Irrestitible

di OcchidiNiall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter one ***
Capitolo 3: *** Chapter two ***
Capitolo 4: *** Chapter three ***
Capitolo 5: *** Chapter four ***
Capitolo 6: *** Chapter five ***
Capitolo 7: *** Chapter six ***
Capitolo 8: *** Chapter seven ***
Capitolo 9: *** Chapter eight ***
Capitolo 10: *** Chapter nine ***
Capitolo 11: *** Chapter ten ***
Capitolo 12: *** Chapter eleven ***
Capitolo 13: *** Chapter twelve ***
Capitolo 14: *** Chapter thirteen ***
Capitolo 15: *** Chapter fourteen ***
Capitolo 16: *** Chapter fifteen ***
Capitolo 17: *** Chapter sixteen ***
Capitolo 18: *** Chapter seventeen ***
Capitolo 19: *** Alex is your girlfriend? ***
Capitolo 20: *** Fuck Zayn Malik ***
Capitolo 21: *** Liar pt.1 ***
Capitolo 22: *** Liar pt.2 ***
Capitolo 23: *** Goodbye Melany ***
Capitolo 24: *** Zayn's idea ***
Capitolo 25: *** Truth ***
Capitolo 26: *** Epilogue ***
Capitolo 27: *** My space ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


ATTENZIONE

Questa fanfiction è puramente frutto della mia fantasia, non sono contro i gay. Anzi, mi piacciono un casino poiché sono molto dolci, perciò li adoro.
Perciò, se non siete propense a leggere questa storia allora, tornate indietro. Non voglio avere dei “rimproveri” inutili quando io ho già scritto ciò che dovevo. Questa fanfiction è soltanto per ridere, infatti appartiene al genere “Comico”.
Spero di aver chiarito. Non voglio discussioni su ciò.
VI INVITO CALDAMENTE A NON PLAGIARE QUESTA IDEA PERCHE' IN QUESTO CASO SEGNALERO', IO VI HO AVVERTITE.
Bene, vi aspetto in fondo alla pagina. Baci, Chiara.


 

Irresistible
 
Prologue
 

“Buongiorno, famiglia!” esclamo, sedendomi e fiondandomi sui pancake.
“Non c'è niente di buono, Harry” dice papà, con un'espressione in viso cupa, preoccupata.
“Non sono stato io ad appiccare l'incendio nell'aula di chimica!” esclamo, sicuramente sarà nervoso per questo. Niall avrà fatto la spia come al suo solito, quel ragazzo è incapace di mantenere un segreto.
“Che? Cosa hai fatto Harry?” chiede, quasi come se fosse all'oscuro di tutto.
E lì deglutisco, cercando di rimediare al mio guaio “ch-che  ho detto? Nulla. Dicevi papà, cos'hai?” cerco di cambiare discorso, infondo, se non sa nulla del casino che ho combinato, la situazione non sarà poi cosi grave.
“Ho bisogno del tuo aiuto..c'è una ragazza..” dice, posando la tazza di caffè sul tavolo, lì sorrido “no, non pensarci minimamente, Styles!” e poi, continua “dicevo..devi aiutarmi a proteggere una ragazza. Il capo mi ha affidato questo incarico e io non lo deluderò”
Aggrotto le sopracciglia, non capendo “chi è questa ragazza e soprattutto, cosa centro io?”
Mio padre sospira, fissando mia madre che è appena entrata in cucina “ne possiamo parlare a pranzo?”
Io annuisco, capendo subito il perchè.
Mia madre fin da quando ero piccolo ha sempre vietato a papà di “portare” i suoi impegni di lavoro anche a casa e perciò, quando c'è qualcosa di “importante” me lo riferisce fuori casa o, quando mamma non c'è.
Esco di casa con ancora una ciambella in bocca e mi fiondo nel garage per prendere la mia moto rosso fiammante.
Comunque, dato che non mi sono ancora presentato, lo faccio ora, sono Harry Styles, ho diciotto anni e frequento la St.Harvey School, sono un ragazzo abbastanza popolare a scuola, ma non me ne vanto, tanto meno mi comporto da cazzone con le ragazze. Certo, non nego che ce ne sono molte che mi sbavano dietro, ma...ok, me le sono fatte quasi tutte. Contente ora? Dio, odio rivelare la verità a delle sconosciute che ora stanno leggendo i miei pensieri.
Anzi, facciamo cosi. Promettetemi una cosa: se penso qualcosa di sconcio riguardo a qualche ragazza..beh..cercate di evitare qualche commentino o risatina. Ok? Bene.
Accendo la moto e mi avvio verso la scuola per fare – come sempre – la mia entrata trionfale.
“Ehi Styles!” esclama Zayn, il co-capitano della squadra di football.
Gli do una pacca sulla spalla e sorrido, “ciao Zayn”
Insieme, ci avviamo verso i nostri armadietti, fissando e sorridendo le persone che ci squadrano dall'alto al basso.
Beh, diciamo che le ragazze si soffermano moolto sul “basso”. E si, credo che abbiate capito a cosa mi riferisco.
Apro l'armadietto e prendo i libri che mi servono per la prima ora di lezione, chiudo e vedo Megan avvicinarsi.
“Ehi Harry” dice, sorridendo.
Ricambio il sorriso, “ciao”
“Allora, come va?” domanda, incamminandosi con me e Zayn verso l'aula trecentouno per la lezione.
Sbuffo e fortunatamente arriva Malik in mio soccorso “senti Megan, levati dalle palle. Abbiamo bisogno di spazio, perciò..ciao ciao Dilsen” ghigna, facendomi ridacchiare sotto i baffi che – per l'appunto – non ho.
“Sei un grande Malik! Grazie” sospiro, sollevato.
“Chi era quella?”
“La mia ultima scopata. Ha delle tette enormi e volevo provarla, non è una troietta, ma..sai..ha troppo cervello. Ci siamo recati a casa mia per il solito “progetto” idiota e lei, dopo poco è finita nel mio letto. Certo, ce n'è voluto di tempo, ma alla fine posso vantarmi di avermela fatta” sputo, facendomi guadagnare una grossa risata da parte del mio amico.
“Minchia, il tuo pene ne ha conosciute di sventole” dice, cacciando la sua solita “finezza” che farebbe invidia ad uno scaricatore di porto.
Rido ed entro in aula, seguito da Zayn.




Una volta finite le ore di lezione esco, chiamando papà per la questione ancora irrisolta.
“Ciao pà. Dove sei?” domando, grattandomi la nuca.
“Sono nel ristorante che frequentiamo sempre, vieni lì ti offro il pranzo”
Sorrido e chiudo, avviandomi verso uno dei miei ristoranti preferiti.
Una volta arrivato trovo mio padre che flerta con una cameriera sexy, sorrido e mi avvicino “papà, tu e mamma..”
“Si lo so, siamo in fase di separazione e non dovrei provarci con altre donne. Hai ragione, scusa. Ora però, bando alle ciance. Passiamo agli argomenti..” si blocca, seguo il suo sguardo e sorrido maliziosamente. E' bloccato sul bel fondoschiena della cameriera con cui stava tentando di approcciarsi prima. Wow, tale padre, tale figlio.
Anche se alla fine, non ha tutti i torti. Il vecchio Styles ci sa ancora fare, cazzo che figa da paura!
Culo perfetto, tette enormi..è da far girare la testa quello schianto!
Ok, ricordate quando vi ho detto – anzi, pregato – di non leggere i miei pensieri perversi? Bene, saltate la parte.



Brave, mi avete ascoltato. Quasi quasi, se mi dite dove abitate farei un pensierino anche su di voi. Cosa ne pensate di una sveltina e via? Non sono il tipo da “ti amo”, vi avverto. Sono piu' un tipo da “scopiamo”. Non so se ho reso l'idea.
Ma vabbè, veniamo al discorso con mio padre “pà, ok. Ho capito che la cameriera è sexy ma..” dico, lasciando che finisse lui al posto mio.
“Oh si, giusto. Dicevo, c'è questa ragazza che ha bisogno di protezione. Il padre era un delinquente, anche se è morto deve molti soldi ad un mafioso e quindi ora, se la vogliono scontare con sua figlia, perciò..mi affido a te. Devi trovarla e..non so, presentala a tua madre come tua fidanzata. Dovrà rimanere da noi a dormire e, nulla. Se riusciamo a catturare quel bastardo che vuole ucciderla papà sarà molto felice” dice, sorridendo e bevendo un po' del suo vino rosso.
Annuisco e, “Ok, va bene, ma dove posso trovare questa ragazza?”
“In un bar che è situato difronte l'Hyde Park.” risponde senza troppi giri di parole.
Annuisco e incomincio a mangiare la portata che mi è appena arrivata.




Una volta arrivato, mi avvicino al bancone, dove capisco – ormai troppo tardi – che quello è un bar gay.
“Ehm..per caso si trova qui una certa Alex?” domando, speranzoso.
Papà mi aveva detto tutti i particolari mentre tornavamo a casa, cosi almeno so quanto basta per aiutarlo.
“Si, ma sei arrivato troppo tardi bellissimo” risponde un ragazzo piu' o meno della mia età, che cerca spudoratamente di provarci con me.
Tossisco, cercando di mantenere la calma, non sono gay, sono etero.
“Lavora qui?”
“Ogni tanto, sai..dice che ha bisogno di soldi, ma frequenta l'ultimo anno. Per caso ti piace?”
“N-no, non sono froc- ehm..sono etero.”
“Ah” continua “prima porta a destra, lì trovi lo spogliatoio, magari se sei fortunato la trovi lì.”
Sospiro seguendo le indicazioni datomi dal ragazzo.
Apro piano la porta e scorgo – dopo poco – che la stanza è vuota, cosi esco velocemente.
Scendo a passo svelto nel parcheggio sotteraneo per prendere la mia range rover e uscire, per cercare la ragazza l'indomani, quando, all'improvviso, mi ritrovo faccia a faccia con una ragazza impaurita.




 
Spazio autrice

Ciao ragazze! Premetto che questa fanfiction è puramente comica, perciò, prima che iniziate a darmi della “pazza” o, non so, “omofoba” spero che abbiate almeno letto ciò che è scritto sopra. Mh, che altro? Spero che vi possa piacere, in caso contrario, pubblicherò un'altra sempre sui One direction.
Beh, qui credo si sia potuto capire ben poco, ma non abbiate timore, nel prossimo capitolo si capiranno già un paio di cosette. Ahaha, la ragazza in questione – Alex – è la  persona che dovranno proteggere Harry e suo padre ed è proprio qui che ci saranno i problemi! Hahaha, beh, nient'altro.
Spero – ancora – che possa piacervi, lasciatemi qualche recensione, almeno per capire.

Bacioni grandi, Chiara.



Piesse: Su twitter, se volete seguirmi, sono @tostapayne__
Sarò felice di potervi seguire.


Ci sono anche su facebook: Eyesdreamingefp (lasciate un “mi piace”, è una pagina mia e della mia amica, lì pubblicheremo aggiornamenti sulle varie storie e anteprime!)

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Capitolo 2
*** Chapter one ***


Ovviamente, se volete potete trovarmi anche su twitter e facebook.
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Inoltre volevo soltanto informarvi che l'Harry Styles "puttaniere" è solo un particolare che ha voluto aggiungere la mia amica, anzi, mi ha pregato. HAHAH, state tranquille,  la parte di Harry "puttaniere" non sarà rilevante nella storia.
Ovviamente, con questo, mi sto riferendo alle lettrici che - come me - non amano particolarmente quel genere di Harry.

Ci vediamo a fine capitolo, Chiara.



 
Chapter one



“E' tutto apposto?” le chiedo.
Lei scappa, senza rispondermi.
“Aspetta!” esclamo riconoscendola.
Lei o lui, è Alex.
Pure un transessuale doveva venirmi a capitare..- penso correndo verso la sua direzione.


“Che vuoi, chi sei tu?” mi chiede, cercando di divincolarsi dalla mia stretta.
Devo ammettere però che, anche se è un transessuale è parecchio bella, cioè, la chirurgia ha fatto passi da gigante.
“Mi vogliono ammazzare e t-tu sei uno di loro!” grida guardandosi attorno, magari in cerca di aiuto.
“Calmati, ok? Sono il figlio di un uomo-” cerco di spiegarle ma lei – o lui – mi blocca “oh certo che sei figlio di un uomo e di una donna. Che cazzo di argomen-” ma questa volta sono io a bloccarla, “vieni con me, e basta”
“No, io non verrò con te!” esclama divincolandosi “lasciami, cazzo!”
“Stai zitta!” le dico, stancandomi.
Infondo, devo trattarlo come un maschio, non come una ragazza, perchè infondo lui è un ragazzo. Anche se papà, insisteva che la ragazza che dovevamo aiutare era femmina. Bah, si sarà sicuramente sbagliato.
“Ora, seguimi e basta” ripeto facendola salire in macchina.
Si zittisce, segno che forse, ha capito.
Arrivo a casa stanco. Apro la porta ed entriamo.
“Harry! Alex!” esclama Robert, mio padre.
“Presente! Ora, è lei la ragazza, si?” tossisco e sussurro “o il ragazzo”
“Signor Styles! Mamma mi aveva informato che mi avrebbe aiutata” dice, camminando verso la direzione di mio padre.
Lui sorride e io le guardo il fondoschiena.
Diamine, che culo. No sul serio, sono stupito. Ma devo contenermi, io non vado a letto con i maschi.
SONO ETERO.
“Harry, aiutala ad ambientarsi” dice ed esce fuori, portandomi un attimo con sé “ricorda, se tua madre dice qualcosa, tu ovviamente, rispondi che è la tua ragazza”
Annuisco e torno in cucina, dove la trovo seduta a guardarsi intorno “ok, come hai ben visto, questa è casa mia. Hai fame?” le chiedo piu' gentilmente.
“No”
Evidentemente tra me e quella – o quello, si devo precisare, non vorrei ci fossero equivoci – non c'è molta sintonia.
“Ok, preferisci gli spaghetti o non so, la pizza?”
Sbuffa, sistemandosi meglio sul divano.
“Ok, allora vada per la pizza” dico io, prendendo il tutto e mettendolo sul tavolo.
Mi guarda e, finalmente si decide a parlare “cosa c'è che non capisci? Ti ho appena detto che non ho fame. Parli la mia lingua o te lo devo dire in cinese?”
Sorrido e la fisso compiaciuto “conosci il cinese?”
“No” dice, sbuffando e sedendosi.



“Ci vediamo stasera, riccio?” domanda dall'altro capo del telefono Zayn.
“Non lo so, sono impegnato” dico semplicemente, non mi va di spiegargli tutto al telefono.
“Scopata veloce?” ridacchia, mentre io mi innervosisco.
Andiamo, non è che scopo soltanto. Dio, quell'idiota mi sta contagiando con la sua finezza.
“No, poi ti spiego, ora fammi andare. Ciao Malik”
Chiudo la chiamata e volto la testa di lato, per fissare lei o lui, chicchèssia.
“Ehm..quindi..lavori in un bar..gay, no?” domando, giusto per accertarmi della situazione.
“Mh” mugugna, guardandosi ancora attorno.
All'improvviso fa il suo ingresso in sala mio padre e lei, velocemente si alza camminandogli incontro per sussurrargli non-ho-capito-cosa.
Vedo mio padre annuirle e sorriderle. Dio, spero non ci stia provando anche con lei – o lui –.
Sbuffo, “papà, quindi..lei in teoria sarebbe la mia ragazza?”
Mio padre annuisce e mi guarda con un sopracciglio alzato.
“COSA?” grida, correndo in cucina. E a quella scena non posso far a meno di ridacchiare, beh, dovrebbe esserne felice.
“Alex..è per il tuo bene. Ti abbiamo anche iscritto alla scuola che frequenta Harry, cosi stiamo tranquilli. Mi raccomando, stagli accanto. E, dato che Anne – mia moglie – non sa nulla di tutto ciò, cerca di..far finta di essere la sua fidanzata” dice e finisce il discorso indicandomi.
Non sapendo – veramente – che fare, le rivolgo un sorriso.




“Mi spieghi, per favore, dove stiamo andando?!” domanda, ancora una volta in cerca di qualche spiegazione.
“Ok, te lo spiego, ma stai attenta, cioè, volevo dire attento” continuo “è mattina e come tutte le mattine – per nostra sfortuna – dobbiamo andare a scuola”
“Oh bello. Sono in macchina con uno sconosciuto che potrebbe benissimamente stuprarmi e io, dovrei fidarmi? Mh, si certo” risponde, incrociando le braccia al petto.
Rido “frena frena. Io non ti ho detto che devi fidarti di me, e poi, stai tranquilla, io non ti stuprerò mai” continuo “ho ben altro a cui pensare e poi, non sono come..te”
Aggrotta le sopracciglia “come..me?”
“Oh, beh si. Io non sono come te”
“Oh..allora, scusami” dice, ridendo.


 
Alex pov's
 

E'..gay?
Beh, ok. Io non ho pregiudizi, perciò..ok, va bene.
“Quindi..stiamo andando nella tua scuola..cioè, nostra” dico, sbuffando.
“Si, esatto”
“Peccato che tu sia..beh..“diverso” da me” dico, ghignando.
“E' la vita. Non tutti siamo come..beh, come te” continua “come voi”
“E' una cosa giusta, infondo ognuno è libero di ..mh, di-” mi blocca.
“Cazzo”
Mi giro, fissandolo.
“Che hai?”
“E' passato un gatto nero” continua mettendosi le mani nei ricci “ora saremo perseguitati dalla sfortuna per sempre, cazzo no”
Rido, godendomi la scena.
“Cosa ridi?”
“Beh, sei cosi palesemente idiota. Cioè, sul serio credi a queste cazzate?” domando, capendo che quest'individuo non potrebbe mai salvarmi, o meglio il padre potrebbe, ma lui decisamente no.
“Si, ci credo”
“Oh beh, fatti tuoi. Io rimango della mia opinione”
“Ok, come vuoi” risponde, riavviando la macchina.



Una volta arrivati, noto – per mia grande sfortuna – che tutti i presenti ci fissano o per meglio dire, fissano il riccio accanto a me.
Ad un tratto, vedo tre ragazzi avvicinarsi, uno biondo – parecchio carino –, uno moro con la pelle abbastanza olivastra e poi, uno castano con una stupida maglia a righe.
Mi mordo un labbro e li fisso.
“Ehi Styles!” lo saluta uno di loro, precisamente il biondo.
“Ciao Niall, ciao ragazzi” dice, e ci incamminiamo.
Tossisco, essendo in imbarazzo “io sono Alex, comunque”
I tre ragazzi mi guardano e sorridono, presentandosi a loro volta e dopo poco, so chi sono: Niall, Louis e Zayn.
Sorrido e, “senti, dato che non voglio starti attaccata per il resto della giornata potresti dirmi dove si trova l'aula di chimica? Ho la prima ora lì” sospiro, fissandolo.
Lui sorride e ricomincia a camminare, ignorandomi palesemente.
Chiudo gli occhi e lo seguo, posizionandomi avanti a lui in cerca di una qualsiasi spiegazione.
Se gli cavo gli occhi mica vi arrabbiate?
“Ehi, parlo con te. Vuoi dirmi o no dov'è questa fottuta aula, se non sbaglio tuo padr-” e mi blocca con il palmo della mano “ti ci accompagno io, sbrigati”



“Vuoi dirmi cosa cavolo ti prende? Non ti azzardare piu' a zittirmi in quel modo o un calcio nelle palle non te lo toglie nessuno!” sbraito, facendo scivolare le braccia sui miei fianchi.
Lui sorride e mi rivolge uno sguardo, “allora ci proverò in un altro modo”
Allargo gli occhi e capisco. Che pervertito.
“Ah ah ah” mimo una risata e poi continuo “non mi farei sbattere da te neanche se tu fossi l'ultimo ragazzo sulla faccia della terra e poi, non sei gay?!” grido, sottolineando le ultime tre paroline che fanno ridere l'intera classe.
Lui rimane in silenzio, colpito specialmente da ciò che un ragazzo gli ha appena gridato “ecco perchè te le fai tutte. Vuoi negare il fatto che tu sia un frocetto!” ed ecco che di nuovo i ragazzi presenti ridono, facendo deglutire pesantemente il riccio.
Sbatto le palbebre, capendo solo ora di aver fatto una cazzata. Lui si gira e, “non sono gay. Potrei sfondarti quanto vorrei ma non ci sarebbe gusto e sai perchè? Perchè tu non sei una vera donna. Preferisco farmi una prostituta piuttosto che te” sibila, ghignando e recuperando subito il rispetto della classe.
Aggrotto le sopracciglia e gli mollo un ceffone, andandomi a sedere nell'ultimo banco.





I'm baaaaack!

Eccomi tornata con un altro, stupidissimo capitolooo!! yooo. Allora, cosa ne pensate? Spero che vi piaccia e ovviamente, voglio ringraziare tutte le anime dolcissime (mmmlmlm) che hanno recensito lo scorso capitolo. Grazie belle!

Ok, come al solito voglio ripetere ciò che è scritto nel prologo: NON SONO CONTRO I GAY, NON SONO NEANCHE CONTRO LE PERSONE “DIVERSE” DAGLI ETERO.

Scusate se mi ripeto, ma..è meglio cosi, non voglio avere fraintendimenti.

Grazie per l'attenzione, al prossimo capitolo.

Chiara.


I personaggi:

Harry Styles





Zayn Malik


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Capitolo 3
*** Chapter two ***


Chapter two


 
Harry pov's


Ma chi me l'ha fatto fare? Ah! mio padre dovrà farmi un grosso favore. Per fortuna che poi si è svolto tutto per il meglio. Ho smerdiato quella stronzetta – o per meglio dire, stronzetto – e ho recuperato il rispetto dei miei coetanei.
Ma, non è tutto. Sono un tipo vendicativo, me la pagherà.
Sospiro e prendo una sigaretta, offertami gentilmente dal mio amico pakistano.
Si lecca le labbra e lancia un sorriso ad una rossa lì vicino che ricambia.
“Sempre a conquistare tu, eh?” domando, conoscendo già la risposta.
'tu fai lo stesso, stronzetto'.
“Tu fai lo stesso, stronzetto”, appunto.
“Comunque,” continua aspirando “chi è quella bambolina che ti sei portato dietro?”
Cazzo, e ora cosa posso dirgli? Non posso espressamente raccontargli tutto, no? Dio, ragazze, aiutatemi! Voi sapete sempre cosa fare, no?
La campanella suona, salvandomi le chiappe per l'ennesima volta.
“Zayn, ti spiego piuttardi, ora ho matematica” dico, iniziando a camminare.
Apro la porta dell'aula e mi siedo al quarto banco, quello vicino l'enorme finestra che dà sulla palestra: sedersi lì è semplicemente il massimo. Beh, ovviamente lo è per un motivo: squadra femminile di pallavolo. E, vi ho detto tutto.
Sorrido e aspetto la professoressa che non tarda a fare il suo ingresso alla “prostituta maniera”, si io la chiamo cosi.
Oggi ad esempio, è vestita con un pantalone aderente rosso – per nulla idoneo alla sua età – e, come se non bastasse, tacchi neri. Dio, ma il marito non la guarda quando esce di casa?
“Styles!” esclama, battendo i palmi delle mani sulla cattedra.
Alzo un sopracciglio e, “cosa ce? Non ho fatto nulla”
La classe ride e quella balenottera risponde acidamente “mi dai fastidio”
Faccio spallucce e sospiro, quella è un caso perso.
Deglutisco e fisso la porta, è stata appena aperta da Alex che fa il suo ingresso facendo sospirare qualche ragazzo lì. Ah, se solo sapessero la verità...
Ghigno e cerco di farmi venire in mente un'idea per smerdiarla definitivamente.
“Sono Alex Clifford, ahm..-” ma la Smith la blocca, “non me ne frega niente. Tu per me sarai..” dice, squadrandola da capo a piedi “..la strana” e conclude, facendole cenno di sedersi accanto a me.
Ubidisce e si siede senza rivolgermi uno sguardo, niente di niente e ciò, mi innervosisce. Nessuno mi ignora, nessuno ha il coraggio di farlo.
“Odio che qualcuno mi ignori, tienilo a mente” sussurro, scarabocchiando con la matita sopra il suo foglio bianco.
Deglutisce e serra la mano a pugno, so che vorrebbe tanto rispondermi ma, credo che per orgoglio si stia trattenendo.
“Bene, allora continuerò” risponde semplice, guardandomi e rivolgendomi un sorriso falsissimo.
Mi mordo un labbro e faccio una pallina di carta, pronta per lanciargliela “nessuno può dire che sono gay, ok?”
Mi fissa ed evita la pallina “oh certo, perchè invece tu sei libero di potermi dire che non sono una vera donna, mh?”
La guardo divertita e, “certo, sono libero di fare ciò che mi pare”
Chiude gli occhi e non risponde. Credo che le dia fastidio. Sono quasi sicuro che le da fastidio quando glielo ricordo. Beh, problemi suoi. Se non era contenta – contento – di come era nata non doveva ricorrere ad uno stupido intervento. Prima o poi, ti ci abitui, no? Dio, ma che sto blaterando?
“Bene, iniziamo a parlare dei polinomi” dice la professoressa, prendendo un gesso e incominciando a scarabocchiare cose – a me – incomprensibili.



“Siamo a casa!” esclamo, chiudendo la porta e buttando non-so-dove lo zaino.
Mi levo le mie converse ormai consumate e mi sdraio sul divano accendendo la televisione.
Sento uno sbuffo e capisco che proviene dalla cucina “dove sono i tuoi?”
Non la rispondo, anzi, cerco di ignorarla.
“Ripeto, dove.sono.i.tuoi?” domanda, scandendo bene le ultime parole.
“E.io.che.ne.so” la imito, ridacchiando per farla innervosire.
Soffoca un urlo e sale di sopra, diretta sicuramente in bagno.
“Ehi Styles!”
sorrido e, “ciao Malik. Oggi usciamo?”
“Ovvio, andiamo al Grill?”
Annuisco, “si”
“Oh, ok. Porta anche quella tua amica”
“No, lei non verrà”
lo vedo scuotere la testa in segno di disapprovazione “no, Styles. Io voglio quello schianto”
“Si che verrò, Zayn” mi giro e la vedo scendere dalle scale, ghignando.
Scuoto ancora il capo, facendo scompigliare alcuni ricci e poi la fisso, “no. Tu non verrai, caso chiuso”
“Uo, uo. Come mai lei è a casa tua? Ti avverto, se te la sei già fat-” ma lo blocco, “Zayn, vedo dalla webcam che la tua camera è sporca. Bene, vai a sistemarla, ciao ci sentiamo dopo” e dopo ciò chiudo la videochiamata, abbassando lo schermo del computer.
“Sappi che ti odio, Styles” dice, lanciandomi addosso un cuscino preso chissà dove.
Lo prendo al volo e glielo rilancio “senti..” sospiro per poi continuare “quindi tu..non sei una vera..ragazza?” chiedo ancora, sperando in qualche risposta negativa.
No aspettate, ora so cosa state pensando, credete che io mi stia innamorando di quella specie di ragazza. No, vi assicuro che non è cosi, è la pura verità. Ho solo paura per Zayn..infondo, è il mio migliore amico ed è evidente che ci vuole provare. Cosa devo fare?
“Ma che cazzo di domande fai? Sappi che non si devono neanche chiedere queste cose ad una ragazza!” esclama infuriata, andandosene nel giardino situato dietro casa.
Dovrei prenderlo per un 'no non sono transessuale' o per un, 'si lo sono'? Bah.
Sospiro e ricomincio a navigare sul web.




Alla fine? No, non siamo piu' usciti. Il Grill è andato a farsi fottere poiché quella gran donna di mia madre voleva cenare con la mia presunta “fidanzata”.
“Allora, dove vi siete conosciuti?” le domanda, sorridendo radiosamente.
Dio, devo dire che non l'ho mai vista sorridere in quella maniera. Mai. Un po', se devo confessare, mi dispiace..insomma, ho diciotto anni e lei ancora non ha avuto l'onore di incontrare la ragazza che me la darà ogni volta che ne avrò bisogno.
Oh si, sono un pervertito. Ma dovete ammettere che sono un pervertito figo. Anzi che dico, super figo! Ok, la smetto.
Basta che non mi lanciate pomodori addosso o altrimenti..vi scopo.
“A scuola” dice lei, “in un bagno” dico io.
Cazzo.
..

“Eh?”
Ok, devo trovare assolutamente una soluzione.
“Ahm, ci siamo conosciuti nel bagno di una scuola” corro in mio soccorso, sperando che ci creda.
Aggrotta le sopracciglia e ridacchia “Edward, ti ho già detto che non devi mettere piede nel bagno delle ragazze!”
“dei trans” - penso.
Oh dio, vi immaginate la scena se ci fosse un bagno per quella specie?
“Ciao, in che bagno vai?” domanda uno “in quello dei trans” dice l'altro.
Rido da solo, procurandomi un'occhiataccia da entrambi i miei genitori.
“Ahm..Edward” mi stuzzica “che bel nome”
Cazzo.
“Si, ok. Ehm, mamma porta il dolce, sono stanco” dico, sperando in un 'si tesoro'.
“Oh ok”
Sospiro e mi dedico a mio padre “papà, aiutami ad uscirne. Non so cosa dirle!” gli sussurro, sperando che mi capisse.
“Oh e su! E' tua madre per l'amor del cielo!”
Brutto coglione ci sono finito per colpa tua in questi guai. - penso, avvolte vorrei tanto dirglielo, sapete, giusto per levarmi il gusto di sbraitargli in faccia la parola “coglione”.


Alex pov's

“Bene, io dormo sul letto. Tu dormi lì” dice, indicandomi il divano color panna situato difronte al suo letto.
“Eh?”
“Hai capito, non ripeto”
“Ma..cioè, qui l'uom-” mi chiudo la bocca, annuendo.
“Buonanotte” risponde quasi ignorandomi e spegnendo la luce.
“Aspetta..” lo fermo continuando poi, a parlare “io non so niente di te, che figura ci faccio con tua madre? Ahm..ad esempio, il tuo cibo preferito? O non so, il tuo colore preferito?”
“Pollo, rosso, ora.. buonanotte.”
Sbuffo, levandomi le scarpe e sdraiandomi sul divano.
Sospiro, prendendo le coperte “gentilmente” offertemi dal riccio e mi copro, incominciando a pensare alla mia vita.
Da quando sono qui io e mia madre abbiamo “chiuso” il nostro dialogo. Non mi chiama piu' e il che è straziante vista la situazione in cui ci ritroviamo. Sono preoccupata, e sinceramente spero solo che Robert riesca a catturare questo delinquente che mi perseguita. Che poi, cosa ci ricava dalla mia morte? Soldi? Bah.


“Svegliati” gli ordino, scuotendo il letto.
“Eh per la miseria! Un po' di modi” dice, alzandosi dal pavimento.
Rido “hai dormito per terra?”
“Eh? Oh, no. Sarò caduto stanotte”
“Beh, te l'ho detto io che non sei  propriamente...ahm..normale” continuo “comunque tua mamma mi ha svegliato dicendomi che è tardi e che dobbiamo correre a scuola, perciò muoviti”
Lo sento sbuffare “non facciamo colazione?”
Sbuffo e mi avvio, girandomi di scatto per risponderlo “t..” ma le parole mi muoiono in gola, e la visione di un Harry Styles nudo, si NUDO, mi appanna la vista.
Cazzo.
Deglutisco a fatica, coprendomi gli occhi con entrambe le mani “ma che sei scemo? Ti vuoi coprire?”
Ride e, “oh e su, non dirmi che è la prima volta che vedi..beh, sai a cosa mi riferisco”
Divento rossa e rispondo, gridando quasi “VAFFANCULO, TU NON MI DAI DELLA PUTTANA!” ed esco, incazzata nera.
Oh no, questa volta me la pagherà, sono abbastanza vendicativa e gliela farò vedere io.
“Ehi Gordy”
“Si zuccherino?”
“Ho bisogno di un favore”






Chiara's space

Ciao ragazze! Non so come ringraziarvi! Grazie a voi questa storia ha ricevuto ben dodici recensioni :)
Beh, non sono molte ma mi accontento, grazie sul serio. Mi piacerebbe riceverne di più ma non fa nulla, spero che verrano andando avanti con i capitoli. Ah, approposito, credo che questa storia ne avrà venti (20), di più no.
Come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate, ok? Bene.

Ora scappo, bacioni Chiara.


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Capitolo 4
*** Chapter three ***


Chapters three

 

Mi avvicino alla classe e aspetto un po' per entrare. Non ho voglia di essere derisa per colpa sua. Sicuramente avrà già raccontato al suo amichetto del cazzo cosa ci siamo detti. Fanculo la mia vita.
Sospiro e guardandomi attorno noto degli scalini vuoti e a passo svelto li raggiungo, sedendomici. La mia vita è uno schifo nel vero senso della parola: ho lasciato la mia città per scappare da dei criminali e ora, come se non bastasse, sono ospite di colui che mi dovrà salvare e di suo figlio. E poi quella povera donna che pensa che io sia la fidanzata di Harry. Mi dispiace solo per lei, ecco.
Prendo la mia borsa e ci frugo dentro, trovando il libro che tentavo di leggere ieri, prima che l'idiota – Harry – mi venisse a rompere – come ogni pomeriggio – le scatole. Si, scusate se sono cosi sboccata, ma ogni tanto quello me le fa uscire di bocca.
“Ehi” dice un ragazzo, sedendosi accanto a me.
Mi giro e noto – con dispiacere – che è Zayn, il migliore amico di quella razza di scimmia riccia.
“Ciao” lo saluto, fra poco partono gli insulti, lo so.
“Come mai qui?” domanda, alzando la copertina del libro per leggerne il titolo “oh bello, mia sorella l'ha letto e dice che è molto divertente!”
Mi sorprendo e rispondo, “già..”
Sul serio?
“Dicevo, come mai sei qui?”
“Nulla, non..” ma mi blocco, cosa potevo raccontargli? Che Harry mi aveva dato della poco di buono poco prima? Inutile poi, anche perchè sicuramente Zayn già lo sapeva.
“Ti prego, non fare l'amicone con me. Sai già cosa mi ha detto Harry perciò, se non ti dispiace vorrei rimanere da sola, grazie” dico acidamente, fissandolo con determinazione negli occhi.
Il moro inizialmente non dice niente, anzi, si limita ad aprire e chiudere le labbra, come se volesse dire qualcosa.
“Hai perso la lingua?” dico e poi continuo, raccogliendo tutta la mia roba “io me ne vado, vedo che non conosci il significato della frase “voglio rimanere sola”..” e concludo, girandomi per andarmene chissà dove.

 

Harry pov's


Una volta uscito dalla classe mi reco negli spogliatoi della palestra, l'unica materia – se cosi può definirsi – che mi piace.
Vabbè dai, sono il capitano dei Lions, perciò ci credo. Ok, sto delirando.
Ora voi sicuramente vi starete chiedendo come mai io non stia pensando questo: “Mi sento in colpa per ciò che ho detto ad Alex e blablabla”
Beh, ve lo spiego subito: IO NON SONO UNO SFIGATO, E PER TANTO SONO ANCHE UNO STRONZO.
Chissene frega se ha reagito male gridandomi addosso, cioè, piu' di quello cosa può farmi? Ingaggiare qualcuno per farmi sfigurare davanti a mezza scuola? Andiamo, dai.
Siamo realisti. Ho detto ciò che pensavo, sono impulsivo? Può darsi.
“Styles!” esclama il coach, venendomi incontro con il suo solito panino in mano.
Che poi non capisco, questo qui dovrebbe essere l'allenatore della squadra, e invece? Cioè, guardatelo: è basso, obeso, e non ha capelli. Direi il tipico coach di una squadra americana proprio.
“Oggi pomeriggio ci sono gli allenamenti, non mancare ok?” mi domanda allegro, sventolandosi con il panino per il caldo – che per la cronaca, non c'è –.
“Ok” dico semplice, avanzando verso la rete della pallavolo.
Oh che stupido! Dato che sono modesto, non vi ho informato che sono un ottimo giocatore anche di pallavolo, anzi che dico, eccellente! Beh, in casa siamo tutti modesti, a partire da mio padre.
“Styles, in campo!” grida la Burberich, fissandomi.
Sorrido e do un cinque a Zayn, che ricambia animatamente.
“Clifford, tu e gli altri nell'altro campo” indica, e dopo ciò iniziamo a giocare.




Cinque a tre per noi. Beh, avevate dubbi?
Quando si ha Styles in campo..si ha Styles in campo.
Cammino trionfante verso la porta dello spogliatoio per farmi una doccia e cambiarmi velocemente. Dopo ho chimica e se arrivo in ritardo mi fa una strigliata quella bastarda.
“Bella partita, capitano!” esclama Liam, dandomi il cinque.
Oh anche lui, come Niall, Zayn e Louis fanno parte della squadra. Sono i miei migliori amici da sempre, ma ovviamente colui che mi supporta sempre è Zayn, perciò..direi che lui viene in primis.
“Grazie Liam”





Uscito dagli spogliatoi vengo seguito – come sempre – dalle ragazzine del primo anno che hanno gli ormoni alle stelle. E no, non sto scherzando.
Voglio darvi un consiglio: se siete al primo anno di liceo, non e ripeto, NON comportatevi come delle assatanate morte di cazzo. Noi siamo sensibili, piu' ci ignorate, piu' vi veniamo dietro.
Ahhh..credo che dovrei scrivere un libro: “I consigli del grandioso, formidabile, meraviglioso, stupendo, bellissimo, Harry Styles”.
Sospiro sognante e mi dirigo al mio armadietto, situato al centro – quasi – della scuola.
“Ricciolino mio!” grida un..uomo?




“Che?” domando girandomi e assumendo in viso una smorfia.
Chi minchia è questo idiota che ora mi sta facendo sfigurar...ALEX.
Io sono un fottuto vegente! Dio, quella lì me la pagherà, giuro.
“Amore, bambolottino mio! Mi hai lasciato solo nel letto e poi sei sparito, oh ma per fortuna eccoti qui!” dice, baciandomi e facendo scivolare le sua manacce sul cavallo dei miei jeans.
“Per favore, staccati. Chi diamine sei?! Oh santo dio” sbraito, scostandomelo di dosso e procurandomi dei commentini da delle persone che sono lì.
Mi incammino, cercando di pensare a qualcosa. Dio, che ho fatto  per avere quella stronza tra i piedi?
“Amoruccio, non andare!” sento in sottofondo.
Scuoto la testa e mi avvio verso l'uscita della scuola.



“Ehi Harry!” esclama mio padre “abbiamo intercett-” ma le parole gli muoiono in gola non appena vede mia madre fare capolino dalla porta.
“Chi hai intercettato, Robert?” domanda, alzando un sopracciglio e posando dei fogli sul tavolo “anzi, non importa. Qui ci sono i documenti che devi firmare per il divorzio, sbrigati”
Mio padre mi guarda e sbotta.
“Vado..di sopra” dico, levandomi dalle scatole.




Non sono mai stato molto attaccato alla mia famiglia eppure, vedendo la scena che mi si è presentata avanti pochi attimi fa, mi ha fatto pensare, io non voglio che mio padre e mia madre si separino. Non ha senso. Io so per certo che loro si amano ancora. Cioè, mio padre era esattamente come me al liceo e, come nella maggior parte dei casi, aveva conosciuto mia madre perchè era l'unica che non gli “faceva il filo”. Era appunto, la solita storia banale che si racconta anche nei libri che leggono le ragazze.
Io non capisco, vorrei tanto aiutarli perchè loro sono tutto per me..dio, sembro un gay.
Troppi sentimenti, troppi.
Ragazze, saltate questa parte, anzi, fate finta di non averla letta. Odio essere cosi sentimentale.
Sento dei passi avvicinarsi, anche se ora ho le cuffie nelle orecchie li sento, sono forti.
Sblocco la tastiera del mio iphone e spengo “American Idiot”, dei Green Day.
“No, non voglio darle alcun disturbo, non..ok, va bene. Può accompagnarmi lei signor Styles” e conclude, entrando in camera mia.
Alzo un sopracciglio, levandomi le cuffie “bello lo scherzetto di  stamattina”
“Mh? Non so di cosa tu sti-” ma la interrompo, veloce come una pantera la blocco al muro, posizionandomi a pochi centimentri dal suo viso.
Dio i suoi occhi sono..perfetti.
Scuoto il capo violentemente, “hai un tic?” e sorride, mostrandosi poco nervosa per ciò che sto per dirle.
“No” continuo sbattendola al muro “ti avverto: non sfidarmi, posso essere molto cattivo se solo lo volessi” le sibilo, socchiudendo gli occhi.
Lei al contrario, non sembra intimidita anzi, risponde con grinta “tu non oserai farmi del male, perchè non hai le palle. E poi, l'ho fatto con molto piacere quello “scherzetto”, sai com'è, non mi piace essere chiamata puttana da uno che non sa niente di me e che per giunta, non mi conosce neanche!” grida, dandomi un calcio – molto forte – nelle “parti delicate”.
“CAZZO!” esclamo, lasciandola subito e inginocchiandomi davanti a lei per l'estremo dolore.
Mi si avvicina e mi prende per i ricci, “anche io sono pericolosa. Perciò, stammi alla larga, ah e..di a quell'idiota del tuo amico di non provarci con me, altrimenti lo castro” dice e si allontana, chiudendo la porta.




Dio quella lì me la pagherà.
E poi, cosa vuole dal mio amico Zayn? Che cazzo.
No vabbè, ma poi avete fatto caso che capitano tutte a me? No? Bene, state a guardare.
“Harry, accompagna Alex a lavoro, mi ero offerto io ma non posso” afferma mio padre, prendendo dei fogli dal tavolo e uscendo prima che io possa ribattere.
Sorrido amaramente. Credo sul serio che io dovrei fare il vegente, ogni giorno me ne convinco sempre di piu'. Sapete ragazze, forse aprirò una tenda un giorno. Se lo farò, venite a farmi visita.
“Ehi andiamo” mi ordina, prendendo la sua borsa “se faccio tardi la colpa sarà solo tua”
Sbuffo ed esco di casa, seguito da quell'essere.
Mi inumidisco le labbra e, “senti, ma ti pagano bene lì?”
Lei mi fissa e, “sento qualcuno parlare, chissà chi è”
Roteo gli occhi al cielo e fermo di colpo la macchina, facendola sbattere contro il cruscotto – per sbaglio –.
Cerco di soffocare una risata ma, ahimè, non appena si alza e mi fissa inizio a ridere sguaiatamente.
“Perchè diavolo hai fermato la macchina?!” sbraita, rivolgendomi finalmente la parola.
“Oh, finalmente mi parli. Prima rispondi alla domanda, prima riparto” ghigno.
“Fanculo” dice e poi continua “non mi pagano granchè, ma..purtroppo i soldi mi servono. Devo aiutare una persona e..”
“E..?” la sprono, cercando di capire qualcosa in piu' su di lei/lui.
“E niente, ora riparti per favore?!” dice, accendendo il motore della macchina.
Sospiro e mi avvio.
Appena la mollo al locale mi riavvio velocemente, non voglio che nessuno mi veda in quel quartiere. E' pieno di locali gay lì e non vorrei che nessuno si facesse un'idea sbagliata di me.
Sono rigorosamente etero, io.




Chiara's space

Ciaaao! Eccomi tornata con un altro capitolo – molto idiota –.
Allora, innanzitutto, spero davvero che vi piaccia e che vi abbia fatto fare almeno un piccolissimo sorriso.
Se vi faccio sorridere, scrivetemelo perchè – sinceramente – quando sorridete voi, sorrido anche io.
#comesonodolceeh?
Hahaha, bando alle ciancie!
Non mi prolungo più di tanto, perciò nulla, recensite, mi raccomando!


Ora scappo, vi ricordo che ci sono sia su twitter che su facebook.

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Baci, Chiara.

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Capitolo 5
*** Chapter four ***


Chapter four



Alex pov's


Entro nel locale e mi appresto ad indossare la mia uniforme, in verità sono ancora un po' nervosa per come mi ha trattato l'altro giorno quell'idiota di un..un...gorilla! Esatto, quel ragazzo è un gorilla.
Scuoto la testa e mi avvio al bancone, incominciando a pulire i bicchieri sporchi che hanno lasciato quei lardosi dei clienti. Anche se è un bar per gay non vuol dire che ci lavorino solo persone esclusivamente omosessuali. Tra quelle etero ci siamo io e Brad, un ragazzo britannico che si è trasferito da circa due anni a New York.
Ad un tratto, vedo Gordy avvicinarmisi sorridente “sai che poi..beh! Quel ricciolino non è cosi brutto come me l'hai descritto” dice, ghignando maleficamente.
“Non credo sia gay, Gordy” gli dico, sbuffando per avermelo nominato.
“Ok, mi spieghi che hai?” mi chiede, posando entrambe le mani sui suoi fianchi.
“Io? Che ho? Nulla! E' che quel babbeo mi ha chiamata puttana! Ed io..oh! Vorrei fare qualcosa per fargli cambiare idea!” esclamo, nervosa fino al midollo.
Il ragazzo d'innanzi a me, sembra pensarci “mh, e se..ti vendicassi?”
Sbuffo, “l'ho già fatto, non è servito”
Lui sorride malefico e mi si avvicina “no, intendo con qualcosa di più..cattivo”
Sorrido pensandoci, infondo, non è una cattiva idea.
“E cosa intendi fare?”
“Ti chiamerò piu' tardi per i dettagli” risponde, lasciandomi sola.




Il locale è stato appena chiuso, sono le due di notte. Ho una paura matta, odio camminare la sera tardi, specialmente quando le strade sono deserte. Cammino veloce, inviando un messaggio a quell'idiota.
“Dove sei? Dovevi venire a prendermi!” sbuffo e rimetto l'aggeggio in tasca. Ok, ho seriamente paura.



 
Harry pov's


Leggo il messaggio e ghigno, davvero si crede che io vada a riprenderla? Che torni pure a casa da sola. Dirò a mio padre che non mi sono sentito bene e passerò anche questa, chissene frega, no?
Oh e su! Non mi guardate come se voleste uccidermi. Sono un ragazzo normale e, dato che vuole che io sia cattivo, beh..farò il cattivo. Stop.
Sento chiudere la porta, cosi mi giro dall'altra parte, chiudo gli occhi e faccio finta di dormire. Voglio proprio godermi il momento.
“Stupido riccio coglione, si crede che gliela farò passare liscia!”
Oh certo che la passerò liscia, penso facendo – involontariamente – un ghigno.


 
Alex pov's


Mi sveglio di pessimo umore, io non sono una ragazza acida e fredda con chiunque, sono una ragazza educata, dolce e, anche solare! Lui..lui non può trattarmi cosi, no?
“Buongiorno” mi sussurra, alzandosi con il suo solito sorrisetto strafottente.
“Perchè non sei venuto a prendermi ieri sera?!?” ringhio, spintonandolo contro il muro.
“Non ne avevo voglia”, risponde, facendomi spallucce.
Apro e chiudo la bocca, incapace di risponderlo. Ma perchè deve essere tutto cosi difficile? Sono una brava ragazza, più voglio trovarmi fuori da queste cose e più non riesco!
“Sei..un coglione!” sbraito, lasciandolo e sbattendo la porta della sua – nostra – camera.



Saluto Anne e Robert e mi avvio verso scuola, ho bisogno di pensare a qualche vendetta. Oppure forse, dovrei semplicemente parlargli, no?
-Allora, sei ancora decisa a vendicarti?- mi invia Gordy, facendomi ghignare maleficamente.
Mi mordo un labbro e penso: cosa farebbe una dolce ragazza gentile?
Al diavolo tutto, io non lo sono. Almeno non quando si tratta di avere a che fare con Harry sonosemprefigo Styles.
Rispondo con un maiuscolo “sì” e attendo la risposta.
-Dunque, lui è un bambinone, no? Allora perchè non attuare una vendetta infantile? Scopri le sue paure, lo faremo sfigurare davanti a mezza scuola-
Ghigno, incominciando a pensare che forse, quel suo amico potrebbe aiutarmi anche se, incosciamente.
Arrivo davanti a scuola e mi avvicino al loro gruppetto idiota, prendendo Zayn per un braccio e, sorridendo ampiamente inizio a parlargli.
“Ciao”, dico.
“Ahm..ciao” sorride e alza un sopracciglio quasi come se stesse pensando che io sia pazza.
“Allora, tutto bene?” gli chiedo, non sapendo cos'altro dire. Infondo, qualche giorno fa l'avevo trattato malissimo.
“Oh s-sì, tutto bene..ehm..non avevi detto che mi detestavi?”
Ridacchio nervosamente e poi rispondo, “S-no. No, Zayn, no. Io non potrei mai odiarti..” ridacchio, “mai”
Deglutisco e ricomincio a parlare, sempre più nervosa di prima “senti..mi piacerebbe diventare tua amica, che ne pensi?”
“Oh no, io non sono amico di una psicopatica lunatica che il giorno prima mi dice di odiarmi e il giorno seguente mi saluta, no no” dice, assumendo un tono diverso, quasi nervoso.
Faccio spallucce e mi mordo il labbro, cercando di pensare a qualche altra strategia.



“Questa qui è la formula..”
Sì, sì. Parla tu, idiota.
Tanto chi ti sente?
Mi guardo intorno: nessuno che ascolta la professoressa zoc-, ahm..diversa. Sì, diversa.
C'è chi legge, chi messaggia, chi addirittura si fa i selfie con il proprio compagno di banco e poi, ci siamo io e la scimmia che non ci degnamo neanche di guardarci in faccia. Sì, siamo molto socievoli, non trovate?
Ah! Devo assolutamente agire da persona intelligente, devo trovare quale sia la sua paura, e poi, devo batterlo sul suo terreno: l'idiozia.
Strappo un foglietto dal mio quaderno e ci scrivo su: “Senti, io non piaccio a te e tu non piaci a me, ma..ti andrebbe di raccontarmi quali sono le tue paure?”
Glielo poso sulla mano e lui lo ignora, facendomi innervosire ulteriormente. Gli rivolgo uno sguardo assassino che oltretutto, non fa che provocargli un ghigno e poi una risatina.
“Styles, strana. Che diamine fate voi due?”
Oh ma andiamo! Perchè devo avere questo..nome? Io non sono strana, cavolo.
“Oh niente prof” continua il gorilla “la mia compagna di banco voleva venire a risolvere l'equazione”
Spalanco gli occhi e rispondo acida, “sì, insieme a te. Sai, ho bisogno del tuo sostegn..oh, dimenticavo! La matematica non è il tuo forte”
Sbuffa e replica, alzandosi.
“Vediamo?”
Mi alzo anch'io, sfidandolo.
“Scommettiamo?”





Come è andata a finire? Sbattuti entrambi in presidenza.
Di buono però c'è che ho scoperto che la matematica non è un mio punto forte.
Sbuffo e, “che palle”
“Oh senti, se non fosse per te noi non ci saremmo neanche finiti in questo guaio!” mi sbraita contro, come se la colpa fosse stata solo mia.
Roteo gli occhi al cielo e cammino, cerco di non pensare alla punizione che il preside ci ha inflitto altrimenti gli vomito addosso.
Non vi arrabbiate, vero?
“Eccoci qui, io ho un'idea. La vuoi sentire?” domanda, ricevendo subito una mia risata in risposta e poi un “no” ben assestato.
“Vabbè, te la dico lo stesso. Tu lavori, io ti aiuto assaggiando le bevande per il cocktail, mh?” mi chiede, come se fossi un'idiota colossale.
“No” continuo “ti avverto: tu lavorerai, io ti guarderò. La colpa non è mia, perciò datti da fare”
Sbuffa e poi si siede, incrociando le braccia al petto con aria di sfida.
Questo qui vuole la guerra.
Bene, che guerra sia.

 

Harry pov's


E' praticamente un'ora e mezza che siamo in silenzio, fissi a guardarci e a non fare niente. Ho seriamente paura ora. E' più cocciuta di me e ciò non va bene. No, no.
Mi inumidisco le labbra e parlo, “senti, ci vogliamo dare da fare? Il ballo di inizio anno non si prepara da solo”
Lei ghigna “Oh lo so, credimi. Inizierò ad aiutarti quando tu inizierai ad alzare il tuo culo molliccio!”
Sbuffo ancora, non credevo di avere a che fare con questo genere di persona. E' davvero..noioso, ma anche parecchio eccitante.
Cioè, non capita tutti i giorni di trovare un degno avversario, no? Solo che, per quanto lei possa essere “testarda”, non lo sarà mai quanto il sottoscritto. Cioè, io sono figo. Lei no.
Ok, ammetto che non centra nulla, ma vi prego! Non guardatemi cosi, santo cielo! Sembra come se mi stiate polverizzando con i vostri meravigliosi sguardi.
Mi amate, lo so. Nessuno è incapace di amarmi.
Giro lo sguardo e ricomincio a fissarla, ora è al telefono con qualcuno, forse un suo parente. E' molto dolce, lo sto notando giusto ora. Beh d'altronde non trovi un gay – trans, come in questo caso – che non lo sia.
“Si, va bene..ti verrò a prendere domani, ciao tesoro”, dice e poi chiude la chiamata, volgendo lo sguardo verso di me.
Alzo un sopracciglio e, “chi era?”
“Un mio amico gay”, risponde, “vuoi conoscerlo? Non so, magari scoppia la scintilla”
Deglutisco pesantemente e cambio discorso, “e che cazzo. Te lo ripeto, non nominare quelle..persone..in mia presenza!”
Scuoto vistosamente i miei folti ricci e mi alzo finalmente dalla sedia. Dobbiamo assolutamente concludere entro stasera o altrimenti ci sospendono.
“Diamoci da fare”, dico.












I'm heeere!

Ciaaaao belle bambole! Finalmente ho partorito (?) un altro capitolo sempre più idiota! Hahah, spero che vi piaccia perchè far ridere le lettrici non è semplice! Per questa fanfiction ho in mente un sacco di roba, non potete neanche immaginare, ahah!
Allora, cosa ne pensate? Fatemelo sapere in una recensione, mh?
Harry diventa sempre più stronzo e cocciuto man mano che si va avanti e..Alex? Voi come la vedete? Si farà mettere sotto i piedi?
Hahaha, bene! Io ora scappo, i compiti mi aspettano :')

Baci, Chiara.

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Capitolo 6
*** Chapter five ***


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Chapter five
 

Dopo due ore la palestra è pronta, i palloncini sono stati appesi e, i tavoli sono stati apparecchiati con tovaglie colorate.
“Perfetto” dico, rivolgendomi a me stesso. Infondo tutto il lavoro è stato merito mio.
“Lo so, se non fosse stato per me a quest'ora la palestra sarebbe stata arricchita da alieni fatti di cera”
Roteo gli occhi al cielo e la ignoro, infondo l'idea era buona.
“Era buona come idea”, dico difendendomi.
“Oh certo! E poi magari avremmo potuto ricreare anche una guerra insterstellare, no?” domanda sorridente.
“Oh sarebbe stato bellissimo!”
“Ero ironica”
Sbuffo e apro la porta della palestra per rimettermi in macchina, ormai sono le undici passate, ed io ho parecchio sonno.



Entro in casa e noto – con dispiacere – che le luci sono ancora accese e che i miei genitori non sono andati neanche a mettersi in camera da letto come gli è solito fare.
“Sera”, dice educata Alex.
Io non dico niente, entro a tutta sparata in cucina, ho una fame assurda.
“Potresti prendere esempio dalla tua ragazza, Harry” dice mia madre, ha un tono afflitto, triste.
Mi inumidisco le labbra e faccio spallucce, il solo pensiero di averla come fidanzata mi fa rabbrividire. Chissà se papà ha saputo qualcosa sul suo caso; Prima si risolve questo casino, prima me la levo di torno.
Torno in salotto e la vedo parlare animatamente con mio padre, stanno discutendo sulle patatine al formaggio.
“Oh si, buone” dico, entrando nel discorso.
“Anzi,” mi fiondo sul divano, “papà, hai saputo qualcosa sul suo caso?” la indico.
“Sì, era appunto di questo che volevo parlarvi” dice, fissando Alex, “per fortuna non ha scoperto il luogo dove ti nascondiamo. E già siamo avanti, credimi. Bisognerebbe soltanto tendergli una trappola e il gioco è fatto”
Il mio sguardo si fissa su Alex, che intanto è lì che deglutisce ogni qualvolta mio padre nomina suo padre.
“Andrà tutto bene” le dico, pentendomi un attimo dopo.
“Cioè, andrà tutto bene perchè hai mio padre. Senza di lui non riusciresti a fare proprio un bel niente, anzi, ti avrebbero già rapita e uccisa!” e rimedio, beccandomi uno schiaffo in viso.
Fanculo.


 

Alex pov's


“Vedrai, ti troverai bene con mio figlio”, oh certo Robert!
Ma perchè tutte a me le disgrazie?
Fisso la scimmia con riluttanza e poi mi alzo, recandomi in camera sua – nostra –.
Non ho intenzione di sorbirmi altri insulti idioti da parte sua, anzi, non vedo l'ora che questa storia finisca. Ne ho le scatole piene.
A passo di bradipo mi metto il pigiama, alzo le coperte e mi ci fiondo dentro. Il sonno pian piano si impadrona di me, facendomi cadere beata tra le braccia di Morfeo.



“onliiii yuuu” continua, con la sua voce stridula “it's gotta be yuuu”
Mi stropiccio gli occhi e sbraito un, “la vuoi finire? Non sai cantare!”
Lui ghigna e mi leva le coperte, buttandole sopra il suo letto. Sale sopra al divano – letto e inizia a saltellarci, continuando a cantare quella canzoncina idiota.
Sbuffo e mi alzo.



-Ricordi la vendetta?-
Mi inumidisco le labbra e sorrido, scrivendo il testo -ah ah?-
-Non c'è bisogno che tu gli chieda di cosa ha paura...c'è un'unica cosa che farebbe paura a tutti, credimi piccola Alex-
Ridacchio e,-cosa?-



Oggi è la giornata in cui rivedo mio fratello, dio solo sa quanto mi è mancato.
Scendo dalla metro e mi avvio verso il carcere, non mi sembra vero.
Sospiro, sedendomi poi su di una panchina verde smeraldo che è situata difronte l'ingresso. L'uscita è prevista verso mezzogiorno; guardo l'orario: 12.00
Sorrido compiaciuta, non vedo l'ora di riabbracciarlo, l'ultima volta che ci siamo parlati è stato ieri, al telefono. Con lui sono me stessa, la dolce Alex che ha affrontato tutto e tutti rialzandosi sempre. Purtroppo, appena nostro padre morì lui finì in galera, la motivazione? Aggressione e tentato omicidio. Mio fratello non è cattivo, ha soltanto cercato di difendermi, nient'altro. La legge purtroppo punisce soltanto le persone come lui, non i delinquenti che esistono e che fanno piazza pulita.
Alzo lo sguardo e lo vedo, mi fissa sorridente per poi venirmi incontro.
“Alex!” esclama, buttandosi a peso morto su di me e buttando il borsone a terra.
“Oh dio, Mike!” dico, abbracciandolo quasi da strozzarlo e incominciando a ridere.
“Ehi, ti trovo bene!”
Sorrido e, “anche tu, Clifford!”
Lui ricambia il mio sorriso, cingendomi il braccio con una spalla.
“Hai di nuovo i capelli biondi?” gli chiedo, pur sapendo già la sua risposta.
“Oh sì, purtroppo. Anzi, oggi pomeriggio mi accompagni dal parrucchiere? Devo tingerli di..mh” ci pensa, “rosso!”
Lo fisso e scoppio a ridere, “cosa?”
“Hai capito piccola, rosso!”
Scuoto la testa e ci avviamo verso casa, sperando che Robert possa trovargli un lavoro – legale – e un alloggio.



Appena arrivata noto che Harry è insieme ai suoi quattro amici, tra cui Zayn che mi fissa di sottecchi, Niall che mi saluta radiosamente, Louis che mi fa un cenno con una mano e, Liam che mi sorride timidamente.
Stanno giocando a Call of dudy, un giochino idiota che – odio ammetterlo – mi piace.
Sì, mio fratello mi ha sempre coinvolta in queste cose, e poi, a dirla tutta, amavo quando passavamo del tempo insieme. Siamo sempre stati molto legati e ciò, non mi dispiace.
“Chi è?” comincia il riccio venendoci incontro, “scommetto che è quel tuo amico gay! Che cazzo, ti ho detto che non voglio amici...di...quella...specie, insomma!” sbraita, lanciandogli delle occhiataccie.
Il biondo inizia a scaldarsi, spintonandolo “a chi dai del gay, tu?”
“A...cioè...A-Alex, chi-chi è?”
Scoppio a ridere, seguita immediatamente da Niall e Louis che fanno un commentino “oh, il grandissimo Harry Styles, ha paura di un...biondino?”
Il riccio li fissa, mimando una risata.
“Ok, chi sei?”
“Sono Michael, il fratello di Alex. E' così che tratti mia sorella?”
Deglutisco, “Michael, lascialo perdere. E' un pallone gonfiato. E' davvero idiota, crede che tutte le persone – tranne le sgualdrine che si porta a letto e, i suoi quattro migliori amici – siano gay. E' un...caso perso in partenza”
Lui ride e va in cucina, salutando Robert.
“Si può sapere che ti prende? Cosa farai ora? Porterai qui anche tua madre?”
Roteo gli occhi al cielo. Oh mio caro idiota, la mia vendetta sarà così cattiva che tu non te lo immagini neanche.
Lo ignoro e proseguo in camera, prendo una felpa nera e scendo di sotto, chiedendo a Michael di recuperare il tempo perso in questi pochi mesi.

 

Harry pov's
 

Mi alzo, fiondandomi subito in bagno per lavarmi. Ho bisogno di una bella doccia fresca, oggi è il giorno del ballo e, personalmente, non so davvero chi invitare. C'è qualcuna fra di voi che verrebbe con me? No? Oh bene.
Chiudo il rubinetto e mi asciugo i capelli, facendo scendere alcune goccioline sul mio torace tatuato. Mi fisso allo specchio: sono proprio bello.
Ridacchio da solo, mi metto i boxer ed esco.
“Harry, figlio mio! C'è la tua fidanzata, non entrare così” dice, porgendomi un pantalone appena stirato.
Le sorrido grata – anche se alla fine, non me ne sarebbe fregato proprio niente, è maschio, non ho di che preoccuparmi, anzi, forse potrei preoccuparmi per il fatto che io possa piacergli. Insomma, voi che fareste al mio posto? – e riapro la porta, trovando Alex già in piedi e vestita.
La ignoro come ogni volta e mi fiondo dentro la cabina armadio per prendere qualche maglietta da indossare. E' strano ma è come se stessi sentendo il suo sguardo addosso, come se mi stesse bruciando con gli occhi.
Mi giro e noto, con (dis)piacere che mi sta fissando inerme.
“Vuoi una foto, Clifford?” le cantileno, facendola ridacchiare di poco.
Strano, oggi si è svegliata con il piede giusto?
“No, per carità. Potrei spaventarmi” continua “chi...hai invitato per il ballo di stasera?”
Alzo entrambe le sopracciglia, devo assolutamente cambiare argomento. Andiamo, non posso correre il rischio, sicuramente ora mi vorrà invitare ed io...beh, non voglio andare al ballo di inizio anno con un transessuale.
“Sì? Mamma, sì. Sto arrivando!” grido, sorpassandola e uscendo dalla porta.




Fin quando non la rivedo sono tranquillo. Ok, forse potrei semplicemente dirle che non voglio andare al ballo scolastico con lei – lui – ma...sinceramente non mi va, sono troppo pigro anche per questo.
“Ehi amico!” esclama Louis, dandomi un cinque.
“Ehi, hai visto per caso Zayn?”
“Sì, è a fumare dietro la scuola. E' parecchio incazzato, non andare a disturbarlo” dice, ghignando.
“Cosa gli è successo?”
“Non lo so, è da un paio di giorni che è parecchio strano”
Faccio spallucce e lo raggiungo, devo capire cosa gli è successo.
Sorpasso i vari studenti – e le varie ragazze che mi fissano tirando un sospiro – e finalmente, arrivo nel retro della scuola. Rallento il passo, posso anche fare lo sforzo di entrare alla seconda ora, tanto alla prima ho chimica.
“Zayn, eccoti!” esclamo, facendo finta di nulla.
“Styles” esordisce, fissandomi.
Alzo un sopracciglio, “cosa è successo?”
“Tu..insomma, tu credi nei fantasmi?”
Questa domanda mi spiazza parecchio. Cioè, è sempre stato il mio “terrore”, non l'ho mai detto a nessuno per paura che mi prendessero in giro. Scapperei a gambe levate se solo mi si presentasse davanti uno spettro. Per questo cerco di evitare a tutti i costi i film Horror e le passeggiate in spiaggia con la luna piena. Non mi guardate così, su! Per voi saranno anche stronzate ma vi assicuro che per me non lo sono. Anzi, vi racconto una cosa: fin da piccolo, quando mio nonno morì, mia madre mi obbligò a fare una seduta spiritica. Immaginate la mia espressione quando vidi il tavolo alzarsi...ero scioccato! Perciò, credo che possiate comprendere il mio stupore per quella domanda.
Ma adesso, ritorniamo a noi.
“Styles?” mi riprende.
“I-io? Beh...insomma...perchè questa domanda, Zayn?”
“Ho paura. L'altro giorno, ero andato in palestra...e...ho sentito dei passi, mi sono voltato e non c'era nessuno! Capisci Harry?! Nessuno!”
Deglutisco, sicuramente sarà qualcuno che avrà voluto fargli qualche patetico scherzo.
“Come sei paranoico, Malik! Sarà stata qualche ragazza che ti seguiva, sai quante ti sbavano attorno!” esclamo, cercando di respirare normalmente.
No, non c'è nessun fantasma, né alcuno spirito che mi possa fare paura. Sono grande, no?
La mia incoerenza è alle stelle. Complimenti Harry.
“No, io ti dico che c'era una presenza, giuro. Non ti mentirei mai su queste cose, cazzo devi credermi! Io stasera non ci torno lì dentro, cascasse il mondo!”
Mi mordo il labbro inferiore e mi abbasso per allacciarmi le mie converse. Non devo farmi prendere dal panico, sicuramente sarà una stupidaggine.







It's Gotta be youuuuuuuu!
Saaalve, bella gente!
Come state? Tutto bene? E la scuola?
A me va di male in peggio, oggi la mia proffy di matematica ha iniziato a spiegare ma..non c'ho capito na mazza! :c
Vabbè, dettagli. ALLORA! Come vi sembra questo capitolo? Vi piace? Spero tanto di sì perchè mi sono fatta in quattro per scriverlo. Anzi, diciamo che alla fine non è niente di che, l'unica parte che intriga e incuriosisce è l'ultima. O mi sbaglio?
Chissà cosa succederà, ne vedrete delle belle!
Beh, come al solito vi ringrazio tantissimo! Davvero. E, ovviamente, spero di vedere qualche recensione.
Ok, ora scappo perchè inglese mi aspetta.
Hahahah, baci Chiara.



 

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Capitolo 7
*** Chapter six ***


Chapter six

 

Oh ma andiamo, quanto può essere idiota Zayn da uno a dieci? E' così palese che i fantasmi non...esistono. Insomma, se così fosse...il fantasma di mio nonno mi tormenterebbe ancora! Dio solo sa cosa gli combinavo. Quindi, è una cazzata.

Che stupido fifone che è.

Deglutisco e mi metto in macchina per tornarmene a casa, ho bisogno di una doccia calda.

 

 

 

Appena esco dalla doccia noto Alex che fa comunella con mia madre.

“Oh, vedrai tesoro. Sarai bellissima con questo abito”

La vedo arrossire, sembra quasi...dolce.

Scuoto vistosamente il capo, non devo pensare a queste cose, diamine!

“Grazie Anne, ma...non credo che andrò al ballo d'inizio anno” risponde, ridandole il vestito verde acqua in mano.

“Harry!” esclama, venendomi incontro “non porti la tua ragazza al ballo?”

Entrambi sbianchiamo.

Ovviamente, devo fare qualcosa o altrimenti finirò nei guai.

“C-certo che andiamo, mamma. Alex, che burlona che sei!”

“Oh...g-giusto! Amore mio, meno male che mi capisci alla perfezione” sorride, abbracciandomi e baciandomi la guancia.

Rimango imbambolato, realizzando ciò che è appena successo. Ok, cosa è successo? Mi sono fatto abbracciare e baciare da...le-lui? Oh mio dio, no.

No, no, no. Non voglio essere...cavolo, lo sapevo che quella di ospitare qui quell'idiota non era una buona idea! Ma perchè mi faccio sempre convincere?!?

Sbuffo e la spingo, facendola finire di spalle contro il muro “cosa diamine fai?”

“Calmati. Tu cosa diamine fai! Perchè mi hai spinta?”

“Non provare mai più a darmi un bacio” continuo imperretrito “ok?”

“Ok, ma calmati. Non ho fatto niente” dice, mordendosi il labbro inferiore e fissandomi.

Cazzo, ma che mi sta succedendo? Ricky si sta alzando e non è una cosa buona considerando che chi ho davanti è maschio. Mi dileguo velocemente e mi fiondo in camera, liberandomi dell'asciugamano.

“Cazzo”

 

 

 

-Ehi Hazza! Allora, a che ora ci passi a prendere?- domanda il moro, -Niall, per l'amor di dio! Smettila di mangiare le mie carote!-

Ridacchio leggermente e poi scuoto i miei ricci -vengo verso le otto, ok?-

-Va bene. Ma...senti, hai per caso sentito Zayn? Non risponde al cellulare-

Mi mordo il labbro e incomincio a pensare: forse è per quell'idiozia degli spettri. Andiamo, infondo sono solo dicerie, perchè deve fare il bambinone?

-No, ma stai tranquillo, ora lo vado a prendere e poi passo da voi- continuo -ciao-.

Scendo le scale e noto Alex e il fratello scambiarsi qualche occhiatina complice, mi fissano e ridacchiano. Alzo un sopracciglio e, “cosa avete da ridere?”

“Oh, niente niente” risponde veloce il rosso, sistemandosi meglio per abbracciare sua sorella.

Sbuffo ed esco di casa, chiudendomi la porta alle spalle. All'improvviso il gelo di New York mi attraversa, soffermandosi verso le gambe.

Mi guardo e, “cazzo, sono senza pantaloni”

 

 

 

“Zayn!” esclamo, bussando alla porta di casa sua. Mi apre sua madre, Trisha, che intanto è intenta a squadrarmi dall'alto verso il basso.

“Ma come siamo belli, eh?”

Sorrido teneramente, infondo i migliori e i peggiori momenti li ho passati anche con lei e, a dirla tutta, lei per me è come una seconda mamma. “Mai quanto te però”

“Sempre un galatuomo tu, eh?” mi sorride, facendomi spazio.

Ricambio il sorriso ed entro per poi salire le scale e attraversare il corridoio di casa Malik.

“Che cazzo, aprimi Malik!”

Apro la porta e lo noto seduto a fissare il vuoto, senza alcuna emozione.

“Oh andiamo, non puoi credere veramente che esistano dei fantasmi!”

Lui mi fissa e risponde: “Proprio tu hai visto un tavolo volare ed io ora...non dovrei credere ai fantasmi?!? Per favore Harry, lasciami stare”

Sbuffo e mi avvicino, “ok senti, io...ero piccolo, forse potrei aver frainteso. Zayn tu verrai al ballo, non accetto un “no” come risposta! Ora lavati che puzzi!”

Il moro mi sorride, spingendomi e facendomi cadere – come un coglione – per terra. Mi alzo e lo vedo chiudersi in bagno gridando un “non si sa mai, con te è meglio essere sempre in allerta! Potrebbe spuntare una mia foto nuda su facebook”

Rido e aspetto la sua ricomparsa con il cellulare in mano.

 

 

 

Michael pov's

 

Guardo mia sorella indossare il suo bellissimo abito, è ancora più bella di come la ricordassi. Quegli anni in prigione mi sono serviti a migliorare il mio autocontrollo. E' vero, sono finito al fresco per via di un unico motivo: Derek. Lui e la sua combricola volevano fare del male alla mia famiglia ed io, ovviamente, dovevo difenderla. Sono l'unico uomo in casa e...non mi va che lei soffra. A dire la verità, mi manca molto anche nostra madre, non la vedo da un sacco di tempo. Alex sorride, ed io insieme a lei. Quella donna, Anne, sembra così dolce ed educata, sembra quasi come se mia sorella fosse sua figlia.

“Appena Harry ti vedrà si scioglierà, ne sono sicura” continua “siete una coppia bellissima”

Strabuzzo gli occhi e cerco di deglutire il nodo che mi si è appena formato in gola. Cosa? Cosa?!

Tossisco, cercando di ottenere l'attenzione di mia sorella.

“Mh?” continua alzandosi la zip del vestito “è tutto ok, Mikey?”

Aggrotto le sopracciglia, “dovrei parlarti”

“Oh, ok. Scusatemi...” continua sorridendomi “vado di là, parlate pure”

Appena Anne chiude la porta mi fiondo sul letto di Alex, “cioè, sul serio? Alex, quel tipo è un idiota!”

Lei ride, sedendosi difianco a me.

Non posso tollerare una cosa così, quel ragazzo non ha proprio un bel nulla in testa, anzi, in quel suo cervello bacato ha soltanto in testa tette, culi e chi più ne ha più ne metta. La farebbe di certo soffrire ed io, ovviamente, non sarò qui a permettergli di baciare la mia adorata sorellina. Chiamatemi anche primitivo, ma io ci tengo a lei.

“No, stai tranquillo! Io e...lui...non stiamo insieme. Ti spiegherò in macchina, ora andiamo, è tardi”

Annuisco ed apro la porta.

 

 

 

Harry pov's

 

Ricordate quando ho detto a Louis che sarei andato a prenderlo alle otto? Bene. Non è stato così, ho dovuto disdire perchè il signor. Perfezione – alias Zayn Jawaad Malik – non sapeva cosa indossare.

“Eppure questa giacca non mi convince...” esordisce ancora, fissandosi allo specchietto.

Sbuffo e cammino, ignorandolo palesemente. Sì, l'arte di ignorare è la mia specialità.

“E dai, Styles!” esclama venendomi incontro “devo fare bella figura, non posso essere vestito come uno...uno...zingaro!”

E a quella affermazione non posso far a meno di ridere, perchè sul serio, quel tipo è un idiota!

“Malik, sei bellissimo, ok?” continua “se fossi gay non ci penserei due volte a scoparti”

Lui ghigna e risponde, “oh, grazie amico”

 

 

 

La sala è gigantesca e, detesto ammetterlo, ma Alex ha fatto davvero un buon lavoro. Però, per favore, non diteglielo. Il mio orgoglio andrebbe a puttane se solo lo sapesse.

Mi avvicino al banco dei cocktail e prendo un sorso di quello analcolico, meglio andarci piano.

“Ehi Styles!” si avvicina il ragazzo dai capelli rossi, com'è che si chiama?

Mi sembra che il suo nome iniziasse con la S...ahm...Stefanio?

Scuoto il capo e sorrido, “ciao”

“Allora, cos'è sta storia che tu e mia sorella state insieme?” mi domanda, ed io, non posso far a meno di strozzarmi con il drink che ho appena bevuto.

“I-io” tossisco “non...” tossisco ancora più forte “cazzo, dammi dell'acqua!”

“Oh...certo” dice, allontanandosi.

Mi appoggio con una mano al bancone e tossisco ancora più forte, bevendo poi il bicchiere d'acqua che il ragazzo mi ha appena portato.

“Stai meglio?” mi chiede, ghignando.

“S-sì. Cosa...andiamo a ballare, no?” dico, prendendo il braccio di una rossa lì vicino e trascinandomela in pista.

 

 

 

Sono quasi le due del mattino e la palestra pian piano si è svuotata. Perfino Louis, che è un festaiolo si è ritirato perchè troppo ubriaco. In poche parole, alla festa siamo rimasti solo io, Alex, il fratello e Zayn.

Sto per parlare quando...

Ehi, Harry”

Deglutisco e mi guardo intorno, girando su me stesso.

“Harry, sei davvero così ubriaco?” domanda la ragazza, sorridendo.

“Se non ti risponde lo è per davvero”, la risponde Zayn.

“Non...non sono ubriaco, idioti!” continuo imperretrito “a-avete sentito?”

“Sì che abbiamo sentito, oh per l'amor del cielo, Harry! Non siamo così scemi” borbotta Alex, sbuffando per poi prendere la scopa e spazzare.

“N-no...intendo...cioè...” cerco di parlare ma quella voce si manifesta di nuovo, questa volta però, seguita da una figura sbiadita che scompare dopo poco.

Ciao...Harry...perchè non mi rispondi?”

Deglutisco ancora più pesantemente e svengo, ascoltando solo le ultime parole dei miei amici in cui mi chiedono che mi è successo.

 

 

 

 

 

Wiggle, wiggle, wiggle!

Haloa chicas! Come state? Tutto ok?

Io non proprio...domani ho una giornata piena di merda – alias interrogazioni –.

Ah dio...e voi?

Vabbè, passando al capitolo...cosa ne pensate? La descrizione del fantasma non è molto approfondita, devo ammetterlo, ma non preoccupatevi! Nel prossimo ci sarà molto più divertimento.

Cosa ne pensate dei personaggi? Dio, Michael non è la dolcezza? *^*

E Zayn? Hahahha, “signor. Perfezione”, mh mh.

 

Ok, io ora devo scappare, lasciate una recensioncina che non vi fa male u.u'

 

E sì, dico anche a te lettrice silenziosa! Voglio sapere una tua opinione c:

 

 

Baci, la vostra Chiara.

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Capitolo 8
*** Chapter seven ***



Chapter seven


 

“Harry, Harry!” continua “Styles!”
Alzo da terra solo il busto, poggiato appena sui gomiti. Sono davvero stordito e spaventato. Quel fantasma è ancora tra noi, ne sento la presenza e ciò, non mi piace.
Giro il capo a destra e a sinistra, cercando di capire se quell'orribile creatura sia in qualche modo a contatto con me.
Deglutisco e, “E' tutto ok?” mi chiede ad un certo punto Zayn, avvicinandosi con faccia preoccupata.
“S-sì. E' tutto ok” rispondo, sempre però in allerta. Potrebbe sbucare da un momento all'altro. Anzi, forse, se si continua così dovrei prendere in considerazione l'idea di chiamare Zac e la sua speciale combricola, no? “Ghost Adventures” è sempre stato il mio programma preferito, è una figata! Solo che...quando sei tu a provarlo in prima persona...beh, non lo è più.
Mi alzo e cerco di riprendermi, anche se è difficile. Mi guardo ancora intorno e, in un angolo remoto della palestra scorgo lei, sì è una lei.
Pian piano la sua immagine diventa sempre meno offuscata e, dopo poco, riesco a guardarle il viso: ha un viso pallido, contornato da capelli lunghi neri e, la cosa che mi fa rabbrividire all'istante è il fatto che non possiede le pupille come tutti noi esseri comuni.
Deglutisco “G-guardate!” la indico. Fortunatamente, Zayn la vede, almeno così non possono prendermi per pazzo. Mi avvicino di fretta e furia all'uscita d'emergenza della palestra ma, appena poso entrambe le mani sulla maniglia noto che è chiusa. Ci hanno chiuso dentro.
Ok, credo che io possa incominciare a cagarmi addosso.
“Cazzo” dico, “ci hanno chiuso dentro!”

“D-dobbiamo...scappare!” esclama Zayn, seguito dal fratello della bionda.
Harry...io voglio solo te” continua il fantasma “solo...te”
“Grazie” le dico ironico.
“Harry...io ho paura” ritorna il moro, abbracciandosi al fratello di Alex.
Lo guardo stranito, dovrei iniziare a preoccuparmi anche per lui? No, perchè...

Credo che tu...abbia un serio problema con le persone diverse da te” sussurra ancora, e questa volta so che è vicino al mio orecchio destro.
Oh dio, lo sapevo che dovevo portarmi il supporto: un pannolino pesante in questi casi sarebbe stato l'ideale, porca puttana.
Deglutisco e cerco di cacciare le palle – in senso metaforico, ovvio –.
“Senti tu, non so bene chi tu sia e cosa tu voglia da me...ma sappi che...io...non ho paura di te!” esclamo, facendole ben capire la mia posizione. Io sono un uomo e gli uomini, non hanno paura di nulla!
Ah davvero?” continua “e se ti taglio le palle e te le faccio ingoiare?” continua riavvivando i suoi capelli neri pece “non hai paura? io...lo farei”
E cazzo. Sì, adesso sì che ho paura.
“...i-io...”
Le risate di Alex mi fermano, sto seriamente pensando che tutto ciò a lei faccia un baffo. E se, non lo vedesse il fantasma?
“Che minchia ridi?” continuo girandomi e avvicinandomi a lei “io sto per essere castrato e tu...ridi?!?”
“N-no...” ma non fa in tempo neanche a finire la frase che mi ritorna a ridere in faccia, cercando, – in un secondo momento – di rimanere seria.
“Gordy...ti prego, finiscila” grida, sventolando le mani.
“Cioè, c'è un fantasma e tu chiami il tuo amico? Hai capito o no che non è finzione?” le ri-domando.
Evidentemente non riesce a capire la gravità della cosa. Io sto quasi cagato sotto. Anzi, omettiamo il “quasi”.
“Harry, come al solito sei più sveglio di un koala” incalza Alex, ridendo di me.
Aggrotto le sopracciglia, non riesco a capire cosa sia successo, sul serio. Mi guardo intorno e noto che il fantasma non c'è più.
“Ciao tesorino” continua il moro “sapevo che ci saresti cascato”
Spalanco gli occhi, non riesco davvero a credere a tutto ciò.
“T-v-...voi?!?” cerco di dire qualcosa, “mi avete...fanculo!”
Zayn ride, compreso il fratello della bionda – alias la mia acerrima nemica –.
“Sapevo che era una balla! Era solo che...volevo stare al gioco, tutto qua”
dico, cercando di convincerli e cercando di non fare la figura del fesso.
“Certo, come no Styles” risponde Zayn, sicuramente complice.
“Fanculo a tutti quanti!” continuo buttando la giacca che avevo addosso a terra “io me ne vado!” esclamo, aprendo le porte con un calcio ben assestato e tornandomene a casa.
Fanculo.
Fanculo a quell'idiota che mi ha preso in giro facendomi sfigurare davanti a tutti.
Fanculo al mio migliore amico.
Fanculo perchè sono così palesemente sorpreso e meravigliato da ciò che ha fatto Alex.
Fanculo a me e alla mia vita di merda.

 

Alex pov's
 

 

“La mia sorellina è la migliore!” esclama Michael, abbracciandomi.
“E dai, Mike. Non mentre guidi”, gli ripeto. Ho sempre paura che qualcosa vada storto mentre lui sia al volante, perciò, cerco sempre di tenerlo in allerta.

“Alex, Michael ha ragione! Sei stata una grande ad organizzare quello scherzo ad Harry, se lo meritava” mi dice Zayn, scompigliandomi i capelli.
“Oh...beh, il merito è stato anche tuo comunque” continuo elogiandolo “tu, Zayn, hai fatto la parte più importante di tutti”
“Ed io?” mi chiede Michael, sorridendomi ampiamente.
“Tu non hai fatto niente” rispondo, baciandoli la guancia.
“Siamo arrivati, ciao Zayn” lo dilegua il rosso, sorridendogli e facendogli cenno con una mano.
“Ciao Alex, ciao Mike e grazie per il passaggio”

Sorridiamo e ci avviamo per casa Styles.

 

 

 

Appena entro in casa noto che è sdraiato sul suo letto inerme, non fa una mossa, non sussulta neanche quando mi sente chiudere la porta. Mi avvicino e noto che ha la mascella serrata e gli occhi di un verde spento. Quasi mi dispiace, forse sono stata troppo cattiva? Sospiro e mi siedo sul suo letto, è peggio di un bambino alcune volte, del resto lo dice anche la madre.
“Perchè?” mi chiede, spingendomi e facendomi cadere per terra.

“Aia!” esclamo, “non ti hanno insegnato le buone maniere?”
“No” continua “non con...gente...come...voi, ecco”
Ok, dovrei prenderlo come un insulto?
“Senti”, “non so tu che problemi abbia, sul serio. Ma...sappi che l'ho dovuto fare solo perchè ero stufa dei tuoi continui scherzi idioti, cosa pensi che sono? Sono anche io un essere umano, sono uguale a te!”
“Non direi proprio uguale a me...” risponde lui, ghignando.

Sbuffo e roteo gli occhi al cielo, “con te è inutile parlare. Peggio di un mulo”
E detto ciò, mi spoglio – nel bagno della camera – e mi infilo sotto il mio piumone caldo.

 

 

 

La mattina dopo mi sveglio nel mio letto caldo, apro gli occhi e noto che dentro la stanza tutto tace, niente di niente. Alzo di poco il busto e vedo che Harry è ancora nel letto con gli occhi chiusi. Pazzesco, a guardarlo così sembra quasi...dolce. Cioè, non prendetemi per pazza ma...lo è. Dovreste guardarlo, ha gli occhi chiusi, le sopracciglia ben allineate e, un piccolo sorrisetto in viso. I capelli poi...sono tutti arruffati e ciò lo fa sembrare ancora più bello. Se non fosse per il suo carattere odioso l'avrei già baciato.
Aspettate un momento! Ho detto...baciato? Volevo dire...abbracciato! Esatto, ecco ciò che volevo dire. Era solo che...non trovavo la giusta parola.

Pensandoci, mi sento un po' in colpa per ciò che gli ho fatto ieri...forse sono stata un po' troppo cattiva, mi dispiace. Forse, dovrei provare a chiedergli scusa anche se so che non le accetterà mai, visto che è testardo peggio di me. Sospiro e prendo il telefono in mano, apro la chat di whatsapp e noto un messaggio di Zayn.
-Sei riuscita a fare pace?-
Sorrido, se solo sapesse...
-No, ieri mi ha spinto giù dal suo letto e sono caduta. Non credo che accetterà volentieri le mie umili scuse.- scrivo, inserendo alla fine una risata.
Blocco la tastiera del mio iphone e lo rimetto sul comodino che è vicino al divano-letto. Cerco di riaddormentarmi ma, ovviamente, la vibrazione del telefono si fa sentire di nuovo, questa volta però, è Gordy.
-Ehi bambolina! Allora, ti è piaciuto lo scherzo?!-
Ghigno, ecco che la parte malefica e cattiva ritorna -stai scherzando?! E' stato bellissimo! Per poco non ci cascavo anch'io!-
-Lo sapevo. Credo che ora ti lascerà stare, e se non lo fa, ci inventeremo qualcos'altro-
Sorrido e lo ringrazio, lui è una delle poche persone – oltre a Michael – che ci sono sempre state nella mia vita. E' quasi come un fratello per me, anzi, è anche il mio migliore amico. Con lui è tutto più divertente e poi, è davvero un bel ragazzo. Sono molto felice che abbia dichiarato la sua omosessualità anche ai suoi genitori che, fortunatamente, l'hanno presa bene, anzi, sono convinti che sposerà qualche famoso divo del cinema. Ogni volta, quando me lo racconta scoppio a ridere perchè i suoi genitori sono...molto dolci e molto accondiscendenti. Una volta, ricordo, andai a dormire a casa sua, Margaret – sua madre – mi preparò dei biscotti buonissimi che – a detta di Gordy – faceva solo quando a casa, c'erano degli ospiti davvero speciali. Mi sentivo onorata. Il primo giorno che incominciai a lavorare al bar mi parve tutto nuovo, per fortuna che c'era lui o altrimenti io non sarei a questo punto. Adesso però, sono al verde, tutti i soldi che ho guadagnato li ho inviati metà a mia madre e, l'altra metà li ho dati a Michael per comprare qualche vestito che poteva indossare. Ma lui ovviamente, ha speso gran parte per la sua nuova tinta rossa.
Per racimolare qualche altro spicciolo dovrò lavorare di più e ciò, purtroppo, comporta lavorare anche nei giorni festivi. Perciò, domani pomeriggio, dopo aver finito i compiti, dovrò recarmi al bar.
Sinceramente come lavoro non mi fa impazzire, devo essere sincera. E ovviamente, credo che il sogno di diventare una scrittrice rimarrà solo un bellissimo hobby.
Sul computer ho molti scritti, solo che...non ho mai il coraggio di inviarli a qualche casa editrice. Sì, sono codarda. E' che...ho sempre paura, paura di non essere abbastanza brava, di non essere abbastanza colta. Sono un disastro, vero? Sì, lo sono.
Finalmente mi alzo dal letto, seguita dal riccio che mi fissa e mi ignora come è solito fare.
“Cosa c'è?” gli chiedo, girandomi e sbuffando.
Lui in tutta risposta si avvicina – quasi vicino al mio naso – e mi ci soffia sopra.
Idiota.
Stupido.

Cretino.
Non ti sopporto.
“Oggi pomeriggio sua maestà può scomodarsi per accompagnarmi a lavoro?” chiedo ancora, sperando in una risposta affermativa.
Odio quando mi ignora palesemente, è un bambino!
“Allora?” domando ancora, aspettando una sua risposta.

“No, sua maestà ha altri impegni questo pomeriggio” e conclude lì, uscendo dalla porta levandosi la sua maglia.
Rimango imbambolata d'innanzi ad essa, ha un fisico...spettacolare. E' davvero un gran bel ragazzo, non lo nego. La cosa che amo di più – oltre ai suoi ricci – è il suo sorriso. Certo, ne ha moltissimi, da quelli per le prese per il culo a quelli dolci, sinceri che purtroppo, con me, non ha mai fatto.
Conto di diventare buoni amici ma credo sia impossibile. Dice sempre che io sono diversa da lui...e bla bla. Cos'ho che non va?
Sospiro e scuoto la testa: anche io ho bisogno di una doccia.

 

Harry pov's

 

“Ehi Anne, dove hai messo la mia valigia?” le chiede mio padre.
Sospiro e attendo la risposta di mia mamma. Per chi lo avesse chiesto...sì, si sono separati giusto ieri, purtroppo. Ma ok, va bene così, sinceramente preferisco averli divisi che uniti. Insomma, sono sempre a litigare, sono snervanti.

“Vieni, te la prendo io” dice, salendo di sopra.
Mangio l'ultimo toast e bevo l'ultima goccia di caffè. Spero di arrivare il prima possibile oggi, ho il test di matematica e conto di prendere un buon voto.
“Posso venire con te?” mi domanda una Alex coperta solo da un'asciugamano.
La fisso compiaciuto: non credevo potesse essere ancora più attraente senza...vestiti, ecco. Deglutisco pesantemente. Perchè mi sta capitando ancora? In ogni caso però, cerco di rimanere seduto e di posarmi il palmo della mano sul cavallo dei miei jeans, devo cercare di rimanere calmo e rilassato, d'altronde lei non ha alcun effetto su di me, no? Beh, Ricky non la pensa così. Sospiro e faccio cadere lo sguardo sulla spaccatura del suo seno. Mi mordo il labbro ancora più compiaciuto di prima, tutto questo dovrebbe essere illegale, anzi, lei dovrebbe esserlo. Tutto questo è un sogno, lei in realtà è un lui, perciò io in realtà sarei...gay? No, io sono etero. Oddio, devo assolutamente uscire da questa stanza, basta, quando è troppo è troppo, sul serio.

Finalmente, in mio soccorso, arriva il fratello che, vedendola – vedendolo – in quello stato la copre con la sua camicia bianca che alla fine, fa intravedere tutto.
Distolgo lo sguardo quasi rosso in viso, o per meglio dire, sulle gote. E' assurdo, mi sento come una quattordicenne alle prese con il primo orgasmo. E'...vergognoso.
“Alex, per l'amor del cielo!” continua sbuffando e facendo ricadere le braccia lungo il suo corpo “copriti!”
“Ero venuta solo per chiedere a quella razza di scimmia un passaggio, calmati!” continua levandosi di dosso la camicia “non ho più tre anni, so badare a me stessa!” e conclude, andandosene di sopra per rivestirsi.
Cerco di dire qualcosa, ma alla fine, finisco per blaterare qualcosa di assolutamente insensato. Ripeto, che vergogna.

 

 

 

Do you wanna be an American Idiot?

 

Ciaaaaao! Ho deciso di

incominciare ogni angolo autrice

con una canzone diversa ogni volta!

Che ve ne pare come idea? A me piace! Ahahha.

Vabbè, allora, come vi sembra il capitolo? Certo, è più lungo

del previsto e perciò, acclamatemi! (?) u.u'

Ahaha, sì, scusate la mia deficienza :c

Ragazze, avrei da chiedevi un enorme favore...

Potete chiedere a qualche amica di leggere e recensire questa storia? Sapete, ho notato che le recensioni sono diminuite e ciò,

mi dispiace un casino perchè ci tengo molto. Ovviamente però, sempre se volete, io non obbligo nessuno.

Mh, che altro dire? Ah sì! Aspetto una vostra recensione, e ricordate

che io ci sono anche su twitter e facebook!

 

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Ah, ragazze! Se ci siete su instagram ditemelo, eh.

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Capitolo 9
*** Chapter eight ***



Chapter eight


Una volta arrivato a scuola – si, per fortuna Michael ha accompagnato Alex – , vengo subito investito dal solito gruppetto di cheerlader che, a dirla tutta, mi danno sui nervi. Insomma, certo, siete scopabili, siete fighe...ma...sapete cosa vi manca? Il cervello. Cioè, ammetto che anche io – per qualche oscuro motivo – me le sono portate a letto...però, sinceramente non lo rifarei. Io, come ho già specificato moltissime volte, sono un tipo da “scopiamo?” e non da “ti prego rimani perchè ho bisogno di te”. No, non sono un idiota qualunque che alla minima ragazza seria che incontra cambia. No ragazze, non lo faccio questo. E, se per puro caso voi lo stiate pensando...beh, distogliete questo inutile pensierino dalla vostra testa, sono più...un tipo con cui tradire e non quello da tradire, ecco tutto. Non so se sono riuscito a farmi spiegare. Ma in ogni caso, ritorniamo a noi:
“Harry, sei così bello oggi” mi dice Kat, una del terzo anno che si sente già la più importante del liceo solo perchè fa parte del gruppo delle puttanel-ehm, cheerlader.
“Senti, non mi ricordo neanche il tuo nome” dico mentendole, in realtà noi ragazzi lo facciamo per farci vedere da voi ragazze come stronzi colossali, mi spiego? No? Bene, allora vi faccio un esempio: Avete due ragazzi difronte a voi, uno bellissimo ma stronzo, vi ignora sempre ma, per qualche motivo a voi ignaro, non riuscite a levargli gli occhi di dosso. Poi, dall'altra parte c'è un altro ragazzo, bello anche lui ma serio...troppo serio, che, ad ogni minima cosa, vi fa un regalo o...non so, vi dà troppe attenzioni. Voi, ora, conoscendo le due parti, chi scegliete? Beh, la risposta è alquanto ovvia. Lo stronzo, no? E se, per puro caso voi non lo abbiate scelto allora avete dei seri problemi mentali, lasciatevelo dire.
La ragazza rossa mi fissa, allargando le labbra rosse come il sangue “oh bene. Non sapevo che non ricordassi il mio nome”
Sorrido, ghigno e proseguo avanti ignorandola palesemente. Ecco un altro passo da fare se volete avere qualche ragazza ai vostri piedi. Ma...ovviamente, solo io posso, io sono il “Gran Maestro”.
Sospiro e raggiungo i miei quattro amici.
“Ciao ragazzi” dico, “voglio solo dire che saluto tutti tranne te, Zayn. Sì, oggi do una festa a casa mia e...beh, tu non sei invitato”
Niall ride, sputando tutto il panino che stava mangiando tranquillamente.
“Che schifo, Niall!” esclama il moro con gli occhi cerulei, “sei un...porco”
“Sì Lou, ti amo anche io” scherza, scompigliandoli i capelli.
“Io allora, me ne vado. Non sono gradito a quanto pare” e con ciò conclude, fissandomi e alzando le chiappe dallo sgabello.
“Comunque, a che ora è la festa Harry?”
“Lou...stavo scherzando, non do nessuna festa. Era solo per far sentire Zayn in disparte, tutto qua” dico ingenuamente, vedendo il mio migliore amico mentre viene assalito da Jennifer, la sua ex ragazza.
Esco dalla mensa e mi dirigo al mio armadietto per prendere i libri che mi servono per la verifica di matematica...o...era quella di chimica? Oh dio, lapsus.
Mi giro fissandomi attorno, ho bisogno assolutamente di Edwin.
“Ehi Ed!” esclamo, avvicinandomi a lui con passo veloce, felpato.
“S-sì?” mi chiede, aggiustandosi gli occhiali che gli stanno quasi per cadere.
Per qualche oscuro motivo Edwin Pelleser ha paura di me, non sono mai riuscito a capire perchè. Insomma, sono un tipo abbastanza scherzoso, non faccio del male alla gente – e stavolta ragazze, vi prego, credetemi –.
“Ed, che diamine hai?” continuo “perchè ogni volta che mi vedi rabbrividisci?” chiedo ingenuamente, cercando di capire il perchè del suo comportamento.
“E' che...nulla, Harry” continua deglutendo “tu e Zayn mi fate...terrore, tutto qui”
Inizio a ridere, chinandomi un po' per la stronzata che ha appena detto il secchione. Insomma, io farei paura? Oh ma andiamo!
“Senti, bando alle ciance. Non mi interessa. Tu frequenti i miei stessi corsi, no?”
Lo vedo annuire e proseguo, “bene. Oggi abbiamo la verifica...di...?”
“Matematica, Harry, matematica” scatta, come un soldato all'attenti.
Ghigno e annuisco, allontanandomi dalla sua figura.



Appena arrivo in classe trovo la professoressa che ha appena iniziato a fare l'appello.
“Styles, vedo che è in ritardo” inizia la sua cantilena, che si ripete ogni mattina.
“Già, vede bene” le dico, continuando a camminare e sedendomi al mio solito posto.
“Faccia poco lo spiritoso, tanto verrà bocciato”
Faccio un ghigno e rido, “certo, come dice lei, ora...continuiamo? Un'ora è già poca per un compito”
Sì, sono molto sincero, non si nota?
“Ah Styles! Lei mi farà impazzire!” continua “dov'è Strana? L'avevo vista in cortile”
“Non lo so, e sinceramente, non mi interessa” dico con nonchalange.
Infondo è la verità, che mi importa? Giro il capo e aspetto che Melany, la ragazza biondina a cui faccio il filo da qualche settimana, faccia il suo ingresso.
“Visto che vuole fare tanto il simpatico...vada a cercarla” continua ghignando maleficamente “e se la trova, le prometto che la prossima volta che ci vedremo non la interrogherò”
A quella sua affermazione scatto in piedi, accettando subito l'incarico appena offertomi. E' una cosa abbastanza difficile da rifiutare, cioè, credo che voi riusciate a capirmi.
“Arrivo e torno!” esclamo, facendo ridere – come al solito – la classe.



E' da circa un quarto d'ora che sto girando a vuoto per tutta la scuola ma, sfortunatamente, non la trovo. E' così difficile trovare una ragazza?
Sbuffo e finalmente, setaccio il corridoio, sperando che sia lì, nascosta in qualche angolo remoto.
Appena mi avvicino al mio armadietto, noto un biglietto con delle varie scritte, che recitano: “Vogliamo i soldi che quel bastardo ormai morto ci deve, non mi importa come tuo padre debba fare.
Piesse: se non avremo 100.000$ in due settimane, Alex farà una brutta fine”

Deglutisco e mi guardo intorno, cercando di capire esattamente chi ha lasciato questo biglietto. Sospiro e poi penso, realizzando che tutta questa messa in scena potrebbe essere benissimamente uno scherzo architettato da  quell'idiota per farmi rifare la figura dello stupido davanti ai miei amici. No, questa volta non ci casco, una volta si, ma due...beh due no.
Accartoccio il fogliettino e lo infilo nel mio jeans nero. Ora che ci penso, visto che ho praticamente l'ora di buco, posso fare ciò che ho sempre voluto fare, no?
A passo svelto entro nell'enorme palestra, dove si trova Melany e la sua squadra di pallavolo. La bellezza di quella ragazza è disarmante, bionda, occhi color cioccolato e, un fisico da paura.
Certo, calmatevi, so cosa state pensando...non è una sgualdrina. Contente?
E' una ragazza piuttosto dolce, simpatica e premurosa. L'ho puntata già da un po', certo, ci conosciamo, ma nient'altro, non abbiamo molta confidenza poiché non siamo mai riusciti ad uscire insieme.
Deglutisco e, nervosamente, mi reco sul posto dove si trova lei. Ora sta bevendo dalla sua bottiglietta d'acqua...pazzesco, le sue labbra aderiscono perfettamente alla bottigli-
Diamine, che sto pensando?!? Saltate questa parte, me l'avevate promesso, ricordate? Bene, grazie.



Oh, eccovi dinuovo qui. Dicevamo...ah sì! Parlavamo di quanto fossi carino questa mattina.
E' strano ma...per qualche oscuro motivo non riesco a smettere di pensare ad Alex. E se davvero fosse stata rapita da quello psicopatico che vuole ucciderla? E poi, come hanno fatto a trovarla? Mi mordo il labbro e cerco di non pensarci, infondo sarà uno scherzo, ne sono sicuro al mille per mille.
“Harry” esordisce Mel, sorridendomi ampiamente “cosa ci fai qui, non hai lezione?”
“Ehm veramente no, l'ho saltata apposta per venire a vederti” dico, mentendo palesemente. Sì, sono molto bravo anche nel raccontare frottole per far colpo su di una ragazza.
Lei sorride, segno che ci è cascata.
“Mel!” la chiama l'allenatrice, “Harry...”
“Oh sì, certo. Ci vediamo dopo, divertiti!” dico, e la lascio allenarsi, non prima però, di averle fissato il fondoschiena che si ritrova.




“Allora a domani, riccio” mi saluta Melany, con un bacio sulla guancia. Sì, cavolo, sì. Pian piano ci sto riuscendo e, ovviamente, stasera ho un appuntamento con lei. Sono la felicità fatta persona. E no, non mi sto innamorando, state tranquille. Perciò, ho tempo per ognuna di voi, ditemi solo dove e quando.
Sorrido come un idiota da solo ed entro in casa, dove trovo papà seduto su un divano con un paio di fogli in mano e con la televisione accesa, che dà la vista ad un telegiornale.
“Pà, è tutto ok?” chiedo, sedendomi accanto a lui.
“No, Harry. Non è tutto ok!” esclama, divincolandosi e alzandosi per andare in cucina.
Sospiro, “ma...Alex...è in casa?” chiedo attento, sperando un sì da parte sua. Sono davvero preoccupato anche se credo che si tratti di uno scherzo e perciò cerco di calmare il battito del mio cuore che ora è aumentato.
“No, non era con te?” domanda a sua volta mio padre, facendo sbucare dalla porta solo il suo viso contornato dalla barba incolta.
“Oh...sarà...con...Zayn, sicuramente” dico, guardandomi attorno e salendo di sopra.
Deglutisco pesantemente e chiamo il moro, pronunciando tali parole con freddezza ma anche con estrema preoccupazione: -Alex, è...con te?-
-Cosa?- mi domanda.
-Ti prego, dimmi la verità. Alex, si trova con te? Mi avete fatto un altro scherzo?- chiedo ancora più allarmato di prima.
-Harry, non so di cosa tu stia parlando-.
Cazzo.





 
I don't know, boh, I don't knoooow, boh, I don't knooow!


(Sì, è la nuova canzone di Fedez “Generazione Bho”, mi sto flippando. Ahaha)


Ciaaaao belle! Allora, come state? Tutto ok?
Non posso dilungarmi molto perchè devo uscire, spero solo che il capitolo vi sia piaciuto e ovviamente, aspetto vostre recensioni!
Bacioni grandissimi, Chiara.


Piesse: Per chi fosse interessato, no, non sono andata a vedere quel gran pezzo di figo di Federico. Dio, sto rosicando dentro. Vi giuro che appena mi si presenta su facebook qualche foto di qualche ragazza bimbominchiosa che lo è andato a vedere gli scrivo un papiro sotto scontandomela con lei.

Adiè.(?)

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Capitolo 10
*** Chapter nine ***


Chapter nine

 

-Come non sai di cosa sto parlando, Zayn?- gli ringhio contro, sperando in un “coglione, ti sto prendendo per il culo. Alex è qui con me”.
-Senti Harry, non so cosa tu voglia da me, sul serio, ma per favore, smettila di sparare cazzate-.
Mi spazientisco e chiudo la chiamata. Non ho voglia di discutere con due idioti che pensano di avermi preso per il culo. No, non cadrò nel tranello ancora una volta.
Guardo l'orologio e noto con piacere che il mio programma preferito sta per iniziare, di solito lo guardo con Zayn ma, dato che tra noi è in corso una discussione ed io, sono molto orgoglioso, decido di vederlo ugualmente, ma questa volta, da solo.
Vado in cucina e prendo qualche schifezza che di solito mangio: patatine, pop corn, brownie e, birra.
Sì, sono un tipo che tiene molto alla linea. Anzi, a dire il vero ho pensato anche di farmi allungare i capelli, magari potrei legarli anche con un codino...mh, voi cosa ne pensate? Credo che sarei davvero un grosso figo, peggio di adesso. Ritorno in salotto e mi accomodo – a modo mio – sul divano che è situato difronte la televisione. Il programma è iniziato e Zac ha già fatto la sua comparsa raccontando della sua avventura tra i castelli infestati. E' buffo ma appena sento la parola “fantasma” mi viene in mente Alex. Infondo, il suo scherzo anche se è stato parecchio idiota era simpatico...cioè, l'avrei fatto anche io se solo avessi avuto qualche amico che non fosse soltanto bravo a letto. Credo che nella vita la bravura nel fare sesso non sia tutto. Sospiro e ripenso ancora a lei e, a quando mi si era presentata davanti quel giorno, il primo giorno che ci eravamo scontrati. Forse è stato un bene che Robert, mio padre, mi abbia “affidato” questo caso. Insomma, d'altronde mi ci trovo bene...e sinceramente, sarebbe una bella cosa se non fosse un maschio.
Mi mordo il labbro inferiore e penso a tutta questa faccenda del rapimento. Spero davvero che sia soltanto uno stupido scherzo perchè sinceramente, non so come la prenderei e ovviamente, non so neanche come la prenderebbe mio padre visto che tutta la responsabilità è mia. Se confesso una cosa...mica glielo dite? No? Bene.
A dire la verità...sì, mi manca parecchio e il che è preoccupante. Forse si potrebbe fare che potrei esserle semplicemente amico, niente di più, niente di meno. Scuoto la testa e rido di questa buffa idea che mi è appena uscita dalla testa, io e quella specie di femmina, non potremo mai essere amici. Semplicemente perchè io odio lei, e lei odia me. Stop. Finito.
Guardo l'orologio e vedo che sono le sette e che quindi, tra un'ora precisa, ho un appuntamento con Melany, la ragazza della palestra.
Sì, anche se Alex è stata “rapita” andrò lo stesso all'appuntamento, non posso mica darle buca per un'idiozia del genere, non credete?!
Bene, se siamo d'accordo è ok, se siete in disaccordo con me...potete anche andare a farvi fottere perchè non me ne importa proprio niente.

 

 

19:55

 

Sono pronto, più bello che mai. Sorrido d'innanzi allo specchio tirandomi indietro i miei folti ricci – che cadono sulla fronte –.
Sospiro, prendo la giacca e mi avvio verso la porta d'ingresso. Su di un tavolino c'è una sua foto con il fratello, Michael.
Sono davvero carini, devo ammetterlo.
Prendo il telefono e digito il numero del ragazzo “strano”, quello dai capelli color pomodoro. Tentenno un po' prima di spingere il tasto verde di chiamata. Ora lui è da qualche parte con mio padre per tentare di essere assunto in qualche posto di lavoro, non potrei mai chiamarlo e raccontargli di questo scherzo infantile. Insomma, che figura ci farei? E poi sarebbe inutile, quel ragazzo mi odia.
Spengo la luce del salotto e apro la porta, avanzando verso la mia range rover nera come la pece.

 

 


“Questo milk shake è buonissimo!” esclama la biondina difronte a me, bevendo la sua bevanda.
Sorrido compiaciuto e la imito, prendendo ad assaporare il mio milk shake al cioccolato.
Avete mai avuto la sensazione di avere un vuoto dentro, incolmabile? E' come se questo vuoto mi facesse sentire male, senza che io riesca a capire il perchè.
“Harry, è tutto ok?” mi domanda, posando la sua mano sulla mia.
Quel piccolo gesto mi fa sussultare, e, senza volerlo, ritiro la mia mano e prendo il cellulare.

Due messaggi.

-Sei davvero un grandissimo idiota, lasciatelo dire-

Non appena leggo questa frase il mio cuore riprende a battere, sono sicuro che sia Alex. Ero convinto che fosse tutto uno scherzo!

-Alex...- rispondo, digitando e inviando tutto il più velocemente possibile.

Non c'è altra spiegazione, è lei. Sicuro. Potrei metterci la mano sul fuoco, è l'unica che scrive in quel modo.

-No, idiota. Sono Zayn-.

E a quella risposta cala il silenzio dentro di me, tutti quei mini Harry Styles che stavano facendo festa sono scomparsi, svaniti nel nulla in un semplice “puff”. Sospiro e riprendo a fissare Melany, che ora è più perplessa di prima.
“Se non volevi uscire potevi dirmelo, è tutto ok?” mi domanda con dolcezza. Se fosse stata Alex al suo posto, mi avrebbe mandato a quel paese, ne sono sicuro.
E poi è così idiota da parte mia. Cioè, sono uscito con la ragazza più bella e dolce del liceo ed io che faccio? Penso ad Alex e mi comporto come un idiota. No, non credo di meritarmi una ragazza così.
“No...è...che...davvero, scusa. Riprendiamo tutto, ricominciamo ok?” le chiedo gentilmente, riposando il palmo della mano sulla sua.
Lei sorride, mostrando le sue fossette e i suoi denti perfettamente bianchi.
“Va bene. Ora però, vado un attimo in bagno. Ci metto poco” mi dice, dileguandosi e portando con sé la sua borsetta.
D'un tratto il cellulare prende a squillarmi, apro la chiamata e, “Harry!” continua gridando “Harry, aiuto”
Alzo il volume della chiamata e cerco di rispondere, anche se le mani tremano in una maniera assurda.
“Alex? Sei...tu?” le chiedo, ritenendomi subito dopo un idiota. Certo, certo che è lei, chi altri se no? Mi avrà chiamato per dirmi che è tutto uno scherzo, che non devo preoccuparmi perchè lei è così scema che ha fatto tutto ciò per vendicarsi di me e del mio carattere, ne sono sicuro.
“Harry, ho bisogno di qualcuno che mi salvi...ti prego, sono con dei tizi che vogliono uccidermi ed io...ho paura” continua piangendo “non è uno scherzo, ti prego, devi credermi. Chiama tuo padre e digli di portare 100.000$ a que-” ma la voce si interrompe, ed io non posso far a meno di uscire dal negozio e di gridarle un “Dimmi dove sei, Alex. Dimmelo, ora!”
“Calmati” continua una voce maschile, sicuramente è il rapitore “hai sentito la tua amichetta? Portaci quei soldi e non le torcerò neanche un capello. O altrimenti...”
E a quella sua frase le urla di Alex rimbombano, facendomi rabbrividire e facendomi arrabbiare di più di quanto già non fossi “non torcerle neanche un capello, bastardo! Dimmi dove e quando, avrai i tuoi soldi”
“Central Park, stanotte alle tre” continua “non chiamare la polizia o sarà peggio per te e, ovviamente, per questa stronzetta”
Deglutisco e annuisco – consapevole che non può vedermi – “ok, va bene”
Mi guardo intorno e corro a casa, incurante di Melany che ora è dentro e mi starà aspettando. Ho cose più importanti da fare, dentro di me c'è una piccola vocina che mi dice di salvarla, e di elaborare un piano per farli sbattere in prigione. Quei bastardi non la passeranno liscia, ne sono sicuro.

 

 

 

02:30

 

Sono a casa, col telefono in mano e col numero della polizia sulle gambe. Sono tre semplici cifre da chiamare, niente di difficile da fare, solo che...ho paura. Paura che le facciano del male perchè se così fosse non potrei perdonarmelo. Certo, non la sopporto, è odiosa, è un maschio, ma...credo di volerle bene, almeno un po'.
Sospiro e prendo a fissare l'orologio riposto sulla parete, segna le due e trent'uno. Sono in ansia, non so cosa fare.
Compongo il numero di mio padre e decido di chiamarlo, non c'è altra soluzione.
-Pronto?- mi risponde, tossicchiando.
-Papà, sono...Harry. Vieni subito a casa, ho una cosa importante da dirti-
-Hai messo incinta una ragazza?- mi chiede perplesso.
Sbuffo e roteo gli occhi al cielo -no, papà. E' una cosa seria...-
-Ah ok, arrivo. Comunque stai sereno, nulla sarà tanto serio quanto mettere incinta una donna, è così straziante perchè poi-...-
-Papà!-
-Ok, ok arrivo-.

 

 

 

 

 

Dopo poco sento il campanello bussare e, non appena apro la porta mi trovo davanti Michael e mio padre, pronti entrambi per la notizia.
“Allora? Ci hai fatto correre fin qui. Ti avverto ammasso di ricci, se centra Alex io ti...” ma lo bloccai,
deglutendo e indietreggiando di un passo.

“Sì Michael, centra lei” continuo abbassando il capo “è stata...rapita”
Quest'ultimo non dice niente, lo vedo solo avanzare a prendermi per il colletto della camicia per poi sbattermi al muro. “Io ti ammazzo, coglione!”
Deglutisco, capendo che sono io il responsabile. Dovevo starle vicino, attento e invece, mi sono comportato come un bambino.
“Io...Michael, mi dispiace, ma ora dovete pensare a salvarla” dico, fissando oltre la sua spalla, dove in questo momento si trova mio padre, con lo sguardo fisso su di me.
“Harry...ti avevo chiesto una sola cosa. UNA SOLA!” grida, iniziando a respirare pesantemente.
“Dovete salvarla”, rispondo, ignorando l'affermazione di prima.
“Ah dovete? Cos'è il signorino non ci degnerà della sua presenza?!” grida sarcastico il rosso, spintonandomi ancora di più verso il muro.
Sentivo un enorme vuoto nello stomaco, che si stava allargando sempre di più, non riuscivo più a pensare. Era veramente quello ciò che sapevo fare? Perfino un bambino avrebbe cacciato le palle e sarebbe andato a salvare una persona a lui importante. Ero davvero così codardo come stavo facendo far sembrare? Sì. Non c'è altra risposta.
“Alle tre, a Central Park...” dico in conclusione, facendomi lasciare immediatamente da Michael.

 

 

 

 

 

Ok, LO SO CHE MI ODIATE.

Ma...cosa posso farci? Nella mia fanfiction Harry dev'essere uno stronzo, non c'è altra spiegazione u.u

Ah, voglio dire che c'è l'hashtag che si chiama così: #uccidiamoChiaraconiforconi.

Troppo lungo? Beh, inventatelo voi! Tanto so per certo che siete piene di fantasia. Ahahah, sì mi ammazzarete :c

Ok, ora però devo scappare.

Spero di ricevere una vostra recensione. Bacioni grandi, Chiara x.

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Capitolo 11
*** Chapter ten ***


Chapter ten
 
 
03:45

Ancora non tornano, sono preoccupato per tutti e tre ora. Sospiro e chiamo mio padre, digitando in fretta il numero. E' vero, sarà ancora arrabbiato, ma almeno un po' ci tengo.
Due squilli, tre squilli, quattro squilli, segreteria telefonica. Il mio cuore comincia a battere sempre più forte e adesso ho seriamente paura che gli sia successo qualcosa. Indosso i calzini e le converse e mi metto in macchina, per raggiungere Central Park. Non ho i soldi, è vero, ma forse posso sbrigarmela da solo. Deglutisco e fermo l'auto poco lontano dal luogo in cui c'era l'appuntamento. Apro lo sportello e scendo, avviandomi cautamente all'interno del parco.
Cammino velocemente a passo spedito, ho bisogno di stare tranquillo e calmo. Da lontano, scorgo una specie di luce che, man mano mi avvicino si fa più intensa, più forte. E lì, in quel preciso instante noto Alex a terra, in una pozza di sangue. Corro velocemente, gridando il suo nome, “Alex!” esclamo, accasciandomi su di lei per sentire se è ancora viva. “Alex, Alex!” il mio respiro si fa più veloce, è corto, ma veloce. Prendo il telefono e chiamo un'ambulanza che fortunatamente arriva dopo poco. La carichiamo sopra ed io mi guardo intorno, sperando in qualche modo di trovare mio padre e Michael. “Viene con noi?” mi chiede l'infermiere, ma lo ignoro, girando su me stesso in cerca di qualche indizio su dove possano essere, “allora? Ragazzo, viene con noi?”
“N-no. Devo...portatela in ospedale, poi...ho...” ma fortunatamente l'uomo mi blocca, “va bene”, “facciamo in fretta”, dice l'altro verso l'autista.



Raggiungo di nuovo il punto in cui ho trovato Alex a terra, sono davvero disperato. Cerco di reprimere le lacrime che stanno per uscire ma è impossibile, mi sento un totale idiota che...mi faccio schifo, giuro. Se solo fossi venuto io in questo lurido posto, se solo non avessi fatto l'egoista a quest'ora su quella barrella non ci sarebbe Alex. Deglutisco e mi guardo intorno, ricominciando a camminare intorno al parco.
“Fermo!” grida un uomo, sorprendendomi da dietro per poi chiudermi la bocca con la sua mano. Cerco di liberarmi ma i miei sforzi sono inutili, quell'uomo è un armadio e perfino io che sono muscoloso – non mi sto vantando, giuro – non riesco a spingerlo dalla parte opposta.
“Lascialo andare!” esclama una voce a me familiare, con una pistola in mano, puntata direttamente dietro la nuca del malvivente. Deglutisco pesantemente, piazzandogli una gomitata ben assestata nella pancia, per poi allontanarmi il più possibile da quell'individuo. E lì finalmente, in quel preciso instante, noto mio padre con Michael dietro che tiene fermo un altro uomo. “Voi due verrete con me” dice mio padre, prendendo di forza il castano. Finalmente respiro, anche se c'è ancora un problema: Alex.



“Purtroppo il capo di questo misero “gruppetto” è scappato” continua mio padre, “e ho seriamente paura per Alex adesso” sospira.
Michael invece è a pezzi, non appena gli ho rivelato quel particolare è caduto in depressione, ha gli occhi rossicci e gonfi, credo che fra poco piangerà. Robert, mio padre, tiene gli occhi fissi sulla strada, ha le mani sul volante, lo tiene stretto. La sua espressione è difficile da decifrare, sembra che sia molto preoccupato a dire il vero. Tossisco, richiamando l'attenzione, “mi dispiace, sul serio...” dico, ricevendo subito una risposta piatta da parte di Michael “ti dispiace?” si gira verso di me, “ti...dispiace? Hai idea di cosa sia successo a mia sorella PER COLPA TUA?” ridacchia nervoso, “tu non sai cosa cazzo vuol dire avere una sorella, tu non sai un cazzo. Sei bravo solo a vantarti di quelle quattro sgualdrine che ti porti a letto, per il resto non servi a nulla! Lo capisci?! Tuo padre” lo indica “ti aveva chiesto solo una cosa: tenere Alex, mia sorella, sott'occhio. E tu invece, che hai fatto? Il contrario. Ti giuro, se perdo anche lei, ti ritroverai all'inferno” conclude, girandosi e ritirando l'indice che mi aveva puntato fino a pochi attimi prima. Ha ragione, ha fottutamente ragione. Sono un codardo, è vero. Ma ormai il danno è fatto, dobbiamo solo sperare che la mia Alex stia bene. “Michael, mia sorella è morta in un incidente tanto tempo fa” sospiro, “ma...ormai è passato tanto tempo...perciò l'ho superata, anche perchè purtroppo non l'ho mai conosciuta. Ma...è ok. Hai ragione, mi...mi prendo le mie colpe, ora però ti prego, dobbiamo cercare di essere positivi perchè lei ha bisogno di noi” sospiro ancora, volgendo lo sguardo su mio padre, che dallo specchietto mi rivolge un piccolo sorriso amorevole, da genitore comprensivo. “Papà, sul serio...non volevo che tutto ciò accadesse...” continuo, “tu mi conosci...sono menefreghista, è vero, ma non sono cattivo”
Lui annuisce, guardandomi dritto negli occhi, “già...”




Siamo arrivati finalmente all'ospedale, appena diamo il cognome all'infermiera, questa ci dice che al momento, è impossibile entrare in camera, dato che la ragazza – Alex – dorme. Ha detto che sta bene, che fortunatamente non ha riportato ferite gravi ma solo un leggero taglio al sopracciglio destro. Inoltre, ci ha informato del fatto che al momento, potrebbe non ricordarsi subito di noi, che quasi sicuramente, riporterà una piccola amnesia di poche ore. Sospiro e mi siedo accanto a Michael, che con la coda dell'occhio squadra ogni mio movimento. “Mike...non avercela con me” dico, poggiandogli una mano sulla spalla, in segno di pace. Lui sorride freddo e scuote il capo, togliendosi di dosso la mia mano. “Lasciami in pace, Styles” e va via, diretto verso il bar per prendersi quasi sicuramente un caffè. Mi appoggio al muro e pian piano, cado tra le braccia di Morfeo.

 

Ore 7:00

“Harry...” continua scuotendomi, “Harry, sveglia”
Incrocio le braccia al petto e giro la testa di lato, ritornando a dormire beato, “Harry, cazzo, sveglia!” esclama furioso mio padre, gridandomi nell'orecchio. Scatto in piedi, scompigliandomi i ricci e strofinandomi gli occhi “Alex” dico nervoso, “dov'è?”
Mio padre sospira, sorridendomi dolcemente “è di là con Michael, va a prenderti un caffè”
“No, io...devo vederla” rispondo ancora mezzo assonnato, ma almeno in parte cosciente di ciò che blatero. Mio padre sorride, facendo un cenno con il capo, "vai, e mi raccomando, trattala bene", sorrido e mi avvio verso la sua stanza, che dista poco dalla sala d'aspetto.



Prima di entrare in stanza esito un pò, ho paura di ciò che possa succedere, in verità, trovo orribile il fatto che non possa ricordarsi di me. Lo so, so che non sono stato un grande ragazzo, sono uno stronzo, egocentrico ed egoista di prima categoria, ma...credo di volerle davvero bene. Io, Harry Edward Styles, si sta affezionando ad Alex Clifford. Ed il bello è che non posso farci niente perchè ogni giorno che passa divento sempre più attratto e sempre più dipendente da lei e dal suo profumo carnale che mi inebria ogni qualvolta sto vicino a lei. Deglutisco e, "Alex..." biascico, sospirando ulteriormente. Lei mi fissa, sorridendo timidamente, "chi sei, scusa?" e boom. Colpo al cuore. Credevo di averlo perso già da molto tempo e invece no, è ancora lì, pronto a battere per ogni minima cosa. Alex è stesa sul letto ospedaliero, mi fissa con i suoi grandi occhi, contornati da delle piegoline che si sono formate durante il suo piccolo sorriso. Sono...imbarazzato, ecco.
Sospiro ancora e cerco di risponderle, facendomi coraggio "sono...Harry, il tuo 'finto fidanzato'..." sorrido imbarazzato, chinandomi per sedermi su di una sedia. "Ah" mi dice soltanto, fissando poi fuori, "scusa...ma...perchè finto?" mi chiede, riportando lo sguardo su di me, sorridendomi quasi imbarazzata e arrossendo allo stesso tempo. Così sembra quasi dolce, anzi, lo è. E sono stato uno stupido a credere di poter essere meglio di lei, forse è solo pura competizione. Ma...competizione di cosa? Sospiro e scuoto il capo, inconsapevole di ciò che sto dicendo perchè con tutto questo casino anche i miei pensieri sono in continuo subbuglio. "E'...una lunghissima storia, credo che poi te ne ricorderai" sorrido, dandole un bacio sincero sulla fronte. Adesso non c'è tempo per i miei pregiudizi omofobi, è un essere umano come me, indipendentemente dal sesso. Ovviamente tutto ciò, non ditelo a nessuno: potrei arrabbiarmi.
"Cosa ci fai tu qui?" mi ringhia contro Michael, avvicinandosi pericolosamente a me.
Io sospiro, guardando Alex con sguardo tenero, "nulla...volevo solo vederla", dico, consapevole che poi se ne sarebbe dimenticata e che non avrei corso alcun rischio.
"Esci, immediatamente", mi dice piatto, freddo. Sospiro e faccio come dice, non ho voglia di mettermi a discutere difronte a lei, non ho voglia di farla sentire male.







I'M BAAAACK!
Okay, scusatemi davvero per l'enooorme ritardo, sono una cogliona. Mi sento così stupida ma, con il due e mezzo in informatica non ho avuto tempo per postare, perciò, RIMETTIAMO IN RETE GLI HASHTAG: #uccidiamoChiaraconiforconi

AHAHAH, Beh, io ora devo scappare.
Aspetto numerose recensioni, spero. Bacioni grandi, Chiara.


Piesse: ringrazio tutte le ragazze che hanno recensito questa storia, spero che questo capitolo vi piaccia. c:


-Aggiornerò il prima possibile.-





Baci, ancora.

xxx

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Capitolo 12
*** Chapter eleven ***


Chapter eleven


Sono disteso sul divano, con la fronte corrugata e lo sguardo fisso sul soffitto. Sospiro, ripensando alla mattina precedente. Alex non si è ancora ricordata nulla, così come non si è ancora ricordata di me. Insomma, alla fine non è che mi importava se non si ricordasse o meno, intendiamoci. E' solo perchè...insomma, perchè...io sono Harry Edward Styles: nessuno mi dimentica! Nelle ultime ore si è ricordata di Michael – il suo adorato fratellino –, mio padre, e di mia madre, Anne, che ogni tanto la viene a trovare in casa, visto che ora lei ha traslocato per via del divorzio. La cosa più triste è che Michael non mi permette di vederla, e neanche di parlarle, dice che secondo lui se mi dimentica è meglio, che idiota. Voglio solo parlarle, dirle che mi scuso per tutto ciò che ho fatto e che, sì, non sono un ragazzo maturo e responsabile come mio padre credeva. “Harry”, mi dice Alex, avvicinandosi a me. Io mi alzo instintivamente, facendole cenno con la mano di sedersi accanto a me, almeno per fare due chiacchiere. Credo che nell'ultimo periodo io sia diventato più dolce con lei, anzi forse lo sono solo per la situazione in cui – purtroppo – si ritrova per colpa mia.
“Dov'è Michael?” mi chiede, guardandosi attorno preoccupata. A dire il vero non ne ho la più pallida idea, alla fine sono più contento se non è in casa, almeno le posso parlare. “Non lo so...ma...” continuo sorridendole, “perchè nel frattempo non cerchi di ricordarti di me?”
Lei sospira e sorride, imbarazzata “Harry...non decido io...è che...proprio non mi ricordo” scuote il capo, in segno di resa, purtroppo. Il fatto che lei non riesca a ricordarsi di me mi manda in paranoia. Sono davvero così facile da dimenticare?
“Oh...ok” dico, alzandomi dal divano per andarmene in camera e magari per prepararmi ad uscire un po'. Con tutto questo stress sono giorni che sono chiuso in casa, magari passare un po' del tempo con Louis, Niall o magari...Liam, mi farà bene. E perchè no, forse potrei perdonare perfino Zayn.
Lei mi prende per la mano e quel calore ritorna in me, facendo nascere nello stomaco numerose farfalle che svolazzano di qua e di là. Sbuffo per il mio comportamento da adolescente di quattordicianni e mi giro, “dimmi...”
Alex mi fissa negli occhi, e prende ad accarezzare la mano che ora – grazie a lei – è calda, “io...voglio ricordarmi di te, aiutami a farlo” e quella sua frase mi fa sciogliere letteralmente perchè in un certo senso, io ci spero davvero. Voglio la mia Alex, quella ragazza che ride e scherza per ogni cosa, quella ragazza che si prende un po' in giro, quella ragazza che...è acida e allo stesso tempo dolce con il sottoscritto. La rivoglio indietro. “Sì”


Michael pov's

Se pensate che io sia troppo “pesante” nei confronti del riccio, beh...sbagliate completamente. Avete idea di cosa ha combinato alla mia piccola Alex? Certo, tanto piccola non è, poiché mi ha cacciato dai guai un sacco di volte, perciò si potrebbe anche dire che mentalmente è anche più grande del sottoscritto, ma...rimango io il fratello maggiore. Sono contento di ciò che ho fatto, non lo nego. Voglio solo il meglio per lei e, per la cronaca, Styles non lo è. E' un ragazzo con seri problemi mentali, secondo me. Pensa solo ad una cosa in particolare. Ed io non voglio che mia sorella soffra per quell'individuo, perchè andiamo, sono suo fratello, la conosco: ho capito fin troppo bene che si è presa una cotta per quell'idiota. Quello che farò sarà molto semplice: cercherò di separarli, cercherò di non lasciarli mai soli, nessuno dovrà mai toccarla, specialmente quel ragazzo. Ora però sono a lavoro, l'ho promesso a mia sorella, avrei lavorato per mantenere lei e nostra madre, la donna che ora è in Irlanda per via di questo casino. Ah! Se solo sapesse...per fortuna che tutto ciò che è successo ad Alex non si è rivelato grave o altrimenti, dio solo sa cosa avrebbe combinato. Mi mordo il labbro e ricomincio a scrivere sul block notes le ordinazioni dei due clienti che ora sono d'innanzi a me.
“Nient'altro?” dico, sorridendogli.
Loro scuotono la testa e mi ringraziano, ed io torno in cucina per dare quel misero fogliettino allo chef. Lavoro in una pizzeria molto nota di New York, si chiama “Eat and go”, devo dire che il cibo è molto buono – visto che l'ho provato – e ovviamente anche il proprietario – John – mi tratta molto bene. Ha ascoltato la mia storia, sa cosa mi è successo e mi ha aiutato molto, devo ammetterlo.
“Le pizze sono pronte”, dice Jason, lo chef con cui ho legato molto. Annuisco e porto i piatti ai due clienti, “ecco a voi”. Loro mi sorridono e mi ringraziano ed io, me ne ritorno a fare due chiacchiere con Ashton, il figlio del proprietario nonché cassiere.



Appena finisco il mio turno mi appresto a prendere la macchina per tornarmene a casa ma, purtroppo, qualcosa mi blocca e questo “qualcosa” mi fa innervosire parecchio. Da lontano scorgo Alex ed Harry, insieme. Lui sorride e lei ricambia, parlano di qualcosa, ma purtroppo essendo troppo distante dai due riesco a capire poco, quasi niente. Mi avvicino – senza farmi vedere – e vedo che entrano in un palazzo, a me noto. Se non sbaglio è un locale gay, lo stesso locale in cui lavorava Alex, prima che uscissi dal carcere. Sospiro cercando di calmarmi, prendo la macchina e la parcheggio quasi difronte all'edificio, sperando di non farmi vedere.



Harry pov's

Siamo nel posto in cui ci siamo incontrati la prima volta, oggi ho deciso che voglio farle rivivere tutti quei pochi momenti passati assieme.
“Che ci facciamo qui?” chiede ingenuamente, tenendomi stretta la mano.
Sorrido compiaciuto da quel gesto, non pensavo potesse essere così caldo e rassicurante. “Oh beh, qui è dove ci siamo incontrati per la prima volta, ti ricorda qualcosa?” le chiedo, sperando vivamente in un sì.
“Mh...no” dice, avanzando verso un ragazzo che serve al bancone del bar.
“Gordy, sei...tu, vero?!” domanda ancora, posando la sua mano su quella del ragazzo.
“Alex! Oh mio dio, da quanto tempo!” esclama, “come stai? Michael mi ha detto di quello che ti è successo, ma ti vedo abbastanza bene, oh quei tizi la pagheranno, ne sono certo!” blatera, dandosi tutte quelle arie da ragazza. A dire il vero non è brutto, peccato che sia di un'altra sponda come...ok, ora però non importa.
“Alex, vieni...” la chiamo, portandola nel parcheggio, luogo molto importante. Lei si guarda attorno, facendo qualche giro su sé stessa. Ha l'espressione facciale illuminata, con un sorrisetto “qui ho conosciuto...”
E vai! Ci sono riuscito! Ma sono un fottuto genio! Ora sicuramente dirà: “Qui ho conosciuto Harry Edward Styles, il più bel ragazzo di sempre”
“...Brad”
CHI CAZZO E' 'STO BRAD?
“Eh?” le domando, alzando un sopracciglio.
Lei sembra non capire, infatti mi sorride, “Brad, il ragaz-”
“Non mi importa. Voglio solo capire perchè diamine non ti ricordi di me!” continuo, “che cazzo, sono così facile da dimenticare?”
“Che stupido che sei...” mugugna scuotendo la testa per poi avvicinarsi, “io so perfettamente tu chi sei, sei quel tonto del mio finto fidanzato, sei Harry Edward Styles, un idiota che si crede chissà chi solo perchè si porta a letto un milliardo di ragazze, sei quel ragazzo che non ci ha pensato più di due volte a lasciarmi da sola quando sapeva perfettamente che dovevo essere SEMPRE in compagnia. Sei...quel ragazzo che ha provocato la mia piccola amnesia, quello che mi ha provocato questo taglietto” lo indica, sorridendo amaramente, “sei...semplicemente...Harry” e quell'ultima frase, la dice con un amarezza e tristezza mai vista fino ad ora. Sono rimasto totalmente allibito.
“Così sembra quasi che io sia un egoista...” continuo, “che abbia solo aspetti negativi del mio carattere, anche tu non sei una santa. Voglio ricordartelo”
Lei sorride, “non lo sono, è vero. Ma se fosse stato il contrario non ti avrei mai lasciato da solo, tienilo bene a mente”
Mi gratto la nuca e torno a pensare, quindi lei per tutto questo tempo si ricordava di me, quindi non ha mai fatto finta. Ma cazzo, che bugiarda.
“Quindi tu...da quando hai incominciato a ricordarti di me, dimmi la verità” dico serio, deglutendo e sperando che la sua risposta sia un “ora”.
“Da quel contatto fisico con la tua mano, sono sincera. Poi ho continuato, volevo che tu ripercorressi questi passi, volevo che ti sentissi almeno un po' in colpa come è successo. O sbaglio?” continua ridendo amaramente, “oh giusto, non lo ammetterai mai, no?”
“Alex...mi dispiace, ok? So che non avrei dovuto lasciarti, ma...mi conosci, sai come sono”
Lei sospira e in quel momento sembra quasi rassegnata, “sì, so come sei”
“Bene” riesco solo a dire, incamminandomi verso l'uscita per l'enorme figura di merda.




Viviamo nella stessa casa e ci evitiamo, ormai sono quasi due giorni che non parliamo. Arrivo io a casa ed esce lei, dileguandosi con una stupida scusa. Credo che arrivato a questo punto mio padre abbia anche capito cosa sia successo, solo che, per puro rispetto, non mi chiede nulla. Fin da piccolo mi ha sempre insegnato a sbrigarmela da solo, per qualunque cosa, quindi...va bene così.
Figura di merda a parte, ho fatto pace con Zayn, sono andato a casa sua e mi ha detto che mi avrebbe perdonato, perchè infondo siamo due migliori amici. Sospiro e infilo le mie converse per uscire con Lou, Niall, Zayn e Liam. Andiamo a farci qualche cocktail e poi torniamo, tanto – guardo l'orologio – sono già le nove di sera e domani c'è scuola.
Chiudo la porta e tolgo le chiavi dalla serratura, cercando dal mazzetto quelle della mia macchina, per poi infilarle e aprire lo sportello. Sono amareggiato, non riesco a smettere di pensarla, è vero, ho sbagliato, ma giuro che non ho il coraggio di chiederle scusa. Il mio orgoglio non me lo permette.
Hai 1 nuovo messaggio

“Allora, mi vuoi spiegare? Credo di aver aspettato troppi giorni.
Mel.”

“C'è anche lei...” sbuffo, sbattendo la testa sul volante. Scrivo velocemente la risposta e le do appuntamento domani in palestra, per discutere di quanto accaduto. Ho bisogno di una scusa ben costruita o altrimenti mi pianta in asso.
Metto in moto e sfreccio verso il bar in cui ci siamo dati appuntamento.


Alex pov's

Cammino senza una meta da un po', a dire la verità pur vivendo nella stessa casa con Harry non ci scambiamo né una battuta e né un insulto, siamo freddi, peggio di prima. E...no, non mi va bene. Non ho intenzione di chiedergli scusa, non ce la faccio. Anzi, normalmente l'avrei fatto se fossi stata io a sbagliare, ma qui il punto è un altro.
Mi guardo intorno, non dovrei essere da sola, perciò, mi affretto ad entrare in un negozio di abbigliamento, dove guardo attentamente dei completini super attillati che sicuramente mi renderebbero una zoccola.
Sospiro e prendo qualche capo, pronta per provarlo, visto che non ho nulla da fare. E' strano ma non ho neanche un'amica. Sin da subito mi hanno tutte avvicinate per chiedermi di Styles, di come mai fossi sempre accompagnata da lui, di come io, “una stupida ragazzina”, fossi così sgarbata nei suoi confronti. Quelle stupide cheerlader erano tutte senza un netto di cervello, per dinci.
Mi guardo allo specchio, compiaciuta da quella visione, insomma, come ragazza mi piacevo, è inutile dire la solita cantilena “non mi vedo bella, e blabla”, mi reputo una bella ragazza, non perfetta, ovvio, ma bella. Indosso un vestito color prugna, che con i miei capelli biondi s'intona, non è molto scuro, ma non è neanche molto chiaro, perciò va bene. E' corto, ed ha una scollatura a forma di cuore, è davvero bello.
Sorrido e mi metto di profilo, provando dei tacchi neri che sono riposti al lato del camerino.
Prendo il telefono, che nel frattempo è preso a squillare e rispondo, trovandomi il moro pieno di allegria.
-Alex! Dove sei?- mi chiede Zayn, urlando quasi.
-In culo al mondo, Jaw- rispondo io, piatta.
-Oh per l'amor del cielo, quanta allegria. Dai, fai la seria, dimmi dove sei-
-In un negozio, sto provando un vestito...-
-Mh, arrapante- ridacchia, -hai da fare?-
-Perchè? Vuoi chiedermi di uscire?-
-Certo- ride, -vuoi venire a prendere un cocktail con no-me?-
-Oh...okay, dimmi dove-
-No, ti veniam-vengo, volevo dire...vengo a prendere io, fatti trovare fuori dal negozio, non ho voglia di entrare dentro-
Ridacchio e, -okay, a dopo-



“Fanculo, non mi avevi detto che c'era anche...” lascio la frase incompleta, sperando che capisca anche con la musica ad alto volume.
“Oh, cosa hai detto?” mi chiede lui, ridacchiando di me e della mia situazione.
Scuoto il capo e sibilo un “niente”, per poi rimanere in silenzio durante tutto il tragitto.





I'M BACK!
Ciaaao ragazze! Eccomi qui con un nuovissimo capitolo! Spero che vi piaccia, questa volta è anche più lungo, mlml.
Beh, come vedete Alex ha fatto la stronza, ha fatto finta di non ricordarsi di Harreh per ottenere qualche sua attenzione. Awh :c
Cosa ne pensate dei loro comportamenti? Pensate che Harold le chiederà scusa o che continueranno a rimanere in quel modo?
Fatemi sapere con qualche recensione, suu c:
Ora però devo scappare, bacioni grandi.

Chiara x


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INSTAGRAM: chiedetemi il nick in privato :)

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Capitolo 13
*** Chapter twelve ***


Note d'autrice

Ciao ragazze, è tutto ok?
Spero di sì, d'ora in poi vi scriverò qui, così almeno lo leggete.
Ahaha, spero che il capitolo vi piaccia, lasciate una recensione che tanto non vi costa nulla.
Baci, Chiara x



Chapter twelve

 

Il silenzio di Harry mi mandava ancora di più in paranoia, quei quattro idioti ci avevano lasciati soli, volevano provare a farci chiarire ma nè io, nè il riccio eravamo propensi a farlo. Insomma, prima che andassero via, Styles affermò con molta durezza "io non le chiedo scusa, sia chiaro".
E ciò, mi portò ovviamente a risponderlo, non mi facevo mettere i piedi in testa da nessuno. E quindi, come ben sapete, tutto questo, ci porta ad ora, ad una nuova litigata.
Il cellulare mi squilla, ed io rispondo: "Pronto?"
"Salve, lei è la signorina Alex Clifford?" mi domanda una vocina femminile, flebile.
"Sì, sono io"
"La chiamo per quel concorso...sa, quello per il libro"
continua, "volevo solo dirle che non è stato accettato il suo racconto, è molto carino, ma...non è adatto a quello che cerchiamo, mi dispiace"
Sospiro e chiudo gli occhi, ripensando a quanto tempo e passione ci ho messo per scriverlo.
"Oh...ok, non...non fa nulla, la ringrazio"
"Non si arrenda, mi raccomando"
conclude la signorina, chiudendo poi la chiamata.
Blocco la tastiera e guardo Harry, che intanto è intento a fissarmi, "vuoi una foto?" gli chiedo, sbuffando per la telefonata.
Insomma, non ero sicurissima al cento per cento che mi avrebbero presa però...avevo una sicurezza del cinquanta per cento con me. Cosa non gli sarà piaciuto? Il racconto in sè per sè, o qualcos'altro? Sospiro di nuovo, chinando di poco il capo. Voglio solo andare a casa e stare da sola, certo, io non mi arrendo, continuerò a scrivere perchè è questo ciò che mi piace fare, ma...non so, è come se questa telefonata in qualche modo, abbia spezzato una parte di me, forse l'orgoglio. Mi sono sentita poco apprezzata, insomma, la casa editrice più nota mi ha...rifiutata. Ha rifiutato il mio scritto; fa male ripeterselo.
"No" lo sento blaterare, girando subito il capo.
"Asp...aspetta, no cosa?" gli ri-domando, scuotendo il capo per riprendermi. Non voglio far vedere a nessuno cosa mi prende, l'unico che sa di questo "segreto" è Michael e non voglio che un'altra persona ne venga a conoscenza, specie perchè poi verrei presa in giro.
"Ma stai bene?" continua, "chi era al cellulare?" mi chiede, avvicinando la sedia di poco alla mia.
"N-nessuno che ti importa" continuo, "prima mi lasci da sola, facendomi rapire, e ora...ti importa di chi era al telefono? Ah ma per favore!"
"Senti, ti ho già detto che...mi dispiace, ok? Non l'ho fatto di proposito, io non sono...cattivo, sono solo egoista, non..." ma si blocca, perdendosi con lo sguardo in un punto distante, per poi deglutire.
"Davvero, mi dispiace. Ci stavo male, quando sono venuto a sapere che ti avevano rapito ho pensato subito ad uno scherzo, ho chiamato per fino Zayn, e tu sai quanto sono orgoglioso!" continua, sfregandosi le mani, "per poco Michael non mi picchiava, sono serio. Ero preoccupatissimo...sono corso a Central Park e non appena ti ho visto in quella pozza di sangue mi è venuto un colpo al cuore, ero subito giunto alla conclusione che purtroppo eri morta e che...ti avevo persa..." deglutisce nervoso, "sono un idiota, è vero, ma non godo se ti fanno del male, non sono felice. Anzi, non appena troverò quel bastardo lo ammazzerò di botte, te lo prometto. Solo...mi dispiace"
Lo vedete? E' proprio lì davanti a me, mi sta parlando con il cuore in mano, mi ha detto quelle parole con molta sincerità ed io lo aprezzo molto. Si è aperto con me e ciò mi fa felice, contenta, in un certo senso. Mi ha detto delle parole stupende, quasi mi commuovo per la sua dolcezza. Lo sapevo, sapevo che quell'Harry "bastardo" era solo un muro che aspettava solo di essere buttato giù. Certo, io e lui siamo semplici...amici? Se così ci possiamo definire, ma già il fatto che si è aperto con me mi rende una persona più felice. Sinceramente non posso far a meno di esprimere un "oh..." perchè le parole mi mancano, non so cosa dirgli, è come se in questo momento stesso lui si fosse dichiarato. Avete presente la sensazione quando vi piace qualcuno e subito dopo notate che anche lui ricambia? Ecco. E' la mia stessa sensazione in questo preciso instante.
Certo, io non gli piaccio e tanto meno lui piace a me - diciamo che provo simpatia, ecco - ma in un certo senso è come se mi sentissi più libera.
Scusate lo sfogo.
"Posso...abbracciarti?" gli chiedo ingenuamente, come se aspettassi quel fatidico "sì" che mi renderebbe ancora più felice di quanto già non fossi.
"Io e...te...?" continua scuotendo il capo, "sì...ok"
E senza farlo finire gli "corro", - se così si può dire - incontro, abbracciandolo e stringendolo forte a me. E' una sensazione bellissima, mi sento come sommersa dalle nuvole. Lo stringo tra le mie braccia, impedendogli quasi di respirare. Ma non mi importa, è un momento d'oro perchè so che non ricapiterà più, purtroppo. Il cuore mi batte così forte, credo che fra poco uscirà fuori dalla cassa toracica. Tutta la sofferenza di prima è come scomparsa, è come se adesso ci fosse una nuova Alex, pronta a ricominciare tutto, anche a riscrivere un nuovo capitolo della sua vita. Voglio impegnarmi per arrivare al mio obiettivo: diventare una grande scrittrice. E' il mio sogno, e ce la farò.
"Grazie..." gli sussurro ingenuamente, baciandogli una guancia.
"Oh, vedo che avete fatto pace" grida Zayn, come una donniccella alle prime cotte.
Rido e mi allontano da Harry, che intanto è inerme a fissare Zayn.
"Sei tutto rosso" gli dice Louis, pizzicandogli le guance.
"Ma stai zitto!" esclama, alzandosi e andandosene in bagno.


 
Harry's pov


Cosa mi è successo? Sono diventato rosso in viso.
Continuo a guardarmi allo specchio del bagno, notando le gote rossastre. No, sicuramente sarà che qui fa caldo, no?
Oh dio Styles, che ti prende? Non può piacerti...lei. Sai cos'è, sai chi è, e non puoi permettertelo. Sei un grande ragazzo, hai migliardi di ragazze ai tuoi piedi e tu che fai? Ti incominci a prendere una cotta proprio per quella lì? Oh no, ti prego.
Scuoto il capo e mi lavo le mani, fissandomi le iridi. Mi guardo attentamente, pensando alle parole che le ho detto poco fa, sono uscite spontanee, il mio cuore si è semplicemente aperto a lei, nient'altro. Forse sono stato troppo stupido, non devo fidarmi facilmente, perchè sicuramente tutto questo alla fine finirà, lei tornerà in Irlanda con suo fratello Michael ed io rimarrò deluso e solo, rimurginando sul passato. Non posso, non posso permettermelo. Sono stato malissimo quando la mia migliore amica mi lasciò per tornarsene a Londra, non mi riconoscevo perfino io. Perciò, mio caro Harry, caccia le palle e sii uomo. Tienila distante.
Mi ricordo di Melany e la chiamo, sorridendo al suo messaggio.
"Finalmente ti sei ricordato di me", mi dice, con un tono un pò sarcastico e un pò duro.
"Scusa, ho avuto dei problemi in famiglia"
"Oh, mi dispiace. E' tutto ok?"
mi chiede, questa volta però con un tono diverso, dispiaciuto e più dolce.
"Sì, stai tranquilla. Quando posso farmi perdonare?"
"Mh, domani mattina non dovevamo vederci in palestra?"
mi chiede, ridacchiando.
"Giusto, giusto. Ci vediamo lì alla terza ora"
"Va bene"
e chiudiamo. Blocco la tastiera ed esco dal bagno, riprendendo fiato.



"Niall, non smetti neanche un secondo!" esclama la bionda, ridendo del nostro amico. In realtà si riferiva al cibo, aveva ordinato tre hamburger, ingurgitando il tutto senza sosta.
"Povero cuoco...mi dispiace solo per lui" commenta il moro, che scuote il capo afflitto. Ormai non c'erano più speranze, appena conobbi Niall pensai che era un pazzo, che non aveva uno stomaco normale, ma bensì un enorme buco che gli faceva permettere di mangiare così tanto, non era mai sazio.
"Ah! Ci vuole della birra!" esclama, ridendo e alzandosi per andare ad ordinarla.
"Ragazzi, non so voi, ma qui se non ce ne andiamo ora...alla fine ci faranno cacciare un centone a testa" sussurro io, guardandoli uno per uno, per soffermarmi poi su Alex, che è intenta a fissarmi dritta negli occhi.
Cazzo, no ti prego. Distolgo immediatamente lo sguardo e lo posiziono altrove, "avete capito?"
I quattro annuiscono, alzandosi silenziosamente per andarsene, tranne Alex.
"E tu non vieni?" le domanda Zayn, prendendole la mano. Deglutisco pesantemente, mordendomi con forza il labbro, che diamine fa?
"Harry...è tutto ok?" mi chiede d'un tratto il moro, ridendo di me.
"P-perchè?"
"Hai un tic all'occhio" continua "non sapevo che..." poi si fissa la mano e annuisce con sguardo sospettoso, socchiudendo gli occhi, "oh...ora capisco"
Deglutisco ancora e mi copro il viso, "vi aspetto in macchina, muovetevi!" esclamo incazzato, come diamine è successo? Questo tic mi viene solo quando sono enormemente nervoso! Sospiro, inspiro e prendo una sigaretta dalla tasca dei jeans. Accendo e la porto alla bocca, per aspirare e per tranquillizzarmi. Se Zayn ha capito ciò che non doveva assolutamente capire è la fine, mi torturerà per il resto della mia esistenza, ne sono certo. E poi, ottenuto ciò che vuole, mi farà avere i sensi di colpa, dicendomi tutto ciò che è meglio non dire, credetemi.
Una volta andai a letto con l'ex fidanzata di Liam...ah! Che sbaglio enorme che feci. Il giorno dopo mi fece la ramanzina, dicendomi che le ex dei migliori amici non si toccavano, bla bla. Insomma, alla fine mi fece sentire così in colpa che andai a rivelare quel particolare a Payne il quale, per fortuna, non disse nulla, confessandomi che per lui non contava assolutamente niente.
Butto il mozzicone a terra e mi avvio verso la macchina nera, "dov'è Alex?" chiedo preoccupato, affacciandomi al finestrino.
"Dentro con Niall" mi dice Zayn, "non l'ha voluto lasciare da solo"
Sbuffo e scendo, avevo promesso a me stesso e a mio padre che non l'avrei lasciata più da sola e questo avrei fatto, anche se mi costava.
"Ci vediamo domani a scuola, ragazzi" dico, avanzando di nuovo verso il locale "il ragazzo è cotto!" mi gridano i tre all'unisono, facendomi innervosire e ridacchiare allo stesso tempo.



"Perchè sei rimasto qui? E soprattutto, dov'è Alex?" mi allarmo, guardandomi attorno in cerca di una testa bionda.
"Calmati Styles, cosa sei il suo cane da guardia? E' andata a prendere una bibita, ha detto che tornava subito" risponde, mettendo in bocca una patatina.
Lo guardo schifato e mi appresto ad avviarmi dentro al locale, visto che noi eravamo fuori seduti ai tavolini. Mi guardo intorno, notando subito dopo che è intenta a parlare con un ragazzo riccio, con una strana bandana sulla fronte.
"Alex" mi avvicino, cingendole il fianco con il braccio. Non l'ho mai fatto, giuro. Perchè ora mi viene spontaneo? Perchè l'ho fatto d'innanzi a questo tizio che per giunta neanche conosco? Scuoto i ricci e levo immediatamente il braccio dal suo fianco, rimproverandomi mentalmente per ciò che ho fatto.
"Vabbè, io vado. Salutami Mike" dice lei, salutandolo con un cenno della mano.
"Non devi allontanarti, Alex" le dico, facendole presente che lei è in mia custodia e che se finisce nei guai la colpa sarà di nuovo mia.
"Oh dio. Non sono una bambina di tre anni, so badare a me stessa, mi fa piacere che ti preoccupi, ma ora non esagerare a fare il finto papà o il finto fratello!"
Mi allontano innervosito, insomma, mi preoccupo e non va bene, non lo faccio e s'incazzano tutti con il sottoscritto...mi spiegate come mi devo comportare?!
"Ehi, dov'è Niall?" domanda Alex, guardandosi attorno.
Oh ma è possibile? Trovo una, sparisce un altro.
"Ha lasciato un biglietto", continuo leggendolo, "che bastardo!"

 
<< Mi dispiace se vi ho lasciato in questo modo, ma...dovevo correre a casa perchè fra poco inizia Dragon Ball. Pagate voi, domani...vi offro un panino.
Notte, notte.
Il vostro Nello x >>.

 
"Già, proprio uno stronzo" ridacchia, "quanto dobbiamo pagare?"

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Capitolo 14
*** Chapter thirteen ***


Chapter thirteen

"Ok, tocca a te" mi dice, facendomi pensare a qualche domanda da porle. Una volta pagato ciò che purtroppo, ha mangiato il nostro "caro" Niall, iniziamo ad avviarci verso casa, facendo il tutto con estrema tranquillità. Per passare del tempo abbiamo incominciato a farci delle domande, così per conoscerci un pò meglio, e diventare amici.
"Ok... mh, chi era prima al telefono, e soprattutto perchè una volta che hai chiuso la chiamata avevi in viso un'espressione triste?" domando, entrando troppo nel particolare. Sì, forse sono un idiota, ma voglio sapere cosa le è preso, forse sono stato anche troppo dettagliato nel farle la domanda, ma non m'importa, attendo solo una sua risposta.
"Oh beh... in passato inviai un racconto ad una Casa Editrice molto importante, e soprattutto molto nota... cercavano qualche nuova storia da proporre, ed io, stupida com'ero e tutt'ora sono, inviai la mia, incurante del fatto che sicuramente non l'avrebbero neanche letta. Dopo qualche settimana mi inviarono un'e-mail con su scritto che avevano ricevuto il mio scritto e che non vedevano l'ora di leggerlo. Immagina la mia faccia, ero così emozionata che... saltellavo e sprizzavo gioia da tutti i pori" ridacchiai, ascoltando attentamente ciò che diceva, "poi... qualche ora fa mi arriva quella chiamata, da parte della segretaria, in cui mi dice che non è piaciuta e che non devo darmi per vinta, che devo continuare a sperare e a... scrivere. Ma... è difficile, ci sono rimasta malissimo. Certo, non pensavo che l'avrebbero presa però una piccola parte di me ci sperava..." sussurra l'ultima parte con estrema dolcezza, e con un filo di voce che mi fa venire la pelle d'oca. Voglio abbracciarla e confortarla, ma una vocina me lo impedisce, dicendomi che non devo affezionarmi. Insomma, fino a poco fa avevo fatto l'acido e il distaccato, ora cosa mi viene in mente? Abbracciarla? Oh andiamo.
Che poi non dimentichiamoci che è transessuale.
NON PUO' PIACERMI, SIA CHIARO.
Sospiro e le metto una mano sulla spalla, "mi dispiace", le dico freddamente, senza sbilanciarmi.
In verità mi dispiace per davvero, non ho dubbi che sia una brava scrittrice.
"Qualche volta mi dovrai far leggere qualcosa di tuo..." dico senza pensarci, per poi fissarla e sorriderle.
Ride, infilando le mani nella sua felpa bordeaux, "levatelo dalla testa"
Rimango interdetto, tant'è che mi fermo "cosa?"
"Hai capito Styles, non ripeto" mi sfida, ridendo di me.
"Mi hai offeso" rispondo, prendendola a mò di sacco di patate per ottenere ciò che voglio.
"Dai Harry, smettila!" continua ridendo, "fammi scendere, idiota che non sei altro!"
"Sei pesantissima, cazzo" mento, facendo finta di essere stanco.
"Sei un... bastardo" mi sussurra all'orecchio, tirandomi leggermente i ricci, "fammi scendere o te li taglio!"
"Fai pure, tanto domani mi aspetta un appuntamento col parrucchiere, perciò se lo fai tu mi risparmio i soldi" rido, camminando e guardando tutte le persone che ci fissano divertite.
"Eh dai! Mi vergogno" sussurra, dimenandosi.
“Fatti passare la vergogna” continuo, “allora se un giorno diventerai una scrittrice di fama mondiale, cosa farai? Ti coprirai la faccia con un sacchetto della spesa?” domando, ridendo della mia stessa battuta.
“Ma... Harry, è diverso!” esclama, battendomi le mani sulla spalla.
“Ok, come dici tu” la metto a terra, “contenta?”
Assume un ghigno soddisfatto, ridendo “sì, molto”


La mattina dopo mi sveglio abbastanza stanco, ieri sera siamo tornati molto tardi, per fortuna che Michael non ci ha visto o altrimenti non immagino cosa mi avrebbe potuto dire. Mi alzo dal letto, scansando il piumone che fino a qualche attimo fa mi avvolgeva e prendo il pantalone nero dall'armadio, per infilarmelo.
Esco dalla camera a petto nudo, ricordandomi che purtroppo non ci sono solo io, anzi, credo che io debba incominciare a cercare una casa adatta a me, mi piace girare nudo e non voglio che mio padre o addirittura Alex si scandalizzino. Lavo i denti e mi sistemo i capelli, mettendoci sopra un po' di gel. Esco dal bagno e torno in camera, per mettermi il maglione beige che ho riposto ordinamente sul letto. Lo prendo e lo indosso. Preparo lo zaino, prendo l'ipod e inserisco nelle orecchie i due auricolari, alzando il volume sulla canzone che ho appena inserito: “Oh love”, dei miei amatissimi Green Day. Scendo le scale e apro la porta, per avviarmi verso la scuola.

Zayn's pov

“Mamma io vado, ci vediamo dopo” dico, uscendo velocemente dal mio appartamento, per poi rientrarci cinque secondi dopo perchè ho dimenticato le chiavi della moto.
“Testone!” penso, battendomi una mano sulla fronte. Corro per le scale, rischiando anche di cadere, non sono mai stato un mago del tempismo però se c'è una cosa che ho imparato è che non devo fare tardi quando ho la Smith alla prima ora. Io, sul serio, non so come faccia Harry, quel tipo non ha paura di quella befana, certo, non sono un secchione, ma devo dire che me la cavo a scuola, ho quasi tutte sufficienze, tranne che in matematica, visto che quell'idiota ce l'ha con me per il fatto che sono il migliore amico del riccio. Che diamine.
Arrivo finalmente a scuola, spengo il motore e mi appresto ad incamminarmi verso la classe, per la lezione.


“E quindi, possiam-” ma l'apertura della porta blocca la Smith, costringendola a fermarsi durante la spiegazione.
Sia ringraziato il cielo e tutti i santi.
“Strana!” esclama la vecchia, con in mano una penna. Ok, mai e dico, MAI sottovalutare quella donna.
“M-mi scusi professoressa... sono arrivata in ritardo perchè qui qualcuno mi ha lasciata a piedi” dice, e immediatamente fisso Harry, che ridacchia compiaciuto. Che bastardo.
Alex è una tipa abbastanza in gamba, sono sicuro che anche se la Smith continua a trucidarla con lo sguardo lei riuscirà ugualmente a risponderle a dovere.
“Doveva sbrigarsi allora, non può prendersela comoda” ribatte la vecchia, incrociando le braccia al petto con aria di superiorità e di sfida. Oh dio, ti prego Alex, non dire o fare niente che possa metterti in posizioni alquanto “scomode”.
Alzo lo sguardo al cielo e prego.
“Senta, lei non sa cosa faccio io prima di venire a scuola, perciò non mi dica cose che già so! Chi si crede di essere? Brutta befana che non è altro!” continua, “e sa che le dico? Vado da sola dal preside, ah e... io non me la prendo comoda!” dice, uscendo e sbattendo la porta.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, ma perchè non ne fa mai una giusta?!
E, come se tutto ciò non bastasse, la porta si riapre, facendo spuntare la testa bionda della ragazza “oh e... lo sanno tutti che lei e il professor Mackenzie la sera fate cose alquanto sconce in macchina, per l'amor del cielo, un po' di contegno... alla sua età!” e a quest'affermazione, lei si alza, mostrando – purtroppo – le sue mutande rigorosamente nere. Santi che mi proteggete, vi prego, se siete in ascolto, coprite quella donna!
Styles tossisce, “si...” tosse “... copra...” tossisce un po' più forte “... con la gonna”
Ridacchio, coprendomi il sorriso con il palmo della mano, non ho voglia di essere sbattuto anche io in presidenza.
“Styles! Cosa guarda?!” continua, “so che sono una bellissima donna, ma la prego! E' un ragazzo lei!” gridacchia, arrossendo e sbattendo fuori anche il riccio.
La classe ride, fissando Harry in preda al panico e all'imbarazzo. Quel ragazzo è esilarante, “professoressa, non credo che a Styles interessi... questa fascia d'età” dico, muovendo la mano destra, in modo da farle capire meglio il concetto.
Lei si gira pian piano, come in un film horror. Ecco un'altra battutina squallida che fa ridere la classe, provocando la sua incazzatura conclusiva, “basta! Fuori entrambi! E vi avverto, voglio vedervi fuori dalla porta al cambio dell'ora!” continua, “io vi boccio! Boccio tutti!”
Usciamo ridendo, per poi chiuderci la porta alle spalle. Alzo lo sguardo e vedo Alex ridacchiare, è seduta sullo scalino difronte, quello che porta ai laboratori, ha i capelli raccolti in una treccia disordinata e ha gli occhiali con la montatura nera, quegli occhiali grandi che le coprono il suo magnifico volto. Sorride, fissando me ed Harry, che intanto siamo usciti mezzi sconvolti per ciò che purtroppo, abbiamo visto. Il riccio si avvicina a lei, sistemandosi i capelli e sedendosi accanto, e, mentre i due litigano – come al solito –, io li fisso interdetto, senza fare nulla. Secondo me, quei due formerebbero una bellissima coppia, entrambi sono dei gran bei ragazzi, Alex è fortunata, Harry non si comporta mai come si comporta con lei, sembra freddo, distaccato, ma in realtà e tutt'altro. Purtroppo è cambiato da quando Amanda, la nostra migliore amica è dovuta partire per Londra, lasciando tutto. Lui non riesce ancora a capire che l'ha fatto per il padre, se sarebbe rimasta qui avrebbe sofferto ulteriolmente. Purtroppo, il padre la picchiava, perchè era ritenuta il “danno” per la quale la sua cara moglie era morta durante il parto. Quell'uomo comunque, non era sano di mente. Ricordo che ci soffrì molto, Harry in quel periodo era completamente distrutto, aveva perso una parte di lui. Certo, anche quando c'era Amanda lui era uno sciupafemmine, egoista, e chi più ne ha più ne metta... ma, se c'è una cosa che ha cambiato è la sua dolcezza: quella dolcezza che riservava solo con la rossa, non ne era innamorato, anzi, la considerava come una sorella, una magnifica sorella al quale era talmente affezionato da non lasciarla mai. Perciò credo che Alex potrebbe riportare alla luce il vero Harry. Quello che ha fatto questa ragazza, la scorsa sera, mi ha fatto capire che lo Styles che è scomparso tanto tempo fa, esiste ancora. Sospiro e li contemplo, sorridendo e passando con lo sguardo da un viso ad un altro. Sono molto dolci nelle loro imperfezioni. Certo, qui nessuno è perfetto, tranne me, ovviamente. Rido della mia stessa battuta e smetto di pensare, dando attenzione a quei due coglioni.
“Ti avevo detto che avevo bisogno di un passaggio!” continua “perchè diamine non mi hai aspettata?!”
“Non sono ai tuoi comandi, dolcezza. Chi ti credi che io sia? Il tuo cane personale?!” continua, “Harry vieni qua, Harry vieni là... NO! Io non sono così” ribatte, con un nonsocchè di superiorità.
“Oh certo, ma quando si trattava di ieri però non ti sei fatto problemi, vero? Quando parlavo con Ashton, quel ragazzo riccio, perchè diamine mi hai messo la mano sul fianco? E poi, perchè non mi hai lasciata sola con Niall?” continua infuriata, “lì eri il mio cane da guardia, eh? Che razza di idiota! Ora per colpa tua, quella befana in meno pausa mi odierà per il resto della mia fottuta vita!” ringhia, alzandosi per raccogliere tutti i suoi libri e incamminandosi verso – credo – il suo armadietto.
Rido, sedendomi al suo fianco, “che hai fatto?”
“Come che ho fatto?” continua, “hai visto anche tu come si è infuriata, dovrei seguirla... ho paura che le succeda qualcosa”
“Io credo che tu sia cotto, Styles” dico così, senza pensarci.
Lui mi fissa per qualche secondo, muovendo le labbra in cerca di parole, “che?” dice, scoppiando poi a ridere come un bambino.
Roteo gli occhi al cielo e sorrido, “vabbè. Intendevo... cos'hai fatto ieri? Perchè le hai messo la mano attorno al fianco?”
“Io non le ho messo proprio niente! E' quella lì che... è una pazza!” esclama, alzandosi di scatto e incamminandosi nella stessa direzione in cui è andata Alex.
“Guarda che è da lì che se ne è andata la tua “nemica”!” esclamo, ridendo per ciò che dirà.
“Fanculo, Malik. Io prendo l'altra strada, sono alternativo io” e s'incammina, lasciandomi solo.
E ora che faccio? Da chi dovrei andare? Alex o Harry? Ah ma che palle, è così difficile scegliere! Tengo ad entrambi, ed essendo maschio come Styles dovrei andare da lui, ma... ok, facciamo così, lancerò una moneta, se esce testa vado da Harry perchè è un testone, se esce croce vado da Alex perchè è una rompi palle. Prendo una moneta dal mio portafogli e la lancio in aria, aspettando la sua caduta: testa.
Oh... beh... Harry può anche aspettare. Alex... sto arrivando.



 
Chiara's space

Ciao ragazze! Come state? E' tutto ok? Sono così felice che la storia stia piacendo! Solo che... le recensioni nei capitoli sono diminuite. Prima ne erano 15-11 a capitolo, ora invece ne sono solo 7, se sono fortunata. Cosa è successo? C'è per caso qualcosa che non vi torna? La storia sta prendendo una piega banale? Se è così scrivetemelo, cercherò di renderla piacevole, diversa dalle altre.
Non mi arrabbio se c'è qualcosa che non vi piace, anzi, mi fa piacere perchè almeno così vuol dire che ci tenete tanto quanto me. Certo, capisco che con la scuola siamo tutte un po' impegnate, lo capisco anche io, ma... un posticino piccolino si trova, no? :c
Vabbè, spero che le recensioni ricomincino a tornare, perchè io AMO SAPERE LA VOSTRA OPINIONE.
E, ovviamente, ci tengo a ringraziarvi.
Grazie, ragazze.
Ora scappo,
Chiara x

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Capitolo 15
*** Chapter fourteen ***


Chapter fourteen


 
 
Alex's pov

Sono arrabbiata? No, peggio! Ma perchè il nostro rapporto dev'essere così difficile? La sera prima siamo stati così bene che faticavo a credere a ciò che succedeva e stamattina cosa mi succede? Questo. Che poi, purtroppo, quell'idiota della Smith mi odierà per il resto della mia fottuta vita. Non ne combino una giusta, è vero, ma forse sono ancora in tempo per recuperare ciò che ho fatto. Corro tra i corridoi, cercando la sala insegnanti. Ho bisogno di fare una cosa che non ho mai fatto: chiedere scusa.
Arrivo davanti la stanza e tentenno un po' prima di entrare, è davvero questo che sto facendo? Sospiro ed entro, evitando tutti gli sguardi degli altri professori che mi fissano come se avessi varcato una soglia vietata.
“Cosa ci fa lei qui, Clifford?” mi chiede il mio professore di educazione fisica, mangiando un panino.
Come al suo solito, insomma.
“Nulla... sono venuta qui per chiedere scusa ad una professoressa...” ammetto rossa in viso, in imbarazzo.
Dalla stanza eccheggia un “oh” generale, sembra che non abbiano mai assistito ad una scena del genere.
Sorrido cordiale e aspetto la Smith, che appunto, fa il suo ingresso terrorizzando tutti i professori all'interno della stanza.
“Stra-ehm... Clifford” continua, “che ci fa qui?”
Prendo un enorme respiro e incomincio a parlare, torturandomi le mani, “mi dispiace per ciò che ho fatto questa mattina, non era mia intenzione offenderla. E' che... ho avuto un risveglio difficile...”
Lei si guarda attorno, e sentendosi tutti gli sguardi puntati su di lei – vedete le sue rughe? Per lei è difficile sforzarsi così tanto per sorridere. State guardando il suo rossetto? Si sta espandendo anche sulle altre parti delle labbra. E... sì, per chi se lo stesse chiedendo, la Smith mette il rossetto rosso solo sulla parte centrale delle labbra. Dice che è una cosa estremamente attraente –, sforza un sorriso, “ok, va bene. La perdono”
Sorrido ed esco, salutando tutti i professori.




Cammino per la scuola, in cerca di Harry. Vorrei parlargli per mettere in chiaro le cose, sono stufa di essere trattata male. Sembra che quel ragazzo sia bipolare e ciò, mi da un enorme fastidio.
“Alex!” esclama Zayn, correndomi incontro.
“Ehi” continuo, “ti avverto: se sei venuto per cercare di farmi fare pace con Harry ti-”
“No, voglio solo...” inclina il capo, “insomma...sì, volevo farti fare pace con il riccio”
“Ah ah, ah!” mimo una risata, “MAI!”
Ricomincio a camminare, cercando di seminarlo, “già che ci sei, dimmi dov'è quel testone”
“Harry? Non lo so, giuro!” dice, incamminandosi con me.
“Lo troverò” concludo.



 
Harry's pov

Ragazze, avanti. Ditemi anche voi che ho sbagliato così concludo. Tanto qui sono sempre io quello che commette errori su errori, no?
Ormai è così: io e quella ragazza – ragazzo – non potremo mai essere amici, perchè siamo due caratteri completamente opposti. E vi prego, non mi venite a dire che “gli opposti si attraggono”, perchè non è assolutamente vero.
“Ci vediamo domani in palestra”
Oh cazzo.
Melany! Mi starà aspettando da ore ormai.
Devo solo sperare che non se ne sia andata, o questa volta davvero ho chiuso. Corro in palestra, trovandola seduta sulla scalinata, ha i capelli raccolti in una coda disordinata, la fronte corrugata ed è più bella che mai.
“Ehi... scusa il ritardo” dico, sospirando e mostrandomi triste per l'accaduto.
Nuovo appunto, questo però è per i ragazzi: quando avete un appuntamento con una ragazza, mostratevi sempre spiacenti per ciò che avete fatto, credetemi. Cadranno ai vostri piedi.
“Non fa niente... almeno ti sei ricordato di venire” sbotta, facendomi spazio per sedermi.
“Davvero, mi dispiace...” continuo, prendendole la mano e facendola combaciare con la mia.
Perfetto.



Usciamo dalla palestra mano nella mano, credo che ormai sia ovvia la nostra situazione.
“Sei dolcissimo, comunque. Stasera ci vediamo?” mi domanda, baciandomi dolcemente la guancia.
Sorrido mostrandole le mie amorevoli fossette "certo, ti passo a prendere alle otto" e le lascio un bacio casto sulle labbra, gesto che la fa sussultare e sorridere contemporaneamente.
Mi allontano dalla mia fidanzata e mi incammino verso il mio armadietto, per prendere i libri per letteratura. Insomma, Shakespire non mi è molto simpatico, preferirei di gran lunga studiare matematica che quell'idiota. Sul serio, perchè non si è fatto un pò di cazzacci suoi? Non poteva fumare canne per il resto della sua inutile vita? Ah.
Arrivo all'armadietto quarantadue e lo apro, prendendo ciò che mi serve. Sorrido, fissando una foto che ho attaccato in un posto nascosto di quest'ultimo. Siamo io e Amanda, la mia ex migliore amica. Dire che mi manca è poco, le voglio ancora un bene dell'anima e non mi sorprenderei per niente se lei tornasse. Lo vorrei davvero tanto...
Ricordo un episodio che successe quando eravamo alle elementari. Ero stato messo in punizione dalla maestra perchè lanciavo le carte ad un bambino timido, che non faceva altro che starsene zitto e al suo posto. Io, in un certo senso volevo solo attirare la sua attenzione verso di me, per dirgli di venire a giocare con noi. Ma purtroppo, come tutti sanno, non ero e, tutt'ora, non sono del tutto normale. Così, mi venne quella bella idea di lanciargli un bigliettino appallottolato con la scritta "Vieni a giocare con noi" glielo lanciai e ovviamente, la maestra mi notò, mettendomi in punizione. Fortuna che poi con me ci fu Amanda, quella bambina riccia e con un sorriso che faceva invidia al mondo. Mi tirò su il morale e mi disse di non preoccuparmi, perchè tutto sommato non avevo fatto una grossa figuraccia e che avrebbe pregato la maestra di non dire nulla a mia madre. Da allora diventammo inseparabili, e la verità è che le voglio ancora un bene dell'anima e se potessi, giuro che l'abbraccerei così forte da dividerla in due. Sospiro e sfioro con il pollice la guancia della ragazza, facendo cadere una lacrima innoqua sulla foto. Tiro su con il naso e mi guardo intorno, rimettendo la foto al suo posto. Non voglio che nessuno sappia di questo, delle mie lacrime e di quanto io sia debole in realtà. Mi prenderebbero per un idiota e tutta la fatica per diventare "qualcuno" svanirebbe in un puff.
Sospiro ancora, chiudendo l'anta verde bottiglia.
"TU!" esclama la bionda, indicandomi e trucidandomi con il solo sguardo.
Sbuffo, solo lei ci vuole per completare la mia giornata di merda.
"Cosa c'è?" chiedo stanco, superandola di pochi passi e incamminandomi verso l'aula.
"Hai gli occhi rossi..." mi fa notare, fermandomi e parandosi davanti.
Deglutisco, "oddio...cos'è quella cosa?!" esclamo quasi spaventato, indicando un punto distante da noi.
"Cosa, dove?" domanda, girandosi.
Ed io, ovviamente, approfitto di quel lasso di tempo per darmela a gambe e fiondarmi nel bagno dei maschi, per non farmi vedere. E' l'unico posto dove non può raggiungermi.




Oh ma andiamo! Perchè dev'essere così difficile?
"Andiamo, esci da lì!" esclama, battendo le mani verso la porta.
"No, non uscirò" mi lamento, come un bambino di tre anni.
"Harry, non mi costringere ad entrare. Sai che ne sono capace"
Oh cazzo, oh cazzo.
"Sono nudo" dico, inventandomi una scusa al momento.
"Oh...certo" sussurra, iniziando a spalancare la porta del bagno.
E merda.
Mi nascondo in uno dei tre bagni e aspetto la sua entrata.
"Dai, su. Non fare il bambino, Styles" si lamenta, aprendo la prima porta del bagno.
Sospiro silenziosamente, non fiatando.
"Sto aprendo la seconda porta, se non sei qui, sei nella terza" incalza, ghignando. Sì, perchè io so per certo che quella stronza ha in viso un ghigno.
"Oh beh, vediamo qui..." conclude, aprendo la porta e sorridendo "oh, sei qui"
La vedete? E' lì in piedi, appoggiata allo stipite della porta, con un ghigno in viso e con un sopracciglio alzato.
"Fanculo" esordisco, cercando di uscire da quella specie di cabina stretta.
"Aspetta..." sospira, "premettendo che sono ancora arrabbiata con te, voglio sapere perchè piangevi"
Ragazze, ferme.
Credo di aver notato una cosa... la guardo, fissandola e notando i minimi particolari, ha il carattere identico a quello di Amanda, è testarda quanto me, non si arrende difronte agli ostacoli e soprattutto è una ragazza forte.
"Allora?" mi domanda.





Chiara's space
Ciao ragazze!

Come state? E' tutto ok? Spero di sì.
Come vi è sembrato questo capitolo?
Se vi è piaciuto, fatemelo sapere, ho bisogno di tante recensioni!
E anche tu, lettrice silenziosa, se ti piace la storia, scrivimelo, io non ti mangio.
Ahahha, io ora devo scappare,
baci bavosi,
Chiara x

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Capitolo 16
*** Chapter fifteen ***


Chapter fifteen


La fisso senza emettere alcun suono vocale, non ho voglia di raccontarle cos'ho. Non voglio essere marchiato per il resto della vita come un "debole".
"Nulla, non ho niente" dico, assumendo un sorriso.
"Non ci credo, ormai ti conosco Harry. So quando menti e so quando dici seriamente. So che forse...io e te...beh, non siamo in ottimi rapporti e ciò, sinceramente, mi dispiace, ma...vorrei aiutarti qualunque sia il tuo problema. So che essere gay non era tra i tuoi piani, e so anche che tutte quelle ragazze che ti porti a letto sono solo per mascherare il tuo vero orientamento sessuale, ma...sono cose che succedono, non puoi scappare per sempre" dice, sorridendomi e posando una mano sulla mia spalla.
COSA?
"COSA?" appunto.
"Beh, ho semplicemente det-"
"So cosa hai detto, idiota! Io non sono gay! Come ti viene in mente? Cos'hai nel cervello? Uova?"
"Veramente si dovrebbe dire acq-" ma la blocco ancora.
"Non me ne frega assolutamente niente! Per l'amor del cielo, io non sono gay! Io sono ETERO. E-T-E-R-O" dico, sospirando.
"Oh...ok" continua, "pensavo lo fossi...insomma, la prima volta che ci incontrammo mi dissi che non eri come me, che eri diverso...ed io..."
"Certo che sono diverso da te. Io sono un ragazzo mentre tu sei una-" continuo, "sei un ragazzo. Insomma, io ho...e tu ora hai...mentre prima avevi il..."
Alza un sopracciglio, evidentemente infastidita "Harry...quel discorso me l'hanno fatto i miei genitori all'età di dodici anni. Perciò, non perderti in chiacchiere. Voglio solo sapere cosa ti turba..." continua, "fidati di me"
Fidarsi.
Questo è il problema, non è semplice fidarsi di una persona.
"No...cioè..." tento di blaterare, ma non funziona.
Alex chiude le porte del bagno e si siede sul lavandino, allargando le gambe per farmi avvicinare e posizionare vicino a lei. Ok, in altri casi sembrerebbe altro, ma vi giuro che è una cosa dolcissima, specie se fatto da lei.
Mi avvicino, posando le mani sulle sue cosce, e sorridendo timidamente. Non ho mai avuto questo tipo di comportamente se non con Amanda. Ma qualcosa mi dice che con Alex c'è quel pizzico di diversità.
"Allora? Io sono qui..." mi intima a parlare, sorridendo e accarezzandomi delicatamente la guancia destra.
Sorrido e sospiro, credendo che forse liberarmi di questo enorme peso sia una cosa buona.


 

Zayn's pov
 

C'è gente che pensa che io ed Alex dovremmo stare insieme, secondo me, quelli là non hanno capito proprio un bel niente. Proprio ieri, un ragazzino del primo anno mi è venuto ad esprimere il proprio parere su Alex.
Mi ha detto che è una gnocca, e che io sono fortunato a stare con lei. Insomma, chi ha messo in giro questa voce? Solo perchè siamo amici non vuol dire che ci baciamo o facciamo sesso dentro lo sgabuzzino della scuola.
Perchè proprio lì, mi chiedete? Beh, lì praticamente ci va mezza scuola a farsi le cheerlader, capitanate da Megan. Io una volta ci sono entrato, e giuro che non ci tornerò mai più. Cioè, non c'è gusto, specie perchè non hai il piacere della conquista, ma solo il piacere di aprire le gambe ad una troia che è aperta ad ogni cosa. E per "cosa", intendo proprio quella cosa.
Cammino per i corridoi, salutando Liam e cercando di trovare quel testone di Harry. Sicuramente, conoscendolo o sarà nello sgabuzzino, o nel bagno.
Ora, una cosa si fa in entrambi i luoghi. Capite voi cosa.




Busso, ed apro la porta dello sgabuzzino di Larry, che per fortuna, oggi non c'è. Quel tizio è così assillante che mi viene voglia di picchiarlo ogni qualvolta lo vedo.
"C'è nessuno?" domando, entrando con un piede nello stanzino.
"Ehi!" esclama un ragazzo, "qui abbiamo da fare"
Rido, "oh scusa, come procede?"
"Bene, però ora vattene via!" esclama sempre la stessa voce.
Purtroppo non riesco a vedere le loro facce perchè purtroppo la luce è spenta, e la lampadina è rotta.
"No dai, se vuole può venire anche lui..." gli sussurra una ragazza.
"Zitta"
Sorrido e li saluto, chiudendo la porta per dirigermi poi in bagno.




Questo è l'ultimo posto, altrimenti poi dovrò controllare la palestra.
"Harr-" ma mi blocco subito, notando Alex e il riccio sorridersi.
Forse è quello che penso io, forse sta davvero succedendo quello che penso io.
Rimango un pò interdetto, sorridendo e decidendo di rimanere a guardare fin quando non avverrà il fatidico bacio, sono sicuro che manca poco.
"Grazie..." sussurra il riccio, sorridendole.
Aspetta, grazie di cosa?
"Sai che ci sono sempre per te..."
Uo, uo. Come 'ci sono sempre per te'?
Vi prego, ditemi che non è come penso.
Ragazze, voi c'eravate, mi rivolgo a voi. E' ciò che penso io?!
E' impossibile, conosco Alex, e so per certo che non si abbasserebbe mai a tanto.
Deglutisco e chiudo la porta del bagno, tornandomene in classe allibito.

 

Harry's pov

Sono davvero stupito di cosa sia appena successo, è stata una cosa molto dolce da parte sua e sinceramente non me lo sarei mai aspettato.
Esco dal bagno, guardando a destra e a sinistra, senza farmi notare da nessuno. Mi incammino per la scuola, incontrando subito dopo Zayn che mi fissa nervoso.
"Ehi amico" incalzo, salutandolo con una pacca sulla spalla.
"Ehi..."
Subito noto che c'è qualcosa che non va, è strano ed è freddo. Non è un suo comportamento questo, ecco. Che gli sarà successo qualcosa?
"Cosa è successo, Malik?" gli chiedo, deglutendo e cercando di essere il più amichevole possibile.
Tutti sanno che quando il moro è nervoso o, ancora, arrabbiato è meglio prenderlo con le buone anzicchè con le cattive.
"Harry, come diamine hai potuto farlo?"
Alzo un sopracciglio meravigliato, cos'è che ho fatto?
Ok, dovete credermi, non ho fatto assolutamente nulla adesso, e dico il vero.
"Tu ed Alex...insomma, io facevo il tifo per voi, so che vi piacete, ma..."
Oh, no. Cosa diamine sta blaterando? A me, piacere...Alex? Non sono gay.
"Per quante volte dovrò ripeterlo? A ME NON PIACE ALEX!" esclamo, sbuffando e tentando di andarmene.
"Harry, te la sei scopata nel bagno della scuola?!?"
COSA?
Quasi la mascella non mi arriva sotto i piedi, andiamo, non sono un morto di figa che va anche con i travestiti, non trovate?
"Ah, ah" mimo una risata, riprendendo poi a parlare "con chi avrei...riprodotto io?" dico, tentando di essere il più serio possibile. Se fossi un altro sarei già scoppiato a ridergli in faccia.
"Non fare il coglione. Io ci tengo a lei, e so che a lei piaci. Per favore, non fare cazzate!" esclama, spintonandomi.
Rido, mettendo su una faccia da schiaffi, "Zayn, calmati"
"Sì, hai ragione..." riflette, appoggiandosi agli armadietti.
"Non è successo ciò che pensi tu, perciò calmo" lo rassicuro, sorridendogli sinceramente.
Non ho motivo di raccontargli cose che non sono successe, specie perchè io gli voglio bene, ed essendo il mio migliore amico da troppo tempo non merita questo.
"Va bene, Harry. Ma...quindi, state insieme?" mi domanda ancora, curvando le sue labbra in un sorriso.
"No, non pensare strane idee. Io... non potrei mai mettermi insieme, non mi piace e soprattutto lei è..." sospiro, continuando, "non è il mio tipo, ecco tutto"
"Oh" sospira, aggiustandosi il suo ciuffo già perfettamente curato.
"Le ho parlato di Amanda, ecco tutto..." continuo, "mi aveva chiesto perchè ero sempre giù e purtroppo, sai com'è fatta, è insistente e...molto testarda, perciò ho dovuto farlo"
"Già, mi ricorda tanto il carattere di..." ma lo blocco, sorridendo timidamente, "Amanda, sì"




Siamo tornati a casa, e finalmente c'è un clima pacifico tra noi, sorridiamo e ci scambiamo tenere occhiate.
Non pensate male anche voi, vi prego. Siamo semplici amici.
Ah, Harry non lo dire, altrimenti le cose finiranno per peggiorare come sempre.
"Non ho neanche un'amica" si lamenta, sbuffando e buttandosi a peso morto sul divano.
"E a me cosa interessa?" gli domando, sorridendole falsamente.
"Ti interessa, cretino!" continua, "voglio andare a fare la manicure e tu e Zayn verrete con me"
Rido nervosamente, "COSA?" continuo, "non hai capito proprio niente. Io. non. verrò. con. te" le metto in chiaro, mostrandole la mia disapprovazione.
Non mi farò intimidire da una bella faccina e da un bellissimo fisico - anche se c'è da dire che è quello di un maschio -.
"Zayn ha detto di sì, perciò preparati perchè tu verrai con noi, Sty"
Sty? Da dove è uscito fuori?





Chiara's pov
Ciaaao ragazze! Finalmente ho aggiornato, scusate se ci ho messo tempo. E' che con i parenti a casa e blabla, non ho potuto aggiornare prima.
Spero che il capitolo vi piaccia, ora scappo.

Baci, Chiara x

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Capitolo 17
*** Chapter sixteen ***



Chapter sixteen


"Mi spieghi perchè non vuoi venire?" mi domanda Alex, che intanto ha assunto un'espressione terribile.
"Perchè io non sono una ragazza" continuo, "trovati un'amica e vai con lei, stop"
"Ma Zayn mi ha detto di sì, a patto però che venivi anche tu!" ribatte, sbuffando.
"Non me ne frega assolutamente niente. Io non verrò con voi" mi impongo, mettendo su un sorrisetto bastardo.
"Vedremo" sussurra, girandosi di spalle e incominciando a smanettare con il cellulare.
"Cosa fai?" mi azzardo a chiederle, parandomi difronte a lei, con fare minaccioso, "non cederò"
"Ok" mi risponde acidamente, rigirandosi di spalle.




"TI ODIO!" esclamo per poi rivolgermi a Zayn, "come diamine ti viene in mente di dirle sì?"
"Harry...è una ragazza, io le voglio bene e...-"
"Fanculo", lo interrompo, lamentandomi.
"Mi piacerebbe avere due amiche...magari..." si gira, sorridendo maleficamente.
No aspettate, non intende davvero quello, vero?
VERO?
"Perchè non vi travestite da ragazze?" continua sorridente, "così almeno nessuno ti riconoscerà, Harry"
"Ah ah" mimo una risata, fissando e trucidando Zayn "non emettere un suono vocale, sei avvertito"
"Io penso che potrebbe andare bene, infondo è ciò che vuoi. Teniamo contente due persone, no?" tenta il moro, dandomi una pacca sulla spalla.
Sospiro, sbuffando e chiudendo per un secondo gli occhi. Mi sento così idiota in questo momento. Cosa succederebbe se qualcuno mi riconoscesse? Sarei sicuramente lo zimbello della scuola e di tutta New York.
"Allora?" mi domanda Alex, guardandomi con quei suoi occhi color mare a cui è impossibile dire di no. La fisso interdetto, con le labbra un pò aperte. Non riesco a parlare, forse sono perso tra quei due diamanti. E' davvero strano, ma ogni volta che mi guarda o mi parla sento delle vibrazioni positive, che mi chiedono o addirittura, mi pregano di abbracciarla e stringerla forte al mio petto.
Deglutisco e, "ok, va bene"


 
Alex's pov

Appena siamo entrati nel negozio d'abbigliamento femminile e ho iniziato a far provare degli abiti ad Harry e a Zayn, subito ci hanno guardato male, dicendoci che quello era un negozio prettamente femminile.
Ho preso un pantalone e una maglia - non molto appariscente - per Harry, in modo tale da non farlo lamentare.
"Come ti sta?" chiedo, sopprimendo una risata. Se vedesse cos'ho in mano sicuramente mi ucciderebbe.
"Non fiatare, Alex" continua, "non sai quanto ti detesto"
Oh...no.
Inizio a ridere, seguita da Zayn che fa il suo ingresso nei salottini prova con i suoi vestiti. A differenza del riccio, Zayn si è adattato, senza protestare. Un motivo in più per amarlo, no? Sorrido guardandolo, è davvero un bel ragazzo, mi dispiace solo che ora sia qui con noi.
"Zayn" sussurro, "sei sicuro di voler rimanere qui?" mi torturo le mani continuando, "non so...magari volevi restare a casa, o non so...uscire a fare conquiste"
Lui sorride dolce, mettendomi un braccio attorno al collo "Ehi, 'sta tranquilla! Mi piace stare in tua compagnia. E poi, se non ci sono io chi tiene a bada Harry?"
Io rido, "posso farcela da sola"
Lui scuote il capo, aprendo le tendine al riccio, per poi ridere rumorosamente.
Lo state guardando? Vedete le sue sopracciglie aggrottate? Lo vedete?
E' difficile non ridere, e sinceramente non so come lui faccia a rimanere serio davanti ad una scena del genere.
"Oh e su, ridi un pò" dico scuotendolo.
Lui fa un no con la testa ed esce fuori nel camerino, per poi indossare le scarpe che ho scelto.
Mi mordo il labbro e spingo Zayn dentro la tendina, aspettando anche la sua comparsa.
"Odio tutto" sussurra, "queste scarpe" continua, "lei" continua ancora, "io perchè mi sto prendendo una cot-" ma si blocca, alzando il capo e scappando fuori "devo... prendere aria"
Sbuffo e annuisco.
"Allora, Zayn?" chiedo, aspettando il moro.
"Ci sono, sono bello da far schifo, ragazza!"
Rido di lui, prendendo poi la sua roba iniziale.
"Harry è uscito un pò fuori, evidentemente è stanco" dico, ridendo, "paghiamo e poi andiamo dall'estetista"
Lui annuisce e ci incamminiamo verso la cassa.




"Ok, ricapitolando, tu Harry, come ti chiami?" dico, aspettando la sua risposta.
In realtà ci abbiamo impiegato tre ore per far venir tutto come dicevo io e finalmente, anche grazie a Zayn, ce l'abbiamo fatta. Sia ringraziato il cielo.
"Harriett" dice, sbuffando e incrociando le braccia al petto.
Cerco di non ridere per poi rivolgermi a Zayn, "e tu, invece?"
"Giuro che mi vendicherò" blatera, sbuffando.
"Sì Harry, d'accordo"
"Io sono Zayna" continua, "è un nome arabo"
Sorrido e lo abbraccio, "sei un grande!"
Con la coda dell'occhio però, vedo il riccio sbuffare e aprire la porta per entrare.



Stiamo facendo la manicure, io ho scelto uno smalto nero, mentre Zayn ed Harry hanno affermato di essere apposto così.
"Senti bellezza" inizia, con voce mascolina.
Gli do una piccola spintarella al braccio per fargli capire di riutilizzare il tono di prima, "volevo dire..." ricomincia, con voce più da civetta, "insomma...ci sono prodotti per i capelli qui?" domanda, toccandoseli "insomma, i miei sono neri e vorrei..." ma si corregge, "sono mori, e volevo... dargli più volume, non so se mi capisci"
Lei sorride, "oh certo, vieni con me...Zayna?" dice, chiedendo conferma.
"Sì, esatto" continua, "è un nome arabo"
Io rido, guardando poi Harry flirtare con una ragazza.
"Pss..." sussurro.
"Cosa diavolo vuoi?"
"Non eri fidanzato?" domando, alzando un sopracciglio.
"Sì, e allora?"
"E allora non fare il cascamorto. E poi, adesso sei una femmina, pezzo di idiota!" esclamo convinta, dandogli un colpetto in spalla.
"Oh!" sbuffa.
Nel frattempo mi guardo attorno, ripetendomi mentalmente quanto io sia fortunata ad avere entrambi al mio fianco. Sono così felice che mi abbiano portata qui, stasera, che quasi non riesco a crederci. Pensandoci, Harry è grandioso, è un ragazzo dolcissimo e pieno di sentimenti, peccato solo che lui voglia dimostrare il contrario. D'altronde però, è comprensibile, anche io uso la mia acidità come muro per difendermi. Sospiro, fissandolo di nascosto. Credo che io mi stia prendendo una cotta per Harry, è strano ma penso che ormai sia così, dovrò farmene una ragione. Peccato solo che io a lui non piaccio, visto che ha una ragazza, della quale non so neanche il nome. Parlando di Zayn invece, è un tipo apposto, dolce e simpatico, è quello che si occupa delle questioni di cuore ed è davvero un ragazzo sincero. Inizialmente pensavo fosse tutt'altro ma poi, con il passare del tempo mi sono ricreduta, capendo che è bene non giudicare dall'apparenza.
"Ehi bella" sento una voce maschile, e subito mi giro, notando Harry alle prese con un omone.
"Bella a chi, idiota?" chiede lui, scaldandosi.
Mi sistemo meglio sulla sedia e attendo la risposta del ragazzo difronte a lui.
"Sei proprio una stella" continua, "che ne dici di scambiarci i numeri telefonici? Così magari, ci sentiamo" dice con fare da donnaiolo.
Cerco di sopprimere una risata, mettendomi la mano davanti alla bocca. E' una situazione divertentissima, Harry poi, si è fatto praticamente tutto rosso e conoscendolo, sono sicura che non sa dove mettere la testa.
"Ma che dici! Io non sono una ragazza, pezzo di idiota!" esclama, facendo saltare la sua copertura.
"Oh che schifo!" esclama quello, allontanandosi da Harry con l'espressione in viso schifata.
Gli corro incontro, "che sexy"
Lui si gira, trucidandomi con lo sguardo.



"E' stata una bella giornata, mi sono divertito" continua il moro, "ci vediamo domani a scuola. Notte piccola" mi bacia la fronte, chiudendo gli occhi e soffermandosi qualche minuto.
Harry al contrario, tossisce "ci sono anche io, e non voglio fare il terzo incomodo"
Noi ridiamo e, "Scusa, vuoi che saluti anche te con un bacio sulla fronte, mia piccola Harriett?"
Lui sbuffa, mandandolo a fanculo.
"Ti sei divertito?" domando ad Harry, entrando e chiudendo la porta alle mie spalle.
"Oh certo, come no. Dopo aver provato abiti da donna, essermi fatto la manicure e aver rischiato di essere messo incinto da uno che ci stava spudoratamente provando con me...beh sì, mi sono divertito"
Sbuffo, abbracciandolo "ti ringrazio lo stesso per essere venuto, Sty"
Lo tengo stretto a me, al mio petto, per arrivare al suo collo ho dovuto alzarmi un pò sulle punte, essendo che è più alto di me. Il suo cuore batte forte, quasi più del mio oserei dire, è una bella sensazione tenerlo fra le mie braccia, il suo profumo mi sta quasi inondando e tutto ciò mi fa sentire bene, mi fa sentire piena di vita e piena di emozioni che mai ho provato prima. Purtroppo però, a rovinare il momento ci pensa mio fratello Michael, che entra in stanza trucidando con lo sguardo Harry e lanciandomi un'occhiata minacciosa, "allora? Avete finito?" domanda scocciato, sbuffando e venendoci a separare.
Harry si allontana, guardando prima Mike e poi me negli occhi, facendomi capire che forse, tutto quello che ho fatto era meglio non farlo. Sentivo il bisogno però, di abbracciarlo, di fargli capire che io c'ero per lui nonostante tutto, nonostante tutte le litigate e nonostante lui fosse fidanzato.





Chiara's space

Ciao ragazze, come state? Spero bene.
Ovviamente, ho cercato di aggiornare il prima possibile, conto in una vostra recensione.
Ribadisco ancora una volta, che le opinioni sono diminuite e sinceramente, non nè capisco il motivo.
Cerco di sforzarmi per far piacere di più la storia, ma boh...
Vabbè, cercherò di fare meglio.
Un bacio,

Chiara x

Piesse: Ragazze, ho creato una nuova pagina facebook, mi farebbe piacere se passaste, si chiama "They don't know about them", c'è l'immagine di Liam che ride.

Grazie in anticipo c:

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Capitolo 18
*** Chapter seventeen ***


Chapter seventeen
 
 
Harry's pov

Dopo quell'abbraccio è cambiato qualcosa, mi sento diverso, quasi migliore. E' successo tutto in un attimo, lei si è avvicinata e puff, è successa una magia.
Non voglio dire di essermi preso una cotta, ma forse...una sbandata, ecco. Il problema però è che lei è... ed io sono fidanzato.
Come situazione non è semplice, io e Melany stiamo insieme da poco e non mi va che lei pensi male di me, ecco tutto. Solo che... quell'abbraccio è stato il migliore che io abbia mai ricevuto, e vi giuro che non sto esagerando! Lei mi ha abbracciato con così tanta tenerezza e dolcezza che è impossibile esprimerlo a parole, dovreste essere qui per provarlo. Sospiro e li fisso litigare, sicuramente per causa mia. Credo che ora io debba intervenire, sono rimasto imbambolato per troppo tempo. Voglio difenderla, perchè io tengo a lei.
Non ditele nulla però, ok? Okay.
"Michael, basta!" continuo avvicinandomi a lui, "non sono un mostro, perchè mi tratti così male?"
Lui mi fissa, mettendo poi su un ghigno, "perchè? Perchè sei un idiota, tu non sai quanto vale quella ragazza, ed io... non voglio che si affezioni a te perchè so già che le spezzerai il cuore!" esclama, guardando Alex chiudersi in camera.
Lo fisso interdetto, senza esprimere una parola al riguardo, non ho neanche la forza di parlare perchè la mia mente è già altrove, è persa ancora in quell'abbraccio che purtroppo, per opera di Michael, non riceverò più.
"Io... sono un suo amico" sussurro, non credendo neanche alle mie stesse parole.
Insomma, cosa siamo davvero noi? Amici, conoscenti?
Credo che ora come ora io e lei non siamo proprio un bel niente.
"Harry, non voglio ripetertelo, non voglio vederti girarle attorno, ok? Hai già la tua ragazza, perciò fermati!" esclama, lasciandomi solo in stanza e salendo di sopra.
Sospiro, buttandomi a peso morto sul divano.




"Harry, sei sicuro che è tutto ok?" mi domanda Melany, accarezzadomi i ricci e sorridendomi dolcemente.
"Sì, 'sta tranquilla, va tutto bene" le rispondo, avvicinandola a me e baciandola.

 

Alex's pov

La serata è trascorsa molto velocemente, io sono sul divano a leggere un libro di Stephen King, leggo veloce le righe, non capendo nulla di ciò che è scritto. Purtroppo, il mio cervello è altrove, sono persa nei pensieri, quell'abbraccio è stato così dolce e così spontaneo che è impossibile dimenticare cosa ha scatenato in me. Credo che io ormai debba ammetterlo: Sono innamorata di Harry Styles, quel riccio che mi ha rubato il cuore e lo ha portato chissà dove. Sospiro, girando la pagina e cercando di concentrarmi su ciò che è scritto. E' impossibile, devo ammetterlo. Per colpa di Michael è successo un casino, e sono convinta che tutto questo porterà Harry ancora più lontano da me. E poi, se proprio devo dirla tutta, lui è fidanzato ed io non sono altro che... una sua amica.
Mi reputo tale ora, viviamo insieme, parliamo e litighiamo, anzi, forse più che un'amica potrei essere la sua coinquilina. Perfetto, no?
Sospiro ancora, vedendo mio fratello avanzare verso la mia direzione.
"Alex..." inizia, sedendosi accanto a me.
"Cosa vuoi" esordisco subito, mostrandomi parecchio scocciata dalla sua presenza.
Ho sempre tenuto a Michael, lui è la persona più importante che ho, oltre a mia madre. Ma... con lui ho un rapporto speciale, diverso. E' sempre così tenero e dolce nei miei riguardi, non mi ha mai fatto mancare nulla, si è sempre occupato di me e di mia mamma da quando mio padre è stato ucciso. Ricordo un episodio che successe quando ero ancora una bambina, avevo dodici anni, e mio padre era già deceduto da qualche giorno, piansi per tutta la settimana, ero così legata a quell'uomo che mi fu difficile rimanere forte in quella situazione. Era come se volevo spaccare tutto, un muro invisibile che mi separava da lui, da l'uomo che amavo con tutta me stessa.
"Mi... dispiace, sul serio" ammette, sospirando e guardando le sue converse nere.
Lo vedete? Questo ragazzo è la sincerità fatta persona, non c'è dubbio. E' praticamente dispiaciuto, e lo so non solo perchè sono sua sorella, ma anche perchè, se riuscite ad osservarlo, noterete anche la sua espressione facciale e il suo modo di porsi verso di me.
E' così bello e tenero che è impossibile non amarlo.
Volgo lo sguardo nella sua direzione e sorrido, facendogli alzare lo sguardo per piantarlo nei miei occhi.
"Tu non sai... Mikey. Tu non sai quanto io ti voglia bene..." sussurro, sfiorandogli la guancia per poi abbracciarlo saldamente.
"Lo vedi il nostro rapporto, Alex?" chiede, aspettando una mia conferma, che appunto non tarda ad arrivare.
"Non voglio che si rovini per... quello" dice, sputando l'ultima parola con disprezzo, come se fosse geloso del mio - quasi - rapporto con Harry.
"Mike... tu sei mio fratello, non... insomma..." tento, sospirando per poi riprendere, "quello che provo per te è diverso da ciò che provo per Harry. Lui... mi piace... e so che soffrirò perchè non è ricambiato, ma 'sta tranquillo. Lo sai anche tu che sono forte, non mi faccio abbattere facilmente. E poi, Mikey, il rapporto che ho con te è mille volte migliore di quello con il riccio!" esclamo, baciandogli la guancia ora calda.
"Sei la migliore" sussurra, abbracciandomi forte.


 
Harry's pov

La serata con Melany è proseguita fino ad ora, fortunatamente è andato tutto per il verso giusto. Ci siamo fermati ad un bar per bere qualcosa e poi abbiamo proseguito verso Central Park per qualche foto insieme che, a detta sua, avrebbe conservato nella sua camera.
"Allora a domani, amore" mi saluta dolce, baciandomi castamente.
Ricambio e mi avvio verso la macchina, per tornare a casa.



Apro la porta e mi fiondo dentro, il freddo di New York si fa subito sentire, in quanto ho il naso ghiacciato. Scuoto leggermente il capo e accendo la luce, notando Alex dormire beata sul divano.
Mi avvicino leggermente a lei, sorridendo e accarezzandole il viso delicatamente e senza guanti invernali.
"Che carina..." mi lascio sfuggire, mordendomi subito dopo la lingua per ciò che ho pensato.
La guardo dormire, contemplandola nei minimi particolari, ha i capelli che ricadono dolcemente sulla spalla, gli occhiali da lettura ancora indosso e un caldo e morbido maglione nero che la copre perfettamente. Sospiro, accarezzandole la guancia per poi lasciarle un bacio innoquo sulla fronte e andare di sopra per prendere un plaid e accoccolarmi accanto a lei.
E' strano, ma dopo quell'abbraccio sento di aver bisogno di altre attenzioni da parte sua, ho bisogno di sentirla vicino, accanto a me. E anche se ci sarà Michael a impedirmelo io non demorderò perchè il suo affetto è tutto ciò che voglio.



La mattina dopo ci svegliamo così, abbracciati l'uno all'altra - per la cronaca non l'ho abbracciata io -.
"Oh mio dio" dico, buttandomi a terra per lo spavento.
Lei ride, svegliandosi e girandosi dalla parte della mia caduta "che è successo?" continua con il sorriso, "perchè ti ho ritrovato qui, vicino a me?"
Rido, mostrando le mie fossette, "non lo so, forse ieri ero ubriaco..." continuo, "ubriaco d'amore, sai... Melany è bellissima e dolcissima..."
Lei sembra incupirsi, "ehi riccio, non te l'ho chiesto"
"Oh... ok" concludo, alzandomi per rubarle la coperta e portarmela di sopra.



Scendo di corsa, prendo un toast con sopra la marmellata e corro per prendere la macchina e cercare di arrivare in orario a scuola, sento una specie di grido in sottofondo, ma non me ne curo, avviando la macchina e sfrecciando verso la scuola.
"Ehi amico"
"Ciao Zayn" lo saluto, sorridendo.
"Oh per l'amor... che cazzo hai mangiato? Hai l'alito che uccide!" esclama, allontanandosi e coprendosi il naso con la mano.
"Che, cosa?" domando, alitandomi sulla mano per poi odorare, "non ho l'alito che... oh dio, che schifo!"
"Vuoi una mentina?" chiede, porgendomi il pacchetto pieno di caramelle verdi.
"Sì" affermo, prendendo tutto il pacco e avviandomi verso la classe.
"Ehi! Avevo detto una caramella, non tutte!" grida, sbuffando.



"Allora signor Styles, non sa dirmi di cosa parla Shakespire?" mi domanda la professoressa Jessie.
Blatero qualcosa di insensato, scuotendo il capo per poi rinunciare. Purtroppo, per via dell'alito pesante, ho dovuto mettere in bocca trentanove caramelline, sperando che il cattivo odore passasse. Sì, sono un pazzo.
"Cosa? Perchè non parla?" mi domanda ancora, paziente.
Cazzo, cazzo. Per una volta che ho studiato e che so la risposta!
"Sarò costretta a metterle un due!"
Sospiro con il naso e mi alzo, diretto veloce verso la lavagna.
Scrivo ciò che ha chiesto e tento un sorriso che, ahimè, esce malissimo, facendomi cadere tutte le caramelle a terra.
"Styles..." mormora la professoressa.
Sorrido facendo spallucce per poi tornarmene al mio posto e rimettere in bocca le caramelle.



Arrivato l'orario di pranzo ci avviamo tutti in mensa, pronti per mangiare qualcosa di commestibile. Ingoio l'ultima caramella del pacco e lancio il pacchetto nella pattumiera, centrando in pieno il cestino.
"Ehi!" si sbraccia Niall, facendomi segno di sedermi accanto a loro.
"E gli altri?" domando, guardandomi attorno.
"Arrivano"  
Annuisco e mi siedo, guardando il biondo mangiare e sorridermi come al suo solito.
"Ecco Alex e Zayn!" esclama come un bambino, salutandoli e addentando il suo cupcake al cioccolato.
"Mh..." sussurra, "sei tutto di Zio Nello" mangia, "tutto... di zio... Nello..."
All'improvviso alza il capo e notando che tutti lo guardiamo sorpresi e allo stesso tempo divertiti, ride, coinvolgendo anche noi.
Alex si fa spazio vicino a me, mentre Zayn si siede difronte alla bionda e accanto a Niall.
"Che si mangia?" chiede il moro, volgendo lo sguardo verso il bancone del cibo.
"Andiamo a prendere altro cibo, Zayn!"
Il moro annuisce, alzandosi e incamminandosi verso il buffet.
"Sai che mi è successo ieri?" dico, senza pensarci.
"Cosa?"
"Ho sentito il bisogno di abbracciare qualcuno..." ammetto, perso nei suoi occhi.
Sto imparando a fidarmi di Alex, è molto dolce e sono sicuro che non mi tradirebbe. Ho avuto abbastanza situazioni per constatarlo e so che è così. Anche quando le ho raccontato di Amanda non ne ha fatto parola con nessuno e ciò, le fa onore.
"Oh..." continua con lo sguardo illuminato "potevi abbracciare me..."
"Io..." ma mi blocca, scuotendo lo sguardo e avvicinandosi.
"Vieni qui, ricciolo" scherza, circondandomi con le sue braccia e tenendomi stretto al suo petto. Ecco di nuovo quella stupida sensazione, quegli animali giganteschi che mi camminano nello stomaco, facendomi sorridere come un ebete.
Respiro il suo profumo, inebriandomi di quel magnifico odore.
"Harry..." sussurra, ridendo "mi... stai... tenendo troppo stretta..."
E lì mi allontano, imbarazzato per ciò che ho fatto e per ciò che ho detto.
"Tu mi tenevi troppo stretto" continuo, "intendiamoci"
Lei sbuffa, rispondendomi a tono, "ehi, qui tu mi hai detto di volere un abbraccio!"
"Sì, ma io non ho detto di volere il tuo!"
Sbuffa, alzandosi e andando da Zayn per sussurrargli qualcosa che non ho capito all'orecchio e andare via.




Chiara's pov

Ciao ragazze, come state? Purtroppo le feste sono finite! :c
Che peccato, la pacchia è finita! Ahaha.
Spero che il capitolo vi piaccia, lasciate una recensione! :)


Chiara x

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Capitolo 19
*** Alex is your girlfriend? ***



Alex is your girlfriend?


Alex's pov

 
Il comportamento di Harry peggiora ogni qualvolta lo incontro. E' strano, prima sembra che sia di buon umore, poi, un attimo dopo, è cattivo e scontroso. Io davvero non so come comportarmi, forse dovrei semplicemente ignorarlo e farla finita. Forse, se mi faccio passare questa cotta finirà tutto, ed io sarò piu' felice.
In questo momento sto passeggiando nel corridoio della scuola, cercando di arrivare in tempo al mio armadietto, prima che suoni la campanella per l'ultima ora. Arrivo, apro l'armadietto e prendo ciò che mi serve, per poi chiuderlo e fissare tre ragazze, due di secondo e una di primo guardarmi e sorridere, "ciao" mi dicono, ridendo.
Ok, dovrei iniziare a spaventarmi?
"Ehm... ciao" rispondo garbata, cercando di sorridere.
"Comunque, bel lavoro" si congratulano, "sappiamo... insomma..."
Un secondo, cosa sanno?
"Oh, certo, grazie!" esclamo, non capendo. Ma per levarmele di torno, potrei fare questo ed altro.
"Insomma, lui è... wow... e tu... beh... sei una bella ragazza, anche se non nascondo di essere gelosa" dice la riccia, sorridendo e arrossendo.
Alzo un sopracciglio, continuando a non capire assolutamente nulla. "Capisco... beh, ora devo andare, mh? E' stato un piacere, buona giornata!"
"Ciao... Alex!" esclamano, gridando il mio nome.
Sospiro, scuotendo la testa e avviandomi verso l'aula.




"Pss..." sussurra il riccio, dandomi una piccola gomitata.
"Senti, non ho voglia di prendermi una nota per colpa tua, e per la cronaca non voglio essere sbattuta neanche fuori... perciò, stammi alla larga, ne ho abbastanza dei tuoi continui sbalzi d'umore! Sembri una donna incinta!"
Lui rimane con la bocca aperta, cercando di blaterare qualcosa. Oh, perfetto! L'ho zittito.
"Non... non sono una donna incinta!" esclama, aspettando che la professoressa si giri per darmi un buffetto sulla guancia.
Fanculo.
"In ogni caso", continua, "ti aspetto alla fine delle lezioni fuori scuola, ti prego... vieni"
Roteo gli occhi al cielo e annuisco, decidendo di andare e sentire cos'ha da dirmi.




Appena suona la campanella mi catapulto fuori, seguendo Harry che è avanti, mantenendomi per la mano. Fisso il nostro quasi intreccio e sorrido, pensando a come sarebbe bello se fosse sempre così semplice. Inizio a farmi filmini mentali sulla nostra possibile relazione, sorridendo talvolta per le scemenze che mi vengono in mente. Sospiro, una volta arrivata all'entrata.
"Allora?" domando, aspettando con le braccia conserte.
"Scusa" mi sussurra, fiondandosi per abbracciarmi e tenermi stretta al suo petto. Dio, questo abbraccio è migliore degli altri. Forse lo è perchè è la prima volta che vengo abbracciata da lui, è la prima volta che mi sorride e mi chiede scusa in questo modo. Dio, quasi mi viene da piangere per ciò che sta succedendo. Il suo cuore è coordinato con il mio battito, e il che è bellissimo. Il suo profumo mi invade le narici, costringendomi, in un certo senso, a respirare il suo magnifico profumo carnale. E' così bello che fatico veramente a crederci. Vorrei che il tempo si fermasse ora e non riprendesse piu', lasciandoci l'uno tra le braccia dell'altro. Sento di essere diventata rossa, e a dire il vero, non mi importa piu' di tanto, sono solo felice di essere tra le sue braccia, di trovarmi lì, protetta da tutto e da tutti. Dio, che bello. L'ho sognato da così tanto che ora è davvero successo e per giunta, in modo diverso da come l'avevo immaginato io. I suoi polpastrelli si muovono impetuosi e lenti allo stesso tempo sulla mia schiena, sopra e sotto, mi massaggiano facendomi rilassare e allo stesso tempo stringere di piu' a lui. Ho il capo nell'incavo del suo collo e credo che non ci sia cosa piu' bella di tutto ciò.
Ci allontaniamo di poco, tenendo i visi ad un palmo, quasi vicini. Lui mi fissa le labbra, e sorride, come un bambino, mostrando poi, le sue perfette fossette.
"Sono... perdonato?" mi sussurra, soffiando sulle mie labbra.
"S-sì" dico, deglutendo e sorridendo a mia volta.
"Perfetto" sussurra.
"Ehi, tesoro" lo chiama la ragazza, il quale si allontana di poco da me per salutarla con un bacio casto sulle labbra.
Ed è proprio lì, in quel momento, che il mondo mi cade addosso. Sospiro, assistendo a quella scena, lei gli sorride con uno sguardo innamorato, si capisce che è cotta di lui e altrettanto, fa Harry, che sorride, guardando poi me, che sforzo un piccolo sorriso, uscito per giunta anche uno schifo.
"Vi stavate abbracciando?" ci fa notare Melany, con una punta di gelosia. Posso capirlo dal suo tono di voce, ed io non posso far a meno di diventare ancora piu' rossa di quanto già non sono.
"Ahm..." ma lo blocco, intervenendo "avevo perso l'equilibrio e mi sono aggrappata a lui, niente di grave"
Lui mi sorride, mostrando la sua gratitudine, per poi ritornare a fissare la ragazza, "già, è-è andata così"
Annuisce, seppur incredula, "farò finta di crederci..." aggiunge, "Harry, andiamo?"



Appena i due innamorati sono andati via, ho aspettato Zayn, il quale è arrivato con due ragazzi che lo seguivano, congratulandosi con lui per lo splendido lavoro.
"Ma anche a te?" aggiungo, "cosa diavolo vuol dire?!"
Lui alza le spalle, masticando la cingomma, "non lo so", fa un palloncino, "non ne ho la minima idea..."
Scuoto il capo e mi metto a braccetto, sorridendogli "forse... per qualche compito che abbiamo fatto, può essere?"
"No, non credo... forse... per qualche partita di football. Ma... no, non penso"
Annuisco, "vabbè, chi se ne frega infondo. No? Si congratulano con noi, va bene così!" e sorridiamo, avviandoci verso casa.

 
Harry's pov


Melany continua ad abbracciarmi e a dirmi cose dolci, mentre io sono ancora tra le nuvole. In questo momento stiamo passeggiando per andare a casa sua, o meglio, la sto accompagnando, visto che mi ha invitato ma io ho rifiutato con una scusa banale, dicendole di sentirmi poco bene.
"Allora... sei sicuro?" mi domanda, sfiorandomi la guancia.
A quel contatto sorrido, "sì, tranquilla. Ci sentiamo, ok?"
E mi avvio, per tornare a casa, fin quando però, non mi sento chiamare "Harry..."
"Mh?" mi giro, sorridendo.
"E il bacio?"
Ghigno e mi avvicino alla sua fronte, baciandola per poi allontanarmi di poco da lei.
"Hai saputo la novità?" mi chiede, appoggiandosi allo stipite della porta.
"Novità? Che novità?"
"Come, non lo sai?" ridacchia, scuotendo il capo, "Zayn ed Alex... stanno insieme" aggiunge poi, "non dirmi che non te ne eri accorto, ti prego"
Strabuzzo gli occhi immediatamente, blaterando subito qualcosa di insensato come un "bl... bl..." o altro.
Lei sorride e mi bacia castamente, "è tutto ok? Cosa ti è successo?"
"N-nulla..." ammetto, rimanendo con lo sguardo fisso verso il vuoto, "scu-scusa... ma... ora devo andare, ok? A dopo, Mel" la saluto, girandomi e avanzando verso casa.

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Capitolo 20
*** Fuck Zayn Malik ***


Fuck, Zayn Malik!


Come è possibile che quei due stiano insieme? Insomma, non nego che i continui avvertimenti ci sono stati, ma... perchè non dirmelo? Perchè non dirlo al migliore amico? E' impossibile, mi rifiuto di credere a questa loro farsa! Sicuramente sarà qualche pettegolezzo messo in giro da chissà quale pazzo. Scuoto la testa e continuo la strada verso casa, una volta lì mi aspettano i compiti di matematica e, nonostante a me piaccia quella materia, mi rifiuto di fare lezione domani. Ma ora non è di certo questo il problema, il problema sta nel fatto che quei due idioti non possono essere per davvero fidanzati, andiamo! Quei due sono come l'acqua e il fuoco, non sono mai d'accordo su nulla, mentre con me è diverso, noi andiamo d'amore e d'accordo, perciò se dovesse scegliere qualcuno con cui stare dovrei essere io.
Oh per l'amor del cielo, ma che sto blaterando?! Lei a me non piace, devo ribadire cos'è? NON E' UNA RAGAZZA, ok Harry, ok? No perchè sembra che tu questo non l'abbia ancora capito, pezzo di scemo!
Oh! Ci manca che mi metta a parlare anche da solo, che idiota che sono.
Ma vabbè, ora devo solo rimanere calmo e vedere cosa succederà nel resto della giornata. E poi, di una cosa sono sicuro, Michael, il fratello della ragazza, non la farebbe mai mettere insieme a Zayn, specie perchè poi è un mio amico.
Appena glielo dirò andrà fuori dai gangheri, ne sono sicuro.
Di fretta e furia accellero il passo, arrivando poi a casa per poi aprire la porta e fiondarmi dentro per gridare "Michael, sei qui?"
Lo sento borbottare, segno che ovviamente, come tutti i giorni in cui torno da scuola, lo trovo con la testa dentro il frigo, "cosa diavolo vuoi, riccio? Mi urti il sistema nervoso, lo sai?"
Sospiro, "lo so... ma... posso farti una domanda?"
Lui rotea gli occhi al cielo per poi, "devi proprio?" ma poi aggiunge, "ok, ma fa veloce"
"E se ti dicessi che Alex è fidanzata?" domando, ghignando. Non faccio in tempo neanche a finire la frase che l'idiota mi si avvicina, prendendomi per il collo, "con. chi. è. fidanzata"
Deglutisco, "non-non... ne sono sicuro, ma non lo è con me, 'sta tranquillo" aggiungo, respirando non appena mi lascia "mettiamo il caso... fosse fidanzata con Zayn, ti... ti andrebbe bene?"
Lui sembra pensarci, per poi ghignare, "certo, mi andrebbe bene. Anzi, sai cosa? La preferirei lesbica piuttosto che fidanzata con te" e conclude, lasciandomi e prendendo qualche schifezza dal frigorifero.
Le-lesbica?




Ok Harry, ragioniamo: se Michael ha appena detto che vorrebbe che sua sorella fosse... lesbica... insomma, Alex non è un trans? Da-davvero? Ed io... cioè... l'ho... lasciata... deglutisco, fissando nel vuoto difronte a me.
"Sono a casa!" esclama, togliendosi le converse nere consumate e lasciando lo zaino a terra. Subito mi avvicino a lei, bloccandola contro il muro, "dove sei stata? Con chi sei stata? Ti hanno toccata? Non dovevi essere sola, t-tu... dovevi rimanere con me!"
Lei sembra sorpresa del mio comportamento, infatti mi guarda preoccupata, per poi mettermi una mano sulla fronte, "tu hai la febbre..."
In un secondo le levo il palmo della mano sulla mia fronte, rimanendo serio per qualche minuto, "Alex... dico sul serio, con chi sei stata?"
"Zayn" aggiunge, "ma che ti importa?"
E' stata con... Zayn.
Quindi lei è...
No, è impossibile.
No, non ci credo.
Però... ripensandoci.

Oh! Idea!
"Ma... tu... sei una donna?" le domando, deglutendo e aspettando pazientemente la sua risposta.
Lei mi fissa, per poi scuotere il capo, "tu... non stai bene..."
"RISPONDI!" grido, mettendomi le mani nei miei ricci.
"Sono un uomo, ok?" aggiunge, "sei un coglione!" e va via, lasciandomi solo.
Beh, questo conferma la mia ipotesi: è trans.




In questo momento sono disteso sul mio letto a pancia in giù e con la testa sotto al cuscino, sento il cellulare vibrare ma non me ne curo, più che altro perchè sarà Melany e sinceramente, non ho tutta questa voglia di risponderle. Al contrario però, dopo un pò, sento la suoneria di Alex rimbombare nella camera, inizialmente inizio a pensare di farmi i fatti miei, ma poi, il senso di curiosità mi pervade e così, guardandomi intorno, corro a prendere il suo iphone. Sblocco la tastiera, trovando un messaggio inviatole da Zayn. Oh, beh... credo che ora dovrei posare il cellulare, bloccare la tastiera e rimetterlo dov'era. Non sono un ragazzo che si fa gli affari degli altri, no?
No.
Perfetto, procediamo: apro il messaggio e noto un "che ne dici se passi da me per i compiti e poi ci andiamo a prendere un caffè da Starbucks?".
Scuoto il capo e rispondo, "no, ho da fare con Harry" annuisco del mio stesso messaggio e spengo, aspettando la risposta del moro che non tarda ad arrivare. Se qualcuno si azzarda a dire che sono geloso giuro che lo defenestro.
"Oh...ok. Ma... cos'è, ora ha tempo per te?"
Ed è a quella domanda che mi fermo con gli occhi sullo schermo, immobile a pensare a ciò che davvero sono. Zayn ha ragione, io da quando lei è qui, non ho mai avuto tempo per lei, e questo un pò mi rattrista perchè alla fine... è un'amica. Sospiro, riprendendo il mio solito coraggio, "ha sempre tempo per me, idiota!" ma... no, troppo aggressivo. Lei con il moro non lo è mai, anzi a dirla tutta regala solo a me queste sue attenzioni.
Riformulo il messaggio, scrivendo con piu' dolcezza, "ha sempre tempo per me" beh, senza la parola "idiota" è piu' dolce, no?




La vedete? Guardate la sua fronte corrugata e la sua espressione arrabbiata? Oh beh, inutile dire che ce l'ha a morte con me. Ed io... in un certo senso, ce l'ho a morte con lei. Insomma, perchè non dirmi che si è fidanzata? Di cosa ha paura? Sbuffo e la fisso incessantemente, aspettando una qualsiasi sua frase per aprire il dialogo con la stessa.
"Devi guardarmi ancora per molto?"
Roteo gli occhi al cielo, alzandomi dal letto, "gli occhi sono i miei, perciò io guardo dove mi pare"
"Mi stai sfidando per caso?" mi ringhia contro, assottigliando gli occhi come è solita fare.
"Oh io?" mi guardo intorno, "tu piuttosto, sei una falsa"
Lei ride nervosa, forse ha capito di cosa sto parlando, "e perchè mai?" aggiunge, "illuminami Styles"
"Perchè? Oh beh, questo lo sai tu" continuo, "il cellulare ti vibra, può essere Zayn, rispondi e non farlo aspettare" concludo, facendole l'occhiolino e buttandomi a peso morto sul letto.



"Piccola..."
"Gliel'abbiamo fatta di nuovo a quell'idiota" ride.
"Già..." aggiunge, posando un braccio sulla sua spalla, "quanto sei bella..."
"Anche tu lo sei..." ammette lei, avvicinandosi al suo viso.
"Piu' di Harry?"
"Molto di più" dice, soffiandoli sulle labbra.
"Voglio un bacio...", "ora..."
E non appena finisce la frase, entrambi si avvicinano, iniziandosi a baciare e a sfiorare. Lui le tiene la guancia, pronto ad accarezzargliela non appena ne sente il bisogno, lei invece, ha le mani attorcigliate saldamente al suo collo, ed ogni tanto si allontanano, prendendo fiato. Io assisto, guardo il tutto da lontano, come se in quel momento non ci fossi. E' così... insomma...
"Alex!" la chiamo, deglutendo e gridando piu' forte, in modo che lei mi senta, "ALEX!"
"Ale...Alex..." dico, accasciandomi a terra, in preda alle crisi isteriche.
"Harry, l'hai persa..." aggiunge, "persa..."
"Io... no! Io lotterò per lei, ok!?"
"No, ormai è mia e stanne certo, lo sarà per sempre" e ride, allontanandosi dalla mia figura.


Mi sveglio di soprassalto, gridando un "Alex" in piena notte. Lei sembra non sentirmi, infatti mi ignora, girandosi dall'altra parte del letto per dormire peggio di prima. Di soppiatto mi alzo, avvicinandomi al suo divano - letto per vederla dormire. E cazzo, è così bella che non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Le sopracciglia sono delineate perfettamente, sembrano finte, le ciglia... i suoi zigomi... dio, quanto è bella.
Non appena mi avvicino per lasciarle un bacio sulla fronte si sveglia, chiamandomi.
"Harry?"
Cazzo, e ora?

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Capitolo 21
*** Liar pt.1 ***


<< Liar pt. 1>>
 

"Harry, che... che ci fai qui?" mi chiede, alzandosi con il solo busto per mettersi seduta sul divano letto.
Harry pensa in fretta, pensa in fretta, pensa in fr-
Chiudo subito gli occhi e allungo le braccia d'innanzi a me, facendo finta di essere sonnambulo. Mi alzo in piedi e inizio a camminare per la stanza, sbirciando ogni tanto l'espressione facciale di Alex.
"Oh mio dio..." sussurra, avvicinandosi a me e prendendomi per il torace per farmi sdraiare sul letto.
"Pizza" aggiungo, "pizza, Alex" a dire il vero, non ho mai finto di essere sonnambulo, questa è la prima volta, però a giudicare dai film questo dovrebbe essere il modo giusto. Respiro e inspiro, tenendo sempre gli occhi chiusi, lei è accanto a me, ne sento la presenza, mi tiene per il braccio, tentando di farmi stendere sul mio letto e dormire sereno.
"Dai su... Harry, non complicarmi il lavoro" dice, mettendosi sopra di me e abbassando il mio torace, dato che ora sono seduto.
Apro un occhio per cercare di vedere cosa sta succedendo, insomma senza il dono della vista non posso godermi la scena. Lei è praticamente a cavalcioni su di me, tenta di coprirmi l'addome e di aggiustarmi i capelli, ha lo sguardo posizionato sul mio torace, che è praticamente scolpito. Appena la vedo ritornare con lo sguardo sul mio viso chiudo gli occhi, godendomi il momento così come sarà.
"Sei un idiota..." sussurra ridacchiando per poi
aggiustarmi qualche ciuffo e baciandomi la fronte.
Dio, vorrei che questo momento durasse per sempre, giuro.
"Alex" dico semplicemente, prendendole il viso e avvicinandolo al mio, "sei... bellissima..."
Lei sembra non capire, scuote il capo e sorride, "Harry... che...?"
"Sh..." la zittisco, passandole il pollice sul labbro inferiore, "io... vorrei fare una cosa..."
Lei balbetta, "co-cosa?"
Forse questo è il momento adatto, è vero sono fidanzato e forse lo è anche lei, ma io non ce la faccio, ho questo bisogno che reprimo da tempo ed io non posso farci nulla, sento che anche io le piaccio perciò non resta altro che buttarmi a capo fitto e vedere che succede.
"Baciarti..." sussurro ancora, avvicinandole il viso alle mie labbra. Inizialmente sembra rimanere fredda, impassibile, ma poi non appena sente le mie labbra a contatto con le sue, si lascia andare, dando inizio al bacio che bramavo da tanto. Niente piu' stupidi abbracci, ora ci siamo solo io, lei e le sue labbra. Inizio a succhiarle e a morderle, per poi alleviarle il dolore con piccoli baci dolci che sembrano piacerle, dopodichè rimango sorpreso, lei per prima chiede il permesso per entrare, per approfondire il bacio e ciò che ho iniziato. Le nostre lingue sembrano danzare animatamente, ho perso il fottutissimo controllo e non so piu' come recuperarlo. Ho il suo corpo sopra il mio e questa è la cosa piu' sexy e piu' dolce che abbia mai fatto, questo bacio è così passionale che è come se fosse la prima volta ed un pò, se devo essere sincero mi spaventa, poichè non ho mai provato queste sensazioni. Appena si allontana, deglutisco, realizzando il tutto e sorridendole.
"Tu..." sussurra, anch'essa con un enorme sorriso in viso, il piu' bel sorriso che io le abbia mai visto.
"Hai un sorriso... stupendo" continuo, "e il bacio lo è stato ancora di più"
Lei ricambia con un bacio casto sulla fronte e si accoccola difianco a me, per poi abbracciarmi e prendere l'enorme piumone che ci avvolge.






La mattina inizio a realizzare il tutto e l'enorme casino che ho fatto: l'ho baciata. E ciò vuol dire solo una cosa... sono gay.
No, no, no, non può essere, non diciamo cazzate, se fossi stato gay mi sarei già innamorato di Niall e ciò non è accaduto, perciò posso stare tranquillo. Il problema è che mi sono innamorato di un transessuale, ed è proprio questo ciò che non mi perdonerò mai. Giro il mio sguardo e la fisso, squadrandole il viso e il suo dormire da angelo. Sospiro, curvando le labbra in un piccolo sorriso che mi esce spontaneo, senza alcuna cattiveria. Sono nei guai fino all'ultimo riccio.
Devo assolutamente svegliarla e falle capire - o almeno tentare - che ciò che è successo ieri è stato solo frutto della sua fantasia, so che probabilmente non ci crederà ma devo provarci.
"Alex" la scuoto dolcemente, sussurrando il suo nome con la mia solita voce roca di prima mattina.
Ok no, devo essere piu' rude.
"Alex!" esclamo, buttandola giù dal letto.
"Aia!" aggiunge, "ma sei ubriaco?"
"No anzi, credo che tu lo sia. Perchè diamine hai dormito nel mio letto?!" chiedo infuriato, anche se so cos'è successo.
"Ieri mi hai baciata, pezzo di idiota!" esclama di rimando, risalendo sul letto e dandomi qualche spinta.
"COSA?" aggiungo, "e tu ti sei fatta baciare?" continuo, blaterando cose insensate "bene, se io mi butto in un pozzo lo fai anche tu, quindi!"
Lei sembra non capire, infatti scuote la testa e socchiude gli occhi. Sono sicurissimo che vorrebbe picchiarmi, ma credo che per educazione si stia trattenendo.
Deglutisco, "insomma... ieri sera ho bevuto qualche birra e..." sospiro, "mi dispiace, non volevo baciarti. Ti prego non dirlo a Me-" ma lei mi blocca, dicendomi tali parole con voce spezzata, "non dirò nulla... stai tranquillo. Forse... è meglio se cambio stanza, non voglio che ricapitino questi spiacevoli incidenti"
Oh Alex... è stato tutto tranne che spiacevole, credimi.






Nel corso della giornata continuo a pensare ad ieri sera, senza alcuna interruzione. Zayn e Louis sono qui accanto a me che parlano di non so cosa, chiedendomi conferma.
"Oh... sì, è come ha detto Lou" dico, senza sapere assolutamente l'argomento del discorso.
"Ma... Styles, sei ubriaco?" aggiunge Louis, "credo che tu abbia la febbre"
"Oppure ieri sera ha passato una bella serata, con una bella ragazza" mi spintona amichevolmente il pakistano, facendomi l'occhiolino.
Se solo sapesse chi ho baciato sicuramente mi picchierebbe. Non sono mai stato l'amico traditore che almeno tutti nella loro vita hanno avuto, credo di avere almeno un unico pregio, e questo è proprio la lealtà che ho verso i miei migliori amici. Certo, non nego che ora questa mia qualità sia andata a farsi fottere, considerato ciò che ho fatto ieri notte con la fidanzata del mio migliore amico. Ciò che però mi turba di più è la falsità di Zayn, insomma, io gli ho sempre raccontato tutto, perchè lui non mi ha detto che si è fidanzato? Forse ha solamente paura, visto che sa che non ci sopportiamo - io e Alex, intendo -.
"Ehi riccio, ci sei?" mi sveglia Louis, sventolandomi una mano sulla faccia.
"S-sì" dico, "ragazzi, scusatemi ma ora devo andare" e mi dileguo, percorrendo da solo i corridoi scolastici.






Mentre cammino verso la mia aula, incontro Melany, che sorridente mi si avvicina. Ha in viso un'espressione facciale diversa ogni giorno, e ciò mi aiuta a non stancarmi di lei, ma se devo dirvi la verità, io credo di essermi già stancato. E' vero, il mio cuore - anche se non riesco ad ammetterlo - appartiene ad un'altra persona, ma se ci fate caso... è possibile innamorarsi di una persona monotona, sempre dolce, sempre così... noiosa? Io non ce la faccio, io ho bisogno di movimento, sono sempre stato fermamente convinto che tra un ragazzo ed una ragazza ci debba essere alchimia, senza di quella non si va da nessuna parte. E poi, se devo essere davvero sincero, io ho bisogno di una ragazza solare, divertente, con cui posso litigare per ogni minima cazzata e poi fare pace nei migliori dei modi. Ecco di cosa ho bisogno, ecco cosa voglio. Sospiro, ascoltando il suo solito monologo:"Tesoro, tutto bene?"
Sbotto e sorrido, cercando di non essere pesante, anche se la mia voglia di parlare è andata a puttane nel momento in cui ho aperto occhio stamattina.
"Sì"
"Oh... okay. Che ne dici se ci vediamo stasera? Magari passo da te per i compiti"
Ma sinceramente, tutto ciò che osservo in questo momento è Alex, che mi guarda in modo indifferente e triste allo stesso tempo, vedo il suo petto alzarsi e abbassarsi ad ogni suo respiro, ha quegli occhi pieni di speranza che quasi mi ci perdo a guardarli. Vi giuro, se ne avessi l'opportunità correrei da lei ancora. Poi, d'un tratto, le si avvicina Zayn, il quale la saluta con un caloroso abbraccio per poi metterle il braccio attorno alla vita e portarmela via.
"Ok, come vuoi" dico, "ci-ci vediamo stasera, ciao" e la lascio lì, intento a seguire i due fidanzatini andati chissà dove.






Sono nascosto da circa mezz'ora e, se devo dire la verità, in tutto quest'arco di tempo non ho visto altro che sorrisini, abbracci che mi hanno urtato enormemente e bacini sulla guancia o sulla fronte. Insomma, se sono fidanzati, perchè diamine non si baciano come si deve? Forse il problema è che Zayn ha l'alito pesante ed Alex non vuole baciarlo per quello. Oppure, se devo ipotizzare, credo che il ciuffo alla "sono un dio" di Zayn non le piaccia e perciò...
Oh ma chi voglio prendere in giro? Sarà senz'altro la prima opzione.
Tento di avvicinarmi di piu', ma un gatto che è lì vicino, nei cespugli della scuola mi distaee, facendomi accoccolare accanto a lui e prenderlo in braccio. Sono sempre stato amante dei gatti, li reputo una sorta di confettini dolciosi che mi fanno sciogliere con il solo sguardo. Insomma, guardate questo gattino, è nero e ha gli occhi verdognoli, ditemi che non è bello, avanti.
"Aw, ma come sei carino" faccio la vocina, accoccolandolo al mio collo.
"Secondo te... quei due stanno insieme?" chiedo al gattino, che mi risponde con un "miao". Ok, sono diventato pazzo, va bene che mi faccio i discorsi da solo... ma ora anche con un gatto? E che diamine!
"Oh, guarda, stanno andando via!" aggiungo, "seguiamoli!"
Mi alzo in piedi, prendendo il gattino in braccio e sussurrandogli all'orecchio peloso il suo nuovo nome: Bob.
Sì, è un nome per un cane... ma sono sicuro che appena lo mostrerò ad Alex saprà inventare un bel nomignolo adatto.





Conclusione? Li ho persi di vista, in questo momento sono a casa, sdraiato sul divano con in mano Bob. Alex è di sopra, con la musica di Ed Sheeran a palla. Sospiro, credo che le note di Give me love siano per me, sono preoccupato per lei, non avevo intenzione di farla soffrire... anzi, qui quello che sta soffrendo poi, sono proprio io.
Decido di cacciare il coraggio e di andare di sopra per parlarle, perchè sono stufo di questa situazione. E' strano, ma prima riuscivo a fregarmene di lei, mentre ora... ora è diverso, Alex mi suscita così tante emozioni che mi è difficile spiegarlo a parole, anzi, sono convinto che non ci sia alcun modo per farlo.
Salgo lentamente le scale e busso alla sua porta, aspettando l'apertura.
"Dimmi" mi dice, con voce soffocata e con gli occhi rossastri.
Ed è proprio in quel momento che il senso di colpa mi assale, "ti prego, dimmi che non hai pianto..." sussurro anch'io con voce spezzata, in questo momento ho lo stomaco che mi si sta attorcigliando.
"Non ho pianto", "Harry, non piangerei mai per te. Ficcatelo in quella testaccia che ti ritrovi"
"Quindi... è tutto ok?" chiedo per avere conferma.
Lei annuisce, sbattendomi dopo poco la porta ad un palmo dalla mia faccia.

 


 


Chiara's pov

Buon pomeriggio ragazze! Come state? :)
Io tutto bene, scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare ma non ho avuto molto tempo... sapete anche voi che tra compiti etc, non ci ha neanche tempo di fare qualsiasi cosa! :c

Volevo dirvi inoltre, che il capitolo è stato diviso in due parti perchè altrimenti sarebbe risultato troppo lungo e non mi andava. Perciò, la parte "Liar" continuerà con la seconda.

Ora devo andare, spero che vi abbia soddisfatte, mi raccomando, lasciate una recensione!


Chiara x

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Capitolo 22
*** Liar pt.2 ***



<< Liar pt. 2 >>
 

Sono appena le cinque e mezza del pomeriggio e sento il campanello suonare, quasi sicuramente sarà Michael che avrà dimenticato come al suo solito le chiavi. Alcune volte è peggio della sorella. Sospiro, mi alzo dal divano e percorro il corridoio, arrivando finalmente alla porta, "ehi" esordisce Megan, la quale mi si getta a peso morto non appena spalanco la porta.
Oh perfetto, solo lei ci mancava.
"Eh-ehi" tento di dire, ma non faccio in tempo a chiudere la porta che subito mi ritrovo le sue labbra spalmate sulle mie. No cazzo, no! Volevo che il sapore di Alex mi rimanesse per sempre, o almeno fino a quando... basta, non devo fare questi pensieri.
"Come mi sei mancato..." dice, abbracciandomi e scompigliandomi i ricci.
Tu non sai farlo, ripeto, tu. non. sai. scompigliarmi. i. ricci.
Sospiro, cercando di calmarmi e sperando che il mio comportamento annoiato non esca fuori.
"Allora... che ci fai qui?" domando con dolcezza, ma più che dolce sembro scazzato.
"Come che ci faccio?" continua sorridendo, "sono qui perchè oggi ti avevo detto che sarei passata per i compiti, ricordi testone?" mi domanda, dandomi un buffetto sulla guancia.
"Oh... sì, giusto"


 

Alex's pov


In questo momento sono nella camera degli ospiti, ho deciso di trasferirmi per l'unico motivo che tutti voi oramai sapete. Non ho voglia di fingermi amica a quello lì, ormai ho fatto una gran bella figuraccia, si è capito, lui mi piace, ne sono innamorata ed il bello è che non so come fare per levarmelo dalla testa. Lo stereo riproduce i Green Day, un gruppo punk-rock che amo talmente tanto da riuscire a farmi sentire immediatamente meglio. So che forse sono banale nel spiegarlo, ma credetemi, se lo dico è perchè è vero. Non sono mai stata così bugiarda, mai. Il mio sguardo però, incontra una piccola foto dov'è sicuramente raffigurato Harry, con la madre e il padre, erano davvero una gran bella famiglia, tutti e tre molto affascinanti e molto dolci. Specie lui, quel ragazzino che all'epoca poteva avere cinque anni, quel bambino così piccolo che sorrideva con quelle meravigliose fossette che gli donavano e che tutt'ora, purtroppo per me, gli donano. E' così bello che non riesco a toglierli gli occhi di dosso, pazzesco, somiglio ad una psicopatica. Giuro che prima, quando è venuto a bussare in camera mia pensavo fosse venuto per rivelare i suoi sentimenti verso di me per poi baciarmi e dirmi che sarebbe rimasto con me, qualunque cosa fosse successa. Forse sono io che mi aspetto troppo, qui quella che sbaglia sono io, dovrei imparare a fregarmene di tutto e di tutti, mi faccio troppi film mentali su cose che non accadranno mai, purtroppo. Scuoto il capo e scendo di sotto per vedere la tv, su mtv c'è un nuovo programma ed io non ho intenzione di perdermelo. A passo veloce inizio a scendere, sperando di non trovarmi il riccio in giro per casa. Chissà forse sarà in camera sua a fare i compiti, spero...






Oh beh, non è a fare i compiti se vi interessa. O meglio, li sta facendo, ma non è solo. Con lui c'è Megan, la sua ragazza che lo guarda con occhi così innamorati che è impossibile non notarla. Sospiro, devo avere la faccia di non farmi mettere sotto i piedi, cavolo sono Alex Clifford!
"Sentite, io dovrei vedere la tv, ok? Quindi andate ad amoreggiare da un'altra parte, grazie" dico semplice, aspettando un sì da parte di entrambi i piccioncini.
"Vai tu da un'altra parte" mi rinfaccia Megan, sorridendomi fintamente. Pazzesco, come osa?
E poi il bello è che Harry è rimasto a fissarmi come se fossi un'angelo sceso appena in terra.
"Sty, vuoi una foto?" chiedo, come al mio solito.
"Sty?" mi ringhia contro lei, guardando prima me e poi Harry.
Ops...
"E' un'abbreviazione, non so se il tuo cervello è riuscito a captarlo" fingo un sorriso e accendo l'enorme aggeggio nero, che subito inizia a riprodurre rumori con immagini.
"Ok, ora basta... andremo di là..." continua, "non preoccuparti..." dice, mettendo fine al nostro litigio.
Lo guardo andare via, seguito da quell'idiota che sculetta a piu' non posso seguendolo. Ok, spieghiamoci, non è che la considero una zoccola, è semplicemente che se stesse bruciando ed io avessi una bottiglia d'acqua, beh... la userei per bere.
Intanto, mi rilasso facendo zapping tra i canali fino ad arrivare a quello interessato.



 
Harry's pov
 

Appena Megan è andata via ho visto Alex fare comunella con Michael, la quale dopo un pò, ha deciso di uscirci insieme, visto che, a detta sua, Michael era sempre occupato per passare un pò di tempo con sua sorella minore. Guardandoli ho notato che il loro rapporto è molto bello poichè, hanno un legame così forte e unito che anche se litigano, è difficile allontanarli. Io pagherei per riavere di nuovo qui la mia migliore amica. Da quando è partita non ho piu' avuto sue notizie, niente di niente. Io, lei e Zayn eravamo inseparabili, tre amici uniti. Sospiro, sorridendo amaramente per i ricordi che mi attraversano la mente. Di punto in bianco decido di vestirmi e andare da Zayn, ho bisogno di lui, del mio migliore amico, ho bisogno di raccontargli come mi sento, e magari forse riesco a fargli anche capire cos'è successo con Alex, senza però rivelarglielo esplicitamente. Insomma, so che Zayn e la bionda stanno insieme e, intendiamoci, non voglio mettere zizzania, solo che... se devo essere sincero, non ce li vedo proprio insieme.
Certo, perchè tu vuoi che stia con te, ammettilo riccio!
Oh perfetto, ora ci mancava solo la mia coscienza.
Metto le converse e il giubbino in pelle marrone e mi inizio ad avviare verso casa di Malik, che fortunatamente, non dista molto dalla mia.





"Ehi... riccio" mi dice, sussurrando tali parole con difficoltà e affanno.
Infatti noto il suo petto fare su e giù, come una piccola molla. "E' tutto ok?" chiedo, sperando di non avere interrotto qualcosa.
"Oh... sì... è solo che..." aggiunge, "cazzo Harry, arrivi sempre nei momenti meno appropiati tu!" esclama, dandomi una spinta e reggendosi il lenzuolo che gli copre la parte inferiore.
Oh... capisco. E' sicuramente con Alex, staranno...- UN SECONDO!
ALEX E' IN GIRO CON MICHAEL, COME DIAMINE...?!
Oh, no...

No, no, no, no. Ti prego, no...
"Zayn" dico, "prima che io me ne vada dimmi una cosa..."
"Cosa?" mi chiede, con voce roca e con un bel sorriso che scompare subito dopo avergli chiesto se quella con cui stava "giocando" era Alex.
"Harry, ma sei impazzito per caso?" mi chiede ridendo, "io...? Alex? Io la adoro, ma sul serio, per queste cose ho bisogno di altre ragazze"
Ed è proprio a quel punto che il mio povero cuore perde un battito, i miei occhi rimangono a fissare la stronza che chiama Zayn al di là delle sue spalle. Guardo tutto, la camicia rossa posata sulla mora, la sua altezza, i loro visi soddisfatti... e credetemi se vi dico che in quel momento non ho potuto far a meno di scatenare la mia ira contro Zayn, tirandogli un pugno ben assestato sulla guancia e urlandogli tali parole con ribrezzo:"Come diamine ti permetti? Ma non ti vergogni? Hai già Alex! Cosa te ne fai di... quest'idiota!? Cos'è, la biondina non ti basta?! Mi fai realmente schifo, sei fidanzato Zayn, fidanzato!" esclamo, dandogli un calcio nel fianco per poi andarmene, non prima però di aver fissato entrambi con disgusto.





Sono allo Starbucks con Louis, il quale non smette di chiedermi cos'ho, visto che in viso ho un'espressione arrabbiata e fredda. Lo guardo, prendendo un cucchiaino e agitando il mio cappuccino nella tazza, con sopra della panna. Quando sono nervoso le uniche cose che riescono a calmarmi sono un giro per la città da solo, o ancora, un buon cappuccino caldo con sopra della panna. Il moro mi fissa incessantemente, aspettando una risposta che non arriverà mai, specie perchè anche se è il mio migliore amico, non voglio dirgli cosa mi succede. Non voglio sembrargli una persona che di punto e in bianco si preoccupa di Alex, io non mi sono affezionato.
"Nulla" rispondo vago, sorseggiando a piccoli sorsi il mio cappuccio.
"Non è vero, Harry ci conosciamo dai tempi dell'asilo, io e Zayn siamo le persone che conosci da piu' tempo, mi vuoi dire perchè cazzo di comporti come una donna mestruata?!" ringhia, sbattendo le mani sul tavolo e facendo girare alcune persone che stanno tranquillamente bevendo la loro bevanda.
"Senti", inizio, "non c'è niente che non va. Ho litigato con Zayn, ma è tutto ok, non mi importa"
E invece però, per quanto fossi dannatamente orgoglioso, mi importava. Lui è il mio migliore amico da sempre, non ho mai litigato per una ragazza, fino ad ora, ovvio. E' come se Alex mi fosse entrata dritto nel petto, arrivando sino al mio cuore. Ho visto il rapporto tra lei e Zayn, e ho visto anche il nostro, e ho sentito anche il nostro bacio, provandolo sulle mie labbra. Io... non ci credo che è andata davvero così, io non credo che Zayn ha tradito la mia Alex, forse... si sono lasciati e lui si è voluto soltanto riprendere con un'altra ragazza, tutto qua, no?
No.
Già.

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Capitolo 23
*** Goodbye Melany ***


 
Goodbye Melany


In questo momento sto tornando a casa, ho bisogno di pensare a ciò che è successo e soprattutto ai miei sentimenti verso Alex, credo che tutto ciò non può continuare così. Mentre cammino noto due figure femminili parlare, non so per quale strano motivo ma mi sembrano entrambe conosciute, anche perchè la voce della ragazza che sta parlando la riconoscerei fra mille.
Per curiosità mi avvicino di più, tentando di capire cosa è successo di così importante, visto che ora la ragazza difronte a lei - che scopro essere la mia fidanzata -, sta gridando come una pazza fuggita da chissà quale manicomio.
"Che diamine vuoi?" domanda Alex, avvicinandosi di poco alla figura di Melany.
"Io? Oh ma ti prego. Ti ho seguita solo per parlarti. Dio, non ti sei staccata da quel ragazzo neanche per un attimo!" aggiunge arrabbiata, "ma ora non è questo il punto. Voglio solo dirti di stare lontana da Harry" dice, facendomi ragelare il sangue. Insomma, capisco che magari c'è la gelosia, ma...perchè chiamare in causa perfino Alex? D'altronde lei è fidanzata con Zayn, anche se poverina, non sa cos'è successo. Anzi, appena rimango un attimo da solo con lei proverò a dirglielo, voglio che lo sappia da me anzicchè da quel pervertito. Sospiro, attendendo una risposta da parte di Alex, spero che non si faccia mettere i piedi in testa da quella lì, anche perchè se sarà così allora vuol dire che è davvero intimidita da lei.
"Senti" inizia, facendomi sfoderare un piccolo sorriso d'incitamento, "io non ti conosco, ma stanne certa che io non lascerò perdere Harry solo perchè me lo dici tu. Conto di instaurare un bel rapporto con lui e non sarai di certo tu a impedirmelo"
"Che idiota, perchè non pensi a Zayn? Qui tutti dicono che stiate insieme"
E a quel nome il mio cuore perde un battito, è come se riuscissi a mettermi nei panni di Alex per sentire il dolore che avrà, appena il moro o io le confesseremo tutto quanto. A dire la verità mi sento un pò colpevole, visto che io sono un suo amico e... in teoria avrei il compito di proteggerla, solo che credo che invece di starle accanto io la stia solo allontanando da me, facendola soffrire.
"Cosa? Chi è che lo dice?" incalza lei, aspettando la risposta da parte dell'altra ragazza.
Prima di rispondere però, Melany sorride maleficamente, alzando un sopracciglio per rispondere poi con un "io".
A quella confessione rimango basito, tutti i miei film mentali erano falsi, basati solo su una vocina messa in giro da Melany, solo per farmi allontanare dalla bionda. Il pugno a Zayn poi... un'altra delle mie tante cazzate. Che cosa ho combinato? Ero accecato dalla gelosia tanto che ho volontariamente colpito il mio migliore amico, facendolo male. Che stupido idiota. Mi passo una mano in faccia, per poi sospirare e attendere una risposta, "tu..." aggiunge, "perchè l'hai fatto? Io e Zayn siamo semplici amici!"
Lei ridacchia, appoggiandosi al muro, "l'ho fatto solo perchè ti avevo vista troppo vicina ad Harry, devi lasciarlo perdere! E sai... sono felice che tu e il mio fidanzato vi siate per lo meno allontanati. E credimi se ti dico che continuerò a farvi apparire come due sconosciuti l'uno agli occhi dell'altro"
Scuoto il capo, avvicinandomi alle due figure, non so per certo cosa voglio fare ma sono stanco di vedere Alex soffrire sia per mano mia che per gli altri. Tutto questo deve finire.
"Melany" esordisco avanzando, "tra noi è finita. E risparmiati di chiedermi il perchè, sei una persona... meschina, ti credevo diversa, sul serio..." concludo, prendendo Alex per un braccio e avvicinarla a me, per poi allontanarmi e lasciarla sola a rimurginare sui suoi errori.

 
Zayn's pov

Sono ancora sorpreso per ciò che ha fatto Harry, non abbiamo mai litigato per una ragazza, specie ora per Alex. Giuro che non riesco a capire, di solito quando litighiamo tendiamo subito a chiarirci ma evidentemente c'è qualcosa che non va. Sono al corrente che a Harry piaccia Alex ed è per questo che io non mi metterei mai in mezzo, perciò davvero non comprendo.
 
<< Ho bisogno di chiederti scusa per quanto riguarda quel pugno. Davvero, non volevo... >>

E appena leggo il messaggio sorrido, rispondendogli subito con un "è tutto okay, amico".

 
Alex's pov


 Ricapitolando: ho litigato con Melany, ho scoperto che il "fidanzamento" con Zayn era tutta una voce messa in giro da lei e... Harry l'ha lasciata. Wow, fantastico, no?
Mi mordo il labbro inferiore, ponendomi difronte al riccio che non ha praticamente spiccicato parola durante tutto il tragitto. L'ho visto solo sorridere d'innanzi ad un messaggio per poi riporlo in tasca e guardare fisso davanti a lui.
"Ehm..." blatero, cercando di trovare le parole giuste per iniziare questa conversazione.
"Senti, ho picchiato Zayn. Ma... non volevo, il punto è stato che quando l'ho visto assieme ad un'altra, io..." aggiunge, torturandosi le dita, "ero... geloso, ecco. Ho reagito male, lo so, ed ecco anche perchè ho lasciato Melany, ho chiesto anche scusa a Malik, perciò stai tranquilla" ammette lui tutto d'un fiato, sospirando per poi porgermi la sua mano che mi fiondo ad accettare.
Sento il suo sguardo bruciarmi addosso, come se mi stesse scrutando ma allo stesso tempo mangiando con gli occhi, sento il suo sorriso sul suo viso, le sue fossette me le immagino già spuntate e, appena alzo lo sguardo noto che tutto ciò purtroppo non c'è.
"Io... mi dispiace" dico tutta seria, forse è stata anche colpa mia, forse lui la ama ancora e probabilmente i due torneranno insieme, ignorando questo brutto litigio.
"Non è colpa tua, sono stato io... ero accecato dalla sua bellezza, tutto qua" continua, "non voglio parlarne più, ok?"
Io annuisco, aprendo ed entrando in casa.






La mattina dopo mi alzo con l'umore alle stelle, è strano ma sento di essere felice. Insomma, quei due si sono lasciati, non esiste notizia più bella! Forse dovrei andare da Zayn per vedere come sta, dopotutto quel pugno se l'è preso anche per causa mia, visto che Harry pensava che stesse con me. Che illuso, io e Zayn siamo solo ottimi amici ed è questo ciò che rimarremo.
"Dove vai?" mi chiede Robert, intento a fare colazione con un delizioso cornetto alla crema in mano.
"Da Zayn" ammetto. Con lui sono sempre molto sincera in quanto so di poter contare sempre su di lui e sulla sua saggezza. E poi, oltre a questo c'è anche da dire che ha bisogno di monitorare tutti i miei spostamenti per eventuali rapimenti.
Sposto il mio sguardo su Michael che ahimè, dorme beato sul divano, con ancora la ciotola delle patatine sulla pancia e una mano sulla fronte. Se non fosse mio fratello l'avrei già sposato, forse può sembrare un rompi palle, un idiota patentato e possessivo, ma vi assicuro che è la persona più buona e dolce che possa mai esistere. Mi avvicino piano, togliendogli la ciotola e posandola delicatamente sul tavolino per poi abbassarmi e lasciarli un dolce bacino in fronte, sussurrandogli un "ti voglio bene" all'orecchio. So per certo che non mi avrà sentita, ma è una cosa abituale, lo faccio sempre e ciò non mi importa.






"Come mai qui?" mi domanda il moro, non appena mi accomodo sul suo divano.
"Non c'è scuola", "e poi volevo vederti. Harry mi ha detto che ti ha... insomma..."
"Sì, ma non preoccuparti, non è niente. Sto bene" continua, "e poi ieri mi ha chiesto scusa, perciò sono apposto. Non sono una persona che porta rancore"
Io sorrido, avvicinandomi per abbracciarlo. E' come se fosse il mio secondo fratello, è una persona talmente dolce che farebbe di tutto pur di farti essere felice.
"Sai la novità?" domando, con un grosso sorrisone in viso.
"No, racconta"
"Harry ha lasciato Mel" dico con tutta la semplicità di questo mondo, per poco lui non cade dal divano nel vedere il mio viso contornato da un sorrisone che parte dall'orecchio sinistro e finisce a quello destro.
"La piccola Alex si è innamorata, allora!" si lascia sfuggire, abbracciandomi fortemente, "io ho un piano, ovviamente se prima ammetterai i tuoi sentimenti verso il riccio"
COSA?
"COSA?" gridacchio, "no, no... io... insomma Zayn..."
"E dai piccoletta, il mio piano funzionerà, vedrai" conclude infine, baciandomi il capo con fare protettivo.

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Capitolo 24
*** Zayn's idea ***


<< Zayn's idea >>


"Ok, lo ammetto... Harry mi piace, e non poco" ammetto io, sospirando e sistemandomi meglio sul divano.
"Perfetto" aggiunge, "allora, la mia idea è..."





Esco sconcertata da casa di Zayn, quel ragazzo è un idiota patentato! Però a dirla tutta, non ho altra scelta, voglio davvero conquistare Harry e per farlo, farò tutto il possibile.
"Seguirai il mio piano, allora?" domanda, ammiccando.
"Sì, lo farò" dico, "ora vado, ci sentiamo"
E concludo, chiudendomi la porta di casa alle spalle. Non ho ancora bene in testa cosa fare, ma da ciò che mi ha spiegato lui se seguirò questa sua idea, allora Harry si innamorerà di me. Cos'ho da perdere?

"Non è una cosa difficile, Alex!" continua, "dovrai solo far finta di essere lui, non mi sembra granchè"
Io scuoto il capo, chinandomi e mettendomi una mano nei capelli per scompigliarmeli. Lo faccio sempre quando sono confusa o nervosa. "Zayn, il punto è che... farò la figura della scema!"
"Oh ma andiamo! Se tu seguirai alla lettera il mio piano nulla andrà male. Appena arrivi a casa ignoralo, fa come se lui non ci fosse, fai la parte della ragazza un pò pervertita, insomma, comportati come lui! Per l'amor del cielo"
Mi mordo il labbro perplessa, ho la sensazione che tutto ciò non finirà bene.
"Ok, va bene..."



Sono appena entrata in casa, Michael sta suonando la sua chitarra color miele, devo dire che ogni qualvolta che lo fa è sempre un piacere sentirlo. E' una cosa molto dolce in quanto ha una voce bellissima, quasi angelica. Insieme al suo amico Ashton, - il ragazzo che lavora in quel localino di cui Michael è dipendente - ha composto una canzone che si intitola "Voodoo doll" e devo dire che è davvero molto carina. Di solito non mi fa mai mettere il naso nei suoi spartiti, è sempre molto misterioso perciò è strano che questa volta sia a suonare in salotto, dove tutti possono sentirlo, specialmente Harry, visto che entrambi non si sopportano. Alcune volte mi fermo a pensare a come sarebbe se io ed Harry ci fidanzassimo, so che ovviamente non avverrà mai, però... ci spero. Sono convinta che Mikey andrebbe su tutte le furie, andrebbe fuori di testa! Ridacchio per conto mio, interrompendo mio fratello che con un sorriso mi dice:"A quanto pare siamo di buon umore oggi, mh?"
Scuoto il capo, ricordandomi dell'idea di Zayn. Se voglio riuscirci devo iniziare sin da subito.
"Oh no, è tutto... normale"
Lui sembra cascarci e ricomincia a scrivere qualche nota sul pentagramma.
Sospiro per poi salire le scale per andare di sopra, precisamente nella camera di Harry per prendere le mie ultime cose, visto che ho momentaneamente "traslocato".
Mentre salgo ricordo ancora le parole del moro che ahimè, mi rimbombano ancora nella testa.
"Ricorda che Harry ama lui stesso, perciò se sarai come lui ti amerà, piccola Alex".
Sono dell'idea che quel ragazzo sia pazzo, ma ormai sono in ballo e quindi... finirò per ballare.
Apro la porta ed entro, senza bussare e senza chiedere il permesso. Questo è il primo passo per assomigliare ad Harry perciò se riesco a tenergli testa con le sue stesse battutine allora posso considerarmi accetta per la sfida numero due.
"Non si bussa?" mi domanda, togliendosi una cuffietta dall'orecchio.
Io al contrario, lo ignoro, prendendo bellamente la mia roba rimasta e uscire, lasciando ovviamente la porta aperta. Entro in camera mia con uno strano sorrisetto in viso, poso la mia roba e tento di tornare in camera del riccio, fin quando però, non vengo bloccata dall'interessato.
"Allora? Mi ignori?" continua, "dopo che ti ho difesa dalla mia ex?" dice, mostrando in viso quel suo sorrisetto malizioso ma allo stesso tempo da sfottorio.
Sbuffo, roteo gli occhi al cielo e mi appoggio al muro, "Styles, fai poco il buffone. Posso fare ciò che mi pare, e non sarai di certo tu a impedirmelo" e dopo ciò, mi sistemo i capelli alla maniera migliore, anche se non sono riccia come lui so essere lo stesso sexy quando devo fare qualcosa con i capelli.
Mi libero dall'incastro ed entro di nuovo in camera, raccogliendo la valigia nera che ho portato.
"Cos'è ora vuoi anche imitarmi?" mi stuzzica, sorridendo.
"Per favore" dico, facendo una smorfia, "qui di Alex Clifford ce n'è soltanto una, nessuno può imitare la vera" aggiungo, "o sbaglio, eh Styles?"
Lui ghigna e mi lascia andare, chiudendo la porta della sua camera alle spalle.
Posso dire di aver superato la prima prova.



 
Harry's pov


E' strana Alex, non trovate? Ed è anche strano il fatto che io non riesca a smettere di pensarla...
Scuoto il capo, sperando come ogni volta, di togliermela dalla testa e non pensarla più. Solo che purtroppo, è un casino, visto che ogni giorno ce l'ho sempre davanti agli occhi. Sbuffo, mi alzo dal letto e scendo per fare colazione. Appena entro in cucina noto Alex e Michael mangiare, mio padre come al solito non c'è, sarà uscito prima quest'oggi solo per andare a prendere un caffè con una sua nuova collega. Spero che finirà bene tra quei due visto che mamma si è già rifatta una vita. A dire il vero da quando si sono lasciati sono rimasti in ottimi rapporti, i due ogni tanto si vedono, mia madre qualche volta viene qui a casa a trovare me e mio padre, sono rari casi in cui due persone si lasciano ma continuano a vedersi. Sono molto dolci, devo ammetterlo.
"Buongiorno" dico, aspettando una risposta da entrambi che purtroppo, non arriva.
"Cos'è, avete perso l'educazione?" domando ancora, sperando in una qualche risposta.
"Certo che no" risponde diretto Mike, tirando la sedia di sua sorella non appena io mi siedo accanto a lei.
"Mike guarda che non la mangio mica" dico in mia difesa, mi da fastidio il suo comportamento. E poi a dire il vero, non capisco neanche perchè lui sia qui, quella che dobbiamo proteggere è Alex non lui.
"Signor Clifford per te, Styles" dice freddo, come ogni qualvolta parla con me.
Roteo gli occhi al cielo, metto in bocca una fetta di toast con la marmellata e mi dirigo di sopra per vestirmi ed uscire da questa casa. Qui dentro l'aria è diventata pesante, così come la compagnia.





"Avete capito?" ci chiede per l'ennesima volta la professoressa Carney, la quale ha detto non-so-cosa perchè non ero attento. In realtà stavo fissando la lavagna posta dietro la donna, è così nera... perchè non si decidono a pulirla?
"Clifford, lei ha capito?" domanda alla bionda, la quale sorride bellamente, mostrando in viso un'espressione da "so tutto io".
"Certo che sì" aggiunge, "ma ovviamente non voglio toglierle il lusso di ripetere per chi non ha capito"
E a quella frase la classe ridacchia, perchè è ovvio che anche lei, così come tutti noi, era distratta.
La professoressa sospira, tentando di placare la sua ira, "ciò che ho detto è che dovete dividervi in coppie, voglio una ricerca su Shakespire e non accetto un no come risposta!"
Mi mordo il labbro, fissando la mia compagna di banco che disegna cose insensate sul foglio.
"Scegliamo noi le coppie?" domanda Zayn, fissando subito Alex e poi la professoressa.
Oh no, cazzo. Alex la prendo io, non lui.
"Io vorrei stare in coppia con Clifford!" esclamo, diventando paonazzo poi in viso.
Che figura di merda!
"Si calmi Styles. Le coppie verranno scelte tramite sorteggio" aggiunge, "a casa ho già scritto i vostri cognomi su dei fogliettini, chi è il primo?"
"Io!" e si alza Heather, una ragazza rossa che è stata bocciata per le troppe assenze accumulate nel corso dell'anno.
Nel frattempo che pesca, Alex mi fissa con un ghigno, "e quindi... volevi stare in coppia con me"
Io ridacchio, cercando di trovare una scusa al più presto, "che ti credi? Solo perchè farai tu il lavoro"
"AH! Scordatelo"
"Clifford e Malik..."
Oh no, ma perchè sono così sfortunato? Sapevo che dovevo pescare prima io!
Fanculo, fortuna del-

"Chi pesca per primo?" aggiunge.
Oh...
"Io" dice la bionda, alzandosi e pescando il fogliettino, il quale mostra il mio nome scritto in rosso. Eh già, il rosso equivale alla passione.
Ma che sto blaterando?!




Com'è andata a finire? Io ed Alex in coppia. Ovviamente toccherà alla bionda fare tutto il lavoro, io non muoverò un dito.
"Riccio, hai tutto l'occorrente?" domanda, "ti avverto: se non lavorerai come ti dirò io allora scordati anche il tuo nome su quel foglio" ghigna, mostrando il foglio ancora bianco che verrà riempito fra pochi minuti dalla vita di quell'autore di cui non voglio neanche fare nome, visto che se lo nomino rischio di addormentarmi. Insomma, che senso ha studiare la biografia di una persona che è morta da tempo? Di certo quando diventerò vecchio non racconterò ai miei nipoti quando e dove è nato William. Secondo me, sono tutte cose inutili.
Chi è l'idiota che dice al suo amato "Oh Romeo Romeo, perchè sei tu Romeo?" Secondo voi, cosa potrà mai rispondergli? "Giulietta, basta fumare le canne, insomma"
CHE SENSO HA?
Scuoto il capo ed accendo il pc per poi prendere la sedia ed accomodarmi accanto alla bionda, "allora... Zayn?"
"Zayn è finito in coppia con Louis" dice, sbuffando.
"Oh, capisco"
"Bene" aggiunge, "non disturbarmi. Sei irritante"
Roteo gli occhi al cielo e sorrido. Non trovate anche voi che cerca palesemente di imitarmi senza ovviamente, alcun risultato?! Insomma, nessuno è capace di farlo. Di Harry Edward Styles ce n'è uno solo.
"Agli ordini capo" dico, imitando un soldato. Se voglio lavorare il meno possibile mi toccherà fare buon viso a cattivo gioco. Devo tenermela stretta.
Deglutisco fissandola, il mio sguardo percorre tutto il suo corpo, dalle sue gambe snelle e magre, fino al suo viso con i suoi capelli color oro. E' davvero una bella ragazza, io non oso immaginare com'era da maschio. Vi immaginate? Io lo immagino bassettino - beh, lei non è molto alta in confronto a me -, biondo e con un accenno di barbetta. Credo che saremmo potuti essere ottimi amici.
"Allora" inizia lei, "questo è ciò che ho trovato e personalmente credo che..."
Sì parla Alex, parla. Sinceramente ora sono fermo sulla spaccatura della sua maglietta, è impossibile che il suo seno è rifatto. Cioè, guardatelo... un seno rifatto non sarebbe mai stato così! Sospiro, realizzando ciò che sto dicendo nella mia testa. Zayn ha ragione, sono un pervertito.
Che vergogna.
"Hai capito?" chiede, girandosi e puntando i suoi meravigliosi occhi su di me.
"Sì, credo che la tua idea vada bene" rispondo, sperando che se la beva.
"Ah sì? E dimmi, di cosa ho parlato?"
"Beh, non voglio toglierti il lusso di rispiegarlo" ghigno, facendola sorridere per la prima volta nella giornata. Quando non mi imita è ancora più bella, il suo sorriso poi... potrei rimanere a fissarla per tutto il resto della serata.
"Non vale così però" ammette rossa per poi ridacchiare e prendere il suo cellulare.
"Chi è?" chiedo curioso.
"Zayn"
E che palle.
"Ah" continuo, "che-che dice?"
"Non credo che io debba darti spiegazioni, no?" chiede retorica, scuotendo il capo e incominciando a stampare la prima pagina.
Sospiro, andando di sotto per prendere una coca cola light.





"Finalmente abbiamo finito..." sussurra stiracchiandosi e guardando l'orologio al suo polso. Prendo il mio iphone nero e la imito, notando che è quasi mezzanotte.
"Già" continuo, "alla fine mi hai fatto lavorare..." ridacchio, notando il suo sguardo severo su di me.
"E' normale, non potevo fare tutto io!"
"Ok, ok. Ora possiamo andare a dormire?" chiedo palesemente stanco, poggiandomi sul letto e sdraiandomi.


 
Alex's pov


Zayn mi ha detto di provarci questa sera, di fare la parte della ragazza poco casta e di provocarlo, sperando in un suo atteggiamento diverso nei miei confronti. Ovviamente ci tengo a precisare che non andrò oltre, io... vi prego, non pensate male di me, voglio solo conquistarlo!
Si è appena sdraiato sul letto, Jaw aveva previsto tutto, è un mago, diamine! Mi aveva detto che se sarebbe stato stanco la prima cosa che avrebbe fatto, dopo alzarsi dalla sedia, sarebbe stata sdraiarsi sul letto. Mi avvicino al suo letto con fare sensuale, quasi sexy. Dio, non sapete che imbarazzo che sto provando! Perchè con questo ragazzo devo fare cose che non sono nella mia natura?!
Appena sono accanto a lui mi siedo, facendomi posto e spostando le sue lunghe gambe al di là dell'altro materasso - visto che ha un letto matrimoniale -.
"Hai sonno?" mi chiede gentile, facendomi spazio. Questa è l'apocalisse. Harry Styles gentile è l'arrivo di qualche meteorite.
"Sì" ammetto, per poi sdraiarmi accanto a lui e posizionandomi di fianco, con il viso rivolto verso la sua figura.
Ok, a questo punto dovrei dire o fare qualcosa, ma sono quasi certa che il mio viso sia paragonabile ad un pomodoro stagionato.
"Allora... buonanotte" dice, girandosi dall'altra parte, dandomi le spalle.
Oh diamine...
"Aspetta..." sussurro, mordendomi un labbro e mettendomi a cavalcioni su di lui. Lui non parla, non emette alcun suono vocale in quanto è troppo occupato a fissare e incastrare i suoi occhi nei miei.
"Alex..." sussurra soltanto, portando le sue mani sui miei fianchi.
"Cosa fai?" mi chiede ancora, mordendosi il labbro inferiore. Dio, così mi fai impazzire ancora di più, stupido!
Sospiro, mantenendo lo sguardo fisso su di lui. Sarò anche palesemente timida ma ce la farò, io lo bacerò.
Credo...
Lui però, a quanto sembra non è d'accordo in quanto sorride e mi allontana, "dormiamo".
No, io non voglio dormire, no!
Non rispondo, tento piuttosto di ignorarlo poiché voglio arrivare al mio scopo. Mi inumidisco il labbro superiore e riparto all'attacco, avvicinandomi al suo viso con fare molto femminile. Non mi sono mai sentita così, non ho mai preso l'iniziativa per nessuna cosa e ora, sentirmi così emozionata e così preoccupata non fa parte di me, in quanto non ho mai sperimentato questa parte del mio carattere, quello "spinto" da qualche altra persona, in questo caso da Zayn. E' strano ma mi sembra di notare che più mi avvicino io, più lui si allontana, cadendo rovinosamente dal letto.
"Harry!" esclamo, ridendo per ciò che è appena successo. Velocemente scendo dal letto, chiedendogli "ti sei fatto male?"
"Oh no, sto bene. Tranquilla!" esclama lui ironico, massaggiandosi la parte lesa.
"Scusa..." sussurro, "non volevo farti cadere, anzi il mio intento era un altro..." dico sconfortata, sospirando e abbassando lo sguardo verso il pavimento.
"Ah sì? E qual'era?" chiede, portando il suo indice sotto al mio mento per alzarlo e farmi avere quel contatto visivo che entrambi bramavamo.
Io non rispondo, l'imbarazzo è troppo, ho fallito e me ne pento, perchè se prima era un punto interrogativo, ora è palesemente convinto che lui mi piaccia. Che idiota.
"Sai..." inizia, "forse il nostro intento è simile, solo che... tu sei troppo imbranata per farlo" dice, prendendomi in giro in modo così dolce che è davvero troppo difficile arrabbiarsi.
Io deglutisco, "grazie eh. E qual'era il tuo intento? Prendermi rovinosamente in giro?"
"No" dice, avvicinandosi al mio viso per poi chiudere gli occhi. Dopo qualche secondo sento le sue labbra a contatto con le mie che aderiscono alla perfezione, come se fossero state create per rimanere insieme. La mia bocca si schiude, concedendo l'accesso alla sua lingua di incontrare la mia. Questo bacio è più bello dell'altro forse perchè è l'inizio di un qualcosa, o forse perchè la prima volta tra me ed Harry aspettavo che avvenisse così, senza appuntamenti di alcun genere, solo... in modo molto semplice. Frazione di secondi, attimi, istanti e le sue labbra erano dinuovo mie. Sento la sua mano posarsi sul mio viso per poi accarezzare la mia guancia mentre assaporiamo l'uno il dolce sapore dell'altro. Le sue labbra sono così sottili, morbide e così calde quasi da rendermi pazza. Sono certa di una cosa ormai: vorrei baciare quelle labbra fino allo sfinimento, fino alla morte, per sempre.






 
Chiara's pov

Buongiorno! Allora, finalmente 'sti due idioti si sono baciati, asjfakajd. Che ve ne sembra? Ah, ci ho messo tanto per cercare di fare uscire la scena del bacio dolce, spero che vi piaccia, e se non vi soddisfa allora scrivetemelo perchè voglio sapere tutto! :)
Allora? Che altro dire? Credo che ormai abbiate capito che anche questa storia sta giungendo al termine, infatti mi sono fatta i miei conti e penso che dovrebbe finire fra tre capitoli. Anzi, omettiamo il "penso". AHAHAH, allora ci sentiamo al prossimo capitolo, mh?

Bacini bavosi, Chiara x.

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Capitolo 25
*** Truth ***


<< Truth >>


"Il bacio migliore..." inizia, facendo finire me, "... di sempre"
Entrambi sorridiamo, guardandoci ancora negli occhi e riprendendo a baciarci come la prima volta.

 

Harry's pov


Sono innamorato.
Di le... lui.
Okay basta, niente piu' falsità, voglio sapere se Alex è davvero ciò che penso.
"Po-posso farti una domanda?" chiedo quasi sicuro, aspettando una sua risposta.
"Certo" aggiunge, "dimmi pure"
Sospiro, in realtà non so come dirglielo, il nostro rapporto è tutto incasinato, ho paura di fare una cazzata ma una vocina dentro di me mi supplica di ponerle questa fatidica domanda che mi renderà più felice.
"Tu... insomma..." deglutisco pesantemente, guardando il viso della ragazza che si irrigidisce, "cioè... sei un transessuale?" sputo fuori, allontanandomi di poco da lei per sedermi sul letto dov'ero prima di cadere.
"COSA?" chiede furiosa, alzandosi e fissandomi dritto negli occhi, "COSA? Cioè, tu credi che io non sia donna?" ride nervosa, incrociando le braccia sotto al seno per poi continuare, "e perchè diamine lo pensi?"
Sospiro abbassando lo sguardo, incapace di guardarla ancora, "beh perchè... lavori in un bar per gay e così ho pensato... che..."
"Fanculo, Harry" conclude, aprendo la porta ed uscendo, lasciandomi solo a rimurginare su ciò che è accaduto.
Bel guaio.




Sospiro. Beh, se il suo intento è quello di farmi sentire in colpa, ha proprio sbagliato persona. Non sono così semplice da abbindolare. Andiamo, ci siamo baciati, e allora? Non è che per questo io ora andrò da lei e andrò a chiederle perchè mi ha lasciato come un idiota in stanza, scappandosene nella sua. Andiamo, è una bambinata!
"Vuoi proprio saperlo, stupido idiota?" mi chiede retorica, aggrottando le sopracciglia in modo incazzato.
FERMI TUTTI! COME DIAMINE CI SONO FINITO IO QUI?! Evidentemente mentre parlavo con voi il mio corpo e le mie gambe - perfettamente in sintonia - si sono mossi da soli poichè bramavano Alex. Oh bella figura che mi fate fare, complimenti!, dico, rivolgendomi alle mie gambe perfettamente modellate.
"Spara la cazzata, su" dico, sospirando.
"Harry seriamente... perchè dovrei essere un transessuale?" aggiunge, "cos'ho? Le labbra? Il fisico? Il carattere?" continua ancora, infuriata, "no perchè ti giuro che non capisco, insomma, che diam-" ma scuoto il capo e le chiudo la bocca alla maniera di Harry Styles. La bacio in maniera dolce e possessiva che quasi cede e mi lascia l'accesso. La mia lingua e la sua giocano possessivamente, cercandosi e allontanandosi come noi due. Le nostre labbra si muovono combaciando perfettamente. Ogni tanto la sento sorridere, per poi continuare a baciarci e a sfiorarci all'infinito, sorridendo. Prendo ad accarezzarle il bacino e a sfiorarle il fianco destro, la desidero davvero tanto. Ho aspettato secoli questo momento, ho lottato contro la mia volontà, ma alla fine hanno ceduto i sentimenti e a me alla fin fine, questa cosa piace. E mi piace ancora di più ora che ho scoperto che è una donna a tutti gli effetti. Pensate a come mi ci potrò divertire.
Lei sorride e poi si allontana, "non pensare che tutto sia sistemato, demente!" esclama, togliendomi le mani dal suo bacino e chiudendomi fuori dalla sua stanza.
"Non mi terrai lontano per sempre, piccoletta!" esclamo, non prima però di essere entrato in camera e essermi messo a letto.



 
Alex's pov

La mattina dopo mi sveglio ancora con il sorriso in viso, non posso crederci, e questa volta è successo più di una volta, quindi se non ho capito male ieri, ciò che lo bloccava era il mio essere trans...? Cioè, che minchiata! Io sono una donna al cento per cento, vero?! Oh, grazie dell'appoggio, ragazze. Sospiro, alzandomi dal letto e aprendo la porta della mia camera. Guardo a destra e a sinistra per vedere se in giro c'è Harry, non voglio dargliela vinta, o almeno non così. Cioè, non sono più arrabbiata però voglio tenerlo ancora sulle spine, mi piace il modo in cui tenta di farsi perdonare, è... dolcissimo. L'ho sempre detto che sotto quella scorza da ragazzo duro ci fosse un piccolo cioccolatino fragile e dolce che ti avrebbe dato perfino il cuore se solo tu glielo avessi permesso. Metto un piede fuori ed entro in bagno, pronta per fare la doccia. Apro la tendina e quasi non mi scappa un urlo, considerando chi ho davanti. Harry completamente nudo per la seconda volta, cazzo.
Immediatamente mi copro gli occhi, sopprimendo un grido e, "idiota!" aggiungo, "ma io dico, non ti passa per quella dannata testaccia l'idea di chiudere a chiave la porta?!" sbraito, sospirando e capendo che mi sto facendo rossa.
"Calma i bollenti spiriti, bionda. Non l'ho fatto perchè sapevo che l'avresti aperta tu, insomma, mio padre è a lavoro ed io e te siamo soli in casa..." dice, lasciandomi intendere ciò che vuole davvero fare.
"Harry, mi fai schifo" concludo, uscendo dalla porta.
"SICURA CHE NON VUOI ENTRARE IN DOCCIA CON ME?" aggiunge ridendo, "SAI... SONO NUDO, COMPLETAMEEENTE PER TE"
Calma i bollenti spiriti, Clifford.








"Vuoi tenermi il muso per tutta la giornata?" mi chiede, cingendomi le spalle con il suo enorme braccio. Ammetto che tutto quest'affetto mi piace un casino, è bellissimo sentire il suo calore unificarsi con il mio. Non mi bastavano più quei semplici abbracci, ora ho bisogno di qualcosa in più.
"Non solo per tutta la giornata" aggiungo, "direi per sempre, o almeno fin quando non ti sarai scusato"
Lui sbuffa, fermandomi e, "senti... mi dispiace, okay?" ride, "è solo che pensavo non fossi una ragazza, avevi dei modi da maschiaccio!"
Io sbuffo e mi innervosisco, "senti", "tutte le ragazze sono un pò maschiacce!"
"Sì, sì" dice, avviandosi avanti e lasciandomi sola.
"Aspetta!"





Mentre camminiamo sento una presenza alle mie spalle, ma appena mi giro noto che non c'è assolutamente nessuno, anzi. Scuoto il capo e mi avvicino di più al riccio, che non appena vede questo gesto da parte mia ghigna, tenendomi stretta a lui, "una signorina qui, ha deciso di perdonarmi a quanto vedo"
Io scuoto il capo, "hai sbagliato strada, riccio" aggiungo, "sentivo alle mie spalle una presenza e avevo paura, tutto qua..."
Lui ride, prendendosi gioco di me, "oh andiamo!" si gira, "uhh il lupo cattivo!"
Ma non appena mi da le spalle un uomo mi chiude la bocca con una mano, mettendomi a mò di sacco di patate sulla spalla e correndo. Tento di urlare, ma il signore mi da un pizzico sulle gambe, "Harry!" continuo, "HARRY AIUTO!" non appena si gira è troppo tardi poichè siamo già lontani qualche isolato. Vedo Harry corrergli dietro e gridare "lasciala, bastardo!", ma questo non se ne cura, continua a correre più veloce di prima ed io ho paura. Scalpito, inizio a pizzicargli la nuca ma sembra non fargli assolutamente nulla, è come se fosse di cemento. Ho paura, Harry non c'è ed io sono sola...
"Lasciami andare, mostro!" grido ancora, piangendo.








Appena mi risveglio mi trovo in una stanza buia, con i polsi legati e uno straccio in bocca. Mi guardo intorno: ciò che vedo è una sedia mal andata e un uomo che cammina in giro per questo postaccio con una pistola nei pantaloni.
"Dove sono...?" chiedo con quel poco di voce che mi rimane. Ho le labbra asciutte e gli occhi che mi bruciano. Sono sicura che se mi vedessi ora potrei dare un urlo e scappare, sono messa davvero male. E poi, ho paura... l'acqua del rubinetto continua ad uscire a gocce, facendomi star ancora più male. Tossisco, cercando di respirare poichè non ho più aria nei polmoni.
"Zitta ragazzina" mi ammonisce, ridendo di me e squadrandomi dalla testa ai piedi.
Spero solo che Harry e suo padre mi trovino in fretta, qui per quanto vedo, sono spacciata.
"Mike" esordisce l'uomo, fissandomi e portando lo sguardo sull'altro ragazzo che è nella stanza con me.
"Non torcerle neanche un capello, ci serve intera. Domani mattina invieremo il riscatto" conclude, prima di uscire dalla stanza e chiuderci dentro.



 

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Capitolo 26
*** Epilogue ***


<< The end >>


Quel bastardo me la pagherà, se torcerà un solo capello ad Alex lo strangolerò con le mie mani. Avverto mio padre e Michael, che la mia ragazza - sì, fa un certo effetto dirlo - è stata rapita e loro subito mi rispondono di vederci in commissariato, dov'è in questo momento mio padre. Sospiro e prendo l'auto, per dirigermi nel posto prestabilito. Sono così incazzato con me stesso, dovevo correre più veloce, non dovevo fermarmi. La cosa buona però è che so dove si trova, più o meno. Quel balordo l'ha portata in dei magazzini non molto lontani dal nostro quartiere, saranno sicuramente vuoti. Stringo forte il volante e mi avvio, pensando a cosa starà facendo, tutto questo deve finire, io ho bisogno di lei e se le faranno del male io non so cosa potrei fare, forse perfino impazzire, non prima però di averli picchiati a sangue. Sicuramente appena arriverò in commissariato Michael mi sgriderà, dicendomi che sono un buono a nulla etc, etc. Ma questa volta però, mi sentirà, sono stufo di stare zitto, parlerò.
"Papà, Alex... è stata rapita, ti prego, corr-" ma mi blocca, guardandomi in modo preoccupato.
"Harry, abbiamo un piano" aggiunge, "fidati di me..."
Annuisco e torno di là, pronto ad accogliere Michael che non appena mi vede mi sbraita addosso, chiedendosi il motivo per il quale sono nato, visto che porto solo guai.
"Michael, stammi bene a sentire..." inizio, "se fino ad adesso sono stato zitto è perchè provo molto rispetto nei tuoi confronti ma ora sinceramente, non mi frega di ciò che pensi di me e di ciò che dici, okay? Io mi sono accorto di essere innamorato di Alex e, prima che tu dica o faccia qualcosa voglio solo dirti che non mi importa, lotterò per lei perchè mi piace sul serio. E ora, invece di sbraitarmi contro, rendiamoci utili. Dobbiamo trovarla"
Lui rimane impassibile, e non appena finisco con il mio piccolo discorso lo vedo sorridere e abbracciarmi "aspettavo solo questo da parte tua"
Io non capisco, cosa diamine vuol dire?
"Co-cosa?"
"Styles, aspettavo solo questo discorso, ora ho veramente capito cosa provi e... hai ragione, dobbiamo trovarla!"
Perfetto.
Annuisco e rientriamo in stanza, pronti ad ascoltare il piano di mio padre.



 
Alex's pov


Mi risveglio per terra, con un mal di testa tremendo. Apro piano gli occhi e noto che c'è una fessura che fa entrare la luce solare. A quella vista sorrido, proprio perchè capisco che sono ancora viva e vegeta. All'improvviso si apre una porta, dandomi la visuale al posto esterno, "fatemi uscire!" scalpito, muovendo le braccia per tentare di slegarmi, ma ovviamente, è tempo perso.
"E' inutile, ti abbiamo legata bene, Clifford" mi dice un omone, ghignando.
"Comunque," ritenta, "ti ho portato qualcosa da mangiare, visto che non hai urlato te lo meriti"
"Perchè fate questo?" chiedo, ignorando la frasetta di poco prima.
"Tuo padre, Clifford. E' morto, ci deve un casino di soldi, tu questo lo sai..."
Deglutisco, credo che fra poco piangerò. Mio padre... se non fosse per lui tutto ciò non sarebbe mai successo, ma è anche vero che se non fosse stato per Jamian, mio papà, non avrei mai incontrato Harry...
"Lasciami andare, ti prego..." continuo, "io... io non ho fatto nulla, cosa ci ricavate? Non vi pagheranno, nessuno mi ama qui!"
L'uomo sorride, "Clifford, cosa pensi che siamo degli idioti? C'è quello Styles..." continua, "il figlio ci tiene molto a te, abbiamo osservato tutti i vostri movimenti... e poi, ritornerai da lui, guarda il lato buono"
Io sorrido, facendo illuminare i miei occhi, "davvero?"
"Sì, ti taglieremo a pezzi se non pagherà!" e ride, seguito da un altro appena entrato in stanza.
Pezzi di merda.
"Non posso mangiare se sono legata..." faccio notare.
Il signore di prima blatera un "già" e poi viene a liberarmi, uscendo e chiudendo la porta dietro di sé.
Sospiro e assaggio quella brodaglia che mi ha appena portato.




 
Harry's pov


"La salveremo" mi consola Michael, dandomi una pacca amichevole sulla spalla.
Io annuisco sorridendogli. Anche se spero al meglio dentro di me c'è sempre una piccola vocina che mi sussurra che la perderò, ho paura... sono un Harry cagasotto, okay, lo ammetto, contente?!?
Sospiro, "papà... è qui"
Lui annuisce e si ferma di botto, posizionandosi dietro un muretto non molto alto per osservare il tutto.
Dopo circa mezz'ora noto Alex accompagnata - non molto gentilmente - da un uomo molto più grosso e massiccio di lei. Le grida un non so cosa ed è proprio in quel preciso instante che la mia pazienza va a puttane. Non posso vedere la ragazza che amo in quello stato, soprattutto non voglio che la trattino così.
"Io scendo e vado a dargli una lezione!" esclamo, aprendo lo sportello.
"Harry, ragiona... rovinerai il piano, si accorgeranno di noi!" esclama Michael, fermandomi il polso.
"Sì, ma... c'è Alex... cazzo, io scendo!"
Lui sembra capirmi, infatti non oppone resistenza, ma bensì, mi dice: "Perfetto, andiamo"
"Rovinerete il piano!" ci grida mio padre, prima di scendere anch'esso dalla macchina e chiamare i rinforzi.
"Ehi bastardo, lascia la mia ragazza!" esclamo, correndogli incontro.
"La mia raga...?" ma per fortuna Michael in quel momento non ci fa caso, in quanto corre e tenta di prendere Alex.
"Non ve la lasceremo! Chris! Chris!" grida, facendo uscire anche l'altro bastardo. Per fortuna sono in minoranza rispetto a loro, perciò riusciamo ad avvicinarci e prendere Alex per un braccio.
"Oh dio..." sussurra, toccandosi le poche ferite procuratele.
"HA UNA PISTOLA, ATTENZIONE!" esclama Michael, spintonando e cercando di prendere l'aggeggio dalle mani dell'omone.
Ma purtroppo succede il peggio... la pistola prende Alex, colpendola e facendole fare un grosso tonfo a terra.
"ALEX!" esclama Michael, saltando in groppa all'uomo e picchiandolo.
Gli uomini di mio padre riescono ad arrestare entrambi, per poi portarli in centrale e metterli in carcere. Michael e Robert, mio padre, si avvicinano a me, che nel frattempo ho Alex tra le braccia e il telefono in obbliquo tra l'orecchio e la spalla, pronto per chiamare l'ambulanza e aiutarla a soccorrerla.
"Alex, resisti" le sussurra il fratello, accarezzandole la guancia.
"Porca puttana!" esclamo, "in che via ci troviamo?" chiedo, visibilmente preoccupato e aspettando la risposta dei medici.




Dopo qualche settimana...



"Alex, indovina!" dice Michael felice, abbracciando la sorella e facendola volteggiare.
Per fortuna è finito tutto per il meglio, la mia fidanzata si è ripresa, Michael ha saputo del nostro rapporto e quei bastardi sono stati arrestati.
"Non lo so, dai cos'è?" chiede, sorridendo.
Dio il suo sorriso... mi è mancato così tanto!
"Torneremo in Irlanda, da nostra mamma!" aggiunge, "ho appena prenotato due biglietti, e... partiremo questa sera" continua radioso, "che ne pensi?"
COSA?
Alex immediatamente si gira a guardarmi, cercando di penetrare i miei occhi e di capire cosa penso realmente di tutta questa situazione. E' ovvio che sono contrario, ora che finalmente è tutto finito, ora che finalmente ho scoperto i miei sentimenti per lei... Alex va via, lasciandomi solo come un salame. Non può fare sul serio, non può. Mi ha fatto prima affezionare a lei ed ora fa esattamente come la mia ex migliore amica... sapevo che se ne sarebbe andata anche lei, i sogni non durano in eterno.
"Potrei... parlare in privato con Harry, Michael?"
"Sì" annuisce, "scusate" e va via, chiudendo la porta e lasciandoci soli.
Mi butto sul divano, sbuffando e aspettando una qualsiasi sua mossa.
"Harry... io non lo sapevo, devi credermi" incomincia, sedendosi accanto a me.
"Alex, non voglio la pietà di nessuno. Ti dimenticherò facilmente, okay? Buon viaggio" dico, tentando di alzarmi, e andare via.
"Riccio..." dice, sorridendomi "io non voglio... lasciarti... ma... in Irlanda c'è mia madre, non la vedo da secoli..." aggiunge, "devi capirmi"
Ed infatti io la capisco, credetemi. Non voglio essere egoista, ma sentirla lontana... non posso. Non sono fatto per le relazioni a distanza, è già tanto se sono riuscito a non tradirla fino ad ora, figuriamoci! E' praticamente dall'altra parte del mondo...
"Alex, và. Io... noi... ci sentiremo, ma... rimarremo amici..." dico quasi deciso, sospirando e abbracciandola per sentire il suo corpo combaciare con il mio almeno per l'ultima volta.
"Almeno... accompagnami all'aereoporto" sussurra lei, baciandomi dolcemente la guancia.
Io annuisco, anche se sarà molto più difficile del previsto lasciarla andare così.
"Dove vai?" dico, guardandola uscire.
"Zayn... lo vado a salutare e a ricordargli che gli voglio un casino di bene..."
Già... e a me intanto, nessuno ci pensa.






Siamo all'aereoporto, è davvero la fine allora... pensavo cambiasse idea ed invece è proprio come me lo immaginavo, è proprio come successe con Alyssa... sono uno stupido, do il cuore a chi lo calpesta e poi mi lascia qui, da solo. Ho fatto uno sbaglio enorme: aprirle il mio cuore per permetterle poi di usarlo e romperlo in mille pezzettini. Sospiro e la fisso fare il check-in. Lei sorride radiosa al fratello, entrambi incuranti di cosa sto provando. Non le ho dato neanche l'addio che mi meritavo, volevo baciarla e farle capire quanto l'amassi ma evidentemente per lei non è la stessa cosa, evidentemente non ha mai provato nulla di serio per me. E la cosa è così stupida che mi sento un coglione solo per ciò che sto provando.
"Allora..." inizia, "addio ricciolotto" dice simpatica, come se questo fosse un arrivederci e non un addio. Detesto dirlo ma è una bastarda e anche se voglio odiarla con tutto il cuore... non ce la faccio.
"Ti amo..." dico io, pentendomi subito dopo. Sono un coglione, un demente.
"Oh Harry..." sussurra lei, iniziando a piagnucolare, sono convinto che sia tutta scena, non le prova sul serio queste cose.
"Io... vorrei davvero non andare, sul serio, ma... mi manca mia madre, l'Irlanda..."
"Rimani Alex, ti prego... io ho bisogno di te, sei... indispensabile" sussurro a mia volta, sospirando e baciandola sulla fronte.
"Non smetterò di dirlo, ti amo, ti amo... e anche se tu... non proverai ciò che provo io, beh... lo capirò"
Lei sorride, ascoltando la signorina che ha appena chiamato il loro volo.
"Alex, dobbiamo andare!" esclama Mike, sorridendomi e salutandomi con una pacca sulla spalla, "addio Styles"
"Ciao Clifford..."
"Sty..." mi sussurra in ultimo, prima di andare via e lasciarmi da solo.





Che idiota... se n'è andata, lasciandomi solo con il mio cuore spezzato. Ragazze scusate, avete ragione, non devo lagnarmi... è solo che sono davvero tanto afflitto. Non ho mai sofferto tanto per una ragazza, alla fine secondo me il suo scopo era quello di vendicarsi per tutto ciò che le ho combinato senza volerlo. Sospiro e mi siedo su una sedia che serve per le attese.
"Ehi che diamine piangi?" mi chiede una vocina femminile.
Io scuoto il capo, "non puoi capire... è importante per me..." continuo, "la amo..."
"Era davvero importante, quindi"
"Non è << era >>... è importante" sottolineo, sospirando e tenendo sempre lo sguardo abbassato.
"Come si chiama?"
"Alex" aggiungo, "ma scusa, a te cosa diavolo interes-" ma mi blocco, alzando lo sguardo e trovando la ragione del mio sorriso a due passi da me, alta e slanciata e bella più che mai.
"Alex..." sussurro ancora, dandomi dei pizzicotti.
"Scemo, sono io" dice, saltandomi addosso e abbracciandomi, "Harry, ti amo anche io... non ce l'ho fatta, non potevo partire... non con te qui"
"E tua madre?"
"L'ho chiamata, andrò a trovarla questo week-end. Però poi tornerò a New York, tranquillo!" mi rassicura, baciandomi a stampo per poi sorridermi.
"La andremo a trovare quando vorrai ed io ovviamente ti accompagnerò. Ma... Michael?"
"E' partito... e mi ha detto che se mi farai soffrire ti taglierà i gioielli di famiglia" ride, prendendomi il viso tra le sue calde mani.
"Non lo farò, piccola Clifford... torniamo a casa?" chiedo, aspettando una sua risposta e prendendo nel frattempo i bagagli.
"Ripetimi che mi ami, Harry..." continua, "sono qui solo per questo"
Io sorrido e, "ti amo, ti amo, ti amo" e la bacio, unendo le nostre labbra come giusto che sia. Ce ne torniamo a casa, mano nella mano, entrambi felici per come sia finita la nostra storia.


 
Ehi ragazze, non sono più libero, però... c'è Zayn, che ne pensate?




 
Chiara's pov

FINALMENTE HO FINITO QUESTA STORIA!
AAAAHW, Innanzitutto VI RINGRAZIO DI CUORE PER ESSERE RIMASTE CON ME FINO ALLA FINE, DAVVERO GRAZIE MILLE.
GRAZIE ALLE LETTRICI SILENZIOSE,
ALLE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OGNI MIO CAPITOLO,
ALLE RAGAZZE CHE HANNO MESSO QUESTA STORIA TRA LE PREFERITE/RICORDATE/SEGUITE.
Grazie, davvero.
Fatemi sapere se vi è piaciuta... e... per chi volesse seguirmi ancora, ho pubblicato una storia (non comica) su Ashton Irwin, quello dei 5sos, per chi volesse seguirla la invito a scriverlo nella recensione, cosicchè da avvisarla.

Bacioni,
Chiara x

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Capitolo 27
*** My space ***


Grazie a tutte, grazie per aver seguito questa storia fino alla fine e per avermi spronata a fare sempre di più. Grazie davvero. Spero di risentirvi presto! Bacioni grandi, Chiara.

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