Forever Missing...?

di Rowena Ollivander
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** No one knows what is like to be the bad man... ***
Capitolo 2: *** Love's tears ***



Capitolo 1
*** No one knows what is like to be the bad man... ***


Questa è una delle tante fan fiction che mi sono venute in mente leggendo e rileggendo e pensando alla scenata di Ron prima di andare via. Questa l’ho ideata grazie all’aiuto della canzone degli Evanescence “Missing” e scritta con “Behind Blue Eyes” dei Limp Bizkit, “It Only Hurts” dei Default e “The Price of Freedom”.
Grazie tante tante a Cami_war per avermi passato queste ultime tre canzoni. Sono troppo contenta di averti incontrata e non solo per le canzoni ^_-
Buona lettura gente

Forever missing…?


No one knows what is like to be the bad man…
Da “Behind Blue Eyes”

Quanto tempo era passato ormai? Giorni, settimane, mesi?
Oh, quanto avrebbe voluto fossero trascorsi soltanto minuti, secondi da quel fatidico momento…
Dal momento in cui aveva deciso improvvisamente di diventare un’altra persona, di stravolgere più di una vita nel momento in cui essa valeva più che mai; dal momento in cui tutto era cambiato inevitabilmente…
Era tutto così incredibile, impossibile che fosse successo a lui… Solo pochi mesi prima non avrebbe mai nemmeno lontanamente immaginato che avrebbe potuto… fuggire di fronte alle proprie responsabilità, di fronte alle promesse fatte agli altri, ma soprattutto a quelle taciute ma fatte a sé stesso.
Anche il suo cielo era cambiato, qualcosa di uguale per tutti nel mondo, per lui ora era diventato una massa grigia, opaca e piatta come tutto il suo mondo. Il dolore era diventato il sentimento più familiare, la memoria il suo tempo reale, non più solo luogo dove rifugiarsi la notte, ma in ogni ora del giorno ormai.
Il ricordo di quella notte lo uccideva e Merlino solo sapeva quante volte aveva invocato la fine per tutto ciò che aveva fatto, per essersene andato a quel modo. E proprio quando l’ultima goccia di vita stava per venire meno un segno, una luce. Uscita dal Deluminatore, una sfera blu lo aveva accolto e gli aveva irradiato la speranza di poter almeno provare a risolvere i suoi sbagli, o perlomeno a perire tentando. Da quando era scappato anche da Villa Conchiglia la paura era quasi sopraffatta dalla forza con cui continuava a perseguire il suo intento.
E adesso erano quasi tre settimane che aveva cominciato quella folle ricerca in giro per chissà quali posti, tutti suggeriti da una voce che avrebbe riconosciuto tra mille.
Tutto era cambiato, ma non poteva rinunciare, non adesso.
I suoi amici non sarebbero più stati tali, lo avrebbero riaccettato?
Questo tormento lo assillava in continuazione, come la sua immagine, del resto.
Non serviva chiudere gli occhi, Hermione era lì con lui ogni qual volta si girava. Un’Hermione sorridente, imbronciata ma divertita, e non quella che probabilmente era diventata.
Chissà se almeno una volta in quei mesi aveva pensato a lui…
Sicuramente no. Perché mai continuare a pensare a qualcuno che ti ha spezzato la vita in mille pezzi? Glielo aveva letto negli occhi la sera che lei lo aveva rincorso e lui l’aveva lasciata sola accasciata nella neve.
Lui non esisteva più per lei, lo aveva dimenticato e questa non era nient’altro di più di quello che si meritava. Lui, un’inutile causa di problemi e nient’altro.
E adesso, nonostante tutto, seduto sulla neve, appoggiato ad un tronco d’albero non poteva fare a meno di pensare, per l’ennesima volta, a lei. Lei con quegli occhi così caldi; bastava quasi il ricordo della profondità del suo sguardo per infondergli il calore. Un calore in grado di sciogliere il ghiaccio intorno a lui e risvegliarlo dal torpore di tristezza e solitudine in cui era precipitato.
E allo stesso modo sentiva la sua risata, aveva nelle narici il suo profumo; la vedeva nervosa la sera prima di un esame, che sicuramente avrebbe passato con il massimo, mentre studiava le ultime cose insieme a lui e felice come una bambina due giorni dopo, all’uscita dei risultati: una E. E poi ancora a fargli la ramanzina perché lui aveva preso una S e “Tu potresti fare molto di più se solo ci mettessi un po’ di impegno, Ronald.” Ancora la sentiva gridare di gioia il suo nome quando giocava a Quidditch; e i suoi incitamenti “Non mollare!” “Continua così!” “Sei il migliore!”
Il migliore.
Non lo era mai stato, ma lei continuava a dirglielo e a crederlo sempre, fino in fondo, anche quando chiunque altro vacillava. Ma adesso tutto era cambiato e anche lei non lo trovava più il migliore, non avrebbe mai potuto.
Versò l’ultima riserva di cibo in un pentolino posto sopra un fuoco improvvisato e lasciò andare in dietro la testa.
Vi troverò mai…?

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Capitolo 2
*** Love's tears ***


Love’s Tears

Soffici impronte si crearono nella neve, apparentemente in modo spontaneo, quando lasciò il sentiero che portava al villaggio poco distante dal bosco.
Sotto il Mantello dell’Invisibilità Hermione portava le ultima provviste prese in prestito da una fattoria.
Non le ho rubate, ho lasciato dei soldi. I ladri non lo fanno, continuava a ripetere la sua coscienza.
Ci stava sempre un po’ male a farlo però. Ma sarebbe stato troppo rischioso farsi vedere, anche solo da Babbani.
Harry gli aveva sempre detto che era normale che si sentisse a disagio, se ci fosse stato un altro modo lo avrebbe senza dubbio preferito anche lui. Ron invece sosteneva che fosse una stupida a sentirsi così, non stava affatto rubando a suo parere.
Un velo di tristezza le calò sul viso; scherzava sempre mentre le diceva così e il suo sorriso le si parò davanti agli occhi.
Non sapeva più come comportarsi quando pensava a lui; non capiva se lo odiava o se gli mancava o se ciò che provava era un misto di quei due sentimenti.
Erano passate settimane, mesi, da quando lui era andato via e lei ancora non riusciva a farsene una ragione.
Ci aveva riflettuto miliardi di volte; era stata colpa del medaglione. Aveva amplificato ed esasperato i suoi comportamenti fino a farlo scoppiare. Lui non si era mai comportato a quel modo e lei lo conosceva troppo bene, non avrebbe mai alzato la voce con loro, non così almeno, cacciando fuori quella rabbia nei loro confronti. Doveva essere stata colpa del medaglione.
Si fermò un istante per asciugarsi gli occhi umidi; non voleva che Harry la vedesse in quello stato. Prese un profondo respirò e fece per riprendere a camminare, ma qualcosa in fondo, alla sua destra, attirò la sua attenzione; sembrava fuoco acceso.
I nervi le si tesero all’istante; qualche tempo fa aveva avuto l’impressione che qualcuno li stesse seguendo.
Estrasse la bacchetta e restando sotto il Mantello si avvicinò di soppiatto.
Giunta ad una distanza ragionevole scorse un fuocherello e la figura da dietro di qualcuno appoggiato ad un albero.
Quasi le mancò il fiato in gola quando, spostandosi per osservare l’avversario si trovò di fronte alla figura di Ron.
Per poco non le cadde la bacchetta. Era proprio lui, non potevano esserci dubbi. Lui con un braccio più gonfio dell’altro, ancora per le fasciature, probabilmente; lui con tutte le sue lentiggini, lui con i suoi occhi blu, ma questa volta vuoti, spenti della luce di casa in quello sguardo.
Caldo vapore le uscì dalla bocca.
Lui era chinato ad osservare qualcosa sulla neve.
Hermione era pietrificata, non sapeva che fare. Se andare ad avvisare Harry, se fare finta di niente, oppure se togliersi il Mantello ed uscire allo scoperto.
Questa volta fu il turno di Ron di sospirare ed emettere fumo.
Quasi inconsciamente Hermione, presa dalla curiosità, mosse qualche passo verso di lui e si sporse sulla sua figura per scorgere ciò che tanto attirava l’attenzione di Ron.
L’emozione fu così forte che dovette appoggiarsi all’albero, scivolando seduta, per non cadere; il respirò le mancò e non seppe se per la tristezza o la gioia.
Aveva ricalcato tanto le lettere che c’era praticamente il solco nella neve. Ora il suo nome era perfettamente visibile sul quel manto bianco. E accanto ad esso, un piccolo cuore.
Le lacrime le punsero gli occhi.
Quasi si spaventò un attimo dopo, quando Ron si buttò le mani a coprire la faccia, cominciando a mormorare
- Perché, perché doveva capitare a me di essere così? Non poteva succedere a qualcun’ altro? Anzi non potevano entrambi conoscere un altro migliore amico? Che si fidasse di più, che fosse un po’ meno geloso, che non li tradisse mai? Perché hai dovuto fare del male a loro? Perché non potevi fare del male a me, invece che spezzarle il cuore facendole conoscere uno così? Perché?! Morire per sapere che mi ami. E vorrei tanto dirtelo anche io prima di morire quanto ti amo… Mi dispiace, Hermione. - Una lacrima gli rigò la guancia.
A quel punto non riuscì più a trattenersi ed Hermione cominciò a piangere. Copiose lacrime le scesero dagli occhi e nonostante avesse la mano davanti alla bocca, per attutirli, i singhiozzi si fecero tanto forti che non poté più trattenerli.
Ron sobbalzò sentendo dei gemiti provenire dalla sua sinistra. Non c’era nessuno, cosa o chi poteva essere?
Poi le vide; tutte le impronte sparse sulla neve intorno a lui che terminavano in un unico punto.
Si guardò accanto
- Hermione… -
Afferrò il nulla con le mani e il Mantello dell’Invisibilità Scese dalle spalle della ragazza, che subito gli si buttò tra le braccia.
Ron era spiazzato, ma dopo un istante la attirò di più a sé e la abbraccio più forte che poté.
Era vera, non era parte delle sue fantasie né dei suoi sogni. Hermione era lì, per davvero. Probabilmente aveva visto e sentito tutto ma in quel momento lui non provò vergogna, l’unico sentimento parte di lui in quell’istante era quel calore che per tanti giorni e notti aveva sognato.
Finalmente era di nuovo parte di lui
- Anch’io ti amo, Ron. Non lasciarmi più, ti prego… -
E, pensava Ron mentre anche lui cominciava a piangere, non lo avrebbe mai più abbandonato né lasciato andare via.
Lei non lo aveva dimenticato, aveva continuato ad amarlo come anche lui aveva fatto.
Le lacrime di entrambi si mischiarono quando il loro amore venne sigillato con un bacio colmo di vero sentimento.


The End


Ricordate! Solo critiche costruttive!
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito le mie fan fiction precedenti e che recensiranno questa: senza di voi sarei poco più di niente! Grazie

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