Ricominciare di Lady Joanne (/viewuser.php?uid=11966)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiamenti ***
Capitolo 2: *** Una nuova vita ***
Capitolo 3: *** Dolce melodia ***
Capitolo 4: *** Scoperte ***
Capitolo 5: *** Chi sei? ***
Capitolo 6: *** Passato ***
Capitolo 7: *** Ritorno ***
Capitolo 8: *** Lei ***
Capitolo 9: *** Confronto ***
Capitolo 10: *** Scelte ***
Capitolo 11: *** Fuga ***
Capitolo 12: *** Complicazioni ***
Capitolo 13: *** Volterra ***
Capitolo 14: *** Proposta ***
Capitolo 15: *** Incontro misterioso ***
Capitolo 16: *** Inganno ***
Capitolo 17: *** Via d'uscita ***
Capitolo 18: *** Ricominciare ***
Capitolo 1 *** Cambiamenti ***
Cambiamenti
Signorina
Emily Brown
siamo lieti di comunicarle che la sua domanda per la borsa di studio
è
stata accettata
grazie ai suoi dati che ci hanno permesso di capire fino in fondo il
suo
impegno,
quindi lei potrà continuare i suoi studi in America alla
Forks High School.
Il volo è previsto domani mattina.
Speriamo di vederla presto!
Congratulazioni
Distinti
saluti
Dir. Caroline Smith
Era l’ennesima
volta che leggevo questa lettera, era
impossibile, finalmente avrei lasciato l’Italia, mi sembrava
tutto così assurdo
i miei sogni si stavano avverando.
I miei genitori erano entusiasti dell’idea, soprattutto
mio padre, lui non era italiano ha vissuto fino
all’età di 20 anni a Seattle e
adesso la sua unica figlia stava per percorrere il suo stesso cammino.
Era la prima volta che vedevo mia madre e mio padre così
felici, erano troppo interessati alla loro carriera per occuparsi della
loro
figlia.
Si perché mia madre era un avvocato brillante mentre mio
padre era un dottore, avevano sempre navigato nell’oro
perché la cosa più
importante erano gli affari ed io per questo avevo vissuto per 17 anni
da sola
immersa nella mia enorme casa.
Si preoccupavano di me quando ero malata e quando si
trattava della scuola, ma mai avevano dimostrato il loro affetto, non
sapevo
cosa significava essere coccolati, amati.
Quand’ero piccola guardavo tutti i genitori che portavano
i loro figli al parco, li vedevo così felici, mentre io mi
limitavo ad
osservarli, perché con me non c’erano mai stati i
miei genitori ma la mia tata.
Se avessi detto questo a qualcuno mi avrebbero preso per
pazza, come potevo lamentarmi io che avevo tutto.
Si, certo! Soldi a volontà, ero intelligente, gentile, e
tutti invidiavano la mia bellezza, sinceramente non capivo quale fosse
la
differenza tra me e le altre ragazze.
Ero alta circa 1.68 cm, avevo i capelli ondulati che
cadevano leggeri sulle spalle, di un colore castano chiaro che al sole
avevano
striature color miele, e miei occhi erano blu, ero magra. Io avevo
incontrato
molte ragazze con il mio stesso colore di occhi e capelli,
perché allora mi
guardavano con tanto splendore?
Ah si! Parlavo di tutto quello che avevo, ma sinceramente
avrei preferito non possedere nessuna di queste cose, ma avrei voluto
più
calore da parte dei miei genitori, più attenzione... non
l’avevo mai ammesso
davanti a nessuno ma invidiavo davvero le mie amiche perché
loro avevano una
famiglia, io ero per giunta figlia unica, ero sola.
Per la prima volta, ci trovavamo riuniti tutti e tre nel
salotto, per discutere del viaggio, da lì a pochi giorni
avrei dovuto
frequentare il 4° anno in Italia, ma i miei programmi erano
cambiati, più li
guardavo e più capivo che loro non erano felici per questa
mia opportunità ma
lo erano perché finalmente non avrebbero avuto qualcuno di
cui occuparsi.
Li osservavo, ascoltavo i loro discorsi. ma nessuno
sembrava accorgersi di me.
Dopo quella che sembrava un eternità, si rivolsero a me.
-“Tuo padre ha prenotato il volo, domani mattina sarai in
viaggio verso l’America, non sei felice?” chiese
mia madre con quella voce un
po’ stridula, fortunatamente la mia non somigliava affatto
alla sua,
naturalmente continuò a parlare senza darmi il tempo di
aggiungere qualcosa
“Non preoccuparti per l’appartamento dove vivrai e
per il mezzo con cui andrai
a scuola, ci siamo informati e poi abbiamo delle conoscenze
lì, avrai tutto ciò
di cui hai bisogno, e per i soldi t daremo una carta d credito, per
qualche
problema noi saremo sempre pronti”
Mi sorrideva come se stesse parlando ad una malata d
mente, quanto odiavo questo suo atteggiamento, non volevo nemmeno
sapere quanti
soldi avevano speso per l’appartamento e la macchina,
perché naturalmente anche
lì mi dovevo distinguere dagli altri, anche lì
dovevo far capire che ero figlia
di due ricconi.
Perché non potevo essere una ragazza normale??
Non resistevo più in quella stanza, e dopo averle sorriso
e detto che ero felicissima mi diressi in camera mia dove trovai
Camilla, la
signora che per tanti anni si era occupata di me, la consideravo una
seconda
mamma, intenta a preparare le valigie.
-“Ciao Emy, allora sei contenta?”
-“Certo! Ma mi mancherai, spero di riuscire a conoscere
tanti amici”
-“Sono sicura che ne troverai tanti, come può una
ragazza
così gentile non trovarne, me lo spieghi?”
Si avvicinò a me per abbracciarmi, perché non
avevo lei
come mamma?
La aiutai a preparare le valigie e dopo la salutai, mi
sedetti vicino alla finestra, che bel cielo, quante stelle.
Il panorama era bellissimo, anche questo mi sarebbe
mancato molto, ero una ragazza molto romantica, sognavo ancora il
principe
azzurro, ma che c’è di male??
Immaginavo una storia stile Romeo e Giulietta ma
ovviamente con un lieto fine, desideravo che qualcuno in quel momento
salisse
dalla finestra, come nei film!!!
Ok fantasticavo troppo!!
Era notte fonda e andai a letto mi aspettava una giornata
molto movimentata.
___________________
Ecco il primo chappy, vi prego ditemi se devo
continuarla, in ogni caso i primi 6 capitoli sono già pronti
ed Edward
comparirà nel prossimo, ringrazio coloro che hanno letto e
recensito la mia fic
“Insieme x sempre” sperando che mi seguirete. Un
bacione aLbiCoCCaCiDa
|
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Capitolo 2 *** Una nuova vita ***
Una
nuova
vita
Il giorno dopo mi
alzai presto, ero così elettrizzata,
finalmente libera e lontana da tutti i problemi che mi circondavano
(nda: non
sa cosa le aspetta lì XD)
Feci una doccia
veloce, mi vestii e scesi giù, trovai i
miei genitori che facevano colazione, mi accolsero come mai era
successo in 17
anni.
Erano di buon umore,
troppo per i miei gusti ma li
assecondai lo stesso, mi accompagnarono personalmente
all’aeroporto, mi
salutarono come dei veri genitori e mi abbracciarono.
In fondo mi sarebbero
mancati anche loro, erano pur
sempre coloro che mi avevano dato alla luce.
Mia madre
naturalmente mi disse che se avessi voluto
altri soldi sulla carta d credito non c’erano problemi,
ovviamente c’era da
aspettarselo e con un sospiro, mi allontanai da loro e diedi un calcio
alla
vecchia vita.
Il viaggio fu molto
lungo e stressante, fortuna che mi
portai libri da leggere e il mio lettore mp4, anche se mi addormentai
circa a
metà volo.
Atterrata a Port
Angeles, cercai subito il biglietto con
l’indirizzo del mio appartamento e mi avviai verso un taxi.
Beh dire appartamento
era poco, ma avevo dovuto intuirlo,
no?
I miei genitori erano
pur sempre i miei genitori.
Era una casa molto
carina, entrata dentro vidi che era
anche molto accogliente, percorso un corridoio mi trovavo in un salotto
molto
confortevole con un divano lungo bianco ed un tavolino in legno
davanti, con
una televisione e tutto ciò che la tecnologia dispone,
più in la avrei trovato
un mobile con vari libri, cd e molti oggetti da collezione mentre alla
mia
destra c’era un pianoforte, si, perché io adoravo
la musica e sapevo suonare.
Anche la cucina mi piaceva, piccola ma molto graziosa.
Portai i bagagli di
sopra dove c’era un bagno abbastanza
grande, e due camere, naturalmente quella più grande era la
mia, sistemai tutte
le mie cose mi feci una doccia e andai a vedere se c’era
qualcosa in frigo.
Tutto era stato
arredato ed il frigo era stracolmo, solo
allora pensai che il giorno dopo avrei finalmente messo piede nella
Forks High School.
Guardai un
po’ di televisione e senza accorgermene mi
addormentai sul divano.
Mi alzai in perfetto
orario, avevo l’orologio
incorporato, mi preparai presi tutto quello che mi occorreva, e andai
fuori,
dove il giorno prima non avevo assolutamente visto la mia macchina.
Come avevo fatto a
non notarla? I miei genitori avevano
fatto proprio le cose in grande, una cabriolet nera ultimo modello,
dopo un
paio di minuti di shock totale mi ripresi, e mi diressi a scuola, non
fu
difficile trovarla.
Dopo aver
parcheggiato mi diressi nella segreteria dove
conobbi la signorina Smith, tutta raggiante che mi porse
l’orario, una mappa e
mi augurò di trascorrere un buon anno scolastico.
Nel giro di pochi
minuti la scuola si riempì di molti
studenti che mi guardavano con facce perplesse, cosa c’era
che non andava?
Solo allora si
avvicinò una ragazza vicino a me, era
molto gentile e cordiale, aveva dei capelli lisci color caramello e
occhi color
cioccolato, si era anche molto carina, si chiamava Lily.
-“Qual
è la tua prossima lezione?”
-“A quanto
pare Fisica”
Mi guardò
delusa, com’era dolce
-“Che
peccato! vabè però hai trigonometria alla
3° ora ci
incontreremo lì”
Mi sorrise e
andò via, mi diressi con l’aiuto della mappa
in aula, il professore mi presentò a tutta la classe, cosa
che odiavo a morte,
e andai a sedermi.
Al mio fianco
c’era un ragazzo che aveva una parlantina,
non si bloccava mai, mi venne quasi da ridere, mi ricordava tanto una
persona,
ma adesso non c’era più quindi non dovevo pensarci.
Alla fine
dell’ora Mark, questo era il suo nome,
insistette per accompagnarmi all’aula di inglese, anche se
avessi voluto
rifiutare, non avrei proprio potuto, stava quasi diventando esasperante.
Passò
così anche quella lezione, ero stufa che tutti mi
guardavano, almeno i primi tempi sarebbe stato così, ormai
ero la nuova
ragazza, la novità e così tutti si avvicinavano a
me, logico, no?
Però io
non ero abituata a quelle attenzioni, dovevo
andare vero l’aula di trigonometria dove avrei incontrato
anche Lily, ma non
riuscivo più ad orientarmi con la mappa, ecco lo sapevo mi
ero persa.
Mi girai intorno per
capire dove mi trovavo e non mi
accorsi che c’era qualcuno dietro di me, infatti voltandomi
di scatto urtai
contro qualcosa di duro, stavo per cadere a terra ma due braccia forti
mi
sostennero e mi ritrovai a pochi centimetri da colui che mi avrebbe
cambiato la
vita.
Capelli di bronzo,
pelle chiara, ma fui colpita dagli
occhi era un colore strano dorato potrei dire, ma meno importante era
la
bellezza, era bello, bello come un dio, stavo sognando?
Restammo minuti a
guardarci così fino a quando mi rimise
in linea retta e la sua voce melodiosa mi colpì.
-“Hai
bisogno di aiuto?”
-“Io...beh
mi sono persa”
Il suo sguardo
penetrò dentro di me, quasi come se
capisse cosa stavo pensando.
-“Qual
è la tua prossima lezione?”
-“Trigonometria”
-“Se vuoi
ti accompagno io”
-“Grazie”
Gli sorrisi
timidamente e lui ricambiò facendomi
impazzire.
Mi
accompagnò all’aula, sentivo il suo sguardo
addosso ma
non riuscivo a girarmi per vedere se mi fissava o meno.
Arrivati alla porta
ci fermammo
-“Che
maleducato, io mi chiamo Edward” disse con un
sorriso sghembo
-“Io sono
Emily, è stato un piacere conoscerti, ora devo
andare magari ci incontreremo un'altra volta”
Lo salutai ed entrai
in classe sconvolta dopo essermi
scusata per il ritardo, fortunatamente il professore fu clemente con
me, andai
a sedermi vicino Lily meno male che mi aveva conservato il posto.
-“Cos’è
successo?
-“Mi sono
persa”
-“Capisco”
L’unica
cosa che pensavo ormai era lui, Edward, era così
affascinante, bello, dolce, oddio ma cosa dicevo a mala pena lo
conoscevo!!!
Le ore passarono con
me immersa nel mondo dei sogni, anzi
no nel mondo di Edward.
All’ora di
pranzo, io e Lily andammo a mensa e ci sedemmo
in un piccolo tavolino, è stato lì che notai gli
altri, belli come lui, la mia
amica seguì il mio sguardo e ridacchiò.
-“Non
impressionarti, quelli che vedi sono i Cullen,
anche loro sono arrivati da qualche anno, ma non danno confidenza a
nessuno”
In
quell’istante Edward mi fissò, lo vedevo bene, il
suo
sguardo era velato di tristezza, perché?? Dov’era
finito il suo sorriso
sghembo??
Non riuscivo a
vederlo così malinconico, mi faceva
tenerezza, avrei voluto consolarlo, ma chi ero io che con le mie
sofferenze
andavo a consolare proprio lui?
Dopo un ultimo
sguardo finii di mangiare e mi preparai
per le lezioni successive che fortunatamente passarono in fretta, andai
verso
la mia cabriolet ma solo all’uscita, in macchina, notai la
Volvo metallizzata,
quando lo vidi il mio cuore accelerò improvvisamente.
Ero troppo confusa,
dovevo riflettere, e senza
soffermarmi più di tanto andai a tutta corsa verso casa.
__________________
Beh, ho notato che il primo
capitolo ha avuto molte
letture quindi la storia non è così brutta spero
che lascerete un commentino
per quest’altro. Baci aLbiCoCCaCiDa
|
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Capitolo 3 *** Dolce melodia ***
Dolce melodia
Le notti che passai furono
tremende, non dormii per
niente, il mio pensiero fisso era lui, lui che ormai popolava anche i
miei
sogni, stavo impazzendo.
Facevo dei sogni strani, confusi, che mi lasciavano
perplessa e ogni volta mi alzavo di sbotto...lui era lì che
mi sorrideva ed io
ipnotizzata mi avvicinavo a lui, mi stringeva tra le sue braccia e lui
inclinava il viso verso il mio collo, poi...mi svegliavo.
La cosa strana era che da circa una settimana non avevo
avuto più modo di incontrare Edward o di parlarci, sembrava
mi evitasse e a
mensa, ecco il suo sguardo malinconico che mi colpiva.
Aveva paura di avvicinarsi a me e timida com’ero non mi
facevo mai avanti.
Per fortuna era domenica quindi potevo rilassarmi in
santa pace, mi alzai, feci le pulizie e mi vestii.
Andai a sedermi accanto al pianoforte e le mie dita
iniziarono a scorrere su quei tasti bianchi e neri, si sentiva la
musica
nell’aria, percepivo il canto della natura, era
così stupendo, ma le note
furono interrotte dal suono del campanello.
Mi precipitai alla porta, chi poteva essere la domenica
mattina?
Trovai Lily che mi sorrideva e la feci accomodare sul
divano del salotto.
-“Come mai qui?”
-“Non avevo nulla da fare e pensavo di fare un salto
qui”
Dopo aver dato un occhiata in giro aggiunse
-“Bella la tua casa”
Le offrii qualcosa da bere e mi sedetti accanto a lei, iniziammo
così a parlare.
-“Emy posso farti una domanda?”
-“Certo!”
Lo vedevo bene era molto imbarazzata
-“Vedi...io non voglio impicciarmi dei fatti tuoi...ma il
fatto è che...ho visto come osservi Edward a scuola, ti
piace?”
Quella domanda mi spiazzò completamente, perché
tra tutte
era l’unica che non mi ero mai posta, anzi non ci avevo
proprio pensato, cosa
le dovevo rispondere?
Pensai a lui, al suo viso, alla sua bellezza, alla sua
voce dolce, a quel giorno che lo incontrai e capii che mi aveva
colpita, che mi
ero innamorata di lui.
Conoscete no l’amore a prima vista?
Io per prima non ci ho mai creduto, ma lui è arrivato
dentro la mia vita come un fulmine a ciel sereno.
Lily mi osservava aspettando una mia risposta.
-“Si” dissi abbassando la testa.
Quando alzai lo sguardo vidi un sorriso a trentadue denti
che le illuminava il volto.
-“Che c’è?”
-“Lo sapevo” disse saltellando
La guardavo sconvolta
-“Quindi?”
-“Come quindi? Emily non capisci? Ho osservato il tuo
sguardo i tuoi movimenti quando c’è lui e anche i
suoi, anche lui è attratto da
te, ogni volta che lo incontriamo, lui non smette di guardarti un
attimo”
Cosa? No mi stava decisamente prendendo in giro
-“Come puoi pensare che un ragazzo come lui pensi ad una
come me?”
-“Emily cosa stai dicendo? Voi avete molte cose in
comune, la bellezza, l’intelligenza e avete due caratteri
molto chiusi, poi
sono sicura che anche lui ha sofferto molto proprio come te, ricorda
lui ha
perso i suoi genitori è stato adottato”
Non sapevo cosa risponderle, aveva ragione, ma questo non
cambiava assolutamente nulla.
Dopo aver parlato uscimmo e trascorremmo tutta la
giornata a Port Angeles, tra librerie, negozi di scarpe e vestiti, per
poi
fermarci a mangiare qualcosa.
Era così bello avere un’amica e confidarle tutti i
tuoi
segreti, ma adesso che avevo la consapevolezza di essere innamorata di
lui,
come mi sarei comportata?
Scoprii tutto questo il giorno dopo a scuola.
Avevo un’ora libera e non sapevo proprio cosa fare,
così
iniziai a gironzolare per la scuola e mi ritrovai nell’aula
di musica, dove
c’era un bel pianoforte che attendeva solo di essere suonato,
io che adoravo la
musica, non mi trattenni, così le mi dita sfiorarono veloci
i tasti, componendo
un suono molto articolato e rigoglioso ma altrettanto dolce.
Non mi accorsi che una persona fermo alla porta mi osservava,
quando constatai la sua presenza mi fermai di sbotto, Edward.
Era lì con quella bellezza straordinaria.
-“Ho sentito la musica e sono venuto a controllare, sei
molto brava sai?”
-“Grazie. Anche tu suoni il piano?”
Fece un cenno di si e io lo invitai a sedersi accanto a
me, anche lui se la cavava bene. Guardavo le sue mani muoversi veloci
sui
tasti, era straordinario.
Mentre io guardavo i tasti lui mi fissava, alzai lo
sguardo verso di lui, e il suono finii
-“Come mai sei qui a Forks, come può, questo
posto,
attirare una ragazza italiana?”
-“Ho vinto una borsa di studio”
-“Non sei dispiaciuta? In fondo i tuoi genitori vivono
dall’altra parte del mondo”
Un sorriso amaro apparve sul mio viso
-“Dispiaciuta? I miei genitori non si sono mai
interessati a me, per loro la cosa più importante
è la carriera, non la loro
figlia”
Mi guardava triste.
-“Soffri molto, vero?”
-“Non sai che tormento è stato per me, vivere 17
anni
senza mai ottenere una carezza, un po’ di attenzione, di
affetto, fortuna che
c’era la mia tata, la considero come la mia vera mamma...i
miei genitori si
importano solo della mia carriera scolastica, poi niente ha
più senso per loro”
-“Che lavoro fanno?”
-“Mia madre è un avvocato e mio padre un medico,
tutti in
Italia mi conoscevano, ero la ragazza più ricca e
naturalmente i miei genitori
evidenziavano molto la differenza tra me e gli altri studenti, anche
qui non
vedi? La macchina che ho, la casa in cui vivo. Avrei preferito calore
da parte
loro piuttosto che tutto questo”
Perché gli raccontavo tutto questo? Sentivo che di lui
potevo fidarmi.
Volevo sapere qualcosa di lui, adesso che ora lui
conosceva tutto di me.
-“E’ vero che sei stato adottato?” chiesi
dopo un lungo
silenzio
-“Si”
-“Se non sono troppo indiscreta cosa è successo ai
tuoi genitori?”
Mi guardò incredulo, ma non capivo il perché.
-“Loro sono morti tanto tempo fa”
-“Mi dispiace” sussurrai
-“Non preoccuparti, non ricordo molto di loro”
Il suo sguardo era straziato, stava soffrendo anche lui.
-“Anche tu soffri molto, anche se non so il motivo”
Adesso era sorpreso, come se avessi colpito nel segno.
-“Ti ho notato molto, la maggior parte delle volte sei
sempre triste, e mi guardi come se fossi tormentato da qualcosa, ho
come
l’impressione che in qualche modo centri io”
Mi guardò scioccato, non disse una parola ma si
limitò a
suonare.
Conoscevo quella melodia, era così dolce, aleggiava
nell’aria e ci avvolgeva così intensamente,
iniziai anche io a suonarla, e lui mi guardò
sbalordito perché io la
sapevo.
Era così dolce, come se fosse un richiamo, in quelle note
capii il suo dolore, capii che quel suono ci apparteneva ed era stato
sempre di
noi, e adesso era pronto ad essere liberato.
Alla fine, ci guardammo negli occhi per minuti che per me
erano secoli, perché quando c’era lui perdevo la
cognizione del tempo.
La campanella suonò e lui scappò via
-“Aspetta Edward!” gridai, ma era troppo tardi.
Ero sconvolta, quel ragazzo era riuscito a farmi sentire
delle emozioni mai provate, e adesso sapevo che anche lui in un modo le
provava, ma c’era qualcosa che mi nascondeva, che lo faceva
soffrire
tremendamente, che in qualche modo io gli ricordavo e dovevo solo
scoprire
cosa.
___________________
Grazie per le letture e i
commenti, non preoccupatevi so
che è diverso senza Bella, ma ci saranno delle sorprese in
seguito, una svolta
ci sarà dal settimo capitolo in poi. Non posso dire
più nulla spero che tra le
molte persone che leggono presto vedrò anche qualche
commentino in più. A
presto aLbiCoCCaCiDa
|
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Capitolo 4 *** Scoperte ***
Scoperte
Ero
in palestra con Lily e Mark, a quanto avevo capito
Mark voleva chiedermi di uscire ma io cercavo in tutti i modi di non
restare da
sola con lui, in modo da non essere scortese.
Dovevamo giocare a tennis ed io fortunatamente ero in
squadra con la mia migliore amica, e tra una pausa e l’altra
le avevo
raccontato cos’era successo tra me e Edward
nell’aula di musica.
Lei ascoltava tutto entusiasta e felice per me,
saltellava come un gazzella impazzita ed un po’
riuscì anche a farmi ridere,
era davvero buffa.
Quando finimmo andammo negli spogliatoi, dove ormai Lily
aveva perso il controllo, parlava a raffica e dovevo stare molto
attenta per
riuscire a capire tutto.
-“Io avevo ragione, te lo avevo detto, sai ho sempre
pensato che Edward ma anche tutti i Cullen avessero qualcosa di
misterioso, e
mi hanno sempre affascinati, naturalmente io non mi sono mai
avvicinata, però
non è strano il fatto che parli solo con
te...cioè...”
-“Calmati Lily, ho capito cosa vuoi dire su forza adesso
respira”
Mi fece un sorriso luminoso e corse ad abbracciarmi
adesso cosa le prendeva
-“Ti rendi conto...oooh come sono contenta!!!!!”
-“Non montarti la testa, in fondo non è successo
niente
di ché”
Nel frattempo eravamo uscite dagli spogliatoi e ci
dirigemmo in direzioni opposte io nell’aula di Letteratura e
lei all’aula di
biologia.
Non avrei mai immaginato di trovarci proprio Edward,
seduto al mio banco poi.
-“Ciao” lo salutai cordialmente e a lui non
sfuggì di
certo
-“Non ti ho mai visto a questa lezione”
-“Ho dovuto fare un cambio di orario”
-“Ok”
Mancavano ancora 5 minuti all’inizio della lezione, mi
stava fissando lo sapevo sentivo il suo sguardo addosso
-“Cos’hai? Cosa c’è che non
va?”
Lui mi guardò sconsolato e si prese la testa tra le mani,
no non ce la facevo più a vederlo così.
-“Edward...”
Mi avvicinai a lui e gli presi la mano, era gelida,
sembrava che l’avesse messa nel ghiaccio.
Lui si spostò guardandomi spaventato, volevo piangere, ma
cosa gli avevo fatto? Volevo uscire da quella stanza, per un attimo
rimpiansi
di non essere rimasta in Italia, purtroppo il professore
entrò e dovetti stare
per un’ora intera vicino a lui.
Mi chiedevo perché? Poi pensai che era solo uno stupido,
avrei preferito che mi dicesse di non voler essere mio amico piuttosto
che
ignorarmi e non parlare.
Non ascoltai nemmeno una parola di quello che disse il
professore, cosa stava dicendo? Non era possibile, io che avevo vinto
una borsa
di studio, io che avevo sempre avuto ottimi voti, mi facevo distrarre
da una
cosa del genere?
Arrivai ad un’unica soluzione dovevo stargli lontano.
Ma non era affatto facile.
Fortunatamente suonò la campanella e io scappai fuori,
sapevo che se l’avessi guardato prima di andarmene non sarei
riuscita a
mantenere la promessa che mi ero fatta.
Come se non bastasse, dopo tutto quello che mi era
accaduto incontrai Mark, dovevo aspettarmelo, no? Prima o poi mi
avrebbe
trovata da sola e me lo avrebbe chiesto
-“Ciao Emily! Tutto bene?”
-“Certo!”
-“Io volevo chiederti una cosa”
Era imbarazzato, si era chiaro quello che voleva
chiedermi, ma dovevo fare la finta tonta.
-“Dimmi!”
-“Beh...volevo sapere se qualche sera...beh ti va di
uscire con me?”
Bene! Dovevo cercare di non far saltare i miei nervi.
Calma Emy!
-“Mark, per me sei un grandissimo amico, io ti voglio
bene, però penso che non sia il caso di uscire insieme, mi
capisci, vero?”
-“Oh certo. Come vuoi” e scappò via.
Gli avevo appena detto che non ricambiavo ciò che lui
provava per me, mi dispiaceva in fondo.
Andai verso la mia auto quando mi accorsi che avevo
dimenticato il libro di letteratura in aula, così corsi a
riprenderlo.
Pian piano che mi avvicinavo sentivo delle voci provenire
dall’aula, che aumentavano di volume. Ma chi erano?
Mi nascosi dietro la porta, dove potevo vedere tutto ed
intravidi Edward che parlava con sua sorella Alice
-“Alice capisci che non posso? Sai benissimo quanto sto
soffrendo”
La ragazza voleva aiutarlo cercando di dirgli parole di
conforto
-“Edward, tu devi andare avanti, devi superare tutto. Tu
provi qualcosa per Emily ma non vuoi ammetterlo. Perché ti
ostini?”
Cosa? Avevo sentito bene? No, era impossibile.
-“Mi chiedi il perché, come puoi sapendo quello
che ho
passato. Sai bene cosa siamo, non posso starle vicino. E’ un
pericolo”
-Ma...” cercò di ribattere ma Edward fu
più veloce.
-“Alice io amavo Bella, anzi la amo ancora e non
riuscirò
mai a dimenticarla. Capisci che lei è morta? E’
morta a causa mia, di quello
che siamo. Credi che riuscirei a sopportare anche la morte di
Emily?”
-“Hai ragione ma Bella ora vorrebbe che tu fossi felice,
e tu sei innamorato di Emy anche se pensi ancora a lei. Non capisci? Tu
non
vuoi ammettere di essere innamorato di lei perché ti ostini
ancora a darti la
causa per la morte di Bella, e così cerchi di allontanare
tutti. Perché la
ignori sempre?”
Edward non riusciva a rispondere, di nuovo
quell’espressione, di nuovo la testa tra le mani.
-“Edward ti prego guardami! Io voglio la tua
felicità, lo
sai. Emily ti aiuterà ad andare avanti e poi
succederà come nel caso di Bella
se cercherai di starle lontano”
-“Alice, Emy mi ricorda tutto di Bella, non capisci? Il
suo odore, la mia incapacità di leggerle la mente, la
sofferenza verso i suoi
genitori. Io non voglio rimpiazzarla. Non riuscirei mai ad amarla, come
ho
amato Bella”
-“Invece si. Tu la ami e non lo ammetti. Hai paura di
andare avanti. Hai paura di amare di nuovo. Non vuoi lasciarti
andare”
Fortunatamente mi nascosi, loro uscirono dall’aula in
maniera impressionante tanto che correvano veloci.
Avevo ascoltato troppo, ecco perché soffriva ogni volta
che mi vedeva, avrei dovuto provare compassione, avrei dovuto essere
triste per
lui che aveva perso l’amore più grande della sua
vita, invece sentivo un senso
di vuoto, consapevole che lui non mi avrebbe mai amato.
Iniziai a piangere come una bambina, perché sapevo che
anche se noi due fossimo stati insieme, io sarei sempre stata un
rimpiazzo
anche se lui provasse qualcosa per me.
Ero stanca, presi il libro e me ne andai a casa, il
giorno dopo non sarei andata a scuola, non ce l’avrei mai
fatta a guardarlo in
faccia.
Solo allora capii una cosa che non aveva niente a che
fare con Bella.
Edward aveva dei poteri. Edward non era un essere umano.
_______________
Grazie
per gli incoraggiamenti di alcune di voi e per le
6 persone che l’hanno aggiunta a preferiti, mi dispiace che
ad alcuni la storia
non sia piaciuta spero che in seguito questo cambierà...alla
prossima
aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 5 *** Chi sei? ***
Chi sei?
Restai sul letto a
piangere, non mossi un dito, non mi
alzai per andare a mangiare, ero troppo stanca e debole.
Cosa ci facevo io lì in quel posto? Ero andata lì
per
soffrire ancora?
Come potevo piangere per lui che lo conoscevo da un mese
circa?
Dopo anni che il mio cuore era iniziato a battere di
nuovo per un ragazzo, ecco lì che la porta mi veniva
letteralmente sbattuta in
faccia.
Mi ero innamorata, lo amavo e lui pensava alla sua Bella,
dopo quello che avevo udito avrei dovuto avere paura, in fondo aveva
detto che
avrei potuto morire per colpa sua, ma lui mi infondeva ben altri
sentimenti
opposti alla paura.
Non mi ero nemmeno guardata allo specchio, sicuramente
avrei visto uno zombie, quella notte non avevo dormito, avevo pianto a
di
rotto, di certo non ero il ritratto della tranquillità.
Adesso il dolore andava al di là delle lacrime, i miei
occhi erano usciti, avevo buttato fuori tutto quello che avevo, adesso
mi
restava solo una fitta tremenda al cuore.
Non sapevo che ore erano, non sapevo se era orario di
pranzo oppure era pomeriggio, ero rinchiusa lì dentro e mi
sentivo così lontana
dal mondo, da tutti.
Suonarono anche il campanello ma non volli andare ad
aprire, non volevo farmi vedere in quello stato e per di più
non sapevo nemmeno
chi fosse, da non dimenticare che ormai le forze mi avevano abbandonata.
Non ricordo bene come, ma mi addormentai ero esausta, al
mio risveglio suonò il telefono, fortunatamente era sul
comodino al mio fianco.
Quando risposi sentii la voce di Camilla
-“Ciao Emy, come va?”
-“Bene” avevo un po’ la voce roca e non
si lasciò
sfuggire molto.
-“Perché hai pianto? Cos’è
successo?”
-“Niente. Sto bene”
-“Sicura? Se vuoi parlo con i tuoi genitori ti faccio
tornare subito qui. Non c’è problema basta solo
chiedere”
Avrei voluto dire di sì, ma a cosa serviva scappare?
-“No, non preoccuparti, passerà”
-“Centra per caso un ragazzo?”
Non si lasciava proprio sfuggire niente, ma il mio
silenzio le fece capire tutto.
-“Hai già sofferto una volta, apri bene gli occhi
e non
lasciarti ingannare di nuovo. Quando vuoi sfogarti sai a quale numero
chiamare”
-“Grazie Camilla. Ti voglio bene”
-“Anch’io”
La salutai e riagganciai, mi aveva fatto bene parlare con
lei, anche a chilometri di distanza, capiva perfettamente
cos’avevo, lei sì che
mi leggeva nel pensiero.
Camilla mi aveva dato la forza necessaria per alzarmi,
passando accanto allo specchio lungo il corridoio, rimasi scioccata,
avevo un
aspetto orribile.
La fame iniziò a farsi sentire, infatti scesi a mangiare,
ma giusto qualcosa anche perché mi sentivo ancora scossa per
la dura nottata.
Andai di corsa a farmi un bagno lungo e rilassante che mi
aiutò a chiarire le idee, ma il vuoto che c’era
nel mio cuore non riuscì a
placarsi.
Mentre pettinavo i miei capelli ondulati, un ondata di
tristezza mi avvolse di nuovo, e non potei impedire che le lacrime
cadessero di
nuovo giù sul mio viso.
Suonarono di nuovo il campanello, ora dovevo andare ad
aprire, anche se non avevo voglia di vedere nessuno, il mio stato non
era
ancora buono e inoltre avevo gli occhi rossi e gonfi.
Quando aprii la porta rimasi completamente sbalordita, si
poteva capire bene
-“Edward...” sussurrai
Cosa ci faceva lì? Cosa voleva da me? Non bastavano le
sofferenze che già mi aveva inflitto? No, doveva affondare
di più il coltello
nel mio cuore
Dopo lunghi minuti sussurrò dolcemente “Posso
entrare?”
Senza dire nulla, mi spostai per farlo passare, aveva
visto i miei occhi, sapeva che avevo pianto.
Lo condussi nel salotto e cercai di allontanarmi da lui,
infatti mi sedetti accanto al pianoforte mentre lui restava in piedi.
-“Ho visto che non sei venuta a scuola, come stai?”
-“Ci sono stati giorni migliori”
Lo scrutai un attimo torva
-“Da quando ti interessi di me Cullen?”
L’uso del cognome lo fece sussultare un attimo ma non si
perse d’animo
-“Hai ragione. Sei arrabbiata con me e ne hai tutto il
diritto. Ma l’ho fatto per il tuo bene”
A quell’affermazione mi infuriai così tanto che
riuscii a
cacciare tutto quello che avevo dentro
-“Per il mio bene? Edward non mi conosci affatto come
puoi dire che lo hai fatto per me. Adesso non ho più il
diritto di
scegliere
della mia vita? Non era il caso che ne parlassimo anziché
decidere tu per me?”
Ero furiosa lo vedeva bene, gli sputai in faccia tutta la
verità.
-“Se sei venuto per chiedere scusa, sai
dov’è la porta”
-“No, ti devo delle spiegazioni”
-“Mi devi? No, Edward! Tu non devi niente a nessuno,
tanto meno a me. Facciamo come se io e te non ci fossimo mai
incontrati”
Mi alzai decisa a sbatterlo fuori ma le sue parole mi
lasciarono spiazzata.
-“Non posso!” sussurrò
Perché mi tormentava? Ci trovava gusto?
-“Ti ha convinto Alice a venire da me?”
Restò
spiazzato
-“Tu ci hai ascoltati?”
I suoi occhi si ridussero a due fessure.
Eh no! Pensava di farmi sentire in colpa?
-“Almeno io vi ho ascoltato casualmente”
Non riuscivo più a reggere la situazione, sentivo le
gambe molli, mi dovetti sedere.
Feci un respiro profondo e cominciai a parlare
-“Hai ragione, tu mi devi delle spiegazioni!”
Si sedette al mio fianco e lo guardai, non c’erano tracce
nei suoi occhi di quello che avevo visto le ultime volte.
-“Cosa vuoi sapere?”
-“ Puoi leggere nella mente?”
-“Si, ma con te non ci riesco, sei la seconda persona a
cui mi capita”
Sapevo che parlava di Bella.
-“E’ vero ciò che ha detto Alice
riguardo me?”
Mi osservò bene per minuti interminabili
-“Si!”
Sapevo che gli costava molto essere sincero.
-“Ma non del tutto” sussurrai quasi a me stessa ma
lui mi
sentì voltandosi di scatto verso di me.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi avrebbe letto tutta
la verità.
-“Edward, cosa sei? Chi sei?”
Lo vedevo bene aveva paura di dirmi la verità
-“Non urlerò te lo prometto”
Sorrise amaramente
-“Si che lo farai”
Lo guardai implorante, sospirò prima di dirmi le parole
che mi avrebbero sconvolta
-“Emily, io ....sono un vampiro”
______________
Ringrazio tutte coloro che
mi seguono...premetto che la
storia non sarà molto lunga penso arriverò a 11
capitoli o non so, non so
quando aggiornerò perché devo prima scrivere gli
altri capitoli alla prox
aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 6 *** Passato ***
Passato
Vampiro...vampiro...vampiro........io
sono un vampiro.
Sono le uniche parole che rimbombarono nella mia testa
prima di vedere tutto buio.
Quando aprii di nuovo gli occhi lo trovai accanto a me
che mi fissava preoccupato, non potevo crederci, guarda un
po’ di chi mi ero
innamorata, ma a me non importava molto, poteva essere anche uno
stregone, un
mago, ma io lo amavo.
-“Scusa” gli dissi
Mi sorrise dolcemente
-“E per cosa, tu non hai fatto niente!”
-“Non dovevo reagire così”
-“Giusto! Mi aspettavo di peggio” disse
sghignazzando
Cercai di alzarmi e mettermi seduta.
Gli sfiorai la mano e sospirai, lui mi guardò sembrava
volesse dire qualcosa, ma lo precedetti
-“Edward...”
-“Si?”
-“Se tu sei un vampiro...non dovresti...nutrirti di
sangue umano?”
Sapeva dove volevo arrivare e cercò di rassicurarmi
-“Scegliamo noi di cosa nutrirci, così la nostra
famiglia
preferisce nutrirsi di sangue animale”
Lo guardai meravigliata, aveva rinunciato a seguire la
sua natura, ecco avevo un altro motivo in più per amarlo
-“Ti prego dimmi a cosa stai pensando?”
-“Ho paura...”
Lui si rabbuiò così mi affrettai a fargli capire
cosa
intendevo
-“Non ho paura di te, mi fido non mi faresti del
male...”
-“Allora di cosa hai paura?”
-“E’ complicato”
-“Prova a spiegare”
Non potevo rovinare tutto e dirglielo ora, no, assolutamente
no!
Stava aspettando che io gli spiegassi le mie paure.
-“Edward, sai che io ho bisogno che tu risponda alle mie
domande”
-“Si”
-“Adesso è già tardi, visto che domani
è sabato, possiamo
incontrarci, no?”
-“Ma tu non dovevi andare a Seattle con Lily?”
-“Beh...posso rimandare e ci andremo io e te”
Mi scrutò un secondo forse per vedere se quella domanda
avesse un secondo fine, ma non percepì nulla.
-“Ok. A che ora passo?”
-“Nove e mezza?”
Annuì e disse che doveva ritornare a casa, si vedeva era
molto curioso, ma avrebbe dovuto aspettare.
Quando se ne andò corsi a chiamare Lily, dopo tre squilli
rispose lei.
-“Lily!”
-“Emy, come mai non sei venuta a scuola?”
-“Non stavo bene, volevo dirti che domani non posso
venire con te a Seattle”
-“Capisco. Stai ancora male?”
-“In parte”
-“Posso passare a casa tua allora”
-“Veramente domani non ci sarò per tutta la
giornata”
-“Cosa mi nascondi?”
-“Ti prego non fare domande, poi ti
spiegherò”
Non si lasciò convincere, sapeva che non le avrei detto
niente, ma fortunatamente non insistette.
Andai a riposare un po’, sapevo che mi sarebbe servito.
Il giorno dopo mi svegliai giusto in tempo per farmi una
doccia, mangiare qualcosa e
vestirmi.
Aprii l’armadio ero indecisa, ma optai per una gonna di
jeans lunga fino al ginocchio ed una maglia rosa con scollo a barca.
Suonarono il campanello e andai ad aprire, sapevo già che
era lui non avrei dovuto essere sorpresa, invece lo ero, e lui lo
capì
-“Pensavi che non sarei venuto?”
-“Avevo una vaga idea”
Mi guardò dal basso verso l’alto e
sospirò
-“Cosa c’è che non va?”
Scosse la testa e mi condusse alla sua macchina aprendomi
la porta come un vero gentiluomo, la cadenza di un altro secolo.
Nessuno dei due parlò molto, mi limitai ad ascoltare le
melodie a pianoforte, era davvero rilassante, poi ad un tratto
abbassò il
volume e mi fissò.
-“Non avevi delle domande da pormi?”
Annuii e mi fece segno di iniziare
-“Quando sei nato?”
Mi scrutò bene e rispose
-“1901 a Chicago”
Ok aveva più di un secolo, niente di strano, no? Mi sarei
aspettata minimo che mi dicesse che era nato nel diciassettesimo o
diciottesimo
secolo.
-“Come fate a non farvi riconoscere dalla gente?”
-“Anche tu non avevi capito cosa fossi, ora è
più facile
mischiarci tra gli essere umani, noi siamo solo leggende”
Sorrisi per la domanda che gli volevo chiedere, e se ne
accorse
-“Cosa succede se ti esponi alla luce del sole?”
Fece una lunga risata e poi rispose
-“Non brucio, non preoccuparti, però non posso
stare in
pubblico, la mia pelle comincia a brillare”
Wow!
-“Penso che tu abbia visto dei film su vampiri, no?”
Sorrisi e annuii
-“Certo! Io ero un appassionata di Buffy l’ammazza
vampiri!”
-“Wow quindi eri contenta quando li sterminava?”
-“Beh quelli mi facevano proprio paura, erano brutti e
violenti”
Sospirò
-“Molti sono così, non sono tutti come la mia
famiglia”
-“Beh l’avevo immaginato, quindi dovrei dedurre che
la
croce e il paletto di legno non hanno nessun effetto su di
te?”
-“Esatto” mi guardò sorridente
“Sei delusa?”
-“No!”
Le domande erano molte, ma non volevo sapere tutto ora,
non so se ce l’avrei fatta.
Arrivammo a Seattle dopo mezz’ora di viaggio, scendemmo
dalla macchina e mi chiese dove volevo andare, io non sapevo nulla di
quella
città poi mi venne in mente una cosa che mi disse mio padre
-“Mio padre mi ha sempre parlato di un parco
stupendo”
Capì dove volevo andare e mi ci portò questa
volta
andammo a piedi.
Ci accomodammo su una panchina, era tutto meraviglioso,
intorno c’erano tanti alberi e un bel prato dove poter fare
picnic, al centro
c’era una grande fontana e delle panchine che la
circondavano, più in là
c’erano delle giostre e una pista ciclabile, mio padre aveva
ragione.
-“E’ arrivato il momento per sapere di
cos’hai paura?”
Non so cosa vide nei miei occhi, ma lo preoccupò molto.
-“Vuoi parlarmi di Bella?”
Si irrigidì immediatamente e chiuse gli occhi,
chissà
quanta sofferenza.
-“Sono passati due anni dalla sua morte. Ero troppo
innamorato di lei. Ricordo il primo giorno che la vidi, il suo sangue
dolce fu
percepito subito dal mio olfatto, dovetti trattenermi per non
assalirla, e poi
c’era il fatto che non sentivo i suoi pensieri, proprio come
te, all’inizio fu
difficile per me starle accanto, ma poi da sopportabile divenne molto
facile,
non riuscivo a starle lontano.” dopo un momento di pausa
riprese il racconto
“Ci amavamo molto, fu il mio primo amore in un secolo di
vita. Ne abbiamo
passate molte insieme il primo anno insieme un segugio la
rapì, in seguito io
la abbandonai dopo che Jasper mio fratello aveva cercato di morderla,
poi venni
a sapere per sbaglio che era morta e andai in Italia per farmi
uccidere, la mia
non era esistenza senza di lei solo dopo aver capito che era un
equivoco tornò
tutto normale, ma in quell’anno lontano le cose erano
cambiate, lei aveva
sofferto molto ed aveva cercato di andare avanti con l’aiuto
di un amico”
Si fermò un attimo sapevo quanto stava soffrendo.
-“L’ultimo anno insieme fu il più bello,
le proposi di
sposarmi, e dopo il matrimonio lei era decisa a voler diventare come
me, diceva
di voler passare con me il resto dell’eternità, ma
non andò come previsto,
purtroppo il segugio che l’aveva rapito aveva una donna che
cercò di
vendicarsi. Ricordo tutto, Bella era vicino a me la stavo proteggendo,
ma fu un
attimo, solo un attimo in cui mi girai e lei non era più tra
le mie
braccia....fu la più grande distrazione avuta in un
combattimento e l’aveva già
colpita. Purtroppo non riuscii a vedere il suo viso per
l’ultima volta perché
Victoria l’aveva bruciata”
Ci furono lunghi minuti di silenzio in cui io l’avevo
abbracciato
per confortarlo.
-“Adesso capisci? Io sono pericoloso per te”
-“Non è stata colpa tua, Alice ha ragione ed in
ogni caso
ormai è troppo tardi”
Abbassai la testa dispiaciuta.
-“Perché hai voluto sapere questa
storia?”
-“Perché mi sono accorta che tutto quello che
pensavo, di
cui avevo paura era vero”
Mi guardò confuso, non so con quale coraggio gli dissi
queste parole
-“Edward, è inutile fingere io sono....innamorata
di te e
per quanto voglia che il mio sentimento sia contraccambiato non
sarà mai possibile,
perché non riuscirai mai ad amare nessuno come hai amato
Bella e per quanto
voglia la tua compagnia io sarò sempre e solo un
rimpiazzo”
Non riuscivo più a sopportare quel silenzio, troppo
pesante per me, così senza guardare la reazione di Edward a
quelle parole mi
alzai per uscire fuori da quel parco.
_______
Scusatemi per
l’enorme ritardo, ma sapete
ho voluto prendere anche io una piccola pausa...comunque volevo
rispondere a “momob”
il perché ho messo nella presentazione e se bella lo capirai
nel prossimo capitolo
non posso dirti altro, Emily non è la reincarnazione di
Bella...diciamo che lei
essendo immune ai poteri di Edward come lo era Bella allora questo
provocherà
qualcosa di strano!!! Poi capirai...
Come sempre ringrazio
chi mi ha seguito,
recensito e aggiunto a preferiti...sperando che anche questa volta
cliccherete
su quel tasto all’inizio della pagina per lasciare un
commento...Grazie ^__^
aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 7 *** Ritorno ***
Sono
così contenta che la storia
piaccia...grazie per i vostri commenti e per le 11 persone che
l’hanno aggiunta
a preferiti, non mi aspettavo tutto questo comunque questo capitolo
sarà raccontato
dal punto di vista di Edward, mi sembrava giusto far sapere anche i
suoi
pensieri.
Alla prossima aLbiCoCCaCiDa ^__^
Ritorno
Ero troppo confuso, non sapevo cosa
fare, come
comportarmi, mi ero aperto troppo con lei...ma lei mi ricordava troppo
la mia
Bella.
La sua sicurezza, la sua sbadataggine, il suo profumo,
l’incapacità di leggerle i pensieri e inoltre la
sua bellezza, semplice come
lei.
No!!! Non era possibile!!! Ancora una volta stavo
pensando a lei, dovevo dimenticarla, avrei dovuto lasciare Forks nel
giorno
stesso che lei aveva abbandonato me, troppi ricordi erano rinchiusi in
quella
città.
Quando andai dai Volturi per farmi uccidere, loro non mi
ascoltarono e decisero che non era ancora arrivato il mio momento,
avevo anche
pensato di unirmi a loro, ma cosa sarebbe mai cambiato??
Se il mio cuore non batteva più da anni, allora
perché
sentivo nel petto una frattura che nessuno avrebbe mai guarito.
Non sapevo cosa provavo per Emily, era passato poco tempo
dalla scomparsa di Bella e adesso come allora la amavo ancora, avrei
mai smesso??
L’unica cosa di cui ero convinto era la consapevolezza
che Emily non mi era del tutto indifferente ma su una cosa aveva
ragione, non
sarei mai riuscito ad amarla così tanto.
Se volevo la sua compagnia era perché, dentro di me,
speravo di vedere ancora Bella e lei era tutto ciò che
poteva aiutarmi a
mantenere vivo il suo ricordo.
Erano passati dieci minuti da quando Emily mi aveva
lasciato solo su quella panchina, dopo avermi confessato il suo amore
per me
era stato difficile darle una risposta, ora sarebbe stato
più difficile per me
allontanarmi da lei.
Mi alzai e la seguii, sentivo il suo profumo, non era
molto lontana.
La vidi, era lì che camminava con lo sguardo perso nel
vuoto.
-“Emily”
Si fermò di scatto e si voltò lentamente verso di
me, il suo
sguardo riusciva ad emanare forti emozioni, ogni minuto che passavo con
lei era
una condanna per entrambi, per lei perché ero molto
pericoloso e per me perché
ogni occhiata ogni carezza era una ferita nel cuore.
Mi avvicinai lentamente e la abbracciai, lei si sciolse
tra le mie braccia, era così indifesa proprio come lei.
-“Scusami, se non ti ho dato una risposta, se non ho
negato ciò che hai detto, ma sto soffrendo e non voglio
coinvolgerti”
-“E’ troppo tardi Edward”
No quelle parole no, ancora una volta capii che il danno
era fatto.
-“Non sei una semplice amica, ma potresti avere ragione
dicendo che saresti un rimpiazzo”
-“Sai Edward, sono molto masochista e sei troppo
importante perché io ti lasci andare via....io posso
aiutarti se vuoi”
Chiusi gli occhi disperato, non sapevo cosa fare, ma
prima che potesse dire altro, presi il suo viso tra le mani e la baciai.
Le sue labbra così calde e morbide erano una sensazione
di sollievo per me.
Cosa stavo facendo??
Mi staccai da lei, vedevo i suoi occhi brillare di gioia
mentre nei miei si leggeva solo tristezza
-“Ti riporto a casa”
Durante il viaggio non dicemmo nulla, questa storia stava
diventando pericolosa, la lasciai fuori casa sua ma prima di scendere
si voltò
verso di me che ero appoggiato allo schienale con gli occhi chiusi.
La sua voce era un sussurro
-“Ci rivedremo?”
-“Non lo so Emily”
-“Ti chiedo solo una cosa”
La guardi sorpreso cosa poteva volere da me.
-“Qualunque cosa deciderai di fare, verrai a dirmelo,
vero?”
Era una richiesta semplice e giusta così annuii.
Mi diressi a tutta corsa verso casa dove trovai tutta la
mia famiglia riunita nel salotto
-“Cosa sta succedendo?”
Erano tutti preoccupati si vedeva benissimo anche senza
leggere i loro pensieri.
-“Alice ha avuto una visione” disse Carlisle
-“E?”
-“Stasera arriveranno i Volturi”
-“Cosa?? E per quale motivo?”
Guardai Alice stupito e adesso cosa volevano...i guai non
erano ancora finiti.
-“Vogliono parlarci, non so di cosa, ma a quanto pare
verranno Aro, Jane, Caius, Felix e un nuovo componente”
-“Un nuovo componente!! Chi è??”
-“Non l’ho visto aveva il cappuccio”
Annuii e dopo aver ascoltato andai in camera mia dove
venni raggiunto da Alice.
-“Cos’hai?”
-“Emily sa tutto”
-“Non sei felice?”
-“Felice? Ma cosa stai dicendo, Alice? Io l’ho
baciata”
-“E’ fantastico Edward!!!” disse raggiante
-“Non c’è nulla di fantastico in tutto
questo. Alice non
capisci? La sto prendendo in giro. La sto usando, lei mi ricorda troppo
Bella è
solo per questo che io le sto accanto. Sono così egoista che
non mi importa di
farla soffrire. Non capisci che la sto usando come
rimpiazzo??”
A quelle parole mia sorella sussultò e chiuse gli occhi,
quando li aprì mi guardò comprensivo.
-“Prima riuscivo a vedervi insieme, ora non più,
sei indeciso,
confuso, è naturale!!! Non posso costringerti, i sentimenti
sono i tuoi e se tu
non riesci a starle accanto allora glielo dirai, io ti
appoggerò sempre lo sai.
E’ una tua scelta e tu farai quella giusta, me lo
sento”
Mi sorrise incoraggiandomi, cos’avrei fatto senza di lei.
In quell’istante sentimmo entrambi qualcuno avvicinarsi e
corremmo giù dagli altri.
Uscimmo tutti fuori disponendoci in semicerchio con
Carlisle al centro.
Avanzavano svelti verso di noi ma poi rallentarono
contemporaneamente come se fosse un copione, li guardai uno ad uno.
Impossibile!! Alice si era sbagliata?? Erano in quattro,
non in cinque.
C’era qualcosa che non andava.
Aro fece un sorriso radioso
-“Benvenuti” disse Carlisle
-“Non manca qualcuno??” disse Alice
-“Si mia cara” disse Alice
-“Fatti avanti, figlia mia”
Una figura incappucciata si stava dirigendo verso di noi.
Assurdo!!! Quell’odore...erano più di due anni che
non lo
ascoltavo, ma lei era morta, no non era possibile.
Guardai in faccia i miei familiari tutti stupiti, come
me.
Solo quando si tolse il cappuccio scoprendo il volto, i
miei occhi rimasero increduli.
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Capitolo 8 *** Lei ***
Lei
Stavo sognando?
No i vampiri non possono…
Allora cosa stava succedendo?
Era assurdo lei era morta, l’ho vista bruciare tra le fiamme e invece…era lì di fronte a me che mi guardava con un espressione distrutta…
Adesso capivo tante cose…
Perché loro non avevano voluto uccidermi, probabilmente era stata lei a chiederlo, ma allora perché non era tornata da me?
I Volturi non le avevano permesso di ritornare?
Non capivo più nulla, ma non ero l’unico…
Tutta la mia famiglia era incredula…
Noi che avevamo sofferto per tutto quel tempo dopo la sua morte…
Lei era diventata parte di noi e dopo l’accaduto nulla era più come prima…
Per un attimo mi soffermai sul suo aspetto, era ancora più bella di prima.
Pelle bianca, occhi dorati e i suoi capelli cadevano morbidi sulle spalle, erano evidenti i riflessi rossi che la luce creava al contatto…
Non sembrava più la Bella buffa che conoscevo adesso era diversa, con tutte le forme al posto giusto, forse si sentiva al suo agio…
Guardavo gli sguardi divertiti dei Volturi.
-“Sarebbe il caso se entrassimo dentro e parlassimo, vero Carlisle?” disse Aro cordiale, avevo sempre odiato quel suo modo di fare, sembrava che ti prendesse in giro.
Mio padre ci condusse tutti nel salotto, eravamo tutti impazienti di conoscere la verità, Bella restò vicino alla finestra mentre gli altri si accomodarono volentieri.
-“Si può sapere cos’è successo quel maledetto giorno?” disse Alice i cui nervi ormai stavano cedendo.
-“Certo Alice! Perché non farvelo raccontare da Bella?”
Tutti guardammo lei, in fondo non era cambiata poi tanto era sempre la stessa che odiava stare al centro dell’attenzione.
-“La sai raccontare meglio di me la storia, Aro”
Lui sorrise a quell’affermazione, ma non mi importai di sapere il perchè, rimasi colpito dalla voce melodiosa che uscì dalle sue labbra.
-“Forza Bella, stanno aspettando” disse Felix “non farli attendere”
Con un sospiro si voltò verso il giardino e cominciò a parlare.
-“Quella sera Victoria era riuscita ad incastrarmi, Edward si era distratto e lei mi aveva intrappolato ormai pensavo che fosse arrivata la mia fine, quando mi morse il dolore fu allucinante, stava per tagliarmi pezzo per pezzo e lanciarmi tra le fiamme quando sono intervenuti i Volturi che l’hanno fermata, Aro, Caius e Felix mi portarono subito in Italia, mentre Jane e Demetri rimasero qui per completare tutto. Furono i tre giorni più brutti di tutta la mia vita, avevate ragione è un qualcosa che non si può assolutamente dimenticare.
Pensavo che mi avrebbero restituita a voi ma non fu così, io ero troppo debole per uscire, nonostante non abbia mai bevuto sangue umano ero comunque tentata e avrei potuto provocare una strage uscendo dal palazzo.
Così ho aspettato…dovevo riuscire a controllarmi, ma in quel momento si stavano sviluppando i miei poteri”
Si fermò un attimo mentre tutti ascoltavamo stupiti.
-“Poteri? Quali poteri?” disse Emmett
-“Io creo delle illusioni mentali”
Tutti restarono pietrificati ma lei si affrettò a giustificarsi.
-“Non è come Jane, lei provoca illusioni di dolore, io provoco solo delle immagini così gli altri vedono ciò che io voglio che vedano”
Ci fu un attimo di silenzio in cui potei ascoltare tutti i pensieri…
I Volturi si stavano divertendo però c’era qualcosa che mi nascondevano.
Solo allora capii tutto.
Mi alzai in modo da farmi vedere meglio e tutti si voltarono verso di me.
-”Lo so che non è una semplice visita di cortesia, cosa volete?”
La risata di Jane echeggiò in tutta la stanza
-“Sei molto astuto Edward, è inutile fingere Aro, è arrivato il momento”
-“Hai ragione mia cara” disse sorridendo “Vi abbiamo spiati in questo periodo, senza far capire nulla ad Alice ovviamente, e abbiamo notato una nuova umana che sembra avere le caratteristiche di Bella”
Sapevo dove volevano arrivare e non lo avrei permesso.
-“Avrete Bella in cambio di Emily”
Ringhiai contro Aro mentre Emmett e Jasper mi trattenevano.
-“Avrete tre giorni di tempo per pensarci, lei per ora può restare”
Quando chiusero la porta tutti andarono verso Bella.
Alice e Esme la stritolarono proprio come Emmett, mentre Carlisle, Jasper e Rosalie si limitarono ad un semplice abbraccio.
Ci guardammo un paio di minuti e poi corse tra le mie braccia, quanto l’avevo desiderato.
-“Mi sei mancata!” sussurrai al suo orecchio.
Lei mi strinse ancora di più.
-“Dopo farete i piccioncini, ora Bella siediti qui” disse Alice
Sorridemmo tutti mentre la mia sorellina fece sedere Bella tra lei e Esme.
-“Raccontaci tutto”
-“Beh già vi ho detto cos’è successo”
-“E’ vero che non hai mai bevuto sangue umano?” chiese Jasper
-“Certo! All’inizio è stato difficile, ma non potevo darla vinta a loro che non aspettavano altro che un mio passo falso” sorrise un attimo “Non sapete quante volte Jane mi ha tentata, una volta trovai una bambina nella mia stanza”
Tutti sobbalzarono e anch’io fui sorpreso.
-“E tu?”
-“Ho semplicemente resistito, mentre Jane rideva, la bambina non faceva altro che piangere e gridare mamma, l’abbracciai e chiesi ad Aro di portarla dai suoi genitori dicendogli che scherzi del genere erano poco graditi”
-“Aaaaaaaaaaaaaaaaaah mi sei mancata così tanto” gridò Alice buttandosi tra le sue braccia
-“Anche voi non sapete quanto, e mi dispiace perché sapevo cosa volevano da voi e non volevo ritornare”
-“Non dirlo nemmeno per scherzo, troveremo un modo” disse Emmett
-“Perché non ci mostri i tuoi poteri?” chiese Jasper
Sobbalzò
-“Scusa io…”
-“Non ti preoccupare, solo che non riesco ancora a controllarli bene ma ci proverò”
Si alzò mettendosi al centro della stanza e chiuse gli occhi.
Tutto accadde in pochi secondi, i Volturi rientrarono nella stanza portandosi via Bella e noi non potevamo fare nulla.
Quando riaprì gli occhi la trovai a terra in ginocchio, tutti corremmo verso di lei
-“Bella come stai?”
-“Scusate ma è difficile controllare 7 menti”
Solo allora mi resi conto, nessuno poteva accedere alla sua mente ma lei poteva con le altre.
Gli altri capirono che dovevano lasciarci un po’ da soli così restammo solo io e lei, la portai sul divano era un po’ stanca per lo sforzo.
La abbracciai ma era rigida.
-“Cosa c’è?”
-“Edward ti prego dimmi la verità, dimmelo se è cambiato qualcosa per te in questo periodo, se ti sei innamorata di un'altra io lo capirò è normale”
Se avesse potuto piangere lo avrebbe fatto
-“Ma cosa stai dicendo?”
-“Ho visto come hai difeso Emily, e se tu provi qualcosa per lei…”
Le misi un dito sulle labbra
-“Ti prego non dire altro, non potrei innamorarmi di qualcun'altra, io non ho smesso di amarti un attimo lo sai e se l’ho difesa era per il semplice motivo che non voglio che lei venga trasformata lo capisci vero?”
Annuì ma sapevo che era ancora spaventata al pensiero di me ed un'altra.
La avvicinai un po’ a me e dopo tanto tempo potei baciarla di nuovo.
Era un bacio diverso, non era casto perché adesso non correvo rischi.
Il nostro primo vero bacio che avevamo tanto aspettato, adesso potevo amarla con tutto me stesso non dovevo preoccuparmi e non avrei permesso a nessuno di portarmela via ancora.
Scusatemi ancora per il ritardo ma il pc mi ha abbandonato ed io stavo piangendo come una fontana quando ho scoperto che avevo perso tutti i capitoli, quindi aggiornerò più lentamente del solito…tornando alla storia spero vi piaccia e mi dispiace per chi ha detto che all’inizio sembrava la copia di twilight perché non era mia intenzione, anzi forse se leggeste meglio vedreste le differenze, in ogni caso non avevo pensato ad un ritorno di Bella ma quando lilly me l’ha chiesto l’ho accontentata, sarò molto contenta se alla fine di tutto clicchiate su “vuoi inserire una recensione” un bacione aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 9 *** Confronto ***
Confronto
Quella mattina nessuno andò a scuola…con tutti i problemi che avevamo quella era la nostra ultima preoccupazione…
Restai impalato davanti alla finestra a pensare a quella notte, io e Bella restammo abbracciati fino alle prime luci dell’alba…da quanto l’avevo sognato…
Non mi ero accorto che c’era qualcuno nella camera, due mani improvvisamente mi coprirono gli occhi…sapevo di chi si trattava ma non volevo dirlo…
-“Non capisco proprio chi possa essere” dissi con l’intento di farla arrabbiare, non avrei mai pensato che mi sarebbe mancato anche questo di lei…
-“Sei Alice?”
Le mani si allontanarono dai miei occhi…ecco colta nel segno, era arrabbiata, non potette che scapparmi una risata e lei con le mani ai fianchi mi guardava furiosa, girò i tacchi per andarsene ma non le lasciai nemmeno il tempo di arrivare alla porta perché la presi in braccio e la portai sul letto…
-“Ci caschi sempre, come devo fare con te Bella”
Non voleva darmela vinta aveva ancora il broncio, cercò di mandarmi via ma non lo permisi anzi per fermarla dovetti baciarla…che sacrificio!
Iniziò a correre per non farsi prendere, non immaginavo che con la trasformazione era diventata veloce quasi quanto me, ma ci bloccammo all’istante quando sentimmo il campanello…
Lei che rideva ancora andò ad aprire la porta…
Quando andai a vedere chi fosse, restai davvero stupito, sembrava avessi perso la lingua infatti Bella cercò di sdrammatizzare
-“Piacere io sono Bella, tu dovresti essere Emily giusto?”
Non so descrivere la sua faccia era davvero sbalordita ma quando i suoi occhi incontrarono i miei si velarono di tristezza e scappò via.
Bella mi incoraggiò a seguirla, lei doveva sapere tutto e noi la dovevamo proteggere.
Riuscii a fermarla e con la forza la portai sotto al portico e ci sedemmo sulla sedia a dondolo..non voleva parlarmi, stava usando il trattamento mutismo ma non ce la feci quando la vidi piangere…
Cercai di avvicinarmi ma lei si scansò…
-“Mi hai mentito” riuscì a dire in un sussurro
-“Io ti ho detto la verità…nessuno di noi immaginava che lei fosse ancora viva”
-“E dov’è stata per tutto questo tempo?”
-“In Italia dai Volturi…dopo la trasformazione non potette venire subito da me doveva prima imparare a controllarsi altrimenti ci sarebbe stata una strage”
Ci furono attimi di silenzio che lei spezzò subito, si voltò per darmi un occhiataccia
-“Perché non me l’hai detto? Se non fossi venuta qui non avrei più saputo tue notizie”
-“Non è vero e lo sai”
Non pensavo che quella sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso perché si alzò infuriata, non l’avevo mai vista così…
-“Lo so? Io non so più niente, ero venuta qui per la mia borsa di studio e guarda in cosa mi trovo coinvolta, come credi che io mi senta adesso?”
Non sapevo cosa risponderle, combinavo guai uno dietro l’altro…
Quando la vidi a terra singhiozzare ebbi un sussulto, come l’avevo ridotta.
La presi in braccio e la feci sedere
-“Ti prego calmati…io devo ancora dirti una cosa”
Bastò poco per farla smettere di piangere così con gli occhi ancora rossi si voltò a guardarmi
-“Non ti ho detto tutto…Bella è venuta con i Volturi, loro ci hanno detto che lasceranno andare Bella solo se noi gli consegneremo te”
-“Me? Perché?”
-“A quanto pare pensano che anche tu abbia delle grandi capacità, devi sapere che nessuno è mai riuscito ad entrare nella mente di Bella sia quando era umana sia ora ed adesso che è una vampira possiede un forte potere, loro credono che anche tu potresti essere forte”
Sapevo cosa stava pensando, che noi l’avremmo consegnata ma si sbagliava di grosso…
-“Noi non permetteremo che ti facciano del male, ti proteggeremo, tutti noi ti aiuteremo anche Bella, non sai quanto si senta in colpa”
Non disse più una parola perché svenne tra le mia braccia, la portai in camera probabilmente era molto stanca.
Quando andai nel salotto trovai Bella seduta sul divano così mi andai a sedere vicino a lei.
-“Cosa c’è?” dissi abbracciandola
-“Scusami”
Non capivo cosa volesse dire
-“Scusarti? E per cosa?”
-“Se io non fossi ritornata questo non sarebbe mai…”
Non le lasciai nemmeno il tempo di finire la frase perché la fermai.
-“Bella ti prego non dirlo, non è colpa tua renditene conto”
-“Come sta?”
-“Male” sospirai
-“Scusa io ho ascoltato quello che vi siete detti non volevo davvero”
Non ero dispiaciuto anzi…
-“Non preoccuparti e smettila di scusarti”
Mi ero proprio ficcato in un bel pasticcio…
-“Forse dovrei andare a vedere come sta”
-“Aspetta forse vuole stare un po’ da sola, io vado di sopra”
Mi diede un baciò e corse via…
Cosa dovevo fare?
Non volevo far soffrire nessuna delle due ma questo era inevitabile…
Bella era venuta qui solo per me e si sentiva tremendamente in colpa per quello che stava succedendo a causa sua mentre Emily…non riuscivo nemmeno a pensare a lei, l’avevo usata e non avrei permesso che anche lei venisse trasformata…
Non solo dovevo prendere una decisione ma dovevo anche proteggerle…
Anche se Bella era una vampira, i Volturi se non avessero avuto Emily si sarebbero portati via Bella e non potevo permetterlo.
Stavo girando tra i corridoi della casa quando sentii un rumore anzi no delle voci provenire da una camera…la mia camera
La porta era semichiusa quindi potei vedere chi c’era…
Emily si era appena svegliata e lì con lei c’era Bella.
Cosa stava succedendo? Adesso non capivo proprio niente
-“Come ti senti?”
-“Un po’ meglio”
-“So che mi odi e vorresti togliermi di mezzo ma vorrei che non ci fossero litigi o malintesi”
-“Non voglio ucciderti”
Bella rise
-“Forse non ora, ma penso che qualche volta lo hai pensato, non preoccuparti sarebbe anche normale, non ti biasimo”
-“Hai ragione”
-“Io non voglio litigare per Edward, penso che lui sia adulto abbastanza da pensare cosa vuole per se e cosa sia meglio per lui…non puoi nemmeno immaginare come mi senta in colpa, perché per rivederlo ho messo in pericolo anche te e se ti succedesse qualcosa penso che non avrei più il coraggio di guardarlo in faccia”
-“Io non mi metterò tra voi due se è quello che pensi”
-“Non sto dicendo questo, dopo averti messo al sicuro, bisognerà lui prenda una decisione e mi farò da parte se lui sceglierà te, anche se l’unico scopo di essere vampira è quello di restare con lui per l’eternità”
-“Ti fa male vero? Intendo vederci insieme”
-“Si fa male, ma è anche vero che in questi due anni ho sempre pensato che anche lui avesse voluto farsi una vita con qualcun’altra, è normale…in parte speravo che mi dimenticasse perché non sapevo se i Volturi mi avessero lasciato andare, ma soffrivo al solo pensiero di vederlo con un'altra”
-“E adesso?”
-“Soffro non puoi nemmeno immaginare quanto…vorrei tanto poter piangere, ma non rimpiango quello che ho fatto anzi lo rifarei di nuovo, ma non gli farò mai vedere il mio stato d’animo dovrà poter scegliere liberamente senza avere la paura di poter ferire una delle due…adesso capisco cosa provava lui quando tra di noi c’era Jacob, penso ti abbia raccontato la storia”
Annuì con la testa.
-“Sono contenta di aver chiarito con te, non preoccuparti ti aiuteremo noi se sarà necessario tornerò in Italia per proteggere te”
Corsi via prima che potesse accorgersi della mia presenza.
Non potevo credere a ciò che avevo sentito ed io che non mi ero accorto di niente.
Entrambe stavano male per me ma non avrei mai creduto che Bella avesse potuto dire quelle parole, quando ha parlato di Jacob sono rimasto stupito, io sapevo come lei si sentiva, l’avevo provato io sulla mia pelle…la gelosia, la sofferenza , il mettersi da parte eppure lei aveva scelto me nonostante tutto…lei voleva soltanto la mia felicità e il mio bene come io allora lo volevo per lei, non avrei mai insistito se lei avesse scelto Jacob come lei se io avessi scelto Emily, ma la mia felicità era lei, non avevo mai immaginato una vita senza di lei ed adesso era cambiato tutto?
Tutto era chiaro sapevo cosa dovevo fare…
Grazie a tutti per i bei commenti che mi avete lasciato e ringrazio coloro che hanno aggiunto la mia storia a preferiti…ho voluto subito postare un nuovo capitolo per non lasciarvi troppo in ansia XD, cercherò di aggiornare al più presto possibile un bacione a tutte aLbiCoCCaCiDa |
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Capitolo 10 *** Scelte ***
Scelte
Dopo la chiacchierata con Bella mi sentivo tremendamente confusa…
Come potevo io dividere un grande amore come quello, non ero mai stata il terzo incomodo e di certo non mi sarei mai comportata così…almeno non dopo tutto quello che avevo sentito quel giorno…
Che stupida che ero stata…come avevo potuto credere che tra me e Edward potesse nascere qualcosa…
Mi sarei messa da parte ma non sarei mai stata io quella che li avrebbe divisi, perché sarei stata con Edward solo se lo avesse voluto lui…
Sapevo tutto il dolore che entrambi avevano provato in questi anni, credevo che tutto questo potesse succedere solo nelle favole ed invece mi ritrovo catapultata in un altro mondo dove pensavo che queste fossero solo leggende.
La vita sarebbe stata sempre un mistero per me…se avessi saputo cosa avrei trovato venendo a Forks...beh forse me ne sarei stata a casa e tanti saluti alla borsa di studio, non perché io avessi paura, ma perché mi ero innamorata della persona sbagliata…
Persa nei miei pensieri non mi ero accorta che Alice fosse entrata nella mia stanza.
-“Da quanto tempo sei lì?” chiesi imbarazzata
-“Da un po’”
Mi scrutò un attimo e il suo volto si illuminò.
-“So cosa stai pensando e quello che hai intenzione di fare”
Abbassai la testa sperando di sparire…
-“Ti ammiro”
-“Perché sei qui?” dissi cercando di cambiare discorso
-“Tra poco ci sarà una riunione in salotto e tu non puoi mancare”
-“Ok grazie faccio una doccia e scendo subito”
La vampira continuò a sorridere…mi stava dando su i nervi…se non fosse sparita l’avrei picchiata, probabilmente lo vide perciò sghignazzando andò via.
Certo che vivere con qualcuno che ti legge nella mente, che vede il tuo futuro, che controlla le tue emozioni e adesso anche qualcuno che manipola i tuoi pensieri, era davvero frustante.
Cercai di rilassarmi sotto la doccia ma non ottenni altro che l’effetto contrario perciò mi vestii subito e corsi giù…c’erano già tutti quindi probabilmente stavano aspettando me…
-“Bene ora che ci siamo tutti possiamo iniziare” disse Carlisle
-“Non c’è niente da dire, l’unica soluzione è fare ciò che vi ho detto” sbottò Bella
-“Nemmeno per idea scordatelo” ribatté Edward
-“Edward non capisco perché ti ostini così tanto, sai non ci sono molte soluzioni contro i Volturi e a meno che tu non voglia che lei venga trasformata, cosa che dubito fortemente, allora si fa come dico io”
Si guardarono in cagnesco per un paio di minuti quando alla fine Bella si arrese allo sguardo di Edward, non li avevo mai visti così…uniti, insieme…mi si strinse il cuore…e Jasper che capì tutto cercò di confortarmi, ma a quell’ondata tutti guardarono me e imbarazzata chinai il capo.
-“Posso essere anche io partecipe del vostro piano?” dissi in un sussurro.
Vidi Edward e Bella che si allontanavano, forse per non farmi soffrire, ma nessuno sapeva come mi sentivo…
-“Bella ha proposto una fuga, tu e Edward scapperete via poco prima dell’arrivo dei Volturi in modo che non sentano in anticipo la vostra scia e capiscano il piano mentre noi li distrarremo il tempo necessario per andare il più lontano possibile” rispose Jasper pacato e attento alle mie emozioni…non sopportavo che lui sapesse quanto stavo male per suo fratello…
-“Come li distrarrete?”
-“Con il mio potere…sai che io posso creare illusioni mentali e quindi manipolare le immagini, cercherò di fargli credere che voi siete qui e che noi gli stiamo consegnando te così loro non si accorgeranno di niente” rispose Bella
-“Beh e quale sarebbe il problema?”
-“Che Alice non vede se il piano riuscirà quindi non permetterò che Bella sia in pericolo”
-“Edward ti prego…”
-“No Bella!”
-“Adesso che abbiamo ascoltato le opinioni di tutti perché non parlare con la diretta interessata? Emily tu cosa ne pensi?”
-“Non è male come piano, potrebbe anche riuscire riguardo me e Edward, anche se non so cosa potrebbe accadere a Bella se i Volturi si dovessero arrabbiare…”
-“Vedi anche Emily è dalla mia parte…” disse Edward
-“Tuttavia…” continuai interrompendolo “E’ l’unica soluzione che abbiamo a quanto ho sentito, a meno che Edward tu non abbia un altro piano penso che questa sia l’unico modo, se loro prendessero me mi trasformerebbero mentre se prendessero Bella non le accadrebbe nulla, non la uccideranno con un potere così forte come il suo”
Tutti restarono sconvolti dalle mie parole…pensai un attimo a cosa avevo detto e li guardai confusa, cosa avevo detto di sbagliato?”
-“C’è qualcosa che non va?”
-“Certo che no!” rispose Emmett sghignazzando “E’ diabolica peggio di Bella, ricordi?” le disse e i due cominciarono a ridere forse per qualcosa che non sapevo…
-“Beh penso che la riunione sia finita, abbiamo deciso tutto avverrà domani”
Ognuno se ne andò per fatti suoi così anch’io salii di sopra e con il permesso di Carlisle mi persi nella sua immensa libreria…non mi accorsi nemmeno che fossero passate delle ore così per non farmi dare per dispersa scesi in salotto dove vidi Edward e Bella accoccolati sul divano…
-“Bella non posso perderti di nuovo “ disse Edward affranto
Nel frattempo io mi nascosi per non fargli sentire la mia presenza…
-“Edward non mi perderai e poi anche se dovessero portarmi in Italia, tu verrai a prendermi vero?”
-“Certo amore mio”
Restarono in silenzio per un paio di minuti…
-“Bella?”
-“Si?”
-“In Italia…hai conosciuto qualcuno?”
-“E chi dovevo conoscere?”
-“Hai capito cosa intendo”
-“Oh santo cielo! Io torno per poi vedere che c’è un’altra nei tuoi pensieri e tu hai paura che io sia stata con qualcun altro, ma come ti vengono in mente certe cose” disse stizzita allontanandosi da lui.
-“Scusami ho solo avuto paura”
Si alzò per andarle vicino ma lei si scansò.
-“Non capisco da dove ti escano certe cose”
-“Non volevo davvero” si scusò lui.
-“Dovrai stare più attento a quello che dici” ribatté lei girandosi dall’altra parte.
Ma lui non curante delle parole di Bella la strinse a se baciandole i capelli.
-“Mi dispiace”
-“Ok sei perdonato per questa volta”
-“Sicuro? Dimostramelo”
I loro visi si avvicinarono sempre di più per poi incatenarsi in un bacio appassionato.
Stavo per esplodere, non riuscivo più a vedere nulla, senza accorgermene ero iniziata a piangere così corsi via.
Mi buttai sul letto con la testa sul cuscino, perché piangevo?
Ero una stupida…
Era da un bel po’ che piangevo quando mi addormentai sfinita, troppe cose erano successe…ma al mio risveglio trovai Edward seduto al mio fianco che mi guardava con aria avvilita…
-“Come stai?” chiese preoccupato
-“Bene” sussurrai.
Il pianto mi aveva lasciato senza voce
-“Scusa”
-“Di cosa?”
-“Non ci eravamo accorti che tu ci stessi ascoltando”
-“No Edward, tu non devi scusarti di nulla, non voglio che siate costretti a fingere solo perché ci sono io, non sarebbe giusto, quando stavamo parlando prima ho visto come vi siete allontanati, io so che voi vi amate e non sarò certo io a dividervi”
-“Si è vero, hai ragione noi non dovremmo fingere, ma almeno potremmo contenerci, non solo perché ci sei tu…”
-“Ti prego Edward non parliamone più, voi siete destinati a stare insieme e quando questa storia sarà finita ognuno prenderà strade diverse ed io incontrerò qualcun altro”
Stava per ribattere quando lo anticipai
-“Ora vai da Bella, non farla aspettare, non è affatto carino lasciare la propria ragazza sola per venire a parlare con la sua rivale”
Cercai di sorridere ma lui capì così dopo avermi dato un bacio sulla guancia mi lasciò sola…
Chiusa la porta, non potei impedire che altre lacrime scendessero sul mio viso…non riuscivo più a fingere che tutto andasse bene perché era solo una bugia ed ogni giorno che passava stavo sempre più male.
Non vedevo l’ora che tutta questa storia finisse, mancava poco alla fine della scuola e questo sarebbe stato il mio primo e ultimo anno alla Forks High School, per l’ennesima volta mi ritrovavo da sola a dover voltare pagina per scappare dall’amore…
Eccomi tornata, scusate il ritardo ma mi sono presa 4 giorni di ferie e così sono stata un po’ in montagna…sospiro pensando che qui si muore dal caldo.
Grazie per chi mi ha seguito fino ad adesso sperando che anche ora mi lasciate un commentino.
Beh per chi vuole il mio contatto è: sweetly_jojo@hotmail.it
Per chi ha detto che Emily è Jacob al femminile, forse avete ragione con l’unica differenza che Emily è un po’ come me sa quando deve farsi da parte.
Ecily hai proprio ragione l’amore fa male, ahahahah un bacione aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 11 *** Fuga ***
Fuga
Ero seduto in veranda e osservavo il nuovo giorno che stava arrivando…
Quanto dolore stavo provocando alle persone che amavo, era davvero incredibile ciò che stava accadendo e non avevo la minima idea di come comportarmi.
Ogni mio gesto feriva entrambe, mi sentivo spezzato a metà…era assurdo!
Mentre pensavo due braccia mi avvolsero da dietro…
Mi girai e trovai Bella a pochi centimetri dal mio volto, mi sorrideva ma vedevo nei suoi occhi quanto stava male…
L’abbracciai, sentivo il bisogno di doverla rassicurare.
-“Allora le hai parlato?”
Annuii incapace di parlare.
-“Come sta?” continuò lei
-“A pezzi”
Sospirò allontanandosi da me…stava per entrare in casa quando la fermai.
-“Bella?”
La guardai preoccupato, ma lei non aveva la minima intenzione di girarsi verso di me.
-“Ti prego lasciami” disse con un voce afflitta.
Quel tono mi colpì come uno schiaffo in faccia…lei che aveva sempre cercato di nascondere quanto stesse soffrendo…
Non potevo lasciarla andare, non ora che rischiavamo di non vederci più.
La girai verso di me, se avesse potuto piangere lo avrebbe fatto…
Abbassò lo sguardo…
-“Ti prego guardami” le chiesi
-“Scusami io non…”
-“No Edward! Non preoccuparti”
Stava per allontanarsi ma non glielo permisi.
-“Dobbiamo parlare”
-“Non è il momento adatto…dobbiamo pensare ad Emily anzi dovresti andarla a svegliare, dovete preparare le valigie”
Era fredda e distaccata, sentivo che stavo per perderla…
“E noi?”
Si voltò, non voleva guardarmi negli occhi.
-“Non abbiamo niente da dirci”
-“Ma…” cercai di ribattere ma fu più veloce
-“Abbiamo un eternità per parlare non trovi?”
Restammo un paio di minuti in silenzio…poi entrambi entrammo nel salotto.
Tutti ci stavano aspettando.
-“Edward” disse Alice “Vai a chiamare Emily”
Guardai un ultima volta Bella, che non mi degnò uno sguardo, prima di andare di sopra…
Quando entrai nella camera di Emily lei era già pronta…stava già preparando tutto, mi fermai appoggiandomi alla porta con le braccia incrociate mentre la osservavo…era evidente che fosse stanca
-“Emily, hai dormito un po’?” dissi facendola sobbalzare, non si era accorta di me.
-“Tre ore al massimo, non riuscivo ad addormentarmi”
-“Perché?” le chiesi
-“Ho fatto un incubo”
Non le chiesi altro così dopo aver finito di preparare lo zaino con le cose più necessarie mi avvicinai per portarlo giù, non volevo che si affaticasse.
Per sbaglio le sfiorai la mano, sentii il suo cuore accelerare i battiti, era abituata all’assenza di contatto tra di noi, così fingendo di non essermene accorto mi diressi giù seguita da lei.
Quando scendemmo trovai Alice e Bella che parlavano animatamente ma appena mi videro entrambe si bloccarono e guardarono altrove, cercai di vedere nella mente della mia cara sorellina ma a quanto pare mi aveva bloccato, l’unica cosa che riuscii a sentire fu “Mi dispiace”
-“E’ tutto pronto Edward?” chiese Carlisle
-“Certo! Quanto manca Alice?”
-“Beh ancora un paio di ore è ancora presto”
Non finì di pronunciare quelle parole che Bella si irrigidì immediatamente e con lei subito dopo Alice, si guardarono sconvolte.
-“Hanno anticipato l’arrivo” disse Bella
Si voltarono verso di me e gridarono insieme
-“Edward scappa!”
Non me lo feci ripetere due volte, misi lo zaino in spalle, presi Emily in braccio e corsi alla velocità della luce.
Ora sentivo la loro presenza…mi allontanai velocemente da Forks, in un attimo ci trovavamo a Seattle.
Ci fermammo in un albergo non volevo andare troppo lontano se avessero avuto bisogno del mio aiuto dovevo avere la capacità di poter scappare.
Prendemmo una camera…appena entrati mi avvicinai alla finestra standoci per un bel po’ di tempo, infatti quando mi voltai vidi Emily sfinita sul letto…
Mi sedetti su una poltrona, attendendo impaziente una telefonata, erano passate due ore da quando eravamo partiti ma non avevo ancora avuto notizie…
In quel momento suonò il cellulare e quando risposi non potei credere a ciò che mi avevano detto….
***
Perché avevano anticipato il loro arrivo? Avevano dei sospetti?
Noi tutti eravamo pietrificati…
Carlisle ed Esme si erano avvicinati alla porta…
Jasper cercava di controllare la situazione…
Emmett non si allontanò un attimo da Rosalie...
Mentre Alice mi sosteneva.
Mi aspettava un duro lavoro da compiere.
Quando entrarono, vedevo i sorrisi trionfanti sul volto di ognuno.
-“Bene! Possiamo saltare i convenevoli! Cosa avete deciso?” disse Caius
-“Vedo che avete fretta” disse Carlisle cercando di darmi del tempo per concentrarmi
-“Certo! Abbiamo molte cose da fare” rispose Aro
-“Dove sono?” chiese Jane
Tutti si voltarono verso di me era arrivato il momento.
Chiusi gli occhi cercando di controllare la loro mente…
Erano molto forti ma dovevo farcela non potevo deluderli, fortunatamente non avevano sentito la scia di Edward che unita a quella di Emily era inconfondibile proprio come tanto tempo fa quando io ero al suo posto…
Sentivo che non si erano ancora allontanati da Forks, dovevo agire!
Mi infiltrai nelle loro menti…
In quel momento tutti e 4 credevano di vedere Edward ed Emily che scendevano le scale…proprio come loro volevano gli stavamo consegnando Emily…
Le forze mi stavano abbandonando…non potevo più andare avanti…
Sapevo che loro due erano in salvo così aprii gli occhi.
Furiosi è dire poco, erano arrabbiati perché ci eravamo preso gioco di loro.
-“Che cosa significa Bella?”
-“Sono scappati” ringhiò Felix
-“Dobbiamo inseguirli” disse Caius
-“Non sprecate il vostro tempo, sono già lontani da qui non li riuscirete mai a raggiungere” risposi semplicemente
-“Sai cosa vuol dire questo, Bella?”
-“Non la porterete di nuovo via, lei non vi appartiene” disse Alice arrabbiata
-“Vuoi sfidarmi ragazzina?” disse Jane “Non ti conviene”
Si voltò a guardare Jasper che cadde a terra dolorante…Alice si avvicinò a lui terrorizzata
-“Che cosa gli stai facendo?” disse Carlisle
Avevo visto quella scena, sapevo cosa provava Alice e non potevo permetterlo.
-“Sta soffrendo vero?” disse soddisfatta
-“Basta!” gridai “Verrò con voi ma lasciateli in pace”
Aro guardò Jane che si calmò all’istante
-“Ed io che mi stavo divertendo” disse sorridendo
-“Bella no ti prego” disse Jasper
-“Già avete fatto abbastanza per me”
Mi avvicinai a loro, sapevo che non mi avrebbero fatto del male…
Mi porsero la mantellina che indossai…mi girai un ultima volta verso la mia famiglia…si perché ero una di loro, ma non li salutai, sapevo che quello non era un addio…
Ok forse ora vorreste uccidermi, ma abbiate pietà di me…leggendo il seguito forse vi ricrederete. Come avete visto questo capitolo è sotto due punti di vista, serviva per il prossimo chap poi capirete…grazie a tutti quelli che hanno commentato lo scorso chap…baci aLbiCoCCaCiDa |
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Capitolo 12 *** Complicazioni ***
Complicazioni
Mi sentii mancare quando Carlisle mi disse ciò che era successo…
Come avevo potuto permetterle di rischiare così?
Ero stato uno stupido, non l’avrei mai più rivista, loro non me lo avrebbero mai concesso, ma ad un tratto ricordai ciò che io e Bella ci eravamo detti il giorno prima…
“Anche se dovessero portarmi in Italia, tu verrai a prendermi vero?”
“Certo amore mio”
Dovevo fare qualcosa…non potevo perderla un’altra volta.
Appena finii di parlare al telefono, mi voltai verso Emily…
Sospirai profondamente, benché non mi servisse, le andai vicino accarezzandole il viso, lei aveva fatto la sua parte ora sarebbe toccato a lui far ritornare Bella a casa.
Si rigirò più volte nel letto quando poi si svegliò.
-“Edward cos’è successo? I Volturi?”
-“Tu sei al sicuro”
-“E gli altri?”
-“Anche loro”
Perché le stavo mentendo?
-“Anche Bella?”
Non riuscii a risponderle.
-“Ti prego parla”
-“I Volturi l’hanno portata in Italia”
Mi guardò per un paio di secondi…interminabili.
Si alzò di scatto e scese dal letto.
-“Emily?”
-“Edward ma cosa stai aspettando? Perché sei ancora qui, devi andare a riprenderla”
Abbassai lo sguardo, non sapeva quanto avrei voluto fare come lei mi aveva detto, ma chi avrebbe rischiato questa volta?
-“Non dirmi che ci stai pensando, vero?”
Non le risposi e si voltò di scatto verso la porta.
-“Dove stai andando?”
-“Se non ci vuoi andare tu in Italia allora ci andrò io”
Stava aprendo la porta quando la fermai immediatamente
-“Non fare idiozie, vuoi che prendano anche te?”
-“Se questo serve a salvarla si! Ricordati che lei ha rischiato per salvarmi”
-“Non le faranno niente”
Mi scrutò per un attimo sembrava che guardasse dentro di me.
-“Dov’è finito l’Edward di cui mi sono innamorata, sempre così protettivo e deciso?”
-“Sto pensando alle conseguenze delle mie azioni”
-“Alle conseguenze delle tue azioni? E tu ci pensi adesso? Questo esame di coscienza avresti dovuto farlo un paio di giorni fa, ora è troppo tardi” disse urlando
Sapevo che erano parole cariche di odio…
-“Se tu la ami, non dovresti pensarci due volte Edward, correresti a salvarla, a costo di essere ucciso”
Aveva ragione, perché ci stavo pensando?
Si avvicinò e mi scosse un po’ per le spalle…
-“Scusami, non so cosa mi sia successo”
-“Lo so io invece, la paura di averla persa è stata talmente forte da paralizzarti”
Sembravo fossi in trans…
-“Adesso che sei tornato in te, hai deciso cosa fare?”
-“Parto per l’Italia”
-“Finalmente si ragiona” disse sorridendo
Pagai la stanza, anche se usata per poche ore, e andammo via.
Corsi più veloce che potevo, stando bene attento che Emily non guardasse.
Arrivati a casa trovai la mia famiglia in uno stato, che era meglio non descrivere.
Alice si avvicinò stringendomi forte, come non aveva mai fatto da quando ci eravamo incontrati, ricambiai l’abbraccio lei era l’unica che soffriva come me al pensiero della sua perdita.
-“Cosa facciamo?” chiese Carlisle
Alice chiuse gli occhi all’istante e vide tutto.
-“Vengo con te” disse decisa
-“No andrò da solo”
-“Perché?” chiese abbattuta
-“Non voglio che rischi qualcun altro”
-“Si può sapere cosa state dicendo?” si intromise Emmett
-“Andrò in Italia”
-“Cosa farai una volta lì? Sai che non la lasceranno” disse Esme
-“So che le probabilità sono poche, ma devo provarci”
Afferrai il telefono e composi il numero, dovevo prenotare un viaggio per L’Italia al più presto possibile…il prossimo volo era atteso per quella sera stessa, così corsi di sopra a preparare almeno una valigia, sarebbe stato sospetto affrontare un viaggio intercontinentale senza nessun bagaglio.
Stavo preparando tutte le cose, portafoglio, documenti, passaporto, cellulare…quando qualcuno entrò nella stanza…
-“Emily che succede?”
Si avvicinò piano sussurrando
-“Posso venire con te?”
-“E’ troppo rischioso”
-“Ma è colpa mia se Bella è stata riportata in Italia”
Mi fermai all’istante e le andai incontro abbracciandola
-“Non dirlo nemmeno per scherzo, non dovevo esporre nessuna delle due a questo pericolo”
-“Ti prego Edward”
-“E’ fuori discussione”
Alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi imploranti e tristi.
-“Emily, le possibilità che io li convinca sono poche, tu non potresti fare niente”
-“Si invece io posso”
La guardai confuso dove voleva arrivare?
-“Come?”
-“Se loro non accettano la tua richiesta, Edward io potrei consegnarmi”
Cosa? Era impazzita! Ecco lo sapevo, si voleva sacrificare.
-“Non voglio sentire altro” dissi allontanandomi
-“Pensaci Edward, è l’unico modo per stare insieme, loro vogliono me e io li accontenterò se la lasceranno”
-“Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Dopo tutto quello che Bella ha fatto per te, dopo essersi fatta catturare, tu mandi tutto all’aria così?”
Non disse altro, seppi quindi che aveva eliminato questa ipotesi.
Scendemmo giù, salutai tutti e mi diressi verso la Volvo.
Stavo per andare quando Rosalie mi fermò.
-“Cosa c’è?”
-“E’ vero io ero invidiosa di lei, ma mi ci sono affezionata lo stesso, quindi se torni senza Bella, non te lo perdonerò mai”
Sorrisi, finalmente l’aveva ammesso…
L’abbracciai rassicurandola e mi avviai all’aeroporto…
Bella aspettami, sto venendo…
***
Edward era più testardo di un muro…non aveva voluto sentire ragioni, ma io sapevo che era l’unico modo per salvare la sua Bella…
Se non fossi stata così sicura di me, non avrei mai pensato di fare ciò che stava per accadere, dovevo solo trovare un modo per scappare…ma cosa più importante Alice non doveva vedere, così cercai di giocare con la sua mente, non avrei preso una decisione definitiva fin quando non mi sarei trovata su quell’aereo…
Se Edward era testardo, potevo dire che lui non conosceva la mia testardaggine…perché lui non sapeva che avevo preso quella decisione per lui, perché lo amavo, per renderlo felice…
Questo capitolo non ha molta importanza, però serviva per capire la storia, anche questa volta due punti di vista, Edward ed Emily…beh ora non vi resta altro che sprecare 5 minuti della vostra vita cliccando su vuoi inserire una recensione? Grazie a tutti quelli che commentano e leggono, un bacio aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 13 *** Volterra ***
Volterra
Ero seduto su una delle poltrone dell’aeroporto, attendendo impaziente che chiamassero il mio volo.
In quegli attimi stavo ripercorrendo tutto ciò che mi era capitato in quegli anni con Bella, dal primo incontro al primo bacio, e così via…
Tutte le emozioni che avevamo provate insieme e adesso pensarla così lontana mi provocava tanto dolore.
Chiusi gli occhi nel tentativo di controllare la rabbia perché non avevo fatto niente per lei, per aiutarla dai Volturi…
Intento a riflettere mi accorsi che avevano chiamato il volo per l’Italia.
Mi accomodai su una sedia prenotata in prima classe…accanto a me si sedette una ragazzina, avrà avuto 13 anni o di meno.
Si voltò verso di me sorridendomi, non sapevo perché ma mi ritrovai a ricambiare il suo sorriso.
Aveva un allegria contagiosa, mi ricordava tanto Alice, sembrava un folletto come lei.
-“Io mi chiamo Caroline tu?” chiese entusiasta.
-“Edward”
-“Anche tu in Italia?”
-“Lì c’è una persona importante. E tu come mai qui? Sei sola?”
-“Abitano dei miei zii…si sono sola, sola da ormai 13 anni”
-“I tuoi genitori?” chiesi curioso
-“Morti, ormai non mi resta più niente, ma sono contenta di averti conosciuto, sono anni che non facevo amicizia con qualcuno”
Chissà cosa aveva passato in quegli anni, la capivo perfettamente…
Mi feci raccontare altre cose da quella ragazzina…
Mi disse che aveva vissuto in un orfanatrofio ed era scappata perché la trattavano male addirittura erano arrivati a molestare quelle delle sua età, un orrore, forse se al mio posto ci fosse stata Rosalie, avrebbe fatto una strage.
Per un attimo pensai a quello che mi aveva detto nel garage.
Sapevo che prima o poi l’avrebbe ammesso, ci teneva a Bella, non quanto me, ma era un passo avanti.
-“Ehi?” disse Caroline sventolando la sua mano davanti ai miei occhi
-“Mi stai ascoltando?”
-“Scusa pensavo, cos’hai detto?”
-“Io ti ho detto tutto di me, ora tocca a te”
Lasciando da parte i particolari più sanguinolenti, le parlai della storia tra me e Bella, era affascinata da quello che era successo, poi arrivati al finale, vidi uno sguardo diverso in Caroline.
Senza rendermene conto il tempo era proprio volato parlando con lei.
Mancava solo una mezz’ora all’arrivo, dove mi abbandonai al silenzio più totale.
Parlare di Bella mi deprimeva.
Atterrati mi voltai per salutarla, ma lei non c’era più.
Che strano pensai, non credo di essermi immaginata tutto o almeno lo speravo.
Con mia grande sorpresa trovai Demetri che mi aspettava all’aeroporto.
-“Seguimi”
Mi condusse ad una macchina particolarmente lussuosa.
Arrivammo in poco tempo a Volterra dato che non distava molto da Firenze.
Ancora una volta mi ritrovai a percorrere quella strada che due anni fa avevo già visitato, arrivammo al palazzo tramite una scorciatoia proprio come allora.
Guardando quelle mura, riaffiorarono tanti ricordi.
Demetri mi portò in un grande salone, dove rividi di nuovo Gianna, era strano che non l’avessero ancora uccisa.
Aro mi aspettava a braccia aperte, sorridente.
-“Edward ti stavamo aspettando tutti con ansia”
-“Immagino”
-“Anche se devo ammettere, non mi è piaciuto lo scherzetto che avete preparato”
Come se avessi formulato il mio pensiero ad alta voce Aro rispose
-“Sta bene non preoccuparti, non le abbiamo fatto niente anche perché è immune ai nostri poteri”
-“Dov’è adesso?”
Senza degnarmi di una risposta si voltò verso Jane
-“Valla a chiamare”
Appena Jane se ne andò mi voltai verso Aro.
-“Aro perché non proviamo a ragionare?”
-“Ti ascolto!”
-“Non ha senso tenere Bella qui contro la sua volontà quando sai come siamo uniti, perché non la lasci ritornare a Forks?”
-“Edward io ti avevo proposto uno scambio più che ragionevole, ma a quanto pare il tuo motto è tutto o niente, tu hai qualcosa che a me interessa e non sono disposto a darti Isabella se non mi darai Emily”
Non potei dargli una risposta perché Jane era tornata seguita da Bella.
Che strano effetto vederla con la mantellina dei Volturi.
-“Isabella cara, vieni qua, guarda chi è venuto a trovarti?”
Lei si avvicinò a noi, guardandomi fisso negli occhi, c’era qualcosa che non andava, era inquieta, se con lo sguardo si potesse parlare mi avrebbe detto sicuramente qualcosa.
-“Non sei contenta?”
L’unica cosa di cui Bella fu capace è rivolgergli uno sguardo sprezzante.
-“Su non fare così, non voglio che una mia figlia prediletta sia così dura nei miei confronti, sai che non ho scelta, è l’unico modo perché non ti lascerò andare”
-“Posso sapere di cosa state parlando?” chiesi impaziente
Aro si rivolse a Bella
-“Isabella vuoi dirglielo tu?”
-“E’ compito tuo, tu hai deciso e tu glielo dirai”
La sua voce era dura sapevo che mi nascondeva qualcosa, ma quando i suoi occhi incontrarono i miei divennero estremamente dolci.
-“Cosa devi dirmi Aro?”
La mia pazienza aveva un limite, ormai superato
-“Edward, devo farti una proposta!”
Scusate so che il capitolo è estremamente corto, ma mi sdebiterò con il prossimo, l’ho scritto in 10 minuti quindi scusate per gli errori che incontrerete o per verbi poco corretti, ma volevo scriverlo domani però ho saputo con mio dispiacere che non ci sarò…quindi buona lettura e tanti commentiniiii baci aLbiCoCCaCiDa |
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Capitolo 14 *** Proposta ***
Avviso: questo capitolo è rating giallo-arancione (non lo so nemmeno io XD) Buona Lettura!
Proposta
-“Edward, devo farti una proposta!”
Adesso cos’altro voleva da me, non gli bastava avermi preso Bella?
-“Hai appena detto che tu e Bella siete molto uniti e non ha senso tenerla qui senza di te, giusto?”
Dove voleva arrivare?
-“Lasciamo perdere Emily, cosa ne diresti di restare qui con noi? Naturalmente non daremo più fastidio alla tua amichetta”
-“Volevi arrivare a questo vero? Se non potevi avere Emily, perché non me e magari saresti anche più felice se si aggiungesse Alice”
-“Hai ragione! Con Alice saremmo una bella squadra”
Se lo poteva scordare, avrei trovato un altro modo per portare via Bella”
-“Edward accetta un consiglio da qualcuno che ha più anni di te. Non ti conviene rifiutare. Pensa che se tu accettassi tutto tornerebbe alla normalità, ti do un giorno di tempo, nel frattempo potrai stare con Isabella”
Mi voltai verso di lei, mi guardava furente.
-“Jane accompagnali nella stanza di Bella”
Ci congedò ed in silenzio seguimmo Jane.
Quando chiuse la porta mi voltai verso Bella.
Mi stavo avvicinando quando disse
-“Vai via!”
-“Cosa?”
-“Perché non sei rimasto a Forks?”
Ero incredulo, ma cosa stava dicendo? Era impazzita per caso?
-“Non ti seguo”
Si voltò ancora con lo stesso sguardo di prima, non l’avevo mai vista così.
Si tolse la mantellina sedendosi sul letto
-“Edward perché credi che a casa tua mi sia fatta catturare così facilmente?”
-“Non volevi che scoppiasse un guerra”
-“E’ vero ma c’è un altro motivo”
-“Bella parla!”
Sospirò prima di aggiungere
-“Quando sono entrata nella mente di Aro, ho visto le sue intenzioni.
Appena arrivati qui, mi ha detto ciò che aveva in mente, è stato il litigio più brutto che sia mai successo in due anni, non puoi immaginare la mia rabbia dove sia arrivata. Aveva me, che ero stata il suo più grande desiderio da quando mi aveva vista per la prima volta”
-“Bella anche se l’avessi saputo, sarei venuto lo stesso.
Non puoi ricomparire nella mia vita così e sperare di andare via”
La strinsi a me, non volevo che andasse più via
-“Cosa vuoi dire Edward?”
-“Dimmi che non accetterai quella proposta” disse implorante
-“Non posso”
Si allontanò subito da me
-“Non capisci che lui vuole questo? Come si sentirebbe la tua famiglia ed Emily, hai pensato a lei? L’abbiamo messa in questo pasticcio e adesso speri di cavartela così?”
-“Cosa mi stai chiedendo Bella?”
-“Vai via, scappa ti prego”
-“Se scappo non lascerà mai in pace Emily”
-“La proteggerai tu e magari ti innamorerai di lei”
Cosa?
-“E’ giunto il momento di chiarire questa storia”
Mi avvicinai in modo che potessimo guardarci negli occhi.
-“Bella io amo te e non posso immaginare una vita in cui tu non ci sei”
-“Eppure se non fossi tornata ci saresti riuscito con Emily”
-“Non sapevo che fossi ancora viva. Pensi che potrei rifarmi un'altra vita sapendo che tu sei dall’altra parte del mondo?”
-“Non voglio che tu sia costretto a lasciare la tua famiglia”
-“Non preoccuparti loro capiranno”
-“E come creda che mi possa sentire io?”
Non volevo che si sentisse in colpa, così rendeva tutto più difficile.
Presi il suo viso e la baciai, quanto mi erano mancate le sue labbra, la strinsi forte per paura che potesse andare via di nuovo.
Non l’avrei potuto sopportare.
Dopo minuti in cui finalmente ci staccammo, perché potevamo anche fare a meno di respirare, sussurrai
-“Ho ancora un giorno di tempo per scegliere, potremmo quindi pensare solo a noi per adesso?”
Sorrise dolcemente, sapeva quanto adoravo quel sorriso ingenuo così la portai in braccio posandola delicatamente sul letto.
Continuai a baciarle le labbra per poi scendere sul collo formando una piccola linea che andava dal mento in su, potevo sentirla gemere sotto il mio tocco.
Le sbottonai la camicetta piano baciando ogni lembo di pelle che veniva scoperta.
In poco tempo entrambi ci trovammo in abbigliamento intimo…
Piano la alzai verso di me togliendole il reggiseno, iniziando così ad accarezzare i seni che si indurivano.
Invertì le posizioni poggiando le sue mani sul mio petto freddo sfiorandolo leggero facendomi così impazzire, la strinsi baciandola avidamente ma lei si staccò per scendere sul mio collo lasciando piccoli baci.
Non resistetti a lungo così ancora una volta lei si trovò sotto di me, e così quel giorno per la prima volta noi fummo una cosa sola, un solo corpo, una sola anima.
Ci lasciammo andare alla passione pensando solo a noi due…
Ok questo capitolo non mi piace ma l’ho pubblicato lo stesso, non era mia intenzione ma dopo sarebbe stato troppo corto…grazie alle persone ke hanno aggiunto la storia tra preferiti, a chi legge e a chi commenta, grazie infinite…aLbiCoCCaCiDa
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Capitolo 15 *** Incontro misterioso ***
Incontro misterioso
Fu davvero difficile trovare un modo per scappare.
Da quando Bella era stata portata via dai Volturi ed Edward era partito mi sorvegliavano 24 ore su 24.
Cercavano di capire ogni mio spostamento fino a quando un giorno scoppiai in lacrime.
Ero una brava attrice dopotutto, anche se fui aiutata dalla tensione di quei giorni.
Ormai avevo perso il controllo e neanche Jasper era riuscito a calmarmi con il suo potere.
Ero stressata, volevo andare via, volevo aiutare Edward…
Non sapevo che scusa inventare…
Poi mi venne un’idea.
-“Alice sono stanca, non ce la faccio più voglio tornare a casa mia, voglio i miei genitori”
In fondo la carta della nostalgia avrebbe potuto funzionare ed infatti si sciolse.
-“Ti prego, lasciami tornare a casa”
-“Non posso davvero”
-“Io sto male”
Senza aggiungere altro corsi fuori, dove i miei singhiozzi echeggiavano ancora di più, mi diressi nel garage dove c’erano tutte le macchine e a me sarebbe servita la più veloce ma come potevo senza le chiavi?
In poco tempo Alice mi raggiunse
-“Mi è venuta un’idea perché non andiamo a farci un giro così prendi una boccata d’aria?”
Annuii entusiasta e questo le fece felice.
Si avvicinò dandomi le chiavi della Porsche
-“Prendo alcune cose e torno tu entra in macchina e aspettami ci metterò qualche minuto”
Non me lo feci ripetere due volte dovevo cogliere l’occasione appena la vidi entrare in casa, corsi verso la macchina e più veloce della luce mi diressi verso l’autostrada.
Fu la prima volta in cui superai il limite di velocità addirittura arrivai a 160 Km/h.
Loro erano altrettanto veloci quanto la macchina ma arrivata in aeroporto non avrebbero potuto portarmi via con la forza.
Impiegai alcuni minuti per prenotare il viaggio cercando di convincerli anche se all’ultimo minuto.
Sentivo che erano vicini e non potevo permettermelo.
Mi misi in fila non appena chiamarono il mio volo.
Mancavano altre tre persone e sarebbe arrivato anche il mio turno per entrare.
Mi voltai giusto in tempo per vedere la famiglia Cullen al completo, mi avevano seguito era ovvio, ed erano arrabbiati.
Senza pensarci troppo passai oltre le tre persone che avevo avanti ed entrai per prima.
Li dentro non avrebbero potuto farmi nulla.
Solo quando l’aereo partì mi rilassai completamente abbandonandomi ad un profondo sonno dal quale mi svegliai solo due ore prima dell’arrivo.
Mi accorsi che accanto a me era seduta una ragazzina
Chi era? Io non l’avevo vista all’aeroporto.
Cercai di non farmi coinvolgere troppo da lei che sorrideva come se avesse davanti un gelato a cioccolato (nda che ora io mi papperei tutto XD)
Mi concentrai su cosa avrei fatto a Volterra come li avrei aiutati?
Sacrificarmi era l’unico modo, l’avrei fatto per loro, per Edward.
Le due ore passarono in fretta e senza accorgermene ero già arrivata.
Cercai subito un taxi che mi portò a Volterra.
Appena arrivata provai a non entrare nella città sicuramente i Volturi se mi avessero vista mi avrebbero riconosciuta.
Presi una via secondaria sperando di ricordare dove conducesse.
L’ultima volta che ero stata lì avevo 13 anni.
Quella città era un labirinto ogni strada conduceva a tre vie diverse.
Dopo ore capii di essermi persa.
Bene! E adesso? Come avrei fatto?
La mia attenzione fu catturata di nuovo da quella ragazzina in aereo.
Cosa voleva? Mi aveva seguita?
Sorrise facendomi segno di seguirla.
Le andai incontro ma lei iniziò a correre, sperai che potesse portarmi fuori da quelle mura, sentivo la sua risata cristallina risuonare ogni volta che mi avvicinavo.
Sembrava una bambina che giocava spensierata.
Solo quando girai in un vicolo lei non c’era più.
Stavo impazzendo?
Mi girai intorno quando notai un piccolo locale, come quello nei film, in cui si vendevano dei filtri e altre cose varie.
La porta era aperta anzi cigolava, sentii di nuovo quella risata e capii di dover entrare.
Era un luogo strano con luci soffuse tendenti al rosso e tende nere che svolazzavano.
Ogni scaffale conteneva attrezzi magici…mi ero per caso catapultata in Harry Potter??
Mi girai intorno per capire se ci fosse qualcuno quando mi scontrai con una vecchietta bassa con degli occhiali ed un naso al dir poco sproporzionato.
-“Sei nel posto giusto piccola, vieni”
Mi condusse in una stanza circolare con un tavolo al centro e due sedie.
Sopra al tavolo c’era una sfera di cristallo…che lei spostò.
-“Caroline entra!”
Di nuovo quella bambina.
Aveva in mano una boccetta di vetro contenente un liquido argentato
-“Cos’è?” chiesi
-“E’ la risposta alle tue domande, è l’unico modo per ingannarli, quando ti troverai davanti a loro bevila tutta d’un sorso”
-“Poi cosa succederà?”
-“Se conosci Romeo e Giulietta dovresti saperlo”
-“Morirò?”
-“Loro lo crederanno perché non sentiranno battere il tuo cuore, ma durerà solo per 10 ore poi ti sveglierai”
-“Funzionerà?”
Dovevo fidarmi? Eppure non avevo alternative
La vecchietta mi spiego tutto nei particolari, sapeva più cose di quanto desse a vedere.
Quando uscii da quel negozio non vidi più la stradina piccola in cui ero capitata prima ma mi ritrovai al centro della piazza di Volterra…
Dov’era quel locale? Era tutto frutto della mia immaginazione?
Eppure avevo ancora la boccetta tra le mani, la mia ultima speranza.
Chiesi ad un passante dove si trovasse il castello principale.
Seguii le indicazioni avute e davanti a me in tutta la sua magnificenza c’era la dimora dei Volturi.
Ricordai le parole di quella signora
Troverai un tombino e quella sarà la porta d’accesso
Spostai il coperchio e facendo un respiro mi abbassai per saltare.
Poi divenne tutto buio…
Questo capitolo è raccontato da Emily, dovevo altrimenti non avreste capito il prossimo capitolo e così siamo arrivati agli sgoccioli altri tre capitoli e la storia finisce mi ero affezionata così tanto, ma non vi preoccupate mi rivedrete con un'altra storia solo bella e Edward, si chiama Semplicemente Irresistibile…un grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono aLbiCoCCaCiDa |
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Capitolo 16 *** Inganno ***
Inganno
Seguii le indicazioni avute e davanti a me in tutta la sua magnificenza c’era la dimora dei Volturi.
Ricordai le parole di quella signora
Troverai un tombino e quella sarà la porta d’accesso
Spostai il coperchio e facendo un respiro mi abbassai per saltare.
Poi divenne tutto buio…
Probabilmente mentre scendevo sbattei la testa perché mi risvegliai intorpidita, quel posto era orribile, e puzzava.
Era l’unico tombino nei paraggi vero?
Improvvisamente alzai la testa e mi accorsi del grande salto che avevo fatto.
Deglutii rumorosamente ringraziando chi mi avesse assistito perché una persona normale sarebbe morta.
Ancora una volta gli angeli erano dalla mia parte, ma ancora per poco.
Mi incamminai in quel lungo corridoio…
L’odore svaniva man mano che mi addentravo…
La luce si faceva sempre più intensa, quindi sapevo dove stavo mettendo i piedi.
Non avrei voluto calpestare nulla di, come dire, disgustoso?
I Volturi, la famiglia più potente in assoluto, che aveva questa sottospecie di passaggio segreto?
Mi sarei aspettata come minimo di un lungo tappeto rosso ed un lampadario di cristallo…
Ok, forse esageravo, ma un tombino era sicuramente il massimo.
Che razza di reputazione avevano?
I miei commenti finirono presto, si perché ero nel covo di vampiri pericolosissimi, senza un piano.
Bere quella “pozione” era solo la parte finale del piano…come avrei fatto a distrarli?
Possibile che io sapessi solo cacciarmi nei guai?
Come ero entrata lì dentro senza un piano?
Cercai di calmarmi
-“Espira, Inspira…”
Sembrava dovessi incontrare dei pazzi piuttosto che vampiri.
Quel corridoio era infinito, ma quando finiva?
Mi accorsi di essere paranoica.
Solo allora vidi una porta…era finita quella tortura?
Mi appoggiai con l’orecchio per ascoltare se ci fosse qualcuno dietro di essa.
Non sentivo alcun rumore, per quanto le mie orecchie “umane” potessero coglierlo.
Aprii leggermente in modo che vedessi all’interno.
Non c’era nessuno.
Entrai velocemente.
Mi nascosi dietro una grande statua, ammirando per un istante la sala in cui mi trovavo.
Se prima avevo parlato di tappeto rosso e lampadario di cristallo, ora potevo vedere che la mia descrizione era stata alquanto superflua al confronto.
I Volturi non si sarebbero accontentati di così poco.
Guardando la stanza potei osservare una scrivania.
Avevano una segretaria?
Chi era la pazza squilibrata che volesse fare da assistente a dei vampiri?
Ovviamente era solo un ipotesi perché non c’era nessuno.
Strinsi la boccetta che avevo in tasca, correndo verso la porta che c’era dall’altra parte della stanza.
Feci uno sbaglio enorme perché la aprii senza nemmeno controllare se ci fosse qualcuno.
Era una sala identica a quella precedente con la differenza che ora c’erano tre vampiri.
Discutevano animatamente per potersi accorgere di me.
Sperai con tutta me stessa che non potessero sentire la presenza di un umana lì.
-“Cosa farai se Edward non accetterà la tua proposta?”
Edward? Oh no, che proposta?
Mi augurai di essere arrivata in tempo.
-“Non so, sarebbe uno spreco ucciderlo, no?” chiese un’altra voce
Non potevo vedere chi fosse a parlare, ero nascosta dietro un’altra statua.
Ringraziai chi avesse avuto la geniale idea di metterle.
-“Hai ragione, ma non possiamo lasciarlo libero”
-“Caius ragiona! Edward accetterà subito di restare con noi! Adesso sa che la sua Isabella è viva, non riuscirà a starle lontano”
No! E così era quella la proposta.
Dovevo intervenire, ma come?
Mi rannicchiai per terra, sconsolata.
Restai per molto tempo lì, e solo allora mi accorsi che non sentivo più nessuno.
Mi sporsi per controllare ed infatti quei tre non c’erano più, ma quando mi girai per sedermi di nuovo un urlo agghiacciante uscì dalla mia bocca.
Erano davanti a me, con un ghigno malefico stampato sulla faccia.
-“Hai visto Caius? Tre al prezzo di due”
Sorrise malvagiamente ed il vampiro che aveva parlato mi afferrò con una sola mano, mi consegnarono ad altri due vampiri che avevano il compito di non lasciare che scappassi.
Come avevo potuto essere così ingenua?
Loro avevano sentito la mia presenza e quella era solo una tattica per imbrogliarmi.
-“Gli umani sono proprio stupidi” commentò uno fissandomi.
Stavo per ribattere ma non era il caso di usare il mio sarcasmo in quel momento.
-“Puoi tenerla un attimo tu?” chiese l’altro
Si avviò alla porta situata di fronte a me e la aprì in modo che entrassero i tre vampiri seguiti da una che aveva l’aria di una bambina insieme ad Edward e Bella.
Lo sguardo che il primo mi riservò fu glaciale.
Abbassai il capo intimorita, Edward era furioso ed aveva tutte le ragioni ma non poteva pensare davvero che io sarei rimasta a Forks ad aspettare.
-“Aro, cosa significa?” chiese Edward al vampiro dai capelli argentati
-“E’ stata lei a venire qui” rispose beffardo
Mi osservò a lungo, prima di esplodere in una risata battendo le mani come un bambino davanti al suo giocattolo, ero solo uno dei tanti trofei che avevano conquistato.
-“Non lo trovi fantastico? Ho voi ed ho lei”
-“Non era questo l’accordo” urlò Bella
-“Se vuoi che io rimanga qui devi lasciarla andare”
In pochi istanti la sala si riempì di vampiri.
-“Mi dispiace Edward, se non vorrai collaborare con le buone, lo farai con le cattive”
Bella ed Edward furono accerchiati mentre io cercavo di dimenarmi dalla ferrea presa del vampiro che scoprii chiamarsi Felix.
-“Lasciami brutta sanguisuga” gridai.
Fui sbattuta in faccia al muro.
-“Ripetilo” sibilò
Avevo paura ma dovevo agire ora che potevo.
Fu questione di un attimo e mentre lui si voltava attratto dalla battaglia io presi la boccetta bevendola tutta.
La testa girava, i sensi si annebbiarono ed io caddi a terra.
Il grido che Edward e Bella fecero era troppo lontano perché io lo sentissi.
Chiusi gli occhi sprofondando negli abissi più profondi.
Ce l’avevo fatta
***
Perché non mi aveva dato ascolto?
Perché era venuta?
Cosa sperava di ottenere?
Perso nella battaglia non mi accorsi che era stata intrappolata da Felix.
Fu solo un attimo ed io mi voltai.
Lei, bianca immobile, distesa per terra.
Non so chi mi diede la forza per arrivare fino a Felix e prenderlo per il collo
-“Cosa le hai fatto?”
-“Ni-eente…ha be-vu-to ed è mor-ta…”
Lo lasciai andare avvicinandomi ad Emily.
Notai la boccetta avvicinandola al naso per sentirne l’odore.
Era veleno.
Era morta!
Ecco perché era giunto fino in Italia.
Sperava che morendo noi avessimo potuto ricattarli.
Perché lo hai fatto? Tu non dovevi morire.
La presi tra le mie braccia.
Era così fragile.
Bella fu subito al mio fianco e gli altri senza aggiungere nulla ci lasciarono passare.
La portai nella camera in cui ero stato prima, appoggiandola sul letto.
Non potevo credere che fosse davvero successo.
Bella si buttò tra le mie braccia singhiozzando.
Nessuno dei due poteva più piangere, ma non si poteva descrivere il nostro dolore.
Restammo rinchiusi in quella stanza per molte ore.
Abbracciato alla mia Bella, ascoltando l’eco di quei singhiozzi potei sentire un leggero battito.
Alzammo entrambi la testa, avvicinandoci ad Emily.
Sentimmo un leggero palpito.
Ripresi di nuovo la boccetta e capii che era stata solo una farsa.
-“Come Romeo e Giulietta…” sussurrò Bella.
Adesso era tutto chiaro.
Avevo capito il suo scopo ed ora sapevo il mio piano.
Dovevamo ritornare a Forks prima che potesse svegliarsi.
Mi scuso per l’enormeeeeeeeeee ritardo. Lo so sono imperdonabile, ma avevo un altro progetto per la testa che sto cercando di portare a termine e poi la scuola è iniziata e con essa i compiti, davvero non ho più tempo. Ringrazio davvero tutti, me lo lasciate un commentino? Un bacio dalla vostra aLbi ^^
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Capitolo 17 *** Via d'uscita ***
Via d’uscita
Io e Bella tirammo un sospiro di sollievo.
Emily non era morta, fortunatamente.
Ringraziai davvero il suo piano.
Era davvero una cosa stupida pensare che volesse uccidersi.
Non aveva mai pensato al suicidio nonostante quello che le fosse accaduto.
Era un particolare da non sottovalutare.
Mi voltai verso Bella che fissava ancora Emily incredula quanto me.
-“Come le è venuta questa idea?”
-“Non lo so! Ho sempre pensato che fosse una ragazza dalle mille sorprese”
-“Hai ragione! Ricordami di ringraziarla”
Annuii abbracciandola.
-“Ora che facciamo?”
-“Dobbiamo andare via da qui”
-“Ma Come?”
-“Ho un piano”
Alzò un sopracciglio come se si fosse persa qualche particolare.
Risi di quell’espressione contagiando anche lei.
Le spiegai quali fossero le mie intenzioni dopo di ché andammo da Aro.
Non sapevamo quanto Emily si sarebbe svegliata, dovevamo sbrigarci.
Aro ci accolse a braccia aperte come se non fosse accaduto nulla e questo mi irritò molto.
Bella se ne accorse, infatti mi strinse la mano per tranquillizzarmi.
-“Abbiamo deciso di andare via”
Aro restò sbalordito ma sapeva anche che questa possibilità non fosse da escludere.
-“Gradirei che voi restaste”
-“Come credi che ci sentiamo dopo aver visto una nostra amica morire per colpa nostra?” dissi cercando di fingere bene, se mi avesse toccato sarebbe stata la fine.
-“Noi non vogliamo restare qui un minuto in più, Aro, ti prego cerca di capire” disse Bella addolorata.
Le si avvicinò posandole una mano sulla spalla come conforto.
In fondo le voleva bene.
-“Immagino che…”
-“Si! Vorremmo che il funerale venisse fatto a Forks”
-“Posso verderla un ultima volta?”
Lessi la sua mente ma non c’era alcun sospetto anzi sembrava addolorato in fondo si sentiva responsabile, sapevo però che fosse afflitto per aver perso un elemento così importante.
Non potevo rifiutare, sperai solo che non si accorgesse di nulla.
Il battito era ancora indistinto per riuscire a capirlo.
Dopo aver percorso il lungo corridoio arrivammo nella stanza dove si trovava Emily.
Aro si inginocchiò di fronte a lei prendendole la mano.
Mi augurai non si trattenesse a lungo altrimenti il nostro piano sarebbe stato scoperto.
Leggevo i suoi pensieri ed ascoltavo il dispiacere per una perdita così grande, solo allora capii che nonostante io avessi accettato la sua proposta non avrebbe mai lasciato stare Emily.
Strinsi forte i pugni per la rabbia, si era preso gioco di me.
Bella si avvicinò piano accarezzandomi le mani per farle dischiudere.
Sussurrò di calmarmi per non destare sospetti.
Cercai di contare fino a dieci…a volte i trucchetti umani funzionavano.
Per un tempo che sembrò infinito si allontanò da Emily.
-“Mi dispiace tanto per questa perdita e sarebbe inutile chiedervi di restare, ora volete stare con la vostra famiglia. L’aereo è già pronto per voi. Spero di rivedervi un giorno”
Bella lo abbracciò sotto il mio sguardo incredulo.
Non appena se ne andò, corsi a prendere Emily.
Nel giro di pochi istanti io e Bella ci trovavamo fuori da quel palazzo che era stata la fonte dei nostri guai.
Una macchina ci attendeva per portarci all’aeroporto, fortunatamente non fummo scortati da Jane o Demetri, si che sarebbe stato un guaio.
Non lasciai nemmeno il tempo all’autista di parcheggiare, con Emily in braccio e Bella al mio fianco salii sull’aereo.
Solo dopo vari controlli partimmo.
Appoggiai Emily su un divano comodo coprendola con una coperta, prima di arrivare a Forks si sarebbe svegliata sicuramente.
Solo allora mi voltai verso Bella che fissava il cielo con un espressione vuota, indescrivibile.
-“Cosa c’è, tesoro?”
-“Ho paura che sia solo un sogno, non mi sembra vero che sia stato tutto così facile”
-“Non direi facile, senza Emily ora saremmo ancora a Volterra”
Annuì pensierosa.
Presi il suo volto tra le mani per guardarla negli occhi
-“A cosa stai pensando? Mi hai davvero stupita con Aro”
-“Sarà senza dubbio un uomo senza scrupoli che lotta per il potere, ma in questi anni lui mi ha davvero aiutata, mi è stato vicino, è stato l’unico ad accettare che io bevessi sangue animale. Gli sarò per sempre grata”
Adesso capivo il comportamento di Bella.
La abbracciai forte accarezzandole i capelli.
-“Sei la persona più altruista che esista al mondo”
Sorrise beffarda.
-“Non credere che sarò tanto altruista da farmi da parte quando dovrai scegliere tra me ed Emily”
-“Non ce ne sarà bisogno” sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra.
Dopo quella notte insieme avevo capito quale sarebbe stata la mia scelta.
Bella era ciò che più al mondo desideravo, era riuscita a svegliare il mio cuore dopo un secolo di vita e quella luce, quell’amore per lei non sarebbe morto mai, mentre Emily mi aveva aiutata quando Bella non c’era, probabilmente se lei non fosse tornata avrei cercato di andare avanti magari con lei, ma a quell’eventualità non volevo pensare.
Restammo accoccolati fino a quando non sentimmo un pulsare fortissimo.
Ci avvicinammo ad Emily aspettando il momento in cui si sarebbe svegliata.
Passarono pochi minuti e piano aprì gli occhi.
Si guardò intorno soffermando un po’ lo sguardo su di me.
-“Dove siamo?”
-“Torniamo a Forks”
Sgranò gli occhi.
-“Ce l’hai fatta”
Cercò di sedersi spostando lo sguardo da me a Bella.
-“Grazie Emily, ci hai salvati!” disse Bella
La fissammo fino a quando sembrò riprendersi.
Scosse la testa voltandosi verso di noi.
-“Scusatemi…”
-“Sei ancora scossa forse dovresti riposarti”
-“Ho dormito abbastanza. Quanto manca ancora?”
-“Mezz’ora”
La lasciammo un po’ sola, chissà come si sentisse in quel momento.
Guardai Bella di nuovo persa nel vuoto e le sfiorai la mano.
Sorrise voltandosi verso Emily, stavamo probabilmente pensando la stessa cosa.
Dopo un po’ l’aereo atterrò ed Emily fu costretta a fingere ancora di essere morta.
La portammo lontana da lì in modo che non potessero accorgersi di nulla.
Trovammo tutti ad aspettarci fuori casa, Alice aveva sicuramente visto tutto.
Lasciai andare Emily mentre Bella abbracciava tutta la famiglia.
Finalmente a casa, potevo dire.
Strano che le cose cambiassero così in fretta.
Ci dirigemmo in salotto dove raccontai cosa fosse successo.
Furono tutti sbalorditi dal comportamento di Emily.
Solo allora mi venne in mente una delle tante cose che non avevo capito.
-“Chi ti ha dato il veleno?”
-“E’ stata una signora, non so chi fosse. C’era una bambina sull’aereo che ho incontrato in un vicolo e mi ha condotto da lei”
Una bambina?
Improvvisamente vidi l’immagine di quella ragazzina che avevo incontrato anch’io.
Che fosse la stessa?
Mah!
-“Adesso che siamo tutti qui riuniti, Emily devi sapere che i tuoi genitori hanno contattato la polizia quando non t hanno trovato a casa tua. Ora ti stanno cercando tutti…” disse Alice.
Emily sussultò leggermente ma poi si ricompose.
-“Devi decidere se restare con noi o tornare da loro, in tal caso dovrete allontanarvi dall’Italia e cambiare documenti, ricominciare d’accapo”
Sapevo cosa stava provando o almeno lo immaginavo.
Era combattuta, voleva ritornare da loro ma a quale prezzo?
Doveva privarli della loro vita.
Si leggeva sul suo volto, era indecisa.
Solo dopo pochi istanti annunciò a tutti la sua decisione…
Eccomi!!!! Ecco a voi il penultimo capitolo, eh si il prossimo sarà l’ultimo di questa storia, la mia ff più lunga in assoluto.
Grazie a chi mi ha sostenuto fino ad adesso.
Grazie a voi sono andata avanti.
Ho già in mente il finale che avevo deciso fin dall’inizio.
Penso che abbiate capito Edward con chi ha scelto di stare.
Ed Emily? Resterà sola? Quale sarà la sua decisione??
Un bacione grande dalla vostra aLbi |
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Capitolo 18 *** Ricominciare ***
Ricominciare
Non potevo permettere che i miei genitori pagassero per quello che mi era accaduto, loro se ne sarebbero fatta una ragione, non potevo ritornare indietro…dovevo solo andare avanti, ma sarebbe stata dura…
Annunciai a tutti le mie intenzioni…
-“Non posso coinvolgere i miei genitori, sono io l’unica responsabile e non posso tornare da loro come se non fosse successo nulla e anche se voi non mi aveste proposto di restare con voi non sarei tornata ugualmente da loro…”
Le parole uscirono fuori come un fiume in piena così come le lacrime.
Esme corse ad abbracciarmi…in fondo una mamma l’avrei sempre avuta…
Come fare a resistere a quegli occhi così dolci.
Pensai a come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto lei come madre e probabilmente non mi sarei trovata in una situazione del genere.
-“Non ti lasceremo andare, tu resterai con noi, hai già sofferto abbastanza e non è giusto che ti allontani da tutti, noi ti vogliamo bene e ti aiuteremo”
-“Grazie Esme, sai penso che non sentirò la mancanza di una mamma, perché ci sarai tu”
Sprizzava gioia da tutti i pori ed ero più che sicura che se avesse potuto avrebbe pianto…
Li guardai uno ad uno, non volevo essere di troppo…
-“So che un umana potrebbe creare dei problemi e se non mi volete posso capirlo”
-“Non dire sciocchezze, noi tutti dobbiamo esserti riconoscente per quello che hai fatto, per il coraggio che forse noi non avremmo mai cacciato, hai salvato la nostra famiglia e ora tu ne fai parte”
Per una volta sentivo il calore di una vera famiglia ed io che pensavo ai vampiri come persone senza cuore…già li adoravo.
Tutti mi sorridevano ed in quel momento fui consapevole che non ero sola.
Osservai Edward e Bella…probabilmente sarebbe stata dura ma con il tempo mi sarei abituata…
Non sarei mai stata capace di dividerli, perché loro erano fatti l’uno per l’altra e poi una cosa che mi aveva sempre detto mia mamma “Non prendere mai ciò che non è tuo”
Ed io lo sapevo, l’avevo sempre saputo che lui non mi apparteneva, senza Bella forse qualcosa sarebbe accaduto ma avrei mai visto quel sorriso sincero sul suo volto?
Neanche il tempo a volte è d’aiuto…cerchi di dimenticare ma niente può essere cancellato le ferite non si saneranno mai ma diventeranno solo delle cicatrici con cui cercherai di convivere…
Non mi accorsi che tutti erano andati via, c’era Edward che mi fissava.
-“So come ti senti e potrai sempre contare su di me”
-“Non pensare a me e vai da Bella”
Cercai di essere il più convincente possibile.
Mi voltai verso la finestra, non riuscivo a sostenere il suo sguardo, sembrava guardasse la mia anima…
Poggiò una mano sulla mia spalla
-“Emily, so cosa succederà adesso, cercherai di ignorarmi, e forse non mi rivolgerai la parola, ma sappi che ti voglio davvero bene e di qualunque cosa tu abbia bisogno io ci sarò sempre”
Restò lì ancora un po’, forse aspettava che io mi sarei voltata, ma non ci riuscivo, non volevo piangere.
Solo quando fui sicura che lui fosse andato via, sussurrai “Grazie” certa che mi avesse sentito…
Erano passati ormai 3 anni da quando io facevo parte della famiglia Cullen…le cose erano cambiate, almeno per me intendo.
Ero più sicura di me stessa ed ero riuscita a legare con ognuno di loro…
Io, Alice e Rosalie andavamo pazze per lo shopping…
Esme e Carlisle erano diventati ormai un punto di riferimenti…
Emmett e Jasper erano i miei fratelloni…
Ero diventata molto amica di Bella…
E con Edward le cose erano cambiate, ero riuscita ad aprirmi con lui, ora eravamo amici.
Dopo una serata passata a sfogarmi con lui, ero riuscita ad allontanare il dolore…
Almeno potevo avere una piccola parte di lui…
Pensavo, anzi no, ero sicura che non avrei più provato un sentimento così forte per qualcuno, anche se ormai consideravo Edward in un modo diverso…
Ormai l’amore non faceva parte della mia vita, o almeno così credevo…
Stavo suonando al pianoforte, naturalmente avevo già avuto il permesso da Edward…ero abbastanza brava ma avevo accettato ugualmente delle lezioni da lui, in fondo era un maestro eccezionale…
Ero concentrata sulle note dello spartito che mi aveva dato Edward quando Alice ebbe una visione.
-“Che succede, Alice?” chiese Carlisle
-“Jasper sta tornando ma non è solo…”
-“Chi c’è con lui?” chiese Esme preoccupata
-“E’ un vampiro ma non so chi è”
Attendemmo tutti con ansia il suo ritorno, non c’era motivo di aver paura ma gli altri non erano sicuri su questo vampiro ed avevano paura per me…
Emmett era fermo vicino alla finestra mentre Edward e Bella erano seduti al mio fianco…io invece pensavo che non dovevamo preoccuparci anzi dovevamo fidarci di Jasper, lui era quello più cauto in famiglia quindi prima di prendere una decisione del genere ci aveva riflettuto bene no?
Dopo alcuni minuti sentimmo delle voci avvicinarsi sempre di più e la tensione si spense solo quando Jasper entrò in casa.
Non vedevo bene chi ci fosse dietro di lui e quando mi sporsi per guardare meglio, restai impietrita da tanta bellezza.
Solo guardarlo mi toglieva il fiato.
Era come tutti gli altri ovviamente pelle bianca e occhi dorati, ma aveva dei lineamenti così fini e quei capelli biondi ribelli…rimasi folgorata…
Probabilmente se ne accorse perché mi fissò a lungo, avrei dovuto distogliere lo sguardo ma ero ipnotizzata, mi aveva stregata…
Abbassai lo sguardo imbarazzata mentre tutti ci fissavano…
-“Ragazzi lui è Nicholas, vegetariano come noi e gli ho proposto di fermarsi un po’ con noi, se per voi va bene”
Nessuno obbiettò ovviamente e lui restò con noi per molto tempo…beh il tempo necessario che ci volle per farmi innamorare perdutamente di lui.
Ero cotta a puntino, lo pensavo continuamente…
La sua gentilezza, le sue carezze per me erano diventate indispensabili come l’aria…
Passavamo molto tempo insieme e tutti se ne erano accorti…
Sognavo ad occhi aperti…
Cos’avevo detto io?
Non mi sarei più innamorata?
Tutti sbagliano no?
Più passavo il tempo accanto a lui e più mi rendevo conto che io stavo invecchiando, sentivo pesantemente lo scorrere dei minuti, ore, settimane, mesi…
Volevo passare la mia vita con lui…
Espressi chiaramente questo desiderio ma lui non voleva assolutamente trasformarmi, mi amava troppo per farmi diventare un mostro…
Nessuno mi avrebbe fermato così andai da Carlisle che era disposto a mordermi se Nicholas non fosse entrato nello studio furioso…
Ci volle molto tempo per convincerlo…ma alla fine neanche lui resistette all’idea di perdermi…
Furono i tre giorni più brutti della mia vita…
Sentivo solo le fiamme ma cercai di non urlare…in fondo ne valeva la pena.
Ovviamente la trasformazione mi rese forte e bellissima.
E quando fummo certi che il periodo da neonata era stato superato Nicholas mi chiese di sposarlo, dopo aver assistito ovviamente al matrimonio di Edward e Bella ovviamente…
Il mio sogno si era avverato…
Speravo tanto in un “vissero felici e contenti”
-“A cosa pensi?” mi chiese con la sua voce dolce
-“Pensavo a noi”
Mi strinse ancora di più tra le sue braccia…
-“Nessuno ci dividerà”
-“Per sempre” sussurrai
Per sempre…
E le sue labbra incontrarono le mie per l’eternità…
__________
Ce ne ho messo di tempo per aggiungere l’ultimo capitolo che chiude questa storia.
Mi scuso per il ritardo…
Mi ci ero affezionata e come promesso l’happy ending c’è stato, giusto?
Io ringrazio tutti voi per avermi seguito…chi ha sempre commentato, chi ha solo letto ed i preferiti:
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Grazie mille a tutti voi…e per chi vuole ancora seguirmi è in corso un'altra ff, Semplicemente irresistibile.
Un bacione aLbi |
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