Gli Angeli dell'Apocalisse-The Angel of Apocalypse

di Cyborg22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ashlin ***
Capitolo 2: *** La copertura ***
Capitolo 3: *** Bugie e sospetti ***
Capitolo 4: *** Equivoci e ricerche ***
Capitolo 5: *** Giorni difficili ***
Capitolo 6: *** Ashlin: un guaio dopo l'altro ***
Capitolo 7: *** Ricordi sotto la doccia ***
Capitolo 8: *** Momenti di panico in salotto ***



Capitolo 1
*** Ashlin ***


Gli Angeli dell’Apocalisse

Gli Angeli dell’Apocalisse

 

 

1° capitolo: Ashlin

Era una bella giornata di sole e Goku era andato ad aggiornare la sua patente, ChiChi si era espressa molto bene: "O tu aggiorni la patente o io ti lascio a digiuno e adesso fila! Ti ho già fissato un appuntamento con il tuo esaminatore".

"Insomma" pensò Goku "possibile che ognuno dei miei amici e dei miei parenti voglia qualcosa da me?", però lui stava sostenendo un esame di guida ed in questi casi non bisogna MAI distrarsi, lo riportò alla realtà l’urlo dell’esaminatrice "Stia attento", peccato che accadde troppo tardi, lui si accorse della ragazza immobile sulla strada quando ormai era troppo vicino per evitare lo scontro, poté solo fare una manovra brusca che portò lui e l’esaminatrice fuori strada, per poco non si schiantarono contro una roccia e non accadde perché Goku spinse così tanto sul freno che quello si ruppe.

"Ops" disse "temo di essermi un po’ distratto eh eh però poteva andare peggio" "Peggio?" urlò la donna incavolata nera" peggio di così non poteva andare, io insegno a guidare da 20 anni e non ho mai incontrato nessuno così idiota da non guardare la strada durante l’esame e non riuscire ad aggiornare la patente nemmeno dopo averla presa!!!!!! Lei è bocciato!!!!!!!!!!!!" e detto questo se ne andò.

Intanto Goku ricordatosi della ragazza che aveva quasi investito guardò la strada e notò che era ancora lì, "Perché non se ne và?" si chiese tra sé e sé, poi passando all’azione si avvicinò alla fanciulla e con gentilezza le disse "Dovresti toglierti da lì o prima o poi qualcuno ti investirà", la ragazza si voltò verso di lui, il suo volto non esprimeva spavento ma stupore, a Goku venne quasi un colpo quando la riconobbe.

In realtà era praticamente impossibile dimenticarla, come del resto anche le altre "Ma sei proprio tu? Ashlin che ci fai qui?" lei sorpresa di rivederlo esitò un attimo riassumendo a mente tutto ciò che era successo nelle ultime 24 ore, poi con fare deciso sbottò "Bè è quello che vorrei sapere anche io! Ma dove sono finita?" "Ma come dove sei finita? Non lo sai? Io vivo sulla Terra quindi questa è la Terra" "Ah giusto, ce lo avevi detto quella volta su Zaires, no?" "Ehm non mi ricordo esattamente ma ve l’ho detto una di quelle volte che io abitavo sulla Terra" "Già hai ragione".

La ragazza rivolse il suo sguardo di nuovo alla strada, "Allora" cominciò di nuovo Goku "Come mai questa visita? E dove sono gli altri?" chiese con fare curioso guardandosi intorno "Io non lo so Goku, stavamo combattendo su un pianeta nella galassia dell’est quando.." si interruppe facendo una strana faccia, "Quando..?" incitò Goku "Quando…è proprio questo il problema!" urlò Ashlin "Io non ricordo cosa accadde dopo".

"Eh? Non ricordi?" chiese grattandosi la testa Goku "No! Non ricordo!" urlò con fare isterico lei "Mi sono svegliata circa due ore fa, qui, senza una minima idea di come ci fossi arrivata e per giunta molto debole!" finì la frase e dopo guardò a terra con un aria triste, "Degli altri nemmeno una traccia, non sono qui, non ho individuato le loro aure da nessuna parte".

Goku notò che Ashlin si reggeva a malapena in piedi, il tono amaro con cui aveva concluso la frase la ragazza gli fece pensare che l’assenza dei suoi compagni le facesse più male di quanto volesse realmente ammettere, sospirò, non c’era molta scelta sul da farsi, non poteva lasciarla lì, in mezzo alla strada, sola, in un pianeta sconosciuto, per tre motivi principalmente: perché erano amici, perché altrimenti si sarebbe incazzata e avrebbe scatenato la sua forza, certo non abbastanza da batterlo ma da rompergli il naso, qualche costola e metà pianeta sì, e poi perché se le fosse accaduto qualcosa di brutto una certa persona gliela avrebbe fatta pagare molto cara, anche perché di solito questa persona non ci andava troppo per il sottile, quindi disse "Allora visto che probabilmente tra un po’ ti verranno a prendere che ne dici se intanto ti ospitassi io? Siamo ancora amici in fondo no?"

Lei parve sorpresa dalle sue parole e non esitò a spiegargli il perché.

"Ma scusa Goku non sei stato tu a dire che quella pazza scatenata psicopatica (a volte) di tua moglie se solo avessi provato a dirgli cosa avevi fatto ti ammazzava?" "Eh eh hai ragione" disse preoccupato grattandosi la testa con aria ebete Goku "Mi sa che questa Chichi non la digerirebbe tanto in fretta, però potremmo sempre dirgli che….che….ehm….." "Non hai nessun piano in mente?" chiese Ashlin guardandolo in modo annoiato e con le mani sui fianchi "Ecco!" urlò allora Goku "Le diremo che tu sei una mia lontana parente".

Notando però il disappunto della ragazza si sorprese, lei disse in modo scocciato "Ma certo grande genio, dille che sono una tua lontana parente, visto poi che sei un sayan mi bombarderà di domande e la mia copertura sarà finita prima di iniziare, mi complimento con te" "Eh eh modestamente ti ringrazio per i complimenti, tu sì che sei un’amica, in effetti non ho mai capito perché molte persone mi danno dell’idiota", (si vede Ashlin con una grossa goccia in testa e l’aria abbattuta).

"Comunque mi riferivo a mio padre adottivo Son Gohan quando parlavo di parentela, che sei andata a pensare?" "Ah dicevo io che neanche tu puoi essere così scemo, comunque quanto lontana?" "Bhè vedi io avrei pensato che tu potresti essere la figlia della zia della nonna del pronipote della trisavola della quadrisavola della sorella del marito del fratello della gemella dello zio del lontano parente del nipote del nonno……" e va avanti così per 15 minuti buoni quando Ashlin sull’orlo di una crisi isterica lo fermò "Basta!" urlò "credo Goku che così lontana vada bene" "Dici?" chiese lui con aria dubbiosa "io pensavo che se ci aggiungessimo anche un bisnonno o due…" "No! Va bene così, credimi" concluse dolcemente la ragazza dopo un urlo "Ah, ok se lo dici tu, tanto la parentela è tua".

I successivi 10 minuti passarono in silenzio mentre Goku rifletteva se non doveva aggiungere nessun altro nella sua vasta parentela e Ashlin si chiedeva se era meglio tirare a Goku o no in nome della loro amicizia si sentì la pancia dalla ragazza brontolare rumorosamente "Goku?" disse "Uh?Che c’è?" chiese lui con la solita aria "Ho fame" disse lei "Non è che adesso potremmo andare a casa tua a mangiare?" chiese con un tono di mezza richiesta e mezzo ordine, "Ma certo!" esclamò Goku a cui in effetti era venuta un po’ di fame "In fondo è ormai ora di pranzo…" così lui ed Ashlin decollarono e si avviarono a casa di Goku godendosi anche le ultime briciole dell’aria fresca mattutina che stava per lasciare il passo ad un afoso pomeriggio d’estate.

 

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Capitolo 2
*** La copertura ***


2° capitolo: La copertura

La copertura

Volarono per un po’, Goku la osservò in quei minuti, certo non era cambiata molto ma era passato pur sempre del tempo dall’ultima volta che si erano visti, la pelle era ancora chiarissima, i riccioli rossi le incorniciavano il bel volto erano però più lunghi, le arrivavano a metà schiena ora, i tratti sottili, le labbra delicate, e gli enormi occhi verdi inespressivi facevano pensare a una normale ragazza, ma i suoi abiti erano già fuori dal normale, infatti portava una specie di corpetto fucsia che le ricopriva il petto e la pancia e dei pantaloncini molto corti neri, si potevano vedere le gambe allenate a sforzi estremi e le braccia esili pronte ad attaccare ogni possibile nemico.

Goku sospirò abbattuto, così da Chichi non poteva farsi vedere, "Forse dovremmo fare un salto a casa di mio figlio Gohan a vedere di prendere in prestito qualche abito di mia nipote" disse quasi senza pensarci, "Gohan è il tuo primogenito no?" chiese lei dubbiosa "Già" disse "Forse gli abiti di Pan ti vanno bene, però così non puoi farti vedere da Chichi" concluse lui indicando gli abiti con cui era vestita lei.

Ashlin si guardò ancora dubbiosa i vestiti, probabilmente lei non capiva perché dovesse cambiasi visto che ovunque fosse andata sempre quegli abiti aveva portato però parve accettare la proposta di Goku e così si diressero verso la casa del primogenito di Goku, Son Gohan.

Non distavano molto dalla casa di Gohan, in dieci minuti infatti erano praticamente di fronte all’uscio della casetta, "Forse è meglio se tu resti qui e abbassi al minimo la tua aura, non vorrei che Gohan o Pan ti vedessero ora" disse Goku guardando verso la casetta e tentando di scegliere le parole giuste con cui giustificare la sua richiesta a chiunque gli avesse aperto, poi dopo un po’ parve aver deciso e mentre Ashlin si nascondeva ed abbassava la sua aura lui bussò alla porta, si sentì una voce urlare "Arrivo!"

Infatti poco dopo una ragazza di circa 16 anni con i capelli neri tenuti dietro da una bandana aprì la porta, "Pan! Ciao!" esclamò contento Goku di rivedere la giovane nipote che sorrise, "Nonno! Come mai sei qui? Non ti aspettavamo" chiese Pan curiosa.

"Ah ecco io…veramente volevo chiedere… ecco se non disturbo eh sì…ehm.." disse lui con fare incerto mentre Ashlin lo guardava dal suo nascondiglio mezza divertita e mezza seccata.

"Tu volevi chiedere veramente se non disturbi cosa?" chiese dubbiosa Pan "Ah già…io volevo chiedere qualcosa ecco, sì…insomma io volevo…" continuò imbarazzato Goku mentre Pan lo guardava in modo sempre più strano.

"Eh sì se potessi…ecco…darmi, sì è proprio quello che mi serve, sì dei…ecco vedi dei bhe dei tuoi ehm…" "Dei miei cosa?" chiese una Pan sempre più preoccupata della sanità mentale di suo nonno, Goku prese un bel respiro e disse "Ecco tu devi capire che…ecco anche se non l’ho detto a nessuno io sì ecco in effetti… ho dei parenti ma non ti spaventare!" si affrettò a dire lui visto il sobbalzo di Pan alle sue ultime parole e la sua faccia un po’ stupita e un po’ spaventata.

"Pa-parenti?" chiese lei "Sì ma di Son Gohan eh! Di chi sennò?" chiese lui un po’ sollevato per essere arrivato quasi al punto cruciale "Ah! Volevo ben dire" disse Pan sollevata "Ecco sì però vedi un mia parente mi è venuta a trovare, e volevo chiederti se potessi darmi qualche tuo vestito perché sai i suoi sono un po’…ecco rovinati, sì proprio rovinati!" concluse Goku fiero di sé per aver trovato una buona scusa, ma evidentemente non così buona poiché Pan dopo aver fatto una faccia strana chiese "Ma perché i tuoi parenti dovrebbero farsi vivi solo ora? Insomma…dopo tutto questo tempo solo adesso si sono ricordati di te?".

Goku a quella domanda sembrò ghiacciarsi, era proprio nei guai! Accidenti ad amiche di vecchia data ed a nipoti troppo sveglie! Cosa poteva dire ad una Pan dubbiosa per giustificare quell’improvvisa comparsa?

Involontariamente si grattò la testa come quando era in imbarazzo e girò gli occhi intorno alla ricerca di una scusa, possibile che non gliene venisse in mente nessuna????

"Nonno allora? Non è che mi stai mentendo e vuoi ospitare un alieno proveniente da chissà dove vero?" chiese con uno sguardo indagatore Pan, Goku divenne per un attimo di pietra come Ashilin dietro il suo nascondiglio, accidenti beccati!

Goku decise di gettare la prudenza alle ortiche e di far valere il suo motto, o la va o la spacca.

Mise su un sorrisone falsissimo e fingendosi sorpreso dalla stramba idea della nipote disse "Pan ma che cosa vai a pensare! No semplicemente questa mia ehm… parente ha purtroppo perso i genitori da poco e ecco…..i suoi abiti erano un po’ vecchiotti e non ha avuto il tempo di rinnovarsi il……bè guardaroba e così sono venuto a chiederti il favore di prestarle qualche abito tutto qui" disse inventandosi una balla grossa come una casa e aiutandosi con ampi gesti per fornire quella bizzarra versione dei fatti.

Pan alzò un sopracciglio ancora dubbiosa ma comunque invitò Goku ad entrare e a vedere cosa poteva prendere.

Ashlin sorrise dal suo nascondiglio appuntandosi mentalmente di dire a Goku che la prossima volta ci parlava lei con i suoi parenti e ridacchiando piano fra sé.

Dieci minuti dopo Goku con ancora il sorriso falsissimo stampato sulla faccia e un fagotto di vestiti tra le mani mente Pan lo salutava dalla porta.

Una volta che Pan fu rientrata in casa Goku si diresse verso il nascondiglio di Ashlin e la trovò seduta dietro un cespuglio con aria impaziente, si alzò di scatto quando vide Goku e tese le mani per prendere i vestiti.

Goku glieli porse e sbirciò da dietro il cespuglio per controllare i movimenti della nipote, "Dai Ashlin cambiati così andiamo a mangiare che ho fame!".

Ashlin intanto guardava con aria critica i vestiti, " Goku fattelo dire, tu non hai il minimo senso del look" disse ma poi notò che stava parlando ad un uomo che da quando portava il pannolino vestiva di arancione, la conclusione? Con lui era tutto fiato sprecato.

"Perché cosa hanno di male?" chiese sorpreso Goku, Ashlin si limitò a lanciargli un’occhiataccia prima di andare a cambiarsi, Goku guardò il punto in cui era sparita ancora confuso, a lui quegli abiti erano sembrati ok, perché ad Ashlin non piacevano?

Dopo un paio di minuti Ashlin tornò da Goku con uno sguardo truce , non doveva proprio essere stata contenta di cambiare vestiti, portava quelli di prima in mano mentre aveva indossato quelli che aveva preso Goku in prestito.

Il sayan la guardò divertito, con la maglietta rossa e i pantaloni a pinocchietto beige che aveva preso da Pan sembrava una qualunque ragazzina umana, completavano l’opera gli stivaletti estivi con i lacci marrone scuro che portava ai piedi.

Certo l’abbinamento di colori non era proprio il massimo, anzi sembrava che glieli avesse consigliati un cieco ma almeno erano della sua taglia.

"Bè adesso possiamo andare da Chichi" disse un Goku più che soddisfatto "Anche perché altrimenti salteremo il pranzo, Chichi è una persona che ci tiene alla puntualità" continuò ancora allegro, Ashlin borbottò qualcosa ma quando Goku si alzò in volo lei lo seguì.

 

 

Bene ecco il secondo capitolo!!!! Volevo ringraziare ka93 per la sua recensione e per avermi messo fra i preferiti! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo 2 capitolo anche perché sono indecisa se continuare o interrompere la storia. Comunque grazie a tutti quelli che avranno la pazienza di leggere questi capitoli. Al prossimo aggiornamento!

 

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Capitolo 3
*** Bugie e sospetti ***


Nuove conoscenze

 

 

Bugie e sospetti

 

Goku ed Ashlin atterrarono di fronte ad una casetta nei monti Paoz, Goku si guardò intorno un po’ a disagio, come spiegare a sua moglie chi era quell’estranea? Anche se le avesse raccontato la storia della parentela non era certo che Chichi gli avrebbe creduto o che comunque avrebbe ospitato Ashlin.

Sospirò abbattuto pensando alla battaglia che stava per sostenere, a volte avrebbe preferito affrontare qualche malvagio intenzionato a conquistare la Terra piuttosto che la sua mogliettina.

Poi improvvisamente si ricordò del fatto che lui non aveva aggiornato la patente e che Chichi era stata piuttosto chiara a quel proposito, sbiancò, non avrebbe mangiato per chissà quanto!

Trattenendosi con sforzo dal piagnucolare disperato guardò Ashlin che lo stava osservando seccata, prima che potesse spiegarle la situazione però le loro pance brontolarono in perfetta sincronia, sembravano due linci affamate.

Ashlin arrossì lievemente distogliendo lo sguardo da quello di Goku, "Allora ti vuoi muovere? Io averi fame" borbottò la ragazza come se non fosse evidente, Goku la guardò un po’ sorpreso e poi mettendo su un sorriso di scuse le spiegò la situazione.

Chichi stava tranquillamente cucinando attendendo il ritorno di Goku, lanciò un’occhiata all’orologio, avrebbe già dovuto essere lì, comunque sarebbe stato meglio per lui che fosse tornato con la patente aggiornata o per lei avrebbe anche potuto sparire per un po’.

Per un bel po’.

Sentì uno strano rumore provenire da fuori ed incuriosita stava per andare a vedere cosa fosse successo quando Goku entrò in casa.

Il povero sayan entrò massaggiandosi il didietro, comunque la scena che era successa dopo che aveva detto la minaccia della moglie ad Ashlin non l’avrebbe mai dimenticata.

All’inizio Ashlin aveva spalancato gli occhi incredula, poi li aveva serrati infuriata evidentemente trattenendosi a stento dal picchiare Goku, infine quando Goku aveva iniziato a sperare che magari non gli sarebbe avvenuto nulla la ragazza gli sibilò trasudando rabbia da ogni sillaba di convincere sua moglie a cambiare idea o sarebbe stato peggio per lui ed infine per rendere più convincente la minaccia lo aveva spinto alla porta con un calcio nel didietro.

Ah le donne.

Goku entrò nella piccola cucina ripassando la storia che aveva inventato per giustificarsi, poi sentì un buon odorino e la sua tensione svanì come neve al sole.

"Allora Goku hai aggiornato la patente?" chiese direttamente Chichi che si era rimessa a cucinare, chissà perché Goku si trasformò in una perfetta statua di marmo "Ah l-la patente, eheheheh" ridacchiò nervosamente e guardandosi intorno.

"Sì Goku, la patente" disse seccata la sua dolce ed indifesa mogliettina lanciandogli uno sguardo che avrebbe fatto scappare urlando anche Cell, "Giusto la patente, ecco vedi cara, insomma è una cosa un po’ complicata…." cominciò Goku tentando di sembrare tranquillo di fronte allo sguardo indagatore di Chichi.

"Bè prova a spiegarmela" gli sibilò Chichi che aveva già capito dove il sayan volesse andare a parare, "Sì ecco vorrei ma non sono sicuro che tu capiresti e…" " Goku vedi di dirmi cosa è successo o ti assicuro che la cena di stasera sarai tu!"

Fuori dalla casa Ashlin stava aspettando che Goku spiegasse alla moglie gli ultimi eventi ma a quell’urlo si ritrovò paralizzata nella sua posizione a temere che quella sera la famiglia Son avrebbe mangiato spezzatino di Goku.

Ma il nostro povero sayan non stava meglio nella cucina della sua casetta.

Pregando che la moglie non praticasse il cannibalismo si accinse a spiegarle la serie di terribili casualità che lo avevano portato a non aggiornare la patente e ad avere una ragazza affamata fuori casa.

"Vedi cara purtroppo un asteroide è caduto sulle macchine disponibili per la prova lasciandone intatta una sola ma purtroppo con il cambio automatico che io non so usare. Ma ho comunque iniziato la prova, ero ad un incrocio quando mi sono fermato perché era rosso ma in quel momento mi è passato davanti un gatto nero e i semafori sono impazziti, le macchine sfrecciavano credendo che fosse verde quando un camion pieno di cemento è caduto in mezzo alla strada su una pozzanghera incollando tutte le auto che ci passavano sopra, allora ho preso una strada per andare in campagna quando un bambino malefico ha gettato una buccia di banana sulla strada facendo così slittare l’auto, purtroppo non sono riuscito a riprendere il controllo dell’auto e siamo caduti in un dirupo, quando simao usciti ci siamo ritrovati in campagna e lì c’era la rivolta delle mucche che avevano occupato la strada per protestare contro il Consorzio Parmalat, c’erano addirittura degli slogan! E io non potevo impedire alle mucche di scioperare per quella giusta causa e allora sono tornato indietro ma mi sono imbattuto in un turista alieno che voleva le indicazioni per arrivare al supermercato e quindi….." ma a quel punto Goku tacque, smettendo anche di gesticolare.

Chichi lo guardava come se stesse decidendo in che modo era meglio cuocerlo, e pensare che ancora non le aveva detto di Ashlin!

"E così Goku mi stai dicendo che tu non hai aggiornato la patente?" chiese la donna in modo stranamente calmo, "Già Chichina, mi ehm…dispiace ma ecco, insomma, non ho potuto fare niente, è stata colpa dell’asteroide, del ehm del gatto nero, del cemento, del burrone, del supermercato…" disse Goku preoccupato per la probabile punizione della moglie.

Chichi fece un paio di respiri profondi tentando di ricordarsi perché il suo maritino era ancora in vita, poi riprese a cucinare ancora arrabbiata ma aveva deciso di sfogarsi su Goku in modi che non avrebbero portato alla sua morte.

"Allora mi perdoni tesoro?" chiese con aria supplichevole Goku congiungendo le mani e mettendo su un’aria da cane bastonato, Chichi si voltò verso di lui e si morse le labbra per non ridere alla vista del sayan in quella posizione, "Va bene Goku, per stavolta avrai il mio perdono ed ora siediti a tavola perché altrimenti il pranzo si raffredda".

"E Goten?" chiese Goku per rimandare il fatidico momento in cui avrebbe detto alla moglie di Ashlin, "Goten è da Trunks, rimarrà da lui per un paio di giorni, devono finire un progetto scolastico" disse Chichi, "Ah bene" borbottò Goku "Senti Chichina ci sarebbe però ancora qualcosa che dovrei dirti".

"Che cosa??? Tu hai portato una perfetta estranea fino a qui?????" quello doveva essere il giorno in cui qualunque divinità regnasse su quel mondo aveva deciso che Goku doveva morire.

"Bè cara veramente sarebbe una mia parente" mormorò il sayan cercando di farsi piccolo piccolo, questo parve calmare un po’ Chichi, per lei i familiari erano molto importanti, ma un secondo dopo parve ricordarsi di chi fosse Goku, ergo un sayan, e sbiancò, " Ch-che cosa hai fatto?" balbettò incredula ed anche, ma non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, spaventata.

***

Ashlin stava aspettando da dieci minuti buoni che il demente, meglio conosciuto come Goku aprisse quella stupida porta e cominciava a stufarsi di aspettare che si decidesse a dire alla moglie ciò che era successo.

E c’è da dire che nelle 4 galassie la rossa non era certo famosa per la sua pazienza.

In effetti Goku pareva deciso a vedere se sarebbe morto prima a causa sua o della moglie.

Intanto la rossa guardava il paesaggio pacifico che la circondava, gli uccellini cantavano allegri e tutto sembrava invitare alla pace ed alla serenità.

" Ma come diavolo fa Goku a vivere in questo posto?" si chiese disgustata la ragazza, lei massimo cinque minuti ed avrebbe raso al suolo quel posto.

E di minuti ne erano passati precisamente dodici e venticinque secondi.

Un record.

Niente, e dico niente che non le piacesse era mai sopravvissuto così a lungo.

La ragazza iniziò a camminare in circolo, maledicendo ad ogni passo il suo quasi ex-amico, la sua sfortuna, quel tipo con il potere del teletrasporto che l’aveva per l’appunto teletrasportata lì, di nuovo Goku, ancora Goku, sempre quel demente di Goku…..

" Va bene adesso basta!" sbottò infuriata dirigendosi a passo di marcia davanti a quella stupida porta, pronta a sfondarla con un pugno e ad entrare dentro, aveva alzato il pugno, mancavano pochi centimetri alla porta quando…questa si aprì mostrando un sorridente Goku.

" Meglio ancora" pensò Ashlin che non aveva nessuna intenzione di non mollare un pugno a qualcosa, lo porta o Goku, alla fine che differenza fa?

Goku ignaro delle intenzioni della rossa ed ancora sorridente si salvò, a sua insaputa, con le due magiche paroline che pronunciò " E’ pronto".

Ed Ashlin si calmò di botto, abbassando il pugno e facendo spuntare da chissà dove un sorriso a trentaquattro denti.

***

Chichi stava scolando la pasta mentre Goku era andato a chiamare l’ospite.

La cui storia, detta confusamente da Goku non la convinceva per niente.

Insomma da dove sbucava quella ragazzina? Secondo la versione di Goku era una sua parente a cui erano morti i genitori e che per chissà quale motivo aveva deciso di chiedere ospitalità a loro.

Quello che pensava Chichi su quella strana storia è riassumibile in una parola: Bha.

Mise la pasta nei piatti ed alzò lo sguardo verso la porta della cucina dove era comparso un Goku festante ed una ragazzina del suo stesso umore.

Quest’ultima, valutò Chichi, poteva essere un po’ più grande di Pan, aveva una disordinata capigliatura rossa e dei vestiti, che bè, insomma, la fecero arrivare alla conclusione che quella Ashlin non capisse niente di roba tipo il look.

Ma la cosa che sorprese davvero Chichi, oltre l’aspetto da figlia di Tarzan fu l’incredibile voracità con cui quella ragazzina divorò il suo pranzo.

Insomma sembrava una sayan.

Qualcosa non quadrava, Goku le aveva mentito? E allora chi era in realtà quella lì?

Chichi fu tormentata da pensieri simili per tutto il pranzo ed ancora tormentata dai sospetti annunciò che sarebbe andata a fare la spesa, ed intimò a quei due di starsene lì buoni e tranquilli.

Uscì non troppo fiduciosa che quei due le avrebbero dato retta.

Ashlin seguì con lo sguardo la donna finché non sparì dalla sua vista e poi si gettò sul divano con i piedi sullo schienale a testa in giù.

Goku ipotizzò che stesse tentando di rilassarsi.

In effetti durante il pranzo Chichi aveva fatto strane domande riguardo al passato della ragazza, che sospettasse qualcosa? Ma no, e poi la sua storia era credibilissima.

Così per passare un po’ il tempo si sedette vicino a lei, sperando di intavolare una discussione.

" Allora Ash tu e gli altri siete sempre a caccia di avventure eh?" esordì lui tranquillamente guardando la ragazza che ricambiò lo sguardo con gli occhi verdi, " Già Goku, d’altronde che pretendi? E’ la nostra natura".

" Hai ragione Ash, mi ricordo quando vi ho incontrati su Notar, tu e quegli altri due, devo ammettere che mi avete sorpreso, eravate parecchio forti" ricordò Goku, " e grazie ai miei insegnamenti avete aumentato molto il vostro livello di combattimento" affermò orgoglioso.

" Ma che vai blaterando Goku, non è certo grazie ai tuoi assurdi insegnamenti che siamo diventati più forti" replicò corrucciata la rossa

" Umpf non è vero, l’unica cosa in cui eravate veramente incredibili comunque era come contestavate ogni cosa che dicessi" disse l’uomo " tu soprattutto, nei primi tempi avevo il dubbio che ce l’avessi con me".

" Bè Goku tutti sanno che tu non sei mai stato un gran pensatore" affermò ridacchiando Ashlin.

" Ma davvero? Ha parlato Miss Piano Geniale, quella volta su Obsan ci hai quasi fatto ammazzare con la tua idea" disse offeso Goku, la ragazza sbuffò ricordandosi che Goku aveva ragione, ma non l’avrebbe mai ammesso di fronte a lui.

" E ti definisci il più forte sayan dell’universo! Sentendoti parlare si direbbe che al massimo tu sappia risolvere solo i problemucci che potrebbe creare un esaltato come Hofel" affermò la rossa.

" Hei Hofel era molto forte, e comunque il mio aiuto in quel caso è stato determinante!" disse il moro sicuro, " Sì, sì come no" borbottò Ashlin alzandosi da quella posizione e lanciando un’occhiata alle scale chiese " Senti Goku non è che mi diresti dov’è il bagno?".

Goku la guardò un po’ perplesso, " Perché?" chiese, la ragazza sbuffò seccata " Perché quell’essere che hai il coraggio di chiamare moglie mi ha categoricamente ordinato di farmi una doccia o non ceno".

Goku la guardò comprensivo.

E mentre le mostrava dov’era il bagno si chiedeva come Chichi potesse a volte avere idee così perfide.

Chichi rientrò circa un’ora dopo.

Stava attraversando il salotto quando vide Ashlin scendere dalle scale con un accappatoio addosso ed i capelli bagnati sciolti sulle spalle.

Furono proprio questi ultimi ad attirare l’attenzione di Chichi che chiese orripilata " Che cosa hai fatto ai capelli?".

 

Dunque ecco il terzo capitolo. Mi scuso per l’errore che si è verificato, con il quale questo capitolo non è stato pubblicato, non so il perché ma ammetto di non averlo notato finché ka93 non me l’ha fatto notare. Mi scuso enormemente per questo errore, per farmi perdonare ripubblico questo.

Spero che vi piaccia. Grazie a tutti coloro che leggeranno e a l’improbabile qualcuno che lascerà una recensione. Al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 4
*** Equivoci e ricerche ***


“Che cosa hai fatto ai capelli

Equivoci e ricerche

 

"Che cosa hai fatto ai capelli?" chiese un orripilata Chichi ad Ashlin che stava scendendo le scale con un accappatoio e i capelli bagnati.

"Uhn?" fu l’intelligente risposta della ragazza che si guardò perplessa la capigliatura rossa.

Le sembrava tutto a posto.

" Li hai tagliati!" esclamò Chichi incredula, in effetti i capelli della ragazza che prima le arrivavano a metà schiena ora le superavano appena le spalle.

" Ah intendevi questo?" chiese Ashlin, ancora un po’ perplessa, prendendo una ciocca dei capelli, "Bè cominciavano ad essere scomodi e poi tu non mi avevi detto di tagliarli?" chiese lanciando un’occhiata interrogativa alla donna.

Chichi sembrava stesse per avere un infarto.

" Ma io intendevo da un parrucchiere!" disse la donna, " Un cosa?" chiese di nuovo perplessa la rossa, " Ma mi spieghi da dove vieni tu? Da un’altra galassia?" ringhiò Chichi ora decisamente arrabbiata prendendo Ashlin per un braccio e trascinandola di nuovo nel bagno.

Intanto Goku, che durante il discorso di Ashlin e Chichi era rimasto in un angolino a guardarle, non appena vide le due figure sparire dal suo campo visivo andò ad ispezionare gli acquisti della moglie, e una volta trovate le buste della spesa si appropriò di un pacco di biscotti e tutto felice e contento se lo andò a mangiare lontano dal bagno.

Circa un’ora dopo ( i biscotti erano finiti da un pezzo e la scatole era sparita) Ashlin e Chichi scesero dal bagno.

Chichi sembrava una che ha combattuto contro un esercito ed Ashlin una a cui hanno fregato il pranzo da sotto il naso.

In poche parole ora Goku sapeva che provocare in quel momento Ashlin sarebbe stato come firmare la sua condanna a morte.

Il che era il suo ultimo desiderio.

" Allora siete scese finalmente! E’ da un’ora che vi aspetto" disse Goku, ebbe due differenti risposte, ma entrambe non promettevano nulla di buono.

Chichi grugnì una frase inarticolata, forse un insulto, ed Ashlin gli lanciò un’occhiata omicida serrando gli occhi verdi.

Con un grande spirito di osservazione Goku notò inoltre che i capelli dalla rossa erano stati ordinatamente legati in una traccia e che per una volta non sembrava una ragazza che era scappata da una rissa ma una persona normale.

La suddetta persona normale si sedette con malgrazia su una sedia aspettando con aria di una che sta per commettere un omicidio la cena.

Che passò in un atmosfera di gelo totale.

Ci mancavano solo lo strato di ghiaccio e le foche.

In realtà Goku si chiese se doveva mettersi a tremare o fosse meglio non provocare oltre quelle due.

Alla fine optò per stare in silenzio e non fare nulla che potesse attirare l’ira della moglie o di Ashlin.

Quindi riuscì ad avere salva la vita.

Almeno per il momento.

Dopo cena infatti Goku sgattaiolò nella camera sua e di Chichi per arrivare prima di lei e poter così fingere decentemente di stare dormendo quando lei sarebbe salita.

Intanto Chichi borbottando maledizioni andò a prendere una paio delle buste che aveva portato a casa e le lanciò alla rossa.

Che le prese e osservò perplessa il loro contenuto.

Vestiti.

Quella doveva essere la giornata delle sorprese.

Stava giusto per chiedere alla moglie di quel babbeo che si ritrovava come amico che cosa diamine doveva farci con quella roba quando quest’ultima le lanciò anche una coperta e se ne andò di sopra.

Forse a picchiare Goku.

Forse.

E spense anche la luce.

Ashlin a quel punto si ritrovò con le mani occupate dalle buste, una coperta sull’avambraccio, i vestiti che le aveva dato Goku quella mattina ancora addosso ed al buio.

Sembrava una scema.

Ed appena si rese conto di questo la sua mente fu attraversata da visioni in cui uccideva quella racchia dai capelli neri.

Stava quasi per dirigersi verso la camera da dove proveniva l’aura di Goku quando si ricordò che in effetti la racchia era la moglie di Goku.

" Coglione" borbottò arrabbiata dirigendosi verso il divano e mollando le buste a terra.

Avrebbe pensato domani alla maniera più dolorosa possibile con cui far fuori quella donna.

Domani.

Naturalmente dopo la colazione.

 

Intanto su un pianeta della Galassia dell’est….

" E’ sparita" disse una voce scocciata, " Dove diamine può averla spedita quell’idiota?" chiese ad una figura in piedi vicino all’altro.

I due si trovavano in uno spiazzo deserto, ma a poca distanza da loro c’erano dei corpi, probabilmente morti.

La figura che aveva parlato si guardava con aria scocciata intorno, seduto su una roccia, l’altro, quello in piedi lanciò un occhiata verso la città poco distante.

" Qui di sicuro non c’è" disse quello seduto seguendo lo sguardo dell’altro, " Ma non possiamo cercarla in tutti i pianeti delle 5 Galassie!" concluse irritato.

L’altra figura sbuffò, era ovvio che non avrebbero mai potuto neanche tentare un’azione del genere.

" Se tu non avessi ucciso quell’idiota ora lo sapremmo" affermò tagliente il tipo in piedi lanciando un’occhiataccia all’altro, che si mosse chiaramente a disagio.

" Che dovevo fare? Quello lì non avrebbe parlato tanto facilmente, e poi se lei non si fosse intromessa…." iniziò quello seduto, ma si fermò quando colse l’occhiata eloquente dell’altro,

" Il nostro problema ora è ritrovarla, non perché si sia ficcata in questo guaio" affermò sicuro.

" Bè veramente il nostro problema ora è ritrovarla in fretta, quando Ashlin si incavola di solito un pianeta sparisce" borbottò ancora quello seduto, " Ashlin se la sa cavare da sola, dovresti saperlo".

" Se la sa cavare da sola?" domandò lievemente incredulo, " Forse non ti ricordi quello che è avvenuto l’ultima volta che abbiamo perso di vista Ashlin, allora fammi ricapitolare, nell’arco di un mese ha distrutto un pianeta e su quello dove l’abbiamo ritrovata era stata acclamata regina, tra parentesi non ho ancora capito il perché poi quei poveretti l’avessero incoronata ma questo basta a far capire a chiunque che Ashlin da sola ed in un pianeta sperduto è pericolosa come un sayan davanti ad una bistecca".

Preciso e veritiero.

In effetti conoscendo l’indole vulcanica della rossa solo uno stupido l’avrebbe persa di vista per più di 10 minuti.

Considerarsi uno stupido evidentemente non piacque molto al tipo in piedi, che lanciò un’occhiata infuriata ad uno dei corpi a terra, era stata tutta colpa del potere di quell’idiota, che aveva teletrasportato Ashlin chissà dove.

Dopo quell’azione era vissuto più o meno 2 minuti, ma questo non cambiava il fatto che la rossa fosse scomparsa, che palle.

" Non abbiamo molta scelta" disse il tipo in piedi sollevandosi di un paio di centimetri da terra "Aspetteremo che Ashlin manifesti la sua aurea ed in questo modo riusciremo a localizzarla ma prima che tu mi dica che se Ashlin manifesta la sua aura questo vuol dire che sta per fare casino io ti farei notare che è l’unico modo che abbiamo" concluse.

Il ragionamento non faceva una piega.

E poi un morto in più, uno in meno, che differenza facevano?

I due si guardarono un attimo e poi manifestarono la loro aura e partirono verso il prossimo pianeta in cerca di una ragazza dai capelli rossi.

 

Ed ecco il 5° capitolo!!! Spero che vi piaccia, ma visto che non me lo dite non lo so, vabbè passiamo ad altro, nel 4° capitolo avevo messo per errore che i compagni di Ashlin sono 3 , ma in realtà sono 2, e intenzionati a ritrovare la loro amica scomparsa.

Intanto cosa farà la povera rossina a casa di Goku? E Chichi sopravviverà all’ira di Ashlin? E Goku sarà costretto a rivelarle la verità sulla " parente"?

Tutto questo nella prossima puntata!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 5
*** Giorni difficili ***


I caldi raggi del sole sfiorarono la pelle di Ashlin che dischiuse lentamente gli occhi verdi con un mugolio di protesta

Giorni difficili

 

I caldi raggi del sole sfiorarono la pelle di Ashlin che dischiuse lentamente gli occhi verdi con un mugolio di protesta.

Si rigirò dall’altra parte del divano, per tentare di dormire un altro po’.

Non poteva essere già mattina, cribbio!

Ed invece poteva eccome.

Almeno secondo il gallo che ebbe l’inopportuna idea di cantare proprio in quel momento.

" Ma che cazz…" furono le poco fini parole pronunciate dalla rossa che non aveva mai sentito un gallo cantare.

E la prima cosa che pensò aprendo scocciata gli occhi fu che quel malaugurato animale andava eliminato.

Subito.

Così si alzò decisa a prendere qualunque cosa avesse fatto quel rumore per il suo inutile collo quando si sentì stranamente indolenzita, e solo allora ricordò gli eventi del giorno prima.

Così cambiò vittima.

Riducendo gli occhi a due fessure, come faceva sempre più spesso da un giorno a quella parte cominciò a salire le scale per portare a termine la missione che la sera prima aveva momentaneamente sospeso.

Polverizzare quella befana della moglie di Goku.

Per la verità Ashlin neanche sapeva cos’era una befana, ma una volta, quando ancora viaggiavano insieme, Goku aveva paragonato una tipa molto brutta ad una befana, e quel paragone era piaciuto alla rossina, pur non comprendendolo.

In effetti è un po’ assurdo, ma torniamo ad una certa ragazza con manie omicide.

Dunque Ashlin era a metà scala, decisa a prendere la suddetta befana e a farla sparire dalla faccia della terra quando….il suo stomaco brontolò.

Ed Ashlin si fermò di botto guardando prima la sua pancia, poi il corridoio, la sua pancia, il corridoio ed infine la cucina.

" Bè infondo la racchia mica scappa" fu il suo pensiero prima di dirigersi con un sorriso che andava da un orecchio all’altro nella cucina.

Circa una mezzoretta dopo Goku si trascinò nella cucina, sbadigliando come se avesse dormito appena un paio d’ore.

E per giunta tutto intero.

Evidentemente agli dei non doveva fare così schifo se non era ancora morto per mano di Chichi.

Dunque dicevo, ah sì, Goku entrò in cucina e trovò una Ashlin che tranquilla e beata si era finita 4 pacchi di biscotti.

Un essere umano normale avrebbe guardato incredulo quella ragazza magra (che in quel momento assomigliava più ad una betoniera), i pacchi di biscotti e poi sarebbe svenuto.

Invece Goku con molta nonchalance si diresse verso il frigorifero per prendere da mangiare.

Senza dire niente quella specie di pozzo senza fondo dai capelli rossi, come se vedesse roba del genere tutti i giorni.

Ed in effetti era così.

Ma Chichi quando entrò in cucina non ebbe una reazione così pacifica.

Infatti la donna ci mise un paio di secondi per registrare tutta la scena, composta da:

- Ashlin che aveva attaccato famelica il quinto pacco di biscotti

- Goku che si grattava pensieroso la testa, in boxer, mentre decideva se per colazione erano meglio gli avanzi del giorno prima o qualcosa di frugale, tipo un panino a dieci strati

- pacchetti di biscotti buttati qua e là a caso, giusto per non averli davanti

- briciole dappertutto

La storia tace sulla reazione della mora.

Comunque vi basti sapere che le sue urla si avvertirono fino alla Città dell’Ovest, dove furono scambiate per l’inizio di un terremoto forza 10.

***

Erano all’incirca le due del pomeriggio.

Ashlin e Goku stavano seduti sul divano.

La prima si massaggiava la testa e lanciava occhiate omicide al moro che si massaggiava anche lui la testa piagnucolando disperato.

Non bastava la moglie, adesso anche la rossa ce l’aveva con lui!

" Me tapino" pensò il poveretto " ma chi me lo ha fatto fare a portare Ashlin a casa? E a tornare a casa? Avrei potuto cenare da Vegeta"

Come se il Principe dei Sayan fosse stato contento di averlo a cena o a pranzo quelle sporadiche volte in cui era capitato.

Chichi invece lanciava maledizioni ai due dalla cucina, dove si era rinchiusa dopo la sfuriata.

Così Ashlin si alzò lanciando un ultima occhiataccia infuriata al moretto prima di avviarsi verso la porta della casa.

" Ehi Ash ma dove vai?" chiese curioso Goku, senza che il pensiero che lei non sapeva neanche dove si trovasse gli sfiorasse la mente, " Lontano da te!" fu l’acida risposta della rossa.

" Ma Chichi ha detto…" iniziò l’uomo, ignorando o essendo troppo stupido per notare l’occhiata piena d’ira che la rossa gli rivolse, " Me ne fotto di che cosa ha detto quella lì!" fu infatti la reazione rabbiosa ed un tantino isterica della ragazza " per me può andarsi a suicidare nel cesso!!"

Goku atterrito tentò di farsi piccolo piccolo.

Per fortuna Chichi però non sentì niente, troppo occupata ad insultare ad alta voce due persone di nostra conoscenza.

Ma l’uomo comprese al volo che se Ashlin usciva quando Chichi glielo aveva vietato, e per di più senza che lui riuscisse a fermarla l’ira funesta della moglie si sarebbe di nuovo abbattuta su di lui.

Per cui fece la cosa più logica che gli venisse in mente.

Uscì con lei.

***

Chichi non era mai stata molto paziente da piccola.

Quando sposò Goku dovette imparare necessariamente ad essere molto paziente.

Ma tutti hanno un limite.

E quando alle sette Ashlin e Goku si degnarono di rientrare un uragano dagli occhi iniettati di sangue li accolse.

" Goku!" fu l’urlo con cui Chichi iniziò il discorso, brutto segno.

" Dove diamine ti eri andato a cacciare eh? Tu e quella mocciosetta siete spariti per più di sei ore! Sei ore! Quando vi avevo espressamente vietato persino di affacciarvi alla finestra! Sei un incosciente, un cretino, un idiota, un demente, un…" e la lista è lunga, molto lunga.

E mentre urlava con la voce sempre più acuta, tanto che fra un po’ solo i pipistrelli l’avrebbero sentita, Chichi scuoteva come una matta Goku, che al terzo epiteto cominciò ad avere mal di mare.

Ashlin aveva alzato un sopracciglio rabbiosa al sentirsi chiamare " mocciosetta" ma la scena era troppo divertente e le fece nascere un sorriso sulle labbra.

" Dove diamine siete stati allora?" continuò a chiedere la donna ma smettendo di scuotere il marito, che annaspò alla disperata ricerca di una scusa, cosa che per lui cominciava a succedere sempre più spasso da un giorno a quella parte.

" Bè ecco, vedi…ehm noi siamo stati bè, siamo andati a, ecco a…a…a..." balbettò Goku alla ricerca di un’idea mentre Chichi lo guardava come un assatanata.

" A…." ripetè lei " A…ecco a raccogliere funghi" fu infine la prima cosa che venne in mente al povero Goku.

Chichi tacque per un momento.

Poi respirò profondamente.

" Mi stai prendendo in giro Goku? Non avete né un cesto, né un coltello, né tra l’altro uno straccio di fungo, e poi siamo in piena estate, dove lo trovi un fungo ora?????" strepitò Chichi.

Ma Ashlin non ne poteva più.

Era da quasi due giorni che si trovava in quel cacchio di posto, dopo aver detto bugie su bugie, essersi umiliata ad accettare consigli sui suoi capelli da quella lì, e senza che i suoi compagni fossero ancora arrivati adesso doveva anche assistere al patetico show (che le stava tra l’altro spaccando i timpani) ‘ Una donna che da i numeri urlando contro suo marito come un pipistrello’.

Bè era il momento di mettere la parole fine a quella sceneggiata.

Così con un movimento rapidissimo si portò alle spalle di Chichi, sogghignando malefica, e le diede un colpo sotto la nuca.

La donna svenì immediatamente dando una capocciata a terra, poiché Goku era troppo sconvolto per prenderla ed Ashlin non ci pensava nemmeno.

Poi però l’uomo pensò che quando sua mogli si sarebbe svegliata con un bernoccolo in testa e la rabbia per la precedente sparizione sua e di Ashlin probabilmente sarebbe finita la sua vita.

Nel migliore dei casi gli rimanevano un paio d’ore di vita.

" Ma lo sai cosa hai fatto?" chiese atterrito alla ragazza che sollevò le spalle con aria indifferente e che con un sorriso si diresse verso la cucina, " Che vuoi che sarà mai, al massimo al suo risveglio le facciamo trovare un po’ di becchime" disse ridacchiando e facendo l’occhiolino a Goku che tremava disperato dalla paura.

 

Allora raga ecco il 5° capitolo *.* Ho aggiornato un po’ tardi ma l’ispirazione ha tardato a venire, ed il prossimo capitolo si preannuncia una faticaccia =.=

Mi sa che dovrete aspettare un po’ per sapere come reagirà Chichi una volta svegliatasi, eheheh, vi terrò sulle spine.

In quanto ai due misteriosi amici della rossa come già detto nei capitoli precedenti per un po’ saranno messi da parte, ma nel prossimo capitolo non ci saranno solo Chichi, Goku ed Ashlin, ma arriveranno molte altre persone che conoscete piuttosto bene, mettendo a dura prova la copertura della ragazza.

Allora al prossimo capitolo!!!!!!!

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Capitolo 6
*** Ashlin: un guaio dopo l'altro ***


Era giunta l’alba di un nuovo giorno

Ashlin: un guaio dopo l’altro

 

Era giunta l’alba di un nuovo giorno.

Il terzo da quando Goku ebbe la sciagurata idea di portare la sua "amichetta" dai capelli rossi a casa.

E nessuno di quegli altri due pazzi si era fatto ancora vedere.

Però quella mattina almeno Ashlin si svegliò di buon umore.

Aveva dormito nel letto matrimoniale di Chichi e Goku, decisamente più comodo del divano nel salotto.

Goku era stato esiliato nel bagno, e solo per generosità d’animo la rossa gli aveva concesso un cuscino ed una copertina.

Il poveretto, incapace di opporsi alla rossa, che dopo una cena scadente non era proprio di ottimo umore si era preso cuscino, coperta ed era andato a dormire nel bagno.

Tra l’altro non è che la vasca da bagno fosse eccessivamente comoda.

Così quando Goku si svegliò dovette massaggiarsi i numerosi bernoccoli che aveva rimediato quella notte poiché aveva l’abitudine di muoversi nel letto, peccato che il duro ferro della vasca non avesse niente a che fare con il morbido piumone del suo lettino.

E fu solo allora, mentre si massaggiava i lividi e ripensava alla sera prima che si ricordò cosa fosse successo alla sua mogliettina.

Dopo cena Ashlin aveva pensato che uccidere le racchia sarebbe stato un ottimo anti-stress, e solo dopo che Goku l’ebbe supplicata, minacciata e pregata un centinaio di volte di non farlo lei sbuffando come una che fa una grande concessione aveva acconsentito.

Dopodichè alla rossa venne l’idea di mollarla in un paese sperduto, da dove non sarebbe più potuta tornare indietro, ed anche a quel punto Goku, attaccandosi alla caviglia destra della ragazza l’aveva pregata di non fare tale azione.

Perché ne era sicuro.

Anche se quella ragazzina demoniaca avesse portato Chichi sulla luna lei, pur di vendicarsi, avrebbe trovato il modo di tornare a casa, e Goku non osava neanche provare ad immaginare le torture della donna una volta tornata a casa.

Così dopo ore ed ore di " discussione" il sayan e la ragazza avevano patteggiato per mollare Chichi là sul pavimento, ma la rossa non voleva neanche sentir parlare di una coperta, un cuscino, un tappeto….

Ed ora Goku, atterrito dalle possibili reazioni della donna scivolò silenzioso fuori dalla vasca e dal bagno per scendere nella cucina, che era stata incredibilmente frequentata in quei tre giorni.

Quando scese al piano di sotto sentì qualcosa tra i piedi.

Un qualcosa di freddo e liquido.

Goku, ancora mezzo addormentato non ci fece troppo caso all’inizio, ma dopo i primi tre passi gli venne la curiosità di guardare che cavolo fosse quella cosa che gli faceva il solletico ai piedi.

Gli ci vollero parecchi secondi di osservazione con espressione da tonto per capire cosa fosse di preciso quella roba.

E scoprì di sapere la risposta.

Oddio era acqua.

Acqua che proveniva indubbiamente dalla cucina, dove si precipitò.

Lì trovò Ashlin che, senza neanche provare ad essere silenziosa per non svegliare la belva, alias Chichi, frugava nel frigo con un biscotto in bocca e la tavola ingombra di ogni cosa che fosse anche lontanamente commestibile.

Quella si girò verso la porta, con in mano una bottiglia di thè freddo, e vide il nostro eroe, semplicemente disperato all’idea di una Chichi furibonda che per di più avrebbe visto quel disastro.

Probabilmente la rossa non era mai stata in una cucina come quella terrestre e non si era mai fatta troppi scrupoli sul non rompere le cose altrui ma la cucina era un tripudio di danni.

A partire dalla ciotola del sugo, forse erroneamente fatta cadere quando aveva tentato di prendere qualcosa, che aveva rovesciato il suo contenuto sul pavimento, creando un laghetto rosso che sembrava prendersi gioco di Goku, e poi passando per il vasetto di maionese, forse abbandonato in posizione incerta ed ora caduto miseramente a terra spargendo vetro e maionese per la cucina, non dimentichiamoci poi dei vari affettati lasciati alla bell’emmeglio dappertutto, infatti c’erano fette di salame, prosciutto, mortadella un po’ ovunque, Goku ne individuò un persino sul lampadario.

Preferì non indagare sul come ci fosse finita.

E dulcis in fundo briciole ovunque.

A quanto pareva Ashlin adorava i biscotti.

Ma quell’informazione non fu registrata dalla mente di Goku che osservava come uno che guarda il palo dove verrà impiccato il rubinetto dell’acqua aperto da chissà quanto ed ostruito da qualcosa, per cui c’era una specie di cascata che aveva allagato tutta la cucina per poi dirigersi, ovviamente, verso il salotto.

" Gofu" disse sorpresa la rossa, che sembrava non aver notato tutto il casino che aveva combinato "Fà sfeglio?"

Il biscotto in bocca doveva averle causato un difetto di pronuncia ma quello era un fatto minore di fronte all’enormità del danno causato dalla sua amica.

Gofu, cioè Goku, tentando di non scivolare si diresse verso il rubinetto ignorando gli sguardo offesi della rossa per non aver risposto alla sua domanda.

Il rubinetto era ostruito dal passato di verdure che Chichi aveva preparato la settimana prima e riposto in frigo, che Ashlin, probabilmente etichettandolo come immangiabile, aveva buttato nel lavandino aprendo poi l’acqua per farlo andare via.

Ma il passato di verdure, per ripicca forse, aveva ostruiti il buco ad ora la sua vendetta si sarebbe abbattuta sull’innocente Goku.

Intanto Ashlin, con ancora il biscotto in bocca, si era diretta verso Goku che guardava pallido quell’affare da dove era spuntata l’acqua.

Anche lei guardò il rubinetto ma non ci trovò nulla d’interessante, così rivolse un’occhiata perplessa a Goku, come se fosse lui quello strano.

" Gofu ma fe fi frende?" chiese la rossa preoccupata, Goku la guardò come se vedesse un fantasma.

" Ashlin hai allagato casa mia, distrutto la cucina, mollato mia moglie sul pavimento…."

Ci fu silenzio.

Perché qualche neurone nella testa di Goku aveva cominciato a mettersi in funzione.

Se il pavimento della cucina si era allagato, e di conseguenza anche quello del salotto e Chichi stava ehm riposando sul pavimento del salotto allora…..

Il ragionamento fu troncato a metà dal neurone che lasciò al suo proprietario alcuni secondi per immaginarsi la reazione di un Chichi arrabbiata, bagnata e di fronte a quel casino.

Poi gli diede in fretta e furia l’unica soluzione plausibile: fuggire.

Così Goku in boxer prese Ashlin per il colletto del pigiama azzurro che la moglie le aveva prestato e spalancando la finestra si alzò in volo tra le proteste di un’incredula rossa.

***

Circa cinque minuti dopo alla Capsule Corporation qualcuno suonò freneticamente il campanello.

E Vegeta sbuffando e sbottando maledizioni andò ad aprire facendo la faccia più truce di questo mondo.

Quando aprì si parò di fronte ai suoi occhi uno spettacolo incredibile, che fece rimanere di stucco l’orgoglioso principe.

Goku, in boxer arancioni, capelli più arruffati del normale e piedi bagnati lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite, più pallido del solito e con le labbra tremanti.

Vicino a lui, con l’aria di non sapere bene perché si trovasse lì c’era una ragazzina dai capelli rossi più arruffati di quelli di Goku, un’espressione metà perplessa e metà omicida negli occhi decisamente verdi, un biscotto nella bocca, anche lei con i piedi bagnati, un pigiama che le stava enorme di un azzurro stinto addosso ed una bottiglia di thè freddo tra le mani.

Non c’è da stupirsi quindi che Vegeta rimase immobile parecchi secondi ad osservare quella singolare scenetta.

Comunque si riprese non appena un Goku disperato si gettò ai suoi piedi e gli prese le caviglie fra le braccia impedendogli così di rientrare in casa e chiudergli la porta in faccia.

"Oh Vegeta amico mio" iniziò il sayan moro con un espressione disperata.

" Senti Kakaroth modera le parole che qui nessuno è amico tuo" disse acido il principe tentando di liberare le sue caviglie.

" Sapessi che cosa mi è successo! Ti prego devi aiutarmi è questione di vita o di morte!" esclamò Goku, tentando di convincere "l’amico".

" Bè Kakaroth cavatela da solo, a me non frega nulla dei tuoi problemi!" rispose invece seccato l’altro.

" Ma Vegeta tu devi aiutarmi! In nome della nostra amicizia!" " Ti ho già detto che non siamo mai stati amici demente! Sparisci da casa mia!!"

" No" replicò Goku in tono piagnucolante.

" Sì" rispose invece Vegeta che cominciava ad arrabbiarsi.

" No"

" Sì"

" No"

" Sì"

" No"

" Sì"

Intanto Ashlin non aveva fiatato continuando a guardare i due che litigavano ma intanto mangiando quel benedetto biscotto.

E fu allora che una voce femminile chiese " Vegeta chi è alla porta?"

Ed il principe, sapendo di chi era quella voce, e sapendo anche che la persona a cui apparteneva non avrebbe mai lasciato un Goku in quelle condizioni fuori dalla sua porta rispose noncurante "Nessuno, solo un paio di rompiscatole, non ti preoccupare".

Invece Goku, riconoscendo un’ancora di salvezza urlò " Bulma ti prego fai ragionare Vegeta, non vuole farci entrare!"

E così Ashlin vide avvicinarsi alla porta una donna molto bella dai corti capelli blu che non appena vide l’imbarazzante situazione di un Goku in boxer attaccato alle caviglie del marito che cercava in tutti i modi di liberarsi ed una ragazza che guardava perplessa la scena rimase anche lei di stucco.

Ed Ashlin, come per dirle di non preoccuparsi, scosse le spalle e tendendole la bottiglia che ancora stringeva tra le mani le chiese tranquillamente " Vuole del thè?"

 

Eccomi qua con il 6° capitolo.

Voglio ringraziare prima di tutto ka93 per avermi lasciato una recensione, e ti ringrazio anche per avermi fatto notare l’errore di pubblicazione del 3° capitolo, in effetti non so perché sia successo ma ho ripubblicato il capitolo, ti capisco per gli impegni scolastici, anche io sono stata super occupata con la scuola, mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo.

Come promesso sono entrati in scena anche altri personaggi, Vegeta e minormente anche Bulma.

Ora la situazione si fa drammatica per Goku. Cosa succederà a lui e ad Ashlin quando Chichi si riprenderà? E Vegeta darà asilo ai due? Goku sarà costretto a raccontare la verità sulla rossa o riuscirà a nascondere ancora la verità?

E soprattutto perché Goku è così pronto a mentire per lei? Cosa li lega? E chi sono i due misteriosi compagni della ragazza?

Nel prossimo capitolo risponderò ad alcune di queste domande e credo che racconterò anche un po’ della vita della rossa.

Al prossimo aggiornamento!!!!!!!

 

 

 

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Capitolo 7
*** Ricordi sotto la doccia ***


Bulma stava prendendo qualcosa da offrire a Goku in cucina, ancora seccata per l’espressione rabbiosa che il marito le aveva rivolto quando aveva fatto entrare in casa Goku e la ragazza che era con lui

Ricordi sotto la doccia

 

Bulma stava prendendo qualcosa da offrire a Goku in cucina, ancora seccata per l’espressione rabbiosa che il marito le aveva rivolto quando aveva fatto entrare in casa Goku e la ragazza che era con lui.

In effetti quella faccenda era strana, avrebbe chiesto delle spiegazioni a Goku, insomma che ci facevano lui ed una sconosciuta alla sua porta di sabato mattina?

Goku aveva biascicato qualcosa su Chichi ed un rubinetto ma Bulma non aveva intenzione di accontentarsi di quella mezza spiegazione.

E poi chi cavolo era quella rossa? Si chiese la donna lanciando un’occhiata alla bottiglia di thè freddo che la ragazza le aveva dato e che lei aveva posato in cucina.

Bulma ancora perplessa prese il vassoio dove aveva messo dei cornetti, alcune scatole di biscotti e qualche panino che aveva fatto al volo.

Mentre si dirigeva verso il salotto dove aveva lasciato Vegeta e Goku, sperando che l’amico fosse ancora vivo, si propose di domandare subito a Goku informazioni sulla ragazza che aveva mandato a fare una doccia.

***

Ashlin era ancora perplessa riguardo al motivo per cui si trovasse lì e soprattutto perché diamine Goku fosse scappato in quel modo da quella che era casa sua!

Bah, glielo avrebbe chiesto più tardi.

Intanto si tolse il pigiama azzurro che le aveva dato la racchia il giorno prima, o quello prima ancora? Non se lo ricordava più ma nonostante ciò non aveva ancora capito a cosa servisse di preciso.

Goku quando glielo aveva chiesto aveva fatto la faccia di uno a cui avessero domandato quante stelle ci fossero in cielo.

E la racchia aveva ignorato la sua domanda.

Vabbè tanto non sarebbe rimasta su quel pianeta ancora per molto, poteva anche evitare di scoprire a cosa servisse un pigiama.

Però quando sarebbe partita avrebbe dovuto ricordarsi si portare con sé parecchie scatole di quei cosini tondi e croccanti, come li aveva chiamati l’idiota ( Goku)? Ah sì biscotti.

Poi Ashlin riemerse dalle sue elucubrazioni mentali e guardò curiosa la doccia, o almeno quella che supponeva fosse la doccia.

Una specie di cubicolo rettangolare delimitato da specchi opachi.

Certo che avevano strane usanze stì umani.

Comunque l’intrepida rossa entrò nella doccia ( perché quella era effettivamente la doccia) e ci mise cinque minuti buoni di osservazione per capire non aveva la più pallida idea di come accendere l’acqua.

Così scartando l’idea di distruggere il muro finché non avesse rotto il tubo dell’acqua poiché aveva la sensazione che non fosse molto gentile nei confronti dei padroni di casa si concentrò su quella specie di manico di metallo.

Lo guardò, lo osservò, lo fissò ma non successe niente.

E dire che su Yuter bastava fissare uno strano marchingegno e l’acqua arrivava automaticamente!

Evidentemente questo era un sistema diverso.

E maledicendo gli umani che si complicano sempre la vita Ashlin riuscì alla fine ad aprire l’acqua.

Alleluia!

Così la ragazza iniziò a bagnare il corpo sentendo i muscoli rilassarsi sotto il getto dell’acqua.

Fortunatamente per lei l’acqua arrivò direttamente tiepida ed Ashlin non sospettò nemmeno che si potesse cambiarne la temperatura.

Chiuse gli occhi respirando l’aria umida, tutto quello le ricordava le cascate del suo pianeta natale.

Strano che le fosse tornato in mente proprio in quel momento, erano anni che non ci pensava più…..

 

Flashback

Era nata su un pianeta fertile e rigoglioso dove ad ogni stagione c’erano piante diverse che fiorivano, una più bella dell’altra.

Gli abitanti di questo pianeta avevano tutti i capelli e gli occhi verdi anche se di sfumature diverse.

Erano un popolo pacifico che esercitava la sua più grande passione ogni giorno di ogni mese di ogni anno.

Ovviamente questa passione era quella di coltivare la terra.

Infatti i bambini di Tanor sin da piccolissimi venivano istruiti nell’arte del coltivare piante e lavorare le foglie di mervas, una pianta enorme le cui foglie, dure e resistenti venivano trattate dagli uomini per farne i villaggi dove poi abitavano.

Alle bambine invece veniva insegnato come far crescere i fiori e confezionare abiti, un lavoro lungo che prevedeva il prendere le foglie più belle dai diversi alberi del pianeta, farle a strisce e renderle malleabili grazie ad uno speciale composto, poi le strisce venivano intrecciate fino a formare abiti morbidi e di tutte le sfumature di verde esistenti.

Più un abito conteneva sfumature più era pregiato.

Di rado gli abitanti di Tanor commerciavano con gli altri pianeti pur essendo famosissimi per le piante che si trovavano solo su quel pianeta e per la loro abilità nel far crescere di tutto.

Infatti loro detestavano dover strappare dal terreno un albero, una pianta o addirittura un singolo filo d’erba, consideravano un abominio cogliere fiori o rovinare la corteccia di un albero.

Sua madre era originaria di Tanor.

Fin da piccola aveva dimostrato un’incredibile abilità nel far crescere le piante ed era capace di intrecciare le strisce d’erba meglio di qualunque altra bambina.

Aveva lunghi capelli di un colore verde chiaro e bellissimi occhi a mandorla di un verde intenso, tanto che al buio sembrava quasi nero.

Le avevano messo nome Myiu, poiché era tradizione che le donne di Tanor portassero il nome di un fiore ed il myiu era un fiore dai delicati petali bianco-avorio e dal profumo dolcissimo che cresceva all’ombra degli alberi

Myiu si era rivelata meno timida delle sue coetanee e durante l’adolescenza ribellandosi alle regole della sua gente si allenò come se dovesse combattere, infatti desiderava viaggiare e vedere il mondo al di fuori del pianeta dove era nata e cresciuta ma il suo sogno era destinato a non realizzarsi.

Infatti dopo molte pressioni da parte della famiglia smise di allenarsi e si dedicò completamente alla natura, sperando di trovare consolazione per ciò che le era negato.

Poi, quando Myiu ebbe all’incirca una ventina d’anni arrivò lui.

Infatti un giorno su Tanor, nei pressi del villaggio della ragazza atterrò una navicella e ne uscì un uomo in armatura con corti capelli castano scuro ed un paio d’occhi grigi.

Si chiamava Kanu e voleva conquistare il fertile pianeta.

Nessun uomo di Tanor sarebbe stato capace di opporsi a lui, era troppo forte, l’unica persona che lo stupì fu la ragazza dagli occhi nero-verdi.

Non che lai lo avesse battuto o messo anche vagamente in difficoltà in una battaglia ma lei con gli occhi che le brillavano d’orgoglio era stata l’unica a sfidarlo.

E dopo quella "battaglia" durata sì e no cinque minuti i lineamenti decisi del viso dell’uomo erano incerti su quale posizione assumere.

Alla fine era rimasto sul verde pianeta ma aveva deciso di non conquistarlo, perché infondo era rimasto affascinato da quella gente e soprattutto dalla ragazza che lo aveva sfidato.

Quella non lo degnava di uno sguardo, ignorandolo dal giorno della "battaglia" e Kanu prendendola come un sfida decise che sarebbe stata sua ad ogni costo.

Myiu non era dello stesso parere ed una volta capite le intenzioni dell’uomo prese ad evitarlo trattandolo con glaciale indifferenza.

Infatti quel fatidico giorno in cui Kanu l’aveva sconfitta lei era stata irrimediabilmente ferita nell’orgoglio ed ora era decisa ad ignorare per il resto della sua vita quell’uomo.

Ma non era andata così.

A poco a poco Kanu riuscì a farsi strada nel cuore della ragazza ormai donna e lei volente o nolente iniziò ad amarlo.

Dopo poco più di due mesi che si frequentavano Myiu era rimasta incinta.

La sua famiglia, i suoi amici e tutto il suo villaggio fu sconvolto dall’unione che Myiu aveva scelto di avere con quel guerriero venuto da chissà dove.

E così lei e Kanu andarono a vivere ai margini del villaggio.

Lui non era ripartito anche se la voglia era tanta, infatti lui apparteneva ai Norat, una popolazione guerriera che ai pari dei Sayan viveva semplicemente per combattere.

Ma poi i Sayan erano morti tutti e senza degni rivali i Norat avevano iniziato ad allontanarsi sempre di più dal loro pianeta natale in cerca di altri nemici da combattere, ed era così che Kanu era arrivato su Tanor.

Comunque lui attese gli 8 mesi della gravidanza della moglie forse nella speranza che il piccolo fosse un maschio, e dunque un erede.

Ma dopo 8 mesi di speranze e progetti da parte di entrambi i genitori nacque una bambina.

Forse fu proprio questo l’inizio della fine.

Myiu era contentissima ed orgogliosa della figlioletta appena nata mentre Kanu nascose a stento la sua delusione ed iniziò a trascorrere sempre meno tempo in casa, andando ad allenarsi da qualche parte.

La piccola era stata chiamata Ashlin.

Tutto il villaggio che aveva preso le distanze già 8 mesi prima dalla donna si chiese raccapricciato perché Myiu avesse messo a sua figlia quel nome, un nome che sapeva di sangue e combattimenti. Perché, si chiesero, non le aveva masso il nome di un fiore come tradizione? In fondo quella bambina era un abitante di Tanor.

Ma Myiu aveva occhi solo per la figlia e non si curò del loro disappunto.

La bambina crescendo aveva rivelato un carattere impulsivo e curioso, unito ad una natura decisa ed orgogliosa.

Aveva gli occhi verde chiaro, grandi ed limpidi, corti capelli rosso fuoco e i lineamenti delicati della madre, anche se c’erano dei tratti decisi in quel visino minuto, lineamenti che si notavano soprattutto nei momenti di rabbia della piccola.

Da dove poi fossero usciti i capelli rossi, nessuno sapeva spiegarlo, molti guardavano increduli la chioma arruffata della bambina, nessuno avrebbe mai pensato che fosse originaria di Tanor.

La piccola non rimaneva mai in casa, usciva sempre alla "scoperta" come diceva lei.

Molto spesso infatti le sue risate infantili riecheggiavano fra i campi ed altrettanto spesso tornava a casa sporca di fango e con qualche ferita che si era fatta chissà come…..

Fine Flashback

 

Qualcuno bussò alla porta del bagno distogliendo Ashlin dai ricordi, ma che le era preso? Non era da lei ripensare al passato, e soprattutto al periodo trascorso su Tanor.

Scuotendo la testa chiuse l’acqua ed uscì dalla doccia, si coprì con un asciugamano ed aprì la porta del bagno.

Davanti a lei che la guardava stupito c’era un ragazzo che doveva avere all’incirca la sua stessa età, aveva i capelli lilla tagliati a caschetto ed un paio di occhi azzurri.

Ashlin lo guardò interrogativa mentre lui diventava di un vago color pomodoro e distogliendo lo sguardo da lei per portarlo sul pavimento le porse quelli che sembravano vestiti.

" Tieni mia madre mi ha chiesto di portarti dei vestiti, dovrebbero essere della tua taglia" disse imbarazzato, " Grazie" rispose ancora lievemente perplessa la ragazza prendendo i vestiti.

" Ehm inoltre devo riferirti che appena hai finito devi scendere in salotto" mormorò ancora lui portando però lo sguardo di nuovo sulla ragazza che annuì distratta dall’osservazione dei vestiti.

Poi Ashlin riportò la sua attenzione di nuovo sul ragazzo ed incrociò il suo sguardo azzurro, lei gli fece un sorriso per fargli capire che aveva capito e poi chiuse la porta lasciando fuori il ragazzo ora di un delicato color ciclamino.

 

Ed eccomi qua con il 7° capitolo!!!! *.*

Lo so che vi ho fatto aspettare ma questo capitolo è bello lungo e vengono rivelate anche le origini ed un po’ del passato della nostra rossa preferita.

Ka93 sono contente che ti piaccia il 6° capitolo, spero che questo non ti annoi ma era necessario per il proseguimento della storia, aspetto tuoi commenti!!! ^-^

Purtroppo a chi pensava che fosse una mezza sayan devo dire SBAGLIATO!!!!!! In realtà appartiene ad un altro popolo di guerrieri.

Spero che la storia del pianeta d’origine e della madre di Ashlin vi piaccia, comunque questa è solo una parte del suo passato, il resto lo racconterò nei prossimi capitoli, ho dovuto scrivere così minuziosamente la storia d’amore tra Myiu e Kanu perché è importante per capire alcuni prossimi comportamenti della rossa.

In realtà ancora non si sa perché Goku ed Ashlin si conoscano né chi sono i compagni della ragazza ma come dissi mooolto tempo fa dovrà passara un po’ di tempo ( e di capitoli) prima che ricompaiano.

In compenso in questo cap. è apparso anche Trunks, lo avete riconosciuto no? Nel prossimo credo ci saranno anche altri personaggi di Dragonball.

Però dovrete aspettare per sapere gli svuiluppi della vicenda ehehehe, mica volete che questa fic finisca subito no? Quindi al prossimo capitolo!!!!!

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Capitolo 8
*** Momenti di panico in salotto ***


Nell’accogliente salotto della Capsule Corporation dove Bulma l’aveva portato il povero Goku era ancora in stato di shock

Minuti di panico in salotto

Nell’accogliente salotto della Capsule Corporation dove Bulma l’aveva portato il povero Goku era ancora in stato di shock.

Vegeta lo guardava come se fosse stato un essere particolarmente fastidioso da eliminare al più presto, ma Goku si disse che doveva interpretare male gli sguardi dell’altro sayan, loro erano amici!

Comunque la sua ripresa di lucidità fu abbastanza rapida, grazie al cibo che Bulma gli aveva offerto e di cui si era ampiamente servito ( nonostante le minacce sottintese nelle occhiatacce da parte di Vegeta) e le spinose domande di Bulma.

Infatti quando Goku era al terzo panino Bulma aveva deciso che si era ripreso abbastanza per cominciare l’interrogatorio.

Alla domanda " Che ci fai qui?" Goku si era quasi strozzato, per poi riunire le idee e borbottare che per uno spiacevole incidente gli si era allagata la casa.

La successiva, " E che cosa ha fatto Chichi?", lo aveva fatto cadere in depressione, per non dire che gli aveva causato un mezzo infarto al pensiero della moglie.

Pensiero che aveva cercato di scacciare in tutti i modi possibili.

La terza domanda comunque era stata la peggiore, con uno sguardo indagatore infatti Bulma aveva deciso di passare all’argomento clou della "visita" dell’amico, " E si può sapere chi è quella ragazza?".

La mente di Goku aveva registrato la domanda dopo qualche secondo, ed era caduta nel panico.

E adesso che cosa diceva a Bulma?

Se gli avesse raccontato la storiella della parente Bulma avrebbe voluto sapere dei particolari inesistenti, tipo dove aveva abitato la ragazza, come facesse a conoscerla, perché non gliene avesse mai parlato.

Ma non c’erano molte alternative, come avrebbe potuto eludere la domanda?

In quel momento suonò il campanello, e Goku ringraziò la divinità che aveva deciso di aiutarlo, salvo poi maledirla quando vide chi aveva suonato.

Il suo secondogenito ed il figlio maggiore di Vegeta erano entrati in salotto ridacchiando per chissà cosa, e Bulma li aveva invitati a sedersi, facendogli capire con delle occhiatacce che non sarebbe stato saggio rifiutare.

Comunque Goten e Trunks si erano seduti il più lontano possibile da Vegeta che emanava un’aura poco rassicurante, impegnato nello stritolare un cornetto alla crema come se fosse il collo di un certo sayan dalla faccia da scemo.

Bulma disse ai nuovi venuti della curiosa sorpresa di Goku e di quella ragazza, chiedendo poi a Trunks di portare alla rossa degli abiti che aveva riesumato da un vecchio armadio dove c’era la roba che portava a 18 anni e che probabilmente sarebbe andata bene a quella lì.

Goten di norma avrebbe iniziato a fare dei gesti eloquenti ed ammiccamenti maliziosi sulla situazione in cui si sarebbe trovato Trunks con una ragazza appena uscita dalla doccia, ma in quel momento stava guardando terrorizzato il padre, la sola idea di sua madre arrabbiata e a piede libero gli faceva venire la pelle d’oca e fortunatamente per il lilla gli teneva la mente occupata.

Ma Goku non colse l’occhiata del figlio, troppo occupato a cercare una cavolo di scusa per non dover spiegare a Bulma chi era Ashlin, non gli veniva in mente niente!

La donna comunque non si diede per vinta vedendo la sua riluttanza a parlare anche se le ci volle un po’ prima che Goku si decidesse a smettere di borbottare cose insensate, in effetti l’unica cosa che riuscì a cavargli in dieci minuti fu che quella rossa si chiamava Ashlin.

Trunks era intanto tornato, anche se di un colore tendente al rosso più che al rosa sul viso, Goten di norma avrebbe sospettato che qualcosa fosse effettivamente successo ma in quei fatidici istanti stava attendendo trepidante di capire quanto lui, suo padre e quella Ashlin fossero nella merda.

E così Goku, messo alle strette dall’amica le raccontò la storia della parente, le riassunse gli eventi degli ultimi giorni, eclissando ovviamente sul fatto che fosse stata proprio la ragazza a far svenire Chichi.

Bulma aveva iniziato a sentire puzza di bruciato, ed infatti la torta che aveva messo a cuocere prima dell’arrivo di Goku era completamente carbonizzata quando si era ricordata di lei, ma a parte questo incidente che interruppe a metà la narrazione degli eventi del moro, la turchina soppesò con cura le parole dell’amico , decidendo di dargli il beneficio del dubbio per il momento.

Goten era stupefatto, incredulo e disperatamente terrorizzato.

Forse non era ancora troppo tardi per emigrare in Patagonia con il padre e la neo-parente.

Vegeta non aveva ascoltato una parola della storia di Goku, occupato com’era a trovare il modo più subdolo e doloroso di uccidere quella sottospecie di sottoprodotto sayan.

Trunks invece evitava di pensare alla rossa, visto che ogni volta che lo faceva gli appariva davanti agli occhi l’immagine della ragazza con solo un asciugamano addosso, il corpo bagnato, i capelli umidi rosso scuro che le scivolavano sulle spalle magre ed il sorriso sulle quelle labbra invitanti.

Ed a questo punto diventava bordeaux cercando in fretta un altro argomento a cui pensare.

Però proprio in quel momento il soggetto dei suoi pensieri si materializzò sulla porta del salotto.

Goku le lanciò uno sguardo speranzoso, magari ora Bulma non lo avrebbe tormentato con le domande ma si sarebbe comportata da brava padrona di casa con Ashlin.

Ma le sue speranze si affievolirono alla vista della faccia della ragazza.

Infatti l’umore di Ashlin a giudicare dalla piega arrabbiata delle labbra, che sembravano trattenere insulti, stava tra il furibondo omicida e l’incazzato killer di vecchi amici.

Ed il motivo era sotto gli occhi neri e fuori dalle orbite del suo famoso vecchio e sull’orlo della morte amico.

Ashlin portava una gonna.

Ovviamente Bulma, una donna sempre molto femminile, a 18 anni portava sempre delle gonne per mettere anche in risalto le sue belle gambe, in effetti non si è mai vista una donna che in tutta la sua vita non abbia mai portato una gonna, alcune volte sono anche motivo di vanto tra le ragazze.

Ma per Ashlin, discendente della sanguinaria stirpe dei guerrieri Notar, unica erede del famoso guerriero che conquistò molti pianeti facendo strage di popolazioni, guerriera lei stessa quello era un insulto.

Ed anche bello pesante.

Così Goku si preparò ad evitare la morte di Bulma per motivi di stile quando invece, con sua grande sorpresa la rossa si limitò a lanciare un’occhiata truce a Bulma che non ne comprese il motivo, ma rimase impassibile, ed a sedersi rigidamente sul divano vicino a Goku.

Goku notò anche la maglietta piuttosto aderente bianca che immaginò dovesse essere appartenuta sempre a Bulma, le scarpe basse ed i capelli ancora bagnati che erano stati legati in una coda piuttosto disordinata.

Tra l’altro dalla suddetta coda sfuggivano parecchie ciocche rosse troppo corte che le incorniciavano alquanto graziosamente il viso, ma Goku sapeva che quel gradevole effetto di contrasto di colore tra la pelle chiara, le ciocche rosso scuro e gli occhi verdi era del tutto casuale, infatti Ashlin si era tagliata i capelli lei stessa un paio di giorni prima e non essendo una parrucchiera, né interessandole tra l’altro quel genere di problema riguardo l’aspetto esteriore, aveva preso un paio di forbici e aveva tagliato i capelli finché non le era parso fossero abbastanza corti, e i capelli davanti al viso erano stati parecchio accorciati per non dare impiccio alla ragazza durante i combattimenti.

Ma questo era un fatto nettamente secondario.

Infatti l’unica domanda che rieccheggiava nella mente del sayan era una sola, com’è che era ancora in piedi la casa dopo l’insulto (anche se non voluto) della gonna da parte di Bulma?

Da parte sua invece Ashlin ribolliva di rabbia mal celata.

Quando aveva visto quell’affare che era stata in pratica costretta a mettere non aveva subito capito che cosa fosse.

Certo tutto pensava tranne quello.

Ma purtroppo dopo aver analizzato a lungo l’oggetto non identificato, escluso a priori che fossero pantaloni, non era rimasta che un'unica ipotesi.

Flash-back

Ashlin in bagno, disgustata dal pensiero di umiliarsi mettendosi quella cosa aveva pensato di fiondarsi ovunque fosse quel tipo dai capelli lilla e fargliela mangiare ( povero Trunks, non sa cosa ha rischiato!) quando si era ricordata del giorno in cui suo malgrado aveva messo un vestito.

Sì ma aveva 9 anni! E poi non poteva rifiutarsi perché quel giorno……

No, non doveva pensarci, si autoimpose la rossa scuotendo i capelli bagnati mentre le lacrime le risalivano agli occhi, perché quei dannati ricordi le si affollavano nella mente proprio in quel momento?

Da quanto tempo era che non ci pensava più? 10 anni? 13? Ma possibile che dopo tutto quel tempo proprio in quella cazzo di situazione venisse a rompere il passato?

Così per distrarsi aveva iniziato a studiare la gonna, perché non poteva essere altro, chiedendosi come cavolo si infilasse.

Ci era riuscita dopo un tempo che le parve eterno, parecchi tentativi e molte parolacce.

Poi era arrivato il problema capelli e non sapendo come asciugarli, non potendo neanche alzare la sua aura finché non si fossero asciugati aveva deciso di legarli per far passare inosservato il dettaglio che fossero bagnati.

Non aveva voglia di scervellarsi ancora sugli strambi modi che avevano gli umani per fare quel genere di cose.

La maglietta non l’aveva neanche guardata, l’aveva messa e basta, per pura fortuna non se la mise all’incontrario ma questo Ashlin non lo seppe mai.

E così questa era la serie di eventi che aveva condotto Trunks alla sopravvivenza, la casa a rimanere in piedi ed Ashlin a portare una gonna.

Azzurra tra l’altro.

Comunque almeno i due colori non stonavano tra loro o con il nero delle scarpe basse.

Meglio di niente.

Fine flash-back

Ashlin comunque, nonostante i suoi nervi fossero stati messi a dura prova di prima mattina, si comportò in modo calmo e glaciale, che Bulma trovò alquanto scortese, ma almeno ancora non aveva combinato nessun disastro.

Goku tirò un sospiro di sollievo.

Vegeta intanto aveva squadrato la ragazza ed aveva deciso che non gli piaceva, probabilmente somigliava a Kakaroth, ma come si era permessa quella donna di far entrare in casa quei due, accidenti a lei!

Se la rossa avesse saputo quello che passava per la testa del Principe dei Sayan come minimo gli sarebbe saltata addosso per massacrarlo di botte.

Goten invece guardava un po’ sorpreso la "parente", non è che si assomigliassero molto, forse era stata adottata, pensò riflettendo il ragazzo ed osservando l’indomita massa rossa che erano i capelli della ragazza, però in effetti tutta la sua famiglia aveva i capelli arruffati, chissà se dipendeva dal DNA.

Mentre Goten rifletteva su questo vitale problema Trunks osservava di nascosto Ashlin tentando di capire che cosa di lei lo mettesse a disagio ogni volta che la vedeva, era carina certo, però c’era qualcosa in lei che gli ricordava la sorella e Pan, che fosse l’orgoglio che le brillava negli occhi? O l’aria di gelida alterigia che ostentava con un alquanto evidente, ed a suo parere, immotivata rabbia?.

Infine Bulma aveva guardato perplessa la ragazza quando le aveva lanciato quell’occhiataccia, non ne capiva il motivo, comunque quella ragazza aveva qualcosa che le ricordava Vegeta quando l’aveva conosciuto, ma che al momento non seppe identificare, e poi perché diavolo si era lasciata i capelli bagnati?

La donna stava appunto per porle quest’ultima domanda quando il campanello suonò per la terza volta.

Vegeta emise un ringhio poco rassicurante, chi cazzo rompeva ancora?

Bulma storse le labbra contrariata ma andò ad aprire ignara di ciò che sarebbe successo di lì a poco………….

 

 

Eccomi qua, con un nuovo capitolo!!!!!! *o*

Spero che chi lo abbia letto si sia divertito, e che gli sia piaciuto, io sono sempre disponibile se avete voglia di chiedere qualcosa.

Prima di tutto i ringraziamenti a chi ha lasciato una recensione:

Clara111294 ti ringrazio per tutte le recensioni che mi hai lasciato!!! ^-^ Sono contenta che la fic. ti piaccia, eh già Ashlin e Trunks hanno fatto conoscenza! Hihihi, a Trunks la rossa non è per niente indifferente ma chissà cosa Ashlin pensa di lui, a parte l’episodio della gonna non è che abbia pensato molto al lilla…..ma è ancora presto per dire che cosa succederà, chissà……….*ç*?

ka93 ti ho sorpreso eh? In effetti i Notar ed i Sayan erano molto simili e per questo nemici giurati! Ma Goku ed Ahlin sembrano essere alquanto amici, anche se la situazione che si era venuta a creare tempo prima e per cui si sono incontrati è ancora sconosciuta, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, spero che ti piacerà anche questo, aspetto tue notizie!

Nell’ottavo capitolo c’è più che altro la situazione che vive Goku durante la doccia di Ashlin, poverino, è sempre nei guai! Ora è apparso sulla scena anche Goten, a poco a poco anche gli altri arriveranno a conoscere l’esplosiva amica del sayan, heheheh.

Mi scuso immensamente per l’immenso ritardo, ma ho avuto una montagna di cose da fare ed udite, udite non riuscivo a dare un nome al capitolo.

Devo anche darvi la notizia che per un po’ non potrò aggiornare, quindi godetevi il capitolo ( che è considerevolmente lungo) ed iniziate ad aspettare, non prometto niente sulla data del nono capitolo.

Dunque riusciranno Goku ed Ashlin a sfuggire all’ira di Chichi? Bulma crederà alla storia di Goku o riuscirà a cavargli la verità? Vegeta ucciderà lo sfigato sayan o anche stavolta Goku riuscirà a scamparla? E chi ha suonato alla porta?

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