Amici per sempre

di Alelea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La storia inizia ***
Capitolo 2: *** La vita del'Ordine ***
Capitolo 3: *** Pensieri ***
Capitolo 4: *** Il tradimento ***
Capitolo 5: *** Il ministero della Magia ***



Capitolo 1
*** La storia inizia ***


Personaggi: Remus Lupin (Syria) Sirius Black (Alelea)

Remus Lupin era seduto su un’ampia poltrona color mattone, continuava a tamburellare impazientemente contro il bracciolo della poltrona senza trovare pace. Lanciò un’occhiata carica di preoccupazione a Sirius che era seduto davanti a lui, i due si guardarono a mal la pena, la tensione nella sala era palpabile.
Remus, per la prima volta dopo tanto tempo, desiderò di trovarsi ovunque ma non dove era ora, seduto di fronte al suo migliore amico senza sapere cosa dire per rassicurarlo.
Sapeva di dover dire qualcosa, qualsiasi cosa per risollevare il morale del suo vecchio amico, eppure la sua gola sembrava dotata di una volontà propria e le parole che cercò di dire si spensero facendogli emettere un suono molto simile ad uno sbuffo che attirò l’attenzione di Sirius, i loro sguardi si incontrarono e Remus seppe con certezza che era arrivato il momento di rompere quel silenzio imbarazzante “Vedrai che andrà tutto bene..” disse cercando di convincere l’amico nonostante non fosse convinto nemmeno lui della cosa “Harry starà bene..” avrebbe voluto dire ancora molte cose ma gli sembrava davvero difficile trovare le parole giste
Sirius si passò tristemente una mano tra i capelli spettinati, si sentiva terribilmente stanco Come se avesse lavorato per un giorno intero e soprattutto si sentiva terribilmente nervoso, le parole di Remus non avevano sortito un gran effetto su di lui ma ammirava il tentativo dell’amico.
Lanciò un’occhiata distratta all’orologio appoggiato sul comodino, la lancetta era ferma su mezzogiorno e mezza, la voce tuonante della signora Weasley gli fece capire che l’orologio non era difettoso, era effettivamente ora di pranzo.
Le urla della signora Weasley furono coperte da altre ancora più grandi, sua madre aveva ricominciato ad urlare
Sirius si alzò quasi meccanicamente dalla poltrona e, senza neanche guardare in faccia Remus, si precipitò al piano di sotto e, con l’aiuto di Arthur Weasley, riuscì a far zittire il quadro “quella vecchia strega” pronunciò quella frase a denti stretti, come se volesse farsi sentire solo dalla propria coscienza. Il signore Weasley si allontanò in direzione della cucina mentre Sirius salì velocemente le scale e tornò a sedersi nella vecchia poltrona blu un po’ consumata dove si era seduto prima.
Tonks, che per l’occasione sfoggiava dei lunghi capelli castani, entrò nella stanza senza accorgersi della tensione che vi regnava “Molly vuole che veniate a pranzo” disse esibendo il migliore dei suoi sorrisi “Sarete affamati. Forza!”. La ragazza si voltò di scattò come per precederli, ma poi si bloccò e si voltò appena verso Sirius “Silente vuole parlarti, vuole che gli mandi un gufo al più p..presto” disse sbadigliando e stirandosi un po’ “Su andiamo a mangiare ora!” detto questo uscì dalla stanza.
Remus si alzò automaticamente dalla poltrona, non aveva affatto appetito, la sua gola non aveva ancora deciso di tornare completamente sotto la sua volontà e il suo stomaco sembrava pesante come un macigno… o forse erano solo le troppe preoccupazioni a fargli vedere tutto dal verso sbagliato “Dovresti mangiare qualcosa” disse rivolto a Sirius che sembrava non avere intenzione di muoversi “Non ti ho visto mangiare a colazione. Non dovresti fare così Sirius, non va tutto poi così male.. e poi se deve succedere qualcosa succederà anche se tu non mangi”
Sirius fissò x un attimo il viso prematuramente segnato dell’amico, sembrava molto stanco, almeno quanto lui se non di più.
Aveva passato troppo tempo a preoccuparsi per Harry che era lontano al sicuro senza curarsi di uno dei suoi migliori amici che ora si trovava proprio di fronte a lui e aveva una faccia triste e stanca.
Si morse nervosamente il labbro, quell’ultima frase di Remus suonava quasi come un rimprovero e per un attimo Sirius si sentì nuovamente un ragazzo e gli parve quasi di poter assaporare l’euforia che provava in quel periodo,quando studiava ad Hogwarts con i suoi migliori amici, quando Remus faceva di tutto per domare il carattere ribelle di lui e di James. Sentì una fitta allo stomaco come se qualcuno gli avesse appena dato un pugno, quel pensiero invece che farlo stare meglio aveva peggiorato la situazione, il volto di James aveva preso prepotentemente spazio nella sua mente e non sembrava intenzionato ad andarsene, abbassò tristemente il volto e fissò il tappeto scuro senza smettere di riflettere, gli mancava così tanto il vecchio James.
Sapeva che il suo migliore amico era morto per una sua negligenza, era stato lui a proporre Peter Minus, non sospettava che fosse una spia di Voldemort
Sentì nuovamente una stretta allo stomaco ma stavolta non era tristezza,era rabbia. Strinse i pugni senza smettere di fissare un punto imprecisato nel pavimento.
 

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Capitolo 2
*** La vita del'Ordine ***


Dopo quella che a lui sembrò un’eternità Sirius sbatté le palpebre e alzò lo sguardo per incrociare quello dell’amico, Remus aveva certamente molti più problemi di lui, metteva a repentaglio tutti i giorni la sua vita lavorando per l’Ordine mentre lui non sapeva far altro che ripulire una vecchia casa da oggetti magici. Si alzò lentamente e si avvicinò all’amico “Si.. hai ragione” cercò di far suonare quelle parole il più convincenti possibili, non aveva il diritto di far preoccupare Remus in quel modo, così non faceva altro che peggiorare la situazione.

Sapeva che non poteva impedire ai suoi sentimenti di riversarsi nella sua mente come un fiume in piena ma poteva evitare di comunicarli agli altri o di farglieli intuire di modo che non si preoccupassero eccessivamente per lui e rimanessero concentrati nei loro doveri, se Remus si fosse distratto durante una missione per l’ordine avrebbe potuto morire.

Sirius scosse il capo come se volesse scacciare con la forza quel pensiero dalla sua mente, non voleva essere l’artefice della morte di un altro dei suoi amici, non avrebbe potuto sopportarlo. “Bene” disse Remus sciogliendosi in un sorriso sincero “Allora andiamo”.

Appena arrivarono in cucina videro sedute a tavola diverse persone, prima di tutto Molly e Arthur Weasley seduti accanto al loro primogenito, Bill. Poi c’erano Tonks e Moody che parlavano a bassa voce tra di loro e infine Mundungus che era chino sul suo piatto in assoluto silenzio.

 Remus si sedette in uno dei due posti rimasti vuoti mentre Sirius si accomodò al fianco della signora Weasley che gli lanciò un’occhiata preoccupata, evidentemente, pensò Lupin, anche lei aveva notato lo strano comportamento di Sirius. Durante il pranzo andò tutto liscio, mangiarono i deliziosi manicaretti preparati da Molly e Remus non si azzardò ad aprire bocca, principalmente perché il discorso di Tonks e Moody, che sedevano alla sua destra, non lo interessava particolarmente

“Se solo il Ministero provasse a capire” insistette lei “Non posso essere così cechi da..”

“Caramell non è ceco cara mia, lui non vuole vedere” la corresse Moody bevendo un lungo sorso dalla sua fiaschetta personale. Fu solo quando Tonks, Mundungus, Bill e Moody se ne andarono dalla stanza che tornò a galla il problema di Sirius…

“Non devi essere così teso Sirius” disse Molly mentre faceva scaldare un po’ di the “Il professor Piton” disse ignorando la smorfia di disgusto che fece Sirius nel sentire pronunciare quel nome “si sta prendendo cura di Harry!” disse ignorando anche questa volta uno sbuffo di disapprovazione da parte di Sirius “Lo sta aiutando! Silente vuole che quei sogni finiscano.. e lui lo aiuterà, è inutile preoccuparsi tanto! Remus diglielo anche tu!”.

Remus Lupin rimase spiazzato, non si aspettava assolutamente di essere chiamato in causa. Rifletté un attimo, non sapeva esattamente cosa Molly volesse sentirsi dire ma di certo lui non avrebbe mai detto davanti a Sirius Black di apprezzare Severus ma infondo ora Piton stava cercando di aiutare Harry…

“Se Silente ha pensato che…” ma la sua voce suonò poco convinta e lui stesso se ne rese conto “.. comunque noi da qui non possiamo fare molto per Harry..” ma, dalla faccia che fece la signora Weasley, capì che forse non era riuscito a rincuorare Sirius ma onestamente anche lui era preoccupato…

La signora Weasley guardò tutti e due con un’espressione di rimprovero “il professor Piton ora lavora per l’Ordine” disse intuendo i pensieri che affollavano la mente di Sirus che non aveva mai potuto sopportare Piton e non aveva mai veramente creduto nella sua fedeltà a Silente tantomeno alla sua voglia di aiutare Harry,il figlio di quello che poteva essere tranquillamente definito come il suo peggior nemico.

Sirius voltò lentamente il viso verso la finestra, deboli raggi di luce s’insinuavano nella stanza illuminando le mattonelle opache “Harry non è al sicuro Molly” dopo aver detto quelle parole sentì di essersi liberato da un peso “Quei sogni…” la signora Weasley non gli lasciò finire la frase, fece un passo avanti e lo guardò severamente “Harry starà bene, ad Hogwarts è al sicuro” strinse forte i lati del grembiule come se potessero aiutarla a trovare coraggio “non con la Umbridge di mezzo” borbottò Sirius, un’espressione di disgusto si dipinse sul suo viso.

Molly aprì la bocca per dire qualcosa ma poi ci ripensò, si voltò verso Remus per trovare un appoggio ma Lupin non poteva certo esserle d’aiuto.

Dolores Jane Umbridge era una delle poche persone che Remus odiava, era sottosegretario anziano del ministro ed era stata lei, con le sue leggi contro gli ibridi, a impedirgli di trovare un lavoro come si deve e a costringerlo a una vita da reietto. “E non con il ministero della magia che va dicendo in giro che Harry è un pazzo” continuò Sirius.

La signora Weasley non parve turbata da quella dichiarazione “dicono da anni che tu sei un criminale Sirius” per tutta risposta lui abbassò il voltò e si guardò le scarpe, ancora troppo confuso per poter dire qualcosa.

Sirius alzò il volto e fissò Remus, l’amico aveva lo sguardo fisso su uno dei pochi quadri rimasti nella stanza e aveva un’aria assente ma Sirius sapeva che aveva ascoltato attentamente tutto il discorso, per un attimo ebbe la presunzione di potergli leggere la mente, gli sarebbe stato veramente utile sapere come si sarebbe comportato veramente Remus Lupin, avrebbe sicuramente potuto aiutarlo ad orientarsi meglio in un quadro sempre più confuso.

Fu la con mente piena di problemi che Sirius andò a letto quella sera, la signora Weasley non aveva fatto altro che dispensare consigli utili a lui e a Remus che si erano limitati ad annuire con il capo dimostrandosi consenzienti S’infilò sotto le morbide coperte e lanciò un’occhiata alla finestra, la notte buia sembrava aver sovrastato tutta la città Anche nella casa sembrava essere cessato ogni rumore, Tonks aveva smesso di distruggere oggetti dal piano di sotto e il signor Weasley aveva smesso di cercare di far funzionare una vecchia scatola nera che i babbani chiamavano televisione, regnava un silenzio innaturale. Sirius chiuse le palpebre e aspettò che il sonno lo raggiungesse, sperava che domani sarebbero arrivate notizie incoraggianti e sperava soprattutto di non trovarsi di nuovo, nei suoi sogni, il volto allegro di James.

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Capitolo 3
*** Pensieri ***


Quella mattina Remus si alzò piuttosto presto, dovevano essere le cinque quando si vestì e scese al piano di sotto. Convinto com’era di non trovare nessuno sveglio si stupì parecchio quando vide Sirius e Arthur Weasley parlare animatamente in cucina “Buongiorno Remus” lo salutò quest’ultimo interrompendo improvvisamente il discorso con Sirius e passando all’ultimo arrivato una tazza di the caldo “anche tu non hai passato una nottata splendida vedo”.

 Remus si passò una mano tra i capelli chiari cercando di allontanarli dagli occhi… cosa ci facevano loro due in cucina alle cinque di mattina? Era probabile che Arthur fosse impegnato in qualche lavoro per l’Ordine anche se

Remus non riusciva a ricordarlo. Bevve un sorso di the e poi lanciò un’occhiata a Sirius “Cosa sta succedendo qui?” chiese sprofondando su una delle tante sedie della cucina “Sirius ecco.. lui” esordì Athur senza riuscire a trovare le parole giuste “lui vuole parlare con Silente” disse contrariato.

Remus aveva sentito parecchie volte questa storia, sapeva benissimo quanto Sirius odiasse la sua situazione, sapeva che lui avrebbe fatto qualunque cosa per aiutare Harry e non rimanere chiuso nella casa che tanto odiava… e Silente, agli occhi di Sirius sembrava il mezzo per raggiungere tutto questo.

Ovviamente Remus aveva cercato più volte di spiegare a Sirius che lui non poteva assolutamente uscire allo scoperto e che per il momento avrebbe dovuto solo stare lontano dai guai, ma Sirius sapeva essere incredibilmente testardo tanto che a volte Remus aveva l’impressione di parlare con un muro. “Sirius tu sai come la penso” disse piano “Non puoi uscire di qui, nemmeno come Animagus. Non puoi e basta” Arthur Weasley annuì energicamente e rischiò di strozzarsi inghiottendo un pezzo troppo grosso di toast “Io devo andare” disse una volta finito di mangiare

“Remus ti affido Sirius, fa in modo che non esca di qui. Ci vediamo” detto questo uscì dalla stanza. Kreacher fece capolino dalla porta, era un elfo domestico piuttosto vecchio ormai, aveva servito per anni la nobile casa dei Black e il suo ultimo compito sembrava quello di servire l’ultimo rimasto in famiglia, Sirius Black.

 L’elfo sussultò vedendo il suo padrone “Kreacher pulisce” disse come se Sirius gli avesse fatto qualche domanda, poi fece per allontanarsi bisbigliando, come al suo solito, in un tono ben udibile “oh la mia padrona, se vedesse adesso questa nobile casa! La feccia che ci vive… “ borbottò prima di abbandonare la stanza. Sirius guardò l’elfo con disgusto per un po’, dopodiché il suo sguardo tornò a posarsi sul volto dell’amico “questa vecchia casa non potrà nascondermi per sempre Remus, non sono più disposto ad aspettare che succeda tutto sotto i miei occhi senza muovere un dito. Questa casa, a Grimmauld Place, dovrebbe essere dimenticata da tutti, dovrebbe marcirci solo quello stupido elfo” arricciò il naso e il viso si contorse in un’altra espressione di disgusto “Se dovesse succedere qualcosa ad Harry..” Sirius lasciò la frase in sospeso, gli si era improvvisamente seccata la gola e sentiva che non sarebbe riuscito a completare quella frase.

 Scosse la testa facendo ondeggiare i lunghi capelli neri abbastanza disordinati, doveva convincersi che Harry ad Hogwarts non correva rischi, era al sicuro…ma erano al sicuro anche i suoi amici qui? Lo sguardo di Sirius tornò a posarsi nuovamente su Remus, se fosse successo qualcosa a Lupin lui che avrebbe fatto? Strinse i pugni con rabbia sperando che l’amico non lo notasse, avrebbe certamente ucciso chiunque avesse cercato di fare del male al suo vecchio amico, infondo Akaban, la prigione dei maghi, dopo averci passato 13 anni per un crimine che non aveva commesso, non gli faceva poi così tanta paura, lo spaventava molto di più il pensiero di poter perdere le persone che amava di più, le uniche che gli davano la forza di andare avanti “c’è qualcosa peggiore della morte” disse tra sé e sé mentre scrutava le nocche delle sue mani. Remus lanciò un’occhiata piuttosto preoccupata a Sirius mentre continuava a bere in suo thè ancora bollente. Non riusciva ad immaginare che cosa Sirius potesse avere in mente, come non capiva perché era così preoccupato per Harry. Harry era in pericolo, questo lo sapevano tutti ormai, ma a Hogwarts era al sicuro, nessuno avrebbe potuto fargli del male.

Moody entrò nella stanza, afferrò un toast e gettò una busta di un bianco opaco a Remus che l’afferrò al volo e la scartò velocemente “affari dell’Ordine” borbottò Moody prima che Lupin potesse iniziare a leggere la lettera “mi sa che oggi avrai da fare” Sirius si appoggiò meglio allo schienale cercando di cogliere qualche informazione dall’espressione di Lupin “Oggi credo che saremo tutti molto impegnati, almeno questo pomeriggio tutti” Sirius sbuffò senza curarsi di essere visto o sentito, la prospettiva di passare un pomeriggio da solo con Kreacher non lo allettava di certo. In quei giorni la presenza di Lupin aveva in qualche modo alleviato la sua prigionia in quella casa ma ora si trovava faccia a faccia con la realtà, Remus lavorava per l’ordine e doveva sbrigare anche delle faccende per conto dell’ordine ogni tanto a Sirius invece non era permesso uscire da quella lugubre casa. Moody fece roteare l’occhio magico in tutte le direzioni, scrutò bene la stanza come se fosse la prima volta che la vedeva dopodiché il suo occhio magico si posò su Lupin, ancora intento a rilegge la lettera

“C’è qualche problema Remus?” chiese prima di bere un generoso sorso dalla sua fiaschetta. Remus si morse un labbro, meditando sul da farsi “No, nessun problema. Credo solo che per oggi dovrete fare a meno di me… tornerò solo verso il tardo pomeriggio” annunciò passandosi una mano fra i capelli castani schiariti da qualche ciuffo bianco.

Bevve velocemente la sua tazza di the e quando si alzò per lasciare la casa vide la signora Weasley entrare sorridente nella stanza “Buongiorno! Avete già fatto colazione?” tutti e tre annuirono in silenzio “Arthur è già andato via immagino, mi aveva detto che oggi avrebbe avuto molto lavoro da fare.. Remus te ne vai di già?” disse lanciando un’occhiata a Lupin che si stava infilando un cappotto babbano per mimetizzarsi tra la folla “Devo fare un lavoro per l’ordine” rispose lui prima di salutare tutti con un cenno ed uscire dalla casa. Grimmauld Place era piuttosto solitaria, soprattutto perché erano solo le sette di mattina e comunque Remus non aveva mai visto molta gente aggirarsi per la via. Lanciò un’ultima occhiata alla casa e poi si incamminò.

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Capitolo 4
*** Il tradimento ***


Sirius, che non voleva sorbirsi nuovamente le prediche della signora Weasley, si alzò e si rintanò in camera, sperava solo che quel girono passasse in fredda anche se sapeva che ce ne sarebbero stati molti altri così, molte altre volte sarebbe stato costretto a starsene rinchiuso in quella casa che odiava con un elfo che non faceva altro che parlare di sua madre.
Chiuse gli occhi e si addormentò.
Quando aprì gli occhi si rese conto che doveva aver dormito per parecchie ore, sbadigliò e scese al piano di sotto “Kreacher” disse guardandosi intorno “Kreacher dove diamine ti sei cacciato?” andò a controllare nella “camera” dell’elfo domestico, se così si poteva definirla, ma non lo trovò.
Setacciò per un paio d’ore tutta la casa senza però trovare Kreacher.
Sirius sorrise mentre chiudeva 1 delle tante porte della casa (Kreacher non era neanche lì) infondo non gli dispiaceva di essersene liberato,non gli era mai piaciuto quell’elfo domestico ma era sicuro che l’elfo domestico provasse molto più ribrezzo nei suoi confronti!! Infondo, pensò mentre scendeva al piano di sotto, era vissuto per un sacco di tempo con quell’arpia di sua madre, era logico che fosse diventato così.
La gioia di essersi liberato di un peso lasciò spazio ad un timore, Kreacher sapeva troppo cose che riguardavano l’Ordine e avrebbe potuto dirle ai loro nemici. Quel pensiero lo abbandonò poco dopo, quando si mise seduto su una morbida poltrona di pelle situata nel grande salotto; prese un grosso bicchiere di burrobirra e ne bevve un sorso, avrebbe pensato a Kreacher più tardi, ora si sentiva stanco e non aveva voglia di caricarsi le spalle con altri problemi.
Dovevano essere le sei e mezza quando Remus tornò nel quartier generale dell’Ordine della Fenice, appena entrato trovò Shacklebolt, Tonks e Moody ad accoglierlo. Si sfilò il pesante cappotto e si sedette a tavola, troppo esausto per fare qualsiasi altra cosa.
Sirius comparve poco dopo con un’aria imbronciata, stava cercando il suo vecchio elfo domestico che sembrava essere scomparso.
Remus aveva appena iniziato a raccontare ad Alastor Moody i particolari del suo viaggio quando si sentì un urlo provenire dal piano di sopra, tutti si alzarono in piedi e Sirius si guardò intorno agitato “Cos’è stato?” chiese Tonks impugnando la sua bacchetta.
Tonks stava per precipitarsi al piano di sopra ma Sirius la fermò “non preoccuparti ci penso io” quella frase non sembrò tranquillizzarla, Tonks rimase immobile con un’espressione spaventata dipinta sul volto “sarà Kreacher” continuò Sirius per tranquillizzare i presenti, evidentemente si sta dando da fare per crearmi problemi” cercò di esibire un sorriso per essere più convincente ma dal suo viso uscì solo una specie di smorfia mal riuscita, lui sapeva benissimo che Kreacher era sparito quel pomeriggio.
Sirius si mise una mano in tasca per controllare se aveva con sé la bacchetta, evitò di tirarla fuori per non allarmare ulteriormente la povera Tonks che continuava a guardarsi nervosamente intorno senza capire che cosa stava succedendo.
Sirius sfoderò un’altro sorriso mal riuscito “voi state qui ci penso io” disse prima di sparire su per la lunga scalinata.
Una volta arrivato al piano di sopra si guardò intorno come in attesa di essere aggredito da qualche strano essere “deve essere Kreacher”si sentiva ridicolo, non aveva mai sperato di incontrare in giro per la casa il suo elfo domestico, aveva sempre voluto trovarselo fuori dai piedi ma stavolta era diverso.
Ora che nessuno poteva vederlo tirò fuori la bacchetta e si addentrò nelle stanze, spalancò la porta della prima con un calcio facendo però attenzione a non farla battere contro il muro, il rumore avrebbe potuto insospettire quelli che si trovavano al piano di sotto. Fierobecco, che era disteso per terra, sanguinava e lanciava strilli assordanti, Sirius gli si avvicinò cautamente e gli accarezzò la testa dolcemente “chi poteva averlo ridotto così?” gli urli di Fiorebecco dovevano aver agitato Tonks, Moody e Remus, le loro voci risuonavano forti, sembravano abbastanza preoccupati.
“Stai calmo amico mio” disse cercando di calmare l’animale “ci penso io”
si guardò intorno, il colpevole di quel gesto poteva trovarsi da quelle parti.
Lupin, Shacklebolt, Tonks e Moody salirono velocemente le scale ed entrarono nella stanza dove si trovava Sirius “Cos’è successo?” chiese Remus notando la ferita che Fierobecco aveva su una delle sue possenti ali “Non lo so” rispose Sirius scuotendo energicamente la testa.
“Chi lo ha ferito?” chiese Tonks passandosi una mano tra i capelli rosa “Io.. non ne ho la più pallida idea..” ammise Siuris “Forse si è fatto male da solo… infondo qui non c’è nessun altro e ci saremmo accorti se qualcuno si fosse materializzato” disse Moody uscendo per primo dalla stanza.
Remus lo seguì subito dopo, avrebbe tanto voluto dar ragione a Moody ma qualcosa dentro di se gli diceva che non poteva essere così… che c’era qualcosa di strano in tutto questo e la voce untuosa di Kreacher, che veniva dal piano di sotto, aumentò questo suo sospetto.
Nel giro di cinque minuti erano tutti riuniti in cucina, Tonks sfogliava un pesante libro di incantesimi e sembrava cercare qualcosa, ma Remus non aveva voglia di chiedergli cosa. Alastor Moody aveva un occhio chiuso, come se cercasse di riposarsi, ma l’occhio magico era più sveglio che mai e Kingsley Shacklebolt se ne stava in silenzio, apparentemente troppo occupato a riflettere per poter dire qualcosa.
Infine c’era Sirius che se ne stava seduto in disparte, fissando un punto fisso nel muro. Chissà, pensò Remus, forse anche lui ha avvertito qualcosa di strano nell’incidente avvenuto a Fierobecco, forse non stato l’unico.
Il tetro silenzio che regnava nella stanza fu rotto da una piccola vocina malefica che proveniva dal salone “Kreacher!” esclamò Sirius alzandosi di botto e fiondandosi nel soggiorno.
Appena entrò vide l’elfo domestico seduto davanti al camino, sicuramente pochi attimi prima stava parlando con qualcuno “che stavi facendo?” chiese con il volto contratto in un ghigno “niente, Kreacher pulisce” disse togliendo con il piede qualche macchietta dal pavimento, Sirius lo afferrò per le spalle e lo sbatté contro il muro “TU MENTI” in quel momento entrarono nella stanza anche Remus, Tonks, Shacklebolt, Moody e la signora Weasley “per l’amor del cielo Sirius no!” urlò quest’ultima appena vide la scena “con chi parlavi?!!” continuò Sirius senza badare ai richiami di Molly.
Remus guardò prima Sirius e poi Kreacher “Sirius per favore lascialo andare” disse avvicinandosi all’amico che continuava a sbatacchiare il suo elfo domestico come un calzino “Che ha fatto di male questa volta?” chiese disse mentre Kreacher urlava e si contorceva tra le braccia del suoi padrone “Kreacher è buono, fedele elfo domestico!” piagnucolava nascondendo la testa fra le mani “Il padrone è cattivo! È un assassino e punisce il povero Kreacher!”
“Hai parlato con Harry non è vero? Era lui prima, ne sono sicuro.. che cosa gli hai detto?” Sirius sembrava non avere nessuna intenzione di calmarsi, continuava a sbattere Kreacher contro il muro sperando di fargli più male possibile “Cosa gli hai detto?” urlò nuovamente “Kreacher non ha fatto nulla, Kreacher buono” balbettò l’elfo domestico “Voleva parlare con me? Dimmi cosa hai fatto” disse gettando violentemente l’elfo su una poltrona, questo si raggomitolò ma quando parlò la sua voce parve limpida e sicura “Il signore oscuro lo prenderà, è ciò che la signora avrebbe sempre voluto” Sirius si voltò di scatto e afferrò la bacchetta di Tonks che era appoggiata sul tavolo e la puntò contro l’elfo domestico “Dove sta andando Harry?”
Kreacher rise, la sua era una risata fredda e terrificante “Dove il signore oscuro lo aspetta”
“Non può essere vero Sirius! Kreacher sta mentendo, Harry non si sarebbe mai allontanato dal castello! Perché mai avrebbe dovuto farlo?!” l’elfo domestico rise nuovamente e i suoi occhi malvagi lampeggiarono “Harry Potter crede che il padrone non sia qui”.
Remus guardò Kreacher senza in realtà vederlo e senza riuscire a dire niente, il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere a Harry era insopportabile.
Avrebbe voluto prendere quel maledetto elfo domestico e sbatterlo al muro come aveva fatto Sirius in modo da fargli veramente male…
Se Harry si era allontanato da solo dal castello, o probabilmente in compagnia di Ron e Hermione, ora era sicuramente in pericolo! “Dov’è adesso Harry Potter?! Kreacher devi dircelo!”
“Kreacher rispondi!” l’elfo si raggomitolò ancora in un angolo intimorito “Kreacher sa che Harry Potter morirà” Sirius afferrò nuovamente l’elfo domestico con forza “Dov’è?” urlò “Ministero della Magia” squittì l’elfo domestico “Sirius non può essere vero, no al ministero della magia, è assurdo” disse Molly Weasley “Kreacher non può mentirmi Molly, se dice che è lì vuol dire che c’è” detto questo gettò a Tonks la sua bacchetta afferrò la sua e se la infilò in tasca “Sirius tu non puoi uscire da questa casa” disse la signora Weasley piazzandosi davanti alla porta “Molly spostati, stavolta non potrai trattenermi qui..” disse Sirius con rabbia “e se fosse tutta una trappola?” rispose la signora Weasley cercando di trattenerlo
“Sono convinto anche io che Kreacher abbia detto la verità” sbottò Remus facendosi avanti “Harry è al Ministero della Magia e noi dobbiamo andare ad aiutarlo, Molly è giusto che Sirius venga, dobbiamo muoverci non possiamo stare qui e perdere tempo a litigare perché abbiamo i minuti contati! Per favore Molly tu devi avvertire Silente, assolutamente! Noi dobbiamo andare a prendere Harry”
“Fidati di noi Molly” aggiunse Sirius cercando di essere il più rassicurante possibile “risolveremo tutto quanto” detto questo si avviarono verso il Ministero della Magia.
 

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Capitolo 5
*** Il ministero della Magia ***


Nuova pagina 1

Sirius entrò correndo nella stanza, c’erano alcuni mangiamorte, tra cui Lucius Malfoy. Harry e Neville erano davanti a loro, appena i mangiamorte li videro iniziarono i combattimenti, Sirius cercò di colpire con uno schiantesimo quello che si trovava più vicino a lui ma questo fu abbastanza agile da scansarsi in tempo.


I due combatterono per un po’ finché Sirius lo colpì in pieno petto con uno schiantesimo; dopodiché si guardò intorno, Tonks stava combattendo con Bellatrix mentre Kingsley ne stava affrontando due. Harry e Neville erano in una situazione disperata, Dolohov dopo aver colpito Moody si diresse verso di loro “Tarantallegra” urlò in direzione di Neville le cui gambe cominciarono a muoversi freneticamente, Harry riuscì a proteggersi da un incantesimo ma non avrebbe retto ancora a lungo, senza pensarci troppo Sirius si buttò con tutto il suo peso sul mangiamorte colpendolo con una spallata e lo fece cadere per terra. I due cominciarono a duellare ed Harry, approfittando di un momento di distrazione del mangiamorte, lo colpì con il pietrificus totalus.


Sirius si voltò per guardare Harry e gli sorrise “bravo” disse mentre cercava di proteggerlo dai vari schiantesimi che volavano nella stanza in tutte le direzioni “ora però esci da qui”.
Sirius si voltò per vedere dov’era Remus, in tutto questo trambusto lo aveva completamente perso di vista, un lampo di luce verde lo mancò di un soffio, lui sgranò gli occhi, e cercò di rimanere calmo, doveva fare in modo che Harry uscisse sano e salvo dal ministero della magia.


Remus Lupin intercettò lo sguardo di Sirius e per poco quell’attimo di distrazione non gli costò la vita dato che un’incantesimi lo mancò d’un soffio sfiorando appena i suoi capelli chiari.


“Stupeficium!” urlò puntando la bacchetta conto Lucius Malfoy che però si abbassò appena in tempo per schivare il colpo.
Remus si voltò per cercare Harry, lo vide poco più in la, accanto a Neville e si mise a correre verso di loro. In un attimo fu al loro fianco, giusto in tempo per evitare che un incantesimo colpisse Paciock.
Tonks cadde per terra, Bellatrix aveva vinto il duello e si preparava ad affrontare qualcun altro, Sirus sentì un’ondata di odio crescergli dentro il petto “Harry tu e Neville dovete andarvene, prendete la profezia” si alzò e corse in direzione di Bellatrix “ e così siamo alla resa dei conti” la voce della donna era gelida come sempre, Sirius puntò la bacchetta contro di lei preparandosi ad un duello molto duro.


“Sciledde!” urlò Neville così forte da attirare l’attenzione di Lupin che aveva appena schiantato un mangiamorte.
Neville Paciock aveva ragione, Albus Silente aveva fatto la sua entrata in scena, ora le cose sembravano essere favorevoli all’Ordine della Fenice.
Sirius dopo qualche istante fu costretto a schivare un getto luminoso “Avanti” le gridò “puoi sicuramente fare di meglio” disse ridendo, il secondo raggio fiammante lo colpì in pieno volto e lui cadde all’indietro con una grazia innaturale e oltrepassò l’arco.


Remus si voltò improvvisamente, appena in tempo per vedere il corpo senza vita di Sirius cadere all’indietro e sparire dietro il velo di un arco.
L’urlo maligno di Bellatrix Lestrange riempì improvvisamente la sala e Remus sentì le forze venirgli meno.. Sirius Black era morto.


“Sirius!” urlò Harry scattando in avanti “No!!” .


Automaticamente Lupin corse verso Harry e lo fermò, cingendolo con le braccia e impedendogli di muoversi “Non puoi fare niente Harry” disse con una voce che non sembrava la sua.
“Fermalo.. salvalo.. è appena passato..!” disse Harry cercando di divincolarsi dalla salda presa di Lupin.
Remus ancora non riusciva a credere a ciò che aveva visto, eppure riuscì ad esprimere a voce ciò che dentro il suo cuore sentiva “è troppo tardi Harry”. Ogni parola gli faceva male perché era costretto ad ammettere che Sirius non c’era più e non sarebbe tornato.


“Possiamo ancora raggiungerlo!” continuò Harry disperato senza prestare attenzione agli altri rumori che provenivano da quella sala immensa.
“Non puoi fare più niente Harry.. niente.. se n’è andato”
“No! Non è vero! Non se n’è andato!”
“Non può tornare Harry” disse Lupin lottando contro le lacrime, sentiva che da un momento all’altro si sarebbe messo a piangere a dirotto e non credeva che sarebbe stato in grado di fermarsi “Sirius non può tornare.. non può perché è..”
“Non è morto!” urlò Harry che continuava a cercare di divincolarsi dalla presa di Remus.


Lupin sapeva che non poteva permettere ad Harry di raggiungere Sirius, avrebbe rischiato di essere colpito da qualche incantesimo e morire e Remus non avrebbe sopportato la vista di un’altra persona morente così trascinò Harry e Neville lontano.
 

“Finitus” mormorò appena con voce spezzata puntando la bacchetta contro le gambe del povero Neville, che finalmente smisero di tremare. “Andiamo.. noi dobbiamo cercare gli altri” disse guardando ovunque tranne che verso la piattaforma dove ora stavano lottano Kingsley e Bellatrix.
“Dove sono Neville?” chiese
Neville iniziò a spiegargli tutto ciò che era successo quando un urlo costrinse Remus a voltarsi, era Kingsley Shacklebolt, che era caduto a terra, probabilmente svenuto.
Bellatrix riuscì a schivare un incantesimo e a fuggire lontano dai combattimenti, Remus si alzò pronto ad inseguirla ma Harry si liberò dalla sua presa “No!!” urlò Lupin cercando inutilmente di fermarlo “Harry no!”.
Ma Harry non sembrava avere la minima intenzione di ascoltarlo “Ha ucciso Sirius! E io la ucciderò!” sbraitò prima di salire le scale di corsa.
 

Remus avrebbe voluto seguirlo ma un incantesimo lo colpì in una gamba e lo fece cadere a terra. La botta lo lasciò intontito per una manciata di secondi e quando si alzò vide Lucius Malfoy chino su Neville, il suo sguardo trionfante mentre puntava la bacchetta contro il giovane Paciock “Stupeficium!” urlò Remus colpendo Lucius nel petto e facendolo cadere a terra svenuto.
Hestia Jones, una strega con i capelli neri, si avvicinò correndo “Remus!” urlò preoccupata aiutandolo ad alzarsi “Santo cielo! Sei ferito?”
“No, non è nulla” disse lui guardandosi intorno.
Alcuni maghi del ministero erano finalmente arrivati e stavano aiutando i componenti dell’Ordine che erano stati feriti. Malocchio Moody sembrava essersi ripreso, Kingsley Shacklebolt sembrava stare bene nonostante avesse un’aria piuttosto scioccata.
 

Ninfadora Tonks invece non dava segni di vita, Emmeline Vance era china su di lei e Remus si sentì molto sollevato quando disse che sarebbe guarita.
Remus lanciò un’occhiata al di la dell’arco e nella sua mente rivide il momento in cui il corpo di Sirius aveva superato il telo. Si lasciò cadere a terra seduto e coprendosi il volto con entrambe le mani scoppiò a piangere.
Prima James e adesso Sirius.. Remus si sentiva tremendamente solo e non capiva perché due persone meravigliose come i suoi due amici avessero dovuto fare una fine simile.
 

Pianse perché si sentiva colpevole, non avrebbe dovuto permettere a Sirius di uscire da Grimmauld Place, pianse perché non poteva sopportare l’idea di non poter più rivedere il volto sorridente di Sirius.
Hestia gli mise una mano sulla spalla con fare rassicurante, senza sapere cosa poteva averlo ferito a tal punto, ma per Remus non poteva esserci nessun conforto, niente gli avrebbe ridato ciò che aveva perso e nessuno avrebbe potuto riportare in vita quell’amico di sempre…


Voglio ringraziare calorosamente Syria86 che ha scritto con me questa fanfiction!GRAZIE!

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