LOTTA E AMORE di R3ira92 (/viewuser.php?uid=65052)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** 2- L'INIZIO ***
Capitolo 3: *** 3- INIZIO DEI PROBLEMI ***
Capitolo 4: *** 4-DISTACCO ***
Capitolo 5: *** 5- ITACHI UCHIHA ***
Capitolo 6: *** 6- TOCCATA E FUGA ***
Capitolo 7: *** 7- SCONTRO ***
Capitolo 8: *** 8- GUAI ***
Capitolo 9: *** 9- SPIEGAZIONI ***
Capitolo 10: *** 10-LOTTA ***
Capitolo 11: *** 11- ...E AMORE ***
Capitolo 12: *** 12- RAPIMENTO ***
Capitolo 13: *** 13-UN NUOVO INIZIO ***
Capitolo 1 *** 1- INTRODUZIONE ***
huhuhu
1- PROLOGO
Salve a tutti!! In questo
primo capitolo vorrei fare la presentazione della storia e dei personaggi.
Allora, questa mia nuova ff è su Naruto e compagnia bella. La protagonista è
Kazumi ninja del villaggio della foglia e amica di Naruto. La storia comincia
quando Sasuke lascia il villaggio della foglia con il quartetto del suono per
andare da Orochimaru. Precisamente nel momento in cui Sasuke parla un’ultima
volta con Sakura che gli implora di rimanere e gli dichiara il suo
amore.
Kazumi, come Naruto, ha dentro
di se uno dei nove demoni, precisamente l’ottavo, (secondo alcune mie fonti, che
non so quanto siano attendibili, l’ottavo demone è un toro, ma a me non piace
molto l’idea così lo considero come un leone, che mi piace mooolto di più! A
questo demone voglio attribuire una caratteristica particolare: è capace di
annullare gli effetti dello Scharingan sulla persona che lo ospita, essa ha gli
occhi argentati che quando vengono in contatto con lo Scharingan si
“illuminano”) e fa parte del tem Kakashi, eccezionalmente di quattro allievi. È
innamorata di Sasuke, amore ricambiato dal ragazzo, ma mooooooooooolto
tormentato da parte di entrambi. Il loro amore è tenuto segreto a tutti, per
paura di far soffrire Sakura (naturalmente da parte della ragazza) e di
scatenare chiacchiere e tutto il resto. Kazumi è una ragazza all’apparenza molto
sensibile, ma quando è necessario tira fuori le unghie e i denti e non si fa mettere i piedi in testa da
nessuno. È molto bella, per questo molti ragazzi le vanno dietro, e questo
suscita la gelosia di Sasuke. Inizialmente non ha armi particolari, usa i kunai
e gli shuriken come tutti i ninja, successivamente però impara ad usare due
spade lunghe 60cm circa, che tiene in delle fodere incrociate dietro il bacino.
Toglie raramente il coprifronte con il simbolo della foglia, che tiene come
cintura in torno alla vita. Dimenticavo! La nostra protagonista è orfana, ha
perso i genitori in una missione quando aveva cinque anni. Ed è allieva, con
sakura, del quinto Hokage. Adesso vi lascio alla storia, spero tanto che vi piaccia, e vi prego
commentateeeeeeee!!!
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Capitolo 2 *** 2- L'INIZIO ***
huhuhu
2-
L’INIZIO
«Io ti amo!» sentii
chiaramente l’urlo disperato di Sakura e nonostante già sapessi quello che lei
provava nei suoi confronti il cuore mi mancò di un battito, ero ancora una
ragazzina avevo solo tredici anni, ma sapevo che quel momento mi avrebbe
cambiato la vita. Vidi Sasuke colpirla e adagiarla su una panchina e le lacrime
cominciarono a solcarmi il viso, ma non potevo andare da lui mi avrebbe chiesto
di seguirlo, di non lasciarlo solo, ma non potevo farlo, il mio posto era al
villaggio della Foglia. Così, pensando a tutto quello non mi accorsi di averlo
davanti, non mi accorsi che mi fissava, chiedendomi qualcosa con lo sguardo
«Vieni con me» tre parole che mi colpirono al cuore come una freccia «Non posso,
lo sai» gli risposi cercando di trattenere le lacrime e non fare tremare la voce
«Ti a…»
«Non lo dire! Non dirlo,
perché se mi amassi d’avvero non andresti via, non mi lasceresti per vendetta!»
lo guardai negli occhi, era cambiato, ultimamente era cambiato tanto, troppo…
«Ti amo» mi disse stingendomi
a se «ma devo andare, non avrò pace senza la mia vendetta»
«Tu non devi fare niente, tu vuoi andare!» gli gridai disperata «Ti
prometto che quando avrò la mia vendetta tornerò da te…»
«Be non disturbarti a farlo,
perché io non ti aspetterò, non potrei mai stare con te dopo quello che farai.
Mi dispiace ma se vai da Orochimaru non mi vedrei più!» mi guardò con occhi
pieni di dolore, aveva gli occhi lucidi e le lacrime lottavano per uscire anche
dai suoi occhi «Allora questo è un addio…» lo disse duramente guardandomi dritta
negli occhi «Sì, è un addio» gli risposi, mi diede un leggero bacio sulle labbra
e andò via. Dopo essermi assicurata che Sakura stesse bene, quella sera corsi a
casa, non andai da nessuno, non corsi ad avvertire né Naruto né il maestro
Kakashi né il quinto Hokage, ma mi rifugia nel mio letto sotto le coperte e mi
addormentai.
La mattina dopo mi sveglia
presto, avevo passato una notte d’inferno ed ero sicura che Sakura si era
svegliata ed era corsa ad avvertire qualcuno, così decisi di andare dal quinto
Hokage per aggiornarmi sulla situazione. Arrivata davanti la porta bussai e dopo
aver sentito un agitato “avanti” entrai. Tsunade era seduta dietro la scrivania
intenta a cercare tra delle carte «Kazumi!» esclamò appena mi vide «Sasuke è
scappato dal villaggio! Sakura è venuta a dirmelo un paio di ore fa!»
«Cosa intende fare?» le chiesi
con tono freddo, lei si fermò e mi guardò «Naruto, Shikamaru, Choji, Kiba e Neji
sono partiti quasi un’ora fa, Rock Lee è partito mezz’ ora fa per raggiungerli
ed aiutarli e…»
«Cosa?! Ha mandato Naruto e
gli altri ad affrontare il quartetto del suono?! Loro non possono, loro… li ha
mandati alla morte…!!»
«Non avevamo altri ninja a
disposizione e credo sia giusto che Naruto vada…» in quel momento persi l’ultimo
briciolo di razionalità che mi rimaneva, sbattei le mani sulla scrivania e urlai
che li avrei raggiunti, non potevo permettere che Naruto si scontrasse con
Sasuke, ne avrebbe sofferto troppo! Sbattei la porta dell’ufficio e corsi fino
all’entrata del villaggio, lì c’era Sakura in lacrime, mi fermai «Kazumi! È
andato via! Sasuke è scappato!»
«Lo so Sakura, io raggiungo
gli altri» mi guardò sconvolta, ma poi abbassò lo sguardo «Ti prego riportamelo»
sussurrò, lacrime che lottavano di uscire dai miei occhi da quando mi ero
svegliata cominciarono a bagnare le mie guance, ero stata una stupida a pensare
che il nostro amore potesse andare avanti, ero stata una stupida a credere in
noi, mi girai «Farò del mio meglio Sakura» le dissi, e corsi verso l’uscita del
villaggio in cerca degli altri. Correvo ormai da un bel po’ e non c’era traccia
di nessuno, decisi di seguire la presenza di Naruto e dopo un po’ mi ritrovai
davanti uno spettacolo incredibile: Rock Lee stava combattendo contro un
ragazzo, era bello, ma aveva uno sguardo stanco, come se non stesse bene «Rock
Lee!» urlai, lui si voltò a mi guardò, era ferito, stanco e provato «Rock Lee
che succede?!»
«Kazumi vattene!!» non capivo,
chi diavolo era quel ragazzo? «Chi sei?» questa volta mi rivolsi a lui «Il mio
nome e Kimimaro sono un allievo di Orochimaru» non sapevo cosa fare, ma aveva
l’aria di essere forte, non ebbi il tempo di fare neanche una mossa che Rock Lee
lo colpì in pieno petto con un calcio, ma qualcosa di bianco uscì dal suo corpo
per bloccare il piede di Rock Lee, dopo qualche secondo riuscì a capire cos’era:
erano ossa, le sue costole «Oddio!» sussurrai mettendomi una mano vicino la
bocca, in quel istante un’esplosione separò Rock Lee da Kimimaro, mi guardai in
torno e Gaara occupava la scena con le braccia conserte e pronto alla battaglia,
ma non dovevo perdere tempo, dovevo raggiungere Naruto, provai ad oltrepassare
Kimimaro, ma mi bloccò: non c’era modo di passare. Gaara e Kimimaro cominciarono
a combattere e dopo qualche minuto Kimimaro stava per trapassare Gaara in piena
fronte con un osso «Gaara!!» riuscii ad urlare solo quello, ma Kimimaro si era
fermato, morto. Restammo tutti e tre per qualche momento immobili a fissare quel
ragazzo, poi mi ricordai che dovevo andare da Naruto, mi avvicinai a Gaara «Devo
andare da Naruto!» gli dissi «Corri» non me lo feci dire due volte e corsi per
raggiungere Naruto.
Quando arrivai nelle cascate
dove si era svolta la lotta mi bloccai, Naruto era disteso per terra
incosciente. Mi avvicinai a lui, ma prima di fare la qualsiasi cosi arrivò il
mastro Kakashi e cominciò a piovere «Kazumi! Sei arrivata ora?»
«Si» sussurrai «Sono arrivata
tardi»
«Non lo avresti fermato
neanche tu» non aveva capito, non volevo fermare Sasuke, lui aveva scelto la sua
strada, volevo solo… volevo solo cosa? Fermare Naruto… «Andiamo torniamo a casa»
prese Naruto e se lo mise sopra le spalle. Arrivati in ospedale scoprimmo che
Neji e Choji erano gravemente feriti, mentre gli altri avevano soltanto leggere
ferite. Mi sedetti in una panchina aspettando notizie e chiusi gli occhi, lui se
ne era andato, forse non l’avrei visto mai più, forse la prossima volta che ci
saremmo visti uno dei due sarebbe morto per mano dell’altro. Cosa avrei fatto?
Non lo sapevo, ma sapevo che non avrei mai detto a Naruto e agli altri quello
che era successo la notte prima, mi avrebbero chiamato vigliacca, forse mi
avrebbero odiato e non avrei potuto sopportarlo.
Dopo qualche giorno Naruto e
gli altri furono dimessi dall’ospedale, per fortuna stavano tutti bene, ma
dentro di me non riuscivo a guardarli negli occhi, specialmente Naruto e Sakura,
mi sentivo sporca e sapevo che quella sensazione sarebbe andata avanti fino al
giorno in cui non avrei detto loro la verità.
Guardai fuori dalla finestra
di casa mia e calde lacrime bagnarono i mie occhi argentati, ma le asciugai
subito: non avrei ma più pianto, nella mia vita avevo versato anche troppo
lacrime.
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Capitolo 3 *** 3- INIZIO DEI PROBLEMI ***
huhuhu
3- INIZIO DEI
PROBLEMI
La sveglia suona ormai da
qualche minuto, ma non ho nemmeno la forza per spegnerla, l’allenamento di ieri
è stato particolarmente faticoso, ma devo alzarmi altrimenti la maestra Tsunade
mi uccide. Mi alzo e la spengo, dopo passo con lo sguardo la mia stanza: è un
disastro! Cerco di mettere qualcosa a posto e quando sposto una maglietta dal
tavolino vedo la cornice con la nostra foto dentro. La squadra 7 di un tempo mi
saluta sorridendo. Guardo il volto di Sasuke e vedo un’impercettibile sorriso
incorniciargli il volto e sento di nuovo quella fitta al petto, sento il respiro
mancarmi, maledizione! Da quasi tre anni questi malori mi tormentano. Dal giorno
in cui Sasuke se ne andato il dolore che provo non è solo nell’anima, ma è un
dolore fisico: sento mancarmi il respiro, ho giramenti di testa, un paio di
volte sono anche svenuta. Non credevo di amarlo tanto da stare così male, ma
ormai è tardi. Mi vesto e mi guardo allo specchio: sono cresciuta. Indosso un
paio di pantaloncini neri a fusò fin sopra il ginocchio, sopra ho una
maglietta/vestito che copre il mio corpo fin poco sopra i pantaloncini e sopra
di essa ho un gilè che arriva sotto il seno con un cappuccio, attorno alla mia
vita ho il coprifronte della foglia a cintura e dietro il bacino le mie due
spade si incrociano. Alzo lo sguardo verso il mio volto, i miei occhi sono
coperti da un velo che ormai non li lascia da quasi tre anni e i miei capelli
neri mi ricadono oltre le spalle, capelli sporcati da ciocche platino che
spuntano del basso della mia nuca e che detesto: sono il segno della presenza
del demone. Sospiro ed esco di casa «Forza Kazumi» mi sussurro per incoraggiarmi
dirigendomi verso la casa degli Hokage.
Busso alla porta dello studio
di Tsunade ed entro «Buon giorno Kazumi!»
«Buon giorno maestra Tsunade!»
«Oggi non ho niente da
affidarti, per registrare le entrate ho mandato Sakura, quindi tu sei libera!»
mi sorride e ricambio, mi avvicino alla porta e sto per uscire, ma… «Kazumi!»
«Si maestra?» chiedo girandomi
«Tutto bene?»
«Sto bene» le sorrido ed esco,
non avendo niente da fare decido di fare una passeggiata, ma quando torna
Naruto?! Sono passati due anni e mezzo e ancora non
torna!
FLASH
BACK
«Kazumi, parto vado con
Jiraia, ad allenarmi»
«Capisco»
«Tranquilla tornerò presto!»
sorrido «Lo spero! Senza di te qui ci sarà da annoiarsi!!» sorride anche lui
«Naruto posso accompagnarti all’entrata del villaggio?»
«Certo!» ci incamminiamo e
incontriamo Jiraia, di fronte il portone ci fermiamo «A presto
Naruto!»
«A presto Kazumi!»
«Arrivederci maestro Jiraia»
«Arrivederci a te, e fai
attenzione»
«Tranquillo so badare a me
stessa!» sorrido e li vedo allontanarsi finché non spariscono dalla mia vista,
dopo torno verso il villaggio: oggi cominciano gli
allenamenti.
FINE FLASH
BACK
Decido di raggiungere Sakura
,ma per strada incontro Konoamaru che corre verso l’ingresso del villaggio
urlando come un matto «Konoamaru che succede?!»
«Kazumi è tornato!!»
«Tornato?! Chi??»
«Ma Naruto!! Logico!» Cosa? È
tornato? Non ci posso credere!! Seguo Konoamaru e poco prima di arrivare
all’entrata del villaggio vedo Sakura parlare con un Naruto molto più… molto
più… Be molto più!! Sorrido e mi avvicino «Be! Ci hai messo un bel po’ per
tornare!» lo vedo fissarmi un po’ sconvolto, come se non mi riconoscesse
«Ka-kazumi?» balbetta, scoppio a ridere, «Ben tornato Naruto! Sei proprio
cresciuto!»
«Anche tu! Sei diversissima!»
«Grazie! Lo prendo per un
complimento» continuo a sorridere come un’ebete «Ma cosa sono quelle?!» mi
chiede con la bocca spalancata «Cosa?!»
«Come cosa?! Quelle!!» indica
le mie spade «Aaa!! Queste!» le tiro fuori «Be! Queste sono la mia arma da un
paio di anni!»
«Wow… Me le fai provare?»
«Non credo sia il momento…»
gli dico rimettendole nel fodero «Andiamo dal quinto Hokage, vorrà vederti!»
«Si, andiamo! È un po’ che non
vedo la vecchia»
«Naruto un po’ di rispetto, è
il quinto Hokage!» lo rimprovera Sakura «Si, ma è sempre vecchia!» rido come una
pazza! Non ci posso credere, non è cambiato proprio! Mi fermo e lo fisso, «Che
c’è?» Mi chiede controllandosi come se avesse qualcosa a dosso «Niente, è solo
che… sei proprio cresciuto!!» sorride e continuiamo a camminare chiacchierando.
Bussiamo allo studio dell’Hokage e Naruto entra senza aspettare un “avanti”
«Naruto!» protesta Sakura ma lui è già dentro «Salve!» urla per attirare
l’attenzione di Tsunade «Naruto! Ben tornato!» gli sorride lei «Allora Naruto,
spero che tu sia div…» la porta si spalanca e un ninja compare tutto trafelato
«Quinto Hokage è arrivato un messaggio del Villaggio della Sabbia! Il loro
Kasekage è stato rapito da…» si interrompe «Da?» chiede Tsunade, il ragazzo
fissa me e Naruto poi sussurra «Dall’organizzazione Alba»
silenzio.
«E chi è? Chi è il kasekage
della sabbia?» chiede Naruto serio, nessuno parla e tutti mi fissano, sempre a
me i compiti più brutti! «Gaara, è Gaara» gli dico guardandolo negli occhi, ma
abbasso subito lo sguardo «È stato rapito? Dall’organizzazione Alba?» nessuno
gli risponde e in quel silenzio recepisco quello che ha detto il ninja: Gaara è
stato rapito per estrargli il demone. «Maestra che cosa succede se viene
estratto un demone dalla persona che lo ospita?» le chiedo, anche se so già la
risposta «La persona muore» mi risponde «Dobbiamo fare qualcosa!» urla Naruto
«D’accordo, volevo sottoporre voi tre ad una prova per vedere i vostri
progressi, ma non c’è il tempo! Kakashi!» urla, e dalla finestra compare il
maestro Kakashi «Salve! Ben tornato Naruto!»
«Grazie!»
«Allora, tu Naruto, Sakura e
Kazumi dovete partire subito verso il villaggio della sabbia! Per aiutarli!
Sarete il tem Kakashi»
«D’accordo!» diciamo
all’unisono «Quando volete partire?» ci chiede il quinto Hokage «Subito!» le
rispondiamo io e Naruto nello stesso momento, ci voltiamo verso Sakura e il
maestro Kakashi che annuiscono «Bene, allora buona fortuna ragazzi»
«Grazie» spalanco la porta e
corriamo all’ingresso del palazzo «Ci vediamo all’entrata del villaggio tra
mezz’ora» dice il maestro Kakashi sparendo «Ci vediamo dopo ragazzi» corro verso
casa mia per preparare tutto quello che mi serve. Arrivo a casa e spalanco la
porta mettendo nella saccoccia che tengo legata alla cintura kunai e shuriken, poi mi fermo un attimo
guardo la stanza per essere sicura di non dimenticare nulla e chiudo la porta
correndo verso l’entrata del villaggio. Le medicine e l’occorrente per le
medicazioni li porta sempre Sakura.
Siamo in viaggio da due giorni
e stasera arriveremo al villaggio. Sono preoccupata, e se arrivassimo tardi? E
se dovesse succedere qualcosa a Gaara? O a Naruto? O agli altri…? «Ci siamo
quasi» sussurra il maestro Kakashi «Dobbiamo sbrigarci!» urla Naruto. Arriviamo
all’entrata del villaggio e ci accolgono due ninja che ci portano subito in una
stanza dove ci sono due vecchi, Kankuro e Temari. «Ragazzi! Siete arrivati!
Dobbiamo partire subito!» dice Kankuro nervoso. È preoccupato, chi può dargli
torto? Rischia di perdere suo fratello… «No tu e Temari dovrete rimanere e qui e
occuparvi del villaggio, a Gaara ci pensiamo noi» gli risponde il maestro
Kakashi più serio che mai «COSA?!?! Non se ne parla!» urlano i due fratelli «Il
giovanotto ha ragione!» la vecchietta sembra molto decisa «Ma Chiyo»
«Mi dispiace Kankuro, ma non
voglio sentire storie! Andrò io con loro!» «E lei chi sarebbe?!» chiede Naruto con la sua solita cortesia «Io sono
Chiyo, una degli anziani fratelli del Villaggio della Sabbia, esperta in
veleni!» silenzio «Bene, allora partiamo subito» dice il maestro Kakashi «Allora
muoviamoci!» Naruto si gira ed esce dalla stanza «Ma…!!» urla Kankuro, ma noi
siamo già fuori dall’edificio dirigendoci verso il luogo che ci indica
Chiyo.
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Capitolo 4 *** 4-DISTACCO ***
huhuhu
4-
DISTACCO
Fa che non sia tardi! Fa che
non sia tardi! Ti prego.. ti prego…! «Fermatevi un attimo!» la voce del maestro
Kakashi mi sveglia dai miei pensieri «Che succede? Ancora non siamo arrivati!»
protesta Naruto «Kazumi»
«Si maestro?»
«Metti il cappuccio»
«Cosa?!»
«Metti il cappuccio»
«E perché?» gli chiedo «Tu
mettilo e basta, meglio evitare che ti vedano gli
occhi»
«Io…!» comincio a protestare,
ma il suo sguardo mi dice che non ammette repliche, così metto il cappuccio del
mio gilet sopra la testa in modo tale che mi copra gli occhi, ma che mi permetta
di vedere. Ripartiamo.
«Siamo arrivati» dice Chiyo,
siamo sul letto di un fiume, davanti a noi un’apertura coperta da un masso
gigante ci fa capire che quello è il posto giusto «Non possiamo entrare così»
«Perché maestro?» gli chiede
Naruto «Naruto devi imparare ad osservare, non lo vedi? Il passaggio è bloccato
da un sigillo e non c’è solo quello»
«A si? E gli altri? Dove
sono?»
«Sparsi in direzioni diverse,
per potere aprire il passaggio bisogna togliere i sigilli contemporaneamente, ma
noi non siamo abbastanza»
«Ci siamo noi!» urla una voce
dietro di noi: è il maestro Gay, con Neji, TenTen e Rock Lee «O no…» sussurra il
maestro Kakashi «Maestro, questa volta abbiamo bisogno di lui, la prego lo
sopporti» gli sussurro «Si si, ci proverò Kazumi».
Dopo aver spigato la
situazione al maestro Gay e agli altri ci organizziamo per rimuovere i sigilli,
il tem Gay si allontana in direzioni diverse e una volta rimossi Sakura spacca
con un pugno la grande roccia che ci impedisce il passaggio e…
buoi.
Non riesco a vedere l’interno
della caverna così mi avvicino per entrare e gli altri mi seguono. Mi sento
morire non appena i miei occhi si abituano al buoi: Gaara è per terra e un
ragazzo c’è seduto di sopra con un sorriso trionfante accanto e a questo
quadretto inquietante un figura strana sta immobile. «Gaara!» urla Naruto
«Naruto calma» gli sussurra il maestro Kakashi, io, be io non riesco a fare o
dire niente, sento le lacrime salirmi, ma riesco a ricacciarle dentro gli occhi:
l’ho promesso a me stessa, non avrei più pianto. Dopo qualche minuto riesco a
sussurrare solo il suo nome «Gaara…» non lo merita, non è giusto! Sento Naruto
agitarsi sempre di più e correre dietro il ragazzo con il corpo di Gaara su uno
strano uccello, e vedo il maestro Kakashi correre dietro ai due. In tanto la
vecchia Chiyo parla con quella strana persona e Sakura ascolta, attenta ad ogni
dettaglio. Non so che fare così esco dalla caverna confusa fino a quando uno
schianto non mi riporta alla realtà. Vedo del fumo uscire dalla parte in cui si
erano diretti Neji e TenTen e li raggiungo: sono a terra senza sensi, mi
avvicino e li risveglio con una tecnica imparata dalla maestra Tsunade «Tutto
ok?» chiedo ad entrambi «Stiamo bene»
«Ma cosa è successo?»
«Le nostre copie… non appena
abbiamo rimosso i sigilli abbiamo dovuto combattere con le nostre copie»
«Capito, TenTen sicura di
stare bene?» ancora non ha parlato e sono preoccupata «Sto bene tranquilla» le
sorrido «Credo sia meglio andare a cercare il maestro Gay e Rock Lee» annuisco a
Neji e ci dirigiamo verso il luogo dove si erano diretti gli altri due membri
del tem, ma non riusciamo a trovarli. Li cerchiamo per diverso tempo e dopo
un’ora circa li troviamo ancora intenti a combattere, ma non ci danno il tempo
di intervenire che sconfiggono i loro “cloni” e ci sorrido trionfanti «Qualcuno
ha notizie di Kakashi e gli altri?» chiede il maestro Gay «No, ma dobbiamo
andare dove abbiamo trovato Gaara, lì ci dovrebbero essere Sakura e la vecchia
Chiyo»
«Bene! Allora andiamo!» ci
dirigiamo verso la grotta con la speranza che siano tutti
salvi.
Arrivati troviamo La vecchia
della sabbia appoggiata a Sakura e un ragazzo dai capelli rossi morto, trafitto
da delle lame. «Che cosa è successo?» chiediamo in coro «E poi dov’è finito
quello strano coso? Cioè quella persona?» chiedo un tantino sconvolta «È lui,
quella strana persona è lui, si trovava dentro una marionetta, il suo nome era
Sasori un tempo era un ninja della sabbia, poi ha tradito il villaggio e si è un
unito all’organizzazione alba e…»
«E…?»
«Ed era mio nipote» conclude
Chiyo.
«Naruto e il maestro Kakashi?»
chiede Sakura per cambiare argomento «Non lo so, andiamo a cercarli»
«Ma…» comincia Sakura
guardando Chiyo «La ragazza ha ragione andiamo» Dice la vecchietta rimproverando
Sakura con lo sguardo. Cominciamo a correre fino a quando non vediamo Naruto
abbassato sul corpo di Gaara e Kakashi accanto a lui «Naruto!!» si gira «State
tutti e due bene?»
«Stiamo bene» il maestro
Kakashi risponde per lui «Ragazze proteste dare un’occhiata a Gaara?» chiede
Naruto a me e a Sakura, ma io faccio qualche passo indietro, non ho la forza per
farlo, posare le mie mani sul suo corpo e non sentire la vita… No, non riesco a
farlo. Sakura mi guarda e annuisce, controlla Gaara e costata che è morto, ormai
non ci sono più speranze. Le lacrime cominciano a scorrere lungo le guance di
Naruto «Mi dispiace ragazzo…» gli sussurra Chiyo, ma quello sono le parole meno
adatte, infatti lui esplode… «Le dispiace! LE DISPIACE!» urla disperato «COSA
PUÒ SAPERNE LEI! LEI SE NE STA LÌ… LEI… Lei è stata una di quelli che gli ha
fatto vivere la vita d’inferno che ha vissuto! LEI È STATA UNA DELLE CAUSE DELLA
SUA MORTE!!» Ti prego Naruto smettila, ti prego… «Lei cosa ne può sapere di
quello che ha potuto passare Gaara! Ve ne siete fregati tutti di quello che
provava! Lo avete usato come un’arma e poi lo avete buttato via come un oggetto!
E adesso che lui era riuscito a farsi accettare… adesso che lui era diventato
Kasekage… Adesso che era felice… È MORTO!» sputa quelle parole in faccia alla
vecchia, ma lei non si muove, non fa nulla «Stai calmo ragazzo» si inginocchia
vicino al corpo di Gaara e crea una bolla di chacra sulla sua pancia «Ma che
fa…?» si chiede Naruto «Sakura…» sussurro «Lei sta facendo… sta facendo quella
tecnica?»
«Io credo di si…» mi risponde
fissando la schiena della vecchia «Neji? Cosa vedi?» gli chiedo «Sembra che si
stia svuotando di chacra…»
«Allora è quella tecnica»
«Cosa? Cosa sta facendo?!»
chiede Naruto «Sta resuscitando Gaara» gli rispondo, lui apre la bocca poi la
richiude e non dice nulla. Passa qualche minuto, dopo Chiyo cade a terra
apparentemente svenuta… in tanto Gaara apre gli occhi, un paio di smeraldi mi
fissano «Ci hai fatto prendere un colpo» gli dico sorridendogli, lui mi sorride
debolmente e guarda Naruto «Grazie» gli sussurra «Di niente…» gli risponde
«Adesso è meglio tornare al villaggio» dice il maestro Kakashi.
Cominciamo a camminare verso
il villaggio e io mi tengo un po’ indietro, il maestro Gay e il maestro Kakashi
danno uno mano a Gaara e Rock Lee porta la vecchia Chiyo morta. In lontananza
vediamo venirci in contro gli abitanti del villaggio, contenti di riavere il
loro Kasekage.
Mi fermo e vedo che nessuno se
ne accorge, così mi volto e corro verso il luogo dove l’organizzazione Alba ha
estratto il demone di Gaara, scendo nella grotta e guardo il suo interno: è
completamente vuoto.
«Tu chi saresti?» mi chiede
una voce quasi annoiata, mi volta e l’unica cosa che riesco a pensare è che il
maestro Kakashi aveva ragione: il cappuccio alzato mi sarebbe
servito.
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Capitolo 5 *** 5- ITACHI UCHIHA ***
huhuhu
5- ITACHI
UCHIHA
«Tu chi saresti?» mi chiede
una voce quasi annoiata, mi volto e l’unica cosa che riesco a pensare è che il
maestro Kakashi aveva ragione: il cappuccio alzato mi sarebbe servito.
Non so che fare, non so come
comportarmi e ho paura. Quegli occhi li ho visti solo una volta qualche anno fa,
ma non si possono dimenticare, non si possono cancellare. Sento i miei occhi
accendersi a spero che lui non li veda, altrimenti capirebbe tutto. «Ti ho fatto
una domanda» mi dice «e pretendo
una risposta»
«Non ti riguarda chi sono,
Itachi Uchiha»
«Tsk! Non mi provocare
ragazzina!»
«Non ti sto provocando»
comincio a tremare, lui è davanti l’entrata e non credo che mi lascerà andare,
maledizione! Io e le mie idee! «Dimmi chi sei, se non mi rispondi non uscirai
viva di qui» un sorriso gli incornicia il viso e capisco che non mente «Sono un
ninja del villaggio della foglia»
«Non è una risposta
soddisfacente. Questo lo avevo capito già!» e indica la cintura.
Sorrido: ha ragione. «Giusto!»
esclamo, non mi serve fargli perdere tempo, Itachi è forte, ma contro di me
perde gran parte delle sue tecniche, tutte quello con lo scharingan, non possono
farmi niente, il suo unico vantaggio è il fatto di potere anticipare ogni mia
mossa. «Aspetto una risposta» forse l’unica cosa da fare è farmi vedere in
volto, forse combattendo potrei farcela, forse posso vincere… Non penso più a
niente e abbasso il cappuccio con le mani e aspetto la sua reazione. Mi guarda e
non dice nulla, nessun cambio di espressione, nessuno sorriso, niente, «Tu…»
sussurra «Non può essere…» ma che dice? Ha paura? Impossibile… Si avvicina ed
estraggo le spade «Stai lontano» gli ringhio, sorride «Tranquilla non voglio
farti niente…» questa volta tocco a me sorride «Non ho paura di te Itachi! Non
credo di esserti molto inferiore!» il sorriso scompare dal suo volto «Questo è
vero…, ma non ho intenzione di combattere» si avvicina ancora e mi ritrovo a
pochi centimetri da lui. Si slaccia il mantello e lo fa cadere a terra, sotto è
vestito molto simile al maestro Kakashi, ma non ha il gilet. «Se non vuoi
combattere che vuoi?!»
«Voglio parlarti, è un po’ che
ti cerco Kazumi»
«Co-Come fai a sapere chi
sono?»
«A dire il vero non sapevo che
tu fossi l’ottavo demone, ma…»
«Io non sono l’ottavo demone!! Lo
custodisco, niente di più!» sorride «Certo, hai ragione»
«Allora? Come fai a sapere chi
sono?»
«Ti conosco, perché conosco
mio fratello» E? Riavvolgi non ho capito niente! «Che c’entra tuo fratello con
me?» domanda stupida, infatti lui sorride «Lo hai già dimenticato? Saperlo lo
ferirebbe molto!»
«Non osare parlare di lui! Tu
non sai niente! Tutto quello che è successo è colpa tua! Bastardo!» urlo, lo
odio, è colpa sua, è tutta colpa sua! «Tu non capisci…»
«Non capisco?! NON CAPISCO?!
Che c’è da capire? Hai rovinato la vita a tutte le persone con cui sei venuto a
contatto cosa c’è da capire?!?» abbassa gli occhi sembra… ferito. «Se mi
lasciassi parlare forse capiresti» sussurra, ma che sta succedendo? «I-Io non
capisco cosa vuoi da me, se non il demone cosa?» poso le spade nelle fodere e
lui mi fissa «Non è il posto per parlare» dice «Non verrò con te, non mi fido»
«Se vuoi sapere quello che è
successo d’avvero devi venire»
«Sai che me ne importa!»
«Questo vuol dire che non
rivuoi Sasuke, questo vuol dire che non ti importa salvarlo» mi ha punta sul
vivo «Non dire stupidaggini! Certo che lo rivoglio! Ma voglio anche che tu e
tutti i tuoi amichetti facciate una fine molto dolorosa! Non si può avere tutto
dalla vita… E se salvare Sasuke significa tradire i miei amici e il mio
villaggio, allora divertiti, perché io non verrò!» Non si può avere tutto dalla
vita, ma io non ho avuta niente. Ho mentito, per salvarlo farei di tutto, ma
l’unico cosa che non posso fare è seguire Itachi. «Almeno lascia che ti racconti
la verità su quello che è successo»
«Solo se rimarremo qui e tu ti
togli dall’ entrata» sospira «Ok, hai vinto, rimarremo qui per ora…»
«Bene parla!»
«Vieni» mi porta vicino una
roccia dove poterci sedere «Da dove vuoi che cominci?»
«Dall’ inizio?» propongo
sarcastica, fa una risatina «Ok, hai ragione. Allora quando avevo circa sei anni
scoppiò una guerra tra villaggi, ci fu un massacro e io, che ero una bambino
molto dotato, ebbi la sfortuna di assistere ad alcune lotte. Non puoi
immaginarti quanto sangue fu versato e quanta gente morì. Restai traumatizzato
lo ammetto, ero solo un bambino e gia avevo visto un uomo morire sotto i miei
occhi nel modo più barbaro possibile. Passai settimane d’inferno e vidi morire
guerrieri del Villaggio Della Foglia come fuscelli, avevo terrore, come tutti
d’altronde. Poi la guerra finì, i superstiti erano pochi e tutti, vivi e morti,
avevano combattuto per Khonoa! Non facevano che ripeterlo prima di un assedio:
“Per Khonoa!”. E io non capivo perché tanto amore per un semplice villaggio, ma
non lottavano per il villaggio, lottavano per le loro famiglie e per la gente
che amavano. Con il passare del tempo incominciai a capirlo e mia affezionai
alla gente del villaggio, volevo bene a tutti e tutti ne volevano a me.
Passarono gli anni, nacque Sasuke e io diventai membro della polizia, fino a
quando l’Hokage e i membri anziani del villaggio non mi convocarono» sospirò «Mi
dissero che il clan Uchiha aveva intenzione di prendere il potere sul villaggio
della foglia, uccidere l’Hokage e scatenare un’altra guerra, ero ingenuo e mi
lasciai convincere che erano un pericolo e che andavano eliminati» spalancai gli
occhi, l’Hokage aveva ordinato lo sterminio di un clan? «Mi ordinarono di
ucciderli tutti e così feci, attaccai quando Sasuke era ancora in accademia, gli
volevo bene, volevo bene a tutta la mia famiglia, ma ad uccidere Sasuke non ce
l’avrei fatta. Quando tornò vide lo sterminio che avevo compiuto, gli dissi di
crescere e vendicarsi, volevo dargli una ragione per continuare a vivere, per
non lasciarsi andare. E scappai, ero un traditore non potevo restare. Poi mi
unii all’organizzazione Alba, non perché i loro scopi mi attirassero, ma ero
solo e non potevo continuare a vivere così» alza lo sguardo «Ho cercato di
uccidere meno persone possibili» è come se si stesse scusando «puoi chiamarmi
vigliacco se vuoi, capirei, ma quello che ho fatto l’ho fatto per il bene di
Khonoa»
«Tu hai, tu hai ucciso…»
sussurro, Itachi ha ancora lo scharingan attivo, so che i mie occhi sono come
argento fuso, sento gli occhi gonfiarsi di lacrime, ma le reprimo: io non
piango! «Lo so…» adesso sussurra anche lui «Se potessi tornare in dietro non lo
farei, vivrò con questo peso per tutta la vita»
«Non riesco ancora a capire
cosa c’entriamo io e Sasuke» sorride «Te l’ho già detto, voglio bene a mio
fratello, darei la mia vita per la sua e voglio salvarlo da tutto quello che gli
sta succedendo»
«Chi sei?» chiedo sconvolta
«Sono Itachi Uchiha» risponde «Come faccio a crederti? Come faccio a sapere che
non menti?»
«Non posso darti nessuna
certezza, devi credermi da sola»
«Che devo fare?» domando più a
me stesse che a lui «Fidati, per favore aiutami a salvarlo» alzo lo sguardo e
incrocio i suoi occhi: sono sinceri, soffrono e hanno bisogno del mio aiuto.
Itachi Uchiha è sincero. «D’accordo, ti aiuterò, voglio crederti» sorride, ma la
sua felicità non arriva agli occhi, forse non ci arriverà mai. «Grazie,
andiamo?»
«Si, ma prima devo fare una
cosa» prendo un biglietto e ci scrivo sopra che non devono preoccuparsi e che
tornerò presto a Khonoa, poi aggiungo delle scuse per Sakura, Naruto e il
maestro Kakashi ed evoco una lumaca
a cui lego il biglietto attorno «Portalo da Sakura. Ok?» la lumaca mi
guarda e accenna un assenso, poi sparisce «Cosa hai scritto nel biglietto?» mi
chiede Itachi fingendo indifferenza «Tranquillo, niente di grave, solo che
tornerò quando posso e che mi dispiace farli preoccupare» si rilassa «Ok
andiamo» sospiro «Si andiamo»
Cominciamo a correre senza una
mete, per poterci riposare e potere parlare ancora un po’. «Non possiamo
fermarci in un villaggio, non posso farmi vedere in giro»
«Lo so, cosa facciamo?»
«Fermiamoci qui» e indica un
piccolo boschetto di fronte a noi «Ok» ci fermiamo e ci accovacciamo tra gli
alberi «Allora, Itachi, come troviamo Sasuke?»
«So dov’è il nascondiglio di
Orochimaru, ci dobbiamo sbrigare altrimenti se ne andranno, non stanno molto in
un posto, è troppo rischioso»
«Capisco, però prima mi devi
preparare»
«A cosa?»
«A vederlo, non credo di
essere pronta… cosa mi devo aspettare?»
«Non lo so, non lo vedo da
tanto tempo neanche io»
«Speriamo vada tutto bene» lo
guarda e non risponde, chiude gli occhi e dice: «Dormiamo» sospiro «Dormiamo»
ripeto.
Vorrei
ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia ff prima che cambiassi utente… Spero che la
continueranno a leggere!!! Grazie millissime e questa volta lasciatelo un
commentino… kiss!!!
R3ira
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Capitolo 6 *** 6- TOCCATA E FUGA ***
huhuhu
6- TOCCATA E FUGA
Dieci giorni, sono passati
dieci giorni da quando io e Itachi siamo partiti per il covo di Orochimaru,
stiamo facendo un giro molto lungo per depistare eventuali inseguitori e adesso
siamo fermi sulle sponde di un fiume, intanto lui mi fa il terzo grado sulla
vita di Sasuke, ma anche io voglio sapere di più su di lui. Sono riuscita a capire che in fondo non è
tanto male… «D’avvero avete provato a scoprire com’è il volto di Kakashi?!» mi
chiede tenendosi la pancia per le risate, «Ehi!» protesto «Eravamo piccoli e
ingenui! Almeno ci abbiamo provato!»
«Si, si certo!»
«Hai finito?» gli chiedo con
un sopracciglio alzato «Ok, ok ci sono»
«Bene, vuoi sapere altro?»
«Una cosa ci sarebbe…»
«Spara!»
«Il tuo chacra da quali
elementi è formato?»
«Scusa, ma questo che
c’entra?» fa spallucce «Curiosità…»
«Ah! Ok… Sono acqua e vento»
«Acqua e vento» sussurra tra
se «Quindi…»
«quindi posso usare tecniche
con il ghiaccio» completo al posto suo «Insomma hai presente come Gaara manipola
la sabbi?» gli chiedo «Emm… si» risponde un po’ imbarazzato, in fondo lui era
tra i suoi assassini, «Manipola? Scusa ma non è…?» mi chiede dopo averci pensato
qualche secondo «No, non lo è. Chiyo l’ha resuscitato con una tecnica che
conosceva solo lei.»
«Capito la conosco… non la
tecnica!» si affretta a dire dopo un mio sguardo sconvolto «Sapevo che Chiyo
conosceva questa tecnica! Comunque dicevi…?»
«Ah si! Insomma io riesco a
manipolare il ghiaccio, più o meno, nello stesso modo, riesco ad estrarre
l’acqua dall’aria che mi circonda e il vento… pure… così non ho bisogno di
portarmi niente dietro come Gaara!»
«Mi fai dare un’occhiata?» mi
chiede, sorrido «Ok!» accosto le mani una vicino all’altra e le allontano un
po’. Poi creo un flusso di chacra che mi consente di estrarre i due elementi
dall’aria e creo una sfera di ghiaccio «Tieni» gliela porgo «Che ne dici?»
«Interessante! Sei brava! Ci
vuole un bel po’ di chacra per fare una cosa del genere no?»
«Certo! Ma quello non mi manca
sicuro!» e sfioro la pancia dove c’è il sigillo.
«Itachi?» lo chiamo «Si?»
«Manca ancora molto? Quando
arriviamo? E cosa faremo?»
«Arriveremo fra un giorno, un
giorno e mezzo. E quando arriveremo non ho la più pallida idea di cosa fare»
«Non credi sia ora di
pensarci?» sospira «Non so se farmi vedere da lui» adesso sospiro io «Forse è
meglio di si, insomma prima o poi dovrete affrontarvi!»
«Lo so, ma sinceramente ho un
po’ paura…»
«Wow, Itachi Uchiha ha paura!
Incredibile…» mi sorride e ricambio, no non è affatto male, interrompe i miei
pensieri dicendo: «Senti io vado a darmi una rinfrescatina ok?»
«E? Ah! Si ok!» va verso il
fiume, io mi giro e salgo sopra un albero per vedere cosa abbiamo attorno: è un
paesaggio da mozzare il fiato! Alla fine del fiume c’è un lago e vicino le sue
sponde sorgono tanti piccoli villaggi, sorrido poi abbasso lo sguardo per vedere
da quale lato scendere e mi rendo conto che a terra c’è uno spettacolo migliore…
Itachi è a dorso nudo vicino il fiume che si sciacqua la faccia, “Adesso potrei
morire in pace…! Ma cosa vado pensando?” Mi do uno schiaffo e scendo giù, una
rinfrescatina dovrei darmela pure io…
mi tolga la cintura, il gilet e tutto il resto fino a quando resto in
mutandine e reggiseno, e mi butto in acqua il più lontano possibile da Itachi..
Mi sento avvampare il volto e vado sott’acqua. Esco dall’acqua solo dopo essermi
assicurata di avere ripreso il mio autocontrollo e mi rivesto, ho i capelli
bagnati, ma non fa niente si asciugheranno. «Andiamo?» domando ad Itachi che è
girato di spalle «Si, si andiamo» e si gira, apre la bocca poi la richiude con
gli occhi spalancati «Tutto ok?» gli chiedo un po’ preoccupata «Si st-sto bene,
andiamo»
«Ok» adesso che gli sarà
preso? «Hai i capelli bagnati»
«Si, che ci fa?»
«Niente, niente, ma non rischi
di prenderti un’accidenti?» scoppio a ridere e appena mi riprendo gli rispondo
«Tranquillo ho la pelle dura!» sorride e continuiamo in
silenzio.
Dopo più di due ore di corsa
si ferma e mi chiede: «Vai a comprare qualcosa in quel villaggio? Ho un po’ di
fame» sorrido «Certo vado, ci vediamo qui?»
«Si». Comincio a correre nella
direzione che mi ha indicato, come facciamo da quando viaggiamo insieme per
sopravvivere vado a comprare qualcosa nei villaggi che incontriamo, rallento in
prossimità dell’entrata e mi avvicino alla prima taverna che incontro «Buona
sera!» saluto «Buona sera!» mi risponde una tenera vecchina dall’aria da nonna
chioccia «Desideri cara?»
«Vorrei due porzioni di ramen
da portare via, per favore»
«Certo cara, arrivano subito»
«Grazie» mi siedo su una sedia
del bancone mentre aspetto e mi guardo intorno: sembra ci sia tutta gente per
bene che chiacchiera tranquillamente, sorrido a quella scena così naturale
«Prego cara»
«Grazie mille» prendo le due
porzioni di ramen e pago, poi ritorno verso il luogo dove ho lasciato Itachi
«Cibo!» urla non appena mi vede «Tieni, mangia prima che svieni!» e gli porgo la
sua porzione «Ho la pelle dura!» ride ripetendo le mie parole e io mi unisco a
lui. È davvero piacevole passare il tempo con Itachi, non pesa e si sta davvero
bene.
Ripartiamo e dopo aver
viaggiato tutto il giorno ci fermiamo per riposarci un po’ «Domani incominciare
a cercare il covo» dichiara Itachi «Non ci metteremo molto, sarà facile trovarlo
e poi vedremo che fare»
«Ok» sospiro e mi lascio
cadere nel mondo dei sogni.
L’indomani mattina cominciamo
le ricerche, giriamo per qualche ora fino a quando uno scoppio non attira la
nostra attenzione e ci dirigiamo in quella direzione «Cosa credi che fosse?»
chiedo ad Itachi mentre corriamo «Non lo so, ma non mi piace» ci avviciniamo al
luogo dell’ esplosione e vediamo qualcosa che non ci saremmo mai aspettati: uno
strapiombo abbastanza profondo con dentro Naruto, Sakura e il maestro Kakashi
che fissano qualcosa sopra di loro, seguo il loro sguardo e, con il sole alle
spalle, una ragazzo che non riesco a vedere in faccia ricambia il loro sguardo.
Immagino chi sia, ma non voglio assicurarmene. I miei occhi comincia a brillare,
mi giro verso Itachi e vedo lo scharingan attivo, poi senza pensare urlo:
«Naruto!» li vedo girarsi tutti nella nostra direzione e mi do lo slancio per
scendere dagli altri, ma sento una mano stringermi il braccio «Sei sicura?» mi
chiede Itachi, ci guardiamo negli occhi «Si» sussurro «Allora vai, io sono qui»
gli faccio un debole sorriso «Grazie Itachi» lui ricambia e io mi butto vero
Naruto abbracciandolo «Stai bene?» mi chiede un po’ sconvolto «Sto bene, stai
tranquillo, voi? Tutto ok?»
«Stiamo bene, Kazumi quella
persona che è con te è…»
«Itachi Uchiha» completo per
lui, ci stacchiamo e mi fissa un po’ arrabbiato «Che cosa sta succedendo?» mi
chiede il maestro Kakashi «Stia tranquillo, non è…» sorrido «…pericoloso, lo
dovreste conoscere per quello che è! Non mi credereste mai se va dicessi quello
che è successo veramente undici anni fa»
«Che cosa ti è successo?» mi
chiede Naruto tra l’infuriato e il preoccupato «Naruto stai calmo, ci sarà il
tempo per i chiarimenti… Sakura, stai bene?» non mi ha degnato di uno sguardo e
questo è più tosto strano, poi capisco che è impegnata a fissare il punto di
prima e una voce mi costringe a girarmi «E tu chi saresti?» stessa voce
annoiata, stesso tono, stesse parole, non posso fare a meno di accennare un
sorriso, ma prima di parlare guardo verso Itachi che mi fa un cenno di assenso
«Ti sei già dimenticato di me? Sasuke?» non degna il fratello di uno sguardo,
forse non si è accorto che è qui: è troppo impegnato con me. Lo vedo fissarmi
per qualche secondo confuso, poi la sua espressione diventa un mix di paura,
sorpresa, rabbia e… amore. Appena vedo il suo sguardo sento salirmi la rabbia:
gli avevo detto che se andava da Orochimaru mi avrebbe perso per sempre, gli
avevo detto che tra noi sarebbe finita, eppure eccomi lì a combattere per
riprendermelo. Il mio orgoglio è troppo forte, spinge contro le miei mani per
tirare fuori le spade e attaccarlo, fargli del male, fargli provare un po’ del
dolore che ha fatto provare a me, ma mi trattengo poi lui sussurra il mio nome
«Kazumi…» e scoppio «Allora ti ricordi! Almeno il mio nome te lo ricordi! Ti
devo ringraziare?!?!» lacrime lottano per uscire dai miei occhi: lacrime di
rabbia, lacrime di dolore… sento un fruscio e me lo ritrovo davanti «Kazumi…»
ripete e avvicina la mano verso il mio viso per accarezzarlo, la schiaffo via
con un colpo secco «Non mi toccare» sibilo, mi guarda con il volto pieno di
dolore «Allora non torni indietro, non hai intenzione di cambiare idea»
«No, per niente, te l’avevo detto non ho intenzione di cambiare idea» si
allontana di qualche passo e porta la mano dietro la schiena tirando fuori una
spada affilata, poi sento un altro fruscio e una mano che mi tocca delicatamente
la spalla, mi volto: è Itachi. Fissa Sasuke senza un’espressione precisa, poi mi
volto verso Sasuke e gli leggo puro odio nel viso, sta guardando il contatto
della sua mano con la mia spalla. «Tu…» gli dice con odio «Cosa lei hai fatto?!»
“ma perché tutti pensano che sono ipnotizzata?!?!?” «Adesso la volete finire?!»
dico con rabbia «Non mi ha fatto niente! Niente!!» Itachi non gli risponde
«Forse è meglio se andiamo» mi sussurra all’orecchio, mi giro e lo fisso, i
nostri volti sono solo a un paio di centimetri di distanza «Si, forse è meglio»
mi prende la mano e prima di scappare via guardo il viso di Sasuke: adesso non
c’è più odio, c’è solo dolore, dolore allo stato puro.
Masychan grazie! Sono d'avvero contenta che ti piaccia
la mia ff!! Per quanto riguarda il triangolo Sasuke-Kazumi-Itachi
a dirti la verità mi attira molto!! Infatti ha già avuto inizio... Spero mi
continuerai a seguirmi!!
Kiss...
R3ira
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Capitolo 7 *** 7- SCONTRO ***
huhuhu
7- LOTTA
Sono due giorni che corriamo e
non ci fermiamo, non mangiamo o dormiamo e neanche parliamo. Io mi sento
maledettamente male, all’inizio, quando avevo visto il dolore sul volto di
Sasuke mi ero sentita appagata, contenta che anche lui stesse soffrendo, ma ora…
ora mi sento uno straccio, lui sta male per colpa mia, ma il punto è proprio
questo: lui sta male. E se sta male mi trascina nel suo dolore anche se combatto
con le unghie per non lasciarmi trascinare. Itachi non parla, non mi guarda,
prosegue come se non esistessi e questo mi fa stare ancora più male. Non riesco
a non pensare di avere combinato un guaio comportandomi in quel modo, ma non
sapevo cos’altro fare.
Improvvisamente un dolore
lacerante al petto mi costringe a fermarmi: non riesco a respirare. Cerco di
fare entrare aria nei polmoni, ma ogni esalazione è come una coltellata in pieno
petto, poi tutto diventa scuro, sempre più scuro e l’ultima cosa che vedo sono
un paio di occhi neri.
Apro gli occhi e mi ritrovo
distesa tra le radici di un albero, mi metto a sedere e mi guardo in torno: non
c’è nessuno «Itachi?» chiamo debolmente «Finalmente ti sei svegliata!» scende da
un ramo di un albero «Cosa è successo?» gli chiedo «Sei svenuta, non hai
mangiato né dormito per due giorni, deve essere stato quello»
«No non è stato quello»
sussurro portandomi una mano al petto «Tieni ti ho preso qualcosa da mangiare»
mi offre una porzione di ramen «Come hai fatto a prenderlo?»
«Mi sono trasformato in te»
«Ah! grazie» la prendo e
comincio a mangiare «Come stai?» mi chiede guardandomi un po’ preoccupato «Sto
bene»
«Non intendevo fisicamente»
«Ah… io… non lo so» abbasso lo
sguardo «Sto uno straccio» sorride debolmente «Lo immaginavo»
«Tu? Come stai?» gli chiedo
guardandolo negli occhi «Sto bene. Sul serio!» esclama quando vede il mio
sguardo scettico «Me lo aspettavo, ho solo avuto bisogno di un po’ di tempo per
riprendermi»
«Ok… allora? Adesso che si fa?
Aspetta. Quanto sono stata svenuta?»
«Un giorno intero. Comunque
adesso aspettiamo, Sasuke verrà da noi da solo»
«Cosa? Sei sicuro?»
«Credo che abbia intenzione di
uccidere Orochimaru! Sempre se non l’ha già fatto…»
«Capito, quindi ci possiamo
riposare un po’ giusto?»
«Giusto» poso la ciotola di
ramen e mi avvicino a lui accucciandomi tra le sue gambe, lui non protesta mi
stringe e mi lascia appoggiare la testa sul suo petto «Tranquilla andrà tutto
bene»
«Lo spero proprio» sospiro e
mi addormento.
Dopo tre giorni ancora niente,
non è che mi aspettassi di vederlo spuntare dietro un albero però un po’ ci
speravo. Il rapporto tra me e Itachi è diventato molto amichevole, forse un po’
più di semplicemente amichevole… «Itachi vado a farmi una nuotata! Ok?»
«Ok!» mi dirigo verso il fiume
e mi ci butto solo in intimo, dopo qualche minuto sento qualcosa solleticarmi la
gamba, ma non ci faccio caso, fino a quando non esco e la controllo: ho una
ferita non indifferente lungo il polpaccio «Ma che diavolo?!»
«E successo qualcosa?» Itachi
spunta da dietro gli alberi e appena mi vede in intimo fa un’espressione un po’
strana e si blocca «Ho la gamba squarciata!» esclamo contraria «Mi fai vedere?»
si avvicina «Tranquillo la posso curare in un secondo»
«Hai anche poteri curativi?»
«Sono allieva di Tsunade»
«Ah! Capito…»
«Però dammi una mano, io da
dietro non riesco a vedere bene la ferita, devi dirmi dove è precisamente»
«Ok» si avvicina e con le mani
un po’ incerte mi prende la gamba «Ok, cominciamo» gli dico «Ok… allora un po’ a
destra, no più a sinistra! Ok lì vai» comincio a curare la gamba, per usare
questa tecnica ci vuole un bel po’ di chacra e quando finisco gli cado a dosso
«Scusa» dico imbarazzata «Tranquilla» si alza con me tra le braccia, i nostri
volti sono pericolosamente vicini, annulla la distanza tra le nostre labbra e mi
bacia, io ricambio e il bacio dura per qualche secondo fino a quando non ci
stacchiamo per prendere aria: non è stato un bacio proprio casto. «Scusa» mi
dice abbassando lo sguardo, gli alzo il mento per guardarlo negli occhi «Non ti
devi scusare di niente. Ok?»
«Ok» mi mette giù «Meglio che
ti rivesti… prima che mi viene un infarto» aggiunge sussurrando, ma io lo sento
lo stesso.
«Itachi sono passate due
settimane! Sto cominciando ad innervosirmi!» Sono passati dieci giorni dalla
sera in cui ci siamo baciati, è sera e come al solito mi lamento del fatto che
non succede niente «Lo so! Ma te l’ho detto verrà lui da noi. Sta calma!»
«La fai facile tu!» sorride.
Nei giorni successivi al bacio ci siamo comportati come se non fosse successo
niente per evitare imbarazzi, anche se ogni tanto mi ritrovo a pensarci. «È
meglio dormire un po’» dice «Ok» mi metto tra le sue gambe, come facciamo ormai
ogni sera, e ci addormentiamo.
L’ indomani mattina mi sveglio
che lui ancora dorme, guardo il suo volto e sorrido leggermente «Che bel
quadretto!» esclama un voce irritata, alzo lo sguardo e… Porca miseria! Due
settimane che l’aspettiamo e lui si presenta proprio ora! Itachi si sveglia e si
alza di scatto portandomi con se. «Sasuke…» sussurra. Sasuke è circondato da
altre due persone: una ragazza con i capelli rossi e un paio di sottilissimi
occhiali e un ragazzo con lunghi capelli grigi. Sono entrambi molto belli, ma
accanto a lui perdono tutta la loro bellezza. «Hai ucciso Orochimaru?» gli
chiedo senza un tono di voce preciso, lui sorride «Ti interessa qualcosa?»
«L’hai ucciso!» sussurro in
tono un po’ sconvolto «Sasuke che dobbiamo fare della ragazza?» gli chiede il
ragazzo che gli sta accanto «Tenetela lontano e non lasciatela scappare, quando
finisco con lui sarà il suo turno»
«Smettila!» gli urlo «Non sai
pensare ad altro che alla vendetta?! Cazzo Sasuke vivi e lascia stare gli
altri!!» il sorriso gli scompare dal volto «Lo farò, ma prima devo togliere
degli ostacoli. Hikaru, Ayako allontanatela» i due ragazzi mi si avvicinano, ma
Itachi mi si para davanti «Lei non c’entra lasciala andare» gli dice, Sasuke
sorride «Lei non va da nessuna parte»
«La volete finire di parlare
come se non ci fossi?! E tu, Itachi ti vuoi decide a dirgli la verità?!
Altrimenti lo faccio io!!»
«Non credo che mi lascerà
spiegare» mi sussurra «Ma Itachi, tu devi dirglielo, altrimenti commetterebbe
l’errore più grande della sua vita»
«Lo so!» sussurra sfiorandomi
la guancia «Almeno dobbiamo provarci» lo supplico «Lo so» ripete «Piccioncini
avete finito?!» esclama la ragazza, Ayako, ci giriamo e vedo le mani di Sasuke
strette a pugno lungo i fianchi, mica ha capito chissà cosa…? «Sasuke devi
ascoltarci» gli dico «Io non devo ascoltare proprio nessuno! Togliti Kazumi!
Lasciamelo uccidere!»
«No! Tu non sai la verità!
Lascialo parlare prima!»
«Smettila» sibila «E togliti
di mezzo»
«No!» ringhio, adesso sono tra
Itachi e Sasuke «Kazumi» dice Itachi «Togliti» mi scanso e lo guardo
supplichevole «Itachi ti prego!»
«Non credo che ci siano
speranze». Ayako si avvicina a Sasuke e lo bacia, lui ricambia e quando lei si
toglie gli sussurra «Buona fortuna» Sasuke mi guarda maligno. Se voleva
uccidermi ci sta riuscendo perfettamente, comincio a non respirare sento i
polmoni chiudersi e non riesco più a far entrare l’aria, cado in ginocchio
stringendomi il petto «Itachi…» sussurro «Itachi ti prego…»
«Kazumi!» esclama Itachi e si
inginocchia accanto a me «Respira» ordina «No-Non riesco…»
«Kazumi rischi di svenire! E
non credo sia il momento giusto! Respira!» qualcun altro mi si inginocchia
accanto: è Sasuke. Alza la mano e me la preme contro il petto, grido di dolore,
poi l’aria ricomincia ad entrare nei polmoni e riprendo a respirare «Non morirai
così» dice Sasuke maligno «Prima lo devi vedere morire!» si alza e torna tra i
due ragazzi. Mi rialzo appoggiandomi a Itachi «Stai bene?» mi chiede «Si, ma ti
prego non combattere con lui»
«Devo farlo Kazumi, mi spiace
tu resta qui»
«Itachi, no…» mi bacia sulla
fronte e si avvicina a Sasuke pronto a combattere.
Lo scontro dura più di due
ore, ma io ne riesco a vedere solo qualche particolare: sono troppo veloci.
Quando finisce Itachi cade a terra, ancora vivo, ma vicino alla morte, Sasuke è
ancora in piedi, ma è mal ridotto «Itachi!» urlo e mi inginocchio accanto a lui
«Itachi ti prego!» comincio a curarlo occupandomi delle ferite più gravi, non ci
riesco! Non respira! Ma lo devo salvare a tutti i costi! Sasuke e la sua squadra
guardano senza fare niente, passano i minuti a Itachi riprende a respirare, alla
fine riesco a curargli tutte le ferite tranne qualche piccolo taglietto da
niente. Si alza e gli cado tra le braccia sfinita, è stata un’operazione
d’avvero difficile. «Mi hai salvato la vita! Se non ci fossi stata tu sarei già
morto! Grazie…» mi dice, io respirando irregolarmente gli sorrido «È st-stato un
piacere» poi alzo lo sguardo verso Sasuke «Forse adesso ti ascolterà!»
«Non sei morto perché lei ti
ha salvato! Vergognati ti sei fatto salvare…»
«Non le ho chiesto di farlo,
ma le sono molto grato di averlo fatto. Adesso mi vuoi ascoltare? Posso
stenderti con un dito, ridotto come sei»
«Noi lo difenderemo!» esclama
Ayako, Itachi sorride «Lasciate perdere» le dice Sasuke «Non resistereste molto
contro di lui» Ayako sembra un po’ irritata, ma non protesta «Adesso hai
intenzione di ascoltarmi?» Sasuke non risponde, io mi alzo e mi avvicino a lui,
Ayako e Hikaru mi si parano davanti, ma gli passo in mezzo come se non ci
fossero, mi inginocchio davanti Sasuke e gli alzo il viso, lo esamino «Non hai
niente di grave, a parte questa» indico una ferita sulla coscia molto profonda
«Ha reciso l’arteria se non si guarisce morirai dissanguato tra circa
diciassette minuti. Mi lasci guarirla?»
«Tu mi vuoi guarire?» mi
chiede sconvolto «Il fatto che tu sia diventato un grandissimo bastardo non vuol
dire che ti voglio morto. Allora? Ti posso curare?»
«Si»
«Bene» comincio a curare tutte
le fibre dalle vene, ai muscoli al resto della pelle «Finito» dico dopo qualche
minuto «Sono sfinita» sospiro «Io ti ho curato, ma adesso tu devi ascoltare cosa
abbiamo da dire… ah! E a proposito grazie!» dico ironica «bene se avete da dire
qualcosa parlate, prima che mi riprende per potervi fare fuori»
«Ok… Itachi a te l’onore!»
Salve a tutti!!!!
Chiedo umilmente scusa per la mancanza della descrizione della battaglia, ma non
riesco a descriverla come vorrei quindi preferiscono non farlo! Masychan grazie ancora
per tuoi complimenti d’avvero!! Allora che te ne pare del capitolo? Spero ti
piaccia!! Baci…
R3ira
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Capitolo 8 *** 8- GUAI ***
huhuhu
8- GUAI
«E questo è quanto» conclude
Itachi dopo avere raccontato la sua storia
a Sasuke «Chi mi dice che dici la verità?» gli chiede Sasuke scontroso
«Io» rispondo, Sasuke si gira e mi guarda «E tu come fai ad esserne sicura?»
«Lo so e basta! Comunque nel
palazzo dell’Hokage ci dovrebbero essere le prove tra i tanti archivi segreti,
non credo che una cosa di questo genere sia stata tenuta completamente nascosta»
«In che senso?» mi chiede
Itachi «Credo che l’informazione sia stata passata da Hokage ad Hokage»
«Questo vorrebbe dire che
Tsunade lo sa…» sussurra Sasuke «Credo di si» gli rispondo «Voglio le prove!»
«L’unico modo è andare a
vedere negli archivi»
«Bene! Lo faremo! Ma prima
voglio sapere una cosa» dice Sasuke «Cosa?» gli chiede Itachi «Dopo essere
scappati dal covo di Orochimaru che avete fatto?» la domanda è rivolta a me, io
abbasso lo sguardo per non guardarlo negli occhi, poi mi giro verso Itachi che
mi fissa «A-Abbiamo aspettato che ci trovassi» balbetto imbarazzata, mi alzo
«Vado a fare una passeggiata» mi dirigo verso il fiume e sento qualcuno
seguirmi, immagino chi sia, ma non mi giro, mi fermo sulle sponde del fiume e
aspetto che Sasuke mi raggiunga «Posso farti una domanda?» gli chiedo «Solo se
rispondi alla mia, con
sincerità» sbuffo «Ok! Che vuoi sapere?»
«È successa qualcosa tra te e
Itachi?»
«Si» rispondo senza pensarci
«Cosa?»
«Ci siamo baciati una volta…»
stringe i pugni lungo i fianchi «Adesso devi rispondere alla mia domanda… con sincerità» cambio argomento
«D’accordo» risponde gelido e arrabbiato «Cosa pensi di fare adesso?» gli chiedo
«Voglio andare ad accertarmi che non mentite»
«Ma non puoi entrare al
villaggio!»
«Io no, ma tu puoi farlo»
«No! Non puoi chiedermi di
tradirli!»
«Lo hai già fatto! Andando con
Itachi»
«È diverso. Itachi non è un
vero traditore»
«Questo lo dici tu!»
«Non lo dico io, è la verità!»
mi abbasso e sfioro l’acqua ghiacciandola «Come fai a farlo?» mi chiede Sasuke
«Il mio chacra è composto da vento e acqua, combinandoli posso creare il
ghiaccio» alzo la mano «Da quando hai una ragazza?» gli chiedo improvvisamente
«Cosa?»
«Hai capito»
«Io non ho una ragazza!»
«A si? Allora Ayako cos’è?»
«Fa solo parte del mio tem,
niente di più a volte ci vado a let…» si blocca, io mi alzo di scatto mi giro e
comincio a camminare, una mano mi blocca il polso «Non mi toccare» sibilo, le
lacrime che ho tenuto per tanto tempo lottano per uscire «Aspetta, non te ne
andare»
«Lasciami»
«No» con uno strattone mi
costringe a girarmi e mi preme contro il suo petto, cerco di dimenarmi, ma lui è
troppo forte e alla fine mi lascio andare tra le sue braccia, poi mi prende in
braccio «Che fai?!» chiedo ad un albero alla sua destra, non risponde e comincia
a camminare fino a quando non ci ritroviamo nel fitto della foresta, è quasi
tutto buio a stento vedo il suo profilo «Fammi scendere» dico acida, ma lui
avvicina il suo volto al mio fino a quando le nostre labbra si sfiorano «Ti
prego perdonami» mi sussurra e mi fa scendere, lo fisso per qualche secondo poi
porto le mani dietro i fianchi ed estraggo le spade, lui non mi chiede niente,
le infilzo nel terreno ai miei fianchi e mi avvicino a lui «Che fai?» mi chiede
«A quanto pare hai deciso che mi
vuoi morta. Bene! Divertiti non ho intenzione di difendermi!»
«Ma che cazzo dici?!» gli
lancio un’occhiataccia «Senti non volevo dirtelo, non volevo che tu lo sapessi,
ma…» lo interrompo «Non voglio sapere niente…»
«Non voglio che tu soffra!»
«Ci stai pensando un po’
troppo tardi non ti pare?! Tu non lo immagini neanche quello che ho passato!! E
quello che mi è costato venire a cercarti e tutto il resto! Forse è meglio che
le nostre strade si dividano per sempre! Io tornerò al villaggio della Foglia,
tu e Itachi potete fare ciò che volete non mi importa! L’unico motivo per cui
ancora non sono andata a cercare ad uno a uno quei bastardi dell’organizzazione
Alba è stato per evitare che anche il mio demone finisse nelle loro mani! Ma
adesso sono stanca!!» urlo «Smettila! Non le devi pensare neanche queste cose!»
«Mi hai tolto tutto Sasuke!
Mia hai portato via perfino la mia vita! Ma non ti permetterò di portarmi via la
mia libertà!»
«Basta!» urla «Non te lo
permetterò!» torno indietro a recuperare le mie spade e le impugno «Allora
vediamo chi vince» lo sfido «Non ho intenzione di combattere con te» rimetto le
spade nel fodero: sono furiosa «Addio Sasuke» e comincio a comminare nella
direzione opposta da dove siamo arrivati «No! Non ho intenzione di perderti di
nuovo!» mi blocca spingendomi contro un albero violentemente, faccio un piccolo
gemito di dolore, ma non dico altro «Tu dici di aver sofferto tanto, ma non
pensi che possa averlo fatto anch’io?! Perché non vuoi capire il motivo per cui
non voglio credere alla vostra storia?! Significherebbe che questi anni passati
lontano da te non sono serviti a nulla!» lo guardo e non so che dire, lui ha il
fiatone per avere urlato, «Come faccio a crederti?» gli chiedo dopo un po’
«Anche quando sono partito non ti ho mentito, te l’ho detto e ti ho detto anche
un’altra mezza verità»
«Cioè?»
«Ti amo»
«Perché mezza verità?»
«Perché non ti ho detto che ti
amo più della mia stessa vita e che pur di farmi perdonare, pur di riaverti
accanto sarei disposto a qualunque cosa!» si avvicina e mi bacia, all’inizio non
ricambio, ma poi mi lascio andare: quelle labbra mi sono mancate più dell’aria.
Quando ci stacchiamo ansimiamo tutti e due poi gli dico: «Sei andato a letto con
quella ragazza, Ayako»
«Si»
«Perché?»
«Perché volevo dimenticarti,
volevo trovare dei momenti in cui non ti pensavo, ma ogni volta che ero con lei
tutto si amplificava… Tu non hai, non sei andata…?»
«No»
«Con nessuno?» esito «Con
nessuno» confermo, Sasuke mi lascia andare e ritorno dagli altri senza parlare
con lui al mio fianco «Tutto ok?» mi chiede Itachi «Sto bene» ci sediamo e sento
gli altri parlare, ma non mi unisco, non mi importa più di tanto. Il sole
comincia a calare a si fa buio, mi alzo «Vado vicino il fiume, voglio stare un
po’ da sola» non aspetto la loro risposta e me ne vado. Stare con gli altri mi
fa stare male, ma anche stare da sola… non voglio pensare ha quello che è
successo, porto le gambe al petto e aspetto che succeda qualcosa, che il sonno
mi trascini tra le sue dolci braccia, ma niente poi sento qualcuno sedersi al
mio fianco «Tutto ok?» ripete Itachi «No» rispondo «Mi dispiace» sussurra
abbracciandomi, stiamo così per un po’, poi sento le sua labbra avvicinarsi alle
mie e ci baciamo. Continuiamo a farlo fino a quando le sue labbra non si
staccano e cominciano a seguire il profilo del mio collo, sento i brividi lungo
la schiena e lo stringo ancora di più. Mi distende sull’erba e comincia a
togliermi i vestiti, io faccio lo stesso con lui, poi sento i miei stessi gemiti
di piacere e avverto il suo fiato che comincia ad essere corto e per qualche
minuto dimentico tutto…
Apro gli occhi: è già mattina.
Mi rivesto e mi allontano, mi nascondo tra gli alberi vicini al fiume… Che cosa
ho fatto? Me lo ripeto per chissà quanto tempo, poi vedo un movimento al di là
del fiume, mi alzo e vedo un uomo con una mantello nero con disegnate delle
nuvole rosse sopra… mi avvicino e lo riconosco: è Kisame. «Guarda, guarda chi si
vede!» esclama sorridendo, siamo a qualche metro di distanza, non rispondo
«Allora, cara ragazza in che modo vuoi morire?» non mi lascia rispondere e mi
salta a dosso, devio tutti i colpi che mi infligge con la sua spada, e dopo
qualche minuto si allontana. Io reagisco: creo una scia di giaccio e gliela
stringo intorno alla mano destra, lui non riesce a reagire abbastanza
velocemente e ora il giaccio circonda la sua mano, stringo la presa fino a
quando sento le ossa rompersi sotto il ghiaccio, poi gli libero la mano, lo
sento urlare di dolore e passarsi la spada nella mano sinistra, mi attacca di
nuovo e riesce a ferirmi il braccio destro. Creo un’altra scia di ghiaccio alle
sue spalle, lui non se ne accorge, e gli ferisco la spalla sinistra bucandola,
urla di nuovo e mi attacca ferendomi la gamba sinistra, “Devo dargli il colpo di
grazia, ce la posso fare!” penso, poi lo attacco da tre punti diversi con tre
scie di ghiaccio diverse e riesco a bucargli l’arteria femorale, un polmone e il
braccio destro. Non succede niente, poi, dopo qualche interminabile secondo,
cade a terra morto. Sospiro «Kazumi!» sento gridare Itachi, mi giro e cado a
terra «È ferita!»
«Lascia faccio da sola» lo
allontano un po’ e comincio a curarmi, lentamente. «Hai finito?»
«Si» mi fissa, reggo lo
sguardo per qualche secondo, poi abbasso gli occhi… che cosa ho fatto? Mi prende
in braccio «Ti porto al riparo»
«Ma, Kisame…»
«Ci assicureremo che sia
morto, ma tu devi riposare»
«Ok» chiudo gli
occhi e cerco di respirare regolarmente «Stai tranquilla va tutto bene» mi
sussurra Itachi, non rispondo, ma non va affatto tutto bene… mi sento adagiare
sul terreno «Dormi» sento la voce di Itachi sussurrarmi qualcosa, ma è sempre
più lontana… Che cosa ho fatto? È il mio ultimo pensiero.
Capitolo
un po’ scioccante… eh? Comunque grazie mille masychan!! E bleachnaruto grazie
anche a te…! Anche a me piace il fatto che Itachi racconti la storia di persona
è molto più… bello!! Spero
continuerete a leggere la mia ff… bacioni
R3ira
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Capitolo 9 *** 9- SPIEGAZIONI ***
huhuhu
9- SPIEGAZIONI
Non parlo da tre giorni, non
apro bocca neanche per rispondere a una domanda che richiede un semplice si o
no. Itachi non fa che fissarmi preoccupato, Sasuke non mi fissa per niente e
Ayako e Hikaru non fanno che parlare incuriositi dal mio improvviso silenzio, ma
come potrei parlare? Dopo quello che ho combinato? Se lo sapesse non mi
perdonerebbe mai… «Kazumi ti posso parlare?» mi chiede Itachi, lo guardo
terrorizzata, non voglio rimanere sola con lui, ma annuisco e ci appartiamo «Che
ti succede?» sposto lo sguardo dai sui occhi agli altri tre che stanno
chiacchierando «Senti quello che è successo l’altra sera lo devi superare!»
«Come faccio a guardarlo in
faccia, Itachi?» gli chiedo con la voce un po’ roca «Dopo tutto quello che mi ha
detto sono venuta a… a letto con te!»
«Senti è successo… e non
succederà più, ma lo devi superare!» ripete esasperato «Non ce la faccio»
continuo a fissare gli altri, ma lo sento sorridere «Come mai hai la voce così
roca?»
«Non parlo da tre giorni»
mento.
«Non è per quello, più tosto
da quanto tempo non piangi o ti sfoghi?»
«Non ho alcun bisogno né di
piangere, né di sfogarmi»
«Non hai risposto»
«Da quasi tre anni»
«Capisco» lo guardo negli
occhi e mi avvicino agli altri, Sasuke mi guarda e non riesco a trattenermi dal
chiedergli scusa con lo sguardo «Cosa…?» sussurra «Ripartiamo, fra un po’
dovremmo arrivare!» dichiara Itachi.
Alla fine della giornata ci
troviamo alle porte del villaggio: sono a casa! Sospiro «Posso farmi vedere?»
chiedo a nessuno di preciso «Credo di si, forse e meglio, allora…» comincia
Itachi, ma non lo ascolto, esco fuori dal bosco e corro verso il villaggio.
Arrivata varco l’enorme portone e mi dirigo al palazzo dell’Hokage e spalanco la
porta dello studio di Tsunade, lei alza lo sguardo «Guarda Kazumi c’è venuta a
fare visita!» dice ironicamente, è un po’ arrabbiata…? «Credo che noi due
abbiamo qualcosa da dirci!» ok è molto arrabbiata! «S-si» ansimo per la corsa
«Siediti» mi siedo su una delle sedie di fronte alla scrivania «Prego»
«Allora… devo raccontare
proprio tutto?» mi lancia un’occhiataccia «Ok, ok! Allora dopo che mi sono
allontanata dagli altri per tornare al villaggio della Sabbia sono andata dove
l’organizzazione Alba aveva estratto il demone a Gaara e ho incontrato Itachi
che mi ha raccontato la sua vera storia» le lancio un’occhiataccia «Cosa ti ha
raccontato?»
«Be, mi ha detto che non ha
mai tradito il villaggio, che ha ucciso la sua famiglia su ordine dell’Hokage e
del consiglio degli anziani e che non è riuscito ad uccidere Sasuke perché gli
voleva troppo bene»
«Continua»
«Itachi mi ha chiesto di
aiutarlo a salvare Sasuke e io ho accettato, così siamo andati a cercarlo e lo
abbiamo trovato in compagnia di Naruto, Sakura e il maestro Kakashi, siamo
scappati via e dopo un paio di settimane è arrivato Sasuke, che aveva ucciso
Orochimaru, con due ragazzi, per uccidere Itachi. C’è quasi riuscito, ma sono
riuscita a curarlo e siamo partiti per tornare qui. Fine! Ah! No! Dimenticavo,
adesso Itachi, Sasuke e i due ragazzi del tem di Sasuke sono fuori del villaggio
ad aspettarmi!»
«Cosa?!?!?!?»
«Tranquilla non faranno nulla
di male… Itachi non lo permetterebbe. È vero? Quello che mi ha raccontato Itachi
è vero?»
«Si»
«Lo immaginavo, perché non
l’ha detto a Sasuke? Avrebbe evitato un bel po’ di problemi»
«Non potevo! Come potevo
rivelare un segreto di stato ad un tredicenne che rischiava di farlo sapere al
mondo intero?!»
«Ma il mondo lo deve sapere!!
Itachi ha vissuto come un reietto per tutti questi anni senza meritarlo!!» urlo.
La porta si spalanca e Naruto e Sakura spuntano sulla soglia «Che succede?»
chiedono «Kazumi?» aggiunge Naruto «Non succede niente stavo andando via»
«No non stavi andando proprio
da nessuna parte!»
«Comunque Sasuke vuole le
prove che è la verità!» aggiungo acida «Bene! Portali qui! Ma di nascosto! Non
voglio che nessuno li veda! Loro due ti aiuteranno»
«Cosa?!?!?» esclamo «Hai
capito! E ora andate! Portateli qui!»
«Ma che succede?» chiede
Naruto, lo ignoro «E i due ragazzi?»
«Digli di aspettare dove
sono!»
«Ok… Andiamo» dico rivolta a
Naruto e a Sakura «Ma dove?!»
«A prendere Sasuke e Itachi»
«C-cosa?»
«Sakura respira!» esclamo
irritata. Li porto dove ho lasciato gli altri
«Ti ammazzo!» la voce di
Sasuke buca i timpani a tutti quanti «Ma che succede?!» chiedo appena sono
abbastanza vicina, Sasuke si gira e mi guarda come per incenerirmi «Ci sei
andata a letto!» mi urla furioso, spalanco la bocca e guardo Itachi «Glielo hai
detto? Perché?»
«Mi ha costretto!»
«Ti ha costretto?!» urlo «Ecco
perché non apri bocca da tre giorni!» si intromette Sasuke «Dopo tutto quello
che ti ho detto!» lo guardo disarmata, questo non l’avevo previsto… «Quello che mi hai detto?! E prima? Che
hai fatto prima?! Credi di poter essere l’unico con momenti di debolezza?!» mi
avvicino a lui «Be, non lo sei» gli dico duramente «Comunque il Quinto Hokage vi
vuole parlare, a te» e fisso Sasuke «E anche a te» e fisso Itachi «Scusa» mi
dice, il suo sguardo è sincero, gli dispiace d’avvero, gli sorrido «Perdonato»
«E noi che facciamo Sasuke?»
chiede Ayako «Voi due dovete aspettare qui» rispondo «Ma…!»
«Ordini dell’Hokage Ayako!»
«Aspettate qui!» gli ordina
Sasuke «Andiamo»
«Bene andiamo
ripeto».
Busso alla porta e Tsunade
urla un «Avanti» ed entriamo, nessuno si siede siamo troppo nervosi tranne
Itachi «Tsunade» saluta «Itachi» risponde lei «Mi dispiace per quello che hai
dovuto passare, Itachi»
«Grazie»
«Maestra Tsunade?» chiede
timidamente Sakura «Dimmi Sakura»
«Che sta succedendo?» Tsunade
mi guarda «A no! Io non spiego più niente!»
«Kazumi!» mi rimprovera «Ok…»
racconto di nuovo tutto da capo fino a quando non arrivo al giorno prima del mio
combattimento con Kisame, «Dopo aver litigato con Sasuke sono andata vicino al
fiume e…» Sasuke sorride infuriato «…ed è andata a letto con mio fratello!»
«Sta zitto!»
«Troppo
tardi!»
«Bastardo…»
«O-ok… Kazumi è andata a… a
letto con Itachi, ma perché sei così arrabbiato?» gli chiede Sakura, Sasuke si
volta verso di me con un espressione trionfante «Non glielo hai detto?!»
«No! E non sarai tu a farlo!»
lui mi sorride maligno «Invece si!»
«No» urlo e mi avvicino a lui
per tirargli un bel cazzotto, ma Itachi si alza e mi ferma «Bastardo…» sussurro
«Prima o poi doveva succedere» mi dice Itachi «Ma non così!»
«Sai Sakura io e Kazumi,
quando ero ancora al villaggio, stavamo insieme. Non l’abbiamo detto a nessuno
perché lei aveva paura di ferirti! Tsk!» mi giro a guardare Sakura, ha la bocca
e gli occhi spalancati e delle lacrime le bagnano il viso «Sakura… mi dispiace…
Sakura…» sussurro, mi avvicino e le sfioro il braccio «Sakura…» ripeto, lei mi
guarda «Co-come hai potuto?»
«Mi dispiace Sakura… io
l’amavo, l’amavo d’avvero!»
«Anch’io l’amavo» sussurra «ma
a quanto pare non avevo speranze…» sorride amaramente «Mi dispiace…» mi avvicino
alla porta «Dove vai?» mi chiede Tsunade «Non lo so…» rispondo sinceramente «Io
sto cercando di controllarmi»
«Che vuoi dire?» non rispondo,
sento la rabbia avere la meglio, sento il demone ribollire, i miei occhi si
accendono senza che nessuno ha attivato lo scharingan e le mani cominciano a
tremarmi, la rabbia contro Sasuke mi sta divorando e a poco a poco il mio posto
viene preso dal demone, i canini si allungano e le unghia mi diventano artigli,
sento un movimento dietro di me poi qualcuno mi abbraccia, quel tocco mi
tranquillizza e riesco a riprendere il controllo, alzo lo sguardo e mi ritrovo
Sasuke davanti «Scusa, mi dispiace, io… ero infuriato per quello che è successo
io non volevo…»
«Tu non vuoi mai Sasuke,
eppure riesci a farmi sempre più male»
«Lo sai che non posso vivere
senza di te, e quando fai qualcosa che mi ferisce la paura ha il sopravvento»
«Quando sono stata con Itachi
per qualche attimo sono riuscita a dimenticarti»
«Perché me lo stai dicendo?»
«Perché voglio che tu sappia
tutto»
«Grazie, non credo di
meritarmelo»
«No non te lo meriti» ci
separiamo «Tutto ok?» mi chiedono gli altri, sorrido «Sto bene»
«Adesso che si fa?» chiede
Naruto, tutti ci giriamo e guardiamoli quinto Hokage.
Oggi ho
messo due capitoli! Domani non potrò scrivere quindi mi voglio fare perdonare!!
Commentate… baci
R3ira
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Capitolo 10 *** 10-LOTTA ***
huhuhu
10- LOTTA
«Naruto se non la finisci ti
uccido!» urlo infuriata, stiamo andando verso le cascate vicino il villaggio, lì
ci aspettano Sasuke, Itachi, Ayako e Hikaru per allenarci «Ma sono solo
curioso!» protesta Naruto «No sei solo un bambino» precisa Sakura, da quando ha
scoperto di me e Sasuke è un po’ giù, ma sembra l’abbia presa bene «Ti prego
Kazumi!»
«No! Naruto non ti dirò mai con precisione cosa è successo
tra me e Itachi!»
«Uffa!» dopo qualche minuto
arriviamo a destinazione «Salve e tutti!» urla Naruto contento come un bimbo,
Sakura accenna un saluto a tutti «Cominciamo?»
«Dobbiamo aspettare il quinto
Hokage» ci informa Itachi «Cosa?» chiedo «Dice che vuole provare a fare una cosa
con te»
«E ti pareva…» sussurro «Hai
detto qualcosa Kazumi?» sussulto «No maestra»
«Bene possiamo cominciare
allora!»
«Cosa devo fare?»
«Semplice voglio che tu
ghiacci quella cascata»
«Ok, facilissimo»
«No, no non voglio che tu
ghiacci tutta la cascata, ma solo la superficie, due centimetri dovrebbero
bastare»
«Sta scherzando?! Non ho tutto
quel controllo!» protesto «L’allenamento serve proprio a
questo»
«E c’è bisogno di lei per
questo?» chiedo sospettosa «Si, potresti perdere il controllo e…»
«Ho capito» la interrompo. Mi
posiziono di fronte la cascata, è alta una ventina di metri sarà difficilissimo
farlo. Mi concentro e comincio a indirizzare il chacra nella direzione della
cascata, a poco a poco sento il flusso di acqua congelarsi, poi comincio a
salire verso l’alto cercando di ghiacciare solo la superficie, ma è difficile il
chacra spinge per uscire dal corpo e io lotto per farlo stare dentro
«Controllati» esclama Tsunade. Continuo, ma è difficile trattenere tutto quel
chacra, è difficile «Calmati Kazumi!» ordina la maestra. Troppo tardi.
I canini si allungano come un
paio di giorni prima nel suo ufficio, le unghie diventano artigli e il chacra è
pronto ad esplodere da un momento all’altro… «Controllati!» ripete Tsunade, ma
non posso più farlo ho perso il controllo del corpo, sento muoversi le labbra in
un sorriso, alzo lo sguardo e vedo la faccia preoccupata di Sakura, poi mi giro
e vedo quella compiaciuta di Ayako e la rabbia esplode, ringhio. Sento il corpo
prepararsi ad attaccare e con quel briciolo di controllo che mi resta prendo un
kunai dalla saccoccia nella cintura e lo punto contro una parte del mio corpo,
poi colpisco.
Sento il controllo tornare è
porto la mano sul fianco destro sanguinante, «Ai…» mi alzo e vado sulla riva,
«Cavolo mi sto sporcando tutto il vestito!» protesto «Stai bene?»
«Si certo»
«Ti curo io» si offre Sakura,
le lancio un’occhiataccia, lei sa quanto detesto essere tratta così «Faccio da
sola» curo la ferita, poi creo un flusso d’acqua e mi pulisco il vestito che
asciugo con il vento «Fatto!» esclamo soddisfatta del mio lavoro «Per oggi
basta!» esclama Tsunade «Cosa?! Ho appena cominciato!»
«E guarda cosa è successo!»
dice Ayako acida «Tu stai buona, la prossima volta potrei decidere di non
lasciarti vivere» rispondo, lei si irrigidisce. Mi alzo e mi rimetto di fronte
alla cascata «Voglio riprovare!»
«Ho detto no! Kazumi ascoltami
una buona volta!» mi arrendo e torno dagli altri «Bene! Io vado, Itachi tienila
d’occhio» esclama Tsunade, le lancio un’ occhiataccia che sposto anche su Itachi
«Ti devo tenere d’occhio! Ordini superiori!» dice sulla difensiva «Bene allora
mi allenerò nelle arti marziali! Qualcuno si offre?» guardo con sfida Ayako, ma
«Io!» si offre Sasuke «Perfetto».
Ci mettiamo uno di fronte all’
altro e cominciamo a studiarci.
Giriamo in cerchio studiando
le mosse l’uno dell’altro, poi attacco puntando al braccio destro che è
leggermente girato verso dietro, pronto ad afferrare la spada, ma io lo
anticipo, estraggo le mie due lame e punto al suo fianco sinistro, Sasuke mi
blocca con la sua spada, sorrido e mi allontano, resto in guardia e mi attacca,
paro il colpo «Questo è il mio elemento» gli sussurro appena si avvicina, lo
vedo un po’ confuso, poi creo un corso d’acqua che lo investe e lo getta nel
fiume. Risale tutto bagnato, fa un movimento con le dita e mi “sputa” del fuoco
a dosso, lo spengo con un semplice gesto «Te l’ho detto questo è il mio
elemento»
«Vai Sasuke» urla Ayako sulla
riva, mi monta la rabbia e lo attacco senza pensarci, lui mi afferra per la vita
a mi sbatte contro il muro vicino alla cascata, gli tiro un calcio nelle costole
e la stretta si allenta, mi posiziono di fronte la cascata e comincio a far
uscire del chacra diretto su Sasuke «Kazumi!» mi rimprovera Itachi, ma non lo
ascolto e blocco i piedi di Sasuke con il ghiaccio, lui lo scioglie con il
fuoco, mossa prevedibile, ma gli congelo le dita, in modo tale che non possa
muoverle. Riesce a sciogliere il ghiaccio lo stesso e mi viene a dosso così
velocemente da non vederlo. Mi atterra «Ho vinto» sussurra «No invece» ribatto
«Guarda» e abbassa lo sguardo, lo seguo: la sua spada è a pochi millimetri dal
mio cuore, sbuffo «Spostati» gli ordino «Perché? Sto bene qui dove sto»
«Togliti» e gli lancio
un’occhiata assassina «Cosa c’è? Ti potresti eccitare?» mi provoca «Smettila»
sibilo, sorride beffardo e non si toglie, mi sta facendo irritare parecchio.
«Perché non vai dalla tua amichetta e ti togli dalle palle?» il sorriso gli
scompare dal volto «Così tu puoi andare dal tuo amichetto?»
«Io non ho nessun amichetto. E
togliti!» spigo contro il suo petto per farlo alzare, ma non si sposta di un
millimetro «Ne hai ancora molto?»
«No» risponde, mi afferra per
la vita e si alza portandomi con se nell’altra sponda «Che vuoi?»
«Niente, ti ho solo dimostrato
che sono più forte»
«Non era uno scontro serio e
qui…»
«E anche» mi interrompe «che
sei gelosa di me, l’ho notato cosa hai fatto quando Ayako ha gridato il mio
nome»
«Non ho fatto proprio niente»
mento molto poco convincente «Si certo» sorride e raggiunge gli altri, sbuffo e
lo seguo «Tu prima o poi mi metterai nei guai!» mi rimprovera Itachi «Dai Itachi
non ho fatto niente di male!»
«Ora voglio allenarmi io!»
dice Naruto «Allora combatti contro di me» si offre Itachi «E tu» mi guarda «Fai
la brava» gli faccio la linguaccia e mi siedo per osservare lo scontro, ma mi
lascio trasportare dai miei pensieri. In questo mese ne sono successe di tutti i
colori, ho fatto tanti sbagli, non avevo programmo quello che è successo con
Itachi, è successo e non so neanche perché non mi sono fermata, forse era
rabbia, forse è perché Itachi non mi è indifferente o forse… boo… non lo
so.
«Sei pensierosa?» mi chiedo
una voce poco conosciuta, alzo la testa e mi ritrovo Hikaru accanto «I-io
no-non…» sorride «Ti ha sconvolta il fatto che ti sto parlando?»
«A dire la verità si» rispondo
«Non hai risposto alla mia domanda» mi fa notare gentilmente «Ah! Si giusto… si
sono pensierosa»
«E a cosa pensi? Se posso?»
«A quello che è successo
nell’ultimo mese»
«Allora hai un bel po’ di cose
da pensare!»
«Si, forse anche troppe!»
«Voglio dirti una cosa…
conosco Sasuke da qualche mese e voglio che tu sap…»
«Aspetta! Non lo voglio
sapere! Qualsiasi cosa sia non la voglio sapere!» sorride «Volevo solo dirti che
non sei stata l’unica ad aver sofferto in questo tempo…»
«Si, ma sono stata l’unica a
non aver scelto di soffrire volontariamente!»
«Ma tu cosa avresti fatto al
suo posto?!»
«Non chiedermelo»
«Perché?»
«Perché non te lo so dire… ho
perso i miei genitori quando ero piccola, troppo piccola»
«Capisco, ma almeno provaci»
«Ok…» chiudo gli occhi e penso
per un po’, poi gli rispondo «Non credo che sarei andata da Orochimaru» sorride
«Lo immaginavo, ma non devi esserne certa, cerca di capirlo»
«Anche lui dovrebbe cercare di
capire me!»
«Me lui aspetta te, e tu
aspetti lui! Così non finirà mai!»
«Di che si parla?» chiede la
voce di Sakura «Niente… del più e del meno» risponde pronto Hikaru, si alza e si allontana, Sakura
si siede al suo posto «Sakura io…» comincio «Kazumi» mi interrompe lei «In
questi ultimi giorni mi avrai chiesto scusa un centinaio di volte! Stai
tranquilla! Ok?»
«Ci proverò» le sorrido
debolmente
«Ho vinto!» esclama Itachi
«Non vale…» borbotta un irritato Naruto «Naruto accetta la sconfitta! Prendi
esempio da Kazumi» mi provoca Sasuke «Idiota» sussurro «Sasuke! Tesoro andiamo a
riposarci un po’?» chiede Ayako con l’espressione di una che non si vuole
affatto riposare… «No, preferisco rimanere ancora un po’ qui» le risponde Sasuke
fissandomi, mi trattengo a stento da un sorrisino e mi alzo «Bene io torno a
casa» dichiaro «Cosa?!» chiede Sasuke «Lì non ci saranno scocciatori e potrò
stare un po’ tranquilla»
«Allora ci vediamo domani
Kazumi»
«Ok, ciao Itachi! Naruto,
Sakura voi che fate?»
«Io me ne torno al villaggio»
dice Naruto sempre più imbronciato «Vengo anch’io!» dice Sakura «Ok allora
torniamo a casa!»
Bleachnaruto, hai proprio
ragione avere due spasimanti è gratificante! Però è anche faticoso e come dici
tu “struggevole”! grazie per i complimenti! un bacio!
R3ira
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Capitolo 11 *** 11- ...E AMORE ***
huhuhu
11- …E AMORE
Qualcuno sta cercando di
sfondarmi la testa a mazzate, così apro gli occhi: sono a letto, nella mia
stanza e qualcuno bussa alla porta. «Arrivo!» urlo con la voce impastata dal
sonno, mi avvicino alla porta «Chi è?»
«Kazumi sono Naruto!»
«Naruto che vuoi?!»
«Fammi entrare»
«Uff… ok, mi vesto e ti apro»
mi vesto velocemente e gli apro «Auguuuuuuuuriiiiiiiii» urla stritolandomi in un
abbraccio, quando mi libera gli chiedo «Auguri?! Perché?»
«Come perché?!?! Oggi diventi
una diciassettenne!»
«Ah! È vero…»
«Vieni andiamo a festeggiare
con gli altri»
«Non ho voglia di festeggiare
il mio compleanno!»
«Si che ce l’hai» si
intromette la voce di Sakura, che mi afferra per un braccio e mi tira fuori di
casa «Ma…!»
«Niente ma! Andiamo» mi
trascinano fino alle cascate dove ci aspettano gli altri «Auguri Kazumi!» mi
dice Itachi «Emm… grazie» sorride e io ricambio, poi mi sento una mano sulla
spalla e mi giro: è Hikaru «Auguri!»
«Grazie Hikaru!»
«Vieni!» Sasuke mi afferra e
mi porta all’interno del bosco lì vicino «Pure il giorno del mio compleanno
dobbiamo litigare?!» protesto «Non voglio litigare» dice continuando a
trascinarmi, poi si ferma e mi ritrovo in una piccola radura. Gli alberi le
fanno da tetto e la luce che trapassa le fogli è verde, questo posto è caloroso.
«Wow…» sussurro «Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, l’ho scoperto un paio di
giorni fa!» mi giro e lo guardo «È bellissimo…! Ma, perché mi hai portata
qui?»
«Volevo che tu lo vedessi»
stiamo in silenzio per un po’, poi lo sento muoversi e lo vedo avvicinarsi di
più «C-che c’è?» gli chiedo, lui non risponde, avvicina le sue labbra alle mie,
e annulla la distanza che ci separa. Rispondo al bacio e quando ci stacchiamo
abbiamo entrambi il respiro corto «Forse dovremmo tornare dagli altri» sorride
«Si torniamo» mi da un altro bacio veloce e mi riporta al fiume.
«Com’è essere una
diciassettenne?» mi chiede Naruto, lo guardo un po’ stravolta ci dovrebbe essere
una differenza? «Assolutamente uguale ad essere una sedicenne!» rispondo alla
fine «Comunque» mi alzo «Io devo andare ad allenarmi»
«No invece, la maestra Tsunade
ha detto che per oggi non c’è bisogno» dice Sakura, la fulmino con lo sguardo,
avevo la scusa per andare via! «A si?» le chiedo «Si»
«Ma se te ne vuoi andare fai
un piacere a tutti» si intromette Ayako, mi giro, le lancio un’occhiataccia e
scappo via. Odio il giorno del mio compleanno, lo odio con tutte le mie forze!
«Kazumi!» mi urla Sasuke, ma non mi giro e continuo a correre, dove non lo, ma
continuo a correre. Riesco a seminarlo, torno a casa e mi ci
chiudo.
*
Sono una diciassettenne da tre
settimane, tre settimane disastrose, erano dodici anni che non festeggiavo il
mio compleanno, ogni anno quel giorno sparivo per poi ricomparire il giorno
dopo. Questo anno avrei fatto la stessa cosa, ma sono successe così tante cose
che l’ho dimenticato completamente.
Esco e vado verso le cascate
per stare un po’ sola, come ormai ogni giorno. Mi siedo sul bordo del fiume e
guardo l’acqua, il mio compleanno, preferirei cancellare quel giorno dalla mia
testa. Precisamente dodici anni e tre settimane fa è stato il giorno più brutto
della mia intera esistenza. «Di nuovo qui?» mi chiede la voce di Sasuke, mi giro
e lo vedo sedersi accanto a me «Si, di nuovo qui» sussurro «Ti va di dirmi
perché è successo quello che è successo? Non credo sia stata Ayako a farti stare
così»
«No, non è stata lei»
«Allora?» mi chiede, forse mi
farebbe bene dirlo a qualcuno… «Dodici anni e tre settimane fa» comincio «Il
giorno del mio compleanno, i miei genitori partirono per una missione contro un
villaggio nemico, dissero che non appena sarebbero tornati avremmo fatto una
festa per il mio compleanno… ma non sono tornati, né quella sera, né il giorno
dopo… ho aspettato tanto, continuavano a dirmi che erano dovuti restare per fare
un’altra missione, ma non ero stupida… poi un giorno gli altri ninja tornarono,
portavano due barelle con due corpi sopra, corsi verso di loro e senza dargli il
tempo di fermarmi spostai una delle coperte che ricopriva i corpi…» chiudo gli
occhi ormai estranei alle lacrime «… era mia madre. Ricordo di aver lanciato un
urlo e poi… buio. Mi sono risvegliata il giorno dopo, ma non ho partecipato al
funerale. Avevo solo cinque anni!» aggiungo come per giustificarmi «Mi dispiace»
mi sussurra alla fine lui «Vedere il corpo di mia madre immobile, pallido,
morto… è stato terribile. I-io non credo che riuscirò mai a
dimenticarlo»
«Posso farti una domanda?»
«Si»
«Se scoprissi chi ha ucciso i
tuoi genitori cosa faresti?»
«Li ucciderei, uno alla volta»
rispondo con rabbia «Allora mi capisci» mi dice, spalanco gli occhi, ha ragione…
e ha ragione anche Hikaru, se fossi stata in Sasuke avrei fatto lo stesso. Avrei
fatto di tutto per vendicarmi. «Si, adesso si» gli rispondo, lo guardo e
sorride, poi mi bacia. Mi prende in braccio «Che fai?» gli chiedo, sorride e mi
porta nella radura che mi aveva mostrato il giorno del mio compleanno, poi mi
sdraia e lui si mette sopra di me «Sa-sasuke»
«Non vuoi?» mi chiede, lo
guardo e la risposta arriva da sola «Si» sussurro, comincia percorrere il mio
collo con le labbra, comincio a spogliarlo e lui fa lo stesso con me, poi
capisco che questa volta è la cosa giusta.
«Come stai?» mi chiede dopo un
po’ «Mai stata meglio» gli rispondo «Allora sono bravo!»
«Non saprei, sai Itachi…» mi
guarda con gli occhi storti «Scherzo!» esclamo, mi alzo e comincio a vestirmi
«Dove vai?» mi chiede «Devo andare nell’ufficio dell’Hokage e sono in ritardo,
oggi è la volta buona che Tsunade mi uccide! Ciao» lo bacio sulle labbra e corro
via.
«Kazumi sei in ritardo!» urla
Tsunade «Lo so mi dispiace»
«Oggi sei di buon umore!» mi
dice, sorrido «Si, sono di ottimo umore!»
«Non ho niente da
affidarti e per oggi non c’è
bisogno che ti alleni, puoi andare!»
«Ok, arrivederla maestra!»
esco dallo studio e incontro Sakura «Sakura! Ti va di andare a trovare gli
altri!»
«Si, andiamo!» quando
arriviamo li troviamo vicino il fiume a chiacchierare, c’è anche Naruto «Salve
ragazze!» ci salutano Itachi e Hikaru «Ciao» rispondiamo in coro io e Sakura
«Ciao Sakura» la saluta Sasuke «Ciao» risponde lei. «Hikaru? Ti posso parlare?»
gli chiedo «Certo» si alza e ci allontaniamo un po’ dagli altri «Adesso posso
risponderti alla domanda che mi hai fatto l’altro giorno» mi fissa interrogativo
«Avrei fatto la stessa cosa di Sasuke» sorride «L’hai capito!» ricambio il
sorriso e torniamo dagli altri, mi sento abbracciare da dietro e riconosco il
profumo di Sasuke «Sei ancora viva, l’Hokage non ha fatto problemi?»
«Ha urlato un po’» rido, mi
giro e lo bacio davanti a tutti, nessuno fa una piega, neanche Sakura che
sorride, ma Ayako l’ancia un urlo, mi giro e le chiedo: «Tutto bene?» mi lancia
uno sguardo furioso, poi guarda Sasuke che fa spallucce «Lei è la mia vita
Ayako, mi dispiace» sorrido.
Il mese successivo trascorre
come se qualcuno avesse messe la velocità doppia alla mia vita, tra allenamenti
e tutto il resto non mi rendo conto del tempo che passa fino a quando un giorno
una nausea pazzesca fa tornare il tempo alla velocità
normale.
Sono sdraiata sul letto dopo
aver passato la notte a correre in bagno per vomitare e adesso sono le otto di
mattina, bussano alla porta e mi alzo per aprire, ma un giramento di testa mi
costringe a sedermi nel letto, ma che cavolo ho? «Kazumi ci sei?» chiede la voce
di Naruto «Si arrivo!» gli apro la porta «Oddio! Ma che hai? Sei bianca come la
tua maglietta!»
«Non mi sento tanto bene»
«Non vieni alle cascate
allora?»
«No per oggi no…»
«Vuoi un po’ di compagnia?»
«No tranquillo vai, appena sto
meglio vi raggiungo!»
«Ok… A dopo»
«Ciao» un altro attacco di
nausea mi costringe a correre in bagno.
Decido di andare dalla maestra
Tsunade.
Busso alla porta ed entro
«Kazumi! Tutto bene?»
«Veramente no»
«Che hai?»
«La nausea e mi gira la testa»
mi lancia un’occhiataccia «Che c’è?» chiedo sconvolta «Fammi dare un’occhiata»
posa le mani sulla mia pancia e del chacra verde la circonda, quando finisce mi
guarda con un espressione indecifrabile «Che ho?» le chiedo, si siede sulla sua
poltrona e chiude gli occhi «Con Itachi, quanto tempo fa ci sei stata?» mi
chiede, divento rossa «P-perché?»
«Rispondi!» mi faccio un conto
mentale e poi rispondo «due mesi e mezzo fa più o meno,
perché?»
«E basta?!»
«E basta confermo… ma perché?»
«E non sei stata con nessun
altro…?»
«Be… con Sasuke, no?»
«Quando?» sono sempre più
imbarazzata «Non è stata solo una volta…»
«Per caso un mese fa ci sei
stata?»
«Uffa! Ora basta! Si ci sono
stata! Ma me lo vuole spigare il perché di queste domande?!?» mi lancia
un’occhiataccia «Sei in cinta»
«Co-cosa?!?» chiedo
terrorizzata «Ha capito benissimo»
«E ora che faccio?!?!» chiedo
«Devi dirlo a Sasuke»
«Ma…»
«Devi farlo!»
«Lo so…» mi dirigo verso la
porta, poi mi blocco «il fatto che il demone dalle otto code è…»
«Non dovrebbe avere
conseguenze» mi interrompe «Non posso esserne certa, ma non dovrebbe influire
sulla gravidanza» «Ok…» esco dall’ufficio e mi dirigo alle cascate, ma non ci trovo nessuno
«Sasuke?» chiamo, ma niente, poi mi sento osservata, mi guardo a torno e quattro
mantelli neri con delle nuvole rosse mi circondano «No, non ora…» sussurro, un
altro attacco di nausea mi colpisce, mi inginocchio e vomito, la testa comincia
a girarmi, vedo tutto nero, poi più nulla.
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Capitolo 12 *** 12- RAPIMENTO ***
huhuhu
12- RAPIMENTO
Apro gli occhi. Dove sono? Mi
chiedo. Sono distesa su un letto, aspetto che gli occhi si abituino al buio poi
mi alzo e mi guardo in torno. Sono in una stanza, il letto, matrimoniale e a
baldacchino, è in un angolo, alla sua destra c’è un tavolo minuscolo con una
sedia. Nella stanza ci sono due porte, mi dirigo verso la prima e provo ad
aprirla, ma è sigillata, allora vado verso la seconda che si apre rivelando un
bagnetto.
Provo ad avocare del chacra,
ma lo sento bloccato, come se qualcuno lo stesse trattenendo, un attacco di
nausea mi colpisce e corro in bagno a vomitare. Sento la prima porta aprirsi e,
dopo avere sciacquato la bocca, torno nella stanza.
L’uomo è nell’ombra e non lo
riesco a vedere in viso, ma distinguo chiaramente il mantello nero con le nuvole
rosse. «Perché sono ancora viva?» chiedo. Domanda stupida, ma ancora non l’ho
capito. Si mette in luce e mi mostra il suo viso aperto in un meraviglioso
sorriso. Spalanco la bocca: è un angelo. Ha gli occhi azzurri, delicati e…
dolci. I capelli dorati sono leggermente lunghi e gli ricadano scompigliati
sulle spalle. «C-chi sei?» gli chiedo interdetta, il sorriso gli si amplia «Sono
Pain, il capo dell’organizzazione Alba»
«Perché sono ancora viva?» gli
chiedo di nuovo «Semplice, abbiamo scoperto che dentro di te c’è una cosa
interessante e siamo curiosi di sapere cosa sarà quando uscirà» mi porto
istintivamente la mano sulla pancia «Bastardi…» sussurro, continua a sorridere e
si avvicina «Non ti avvicinare!» ringhio minacciosa, non mi da retta e mette il
suo viso a pochi centimetri dal mio «Lo sai che sei proprio carina?» mi dice. Mi
allontano e lo guardo pensando che potrei dire la stessa cosa di lui, ma mi
trattengo. Scoppia a ridere «Perché mi guardi così?»
«Mi fai schifo, no?»
«No non mi stai guardando
schifata! Mi guardi in un altro modo. Vuoi chiedermi qualcosa?»
«Co-come fai ad essere così…?»
non termino la frase, così? Dolce, forse? «Così…?» mi incita «Be» sbuffo «Così!»
e lo indico, si mette a ridere di nuovo «Perché non ti piace?» mi provoca «Sei
un bastardo!» urlo «Piacermi?!? Piacermi?!? Quante persone hai ammazzato per i
tuoi stramaledettissimi scopi?!?!? E quante ne ucciderai ancora?!?» respiro
faticosamente «Be, ne ho ucciso un bel po’» risponde «E ne ucciderò ancora molte
e tu sarai tra quelle»
«Non ti permetterò di estrarmi
il demone!»
«Si che me lo permetterai, ma
prima deve nascere il tuo bambino» indica la mia pancia «Non ti permetterò di
toccarlo! Bastardo!» urlo, ma un altro attacco di nausea mi colpisce e corro in
bagno a vomitare. Quando torno nella stanza lo trovo nella stessa posizione in
cui lo avevo lasciato «sai una cosa?» mi dice «È strano che ancora non hai
urlato un “lasciami andare!”»
«E tu saresti il capo
dell’organizzazione Alba?» lo prendo in giro «Prima di rapire la forze portanti
dovresti almeno conoscerle un po’… e a quanto pare non mi conosci per niente.
Non sono un’ingenua Pain, ma ti giuro che ti ucciderò e non mi importa se
morirò, perché ti porterò con me!»
«Che paura!» dice sarcastico
«Sparisci!» gli dico, sorride e si avvicina la porta «Dopo che nascerà il tuo
marmocchietto noi due dobbiamo fare una bella… chiacchierata!» apre la porta ed
esce ridendo.
Mi siedo sul letto respirando
con fatica «Porca miseria» sussurro «Devo inventarmi qualcosa…» mi distendo sul
letto e mi addormento.
Qualcuno bussa alla porta mi
alzo e non dico nulla, la porta si apre ed entra un uomo, be più che un uomo è
una pianta, no, no è un uomo, va be è un uomo che esce da una pianta. Ha il viso
diviso in due parti, una nera e l’altra bianca. Porta in mano un vassoio con un
piatto e un bicchiere dentro «Mangia» mi dice con una voce lontana, non rispondo
e mi avvicino al tavolo. Per il momento fare il digiuno non mi sembra opportuno.
Posa il vassoio sul tavolo ed esce dalla stanza, mi siedo e mangio.
Ho deciso di tenere il conto
dei giorni, da quando mi sono svegliata per ora sono a due. Non posso permettere
che passino i giorni, devo fare qualcosa, ma cosa? Non posso evocare il chacra e
neanche il demone. La porta si apre, alzo lo sguardo e incrocio un paio di
meravigliosi occhi azzurri «Pian che vuoi ancora?!»
«sono venuto a farti una
visita, ti dispiace?»
«Si, molto!» mi alzo dal letto
e mi avvicino a lui «Quando uscirò da questa topaia tu morirai Pain» sorride
«Non vedo l’ora…»
«Bastardo» sussurro «Vattene
sei già stato abbastanza qui»
«Certo, vado subito» si
avvicina alla porta «Quanto sei irritante» gli dico prima di vederlo sparire
dietro di essa. Porca miseria! In un scontro fisico non posso affrontarlo, non
posso evocare chacra, allora che posso fare?! Pensa Kazumi!
Ma niente, passano altri dieci
giorni e non riesco a trovare un modo per uscire da questo posto.
Dei passi percorrono il
corridoio dietro la porta, si fermano e poi la porta si apre. Resto impassibile,
l’uomo con il mantello nero ha una spada sotto di esso, la riesco ad
intravedere. “ce la posso fare!” mi butto a dosso a lui senza pensarci, estraggo
la spada e gliela infilzo in mezzo al petto, sento il suo sangue macchiarmi le
mani, ma non ci facci caso. Esco dalla porta e mi ritrovo in un corridoio
all’apparenza interminabile. Comincio a percorrerlo. «Kakuzu che ci vuole?» urla
una voce lontana, mi blocco “Cazzo!” sento i suoi passo venirmi in contro e non
appena mi vede si blocca: è l’uomo pianta. «Tu non dovresti essere qui» mi dice
indifferente «Hai ragione, non dovrei essere qui, ma ci sono» mi metto in
posizione di difesa per evitare imprevisti «Kazumi, Kazumi devi comportarti
bene!» la sua voce angelica viene da dietro di me, mi giro e me lo ritrovo
davanti «Così mi deludi» mi dice dolcemente «Sei un bastardo!» mi si avvicina,
lo fisso negli occhi e mi ritrovo di nuovo in quella stanza. «Come ha fatto?» mi
chiedo sconvolta, ma non trovo la risposta.
I giorni passano e non trovo
un modo per andarmene, la forza di resistere si fa sempre più scarsa e comincio
a pensare di farla finita, non ha senso continuare a vivere, ormai sono nelle
loro mani e una volta nato il mio bambino sarà la fine per me e, forse, anche
per lui.
Passa un mese, un mese e
mezzo, bussano alla porta e non rispondo, tanto so già chi è, entra «Ciao
Kazumi» mi saluta l’angelo di fronte a me, non rispondo «Come stai oggi?» non
rispondo, lui sorride «Hai deciso di fare lo sciopero del silenzio?» non
rispondo «Guarda» indica il mio ventre «La pancia comincia a farsi vedere, chi
sa a chi somiglierà questo bimbo, se sarà come te sarà bellissimo!» non rispondo
«Forza Kazumi, non fare l’offesa, non sai quanto mi dispiace doverti uccidere,
eppure non ho scelta» non rispondo «Ok, ok me ne vado, ti lascio hai tuoi
pensieri, ciao» mi scocca un bacio sulla guancia e si allontana. Non rispondo.
Mi distendo sul letto cercando di trovare qualcosa a cui appendermi per
continuare a vivere, poi uno schianto mi fa sussultare “Che succede?!?!” passa
qualche minuto e la porta della stanza si spalanca, mi ritrovo Naruto di fronte,
non il vero Naruto, ma il Naruto infuriato, con gli occhi rossi, le labbra nere
e gli artigli delle mani pronti a trafiggere qualsiasi cosa «Naruto!» temo in
un’allucinazione «Sei tu?»
«Kazumi» mi si avvicina «Dobbiamo andarcene!» indietreggio «I-Io
come faccio a sapere che sei tu?» non ho bisogno di una risposta, lo so che è
lui, ma ho paura. Sorride «Ti fidi di me?» mi chiede «Si»
«Allora andiamo, vieni!» mi
afferra la mano e mi porta nel corridoio, ci blocchiamo perché ci ritroviamo
Kakuzu di fronte «Ma tu eri morto!» esclamo, Kakuzu sorride «Sono pieno di
risorse» mi salta a dosso e non riesco ad evitarlo, mi difendo e lo attacco un
paio di volte, dopo un dolore lacerante al ventre mi costringe ad inginocchiarmi
urlando. Sento Naruto colpirlo e prendermi in braccio per portarmi via «Resisti
Kazumi» mi sussurra, porto una mano nella pancia e me la porto vicino agli occhi
per vedere se c’è sangue «No…» sussurro quando vedo la mano completamente rossa
«Ragazzi andiamo! L’ho trovata!» alzo lo sguardo e vedo Itachi, Sakura e Sasuke
venirci in contro per andare via. Ci ritroviamo all’interno di una caverna e da
essa usciamo allontanandoci il più possibile, raggiungendo i confini del
villaggio sorvegliati da ninja. Naruto mi posa ai piedi di un albero «Stai
bene?» mi chiede, Sakura si avvicina «Ci penso io» sento un calore nel punto in
cui il kunai di Kakuzu mi ha ferito, e dopo un quarto d’ora mi sento meglio
«Come sta?» chiedo a Sakura «Mi dispiace Kazumi» mi dice con le lacrime agli
occhi «Non ce l’ha fatta» ci metto qualche secondo a rendermi conto delle sue
parole «Non può essere…» le sussurro «Chi non ce l’ha fatta?» chiede Naruto, lo
ignoro «Sakura…»
«Mi dispiace, ho fatto tutto
il possibile» sento qualcosa di caldo bagnarmi la guancia, poi quel liquido
arriva alle labbra e lo sento salato: è una lacrima. La mia prima lacrima dopo
più di tre anni. E lo capisco. Capisco di aver amato quel bambino dal momento in
cui ho saputo di averlo, capisco che lui era mio e di Sasuke, capisco che è
stato lui ha farmi andare avanti in questi due mesi, è stato per lui che ho
continuato a vivere, ma poi capisco che non c’è più, me lo hanno portato via,
per sempre… «Chi non ce l’ha fatta Sakura?» chiede Sasuke, lo guardo, non glielo
hanno detto, perché? Sakura mi guarda in cerca di aiuto, io mi alzo «Ero in
cinta» rispondo a Sasuke «I-in cinta?»
«Si»
«Aspetta! Eri?!?!» Itachi si
intromette «Non ce l’ha fatta… tu…» annuisco «Mi spiace» guardo Sasuke, ho
bisogno di sapere cosa pensa «Era mio?»
«Certo!»
«Lo hanno ammazzato!» si
infuria, forse lui lo voleva… «Perché non me lo hai detto?»
«Appena ne sono stata sicura
sono venuta a cercarti alle cascate e non ti ho trovato, ma loro hanno trovato
me»
«Dobbiamo tornare al
villaggio» dichiara Itachi «Ma voi…?»
«Io e Sasuke siamo stati
reintegrati, il quinto Hokage ha spiegato quello che è successo a tutti quanti…»
«Capisco» torniamo al
villaggio e senza fermarci da nessuna parte ci dirigiamo nello studio
dell’Hokage, Naruto spalanca la porta senza bussare e Tsunade alza la testa
irritata, poi mi vede «Kazumi!» Mi corre in contro abbracciandomi «Lo sapevo che
non era tardi! Lo sapevo che ti avrebbero risparmiato per il bambino!» abbasso
lo sguardo «Cosa è successo?» guarda la mia pancia e capisce «Come? Quando? Devi
dirmi tutto!» mi siedo su una delle sedie di fronte la scrivania, al mio fianco
si siede Sasuke e mi prende la mano «Allora, dopo essere stata qui per sapere
cosa avevo, sono andata alle cascate per dirlo a Sasuke, ma lui non c’era e
neanche gli altri. Mi sono ritrovata circondata da quattro persone e dopo non mi
ricordo niente mi sono svegliata in una stanza, quella dove mi ha trovata
Naruto. Lì ho conosciuto Pain.»
«Pain?» mi chiedono in coro
«Si, il capo dell’organizzazione Alba»
«Com’è?» mi chiede Tsunade
«Sembra un angelo, è bello da togliere il fiato, ma tanto è bello quanto
bastardo, non mi ha ucciso per sapere come sarebbe stato il mio bambino» stringo
la mano a Sasuke e lui mi abbraccia «Una volta ho provato a scappare, ma mi
hanno preso, per il mese successivo sono stata ad aspettare qualcosa, anche se
non so cosa»
«Hai aspettato noi!» dice
Naruto con forza «Avevo pensato di farla finita, ma poi il pensiero del bambino
mi ha fatta andare avanti»
«Per oggi basta, vai in
infermeria e riposati» mi dice Tsunade autoritaria «D’accordo»
«Qualcuno deve stare con lei»
«Non la lascerò un secondo»
afferma Sasuke, mi porta in infermeria e mi fa mettere a letto «Sasuke mi
dispiace»
«E di cosa?»
«Del bambino, di non avertelo
detto in tempo, di tutto quanto»
«Sai una cosa? Appena mi sono
reso conto che noi due avremmo potuto avere un bambino mi sono sentito… felice!»
«Sul serio?»
«Sul serio» si distende
accanto a me «Dormi, non ti lascerò neanche un attimo» appoggio la fronte sulla
sua spalla e mi lascio cadere in un sonno senza incubi, dopo due lunghi mesi.
Salve sono
tornata!!! Lo so è passato un po’, ma no ho potuto scrivere!!!!!!!!!! Cmq non vi
siete più fatte sentire! =( sono triste!!! No, non ci riesco ad essere
arrabbiata!! Allora che ve ne pare del capitolo? Questo è uno degli ultimi se
non il penultimo! Mi raccomando fatevi
sentireeeeeeeeeeeeee!!
Vorrei
ringraziare: bleachnaruto, dubhe93, elanor92, masychan, nico 2283 per avere
aggiunto la mia storia tra i preferiti!! ^_^
Un bacione
gigante
R3ira
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Capitolo 13 *** 13-UN NUOVO INIZIO ***
huhuhu
13- NUOVO INIZIO
Apro gli occhi e vedo il viso
di Sasuke a pochi centimetri del mio, mi sposto un po’ e mi alzo. Mi guardo in
torno e su una sedia vedo i miei vestiti e le mie spade: i ragazzi devono averle
recuperate quando sono venuti a salvarmi. Allaccio la cintura in torno alla vita
che sento piatta e, ormai vuota. Sospiro e mi avvicino alla porta per andare
nell’ufficio della meastra Tsunade «Dove vai?» mi chiede Sasuke «Pensavo stessi
dormendo»
«Mi sono svegliato appena ti
sei mossa, stai bene?» le lacrime mi salgono negli occhi, ma questa volta
nessuno le blocca, scendono lungo il mio viso, bagnandolo «No, non sto bene
affatto» si alza e mi viene in contro «Lo vendicheremo Kazumi» mi abbraccia «Io
voglio Pain» si distacca da me per guardarmi in faccia «Non ce la farai mai a
batterlo da sola»
«Non mi importa, voglio
sentire le sue ossa spezzarsi sotto le miei mani» dico con rabbia «Andiamo
dall’Hokage, devo parlarle» lo trascino fino all’ufficio della maestra Tsunade e
busso «Avanti!» entriamo «Kazumi! Hai dormito?» annuisco «Devo parlarle»
«Lo immagino, dimmi»
«Loro sono ancora nella grotta
dove i ragazzi mi hanno trovata»
«Come fai a saperlo?»
«Lo so!» mi guarda
indagatrice, poi si rivolge a Sasuke «Quanti ne sono sopravvissuti?»
«Tre» le risponde «Chi?»
«Il capo, una donna e una
specie di pianta»
«Possiamo farcela!» dice
l’Hokage con forza «Possiamo?» le chiedo interrogativa «Si verrò anch’io! Stanno
arrivando Sakura, Naruto e Itachi» non appena finisce la frase bussano alla
porta «Avanti!» entrano i tre ragazzi «È successo qualcosa?» chiede Sakura
«Andiamo nella grotta dove avete trovato Kazumi, ora!» le risponde la maestra
Tsunade «Andiamo?» chiede Naruto con il mio stesso tono «Si andiamo!»
Partiamo subito e dopo qualche
minuto di corsa arriviamo di fronte all’entrata della grotta dove ci aspettano
tre mantelli neri con delle nuvole rose. Stringo i pugni per la rabbia e cerco
di controllarmi. «Sapevo che saresti tornata» Mi dice Pain «Sapevo che mi
avresti aspettata» gli rispondo freddamente, si toglie il cappuccio e fissa
Sakura, le sento trattenere il respiro e lui le sorride «Smettila!» lo minaccio
«Sei gelosa?» mi chiede malizioso «Lei lasciala stare! È con me che te la devi
vedere!» lui sposta lo sguardo verso la maestra Tsunade «Guarda, guarda! abbiamo
anche il quinto Hokage!» mi metto davanti a lui «Te l’ho promesso Pain, tu
morirai» mi mostra un sorriso mozza fiato «Si mi ricordo! Zetsu, Konan pensate
agli altri!» si toglie il mantello, rivelando un abbigliamento ninja «Bene»
sussurro «A noi due!»
«No!» protesta Naruto con
forza «Non puoi affrontarlo da sola!» gli rispondo togliendomi la cintura con
tutte le armi «Sentirò le tue ossa rompersi sotto le miei mani Pain!»
«Kazumi, Kazumi!» mi
rimprovera dolcemente «Così rischi di andare all’inferno!» sorrido e gli
rispondo con lo stesso tono dolce «Se devo andare all’inferno allora lo farò in
grande stile!» lo attacco mirando alla spalla destra, ma lui scompare e me lo
ritrovo sopra di me pronto a colpire, devio il colpo e faccio una capriola per
non cadere. Mi viene a dosso troppo velocemente per potermi permettere di
evitare l’urto, ma riesco lo stesso ad evitare la lama che si ferma a qualche
centimetro del mio cuore «Lo devo ammettere te la cavi» ringhio e lo allontano,
in un attimo vede gli altri lottare, mi alzo e aspetto che lui attacchi, ma lui
continua a sorridere irritandomi sempre di più. Così succede, sento le unghia
allungarsi ad artigli, i canini allungarsi sempre di più e una forza mi cresce
dentro, pronta ad esplodere da un momento all’altro. «Bene, sapevo che il tuo
demone insieme a quello della volpe era il più potente, ma vederlo di persona è
tutta un’altra cosa» continua a sorride «Smettila» gli ringhio «Di fare cosa?»
«Di continuare a sorridere!»
allarga il sorriso «Basta!» urlo prima di saltargli a dosso, ma para anche
questo attacco e anche tutti gli altri, invece i suoi vanno a fondo con un certo
successo, ferendomi. «Non vuoi vendicare il tuo bambino?» mi chiede, non gli
rispondo «Di nuovo questo silenzio? Vuoi spezzarmi il cuore?» cerco di
trattenere il chacra del demone che preme per uscire «Sai una cosa? Se il tuo
bambino non fosse morto sarebbe stata un’ottima recluta dell’organizzazione
Alba!» esplodo, lascio al demone tutto lo spazio che vuole e sento il corpo
perdere a poco a poco il controllo e dopo mi ritrovo circondata dal
buio.
È come una stanza dove tutti i
suoni sono amplificati, chiudo gli occhi e mi ritrovo sbalzata fuori dal corpo,
sono una semplice spettatrice di quella lotta. Mi vedo, i capelli mossi da un
vento che non c’è mi sferzano il viso e il collo, gli occhi sono una pozza
d’argento brillante contornata di nero e le labbra sono completamente nere,
incorniciate da un sorriso che non mi appartiene. Il demone si muove velocemente
e Pain comincia a fare fatica a stargli dietro, comincia ad usare tecniche che
ucciderebbero qualsiasi ninja, ma che al mio corpo produco semplici ferite che
si rimarginano in pochi secondi e poi succede tutto in un attimo, il demone fa
un insignificante movimento e si piazza di fronte a Pain trafiggendogli il petto
con la mano.
Mi sento risucchiata nel mio
corpo e mi ritrovo faccia a faccia con Pain, morto. Muovo le dita della mano che
lo ha trafitto e sento che stringono qualcosa al di fuori della sua schiena,
estraggo il braccio dal suo corpo e mi ritrovo il suo cuore nella mano, stringo
con forza e mi si sbriciola nelle mani.
È tutto stranamente
silenzioso, mi giro verso gli altri e li vedo in piedi a fissarmi con i cadaveri
degli altri due membri dell’organizzazione di fianco. Abbasso lo sguardo verso
il mio braccio completamente ricoperto di sangue e lo vedo tremarmi, evoco
dell’acqua con il chacra e lavo via tutto il sangue «St-Stai bene?» mi chiede
incerta Sakura «Io, non lo so» rispondo sinceramente «È tornata» sospira di
sollievo la maestra Tsunade. Guardo Itachi che mi sorride, poi guardo Sasuke, e
infine Naruto: ha gli occhi rossi e le labbra nere e mi guarda stranamente «Io…
Naruto…» balbetto cercando di dirgli qualcosa per fargli capire che sono io, lui
sorride e il rosso viene sostituito dal normale turchese dei suoi occhi. Sasuke
mi viene in contro e mi abbraccia «È finita Kazumi, è finita per sempre» resto
immobile, ancora inconsapevole di quello che è successo, Sasuke si stacca, mi
bacia la fronte e mi prende per mano, «Torniamo al villaggio?» chiede all’Hokage
«Si andiamo» e ci dirigiamo verso Konoa.
Cammino senza conoscere bene
la mia meta, ho come la mente ricoperta da una coltre di nebbia «È tornato
l’Hokage!!» urla qualcuno «State tutti bene?» chiede qualcun’altro «Kazumi?» la
voce che mi chiama è calda e mi tranquillizza «G-Gaara?» chiedo incerta, sento
un movimento alla mia destra e poi una mano mi alza il viso per incrociare i
suoi occhi smeraldo, li metto a fuoco a fatica, ma non appena ci riesco la
nebbia che circonda la mia mente sparisce «Gaara!» esclamo sicura «Si… stai
bene?»
«Credo di si…»
«Ti va di dirmi cosa è
successo?» stranamente sento di volerglielo raccontare, lui mi capisce… «Vieni»
mi prende la mano e mi porta sotto un albero, all’ombra. Sorride «Sono tutto
orecchi»
«Cosa sai?»
«Quasi tutto… so che
aspettavi…» si blocca «Aspettavo un bambino» concludo «So che ti hanno rapita e
che Naruto e gli altri ti hanno liberato, ma non so cosa è successo dopo che tu,
L’Hokage e gli altri siete partiti qualche ora fa»
«Siamo tornati nella caverna
dove mi tenevano e li abbiamo trovati ad aspettarci, erano Pain, una donna e una
specie di uomo pianta. Io ho voluto combattere contro Pain, gli altri hanno
combattuto contro gli altri due. Pain ha cominciato a provocarmi e io cercavo di
trattenermi, cercavo di mantenere il controllo, ma poi ha incominciato a parlare
del mio bambino e sono esplosa, mi sono sentita come sbalzata fuori dal mio
corpo e ho visto il combattimento tra “me”…» faccio le virgolette con le dita
«…e Pain, alla fine l’ho ucciso e a poco a poco ho ripreso il controllo, poi
siamo tornati qui…» aspetto che arrivi il rimprovero «Sei stata grande!» alzo lo
sguardo sconvolta e incontro il suo sorriso smagliante «Nonostante tutto non hai
perso te stessa, al contrario di me…»
«Gaara, tu sei il miglior
Kasekage che il villaggio della foglia possa desiderare…»
«Grazie…» sorrido e mi sento
improvvisamente debole, le gambe mi cedono e cado, ma Gaara mi afferra prima di
arrivare a terra «Hai bisogno di riposare»
«Credo di si»
«Andiamo ti porto in Ospedale»
«Posso riposare anche a casa»
protesto.
«Kazumi non vorrai fare la
fifona?»
«Non sono fifona!!»
«Allora andiamo!» mi porta in
una stanza, Naruto è seduto su un letto e chiacchiera con Sakura e Itachi,
Sasuke invece è seduto su una sedia «Dove siete spariti?» ci chiede Itachi
«Abbiamo fatto una chicchierata» gli rispondo, mi giro verso Gaara e lo vedo
fissare Itachi, lui gli si avvicina e gli porge la mano «Mi dispiace» gli dice
semplicemente, Gaara stringe la sua mano «Niente rancore» gli risponde «Niente
rancore» conferma Itachi.
Mi avvicino a Sasuke «Stai
bene?»
«È colpa mia»
«Cosa?»
«Se hai perso il nostro
bambino è colpo mia»
«Perché?» gli chiedo stupita
«Dovevo essere alle cascate ad aspettarti, dovevo…»
«Sasuke» lo interrompo «Non è
colpo tua, i colpevoli hanno pagato… ok?» mi guarda e gli sorrido «Ok… adesso
devi riposare»
«Sto bene!», si sente un colpo
di tosse: è Gaara «Ok, ok mi distendo un po’» poso la testa sul cuscino e mi
lascio cullare dalle carezze di Sasuke, poi mi
addormento.
TRE MESI
DOPO…
«Sakura muoviti!» esclamo
impaziente «lo sai che Itachi diventa irritabile se arriviamo tardi!»
«Arrivo!» mi urla dalla porta
del bagno, che si apre «Ok, pronta. Stasera dove si va?»
«Il maestro Kakashi ci ha
invitato a cena in un ristorante…»
«Kazumi?»
«Dimmi… glielo dirai stasera?»
«Credo proprio di si!» urla
eccitata «Che bello diventerò zia!»
«Sakura! Mi buchi i timpani!»
lei si inginocchia davanti alla mia pancia e sussurra: «Tua madre è proprio
antipatica sai? Ma non ti preoccupare ci penserò io a te!»
«Andiamo!» la prendo per un
braccio e la trascino davanti l’Ospedale, dove abbiamo l’appuntamento con gli
altri «Vi sembra ora?!» esclama Itachi «Dai Itachi abbiamo solo mezz’ora di
ritardo! Stiamo migliorando!»
«Ciao ragazze!» saluta Naruto
«Ciao Naruto… Sasuke?» gli chiedo «Sono qui!» salta giù da un albero «Emm… ti
devo parlare…»
«Tutto bene?» mi chiede
preoccupato «No, cioè si…! Ok, sono incinta!» silenzio, poi mi sento afferrare
per la vita «È fantastico!» urla contento «Su-sul serio?» gli chiedo stupita
«Certo!» mi bacia e mi prende per mano «Allora dobbiamo festeggiare!» esclama la
voce del maestro Kakashi comparso dal nulla, «Andiamo!» e ci dirigiamo verso il
ristorante pronti ad affrontare una cena in grado di sfamare un
esercito.
FINE
Fiiiiiiiiiiineeeeeeeeeeeeeee!!
La storia è finita… ^_^ per adesso ne ho in lavorazione un’altra… spero mi
seguirete ancora!! Grazie a tutteeeeeeeeeee un kiss
gigante
R3ira
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