''Cosa c'entra Luke ?''
'' Stai fuori dalla sua vita, Addison.'' Ammise Ashton duro.
E nel giro di un secondo Addison era stata distrutta, era come se quella frase l'avesse lacerata nel profondo.
'' Non posso.'' Affermò Addison sicura, mentre dentro di lei si stava scatenando un tornado di dolore. Era proprio lì altezza del cuore. Era come se si fosse creata una tempesta, scatenata dalle parole che aveva pronunciato il suo vicino banco.
Ma la ragazza si continuava a ripetere dentro di se che ogni tempesta ha una sua fine. Una volta che tutti gli alberi sono stati sradicati, una volta che tutte le case sono state demolite, il vento si calmerà, le nuvole se ne andranno, la pioggia si fermerà, il cielo si schiarirà in un istante. E solo allora, in quei momenti di quiete dopo la tempesta, capiamo chi è stato abbastanza forte da sopravvivere.
'' Si, invece devi.'' Ammise il ragazzo duro e continuando '' Lui non fa per te Addison. Le ragazze come te nella sua vita non c'entrano un cazzo. Quindi allontanati dalla sua vita fottutamente complicata.'' Finì Ashton con un sorriso soddisfatto.
''Perchè sei così ?'' Chiese Addison con la voce tremante.
'' Perchè è da quando sei entrata tu nella sua vita, non fai altro che portarli problemi su problemi.'' Disse arrabbiato il vicino.
La ragazza scuotè la testa in senso di disapprovazione.'' No, non è vero.''
''Addison, è così. Allontanati sarà meglio sia per lui che per te.'' Sospirò il ragazzo.
Addison non rispose, puntò lo sguardo al soffitto per cercare di fermare quel fiume di lacrime che sarebbe sceso da lì a momenti.
E pensava che forse Ashton aveva ragione. E se lei fosse veramente la causa di tutti i problemi causati a Luke ?
Ma la domanda che continuava a premerli nella mente era: due persone possono essere davvero destinate a stare insieme? Fatte l'uno per l'altra. Anime gemelle. Sarebbe bello se fosse vero. Avere qualcuno là fuori che ci sta aspettando. Noi in attesa di qualcuno. Solo che Addison non era sicura di crederci.
Forse era come diceva suo fratello '' Aspettati sempre il peggio dalle persone, non rimarrai mai deluso.'' Gli aveva ripetuto un sacco di volte questa frase che lei ormai la sottovalutava.
Ma infondo era così, tutti l'avevano avvisata. Ma lei era stata così testarda da continuare ad andare avanti. E adesso era arrivata in un vicolo dove doveva scegliere se andarsene per sempre o rimanere.
La campanella suonò e Addison racimolò le sue cose e uscì di corsa dall'aula, mentre Ashton la guardava con ghigno soddisfatto.
Quando uscì da quell'aula si trovò di fronte l'ultima persona che gli stava procurando quella tempesta di emozioni, Luke.
Il biondo appena la vide gli andò incontro sorridente '' Hey Piccola.''
Addison lo guardò con occhi tristi e spenti '' Non posso, io non posso Luke. Scusami.'' Disse Addison per poi andarsene.
Luke osservò confuso Addison scappare via.
'' E' scappata vero ?'' Disse Ashton avvicinandosi all'amico, mentre Luke con lo sguardo seguiva Addison che pian piano scompariva tra la folla.
''Ha detto che non poteva. Cosa non poteva ?'' Disse Luke sospirando e guardando l'amico. Poi Luke si soffermò ad osservare il suo amico che era appoggiato al muro mentre cercava di rollare una sigaretta.
'' Dimmi che tu non c'entri un cazzo ?'' Disse Luke tra i denti.
'' Tranquillo gli ho solo spiegato come vanno le cose Luke.'' Disse Ashton con non chalance.
''Tu sei un fottutissimo stronzo. Perchè l'hai fatto ? Dimmi perchè cazzo l'hai fatto ?'' Continuò arrabbiato l'amico.
'' Lo sai benissimo il perchè, Hemmings.''
'' Solo perchè a te ti hanno lacerato. Non puoi permettermi di provarci con Addison.'' Disse Luke arrabbiato e continuando '' Questa è la mia fottuta vita, faccio quel cazzo che mi pare. Devo essere felice io, non tu. E se lei in questo momento è la mia felicità ben venga. Ma ti prego stanne fuori.'' Finì il biondo.
Ashton lo guardò '' Va bene, io ne starò fuori. Ma quando ti accorgerai che sarà troppo tardi, non venire da me Luke. Perchè giuro che io non ci sarò.''
'' Hey ragazzi, che sta succedendo ?'' Chiese Calum seguito da Michael.
'' Niente lascia stare.'' Sospirò Luke.
''Luke, per i corridoi abbiamo incontrato Addison, c'è più che incontrato vista. Correva tra i corridoi e stava piangendo. E' successo qualcosa tra di voi ?'' Chiese Michael guardando l'amico.
'' Ashton è successo qualcosa ?'' Chiese Luke sfidando l'amico.
Quest'ultimo non rispose, fissò solo il biondo.
''Devo andare da lei. Scusatemi ragazzi.'' Disse Luke lasciando una pacca sulla spalla a Michael.
I suoi amici lo guardarono andare via e Calum ammise '' Basta è andato. Perso. Lo abbiamo perso del tutto.'' Finì con una lieve risata.

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 
Quando Addison terminò la sua corsa entrò in bagno piangente, appena vide una porta aperta entrò dentro, si chiuse la porta alle spalle e si lasciò scivolare, con le lacrime che le solcavano il viso.
Si faceva schifo da sola, mai e poi mai si sarebbe permessa di piangere per un ragazzo, tanto meno per Luke.
Stava cadendo a pezzi e anche il suo cuore, il che era particolarmente grave.
Perchè tutti lo sanno che un cuore rotto, dalle delusioni, false speranze non potrà più ritornare come era prima.
A volte ci sono momenti nella nostra vita in cui l'amore sconfigge tutto: sfinimento, insonnia... tutto.
E poi ci sono quei momenti in cui sembra che l'amore non ci porti nulla... se non dolore.
'' Addison.'' Disse una voce calda. La bionda avrebbe riconosciuto quella voce anche fra un sacco di anni.
'' Addison per favore dove sei ?'' Chiese il ragazzo preoccupato.
Addison non rispose, chiuse gli occhi e continuò a piangere in silenzio.
Mentre continuava il suo pianto silenzioso dei passi si avvicinarono alla porta.
'' Ti prego apri.'' La supplicò il biondo all'esterno della porta.
La bionda non rispose . '' Addison cazzo ! Ti prego apri questa fottuta porta.'' Disse Luke dando dei colpi alla porta.
Il ragazzo non ottenne nessuna risposta, si appoggiò con le spalle alla porta, sospirò e poi parlò ''Addison, non so' cosa cazzo ti abbia detto quel coglione. Noi due potremmo allontanarci e non sentirci... Ma sappiamo entrambi che qualcosa ci legherà sempre.''
Quando il ragazzo dall'altra parte finì di parlar, ad Addison le mancò il fiato. La ragazza incominciò a tossire rumorosamente e respirare con fatica.
Luke quando sentì tossire la ragazza capì che c'era qualcosa che non andava.
''Addison, Addison !'' Urlò il ragazzo e continuando '' Apri 'sta fottuta porta.'' Finì il ragazzo con un po' di terrore nella voce.
Addison si sentiva sempre di più mancare le forze, così si aggrappò all'unica speranza che gli era rimasta... aprire la porta.
Quando Addison aprì la porta, Luke si avvicinò alla ragazza e si abbassò.
'' Addison guardami.'' Disse il ragazzo con tono fermo e prendendo tra le sue mani il volto della biondina.
La ragazza non riusciva ancora a respirare, più ci provava, più i suoi sforzi era inutili.
'' Hey piccola calmati. Ci sono io adesso.'' Disse Luke fissandola dritto negli occhi, per poterli dare forza.
Addison si tranquillizzò appena sentì il tocco del ragazzo e riprese a tornare a respirare.
Era inutile dire che lo voleva fuori dalla sua vita, perchè ormai Luke era diventato la sua cura.
Luke sorrise e con i pollici accarezzò il viso della ragazza.
Tutte e due si fissarono negli occhi e poi Addison parlò ''Vorrei voltare pagina ma questo cuore che sbaglia sempre non me lo permette di voltare pagina. '' Disse Addison piano e continuando ''Mi rovinerò la vita scegliendo il cuore. ''
Luke ascoltò attentamente quello che disse la ragazza.
'' Addison, io ti voglio nella mia vita. Hanno tutti ragione, io ho fottutamente bisogno di te.'' Confessò il ragazzo e continuò '' Perciò ti prego io in questo momento sto scegliendo con il cuore e ho bisogno di te al mio fianco che mi dirai che tutto andrà bene. Perchè è da quando sei entrata te nella mia vita sto incominciando a mettere insieme pezzi che credevo di aver perso. Perciò, ti prego resta.''
La bionda lo guardò, e lei non poteva scegliere di nuovo il cuore, non adesso. Perchè gli avrebbe portato solo delusioni.
Poi Luke fece una cosa che sorprese la ragazza, sfiorò delicatamente le sue labbra con quelle della ragazza, gesto che provocò un'immediata scarica elettrica per tutto il corpo della bionda. Per un istante Luke vide che Addison era sorpresa quanto lui per quello che stava facendo, poi lei ricambiò il gesto , facendo sì che il bacio si trasformò in un bacio dolce e profondo.
Poi Luke le prese il collo fra le mani . I baci del ragazzo erano baci affamati, carichi di tutta la passione che avevano tanto a lungo cercato di soffocare. Le labbra di Luke facevano quasi male ad Addison, gli toglievano il fiato.

Forse Addison ci credeva a tutta questa storia dell'essere destinati. Perché non crederci, alla fine? Chi non vorrebbe più poesia nella sua vita? Forse spetta a noi far sì che accada. Farsi avanti ed essere destinati l'uno all'altra. Almeno così possiamo saperlo con certezza. Se siete fatti per stare insieme oppure no.
Quando i due si staccarono Luke attaccò la sua fronte con quella della bionda. '' Addison , tu sei quella piccola cosa che rende grande il mio mondo.'' Finì il ragazzo
Addison parlò '' Luke, ci sono.''
Il biondo la guardò confuso, la ragazza sorrise e riparlò '' Io resto.''
Luke sorrise, si alzò e tese la mano ad Addison. La ragazza l'afferrò e si alzò di slancio, finendo tra le braccia di Luke.
Appena il biondo ebbe vicino Addison gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra. Ogni volta che il ragazzo la baciava, Addison ancora non si abituava al contatto con il ragazzo. Era come se ogni bacio metteva in subbuglio il suo stomaco.
''Usciamo di qui, piccola.'' disse Luke prendendo la mano alla bionda e uscendo.











SPACE AUTHOR 

Hi, my beautiful peopleeee !!!
Eccomi qui, allora cosa ve ne sembra ?
Finalmente dopo un lungo atteso tempo quei due si sono baciati. Aww
Comunque è inutile dirvi quanto vi amo. Ringrazio ancora le persone che seguono e recensiscono la ff.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
See ya soon...
Baci Lalluby 

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Capitolo 18
*** Chapter Seventeen ***


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Chapter Seventeen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
Le Foto.
Ad Addison piaceva moltissimo scattare foto.
Perchè se ci pensiamo bene le foto, sono le uniche cose che non cambieranno mai, che resteranno sempre li, nella stessa posizione, con la stessa espressione e con le stesse persone.
E cosa più importante racchiudono i ricordi. Ma delle volte fa malissimo rivedere quei vecchi ricordi.
Perchè tu le guardi ed entri all'interno di un viale di ricordi fatto da una strada a doppio senso e poi il vuoto, perchè da un momento all'altro finiscono.
Ed Addison nelle pareti della sua stanza aveva troppi ricordi. Talmente troppi che le facevano male. E suo fratello era uno dei ricordi più importanti che era appeso in quella parete.
Mentre la bionda era distesa nel suo letto con lo sguardo verso il soffitto guardava le poche foto che vi erano appese lì, e una in particolare catturò la sua attenzione.
Addison incuriosita si mise al in piedi sopra il letto, la staccò dal muro e si risedette nel letto a gambe incrociate.
Quando la biondina incominciò ad osservare bene l'immagine sulle sue labbra spuntò un sorriso malinconico.
Quel pezzo di carta rappresentava lei e suo fratello quando erano più piccoli sdraiati nel letto dei loro genitori che sorridevano. E quel sorriso sui loro volti era un sorriso vero, senza preoccupazione, senza bugie e senza tristezza.
Con quell'immagine ad Addison venne in mente quando Tristan cantava sempre . La ragazza non aveva mai detto questo ricordo a nessuno prima d'ora. Era un po' il loro piccolo segreto, ma, ogni sera lui entrava a rimboccarle le coperte e le cantava qualcosa tipo delle ninna nanne o roba da qualche album rock.
E poi, dopo che se n'era andato, si ricordò che ora quando si sdraiava nel letto sentiva solo il silenzio. Ed è così che ha capito che, per il resto della sua vita, era finita. Tutte le sue canzoni erano scomparse e la sua voce e il modo in cui la calmava. Tutto quanto.
Quindi Addison immaginava di aver cercato di trovare delle nuove canzoni per riempire quella quiete, ma nessuna di esse l'aveva mai fatto veramente.
E ora, lui se n'era andato... e suo papà se n'era andato. E sua mamma se n'era andata.
C'è soltanto silenzio.
C'è solo silenzio.
E in questo silenzio la biondina aveva imparato tante cose.
Perchè Addison si era resa conto dei momenti significativi della sua vita nel momento in cui gli viveva, era cresciuta tranquilla e soddisfatta dando tutto per scontato, sia le cose che le persone ed è solo quando stava per perdere tutto questo che aveva capito quanto aveva sbagliato e si era resa conto dell'importanza di questi momenti e di quanto li amava.
Ma adesso era arrivato il momento di lasciarsi il dolore alle spalle e di concentrarsi sulle cose belle.
'' Addison...'' Disse sua madre affacciandosi dalla porta della stanza della ragazza.
La ragazza distolse lo sguardo dall'immagine e osservò sua madre tristemente.
'' Io vado in ospedale, questa sera mi tocca il turno di notte. Quindi presuppongo che ci rivedremo forse domani.''
Addison non rispose si limitò a osservare ancora una volta sua madre.
Le mancava, ad Addison mancava sua mamma. Perchè dopo la morte di suo fratello lei non le aveva rivolto nemmeno più un sorriso, un abbraccio o semplicemente non le aveva più chiesto come stava.
E questa cosa ad Addison faceva male.
'' Addison...'' La richiamò di nuovo sua madre '' Non so' cosa tu abbia in mente dopo che avrò oltrepassato la porta di casa.''
La ragazza aggrottò le sopracciglia confusa '' Fidati non ho in mente di dare un mega party mentre sarai via. Queste cose accadono solo nei telefilm.'' Disse la ragazza sbuffando e ritornando a osservare la foto che aveva tra le mani.
 
'' Se lo dici tu. Comunque io vado.'' Disse sua madre per poi uscire dalla porta.
Addison si rimise di nuovo in piedi nel letto, riattaccò la foto e poi si girò intorno a osservare le pareti della sua stanza.
Dopo essersi persa nell'osservare le sue foto, scese dal letto e si diresse verso la scrivania. E in quel casino cercò il cellulare, dopo averlo trovato, lo prese, lo sbloccò e digitò quel numero che la ragazza conosceva fin troppo bene. Il telefono suonava a vuoto.
'' Perchè non risponde mai quando ho bisogno di lui.'' Mormorò Addison chiudendo la chiamata.
Così la ragazza prese la sua giacca, la indossò, percorse le scale e uscì di casa.
Ad Addison piaceva la notte, perchè secondo lei è veramente di notte che una persona riesci a vedere le meraviglie che la propria città può nascondere alla luce del giorno. E poi la notte è fatta di silenzio, quei silenzi che ti aiutano a riflettere e ti portano a seguire la decisione giusta per te.
Continuando a camminare per le varie vie Addison si ritrovò nel quartiere più sconsigliato di tutta Sydney, Kings Cross.
Quel quartieri era frequentato da soli uomini adulti che avevano il vizio del gioco d'azzardo, droga, alcool e sesso. E per finire vi erano numerose prostitute.
''Merda.'' Imprecò a bassa voce Addison quando si accorse dove era capitata.
La paura incominciò a farsi spazio, era mezzanotte e mezza di un sabato e lei era sola in uno dei quartieri più malfamati di Sydney.
Addison si strinse nel suo giubbotto e si incominciò a camminare velocemente.
Ad un tratto la ragazza sentiva la sensazione come se qualcuno la stesse seguendo, ad un tratto si fermò di colpo e si voltò... Niente non c'era nessuno. Non sicura riprese la sua camminata.
Quella sensazione era ancora viva più passava il tempo più era sicura che qualcuno la stesse seguendo veramente.
Allora Addison tirò fuori il cellulare e incominciò a digitare la sequenza numerica, il telefono continua a squillare di nuovo a vuoto.
'' Merda ! Luke, rispondi, rispondi.'' Continuava a ripetere la ragazza mentre camminava.
Ad un certo un paio dei passi si fecero spazio nel silenzio della notte.
Addison si spaventò e accelerò il passo.
Quando andò a sbattere contro qualcuno.
'' Chi non muore si rivede. Non è così, Addison ?''
Addison appena sentì quella voce spalancò terrorizzata i suoi occhi, quella voce lei sapeva benissimo da chi provenisse.
'' Tesoro, non mi pare di averti tagliato la lingua l'ultima volta che ci siamo visti.''
La ragazza era bloccata dalla paura, non riusciva a parlare era come se quella paura che aveva le tenesse a fermo le parole.
La ragazza provò indietreggiare, ma andò a sbattere contro qualcuno.
'' Mi dispiace Addison, questa volta sei sola.'' Disse la voce divertita.
La ragazza prese un respiro.
'' Come sta' Luke è da quella notte che non lo rivedo più ?''
''Non sono cose che ti riguardano.'' Rispose la ragazza freddamente.
'' Come vuoi cara. Strano però che Hemmings ti faccia girare sola a quest'ora della notte , per di più nel quartiere di Kings Cross.''
'' A te cosa importa ?'' Chiese la ragazza con tono fermo.
'' Ti importerà eccome. Non hai saputo ?'' Chiese la voce divertita.
La ragazza aggrottò le sopracciglia senza capire.
'' Ancora non te l'anno detto ?'' Continuò di nuovo la voce.
'' Dirmi che cosa Jhonny ?''
'' Non mi piace dare brutte notizie.'' Disse Jhonny con tono annoiato.
'' Parla...'' Disse Addison con tono fermo, perchè li da un momento all'altro sarebbe scoppiata in una crisi di nervi.
''Sai tesoro,'' Disse Jhonny avvicinandosi alla ragazza ''Ci piace soffrire, perchè… non so… senza sofferenza non ci sentiremmo reali. Sai perchè ti stò facendo del male? Perchè sarà meraviglioso quando smetterò di farlo. '' Concluse con un ghigno divertito.
'' Cosa vorresti dirmi ?'' Disse la ragazza incuriosita e inclinando la testa di lato.
'' Oh se fossi in te, non lo vorrei mai sapere.''
'' Dimmi che cazzo sta' succedendo ?!'' Disse Addison arrabbiata.
'' Il tuo Luke Hemmings questa notte ha avuto un grave incidente. Qualcuno ha pensato di fargliela pagare.''
Quando Addison sentì la frase il mondo le cadde addosso.
No, non doveva succedere. Non una seconda volta.
Aveva perso fin troppe persone nella sua vita, prima suo fratello e adesso Luke, il suo Luke.
Incominciò a girarle la testa , nel giro di un secondo il suo mondo che aveva creato con Luke era andato a pezzi, svanito.
Come se qualcuno si divertisse a farle perdere le persone che erano entrate in silenzio nella sua vita.
La ragazza scuotè la testa e incominciò a piangere.
''Non è vero ! Stai mentendo...'' Disse la ragazza tra le lacrime.
'' Ah davvero. Allora dimmi della telefonata da parte di qualche amico di Luke che ti avvisa sull'accaduto ?'' Chiese il ragazzo.
Addison non rispose, era la verità lei quella sera aveva provato a telefonare al ragazzo ma il suo cellulare squillava a vuoto.
'' Vedi era come dicevo io , Addison. Devi fartene una ragione, di Luke Hemmings non si sentirà più parlare.''
'' Non è vero ! Stai mentendo, Michael o Bobby mi avrebbero telefonato se a Luke fosse successo qualcosa.''
''Ma non l'hanno fatto, cara.''
Addison continuava a piangere '' Ti prego lasciami, voglio tornare a casa.'' Disse flebile.
Jhonny si spostò e Addison incominciò a correre.
Mentre correva piangente si continuava a chiedere perchè da piccoli era tutto molto più facile ?
Forse perchè non si ha pensieri, perchè quando si è bambini non ti importa della moda, di chi esce con chi o dell'amore. Bastava solo scambiare una scatola di pastelli per far tornare tutto come prima.
Il quel momento era crollato tutto.
Quando il terreno cede e il proprio mondo crolla, forse Addison aveva solo bisogno di avere fede e credere nel sopravvivere insieme a tutto questo. Forse si , aveva solo bisogno di reggersi forte.
Ma non era di nuovo pronta a incassare di nuovo il colpo di una nuova perdita. Non c'è l'avrebbe fatta, non di nuovo.
In quel momento non importava i progetti che aveva fatto Addison. Non importava come lo immaginava. Senza che lei lo sapesse, a volte la vita ha il modo di darti esattamente il colpo di grazia, di cui tu non avevi assolutamente bisogno.
Aveva di nuovo il cuore spezzato, ma questa volta era un cuore spezzato per una perdita troppo importante per lei , ma lei doveva almeno a provare a lottare come all'inferno per assicurarsi di essere ancora vivo.
E se non ci avesse provato, Addison sapeva che sarebbe caduta e non si sarebbe mai più alzata.
Adesso capiva quando dicevano che l'amore ti porta via un pezzo di te e lo plasma a modo suo. E quando ti fa soffrire lei non ti dà più quel pezzo, che ti è utile per sopravvivere.
E in questo momento forse lei lo aveva perso per sempre.
Ed era proprio così che la persona che ti porta un immensa felicità e forza, sarebbe stata la causa primaria del tuo dolore.
Dopo la corsa Addison si ritrovò davanti la casa di Luke e dei ragazzi.
Percorse il vialetto che conduceva alla porta e quando arrivò lì incominciò a suonare con insistenza il campanello e a bussare con quella poca forza che le era rimasta.
Poco dopo la serratura fece uno scatto, la porta si aprì e davanti ad Addison apparve la figura di Michael con un viso inssonnato.
'' Addison..'' Disse Michael sorpreso.
La ragazza fisso l'amico con il volto rigato dalle lacrime.
'' Hey tesoro, che succede ?'' Chiese preoccupato Michael.
'' Dov'è Luke !?'' Disse Addison con il cuore che le batteva a mille e la voce distrutta dal dolore.
'' Calmati Addison..''
'' Dove cazzo è Luke ?!'' Continuò la ragazza urlando.
'' Addison calmati, sveglierai tutti facendo così.''
'' Perchè non mi vuoi dire dov'è Luke. Cazzo Michael !'' Urlò arrabbiata la ragazza, spingendo Michael per passare e salendo di corsa le scale arrivando davanti alla camera di Luke.
La porta era chiusa e un brivido di paura le percorse la spina dorsale.
Arrivata davanti alla porta portò la sua mano ,che aveva incominciato a tremare, sulla maniglia. Il suo fiato era sempre più accelerato e il suo cuore le batteva talmente forte che chi era vicino poteva sentire i suoi battiti.
Quando entrò nella stanza del ragazzo, trovò solo il buio e la paura ancora una volta si fece spazio.
La ragazza incominciò a chiamare con voce rotta dal pianto e dal dolore il nome di Luke.
Dopo un paio di chiamate la luce del comodino si accese e appoggiato sui gomiti c'era Luke che la guardava inssonnato, poi quando mise bene a fuoco la vista capì che era Addison e sorrise sorpreso.
Ed Addison aveva dimenticato quanto era bello il sorriso di Luke; quello che la ferì fu quando scomparse vedendo il suo volto coperto dalle lacrime.
'' Addison cos'è successo ?'' Chiese Luke con la voce di chi si era appena svegliato.
La ragazza non rispose, ma si fiondò subito tra le braccia di Luke e ricominciò a piangere più forte.
Luke la strinse ancora di più a se' e incominciò a calmarla accarezzandoli i capelli.
Poi la ragazza finì di piangere e alzò il suo viso e guardò fisso in quelle iridi azzurre che lei tanto amava.
Addison portò una mano sulla guancia di Luke e l'accarezzò per vedere se lui era veramente li con lei oppure se era tutto frutto della sua immaginazione, poi passò la mano su quei capelli biondi scompigliati.
Luke quando sentì il contatto della mano di Addison chiuse gli occhi. Poi portò la sua mano dietro al collo della bionda per far avvicinare le loro fronti.
Addison chiuse gli occhi per godersi quegli attimi con il suo ragazzo.
''Luke, stanotte pensavo di averti perso per sempre.'' Disse Addison ancora con gli occhi chiusi e continuando. '' E ho avuto paura, sai ? Ho avuto paura che il mondo che tu ed io abbiamo creato sarebbe finito per sempre. Luke tu sei come l'arcobaleno dopo la pioggia, sei inaspettato. Ecco perchè mi sono innamorata di te. Quindi per favore , non te ne andare come hanno fatto tutti. Perchè questa volta non sarei capace di incassare il colpo.''
'' Addison, non uscirò mai dalla tua vita.'' Disse il biondo sussurrando.
Per poi avvicinare le sue labbra con quelle di Addison.
Ogni volta che Luke la baciava era come se lui si prendesse via tutte le sue preoccupazioni e gli lasciasse tutto l'amore di cui lei aveva bisogno. Le labbra di lui sarebbero state la sua cura per qualsiasi male.
Quando si staccarono Addison rimase ancora con gli occhi chiusi e poi li aprì lentamente per paura che tutto fosse un sogno, un bellissimo sogno. Ma sul suo viso apparve un sorriso quando vide che Luke era ancora lì.
Luke si girò presa qualcosa tra le mani e poi la porse ad Addison.
'' Vatti a cambiare e mettiti questa.'' Disse Luke sorridente porgendole una maglietta.
Addison annuì e si alzò dal letto e si diresse verso la porta del bagno che era di fronte alla camera di Luke.
Quando entrò nel bagno si cambiò e nel momento che vide la maglietta un sorriso ancora più ampio le si fece spazio nel suo volto. Luke le aveva dato la sua maglietta preferita dei Nirvana. Lei sapeva benissimo quanto lui ci tenesse a quella maglietta.
La indossò, si lavò la faccia e si guardò allo specchio.
Quando rientrò nella camera vide che Luke era sdraito nel letto con le braccia dietro la testa che fissava il soffitto, Addison si avvicinò al letto, si sedette e poi si coricò insieme a Luke.
Quando lei entrò nel letto il ragazzo la girò dalla sua parte, facendole appoggiare la testa sul proprio petto, circondando il corpo della ragazza con le sue braccia e gli baciò la guancia.
'' Notte piccola.'' Le sussurrò Luke
Addison sorrise contro il petto del ragazzo e si strinse di più a lui.
E forse quella notte Addison aveva trovato la sua canzone che l'avrebbe fatta dormire cullata nella notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPACE AUTHOR
Hi , my beautiful people !!!
Allora come state ? Spero tutto bene.
Comuque ecco qui il nuovo capitolo. Cosa ne pensate, bellezze ?
Mi scuso con le persone che recensiscono e che io ancora non ho risposto. Ma tranquille le leggo.
Vi ringrazio ancora di cuore.
See ya soon
Baci Lalluby
PS: Se avete bisogno di me su twittah sono @_Lalluby_
 

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Capitolo 19
*** Chapter Eighteen ***


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Chapter Eighteen
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
È un po' terrificante quanto velocemente possa andare tutto in pezzi. A volte... ci vuole una perdita enorme per ricordarti a cosa tieni di più. A volte... di conseguenza, ti ritrovi ad essere più forte, più saggio, più preparato ad affrontare il prossimo grande disastro che succederà. A volte... ma... non sempre.
E dopo la visita di Addison di quella nottata, Luke era stato preso in contro piede.
Perchè quando per lui le cose sembravano andare per il meglio, qualcuno era arrivato di punto in bianco e gli aveva buttato tutto quello che lui stava cercando di salvare della sua vita, Addison in primis .
In quel momento la sua vita gli faceva schifo, forse perchè Addison doveva sempre pagare le conseguenze dei suoi errori del passato o forse perchè le persone si divertivano vederlo soffrire per la persona a cui lui se avrebbe potuto avrebbe dato anche la sua vita.
Ma nessuno può sfuggire ai fantasmi del passato quelli ritornano quando meno te lo aspetti. E le persone che ti vogliono fare del male gli usano per buttarti a terra.
E Luke lo sapeva benissimo.
In quel momento lui chiedeva solo di essere felice ma non riusciva a far finta che tutto andasse così storto. Perchè ogni volta che faceva un passo avanti con Addison ne faceva altri due indietro per via del suo passato.
Ma secondo lui, dopo tutto siamo noi gli artefici della nostra vita.
Aveva bisogno di aiuto, ma non lo voleva.
Voleva, piuttosto, che qualcuno gli facesse dimenticare che ne avesse bisogno. E forse Addison ci era riuscita, perchè lei credeva in lui.
Ma delle volte Luke aveva così paura del sentimento che provava per lei. Con Addison aveva stabilito un legame talmente forte che lo spaventava.
Ma la paura c'era per ricordargli che da qualche parte là fuori c'era qualcosa di meglio. E che valeva la pena lottare per quel qualcosa.
Luke sapeva che il cuore della ragazza era stato rotto in mille pezzi e ora, lui era lì e ascoltava il suo silenzio. Cercando di rimettere a posto tutti pezzi.
I ragazzo dopo essersi assorto nei suoi pensieri e aver passato la sua notte in bianco , si girò su un lato appoggiò la testa sulla mano e sorrise nel vedere la sua ragazza.
Portò una mano sulla fronte di Addison e spostò qualche riccio e poi gli lasciò un bacio sulla fronte.
'' Se tutti i tuoi risvegli sono così, credo che non sopravviverò fino a tarda mattinata.'' Disse Addison con gli occhi chiusi, la voce ancora inssonnata e con un sorriso.
Luke quando sentì la voce di Addison sorrise. Quest'ultima aprì gli occhi, si voltò verso di lui e lo abbracciò.
'' Addison lo so' che non è il momento giusto per chiedertelo. Ma cosa è successo ieri sera ?'' Chiese Luke stringendo a sua volta Addison.
Quando il ragazzo disse quella cosa alla ragazza tornarono tutte le paure che aveva avuto la notte scorsa e poi una serie di immagini le invasero la mente.
'' Hey piccola, che è successo ?'' Chiese Luke con tono basso e lasciando un bacio sui capelli della ragazza.
'' Io...'' Addison aveva paura di parlare era bloccata.
'' Addison cosa è successo ?'' Richiese Luke più serio.
In quel momento Addison voleva dimenticare, aveva solo bisogno di stringere Luke e dimenticare tutto quello che aveva passato la notte scorsa.
Già dimenticare, è cosi che si dice... è un buon consiglio ma non molto pratico. Quando qualcuno ci ferisce... vogliamo che soffra quanto noi. Quando qualcuno ha torto sul nostro contro, vogliamo avere ragione. Senza perdono, i vecchi debiti rimangono inestinti... le vecchie ferite, in guarite. E il massimo cui possiamo aspirare... è che un giorno... avremo la fortuna di dimenticare.
'' Che ore sono ?'' Chiese Addison cercando di sviare il discorso.
La biondina era sempre stata agile con le parole, ma non adesso.
Non poteva scappare, Luke aveva bisogno di spiegazioni e lei non era pronta a dargliele.
Perchè la paura la stava logorando all'interno e non c'era via di uscita.
Ogni volta che cercava di parlare le parole non uscivano.
'' Cazzo Addison !'' Si arrabbiò Luke allontanando Addison e alzandosi dal letto.
Addison si mise seduta sul letto e guardò il ragazzo che stava nel frattempo cercando qualche maglietta all'interno di quel disordinatissimo armadio.
Ogni volta che lei non parlava Luke si allontanava sempre di più da lei. E Addison stava male, ma d'altronde lei sapeva benissimo che la colpa era sua.
'' Luke...'' Disse la bionda sospirando, ma il ragazzo non rispose continuava a cercare all'interno dell'armadio.
'' Dannazione Luke...'' Imprecò Addison con gli occhi lucidi.
'' Cosa Addison ?!'' Chiese Luke voltandosi verso di lei arrabbiato.
La ragazza non rispose, osservò soltanto Luke con gli occhi tristi e pieni di dolore.
'' Vedi Addison, tu sei così fottutamente complicata. Ogni volta che io mi sforzo di fare un passo verso di te, mi sembra di farne qualcuno all'indietro invece.'' Affermò Luke duro osservandola.
Ogni parola che diceva lui, faceva crollare Addison e ogni pezzo che cadeva faceva sempre più male.
'' Come posso cercare di aiutarti, se tu sei la prima ad affrontare tutto da sola senza lasciare che io ti aiuti , Addison ? Dimmelo , perchè giuro che non so' più cosa cazzo fare !'' Urlò Luke arrabbiato.
Quando la ragazza sentì le urla del suo ragazzo sussultò.
Ma si sa', non è mai piacevole quando qualcuno ti accusa di aver sbagliato. Soprattutto quando ha ragione.
E Luke in quel momento aveva ragione, per quanto Addison si sforzasse, lei non ci riusciva.
Nella sua vita aveva sempre cercato di sviare il problema scappando,
perchè forse ne aveva così talmente tanti che ci stava affogando.
Ma tutti prima o poi devono affrontare i loro problemi, perchè alla fine arrivi un punto che devi prendere in mano le tue responsabilità e affrontarle.
Tutti sanno che le responsabilità sono davvero una gran rottura, però vanno affrontate. Non si possono evitare.
O qualcuno ci obbliga ad affrontarle, oppure ne subiremo le conseguenze. Forse, la cosa più difficile delle responsabilità è quando combini un guaio e non sai come riparare.
E Addison in quel momento non sapeva come riparare quella situazione che si era creata con Luke.
'' Sto aspettando delle spiegazione Addison.'' Disse Luke impaziente , portandosi le braccia al petto e osservandola cupamente.
'' Tutti aspettano delle spiegazioni, Luke.'' Sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo intimorita dallo sguardo gelido del ragazzo.
'' Ieri sera sono uscita a fare una passeggiata...'' Iniziò a parlare Addison sempre con lo sguardo basso, '' E non volendo sono finita nel quartiere di King's Cross.'' Disse la ragazza.
Quando Luke sentì nominare quel quartiere, il sangue incominciò a ribollirli nelle vene, inspirò come se dovesse calmarsi.
'' Come ti è venuto in mente di andare in quel quartiere ?'' Disse duro il ragazzo.
'' E' stato un puro caso.'' Disse la ragazza difendendosi.
'' Già, puro caso.'' Borbottò il ragazzo.
'' Luke, io ho provato ha telefonarti ma il tuo cellulare squillava a vuoto... E ho incontrato Jhonny ...''
'' Tu, chi hai incontrato ?!'' Disse Luke alzando il tono di un ottava non controllando più la rabbia.
Addison incominciò a tremare, in quel preciso momento aveva paura di Luke.
''Jhonny.'' Sussurrò balbettando la ragazza.
Luke sentendo quel nome tutta la rabbia che aveva in corpo gli trasalì.
'' Cosa ti ha fatto Addison ?'' Chiese il ragazzo con le iridi che era diventate di ghiaccio per la troppa rabbia.
'' Mi ha detto che ti era successo qualcosa di grave, per questo sono piombata ieri notte in camera tua in quello stato.''
Quando finì di parlare Addison chiuse gli occhi aspettandosi una sfuriata da parte di Luke, ma quest'ultimo rimase li fermo in silenzio.
Addison riaprì gli occhi e osservò il biondo. Lei voleva che in quel momento lui parlasse, ma niente solo silenzio.
'' Luke ti prego, dì qualcosa, qualunque cosa. Ma ti prego parla...''
Luke alzò lo sguardo e guardò Addison con uno sguardo pieno di dolore.
La biondina vedendo lo sguardo del ragazzo capì molto cose.
Luke fino a quei giorni stava cercando di sopravvivere, fingendo che i suoi fantasmi e i suoi scheletri fossero andati via del tutto. Ma non era così.
La chiave per sopravvivere di Luke era negare.
Negava di essere stanco, negava di avere paura, negava di cercare il successo a tutti i costi. E cosa più importante… negava che stava negando.
Perchè infondo noi vediamo solo quello che vogliamo vedere. E crediamo solo a quello che vogliamo credere. E’ funziona.
Mentiva così tanto a se stesso che dopo un po' le menzogne cominciavano a sembrare realtà. Mentiva così’ tanto che non sapeva più riconoscere la verità…neanche quando l’aveva di fronte.
Addison si alzò e si diresse verso il ragazzo, poi quando arrivò di fronte a lui stesero in silenzio.
Poi senza un preavvisò Luke si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò, appoggiando la sua testa nell'incavo del collo della bionda e chiuse gli occhi.
Addison al contatto con il ragazzo portò la sua mano tra i capelli di Luke.
Mentre Addison per la prima volta dava forza a Luke si soffermò a pensare che a volte la realtà a un modo tutto suo assolutamente inaspettato di presentarsi... e quando la diga cede la sola cosa che si può fare è nuotare.
Il mondo della finzione è una prigione non un posto dove mettersi al sicuro. Non possiamo mentire a noi stessi troppo a lungo. Siamo stanchi. Siamo impauriti. E negare non cambia la realtà.
Prima o poi dobbiamo disfarci del nostro negare e guardare in faccia la realtà, sfidandola a duello.
Negare, negare, negare.
Negare l’evidenza, rischia di farci perdere di vista la realtà.
E Luke l'aveva persa da tanto tempo, ma Addison si era promessa che lei ci sarebbe stata, non lo avrebbe mollato proprio adesso.
Perchè infondo le coppie veramente giuste sguazzano in mezzo alla stessa merda di tutti gli altri… la grossa differenza e che non si lasciano sommergere. Uno dei due si farà forza e ogni volta che occorre lotterà per quel rapporto. Se è giusto, e se sono molto fortunati, uno dei due dirà qualcosa .
Dopo un po' Luke prima di staccarsi lasciò un bacio sotto l'orecchio della ragazza, provocando a quest'ultima una scarica di emozioni.
'' Addison, ho paura delle cose che mi rendono troppo felice. Perchè quando qualcosa mi rende troppo felice, se poi va e come se scomparissi anch’io.'' Disse Luke guardandola.
'' E io ti rendo felice ?''
Luke insicuro , torturò il suo piercing al labbro inferiore e poi rispose.
'' Addison tu sei quel raggio si sole in un una giornata di pioggia...'' Affermò il ragazzo.
Addison lo guardò e sorrise, quel sorriso per la prima volta era un sorriso sincero, pieno di vita e felicità che da troppo tempo era stato nascosto per le sofferenze.
''Ti va di scendere giù ?'' Gli chiese Luke dolcemente, portandole con un mano un riccio dietro l'orecchio, mentre con l'altra afferrò la mano della ragazza.
Addison annuì e si fece condurre dal ragazzo, percorsero le scale e arrivarono in cucina.
E in cucina trovarono un Michael impegnato a fare colazione assorto nei suoi pensieri.
'' Clifford.'' Disse Luke facendo svegliare dai pensieri Michael.
Quest'ultimo rivolse uno sguardo al suo amico accennando un sorriso, per poi divenire serio alla vista di Addison.
'' Che succede amico ?'' Chiese il biondo dirigendosi verso l'amico e sedendosi vicino a quest'ultimo.
'' Ah, non lo so. Chiedilo ad Addison visto che ieri mi ha fatto spaventare.'' Disse Michael freddo tenendo lo sguardo puntato sulla biondina.
Addison abbassò lo sguardo, Luke guardò confuso prima Michael e poi la biondina.
'' Sentite, qualunque cosa sia successa risolvetela. Adesso io vi lascio che vado a fare una doccia.'' Disse Luke prendendo un biscotto dalla confezione, alzandosi e dirigendosi verso l'uscita della cucina.
Quando arrivò vicino a Addison gli lasciò un bacio sulla testa e gli sussurrò '' Cerca di non combinare più casini.'' Per poi uscire dalla cucina.
Quando Luke fu' uscito dentro quella stanza calò silenzio.
'' Hai intenzione di rimanere sulla porta tutta la mattinata ?'' Chiese Michael nel frattempo si versò il succo nel bicchiere.
'' Io... c'è no.'' Farfugliò Addison
'' Va' che puoi sederti. Non ho mai mangiato nessuno, eh.''
Addison annuì e si diresse verso al tavolo, poi una volta arrivata di sedette di fronte all'amico.
Quando gli fu' di fronte Addison guardò l'amico, e quest'ultimo non la degnò neanche di uno sguardo. Era freddo, impassibile, faceva tutto con estrema calma come se non gli importasse niente che in quel momento c'era Addison li di fronte.
'' Mi dispiace.'' Disse Addison guardando l'amico che nel frattempo cercava di spalmare del burro su un toast.
Quando Michael sentì quel mi dispiace il coltello che aveva in mano gli scivolò cadendo nel piatto, emettendo un rumore fastidioso.
Il ragazzo alzò lo sguardo e guardò la biondina. ''E' troppo facile chiedere scusa, Addison.'' Rispose Michael freddo.
Già era troppo facile chiedere scusa quando il danno ormai era stato fatto.
Addison in quel momento sapeva che aveva perso le aspettative del suo amico. E quando succede ci sentiamo un po’ derubati quando le nostre aspettative vengono disattese. ma a volte, le nostre aspettative non ci tengono in considerazione. A volte ciò che è atteso impallidisce semplicemente di fronte all’inatteso. Devi chiederti perché noi ci aggrappiamo alle nostre aspettative perché ciò che ci aspettiamo ci rende stabili, ci tiene… immobili. Ciò che ci aspettiamo è solo l’inizio. L’inatteso…è ciò che cambia le nostre vite.
''Lo so...'' Sussurrò la ragazza.
Il ragazzo non rispose guardò Addison e poi riprese il coltello e continuò a fare quello che stava facendo.
La bionda sbuffò, guardò tutti i gesti compiuti dall'amico e poi si decise a parlare.
'' Michael ho sbagliato. Ma infondo si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia.
Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perchè non si è perfetti. Ed è per questo che ti sto chiedendo scusa. Ieri sera mi sono comportata malissimo, ma non ero in me. Tu sei l'unica persona dopo Luke che mi vuole bene. Perciò, ti prego accetta le mie scuse.'' Disse Addison cercando con lo sguardo una speranza dall'amico.
Michael per tutto il discorso non guardò la biondina, poi quando alzò lo sguardo e vide la sua amica scoppiò a ridere.
Addison aggrottò le sopracciglia e lo guardò confusa.
'' Ma, perchè ridi ?'' Chiese la ragazza innervosendosi.
Il ragazzo continuò a ridere, poi si fermò asciugò le lacrime per le risate, prese un respiro e parlò.
'' Addison dovevi vedere la tua faccia. Dio..'' Disse Michael continuando a ridere.
Addison lo guardò curiosa e Michael continuò ''Ma tu pensi veramente che io sia così arrabbiato con te ? Non sono mica Ashton o Calum.'' Finì il ragazzo continuando a ridere.
Addison appena capì che l'amico la stava prendendo in giro si rilassò e sorrise '' Brutto stronzo e io che mi ero impegnata a fare un discorso di scuse.'' Finì la biondina ridendo.
Michael continuò a ridere, guardando la ragazza.
'' No, ma grazie ridi per le disgrazie altrui tu.'' Disse sbuffando Addison e portando i bracci sul tavolo.
Michael finì di ridere, guardò l'amica e poi parlò '' Ti voglio bene Addison.''
Quando Addison sentì quelle tre parole che ormai aveva lasciato nel dimenticatoio, perchè era troppo tempo che non le sentiva dire. E con Michael e Luke si sentiva a casa .Forse era proprio così, magari non sono i legami di sangue che creano una famiglia. Forse sono le persone che conoscono i nostri segreti e ci amano ugualmente.
Poi sul suo volto apparse l'ennesimo sorriso sincero di quella mattinata.
''Anche io, Mikey.'' Sospirò la ragazza.
'' Allora tesoro cosa vuoi ?'' Chiese Michael sorridendole.
'' Cosa abbiamo per colazione ?'' Domandò Addison interessata.
'' Mmh , allora... ci sono i biscotti, succo di frutta, toast e frutta.''
'' Credo che un semplice toast e del succo vadano bene.'' Affermò sicura la ragazza.
''Ma mangi così poco tu la mattina ?'' Chiese Michael incredulo.
La ragazza al sentire quella domanda emise una lieve risata e sorridendo rispose all'amico '' Non tutti ingurgitano schifezze da mattina a sera come te, Clifford''
Michael rise poi ad un tratto divento serio '' Addison, si vede che lo ami..'' Disse il ragazzo sicuro.
Quando la biondina sentì quella frase sollevò di colpo il suo sguardo puntandolo sull'amico.
'' Non credi che amare sia una parola così, così troppo importante.'' Affermò sicura Addison.
Michael roteò gli occhi e sorrise '' Avanti, non mentire a te stessa.''
La ragazza guardò l'amico e poi parlò ''Da cosa ?''
L'amico prima di parlare le rivolse uno sguardo e sorrise '' Dagli occhi. Lo guardi come se potesse cadere in pezzi da un momento all’altro. Lo guardi per salvarlo. '' Finì sicuro.
Ed era proprio così, Michael era stato così abile da osservare i suoi sguardi e scoprire il sentimento di lei nei confronti di Luke.
''Buongiorno !'' Disse Calum felice entrandoin cucina, per poi bloccarsi vedendo la ragazza seduta al tavolo.
'' Tu cosa ci fai qui ?'' Chiese il moro serio.
Addison non rispose era ancora scossa dal discorso avvenuto con Michael. Quest'ultimo vedendo la ragazza in difficoltà, parlò lui per lei.
'' Era con Luke. Tranquillo Cal.''
Calum annuì, si sedette al tavolo e iniziò a trafficare con il cibo in tavola.
''Comunque..'' Iniziò Michael, per poi venire interrotto da Ashton che entrò in cucina.
'' Buon..'' Disse Ashton bloccandosi vedendo Addison '' E questa sempre qua è ?'' Disse Ashton innervosito dalla vista di Addison.
'' Buongiorno anche a te, Irwin.'' Disse scazzata Addison alzando lo sguardo al soffitto.
'' Dio, il buongiorno qui dentro si vede dal mattino.'' Disse sarcasticamente Michael.
''Comunque stavo dicendo..'' Continuò Michael per poi venire interrotto da Luke che entrò nella cucina, catturando l'attenzione di tutti, per poi iniziare a parlare '' Ragazzi ci vuole Bobby, in sala ci deve parlare di una cosa.'' Disse serio il ragazzo.
Michael sbuffò '' Dio santo, sembra un fottuto episodio di The O.C. Stamattina ''
''Adesso, Michael.'' Disse serio Luke, lasciando la cucina seguito a sua volta da Calum e Ashton.












SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!!
Eccomi qui con questo nuovo capitolo, allora cosa ve ne pare ?
Comunque ringrazio le persone che stanno seguendo la ff, che la recensiscono e l'hanno messa nelle seguite, ricordate e preferite.
Bho, vi amo !! YAAY.
Comunque se avete bisogno di me io sono @_Lalluby_ 
See ya soon 
Baci Lalluby

 

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Capitolo 20
*** Chapter Nineteen ***


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Chapter Nineteen
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando Bobby chiamava i ragazzi voleva dire che qualcosa di grave sarebbe successa da lì a poco tempo.
Addison fece per alzarsi dalla sedia dove era seduta e andò in salotto dove erano tutti seduti disordinatamente su quei divani marroncini.
La biondina era sullo stipite della porta appoggiata al muro con le braccia conserte che li osservava.
Poi Bobby rivolse lo sguardo verso di lei e la vide.
''Hey Addison.'' Disse l'uomo sorpreso di vedere Addison in quella casa.
La ragazza sorrise e fece un cenno con la testa.
'' Hemmings potevi avvisarmi che c'era qui con noi Addison...'' Affermò Bobby rivolgendo un sorriso alla ragazza e poi guardando Luke.
Il biondo portò la testa indietro e sbuffò, facendo ridere il suo amico Michael che era al suo fianco.
'' Ti ci metti anche tu adesso ?'' Disse Luke scazzato osservando l'amico che stava ridendo.
Michael si ricompose '' Scusami Lukey, ma sei troppo romantico ultimamente.'' Finì l'amico scoppiando di nuovo a ridere, ricevendo uno sguardo minaccioso da Luke.
'' Dai ragazzi, piantatela.'' Sgridò Bobby i suoi ragazzi guardandoli.
'' Perchè hai interrotto la mia colazione, Bobby ? Cosa dovevi dirci di così importante.'' Disse Ashton con straffottenza.
'' Sempre diretto e conciso, eh Ashton ?'' Disse Luke sarcasticamente.
'' Tu fatti i cazzi tuoi. Nessuno ti ha chiesto niente '' Sbottò Ashton innervosito.
'' Iniziamo già di prima mattina.'' Intervenne Bobby per calmare i due.
Addison dalla sua posizione li osservò.
Osservò soprattutto Bobby, il suo sguardo non prometteva niente di buono. La bionda aveva intuito che fra poco l'uomo avrebbe sganciato la bomba e non ci sarebbe stato tempo per mettersi al riparo.
In quel momento stava pensando che la vita di Luke era sempre un constante essere sospesi tra la paura e il coraggio.
Durante questi mesi la biondina aveva incontrato persone che ce l'avevano con il ragazzo.
E per fare dei torti a lui prendevano di mira lei.
'' Allora ieri sera ho avuto un piccolo incidente.'' Incominciò Bobby guardando i ragazzi.
'' E perchè non ci hai detto nulla ?'' Chiese intervenendo Calum che fino quel momento era stato in silenzio.
'' Primo perchè non mi sono fatto niente, e secondo assieme a me c'era il buon vecchio Jim. Ma qualcuno ieri sera ha mano messo la mia macchina e ha mandato delle minacce.''
'' Hanno mano messo la tua macchina ? Dio, perchè non ci hai avvertito. Ti poteva andare male, amico.'' Esclamò Michael sorpreso.
'' Perchè non mi sono fatto assolutamente nulla.'' Tagliò corto l'uomo e riprendendo a parlare '' Siamo in pericolo ragazzi, perciò vi chiedo di stare attenti ai vostri movimenti e qualunque cosa facciate. Ve lo chiedo come se fossi vostro padre, ragazzi. Niente cazzate. Niente di niente, ci siamo intesi ?''
Addison quando sentì il discorso di Bobby le incominciarono a tremare le gambe per il terrore.
Quel terrore era provocato dal perdere per lei una persona a cui teneva fin troppo.
Lei doveva assolutamente aiutare Luke. Adesso la situazione si era capovolta. E' aveva veramente il terrore che prima o poi, o a lui o a qualcun altro dei ragazzi sarebbe successo veramente qualcosa.
Il casino in cui era Luke era un tunnel senza fine, e dopo un po' aveva capito come il ragazzo gestiva la sua vita.
Già, quella vita complicata che Addison ancora non aveva capito il perchè lui l'avesse scelta.
Per lei il biondo rimaneva ancora un punto di domanda.
Lui sapeva tutto di lei, mentre lei di lui era come se leggesse un libro dove le pagine più importanti era state stracciate.
Luke con Addison non aveva mai parlato dei suoi scheletri che teneva nel suo armadio da troppo tempo.
Ed Addison non sapeva fino a quando questa storia sarebbe arrivata.
Perchè troppi segreti possono far soffocare una persona fino a farla arrivare al punto di non farla più respirare.
E la bionda lo sapeva bene.
Ne aveva prova con sua mamma, che cercava di nascondere tutto, come se la morte di suo fratello non fosse mai avvenuta. Tanto che certi momenti Addison si chiedeva se sua madre avesse qualche piccolo ricordo di suo fratello.
'' Addison ieri ha incontrato Johnny.'' Disse Luke di punto in bianco quando Bobby ebbe finito.
L'uomo corrugò la fronte, non capendo dove volesse arrivare Luke con quella frase.
'' E le ha detto che ho avuto un incidente. Mentre io ero vivo e vegeto nella mia camera.''
'' Aspetta... Jhonny ti ha detto che Luke ha avuto un incidente ?'' Domandò Bobby guardando Addison.
La ragazza che fino a quel momento aveva osservato Luke, concentrato in quello che diceva, rivolse il suo sguardo verso Bobby; stringendosi di più le braccia.
'' Si'' Sussurrò con timore la bionda.
L'uomo annuì soltanto.
'' Che ha in mente Will ?'' Chiese Calum scrutando l'uomo davanti a lui.
Bobby sospirò stancamente '' Non lo so ragazzi. Ma sta provando a portare via l'unica cosa che è importante per Luke, come vendetta.''
''Sempre detto che ci avrebbe portato problemi.'' Sbottò Ashton annoiato.
Luke al sentire quelle parole sospirò rumorosamente.
'' Peccato che la stessa cosa che sta succedendo a me... due anni fa sia successa a te con Jenny. Non è vero Ashton ?'' Disse Luke con un ghigno.
Addison osservò curiosa prima Luke e poi Ashton.
Vide il viso di quest'ultimo incupirsi, come se qualcuno li avesse appena dato il colpo di grazia.
'' Non fare più il nome di Jenny.''Disse Ashton a denti stretti.
'' Fa male quando ti sbattono davanti la verità. Vero Ashton ?'' continuò Luke.
'' Ho detto di piantarla.''
'' Vedi Ash, la stessa cosa succede a me quando tu metti in mezzo Addison.'' Disse il ragazzo osservando attentamente l'amico.
Michael e Calum guardavano i due ragazzi preoccupati.
Loro sapevano qualcosa che Luke ancora non aveva rivelato ad Addison.
E la biondina in quel momento si sentiva come un intrusa, non aveva mai visto Ashton così. Lui con lei era rimasto sempre freddo e duro nei suoi confronti, prendendola sempre per pezza al piede.
Ma adesso era come se ad ogni parola che Luke diceva lui veniva colpito, tenendosi in equilibrio per non precipitare sempre di più nei suoi ricordi.
'' Luke...'' Lo richiamò Addison.
Il biondo continuava a osservare l'amico. '' Luke !'' riprovò la ragazza, avvicinandosi dietro di lui, visto che si era alzato per attaccare a parole Ashton.
La bionda gli mise una mano sulla spalla.
'' Basta Luke.'' Disse Addison.
Nelle iridi di Luke si poteva leggere tutta l'ira che in quel momento era stata repressa da troppo tempo.
     Ma tutti sanno che nella vita ci insegnano che esistono sette peccati capitali.

Tutti noi conosciamo i principali. Gola, Superbia, Lussuria..
Ma un peccato di cui non si parla tanto è l’ Ira, forse perchè pensiamo che l’ira non sia abbastanza pericolosa e che si possa controllare.
Quello che voglio dire è che forse sottovalutiamo l’ira. Forse potrebbe diventare molto più pericolosa di quanto pensiamo. Dopotutto, quando provoca reazioni distruttive, diventa il più grave dei sette peccati.

Allora cos’è che rende l’ira diversa dai sette peccati capitali?
E’ piuttosto semplice, se ti abbandoni a un peccato come l’invidia e la superbia ferisci solo te stesso.
Se cedi alla lussuria o al desiderio non solo fai del male a te stesso ma probabilmente anche a qualcun altro.
Ma l’ira.. l’ira è la peggiore. E’ la madre di tutti i peccati.
Non solo l’ira può portarti a superare ogni limite ma quando succede rischi di coinvolgere un mucchio di altra gente.

E Luke in quel momento stava coinvolgendo i suoi amici, Bobby e Addison.

Bobby prese in mano la situazione guardando prima Ashton e poi Luke.

'' Smettetela ! Adesso.'' Disse duro.

Ashton osservò di nuovo l'amico poi si decise di uscire dalla stanza.

Quando passò diede un spallata a Luke.

'' Bhe, io direi che poteva finire peggio.'' Disse Michael per smorzare la tensione.

Lo sguardo di Luke era ancora fisso sul punto dove era prima Ashton.

Si girò, guardò Addison '' Se hai bisogno, sono su in camera.'' Gli disse freddamente.

Addison cercò di studiare il suo sguardo, ma non ci riusciva era come se il ragazzo avesse sollevato ancora una volta un muro.

Annuì solamente e Luke uscì anche lui da quella stanza seguito da Bobby.

'' Mamma mia che felicità gente.'' Disse sarcasticamente Michael alzandosi dal divano '' Se avete bisogno sto finendo la mia colazione in cucina.'' Finì andandosene.

Addison fece per seguirlo quando Calum la fermò.

'' Addison, aspetta.''

La ragazza si girò lentamente verso di lui.

'' Dimmi.'' Disse sforzandosi di sorridere.

Il moro si tolse il cappellino dalla testa, si passò nervosamente una mano sui capelli e poi si rimise il cappellino.

La ragazza si avvicinò al divano dove era seduto Calum e si sedette.

'' Cosa c'è Cal ?'' Disse la ragazza incoraggiandolo a parlare con un sorriso.

'' Non giocare con i suoi sentimenti Addison.'' Disse il moro.

Addison lo guardò e poi puntò il suo sguardo in un altro punto.

'' Non voglio farlo.'' Disse sicura.

Ed era proprio così Luke non aveva bisogno di una altra persona che lo avrebbe deluso, già la sua vita era una profonda delusione incasinata. Figuriamoci se Addison avesse deciso prendersi gioco di lui.

Non ne sarebbe stata capace. Perchè anche lei sapeva cosa voleva dire avere quel dolore che ti accompagna per tutta la giornata.

"Perchè sono attirata da una persona anche se so che non è giusta?" Chiese Addison con lo sguardo perso e poi lo puntò su Calum.

Il moro a quella domanda sospirò con un sorriso senza felicità.

"Perchè speri di sbagliarti e, quando lui ti fa una cosa brutta, dentro di te dici che non è l'uomo giusto, ti ignori; e, quando lui ti fa una cosa bella, ti sorprende, ti conquista e tu perdi la scommessa con te stessa che lui non fa parte di te." Disse Calum alzandosi dal divano e lasciandola sola in quel salotto che per oggi aveva affrontato troppe cose assieme.

Addison si lasciò andare sul divano e chiuse gli occhi.

Troppi pensieri per la testa e troppi casini da sistemare.

Si rialzò dal divano, percorrendo la stanza e salì le scale, per poi arrivare davanti alla camera di Luke.

Portò la mano sulla maniglia della camera di Luke.

Era indecisa sul dal farsi, ma poi prese coraggio aprì la porta per poi richiudersela alle sue spalle.

Vide che Luke era disteso nel suo letto pensieroso, tanto che non si accorse della presenza della ragazza.

'' Luke, ti disturbo ?'' Chiese cordialmente la bionda.

Luke voltò il suo sguardo verso Addison, per poi tirarsi su a sedersi e facendo cenno di no con la testa.

La ragazza si avvicinò sedendosi nel letto del ragazzo.

Il biondo la prese dai fianchi, facendole appoggiare la sua schiena contro il suo petto, per poi lasciarle un bacio sulla testa.

Addison sentiva i respiri e i battiti regolari del ragazzo.

'' Luke..'' Chiamò la ragazza.

Il biondo mugugnò qualcosa.

'' Voglio sapere qualcosa del tuo passato.'' Disse la ragazza sicura.

A quella affermazione Luke si irrigidì.

'' Perchè ?'' Chiese duramente.

'' Ne ho bisogno.''

Il ragazzo sospirò '' Cosa vuoi sapere ?''

'' Perchè Will ce l'ha con te ? Perchè Ashton si è comportato in quel modo quando hai pronunciato quel nome ? E perchè Luke sei in questo casino ?''

Luke nel sentire quelle domande ebbe un tuffo al cuore. Troppe domande e troppi fantasmi da tirare fuori.

Faceva male riaprire le cicatrici, quando ormai si erano cicatrizzate col tempo. Ma Addison aveva bisogno di risposte e Luke doveva cercare di aprirsi maggiormente a lei. Anche se faceva male.

'' E' iniziato tutto tre anni, quando io sono stato buttato fuori casa dopo aver combinato l'ennesimo casino, lo stesso vale per Michael.

Abbiamo incontrato Bobby dentro un bar e ci ha proposto di lavorare per lui così abbiamo accettato. Quando ci trasferimmo da Bobby, c'era già Ashton. Ash non ci ha mai parlato del perchè abitasse già con Bobby. Tre mesi dopo si aggiunse Calum, lui invece si e allontanato volontariamente dalla sua famiglia.'' Raccontò Luke.

'' E chi era quel nome femminile che hai nominato quando parlavi con Ash ?'' Chiese Addison curiosa mentre giocava con le mani del ragazzo.

'' Jenny era la ex di Ashton. La loro relazione era un po' simile alla nostra.'' Affermò il ragazzo sorridendo e continuando '' Un giorno mentre Jenny si doveva incontrare con Ash, non so per quale motivo quando Ashton arrivò al parcheggio la trovò morta. Quando ce lo disse Ashton era a pezzi non aveva neanche più le forze per vivere, era distrutto da questa grande perdita. Infine, dopo un incontro con Will; quest'ultimo ci disse che era stato lui ad assassinare Jenny.''

'' E per questo che ce l'avete tanto con lui ?'' Chiese Addison interrompendolo.

Luke scosse la testa e rispose '' Non solo. Ma Will ce l'ha tanto con me perchè l'anno scorso per vendetta gli ho fatto saltare in aria la sua nave contenente un carico. Dopo questa esplosione io e i ragazzi siamo finiti in carcere per un anno.'' Concluse Luke.

Era proprio per questo che il ragazzo odiava raccontare la sua storia. Perchè dopo che avrebbe raccontata , chiunque poteva giudicarlo.

Ma non Addison.

Addison sapeva la gente ha cicatrici nei posti meno immaginabili, come mappe di strade segrete delle loro storie personali, diagrammi di tutte le loro vecchie ferite. Molte delle nostre vecchie ferite guariscono, lasciando solo delle cicatrici. Ma alcune di loro no. Alcune ferite ce le portiamo dappertutto e sebbene il taglio è sparito da un pezzo… Il Dolore perdura ancora.

Cio’ che è peggio sono le nuove ferite, che sono così terribilmente dolorose o vecchie ferite che avresti dovuto rimarginare anni fa e non l’hai mai fatto. Forse le nostre vecchie ferite ci insegnano qualcosa. Ci ricordano dove siamo stati e cosa abbiamo superato. Ci impartiscono lezioni su cosa dobbiamo evitare in futuro. Questo è ciò che ci piace pensare. Alcune cose dobbiamo impararle ancora…ancora e ancora.

'' Addison adesso che ti ho raccontato tutto. Ti prego non lasciarmi come hanno fatto tutti...'' Disse Luke sussurrando con dolore.

Addison si girò verso di lui inginocchiandosi.

'' Io non sono tutti, Luke. Non potrei mai lasciarti.'' Sussurrò la bionda avvicinandosi alle labbra del ragazzo.

 

 

 

 

 

 

Hi, my beautiful people.
Finalmente oggi sono riuscita ad aggiornare come molto di voi mi hanno chiesto. YAAY
Allora splendori cosa ve ne pare ?
Finalmente sappiamo cos'è successo ai ragazzi un anno fa'.
Comunque ringrazio voi che seguite e recensite la storia. Sono davvero contenta.
Ah, prima di andare via volevo dirvi che ho inziziato una nuova ff sui ragazzi    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2441563  .Se volete passare e lasciare qualche vostra opinione, sono ben accettate
Se ya soon.
Baci Lalluby 

 

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Capitolo 21
*** Chapter Twenty ***


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Chapter Twenty

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vi ricordate di quando eravate piccoli e credevate alle favole? ..Quali erano i sogni fantastici della vostra vita? L’abito bianco, il principe azzurro che vi portava in un castello sulla collina. Eravate a letto la notte, chiudevate gli occhi e nutrivate una cieca e assoluta fiducia.
Babbo Natale, il topolino del dente, il principe azzurro erano così reali che potevi toccarli, ma col tempo si cresce, un bel giorno apri gli occhi e la favola è sparita.
Molte persone hanno bisogno di sostegno e devono credere in qualcosa. Il problema è che è difficile abbandonare completamente quel mondo fatato perchè quasi tutti hanno ancora quel piccolissimo pezzetto di speranza, di fiducia e sperano un bel giorno di aprire gli occhi e di vedere il loro sogno trasformato in realtà.

E un giorno ti accorgi che la favola è leggermente diversa da come l’avevi sognata. Il castello beh, potrebbe non essere un castello. E non è tanto importante che la felicità sia eterna, ma che si possa essere felici al momento. Perchè una volta ogni tanto, una volta può capitare che le persone ti sorprendano.
Una volta ogni tanto le persone possono anche toglierti il fiato.

Era questo che pensava Addison quella mattina con la musica in cuffia che si mischiava al freddo di quella mattina.

Era da un paio di giorni che non faceva visita a suo fratello.

Dopo la sua morte lei era l'unica che andava al cimitero, sua madre aveva dimenticato di avere un figlio per non parlare di suo padre.

In quattro anni lui non aveva ne fatto una telefonata per vedere come stesse sua figlia ne gli auguri di Natale.

Ma non era questa la cosa che faceva arrabbiare Addison.

Anzi lei lo capiva, quando perdi una persona a te cara il dolore e troppo grande per riuscire andare avanti.

E così sua padre aveva pensato di andarsene via da Sydney per provare a iniziare una nuova vita lontano da sua moglie e da sua figlia.

La cosa che faceva arrabbiare la ragazza era che tutti si erano dimenticati di suo fratello. Mentre lei no.

Certe volte le sembrava di diventare pazza perchè sentiva ancora la voce di suo fratello o la sua risata quando ritornava a casa.

Ma non era così, le erano rimasti solo bricioli di ricordo.

Quando Addison arrivò davanti alla tomba, sistemò bene la sua borsa sopra la spalla e sorrise.

La bionda quando faceva visita a suo fratello lo faceva sempre alla mattina prima di andare a scuola.

Era come se fosse un rituale lei si sedeva lì, gli raccontava delle sue giornate come se lui fosse ancora lì ad ascoltarla.

Gli raccontava di Michael, del nervosismo che provava lei nei confronti Ashton e Calum , della scuola, di cosa faceva la loro madre e infine gli parlava di Luke.

Addison pensava sempre che se Tristan fosse stato ancora vivo, forse lui non avrebbe approvato il biondo come suo ragazzo.

Luke aveva una vita talmente complicata che facevi prima a scappare che rimanere. Ma Addison non importava, anche la sua vita ultimamente era un conservare di complicazioni su complicazioni.

Ma Addison pensava che forse per Luke andava bene così.

Infondo era stata sua la scelta di vivere quello stile di vita. E lei era entrata nella sua vita senza esserne consapevole.

Dopo la chiacchierata con suo fratello, si incominciò a incamminare verso quell'inferno che i comuni mortali chiamavano scuola.

Appena varcò il cancello il cortile era deserto, così si affrettò a salire le poche gradinate per entrare.

Nei corridoi non c'era anima viva, segno che le lezione erano già iniziate.

Addison sbuffò, si incamminò verso l'uscita d'emergenza.

Era inutile che provava ad entrare in classe, tanto sapeva che il prof l'avrebbe sbattuta fuori.

Così una volta uscita si andò a sedere negli spalti del campo. Tirò fuori dalla tasca del suo giubotto il pacchetto di sigarette, ne sfilò una, se la mise fra le labbra. Mentre con l'altra mano cercava l'accendino. Quando lo trovò, provò ad accendere. Ma niente ogni volta che provava non appariva la fiamma.

'' Fanculo.'' Disse Addison ancora con la sigaretta tra le labbra e lanciando l'accendino dal nervosismo.

'' Lo sai che e' un brutto vizio quello del fumo ? '' Disse una voce divertita dietro di lei.

'' Lo sai chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni ? '' Rispose Addison acidamente togliendosi la sigaretta dalla bocca e rimettendola nel pacchetto.

'' Scusami Evans. La prossima volta non ti dico più nulla.''

Addison sentì i passi della persona che aveva parlato prima, scendere le scale e sedersi vicino a lei.

La bionda guardò con la coda dell'occhio la persona che aveva di fianco e vide che era Calum.

'' In ritardo anche tu ?'' Chiese gentilmente il moro.

La ragazza guardò davanti a se' senza dar risposta.

'' Scusa, se prova ad essere gentile con te. Addison.'' Mormorò Calum, alzandosi per andarsene.

Ma Addison appena vide i movimenti lo richiamò.

'' Scusa, Calum. Ma è un casino.'' Disse la ragazza dispiaciuta.

Il ragazzo corrugò la fronte e la guardò incuriosita.

'' Cosa è un casino ?''

'' Tutto. Io, Luke, la mia relazione con lui, la mia vita, la vostra vita e le persone che ci circondano.'' Confessò la ragazza.

Calum guardò la ragazza e si sedette di nuovo.

'' Già.''

'' Alcune volte arrivo a pensare che forse sarebbe stato meglio non andare avanti con Luke. Insomma, ci stiamo incasinando.''

'' Addison, ascoltami. Lo so' che può sembrarti adesso tutto un casino, ma fidati quando un giorno ti guarderai indietro penserai di aver vissuto in un bel casino.'' Gli disse il moro sorridendogli.

Addison annuì e portò lo sguardo davanti a se, osservando quel cielo grigiastro invernale.

Dopo un paio di minuti la ragazza si decise a parlare.

'' Luke mi ha raccontato tutto.''

Calum la guardò confusa.

'' Cosa ti ha raccontato tutto ?''

'' Della vostra vita. Luke mi ha raccontato come vi siete incontrati e il perchè Ashton si comporta così e il perchè siete finiti in carcere. Insomma, tutto.''

'' Bhe, adesso sai che siamo dei delinquenti.'' Disse Calum scherzando.

La ragazza sorrise.

'' Alla fine non sei così male, come pensavo Evans.''

'' Sempre detto che sono la migliore.'' Affermò la ragazza alzandosi dal posto in cui era seduta per poi risedersi.

Dopo quella chiacchierata con Calum, la bionda aveva capito che il moro non era così duro come voleva sembrare.

Forse era per orgoglio, o forse perchè si sentiva un duro. Ma i tipi come Calum non ammetteranno mai di aver bisogno di aiuto, a meno che non sia assolutamente necessario. Infatti, non hanno bisogno di

chiedere aiuto, perchè sono dei duri. Perlomeno è quello che vogliamo far credere.

Sotto Sotto, tutti vogliono far credere di essere duri. Ma essere dei duri non significa avere dei modi da duri. Significa saper accettare. A volte bisogna sentirsi liberi di non essere dei duri. Non bisogna per forza essere dei duri 24 ore su 24. Abbassare la guardia fa bene. Anzi, ci sono momenti in cui la cosa migliore che si possa fare… a patto che si scelga il momento giusto.

E Calum con lei aveva scelto il momento giusto.

Piano, piano anche lui si incominciava ad aprirsi e fidarsi con lei.

E la bionda ne era felice.

'' Cal...'' Lo chiamò la ragazza.

Il ragazzo si voltò verso di lei con un sorriso sul volto.

Addison si morse il labbro inferiore insicura per la domanda che stava per porgere al moro.

Poi prese un respiro e parlò.

'' Ma come fa' ?'' Chiese.

Calum la guardò per qualche minuto e poi puntò il suo sguardo altrove.

'' A fare cosa ?''

'' Lui ha il mondo sulle spalle e non crolla mai.''

Calum si voltò verso di lei.

'' Stai parlando di Luke ?''

La ragazza annuì e sussurrò un flebile '' Si.''

'' E chi ti dice che non crolla mai, Addison ? Magari è solo più bravo degli altri a non farlo vedere.''

Ecco svelata la verità, dietro a tutte le maschere da duro di Luke si celava un ragazzo pieno di dolore.

Il suo era un dolore profondo.

Il dolore può essere una cosa che abbiamo tutti in comune, ma ha una faccia diversa per ognuno di noi.

Non è solo la morte che ci fa soffrire, è la vita, una perdita, un cambiamento.

E quando ci chiediamo perchè debba fare così schifo a volte, perchè deve fare così male, dobbiamo ricordare che in un attimo può cambiare tutto.

E’ così che rimani vivo, quando soffri tanto che non riesci a respirare, è così che sopravvivi.

Ricordando che un giorno, chissà come, inspiegabilmente, non ti sentirai più così.

Non soffrirai più così tanto.

Il dolore arriva a tempo debito per tutti, a ciascuno il suo.

Quindi il meglio che possiamo fare, il meglio che possono fare tutti, è cercare di essere onesti.

La cosa più insopportabile, la cosa peggiore del dolore, è che non lo puoi controllare.

Il meglio che possiamo fare è di accoglierlo e provarlo quando arriva. E lasciarlo andare quando ci riusciamo.

La cosa peggiore è che quando pensi averlo superato, ricomincia tutto daccapo.

E sempre, ogni volta, ti lascia senza fiato.

Ci sono tre  fasi del dolore, sono diverse per ciascuno di noi, ma sono sempre cinque.

Rifiuto.

Rabbia.

Depressione.

Ma Luke era stato così abile a nascondere tutto, e aveva incominciato a indossare maschere su maschere piene di rabbia.

Come se fossero la sua corazza.

La cosa che faceva star male così tanto Addison e che lui stava soffrendo solo che non chiedeva aiuto.

Preferiva ascoltare i mille problemi di Addison e salvarla quando si trovava in pericolo.

Mentre lui cercava di scappare dalle sue sofferenze.

Addison in quel momento si diede della stupida mentalmente.

Lui aveva sempre cercato una via di fuga quando era con lei, mentre lei era stata così cieca a non capirlo.

Gli occhi azzurri della ragazza incominciarono a diventare lucidi.

Calum osservava la ragazza e dal suo sguardo aveva intuito che la ragazza avrebbe pianto da lì a poco tempo.

Così si avvicinò di più a lei.

'' Hey Addison. Non darti la colpa di tutto. Non potevi saperlo.''

'' E cosa dovrei fare Cal ? Fare finta di niente e farlo annegare ancora nel suo dolore.''

'' Non ti sto dicendo questo Addison.'' Disse innervosito il moro.

'' Si invece...''

Calum si alzò, guardò la ragazza e poi parlò '' Addison, lui è fatto così. Non ammetterà mai di stare male, perchè non vuole dimostrarsi debole di fronte a te. Stà solo cercando di sfuggire dal suo passato e da se stesso.''

'' Ma anche se cerca di allontanarsi , non può fuggire da se stesso.''

Il moro la guardò, ma prima di aprire bocca il suo cellulare emise un beep.

Il ragazzo tirò fuori il cellulare, lo sbloccò e appena lesse il messaggio nel suo viso si dipinse un'espressione di terrore.

Addison appena vide il volto dell'amico scatto subito in piedi.

'' Calum che succede ?''

Il moro non rispose continuava ad osservare ancora lo schermo del cellulare.

'' Calum ?'' Richiese la ragazza con tono allarmante.

Calum si voltò di nuovo verso la ragazza, le prese il braccio e si incamminò velocemente verso il parcheggio della scuola.

Addison seguiva il moro preoccupata.

'' Calum mi vuoi spiegare che cazzo sta' succedendo ?'' Chiese la ragazza innervosita dai gesti dell'amico.

Il moro mentre si affrettava a scendere le scale degli spalti, le rispose

'' Addison è successo un casino devi venire con me.'''

Addison si fermò sulle scale, così facendo fece fermare anche il moro.

'' Che casino Cal ?'' Disse la ragazza preoccupata.

'' Non posso dirtelo adesso. Ma ti prego Addison devi assolutamente venire con me...'' Rispose impaziente il moro trascinando Addison con se.

Appena i due arrivarono al parcheggio ad attenderli c'era Ashton.

Quest'ultimo appena vide i due ragazzi fermarsi davanti a lui i due ragazzi parlò '' Hai ricevuto anche tu il messaggio ?'' Chiese Ashton preoccupato.

'' Si...''

'' Sai cosa devi fare, vero ?'' Chiese Ashton guardando duramente l'amico.

Calum annuì e tirò fuori le chiavi della macchina.

''Porta a casa Addison, Ash...'' Affermò Calum prima di entrare nella macchina e partendo con fretta.

Addison guardò confusa i due ragazzi.

''Ash, perchè Calum è andato via così in fretta? Che sta succedendo ?''

'' Addison, sali in macchina...'' Disse duramente il ragazzo.

'' Cosa ?! No. Perchè nessuno mi vuole dire cosa sta succedendo.''

Ashton sbuffò innervosito, prese il braccio della ragazza e la condusse verso la macchina.

Quando furono arrivati entrambi davanti l'auto salirono tutti e due.

'' Dove stiamo andando ?'' Chiese innervosita Addison da quella situazione.

L'ansia in quel momento la stava divorando, non stava capendo cosa stava succedendo e questa cosa la stava facendo innervosire.

'' Ma tu non stai mai zitta ?'' Chiese Ashton mentre era concentrato alla guida.

'' No, visto che ne tu ne Calum mi volete dire cosa sta succedendo.''

'' E' per il tuo bene Addison.'' Sbottò il biondo.

Appena Addison sentì la risposta da parte di Ashton sentì un brivido di paura percorrerle la schiena.

'' Centra Luke ?'' Chiese Addison speranzosa nel sentirsi dire un no.

Ashton rivolse uno sguardo ad Addison e poi ritornò a guardare la strada.

'' Si...'' Disse duramente.

Addison si sentì girare la testa e mancare il respiro.

I suoi occhi si velarono di terrore, voleva sapere a tutti costi cosa stava succedendo. Anche se dopo sarebbe stata male, ma lei doveva saperlo.

'' Perchè parli a monosillabi, cazzo Ash. Mi vuoi dire che diamine gli è successo ?!'' Urlò innervosita la ragazza.

Ashton non rispose, si limitò solo a premere l'acceleratore dell'auto.

Addison in quel momento era così fragile da poter crollare con un soffio,ma così forte da avere il coraggio di affrontare un uragano che da lì a poco tempo avrebbe dovuto affrontare.












SPACE AUTHOR 
Hi, my beautiful people !!!
Eccomi qui. YAAY
Allora cosa ne pensate di questo capitolo ?
Comunque il prologo ha superato le 2000 visite. C'è bho, io vi adoro.
Ringrazio ancora le persone che hanno messo la ff nelle preferite, seguite e ricordate.
E grazie ancora.
See ya soon.

Baci Lalluby 

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Capitolo 22
*** Chapter Twenty - One ***


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Chapter Twenty One

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A volte quando sei giovane credi che niente possa ferirti, credi di essere invincibile.
Hai davanti tutta la vita e hai dei progetti, grandi progetti.
Trovare la persona ideale, quella che ti completa.
Ma la vita va avanti e ti accorgi che non è così facile.
Soltanto quando arrivi ad un certo punto ti accorgi che i progetti che hai fatto erano soltanto progetti.
E improvvisamente riguardi indietro, anzi che avanti, ci tieni a credere di non aver sprecato la tua vita.
Ci tieni a credere di aver lasciato qualche cosa di buono.
Ci tieni a credere che la tua vita abbia contato qualcosa.
Invece, per Luke era tutto l'opposto.
Lui era arrivato ad un punto di voler dimenticare il passato e ri iniziare di nuovo.
Ma non poteva.
I suoi sbagli compiuti nel suo passato lo avevano segnato per sempre.
Ma poi da un giorno all'altro la sua vita era cambiata.
Era entrata a far parte della sua vita, Addison.
Luke quando era con lei, si sentiva bene.
Lei era entrata nella sua vita cercando di portare via tutto il dolore di Luke e di provar a buttare giù tutte quelle maschere che il ragazzo con gli anni si era creato.
Anche se lui non lo aveva ammesso ad Addison, lui in quel momento non cercava di vivere ma di sopravvivere.
E lo si poteva leggere nei suoi occhi.
Non erano più di un azzurro cristallino da persona felice erano di un azzurro spento e tempestoso. Erano gli occhi di chi era contaminato dal constante dolore .
Ma quando c'era Addison tutto sembrava prendere una svolta, e Luke aveva paura di perderla.
Perchè lui era il primo a sapere che gli addii sono quelli che ti uccidono dentro dandoti il colpo di grazia.
E questa cosa lo terrorizzava.
Quella mattina lui e Michael avevano saltato la scuola, dovevano concludere un affare.
E Luke non aveva voluto dire nulla ad Addison, così aveva chiesto a Calum se la potesse tenere lui d'occhio.
Luke, quando quella mattina si era alzato aveva paura.
Aveva paura che durante la sua assenza potessero far del male ad Addison.
E ora si ritrovava a guidare l'auto con Michael al suo fianco diretto verso il porto di Sydney.
'' Luke...'' Lo chiamò Michael, catturando l'attenzione del ragazzo che era concentrato nella guida.
Il biondo mugugnò un sì.
'' Addison lo sa ?'' Chiese serio l'amico.
Luke al sentire quella domanda si irrigidì, stringendo la presa al volante.
Il ragazzo si limitò a guardare attentamente la strada senza rispondere.
'' Non le hai detto niente. Vero ?'' Chiese ancora una volta il suo amico.
Luke roteò gli occhi e sbuffò.
Michael vedendo i gesti del suo amico si innervosì.
'' Ma cazzo Luke. Addison è la tua fottuta ragazza, lei deve sapere che cazzo sta succedendo nella tua vita.''
'' Tu chi cazzo sei per farmi la predica Michael ?!'' Sbottò innervosendosi il biondo.
'' Sono un tuo amico, Luke. Il tuo fottuto migliore amico.''
Luke roteò di nuovo gli occhi e poi parlò.
'' E cosa gli avrei dovuto dire ? Hey Addison, ascolta non so se forse stasera tornerò vivo. Gli avrei dovuto dire questo ?!'' Urlò il ragazzo arrabbiandosi.
Michael scuoté la testa in senso disapprovazione.
'' Non sto dicendo questo. Luke lo sai benissimo anche tu che lei è una parte fondamentale di te. E se dio solo sa cosa ti potrebbe accadere, Addison questa volta non ce la farebbe a superare tutto da sola.'' Finì serio l'amico.
'' Tranquillo, non accadrà niente di tutto ciò...'' Disse Luke stanco di quella situazione che in pochi minuti si era creata.
'' Luke lei ti ama e tu lo sai benissimo. Non fare il solito testa di cazzo .''
Luke al sentire quelle due parole, il suo cuore ebbe un sussulto.
Non era ancora pronto per quelle due parole troppo importanti, non adesso.
Aveva più volte tentato di dirle ad Addison ma quando ci provava era come se gli morissero in bocca.
E sapeva anche perchè.
Luke aveva paura.
Aveva paura di amare, ed era spaventato per il sentimento che nasceva giorno per giorno.
Forse la sua paura era fondata che lui l'amore fino a quel momento non lo aveva mai provato, ma aveva visto come la gente si riduceva a brandelli per colpa di questa.
Ne aveva avuto la prova quando Ashton aveva perso la sua ragazza, e lui non voleva ritrovarsi a soffrire per amore.
Perchè secondo lui soffrire per amore era per i deboli e lui non voleva dimostrarsi affatto così.
Per questo Luke con Addison era così duro delle volte. Perchè quando si ama si diventa duri per paura che l'amore prevalga su tutto.
Michael lo scrutò attentamente, e gli occhi del biondo si ricoprirono con un velo di terrore.
'' Luke gli hai mai detto che la ami ?'' Chiese l'amico con tono basso per paura della reazione del biondino.
A quella domanda Luke si sentì mancare l'aria.
Quella domanda gli aveva fatto uno strano effetto, mandandogli in tilt tutto.
'' La verità ?'' Sussurrò il ragazzo.
'' Sì...'' mormorò Michael girandosi per guardarlo.
'' La amo. Ma ho paura Michael, ho paura che tutto quello che sto costruendo con lei piano, piano qualcuno migliore di me possa portarmi via tutto. '' Finì Luke spegnendo la macchina e voltandosi verso l'amico.
Michael sorrise e aggiunse '' Addison non può allontanarsi da te...''
Luke sorrise all'affermazione dell'amico, perchè anche lui sapeva nel profondo che era così.
'' Andiamo a finirla per una volta per tutta Michael.'' Disse Luke serio guardando il capannone del porto che si presentava li davanti.
L'amico annuì e tutti e due scesero dalla macchina, dirigendosi verso il capannone.
Quando furono entrati all'interno di esso, vi trovarono due figure che li aspettavano.
'' Hemmings e Clifford, finalmente ci rivediamo.'' Disse Jhonny con un ghigno.
Luke si fermò a un metro di distanza dal ragazzo, inclinò la testa e sbuffò.
'' Smettila di fare l'amichevole.'' Disse senza interesse.
'' Quando si tratta di resa dei conti Bobby manda sempre voi due ?'' Chiese Jhonny divertito indicandoli.
'' Ma ti senti davvero divertente ?'' Sbottò sarcastico Michael.
Jhonny emise una risata divertita.
'' Come sta Addison, Luke ?'' Chiese Jhonny colpendo il punto debole di Luke.
Il biondo quando sentì il nome di Addison il sangue incominciò a ribollirgli nelle vene.
'' Sai è una bella ragazza. Quando hai finito con lei potresti mandarla da me.''
Quella frase fu' la goccia che fece traboccare il vaso.
'' Tu prova a toccarla e sei morto.'' Disse duro Luke.
'' Peccato che ho già avuto questa opportunità alla festa.'' Disse divertito Jhonny avvicinandosi al ragazzo.
'' Stai lontano da lei.'' Disse con i denti stretti Luke.
Jhonny gli rise in faccia.
'' Comunque, parlando di affari tu e la tua banda di amici state scoprendo troppe cose sul giro di droga che stiamo gestendo. Quindi abbiamo deciso di farvi fuori uno alla volta.''
Luke era pronto a scattare ma c'era qualcosa che li impediva di andare.
'' E mi sono detto, perchè non iniziare da Hemmings e Clifford ? Ed eccovi qui.'' Finì ridendo.
'' Tu fai davvero schifo.'' Parò Michael duro.
'' Oh, grazie Clifford.'' Disse Jhonny allontanandosi da Luke e dirigendosi verso l'altro uomo.
''Credi che abbia paura?'' Disse il biondino continuando '' Non mi fai paura. Minacciami quanto vuoi. Recita poemi tutto il giorno. Prenditi il mio mondo e la mia vita se vuoi, ma non avrai la mia paura. Non ho paura di te. E non ne avrò mai.'' Finì arrabbiato.
Jhonny rise al sentire il discorso del ragazzo.
'' Ah, non avresti paura di me ? Quindi mi domandavo avete detto addio a tutti ? Perchè sarebbe stato davvero terribile per me dare la notizia, soprattutto ad Addison.''
Luke aveva tanta rabbia in corpo, che si incominciò a incamminare velocemente verso Jhonny e quando gli fu' davanti gli sfrecciò un pugno.
Il ragazzo cadde a terra poi si alzò ridendo, per poi subito dopo tornare serio '' Tu sistema l'amichetto di Hemmings mentre ci penso io a questo.'' Finì indicando Luke.
L'uomo annuì e si diresse verso Michael, quest'ultimo vedendo arrivare l'uomo indietreggiò '' Hey bello che ne dici di stare dov'eri, eh ?'' Disse Michael.
L'uomo gli rivolse uno sguardo duro , per poi sfrecciare un pugno a Michael.
Nel frattempo Luke, vide la scena e nel mentre stava per dirigersi in soccorso verso il suo migliore amico; Jhonny si rialzò e lo buttò a terra puntandogli la pistola.
'' Come ci si sente a stare con la vita appesa ad un filo , Hemmings ?''
Luke cercò di alzarsi ma Jhonny lo ributtò giù.
'' Che vuoi fare ?!'' Urlò Michael preoccupato, bloccato dall'uomo che gli aveva tirato un pugno.
'' Questo...'' Disse Jhonny mirando Luke.
 
 
 
 
 
 
                                                   * * *
 
 
 
 
 


 

Arriva un momento in cui la vita sembra sfuggirti di mano, è un momento di disperazione in cui devi decidere che direzione prendere. Combatterai per chi ami? Saranno gli altri a dirti cosa devi fare?

Come ti comporterai? Abbasserai le difese e troverai conforto in chi meno te lo aspetti? Affronterai le tue più grandi paure con coraggio? Proseguendo con fiducia o soccomberai all’oscurità della tua anima ?

O sarai perseguitato per la tua scelta? O imboccherai una nuova strada? Sceglierai di andare avanti stringendo i denti? O semplicemente sopravviverai?

Addison a tutte quelle domande non sapeva rispondere.

In quel momento la sua testa stava scoppiando, c'era troppa preoccupazione, ansia e paura che prevalevano in tutto.

Ashton non aveva più aperto bocca e alla ragazza questa cosa le stava facendo salire un ansia assurda.

Era questione di pochi minuti e sarebbero arrivati a destinazione.

In quel momento forse l'aggettivo per descrivere Addison era impaurita.

Era impaurita per tutto, ma la cosa che le faceva davvero paura era che forse a Luke era successo qualcosa e lei non era lì pronta ad aiutarlo.

Quando furono arrivati a destinazione, Ashton spense il motore dell'auto.

Ashton si era fermato dietro la macchina di cui la biondina sapeva benissimo di chi apparteneva.

Ebbe un sussultò, quando vide anche la macchina di Bobby e quest'ultimo parlava quasi arrabbiato con Calum.

Addison stava per aprire lo sportello dell'auto, quando Ashton la bloccò fermandola per il braccio.

'' Resta qui.'' Disse duro.

'' Non ci penso minimamente.'' Ribattè la ragazza.

Per poi aprire lo sportello, sbattendolo e catturando l'attenzione di Bobby e Calum.

'' Che cazzo ci fa' anche Addison qui ?'' Domandò su di nervi Bobby.

Ashton si avvicinò alla ragazza, senza dare una risposta.

Calum osservò l'amico e poi parlò '' Dovevi portarla a casa come Luke ci aveva chiesto. Perchè quale cazzo di motivo non l'hai fatto ?!'' Disse arrabbiato Calum.

Addison in quel momento non capiva più niente.

'' Dov'è Luke ?'' Disse la ragazza catturandosi l'attenzione di tutti che in quel momento erano impegnati a discutere.

'' Bhe ecco Addison...'' Incominciò Calum.

Addison si sentì morire '' Vi prego, ditemi dov'è Luke ?''

Bobby guardò tristemente Addison '' Addison, Luke è lì dentro che sta regolando dei conti.''

Quando si sentì dire quella frase, si sentì come se un macigno di pietra le fosse caduto addosso.

Da quando era con Luke la biondina aveva scoperto che con lui doveva aspettarsi sempre il peggio.

Perchè quando le cose sembravano essersi stabilizzate, tutto crollava ancora una volta.

E lei e Luke si ritrovavano sempre dove erano prima.

Ogni volta che i due affrontavano qualche situazione incasinata uno dei due si faceva male.

Ma Addison era convinta che questa volta avrebbe di nuovo incassato l'ennesimo colpo della sua relazione con Luke.

Perchè infondo per Addison era tutta una questione di auto convincimento.

Quando ti continui a ripetere a te stessa che può farcela è la fine.

L'auto convinzione non serve a nulla, perchè quando stai crollando e cadendo sempre di più nel tuo baratro del dolore, difficilmente ti rialzerai intatta.

Magari si, riuscirai ad alzarti con qualche ammaccatura o ferita.

Ma non sarai più la stessa.

Perchè il dolore che si prova e talmente tanto che alla fine ti cambia, e questo cambiamento può avvenire in due modi o nel male o nel peggio.

Ma l'unica cosa che Addison dava per certo in quel momento era che doveva affrontare l'ennesimo uragano.

'' Dobbiamo andare ad aiutarlo.'' Disse Addison con gli occhi lucidi velati dalle lacrime.

'' Addison c'è anche Michael, rilassati .'' Disse Ashton rassicurandola per la prima volta.

La biondina si innervosì ancora di più.

'' Come cazzo faccio a rilassarmi se lì dentro c'è la persona che amo e un mio amico ?!''

'' Addison...'' Parlò Calum per calmarla.

Addison non diede retta all'amico.

'' Voi non capite...'' Disse la ragazza incamminandosi verso il capannone.

Calum la bloccò voltandola verso di lui.

'' Addison, ascoltami. Ti prometto che adesso Bobby e Ashton entreranno lì dentro e tu ed io torniamo a casa.''

Addison scuoté la testa in segno di disapprovazione, rivoltandosi per dirigersi di nuovo verso il capannone.

Poi ad un certo punto nel silenzio inaspettato, accompagnato dai passi di Addison si sentì una sparò proveniente dall'interno del capannone.

Il cuore della biondina perse un colpo, il suo fiato accelerò e le mani le incominciarono a tremare.

'' Luke !'' Urlò la ragazza iniziando a correre verso il capannone, poi ad un tratto due braccia la presero dal dietro fermando la sua corsa.

E la ragazza vide Ashton e Bobby che correndo si dirigevano verso il capannone.

'' Addison no !'' Urlò Calum tenendola.

'' Calum, ti prego. Lasciami !'' Urlò la ragazza cercando di liberarsi dalla presa dal moro.

Calum la strinse ancora di più a se per non farla andare via.

E in quel momento Addison si accasciò per terra piangente. Seguita da Calum che la stringeva sempre di più a se'.

 










SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!!
Allora come state ?
Scusatemi per il ritardo, comunque eccovi qui l'attesissimo capitolo, che ve ne pare ?
I miei ringraziamenti vanno alle persone che recensiscono, hanno messo la ff nei preferiti, seguite e nelle ricordate.
Grazie ancora.
Ultimissima cosa e poi vi lascio, sabato prossimo non posso aggiornare dato che sono al concerto degli All Time Low.
Quindi spero di aggiornare domenica sera.
See ya soon.
Baci Lalluby 

 

 

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Capitolo 23
*** Chapter Twenty Two ***


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TWENTY TWO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da quando Addison aveva sentito quel colpo il suo mondo aveva smesso di girare.

Il suo volto era rigato di lacrime, ma lei in quel preciso momento si sentiva vuota.

Come se il troppo dolore che aveva dentro, con il passare dei giorni, del tempo, delle ore e dei minuti si era accumulato prendendole tutto e lasciandole solo il vuoto.

Un vuoto che sembrava un macigno e tutta questa situazione le stava facendo venire la nausea.

Ad Addison sembrava tutto falso.
Quest'idea che i buoni avranno cose belle, nel mondo c'è magia, gli umili e i giusti trionferanno; c'è tanta gente che soffre e che si illude che sia vero.
Troppe preghiere non vengono esaudite.
Ogni giorno ignoriamo quanto questo mondo possa essere guasto, continuiamo a ripeterci che tutto andrà bene, ma non è vero.
E quando l'hai capito non torni più indietro.
Non c'è magia nel mondo, almeno per Addison.
Voleva che tutto quell'orribile incubo finisse.
Ma non era così.
Più si sforzava a pensare tutti i bei momenti passati assieme con Luke, più nella mente si faceva spazio il ricordo di quello sparo.
Calum era appoggiato alla stipite della porta che osservava Addison, seduta sul divano con lo sguardo perso verso un punto non ben definito.
'' Addison...'' La chiamò Calum.
Addison non rispose continuò a fissare dritto davanti a se.
Calum sospirò guardandola, si staccò dallo stipite e si girò per andarsene.
'' Hai detto che io e Luke non ce l'avremmo fatta...'' Disse Addison facendo fermare il moro.
'' Io sono stato un coglione per averlo detto.'' Affermò Calum voltandosi verso Addison.
La biondina era ancora lì ferma, non si voltò neanche per guardare l'amico.
''Avevi ragione Cal...'' Sospirò la ragazza con la voce spezzata.
Calum aggrottò le sopracciglia, era confuso.
Non sapeva dove Addison volesse arrivare.
'' Tu avevi ragione, Ashton aveva ragione. Tutti avevano ragione.
La gente non vive per sempre felice e contenta, la gente malapena riesce a vivere... e allora perché dovrebbe essere diverso per Luke e me?'' Chiese la biondina con gli occhi velati dalle lacrime e la voce spezzata.
Calum vedendo in quello stato la sua amica, gli si strinse il cuore.
Perchè aveva incominciato a volerle bene; Addison era entrata nelle loro vite portando una ventata di aria fresca dentro quella casa.
Era felice perchè per la prima volta il suo migliore amico Luke, si stava fidando di una persona.
'' Perché ti importa di quello che penso io ?'' Chiese Calum timoroso.
'' Perché tu sei l'unica persone che era dura nei miei confronti dopo Ashton !
E se farò questo con lui, e se divento una ragazza sana, tenera e sdolcinata ... Ho bisogno di un amico... ho bisogno di te Cal.
Devo sapere che ci sei, ho bisogno che mi aiuti, perché sei l'unico che in tutto questo schifo hai sempre incoraggiato Luke a lottare per la nostra relazione.
Ho bisogno di qualcuno che faccia finta che c'è la farò anche se non ci crede.
Perché se vengo abbandonata adesso, sul serio non c'è la farò.
E non avrò mai il lieto fine questa sarà solo...''
'' La vita.'' Concluse Calum.
Ed era proprio così Calum anche se era sempre stato contrario con lei, aveva sempre appoggiato Luke.
Per quanto riguarda Addison ne era più che certa, aveva bisogno di qualcuno perchè se tutto sarebbe andato a rotoli non ce l'avrebbe fatta.
Aveva affrontato tante tempeste negli ultimi periodi, ma tutti sanno che alla fine anche i più forti cadono.
Ed Addison stava cadendo in silenzio.
Quel silenzio in cui lei aveva sperato tanto che mettesse apposto le cose.
Ma invece era sempre nello stesso punto.
L'unica cosa che le rimaneva da fare era avere un appoggio, che le sarebbe servito per farsi forza e Calum la poteva aiutare.
Doveva solo imparare a fidarsi.
Perchè non c'è l'avrebbe fatta.
Non da sola.
'' Guarda che ti sto pregando.'' Affermò la ragazza tirando su col naso.
'' Io credo che tu e Luke c'è la farete, farete funzionare la cosa.
Andrà tutto bene Addison, ne sono sicuro.'' Affermò certo il moro.
'' Lo dici solo per farmi felice ?'' Chiese la bionda girandosi verso Calum.
'' Sono tuo amico. Sono dalla tua parte, Addison.''
Addison fino a quel momento si era dimenticata che delle volte diamo veramente per scontato il fatto di essere felici fino a quando non facciamo del male a qualcuno o a noi stessi.
Serviamo rancore e messi di fronte ai nostri errori, inventiamo un nuovo passato e reinventiamo noi stessi, o almeno ci proviamo.
Siamo orgogliosi, tremendamente scorretti e alla fine tutto si ritorce contro di noi.
E in quel momento tutto si stava ritorcendo contro fino ad arrivare a non farle provare nulla.
Voleva solo che per una volta tutto andasse per il meglio.
Poi ad un tratto la porta dell'ingresso si aprì.
Addison sussultò e incominciò a tremare dalla paura.
'' Addison è tutto ok.'' La incoraggiò Calum per tranquillizzarla.
La biondina annuì e si alzò dal divano e si incamminò verso Calum.
Mentre camminava il suo cuore sembrava perdere un battito ad ogni passo.
Quando arrivò vicino al moro, quest'ultimo gli fece un sorriso per incoraggiarla.
Nel frattempo dalla porta entrò Ashton che alzò lo sguardo freddo che non lasciasse trasparire nessuna emozione e scansò Calum prima che potesse dirgli qualche parola dirigendosi verso le scale.
Quando Addison poi vide entrare Michael da solo senza Luke, delle lacrime silenziose gli incominciarono a percorrerle il volto.
'' Addison...'' Sussurrò Michael dirigendosi verso la ragazza cercando di tranquillizzarla dandole delle spiegazioni.
Quando la biondina vide che Michael avanzava verso di lei, si sentì mancare l'aria e incominciò a tremare appoggiandosi a Calum.
Il moro vedendo l'amica in quelle condizioni parlò preoccupato '' Addison che cazzo ti sta succedendo ? ''
Calum in quel preciso istante non sapeva cosa fare, era nel panico.
'' Dov'è Luke ?!'' Urlò Calum sostenendo Addison e guardando Michael.
Michael si era bloccato, era immobile preso dal terrore.
Era terrorizzato come se fosse stato lui a procurare quella reazione ad Addison.
'' Michael rispondi !'' Urlò Calum arrabbiandosi, mentre Addison incominciava a sbiancare e respirare sempre con più fatica.
Michael rivolse uno sguardo verso la porta d'ingresso vedendo un ombra e poi si rivolse verso l'amico.
'' E' qui...'' Sussurrò.
Calum quando sentì quelle parole guardò l'amico stupito, ma poi il suo sguardo si posò verso la figura che aveva appena fatto il suo ingresso.
Era Luke.
Calum sospirò un sospiro di sollievo e accennò un sorriso.
Luke era lì, salvo solo con qualche livido e con qualche ferita.
'' Che sta succedendo ?'' Disse Luke entrando dalla porta.
Calum tornò serio.
Lo sguardo di Luke si indirizzò subito verso Addison.
Quando la vide tra le braccia di Calum scattò subito verso l'amico.
'' Addison.'' La chiamò Luke sussurrando.
'' Che ha ?'' Disse Calum con la ragazza ancora tra le braccia preoccupato.
Luke guardò l'amico e poi rivolse lo sguardo di nuovo verso Addison.
Di tutti gli attacchi di panico che Addison aveva avuto quello che stava vivendo le sembrava il peggiore.
Più cercava di respirare più il risultato era inutile.
'' Addison '' Provò di nuovo Luke '' E' tutto ok. Ci sono, sono ancora qui.'' Finì il biondo.
Se fino a quel momento Luke era stato capace di gestire quegli attacchi adesso non ci riusciva.
Per la prima volta nella sua vita stava avendo paura di perdere qualcuno.
'' Calum e Michael non state lì impalati. Aiutatemi !'' Urlò Luke impaurito.
Calum e Michael guardarono l'amico.
Luke prese tra le braccia la ragazza.
'' Addison, ti prego.'' Implorò il biondo trattenendo le lacrime '' Sono qui...'' Finì sussurrando.
Addison quando sentì il contatto con il biondo, piano, piano il suo respiro si regolava.
Il ragazzo strinse la bionda, accarezzandole i capelli.
'' Sono qui Addison. E' tutto finito.'' Sussurrò.
Addison pochi attimi dopo si riprese e si strinse di più a Luke.
In quel momento Addison, finalmente in quelle braccia si sentì completa.
Poi i due si staccarono.
Luke portò una mano alla guancia di Addison per accarezzarla.
Quando Addison sentì il tocco del ragazzo sulla sua pelle, arrossì.
Luke sorrise lievemente vedendo l'effetto che lui aveva su di lei.
'' Non farlo mai più...'' Sussurrò Addison.
'' Fare cosa ?'' Chiese Luke.
'' Di mettere sempre in pericolo la tua vita, di fare sempre l'eroe, di fare il ragazzo che è sempre in mezzo ai casini...''
Luke la osservò.
'' Perchè io non posso perderti.'' Finì la ragazza.
'' E tu cerca di gestire la tua ansia. Mi sono spaventato a morte.'' Aggiunse Luke attirandola a se, stringendola ancora nelle sue braccia.
Poi Addison si staccò e osservò il viso di Luke, che riportava un livido sotto l'occhio destro, due tagli superficiali sulla guancia e il labbro spaccato che perdeva sangue.
'' Ti sei accorto che sanguini ?''
''Si ! Dovrebbe fare male, mha... e' strano. Ma non provo niente.'' Disse il ragazzo.
Ed era proprio così, Luke non provava più niente.
Aveva talmente tante di quelle cicatrici e alcune di esse erano ancora aperte, solo che non provava più nulla.
Perchè aveva imparato che forse era solo questione di tempo e che alla fine tutte le cose si sarebbero messe apposto.
Ma invece più il tempo passava più queste ferite rimaneva aperte e altre riemarginavano.
'' Luke, mi hai fatto spaventare .'' Parlò Calum che fino a quel momento era stato in silenzio e felice di rivedere di nuovo il suo amico.
Il biondo guardò l'amico.
'' Credo che tutti si siano spaventati sentendo quello sparo.'' Affermò Luke.
'' Ragazzi abbiamo messo fuori gioco Jhonny e il suo amico.'' Confessò Michael ricevendosi un occhiataccia da Calum.
'' Che c'è ?'' Chiese Michael infastidito guardando il moro.
Calum fece cenno con la testa verso Addison e Michael si immobilizzò di colpo.
'' Avete ucciso Jhonny ?'' Chiese Addison.
Luke fulminò Michael con lo sguardo.
'' Chi è stato di voi due ?'' Disse Addison, guardando prima Luke e poi Michael.
I due ragazzi rimasero in silenzio.
'' Chi è stato ?'' Richiese la bionda innervosendosi.
Michael abbassò lo sguardo e Luke si morse il labbro indeciso se svelare chi è stato.
'' Sono stato io, Addison.'' Svelò Luke.
Quando Addison sentì quella frase si staccò immediatamente da Luke.
'' Addison, ti prego ascoltami.'' La implorò Luke.
Addison se prima era felice di rivedere Luke adesso aveva paura di lui.
'' E' il mio lavoro Addison. Dovevo farlo.'' Disse Luke cercando di avvicinarsi alla ragazza.
Addison prese un respiro e annuì.
'' Sentite è tardi che ne dite di andare a dormire ?'' Propose Calum per smorzare la tensione che si era creata in quel momento.
'' Si forse è meglio.'' Confermò Michael seguendo Calum che stava salendo le scale.
Addison si girò anche lei per salire quando Luke la fermò.
'' Addison !'' La chiamò per farla fermare.
La biondina appena sentì il suo ragazzo chiamarla si fermò.
''Lo so che non posso cambiare il mio passato...'' Affermò il ragazzo continuando '' Ma ti prego, sto provando con tutto me stesso a cambiare il nostro futuro.''
Addison sentendo quella frase si voltò verso il ragazzo.
'' Io...'' disse Addison guardando Luke, scendendo le scale avvicinandosi al ragazzo.
'' Ascoltami Luke.
Al mondo ci sono sei miliardi di persone , sei miliardi di anime, ma a volte ne basta una sola per renderti felice.
Tu sei qui, ammaccato ma sei qui.'' Disse Addison sorridendo '' E se dovesse succederti qualcosa, non ce la farei. Non di nuovo, perchè io ti amo.''








SPACE AUTHOR
Hi, my beautiful people !!!
Prima di tutto scusatemi per il ritardo, ma avevo bisogno di tempo.
Seconda cosa dopo tutta l'ansia procurata nel capitolo precedente spero che via sia passata. HAHAHA

Comunque che ve ne pare ?
Ringrazio le perone che recensiscono e che hanno messo la storia nelle seguite, preferite e ricordati.
Grazie, grazie mille.
See ya soon.
Baci Lalluby

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Capitolo 24
*** Chapter Twenty Three ***


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TWENTY THREE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E' strano come una semplice frase composta da cinque lettere possa cambiare tutto.
Per Luke l'amore era come la morte, non saprai mai quando ti colpirà.
Ma nel momento in cui arriva, tu ti devi tenere pronto e cercare di incassare il colpo.
Perchè se il colpo è troppo forte si rischia di cadere e non è mai facile alzarsi.
Ma Luke non era pronto.
Era terrorizzato.
Appena Addison gli aveva pronunciato quelle cinque lettere, per lui erano state fatali.
Il biondo sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il momento.
E quel momento era arrivato, così senza un preavviso e lui era impreparato.
Sapeva di provare qualcosa per Addison, ma non era sicuro che quello fosse amore.
Perchè lui aveva paura che una volta finito tutto, l'amore lo avrebbe divorato lasciandoli solo il lato scuro.
E lui non voleva ancora che quello scuro, che ormai predominava la sua vita gli macchiasse anche il sentimento che provava per Addison.
Solo lei era stata in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Luke e capire cosa si nasconde dietro ai suoi silenzi e le sue improvvise malinconie.
Solo lei era in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga del ragazzo.
Ma Luke aveva troppa paura di affidargli la chiave del suo cuore.
Perchè sapeva che se Addison un giorno se ne fosse andata, lui non ce l'avrebbe fatta.
Fino a quel momento Luke aveva fatto qualsiasi cosa per evitare quelle cinque parole, anche a costo di ricorrere a misure drastiche.
Il biondo era convinto che quel sentimento che stava per nascere con Addison era destinato al fallimento.
In quel preciso momento pensò che per lui le cose si erano complicate del tutto.
Gli erano solo rimaste due soluzioni : o cedeva ai sentimenti oppure si allontanava.
Però ormai lo sbaglio era stato fatto, perchè Luke ormai aveva ceduto ai suoi sentimenti.
E questa cosa l'avevano notata tutti.
In quel momento il ragazzo aveva capito che se avrebbe allontanato Addison del tutto, il suo cuore non si sarebbe solo spezzato ma
annientato completamente.
Perchè Addison era la ragazza di cui Luke si era innamorato.
Addison osservò Luke e quando incontrò lo sguardo di questo, avvertì un fitta di dolore al petto.
La ragazza era consapevole che Luke per lei era un male.
- Addison. - Disse Luke a bassa voce, e poi avvicinandosi mettendosi di fronte alla ragazza e prendendole il volto fra le mani e continuò – Cos'hai detto ?
Addison tirò sul col naso.
- Ti amo, Luke.
- Mi ami ? - Sussurrò il biondo scrutandola negli occhi.
Luke aveva capito che quelle parole per lui c'era troppa forza e verità.
Qualcosa gli si spaccò dentro, come le fondamenta di un grande muro che a un certo punto cedono sotto il peso.
Mentre Addison fu' attraversata da una tempesta di emozioni, cercò un via d'uscita.
Ma non riusciva a fermarla.
Non ci provò neppure.
Le lacrime scesero così veloci dal suo volto che non vide nemmeno più il viso di Luke.
- Addison, io... io non posso.
Una fitta di dolore attraversò il petto della ragazza.
- Sei come tutti Luke.- Sputò quelle parole piene di veleno Addison
Il ragazzò quando sentì quelle parole, la fissò.
- Io non sono ' tutti', Addison ! Non per te, non con te.
La bionda si staccò immediatamente dal biondo.
- Si invece Luke. Ogni volta che cerchiamo di rimettere apposto le cose, tu mi allontani sempre di più da te.
- Addison...
Luke cercò di avvicinarsi alla ragazza, ma appena lui faceva qualche passo verso di lei, questa indietreggiava.
- Non ti avvicinare. - Disse Addison con la voce tremante.
- Addison – Riprovò il biondo cercando di avvicinarsi.
- Ho detto di non avvicinarti.
Se fino ad ora Addison era riuscita a trattenere le lacrime, in quel momento le sue guance furono rigate da lacrime piene di dolore.
- Addison, ci stiamo facendo male entrambi.
Addison scosse la testa in segno di disapprovazione, mentre le sue lacrime continuavano a solcarle il viso.
- Siamo solo un errore noi due.
Un brivido di paura attraversò la spina dorsale di Addison.
Quella frase l'aveva stravolta letteralmente e quel dolore che aveva nel petto diventò più insistente.
Negli ultimi mesi Luke non sapeva che era diventato una parte importante della vita di Addison, lui si era intrecciato agli eventi di ogni sua giornata, fino al punto che, se le cose fossero cambiate Addison non c'è l'avrebbe fatta.
Non voleva perdere Luke.
- Luke, tu sei l'errore più bello che ho commesso.
Luke a sentire quella frase il suo cuore perse un battito
In quel momento il ragazzo stava mentendo a se stesso.
Lui amava Addison.
Solo che aveva paura che una volta ammesso, ogni cosa sarebbe cambiata.
E l'unica alternativa che in quel momento gli sembrava giusta era allontanare Addison dalla sua vita troppo complicata.
- Addison stiamo solo sprecando tempo.
Quella frase perforò la biondina ancora di più nel profondo.
- Stai ammettendo che tutto il tempo che noi due abbiamo passato insieme e tutto quello che abbiamo costruito e stato uno spreco di tempo ?
Addison sperava tanto che in quel momento Luke scherzasse, ma purtroppo non era così.
- Quando si tratta di te, non è mai uno spreco di tempo. Ma è per il nostro bene Addison.
Addison non ci voleva credere che Luke stesse cercando un modo per chiudere la loro relazione.
Non voleva credere che tutte le promesse che si erano fatti nel giro di un secondo erano andate perse.
Non voleva credere che quel pezzo fondamentale che per lei serviva per sopravvivere fra pochi attimi lo avrebbe perso.
In quel momento Addison aspettava solo il colpo di grazia e poi sarebbe crollata del tutto.
Luke chiuse gli occhi e inspirò profondamente.
- E' finita Addison. Mi dispiace.
Quando lei si sentì arrivare quella frase, tutto ciò che lei aveva costruito con Luke era svanito, perso nel giro di un secondo.
La biondina tirò su col naso, osservò per l'ultima volta il suo Luke.
Perchè sapeva che da quel momento Luke non sarebbe stato più suo e che lui non ci sarebbe più stato a salvarla dal suo dolore.
Ora doveva affrontare tutto da sola, come aveva del resto sempre fatto prima che il biondo entrasse nella sua vita stravolgendole tutti i piani.
La ragazza si incamminò verso la porta e quando vi fu' davanti l'aprì, ma prima di richiudersela per sempre alle sue spalle si voltò verso Luke.
- Ti amo, Luke. - Disse con dolore Addison per poi lasciarsi per sempre alle spalle tutto quello che aveva costruito con Luke.
Quando Luke sentì quel '' Ti amo'' pieno di dolore, una fitta gli attraversò il petto e i suoi occhi diventarono di un azzurro tempestoso attraversato da dolore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando Addison arrivò davanti a casa sua vide che la macchina di sua madre non era parcheggiata nel vialetto.
E tirò uno sospiro di sollievo, l'unica cosa che non voleva adesso e che sua madre la vedesse in quello stato, distrutta.
Percorse il vialetto e quando fu davanti alla porta l'aprì per poi richiudersela alle spalle e nel silenzio si lasciò scivolare per terra con il volto, ancora una volta ricoperto dalle lacrime.
Si strinse le ginocchia al petto e pianse ancora più forte, mentre nel suo cuore si era aperta una crepa.
Poi, Addison, dopo un po' di tempo il dolore profondo che aveva lasciato il posto a qualcos'altro.
Si alzò di scatto, percorse velocemente le scale ed entrò in camera sua.
Quando vi fu dentro restò in piedi al centro della stanza, ansimando.
Si voltò verso il mobile che era lì di fianco e prese in mano una bottiglia di crema per il corpo e la buttò dall'altra parte della stanza.
Insoddisfatta, prese una boccetta di profumo e la scagliò con più forza facendola rompere in mille pezzi.
Non le importava.
La rabbia si spandeva dentro di lei come un vapore caldo.
Poi partì all'attacco dell'armadio.
In quel momento Addison odiava tutti quei noiosi maglioni, le felpe, i jeans e le t-shirt.
Odiava tutto, ma soprattutto odiava se stessa per quello che stava facendo.
Lanciò un grido e strattonò giù tutto. Gli appendi abiti dondolarono e caddero a terra.
Con le lacrime negli occhi si voltò cercando qualcos'altro da distruggere, ma non c'era niente.
Era così infuriata... infuriata con se stessa.
Poi il suo sguardo cadde su una t-shirt, si piegò per prenderla e quando la vide il suo cuore smise di battere.
Era la maglietta che Luke gli aveva regalato, sapeva ancora di lui.
Addison pianse ancora di più, troppi ricordi le stavano inondando la mente.
Indietreggiò e andò a finire contro il muro.
Si appoggiò a esso, chiudendo gli occhi, fece un lungo respiro e soffocò un urlo.
Tutti quei ricordi la stavano uccidendo.
Non c'erano altro che ricordi su ricordi nella sua mente.
In quel momento la biondina si sentiva dentro, fragile.
Poi ad un tratto la bionda sentì dei passi percorrere le scale.
In quel momento sperava tanto che quei passi che sentiva appartenessero a Luke, ma non fu così.
- Ma che diavolo è successo ?- Chiese una voce femminile.
Addison alzò il suo sguardo e incontrò gli occhi freddi di sua madre che la osservavano in cerca di una spiegazione.
- Mamma, io... - Cercò di parlare Addison, ma la voce faticava a uscire per via dei singhiozzi.
Quando sua madre vide gli occhi della figlia e sentì quella voce spezzata, il suo sguardo diventò preoccupato.
- Addison che ti è successo ?
La ragazza chiuse gli occhi e si buttò tra le braccia di sua madre.
Quando la donna sentì il contatto con la figlia rimase di stucco, ma poi si lasciò andare e ricambiò la stretta.
Addison non sapeva perchè aveva fatto quel gesto, lei che aveva sempre cercato di passare il minor tempo possibile con lei.
Ma in quel momento lei ne aveva il bisogno.
Sua madre le accarezzò la schiena, dopo un paio di minuti Addison si staccò dalla madre con gli occhi rossi per via delle troppe lacrime e tirò su col naso.
La donna la scrutò.
- Ti ho visto solo una volta in questo stato... - Affermò la madre preoccupata.
Addison puntò lo sguardo altrove.
- Mamma ho bisogno di te, per favore. Non mi lascere anche tu come hanno fatto tutti.
Finì Addison ricominciando a piangere.
La madre vedendo il quello stato la figlia le si strinse il cuore.
Addison in quel momento si ritrovò ad affrontare la sua paura più grande : Le PERSONE.
Addison ormai sapeva che le persone uccidono anche senza coltelli o veleni o pistole o bastoni.
Non servono armi, non servono complotti o complici.
Non servono bombe, non servono le guerre e non serve la pace.
Bastava solo andare via.









S
PACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!!
Scusatemi tantissimo, lo so di essere stata una cattiva persone per non aver aggiornato per due settimane.
Ma comunque eccomi qui. YAAY
Allora che ve ne pare ?
I miei ringraziamenti vanno a quelle magnifiche persone che recensiscono e seguono la ff.
C'è grazie mille.
Ah, ultimissima cosa. Chi di voi ci sarà il 3 Aprile a Milano ?
Grazie ancora e a l prossimo capitolo.
See ya soon.
Baci Lalluby 

PS: Se aveste bisogno di me on Twittah sono @_Lalluby_
 

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Capitolo 25
*** Chapter Twenty- Four ***


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    TWENTY FOUR

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se l'amore in certi momenti della nostra vita poteva procurare felicità e farci vivere momenti pazzeschi, delle volte portava solo dolore.

Talmente tanto dolore che l'unica cosa che cerchi di fare è sopravvivere a tutto quello schifo che ti circonda.

Ed Addison non era riuscita a sopravvivere.

Erano passate solo due settimana dalla rottura con Luke, e più il tempo passava più la ragazza si stava convincendo che forse la cosa migliore era andarsene e ricominciare tutto da capo.

Quella mattina Addison era seduta nell'isola della cucina che torturava con la forchetta il contenuto nel piatto.

Ma la sua attenzione venne catturata da sua madre che entrò frettolosamente in cucina alla ricerca di qualcosa.

- Addison hai visto le chiavi ? - Chiese sua madre mentre apriva qualche cassetto per trovare le chiavi.

- No, ma mamma ti devo parlare di una cosa. - Disse la ragazza seria.

- Non adesso Addison. Non ho tempo. - La schernì la madre continuando la sua ricerca.

- Tu non hai mai tempo quando si tratta di me. - Sussurrò Addison delusa.

- Ascolta Addison ne parleremo stasera.- Disse sua madre per poi dirigersi verso la porta e afferrando una bottiglietta di acqua.

Addison prese un respiro e poi parlò – Voglio andarmene da mio padre.

Quando la madre sentì la frase si bloccò di colpo e la bottiglietta di acqua che aveva nelle mani le cadde per terra provocando un tonfo.

Addison sapeva che dicendo quella frase, l'avrebbe fatta soffrire ancora di più.

Ma lei aveva bisogno di fare qualche cambiamento nella sua vita.

Era stanca di dover sempre farsi male con i ricordi e di vedere il nero in tutto.

E forse l'unica cosa migliore da fare era andarsene per sempre e lasciare il ricordo di tutte le cose belle che le erano successe nella città di Sydney.

Lo doveva in primis a lei e in secondo posto a Luke.

Sua madre si girò verso di lei con gli occhi malinconici.

- Perchè ? - Sussurrò sua madre con la voce rotta dal dolore.

Addison la guardò e poi tornò a guardare il piatto davanti a lei.

- Per quattro lunghissimi anni ho fatto finta che tutto andasse bene e questa cosa l'hai fatta anche tu mamma.

Ma ho bisogno di dimenticare tutto e ricominciare.

Più sto' qui, più faccio del male a me stessa.

Sua madre sospirò.

- Se questa scelta ti rende felice e pensi che sia la scelta migliore, va bene.- Finì la madre sorridendole tristemente e continuando – Bene io vado.

Addison sentendo le parole della madre annuì.

'' Ma era davvero la scelta giusta ? '' era questa la domanda che le premeva nella sua mente.

Lo sapeva benissimo che questa scelta era la più sbagliata che avesse mai preso, stava solo scappando.

E secondo Addison era la cosa migliore da fare in quel momento.

Si alzò dall'isola della cucina, posò il piatto nel lavandino e si diresse verso la porta per dirigersi a scuola.

Al solo pensiero di andare a scuola e incontrare Luke, Addison sentì un dolore al petto.

La ferita di Luke era ancora aperta e faceva male. Doveva solo cercare di resistere e poi tutto sarebbe finito.














 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quella mattina Luke si ritrovò a percorrere i corridoi della Davidson High School.

Camminava con aria distrutta tra la folla di studenti con lo zainetto sopra una spalla e il cappuccio della felpa tirato su.

Poi si fermò davanti ai suoi amici.

- Finalmente ti sei degnato di venire a scuola. - Esclamò contento Michael.

Luke roteò gli occhi infastidito.

- Sentite io vado in classe. Ci vediamo dopo- Gli liquidò il ragazzo.

- Hemmings aspetta, vengo con te. - Disse Calum seguendolo.

Durante il percorso per dirigersi in classe Luke non rivolse la parola al suo amico, che aspettava che gli dicessi qualcosa.

Calum lo fermò e poi lo scrutò attentamente.

- Che vuoi ? - Sbottò Luke infastidito.

- Smettila di far finta che tutto vada bene. Perchè lo sai anche tu che non è così.

Il biondo guardò l'amico e poi punto il suo sguardo verso la folla di studenti, mentre nel suo volto si dipinse un sorriso malinconico.

- Io sto benissimo. - Mentì

Da quando aveva lasciato Addison , tutto era crollato.

Era crollata la speranza che qualcuno sarebbe rimasto a salvarlo, era crollato il suo tentativo di cercar di sopravvivere a tutto quel dolore che la sua vita gli aveva procurato ed era crollato il suo cuore.

- Lei ti stava salvando, Luke.
Il biondo puntò di nuovo il suo sguardo verso il moro.
- Calum la gente muore ogni giorno, ma io credo che Addison sopravviverà perché credo... perché credo che... perché io credo nel bene.
Già Luke credeva che allontanando Addison tutto sarebbe andato bene.
Calum scuotè la testa in segno di disapprovazione.
- Ascoltami, lo so' che per noi è stato un anno d'inferno ma credo che, tu la ami. Credo un mucchio di cose. Credo che... Credo che Ashton sia sempre così perchè vuole nascondere il suo dolore. E credo che tu sia una persone che ha fatto un terribile errore lasciando Addison e lo penso perché sono il tuo migliore amico.
Luke sapeva benissimo di ave fatto un terribile errore lasciando Addison, ma doveva.
- Calum, io credo che anche se ho fatto un errore, me la caverò.
Noi sopravviviamo Calum, in questo credo, ed è esattamente pensare di sopravvivere che mi permette di sopravvivere. - Mentì ancora una volta.
Sapeva benissimo che Luke non poteva uscire illeso da quella situazione , perchè lui c'era talmente dentro.
Ma era meglio per lui scappare invece che affrontare i suoi sentimenti.
Poi lo sguardo di Luke venne catturato dalla figura di Addison che era nel suo armadietto che prendeva i testi per la lezione e in quel momento il cuore di Luke perse un battito, e gli si creò un nodo alla stomaco.
Non era pronto a rivederla dopo tre settimane, non adesso.
La sua ferita non era ancora ri emarginata e vederla faceva male più di quanto pensasse.
Vedere la ragazza per lui era come passare davanti ad un brutto incidente : anche se sapevi di non dover guardare, lo facevi lo stesso.
Se ne pentì subito.
Il nodo allo stomaco si strinse ancora di più e gli si formò un gruppo in gola.
Chiuse gli occhi e prese un respiro.
- Che c'è ? - chiese Calum preoccupato osservando l'amico.
Luke non si mosse continuò a fissare la ragazza.
Il moro seguì lo sguardo dell'amico e si voltò.
Appena vide anche lui Addison si rivoltò immediatamente verso il biondo.
- Devo andare da lei. - Sussurrò Luke incominciandosi a camminare.
Calum fermò l'amico.
 
-Gira i tacchi e allontanati.
Luke aggrottò le sopracciglia
- Da cosa ?
Calum rivolse prima uno sguardo alla ragazza e poi all'amico.
- Da Addison – Disse indicando con il pollice la ragazza dietro di lui.
- Ma io non stavo...
Disse Luke boccheggiando, ma poi finì per essere interrotto da Calum.
- Eccome se stavi. Senti, non puoi farlo, non ne hai il diritto. Non più ormai.
- Voglio solo sapere se sta bene, Cal.
Calum roteò gli occhi, si tolse il cappellino e si passo una mano nervosamente tra i capelli per poi rimetterselo.
- Non sta bene. È un incidente stradale vivente e tutti rallentano per guardarne i rottami. Però cerca di cavarsela al meglio e reagisce. Lo so che non puoi accorgertene perché ci stai dentro ma credimi ora non puoi aiutarla, peggioreresti solo le cose.
Vattene. Falla riprendere.
Luke al sentire il discorso dell'amico annuì.
- Andiamo in classe, Cal.- Disse freddo.
Mentre ripreso a camminare Addison si voltò verso la loro direzione, incrociando lo sguardo di Luke.
Luke era sicuro di poter leggere negli occhi della bionda tutto il dolore che provava, e in quel momento stava odiando se stesso.
La ragazza appena lo vide il fiato le mancò.
Chiuse immediatamente l'armadietto, facendoli fare rumore e facendo voltare un gruppo di ragazzi che era li di fianco.
Strinse al petto i suoi libri e prese a incamminarsi velocemente.
Mentre camminava fra quei corridoi una lacrime triste le attraversò la guancia.
Addison l'asciugò immediatamente.
Quando fu davanti all'aula di letteratura prese un respiro e vi entrò.




















SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!!
Allora come state ?

Ed eccomi qui con il nuovo capitolo, che ve ne pare ?
Comunque ringrazio le persone che recensiscono e che leggono la storia.
Davvero grazie, grazie, grazie.

Anyway siccome io e la sfiga siamo ormai migliore amiche di vecchia data, non sono tra quelle 400 persone che andranno a vedere quei quattro pazzi.
Ma se qualcuno di voi sarà ai magazzini anche senza braccialetto, non deprimetevi ci sarò lì anche io.

Se mi cercate su twitter per chiedermi qualsasi cosa sono @_Lalluby_
See ya soon beautiful
Baci Lalluby 
 

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Capitolo 26
*** Chapter Twenty-Five ***


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Twenty Five

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se quella mattina avessero chiesto ad Addison di spiegare una cosa impossibile, sicuramente lei avrebbe detto : le emozioni.

Perchè le emozioni funzionano come un polmone che prende l'aria, la filtra, la trasforma, purifica il sangue ed ossigena il cuore, così facciamo noi ogni giorno, attraverso le emozioni.
Prendiamo il peggio ed il meglio di noi stessi, degli altri, lo filtriamo con i sentimenti e, dall'interiorità dell'anima, lo rimandiamo al mondo, cambiandolo con un ritmo pulsante, come il respiro.
E quella mattina vedere Luke nel corridoi dopo due settimane della sua assenza, l'aveva distrutta.

Non era pronta a incrociare di nuovo il suo sguardo, non era nemmeno pronta ad affrontare tutta quello schifo di situazione che stava vivendo.

Era bastato uno sguardo da parte del ragazzo per far tornare come un'aria di ventata fresca le emozioni che lei aveva provato con lui.

Addison si era ripromessa che quel giorno doveva solo riuscire a sopravvivere e non essere fragile.

Perchè infondo tutti sanno che a nessuno piacciono le persone fragili, queste si spaccano come vetro, e i frammenti che rimangono tagliano e fanno male da morire.

Perchè quando cerchi di rimettere assieme tutti i pezzi, niente ritorna come prima.

E ormai Addison aveva perso.

Ma il fatto era che Addison non sapeva cosa significasse vincere perché aveva sempre perso.
Aveva perso suo fratello, aveva perso suo padre, aveva perso Luke e fra pochi giorni avrebbe perso sua madre, aveva perso la pazienza e perso la speranza.
Era un continuo perdere tutto e tutti e lei era stanca.
Perchè nel momento in cui lei si affezionava a qualcuno, questo era sbagliato e ne aveva la prova con Luke.
Lei aveva donato il suo cuore, i suoi sentimenti, lo aveva preso per mano, e nel momento inaspettato, si era voltata di spalle per un attimo e, lei aveva già perso tutto.
Quella stessa mattinata al termine delle lezione Addison si stava dirigendo in mensa.
E quando fu davanti all'entrata della mensa si bloccò.
Aveva paura di entrare lì dentro perchè sapeva che Luke era lì con i suoi amici e lei non era di nuovo pronta a incrociare quelle iridi azzurre.
- Evans, Evans, Evans – La richiamò una voce facendola voltare di scatto.
Appena la ragazza si vide difronte a lei la figura di James strinse di più la sua tracolla.
- Che piacere rivederti. - Disse con un ghigno il ragazzo.
- Non per me. - Rispose a tono la ragazza.
Il ragazzo rise e poi si avvicinò a lei.
- Sai, noi due abbiamo un conto in sospeso – Disse serio James.
Addison in quel momento incominciò a tremare, sapeva di cosa stava parlando James.
Il ragazzo le si avvicinò ancora di più e le sfiorò con una mano la guancia.
- Come farai Addison, visto che nessuno può aiutarti ?
Ed era proprio così, in quel momento Addison era sola.
Non ci sarebbe stato Luke a salvarla, non adesso.
- Ti prego James. - Lo supplicò la biondina con la voce spezzata.
- Dov'è Luke, Addison ? - Chiese divertito James.
Ed ecco ritornare a galla tutti i sentimenti che lei aveva deciso di fermare.
James lo sapeva che dicendo il nome di Luke, avrebbe reso ancora più fragile la ragazza.
- O forse dovrei dire che Luke ti ha lasciata.
Gli occhi di Addison diventarono lucidi.
- Ti prego basta. - Sussurrò la biondina per poi voltandosi per scappare.
James la fermò bloccandola per i polsi.
- La piccola e dolce Addison e rimasta ancora sola. - Disse divertito il ragazzo.
In quel momento ogni parola che usciva dalla bocca di James le faceva sempre più male.
Era la verità, lei era sola, come lo era sempre stata.
Ma non ce la faceva ad affrontare tutto da sola, aveva bisogno di Luke, ma ormai lui non ci sarebbe stato doveva cavarsela da sola.
James strinse ancora di più i polsi alla ragazza facendole più male, la ragazza emise un gemito per via del dolore.
- Lasciami, ti prego James – Disse la ragazza con qualche lacrima che le solcava il viso.
- Lasciala stare McVey – Disse una voce dietro le spalle di Addison.
Quando la ragazza sentì il tono duro e profondo di quella voce.
Una fitta le attraversò il petto.
James inclinò la testa e sulle sue labbra si dipinse un ghigno di divertimento.
- Oh finalmente il supereroe è arrivato.
Luke roteò gli occhi e inclinò la sua testa di lato.
- Ti ho detto di lasciarla andare.
- Sai Hemmings, è proprio strano come una persona possa dipendere da un altra. Non trovi ?
Luke con quelle parole si ricompose.
- Smettila. - Disse a denti stretti Luke.
- Tieni la ragazzina – Disse James lasciando Addison – Ma stai attento a come ti muovi Hemmings. Un passo falso e la tua dipendenza potrebbe essere letale. - Finì per poi voltarsi ed entrando nella mensa.
Addison si portò velocemente le mani al viso e asciugò quelle lacrime.
Luke in quel momento osservò la biondina.
- Addison è.. è... è tutto ok ?- Chiese titubante Luke.
Quando ad Addison venne posta quella domanda, la rabbia si fece spazio.
Si voltò verso il ragazzo con un sorriso senza felicità e gli occhi lucidi.
- Vuoi davvero sapere se è tutto ok, Luke ?- Chiese Addison con la voce piena di dolore e le lacrime che scorrevano senza sosta, mentre nel suo petto la fitta di dolore le faceva sempre più male.
Luke a vedere in quello stato Addison, gli si creò un nodo alla stomaco, facendoli mancare il fiato.
-No. Non è tutto ok Luke. - Finì Addison voltandosi e correndo verso l'uscita.
Luke vedendo la ragazza andare via la rincorse., quando gli fu vicino la chiamò.
- Addison, ti prego fammi spiegare.
La ragazza si fermò davanti all'uscita.
- Cosa ti dovrei far spiegare Luke ? Del perchè mi hai lasciata o del perchè hai paura di amare ? - Disse Addison voltandosi e tirando su col naso.
Vedere in quello stato la ragazza a Luke lo stava distruggendo.
Era colpa sua se aveva allontanato Addison.
La risposta che voleva dare il quel momento il ragazzo era che era stato lui chiudere la porta del suo cuore, era stato lui a renderla invulnerabile.
Lui aveva deciso di non far varcare quella soglia a altre persone. Aveva deciso quando ha visto che "comprare" sostituiva "Guadagnare".
Lo aveva deciso quando ho notato che mentire era diventato abituale.
Aveva lasciato tutto il mondo fuori quando aveva capito che amare era astato sostituito da "Ora mi va così, ora mi conviene"!
Non c'è convenienza per i veri sentimenti, non c'è bugie per ciò che è vero e non c'è niente che abiti nel cuore delle persone che si possa comprare.
Ma Luke non rispose, preferì stare zitto e tenersi tutte quelle cose per se.
Addison scuotè la testa e si voltò e uscì fuori percorrendo tra la pioggia il cortile della scuola, per poi arrivare al parcheggio.
Luke vedendo nuovamente scappare la ragazza la seguì, per poi trovarla al parcheggio.
- Perchè scappi Addison, non è così che si comporta la gente.
Disse Luke urlando.
Addison lo guardò, mentre la pioggia cadeva tra i due aumentando la sua intensità.
-Vuoi sapere come si comporta la gente ?- Urlò la ragazza ferita dalle parole di Luke. - La gente non se ne va perchè ha paura di amare, Luke.
 
Quelle parole dette dalla ragazza a Luke faceva male.
Luke sapeva che Addison aveva ragione, questa volta.
Ma come faceva a prometterle che ogni cosa sarebbe tornata a posto, quando il dolore era ormai parte della sua vita ?
La scelta che aveva fatto, gli sembrava più che giusta.
Allontanare Addison e tenersi dentro quell'amore che lo stava aiutando ad affrontare tutto.
Ma la verità è che impariamo a non soffrire più per chi ha saputo regalarci solo delusione.
Pensiamo e riflettiamo sul fatto che chi ci ha solo fatto soffrire non ha nulla che ci potrà mancare.
Non può mancare il dolore, le batoste, le bugie e qualcuno che c'è ma non c'è.
Riflettiamo su noi stessi, abbiamo il coraggio di guardarci dentro un solo attimo e con sincerità: siamo a pezzi, e per chi ? Per coloro che non ci hanno detto la verità? Che senza scrupoli ci hanno deluso e tradito? Per chi si è ricordato di noi solo quando non aveva di meglio da fare?
Allora bisogna solo imparare.
Imparare ad esserci per chi merita e a piangere per chi ci ha dato e lasciato qualcosa di indelebile.
A soffrire per chi ha dato alla nostra persona la giusta attenzione e ciò di cui era meritevole. Il resto non è cosa per cui soffrire, ma qualcosa da mandare semplicemente a "fanculo" per continuare a vivere come meritiamo.
E Luke stava imparando.
- Addison, io non posso. Cazzo !- Disse il ragazzo innervosendosi.
- Luke ti stai solo facendo male.
- Ma lo vuoi capire che ogni volta che ci sono io tu finisci col farti male – Urlò Luke.
Addison scuotè la testa.

- Santo cielo Luke, lo capisci che stai facendo tutte queste cose per disperazione, stai passando per i sei gradi di separazione – Gli disse Addison con le lacrime agli occhi.
- Addison tu non puoi capire. Vattene ti prego- Le rispose Luke arrabbiato.
- Luke ti prego. Non andartene, ti prego io...io ho bisogno di te- Lo supplicò Addison ancora piangente.
- Addison per favore vattene, Devi andare via! Sparisci,vattene via ! - Urlò arrabbiato ancora di più Luke.
- Lo so. So cosa provi per me Luke- Gli disse sicura di se la biondina asciugando le lacrime che le solcavano il viso.
Lui la guardò con gli occhi spalancati, terrorizzati.

L'unico rumore che si sentiva era lo scrosciare continuo dell'acqua che scorreva su di loro.
-Tu mi ami - Mormorò Addison.
Gli occhi di Luke si spalancarono ancora di più.
Aprì la sua bocca. Fece un respiro profondo,come per scaricarsi.
In quel momento Luke aveva l'aria torturata...vulnerabile.
- Si- Sussurò Luke ormai stanco di tenere nascosto il suo sentimento per lei -Ti amo .








SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!!
Ancora una volta chiedo umilmente perdono per non aver postato prima il capitolo, ma in questo periodo è tutto un casino.
Comunque che ve ne pare del nuovo capitolo ?
Ringrazio, come sempre, le persone che recensiscono, che hanno messo la ff tra i preferiti, seguite e ricordate. 
C'è,  infinitamente grazie.
Dimenticavo di dirvi che più avanti ci saranno delle sorprese per voi. YAAY
Ah, ultimissima cosa;  c'è qualcuna di voi abile con i banner e tutte ste robe così ?
Perchè ne avrei bisogno, se c'è qualcuna abile tra di voi mi potete contattare tramite twitter.
Comunque grazie ancora.
See ya soon.
Baci Lalluby
PS: Se avete bisogno di me on Twittah sono @_Lalluby_

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Capitolo 27
*** Chapter Twenty Six ***


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Chapter Twenty- Six

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molte volte un '' Ti amo '' pronunciato all'apice della disperazione può far male da morire.

Per Luke pronunciare quel ''Ti amo'' era stato doloroso, sapeva che non sarebbero state quelle due parole a sistemare tutto quel casino che aveva combinato.

Ma lui ormai era dipendente da Addison.

Ne aveva bisogno.

Per lui Addison era la sua ancora di salvezza nei momenti più cupi e la sua autodistruzione dei suoi sentimenti.

Forse la paura del biondo era data dalle sue mille cicatrici che laceravano il suo cuore.

Perchè quando nel nostro cuore abbiamo cicatrici così profonde che malgrado gli sforzi nemmeno il tempo riesce a mitigare, sono quelle cicatrici in cui hai conosciuto il dolore nella sua forma più lancinante, in cui hai perso la fiducia nella vita, dove hai sperato di scomparire e di non risvegliarti mai più, sono quelle cicatrici che non guariranno mai che ti faranno chiudere il cuore a chiunque cerchi un pertugio per entrarci perché la paura ha preso il sopravvento e niente e nessuno riuscirà a scalfirla.

Mentre Addison era lì ferma immobile davanti a lui con occhi stra colmi di lacrime che lo osservava.

Forse era proprio così per la ragazza che a volte neanche la pioggia può nascondere le tue lacrime.

Ma come poteva resistere ancora una volta ?

Quando aveva il cuore che le stava scoppiando e tutto quello che vi era al suo interno non ci entrava più ?

La soluzione era che Addison si continuava a ripetere che lei da sola ce l'avrebbe fatta anche stavolta.

Ma non era così, perchè il quel momento era caduta ancora una volta.

- Addison... - Disse Luke ormai bagnato e avvicinandosi alla ragazza.

- Luke, pronunciare un ti amo non riporterà a posto tutto.- Gli rispose Addison.

Quando il ragazzo sentì quella frase un macigno ancora più pesante si posò all'altezza del suo cuore.

Quella frase pronunciata in quel momento lo stava facendo crollare in mille pezzi.

- Perchè ? Addison ho ammesso che ti amo... - Disse con voce rotta il biondo.

Addison guardò nuovamente Luke, averlo così vicino dopo tre settimane faceva male.

Ma d'altronde soffrire per amore è come vivere all’inferno. Ogni giorno bruci viva da mattina a notte per poi svegliarti e ricominciare ad ardere.

-Luke noi non andremo mai meglio. Lo vuoi capire ?!- Urlò Addison continuando - Il dolore. Le ferite si cicatrizzeranno e non sarà sempre come se un coltello ti stesse squarciando dentro. Ma quando meno te lo aspetti, il dolore ricomparirà per ricordarti che io non sarò mai più la stessa, che tu che noi non saremo più gli stessi.

Il biondo chiuse gli occhi, mentre dal suo volto scese una lacrima. Dal nervosismo strinse i pugni facendo diventare le nocche bianche.

Addison guardò nuovamente Luke e poi si voltò incominciandosi a incamminare.

In quell'esatto momento Luke riaprì gli occhi e vide la figura della bionda che si stava allontanando da lui.

Il biondo prese un respiro profondo e poi la rincorse, prendendole la mano e facendola scontare contro il suo petto.

- Perchè ogni volta che cerchiamo di rimettere insieme i pezzi o qualcuno di noi due scappa o si fa male ?- Sussurrò il biondo perdendosi negli occhi della ragazza.

Addison stretta nella presa del ragazzo, alzò il suo sguardo per incontrare quelle iridi azzurre che mostravano quanto dolore contenevano.

- Perchè siamo un casino, Luke.

Il biondo senza pensarci due volte baciò Addison.

Addison con quel bacio aveva intuito che forse ci sono cose che non è affatto necessario dire né chiedere, bastava solo quello. Perchè non c'era più nulla da ascoltare, tutto era già stato sentito.

Addosso, sulla pelle.

Dentro, nell'anima.

Solo il cuore stava lottando ciecamente contro l'evidenza.

Ciò che rimaneva in quel momento erano loro due.

Quando i due si staccarono Luke lasciò un ennesimo bacio sulla guancia alla ragazza.

- Vieni piccola, andiamo a casa.- Disse Luke prendendole la mano e trascinandola correndo verso la macchina.

- Luke ! - Esclamò ridendo la ragazza.

Quando i due furono in macchina, Luke girò la chiave e partì.









 

Una volta arrivati davanti alla casa, Luke spense io motore e si voltò verso Addison.

- Quando intendevi casa credevo casa mia non tua.- Esclamò ridendo Addison.

Luke nel vedere ridere Addison fece un sorriso, facendo formare nel lato sinistro della sua guancia una fossetta.

- Dai entriamo. - Parlò Luke ancora sorridente, uscendo insieme ad Addison dalla macchina e correndo verso la porta di ingresso.

Quando furono all'interno Luke mise le mani sui fianchi della bionda , tirandola per avvicinarla, per poi abbassare la sua testa nell'incavo del collo di Addison , lasciando una scia di baci lungo la curva .

Mentre dei brividi percorrevano la schiena di Addison.

Le mani di Addison erano sul suo petto , uno di loro si posò dietro al collo del ragazzo, giocando con le piccole ciocche dei capelli .

Poi il biondo alzò la testa dal collo per guardare in profondità per qualche secondo gli occhi della biondina, prima di bloccare le loro labbra in un bacio appassionato . Durante il bacio Luke spinse Addison verso al muro, per poi farla appoggiare a questo e avvicinando i fianchi con quelli della ragazza, facendole sfuggire un piccolo gemito, mentre Luke le sorrise sulle sue labbra.

Dopo il bacio il biondo prese fra le mani il viso di Addison.

- Vieni, andiamo su'. -Disse per poi condurla in camera sua.

Quando Luke si chiuse alla spalle la porta della sua camera si voltò verso Addison , e l' attirò di nuovo a se contro il suo petto, per poi camminare a ritroso e atterrare sopra il letto con Luke sopra di lei.

Poi il ragazzi collegò le loro labbra in un bacio dolce , mentre le sue mani scivolavano sui fianchi di Addison, accarezzandoli , prima di posare le sue labbra sul collo della ragazza .
Il cuore di Addison batteva come un matto nel petto , poi il biondo si staccò dall'incavo del collo della ragazza, alzando la testa e puntò il suo sguardo nei suoi occhi .
- Luke ti amo – Sussurrò Addison.
- Addison sei sicura di quello che stiamo facendo ? Io non sono davvero sicuro di questo , voglio dire … - Sussurrò a sua volta Luke, mentre i suoi occhi si velarono di paura.
- Cosa vuoi dire, Luke ?- Chiese dolcemente Addison, accarezzandogli la guancia.
- Piccola, credimi, ma io davvero , ma ... Accidenti , non so se riesco a controllarmi - ,Disse rapidamente per poi correggersi.
- Puoi farlo Luke, so che puoi – Gli disse Addison sorridendogli e confortandolo, poi il biondo prese la sua mano in quella di Addison e la baciò dolcemente.
- Il tuo cuore batte veramente veloce , piccola. Rilassati. Io ho te – Sussurrò il ragazzo, facendo annuire Addison, mentre portava le sue mani dietro al collo del biondo.
Poi Luke si tirò indietro dalla presa della bionda , lasciandola confusa finché non capì che si stava solo togliendo la felpa, per poi gettarla in un angolo della stanza .
La vista che ebbe davanti Addison, le provocò dei brividi lungo la schiena .
Il modo in cui la tenue luce del sole penetrava attraverso le tende e colpiva la pelle del ragazzo , il modo in cui i muscoli sul petto e dell'addome erano contratti . Nel volto della ragazza si dipinse un espressione sorpresa, mentre le mani del ragazzo stavano slacciando i bottoni dei suoi jeans attillatissimi.
Poi Luke dopo essersi slacciato i jeans, alzò il capo guardando l'espressione che Addison aveva assunto in quel momento.
-Vedo che ti piace quello che vedi ?- Disse Luke con la sua voce arrogante, facendo riprendere Addison dallo stato in cui era.
In risposta la ragazza annuì furiosamente; Luke rise vedendo l'effetto che lui aveva sulla ragazza.
In quel momento Addison pensava che la risata del ragazzo era come luce in quella stanza semibuia .
Dopo di che Luke si tolse i pantaloni gettandoli nella stanza , e rimanendo in piedi davanti a lei solo in boxer, il rigonfiamento in loro era evidente .
Si posò sopra alla ragazza ,trattenendo il suo peso su una mano per non farle male mentre con l'altra prese l'orlo della felpa della ragazza , poi la guardò negli occhi come per chiedere se andava bene e lei annuì .
Delicatamente Luke le tolse la felpa , per poi gettarla ai piede del letto e portò le sue iridi cristalline sul corpo della bionda , facendola sentire un po' a disagio.
Addison portò le sue mani come per coprire il proprio corpo, ma le mani di Luke presero in una stretta i suoi polsi ,per poi portarle entrambe ai lati della testa della ragazza.
- Sei bellissima - Si complimentò Luke , baciandole la spalla per rassicurarla . Le mani del biondo lasciarono andare le mani di Addison e finirono dietro alla schiena per sganciarli il reggiseno .
Gettò da parte quest'ultimo, mentre il ragazzo sì fiondò immediatamente ai seni della ragazza, li massaggiò con le sue grandi mani, per poi succhiare i suoi capezzoli con le labbra, lasciando ansimante con il suo tocco esperto Addison .
Tutto ad un tratto lasciò i seni della ragazza, lasciando una scia di baci dall' ombelico fino all'orlo dei suoi jeans.
Dolcemente le tolse i jeans e le mutandine, così fece divaricare le gambe alla ragazza e fece scivolare una delle sue lunghe dita nella fessura dell'intimità della ragazza.
-Sei così bagnata.- Lo sentì borbottare Addison, mentre lei aveva un infinità di brividi che le percorrevano tutto il corpo.
Rimase senza fiato quando Addison sentì la lingua del ragazzo che si stabilì sulla sua clitoride , giocando con essa .
Le mani della ragazza erano sepolte nei capelli di Luke mentre lui continuava a stuzzicarla improvvisamente introdusse un dito, spingendolo in lei.
All'inizio la sensazione che sentiva Addison era scomoda finché il ragazzo non iniziò a disegnare dei cerchi immaginari attorno alla sua clitoride.
Aggiunse un altro dito, provocando alla ragazza dei gemiti strozzati.
Quando un dito del biondo toccò il punto di piacere della ragazza, Addison fu invasa dal piacere e urlò il nome di Luke.
Dopo di che Luke si tolse i boxer .
- Ti è piaciuto questo?- Le chiese Luke mentre camminava verso al cassetto , per recuperare un preservativo che stava nel cassetto inferiore .
Nel frattempo Addison ammirava la sua schiena come si contraevano i musculi quando camminava , annuì in risposta anche se sapeva che non poteva vederla .
- Sì - Sussurò arrossendo Addison mentre Luke si posizionò nuovamente sopra di lei , srotolando il preservativo .
Addison deglutì nervosamente , non era più sicura di tutto ciò che stava accadendo.
Luke prese le sue mani tra le sue , ponendole su entrambi i lati della sua testa e guardandola nuovamente negli occhi .
- Rilassati, piccola. - Sussurrò Luke , baciandole le labbra dolcemente prima di spingere solo la sua punta in lei , un gridolino lasciò le labbra di Addison ,facendola separare dal bacio.
Gli occhi di Luke erano pieni di preoccupazione e di dolore mentre fissava la sua Addison.
- Ti fa male così tanto? - La voce del biondo era appena udibile.
Addison scosse la testa in segno disapprovazione, mentendogli dato che non volevo farlo smettere .
Luke si spinse dentro di lei , molto lentamente; Addison chiuse gli occhi , cercando di evitare di lasciar scappare qualche lacrima.
Nonostante i vari tentavi, una lacrima le percorse la guancia.
Una delle mani di Luke si posò sulla guancia della ragazza e con il pollice asciugò la lacrima , per poi baciarle fronte
-Mi spiace - Sussurrò Luke sulla fronte della ragazza mentre spingeva, facendo gemere dal dolere Addison.
Quando vi fu' dentro, Luke rimase lì per un minuto , lasciando abituare la sua presenza alla ragazza poi la baciò nuovamente come se quel bacio servisse a farle dimenticare tutto il dolore che Addison stava provando in quel momento , e ci era riuscito fino a quando il ragazzo tirò fianchi di lei verso lui .
Ma questa volta il dolore che Addison aveva provato era stato sostituito dal piacere.
Ogni volta che i loro fianchi si incontravano il dolore spariva lasciando spazio al piacere che aumentava .
In quel momento Addison sotto di lui si sentiva così vulnerabile. I suoi baci che le percorrevano su e giù per il collo , sulle sue labbra e del viso ,la facevano sentire amata .
Le sue mani erano chiuse intorno al collo di lui come i suoi fianchi, che la facevano gemere dal piacere , l'unico suono nella stanza erano i gemiti della ragazza.
Addison non riuscivo a pensare a niente altro che a Luke e le miriade di emozioni che gli causava in quel momento, il ritmo costante dei fianchi di lui le provocava vertigini di piacere.
La ragazza aprì gli occhi per vedere Luke, che era ridotto allo stesso stato , come lei, la testa del ragazzo era vicino alla sua mascella.
La biondina poteva sentire i gemiti che uscivano dalla bocca di Luke, poi le sue spinte iniziarono ad aumentare, cercando di venire all'orgasmo .
- Sei vicina, piccola ? - Sussurrò all'orecchio della ragazza con voce strozzata Luke.
Addison incapace di pronunciare in realtà tutte le parole, annuì soltanto con la testa , per poi facendo incontrare nuovamente le loro labbra con un bacio feroce ma pieno di passione.
La ragazza sentì la mano di Luke muoversi tra di loro , per poi infine posarsi sulla sua clitoride , lasciandola senza fiato .
- Vieni per me, piccola ? -Luke le sussurrò nuovamente all'orecchio con voce strozzata rallentando le spinte mentre si avvicinava al suo orgasmo .
Ad un tratto Addison sentì una sensazione che le provocò una marea di brividi , spalancò la bocca, gridando il nome di Luke.
Dopo alcuni istanti Luke fece rallentare i suoi fianchi fermandosi e lasciandosi sfuggire il nome di Addison dalla sua bocca; segno che anche lui aveva raggiunto l'apice del piacere.
Luke uscì dalla ragazza , crollando sul letto accanto a lei, mentre la bionda si rannicchiò sul suo petto.
Luke tirò il piumone sopra i loro corpi stremati e sudati dal piacere, e avvolse le braccia intorno ad Addison, avvolgendola nel suo calore.
Facendola sentire così al sicuro, come se niente in questo mondo la potesse danneggiare finché era tra le sue braccia .
Nella stanza si sentiva il rimbombo delle gocce di acqua che cadevano sul tetto, quel suono provocato dalla pioggia era confortante.
Addison incominciò a tracciare sul petto del ragazzo cerchi immaginari, sentendosi quelle iride azzurre su di lei , mentre lui la fissava con un sorriso pieno di amore.
Addison alzò lo sguardo verso di lui, lasciandogli un piccolo sorriso , per poi appoggiare la sua testa sul petto del biondo, ascoltando il suo battito costante.
- Ti amo - Sussurrò Addison dopo quegli attimi di silenzio accompagnati dal ticchettio della pioggia, mentre Luke aveva chiuso gli occhi.
Poi la sua testa scattò di nuovo al suono della voce della bionda , un ampio sorriso si diffuse sul suo volto, facendo apparire la sua solita fossetta. .
- Mi piace sentirti dire questo- Le disse lui , baciandole la parte superiore della testa -Ma io ti amo troppo , tanto -
I due ragazzi rimasero in silenzio per un po', il rumore della pioggia li stava cullando
- Luke ? - Domandò Addison , vedendolo aprire di nuovo gli occhi , ma non alzando la testa questa volta .
 
- Sì ?- Lui rispose con la sua voce calda , come se si stesse per addormentare.
- Ti prego, non mi lasciare mai più. Io ho bisogno di te - Gli disse Addison sussurrando e chiudendo gli occhi e lasciandosi sfuggire una lacrima .
- Hey, ci sono io con te. Non sei sola. Sorridi Addison, perché il tuo sorriso e musica per me -Ha risposto Luke, tirando ancora più vicino a se Addison.
Il quel momento Addison sapeva che erano solo lei e Luke e nessun altro.
Loro si erano isolati da tutto il resto, dalla tristezza, dal dolore e dai problemi .
Perchè entrambi sapevano che a volte ti prende la tristezza e nessuno riesce a capirti o a leggerti solo chi ama forse riesce a vedere un sorriso triste o un discorso poco serio, cerchi sempre di nascondere la tristezza i dubbi e i cattivi pensieri, anche se cerchi di pensare positivo non riesci perché nessuno ti capisce in quei momenti vorresti solo la persona che reputi speciale e che ami, che ti stringesse forte in un abbraccio e il battito del cuore del ragazzo che ami più di ogni altra cosa in questo mondo, ti culli.










 

SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!!
Chiedo perdono per essere sparita così per tutto questo tempo, ma in questo periodo non ho un attimo di tregua.
Per la felicità delle persone che su twitter mi chiedevano quando aggiornassi ecco qui il nuovo capitolo. YAAY
Diciamo che qeusto capitolo è una delle tante sorprese che vi ho promesso.
D'ora in anzi la storia sarà rating rosso, per i contenuti espliciti che vi sono.
Ah, ultimissima cosa : che ve ne pare ?
Comunque ringrazio tutte le persone che recensiscono la storia e che mi lasciano messaggi su twitter.
Siete davvero dolcissime.
Ci vediamo al prossimo capitolo, dolcezze.
See ya soon
Baci Lalluby

PS: Se avete bisogno di me per qualsiasi cosa sono @_Lalluby_

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Capitolo 28
*** Chapter Twenty Seven ***


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Chapter Twenty- Seven

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una brezza fredda attraversò la pelle di Luke, che era sdraiato su un fianco, procurandoli dei brividi lungo la schiena, iniziando così a tremare leggermente.

- Addison, torna a letto.- Mormorò Luke, seppellendo il naso nel suo cuscino ed emettendo un gemito insoddisfatto .

Una piccola risatina lasciò le labbra di Addison che era davanti alla finestra con addosso una felpa di Luke e un sorriso apparve sulle labbra di Luke.

- Perchè stai aprendo la finestra ? - Mormorò il ragazzo attraverso il cuscino.

- Perchè in questa stanza fa caldo – Rispose la biondina dirigendosi nuovamente verso il letto.

Luke rise nuovamente.

- Hey, guarda che è vero. Hemmings – Continuò la ragazza sorridendo, mentre si rimetteva nel letto. Per poi accoccolarsi di nuovo sul petto di Luke, facendo scivolare il braccio di lui intorno a lei,e posando la sua testa sul cuscino accanto al suo, mentre il braccio destro di Luke sotto il collo di Addison.

Luke si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

- Comodo ?- Gli chiese Addison facendo annuire Luke con la testa come una risposta, prima di darle un leggero bacio alla sommità della testa .

- Anche io – Mormorò nuovamente la ragazza.

- Sai di cosa ho paura, Luke ?- Improvvisamente disse la ragazza girando la testa verso di lui.

Luke scosse la testa.

- Temo che un giorno mi sveglierò e tu non sarai accanto a me .- Disse la ragazza in un sussurro mentre tracciava disegni immaginari sul petto di Luke.

Luke in quel momento si accorse che Addison fino a quel momento stava fingendo con un allegria falsa, per nascondere quel dolore che aveva un sapore amaro, delusione, e fingeva con quella finta allegria per non dire che stava male, male da morire allora fingeva, fingeva di essere sorriso per nascondere quelle lacrime così amare.

- Sarò sempre accanto a te . Te lo prometto – La rassicurò mettendo l'indice sotto il mento della bionda prima di sollevarlo verso il suo viso.

- Prometti ?- Mormorò Addison contro le sue labbra , mentre Luke le fece un cenno con la testa prima di darle un leggero bacio.

Poi il ragazzo si staccò dal bacio e si voltò alla ricerca di qualcosa nel suo cassetto .

- Che cosa stai facendo ? - Gli chiese Addison appoggiando il mento contro la sua spalla mentre il ragazzo continuava la ricerca nel suo cassetto.

Poi Luke smise di cercare all'interno del cassetto e afferrò l'oggetto mostrandola ad Addison .

- Cos'è questo? - Gli chiese Addison prendendo l'oggetto in questione dalla sua mano .

- E' la mia promessa .- Ridacchiò Luke per la mancanza di serietà che si era creata in quel momento.

- Un pinguino, eh ?- Chiese Addison ridacchiando anche lei.

Luke rise di nuovo.

- Ti amo - Lei ridacchiò prima di dargli ancora un altro bacio .

- Ti amo anch'io.- Sorrise prima.

Per la prima volta Luke in quel preciso momento era felice.

Forse perchè finalmente aveva capito che Addison era con lui, anche quando tutto sarebbe crollato nuovamente.

Ma secondo Luke vivere felici era impossibile, perchè ci sarà sempre il momento di sconforto, un attimo di debolezza e quello di lacrime.

La vera felicità per lui erano i brevi attimi che viveva con il cuore leggero, quando era vicino ad Addison e cancellava tutto il resto, ma solo momentaneamente.

La vera felicità per Luke era potersi guardare dietro e vedere che aveva camminato tra buche e burroni, ma non ero caduto e malgrado spesso era rimasto appeso al bordo del precipizio aveva sempre raccolto le forze necessarie per risalire.

La vera felicità secondo il biondo era potersi guardare dentro, perché a guardarsi dentro siamo tutti bravi, c'è chi lo fa di sfuggita e chi non va mai troppo a fondo, ma "potersi" guardare dentro, fino in fondo all'anima e poter sorridere è felicità.

Perché tra tutte quelle cicatrici, tra tutti quei ricordi un po ammassati tra la polvere, tra tutte quelle batoste non ancora dimenticate e tutte quelle ferite non ancora guarite, sapeva che forse per lui sarebbe arrivata la felicità.

- Comunque è arrivato qualcuno. - Parlò Addison alzandosi dal letto e mettendosi i suoi vestiti che giacevano sul pavimento.

Luke sollevò il capo per poi passarsi nervosamente una mano nei capelli e sbuffando.

- Saranno i ragazzi, mi preparo e ti riporto a casa.- Parlò Luke alzandosi dal letto e racimolando qualche vestito.

Dopo essersi preparati i due ragazzi scesero al piano di sotto., e quando vi furono arrivati i due ragazzi sentirono provenire dalla cucina le risate degli altri tre.

Quando i tre ragazzi si accorsero della presenza di Luke con Addison rimasero in silenzio.

In quel momento Addison afferrò la mano del biondo, aveva paura della reazione dei ragazzi.

- Addison !- Esclamarono all'unisono Calum e Michael sorpresi.

Addison sorrise.

- Finalmente avete fatto pace – Disse Michael con un sorriso.

I due ragazzi non dissero nulla, poi Addison rivolse lo sguardo verso Ashton e vide che questo avevo uno sguardo freddo, quasi arrabbiato.

- Comunque novità ?- Disse Luke guardando i suoi amici.

Calum lanciò un occhiata ai suoi amici, come per chiedere conferma per poter parlare.

- Qualcuno ha fatto una soffiata alla polizia – Disse di getto Calum.

Quando Luke sentì quella frase lasciò immediatamente la mano di Addison, e nel suo corpo si fece spazio la rabbia.

- Chi cazzo è stato ?- Disse arrabbiato.

Calum fece spallucce, mentre Michael si limitò a sospirare.

- Non lo so Luke, ma se vengono a scoprire ancora qualcosa su di noi. Finiamo ancora un altro anno al fresco – Affermò Michael.

Addison che fino a quel momento era stata zitta, per rendesi conto se aveva capito bene.

Incominciò a ricollegare il tutto.

- Addison che c'è ?- Chiese Calum scrutandola.

- James.

Quando Addison pronunciò quel nome sul volto di Ashton apparse un sorriso ironico.

- Intuitiva la ragazza – Disse ironicamente Ashton indicandola con il pollice.

- Smettila Ash. - Lo rimproverò Luke.

Ashton quando sentì il rimprovero del suo amico si ricompose.

- Cos'è adesso la difendi ? Dopo tutti quei casini che ci sta facendo passare.

Calum osservò prima Ashton e poi Luke.

- Qual è il tuo problema Ash ? - Riprese Luke sfidandolo.

Ashton si innervosì ancora di più, aveva capito dove Luke voleva andare a parare con quella frase.

- Addison è il mio fottutissimo problema.- Disse Ashton.

Addison sapeva che da quando lei era entrata nello loro vite aveva complicato tutto, ma dopo tutto non era mica colpa sua se Luke era piombato di punto in bianco nella sua vita.

La ragazza era più che certa, certi incontri sono causati dal destino.

Era stata lei a decidere di percorrere quella strada convinta che era una destinazione imposta, reimpostata e decisa in precedenza. Invece guardando bene ogni passaggio, si era accorta che quella destinazione non era una destinazione, ma era un destino già stampato e scritto.
- Ashton...- Lo richiamò Michael.
- Lascia stare Addison. Ti ho ripetuto varie volte che la colpa non è sua.- Rispose Luke trattenendo la calma, l'ultima cosa che voleva in quel momento era perdere le staffe davanti ad Addison.
Ashton sorrise con un sorriso sghembo, come se quel sorriso fosse pieno di veleno.
- Luke sei solo uno stupido ragazzino.- Disse soddisfatto Ashton e lanciando uno sguardo di sfida verso il biondo.
Quando Addison sentì la frase pronunciata di Ashton trattenne il respiro, mentre nel volto di Calum e Michael si dipinse un'espressione di terrore.
Per quanto riguarda Luke, tutta la rabbia che cercava di tenere sotto controllo piano , piano si stava espandendo per tutto il corpo.
- Addison...- Chiamò Luke con voce dura facendo voltare la ragazza. - Aspettami in macchina.-
La bionda annuì soltanto, guardando preoccupata Luke e poi uscendo dalla porta d'ingresso.
In quel momento in quella stanza era calato un silenzio pieno di tensione.
Luke rivolse uno sguardo gelido verso il suo amico.
Il biondo ancora non era riuscito a capire il perchè Ashton si comportasse così con Addison.
- Perchè fai cosi, Ash ?- Chiese Luke calmo.
Ashton si appoggiò alla cucina con braccia conserte.
- Ma ti sei visto ? Da quando in qua Luke Hemmings mette a rischio la propria vita per difendere una ragazza.- Disse Ashton.
- Sono affari miei, okay ? -Disse innervosito Luke.
- Luke, lo sai che con Addison non durerà per sempre. Voi due siete troppo diversi.
Lei ti sta incasinando la vita, e tu ne sei consapevole. Solo che stai facendo finta che tutto questo ti vada bene. - Affermò Ashton.
Calum guardò Ashton.
- Ashton, ora smettila !- Lo rimproverò Calum, cercando di aiutare il biondo.
Luke sapeva che quello che Ashton aveva detto era la verità, ma Addison lo stava aiutando ricoprire tutto quello scuro che ormai era diventata la sua vita.
- Luke, ascolta. Lasciala andare, prima che il sentimento che provi per lei diventi troppo da farti riaprire tutte le cicatrice che tieni quando tutto sarà finito.
Luke non rispose, si limitò a guardare l'amico.
Forse Ashton aveva ragione, era meglio lasciarla andare via.
Così non ci sarebbero più stati casini e cicatrice di nuovo rimarginate.
Ma ormai era troppo tardi e lui non voleva e non poteva lasciar andare via Addison.
- Mi spiace, Ash. Ma non posso. -Disse Luke sicuro di se' per poi voltarsi e dirigersi verso l'auto, dove Addison lo aspettava.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quel viaggio in macchina Addison lo sentiva strano come se qualcosa di tremendo fra pochi minuti si sarebbe abbattuto contro di loro.
Luke fermò la macchina spegnendola, Addison lo guardò e poi gli sorrise.
- Ci vediamo a scuola domani, allora ? - Gli chiese Addison dolcemente.
Luke si voltò sorridendole.
Poi quando Addison aprì lo sportello, Luke si lasciò andare per un momento nel sedile e poi la richiamò.
-Addison..
Addison quando si sentì richiamare si risedette nel sedile e richiuse lo sportello.
- Si- Rispose Sorridendogli.
Luke prese un respiro e poi parlò – Forse è meglio che non ci vediamo, questa cosa di noi due sta facendo dei casini. E io non voglio che tu ti faccia ancora più male.
Quando Addison sentì queste parole il suo cuore incominciò a farle male.
- E'...è … è stato Ashton a dirti queste cose ?- Sussurrò la ragazza con la voce rotta.
- No.- Si affrettò a rispondere il ragazzo.
-E allora spiegami, perchè quando le cose sembrano rimettersi al posto. Tutto crolla nuovamente, Luke ?- Chiese Addison cercando di non piangere.
Luke non rispose.
Forse perchè in quel momento lui si stava di nuovo rifugiando nella sua paura,e si stava allontanando da persone, affetti, amori... che potevano renderlo felice.
Il ragazzo era sicuro che in quel momento stava facendo la cosa giusta annullando il suo cuore.
- Questa è la fine, allora Luke ? - Chiese la ragazza in un sussurro.
- Addison, ascolta- Sospirò Luke.
La bionda scosse la testa.
- Non puoi giocare con i miei sentimenti Luke. Cazzo lo capisci che sono una fottutissima persona. Ho un cuore anche io. E ti giuro che ogni pezzo che cade fa' sempre più male ! - Disse Addison urlando tutta la verità in faccia al ragazzo
Luke assistendo alla reazione della ragazza sputò fuori tutta la verità.
- Addison, tante volte ho pensato di farla finita subito, di non aspettare la fine, tanto, così, è la fine comunque. Poi ho incontrato te e tutto è cambiato perchè tu sei così... straordinaria! Io invece...

- Tu cosa, Luke ?

Luke prese un respiro e parlò - Avrei voluto più tempo... quindi, alla fine, tu sei la cosa più peggiore che mi potesse capitare.

Addison sentendo quelle parole piene di dolore, il suo cuore incominciava a farle male.

Ogni parola che il bionda le aveva detto faceva sempre più male, facendola crollare del tutto.

- E' un addio questo ? - Sussurrò Addison con la vista annebbiata dalle lacrime.

Luke chiuse gli occhi, sapendo che le parole che avrebbe appena detto ad Addison l'avrebbero distrutta.

- Non capisci quello che è successo? Tu vivevi la tua vita, io vivevo la mia vita di merda, io odiavo la tua sicurezza, io volevo distruggerti, volevo renderti una miserabile come me ed è esattamente quello che ho fatto! - Confessò il biondo quelle parole piene di veleno.

Addison puntò la vista davanti a se', lasciando che le sue lacrime le percorressero il viso.

Poi Luke continuò a parlare - Allora? Che ti sembra come addio? È la verità Evans, io ti ho distrutto, io ti ho distrutto veramente.

Quando il ragazzo ebbe finito di parlare Addison si girò verso Luke.

- Sai una cosa, Luke? Fottiti.- Disse Addison arrabbiata.

- Lo hai già fatto tu, Evans – Rispose Luke con un ghigno.

La risposta che diede Luke ad Addison fece male, più di qualsiasi cosa e le lacrime ricominciarono a ricoprirle il viso.

Immediatamente Addison aprì lo sportello dell'auto e lo richiuse sbattendolo.

Quando Luke vide entrare Addison in casa.

Tirò un pugno sul volante, per poi lasciarsi andare sul sedile e iniziando a versare qualche lacrime.

Forse il biondo il dolore lo aveva cambiato e aveva fatto di lui una persona nuova e diversa. Lo aveva reso più duro agli occhi del mondo, ma pieno di paure .

Quelle paure che si nascondevano dentro lui una valanga di emozioni contrastanti, mille paure, tanti dubbi e quella tremenda sensazione di sbagliare nuovamente e di dover soffrire ancora.











SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people !!! YAAY
Allora, come state ?
Comuqnue volevo lascirvi con il nuovo capitolo, e questa volta diciamo che sono stata puantuale. YAAY
Poi vorrei sapere che ve ne pare ?
E lo so, non odiatemi leggendo il capitolo.
Comunque ho un'altra sorpresa per voi. cioè che ho il trailer della fanfict.
Fatto da una carissima ragazza che si è presa l'impegno di farmelo, quindi la ringrazio moltissimo.
Il link  del trailer :
 
http://www.youtube.com/watch?v=FL8bIOMKzlg
Ringrazio, sempre le persone che recensiscono e che mettono la fanfic nei preferiti, seguiti e ricordate.
E ringrazio le persone che mi scrivono su twitter; siete davvero dolcissime.
Al prossimo capitolo, tesori miei.
See ya soon.
Baci Lalluby

 
PS : On twitter @_Lalluby_

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Capitolo 29
*** Chapter Twenty Eight ***


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Chapter Twenty- eight

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quella sera le stelle brillavano in maniera così perfetta per tutti, tranne per Addison.

Voleva che tutto in quel momento fosse facile.

Ma si sa' il destino a il suo modo contorto di far funzionare le cose, perchè se prima la tua strada può sembrare tutta in discesa può bastare una singola decisione per far diventare quella discesa una faticosa salita.

E Addison in quel momento pensò che forse era destinata ad essere circondata da tutto quel buio .

Ma sapeva anche che non è mai come i film e che non bisogna mai credere a quello che la gente dice perchè niente è mai così.

Forse la ragazza ci stava mettendo un eternità ad allontanare tutto quel dolore di cui il suo cuore era ormai cosparso.

Ma per Addison sarebbe bastata una ragione per continuare, e quella ragione era Luke.

Perchè lui era riuscito a farle credere che forse quel dolore sarebbe scomparso e che forse un giorno la sua vita sarebbe tornata facile.

Ma non era stato così.

Per la ragazza sembrava che tutti in quel momento abbiano avuto un'opportunità o una tregua, mentre lei si ritrovava sempre al punto di partenza.

La verità è che anche Addison come Luke stava facendo finta di vivere.

E questo dolore stava cambiando entrambi.

Quella sera Addison camminava per il parco da sola persa fra i suoi pensieri, era ormai un mese che non sentiva e ne vedeva i ragazzi e in particolare Luke.

Era come se quella ennesima rottura abbia rotto tutto.

Durante la camminata la ragazza passò di fianco ad una panchina in cui vi era seduto un uomo.

Addison notandolo accelerò il passo.

- Addison Evans ?- Chiese la voce dell'uomo, facendo fermare la ragazza all'istante.

- Chi sei ?- Chiese la biondina voltandosi e osservando l'uomo.

In quel momento l'uomo tirò fuori un pacchetto di sigaretta, tranquillamente se ne portò una alla bocca, l'accese e rimise il tutto in tasca.

- Avrai modo di conoscermi, tranquilla cara. - Rispose l'uomo aspirando dalla sua sigaretta.

Addison pochi attimi dopo si voltò nuovamente.

- Non ho finito di parlarti, cara. - La richiamò l'uomo.

Addison sbuffò roteando gli occhi.

- Cosa vuoi ?

L'uomo fece un ghigno, gettò via la sua sigaretta e portò il suo sguardo verso Addison.

Addison deglutì, quell'uomo le faceva venire i brividi dalla paura.

- Hai un bel caratterino ragazzina. Mi piaci.- Disse l'uomo alzandosi.

Addison fece un passo indietro.

- Cos'è hai paura di me ? Sai i miei uomini mi hanno detto che sei molto coraggiosa.

La ragazza prese un respiro, quella situazione stava incominciando a terrorizzarla.

- Cosa vuoi da me ?- Disse Addison controllando la paura.

L'uomo fece qualche passo verso la ragazza.

Le gambe della biondina incominciarono a tremare e nella sua mente le incominciò a farsi viva l'esperienza che aveva avuto con Jhonny.

- Deve essere stata dura per una come te, essere lasciata nuovamente da Luke. Non è vero, tesoro ?- chiese l'uomo divertito.

Addison spalancò gli occhi, facendo fatica a respirare.

Perchè sapeva che se avesse risposto i ricordi si sarebbero fatti vivi e avrebbero fatto male.

-Cosa è successo, tesoro ?- Richiese l'uomo falsamente dispiaciuto.

Gli occhi della bionda incominciarono a farsi lucidi, così decise di chiuderli cercando di ricacciare indietro quelle lacrime amare che a momenti sarebbero potute uscire.

Prese un profondo respiro e poi riaprì gli occhi.

- Non sono cose che ti interessano.- Disse freddamente la ragazza.

L'uomo rise e poi tornò a guardare la ragazza.

- Allora credo che non ti dispiacerà sapere che Luke deve saldare un debito con me.

Quando Addison sentì quella frase, la sua frequenza cardiaca incominciò ad accelerare e iniziò a fare qualche passo indietro.

- Hai paura Addison ?- Chiese con tono fermo l'uomo.

C'era qualcosa di strano in quella domanda e Addison lo aveva capito, stava capendo anche che in quel momento la sua vita poteva essere in pericolo.

- Cosa c'è non parli più Addison ?- Chiese arrabbiandosi e camminando a passo deciso verso Addison.

Quando l'uomo le fu' vicino la prese violentemente per il braccio, Addison provò a liberarsene ma i suoi tentativi furono vani.

-Tu adesso vieni con me.- Ordinò l'uomo strattonandola verso l'uscita del parco.

Addison riprovò nuovamente a liberarsi, ma non ci riusciva.

- Ti prego lasciami.-Lo supplicò Addison.

Tutta la paura che la ragazza aveva in corpo in quel momento si fece più intensa.

- Sali in macchina.- Ordinò l'uomo fermandosi davanti all'auto.

Gli occhi di Addison si velarono di terrore, incominciò a strattonarsi dalla prese dell'uomo.

L'unica soluzione che trovò plausibile fu' tentare di scappare.

Dopo vari tentativi riuscì a liberarsi e incominciò a correre.

L'uomo quando vide Addison scappare incominciò a rincorrerla.

La ragazza in quel momento maledì se stessa per essere uscita a quell'ora per fare una passeggiata.

Ma d'altronde lo doveva a se stessa, perchè sapeva che se sarebbe rimasta ancora chiusa in quella camera a pensare; si sarebbe solo fatta male.

Aveva passato un mese rinchiusa nella sua camera, rifiutando tutto e tutti.

Stava rivivendo lo stesso dolore che aveva vissuto quando le era venuto a mancare suo fratello.

Poi ad un tratto la corsa della ragazza si fermò davanti al vecchio cancello della vecchia palestra bruciata.

-Merda.- Sussurrò la ragazza.

Poi dietro di lei sentì dei passi.

Il cuore della ragazza incominciò a battere velocemente, sperava tanto che quei passi appartenessero a qualcuno dei ragazzi o a Luke.

Ma quando sentì nuovamente quella voce il terrore aveva la meglio su di lei.

- Ti devi arrendere Addison. -Disse nuovamente l'uomo con tono soddisfatto.

- Perchè proprio io ?- Chiese Addison con gli occhi lucidi.

- Vedi Addison, quando ci sono in gioco i sentimenti delle persone è più facile prendere la debolezza di quella persone e usarla a tuo favore.

- Io e Luke non siamo più insieme.- Disse Addison trovando il coraggio di non farsi male pronunciando quelle parole.

L'uomo rise.

La ragazza incominciò a innervosirsi.

- Ma so' anche che se qualcuno ti tocca, Luke corre immediatamente a salvarti.- Disse l'uomo avvicinandosi alla ragazza e accarezzandole la guancia.

- Ti prego lasciami.- Sussurrò la bionda chiudendo gli occhi per trattenere le lacrime.

L'uomo gli prese nuovamente il braccio, stringendo sempre di più la presa facendo gemere Addison dal dolore.

- No, no, no- Disse l'uomo portandola nuovamente verso la macchina.

Addison provò a liberarsi, ma questa volta non ci riuscì.

Allora cercò di urlare per attirare l'attenzione di qualcuno, ma venne fermata immediatamente.

- Ti prego lasciami andare.- Lo supplicò nuovamente Addison.

Ogni supplica e ogni tentativo che Addison cercava di attuare era vano.

Poi l'uomo prese di peso la biondina e la caricò in macchina.

Quando salì in macchina, notò che c'erano altri tre uomini.

La bionda deglutì.

Quando l'uomo salì in macchina fece un cenno ai suoi amici di partire.

In quel momento la bionda si diede della stupida mentalmente, perchè pensava che qualcuno dei ragazzi a salvare, ma non Luke.

Il fatto era, che Addison non voleva più rivedere il biondo.

Il ragazzo le aveva talmente tante volte spezzato il cuore, che Addison era stanca di dover sempre affrontare tutto questo buio che non prevedeva nessun spiraglio di luce.

Ma sapeva che se un po' di colpa ce l'aveva Luke, perchè scappava dai problemi lei non era da meno.

Addison aveva incominciato a scappare da questi dopo la morte di suo fratello, perchè piano, piano la sua vita si stava sgretolando in tantissimi pezzi.

E ogni pezzo che si sgretolava faceva sempre più male.

Infatti, da quel momento Addison credeva che bastava solo far finta che un problema non ci sia perché sparisca.
Come un bambino che non vuole ascoltare né vedere, ti tappi le orecchie e chiudi gli occhi, sperando che quando li aprirai lui sarà sparito magicamente.
O, magari, credi di poter fare un patto silenzioso, un patto in cui lui si impegna a non darti troppa noia e tu a non far troppa finta che non ci sia.
E funziona davvero qualche volta, anche per mesi.
Ma la verità è che faresti bene a sederti, prendere un grosso respiro e affrontarlo.
Non doveva più scappare, perchè sapeva che prima o poi il problema si sarebbe sempre presentato.
Doveva affrontarlo, sempre. Il prima possibile.
Prima che ritornasse e diventasse impossibile risolverlo.
Poi ad un tratto la macchina si fermò, segno che erano arrivati a destinazione.
L'uomo prese nuovamente con forza il braccio di Addison e la condusse verso il vecchio capannone.
Quel posto per la biondina era famigliare, era lo stesso posto dove Luke si era diretto mesi fa' per sistemare dei conti con Jhonny.
In brivido le percorse la spina dorsale.
Poi l'uomo lasciò la presa ed Addison tentò nuovamente la fuga, ma un altro uomo la fermò puntandole la pistola.
La bionda si fermò di colpo e delle lacrime incominciarono a scorrerle dal viso.
-Evans, Evans, Evans... attenta a giocare col fuoco potresti farti male. Sai ?- Disse l'uomo a modo di rimprovero.
Addison non rispose.
L'uomo si avvicinò nuovamente alla bionda.
- Ah dimenticavo... Se Hemmings fa' ancora un passo falso la tua vita potrebbe essere in pericolo. - Gli disse l'uomo con un ghigno.










Space Author

Hi, my beautiful people !!!
Prima di tutto mi scuso tantissimo per essere sparita così, ma quando inizia l'estate è sempre un po' un casino.
Comunque che ve ne pare ?
Ringrazio le persone che recensiscono, mi mando dm su twitter. 
Siete davvero dolcissime.
Ringrazio tutte quelle persone che hanno messo la storia tra le seguite e recensite.
Se siete interessate ho scritto una nuova ff sempre sui ragazzi : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2663270 
Ah, ultimissima cosa chi come me il 27 sarà a Milano per la signing ?
Ci vediamo al prossimo capitolo, bellezze.
See ya soon.
Baci Lalluby.

PS: Se aveste bisogno on twittah : @_Lalluby_

 

 

 

 

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Capitolo 30
*** Chapter Twenty Nine ***


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Chapter Twenty Nine
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quella sera Luke e i ragazzi si erano appena ritirati a casa dopo aver sistemato un affare.
-Beh direi che anche questa è fatta!- Disse Ashton entusiasta, mentre prendeva una birra dal frigo.
- Già...- Sospirò Luke sedendosi nell'isola della cucina.
Michael guardò curioso l'amico, per poi lanciare uno sguardo interrogativo verso Calum.
Il moro come risposta fece spallucce.
- Hemmings, che ti succede? - Chiese Michael guardando nuovamente l'amico.
Quando Luke si sentì chiamare sospirò nuovamente.
Ashton osservando la scena fra i suoi amici fece un ghigno.
-Allora Luke....- Disse Ashton appoggiandosi alla cucina e prendendo un sorso dalla sua birra. - Come va con Addison ?- chiese Ashton con un ghigno e bevendo un altro sorso di birra.
Luke quando sentì nominare il nome di Addison, strinse i pugni facendo diventare le nocche bianche.
Quella domanda lo aveva fatto innervosire, il biondo sapeva benissimo dove voleva arrivare Ashton ponendogli quella domanda.
- Sei un bastardo.- Disse tra i denti Luke, stringendo sempre di più pugni.
Ashton sorrise soddisfatto.
- E' tutta colpa tua, è tutta colpa tua se io ho lasciato Addison.- Disse di getto Luke, sputando quelle parole che ormai erano state represse per troppo tempo.
Calum e Michael aggrottarono le sopracciglia non capendo.
- Aspetta un momento... Tu...tu ti sei lasciato nuovamente con Addison ?- Chiese Calum stupito.
Ed ecco arrivare la verità, come un secchio gelata di acqua che ti colpisce.
Era passato ormai un mese da quando Luke aveva lasciato Addison, l'unico che lo sapeva era Ashton.
La verità è che il biondo non aveva avuto il coraggio di dirglielo a i suoi due amici, che lo stavano appoggiando in quella relazione così troppo complicata, perchè se avrebbero scoperto in che pericolo si era andato a infilare; ne era più che certo che ne' Calum e ne' Micheal lo avrebbero perdonato.
-Si l'ha lasciata nuovamente.-Disse Ashton sostenendo lo sguardo di Luke, che in quel momento lo fissava col la mascella serrata.
- Perchè ?- chiese nuovamente il moro dispiaciuto.
Il biondo distolse lo sguardo da Ashton, e guardò Calum.
- Perchè, ho fatto un casino.- Sussurrò Luke abbassando lo sguardo.
Michael e Calum non parlarono alla confessione dell'amico.
Ma Ashton roteò gli occhi.
-L'hai lasciata perchè sei un fottuto bugiardo Luke. Avanti, raccontagli cosa è successo quattro anni fa'...- Disse Ashton sorridendo soddisfatto.
Quando il biondo sentì quello che disse Ashton, il suo cuore perse dei battiti .
Solo Ashton sapeva quello che era successo quattro anni fa', solo lui era a conoscenza di quel doloroso segreto che lo perseguitava ormai da ben quattro anni.
- Io...io...io non posso...- Sussurrò Luke
- Luke, che cazzo ti sta succedendo ? Cosa è successo quattro anni fa' ?- Disse Michael preoccupandosi.
Ashton portò le braccia al petto e osservo il biondo.
-Ashton, che cazzo sta succedendo ?- Disse Calum innervosendosi, vedendo Luke reagire in quel modo.
- Calum, le persone si nascondono dietro ad una maschera. -Disse Ashton osservando Luke e sottolineando maschera.
Michael si gratto la testa confuso.
- Volete spiegarvi tutte e due ?- Chiese Micheal.
In quella stanza calò il silenzio, ne' Luke e ne' Ashton risposero.
Mentre Calum e Micheal guardavano i due cercando di trovare una loro risposta.
Poi ad un tratto il telefono di Luke che era appoggiato sul bancone incomincio a vibrare.
L'attenzione di tutti fu rivolta verso quel telefono.
Il ragazzo lesse sullo schermo luminoso ''Addison '', il suo cuore incominciò a fargli male.
La cicatrice di Addison era ancora aperta, anche se era passato un solo mese dalla loro rottura.
Prese un respiro e accettò la chiamata.
- Addison...- Disse il biondo attirando gli sguardi di tutti in quella stanza.
- No, Hemmings. Ritenta e sarai più fortunato -Disse la voce dall'altro capo.
Luke quando riconobbe quella voce strinse la presa sul telefono e i suoi occhi diventarono di quell'azzurro tempestoso, pieno di rabbia.
-Dov'è Addison ? Dimmi che cazzo le hai fatto ?- Disse Luke duramente.
L'uomo dall'altro lato rise.
-Tranquillo Hemmings. La tua bella donzella è qui con me, sai è davvero molto bella.
- Lasciala stare- Disse innervosito Luke stringendo ancora di più la presa al suo telefono.
- Oh tranquillo Hemmings non le succederà niente se salderai il tuo conto. E ti assicuro che alla tua bella donzella non succederà assolutamente nulla.
Luke prese un respiro per calmarsi.
- Cosa vuoi ?- Disse Luke con tono fermo.
- Tu mi restituisci quello che è mio e io ti restituisco quello che tuo.
Luke sospirò.
- Dove ci dobbiamo incontrare ?-
- Al porto. Ricordati Hemmings non uno in più non uno in meno.-
Finì L'uomo chiudendo la telefonata.
Luke appoggiò il telefono e poi sbatte un pugno sopra il marmo della cucina, facendo sussultare i suoi amici.
- PORCA PUTTANA !- Urlò il ragazzo con tutta la rabbia che aveva in corpo.
- Cosa è successo, Luke ?- Disse allarmandosi Calum.
Luke chiuse gli occhi e per la prima volta una lacrima piena di dolore, gli attraverso la guancia.
- Cal, cazzo lei è in pericolo. Capisci ? Anche allontanandola da me l'ho messa in pericolo.- Disse con voce spezzata il biondo, mentre i suoi occhi incominciarono a diventare limpidi per via delle lacrime che stava cercando di trattenere.
- Dov'è lei, adesso ?- Scattò Ashton.
Luke guardò distrutto il suo amico.
- Al porto...- Sussurrò.
Ashton annuì.
-Cal e Micheal andate a prendere quello che ci serve. Per stanotte non abbiamo ancora finito.
Michael annuì, mentre Calum osservò l'amico che in quel momento stava dimostrando a tutti quanto fragile fosse.
Quando i due se ne furono andati dalla stanza Luke parlò.
- Perchè adesso sei così ?
Ashton sorrise amaramente.
- Lo so' di essere un stronzo...-
Luke alzò il sopracciglio
– Solo ?
Ashton roteò gli occhi.
- Okay, va bene. Sono un fottuto stronzo. Ma lo faccio perchè sei il migliore amico. E non voglio che soffri come ho sofferto io per aver perso l'amore della mia vita. Ok ?- Finì Ashton allontanandosi. -Ah Hemmings, non te l'ho mai detto perchè volevo fare il finto duro ma, Addison ti sta' cambiando e anche in meglio- finì.
- Ragazzi possiamo andare.- Disse Calum comparendo sulla soglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quel viaggio in macchina fu' davvero silenzioso. Quando arrivarono davanti al capannone del porto Ashton spense la macchina.
- Quindi che si fa' ?- Domandò Micheal dai sedili posteriori.
Luke si lasciò andare sul sedile.
- Perchè devi essere così coglione anche in questi momenti ?- Domandò innervosito Calum, mandando uno sguardo minaccioso a Michael.
Luke e Ashton sorrisero.
Micheal per risposta sbuffò.
Poi i quattro scesero dalla macchina e entrarono all'interno del capannone.
-Vi aspettavo ragazzi !- Disse l'uomo con le braccia strette al petto.
I ragazzi si fermarono a qualche passo di distanza dall'uomo.
- Dov'è lei ?- chiese immediatamente Luke, cercandola con lo sguardo.
- Oh, non ti preoccupare. Eccola.- disse l'uomo indicando un altro uomo che teneva stretta Addison, puntandole un pistola alla tempia.
Luke a quella vista gelò.
- Qui c'è tutta la tua roba come d'accordo.- Disse Luke porgendoli il materiale.
L'uomo ghignò.
-Non così in fretta, Hemmings...-
- Cosa vuoi ancora ?- Parlò Calum.
- Dovete buttare via le vostre armi, adesso.- Ordinò l'uomo.
I ragazzi si lanciarono uno sguardo.
- Oh se no, cosa ci farai Crock. Saltare tutti per aria ?- Disse Ashton sfidandolo.
- Mark.- disse Corck rivolgendo all'uomo che aveva come ostaggio Addison.
Addison appena sentì il click del caricamento della pistola, i suoi occhi si velarono di terrore e incominciò a piangere silenziosamente.
-Avanti Hemmings.- Lo incoraggiò Crock.
Luke vedendo quella scena il suo cuore perse un battito.
- Luke, ti prego, ti prego. Fai come ti ha detto, ti prego.- Lo supplicò Addison con la voce spezzata dalle lacrime.
-Avanti Luke, non vorrai perdere la tua ragazza.-Disse Crock facendo il finto dispiaciuto.
-Perchè sarebbe un vero peccato perdere una bella ragazza come lei.
Luke si voltò a guardare Addison.
Vederla in quello stato, gli procurava un male al cuore.
-Luke, ti prego- Disse Addison disperata.
Il ragazzo sapeva che se avrebbero gettato le loro armi, si sarebbero rovinati con le loro stesse mani.
Ma dopo tutto in gioco c'era una vita, la vita di Addison.
E lui le aveva promesso, finchè sarebbe stata al suo fianco lei sarebbe stata la sicuro.
-Hemmings, non ho tutta la sera.- Disse infastidito Crock.
Il biondo chiuse gli occhi per prendere una decisione, sapeva che se ne sarebbe pentito, ma in gioco c'era l'amore della sua vita.
Nel momento in cui fece per gettare le armi, sentì un colpo di pistola.
Immediatamente Luke alzò lo sguardo, e quando vide quello che successe i suoi occhi si velarono di terrore.










SPACE AUTHOR



Hi, my beautiful people !!!
Per prima cosa vi devo un enorme SCUSA grossa come una casa per essere saprita così.
Ma ho avuto tre settimane davvero intense, tra signing dei 5SOS, il concerto a San Siro e la data di quei quattro ad Assago.
Quindi capitemi.
Comunque che ve ne pare ?
Lo so' vi ho lasciato con la suspance a mille, ma dopo tutto non sarebbe SDOS, no?
Ringrazio tutte coloro che recensiscono e che hanno messo la ff tra preferiti, seguiti e ricordati.
Davvero, grazie,grazie.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
See ya soon.
Baci Lalluby


PS: Per qualunque cosa su twitter sono @_Lalluby_
PPS: Questa è la mia nuova ff  sempre sui quei quattro pazzi: No Love ( 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2663270&i=1  )

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Capitolo 31
*** Chapter Thirty ***


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Chapter Thirty
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Addison !- Urlò Luke con tutto il fiato che aveva in gola, quando vide Addison accasciarsi per terra.
- Che cazzo hai fatto ?!- Urlò Crock verso l'uomo che aveva come ostaggio la biondina.
L'uomo fece cadere la pistola e incominciò a indietreggiare, impaurito.
Luke vedendo Addison per terra, fece uno scatto verso di lei.
Appena il ragazzo arrivò vicino alla biondina gli mancò il fiato.
Per un attimo l’intero capannone per Luke sembrò diventare di ghiaccio e prese a vorticare ad una velocità stratosferica.
Il biondo si lasciò cadere sulle ginocchia, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
La reazione arrivò come un’esplosione.
-Addison ?-La chiamò Luke.
La ragazza giaceva davanti ai suoi occhi. Lo sguardo terrorizzato e respirava faticosamente.
-Addison !
La voce di Luke era rauca, bloccata dalle lacrime che avevano iniziato a scendere sulle sue guance.
Prese la ragazza per le spalle, scuotendola.
- Addison! – la chiamò Luke, a voce ancora più alta.
Il biondo la scosse con forza, come se lei stesse semplicemente dormendo e, da un momento all’altro, si sarebbe risvegliata.
Poi successivamente il suo sguardo andò sulla felpa grigia della ragazza e vide una chiazza di sangue.
Luke scosse la testa.
- No, no, no, no
Ashton si era avvicinato all'amico ed era comparso alle spalle di lui, il quale continuava a scuotere la ragazza, chiamandola.
- Andiamo piccola, svegliati! Svegliati! Guardami, ti prego! Addison !
Nel frattempo si avvicinò Micheal , era davanti a due ragazzi che piangeva in silenzio.
Ashton si chinò sul biondo, prendendolo per le spalle.
-Luke, andiamo via...
- NO!- Strillò.
Si dimenò così forte che Ashton dovette indietreggiare.
-Addison! Ti prego! Ti prego! Ti prego! Guardami...
Luke si gettò sul corpo di Addison, prendendola fra le sue braccia. Del sangue le fuoriuscì dalle labbra schiuse, andando a macchiarli una guancia.
-ADDISON!-Piangeva, continuando a chiamarla a voce alta, disperatamente.
Luke poggiò la testa su quella della biondina, dondolandosi avanti e indietro, mentre le sue lacrime le bagnavano il viso.
- E’ tutta colpa mia, tutta colpa mia… mi dispiace Addison, è tutta colpa mia…
Continuò a dondolarsi avanti a indietro, stringendo Addison fra le sue braccia.
La strinse a sé, fregandosene del sangue che gli macchiava gli abiti e la pelle.
Il ragazzo piangeva forte, e più piangeva, più le chiedeva scusa, più la stringeva a sé, come se il suo pianto potesse servire a qualcosa.
Michael dovette abbassare lo sguardo per nascondere le sue lacrime. Ashton, lì accanto a Luke, non riuscì più a trattenersi e gli si inginocchiò affianco.
Luke si poggiò al suo petto, portando all’indietro la testa, piangendo il nome di Addison e continuando a darsi le colpe per un delitto che non aveva commesso.
Calum era rimasto in disparte, un pugno premuto contro la bocca per evitare di piangere.
Poi la ragazza gemette dal dolore, facendo fuoriuscire dalla sue labbra del sangue.
-Dobbiamo fare qualcosa.-Esordì Michael con la voce spezzata dal pianto e continuando – Non possiamo lasciarla lì, deve andare in ospedale, adesso.
Luke in quel preciso momento, era così perso perchè se l' avrebbe persa per sempre la colpa sarebbe stata solamente sua.
-No! Non possiamo portarla in ospedale i medici farebbero troppe domande e poi finiremo nei guai con la polizia.- Disse Ashton alzandosi.
Luke non parlò, mise un braccio sotto le gambe di Addison e uno dietro la sua schiena e la sollevò.
I suoi amici lo guardarono confusi.
-Luke che stai facendo?_- chiese Michael parlando per tutti.
-Chiamate Bobby e ditegli di avvertire Sarah abbiamo bisogno di lei.-Sospirò Luke incominciandosi a camminare verso la macchina.
I tre ragazzi annuirono.
Luke in quel momento si rese conto che quando ti trovi in situazioni difficili tutto ti si volge contro, finché sembra che tu non possa resistere un minuto di più.
E in quel momento non ce la faceva a resistere, perchè Addison era ferita per colpa sua.
-Luke...- Sussurrò Addison accovacciandosi al petto di Luke.
Il ragazzo quando sentì sussurrare il suo nome sorrise lievemente.
-Ssh, Addison. Starai bene, te lo prometto.
 
 
 
 
 
 
Una volta che i ragazzi furono arrivati a casa, la porta si aprì immediatamente.
-Ragazzi entrate velocemente, forza.- Disse Bobby, facendo segno di entrare.
Luke entrò per primo con ancora in braccio Addison.
-Dov'è Sarah ?- Disse il biondo nervosamente e facendo sguizzare i suoi occhi all'interno della stanza alla ricerca della donna.
Immediatamente sulle scale apparse una donna, Luke tirò un sospiro di sollievo appena la vide.
- Che le è successo ?- Disse immediatamente la donna avvicinandosi ai ragazzi.
-Le hanno sparato.-Disse immediatamente Calum.
-Luke , portala immediatamente di sopra!
Luke in tutta risposta annuì.
Quando il biondo arrivò nella sua stanza posò delicatamente Addison sul letto, la ragazza emise l'ennesimo gemito per via del dolore.
-Scusami Addison.- Sussurrò Luke, spostandole delle ciocche ricce dalla fronte sudata della ragazza.
- Starai bene Addison, te lo prometto.- Continuò Luke, per poi accarezzarle la guancia.
Addison in quel momento si sentì colpire da una fitta più intensa al fianco e urlò.
Quando Luke sentì l'urlo i suoi occhi diventarono di un azzurro liquido.
-Addison calmati.-Disse Sarah avvicinandosi e alzandole la felpe per vedere la situazione.
Quando Luke vide il volto di Sarah, sentì una fitta colpirgli il cuore.
Sarah gli rivolse uno sguardo.
-Avete tamponato la ferita per fermare l'emorragia, mentre venivate qui ?- Chiese la donna mentre prendeva tutto l'occorrente per medicare la ferita.
Luke guardò la donna e poi rivolse il suo sguardo verso Addison, vederla in quello stato lo stava distruggendo.
-Si Sarah. Ma ti prego, dimmi che non è nulla di grave ?
La donna alzò nuovamente lo sguardo verso Luke.
-Luke, non posso dirtelo con esattezza. Ma preferirei che tu uscissi.
Il biondo si passò nervosamente una mano nei suoi capelli biondi.
-No, lei ha bisogno di me. -Disse Luke guardando nuovamente la ragazza.
-Luke, forza andiamo via.- Disse Calum entrando nella stanza.
-No!- Urlò più forte Luke.
-Luke, lei in questo momento non vorrebbe essere vista da te così debole. Per favore, esci.
Luke sospirò.
-Va bene.
Disse incamminandosi fuori dalla stanza, Calum gli fece un sorriso di incoraggiamento ed entrambi uscirono dalla stanza.
Quando Luke arrivò in salotto seguito da Calum si lasciò andare sul divano, per poi chiudere gli occhi.
-E' colpa mia, Calum. E' tutta colpa mia.-Sbottò Luke, mentre una lacrima silenziosa gli percorreva la guancia.
Calum vedendo l'amico in quello condizioni, gli si sedette vicino.
-No, Luke.
Luke come risposta scosse la testa in segno di disapprovazione e poi scoppiò a piangere.
In quel momento il biondo piangeva per l'amore della sua vita. Piangeva perché l'aveva lasciata andare via così facilmente. Piangeva a causa di tutte le cose dure che le aveva detto. Piangeva perché questo casino era tutta colpa sua. Piangeva perché aveva fatto male alla persona che amava ferendola emotivamente con le sue parole.
-Luke, ascoltami.-Disse Calum.
Luke alzò il suo sguardo distrutto verso l'amico.
-Non è stata colpa tua, okay? Lei starà bene, Luke.- Disse Calum abbracciando l'amico.
-Luke...
quando il biondo si sentì chiamare si staccò immediatamente dall'abbraccio dell'amico.
-Sarah, come sta' ?- Disse Luke con la speranza negli occhi che tutto fosse andata per il meglio.
-Bene, Luke. Fortunatamente era solo una ferita superficiale.-Disse Sarah sorridendogli.
Luke si voltò verso Calum, sorridendogli. Mentre il suo cuore prese a battere all'impazzata.
-Comunque se vuoi andare su', puoi.- continuò Sarah.
-Grazie mille Sarah.-Disse Luke precipitandosi in camera.
Quando vi fu' dentro, il ragazzo vide Addison che dormiva tranquillamente, con il volto rilassato, sorrise instintivamente.
Poi si sedette vicino a lei. E prese le sue mani.
- Addison ... se mi puoi sentire piccola, mi dispiace. Questa è tutta colpa mia. - Cominciò Luke con la voce incrinata, per poi trasformarsi in singhiozzi. - Io dovrei essere in questo letto . Questa è la cosa più difficile che abbia mai dovuto vedere e mi fa male come l'inferno. Ma tu sei forte, Addison. L'ho sempre saputo, dal primo giorno che ti vidi. Perchè tu non mi avresti lasciato così. Chiamami egoista, non mi importa un cazzo. Sono pazzamente, profondamente, veramente, egoisticamente, innamorato di te. E non avrei alcun altro modo. Voglio che tu in questo momento ti svegliassi e mi incominciassi ad urlare contro, urlarmi dicendomi che sono un pessimo fidanzato. Diamine, ho bisogno di te. Nulla che ti dissi in quella macchina quel giorno era vero. Nessuno ti farà più del male, te lo prometto. Ci sarò sempre io a proteggerti...- Disse il ragazzo seppellendo la testa nel suo collo e piangendo.
Poi si tirò via e accarezzo la guancia di Addison.
-Non te l'ho mai detto Addison, ma sei così bella . Sono così fortunato ad averti nella mia vita . Ti ho allontanato da me e sono stato un fottuto stupido. E guarda cosa è successo. Piccola, ci sarei dovuto essere io al tuo posto. Stavo per lasciarti andare via per sempre. Ma io sono un codardo. Avevo paura che amare mi avrebbe distrutto. E io non sopportavo l'idea che tu sia stata lontana da me una volta, figurati due volte. Ero un disastro quando te ne sei andato. Ho pianto e pianto come un bambino. Non pensavo che mi potessi sentire peggio. Dio, sono una persona orribile. Farò qualsiasi cosa. Ti lascerò fare tutto . Potrai urlarmi contro per ore e ore che sono un fottuto codardo che ha paura di amare. Ho solo bisogno che tu stia bene. Ti amo piccola. Sei la regina del mio mondo. Bella. Dolce. Il mio tutto. L' amore della mia vita. Sei quel bianco che circonda tutto il mio nero. E sei il motivo per cui il mio mondo gira. Sei perfetta per me. Questo è quello che sei. E io sono perdutamente innamorato di te. - Gli confessò Luke dandole un bacio profondo e accarezzandole la guancia con una mano, mentre con l'altra mano accarezzava il palmo di Addison, disegnando dei piccoli cerchi immaginari con il pollice. Quando improvvisamente il biondo sentì una stretta.
-Luke ?- Disse in un sussurro la ragazza.
Luke quando vide gli occhi azzurri di Addison guardarlo, il suo cuore esplose.
-Addison, mi spiace così tanto. E' stata tutta colpa mia.-Disse Luke asciugandosi gli occhi e avvicinandosi maggiormente ad Addison, abbracciandola.
- Shhh shh shh. Luke è tutto è ok. Sto bene.- Gli sussurrò la biondina in un orecchio dolcemente, ricambiando l'abbraccia, e lasciandogli un bacio sulla guancia.
-Ho sentito tutto quello che hai detto.- Sussurrò dolcemente la ragazza.
Luke si staccò dall'abbraccio e la guardò.
-C'è, volevo dire tutto.- Si corresse la ragazza guardandolo profondamente negli occhi, e continuando- Ti amo, Luke.- Disse Addison con gli occhi lucidi. - Sono state le cose più dolce che mi potessi dire. Mi hai fatto sentire amata e voluta. E niente di tutto questo è colpa tua. - Finì Addison con le lacrime che le solcavano il viso.
-Piccola, piccola, piccola. Non hai niente di cui dispiacerti. Sono io quello che dovrebbe chiedere scusa.- sussurrò Luke, per poi baciarla.













SPACE AUTHOR


Hi, my beautiful people.
Allora come va ? Scusatemi tantissimo se vi ho lasciato con l'ansia per tutti questi giorni.
Comunque che ne dite di questo capitolo ?
Ah, ci terrei a dirvi che ormai siamo quasi alla fine della fanfict.
E devo dire che mi mancherà.
Se aveste bisogno di me per qualsiasia cosa mi trovate su twitter @_Lalluby_
Ma, ci vediamo al prossimo capitolo.
Se ya soon.
Baci Lalluby 

PS:Se volete leggere altre mie storie qui trovate il link di:
No Love ( 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2663270&i=1 )
Robbers ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2755725&i=1 )

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Capitolo 32
*** Chapter Thirty-One ***


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Chapter Thirty-One
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Due settimane.
Due settimane dall'incidente, due settimane senza frequentare la scuola e due settimane in cui Luke era sempre al fianco di Addison.
Addison trovava tutto ciò troppo strano, mai e poi mai si sarebbe aspettate un quiete dopo la tempesta.
E di tempeste quei due in questo anno ne avevano passate.
Ma questa volta sentiva che anche per lei e per Luke sarebbe arrivato quel lieto fine, che dopo la morte di suo fratello lei aveva smesso di credere.
Ma adesso sarebbe arrivato ne era più che certa.
Quella mattina Addison si era appena svegliata, ed era davanti all'armadio alla ricerca di qualche paio di jeans puliti. E in quel momento sentì una presa delicata stringerle i fianchi, istintivamente la ragazza sorrise.
-''Buongiorno.''- Le disse Luke dolcemente, lasciandole un bacio sul collo.
Addison ridacchiò.
-''Qualcuno si è svegliato di buon'umore, stamattina.''- Gli disse Addison prendendolo in giro, mentre continuava a guardare all'interno del suo armadio.
-''Hey, io mi sveglio sempre di buon'umore quando tu sei qui con me.''
Addison si trattenne nel sorridere, e si voltò per guardarlo.
-''Che vuoi, Hemmings?''- Gli disse la biondina alzando un sopracciglio.
Luke rise, emettendo un suono roco.
-''Passare del tempo con la mia ragazza.''- Le rispose Luke sorridendole, per poi baciarle nuovamente il collo.
Quando Addison sentì pronunciare le ultime due parole della frase, il suo cuore iniziò a battere più velocemente.
Poi Luke la fece voltare verso di lui, appoggiando le sue mani nei fianchi di Addison, mentre quest'ultima posò le mani sul petto nudo del ragazzo.
E incominciò a disegnare dei cerchi immaginari.
-''Hey.''- Sussurrò Luke, guardandola.
La biondina alzò lo sguardo verso quello del ragazzo. Gli occhi di lui in quel momento erano di un azzurro limpido, e Addison in quei occhi poteva vedere tutto l'amore che Luke stava cercando di darle.
-''Hey.''- Rispose timidamente Addison, riportando la sua vista sulle sue mani.
Luke sorrise amorevolmente .
-''Posso avere un bacio, Addison?''- Le sussurrò il biondo.
Addison annuì.
Luke si sporse in avanti, per poi collegare le sue labbra con quelle di Addison. E subito dopo il bacio diventò più profondo, come se i due ragazzi avessero bisogno di approfondire quel legame che gli univa.
Le mani di Luke incominciarono a carezzare dolcemente i fianchi di lei, mentre Addison portò le sue mani sulle guance del ragazzo.
Il bacio in cui era avvolta Addison le fece venire i brividi, mentre il suo stomaco si capovolse dall'entusiasmo e dall'amore che provava per lui. Perchè adesso ne era più che certa era follemente, incasinatamente, innamorata di Luke Hemmings.
Successivamente il biondo, senza staccarsi dal bacio, sollevò Addison, facendole avvolgere le gambe intorno ai suoi fianchi. E camminando a ritroso si sedette nel letto con ancora la bionda in braccio.
Poi le labbra di Luke si staccarono da quelle di Addison, lasciandole un piccolo bacio sul naso.
-''Sei così bella, Addison. Ti amo dannatamente tanto. ''- Sussurrò Luke, appoggiando la fronte contro quella di Addison.
-'' Ti amo, Luke Roberts Hemmings,''- Sussurrò la biondina, mentre giocava con alcune ciocche bionde del ragazzo.
Successivamente Luke appoggiò le sue labbra sotto l'orecchio di Addison, succhiando leggermente, di conseguenza la ragazza spinse i fianchi verso il basso con fermezza sul cavallo del biondino.
Luke gemette, poi gli prese tra le mani il volto lasciandole un bacio.
La ragazza strofinò nuovamente i fianchi contro quelli del ragazzo, per poi far strofinare la sua clitoride contro il rigonfiamento nei boxer di Luke.
In quel momento i due ragazzi si sentivano così bene e il calore nella stanza stava aumentando.
Successivamente i respiri di Addison divennero più brevi e dalle sue labbra scappò un gemito di piacere.
-''Luke.''- ansimò la ragazza, appoggiando la fronte sulla spalla del ragazzo.
Il ragazzo in tutta risposta le tolse la maglietta facendola rimanere solo in reggiseno.
-''Forza piccola, vieni per me.''- Le sussurrò dolcemente Luke nell'orecchio.
Quando Addison raggiunse l'apice del piacere urlò il nome del ragazzo, conficcando le sue unghie nelle spalle nude del ragazzo lasciandogli delle mezze lune, per poi inarcare la schiena e la testa all'indietro.
Il ragazzo portò le sue mani dietro la schiena della ragazza, avvicinandola maggiormente a se. Per poi lasciare una scia di baci nella scollatura di Addison , fino a salire alla mascella per poi baciarle nuovamente le labbra.
-''Dio, se sei fantastica Addison. Mi hai fatto quasi venire nei boxer.''- Le soffiò Luke nell'orecchio ridacchiando. Tutto quello che poté fare Addison fu sorridere, mentre il suo respiro era ancora irregolare.
Poi il ragazzo ribaltò le posizioni , gli baciò il naso e la guardò.
-''Cosa?''- Gli chiese timidamente Addison, mentre portava le sue braccia sul suo collo.
Luke in tutta risposta la baciò con amore, mentre le sue mani gli accarezzavano i fianchi e poi si staccò dolcemente.
-''Sei così bella, Addison.''- Le disse Luke , mordendosi il labbro e accarezzandole la guancia.
Addison chiuse gli occhi per godersi quell'attimo.
-''Luke...''- Sospirò la biondina riaprendo gli occhi -''Promettimi che non farai come l'ultima volta. Ho bisogno che tu mi dica che andrà tutto bene e che saremo solo noi due . Perchè non ce la farei a superare un altro tuo abbandono. Non adesso. Sono completamente, incasinatamente ed egoisticamente innamorata di te. Ti amo.''
Luke a sentire quelle parole, sorrise amorevolmente ad Addison.
-''Addison, io sono tuo. Tu sei arrivata all'improvviso nella mia vita stravolgendomi i piani in meglio. E ti giuro che andrà tutto bene. Io ho te, piccola. Ti amo.''
Addison in quel momento sentì le farfalle nello stomaco.
Il ragazzo posò nuovamente le sue labbra su quelle di Addison, mentre il corpo di lei fu invaso dai brividi. Poi una mano di Luke andò a finire sotto la schiena di lei, togliendole il reggiseno per poi buttarlo in qualche parte nella stanza . Le sue labbra si mossero verso il basso lasciando una scia di baci . Successivamente il biondo si  fiondò immediatamente sui seni della ragazza, li massaggiò con le sue grandi mani, per poi succhiare i suoi capezzoli con le labbra, lasciando ansimante con il suo tocco esperto Addison . Poi Luke scese ulteriormente mettendo le dita ai lati delle mutandine di Addison, la guardò per assicurarsi se tutto stesse andando per il meglio e le le tirò via giù dalle gambe. Immediatamente il biondo lasciò un bacio nella parte interna della coscia.
La ragazza guardò in basso e vide Luke mordersi il labbro, per poi alzare lo sguardo verso di lei sorridendole.
Ad un tratto, Addison sentì la lingua del ragazzo che si stabilì sulla sua clitoride , giocando con essa e alcuni gemiti di piacere le uscirono dalle labbra.
Poi la ragazza seppellì le sue mani nei capelli di Luke.
Improvvisamente Luke introdusse un dito dentro di lei, la ragazza in risposta al gesto del biondo inarcò la schiena dal piacere. E poco dopo lui introdusse un secondo dito, incominciando a disegnare dei cerchi immaginari attorno alla sua clitoride.
Quando un dito del biondo toccò il punto di piacere della ragazza, Addison afferrò le lenzuola con le dita e urlò il nome di Luke.
Successivamente la ragazza sentì le labbra del biondo premerle un fianco, e quando sentì quella sensazione chiuse gli occhi cercando di calmare il suo respiro.
Quando Addison riaprì i suoi occhi , vide Luke sorriderle e la tirò vicino a se' facendo scontrare nuovamente le loro labbra.
La ragazza portò la mano sopra l'elastico dei boxer del biondino, mentre lui si mise a sedere in ginocchio sopra le gambe di Addison.
Poi Luke portò alcune ciocche dietro all'orecchio della biondina, prima di alzarsi e togliersi i boxer. Poi si piegò verso di lei e le baciò la fronte, per poi darle un altro bacio sul naso.
Addison portò la sua mano dietro al collo di Luke, facendolo avvicinare maggiormente a lei per poi baciarlo appassionatamente.
Il ragazzo di tutta risposta la spinse leggermente, facendola nuovamente sdraire, senza mai perdere il contatto con le labbra di lei.
-''Sei bellissima.''- Sussurrò Luke staccandosi senza fiato e facendo sorridere Addison.
Poi si abbassò nuovamente facendo si che i loro visi fossero ad un centimetro di distanza e le diede un ultimo bacio, per poi intrecciare una mano con quella di Addison e si spinse dentro di lei.
La ragazza gemette dal piacere, chiudendo gli occhi e socchiudendo leggermente le labbra.
Successivamente Luke iniziò a spingere con ritmo lento, e un brivido di piacere percorse tutto il corpo della ragazza. Mentre dei gemiti di piacere uscirono dalla bocca del biondino.
Dopo un po' le spinte di Luke iniziarono ad accelerare e il respiro dei due ragazzi si fece più pesante.
Addison portò le sue braccia attorno al collo del ragazzo, mentre quest'ultimo si teneva sulle braccia per non farle male e si baciarono.
In quel momento tutto l'amore che i due ragazzi avevano cercato di tenere nascosto per troppo tempo, stava riemergendo facendo provare una miriadi di emozioni ai due ragazzi.
-''L...Lu...ke.''- Ansimò Addison.
-''Lo so, piccola.''- Ansimò Luke , mostrandosi pronto per lasciarsi andare.
Un paio di spinte più tardi Addison urlò il nome di Luke, quel incendio che sentiva si trasformò in un fuoco ardente. Inarcò la schiena e spinse i suoi fianchi verso quelli del ragazzo.
Il respiro di lei era ancora irregolare, mentre Luke continuava a spingere prolungando il piacere.
Addison aprì gli occhi, e vide la testa del ragazzo che era vicino alla sua mascella e poteva sentire i gemiti uscire dalla sua bocca. Successivamente il ragazzo avvicinò il viso nell'incavo del collo di Addison, rallentando i suoi fianchi e fermandosi e si lasciò sfuggire il nome di Addison.
Le lasciò un bacio sul collo, e uscì dalla ragazza crollando al suo fianco.
Addison si accoccolò sopra al suo petto, mentre Luke tirò il piumone sopra i loro corpi e chiuse gli occhi godendosi quei momenti che stava vivendo.
La ragazza iniziò a disegnare dei cerchi immaginari sul petto del biondo.
Luke riaprì gli occhi e sorrise, per poi lasciare un bacio sulla testa di Addison.
-''Ti amo, Luke Roberts Hemmings.''- Sussurrò Addison stringendosi ancora di più a lui.
Luke le accarezzò il braccio nudo.
-''Ti amo troppo, Addison Evans.''
















SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people!!!
I'm back. YAAY
Prima di tutto, vi devo un grandiiiiiiiiissimo scusa grande come un palazzo, per avervi lasciato in sospeso per più di un mese con il capitolo precedente.
Ma capitemi, era estate anche per me. 
Anyway dovete ringraziare Maira,una mia amica, che praticamente mi ha costretto a pubblicare il capitolo perchè se no mi picchiava.
Quindi, ciao Maira.
Ma, con mia grande tristezza devo dirvi che siamo ormai alla fine. Perchè manca davvero poco.
E ne vedrete delle belle, davvero.  Ma cosa più importante: cosa ne pensate del capitolo?
Ah dimenticavo ho tantissime sorprese per voi. Tra cui una è che ho messo la storia su wattpad (anzi diciamo che voi lettrici mi avete costretto.LOL) e per chi volesse leggerla o seguirmi qui c'è il link: 
http://www.wattpad.com/story/23693550-six-degrees-of-separation-5sos
Mentre le prossime sorprese le scoprirete più avanti.
Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo, recensendo e hanno messo la ff tra preferiti, seguiti e ricordati. 
Ve se ama, people.
See ya soon and stay tuned.
Baci Lalluby


PS: On Twittah @_Lalluby_ On Wattpad @_Lalluby.

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Capitolo 33
*** Chapter Thirty Two ***


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Chapter  Thirty-Two
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-''Dobbiamo parlare, Addison.''- Disse Ashton appoggiandosi con una spalla sulla filata degli armadietti e guardando duramente la ragazza.
Addison quando si sentì rivolgere la parola, gelò.
Era come se quella frase gli avesse prosciugato tutti i sentimenti, lasciandoli solo un interminabile gelo.
Dopo un paio di secondi il gelo che le si era creato, aveva lasciato spazio alla paura, facendole sudare freddo.
Ad Addison, Ashton non era mai piaciuto. Era come se quel ragazzo si divertisse a vederla cadere a terra.
-'' Che gentile, sai anche il mio nome.''- Disse Addison chiudendo il suo armadietto e voltandosi verso il ragazzo, roteando gli occhi.
Ashton non la degnò nemmeno di uno sguardo, ma continuò a finire il suo drum.
La biondina spazientita sbuffò.
Ogni gesto che Ashton Irwin in quel momento stava compiendo, faceva innervosire sempre di più Addison.
Il ragazzo finì di fare il suo drum, per poi posizionarlo dietro l'orecchio e rivolgendo il suo sguardo freddo verso la biondina.
Quando Addison incontrò gli occhi freddi di Ashton, quella sensazione di gelo si rifece viva, ancora.
La ragazza fece per aprire bocca, ma fu zittita immediatamente da Ashton.
-''Incontriamoci a pranzo negli spalti del campo.''- Finì il ragazzo andandosene senza dar tempo ad Addison di dar una risposta.
La biondina spalancò gli occhi.
Quella situazione in quel momento non le stava piacendo per niente, aveva come la sensazione che dietro a quelle parole, Ashton volesse dirle qualcosa che avrebbe stravolto tutto.
Addison scosse la testa, come per voler scacciare via quella sensazione che la opprimeva e si incominciò ad incamminare verso la sua classe.
Durante il tragitto Addison si soffermò a guardare quei corridoi ormai vuoti. Ormai mancavano soltanto due settimane e tutto sarebbe finito, finito per sempre.
Poi si sentì afferrare per un braccio, la ragazza si lasciò sfuggire un gridolino.
Ma quando alzò lo sguardo e incontrò quell'azzurro intenso, il suo corpo fu invaso da quel calore che solo lui sapeva darle con quello sguardo.
-''Scusami se ti ho spaventato.''- Le sussurrò Luke con voce roca, per poi baciarle una tempia.
La ragazza sorrise e portò le sue braccia intorno al collo di Luke. Quest'ultimo al gesto della bionda, portò i sue bracci ai fianchi di lei, spingendola maggiormente a se.
-''Non dovresti essere in classe, Hemmings?''- Chiese scherzosamente Addison, giocando con alcune ciocche dei capelli di Luke.
Il ragazzo al tocco della biondina prese un respiro, era come se il tocco di Addison lo facesse mandare in tilt.
Poi Luke si riprese da quello stato che gli stava provocando la ragazza.
-'' Potrei chiederti la stessa cosa?''- Sussurrò Luke contro la pelle della ragazza, lasciandole una scia di baci sulla mascella.
Addison sorrise istintivamente.
Amava quando emergeva quel lato di Luke, che solamente lei conosceva.
Era come se il ragazzo gettasse tutte quelle maschere e muri che si era creato in questi anni, per mostrare ad Addison chi era il vero Luke Hemmings.
-'' Non ti hanno mai insegnato che non si risponde mai con un altra domanda? E' segno di maleducazione.''- Finì Addison ridacchiando.
La ragazza poté sentire Luke sorridere contro la sua pelle.
-''Avanti Addison lasciati andare, sembri Ashton in questo momento.''- Disse Luke staccandosi dalla ragazza, sorridendo.
Quando Addison sentì menzionare il nome di Ashton, il gelo si fece presente in lei, nuovamente.
E i suoi occhi furono velati dalla preoccupazione.
Luke notando il cambio di comportamento, portò due dita sotto il mento di Addison sollevandolo.
-'' E' successo qualcosa, Addison?''- Le chiese sussurrando dolcemente Luke.
Addison portò lo sguardo da un altra parte. Perché sapeva che se avrebbe guardato dritta davanti a se', quei due oceani le avrebbero letto l'anima.
Sorrise falsamente, scacciando dalla sua mente l'incontro che aveva avuto con Ash nei corridoi.
-''No, no,no.''- Si affrettò a rispondere -'' E' solo che devo scappare in classe. Ci vediamo dopo, okay?
Luke annuì e Addison si allontanò dal ragazzo.
-'' Addison''- La richiamò Luke facendola voltare verso di lui.
-'' Ti sei dimenticata di una cosa.''
La ragazza lo guardò incuriosita, sorridendo.
Luke si incamminò velocemente verso di lei, poi quando le fu davanti posò le sue labbra su quelle della biondina.
Addison quando sentì le labbra di Luke sulle sue rimase sorpresa, per poi lasciarsi andare.
Poi Luke si staccò lentamente da lei con ancora gli occhi chiusi, come se volesse assaporare ancora quegli istanti.
Addison invece quando sentì Luke staccarsi, li riaprì immediatamente.
-'' A dopo, Luke.''- Sussurrò Addison piano.
Il ragazzo al suono della voce della biondina riaprì gli occhi, per poi vederla allontanare.
 
 
 
 
 
 
Il suono stridulo della campanella segnava che era ora di pranzo, Addison raccattò tutto dentro la sua tracolla, e con il cuore che le batteva a mille per via dell'ansia, si diresse dove Ashton quella mattina le aveva chiesto.
Quando Addison arrivò sugli spalti, vide Ashton seduto intento a fumarsi una sigaretta, mentre il suo sguardo vagava sul campo di football vuoto.
La ragazza strinse la presa alla cinghia della sua tracolla e salì gli ultimi gradini.
Quando le fu davanti, Ashton non la degnò nemmeno di una sguardo.
La ragazza si sedette su un seggiolino, levandosi la tracolla e appoggiandola sul seggiolino vuoto di fianco a lei.
-''Pensavo che non saresti venuta.''- Disse Ashton, aspirando dalla sua sigaretta.
Addison roteò gli occhi innervosita.
-'' Avanti dimmi che vuoi, così la facciamo finita.''- Parlò la biondina.
Ashton fece un sorriso, privo di felicità.
-''Sai Addison,''- Incominciò il ragazzo prendendo un tiro dalla sua sigaretta e continuando -'' Delle volte credi di poter conoscere tutto della persona che ami. Ma alla fine non è così.''
Addison lo guardò incuriosita, cercando di capire dove volesse arrivare con quel discorso.
-'' Sai amare una persona può essere letale, ma sapere i suoi scheletri nell'armadio lo può essere ancora di più.''
La ragazza lo guardò nuovamente, non capendo dove volesse arrivare.
-'' Cosa intendi, Irwin?''
Ashton fece un ghigno soddisfatto. Per poi gettare il mozzicone della sigaretta.
-''Intendo che la persona di cui ti sei innamorata, ti sta nascondendo un segreto che potrebbe essere letale per entrambi.''
Addison quando sentì quella frase il sangue incominciò a ribollirli nelle vene.
-'' Ashton, hai provato ad allontanarmi un sacco di volte da Luke. Ma ti giuro che sta volta non vincerai.''- Disse Addison scattando
-''Ah, davvero. Mmh... allora perchè non ti fai raccontare da Luke come per sbaglio abbia ucciso tuo fratello.''
Quando la ragazza sentì quella frase, l'intero mondo le crollò all'istante.
Addison si continuava a ripetere che non poteva essere vero.
Sapeva che Luke aveva ucciso un sacco di uomini nel suo passato, ma non suo fratello Tristan, non lui.
-'' Non è vero! Stai mentendo. Tristan è morto in un incidente stradale.''-
Urlò Addison con gli occhi lucidi.
Riemergere i ricordi di suo fratello in quel momento stava uccidendo Addison.
-''E' quello che ti hanno voluto far credere, Addison.''
Addison scuotè la testa in segno disapprovazione.
-'' Non è vero, Luke non c'entra niente. E' un altro tuo giochetto malato per farmi allontanare da lui.''- Disse Addison sicura.
Ashton rise.
-''Ah, davvero? Allora come mi spieghi l'anno di carcere, i vari scontri che hai assistito, eh? Come me li spieghi Addison?''-
Ora tutti i pezzi del puzzle si erano messi insieme.
-''Cosa dovrei fare, Ashton?''- Sussurrò Addison con le guance rigate dalle lacrime.
Ashton la guardò, non più con quello sguardo freddo, ma come se la conoscesse da sempre.
-'' Vai via Addison. Allontanati prima che vi facciate male entrambi.''- Disse Ashton per poi andarsene.
Addison chiuse gli occhi e lasciò libere tutte quelle lacrime che in quel momento erano state represse.
Poi prese il telefono dalla sua borsa e digitò quel numero che per quattro anni si era rifiutata di fare.
Dopo un decina di squilli, dall'altro capo rispose una voce che Addison conosceva fin troppo bene.
-''Pronto?''- Disse la voce.
Addison non ripose, lasciò che le lacrime le solcassero ancora il viso.
-''Pronto?''- Ripeté la voce.
Addison tirò su col naso.
-''Papà...''- Sussurro Addison immersa nel suo dolore.
- ''Addison, tesoro. E' tutto okay?''- Disse suo padre preoccupato.
-''Papà, posso venire lì con te, a Perth?''- chiese Addison.
In quel momento Addison sapeva che la soluzione giusta era andarsene e lasciare tutti quei casini e problemi che la circondavano a Sydney.
-''Tesoro è ovvio che puoi venire. Ma sicura che è tutto okay?''- Chiese nuovamente suo padre preoccupandosi.
-''Si, papà è tutto okay. Ci vediamo stasera a Perth.''- Disse Addison chiudendo la telefonata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quel pomeriggio dopo aver saputo la tremenda rivelazione che Ashton le aveva fatto Addison, si sentiva rotta.
Forse perchè avrebbe voluto che Luke, gli rivelasse la verità o forse perchè sapeva che stava scappando, come era solita fare dei suoi problemi.
Il fatto era che dopo tutto quel dolore che Luke le stava procurando, lei non riusciva ad odiarlo.
Era più forte di lei, il suo amore per lui avrebbe prevalso sempre sull'odio.
-'' Addison è tutto pronto. Tu sei pronta?''- Le chiese sua madre guardandola.
Addison annuì e si guardò nuovamente intorno per cercare di catturare più ricordi possibili di quella casa.
Poi quando uscì di casa, incontrò una delle ultime persone che volesse incontrare, Michael.
Addison nel vederlo sorrise, forse perchè era stato l'unico a trattarla bene in tutti quei casini che erano successi con Luke.
-''Michael!''- Esclamò Addison sorridente.
-''Eccomi qui, come mi avevi chiesto.''- Le sorrise il ragazzo.
Addison tirò fuori dalla sua borsa una busta con un sacchettino.
-''La potresti consegnare tu a Luke, per favore?''- Chiese Addison speranzosa in un suo sì.
Il ragazzo la guardò e poi sorrise annuendo.
-'' Ti voglio bene Mikey, non dimenticartelo. Mai.''- Disse Addison abbracciandolo.
Michael ricambiò la stretta.
-''Perchè questo abbraccio mi sa' tanto di addio?''- Chiese Michael staccandosi.
Addison guardò il cielo per non scoppiare a piangere, per poi ripuntare gli occhi nuovamente sul ragazzo.
-''Hey, ci vediamo a scuola. Okay?''- Disse Addison mentendogli.
Forse Addison non aveva voluto dire niente, proprio perchè sapeva che alla fine con alcune cose ti arrendi. Ed anche con alcune persone . Ma era sicura che un giorno forse tutto avrà un senso e quello che oggi chiamava "dolore" un giorno forse, lo chiamerà "ricordo".
E quando sarà solo un ricordo allora potrà ammettere di aver sbagliato o capito la lezione.

 

 
 
Quando Luke quel pomeriggio vide rientrare Michael con quella busta e quel pacchetto, rise.
-''Non sapevo che fossi fidanzato?''- chiese Luke prendendolo in giro.
Michael sbuffò.
-''Infatti me li ha dati Addison per te, cazzone.''- Rispose l'amico porgendoli il tutto.
Quando Luke ebbe tra le mani quella lettera, aveva una sensazione di paura che lo tormentava.
Così aprì la lettera e incominciò a leggere.
 
 
 
'' Caro Luke,
Forse quando aprirai questa lettera, io sarò sul mio aereo diretto per un'altra città.
Però promettimi che non te la prenderai ne con Michael e ne con i ragazzi?
Voglio che tu sia felice e forse la tua felicità e senza di me, al tuo fianco.
Sai non ho mai creduto nell’amore di quelle persone che un attimo dopo l’ultimo bacio, l’ultimo saluto, l’ultimo abbraccio, l’ultimo “ti odio, non potevi farmi questo”, l’ultimo “non lasciarmi”, l’ultimo “non voglio vederti mai più”, sono pronte a buttare fango su tutti i “ti amo”, le mani strette, il dolce sapore del far l’amore, spogliarsi quando fa troppo freddo anche solo per mettere il naso fuori dalla finestra, i sorrisi, le speranze per il futuro, i “ci sposeremo”, “avremo dei figli”, “saremo felici”.
Quindi non ti rinfaccerò le notti sveglia aspettando un tuo messaggio, la speranza che ti ho dedicato auspicando in un possibile cambiamento. Sarebbe sciocco dirti che avrei preferito non incontrarti, non baciarti, non innamorarmi, non amarti – come un’illusione, un’imbottitura a prova d’urto, un giubbotto anti-proiettili. Nessun rimpianto, nessun “sono stata una stupida”, nessun “vorrei non averti mai conosciuto”. Io ti ringrazio.
Ti ringrazio dei tuoi sguardi a quella festa, i tonfi allo stomaco e al cuore, le guance rosse
Ti ringrazio di avermi cercata.
Ti ringrazio di essere restato, anche quando credevo che nulla avrebbe potuto tenerci uniti, anche quando le urla erano più forti delle pareti – far l’amore per tenere insieme i cocci.
Ti ringrazio di avermi amata, anche nei miei giorni no, anche quando ero troppo nervosa, troppo tutto.
Ti ringrazio di essermi stato accanto quando le lacrime non mi permettevano di respirare, quando l’ansia non mi faceva andare avanti, quando avevo paura, ero triste, ero debole, ero distrutta, quando avevo bisogno di qualcuno che credesse in me stessa, quando avevo bisogno di “qualcuno” e basta.
Ti ringrazio di tutte le parole belle, i “ti amo” sussurrati, i “mi manchi” tra i sussulti, i “non lasciarmi''.
Ti ringrazio di avermi amata.
Ti ringrazio perché sei stata una persona splendida, quando mi amavi.
Ti ringrazio perché mi hai reso felice, quando mi amavi.
Ti ringrazio perché sei stato in grado di farmi credere di nuovo nell’amore, quando mi amavi.
Ti ringrazio perché amarti è stato un meraviglioso imprevisto, una meravigliosa esperienza, una meravigliosa sensazione.
Non ti dirò che sarà facile andar avanti.
Non ti dirò che sarà ancora più facile riuscire a capire come facevo a bastarmi un tempo.
Non ti dirò che non ti amo più, che tornerò ad amare, che tornerò ad amarmi.
Ti dirò che ti amo e che non so se amerò ancora, ma quel che è certo è che non amerò nessuno, nessuno al mondo, come ho amato te.
Te lo prometto,
amore.
Tua Addison,''
 
Il ragazzo quando finì di leggere la lettera, tirò su col naso poi prese il sacchettino e quando tirò fuori il contenuto, il cuore gli si spezzo in piccoli frantumi ed ogni pezzo faceva sempre più male.
Luke si rigirò il pupazzetto di pinguino che aveva dato ad Addison nella loro prima notte insieme.
Quella era la loro promessa, una promessa che era andata via, svanita come cenere.
E in quel momento Luke avrebbe voluto un tasto nella sua vita per cancellare il ricordo di Addison
Ma il biondo lo sapeva che non esiste un tasto nella nostra vita che possa cancellare i ricordi. Quando qualcuno che amiamo va via, ci sentiamo strappare una parte di noi stessi, un pezzo della nostra anima. Andiamo avanti perché la vita continua.
Gli amici, quelli veri, ci sono accanto... ma solo noi sappiamo che certi momenti ed emozioni non torneranno più. E le ritroviamo nel rumore del mare, dentro una canzone, negli sguardi della gente in mezzo alla folla. Ma sappiamo che non torneranno, e più ci avviciniamo a questa consapevolezza e più la ferita si apre e più ci sentiamo morire.
Ma Luke era certo che esisteva un posto nel suo cuore dove erano custoditi tutti quei bellissimi ricordi, ne era certo perché spesso, quando era triste li andava a trovare... gli guardava passare senza toccarli e gli riviveva in ogni istante e momento di felicità, e si sentiva di nuovo bene. Cercatelo questo posto meraviglioso e non permettete a nessuno di rovinarlo. E anche se una lacrima percorrerà ancora il vostro viso vi ricorderà che siete vivi, e che potete donare ancora amore. E vi accorgerete che lì da qualche parte c'è qualcuno che non aspetta altro che voi...
Non smettete di credere. Mai
.










SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people!!!
Indovinate chi è quella povera sfigata che alle 2:10 di notte posta l'ultimo capitolo di SDOS per farsi perdonare? Ma ovviamente io. HAHAHAH
Vi chiedo immensamente SCUSA!!! Lo so' che aspettavate con ansia questo capitolo.
Comunque  devo dire che Addison e Luke mi mancheranno tantissimo.
Ma don't worry, perchè vi dico solo: tenetevi pronti per l'epilogo.
Comunque ringraziate quella povera ciccia della Maira che mi obbliga a postare i capitoli di SDOS.
Ah, dimenticavo. Cosa ne pensate del capitolo ? E del comportamento di Addison e Ashton?
Ringrazio di cuore tutti voi, che avete reso questa fanfiction popolare.
Davvero un semplice grazie non sarebbe abbastanza.
Anyway ci vediamo all'epilogo. 
Grazie ancora.
Baci Lalluby

PS: On twitter: @_Lalluby_
PPS: On wattpad  _Lalluby_

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Capitolo 34
*** Epilogue ***


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ATTENZIONE: LEGGERE SPAZIO AUTRICE 






Epilogo
 
 
Nella mia vita avevo affrontato tantissime partenze e mai gli arrivi, ma ora era tutto differente.
Stavo vivendo un arrivo, che avrebbe marcato per sempre la mia vita e di chi mi circondava.
Erano passati cinque anni, cinque anni da quando avevo detto addio per sempre alla mia vecchia città, Sydney. Erano passati cinque anni da quando avevo visto l'ultima volta Michael, Calum e Ashton. Ed erano passati cinque anni da quando avevo lasciato Luke. Lo avevo lasciato con il peggiore dei modi che un innamorato potesse lasciare il proprio amore.
Gli avevo scritto una lettera per mettere un punto alla nostra storia, perchè sapevo che se fossi andata io dirgli che tra noi era tutto finito non avrei gettato la spugna, mi sarei buttata in lacrime tra le sue braccia e avremmo aspettato che le cose si fossero messe a posto da sole.
Ma ogni giorno che passavo lontana da Luke, morivo. Lui aveva segnato talmente tanto la mia vita che non riuscivo più ad andare avanti. Lui era diventato la mia dipendenza più letale.
Ma ormai era cresciuta, non ero più un adolescente. Dovevo lasciare il mio primo amore alle spalle, ma come facevo se ogni volta andavo io stessa a nascondermi dentro a tutti quei ricordi che mi legavano a Luke.
Il fatto era che continuavo a dire di essere pronta a lasciarmi tutto alle spalle, ma non ne ero capace. Come potevo dimenticarmi di una persona che mi aveva dato così tanto in un anno e mi aveva protetto anche a costo di mettere a rischio la propria vita?
Non ci riuscivo.
Luke era stato lo sbaglio più bello che mi potesse capitare, ed era uno di quegli sbagli che non facevano male perchè ogni cosa che lo riguardava mi lasciava un sorriso.
Presi la valigia e la posai sul carrello, poi il mio sguardo cercò quella persona che in questi ultimi cinque anni mi aveva reso felice,lasciandomi un bel ricordo del mio amore con Luke.
- '' Nathan, tesoro è tutto okay? '' - Gli chiesi dolcemente. Nathan si voltò verso di me.
Appena vidi la sua faccia scoppiai a ridere. Guardava spaesato con i suoi occhioni azzurri l'aeroporto e tutte quelle persone che erano di fretta che forse partivano o ritornavano oppure scappavano come avevo fatto io.
- '' Mamma, zio Michael lo sa' che siamo qui vero? ''- Mi chiese Nathan, questa volta avvicinandosi a me.
Gli sorrisi dolcemente.
- '' Certo, e non vede l'ora di vederti '' - Gli dissi, scompigliandoli i capelli color grano.
Nathan sorrise mentre nei suoi occhi azzurri potevo leggere tutto l'eccitamento di vedere suo zio. In quello sguardo riuscivo a vedere Luke, anche lui aveva gli occhi di una azzurro limpido quando era sereno o eccitato per qualcosa.
Quando uscimmo, cercai con lo sguardo tra la folla Michael ma non lo vidi.
Ad un certo punto la mia attenzione venne catturata da un ragazzo con una chioma rossa che si sbracciava come un matto. Appena lo riconobbi sorrisi e andai verso di lui. Michael nel vedere Nathan si piegò sulle ginocchia e aprì le braccia come se aspettasse un abbraccio da mio figlio, il piccolo non se lo fece ripetere due volte e corse in contro al ragazzo per poi abbracciarlo.
Michael si tirò in piedi con ancora Nathan in braccio.
In tutti questi cinque anni, Michael era stato l'unico ad aver saputo tutta la verità della mia improvvisa partenza ed era stato lui a convincermi di ritornare a Sydney.
Poi Michael mi guardò con i suoi occhi verdi limpidi, sorridendomi.
-'' E tu non mi abbracci? '' - Mi chiese Michael.
Risi e poi lo abbracciai. In questi anni Michael mi era mancato, così come Calum e Ashton, il quale non avevo un bellissimo rapporto.
Poi Michael con ancora Nathan in braccio mi fece segno di andare, così mi scortò fino alla sua macchina.
Quando posò Nathan nei sedili posteriori, chiuse lo sportello e venne verso di me che nel frattempo stavo chiudendo il baule e mi abbracciò nuovamente.
- '' Bentornata a casa, Addison Evans '' -









SPACE AUTHOR

Chi non muore si rivede?! Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ta dan eccomi di nuovo qui.
Allora prima di tutto mi scuso per essere sparita e avervi lasciato con l'ansia con questa storia, ma alla fine ho avuto diciamo il '' coraggio'' di postare questo attesimo epilogo.
Allora che ve ne pare?!
Lo so, che con questo epilogo mi odierete per il colpo di scena , ma ma ma ho una sorpresina o sorpresona per voi.
* Rullo di tamburi*
Dopo tanto pensare e dubbi e alla fine dovrete ringraziare quelle sante di Criss e Maira. E' grazie a loro se ho avuto questa folle idea mi rallegra dirvi che ci sarà il sequel di SDOS e si chiamerà Never Let You Go e il primo capitolo lo pubblicherò Domenica. Quindi, sono perdonata adesso??
Comunque ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa storia e l'hanno fatto entrare tra le popolari. Ringrazio voi lettori e coloro che hanno recensito.
Un grazie non sarebbe abbastanza per ringraziarvi.
Ci vediamo domenica con il sequel.
See ya soon.
Baci Lalluby 


 

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