Dieci Piccoli Super Junior

di Ryiua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 Halloween ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 Dov'è Sungmin? ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 Di Nuovo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 Il tempo stringe ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 Cinque su Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 Come hai potuto? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 Ancora Pasticcini ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 Uno scherzo di cattivo gusto ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 Halloween ***


Capitolo 1
  Halloween



Ottobre.
Un mese come un altro in fondo, pieno di lavoro e impegni.
Allenamenti, spettacoli, musical, radio, tv e chi più ne ha più ne metta.
In tutte queste fatiche una cosa risplendeva come il sole dopo le nuvole proprio nel mese di ottobre, come la mattina di Natale quando è ora di aprire i regali, insomma, un pò più tetro ma sempre di una festa si tratta.
Halloween.
La sera di quel trenta di ottobre il manager radunò tutti e otto i componenti nel grosso salone facendoli sedere sul divano.
-Allora-  "allora" non è mai un ottimo inizio, i ragazzi lo sapevano bene.
-... Io, io... Non volevo finire l'ultima fetta di pizza, lo giuro! Aveva detto che non dovevo mangiarla, che dovevo lasciarla per Kangin, ma è stato più forte di me! L'ho vista li, che mi fissava e implorava di essere mangiata... GIURO NON LO FARO' PIU'! MI HA DEVIATO! LA COLPA E' DELLA PIZZA!!- cominciò a urlare Shindong in prenda al panico più totale lasciandosi cadere in ginocchio sul tappeto bianco davanti al divano.
-AH, SEI STATO TU! GRAZIE!- esclamò il ragazzo che finalmente scoprì il responsabile della sua mancata merenda dopo le registrazioni in tv.
-Ehi, adesso basta. No, Shindong non mi riferivo alla questione della pizza! Ma come ti è venuto in mente!? Ahhh. Sentite. Quest'anno siete stati invitati a una festa particolare per Halloween, per cui salterete quella annuale organizzata dall'SM. Chiaro?- spiegò il manager sperando che i ragazzi avessero recepito al volo la cosa.
-Vacanza??- chiese Heechul con gli occhi tanto brillanti di gioia da accecare.
-ASSOLUTAMENTE NO!- replicò di fretta l'uomo.
-Qualche altra notizia?? Non ci ha detto nulla riguardo questo incarico...- gemette preoccupato Ryeowook tormentandosi le mani.
-Niente festa in maschera, siete solo stati invitati a questa festa organizzata da un grande magnate nella sua villa. Nulla di impegnativo, dovrete solo presenziare. Altri artisti ci farebbero la firma subito, sarà un lavoro, semplice, veloce e indolore!!- continuò sbrigativo il manager per poi congedare i ragazzi che si diressero svelti alle loro camere senza fiatare più sull'argomento pronti a una notte di riposo prima della festa, l'indomani sarebbero partiti ad un ora quasi scellerata, ma nessuno se ne preoccupò concludendo che sicuramente era a causa della distanza che li separava da questa fantomatica villa.

La notte passò fin troppo presto e all'alba la sveglia suonò per tutti senza farsi troppi problemi.
I ragazzi si alzarono di malavoglia ciondolando per casa, con la canotta fuori dai pantaloni del pigiama, gli occhi lucidi, le guance rosse e i capelli che volavano in tutte le direzioni.
Dovettero prepararsi in fretta e furia così come fare colazione, presero gli abiti per la serata di gala e scesero fino al seminterrato dove si trovavano i garage.
Siwon li aspettava già in macchina, come sempre aveva dormito nel suo appartamento lasciando Bugsy per quei due giorni nelle mani della sorella.
Si divisero tutti nelle varie macchine e si misero in viaggio, chi dormì lungo il tragitto, chi giocò con il cellulare, chi lesse qualche rivista, arrivarono  fin troppo presto sul luogo del loro lavoro.
-Ma sono le 8 del mattino, mi spiegate perchè ci siamo alzati così presto!!- gridò Heechul in preda a un attacco isterico in piena regola, le mani puntellate fermamente in vita.
-Così è stato richiesto Heechul, ora smetti di fare la prima donna e comportati bene- lo ammonì secco Leeteuk mantenendo però sempre il suo tono dolce, capace raramente di urlare ed arrabbiarsi sul serio.
Scesero tutti dalle auto trovandosi di fronte ad una immensa villa.
Le loro vetture non erano ovviamente le uniche, anzi, quasi tutto il piazzale antistante le scale che giungevano all'ingresso era pieno, intorno a loro un folto bosco avvolgeva il palazzo in un abbraccio verde.
Si avvicinarono tutti assieme alle scalinate rimanendo a guardare quella vista stupenda.
La villa era enorme, una costruzione massiccia su tre piani in una pianta perfettamente quadrata. Lunghe pareti bianche facevano svettare l'intero palazzo ancora di più rendendolo imponente e maestoso, un lungo terrazzo si estendeva nella facciata anteriore della villa, esattamente al secondo piano dove alte vetrate vi permettevano l'accesso.
Due lunghe scalinate separate portavano all'enorme portone di legno massiccio della villa.
Una cameriera dal lungo vestito blu scuro li aspettava sorridente sulla porta:
-Ben arrivati!- esclamò raggiante lasciandogli un lungo inchino.
-Benvenuti alla villa, spero abbiate fatto buon viaggio. Ora vi accompagnerò nelle vostre stanze dove potrete cambiarvi, il ricevimento comincerà a breve- spiegò la ragazza dai lunghi capelli castani legati in un morbido chignon.
Si incamminò all'interno del palazzo mentre due maggiordomi impettiti aprivano i portoni richiudendoli alle loro spalle.
L'ingresso era pieno di cameriere e maggiordomi che correvano da tutte le parti completamente indaffarati e altri che si occupavano di accompagnare i vari ospiti ed illustrargli la serata.
Una morbida moquette rosso scarlatto copriva il pavimento, alla loro destra un'altra enorme porta, ora chiusa. Davanti a loro invece, grosse scale di legno si ergevano portando gli ospiti al piano superiore, una balconata che faceva esattamente il giro dell'enorme ingresso dando così libero accesso ai vari corridoi.
-Bene- si fermò la cameriera, esattamente al centro della stanza - il mio nome è Hyemi e vi accompagnerò in questa giornata, come potete vedere, alla vostra destra c'è l'ingresso al salone da pranzo. Ai piani superiori vi sono il salone da ballo e le camere degli ospiti, rispettivamente al secondo e terzo piano. Una volta terminato di prepararvi sarete tutti riuniti nella sala da pranzo per la presentazione e il banchetto, terminato ciò vi illustrerò il proseguimento della giornata- si inchinò nuovamente pregandoli di seguirla al piano superiore, li condusse direttamente al terzo piano mostrandogli le loro stanze e lasciandoli liberi di cambiarsi d'abito e sistemarsi.
-Beh, è un gran bel posticino non trovi??- si lasciò scappare Kangin a voce fin troppo alta una volta che lui e Leeteuk furono entrati nella loro stanza.
-Wooo... Non sapevo nulla di tutto ciò, molto interessante...- bisbigliò guardandosi intorno e studiando gli arredi un più che incuriosito Siwon.
-Che mica te la vuoi comprare!?- esclamò sarcastico Heechul come suo solito.
Ryeowook si aggrappò letteralmente con tutta la sua esile corporatura alla maglia di Shindong cercando di farcelo entrare a tutti i costi.
-Senti Shinnie, un pò più stretta non potevi trovarla vero?!?!?!- balbettò il minore tirando con tutte le sue forze.
-Se è stretta mi fa un bel corpo da figurino ok!?- spiegò velocemente Shindong cercando di uscirne vivo.
-Sei stupendo...- sussurrò Kyuhyun guardando Sungmin dal riflesso dello specchio di fronte a lui.
-Ehm... grazie, anche tu lo sei...- balbettò appena l'altro passandosi una mano fra i capelli biondo ossigenati mentre le sue guance si tingevano appena di rosso.
-Docciaaaaaaaa- .
-MA QUALE DOCCIA E DOCCIA SIAMO IN RITARDO E TU PENSI ALLA DOCCIA!?!?- Eunhyuk urlò praticamente sulla soglia di una crisi di nervi rincorrendo un Donghae in boxer per tutta la stanza che voleva a tutti i costi farsi una doccetta veloce.
-Basta che sia davvero veloce!-.
-Ehi Hyuk senti... Non è che vuoi farla con me??- chiese sporgendo la testolina mora e blu dal vetro scorrevole della doccia.
Hyukjae gli restituì un dolce sorriso lasciando cadere gli abiti sul letto sfilandosi quelli che aveva indosso.
-Forse non sarà tanto veloce...- affermò infilandosi nella doccia assieme al ragazzo.

Si trovarono tutti fuori dalle loro stanze, nel lungo corridoio un ora più tardi pronti nei loro smoking neri e nelle scarpe lucide di vernice, le camice bianche e le cravatte annodate.
Scesero al piano terra, nell'enorme ingresso dove trovarono una sorridente Hyemi ad attenderli.
-Bene, il pranzo sta per cominciare, se volete seguirmi...- si inchinò nuovamente accompagnandoli all'interno del salone ora aperto.
Lunghi tavoli erano disposti occupando tutto lo spazio della grande stanza apparecchiati a festa.
Piatti bianchi e tovaglioli piegati finemente, calici di cristallo e vasi di fiori abbellivano i tavoli di legno scuro.
Era gremito di gente famosa, importante e facoltosa arricchita in sfarzosi abiti eleganti e con addosso i loro migliori gioielli.
Si sedettero in fretta ringraziando la cameriera che gli spiegò il proseguimento della festa, una volta terminato il pranzo sarebbero saliti al piano superiore, nella sala da ballo dove si sarebbe svolta la centralità dell'evento.
Mangiarono tranquillamente, un lungo pasto di più e più portate ottime e prelibate, i piatti che abbondavano; cameriere e maggiordomi che li ricolmavano ogni volta che si fossero svuotati.
-Ragazzi nemmeno sei mesi di palestra mi ci vorranno per smaltire tutto questo...- si lamentò fievolmente Siwon battendosi piano sulla pancia strapiena mentre un felicissimo Shindong continuava a mangiare beato.
-Santo Cielo che cosa meravigliosa... sono in paradiso!!!!- esclamò il ballerino continuando a mangiare piccoli pezzetti di pollo in una salsa speziata.
Il pasto finalmente terminò e le cameriere portarono gli ospiti al piano superiore dove era già cominciata da un pò la musica.
La sala era enorme, con grandissime vetrate e lunghe tende bianche che si aprivano sul meraviglioso terrazzo, grossi lampadari piedi di pietre scintillanti pendevano dal soffitto illuminando l'enorme salone da ballo di parquet lucido.
Un tavolone bianco era disposto su un lato della sala, pieno di dolci e sottili calici di vino, in un angolo l'orchestra dava vita a dolci melodie.
Era già pomeriggio inoltrato ma del magnate che li aveva invitati ed organizzato la festa, ancora nulla.
-Ragazzi che noia...- ammise Kangin rigirandosi fra le dita il calice pieno del liquido chiaro, frizzante di minuscole bollicine.
-Kangin!- esclamò immediatamente il leader per ammonirlo dandogli un piccolo calcetto al piede.
-Che ci posso fare se...- cercò di controbattere il minore.
-Zitto!-.
-Almeno non dobbiamo sudare, scomporci o vestirci strani no??- si intromise Siwon lanciando un veloce occhiolino al resto del gruppo.
-Beh c'è da ammettere che i dolci sono buoni!- ridacchiò Shindong di ritorno da una retata nella zona dolci lasciando il resto del gruppo a bocca aperta ma mettendoli di buon umore ridendo tutti assieme.
Quando il sole cominciò a diventare arancione e a scendere piano oltre le montagne accadde l'imprevedibile.
Alcuni domestici portarono al centro del salone un grosso palo di legno scuro con sopra un piccolo altoparlante grigio.
Questo gesto fece fermare immediatamente le danze, bloccando i musicisti e attirando l'attenzione di tutti i curiosi ospiti, compresi i più impegnati al tavolo dei dolci!
Nessuno di loro parlò, lo fece al loro posto la voce metallica che lenta e fredda uscì dall'altoparlante...

-"Dieci piccoli negretti se ne andarono a mangiar,
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.

Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar.

Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro,
solo sette ne restar.

Sette poveri negretti legna andarono a spaccar:
 un di lor s’infranse a mezzo,
e sei soli ne restar.

I sei poveri negretti giocan con un alvear:
 da una vespa uno fu punto,
solo cinque ne restar.

Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale,
quattro soli ne restar.

Quattro poveri negretti salpan verso l’alto mar;
uno un granchio se lo prende,
 e tre soli ne restar.

I tre poveri negretti allo zoo vollero andar:
uno l’orso ne abbrancò,
 e due soli ne restar.

 I due poveri negretti stanno al sole per un pò:
 un si fuse come cera
e uno solo ne restò.

Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò:
ad un pino s’ impiccò
e nessuno ne restò”- [*]

Questo.
Questo fu quello che quella terribile voce solo pronunciò, seguito da un orribile risata.
Le luci si spensero di colpo e sulla sala piombò un silenzio tombale... Seguito dal panico generale.
Urla e sbraiti, richieste d'aiuto e pianti si alzarono in un coro terrificante, terrorizzando chi ancora non aveva ben compreso l'ovvio messaggio.
Spintoni e corse cominciarono muovendo la gente senza sosta mentre tutti si dirigevano verso l'enorme portone che conduceva all'ingresso della villa spingendo, gridando e pestando chiunque si mettesse sulla strada per la via di fuga.
Shindong lanciò letteralmente il bignè al cioccolato a terra pulendosi le labbra tutto stizzito cercando di raggiungere gli altri, come Kangin lasciò cadere il calice che teneva fra le mani afferrando di fretta la mano di Leeteuk.
Siwon riuscì a raggiungere Ryeowook che trovò in fretta Donghae e Eunhyuk l'uno attaccato al braccio dell'altro riuscendo a riunirsi a Kangin, Leeteuk e Shindong.
-Dov'è Heechul?!- urlò Siwon sperando di farsi sentire sopra la folla.
Il gruppo cominciò a gridare in cerca del compagno cercando di rimanere tutti stretti ed uniti ancora a fianco del tavolo.
-Cosa c'è da gridare, cosa c'è??- Si chiese Heechul con le mani in tasca avvicinandosi al gruppo ed infilandosi fra Siwon e Ryeowook.
-Ma come fai a stare così calmo!?- gemette Ryeowook che moriva dall'indecisione:  strapparsi i capelli, lanciarsi sul bavero di Heechul o rimanere stretto nella salda presa del gruppo per non perdersi.
-Che facciamo adesso??- gridò Eunhuyk facendo la domande di cui tutti avevano in fondo paura.
-FERMI TUTTI!- gli bloccò il leader mentre i compagni lo guardarono completamente confusi e intontiti dal fracasso.
-Sungmin e Kyuhyun! Dove sono!?-.


-Sungmin!- continuava a gridare Kyuhyun fra gli spintoni della gente spingendo a sua volta per non essere travolto alla costante ricerca di Sungmin.
Sungmin dal canto suo cercava di fare lo stesso, riuscendo a fatica a farsi spazio fra la gente cadendo a terra un paio di volte combattendo con tutto se stesso per non farsi pestare e prendere a calci.
Il buio di certo non aiutava la loro frenetica ricerca.
Kyuhyun continuava a cercare disperato, urlando con tutto il fiato che aveva in gola finchè essa non gli parve andare a fuoco, il cuore scoppiava nel petto e la paura gli attanagliava le viscere finchè un sussulto non gli bloccò completamente la voce obbligandolo a tossire più volte.
Si girò per vedere da dove proveniva il colpo. Siwon.
Siwon lo stringeva da dietro tirandolo verso il gruppo.
-No, NO. FERMO. LASCIAMI ANDARE!!-.
-Ma Kyuhyun sei impazzito!?- gridò dritto nelle sue orecchie il maggiore.
-TU SEI PAZZO! DEVO TROVARE SUNGMIN!- cercò di liberarsi dalla sua stretta scalciando e agitando le braccia, ma si bloccò di colpo con lo sguardo dritto davanti a se, imbambolato.
-Kyu... Kyuhyun tutto ok? Stai bene??-.
Il maknae tremava appena indicando dritto davanti a se.
Sungmin.
Sugmin si trovava esattamente di fronte a loro, ma dalla parte opposta della stanza, vicino all'unica via d'uscita trascinato via dalla folla urlante.
-SUNGMIN!- Urlò a squarciagola Kyuhyun tornando a cercare di divincolarsi dalla stretta di Siwon arpionandogli le braccia muscolose.
-KYUHYUN!- gridò di rimando il biondo; le loro voci si scontrarono sempre più ovattate e lontane mentre il biondo veniva trascinato via e il maknae a sua volta venne gettato all'interno del gruppo che si rifugiò sotto al tavolo attaccato al muro, vicini e stretti l'uno all'altro aspettando che quella mandria di bufali passasse.
Kyuhyun continò a urlare mentre lunghe lacrime gli affollarono le guance, brucianti e copiose mentre gli occhi presero a bruciare come fuoco e la vista ad offuscarsi.
Il gruppo cercò in vano di calmare il compagno mentre Siwon lo stringeva forte a se cercando di bloccarlo.
Finalmente tutto finì.
Il rumore e il trambusto cessarono esattamente com'erano cominciati e la luce tornò a riempire le stanze della villa.
I ragazzi uscirono quasi tutti tremanti lasciando cadere le mani lungo il corpo e via dalle orecchie.
Il silenzio fu quasi immediatamente riempito dagli urli di Kyuhyun e dai passi di corsa del gruppo che in fretta uscì dalla stanza in cerca dell'amico gettandosi con foga nell'ingresso rischiando di scivolare sulla moquette rossa.
Nessuno.
Non c'era nessuno, nemmeno un ombra, nemmeno le cameriere e i maggiordomi, nessun invitato, nessun ospite... Nemmeno Sungmin.
La porta d'ingresso era stranamente chiusa ma tutti vi si gettarono contro nel vano tentativo di aprirla.
Chiusa. Ovviamente.
-E ora che facciamo?- chiese Shindong fissando gli altri negli occhi mentre Kyuhyun non riusciva a fermare il mare di lacrime, Ryeowook non poteva smettere di tramare e le loro mani non si staccavano l'una dall'altra.
-Non lo so... Ma ora siamo solo nove...- la voce incrinata del leader spezzò quel silenzio mostruoso, il silenzio della villa muta e scenario di quell'orrore.
Sungmin era scomparso.

Continua...


[*] Filastrocca del libro di Agatha Christie Dieci Piccoli Indiani

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Angolo Dell'autrice: Yeeeep Ciao a tutti!
Sono incredibilmente ancora viva e ho trovato un pò di tempo per rilassarmi e buttare giù questa piccola "avventura" che spero apprezzerete!
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Buona lettura!
Ryiua

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 Dov'è Sungmin? ***



Capitolo 2
  Dov'è Sungmin?

 

 

 


Nessuno.
Non c'era nessuno, nemmeno un ombra, nemmeno le cameriere e i maggiordomi, nessun invitato, nessun ospite... Nemmeno Sungmin.
La porta d'ingresso era stranamente chiusa ma tutti vi si gettarono contro nel vano tentativo di aprirla.
Chiusa. Ovviamente.
-E ora che facciamo?- chiese Shindong fissando gli altri negli occhi mentre Kyuhyun non riusciva a fermare il mare di lacrime, Ryeowook non poteva smettere di tramare e le loro mani non si staccavano l'una dall'altra.
-Non lo so... Ma ora siamo solo nove...- la voce incrinata del leader spezzò quel silenzio mostruoso, il silenzio della villa muta e scenario di quell'orrore.
Sungmin era scomparso.



I ragazzi rimasero fermi per secondi che parvero quasi anni respirando piano, quasi impercettibilmente per cercare di evitare di spezzare quel silenzio terrificante.
Il battito frenetico dei loro cuori quasi poteva riempire la stanza.
Le mani lentamente si lasciarono cadendo lungo i fianchi e tutti si precipitarono verso il grosso portone.
Ryeowook si appese letteralmente alla grossa maniglia d'ottone sperando di aprirlo quando Siwon si avvicinò ad esso facendo spostare l'amico.
Tirò con tutta la sua forza, ma la porta non si spostò di un millimetro.
Provarono tutti assieme, uno dietro l'altro ma nemmeno questo funzionò, Siwon perse la presa scivolando a terra assieme a tutti gli altri in un effetto domino mentre la loro forza si rivoltava contro di loro facendoli capitombolare sulla moquette rossa.
-Ahhhh il mio fondo schienaaaa...- gemette Heechul alzandosi di fretta pulendosi i vestiti lanciando a tutti occhiate assassine.
-Ma chi me lo ha fatto fare!? Ora ho i capelli sotto sopra vero!?-.
Tutti rimasero a fissarlo volendo prendere la sua faccia sicuramente a schiaffi, più probabilmente con due mattoni.
-Scusate....- una voce ovattata usciva da sotto la montagna di corpi.
-Vi voglio bene, amo il caldo, ma pesate, non respirooooooo....- chiedeva aiuto un povero Shindong che aveva assunto una forma simile a una frittella schiacciata.
Si alzarono lentamente aiutandosi l'uno con l'altro.
-Mi tornano su i pasticcini...- si lamentò nuovamente Shindong pulendosi i pantaloni scuri sulle ginocchia.
-Disgustoso...- gemette Kangin lanciandogli una occhiata di sbieco.
-Ooooooh schizzinosi! Mi siete saltati addosso in diec...- la voce del maggiore gli morì in gola pensando che ora erano in nove, non in dieci.
Tutti abbassarono lo sguardo tristi mentre nessuno si era accorto che un intrepido Kyuhyun continua a tirare la maniglia d'ottone, prendere a calciare la porta, prenderla a pugni ma nulla.
-Ehi ehi ehi, basta Kyu! Ti farai solo del male!- esclamò Siwon correndogli incontro bloccando il ragazzo da dietro sollevandolo appena allontanandolo dalla porta.
-NO, Lasciami Siwon, TI HO DETTO LASCIAMIII!- urlò il maknae ancora piangente con le lacrime a rigargli il volto.
Siwon lo lasciò, mollando la presa sulle sue braccia lentamente mentre il ragazzo si lasciò cadere al suolo, sulle ginocchia lasciandosi a un pianto infinito di puro dolore e preoccupazione.
Leeteuk si avvicinò a lui assieme a Ryeowook, Eunhyuk e Donghae cercando di tranquillizzarlo sapendo già dell'inutilità della loro disperata missione.
-Le macchine sono ancora qui, com'è possibile??- chiese Heechul fissando fuori dalle enormi finestre accanto al portone.
-Ha ragione, è piuttosto strano. Insomma com'è possibile?! Per andarsene di qui c'è una sola via, fra i boschi e un ponte da attraversare. Siamo lontano dalla città, dovremmo vederli... Avrebbero preso le macchine, non mi spiego tutto ciò...- sussurrò conciso Kangin al fianco del maggiore che continuava a cercare indizi fuori della villa.

-Lasciamo stare!- si alzò il Leader guardando tutti i compagni e amici.
-Dividiamoci in due gruppi e perlustriamo la villa, cerchiamo qualsiasi via di uscita: tutte le porte, le finestre o chissà cosa!- strinse i pugni senza abbassare lo sguardo.
Si alzarono tutti dividendosi e cominciando la caccia di un qualcosa che nemmeno loro sapevano.
Il primo gruppo, formato da Kangin, Leeteuk, Heechul e Eunhyuk  cominciò la ricerca al piano terra mentre i restanti passarono al primo piano.
Passarono tutte le stanze, scoprendo la cucina poco lontana dal salone da pranzo, i bagni, gli sgabuzzini e altre stanze, ma nulla di utile, tutto sigillato, persino una porta di servizio, ma nulla.
Tutto chiuso, tutto impossibile da aprire.
Calci, pugni, bastonate o sassate che fossero legno o vetro non intendevano cedere.
Al secondo piano le cose non parvero migliorare, oltre la sala da ballo c'erano altre sale minori simili alla principale e alcune sale da pranzo più piccole, altri bagni e sgabuzzini di servizio per il personale.
Si ritrovarono così entrambi i gruppi al terzo piano pronti a guardare ogni singola stanza, ma nulla.
Le millemila stanze degli ospiti risultarono inutili, tutte simili, tutte sigillate, alcune persino chiuse a chiave, comprese le stanze per il personale della villa.
-Tutto sigillato! Tutto!- esclamò Shindong battendo spazientito il piede  sulle assi scure del pavimento di legno.
-Siamo bloccati qui dentro...- sussurrò Leeteuk poggiando la schiena al muro pensieroso.
-Ragazzi, io opto per cambiarci d'abito e farci una doccia veloce... ci muoveremo meglio con degli abiti comodi- propose Donghae infilando già la porta della propria stanza divisa con il biondo ballerino.
Lo guardarono tutti con aria interrogativa, ma con un sorrisetto veloce  andarono tutti nelle proprie stanze.
-Ahhhh !- urlò il Leader sedendosi sul proprio letto lasciando cadere la testa fra le mani.
-Ehi, tutto ok? Che c'è? Anche un cieco che non ti conosce minimamente si accorgerebbe del turbinio di pensieri che ti sta mangiando dentro...- gemette Kangin sedendosi al fianco del maggiore cingendogli le spalle con il braccio muscoloso.
-... Non penserai che sia colpa tua vero!?- chiese esterrefatto guardandolo sgranando gli occhi.
-I-io... Sono il Leader e ho comunque permesso che tutto ciò accadesse, ho permesso che... che si portassero via Sungmin!- sussurrò lui piano girandosi verso il minore con gli occhi pieni di lacrime pronte a uscire prorompenti.
-Ehi, ehi no! No, no... Non devi pensare questo, non è assolutamente così, la colpa non è tua! La colpa non è di nessuno di noi! - spiegò il biondo cercando di calmare il suo leader prendendogli il viso fra le mani carezzandogli le guance e asciugando le sue lacrime prima che potessero scendere copiose.
-Nessuno di noi poteva impedirlo, ma non temere, ci impegneremo tutti e lo ritroveremo, nessuno può dividerci!- esclamò sorridendo dolcemente mentre il maggiore si gettò fra le sue braccia stringendolo forte.
Kangin lo cullò dolcemente baciandogli più volte la fronte cercando di calmare il suo Leader.

 

 

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Kyuhyun si lasciò cadere sul letto, lo sguardo fisso in un punto vuoto, gli occhi senza lacrime, ormai versate tutte.
Il letto accanto al suo. Vuoto e immacolato, i vestiti di Min ancora sul letto lanciati alla rinfusa.
La porta si aprì lentamente, Ryeowook e Shindong erano andati a prendere i loro abiti in tutta fretta per cambiarsi in stanza con Kyuhyun e non lasciarlo solo.
Si vestirono in pochi minuti mentre Shindong si sedette accanto al compagno aiutandolo a sedersi.
-Per quel che vale... Forza Kyu...- sussurrò scuotendo il ragazzo per le spalle.
-Dimmi, che vestiti vuoi?- chiese Ryeowook avvicinandosi alla valigia del compagno stesa sul pavimento.
-...Posso aprirla?- continuò vedendo che il ragazzo non aveva la minima intenzione di rispondergli.
Kyuhyun girò lentamente lo sguardo nella sua direzione.
-Quella... Quella è la valigia di Min...- gemette lentamente con voce bassa, rimanendo a fissare l'eternal maknae che rimase stupito spalancando bocca e occhi chiudendo di fretta la valigia aprendo quella accanto prendendo un paio di jeans e una felpa porgendoli al maknae.
-...Scusa Kyu...- gemette quasi sull'orlo di piangere.
-Tranquillo...- rispose lui mentre Wook si inginocchiò davanti a lui abbracciandolo in vita, i suoi vestiti ancora fra le mani piangendo lentamente.
Shindong abbracciò entrambi stringendoli forte.
-Andrà tutto bene, lo ritroveremo!- disse convinto il ballerino cullando tutti e tre fra le proprie braccia.

 

 

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-Cosa ne pensi Hyuk?- chiese il ballerino dai capelli blu mentre si sfilava la camicia bianca rimanendo a petto nudo  andando in cerca di una maglietta di ricambio.
-Che ne penso di cosa??- lo guardò il biondo un pò confuso girandosi verso di lui mentre si liberava a sua volta da quell'indumento.
-Di Sungmin... ovvio...- rimase a testa bassa prendendo la maglietta tra le mani passandosela nelle braccia gemendo per la stoffa fresca sui suoi avambracci bollenti senza però infilarsela.
-Ehi, Donghae...- gemette lasciando cadere a terra la propria camicia avvicinandosi a lui.
Lo abbracciò da dietro, stringendo le braccia attorno alla sua vita posando il petto alla sua schiena calda facendo toccare le loro pelli morbide e bianche.
-Sono davvero preoccupato....- si girò appena fra le braccia del ragazzo in modo da trovarsi uno di fronte all'altro, petto contro petto.
-Andrà tutto bene, lo ritroveremo... Ma anche io sono preoccupato- passò lentamente una mano fra i capelli blu e neri del ragazzo cercando disperatamente il suo sguardo e le sue labbra.
-Grazie Hyuk, di tutto, sei davvero preoccupato anche tu vero?- sussurrò appena passando a sua volta la mano fra i capelli biondi del compagno rimanendo a fissarsi nei suoi occhi cristallini cercando di sorridergli nonostante la paura che gli attanagliava la bocca dello stomaco in una morsa continua.
-Cosa?- lo guardò l'altro interrogativo.
-Hai lasciato la camicia a casaccio nella stanza, non è da te!- ridacchiò più volte sentendosi appena più leggero.

 

 

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Siwon si lasciò cadere sul letto lanciando le scarpe da qualche parte nella stanza posando il braccio sui propri occhi sospirando lievemente quando sentì un peso su di se.
Lasciò cadere il braccio lungo il corpo colpendo la sua mano.
Lui era li, si era seduto sopra di lui e non si cavava quel suo sorrisetto dal viso. Heechul.
-Awww non poggiarti troppo Cinderella, ho mangiato davvero tanto sta sera...-  in realtà si sentiva lo stomaco sottosopra, completamente teso e ingarbugliato.
-Ti vedo preoccupato, cosa credi? Che sia scemo?! Sei un libro aperto per me...- si stese sopra di lui accoccolandosi sul petto del minore.
-Davvero? Davvero credi che io non lo sia?!- continuò esclamando irritato contro la sua pelle.
-... Tu che perdi la calma così?- lo canzonò l'altro ridacchiando nel tentativo di allentare la tensione.
-Sono preoccupato a morte...- strusciò appena la guancia contro il suo petto.
Si alzò poi stizzito sbottonandogli la camicia appena per intravedere il petto nudo e muscoloso dell'altro poggiandovi sopra di nuovo l'orecchio rilassandosi seguendo il battito del suo cuore.
-Davvero lo sei?- chiese l'altro stringendolo con un braccio in vita.
-Si, qui si tratta dei nostri fratelli- sussurrò Heechul a bassa voce.
-Nostri?-.
-Non vedi le condizioni del maknae!? - urlò isterico alzandosi sulle ginocchia sfilando il cuscino da sotto la testa del ragazzo sbattendoglielo in faccia un paio di volte.
-Ehi, ehi, ehi! Cinderella calmati!- esclamò posando le labbra sulle sue tirandogli via il cuscino dalle mani lasciandolo cadere a terra.
-Dobbiamo stargli accanto, ora più che mai... E ritroveremo Sungmin!- esclamò convinto Siwon con uno sguardo di fuoco.

 

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Si ritrovarono a poco a poco tutti nel corridoio con felpe e jeans comodi pronti a riprendere la ricerca.
-Ok, da che parte ci facciamo?- partì intrepido Siwon fissando il Leader per attendere una sua risposta.
-Dobbiamo cercare indizi ovunque, ripartiamo dalla sala da ballo- propose guardando tutti i compagni in attesa del loro consenso.
Piano tutti fecero un cenno del capo e tutti insieme si diressero di nuovo nell'immensa e sfarzosa sala.
Le porte ancora aperte, gli strumenti caduti nell'angolo in cui i musicisti gli davano vita, il tavolo sporco, i bicchieri e i piatti a terra, rotti in mille pezzi.
Il gruppo si guardò intorno mentre Shindong si avvicinò al tavolo dei dolci guardandovi sotto, dove si erano nascosti, non trovandoci nulla di che prendendo però qualche cioccolatino rimasto intonso sulla tavolata bianca.
Kyuhyun rimase al centro della stanza... A fissare il soffitto, l'enorme lampadario luccicare sulla sua testa mentre gli altri si spargevano a cercare per tutta l'enorme stanza.
Leeteuk si avvicinò al muro sul lato opposto delle grandi vetrate attirato da un piccolo pezzo di carta svolazzante.
Era appeso alla parete con un pugnale, recava l'orribile filastrocca scritta a mano con inchiostro nero su una pergamena scura, sporca e logora.
-Ve la ricordate questa? L'avevate notata? - chiese mentre il gruppo si avvicinava richiamato dalle sue domande.
Nessuno osò toccarla.
-Cos'è quello... quel segno!- Kangin indicò una piccola croce al fianco della prima strofa come a simboleggiare l'atto compiuto.
Un forte brivido corse lungo le loro schiene, ma non arrivò a concludere la sua caduta in fondo ad essa perchè un forte schianto attirò la loro attenzione.
Qualcosa era accaduto fuori dalla villa e tutti si precipitarono alle grandi vetrate dividendosi in piccoli gruppi schiacciandosi contro i vetri gelidi.
Nella calca la mano di Ryeowook urtò contro l'enorme maniglia facendola roteare.
-è aperta...- sussurrò lui cercando di farsi spazio mentre Siwon e Shindong lo sormontavano quasi.
Spalancò le grosse ante di fretta mentre il freddo vento serale lo investì.
Le lunghe tende candide svolazzarono all'aria e il ragazzo si precipitò fuori, sulla terrazza sporgendosi oltre di essa.
-Il ponte!- gridò indicando un punto di fronte a se.
-Qualcosa va a fuoco! E credo sia proprio il ponte!- la voce sormontata dal vento e dal rumore delle fronde del bosco.
Si sporse appena di più per cercare di vedere meglio nel buio, nonostante grossi lampioni illuminassero l'estero della villa di una luce aranciata, così come nel paesaggio disturbato dai movimenti d'aria, solo la luce e il fumo del fuoco erano ben visibili.
Si sporse ancora, ancora e ancora.
In quel momento Siwon e Shindong lo raggiunsero sulla terrazza ma fu inevitabile.
Ryeowook perse l'equilibrio e cadde nel vuoto.
I ragazzi si gettarono nella sua direzione mentre il resto del gruppo varcava la soglia della finestra, nel cuore di tutti la consapevolezza di non poter fare nulla, di non poter impedirlo e negli occhi il terrore.
Siwon si spinse al massimo, sentendo i muscoli tendersi e bruciare sotto lo scatto e lo sforzo richiesto, l'aria smettere di riempirgli i polmoni, le vene pulsare lungo il collo.
Urtò forte con il petto sulla balaustra bianca, gli mancò il fiato e il dolore gli arrivò lancinante fino alla spalla sinistra irradiandosi anche al dorso obbligandolo a gemere di dolore.
Gettò la mano nel vuoto sfiorando le dita di Ryeowook poi più nulla.
Cercò di alzarsi e sporgersi per vedere di sotto, ma lui non c'era.
Scomparso nel nulla, a terra, nel giardino verde dove sarebbe dovuto essere il suo corpo, non c'era.
-Com'è possibile?!- gemette Shindong.
-Ryeowook!- urlò Siwon mentre gli occhi cominciarono a bruciarli compresa la gola nello sforzo di urlare al massimo delle sue possibilità.
Si sporsero tutti oltre la balaustra in cerca dell'amico ma rimasero anch'essi sconvolti.
Hyukjae si poggiò sulla spalla di Hae.
Leeteuk cadde in ginocchio, gli occhi pieni di lacrime, anche Siwon si lasciò cadere a terra, poggiando le spalle alla balaustra, guardando il leader negli occhi.
I capelli scompigliati dal vento, gli occhi rossi e il corpo tremante.
Kyuhyun rimase immobile, lo sguardo fisso nel vuoto, perso nella consapevolezza, si sentiva la testa come un palloncino, come tutti del resto.
-Otto. Ora siamo in otto...- gemette Heechul rompendo l'attimo, la sua voce squillante sopra il vento.
-Ragazzi. Venite a vedere!- urlò Kangin.
Era rientrato senza che nessuno se ne accorgesse, si trovava davanti alla filastrocca fissandola e si girò solo sentendo il gruppo arrivare.
-Guardate un pò qua...- un altra croce era stata disegnata, ma questa volta a fianco della seconda strofa.
Rimasero tutti a fissarsi sconvolti, consapevoli che se non avessero agito sarebbero scomparsi tutti. Uno ad uno.
Volsero infine lo sguardo nuovamente alla "X", a quel segno che gli ricordava Ryeowook, che Ryeowook era appena scomparso sotto i loro occhi.


Continua...

 


Note
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Angolo Dell'autrice: Ciao di nuovo a tutti!
Ben ritrovati con il secondo capitolo.
Sono davvero felice che in molti seguiate questa storia! Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
Questa volta è toccato al povero Ryeowook, ma chi sarà il prossimo?? Come agiranno i ragazzi rimasti??
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Buona lettura!
Ryiua


 


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 Di Nuovo ***


Capitolo 3
  Di nuovo



-Otto. Ora siamo in otto...- gemette Heechul rompendo l'attimo, la sua voce squillante sopra il vento.
-Ragazzi. Venite a vedere!- urlò Kangin.
Era rientrato senza che nessuno se ne accorgesse, si trovava davanti alla filastrocca fissandola e si girò solo sentendo il gruppo arrivare.
-Guardate un pò qua...- un altra croce era stata disegnata, ma questa volta a fianco della seconda strofa.
Rimasero tutti a fissarsi sconvolti, consapevoli che se non avessero agito sarebbero scomparsi tutti. Uno ad uno.
Volsero infine lo sguardo nuovamente alla "X", a quel segno che gli ricordava Ryeowook, che Ryeowook era appena scomparso sotto i loro occhi.


 

-Ma cosa sta succedendo!?- esclamò Kyuhyun su tutte le furie urlando tutta la sua frustrazione e la sua rabbia, cadendo in ginocchio di fronte al muro che recava la filastrocca picchiandolo forte con i pugni tanto stretti da sbiancare le nocche.
Siwon si appoggiò anche lui al muro con le spalle passandosi la mano sul viso cercando di asciugarsi le lacrime ma una ribelle gli sfuggì, catturata però subito da un lungo dito magro e dall'incarnato chiaro come il latte.
Heechul si era avvicinato a lui e lo guardava serio stringendosi al suo braccio.
-Ahhhhh....- continuò Kangin dando un calcio al muro.
-Ragazzi prendendocela con il muro non risolveremo nulla...- sussurrò Shindong dall'altro lato della stanza.
Chiuse lentamente l'enorme finestra facendo scattare la maniglia.
-Non mi piace questa situazione...- gemette avvicinandosi di nuovo al gruppo con le mani in tasca.
-Si sta facendo buio... e non so voi, ma io ho freddo!- esclamò conciso sollevando un problema che altri non avevano considerato.
Erano in pieno autunno e le temperature non erano delle migliori.
Le sale erano enormi e senza riscaldamento una semplice felpa non sarebbe bastata a evitargli l'ipotermia.
Tutti rimasero a guardare immobili e a bocca aperta il ragazzo cercando di pensare a una soluzione.
-Diamine....- continuò Kangin riprendendo a calciare il muro.
-Eh, smettila! - Eunhyuk gli diede un calcio diretto sul sedere per farlo smettere ma si nascose subito dietro Donghae vedendo lo sguardo da toro imbufalito nel pieno della lotta del compagno.
-Kangin calmati... Continua a prendertela con il muro se devi sfogare la rabbia ma non con noi.
Eunhyuk non calciare i tuoi compagni - disse a bassa voce il Leader riprendendo i compagni come una madre con i figli.
Continuava a fissarsi la punta dei piedi in cerca di un idea.
-Un camino...- la voce di Kyuhyun si alzò fredda e impastata.
Era rimasto seduto per terra ma finalmente lo vedevano leggermente più lucido seppur con ancora gli occhi rossi e lividi dalle troppe lacrime versate.
-Giusto! Vi ricordate se c'era un camino da qualche parte!?- esclamò Donghae cominciando a saltare come un grillo.
-La cucina?? - chiese Hyukjae facendo saltare tutti in piedi e cominciare a correre come matti.
Scesero le scale rischiando di scivolare e cadere l'uno sull'altro.
-Attenzioneeee- gemette Shindong aggrappandosi alla ringhiera di legno massiccio per non cadere di sotto e rischiare l'osso del collo.
Si infilarono di fretta lungo i corridoi scuri alla ricerca della cucina trovandola in poco tempo, ma niente camino.
Rimasero bloccati sulla porta. Disperati.
-Aspettate, aspettate! Mi ricordo una stanza simile a quella da pranzo...- Eunhyuk sgranò appena gli occhi cercando di ricordare.
-Ma va... sveglione... Qui le stanze sono TUTTE simili!!- esclamò Siwon battendogli un colpo sulla nuca.
-No, no! Intendo che mi ricordo una stanza simile alla sala da pranzo... che aveva un camino!- continuò lui mentre una luce gli si aprì sul volto.
-Ahhh ma non potevi ricordartelo prima!?- continuò il moro mentre tutti riprendevano al corsa alla ricerca della fantomatica stanza mentre il ragazzo diede un leggero calcio al sedere del biondo.
-Siwon! Le regole valgono anche per te!- alle parole del Leader tutti non poterono fare a meno di scoppiare a ridere.
Trovarono la stanza in questione poco lontano.
Era piccola, con tre tavoli al centro a formare un ferro di cavallo. Una libreria su una parete e il camino, grosso e maestoso, di dura pietra grigia.
Accanto ad esso due grossi cesti di legno.
-Fantastico ragazzi! Dobbiamo solo andare in cucina e usare il fuoco per accenderlo!- esultò Eunhyuk saltando sul posto fin quasi a toccare il soffitto.
-E se il gas non c'è...?- Donghae ruppe subito quel momento di esaltazione mentre i ragazzi tornarono nuovamente a fissarsi l'uno nell'altro in cerca di risposte.
-Niente gas, niente cena...- piagnucolò Shindong passandosi le mani fra i capelli.
-Forza ragazzi, non disperiamo.
Troveremo qualcosa... Un accendino, useremo i vecchi metodi dell' età della pietra, chissene frega ma un modo lo troviamo!- esclamò il Leader tornando in cucina.
La prima cosa che fece fu cercare la bombola del gas che trovò quasi subito dentro uno dei mobili della cucina azionando la manopola facendolo uscire dai fornelli poco lontani.
-Yeah, funziona!- urlò esultante cercando un accendino a portata di mano trovandolo ancora sul bancone.
-Certo che funziona... altrimenti con cosa hanno cucinato il cibo del pranzo!- esclamò Heechul irritato battendo sullo stipite della porta con le lunghe dita.
-Si ma, non so se hai notato che qualcuno ce l'ha con noi, non è così ovvio- lo zittì il Leader mantenendo sempre la sua calma senza alzare minimamente il tono della voce.
Accese la fiammella prendendo alcuni spaghetti crudi da una ciotola facendogli prendere fuoco come fossero enormi fiammiferi riportandoli nella sala dopo aver spento fuoco e gas.
Raggiunse la stanza attento a non far spegnere le fiammelle.
-Ehm... ragazzi vi voglio bene ma muoviamoci!- gemette facendogli notare la delicata situazione.

Tutti si adoperarono in qualche modo.
Presero grossi pezzi di legno incrociandoli nel camino mentre il Leader lasciò gli spaghetti nel centro e ovviamente si spensero.
Un attimo di silenzio, carico di delusione, animò quel momento.
Alcuni sospirarono appena.
-Forza, quei libri...- esclamò il Leader secco indicando a casaccio la libreria.
Si alzò di fretta correndo nuovamente in cucina prendendo altri spaghetti e riaccendendoli.
Tornò nella stanza in tempo perchè i ragazzi avessero strappato alcune pagine infilandole fra i ciocchi di legno, gettò di nuovo gli spaghetti nel camino, questa volta sulla carta e il fuoco si accese.
Grida di ovazione riempirono la sala mentre tutti saltavano e si abbracciavano per la felicità.
-Almeno non moriremo di freddo, ottimo lavoro ...- sussurrò Kangin posando la mano sulla spalla di Leeteuk lasciandogli un fugace bacio sulla guancia morbida.
 Eunhyuk e Donghae correvano tutt'intorno al tavolo roteando come pazzi.
Shindong saltava praticamente sulla poltrona.
Siwon prese Heechul per un polso tirandolo a se posando la fronte contro la sua. Lo abbracciò dolcemente quando una forte fitta lo fece gemere rumorosamente.
Tutti smisero di saltare, urlare, ridere e si girarono nella direzione del compagno.
Heechul fra le sue braccia rimase congelato.
-Che hai? Siwon che ti succede?!- urlò con la voce più squillante del solito mentre il ragazzo si lasciava cadere a terra e lui con lui.
Siwon si sedette sul pavimento di legno freddo e prese a stringersi la spalla con l'altra mano mentre un lieve colore bianco aveva sostituito il suo incarnato scuro e una patina di sudore gli imperlava la fronte.
-Ti prego dimmi che succede?!- continuò il ragazzo in ginocchio di fronte a lui preoccupato.
-C-credo di essermi fatto male sbattendo contro la balaustra prima...- gemette lentamente lasciando cadere la testa indietro stringendo gli occhi.
-Fammi vedere!- esclamò isterico Heechul prendendogli il braccio con tutta la forza in suo possesso che, nonostante fosse molto minore rispetto a quella dell'altro ragazzo bastò per fargli tendere il braccio colpito con un verso sofferente.
Gli sfilò lentamente la manica e appena la stoffa si spostò rivelò la spalla livida e scura, lievemente gonfia e la pelle tirata e lucida.
Heechul si passò le mani sulle labbra completamente in panico.
-Forza... Ecco... Andiamo a prendere del ghiaccio- riuscì a dire alzandosi e aiutando il ragazzo a fare lo stesso incamminandosi verso la cucina.
-Non andate soli!- esclamò Leeteuk mentre con un cenno del capo Shindong li seguì fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Ci fu un breve momento di silenzio prima che il Leader battesse la mano forte contro il muro.
-Ehi che succede?- gli si avvicinò subito Kangin mentre gli altri ripresero a fissarlo.
-Ora Siwon si è fatto male e poi c'è un altra ottima notizia. I telefoni non prendono...- cantilenò agitandogli lo schermo del cellulare davanti al naso.
-Accidenti!- gemette l'altro sbattendo il piede a terra mentre i due ballerini facevano roteare gli occhi sospirando.
Kyuhyun intanto si era seduto sulla poltrona con ancora le impronte delle scarpe di Shindong posando il viso allo schienale chiudendo gli occhi.
-Kyu, tutto ok?- chiese un timido Eunhyuk, guardando l'aria stanca e le profonde occhiaie sul viso dell'amico.
Lui scrollò appena le spalle aprendo piano gli occhi guardando un angolo della stanza.
-Io so cosa ti serve...- sussurrò Donghae avvicinandosi a lui.
-Un bel bagno caldo!- esclamò sorridendogli il ballerino prendendolo per le mani.
-Forza andiamo! Noi ti aspetteremo fuori, nel corridoio... Dai...- sussurrò aiutandolo ad alzarsi.
-Vi prego state attenti. Vi aspetteremo qui. Non rimanete soli per nessun motivo al mondo!- disse chiaramente il Leader guardandoli fissi.
-In quale bagno andrete?- chiese subito dopo prima che i tre uscissero dalla stanza.
-In quello in fondo al corridoio dall'altro alto, è un bagno molto grande, almeno potrà rilassarsi...- spiegò indicando la strada a Leeteuk per poi incamminarsi assieme agli altri.
Il Leader rimase a guardarli sulla porta finchè non li vide scomparire oltre l'angolo del corridoio.
-Ahhh sono terribilmente preoccupato!- esclamò battendo la mano sulla porta di legno scuro.
-Andrà tutto bene, sono in tre in fondo, a Kyuhyun serve un pò di riposo, ha una faccia stravolta...- sussurrò il biondo davanti al camino dove il fuoco aveva ben preso a bruciare la legna.
-Tu cosa faresti se succedesse a me?-.
-Non pensarci nemmeno!!- urlò adirato Kangin girandosi con una faccia terrorizzata alzando appena il sopracciglio.
-... Starei peggio di lui probabilmente... Ci si spegne lentamente, ma verrei a cercarti in capo al mondo finchè la vita non mi abbandonerebbe!- esclamò avvicinandosi al Leader prendendolo per mano e facendolo sedere su una delle sedie attorno ai tavoli.
-Ma non me ne devo preoccupare!- continuò stringendo ancora la sua mano nelle proprie guardandolo dritto in viso.
-... Io ti proteggerò sempre, non permetterò mai che questo accada-.
Il volto di Leeteuk fu rischiarato da un dolce sorriso ma quel momento venne interrotto dai gemiti di uno Shindong che cercava con tutte le forze di tirarsi dietro un malandato Siwon.
-Ow, trovato il ghiaccio??- chiese il Leader fissandoli.
-Certo!- cinguettò Heechul facendosi strada nella stanza.
Fecero sedere Siwon sulla poltrona così che Heechul potesse tenergli il piccolo involto di stracci puliti contenenti i cubetti di ghiaccio sulla spalla.
-Ahhh piano!- implorò Siwon.
-Brucia!-.
-Come fa a bruciare? è ghiaccio!!- esclamò di rimando Heechul.
-Ma io ho male, ti prego...- continuò l'altro passandosi una mano sul viso per trattenersi ma doveva ammettere che almeno stava funzionando.
-Dove sono gli altri?- chiese Shindong guardandosi intorno e notata l'assenza degli altri tre.
-Hanno accompagnato Kyuhyun a fare un bagno caldo, aveva un pò bisogno di rilassarsi...- spiegò Kangin mentre Shindong annuiva lentamente con il viso sorridendo.
-Ma chi può essere a volere tutto ciò, a volerci del male, insomma ad avercela con noi, ma soprattutto perchè?!?!- esclamò nuovamente Leeteuk passandosi una mano sotto al mento.
-Non lo so proprio...- sussurrò Shindong lasciando, come tutti, quella domanda senza risposta.

 
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Donghae e Eunhyuk accompagnarono uno stanco Kyuhyun lungo i corridoi del piano terra fino a  raggiungere una porta che dava a sud del palazzo.
La aprirono scoprendo un antibagno abbastanza grande e spazioso.
Lunghe mensole erano piene di asciugami bianchi e puliti  e un grosso specchio riempiva una delle pareti laterali, di fronte a loro la porta del bagno.
-Forza Kyu, noi ti aspettiamo qui, tu cerca di rilassarti...- sussurrò Hae passandosi una mano tra i capelli blu per spostare un ciuffo ribelle aiutando il compagno a sedersi su un piccolo sgabello di legno davanti allo specchio.
Eunhyuk si infilò subito nel bagno mentre le sue scarpe scricchiolavano sulle assi di legno.
Si avvicinò all'enorme vasca da bagno cominciando a far uscire acqua bollente che riempì subito la stanza di piccole nuvolette di vapore.
Una piccola finestra si trovava sopra la vasca e permetteva di ammirare il fantastico giardino esterno con la piscina d'acqua termale.
Di fronte ad essa un altro specchio e un lavello.
Uscì dalla stanza prendendo alcuni asciugamani dallo scaffale e uno sgabello portandoli vicino alla vasca in modo che il ragazzo avesse potuto prenderli facilmente una volta finito il bagno.
Si richiuse la porta alle spalle per non far uscire il calore tornando nell'antibagno dove Kyu aveva iniziato con lo sfilarsi la felpa.
I due uscirono lasciandolo solo nell'antibagno per rientrarvi solo dopo aver sentito la porta del bagno chiudersi e l'acqua muoversi sbordando appena dalla vasca.
Si sedettero sugli sgabelli rimasti uno di fronte all'altro poggiando il viso fra le mani.
-Eh adesso aspettiamo...- sussurrò a bassa voce Donghae guardando il compagno di fronte a se.
-Aspettiamo...- continuò l'altro abbozzando un lieve sorriso.

 

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Non c'erano orologi in nessuna di quelle stanze.
Kangin sbuffò per l'ennesima volta facendo andare su tutte le furie un Heechul alle prese con una lettura casuale presa dallo scaffale.
-Quanto sarà passato ormai secondo voi?- sussurrò Leeteuk fissando fermo il fuoco.
-Non saprei...forse una quarantina di minuti- provò ad azzardare Shindong.
-Allora andiamo a controllare- il Leader si alzò di fretta dalla sua sedia prendendo la grata a protezione del camino mettendola davanti al fuoco per evitare che qualche scintilla uscisse da esso rischiando di provocare un incendio.
Aprì poi la porta dirigendosi verso il bagno indicatogli precedentemente da Donghae raggiungendolo a passo svelto.
-Da quant'è che siete qua? Fatelo uscire o diventerà un pesce lesso!- esclamò facendo saltare i due che aspettavano mezzi assopiti fuori dalla porta del bagno.
Leeteuk non finì in tempo la frase che si sentì all'interno un rumore di vetri infranti per ben due volte e l'acqua straripare fuori dalla vasca.
Il sangue si gelò nelle vene di tutti lasciandoli immobili.
-Kyuhyun cosa stai combinando?!- Leeteuk batté con un pugno la porta del bagno producendo un rumore secco.
-Che succede? Vieni ad aprire questa porta o sarò costretto a farlo io...- continuò in tono fermo non ricevendo alcuna risposta per l'ennesima volta.
Posò la mano sul pomello cercando di farlo girare ma nulla.
Chiusa.
-Com'è possibile!?- urlò Donghae saltando in piedi facendo cadere lo sgabello.
-La chiave non c'era! Ne sono sicuro, ho controllato!- gli fece eco Eunhyuk imitando il ballerino ancora di fronte a lui ribaltando anche la propria seduta.
-Buttiamola giù...- Kangin entrò nel bagno a testa bassa fissando i compagni.
Un paio di spallate ben assestate da parte del Leader, Donghae e Kangin bastarono a farla cedere facendoli capitombolare dentro la stanza scivolando a terra sul pavimento completamente bagnato.
Un calore li investì e subito dopo un freddo gelido.
Aprirono gli occhi e rimasero congelati sul posto, le bocche aperte mentre gli altri spingevano per entrare.
-Che succede!?- urlava Eunhyuk spingendo Donghae sulla schiena.
Bastò un minimo sguardo per ammutolirlo.
Kyuhyun non c'era.
L'acqua ancora si muoveva increspata, la finestra vicino alla vasca rotta, un buco di nemmeno quattro centimetri e una freccia da caccia conficcata nello specchio con penzolate un'esatta replica del foglio nella sala da ballo, ma questa volta recava tre croci.
La prima, la seconda e ora anche la terza strofa erano segnate accanto da una crocetta nera.
La crocetta che indicava che anche Kyuhyun non c'era più.
Il loro Maknae era scomparso.



Continua...

 


Note
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Angolo Dell'autrice: Ciao, ciao, ciao!
Ben tornati con il terzo capitolo.
Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
A scomparire senza traccia questa volta è stato Kyuhyun lasciando i ragazzi rimasti a bocca aperta, come sarà successo?
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Buona lettura!
Ryiua

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 Il tempo stringe ***


Capitolo 4
  Il tempo stringe



-Com'è possibile!?- urlò Donghae saltando in piedi facendo cadere lo sgabello.
-La chiave non c'era! Ne sono sicuro, ho controllato!- gli fece eco Eunhyuk imitando il ballerino ancora di fronte a lui ribaltando anche la propria seduta.
-Buttiamola giù...- Kangin entrò nel bagno a testa bassa fissando i compagni.
Un paio di spallate ben assestate da parte del Leader, Donghae e Kangin bastarono a farla cedere facendoli capitombolare dentro la stanza scivolando a terra sul pavimento completamente bagnato.
Un calore li investì e subito dopo un freddo gelido.
Aprirono gli occhi e rimasero congelati sul posto, le bocche aperte mentre gli altri spingevano per entrare.
-Che succede!?- urlava Eunhyuk spingendo Donghae sulla schiena.
Bastò un minimo sguardo per ammutolirlo.
Kyuhyun non c'era.
L'acqua ancora si muoveva increspata, la finestra vicino alla vasca rotta, un buco di nemmeno quattro centimetri e una freccia da caccia conficcata nello specchio con penzolate un'esatta replica del foglio nella sala da ballo, ma questa volta recava tre croci.
La prima, la seconda e ora anche la terza strofa erano segnate accanto da una crocetta nera.
La crocetta che indicava che anche Kyuhyun non c'era più.
Il loro Maknae era scomparso.

 

 

Kangin camminò lungo il pavimento bagnato rischiando di scivolare un paio di volte andando verso lo specchio dal vetro rotto esaminando la filastrocca e la freccia.
-Maledizione!- esclamò battendo la mano sul vetro già rotto incrinandolo maggiormente finendo per ferirsi la mano.
Un piccolo rivoletto di sangue rosso scendeva lungo il suo polso gocciolando appena a terra.
-Basta, Basta! Ma cosa succede!?- continuò a urlare allontanandosi dal lavandino strappando il fogliettino in mille pezzi lanciandoli per aria mentre Hyukjae si lanciò a prendere uno degli asciugami più piccoli dalla mensola tornando di fretta poi nella stanza da bagno passando oltre gli altri ragazzi.
Kangin si lasciò cadere in ginocchio mentre Leeteuk si avvicinò lentamente a lui inginocchiandosi al suo fianco e posandogli una mano sulla schiena.
Il biondo fremette appena a quel contatto inaspettato, gli occhi pieni di lacrime e la mano sanguinante stretta al petto.
Il ballerino porse al Leader l'asciugamano caldo che lui prese ringraziandolo con un cenno del viso e un piccolo sorriso.
Intanto Siwon e Heechul fissavano la finestra da cui doveva essere entrata la freccia mentre Donghae cercava indizi in tutti gli angoli della stanza con Hyukjae dietro a lui rimasto però a fissare se ci fosse qualcosa attorno alla serratura della porta.
-Ehi... Fammi vedere la mano...- provò ad azzardare Leeteuk verso il compagno che non accennò minimamente a muoversi.
-Ti prego...- si avvicinò piano a lui allungano le mani verso la sua prendendogliela delicatamente portandola verso di se.
Il taglio non sembrava troppo profondo ma comunque andava fasciato per cui si girò in cerca dei compagni incontrando lo sguardo di Heechul che stava aiutando Siwon ad arrampicarsi sulla vasca per avvicinarsi meglio alla finestrella.
Un solo cenno del capo bastò ai due per capirsi, Heechul cercò subito un piccolo contenitore riempiendolo di acqua fresca portandola poi al Leader.
Nel mentre i gemiti di Siwon si alzarono  nella stanza e il ragazzo tornò di fretta verso di lui.
-Heeeeeechul... Heeeeeechul. DOVE SEI???  La spalla... Mi fa male la spalla.... Qualcuno mi aiuti...-.
-Ci sono Mister Muscolo calmati!- lo zittì subito aiutandolo a salire più in alto arrivando così proprio all'altezza del foro nella finestra che l'altro osservò finuziosamente.
-Forza, vieni qui...- continuò piano Leeteuk poggiandosi poi il telo sulle ginocchia versando l'acqua fresca sulla mano del compagno.
-Ahhh...- gemette l'altro con ancora lo sguardo rivolto al suolo, l'altra mano ancora sporca poggiata al pavimento di legno per rimanere in equilibrio.
-Devi stare più attento...- accennò appena avvolgendogli poi la mano nel piccolo asciugamano facendogli un piccolo nodo sulla cima.
-Ti prego, non farlo mai più... - continuò lui cercando il volto dell'altro ancora fisso sul pavimento.
-Ti prego- insistette prendendogli il viso fra le mani voltandolo verso di se per poterlo vedere dritto negli occhi.
Gli passò le mani sotto gli occhi carichi di lacrime asciugandoli lentamente.
-Ce la faremo, insieme, tutti insieme, ritroveremo i nostri compagni- cercò di tranquillizzarlo mentre l'altro gli rivolse un mesto sorriso annuendo lentamente.
-Trovato niente ragazzi?- il Leader si alzò andando verso gli altri intenti nella ricerca dopo aver sorriso dolcemente a Kangin baciandogli appena la guancia.
-Niente Teuk, niente...- gemette Donghae andando verso di lui.
-La finestra è chiusa, è stata forata dalla freccia ma è chiusa, non capisco come sia possibile...- sentenziò Siwon scendendo dalla vasca cercando di non scivolare evitando di spaccarsi tutte le ossa rimaste.
-E la porta non è stata assolutamente toccata, non ci sono graffi ne nulla e se qualcuno fosse entrato o uscito, Hae ed io lo avremmo visto, eravamo li fuori!- esclamò Eunhyuk unendosi al gruppetto per poi avvicinarsi a Kangin aiutandolo ad alzarsi.
-Tutto ok amico? Non farlo più però... sei un orso troppo avventato!- ridacchiò battendogli più volte la mano sulla spalla.
Ridacchiando appena si alzò anche Kangin andando a lavarsi l'altra mano al lavello per poi raggiungere i compagni.
-Siamo fradici!- esclamò stizzito Heechul guardandosi i pantaloni ondeggiando le mani per aria cercando di asciugarle mentre anche gli altri guardandosi fra loro notarono di essere parecchio bagnati, chi più chi meno.
-Andiamo a cambiarci e poi...- un brontolio si levò dalle loro pance annunciando che probabilmente si stava avvicinando l'ora di cena.
-...Poi ci divideremo di nuovo in gruppi, chi cerca indizi e chi cucina... che ne dite?- chiese il Leader ridacchiando e ottenendo l'assenso di tutti.
Era difficile tenere il sorriso in una situazione del genere, ma lui è il Leader, non deve mai farsi vedere preoccupato o senza risposte perchè tutti credono e si affidano a lui.
Si incamminarono di nuovo verso le loro stanze per potersi cambiare nuovamente.
Ognuno nella propria camera si cambiò d'abito, ma una era vuota e Shindong entrando nella propria si rese sempre più conto di quanto pesasse la scomparsa di Ryeowook che divideva la camera con lui.
Nella loro camera Kangin e Leeteuk presero alcuni abiti nuovi mentre il biondo si infilò di fretta nella doccia per lasciar andare via tutti i brutti pensieri e la rabbia che lo attanagliavano.
Cercarono entrambi di chiacchierare allegramente, cercando di non pensare all'accaduto.
Leeteuk si sedette sul letto del compagno per slacciarsi meglio le scarpe sfilandosi i jeans ma un rumore strano lo attirò facendogli corrucciare appena la fronte.
Si alzò in piedi sedendosi nuovamente sentendo ancora lo stesso rumore.
Senza proferir parola si inginocchiò per poter vedere da dove provenisse quello strano ticchettio e alzando appena la coperta lo vide.
Un arco lungo e nero che toccava appena il bordo del letto.
Due frecce infilate nell'arco, sul porta frecce che permetteva di portarne alcune con se, il terzo posto, vuoto.
Leeteuk si sentì morire nel petto.
Un peso enorme gli tolse il respiro e lacrime silenziose gli salirono agli occhi brucianti mentre i singhiozzi gli mozzavano il fiato.
Si portò in fretta una mano sulla labbra per non farsi scappare nemmeno un minimo fiato.
Sentì il getto d'acqua chiudersi e Kangin uscire dalla doccia chiedendogli se anche lui volesse farsene una veloce dato che era tutto bagnato.
Il Leader si affrettò ad alzarsi rimettendo la coperta a posto e asciugandosi le lacrime che scendevano copiose.
Non poteva essere lui, lui gli credeva, credeva in lui più che in ogni altro, ma quella consapevolezza lo feriva più che mai, l'arma che aveva permesso di portare via uno dei loro compagni era li, sotto il letto del suo ragazzo.
Non voleva assolutamente credere a una cosa simile, mai e poi mai.
Era convinto che qualcuno li stesse incastrando, per metterli l'uno contro l'altro, per cui tenne tutto per se;
per non ferire il suo ragazzo ma soprattutto per proteggerlo, non tutti potevano pensarla come lui, potevano credere in lui e nella sua innocenza.
Con un sorriso scosse la testa sfilandosi i jeans fradici e la maglietta cambiandosi di fretta tutti i vestiti prima di congelarsi.
L'altro si avvicinò a lui, abbracciandolo dolcemente.
-Sicuro che non ti serva una doccia calda?? Ti rilasserebbe!- esclamò il biondo.
-No, davvero. Ho fame!- ridacchiò il Leader guardando il ragazzo.

-Vestiti per favore  però... Non voglio che tu prenda freddo e poi... Mi fai arrossire- continuò Kangin sfilandosi l'asciugamano dalla vita vestendosi di fretta dopo avergli scoccato un piccolo occhiolino.
-Dovrai rifarmi il bendaggio...- gemette poi alzando la mano ferita.
-Scusa... Non dovevo essere così affrettato... Mi dispiace...- continuò in un sussurro scusandosi e aprendo la porta della loro stanza raggiungendo gli altri.
Si ritrovarono tutti nel salotto dove il fuoco aveva quasi bruciato tutta la legna rischiando di spegnersi.
Di fretta Shindong e Siwon si gettarono sui cesti accanto al camino gettando legna sul fuoco tirando un sospiro di sollievo dopo aver spostato la griglia di sicurezza.
-Allora. Chi cucina?- un sorriso si aprì sul viso di Shindong mentre batteva le mani l'una contro l'altra eliminando le scaglie di legno.
-Beh, Hyuk ed Io potremmo provare a inventarci qualcosa... Voi, voi rimanete qui e...-.
-Apparecchiate!- finì la frase un sorridente Hyukjae.

-Andrà tutto bene!-.
Tutti corsero in cucina prendendo piatti, bicchieri e quant'altro portandoli di nuovo nella saletta.
-Diamine, mi sento in colpa a mangiare mentre i nostri amici sono dispersi chissà dove!- esclamò Heechul battendo un piede a terra stizzito.
-Loro lo vorrebbero, ma non ci limiteremo a mangiare, penseremo anche a come agire!- spiegò con voce ferma il Leader sorridendogli mentre tutti si misero sui preparativi della cena.



                                                  °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°



Eunhyuk e Donghae si misero al lavoro sulla cena accendendo prima di tutto i fornelli mettendovi sopra grosse pentole piene d'acqua per poi cominciare a ficcanasare in giro per la dispensa.
Trovarono sacchi di pasta, pomodori e tante verdure.
Donghae pesò la pasta iniziando a preparare un sugo con i pomodori mentre Eunhyuk si mise a pelare le patate e tagliarle in piccoli pezzi pronte per il forno.
Così complici perfino nella cucina ridacchiavano pizzicandosi e schiaffeggiandosi per infastidirsi e giocare alleviando la tensione.
Finalmente l'acqua bollì e la pasta fu buttata mentre continuava a rigirare e bollire il sugo.
Hyukjae si alzò andando verso il compagno abbracciandolo dolcemente da dietro ridacchiando e stampandogli un piccola bacio sulla guancia prima di bagnarli la faccia con la mano che aveva appena intinto peggio di un pennello nella ciotola delle patate.
-Ahhh Hyukjae adesso le prendi!- esclamò l'altro lasciando cadere il lungo cucchiaio di legno per terra iniziando a correre dietro all'altro girando intorno al tavolone al centro della cucina rincorrendosi come gatto e topo.
Eunhyuk finalmente si fermò lasciandosi prendere ridendo a crepapelle mentre l'altro lo prese in braccio portandolo vicino al lavello.
Accese il getto d'acqua mettendoci la mano davanti schizzando completamente il biondo che si mise a ridacchiare cercando di ripararsi coprendosi con le mani ma fu tutto inutile.
Hae lo ripoggiò a terra mentre l'altro gli diede una sonora manata sulla spalla muscolosa andando in cerca di uno strofinaccio per asciugarsi la faccia fradicia asciugando poi anche quella del moro.
-Uuuu si brucia tutto!!- urlò subito Donghae correndo ai fornelli e spegnendo sia il fuoco sotto la pasta che quello sotto al sugo tirando un sospiro di sollievo.
Dopo aver scolato tutta quella pasta vi cosparse sopra il sugo mischiando bene tutto mentre Hyukjae sfornava un esercito di patate arrosto, infondo i forni per cuocerle e le patate stesse non mancavano.
Portarono tutto nella sala che aveva preparato a fatica.
Per quanto le braccia di Donghae fossero lunghe faticava parecchio per abbracciare il pentolone riuscendo finalmente a portarlo in tavola con l'aiuto di Shindong.
Eunhyuk lo seguì con due teglie piene di patate poggiandole sul tavolo nella piena ovazione di tutti scappando poi di nuovo in cucina per prendere tutte le verdure crude che aveva sbucciato e le ultime teglie di patate da cavare dal forno.
Un rumore attirò la sua attenzione prima che potesse uscire dalla porta facendolo tornare lentamente indietro.
Sentì uno strano cigolio venire dalla stanza accanto, il ripostiglio dove venivano tenute tutte le provviste in grossi sacchi: farine, patate, paste, grossi contenitori di vetro pieni di spezie e anche i semi ancora da macinare.
Il biondo si guardò un attimo intorno alzando appena il sopracciglio e capita la provenienza del rumore si avvicinò in cerca della sua fonte pensando fosse qualche topo molesto in cerca di cibo o qualcosa da rosicchiare.
Prese la scopa che si trovava esattamente fuori dalla porta del ripostiglio e si avvicinò a passo lento cercando di non fare alcun rumore.
Accese la luce e...
Rimase a bocca aperta, la scopa gli cadde di mano, appena in tempo per l'arrivo di un trafelato Donghae in corsa per aiutarlo con le ultime cose da portare in tavolo trovandosi davanti quella scena.



                                                  °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°



Un urlo.
Questo fu quello che gli altri riuscirono a sentire dalla stanza poco lontana dalle cucine.
L'urlo di Donghae seguito da un forte trambusto.
I ragazzi avevano già cominciato a mangiare mentre un festoso Shindong stava riempiendo i piatti di tutti con un largo sorriso quando le forchette gli partirono di mano cadendo dentro l'enorme contenitore stridendo l'una con l'altra.
Si precipitarono tutti fuori per vedere cosa fosse accaduto quando dal corridoio sentirono cadere dei contenitori e delle verdure rotolarono appena fuori dalla porta della cucina.
Poi di nuovo un rumore di pentole sbattute l'una con l'altra e li capirono che qualcosa non andava, non era semplicemente uno scherzo tra i due ma qualcosa di più.
Si lanciarono come razzi in direzione della cucina macinando i pochi metri che li dividevano dall'ingresso gettandosi al suo interno ma nulla.
La cucina era completamente a soqquadro.
Pentole e cocci per terra e sui tavoli rovesciati, forchettoni e posate ovunque, cibo e verdure sparsi sul pavimento, tavoli e fornelli... Era un caos totale come se fosse appena passato un enorme tifone.
Rimasero tutti a bocca aperta guardandosi intorno e fissando quei danni in cerca di una risposta.
Siwon intravide la luce uscire dal ripostiglio e si diresse subito verso la porta ma dentro non c'era nessuno, solo la medesima scena, i grossi sacchi aperti o rovesciati per terra l'uno sull'altro in modo disordinato in un nuovo caos.
-Ragazzi... Dove sono Donghae e Eunhyuk- chiese Heechul guardandosi intorno.
-Ragazzi non fa ridere... dove siete?!?!- urlò Leeteuk con tutta la voce che aveva in gola.
-Se è uno scherzo non è divertente....- gli fece eco Kangin.
I ragazzi uscirono guardandosi intorno e notando che dei due ragazzi non c'era minima traccia... completamente scomparsi, entrambi.
Cominciarono a percorrere i corridoi senza notare alcuna traccia dei compagni, erano davvero scomparsi, nel nulla.
Mentre tutti continuavano a discutere, cercare e urlare il Leader si strinse a Kangin guardandolo dal basso mentre il compagno discuteva animatamente con gli altri.
Come poteva essere stato lui.
Era rimasto con loro per tutto il tempo, con lui, accanto a lui senza mai muoversi o spostarsi da solo ma sempre e solo tutti in gruppo.
Come aveva fatto allora?
No, non doveva pensarci nemmeno, non poteva essere lui, non era lui, quello era un mero errore.
L'arco non doveva essere li.
Qualcuno cercava di incastrare il suo ragazzo in qualche modo ma lui doveva credergli, stare al suo fianco e sostenerlo.
Lui gli credeva, sapeva che non era stato lui.
Non poteva essere lui.
Questo era quello che continuava a ripetersi il Leader mentre il suo cuore batteva e galoppava come un matto minacciando di scoppiargli fuori dal petto.
Faticava completamente a ragionare preso dal panico ma non serviva un genio per rendersi conto che Donghae e Eunhyuk erano appena scomparsi.


Continua...

 


Note
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Angolo Dell'autrice: Ciao a tutti!
Ben tornati con il quarto capitolo.
Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
Questa volta a scomparire sono stati Donghae e Eunhyuk.
La situazione peggiora sempre di più a quanto pare. I ragazzi sono sempre meno e la scoperta di una prova a loro sfavore pesa immensamente sul cuore del Leader.
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Buona lettura!
Ryiua

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 Cinque su Cinque ***


Capitolo 5
  Cinque su Cinque



-Ragazzi non fa ridere... dove siete?!?!- urlò Leeteuk con tutta la voce che aveva in gola.
-Se è uno scherzo non è divertente....- gli fece eco Kangin.
I ragazzi uscirono guardandosi intorno e notando che dei due ragazzi non c'era minima traccia... completamente scomparsi, entrambi.
Cominciarono a percorrere i corridoi senza notare alcuna traccia dei compagni, erano davvero scomparsi, nel nulla.
Mentre tutti continuavano a discutere, cercare e urlare il Leader si strinse a Kangin guardandolo dal basso mentre il compagno discuteva animatamente con gli altri.
Come poteva essere stato lui.
Era rimasto con loro per tutto il tempo, con lui, accanto a lui senza mai muoversi o spostarsi da solo ma sempre e solo tutti in gruppo.
Come aveva fatto allora?
No, non doveva pensarci nemmeno, non poteva essere lui, non era lui, quello era un mero errore.
L'arco non doveva essere li.
Qualcuno cercava di incastrare il suo ragazzo in qualche modo ma lui doveva credergli, stare al suo fianco e sostenerlo.
Lui gli credeva, sapeva che non era stato lui.
Non poteva essere lui.
Questo era quello che continuava a ripetersi il Leader mentre il suo cuore batteva e galoppava come un matto minacciando di scoppiargli fuori dal petto.
Faticava completamente a ragionare preso dal panico ma non serviva un genio per rendersi conto che Donghae e Eunhyuk erano appena scomparsi.

 

-Ma cosa, diamine...- Heechul battè la mano magra contro lo stipite della porta poggiandovi poi sopra la fronte.
-Donghae... Eunhyuk...- sussurrò appena socchiudendo gli occhi abbandonandosi e lasciandosi cadere sulle ginocchia scivolando lungo la porta.
Siwon strinse forte i pugni, tanto forte da far sbiancare le nocche e in preda a un attacco, partito da chissà quale scintilla di pazzia, prese a correre lungo il corridoio fino all'enorme ingresso guardandosi intorno.
-Lo trovi divertente??? EH?!- cominciò a gridare girando su se stesso guardando in tutte le direzioni in attesa di una risposta.
-Forza!? A che gioco stai giocando?! Quanto sei pazzo per fare tutto ciò!? Dove vuoi arrivare, ma soprattutto dove sono i nostri amici!!- urlò con tutta l'aria che aveva nei polmoni mentre si sentiva bruciare dentro e il calore salirgli fino alle orecchie e alle testa.
-Maledetto!- continuò mentre gli altri lo seguirono di fretta avvicinandosi a lui.
-Siwon...- sussurrò appena Shindong allungando una mano verso di lui.
-Non mi toccare....- gemette l'altro con il viso verso il pavimento alzando la mano verso il compagno per bloccarlo.
-Basta con questo stupido gioco! Non è divertente! Pazzo!- continuò a urlare.
Le vene del collo si intravedevano appena, come i muscoli contrarsi frenetici.
Siwon prese ad avvicinarsi al muro bianco dall'altro lato rispetto al punto da cui erano arrivati battendo forte il pugno sinistro sul muro quando un gemito gli strozzò la voce, mozzandogli il respiro e facendolo cadere a terra.
-Siwon, ti prego!- Heechul corse da lui poggiandogli le mani sulle spalle cercando di capire la sua condizione, ma appena toccò la spalla sinistra del ragazzo questo fece un forte scatto stringendo gli occhi e riducendoli a due fessure.
-Non puoi fare queste cose... Ah accidenti ma fra te e Kangin chi ha meno cervello!?- continuò lui mentre piccoli lacrime di preoccupazione gli affollarono gli occhi.
Lacrime che non fecero in tempo a scendere perchè il rosso le spazzò via con un rapido battito di ciglia.
-Ahhh ehi!- gemette Kangin battendo i pugni sui fianchi sbuffando all'affermazione dell'amico.
-Zitto tu, lo sai che ho ragione!- lo ammonì di nuovo il rosso girandosi verso di lui con sguardo furente.
Heechul si avvicinò nuovamente a Siwon aiutandolo ad alzarsi e allontanarsi dal muro.
-Io davvero... Non so più che dire... - sussurrò appena il moro lasciando cadere le braccia lungo i fianchi raggiungendo il gruppetto.
-Sto perdendo anche io la mia positività, davvero...- gemette Shindong posando i palmi delle mani sugli occhi color nocciola.
Leeteuk Salì di fretta le scale che portavano al secondo piano senza nemmeno proferire parola mentre tutti rimasero a guardarlo.
-Teuk, Teuk, dove vai!?- gli urlò Kangin senza ricevere la minima risposta.
Il ragazzo corse lungo i balconi raggiungendo la sala da ballo guardando la nota ancora svolazzante al muro raggiungendola e rimase li a fissarla.
C'erano le croci.
Le croci a fianco alle due strofe che dovevano rappresentare Donghae e Eunhyuk.
-Yah....- sbuffò passandosi una mano fra i capelli.
I ragazzi lo raggiunsero poco dopo avvicinandosi a lui mentre accartocciava la piccola pergamena lanciandola a caso nel grande salone accovacciandosi poi verso il pavimento.
-Diamine...- continuò lasciando cadere il viso fra le mani.
-Ci sono le croci vero?- chiese Heechul rimanendo stretto a Siwon al suo fianco.
Il Leader fece un lieve cenno del capo annuendo con lo sguardo fisso di fronte a se.
-Forza, torniamo a mangiare poi, poi... io davvero non so più che potremmo fare...- la voce di Kangin gli morì in gola mentre una piccola vibrazione  proveniente dalla sua tasca lo fece sussultare.
-Ho il cellulare quasi scarico diamine...- gemette sfilando il telefono bianco per poi rimetterlo in tasca scuotendo piano la testa senza speranza.
Leeteuk era sul punto di scoppiare in lacrime ma cercò comunque di trattenersi nonostante queste avessero cominciato a scendere copiose.
-... poi resteremo al caldo nella stanza, davanti al camino e cerchiamo di sopravvivere finchè qualcuno non viene a salvarci!- esclamò Shindong mosso da nuova vitalità per ridare carica anche ai compagni che debolmente annuirono.
Il ballerino si inginocchiò lentamente al fianco del Leader posandogli le mani sulle spalle.
-Ti senti bene Teuk?- chiese preoccupato.
-S-si...- disse lui con voce tremante.
La situazione non faceva altro che peggiorare, non riuscivano a trovare una via di uscita mentre ognuno di loro continuava lentamente a sparire.
Avrebbe voluto sparire lui stesso, per smettere di pensare, per smettere di soffrire, per trovare i suoi compagnie e sapere almeno quale fine avevano fatto, ma voleva anche combattere, combattere per quell'unica cosa che lo teneva ancorato a quel mondo.
Kangin.
Quel ragazzo... Nonostante avesse trovato l'arma che aveva permesso la scomparsa di Kyuhyun proprio sotto al suo letto.
Lui, lui lo teneva li, era la sua unica speranza nonostante quella consapevolezza gli pesasse sempre più sul cuore.
Scesero piano tutti lungo le scale tornando di nuovo al corridoio che portava alla stanza del camino passando di fronte alla cucina ancora sottosopra.
Rimasero a fissare l'interno della stanza con sguardo triste proseguendo nuovamente verso la piccola saletta da pranzo.
Si lasciarono letteralmente cadere sulle sedie mangiando distrattamente e lentamente il cibo ormai raffreddato, sbuffando di tanto in tanto in assoluto silenzio con solo il rumore dello sforchettio delle posate l'una sull'altra e lo scoppiettio del fuoco.
Terminata la cena continuarono a non rompere il silenzio mentre di tanto in tanto qualcuno ravvivava il fuoco mettendovi anche alcuni nuovi ciocchi.
-Che ne dite se andiamo a sistemare la cucina?  Almeno facciamo qualcosa...- Shindong ruppe il silenzio con un filo di voce, steso sulla poltrona verde fissando i compagni.
- Forza ragazzi!- esclamò alzandosi  in piedi con un balzo facendo fremere appena gli altri.
-Reagite, almeno agiamo e non ci addormentiamo, non possiamo farlo!- continuò allargando le braccia riuscendo a convincere il resto del gruppo che si alzò ciondolando dirigendosi verso la cucina.
-E su con quelle facce!- Shindong battè una forte manata sulla spalla di Siwon che gemette dal dolore mandando in panico l'altro che cominciò a scappare rincorso dal moro che aveva male alla spalla ma non di certo alle gambe.
Ridacchiando arrivarono per primi in cucina fermandosi vicino al tavolo cominciando a battersi sulle mani in stile foca cercando di non pestare tutte le cibarie al suolo.
In un tripudio di facce buffe, frasi sconnesse e gridolini scoppiò una risata generale, lo scopo che Shindong voleva raggiungere.
Dopo essersi abbracciati cominciarono a raccogliere da terra tutti gli oggetti e le cibarie dal pavimento assieme agli altri.
Heechul stava all'enorme lavello da un lato metteva in ammollo pomodori e verdure varie mentre nell'altra metà rilavava pentole e posate che gli altri raccoglievano da terra.
Siwon al suo fianco asciugava i cocci che l'altro gli passava ridacchiando e poggiandoli sul tavolo, mentre Leeteuk spazzava via i piatti rotti e le schegge, Shindong e Kangin raccoglievano tutto da terra.
Ridacchiarono tra loro finendo in fretta di sistemare la cucina poggiando tutto nuovamente al proprio posto mentre Siwon finì per sistemare poi anche il piccolo sgabuzzino.
-Ce l'abbiamo fatta!!- esclamò felice Heechul battendo le mani l'una contro l'altra.
-Torniamo al fuoco però... Io comincio ad avere freddo...- gemette passandosi le dita affusolate sulle spalle.
Ridacchiarono piano tra loro mentre Siwon abbracciò il rosso dirigendosi nuovamente verso la stanza del camino dove il fuoco stava iniziando lentamente a spegnersi.
Siwon lasciò un dolce bacio sulla guancia del ragazzo prima che gli altri li raggiungessero andando poi a ravvivare il fuoco mettendovi dentro gli ultimi grossi ciocchi di legno.
-Cattiva notizia... la legna è quasi finita...- sussurrò girandosi verso i compagni ed indicando gli ultimi legnetti rimasti in una sola delle due ceste accanto al camino.
-Abbiamo i libri!- esclamò Kangin.
-è carta salame... brucia troppo in fretta... Però è una soluzione secondaria nel mentre ne troviamo una principale...- gemette Shindong incrociando le braccia al petto.
-Bruciamo le sedie!!!- tuonò poco dopo battendosi una mano sulla fronte.
-Yah, Shindong! Beh... quando saremo a corto di libri passeremo... ok, bruceremo le sedie...- finì Leeteuk facendo roteare gli occhi.
-Mentre voi trovate un piano B io me ne andrò al bagno!- esclamò Siwon con la voce che superò quella degli altri.
-Scusate... la natura chiama!!- continuò in risposta alle facce attonite e bisognose di risposta dei compagni che si erano voltati verso di lui.
Allargò appena le braccia ridacchiando e uscendo dalla stanza venendo però bloccato da Leeteuk.
-Siwon, non andare solo, permettici di venire con te-.
-Naaaah... Sono un orso... Chi mi prenderebbe in braccio per fuggire? Vado nel bagno della mia stanza- scoppiò a ridere sventolandosi la mano davanti al naso.
-No Siwon NO!- gli urlò dietro il Leader ma fu troppo tardi, il moro aveva già lasciato la stanza chiudendosi la porta alle spalle salutandoli.
Sentirono il suo fischiettio scomparire poi lungo il corridoio.
Una nuova vibrazione fece sussultare Kangin che prese nuovamente il cellulare guardando lo schermo ormai debole in luminosità.
-Che c'è?! Prende!?- sussultò Leeteuk cambiando discorso e sgranando gli occhi.
-Negativo... è scarico, morto...- gemette il biondo reinfilando il cellulare nella tasca.

 



                                °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

 

Siwon si diresse lungo il corridoio con le mani infilate in tasca salendo fino all'ultimo piano e raggiungendo il bagno della sua stanza chiudendosi dentro.
Vi rimase per un pò di tempo fischiettando e cercando qualcosa da leggere guardando poi la vista fuori dalla finestra.
Le fronde degli alberi scuri del bosco si muovevano sospinti al vento producendo uno strano rumore.



                                °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

 

-Ragazzi, quanto tempo è passato??- chiese Leeteuk che non aveva ancora smesso di misurare a lunghe falcate la stanza mentre si tormentava le mani senza trovare un attimo di pace.
-Leeteuk calmati ti prego!- esclamò Kangin seduto e con il viso appoggiato al tavolo completamente stressato.
-Circa venti minuti...- sussurrò sotto voce Heechul seduto sulla poltrona.
-Come lo sai??- esclamò Shindong al suo fianco seduto sul bracciolo.
-Ho visto l'orario nel cellulare di Kangin prima che si spegnesse... sono esattamente venti minuti...- continuò con lo sguardo fisso di fronte a lui.
-... anche il mio cellulare è quasi scarico...- terminò la frase mentre intrecciava le dita della mani l'una contro l'altra e si mordeva il labbro inferiore in segno di ansia e tensione.
-Io non resisto!- si alzò di scatto battendo le mani bianchissime sulla poltrona alzandosi ed uscendo dalla stanza precipitandosi con tutta la forza che aveva nelle gambe e l'aria nei polmoni fino all'ingresso salendo le scale rischiando di scivolare più volte ma cercando di aggrapparsi al corrimano.
 Arrivò alla loro camera lanciandosi dentro lasciando la porta spalancata mentre i restanti membri cercavano di ridurre la distanza fra loro.
Heechul cominciò a battere più volte alla porta del bagno.
I pugni sbiancati che battevano forte con il legno della porta senza ricevere la minima risposta.
-Siwon! Siwon ti prego aprimi, stai bene?!?!- urlava attraverso il pezzo di legno che li divideva continuando a battere con il pugno senza demordere.
I ragazzi sentivano gli urli e il frastuono dei colpi picchiati da Heechul, la sua voce stridula che sembrava potesse attraversare le pareti.
-Ti prego, aprimi...- gemette in preda alle lacrime che avevano preso a scendergli copiose lungo le guance imporporate, il cuore che batteva impazzito e sofferente.
Si lasciò cadere sulle ginocchia poggiando la fronte alla porta continuando a piangere.
Perfino lui aveva perso il suo perfetto controllo.
Il primo a entrare nella stanza fu Shindong che si precipitò su Heechul prendendolo in braccio e allontanandolo dalla porta.
-Lasciami stare stupido scimpanzè, lasciami giù, lasciami giù ti ho detto!- cominciò a urlare il rosso dimenandosi e battendo i pugni sulla schiena del ballerino cominciando ad agitare anche le gambe.
-Heechul, Heechul smetti, smetti!- esclamò lui di rimando bloccandogli i polsi poggiandolo sulla moquette verde della sua stanza continuando comunque a tenerlo vicino a se impedendogli di tornare verso la porta.
-Noo, basta! Tiratelo fuori! SIWON!- continuò a urlare sgambettando e urlando in preda al dolore cercando di divincolarsi dalla presa di Shindong.
A Leeteuk e Kangin bastò un veloce sguardo.
Caricarono la porta senza pensarci due volte facendola cedere facilmente.
Il bagno era completamente vuoto e solo il vento riempiva la stanza.
La finestra aperta, le tende bianche che svolazzavano ma di Siwon nemmeno l'ombra.
Sullo specchio, appesa con un pezzettino di scotch trasparente, svolazzava la pergamena.
Una nuova crocetta a macchiarla.
Rimasero tutti immobili, i muscoli vibranti, il cuore che batteva a mille, gli occhi spalancati e la bocca spalancata.
Solo l'urlo di Heechul a riempire la stanza.
Quest'ultimo si aggrappò all'amico divincolando i polsi e abbracciandolo, stringendo forte la sua maglietta e versando tutte le sue lacrime, che coraggiosamente aveva trattenuto per tutto il giorno, sulla sua spalla.
Kangin e Leeteuk tornarono a fissarsi e chiusero porta e finestra alle loro spalle uscendo dal bagno avvicinandosi a Shindong e Heechul che continuava a piangere, urlare e dimenarsi.
Si strinsero tutti in un forte abbraccio cercando di scappare, desiderando di scappare per magia, desiderando di svegliarsi da quell'incubo che pareva infinito, da quella storia senza senso e piena di dolore insopportabile.
Ma nulla accadde.
Rimasero li, abbracciati.
Per quanto desiderassero la fuga questa non era possibile.
Cercarono tutti di concentrarsi su quell'abbraccio, sul calore che trasmetteva mentre Heechul soffocava i gemiti sulla spalla dei compagni.
Rimanevano solo in quattro ora, perchè Siwon era appena scomparso.


Continua...

 



 

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.


Angolo Dell'autrice: Ciao a tutti!
Ben tornati con il quint capitolo.
Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
Questa volta è toccato al povero Siwon, strano ma vero.
La situazione non accenna a migliorare e per i pochi rimasti la cosa si fa sempre peggiore e sempre più sofferente ma forse la svolta è vicina.
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Buona lettura!
Ryiua




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Capitolo 6
*** Capitolo 6 Come hai potuto? ***


Capitolo 6
  Come hai potuto?

 

 

 

 

Il bagno era completamente vuoto e solo il vento riempiva la stanza.
La finestra aperte, le tende bianche che svolazzavano ma di Siwon nemmeno l'ombra.
Sullo specchio, appesa con un pezzettino di scotch trasparente, svolazzava la pergamena.
Una nuova crocetta a macchiarla.
Rimasero tutti immobili, i muscoli vibranti, il cuore che batteva a mille, gli occhi spalancati e la bocca spalancata.
Solo l'urlo di Heechul a riempire la stanza.
Quest'ultimo si aggrappò all'amico divincolando i polsi e abbracciandolo, stringendo forte la sua maglietta e versando tutte le sue lacrime, che coraggiosamente aveva trattenuto per tutto il giorno, sulla sua spalla.
Kangin e Leeteuk tornarono a fissarsi e chiusero porta e finestra alle loro spalle uscendo dal bagno avvicinandosi a Shindong e Heechul che continuava a piangere, urlare e dimenarsi.
Si strinsero tutti in un forte abbraccio cercando di scappare, desiderando di scappare per magia, desiderando di svegliarsi da quell'incubo che pareva infinito, da quella storia senza senso e piena di dolore insopportabile.
Ma nulla accadde.
Rimasero li, abbracciati.
Per quanto desiderassero la fuga questa non era possibile.
Cercarono tutti di concentrarsi su quell'abbraccio, sul calore che trasmetteva mentre Heechul soffocava i gemiti sulla spalla dei compagni.
Rimanevano solo in quattro ora, perchè Siwon era appena scomparso.

 

 

Pian piano il pianto di Heechul finì, terminate tutte le lacrime da piangere e i polmoni completamente svuotati d'aria, gli occhi rossi e la gola bruciante.
Nessuno dei quattro si era mosso da quella posizione.
Erano rimasti tutti li, abbracciati l'uno contro l'altro.
Lentamente sciolsero quel forte abbraccio fraterno stringendosi le mani l'uno con l'altro annuendo piano.
-Dobbiamo andare avanti...- sussurrò appena Shindong battendo una mano sulla moquette producendo un rumore sordo.
-Cerchiamo di nuovo una via di fuga...- continuò.
-Ma quale via di fuga?!- urlò isterico Heechul che continuava a fissare la porta del bagno chiusa, oltre la quale era appena scomparso il suo ragazzo.
-Diamine, ragiona, la finestra era aperta... Ma quando abbiamo controllato in prima serata era chiusa!- gli spiegò il ballerino di rimando prendendo il viso del rosso fra le mani.
-Qualcuno è dentro la villa, gira al suo interno chiudendo e aprendo porte e finestre per rapire i nostri compagni!- esclamò il Leader pensieroso passandosi le dita sul mento.
-Dobbiamo trovarli!- continuò Kangin al loro fianco facendo correre lo sguardo da uno all'altro in continuazione.
-E come facciamo genio!? Questa villa è gigantesca!- gli urlò Heechul dritto in faccia girandosi verso di lui rimanendo poggiato con il sedere sulle ginocchia.
Si avvicinò al biondo mettendogli le mani sulle spalle, spingendolo indietro e mordendosi piano il labbro inferiore abbassando appena il viso per nascondere il fiume di lacrime che aveva ricominciato a solcare copioso le sue guance.
-Perchè!? DIMMI PERCHè!?- la sua voce roca, rovinata dal pianto, investì Kangin come un tornado mentre il rosso lo scuoteva per le spalle cominciando poi a prenderlo a pugni sul petto.
-Heechul calmati, calmati ti prego!- urlarono gli altri cercando di fermarlo mentre Kangin rimase immobile per evitare di scatenare maggiormente la sua ira.

-Ragiona Heechul,  ragiona!- cercò di calmarlo Shindong cercando di tenergli le mani.
-PERCHè!? COSA STA SUCCENDO? PERCHè LUI?! CHE HA FATTO DI MALE!?- continuò a urlargli lui dimenandosi fra le mani degli altri compagni riuscendo a liberarsi dalla loro flebile stretta per non fargli male.
Heechul prese Kangin per il colletto della felpa tirandolo verso di se.
Il viso furente, gli occhi rossi e grondanti di lacrime, la presa stretta sulla sua stoffa e il viso a due millimetri l'uno dall'altro.
Kangin rimase immobile seguendo i movimenti dell'altro tenendo lo sguardo basso, senza rispondere.
-... Non ho le risposte che cerc.- non riuscì nemmeno a terminare la frase che il rosso aveva già ricominciato a urlargli contro scuotendolo con tutta la forza che aveva nel suo esile corpo, quando uno schiocco arrivò sonoro a fermare tutto ciò.
-Ragiona Santo Cielo Heechul... Quando mai tu ti comporti così?- Kangin, ancora con la mano mezza alzata, sussurrò tenendo ancora lo sguardo al pavimento.
L'altro si era fermato, mollando la presa sui suoi abiti.

Una mano lungo il corpo e l'altra a tenersi la guancia colpita, il viso rivolto in avanti verso il biondo, le labbra appena schiuse e lo sguardo vuoto.
-Tu non capisci niente...- sibilò lui abbassando a sua volta lo sguardo mentre le lacrime ripresero per l'ennesima volta a scendere colando sulla moquette.
-Capisco eccome invece... Sei nostri amici sono appena scomparsi, perchè te la prendi con me? Noi non abbiamo fatto nulla!- sputò a gran voce tutto in un fiato Kangin in risposta.

" Perchè te la prendi con me? Noi non abbiamo fatto nulla!", quella frase gelò il sangue nelle vene di Leeteuk che rimase immobile e rigido sulla sua posizione, gli occhi sgranati di terrore e lo sguardo basso.
Il ricordo dell'arco in camera loro, sotto il letto del suo ragazzo gli tornò alla mente.
-Tu non capisci proprio nulla, TU IL TUO RAGAZZO CE L'HAI ANCORA QUI ACCANTO A TE! IL MIO è APPENA SCOMPARSO, LA PERSONA A CUI TENGO DI PIù SE N'è APPENA ANDATA E NON SO NE DOVE, NE COME, NE TANTOMENO COME STA!- le urla di Heechul arrivarono dirette in volto a Kangin come un vero e proprio tangibile schiaffo interiore.
Aveva ragione dopotutto, Leeteuk era ancora li al suo fianco per fortuna.

-Heechul, io davvero...- cercò di iniziare Kangin ma fu subito interrotto.
-Io non ti capisco... Io...- cercò di proferire qualche parola Heechul.
-Forza, calmati ti prego...- gemette il Leader carezzandogli le spalle avvolgendolo in un tenero abbraccio.
Il rosso dal suo canto si portò le mani agli occhi cercando di nascondere il viso rosso, le tempie pulsanti e le guance rigate dalle lacrime.
-Beh, Heechul, nemmeno io capisco te...- sussurrò Kangin che nel frattempo aveva a sua volta abbassato lo sguardo.
I ragazzi si girarono subito verso di lui.
-... Da come hai appena parlato sembra che tu non ti sia interessato dell'accaduto fino a che non è stato attaccato il tuo ragazzo, complimenti!-.
Questa volta fu Heechul ad alzare le mani.
Uno schiaffo diretto sulla guancia bianco latte del biondo, ora rossa per l'insulto provocatogli.
Kangin rimase con il volto girato, i capelli ossigenati di fronte al viso, senza muoversi di un millimetro.
L'aria si fece densa e pesante in quella piccola stanza avvolta ora dal silenzio mentre gli altri due ragazzi rimasero con la bocca aperta e gli occhi spalancati a fissare gli altri due.
- COMPLIMENTI.
Mi fa piacere che tu la pensi così!- urlò di nuovo il rosso rompendo il silenzio alzandosi in piedi.
Rimase a fissare il biondo dall'alto con i suoi occhi di fuoco.
-Io, non... Non è come pensi tu...- continuò cercando di spiegare.
-Smetti di prendere in giro e dimmi ti prego che ciò che ho detto non è vero...- sussurrò appena Kangin  tornando dritto sulla schiena alzando appena lo sguardo contro l'altro.
-Certo che non è vero! Stai continuando a pensarci!- urlò di nuovo lui battendo i piedi a terra.
-Come puoi pensare di me questo io... Mi disgust'- Heechul non riuscì per fortuna a terminare la frase.
-SMETTETELA ENTRAMBI. MA CHE COSA STATE FACENDO!? COMINCIATE AD AZZANNARVI L'UN L'ALTRO!?- Shindong si alzò in piedi con gli occhi velati di lacrime e i pugni stretti lungo i fianchi.
-Ma cosa è successo per ridurci così? Noi non siamo così!-.
-Nemmeno io lo credevo...- sussurrarono Kangin e Heechul rimanendo sbalorditi l'un l'altro fissandosi e arricciando le sopracciglia fulminandosi con lo sguardo.
-Ti odio... - gemette fissando il biondo.
-E voi... Voi perchè non fate nulla, perchè continuate a guardarvi in giro mentre i nostri amici scompaiono?!- continuò urlando rivolgendosi agli altri che rimasero completamente storditi.
Il silenzio cadde di nuovo nella stanza.
Heechul passò lo sguardo su tutti loro.
Leeteuk si alzò piano mettendosi accanto a Shindong, in direzione di Heechul cercando di avvicinarsi, mentre Kangin rimase a terra poggiato sulle ginocchia.
Il Leader allungò lentamente la mano verso il rosso per poterlo fermare e ritirare a se, per chiedergli perchè li stesse ferendo con quelle parole, perchè avessero cominciato a litigare, ma lui si ritrasse.
Heechul li guardò nuovamente e con gli occhi carichi di lacrime prese la corsa fuori dalla propria camera precipitandosi lungo i corridoi e cominciando a scendere le scale.
Gli altri rimasero li, fissi e impietriti nella stanza del loro amico e compagno cercando di capire l'accaduto.
I cuori che battevano dolorosamente nel petto.
Il Leader tornò ad avvicinarsi al proprio ragazzo, inginocchiandosi di fronte a lui e abbracciandolo, poggiando la testa sul suo petto scoppiando in pianto fragoroso e liberatorio.
Non ce la faceva più, non riusciva più a sopportare il peso di quella orribile situazione che stavano passando e che sembrava solo peggiorare.
Finalmente nella testa di Shindong partì la scintilla del terrore, spaventato per quello che Heechul avrebbe potuto fare.


 

 

 

                                        °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

 

Heechul si precipitò lungo le scale saltando diversi scalini e piombando in men che non si dica al primo piano, nell'ingresso.

Si guardò più volte intorno individuando il corridoio per raggiungere la cucina e corse immediatamente in quella direzione.
Riuscì a raggiungere la cucina passandola di qualche metro per poi tornare indietro rischiando di scivolare e cominciò a cercare qualcosa di utile.
Rimise a soqquadro la cucina prendendo un oggetto da una delle credenze uscendo poi dalla cucina.
Si guardò intorno rimanendo sull 'ingresso della stanza incamminandosi infine a grandi passi verso il bagno dov'era scomparso Kyuhyun.
Il suo respiro affannoso, assieme al rumore dei suoi passi, erano le uniche cose che riempivano quel silenzio.
L'aria entrava veloce e usciva alla stessa velocità dai suoi polmoni brucianti mentre continuava a sentire gli occhi pungenti e doloranti per le lacrime.
Si passò di fretta una mano sulle guance asciugandole spalancando poi la porta dell'antibagno e subito dopo quella del bagno fermandosi sul pavimento ancora bagnato.
L'aria fredda della sera che entrava da quel piccolo foro nel vetro.
La freccia scura ancora conficcata nel vetro.
Heechul sentì un rumore di passi e il suo nome gridato a gran voce venire dai corridoi mentre un rumore di porte sbattute lo inseguiva.
Gli altri lo stavano sicuramente cercando.
Chiuse piano la porta del bagno tenendo sotto braccio l'oggetto preso dalla cucina, un grosso contenitore di metallo.
Si arrampicò sulla vasca da bagno cercando di non scivolare tenendosi più saldamente possibile per poi chiudere gli occhi e con tutta la forza rimasta fece sbattere il contenitore contro il vetro già rotto finendo di romperlo completamente.
Con il fondo del vaso ruppe tutti i pezzetti di vetro sporgenti creando così una piccola via di fuga quando sentì i ragazzi raggiungere l'ingresso del bagno.
Sgranò gli occhi e si aggrappò fuori dalla finestra puntellando i piedi al muro dandosi una forte spinta riuscendo ad arrampicarsi e infilarsi dalla finestra calandosi fuori.
Il freddo della notte lo investì.
Il vento gelido gli scompigliava i capelli.
Niente cellulare, niente giacca, niente notizie, nulla di nulla, ma lui aveva intenzione di agire, di scoprire e di capire, intenzionato a ritrovare tutti i suoi amici e il suo ragazzo.

 

 

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Shindong si alzò per correre dietro al compagno fuggito cercando di far alzare gli altri.
-Forza Kangin, in piedi!- gemette il Leader tirando il ragazzo per le mani riuscendo a farlo alzare e ciondolare dietro di lui.
Raggiunsero il piano dell'ingresso seguendo la scia dei passi del rosso.
Passarono di fianco alla cucina e il Leader sporse la testa vedendo il nuovo disordine storcendo il naso incuriosito per poi proseguire rincorrendo il ballerino che li aveva preceduti a grandi falcate.
Continuarono a guardarsi intorno, aprendo tutte le porte e urlando il suo nome.
Leeteuk notò la porta del bagno aperta e capì, tutto finì al suo posto.
Il posto vuoto nel disordine  della cucina e ora la porta aperta e infine il rumore di vetri infranti.
Si fiondò in fretta nel bagno vedendo l'accaduto.
In quel momento scoccò la mezzanotte.
Shindong corse subito dietro di lui infilandosi in bagno e Kangin ammutolito e distrutto dietro di lui.
Ad Heechul, come alla sua amata Cenerentola, era finito l'incantesimo, esattamente a mezzanotte.
La litigata aveva fatto scattare qualcosa in lui.
Disperazione? Dolore? Chissà cos'altro.
Ma Heechul se n'era andato, lasciandoli soli, addolorati e solamente in tre.



Continua...

 



 

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.


Angolo Dell'autrice: Ciao a tutti!
Ben tornati con il sesto capitolo.
Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
Questa volta non è stato un vero e proprio rapimento ma Heechul ha deciso di prendere in mano la situazione e agire da se.
La situazione peggiora sempre più mentre nella villa rimangono solo Shindong, Kangin e Leeteuk.
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Buona lettura!
Ryiua

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 Ancora Pasticcini ***


Capitolo 7
  Ancora Pasticcini

 

 

 


Niente cellulare, niente giacca, niente notizie, nulla di nulla, ma lui aveva intenzione di agire, di scoprire e di capire, intenzionato a ritrovare tutti i suoi amici e il suo ragazzo.

 

 

                       °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

 

 

 

Shindong si alzò per correre dietro al compagno fuggito cercando di far alzare gli altri.
-Forza Kangin, in piedi!- gemette il Leader tirando il ragazzo per le mani riuscendo a farlo alzare e ciondolare dietro di lui.
Raggiunsero il piano dell'ingresso seguendo la scia dei passi del rosso.
Passarono di fianco alla cucina e il Leader sporse la testa vedendo il nuovo disordine storcendo il naso incuriosito per poi proseguire rincorrendo il ballerino che li aveva preceduti a grandi falcate.
Continuarono a guardarsi intorno, aprendo tutte le porte e urlando il suo nome.
Leeteuk notò la porta del bagno aperta e capì, tutto finì al suo posto.
Il posto vuoto nel disordine  della cucina e ora la porta aperta e infine il rumore di vetri infranti.
Si fiondò in fretta nel bagno vedendo l'accaduto.
In quel momento scoccò la mezzanotte.
Shindong corse subito dietro di lui infilandosi in bagno e Kangin ammutolito e distrutto dietro di lui.
Ad Heechul, come alla sua amata Cenerentola, era finito l'incantesimo, esattamente a mezzanotte.
La litigata aveva fatto scattare qualcosa in lui.
Disperazione? Dolore? Chissà cos'altro.
Ma Heechul se n'era andato, lasciandoli soli, addolorati e solamente in tre.

 

 

-Come hai potuto? COME HAI POTUTO HEECHUL, perchè!?- esclamò Leeteuk lasciandosi cadere appoggiandosi allo stipite della porta girandosi verso di essa lasciando scivolare i piedi e battendo un forte pugno alla parete, poi un altro, un altro e un altro ancora.
Kangin e Shindong imbambolati a fissare la finestra.
Il biondo si girò di fretta verso il Leader cercando di portarlo fuori di li, nemmeno lui voleva ragionare sull'accaduto ne tanto meno starsene in quella stanza di nuovo.
Il cuore gli batteva a mille, non solo perchè Heechul era appena scomparso per sua volontà, ma anche perchè  gli balenò un idea per la testa.
La colpa poteva essere sua e della discussione che si era consumata poco prima ai piani superiori lasciandoli in quella situazione e facendo impazzire il loro amico.
-Tutto ciò è davvero orribile, un vero e proprio incubo...- gemette Shindong dietro di loro mentre si poggiava al muro con la schiena lasciandosi scivolare fino al freddo pavimento, fissando un punto casuale nel vuoto.
-Io non so più cosa pensare...- continuò sommessamente il Leader piegato sulle ginocchia, poco fuori dalla porta del bagno, le mani poggiate agli occhi grondanti di lacrime.
-Cosa abbiamo fatto di male!?- riprese il ballerino lasciando cadere la testa a penzoloni.
Nemmeno il biondo sappe cosa pensare, tanto che rimase zitto, nei suoi pensieri, non riuscendo a formulare assolutamente nulla.
Kangin cercò di far alzare i compagni stremati, quando si accorse del colorito molto pallido del Leader, gli occhi sgranati e la fronte madida di sudore.
-Oddio, Leeteuk tutto bene!? Ti prego parlami che succede!?- urlò in preda al panico inginocchiandosi davanti a lui prendendogli il viso dolcemente fra le mani.
Il Leader non riuscì a rispondergli scuotendo solamente la testa più volte riprendendo a piangere poggiandosi sulla spalla del ragazzo di fronte a lui.
-Shindong andiamo di sopra, Leeteuk deve stendersi assolutamente!- Kangin sollevò il Leader quasi completamente di peso, facendosi cingere il collo con le braccia arrancando lentamente piccoli passi lungo il dedalo di corridoi che li avrebbe portati all'ingresso.
-Eddai Shinnie muoviti ti prego, almeno tu! Ricorda le tue parole ti prego!- urlò al compagno cercando di sporgersi indietro, cosa che non riuscì a fare a causa della posizione scomoda in cui il Leader si era praticamente abbandonato.
Camminando lentamente raggiunsero finalmente l'ingresso dove si fermarono un attimo per riprendere fiato.
-Senti.
Così facciamo prima!- esclamò caricandosi Leeteuk in spalla cominciando a salire le scale mentre le gambe minacciavano di cedergli, in fondo era anche lui molto stanco, non avevano mangiato molto, non dormivano da quasi due giorni e tutta quella situazione li stava praticamente uccidendo da dentro.
Riuscì infine a salire al piano delle stanze da letto entrando nella propria facendo distendere il ragazzo sul suo letto sedendosi al suo fianco.
Subito lo coprì con alcune coperte mettendogli entrambi i cuscini sotto alla testa per farlo respirare meglio.
Con l'asciugamano del bagno riuscì a creare una piccola pezzuola che inumidì con dell'acqua fresca poggiandogliela sulla fronte.
-Oh Teuk... ti prego...- sussurrò preoccupato sedendosi al fianco del Leader stringendogli una mano, mentre con l'altra passava dolcemente dai suoi capelli color cioccolato alle sue gote bianche.



                                                                                                                                                                          
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Il ballerino rimase immobile alcuni minuti nella stessa posizione, mentre le parole dell'altro gli entrarono e uscirono da un orecchio all'altro.
Riuscì infine a svegliarsi da quel momento di trance trovando la forza di alzarsi chiudendo la porta del bagno passandovi davanti.
Si incamminò lungo i corridoi ciondolando come uno zombie finchè un dolce profumino di dolci non lo attirò.
Si alzò eretto come un fuso, sgranando gli occhi mentre un largo sorriso si apriva sul suo volto.
-Doooolci...- sussurrò appena fra le labbra chiuse in un piccolo ghigno.
Seguì il profumino invitante fino alla cucina, dove gettò lo sguardo trovando però tutto esattamente come lo avevano lasciato alla scomparsa di Donghae e Eunhyuk.
Continua a sentire quel dolce profumo continuare lungo il corridoio decidendo di seguirlo respirandolo a pieni polmoni potendo immaginarne solo la provenienza.
Sgrana maggiormente gli occhi vedendoli davanti a se, in fondo al corridoio.
Un vassoio d'argento poggiato su un piccolo tavolino in legno ricolmo di scuri muffin al cioccolato, caldi e fragranti.
Si avvicinò lentamente a quel piccolo ed invitante angolo di paradiso allungando piano le mani.
Era completamente andato, stanco, esausto e affamato, non resistette alla tentazione prendendone uno e dandogli un largo morso dimezzandolo, godendosi il dolce gusto mielato.
Annuì convinto e soddisfatto dal gusto prima di sgranare nuovamente gli occhi.
Una sensazione di pesantezza gli accerchiò la testa mentre una forte debolezza gli colpì le gambe.
Un forte calore alle guance, la testa girare, la vista annebbiarsi e poi più nulla.



                                                  °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

 

I minuti passarono uno dopo l'altro.
Leeteuk non accennava a svegliarsi e Kangin continuava a fissarlo preoccupato senza staccargli gli occhi di dosso quando decise di alzarsi per andare al bagno.
Si lavò più volte il viso con l'acqua fredda per poi asciugarlo e tornare in stanza, dove il Leader stava piano aprendo gli occhi.
-Oh Teuk, stai bene!? Teuk, mi senti???- chiese dolcemente sedendosi sul bordo del letto e posando le mani attorno al suo viso caldo.
Il Leader continuò a mugolare piano versetti incomprensibile strizzando gli occhi e muovendo piano il viso, quando finalmente li schiuse piano sbattendo più volte le palpebre.
-Kan-Kangin...- gemette con voce roca e bassa, il fiato appena corto e il respiro accelerato.
-I-io... tranquillo... mi-mi sento solo molto stanco e mi gira appena la testa...- sussurrò piano cercando di mettersi seduto posandosi una mano sulla testa.
-Piano piano!- geme preoccupato il biondo aiutandolo e cingendogli le spalle con le braccia.
-Ch-che ore sono Kangin?- chiede debolmente girando il viso verso di lui sbattendo piano le palpebre.
-Io, non lo so...- sussurra il biondo in risposta.
-... guardiamo sul tuo cellulare, il mio è scarico...- propone indicando il rigonfiamento nella tasca del felpone del Leader.
-Oh, si...- sfila uno dei due cellulari sbloccandone la tastiera - 1:23...-.
-1:23!!!!- urla allarmato Kangin facendo cadere la sedia su cui era seduto poco prima.
-Ti prego non urlare... E poi dov'è Shindong?-.
-ESATTO! DOV'è SHINDONG!- urlò di rimando passandosi le mani fra i capelli biondi disperandosi - riesci ad alzarti?? Non posso lasciarti qui da solo!-.
-S-si... proviamoci, ora mi sento un pò meglio...- geme alzandosi dal letto e infilandosi le scarpe piegandosi  in avanti.
Alzò appena lo sguardo mentre allacciava le sue fidate Jordan vedendolo e una forte scossa lo attraversò facendogli sgranare gli occhi e bloccare le dita.
L'arco.
L'arco era ancora li, sotto al letto del suo compagno li presente.
Il cuore gli fece un tuffo perdendo un colpo e scontrandosi virtualmente contro il suo stomaco provocandogli un dolore immenso.
Sbattè più volte le palpebre per poi alzarsi lentamente cercando di scacciare nuovamente quella realtà che tanto lo faceva soffrire, a cui lui non voleva credere ma che si stava sempre più concretizzando.
Si alzò piano dal letto aggrappandosi a lui uscendo dalla loro stanza.
Scesero lentamente le scale fino al piano terra mentre Kangin chiamava a gran voce il compagno scomparso, si fermò di colpo solo quando vide all'ingresso di uno dei corridoi il tavolino.
Corrucciò la fronte avvicinandosi ad esso assieme al ragazzo, tenendolo dietro alle spalle.
-No...- gemette appena vedendo cos'era poggiato sul tavolino.
Assieme al vassoio ancora ricolmo di fragranti dolcetti vi era anche quello morso a metà dal loro compagno e vicino, appoggiata in bilico fra di essi, c'era la piccola pergamena recante sopra la filastrocca.
Tutte le strofe portavano al fianco un piccola croce tranne le ultime due.
Solo loro due erano rimasti, anche Shindong li aveva abbandonati.
-Anche lui, no...- continuò Kangin.
-Basta...- gemette il Leader poco dietro di lui, lo sguardo basso, i capelli a nascondergli gli occhi.
-Ehi, ehi, ehi...- geme subito lui tornando verso il ragazzo con le mani alzate per poterlo sostenere e calmare.
-Fermati- gli rispose però Leeteuk con tono fermo.
Il biondo si bloccò immediatamente, fermo in quella posizione innaturale, protratto in avanti e con le mani ancora alzate e la bocca appena aperta.
-Che c'è?- chiese subito preoccupato.
-Basta mentire....-.
-Mentire?! Ma cosa diamine stai dicendo?- continuò Kangin tornando eretto come un fuso senza staccare gli occhi dal ragazzo di fronte a lui che invece continuava a guardarsi i piedi.
-Siamo rimasti solo io e te-.
-L-lo so Teuk, ma... non devi disperare... riuscirem-.
-Non chiamarmi così. Basta. Davvero. Sai che tra le cose che non sopporto ci sono le bugie e questa è grossa come una casa, una cosa che non posso sopportare, per cui muoviti... Dimmi cosa vuoi che faccia?
Che cada dal balcone? Che mi butti dalla finestra? Che mangi qualcosa di avvelenato?- dire tutto ciò costò davvero molto al Leader che non riusciva quasi più a trattenere le lacrime mentre il cuore gli sanguinava terribilmente dal dolore.
-Ma cosa stai dicendo... Teuk, io, davvero non capisco di cosa tu stia parlando...- gemette il biondo confuso.
-BASTA. Davvero. Già tutto ciò è difficile, perchè devi comportarti così, perchè devi continuare a mentire... credevo mi amassi, credevo che tutto ciò che mi hai sempre detto fosse verità e invece non è così.
Spiegami cosa ti abbiamo fatto di male per architettare tutto ciò!?- gli urlò contro il Leader alzando il colpo il viso mentre un fiume di lacrime proruppe dai suoi occhi semichiusi.
-I-io, ma che dici!? T-tu... tu credi che questo stia accadendo per causa mia?! Che dietro ci sia io!?- gemette di nuovo il biondo avvicinandosi al ragazzo lentamente.
-Credo!? Ne sono sicuro ormai. Smetti di mentire ammetti che sei tu, ho trovato l'arco!-.
-L'arco?-.
-Si, l'arco... sotto al tuo letto, quello che hai usato per rompere la finestra del bagno dove è scomparso Kyuhyun. è li ormai da ore... me ne sono accorto già a quel tempo... Ma io, io non ho detto nulla, io ti credevo, credevo che cercassero di incastrarti e invece... invece sei proprio tu!- gemette nuovamente lui cadendo in ginocchio e piangendo tutto il suo dolore portandosi le mani agli occhi aspettando ormai la sua sorte.
-Ma cosa dici Teuk...-.
-NON CHIAMARMI COSì!- .
A quell'urlo Kangin fece un leggero scatto indietro impaurito dalla reazione del ragazzo davanti a lui.
-Tutto ciò che stai dicendo non è vero, io non so nulla dell'arco, non sono stato io, sono sempre stato con voi! Non capisco perchè tu la pensi così!-.
-Non so come hai fatto e nemmeno lo voglio sapere! Io credevo in te! Smetti di mentire e ammetti la verità.
Io sono qui e so che non sono di certo stato io in più quell'arco è sotto il tuo letto e manca una freccia!- gli spiegò il Leader singhiozzante.
-Ma non è vero! Stanno cercando di metterci l'uno contro l'altro! Ti prego, ti prego credimi, ti supplico...- gemette il biondo avvicinandosi al ragazzo poggiandogli piano le mani sulle spalle.
-STA LONTANO DA ME!- esclamò Leeteuk in risposta a quel contatto spingendolo lontano da se cadendo indietro, sulla schiena, contro la moquette rossa.
Un piccolo tintinnio seguì quel momento bloccando entrambi i ragazzi in quella posizione, smisero quasi di respirare e i loro occhi si mossero insieme verso la causa di quel rumore.
Un anellino con due piccole chiavi argentate giaceva vicino al Leader, scivolato fuori dalla tasca dei suoi jeans durante la colluttazione.
I ragazzi sgranarono entrambi gli occhi terrorizzati e allibiti.
-Ah. Questo come lo spieghi?- questa volta fu Kangin, immobile, in ginocchio vicino al ragazzo con il viso rivolto a terra e la voce bassa e stretta fra i denti.
-Cosa sono queste?!- gemette il Leader fissandole accanto a se.
-... Chiavi universali Leeteuk... Chiavi universali. Il cattivo dovrei essere io eh? è facile nascondere un arco sotto un letto ma infilare delle chiavi in un paio di jeans indosso a qualcuno è impossibile se non lo fa la persona stessa...- sussurrò Kangin.
-Io.. non sapevo nemmeno, non le ho mai viste, non so come siano finite nei miei jeans!- gemette il Leader alzandosi piano a sedere per poi sporgersi in avanti poggiando le mani al pavimento.
-Ah no? Cosa volevi fare? Farmi venire dei sensi di colpa, picchiarmi, non so nemmeno cosa dire... Mi hai attaccato fino ad adesso dandomi tutta la colpa quando invece...- sibilò il biondo.
-Io, non è così Kangin, te lo giuro-.
-Adesso che fai? Mi supplichi? Vuoi convincermi? Dopo tutto ciò che hai detto? Non hai più scuse. Siamo solo io e te...-.
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo l'uno contro l'altro.

Gli occhi arrossati e pieni di lacrime, le guance rosse e rigate, le vene del collo turgide, i pugni stretti e i muscoli in tensione.
Si alzarono in piedi mettendosi uno di fronte all'altro cercando di sostenere lo sguardo l'uno dell'altro a vicenda.
-Io non sono stato e tu?- disse Kangin con aria di sfida fissando l'altro dall'alto in basso.
-Nemmeno io...- rispose severo Leeteuk.
-Chi mente?- sibilarono entrambi sputando quelle parole come veleno.


 


Continua...

 



 

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.


Angolo Dell'autrice: Ciao a tutti!
Aish, scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto alcuni problemi personali...
Ben tornati con il settimo capitolo.
Spero vi piaccia questo nuovo pezzo.
Direi che la situazione cade a scatafascio/?
Siamo in dirittura d'arrivo!
Buona lettura!
Ryiua





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Capitolo 8
*** Capitolo 8 Uno scherzo di cattivo gusto ***


Capitolo 8
  Uno scherzo di cattivo gusto



-Basta mentire....-.
-Mentire?! Ma cosa diamine stai dicendo?- continuò Kangin tornando eretto come un fuso senza staccare gli occhi dal ragazzo di fronte a lui che invece continuava a guardarsi i piedi.
-Siamo rimasti solo io e te-.
-L-lo so Teuk, ma... non devi disperare... riuscirem-.
-Non chiamarmi così. Basta. Davvero. Sai che tra le cose che non sopporto ci sono le bugie e questa è grossa come una casa, una cosa che non posso sopportare, per cui muoviti... Dimmi cosa vuoi che faccia?
Che cada dal balcone? Che mi butti dalla finestra? Che mangi qualcosa di avvelenato?- dire tutto ciò costò davvero molto al Leader che non riusciva quasi più a trattenere le lacrime mentre il cuore gli sanguinava terribilmente dal dolore.
-Ma cosa stai dicendo... Teuk, io, davvero non capisco di cosa tu stia parlando...- gemette il biondo confuso.
-BASTA. Davvero. Già tutto ciò è difficile, perchè devi comportarti così, perchè devi continuare a mentire... credevo mi amassi, credevo che tutto ciò che mi hai sempre detto fosse verità e invece non è così.
Spiegami cosa ti abbiamo fatto di male per architettare tutto ciò!?- gli urlò contro il Leader alzando il colpo il viso mentre un fiume di lacrime proruppe dai suoi occhi semichiusi.
-I-io, ma che dici!? T-tu... tu credi che questo stia accadendo per causa mia?! Che dietro ci sia io!?- gemette di nuovo il biondo avvicinandosi al ragazzo lentamente.
-Credo!? Ne sono sicuro ormai. Smetti di mentire ammetti che sei tu, ho trovato l'arco!-.
-L'arco?-.
-Si, l'arco... sotto al tuo letto, quello che hai usato per rompere la finestra del bagno dove è scomparso Kyuhyun. è li ormai da ore... me ne sono accorto già a quel tempo... Ma io, io non ho detto nulla, io ti credevo, credevo che cercassero di incastrarti e invece... invece sei proprio tu!- gemette nuovamente lui cadendo in ginocchio e piangendo tutto il suo dolore portandosi le mani agli occhi aspettando ormai la sua sorte.
-Ma cosa dici Teuk...-.
-NON CHIAMARMI COSì!- .
A quell'urlo Kangin fece un leggero scatto indietro impaurito dalla reazione del ragazzo davanti a lui.
-Tutto ciò che stai dicendo non è vero, io non so nulla dell'arco, non sono stato io, sono sempre stato con voi! Non capisco perchè tu la pensi così!-.
-Non so come hai fatto e nemmeno lo voglio sapere! Io credevo in te! Smetti di mentire e ammetti la verità.
Io sono qui e so che non sono di certo stato io in più quell'arco è sotto il tuo letto e manca una freccia!- gli spiegò il Leader singhiozzante.
-Ma non è vero! Stanno cercando di metterci l'uno contro l'altro! Ti prego, ti prego credimi, ti supplico...- gemette il biondo avvicinandosi al ragazzo poggiandogli piano le mani sulle spalle.
-STA LONTANO DA ME!- esclamò Leeteuk in risposta a quel contatto spingendolo lontano da se cadendo indietro, sulla schiena, contro la moquette rossa.
Un piccolo tintinnio seguì quel momento bloccando entrambi i ragazzi in quella posizione, smisero quasi di respirare e i loro occhi si mossero insieme verso la causa di quel rumore.
Un anellino con due piccole chiavi argentate giaceva vicino al Leader, scivolato fuori dalla tasca dei suoi jeans durante la colluttazione.
I ragazzi sgranarono entrambi gli occhi terrorizzati e allibiti.
-Ah. Questo come lo spieghi?- questa volta fu Kangin, immobile, in ginocchio vicino al ragazzo con il viso rivolto a terra e la voce bassa e stretta fra i denti.
-Cosa sono queste?!- gemette il Leader fissandole accanto a se.
-... Chiavi universali Leeteuk... Chiavi universali. Il cattivo dovrei essere io eh? è facile nascondere un arco sotto un letto ma infilare delle chiavi in un paio di jeans indosso a qualcuno è impossibile se non lo fa la persona stessa...- sussurrò Kangin.
-Io.. non sapevo nemmeno, non le ho mai viste, non so come siano finite nei miei jeans!- gemette il Leader alzandosi piano a sedere per poi sporgersi in avanti poggiando le mani al pavimento.
-Ah no? Cosa volevi fare? Farmi venire dei sensi di colpa, picchiarmi, non so nemmeno cosa dire... Mi hai attaccato fino ad adesso dandomi tutta la colpa quando invece...- sibilò il biondo.
-Io, non è così Kangin, te lo giuro-.
-Adesso che fai? Mi supplichi? Vuoi convincermi? Dopo tutto ciò che hai detto? Non hai più scuse. Siamo solo io e te...-.
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo l'uno contro l'altro.

Gli occhi arrossati e pieni di lacrime, le guance rosse e rigate, le vene del collo turgide, i pugni stretti e i muscoli in tensione.
Si alzarono in piedi mettendosi uno di fronte all'altro cercando di sostenere lo sguardo l'uno dell'altro a vicenda.
-Io non sono stato e tu?- disse Kangin con aria di sfida fissando l'altro dall'alto in basso.
-Nemmeno io...- rispose severo Leeteuk.
-Chi mente?- sibilarono entrambi sputando quelle parole come veleno.

 

 

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SUNGMIN

-Shhhhhh! State zitti!- esclamò un ombra fuori dal finestrone , sul balcone della sala da ballo sporgendosi appena verso il vetro cercando di vedere all'interno.
Altri individui dietro quest ultimo cercarono di fare lo stesso aggrappandosi alla persona che avevano di fronte facendo perdere l'equilibrio al primo che venne investito da un forte fascio di luce proveniente dalle luci della villa.
-Ehi! Ma che combinate! State buoni!- intimò lui tornando nascosto dal cornicione.

-Ci siamo quasi...- .


" Alcuni domestici portarono al centro del salone un grosso palo di legno scuro con sopra un piccolo altoparlante grigio.
Questo gesto fece fermare immediatamente le danze, bloccando i musicisti e attirando l'attenzione di tutti i curiosi ospiti, compresi i più impegnati al tavolo dei dolci!
Nessuno di loro parlò, lo fece al loro posto la voce metallica che lenta e fredda uscì dall'altoparlante..."  *1

 

Un piccolo ghigno apparve sulle sue labbra mentre sfilò dalla tasca un piccolo dispositivo che recava al centro un grosso bottone rosso premendolo e facendo partire quell'incubo.

" Le luci si spensero di colpo e sulla sala piombò un silenzio tombale... Seguito dal panico generale.
Urla e sbraiti, richieste d'aiuto e pianti si alzarono in un coro terrificante, terrorizzando chi ancora non aveva ben compreso l'ovvio messaggio.
Spintoni e corse cominciarono muovendo la gente senza sosta mentre tutti si dirigevano verso l'enorme portone che conduceva all'ingresso della villa spingendo, gridando e pestando chiunque si mettesse sulla strada per la via di fuga.
Shindong lanciò letteralmente il bignè al cioccolato a terra pulendosi le labbra tutto stizzito cercando di raggiungere gli altri, come Kangin lasciò cadere il calice che teneva fra le mani afferrando di fretta la mano di Leeteuk.
Siwon riuscì a raggiungere Ryeowook che trovò in fretta Donghae e Eunhyuk l'uno attaccato al braccio dell'altro riuscendo a riunirsi a Kangin, Leeteuk e Shindong.
-Dov'è Heechul?!- urlò Siwon sperando di farsi sentire sopra la folla.
Il gruppo cominciò a gridare in cerca del compagno cercando di rimanere tutti stretti ed uniti ancora a fianco del tavolo.
-Cosa c'è da gridare, cosa c'è??- Si chiese Heechul con le mani in tasca avvicinandosi al gruppo ed infilandosi fra Siwon e Ryeowook.
-Ma come fai a stare così calmo!?- gemette Ryeowook che moriva dall'indecisione:  strapparsi i capelli, lanciarsi sul bavero di Heechul o rimanere stretto nella salda presa del gruppo per non perdersi.
-Che facciamo adesso??- gridò Eunhuyk facendo la domande di cui tutti avevano in fondo paura.
-FERMI TUTTI!- gli bloccò il leader mentre i compagni lo guardarono completamente confusi e intontiti dal fracasso.
-Sungmin e Kyuhyun! Dove sono!?-."  *1

Nel mezzo del trambusto nessuno notò nulla, solo il panico regnava nella sala, ma non per qualcuno.
-Agite, forza, forza è il momento!- la voce uscì dalla ricetrasmittente nera di alcuni uomini appostati fuori dalla sala, nascosti dietro le grosse porte fuori cui si riversavano tutti gli ospiti, ovviamente a conoscenza e ben istruiti su ogni cosa.

SUNGMIN POV
Il panico mi colse come fece con tutti quella sera.
Non riuscivo a capire più nulla, solo urla, assordanti e stordenti.
L'unica cosa che potei fare fu mettermi le mani davanti al viso quando venni investito da quel mare di gente che cercava di salvarsi la vita.
Tutto fu vano, cercai i miei compagni, cercai il mio ragazzo ma nulla fin quando non sentii una mano afferrarmi il polso.
Un pianto dirompente mi salì agli occhi e mi girai sollevato convinto che lui mi avesse trovato, ma il mio cuore perse un colpo quando vidi di chi si trattava.
Non era Kyuhyun.
Un uomo distinto, in abito elegante nero mi fissava immobile, serio, e con sguardo ostile non accennando a spostarsi di una virgola e stringendomi il polso fin quasi a farmi male.
Alzai lo sguardo cercando di vedere oltre la folla e l'unica cosa che riuscii a fare fu urlare il suo nome quando lo vidi.

"Il maknae tremava appena indicando dritto davanti a se.
Sungmin.
Sugmin si trovava esattamente di fronte a loro, ma dalla parte opposta della stanza, vicino all'unica via d'uscita trascinato via dalla folla urlante.
-SUNGMIN!- Urlò a squarciagola Kyuhyun tornando a cercare di divincolarsi dalla stretta di Siwon arpionandogli le braccia muscolose.
-KYUHYUN!- gridò di rimando il biondo; le loro voci si scontrarono sempre più ovattate e lontane mentre il biondo veniva trascinato via."  *1

Non ce la facevo più il cuore mi scoppiava, cercai di divincolarmi quando sentii qualcuno afferrarmi i polsi, per le spalle e infine la vita, sentendo un fazzoletto premermi sul naso, la testa leggera, il corpo pesante e poi più nulla.

" Sungmin era scomparso." *1

 

Mi svegliai non so quanto tempo dopo.
Una forte luce mi accecava per cui cercai di proteggermi con il braccio come meglio potei.
La testa mi scoppiava e mi sentivo tutto indolenzito, ogni muscolo gridava di dolore implorando pietà.
-Dove diavolo...- riuscii solo a balbettare ancora confuso e mezzo addormentato.
'Cloroformio?' pensai immediatamente mentre i ricordi riaffiorarono e il mio cuore ricominciò a dolere per l'accaduto.
Una scarica di adrenalina mi fece alzare in piedi di scatto, la fronte sudata, il respiro veloce e il battito impazzito.
Non feci in tempo a mettere a fuoco che due mani si avvicinarono a me posandosi con tocco lieve sulle mie spalle.
Il panico mi assalì.
-Non toccarmi!- gridai subito cercando di divincolarmi da quella presa ma mi resi ben presto conto di trovarmi accerchiato.
Era pieno di fonti di luce quasi accecanti, non riuscivo a vedere nulla chiaramente.
-Sungmin calmati, va tutto bene!- una voce che conoscevo molto bene cercò di calmarmi, la fonte di quella voce si avvicinò a me posandomi nuovamente le mani sulle spalle.
Lo riconobbi.
Prince Manager.
Il nostro Manager era li, di fronte a me, calmo e tranquillo.
-Scappa, che succede, oddio hanno catturato anche te, è la fine!??!? Dobbiamo scappare!-.
-Ehi, no no... calmo, va tutto bene...- cercò di convincermi lui mentre con un dito mi chiese di fare silenzio indicandomi poi ciò che mi circondava roteando il dito.
-Guarda bene e capirai...-.
Feci come mi disse e cercai di rimanere calmo, guardandomi attorno e infine capii.
Quelle forti luci non erano altro che faretti, mi alzai piano in piedi ondeggiando appena e muovendo così i primi passi nel giardino della villa, in un punto nascosto vicino al folto della foresta, riconoscendo poi la troupe televisiva, il regista, le videocamere, gli assistenti.
-Ma cosa diamine...-.



 

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RYEOWOOK

 

-Veloci, veloci, veloci!- alcune figure correvano, attraversando in entrambe le direzioni il ponte di legno, più e più volte posando alcune scatole di metallo proprio al suo centro.
-Calma capo! Non si scherza con queste cose!-.
-Lo so, ma il tempo stringe dobbiamo muoverci...-.
-Siamo pronti-.
-Perfetto... Ora ci divertiamo, atto secondo!- urlando ciò gli uomini accesero il detonatore che avevano tanto minuziosamente montato fino a poco prima lasciandolo poi esplodere una volta al sicuro dallo stesso.
-Si va in scena...- sussurrò il capo alla ricetrasmittente nera.

"-Il ponte!- gridò indicando un punto di fronte a se.
-Qualcosa va a fuoco! E credo sia proprio il ponte!- la voce sormontata dal vento e dal rumore delle fronde del bosco.
Si sporse appena di più per cercare di vedere meglio nel buio, nonostante grossi lampioni illuminassero l'estero della villa di una luce aranciata, così come nel paesaggio disturbato dai movimenti d'aria, solo la luce e il fumo del fuoco erano ben visibili.
Si sporse ancora, ancora e ancora.
In quel momento Siwon e Shindong lo raggiunsero sulla terrazza ma fu inevitabile.
Ryeowook perse l'equilibrio e cadde nel vuoto."  *2

Uno schiocco di dita bastò per far muovere tutti.
Carrucole, rete e funi già in posizione.
L'esplosione fu il segnale, poi lo videro, Ryeowook si appoggiò al bordo della balaustra sporgendosi.
Un cenno del viso e con un rapido movimento una delle corde avvolse il polso dell'Eternal Maknae; un forte strattone, il panico e il ragazzo cadde nel vuoto atterrando dolcemente sulla rete robusta issata al piano di sotto.
Gli uomini cominciarono a tirare altre funi e sfruttando diverse carrucole portarono l'intera struttura sul balcone del primo piano, nascondendosi a chi si fosse sporto da quello della sala da ballo.

 

"Volsero infine lo sguardo nuovamente alla "X", a quel segno che gli ricordava Ryeowook, che Ryeowook era appena scomparso sotto i loro occhi." *2

 

RYEOWOOK POV

Non mi accorsi di nulla, sentii solo una forza sul braccio e  poi il vuoto, l'aria fredda addosso e chiusi istintivamente gli occhi.
Quando li riaprii ero intrappolato in una rete, accerchiato da uomini vestiti di nero, ma vivo.
Intimai loro di farmi uscire immediatamente quando dalle vetrate interne uscì il Manager accompagnato da... Sungmin.
il mio cuore perse un colpo.

 

 

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KYUHYUN

Il gruppo di uomini seguì i movimenti dei ragazzi all'interno della villa.
Alcuni si nascosero intorno alla finestra del bagno in cui Kyuhyun stava provando, invano, a cercare un attimo di pace.
Gli attrezzi giusti e tutto fu facile; approfittando di una distrazione del ragazzo aprirono piano la finestra calandosi all'interno della stanza.
Uno degli uomini tappò subito la bocca al Maknae che non ebbe nemmeno troppa forza per cercare di ribattere.
Gli altri prepararono tutto l'occorrente: La freccia, l'arco, la pergamena.
-Andiamo- sussurrò lasciando andare la presa sulle labbra del ragazzo mostrandogli un foglietto di carta.

 


 Fidati di me e potrai giocare

per un mese a Starcraft tutte le volte che vorrai

senza essere sgridato.

 

                                        -Prince Manager

 

Sto bene amore mio,
fidati.
Ti amo con tutto il cuore.


                           -Sungmin


 

Il ragazzo annuì senza pensarci due volte.
Prese l'accappatoio mentre un altro uomo gli passò degli abiti presi dalla sua valigia facendo vestire di fretta il ragazzo per poi farlo uscire dalla finestra.
Lasciarono tutti la stanza richiudendosi la finestra alle spalle, mentre uno degli uomini rimasti fuori, già in posizione, scoccò la freccia al vetro con la pergamena infilzata che si infilò dritta sullo specchio.

 

"- Quanto sarà passato ormai secondo voi?- sussurrò Leeteuk fissando fermo il fuoco.
-Non saprei...forse una quarantina di minuti- provò ad azzardare Shindong.
-Allora andiamo a controllare- il Leader si alzò di fretta dalla sua sedia prendendo la grata a protezione del camino mettendola davanti al fuoco per evitare che qualche scintilla uscisse da esso rischiando di provocare un incendio.
Aprì poi la porta dirigendosi verso il bagno indicatogli precedentemente da Donghae raggiungendolo a passo svelto.
-Da quant'è che siete qua? Fatelo uscire o diventerà un pesce lesso!- esclamò facendo saltare i due che aspettavano mezzi assopiti fuori dalla porta del bagno.
Leeteuk non finì in tempo la frase che si sentì all'interno un rumore di vetri infranti per ben due volte e l'acqua straripare fuori dalla vasca.
Il sangue si gelò nelle vene di tutti lasciandoli immobili.
-Kyuhyun cosa stai combinando?!- Leeteuk batté con un pugno la porta del bagno producendo un rumore secco.
-Che succede? Vieni ad aprire questa porta o sarò costretto a farlo io...- continuò in tono fermo non ricevendo alcuna risposta per l'ennesima volta.
Posò la mano sul pomello cercando di farlo girare ma nulla.
Chiusa.
-Com'è possibile!?- urlò Donghae saltando in piedi facendo cadere lo sgabello.
-La chiave non c'era! Ne sono sicuro, ho controllato!- gli fece eco Eunhyuk imitando il ballerino ancora di fronte a lui ribaltando anche la propria seduta.
-Buttiamola giù...- Kangin entrò nel bagno a testa bassa fissando i compagni.
Un paio di spallate ben assestate da parte del Leader, Donghae e Kangin bastarono a farla cedere facendoli capitombolare dentro la stanza scivolando a terra sul pavimento completamente bagnato.
Un calore li investì e subito dopo un freddo gelido.
Aprirono gli occhi e rimasero congelati sul posto, le bocche aperte mentre gli altri spingevano per entrare.
-Che succede!?- urlava Eunhyuk spingendo Donghae sulla schiena.
Bastò un minimo sguardo per ammutolirlo.
Kyuhyun non c'era.
L'acqua ancora si muoveva increspata, la finestra vicino alla vasca rotta, un buco di nemmeno quattro centimetri e una freccia da caccia conficcata nello specchio con penzolate un'esatta replica del foglio nella sala da ballo, ma questa volta recava tre croci.
La prima, la seconda e ora anche la terza strofa erano segnate accanto da una crocetta nera.
La crocetta che indicava che anche Kyuhyun non c'era più.
Il loro Maknae era scomparso." *3

Rimasero tutti attaccati al muro della villa sentendo il trambusto dei ragazzi rimasti all'interno.

KYUHYUN POV

-Spero per voi che sia tutto vero...- annuii fissando gli uomini davanti a me.
-Va tutto bene...- sussurrò uno avvicinandosi talmente tanto da sfiorarmi il naso.
Si sfilò la maschera scrollando piano il viso e i biondi capelli.
Sungmin.
-S-Sungmin...- il mio cuore perse un colpo e un mare di lacrime mi salì agli occhi.
Sentii la testa bruciare e il cuore scoppiare di gioia, una vampata di calore mi salì da piedi a testa permettendomi di gettarmi letteralmente fra le sue braccia completamente non intenzionato a lasciarlo più.
Un altra figura si avvicinò a noi scoprendosi il volto.
-Manager... tu sei pazzo... Hai cercato di uccidermi? La pagherai...- sibilai allontanandomi appena da lui stringendo sempre più Sungmin a me.
-Vedi il lato positivo... Un mese di Starcraft a tuo piacimento!- un sorriso sornione si dipinse sul suo volto lasciandomi senza parole alla sua affermazione.

 

 

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D&E

Il gruppo girò l'enorme chiave d'ottone nel portone d'ingresso sgusciando all'interno cercando di fare meno rumore possibile.
Raggiunsero in fretta le cucine rimanendo in attesa, nell'ombra.
Un dolce profumo di cibo si diffondeva nell'aria rischiando quasi di farli vacillare nella loro impresa.
Non appena i due ragazzi sgusciarono fuori dalla stanza con le prime teglie di patate in mano si infilarono subito dentro, nascondendosi nel ripostiglio.
Al ritorno del biondo fu silenzio tombale.
Non appena lo videro uscire lasciarono cadere alcuni sacchi e contenitori aspettando che Hyukjae cadesse nella loro trappola.

" Un rumore attirò la sua attenzione prima che potesse uscire dalla porta facendolo tornare lentamente indietro.
Sentì uno strano cigolio venire dalla stanza accanto, il ripostiglio dove venivano tenute tutte le provviste in grossi sacchi: farine, patate, paste, grossi contenitori di vetro pieni di spezie e anche i semi ancora da macinare.
Il biondo si guardò un attimo intorno alzando appena il sopracciglio e capita la provenienza del rumore si avvicinò in cerca della sua fonte pensando fosse qualche topo molesto in cerca di cibo o qualcosa da rosicchiare.
Prese la scopa che si trovava esattamente fuori dalla porta del ripostiglio e si avvicinò a passo lento cercando di non fare alcun rumore.
Accese la luce e...
Rimase a bocca aperta, la scopa gli cadde di mano, appena in tempo per l'arrivo di un trafelato Donghae in corsa per aiutarlo con le ultime cose da portare in tavolo trovandosi davanti quella scena." *4

 

EUNHYUK POV.
Uscendo dalla cucina un rumore attirò la mia attenzione.
Sembrava rumore di cocci sbattuti e vasi in frantumi.
Rientrai poggiando l'enorme teglia di patate appena sfornate sul tavolo di legno massiccio tenendo lo sguardo fisso sullo sgabuzzino.
Scopa alla mano mi infilai dentro ma ebbi una brutta sorpresa.
Non riuscii nemmeno a fiatare che mi furono addosso, non seppi nemmeno distinguere quanti fossero, sentii solo le loro mani addosso.
Uno di loro mi chiuse subito la bocca ma cercai di dileguarmi facendo un casino terribile, facendo cadere metà della dispensa al suolo quando lo sentii.
Il mio cuore perse un colpo e cercai disperatamente di urlare.
Donghae stava arrivando.


DONGHAE POV
Entrai di fretta in cucina per aiutare Hyuk a portare le ultime cose, ma trovai solo la dispensa sotto sopra e li vidi.
Gli furono addosso, almeno in sei, tutti vestiti di nero e il volto coperto.
Sentii il cuore cadere ai miei piedi con un tonfo e quasi fermarsi.
Riuscii solo a urlare, appena in tempo, prima che tre di quei ceffi lasciassero andare Hyukjae per avventarsi su di me.

 

" Un urlo.
Questo fu quello che gli altri riuscirono a sentire dalla stanza poco lontana dalle cucine.
L'urlo di Donghae seguito da un forte trambusto.
I ragazzi avevano già cominciato a mangiare mentre un festoso Shindong stava riempiendo i piatti di tutti con un largo sorriso quando le forchette gli partirono di mano cadendo dentro l'enorme contenitore stridendo l'una con l'altra.
Si precipitarono tutti fuori per vedere cosa fosse accaduto quando dal corridoio sentirono cadere dei contenitori e delle verdure rotolarono appena fuori dalla porta della cucina.
Poi di nuovo un rumore di pentole sbattute l'una con l'altra e li capirono che qualcosa non andava, non era semplicemente uno scherzo tra i due ma qualcosa di più.
Si lanciarono come razzi in direzione della cucina macinando i pochi metri che li dividevano dall'ingresso gettandosi al suo interno ma nulla.
La cucina era completamente a soqquadro.
Pentole e cocci per terra e sui tavoli rovesciati, forchettoni e posate ovunque, cibo e verdure sparsi sul pavimento, tavoli e fornelli... Era un caos totale come se fosse appena passato un enorme tifone.
Rimasero tutti a bocca aperta guardandosi intorno e fissando quei danni in cerca di una risposta.
Siwon intravide la luce uscire dal ripostiglio e si diresse subito verso la porta ma dentro non c'era nessuno, solo la medesima scena, i grossi sacchi aperti o rovesciati per terra l'uno sull'altro in modo disordinato in un nuovo caos.
-Ragazzi... Dove sono Donghae e Eunhyuk- chiese Heechul guardandosi intorno.
-Ragazzi non fa ridere... dove siete?!?!- urlò Leeteuk con tutta la voce che aveva in gola.
-Se è uno scherzo non è divertente....- gli fece eco Kangin.
I ragazzi uscirono guardandosi intorno e notando che dei due ragazzi non c'era minima traccia... completamente scomparsi, entrambi.
Cominciarono a percorrere i corridoi senza notare alcuna traccia dei compagni, erano davvero scomparsi, nel nulla.
Mentre tutti continuavano a discutere, cercare e urlare il Leader si strinse a Kangin guardandolo dal basso mentre il compagno discuteva animatamente con gli altri.
Come poteva essere stato lui.
Era rimasto con loro per tutto il tempo, con lui, accanto a lui senza mai muoversi o spostarsi da solo ma sempre e solo tutti in gruppo.
Come aveva fatto allora?
No, non doveva pensarci nemmeno, non poteva essere lui, non era lui, quello era un mero errore.
L'arco non doveva essere li.
Qualcuno cercava di incastrare il suo ragazzo in qualche modo ma lui doveva credergli, stare al suo fianco e sostenerlo.
Lui gli credeva, sapeva che non era stato lui.
Non poteva essere lui.
Questo era quello che continuava a ripetersi il Leader mentre il suo cuore batteva e galoppava come un matto minacciando di scoppiargli fuori dal petto.
Faticava completamente a ragionare preso dal panico ma non serviva un genio per rendersi conto che Donghae e Eunhyuk erano appena scomparsi." *4

EUNHYUK POV
Scoppiai a piangere non appena li vidi addosso ad Hae, il panico mi colse e mi lasciai andare.
Ci trascinarono subito fuori prima che il resto dei nostri compagni potesse raggiungere la cucina.
Hae combatté con tutte le sue forze per salvare entrambi, ma tutto fu inutile, se avevano preso anche lui, la colpa era solo mia.

DONGHAE POV
Dovevo salvarci, dovevo salvarlo.
Fu tutto ciò che mi passò per la testa dandomi un energia incredibile tanto che lasciarono un solo ceffo a tenere a bada Hyuk mentre gli altri mi si gettarono addosso.
Cercai di urlare, scalciare finchè non riuscii a mordere la mano di uno di loro quando arrivammo nell'enorme salone d'ingresso, ormai troppo lontani per farci sentire.
-DONGHAE, MA SEI PAZZO!?- urlò lui lasciandomi e dandomi un pugno sulla testa.
-... Ti sei rincitrullito del tutto!? Come ti è saltato in mente di mordermi!- continuò lui.
A quella affermazioni sia Hyuk che io ci fermammo.
Quella persona ci conosceva.
Approfittarono di quel momento di sorpresa per trascinarci fuori, nei giardini, richiudendo a chiave il portone principale.

EUNHYUK POV
Ci lasciarono cadere a terra.
Sentii il freddo della ghiaia sul viso e sulle mani ed approfittai di quel secondo di libertà per afferrare la mano di Hae ed alzarci ma una forte luce ci volse in pieno viso impedendoci la fuga.
Gli occhi mi bruciavano terribilmente quando riuscii piano a mettere a fuoco.
La troupe. In un angolo, dietro le videocamere li vidi, i nostri compagni scomparsi ci salutarono con un cenno di mano e un sorriso, avvolti in calde coperte di lana.
-COSA STA SUCCEDENDO!?- urlai nel panico.
-Calmi ragazzi, va tutto bene- si avvicinò a me l'uomo che Hae era riuscito a mordere.

Rimasi a fissarlo per secondi che parvero anni, incendiandolo con il solo sguardo finchè questo non si tolse la maschera lasciandoci a bocca aperta, con il risolino della troupe in sottofondo.

DONGHAE POV
-Cosa diamine significa!?- urlai vedendo il manager tenendo ancora stretta la mano del mio ragazzo.
Sentii Hyuk fremere al mio fianco, abbassò lo sguardo mentre le spalle gli tremavano appena.
Rimanemmo tutti a fissarlo preoccupati quando lo vedemmo alzare appena lo sguardo, gli occhi pieni di lacrime, sferrando subito dopo un destro allo stinco del Manager.
Penso che la mia espressione fosse tra la più spaventata e la più sorpresa.
Hyukjae. Il mio Hyukjae che faceva una cosa simile.
Quanto doveva essere arrabbiato?

EUNHYUK POV
Tutti rimasero in silenzio a fissare l'accaduto mentre il manager si strinse lo stinco urlante saltarellando per tutto il giardino.
Allora mi gettai fra le braccia di Hae piangendo tutte le mie lacrime.


   

                                                                                                                                     °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

SIWON
-Non so voi... ma io... ho un pò paura-.
-Ma smettila!-.
-Ma anche io ho paura!-.
-Basta sciroccati, rimaniamo seri e concentrati o non ce la faremo mai...-.
-Ha paura anche lei Manager non è vero?-.
-Va avanti tu...-.
-Ma che ho fatto di male?!-.
-Parli troppo- il Manager spinse uno dei ragazzi che era con lui avanti facendolo salire sul tetto della villa.
-Diamine fa freddo qua!- esclamò lui di tutto rimando.

 

"Siwon si diresse lungo il corridoio con le mani infilate in tasca salendo fino all'ultimo piano e raggiungendo il bagno della sua stanza chiudendosi dentro.
Vi rimase per un pò di tempo fischiettando e cercando qualcosa da leggere guardando poi la vista fuori dalla finestra.
Le fronde degli alberi scuri del bosco si muovevano sospinti al vento producendo uno strano rumore." *5

-Ecco la luce, andiamo!- affermò il manager mentre lentamente si incamminavano lungo il tetto verso l'unica finestra illuminata.
-Ho legato bene la corda vero?- chiese uno dei due uomini del gruppo oltre al Manager.
-Lo spero per tutti noi...-.
Il Manager si tolse la maschera lasciandola ad uno dei due prendendo poi un forte respiro.
-Speriamo non ci uccida tutti a pugni e calci- sospirò un ultima volta prima di sporgersi oltre il bordo del tetto.
I due uomini con lui tenevano stretta la corda a cui tutte e tre erano legati mentre gli uomini rimasti dentro la tenevano a loro volta nonostante questa fosse saldamente legata.
-Siwon, pssssh, Siwon-.

 

" Il bagno era completamente vuoto e solo il vento riempiva la stanza.
La finestra aperte, le tende bianche che svolazzavano ma di Siwon nemmeno l'ombra.
Sullo specchio, appesa con un pezzettino di scotch trasparente, svolazzava la pergamena.
Una nuova crocetta a macchiarla.
Rimasero tutti immobili, i muscoli vibranti, il cuore che batteva a mille, gli occhi spalancati e la bocca spalancata.
Solo l'urlo di Heechul a riempire la stanza.
Quest'ultimo si aggrappò all'amico divincolando i polsi e abbracciandolo, stringendo forte la sua maglietta e versando tutte le sue lacrime, che coraggiosamente aveva trattenuto per tutto il giorno, sulla sua spalla.
Kangin e Leeteuk tornarono a fissarsi e chiusero porta e finestra alle loro spalle uscendo dal bagno avvicinandosi a Shindong e Heechul che continuava a piangere, urlare e dimenarsi.
Si strinsero tutti in un forte abbraccio cercando di scappare, desiderando di scappare per magia, desiderando di svegliarsi da quell'incubo che pareva infinito, da quella storia senza senso e piena di dolore insopportabile.
Ma nulla accadde.
Rimasero li, abbracciati.
Per quanto desiderassero la fuga questa non era possibile.
Cercarono tutti di concentrarsi su quell'abbraccio, sul calore che trasmetteva mentre Heechul soffocava i gemiti sulla spalla dei compagni.
Rimanevano solo in quattro ora, perchè Siwon era appena scomparso." *5

 

SIWON POV

Continuai a fissare fuori dalla finestra finchè non distolsi lo sguardo tornando a tormentarmi le mani.
Avevo bisogno di rimanere un pò solo.
Cercare di metabolizzare l'accaduto, cercare di reagire nel modo migliore quando sentii un rumore provenire dall'esterno, mi girai e lo vidi, vidi il Manager appollaiato a testa in giù nel buio della notte.
Nulla mi impedì uno scatto incredibile mentre mi portai una mano alle labbra.
-Ma cosa diamin- cercai di dire quando lui mi fece segno di rimanere in silenzio.
-è tutta una situazione giostrata, ti prego vieni con noi... è tutto uno scherzo ti prego, sta al gioco Siwon, ti supplico...- mi pregò il Manager facendomi un occhiolino.
-Ma, Heechul?- pensai subito a lui, preoccupato e preso dal panico.
-Yah, non possiamo prendere anche lui, a tempo debito Siwon, a tempo debito-.
-Ma!-.
-Niente ma o ti riempirò di così tanti impegni perfino la domenica che non avrai nemmeno un ora libera per tu sai cosa!- affermò il Manager serio puntandomi un dito contro.
-Ehi!-.
-Niente ma!-.
Annuii obbligato, giocare sulla Chiesa fu davvero un brutto colpo.

Alcuni uomini si calarono silenziosamente all'interno del bagno legandomi l'imbracatura in vita per poi ritrovarci poco dopo sul tetto della villa.
Il vento freddo a scompigliarmi i capelli.
-E chi lo sente Heechul quando se ne accorgerà- sbuffai appena.
-Tranquillo tanto prima metterà le mani addosso a me- mi rassicurò il Manager facendomi scappare una risata spontanea in mezzo a quella situazione totalmente confusa.

 


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HEECHUL

-Cosa sta facendo?!- esclamò uno degli uomini a controllo delle azioni dei ragazzi all'interno della villa dopo aver posato il binocolo.
-Capo si muovono, sta succedendo qualcosa, cambio dei piani! Cambio dei piani!- urlò letteralmente nella ricetrasmittente nera una volta capito l'intento di Heechul.
-Figurati se ha combinare guai non fosse proprio lui, guastafeste.... Forza andiamo- esclamò secco il manager infilando la maschera e scivolando veloce assieme al gruppo lungo i giardini della villa.
Camminarono come ombre silenziose fino a raggiungere i ragazzi, sentendoli urlare attraverso la finestra rotta rimanendo nascosti e pronti a tutto.

"Shindong si alzò per correre dietro al compagno fuggito cercando di far alzare gli altri.
-Forza Kangin, in piedi!- gemette il Leader tirando il ragazzo per le mani riuscendo a farlo alzare e ciondolare dietro di lui.
Raggiunsero il piano dell'ingresso seguendo la scia dei passi del rosso.
Passarono di fianco alla cucina e il Leader sporse la testa vedendo il nuovo disordine storcendo il naso incuriosito per poi proseguire rincorrendo il ballerino che li aveva preceduti a grandi falcate.
Continuarono a guardarsi intorno, aprendo tutte le porte e urlando il suo nome.
Leeteuk notò la porta del bagno aperta e capì, tutto finì al suo posto.
Il posto vuoto nel disordine  della cucina e ora la porta aperta e infine il rumore di vetri infranti.
Si fiondò in fretta nel bagno vedendo l'accaduto.
In quel momento scoccò la mezzanotte.
Shindong corse subito dietro di lui infilandosi in bagno e Kangin ammutolito e distrutto dietro di lui.
Ad Heechul, come alla sua amata Cenerentola, era finito l'incantesimo, esattamente a mezzanotte.
La litigata aveva fatto scattare qualcosa in lui.
Disperazione? Dolore? Chissà cos'altro.
Ma Heechul se n'era andato, lasciandoli soli, addolorati e solamente in tre." *6

 

HEECHUL POV
'Ecco, bastava così poco, non ci voleva molto. Io sono per agire, non per dormire e disperarsi come loro!' pensai una volta fuori dalla villa, nel buio della notte prima di sentire un lembo di stoffa coprirmi il volto.
Sentii subito caldo, niente più aria.
Calci, morsi, pugni... Cercai di difendermi al meglio ma tutto fu vano, erano molti e di certo più forti, sentivo la loro presa sulle mie braccia.
Mi calmai solo quando sentii una voce che mi fece fremere dalla punta dei capelli a quella delle dita dei piedi.
Riconoscerei quella voce fra mille.
Rimasi immobile, come congelato quando sentii il cappuccio che mi veniva sfilato.
Una forte luce mi colpì gli occhi mentre una forte ventata di aria fresca mi investì il viso facendo gioire i miei polmoni.
Riuscii a mettere a fuoco solo dopo alcuni secondi vedendolo davanti a me, mi lasciai scivolare al suolo incredulo e non appena sentii i polsi liberi gli volai letteralmente fra le braccia.
Mi accorsi solo più tardi delle telecamere ma nulla mi importava, perchè lui era li, Siwon era li.
Quando riuscii a calmarmi e sentii di nuovo il cuore battermi in petto mi sciolsi da quell'abbraccio e mi guardai intorno.
Tutti erano li, quando il mio sguardo cadde sul Manager.
-Tu adesso la paghi!- non riuscii a trattenermi, camminando subito a passi svelti verso di lui, arrivandogli a quasi un soffio quando sentii i miei compagni fermarmi.
-Lasciatemiiii! Lasciatemi andareeee!- urlai con tutto il fiato che avevo in gola cercando di trascinare i miei compagni con me in mezzo alle risate di tutta la troupe.

 


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SHINDONG

-Ok, ragazzi questa sarà facile- annuì il Manager con un sorriso celato dalla maschera scura.
-Sento che qualcosa andrà storto, tanto ormai...- gemette uno dei ragazzi, evidentemente stanco da quella serata di peripezie.
La coppia scivolò silenziosa all'interno della villa sistemando tutto l'occorrente nell'ingresso.

Presero uno dei tavolini d'abbellimento posizionandolo esattamente di fronte al corridoio estraendo poi dallo zaino un pacco fumante di dolcetti appena sfornati.
Una volta sistemati si nascosero alle spalle dell enorme scalinata di legno, in attesa.
-E quelli come ci saranno utili?-.
-Sciocco, non conosci Shindong... Sono imbottiti di sonnifero-.
Detto questo videro il ragazzo passare in fondo al corridoio e tornare indietro fissando la trappola avvicinandosi ad essa.

 

" Si incamminò lungo i corridoi ciondolando come uno zombie finchè un dolce profumino di dolci non lo attirò.
Si alzò eretto come un fuso, sgranando gli occhi mentre un largo sorriso si apriva sul suo volto.
-Doooolci...- sussurrò appena fra le labbra chiuse in un piccolo ghigno.
Seguì il profumino invitante fino alla cucina, dove gettò lo sguardo trovando però tutto esattamente come lo avevano lasciato alla scomparsa di Donghae e Eunhyuk.
Continua a sentire quel dolce profumo continuare lungo il corridoio decidendo di seguirlo respirandolo a pieni polmoni potendo immaginarne solo la provenienza.
Sgrana maggiormente gli occhi vedendoli davanti a se, in fondo al corridoio.
Un vassoio d'argento poggiato su un piccolo tavolino in legno ricolmo di scuri muffin al cioccolato, caldi e fragranti.
Si avvicinò lentamente a quel piccolo ed invitante angolo di paradiso allungando piano le mani.
Era completamente andato, stanco, esausto e affamato, non resistette alla tentazione prendendone uno e dandogli un largo morso dimezzandolo, godendosi il dolce gusto mielato.
Annuì convinto e soddisfatto dal gusto prima di sgranare nuovamente gli occhi.
Una sensazione di pesantezza gli accerchiò la testa mentre una forte debolezza gli colpì le gambe.
Un forte calore alle guance, la testa girare, la vista annebbiarsi e poi più nulla." *7

SHINDONG POV
Avevo un sacco di fame per cui, non appena sentii quel dolce profumino, lo seguii senza nemmeno pensare.
Erano così belli, fragranti, buoni ma letali.
Un morso e non mi ricordai più nulla.

 

 

-Non ci posso credere... è un vero idiota, se un assassino gli offrisse caramelle lui le accetterebbe pure, quanta pazienza.
Al suo risveglio si becca una bella sgridata- affermò il Manager fissando il ragazzo svenuto ai loro piedi.
-Forza andiamo- annuì prendendo il ballerino per le braccia cercando di trascinarlo.
-Aspetti, La aiuto!- esclamò il ragazzo al suo fianco correndo ad afferrare Shindong per le gambe non riuscendo ad alzarlo di un solo millimetro.
Il Manager cercò in tutti i modi di spostarlo e alzarlo ma tutto fu inutile.
-Non ci credo. Questo è un problema...- sospirò sedendosi quasi esausto sfilando la ricetrasmittente dalla tasca.
-Servono ri-rinforzi...- sussurrò alla scatola di plastica scura mentre a breve un nuovo gruppo di ragazzi mascherati entrò nella villa.
In cinque riuscirono a trascinare il ragazzo fuori, nel prato, nell'ovazione dell'intera troupe e nelle risate del resto dei compagni che non vedevano l'ora che l'amico si risvegliasse.


SHINDONG POV
Non seppi per quanto dormii, ma mi risvegliai scosso da forti brividi di freddo.
Mi accoccolai su me stesso in cerca di calore, della coperta e del mio cuscino ma non trovai nulla di tutto ciò, solo un ronzio in sottofondo, non riuscivo a percepirlo distintamente finchè non fui sulla soglia della veglia, distinguendo delle risate.
Aprii subito gli occhi cercando di guardarmi intorno seppure ancora mezzo addormentato.
-Cosa cavoli...-.
-SHINDONG!-.
Quell'urlo lo sentii bene, distinto e chiaro trapanarmi i timpani.
-Cosa è successo?- biascicai  grattandomi l'orecchio ferito.
-NON SI MANGIANO COSE SENZA SAPERNE LA PROVENIENZA! LO HAI CAPITO ORA?!- il faccione del Manager mi si parò davanti terrorizzandomi quasi e facendomi saltellare appena.
Quegli urli mi avevano svegliato così mi guardai attorno e rimasi a bocca aperta.
-Qualcuno mi spiega?- chiesi intontito.
-è tutto uno scherzo genio!- mi additò Heechul.
-Sarà anche uno scherzo, ma dobbiamo fermare quei due!- urlai in preda al panico indicando l'ingresso della villa correndovi subito incontro.
Nessuno si mosse o mi seguì, nessuno capiva, ma io si, io che ero rimasto con loro fino alla fine.
-Kangin e Leeteuk, se nessuno sta andando a prendere uno dei due....- cominciò Siwon.
-... penseranno che l'altro sia il colpevole...- gemette Sungmin.
-... Oddio....- piagnucolò Ryewook non sapendo a chi stringersi fra i compagni.
-Andiamo forza!- Heechul fu il primo a prendere la corsa dietro a me raggiungendomi poco dopo, alla porta.


-Dobbiamo aprila!- urlò Siwon cercando qualcosa di utile li intorno.
-La porta sul retro, la porta sul retro! Quella che avevamo visto durante il primo giro per la villa, dietro le cucine!- esclamò in un lampo di genio Kyuhyun facendo scattare tutti in quella direzione.
Arrivarono così di corsa e assieme da riuscire a sfondarla quasi al primo colpo gettandosi dentro la villa in cerca dei due rimasti.


-Basta!- sentirono urlare una voce più profonda.
-Ti odio!- le fece eco una più squillate ma entrambe ferite da dolore e lacrime.
-Io non ti voglio più, è la fine-.
-Chiudiamo la questione, come hai potuto fare tutto ciò, non permetterò che tu lo faccia anche a me!-.
Un fracasso infernale seguì quegli urli facendo cadere nel panico i ragazzi che si precipitarono nella stanza urlando in coro di fermarsi.
Aprirono le porte in preda alle lacrime, agli urli e con le mani alzate ma trovarono solo  Kangin e Leeteuk seduti a terra, uno di fronte all'altro e con un sorriso da ebeti in viso.
Attorno cocci rotti, mobili, nulla era più al suo posto.
-Allora? Ci siete cascati?- scoppiò a ridere Kangin battendo una manata sul pavimento alzandosi.
-Due di idioti mi avete fatto morire!- esclamò il Manager facendosi largo fra tutti prendendo il ragazzo, il cui sorriso non accennava a sparire, per il colletto.
-Eh si... insomma Kangin, perchè hai tirato su questa messa in scena!- esclamò il Leader assumendo uno sguardo arrabbiato e severo.
-Ehi ma tu da che parte stai, che fandonie ti inventi?- esclamò l'altro battendogli una pacca sul sedere.
-Eddai lo sai che scherzo!- sussurrò al suo orecchio facendogli una tenera linguaccia, regalandogli subito dopo un sorrisetto che lasciava intravedere la fossetta della sua guancia.
-E va bene...- annuì l'altro stringendogli la mano.
-Scusate ma credo di non aver capito...- affermarono Donghae e Eunhyuk in coro battendosi un cinque per la sincronia subito dopo.
-Avevamo capito tutto...- annuì Kangin.
-Mi fido di lui- continuò Leeteuk.
-E io di lui...- terminò l'altro.

 

La serata finì in grida di ovazione, risate e ringraziamenti, contornati da musica e buon cibo.
Il giorno dopo tutto tornò alla normalità, niente scherzi e niente sorprese, solo lavoro serio.
Almeno alcuni pensavano così.
Trascorse una tranquilla settimana, finché i ragazzi non vennero invitati per un intervista.
Tutto trascorse liscio e senza intoppi quando l'MC chiese l'intervento del Manager per fare alcune domande anche a lui, a cui i ragazzi lasciarono volentieri il posto.
Le prime domande scorsero veloci finchè una risatina di sottofondo non fece bloccare il Manager che, per via delle forti luci, non poteva vedere nulla di fronte a se.
Vedere no, ma sentire si.
Una vera e propria ondata di schiuma gli si rivoltò addosso, bianca, densa e puzzolente.
I ragazzi gli gettarono sopra di tutto, coriandoli e altra schiuma scoppiando a ridere e lasciando il Manager di sasso.
-QUESTA LA PAGATE!- urlò lui cercando di rincorrerli  finendo solo per sporcare tutto e tutti di quella robaccia.



*1 - Tratto dal Capitolo 1 "Halloween".
*2 - Tratto dal Capitolo 2 "Dov'è Sungmin".
*3 - Tratto dal Capitolo 3 "Di nuovo".

*4 - Tratto dal Capitolo 4 "Il tempo stringe".

*5 - Tratto dal Capitolo 5 "Cinque su Cinque".
*6 - Tratto dal Capitolo 6 "Come hai potuto?". 

*7 - Tratto dal Capitolo 7 "Ancora pasticcini".

 

FINE

 

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.


Angolo dell'autrice:Salve a tutti.
Scusate L'ABNORME ritardo ma ho avuto alcuni problemi ma finalmente il capitolo finale è venuto a galla.
Commenti finali?
Impressioni?
Vi aspettavate questo proseguo della storia e il finale?
Non è stata una sfida facile, cercare di tenere viva la curiosità in una storia così non è semplice,  la ripetitività è nascosta in ogni angolo/?
Aspetto i vostri commenti e pareri.
Grazie a tutti per aver letto e commentato questa piccola avventura con me.

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