Freak like us - Gajevy week 2015

di Elanya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cooking - Cucinare ***
Capitolo 2: *** Nursing - Allattamento ***
Capitolo 3: *** Lipstick - Rossetto ***
Capitolo 4: *** Daydreams - Sogni ad occhi aperti ***
Capitolo 5: *** Metallicana ***
Capitolo 6: *** Singing - Cantare ***
Capitolo 7: *** Alternative Universe ***
Capitolo 8: *** BONUS. Masquerade ***



Capitolo 1
*** Cooking - Cucinare ***


1. COOKING – CUCINARE

“Bisogna essere chiassosi per ottenere risultati” Gordon Ramsey

 

Gajil aveva preso una decisione. Era stato irremovibile a riguardo, a nulla erano servite le lamentele di Levy, le sue suppliche di aiutarlo almeno ad apparecchiare il tavolo, e neanche Lily era riuscito a convincere il suo amico a farsi dare una mano. Niente, ecco quando si diceva una volontà d'acciaio.

Il motivo per il quale Levy era chiusa in camera da letto, a chiave, era comunque ancora sconosciuto alla povera prigioniera.

-Gajil, non c'è bisogno che mi chiudi dentro.- sbuffò per l'ennesima volte la ragazza, battendo i pugni sulla porta. -Ti ho promesso che non ci vengo in cucina!- gli ricordò, pestando un piede a terra indispettita.

-Ti conosco, gamberetto, sbucheresti fuori all'improvviso come fai di solito.-

-Vuoi dire che ti spavento?-

-Assolutamente no. Dico solo che la tua curiosità è uguale solo alla tua insensata smania di leggere libri.-

-Non è insensata! E poi perché tiri sempre fuori questa storia?-

Gajil si mise le mani sulle tempie, esasperato. Fosse stata la prima volta che facevano quella discussione avrebbe anche potuto risponderle, ma erano ore ormai che quella piccola petulante marmocchia gli dava alla testa, strillando da dietro alla porta come se fosse imprigionata in un qualche carcere. Effettivamente era imprigionata, ma non come una condannata o una criminale. Perciò convenne con se stesso che era il momento di lasciarla gridare come e quanto le pareva, lui avrebbe fatto di testa propria come sempre.

-SEI PROPRIO UN BRUTO!-

Il Dragon Slayer digrignò i denti, strinse forte gli occhi nel vano tentativo di ritrovare almeno un briciolo di calma. Inutile. Solo lei, solo lei, riusciva a fargli saltare i nervi senza neanche toccarlo o minacciarlo. Sbattè con forza il mestolo in legno contro la penisola e si diresse a passo di marcia verso la camera da letto, spalancò la porta e si trovò faccia a faccia con la maga. -Stai. Zitta.- le intimò, puntandole contro quello che restava del mestolo.

Levy sbattè le palpebre, sconvolta da tutta quella collera, e fece più fatica del solito a mettere a fuoco la situazione. Gajil aveva un mestolo rotto in mano, un grembiule nero macchiato di quello che sembrava sugo – era sicuramente sugo, rettificò la ragazza, Gajil adorava il sugo come alternativa al ferro – ed i capelli legati in una coda. Stava cucinando. -Perchè sei così nervoso?- gli domandò, arrossendo leggermente. Ci aveva messo un po' più tempo del normale a comprendere le intenzioni del suo fidanzato, ma alla fine ci era arrivata, e non poteva negare che quella versione di Gajil la inteneriva fino a farla sciogliere.

-E tu perché sei così maledettamente difficile? Per farti una sorpresa uno deve fare i salti mortali!- si lamentò. Incrociò le braccia al petto e la guardò torvo.

La ragazza sorrise dolcemente, si alzò in punta di piedi e gli diede un leggero bacio sulle labbra, facendogli sgranare gli occhi. -Grazie.- disse, per poi rimettersi seduta sul letto, dondolando le gambe e fischiettando.

Elanya's space
Ed eccoci qui! Una coppia di pazzoidi che cercano di rendere giustizia alla loro OTP xD per il primo Prompt, avete il piacere di parlare con Sophie_moore, la maggiore.
Bene... spero che vi sia piaciuta questa flash gajevosa e che mi lasciate una piccola recensioncina per darmi il vostro parere, che è sempre terribilmente importante ^^ 
Vi aspetto, eh! Un bacio, Sophie <3

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Capitolo 2
*** Nursing - Allattamento ***


2. NURSING – ALLATTAMENTO

 

“Una madre che nutre il figlio, dà immediatamente se stesso, il proprio corpo come cibo per i suoi figli, i quali senza ciò non sarebbero vivi. E questo è amore” Lev Tolstoj (Della Vita)


Loha, la piccola peste appena nata in casa Redfox, aveva compiuto il suo primo mese di vita e Levy aveva organizzato una grande cena con i suoi più cari amici. Finalmente Gajil aveva acconsentito a fare venire gli altri a casa: tutte le raccomandazioni dell'ostetrica e dei vari medici di sorta l'avevano terrorizzato a morte sull'idea di invitare gente estranea alla famiglia, ma alla fine lo sguardo di fuoco di Levy l'aveva costretto ad accettare la sua richiesta.
Per quel motivo, ora, erano tutti in soggiorno a ridere e prendere in giro il gigante di ferro, che cercava di far ridere sua figlia facendo smorfie e gesti ridicoli.

-Non vi sembra uno scimmione idiota?- commentò Natsu, ridendo sguaiatamente.

-Vorrei vedere te... Non smette di piangere.- Gajil sbuffò sonoramente e si lasciò cadere sul divano, massaggiandosi le tempie. 

-Ha fame.- gli spiegò Levy, dolcemente, prendendo la bambina in braccio e cullandola un po'. Poi si sfilò la manica della maglia azzurra, scoprendo il reggiseno bianco.

-MA CHE STAI FACENDO??????- strillò il giovane uomo, spalancando gli occhi cremisi ed arrossendo. Come poteva pensare, lei, di spogliarsi davanti a tutti così, senza pensarci due volte??

-Le do da mangiare, Gajil, sai, è così che mangia..- lei roteò gli occhi al cielo e lo guardò di storto, schioccando la lingua contro il palato. 

-Non davanti a loro.- sussurrò, indicando gli amici con un cenno della testa. 

Levy guardò Lucy e Juvia - Erza era in missione e non era potuta andare a quella cena, per quello aveva regalato un orso di peluche a Loha grande quanto la porta d'ingresso - e fece un sorriso intenerito. -Penso che i tuoi amici abbiano visto seni ben più grandi dei miei.- diede un'occhiata a Natsu e Gray, che annuirono tranquilli. -Perciò non ci sono problemi.- carezzò dolcemente la testolina mora di Loha e fece per togliersi anche la spallina del reggiseno, ma il suo uomo le si parò di fronte con uno scatto degno di un felino. -Gajil, per favore.- 

Lui scosse forte la testa e corse a recuperare una coperta scura in camera da letto, per poi tornare in soggiorno e coprire la ragazza. -Chi se ne frega delle tette di bunny girl e della donna dell'acqua.-

-Abbiamo dei nomi, Gajil-kun.- borbottò Juvia, sospirando esasperata.

-Sono le tue tette e le mie, questo è tutto.- decise lui, sedendosi di fianco alla sua donna e guardando in cagnesco i ragazzi di fronte. -Provate a sbirciare e vi uccido.-


Elanya's space
Ed eccoci col secondo prompt! Allattamento... qui è sempre Sophie che vi parla, 
Sono oggettivamente pessima a scrivere lo spazio autrice, mi pento e mi dolgo, ma comunque spero che vi piaccia anche questa flash! Se avete consigli o critiche costruttive vi esorto a lasciare una recensione, anche piccina picciò, per aiutarmi a migliorare <3 
Colgo anche l'occasione per ringraziare i sei angioletti che mi hanno lasciato la recensione al capitolo scorso! Il mio cuore è pieno d'amore per voi! <3

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Capitolo 3
*** Lipstick - Rossetto ***


3. LIPSTICK – ROSSETTO

"Your lips, my skin, I don't know wher you end and where I begin... " [Crushed, Lesley Roy]
 


Era da un po' che Gajil aspettava davanti al dormitorio femminile. Era arrivato col sole, ed ora la palla luminosa stava calando dietro alla collina all'orizzonte, tingendo il cielo di quelle belle sfumature calde, tra l'arancione ed il rosso.

Fece un paio di passi, avanti ed indietro, giusto per non farsi venire i crampi a forza di stare immobile, poi si sedette a terra sui gradini. Se il gamberetto non si fosse mossa alla svelta, avrebbe dovuto fare irruzione dalla finestra e allora sì che sarebbe stato un problema. Insomma, quella peste riusciva a farlo aspettare anche per il loro primo appuntamento! Chi diavolo si credeva di essere? Che poi era stata pure lei ad insistere così per quel maledetto appuntamento!!!

Balzò in piedi con uno scatto, stringendo convulsamente il mazzo di margherite che aveva tra le mani, pronto a lanciarlo e andarsene. Aveva aspettato troppo.

-Gajil! Scusami!- Levy aprì la porta del dormitorio e si presentò al ragazzo in un delicato abito verde acqua dalle bordature nere, un leggero trucco scuro sulle palpebre ed un rossetto rosso fuoco sulle labbra. -Scusa il ritardo, davvero, ma ecco, beh, sono partita un po' tardi a prepararmi e poi Erza mi ha fermata per i suoi libri e così ho dovuto aiutarla e...-

Il ragazzo arrossì in modo quasi indecente quando si rese conto di essere fermo su quelle labbra da un po' troppo tempo. Non aveva assolutamente sentito nulla delle scuse di Levy, aveva solo fissato quelle labbra sottili muoversi in quel modo così delicato ed innocente da risultare tremendamente sensuale ai suoi occhi.

-Gajil?- mormorò la ragazza, leggermente intimorita dal silenzio del ragazzo. Eppure gliel'aveva detto ad Erza che proprio non aveva tempo di consigliarle altri libri... ma no, non era colpa sua, alla fine. Se solo avesse iniziato prima a prepararsi, magari non avrebbe fatto ritardo e Gajil non l'avrebbe guardata in quel modo così indecifrabile.

-Tieni.- disse lui, dandole malamente il mazzo di fiori. Distolse lo sguardo a forza, deglutì prepotentemente e strinse i denti. Forse era una reazione esagerata, ma un Dragon Slayer non conosceva mezze misure.

-G-grazie..- balbettò lei, sorpresa di quel pensiero così romantico. Forse avrebbe dovuto fare di più, lui pareva non averla neanche sentita. Se si concentrava, riusciva anche quasi a sentire i suoi pensieri che gli affollavano la mente. Sorrise intenerita e si mise sulle punte, appoggiandosi alle spalle del ragazzo. Gli stampò un bacio sulla guancia, lasciandogli un bel segno rosso sulla pelle olivastra. -Grazie.- ripetè, con la voce più ferma e sicura. Adesso che lui l'aveva guardata, era sicura che l'avesse sentita. E poi era troppo carino con quell'impronta rossa, probabilmente non lo avrebbe avvertito.

-Gamberetto... dov'è finito il rossetto?-

Ops..., pensò lei, facendo una piccola linguaccia.


Elanya's space
Eccoci alla terza giornata di questa fantastica settimana!! Sempre Sophie al rapporto!
Non so che altro dire, se non che siete delle personcine meravigliose a recensire e che ogni commento è più che gradito! 
Sophie vi abbraccia e vi coccola, ci vediamo domani col prossimo prompt!

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Capitolo 4
*** Daydreams - Sogni ad occhi aperti ***


4.DAYDREAMS - SOGNI AD OCCHI APERTI
Because somewhere the one I wanna be with's with somebody else.
Oh god, I wanna be that someone that you're with.

[Someone that you're with; Nickelback]


 


Di ritorno da una missione, Gajeel si lasciò cadere su uno sgabello vicino al bancone, e puntò i suoi occhi rossi su Mirajane.

La barista, riempiendogli un boccale di birra, si avvicinò sorridendo al dragon slayer.

-Bentornato! – cinguettò – È andato tutto bene durante la missione?

-Dov’è Lily? – ringhiò – O il gamberetto.

-Levy dici? È uscita da poco, doveva andare in stazione a prendere un treno per andare in missione.

-Con i due idioti? – domandò prima di buttare giù una grossa sorsata di birra.

-No. – Mira sorrise tranquilla, poi sganciò la bomba – Con Rogue.

Il drago d’acciaio quasi si strozzò, e sbatté il boccale sul tavolo facendo traboccare l’alcolico dorato.

-Cazzo vuol dire con Rogue? Non è nemmeno della nostra gilda! – cercare di sembrare indifferente non gli veniva troppo bene.

La barista sorrise maliziosa.

-Il cliente aveva espressamente richiesto un mago dell’ombra e un esperto di lingue antiche, per cui … Tutto sommato è una buona cosa, Rogue è un bravo ragazzo ed è anche carino …
 
 

Levy sorrise, stringendosi di più a Rogue.

Avevano dovuto prendere un cavallo per recarsi dal cliente, viaggiare su un animale dava al drago d’ombra meno problemi che andare su un treno, per cui la piccola scripter stava seduta all’amazzone dietro il mago di Sabertooth, cingendogli la vita con le braccia, vicinissima.

-Sai … - cominciò Rogue – sono molto felice di … essere qui con te, ecco. Non pensavo avresti mai accettato.

-Perché non avrei dovuto?

-Perché lo hai fatto, piuttosto. – il ragazzo si irrigidì, stringendo forte le briglie. Era il grande momento.

Levy si sollevò leggermente, giusto per arrivare vicino all’orecchio del mago e sussurrare timidamente:

-Perché ci sei tu, e non vorrei mai nessun altro.
 
 

-Gajeel, tutto bene? Ti sei incantato.

-Non può andare così. – ringhiò il drago a bassa voce con una vena pulsante sulla tempia prima di alzarsi in piedi di colpo.

-Dove vai? – Mira sorrise malevola, ma il mago era troppo occupato per notarlo.

-A sistemare una faccenda.

Mentre Gajeel si dirigeva a passo di carica fuori dalla gilda borbottando cose come “Ryos traditore” e “devo evitare che succeda”, Lily planò dolcemente sul bancone, afferrando il succo di kiwi che aveva ordinato a Mira.

-Ma dove va Gajeel? – domandò perplesso l’exceed.

-Va a impedire che Rogue e Levy si mettano insieme. – trillò allegra la bella maga.

Lily alzò un sopracciglio.

-Ma lo sa che Levy è in biblioteca?




ELANYA'S SPACE
E alla fine eccomi qui, Alsha, al comando della situazione.
Speravate che fossero tutte scritte da Sophie le flash, e invece no! Purtroppo dovete cuccarvi anche me, mi dispiace.
Ringrazio chi segue, legge e recensisce, anche a nome della sorellona che oggi è in ferie.
Spero che la mia interpretazione di daydreams vi piaccia, e ricordate che recensire fa bene alla salute!
Baci, Alsha

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Capitolo 5
*** Metallicana ***


5. METALLICANA
Ci salviamo a vicenda. E' così che funziona.
[Deryn Sharp; Goliath (trilogia di Leviathan)]


 
Era andato.

Un “puff” e suo padre era sparito nel nulla, lasciandosi dietro l’eco della sua voce profonda e un altro rimprovero per la sua aria ribelle.

Gajeel osservò gli altri al volo. Sting e Rogue vicini come al solito sorridevano mesti, si erano rassegnati da tempo alla scomparsa dei loro draghi anche se sapere che erano vivi dentro di loro era stato un bruttissimo colpo; Wendy si stringeva in lacrime a Charle e Polyushka, per una volta non irosa come suo solito, mentre Natsu doveva essere ancora a piangere Igneel.

Si allontanò di fretta, fino a quando le rovine nascosero completamente i suoi compagni di gilda, e si lasciò cadere su quello che restava del muro di una casa.

Non dovette attendere che qualche secondo, poi dei passi leggeri lo seguirono e Levy si sedette accanto a lui, non troppo vicino e nemmeno troppo lontano. Non disse nulla.

-Non … non sono triste. – sussurrò dopo un po’, come a convincersi – Non credevo andasse così, ecco.

Levy rimase in silenzio, ancora. Per un attimo Gajeel dubitò perfino che fosse lì, non era da lei rimanere così tanto tempo senza dire nulla.

-È che pensavo che fosse morto da anni … poi invece … Speravo avessimo più tempo.

La ragazza accanto a lui si alzò in piedi e spolverò la gonna del vestito ormai in brandelli.

-Lui aveva avuto abbastanza tempo. – la sua voce era dura, non accondiscendente come ci si sarebbe aspettato – Ha deciso di donare a te quello che rimaneva. Non sai quanto sei fortunato ad aver avuto un padre così coraggioso.

Sulle ultime parole la voce le si incrinò leggermente, e solo in quel momento Gajeel ricordò che Levy come molti altri era orfana di genitori, anche se non ne parlava mai. A dire la verità non parlava mai di com’era da piccola, semplicemente teneva per sé i ricordi dolorosi per essere più forte.

Mentre la guardava inerpicarsi tra le pietre e i calcinacci decise che non avrebbe sprecato il tempo che gli aveva donato suo padre, che sarebbe stato più forte ancora.


ELANYA'S SPACE
A volte ritornano. O non se ne vanno proprio.
Come me! Infatti sono sempre Alsha qui a rompervi le balle, ammazzando il fluff (la cosa che mi riesce meglio) con l'angst introspettivo.
Sono diabolica. Per vostra fortuna da domani vi restituisco a Sophie.
Gioite, gioite pure, non mi offendo.
Nel frattempo ringrazio chi ci segue, legge, recensisce.
E me ne vado. Ciao ciao!
Alsha
 

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Capitolo 6
*** Singing - Cantare ***


6. SINGING – CANTARE

"You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing, I need t find you, I gotta find you" (Joe Jonas, I gotta find you)


Tutti sapevano, in Gilda, che Gajil era un amante della musica. A modo suo, ecco. Un modo che nessun altro riusciva a capire ed apprezzare a fondo, tranne Levy. Lei capiva, apprezzava, sosteneva, difendeva quel tipo di musica. Cosa potevano aspettarsi gli altri da una esistenza come quella del Dragon Slayer? Qualcosa di delicato? Magari di educato, poetico, elaborato? Non avevano appreso nulla, se credevano che qualcosa del genere potesse uscire dalla mente di Gajil.

Anche a lei piaceva cantare, comunque, anche se nessuno lo avrebbe mai sospettato. Cantava sotto la doccia, quando nessuno poteva sentirla, a maggior ragione le sue compagne al Fairy Hills. Neanche Gajil lo sapeva, non aveva mai percepito nulla, ma una sera, dopo essersi intrufolato nella stanza della sua ragazza, aveva sentito qualcuno che intonava delle parole sotto il getto d'acqua. Che qualcuno fosse entrato come lui e si stesse facendo la doccia? Improbabile, ma era sempre meglio controllare più accuratamente, così si appiattì contro la porta del bagno e ci poggiò l'orecchio, visto che l'olfatto era fuori questione a causa del vapore acqueo.

In ogni caso, era inconfondibilmente Levy. La sua piccola, il gamberetto, lo scricciolo che gli faceva battere il cuore, cantava, condivideva la sua stessa passione e non gliel'aveva mai detto. Forse avrebbe dovuto sentirsi offeso, eppure la voce di lei lo distraeva e gli faceva solo pensare che era splendida. Doveva sfruttare quella voce, doveva usarla, farla vedere al mondo. O forse no. E se qualcuno l'avesse vista e se ne fosse innamorato? Non poteva permetterlo, no di certo! Decise che sarebbe stato l'unico a godere di quel suono dolce e melodico, un po' in esperto forte, ma sicuramente speciale.

Comunque, era ora che si facesse notare o sospettava che la ragazza sarebbe stata in doccia per parecchio. Saltò a piedi uniti con forza, in modo da produrre un bel rumore sordo che distraesse Levy dal suo cantare. -Gajil?- chiamò, infatti.

-Da quanto sei lì dentro, gamberetto?-

-Adesso esco, sì.-

Durante la serata Gajil fece ben attenzione a non menzionare il fatto di averla sentita, aveva qualche idea a riguardo e non voleva di certo spaventarla e rischiare di non sentirla più, quindi si costrinse a mordersi la lingua ogni volta che gli veniva una domanda.

 

Qualche giorno dopo, la chitarra a tracolla e dei fogli stretti in mano, bussò forte alla camera di Levy. -Avanti, apri!-

La ragazza accorse e lo fece entrare, rimanendo molto confusa dall'atteggiamento guardingo del fidanzato. -Ma che ti prende?-

-Era ora! La pazza stava per arrivare e mi avrebbe ucciso.-

Lei roteò gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto. -Continua a chiamarsi Erza, non ha cambiato nome da questa mattina.-

Il ragazzo fece dei gesti per zittirla e si andò ad accomodare sul letto. -Chi se ne importa.-

-Sei anche più maleducato del solito oggi, che ti succede?- lo rimproverò, per venire zittita di nuovo e venir richiamata di fronte al ragazzo.

-Tieni.- le porse malamente i fogli e si mise la chitarra in braccio.

-Che?-

-Canta per me.- la fissò negli occhi intensamente, le mani già in posizione sull'asta dello strumento.

-Ma... mi hai sentita?- arrossì violentemente, distogliendo lo sguardo. Gajil annuì ed iniziò a strimpellare qualche nota. -Non ho mai cantato per nessuno..-

-Io non sono nessuno- le fece notare maliziosamente, guardandola dal basso. Era riuscito a trovare un compromesso, avrebbe tirato fuori il potenziale da Levy solo per sé, questo era quanto.



Elanya's space
Sophie è qui! Per due flash mi ha sostituita la piccola, Alsha.. lo so, lo so, è bravissima! Se qualcuno di voi segue Yu-Gi-Oh! Zexal, la consiglio caldamente =D
E poooooooooooi... ciao °v° Tra poco finisce questa Gajevy Week... beh dai, ho ancora un giorno per pensare ad un saluto in grande stile, su! =D
Spero che questa flash vi sia piaciuta, mi divertiva far collaborare questi due in una canzone ** 
Comunque, a domani col prossimo prompt! Sophie vi adora tutti quanti e vi abbraccia <3

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Capitolo 7
*** Alternative Universe ***


7. AU

“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.” (Henry Ford) 


-Quindi... ripetimi, di grazia, perché sei qui.- Levy abbassò gli occhiali e sbuffò esasperata, stringendo forte il blocco degli appunti per evitarlo di lanciarlo in testa al suo interlocutore.

Gajil ridacchiò e si appoggiò allo schienale del divano, incrociando le braccia al petto. -Devi firmare che sono pronto per riprendere il servizio sul campo.-

-Perchè non dici semplicemente che rivuoi la pistola?- gracchiò.

-Se preferisci, rivoglio la pistola.- disse, con il tono di uno che la sapeva lunga.

-Puoi assicurarmi che non sparerai mai più ad un oggetto inanimato?- gli domandò, mettendosi in piedi e lisciandosi la gonna del tailleur blu scuro, perfettamente in tinta con i suoi capelli azzurri tirati su in una crocchia disordinata. 

-Oh, andiamo, lo sai che non l'ho fatto di proposito!- lui battè forte le mani sulle cosce, a metà tra il divertito e l'arrabbiato. 

-Lo so? Davvero? Hai sparato al motore di un camion!-

-Ero nervoso, avevamo appena litigato.- si scusò, scuotendo la testa.

-Hai una pistola, idiota, e sei un agente dell'FBI!!! Non puoi sparare ad un camion che suona il clacson!- strillò, gesticolando violentemente. Il bloc notes partì in orbita quando allargò le braccia nell'enfasi del discorso.

Gajil rimase qualche secondo in silenzio, mordicchiandosi una guancia. Stava aspettando che la sua ragazza si calmasse, la vedeva camminare avanti e indietro e lanciare occhiate piene di astio al blocco, ovviamente diretto a lui. Sì, aveva sparato a quel maledetto camion e l'avevano spedito dalla psicologa dell'agenzia, che, casualmente, era anche la sua ragazza. -Allora.... mi firmi quel foglio?-

Levy McGarden spalancò gli occhi nocciola e iniziò a tremare convulsamente, lanciandogli addosso tutti i soprammobili che le capitavano a tiro, colpendolo ovunque potesse. Dopo aver lanciato anche le sue enciclopedie mediche e filosofiche (il quarto volume di quella medica lo colpì in mezzo alla fronte, facendolo barcollare), prese un respiro. -Mi licenzierò dall'FBI.- annunciò, seria come non mai. Si sistemò la crocchia, si schiarì la voce e guardò il fidanzato con occhio truce.

-COSA? NO!- lui si rimise in piedi, tenendosi una mano sulla fronte che iniziava a pulsare. -Perchè??-

-Perchè, tralasciando il fatto che andiamo a letto insieme, mi fai diventare pazza! Sono una psicologa, non una balia!- lo ragguagliò, iniziando a recuperare tutti i libri da per terra e gli oggettini che facevano loro compagnia nella libreria dietro la scrivania.

-Ma se te ne vai tu, mi daranno un vecchio bavoso, e non potrei guardargli il reggiseno.- ridacchiò con la sua risatina, più un ghigno in realtà, e la guardò di sbieco.

-Sei un imbecille.- annunciò. -Come se fosse una novità.- 

-Ehi!-

-Puoi tornare sul campo solo se mi farai collaborare.- gli disse, alzando un angolo della bocca. 

-Non penso di..-

-Altrimenti puoi scordarti me.- si indicò con le mani, indugiando sul seno e sui fianchi.

-Sei una vile ricattatrice.-

-E tu un agente che spara ai camion.-

Si guardarono per un po', in cagnesco, indecisi su chi avrebbe ceduto – perché qualcuno avrebbe ceduto, era così che funzionava – e infine...

-Mettiti delle scarpe comode, andiamo.- sbottò Gajil, ringhiando a bassa voce.



Elanya's space
CIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAO... è finita la settimanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, sono triiiiiiiiiiiiiiste... e sono Sophie °v° ovviamente sono Sophie, Alsha non fa queste cose stupide ^-^
Comunque, questa storia non sarebbe uscita senza il grande aiuto di... FAIRY ICE! Quella piccola peste mi ha sostenuta come poche, quindi questa storia è scritta anche per lei <3 
Per chi non lo sapesse, è presa vagamente dal telefilm "Bones", mentre la scrivevo lo stavo guardando xD
Detto questo, spero vi piaccia <3 Sophie vi ama <3

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Capitolo 8
*** BONUS. Masquerade ***


MASQUERADE - BALLO IN MASCHERA

"Breathe deep and easy, swallow this pride.
Stare at my shaking hands through bone-dry, blood shot eyes.
Clock strip the hours, I count the miles.
Will you be there waiting, awake until sunrise."  But tonight we dance, Rse Against


Levy aggiustò il gilet verde scuro sulla camicia, sistemò gli occhiali sulla punta del naso e sorrise guardandosi allo specchio.

Era decisamente soddisfatta del suo travestimento, anche se era poco più di un cambio di stile.

Pantaloni lunghi color beige, camicia maschile candida, gilet verde damascato, occhiali con la montatura sottile, non i suoi soliti rossi, e l’immancabile fascia, portata questa volta sulla fronte; sembrava in tutto e per tutto un giovane studente universitario.

Gongolò guardando il suo riflesso e pensando che per l’iniziativa del Sorcerer sarebbe stata tra i più credibili. 

Le ragazze si erano riunite tutte da Erza per prepararsi al grande “Genderbend party” ideato dal settimanale più in voga di Fiore per riunire in maniera alternativa tutte le gilde migliori, tra cui, ovviamente, Fairy Tail.

Sorrise a Wendy che, nascondendo i lunghi capelli sotto ad un berretto, era diventata il prototipo perfetto di ragazzino pestifero. Oltre a loro due, di veramente credibile c’era solo Mira, che grazie al suo takeover era riuscita ad indossare perfettamente i panni di una sé stessa maschile.

Tutte le altre stavano lottando per camuffare in qualche modo il seno e i capelli lunghi. Lucy era vicinissima alla crisi isterica per aver trovato solo una bruttissima felpa che in qualche modo sminuisse il suo petto, Juvia piagnucolava che a Gray non sarebbe mai piaciuta vestita da uomo, Erza aveva riequippato almeno una ventina di volte senza decidersi e Bisca inseguiva Asuka, che un maschio proprio non voleva diventarlo visto che “sono stupidi, maleducati e si picchiano sempre”.

Un’ora dopo erano, ben più tranquille, al party, ad aspettare con impazienza i ragazzi, posando per qualche foto e ignorando le avances degli alquanto femminei Blue Pegasus.

E poi, quando stavano per perdere la pazienza, eccoli.

Capitanati da un Makarov con tanto di parrucca e ventaglio, cercavano di nascondersi gli uni dietro agli altri per farsi vedere il meno possibile, eccezion fatta per Natsu, che vestito con uno psichedelico completo di top esageratamente imbottito, minigonna e calzettoni a righe saltava come una teenager al concerto del suo gruppo preferito, e per Freed, che con tutto il contegno di cui era possessore, incedeva in un abito da sera rosso fuoco tenendo a bada l’imbarazzo con l’autoconvinzione e con uno strato molto spesso di cipria.

Levy li setacciò con lo sguardo, fino a che non lo vide cercare di nascondersi dietro ad un Laxus in parrucca biondo platino.

Con quel lungo vestito color lavanda accollato e i capelli neri intrecciati sembrava un incrocio tra un’istitutrice tedesca e una Raperonzolo imbottita di steroidi.
La scripter lo salutò con la mano, ma visto che lui cercava di nascondersi, partì alla carica e Gajeel, un che con il vestito lungo non riusciva a muoversi, attese che la sua ragazza gli si avvicinasse.

-Ciao Gajeel. – trillò la maga.

-Mmmh.

-Interessante. – Levy storse il naso e visto che il suo compagno non rispondeva aggiunse – Non mi saluti?

Lui si chinò svogliatamente a darle un bacio sulle labbra, al che lei sbuffò frustrata. Non lo sopportava quando faceva così, perciò tagliò corto.

-Vuoi che andiamo via?

-Noi due?

-No, io e la fata turchina.

-Porti via Juvia? – brontolò lui, afferrando la gonna e voltandosi per tornare indietro.

Levy strinse i pugni, ma quando stava per andarsene, infuriata con il suo ragazzo per essere riuscito a rovinarle anche quella serata, si sentì afferrare per un braccio.

-Andiamo a prendere da bere, gamberetto.




Elanya's space
Holaaaaaaaaaaaa, scherzetto =D non era finita in modo definitivo! Sophie ed Alsha sono orgogliose di presentare questo piccolo bonus, scritto da Alsha e pubblicato da Sophie (che sta inventando il codice html, sperando che abbia un senso xD), causa pc cattivo e antipatico della piccola.
Dunque, che dire. Ci siamo divertite tantissimo, vi abbiamo amato profondamente, e siamo super iper orgogliose che qualcun altro abbia apprezzato il nostro mondo psicopatico, fatto di fluff, angst e nonsense. Alsha e Sophie passano e chiudono la comunicazione, nella speranza che continuate a seguirci anche singolarmente =D (ricordo che Sophie è "Sophie_moore" e Alsha è... "Alsha", sì xD)
Un mega abbraccio ed un coloroso arrivederci a voi, anime pie!! Ancora grazie di cuore!

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