Confessioni a pezzi

di HellSINger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'altra confessione ***
Capitolo 2: *** confessione ***
Capitolo 3: *** Il modo ***
Capitolo 4: *** Difficile ***
Capitolo 5: *** Delirio vuoto ***
Capitolo 6: *** Mento, ma non lo giuro ***
Capitolo 7: *** Notte di luna ***
Capitolo 8: *** falso nottetempo ***
Capitolo 9: *** . ***
Capitolo 10: *** Delirio pieno di niente ***
Capitolo 11: *** nero ***
Capitolo 12: *** Bianco ***
Capitolo 13: *** Addio ***



Capitolo 1
*** Un'altra confessione ***


Quando sono cambiato?
Quando ho deciso di abbandonare la mia identità?
Quando ho scelto di abbandonare il mio nome e il mio destino?
Non ricordo ne il come né il perché, ho pattuito con me di morire e ora sono solo un’ombra che non può cambiare volto, un volto dipinto da un sorriso nero, sono come la luna, stessa faccia, muore per cambiare luce.
È solo il mio aspetto che non cambia, le mie ustioni consumano solo l’anima mia, uno specchio di ghiaccio nella quale non vedrai mai più il tuo volto.
Sono così patetico ai tuoi occhi?
Sono così cattivo ai tuoi occhi?
Sono già morto per te?
Le mie scelte sono eccentriche ma non cambiano così facilmente, la pazienza è la mia dote, la vendetta non è la mia priorità, il perdono è la mia cima tempestosa… l’affetto che cola dalle mie ferite per una certa persona è la coperta. Non lo abbandono.
Sono colpevole?
Non è sua la colpa, ma è colpa sua, è un suo merito avermi aiutato a morire,
cambiare l’ho sempre fatto con disordine, ma ora cerco qualcosa.  Cosa? Non lo so.
Cerco in tutte le scatole, in tutti cassonetti, tra le mie vene e senza pace nei miei sogni.
Interrogo gli occhi che si nascondono dietro le mie palpebre e ridono.
“Tu vuoi la perfezione” mi urlano, tu vuoi creare un te assoluto…
E torno al lavoro.
Tiro il filo e cucio le pieghe del mio nuovo cervello.
Tingo di un nuovo rosso il mio nuovo sangue.
Trovo nuovi bottoni per chiudere le mie palpebre meglio.
Tiro su la zip per sigillare meglio il mio nuovo cuore.
Ma vorrei solo smetterla di maciullarmi, fallendo.
  

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Capitolo 2
*** confessione ***


Chi sei tu?
Chi sei tu?
Chi sei ora?
Chi sono io?
È troppo tardi per me, ora
sono alla ricerca di un po di tempo per pensare a queste
Domande. Abbiamo sempre
mentito. Siamo un gruppo di persone sempre
diverse, personaggi, impersonati da un'attore,
il migliore dei bugiardi, che ti permette di vedere la sua vita,
ma solo se ci sono le maschere a fare il loro lavoro.
Innamorato, io?
Non so, forse per poco, forse per
niente, il fatto è che sono troppo sul bordo di
questo mondo, per provare.
Che dipenda dal fatto che
non ho un cuore in senso metaforico?
E se potessi costruirmene uno rubando pezzi di quelli degli altri?
Beh recitare è l'arte di rubare emozioni ad un pubblico,
così diventai un'attore, uno che viveva sul più grande
palco del mondo e che rubava emozioni.
Lui mi ha dato il via libera al teatro.
E da qui comincia la storia che non racconterò.



Vi fidate di una bugiarda?

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Capitolo 3
*** Il modo ***


Avrei sempre voluto incontrare una persona che riuscisse a vedere il mio mondo.
Dove la luce del giorno scivola nell'ombra, dove i dettagli si accumulano, lungo un giorno come tanti, dove le parole mi riempiono la testa, lungo la strada consueta.
Mi sarebbe piaciuto incontrare qualcuno in grado di sostenere i miei sogni e i miei silenzi d'osservazione.

Le nuvole dopotutto sono solo vapore informe, semplice ed inconsistente,
Ma allora perché sembrano navi, che fanno salpare storie e fantasie assurde?
Perché il mio vagare in solitario mi riempie di poesie?
La strada non ha niente di speciale, è la solita distesa di asfalto calda e senza vita.
Perché non capisco gli altri e il loro vivere confinati nei loro affanni?
Sono davvero malato?
Chi lo ha stabilito?
Sono come tutti gli altri, ho un tempo limitato, ed è pure poco.
Voglio per tanto essere felice in un modo o nell'altro.
Chi non capisce è forse più patetico di me, per non apprezzare
quella poca bellezza che soppravvive a stento, nascosta in piccoli momenti.
Sono un sognatore di realtà, drogato di speranze e portatore sano di illusioni.
Credo che forse un giorno inciamperò in una persona col mio modo di mondo negli occhi,
forse allora sarò pronto per intraprendere un periodo di silenzio assoluto.

Ci hanno fatto un dono immenso e pesante al tempo stesso.

Spesso capisco più degli altri che di me stesso.
Credo che sia questo che irrita.

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Capitolo 4
*** Difficile ***


Non so bene, quando mi è partito il pallino di scrivere, non ho mai mostrato interesse per la scrittura.
Anzi odiavo i temi, quell'essere costretti ad apparire come un fantasma, mi faceva abbastanza schifo.
Lo avevo sempre fatto.
In verità odio certe limitazioni.
Detesto quando le poche parole, e l'immensitá di un immagine, iniziano una sorta di guerra sul palmo della mia mano sinistra.

Sono stato sempre in prima fila, non per arroganza o per osteggiare le mie abilità, ma per ovviare le distrazioni.
Sono un osservatore, l'ombra di chi o cosa osservo.
Sono un ombra, perciò rubo per poco agli altri la forma, è solo un esperimento di sentimento.

Non fumo, ma potrei descrivere la sensazione di fumare, distinguendomi tra chi fuma per essere un finto ribelle da chi lo fa come rifiuto alla vita.

Mi immedesimo facilmente, come un serpente, che entra nella tana di un topo.

È semplice capire i sentimenti freschi di alcune persone, basta la loro posizione nello spazio.

Ammetto di non essere un buon scrittore,
diciamo che stilo solo una lista di ciò che sopravvive alla guerra.

Mi piace scrivere di vite specchio.
Ogni riflesso, alla fine, è in qualche modo il mio.
Buttare giù parole, come faccio io, è un modo per
tirare fuori la mia forma, in modo contorto e ritorto.



Che farci? Sono fatta così.

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Capitolo 5
*** Delirio vuoto ***


Chi è HellSINger?
È un personaggio, che ha la mia storia...
Perché, complicare tutto raccontando la sua storia e non la mia?
Beh, perché ho una stupidissima paura di essere ferita, He è il mio scudo.

Il mondo è spesso simile all'inferno, ci sono tante cose pazze, come:
il costante mentire,
vendere i propri sogni,
dimenticare le cose belle
e quelle brutte,
sgozzare la bellezza sull'altare del profitto
e le vite antropiche.

E poi ci sono io,
una creatura problematica,
che ama questo mondo e le sue potenzialità nascoste.

Non temo la morte, anzi.
Ci spinge a fare cose grandiose, nel tentativo di batterla;
essere immortali è da pigri, si ha tutto il tempo del mondo per fare le cose e si rimanda...
Solo così, tutto acquista valore e bellezza.

"Hai una missione nella vita, ma come fai a sapere quando l'hai completata? Beh se sei ancora vivo non l'hai finita. "

Credo che questo sia l'unico argomento che vedo con estrema positività. Ma non c'entra niente con quello che volevo dire. ..



Mi hanno ferito tante volte, il Primo (la prima persona che ho incontrato) è quello che ha aperto le mie crepe.
Credo che parte della mia freddezza venga da lì
non posso... perdonarlo



Basta, adesso sono stata sotto la luce per troppo tempo.
Rischio di sciogliermi troppo.

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Capitolo 6
*** Mento, ma non lo giuro ***


È ora, cala il l'ombra della notte, tenda dalle filigranature d'argento...

Odio quando o a stento capisco le mie emozioni, senza un catalizzatore adatto, mi aspetta un fallimento.
Lo so già.
Ho sempre saputo molte cose per intuizione, sapevo che stavi mentendo e che saresti andato oltre...

Non ho fatto niente per fermarti perché si vedeva che saresti stato più felice.
Quanto è patetico il volto nudo di un maniaco del controllo,
che ammette qualcosa, che apre le sue porte e si confessa...

Ovviamente mantenendo un certo stile, per non dissolversi troppo.

E ora, ora torni...
e mi sento morire,
perché scuoti ancora i miei sigilli?
Sei migliore?


Le stelle irraggiungibili,
possono possedere un certo sadismo.
Le scintille di un fuoco, così catturabili, possono offuscare loro la scena...
Non è per questo che ami le stelle?
Io sono una stella caduta, mi sono fatta a pezzi, per essere un "seme" di fuoco...
Per essere solo più vicina a questo mondo.
Mi gelo, ho paura di sentire qualcosa e di diventare patetico di nuovo...

un patetico innamorato.

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Capitolo 7
*** Notte di luna ***


Succedono cose belle e cose brutte, servono tutte a delineare, che tipo di anomalia sarai.

Ci sono fatti che possono
spezzare tutte le tue speranze, a una ad una, pezzo per pezzo...
dissolvendole.

Le delusioni, sono inevitabili, basta mettere in mano ad una persona la propria fiducia, una pistola carica.
Nessuno da la propria fiducia a persone da poco.

tutto ciò non è contingente col mio abisso gelato, non ho tempo per queste cose,
la vita va inevitabilmente avanti, tutto è in costante fluire in questo grande mare delle esistenza e noi,
noi tutti siamo poveri naufraghi, ucciderci a vicenda, è un delirio, non ci libererà...
oltre il mare cosa c'è?
Il nulla più vuoto.

Solo le lillusioni ci danno speranza: l'affetto, amicizia e l'amore, sono quasi realtà, proiezioni di due egoismi, o più.

Amo la notte e fosse per me ci sarebbe solo lei nella mia giornata, eviterei i miei squlibri del sonno.

Dio, quant'è ripugnante il mio stendere conversazioni fasulle, che tanto non recireró di giorno...

Perché non è sempre notte?
Perché sei così instabile?
Perché tu, tra tutta la grigia e putrida vita umana, innumerevole come i vermi in una carogna,
vermi che divorano se stessi e la loro stessa casa?
Non siamo mica troppo diversi.

Sapete dietro ad ogni maniaco del controllo c'è una persona tradita.

Io, tradita? Da chi?
Sempre la stessa persona, arrabbiato sempre con la stessa persona,
come posso tagliare i ponti?
Condividiamo lo stesso sangue dopo tutto.

E poi ci sei tu, mio caro e il tuo evanescente profumo di falso morto, così vivo, ruggente come una ferita aperta, calda e tumefatta.
Ah, che colori,così magnificamente sporchi, porti con te:
tonalità di viola misto a magenta, e quanto arancio irresistibile lanci a secchiate sul mondo.
Credo di essere semplicemente amaliato dalla tranquilla corruzione,
quanto vorrei, che prendesse le mie catene e le bruciasse nella ruggine...
Libero dal mio abisso, libero di amare, di disinfettare quel poco di buono che mi resta...
da qualche parte.
Paura di ferirmi?
Tranquillo non bado a spese, soffrire fa parte dell'esistenza, ma può facilmente diventare un vero piacere, se mi spiego...

Se ne vale la pena è da idioti non lanciarsi...
paura?

Beh, posso farne.
Come l'uomo che canta nella notte più buia, è così dissacrante ed incomprensibile.
Un qualunque tra mille, eppure così diverso, ed incomprensibile.

Ah, che magnifica notte per ammirare luna nuova.

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Capitolo 8
*** falso nottetempo ***


Cammino per la strada, occhi bassi e testa alta, bado poco alla gente che passa...
l'occhio mi cade su un luogo familiare: dei grossi bidoni cominciano a sgnignazzare.
Sul bordo del viadotto uno sputo di terra, e un giglio bianco aggrappato alla sua vita.
Che luogo patetico per vivere ti sei scelto, penso ridendo.

Mi siedo sul bordo, con le gambe a penzoloni nel vuoto, il fiore vicino come un vecchio amico.
C'è brusio qua dietro, nessuna presenza alle mie spalle.
Sento la luce accarezzare la mia guancia, per poco tempo si fa ancora più bianca.
Sento una vecchia farneticare della mia pazzia, che ci fa, seduto sul bordo del ponte quello là, è così suicida, o forse dice sudicio, non capisco.

Se ne va.
Silezio.
Mi alzo, non ho voglia di tornare a casa.
cammino nella notte sereno.

Non credo che per essere felice io debba per forza prendere delle medicine,
avete mai letto quante controindicazioni hanno?
Una droga, per sedare i miei demoni e la mia amata compagna di viaggio.
Atropina, benzodiapropine, Bromazepam, acconito... non è possibile.
Veleni per ritardare... cosa?
Il mio repentivo allontanarmi dalla consuetudine.
Già.
5-6 gocce, che sanno di benzina, o di frutta marcia e fermemtata...
Va a rinsecchire una mandorla.

Oh, ma non potete giudicare la mia debolezza, voi che fate?
Rifiutate la vita con le vostre droghe: fenoli, alcoli, metili e tossine.
È la società il vero veleno, copriamo i problemi anzi che risolverli.
Ho sognato troppo.
ingozzandomi di speranze, fino a trattenere il vomito di delusioni.
In me tutto è possibile, stretto, paralizzante e acido.
Niente fuoriesce facilmente, è come l'inferno.
Amo ciò che nasconde dietro bellezza, in una sorta di autolesionismo.

Ah, una chiave. Sporca probabilmente. Le parole prima o poi si cauterizzano come tatuaggi restano a ricordarti l'impossibilità di un restauro ...
La mia bellezza è brutta, bruciata e bianca come la cenere, fuggitiva e invisibile come quel lilium.
In pochi apprezzano il mio sforzo di non ferirli. Non troppo
Prendi a pugni uno specchio, il risultato è lo stesso.


Dio, se odio quello che sono diventato, di mio ho più solo gli occhi.
Sospeso come la neve di mare, in qualche modo ancora vivo.

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Capitolo 9
*** . ***


Amo la notte, amo il me notturno così calmo.
Quale sfondo è il migliore per una "luna" come me?
Luce: rubata, riflessa, resa morbida perché filtrata dal mio essere.
Diffida del sole, e della sua grandezza, la sua luce è arrogante, accecante e bruciante.
Essa taglia il mondo in sé e non sé.
La luce della luna rende i confini sfumati.
Abbraccia il mondo con affetto, anche se in pochi la ameranno.
Essa, quella vera, è emblema del sacrificio.
Non a caso ha il colore della morte.
E dopo la notte? La luna resta.

Amo il silenzio non assoluto, il suono che fa la vita al mattino presto, quando la notte è nera e fredda.
È deplorevole adorare la pace e le guerre silenziose?
Il conflitto è sempre uno, senza eserciti né avversari veri...

Non voglio essere dimenticata col mattino, voglio lasciare qualcosa dietro me, oltre le mie macerie, non molto, forse solo fumo.
Una fitta nebbia in cui trovare il profumo del mio tempo.
Un giorno smetterò di uccidermi con insistenza all'interno della mia psiche.

Sh.

Chiudi gli occhi e ascolta, senti, il metronomo che batte il tuo futuro?
io raramente lo sento, credo dipenda dal mio timpano.
Distorsione del tempo, previsioni.
36600 passi verso il niente, ma ho bisogno di andare, di scivolare su queste braci. Credo che tu possa vedere nel tuo cuore e lasciarlo fiorire, che invidia, tutta questa chiarezza.

Anche oggi quella persona, mi ferisce, con la sua assenza, ma ormai è tardi, troppe volte ho perso il mio perdono. Ti odio, perché non ho mai voluto tanto da te.
Se non affetto, l'esserci... Non perché sono speciale o altro, solo perché io sono viva ora, e ho avuto davvero bisogno della tua figura.
Ma che dire, forse odi ciò che sembra un tuo riflesso, Vero? Sangue del tuo sangue, fiaccola del tuo risentimento, alla fine mi hai fatto diventare come te.
Non posso legarmi a questo mondo, non so come dimostrare che lo amo e non mento.
È tutta un'altra impressione.
Faccio domande le cui risposte potrebbero uccidermi. Esisto?
Tu mi potresti amare?
Scavo col coltello sulla superficie della Sera.
Feriscimi ancora, ma bene, senza compassione, guardami negli occhi, ne ho bisogno.
.

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Capitolo 10
*** Delirio pieno di niente ***


Una vita passata a sentimi dire quanta strada non farò.
Ma il mostro continua a ruggire.
Alla fine è sempre lo stesso semplice incidente...

Neanche la notte riesce a sedare, i miei incubi, col suo colore.
Che mi resta da fare, se urlare e urlare.

Ho una passione sfegatata per le lame dei coltelli, sono così freddi e risoluti.
Credo di essere innamorata del potenzialmente letale, forse per questo esco con quel tale?

Dimmi se hai rispetto per qualcosa, o vuoi anche tu un abbonamento alla sofferenza?
Come può un bacio fare la differenza?
Non siamo nelle fiabe un po di coerenza...
Il cattivo va umiliato, mutilato, eliminato, neanche la sua ombra va risparmiata.
Ed io in questa storia è ben chiaro il ruolo che mi sono scelto...
è durato tutto troppo a lungo... e non ho quasi più niente da confessare...
sto mentendo.
È una storia di solitarie bugie mai raccontate, il me esterno è. ..

Ma il mondo non ha tampo "HE devi cambiare, non è così che funziona?"
Tu ne hai paura vero?
Tutti hanno paura del mio cuore.
Io temo l'originale dal quale mai riesco a staccarmi.
Non posso più nascondermi tra le righe, come il solito spettro. Cos'è un ombra senza la sua luce?
Un abisso freddo.
E cos'è un poeta senza muse e parole?
un uomo, che lentamente muore spegnendosi come le stelle:
O con luce esaltante O con l'ombra più scura,

E io falso poeta sto cadendo in me stesso, e fa così freddo nel vuoto che cerco te.
Perché, il tuo spirito non è forse più gelido?

Non farmi dormire, a me sta bene finché è la notte il disinfettante delle mie cicatrici .
Che cosa significa?
È stupido da fare eppure qualcosa qui mi fa male.
Credi di riuscire a capire a fondo questo profondo sentimento?
Ma ho davvero bisogno di te mio caro?
Sei il mio perfetto opposto,
Eppure ...no.
Sei una falena nella sua tela di bugie, insensato il tuo fuggire dalle zampe che ti hanno amato, per lanciarti nella bocca del ragno.
E ora cosa dovrebbe dire il me esterno, quello stupido idiota ti ama ancora, ma come posso auspicargli la morte così tanto, un giorno tutto si trasformerà definitivamente e diciamolo il comportamento di questa farfalla mi diverte, mi intriga e...
no, meglio non pensarci
e lasciare che il vento freddo di stanotte mi scorri un pochino sulla pelle, e così dolcemente potrò addormentarmi e magari potrò sognare un pochino.
Colori .
Non posso evitare di essere nero e bianco, ho qualcosa che non va.
Questa belva ha incominciato a divorare le mie pulsazioni cardiache, senza troppo rumore ho cominciato a farmi male.
La mia idea ha iniziato a sanguinare.
La parassonia e un parassita come la depressione, ansia e voglia di fuggire lontano, in un luogo dove tutto è argento.
Sono sveglio, anche se qualcosa in me sta dormendo...

segretamente... sto tramando per riuscire a raggiunger...

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Capitolo 11
*** nero ***


Un monologo senza trame, senza chi lo recita, una voce, fuori campo, femminile e un po roca.
Un sussurro flebile, decadente; che si sfalda nelle orecchie.
Etereo eterno cameo di un non essere, ontologicamente parlando.
Pezzi fatti a pezzi dagli stessi frammenti gemelli... lentamente stasera sto appassendo, ma passerà anche questa stagione con il tempo l'entropia mi riporterà all'ordine. Per ora non riesco a non scivolare in un po di malinconia, abbiate pietà, è la mia valvola di sfogo pirandelliana, un occasione per essere debole senza che mi si schiacci.
Mi faccio pena da solo, con il mio romantico apprezzamento per La Catastrofe. Il caos fatto a essere, no, non sono io, non posso essere io...
Lei è un problema su tutta la linea, ama le cose sbagliate, è maledettamente macabra con il suo ossessivo osservare il modo di muoversi del mondo nel mondo.

È giorno, c'è vento, urla e graffia le persiane, come uno sposo escluso dal suo matrimonio.
La luce è velata dalle persiane del cielo, le nubi: morbide di cotone, grigie di smog e dolci di pioggia.
La sposa si è nascosta nel suo abito cotonato. Ma il zeferirino segno, la vuole amare, spogliarla delle sue contraddizioni, dei suoi aloni anonimi... Ehy tu, non essere egoista, con una luce così bisogna essere delicati... È giorno eppure è tutto così dolce e docile.
Persino il sole non sembra essere così tanto male.

Il vecchio albero sembra più nero del solito, il suo tronco è spezzato in superficie, crepe larghe due dita, lancia in alto le sue mani saggie e nodose, sembra voler accarezzare il cielo e quel sole che brucia i suoi germogli e scioglie la neve dal suo cuore, perso nello stesso campo abbandonato dal tempo stesso.
Raccontami delle storie di vita, quante coppie si sono amate sotto la tua ombra, quante si sono separate, quanti bambini si arrampicavano tra i tuoi rami per mangiare le tue mandorle e quante storie hai sentito, quante ne hai vissute?
Perché non sei più come nei miei ricordi?
Giusto, i giardini sono stati dimenticati, persino tu vecchio amico. Se avrai la pazienza, ti racconterò una serie di fiabe. La storia di un amore immane ed inumano.
Il vento tace e il mercante di sogni apre la sua bottega.

Questa è una raccolta di immagini, che dire di queste bellezze che si ergono nella loro miseria.
L'innocenza è il mio balsamo preferito, la corruzione è la spezia migliore.
Rido oggigiorno di cuore, ah, sono innamorata, sì sono innamorata...

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Capitolo 12
*** Bianco ***


Suona il corno dai, suonalo se hai il coraggio.
La mia casa è ormai un mare di sabbia, ma renderei un tuo abbraccio casa mia.
Sono un soldato che non sarà mai schiavo, ma sono stato un mercenario, falsario di emozioni, traditore, agitatore e ladro di doti e virtù, un bugiardo che rende vere le sue falsità... senza volto...
Senti il corno, prendi le valigie, lascia il posto che ti hanno dato, ti doneró un posto che paradiso non è, non esiste di giorno e di notte ammalia.
Il mio cuore è un luogo inesistente, brucia forte come un urlo di guerra e da tutto sé come il fante e col mattino fugge in silenzio come la Nemesi ferita.

Negli ultimi 6 anni di questi venti che ho alle spalle, sono affondata sempre più...
Ho perso molte persone, forse il senso stesso della persona in sé. È così difficile liberarmi da questa morsa, ormai questa pianta è storta.
Ora spero che nessuno mi giudichi, per via delle mie parole, solo perché chi ha poco tempo vissuto dietro non ha ancora assaggiato il marcio di questo mondo e probabilmente avete ragione, ma ho dei motivi per dirlo. Ho avuto spesso a che fare con la morte, ho visto una grande sequoia diventare uno stuzzicadenti, senza mai piegarsi, sorridendo, alla fine, si spezzò.
Così dolce e magnifico il suo esempio di forza.
Lei è la mia ispirazione e la mia aspirazione.

Ho visto un luogo abbandonato e me ne sono appropriata, la decadenza e la freddezza delle pietre è incomparabile, empatizzabile e ricca di storie.
Amo tutto ciò che è lasciato al caso.
Un albero di rame, libri e dipinti.
Impugna il pennello e stendi il bianco sul blu notte, sono macchie abbandonate sulla tela, inutili, insensate, insensibili. Rosso, troppo rosso e questo giallino mi disgusta.
Allontanati da questo scempio, Uomo odiato e guarda cosa hai fatto. Te ne rendi conto?
Mi hai ucciso così tante volte, una tua creazione spezzata in così troppi pezzi...
ma ovviamente tu sei il buono qui. Il mio scudo dorme assopito, un falso non può fare il lavoro dell'originale, non stanotte, non se si parla di te.
È da tutto il tempo che ho dietro che ho ti ho cercato, ma ora, ora ne ho abbastanza delle tue parole vuote, abissali.
(non) sono come te.

Ancora.

Sh, spegni tutte le luci, gli attori e le attrici, dicono le loro ultime parole, cala il sipario.
Si fa giorno, dormi, e non svegliarti.
Sh, dormi. È ora.

HE, riposati per poco.
Voglio smettere per poco di essere un'anomalia ad ogni costo.

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Capitolo 13
*** Addio ***


Ne ho parlato fin troppe
volte, ma non mi importa di intrattenere.
Chi sei tu?
Io sono una persona che ama il mondo, e che odia ciò che non ne fa parte...
una persona sola, l'unica che non posso osservare direttamente..
La vera persona sbagliata, così irrisoria e vuota che per molto tempo ho cercato di ucciderla
e ora sta morendo in silenzio, come i pesci in una rete... è così buffo che mi manca il fiato.

Per quanto tempo ancora potrò osservare il mondo, quanto resta della notte,
l'unico istante in cui tutto scorre più lento, vulnerabile come un bimbo che dorme.
Questa è la mia notte, col suo vortichio di stelle, e gli ulivi bluetti che si
scuotono in tumulto come onde del mare, e la vecchia chiesa come una piccola barca sta lì,
Di tutto questo io non ne faccio parte.
Della mia visione non resterà troppo, della mia emozione qualche parola
sciolta, di me un pochino di sangue e niente più, forse qualche osso muto.

Un dolce cipresso, colonna del cielo, conforto dei molti morti, che ho visto accollarsi sui marmi sulle strade sui vivi...
Non ho paura, non ho parole, non ho speranze...
non ho più voglia di scrivere, di distrarmi per evitare di pensare a quanti anni ho davanti...
prendo le mie medicine e vado a dormire.

Con un lieve bruciore sul polso sinistro, vi do la bozza di una Buonanotte.


È divertente
mi sto uccidendo
lentamente,
proprio ora,
senza armi.
La mia condizione
va avanti, come il mondo.
Li ho contati gli anni che ho innanzi
sfogliati lentamente, pazientemente sono pochi e niente...
Non ho paura
È un buon finale per la mia storia
non troppo appariscente.

Senza sangue e senza lacrime
Me ne andrò improvvisamente
sorridendo come la persona
prima di me.

Passerò e mi dimenticherete...
Passerò e ritornerò lieve
In qualche parola
detta a caso.
Passerò senza lasciare traccie dietro di me
per non essere seguita in un viaggio in solitudine...
Non ho mai temuto
te mia compagna di vita.

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