L'inferno non mi accetterà mai, va bene, ma non crediate che il paradiso non esista più.

di WooYoungAle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Prologo. ***
Capitolo 2: *** -1. Sveglia/Incontro. ***
Capitolo 3: *** -2. La luna. ***



Capitolo 1
*** -Prologo. ***


L'inferno non mi accetterà mai, va bene, ma non crediate che il paradiso non esista più.


-Prologo.

Vi è mai capitato di amare così tanto una persona , da aver paura che tutto quell'amore vi avrebbe potuto distruggere? Quel dolore, prima si impossessa liberamente del cuore, poi con molta pazienza, ti oscura la vista, non lasciandoti possibilità di ragionare. La testa si sente sotto attacco. Ma attaccata da cosa? Attaccata dal cuore che si vuole separare da essa, avendo capito ormai come si possa ragionare.
Il quel momento si capisce di essere spacciati; entrambi gli organi urlano il proprio parere, mettendo solo confusione.
Bisogna seguire la testa o il cuore?
Nemmeno la persona più razionale segue sempre la testa. Nemmeno la persona più altruista segue sempre il cuore.
La vita ti porta sempre ad una scelta. L'amore è in grado di fare la stessa cosa. E ad un tratto tutto è caos.
Come si potrebbe iniziare a spiegare tutto ciò?
Forse raccontandovi la storia di un amore maledetto o tragico e perchè non fantastico? Armonioso, unico, non ricambiato, smisurato.

Forse l'amore semplice è quello che dura di più...
Quindi, che senso ha complicarsi la vita? Amate e basta. Amate oltre ogni limite. Innamoratevi, innamoratevi tante volte, una sola, ma amate... Amate davvero.
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Protagonista 1: DaeHyun Jung.
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Ok, bene. Ho iniziato una nuova FF, sì. E questo è solo ilprologo, sì... Io spero piaccia, oh. Ditemi la vostra, così metterò presto il capitolo se vi piace come 'intro'.
Ok, sono sempre nervosa quando si tratta di nuove FF...
Vabbè, questa storia è strana, ok? Ci sono Idol di quasi ogni gruppo. TAAAANTE SORPRESE. Ho anche già scritto sei capitoli... Devo solo trascriverli. Beh, grazie per leggere. < 3
 By WooYoungAle.

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Capitolo 2
*** -1. Sveglia/Incontro. ***


L'inferno non mi accetterà mai, va bene, ma non crediate che il paradiso non esista più.


-Capitolo 1: ''Sveglia/Incontro.''



Ma che posto era? Quell'oscurità era soffocante. Il nulla era intorno a me. Non riuscivo a capire se avessi gli occhi chiusi o aperti; non riuscivo a capire come mai stessi riempiendo uno spazio pieno di cieca solitudine.
Ma dov'erano le mie mani? Dov'era il mio corpo? Non avevo voce. Forse il nulla ero proprio io.
Sentii improvvisamente dei formicolii su tutto il mio corpo. Cos'era questa sensazione?
Qualcosa stava toccando il mio petto. Non riuscivo più a muovermi.
<< DaeHyun... >> sussurava la presenza.
Sapevo di essere in pericolo.

Aprii di colpo gli occhi.
Ero nella mia camera. Da quanto ripetevo sempre lo stesso sogno?
Fissai con occhi sgranati il soffitto, rimanendo in compagnia del silenzio, finendo per deglutire rumorosamente. Perchè quel sogno si ripeteva ogni notte? Perchè dovevo iniziare ogni giornata con sempre più dubbi?
Mi portai la mano sulla fronte, facendola scivolare all'indietro verso i capelli, mentre un sospiro mi separava le labbra.
Chiusi per un attimo gli occhi, cercando di rilassarmi; gli riaprii lentamente, posandoli sulla mia sveglia.
<< Ma merda... >> sussurrai tra me e me, notando che ero in ritardo per la scuola; avere diciotto anni non era un pretesto per saltarla.
Mi misi seduto, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Le mie sopracciglia si inarcarono per la rabbia. Perchè anche ciò? Che aveva questa giornata? La piega che stava prendendo era devastante...
Senza guardare, allungai la mano verso la sveglia, afferrandola, per poi buttarla subito dopo dalla parte opposta, facendo un bel volo dalla finestra aperta.
Per un momento rimasi compiaciuto per quel gesto. Meritava di prendere il volo.
Mi alzai velocemente dal letto, avvicinandomi all'armadio. Presi l'uniforme della mia scuola, infilandomi velocemente il pantalone blu scuro, per poi uscire dalla stanza mentre mi infilavo la camicia bianca.
Presi a scendere le scale, tenendo la giacca blu sullo scuro sotto il braccio; mi portai la cravatta alle labbra, tenendola fra di esse.
Iniziai ad abbottonarmi la camicia, mentre con passo lento mi avvicinavo alla porta di casa.
Continuavo a sbagliare bottone. Ne azzeccavo uno, ne sbagliavo tre.
Aprii la porta di casa, per poi sbattermela alle spalle, con fin troppa irritazione, prendendo poi la cravatta dalle mie labbra e buttandomela intorno al collo, senza allacciarla, espirando poi fuori l'aria dalla bocca.
Chinai il capo, guardando la mia camicia non chiusa del tutto, mettendo di poco in mostra il mio petto; la mia era rabbia, così tanta che pensavo mi sarei trasformato presto in Hulk.
Ero in ritardo. La professoressa mi avrebbe decapitato; avrebbe poi servito la mia testa su un piatto d'argento, chiedendo agli altri professori se desiderassero un assaggio.
Cercai di nuovo, invano di abbottonarmi al meglio la camicia, mentre aumentavo il passo verso la mia destinazione,
La fretta uccidere.
Io ugualmente sarei morto.
Ammetto che il mio cuore batteva forte, che avevo il respiro pesante, che non capivo manco come mi ero vestito.
Arrivai a scuola, camminai con passo spedito verso la porta della mia classe, senza badare al silenzio che c'era.
Un respiro profondo mi fece ritornare la calma, o quasi.
Avvicinai il pugno alla porta, bussando subito dopo.
Aspettai.
Aspettai un altro secondo.
Prima che la mia calma se ne andasse di nuovo a farsi un giro per i cazzi suoi, decisi di far un altro profondo respiro, riprovando poi a bussare.
Silenzio.
...
Iniziai a sbattere le palpebre con confusione, fissando la porta. Decisi di tentare; avvicinai la mano alla maniglia e piano l'aprii...
La classe era vuota.
Sgranai gli occhi.
Mi sentivo immerso nel nulla... Sogno di premonizione?
<< DaeHyun... >>
Sentii una stretta al cuore.
Mi girai lentamente verso chi aveva sussurrato il mio nome. Mi trovai davanti un ragazzo; non l'avevo mai visto. Era più alto di me; occhi a mandorla, davvero fini. O forse mi stava solo guardando male...
Labbra rosee, sottili, con un leggero marcamento di arroganza. I suoi capelli erano rasati un po' da entrambi i lati del capo, lasciando ricadere un ciffo di capelli, che si posava sulla sua fronte.
Mi guardava dall'alto verso il basso. Sembrava volesse sottomettermi con lo sguardo.
Come sapeva il mio nome? Perchè mi ricordava il mio sogno?
Si stava portando una mano dentro la tasca dei jeans.
Solo in quell'istante mi accorsi che non aveva la divisa della scuola. Deglutii senza darlo a vedere.
Il suo sguardo si posò sul mio petto, facendo cadere anche il mio su di esso, notando la camicia messa male; alzai lo sguardo verso di lui... mi sembrava di averlo visto sorridere.
Ad un tratto fece uscire dalla tasca un oggetto a me familiare.
Sgranai i miei occhi. Aveva la mia sveglia in tasca. Quella che avevo scaraventato fuori dalla finestra...
Rimasi come paralizzato, per qualche secondo, fissandola, come se fosse ritornata da sola, da me.
Sentivo il suo sguardo su di me; alzai gli occhi verso i suoi, schiudendo di poco le labbra << Come conosci il mio nome? >> sussurrai appena.
Fece roteare gli occhi verso l'alto, per poi colpirmi sul petto con la sveglia, lasciandola poi andare; la presi velocemente, rischiando di farla 'cadere una seconda volta'.
<< Yeol non è mica solo amico tuo. >> disse, finendo per incamminarsi nel corridoio.
Abbassai il mio sguardo, puntandolo sulla sveglia che tenevo in mano. Era rotta. Ovviamente.
<< Un'ultima cosa... >> disse, alzando l'indice della mano verso lalto, continuando a darmi le spalle << Non sembri tanto intelligente buttando una sveglia dalla finestra, ma notando il modo in cui ti vesti, capisco che tu non lo sia affatto. >>
Alzai il mio sguardo su di lui, posandolo sulle sue spalle robuste, rimanendoci male per le sue parole. Perchè mi aveva detto una cosa del genere?
Inarcai i miei sopraccigli << Ma guardati tu. >> dissi alzando di poco la voce.
<< Già. >> si fermò dal camminare, girandosi di poco verso di me, con un sorriso da arrogante << Almeno non sono io quello andato a scuola di domenica. Io me lo ricordo che giorno è, a differenza tua. >> si volse, dopo avermi dato un'ultima occhiata, per poi incamminarsi nuovamente.
Alzai un sopracciglio, confuso, non capendo le sue parole.
Dopo un piccolo ragionamento, la mia bocca si aprì lentamente.
Era domenica...? Oggi?
<< Ecco perchè la sveglia non mi ha suonato... >> parlai tra me e me, ad alta voce, rimanendo visibilmente turbato da quella rivelazione.
Rimasi ancora qualche secondo in quella posizione.
Quel tipo, era un amico di Yeol? Non mi sembrava di averlo mai visto. Ma, il motivo del trattarmi così male? Sembrava mi conoscesse da sempre... Fatto sta che, io non sapevo minimamente chi lui fosse. E il senso di riportarmi la sveglia?
Inarcai i sopraccigli, confuso, fino ad aver un flashback del mio sogno abitudinale... Perchè lui me lo ricordava?
Sentii di nuovo la fitta al petto.
Mi portai di scatto la mano libera all'addome, piegandomi di poco in avanti, facendo un leggero verso di dolore, mentre stringevo i denti. Ma che cosa mi succedeva?

Odiavo quel tipo... non mi aveva nemmeno detto il suo nome.
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Protagonista 1: DaeHyun Jung.



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Ok, non ho resistito... Ho voluto mettere il primo capitolo. Vabbè, spero piaccia. Semmai, trascrivo anche gli altri capitoli. Ditemi un vostro parere e cosa pensate che accadrà. /? Vabbè, intanto continuo le altre. Fa bene un po' di suspance? Non lo so asfghjkl.
Buona lettuuuura. Mary mi segue..............< 3
By WooYoungAle.

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Capitolo 3
*** -2. La luna. ***


L'inferno non mi accetterà mai, va bene, ma non crediate che il paradiso non esista più.

-Capitolo 2: ''La luna.''






Era lunedì. Questa volta ne ero certo: era lunedì.
Come un idiota, mi trovavo nel giardino della scuola, in anticipo su chiunque altro, aspettando di dover entrare.
Diciamo che ci ero rimasto un po' male per ieri... a parte la strana sensazione al petto.
Dovevo parlare con Yeol, dovevo sapere chi diamine fosse quel ragazzo.
Ero rimasto turbato tutta la notte, per via dei suoi occhi; fini come una linea che non ha il coraggio di spezzarsi; forti come un pugnale, pronto ad infliggere il colpo fatale; freddi come una buia notte, difesi da una corazza formata da nubi misteriose.
Se solo avessi avuto tanta forza da invadere quella foschia...
Strinsi gli occhi, maledicendomi per quei pensieri.
<< Cosa ci fai già qui...? >>
Aprii i miei occhi, sorpreso da chi avesse rovinato il silenzio mattutino.
Vidi davanti a me, una delle persone a cui tenevo di più.
<< Yura. >>
La mia migliora amica.
Capelli lunghi sul castano, che le ricadevano all'indietro, grazie al cerchietto rosso sul capo. Le sue guance sul rosa, mostravano quanto grande fosse la sua tenerezza.
Forse, l'unica ragazza di cui avrei mai ammesso che la divisa stesse d'incanto sul proprio corpo.
Scarpe nere per un piede piccolo; calze blu scuro fino al ginocchio, lasciando intravedere la sua magrezza; piccola gonna sul blu notte fin sotto le cosce, con giacca dello stesso colore.
Lei era davvero bellissima.
<< Presente! >> rispose entusiasta, avvicinandosi a me con le braccia aperte.
Sapeva bene che io non fossi tipo da abbracci, ma di certo non le avrei negato un po' del mio calore.
La strinsi a me, portando le braccia intorno alla sua vita, mentre lei si cingeva al mio collo.
Sorrisi appena, andando a chiudere i miei occhi. Lei riusciva a donarmi tanta forza, solo che ancora non se n'era resa conto.
Aprii i miei occhi, senza ancora staccarmi da lei, per poi spalancarli immediatamente.
Dall'altra parte del giardino, proprio davanti a me, ai miei occhi, c'era lui...
Schiusi le labbra nel vederlo. Da quanto era lì?
Solo il suo volto era girato verso di me. Ancora una volta mi guardava con aria minacciosa.
Portai le mani sulle spalle di Yura, separandola lentamente dal mio corpo. I miei occhi continuarono a rimanere su di lui.
<< Che succede? >> mi chiese preoccupata, per poi girarsi nella direzione in cui mi ero incantato.
Lo vidi fare una smorfia, tanto da sparire dietro la scuola, sparendo alla nostra vista.
<< Tu sai quale sia il suo nome? >> le domandai, continundo a tenere lo sguardo sul luogo in cui l'avevo rivisto.
Non mi ero mai accorto di lui.
Perchè ora lo vedevo ovunque?
Quando abbassai lo sguardo su Yura, vidi che i suoi occhi erano già su di me.
<< No. Penso che sia un conosciente di Yeol... >>
Inarcai i sopraccigli, guardandola con confusione << Seriamente? Io non l'ho mai visto insieme a lui. Aish, io sto sempre insieme a Yeol, mi ricorderei della sua faccia, no? >> sospirai pesantemente.
<< Non so cosa dirti, Dae... >>

***

Era l'ora della merenda.
Io come al solito, mi trovavo in giro nei corridoi, tenendo lo sguardo sulle mie scarpe nere.
Mi sembrava che fosse la prima volta che mi ritrovai ad essere così pensieroso e silenzioso. Quel giorno mi sembrava di non essere come al solito...
Quel ragazzo aveva attirato la mia attenzione.
Qualcosa di così piccolo ed effimero; ad occhio nudo ti sembrerebbe difficile vederlo, ma riusciresti sempre a percepirlo. Lo sentii in quel momento sulla mia pelle, come un sospiro che si adagiava su di essa; superava ogni strato di pelle, per poi andare nel profondo, come se fosse un pugnale difficile da estrarre. Sentii il cuore che bussava al mio petto, chiedendogli per una volta la libertà.
Tutto questo era quando posava il suo sguardo su di me. Agghiacciante, umido, triste... da soffocare.

Camminavo e ancora camminavo, non ricordando nemmeno la mia meta. Sospiravo e sospiravo un'altra volta, ricordandomi bene di non smettere di respirare.
Confusione e mistero. Mi sembravano così dannatamente simili queste due parole.
Forse ero solo un po' stanco, un po' giù, in profondità...
All'improvviso mi scontrai contro un colosso, un muro, un ostacolo.
<< Ma accidenti... >> parlai tra me e me, portandomi la mano sulla fronte, mentre socchiudevo un occhio, facendo una smorfia.
<< Secondo me sei cieco e credo anche scemo. Sai, arrivare a scuola di domenica e poi scontrarti contro me, in questa maniera, me lo fa presupporre. >>
Sgranai di colpo i miei occhi.
<< Cosa mi hai appena detto?! >> sbottai, inarcando i sopraccigli e riconcigliandomi con i suoi tetri occhi.
Mi sembrava destino; ci stavo credendo più del solito. Lui era davvero ovunque. Dove guardassi, lui era sempre lì.
Lo vidi inarcare di poco il labbro verso l'alto, concedendomi un veloce sorriso di provocazione << Sembri aver la coda di paglia, DaeHyun. >>
Assottigliai i miei occhi, irritato da quelle parole.
<< Perché continui a chiamarmi per nome? Aish, mi da fastidio... >> voltai lo sguardo altrove, mentre il mio corpo si accaldava al suo sguardo ghiacciato. Lui non mi congelava; lui mi bruciava.
Posò la mano sul mio capo, scompigliandomi i capelli con una certa velocità, facendomi stringere di poco gli occhi.
<< Poverino, dai. Spero non piangerai. >> mi disse in un sussurro, forse fin troppo vicino al mio viso.
Sì, era in grado di bruciarmi.
Il suo respiro era bollente e senza scrupoli.
Invadeva la mia pelle. La denudava. Mi rendeva fragile.
Sgranai i miei occhi, non riuscendo ad evitare di schiudere anche le labbra. Forse stavo diventando matto. I miei pensieri non andavano in sincronia con le mie parole.
Ero come in un paradiso, dove l'angelo, in realtà, era il demone più terrificante.
In trappola. Ero prigioniero e non me ne dispiaceva...
Quando mi ricomposi dai miei pensieri, lui non era più davanti a me. Nessuno c'era. Mi avevano abbandonato con i miei pensieri, in uno spazio troppo grande per la mia solitudine.
Sospirai, abbassando il mio sguardo.
Le persone erano solo in grado di deridere chi confonde il male con il bene.
I suoi occhi erano come la mela del peccato; dolce, succulenta, misteriosa ed affascinante. Una mela che avresti azzannato senza pensarci.
Era questo che volevano i demoni? Renderci confusi, fino a lasciarci vagare sperduti e soli per la terra...
Continuavo a pensare, che i peccati erano più dolci, se fatti in due.
Mi avvicinai la mano al petto; mi stava di nuovo iniziando a far male.

***

<< Strano che Yeol non sia venuto a scuola... >> dissi tra me e me, mentre percorrevo la strada di ritorno con Yura.
La vidi alzare le spalle, portando poi la mano sulla tracolla che aveva sulla spalla.
La continuai a guardare con la coda dell'occhio.
Lei e Yeol non erano più amici per un motivo che nemmeno sapevo... Non sapevo perchè l'avessi nominato in sua presenza.
Sospirai, mentre il mio sguardo si abbassava.
<< Ricordi cosa ti dissi tempo fa? >> mi chiese.
Alzai gli occhi su di lei, sorpreso. Lei continuava a tenere lo sguardo avanti a se.
<< Sei il mio eroe, Dae. >> mi guardò con la coda dell'occhio, regalandomi un suo dolce sorriso.
Ricambiai il sorriso, pensando per un attimo a quando me l'avesse detto... non me lo ricordavo davvero.
<< Beh, ti direi di non confondere l'eroe con il cattivo. >> portai la mano sulla sua spalla, annuendo, capendo fin troppo bene le mie stesse parole.
La guardai incrociare le braccia al petto, alzando poi gli occhi al cielo << Non capisci mai. >>
Sbattei più volte le palpebre, confuso. Tolsi lentamente la mano dalla sua spalla, portandola dentro la tasca dei pantaloni.
<< Tu sei forte. Dannatamente forte! Hai perso tante cose, Dae, più di uno sbadato. Il mondo ti stava per abbandonare, ma tu hai avuto la forza di rialzarti, mostrando quanto vali. Un eroe è chi sceglie gli altri a se stesso, ed è questo ciò che hai fatto tu. Per questo sarai sempre il mio eroe. Io desidero tanto essere forte quanto te, essere così allegra, nonostante tutto. Beh, però io non sono te. Tu sei ciò che io ammiro e voglio essere, Dae... E credo di non essere l'unica a pensarlo. >>
Non capivo minimamente perchè mi diceva quelle cose. Cosa avevo fatto per farmi vedere così incredibilmente forte...?
Strizzai gli occhi, cercando di rielaborare bene a ciò che si stesse riferendo.
Io sapevo solo che la vita andava avanti, questo pensiero rendeva l'uomo un eroe?
Mi schiarii un momento la voce, non sapendo come risponderle. Ad un tratto sgranai i miei occhi; Yura mi aveva abbracciato di colpo.
Mi stringeva a se come non mai, facendomi capire quanto ci tenesse a me.
<< Non piangere mai, mi raccomando... >>
<< Non piangerò, piccola Yura. >> portai la mano sul suo capo, accarezzandole i capelli; quei capelli tanto lisci che si portava sempre all'indietro.
Quando si fu' staccata da me, mi concesse un piccolo sorriso, che mi sembrava il più triste che potesse donarmi...
Continuammo a camminare, rimanendo in silenzio.
Quando la salutai, rividi quel sorriso triste.
Non capivo più niente...

***

Sedevo sul mio letto; il mio sguardo continuava a star fisso sulla luna.
Da quanto non l'ammiravo? Quante volte era sfuggiata ai miei occhi?
In quell'istante, i miei occhi si inumidirono, facendo rivelare poi le mie lacrime alla luce lunare. Stavo piangendo...
Non ero stato in grado di mantenere la promessa fatta a Yura... sapevo di non essere forte, sapevo che lei si sbagliava.
Ma quel giorno, la luna era davvero bella; aveva la stessa intensità degli occhi di quel ragazzo.
<< Sono un idiota... >> parlai ad un tratto tra me e me, mentre scuotevo lentamente il capo << ... un idiota. >>
Mi accasciai sul letto, rannicchiandomi poi su di esso, mentre le lacrime rigavano ormai il mio volto.
Lui era ancora nella mia mente.
Lui era nelle mie lacrime.
Lui si nascondeva nelle parole che pronunciavo.
Lui era quella luna.
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Protagonista 1: DaeHyun Jung.                                                                              Protagonista 2: Yura Kim.

              

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Beeeeene, sono arrivata con il secondo capitolo. ( Sperando che qualcuno segua questa strana FF... ) Vabbè, intanto proseguo le altre in sospeso; ditemi semmai vi interessasse una continua, Ditemi i vostri più recontiti saperi. /? No dai, seriamente, ditemi la vostra opinione. Ci tengo davvero a sapere se è un capitolo decente o meno, oh. Perchè so che è piuttosto deprimente e misteriosa........ boh, amo fare le FF così. Non sono sana di mente.
Grazie a chiunque mi segua o legga le mie FF di cacca. Alla prossima.
By WooYoungAle.

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