Ricominciare

di Lady Joanne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiamenti ***
Capitolo 2: *** Una nuova vita ***
Capitolo 3: *** Dolce melodia ***
Capitolo 4: *** Scoperte ***
Capitolo 5: *** Chi sei? ***
Capitolo 6: *** Passato ***
Capitolo 7: *** Ritorno ***
Capitolo 8: *** Lei ***
Capitolo 9: *** Confronto ***
Capitolo 10: *** Scelte ***
Capitolo 11: *** Fuga ***
Capitolo 12: *** Complicazioni ***
Capitolo 13: *** Volterra ***
Capitolo 14: *** Proposta ***
Capitolo 15: *** Incontro misterioso ***
Capitolo 16: *** Inganno ***
Capitolo 17: *** Via d'uscita ***
Capitolo 18: *** Ricominciare ***



Capitolo 1
*** Cambiamenti ***


Cambiamenti

 

Signorina Emily Brown
siamo lieti di comunicarle che la sua domanda per la borsa di studio è stata accettata
grazie ai suoi dati che ci hanno permesso di capire fino in fondo il suo impegno,
quindi lei potrà continuare i suoi studi in America alla Forks High School.
Il volo è previsto domani mattina.
Speriamo di vederla presto!
Congratulazioni

Distinti saluti
Dir. Caroline Smith

 
Era l’ennesima volta che leggevo questa lettera, era impossibile, finalmente avrei lasciato l’Italia, mi sembrava tutto così assurdo i miei sogni si stavano avverando.
I miei genitori erano entusiasti dell’idea, soprattutto mio padre, lui non era italiano ha vissuto fino all’età di 20 anni a Seattle e adesso la sua unica figlia stava per percorrere il suo stesso cammino.
Era la prima volta che vedevo mia madre e mio padre così felici, erano troppo interessati alla loro carriera per occuparsi della loro figlia.
Si perché mia madre era un avvocato brillante mentre mio padre era un dottore, avevano sempre navigato nell’oro perché la cosa più importante erano gli affari ed io per questo avevo vissuto per 17 anni da sola immersa nella mia enorme casa.
Si preoccupavano di me quando ero malata e quando si trattava della scuola, ma mai avevano dimostrato il loro affetto, non sapevo cosa significava essere coccolati, amati.
Quand’ero piccola guardavo tutti i genitori che portavano i loro figli al parco, li vedevo così felici, mentre io mi limitavo ad osservarli, perché con me non c’erano mai stati i miei genitori ma la mia tata.
Se avessi detto questo a qualcuno mi avrebbero preso per pazza, come potevo lamentarmi io che avevo tutto.
Si, certo! Soldi a volontà, ero intelligente, gentile, e tutti invidiavano la mia bellezza, sinceramente non capivo quale fosse la differenza tra me e le altre ragazze.
Ero alta circa 1.68 cm, avevo i capelli ondulati che cadevano leggeri sulle spalle, di un colore castano chiaro che al sole avevano striature color miele, e miei occhi erano blu, ero magra. Io avevo incontrato molte ragazze con il mio stesso colore di occhi e capelli, perché allora mi guardavano con tanto splendore?
Ah si! Parlavo di tutto quello che avevo, ma sinceramente avrei preferito non possedere nessuna di queste cose, ma avrei voluto più calore da parte dei miei genitori, più attenzione... non l’avevo mai ammesso davanti a nessuno ma invidiavo davvero le mie amiche perché loro avevano una famiglia, io ero per giunta figlia unica, ero sola.
Per la prima volta, ci trovavamo riuniti tutti e tre nel salotto, per discutere del viaggio, da lì a pochi giorni avrei dovuto frequentare il 4° anno in Italia, ma i miei programmi erano cambiati, più li guardavo e più capivo che loro non erano felici per questa mia opportunità ma lo erano perché finalmente non avrebbero avuto qualcuno di cui occuparsi.
Li osservavo, ascoltavo i loro discorsi. ma nessuno sembrava accorgersi di me.
Dopo quella che sembrava un eternità, si rivolsero a me.
-“Tuo padre ha prenotato il volo, domani mattina sarai in viaggio verso l’America, non sei felice?” chiese mia madre con quella voce un po’ stridula, fortunatamente la mia non somigliava affatto alla sua, naturalmente continuò a parlare senza darmi il tempo di aggiungere qualcosa “Non preoccuparti per l’appartamento dove vivrai e per il mezzo con cui andrai a scuola, ci siamo informati e poi abbiamo delle conoscenze lì, avrai tutto ciò di cui hai bisogno, e per i soldi t daremo una carta d credito, per qualche problema noi saremo sempre pronti”
Mi sorrideva come se stesse parlando ad una malata d mente, quanto odiavo questo suo atteggiamento, non volevo nemmeno sapere quanti soldi avevano speso per l’appartamento e la macchina, perché naturalmente anche lì mi dovevo distinguere dagli altri, anche lì dovevo far capire che ero figlia di due ricconi.
Perché non potevo essere una ragazza normale??
Non resistevo più in quella stanza, e dopo averle sorriso e detto che ero felicissima mi diressi in camera mia dove trovai Camilla, la signora che per tanti anni si era occupata di me, la consideravo una seconda mamma, intenta a preparare le valigie.
-“Ciao Emy, allora sei contenta?”
-“Certo! Ma mi mancherai, spero di riuscire a conoscere tanti amici”
-“Sono sicura che ne troverai tanti, come può una ragazza così gentile non trovarne, me lo spieghi?”
Si avvicinò a me per abbracciarmi, perché non avevo lei come mamma?
La aiutai a preparare le valigie e dopo la salutai, mi sedetti vicino alla finestra, che bel cielo, quante stelle.
Il panorama era bellissimo, anche questo mi sarebbe mancato molto, ero una ragazza molto romantica, sognavo ancora il principe azzurro, ma che c’è di male??
Immaginavo una storia stile Romeo e Giulietta ma ovviamente con un lieto fine, desideravo che qualcuno in quel momento salisse dalla finestra, come nei film!!!
Ok fantasticavo troppo!!
Era notte fonda e andai a letto mi aspettava una giornata molto movimentata.
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Ecco il primo chappy, vi prego ditemi se devo continuarla, in ogni caso i primi 6 capitoli sono già pronti ed Edward comparirà nel prossimo, ringrazio coloro che hanno letto e recensito la mia fic “Insieme x sempre” sperando che mi seguirete. Un bacione aLbiCoCCaCiDa

 

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Capitolo 2
*** Una nuova vita ***


Una nuova vita


Il giorno dopo mi alzai presto, ero così elettrizzata, finalmente libera e lontana da tutti i problemi che mi circondavano (nda: non sa cosa le aspetta lì XD)
Feci una doccia veloce, mi vestii e scesi giù, trovai i miei genitori che facevano colazione, mi accolsero come mai era successo in 17 anni.
Erano di buon umore, troppo per i miei gusti ma li assecondai lo stesso, mi accompagnarono personalmente all’aeroporto, mi salutarono come dei veri genitori e mi abbracciarono.
In fondo mi sarebbero mancati anche loro, erano pur sempre coloro che mi avevano dato alla luce.
Mia madre naturalmente mi disse che se avessi voluto altri soldi sulla carta d credito non c’erano problemi, ovviamente c’era da aspettarselo e con un sospiro, mi allontanai da loro e diedi un calcio alla vecchia vita.
Il viaggio fu molto lungo e stressante, fortuna che mi portai libri da leggere e il mio lettore mp4, anche se mi addormentai circa a metà volo.
Atterrata a Port Angeles, cercai subito il biglietto con l’indirizzo del mio appartamento e mi avviai verso un taxi.
Beh dire appartamento era poco, ma avevo dovuto intuirlo, no?
I miei genitori erano pur sempre i miei genitori.
Era una casa molto carina, entrata dentro vidi che era anche molto accogliente, percorso un corridoio mi trovavo in un salotto molto confortevole con un divano lungo bianco ed un tavolino in legno davanti, con una televisione e tutto ciò che la tecnologia dispone, più in la avrei trovato un mobile con vari libri, cd e molti oggetti da collezione mentre alla mia destra c’era un pianoforte, si, perché io adoravo la musica e sapevo suonare. Anche la cucina mi piaceva, piccola ma molto graziosa.
Portai i bagagli di sopra dove c’era un bagno abbastanza grande, e due camere, naturalmente quella più grande era la mia, sistemai tutte le mie cose mi feci una doccia e andai a vedere se c’era qualcosa in frigo.
Tutto era stato arredato ed il frigo era stracolmo, solo allora pensai che il giorno dopo avrei finalmente messo piede nella Forks High School.
Guardai un po’ di televisione e senza accorgermene mi addormentai sul divano.
Mi alzai in perfetto orario, avevo l’orologio incorporato, mi preparai presi tutto quello che mi occorreva, e andai fuori, dove il giorno prima non avevo assolutamente visto la mia macchina.
Come avevo fatto a non notarla? I miei genitori avevano fatto proprio le cose in grande, una cabriolet nera ultimo modello, dopo un paio di minuti di shock totale mi ripresi, e mi diressi a scuola, non fu difficile trovarla.
Dopo aver parcheggiato mi diressi nella segreteria dove conobbi la signorina Smith, tutta raggiante che mi porse l’orario, una mappa e mi augurò di trascorrere un buon anno scolastico.
Nel giro di pochi minuti la scuola si riempì di molti studenti che mi guardavano con facce perplesse, cosa c’era che non andava?
Solo allora si avvicinò una ragazza vicino a me, era molto gentile e cordiale, aveva dei capelli lisci color caramello e occhi color cioccolato, si era anche molto carina, si chiamava Lily.
-“Qual è la tua prossima lezione?”
-“A quanto pare Fisica”
Mi guardò delusa, com’era dolce
-“Che peccato! vabè però hai trigonometria alla 3° ora ci incontreremo lì”
Mi sorrise e andò via, mi diressi con l’aiuto della mappa in aula, il professore mi presentò a tutta la classe, cosa che odiavo a morte, e andai a sedermi.
Al mio fianco c’era un ragazzo che aveva una parlantina, non si bloccava mai, mi venne quasi da ridere, mi ricordava tanto una persona, ma adesso non c’era più quindi non dovevo pensarci.
Alla fine dell’ora Mark, questo era il suo nome, insistette per accompagnarmi all’aula di inglese, anche se avessi voluto rifiutare, non avrei proprio potuto, stava quasi diventando esasperante.
Passò così anche quella lezione, ero stufa che tutti mi guardavano, almeno i primi tempi sarebbe stato così, ormai ero la nuova ragazza, la novità e così tutti si avvicinavano a me, logico, no?
Però io non ero abituata a quelle attenzioni, dovevo andare vero l’aula di trigonometria dove avrei incontrato anche Lily, ma non riuscivo più ad orientarmi con la mappa, ecco lo sapevo mi ero persa.
Mi girai intorno per capire dove mi trovavo e non mi accorsi che c’era qualcuno dietro di me, infatti voltandomi di scatto urtai contro qualcosa di duro, stavo per cadere a terra ma due braccia forti mi sostennero e mi ritrovai a pochi centimetri da colui che mi avrebbe cambiato la vita.
Capelli di bronzo, pelle chiara, ma fui colpita dagli occhi era un colore strano dorato potrei dire, ma meno importante era la bellezza, era bello, bello come un dio, stavo sognando?
Restammo minuti a guardarci così fino a quando mi rimise in linea retta e la sua voce melodiosa mi colpì.
-“Hai bisogno di aiuto?”
-“Io...beh mi sono persa”
Il suo sguardo penetrò dentro di me, quasi come se capisse cosa stavo pensando.
-“Qual è la tua prossima lezione?”
-“Trigonometria”
-“Se vuoi ti accompagno io”
-“Grazie”
Gli sorrisi timidamente e lui ricambiò facendomi impazzire.
Mi accompagnò all’aula, sentivo il suo sguardo addosso ma non riuscivo a girarmi per vedere se mi fissava o meno.
Arrivati alla porta ci fermammo
-“Che maleducato, io mi chiamo Edward” disse con un sorriso sghembo
-“Io sono Emily, è stato un piacere conoscerti, ora devo andare magari ci incontreremo un'altra volta”
Lo salutai ed entrai in classe sconvolta dopo essermi scusata per il ritardo, fortunatamente il professore fu clemente con me, andai a sedermi vicino Lily meno male che mi aveva conservato il posto.
-“Cos’è successo?
-“Mi sono persa”
-“Capisco”
L’unica cosa che pensavo ormai era lui, Edward, era così affascinante, bello, dolce, oddio ma cosa dicevo a mala pena lo conoscevo!!!
Le ore passarono con me immersa nel mondo dei sogni, anzi no nel mondo di Edward.
All’ora di pranzo, io e Lily andammo a mensa e ci sedemmo in un piccolo tavolino, è stato lì che notai gli altri, belli come lui, la mia amica seguì il mio sguardo e ridacchiò.
-“Non impressionarti, quelli che vedi sono i Cullen, anche loro sono arrivati da qualche anno, ma non danno confidenza a nessuno”
In quell’istante Edward mi fissò, lo vedevo bene, il suo sguardo era velato di tristezza, perché?? Dov’era finito il suo sorriso sghembo??
Non riuscivo a vederlo così malinconico, mi faceva tenerezza, avrei voluto consolarlo, ma chi ero io che con le mie sofferenze andavo a consolare proprio lui?
Dopo un ultimo sguardo finii di mangiare e mi preparai per le lezioni successive che fortunatamente passarono in fretta, andai verso la mia cabriolet ma solo all’uscita, in macchina, notai la Volvo metallizzata, quando lo vidi il mio cuore accelerò improvvisamente.
Ero troppo confusa, dovevo riflettere, e senza soffermarmi più di tanto andai a tutta corsa verso casa.

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Beh, ho notato che il primo capitolo ha avuto molte letture quindi la storia non è così brutta spero che lascerete un commentino per quest’altro. Baci aLbiCoCCaCiDa

 

 

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Capitolo 3
*** Dolce melodia ***


Dolce melodia

Le notti che passai furono tremende, non dormii per niente, il mio pensiero fisso era lui, lui che ormai popolava anche i miei sogni, stavo impazzendo.
Facevo dei sogni strani, confusi, che mi lasciavano perplessa e ogni volta mi alzavo di sbotto...lui era lì che mi sorrideva ed io ipnotizzata mi avvicinavo a lui, mi stringeva tra le sue braccia e lui inclinava il viso verso il mio collo, poi...mi svegliavo.
La cosa strana era che da circa una settimana non avevo avuto più modo di incontrare Edward o di parlarci, sembrava mi evitasse e a mensa, ecco il suo sguardo malinconico che mi colpiva.
Aveva paura di avvicinarsi a me e timida com’ero non mi facevo mai avanti.
Per fortuna era domenica quindi potevo rilassarmi in santa pace, mi alzai, feci le pulizie e mi vestii.
Andai a sedermi accanto al pianoforte e le mie dita iniziarono a scorrere su quei tasti bianchi e neri, si sentiva la musica nell’aria, percepivo il canto della natura, era così stupendo, ma le note furono interrotte dal suono del campanello.
Mi precipitai alla porta, chi poteva essere la domenica mattina?
Trovai Lily che mi sorrideva e la feci accomodare sul divano del salotto.
-“Come mai qui?”
-“Non avevo nulla da fare e pensavo di fare un salto qui”
Dopo aver dato un occhiata in giro aggiunse
-“Bella la tua casa”
Le offrii qualcosa da bere e mi sedetti accanto a lei, iniziammo così a parlare.
-“Emy posso farti una domanda?”
-“Certo!”
Lo vedevo bene era molto imbarazzata
-“Vedi...io non voglio impicciarmi dei fatti tuoi...ma il fatto è che...ho visto come osservi Edward a scuola, ti piace?”
Quella domanda mi spiazzò completamente, perché tra tutte era l’unica che non mi ero mai posta, anzi non ci avevo proprio pensato, cosa le dovevo rispondere?
Pensai a lui, al suo viso, alla sua bellezza, alla sua voce dolce, a quel giorno che lo incontrai e capii che mi aveva colpita, che mi ero innamorata di lui.
Conoscete no l’amore a prima vista?
Io per prima non ci ho mai creduto, ma lui è arrivato dentro la mia vita come un fulmine a ciel sereno.
Lily mi osservava aspettando una mia risposta.
-“Si” dissi abbassando la testa.
Quando alzai lo sguardo vidi un sorriso a trentadue denti che le illuminava il volto.
-“Che c’è?”
-“Lo sapevo” disse saltellando
La guardavo sconvolta
-“Quindi?”
-“Come quindi? Emily non capisci? Ho osservato il tuo sguardo i tuoi movimenti quando c’è lui e anche i suoi, anche lui è attratto da te, ogni volta che lo incontriamo, lui non smette di guardarti un attimo”
Cosa? No mi stava decisamente prendendo in giro
-“Come puoi pensare che un ragazzo come lui pensi ad una come me?”
-“Emily cosa stai dicendo? Voi avete molte cose in comune, la bellezza, l’intelligenza e avete due caratteri molto chiusi, poi sono sicura che anche lui ha sofferto molto proprio come te, ricorda lui ha perso i suoi genitori è stato adottato”
Non sapevo cosa risponderle, aveva ragione, ma questo non cambiava assolutamente nulla.
Dopo aver parlato uscimmo e trascorremmo tutta la giornata a Port Angeles, tra librerie, negozi di scarpe e vestiti, per poi fermarci a mangiare qualcosa.
Era così bello avere un’amica e confidarle tutti i tuoi segreti, ma adesso che avevo la consapevolezza di essere innamorata di lui, come mi sarei comportata?
Scoprii tutto questo il giorno dopo a scuola.
Avevo un’ora libera e non sapevo proprio cosa fare, così iniziai a gironzolare per la scuola e mi ritrovai nell’aula di musica, dove c’era un bel pianoforte che attendeva solo di essere suonato, io che adoravo la musica, non mi trattenni, così le mi dita sfiorarono veloci i tasti, componendo un suono molto articolato e rigoglioso ma altrettanto dolce.
Non mi accorsi che una persona fermo alla porta mi osservava, quando constatai la sua presenza mi fermai di sbotto, Edward.
Era lì con quella bellezza straordinaria.
-“Ho sentito la musica e sono venuto a controllare, sei molto brava sai?”
-“Grazie. Anche tu suoni il piano?”
Fece un cenno di si e io lo invitai a sedersi accanto a me, anche lui se la cavava bene. Guardavo le sue mani muoversi veloci sui tasti, era straordinario.
Mentre io guardavo i tasti lui mi fissava, alzai lo sguardo verso di lui, e il suono finii
-“Come mai sei qui a Forks, come può, questo posto, attirare una ragazza italiana?”
-“Ho vinto una borsa di studio”
-“Non sei dispiaciuta? In fondo i tuoi genitori vivono dall’altra parte del mondo”
Un sorriso amaro apparve sul mio viso
-“Dispiaciuta? I miei genitori non si sono mai interessati a me, per loro la cosa più importante è la carriera, non la loro figlia”
Mi guardava triste.
-“Soffri molto, vero?”
-“Non sai che tormento è stato per me, vivere 17 anni senza mai ottenere una carezza, un po’ di attenzione, di affetto, fortuna che c’era la mia tata, la considero come la mia vera mamma...i miei genitori si importano solo della mia carriera scolastica, poi niente ha più senso per loro”
-“Che lavoro fanno?”
-“Mia madre è un avvocato e mio padre un medico, tutti in Italia mi conoscevano, ero la ragazza più ricca e naturalmente i miei genitori evidenziavano molto la differenza tra me e gli altri studenti, anche qui non vedi? La macchina che ho, la casa in cui vivo. Avrei preferito calore da parte loro piuttosto che tutto questo”
Perché gli raccontavo tutto questo? Sentivo che di lui potevo fidarmi.
Volevo sapere qualcosa di lui, adesso che ora lui conosceva tutto di me.
-“E’ vero che sei stato adottato?” chiesi dopo un lungo silenzio
-“Si”
-“Se non sono troppo indiscreta cosa è successo ai tuoi genitori?”
Mi guardò incredulo, ma non capivo il perché.
-“Loro sono morti tanto tempo fa”
-“Mi dispiace” sussurrai
-“Non preoccuparti, non ricordo molto di loro”
Il suo sguardo era straziato, stava soffrendo anche lui.
-“Anche tu soffri molto, anche se non so il motivo”
Adesso era sorpreso, come se avessi colpito nel segno.
-“Ti ho notato molto, la maggior parte delle volte sei sempre triste, e mi guardi come se fossi tormentato da qualcosa, ho come l’impressione che in qualche modo centri io”
Mi guardò scioccato, non disse una parola ma si limitò a suonare.
Conoscevo quella melodia, era così dolce, aleggiava nell’aria e ci avvolgeva così intensamente,  iniziai anche io a suonarla, e lui mi guardò sbalordito perché io la sapevo.
Era così dolce, come se fosse un richiamo, in quelle note capii il suo dolore, capii che quel suono ci apparteneva ed era stato sempre di noi, e adesso era pronto ad essere liberato.
Alla fine, ci guardammo negli occhi per minuti che per me erano secoli, perché quando c’era lui perdevo la cognizione del tempo.
La campanella suonò e lui scappò via
-“Aspetta Edward!” gridai, ma era troppo tardi.
Ero sconvolta, quel ragazzo era riuscito a farmi sentire delle emozioni mai provate, e adesso sapevo che anche lui in un modo le provava, ma c’era qualcosa che mi nascondeva, che lo faceva soffrire tremendamente, che in qualche modo io gli ricordavo e dovevo solo scoprire cosa. 
 
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Grazie per le letture e i commenti, non preoccupatevi so che è diverso senza Bella, ma ci saranno delle sorprese in seguito, una svolta ci sarà dal settimo capitolo in poi. Non posso dire più nulla spero che tra le molte persone che leggono presto vedrò anche qualche commentino in più. A presto aLbiCoCCaCiDa

 

 

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Capitolo 4
*** Scoperte ***


Scoperte

 
Ero in palestra con Lily e Mark, a quanto avevo capito Mark voleva chiedermi di uscire ma io cercavo in tutti i modi di non restare da sola con lui, in modo da non essere scortese.
Dovevamo giocare a tennis ed io fortunatamente ero in squadra con la mia migliore amica, e tra una pausa e l’altra le avevo raccontato cos’era successo tra me e Edward nell’aula di musica.
Lei ascoltava tutto entusiasta e felice per me, saltellava come un gazzella impazzita ed un po’ riuscì anche a farmi ridere, era davvero buffa.
Quando finimmo andammo negli spogliatoi, dove ormai Lily aveva perso il controllo, parlava a raffica e dovevo stare molto attenta per riuscire a capire tutto.
-“Io avevo ragione, te lo avevo detto, sai ho sempre pensato che Edward ma anche tutti i Cullen avessero qualcosa di misterioso, e mi hanno sempre affascinati, naturalmente io non mi sono mai avvicinata, però non è strano il fatto che parli solo con te...cioè...”
-“Calmati Lily, ho capito cosa vuoi dire su forza adesso respira”
Mi fece un sorriso luminoso e corse ad abbracciarmi adesso cosa le prendeva
-“Ti rendi conto...oooh come sono contenta!!!!!”
-“Non montarti la testa, in fondo non è successo niente di ché”
Nel frattempo eravamo uscite dagli spogliatoi e ci dirigemmo in direzioni opposte io nell’aula di Letteratura e lei all’aula di biologia.
Non avrei mai immaginato di trovarci proprio Edward, seduto al mio banco poi.
-“Ciao” lo salutai cordialmente e a lui non sfuggì di certo
-“Non ti ho mai visto a questa lezione”
-“Ho dovuto fare un cambio di orario”
-“Ok”
Mancavano ancora 5 minuti all’inizio della lezione, mi stava fissando lo sapevo sentivo il suo sguardo addosso
-“Cos’hai? Cosa c’è che non va?”
Lui mi guardò sconsolato e si prese la testa tra le mani, no non ce la facevo più a vederlo così.
-“Edward...”
Mi avvicinai a lui e gli presi la mano, era gelida, sembrava che l’avesse messa nel ghiaccio.
Lui si spostò guardandomi spaventato, volevo piangere, ma cosa gli avevo fatto? Volevo uscire da quella stanza, per un attimo rimpiansi di non essere rimasta in Italia, purtroppo il professore entrò e dovetti stare per un’ora intera vicino a lui.
Mi chiedevo perché? Poi pensai che era solo uno stupido, avrei preferito che mi dicesse di non voler essere mio amico piuttosto che ignorarmi e non parlare.
Non ascoltai nemmeno una parola di quello che disse il professore, cosa stava dicendo? Non era possibile, io che avevo vinto una borsa di studio, io che avevo sempre avuto ottimi voti, mi facevo distrarre da una cosa del genere?
Arrivai ad un’unica soluzione dovevo stargli lontano.
Ma non era affatto facile.
Fortunatamente suonò la campanella e io scappai fuori, sapevo che se l’avessi guardato prima di andarmene non sarei riuscita a mantenere la promessa che mi ero fatta.
Come se non bastasse, dopo tutto quello che mi era accaduto incontrai Mark, dovevo aspettarmelo, no? Prima o poi mi avrebbe trovata da sola e me lo avrebbe chiesto
-“Ciao Emily! Tutto bene?”
-“Certo!”
-“Io volevo chiederti una cosa”
Era imbarazzato, si era chiaro quello che voleva chiedermi, ma dovevo fare la finta tonta.
-“Dimmi!”
-“Beh...volevo sapere se qualche sera...beh ti va di uscire con me?”
Bene! Dovevo cercare di non far saltare i miei nervi. Calma Emy!
-“Mark, per me sei un grandissimo amico, io ti voglio bene, però penso che non sia il caso di uscire insieme, mi capisci, vero?”
-“Oh certo. Come vuoi” e scappò via.
Gli avevo appena detto che non ricambiavo ciò che lui provava per me, mi dispiaceva in fondo.
Andai verso la mia auto quando mi accorsi che avevo dimenticato il libro di letteratura in aula, così corsi a riprenderlo.
Pian piano che mi avvicinavo sentivo delle voci provenire dall’aula, che aumentavano di volume. Ma chi erano?
Mi nascosi dietro la porta, dove potevo vedere tutto ed intravidi Edward che parlava con sua sorella Alice
-“Alice capisci che non posso? Sai benissimo quanto sto soffrendo”
La ragazza voleva aiutarlo cercando di dirgli parole di conforto
-“Edward, tu devi andare avanti, devi superare tutto. Tu provi qualcosa per Emily ma non vuoi ammetterlo. Perché ti ostini?”
Cosa? Avevo sentito bene? No, era impossibile.
-“Mi chiedi il perché, come puoi sapendo quello che ho passato. Sai bene cosa siamo, non posso starle vicino. E’ un pericolo”
-Ma...” cercò di ribattere ma Edward fu più veloce.
-“Alice io amavo Bella, anzi la amo ancora e non riuscirò mai a dimenticarla. Capisci che lei è morta? E’ morta a causa mia, di quello che siamo. Credi che riuscirei a sopportare anche la morte di Emily?”
-“Hai ragione ma Bella ora vorrebbe che tu fossi felice, e tu sei innamorato di Emy anche se pensi ancora a lei. Non capisci? Tu non vuoi ammettere di essere innamorato di lei perché ti ostini ancora a darti la causa per la morte di Bella, e così cerchi di allontanare tutti. Perché la ignori sempre?”
Edward non riusciva a rispondere, di nuovo quell’espressione, di nuovo la testa tra le mani.
-“Edward ti prego guardami! Io voglio la tua felicità, lo sai. Emily ti aiuterà ad andare avanti e poi succederà come nel caso di Bella se cercherai di starle lontano”
-“Alice, Emy mi ricorda tutto di Bella, non capisci? Il suo odore, la mia incapacità di leggerle la mente, la sofferenza verso i suoi genitori. Io non voglio rimpiazzarla. Non riuscirei mai ad amarla, come ho amato Bella”
-“Invece si. Tu la ami e non lo ammetti. Hai paura di andare avanti. Hai paura di amare di nuovo. Non vuoi lasciarti andare”
Fortunatamente mi nascosi, loro uscirono dall’aula in maniera impressionante tanto che correvano veloci.
Avevo ascoltato troppo, ecco perché soffriva ogni volta che mi vedeva, avrei dovuto provare compassione, avrei dovuto essere triste per lui che aveva perso l’amore più grande della sua vita, invece sentivo un senso di vuoto, consapevole che lui non mi avrebbe mai amato.
Iniziai a piangere come una bambina, perché sapevo che anche se noi due fossimo stati insieme, io sarei sempre stata un rimpiazzo anche se lui provasse qualcosa per me.
Ero stanca, presi il libro e me ne andai a casa, il giorno dopo non sarei andata a scuola, non ce l’avrei mai fatta a guardarlo in faccia.
Solo allora capii una cosa che non aveva niente a che fare con Bella.
Edward aveva dei poteri. Edward non era un essere umano.
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Grazie per gli incoraggiamenti di alcune di voi e per le 6 persone che l’hanno aggiunta a preferiti, mi dispiace che ad alcuni la storia non sia piaciuta spero che in seguito questo cambierà...alla prossima aLbiCoCCaCiDa

 

 

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Capitolo 5
*** Chi sei? ***


Chi sei?

 
Restai sul letto a piangere, non mossi un dito, non mi alzai per andare a mangiare, ero troppo stanca e debole.
Cosa ci facevo io lì in quel posto? Ero andata lì per soffrire ancora?
Come potevo piangere per lui che lo conoscevo da un mese circa?
Dopo anni che il mio cuore era iniziato a battere di nuovo per un ragazzo, ecco lì che la porta mi veniva letteralmente sbattuta in faccia.
Mi ero innamorata, lo amavo e lui pensava alla sua Bella, dopo quello che avevo udito avrei dovuto avere paura, in fondo aveva detto che avrei potuto morire per colpa sua, ma lui mi infondeva ben altri sentimenti opposti alla paura.
Non mi ero nemmeno guardata allo specchio, sicuramente avrei visto uno zombie, quella notte non avevo dormito, avevo pianto a di rotto, di certo non ero il ritratto della tranquillità.
Adesso il dolore andava al di là delle lacrime, i miei occhi erano usciti, avevo buttato fuori tutto quello che avevo, adesso mi restava solo una fitta tremenda al cuore.
Non sapevo che ore erano, non sapevo se era orario di pranzo oppure era pomeriggio, ero rinchiusa lì dentro e mi sentivo così lontana dal mondo, da tutti.
Suonarono anche il campanello ma non volli andare ad aprire, non volevo farmi vedere in quello stato e per di più non sapevo nemmeno chi fosse, da non dimenticare che ormai le forze mi avevano abbandonata.
Non ricordo bene come, ma mi addormentai ero esausta, al mio risveglio suonò il telefono, fortunatamente era sul comodino al mio fianco.
Quando risposi sentii la voce di Camilla
-“Ciao Emy, come va?”
-“Bene” avevo un po’ la voce roca e non si lasciò sfuggire molto.
-“Perché hai pianto? Cos’è successo?”
-“Niente. Sto bene”
-“Sicura? Se vuoi parlo con i tuoi genitori ti faccio tornare subito qui. Non c’è problema basta solo chiedere”
Avrei voluto dire di sì, ma a cosa serviva scappare?
-“No, non preoccuparti, passerà”
-“Centra per caso un ragazzo?”
Non si lasciava proprio sfuggire niente, ma il mio silenzio le fece capire tutto.
-“Hai già sofferto una volta, apri bene gli occhi e non lasciarti ingannare di nuovo. Quando vuoi sfogarti sai a quale numero chiamare”
-“Grazie Camilla. Ti voglio bene”
-“Anch’io”
La salutai e riagganciai, mi aveva fatto bene parlare con lei, anche a chilometri di distanza, capiva perfettamente cos’avevo, lei sì che mi leggeva nel pensiero.
Camilla mi aveva dato la forza necessaria per alzarmi, passando accanto allo specchio lungo il corridoio, rimasi scioccata, avevo un aspetto orribile.
La fame iniziò a farsi sentire, infatti scesi a mangiare, ma giusto qualcosa anche perché mi sentivo ancora scossa per la dura nottata.
Andai di corsa a farmi un bagno lungo e rilassante che mi aiutò a chiarire le idee, ma il vuoto che c’era nel mio cuore non riuscì a placarsi.
Mentre pettinavo i miei capelli ondulati, un ondata di tristezza mi avvolse di nuovo, e non potei impedire che le lacrime cadessero di nuovo giù sul mio viso.
Suonarono di nuovo il campanello, ora dovevo andare ad aprire, anche se non avevo voglia di vedere nessuno, il mio stato non era ancora buono e inoltre avevo gli occhi rossi e gonfi.
Quando aprii la porta rimasi completamente sbalordita, si poteva capire bene
-“Edward...” sussurrai
Cosa ci faceva lì? Cosa voleva da me? Non bastavano le sofferenze che già mi aveva inflitto? No, doveva affondare di più il coltello nel mio cuore
Dopo lunghi minuti sussurrò dolcemente “Posso entrare?”
Senza dire nulla, mi spostai per farlo passare, aveva visto i miei occhi, sapeva che avevo pianto.
Lo condussi nel salotto e cercai di allontanarmi da lui, infatti mi sedetti accanto al pianoforte mentre lui restava in piedi.
-“Ho visto che non sei venuta a scuola, come stai?”
-“Ci sono stati giorni migliori”
Lo scrutai un attimo torva
-“Da quando ti interessi di me Cullen?”
L’uso del cognome lo fece sussultare un attimo ma non si perse d’animo
-“Hai ragione. Sei arrabbiata con me e ne hai tutto il diritto. Ma l’ho fatto per il tuo bene”
A quell’affermazione mi infuriai così tanto che riuscii a cacciare tutto quello che avevo dentro
-“Per il mio bene? Edward non mi conosci affatto come puoi dire che lo hai fatto per me. Adesso non ho più il diritto di
scegliere della mia vita? Non era il caso che ne parlassimo anziché decidere tu per me?”
Ero furiosa lo vedeva bene, gli sputai in faccia tutta la verità.
-“Se sei venuto per chiedere scusa, sai dov’è la porta”
-“No, ti devo delle spiegazioni”
-“Mi devi? No, Edward! Tu non devi niente a nessuno, tanto meno a me. Facciamo come se io e te non ci fossimo mai incontrati”
Mi alzai decisa a sbatterlo fuori ma le sue parole mi lasciarono spiazzata.
-“Non posso!” sussurrò
Perché mi tormentava? Ci trovava gusto?
-“Ti ha convinto Alice a venire da me?”
 Restò spiazzato
-“Tu ci hai ascoltati?”
I suoi occhi si ridussero a due fessure.
Eh no! Pensava di farmi sentire in colpa?
-“Almeno io vi ho ascoltato casualmente”
Non riuscivo più a reggere la situazione, sentivo le gambe molli, mi dovetti sedere.
Feci un respiro profondo e cominciai a parlare
-“Hai ragione, tu mi devi delle spiegazioni!”
Si sedette al mio fianco e lo guardai, non c’erano tracce nei suoi occhi di quello che avevo visto le ultime volte.
-“Cosa vuoi sapere?”
-“ Puoi leggere nella mente?”
-“Si, ma con te non ci riesco, sei la seconda persona a cui mi capita”
Sapevo che parlava di Bella.
-“E’ vero ciò che ha detto Alice riguardo me?”
Mi osservò bene per minuti interminabili
-“Si!”
Sapevo che gli costava molto essere sincero.
-“Ma non del tutto” sussurrai quasi a me stessa ma lui mi sentì voltandosi di scatto verso di me.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi avrebbe letto tutta la verità.
-“Edward, cosa sei? Chi sei?”
Lo vedevo bene aveva paura di dirmi la verità
-“Non urlerò te lo prometto”
Sorrise amaramente
-“Si che lo farai”
Lo guardai implorante, sospirò prima di dirmi le parole che mi avrebbero sconvolta
-“Emily, io ....sono un vampiro”
______________

Ringrazio tutte coloro che mi seguono...premetto che la storia non sarà molto lunga penso arriverò a 11 capitoli o non so, non so quando aggiornerò perché devo prima scrivere gli altri capitoli alla prox aLbiCoCCaCiDa

 

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Capitolo 6
*** Passato ***


Passato

 
Vampiro...vampiro...vampiro........io sono un vampiro.
Sono le uniche parole che rimbombarono nella mia testa prima di vedere tutto buio.
Quando aprii di nuovo gli occhi lo trovai accanto a me che mi fissava preoccupato, non potevo crederci, guarda un po’ di chi mi ero innamorata, ma a me non importava molto, poteva essere anche uno stregone, un mago, ma io lo amavo.
-“Scusa” gli dissi
Mi sorrise dolcemente
-“E per cosa, tu non hai fatto niente!”
-“Non dovevo reagire così”
-“Giusto! Mi aspettavo di peggio” disse sghignazzando
Cercai di alzarmi e mettermi seduta.
Gli sfiorai la mano e sospirai, lui mi guardò sembrava volesse dire qualcosa, ma lo precedetti
-“Edward...”
-“Si?”
-“Se tu sei un vampiro...non dovresti...nutrirti di sangue umano?”
Sapeva dove volevo arrivare e cercò di rassicurarmi
-“Scegliamo noi di cosa nutrirci, così la nostra famiglia preferisce nutrirsi di sangue animale”
Lo guardai meravigliata, aveva rinunciato a seguire la sua natura, ecco avevo un altro motivo in più per amarlo
-“Ti prego dimmi a cosa stai pensando?”
-“Ho paura...”
Lui si rabbuiò così mi affrettai a fargli capire cosa intendevo
-“Non ho paura di te, mi fido non mi faresti del male...”
-“Allora di cosa hai paura?”
-“E’ complicato”
-“Prova a spiegare”
Non potevo rovinare tutto e dirglielo ora, no, assolutamente no!
Stava aspettando che io gli spiegassi le mie paure.
-“Edward, sai che io ho bisogno che tu risponda alle mie domande”
-“Si”
-“Adesso è già tardi, visto che domani è sabato, possiamo incontrarci, no?”
-“Ma tu non dovevi andare a Seattle con Lily?”
-“Beh...posso rimandare e ci andremo io e te”
Mi scrutò un secondo forse per vedere se quella domanda avesse un secondo fine, ma non percepì nulla.
-“Ok. A che ora passo?”
-“Nove e mezza?”
Annuì e disse che doveva ritornare a casa, si vedeva era molto curioso, ma avrebbe dovuto aspettare.
Quando se ne andò corsi a chiamare Lily, dopo tre squilli rispose lei.
-“Lily!”
-“Emy, come mai non sei venuta a scuola?”
-“Non stavo bene, volevo dirti che domani non posso venire con te a Seattle”
-“Capisco. Stai ancora male?”
-“In parte”
-“Posso passare a casa tua allora”
-“Veramente domani non ci sarò per tutta la giornata”
-“Cosa mi nascondi?”
-“Ti prego non fare domande, poi ti spiegherò”
Non si lasciò convincere, sapeva che non le avrei detto niente, ma fortunatamente non insistette.
Andai a riposare un po’, sapevo che mi sarebbe servito.
Il giorno dopo mi svegliai giusto in tempo per farmi una doccia, mangiare qualcosa  e vestirmi.
Aprii l’armadio ero indecisa, ma optai per una gonna di jeans lunga fino al ginocchio ed una maglia rosa con scollo a barca.
Suonarono il campanello e andai ad aprire, sapevo già che era lui non avrei dovuto essere sorpresa, invece lo ero, e lui lo capì
-“Pensavi che non sarei venuto?”
-“Avevo una vaga idea”
Mi guardò dal basso verso l’alto e sospirò
-“Cosa c’è che non va?”
Scosse la testa e mi condusse alla sua macchina aprendomi la porta come un vero gentiluomo, la cadenza di un altro secolo.
Nessuno dei due parlò molto, mi limitai ad ascoltare le melodie a pianoforte, era davvero rilassante, poi ad un tratto abbassò il volume e mi fissò.
-“Non avevi delle domande da pormi?”
Annuii e mi fece segno di iniziare
-“Quando sei nato?”
Mi scrutò bene e rispose
-“1901 a Chicago”
Ok aveva più di un secolo, niente di strano, no? Mi sarei aspettata minimo che mi dicesse che era nato nel diciassettesimo o diciottesimo secolo.
-“Come fate a non farvi riconoscere dalla gente?”
-“Anche tu non avevi capito cosa fossi, ora è più facile mischiarci tra gli essere umani, noi siamo solo leggende”
Sorrisi per la domanda che gli volevo chiedere, e se ne accorse
-“Cosa succede se ti esponi alla luce del sole?”
Fece una lunga risata e poi rispose
-“Non brucio, non preoccuparti, però non posso stare in pubblico, la mia pelle comincia a brillare”
Wow!
-“Penso che tu abbia visto dei film su vampiri, no?”
Sorrisi e annuii
-“Certo! Io ero un appassionata di Buffy l’ammazza vampiri!”
-“Wow quindi eri contenta quando li sterminava?”
-“Beh quelli mi facevano proprio paura, erano brutti e violenti”
Sospirò
-“Molti sono così, non sono tutti come la mia famiglia”
-“Beh l’avevo immaginato, quindi dovrei dedurre che la croce e il paletto di legno non hanno nessun effetto su di te?”
-“Esatto” mi guardò sorridente “Sei delusa?”
-“No!”
Le domande erano molte, ma non volevo sapere tutto ora, non so se ce l’avrei fatta.
Arrivammo a Seattle dopo mezz’ora di viaggio, scendemmo dalla macchina e mi chiese dove volevo andare, io non sapevo nulla di quella città poi mi venne in mente una cosa che mi disse mio padre
-“Mio padre mi ha sempre parlato di un parco stupendo”
Capì dove volevo andare e mi ci portò questa volta andammo a piedi.
Ci accomodammo su una panchina, era tutto meraviglioso, intorno c’erano tanti alberi e un bel prato dove poter fare picnic, al centro c’era una grande fontana e delle panchine che la circondavano, più in là c’erano delle giostre e una pista ciclabile, mio padre aveva ragione.
-“E’ arrivato il momento per sapere di cos’hai paura?”
Non so cosa vide nei miei occhi, ma lo preoccupò molto.
-“Vuoi parlarmi di Bella?”
Si irrigidì immediatamente e chiuse gli occhi, chissà quanta sofferenza.
-“Sono passati due anni dalla sua morte. Ero troppo innamorato di lei. Ricordo il primo giorno che la vidi, il suo sangue dolce fu percepito subito dal mio olfatto, dovetti trattenermi per non assalirla, e poi c’era il fatto che non sentivo i suoi pensieri, proprio come te, all’inizio fu difficile per me starle accanto, ma poi da sopportabile divenne molto facile, non riuscivo a starle lontano.” dopo un momento di pausa riprese il racconto “Ci amavamo molto, fu il mio primo amore in un secolo di vita. Ne abbiamo passate molte insieme il primo anno insieme un segugio la rapì, in seguito io la abbandonai dopo che Jasper mio fratello aveva cercato di morderla, poi venni a sapere per sbaglio che era morta e andai in Italia per farmi uccidere, la mia non era esistenza senza di lei solo dopo aver capito che era un equivoco tornò tutto normale, ma in quell’anno lontano le cose erano cambiate, lei aveva sofferto molto ed aveva cercato di andare avanti con l’aiuto di un amico”
Si fermò un attimo sapevo quanto stava soffrendo.
-“L’ultimo anno insieme fu il più bello, le proposi di sposarmi, e dopo il matrimonio lei era decisa a voler diventare come me, diceva di voler passare con me il resto dell’eternità, ma non andò come previsto, purtroppo il segugio che l’aveva rapito aveva una donna che cercò di vendicarsi. Ricordo tutto, Bella era vicino a me la stavo proteggendo, ma fu un attimo, solo un attimo in cui mi girai e lei non era più tra le mie braccia....fu la più grande distrazione avuta in un combattimento e l’aveva già colpita. Purtroppo non riuscii a vedere il suo viso per l’ultima volta perché Victoria l’aveva bruciata”
Ci furono lunghi minuti di silenzio in cui io l’avevo abbracciato per confortarlo.
-“Adesso capisci? Io sono pericoloso per te”
-“Non è stata colpa tua, Alice ha ragione ed in ogni caso ormai è troppo tardi”
Abbassai la testa dispiaciuta.
-“Perché hai voluto sapere questa storia?”
-“Perché mi sono accorta che tutto quello che pensavo, di cui avevo paura era vero”
Mi guardò confuso, non so con quale coraggio gli dissi queste parole
-“Edward, è inutile fingere io sono....innamorata di te e per quanto voglia che il mio sentimento sia contraccambiato non sarà mai possibile, perché non riuscirai mai ad amare nessuno come hai amato Bella e per quanto voglia la tua compagnia io sarò sempre e solo un rimpiazzo”
Non riuscivo più a sopportare quel silenzio, troppo pesante per me, così senza guardare la reazione di Edward a quelle parole mi alzai per uscire fuori da quel parco.

_______
Scusatemi per l’enorme ritardo, ma sapete ho voluto prendere anche io una piccola pausa...comunque volevo rispondere a “momob” il perché ho messo nella presentazione e se bella lo capirai nel prossimo capitolo non posso dirti altro, Emily non è la reincarnazione di Bella...diciamo che lei essendo immune ai poteri di Edward come lo era Bella allora questo provocherà qualcosa di strano!!! Poi capirai...
Come sempre ringrazio chi mi ha seguito, recensito e aggiunto a preferiti...sperando che anche questa volta cliccherete su quel tasto all’inizio della pagina per lasciare un commento...Grazie ^__^ aLbiCoCCaCiDa

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Capitolo 7
*** Ritorno ***


Sono così contenta che la storia piaccia...grazie per i vostri commenti e per le 11 persone che l’hanno aggiunta a preferiti, non mi aspettavo tutto questo comunque questo capitolo sarà raccontato dal punto di vista di Edward, mi sembrava giusto far sapere anche i suoi pensieri.
Alla prossima aLbiCoCCaCiDa ^__^


Ritorno

Ero troppo confuso, non sapevo cosa fare, come comportarmi, mi ero aperto troppo con lei...ma lei mi ricordava troppo la mia Bella.
La sua sicurezza, la sua sbadataggine, il suo profumo, l’incapacità di leggerle i pensieri e inoltre la sua bellezza, semplice come lei.
No!!! Non era possibile!!! Ancora una volta stavo pensando a lei, dovevo dimenticarla, avrei dovuto lasciare Forks nel giorno stesso che lei aveva abbandonato me, troppi ricordi erano rinchiusi in quella città.
Quando andai dai Volturi per farmi uccidere, loro non mi ascoltarono e decisero che non era ancora arrivato il mio momento, avevo anche pensato di unirmi a loro, ma cosa sarebbe mai cambiato??
Se il mio cuore non batteva più da anni, allora perché sentivo nel petto una frattura che nessuno avrebbe mai guarito.
Non sapevo cosa provavo per Emily, era passato poco tempo dalla scomparsa di Bella e adesso come allora la amavo ancora, avrei mai smesso??
L’unica cosa di cui ero convinto era la consapevolezza che Emily non mi era del tutto indifferente ma su una cosa aveva ragione, non sarei mai riuscito ad amarla così tanto.
Se volevo la sua compagnia era perché, dentro di me, speravo di vedere ancora Bella e lei era tutto ciò che poteva aiutarmi a mantenere vivo il suo ricordo.
Erano passati dieci minuti da quando Emily mi aveva lasciato solo su quella panchina, dopo avermi confessato il suo amore per me era stato difficile darle una risposta, ora sarebbe stato più difficile per me allontanarmi da lei.
Mi alzai e la seguii, sentivo il suo profumo, non era molto lontana.
La vidi, era lì che camminava con lo sguardo perso nel vuoto.
-“Emily”
Si fermò di scatto e si voltò lentamente verso di me, il suo sguardo riusciva ad emanare forti emozioni, ogni minuto che passavo con lei era una condanna per entrambi, per lei perché ero molto pericoloso e per me perché ogni occhiata ogni carezza era una ferita nel cuore.
Mi avvicinai lentamente e la abbracciai, lei si sciolse tra le mie braccia, era così indifesa proprio come lei.
-“Scusami, se non ti ho dato una risposta, se non ho negato ciò che hai detto, ma sto soffrendo e non voglio coinvolgerti”
-“E’ troppo tardi Edward”
No quelle parole no, ancora una volta capii che il danno era fatto.
-“Non sei una semplice amica, ma potresti avere ragione dicendo che saresti un rimpiazzo”
-“Sai Edward, sono molto masochista e sei troppo importante perché io ti lasci andare via....io posso aiutarti se vuoi”
Chiusi gli occhi disperato, non sapevo cosa fare, ma prima che potesse dire altro, presi il suo viso tra le mani e la baciai.
Le sue labbra così calde e morbide erano una sensazione di sollievo per me.
Cosa stavo facendo??
Mi staccai da lei, vedevo i suoi occhi brillare di gioia mentre nei miei si leggeva solo tristezza
-“Ti riporto a casa”
Durante il viaggio non dicemmo nulla, questa storia stava diventando pericolosa, la lasciai fuori casa sua ma prima di scendere si voltò verso di me che ero appoggiato allo schienale con gli occhi chiusi.
La sua voce era un sussurro
-“Ci rivedremo?”
-“Non lo so Emily”
-“Ti chiedo solo una cosa”
La guardi sorpreso cosa poteva volere da me.
-“Qualunque cosa deciderai di fare, verrai a dirmelo, vero?”
Era una richiesta semplice e giusta così annuii.
Mi diressi a tutta corsa verso casa dove trovai tutta la mia famiglia riunita nel salotto
-“Cosa sta succedendo?”
Erano tutti preoccupati si vedeva benissimo anche senza leggere i loro pensieri.
-“Alice ha avuto una visione” disse Carlisle
-“E?”
-“Stasera arriveranno i Volturi”
-“Cosa?? E per quale motivo?”
Guardai Alice stupito e adesso cosa volevano...i guai non erano ancora finiti.
-“Vogliono parlarci, non so di cosa, ma a quanto pare verranno Aro, Jane, Caius, Felix e un nuovo componente”
-“Un nuovo componente!! Chi è??”
-“Non l’ho visto aveva il cappuccio”
Annuii e dopo aver ascoltato andai in camera mia dove venni raggiunto da Alice.
-“Cos’hai?”
-“Emily sa tutto”
-“Non sei felice?”
-“Felice? Ma cosa stai dicendo, Alice? Io l’ho baciata”
-“E’ fantastico Edward!!!” disse raggiante
-“Non c’è nulla di fantastico in tutto questo. Alice non capisci? La sto prendendo in giro. La sto usando, lei mi ricorda troppo Bella è solo per questo che io le sto accanto. Sono così egoista che non mi importa di farla soffrire. Non capisci che la sto usando come rimpiazzo??”
A quelle parole mia sorella sussultò e chiuse gli occhi, quando li aprì mi guardò comprensivo.
-“Prima riuscivo a vedervi insieme, ora non più, sei indeciso, confuso, è naturale!!! Non posso costringerti, i sentimenti sono i tuoi e se tu non riesci a starle accanto allora glielo dirai, io ti appoggerò sempre lo sai. E’ una tua scelta e tu farai quella giusta, me lo sento”
Mi sorrise incoraggiandomi, cos’avrei fatto senza di lei.
In quell’istante sentimmo entrambi qualcuno avvicinarsi e corremmo giù dagli altri.
Uscimmo tutti fuori disponendoci in semicerchio con Carlisle al centro.
Avanzavano svelti verso di noi ma poi rallentarono contemporaneamente come se fosse un copione, li guardai uno ad uno.
Impossibile!! Alice si era sbagliata?? Erano in quattro, non in cinque.
C’era qualcosa che non andava.
Aro fece un sorriso radioso
-“Benvenuti” disse Carlisle
-“Non manca qualcuno??” disse Alice
-“Si mia cara” disse Alice
-“Fatti avanti, figlia mia”
Una figura incappucciata si stava dirigendo verso di noi.
Assurdo!!! Quell’odore...erano più di due anni che non lo ascoltavo, ma lei era morta, no non era possibile.
Guardai in faccia i miei familiari tutti stupiti, come me.
Solo quando si tolse il cappuccio scoprendo il volto, i miei occhi rimasero increduli.

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Capitolo 8
*** Lei ***


Lei

 

Stavo sognando?

No i vampiri non possono…

Allora cosa stava succedendo?

Era assurdo lei era morta, l’ho vista bruciare tra le fiamme e invece…era lì di fronte a me che mi guardava con un espressione distrutta…

Adesso capivo tante cose…

Perché loro non avevano voluto uccidermi, probabilmente era stata lei a chiederlo, ma allora perché non era tornata da me?

I Volturi non le avevano permesso di ritornare?

Non capivo più nulla, ma non ero l’unico…

Tutta la mia famiglia era incredula…

Noi che avevamo sofferto per tutto quel tempo dopo la sua morte…

Lei era diventata parte di noi e dopo l’accaduto nulla era più come prima…

Per un attimo mi soffermai sul suo aspetto, era ancora più bella di prima.

Pelle bianca, occhi dorati e i suoi capelli cadevano morbidi sulle spalle, erano evidenti i riflessi rossi che la luce creava al contatto…

Non sembrava più la Bella buffa che conoscevo adesso era diversa, con tutte le forme al posto giusto, forse si sentiva al suo agio…

Guardavo gli sguardi divertiti dei Volturi.

-“Sarebbe il caso se entrassimo dentro e parlassimo, vero Carlisle?” disse Aro cordiale, avevo sempre odiato quel suo modo di fare, sembrava che ti prendesse in giro.

Mio padre ci condusse tutti nel salotto, eravamo tutti impazienti di conoscere la verità, Bella restò vicino alla finestra  mentre gli altri si accomodarono volentieri.

-“Si può sapere cos’è successo quel maledetto giorno?” disse Alice i cui nervi ormai stavano cedendo.

-“Certo Alice! Perché non farvelo raccontare da Bella?”

Tutti guardammo lei, in fondo non era cambiata poi tanto era sempre la stessa che odiava stare al centro dell’attenzione.

-“La sai raccontare meglio di me la storia, Aro”

Lui sorrise a quell’affermazione, ma non mi importai di sapere il perchè, rimasi colpito dalla voce melodiosa che uscì dalle sue labbra.

-“Forza Bella, stanno aspettando” disse Felix “non farli attendere”

Con un sospiro si voltò verso il giardino e cominciò a parlare.

-“Quella sera Victoria era riuscita ad incastrarmi, Edward si era distratto e lei mi aveva intrappolato ormai pensavo che fosse arrivata la mia fine, quando mi morse il dolore fu allucinante,  stava per tagliarmi pezzo per pezzo e lanciarmi tra le fiamme quando sono intervenuti i Volturi che l’hanno fermata, Aro, Caius e Felix mi portarono subito in Italia, mentre Jane e Demetri rimasero qui per completare tutto. Furono i tre giorni più brutti di tutta la mia vita, avevate ragione è un qualcosa che non si può assolutamente dimenticare.

Pensavo che mi avrebbero restituita a voi ma non fu così, io ero troppo debole per uscire, nonostante non abbia mai bevuto sangue umano ero comunque tentata e avrei potuto provocare una strage uscendo dal palazzo.

Così ho aspettato…dovevo riuscire a controllarmi, ma in quel momento si stavano sviluppando i miei poteri”

Si fermò un attimo mentre tutti ascoltavamo stupiti.

-“Poteri? Quali poteri?” disse Emmett

-“Io creo delle illusioni mentali”

Tutti restarono pietrificati ma lei si affrettò a giustificarsi.

-“Non è come Jane, lei provoca illusioni di dolore, io provoco solo delle immagini così gli altri vedono ciò che io voglio che vedano”

Ci fu un attimo di silenzio in cui potei ascoltare tutti i pensieri…

I Volturi si stavano divertendo però c’era qualcosa che mi nascondevano.

Solo allora capii tutto.

Mi alzai in modo da farmi vedere meglio e tutti si voltarono verso di me.

-”Lo so che non è una semplice visita di cortesia, cosa volete?”

La risata di Jane echeggiò in tutta la stanza

-“Sei molto astuto Edward, è inutile fingere Aro, è arrivato il momento”

-“Hai ragione mia cara” disse sorridendo “Vi abbiamo spiati in questo periodo, senza far capire nulla ad Alice ovviamente, e abbiamo notato una nuova umana che sembra avere le caratteristiche di Bella”

Sapevo dove volevano arrivare e non lo avrei permesso.

-“Avrete Bella in cambio di Emily”

Ringhiai contro Aro mentre Emmett e Jasper mi trattenevano.

-“Avrete tre giorni di tempo per pensarci, lei per ora può restare”

Quando chiusero la porta tutti andarono verso Bella.

Alice e Esme la stritolarono proprio come Emmett, mentre Carlisle, Jasper e Rosalie si limitarono ad un semplice abbraccio.

Ci guardammo un paio di minuti e poi corse tra le mie braccia, quanto l’avevo desiderato.

-“Mi sei mancata!” sussurrai al suo orecchio.

Lei  mi strinse ancora di più.

-“Dopo farete i piccioncini, ora Bella siediti qui” disse Alice

Sorridemmo tutti mentre la mia sorellina fece sedere Bella tra lei e Esme.

-“Raccontaci tutto”

-“Beh già vi ho detto cos’è successo”

-“E’ vero che non hai mai bevuto sangue umano?” chiese Jasper

-“Certo! All’inizio è stato difficile, ma non potevo darla vinta a loro che non aspettavano altro che un mio passo falso” sorrise un attimo “Non sapete quante volte Jane mi ha tentata, una volta trovai una bambina nella mia stanza”

Tutti sobbalzarono e anch’io fui sorpreso.

-“E tu?”

-“Ho semplicemente resistito, mentre Jane rideva, la bambina non faceva altro che piangere e gridare mamma, l’abbracciai e chiesi ad Aro di portarla dai suoi genitori dicendogli che scherzi del genere erano poco graditi”

-“Aaaaaaaaaaaaaaaaaah mi sei mancata così tanto” gridò Alice buttandosi tra le sue braccia

-“Anche voi non sapete quanto, e mi dispiace perché sapevo cosa volevano da voi e non volevo ritornare”

-“Non dirlo nemmeno per scherzo, troveremo un modo” disse Emmett

-“Perché non ci mostri i tuoi poteri?” chiese Jasper

Sobbalzò

-“Scusa io…”

-“Non ti preoccupare, solo che non riesco ancora a controllarli bene ma ci proverò”

Si alzò mettendosi al centro della stanza e chiuse gli occhi.

Tutto accadde in pochi secondi, i Volturi rientrarono nella stanza portandosi via Bella e noi non potevamo fare nulla.

Quando riaprì gli occhi la trovai a terra in ginocchio, tutti corremmo verso di lei

-“Bella come stai?”

-“Scusate ma è difficile controllare 7 menti”

Solo allora mi resi conto, nessuno poteva accedere alla sua mente ma lei poteva con le altre.

Gli altri capirono che dovevano lasciarci un po’ da soli così restammo solo io e lei, la portai sul divano era un po’ stanca per lo sforzo.

La abbracciai ma era rigida.

-“Cosa c’è?”

-“Edward ti prego dimmi la verità, dimmelo se è cambiato qualcosa per te in questo periodo, se ti sei innamorata di un'altra io lo capirò è normale”

Se avesse potuto piangere lo avrebbe fatto

-“Ma cosa stai dicendo?”

-“Ho visto come hai difeso Emily, e se tu provi qualcosa per lei…”

Le misi un dito sulle labbra

-“Ti prego non dire altro, non potrei innamorarmi di qualcun'altra, io non ho smesso di amarti un attimo lo sai e se l’ho difesa era per il semplice motivo che non voglio che lei venga trasformata lo capisci vero?”

Annuì ma sapevo che era ancora spaventata al pensiero di me ed un'altra.

La avvicinai un po’ a me e dopo tanto tempo potei baciarla di nuovo.

Era un bacio diverso, non era casto perché adesso non correvo rischi.

Il nostro primo vero bacio che avevamo tanto aspettato, adesso potevo amarla con tutto me stesso non dovevo preoccuparmi e non avrei permesso a nessuno di portarmela via ancora.

 

Scusatemi ancora per il ritardo ma il pc mi ha abbandonato ed io stavo piangendo come una fontana quando ho scoperto che avevo perso tutti i capitoli, quindi aggiornerò più lentamente del solito…tornando alla storia spero vi piaccia e mi dispiace per chi ha detto che all’inizio sembrava la copia di twilight perché non era mia intenzione, anzi forse se leggeste meglio vedreste le differenze, in ogni caso non avevo pensato ad un ritorno di Bella ma quando lilly me l’ha chiesto l’ho accontentata, sarò molto contenta se alla fine di tutto clicchiate su “vuoi inserire una recensione” un bacione aLbiCoCCaCiDa

  

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Capitolo 9
*** Confronto ***


Confronto

 

Quella mattina nessuno andò a scuola…con tutti i problemi che avevamo quella era la nostra ultima preoccupazione…

Restai impalato davanti alla finestra a pensare a quella notte, io e Bella restammo abbracciati fino alle prime luci dell’alba…da quanto l’avevo sognato…

Non mi ero accorto che c’era qualcuno nella camera, due mani improvvisamente mi coprirono gli occhi…sapevo di chi si trattava ma non volevo dirlo…

-“Non capisco proprio chi possa essere” dissi con l’intento di farla arrabbiare, non avrei mai pensato che mi sarebbe mancato anche questo di lei…

-“Sei Alice?”

Le mani si allontanarono dai miei occhi…ecco colta nel segno, era arrabbiata, non potette che scapparmi una risata e lei con le mani ai fianchi mi guardava furiosa, girò i tacchi per andarsene ma non le lasciai nemmeno il tempo di arrivare alla porta perché la presi in braccio e la portai sul letto…

-“Ci caschi sempre, come devo fare con te Bella”

Non voleva darmela vinta aveva ancora il broncio, cercò di mandarmi via ma non lo permisi anzi per fermarla dovetti baciarla…che sacrificio!

Iniziò a correre per non farsi prendere, non immaginavo che con la trasformazione era diventata veloce quasi quanto me, ma ci bloccammo all’istante quando sentimmo il campanello…

Lei che rideva ancora andò ad aprire la porta…

Quando andai a vedere chi fosse, restai davvero stupito, sembrava avessi perso la lingua infatti Bella cercò di sdrammatizzare

-“Piacere io sono Bella, tu dovresti essere Emily giusto?”

Non so descrivere la sua faccia era davvero sbalordita ma quando i suoi occhi incontrarono i miei si velarono di tristezza e scappò via.

Bella mi incoraggiò a seguirla, lei doveva sapere tutto e noi la dovevamo proteggere.

Riuscii a fermarla e con la forza la portai sotto al portico e ci sedemmo sulla sedia a dondolo..non voleva parlarmi, stava usando il trattamento mutismo ma non ce la feci quando la vidi piangere…

Cercai di avvicinarmi ma lei si scansò…

-“Mi hai mentito” riuscì a dire in un sussurro

-“Io ti ho detto la verità…nessuno di noi immaginava che lei fosse ancora viva”

-“E dov’è stata per tutto questo tempo?”

-“In Italia dai Volturi…dopo la trasformazione non potette venire subito da me doveva prima imparare a controllarsi altrimenti ci sarebbe stata una strage”

Ci furono attimi di silenzio che lei spezzò subito, si voltò per darmi un occhiataccia

-“Perché non me l’hai detto? Se non fossi venuta qui non avrei più saputo tue notizie”

-“Non è vero e lo sai”

Non pensavo che quella sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso perché si alzò infuriata, non l’avevo mai vista così…

-“Lo so? Io non so più niente, ero venuta qui per la mia borsa di studio e guarda in cosa mi trovo coinvolta, come credi che io mi senta adesso?”

Non sapevo cosa risponderle, combinavo guai uno dietro l’altro…

Quando la vidi a terra singhiozzare ebbi un sussulto, come l’avevo ridotta.

La presi in braccio e la feci sedere

-“Ti prego calmati…io devo ancora dirti una cosa”

 Bastò poco per farla smettere di piangere così con gli occhi ancora rossi si voltò a guardarmi

-“Non ti ho detto tutto…Bella è venuta con i Volturi, loro ci hanno detto che lasceranno andare Bella solo se noi gli consegneremo te”

-“Me? Perché?”

-“A quanto pare pensano che anche tu abbia delle grandi capacità, devi sapere che nessuno è mai riuscito ad entrare nella mente di Bella sia quando era umana sia ora ed adesso che è una vampira possiede un forte potere, loro credono che anche tu potresti essere forte”

Sapevo cosa stava pensando, che noi l’avremmo consegnata ma si sbagliava di grosso…

-“Noi non permetteremo che ti facciano del male, ti proteggeremo, tutti noi ti aiuteremo anche Bella, non sai quanto si senta in colpa”

Non disse più una parola perché svenne tra le mia braccia, la portai in camera probabilmente era molto stanca.

Quando andai nel salotto trovai Bella seduta sul divano così mi andai a sedere vicino a lei.

-“Cosa c’è?” dissi abbracciandola

-“Scusami”

Non capivo cosa volesse dire

-“Scusarti? E per cosa?”

-“Se io non fossi ritornata questo non sarebbe mai…”

Non le lasciai nemmeno il tempo di finire la frase perché la fermai.

-“Bella ti prego non dirlo, non è colpa tua renditene conto”

-“Come sta?”

-“Male” sospirai

-“Scusa io ho ascoltato quello che vi siete detti non volevo davvero”

Non ero dispiaciuto anzi…

-“Non preoccuparti e smettila di scusarti”

Mi ero proprio ficcato in un bel pasticcio…

-“Forse dovrei andare a vedere come sta”

-“Aspetta forse vuole stare un po’ da sola, io vado di sopra”

Mi diede un baciò e corse via…

Cosa dovevo fare?

Non volevo far soffrire nessuna delle due ma questo era inevitabile…

Bella era venuta qui solo per me e si sentiva tremendamente in colpa per quello che stava succedendo a causa sua mentre Emily…non riuscivo nemmeno a pensare a lei, l’avevo usata e non avrei permesso che anche lei venisse trasformata…

Non solo dovevo prendere una decisione ma dovevo anche proteggerle…

Anche se Bella era una vampira, i Volturi se non avessero avuto Emily si sarebbero portati via Bella e non potevo permetterlo.

Stavo girando tra i corridoi della casa quando sentii un rumore anzi no delle voci provenire da una camera…la mia camera

La porta era semichiusa quindi potei vedere chi c’era…

Emily si era appena svegliata e lì con lei c’era Bella.

Cosa stava succedendo? Adesso non capivo proprio niente

-“Come ti senti?”

-“Un po’ meglio”

-“So che mi odi e vorresti togliermi di mezzo ma vorrei che non ci fossero litigi o malintesi”

-“Non voglio ucciderti”

Bella rise

-“Forse non ora, ma penso che qualche volta lo hai pensato, non preoccuparti sarebbe anche normale, non ti biasimo”

-“Hai ragione”

-“Io non voglio litigare per Edward, penso che lui sia adulto abbastanza da pensare cosa vuole per se e cosa sia meglio per lui…non puoi nemmeno immaginare come mi senta in colpa, perché per rivederlo ho messo in pericolo anche te e se ti succedesse qualcosa penso che non avrei più il coraggio di guardarlo in faccia”

-“Io non mi metterò tra voi due se è quello che pensi”

-“Non sto dicendo questo, dopo averti messo al sicuro, bisognerà lui prenda una decisione e mi farò da parte se lui sceglierà te, anche se l’unico scopo di essere vampira è quello di restare con lui per l’eternità”

-“Ti fa male vero? Intendo vederci insieme”

-“Si fa male, ma è anche vero che in questi due anni ho sempre pensato che anche lui avesse voluto farsi una vita con qualcun’altra, è normale…in parte speravo che mi dimenticasse perché non sapevo se i Volturi mi avessero lasciato andare, ma soffrivo al solo pensiero di vederlo con un'altra”

-“E adesso?”

-“Soffro non puoi nemmeno immaginare quanto…vorrei tanto poter piangere, ma non rimpiango quello che ho fatto anzi lo rifarei di nuovo, ma non gli farò mai vedere il mio stato d’animo dovrà poter scegliere liberamente senza avere la paura di poter ferire una delle due…adesso capisco cosa provava lui quando tra di noi c’era Jacob, penso ti abbia raccontato la storia”

Annuì con la testa.

-“Sono contenta di aver chiarito con te, non  preoccuparti ti aiuteremo noi se sarà necessario tornerò in Italia per proteggere te”

Corsi via prima che potesse accorgersi della mia presenza.

Non potevo credere a ciò che avevo sentito ed io che non mi ero accorto di niente.

Entrambe stavano male per me ma non avrei mai creduto che Bella avesse potuto dire quelle parole, quando ha parlato di Jacob sono rimasto stupito, io sapevo come lei si sentiva, l’avevo provato io sulla mia pelle…la gelosia, la sofferenza , il mettersi da parte eppure lei aveva scelto me nonostante tutto…lei voleva soltanto la mia felicità e il mio bene come io allora lo volevo per lei, non avrei mai insistito se lei avesse scelto Jacob come lei se io avessi scelto Emily, ma la mia felicità era lei, non avevo mai immaginato una vita senza di lei ed adesso era cambiato tutto?

Tutto era chiaro sapevo cosa dovevo fare…

 

Grazie a tutti per i bei commenti che mi avete lasciato e ringrazio coloro che hanno aggiunto la mia storia a preferiti…ho voluto subito postare un nuovo capitolo per non lasciarvi troppo in ansia XD, cercherò di aggiornare al più presto possibile un bacione a tutte aLbiCoCCaCiDa

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Capitolo 10
*** Scelte ***


Scelte

 

Dopo la chiacchierata con Bella mi sentivo tremendamente confusa…

Come potevo io dividere un grande amore come quello, non ero mai stata il terzo incomodo e di certo non mi sarei mai comportata così…almeno non dopo tutto quello che avevo sentito quel giorno…

Che stupida che ero stata…come avevo potuto credere che tra me e Edward potesse nascere qualcosa…

Mi sarei messa da parte ma non sarei mai stata io quella che li avrebbe divisi, perché sarei stata con Edward solo se lo avesse voluto lui…

Sapevo tutto il dolore che entrambi avevano provato in questi anni, credevo che tutto questo potesse succedere solo nelle favole ed invece mi ritrovo catapultata in un altro mondo dove pensavo che queste fossero solo leggende.

La vita sarebbe stata sempre un mistero per me…se avessi saputo cosa avrei trovato venendo a Forks...beh forse me ne sarei stata a casa e tanti saluti alla borsa di studio, non perché io avessi paura, ma perché mi ero innamorata della persona sbagliata…

Persa nei miei pensieri non mi ero accorta che Alice fosse entrata nella mia stanza.

-“Da quanto tempo sei lì?” chiesi imbarazzata

-“Da un po’”

Mi scrutò un attimo e il suo volto si illuminò.

-“So cosa stai pensando e quello che hai intenzione di fare”

Abbassai la testa sperando di sparire…

-“Ti ammiro”

-“Perché sei qui?” dissi cercando di cambiare discorso

-“Tra poco ci sarà una riunione in salotto e tu non puoi mancare”

-“Ok grazie faccio una doccia e scendo subito”

La vampira continuò a sorridere…mi stava dando su i nervi…se non fosse sparita l’avrei picchiata, probabilmente lo vide perciò sghignazzando andò via.

Certo che vivere con qualcuno che ti legge nella mente, che vede il tuo futuro, che controlla le tue emozioni e adesso anche qualcuno che manipola i tuoi pensieri, era davvero frustante.

Cercai di rilassarmi sotto la doccia ma non ottenni altro che l’effetto contrario perciò mi vestii subito e corsi giù…c’erano già tutti quindi probabilmente stavano aspettando me…

-“Bene ora che ci siamo tutti possiamo iniziare” disse Carlisle

-“Non c’è niente da dire, l’unica soluzione è fare ciò che vi ho detto” sbottò Bella

-“Nemmeno per idea scordatelo” ribatté Edward

-“Edward non capisco perché ti ostini così tanto, sai non ci sono molte soluzioni contro i Volturi e a meno che tu non voglia che lei venga trasformata, cosa che dubito fortemente, allora si fa come dico io”

Si guardarono in cagnesco per un paio di minuti quando alla fine Bella si arrese allo sguardo di Edward, non li avevo mai visti così…uniti, insieme…mi si strinse il cuore…e Jasper che capì tutto cercò di confortarmi, ma a quell’ondata tutti guardarono me e imbarazzata chinai il capo.

-“Posso essere anche io partecipe del vostro piano?” dissi in un sussurro.

Vidi Edward e Bella che si allontanavano, forse per non farmi soffrire, ma nessuno sapeva come mi sentivo…

-“Bella ha proposto una fuga, tu e Edward scapperete via poco prima dell’arrivo dei Volturi in modo che non sentano in anticipo la vostra scia e capiscano il piano mentre noi li distrarremo il tempo necessario per andare il più lontano possibile” rispose Jasper pacato e attento alle mie emozioni…non sopportavo che lui sapesse quanto stavo male per suo fratello…

-“Come li distrarrete?”

-“Con il mio potere…sai che io posso creare illusioni mentali e quindi manipolare le immagini, cercherò di fargli credere che voi siete qui e che noi gli stiamo consegnando te così loro non si accorgeranno di niente” rispose Bella

-“Beh e quale sarebbe il problema?”

-“Che Alice non vede se il piano riuscirà quindi non permetterò che Bella sia in pericolo”

-“Edward ti prego…”

-“No Bella!”

-“Adesso che abbiamo ascoltato le opinioni di tutti perché non parlare con la diretta interessata? Emily tu cosa ne pensi?”

-“Non è male come piano, potrebbe anche riuscire riguardo me e Edward, anche se non so cosa potrebbe accadere a Bella se i Volturi si dovessero arrabbiare…”

-“Vedi anche Emily è dalla mia parte…” disse Edward

-“Tuttavia…” continuai interrompendolo “E’ l’unica soluzione che abbiamo a quanto ho sentito, a meno che Edward tu non abbia un altro piano penso che questa sia l’unico modo, se loro prendessero me mi trasformerebbero mentre se prendessero Bella non le accadrebbe nulla, non la uccideranno con un potere così forte come il suo”

Tutti restarono sconvolti dalle mie parole…pensai un attimo a cosa avevo detto e li guardai confusa, cosa avevo detto di sbagliato?”

-“C’è qualcosa che non va?”

-“Certo che no!” rispose Emmett sghignazzando “E’ diabolica peggio di Bella, ricordi?” le disse e i due cominciarono a ridere forse per qualcosa che non sapevo…

-“Beh penso che la riunione sia finita, abbiamo deciso tutto avverrà domani”

Ognuno se ne andò per fatti suoi così anch’io salii di sopra e con il permesso di Carlisle mi persi nella sua immensa libreria…non mi accorsi nemmeno che fossero passate delle ore così per non farmi dare per dispersa scesi in salotto dove vidi Edward e Bella accoccolati sul divano…

-“Bella non posso perderti di nuovo “ disse Edward affranto

Nel frattempo io mi nascosi per non fargli sentire la mia presenza…

-“Edward non mi perderai e poi anche se dovessero portarmi in Italia, tu verrai a prendermi vero?”

-“Certo amore mio”

Restarono in silenzio per un paio di minuti…

-“Bella?”

-“Si?”

-“In Italia…hai conosciuto qualcuno?”

-“E chi dovevo conoscere?”

-“Hai capito cosa intendo”

-“Oh santo cielo! Io torno per poi vedere che c’è un’altra nei tuoi pensieri e tu hai paura che io sia stata con qualcun altro, ma come ti vengono in mente certe cose” disse stizzita allontanandosi da lui.

-“Scusami ho solo avuto paura”

Si alzò per andarle vicino ma lei si scansò.

-“Non capisco da dove ti escano certe cose”

-“Non volevo davvero” si scusò lui.

-“Dovrai stare più attento a quello che dici” ribatté lei girandosi dall’altra parte.

Ma lui non curante delle parole di Bella la strinse a se baciandole i capelli.

-“Mi dispiace”

-“Ok sei perdonato per questa volta”

-“Sicuro? Dimostramelo”

I loro visi si avvicinarono sempre di più per poi incatenarsi in un bacio appassionato.

Stavo per esplodere, non riuscivo più a vedere nulla, senza accorgermene ero iniziata a piangere così corsi via.

Mi buttai sul letto con la testa sul cuscino, perché piangevo?

Ero una stupida…

Era da un bel po’ che piangevo quando mi addormentai sfinita, troppe cose erano successe…ma al mio risveglio trovai Edward seduto al mio fianco che mi guardava con aria avvilita…

-“Come stai?” chiese preoccupato

-“Bene” sussurrai.

Il pianto mi aveva lasciato senza voce

-“Scusa”

-“Di cosa?”

-“Non ci eravamo accorti che tu ci stessi ascoltando”

-“No Edward, tu non devi scusarti di nulla, non voglio che siate costretti a fingere solo perché ci sono io, non sarebbe giusto, quando stavamo parlando prima ho visto come vi siete allontanati, io so che voi vi amate e non sarò certo io a dividervi”

-“Si è vero, hai ragione noi non dovremmo fingere, ma almeno potremmo contenerci, non solo perché ci sei tu…”

-“Ti prego Edward non parliamone più, voi siete destinati a stare insieme e quando questa storia sarà finita ognuno prenderà strade diverse ed io incontrerò qualcun altro”

Stava per ribattere quando lo anticipai

-“Ora vai da Bella, non farla aspettare, non è affatto carino lasciare la propria ragazza sola per venire a parlare con la sua rivale”

Cercai di sorridere ma lui capì così dopo avermi dato un bacio sulla guancia mi lasciò sola…

Chiusa la porta, non potei impedire che altre lacrime scendessero sul mio viso…non riuscivo più a fingere che tutto andasse bene perché era solo una bugia ed ogni giorno che passava stavo sempre più male.

Non vedevo l’ora che tutta questa storia finisse, mancava poco alla fine della scuola e questo sarebbe stato il mio primo e ultimo anno alla Forks High School, per l’ennesima volta mi ritrovavo da sola a dover voltare pagina per scappare dall’amore…

 

Eccomi tornata, scusate il ritardo ma mi sono presa 4 giorni di ferie e così sono stata un po’ in montagna…sospiro pensando che qui si muore dal caldo.

Grazie per chi mi ha seguito fino ad adesso sperando che anche ora mi lasciate un commentino.

Beh per chi vuole il mio contatto è: sweetly_jojo@hotmail.it

Per chi ha detto che Emily è Jacob al femminile, forse avete ragione con l’unica differenza che Emily è un po’ come me sa quando deve farsi da parte.

Ecily hai proprio ragione l’amore fa male, ahahahah un bacione aLbiCoCCaCiDa

 

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Capitolo 11
*** Fuga ***


Fuga

 

Ero seduto in veranda e osservavo il nuovo giorno che stava arrivando…

Quanto dolore stavo provocando alle persone che amavo, era davvero incredibile ciò che stava accadendo e non avevo la minima idea di come comportarmi.

Ogni mio gesto feriva entrambe, mi sentivo spezzato a metà…era assurdo!

Mentre pensavo due braccia mi avvolsero da dietro…

Mi girai e trovai Bella a pochi centimetri dal mio volto, mi sorrideva ma vedevo nei suoi occhi quanto stava male…

L’abbracciai, sentivo il bisogno di doverla rassicurare.

-“Allora le hai parlato?”

Annuii incapace di parlare.

-“Come sta?” continuò lei

-“A pezzi”

Sospirò allontanandosi da me…stava per entrare in casa quando la fermai.

-“Bella?”

La guardai preoccupato, ma lei non aveva la minima intenzione di girarsi verso di me.

-“Ti prego lasciami” disse con un voce afflitta.

Quel tono mi colpì come uno schiaffo in faccia…lei che aveva sempre cercato di nascondere quanto stesse soffrendo…

Non potevo lasciarla andare, non ora che rischiavamo di non vederci più.

La girai verso di me, se avesse potuto piangere lo avrebbe fatto…

Abbassò lo sguardo…

-“Ti prego guardami” le chiesi

-“Scusami io non…”

-“No Edward! Non preoccuparti”

Stava per allontanarsi ma non glielo permisi.

-“Dobbiamo parlare”

-“Non è il momento adatto…dobbiamo pensare ad Emily anzi dovresti andarla a svegliare, dovete preparare le valigie”

Era fredda e distaccata, sentivo che stavo per perderla…

“E noi?”

Si voltò, non voleva guardarmi negli occhi.

-“Non abbiamo niente da dirci”

-“Ma…” cercai di ribattere ma fu più veloce

-“Abbiamo un eternità per parlare non trovi?”

Restammo un paio di minuti in silenzio…poi entrambi entrammo nel salotto.

Tutti ci stavano aspettando.

-“Edward” disse Alice “Vai a chiamare Emily”

Guardai un ultima volta Bella, che non mi degnò uno sguardo, prima di andare di sopra…

Quando entrai nella camera di Emily lei era già pronta…stava già preparando tutto, mi fermai appoggiandomi alla porta con le braccia incrociate mentre la osservavo…era evidente che fosse stanca

-“Emily, hai dormito un po’?” dissi facendola sobbalzare, non si era accorta di me.

-“Tre ore al massimo, non riuscivo ad addormentarmi”

-“Perché?” le chiesi

-“Ho fatto un incubo”

Non le chiesi altro così dopo aver finito di preparare lo zaino con le cose più necessarie mi avvicinai per portarlo giù, non volevo che si affaticasse.

Per sbaglio le sfiorai la mano, sentii il suo cuore accelerare i battiti, era abituata all’assenza di contatto tra di noi, così fingendo di non essermene accorto mi diressi giù seguita da lei.

Quando scendemmo trovai Alice e Bella che parlavano animatamente ma appena mi videro entrambe si bloccarono e guardarono altrove, cercai di vedere nella mente della mia cara sorellina ma a quanto pare mi aveva bloccato, l’unica cosa che riuscii a sentire fu “Mi dispiace”

-“E’ tutto pronto Edward?” chiese Carlisle

-“Certo! Quanto manca Alice?”

-“Beh ancora un paio di ore è ancora presto”

Non finì di pronunciare quelle parole che Bella si irrigidì immediatamente e con lei subito dopo Alice, si guardarono sconvolte.

-“Hanno anticipato l’arrivo” disse Bella

Si voltarono verso di me e gridarono insieme

-“Edward scappa!”

Non me lo feci ripetere due volte, misi lo zaino in spalle, presi Emily in braccio e corsi alla velocità della luce.

Ora sentivo la loro presenza…mi allontanai velocemente da Forks, in un attimo ci trovavamo a Seattle.

Ci fermammo in un albergo non volevo andare troppo lontano se avessero avuto bisogno del mio aiuto dovevo avere la capacità di poter scappare.

Prendemmo una camera…appena entrati mi avvicinai alla finestra standoci per un bel po’ di tempo, infatti quando mi voltai vidi Emily sfinita sul letto…

Mi sedetti su una poltrona, attendendo impaziente una telefonata, erano passate due ore da quando eravamo partiti ma non avevo ancora avuto notizie…

In quel momento suonò il cellulare e quando risposi non potei credere a ciò che mi avevano detto….

 

***

 

Perché avevano anticipato il loro arrivo? Avevano dei sospetti?

Noi tutti eravamo pietrificati…

Carlisle ed Esme si erano avvicinati alla porta…

Jasper cercava di controllare la situazione…

Emmett non si allontanò un attimo da Rosalie...

Mentre Alice mi sosteneva.

Mi aspettava un duro lavoro da compiere.

Quando entrarono, vedevo i sorrisi trionfanti sul volto di ognuno.

-“Bene! Possiamo saltare i convenevoli! Cosa avete deciso?” disse Caius

-“Vedo che avete fretta” disse Carlisle cercando di darmi del tempo per concentrarmi

-“Certo! Abbiamo molte cose da fare” rispose Aro

-“Dove sono?” chiese Jane

Tutti si voltarono verso di me era arrivato il momento.

Chiusi gli occhi cercando di controllare la loro mente…

Erano molto forti ma dovevo farcela non potevo deluderli, fortunatamente non avevano sentito la scia di Edward che unita a quella di Emily era inconfondibile proprio come tanto tempo fa quando io ero al suo posto…

Sentivo che non si erano ancora allontanati da Forks, dovevo agire!

Mi infiltrai nelle loro menti…

In quel momento tutti e 4 credevano di vedere Edward ed Emily che scendevano le scale…proprio come loro volevano gli stavamo consegnando Emily…

Le forze mi stavano abbandonando…non potevo più andare avanti…

Sapevo che loro due erano in salvo così aprii gli occhi.

Furiosi è dire poco, erano arrabbiati perché ci eravamo preso gioco di loro.

-“Che cosa significa Bella?”

-“Sono scappati” ringhiò Felix

-“Dobbiamo inseguirli” disse Caius

-“Non sprecate il vostro tempo, sono già lontani da qui non li riuscirete mai a raggiungere” risposi semplicemente

-“Sai cosa vuol dire questo, Bella?”

-“Non la porterete di nuovo via, lei non vi appartiene” disse Alice arrabbiata

-“Vuoi sfidarmi ragazzina?” disse Jane “Non ti conviene”

Si voltò a guardare Jasper che cadde a terra dolorante…Alice si avvicinò a lui terrorizzata

-“Che cosa gli stai facendo?” disse Carlisle

Avevo visto quella scena, sapevo cosa provava Alice e non potevo permetterlo.

-“Sta soffrendo vero?” disse soddisfatta

-“Basta!” gridai “Verrò con voi ma lasciateli in pace”

Aro guardò Jane che si calmò all’istante

-“Ed io che mi stavo divertendo” disse sorridendo

-“Bella no ti prego” disse Jasper

-“Già avete fatto abbastanza per me”

Mi avvicinai a loro, sapevo che non mi avrebbero fatto del male…

Mi porsero la mantellina che indossai…mi girai un ultima volta verso la mia famiglia…si perché ero una di loro, ma non li salutai, sapevo che quello non era un addio…

 

Ok forse ora vorreste uccidermi, ma abbiate pietà di me…leggendo il seguito forse vi ricrederete. Come avete visto questo capitolo è sotto due punti di vista, serviva per il prossimo chap poi capirete…grazie a tutti quelli che hanno commentato lo scorso chap…baci aLbiCoCCaCiDa

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Capitolo 12
*** Complicazioni ***


Complicazioni

 

Mi sentii mancare quando Carlisle mi disse ciò che era successo…

Come avevo potuto permetterle di rischiare così?

Ero stato uno stupido, non l’avrei mai più rivista, loro non me lo avrebbero mai concesso, ma ad un tratto ricordai ciò che io e Bella ci eravamo detti il giorno prima…

“Anche se dovessero portarmi in Italia, tu verrai a prendermi vero?”

“Certo amore mio”

Dovevo fare qualcosa…non potevo perderla un’altra volta.

Appena finii di parlare al telefono, mi voltai verso Emily…

Sospirai profondamente, benché non mi servisse, le andai vicino accarezzandole il viso, lei aveva fatto la sua parte ora sarebbe toccato a lui far ritornare Bella a casa.

Si rigirò più volte nel letto quando poi si svegliò.

-“Edward cos’è successo? I Volturi?”

-“Tu sei al sicuro”

-“E gli altri?”

-“Anche loro”

Perché le stavo mentendo?

-“Anche Bella?”

Non riuscii a risponderle.

-“Ti prego parla”

-“I Volturi l’hanno portata in Italia”

Mi guardò per un paio di secondi…interminabili.

Si alzò di scatto e scese dal letto.

-“Emily?”

-“Edward ma cosa stai aspettando? Perché sei ancora qui, devi andare a riprenderla”

Abbassai lo sguardo, non sapeva quanto avrei voluto fare come lei mi aveva detto, ma chi avrebbe rischiato questa volta?

-“Non dirmi che ci stai pensando, vero?”

Non le risposi e si voltò di scatto verso la porta.

-“Dove stai andando?”

-“Se non ci vuoi andare tu in Italia allora ci andrò io”

Stava aprendo la porta quando la fermai immediatamente

-“Non fare idiozie, vuoi che prendano anche te?”

-“Se questo serve a salvarla si! Ricordati che lei ha rischiato per salvarmi”

-“Non le faranno niente”

Mi scrutò per un attimo sembrava che guardasse dentro di me.

-“Dov’è finito l’Edward di cui mi sono innamorata, sempre così protettivo e deciso?”

-“Sto pensando alle conseguenze delle mie azioni”

-“Alle conseguenze delle tue azioni? E tu ci pensi adesso? Questo esame di coscienza avresti dovuto farlo un paio di giorni fa, ora è troppo tardi” disse urlando

Sapevo che erano parole cariche di odio…

-“Se tu la ami, non dovresti pensarci due volte Edward, correresti a salvarla, a costo di essere ucciso”

Aveva ragione, perché ci stavo pensando?

Si avvicinò e mi scosse un po’ per le spalle…

-“Scusami, non so cosa mi sia successo”

-“Lo so io invece, la paura di averla persa è stata talmente forte da paralizzarti”

Sembravo fossi in trans…

-“Adesso che sei tornato in te, hai deciso cosa fare?”

-“Parto per l’Italia”

-“Finalmente si ragiona” disse sorridendo

Pagai la stanza, anche se usata per poche ore, e andammo via.

Corsi più veloce che potevo, stando bene attento che Emily non guardasse.

Arrivati a casa trovai la mia famiglia in uno stato, che era meglio non descrivere.

Alice si avvicinò stringendomi forte, come non aveva mai fatto da quando ci eravamo incontrati, ricambiai l’abbraccio lei era l’unica che soffriva come me al pensiero della sua perdita.

-“Cosa facciamo?” chiese Carlisle

Alice chiuse gli occhi all’istante e vide tutto.

-“Vengo con te” disse decisa

-“No andrò da solo”

-“Perché?” chiese abbattuta

-“Non voglio che rischi qualcun altro”

-“Si può sapere cosa state dicendo?” si intromise Emmett

-“Andrò in Italia”

-“Cosa farai una volta lì? Sai che non la lasceranno” disse Esme

-“So che le probabilità sono poche, ma devo provarci”

Afferrai il telefono e composi il numero, dovevo prenotare un viaggio per L’Italia al più presto possibile…il prossimo volo era atteso per quella sera stessa, così corsi di sopra a preparare almeno una valigia, sarebbe stato sospetto affrontare un viaggio intercontinentale senza nessun bagaglio.

Stavo preparando tutte le cose, portafoglio, documenti, passaporto, cellulare…quando qualcuno entrò nella stanza…

-“Emily che succede?”

Si avvicinò piano sussurrando

-“Posso venire con te?”

-“E’ troppo rischioso”

-“Ma è colpa mia se Bella è stata riportata in Italia”

Mi fermai all’istante e le andai incontro abbracciandola

-“Non dirlo nemmeno per scherzo, non dovevo esporre nessuna delle due a questo pericolo”

-“Ti prego Edward”

-“E’ fuori discussione”

Alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi imploranti e tristi.

-“Emily, le possibilità che io li convinca sono poche, tu non potresti fare niente”

-“Si invece io posso”

La guardai confuso dove voleva arrivare?

-“Come?”

-“Se loro non accettano la tua richiesta, Edward io potrei consegnarmi”

Cosa? Era impazzita! Ecco lo sapevo, si voleva sacrificare.

-“Non voglio sentire altro” dissi allontanandomi

-“Pensaci Edward, è l’unico modo per stare insieme, loro vogliono me e io li accontenterò se la lasceranno”

-“Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Dopo tutto quello che Bella ha fatto per te, dopo essersi fatta catturare, tu mandi tutto all’aria così?”

Non disse altro, seppi quindi che aveva eliminato questa ipotesi.

Scendemmo giù, salutai tutti e mi diressi verso la Volvo.

Stavo per andare quando Rosalie mi fermò.

-“Cosa c’è?”

-“E’ vero io ero invidiosa di lei, ma mi ci sono affezionata lo stesso, quindi se torni senza Bella, non te lo perdonerò mai”

Sorrisi, finalmente l’aveva ammesso…

L’abbracciai rassicurandola e mi avviai all’aeroporto…

Bella aspettami, sto venendo…

***

 

Edward era più testardo di un muro…non aveva voluto sentire ragioni, ma io sapevo che era l’unico modo per salvare la sua Bella…

Se non fossi stata così sicura di me, non avrei mai pensato di fare ciò che stava per accadere, dovevo solo trovare un modo per scappare…ma cosa più importante Alice non doveva vedere, così cercai di giocare con la sua mente, non avrei preso una decisione definitiva fin quando non mi sarei trovata su quell’aereo…

Se Edward era testardo, potevo dire che lui non conosceva la mia testardaggine…perché lui non sapeva che avevo preso quella decisione per lui, perché lo amavo, per renderlo felice…

 

Questo capitolo non ha molta importanza, però serviva per capire la storia, anche questa volta due punti di vista, Edward ed Emily…beh ora non vi resta altro che sprecare 5 minuti della vostra vita cliccando su vuoi inserire una recensione? Grazie a tutti quelli che commentano e leggono, un bacio aLbiCoCCaCiDa

 

 

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Capitolo 13
*** Volterra ***


Volterra

 

Ero seduto su una delle poltrone dell’aeroporto, attendendo impaziente che chiamassero il mio volo.

In quegli attimi stavo ripercorrendo tutto ciò che mi era capitato in quegli anni con Bella, dal primo incontro al primo bacio, e così via…

Tutte le emozioni che avevamo provate insieme e adesso pensarla così lontana mi provocava tanto dolore.

Chiusi gli occhi nel tentativo di controllare la rabbia perché non avevo fatto niente per lei, per aiutarla dai Volturi…

Intento a riflettere mi accorsi che avevano chiamato il volo per l’Italia.

Mi accomodai su una sedia prenotata in prima classe…accanto a me si sedette una ragazzina, avrà avuto 13 anni o di meno.

Si voltò verso di me sorridendomi, non sapevo perché ma mi ritrovai a ricambiare il suo sorriso.

Aveva un allegria contagiosa, mi ricordava tanto Alice, sembrava un folletto come lei.

-“Io mi chiamo Caroline tu?” chiese entusiasta.

-“Edward”

-“Anche tu in Italia?”

-“Lì c’è una persona importante. E tu come mai qui? Sei sola?”

-“Abitano dei miei zii…si sono sola, sola da ormai 13 anni”

-“I tuoi genitori?” chiesi curioso

-“Morti, ormai non mi resta più niente, ma sono contenta di averti conosciuto, sono anni che non facevo amicizia con qualcuno”

Chissà cosa aveva passato in quegli anni, la capivo perfettamente…

Mi feci raccontare altre cose da quella ragazzina…

Mi disse che aveva vissuto in un orfanatrofio ed era scappata perché la trattavano male addirittura erano arrivati a molestare quelle delle sua età, un orrore, forse se al mio posto ci fosse stata Rosalie, avrebbe fatto una strage.

Per un attimo pensai a quello che mi aveva detto nel garage.

Sapevo che prima o poi l’avrebbe ammesso, ci teneva a Bella, non quanto me, ma era un passo avanti.

-“Ehi?” disse Caroline sventolando la sua mano davanti ai miei occhi

-“Mi stai ascoltando?”

-“Scusa pensavo, cos’hai detto?”

-“Io ti ho detto tutto di me, ora tocca a te”

Lasciando da parte i particolari più sanguinolenti, le parlai della storia tra me e Bella, era affascinata da quello che era successo, poi arrivati al finale, vidi uno sguardo diverso in Caroline.

Senza rendermene conto il tempo era proprio volato parlando con lei.

Mancava solo una mezz’ora all’arrivo, dove mi abbandonai al silenzio più totale.

Parlare di Bella mi deprimeva.

Atterrati mi voltai per salutarla, ma lei non c’era più.

Che strano pensai, non credo di essermi immaginata tutto o almeno lo speravo.

Con mia grande sorpresa trovai Demetri che mi aspettava all’aeroporto.

-“Seguimi” 

Mi condusse ad una macchina particolarmente lussuosa.

Arrivammo in poco tempo a Volterra dato che non distava molto da Firenze.

Ancora una volta mi ritrovai a percorrere quella strada che due anni fa avevo già visitato, arrivammo al palazzo tramite una scorciatoia proprio come allora.

Guardando quelle mura, riaffiorarono tanti ricordi.

Demetri mi portò in un grande salone, dove rividi di nuovo Gianna, era strano che non l’avessero ancora uccisa.

Aro mi aspettava a braccia aperte, sorridente.

-“Edward ti stavamo aspettando tutti con ansia”

-“Immagino”

-“Anche se devo ammettere, non mi è piaciuto lo scherzetto che avete preparato”

Come se avessi formulato il mio pensiero ad alta voce Aro rispose

-“Sta bene non preoccuparti, non le abbiamo fatto niente anche perché è immune ai nostri poteri”

-“Dov’è adesso?”

Senza degnarmi di una risposta si voltò verso Jane

-“Valla a chiamare”

Appena Jane se ne andò mi voltai verso Aro.

-“Aro perché non proviamo a ragionare?”

-“Ti ascolto!”

-“Non ha senso tenere Bella qui contro la sua volontà quando sai come siamo uniti, perché non la lasci ritornare a Forks?”

-“Edward io ti avevo proposto uno scambio più che ragionevole, ma a quanto pare il tuo motto è tutto o niente, tu hai qualcosa che a me interessa e non sono disposto a darti Isabella se non mi darai Emily”

Non potei dargli una risposta perché Jane era tornata seguita da Bella.

Che strano effetto vederla con la mantellina dei Volturi.

-“Isabella cara, vieni qua, guarda chi è venuto a trovarti?”

Lei si avvicinò a noi, guardandomi fisso negli occhi, c’era qualcosa che non andava, era inquieta, se con lo sguardo si potesse parlare mi avrebbe detto sicuramente qualcosa.

-“Non sei contenta?”

L’unica cosa di cui Bella fu capace è rivolgergli uno sguardo sprezzante.

-“Su non fare così, non voglio che una mia figlia prediletta sia così dura nei miei confronti, sai che non ho scelta, è l’unico modo perché non ti lascerò andare”

-“Posso sapere di cosa state parlando?” chiesi impaziente

Aro si rivolse a Bella

-“Isabella vuoi dirglielo tu?”

-“E’ compito tuo, tu hai deciso e tu glielo dirai”

La sua voce era dura sapevo che mi nascondeva qualcosa, ma quando i suoi occhi incontrarono i miei divennero estremamente dolci.

-“Cosa devi dirmi Aro?”

La mia pazienza aveva un limite, ormai superato

-“Edward, devo farti una proposta!”

 

Scusate so che il capitolo è estremamente corto, ma mi sdebiterò con il prossimo, l’ho scritto in 10 minuti quindi scusate per gli errori che incontrerete o per verbi poco corretti, ma volevo scriverlo domani però ho saputo con mio dispiacere che non ci sarò…quindi buona lettura e tanti commentiniiii baci aLbiCoCCaCiDa  

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Capitolo 14
*** Proposta ***


Avviso: questo capitolo è rating giallo-arancione (non lo so nemmeno io XD) Buona Lettura!

Proposta

 

-“Edward, devo farti una proposta!”

Adesso cos’altro voleva da me, non gli bastava avermi preso Bella?

-“Hai appena detto che tu e Bella siete molto uniti e non ha senso tenerla qui senza di te, giusto?”

Dove voleva arrivare?

-“Lasciamo perdere Emily, cosa ne diresti di restare qui con noi? Naturalmente non daremo più fastidio alla tua amichetta”

-“Volevi arrivare a questo vero? Se non potevi avere Emily, perché non me e magari saresti anche più felice se si aggiungesse Alice”

-“Hai ragione! Con Alice saremmo una bella squadra”

Se lo poteva scordare, avrei trovato un altro modo per portare via Bella”

-“Edward accetta un consiglio da qualcuno che ha più anni di te. Non ti conviene rifiutare. Pensa che se tu accettassi tutto tornerebbe alla normalità, ti do un giorno di tempo, nel frattempo potrai stare con Isabella”

Mi voltai verso di lei, mi guardava furente.

-“Jane accompagnali nella stanza di Bella”

Ci congedò ed in silenzio seguimmo Jane.

Quando chiuse la porta mi voltai verso Bella.

Mi stavo avvicinando quando disse

-“Vai via!”

-“Cosa?”

-“Perché non sei rimasto a Forks?”

Ero incredulo, ma cosa stava dicendo? Era impazzita per caso?

-“Non ti seguo”

Si voltò ancora con lo stesso sguardo di prima, non l’avevo mai vista così.

Si tolse la mantellina sedendosi sul letto

-“Edward perché credi che a casa tua mi sia fatta catturare così facilmente?”

-“Non volevi che scoppiasse un guerra”

-“E’ vero ma c’è un altro motivo”

-“Bella parla!”

Sospirò prima di aggiungere

-“Quando sono entrata nella mente di Aro, ho visto le sue intenzioni.

Appena arrivati qui, mi ha detto ciò che aveva in mente, è stato il litigio più brutto che sia mai successo in due anni, non puoi immaginare la mia rabbia dove sia arrivata. Aveva me, che ero stata il suo più grande desiderio da quando mi aveva vista per la prima volta”

-“Bella anche se l’avessi saputo, sarei venuto lo stesso.

Non puoi ricomparire nella mia vita così e sperare di andare via”

La strinsi a me, non volevo che andasse più via

-“Cosa vuoi dire Edward?”

-“Dimmi che non accetterai quella proposta” disse implorante

-“Non posso”

Si allontanò subito da me

-“Non capisci che lui vuole questo? Come si sentirebbe la tua famiglia ed Emily, hai pensato a lei? L’abbiamo messa in questo pasticcio e adesso speri di cavartela così?”

-“Cosa mi stai chiedendo Bella?”

-“Vai via, scappa ti prego”

-“Se scappo non lascerà mai in pace Emily”

-“La proteggerai tu e magari ti innamorerai di lei”

Cosa?

-“E’ giunto il momento di chiarire questa storia”

Mi avvicinai in modo che potessimo guardarci negli occhi.

-“Bella io amo te e non posso immaginare una vita in cui tu non ci sei”

-“Eppure se non fossi tornata ci saresti riuscito con Emily”

-“Non sapevo che fossi ancora viva. Pensi che potrei rifarmi un'altra vita sapendo che tu sei dall’altra parte del mondo?”

-“Non voglio che tu sia costretto a lasciare la tua famiglia”

-“Non preoccuparti loro capiranno”

-“E come creda che mi possa sentire io?”

Non volevo che si sentisse in colpa, così rendeva tutto più difficile.

Presi il suo viso e la baciai, quanto mi erano mancate le sue labbra, la strinsi forte per paura che potesse andare via di nuovo.

Non l’avrei potuto sopportare.

Dopo minuti in cui finalmente ci staccammo, perché potevamo anche fare a meno di respirare, sussurrai

-“Ho ancora un giorno di tempo per scegliere, potremmo quindi pensare solo a noi per adesso?”

Sorrise dolcemente, sapeva quanto adoravo quel sorriso ingenuo così la portai in braccio posandola delicatamente sul letto.

Continuai a baciarle le labbra per poi scendere sul collo formando una piccola linea che andava dal mento in su, potevo sentirla gemere sotto il mio tocco.

Le sbottonai la camicetta piano baciando ogni lembo di pelle che veniva scoperta.

In poco tempo entrambi ci trovammo in abbigliamento intimo…

Piano la alzai verso di me togliendole il reggiseno, iniziando così ad accarezzare i seni che si indurivano.

Invertì le posizioni poggiando le sue mani sul mio petto freddo sfiorandolo leggero facendomi così impazzire, la strinsi baciandola avidamente ma lei si staccò per scendere sul mio collo lasciando piccoli baci.

Non resistetti a lungo così ancora una volta lei si trovò sotto di me, e così quel giorno per la prima volta noi fummo una cosa sola, un solo corpo, una sola anima.

Ci lasciammo andare alla passione pensando solo a noi due…

 

 

 

Ok questo capitolo non mi piace ma l’ho pubblicato lo stesso, non era mia intenzione ma dopo sarebbe stato troppo corto…grazie alle persone ke hanno aggiunto la storia tra preferiti, a chi legge e a chi commenta, grazie infinite…aLbiCoCCaCiDa

 

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Capitolo 15
*** Incontro misterioso ***


Incontro misterioso

 

Fu davvero difficile trovare un modo per scappare.

Da quando Bella era stata portata via dai Volturi ed Edward era partito mi sorvegliavano 24 ore su 24.

Cercavano di capire ogni mio spostamento fino a quando un giorno scoppiai in lacrime.

Ero una brava attrice dopotutto, anche se fui aiutata dalla tensione di quei giorni.

Ormai avevo perso il controllo e neanche Jasper era riuscito a calmarmi con il suo potere.

Ero stressata, volevo andare via, volevo aiutare Edward…

Non sapevo che scusa inventare…

Poi mi venne un’idea.

-“Alice sono stanca, non ce la faccio più voglio tornare a casa mia, voglio i miei genitori”

In fondo la carta della nostalgia avrebbe potuto funzionare ed infatti si sciolse.

-“Ti prego, lasciami tornare a casa”

-“Non posso davvero”

-“Io sto male”

Senza aggiungere altro corsi fuori, dove i miei singhiozzi echeggiavano ancora di più, mi diressi nel garage dove c’erano tutte le macchine e a me sarebbe servita la più veloce ma come potevo senza le chiavi?

In poco tempo Alice mi raggiunse

-“Mi è venuta un’idea perché non andiamo a farci un giro così prendi una boccata d’aria?”

Annuii entusiasta e questo le fece felice.

Si avvicinò dandomi le chiavi della Porsche

-“Prendo alcune cose e torno tu entra in macchina e aspettami ci metterò qualche minuto”

Non me lo feci ripetere due volte dovevo cogliere l’occasione appena la vidi entrare in casa, corsi verso la macchina e più veloce della luce mi diressi verso l’autostrada.

Fu la prima volta in cui superai il limite di velocità addirittura arrivai a 160 Km/h.

Loro erano altrettanto veloci quanto la macchina ma arrivata in aeroporto non avrebbero potuto portarmi via con la forza.

Impiegai alcuni minuti per prenotare il viaggio cercando di convincerli anche se all’ultimo minuto.

Sentivo che erano vicini e non potevo permettermelo.

Mi misi in fila non appena chiamarono il mio volo.

Mancavano altre tre persone e sarebbe arrivato anche il mio turno per entrare.

Mi voltai giusto in tempo per vedere la famiglia Cullen al completo, mi avevano seguito era ovvio, ed erano arrabbiati.

Senza pensarci troppo passai oltre le tre persone che avevo avanti ed entrai per prima.

Li dentro non avrebbero potuto farmi nulla.

Solo quando l’aereo partì mi rilassai completamente abbandonandomi ad un profondo sonno dal quale mi svegliai solo due ore prima dell’arrivo.

Mi accorsi che accanto a me era seduta una ragazzina

Chi era? Io non l’avevo vista all’aeroporto.

Cercai di non farmi coinvolgere troppo da lei che sorrideva come se avesse davanti un gelato a cioccolato (nda che ora io mi papperei tutto XD)

Mi concentrai su cosa avrei fatto a Volterra come li avrei aiutati?

Sacrificarmi era l’unico modo, l’avrei fatto per loro, per Edward.

Le due ore passarono in fretta e senza accorgermene ero già arrivata.

Cercai subito un taxi che mi portò a Volterra.

Appena arrivata provai a non entrare nella città sicuramente i Volturi se mi avessero vista mi avrebbero riconosciuta.

Presi una via secondaria sperando di ricordare dove conducesse.

L’ultima volta che ero stata lì avevo 13 anni.

Quella città era un labirinto ogni strada conduceva a tre vie diverse.

Dopo ore capii di essermi persa.

Bene! E adesso? Come avrei fatto?

La mia attenzione fu catturata di nuovo da quella ragazzina in aereo.

Cosa voleva? Mi aveva seguita?

Sorrise facendomi segno di seguirla.

Le andai incontro ma lei iniziò a correre, sperai che potesse portarmi fuori da quelle mura, sentivo la sua risata cristallina risuonare ogni volta che mi avvicinavo.

Sembrava una bambina che giocava spensierata.

Solo quando girai in un vicolo lei non c’era più.

Stavo impazzendo?

Mi girai intorno quando notai un piccolo locale, come quello nei film, in cui si vendevano dei filtri e altre cose varie.

La porta era aperta anzi cigolava, sentii di nuovo quella risata e capii di dover entrare.

Era un luogo strano con luci soffuse tendenti al rosso e tende nere che svolazzavano.

Ogni scaffale conteneva attrezzi magici…mi ero per caso catapultata in Harry Potter??

Mi girai intorno per capire se ci fosse qualcuno quando mi scontrai con una vecchietta bassa con degli occhiali ed un naso al dir poco sproporzionato.

-“Sei nel posto giusto piccola, vieni”

Mi condusse in una stanza circolare con un tavolo al centro e due sedie.

Sopra al tavolo c’era una sfera di cristallo…che lei spostò.

-“Caroline entra!”

Di nuovo quella bambina.

Aveva in mano una boccetta di vetro contenente un liquido argentato

-“Cos’è?” chiesi

-“E’ la risposta alle tue domande, è l’unico modo per ingannarli, quando ti troverai davanti a loro bevila tutta d’un sorso”

-“Poi cosa succederà?”

-“Se conosci Romeo e Giulietta dovresti saperlo”

-“Morirò?”

-“Loro lo crederanno perché non sentiranno battere il tuo cuore, ma durerà solo per 10 ore poi ti sveglierai”

-“Funzionerà?”

Dovevo fidarmi? Eppure non avevo alternative

La vecchietta mi spiego tutto nei particolari, sapeva più cose di quanto desse a vedere.

Quando uscii da quel negozio non vidi più la stradina piccola in cui ero capitata prima ma mi ritrovai al centro della piazza di Volterra…

Dov’era quel locale? Era tutto frutto della mia immaginazione?

Eppure avevo ancora la boccetta tra le mani, la mia ultima speranza.

Chiesi ad un passante dove si trovasse il castello principale.

Seguii le indicazioni avute e davanti a me in tutta la sua magnificenza c’era la dimora dei Volturi.

Ricordai le parole di quella signora

Troverai un tombino e quella sarà la porta d’accesso

Spostai il coperchio e facendo un respiro mi abbassai per saltare.

Poi divenne tutto buio…

 

Questo capitolo è raccontato da Emily, dovevo altrimenti non avreste capito il prossimo capitolo e così siamo arrivati agli sgoccioli altri tre capitoli e la storia finisce mi ero affezionata così tanto, ma non vi preoccupate mi rivedrete con un'altra storia solo bella e Edward, si chiama Semplicemente Irresistibile…un grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono aLbiCoCCaCiDa

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Capitolo 16
*** Inganno ***


Inganno

 

Seguii le indicazioni avute e davanti a me in tutta la sua magnificenza c’era la dimora dei Volturi.

Ricordai le parole di quella signora

Troverai un tombino e quella sarà la porta d’accesso

Spostai il coperchio e facendo un respiro mi abbassai per saltare.

Poi divenne tutto buio…

 

Probabilmente mentre scendevo sbattei la testa perché mi risvegliai intorpidita, quel posto era orribile, e puzzava.

Era l’unico tombino nei paraggi vero?

Improvvisamente alzai la testa e mi accorsi del grande salto che avevo fatto.

Deglutii rumorosamente ringraziando chi mi avesse assistito perché una persona normale sarebbe morta.

Ancora una volta gli angeli erano dalla mia parte, ma ancora per poco.

Mi incamminai in quel lungo corridoio…

L’odore svaniva man mano che mi addentravo…

La luce si faceva sempre più intensa, quindi sapevo dove stavo mettendo i piedi.

Non avrei voluto calpestare nulla di, come dire, disgustoso?

I Volturi, la famiglia più potente in assoluto, che aveva questa sottospecie di passaggio segreto?

Mi sarei aspettata come minimo di un lungo tappeto rosso ed un lampadario di cristallo…

Ok, forse esageravo, ma un tombino era sicuramente il massimo.

Che razza di reputazione avevano?

I miei commenti finirono presto, si perché ero nel covo di vampiri pericolosissimi, senza un piano.

Bere quella “pozione” era solo la parte finale del piano…come avrei fatto a distrarli?

Possibile che io sapessi solo cacciarmi nei guai?

Come ero entrata lì dentro senza un piano?

Cercai di calmarmi

-“Espira, Inspira…”

Sembrava dovessi incontrare dei pazzi piuttosto che vampiri.

Quel corridoio era infinito, ma quando finiva?

Mi accorsi di essere paranoica.

Solo allora vidi una porta…era finita quella tortura?

Mi appoggiai con l’orecchio per ascoltare se ci fosse qualcuno dietro di essa.

Non sentivo alcun rumore, per quanto le mie orecchie “umane” potessero coglierlo.

Aprii leggermente in modo che vedessi all’interno.

Non c’era nessuno.

Entrai velocemente.

Mi nascosi dietro una grande statua, ammirando per un istante la sala in cui mi trovavo.

Se prima avevo parlato di tappeto rosso e lampadario di cristallo, ora potevo vedere che la mia descrizione era stata alquanto superflua al confronto.

I Volturi non si sarebbero accontentati di così poco.

Guardando la stanza potei osservare una scrivania.

Avevano una segretaria?

Chi era la pazza squilibrata che volesse fare da assistente a dei vampiri?

Ovviamente era solo un ipotesi perché non c’era nessuno.

Strinsi la boccetta che avevo in tasca, correndo verso la porta che c’era dall’altra parte della stanza.

Feci uno sbaglio enorme perché la aprii senza nemmeno controllare se ci fosse qualcuno.

Era una sala identica a quella precedente con la differenza che ora c’erano tre vampiri.

Discutevano animatamente per potersi accorgere di me.

Sperai con tutta me stessa che non potessero sentire la presenza di un umana lì.

-“Cosa farai se Edward non accetterà la tua proposta?”

Edward? Oh no, che proposta?

Mi augurai di essere arrivata in tempo.

-“Non so, sarebbe uno spreco ucciderlo, no?” chiese un’altra voce

Non potevo vedere chi fosse a parlare, ero nascosta dietro un’altra statua.

Ringraziai chi avesse avuto la geniale idea di metterle.

-“Hai ragione, ma non possiamo lasciarlo libero”

-“Caius ragiona! Edward accetterà subito di restare con noi! Adesso sa che la sua Isabella è viva, non riuscirà a starle lontano”

No! E così era quella la proposta.

Dovevo intervenire, ma come?

Mi rannicchiai per terra, sconsolata.

Restai per molto tempo lì, e solo allora mi accorsi che non sentivo più nessuno.

Mi sporsi per controllare ed infatti quei tre non c’erano più, ma quando mi girai per sedermi di nuovo un urlo agghiacciante uscì dalla mia bocca.

Erano davanti a me, con un ghigno malefico stampato sulla faccia.

-“Hai visto Caius? Tre al prezzo di due”

Sorrise malvagiamente ed il vampiro che aveva parlato mi afferrò con una sola mano, mi consegnarono ad altri due vampiri che avevano il compito di non lasciare che scappassi.

Come avevo potuto essere così ingenua?

Loro avevano sentito la mia presenza e quella era solo una tattica per imbrogliarmi.

-“Gli umani sono proprio stupidi” commentò uno fissandomi.

Stavo per ribattere ma non era il caso di usare il mio sarcasmo in quel momento.

-“Puoi tenerla un attimo tu?” chiese l’altro

Si avviò alla porta situata di fronte a me e la aprì in modo che entrassero i tre vampiri seguiti da una che aveva l’aria di una bambina insieme ad Edward e Bella.

Lo sguardo che il primo mi riservò fu glaciale.

Abbassai il capo intimorita, Edward era furioso ed aveva tutte le ragioni ma non poteva pensare davvero che io sarei rimasta a Forks ad aspettare.

-“Aro, cosa significa?” chiese Edward al vampiro dai capelli argentati

-“E’ stata lei a venire qui” rispose beffardo

Mi osservò a lungo, prima di esplodere in una risata battendo le mani come un bambino davanti al suo giocattolo, ero solo uno dei tanti trofei che avevano conquistato.

-“Non lo trovi fantastico? Ho voi ed ho lei”

-“Non era questo l’accordo” urlò Bella

-“Se vuoi che io rimanga qui devi lasciarla andare”

In pochi istanti la sala si riempì di vampiri.

-“Mi dispiace Edward, se non vorrai collaborare con le buone, lo farai con le cattive”

Bella ed Edward furono accerchiati mentre io cercavo di dimenarmi dalla ferrea presa del vampiro che scoprii chiamarsi Felix.

-“Lasciami brutta sanguisuga” gridai.

Fui sbattuta in faccia al muro.

-“Ripetilo” sibilò

Avevo paura ma dovevo agire ora che potevo.

Fu questione di un attimo e mentre lui si voltava attratto dalla battaglia io presi la boccetta bevendola tutta.

La testa girava, i sensi si annebbiarono ed io caddi a terra.

Il grido che Edward e Bella fecero era troppo lontano perché io lo sentissi.

Chiusi gli occhi sprofondando negli abissi più profondi.

Ce l’avevo fatta

***

 

Perché non mi aveva dato ascolto?

Perché era venuta?

Cosa sperava di ottenere?

Perso nella battaglia non mi accorsi che era stata intrappolata da Felix.

Fu solo un attimo ed io mi voltai.

Lei, bianca immobile, distesa per terra.

Non so chi mi diede la forza per arrivare fino a Felix e prenderlo per il collo

-“Cosa le hai fatto?”

-“Ni-eente…ha be-vu-to ed è mor-ta…”

Lo lasciai andare avvicinandomi ad Emily.

Notai la boccetta avvicinandola al naso per sentirne l’odore.

Era veleno.

Era morta!

Ecco perché era giunto fino in Italia.

Sperava che morendo noi avessimo potuto ricattarli.

Perché lo hai fatto? Tu non dovevi morire.

La presi tra le mie braccia.

Era così fragile.

Bella fu subito al mio fianco e gli altri senza aggiungere nulla ci lasciarono passare.

La portai nella camera in cui ero stato prima, appoggiandola sul letto.

Non potevo credere che fosse davvero successo.

Bella si buttò tra le mie braccia singhiozzando.

Nessuno dei due poteva più piangere, ma non si poteva descrivere il nostro dolore.

Restammo rinchiusi in quella stanza per molte ore.

Abbracciato alla mia Bella, ascoltando l’eco di quei singhiozzi potei sentire un leggero battito.

Alzammo entrambi la testa, avvicinandoci ad Emily.

Sentimmo un leggero palpito.

Ripresi di nuovo la boccetta e capii che era stata solo una farsa.

-“Come Romeo e Giulietta…” sussurrò Bella.

Adesso era tutto chiaro.

Avevo capito il suo scopo ed ora sapevo il mio piano.

Dovevamo ritornare a Forks prima che potesse svegliarsi.

 

Mi scuso per l’enormeeeeeeeeee ritardo. Lo so sono imperdonabile, ma avevo un altro progetto per la testa che sto cercando di portare a termine e poi la scuola è iniziata e con essa i compiti, davvero non ho più tempo. Ringrazio davvero tutti, me lo lasciate un commentino? Un bacio dalla vostra aLbi ^^

 

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Capitolo 17
*** Via d'uscita ***


Via d’uscita

 

Io e Bella tirammo un sospiro di sollievo.

Emily non era morta, fortunatamente.

Ringraziai davvero il suo piano.

Era davvero una cosa stupida pensare che volesse uccidersi.

Non aveva mai pensato al suicidio nonostante quello che le fosse accaduto.

Era un particolare da non sottovalutare.

Mi voltai verso Bella che fissava ancora Emily incredula quanto me.

-“Come le è venuta questa idea?”

-“Non lo so! Ho sempre pensato che fosse una ragazza dalle mille sorprese”

-“Hai ragione! Ricordami di ringraziarla”

Annuii abbracciandola.

-“Ora che facciamo?”

-“Dobbiamo andare via da qui”

-“Ma Come?”

-“Ho un piano”

Alzò un sopracciglio come se si fosse persa qualche particolare.

Risi di quell’espressione contagiando anche lei.

Le spiegai quali fossero le mie intenzioni dopo di ché andammo da Aro.

Non sapevamo quanto Emily si sarebbe svegliata, dovevamo sbrigarci.

Aro ci accolse a braccia aperte come se non fosse accaduto nulla e questo mi irritò molto.

Bella se ne accorse, infatti mi strinse la mano per tranquillizzarmi.

-“Abbiamo deciso di andare via”

Aro restò sbalordito ma sapeva anche che questa possibilità non fosse da escludere.

-“Gradirei che voi restaste”

-“Come credi che ci sentiamo dopo aver visto una nostra amica morire per colpa nostra?” dissi cercando di fingere bene, se mi avesse toccato sarebbe stata la fine.

-“Noi non vogliamo restare qui un minuto in più, Aro, ti prego cerca di capire” disse Bella addolorata.

Le si avvicinò posandole una mano sulla spalla come conforto.

In fondo le voleva bene.

-“Immagino che…”

-“Si! Vorremmo che il funerale venisse fatto a Forks”

-“Posso verderla un ultima volta?”

Lessi la sua mente ma non c’era alcun sospetto anzi sembrava addolorato in fondo si sentiva responsabile, sapevo però che fosse afflitto per aver perso un elemento così importante.

Non potevo rifiutare, sperai solo che non si accorgesse di nulla.

Il battito era ancora indistinto per riuscire a capirlo.

Dopo aver percorso il lungo corridoio arrivammo nella stanza dove si trovava Emily.

Aro si inginocchiò di fronte a lei prendendole la mano.

Mi augurai non si trattenesse a lungo altrimenti il nostro piano sarebbe stato scoperto.

Leggevo i suoi pensieri ed ascoltavo il dispiacere per una perdita così grande, solo allora capii che nonostante io avessi accettato la sua proposta non avrebbe mai lasciato stare Emily.

Strinsi forte i pugni per la rabbia, si era preso gioco di me.

Bella si avvicinò piano accarezzandomi le mani per farle dischiudere.

Sussurrò di calmarmi per non destare sospetti.

Cercai di contare fino a dieci…a volte i trucchetti umani funzionavano.

Per un tempo che sembrò infinito si allontanò da Emily.

-“Mi dispiace tanto per questa perdita e sarebbe inutile chiedervi di restare, ora volete stare con la vostra famiglia. L’aereo è già pronto per voi. Spero di rivedervi un giorno”

Bella lo abbracciò sotto il mio sguardo incredulo.

Non appena se ne andò, corsi a prendere Emily.

Nel giro di pochi istanti io e Bella ci trovavamo fuori da quel palazzo che era stata la fonte dei nostri guai.

Una macchina ci attendeva per portarci all’aeroporto, fortunatamente non fummo scortati da Jane o Demetri, si che sarebbe stato un guaio.

Non lasciai nemmeno il tempo all’autista di parcheggiare, con Emily in braccio e Bella al mio fianco salii sull’aereo.

Solo dopo vari controlli partimmo.

Appoggiai Emily su un divano comodo coprendola con una coperta, prima di arrivare a Forks si sarebbe svegliata sicuramente.

Solo allora mi voltai verso Bella che fissava il cielo con un espressione vuota, indescrivibile.

-“Cosa c’è, tesoro?”

-“Ho paura che sia solo un sogno, non mi sembra vero che sia stato tutto così facile”

-“Non direi facile, senza Emily ora saremmo ancora a Volterra”

Annuì pensierosa.

Presi il suo volto tra le mani per guardarla negli occhi

-“A cosa stai pensando? Mi hai davvero stupita con Aro”

-“Sarà senza dubbio un uomo senza scrupoli che lotta per il potere, ma in questi anni lui mi ha davvero aiutata, mi è stato vicino, è stato l’unico ad accettare che io bevessi sangue animale. Gli sarò per sempre grata”

Adesso capivo il comportamento di Bella.

La abbracciai forte accarezzandole i capelli.

-“Sei la persona più altruista che esista al mondo”

Sorrise beffarda.

-“Non credere che sarò tanto altruista da farmi da parte quando dovrai scegliere tra me ed Emily”

-“Non ce ne sarà bisogno” sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra.

Dopo quella notte insieme avevo capito quale sarebbe stata la mia scelta.

Bella era ciò che più al mondo desideravo, era riuscita a svegliare il mio cuore dopo un secolo di vita e quella luce, quell’amore per lei non sarebbe morto mai, mentre Emily mi aveva aiutata quando Bella non c’era, probabilmente se lei non fosse tornata avrei cercato di andare avanti magari con lei, ma a quell’eventualità non volevo pensare.

Restammo accoccolati fino a quando non sentimmo un pulsare fortissimo.

Ci avvicinammo ad Emily aspettando il momento in cui si sarebbe svegliata.

Passarono pochi minuti e piano aprì gli occhi.

Si guardò intorno soffermando un po’ lo sguardo su di me.

-“Dove siamo?”

-“Torniamo a Forks”

Sgranò gli occhi.

-“Ce l’hai fatta”

Cercò di sedersi spostando lo sguardo da me a Bella.

-“Grazie Emily, ci hai salvati!” disse Bella

La fissammo fino a quando sembrò riprendersi.

Scosse la testa voltandosi verso di noi.

-“Scusatemi…”

-“Sei ancora scossa forse dovresti riposarti”

-“Ho dormito abbastanza. Quanto manca ancora?”

-“Mezz’ora”

La lasciammo un po’ sola, chissà come si sentisse in quel momento.

Guardai Bella di nuovo persa nel vuoto e le sfiorai la mano.

Sorrise voltandosi verso Emily, stavamo probabilmente pensando la stessa cosa.

Dopo un po’ l’aereo atterrò ed Emily fu costretta a fingere ancora di essere morta.

La portammo lontana da lì in modo che non potessero accorgersi di nulla.

Trovammo tutti ad aspettarci fuori casa, Alice aveva sicuramente visto tutto.

Lasciai andare Emily mentre Bella abbracciava tutta la famiglia.

Finalmente a casa, potevo dire.

Strano che le cose cambiassero così in fretta.

Ci dirigemmo in salotto dove raccontai cosa fosse successo.

Furono tutti sbalorditi dal comportamento di Emily.

Solo allora mi venne in mente una delle tante cose che non avevo capito.

-“Chi ti ha dato il veleno?”

-“E’ stata una signora, non so chi fosse. C’era una bambina sull’aereo che ho incontrato in un vicolo e mi ha condotto da lei”

Una bambina?

 Improvvisamente vidi l’immagine di quella ragazzina che avevo incontrato anch’io.

Che fosse la stessa?

Mah!

-“Adesso che siamo tutti qui riuniti, Emily devi sapere che i tuoi genitori hanno contattato la polizia quando non t hanno trovato a casa tua. Ora ti stanno cercando tutti…” disse Alice.

Emily sussultò leggermente ma poi si ricompose.

-“Devi decidere se restare con noi o tornare da loro, in tal caso dovrete allontanarvi dall’Italia e cambiare documenti, ricominciare d’accapo”

Sapevo cosa stava provando o almeno lo immaginavo.

Era combattuta, voleva ritornare da loro ma a quale prezzo?

Doveva privarli della loro vita.

Si leggeva sul suo volto, era indecisa.

Solo dopo pochi istanti annunciò a tutti la sua decisione…

 

Eccomi!!!! Ecco a voi il penultimo capitolo, eh si il prossimo sarà l’ultimo di questa storia, la mia ff più lunga in assoluto.

Grazie a chi mi ha sostenuto fino ad adesso.

Grazie a voi sono andata avanti.

Ho già in mente il finale che avevo deciso fin dall’inizio.

Penso che abbiate capito Edward con chi ha scelto di stare.

Ed Emily? Resterà sola? Quale sarà la sua decisione??

Un bacione grande dalla vostra aLbi

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Capitolo 18
*** Ricominciare ***


Ricominciare

 

Non potevo permettere che i miei genitori pagassero per quello che mi era accaduto, loro se ne sarebbero fatta una ragione, non potevo ritornare indietro…dovevo solo andare avanti, ma sarebbe stata dura…

Annunciai a tutti le mie intenzioni…

-“Non posso coinvolgere i miei genitori, sono io l’unica responsabile e non posso tornare da loro come se non fosse successo nulla e anche se voi non mi aveste proposto di restare con voi non sarei tornata ugualmente da loro…”

Le parole uscirono fuori come un fiume in piena così come le lacrime.

Esme corse ad abbracciarmi…in fondo una mamma l’avrei sempre avuta…

Come fare a resistere a quegli occhi così dolci.

Pensai a come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto lei come madre e probabilmente non mi sarei trovata in una situazione del genere.

-“Non ti lasceremo andare, tu resterai con noi, hai già sofferto abbastanza e non è giusto che ti allontani da tutti, noi ti vogliamo bene e ti aiuteremo”

-“Grazie Esme, sai penso che non sentirò la mancanza di una mamma, perché ci sarai tu”

Sprizzava gioia da tutti i pori ed ero più che sicura che se avesse potuto avrebbe pianto…

Li guardai uno ad uno, non volevo essere di troppo…

-“So che un umana potrebbe creare dei problemi e se non mi volete posso capirlo”

-“Non dire sciocchezze, noi tutti dobbiamo esserti riconoscente per quello che hai fatto, per il coraggio che forse noi non avremmo mai cacciato, hai salvato la nostra famiglia e ora tu ne fai parte”

Per una volta sentivo il calore di una vera famiglia ed io che pensavo ai vampiri come persone senza cuore…già li adoravo.

Tutti mi sorridevano ed in quel momento fui consapevole che non ero sola.

Osservai Edward e Bella…probabilmente sarebbe stata dura ma con il tempo mi sarei abituata…

Non sarei mai stata capace di dividerli, perché loro erano fatti l’uno per l’altra e poi una cosa che mi aveva sempre detto mia mamma “Non prendere mai ciò che non è tuo”

Ed io lo sapevo, l’avevo sempre saputo che lui non mi apparteneva, senza Bella forse qualcosa sarebbe accaduto ma avrei mai visto quel sorriso sincero sul suo volto?

Neanche il tempo a volte è d’aiuto…cerchi di dimenticare ma niente può essere cancellato le ferite non si saneranno mai ma diventeranno solo delle cicatrici con cui cercherai di convivere…

Non mi accorsi che tutti erano andati via, c’era Edward che mi fissava.

-“So come ti senti e potrai sempre contare su di me”

-“Non pensare a me e vai da Bella”

Cercai di essere il più convincente possibile.

Mi voltai verso la finestra, non riuscivo a sostenere il suo sguardo, sembrava guardasse la mia anima…

Poggiò una mano sulla mia spalla

-“Emily, so cosa succederà adesso, cercherai di ignorarmi, e forse non mi rivolgerai la parola, ma sappi che ti voglio davvero bene e di qualunque cosa tu abbia bisogno io ci sarò sempre”

Restò lì ancora un po’, forse aspettava che io mi sarei voltata, ma non ci riuscivo, non volevo piangere.

Solo quando fui sicura che lui fosse andato via, sussurrai “Grazie” certa che mi avesse sentito…

 

Erano passati ormai 3 anni da quando io facevo parte della famiglia Cullen…le cose erano cambiate, almeno per me intendo.

Ero più sicura di me stessa ed ero riuscita a legare con ognuno di loro…

Io, Alice e Rosalie andavamo pazze per lo shopping…

Esme e Carlisle erano diventati ormai un punto di riferimenti…

Emmett e Jasper erano i miei fratelloni…

Ero diventata molto amica di Bella…

E con Edward le cose erano cambiate, ero riuscita ad aprirmi con lui, ora eravamo amici.

Dopo una serata passata a sfogarmi con lui, ero riuscita ad allontanare il dolore…

Almeno potevo avere una piccola parte di lui…

Pensavo, anzi no, ero sicura che non avrei più provato un sentimento così forte per qualcuno, anche se ormai consideravo Edward in un modo diverso…

Ormai l’amore non faceva parte della mia vita, o almeno così credevo…

 

Stavo suonando al pianoforte, naturalmente avevo già avuto il permesso da Edward…ero abbastanza brava ma avevo accettato ugualmente delle lezioni da lui, in fondo era un maestro eccezionale…

Ero concentrata sulle note dello spartito che mi aveva dato Edward quando Alice ebbe una visione.

-“Che succede, Alice?” chiese Carlisle

-“Jasper sta tornando ma non è solo…”

-“Chi c’è con lui?” chiese Esme preoccupata

-“E’ un vampiro ma non so chi è”

Attendemmo tutti con ansia il suo ritorno, non c’era motivo di aver paura ma gli altri non erano sicuri su questo vampiro ed avevano paura per me…

Emmett era fermo vicino alla finestra mentre Edward e Bella erano seduti al mio fianco…io invece pensavo che non dovevamo preoccuparci anzi dovevamo fidarci di Jasper, lui era quello più cauto in famiglia quindi prima di prendere una decisione del genere ci aveva riflettuto bene no?

Dopo alcuni minuti sentimmo delle voci avvicinarsi sempre di più e la tensione si spense solo quando Jasper entrò in casa.

Non vedevo bene chi ci fosse dietro di lui e quando mi sporsi per guardare meglio, restai impietrita da tanta bellezza.

Solo guardarlo mi toglieva il fiato.

Era come tutti gli altri ovviamente pelle bianca e occhi dorati, ma aveva dei lineamenti così fini e quei capelli biondi ribelli…rimasi folgorata…

Probabilmente se ne accorse perché mi fissò a lungo, avrei dovuto distogliere lo sguardo ma ero ipnotizzata, mi aveva stregata…

Abbassai lo sguardo imbarazzata mentre tutti ci fissavano…

-“Ragazzi lui è Nicholas, vegetariano come noi e gli ho proposto di fermarsi un po’ con noi, se per voi va bene”

Nessuno obbiettò ovviamente e lui restò con noi per molto tempo…beh il tempo necessario che ci volle per farmi innamorare perdutamente di lui.

Ero cotta a puntino, lo pensavo continuamente…

La sua gentilezza, le sue carezze per me erano diventate indispensabili come l’aria…

Passavamo molto tempo insieme e tutti se ne erano accorti…

Sognavo ad occhi aperti…

Cos’avevo detto io?

Non mi sarei più innamorata?

Tutti sbagliano no?

Più passavo il tempo accanto a lui e più mi rendevo conto che io stavo invecchiando, sentivo pesantemente lo scorrere dei minuti, ore, settimane, mesi…

Volevo passare la mia vita con lui…

Espressi chiaramente questo desiderio ma lui non voleva assolutamente trasformarmi, mi amava troppo per farmi diventare un mostro…

Nessuno mi avrebbe fermato così andai da Carlisle che era disposto a mordermi se Nicholas non fosse entrato nello studio furioso…

Ci volle molto tempo per convincerlo…ma alla fine neanche lui resistette all’idea di perdermi…

Furono i tre giorni più brutti della mia vita…

Sentivo solo le fiamme ma cercai di non urlare…in fondo ne valeva la pena.

Ovviamente la trasformazione mi rese forte e bellissima.

E quando fummo certi che il periodo da neonata era stato superato Nicholas mi chiese di sposarlo, dopo aver assistito ovviamente al matrimonio di Edward e Bella ovviamente…

Il mio sogno si era avverato…

Speravo tanto in un “vissero felici e contenti”

-“A cosa pensi?” mi chiese con la sua voce dolce

-“Pensavo a noi”

Mi strinse ancora di più tra le sue braccia…

-“Nessuno ci dividerà”

-“Per sempre” sussurrai

Per sempre…

E le sue labbra incontrarono le mie per l’eternità…

 

__________

Ce ne ho messo di tempo per aggiungere l’ultimo capitolo che chiude questa storia.

Mi scuso per il ritardo…

Mi ci ero affezionata e come promesso l’happy ending c’è stato, giusto?

Io ringrazio tutti voi per avermi seguito…chi ha sempre commentato, chi ha solo letto ed i preferiti:

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Grazie mille a tutti voi…e per chi vuole ancora seguirmi è in corso un'altra ff, Semplicemente irresistibile.

Un bacione aLbi

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