Forever Missing...? di Rowena Ollivander (/viewuser.php?uid=53742)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** No one knows what is like to be the bad man... ***
Capitolo 2: *** Love's tears ***
Capitolo 1 *** No one knows what is like to be the bad man... ***
Questa
è una delle tante fan fiction che mi sono venute in mente
leggendo e rileggendo e pensando alla scenata di Ron prima di andare
via. Questa l’ho ideata grazie all’aiuto della
canzone degli Evanescence “Missing” e scritta con
“Behind Blue Eyes” dei Limp Bizkit, “It
Only Hurts” dei Default e “The Price of
Freedom”.
Grazie tante tante a
Cami_war per avermi passato queste ultime tre canzoni. Sono troppo
contenta di averti incontrata e non solo per le canzoni ^_-
Buona lettura gente
Forever
missing…?
No
one knows what is like to be the bad man…
Da
“Behind Blue Eyes”
Quanto tempo era
passato ormai? Giorni, settimane, mesi?
Oh, quanto avrebbe
voluto fossero trascorsi soltanto minuti, secondi da quel fatidico
momento…
Dal momento in cui
aveva deciso improvvisamente di diventare un’altra persona,
di stravolgere più di una vita nel momento in cui essa
valeva più che mai; dal momento in cui tutto era cambiato
inevitabilmente…
Era tutto
così incredibile, impossibile che fosse successo a
lui… Solo pochi mesi prima non avrebbe mai nemmeno
lontanamente immaginato che avrebbe potuto… fuggire di fronte alle proprie
responsabilità, di fronte alle promesse fatte agli altri, ma
soprattutto a quelle taciute ma fatte a sé stesso.
Anche il suo cielo
era cambiato, qualcosa di uguale per tutti nel mondo, per lui ora era
diventato una massa grigia, opaca e piatta come tutto il suo mondo. Il
dolore era diventato il sentimento più familiare, la memoria
il suo tempo reale, non più solo luogo dove rifugiarsi la
notte, ma in ogni ora del giorno ormai.
Il ricordo di quella
notte lo uccideva e Merlino solo sapeva quante volte aveva invocato la
fine per tutto ciò che aveva fatto, per essersene andato a
quel modo. E proprio quando l’ultima goccia di vita stava per
venire meno un segno, una luce. Uscita dal Deluminatore, una sfera blu
lo aveva accolto e gli aveva irradiato la speranza di poter almeno
provare a risolvere i suoi sbagli, o perlomeno a perire tentando. Da
quando era scappato anche da Villa Conchiglia la paura era quasi
sopraffatta dalla forza con cui continuava a perseguire il suo intento.
E adesso erano quasi
tre settimane che aveva cominciato quella folle ricerca in giro per
chissà quali posti, tutti suggeriti da una voce che avrebbe
riconosciuto tra mille.
Tutto era cambiato,
ma non poteva rinunciare, non adesso.
I suoi amici non
sarebbero più stati tali, lo avrebbero riaccettato?
Questo tormento lo
assillava in continuazione, come la sua immagine, del resto.
Non serviva chiudere
gli occhi, Hermione era lì con lui ogni qual volta si
girava. Un’Hermione sorridente, imbronciata ma divertita, e
non quella che probabilmente era diventata.
Chissà se
almeno una volta in quei mesi aveva pensato a lui…
Sicuramente no.
Perché mai continuare a pensare a qualcuno che ti ha
spezzato la vita in mille pezzi? Glielo aveva letto negli occhi la sera
che lei lo aveva rincorso e lui l’aveva lasciata sola
accasciata nella neve.
Lui non esisteva
più per lei, lo aveva dimenticato e questa non era
nient’altro di più di quello che si meritava. Lui,
un’inutile causa di problemi e nient’altro.
E adesso, nonostante
tutto, seduto sulla neve, appoggiato ad un tronco d’albero
non poteva fare a meno di pensare, per l’ennesima volta, a
lei. Lei con quegli occhi così caldi; bastava quasi il
ricordo della profondità del suo sguardo per infondergli il
calore. Un calore in grado di sciogliere il ghiaccio intorno a lui e
risvegliarlo dal torpore di tristezza e solitudine in cui era
precipitato.
E allo stesso modo
sentiva la sua risata, aveva nelle narici il suo profumo; la vedeva
nervosa la sera prima di un esame, che sicuramente avrebbe passato con
il massimo, mentre studiava le ultime cose insieme a lui e felice come
una bambina due giorni dopo, all’uscita dei risultati: una E.
E poi ancora a fargli la ramanzina perché lui aveva preso
una S e “Tu potresti fare molto di più se solo ci
mettessi un po’ di impegno, Ronald.” Ancora la
sentiva gridare di gioia il suo nome quando giocava a Quidditch; e i
suoi incitamenti “Non mollare!” “Continua
così!” “Sei il migliore!”
Il migliore.
Non lo era mai stato,
ma lei continuava a dirglielo e a crederlo sempre, fino in fondo, anche
quando chiunque altro vacillava. Ma adesso tutto era cambiato e anche
lei non lo trovava più il migliore, non avrebbe mai potuto.
Versò
l’ultima riserva di cibo in un pentolino posto sopra un fuoco
improvvisato e lasciò andare in dietro la testa.
Vi
troverò mai…?
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Capitolo 2 *** Love's tears ***
Love’s
Tears
Soffici impronte si
crearono nella neve, apparentemente in modo spontaneo, quando
lasciò il sentiero che portava al villaggio poco distante
dal bosco.
Sotto il Mantello
dell’Invisibilità Hermione portava le ultima
provviste prese in prestito da una fattoria.
Non
le ho rubate, ho lasciato dei soldi. I ladri non lo fanno, continuava a ripetere la
sua coscienza.
Ci stava sempre un
po’ male a farlo però. Ma sarebbe stato troppo
rischioso farsi vedere, anche solo da Babbani.
Harry gli aveva
sempre detto che era normale che si sentisse a disagio, se ci fosse
stato un altro modo lo avrebbe senza dubbio preferito anche lui. Ron
invece sosteneva che fosse una stupida a sentirsi così, non
stava affatto rubando a suo parere.
Un velo di tristezza
le calò sul viso; scherzava sempre mentre le diceva
così e il suo sorriso le si parò davanti agli
occhi.
Non sapeva
più come comportarsi quando pensava a lui; non capiva se lo
odiava o se gli mancava o se ciò che provava era un misto di
quei due sentimenti.
Erano passate
settimane, mesi, da quando lui era andato via e lei ancora non riusciva
a farsene una ragione.
Ci aveva riflettuto
miliardi di volte; era stata colpa del medaglione. Aveva amplificato ed
esasperato i suoi comportamenti fino a farlo scoppiare. Lui non si era
mai comportato a quel modo e lei lo conosceva troppo bene, non avrebbe
mai alzato la voce con loro, non così almeno, cacciando
fuori quella rabbia nei loro confronti. Doveva essere stata colpa del
medaglione.
Si fermò
un istante per asciugarsi gli occhi umidi; non voleva che Harry la
vedesse in quello stato. Prese un profondo respirò e fece
per riprendere a camminare, ma qualcosa in fondo, alla sua destra,
attirò la sua attenzione; sembrava fuoco acceso.
I nervi le si tesero
all’istante; qualche tempo fa aveva avuto
l’impressione che qualcuno li stesse seguendo.
Estrasse la bacchetta
e restando sotto il Mantello si avvicinò di soppiatto.
Giunta ad una
distanza ragionevole scorse un fuocherello e la figura da dietro di
qualcuno appoggiato ad un albero.
Quasi le
mancò il fiato in gola quando, spostandosi per osservare
l’avversario si trovò di fronte alla figura di
Ron.
Per poco non le cadde
la bacchetta. Era proprio lui, non potevano esserci dubbi. Lui con un
braccio più gonfio dell’altro, ancora per le
fasciature, probabilmente; lui con tutte le sue lentiggini, lui con i
suoi occhi blu, ma questa volta vuoti, spenti della luce di casa in
quello sguardo.
Caldo vapore le
uscì dalla bocca.
Lui era chinato ad
osservare qualcosa sulla neve.
Hermione era
pietrificata, non sapeva che fare. Se andare ad avvisare Harry, se fare
finta di niente, oppure se togliersi il Mantello ed uscire allo
scoperto.
Questa volta fu il
turno di Ron di sospirare ed emettere fumo.
Quasi inconsciamente
Hermione, presa dalla curiosità, mosse qualche passo verso
di lui e si sporse sulla sua figura per scorgere ciò che
tanto attirava l’attenzione di Ron.
L’emozione
fu così forte che dovette appoggiarsi all’albero,
scivolando seduta, per non cadere; il respirò le
mancò e non seppe se per la tristezza o la gioia.
Aveva ricalcato tanto
le lettere che c’era praticamente il solco nella neve. Ora il
suo nome era perfettamente visibile sul quel manto bianco. E accanto ad
esso, un piccolo cuore.
Le lacrime le punsero
gli occhi.
Quasi si
spaventò un attimo dopo, quando Ron si buttò le
mani a coprire la faccia, cominciando a mormorare
- Perché,
perché doveva capitare a me di essere così? Non
poteva succedere a qualcun’ altro? Anzi non potevano entrambi
conoscere un altro migliore amico? Che si fidasse di più,
che fosse un po’ meno geloso, che non li tradisse mai?
Perché hai dovuto fare del male a loro? Perché
non potevi fare del male a me, invece che spezzarle il cuore facendole
conoscere uno così? Perché?! Morire per sapere
che mi ami. E vorrei tanto dirtelo anche io prima di morire quanto ti
amo… Mi dispiace, Hermione. - Una lacrima gli
rigò la guancia.
A quel punto non
riuscì più a trattenersi ed Hermione
cominciò a piangere. Copiose lacrime le scesero dagli occhi
e nonostante avesse la mano davanti alla bocca, per attutirli, i
singhiozzi si fecero tanto forti che non poté più
trattenerli.
Ron
sobbalzò sentendo dei gemiti provenire dalla sua sinistra.
Non c’era nessuno, cosa o chi poteva essere?
Poi le vide; tutte le
impronte sparse sulla neve intorno a lui che terminavano in un unico
punto.
Si guardò
accanto
-
Hermione… -
Afferrò il
nulla con le mani e il Mantello dell’Invisibilità
Scese dalle spalle della ragazza, che subito gli si buttò
tra le braccia.
Ron era spiazzato, ma
dopo un istante la attirò di più a sé
e la abbraccio più forte che poté.
Era vera, non era
parte delle sue fantasie né dei suoi sogni. Hermione era
lì, per davvero. Probabilmente aveva visto e sentito tutto
ma in quel momento lui non provò vergogna, l’unico
sentimento parte di lui in quell’istante era quel calore che
per tanti giorni e notti aveva sognato.
Finalmente era di
nuovo parte di lui
- Anch’io
ti amo, Ron. Non lasciarmi più, ti prego… -
E, pensava Ron mentre
anche lui cominciava a piangere, non lo avrebbe mai più
abbandonato né lasciato andare via.
Lei non lo aveva
dimenticato, aveva continuato ad amarlo come anche lui aveva fatto.
Le lacrime di
entrambi si mischiarono quando il loro amore venne sigillato con un
bacio colmo di vero sentimento.
The End
Ricordate! Solo
critiche costruttive!
Ringrazio tutti
quelli che hanno recensito le mie fan fiction precedenti e che
recensiranno questa: senza di voi sarei poco più di niente!
Grazie
|
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