CampingSM

di _Y u s h i_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Parte 1 ***
Capitolo 2: *** - Parte 2 ***



Capitolo 1
*** - Parte 1 ***


***
NOTE:
Nonostante non sia un'amante delle Note ancora prima dell storia, per questa volta mi tocca fare uno strappo alla regola per esigenze personali.
- Questa doveva essere una One Shot, ma mentre la scrivevo mi sono trovata a finire l'introduzione che ero alla terza pagina e per questo ho deciso di suddividerla in due capitoli.
- La storia è una specie di Spin Off di Speed Date, non serve per forza che la leggiate prima di questa ma di sicuro vi aiuterebbe a capire meglio il "come" è nata la SuChen.
- Sull'anteprima avete letto "Accenni EunHae" e ne siete rimasti spiazzati, vero? Essendo una fanfiction che comunque comprende anche gli altri artisti della SM ho dovuto chiedere in prestito una coppia da un altro gruppo per poter far funzionare la trama. Per chi non li conoscesse sono Eunhyuk e Donghae dei Super Junior e anche in questo caso non serve per forza conoscerli per capire la trama.
- Ad un certo punto del capitolo sbuca fuori anche Soo Man come boss della SM. Lo so che si è ritirato nel 2010 ma in mancanza di un altro nome da dare a questo "capo" ho deciso di lasciare il suo in quanto nessuno potrà togliergli il titolo di fondatore dell'agenzia.
Grazie per l'attenzione e nel prossimo capitolo metterò le Note a fine storia come mio solito, magari aggiungendo tutto quello che ho dimenticato adesso. Spero che vi piaccia e che spuntino fuori altre SuChen shippers.
Ultimissima cosa, un grazie infinite a chi ha recensito ed inserito tra le preferite Speed Date, io ho il bruttissimo vizio di non rispondere alle recensioni perchè non so mai che dire, ma le leggo tutte e ne sono davvero davvero davvero felice! GRAZIE!
***



 
{ CampingSM - 1/2 }


Chanyeol appoggiò il cellulare sul tavolo e premette il pulsante del vivavoce.
- Hyung, ti sentiamo! -
Dall'altra parte del ricevitore arrivò la voce flebile e disturbata di uno dei loro manager e con un gesto della mano il ragazzo richiamò all'attenzione ogni singolo membro, invitandoli ad avvicinarsi al ripiano.
Joonmyun alzò gli occhi dal suo cellulare e con un breve scatto si alzò ed andò a sedersi su una delle sedie vuote davanti al tavolo, appoggiando il mento sopra le braccia incrociate.
- Allora ragazzi, come sapete in questo periodo l'agenzia è stata presa sotto tiro da critiche e commenti negativi sul suo modo di gestire i suoi artisti, la cosa va avanti da molto ma in questo ultimo periodo la faccenda ci sta sfuggendo di mano e rischiamo di andare in perdita, non solo noi come agenzia, anche voi come gruppi appartenenti alla SM. -
I ragazzi si guardarono confusi non capendo il fine di quel discorso, ma nessuno di loro fece a tempo ad aprire bocca che il manager continuò.
- Ecco perchè dai piani alti arrivano liete notizie per tutti voi! Preparate i bagagli signori, domani si parte per il campeggio! -
Lo sconcerto comune fu presto sostituito da grida e salti di gioia, c'era chi si abbracciava, chi rideva e chi correva per l'appartamento saltando su e giù per i divani e ci volle qualche minuto perchè il gruppo si riprendesse e tornasse ad ascoltare le parole dell'uomo al telefono.
- Per quanto tempo? - Chiese impaziente Baekhyun che sembrava avere già un piede in camera per preparare lo zaino.
- Due giorni ed una notte. -
- Puro relax? Due giorni di vacanza? -  Chiese conferma il leader che fra tutti era l'unico ancora scettico per quei giorni di pausa improvvisi.
- In realtà ci saranno delle attività da fare, il boss sarà presente e vuole vedere tutti voi artisti più uniti e solidali tra di voi, in pratica vuole rafforzare il legame della famiglia SM. -
- Quindi ci saranno anche gli altri gruppi dell'agenzia, giusto? -
- Esattamente. -
- Anche le ragazze? - Si intromise Baekhyun improvvisamente più serio e corrucciato.
- Anche le ragazze e no, non sei autorizzato a dividere la tenda con la tua ragazza. -
La sala si riempì di risolini da parte dei ragazzi, mentre Baekhyun fece una smorfia borbottando qualcosa come "non è davvero la mia ragazza" e subito fu affiancato dal gigante Chanyeol che gli mise una mano sulla spalla in modo protettivo.
- E' tutto quello che dobbiamo sapere? - Riprese Joonmyun prendendo il cellulare del compagno e avvicinandolo alla bocca.
- Tutto il resto vi verrà detto direttamente domani. Mi raccomando alle sette in punto dovrete essere già pronti ad aspettarci. -
I ragazzi si unirono in un consenso generale prima che Chanyeol recuperasse il suo telefono e chiudesse la chiamata.
Nelle due ore successive il dormitorio divenne un via vai di persone che si affrettavano, spingevano e urlavano comandi a destra e a manca cercando di riordinare tutti i preparativi per il giorno dopo. Joonmyun scivolò di volta in volta dentro ogni stanza tenendo in mano un taccuino ed una penna e prendendosi carico di organizzare le sistemazioni dei singoli membri nei prossimi due giorni. Quando il ragazzo entrò nella camera più numerosa, si ritrovò davanti una barriera di vestiti gettati sui letti e per terra, mentre un Chanyeol indaffarato stava quasi per dare di matto.
- Hyung! il mio cappello porta fortuna! Dov'è il mio cappello!? - Joonmyun si fece largo tra gli stracci camminando in punta dei piedi e dando un colpetto sopra la fronte al suo dongsaeng, facendo cadere il suddetto cappello dalla sua stessa testa.
- Ho ricevuto un messaggio dal manager, possiamo scegliere un compagno di tenda tra di noi, ho già sentito Yixing che farà coppia con Tao, ma mi servono i nomi di tutti. - Disse voltandosi ad indicare anche Jongin e Kyungsoo.
- Io voglio stare con Minseok Hyung. - Fu la risposta sbrigativa di Kyungsoo prima di entrare nel bagno ed uscirne con le braccia piene di asciugamani.
Chanyeol si appoggiò alla spalla del leader, spiando il contenuto del suo taccuino da dietro di lui e disse - Baekhyunnie. - con un timbro di voce talmente ovvio che per un momento Joonmyun pensò che il ragazzo gli stesse dando dello stupido. Si girò allora verso l'ultimo rimasto, che alzò appena le spalle e sussurrò il nome del maknae con finta nonchalance.
Il ragazzo finì di appuntarsi le combinazioni sul foglio e si bloccò un attimo, fissando il vuoto, prima di alzare entrambe le sopracciglia rivolto ai tre giovani.
- Vi ringrazio per avermi preso in considerazione. -
Chanyeol soffocò una risata e si sistemò il cappello. - Non è per quello, è che pensavamo volessi stare con Jongdae. -
- Chenchen~ - Gli fece il verso Jongin annuendo. - Non siete amici voi due? -
Il leader si morse un labbro un po' nervoso e fece finta di essere troppo occupato a segnare le coppie sul taccuino per poter rispondere.
La verità era che lui e Jongdae non erano esattamente quel tipo di amici che il resto del gruppo credeva, i ragazzi li avevano visti avvicinarsi molto nell'ultimo periodo e avevano supposto che si trovassero semplicemente bene in compagnia l'uno dell'altro, ma dietro c'era qualcosa di un po' più grande.
Da quella volta che Jongdae era andato a prenderlo al club dove si era tenuto l'evento di Speed Date, le cose tra di loro erano cambiate, a cominciare dal fatto che loro stessi non riuscivano più a considerarsi semplici amici.
Stavano insieme? No, non ufficialmente, non ne avevano neanche mai parlato, ma sotto sotto già si comportavano come una coppietta di fatto.
Si piacevano, si desideravano, ma troppi problemi incorrevano tra loro ed una effettiva relazione. Fortunatamente a loro due non interessava troppo, gli piaceva rimanere nell'ombra, intrecciando le mani tra i loro corpi mentre tornavano a casa seduti nel retro del minivan, o concedersi qualche bacetto fugace quando erano sicuri che nessuno stesse guardando. Sapevano di appartenersi senza doverlo esprimere con gesti pomposi o parole inutili ed erano felici così.
L'unica incertezza, però, arrivava quando si trovavano da soli nel dormitorio, quando le mani cominciavano a sudare per l'anticipazione e le cosce si sfioravano sul divano mandando la tensione a mille e volgendo i pensieri in un'unica direzione: adesso? E' giusto? E' sbagliato? E' troppo presto? Lo voglio davvero?
Quindi la prospettiva di passare un'intera notte da solo con Jongdae, il ragazzo lo ammise a sé stesso, un po' lo spaventava e un po' gli faceva smuovere lo stomaco.
- Hyung? - Chanyeol lo riportò alla realtà schioccando le dita davanti al suo naso.
- Sì sì, io starò con Jongdae. - Rispose il leader con poca sicurezza e segnò il suo nome accanto a quello del compagno.
Rimase a fissare i nomi scritti sul foglio e sospirò appena.
Speriamo bene.
 
Il minivan si fermò dopo due ore e mezzo di viaggio e dopo mezzora di stradine sterrate e salite continue. Fuori dal finestrino Joonmyun poteva intravvedere una lunga distesa di verde delineata dal nastro bianco e rosso usato comunemente per isolare una determinata zona e ottimo per tenere alla larga occhi indiscreti. Inoltre, tutto intorno, alti alberi sempreverdi facevano da cornice ad un campeggio improvvisato dove i manager e lo staff cercavano di montare un palco temporaneo. Si vedeva come il tutto fosse stato organizzato in un posto assolutamente sperduto e difficile da raggiungere a piedi o con qualsiasi altro mezzo, non c'erano cartelli né indicazioni, nessuna strada pedonale e, probabilmente, nemmeno campo. Insomma, il luogo ideale per nascondersi da paparazzi e giornalisti vari.
- Siamo arrivati, scaricate le borse e avvicinatevi al tavolo vicino al palco dove vi verranno consegnati alcuni oggetti utili per il campeggio. - Il manager alla guida scese per primo ed andò a dare una mano al resto dello staff indaffarato, subito seguito dal resto dei membri che finalmente smisero di lamentarsi di quanto fosse stancante il viaggio e di quanto avessero bisogno di stendere le gambe fuori dall'auto.
Vicino ad un altro dei veicoli parcheggiati prima dell'entrata del campeggio (ovvero dove il nastro bianco e rosso finiva), Joonmyun vide radunati un gruppo di ragazzi che guardavano dalla sua parte, o meglio, verso il suo finestrino dato che i vetri erano oscurati, e fu felice di riconoscere Minho, affiancato da Kyuhyun e Changmin.
Allora era vero che ci sarebbero stati tutti gli artisti dell'agenzia!
Sapeva che il gruppo stava probabilmente aspettando solo lui, era l'ultimo membro della Line* ancora mancante, ma appena fece un passo per scendere dall'auto, sentì la presa sulla sua mano stringersi e si ricordò che Jongdae era ancora li accanto a lui.
- Hyung... -
Joonmyun si voltò verso di lui sorridendogli nervosamente, improvvisamente ricordando come avrebbero speso la notte assieme.
Jongdae non sembrava troppo preoccupato, solo un po' incerto su come fare la sua domanda.
- Stiamo insieme? - E subito impanicò accorgendosi di come poteva suonare la cosa. - Intendo... per dormire... si insomma... -
Joonmyun avrebbe riso della scena se non fosse che l'ansia lo stava lentamente consumando. Era certo, se quella sera si fossero ritrovati da soli, sarebbe scuramente successo qualcosa e Joonmyun voleva essere certo di non pentirsi delle sue azioni.
- Se non vuoi posso sempre... -
- No! No, va benissimo, sono felice. - Jongdae gli scosse le mani davanti al viso per assicurarlo che non c'erano problemi al riguardo, anche se il maggiore si stava chiedendo se tutta quella sicurezza era reale o se Jongdae fosse solo più bravo di lui a mascherare le sue emozioni.
Eppure...
Jongdae abbassò lo sguardo e si inumidì le labbra con la punta della lingua, un gesto che, Joonmyun lo aveva scoperto a sue spese, faceva involontariamente ogni volta che vedeva o pensava ad un bacio, e nonostante il suo primo pensiero fu il domandarsi come mai al ragazzo venissero in mente i baci proprio mentre si parlava di dormire insieme, decise che sarebbe stato più divertente stuzzicarlo al riguardo, invece che cominciare fin da subito con le conversazioni imbarazzanti.
- A cosa pensi? - Chiese allora il leader trattenendo un sorrisetto e vide subito Jongdae sbiancare, colto sul fatto e voltarsi schiarendo la voce e facendo vagare lo sguardo in cerca di una scusa.
- Mh, penso che i tuoi amici ti stiano aspettando, dovresti andare. -
- Allora vado? - Chiese Joonmyun scherzosamente sapendo già cosa avrebbe risposto il minore.
- Aspetta... -
Jongdae esitò un attimo, si guardò intorno più volte per accertarsi che nessuno stesse guardando e si avvicinò velocemente a stampare un piccolo bacio sulle labbra del suo hyung, per poi ritirarsi subito e girarsi dalla parte opposta per scendere dalla macchina.
Bingo.
Era incredibile come i baci di quel ragazzo fossero capaci di dargli un po' più di sicurezza ogni volta, di fargli dimenticare i problemi anche quando il contatto era così breve e Joonmyun si ritrovò a pensare se effettivamente un vero bacio sarebbe riuscito a distoglierlo dal pensiero di quella sera per un po'.
Allora il ragazzo si leccò le labbra afferrando delicatamente una spalla al compagno per fermarlo e subito portò la mano libera sulla sua gamba, dietro il ginocchio, tirandolo verso di sé e costringendolo a sdraiarsi lungo tutti i sedili posteriori del minivan, sotto di lui.
Jongdae, preso alla sprovvista, aveva ancora gli occhi aperti quando le labbra di Joonmyun incontrarono le sue in un bacio caldo e lento. Il leader appoggiò una mano sull'imbottitura dei sedili, accanto alla testa del minore e l'altra la fece scorrere lungo il suo petto prima di saldarsi su un fianco, che prese ad accarezzare a ritmo con il bacio. Le loro labbra erano bollenti le une sulle altre, si muovevano insieme come se fosse passato troppo tempo dall'ultima volta che si erano toccate e sorridevano felici di potersi finalmente rincontrare.
Jongdae portò una mano sul volto del suo hyung, sfiorandogli la guancia e facendola fermare dietro il suo collo per attirarlo ulteriormente verso di sé. Sentiva il bisogno di approfondire quel  contatto e nel momento in cui schiuse le labbra per riprendere fiato, fece anche scivolare una mano giù per la schiena del ragazzo sopra di lui. Fu un gesto spontaneo, dettato dalla situazione che iniziava ad animarsi lentamente, Joonmyun era sopra di lui e lo stava baciando senza troppi riguardi, stringendogli i fianchi e usando la punta della lingua per segnare il contorno delle sue labbra e Jongdae non pensò troppo alle sue azioni quando le sue dita arrivarono al bordo della maglietta del maggiore e la sollevarono senza esitazione, facendo entrare in contatto il palmo con la pelle della sua schiena.
E se Joonmyun aveva pensato che quel bacio gli avrebbe potuto far scordare la situazione, il gesto del minore ebbe l'effetto contrario.
Le dita di Jongdae bruciavano contro la sua pelle, ma il brivido che sentì corrergli lungo la schiena era freddo, congelato. La sua mente riuscì a formulare un'unica immagine, di lui e Jongdae nella stessa posizione in cui si trovavano in quel momento, ma con molti meno vestiti e molta più lingua, e quel pensiero sembrò talmente reale che Joonmyun si ritrovò a distendersi completamente sopra Jongdae, intrecciando una mano sui suoi capelli ricci e mordendogli piano il labbro inferiore per costringere il ragazzo ad aprire la bocca e respirare.
Joonmyun approfittò del momento e fece scivolare la lingua tra le labbra del minore, incontrando subito la sua e rincorrendola con gesti circolari e un po' impacciati, se non che il profumo di Jongdae e il calore del suo respiro erano tanto invitanti che Joonmyun non resistette e chiuse le labbra attorno alla sua lingua succhiandola con forza.
Jongdae sussultò, scontrandosi contro il corpo del maggiore e la mano saldata sulla schiena di Joonmyun scattò in avanti sul suo stomaco e passando poi sopra ad un suo capezzolo. Joonmyun, non aspettandoselo, si agitò appena, tentando di alzarsi e facendo scontrare accidentalmente l'inguine con quello del ragazzo sotto di lui e un sospiro soffocato scappò dalla bocca di entrambi nello stesso momento.
Fu questione di pochi secondi, ma bastò per mandare Joonmyun in panico.
Subito il leader si staccò dal bacio e dal ragazzo, lui e Jongdae si guardarono per qualche istante senza dire una parola, poi Joonmyun spezzò il silenzio e si sistemò i capelli voltandosi verso la porta del minivan e cercando goffamente di aprirla, anche se in quel momento sembrava la cosa più difficile del mondo da fare.
- Scusa i m-miei amici mi stanno aspettando, hai ragione. -
E Joonmyun non si azzardò a dare un ultimo sguardo al compagno prima di scendere dall'auto e correre il più lontano possibile.
Non appena si sentì al sicuro lontano da Jongdae, il ragazzo si fermò e si mise una mano sul petto sospirando a fondo.
Stupido, stupido, stupido.
Come aveva potuto arrivare a tanto? Aveva preso l'iniziativa proprio per non pensare al sesso e per poco non si era ritrovato a spogliare Jongdae sul sedile posteriore del loro minivan.
Quanto era stato incauto e quanto avrebbe voluto tirarsi un pugno da solo, ma soprattutto Joonmyun si sorprese di quanto in realtà si sentisse attratto da lui anche fisicamente, abbastanza da chiedersi come avesse fatto a resistere fino a quel momento.
I suoi pensieri furono interrotti nel momento in cui una mano si appoggiò sulla sua spalla. Joonmyun si irrigidì ma subito la figura di Choi Minho comparve davanti a lui, seguito da Kyuhyun e Changmin che lo salutarono con le loro solite battute ironiche e puntigliose.
- Joonmyunnie~ Ti sei addormentato in macchina? Non uscivi più da li. - Lo punzecchiò Minho.
- Oh no... mh, stavo parlando al telefono. -
- Sentite qua ragazzi. - Changmin interruppe il discorso. - Facciamo una sfida. Sapete che durante questi giorni faranno dei giochi, no? -
I ragazzi messi a semicerchio attorno a lui annuirono e Changmin continuò.
- Prima ho fatto un paio di domande ad uno dello staff e mi ha detto che alla fine del campo ci sarà una premiazione per la coppia migliore che guadagnerà più punti nei giochi. Io propongo di gareggiare tra di noi, non importa chi arriva primo complessivamente ma chi di noi avrà meno punti alla fine dei due giorni... mh... salirà sul palco con il vestito rosso di "Something**". -
I presenti lo fissarono con aria scettica e incredula, Joonmyun si guardò intorno per vedere se anche il resto del gruppo concordasse con lui sul fatto che fosse l'idea più stupida che avesse mai sentito, e gli occhi di Minho e Kyuhyun rispecchiavano esattamente il suo stesso pensiero.
- Amico, che problemi hai? - Fu la reazione burbera di Kyuhyun che con i suoi modi poco delicati andò subito al punto.
Changmin allora gettò le braccia in aria esasperato. - Ma pensateci! Abbiamo due giorni di libertà, non possiamo non fare niente come Line! Non fate i soliti guastafeste e divertitevi un po'! -
Joonmyun vide che un po' alla volta stavano tutti cedendo, alla fine non aveva tutti i torti, era una sfida innocua e in fondo aveva indossato quel costume davanti a molte più persone. Vide Minho mordersi un labbro e sapeva che, almeno lui, era già stato convinto.
- Tanto come minimo sarà lui stesso a perdere, no? Magari potrebbe essere una cosa simpatica. -
Kyuhyun sbuffò e si appoggiò ad un'auto dietro di lui chiudendo gli occhi.
- Fate come volete, basta che vi muovete ad entrare che ho voglia di sistemarmi e andare a dormire presto. -
- Allora è deciso? - Changmin si illuminò e allungò una mano davanti a lui. - Sigilliamo il patto. -
- Changmin... quanti anni hai? - Chiese Kyuhyun annoiato ma stendendo anche lui la mano sopra quella dell'amico, seguito dagli altri due componenti del gruppo.
- Kyu~Line! - Urlò Changmin da solo, sotto lo sguardo imbarazzato degli altri membri e subito sciolse il cerchio avviandosi verso l'interno del campo dove il resto degli artisti stava in coda davanti ad un banchetto.
Joonmyun si dimenticò in fretta del patto appena stipulato con i suoi amici quando vide Jongdae avvicinarsi a lui con le labbra serrate in una linea.
E' arrabbiato?
Il ragazzo lo affiancò nella fila infilando le mani in tasca e senza guardarlo dritto negli occhi si schiarì la voce e cominciò a parlare.
- Hanno detto che dobbiamo presentarci insieme, così ci possono dare tutto il materiale per la notte e poi andare davanti al palco per le "assegnazioni" ma non so cosa voglia dire. -
Il maggiore annuì e si guardò la punta delle scarpe sinceramente imbarazzato, proprio non ce la faceva a non pensare a quello che era successo, ai baci del ragazzo, al suo gemito quando...
- Hyung? Mi senti? -
Joonmyun scattò sull'attenti e si guardò intorno confuso per poi dare attenzione al giovane accanto a lui.
- Sì? -
- Hyung, non è successo niente di male, è stato un incidente. - Jongdae sorrideva, sorrideva come se davvero pensasse quelle parole e come se tra di loro non ci fosse niente di cui preoccuparsi. Era il suo sorriso genuino che mostrava spesso anche alle telecamere. - Non devi sentirti in colpa, poteva succedere, penso sia naturale. -
In un qualche modo quelle parole rassicurarono il leader, almeno sapeva che Jongdae non stava pensando a lui come un qualche maniaco sessuale in astinenza, e sentì le spalle rilassarsi e un piccolo sorriso stirarsi sulle sue labbra. Doveva solo riuscire a resistere per un paio di giorni e poi sarebbe tutto tornato alla normalità, in fondo ormai sapeva cosa aspettarsi, no?
Finalmente la fila cominciò a smaltirsi e dopo una decina di minuti Joonmyun si trovò davanti ad un tavolo in plastica improvvisato, con uno dei suoi manager dietro che lo squadrò dall'alto in basso, fece lo stesso con Jongdae, e scrisse i loro nomi su un foglietto che poi infilò dentro ad una scatola di cartone nominata "uomini" e posta accanto alla sua gemella nominata "donne". Un membro dello staff, una ragazza giovane che Joonmyun aveva già visto girare intorno alle SNSD più di una volta, gli passò uno zainetto circolare e due etichette con i loro nomi scritti a pennarello.
- Dentro troverete il necessario per montare la tenda, la tenda, una torcia, un accendino e qualche coperta per la notte. Prego andate pure davanti al palco che a breve cominceranno le assegnazioni. -
Il leader non ebbe tempo di fare nessuna domanda che la ragazza stava già porgendo le stesse cose ad un'altra coppia dietro di lui, così decise di stringere lo zainetto e avvicinarsi al palco in costruzione per scoprire cosa fossero queste "assegnazioni".
Ci volle un'altra mezzora perchè tutti gli artisti fossero accoppiati e pronti davanti al palco con i loro zainetti in mano, e solo allora dalle scalette laterali del palco salì un uomo dai capelli striati di grigio e gli occhi stanchi.
- Lee Soo Man. - Fu il sussurro che corse da un lato all'altro del campo, passando di bocca in bocca, e il boss fece un sorriso gesticolando con una mano per zittire tutti. Gli venne presto portato un microfono e dopo averlo acceso fece un grande respiro e cominciò il suo discorso.
- Signore e Signori, ragazze e ragazzi, sono lieto di annunciare che il primo Camping della SM ha ufficialmente inizio. -
Le sue parole furono seguite da un grande applauso e qualche urlo di incitazione, poi l'uomo proseguì.
- Durante questi due giorni spero che riusciate tutti a divertirvi, ma anche a rilassarvi e a non pensare al lavoro e per questo ho pensato che non solo voi artisti, ma anche lo staff meritasse questa vacanza. Inoltre volevo sfruttare questa occasione per unire i legami tra i nostri ragazzi, so che vi conoscete tutti molto bene, ma vorrei vedere come ve la cavate se per questi due giorni doveste collaborare con qualcun altro al di fuori del vostro gruppo. -
Due ragazze dello staff salirono sul palco portando con loro i due scatoloni di carta su cui avevano gettato i foglietti con i vari nomi e lo appoggiarono sopra uno sgabello accanto a Soo Man, spostandosi poi sullo sfondo.
- Durante questi giorni ogni coppia verrà assegnata ad un'altra coppia di un gruppo diverso, pescata a sorte da questa scatola, i quattro ragazzi oltre che partecipare assieme ai giochi che verranno organizzati, divideranno la tenda e vivranno a stretto contatto per tutti e due i giorni, così da rafforzare lo spirito di squadra non solo per gruppi, ma anche tra tutti gli artisti. Nel caso venissero pescate due coppie dello stesso gruppo, verrà fatto un ripescaggio. Purtroppo alcune coppie saranno costrette a rimanere comunque con i membri del loro gruppo per questione di numeri, parlo soprattutto per le ragazze, ma faremo il possibile perchè veniate mischiati. Tutto chiaro? -
La piccola folla esordì con un "sì" collettivo e Joonmyun vide la sua vacanza farsi tutto ad un tratto più semplice e luminosa. Neanche se ne era accorto dell'enorme sorriso che gli era spuntato in volto, ma questo era un miracolo, la sua salvezza! Un'altra coppia avrebbe diviso la tenda con loro, era perfetto, lui e Jongdae non avrebbero potuto fare niente con altri due ragazzi nella tenda, no?
- La prima coppia è... - Il boss pescò dalla scatola degli uomini, frugando per bene fino a tirarne fuori due striscioline. - La prima coppia è quella composta da Lee Taemin e Kim Jonghyun degli Shinee, mentre la seconda coppia che farà gruppo con loro sarà quella composta da Kim Jongin e Oh Sehun degli Exo. -
L'urletto di felicità di Jongin per essere stato messo assieme al suo amico d'infanzia fu l'equivalente del grosso grugnito che scappò invece dalla gola di Sehun, probabilmente per lo stesso motivo.
Joonmyun, però, sembrò non curarsi troppo degli accoppiamenti che venivano via via fatti, sia per uomini che per donne, troppo impegnato a pensare a come ora avrebbe potuto godersi appieno la sua vacanza senza troppi pensieri, ormai era salvo, ormai niente avrebbe potuto complicare le cose tra lui e Jongd...
- E l'ultimo gruppo maschile è quindi quello formato dalla coppia Kim Joonmyun e Kim Jongdae degli Exo... -
Gli occhi del leader scattarono sull'uomo che leggeva i nomi nel momento in cui sentì pronunciare il suo nome e sulle sue labbra il sorriso si fece ancora più grande. - ...e dalla coppia Lee Hyukjae e Lee Donghae dei Super Junior. -
Il sorriso sulle labbra del ragazzo scomparve immediatamente, non appena la realizzazione lo colpì in pieno petto e Joonmyun sentì il mondo crollargli addosso.
Il suo cuore cominciò a battere furioso, l'ansia prese possesso delle sue mani che cominciarono a tremare e i suoi occhi corsero sulle figure dei sue due Hyung a qualche metro da lui.
No.
No no no no.
Non andava bene, non andava per niente bene, perchè fra tutte le coppie dovevano capitargli proprio loro due? Che cosa aveva fatto di male per non poter trascorrere due giorni tranquilli senza preoccupazioni?
Perchè dovevano capitare tutte a lui?
Perchè in realtà il problema non era il fatto di essere in squadra con loro visto che da un certo punto di vista, fare coppia con Hyukjae e Donghae era una carta vincente se si guardavano i risultati sportivi o dei giochi, potevano quasi puntare al podio con loro in squadra, inoltre quei due ragazzi erano davvero gentili e disponibili, oltre che simpatici e portatori di buon umore, ma a preoccupare Joonmyun era più l'immancabile skinship e la forte tensione sessuale presente tra i due anche quando questi si trovavano in continenti diversi. E quella stessa tensione l'avrebbero portata dentro la loro tenda, dove lui si sarebbe trovato a dormire con Jongdae accanto.
Jongdae si girò verso di lui e gli diede un colpetto ad una spalla sorridendo. - Ehi Hyung, Donghae e Hyukjae sono simpatici, ci è andata bene, vero? -
Joonmyun non ebbe il coraggio di rispondere, rimase li in piedi con gli occhi puntati a vuoto e le mani sudate.
Bene, quella sarebbe davvero stata la sfida più dura della sua vita.

 
 
Continua -
 
 
* Line = KyuLine, è un gruppo di amici composto sia da membri della SM che da altri artisti di cui ora fa parte anche Joonmyun. Chiamato così perchè dicono che tutti i membri assomiglino in un qualche modo a Kyuhyun dei Super Junior. "Line" è un po' come dire la "cerchia" di amici.
La KyuLine è composta da Changmin dei TVXQ, Kyuhyun dei Super Junior, Minho degli SHINee, Jonghyun dei CNBlue e più recentemente da Joonmyun e (a quanto sembra ma non ne ho la certezza) da Sunggyu degli Infinite.
** Something = Una canzone delle Girl'sDay, la KyuLine l'ha ballata all'SMTown 2015 indossando appunto un vestito rosso. (Video QUI).

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Capitolo 2
*** - Parte 2 ***



{ CampingSM - 2/2 }

 
Se Joonmyun aveva pensato che la parte più difficile della vacanza sarebbe stata la convivenza con Jongdae e poi con i suoi hyung, una volta trovatosi di fronte alle istruzioni per montare la tenda dentro la quale avrebbe dovuto dormire, iniziò a rimpiangere la vita frenetica di un idol.
Quando aveva sentito pronunciare la parola "tenda", infatti, il ragazzo aveva automaticamente collegato quella parola a quelle semplici e pratiche tende da campeggio che bastava lanciare in aria perchè si aprissero e fossero pronte per l'uso, ma ciò che invece si ritrovò tra le mani fu uno spesso telo di tessuto verde militare e svariati bastoncini in metallo da utilizzare per tenere in piedi il tutto.
- Su! Veloci ragazzi! Non avete mai costruito un fortino con cuscini e coperte a casa? E' la stessa cosa! -
Lee Donghae aveva un sorriso che illuminava il suo bel viso da parte a parte mentre svuotava il contenuto del suo zaino e il suo compagno, divertito quanto lui, si sbrigò ad affiancarlo ed afferrare i primi tubi di metallo lanciando un'occhiata fugace ai due più giovani che se ne stavano inermi davanti al foglio delle istruzioni.
- Veloci! non abbiamo tempo di leggere le istruzioni! Non avete sentito? Ai primi che finiscono la tenda e tornano al palco verranno assegnati dei punti in più! -
Joonmyun si scambiò un'occhiata con il compagno accanto e insieme fecero un passo in avanti raccogliendo un tubo a testa, giusto per sembrare che stessero aiutando anche loro.
- E adesso? - Chiese Jongdae con lo stesso sguardo perso e perplesso del leader.
- Chiedi a loro, non ho mai fatto il boyscout. -
Dal lato opposto, Donghae e Eunhyuk avevano già terminato la loro parte, un po' sbilenca, ma stabile e presto corsero ad aiutare anche i loro dongsaeng che si limitarono a prendere i due teli verdi e a posizionarli sopra lo scheletro completo della tenda.
Neanche il tempo di ammirare il lavoro compiuto che Joonmyun si sentì tirato per una manica e subito prese a correre più veloce del necessario verso il palco improvvisato dove erano state fatte le assegnazioni.
Sorprendentemente furono il primo gruppo a presentarsi e Joonmyun si scoprì particolarmente entusiasta della vittoria, se non altro non avrebbe dovuto preoccuparsi di perdere la scommessa fatta con la sua line.
Mentre riprendeva fiato, inoltre, Joonmyun si rese conto di come in quei dieci minuti impiegati per mettere in piedi la tenda, non avesse avuto modo di preoccuparsi o pensare ad altro se non alla gara. Jongdae era stato al suo fianco tutto il tempo eppure non sentiva più l'imbarazzo che aveva provato poco prima, era come se la sua mente potesse affrontare solo un problema alla volta, e al momento era difficile concentrarsi su qualcosa che non fosse la sfida quando i suoi compagni di squadra sembravano avere scritto in fronte "competitività". Joonmyun si girò ad osservare i suoi due hyung che ancora festeggiavano il risultato desiderato saltandosi sulle spalle e dandosi il cinque e per la prima volta pensò che forse non sarebbe stato così male averli in squadra con loro.
- Ho come l'impressione che sbraneranno chiunque cerchi di mettersi tra loro e il podio. -
Jongdae si era avvicinato al leader e si era appoggiato a lui mettendo un braccio sulla sua spalla. Stranamente, il contatto non lo fece sussultare come invece aveva creduto.
- Guardali. - Continuò il minore. - Venti minuti che siamo qui e sono sudati come alla fine di un concerto, qualcosa mi dice che stanotte dormiranno come bambini. -
Joonmyun rise annuendo e guardò il suo compagno. - L'importante è che non russino. -
- Jongdae-ah! Per la prossima sfida sei la nostra unica speranza! - Nemmeno il tempo di avere una vera conversazione e Jongdae venne trascinato via dai suoi compagni di squadra che presero a dargli consigli su come affrontare la gara successiva.
Joonmyun rimase ad un paio di metri di distanza e inevitabilmente non poté che ridacchiare alla vista dell'espressione esasperata del suo compagno, ma subito dopo si ritrovò a pesare le parole di Jongdae. Aveva ragione lui, Donghae e Eunhyuk erano iperattivi e l'entusiasmo della gara li stava facendo correre e saltare più del previsto: non sarebbero mai riusciti a tenere quel ritmo tutto il giorno senza crollare alla sera e in qualunque caso cosa avrebbero potuto fare dentro una tenda condivisa da tutti e quattro?
Quel pensiero, insieme allo scambio di battute avute con Jongdae, così semplice e usuale, come se davvero non avesse avuto troppo peso ciò che era successo dentro il minivan, gli diedero una sensazione di conforto e sollievo che resero Joonmyun più leggero.
La mattinata trascorse molto più velocemente del previsto. Durante la seconda sfida, una gara di note alte, la squadra di Joonmyun non riuscì a vincere arrivando al secondo posto grazie a Jongdae (ma diciamocelo, contro una squadra formata da Kyungsoo, Minseok, Kim Ryeowook e Cho Kyuhyun si avevano ben poche speranze), ma si rifecero poi durante il torneo di calcetto organizzato dopo pranzo, nonostante il leader avesse rischiato per ben due volte di finire a terra con il naso sanguinante.
Non appena il sole cominciò a scendere così come la temperatura, i manager ufficializzarono la fine dei giochi per la giornata e corsero in giro per il piccolo campeggio improvvisato a distribuire asciugamani e flaconi di shampoo, indicando la strada per una sottospecie di baita poco lontano che avrebbe messo a disposizione i bagni per sistemarsi per la notte.
Quando Joonmyun tornò alla sua tenda fiancheggiato da Jongdae e gli altri due compagni di squadra, decisero per darsi il turno a coppie per fare la doccia, fu così che trenta secondi dopo, il leader si ritrovò seduto su un materassino steso a terra dentro la tenda a sistemare il sacco a pelo e le altre poche cose che aveva avuto modo di portare con sé. Stare da solo con Jongdae non era più difficile come lo era stato quella mattina e il ragazzo si azzardò anche a lanciare un sorriso al compagno mentre lo aiutava ad occupare la sua parte di tenda con gli effetti personali. Non sarebbe successo niente, ne era sicuro ormai.
Joonmyun si distese sopra il suo sacco a pelo aspettando che i suoi hyung tornassero dai bagni e nel frattempo osservò l'interno della tenda: era più grande di quanto si era aspettato mentre la costruivano, era costituita da due "stanze" unite tenendo rialzati con delle mollette entrambi i lembi in comune del telo, così che le due uscite comunicassero. A fare luce ci pensava una piccola lampada a luce solare posizionata al centro delle tende e a cui erano state affiancate le torce fornite dallo staff. I sacchi a pelo erano stati messi uno di fianco all'altro, due per lato, con le teste rivolte verso il centro della tenda così che durante la sera si potesse comunicare ed eventualmente guardarsi negli occhi.
- Hyung. - I pensieri di Joonmyun furono interrotti dalla voce di Jongdae che si stese accanto a lui. - Ti mette a disagio? Intendo dormire assieme a me. -
Il ragazzo si irrigidì un poco, ma in fin dei conti si era aspettato di dover affrontare la discussione prima o poi. Deglutì e guardò il soffitto della tenda.
- Non sei tu che mi metti a disagio, è solo che... -
- Ci penso anche io. - Lo interruppe il minore. - Ogni tanto la notte in camera mia penso a come sarebbe se uscissi di nascosto e mi infilassi a letto tuo. -
Joonmyun sentì qualcosa muoversi dentro lo stomaco, una strana sensazione di calore piacevole. Allora non era l'unico ad avere quel tipo di pensieri.
- E... - Il leader si schiarì la voce per non far trapelare il nervosismo. - E che cosa vorresti fare? -
- Non lo so. - Ammise Jongdae. - Ci sono sere in cui vorrei solamente passare del tempo con te, magari abbracciati, qualche bacio... però poi ci sono quelle volte in cui sento che se mi ritrovassi nel tuo letto non saprei resistere e mi spingerei oltre. E allora mi chiedo... -
- "Non è troppo presto?" - Concluse Joonmyun.
Jongdae rise e si morse le labbra. - Già. -
- Non deve succedere per forza, possiamo aspettare finchè non ne siamo sicuri, no? -
Il minore sorrise e si sporse in avanti lasciando un bacetto sulle labbra del suo hyung. - Certo, possiamo aspettare. -
 
La cena attorno al fuoco mentre il cielo si faceva sempre più buio e le prime stelle cominciavano a fare capolino, fu un tale cliché che nessuno resistette all'idea di unirsi al gruppo. Alcuni ragazzi avevano portato con sé le loro chitarre e, seduti sui materassini con le coperte strette attorno alle spalle, diedero inizio a quello che diventò poi un vero concerto live della casa discografica.
L'atmosfera era tranquilla e rilassante, le voci flebili dei cantanti assieme allo scoppiettare e al tepore del fuoco conciliavano il sonno e non ci volle molto perchè uno ad uno, ognuno dei presenti facesse ritorno alla propria tenda per la notte.
Come Joonmyun si era già aspettato, Donghae e Eunhyuk erano stati tra i primi a ritirarsi, stanchi della giornata per loro ancora più pesante, ma la cosa non lo metteva più in guardia come alla mattina: ormai sapeva che per lui e Jongdae non ci sarebbero più stati e problemi e, anzi, cominciava ad anticipare quella notte che avrebbero potuto passare insieme in serenità.
Proprio in quel momento Jongdae si avvicinò al leader stropicciando gli occhi assonnati e lasciandosi cadere accanto a lui sul materassino.
- Vuoi andare a dormire? - Chiese dolcemente Joonmyun.
- Tu verresti con me? -
Al leader scappò un risolino e si dondolò di lato per far scontrare le loro spalle.
- Sì, verrei con te. - Rispose poi.
- Allora voglio andare a letto. - Disse Jongdae sollevando ancora di più gli angoli della bocca, soddisfatto.
Joonmyun gli strinse una spalla e si alzò inchinandosi a tutti ed annunciando che sarebbe andato a dormire sotto un coro di saluti e "buonanotte". Jongdae accanto a lui accese la torcia che gli era stata fornita dallo staff e insieme si avviarono verso la loro tenda poco più distante.
- Gli hyung stanno già dormendo, è meglio che facciamo piano. - Sussurrò Jongdae mentre si chinava a rimuovere le mollette che tenevano chiusa la loro parte di tenda.
Joonmyun annuì e attese in piedi che Jongdae entrasse nel piccolo ambiente... solo che Jongdae non lo fece.
- Hyung? -
Il leader notò la nota nervosa in quell'unica parola e in un secondo era piegato sulle ginocchia a guardare cosa aveva sconvolto il compagno.
Joonmyun congelò all'istante.
- Hyung... perchè hanno separato le tende? -
Ottima domanda, Jongdae. Davvero ottima domanda.
A metà tra le due tende, dove prima era stato lasciato aperto il passaggio con la lampada a terra a segnare il centro, ora si trovava una barriera di tessuto verde. I suoi hyung lo avevano tradito, gli avevano fatto credere che non avrebbe avuto motivo di preoccuparsi finchè le tende rimanevano in comunicazione e poi, appena il ragazzo aveva voltato le spalle... BAM! Ecco che prendevano le distanze. Come a cercare un po' di privacy, come se avessero intenzione di portare la loro intimità dentro lo loro tenda, che però era a due centimetri da quella dove Joonmyun avrebbe dovuto passare la notte con Jongdae.
Il leader sentì tutta l'ansia e l'insicurezza di quella mattina tornare a stringergli lo stomaco ed anche Jongdae accanto a lui si stava ora mordendo il labbro inferiore in un tic nervoso.
- Magari russano davvero. - Provò a rassicurarlo il minore, ma si sentiva l'incertezza nelle sue parole.
Joonmyun fece un falso sorriso e si infilò dentro la tenda deglutendo con fatica.
Sarebbe andato tutto bene, continuava a ripetersi, non avrebbe permesso che sarebbe successo niente.
"Possiamo aspettare", lo aveva detto lui in fin dei conti e così sarebbe stato.
- Magari, sì. -
Il leader si cambiò velocemente in una maglietta pulita e un paio di pantaloni da ginnastica e vide il compagno fare lo stesso in silenzio, un po' imbarazzato. I sacchi a pelo erano dannatamente vicini ora che il ragazzo ci faceva caso e il suo primo istinto fu quello di dare le spalle a Jongdae per mettere un minimo di distanza tra i loro corpi, ma non appena il minore si infilò dentro il materassino, Joonmyun vide che era girato dalla sua parte, con un braccio tenuto fuori e teso verso di lui.
Per lo meno il sacco a pelo era caldo e confortevole e subito dopo aver appoggiato la testa sul cuscino (una felpa arrotolata, improvvisata sul momento), Joonmyun sentì la stanchezza raggiungergli gli arti e gli occhi che chiuse nello stesso istante in cui la sua mano andò ad afferrare quella di Jongdae a metà tra i loro corpi.
- Sei stanco? - Chiese il minore con voce flebile.
Joonmyun annuì tenendo gli occhi chiusi.
- Allora buonanotte hyung. - E il leader sentì la sua mano venire tirata appena e subito dopo un piccolo bacio venne posato sul dorso. Inevitabilmente, un sorriso si aprì sulle sue labbra.
- Buonanotte Jongdae. -
 
Venticinque minuti.
Erano passati venticinque minuti e Joonmyun ne era certo perchè li stava contando a mente, in un disperato tentativo di annoiarsi fino a prendere sonno. Non aveva ancora aperto gli occhi una volta, ma sapeva che Jongdae accanto a lui non stava dormendo allo stesso suo modo, il suo respiro ancora irregolare e spezzato ogni tanto da qualche sbuffo o colpo di tosse.
Le loro mani al centro erano ancora unite e Joonmyun iniziò a pensare che forse era proprio quello il motivo per cui non riusciva a dormire, la posizione era troppo innaturale, la sua mano scivolosa e l'avambraccio scoperto gli si stava congelando.
Lo ammise, avrebbe tanto voluto trascinarsi più vicino a Jongdae, appoggiarsi alla sua schiena e tenerlo abbracciato per tutta la notte, beandosi del calore che emanava e respirando il profumo del suo shampoo prima di addormentarsi, ma aveva paura che la vicinanza gli avrebbe fatto perdere il controllo.
E non voleva rovinare tutto ora che era riuscito a prendere in mano la situazione.
O così pensava.
All'improvviso nel pieno della notte, dopo venticinque minuti di silenzio, oltre il separé delle due tende, iniziarono a sentirsi dei rumori. Inizialmente furono dei fruscii sconnessi, come qualcuno che si rigirava nel sacco a pelo, una cerniera che si apriva e dei sussurri appena percepibili dall'altra parte. Joonmyun non ci aveva dato subito peso, pensando che potesse essere uno dei suoi hyung che si alzavano per andare al bagno, poi però i rumori continuarono e diventarono sempre più frequenti e sempre più insistenti. Uno schiocco, il rumore di qualcosa che cadeva, un sospiro e di nuovo la cerniera che veniva aperta. Joonmyun si irrigidì sul posto strizzando gli occhi e sperando che i rumori finissero li, ma ecco che subito si sentì un risolino, qualche parola detta a sottovoce, un elastico che veniva tirato e il suono sordo del tessuto che viene gettato a terra.
Il ragazzo si morse un labbro cercando di isolare qualsiasi tipo di rumore e ritrovare la pace della notte, se non che in quel momento sentì la mano venire stretta un po' di più e automaticamente i suoi occhi si aprirono di scatto. Aveva ragione, Jongdae non dormiva, ma teneva gli occhi chiusi, le sopracciglia unite al centro in un'espressione di quasi sofferenza, troppo forzata per essere naturale e la sua mano stringeva quella del maggiore come se anche lui stesse cercando di scacciare quei suoni.
Joonmyun era indeciso se ricambiare la stretta e fargli sapere che era sveglio anche lui, ma la tenda venne scossa dal tonfo secco di un paio di pantaloni che cadevano contro il separé e che oltrepassavano lo spazio nella loro parte di qualche centimetro, alzando una piccola folata di vento contro i volti dei due giovani. Gli occhi di Jongdae si aprirono e corsero a cercare quelli del maggiore e Joonmyun non poté che notare che c'era una nota di panico in essi.
I due ragazzi si fissarono per qualche secondo in silenzio, poi il maggiore accennò un sorriso nervoso e con le labbra mimò un "aiuto" al quale Jongdae rispose mordendosi un labbro e lanciando un'occhiata verso l'altra tenda. Joonmyun strinse ancora la mano del compagno e cercò di rassicurarlo anche se lui stesso ne avrebbe avuto bisogno, per poi congelare subito dopo non appena il primo sospiro echeggiò contro le pareti di tessuto.
Vi prego non fatemi questo, pensò il ragazzo che iniziò a sentire caldo ovunque dall'imbarazzo.
Il sospiro poi si trasformò in più sospiri, poi in un gemito, un ansimo, il rumore di più e più baci, della pelle contro pelle e Joonmyun chiuse gli occhi perchè cominciava a sentirsi la mente leggera e lo stomaco prese a formicolargli. Quando li riaprì, Jongdae accanto a lui aveva lasciato il labbro che aveva morso fino al momento prima e che ora scintillava alla luce della piccola lampada a terra, mentre respirava a fondo ed evitava lo sguardo del maggiore.
Fu l'ultima goccia per Joonmyun. Tutto ciò a cui riuscì a pensare in quel momento fu che Jongdae aveva delle labbra invitanti, che lo stavano implorando di reclamarle e che lui non aveva mai voluto Jongdae tanto come in quel momento.
Dall'altra parte della tenda arrivò una nuova serie di gemiti e di sussurri caldi che fecero venire i brividi a Joonmyun, la sua mente che non ragionava più e che ripeteva il nome del suo compagno come la campanella di un allarme che non riusciva più a fermarsi, che lo costringeva a guardare Jongdae nella penombra della tenda, a notare ogni suo particolare: il modo in cui con la mano libera il ragazzo si era asciugato la fronte da un leggero sudore, gli occhi che si aprivano e chiudevano a tempo con il respiro irregolare, le labbra che sembravano tremargli e il breve fremito che gli percorse la schiena e gliela fece inarcare.
Possiamo aspettare, avevano detto, ma Joonmyun era sul punto di impazzire. Il calore cominciò ad avanzare lungo tutto il suo corpo e lui lo sapeva, non lo voleva ammettere, ma sapeva che si stava eccitando ed i rumori che provenivano incessanti dall'altro lato della tenda non lo aiutavano per niente.
Fu Jongdae a parlare per primo però. Con la mano libera aprì cautamente il suo sacco a pelo e si fece aria prima di posare la stessa mano sopra i suoi occhi chiusi.
- Hyung... - Fu un sussurro talmente leggero che se Joonmyun non avesse avuto i sensi sviluppati dall'eccitazione, non lo avrebbe neanche sentito.
Le sue labbra si aprirono per rispondergli ma tutto ciò che ne venne fuori fu un breve sospiro e il ragazzo si rese conto di aver trattenuto il fiato fino a quel momento.
Poi Jongdae pose fine alla sua tortura.
- ...non penso di poter aspettare. -
Joonmyun scattò al'istante, uscì dal sacco a pelo senza nemmeno aprirlo e si mise a cavalcioni sopra il compagno fiondandosi su quelle labbra tanto bramate. Il bacio fu tutt'altro che casto, le loro bocche si cercavano, si rincorrevano e si mordevano in un turbinio di denti e lingua, tanto che Joonmyun dovette lasciare la mano del minore per poter sorreggersi a terra. I loro nasi si scontrarono ripetutamente senza che nessuno di loro ci desse peso, gli occhi erano chiusi e le guance in fiamme, ma niente di tutto ciò poté fermare o rallentare la passione di quell'incontro di labbra che a poco a poco cominciarono a diventare gonfie e scure. Joonmyun infilò una mano nei capelli ricci di Jongdae, che a sua volta mise una mano dietro al collo del ragazzo e lo attirò a sé come se quel bacio non fosse ancora abbastanza. Il leader si staccò appena per prendere una boccata d'aria e subito tornò a lavorare sulle labbra del minore, mordendole e succhiandole fino a strappargli un piccolo gemito di piacere. Mai suono più bello aveva raggiunto le orecchie del maggiore, che prese a baciare le guance e gli zigomi di Jongdae cercando di far ripetere la cosa.
Jongdae da parte sua non si era mai sentito così bene, ogni centimetro del suo corpo bruciava al contatto con il maggiore, lo cercava, lo voleva, lo desiderava e niente avrebbe mai uguagliato la sensazione delle sue mani che ora esploravano il suo corpo, stringendogli i fianchi ed accarezzandogli il petto mentre le sue labbra scendevano lascive a succhiargli il collo.
Jongdae scalciò via l'ultimo pezzo di sacco a pelo che ancora lo avvolgeva, lasciandosi scaldare solo dal corpo del compagno. Con una mano gli strinse la nuca e lo avvicinò di più al collo su cui il maggiore stava lavorando magnificamente, facendogli sentire piccole scariche elettriche ogni volta che le sue labbra gli si schiudevano sul collo, l'altra scivolò fino a sotto la maglia di Joonmyun e prese a massaggiargli la schiena adorando il contatto della sua pelle bollente contro il palmo della mano.
Le labbra di Joonmyun corsero su a lasciare una scia di baci lungo il lato del collo e raggiungendo il lobo sinistro di Jongdae che tracciò prima con il naso e subito dopo con la punta della lingua, segnandone il contorno e succhiandolo piano.
Un brivido corse lungo la schiena del minore che, senza volerlo, la inarcò nello stesso istante in cui un gemito più forte del primo lasciò le sue labbra e lo costrinse a chiudere di nuovo gli occhi. Joonmyun sopra di lui si spinse contro il suo bacino approfittando del momento per respirare il suo profumo tra i capelli e facendo scontrare le loro intimità per la seconda volta quel giorno. Se non che questa volta nessuno dei due si ritrasse, anzi, Jongdae prese una manica della maglietta del maggiore tra le mani stringendola con forza, quasi una supplica a continuare e Joonmyun a sua volta non stava chiedendo altro. Con un piccolo sospiro portò il minore a distendersi nuovamente a terra, una gomito appoggiato sul materasso subito sopra la sua spalla e la mano saldata dietro la sua testa, quasi per tenerlo in quella posizione. Con l'altra andò a stringergli una coscia, allargando il posto in mezzo alle sue gambe su cui potersi muovere e la fermò in quello stesso punto stringendola contro il suo fianco. I movimenti erratici che continuavano ad aumentare di forza, cercando sempre più frizione contro l'inguine del compagno che sentiva eccitato almeno quanto il suo, il rumore della stoffa dei pantaloni che sfregava assieme e gli faceva ancora più caldo, l'umidità che sentiva formarsi nell'intimo.
Dio quanto avrebbe voluto poter togliere quei pantaloni e sentire la pelle di Jongdae contro la sua.
Il minore, da parte sua, gli aveva afferrato le spalle e continuava a lamentarsi lasciando piccoli ansimi e sospiri, gli occhi appannati dal piacere e i fianchi intrappolati sotto il corpo di Joonmyun che cercavano più contatto spingendosi a loro volta.
Il maggiore cominciava a sentire i reni bruciare e le braccia affaticarsi per la posizione, ma non c'era niente che avrebbe potuto mettere fine all'immenso piacere che sentiva in quel momento. Anche con le gocce di sudore che gli cadevano lungo il collo, anche con il ginocchio di Jongdae infilzato in un fianco e il piede che sbatteva contro la tenda facendola ondeggiare avanti e indietro al loro stesso ritmo, Joonmyun sentì tutta la tensione scivolargli via dal corpo e all'improvviso l'unica cosa che importava davvero era Kim Jongdae.
- H-hyung... -
La voce di Jongdae era spezzata e le sue labbra si aprivano e chiudevano boccheggiando, la presa sulle sue spalle si fece sempre più forte e rigida, fino a quando, con il più bell'acuto che il ragazzo sarebbe mai stato capace di fare sopra un palco, Jongdae fu percorso da uno spasmo e Joonmyun lo sentì venire ansimando il suo nome.
Non "Hyung", non "Suho". Il suo nome.
E tanto bastò al maggiore per sentire il calore nello stomaco scattare ed espandersi pochi secondi dopo, dopo ancora qualche spinta, ed anche Joonmyun rilasciò il suo piacere con un lungo sospiro contro il collo del minore.
Joonmyun cadde addosso a Jongdae, sfinito e dolorante. Probabilmente se non fosse stato per la schiena che non dava più cenni di vita e per il respiro pesante del minore che implorava un momento di riposo, il leader pensò che quella notte avrebbero potuto andare fino in fondo.
Alla faccia del 'possiamo aspettare'.
Joonmyun si spostò appena e lasciò un bacetto sulle labbra di Jongdae che sorrise e ricambiò, avvolgendogli il collo con entrambe le braccia e portandoselo vicino. Stava quasi per dirgli quanto gli era piaciuto quello che avevano fatto, quando dall'altra parte della tenda arrivò un colpo di tosse seguito da un risolino.
- Ehm... ragazzi? -
Era la voce di Eunhyuk a metà tra l'imbarazzato e il divertito.
Jongdae spalancò gli occhi e nascose il volto contro l'incavo del collo del maggiore, mentre Joonmyun si limitò a pregare Dio di farlo sparire dalla faccia della terra.
 
- Suvvia ragazzi, non c'è bisogno di essere imbarazzati, non lo diremo a nessuno lo promettiamo! -
In un qualche modo, al termine del secondo giorno, la loro squadra era riuscita ad ottenere il primo posto con tanto di biglietti per le terme come premio, ma a Joonmyun e Jongdae non sembrava interessare particolarmente, troppo impegnati ad arrossire ogni due secondi, ogni volta che i loro occhi si incrociavano o incontravano quelli dei due hyung in squadra con loro.
Non che si fossero pentiti della sera prima, solo che avrebbero preferito non avere spettatori al loro primo vero momento intimo.
Jongdae accanto al suo leader gli appoggiò una mano sulla schiena e abbassò lo sguardo ma Joonmyun apprezzò comunque.
- Ieri sera... - Cominciò il minore. - Sono stato davvero bene. - Disse una volta essersi assicurato che nessun altro sentisse.
- Anche io, davvero. - Rispose Joonmyun un po' imbarazzato ma cercando i suoi occhi.
- Magari... magari potresti venire da me stasera. Yi Xing deve partire per delle schedule in Cina questa sera e ho la camera libera. -
Joonmyun lo fissò, incapace di non vedere una seconda notte come quella appena passata e dovette leccarsi involontariamente le labbra perchè Jongdae scattò avanti tirandogli una pacca su una spalla.
- Non dicevo per quello! Era solo per dormire, sai... è che... -
- Mi farebbe piacere. - Lo interruppe subito Joonmyun e lo pensava davvero. Era stanco di sentirsi a disagio in sua presenza, Jongdae significava molto per lui e avrebbe fatto qualunque cosa per portare il loro rapporto ad un livello superiore.
I due sorrisero e nello stesso istante il palco fu invaso da una musica che fece tremare le casse e "Something" delle Girl's Day riempì l'aria. Una chiazza rosso fuoco sfrecciò sopra il palco e con movimenti sinuosi troppo goffi per sembrare sensuali, Changmin cominciò a ballare sulle note della canzone suscitando grandi risate da parte di tutti i presenti.
- Ve l'avevo detto che avrebbe perso lui stesso! - Gridò Kyuhyun un po' in disparte con tono esasperato.
Joonmyun non resistette e scoppiò a ridere anche lui guardando l'amico (con tanto di parrucca) che cercava di ballare tenendo gli occhi chiusi per l'imbarazzo.
Il leader poi sentì qualcuno tirargli la manica della felpa e si girò verso Jongdae che aveva gli occhi fissi su Changmin ma serio, senza nemmeno un sorriso sulle labbra.
 
- Hyung? -
- Mh. -
- Ce l'hai ancora tu quel vestito? -
- ... -
- ... -
- No. Qualunque cosa tu abbia in mente, no. -


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NOTE: Due note messe in croce perchè non ho internet e devo caricare prima che vada via la linea. 
1) Il rating è arancione perchè in fondo non è avvenuto l'atto completo, ma se per chi leggesse fosse troppo, fatemelo sapere che lo cambio.
(Nota inutile come se qualcuno si potesse lamentare del rated).
2) Volevo solo precisare una cosa, il fatto che Joonmyun si preoccupi fin troppo della situazione tra lui e Jongdae, inteso come la paura che potesse succedere qualcosa, non è perchè lui è un frigidone che voleva aspettare il matrimonio, è solo che vuole avere le cose sotto controllo e non ha ancora realizzato appieno i sentimenti che ha per Jongdae. Giusto nel caso non si capisse.
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e soprattutto chi ha messo la storie nelle preferite/seguite/ricordate e chi ha recensito (bacini per tutti voi) e per chi recensirà ache questo capitolo (altri bacini) ♥ Ho concluso un progetto e mi sento un Dio per averlo fatto. 
Alla prossima ;)

 
Shi

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