Invaded by you.

di LarryxBravery
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1: Black ***
Capitolo 2: *** Cap.2 - Jacob ***
Capitolo 3: *** Cap.3 - Truth or Dare? ***
Capitolo 4: *** Cap.4 - Kiss Her ***



Capitolo 1
*** Cap.1: Black ***


Cap.1 - Black

Pioggia, pioggia, e ancora pioggia.
Come sempre, d'altronde.
E ancora non è neanche arrivato l'inverno, figuriamoci.
Questo tempo mi trasmette malumore, a maggior ragione oggi che ricomincia la scuola. Mi aspetto già professori stronzi come al solito, forse ho qualche buona aspettativa per i ragazzi... Ma anche no.
Che ottimismo, oh!
Tempo di merda. E dovrò anche andarci a piedi, a scuola. Ma alla fine è sempre andata così.
Dio mio quanto odio questa città. A Sydney era tutto perfetto, e adesso mi trovo in questa merda di città.
Ho persino i pedofili sotto casa, meraviglioso, no?
In quanto amici, non mi posso lamentare. Durante l'estate ho fatto nuove amicizie, e ne sono entusiasta. Spero di trovarmi bene anche a scuola, con i compagni, intendo. Con lo studio me la caverò.

Sentii la sveglia suonare, la spensi in fretta, e mi alzai. Era ormai un'abitudine svegliarmi presto, non so perché.
Scesi giù ancora in pigiama, per fare colazione.
Aprii il frigorifero in cerca di qualcosa da mangiare. Non c'era un cazzo, così lo richiusi sbuffando e decisi di non mangiare nulla.
Salii di nuovo su, mi lavai e aprii l'armadio alla ricerca di qualcosa di decente da indossare; optai per un maglioncino nero con una scritta random bianca e un paio di jeans scuri. Come scarpe presi le mie amate air force bianche.
Mi truccai con una semplice riga di eyeliner e uscii di casa.
Dovetti tornare in dietro due volte: una perchè avevo dimenticato l'ombrello e l'altra per l'mp3. Okay magari non sono la persona più sveglia di questo pianeta ma shh.
Dopo essermi assicurata di non aver dimenticato altro mi incamminai verso scuola con le cuffie alle orecchie. 'Just the way you are' di Bruno Mars mi accompagnò nel mio tragitto verso scuola.
Dopo circa 5 minuti arrivai, con qualche minuto di anticipo.
Trovai Bill - il mio migliore amico - in cortile con un gruppo di amici. Appena mi vide mi venne incontro e mi abbracciò.
"Ellaa, vieni qui ti presento un paio di amici" - disse poi trascinandomi con lui.
"Allora lui è Ed" - disse raggiante indicandomi un tipo con i capelli rossi, che salutai con un cenno con la testa sorridendo.
"Lei è Valerie" - squadrai la ragazza dalla testa ai piedi; bassina, capelli rossi, occhi scuri. Sembrava apposto.
"Lui è Nick, il ragazzo di Valerie, e lei è Sophia" - disse infine e salutai entrambi sorridendo.
Stemmo un po' a chiaccherare e salii in classe con Bill.
"Quindi abbiamo lezione insieme?" - chiesi io.
"Si, mi hanno bocciato e per la tua felicità siamo in classe insieme" - rise lui e io lo seguii.
Arrivammo in classe leggermente in ritardo, e dato che non c'erano banchi liberi ci dovemmo separare.
Mi sedetti nell'unico banco libero che trovai e lanciai - con la mia solita delicatezza - lo zaino a terra, facendo girare il ragazzo seduto accanto a me, che catturò subito la mia attenzione; capelli e occhi neri. All'apparenza non aveva nulla di particolare, ma, non so, in quegli occhi neri io ci trovai qualcosa di speciale.
"Hey" - sorrise lui.
"Ciao" - mormorai io sorridendo.
E stop, la conversazione finì lì.
Durante quella prima ora di lezione continuai a disegnare sul banco con le cuffie alle orecchie.
Non era da me escludermi dal resto della classe durante le lezioni. Cioè, okay, non ero mai stata una di quelle che parlava con tutti, ma... non so.
Sentivo uno sguardo bruciare su di me e sentivo il bisogno di fare altro.
Suonò la campanella che segnava la seconda ora e chiesi al prof di andare in bagno. Avevo voglia di fare due passi - e di allontanarmi da quei dannatissimi occhi neri.

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Capitolo 2
*** Cap.2 - Jacob ***


Cap.2 - Jacob

Altro pallosissimo giorno di scuola.
Ancora pioggia, ancora umore di merda.
Uscii di casa, e mi incamminai verso la scuola. Dimenticai di nuovo le cuffie a casa, ma ne accorsi troppo tardi e decisi di lasciar perdere.
"Oops" - scivolai nel terreno bagnato, e qualcuno - mi domandai se fosse superman, perchè doveva avere dei riflessi assurdi - mi afferrò al volo.
"O mio dio, scus-" - mi girai per vedere chi era ed era lui....Quel ragazzo dagli occhi neri. Ma vaffanculo quanto è piccolo il mondo?
"Tranquilla" - rise lui.
Camminammo insieme verso scuola, e cominciavo ad odiare quel silenzio imbarazzante.
"È la seconda volta che ci incontriamo e non so ancora il tuo nome" - disse lui, quasi leggendomi nel pensiero. Questo ragazzo ha dei superpoteri, ne sono sicura.
"Già... Ella, mi chiamo Ella" - dissi io ancora leggermente imbarazzata per la figura di merda di prima.
"Ella" - mormorò lui a bassa voce, sorridendo - "io sono Jacob"
Jacob... Finalmente 'il ragazzo con gli occhi neri' ha un nome. 
Mi limitai a sorridere e abbassai lo sguardo, incapace di sostenere il suo.
"Allora, Ella, sei nuova di qui?" - chiese lui pronunciando il mio nome in un modo dolcissimo.
"Si, mi sono trasferita qui da Sydney" - risposi io rialzando lo sguardo.
"Sydney.... Figo" - esclamò lui. Nel frattempo eravamo già arrivati a scuola.
"Uhm, allora ci vediamo in classe" - disse lui e io mi limitai ad annuire salutandolo.
"Ella!" - mi sentii chiamare, così mi voltai.
"Steeph!" - esclamai io e la strinsi in un abbraccio.
"Tesoro da quanto non ci si vede! Sei cambiata un casino!" - affermai io sciogliendo l'abbraccio.
Steph era una mia vecchia compagna di classe alle medie, eravamo molto legate.
"Che ci fai qui?" - chiese lei.
"Mi sono trasferita qui da qualche mese con la mia famiglia" - dissi.
"Oh, capito... Ora vado, comincio a salire in classe, ci si vede" - disse lei sorridendo.
La salutai e mi guardai intorno alla ricerca di Bill - cazzo, detto così sembra tipo, 'alla ricerca di nemo'.
Dopo aver girato il cortile per un po' lo trovai. Stranamente era solo, seduto sulle scale d'emergenza. Aveva un'aria triste.
"Hey" - lo salutai io e mi sedetti accanto a lui, che si tolse le cuffiette dalle orecchie.
"Tutto okay?" - chiesi quasi sussurrando.
"Non proprio..." - disse, e nello stesso momento suonò la campana.
Ci alzammo entrambi e ci incamminammo verso la nostra classe.
"Ora mi spieghi tutto" - dissi seria, lui annuii.
Arrivammo in classe e prendemmo posto all'ultimo banco.
"Allora?" - chiesi posando lo zaino a terra.
"Io e Josh ci siamo lasciati...." - disse lui.
"Oh mio dio mi dispiace un casino" - esclamai io sincera - "vieni qui" - aggiunsi, e mi strinse forte.
"Kaulitz, Montgomery, scusate, siamo in una classe, stiamo cercando di fare lezione!" - disse alterato il prof.
Ma vaffanculo tu e la lezione.
"Come è successo?" - chiesi ignorandolo.
"Mi ha tradito.... Con una ragazza. Sai, lui ha sempre preferito definirsi etero..." - disse lui, senza far trasparire nessun'emozione.
"Ma che str-" - mi interruppi quando sentii uno sfigato figlio di puttana seduto davanti a noi chiamarlo frocio.
"Pezzo di merda, prova a ch-" - cominciai ad alzare la voce quando Bill mi interruppe - "Lascia perdere ella, è okay'' - disse lui, sempre con lo stesso tono di prima. Sembrava che non gli interessasse più nulla dopo la rottura con Josh. Ero seriamente preoccupata per lui. Il Bill che conosco si sarebbe comportato assolutamente in modo diverso.
Giuro che se vedo Josh per strada lo castro.
"Dio mio che pezzo di merda" - dissi io con un tono leggermente più pacato.
"Già..." - disse lui atono - "un attimo sto andando in bagno, non mi sento molto bene" - aggiunse.
Si alzò in piedi e... Cadde a terra.
"Bill!" - urlai, facendo girare verso mi me tutta la classe.
Era svenuto. Mi avvicinai a lui e lo smossi un po', dopo pochi secondi riprese i sensi.
"Montgomery, lo accompagni in infermeria" - disse il prof.
Annuii e lo feci alzare. Mise un braccio nella mia spalla.
Uscimmo dalla classe sotto gli occhi preoccupati di tutta la classe (attenzionai - chissá perchè - quelli di Jacob) e ci dirigemmo verso l'infermeria.
"Ti sei fatto male?" - chiesi  ancora preoccupata, lui scosse la testa.
"Ora parla, stronzo, ieri sera hai mangiato?" - chiesi successivamente, già sicura della risposta, che non arrivò.
"E questa mattina?"
"Neanche...." - confessò lui.
"Ora mangi, immediatamente" - dissi sospirando - "E dopo scuola vieni a casa mia, devo essere sicura che almeno a pranzo mangi qualcosa" - aggiunsi.
"È per lui?" - chiesi ancora.
"Non avevo fame..." - disse lui con un tono poco convincente.
"È per lui...." - dissi sospirando e lui fece lo stesso.
"Ella, non c'è bisogno di andare in infermeria, prendo qualcosa dalla macchinetta e torniamo in classe, okay?" - disse dopo un po'.
"Va bene.... Ma se ti senti di nuovo male andiamo in infermeria, non ci tengo a vederti svenire un'altra volta. Mi hai fatto prendere un'infarto!" - dissi e lui annuii forzando un sorriso.
Ci dirigemmo verso la macchinetta, o meglio andammo a cercare qualche bidello per chiedergli dove era la macchinetta. Dopo averla trovata, Bill si accorse di non avere i soldi. Fortunatamente io avevo qualche spicciolo in tasca - cosa fottutamente strana, dato che non li portavo quasi mai, o al massimo li tenevo nello zaino - cosi usò i miei. "hey, tecnicamente noi siamo andati in infermeria, quindi è meglio che restiamo un po' fuori dall'aula, sai... per essere più credibili'' - disse Bill.
''Ah, per essere più credibili, non per perdere la lezione'' - risi io.
Restammo circa 5 minuti a passeggiare per il corridoio e - fanculo - mentre ci dirigevamo verso la classe incontrammo Jacob.
''Hey, stai bene, amico?'' - chiese lui rivolgendosi a Bill.
''Sicuramente meglio di prima'' - rispose lui.
''Apposto'' - sorrise - e che sorriso - Jacob dandogli una pacca sulla spalla, andando via.
Mi voltai a guardarlo e lui fece l'occhiolino. Mi limitai a sorridere, probabilmente rossa come un pomodoro - fanculo pt.2.
"Ma chi cazzo era?" - chiese Bill confuso.
"Come? Non lo conoscevi?" - chiesi a mia volta io.
"No" - disse lui aggrottando le sopracciglia.

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Capitolo 3
*** Cap.3 - Truth or Dare? ***


Cap.3 - Truth or Dare? 

''L'ha fatto per farsi notare da te, ne sono più che sicuro'' - insistette Bill.
''Cazzate'' - risposi io sicura.
''Allora spiegami perchè avrebbe dovuto chiedere a un perfetto sconosciuto se stava bene''
''Magari perchè il perfetto sconosciuto è un suo compagno di classe che è svenuto durante la lezione di letteratura?''
''Certo che sei proprio testarda'' 
''Grazie mille, sei un tesoro, aw'' - risposi io - ''Ah, e comunque avrebbe fatto prima a salutarmi, invece non mi ha cagata di striscio... più o meno'' - aggiunsi.
''Più o meno?'' - chiese Bill incuriosito.
''Mi sono girata verso di lui mentre andava via e mi ha fatto l'occhiolino'' - dissi arrossendo.
''Ohwww, sei tutta rossa! Ti piacee, lo sapevo. Oh, e gli piaci, fidati'' - disse lui battendo le mani.
''COSA? IO? LUI? NO'' - dissi con tono poco sicuro - cazzo - provocando una risatina da parte di Bill.
''Vedremo'' - rispose lui. La prendo come una sfida.
Finii di mangiare le ultime pennette rimaste sul piatto e aspettai che Bill facesse lo stesso, dopo di chè, salimmo su nella mia stanza.
''Okay, ho decisamente TROPPI compiti da fare, non puoi cap-'' - ''Coglione, siamo in classe insieme'' - lo interruppi. Ci guardammo in faccia per pochi attimi per poi scoppiare a ridere a crepapelle.
''Tu. Sei. Malato'' - affermai continuando a ridere a squarciagola.
''Oddio ho le lacrime, e siamo pure compagni di banco, oh!'' - disse lui buttandosi nel letto.
''Comunque, mi aiuti in storia? Ti preeego, quella stronza domani mi interroga'' - dissi facendo una faccia da cucciolo bastonato. 
''Okay, ma posa quel telefono, te lo butto dal balcone, ti sto avvisando''
''Okay, mamma, un attimo, fammi controllare facebook per l'ultima volta'' - dissi scherzosamente prendendo il cellulare.
Sbloccai lo schermo ed aprii facebook; una richiesta d'amicizia.
''Occazzo'' - urlai con voce acuta tutto d'un tratto, facendo saltare in aria Bill, che urlò in modo poco virile, quasi cascando dal letto.
''STRONZA, UN INFARTO'' - urlò lui, facendomi scoppiare a ridere - ''Che cazzo è successo? Chi è morto?'' - aggiunse.
''Jacob mi ha chiesto l'amiciziaa'' - dissi io felice.
''Allora ti interessa? Uhh''
''Non. mi. interessa'' - dissi scandendo ogni singola parola.
''Allora perchè questa reazione da maniaca\pazza scatenata\scimmia urlatrice?'' - chiese, e non risposi. Cioè, d'accordo, era carino, ma... no, 
''Mi passi il libro di storia?'' me ne uscii posando il cellulare sul letto, subito dopo aver accettato la richiesta di Jacob.
Lessi un po' il capitolo ma, come previsto, non capii un cazzo, così Bill tentò di spiegarmela, con discreti risultati. Dopo circa 1 ora e mezza finimmo tutto.
BILL'S POV
''Bill, ti sta suonando il cellulare. AMPLIFON, ti migliora la vita'' - disse quella stronza patentata ridendo. La fulminai con lo sguardo e presi il cellulare dalla scrivania; mio fratello.
''Tom?'' 
''Senti, stasera non torno a casa, non mi aspettare'' - rispose lui dall'altra parte.
''Uff, dove vai?''
''A cena da amici. Cerca di non far prendere a fuoco casa'' - rise.
''Quando torni?'' - chiesi curioso.
''Domani, dopo scuola, penso'' 
''Okay, divertiti. Oh e pentiti, mi stai lasciando solo in un momento critico'' - dissi ridendo, ma con un velo di amarezza nella voce. Josh... era difficile non pensarci. Anche se quel pomeriggio ero riuscito a distrarmi un po', grazie ad ella.
''Perchè? Che è successo?''
''Poi ti racconto domani''
''Okay...''
''A domani twin!'' - dissi e chiusi la chiamata.
Posai il telefono al suo posto e tornai a sedere sul letto.
''Chi era?'' - chiese ella.
''Tom, sta sera non torna a casa''
''Dormi qui?'' 
''Uhm, va bene''
''Puoi dormire in camera di mio fratello, stasera credo sia con Lucy''.
***********
ella's pov
''Ragazzi, la professoressa di storia non c'è, siete soli, non fate casino'' - disse un bidello, entrando in classe.
''Fanculo, dopo che ieri ho studiato come una pazza'' 
''Hai studiato? Di chi è stato il merito?'' - disse Bill pavoneggiandosi.
''Raga, giochiamo ad obbligo o verità?'' - disse un ragazzo moro ad ultimo banco.
La un gruppetto di ragazzi - compreso Jacob - accettò. Così anche io e Bill seguimmo la massa.
Ci raggruppammo attorno a due banchi -stavamo abbastanza stretti dato che eravamo 7-8 - ed un ragazzo biondo - Luke Hemmings, o qualcosa del genere - girò la bottiglia. 
Toccò a Bill.
''Obbligo o verità?'' - chiese un tizio moro.
''Obbligo''
''Bacia Montgomery'' - disse Luke sorridendo con aria maliziosa. 
''Ma è frocio'' - disse il pezzo di merda del giorno prima.
''Coglione, tappati quella fogna o la bottiglia ti va a finire nel culo'' - risposi con un sorriso acido stampato in faccia.
''Su, baciatevi'' 
Bill mi guardò con le sopracciglia leggermente aggrottate, così gli presi il viso e lo avvicinai a me, lasciandogli un bacio sulle labbra. Dio santo, cominciavo ad odiare questo gioco. Non che mi facesse schifo baciarlo, era un bel ragazzo ma, su, era il mio migliore amico, per lo più gay. Mi faceva strano. Vabbè, quel che fatto è fatto.
Bill girò la bottiglia, toccò a una ragazza con i capelli rossi, Mary Kate... o Mary elizabeth. Boh.
''Uhm... dai una ginocchiata nei coglioni al tizio accanto a te'' - disse soddisfatto. Quel tizio era il bastardo che si divertiva a chiamarlo frocio.
''Pezzo di...'' - disse ma si interruppe quando il ginocchio di Maryqualcosa colpì le sue parti basse.
Mugugnò per il dolore e si sedette accasciandosi leggermente su se stesso.  Ti sta bene stronzo.
Mi girai verso Bill e gli diedi il cinque soddisfatta.
''Questa me la paghi, stronzo'' - disse ancora dolorante.
L'ora continuò cosi, tra baci, confessioni imbarazzanti e cose simili. Non è stato malissimo. Pensavo peggio. 
 
 

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Capitolo 4
*** Cap.4 - Kiss Her ***


Cap.4 - Kiss Her

Passò circa una settimana, in classe decidemmo di giocare al gioco della bottiglia più spesso, magari durante le ore di musica, dato solitamente le passavamo tutti attaccati ai cellulari.
Anche quel giorno decidemmo di giocarci. Si era un gioco infantile ma, infondo noi stessi lo eravamo, e poi ci aveva come ''uniti'', ormai era una tradizione

Ci unimmo come di consueto intorno a quei banchetti, e girai la bottiglia.
''Sparks, obbligo o verità?'' - chiesi - nel caso non l'avessi già detto, sparks è il bastardo omofobo.
''Obbligo'' - allora questo è lento di cervello.
''Mhh, Bill, qualche idea geniale?'' 
''Uhm. Bacia un ragazzo - e sottolineo la parola ragazzo, sai, per evitare fraintendimenti - a tua scelta'' - disse Bill. Amo quel ragazzo. 
''Non sono frocio come te'' - ribatté scontroso.
''Peccato che non te l'ho chiesto, sbrigati piuttosto'' - sorrise Bill.
''Puoi morire'' - disse il coglione ricambiando acidamente il sorriso. Oh, tra un po' sei più checca isterica di Bill.
''Grazie dell'informazione, vai'' - rispose Bill prontamente.
''Fanculo'' - prese e si alzò dalla sedia.
''Bene, uno stronzo in meno'' - disse Bill girando la bottiglia, provocando risatine da parte di qualche ragazza.
''Jacob, obbligo o verità?'' - chiese, lanciandomi un occhiata maligna. Lo fulminai con lo sgaurdo e mi girai verso Jacob. Almeno avevo un motivo valido per guardarlo, no?
''Obbligo'' - cominciai a preoccuparmi.
''Bacia ella'' - disse sorridendo. STRONZO. 
''Uhm, però fuori dalla classe, c'è la prof'' - disse Jacob
''Come faccio a sapere se lo fai davvero?'' 
''Lascio la porta aperta'' - disse tranquillo, mentre io rischiavo un infarto, ma nulla di chè.
''Prof, posso andare in bagno?'' - chiesi dirigendomi verso la cattedra, lei anuii.
''Oh, anche io'' - disse Jacob seguendomi.
Uscimmo fuori lasciando la porta socchiusa, lui si avvicinò lentamente a me, posando le mani sui miei fianchi. Io le posizionai incerta sulla sua schiena.
Sorrise e si fiondò sulle mie labbra. Inizialmente rimasi pietrificata, poi ricambiai. Sentii la sua lingua insinuarsi tra le mie labbra, così, insistivamente mi staccai - non so perchè, si, sono una cogliona. 
Ci guardammo negli occhi per qualche istante, dopo di che tornammo in classe.
Appena mi sedetti Bill mi diede una gomitata, io ricambiai sussurrandogli un dolcissimo ''fottiti''. 
Continuammo a giocare, tutto tranquillo. Bill dovette sculettare davanti alla professoressa e chiederle se le piaceva il suo culo, Matt le chiese cosa ne pensava del kamasutra, e io se conosceva il twerk. Di sicuro non ci siamo annoiati.
BILL'S POV
''Allora che mi dovevi raccontare?'' - chiese Tom.
''Che ti dovevo raccontare?'' - chiesi confuso.
''Il 'momento critico?....'' 
''Ah... Io e Josh ci siamo lasciati'' - dissi con tono serio.
''Cosa? Come?  Quando? Perché?''
''Mi ha tradito con una ragazza'' - risposi diretto, senza esprimere alcuna emozione. Aveva ragione ella, non meritavo di soffrire per uno stronzo del genere. Ma... non sempre è così facile.
''Che pezzo di merda'' 
''Già'' - risposi continuando a mangiare.
''Ma... Non sembri così dispiaciuto...'' - affermò Tom con tono insicuro. 'Meglio' - pensai.
''Cerco di non dargli troppo peso. Prima o poi troverò la persona giusta'' - dissi facendo le spallucce, anche se avevo tanta voglia di scoppiare a piangere.
''Un attimo sono in bagno'' - aggiunsi, e lui annuiii.
Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso il bagno. Appena entrato mi guardai allo specchio. Cos'avevo di così sbagliato? Mi piacevano gli uomini, okay, anche a lui piacevano, fino a prova contraria, quindi qual'era il problema? Se fossi stato io il problema?
Che cazzo ho fatto per meritarmi tutto questo? Io lo amavo, eccome se lo amavo. Ho sopportato di tutto pur di stargli accanto, e questo è quello che mi ha dato in cambio. 
Ah, e sapete qual'è il colmo? Che sono così coglione che se tornasse indietro a chiedermi scusa, accetterei le sue scuse senza battere ciglio.
Una lacrima scese lungo la mia guancia. 
Il fatto è che mi manca, mi manca tantissimo. Mi mancano quelle fottute labbra, mi manca il suo essere dolce, mi manca tutto di lui. Far finta di nulla non basta, quella fottuta maschera inganna tutti, ma non me...
Un'altra lacrima scese lungo la stessa guancia, e furono le prime di una lunga serie. Mi accasciai a terra appoggiando la testa alle ginocchia. Cosa ho sbagliato?
ELLA'S POV
''Pronto?'' 
''ella!'' 
''Steeeeph! Come stai?''
''Benissimo, tu?''
''Tutto okay'' 
''Apposto! Senti tesoro, più tardi io e qualche amico usciamo, andiamo a fare una passeggiata al parco, che ne dici di venire anche tu?'' 
''Mh, okay, a che ora?'' 
''16.30. Ci vediamo direttamente lì, a dopo'' - rispose lei felice.
''Uhm, okay, a dopo'' - risposi chiudendo la chiamata''. 
16.30? Quindi avevo solo un'ora per prepararmi? Mi alzai di scatto dal letto  e corsi verso il bagno per farmi una doccia 'veloce'.
Dopo 15 minuti - più o meno - uscii e cercai qualcosa da mettere. Optai per una magliettina scollata blu a righe bianche, jeans non troppo chiari e le mie amate air force di merda.
Come trucco non feci nulla di così particolare. Uno smokey non troppo pesante ed eyeliner, nelle labbra un rossetto nude.
Presi il cellulare ed uscii velocemente di casa. Non ero neanche in ritardo, ma ero abituata a fare tutto di fretta, boh, sono una cogliona, lo so.
Arrivai al parco in circa 5 minuti, ancora erano arrivati solo Steph, una ragazza che non conoscevo e.... Jacob?
No, su dai, avrò visto male, in fondo di profilo chiunque potrebbe somigliarci, no? 
Mi avvicinai a salutare Steph, la ragazza che scoprii si chiamasse Jade e... si, era lui. 
Salutai anche lui e mi guardai intorno.
''Allora, siamo solo noi 4?'' - dissi rivolgendomi a Jade.
''No, deve ancora arrivare Nick'' - rispose lei sorridendo.
''Oh, eccolo li'' - disse Steph indicando l'altra parte della strada.
''Ciao ragazzi'' - disse Nick avvicinandosi a noi - ''Oh, tu devi essere ella, piacere, Nick'' - disse raggiante, ricambiai con un sorriso.
Cominciammo a camminare lungo il parco, chiaccherando un po' del più o del meno. Nick e Jade sembravano essere okay.
Tutto sommato passammo un bel pomeriggio. Steph creò anche un gruppo di whatsapp, per metterci d'accordo per la prossima uscita.
 

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