DN ACCADEMY

di ChibyLilla
(/viewuser.php?uid=52791)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** le camere ***
Capitolo 3: *** mensa ***
Capitolo 4: *** in giro per la scuola ***
Capitolo 5: *** quelli più maturi ***
Capitolo 6: *** bravo ***
Capitolo 7: *** piangere ***
Capitolo 8: *** Night ***
Capitolo 9: *** intervallo ***
Capitolo 10: *** tentativi a vuoto ***
Capitolo 11: *** punizione ***
Capitolo 12: *** in ufficio ***
Capitolo 13: *** dreams ***
Capitolo 14: *** se il buongiorno si vede dal mattino ***
Capitolo 15: *** un sogno che diventa realtà ***
Capitolo 16: *** al parco ***
Capitolo 17: *** che bella mattinata ***
Capitolo 18: *** sorriso ***
Capitolo 19: *** ricerca ***
Capitolo 20: *** incomprensioni ***
Capitolo 21: *** raccomandato ***
Capitolo 22: *** fratellastri ***
Capitolo 23: *** dalla sera alla mattina ***
Capitolo 24: *** ogni riccio un capriccio ***
Capitolo 25: *** cosa non fare in un cinema... ***
Capitolo 26: *** happy end ***
Capitolo 27: *** past and memories ***
Capitolo 28: *** kiss ***
Capitolo 29: *** che mi succede? ***
Capitolo 30: *** dalla padella alla brace ***
Capitolo 31: *** AVVISO ??? ***
Capitolo 32: *** Where are you, Near? ***
Capitolo 33: *** oh, my dear... ***
Capitolo 34: *** Strani sentimenti e strane reazioni... ***
Capitolo 35: *** reazioni sconsiderate ***
Capitolo 36: *** Che mi nascondi, Elle? ***
Capitolo 37: *** tra due fuochi... ***
Capitolo 38: *** Cosa combini, Elle? ***
Capitolo 39: *** Lacrime e bugie ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO

POV MELLO

 
BUONGIORNO!  Io sono Mihael Keehl, per gli amici Mello, ma visto che voi non siete miei amici, per voi sono solo Mihael; ho sedici anni e mezzo e frequento la “DN Accademy”.

Oggi è il primo giorno di scuola, ormai sono al terzo anno - L’età si fa sentire!!! – dicevo, sono al terzo anno e oggi è il primo giorno; sono già in classe e la lezione è appena cominciata.

L: Da oggi, carissimi ragazzi, avrete un nuovo compagno.

Il professor L è sempre stato un tipo strano: è uno solitario, allegro ma al tempo stesso inespressivo. Come fa? Questo è uno dei tanti misteri della sua persona, così come lo è il fatto che sia magrissimo nonostante mangi come un bufalo impazzito.

Nessuno osa mettere in dubbio le sue qualità di attore, anzi alcuni dicono che recita tanto bene da poter far parte dell’FBI.

È anche un insegnante di matematica molto competente, non c’è studente che non presti la massima attenzione ad ogni sua parola, è capace di rendere interessanti anche le cose più noiose, forse anche per i suoi bizzarri modi.

Appena inizia a parlare, ovviamente, ci voltiamo tutti dalla sua parte, interrompendo ogni attività e fissando con attenzione il ragazzino accanto a lui: si tratta di un rossino che non dimostra più di diciassette anni, indossa dei jeans a vita molto, ma molto bassa e una maglietta a righe bianca e nera; la cosa che mi colpisce di più sono gli occhiali in mezzo ai capelli. Decisamente un soggetto interessante!

Matt: Mi chiamo Matt, ho quasi sedici anni e vengo da Tokio.

Mello: Professore, posso fare una domanda al ragazzo?

Matt: Ho un nome sai? E certo che lo sai, ho appena finito di dirlo! -_-“.

Sogghigno. Però, che bel caratterino!

L: Fa pure.

Ormai i professori sono abituati a sentirmi fare richieste assurde. Qui me la comando io!

Mello: Cosa ti piace fare?

Matt: Giocare ai videogames.

Sorride timido mostrando la PSP.

Solo? Sembra proprio che non gli vada di far sapere i fatti suoi.

L: Se nessun altro vuole disturbare, vatti a sedere.

Mello: Qui, prof!

Indico il banco vuoto tra me e…Near, il ragazzo più odioso, più “brutto”, più antipatico e più dannatamente in gamba che io conosca.

Il rosso, di cui per altro ho già dimenticato il nome, intanto si è venuto a sedere sorridendo cortesemente a me e all’omino bianco, con la piccola differenza che, mentre io ho ricambiato, lui ha continuato a seguire le lezioni. Certo, altrimenti come fa ad essere il primo della classe? Ma possibile che non si distragga mai??? Qua ci vuole l’intervanto di Mello. No ma che dico?

Mello: Allora, come mai qui?

Matt: Vengo a scuola.

Mello: Ma va! io invece vengo a fare il caffé -_-“.

Near: Chiudete il becco.

Lo odio, lo detesto, lo schifo, lo…lo…lo…insomma, ha sempre quell’aria di superiorità del cazzo solo perché è sempre il numero 1. Uffaaa.

Mello: Non ascoltarlo, è solo un idiota.

Near: Come hai detto?

Mello: Che sei un idiota. Mi sono per caso sbagliato?

L: chiudete il becco, tutti e tre!

Matt: Tre? E io che ho fatto?

Il prof evita di rispondergli perché chiamato dal vicepreside, Light Yagami.

 

POV MATT

Appena il docente esce, tutta la classe si raduna intorno a me per “fare conoscenza”. Ma che diavolo vogliono? Uffa.

Ray: Allora, hai detto che ti interessi ai videogames?

Ide: Ti piace il calcio?

Ukita: Sai cantare?

Tota: Qual è la tua materia preferita?

Oddio…

Mello: Sei fidanzato?

Ok, credo che adesso la mia faccia non si distingua più dai capelli; Mello sogghigna, alzandomi il mento con la mano e avvicinandosi pericolosamente al mio viso.

Mi gira la faccia a destra e a sinistra per osservarmi meglio.

Tota: Mettilo alla prova, Mel.

Che intende dire?

Mello: Mh, vediamo che sai fare.

Fare in che senso? Lo guardo enigmatico mentre mi prende per le spalle e mi spinge contro il muro.

Si avvicina ancora un po’, un po’ troppo per i miei gusti! Decisamente troppo! Mi bacia.

Mi sta baciando…cazzo perché non mi muovo? Perché non lo sto mandando via a calci?

Kanzo: A quanto pare si stanno divertendo!!!

Near: Già ad infastidirlo il primo giorno, Mello?

Finalmente il biondo si stacca da me. Devo proprio ringraziarlo questo tizio…anche se devo ammettere che è un po’ inquietante.

Mello: Near, come sempre mi fai perdere tutto il divertimento! Ma insomma, mai una volta che ti faccia i cazzi tuoi! Mi stavo proprio divertendo.

Near: Si, si certo.

Tota: Come è stato?

°//////////////////////////////////° Che razza di domanda è?

Mello: È stato davvero interessante, non credi rossino?

Matt: No, per niente.

Mello: Allora perché non mi hai allontanato?

Matt: Beh, ecco io, perché…oh insomma ma che cazzo vuoi?

L: Scusate se vi ho fatto aspettare. Avevo delle faccende da sbrigare.

Mello (a bassa voce): Sese, immagino quali faccende!

Matt: Che intendi dire?

Mello: Tu non eri arrabbiato con me? Comunque non posso dirtelo.

Sbuffo. E che cazzo, ora mi ha incuriosito.

Mello: Vabbè, giusto perché prima sei stato bravo!

°///°

Mello: Il prof ha una relazione segreta col vicepreside.

Il vicepreside??????? *_* Oh mio Dio.

Ma sono tutti gay in questa scuola? Come se mi leggesse nel pensiero, ricomincia a parlare.

Mello: D’altra parte qui ci sono solo maschi, ci adeguiamo.

Che schifo!

 

POV NEAR

Appena finiscono le lezioni mi avvio in camera, o meglio nell’atrio per vedere in che camera sono e chi sarà il mio compagno.

Venti secondi dopo che ho varcato la soglia, una furia bionda mi piomba addosso.

Mello: IO IN CAMERA CON TE NON CI STO!

Near: Meno male.

Mello: Ma che hai capito? Intendevo dire che ho appena visto in che camera stiamo: nella stessa.

Mi fissa depresso.

Oh no, perché divido la camera con quel pazzo schizofrenico ciocco-dipendente di Mello? Non potevo capitare peggio!

Near: Ah. Quindi sarei in camera con un tizio come te?

Mello: Che intendi dire?

Near: Già che ci sei, fammi il favore di dirmi in camera siamo.

Mello: 483.

Le camere sono nell’ala opposta rispetto alle aule, quindi ora stiamo passando per il giardino; ovviamente tutta la classe è ancora vicina, la maggior parte attornia Mello, mentre io preferisco di gran lunga stare per fatti miei.

D’altra parte non potrebbe essere diversamente: Mello ed io ci contendiamo il primato in tutto, con la sola differenza che io preferisco il quieto vivere e lui il caos, quindi è lui a tenere a bada questa banda di scalmanati, che gli fanno da cane.

Invece a me la confusione innervosisce.

Mello: Ehi, tu dobbiamo finire quello che avevamo iniziato in classe.

Uff…pure?

Matt: Non ci penso nemmeno, io non ho nulla da finire con te.

Mello: Ne sei sicuro?

Ma è possibile che deve sempre rompere i coglioni?

Matt: Si, a meno che tu non voglia che ti spacchi la faccia.

Mello: E ne saresti capace?
Matt: Ne dubiti?

Mello: Beh, se picchi nello stesso modo in cui prima hai impedito che ti baciassi…

Matt non gli da neppure il tempo di finire di parlare, che subito si scaraventa su di lui; intanto tutta la classe si è radunata a guardarli incitandoli; vabbè più che altro fanno il tifo per il biondo.

Mi siedo sulla panchina di fronte a loro: ci vorrà un bel po’ di tempo!

Matt si getta a capofitto contro Mello, iniziando a tempestarlo di pugni. Sfortuna (per il rosso) vuole che Mello abbia alle spalle cinque anni e qualche cosa di karate…Non incontra alcuna difficoltà nel pararli tutti.

Mello: Tutto qui quello che sai fare, bel rossino?

Matt: Mi stai prendendo in giro?

Mello carica il destro e colpisce in pieno il viso del rosso che geme dal dolore e si piega in avanti.

Mello: Tze!

Che palle! Sempre la stessa storia: Mello ora farà lo sbruffone, lo picchierà, finiranno in punizione e il nuovo capirà che gli conviene stare calmo, altrimenti Mello gliele suonerà ancora.

Resto un po’ sorpreso alla scena di Matt che si rialza e si avvicina beffardo a Mello.

È veloce al punto di riuscire a mettere in difficoltà il biondo, che spiazzato si fa colpire allo zigomo destro. Gira la testa a 90 gradi con occhi spalancati mentre Matt sogghigna.

Matt: Hai sbagliato a sottovalutarmi, lo sai?

Si allontana leggermente dal suo viso.

Cazzo…è il primo che in questo istituto ha messo in difficoltà Mello, tranne me ovviamente.

Mi alzo da terra osservando il biondo che si massaggia lo zigomo dolorante. Matt si prepara per colpire nuovamente, ma io sono più veloce di lui: mi metto in mezzo a loro mentre la classe trattiene il respiro e paro il colpo che però mi fa indietreggiare di parecchio. Anche io posso vantare qualche anno di arti marziali, però devo ammettere che mi ha messo in difficoltà!

Near: Smettetela!

Mello: Tu levati di mezzo, candeggina.

Matt: Che c’è? Hai addirittura bisogno della guardia del corpo, Mello?

Mello: Pesa bene le parole bel rossino!

Stanno per colpirsi ancora, ma prima che possano farlo, tra loro mi impunto io. Mello naturalmente blocca il colpo: Non gli conviene creare questioni con me! Il rosso invece non mi ha proprio visto, ma riesco a fermarlo per la seconda volta, prendendogli entrambi i polsi.

Near: Adesso basta. Vattene in camera. Quanto a voi, sparite.

L’ultima frase è rivolta al resto della classe che ci fissa allibita. Più che altro forse fissano me, non mi sono mai messo in mezzo a questioni del genere, non ho mai difeso quel pervertito di Mello né simili.

NOTE DELLE AUTRICI:

Ciao! beh, è la nostra prima fanfic su Death Note, quindi...siate clementi!!! Fateci sapere se vi piace come idea e se avete qualche consiglio da darci.

Dunque, parlando di cose pratiche: Se la fic interesserà (almeno un po') teoricamente dovremmo postare un capitolo a settimana, regolarmente.

C'è altro da dire? Crediamo proprio di no!!!

baci baci,

Libby e Akatsukina

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** le camere ***


LE CAMERE


POV MELLO

Se Near non fosse intervenuto lo avrei riempito di botte! Certo, ma chi voglio prendere in giro?

Vabbè, troverò altri modi per farla pagare Matt…o per concludere altro. Cammino nervoso verso la camera, lasciando che l’albino mi segua a qualche passo di distanza.

Grazie Near, è questo che dovrei dire, invece dalle mie labbra non esce alcun suono. Ma Near non se lo aspetta. Le cose funzionano in questo modo: in fondo, molto in fondo, ci vogliamo bene, anzi forse Near è l’unico che merita rispetto in mezzo a questa gentaglia, ma non lo ammetteremo mai. Il nostro rapporto si basa esclusivamente sulla competizione (abbiamo una reputazione da mantenere) e ci va bene così, ma tutte le volte in cui ho avuto bisogno di qualcosa Near c’è sempre stato, sempre. Ovviamente a me non capita spesso di aver bisogno di lui (fottuto orgoglio!) ma a volte…beh l’albino è il solo con cui valga la pena di parlare.

Tornando alla questione Matt, perché diavolo continua a seguirci?

NEAR: Ti serve qualcosa?

MATT: Effettivamente…N-non so dove andare!

NEAR: Camera?

MATT: Ma va! non so dov’è.

Mi fermo anche io, aspettando che Near si muova e riprendiamo a camminare: mi scoccio di cercare le chiavi, probabilmente le ho perse e quindi userò le sue.

NEAR: Numero?

MATT: 483.

Cosa? 483? Quel 483? Magari ce ne sono un paio: io mi rifiuto di stare in camera con lui! vado da Roger e mi faccio spostare, io…ehi, ehi, ehi! Io mi vendico alla stragrande!

MELLO: Seguici, ti mostriamo noi la tua camera.

Ghigno, indirizzando uno sguardo raggiante e Near, che scuote il capo disperato, mentre il rosso ci segue, stupito delle mie parole. Eh si, anche mi stupisco da solo a volte!

MELLO: Eccoci qui! Questa è la nostra camera: 483.

MATT: So-sono in ca-mera con te?

MELLO: Ci sono problemi?

Ci pensa prima di rispondere.

MATT: Assolutamente.

Non mi sembra granché convinto.

Near gli dice che il suo letto è quello a castello.

MATT: A-allora se non ci sono problemi, io vado sopra !?

MELLO: Sopra? No, no tu stai sempre sotto.

Mi fissa senza capire, due secondi dopo avvampa: è davvero carino vederlo adesso, con le guance in fiamme, gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.

MATT: S-sei un per-vertito!

MELLO: E tu un verginello del cazzo.

Le mie parole sembrano offenderlo un po’, ma non me curo, iniziando a sistemare le mie cose e comprendendo che il mio letto sarà quello sotto a Matt: l’altro se lo è già preso la candeggina asociale.

POV MATT

Cominciamo bene! e la cosa bella è che oggi, poiché è il primo giorno abbiamo fatto solo le prime due ore di lezione: ho tutta la giornata davanti. Io non resisto, mi suicido prima del tempo!

Inizio a sistemare le mie cose, un po’perplesso: in fin dei conti non mi capacito del perché nessuno mi parli. All’altra scuola avevo molti più amici, qui mi hanno rivolto la parola solo per farmi una sorta di interrogatorio, poi quando mi sono avvicinato ad alcun ragazzi, loro mi hanno allontanato e gli unici che mi parlano sono il biondo (o la bionda) con forti problemi ormonali e questo inquietante fantasmino. Inizio a soffrire di solitudine ç__ç.

La camera è davvero enorme: oltre ai tre letti, ci sono tre armadi (e meno male, altrimenti si sarebbe scatenata la terza guerra mondiale per assegnarli) e poi una scrivania. Cazzo…una sola! Vabbè in effetti Light ha detto che spesso si va a studiare in biblioteca. Lo farò sempre, per stare il più lontano possibile da Mello. C’è una porta, suppongo sia il bagno, ma non vado a controllare, iniziano invece a disfare la mia valigia, che già è qui, come mi era stato detto. Come sono precisi! Nella vecchia scuola, nonostante tutte le cose negative, c’era più…avventura!

Appena finisco, mi arrampico sulla scaletta senza difficoltà e inizio a sentire musica: che altro potrei fare per ingannare il tempo?

POV MELLO

Nessuno parla. Mortorio! Vediamo: Se Near non ci fosse, ci proverei spudoratamente con il rossino, ma farlo davanti a lui mi sembra poco carino; potrei torturarlo e prenderlo in giro, ma Near si arrabbierebbe perché faremmo troppo rumore; potrei…

Se Matt non ci fosse potrei stuzzicare un po’Near e fare ciò che più ci riesce meglio: litigare!

Io ho un rapporto molto strano con Near. Credo di provare per lui qualcosa oltre l’”amicizia”; ma non penso minimamente ad una storia seria con lui: ci rendiamo contro? Rischierei di suicidarmi o di uccidere lui o farmi uccidere. Insomma non è il caso.

Ma visto che ci sono entrambi, potrei…continuare a fare le mie cose, lasciando che il silenzio continui.

Sinceramente ero pronto ad iniziare una nuova polemica sugli armadi, ma il puffetto bianco è partito prevenuto: Ci ha detto lui dove mettere le cose e a me non va di litigare con lui! ha sempre qualche asso nella manica e non riesco mai a fargliela.

Da come guarda Matt ho capito che anche lui ne è rimasto affascinato: Ma la prima volta deve essere con me, che Near lo voglia o meno. Già non sono riuscito a prendermi lui, non gli lascio anche il rosso.

NEAR: Io mi avvio, è tardi. Sveglia il bell’addormentato e muoviti.

“bello”? ovviamente il suo tono di voce era neutro, ma ho potuto ben intendere. Eh no, bello, Matt è mio!

Aspetto che capelli vaporosi chiuda la porta e salgo sul letto di Matt.

Il rosso si è praticamente addormentato: non è disteso sul letto, ha le ginocchia al petto e la testa poggiata sulle braccia; le labbra invitanti sono appena dischiuse e gli occhi chiusi.

Avvicino la mia mano al suo I-pod, giro rapidamente il disco alzando al massimo il volume e lo faccio sobbalzare. Apre rapidamente gli occhi, scomponendosi per qualche secondo.

MATT: Che cazzo fai?

È tornato quello di sempre!

MELLO: Dobbiamo andare a mensa, è tardi.

Scende dal letto, seguendomi meccanicamente.


CIAO!!! Eccoci tornate! Vi siamo mancate, vero? (NO! Nd Tutti) (ç_____ç)

Volevamo lanciare una specie di sondaggio: Che coppia preferite tra Mello x Matt, Near x Mello e Near x Matt? Perchè stiamo decidendo la coppia finale e abbiamo più o meno cinque idee diverse, con tre soli personaggi.

Ci saranno comunque tutte e tre, ma siamo indecise, appunto, sulla finale!

A parte questo, che dirvi? Siamo felicissime, a quanto pare non abbiamo fatto un buco nell'acqua (mezzo buco).

X Reidina: Ma ciao!!! Eh si Matt e Mel 4ever...e di Near cosa ci dici? Ti sta simpatico lui??? (hope). Comunque lo abbiamo messo OOC come avvertimento...effettivamente è troppo "vivo" per i suoi canoni xd.

X The Kira 90: BAD BOY???? Uuuuuu bello!!! E' azzeccatissimo per i tre supermiti di DN. Comunque il carattere di Mello tra un po' si...ehm...evolverà, ma non possiamo dire nulla ç___ç. Speriamo solo che non diventi OOC anche lui ^-^

X LadyOfSorrows: Olaaaa, rieccoci! Abbiamo provato a cambiare il modo di far parlare i personaggi, anche se non di molto, abbiamo solo messo il maiuscolo. Va meglio???


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** mensa ***


MENSA

POV MATT

Arriviamo a mensa con un ritardo un po’eccessivo. Ma non è colpa mia se mi sono addormentato! Non avevo di meglio da fare, inoltre Mello poteva o svegliarmi prima o andarsene senza farlo. Ok, non so per quale motivo mi stia giustificando con me stesso, ma comunque non avrei altro da fare. Che noia!

Ovviamente si sono già tutti seduti. Mello va con disinvoltura accanto ad uno dei ragazzi che prima stava in classe; io mi guardo un po’in giro, non sapendo dove andare e alla fine mi siedo vicino a Near, che sta da solo in un tavolo in fondo.

MATT:Po-posso?

NEAR: Prego.

Silenzio. L’albino inizia ad osservare una strana tavoletta bianca, grande all’incirca venti centimetri per venti, che ho appena identificato come un puzzle tascabile o qualcosa di simile.

MATT: Perché sei tutto solo?

NEAR: Così.

Eloquente.

MATT: Senti, ma…

NEAR: Senti, tu non mi sei antipatico, davvero, è solo che non mi piace parlare con la gente e il tuo è un patetico tentativo di attaccare conversazione. Cortesemente, evita.

Taccio, osservando insistentemente il mio piatto. Uffa, possibile che nemmeno a lui vada di parlare con me? Ma che ho che non va?

 

POV NEAR

Forse sono stato troppo duro, ma in fondo ho solo detto la verità.

Finisco di parlare e quasi me ne pento: il rosso è una persona davvero singolare, l’unica capace dal primo momento di non farsi mettere i piedi in testa da Mel, il solo che non abbia evitato un contatto umano con me…e il solo, oltre Mello, che io possa definire vagamente interessante.

Se non fossi stato me stesso avrei già fatto gli stessi pensieri di Mello, ma essendo me, preferisco di gran lunga continuare ad ignorarlo.

Per i primi dieci minuti di pranzo la mia attenzione è focalizzata sul biondo, a qualche tavolo di distanza che siede accanto ad Ide. Mi chiedo come possa sopportarlo, è una zecca. Ma almeno si comporta da cane con lui, obbedisce a tutto, gli da sempre ragione: è arrivato al punto di farsi picchiare da me per colpa di Mel. Peccato che io li abbia sgamati entrambi. Ma queste sono storie vecchie.

La mia attenzione passa nuovamente al rosso che non ha più spiccicato parola dopo la mia frase lapidaria e che ora guarda con sguardo assente gli altri tavoli, dove i ragazzi parlano e si divertono.

NEAR: Tutto bene?
Mi fissa rassegnato.

MATT: Certo.

NEAR: È normale sai che nessuno ti parli, non dipende da te.

MATT: ???
NEAR: Qui le cose vanno in questo modo. Dopo che Mello o io ti avremo iniziato, gli altri ti parleranno e sarai uno di loro.

MATT. I-iniziato?

NEAR: Non sarò io a farlo. Non lo faccio mai, ma se decidessi di farlo varrebbe comunque.

MATT: Si, m-ma io non capisco cosa intendi.

È evidentemente confuso.

NEAR: Spiacente, non posso dirti cosa succederà, sappi solo che questa tua agonia non durerà a lungo.

MATT: Ah.

Non chiede oltre. Di solito non dico neppure queste cose, mi domando cosa mi abbia spinto a farlo, ma il rosso, invece di continuare a fissarmi sconvolto, cambia espressione.

MATT: E così mi hai parlato!

Sorride felice. Non riesco a trovare le parole per descriverlo. Ehi, un attimo, io sono Near, a me non mancano mai le parole: è…lo trovo…Innocente! Ecco.

NEAR: Già, ma non farci l’abitudine, l’ho fatto solo perché eri triste.

MATT: Non fa nulla, almeno adesso non posso dire che tutti se ne fregano di me.

NEAR: Già.

Ci sono tante domande che vorrei fargli adesso: Per quale motivo si sia trasferito qui al terzo anno, cosa gli piace fare, come se la cava a scuola…ma non dico altro.

 

POV MELLO

Dopo pranzo abbiamo un po’ di tempo libero. Dire un po’è riduttivo in realtà, considerando che non abbiamo nulla da fare fino a cena!

Mentre stiamo per uscire dalla mensa, mi si avvicina il vicepreside. Cosa vorrà? Non possono esserci concorsi già ora e poi Near non è con lui. Non possono avvertire prima che lui, non lo fanno mai. Tota, appena lo vede, intuisce che è il caso di sparire, così Light mi porta in disparte e inizia a parlare.

LIGHT: Tranquillo, non è nulla di importante, semplicemente vorrei che mostrassi un po’la scuola al ragazzo nuovo.

Cosa? Ma perché tutto io devo fare qui dentro?

MELLO: Non potrebbe farlo qualcun altro?

LIGHT: Certo, in effetti io cercavo Near per chiedergli…

MELLO: Me ne occupo io!

Proprio in questo momento, passa Matt, accompagnato da un Near fin troppo loquace per i miei gusti. Il vicepreside lo prende per un braccio e lo avvicina a me.

LIGHT: Buon lavoro!

MATT: Che?

MELLO: Cammina.

MATT: Io con te non vengo da nessuna parte.

Come prevedibile, Near ha continuato a camminare per fatti suoi, mentre io ho preso il rosso per un polso iniziando a trascinarmelo dietro.

MELLO: Il vicepreside vuole che ti mostri l’istituto. Non sei contento?
MATT: Affatto.

MELLO: Nemmeno a me fa piacere, se vuoi saperlo, ma devo farlo. Quindi taci e cammina, prima ti muovi meglio è.

Mi segue imbronciato, mentre gli mostro i vari laboratori e i piani delle classi.

CIAO A TUTTI!!!    

Precisissime, siamo tornate dopo una settimana!!! XD.

Comunque, purtroppo questo capitolo era solo di passaggio, ma era necessario.

Allora, vi è piaciuto?

Per quanto riguarda la coppia finale...mmm...ancora in programmazione xd.

Grazie a tutti: chi ha letto, chi ci ha messo tra i preferiti e chi ha recensito!!! Siamo un po' di corsa, quindi non rispondiamo a tutti, GRAZIE ANCORA!!!

Baci, Liby e Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** in giro per la scuola ***


IN GIRO PER LA SCUOLA

POV MATT

Seguo come un automa Mello in giro per la scuola: è davvero bella.

Ok, in effetti è come tutte le altre scuole, ma rispetto al posto da cui vengo è decisamente meglio. Non capisco come possa essere frequentata da questo genere di persone: credevo che ci avrei trovato solo persone viziate, tutte in giacca e cravatta e onestamente penso che sarebbe stato meglio; invece ho trovato un branco di cafoni che a quanto ho capito, non faranno altro che creare problemi, fare risse, combinare disastri ed esasperare i prof. Proprio come nella vecchia scuola.

L’edificio è enorme. La maggior parte delle classi è sull’ala destra; un paio sono a sinistra ma al momento inutilizzate; i laboratori all’ultimo piano e sono tutti enormi e pieni di provette e strani animali plastificati o imbalsamati.

La parte sinistra è decisamente più interessante: Mello mi ha già mostrato la biblioteca, una stanza enorme, piena di scaffali contenenti ogni tipo di libro.

A quanto pare non si studia nemmeno in biblioteca, ma in quella che loro chiamano “aula magna”. Magna mi pare proprio il termine adatto, viste le dimensioni. Devo ammettere che mi sento un po’spaesato qui: rischio di perdermi anche per trovare un bagno!

Le palestre sono quattro; poi ci sono i campi all’aperto di tennis, calcio, basket e salto ad ostacoli e un giardino interno, oltre a quello esterno.

A mio parere la parte più bella di tutta la scuola è proprio questa, il giardino, anche perché è la sola che non mi ricorda che VIVO a scuola.

E poi c’è il terrazzo: il posto più riparato e isolato, il più adatto quando si vuole stare soli ed avere di fronte un bel panorama!

Beh, comunque la struttura è troppo grande per i miei gusti! Girarla tutta fa stancare.

MELLO: Uff, siccome devo portarti in giro come se tu fossi un povero andicappato –e secondo me lo sei- non posso mangiare.

MATT: ???
MELLO: Ho voglia di cioccolata.

Capisco. Mi siedo su una panchina (sempre nel giardino) ed estraggo la mia psp.

MATT: Allora vai alla ricerca di qualcosa che possa appagare le tue esigenze. Io aspetto qui.

Near mi ha detto di non stuzzicarlo quando è in astinenza da cioccolato e, vista la vena omicida nei suoi occhi, credo proprio che farei bene a seguire il suo consiglio.

Appena scompare, premo play ed inizio a giocare.

Come primo giorno direi che non posso lamentarmi, è stato davvero interessante.

Comunque il tempo per pensare è davvero poco perché sono preso dal gioco: God Of War.

Proprio mentre sto per passare il livello, qualcosa di non identificato si pone tra i miei occhi e lo schermo.

MATT: Levati dai coglioni, che cazzo!

Realizzo che il biondo non vuole farmi finire la partita e lo scanso, appena in tempo per scorgere la scritta a caratteri cubitali GAME OVER.

Uff.

MELLO: Riposato, bel rossino?

Eccolo che ricomincia.

MATT: Senti, proprio ora non è il caso di provocarmi.

MELLO: E perché, cara la mia rossina?

MATT: MA SENTITI! PROPRIO TU CHE SEI GAY, VIENI A FARE COMMENTI SU DI ME E SUL MIO SESSO???

Sto perdendo le staffe: ricordiamoci che mi ha fatto perdere la partita!

Sospira.

MELLO: I-io gay?

Non lo ascolto e prendo la strada per tornare in camera.

MELLO: Dove cazzo te ne vai, adesso?
MATT: In camera. Lontano da te.

MELLO: Lontano da me ci stai andando…ma non in camera.

Lo fisso perplesso.

MELLO: Senso dell’orientamento sotto terra, eh? Dall’altra parte.

Ops. Che figura di merda. Sicuramente anche adesso sto arrossendo. Dannata pelle ipersensibile, dannato carattere ultra emotivo. Cazzo.

MELLO: Avanti cammina, tanto qui abbiamo finito.

 

POV MELLO

Torniamo in camera senza più parlare. Credo di averlo messo un bel po’ in imbarazzo. E la cosa bella è che aveva preso la strada giusta, ma imbranato com’è non ha ribattuto. Gli ho fatto fare il giro in tondo attorno la struttura principale e lo ho portato all’entrata secondaria, poi ci siamo diretti in camera.

Near era già lì, seduto a gambe incrociate sul letto, con un libro poggiato sulle gambe e bloccato da una mano; mentre l’altra è impegnata a torturare i capelli. A volte mi dimentico che in fondo è un bambino, ha solo quindici anni. Ok, io non sono molto più grandi di lui, ma piccoletto com’è…

Appena entriamo in camera, lui alza lo sguardo fissandoci perplesso.

MELLO: Gli ho dovuto fare da guida per tutta la scuola.

Dico, rivolto all’albino.

MELLO: Potresti almeno ringraziarmi, sai.

Ora parlo con il rosso.

MATT: Non te lo ho mica chiesto io!

NEAR: Addio, mio adorato libro.

Si lascia sfuggire un sospiro, chiudendo il testo e posandolo sul comodino.

Alla fine ho passato tutto il pomeriggio con il rosso, ora sono stanco morto.

Anche Matt è nelle mie condizioni e Near, come sempre non ha nulla da dire: decidiamo di comune accordo di andare a dormire e di evitare altre questioni.

 

Ma stiamo parlando di noi tre…

 

Matt si siede sul letto, giocando con la psp.

Io fisso l’albino che si sta infilando davanti a noi la camicia del pigiama, addentando maliziosamente un po’ di cioccolata: anche se è così fragile, è davvero bello il suo corpo, così…puro. Anche se in realtà di puro ha ben poco.

NEAR: Sei un pervertito, Mel.

Mi fissa arrossendo appena, poi si risiede sul letto.

MELLO: Vabbè, adesso notte, a domani.

MATT: E CHE CAZZO!

NEAR: Ma che sei un po’ isterico?
MELLO: che ci vuoi fare, Near? Non poteva mica essere perfetto…

Matt ci fissa quasi con le lacrime agli occhi.

MATT: Ho-ho perso.

Non posso fare a meno di ridere. Gli prendo il game boy da mano, spegnendolo.

MELLO: Dormi, che altrimenti rincretinisci vicino a questa robaccia.

Ghigno, col suo aggeggio ancora tra le mani.

MELLO: Lui resta con me; a proposito, fa davvero schifo!

Sottolineo l’ultima parola.

MATT: Come osi?

Urla, iniziando a scendere dal letto per prendersi il giocattolo.

Lancio la play a Near, che la afferra al volo, nascondendola sotto il cuscino. Se arrivo a coalizzarmi con lui, per Matt è davvero finita.

I primi anni, quando ancora eravamo impopolari ed eravamo amici, nel vero senso della parola, per i ragazzini appena arrivati era la fine: Siamo una coppia micidiale.

Ghignando, pizzico un fianco di Matt col solo risultato di farlo cadere dalla scala e farmelo finire addosso.

MELLO: Ma come devo dirti che l’uke lo fai tu?

Arrossisce visibilmente, iniziando a balbettare. Tze, fa tanto lo spaccone, ma alla fine è timido e…inceppato.

MELLO: Guarda che mi sto eccitando.

Di bene in meglio, ora il suo viso non si distingue più dai capelli e la bocca si apre e si chiude meccanicamente. Ma nemmeno si alza!

MELLO: E ho capito che mi vuoi, ma non ti sembra scortese, con Near che ci fissa? Sai potremmo sconvolgerlo.

Mi becco una cucinata in testa dall’albino.

Il rosso intanto si è rialzato, tendendomi la mano.

MELLO: Grazie.

Si guarda intorno alla ricerca del giocattolino, mentre Near lo stringe forte a se.

MATT: Basta, ci rinuncio, tenetevelo pure.

Se ne va di nuovo sul letto, abbattuto. Io invece sorrido: lo abbiamo fatto arrabbiare.

CIAOOOOOO!! 

Bene, bene. Cosa ne pensate di questo capitolo? Forse è un po' troppo descrittivo - ergo, noioso - ma dovevamo pur mostrare questa scuola, no? Speriamo di avervi fatto immaginare tutto, perchè nella nostra mente c'è proprio il disegno... 

Beh, quale è la parte dell'istituto che vi piace di più? (Non siamo impazzite, ma alcune scene "speciali" hanno bisogno di una collocazione precisa e vorremmo che fosse di vostro gradimento xd).

A parte questo...SIAMO FELICISSIME DI SAPERE CHE CI LEGGETE COSI' IN TANTI!!! ---Grazie a tutti, speriamo che anche questo chappy vi sia piaciuto!

E come sempre adesso voliamo, perchè Petrarca ci sta chiamando xdxdxd.

Ci si rivede lunedì prossimo!!!

Liby e Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** quelli più maturi ***


QUELLI PIU'MATURI

POV MELLO

Oggi non ho voglia di alzarmi.

Sarà una brutta giornata, lo sento, nel ho il presentimento. E i miei presentimenti non sbagliano mai.

Mi giro e rigiro nel letto, cercando di coprire gli occhi, luce del cazzo!

NEAR: Principessina alzati e muoviti, che non ti aspetto.

Near come sempre è pronto, perfetto al suo solito.

MELLO: Principessina a chi?

NEAR: A te.

MELLO: Non rompere le palle, omino della farina.

Gli ringhio, chiudendomi in bagno.

Quando esco lo trovo seduto sul letto, a leggere.

MELLO: Ancora a rompere le palle?

NEAR: Guarda che in questo momento le stai rompendo tu a me.

Non stiamo litigando, questo è il normale rapporto tra me e Near: Ci vogliamo bene (ho già chiarito le mie posizioni in merito al “bene” per lui), ma non lo ammetteremo mai (e certo, mi umilierebbe a vita se gli dicessi che lo trovo attraente); ci aiutiamo, ma segretamente…abbiamo una specie di codice io e lui e la cosa bella è che spesso violiamo le leggi non scritte che noi stessi abbiamo stabilito.

MELLO: E con ciò? Non mangio cioccolata da ieri sera, sono un po’ irascibile, sai? Non ti conviene provocarmi!

Il bianco si alza lentamente dal letto e si avvicina alla scrivania, aprendo il cassetto.

Questa è una di quelle volte.

MELLO: Che vuoi fare puffo decolorato?

NEAR: Questo.

Mette una mano nel cassetto, estraendo una carta colorata.

MELLO: Non oseresti…

L’albino lentamente, apre la barretta di cioccolato che ha tra le mani, dandole un morso. Era la mia riserva di cioccolato personale, come ha potuto farlo?

MELLO: BRUTTO DEFICIENTE, RESTITUISCIMI LA MIA BARRETTA!

NEAR: La vuoi?

Grugnisco, avventandomi sull’albino, quando qualcosa che non ho il tempo di identificare, mi colpisce alle spalle, facendomi cadere su Near, che cade sul letto, schiacciato dal mio peso.

Siamo l’uno sull’altro a meno di venti millimetri di distanza: è rimasto un secondo (e qualcosa in più) disorientato dalla botta, mi fissa con le labbra schiuse e gli occhi spalancati. Cazzo, quanto mi piace!

MATT: Grazie per avermi svegliato.

Ringhia, chiedendoci di restituirgli il cuscino.

MELLO: Eh no, prima me lo butti appresso e poi lo rivuoi? Scendi e prenditelo.

Sono davvero irritato, non con Matt a dire il vero, ma non fa nulla.

Continuo a sbraitare, incurante del povero ragazzino che sto schiacciando e che per poco non soffoca.

Il rosso intanto non mi ascolta, si stende di nuovo sul letto, cercando di usare le braccia come cuscino.

NEAR: T-ti levi?

Ansima leggermente. Non capisco se gli sto facendo male o lo sto eccitando.

MELLO: Uh, mi ero scordato di te.

Mi fissa in cagnesco, concentrando poi la sua attenzione sul rosso.

NEAR: Matt è inutile, ti devi alzare che è tardi.

Tardi? Ma che dice? È presto!

L’interessato, svogliatamente, si alza e si chiude in bagno.

MELLO: Cioccolata – cioccolata - cioccolata – cioccolata - cioccolata – cioccolata - cioccolata – cioccolata - cioccolata –cioccolata – cioc…

NEAR: Tieni.

Mi lancia una barretta ed io l’afferro al volo.

Passa un po’ di tempo; Near ed io siamo muti a fissare il vuoto e Matt è ancora chiuso in bagno.

NEAR: Comunque ora è davvero tardi, io mi avvio.

Ma come? Matt ancora non è uscito. Secondo me si è addormentato! Comunque decido di aspettarlo, non credo sappia dove deve andare. In fondo se dovesse perdersi per la scuola, non potrei più torturarlo! E poi se qualcuno vedesse me e Near camminare insieme per la scuola rischierebbe un infarto! (Ok, ci hanno già visto, ma l’infarto lo rischierei io, sono allergico ad un contatto prolungato con lui e ci sto pure in camera insieme!).

Inizio a rifare il letto.

MATT: E Near?

MELLO: Era ora, sai che è tardi?
MATT: Veramente no, non so neanche a che ora iniziano le lezioni!

È una causa persa in partenza! Gli faccio cenno di seguirmi e inizio a camminare a passo svelto verso l’aula di chimica.

POV NEAR

Come sempre Mello ha un culo esagerato: arriva esattamente due secondi prima che il prof inizi l’appello. Unico ed inimitabile, direi.

Si siede rumorosamente nel banco, seguito dal rosso.

NEAR: Era ora! Ma che avete fatto?
MELLO: È colpa sua. Ci ha messo un’infinità di tempo in bagno.

MATT: Nessuno ti ha chiesto di aspettarmi.

MELLO: E dì un po’ avresti trovato l’aula?
MATT: Ma per chi mi hai preso?
NEAR: Matt, non ti conviene continuare. Ricordati che non riuscivi nemmeno a trovare la tua camera.

MATT: E tu che vuoi?

Mi scompiglia i capelli, costringendomi a sorridere. Perché mi sento un cretino ogni volta che sto vicino a lui? Insomma, io sono quello impassibile, in condizionabile, io sono Near!

Alla prima ora abbiamo chimica. Il professore è un tipo severo, anziano, capelli bianchi e sguardo inquisitorio. Se non fossi me stesso direi che fa quasi paura. E deve essere proprio questo l’effetto che ha avuto su Matt: è completamente cambiato rispetto a due minuti fa in camera. Adesso se ne sta tranquillo, seduto composto nel banco, prestando la massima attenzione a ciò che dice l’insegnante. Io e Mello ci fissiamo divertiti. 

Il prof ci propone dei test di ingresso, che noia!

Finisco il mio in una sola ora e poco dopo di me consegna anche Mel. Ci risediamo, facendo silenziosamente quello che vogliamo. Io a dire il vero non faccio nulla, mi limito a fissare Mello che mangia sguaiatamente cioccolata, soffermandomi di tanto in tanto sul rosso che deve aver finito il test da un bel po’ e che lo sta ricontrollando per la decima volta, con la bocca semi aperta e il tappo della penna che gioca con le sue labbra.

Quando mancano solo una manciata di minuti al suono della seconda campanella, il professore ritira i test, strappando il foglio di mano a Matt.

NEAR: Non preoccuparti, tanto prendi quattro. Ti si legge in faccia.

Lo provoco.

MELLO: E dai, Near, lo sappiamo che nessuno sarà mai bravo come te, ma non demoralizzarlo così.

 

POV MATT

Ma per chi mi hanno preso? Io quattro? Magari loro, anche se si vantano fin troppo per i miei gusti.

Durante l’intervallo, alcuni ragazzi si avvicinano a Mello.

TOTA: Allora, Mello, com’è il nuovo?
Ma stanno parlando di me? Come cazzo si permettono di chiedere una cosa del genere?

MATT: Mi chiamo Matt e poi se proprio devi parlare di me, fallo con me o quando non ci sono.

NEAR: Ha ragione. Insomma, Mello, i tuoi “amici” sono davvero cafoni. Come te, d’altra parte.

MELLO: Chiudi il becco, frocietto.

NEAR: Frocio io? Ma vedi un po’ che parla!

Sempre a litigare questi due.

RAY: Ehy, Near, tu lo hai già provato?

Mi stanno ignorando.

IDE: Ma no, lo sai che lui preferisce quelli più maturi.

Il viso di Near diventa viola per la rabbia. Credo di essermi perso qualcosa. L’albino perde per qualche secondo la sua maschera di freddezza, alzandosi e preparandosi a colpire i viso di questo tizio, ma Mello gli blocca il polso con una mano.

MELLO: Chi ti ha dato il permesso di dire queste cose?
IDE: I-io…

MELLO: Lo sai che ci sono cose che non puoi permetterti di dire, di fare…e di pensare.

Mi fa un po’ paura e credo che la stia facendo anche al ragazzo di fronte a lui che, tremando, indietreggia.

Il biondo gli da un pugno in pieno viso, proprio dove aveva mirato Near poco prima, senza lasciare la presa sull’albino.

Solo adesso mi ricordo di lui, fissandolo insistentemente: I suoi occhi sono di nuovo neutri, come sempre, il suo viso è serio, ma rilassato e non sembra più tanto arrabbiato.

NEAR: Lascia perdere, Mel.

C’è uno strano silenzio…io non sto capendo nulla! Il mio sguardo passa da Mello a Near e poi torna indietro.

Lentamente tutti i ragazzi se ne vanno; forse dovrei imitarli, invece resto ad osservare la scena.

MELLO: Scusa, Near.

Perché si sta scusando lui?

NEAR: Lascia perdere, te lo ho detto.

MATT: Scu-scusate? Posso sapere che è su-successo?
Sto di nuovo balbettando.

Lo sguardo di Mello mi fa gelare il sangue nelle vene. Decido di tacere.

MELLO: Davvero, mi dispiace.

Ma che titolo orribile! Vabbè, non abbiamo trovato di meglio, se vi viene in mente qualcosa suggerite ^-^...

Coooomuuunquuueee, tutto bene??? Anche a noi, perchè domani niente scuola xd! Passando al capitolo, che ne dite? Intrignte, vero???

E adesso conosciamo i pensieri di Mello e Near, ma Matt??? Non lasciatevi ingannare dalle apparenze...

Abbiamo finalmente deciso il finale: ce ne saranno ben due! Già, già...e qualcuno ci ha preso, ma non diciamo nulla!!!

Come al solito, siamo di fretta, quindi GRAZIEEE A TUTTI!!!

...byebye...

Liby & Aka

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** bravo ***


BRAVO

POV MELLO

Questa gliela faccio pagare a Ide.

Near ci è rimasto proprio male, gli si legge in faccia. Non ho il tempo di cercarlo e gonfiarlo per bene, perché suona la campanella: ricomincia il tormento.

Arriva il professore di italiano, il vicepreside Light Yagami.

Su di lui non c’è molto da dire: è simpatico ma troppo severo per i miei gusti. Le sue lezioni sono interessanti, ma è troppo preciso e legato ai libri. Dal mio punto di vista dovrebbe imparare ad imitare un po’ più il suo ragazzo (L) e le sue stravaganti lezioni.

Lui si che è carismatico!

Senza perdere tempo, inizia a fare “qualche” domandina, per verificare il nostro grado di preparazione e ovviamente sia a Near che a me non capita più di un quesito, chiederci altro sarebbe inutile: non può trovarci impreparati e lo sa.

Quasi tutto il resto della classe invece non ricorda nulla del programma studiato, così finisce che mentre io mi faccio in quattro per suggerire, Near fissa il vuoto dietro le spalle del prof, distogliendo lo sguardo solo per sorridere quando l’insegnante mi rimprovera.

Inizio a ghignare nel momento in cui Light chiama alla cattedra Matt, anche se un po’ mi dispiace per lui: le sue interrogazioni non sono esattamente ciò che si definisce semplice e non posso nemmeno suggerire, sono troppo lontano. Vabbè, pazienza!

LIGHT: Bene, Matt, non ti dispiace se ti faccio qualche domanda, vero?

Arrossisce leggermente, balbettando un “no” insicuro. Il professore gli fa una domanda troppo difficile secondo me: non che io non sappia la risposta, ma di sicuro lui non la conosce.

Sto già per alzare la mano, quando sento la sua voce echeggiare per l’aula. Lo fisso sorpreso, quasi a bocca aperta, non solo sa la risposta, ma ha anche ritrovato la sicurezza che due secondi fa non aveva.

E poi…ora che ci penso è veramente carino! Sto già iniziando a fare fantasie erotiche su di lui (non dimentichiamo che stiamo in camera insieme), quando sento la mano di Near sotto il mio mento.

NEAR: Chiudi la bocca, stai sbavando.

Per arrivare a me si è completamente steso sulla sedia di Matt, cosa che non è per niente da lui! Ma insomma Near, cosa mi combini? Ti distrai per guardarmi? Ehehe. Gongolo.

MELLO: Non sto sbavando.

Gli scosto bruscamente la mano: non accetto che mi dia consigli, non mi va neppure che abbia capito cosa stavo pensando. Perché lo ha capito, ne sono certo!

NEAR: Come dici tu, ma ricordati che in camera ci sono anche io…e vorrei dormire.

Il professore intanto continua l’interrogazione di Matt, che se la sta cavando troppo bene per i miei gusti.

Perfino Light si complimenta con lui. Eh no, questo proprio no! In tre anni che siamo qui, Near ed io non abbiamo mai ricevuto neanche un misero “bravo”, come può complimentarsi con questo che sta qui da nemmeno due giorni?

Mentre sto per alzarmi e fare polemiche, lo sguardo di Near mi fa tacere: perché creare problemi già da adesso? Mi vendicherò in qualche altro modo!

Il rossino torna a sedersi senza aprire bocca e segue il resto della lezione.

 

POV NEAR

Finite le lezioni, mi avvio in mensa solo soletto.

Odio la gente che mi sta intorno, preferisco di gran lunga il silenzio!!!
MELLO: NEEEEAAAAAR.

Ho scherzato -_-“.

NEAR: Dimmi.

MELLO: Ma lo hai visto? Secondo me c’è sotto qualcosa!

NEAR: Che intendi dire?
MELLO: Parlavo di Matt e Light.

NEAR: Ma la smetti di fare tante polemiche per tutto? Gli ha solo detto che è stato bravo. Puoi negarlo?

MELLO: Credi che sia bravo quanto noi?
NEAR: Quanto te forse si, ma non è al mio livello.

È troppo divertente farlo arrabbiare!

MELLO: Near…ç____ç…ti rendi conto che Light ci ha messo un anno ad imparare i nostri nomi e già ha memorizzato il suo?

NEAR: ti ricordo che il professore –e non Light, che non è tuo fratello- ora è il vicepreside, quindi è ovvio che sappia il suo nome, come credi che si sia iscritto?

MELLO: Sarà, ma secondo me…

MATT: Ciao.

Mello sbuffa, andando a sedersi; io saluto il rosso e poi lo seguo.

MATT: Per voi è un problema se mi siedo qui?

Indica il tavolo.

NEAR: Affatto.

MELLO: Se proprio non puoi fare diversamente!

Che bello. Il solo fatto che ci sia Matt fa tacere Mello, così io posso stare in santa pace, per fatti miei, a fare quello che voglio: Niente.

MATT: Ma posso sapere che vi ho fatto?
NEAR: Niente.

MELLO: Rompi le palle.

MATT: Ma se…

MELLO: Possibile che tu non abbia di meglio da fare che stare attorno a me?
Lui? si sta dimenticando che esisto anche io?

NEAR: Lascialo in pace.

Meglio mettere tutto a tacere, no?

MATT: Beh, se è per questo neanche tu mi piaci…

MELLO: Non posso dire lo stesso di te!

Uff, lui e questi doppi sensi! Ghigna, sfiorando la guancia di Matt, che subito si imbarazza. Fa venire da ridere.

MATT: M-ma che hai capito? Intendo dire che non mi stai affatto simpatico. Sei presuntuoso, arrogante, sbruffone e pervertito. Però, visto che siamo in camera insieme, tanto vale convivere.

MELLO: Come vuoi, basta che la smetti di rompere i coglioni.

Secondo me, Matt ci sta capendo davvero poco: Mello è attratto da lui, così come lo sarebbe di chiunque altro, ma adesso è anche arrabbiato perché il rosso ha attirato l’attenzione dei professori a cui lui tanto aspira.

MATT: Ma…

Smetto di ascoltare la conversazione nel momento in cui vedo entrare nella sala i ragazzi di prima. Mi torna in mente la conversazione e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi. Mi sto sforzando di ricacciarle dentro in tutti i modi, ma ad ogni tentativo diventa sempre più difficile; io non voglio, non devo piangere. Se non fosse intervenuto Mello probabilmente sarei scoppiato già stamattina, adesso però…

MATT: ‘FANCULO.

Per fortuna mi riprendo da questi pensieri in tempo, soffermandomi sul rosso che, sbattendo le mani sul tavolo, se ne va.

MELLO: Non guardarmi così.

NEAR: Figurati, ho altro a cui pensare.

MELLO: Fidati, entro domani gli rompo la faccia a quello.

NEAR: Posso tranquillamente farlo io.

MELLO: Si, si, tornando a Matt, vuoi sapere perché se ne è andato?

NEAR: No.

MELLO: Di sicuro è solo uno sporco raccomandato.

NEAR: Raccomandato?

MELLO: Light gli ha detto “bravo”!

Ancora con questa storia?

Ciao a tutti!

Purtroppo della storia di Near non si sa ancora nulla di preciso. Nel prossimo capitolo si capirà qualcosa in più, ma per scoprire TUTTO bosogna aspettare ancora una settimana. Per quanto riguarda Matt...eh povero, Mello lo farà impazzire, sempre che non impazzisce prima il biondo!!

Come sempre GRAZIE A TUTTI e...come sempre, scappiamo. Il latino ci chiamaaaa

byebye

Libby & Aka

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** piangere ***


PIANTO

POV MELLO

Ho tartassato Near per una buona mezz’ora, parlando male di Matt, fino al momento in cui l’albino non mi ha zittito, stufo delle miei chiacchiere, così me ne sono andato alla ricerca del rossino in solitudine.

MELLO: Ehi, bello.

MATT: Che vuoi?

Si porta la sigaretta alle labbra, dischiudendole appena. Fuma?

MELLO: Il fumo fa male, bellezza.

MATT: Fatti gli affari tuoi.

MELLO: Ancora arrabbiato? Mi spiace. Comunque, che ne dici di farti un giretto con me?

MATT: Ho di meglio da fare.

Risponde seccato. Che abbia intuito le mie intenzioni? Eh vabbè, all’inizio fanno tutti così, prima o poi gli passerà.

Lo prendo per un polso, portandolo un po’ a zonzo con me.

MATT: Sei sordo o cosa? Ti ho detto che non mi va di…

È un attimo. Un gesto istintivo. Poso le mie labbra sulle sue, zittendolo completamente.

Chissà come sarebbe stato farlo con Near: nella mia mente la sua immagine va sovrapponendosi a quella di Matt, ma devo ammettere che anche col rossino non è male, anzi.

MATT: TU SEI TUTTO SUONATO!!!

Sbraita, allontanandosi da me, con il viso tutto rosso e il fiato corto. Sotto, sotto non gli è dispiaciuto.

MELLO: E dai, bello, era uno scherzo, che bisogno c’è di fare tante scene?

Non mi ascolta, quindi sono costretto a seguirlo, nonostante il passo veloce; non mi va di bloccarlo con la forza (non se neppure se ne ho abbastanza), mi limito a seguirlo, osservando il modo altamente sensuale di camminare che ha nonostante l’agitazione.

Ma dove cavolo se ne sta andando? Praticamente arriva fuori alla scuola, nel giardino esterno.

MATT: Hai ancora intenzione di seguirmi?

Non gli rispondo, troppo preso ad osservare la scena, dietro di lui. Perplesso si gira a guardare.

MATT: Ma che…?

Alcuni dei miei compagni di classe, tra i quali spicca di sicuro Ide, si stanno azzuffando con…niente poco di meno che Near.

Capire cosa abbia portato a tanto l’albino non mi è difficile, anche se devo ammettere che vederlo alzare le mani mi fa sempre un certo effetto: lo ho visto fare a botte pochissime volte, la maggior parte delle quali è sempre stata contro il sottoscritto. Vecchi tempi.

La scena mi scorre davanti veloce, sono più incuriosito dai movimenti pronunciati del ragazzino che dalla scena in se e mi riscuoto solo quando vedo Matt buttarsi in mezzo a loro.

Ma che gli prende?

Scolla Near da dosso a Ide, dando a quest ultimo la possibilità di respirare; l’albino fissa tremante i ragazzi che poco prima stava picchiando, divincolandosi dalla presa di Matt. Smetto di restare come un cretino ad osservare e mi avvicino a loro due, mentre gli altri se ne vanno.

MELLO: Near, tutto bene?

Non smette di tremare e Matt lo tiene ancora fermo.

MELLO: Calmati.

Senza dirgli altro, lo prendo per spalle, avvicinandolo a me e accarezzandogli i capelli.

Near nasconde il viso contro il mio petto e sono sicuro che stia piangendo, Matt mi fissa allibito. Mi chiede spiegazioni con lo sguardo, ma non ho intenzione di dargliele. Quello che sta succedendo adesso a Near, il fatto che stia piangendo, è una cosa che capita piuttosto raramente e soltanto io posso vederlo in questi momenti di debolezza.

Cerco di far capire a Matt che è il caso che sparisca ma, visto che da solo non se ne rende conto, mi decido a trascinare Near lontano da lui, tenendolo per mano, impedendo a Matt di guardarlo in faccia.

 

POV MATT

Io non ci capisco più nulla. Mi arrendo. Stop. Basta.

Dopo che i miei due compagni di stanza se ne sono andati, lasciandomi intendere di non voler essere seguiti, non sapendo che fare, mi sono messo a girare per la scuola da solo, come un emerito idiota, quale sono.

Per i corridoi e in giardino nessuno mi rivolge la parola. Tanto per cambiare!

Passo casualmente davanti alla presidenza, chissà, magari Light mi fa un po’ compagnia!? A quanto pare no: la porta del suo ufficio è chiusa ma i gemiti strozzati si sentono da fuori.

Resto fermo e sento chiaramente tutto quello che succede.

L: AHAAAAAAAAAAH
LIGHT: Ti…amo…El…le.

Che schifo, questi due non hanno un minimo di contegno! Lo stanno facendo lì, bleah! E se qualcuno li vedesse? O li sentisse?

Decido che è il caso di sparire e alla svelta anche.

Così me ne vado in camera, accendendo la play e iniziando a giocare a “Naruto Ultimate Ninja 3”, steso sul letto con l’I-pod acceso e la canzone “Wings of a Butterfly” degli HIM.

 

POV MELLO

Senza parlare Near mi segue per un po’. Sto cercando un posto dove nessuno possa vederci e così alla fine mi fermo in teatro che a quest’ora è sempre vuoto.

MELLO: Near…

Le guance dell’albino sono ancora in fiamme e ha gli occhi piccoli e arrossati. Vederlo in questo stato mi fa tenerezza.

MELLO: Mi dispiace, davvero.

NEAR: St-sto bene.

Cerca di convincermi, asciugandosi le lacrime con la manica della camicia e sorridendo forzatamente.

MELLO: Come dici tu.

Gli scompiglio affettuosamente i capelli, preparandomi ad uscire.

NEAR: Me-mello?

Mi giro a guardarlo.

NEAR: Grazie.

Abbassa lo sguardo, fissandosi le punte delle scarpe, mentre io non posso fare a meno di sorridere.

MELLO: Di niente.

Decido di restare con lui anche contro la sua volontà ma, contrariamente a ciò che mi aspettavo, non oppone resistenza al fatto che io sia ancora qui, semplicemente si siede sul palco e quando gli vado vicino, posa la testa sulla mia spalla, giocando con i miei capelli, mentre io istintivamente lo abbraccio.

 

Restiamo fermi così per un bel po’ e quando ormai è sera decidiamo di tornare in camera. Povero Matt, alla fine lo abbiamo lasciato da solo come un deficiente.

Ciao! Finalmente siamo a casa anf anf...comunque ecco il cap. Che ne pensate??? Dolci Near e Mello, vero??? *noi facciamo gli occhietti sbrilluccicosi*.

Grazie a tutti, lettori, recensitori e preferitori 0_0".

Vabbè come al solito siamo di fretta. Fateci un grande in bocca al lupo per domani, che ci sono tremila interrogazioni e recensite in tanti ^-^.

Baci, a lunedì

Libby e Akatsukina

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Night ***


NIGHT

POV NEAR

Alla fine siamo tornati in camera tardissimo e Matt ci ha aspettato sveglio. A volte mi fa un po’pena: lo trattiamo veramente male.

MELLO: Allora, bello, me lo dai il bacetto che mi spettava?

MATT: Muori.

Dopo questa elegante dichiarazione di affetto, siamo andati a dormire, decisi a fare il minimo indispensabile di conversazione, giusto per convivere…e cercare di farlo in modo civile.

 

POV MATT

Spalanco gli occhi spaventato. Cavolo, mi rigiro tra le lenzuola madido di sudore: che cazzo di sogno ho fatto? Respiro pesantemente mentre tento inutilmente di riprendere sonno.

Capisco che non è stato solo l’incubo a svegliarmi, ma c’è un rumore che si diffonde per tutta la camera e scrutando nella penombra realizzo che il rumore proviene da Near  che si sta agitando parecchio nel letto.

MATT: Near !?

Lo chiamo un paio di volte ma lui rimane immobile e non mi risponde; scendo a fatica dal letto, rischiando di cadere e vado vicino a lui chiamandolo ancora: è girato dalla parte opposta alla mia e ha il viso coperto con un braccio. Tenta di inscenare un sonno pesante: ma cosa crede? Che io sia diventato scemo tutto una botta?

MATT: Near, piantala di fingere, lo so che sei sveglio!

NEAR: V-vattene Matt…lasciami in pace!

Gli trema la voce.

MATT: No che non me ne vado.

Lo giro con forza verso di me afferrandolo per un braccio in modo da poter vedere il suo viso: sta piangendo!

MATT: Near, che ti prende?

Non mi risponde: si limita a singhiozzare sempre di più, rannicchiandosi su se stesso. Mi stendo accanto a lui accarezzandogli i soffici e vaporosi capelli.

MATT: Near che succede?

NEAR: So-sono stanco Matt! Io non ce la faccio più…

Non so che intende dire, ma mi viene spontaneo stringerlo di più a me.

Mi sembra una persona che si tiene sempre tutto dentro e mi dispiace per lui.

MATT: Di cosa sei stanco?

Lo abbraccio più forte mentre lui singhiozza contro il mio petto e si aggrappa alle mie spalle: l’impassibile Near che piange e si lascia abbracciare?

Non dico nulla, aspettando che sia lui a parlarmi, ma non sciolgo l’abbraccio.

NEAR: Credo che vorresti qualche spiegazione!

Effettivamente.

MATT: Non sei obbligato Near, puoi anche solo sfogarti…non è necessario che io capisca.

Lui non mi ascolta e inizia a parlare singhiozzando.

NEAR: Vedi, l’anno scorso io ho avuto una “relazione” con un nostro professore. Non era solo sesso, ma molto di più… nonostante la differenza di età fosse veramente tanta non ci creavamo problemi.

Io stavo bene con lui e lui stava bene con me, era questo l’importante.

Poi la notizia è venuta a galla e ha rapidamente fatto il giro della scuola: lui è stato trasferito, mentre io…sono stato visto da tutti come “una puttana”.

Nel suo tono di voce riesco a percepire una nota amara.

Adesso si che è tutto inizia ad essere più chiaro! Ecco perché prima Ide ha detto che a Near piacevano i “più maturi”, ecco perché Mello lo ha difeso ed ecco perché stava picchiando quel ragazzo… ecco spiegato tutto!

MATT: Near, ascoltami non dare peso a queste cose. Questo tipo di persone non meritano la tua considerazione, figurati le tue lacrime! Basta adesso, smetti di piangere.

Tento di calmarlo ma non ottengo l’effetto sperato, anzi! Piange ancora di più.

Do una rapida occhiata a Mello, pregando che il suo sonno resista anche alle lacrime di Near: se lo trovasse in questo stato probabilmente andrebbe a picchiare chiunque dei suoi cosiddetti “amici”…oppure prenderebbe semplicemente in giro Near per il resto della sua vita chiamandolo femminuccia?

Onestamente questa è l’ultima cosa di cui Near ha bisogno.

MATT: Near, ti prego, basta!

NEAR: Me lo ricordano in ogni occasione possibile. Ed io puntualmente mi ritrovo…così! Io non lo sono: non sono il tipo di persona che si dà a chiunque, io ero semplicemente felice. Matt, non ce la faccio più. È stato davvero così grave quello che ho fatto? È stata davvero una colpa così terribile aver raggiunto la felicità per poco più di due settimane?

Resto in silenzio, osservando i suoi occhi penetranti.

NEAR: Ti prego Matt, rispondimi!

Mi riscuoto, sentendo la sua testa sul mio petto, mentre ancora singhiozza.

MATT: So bene che tu non sei quel tipo di persona, Near. Non preoccuparti. E a quanto pare non sono il solo, anche Mello lo pensa, anche lui ti vuole bene. non hai motivo di piangere per le persone che non se lo meritano. Pensa a chi ti vuole bene.

Frasi fatte…devo ammetterlo. Ma non mi viene in mente altro, non sono mai stato bravo in certe situazioni!

 

Smette lentamente di piangere, cullato dalle mie carezze sui suoi capelli e sulla sua testa.

NEAR: S- scusa…non so cosa mi sia preso!

Tenta di darsi un contegno ora che si è un po’ calmato. Sorrido: ora so veramente chi sei Near.

Non un robot, ma un ragazzo dal cuore gentile con i suoi problemi e i suoi complessi, con una maschera di impassibilità che ti serve per nasconderti dal giudizio degli altri.

MATT: Sta tranquillo Near: piangere fa bene!

Mi sorride timidamente mentre qualche lacrima si fa ancora strada attraverso il suo viso.

NEAR: Ti prego, non dirlo a nessuno.

Me lo aspettavo: Qualcuno potrebbe scoprire questo suo punto debole.

MATT: Sta tranquillo. Manterrò la parola.

D’altra parte a chi potrei dirlo, visto che non parlo con nessuno?

MATT: Adesso andiamo a dormire che è tardi.

Sto per alzarmi quando la presa di Near sul mio pigiama si intensifica fino a fargli sbiancare le nocche.

NEAR: Per favore, non andartene. Resta con me!

Sorrido mentre mi sistemo meglio e lui si accoccola contro il mio petto.

NEAR: Grazie!

Chiude leggermente gli occhi.

MATT: Near…non è un crimine raggiungere la felicità.

Ciao!!! Piaciuto il cap? 

Per chi aspettava la storia di Near...è questa. forse un po'banale, ma...appropriata, in un certo senso. 

Comunque il giudizio spetta a voi.

Detto questo, grazie a tutti, chi ha letto, chi ha recensito e chi ha messo la fic nei preferiti. 

Come sempre, se avete consigli, suggerimenti, critiche (anche complimenti---e nessuno scrisse più!) fateci sapere!!!
Un bacionissimo

Libby & Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** intervallo ***


INTERVALLO

POV MELLO

Cazzo ma è possibile che se non suona questo schifo di sveglia non mi alzo mai? Adesso di sicuro Near sarà già vestito, pronto, perfetto come sempre, fissandomi con la sua solita aria di sufficienza. Mi volto rassegnato in cerca del suo viso. Ormai ci ho rinunciato.

Mi giro con espressione da cane bastonato, notando il letto ancora disfatto e qualcosa di non identificato sotto le coperte. Dorme ancora.

Inizio ad esultare: Mi sono svegliato prima di lui, arriverò in classe prima di lui, sarò migliore di lui!!!

Mi faccio di nuovo serio nel momento in cui noto una testolina rossa che spunta fuori dalle coperte: Matt.

MATT: Cazzo, sta sveglia!!!

Si agita troppo e sveglia anche l’albino; arrossiscono entrambi per la posizione ambigua.

MELLO: Vi siete dati proprio da fare, eh? E in camera c’ero anche io…ma che ragazzacci!

NEAR: Piantala.

MATT: No-noi non abbiamo fatto niente!

MELLO: E adesso devi essere coerente Matt.

Vediamo un po’come reagisce adesso Near.

MELLO: Se sei stato con lui, stanotte la passi con me. Non lo trovi giusto?
MATT: N-n-no.

È fantastico vedere come il suo viso, in meno di due minuti, riesca a sfiorare tutte le tonalità di rosso esistenti.

L’albino se ne fotte alla grande delle nostre discussioni. E che cazzo!

NEAR: Io vado a vestirmi, è tardi.

Dice, sparendo oltre la porta del bagno.

MELLO: Allora, come è stato?

MATT: ‘Fanculo.

MELLO: Ne deduco che ti è piaciuto. Near è proprio bravo!

MATT: Non abbiamo fa-fatto nulla.

MELLO: Da sotto ci stavi tu, vero?

NEAR: Piantala, Mel.

Ma che si urla quel deficiente dal bagno? La prossima volta impara a tenere le mani al posto loro! E non solo quelle!

MELLO: Ne riparliamo.

Grugnisce, girandosi dall’altra parte.

 

POV NEAR

Quando esco dal bagno entra Matt.

Mello mi si avvicina e inizia a parlare sotto voce.

MELLO: Allora, adesso devi dirmi come è stata la notte con lui. Sei stato il primo a combinarci qualcosa.

NEAR: Lo so, è la regola.

Già la regola. Quando uno dei due inizia il nuovo arrivato, deve raccontare.

NEAR: Ma non abbiamo fatto nulla.

MELLO: Sul serio?

NEAR: Così pare.

Sembra felice.

MELLO: Allora dobbiamo provvedere.

Tace.

MELLO: Me ne occupo io.

Si affretta a spiegarmi.

NEAR: Come vuoi.

In fondo…che cazzo me ne fotte?

 

Arriviamo tutti e tre prestissimo in classe. Abbiamo alla prima ora inglese e la professoressa interroga; dopo arriva chimica e ci porta i risultati dei compiti: 10-. Potevo fare meglio.

MELLO: Ehi checca bianca, quanto hai preso?

Sempre gentile.

Quando si tratta di voti la sua competitività può essere pericolosa.

Mostro il retro del foglio con espressione apatica, mentre il suo volto diventa livido.

NEAR: Tu?

MELLO: I-io…io…

MATT: Dai, di che ti lamenti? Hai preso 9 e mezzo e fai la faccia di uno che preso 4.

MELLO: Taci, che il quattro lo hai preso tu.

NEAR: Mel, taci te, che per poco non ti ha raggiunto!

Peccato, se avesse preso lo stesso voto del biondo, Mello sarebbe collassato all’istante!

MELLO: No-nove? TU CON QUELLA FACCIA…HAI PRESO 9???

PPROF: Mello…Fuori!

MELLO: Ma professore, secondo me lei si è confuso, eppure il 4 e il 9 sono diversi, come ha fatto a prendere un abbaglio simile? O forse voleva vedere se capiva che 9 è il quadrato di 3???

PROF: Mello…Fuori.

Silenziosamente, il biondo, prende della cioccolata dallo zaino e se ne va fuori con le sue scorte.

 

POV MELLO

Dopo che il professore esce, io torno in classe, fondandomi all’istante sulla mia cioccolata: avevo con me solo sei barrette e non mi sono certo bastate!!! Fortunatamente c’è intervallo, quindi volo al distributore, incurante di Near e Matt che mi seguono.

NEAR: Non va proprio bene, Mel, oh no che non va bene! di questo passo prenderai il sette in condotta…e poi addio competizione!

Quanto lo odio! Dio quanto lo odio!

Prendo la monetina e la metto nel distributore, iniziando poi a mangiucchiare la prima barretta.

NEAR: Vabbè, io mi vado a fare un giro.

Estrae l’I-pod dalla tasca e si allontana da noi, ascoltando musica ad un volume tanto alto che riesco a riconoscere la canzone: By your side.

Prendo un’altra monetina e la metto nel distributore, ma la carta della barretta si impiglia e non riesco a farla scendere. Inizio a tempestare di pugni i vetro, ma niente. Sembra che mi stia prendendo in giro: non ha capito che sono nervoso e ho bisogno di zuccheri? Di cioccolato?

Sto per sfondare l’apparecchio, quando una mano blocca a metà il mio pugno.

MELLO: Lasciami prendere la mia cioccolata.

MATT: Con calma.

Batte la mano contro l’apparecchio e fa cadere la barretta.

Dico: con una mano…e io che mi ero applicato pure!

MELLO: L’avrei presa lo stesso.

MATT: L’importante è crederci.

Prendo la mia barretta e inizio a masticare rabbiosamente, trascinando il rosso insieme a me.

MATT: E mo che vuoi? Tra poco dobbiamo tornare in classe.

Non rispondo e me lo porto in bagno. Tanto a quest’ora sono deserti!

MATT: Ch-che vuoi fare?

Sogghigno avvicinando la mia mano al suo viso, sollevandoglielo leggermente per portarlo alla mia altezza. Prima lo inizio meglio è: Near non farà più nulla con lui.

MELLO: Secondo te?

Gli soffio sulle labbra mentre con una mano lo spingo contro il muro, accarezzandolo lentamente.

MATT: F-fermati Mello.

MELLO: Devi sapere una cosa bambolina…qui comando io, decido io se fermarmi o meno.

Gli sussurro sulle labbra, concentrandomi poi sul suo collo, lasciandogli evidenti segni rossastri.

MATT: P-per favore Mello…contieniti!

Sorrido divertito: sarà divertente.

Gli afferro i polsi e glieli porto sulla testolina rossa, bloccandoli con una mano sola, mentre l’altra sbottona velocemente la sua camicia, così la mia bocca dopo aver abbandonato le sue labbra si concentra sul suo petto leccandolo e mordendolo prima piano e poi sempre più forte.

MATT: Basta!

Con un gesto impaziente gli slaccio la cintura, sordo alle sue suppliche. Non tenta nemmeno più di ribellarsi a me, ha semplicemente voltato la testa di lato, facendola aderire al muro e probabilmente iniziando a piangere.

Sogghigno divertito.

Mi rigetto famelico sulle sue labbra. Sto finalmente per passare a qualcosa di più quando…la porta del bagno si è aperta.

?: Ma che…

Ciao!!! Felici di questo aggiornamento a sorpresa??? Ebbene, abbiamo deciso che un capitolo a settimana era troppo poco come tortura, quindi siamo passate a due!!!
Da oggi, posteremo ogni sabato e ogni giovedì (salvo imprevisti), ciò soprattutto a causa dell'eccessiva dimensione della fic.

Ad ogni modo, una precisazione è doverosa. Compariranno le seguenti coppie: MelloxMatt; MelloxNear; MattxNear; MelloxMattxNear; LxLight e forse altre. Naturalmente (mica tanto...) i ruoli non sono ben definiti, quindi, ad esempio (ma che ci prendete per scemi??? Nd tutti) (voi magari no, noi si xd NdA) MattxMello, non è detto che non possa diventare MelloxMatt ed affini. 

Questo capitolo è dedicato a tutte le fan delle MelloxMatt, anche se per vedere "davvero" in azione Matt ci vorrà un bel po'...

x aiko neko black: capitolo rosso MelloxMatt??? Si, certo! Ma purtroppo ci vorrà un po'...un po'molto. Però tra qualche giorno dovrebbe essere in fase di costruzione, quindi non disperare. Riuscirai a sopportare Mello e Near per un po'??? 

Comunque il professore con cui è stato Near è...è...è...un professore punto xd.

x reidina: Ma nu, Mello è tornato, più scemo che mai!!! Purtroppo noi ci divertiremo a fargiele passare di cotte e di crude, ma non lo ammazziamo, ntp!!!

x Sydelle: E si, Near è proprio dolce, fa tenerezza, non trovi??? No??? No??? No??? Ok..basta!

x Luchia L: Eh si...amici cattivi ha Mello, ma andranno tutti a---ehm, dicevamo??? Sai, stavamo per rivelare un segreto di stato. Potrebbe essere rischioso xd.

Grazie a tutti, chi ha letto, chi ha recensito e chi ha messo la fic nei preferiti.

Ci raccomandiamo (come suona male xd), recensite in tanti.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** tentativi a vuoto ***


TENTATIVI A VUOTO

POV MELLO

Sbuffo: ma in tutti i momenti possibili ed immaginabili a questo mondo proprio adesso doveva venire a rompere le palle questo qui?

Adesso difenderà il rosso, spezzando il mio cuoricino e come se non bastasse mi chiederà spiegazioni: non posso dirgli “sai Near, mi da fastidio sapere che puoi scopartelo da un momento all’altro perché mi piaci”. Decisamente no.

MELLO: Candeggina…

Lo saluto mentre Matt è ancora sotto di me.

NEAR: Che cazzo stai facendo Mello?

MELLO: Non ci arrivi da solo? Mi deludi…

Capisco che non è proprio il caso di continuare la mia performance e quindi mi alzo dal corpo di Matt sbuffando.

MELLO: Riprenderemo il gioco da dove è stato bruscamente interrotto, bellezza.

Sussurro a due centimetri dal suo viso, lo sento tremare e poi mi allontano per raggiungere Near.

 

POV NEAR

Mi avvicino al rossino in un lago di lacrime, con la cintura slacciata e la camicia aperta sul davanti: almeno Mello non è riuscito a fare quello che voleva.

NEAR: Dai, forza.

Il biondo resta a fissarci con un non so che di malizioso nello sguardo, poggiando la schiena contro la porta e ghignando.

MATT: V-vattene…

Ma che cazzo hanno combinato?

NEAR: Tranquillo Matt…non aver paura di me. Te lo ho detto che certe cose non mi interessano.

Con la mano gli asciugo le lacrime e poi gli abbottono la camicia.

NEAR: Va tutto bene, Matt, tutto bene.

Gli sussurro, sentendolo irrigidirsi man mano che il nostro contatto si fa più stretto.

NEAR: Adesso però calmati, anche perché dovremmo tornare in classe e non è il caso che…

Annuisce silenziosamente e si alza in piedi.

Torniamo in classe in un silenzio tombale: onestamente non mi sembra il caso di provare a parlare, non saprei che dire…e lui deve essere del mio stesso avviso.

Quanto al biondo… lui si limita a seguirci, forse un po’dispiaciuto per quello che ha fatto. Ma con lui facciamo i conti dopo!

LIGHT: Al posto vostro sarei tornato domani.

NEAR: Ci scusi prof.

La mia occhiataccia a Mello è eloquente: non solo ha ridotto Matt uno straccio, ma ci ha anche fatto prendere la ramanzina…!

 

Alla fine delle lezioni, Light ci annuncia una cosa importante: dato il nostro comportamento poco rispettoso, ci toccherà una punizione.

E che cavolo: per colpa loro ci vado di mezzo anche io…ok, per colpa di Mel ci siamo andati di mezzo anche io e Matt. Sinceramente? Potrei dire cosa ha fatto Mel e levarmi dai casini…ma quando lo facevo io, lui non ha mai detto nulla, quindi non mi sembra giusto. Quanto a Matt, è troppo spaventato dall’idea che Mel possa fargli qualcosa per parlare. Quindi…arriviamo, punizione!

 

POV MELLO

Che umiliazione! Non mi sono mai sentito così male in vita mia. Almeno il lato buono c’è: Candeggina è con me. Muamuamua.

Però nessuno ha mai reagito così quando ho provato a…mi dispiace, povero Matt…adesso mi sento pure in colpa, ottimo!

Cammino lentamente verso la camera, mentre l’albino e il rosso mi seguono a poca distanza.

Mi butto sopra al letto sbuffando.

MELLO: Tra quanto iniziamo?

NEAR Venti minuti. Il tempo che si svuotano le aule.

Noto che Matt se ne è salito sul letto, ma non me ne curo più di tanto, troppo incantato dagli sguardi di Near.

Possibile che anche se arrabbiato sia sempre così…così Near !?

MELLO: Andiamo, sapevi che lo avrei fatto!

NEAR: Si, ma ci sono modi e modi per fare le cose. Comunque…se ti può interessare: lo ho iniziato già io, poi ti racconterò come è stato, adesso lascialo in pace.

COSA??? Allora avevo ragione, loro lo avevano fatto...oh mio Dio! Near che mi combini? Sento la rabbia ribollire dentro di me, come hanno potuto farlo?

Istintivamente tiro un pugno in faccia a Near che contrae il visino in una smorfia di dolore.

Cazzo, scusami.

NAER: MELLO CHE CAZZO FAI?

MELLO: Hai…tu non hai rispettato la regola, perché hai negato.

NEAR: Taci, idiota. Non potevo dirtelo. È successo poco prima che te lo portassi in teatro…

MELLO: Ah.

Silenzio.

MELLO: Near?

NEAR: Si?

MELLO: Ti ho fatto male?

NEAR: No.

Peccato. Avrei tanta voglia di spaccargliela quella faccia di cazzo. Almeno non ne sarei sempre più ossessionato.

 

POV NEAR

Ma vedi un po’quante palle mi tocca inventare per questo qui!

NEAR: E comunque io mi avvio, non voglio far tardi per colpa vostra, sveglialo senza ucciderlo e muoviti.

 

POV MELLO

Appena esce dalla camera mi metto la felpa blu e mi arrampico sul letto.

Fosse per me, lo lascerei proprio qui, ma poi dovrei sentirmi Near.

MELLO: Matt, muoviti che non voglio fare tardi. Near se ne è andato.

MATT: E vattene, no?

MELLO: No, perché poi ci mandano a chiamarti e visto che Near è una checca, si scoccia e fa venire me. E io mi scoccio di tornare indietro, quindi alza il culo e cammina.

MATT: Tu non mi dai ordini, chiaro?

MELLO: E chi te lo dice che non posso darti ordini?

Affermo convinto, alzandolo per i capelli.

MELLO: Lo vedi, mi hai ubbidito!

MATT: Scendi da sopra al mio letto. Veloce.

Come siamo irascibili!

 

POV L

Light ed io ci siamo visti quasi venti minuti prima dell’appuntamento dei ragazzi e abbiamo aspettato. Non diciamo come, saranno pure cazzi nostri, no?

Puntuale come un orologio svizzero è arrivato Near; gli altri due sono venuti con quasi mezz’ora di ritardo.

LIGHT: Il vostro comportamento è inaccettabile. Near, da te non me lo sarei mai aspettato!

Evita di fare commenti su Matt.

MELLO: Scusi, ma con questo vuole dire che da me se lo aspettava? Perché mi subordinate sempre a questo coso inutile?

NEAR: Coso inutile a chi?

MELLO: A te, candeggina.

Light continua a parlare per un po’, poi li spedisce in punizione, come se sentirgli fare le ramanzine non fosse abbastanza straziante. A volta è proprio palloso il mio ragazzo!

Appena escono mi dedico a lui, cercando di scioglierlo un po’.

E rieccoci!!! 

Oggi è sabato, giusto??? Ecco il capitolo.

Simpatico eh Mello??? Davvero un bravo ragazzo. Lo pensiamo anche noi xd.

Cosa ne pensate?????? Piaciuta la scena? Se la trovate un po'superficiale non temete, è soltanto l'inizio. Dateci qualche parere, come sempre. Siamo nelle vostre mani!!! 

Cooomunque, grazie a tutti, chi ha letto, chi ha messo la fic nei preferiti e chi ha recensito.

Un bacio, 

Libby e Akatsukina.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** punizione ***


PUNIZIONE

POV MATT

Usciamo senza dire una parola, tutti e tre insieme.
MATT: Ma che cosa dobbiamo fare esattamente? Io non ho capito.

MELLO: Io mi rifiuto di farlo!

NEAR: Femminuccia…

MATT: Ma fare cosa?
MELLO: Mi fa schifo!
NEAR: E a me no?

MATT: Ma cosa?

NEAR: Allora, Mel, ti tiri indietro?
MELLO: Questo mai!
MATT: MI VOLETE DIRE CHE CAZZO DOBBIAMO FARE?

NEAR: Ma che ti urli?

Rimango a bocca aperta: anche stavolta sto diventando rosso, ma non dalla vergogna…dalla rabbia. E neppure adesso ho ricevuto risposta!

MATT: Ve lo ripeto: mi - dite - cosa - dobbiamo - fare? 

MELLO: Io mi rifiuto di rispondere. Già mi fa schifo farlo, figurati dirlo!

NEAR: Dobbiamo pulire le classi.

MATT: E che c’è di strano?
MELLO: Come si vede che sei appena arrivato!

Mi posa una pano sulla spalla, facendo pat, pat con aria da papà. Lo fisso interrogativo, poi mi soffermo su Near che ha ripreso la parola.

NEAR: E questo comprende anche il togliere le cicche delle gomme da masticare da sotto i banchi.

MELLO: Mi viene da vomitare.

MATT: Ma che schifo!

NEAR: Un’altra ragazzina.

Ragazzina a chi? Questa me la paga!

Iniziamo a prendere secchi e spugne e a pulire, in un silenzio che fa invidia a un cimitero: uno sta zitto di qua, l’altro sta zitto di la, a questo punto…prendo l’I-pod e stacco le cuffie, facendo partire a tutto volume “B.Y.O.B” dei System of a down.

MELLO: Bella!!!

NEAR: Chiudi sta roba.

MATT: E che cosa dovrei mettere? Musica classica?

MELLO: Ma si, dai Near, facci un bel balletto!

NEAR: Vi faccio a pezzi se non chiudete quel cesso che vi ritrovate come bocca.

Uuuh…quante parolacce tutte insieme!
MELLO: Eh no, candeggina, non è proprio da te questo comportamento.

Si avvicina maliziosamente a Near, che intanto diventa rosso. È davvero simpatico vedere quel viso così pallido imporporarsi; il biondo invece sembra proprio una ragazzina, un po’ per come è vestito e un po’ per come si muove. Non posso fare a meno di ridere.

NEAR: Cosa diavolo c’è da sghignazzare?
Non ho il tempo di vederli, perché mi ritrovo una delle spugne, bagnata e insaponata, in faccia.

MELLO: Ops, scusa.

Ironico. Ora sono loro due a ridere, mentre io inizio a stropicciarmi gli occhi.

NEAR: Ma come sei cafone, Mel, si fa così.

Mi viene vicino, strizzandomi in testa la spugna.

MATT: Come osate???

Inizia in breve una specie di lotta con le spugne.

Alla fine siamo tutti e tre completamente zuppi e la classe che dovevamo pulire fa più schifo di prima.

NEAR: È tutta colpa vostra!

Mello ed io ci guardiamo disperati: perché è sempre colpa nostra?

Near, apatico come sempre (più o meno) riprende la spugna ed inizia a pulire.

Faccio per seguirlo, quando mi si avvicina Mello.

MELLO: Stai pensando anche tu quello che sto pensando io?
MATT: Oh, si!

Ci avviciniamo ad un banco e con i guanti stacchiamo una gomma ciascuno, prima di andare da Near.

MELLO: Ehy, candeggina !?

Near si gira e appena in tempo blocca la mia mano che stava per infilargli la gomma tra i capelli vaporosi.

NEAR: Cosa credevi di fare? Non provarci nemmeno.

Near caccia un urlo spaventoso sentendo le mani di Mello tra i sui capelli.

NEAR: Che cazzo hai fatto brutto stronzo?

Near è davvero arrabbiato. Forse non dovevamo. Ci fissa, soffermandosi un po’ di più su Mello per mia fortuna: lui riesce a reggere il suo sguardo, io credo che sarei crollato…è inquietante, lo ho detto!

MELLO: E dai, Near era uno scherzo! Cosa c’è di male?
NEAR: Io ti ammazzo, Mel, sul serio, ti ammazzo.

MELLO: Frena i tuoi bollenti spiriti, ragazzino, abbiamo ancora da fare.

Ricominciamo a pulire; c’è uno strano silenzio, imbarazzante direi.

NEAR: Abbiamo finito qui, vediamo di muoverci.

È ancora arrabbiato? Non riesco a capirlo. Fisso interrogativo Mello, che però non risponde al mio sguardo, uscendo dall’aula.

 

POV LIGHT

Carte, carte, carte e per finire… ancora carte! Sono appena entrato nel mio ufficio e ad attendermi sulla scrivania ci sono già carte. Un mucchio di scartoffie da compilare entro la giornata (ed è già pomeriggio): che palle! Fare il vicepreside di una scuola ha i suoi vantaggi, certo, però… è una rottura di coglioni.

LIGHT: Uff!

Sbuffo ad alta voce lasciandomi cadere sulla sedia chiudendo gli occhi ed intrecciando le mani dietro la testa, lasciando alle mie dita la possibilità di catturare e bloccare i fili ramati. All’improvviso sento qualcosa di caldo premere sulle mie labbra dischiuse e due mani forti fermarmi i polsi dietro la testa. Sussulto ma non riesco a liberarmi, allora godo la sensazione delle sue labbra sulle mie.

L: Eri così concentrato sul tuo lavoro che non ti sei nemmeno accorto di me?

Socchiudo gli occhi e lo vedo: capelli scuri, pelle chiarissima, curvo su di me e sulle mie labbra.

LIGHT: Sono entrato 5 secondi fa nell’ufficio… il tempo di guardare le scartoffie sulla scrivania e di sedermi e poi mi sei piombato addosso. Come potevo vederti?

Sento le sue labbra curvarsi in un sorriso.

L: Sai che odio le giustificazioni Light…

LIGHT: E tu lo sai che io adoro provocarti… L!

Gusto appieno il suo nome uscito dalle mie labbra, sussurrato con voce roca e sensuale. So che sto giocando col fuoco ed infatti…

CIAO!!! Scusate per l'orario...contavamo di postare un po'prima ma non c'è stato modo.

Comunque...noi iniziamo a correre, dateci 10 secondi e poi potete partire anche voi per ucciderci!!!

Cooomunque, che ne dite di questa versione così "particolare" dei personaggi? Insomma, Mello coalizzato con Matt forse qualcuno lo aspettava da un po'...E Mello che ci prova con Near (in modo quasi invisibile)???

Quanto ad L e Light non c'è molto da dire: insomma, lo studio pieno di carte è un bel posto per...

Fateci sapere tutto.

Grazie a tutti, come sempre, chi ha letto, recensito e messo la fic nei preferito.

Ci si legge sabato ^^

Liby e Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** in ufficio ***


ATTENZIONE:

Sono presenti scene un po'esplicite.

Abbiamo deciso di non alzare il rating della fic, perchè ci sono persone che non potrebbero continuare a leggere e ci dispiacerebbe. In ogni caso era doverso, come ci avete fatto notare, avvertire del pericolo ^^.  Tra le altre idee avevamo pensato di scrivere il capitolo in bianco, in modo che per leggere bisognava evidenziarlo col mouse. Ma era un po'stupida come cosa, alla fine, comunque potevano leggeere tutti, quindi tanto valeva lasciare così, non trovate???

un kiss a tutti, buon capitolo.

IN UFFICIO

POV L

Non resisto quando mi parla così… e la cosa bella è che lo sa! A suo rischio e pericolo. Mi getto famelico sulle sue labbra quasi divorandogliele, accentuando la stretta sui suoi polsi, ancora bloccati dietro la sua testa, mentre lui annaspa. Gli sbottono velocemente la camicia, passando una mano sul suo petto facendolo gemere.

LIGHT: L…

Sorrido malizioso sulle sue labbra.

L: Dimmi Light.

LIGHT: I-io…

Non lo lascio finire di parlare che gli levo camicia e pantaloni.

In effetti siamo un po’ scomodi sulla sua poltrona. Lo prendo in braccio e lo adagio sul divanetto del suo ufficio (l’ho convinto a comprarlo sapendo che sarebbe servito).

Lo bacio, chiedendogli il permesso per far accedere la mia lingua fra le sue labbra, ma questo “permesso” tarda ad arrivare. Mi stacco da lui e lo guardo dall’alto: ha la testa girata e lo sguardo vacuo è assente.

L: Light??

Mi fissa interrogativo, quasi a volermi chiedere “che c’è?”. Lo accarezzo gentilmente sulla guancia: cosa c’è che non va?

L: Light…

Lo chiamo con voce dolce, convinto che davvero ci sia qualcosa non va!

L: Cosa ti succede, Light?

Mi guarda e sospira, ma poi rigira la testa e fissa il vuoto. Gli prendo il viso tra le mani e lo costringo a guardarmi incatenando i suoi occhi ai miei.

L: Sei preoccupato per Matt, giusto?

LIGHT: già.

Accenna un pallido sorriso.

L: Allora, vuoi parlare?

Provo a farlo parlare: tentar non nuoce.

LIGHT: L…sono preoccupato! Purtroppo non è riuscito ad integrarsi benissimo qui, ho paura che sia solo colpa mia. Ha già fatto abbastanza casini…e poi come lo guardano!

L: è un bel ragazzo Light!

LIGHT: Non vuol dire niente!

L: Stai tranquillo Light. Tu stai facendo tutto il possibile. Vedrai che alla fine le cose si sistemeranno per il meglio, non puoi fare più di così e ti assicuro che stai già facendo tanto. Ti stai prendendo tutte le tue responsabilità e non solo in qualità di vicepreside.

Mi sorride e per ringraziarmi mi bacia. Lo abbraccio e sento che si è finalmente calmato: le mie parole hanno avuto l’effetto sperato. Mentre è ancora circondato dalle mie braccia io credo che non è il caso di continuare quello che stavamo facendo prima. In fin dei conti potrebbe non avere voglia…

LIGHT: Adesso tu devi rispondere ad una domanda…

Lo guardo interrogativo inarcando un sopracciglio mentre lui si avvicina al mio orecchio per mormorarmi.

LIGHT: Perché sei ancora vestito?

Con un colpo di reni ribalta la situazione mentre io ghigno. Il mio ragazzo mi sorprende ogni minuto che passa…

L: Che aspetti a provvedere allora?

Mi spoglia accuratamente, soffermandosi con la sua bocca su ogni mia parte del corpo. Gemo mentre lui ghigna. Nel frattempo entrambi ci siamo privati dell’intimo e adesso la mia eccitazione diventa sempre più “pericolosa” quando fisso negli occhi liquidi di piacere il mio amore.

LIGHT: Già in questo stato L?

Rispondo baciandolo ferocemente, bloccandogli la testa su di me con una mano, mentre l’altra va ad accarezzargli il corpo lentamente e con esperienza mentre lui annaspa e cerca di staccarsi dalle mie labbra.

L: Eh no. Dove credi di andare?

LIGHT: Qui!

Riesce a sgusciarmi dalle mani e raggiunge con la bocca il mio inguine.

La mia virilità è ormai totalmente eccitata, e anche la sua. Sospiro e urlo di piacere sentendomi avvolto in un antro caldo. Allargo le gambe, permettendogli di sistemarsi meglio in mezzo ad esse

L: Light…

LIGHT: Mi prendo cura di te, L!

Detto ciò, comincia a pompare lentamente. Passo le mani nei suoi capelli di Light, continuando ad accarezzarlo, e a dettare la velocità giusta aiutandomi con spinte del bacino. Vengo nella sua bocca con un urlo. Ho provato ad avvertirlo, ma non ci sono riuscito. Lui ingoia tutto e mi bacia prima sulla bocca e poi sul collo. Mi perdo nei suoi occhi scuri.
LIGHT: Stai bene?

Mi scosta i capelli dalla fronte.

L: Tu che dici???
Sorrido attirando poi Light in un bacio a labbra aperte.

LIGHT: Amami…

A queste parole, perdo il controllo, baciandolo con furiosa passione. Le mie mani prendono ad accarezzarlo ovunque. Gli porgo due dita che lui, capite le mie intenzioni, prende a leccarle e, successivamente, succhiarle con gusto. Appena le ritengo “pronte”, le portò alla sua apertura, preparandolo con calma e lentezza. Lui geme non appena gli tocco un punto particolare.

Light: L… per favore, non ce la faccio più!

Esaudisco i suoi desideri e lo penetro lentamente mentre lui porta le sue gambe ad avvolgere i miei fianchi, costringendomi a muovermi più velocemente.

L: Aaah! Light… come sei stretto!

LIGHT: L… più veloce!

Mi muovo velocemente dentro di lui, accarezzando ogni suo centimetro all’interno del corpo. Colpisco ripetutamente un punto in lui che lo fa vibrare, inarcare ed urlare. Porto una mano sulla sua eccitazione accarezzandola per tutta la lunghezza.

LIGHT: aaah aaaaaaah!

L: Kami Light! Sei splendido!
Ancora poche spinte e veniamo all’unisono. Crollo su Light, che mi avvolge nelle sue braccia chiudendo gli occhi.

LIGHT: è stato fantastico, L!

L: già!

Rimaniamo un po’ in silenzio a coccolarci.

Ehm...scrivere questo capitolo è stata un'impresa. Magari non sarà un granchè, ma fa leggermente schifo. In tutti i sensi.
Brrr. Ci dispiace per chi aspettava Matt, Mello e Near, ma è giusto dare un po'di spazio anche a loro ^^. Anzi succederà proprio una bella cosa xdxdxd!!!

Grazie a chi ha letto, messo la fic nei preferiti e commentato.

Un kissone a tutti, ci sivede giovedì

Libby e Akatsukina


Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** dreams ***


DREAMS

POV MELLO

Torniamo in camera verso le nove e mezza.

Cazzo che stanchezza, sto praticamente dormendo; quando arriviamo, Near se ne va in bagno, si sta facendo lo shampoo, mentre Matt ed io ci appisoliamo sui letti, ancora vestiti e troppo stanchi per cambiarci.

Fisso l’albino che ha lasciato la porta aperta e che adesso si sta asciugando i capelli. È dolcissimo, semi addormentato, con uno sguardo estremamente infantile e le guance un po’arrossate per essere stato parecchio tempo a testa in giù.

Ci raggiunge dopo una mezz’ora buona, quando ormai Matt è tra le braccia di Morfeo.

NEAR: Beh? Che dici Mel, ti levi dal mio letto?

Ops.

MELLO: Ma sul mio c’è Matt.

NEAR: Sveglialo, oppure vattene sul suo.

MELLO: E perché non ci vai tu?

NEAR: Perché no!

Grrr.

Mi alzo di malumore, svegliando con uno schiaffo Matt.

MATT: Oh, ma che vuoi?
MELLO: Levati.

Non mi risponde, si alza e se ne va sul suo letto, rischiando di inciampare pure negli scalini. Prima ancora di essere arrivato, sta già dormendo, sempre vestito.

MELLO: A questo punto, notte omino della farina.

NEAR: Notte Mel, ci vediamo in classe.

MELLO: Già, perché tu arriverai un po’ dopo di me.

NEAR: Di sicuro.

MELLO: Vuoi sfidarmi?

Mi alzo dal letto. Il sonno è passato.
NEAR: Tanto domani non ti muovi da lì se non suona la sveglia!

MELLO: Scommettiamo?
NEAR: Tutto quello che vuoi.

MELLO: Chi perde sarà alla completa mercè dell’altro fino alla fine della giornata.

Decido che è il caso di addormentarsi quanto prima: non posso, non devo perdere.

 

POV NEAR

Non so neppure io per quale motivo ho accettato una simile cosa, ma alla fine una sfida in più non può che farmi bene. se non altro mi divertirò un po’.

 

POV MELLO

Apro la porta della camera, certo che ormai sia Near che Matt sono addormentati. Sospiro stancamente richiudendola alle mie spalle, facendo volteggiare a mezz’aria la mia chioma bionda

?: come siamo provocanti, stasera!!

Mi giro interrogativo spalancando gli occhi vedendo un Near accoccolato in maniera sexy e seducente sul suo letto, vestito con un paio di jeans a vita bassissima che lasciano intravedere buona parte del suo sedere e dei suoi boxer neri, petto nudo coperto dalla cravatta della divisa, un sorriso malizioso, una mano che tortura i capelli vaporosi e l’altra all’angolo della bocca.

MELLO: Near? Ma come…

NEAR: dai, vieni qui!

Mi interrompe bruscamente ma al tempo stesso con dolcezza e batte leggermente la mano sul materasso. Titubante mi avvicino a lui e mi siedo dove mi ha indicato mentre lui si accoccola contro di me e con sguardo malizioso inizia ad accarezzarmi il petto molto mooooolto lentamente e a sospirare contro il mio collo. Rischio di impazzire, soffocando i gemiti: il puffetto bianco non è mai stato così…  intraprendente.

NEAR: cosa c’è biondino? Non ti sto soddisfando, forse?

Mi cinge con le mani la testa ed i capelli e queste parole me le soffia direttamente sulle labbra. Non riesco più a controllarmi, lo tiro per la cravatta e incollo le sue labbra alle mie, mentre lui porta le mani sotto la stoffa della mia maglietta accarezzandomi ancora il petto. Lo faccio stendere sul letto, ma evidentemente la cosa non è di suo gradimento, perché con un colpo di reni ribalta la situazione ghignando maliziosamente e riprendendo a baciarmi.

NEAR: comando io!

Sgrano gli occhi leggermente stupito: io non ho mai fatto l’uke, e mai lo farò. Lo lascio comandare per un po’ ma poi gli sussurro quasi nel suo orecchio.

MELLO: ed invece no!

Tenendo le nostre bocche aperte incollate rotoliamo verso sinistra.

 

MELLO: CAZZO!

Sono caduto dal letto imprecando! Meno male che non si è svegliato nessuno… sono grondante di sudore.

Cazzo.

Che razza di sogno è mai questo? Mi giro verso la sveglia: sono appena le tre e mezza, che ci faccio già sveglio? E soprattutto, cosa diamine mi è preso? Come ho potuto addirittura sognarlo…se Near lo scopre sono definitivamente morto. Defunto. Ucciso. Assassinato. Ammazzato. Ok, ho reso l’idea. Cazzo!

Osservo il suo letto: l’albino dorme su un lato, girato verso di me; leggermente rannicchiato, con una mano sotto la testa, che stringe qualche ciocca di capelli e l’altra sul cuscino; ha un’espressione rilassata e le labbra leggermente dischiuse. Sotto la luce della luna, la sua pelle sembra quasi brillare.

Invece di calmarmi dopo il sogno, che faccio? Mi metto a contemplare l’oggetto di tutto! Non è possibile. Vengo riscosso per un attimo dai miei pensieri da Matt che nel sonno si rigira tra le coperte ansimando. Che stia facendo sogni porno anche lui? Boh, magari su di me.

O peggio…su Near.

Lo ammazzo.

Il mio sguardo cade irrimediabilmente, ancora una volta, sulla figura di Near che non si muove, mi domando se respiri! E ancora una volta la mia mente inizia a fantasticare.

A questo punto, credo proprio che sia meglio trovare un’occupazione per la mente, la noia mi sta decisamente rovinando.

Mi alzo e mi avvio in bagno, rischiando di sbattere più volte contro tutte le cose possibili, muro compreso. Ma alla fine raggiungo illeso la mia meta, gettandomi con la testa sotto il lavandino ed aprendo il rubinetto freddo. Rabbrividisco. Ma almeno il freddo mi fa smettere di pensare a certe cose.

Finisco di fare lo shampoo e mi vesto. Sarà pure presto, ma non posso fare tardi! In fondo, ho sempre una scommessa da vincere. Poi ritorno a letto, pronto per entrare in classe verso le…boh appena mi sveglio!

 

POV NEAR

Soffoco uno sbadiglio mentre guardo la sveglia: sono le 5 e mezza. Strano, non ho mai fatto così presto: in genere il mio orario è quello delle 6 meno un quarto! Sarà la voglia di vincere la scommessa… mi alzo lentamente dal letto, ancora mezzo intontito dal sonno, e non riesco a vedere dove metto i piedi: impreco mentalmente inciampando contro una valanga di cose e di vestiti.

Possibile che i miei due coinquilini debbano essere così disordinati?

Mi faccio strada in mezzo a tutte quelle cianfrusaglie.

Ormai la mia vista si è quasi abituata al buio e riesco a scorgere i contorni delle cose e soprattutto del muro contro cui sto andando a sbattere.

Ritorno sui miei passi e cerco di intravedere la porta del bagno.

Non me ne accorgo e cado ancora, stavolta sui vestiti buttati a terra, ritrovandomi su qualcosa…o meglio, qualcuno.

NEAR: Cazzo!

 

POV MELLO

Mi sveglio di soprassalto sentendo un qualcosa di morbido, piccolo e tenero su di me.

NEAR: °///°

MELLO: posso sapere di grazia cosa stai facendo?

Near è totalmente disteso su di me, con la testolina sul mio petto, tutto rosso che inizia a scusarsi.

Devo ammettere che la situazione è… tremendamente eccitante, le nostre posizioni, poi!.

MELLO: non ti facevo così audace, Near… addirittura alle 5.30 di mattina e con Matt in camera?

Lo accarezzo cingendo il suo corpicino con le mie braccia mentre la sua testa la blocco con una mano sul mio petto.

NEAR: °///° i-insomma smettila… scusami, ma la prossima volta evita di buttare il tuo pigiama a terra.

Sogghigno: lui è ancora in pigiama, io invece sono bello e vestito. Dopo lo shampoo mi sono preparato e poi ho aspettato che si facesse un’ora adatta per poter andare in classe.

Nel frattempo devo essermi addormentato.

Mi soffermo un po’sul suo abbigliamento: Il pigiama fa venire voglia di saltargli addosso. È grandissimo e Near ci entra dentro 3 volte. Le maniche sono lunghissime e spuntano soltanto le due dita  con cui si attorciglia i capelli.

Sembra un pupazzetto tenero, indifeso, dolce, puro... un bambino.

Basta Mello, hai una scommessa da portare a termine.

Sento già il profumo della vittoria. Lo scosto delicatamente da me posandolo dolcemente a terra.

MELLO: e tu dovresti far indossare ai tuoi candidi piedini delle pantofole.

Lui mi guarda e avvampa di più, evidentemente in difficoltà.

MELLO: e allora? Non dici nulla puffetto?

Non vorrei calcare troppo la mano, ma in fin dei conti io sono Mello. È nel mio stile concludere ogni conversazione con qualcosa di… bello (ovviamente per me).

MELLO: ciao, ciao coccolino, ci vediamo in classe.

Lo saluto lasciandolo ancora sul letto, con un’espressione un po’ scocciata.

Mi allontano pensando a cosa poter far fare a quel puffetto tremendamente carino. In un vortice di pensieri ce n’è solo uno fisso: HO VINTO!

Ola!!!!!!

Buonasera a tutti e perdonateci per l'ora indecente (che poi non è indecente, ma rischiavamo di non poter postare in giornata). Dicevamo? Ah si, ecco di nuovo i nostri cari ragazzi. 

Per le fans delle Mello x Matt: Chiediamo umilmente perdono.

Quanto alle fans delle Mello x Near: Fidatevi non avete visto ancora nulla!

Sarebbe stato più interessante forse dividere in due il capitolo e non far scoprire subito che era tutto un sogno, ma poi sarebbe risultato un mini cap, quindi...ADDIO SUSPANCE!

Comunque...secondo voi che cosa farà Mello adesso? Dopotutto è il vincitore ^^

Grazie a chi ha letto, messo la fic nei preferiti e recensito.

Chiediamo scusa ma non è possibile rispondere alle rece, purtroppo oggi staimo al pc soltanto a salti, un kiss a tutti comunque, siete gentilissimi ^^

A lunedì,

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** se il buongiorno si vede dal mattino ***


SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO

POV MELLO

Entro in classe che sono ancora le sei, secondo me il bidello pensa che io sia pazzo, sonnambulo o qualcosa del genere, ma non fa nulla.

Aspetto quasi un quarto d’ora, mangiando cioccolata ed imbrattando le pareti dell’aula, poi sento la porta aprirsi.

NEAR: ‘Giorno.

Sogghigno.

MELLO: Vieni un po’qui.

Cammina molto, molto lentamente nella mia direzione.

NEAR: Che vuoi?

MELLO: Sei il mio schiavetto, lo hai già dimenticato?

NEAR: No, no, tranquillo. Che devo fare?

MELLO: Siediti.

Gli faccio segno di mettersi sulle mie gambe e lui esegue riluttante il mio comando.

NEAR: D-devo proprio?

MELLO: Certo!

Deglutisce nel momento in cui lo attiro a me, facendomelo praticamente cadere addosso e inizio a stritolarlo.

NEAR: M-mi fai male, idiota.

MELLO: Taci. E ora…fai le fusa.

NEAR: Come? Cosa? No, no Mel, per favore.

Inizia ad agitarsi, mentre le sue guance diventano di un insolito colorito rossastro.

MELLO: Avanti, sto aspettando.

NEAR: Mel, ti prego.

MELLO: Se ti vergogni di fare questo non oso immaginare che farai dopo!

NEAR: Perchè?

MELLO: Sto ancora aspettando.

Lo appallottolo di più contro di me e lui inizia ad accontentarmi.

Intanto sono le sette meno dieci, tra un po’si va a colazione. Insomma, ci ho messo un bel po’a convincerlo.

Sorrido soddisfatto, quando inserisce il suo musetto nell’incavo tra la mia spalla e il mio collo.

Cazzo, mi sto già eccitando: è meglio smettere, se non voglio che se ne accorga.

E forse è già troppo tardi.

Comunque, lo prendo per un polso e mi avvio a fare colazione. Muamuamua.

 

Costringo l’albino a sedersi al tavolo con me e gli preannuncio che la sua umiliazione è ancora all’inizio.

Mi fissa quasi implorante, stringendosi nelle spalle.

Mi fa così tenerezza.

Cioè no: non mi fa nulla, solo rabbia e voglia di umiliarlo.

Si, si ne sono convinto.

MELLO: Avanti, prendimi la mia cioccolata.

NEAR: E non puoi farlo tu?

MELLO: Beh, effettivamente potrei, ma…

NEAR: Ok, ho capito.

Il piccoletto sparisce in mezzo alla fila, mentre tutti mi fissano sorpresi. Beh? Che c’è da guardare?

TOTA: Ma, Mel, che hai fatto?
MELLO: Ho detto mille volte che mi chiamo Mello.

KANZO: Si, comunque, che ci fa LUI seduto qui?

MELLO: Sta con me, ci sono problemi?

IDE: State insieme?

MELLO: Non in quel senso, idiota e che cazzo!

Intanto l’albino è tornato e mi ha messo davanti la tazza.

MELLO: Grazie.

NEAR: Prego.

MELLO: Ma non hai finito.

NEAR: Che?

MELLO: Beh, si suppone che dovrei mangiare.

NEAR: Oh, giusto, scusami. Buon appetito.

MELLO: Dicevo, devo mangiare e tu mi farai mangiare.

NEAR: Mel, per favore.

Sento chiaramente le lamentele di qualcuno perché mi sono lasciato chiamare “Mel”, ma lascio correre.

Near intanto si è seduto di fianco a me con il cucchiaino in mano e lo sguardo basso.

MELLO: Avanti.

 

Quando finisce di imboccarmi sospira, davanti allo sguardo divertito di me e degli altri.

MELLO: Grazie, Puffetto.

NEAR: Prego -_-“.

IDE: Che schifo, Mello, te la fai con certa gente…

MELLO: Problemi, Ide?

KANZO: Near, perché non imbocchi pure me? Forse non sono abbastanza dotato? 

Ma sta gente non si fa mai i cazzi suoi?

Near, contrariamente a quello che tutti si aspettavano, reagisce. Si alza, sporgendosi un po’in avanti e da un pugno a Kanzo. Immediatamente l’altro si alza, gettandosi su di lui.

MELLO: FEEERMI.

Near si blocca e un pugno di Kanzo lo colpisce in pieno nello stomaco, facendolo cadere A terra gemendo. Quando vedo che Kanzo sta per colpire ancora, lo spingo via dall’albino ripetendo la mia affermazione, poi mi avvicino e lo aiuto a rialzarsi.

Non ci spendo nemmeno una parola, semplicemente lo prendo per un polso e lo trascino in classe con me.

Mi siedo accanto a lui in modo da poterlo torturare bene, quando finalmente entra il prof, insieme con gli alunni e lo stesso Matt (che non stiamo proprio cagando).

 

POV NEAR

Mi suicido. No, sul serio ci sto pensando, esistono tanti modi interessanti per farlo: potrei fare un bagno nell’acido, oppure potrei creare nuove formule chimiche e farmi saltare in aria “accidentalmente”, potrei…

MELLO: Near?

NEAR: Si?

MELLO: Se qualcuno ti interroga, prendi 1.

NEAR: Come?

Vabbè tanto non devo essere interrogato in nulla.

NEAR: Ok.

Mi “arrendo” al suo sguardo.

La prof intanto guarda nella nostra direzione, oh cazzo!!!

Fisso depresso il libro aperto davanti a me: col culo che ho mi chiama!

PROF: Vediamo…ragazzi chi di voi due vuol venire?

Abbasso lo sguardo preoccupato e Mello mi da una gomitata al braccio, per farmi alzare la mano. Non mi smuovo, ma…

PROF: Near? Vieni tu?

E te pareva che non toccava a me!

Mi alzo sconfortato, mentre Mel continua a ridere come un deficiente.

Aspetta che viene domani e vedi che ti combino!

PROF: Near, sicuro di star bene? Sei più pallido del solito.

Ma che mi piglia per culo?

NEAR: I-io…

PROF: Va fuori a prendere un po’d’aria, viene Mello.

AH AH AH. Ben gli sta, Dio esiste.

Ok, esco dall’aula, appena in tempo per godermi l’espressione sul viso di Mel: Ricorda biondo, Near vince sempre, in un modo o nell’altro.

Cof, cof.

Ora basta, vediamo di darci un contegno che sfociamo nell’OOC.

 

Quando suona la campanella torno in classe.

MELLO: Near, visto che sei stato cattivo, dopo ti punisco!

NEAR: Oddio…

MELLO: Muamuamua.

NEAR: Quanto hai preso?

MELLO: 9, ma è stato solo perché non avevo studiato, ti avrei battuto di sicuro, altrimenti.

NEAR: Tze.

MELLO: Non sei nella posizione di fare commenti.

NEAR: Uff.

 

POV MELLO

Torniamo in camera subito dopo pranzo e troviamo Matt steso sul MIO letto, con l’I-pod nelle orecchie.

MATT: Oh, bene, vi siete degnati.

Effettivamente ci siamo proprio dimenticati di lui.

NEAR: Ci dispiace…

Cosa? Lui non si deve dispiacere per questo coso qui.

MELLO: Vabbè, che hai fatto in nostra assenza?

MATT: E che potevo fare? Non conosco nessuno, a parte voi…me ne sono stato a giocare alla play sul terrazzo.

NEAR: Mi dispiace, Matt, davvero, scusa.

MELLO: Ok, ora basta!

Ok, ora ci sarebbe da fare una discussione sul titolo che non ha nulla a che vedere con il resto del racconto, ma sorvoliamo come sempre.

Prima di parlare del capitolo, è il caso di ringraziare tutte le persone che leggono la fic, che la hanno inserita nei preferiti o che hanno recensito. In particolare chi ha recensito, giuriamo: senza di voi non sapremmo che fare, siete unici!!!! Vi voglioamo taaanto bene!!! XD

Ed ora eccoci a parlare del capitolo: dunque, per i fan della MxM mi sa che sarete tutti un po'depressi, ma purtroppo ormai sembra chiara la prima coppia. 

Non temete, abbiamo già scritto parecchi capitoli ed ormai siamo arrivate alla successiva che è...TTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTT

Dicevamo: per i fan della MxN o della NxM...il prossimo capitolo sarà davvero "interessante" xdxdxd.

Scusateci per l'orario assurdo a cui abbiamo postato, ma abbiamo avuto qualche problemino. 

Per quanto riguarda gli aggiornamenti...avevamo stabilito lunedì e giovedì, giusto??? 

Ma lo scorso aggiornamento è arrivato di mercoledì. 

Ebbene, tutta colpa del cervellino bakato di Liby_chan xdxdxd.

Un bacione a tutti,
Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** un sogno che diventa realtà ***


UN SOGNO CHE DIVENTA REALTA'

POV NEAR

Mi dispiace per Matt, ma non posso farci nulla, a decidere è Mello, non mi resta che accettare: il biondo lo ha rispedito sul terrazzo, per fare le “sue cose” col suo schiavetto, Me.

NEAR: Che vuoi? Non mi hai umiliato abbastanza?
MELLO: Effettivamente si, ma mi sto divertendo!

NEAR: Quindi?

MELLO: Muamuamua.

Ok, ora ho davvero paura!

MELLO: Vuoi sapere che devi fare?

Annuisco terrorizzato.

Mello si avvicina a me con fare sensuale, soffiandomi qualcosa all’orecchio.

Lì per lì non capisco bene, due secondi dopo il mio cervello codifica.

NEAR: Mi rifiuto.

MELLO: Non puoi.

NEAR: Per favore.

MELLO: Implorami.

NEAR: Cosa credi che stia facendo?

MELLO: Sono irremovibile.

NEAR: Ma…

MELLO: Niente ma, vatti a preparare.

 

POV MELLO

Mi siedo sul letto dell’albino sogghignando. Questa è un’occasione più unica che rara.

Non è che posso prendere in prestito la telecamera di Matt? No, meglio evitare: Potrebbero vedere “questa cosa” troppe persone…nono!!!

Mentre aspetto, accavallo le gambe con fare quasi femminile, iniziando a guardarmi in giro. Il mio sguardo si posa per una manciata di secondi sul comodino di Near, passa ai vari libri sulla scrivania e si sofferma più del dovuto sullo stereo.

IDEA!

MELLO: Near avvisami quando stai per uscire.

Grugnisce al di là della porta per mostrare ancora il suo dissenso, del quale onestamente me ne sbatto!!!

NEAR: P- po- posso venire?

MELLO: Devi venire.

Non appena fa capolino la testolina chiara dalla porta, accendo lo stereo, facendo partire una bella musichetta, rilassante e alquanto sensuale.

MELLO: Allora? Che stai aspettando?

NEAR: Mel, ti prego.

MELLO: Forza!

NEAR: Ma potrebbe entrare qualcuno…Light…

MELLO: La porta è chiusa, forza!

Si para davanti a me, vestito di tutto punto (e virgola): jeans scuri a vita bassa, come nel mio sogno, camicia bianca tutta abbottonata, con tanto di cravattino abbinato!!!

Quando si dice “un sogno che diventa realtà”.

Prende coraggio e inizia ad allentare il cravattino, muovendosi a ritmo di musica, prima di sbottonare sensualmente la camicia.

Si ferma qualche secondo, con una mano tra i capelli, mentre l’altra getta a terra la camicia, passando poi ai pantaloni.

È meraviglioso: pantaloni aperti, petto nudo, una mano tra i capelli e l’altra all’angolo della bocca, quell’espressione al tempo stessa supplicante e maliziosa. Mi sto eccitando di più ad ogni minuto che passa.

L’albino si sfila anche i pantaloni, rimanendo fermo a fissarmi e arrossendo leggermente.

MELLO: Allora? Perché ti sei fermato puffetto? Aspetto solo te…

NEAR: Beh…io ho finito.

MELLO: Hai ancora troppa stoffa addosso per i miei gusti.

Diventa sempre più rosso, mordicchiandosi involontariamente il labbro inferiore, con una faccia da cucciolo ferito.

MELLO: Avanti!

Lo spettacolo mi sta piacendo troppo, e non ho nessunissima intenzione di interromperlo proprio sul più bello: voglio proprio godermelo fino in fondo. In senso letterale.

NEAR: M-Mello…

È tutto rosso, guarda prima me, poi il pavimento, poi di nuovo me.

NEAR: per favore… b-basta.

Dovrei godere a questa sensazione: finalmente lui si sta piegando al mio volere, lo sto umiliando per bene, ma allora perché non provo una sensazione di maledetta vendetta e felicità? Perché mi intenerisce così tanto vederlo in questo stato? Non posso rischiare che capisca quello che mi sta passando per la testa, e quindi…

MELLO: puffetto bianco, vedi di sbrigarti.

Suona tanto come un ordine… un momento, questo è un ordine.

Lo guardo malizioso ed eccitato.

Mi fissa implorante ancora una volta, ma io sono di ghiaccio riguardo questa decisione. Solo riguardo alla decisione, perché rispetto alla situazione non sono affatto di ghiaccio.

Si porta insicuro una mano all’elastico dei boxer azzurri, martoriandolo un po’, prima di convincersi a farlo scendere ma, proprio sul più bello si riferma. E che cazzo!

MELLO: Che altro c’è?
NEAR: Beh…M- Mel è un po’imba-razzante…

MELLO: Near, Near, allora non hai proprio capito…

Faccio di “no” con la testa e lui riprende, con le guance ormai in fiamme e le mani tremanti, una sempre tra i capelli e l’altra che sta torturando l’elastico dei boxer.

Mi ha portato al limite, lo prendo per il cravattino, ancora allentato sulla pelle candida del suo collo, attirandolo a me con poco sforzo. Nel tentativo di non inciampare nei suoi stessi vestiti, apre leggermente le gambe, finendo praticamente sulle mie gambe.

MELLO: E ora si ci diverte.

NEAR: Che vuoi dire?

Tiro letteralmente il suo viso più vicino a me, sempre col cravattino e inizio a baciarlo, slacciando completamente quest’ultima parte dei suoi vestiti e scaraventandola in mezzo a tutti gli altri, lascio le sue labbra per passare al collo, ma proprio adesso, il piccoletto sembra riscuotersi.

NEAR: MELLO MA CHE CAZZO FAI?

MELLO: Mi prendo il mio premio.

Si allontana da me.

MELLO: torna subito qui. Non abbiamo finito.

Noto che l’espressione supplichevole da bambino è scomparsa per lasciare il posto ad una adirata.

NEAR: no.

MELLO: come sarebbe a dire no?

NEAR: Così, no.

MELLO: Mi spetta di diritto.

NEAR: Non ti pare di stare un po’esagerando? Ora basta Mello, hai vinto, ma il gioco è bello finchè dura poco: ti sei divertito abbastanza. Guarda che non sono il tuo cane…

Sto per puntualizzare ancora, ma il suo sguardo mi fa tacere: è veramente arrabbiato, ma al tempo stesso triste.

“E dai, era uno scherzo” penso.

Ma non glielo dico, mi rispondo da solo : “Magari lo era, ma di cattivo gusto”.

Il piccoletto si riveste, senza fare caso a cosa mette ed esce dalla camera lasciandomi da solo, come un  emerito cretino sul letto, a fissare il punto dal quale è appena sparita la sua sagoma. Sono un emerito coglione.

 

POV MATT

Mi sono scocciato. Ora torno in camera e li faccio a fettine, poi ripulisco la stanza dal loro sangue e mi godo la vita! Come si permettono di cacciarmi da quella che in fondo è anche la mia camera?

Cammino arrabbiato come una bestia nel corridoio fino al momento in cui i miei occhi incrociano quelli di qualcuno che più o meno è nelle mie condizioni.

MATT: Che succede?

NEAR: Niente.

Sputa. Cioè non sputa davvero, nel senso che dice queste parole con rabbia tale da sembrare che me le stia sputando addosso.

MATT: Senti Near, so che non è il momento e che non hai voglia di scherzare ma…come cazzo ti sei vestito?

Mi fissa intontito, poi guarda quello che ha addosso, arrossendo immediatamente: Probabilmente non se ne era accorto che quelli che ha addosso sono i miei vestiti e non i suoi. Però devo ammettere che gli stanno bene, forse sono un po’grandi, ma non fa nulla!

NEAR: Scusa, è che Mello…

È visibilmente in difficoltà.

MATT: Non ti preoccupare. Mi vuoi dire perché sei arrabbiato?

NEAR: …

Uff. ripeto tre o quattro volte la mia affermazione, intanto che torniamo in camera e poco prima di aprire la porta si decide a rispondere.

NEAR: Mello è un porco.

Oh beh, questo lo sapevo!

E ora so anche un’altra cosa: Sarà un’impresa dormire stanotte, con questi due che litigheranno anche per chi respira più aria.

Ma vedi tu, tra tutti i ragazzi di questo santo istituto, con chi dovevo capitare! …………….

Però sono uno spasso!

Ciao!! Ma come abbiamo potuto non postare ieri??????????? E nessuno ci è venuto a fucilare. Non vi preoccupate, non vi avremmo dendunciati, avevate ragione xd.

Comunque, meglio tardi che mai.

Questa volta non possiamo fare commenti sul titolo, era appropriato...magari sgamava un po'il contenuto, ma...non era fuori traccia XD.

Quanto al contenuto...poco da dire: MELLO IS A PERVERT.

Ora purtroppo dobbiamo fuggire, tanto per cambiare.

Comunque, GRAZIE A TUTTI, SIETE ADORABILI

un bacio, alla prossima (stavolta puntuali)

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** al parco ***


AL PARCO

POV MATT

Come tutte le altre mattine, io da solo non mi sveglio, ma a farlo è Mello che spara a tutto volume “Over you”, dal suo cellulare.

Un po’di dolcezza no, eh?

Che poi, dolcezza e Mello camminano proprio su binari opposti, non so come ho fatto a pensare una cosa simile.

Fatto sta che mi trovo costretto ad alzarmi, anche perché i due perfettini sono già pronti e non hanno intenzione di far tardi per me.

MELLO: Io mi avvio in classe tra cinque minuti, Candeggina, giusto il tempo di questa barretta.

Mello sembra particolarmente di cattivo umore oggi. Si prospetta una pessima giornata.

NEAR: Matt che dici te la dai una mossa?

Io sono davanti allo specchio, con il contenitore della gelatina in mano.

Mica è colpa mia se ho i capelli particolarmente spettinati? Non posso certo andare in giro come Near, che sembra non si pettini da anni. Faccio l’enorme errore di pensare a voce alta. Troppo alta.

NEAR: Come osi?

Mi lancia un cuscino addosso, mentre io rispondo e per sbaglio colpisco Mello, intento ad ingozzarsi di cioccolata.

Iniziamo a prenderci a cucinate, fino al momento in cui la porta si apre.

LIGHT: Ragazzi, cosa è questa confusione?

MELLO: Noi…noi…ecco è colpa sua.

Indica me.

Come sempre la colpa è mia, adesso Light mi fa a fettine, sono sicuro.

Ma è possibile che tutte a me capitino?

Cosa ci fa questo in giro per le camere a prima mattina è un mistero.

O semplicemente è la mia sfortuna.

MATT: I-io non ho fatto nu…

LIGHT: Zitti. Tutti e tre.

Tre??? È vero, c’è anche Near, il quale però non ha ancora aperto bocca, limitandosi a rigirarsi i capelli fra le dita.

LIGHT: Sbrigatevi ad andare a colazione e poi diritti in classe. Vi aspetta una bella interrogazione.

Interrogazione? Solo questa ci mancava…se il buongiorno si vede dal mattino, io me ne torno a dormire subito.

 

POV NEAR

Andiamo tutti e tre insieme a fare colazione, io prendo per primo il vassoio e me ne vado a sedere al solito posto in fondo all’aula.

Alla fine, anche se in camera sto diventando quasi…umano, fuori sono sempre Near. Quindi adesso Mello andrà a sedersi tra i suoi amici, Matt con lui ed io qui tutto solo, sperando che le persone mi ignorino ed evitino i soliti commenti sarcastici.

Prima o poi verrà la volta che spaccherò il naso a qualcuno, effettivamente è da un po’ che non picchio come si deve.

Inaspettatamente, Matt prende il suo vassoio e viene a sedersi di fronte a me.

MATT: Posso, vero?

NEAR: Prego.

A cosa devo tutta questa gentilezza?

Poco dopo viene a sedersi anche Mello, sbattendo sul tavolo il vassoio e rischiando di far cadere tutto il contenuto addosso a Matt.

Oggi è più nervoso del solito.

Che palle.

Preferivo la mia beata solitudine.

MELLO: Allora che si dice? Preoccupati per l’interrogazione? Certo che ve la siete cercata eh, io non capisco perché mi sono trovato in mezzo a questa situazione, ma quasi quasi lo dico a Light come stanno le cose…anzi no! Altrimenti metterebbe il voto solo a te, Near e a me no!!! Ah, questa è la mia occasione per batterti, muamuamua.

Ok, oggi sta decisamente più fuori del solito.

 

POV LIGHT

Appena arrivo nel mio ufficio mi butto a peso morto sul divanetto. Che stanchezza. Giuro che non ce la faccio più, dopo l’interrogazione di oggi mi sono sentito sfinito. Quei tre sono incredibili: non c’è domanda alla quale non sappiano rispondere. Uffa! All’improvviso una voce calda e suadente mi sorprende.

L: Audace oggi? Che ti succede?

Capisco che si riferisce alla mia posizione: sono disteso sul divanetto, con le gambe aperte (una è a terra), le mani intrecciate dietro la testa e la cravatta allentata, i bottoni sbottonati.

Tutto rosso tento di ricompormi abbottonando la camicia e risistemandomi la cravatta, gettando un’occhiataccia a L.

LIGHT: Non ti hanno insegnato a bussare?

L: Smettila di fare tutto il perfettino, e poi…

Mi attira a se con la cravatta soffiandomi sulle labbra prima di appropriarsene

L: …Eri veramente eccitante.

Mi bacia mentre sto diventando tutto rosso, lo sento.

L: Dai, andiamo a mangiare qualcosa.

LIGHT: L, devo lavorare!

Piagnucolo, ma lui sa che lo sto facendo solo per provocarlo un po’.

L: mi dai buca?

LIGHT: C-cosa?

L: Ti ho invitato a pranzo fuori, e se non accetti mi dai buca.

LIGHT: Scemo, certo che vengo, ma… il lavoro? Oggi abbiamo lezione di pomeriggio.

L: Semplice, non ci andremo.

C-che cosa?

LIGHT: Ma L…

Mi blocco all’istante mentre lui mi succhia il collo.

LIGHT: D-dove mi porti?

Sorride trionfante mentre mi porta fuori dalla scuola.

 

POV L

La giornata non sarebbe potuta andare meglio di così: ho finalmente convinto Light a prendere un giorno di festa dalla scuola.

I ragazzi mi faranno una statua d’oro, ne sono certo.

Dopo pranzo siamo andati al parco, totalmente deserto data l’ora, e ci siamo seduti sul prato. Noto che il mio ragazzo è parecchio stressato dalla giornata di oggi. Lo attiro a me, facendo combaciare perfettamente la sua schiena ed il mio petto e lentamente inizio a massaggiargli le spalle, mentre lui inarca la testa all’indietro, poggiandola sulla mia spalla.

LIGHT: Mmm… L…

Inizia a darmi direttive, ed io ubbidiente eseguo, gesti semplici, privi di malizia, ma…

LIGHT: Più giù.

Beh, non ha specificato “giù dove”. Le mie mani gli accarezzano velocemente il petto prima di arrivare alla sua virilità. Geme mentre tenta di richiudere le gambe, tenute aperte fino a qual momento.

LIGHT: L, ci potrebbero vedere.

L: ma se non c’è nessuno!

Lui sorride colpevole e gira la testa, facendo concentrare le sue labbra sul mio collo, mentre la mia mano continua ad accarezzarlo. Ci baciamo per un tempo che pare interminabile.

L: Ti amo Light.

LIGHT: Anche io.

Gli accarezzo i capelli, so che adora quando glielo faccio, ed infatti poco dopo lo sento fare le fusa.

L: Ti piace?

LIGHT: Direi…

L: Bah, non capisco che c’è di rilassante.

Lo vedo inarcare le sopracciglia.

LIGHT: Ah no?

Porta una mano sui miei capelli: l’effetto è devastante.

Sto per addormentarmi.

Ciao! Dovrebbe essere il giorno giusto oggi xd!!

Quindi, eccoci qui, con un nuovo, stupendo, esilarante capitolo in cui Mello è pazzo ed L è pervertito...perfetto!!! 

Ringraziamo di cuore tutti, chi ha letto, recensito e messo la fic nei preferiti, mitici come sempre ^^.

Ora scappeggiamo (0_0...la melevisione fa male xd) che ci aspetta una dura giornata ^^.

Baci, a presto,

Libby e Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** che bella mattinata ***


CHE BELLA MATTINATA!

POV MELLO

Light alla fine è arrivato tardissimo.

Ergo, non ha interrogato.

Ma stamattina, appena ci siamo svegliati, alla prima ora, ne ha approfittato per rimediare.

Porca vacca!

I voti?

Oh beh, Near ha preso 9.

ben gli sta!

Il 10 non lo meritava certo, ma è risaputo che io sono più bravo di lui!

pertanto c’era da aspettarsi per me un 9+ o qualcosa di simile, invece mi è arrivato 9-. 9-, ripeto?

9-.

Cosa ho detto in meno di Near?

Mistero.

Quello che però mi ha proprio fatto andare fuori dai gangheri è stato in 9- di Matt. Dico, cosa ha detto lui di simile a me?

Mello: Professore, se mi permette, io credo che lei…

“Abbia qualche rotella fuori posto”. No, non è il caso di dirlo.

Light: Che io?

Mello: Beh, ecco…

Quando temo proprio di essere spacciato, sento il rumore della porta che si apre e trattengo il respiro. Dio esiste. Entra il bidello che, con i suoi soliti modi gentili, chiede al professore di uscire: lo cercano.

Tradotto, L è in astinenza da…voi avete capito cosa.

MATT: Stavolta ti è andata bene, che gli avresti detto?
MELLO: Taci, raccomandato.

Eh si, non vedo altre soluzioni, secondo me questo se la fa con Light…per questo non si fa toccare da me, è abituato a “servizi d’alta qualità”.

Intanto devo dire che vedere Near non mi fa più quello strano effetto, forse era solo un sogno un po’folle…anche perché adesso vorrei solo spaccargli la faccia per il voto più alto.

Mi astengo dal farlo per un semplice motivo: Near me le suonerebbe, ma i miei amici non lo permetterebbero, si scatenerebbe una rissa e Near ne uscirebbe un po’conciato male.

Tradotto?

Lui povera vittima, io in punizione.

 

Aspetto con trepidazione l’arrivo dell’intervallo, per andare a prendermi delle barrette, le mie amate barrette.

Mi fiondo come una furia fuori dall’aula, sbattendo contro il muro i due ragazzi che facevano la fila ed erano davanti a me.

TIZIO: Ma…

Uno dei due prova a dire qualcosa. Lo fisso con aria omicida, magari non si è accorto che ero io, anche se mi chiedo come sia possibile non riconoscermi.

MELLO: Hai parlato?

TIZIO: Beh, ecco io…veramente, volevo chiederti se potevo offrirti qualcosa.

Spina dorsale sotto i piedi, calpestata, investita da tre tir e spiaccicata da un peso di 90 chili.

MELLO: Oh beh, se insisti.

MATT: Mello, lascialo in pace.

Ma questo deve sempre rompere.

MELLO: Vuoi offrirmi qualcosa tu? Non preoccuparti, accetto da entrambi.

MATT: Smettila di prendertela con chi non reagisce.

MELLO: Faresti bene a fare come loro.

Sto perdendo la pazienza.

MATT: Prenditi DA SOLO quello che ti serve e tornatene in classe.

Afferma senza paura, senza provocazione…atono, poi sparisce oltre l’angolo, mentre il ragazzo è ormai sparito.

Prendo la mia cioccolata e torno in classe.

Abbiamo un’ora di supplenza, perché L ha da fare e non viene in classe, così io mi siedo a gustare la mia delizia, con i piedi sul banco e una mano che tamburella ritmicamente sulla gamba.

MATT: Ehi, Mel…

MELLO: Chi ti da questa confidenza?
MATT: Ok, Mello, scusa per prima. Non volevo intromettermi, ma…mi dispiaceva per quel ragazzo.

MELLO: Fa niente, hai carattere. Questo mi piace.

Sorride un po’forzatamente, poi si siede accanto a me e iniziamo a chiacchierare.

Qualche banco più avanti, Near ha infilato le cuffie dell’I-pod nelle orecchie, isolandosi come suo solito e ha iniziato a scrivere qualcosa su un foglietto di carta.

 

POV LIGHT

Sono in presidenza, insieme a L e stiamo tranquillamente parlando di ieri. Dire tranquillamente è una battuta ovviamente, visto che sono letteralmente furioso.

LIGHT: Poi Matt e Mello hanno cercato di giustificarsi, incolpandosi a vicenda (ok, solo Mello ha incolpato Matt, ma dettagli), mentre quell’altro rimaneva per fatti suoi…

L: Hihi, Near è sempre particolare.

LIGHT: Già.

L: Però è un tipo…interessante.

Sembra indeciso se dirmi o meno quest’ultima parola.

Lo fisso sconvolto.

Cosa intende?

LIGHT: Si, con tutte quelle strambe manie, secondo me è interessante per uno zoo o un manicomio.

 

POV L

Mamma mia come è permaloso, geloso, suscettibile e tutto il resto appresso.

Che ho detto di male?

È un tipetto interessante, forse perché mi ricorda tanto me da piccolo, forse perché è così simile ad una bambola…ma comunque penso a lui solo ed esclusivamente come si pensa ad un alunno superdotato (in senso di intelligenza, non lo so se sotto è altrettanto dotato o no) e un po’…particolare.

L: Andiamo, Light, sei troppo duro con lui. E oggi non meritava 9, ma qualcosa in più, non capisco proprio perché ti stia tanto antipatico.

LIGHT: Perché? Mi chiedi il perché? Vuoi che ti risponda veramente?
L: Si.

LIGHT: Perché… perché lui ti potrebbe tranquillamente portare via. È esperto di certe cose.

Lo sta giudicando anche lui. ma nessuno si fa mai i cazzi suoi?

Vabbè, almeno non sta pensando a…

LIGHT: Comunque, tornando alla questione di prima, Matt è ancora nei guai.

E ti pareva!

 

POV MATT

Alla quarta ora abbiamo educazione fisica. Decisamente la mia materia preferita. L’unica cosa che non mi va molto a genio è che dobbiamo metterci le divise: una maglietta a mezze maniche e un pantaloncino corto, entrambi azzurri e bianchi.

Belli, per carità, ma fa freddo!

MATT: Cosa si fa di preciso adesso?

MELLO: Oh beh, dipende. Se siamo fortunati e il prof è di buon umore, ci limitiamo ad una partitina di calcio o pallavolo o tennis o basket, altrimenti…

MATT: ???
NEAR: Altrimenti non giochiamo e corriamo soltanto.

Oddio 0_0 corriamo per un’ora? Ininterrottamente? +_+

MATT: E di solito come sta questo tizio?

Nessuno dei due mi risponde, perché ormai il professore è entrato.

PROF: BVFUONCIORNO. (sarebbe una specie di accento tedesco pezzottato)

È vestito con una sottospecie di tuta mimetizzante dei militari, con tanto di scarponi giganti.

È biondo e ha gli occhi chiari, di un blu quasi grigio.

Ci fissa in cagnesco, passando poi all’appello.

Come se poi fosse normale fallo alla quarta ora.

Dal tono della voce sembra decisamente di cattivo, cattivissimo umore. Non voglio nemmeno immaginare quello che ci toccherà fare.

Ciao!!!!!!!!! Chiediamo immensamente perdono per il ritardo, ma giuriamo: la colpa non è nostra. è del pc di Liby_chan che ha detto addio al mondo. E che stasera magicamente è resuscitato, con tanto di capitoli ancora salvati ^^. Meno male.

Comunque. cercheremo di farci perdonare, non temete.

Grazie a tutti, come sempre, siete dei tessssori...

alla prossima,

Libby e Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** sorriso ***


SORRISO

POV MELLO

Meno male, oggi il prof è di buon umore! Se siamo fortunati non ci ammazza.

PROF: Allora, cadetti, sette giri della palestra, poi tutti qui per fare due squadre. Oggi giocate a dodgeball.

MATT: Cadetti?

NEAR: Al tuo posto starei zitto.

PROF: Per voi due dieci.

MATT: Cosa? Ma perché?

PROF: Per te dodici.

MELLO: Mi chiedo ancora in base a che criterio aumenta i giri. Non segue alcuna logica…

PROF: Per te nove.

COSA? Uff…da ora in poi giuro, faccio voto di silenzio.

Iniziamo a correre tutti silenziosamente (e ci credo) in fila per uno, a distanza di mezzo metro preciso. L’ultima volta che ho sgarrato e mi sono avvicinato troppo al compagno prima di me ho corso tanto che mi fanno ancora male le gambe se ci penso. Ok, mi rendo conto che detto così può sembrare un carcere, ma non è per niente vero! In fondo, molto in fondo, ci divertiamo.

Termino i miei giri e raggiungo i compagni, poco dopo di me arriva Near e alla fine pure Matt.

Ci dividiamo in due squadre per sorteggio e con mio dispiacere (devo ammetterlo!) non sono né con Near né con Matt, mentre loro sembrano felici di stare insieme. La cosa mi irrita alquanto. Ma non per loro, solo perché, beh, io…non lo so per chi mi da fastidio, ma non voglio che stiano tanto tempo insieme e quindi cerco di mirare la palla in modo da farli stare il più lontani possibili. Più che altro miro a Matt facendogli raggiungere un margine, mentre Near è dall’altra parte. Perfetto, ora inizio a giocare seriamente e cercare di colpire la gente.

Decido di concentrarmi sul gioco e non incantarmi ad osservare Near che si muove in un modo dannatamente sexy -oh no, lo sto rifacendo!- e intanto scanso le pallonate giusto un attimo prima che sia troppo tardi.

Continuo a colpire, eliminando finalmente Matt e poi qualche altro ragazzetto un po’inceppato. Sono tutto preso dal gioco, che mi sembra piuttosto divertente adesso, anche perché sto sfogando i miei istinti omicidi nei confronti delle persone, quando una voce attira la mia attenzione.

TOTA: Scusa, Near ti sei fatto male?

Mi giro a guardare e trovo Near inginocchiato a terra, con entrambe le mani premute contro il naso sanguinante.

Matt gli si avvicina e così anche io. Sono veramente preoccupato…che cavolo mi succede? Eppure Near si fa –faceva- male spesso, non vedo il perché di tanta agitazione.

Il professore intanto è fuori a fare i cavoli suoi come sempre, fa tutto il perfettino del cazzo e quando serve non c’è mai.

Near si è rialzato barcollando un po’ed è uscito dalla palestra.

Faccio per seguirlo, quando mi accorgo che anche Matt sta andando nella mia stessa direzione.

MELLO: Tornatene a giocare, me lo vedo io.

MATT: Ma…

MELLO: Ti vuoi fare altri giri di corsa?

Se quello rientra e trova tanti di noi fuori, restiamo qua fino a domani e io non posso far andare lui da Near, quindi due sono le cose: o se ne va o se ne va lo stesso.

Matt si scrolla le spalle, poi torna dentro; io mi avvio da Near che è andato negli spogliatoi.

MELLO: Near, fammi vedere.

Istintivamente, gli metto una mano sotto al mento, per alzargli il volto e mi perdo per un attimo nei suoi occhi scuri, leggermente lucidi, che proprio per questo hanno assunto una vaga sembianza umana. 

MELLO: D-dai, non è nulla.

Distolgo lo sguardo, cercando di evitare il contatto e quindi lasciandogli il volto, mentre lui si siede sulla panchina, ricominciando a tamponarsi il naso con un fazzolettino.

NEAR: Che fai, non vai a finire la partita?

Mi chiede con una insolita voce nasale.

MELLO: Resto qua a farti compagnia, ma se vuoi che me ne vada…

NEAR: No, figurati, è che oggi sei strano.

MELLO: Già, beh mi hai fatto preoccupare, non sono più abituato a vederti sanguinare.

Near sorride.

NEAR: Chissà forse è la prima volta che la colpa non è tua!

MELLO: Se vuoi rimediamo subito!

Alzo scherzosamente un braccio, con la mano stretta a pugno, mentre l’omino bianco ride ancora.

NEAR: Dai, torniamo dentro, se siamo fortunati non è ancora rientrato il prof.

Si alza, invitandomi a fare lo stesso e poi torniamo verso la palestra.

Poggia la mano sulla maniglia, ma non apre; si gira a guardarmi un’altra volta.

NEAR: Mello…Grazie.

MELLO: P-pre-prego.

Credo di avere la faccia di mille colori adesso. Ma come gli è saltato in mente di ringraziarmi?

Near apre la porta e torna dentro, ovviamente andandosi a sedere, mentre io ancora parecchio scosso ricomincio a giocare.

Non è che sia scosso per il grazie in se, anche perché se non fosse stato Near avrei detto che era normale, ma c’è una cosa che mi preoccupa: Fino a ieri tutto normale, mi controllavo, poi quel cavolo di sogno.

Ok, ci sta che io ne ho risentito e che sono un po’strano con Near (che poi non ho fatto nulla di tanto strano: è risaputo che gli voglio bene, in fondo).

Ma lui?

Che ha?

Perché è così diverso?

Insomma, Near non ringrazia mai, non SORRIDE mai.

E invece, prima di sedersi lo ho visto sorridere chiaramente.

Qui la cosa è grave, secondo me invece che il naso quello si è fatto male il cervello! Chissà, magari è la volta buona che sta rincoglionito e lo batto.

 

POV MATT

Quando il prof rientra, l’ora è ormai finita, così ce ne torniamo in classe per l’ultima lezione: Filosofia.

Mi avvicino immediatamente a Near per vedere come sta e andiamo insieme in classe, mentre Mello non lo so dov’è: l’ho perso di vista nel momento in cui mi sono avvicinato all’albino.

Quando arriviamo in classe, mi siedo accanto a Near (Mello non c’è ancora) e iniziamo a parlare. Rettifico: io parlo, lui finge di ascoltare.

MATT: Pikachu mi ha sconfitto…e io ero Charizard. Non è possibile! Insomma, ti rendi conto…

Peggio che parlare ad un muro. A volte Near è davvero esasperante! Mi accorgo all’improvviso di un piccolo pezzetto di carta sul suo banco e lo prendo in mano.

NEAR: Chi ti ha dato il permesso?

MATT: Lo hai fatto tu?

È un disegno, fatto anche piuttosto bene: c’è un personaggio di qualche cartone animato, o almeno credo, con i capelli corti marroncini scambiati e una spada nella mano destra, pronto a colpire.

NEAR: Già.

MATT: Lo trovo davvero carino!

NEAR: Grazie.

MATT: Qualche volta me lo fai un disegno? Magari di qualche personaggio dei miei videogiochi.

NEAR: Vedremo.

Adesso arriva anche Mello, finalmente.

Con una barretta di cioccolata fondente tra le mani.

Mi scosta malamente dal mio posto, sedendosi tra me e Near.

MELLO: Allora, che dite?

MATT: Near mi fa un disegno!

 

POV MELLO

MELLO: Non ci contare, Near non me lo hai mai voluto fare, da quando lo conosco, figuriamoci se lo fa a te!

MATT: E invece ha detto si, vero Near?
COME? Fisso Near con sguardo involontariamente omicida, mentre l’albino annuisce leggermente.

NEAR: Ho detto forse.

MELLO: Near, è da quando ti conosco che ti ho chiesto il ritratto di Willy e ti sei sempre rifiutato!

MATT: Chi è Willy?
MELLO: Nessuno.

NEAR: La sua barretta di cioccolato preferita; non vuole gettare la carta finchè non gli faccio il disegno.

MATT: Hai dato il nome alla carta di cioccolata?

Inizia a ridere come un cretino, trascinando con se anche Near.

Ma insomma!

Come si permette Near di raccontare in giro i fatti miei?

E poi…perché il disegno a Matt si (non considero i forse) e a me no???

Sento una strana rabbia assalirmi e sono tentato di girarmi e rompere la testa a quel rossino del cavolo. 

Fortunatamente, entra la prof e mi impedisce di fare qualche casino.

MA SHAUUU! 

Rieccoci tornate, con un bellissimo aggiornamento.

Abbiamo notato un calo drastico di recensioni...per caso c'è stato qualche problea con lo scorso capitolo? Ha fatto un po'più schifo degli altri? In tal caso, ditecelo, please!!!

Quanto a questo...è dichiarato: MELLO E' PAZZO!

Niene altro da dire.

Un grazie speciale a chi ha letto, a chi ha messo la fic nei preferiti e alle anime pie che hanno recensito.

Ora andiamo a goderci, finalmente, il primo giorno delle tanto attese vacenze pasquali.

C si vede tra un paio di giorgni,

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** ricerca ***


RICERCA

POV NEAR

La professoressa di filosofia è nuova. Non ci conosce e noi non conosciamo lei. Proprio per questo non mi capacito dell’attività che ci ha dato: vuole una ricerca. Ok fin qui tutto bene, quale potrebbe mai essere il problema? Facciamo sempre ricerche per le altre materie!

Ebbene, lei la vuole entro dopodomani (magari è convinta studiamo anche la notte!) e vuole che la facciamo a gruppi.

Io non voglio fare a gruppi, nessuno mi vuole nei gruppi, anche se sono bravo, loro preferiscono farla da soli che con me e quindi già mi vedo infilato a forza in un trio con due checche imbranate che vogliono solo rompere. Mello invece starà con Tota ed Ide come sempre.

Anche se…un momento! Matt, forse lui potrebbe farla con me?

No, che vado a pensare.

Avrà di meglio da fare.

 

POV MELLO

Ricerca. Che. Palle. Però questa potrebbe anche essere la mia occasione: Near ed io siamo sempre stati in gruppi diversi (ok, Near non è mai stato in un gruppo con qualcuno che non fosse stato un puzzle bianco), potremmo metterci insieme per prendere un voto alto.

Ma…UN MOMENTO se facciamo insieme la ricerca, come lo batto??? Casino casino casino.

Nella mia testa, intendo.

C’è più confusione della nostra camera.

Il che è tutto dire, se si esclude la parte perfetta come sempre di Near.

Alla fine opto per il solito gruppo, quando qualcosa di non ben identificato mi piomba addosso.

MATT: La facciamo insieme, vero???

Si sporge attraverso me, per parlare con Near, poi si gira e guarda anche me.

MATT: Tutti e tre intendo. Così sarà la migliore!

MELLO: Ehm…ok.

Near sembra pensarci su un bel po’, poi annuisce leggermente e in modo insolito, quasi…timido.

 

POV LIGHT

È da stamattina che sono di ottimo umore. Sfortunatamente sia L che io siamo stati occupatissimi, quindi non c’è stata ancora possibilità di vedersi.

Incredibile, il mio autocontrollo è andato in vacanza a quanto pare: sembro una ragazzina alle prese con la sua prima cotta.

Sorrido seduto alla mia scrivania: È passato davvero un anno, L? stiamo insieme da così tanto?

Fisso il pacchettino di fronte a me.

L’ho scelto con cura, sono sicuro che ti piacerà, ormai posso dire di conoscerti bene e so i tuoi gusti.

Voglio ricordarla questa giornata, voglio imprimere nella mente tutte le splendide emozioni che mi provocherai… (0_0).

Decido alla fine di far suonare la campanella 10 minuti prima, solo per noi.

Tre…due…uno…DRIIIIN.

Sorrido.

So che ormai sarà solo questione di minuti prima di vedere la porta spalancata ed infatti…

L: ciao Light.

Ho frettolosamente nascosto il regalo: voglio dartelo stasera, per adesso ci sarà solo…normalità!

È un giorno come un altro…

Mi alzo mentre lui chiude la porta, si avvicina a me e mi bacia.

LIGHT: ciao

Lo tengo stretto per un po’ e poi lo lascio andare, va a sedersi sul divanetto.

Sospira gettando la testa leggermente all’indietro, assumendo quella sua posizione buffa ma al tempo stesso meravigliosa: accoccolato sul divanetto, con le gambe contro il petto.

Non dice niente.

Che imbarazzo!

LIGHT: allora L, cosa facciamo stasera?

Tanto vale saperlo.

L: Light, mi dispiace, sono un po’ stanco, non ce la faccio ad uscire stasera.

LIGHT: M-ma L…

Che significa?

L: su Light, non fare il bambino capriccioso, per una sera non ci vediamo non è la fine del mondo.

Sbuffa.

Effettivamente ha ragione, per una sera che non ci vediamo non è la fine del mondo, ma non QUESTA sera.

Il mio sguardo depresso si scontra contro il suo perplesso e un po’deluso dal mio comportamento.

Deluso lui, alla fine?

Non riesci a capire, L, vero?

Non te ne sei proprio reso conto!

Non puoi essertene dimenticato, mi rifiuto di crederlo.

Un giorno per me così importante è possibile che non significhi nulla per te?

Provo a convincerti ancora per un po’ma alla fine continui a ripetere la stessa frase di prima.

Non credevo che fossi tanto insensibile, L.

LIGHT: Lascia perdere, io ho del lavoro da sbrigare adesso. Tu che fai resti qui?

Ti prego, non te ne andare: dimmi che starai qui con me, e poi fammi capire che mi sono sbagliato, che in realtà hai solo pensato di farmi una sorpresa, fingendo di non sapere.

Rimani con me L…

L: Light…

Mi strappa un bacio leggero, il mio cuore batte sempre più velocemente, per poi fermarsi di botto dopo qualche secondo

L: Ti lascio lavorare in pace, anche perché sono stanco. Scusa, ma io adesso vado in camera, non ce la faccio più.

Un sorriso e scappa via, come un palloncino in mano ad un bambino che vola per il troppo vento.

Non posso credere che mi hai ferito in questo modo L.

Lentamente piccole lacrime salate bagnano le mie guance, confondendosi poi con il collo e con le pieghe dei vestiti.

Che mi fai fare, L? io non piango, io non soffro per amore, io sono Light. E tu guarda cosa mi stai combinando!

Mi avvicino alla porta dalla quale tu sei uscito da poco, e appoggio la fronte sul legno scuro, mentre i miei occhi chiusi continuano a lacrimare, ed il mio cuore ferito a sanguinare.

LIGHT: Non credevo di contare così poco per te, L…

 

POV MELLO

Dopo pranzo, il rosso se ne va a fare qualcosa che non vuole dirci ed io ne approfitto: significa restare da solo in camera con lui. Near.

Mi siedo sul letto, incrociando le gambe, tipo yoga , girato in direzione dell’albino.

MELLO: Sicuro che vuoi stare con noi? Sembravi perplesso.

NEAR: Si è che io…non so se sono capace.

Abbassa lo sguardo. Non posso fare a meno di sogghignare: il grande Near che si pone questi problemi? Allora esiste qualcosa di cui non è capace! Dovrei essere felice, ma il mio ghigno, pian piano si trasforma in uno sguardo dolce, mentre istintivamente mi alzo e mi siedo accanto a lui.

MELLO: Non ti preoccupare Near, poi era ora che facessi qualcosa con qualcuno!

Mi fissa stupito dal mio gesto (ed effettivamente mi stupisco anche io): gli sto accarezzando la guancia con la mano.

NEAR: Mel…sicuro di stare bene oggi?

MELLO: C-certo, omino bianco, cosa ti fa pensare che io stia male?

Lo fisso in cagnesco, fingendo che sia tutto come sempre, mentre dentro di me sto letteralmente morendo di vergogna.

Fortuna che mi sono girato, altrimenti potrebbe vedere che sono…arrossito. Cazzo, arrossisco per Near. La cosa è sempre più grave.

Matt fortunatamente ritorna in camera con i suoi soliti modi silenziosi, sbattendo con la gamba contro uno spigolo e imprecando in cinese.

MATT: Allora ragazzi, mi sono organizzato! Visto che per domani non dobbiamo fare granché, oggi si fa la ricerca! Questo è il programma.

Ci mostra una tabella con sopra degli orari: ha stabilito da che ora a che ora fare i compiti per domani; sistemato le pause e scelto i tempi per la ricerca.

NEAR: Per me va bene.

MELLO: Idem.

È piuttosto buona come tabella di marcia. Quindi senza perdere altro tempo, iniziamo a fare matematica.

Studiare insieme non è poi così male, Near è silenzioso e calmo, non mette affatto ansia; quanto a Matt…lui magari è un po’più agitato, ma lo è sempre.

MATT: NON MI TROVO!!!

MELLO: Tze.

Io ho già finito, anche Near, ma stiamo aspettando Matt che, appunto, non si trova.

MELLO: Che dici per domani la fai?

Matt ci fissa con occhi sbrilluccicosi e un sorriso da angelo stampato in faccia.

MATT: Mi date una manina??? Pleeeeese.

Inizia a strusciarsi addosso a me e a Near, con fare ammiccante, fino a quando non acconsentiamo.

Finiamo matematica e passiamo a chimica, quindi a latino. Finito.

Ora abbiamo venti minuti di tempo libero.

 

POV MATT

Che bello! Compiti finiti. Sono appena le quattro, come previsto!

Mello se ne va al distributore a drogarsi di cioccolata, lasciandomi da solo con l’albino silenzioso.

MATT: Ehi Near, di un po’sei bravo con i videogiochi?

NEAR: Forse.

MATT: Prova.

Gli porgo la mia PSP con Naruto acceso e lui la prende in mano.

NEAR: Che devo fare?
MATT: AAAAAAAAAAAAH Near ti sta ammazzando…colpiscilo!!!
NEAR: Come?

Metto pausa al gioco e me lo riprendo, ma tranquilli, gli faccio finire la partita! Prendo Near di peso e lo faccio sedere tra le mie gambe (a terra entrambi), poi gli metto il giocattolo in mano, tenendoci sopra anche le mie e lo guido con i tasti. Alla fine passiamo il livello.

NEAR: Sembra…divertente!

MATT: Sembra? È divertente.

Continuiamo a giocare fino al rientro di Mello.

Buongiorno! Eccoci tornate con un nuovo capitolo ^^.

Piaciuto???

Grazie a chi ha letto, messo la fic nei preferiti e recensito.

x anxieromuxie_chan: Ciao! Beh, anche io (liby) spesso faccio come te; Aka invece fa prima: non recensisce proprio xd. Vabbè, comunque speriamo che questo capitolo ti sia piaciuto ^^

x Maki chan: Beh grazie!!! Comunque siamo contente che i due chappy ti siano piaciuti, ci siamo applicate xdxdxd

x Luchia L: Bellino eh Willy??? Non sappiamo se si era capito ma era riferito a Willy Wonka (la fabbrica di cioccolato). Fantasia sotto terra purtroppo ^^.

x fiamma64: Ola! Beh...beh...semplicemente GRAZIE!!! Troppo dolce la tua rece! Speriamo di non averti delusa!!!

x reidina: Ehm...Matt non è morto, eccolo qui! A dire il vero i due capitoli erano separati, ma li abbiamo uniti di proposito proprio per far comparire Matt. Purtroppo ci vorrà davvero un bel po'prima della Mello-Matt ma ti possiamo assicurare che il modo con cui succederà sarà in un certo senso il tuo riscatto nei confronti di Near. Quanto al fatto che Mello non ama Near, questo lo pensiamo anche noi ma...beh qui è tutto un po'stravolto, crediamo ^^. E comunque torneranno ad odiarsi --------CENSURA------- eheh non possiamo spoilerare tutto ^^. Per Near ultra OOC beh, sta solo passando un "bel" momento, ma poi tornerà così com'è, forse pure un po'peggio xd. Comunque, speriamo che ci seguirai comunque, anche se Matt starà un po'in disparte. 

un bacio,

Libby e Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** incomprensioni ***


INCOMPRENSIONI

POV MELLO

Cosa stanno facendo? Che diavolo ci fa Near in quella posizione con lui? in uno scatto d’ira mi avvicino ad entrambi, afferrando per un polso l’albino e facendolo alzare.

NEAR: Mel, mi hai fatto male!

Si lamenta, toccandosi il polso, già livido. Che delicatezza!

MELLO: Beh, è ora di ricominciare.

Matt e Near mi fissano interdetti. Effettivamente non dovevo dare tale dimostrazione di gelosia. Ecco, ora avrà capito tutto. Cazzo.

MATT: Stavamo aspettando te! Sei tu che te ne sei andato, non puoi venire qui e dirci cosa…

MELLO: Taci.

MATT: Ma come ti permetti? Vuoi che ti spacchi la…

MELLO: Fammi vedere, visto che fai tanto lo sbruffone.

NEAR: Ragazzi, basta.

Basta? Col cazzo che la smetto. Mi avvento su Matt, stendendolo a terra e sedendomi a cavalcioni su di lui, tempestandogli la faccia di pugni, fino a quando non inizia a tirarmi i capelli, facendomi lacrimare gli occhi.

NEAR: BASTA.

Matt si ferma al suono della sua voce, mentre per me è come se non avesse parlato: alzo Matt di peso e lo butto contro il letto.

NEAR: Mello, fermati.

Mi prende dalle spalle, per fermarmi, col solo risultato di farmi cadere su di lui.

MELLO: Beh, così impari a non farti gli affaracci tuoi.

Non mi calcola minimamente, si limita a spostarmi dalla sua pancia e va da Matt.

NEAR: Stai bene?

Annuisce leggermente, mentre io mi domando perché lo abbia chiesto solo a lui. infondo anche Matt le ha date a me…anche se io lo ho proprio conciato male.

Ah ah ah, così impara.

NEAR: Adesso mi ascoltate tutti e due. e pretendo che mi state a sentire. ci rimettiamo a studiare e vediamo di finire velocemente, che non vi sopporto più. vediamo di finire silenziosamente, perchè alla prossima parola che dite, che non centra con la ricerca, spacco il culo a tutti e due.

MELLO: come sei volgare, Near, non è da te.

Lo provoco ancora.

NEAR: Non mi sono spiegato bene?

 

POV LIGHT

Sono le 23.50. non sei più tornato da me. Ti eri veramente dimenticato, L?

Sono uscito dal mio ufficio solo da dieci minuti, un po’perché non mi andava di vederti, un po’perché in fondo ci speravo ancora di vederti arrivare.

Sta per finire quella che per me doveva essere una giornata indimenticabile. Beh, in fondo lo è stata, poi dipende dai punti di vista.

Immerso nei miei pensieri, con in mano il pacchetto regalo, arrivo a destinazione: la tua camera. Almeno gli ultimi 10 minuti voglio passarli con te. Busso un paio di volte, attendendo che tu venga ad aprirmi. Speranza ovviamente vana: quando dormi non ti svegliano nemmeno le cannonate. Sorrido amaramente e appoggio per terra il pacchettino di fronte alla porta.

Spero solo di fare in tempo per… Guardo l’orologio: le 23.59.

Posso ancora dirtelo, la giornata non è ancora finita.

LIGHT: A-auguri, L. ti amo.

Tento di asciugarmi gli occhi, mentre giro i tacchi andando incontro al nuovo giorno che è sorto da più o meno 3 secondi.

 

--- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---

 

POV NEAR

Alla fine la ricerca me la sono fatta da solo, visto che Mello e Matt hanno continuato a litigare fino a quando non se ne sono andati a dormire, lasciandomi come un cretino.

Per questo motivo non ho chiuso occhio tutta la notte e ora sono stanchissimo!!!

Appena suona la sveglia mi rendo conto che è tardi; mentre Mello la spegne e Matt si lamenta che ha sonno, io inizio a prepararmi.

 

POV L

DRIIIIIIIN.

L: CAZZO È TARDISSIMO!

Mi scaravento giù dal letto guardando l’orario: è tardissimo e tra un quarto d’ora devo essere in classe. Ieri sera ero veramente stanchissimo e sono crollato sul divano, senza neppure spogliarmi o arrivare al letto.

Appena sono pronto, cioè venti secondi dopo che mi sono svegliato, mi scaravento fuori dalla camera, chiudendola a chiave, poi mi avvio verso la sala professori.

Magari riesco a vedere Light. Ieri sera era un po’deluso, ma io davvero non ce la facevo a scendere.

Non c’è.

Metto la firma accanto al mio nome nell’elenco, ma all’improvviso mi blocco. Light non ha firmato ancora…è strano, in genere è il primo ad arrivare e a mettere la sua firma svolazzante.

E sarà pure che è incazzato, ma nulla ha mai interferito col suo lavoro.

Boh…

RYUK: Buongiorno professor L.

L: Buongiorno preside.

RYUK: Devo chiederle di fare una sostituzione alla terza ora. Il vicepreside Yagami mi ha detto che oggi è impegnato. Ne approfitterà per recuperare l’ora che ha gentilmente prestato al professore la settimana scorsa.

Non è possibile, Light non ha mai rinunciato ad andare in classe…per…per fare il vicepreside! Non gli interessa! Lui si diverte soltanto a mettere voti bassi, a far paura agli alunni, a spiegare lezioni noiose…non a scartabellare nel suo ufficio, con tanto di preside alle calcagna.

L: Va bene preside.

Vado a cercare il registro, quando un fruscio improvviso alle mie spalle mi fa voltare: è arrivato finalmente.

L: Light…

Non mi risponde.

L: Da quando in qua sei così silenzioso e ritardatario?

Mi ignora nuovamente prendendo dei fogli; sta per andarsene ma io lo afferro per un polso.

L: Light, sai che odio essere ignorato. Che cazzo hai?

Gli alzo a forza il viso, che era rivolto a terra e per poco non mi viene un infarto: ha gli occhi rossi e gonfi e anche se sono leggere si intravedono piccole occhiaie.

L: Light, che succede?

Provo a baciarlo ma lui si scansa.

LIGHT: Sparisci.

Rimango come un emerito deficiente a guardarlo allontanarsi.

Io non ci capisco più niente: ieri voleva stare con me e oggi no.

Certe volte è proprio un bambino.

Vabbè, gli passerà.

Suona la campana e mi avvio in classe.

 

POV MELLO

Appena fuori dalla camera, faccio di tutto per non perdere di vista Near: voglio sedermi vicino a lui, anche se so che in questo modo farò circolare un bel po’di voci sul nostro conto.

Come al solito però, privacy zero: Matt viene con noi.

MELLO: Ma è possibile che non riesco a scrollarti di dosso?

MATT: ???
NEAR: è quello che mi chiedo ogni volta che ti vedo arrivare, Mel.

Con questo cosa vorrebbe dire???

MATT: Vabbè, mangiamo ^-^.

Dopo colazione, siamo andati in classe; alla prima ora abbiamo matematica. Il prof L ci fa una bella SORPRESA! Un compito in classe, deciso all’ultimo momento, in modo che non abbiamo calcolatrici né formule nascoste nell’astuccio. Manco ne avessi bisogno, io! Ti batto Near, ci puoi giurare!!!

Riesco a consegnare appena dieci minuti prima che la seconda campanella suoni e precedo Near per qualche secondo, anche se a dire il vero un po’mi dispiace. Gli ho portato via il primato. Muamuamua.

Tutto gongolante sto per ritornare al mio posto, ma non mi sfuggono le parole di L.

L: Near, tutto bene? Sei strano stamattina.

NEAR: Tutto bene, prof.

Ecco, poteva mai essere diversamente: mica qualcuno mi dice “bravo”? No, se consegno prima di Near, mica è perché sono bravo io??? Noo, è Near che ha qualcosa che non va. uffa. poi si chiedono perché lo “detesti”!

 

POV MATT

Dopo la grande bastardata di L, andiamo tutti in palestra, per fare educazione fisica.

MATT: Speriamo che il prof sia di buon umore!

MELLO: Non ci giurerei, di solito alle prime ore è un po’suscettibile.

MATT: Ok, io me ne torno in camera.

MELLO: -_-“.

PROFESSORE: Cadetti! 15 giri di campo, 3 serie da 20 di addominali e flessioni, poi tutti qui che facciamo una partita di calcio. E gioco pure io, che mi devo svegliare.

0_0 Come???

Io mi suicido.

Chi è con me???

Fisso allibito Near: Come fa a mantenere la sua solita espressione dopo una notizia del genere?

Perfino Mello prova a protestare.

MELLO: Prof, non può farci questo! Insomma, dopo ci aspettano altre tre ore di lezione e poi non siamo capaci di reggere più di 10 giri e lo sa!

PROFESSORE: Bravo cadetto! Mi fa piacere sapere che vuoi fare venti giri! Puoi cominciare!

Ghigno, mentre Mello è costretto ad obbedire, rosso di rabbia.

 

POV MELLO

MELLO: Io spacco la faccia al prof! Lo giuro.

MATT: Provaci, ma secondo me, va a finire che la spacca lui a te.

È appena suonata la campanella. Adesso sembriamo venti cadaveri di bradipi caduti da un albero di mandarini marci.

E ci aspettano due meravigliose ore in compagnia di Light.

E che bella compagnia!

Near oggi è più silenzioso del solito e non sono riuscito a provocarlo nemmeno un po’. Matt invece rompe come suo solito: adesso mi sta facendo impazzire perché vuole sapere da me se il prof interrogherà oppure no.

Manco avessi la sfera di cristallo.

Entriamo in classe e ci sediamo, aspettando il prof che arrivi, puntualissimo.

Invece torna in classe L.

MELLO: Professore ha sbagliato aula!

L: Mmm no, non credo. Light non viene.

Gioisco internamente, soffermandomi sull’espressione preoccupata di Matt. Chissà che ha.

Ciao! Siamo tornateeeee

Beh, secondo voi perchè Matt è preoccupato??? Fidatevi se vi diciamo che il prossimo capitolo sarà davvero interessante, soprattutto per i fans di Matt ^^!!!!!!!

Detto ciò, un grazie speciale a tutti, chi ha letto, messo la fic nei preferiti e recensito...

Bye bye,

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** raccomandato ***


RACCOMANDATO!

POV MELLO

Appena suona la campana usciamo per andare a pranzo, ma Matt si ferma in vicepresidenza senza dire nulla.

Incuriosito, mi fermo fuori alla porta chiusa e cerco di origliare, costringendo Near ad aspettarmi: mentre io mi faccio in quattro e anche in sei per capire cosa si dicono, l’albino si appoggia al muro di fronte a me con aria stanca.

Quello che sento mi lascia alquanto interdetto, ma non ne faccio parola neppure con Near.

Semplicemente, lo trascino per un braccio portandolo in sala mensa, senza più dire nulla.

 

POV LIGHT

Mi ero ripromesso di non piangere, ed invece l’ho fatto. Non ho chiuso occhio tutta la notte, sono stato veramente malissimo, ed L non ha capito ancora.

Quando fa il finto tonto non lo sopporto.

Mi ero avvicinato nella speranza che avesse visto il regalo fuori alla porta di casa e che si fosse ricordato, ma evidentemente no… chiudo la porta del mio ufficio, deciso a non perdere altro tempo e gettarmi a capofitto nel lavoro. Che codardo!

Onestamente non riesco neppure a concentrarmi, rileggo un paio di volte le stesse righe, mentre uno stesso pensiero continua ad assillarmi: Mi hai deluso.

Sento qualcuno che bussa alla porta.

LIGHT: Avanti.

Una testolina rossa spunta dalla porta.

LIGHT: Fratellino…

MATT: Light, ma allora ci sei!?!?

Lo fisso senza capire.

MATT: Dovevi venire tu da noi, ma poi è venuto in classe L e ci ha detto che tu oggi non saresti venuto a fare lezione.

Ero venuto a controllare che andasse tutto bene.

Mi sorride un po’imbarazzato.

LIGHT: Non preoccuparti. Tutto bene.

Si siede di fronte a me e parliamo un po’.

Mi sembra inutile chiedergli come va nello studio, tanto lo so.

Ultimamente i rapporti con i suoi coetanei stanno andando bene…lui continua a parlare a raffica mentre io non lo ascolto: il mio sguardo si è posato su una fotografia, quella fotografia, la nostra fotografia.

Un bacio tenero, sentito sulle labbra e nel cuore.

Chiudo gli occhi e tremo.

MATT: Light…mi vuoi dire che hai?

LIGHT: Matt, abbracciami.

Lui mi fissa senza capire, ma poi capisce che ne ho bisogno.

Alla fine mi decido a dirgli che ho: dopotutto è mio fratello no, no?

MATT: Light, cosa succede?

LIGHT: L… si è dimenticato che ieri festeggiavamo un anno insieme.

Lo vedo sgranare gli occhi, so di averlo preso alla sprovvista, non sa cosa dire.

MATT: Light, mi dispiace tantissimo.

LIGHT: Sapessi a me. Ho provato a far scattare qualcosa nella sua mente, ma lui ha detto che era stanco e che non voleva uscire. E poi…prima di mezza notte sono andato da lui, volevo almeno passare gli ultimi 10 minuti insieme, ma non ha risposto. Gli ho lasciato il regalo davanti alla porta e poi me ne sono andato: non aveva senso restare lì.

MATT: Che gli avevi regalato?

Che gli importa?

LIGHT: Un bracciale d’argento con le nostre iniziali.

MATT: Mi dispiace tantissimo Light, non se ne è accorto L?

LIGHT: No. Non lo ha indossato stamattina…

Non voglio piangere ancora: rischio di prosciugarmi altrimenti.

MATT: Ascoltami bene Light, se ne è dimenticato, è vero, ma non merita le tue lacrime. Tu stai bene con lui, e non ti conviene stare male per una sciocchezza del genere. So che è difficile, ma con un piccolo sforzo puoi dimenticare la dimenticanza di L. Puoi parlarci, puoi farlo “soffrire” ancora un po’, perché non è riuscito ancora a capire secondo me perché tu ti comporti così, ma non comportarti così.

Come al solito Matt ha ragione: non posso sempre piangermi addosso, che cazzo!

LIGHT: Hai ragione Matt, grazie.

MATT: Ma figurati. Sai, ho sentito dire da un mio amico che il modo migliore per calmarsi è una barretta di cioccolata.

Sorride.

Mi porta fuori dall’ufficio sorridendo e andiamo al distributore.

MATT: Forza, te la offro io.

 

POV MATT

Dopo essere stato un po’con Light decido di andare a cercare Mello e Near.

Nel momento in cui mi avvicino al loro tavolo, prima di farmi notare, le loro voci mi giungono alle orecchie e sento la loro conversazione.

MELLO: Lo sapevo, non poteva essere diversamente! Ne ero certo, si, doveva per forza essere così!
NEAR: ???
MELLO: Ho sentito chiaramente, ha detto “fratellino”. sapevo che era raccomandato.

NEAR: Avrai capito male.

MELLO: No, no ho capito bene. Questo cambia tutto: ora si spiegano i commenti, le attenzioni, la sua arroganza.

NEAR: Arroganza? Strano, io non l’ho vista.

MELLO: Tze, quando mai tu vedi qualcosa?

Mi avvicino un po’scosso.

Near: Tutto bene?
Matt: S-si.

MELLO: Ti sei fatto dire le tracce del compito?

Near: Non abbiamo compito!

Matt: …
Mello: Ora ho la certezza che sei raccomandato.

Matt: …

Mello: Tze.

MATT: Mello, io…

MELLO: Lo sapevo che eri un raccomandato: Light ti ha chiamato “fratello”!

MATT: Co-comunque non è mio fratello, è il mio fratellastro…e non è vero che sono raccomandato.

Aggiornamento speciale! Sisi, questo è il nostro regalo di Pasqua, leggermente in anticipo ^^.

Dunque, un capitolo un po'corto purtroppo, ma almeno ora è stato svelato lo splendido rapporto tra Matt e Light. 

Nel prossimo capitolo Matt racconterà a qualcuno cosa li lega davvero...a chi lo dirà secondo voi???

Detto questo, grazie a tutti e AUGURIIIIIIIIII

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** fratellastri ***


FRATELLASTRI

POV MELLO

Dopo pranzo, il tempo di sistemarci e si torna a lezione.

Alla prima ora c’è storia, ma il bidello avverte il prof che lo richiedono in presidenza.

Appena il docente si richiude la porta alle spalle, tutti iniziano a parlare seduti sui banchi, qualcuno ci sale sopra urlando.

Near come sempre fissa il vuoto, aspettando che il prof rientri.

 

Io mi riunisco col solito gruppetto osservando il rossino che, piccolo, è seduto al suo banco senza far nulla.

Quando lo vedo attaccare conversazione con Near, arrabbiato, decido di raccontare le “novità” su di lui.

TOTA: Raccomandato.

Iniziano ad apostrofarlo un po’ tutti, mentre uno sguardo da parte di Near mi fa gelare.

Avrò esagerato?

Ma no!

Continuano imperterriti a parlare, mentre Matt si fa sempre più rosso e inizia a balbettare, quel ragazzo non ha un briciolo di carattere.

NEAR: Vuoi che ti spacchi la faccia?

Si alza in piedi, rivolgendosi al ragazzo che ha appena finito di parlare.

Se anche Near si mette a difenderlo, allora si: ho esagerato.

MATT: Perché lo hai detto?
MELLO: Non sapevo che fosse un segreto di stato!

Il rosso mi fissa arrabbiato e triste allo stesso tempo.

MATT: Dovevi farti i cazzi tuoi.

Mi dice, caricando il destro e colpendomi nello stomaco. Non ho nemmeno il tempo di parare.

MELLO: Cazzo fai?

NEAR: Calmati, Matt.

MELLO: Per ora lascio correre, ma non ci fare l’abitudine, chiaro?

Gli soffio vicino all’orecchio, in modo che sia l’unico a sentire.

Ormai tutta la classe ha gli occhi puntati su di noi.

Mi chiedo tra quanto tempo rientrerà il professore, è l’unico che può tirarmi fuori dai casini.

Mi giro, per tornare a posto, quando sento un rumore e un gemito strozzato.

Volto lentamente la testa.

MATT: Ma che cazzo fai?

Ide è di fronte a lui, con la mano ancora alzata, mentre Matt si porta una mano alla bocca che inizia a sanguinare immediatamente.

Cazzo.

MELLO: Chi ti ha detto di farlo?

Perché sto parlando?

IDE: Ma, lui…

MELLO: Lui cosa? Se volevo picchiarlo, lo facevo io, non credi? Non metterti in mezzo nelle cose che non ti riguardano!

IDE: Ma, io…

Mello: Niente “ma”, facciamo i conti dopo.

Finalmente torna in classe il professore che, come se non avesse visto cosa è successo, riprende la lezione.

 

POV MATT

Brutto stronzo.

Perché non tiene mai la lingua al suo posto? Non glielo hanno insegnato che è cattiva educazione farsi i fatti degli altri?

Ancora parecchio innervosito dal quello che è successo prima, mi avvio in camera, tanto ormai le lezioni sono finite.

Entro in camera con fare annoiato, annoiato non dalla situazione, ma dalla vita in generale; qualche secondo dopo anche Mello, mentre Near resta fuori.

Uff.

Il biondo, sicuramente sotto “consiglio” di Near, mi chiede scusa. Come se questo servisse a qualcosa.

MELLO: Allora, mi perdoni?

MATT: No.

MELLO: Andiamo ti ho chiesto scusa.

MATT: Le scuse in certi casi non servono a nulla.

MELLO: Mi dispiace. Davvero.

MATT: Non preoccuparti.

Alla fine, io non sono una persona che porta rancore.

MELLO: Ma perché non lo hai detto?

MATT: Perché Light non è esattamente mio fratello e perché non mi va di parlarne.

MELLO: Nemmeno con me?

Mi fissa insistentemente, costringendomi ad abbassare lo sguardo, mentre le parole iniziano ad uscirmi spontanee.

MATT: Allora…i-io adesso, è come se fossi il “figlio” di Light.

Dalla sua espressione intuisco che è il caso di spiegarsi meglio.

MATT: Perché da quando è morta mia madre, sono stato mandato a vivere da lui.

MELLO: Non capisco. Che rapporto c’è con lui?

MATT: è il figlio di mia madre col suo primo marito quindi…è il mio fratellastro.

MELLO: Matt, ti giuro che mi dispiace, io non…

MATT: Non fa niente!

Sorrido, forse un po’forzatamente, ma non riesco a fare di meglio.

 

POV MELLO

Dopo qualche secondo di imbarazzo generale, riapre bocca.

MATT: Comunque…io penso che tu e Near siete una bella coppia.

Mi fissa con la testa leggermente inclinata verso destra e un sorriso stampato in faccia.

MELLO: M-ma che dici?

MATT: Andiamo, lo ho visto come lo guardi e poi te la sei presa con me perché gli stavo vicino. Che altro motivo potresti aver avuto?
MELLO: La ricerca.

Non l’ha bevuta.

Prevedibile.

Ma possibile che io sia tanto sgamato???

La porta intanto si è riaperta.

NEAR: Mi è sembrato che la questione fosse risolta.

Mi ero scordato di lui qui fuori…che figura di merda.

Ti prego fa che non abbia sentito.

Ormai è ufficiale: non siamo capaci di aggiornare il giorno giusto ç_____ç.

Comunque...la vicenda di Matt ora è del tutto chiarita ed il rapporto Mello-Near sta per evolversi ^^ Finalmente trs qualche capitolo ci sarà un po'di "azione" e l'apocapisse per chi odia le Mello-Near...ma pensate che prima iniziano e prima finiscono ^^-

Un bacio a tutti e grazie, alla prossima,
Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** dalla sera alla mattina ***


DALLA SERA ALLA MATTINA

POV L

Questa giornata sembrava non passare mai: tra le ore di lezione cercavo sempre di andare da Light, ma puntualmente o non lo trovavo, o la porta del suo ufficio era chiusa a chiave o venivo trattenuto da altri professori.

Che palle.

Non so proprio che fare, certe volte non lo capisco proprio il mio ragazzo.

Poco fa sono uscito a fare una passeggiata, ma devo ammettere che camminare da soli non è il massimo, specie quando poi vedi tutte le coppiette (gay) felici che si tengono per mano allegramente…

Arrivato alla porta della mia camera, perso nei miei pensieri, non mi accorgo di stare per cadere in un corpo estraneo.

Mi chino e raccolgo un piccolo pacchettino quadrato, inclinando leggermente la testa di lato, curioso.

L: Ma che cos…

Il mio cuore improvvisamente perde un battito: nello scatolino quadrato c’è un braccialetto d’argento, con sopra due lettere L-L... accanto un bigliettino con una sola parola: auguri.

Il tempo di fare mente locale, prima di gelarmi sul posto: come è possibile? Come ho fatto a dimenticarlo? L’altro ieri era… io e Light festeggiavamo un anno di fidanzamento!

L: Cazzo…

Come ho potuto essere così insensibile nei suoi confronti?

Ora si spiegano tutti i suoi comportamenti e onestamente sono più che giustificati.

Mi dispiace tantissimo Light, veramente tanto.

Rimango come un emerito idiota a fissare il bracciale che ho legato al polso.

Devo andare subito da lui, non posso perdere un secondo di più.

Già…e che gli dico???

“Light, guarda mi dispiace, mi sono scordato ^^”

L: Cazzo L, sei un genio, nel manga sei il miglior investigatore, il tuo Q.I è di gran lunga superiore alla norma, trova una scusa decente per farti perdonare e muoviti ad andare da lui.

Perfetto… ora parlo anche da solo.

Light è ancora in presidenza, busso ricevendo un “avanti” sussurrato

L: Light…

LIGHT: L?

Mi fissa curioso inclinando la testa di lato. Non posso credere a tutto quello che è successo. Mi avvicino alla sua scrivania, non sono mai stato bravo con le parole, preferisco di gran lunga agire. Giro la sedia girevole verso di me, gli poso una mano dietro il collo e lo attiro violentemente contro di me, baciandolo con foga e quasi con desiderio represso.

LIGHT: L… L

Tenta di parlarmi, ma non glielo permetto, ricatturando di nuovo le sue labbra in un bacio famelico. Appena ci stacchiamo lui mi guarda e mi sorride dolcemente.

L: Perdonami Light!

Un lieve sussurro a fior di labbra, che basta tuttavia a fargliele schiudere (un po’ per la sorpresa e un po’ perché ha capito cosa dovrebbe perdonarmi) e a permettermi di introdurre la mia lingua all’interno di esse, approfondendo il bacio.

LIGHT: L, non ti preoccupare, non è successo nulla.

Mormora portando la sua mano al mio polso dove, scintillante, ho legato il braccialetto.

L: Sssshhh!

Porto l’indice sulle sue labbra, prima di sfilargli la maglietta. Inizia ad ansimare, ma devo dire che stiamo un po’ scomodi. Gli strappo un ultimo bacio prima di prenderlo in  braccio e portarlo sul divanetto. Non si è quasi accorto di nulla, dal momento che tenevo le sue labbra sempre occupate. Mi concentro poi su un’altra parte del corpo del mio ragazzo, che inizia ad ansimare al contatto del mio respiro sul suo petto caldo.

LIGHT: Fatti perdonare in un giusto modo, L.

L: sta tranquillo!

Detto questo lui mi bacia e capovolge le posizioni.

L: ehi, non ero io quello che si doveva far perdonare?

Light ridacchia e mi leva maglietta e jeans. Mi accarezza da sopra la stoffa dei boxer, mentre io sospiro e gemo. Ma ora basta. Si è divertito anche troppo per i miei gusti. Mentre lui mi bacia il petto, il collo, le labbra, io gli sbottono i pantaloni e glieli levo del tutto, prima di ribaltare le posizioni con un colpo di reni. Ooops… “Casualmente” anche i boxer sono stati tolti insieme al pantalone… Light gira la testa imbarazzato.

L: Ti imbarazzi ancora amore?

Gli impedisco di rispondere ricoprendo le sue labbra con le mie. Scendo, lasciando una scia umida sul suo corpo e arrivo finalmente all’eccitazione del mio ragazzo. La accarezzo, prima di prenderla lentamente nella mia bocca ed iniziare a pompare prima lentamente e poi velocemente. Light sta impazzendo.

LIGHT: L… Di p-iù…

Appena sento che sta per venire mi blocco all’istante. Lo sguardo che mi lancia mi fa morire: è sudato e un po’ stizzito per il piacere negato, con le labbra socchiuse, le gote arrossate. Mi porto sulle sue labbra e sussurro proprio sopra di queste

L: amore, ti assicuro che quando mi guardi così sei la creatura più bella su questa terra.

Lui arrossisce, mi leva i boxer e ribalta le posizioni. Inizia a riservarmi lo stesso lavoretto che ho rilasciato a lui, con la differenza che ogni tanto si allunga per accarezzarmi e per darmi un bacio. Ma io non ce la faccio più. Lo voglio.

L: Light, ti voglio.

LIGHT: E chi aspetti?

Sorrido e lo penetro con un dito. Lo bacio tentando di fargli sentire meno dolore quando le dita aumentano, ed infine, quando spinge il suo bacino verso di me, capisco che è pronto. Mi sistemo meglio e lo penetro piano. Caccia un urletto,misto tra dolore e piacere, ma poi l’ultimo prende il sopravvento non appena comincio a muovermi e a toccare un punto dentro il mio ragazzo che lo fa inarcare.

LIGHT: O-ODD-IO L… PIÙ, PIÙ F-FORTE!

L: scusami ancora, Light… ti amo…

Alla fine veniamo entrambi. Esco da lui e lo abbraccio.

LIGHT: L’hai… messo…

Sussurra stancamente accarezzando il braccialetto.

L:  bellissimo Light…

Mi sento ancora in colpa, so che questo non basta a sistemare tutto…

LIGHT: Direi che ti sei fatto ampiamente perdonare, no?

Come al solito il mio ragazzo capisce al volo i miei pensieri. Il tempo di un sorriso e poi la mia lingua è intrecciata alla sua e la mia mano tiene ferma la sua testa, incollata alla mia.

LIGHT: È stato fantastico L.

L: Tu sei fantastico Light.

Mi bacia, mentre mi accarezza di nuovo lungo tutto il corpo, e involontariamente arriva anche sulla mia virilità.

L: L-Light, smettila.

LIGHT : Perché?

Certe volte devo spiegare tutto io al mio ragazzo.

L: perché se continui non faremo altro che questo.

Gli prendo il mento e faccio combaciare le nostre labbra, mentre con una mano vado ad accarezzargli il fondoschiena, facendo anche sfregare le nostre virilità.

L: hai capito adesso?

Lui mi guarda malizioso.

LIGHT: E chi ti dice di non farlo?

 

POV RIYUK

Sono molto emozionato. Talmente tanto che non ho chiuso occhio tutta la notte: nonostante io abbia un vicepreside poco socievole, sono riuscito a far approvare al consiglio la mia idea di portare i ragazzi al cinema, a vedere uno spettacolo davvero eccezionale.

Una storia dolce come poche, istruttiva e insomma, un bel film: A time for dancing.

 

POV MATT

Mi sono svegliato alle cinque del mattino, per colpa di quella ragazzina gialla che mi ha costretto a fargli da consulente estetico.

MATT: Lasciami dormire…

MELLO: Ok, dammi una mano e poi ti addormenti.

Scendo dal letto stile Godzilla e gli stringo la mano.

MATT: Contento? Buona notte!

MELLO: MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAT!!!
MATT: MEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEELLO!!!

NEAR: NEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAAR!!! Abbiamo fatto l’appello. Finito? Buona notte.
MELLO: E taci te, se sei tanto stanco dormi, a me serve solo Matt.

Near ci è rimasto proprio male per le parole di Mello, si vede dall’espressione da cagnolino bastonato che ha assunto un attimo prima di girarsi con la faccia contro il muro e tirarsi le coperte fin sopra i capelli.

Certo che a volte è proprio stupido il pazzo biondo!

MELLO: Mi vuoi aiutare?
MATT: Ho scelta? No, perché veramente io…

MELLO: Allora, jeans chiaro o scuro?
MATT: Hai jeans chiari???

MELLO: Intendevo nero-nero o solo nero?

MATT: Nero, nero.

Fissa perplesso i due jeans che ha tra le mani, perfettamente identici, prima di scegliere quello che definisce “solo nero”.

MELLO: E poi? Maglia? O camicia? O felpa?

Alla fine riusciamo a deciderci: pantalone nero, molto nero ma non troppo; converse nere con qualche disegnino non ben identificato bianco; cintura juventina e camicia bianca col colletto rialzato e aperta fino al terzo bottone.

Qua chi lo vede se lo mangia…non solo Near.

 

POV MELLO

Perfetto!!!
MELLO: E adesso pensiamo a te!
MATT: COOOOOOOOOOOOOOOOOSA???

MELLO: Vediamo un po’!

Inizio ad esaminare ogni suo capo d’abbigliamento, sorvolando sui boxer.

MATT: E dai, Mello!!!
MELLO: Provati questi!!!

Gli passo un pinocchietto azzurro (scambiato in lavatrice) a vita alta e una maglia a vestitino un po’più scura.

MATT: Scherzi vero?

Scuoto la testa.

MATT: Vieni, ti accompagno fuori dalla finestra…

MELLO: Dai, scemo, tieni qua!

Stavolta sono serio. Gli faccio provare un jeans leggermente meno nero del mio, una maglia aderente nera e da sotto si intravedono i boxer dello stesso colore.

MELLO: E adesso passiamo ai capelli!
MATT: Pure?

MELLO: Forza!!!

Lo spingo sul letto, armandomi di gelatina e, dopo avergli pettinato la chioma color pomodoro, gli sistemo un po’il tutto.

Finisco giusto in tempo perché  suona la sveglia e finalmente anche Near ci degna della propria presenza.

 

POV MATT

Muamuamua.

Questa è la loro occasione.

Devo fare qualcosa.

MATT: Mello sei cattivo. Io sono stato ai tuoi giochi strambi, perché Near si salva?

Mi fissano entrambi in cagnesco, Near perché si sente tirato in causa, Mello sicuramente mi starà maledicendo perché si vergogna a non averci pensato lui.

MELLO: Vieni un po’qui.

NEAR: Non ci penso proprio!

L’albino si spiaccica contro il muro cercando di sfuggire alle grinfie di Mello, che si para dinanzi a lui.

Il piccoletto fugge, incurante del fatto che io sono alleato col biondo e così mi da la possibilità di scaraventarlo sul letto, solo che lui si tira appresso Mello.

Risultato?

Near schiacciato tra le coperte, Mello come una furia…ed io mi godo la scena.

MELLO: Dai su, fai il bravo!

NEAR: Mello, mi so vestire da solo.

MELLO: Come tutte le mattine? Oggi cambiamo colore.

NEAR: Come??

MATT: Non credi di esagerare? Potrebbe rimanere traumatizzato.

NEAR: Quoto.

MELLO: Dai vieni qui!

Approfittando della situazione, Mello si inginocchia a terra, immobilizzando Near davanti a se.

Io mi appoggio “indifferente” allo stipite della porta ed osservo la scena, mangiucchiando le barrette di cioccolata di Mello al posto dei soliti pop-corn.

MELLO: Allora, questa ti piace?
NEAR: Mello, non per contraddirti, figurati, ma…ammesso che mi piacesse, non è della mia taglia.

Effettivamente!

Il biondo sbuffa impercettibilmente, concentrandosi sui vestiti bianchi di Near.

MELLO: Aspetta un po’!

Un lampo spaventoso attraversa i suoi occhi e Near, che probabilmente ha capito qualcosa, trema

Ma cosa sarà mai successo????????

Tan tan tan tan (musichetto horror)...

Secondo voi? fate le vostre ipotesi. Quanto a L-Light: era ora!!! Non trovate???

Chiediamo immensamente scusa per il titolo, non significa nulla, ma...in fin dei conti, c'è la sera con L-Light e la mattina con gli altri, quindi...ehi, non ci è venuto di meglio ^^

Comunque, un grazie enorme a tutti, chi ha letto, recensito, messo la fic tra le preferite e/o le seguite ^^

Libby ed Akatsukina sono di fretta, quindi vi devono salutare, però un bacio a tutti e alla prossima.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** ogni riccio un capriccio ***


OGNI RICCIO UN CAPRICCIO

POV MATT

MELLO: Eccolo qui! Non lo hai gettato via, eh?

MATT: Che roba è?

Un Mello vittorioso sbandiera a destra e sinistra una felpa ed un pantalone, quasi sicuramente di Near, mentre il ragazzino tirato in questione cerca di sotterrarsi.

MELLO: “Questo” è l’unico vestito di Near CO-LO-RA-TO! Ed è opera mia!!!

Boh!

NEAR: Mi rifiuto.

Il biondo prende in braccio Near siedendolo sul letto, senza che possa obiettare.

MELLO: Vediamo cosa si può fare!

Sfila i vestiti a Near, stranamente molto arrendevole, soffermandosi fin troppo sul corpicino chiaro di fronte a se.

NEAR: Hai finito di guardarmi???

Arrossiscono entrambi tantissimo, mentre io credo di aver finito le barrette che Mello aveva nello zaino.

Il più piccolo viene rivestito e pettinato da Mello a regola d’arte.

Devo fare violenza su me stesso per non ammettere che è eccitante.

Ops, ammesso.

Ha un pantalone azzurro-grigio non eccessivamente aderente, che fa sembrare il suo corpo leggermente più pronunciato e mascolino ed una felpa azzurro-grigiastra. Perfettamente adatto allo sbuffo quasi teatrale dipinto sulle sue labbra.

NEAR: Eh vabbè, però adesso Matt, credo che ci dovremmo vendicare.

Vendicare?

Un ghigno malefico compare sul viso pallido di Near che fa gelare sia Mello che me.

MELLO: Tze, che intendi fare tappo?

NEAR: Ti fidi di me?

MELLO: No.

NEAR: Di Matt?
MELLO: Nemmeno.

Diffidente, si allontana da entrambi.

 

POV MELLO

Li odio. Tutti e due ma soprattutto Near. Come si è permesso? Anzi no, soprattutto Matt: era prevedibile che Near si vendicasse, ma lui come ha potuto allearsi contro di me?

RAY: Senza offesa, Mello, figurati, ma…che cazzo hai combinato?

MATT: E dai, non essere permaloso Mello, è uno scherzo.

MELLO: UNO SCHERZO? TI SEMBRA UNO SCHERZO?

NEAR: Beh? Di che ti lamenti?

Fisso per sbaglio la mia immagine riflessa nella porta trasparente: perfetto, non c’è che dire, perfetto, fino al collo.

Poi una massa riccia informe mi circonda il viso, sostituitasi ai miei soliti, morbidi, capelli lisci.

E dire che se non avessimo fatto fare così tardi mi sarei potuto rifare lo shampoo. Invece no.

Mi tocca farmi vedere in giro conciato così: sembro uno scarolo.

 

Come se non bastasse ci tocca andare a piedi e quindi la figuraccia a livello mondiale è inevitabile.

 

POV NEAR

Il cinema dista dalla struttura circa quaranta minuti, ma il preside, o per meglio dire il vicepreside, è paranoico e quindi, anche se la programmazione inizia alle undici, lui ci ha voluti pronti e preparati per le nove e quarantacinque.

Boh!

Quando siamo scesi sembrava che avessero visto un fantasma.

Perfino Light sembrava perplesso.

Sinceramente all’inizio mi sono visto un po’troppi sguardi addosso, ma poi tutti si sono accaniti su Mello, lasciandomi in pace.

Matt ed io ci fissiamo di sottecchi, ridacchiando.

Però vabbè, anche riccio non sta proprio male…

Solo che adesso è arrabbiatissimo sia con Matt che con me.

Un po’mi dispiace, ok??? Però che posso farci, in qualche modo mi dovevo vendicare pure io…sembro un puffo veramente vestito così!!!

Cammino indifferente per i primi venti minuti circa, mentre Matt continua a chiedere scusa a Mello sperando di essere perdonato.

Poi mi soffermo ad osservare i due ragazzi che camminano mezzo metro avanti a me.

 

POV MELLO

E dai era uno scherzo innocente! Azz…

MATT: Ehi Mel, mi perdoni?

Di fronte alla faccia da cane bastonato che ha appena assunto non posso non sorridere.

MELLO: Guarda che così ti fai odiare anche di più.

Persiste.

MELLO: Basta!

Gli scoppio a ridere in faccia, coinvolgendo anche lui, mentre Near ci fissa rattristato.

MATT: Ehi Mel, senti una cosa!

Si è fatto serio.

MATT: Come facevi a sapere che Near aveva quei vestiti?

MELLO: Beh…è uno degli ultimi regali che gli ho fatto prima di litigare.

MATT: E non ti sei stupito di sapere che li aveva ancora?

Non li ha buttati…è vero. E invece io ho messo via tutto quello che avesse potuto in ogni modo ricordarmelo.

MELLO: Magari se ne sarà dimenticato.

Mi fissa disperato.

MATT: Non ti dice niente? Ma accendilo il cervello ogni tanto.

Ha parlato.

 

Intanto siamo arrivati di fronte all’insegna luminosa del cinema: sono ancora vivo e non mi sono neppure suicidato per la vergogna. È un inizio.

Matt si allontana da me, andando da Near, che è rimasto tutto solo per tutto il tempo.

MATT: Weee…siamo arrivati!!!

L’albino lo ignora alla grande, scansandolo di poco.

MATT: EDDAI!!!! Su con la vita!!!

Lo abbraccia da dietro, percorrendo gli ultimi metri in quella posizione, mentre io sento di stare per esplodere.

Insomma, non che non mi fidi di Matt, ma…deve levare quelle cazzo di mani da Near!!!

MATT: Meeeelloooo…

Mi giro arrabbiato a guardarlo. Il rosso, con la stessa faccia di cazzo di prima,  tiene per mano Near, leggermente imbarazzato e con lo sguardo basso.

MATT: Ci perdoni?

Come un bambino. Esattamente come un bambino.

MELLO: Va bene.

E certo…sbav, sbav.

 

Intanto siamo arrivati a destinazione.

Io ho scelto il posto migliore: terza fila, vicina ma non troppo, bella visuale, bell’acustica…perfetto!

Matt sta attento a far passare prima Near, in modo da farlo sedere vicino a me, poi si siede anche lui.

Tutti questi accorgimenti iniziano ad infastidirmi: se voglio prendermi Near, posso benissimo farlo senza il suo aiuto.

...e ce lo dimostrerà bene  nei prossimi capitoli ^^.

Siamo spiacenti per reidina e chi come lei sta soffrendo di fronte all'amore tra Near e Mello ma...l'agonia non durerà molto ^^

Quanto alle fans delle MxN, secondo voi cosa succederà adesso? Come farà Mello a "prendersi" Near??? 

Ringraziamo tutti e scappiamo che è tardiiiiiiiiiiii

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** cosa non fare in un cinema... ***


Buonasera aq tutti!

Chiediamo umilmente scusa per il ritardo: è stata tutta colpa della scuola, del ponte di Maggio e...ok basta scuse.
Purtroppo a causa di alcuni problemi siamo costrette a postare una volta ogi 2 settimane. Il giorno è ancora da fissare.
Ci scusiamo per l'inconveniente e vi lasciamo al capitolo ^^


COSA NON FARE IN UN CINEMA...


POV MELLO

La prima parte del film è leggermente noioso, insomma, la solita storia trita e ritrita, macinata e ri - macinata.

E poi lei sarà ammessa e vivranno tutti felici e contenti.

Uff.

Sento Near agitarsi accanto a me e mi accorgo che si è rannicchiato su un lato della sedia.

A fianco a lui, Matt sembra tutto preso.

Mah!

Il mio sguardo si sofferma qualche fila più indietro, in direzione degli insegnanti.

Preferisco guardare il film.

Il che è tutto dire.

 

POV LIGHT

Ma che palle! Questo film è bruttissimo e, peggio ancora, Ryuk ha fatto la grande sorpresa a tutti di accompagnarci. Ma non se ne poteva stare a casa, dico io?

Per fortuna c’è anche L.

Da quando è iniziato il film, il moro non ha staccato lo sguardo dallo schermo. Che. Due. Palle.

LIGHT: L…guarda come è buio!

L: Mh.

LIGHT: Ma secondo te, se facciamo qualcosa ci vedono?

L: Mh.

LIGHT: No perché il film è noioso…

L: Mh.

LIGHT: Facciamo qualcosa?
L: Mh.

LIGHT: L, quattro pinguini che mangiano iene assassine stanno per divorare Ryuk perché pensano che sia un loro parente indemoniato.

L: Mh.

LIGHT: L mi ami?
L: Mh.

LIGHT: L ti lascio.

L: Mh.

LIGHT: ELLE!!!!

L: Ehi, non disturbare la programmazione, poi ci lamentiamo degli alunni!

°0°

Senza parole.

Resto qualche secondo a fissare il mio ragazzo, seduto nella sua solita posizione, tutto preso dal film, mentre mangia pop-corn a cioccolato, comprati prima insieme a Mello.

Mi spingo oltre la mia postazione, sfiorandogli il collo con le labbra e mordicchiandolo qua e là.

L: Light! Smettila, voglio vedere se passa il provino.

No, sul serio, io vado un attimo a suicidarmi e torno.

LIGHT: L, guardami negli occhi.

Gli prendo il viso con le mani, spostandolo nella mia direzione.

L: Proprio ora? Non per qualcosa, Light, ma è una scena importante.

LIGHT: Amore, è più importante di me?
L: No, ma…

Non gli lascio finire la frase, mi getto sulle sue labbra divorandole famelicamente, strofinando le mie mani tra i suoi capelli morbidi, fino a quando sono sicuro che abbia smesso di pensare a Sam e alla Juliard.

 

POV NEAR

Il film è noioso.

Inizio a muovermi un po’, cercando di non addormentarmi, quando una testa si ferma sulla mia spalla.

Mi blocco.

I miei occhi puntati sullo schermo sfiorano di tanto in tanto la sua immagine così vicino a me.

Cavolo, ma con tanti posti dove addormentarsi, giusto su di me?

Inizio a sentirmi come un povero avventuriero con una tarantola su un braccio.

Trattengo il respiro quando una sua mano si insinua tra i miei pantaloni.

Svegliati ti prego.

Mi guardo un po’in giro, sperando che nessuno ci veda.

Ma per fortuna è buio, nessuno se ne può accorgere.

Sento uno strana sensazione assalirmi, cazzo, non mi posso eccitare per…per…per questo!

Gli prendo la mano, deciso a spostarla, quando inizia a muoversi. La lascio istantaneamente, facendola ricadere nello stesso posto di prima, forse un po’più in su.

Mi sfugge un gemito.

Ma Matt è troppo preso dal film per accorgersene.

Intanto Mello continua a dormire serenamente ed io sto per andare in coma irreversibile.

 

POV L

Cosa ho capito fin qui?

Che Light è un toro.

Mi sono ritrovato quasi a venire qui, nel cinema, in mezzo a tanta gente, mentre il film…non ho capito cosa è successo.

E con il preside una fila sopra di noi; con degli alunni nei paraggi.

Ok, ho capito, di solito non mi interessano queste cose, ma il film mi aveva proprio preso.

 

POV MELLO

NEAR: Mello, svegliati…per favore…

Mi sento chiamare e scuotere per una spalla, così alla fine mi decido ad aprire gli occhi.

La prima cosa che metto a fuoco è la poltroncina di fronte a me, poi mi rendo conto di essere poggiato su qualcosa che non è esattamente una poltroncina.

Near.

Prima di poterlo fissare negli occhi mi accorgo che qualcosa che mi è appartiene è da qualche parte che appartiene a lui.

MELLO: Scusa, Near!

NEAR: Figurati.

Mi fissa con occhi lucidi e uno strano colorito rossastro sulle guance.

Mi avvicino lentamente al suo viso, sempre di più, sempre di più...

dopo tutto il tempo in cui siamo scomparse, tutti si aspettavano la tanto attesa MelloxNear, vero???
Per reclami, parlate con Ryuk ^^

Che dire? Vi abbiamo lasciati sul più bello...ma almeno c'erano L e Light ^^.

Grazie di cuore a tutti, un bacio

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** happy end ***


HAPPY END

POV MELLO

Sfioro appena le labbra di Near, quando la scritta INTERVALLO compare a caratteri cubitali sullo schermo e le luci si accendono.

Ma porca puttana!

Ma cazzo, dico io, un film rompicoglioni, di circa due ore e qualcosa, quando si può fermare?

Quando io sto per fare il passo più grande della mia vita!

 

(no, non ho vinto un esame e non mi sto neppure sposando, intendo più grande fino ad ora).

 

Mi scanso di qualche centimetro e torno al mio posto: Near intanto rimane fermo qualche secondo, con le guance in fiamme e le labbra rosse e gonfie.

Poi, ad un certo punto si alza, scansando Matt in malo modo ed esce.

MATT: Che gli è preso?

E che vuole che ne sappia?

Scuoto la testa un po’preoccupato e soprattutto…triste.

MATT: Forse dovresti…

Noto che Matsuda cerca di diventare praticamente trasparente, non vuole immischiarsi nella conversazione.

MELLO: Matt!
MATT: Mello!

Ancora qui???

Si.

Non ho il coraggio.

Mi dispiace.

 

Alla fine, mi sono ritrovato fuori dalla sala a forza di calci da parte di Matt. Uff.

Nell’atrio non c’è nessuno, fatta eccezione della bigliettaia e della biondina del bar.

Do un’altra occhiata in giro, ma proprio nulla.

Alla fine opto per controllare fuori. Tanto neppure mi interessa il resto del film.

Ma tutte contro di me oggi?

Piove pure.

L’albino intanto è proprio qui fuori.

Sotto la pioggia, piccolo.

MELLO: Near, che cazzo ti prende?

Non mi guarda in faccia, si stringe ancora un po’nelle spalle, tremando leggermente per il freddo.

MELLO: Near, mi vuoi dire che è successo?

Gli giro la faccia nella mia direzione, scontrandomi contro i suoi occhi arrossati e lucidi.

MELLO: Che ti prende?
NEAR: Nulla.

MELLO: Stai piangendo.

NEAR: Non è vero.

MELLO: Si che è vero.

NEAR: No che non lo è.

Silenzio.

MELLO: Near, mi dispiace, qualunque cosa ho fatto, giuro, mi dispiace.

NEAR: Non giocare con me, Mello, basta.

Non me lo dice con tono arrabbiato, neppure triste.

E questo mi fa ancora più male.

Me lo dice con una freddezza disarmante.

Urla, Near, urla.

Se proprio vuoi farmi sentire uno schifo, sbattimi in faccia tutto quello che pensi, ma non trattarmi così, anche perché lo so che non ti sono indifferente, non ancora, ne sono certo!

Ci fissiamo per qualche secondo, senza che nessuno dei due continui il discorso.

MELLO: Near, non voglio giocare.

NEAR: Come faccio a crederti?

MELLO: Mai sentito parlare di fiducia?
NEAR: Non in certi casi.

Lo abbraccio.

MELLO: Sai che non ti farei mai del male.

NEAR: Non lo so più.

Prova a scansarmi, ma sono più forte io.

Per una volta.

Credimi Near, non ho intenzione di lasciarti scappare.

Non succederà come è già successo in precedenza.

Lo spingo verso il muro, spiaccicandocelo contro ed allentando la presa, spostando una mano sul suo viso.

MELLO: Ti amo, Near. Ti amo.

Mi fissa tradendo emozioni troppo forti per uno come lui.

Emozioni che conosco bene.

MELLO: E tu? Hai dimenticato tutto? Non ti manca nulla di me?

NEAR: Se mi mancano le tue bugie? No, Mello. Non mi mancano. Stavamo andando così bene adesso. Perché devi incasinare sempre tutto in questo modo?

MELLO: Perché né io né te stavamo bene.

Tace, schiudendo appena le labbra.

Lo sa che è vero, ma forse non lo ammetterà mai per non darmi ragione. Mi avvicino in tempo per catturarle in un bacio ed intrufolare la mia lingua, impedendogli di chiuderle.

Un bacio dolcissimo, quelle labbra che sono già state mie tante volte, non riescono ancora a lasciarmi indifferente: sempre le stesse emozioni, sempre le stesse scariche elettriche, sempre… sempre Near.

MELLO: Near, mi ami?

Senza parole.

Anche lui è senza parole.

 

Ti ho battuto, vero piccolo mio?

Adesso sono pronto a riprendermi ciò che mi spetta.

 

NEAR: Lasciami in pace.

Fa per entrare dentro, quando lo blocco.

NEAR: Il film.

MELLO: Non mi importa.

Mi avvicino ancora a lui, arrivando a qualche millimetro dalle sue labbra, potendo sentire il suo respiro caldo contro la mia pelle.

MELLO: Mi ami?

Resto fermo, aspettando che sia lui a prendere le mie labbra, decidendosi a fare qualcosa.

Lo sapevo che non ti ero indifferente: non ti lascerò scivolare di nuovo via dalle mie mani puffetto.

Ci separiamo solo per riprendere fiato, quando ormai ad entrambi inizia a farsi sentire la mancanza d’ossigeno.

MELLO: Sei bagnato.

Sfioro appena una sua guancia col dorso della mano, parlando con respiro affannato per l’emozione.

NEAR: Anche tu.

Mi risponde, accennando un sorriso a metà fra il malinconico e qualcosa che sembra vagamente riconducibile ad un senso di “appagamento”.

Lo aspettavi anche tu, non è vero?

NEAR: Contento adesso?

Che domanda è?

NEAR: I tuoi capelli sono a posto.

Mi specchio nelle sue iridi d’onice, accorgendomi che ha perfettamente ragione: la pioggia ha piastrato la mia chioma riccia.

MELLO: Te la devo far pagare per quello che mi hai fatto stamattina...

Lo stringo un po’ di più avvicinando il viso al suo.

MELLO: …Puffo.

NEAR: E non chiamarmi così.

Lo bacio impedendogli di finire la frase.

MELLO: Puffetto…

Ripeto come una cantilena, mentre lui sorride un po’troppo per i suoi standard, lasciandomi intendere che quello che è successo è per lui un qualcosa di più importante di quanto io possa anche solo immaginare.

 

Come sempre, la mia fortuna non si fa attendere: prima di poterlo avere completamente per me, il film finisce e pian piano escono tutti.

Uffa.

LIGHT: Ragazzi, farete un compito su questo film.

Oh cazzo.

Vabbè, Near non andrà meglio di me, il lato positivo c’è.

L: Andiamo Light, come sei fiscale. E poi…non dirmi che sei riuscito a seguirlo con tutto quello che abbiamo…

LIGHT: Taci, L, per cortesia!

Il prof diventa completamente rosso, preso dall’imbarazzo per la franchezza del suo compare. E bravo L, sa sempre come aiutarci.

Intanto un Matt in lacrime ci ha raggiunti, seguito da un Matsuda leggermente perplesso, gettandosi tra le mie braccia.

Titubante ricambio l’abbraccio sotto lo sguardo contrariato di Near.

Già sei geloso, piccoletto?

 

Muamuamua.

 

MELLO: Che è successo?

MATT: è…è mo-morta!

Non posso non scoppiare a ridere.

Ciaooooooo!!!

Non lasciatevi ingannare dal titolo, non vi abbandoniamo mica così???
Anzi, l'agonia sta per fi----ok baasta! Dai prossimi capitoli capirete tutti e le fan delle MxM saranno felici ^^...

Che dirvi?
Siamo felicissime di aver ricevuto tanti commenti e altrettanto liete di potervi annunciare che, seppur procedendo lentamente ancora per un po', stiamo per risolvere la questione di Near e quindi la vostra agonia sta per finire.

Di fretta come sempre, quindi scappiamo...

un bacione-one-one

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** past and memories ***


ATTENZIONE: in questo capitolo, soprattutto all'inizio troverete un po' molto OOC qualche personaggio, ma non temete, non sono impazziti ^^----alto contenuto di demenzialità nella prima parte.

PAST AND MEMORIES

POV MATT

 

Con due fidanzatini che ti girano per la camera 24 ore su 24, posso ufficialmente dire che la vita è IM-POS-SI-BI-LE!

 

Volete sapere a cosa sono costretto???

MELLO: Neeeaaaaruuuuccciiiiioooooo puccio puccio, vieni qui e farti fale tatte coccoe!!!                                               

 

Vomitevole.  

 

E questo è quello che succede solo in camera: a pranzo, meglio stendere un velo pietoso!

Mello è arrivato perfino ad imboccare Near come un padre con un figlio.

 

Sinceramente li preferivo quando si odiavano.

Almeno mi davano più attenzioni, mi sento escluso.

Parlano sempre tra loro, si fanno le fusa, si amano…ed io sto solo soletto, povero poveretto.

Mello mi ha contagiato: sembro un idiota -,-

 

Tutta colpa mia che per il bene che volevo ad entrambi ho cercato di convincere Mello: chi si fa i fatti suoi vive 100 anni, dov’ero mentre lo dicevano?

 

E poi c’è un problema che non abbiano ancora risolto.

E da quel maledetto giorno al cinema sono passati già dieci giorni, io rischio di finire in un manicomio.

La notte dormire è impossibile, sembrano due cavalli…ma dico, un po’ di privacy nulla???

E lo ho detto anche a loro!

La risposta?

MELLO: infatti, ci stai sempre tra i piedi, almeno la notte potresti lasciarci soli!

E certo!

 

 

Rifletto su tutto questo, mentre mi avvio mesto in camera.

Il pranzo è Finito da un po’ e, siccome è sabato, non ci sono le lezioni pomeridiane; mi toccherà studiare in compagnia dei miei cari amici.

MATT: Posso entrare?

Conviene chiedere, onde evitare spiacevoli situazioni.

Entro qualche secondo dopo, trovandoli stesi sul letto, Mello con un braccio intorno alle spalle di Near mentre gli accarezza i capelli, l’altro addormentato con la testa sul suo petto.

In fondo mi tocca sorridere, sono davvero carini, nonostante mi stiano facendo passare le pene dell’inferno.

MELLO: Come mai ci hai messo tutto questo tempo?

-.-

MATT: Mi pareva che mi aveste detto voi di lasciarvi in pace…

 

POV MELLO

MELLO: Ma vabbè, era un modo per dire che volevamo un po’ di autonomia, non che dovevi stare da solo tutto il tempo!

MATT: Matsuda mi ha fatto compagnia.

Sbuffa, afferrando il libro di letteratura e sgattaiolando sul letto.

MELLO: Andiamo Matt…

Scosto piano Near e raggiungo il rosso.

MELLO: Tu sei il mio migliore amico.

Si stringe nelle spalle, concentrando la sua attenzione al libro, dopo avermi lanciato un sguardo impotente e rassegnato.

MELLO: Matt…io non ho intenzione di perdere te per Near, ma non puoi chiedermi di rinunciare a lui…

MATT: Non ti pare di esagerare un po’? mello, io non sto dicendo nulla di tutto questo, siamo amici, come dici tu, ma vi lascio i vostri spazi. Eravate voi a volerlo, o sbaglio?

Stavolta sono io a sbuffare.

MELLO: Sei un bambino, Matt!

MATT: Che ho detto?

Mi fissa perplesso, prima di rigettarsi sul libro.

 

MATT: Come vi siete messi?

Mi chiede dopo un po’.

MELLO: Al cinema, c’eri anche te.

MATT: Intendo prima.

Ah.

Eh.

Uh.

Ci penso su per un po’, in fondo questa storia la conoscono tutti, l’hanno seguita come se fosse stato uno spettacolo, una specie di fiction.

Non ho mai pensato di trovarmi a doverlo raccontare, ma forse è anche giusto che il mio migliore amico lo sappia.

Mi siedo piano sul letto, senza svegliare l’albino e cerco di riorganizzare un po’ le idee, anche se in tutta sincerità non ho poi tanta voglia di portare a galla i dolorosi ricordi del passato.

MELLO: Vabbè che vuoi che ci sia da dire, ci siamo fidanzati, poi lasciati. Ed ora siamo qui, punto. Fine. The end.

 

Un lento sfiorarsi di labbra, sotto l’albero di ciliegio, unico e muto spettatore di quella assurda e commovente scena.

NEAR: è una sfida?

MELLO: Come sempre…

Mani che si cercano, una accarezza la guancia del compagno, dolci paroline nell’aria, fruscio di vestiti, l’altra mano scende più giù, un corpo viene disteso…

NEAR: M-Mello…

La voce incrinata, un sorriso rassicurante, un bacio lento e delicato sulle labbra.

La comprensione.

MELLO: Tranquillo puffetto, ho capito, sai… Non farei mai niente che tu non voglia, non ti farei mai del male.

 

Quanto erano false quelle parole?

Peccato che nessuno dei due ne fosse consapevole…

 

NEAR: o-ok.

Un ultimo bacio per rassicurare il piccolo tra le sue braccia, una spinta leggera per farlo abituare, una lacrima salata raccolta con amore dalla bocca del biondo.

Puro piacere che invade entrambi i ragazzi, una piccola macchia scura deturpa il prato verde e il corpicino bianco di Near e Mello sorride accarezzandolo. Occhi che si specchiano, che riflettono emozioni e sentimenti espressi meglio così che in parole.

MELLO: …ti amo.

 

POV MATT

La sua voce momentaneamente interrotta e un sospiro un po’ più forte dei precedenti mi costringe ad osservarlo meglio: piange.

Calde lacrime scorrono lungo il suo viso d’angelo, rendendolo più umano di quanto non voglia sembrare.

MATT: Che hai?

Si asciuga le lacrime col dorso della mano, riprendendo questo malinconico e straziante discorso.

 

Il suo viso inespressivo che lo fissa penetrante, occhi che non dicono nulla e dicono tutto.

 

…stavolta l’hai fatta grossa, Mello...

 

MELLO: Aspetta, Near non è come sembra.

Lo lasci lì, disteso su quel letto peccaminoso, lanciandoti in una folle corsa, nel tentativo di salvare le parti del tuo cuore che ancora non si sono frantumate.

Scusami.

NEAR: Avrei dovuto capirlo.

MELLO: Non è come sembra.

NEAR: E come è?

Silenzio. assordante. Penetrante.

Senti il sangue pulsare forte nelle tempie, osservando il suo visino arrossato dalle lacrime.

Ti avvicini, lo abbracci.

MELLO: Sai quanto ti amo, Near.

NEAR: Levati.

Ti scosta in malo modo e senti il tuo cuore frantumarsi in mille piccoli pezzettini che non torneranno mai al loro posto.

MELLO: Near…

NEAR: Non voglio più sentirti dire il mio nome.

Urla, senti la sua voce perforarti i timpani; resti immobile ad osservare questa sfuriata così poco adatta al carattere pacato e calmo del tuo…ex…

 

Imprimi nella memoria questi attimi.

Sono gli ultimi che avrai di questo Near.

Perché lui non tornerà mai.

 

Appena tace lo raggiungi.

No, proprio non lo lascerai andar via.

Non senza aver spiegato.

Spiegare cosa, poi? Che stavi facendo sesso con qualcuno che non è lui?

Che, per quanto tu possa negarlo, lo stavi tradendo?

Lo abbracci, pieghi il collo, intrufolando il viso nell’incavo della sua spalla, stringendo forte quel corpicino caldo e sensuale: non ti respinge, non ne ha la forza.

Proprio no.

NEAR: Sono uno stupido ingenuo. Io ti avevo donato tutto: tutto m stesso, il mio corpo, il mio cuore… mi avevi promesso che non l’avresti mai dimenticato.

Mormora, lasciandosi cadere tra le tue braccia, senza forze.

Per l’ultima volta.

Per l’ultima volta.

E parte di te sta per morire insieme a lui.

E parte di lui, la parte che amavi, è morta prima di te. E ne conservi il ricordo nel cuore, sapendo che quel Near non potrai più rivederlo.

 

MATT: Mi…mi dispiace…

Mormoro impotente, sentendo l’impulso forte di abbracciarlo per porre fine a quello strazio.

Ma la sua voce, decisa, mi blocca.

MELLO: Che dirti, il mio ragazzo ha sempre avuto una testa di cazzo!

MATT: Ma dai!

MELLO: Eh, si è un tipo un po’ geloso, se la prende per tutto.

Si discolpa, accarezzando la guancia pallida dell’albino.

Sento uno strano gorgoglio nello stomaco e, no, non ho fame!

Che mi succede?

NEAR: Chi sarebbe cosa?

MELLO: Ben svegliato, amore!

NEAR: Avevi detto che non ne avresti più parlato.

Risponde secco.

MATT: Perché?

Mi pento immediatamente di aver parlato: il loro sguardo gelido mi penetra da cima a fondo, costringendomi a distogliere lo sguardo.

MELLO: Andiamo nano, era giusto che sapesse.

L’albino non risponde, limitandosi ad abbracciare sotto il mio sguardo vagamente irritato il suo amante.

Il biondo lo abbraccia, sussurrandogli di amarlo.

E no, questo è proprio troppo!

Scendo dal letto, preparandomi ad uscire, quando la voce di Mello mi costringe a fare retro front.

MELLO: Andiamo Matt, sta con noi, dopotutto sei o non sei il mio migliore amico?

Eh si…

Mi siedo sul letto di fronte a loro, troppo sfaticato per risalire le scalette.

MATT: E poi?

MELLO: Cosa e poi? Vuoi sapere altro?

MATT: Senti, ok che vi siete lasciati, ma come siete passati ed essere due gangsters?

MELLO: Ascolta caro, se qui c’è un gangster quello sono io, lui al massimo è una comparsa.

Si schiarisce la voce.

MELLO: Comunque devi sapere che noi siamo le due persone più belle, intelligenti, affascinanti, forti…

MATT: Modeste…

MELLO: Dicevo, le migliori che ci siano! Quindi tutti ci danno ascolto, mi sembra logico. Quando ci siamo lasciati, abbiamo dovuto dividere tutto. Io ho preso la popolarità, lui è stato tanto gentile da portare via tutto il resto.

Sorride ironico, calibrando le parole da usare.

MELLO: Fatto sta, che dopo una storia…importante…come la nostra, era inevitabile che l’amicizia non potesse esserci. O amore, o odio. E nel nostro caso…era solo odio.

Stringe più forte il corpicino tremante di Near, stranamente molto sensibile di fronte a questi ricordi.

Poggia la sua testa su quella del piccolo, continuando a parlare.

MELLO: In fin dei conti, la colpa è stata tutta sua, che ha una testa di cazzo ed è geloso.

Tipico di Mello.

Ma la dolcezza caramellosa e diabetica di due minuti fa, dov’è?

Il più piccolo si scolla da Mello, cercando di darsi un minimo di contegno, asciugandosi con la manina il volto arrossato.

NEAR: Senti, ti ho trovato a letto con Ide, nel nostro letto…che avrei dovuto fare? Unirmi a voi?

Eccoli tornati normali.

Il che per me è uno strazio…

MELLO: Poteva essere un’idea. Comunque non vedo perché parlarne ora, nano.

NEAR: Ho un nome.

L’atmosfera si sta scaldando troppo per i miei gusti: io proporrei di aprire le finestre ^^

MATT: Che dite se vediamo un film?

MELLO: Stammi a sentire tappetto, qui chi comanda sono io!

Si impunta, troneggiando sul piccoletto e spingendolo con la schiena sul letto.

Poi si avvicina a lui lentamente, baciandolo con dolcezza, mentre il piccolo si avvinghia con le braccia al suo collo.

 

Ma la privacy?

Ho capito…

Cercando di diventare invisibile, mi avvio alla porta ed esco, premurandomi di lasciarla chiusa…non si sa fin dove arriveranno.

Anche stasera.

Ciao gente, vi siamo mancate??? Questo aggiornamento flash è dedicato a tutti quelli che ci voglion o bene e che ci seguono ^^

Che dirvi?

Il cap si commenta da solo; stiamo cercando di allungare un po' i capitoli, perchè effettivamente scrivevamo troppo poco -.-

Le parti in corsivo sono state un esperimento, nessuna delle due aveva mai scritto in un simile stile, ci scusiamo per eventuali imperfezioni e/o cretinate ^^

Grazie a chi ha letto, messo la fic nelle preferite, nelle seguite e recensito:

x Isuzu: ma graaazie ^^ Dai su, che l'attesa sarà breve, solo altri 1234567890 capitoli xd...nono orientativamente, tra 4-5 capitoli ci sarà la lemon MXM, qualche accenno un po' prima ^^

x Hizu: Wow siamo davvero felici di quello che hai scritto, quanto a Mellus...ehm...lui è sotto l'influsso del poculum amatorium, per questo sta con Near, aspetta che Astolfo vada a riprendere il suo senno sulla Luna e capità che il suo destino è stare con Beratrice...cioè Matt. Ok...troppa letteratura fa questi effetti -.- chiediamo perdono xd

x _Kira_94: Cara, ma no che non ce li scordiamo L e Light, proprio ora sono chiusi in un ripostiglio a dare la caccia ai topolini...no seriamente: tra qualche capitolo torneranno alla carica ^^ Quanto alla MxM, abbiamo spiegato tutto; manca poco ^^

x Kicchina: come avremmo potuto abbandonarti senza narrare le storie dei due amati giovincelli? Cosa ne pensi??? Scontata??? Noi ci siamo impegnate ^^ (occhi dolci delle autrici) :) 

x anxieroxiemuxie_chan: Carissima, ebbene si, si sono baciati sbav sbav...purtroppo dobbiamo dirti che Near soffrirà un bel po'...ma non possiamo spoilerare altro: fidati di noi e ricorda che noi gli vogliamo tanto bene. Non potremmo mai ucciderlo...forse muamuamua ^^

x Bimba127: Beh in effetti potevamo far essere Near un po' più cattivo...ma non sono dolcissimi insieme ??? xd...quanto ad L e Light...troveremo qualcosa anche per loro...chissà, magari con Riyuk...

x BeyondBirthday: Ma no...non morireeeeeee, super Matt ti resuscitaaaaaa...ma si, lo abbiamo appena detto, tra poco sta per arrivare l'epopea di Mattuccio puccio puccio, solo un po' di pazienzuccia uccia uccia...

x Sydelle: Ed eccoti soddisfatta cara, tutta la storia dei due genietti. Devi sapere che avevamo già tutto in mente, ma lo avevamo imperdonabilmente dimenticato. Grazie a te, ora ecco il cap ^^

x gemi_girl: eccoci qui, non siamo riuscite ad essere più veloci, perchè la scuola impegna gran parte del nostro tempo, più o meno dalle 8 del mattino alle 5 del pomeriggio...e poi ci tocca fare i compiti -.- Comunque sta per finire, quindi tra un po' saremo più precise. Speriamo che il cap ti sia piaciuto ^^

un bacionissimo a tutti,

al prossimo cap,

Libby ed Akatsukina

 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** kiss ***


KISS

POV MELLO

Oggi il professore di tedesco era assente. Ha sostituito un Light particolarmente schizzato, che, dopo aver spiegato trenta pagine di tedesco in un’ora nell’altra si è occupato si interrogare nella stessa materia (che, ricordo, non insegna lui) tre persone spaccando loro letteralmente il culo.

Siccome la classe faceva troppo baccano, ha deciso che durante la lezione pomeridiana faremo compito.

Compito, scritto.

Mi ammazzo.

Anche perché Near è stato in Germania quattro anni e lo parla abbastanza bene. figuriamoci scrivere poi!

Non è giusto.

 

Appena scatta l’ora di ricreazione, fuggo a mensa, senza aspettare nessuno, col mio amatissimo libro di tedesco sotto braccio e riempio il mio vassoio, andando a sedermi in fondo a tutto, solo, solissimo e, mangiucchiando, inizio a leggere le regole più importanti.

NEAR: More, ma che ti fuggi?

Si siede di fronte a me, sorridendo timido seguito subito dopo da Matt.

MATT: Ma sono molto difficili questi compiti?

NEAR: ‘Bastancia.

Biascica a bocca piena.

MELLO: Io stavo studiando.

Sentenzio, ingurgitando un altro cucchiaio di pasta al sugo e rigettando lo sguardo al libro.

Sapete com’è: lo amo, ok! Ma è sempre il mio rivale numero uno.

MATT: Chissà forse dovrei ripetere anche io…

MELLO: Forse.

Sorrido, ricordando che il rosso non è per niente bravo in tedesco.

NEAR: Se ti serve una mano, Matt…

Azz pure. E no questo è troppo! Cioè io mi sto scassando i maroni sul libro e non mi lasciano in pace e se deve studiare Matt, lui gli da una mano!

Sbuffo sonoramente, andando a posare il vassoio ancora mezzo pieno e me ne vado in camera.

 

POV NEAR

Matt: Che gli è preso?

NEAR: Eh boh!

Certe volte Mello è insopportabile. Prima se ne va, senza pensarmi proprio e poi si arrabbia perché provo a stare con lui. secondo me si è già rotto le palle della mia presenza. Ma da chi lo vuole?

Convinco Matt ad andare a ripetere direttamente in classe, per non dover sentire il biondo che sbuffa ogni tre parole e così raggiungiamo l’aula 11.

NEAR: Allora, di un po’ti ricordi questa regola qui?

MATT: No.

NEAR: Cominciamo bene.

Dopo quasi dieci minuti, capisco che non posso insegnargli tutta la sintassi in poco meno di un’ora.

È matematicamente inumano.

MATT: Senti, io ho una soluzione migliore.

NEAR: Sarebbe?

MATT: Tu sei proprio bravo a quanto vedo.

Sbuffo impercettibilmente.

NEAR: Matt, non posso farti copiare, i compiti sono diversi.

MATT: Sisi, infatti, io pensavo se magari potevi farlo proprio tu anche a me!

La mia mascella tocca terra. Non che non sia capace ma…cazzo che rottura di palle! Cof, cof. Cioè, intendevo…

NEAR: Matt, io non so se…

MATT: Ahh, grazie, lo sapevo che mi avresti aiutato, sei un amico, ti voglio tanto bene!

Mi abbraccia, più che altro mi stritola, per dimostrarmi la sua gratitudine e, mentre sto quasi soffocando sotto le sue braccia, ricambiando a stento la dimostrazione d’affetto, entra Mello.

E te pareva!

Senza degnarci di uno sguardo, si siede al suo posto, mentre Matt si scosta da me rapidamente, biascicando qualche scusa.

Queste situazioni mi danno proprio fastidio. Adesso sono sicuro che stanotte me la fa pagare. E non intendo che vado in bianco, intendo che il letto bianco non ci dura…sento dolore da quelle parti solo pensandoci.

NEAR: Ehi Mello…

Mi conviene fare un po’il mieloso adesso.

Mi alzo dal mio posto, abbracciandolo da dietro e baciandogli dolcemente il collo.

NEAR: ‘More…

Si libera dal mio abbraccio rabbiosamente, facendomi cadere all’indietro su un banco.

MELLO: Near, hai rotto i coglioni oggi, è meglio che scompari. Evapora.

Mi si mozza il fiato, al contatto tra la mia schiena e il banco, mentre mi lascio sfuggire un colpo di tosse.

NEAR: Mello che c’è? Stai schizzato per cazzi tuoi e non sai con chi prendertela?

MELLO: Taci.

Sono veramente arrabbiato: non può prendersela con me anche se respiro.

NEAR: No, non taccio.

MELLO: Allora ti tappo io la bocca.

Mi sussurra, congiungendo le labbra con le mie, senza lasciarmi la possibilità di evitarlo.

NEAR: Me---la---sci---fa---male!

Si sofferma sul mio labbro inferiore, mordendolo forte, lasciandomi sentire il sapore del sangue in bocca.

Noto che Matt si appiattisce con la faccia sul libro, cercando di diventare invisibile, mentre con uno scatto di rabbia spingo Mello via da me, col risultato imprevisto di farmi mordere più forte, prima che si allontani.

Mi porto istintivamente una mano alle labbra un po’gonfie, coprendole, mentre sento una rabbia crescente invadermi.

NEAR: Mello mi hai rotto le palle! Mo basta, il mondo non ti gira intorno. Puoi anche stare incazzato, ma ricordati che io non sono il tuo cane!

MELLO: Datti una calmata, Near, altrimenti ti spacco la faccia.

NEAR: E fammi vedere!

Osservo la sua mano scagliarsi veloce contro il mio viso, ma non provo a fermarlo. Voglio proprio vedere fin dove hai il coraggio di spingerti, mio caro.

Un dolore forte alla guancia sinistra mi fa trasalire, costringendomi ad appoggiarmi ad un banco per non cadere.

NEAR: Bravo Mello. Davvero. Ti sei realiz-

Mi tappa la bocca con un pugno. A questo punto basta. Io non sono il tuo pupazzo anti-sress.

Gli mollo uno schiaffo forte e rumoroso su una guancia, prima di sedermi al mio posto ignorandolo alla grande.

MELLO: Fottiti.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, in un modo assurdo.

NEAR: Già magari qualcun altro!

Non deve capirlo.

MELLO: NEAR TI STAI ALLARGANDO!

Proprio non regge il contrasto con me.

NEAR: Beh?

Stringe i pugni, bisbigliando in modo appena percettibile qualche ultimo commento, mentre i primi alunni entrano in classe.

MELLO: Tanto chi ti fotte oltre me, piccolo sgorbio? Magari io mi fotto mezza scuola…

NEAR: Come? Scusa non ho sentito bene!

Sibilo, fissandolo dritto negli occhi, mentre lui continua a fremere.

MELLO: Ne vuoi la prova?

Si alza dal proprio posto, raggiungendo Ide qualche fila più indietro e sedendosi a cavalcioni su di lui.

Ci stai godendo brutto maiale, eh?

Nel momento in cui le sue labbra toccano quelle della bestia mora, sento la testa iniziare a girare velocemente ed un fischio assordante nelle orecchie.

Faccio violenza su me stesso per restare calmo e non uccidere nessuno, mentre gli occhi iniziano a bruciare.

MELLO: Piaciuto?

Pure?

IDE: Quando vuoi lo rifacciamo!

Mi alzo con uno scatto, facendo cadere la sedia a terra ed uscendo dall’aula, proprio mentre Light si decide ad entrare.

 

POV MELLO

Cazzo ho combinato?

Sono un cretino.

Io e la mia fottuta competizione.

Orgoglio di merda…

LIGHT: Nervosetto, eh?

MATT: Light, posso uscire?

Che si immischia anche lui ora?

LIGHT: No, Matt. Fino alla fine del test nessuno si muove da qui.

Ghigna malefico, ci mancava solo il prof che odia Near.

Osservo il foglio, o meglio, i due fogli che mi trovo di fronte: una traduzione di settantuno righe, con tanto di domande di comprensione del testo.

Bene! che Dio me la mandi buona.

Apro lentamente il vocabolario, pensando a Near e a quello che ho combinato e convincendomi che magari posso anche farlo male il compito, tanto l’albino non lo ha fatto proprio.

Consegno allo scadere dei primi tre quarti d’ora senza rileggere e senza copiare in bella, tanto si capisce!

Volo al piano di sopra, in camera, aprendola senza bussare.

Il piccolino è seduto sul letto, a pancia in giù, con la faccia spiaccicata nel cuscino e fa finta di non sentire.

MELLO: Near? Ero arrabbiato, lo sai…c’era il test!

Non è una giustificazione.

MELLO: Mi perdoni?

Come se bastasse così poco!

Mi siedo accanto a lui, sfiorandogli appena un braccio, mentre lui si scansa ancora visibilmente irritato.

MELLO: Perdonato?

NEAR: No.

Eccolo che si chiude nella sua solita maschera di freddezza: lo sguardo inespressivo, il timbro di voce fermo. È davvero bravo a non far capire che dentro sta morendo. Se non lo conoscessi così bene potrei cascarci anche io.

MELLO: E dai, non fare il prezioso, poi mi arrabbio sul serio!

NEAR: Tu? Mello, lo sai che non mi piacciono le bugie.

MELLO: E chi te le dice?

NEAR: “Non voglio giocare”; “Ti amo”.

Scimmiotta la mia voce.

NEAR: Sei un bravo attore, Mello.

MELLO: Andiamo, Near!

NEAR: Mel, preferirei che te ne andassi.

Per tutta risposta, mi avvicino di più abbracciandolo.

NEAR: Allora sei proprio tonto!

Sentenzia con disprezzo, uscendo dalla camera e lasciandomi con una faccia da stupido,  ancora sul letto, sul suo letto.

Uff. ma possibile che mi metto sempre nei casini?

 

Non volevo giocare con te, lo giuro.

 

Mi butto sul letto, fissando il soffitto e pensando a tutte le cazzate che ho fatto e a quanto male ho fatto a Near.

Un po’mi sento in colpa.

MATT: Ehi Mello, tutto bene??? non mi hai proprio sentito!

MELLO: Si tutto bene.

Rispondo con voce assente, affacciandomi alla finestra ed osservando le goccioline di pioggia che cadono fitte sugli alberi, sulle panchine, sul davanzale della finestra.

La mia mente naviga indietro nel tempo, al primo bacio di Near.

Mi mordo le labbra, ripensando alla dolcezza di quel bambino inesperto che mi ha concesso la sua verginità e che adesso mi odia.

MELLO: Hai un buon sapore, Near…

Mi sfugge, ripensando a tutto.

MATT: Credo che dovresti parlargli.

MELLO: Non sono affari tuoi.

Esco, lasciandolo da solo, senza ammettere che ho intenzione di seguire il suo consiglio.

Mi domando solo che fine potrebbe aver fatto ora Near. Insomma, amici non ne ha molti, l’unico che lo ascolterebbe è L, sicuramente impegnato con Light, quindi al suo posto me ne andrei in un qualche luogo morto e abbandonato.

Provo in aula magna, in biblioteca, mi imbuco perfino in qualche camera!

RAY: Che ci fai tutto solo, Mello?

MELLO: Cercavo Near, lo avete visto?

IDE: Dopo oggi credo sia andato a sotterrarsi. Per caso vuoi venire un po’da me?

Lo fisso disgustato, decidendo che posso aspettare per fucilarlo.

MELLO: Sparite, vah che è meglio. E se lo vedete non ditegli che lo cerco.

IDE: Contaci!

Li lascio andar via, camminando ancora per una mezz’ora e ricordando solo ora che ho saltato le ultime lezioni.

Vabbè pazienza! Tanto non credo Near ci sia andato, per due semplici motivi: conoscendolo avrà cercato di sparire; poi…se ha saltato tedesco, perché farsi chimica?

Alla fine mi accascio depresso sul davanzale di una finestra nel corridoio. Secondo me faccio prima a tornare in camera!

In questo momento, il ricordo del bacio con Ide mi torna ancora in mente, in mille flash. Mi domando ancora come ho potuto farlo!

E proprio adesso, un altro flash sul primo bacio con Near.

Ma certo! Dove altro potrebbe essere?

Corro al piano di sotto, scagliandomi contro la porta.

MELLO: Scusa me lo presti?

Urlo ad un ragazzino, strappandogli di mano l’ombrello azzurro che stava richiudendo e riprendo il mio cammino.

Che stupido! Era ovvio che andasse lì. O almeno ovvio per me, speriamo bene.

E speriamo che sia stato abbastanza intelligente da non mettersi sotto la pioggia.

MELLO: Near?

Ero sicuro!

L’albino se ne sta seduto con le ginocchia al petto e le mani intorno alle gambe; ha la schiena appoggiata al tronco dell’albero spelacchiato e fissa il vuoto davanti a se, con gli occhi leggermente arrossati per il freddo e per il pianto. Ed ancora una volta mi ignora.

MELLO: Sto parlando con te!

Alza appena lo sguardo.

MELLO: Torniamo dentro, idiota.

Punta ancora lo sguardo in lontananza.

MELLO: Non fare la ragazzina con sindrome premestruale a alza il culo.

NEAR: Perché non te ne torni da Ide?

MELLO: Ancora con questa storia?

NEAR: è una battuta?

Chiede, alzandosi da terra e fronteggiandomi, se così si può dire. Tanto tappo ci è lo stesso.

MELLO: Senti, ti ho chiesto scusa, adesso non rompere le palle.

NEAR: Io a te? Mello impara che nulla ti è dovuto e che io non sto qui a farti da passatempo.

MELLO: Si vabbè se hai voglia di litigare…

NEAR: Non ho voglia di litigare, ma neppure di farmi trattare come un cretino.

MELLO: Eh, allora facciamo così quando ti calmi ne riparliamo.

NEAR: Ma tu sei proprio scemo allora!

Il tono con cui ho parlato deve averlo infastidito: mi si è scagliato contro, sferrandomi un pugno dritto in faccia e facendomi sanguinare il naso. Fortuna che ho la pelle dura!

Mi colpisce ancora allo stomaco, ma stavolta non mi faccio cogliere impreparato!

Gli blocco una mano con la mia, sentendo scricchiolare le piccole ossa del suo polso.

NEAR: Ma che pensi di fare?

Si beffa di me, divincolandosi dalla mia presa e colpendomi ancora.

MELLO: Senti io non voglio farmi picchiare ne tanto meno romperti qualcosa.

NEAR: I coglioni? Non ti preoccupare me li hai rotti abbastanza. Ed oltre quelli non credo tu sia in grado di rompermi altro.

MELLO: Ma muori!

Gli sbuffo contro, deciso a tornarmene dentro.

NEAR: Ecco bravo, tornatene da quella troietta come te.

MELLO: Stai mettendo a dura prova la mia pazienza. Ma vuoi veramente che ti lasci?

NEAR: Se ci tieni…

Si stringe nelle spalle.

MELLO: Near, dai torniamo dentro.

Gli tendo la mano sorridendo dolce.

Magari può bastare.

NEAR: Guarda che sono serio. Vuoi lasciarmi?

MELLO: ‘Fanculo Near, sei veramente uno stronzo!

Gli urlo contro, allontanandomi e lasciandolo come uno stupido, mentre un tuono mi fa trasalire. È il caso veramente di tornare dentro, prima che ci rimango morto.

CIAO CARI!!!

dite la verità, non ve lo aspettavate il nostro ritorno così presto xd!!!
Allora, che ne pensate di questo capitolo? Secondo voi cosa succederà adesso? Siamo curiose di sapere se siamo state prevedibili o almeno in questo non abbiamo fallito ^^

Che dire? 

Siamo commosse dai vostri commenti, davvero.

Grazie naturalmente a chi ha letto, messo la fic nei preferiti e recensito:

x  _Kira_94: Anche a noi piacciono tanto le faccine ^^ Infatti ci sono anche nella fic, anche se a volte stonano un po' XD...Comunque, visto che brave? Siamo state velocissime...speriamo solo che la velocità non abbia divorato la qualità. Un baciooo

x Dei_Shiki: Cara, ci sa che tu sia l'unica ad esserci rimasta male dopo il litigio: chissà, forse non odi Near ^^ Speriamoooooo...

x reidina: Near sta per evaporare...aspetta che è un po' lento xd Però oggi c'è stato un assaggio di quello che succederà muamuamua ^^ Non far caso al bacio con Ide: è vero che è bello torturare Mello, ma non abbiamo intenzione di ucciderlo xd

x Luchia L: Ebbene si, Matt da un po' fastidio. Sta sempre in mezzo, peggio del prezzemolo, ma è tenerissimo anche così, non trovi??? E la sua agonia non durerà a lungo, solo il tempo di degenerare un altro po' xd

x BeyondBirthday: Siamo felici che le parti in corsivo ti siano piaciute...ci abbiamo messo tutte noi stesse xd (se guardi bene trovi pure un po' del nostro sangue xdxdxd) E poi...come hai potuto leggere, l'agonia sta per finireeeee

x Kicchina: Eh si, Matsuda è molto più carino, ma non sarebbe stato bello far fare ad un ragazzo così bellino la parte del cattivo bastardo. Molto meglio uno brutto ed antipatico come Ide xd. Mello è un po' duro di comprendonio, quindi capirà il tutto con mooolta lentezza che noi cercheremo di velocizzare; quanto alla MattxNear...si, è una coppia un po' strana, ma hanno un buon punto di riferimento: Mellino il caramellino xd

x Sydelle: Cattivone Mello, eh? Si merita una bella punizione (Libby ed Aka con un cucchiaio di legno e un matterello si lanciano all'inseguimento di Mello, sventolando a destra e a sinistra le pieghe del grembiule rosa a fiorellini)

x Hizu: Decedi? Non sarà un po' eccessivo? Povero piccolo Near...okay, forse non è questo il posto adatto per coccolare il piccolo furetto latteo...tornando al dunque, tu dici che Mello sarà l'uke??? mmm potremmo considerare la cosa, anche se...

x gemi_girl: cara, come avremmo potuto non rendere Matt geloso? Chiunque lo sarebbe stato di fronte a simili caramellerie xdxdxdxd

un bacio,

Libby ed Akatsukina

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** che mi succede? ***


CHE  MI SUCCEDE?

POV MELLO

Matt mi ha fatto stare sveglio tutta la notte, costringendomi a raccontare fin nei minimi dettagli tutto quello che era successo.

Il che per certi versi è un bene, mi sono sfogato, ma per altri versi è proprio una rottura!

Vuole sapere tutto.

MELLO: Hai un buon sapore Near…

Lo ripeto a me stesso, pensando a lui, a me, a noi…ora che…penso sia tutto finito.

 

Per la seconda volta.

 

Comunque, mi sono svegliato nel letto di Matt…Non capite male! nel suo letto, completamente vestito, sopra le coperte e lontano da lui, chiaro?

Come potrei tradire Near?

Come potrei farlo ancora?

La prima cosa che ha fatto Matt aprendo gli occhi, invece di dire buongiorno, è stata constatare che Near non era in camera.

Non ancora, o non più? Questo non lo avevamo capito.

Quando non lo abbiamo trovato in classe, si è accesa la lampadina.

MATT: Sono un po’preoccupato!

Mi sussurra, mordicchiandosi un dito.

A chi lo dici, bello mio!

MELLO: Bah!

MATT: Ma come bah? Dove sarà?

MELLO: Ti risulta che io faccia l’indovino?

MATT: E dai, lo so che sei più preoccupato di me.

MELLO: Taci, Matt. La lezione inizia.

 

POV MATT

Ho chiesto al prof di uscire ancora prima che aprisse il libro.

Ma L è comprensivo e mi ha lasciato andare, così sono andato a cercare Near per fatti miei, tanto se aspetto Mello hai voglia di morire!

Vengo assalito da un dolore forte all’altezza dello stomaco: che mi succede?

Istintivamente mi reggo con una mano al muro, sentendo la testa girare.

Perché?

Perché, con tutto il bene che voglio a Near, adesso sarei tentato di lasciarlo dov’è?

Mi convinco di abbandonare questi pensieri, cercando il piccoletto.

Se non ricordo male, mi ha parlato dell’albero dietro all’edificio centrale.

Quando arrivo, il mio sguardo si incanta sulla figura piccola e tenera di Near, rannicchiato sotto l’albero, sicuramente addormentato.

Come potrei provare odio, per una persona così?

Sembra un bambino…lui può fare tenerezza; può fare paura quando è arrabbiato; può risultare inquietante per chi non lo conosce; ma non lo si può odiare.

MATT: Near!

Lo chiamo un paio di volte, senza ottenere risposta, così inizio a scuoterlo un po’.

NEAR: Ma che…?

MATT: Hai dormito qui.

Gli comunico, sorridendo comprensivo.

MATT: Dai, torniamo dentro! È tardi.

Annuisce silenziosamente alzandosi con un po’di fatica ed iniziando a camminare, molto lentamente verso la camera.

MATT: Ma sicuro di star bene?

Annuisce impercettibilmente, confermandomi l’esatto contrario con l’andatura barcollante che ha assunto.

MATT: Ma non è che ti sei ammalato dormendo sotto la pioggia?

NEAR: Non ti preoccupare.

Lo accompagno in camera, aspettando che esca dalla doccia e si rivesta.

MATT: Andiamo a lezione?

Biascica un “si” per niente convincente ed apre la porta.

In fin dei conti il mio ruolo è questo: aiutare tutti…senza capire cosa mi passa per la testa.

Perché sto così male?

 

POV MELLO

Quando Near è venuto in classe non mi ha proprio rivolto lo sguardo e non ho avuto il coraggio di chiedere a Matt dove fosse stato.

E se avesse preso sul serio l’idea di farmi vedere che è capace di farsi mezza scuola? Non voglio neppure pensarci…

MATT: …Albero.

Gli ho sentito dire di sfuggita, mentre Light leggeva “A Silvia”.

MELLO: Non mi importa.

MATT: Mi era parso il contrario.

LIGHT: Mello, vuoi continuare?

E te pareva! Mica poteva far continuare a Matt? Troppa grazia.

Fortuna che non ho perso il segno!

MELLO: Che sospiri, che cori oh Ne-Oh Silvia mia!-

Inevitabile è una risata generale.

Noto soltanto ora che Near ha un’espressione assente…intendo dire più del solito!

Chiedo a Matt se sa qualcosa, ma naturalmente non è in grado di dirmi nulla.

Uff.

Finalmente suona la campanella.

Mentre sistemo le mie cose per il cambio di aula, intravedo Near poggiarsi stancamente al banco, finendo con l’inginocchiarsi a terra.

MATT: Near che ti prende?

Anche Light sembra preoccuparsi un po’, prendendo coscienza del fatto che Near è appena svenuto.

Mi avvicino preoccupato, alzandolo da terra.

Matt prova ad intervenire, ma lo fermo, prendendo meglio in braccio Near.

MELLO: Matt, fatti i cazzi tuoi!

A volte divento un po’gelosetto ^-^”

Stringo forte Near tra le braccia, uscendo dall’aula senza neppure chiedere il permesso al docente ancora in classe.

Mentre raggiungo la camera, il piccolo si sveglia.

NEAR: Mel…mettimi giù.

Biascica, dopo qualche secondo di smarrimento.

MELLO: Taci.

Sospira stancamente, aggrappandosi un po’di più a me.

MELLO: Si può sapere che t’è preso?

NEAR: Nulla.

Lo fisso sbieco.

NEAR: Sto bene, ergo non ho bisogno di te, ergo vattene!

E certo, ora che siamo arrivati ci credo che non gli servo più!

Quando entriamo in camera noto che sul letto di Matt ci sono i suoi vestiti di ieri, bagnati.

E capisco.

MELLO: Near hai la febbre.

Me ne accerto posandogli una mano sulla fronte.

MELLO: E pure alta.

NEAR: Che ti importa?

Mi fissa con i suoi occhi grandi e solo ora mi accorgo di quanto siano lucidi e di quanto le sue guance siano rosse.

MELLO: Apri la bocca.

NEAR: Smetti di fare la mammina premurosa. Non ti si addice questo ruolo, non ora.

MELLO: Fa’ poche storie.

Gli infilo il termometro in bocca, contro la sua volontà, aspettando un po’ed iniziando a mettere ordine nel casino generale che abbiamo lasciato Matt ed io.

Ora che ci penso…fa che Matt prenda gli appunti di matematica! Mi servono a tutti i costi.

Aspetto che passino sette minuti e sfilo il prisma dalle labbra di Near, osservando sconcertato la temperatura: 40:3. e ci credo che è svenuto!

Il puffo si mette di nuovo a sedere, sbuffando sonoramente, mentre io lo spingo ancora giù.

MELLO: Dormi!
NEAR: Fatti i fatti tuoi!
MELLO: Near, mi hai fatto preoccupare.

Ammetto, abbracciandolo forte.

 

POV MATT

Quando torno in camera Mello è seduto sul letto a leggere, mentre Near sta dormendo.

 

Mi sento rincuorato dal fatto che non siano a scambiarsi coccole.

Cosa significa questa gelosia?

E poi…io non sono gay!

 

MATT: Disturbo?

MELLO: è una domanda?

Chiede sorridendo.

Ha un bel sorriso.

MATT: Come sta?

Faccio cenno con la testa a Near.

MELLO: Ha la febbre. Dove sei stato? Sei sparito per tutto il tempo…

MATT: Non volevo disturbare. Comunque il compito è stato annullato. Pensare che ero convinto fosse andato bene!
MELLO: Come mai?

Lo sento sospirare felice: non posso che essere contento per lui…ed anche per il nanetto addormentato.

Saltare un compito per Light equivale a prendere 2.

MATT: Boh, forse perché un supplente non può fare test…è stata tutta una farsa!

Ciao a tutti!

avevamo promesso di essere puntuali e guardate da quanto è che manchiamo -.- Semplicemente imperdonabili, però speriamo che questo cap si faccia perdonare da solo.

Bene bene...a quanto pare Matt inizia a sentire qualcosa; Mello ha il cuore foderato di prosciutto e Near...ma non lo trovate semplicemente adorabile??? (Intendiamo nell'anime in generale, non nella fic xd)

...

Ok, pareri personali a parte...

ringraziamo tutti e ci scusiamo se non rispondiamo alle recensioni, ma i nostri impegni ci chiamano.

Ci faremo vive al più presto,

Libby ed Akatsukina ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** dalla padella alla brace ***


DALLA PADELLA ALLA BRACE

POV RAY

Stamattina mi sono svegliato con uno strano presentimento: sarebbe successo qualcosa. E qualcosa è successo.

Siccome ho un debito con Ide, non mi sono potuto tirare indietro. Però io lo so che è immorale, che è sbagliato, che ci rimetterò la pelle.

E non mi posso tirare indietro.

Che cavolo di situazione.

POV LIGHT

Mi annoio, non so che fare! Certe volte la noia mi colpisce così, quando meno me lo aspetto, e dire che fino a cinque minuti fa stavo lavorando…

Voglio fare qualcosa di divertente, mi annoio. O santo cielo, sembro Ryuk in preda ai suoi folli problemi mentali e non è una bella cosa questa. Ci manca solo che vado in crisi di astinenza da mele e mi metto a fare verticali.

Mentre scuoto la testa con forza nel tentativo di cacciare quell’orrido pensiero dalla mia mente sento un bussare alla porta dell’ufficio.

L: Ma sei sempre in ufficio tu?

LIGHT: Beh, sai.. scusa se sto lavorando!

Sbuffo scocciato: se lui non è in classe e non fa il suo dovere io che ci posso fare?

L: dai, non arrabbiarti.

Si avvicina a me e mi bacia.

L: Beh, io mi stavo rompendo e quindi sono venuto da te…

Malizioso lo accarezzo leggermente baciandolo

LIGHT: E allora facciamo “qualcosa”

L: e poi sarei io il maniaco?

Mi allontano da lui alzando gli occhi al cielo ed intrecciando le dita dietro la testa.

LIGHT: Beh, potremmo sempre provare ad aprire l’armadio così una luce bianca ci avvolge e ci porta nel magico mondo di Narnia…

Scoppia a ridere.

Ma insomma, mi prende in giro?

Do voce ai miei pensieri col risultato di farlo ridere ancora di più e mi scocca un bacio dolcissimo sulle labbra.

L: io proporrei qualcosa di più semplice…

Mi prende per mano e mi porta fuori dall’ufficio.

POV RAY

Dopo l’intervallo è venuto a parlarmi Ide per confermare il piano. Peccato che io non sia d’accordo con lui, né sulle modalità, né sul fatto stesso. C’è poco da fare, lo trovo immorale. Ed è una bastardata. Però so benissimo che non posso sottrarmi. Mi auguro soltanto che prima di farmi fuori, Mello si ricordi che è stato lui a mettere in vigore questa regola.

IDE: Ti vuoi muovere?

RAY: Onestamente, Ide, non capisco il motivo.

Un ultimo disperato tentativo di sottrarmi alla mia realtà.

IDE: Vuoi un motivo? Vuoi davvero un motivo? Non ti basta sapere che si prende gioco di noi?

Io non trovo che sia così.

IDE: Non ti basta sapere che probabilmente vuole portaci via Mello?
Quand’anche fosse?

Mi dispiace per Near.

E so che chi ne uscirà ridotto peggio sarò io, ad opera di Mello o di Near, cambia davvero poco.

Ma se una cosa si deve fare…

Tutta colpa di Mello e del suo senso di amicizia: perché si devono sempre aiutare gli amici?

A volte fanno troppe cazzate.

Alla fine c’è ben poco da dire, da fare, da pregare: andiamo.

POV IDE

Aspettiamo qui circa venti minuti, quando una sagoma bianca compare finalmente da dietro un albero.

IDE: Era ora!

Per dargli il benvenuto, la mia mano si scaglia forte contro il suo viso, lasciando evidenti segni rossastri sulla pelle.

Il mio compare si avventa sul piccolo pronto a colpirlo, ma il bianco è più veloce.

NEAR: Che pensavi di fare?

Ghigna, afferrando Ray per un braccio e allontanandolo da se in malo modo.

NEAR: Comunque sono venuto solo per dirvi che non ho voglia di fare casini, mi spiace.

IDE: Ah no? Peccato, perché noi invece vogliamo divertirci un po’.

Mi avvicino rapido, spingendolo contro una parete. Bloccato con le spalle al muro, evita appena un mio primo pugno.

IDE: Non fare i capricci.

Gli afferro i capelli chiari, tirando forte nella mia direzione e spingendolo a terra. Riesce a malapena a bloccare la caduta con un braccio, però non gli lascio il tempo di rialzarsi e con una gomitata tra le scapole lo spingo ancora a terra.

Geme appena, schivando un calcio da parte di Ray e ricambiando prontamente con un pungo allo stomaco. Il mio compagno si accascia a terra gemendo, mentre Near torna a concentrarsi su di me.

Provo a colpirlo, ma con uno scatto deciso si porta dietro di me, spingendomi e lasciandomi inciampare tra le mie stesse gambe.

Ray, intanto ripresosi, approfittando della concentrazione dell’albino su di me, riesce a colpirlo al basso ventre, facendolo piegare su se stesso.

IDE: Adesso non fai più lo sbruffone, eh?

Sorrido, mentre lui si alza, pronto a colpire ancora, quando Ray gli blocca entrambe le braccia dietro la schiena.

RAY: Cuccia.

NEAR: Non sono il tuo cane!

È divertente vederlo scalciare, completamente impotente.

Prova a dibattersi, ma è chiaramente in svantaggio: può essere forte quanto vuole, ma siamo due contro uno.

Mi fissa con espressione apatica, come suo solito, intento a non lasciar trasparire la minima emozione.

Ti farò cambiare idea, non temere.

Mi scosto un pochino, quello che basta per poterlo colpire abbastanza forte con un calcio nello stomaco.

Mi soffermo sul suo visino adesso contratto in una smorfia di dolore.

IDE: Paura?

RAY: Adesso non viene Mello a salvarti, sai?
NEAR: Non ho bisogno che Mello venga a salvarmi.

Sibila, colpendomi con un calcio.

RAY:Non mi sembri affatto nella condizione adatta a fare l’arrogante, carino!

Lo attira di più a se, portandogli un braccio intorno al collo e facendo pressione.

Il piccoletto inizia ad ansimare, per introdurre aria nei polmoni, tentando ancora di divincolarsi.

IDE: Buono, piccoletto!

Lo colpisco ancora, stavolta allo stomaco, lasciandolo completamente senza fiato.

Si piega in avanti per quanto può, abbassando il volto ed annaspando. Con un movimento sicuro afferro i suoi capelli e lo costringo a guardarmi.

IDE: Divertente, non trovi?

Mi sputa in faccia, provando ancora ad allontanare Ray. Invano come sempre.

Una volta resosi conto che con le buone non otterrà nulla, da una gomitata nello stomaco dell’altro, liberandosi dalla sua presa.

Dopo qualche minuto di smarrimento carica il destro stampandomelo dritto sul naso e, mentre sono accovacciato su me stesso, cercando di calmare il dolore, lo osservo destreggiarsi contro il mio compare.

Grazie alla piccolezza del suo corpo non trova difficoltà a sfuggire dalle fauci del maggiore, provando a svignarsela senza far degenerare oltre la situazione.

IDE: Dove credi di andare?

Mi rialzo a fatica, troneggiando su di lui, di parecchio più basso rispetto al sottoscritto.

Cammino nella sua direzione, costringendolo ad indietreggiare, fino a quando si ritrova con le spalle al muro.

IDE: E adesso riprendiamo da dove avevamo lasciato.

Con una mano mi preparo a colpirlo, sicuro che la bloccherà, quindi ne approfitto per mirare alla zona più delicata del suo corpo, ancora.

Col fiato corto si piega su se stesso, quasi in lacrime per il dolore.

IDE: Beh? Che hai da dire?

Gli do un altro calcio, all’altezza dei reni più o meno, facendolo gemere.

Devo ammettere che non me lo aspettavo tanto semplice.

Intanto Ray, che fino ad ora si era limitato ad osservare la scena, mi raggiunge, deciso a non lasciarlo andare via vivo.

NEAR: Lasciatemi stare.

Prima che possa continuare a parlare, il pugno di Ray gli tappa la bocca.

Colpendolo sul petto lo costringe ad inginocchiarsi.

IDE: Ci chiedi perdono in ginocchio?

RAY: Che tenero!

Gli assesto una gomitata nella schiena, facendogli sfuggire un gemito, prima che cada a terra completamente.

Con un piede premo sulla sua schiena, gli impedisco di rialzarsi.

IDE: Cammina.

Gli urlo, tirandolo su per il retro della maglia e, senza lasciargli la possibilità di riprendersi, lo scaravento contro un albero.

Geme al contatto con la corteccia ruvida, barcollando un po’ all’indietro e finendo col cadere su Ray.

Ne approfitto per continuare a colpirlo un po’ovunque, mentre il suo vestito bianco inizia a macchiarsi di rosso sempre più abbondantemente.

IDE: Come sei fragile!

Gli dico, pronto a colpire e, quando sono già in equilibrio precario, si sposta, accasciandosi su un fianco, mentre io finisco inevitabilmente col colpire Ray.

Si rialza, mollandomi un pugno sul sopracciglio destro e fermando subito dopo Ray con un calcio.

Incurante del dolore si scaglia contro di me, deciso a dimostrarmi la sua forza.

Peccato che sia tutto inutile.

Ray lo afferra per i fianchi allontanandolo da me, ma una gomitata lo costringe a lasciarlo andare.

RAY: Io ti faccio a pezzi!!!

Urla, pulendosi il viso con una mano e lanciandosi contro di lui.

RAY: ‘Fanculo!

Lo afferra per una mano, piegando le dita nel verso opposto a quello naturale e facendogli male.

Il piccolo però riesce a fermarlo con una ginocchiata, ritraendo appena possibile la mano dolorante.

Il moro prova a rialzarsi, ma Near si siede su di lui a cavalcioni, bersagliando il suo volto di pugni.

RAY: Dammi una mano, brutta checca!

Si rivolge a me in preda al dolore.

Mi avvicino piano, tirandolo per il retro della maglia e buttandolo da qualche parte, avventandomi sul suo corpo e tempestandolo di pungi un po’ovunque.

Mi accorgo troppo tardi di avergli fatto battere la testa contro qualcosa.

Subisce incapace di reagire sotto i miei pugni, con la testa leggermente piegata in un lato, mentre un fiume di sangue gli sgorga dalla ferita che deve essersi fatto cadendo.

Mi scosto da lui, pensando che possa bastare, mentre il piccoletto prova a rialzarsi, barcollante e tremante.

Mi fissa con occhi vacui e spenti, provando a parlare, ma un rivolo di sangue inizia a sgorgagli dalla bocca, costringendolo a tacere.

Mi domando se non abbiamo esagerato.

Cerco sicurezza nello sguardo di Ray che, per tutta risposta si avvicina a Near, rialzandolo per un braccio e spingendolo ancora.

Il piccolo inciampa in qualcosa, rotolando giù di qualche metro, fortunatamente non su una discesa ripida, ma atterrando in una posizione un po’preoccupante, con il peso concentrato completamente su un braccio, probabilmente rotto e sbattendo ancora la testa.

IDE: Penso che possa bastare, Ray.

Sussurro un po’preoccupato per le condizioni dell’albino.

Decidiamo che è il caso di lasciarlo stare, quindi ci allontaniamo come se nulla fosse successo, dandoci una sistematina.

---------------------------------------------------------------------

Ciaoooooo!!!!!!!!!!
Come vedete, cari, non siamo defunte!

Chiediamo umilmente perdono, ci inginocchiamo, ma abbiamo una valida motivazione.

....

...

...

Diciamo che...mmm...ok, le vacanze sono state più incasinate di quando c'era la scuola.

Non promettiamo più che saremo veloci, perchè ci siamo rese conto di non essere capaci.

Ma non temete, arriveranno gli altri cap!!!

Anche perchè...come potremmo lasciarvi così? Con Near mezzo morto, senza sapere dove sono Matt e Mello, con L e Light pronti per una nuova avventura...

Allora, torneremo quanto prima!

Come sempre un grazie di cuore a chi ci ha seguiti fino ad ora e a chi continuerà a farlo nonostante siamo mancate per tanto tempo...

Bacissimi, a presto

Libby ed Akatsukina


Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** AVVISO ??? ***


PERDONO!!!!
Beh, mi sento un po' in imbarazzo dopo tanto tempo...

Soprattutto perchè odio profondamente chi lascia le storie "appese",senza motivazioni e senza ragione.
Ma, non pre giustificarmi, dovete sapere che poichè non scrivevo da sola questa fic non me la sono sentita di spiegare i motivi nè di riprendere da sola.
Adesso è passato un bel po' di tempo ed è probabile che riprenderò a scrivere.
Volevo solo chiedere immensamente scusa e sperare che nessuno mi odi per questo!!!
Un bacio

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Where are you, Near? ***


WHERE ARE YOU, NEAR?

POV MATT

-Ma porca puttana, si può sapere che morte ha fatto quel coglione del mio ragazzo?-

Mi chiede Mello, con la sua solita delicatezza. Sbuffo leggermente, poi mi decido a rispondere.

-Non credi di esagerare, Mel? Con le parolacce intendo. E poi, magari sarà impegnato in qualcosa!-
-Esistono i cellulari, Matt, i cellulari! Perché non lo usa mai? Ti giuro che quando lo trovo la prima cosa che faccio è spaccargli il culo!-

Già e non oso immaginare il come! La scena sarà vietata ai minori.

-Se tu fossi quel cretino di Near, dove te ne andresti a fanculo?- continua il suo monologo, di fronte al quale ormai non posso che sorridere.

-Ma se ti sei risposto da solo!-

Qualcosa mi dice che la mia ironia non viene apprezzata da Mello.

Che sia davvero preoccupato per Near???

Il suo sguardo ai limiti della follia mi convince ad aiutarlo seriamente.

-Magari possiamo cercarlo!- risolvo, giusto per accontentarlo.
-Cosa credi che stiamo facendo?-
-Intendevo, magari io vado a cercarlo dalle parti della biblioteca, tu torna in camera. Se fossi in lui, andrei lì--

Finalmente si allontana.

Sinceramente, se fossi in Near cercherei di sparire il più lontano possibile dal biondo arrabbiato. È per questo motivo che non lo cerco: sono certo che sta bene e che voleva soltanto stare un po’da solo. Dopotutto ha diritto di avere una propria privacy.

Passo casualmente nell’aula magna e decido di entrare, chissà magari trovo qualcuno con cui fare due chiacchiere.

Una folla fitta mi incuriosisce.

-Ma tu la bocca chiusa mai?-
-Beh, scusa ma io…-

Mi avvicino a Matsuda, chiedendo spiegazioni.

-Litigano perché Ray ha detto qualcosa che non doveva dire-.

-Sarebbe?- chiedo incuriosito

-Pare che abbiano fatto a botte con Near-.

Ah, vabbè, come se…COOOOSA????

-quando?-

-Da poco a quanto pare, ma non ho capito tutto. Credo dalle parti della grotta, solo che adesso Near non sappiamo dov’è e loro litigano senza motivo-.

Ok! Forse è il caso di dirlo a Mello.

 

POV MELLO

Finalmente Matt si è deciso a collaborare. Near non scompare in questo modo, qualcosa è successo, sono sicuro.

Amore mio…

Seguo il consiglio del rosso e provo a cercarlo in camera, sperando di trovarlo con un libro tra le mani, magari sotto la doccia, oppure a letto, mi va bene tutto!

Apro la porta con il cuore pieno di speranze.

Ma è tutto chiuso, tutto perfettamente in ordine, tutto senza Near.

Sbuffo esasperato decidendo di approfittare per fare scorta di cioccolata ed inevitabilmente il mio sguardo cade su un foglietto di carta, su cui troneggia una scritta a caratteri cubitali.

 

Sento il mio cuore perdere qualche battito.

Amore, non mi dire che lo hai fatto…

Ma perché cavolo non mi hai detto nulla?

Giuro che se ti espellono io ti ammazzo, se ti mandano via come facciamo?

Io con chi competo???

Io con chi vado a letto?

Percorro di corsa il tragitto fino al punto indicato, raggiungendolo col cuore in gola.

Mi fermo qualche istante a riprendere fiato, posando le mani sulle ginocchia, leggermente piegato in avanti, con i capelli che ricadono in avanti e gli occhi socchiusi.

Near?

Parlo con me stesso, rendendomi conto soltanto adesso che arrivare qui è stato inutile: anche se li è successo qualcosa, non credo di trovarvi ancora qui. E so che sei intelligente abbastanza da non averli uccisi.

E poi…c’è troppo silenzio. siete andati già via.

Magari adesso mi starai cercando.

Ironia!

Vabbè magari trovi Matt…

Mi decido a cercare tracce della vostra lite, riaprendo gli occhi.

 

La prima cosa che mi salta all’occhio è una figura piccola, immobile a terra.

Ed eccomi qui!!!

Beh, spero che sia valsa la pena di attendere! Se dovesse esserci qualcosa che non va dite pure, intanto io vi premetto che, mentre negli scorsi capitoli usavamo "MELLO:" e cose simili, adesso ho preferito un altro metodo. Se non dovesse andare bene, let me know!

in ogni caso, sto pensando di farmi un calendario, ad esempio postando sempre uno stesso giorno della settimana, ma per farlo, devo mettermi sotto! Col prossimo capitolo vi farò sapere...

Un bacio, alla prossima!!!

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** oh, my dear... ***


ok, lo ammetto: un capitolo lungo, in cui non succede nulla. Insomma, vi chiederete cosa lo ho scritto a fare...

E chi vi può dare torto?

Ma una giutifica la ho: era davvero TROPPO lungo quello che avevo scritto. In compenso, c'è già il prossimo capitolo!!!

Detto questo, un bacio graaande graande a tutti!!! 

E alla prossima!!!

OH MY DEAR...

POV MELLO

 

N-Near?

Mi avvicino tremante al corpo del piccoletto, completamente sporco di fango e sangue, poggiandogli una mano sulla spalla.

Dischiude leggermente le labbra, sussurrando il mio nome, prima di aprire gli occhi stanchi e sofferenti.

Come tutto di lui.

-Amore, che è successo?- gli chiedo a denti stretti, mentre lui i fissa con gli occhi appena socchiusi, incapace di parlare.

-Va tutto bene, tranquillo!-

Non so se parlo con lui o cerco soltanto di convincere me stesso.

È ridotto malissimo: ha tagli un po’ovunque e chiazze livido-violacee che spuntano sulla sua pelle diafana. Solo ora mi accorgo di quanto sanguina…

Gli prendo una mano, smuovendolo appena e facendolo gemere.

-Piccolo mio…-

Gli accarezzo i capelli spettinati e sporchi, sperando di sentirgli dire qualcosa.

Ma non dice nulla.

Si limita a richiudere gli occhi, ormai completamente svenuto.

Quando la mia mano riemerge dalla chioma chiara, è completamente intrisa di sangue.

A questo punto muoio davvero.

Mi soffermo qualche secondo su una ferita di un paio di centimetri, abbastanza profonda che gli sta macchiando tutti i capelli.

Senza perdere più tempo, mi decido a prenderlo in braccio, cercando di non fargli fare movimenti bruschi e portarlo dentro.

-Va tutto bene, amore mio, non ti preoccupare-.

A metà del tragitto, una furia rossa mi raggiunge.

-Anf, anf…ti cercavo-. Biascica Matt, poggiando le mani sulle ginocchia e riprendendo fiato.

-Matt…-

Sussurro, ormai sull’orlo delle lacrime.

La serietà dipinta sul volto di Matt, così poco adatta a lui, mi lascia intendere che faccio bene a preoccuparmi.

-Sono morti. Te lo giuro Matt non gli faccio vedere domani!- urlo.
-Mel, magari ci pensi dopo a loro-.

Ha una voce rassicurante. Devo ammetterlo, in questo momento mi serve averlo vicino.

-Matt, ho paura-.

-N - non ti preoccupare-.

Mi sorride poco convinto.

 

Raggiungiamo l’infermeria entrambi un po’shokkati ed indecisi sul da farsi. Sinceramente, non credo proprio che quell’incompetente dell’infermiera Misa sappia che fare e non mi va che tocchi il mio ragazzo.

Matt mi apre la porta spingendola con una mano un po’ tremante e mi fa segno di portare Near sul lettino, intanto che la bionda tinta (ti piacerebbe avere il mio pelo, eh???) si decide ad apparire da dietro uno scaffaletto.

-Vi serve qualcosa?-

chiede in realtà poco interessata. Immagino si aspetti il solito mal di testa per saltare le lezioni. Ormai sono passati i tempi in cui Near ed io ci azzuffavamo finendo sempre con qualcosa di rotto nella sua stanza.

Bei tempi a pensarci! Almeno ero io a farlo soffrire, potevo godermi l’espressione contrariata quel tanto che bastava e poi fare la pace.

Misa comunque non si è accorta proprio della presenza di Near ed appena mette a fuoco la sua situazione, finisce col cadere a terra, priva di sensi.

-Matt ti prego falla sparire dalla mia vista prima che la tagli a fettine!-

-Ma, Mello se lei…Near…cosa?...-

Mi avvicino al piccoletto, iniziando a tamponare la ferita alla testa con della garza presa dal cassetto, mentre il rosso porta via quella piccola troia. E lei sarebbe un’infermiera?

Mentre aspetto il rosso, inizio a riflettere sui vari modi che esistono per ammazzare Ray ed Ide:

riflettiamo: non credo che ucciderli sarebbe l’ideale, poi finirei in carcere e non potrei stare con Near.

A questo punto suppongo che non vada neppure bene fargliela passare liscia, hanno quasi ucciso (e non sono per niente sicuro del quasi!) il mio ragazzo.

Come mi posso divertire?

Sarebbe bello anche inchiodarli su una sedia a strappare loro tutti i peli, uno ad uno, con un pinzetta.

Oppure potrei costringerli ad una notte di sesso forzato con il preside.

Oppure…ok sto divagando! Ed è arrivato Matt!
-Ma dove cazzo ti eri cacciato?-
-Sul tuo modo di parlarmi facciamo i conti dopo, dimmi!-

Ma ringrazia che non ti ammazzo!!!

-Scusa, comunque visto che Misa ci è stata molto utile, chiama qualcuno-.

Mi fissa interrogativo, consapevole del fatto che nessuno abbia le competenze giuste.
-Il primo decelebrato dotato di patente, anzi no, il primo che sappia aprire una macchina e guidarla, anche senza patente o senza chiavi-.

-Si, certo, vabbè-.

Borbotta qualche altra cosa, poi scompare oltre la porta, lasciandomi ancora a fare i conti con questa situazione piuttosto seria e…difficile???

Boh mi sembra di banalizzare tutto, ma descrivere la sensazione che provo adesso è impossibile: un misto tra odio nei confronti di quei due; senso di colpa perché in fondo la colpa è anche mia; schifo per il modo in cui si sono comportati; preoccupazione per le condizioni in cui si trova adesso Near; rabbia verso Near che sapeva di non dover andare lì…e…e panico.

Per quanto mi faccia male ammetterlo.

Adesso ho davvero paura che sia troppo grande per me questa situazione. Inconsapevolmente inizio a piangere e le mie lacrime finiscono col cadere sulla pelle sporca di Near, detergendo il sangue non del tutto asciutto sul suo visino.

Non so dire di preciso da quanto, ma mi sono accorto che respira davvero pianissimo, troppo, davvero proprio troppo piano.

Mi sento stupido a pensare anche solo per un attimo che forse ci sarebbe qualcosa da fare. Qualcosa che in un altro momento sarebbe davvero piacevole: una specie di respirazione bocca a bocca.

Ma anche volendo finirei soltanto con il dargli un bacio, non credo di essere capace di farla bene…resto impotente a guardarlo.

-Mello!-

La figura imponente di Light spunta dalla porta, circondata da un alone di panico, perfettamente in contrasto con il suo abituale sangue freddo.

Dopo qualche secondo arrivano anche Matt ed L.

Solo quest’ultimo mi sembra aver conservato un po’ della calma apatica che lo contraddistingue di solito: senza chiedere spiegazioni (che sicuramente Matt non ha avuto il tempo di fornire) si china sull’albino, constatando quello di cui già io mi ero accorto e decidendo di adottare i miei stessi mezzi.

Solo che lui sa farlo.

Vedendolo accostare le labbra a quelle di Near mi sento male ed istintivamente distolgo lo sguardo fissando Matt che, comprensivo, mi fa cenno di star tranquillo, dopotutto L è fidanzato, come potrebbe interessargli un ragazzino? Soprattutto in queste condizioni.

Dopo un po’, quando sembra che Near abbia ripreso a respirare autonomamente, anche se pianissimo, lo prende in braccio, facendomi segno di seguirlo e piantando lì gli altri due.

-Che ha intenzione di fare?- chiedo interdetto.

-Credi che siamo in grado di fare qualcosa noi qui?-

-Giurami che licenzi Misa…-

Almeno…

-Mi dispiace, ma non sono io a poterlo fare. E non ti dimenticare che è la figliastra dell’ama---cioè di Rem, l’amica del preside-.

-Si certo, però pensa che…-

-Ne parliamo con Light. Magari dopo. Adesso vuoi dirmi che è successo?-

Mi accorgo solo ora di essermi perso in inutili divagazioni.

Inutili davvero, considerate le circostanze.

-complicato- asserisco, schiacciandomi contro il sedile dell’auto, mentre L accelera.

-Non sono stupido, posso capire lo stesso-.

-Ti chiedo solo un favore: se proprio Misa deve rimanere, fai espellere quei due animali-.

-Non posso-

Come?

-COME?-
-Non ci sono motivazioni. Magari, se ti va di spiegarmi…-

Abile mossa da parte sua.

-Mi arrendo! Comunque non credo ci voglia granché per capire: Ide e Ray ce l’hanno a morte con Nate…-

Nate??? Suona strano sulle mie labbra.

-…e hanno pensato bene di divertirsi un po’, approfittando del fatto che stava male.

-Magari non lo sapevano!-
-Ci potevano arrivare. È svenuto in classe di fronte a tutti, quindi…-

Sento il motore spegnersi e decido che magari ne possiamo riparlare dopo.

Ciaoooooooo

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Strani sentimenti e strane reazioni... ***


STRANI SENTIMENTI E STRANE REAZIONI...

POV MELLO

L ha chiamato Light e dopo un po’ se ne è andato senza dirmi più nulla.

Osservo impotente il piccolino disteso nel letto: non si muove, non si sveglia, non da cenni di vita.

Stringo la manina pallida di Near, stando attento a non far staccare nessuno dei fili che  ricoprono il suo corpicino martoriato.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, osservandolo impotente. Che schifo di situazione!

I dottori hanno parlato con L, a me non vogliono dire nulla.

Sento solo il costante bip del suo cuore, lento e calmo, come lui.

Spero che stia bene.

Davvero.

Distratto dai miei pensieri non mi accorgo che la porta si è aperta.

-Mel…-

Una voce familiare raggiunge le mie orecchie.

Non mi ero neppure reso conto che fossi entrato.

La cosa che mi viene più naturale da far in questo momento è alzarmi e rifugiarmi tra le braccia di Matt, alla ricerca di conforto e di…qualche certezza.

-Dimmi che sta bene…- sibilo.

 

POV MATT

Dovrebbe dirlo lui a me.

Ricambio a fatica il suo abbraccio, rendendomi conto di quanto sia difficile una cosa del genere.

Cavolo dico io, come posso essere l’amico? Come posso restare dietro le quinte, osservandolo mentre si strugge d’amore per qualcuno che non sono io?

La tentazione di baciarlo adesso è forte, ma so che non posso, che non devo fare nulla di simile.

Lo abbraccio forte, lasciando che il mio sguardo cada su Near: ecco, adesso si che sto uno straccio.

Come posso pensare cose del genere? Come posso pensare di prendermi Mello e sottrarlo ad una persona come Near? In fondo io voglio bene anche a lui…e poi proprio adesso è una cosa che non merita!

-Va tutto bene, biondo-.

Mi scosto da lui con freddezza.

-Sono venuto solo per dirti che devi tornare a scuola- aggiungo.

-Chi te lo ha detto? Io da qui non me ne vado, Matt…-

-Mi dispiace, sono le regole. O almeno credo. Comunque lo ha detto Light-.

Infilo una mano tra i capelli, cercando di far scemare l’imbarazzo che mi ha colto senza alcuna ragione. Da quando sono timido di fronte a Mello?

Abbasso lo sguardo inconsapevolmente, mentre lui, tutto abbattuto, se ne torna dall’albino, per potergli fare le ultime coccole.

Sento una morsa stringermi il cuore e mi accorgo che a poco a poco inizia a mancarmi il fiato.

Mello bacia piano l’albino, attento a non spostare nulla di quel che ha addosso, sfiorando appena la sua pelle morbida…

-Torno presto, non ti preoccupare, amore mio-.

Sento il cuore uscirmi dal petto e per poco non piango.

Mi appoggio con la schiena alla parete della stanza, cercando di darmi un contegno ed intanto distolgo lo sguardo.

Sarò anche buonista, ma masochista non ancora!

-V-vado fuori-.

Biascico, richiudendo la porta alle mie spalle.

Mi siedo sulla panchina, aspettando esca ed intanto cerco fare chiarezza dentro di me.

Mi sento uno schifo…non dovrei provare certe cose per qualcuno che è già impegnato…sono entrambi miei amici…

 

POV LIGHT

Sono rimasto fuori al cancello dell’ospedale, in macchina, nell’attesa del ritorno di qualcuno, quantomeno di mio fratello o del mio ragazzo.

Mi rigiro i pollici fissando la scritta che c’è di fronte a me. Non mi sono mai piaciuti gli ospedali. Se posso essere sincero, li odio. È un posto dove va la gente quando sta male, quando sta per morire… mi piace di più pensare alle persone che hanno da divere, che si godono il tempo che resta loro.

Ricordo che qualche giorno fa la collega di filosofia mi parlava del “vivere per la morte”, inevitabilmente mi ero ritrovato a zittirla con un “vivere per la vita”, mentre L mi era sembrato particolarmente affascinato da questa teoria, dal come sapere di dover morire ti possa dare forza. A me mette solo una grande tristezza. Mi fa pensare a tutte le persone che dovrebbero esserci e non ci sono.

Mi sento un po’ egoista a non rivolgere il mio pensiero a Near. Questo ad essere sincero non riguarda il mio astio personale nei suoi confronti o la stupida gelosia che ho provato vedendo L che lo soccorreva. Molto più semplicemente, non mi piace pensare che le persone che conosco possano non stare bene.

-stanno arrivando- annuncia la voce rilassante di L fuori dal finestrino, poi finalmente il mio ragazzo torna dentro l’auto.

Istintivamente provo ad avvicinare le mie labbra alle sue, ma mi trovo a fissare da vicino il suo zigomo, mentre il suo viso è rivolto dall’altra parte.

-Elle…-

-Light, in qualità di vicepreside, come minimo avresti dovuto interessarti- mi riprende.

E come dargli torto? Ma di certo non posso mettermi a spiegare tutta la situazione…

-sapevo che c’eri tu con loro, ne ho approfittato per… per…-

Il suo sguardo mi fa capire che ho sbagliato e, proprio come i miei alunni quando sono impreparati, abbasso lo sguardo, fissando la punta delle dita ed incapace di ribattere.

Restiamo così silenziosi fino all’arrivo di Matt e Mello.

-Abbracciami L…- gli sussurro un attimo prima che aprano la porta, ma non si smuove.

 

POV MELLO

Sono rimasto per almeno altri venti minuti dentro con Near, pronto ad andarmene, ma fermo sulla porta, sperando di vederlo da un momento all’altro aprire gli occhi e sorridermi.

Ma nulla.

Nulla.

Alla fine, mi sono reso conto di quanto fossero inutili le mie aspettative.

 

Torniamo silenziosamente a scuola e, appena varchiamo la soglia dell’ingresso le nostre strade si dividono.

Corro in presidenza per cercare di ottenere qualcosa: se proprio non posso far nulla, almeno mi vendico!

Light naturalmente non ha voluto ascoltarmi e per quanto lo abbia pregato,  si è rifiutato di mandar via a calci Misa.

Inoltre, siccome Near non può confermarlo, non ci sono testimoni che siano stati Ray e Ide e combinarlo a quel modo, quindi loro restano qui.

E la colpa come sempre è mia, che ho fatto a pezzettini il bigliettino che gli avevano lasciato, in un attimo di follia. Mordo il labbro inferiore ammettendo che come sempre il mio poco autocontrollo crea dei problemi, poi mi decido a sfruttare la cosa.

Esasperato, vado alla ricerca delle persone verso le quali serbo il mio odio più profondo, ormai pronto a farmi giustizia da solo.

Ide è steso nel prato, a leggere.

Certo! Perché la sua più grande preoccupazione è andare bene all’interrogazione.

Soltanto adesso mi accorgo di quanto io sia stato ipocrita a dare importanza a queste cose, quando invece la vita è ben altro.

Come ho fatto ad essere cieco per così tanto tempo?

-Ciao- sentenzio lugubre.

-Piacere di vederti. Sai, ho saputo di Near, mi dispiace davvero…-

Sussurra con voce melliflua, provando ad avvicinarsi a me con occhi da gatto.

Ma con me non attacca.

-Ma che, mi prendi per il culo?-

Urlo, afferrandolo per il bavero della maglietta ed attirandolo a me.

-Tu sei morto! Non ti rendi conto di quello che hai combinato…io ti ammazzo…-

Ansimo pesantemente, cercando di controllarmi.

-Andiamo, noi non potevamo sapere che era tanto checca…- neppure ci prova a negare. Sa che è tutto inutile.

-Come? Non ho sentito?-

Ironizzo, mentre un pugno lo colpisce diritto sul naso.

-Intendo che ce lo ricordavamo un po’ più forte! L’amore lo avrà indebolito…- leggo la paura nei suoi occhi, ma in ogni caso, non rinuncia a fare battute di pessimo gusto.

Brutto porco…

Mi preparo a colpire ancora, quando una mano decisa mi afferra il polso, costringendomi a lasciar morire a mezz’aria il colpo che avevo preparato.

-Mello, torna in camera e per adesso stendiamo un velo sulla faccenda-

È L.

Grugnisco in direzione di Ide, raggiungendo l’edificio di corsa, salendo i gradini a tre a tre, nella speranza di raggiungere al più presto Matt e potermi sfogare con lui.

Eccoci!!!!

Miei dolcissimi e tenerissimi lettori, davvero, mi avete fatta commuovere con le recensioni allo scorso capitolo! ç_ç

Spero che questo capitolo capitolo vi sia piaciuto, ma soprattutto che vi abbia incuriosito! Sappiate che TUTTO ha un suo significato...

E ora apriamo il SONDAGGIO

premesso che sperimenterò tutte le coppie possibili, quale è la vostra preferita? Quale volete vedere compiuta alla fine???

Fosse anche Near x Ryuk... ditemelo!!!

Un bacio alla prossima,

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** reazioni sconsiderate ***



REAZIONI SCONSIDERATE

POV MELLO

 -Matt!-

Piuttosto che parlare, diciamo pure che urlo. Sbatto con forza la porta della camera dietro le mie spalle e subito raggiungo le scale per andare sul letto di Matt. Salgo solo i primi due gradini e mi ritrovo a fissare il suo viso rilassato a pochi centimetri da me. Probabilmente dorme: ha gli occhi chiusi e le cuffiette nelle orecchie con il volume talmente alto che riesco a sentire anche io “Over you”… la mia canzone preferita!

E che a ben pensarci a lui non è che piaccia molto… ma direi proprio che ora non ho il tempo di pensarci!

Lo scuoto piano con una mano sulla spalla, poi gli sfilo le cuffiette e spengo l’i-pod.

-Matt, ti va di parlare?-

-Ad essere sincero no- mugugna, girandosi dall’altro lato del letto e nel movimento per poco non mi butta giù!

Beh, non posso certo costringerlo…

…O forse si?

-Bene Matt, allora ascolterai, perché io ho ASSOLUTAMENTE BISOGNO di qualcuno con cui sfogarmi-.

Inizio a parlare a raffica di tutto quello che mi passa per la testa, di quanto mi manchi Near, ma soprattutto di quanto ho bisogno di vendicare quello che è successo, non tanto per Near in sé, ma perché hanno osato toccare qualcosa che era mio. Soltanto mio.

Mi siedo sul letto di candeggina, in modo da poter guardare Matt mentre gli parlo e gli spiego che prima o poi avrò la mia vendetta.

-La verità è che per quanto io non voglia ammetterlo, Near mi manca. È la ragione della mia vita-.

-NON VUOI AMMETTERLO???- Matt urla, alzandosi finalmente dal letto e raggiungendomi con due ampie falcate –Mello, tu forse non ti rendi conto che lo stai ripentendo in continuazione! Non ti sopporto più, possibile che tu non sappia fare altro che parlare? Se davvero vuoi avere la tua vendetta prenditela pure, ma lascia fuori me!-

Ha le lacrime agli occhi e parla a qualche millimetro dalle mie labbra: sento il profumo del gel per capelli riempirmi e i suoi occhi grandi puntati su di me sembrano voler inquisire la mia anima.

-Che vuoi dire, Matt? Scusa ma non ti capisco proprio!- se vuole litigare, ha scelto il momento giusto.

Si inginocchia di fronte a me, poggiando i gomiti sulle mie gambe aperte per sporgersi un po’ in avanti e riprende ad accusarmi.

Inspiegabilmente, mi sporgo un po’ anche io, catturando le sue labbra in un bacio peccaminoso, al quale, prevedibilmente risponde con una passione sconsiderata.

Eppure tutto non dura che qualche istante.

-Mello… perché mi fai questo?- biascica, ormai in lacrime.

-Matt… scusa, era la vicinanza… io… mi manca Near-.

Lo sento tremare ancora troppo vicino a me, prima che possa spingermi ed allontanarsi.

-Matt- gli afferro il polso con una mano, impedendogli di lasciarmi solo. È il mio migliore amico, questa faccenda chiarita. Ora e subito. Anche per Near.

-Matt, non avrei dovuto-

-No, proprio non avresti dovuto…-

Lo attiro a me, abbracciandolo forte –Sei il mio migliore amico…-

-Io sono sempre l’amico- lo sento marcare con una certa enfasi la frase. E pensare che fino a qualche mese fa era tanto reticente anche solo a guardarmi in faccia…

-Matt scusa…-

-Near è anche amico mio…- lo sento vibrare sotto il mio abbraccio, prima di ritrovarmi la sua lingua affondata nella mia gola. Sarà la tensione, sarà che sono preoccupato, dispiaciuto… ma inconsapevolmente ricambio il bacio. Inconsapevolmente, si, perché ammettere che questa sensazione mi piace, significherebbe ammettere di tradire Near. E non posso permettermelo di nuovo.

-Mello…- mugola.

 

POV LIGHT

-Elle, tu che ne pensi? Dovrei ascoltare le educate richieste di Mello, nei confronti di Misa e degli altri due ragazzi?-

Sento il mio ragazzo ridere rumorosamente, mentre si sistema meglio sul divanetto dell’ufficio.

-Andiamo Light, Misa è ben protetta, non la puoi neppure guardare…e i due ragazzi… non puoi buttarli fuori da un giorno all’altro. Ci vuole un processo, ci vogliono prove; la questione si dovrebbe rimandare a quando Near starà bene e potrà almeno confermare che Mello non è impazzito! Chi vuoi che gli creda in questo momento?-

Annuisco compiaciuto della lungimiranza di Elle e vado a sedermi accanto a lui.

-Amore, di un po’, ti va di…-

-Sono stanco Light- sentenzia, sbadigliando rumorosamente, anche se, lo ammetto, mi sembra fin troppo forzato.

-Non voglio indagare sulle ragioni che ti allontanano da me. Ma di certo non te ne puoi stare qui, senza alcuna ragione, a distrarmi dal mio incarico, ad interrompere il mio iter lavorativo…- mi lagno teatralmente, con una mano sulla fronte e l’altra che si agita in segno declamatorio. Elle sorride, un sorriso davvero stanco, rispetto a prima anche se cerca di mascherarlo ed io mi ritrovo a mettergli una mano tra le gambe, sperando in questo modo di risvegliare i suoi istinti. Sinceramente resto un po’ sconcertato dal fatto che, non solo sembra non reagire affatto, ma non sembra neppure dispiacersene!

-Light, scusa, te lo ho detto che non è il momento. Piuttosto avrei bisogno di chiederti un favore-.

Anche? Ma perché mi tratta così male? Che ho fatto per meritare un fidanzato così insensibile?

-Ma certo, dimmi pure- mi sbrigo a rispondere, distogliendo lo sguardo dal suo e dirigendomi con una certa fermezza dietro la scrivania.

Anche lui si siede più composto, poi si limita a chiedermi un permesso per domani.

-Scusami e per cosa?-

-Sono impegnato Light. Non lo sto chiedendo al mio fidanzato, ma al vicepreside della scuola in cui insegno e mi tocca farlo perché Ryuk aveva di meglio da fare che sbrigare pratiche amministrative.

-Il vicepreside ti da il permesso, troverò dopo un supplente, ma il tuo ragazzo ti chiede di uscire domani. Cosa rispondi?-

-Light, sei un bambino a volte…- si limita rispondere, prima di alzarsi ed avviarsi alla porta.

-Grazie- è tutto quello che gli sento dire prima di chiudersi la porta alle spalle.

Grazie? È tutto ciò che hai da dirmi? Batto un pugno sul tavolo, rovesciando una pila di foglietti su quelli che avevo di fronte e maledicendomi perché adesso mi toccherà sistemare tutto.

 

POV MATT

Abbraccio forte quel corpo che da tanto sognavo e lo spingo sul letto, sedendomi a cavalcioni su di lui.

-Ti voglio Mello- si, perché adesso non c’è Near, ci siamo solo lui ed io e lui mi vuole almeno quanto io voglio lui. Non vedo perché non dovremmo…

Con una certa esperienza ribalta la situazione, lasciandomi cadere sotto il suo peso.

-Siamo sicuri di quello che sta succedendo?- gli chiedo infine.

-Io amo Near- il mio cuore perde un battito, ma non ho il tempo di ribattere: Mello, a cavalcioni sopra di me, inizia a baciarmi sensualmente, mentre con le mani tenta di far scendere la zip dei jeans.

-è la mia vita- lo sento mugugnare, prima che le sue labbra si spostino, scendendo lungo il collo.

-Siamo fatti per stare insieme- ripete ancora. Sento la rabbia crescere dentro di me. Ha intenzione di fare questo con me, pensando ad un’altra persona? Ed io ho davvero intenzione di permetterglielo?

Poggio le mani contro il suo petto, ma il calore che sento provenire sotto la maglietta mi impedisce di allontanarlo da me: è quello che più desidero adesso… averlo vicino, sentirlo mio… sentirmi suo.

-Mel…- mi sfila anche la maglia, naturalmente senza incontrare alcun ostacolo da parte mia.

 

POV LIGHT

Resto in ufficio tutta la notte: oggi non ho alcuna voglia di tornare solo a casa, di trovarmi di fronte a quattro mura vuote, senza nessuno a farmi compagnia.

Mi fermo qualche secondo di troppo ad osservare la foto di fronte a me, sempre lei. Non capisco perché mai continuo a tenercela… insomma, più la guardo e più è naturale il confronto tra un prima felice ed un dopo per il quale non vedo gioia. Non capisco cosa passi per la testa del mio ragazzo in questo momento, ma una cosa è assolutamente certa, non resterò a guardare mentre mi sfugge dalle mani, troverò qualcosa da fare e lo farò alla svelta, in modo tale da salvare quello che ancora c’è di salvabile.

Tra i fogli che ho davanti mi capita di vedere il mio orario di domani: ho solo la terza ora. Bene!

Elle invece ha sei ore. Uff. cerco di incastrare gli orari al meglio, impiegando il minor tempo possibile ed assicurandomi che siano le classi a pagare le conseguenze della sua assenza. La terza ha due ore di italiano? Bene, allora italiano si farà anche la successiva. In quarta invece hanno educazione fisica: metterò loro la sostituzione di filosofia.

Adesso posso iniziare a compilare le cartacce che riguardano Near.



Ma ciao!!!!
Vi sono mancata miei cari??? Non potete immaginare la mia gioia ogni volta che leggo le cose dolci che avete da dirmi! davvero, siete adorabili... ed oggi sono particolarmente felice perchè per la prima volta dall'inizio dell'estate vedo il mare, quindi... GIOIA E TRIPUDIO!!!
Anche se immagino che la maggior parte di voi, soprattutto gli MxN forever vorranno uccidervi: per qualsiasi lamentela... non vi dico il mio indirizzo XDXD
Scherzo, in realtà come avevo detto, questa MxM era inevitabile... certo, il comportamento dei due M è abbastanza disdicevole, considerate le circostanze, ma insomma... al cuor non si comanda!
Per i fan delle LxL... vi ho incuriositi almeno un po'??? è quello che mi auguro, perchè le scene che riguardano loro due mi sono costate taaanto impegno celebrale, molto più di quello che il risultato lascia intravedere, ve lo garantisco.
Un bacio alla prossima!
ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Che mi nascondi, Elle? ***


CHE MI NASCONDI, ELLE?

POV MELLO

Mi sveglio stranamente felice… pieno! Ancora confuso dal sonno, percepisco una sensazione di caldo intorno alla vita e solo aprendo gli occhi mi accorgo di essere tra le braccia di Matt.

Sul letto di Near.

In uno scatto improvviso mi ritraggo, svegliando anche il rosso. Che cazzo ho combinato?

-Buongiorno Mel…-

-Mi chiamo Mello! Per te sono Mello! Insomma, che cosa hai fatto?-

Mi fissa un po’intontito, ancora con la testa sul cuscino.

-Mello… guarda che io non ho fatto proprio nulla. Non da solo almeno-.

Sentenzia, prima di alzarsi e chiudersi in bagno. Mi mordo il labbro, restando fermo nella stessa posizione: ma cavolo, il mio ragazzo è in ospedale e io che faccio? Vado a letto col mio migliore amico? Gran coglione che sono…

-Matt io oggi vado a trovare Near… verrai?- gli urlo da dietro la porta sperando in una risposta negativa.

-Non credo sia il caso- mi risponde aprendo la porta, ancora mezzo nudo.

-Matt, sei un insensibile- ironizzo fingendomi scandalizzato.

-Beh, felice che tu l’abbia presa in questo modo. Ma parliamo di cose serie – deglutisco –che intenzione hai? Gli dirai cosa è successo? O farai finta di nulla?-

Mi trovo immobile di fronte a lui, senza sapere cosa rispondere. Se non lo dicessi sarebbe fare un torto a Matt e dimostrare che quello che è successo per me non ha alcun valore, cosa che in tutta onestà non posso dire che sia… ma se lo dico, cosa dovrà pensare Near? Io sono certo di essere innamorato di lui, con Matt è solo attrazione fisica, ieri è stato un errore.

Mi perdo nei suoi occhi, incapace di ribattere, quando infine è lui a parlare.

-Finché non torna qui hai tutto il tempo di pensarci. Rifletti attentamente, biondo- mi liquida, iniziando a vestirsi.

 

POV LIGHT

Oggi mi sento particolarmente cattivo nei confronti di chiunque mi capiti a tiro. E la colpa è sicuramente di Elle, del suo comportamento assurdo e senza ragione, del fatto che non mi dice cosa trama e dell’astinenza forzata a cui mi sta costringendo. Di questo passo mi toccherà andare a letto con Ryuk!

Mi sono addormentato in ufficio ieri, con la testa tra le cartacce… letteralmente… e per questo stamattina ho un mal di schiena senza precedenti nella mia storia clinica. Uff.

Mi do un contegno fissando la mia immagine sbiadita attraverso il vetro della finestra: sistemo la camicia leggermente sgualcita e passo una mano tra i capelli spettinati. Sono un disastro! Osservandomi realizzo che stamattina sembro quasi Elle.

Il mio sorriso scema quando sento bussare alla porta: cominciamo dal mattino!

-Light, posso entrare?-

-Prego, Mello- Ecco che ricomincia, me lo sento.

-Senti, Light, io lo so che c’è lezione, ma… ecco… io vorrei sapere come sta Near…-

-Bene, dopo chiameremo e chiederemo- mi affretto a rispondere. Assolutamente non uscirà da questa scuola, fosse Ryuk in persona a chiedermelo!

-Beh, si, ma… Matt ci teneva tanto a vederlo!- furbo moccioso…

-Matt? Non mi risulta che sia venuto qui a chiedermelo, Mello caro… comunque ti avverto che stai facendo tardi a lezione-

Sbuffa sonoramente prima di uscire in modo volutamente rumoroso e senza pensare due volte prima di sbattere la porta.

 

POV MELLO

Se pensa che rinuncerò a vedere Near, sbaglia di grosso!

Aspetto che inizino le lezioni chiuso nel bagno: dopo il suono della campanella i collaboratori scolastici, sapendo che sia il preside che il vicepreside sono impegnati, si occupano delle loro faccende e non fanno caso a chi lascia la scuola: del resto, chi mai dovrebbe farlo?

Sorridente della mia vittoria, dopo dieci minuti dall’inizio delle lezioni, esco furtivamente dal cancello ed inizio a camminare. A dieci metri circa dall’ospedale, invio un sms a Matt, spiegando che per qualunque cosa deve nascondere la mia assenza, in qualsiasi modo possibile.

Se mi scoprono lo uccido!

…Dopotutto ora siamo complici.

Entro spedito nell’ospedale e solo ora mi rendo conto che non ho la minima idea di dove sia la camera di Near!

Inizio a camminare per i corridoi un po’ imbarazzato: non posso nemmeno chiedere in giro perché non ho il permesso di Light e non posso correre il rischio che mi veda qualcuno, infatti quel qualcuno potrebbe dirglielo se chiamasse per avere notizie del suo alunno. Inizio a rigirarmi una ciocca di capelli tra le dita delle mani, cercando di sbirciare dentro le camere.

Iniziamo a fare mente locale, Mello, cerchiamo almeno di ricordare quale era il piano… Salgo distrattamente le scale, certo che il primo non sia quello giusto e scarto a priori il piano di pediatria.

Dove sarà mai?

Camminano per il corridoio del terzo piano, scorgo da lontano una figura che mi sembra familiare.

-Elle!-

-Ciao Mello, cosa ci fai qui?-

-Professore, potrei farle la stessa domanda in effetti!-

Si gratta la testa imbarazzato, senza rispondere.

-Prof, devo essere geloso di lei e Near?- sorride rilassato dalla mia battuta, poi si affretta a salutarmi.

-Vabbè, prof almeno posso sapere dov’è la stanza del mio ragazzo?- marco volutamente l’aggettivo mio, ma lui sembra non farci neppure caso e mi risponde piuttosto sbrigativamente.

-5 piano stanza 3-.

Poi ognuno riprende per la sua strada.

 

POV LIGHT

Siccome io sono una persona mal pensante, passata l’ora di lezione che avevo, mi sono sbrigato ad ultimare i miei incarichi di vicepreside, poi sono andato a casa di Elle. Prevedibilmente non c’era e ho notato con estrema rabbia che le chiavi di riserva non erano più sotto il vaso all’ingresso. Sono rimasto ad aspettarlo sui gradini di casa sua per più  di due ore. Più di una volta sono stato tentato dal prendere il cellulare per chiedergli che fine avesse fatto, poi ho pensato che prima o poi dovrà tornare.

Bene.

Mi troverà qui ad aspettarlo.

Perso nei miei pensieri, fisso distrattamente una grande auto nera fermarsi a poca distanza dal cancello. Dentro ci sono Elle ed una bellissima donna bionda. Sento il mio corpo andare a fuoco a questa vista e scatto in piedi con i pugni chiusi. È in questo modo che mi vede quando finalmente arriva di fronte alle scale di casa sua.

-Light?- mi chiede leggermente intontito.

-Elle, di grazia, chi era quella donna?- non mi risponde, limitandosi a salire le scale con passo stranamente incerto e poi fruga in tasca alla ricerca delle chiavi.

-Elle, dimmi se hai una relazione con qualcuno- ho diritto ad una risposta.

-No, Light- sbuffa seccato senza neppure guardarmi in faccia.

-Allora devi dirmi chi era- mi arrabbio, costringendolo con una mano a girarsi e guardarmi in faccia.

-Dimmi dove sei stato, dimmi perché non mi vuoi più vicino e poi ti ritrovo a tornare a casa con una ragazza. Dimmi perché hai tolto le chiavi di casa tua dal posto che conoscevo io e perché mi lasci in bianco tutte le sere…- sono ai margini di una crisi nervosa.

-Light, ho tolto le chiavi perché non trovo più le mie e le sto usando- mi risponde mostrando quelle che ha in mano, senza soffermarsi sulle altre domande –E quella persona è un’amica di vecchia data-.

Mi invita ad entrare, scusandosi per il disordine della casa e senza neppure premurarsi che davvero lo stia seguendo, va a sedersi sulla poltrona, con la testa tra le mani.

-Elle, credo sia arrivato il momento di parlare-

-Light, ti sbagli. Non è proprio il momento- si limita a rispondere, alzandosi e andando in cucina a bere.

-Elle…-

Non ho il tempo di finire la frase, che me lo ritrovo svenuto tra le braccia.

CIAOOOOOOO!!!

Vi informo che avevo deciso di pubblicare un capitolo a settimana (mi sono anche resa conto che prima aggiornavamo 2 volte a settimana. Merlino, quanto tempo che avevamo!!!).

Dicevo, un capitolo a settimana, significa aspettare 7 giorni, cosa che non riesco a fare -.-"

Diciamo quindi che in media, almeno un capitolo a settimana lo posterò sempre, ma potrei anche essere più rapida, come oggi.

Fatta questa premessa, MA IO VI ADORO!!!

Grazie per le bellissime recensioni e grazie soprattutto perchè seguite questa rompiscatole, folle che vuole per forza infastidire 4 poveri protagonisti ^^'

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, che vi abbia interessato... insomma, spero di non avervi delusi!

Kisses, alla prossima

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** tra due fuochi... ***


TRA DUE FUOCHI...

POV MELLO

Entro nella stanza che mi ha indicato Elle per fortuna senza incontrare nessuno che possa testimoniare contro di me, di fronte a Light. Figurarsi poi se lo facesse Elle: significherebbe ammettere che anche lui si trovava nel posto sbagliato.

-Near- lo chiamo, sedendomi accanto a lui e sorprendendomi quando i suoi occhi scuri si aprono piano e si fissano nei miei.

-Sei sveglio? Amore…- perdo un battito chiamandolo così… cosa dovrei dirgli ora?

Sorride piano bisbigliando qualcosa che non capisco. Ma poco importa, quello che davvero mi interessa è che sia sveglio, che sia qui con me…

-Piccolo, gliela faremo pagare, non devi preoccuparti- gli accarezzo piano i capelli spettinati più del solito, appena sotto, riesco a toccare la cicatrice di qualche taglio e a quel tocco lo sento vibrare leggermente.

-Mel… sono contento di vederti-

-Cosa credevi? Che ti avrei lasciato qui?-

-Ho avuto paura che lo facessi- ammette con lo sguardo basso.

Come avrei potuto?

Gli poso un casto bacio sulle labbra, con la scusa che non è mia intenzione stancarlo e senza ammettere quanto mi sento colpevole.

-Sei strano Mel, cosa ti è successo?- bisbiglia piano, fermandosi a tossire prima di ascoltare la mia risposta.

Osservo il suo sguardo sofferente e lo ammetto, mi sento un verme perché è mia la colpa se sta male, se non può prendermi a pugni sapendo che sono stato a letto con Matt. È stato solo un errore, mi convinco.

-Strano? No, è che mi sento in colpa Near, è colpa mia…e poi non mi piace vederti così-

Beh, almeno lo ammetto che la colpa è mia… è già qualcosa no?

Sorride sinceramente e poi mi chiede come mai sia andato da lui durante le ore di lezione.

-è la tua occasione per superarmi!- sentenzia.

-Beh, io preferisco un confronto leale, ne riparleremo a tempo debito- gli rispondo, poi iniziamo a parlare di come farla pagare a Ide.

Beh, in realtà sono più che altro io a volerlo uccidere!

-Near, quando ti sei svegliato?- gli chiedo, sentendo l’atmosfera appesantirsi leggermente.

Mi risponde stanotte, ma non mi spiega per quale motivo non mi ha chiamato. Un messaggio mi sarebbe bastato, sapere che stava bene…

-Hanno chiamato a scuola- mi spiega. Dannato Light. Neppure una parola ci ha speso a dirmelo! Argh, Light, speriamo non abbia notato la mia assenza o per me è finita!

-sai quando ti dimetteranno?-

Nega con un cenno della testa, poi ascolta il mio breve riassunto di tutto quello che è successo, naturalmente sorvolando accuratamente sugli spiacevoli dettagli della sera precedente. A questo punto inizio a baciarlo con più coinvolgimento di prima.

-Torna presto, candeggina-

-Lo spero… comunque sto bene…e voglio stare con te! Quindi tranquillo- mi prende la mano e la stringe forte, come un bambino con il suo pelouche. –Resta ancora un po’- mi chiede.

Ma ormai è tardi, ho lasciato da solo Matt per troppo tempo, ma soprattutto è troppo tempo che Light non mi vede. Potrebbe sospettare.

Proprio mentre cerco la giusta motivazione alla mia necessità di andare, entra un’infermiera per controllare le condizioni di Near e fare i dovuti accertamenti: ovviamente mi invita ad uscire e poiché non so quanto ci vorrà, è il caso che vada. Saluto con un ambiguo bacio sulla fronte il piccolo puffo, poi mi avvio a scuola.

POV LIGHT

Ho afferrato Elle poco prima che cadesse a terra. Ma che ha? Possibile che io non sia in grado di capire cosa succede al mio ragazzo?

Lo porto in camera sua e lo stendo sul letto, incapace di fare qualsiasi altra cosa.

-Scusa Light…- si riprende dopo qualche secondo.

Di cosa si scusa, poi? Inizio a chiedermi se non sia impazzito…

-Elle, che ti è successo?- gli chiedo per tre volte prima di ottenere risposte. Sfioro distrattamente la sua mano penzolante giù dal letto, sperando di attirare la sua attenzione.

-Nulla Light, sono solo un po’ stanco- confessa socchiudendo gli occhi.

-Già, chissà come sei stato impegnato tra stanotte e stamattina…-.

La mia battutina sembra irritarlo non poco, ma finge di non darlo a vedere, limitandosi ad un sorriso forzato.

-Ho capito, se non vengo io, tu a scuola non ci torni. Andiamo- si alza a fatica, sistemando la maglia e si prepara ad uscire.

-Stai bene?- gli chiedo seriamente preoccupato –sembri più pallido del solito-.

Lo vedo sorridere e mi convinco che stia meglio.

-Elle, dovresti un po’ riordinare casa, sai?- gli confesso, notando i jeans ammucchiati a terra e la pila di pentole nel lavello.

-Già-

Non voglio neppure più chiedermi cosa sia successo, ma una cosa è certa: le cose tra noi cambieranno.

Lo convinco a venire in macchina con me, ma mi rifiuto di parlare, meditando la mossa giusta da fare: per tenerlo un po’ sotto controllo dovrei dirgli di venire a vivere da me, ma sicuramente rifiuterebbe se avesse qualcosa da nascondere. E che mi voglia nascondere qualcosa ormai è certo.

Sbuffo sonoramente, accorgendomi che il mio consorte si è addormentato sul sedile affianco a me. Che sia davvero solo stanco? Per quanto improbabile, forse dovrei provare a fidarmi di lui.

 

POV MATT

Dopo il suono dell’ultima campanella torno in camera per prendere l’i-pod ed andare un po’ sul tetto, ma quando apro la porta, imprecando perché stamattina non l’ho chiusa a chiave, mi rendo conto di non essere solo.

-Già di ritorno? Credevo restassi tutta la giornata-

-Non sono riuscito a starti lontano tutto questo tempo. Ammette Mello, salutandomi con un cenno della mano ed una barretta di cioccolata nell’altra.

Sorride maliziosamente, facendomi cenno di andargli vicino ed io mi siedo come un gattino che fa le fusa tra le sue braccia. Mi sento ridicolo ad essere contento del poco… quando Near tornerà io sarò di nuovo l’amico… questo non è altro che un sogno, un sogno dal quale mi dovrò svegliare tra non molto.

-Allora, come sta?-

-è sveglio, sembra stare bene- mi dice felice, mentre io sono quasi dispiaciuto dalla notizia. Ma come si può essere tanto insensibili?

Nel giro di pochi minuti mi ritrovo di nuovo con Mello tra le braccia, con il suo profumo che mi invade e il calore della sua pelle nuda a contatto con la mia, pronti per un’altra notte all’insegna del peccato.

-Domani vengo anche io- gli spiego, mentre piano gli mordo il lobo dell’orecchio sinistro –voglio vederlo-.

CIAOOOOOOOOOOOOO

LIGHT: No, io vorrei sapere cosa c'entra il titolo col resto della storia...

EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH dettagli!!!! Sempre a dare fastidio, questo qui!

Purtroppo ho scritto i capitoli senza titolo e al momento non mi veniva di meglio...

Chiedo perdono perchè ancora non si capisce cosa succede al piccolo e tenero Ellino, ma un po' di suspance non può che far bene!

Non mi resta che ringraziare chi ha letto, inserito e messo la fic nelle seguite/preferite e naturalmente chi ha recensito! (nonostante il calo tendenziale del saggio di recensione 0_0)

Aggiornerò quanto prima, compatibilmente con gli orari dei corsi di preparazione all'università.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Kisses

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Cosa combini, Elle? ***



COSA COMBINI; ELLE?

POV NEAR

Mi dimetteranno tra qualche giorno, quindi mi toccherà stare chiuso tra queste quattro mura senza avere contatti con l’esterno ancora per un po’.

Ho fatto amicizia con un’infermiera di nome Takada e durante i suoi turni ho il permesso di stare vestito e di girare per i corridoi: non mi piace l’idea di stare 24 ore su 24 chiuso in una stanza bianca, a guardare la tv e con la tunica delle suore addosso. Non che il colore mi dispiaccia, ma Mello dice che sembro un fantasma così, quindi evito…

Di buon mattino è arrivato Mello, sorprendentemente in compagnia!

-Beh, non eri tu che volevi sapere che fine avesse fatto?- chiede indicando Matt, poi mi bacia piano –Buongiorno amore-.

Sento Matt irrigidirsi a pochi passi da me, sebbene si sforzi di non darlo a vedere, limitandosi a chiedermi formalmente se va tutto bene.

Rispondo di si, abbastanza perplesso dagli sguardi di Mello e Matt, ma scelgo di ignorarli. Stare troppo da solo mi sta rendendo geloso?

-Allora, Matt, che novità ci sono a scuola? Mello non mi racconta nulla…-

A rispondermi è un Mello estremamente su di giri.

-Sai che è successa una cosa davvero simpatica?- naturalmente percepisco ironia nel suo tono di voce -Sono venuto qui di nascosto in questi giorni, per evitare che mi beccasse Light…ed oggi, pensa un po’, ci ha accompagnati! Chissà perché…- ammicca, rivolto a Matt.

Inevitabilmente mi sfugge un sorrisino.

-Già- asserisce il rosso –quello che non mi spiego è la condizione da lui posta…-

Mi spiegano che Light li ha voluti accompagnare, costringendoli ad un orario disumano.

Noto soltanto adesso che sono appena le 7 e mezza, ragione per la quale si sono beccati un rimprovero da Takada

-Uno di questi giorni mi farete licenziare!- imita Mello, mettendo il busto in avanti per mimare il suo bel balconcino.

Sorrido, rendendomi conto solo ora che...

-Ma adesso dov’è Light?-

Matt fa spallucce, limitandosi a dire che ha preferito restare in macchina.

-Dai Near, non ci pensiamo…-

-Già, approfittiamo ed andiamo a fare un giro!-

 

POV LIGHT

Fisso distrattamente le persone che entrano ed escono dall’ospedale. In realtà non so neppure io che cosa aspettarmi e mi sento un po’ridicolo anche solo a pensare che Elle potrebbe venire qui per Near. Se così fosse, almeno avrei la certezza di non essere impazzito e di saper ancora riconoscere gli atteggiamenti del mio ragazzo.

Ma con tutto il cuore spero di non vederlo arrivare.

Sfoglio distrattamente i documenti dell’auto. A pensarci avrei dovuto portare qualcosa per ingannare il tempo.

E mi sta per scadere l’assicurazione!

Sto per accendere lo stereo, quando una figura sospettosamente familiare entra nel mio campo visivo.

Lo sapevo. Io ne ero certo!

Impreco mentalmente contro me stesso, contro Elle e contro chiunque altro ed esco dalla macchina, ricordando per miracolo di inserire l’antifurto.

Sto per raggiungerlo e fargli una bella ramanzina, quando un’altra persona va nella sua direzione.

-Finalmente Elle! Iniziavo a preoccuparmi-

È la ragazza bionda dell’altra volta ed indossa un camice bianco. Che non sia stato Near a portarlo qui?

Il mio ragazzo si schernisce, passando una mano tra i capelli –Mi sono svegliato tardi, scusa-

Si danno del tu? Che confidenza…

Scelgo di restare in disparte, un po’ perché non ho la rapidità di muovermi dietro di loro e un po’ perché una scenata di gelosia mi sembra poco opportuna.

A tempo debito…

La ragazza stringe un braccio dietro la schiena magra di Elle, attirandolo a sé e portandolo dentro.

Li seguo con lo sguardo, percorrendo il loro stesso tragitto ad una distanza tale da non poter essere scoperto e camminando con una certa disinvoltura in modo da non destare sospetti. Mi sembra di essere un ladro…

Arriviamo in fondo all’ennesimo corridoio e li vedo sparire dietro una porta chiusa.

Batto un pugno contro il muro accanto a me; ormai è certo: perché mai dovrebbero chiudersi dentro, solo loro due?

Non faccio neppure caso al reparto dell’ospedale in cui mi trovo e decido di andarmene, affrettando il passo, prima di iniziare a piangere.

 

POV MELLO

-Già, approfittiamo ed andiamo a fare un giro!-

-Mel, tu dovresti fare compagnia a me, non annoiarti al posto mio- mi risponde, prima di scendere con un piccolo salto dal letto ed avviarsi alla porta.

-Tutto bene, vero?- chiedo, preoccupato dal fatto che cammini ancora un po’come uno zombie.

Si limita ad annuire e seguirmi in un interessante tour dell’ospedale.

Camminiamo per più di venti minuti, girando un po’ tutti i reparti, come se si trattasse di qualcosa di interessante: camminare ci serve per rompere l’imbarazzo che c’è tra di noi e far risultare questa conversazione un qualcosa di meno forzato, come dovrebbe essere tra tre buoni amici.

-Beh, lo sai che Mello fa sempre storie e… ma quello è…?-

Le parole di Matt, in realtà poco convincenti nel tono, restano sospese nel vuoto, poiché, con una mano a mezz’aria indica l’interno della stanza di fronte a noi.

 

POV NEAR

-Guarda, è Elle- ripete convinto, schiacciandosi contro il muro per non farsi vedere ma poter sbirciare come si deve.

-Cosa vuoi che ci faccia qui Elle, durante le sue ore di lezione?- lo rimprovero, prima ancora di girarmi.

Mello invece mi sembra alquanto interessato da questo scoop ed imita i movimenti furtivi del rosso.

-Mello, mi sembra poco educato sbriciare, dai, andiamo…- lo prego, tirandogli la manica della felpa, ma lui si rifiuta di andar via ormai convinto che sia qualcosa sotto. Ma sotto cosa??? È impossibile questo ragazzo!

Alla fine mi convinco a guardare anche io, pregandoli almeno di essere discreto.

Il ragazzo nella stanza è di spalle, quindi non vedo come possano averlo riconosciuto!

-Ti dico che è Elle…-

Accanto a lui c’è una dottoressa bionda, per la verità piuttosto giovane ed anche carina; mi sembra abbastanza in confidenza con il ragazzo sofferente.

-Near, davvero, lo ho visto in faccia, ti dico che è Elle… cosa ci fa qui? Perché sta male?- piuttosto che essere preoccupati, questi due mi sembrano giornalisti che vogliono informazioni per l’articolo.

-Near, non dovresti essere qui!- mi riprende la voce di Takada –e per la verità neanche voi!-

-Scusa, mi sai dire chi è il ragazzo in quella stanza?- chiede Mello, senza alcun ritegno. Il mio sguardo rassegnato gli lascia intendere che non era il caso di porre la domanda; in ogni caso Takada spiega che non è un suo paziente, ma anche se lo fosse, non potrebbe dire nulla per privacy.

Il ragazzo nella stanza intanto è inginocchiato a terra e sembra stia vomitando anche l’anima.

 

POV ELLE

Appena mi è possibile, raggiungo scuola, preparandomi psicologicamente ad affrontare le torture di Light. Direttamente vado nell’ufficio del vicepreside, meditando la scusa adatta, che possa reggere non solo con il mio superiore, ma soprattutto con il mio ragazzo.

-Light, posso entrare?- chiedo stranamente timido.

Non aspetto risposta ed entro, trovandolo come suo solito assorto dalle scartoffie. Possibile che non abbia mai qualcosa di interessante da fare?

-Per oggi puoi tornare a casa. Ho provveduto a sistemare le tue classi- mi dice freddo, senza neppure alzare lo sguardo verso di me.

-Andiamo Light, non fare il bambino, lo sai che non è per questo che sono qui-

Mi siedo sul divanetto di fronte a lui, cercando di stare il più composto possibile e continuando a riflettere su cosa sia il caso di dirgli. Che sia giusto continuare a mentire?

-Elle, quando il tuo ragazzo ti ha chiesto di essere sincero, tu hai voluto parlare soltanto al tuo capo. In questo momento il tuo ragazzo potrebbe fare azioni di cui poi si pentirebbe. È per questo che ti chiedo di tornare a casa e di farti rivedere soltanto quando avrò abbastanza autocontrollo-.

Mi limito a guardarlo senza sapere cosa dire.

-Vai via Elle, per cortesia-

Sento la testa scoppiare e sono costretto a chiudere gli occhi, mentre Light continua a farmi cenno di uscire.

Sarà che deve essersi accorto che non sono completamente lucido, sarà che gli manco davvero, sarà che sta impazzendo per il mio comportamento, ma di fronte alla mia ennesima protesta, addolcisce i toni e viene a sedersi accanto a me.

-Che ti sta succedendo? Tu non sei il ragazzo che ho conosciuto…- mi dice abbracciandomi.

-Tu sei diventato paranoico-

Sento le sue mani accarezzare la mia pelle e tremo al suo contatto. Possibile che il vizio non lo perda proprio mai? Mi morde il labbro inferiore, quasi fino a farlo sanguinare, ma nonostante tutto, è dolce nei suoi modi. Istintivamente ricambio con un bacio timido, come un adolescente che per la prima volta scopre cosa sia l’amore.

-Light…-

-Mi sei mancato, Elle- mi dice, sbottonando i miei jeans ed infilando una mano al di sotto dei boxer; intanto con l’altra accarezza i miei capelli, cercando di spostarmeli dal viso.

Mi viene da ridere se penso a quanto sia buffa e assurda questa situazione...

Eccomi!!!!

Chiedo scusa per il ritardo, ma sono stata a Ischia qualche giorno in vacanza, quindi...

Comunque, ringrazio naturalmente tutti per le recensioni, siete adorabili, dico sul serio e prometto che dal prossimo capitolo mi impegnerò a rispondere a tutti!

Beh, dunque, ormai i più audaci avranno capito cosa succede a Elle, ma visto che a me piace tirarla per lunghe, il nostro caro Light ha i prosciutti davanti agli occhi e non capisce.

Quanto a Nearino, lui si che è arguto! E da un'occhiata ha capito tutto, ma non temete, non ci sarà nulla di scontato.

Un bacio, al prossimo capitolo

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Lacrime e bugie ***


Una piccola premessa, prima di lasciarvi al capitolo: perdonate le dimensioni! In fondo troverete tutte le spiegazioni!

Buona lettura!

LACRIME E BUGIE

POV LIGHT

Sfilo agilmente la maglietta di Elle, ammirando il suo corpo nudo, come non lo vedevo ormai da troppo tempo.

-Che hai?- gli chiedo, notando la sua resistenza.

-Nulla, scusa- mi impedisce di replicare, tappando la mia bocca con un bacio.

-Allora, non avevi qualche lavoretto in sospeso?-

Proprio mentre sto per rispondergli adeguatamente, squilla il suo cellulare.

-Ignoralo Elle…-

Mi costringe perfino a pregarlo. Sto cadendo davvero in basso.

-Potrebbe essere importante- mi risponde e non esita a scansarmi per andare a prendere il cellulare dalla scrivania.  

Naturalmente non può uscire dalla stanza mezzo nudo, il che mi permette di sentire la conversazione, anche se non posso dire che sia soddisfacente: è la persona all’altro capo del telefono a parlare, mentre lui si limita a rispondere di si e ringraziare. Di cosa poi?

-Light, domani potrei fare un po’tardi- mi dice, tornando nella posizione in cui mi aveva abbandonato prima.

-Elle, adesso sono stanco dei tuoi capricci da sindrome premestruale. O mi dici cosa ti succede o eviti di farmi notare quanto ti stai allontanando. O, molto più semplicemente, finisce qui…-

-Sei un bambino Light. Alla mia età posso permettermi di dirti solo che ho da fare, non sei nessuno per costringermi a raccontarti i fatti miei. E sei troppo geloso- mi dice, rivestendosi.

Geloso? Io potrei aver dato dimostrazioni di paranoia, di egocentrismo, di follia, ma non di gelosia! Che abbia da nascondermi qualcosa per la quale una mia ipotetica gelosia potrebbe essere motivata?

Decido di lasciarlo andare senza dire una parola.

 

POV MELLO

Quando torniamo a scuola, Matt ed io siamo nella mano.

-Hai rischiato di fargli capire qualcosa…- borbotto, volutamente acido.

-Non avrei fatto capire nulla, tranquillo! E poi Near era così carino stamattina…- sussurra, col viso a poca distanza dal mio, appena entriamo in camera.

Prova a baciarmi con malizia, ma stronco il suo sorrisino sul nascere, con un pugno sullo zigomo destro.

Geme, portandosi una mano sul punto ferito e rimproverandomi con lo sguardo.

-Stavi parlando del mio ragazzo…-

-Mello, sono la persona che ha assecondato i tuoi bollenti spiriti in queste ultime notti. Non credi che meriterei un trattamento migliore?-

Non mi da tempo per le repliche ed esce dalla stanza.

Senza sapere cosa mi spinga a farlo, mi ritrovo a seguirlo per i corridoi, pregandolo di fermarsi, ma lui si allontana con una certa velocità.

 

La verità è che vorrei che uno di loro due potesse odiarmi, in modo tale da non avere il problema di dover scegliere. Così mi sento con due piedi in una scarpa, o per rendere meglio l’idea, con un solo piede in due scarpe. Fare il doppio gioco non è esattamente una cosa corretta.

Ma non posso farci nulla…Avrò qualche problema se non risolvo prima che Near torni a casa. Ed ormai manca poco.

 

Ripesco Matt sopra il tetto della scuola, con le gambe penzoloni verso l’esterno dell’edificio e lo sguardo perso nel cielo rosso del tramonto.

-Matt, scusa- gli soffio all’orecchio, abbracciandolo teneramente –non volevo-.

Borbotta qualcosa di negativo, per poi arrendersi alle mie coccole.

-Io non voglio farti soffrire- gli dico, sfilando la sigaretta dalle sue labbra e stringendola tra le mani –ma amo Near-.

Fa per alzarsi, irritato ancora dalle mie parole.

In poco meno di un secondo, i suoi occhi si riempiono di lacrime –Ti amo Mello… ma sei uno stronzo- piagnucola, raccolto nel mio abbraccio.

-Perdonami Matt…-

 

POV LIGHT

Quando esce riprendo lentamente la calma che avevo perso: la sola cosa che mi resta da fare a questo punto è affrontarlo.

-sei uno stupido Elle- sibilo, per poi seguirlo lungo il corridoio.

Resto piuttosto stupito, vedendolo entrare in presidenza. Un’immagine poco felice attraversa per un attimo la mia mente, ma mi convinco a stroncarla sul nascere, trovandomi a pensare che sono diventato davvero ridicolo.

Stringo i pugni quando la porta di fronte a me viene chiusa con un’ostentata gentilezza dalla mano sottile del mio…ex fidanzato.

I corridoi sono vuoti, quindi, avvicinandomi appena alla porta posso sentire quello che succede all’interno.

-Elle, di cosa hai bisogno?- chiede il preside, presumibilmente senza neppure guardare in faccia il suo interlocutore. Non lo fa mai ed è una delle cose che più mi irritano.

-Dovrei prendere due settimane di permesso- esordisce sicuro. Due settimane?

Adesso sono certo che Ryuk ha alzato lo sguardo, guardandolo sbieco.

-è successo qualcosa?-

Sento un rumore di carte alquanto inquietante e maledico il fatto che la porta sia chiusa.

-Elle, se hai bisogno di qualcosa…-

Una simile gentilezza nella voce di Ryuk non ricordo di averla mai sentita e devo ammettere che è abbastanza preoccupante.

-La sola cosa che vorrei è che questo non fosse riferito a Light-

Mi allontano leggermente dalla porta, sull’orlo di una crisi di nervi ed aspetto che Elle esca, convinto che a questo punto la razionalità non sortisca alcun effetto.

Appena si richiude la porta alle spalle, alza lo sguardo verso di me, fissandomi inespressivo ed uscendo.

Aspetto di essere fuori dall’edificio, prima di colpirlo con un pugno, diritto in faccia.

-Light, ma che vuoi?- si irrita, avvicinando una mano al labbro ferito.

Non gli lascio il tempo di reagire e lo incastro tra il mio corpo e il muro.

-Ti ripeto la domanda che ti ho già fatto: c’è qualcosa che mi stai nascondendo?-

Al suo ennesimo tentativo di negare la realtà, gli ultimi cristalli del mio autocontrollo vanno in frantumi e con una certa violenza lo colpisco di nuovo, stavolta allo stomaco, facendolo piegare per il dolore.

-Elle, cosa non mi hai detto?- chiedo ancora, afferrando una ciocca di capelli tra le mani e tirandola fino a fargli lacrimare gli occhi.

-Lasciami, stupido…- piagnucola, incapace di liberarsi.

-Ti ricordavo più forte Elle. Stare a contatto con le ragazze ti sta indebolendo?- gli chiedo con un sorrisetto folle sul volto.

Fa appena in tempo a coprirsi il viso con un braccio, bloccando a stento il mio pugno chiuso.

 

-Elle…- lo seguo fino a casa e per poco non mi chiude la porta in faccia.

Gli stringo forte il polso, sperando di scuoterlo da questo anomalo torpore psicologico: lui non mi risponde, si limita a fissarmi inespressivo, divincolandosi appena dalla mia presa.

-Chi è la ragazza bionda?- fingo di non sapere di chi si tratti. Voglio sentirlo dire dalla sua bocca.

-Un’amica Light- emerge un certo disappunto nella sua voce, quando sottolinea il mio nome. Rabbrividisco.

-Dove devi andare due settimane?-

Sto per stringere di più la presa, quando per la seconda volta nel giro di una settimana, lo prendo a due centimetri dal pavimento.

-Elle?-

Istintivamente lo abbraccio, sentendolo tremare tra le mie braccia. Incapace di fare qualunque cosa, mi limito ad accarezzargli i capelli leggermente appiccicati sul volto.

-Va tutto bene Elle…- mi sembra di parlare ad un bambino e mi sento stupido, devo sembrare davvero impacciato.

Non so cosa dirgli, tantomeno cosa fare.

-Scusami- mi risponde, cercando di riprendere il suo abituale sangue freddo e staccandosi da me –Va tutto bene-

-Posso restare da te stanotte?-

 

POV LIGHT

Alla fine Elle ha acconsentito a farmi restare a casa sua, a patto che il mattino seguente ognuno se ne sarebbe andato per la sua strada, consapevole del fatto che ormai avevo capito che “aveva qualcosa da fare”.

Ho aspettato che si addormentasse, accarezzandogli di tanto in tanto i capelli, come è mia abitudine fare e non ho provato neppure a baciarlo.

Osservo il labbro leggermente gonfio per il mio pugno e mi pento di averlo trattato male, così, con un gesto istintivo, mi giro dalla parte del letto opposta a lui, preparandomi a dormire.

Mi spingo sul bordo, in modo che nessuna parte di me entri a contatto con lui, un po’ perché non voglio dargli fastidio, un po’ perché in questo momento non mi va di trovarmi abbracciato a lui, senza sapere come divincolarmi per non svegliarlo.

Sto per abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, quando lo squillare stridulo del telefono mi fa sobbalzare. Inevitabilmente impreco contro la persona, assolutamente priva di rispetto, che chiama a quest’ora.

Mi giro a guardare Elle, preoccupato dall’idea che possa svegliarsi, ma lo ritrovo ancora completamente abbandonato al sonno, come se quel rumore non lo riguardasse assolutamente.

Sorrido, avviandomi alla cornetta e pronto a sottolineare la poca cortesia della telefonata, quando scatta la segreteria.

-Sono Halle- risponde una voce femminile non del tutto sconosciuta. Inevitabilmente la associo alla bella dottoressa bionda.

-Elle, scusami per l’ora. Volevo sapere se va tutto bene e raccomandarti di essere puntuale. Domani vorrei che iniziassi la chemio un po’ prima. Potrebbe durare di più-

Le ultime parole, ad essere sincero, mi sfuggono.

Mi appoggio allo stipite della porta, portando una mano alle labbra ed iniziando a mordicchiare le unghie: questo spiega tante cose…

Non mi do il tempo di pensare quante sono state le occasioni in cui avrei potuto rendermi conto di quello che stava succedendo ed ancora una volta lascio che la mia impulsività prenda il sopravvento.

Inizio a frugare tra le cose di Elle: ormai conosco il mio ragazzo abbastanza bene da sapere dove mette le sue cose!

Con tutta la confusione che c’è per la casa impiego un bel po’ di tempo, ma alla fine, trovo qualcosa di interessante.

Sfoglio con un certo interesse una manciata di fogli contenuti in una cartellina azzurra e nella quale viene descritta con una certa accuratezza la situazione clinica di Elle.

Tumore allo stomaco.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, non tanto colpito dalla situazione di fronte alla quale mi trovo, ma piuttosto irritato dalla sua scelta di tacere.

Non giudicatemi male!

Di errori ne ho fatti sicuramente tanti nell’ultimo periodo e vedendo il mio comportamento, non mi stupisce che Elle mi abbia reputato troppo poco maturo per certe cose. Ma se me lo avesse detto, se si fosse premurato di raccontarmi le cose come stavano, io avrei potuto certamente fare di più di quello che ho fatto.

Non mi sarei comportato come uno stupido…

Con lo sguardo ancora offuscato dalle lacrime e un passo abbastanza incerto a causa del buio, raggiungo di nuovo il letto, fissando per qualche secondo il viso rilassato di Elle, poi torno vicino a lui, stavolta lasciandomi andare sul suo petto e concedendomi il calore del suo corpo.

 

Così si scoprì cosa avesse Elle! 

....

ed ora vi spiego tutto. Perchè, lo giuro, ho delle valide motivazioni!

1- Il capitolo è immenso perchè, avendo già scritto alcune scene, non sono riuscita a tagliarle, ma non volevo aspettare un altro capitolo per farvi sapere cosa avesse Elle.

2- La storia è "completa". Ma non manca qualcosa? è vero, non si sa che fine abbia fatto Near, nè come come si è risolto il nostro caro triangolo MxMxN. Beh, varie ed eventuali ragioni, mi hanno spinta a dividere la storia in due parti, quindi, sperando che continuerete a seguirmi, tra qualche giorno posterò una nuova storia (di cui ancora non ho scelto il titolo, quindi, se avete suggermenti sono ben accetti!)

3- I ringraziamenti sono d'obbligo!

Vorrei dare un enorme abbraccio cibernetico a tutti, perchè avete seguito i miei scleri e mi avete incoraggiata... spero di avervi fatto sorridere almeno un po' con questa storia (o in alternativa di avervi fatto piangere... ^^)

Un bacio, 

ChibyLilla

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=314764