Cambiamenti
Signorina
Emily Brown
siamo lieti di comunicarle che la sua domanda per la borsa di studio
è
stata accettata
grazie ai suoi dati che ci hanno permesso di capire fino in fondo il
suo
impegno,
quindi lei potrà continuare i suoi studi in America alla
Forks High School.
Il volo è previsto domani mattina.
Speriamo di vederla presto!
Congratulazioni
Distinti
saluti
Dir. Caroline Smith
Era l’ennesima
volta che leggevo questa lettera, era
impossibile, finalmente avrei lasciato l’Italia, mi sembrava
tutto così assurdo
i miei sogni si stavano avverando.
I miei genitori erano entusiasti dell’idea, soprattutto
mio padre, lui non era italiano ha vissuto fino
all’età di 20 anni a Seattle e
adesso la sua unica figlia stava per percorrere il suo stesso cammino.
Era la prima volta che vedevo mia madre e mio padre così
felici, erano troppo interessati alla loro carriera per occuparsi della
loro
figlia.
Si perché mia madre era un avvocato brillante mentre mio
padre era un dottore, avevano sempre navigato nell’oro
perché la cosa più
importante erano gli affari ed io per questo avevo vissuto per 17 anni
da sola
immersa nella mia enorme casa.
Si preoccupavano di me quando ero malata e quando si
trattava della scuola, ma mai avevano dimostrato il loro affetto, non
sapevo
cosa significava essere coccolati, amati.
Quand’ero piccola guardavo tutti i genitori che portavano
i loro figli al parco, li vedevo così felici, mentre io mi
limitavo ad
osservarli, perché con me non c’erano mai stati i
miei genitori ma la mia tata.
Se avessi detto questo a qualcuno mi avrebbero preso per
pazza, come potevo lamentarmi io che avevo tutto.
Si, certo! Soldi a volontà, ero intelligente, gentile, e
tutti invidiavano la mia bellezza, sinceramente non capivo quale fosse
la
differenza tra me e le altre ragazze.
Ero alta circa 1.68 cm, avevo i capelli ondulati che
cadevano leggeri sulle spalle, di un colore castano chiaro che al sole
avevano
striature color miele, e miei occhi erano blu, ero magra. Io avevo
incontrato
molte ragazze con il mio stesso colore di occhi e capelli,
perché allora mi
guardavano con tanto splendore?
Ah si! Parlavo di tutto quello che avevo, ma sinceramente
avrei preferito non possedere nessuna di queste cose, ma avrei voluto
più
calore da parte dei miei genitori, più attenzione... non
l’avevo mai ammesso
davanti a nessuno ma invidiavo davvero le mie amiche perché
loro avevano una
famiglia, io ero per giunta figlia unica, ero sola.
Per la prima volta, ci trovavamo riuniti tutti e tre nel
salotto, per discutere del viaggio, da lì a pochi giorni
avrei dovuto
frequentare il 4° anno in Italia, ma i miei programmi erano
cambiati, più li
guardavo e più capivo che loro non erano felici per questa
mia opportunità ma
lo erano perché finalmente non avrebbero avuto qualcuno di
cui occuparsi.
Li osservavo, ascoltavo i loro discorsi. ma nessuno
sembrava accorgersi di me.
Dopo quella che sembrava un eternità, si rivolsero a me.
-“Tuo padre ha prenotato il volo, domani mattina sarai in
viaggio verso l’America, non sei felice?” chiese
mia madre con quella voce un
po’ stridula, fortunatamente la mia non somigliava affatto
alla sua,
naturalmente continuò a parlare senza darmi il tempo di
aggiungere qualcosa
“Non preoccuparti per l’appartamento dove vivrai e
per il mezzo con cui andrai
a scuola, ci siamo informati e poi abbiamo delle conoscenze
lì, avrai tutto ciò
di cui hai bisogno, e per i soldi t daremo una carta d credito, per
qualche
problema noi saremo sempre pronti”
Mi sorrideva come se stesse parlando ad una malata d
mente, quanto odiavo questo suo atteggiamento, non volevo nemmeno
sapere quanti
soldi avevano speso per l’appartamento e la macchina,
perché naturalmente anche
lì mi dovevo distinguere dagli altri, anche lì
dovevo far capire che ero figlia
di due ricconi.
Perché non potevo essere una ragazza normale??
Non resistevo più in quella stanza, e dopo averle sorriso
e detto che ero felicissima mi diressi in camera mia dove trovai
Camilla, la
signora che per tanti anni si era occupata di me, la consideravo una
seconda
mamma, intenta a preparare le valigie.
-“Ciao Emy, allora sei contenta?”
-“Certo! Ma mi mancherai, spero di riuscire a conoscere
tanti amici”
-“Sono sicura che ne troverai tanti, come può una
ragazza
così gentile non trovarne, me lo spieghi?”
Si avvicinò a me per abbracciarmi, perché non
avevo lei
come mamma?
La aiutai a preparare le valigie e dopo la salutai, mi
sedetti vicino alla finestra, che bel cielo, quante stelle.
Il panorama era bellissimo, anche questo mi sarebbe
mancato molto, ero una ragazza molto romantica, sognavo ancora il
principe
azzurro, ma che c’è di male??
Immaginavo una storia stile Romeo e Giulietta ma
ovviamente con un lieto fine, desideravo che qualcuno in quel momento
salisse
dalla finestra, come nei film!!!
Ok fantasticavo troppo!!
Era notte fonda e andai a letto mi aspettava una giornata
molto movimentata.
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Ecco il primo chappy, vi prego ditemi se devo
continuarla, in ogni caso i primi 6 capitoli sono già pronti
ed Edward
comparirà nel prossimo, ringrazio coloro che hanno letto e
recensito la mia fic
“Insieme x sempre” sperando che mi seguirete. Un
bacione aLbiCoCCaCiDa