LOTTA E AMORE

di R3ira92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** 2- L'INIZIO ***
Capitolo 3: *** 3- INIZIO DEI PROBLEMI ***
Capitolo 4: *** 4-DISTACCO ***
Capitolo 5: *** 5- ITACHI UCHIHA ***
Capitolo 6: *** 6- TOCCATA E FUGA ***
Capitolo 7: *** 7- SCONTRO ***
Capitolo 8: *** 8- GUAI ***
Capitolo 9: *** 9- SPIEGAZIONI ***
Capitolo 10: *** 10-LOTTA ***
Capitolo 11: *** 11- ...E AMORE ***
Capitolo 12: *** 12- RAPIMENTO ***
Capitolo 13: *** 13-UN NUOVO INIZIO ***



Capitolo 1
*** 1- INTRODUZIONE ***


huhuhu

1- PROLOGO

Salve a tutti!! In questo primo capitolo vorrei fare la presentazione della storia e dei personaggi. Allora, questa mia nuova ff è su Naruto e compagnia bella. La protagonista è Kazumi ninja del villaggio della foglia e amica di Naruto. La storia comincia quando Sasuke lascia il villaggio della foglia con il quartetto del suono per andare da Orochimaru. Precisamente nel momento in cui Sasuke parla un’ultima volta con Sakura che gli implora di rimanere e gli dichiara il suo amore.

Kazumi, come Naruto, ha dentro di se uno dei nove demoni, precisamente l’ottavo, (secondo alcune mie fonti, che non so quanto siano attendibili, l’ottavo demone è un toro, ma a me non piace molto l’idea così lo considero come un leone, che mi piace mooolto di più! A questo demone voglio attribuire una caratteristica particolare: è capace di annullare gli effetti dello Scharingan sulla persona che lo ospita, essa ha gli occhi argentati che quando vengono in contatto con lo Scharingan si “illuminano”) e fa parte del tem Kakashi, eccezionalmente di quattro allievi. È innamorata di Sasuke, amore ricambiato dal ragazzo, ma mooooooooooolto tormentato da parte di entrambi. Il loro amore è tenuto segreto a tutti, per paura di far soffrire Sakura (naturalmente da parte della ragazza) e di scatenare chiacchiere e tutto il resto. Kazumi è una ragazza all’apparenza molto sensibile, ma quando è necessario tira fuori le unghie e i denti e non  si fa mettere i piedi in testa da nessuno. È molto bella, per questo molti ragazzi le vanno dietro, e questo suscita la gelosia di Sasuke. Inizialmente non ha armi particolari, usa i kunai e gli shuriken come tutti i ninja, successivamente però impara ad usare due spade lunghe 60cm circa, che tiene in delle fodere incrociate dietro il bacino. Toglie raramente il coprifronte con il simbolo della foglia, che tiene come cintura in torno alla vita. Dimenticavo! La nostra protagonista è orfana, ha perso i genitori in una missione quando aveva cinque anni. Ed è allieva, con sakura, del quinto Hokage.

Adesso vi lascio alla storia, spero tanto che vi piaccia, e vi prego commentateeeeeeee!!!

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Capitolo 2
*** 2- L'INIZIO ***


huhuhu

2- L’INIZIO

«Io ti amo!» sentii chiaramente l’urlo disperato di Sakura e nonostante già sapessi quello che lei provava nei suoi confronti il cuore mi mancò di un battito, ero ancora una ragazzina avevo solo tredici anni, ma sapevo che quel momento mi avrebbe cambiato la vita. Vidi Sasuke colpirla e adagiarla su una panchina e le lacrime cominciarono a solcarmi il viso, ma non potevo andare da lui mi avrebbe chiesto di seguirlo, di non lasciarlo solo, ma non potevo farlo, il mio posto era al villaggio della Foglia. Così, pensando a tutto quello non mi accorsi di averlo davanti, non mi accorsi che mi fissava, chiedendomi qualcosa con lo sguardo «Vieni con me» tre parole che mi colpirono al cuore come una freccia «Non posso, lo sai» gli risposi cercando di trattenere le lacrime e non fare tremare la voce «Ti a…»

«Non lo dire! Non dirlo, perché se mi amassi d’avvero non andresti via, non mi lasceresti per vendetta!» lo guardai negli occhi, era cambiato, ultimamente era cambiato tanto, troppo…  

«Ti amo» mi disse stingendomi a se «ma devo andare, non avrò pace senza la mia vendetta»

«Tu non devi fare niente, tu vuoi andare!» gli gridai disperata «Ti prometto che quando avrò la mia vendetta tornerò da te…»

«Be non disturbarti a farlo, perché io non ti aspetterò, non potrei mai stare con te dopo quello che farai. Mi dispiace ma se vai da Orochimaru non mi vedrei più!» mi guardò con occhi pieni di dolore, aveva gli occhi lucidi e le lacrime lottavano per uscire anche dai suoi occhi «Allora questo è un addio…» lo disse duramente guardandomi dritta negli occhi «Sì, è un addio» gli risposi, mi diede un leggero bacio sulle labbra e andò via. Dopo essermi assicurata che Sakura stesse bene, quella sera corsi a casa, non andai da nessuno, non corsi ad avvertire né Naruto né il maestro Kakashi né il quinto Hokage, ma mi rifugia nel mio letto sotto le coperte e mi addormentai.

La mattina dopo mi sveglia presto, avevo passato una notte d’inferno ed ero sicura che Sakura si era svegliata ed era corsa ad avvertire qualcuno, così decisi di andare dal quinto Hokage per aggiornarmi sulla situazione. Arrivata davanti la porta bussai e dopo aver sentito un agitato “avanti” entrai. Tsunade era seduta dietro la scrivania intenta a cercare tra delle carte «Kazumi!» esclamò appena mi vide «Sasuke è scappato dal villaggio! Sakura è venuta a dirmelo un paio di ore fa!»

«Cosa intende fare?» le chiesi con tono freddo, lei si fermò e mi guardò «Naruto, Shikamaru, Choji, Kiba e Neji sono partiti quasi un’ora fa, Rock Lee è partito mezz’ ora fa per raggiungerli ed aiutarli e…»

«Cosa?! Ha mandato Naruto e gli altri ad affrontare il quartetto del suono?! Loro non possono, loro… li ha mandati alla morte…!!»

«Non avevamo altri ninja a disposizione e credo sia giusto che Naruto vada…» in quel momento persi l’ultimo briciolo di razionalità che mi rimaneva, sbattei le mani sulla scrivania e urlai che li avrei raggiunti, non potevo permettere che Naruto si scontrasse con Sasuke, ne avrebbe sofferto troppo! Sbattei la porta dell’ufficio e corsi fino all’entrata del villaggio, lì c’era Sakura in lacrime, mi fermai «Kazumi! È andato via! Sasuke è scappato!»

«Lo so Sakura, io raggiungo gli altri» mi guardò sconvolta, ma poi abbassò lo sguardo «Ti prego riportamelo» sussurrò, lacrime che lottavano di uscire dai miei occhi da quando mi ero svegliata cominciarono a bagnare le mie guance, ero stata una stupida a pensare che il nostro amore potesse andare avanti, ero stata una stupida a credere in noi, mi girai «Farò del mio meglio Sakura» le dissi, e corsi verso l’uscita del villaggio in cerca degli altri. Correvo ormai da un bel po’ e non c’era traccia di nessuno, decisi di seguire la presenza di Naruto e dopo un po’ mi ritrovai davanti uno spettacolo incredibile: Rock Lee stava combattendo contro un ragazzo, era bello, ma aveva uno sguardo stanco, come se non stesse bene «Rock Lee!» urlai, lui si voltò a mi guardò, era ferito, stanco e provato «Rock Lee che succede?!»

«Kazumi vattene!!» non capivo, chi diavolo era quel ragazzo? «Chi sei?» questa volta mi rivolsi a lui «Il mio nome e Kimimaro sono un allievo di Orochimaru» non sapevo cosa fare, ma aveva l’aria di essere forte, non ebbi il tempo di fare neanche una mossa che Rock Lee lo colpì in pieno petto con un calcio, ma qualcosa di bianco uscì dal suo corpo per bloccare il piede di Rock Lee, dopo qualche secondo riuscì a capire cos’era: erano ossa, le sue costole «Oddio!» sussurrai mettendomi una mano vicino la bocca, in quel istante un’esplosione separò Rock Lee da Kimimaro, mi guardai in torno e Gaara occupava la scena con le braccia conserte e pronto alla battaglia, ma non dovevo perdere tempo, dovevo raggiungere Naruto, provai ad oltrepassare Kimimaro, ma mi bloccò: non c’era modo di passare. Gaara e Kimimaro cominciarono a combattere e dopo qualche minuto Kimimaro stava per trapassare Gaara in piena fronte con un osso «Gaara!!» riuscii ad urlare solo quello, ma Kimimaro si era fermato, morto. Restammo tutti e tre per qualche momento immobili a fissare quel ragazzo, poi mi ricordai che dovevo andare da Naruto, mi avvicinai a Gaara «Devo andare da Naruto!» gli dissi «Corri» non me lo feci dire due volte e corsi per raggiungere Naruto.

Quando arrivai nelle cascate dove si era svolta la lotta mi bloccai, Naruto era disteso per terra incosciente. Mi avvicinai a lui, ma prima di fare la qualsiasi cosi arrivò il mastro Kakashi e cominciò a piovere «Kazumi! Sei arrivata ora?»

«Si» sussurrai «Sono arrivata tardi»

«Non lo avresti fermato neanche tu» non aveva capito, non volevo fermare Sasuke, lui aveva scelto la sua strada, volevo solo… volevo solo cosa? Fermare Naruto… «Andiamo torniamo a casa» prese Naruto e se lo mise sopra le spalle. Arrivati in ospedale scoprimmo che Neji e Choji erano gravemente feriti, mentre gli altri avevano soltanto leggere ferite. Mi sedetti in una panchina aspettando notizie e chiusi gli occhi, lui se ne era andato, forse non l’avrei visto mai più, forse la prossima volta che ci saremmo visti uno dei due sarebbe morto per mano dell’altro. Cosa avrei fatto? Non lo sapevo, ma sapevo che non avrei mai detto a Naruto e agli altri quello che era successo la notte prima, mi avrebbero chiamato vigliacca, forse mi avrebbero odiato e non avrei potuto sopportarlo.

Dopo qualche giorno Naruto e gli altri furono dimessi dall’ospedale, per fortuna stavano tutti bene, ma dentro di me non riuscivo a guardarli negli occhi, specialmente Naruto e Sakura, mi sentivo sporca e sapevo che quella sensazione sarebbe andata avanti fino al giorno in cui non avrei detto loro la verità.

Guardai fuori dalla finestra di casa mia e calde lacrime bagnarono i mie occhi argentati, ma le asciugai subito: non avrei ma più pianto, nella mia vita avevo versato anche troppo lacrime.

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Capitolo 3
*** 3- INIZIO DEI PROBLEMI ***


huhuhu

3- INIZIO DEI PROBLEMI

La sveglia suona ormai da qualche minuto, ma non ho nemmeno la forza per spegnerla, l’allenamento di ieri è stato particolarmente faticoso, ma devo alzarmi altrimenti la maestra Tsunade mi uccide. Mi alzo e la spengo, dopo passo con lo sguardo la mia stanza: è un disastro! Cerco di mettere qualcosa a posto e quando sposto una maglietta dal tavolino vedo la cornice con la nostra foto dentro. La squadra 7 di un tempo mi saluta sorridendo. Guardo il volto di Sasuke e vedo un’impercettibile sorriso incorniciargli il volto e sento di nuovo quella fitta al petto, sento il respiro mancarmi, maledizione! Da quasi tre anni questi malori mi tormentano. Dal giorno in cui Sasuke se ne andato il dolore che provo non è solo nell’anima, ma è un dolore fisico: sento mancarmi il respiro, ho giramenti di testa, un paio di volte sono anche svenuta. Non credevo di amarlo tanto da stare così male, ma ormai è tardi. Mi vesto e mi guardo allo specchio: sono cresciuta. Indosso un paio di pantaloncini neri a fusò fin sopra il ginocchio, sopra ho una maglietta/vestito che copre il mio corpo fin poco sopra i pantaloncini e sopra di essa ho un gilè che arriva sotto il seno con un cappuccio, attorno alla mia vita ho il coprifronte della foglia a cintura e dietro il bacino le mie due spade si incrociano. Alzo lo sguardo verso il mio volto, i miei occhi sono coperti da un velo che ormai non li lascia da quasi tre anni e i miei capelli neri mi ricadono oltre le spalle, capelli sporcati da ciocche platino che spuntano del basso della mia nuca e che detesto: sono il segno della presenza del demone. Sospiro ed esco di casa «Forza Kazumi» mi sussurro per incoraggiarmi dirigendomi verso la casa degli Hokage.

Busso alla porta dello studio di Tsunade ed entro «Buon giorno Kazumi!»

«Buon giorno maestra Tsunade!»

«Oggi non ho niente da affidarti, per registrare le entrate ho mandato Sakura, quindi tu sei libera!» mi sorride e ricambio, mi avvicino alla porta e sto per uscire, ma… «Kazumi!»

«Si maestra?» chiedo girandomi «Tutto bene?»

«Sto bene» le sorrido ed esco, non avendo niente da fare decido di fare una passeggiata, ma quando torna Naruto?! Sono passati due anni e mezzo e ancora non torna!

 

FLASH BACK

«Kazumi, parto vado con Jiraia, ad allenarmi»

«Capisco»

«Tranquilla tornerò presto!» sorrido «Lo spero! Senza di te qui ci sarà da annoiarsi!!» sorride anche lui «Naruto posso accompagnarti all’entrata del villaggio?»

«Certo!» ci incamminiamo e incontriamo Jiraia, di fronte il portone ci fermiamo «A presto Naruto!»

«A presto Kazumi!»  

«Arrivederci maestro Jiraia»

«Arrivederci a te, e fai attenzione»

«Tranquillo so badare a me stessa!» sorrido e li vedo allontanarsi finché non spariscono dalla mia vista, dopo torno verso il villaggio: oggi cominciano gli allenamenti.

FINE FLASH BACK

 

Decido di raggiungere Sakura ,ma per strada incontro Konoamaru che corre verso l’ingresso del villaggio urlando come un matto «Konoamaru che succede?!»

«Kazumi è tornato!!»

«Tornato?! Chi??»

«Ma Naruto!! Logico!» Cosa? È tornato? Non ci posso credere!! Seguo Konoamaru e poco prima di arrivare all’entrata del villaggio vedo Sakura parlare con un Naruto molto più… molto più… Be molto più!! Sorrido e mi avvicino «Be! Ci hai messo un bel po’ per tornare!» lo vedo fissarmi un po’ sconvolto, come se non mi riconoscesse «Ka-kazumi?» balbetta, scoppio a ridere, «Ben tornato Naruto! Sei proprio cresciuto!»

«Anche tu! Sei diversissima!»

«Grazie! Lo prendo per un complimento» continuo a sorridere come un’ebete «Ma cosa sono quelle?!» mi chiede con la bocca spalancata «Cosa?!»

«Come cosa?! Quelle!!» indica le mie spade «Aaa!! Queste!» le tiro fuori «Be! Queste sono la mia arma da un paio di anni!»

«Wow… Me le fai provare?»

«Non credo sia il momento…» gli dico rimettendole nel fodero «Andiamo dal quinto Hokage, vorrà vederti!»

«Si, andiamo! È un po’ che non vedo la vecchia»

«Naruto un po’ di rispetto, è il quinto Hokage!» lo rimprovera Sakura «Si, ma è sempre vecchia!» rido come una pazza! Non ci posso credere, non è cambiato proprio! Mi fermo e lo fisso, «Che c’è?» Mi chiede controllandosi come se avesse qualcosa a dosso «Niente, è solo che… sei proprio cresciuto!!» sorride e continuiamo a camminare chiacchierando. Bussiamo allo studio dell’Hokage e Naruto entra senza aspettare un “avanti” «Naruto!» protesta Sakura ma lui è già dentro «Salve!» urla per attirare l’attenzione di Tsunade «Naruto! Ben tornato!» gli sorride lei «Allora Naruto, spero che tu sia div…» la porta si spalanca e un ninja compare tutto trafelato «Quinto Hokage è arrivato un messaggio del Villaggio della Sabbia! Il loro Kasekage è stato rapito da…» si interrompe «Da?» chiede Tsunade, il ragazzo fissa me e Naruto poi sussurra «Dall’organizzazione Alba» silenzio.

«E chi è? Chi è il kasekage della sabbia?» chiede Naruto serio, nessuno parla e tutti mi fissano, sempre a me i compiti più brutti! «Gaara, è Gaara» gli dico guardandolo negli occhi, ma abbasso subito lo sguardo «È stato rapito? Dall’organizzazione Alba?» nessuno gli risponde e in quel silenzio recepisco quello che ha detto il ninja: Gaara è stato rapito per estrargli il demone. «Maestra che cosa succede se viene estratto un demone dalla persona che lo ospita?» le chiedo, anche se so già la risposta «La persona muore» mi risponde «Dobbiamo fare qualcosa!» urla Naruto «D’accordo, volevo sottoporre voi tre ad una prova per vedere i vostri progressi, ma non c’è il tempo! Kakashi!» urla, e dalla finestra compare il maestro Kakashi «Salve! Ben tornato Naruto!»

«Grazie!»

«Allora, tu Naruto, Sakura e Kazumi dovete partire subito verso il villaggio della sabbia! Per aiutarli! Sarete il tem Kakashi»

«D’accordo!» diciamo all’unisono «Quando volete partire?» ci chiede il quinto Hokage «Subito!» le rispondiamo io e Naruto nello stesso momento, ci voltiamo verso Sakura e il maestro Kakashi che annuiscono «Bene, allora buona fortuna ragazzi»

«Grazie» spalanco la porta e corriamo all’ingresso del palazzo «Ci vediamo all’entrata del villaggio tra mezz’ora» dice il maestro Kakashi sparendo «Ci vediamo dopo ragazzi» corro verso casa mia per preparare tutto quello che mi serve. Arrivo a casa e spalanco la porta mettendo nella saccoccia che tengo legata alla cintura  kunai e shuriken, poi mi fermo un attimo guardo la stanza per essere sicura di non dimenticare nulla e chiudo la porta correndo verso l’entrata del villaggio. Le medicine e l’occorrente per le medicazioni li porta sempre Sakura.

Siamo in viaggio da due giorni e stasera arriveremo al villaggio. Sono preoccupata, e se arrivassimo tardi? E se dovesse succedere qualcosa a Gaara? O a Naruto? O agli altri…? «Ci siamo quasi» sussurra il maestro Kakashi «Dobbiamo sbrigarci!» urla Naruto. Arriviamo all’entrata del villaggio e ci accolgono due ninja che ci portano subito in una stanza dove ci sono due vecchi, Kankuro e Temari. «Ragazzi! Siete arrivati! Dobbiamo partire subito!» dice Kankuro nervoso. È preoccupato, chi può dargli torto? Rischia di perdere suo fratello… «No tu e Temari dovrete rimanere e qui e occuparvi del villaggio, a Gaara ci pensiamo noi» gli risponde il maestro Kakashi più serio che mai «COSA?!?! Non se ne parla!» urlano i due fratelli «Il giovanotto ha ragione!» la vecchietta sembra molto decisa «Ma Chiyo»

«Mi dispiace Kankuro, ma non voglio sentire storie! Andrò io con loro!»

«E lei chi sarebbe?!» chiede Naruto con la sua solita cortesia «Io sono Chiyo, una degli anziani fratelli del Villaggio della Sabbia, esperta in veleni!» silenzio «Bene, allora partiamo subito» dice il maestro Kakashi «Allora muoviamoci!» Naruto si gira ed esce dalla stanza «Ma…!!» urla Kankuro, ma noi siamo già fuori dall’edificio dirigendoci verso il luogo che ci indica Chiyo.

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Capitolo 4
*** 4-DISTACCO ***


huhuhu

4- DISTACCO

Fa che non sia tardi! Fa che non sia tardi! Ti prego.. ti prego…! «Fermatevi un attimo!» la voce del maestro Kakashi mi sveglia dai miei pensieri «Che succede? Ancora non siamo arrivati!» protesta Naruto «Kazumi»

«Si maestro?»

«Metti il cappuccio» 

«Cosa?!»

«Metti il cappuccio»

«E perché?» gli chiedo «Tu mettilo e basta, meglio evitare che ti vedano gli occhi»

«Io…!» comincio a protestare, ma il suo sguardo mi dice che non ammette repliche, così metto il cappuccio del mio gilet sopra la testa in modo tale che mi copra gli occhi, ma che mi permetta di vedere. Ripartiamo.  

«Siamo arrivati» dice Chiyo, siamo sul letto di un fiume, davanti a noi un’apertura coperta da un masso gigante ci fa capire che quello è il posto giusto «Non possiamo entrare così»

«Perché maestro?» gli chiede Naruto «Naruto devi imparare ad osservare, non lo vedi? Il passaggio è bloccato da un sigillo e non c’è solo quello»

«A si? E gli altri? Dove sono?»

«Sparsi in direzioni diverse, per potere aprire il passaggio bisogna togliere i sigilli contemporaneamente, ma noi non siamo abbastanza»

«Ci siamo noi!» urla una voce dietro di noi: è il maestro Gay, con Neji, TenTen e Rock Lee «O no…» sussurra il maestro Kakashi «Maestro, questa volta abbiamo bisogno di lui, la prego lo sopporti» gli sussurro «Si si, ci proverò Kazumi».

Dopo aver spigato la situazione al maestro Gay e agli altri ci organizziamo per rimuovere i sigilli, il tem Gay si allontana in direzioni diverse e una volta rimossi Sakura spacca con un pugno la grande roccia che ci impedisce il passaggio e… buoi.

Non riesco a vedere l’interno della caverna così mi avvicino per entrare e gli altri mi seguono. Mi sento morire non appena i miei occhi si abituano al buoi: Gaara è per terra e un ragazzo c’è seduto di sopra con un sorriso trionfante accanto e a questo quadretto inquietante un figura strana sta immobile. «Gaara!» urla Naruto «Naruto calma» gli sussurra il maestro Kakashi, io, be io non riesco a fare o dire niente, sento le lacrime salirmi, ma riesco a ricacciarle dentro gli occhi: l’ho promesso a me stessa, non avrei più pianto. Dopo qualche minuto riesco a sussurrare solo il suo nome «Gaara…» non lo merita, non è giusto! Sento Naruto agitarsi sempre di più e correre dietro il ragazzo con il corpo di Gaara su uno strano uccello, e vedo il maestro Kakashi correre dietro ai due. In tanto la vecchia Chiyo parla con quella strana persona e Sakura ascolta, attenta ad ogni dettaglio. Non so che fare così esco dalla caverna confusa fino a quando uno schianto non mi riporta alla realtà. Vedo del fumo uscire dalla parte in cui si erano diretti Neji e TenTen e li raggiungo: sono a terra senza sensi, mi avvicino e li risveglio con una tecnica imparata dalla maestra Tsunade «Tutto ok?» chiedo ad entrambi «Stiamo bene»  

«Ma cosa è successo?»

«Le nostre copie… non appena abbiamo rimosso i sigilli abbiamo dovuto combattere con le nostre copie»  

«Capito, TenTen sicura di stare bene?» ancora non ha parlato e sono preoccupata «Sto bene tranquilla» le sorrido «Credo sia meglio andare a cercare il maestro Gay e Rock Lee» annuisco a Neji e ci dirigiamo verso il luogo dove si erano diretti gli altri due membri del tem, ma non riusciamo a trovarli. Li cerchiamo per diverso tempo e dopo un’ora circa li troviamo ancora intenti a combattere, ma non ci danno il tempo di intervenire che sconfiggono i loro “cloni” e ci sorrido trionfanti «Qualcuno ha notizie di Kakashi e gli altri?» chiede il maestro Gay «No, ma dobbiamo andare dove abbiamo trovato Gaara, lì ci dovrebbero essere Sakura e la vecchia Chiyo»

«Bene! Allora andiamo!» ci dirigiamo verso la grotta con la speranza che siano tutti salvi.

Arrivati troviamo La vecchia della sabbia appoggiata a Sakura e un ragazzo dai capelli rossi morto, trafitto da delle lame. «Che cosa è successo?» chiediamo in coro «E poi dov’è finito quello strano coso? Cioè quella persona?» chiedo un tantino sconvolta «È lui, quella strana persona è lui, si trovava dentro una marionetta, il suo nome era Sasori un tempo era un ninja della sabbia, poi ha tradito il villaggio e si è un unito all’organizzazione alba e…»

«E…?»

«Ed era mio nipote» conclude Chiyo.

«Naruto e il maestro Kakashi?» chiede Sakura per cambiare argomento «Non lo so, andiamo a cercarli»

«Ma…» comincia Sakura guardando Chiyo «La ragazza ha ragione andiamo» Dice la vecchietta rimproverando Sakura con lo sguardo. Cominciamo a correre fino a quando non vediamo Naruto abbassato sul corpo di Gaara e Kakashi accanto a lui «Naruto!!» si gira «State tutti e due bene?»

«Stiamo bene» il maestro Kakashi risponde per lui «Ragazze proteste dare un’occhiata a Gaara?» chiede Naruto a me e a Sakura, ma io faccio qualche passo indietro, non ho la forza per farlo, posare le mie mani sul suo corpo e non sentire la vita… No, non riesco a farlo. Sakura mi guarda e annuisce, controlla Gaara e costata che è morto, ormai non ci sono più speranze. Le lacrime cominciano a scorrere lungo le guance di Naruto «Mi dispiace ragazzo…» gli sussurra Chiyo, ma quello sono le parole meno adatte, infatti lui esplode… «Le dispiace! LE DISPIACE!» urla disperato «COSA PUÒ SAPERNE LEI! LEI SE NE STA LÌ… LEI… Lei è stata una di quelli che gli ha fatto vivere la vita d’inferno che ha vissuto! LEI È STATA UNA DELLE CAUSE DELLA SUA MORTE!!» Ti prego Naruto smettila, ti prego… «Lei cosa ne può sapere di quello che ha potuto passare Gaara! Ve ne siete fregati tutti di quello che provava! Lo avete usato come un’arma e poi lo avete buttato via come un oggetto! E adesso che lui era riuscito a farsi accettare… adesso che lui era diventato Kasekage… Adesso che era felice… È MORTO!» sputa quelle parole in faccia alla vecchia, ma lei non si muove, non fa nulla «Stai calmo ragazzo» si inginocchia vicino al corpo di Gaara e crea una bolla di chacra sulla sua pancia «Ma che fa…?» si chiede Naruto «Sakura…» sussurro «Lei sta facendo… sta facendo quella tecnica?»

«Io credo di si…» mi risponde fissando la schiena della vecchia «Neji? Cosa vedi?» gli chiedo «Sembra che si stia svuotando di chacra…»

«Allora è quella tecnica»

«Cosa? Cosa sta facendo?!» chiede Naruto «Sta resuscitando Gaara» gli rispondo, lui apre la bocca poi la richiude e non dice nulla. Passa qualche minuto, dopo Chiyo cade a terra apparentemente svenuta… in tanto Gaara apre gli occhi, un paio di smeraldi mi fissano «Ci hai fatto prendere un colpo» gli dico sorridendogli, lui mi sorride debolmente e guarda Naruto «Grazie» gli sussurra «Di niente…» gli risponde «Adesso è meglio tornare al villaggio» dice il maestro Kakashi.

Cominciamo a camminare verso il villaggio e io mi tengo un po’ indietro, il maestro Gay e il maestro Kakashi danno uno mano a Gaara e Rock Lee porta la vecchia Chiyo morta. In lontananza vediamo venirci in contro gli abitanti del villaggio, contenti di riavere il loro Kasekage.

Mi fermo e vedo che nessuno se ne accorge, così mi volto e corro verso il luogo dove l’organizzazione Alba ha estratto il demone di Gaara, scendo nella grotta e guardo il suo interno: è completamente vuoto.  

«Tu chi saresti?» mi chiede una voce quasi annoiata, mi volta e l’unica cosa che riesco a pensare è che il maestro Kakashi aveva ragione: il cappuccio alzato mi sarebbe servito.

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Capitolo 5
*** 5- ITACHI UCHIHA ***


huhuhu

5- ITACHI UCHIHA

«Tu chi saresti?» mi chiede una voce quasi annoiata, mi volto e l’unica cosa che riesco a pensare è che il maestro Kakashi aveva ragione: il cappuccio alzato mi sarebbe servito.

Non so che fare, non so come comportarmi e ho paura. Quegli occhi li ho visti solo una volta qualche anno fa, ma non si possono dimenticare, non si possono cancellare. Sento i miei occhi accendersi a spero che lui non li veda, altrimenti capirebbe tutto. «Ti ho fatto una domanda» mi dice  «e pretendo una risposta»

«Non ti riguarda chi sono, Itachi Uchiha»

«Tsk! Non mi provocare ragazzina!»

«Non ti sto provocando» comincio a tremare, lui è davanti l’entrata e non credo che mi lascerà andare, maledizione! Io e le mie idee! «Dimmi chi sei, se non mi rispondi non uscirai viva di qui» un sorriso gli incornicia il viso e capisco che non mente «Sono un ninja del villaggio della foglia»

«Non è una risposta soddisfacente. Questo lo avevo capito già!» e indica la cintura.

Sorrido: ha ragione. «Giusto!» esclamo, non mi serve fargli perdere tempo, Itachi è forte, ma contro di me perde gran parte delle sue tecniche, tutte quello con lo scharingan, non possono farmi niente, il suo unico vantaggio è il fatto di potere anticipare ogni mia mossa. «Aspetto una risposta» forse l’unica cosa da fare è farmi vedere in volto, forse combattendo potrei farcela, forse posso vincere… Non penso più a niente e abbasso il cappuccio con le mani e aspetto la sua reazione. Mi guarda e non dice nulla, nessun cambio di espressione, nessuno sorriso, niente, «Tu…» sussurra «Non può essere…» ma che dice? Ha paura? Impossibile… Si avvicina ed estraggo le spade «Stai lontano» gli ringhio, sorride «Tranquilla non voglio farti niente…» questa volta tocco a me sorride «Non ho paura di te Itachi! Non credo di esserti molto inferiore!» il sorriso scompare dal suo volto «Questo è vero…, ma non ho intenzione di combattere» si avvicina ancora e mi ritrovo a pochi centimetri da lui. Si slaccia il mantello e lo fa cadere a terra, sotto è vestito molto simile al maestro Kakashi, ma non ha il gilet. «Se non vuoi combattere che vuoi?!»

«Voglio parlarti, è un po’ che ti cerco Kazumi»

«Co-Come fai a sapere chi sono?»

«A dire il vero non sapevo che tu fossi l’ottavo demone, ma…»

«Io non sono l’ottavo demone!! Lo custodisco, niente di più!» sorride «Certo, hai ragione»

«Allora? Come fai a sapere chi sono?»

«Ti conosco, perché conosco mio fratello» E? Riavvolgi non ho capito niente! «Che c’entra tuo fratello con me?» domanda stupida, infatti lui sorride «Lo hai già dimenticato? Saperlo lo ferirebbe molto!»

«Non osare parlare di lui! Tu non sai niente! Tutto quello che è successo è colpa tua! Bastardo!» urlo, lo odio, è colpa sua, è tutta colpa sua! «Tu non capisci…»

«Non capisco?! NON CAPISCO?! Che c’è da capire? Hai rovinato la vita a tutte le persone con cui sei venuto a contatto cosa c’è da capire?!?» abbassa gli occhi sembra… ferito. «Se mi lasciassi parlare forse capiresti» sussurra, ma che sta succedendo? «I-Io non capisco cosa vuoi da me, se non il demone cosa?» poso le spade nelle fodere e lui mi fissa «Non è il posto per parlare» dice «Non verrò con te, non mi fido»

«Se vuoi sapere quello che è successo d’avvero devi venire»

«Sai che me ne importa!»

«Questo vuol dire che non rivuoi Sasuke, questo vuol dire che non ti importa salvarlo» mi ha punta sul vivo «Non dire stupidaggini! Certo che lo rivoglio! Ma voglio anche che tu e tutti i tuoi amichetti facciate una fine molto dolorosa! Non si può avere tutto dalla vita… E se salvare Sasuke significa tradire i miei amici e il mio villaggio, allora divertiti, perché io non verrò!» Non si può avere tutto dalla vita, ma io non ho avuta niente. Ho mentito, per salvarlo farei di tutto, ma l’unico cosa che non posso fare è seguire Itachi. «Almeno lascia che ti racconti la verità su quello che è successo»

«Solo se rimarremo qui e tu ti togli dall’ entrata» sospira «Ok, hai vinto, rimarremo qui per ora…»

«Bene parla!»

«Vieni» mi porta vicino una roccia dove poterci sedere «Da dove vuoi che cominci?»

«Dall’ inizio?» propongo sarcastica, fa una risatina «Ok, hai ragione. Allora quando avevo circa sei anni scoppiò una guerra tra villaggi, ci fu un massacro e io, che ero una bambino molto dotato, ebbi la sfortuna di assistere ad alcune lotte. Non puoi immaginarti quanto sangue fu versato e quanta gente morì. Restai traumatizzato lo ammetto, ero solo un bambino e gia avevo visto un uomo morire sotto i miei occhi nel modo più barbaro possibile. Passai settimane d’inferno e vidi morire guerrieri del Villaggio Della Foglia come fuscelli, avevo terrore, come tutti d’altronde. Poi la guerra finì, i superstiti erano pochi e tutti, vivi e morti, avevano combattuto per Khonoa! Non facevano che ripeterlo prima di un assedio: “Per Khonoa!”. E io non capivo perché tanto amore per un semplice villaggio, ma non lottavano per il villaggio, lottavano per le loro famiglie e per la gente che amavano. Con il passare del tempo incominciai a capirlo e mia affezionai alla gente del villaggio, volevo bene a tutti e tutti ne volevano a me. Passarono gli anni, nacque Sasuke e io diventai membro della polizia, fino a quando l’Hokage e i membri anziani del villaggio non mi convocarono» sospirò «Mi dissero che il clan Uchiha aveva intenzione di prendere il potere sul villaggio della foglia, uccidere l’Hokage e scatenare un’altra guerra, ero ingenuo e mi lasciai convincere che erano un pericolo e che andavano eliminati» spalancai gli occhi, l’Hokage aveva ordinato lo sterminio di un clan? «Mi ordinarono di ucciderli tutti e così feci, attaccai quando Sasuke era ancora in accademia, gli volevo bene, volevo bene a tutta la mia famiglia, ma ad uccidere Sasuke non ce l’avrei fatta. Quando tornò vide lo sterminio che avevo compiuto, gli dissi di crescere e vendicarsi, volevo dargli una ragione per continuare a vivere, per non lasciarsi andare. E scappai, ero un traditore non potevo restare. Poi mi unii all’organizzazione Alba, non perché i loro scopi mi attirassero, ma ero solo e non potevo continuare a vivere così» alza lo sguardo «Ho cercato di uccidere meno persone possibili» è come se si stesse scusando «puoi chiamarmi vigliacco se vuoi, capirei, ma quello che ho fatto l’ho fatto per il bene di Khonoa»

«Tu hai, tu hai ucciso…» sussurro, Itachi ha ancora lo scharingan attivo, so che i mie occhi sono come argento fuso, sento gli occhi gonfiarsi di lacrime, ma le reprimo: io non piango! «Lo so…» adesso sussurra anche lui «Se potessi tornare in dietro non lo farei, vivrò con questo peso per tutta la vita»

«Non riesco ancora a capire cosa c’entriamo io e Sasuke» sorride «Te l’ho già detto, voglio bene a mio fratello, darei la mia vita per la sua e voglio salvarlo da tutto quello che gli sta succedendo»

«Chi sei?» chiedo sconvolta «Sono Itachi Uchiha» risponde «Come faccio a crederti? Come faccio a sapere che non menti?»

«Non posso darti nessuna certezza, devi credermi da sola»

«Che devo fare?» domando più a me stesse che a lui «Fidati, per favore aiutami a salvarlo» alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi: sono sinceri, soffrono e hanno bisogno del mio aiuto. Itachi Uchiha è sincero. «D’accordo, ti aiuterò, voglio crederti» sorride, ma la sua felicità non arriva agli occhi, forse non ci arriverà mai. «Grazie, andiamo?»

«Si, ma prima devo fare una cosa» prendo un biglietto e ci scrivo sopra che non devono preoccuparsi e che tornerò presto a Khonoa, poi aggiungo delle scuse per Sakura, Naruto e il maestro Kakashi ed evoco una lumaca  a cui lego il biglietto attorno «Portalo da Sakura. Ok?» la lumaca mi guarda e accenna un assenso, poi sparisce «Cosa hai scritto nel biglietto?» mi chiede Itachi fingendo indifferenza «Tranquillo, niente di grave, solo che tornerò quando posso e che mi dispiace farli preoccupare» si rilassa «Ok andiamo» sospiro «Si andiamo»

Cominciamo a correre senza una mete, per poterci riposare e potere parlare ancora un po’. «Non possiamo fermarci in un villaggio, non posso farmi vedere in giro»

«Lo so, cosa facciamo?»

«Fermiamoci qui» e indica un piccolo boschetto di fronte a noi «Ok» ci fermiamo e ci accovacciamo tra gli alberi «Allora, Itachi, come troviamo Sasuke?»

«So dov’è il nascondiglio di Orochimaru, ci dobbiamo sbrigare altrimenti se ne andranno, non stanno molto in un posto, è troppo rischioso»

«Capisco, però prima mi devi preparare»

«A cosa?»

«A vederlo, non credo di essere pronta… cosa mi devo aspettare?»

«Non lo so, non lo vedo da tanto tempo neanche io»

«Speriamo vada tutto bene» lo guarda e non risponde, chiude gli occhi e dice: «Dormiamo» sospiro «Dormiamo» ripeto.

 

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia ff  prima che cambiassi utente… Spero che la continueranno a leggere!!! Grazie millissime e questa volta lasciatelo un commentino… kiss!!!

 

                                                                                                                      R3ira                                                                                                                                        

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Capitolo 6
*** 6- TOCCATA E FUGA ***


huhuhu

6- TOCCATA E FUGA

Dieci giorni, sono passati dieci giorni da quando io e Itachi siamo partiti per il covo di Orochimaru, stiamo facendo un giro molto lungo per depistare eventuali inseguitori e adesso siamo fermi sulle sponde di un fiume, intanto lui mi fa il terzo grado sulla vita di Sasuke, ma anche io voglio sapere di più su di lui.  Sono riuscita a capire che in fondo non è tanto male… «D’avvero avete provato a scoprire com’è il volto di Kakashi?!» mi chiede tenendosi la pancia per le risate, «Ehi!» protesto «Eravamo piccoli e ingenui! Almeno ci abbiamo provato!»

«Si, si certo!»

«Hai finito?» gli chiedo con un sopracciglio alzato «Ok, ok ci sono»

«Bene, vuoi sapere altro?»

«Una cosa ci sarebbe…»  

«Spara!»

«Il tuo chacra da quali elementi è formato?»

«Scusa, ma questo che c’entra?» fa spallucce «Curiosità…»

«Ah! Ok… Sono acqua e vento»

«Acqua e vento» sussurra tra se  «Quindi…»

«quindi posso usare tecniche con il ghiaccio» completo al posto suo «Insomma hai presente come Gaara manipola la sabbi?» gli chiedo «Emm… si» risponde un po’ imbarazzato, in fondo lui era tra i suoi assassini, «Manipola? Scusa ma non è…?» mi chiede dopo averci pensato qualche secondo «No, non lo è. Chiyo l’ha resuscitato con una tecnica che conosceva solo lei.»

«Capito la conosco… non la tecnica!» si affretta a dire dopo un mio sguardo sconvolto «Sapevo che Chiyo conosceva questa tecnica! Comunque dicevi…?»

«Ah si! Insomma io riesco a manipolare il ghiaccio, più o meno, nello stesso modo, riesco ad estrarre l’acqua dall’aria che mi circonda e il vento… pure… così non ho bisogno di portarmi niente dietro come Gaara!»

«Mi fai dare un’occhiata?» mi chiede, sorrido «Ok!» accosto le mani una vicino all’altra e le allontano un po’. Poi creo un flusso di chacra che mi consente di estrarre i due elementi dall’aria e creo una sfera di ghiaccio «Tieni» gliela porgo «Che ne dici?»  

«Interessante! Sei brava! Ci vuole un bel po’ di chacra per fare una cosa del genere no?»

«Certo! Ma quello non mi manca sicuro!» e sfioro la pancia dove c’è il sigillo.

«Itachi?» lo chiamo «Si?»

«Manca ancora molto? Quando arriviamo? E cosa faremo?»

«Arriveremo fra un giorno, un giorno e mezzo. E quando arriveremo non ho la più pallida idea di cosa fare»

«Non credi sia ora di pensarci?» sospira «Non so se farmi vedere da lui» adesso sospiro io «Forse è meglio di si, insomma prima o poi dovrete affrontarvi!»

«Lo so, ma sinceramente ho un po’ paura…»

«Wow, Itachi Uchiha ha paura! Incredibile…» mi sorride e ricambio, no non è affatto male, interrompe i miei pensieri dicendo: «Senti io vado a darmi una rinfrescatina ok?»

«E? Ah! Si ok!» va verso il fiume, io mi giro e salgo sopra un albero per vedere cosa abbiamo attorno: è un paesaggio da mozzare il fiato! Alla fine del fiume c’è un lago e vicino le sue sponde sorgono tanti piccoli villaggi, sorrido poi abbasso lo sguardo per vedere da quale lato scendere e mi rendo conto che a terra c’è uno spettacolo migliore… Itachi è a dorso nudo vicino il fiume che si sciacqua la faccia, “Adesso potrei morire in pace…! Ma cosa vado pensando?” Mi do uno schiaffo e scendo giù, una rinfrescatina dovrei darmela pure io…  mi tolga la cintura, il gilet e tutto il resto fino a quando resto in mutandine e reggiseno, e mi butto in acqua il più lontano possibile da Itachi.. Mi sento avvampare il volto e vado sott’acqua. Esco dall’acqua solo dopo essermi assicurata di avere ripreso il mio autocontrollo e mi rivesto, ho i capelli bagnati, ma non fa niente si asciugheranno. «Andiamo?» domando ad Itachi che è girato di spalle «Si, si andiamo» e si gira, apre la bocca poi la richiude con gli occhi spalancati «Tutto ok?» gli chiedo un po’ preoccupata «Si st-sto bene, andiamo»

«Ok» adesso che gli sarà preso? «Hai i capelli bagnati»  

«Si, che ci fa?»

«Niente, niente, ma non rischi di prenderti un’accidenti?» scoppio a ridere e appena mi riprendo gli rispondo «Tranquillo ho la pelle dura!» sorride e continuiamo in silenzio.

Dopo più di due ore di corsa si ferma e mi chiede: «Vai a comprare qualcosa in quel villaggio? Ho un po’ di fame» sorrido «Certo vado, ci vediamo qui?»

«Si». Comincio a correre nella direzione che mi ha indicato, come facciamo da quando viaggiamo insieme per sopravvivere vado a comprare qualcosa nei villaggi che incontriamo, rallento in prossimità dell’entrata e mi avvicino alla prima taverna che incontro «Buona sera!» saluto «Buona sera!» mi risponde una tenera vecchina dall’aria da nonna chioccia «Desideri cara?»

«Vorrei due porzioni di ramen da portare via, per favore»

«Certo cara, arrivano subito»

«Grazie» mi siedo su una sedia del bancone mentre aspetto e mi guardo intorno: sembra ci sia tutta gente per bene che chiacchiera tranquillamente, sorrido a quella scena così naturale «Prego cara»

«Grazie mille» prendo le due porzioni di ramen e pago, poi ritorno verso il luogo dove ho lasciato Itachi «Cibo!» urla non appena mi vede «Tieni, mangia prima che svieni!» e gli porgo la sua porzione «Ho la pelle dura!» ride ripetendo le mie parole e io mi unisco a lui. È davvero piacevole passare il tempo con Itachi, non pesa e si sta davvero bene.

Ripartiamo e dopo aver viaggiato tutto il giorno ci fermiamo per riposarci un po’ «Domani incominciare a cercare il covo» dichiara Itachi «Non ci metteremo molto, sarà facile trovarlo e poi vedremo che fare»

«Ok» sospiro e mi lascio cadere nel mondo dei sogni.

L’indomani mattina cominciamo le ricerche, giriamo per qualche ora fino a quando uno scoppio non attira la nostra attenzione e ci dirigiamo in quella direzione «Cosa credi che fosse?» chiedo ad Itachi mentre corriamo «Non lo so, ma non mi piace» ci avviciniamo al luogo dell’ esplosione e vediamo qualcosa che non ci saremmo mai aspettati: uno strapiombo abbastanza profondo con dentro Naruto, Sakura e il maestro Kakashi che fissano qualcosa sopra di loro, seguo il loro sguardo e, con il sole alle spalle, una ragazzo che non riesco a vedere in faccia ricambia il loro sguardo. Immagino chi sia, ma non voglio assicurarmene. I miei occhi comincia a brillare, mi giro verso Itachi e vedo lo scharingan attivo, poi senza pensare urlo: «Naruto!» li vedo girarsi tutti nella nostra direzione e mi do lo slancio per scendere dagli altri, ma sento una mano stringermi il braccio «Sei sicura?» mi chiede Itachi, ci guardiamo negli occhi «Si» sussurro «Allora vai, io sono qui» gli faccio un debole sorriso «Grazie Itachi» lui ricambia e io mi butto vero Naruto abbracciandolo «Stai bene?» mi chiede un po’ sconvolto «Sto bene, stai tranquillo, voi? Tutto ok?»

«Stiamo bene, Kazumi quella persona che è con te è…»

«Itachi Uchiha» completo per lui, ci stacchiamo e mi fissa un po’ arrabbiato «Che cosa sta succedendo?» mi chiede il maestro Kakashi «Stia tranquillo, non è…» sorrido «…pericoloso, lo dovreste conoscere per quello che è! Non mi credereste mai se va dicessi quello che è successo veramente undici anni fa»

«Che cosa ti è successo?» mi chiede Naruto tra l’infuriato e il preoccupato «Naruto stai calmo, ci sarà il tempo per i chiarimenti… Sakura, stai bene?» non mi ha degnato di uno sguardo e questo è più tosto strano, poi capisco che è impegnata a fissare il punto di prima e una voce mi costringe a girarmi «E tu chi saresti?» stessa voce annoiata, stesso tono, stesse parole, non posso fare a meno di accennare un sorriso, ma prima di parlare guardo verso Itachi che mi fa un cenno di assenso «Ti sei già dimenticato di me? Sasuke?» non degna il fratello di uno sguardo, forse non si è accorto che è qui: è troppo impegnato con me. Lo vedo fissarmi per qualche secondo confuso, poi la sua espressione diventa un mix di paura, sorpresa, rabbia e… amore. Appena vedo il suo sguardo sento salirmi la rabbia: gli avevo detto che se andava da Orochimaru mi avrebbe perso per sempre, gli avevo detto che tra noi sarebbe finita, eppure eccomi lì a combattere per riprendermelo. Il mio orgoglio è troppo forte, spinge contro le miei mani per tirare fuori le spade e attaccarlo, fargli del male, fargli provare un po’ del dolore che ha fatto provare a me, ma mi trattengo poi lui sussurra il mio nome «Kazumi…» e scoppio «Allora ti ricordi! Almeno il mio nome te lo ricordi! Ti devo ringraziare?!?!» lacrime lottano per uscire dai miei occhi: lacrime di rabbia, lacrime di dolore… sento un fruscio e me lo ritrovo davanti «Kazumi…» ripete e avvicina la mano verso il mio viso per accarezzarlo, la schiaffo via con un colpo secco «Non mi toccare» sibilo, mi guarda con il volto pieno di dolore «Allora non torni indietro, non hai intenzione di cambiare idea»

«No, per niente, te l’avevo detto non ho intenzione di cambiare idea» si allontana di qualche passo e porta la mano dietro la schiena tirando fuori una spada affilata, poi sento un altro fruscio e una mano che mi tocca delicatamente la spalla, mi volto: è Itachi. Fissa Sasuke senza un’espressione precisa, poi mi volto verso Sasuke e gli leggo puro odio nel viso, sta guardando il contatto della sua mano con la mia spalla. «Tu…» gli dice con odio «Cosa lei hai fatto?!» “ma perché tutti pensano che sono ipnotizzata?!?!?” «Adesso la volete finire?!» dico con rabbia «Non mi ha fatto niente! Niente!!» Itachi non gli risponde «Forse è meglio se andiamo» mi sussurra all’orecchio, mi giro e lo fisso, i nostri volti sono solo a un paio di centimetri di distanza «Si, forse è meglio» mi prende la mano e prima di scappare via guardo il viso di Sasuke: adesso non c’è più odio, c’è solo dolore, dolore allo stato puro.

 

Masychan grazie! Sono d'avvero contenta che ti piaccia la mia ff!! Per quanto riguarda il triangolo Sasuke-Kazumi-Itachi a dirti la verità mi attira molto!! Infatti ha già avuto inizio... Spero mi continuerai a seguirmi!! Kiss...

                                                                                                                             R3ira  

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Capitolo 7
*** 7- SCONTRO ***


huhuhu

7- LOTTA

Sono due giorni che corriamo e non ci fermiamo, non mangiamo o dormiamo e neanche parliamo. Io mi sento maledettamente male, all’inizio, quando avevo visto il dolore sul volto di Sasuke mi ero sentita appagata, contenta che anche lui stesse soffrendo, ma ora… ora mi sento uno straccio, lui sta male per colpa mia, ma il punto è proprio questo: lui sta male. E se sta male mi trascina nel suo dolore anche se combatto con le unghie per non lasciarmi trascinare. Itachi non parla, non mi guarda, prosegue come se non esistessi e questo mi fa stare ancora più male. Non riesco a non pensare di avere combinato un guaio comportandomi in quel modo, ma non sapevo cos’altro fare.

Improvvisamente un dolore lacerante al petto mi costringe a fermarmi: non riesco a respirare. Cerco di fare entrare aria nei polmoni, ma ogni esalazione è come una coltellata in pieno petto, poi tutto diventa scuro, sempre più scuro e l’ultima cosa che vedo sono un paio di occhi neri.

Apro gli occhi e mi ritrovo distesa tra le radici di un albero, mi metto a sedere e mi guardo in torno: non c’è nessuno «Itachi?» chiamo debolmente «Finalmente ti sei svegliata!» scende da un ramo di un albero «Cosa è successo?» gli chiedo «Sei svenuta, non hai mangiato né dormito per due giorni, deve essere stato quello»

«No non è stato quello» sussurro portandomi una mano al petto «Tieni ti ho preso qualcosa da mangiare» mi offre una porzione di ramen «Come hai fatto a prenderlo?»

«Mi sono trasformato in te»

«Ah! grazie» la prendo e comincio a mangiare «Come stai?» mi chiede guardandomi un po’ preoccupato «Sto bene»

«Non intendevo fisicamente»

«Ah… io… non lo so» abbasso lo sguardo «Sto uno straccio» sorride debolmente «Lo immaginavo»

«Tu? Come stai?» gli chiedo guardandolo negli occhi «Sto bene. Sul serio!» esclama quando vede il mio sguardo scettico «Me lo aspettavo, ho solo avuto bisogno di un po’ di tempo per riprendermi»

«Ok… allora? Adesso che si fa? Aspetta. Quanto sono stata svenuta?»

«Un giorno intero. Comunque adesso aspettiamo, Sasuke verrà da noi da solo»

«Cosa? Sei sicuro?»

«Credo che abbia intenzione di uccidere Orochimaru! Sempre se non l’ha già fatto…»

«Capito, quindi ci possiamo riposare un po’ giusto?»

«Giusto» poso la ciotola di ramen e mi avvicino a lui accucciandomi tra le sue gambe, lui non protesta mi stringe e mi lascia appoggiare la testa sul suo petto «Tranquilla andrà tutto bene»

«Lo spero proprio» sospiro e mi addormento.

Dopo tre giorni ancora niente, non è che mi aspettassi di vederlo spuntare dietro un albero però un po’ ci speravo. Il rapporto tra me e Itachi è diventato molto amichevole, forse un po’ più di semplicemente amichevole… «Itachi vado a farmi una nuotata! Ok?»

«Ok!» mi dirigo verso il fiume e mi ci butto solo in intimo, dopo qualche minuto sento qualcosa solleticarmi la gamba, ma non ci faccio caso, fino a quando non esco e la controllo: ho una ferita non indifferente lungo il polpaccio «Ma che diavolo?!»  

«E successo qualcosa?» Itachi spunta da dietro gli alberi e appena mi vede in intimo fa un’espressione un po’ strana e si blocca «Ho la gamba squarciata!» esclamo contraria «Mi fai vedere?» si avvicina «Tranquillo la posso curare in un secondo»

«Hai anche poteri curativi?»

«Sono allieva di Tsunade»

«Ah! Capito…»

«Però dammi una mano, io da dietro non riesco a vedere bene la ferita, devi dirmi dove è precisamente»

«Ok» si avvicina e con le mani un po’ incerte mi prende la gamba «Ok, cominciamo» gli dico «Ok… allora un po’ a destra, no più a sinistra! Ok lì vai» comincio a curare la gamba, per usare questa tecnica ci vuole un bel po’ di chacra e quando finisco gli cado a dosso «Scusa» dico imbarazzata «Tranquilla» si alza con me tra le braccia, i nostri volti sono pericolosamente vicini, annulla la distanza tra le nostre labbra e mi bacia, io ricambio e il bacio dura per qualche secondo fino a quando non ci stacchiamo per prendere aria: non è stato un bacio proprio casto. «Scusa» mi dice abbassando lo sguardo, gli alzo il mento per guardarlo negli occhi «Non ti devi scusare di niente. Ok?»

«Ok» mi mette giù «Meglio che ti rivesti… prima che mi viene un infarto» aggiunge sussurrando, ma io lo sento lo stesso.

«Itachi sono passate due settimane! Sto cominciando ad innervosirmi!» Sono passati dieci giorni dalla sera in cui ci siamo baciati, è sera e come al solito mi lamento del fatto che non succede niente «Lo so! Ma te l’ho detto verrà lui da noi. Sta calma!»

«La fai facile tu!» sorride. Nei giorni successivi al bacio ci siamo comportati come se non fosse successo niente per evitare imbarazzi, anche se ogni tanto mi ritrovo a pensarci. «È meglio dormire un po’» dice «Ok» mi metto tra le sue gambe, come facciamo ormai ogni sera, e ci addormentiamo.

L’ indomani mattina mi sveglio che lui ancora dorme, guardo il suo volto e sorrido leggermente «Che bel quadretto!» esclama un voce irritata, alzo lo sguardo e… Porca miseria! Due settimane che l’aspettiamo e lui si presenta proprio ora! Itachi si sveglia e si alza di scatto portandomi con se. «Sasuke…» sussurra. Sasuke è circondato da altre due persone: una ragazza con i capelli rossi e un paio di sottilissimi occhiali e un ragazzo con lunghi capelli grigi. Sono entrambi molto belli, ma accanto a lui perdono tutta la loro bellezza. «Hai ucciso Orochimaru?» gli chiedo senza un tono di voce preciso, lui sorride «Ti interessa qualcosa?»

«L’hai ucciso!» sussurro in tono un po’ sconvolto «Sasuke che dobbiamo fare della ragazza?» gli chiede il ragazzo che gli sta accanto «Tenetela lontano e non lasciatela scappare, quando finisco con lui sarà il suo turno»

«Smettila!» gli urlo «Non sai pensare ad altro che alla vendetta?! Cazzo Sasuke vivi e lascia stare gli altri!!» il sorriso gli scompare dal volto «Lo farò, ma prima devo togliere degli ostacoli. Hikaru, Ayako allontanatela» i due ragazzi mi si avvicinano, ma Itachi mi si para davanti «Lei non c’entra lasciala andare» gli dice, Sasuke sorride «Lei non va da nessuna parte»

«La volete finire di parlare come se non ci fossi?! E tu, Itachi ti vuoi decide a dirgli la verità?! Altrimenti lo faccio io!!»

«Non credo che mi lascerà spiegare» mi sussurra «Ma Itachi, tu devi dirglielo, altrimenti commetterebbe l’errore più grande della sua vita»

«Lo so!» sussurra sfiorandomi la guancia «Almeno dobbiamo provarci» lo supplico «Lo so» ripete «Piccioncini avete finito?!» esclama la ragazza, Ayako, ci giriamo e vedo le mani di Sasuke strette a pugno lungo i fianchi, mica ha capito chissà cosa…? «Sasuke devi ascoltarci» gli dico «Io non devo ascoltare proprio nessuno! Togliti Kazumi! Lasciamelo uccidere!»

«No! Tu non sai la verità! Lascialo parlare prima!»

«Smettila» sibila «E togliti di mezzo»

«No!» ringhio, adesso sono tra Itachi e Sasuke «Kazumi» dice Itachi «Togliti» mi scanso e lo guardo supplichevole «Itachi ti prego!»

«Non credo che ci siano speranze». Ayako si avvicina a Sasuke e lo bacia, lui ricambia e quando lei si toglie gli sussurra «Buona fortuna» Sasuke mi guarda maligno. Se voleva uccidermi ci sta riuscendo perfettamente, comincio a non respirare sento i polmoni chiudersi e non riesco più a far entrare l’aria, cado in ginocchio stringendomi il petto «Itachi…» sussurro «Itachi ti prego…»

«Kazumi!» esclama Itachi e si inginocchia accanto a me «Respira» ordina «No-Non  riesco…»

«Kazumi rischi di svenire! E non credo sia il momento giusto! Respira!» qualcun altro mi si inginocchia accanto: è Sasuke. Alza la mano e me la preme contro il petto, grido di dolore, poi l’aria ricomincia ad entrare nei polmoni e riprendo a respirare «Non morirai così» dice Sasuke maligno «Prima lo devi vedere morire!» si alza e torna tra i due ragazzi. Mi rialzo appoggiandomi a Itachi «Stai bene?» mi chiede «Si, ma ti prego non combattere con lui»

«Devo farlo Kazumi, mi spiace tu resta qui»

«Itachi, no…» mi bacia sulla fronte e si avvicina a Sasuke pronto a combattere.

Lo scontro dura più di due ore, ma io ne riesco a vedere solo qualche particolare: sono troppo veloci. Quando finisce Itachi cade a terra, ancora vivo, ma vicino alla morte, Sasuke è ancora in piedi, ma è mal ridotto «Itachi!» urlo e mi inginocchio accanto a lui «Itachi ti prego!» comincio a curarlo occupandomi delle ferite più gravi, non ci riesco! Non respira! Ma lo devo salvare a tutti i costi! Sasuke e la sua squadra guardano senza fare niente, passano i minuti a Itachi riprende a respirare, alla fine riesco a curargli tutte le ferite tranne qualche piccolo taglietto da niente. Si alza e gli cado tra le braccia sfinita, è stata un’operazione d’avvero difficile. «Mi hai salvato la vita! Se non ci fossi stata tu sarei già morto! Grazie…» mi dice, io respirando irregolarmente gli sorrido «È st-stato un piacere» poi alzo lo sguardo verso Sasuke «Forse adesso ti ascolterà!»  

«Non sei morto perché lei ti ha salvato! Vergognati ti sei fatto salvare…»

«Non le ho chiesto di farlo, ma le sono molto grato di averlo fatto. Adesso mi vuoi ascoltare? Posso stenderti con un dito, ridotto come sei»

«Noi lo difenderemo!» esclama Ayako, Itachi sorride «Lasciate perdere» le dice Sasuke «Non resistereste molto contro di lui» Ayako sembra un po’ irritata, ma non protesta «Adesso hai intenzione di ascoltarmi?» Sasuke non risponde, io mi alzo e mi avvicino a lui, Ayako e Hikaru mi si parano davanti, ma gli passo in mezzo come se non ci fossero, mi inginocchio davanti Sasuke e gli alzo il viso, lo esamino «Non hai niente di grave, a parte questa» indico una ferita sulla coscia molto profonda «Ha reciso l’arteria se non si guarisce morirai dissanguato tra circa diciassette minuti. Mi lasci guarirla?»

«Tu mi vuoi guarire?» mi chiede sconvolto «Il fatto che tu sia diventato un grandissimo bastardo non vuol dire che ti voglio morto. Allora? Ti posso curare?»

«Si»

«Bene» comincio a curare tutte le fibre dalle vene, ai muscoli al resto della pelle «Finito» dico dopo qualche minuto «Sono sfinita» sospiro «Io ti ho curato, ma adesso tu devi ascoltare cosa abbiamo da dire… ah! E a proposito grazie!» dico ironica «bene se avete da dire qualcosa parlate, prima che mi riprende per potervi fare fuori»  

«Ok… Itachi a te l’onore!»

 

 

Salve a tutti!!!! Chiedo umilmente scusa per la mancanza della descrizione della battaglia, ma non riesco a descriverla come vorrei quindi preferiscono non farlo! Masychan grazie ancora per tuoi complimenti d’avvero!! Allora che te ne pare del capitolo? Spero ti piaccia!! Baci…

                                                                                                                                       R3ira

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Capitolo 8
*** 8- GUAI ***


huhuhu

8- GUAI

«E questo è quanto» conclude Itachi dopo avere raccontato la sua storia  a Sasuke «Chi mi dice che dici la verità?» gli chiede Sasuke scontroso «Io» rispondo, Sasuke si gira e mi guarda «E tu come fai ad esserne sicura?»

«Lo so e basta! Comunque nel palazzo dell’Hokage ci dovrebbero essere le prove tra i tanti archivi segreti, non credo che una cosa di questo genere sia stata tenuta completamente nascosta»

«In che senso?» mi chiede Itachi «Credo che l’informazione sia stata passata da Hokage ad Hokage»

«Questo vorrebbe dire che Tsunade lo sa…» sussurra Sasuke «Credo di si» gli rispondo «Voglio le prove!»

«L’unico modo è andare a vedere negli archivi»

«Bene! Lo faremo! Ma prima voglio sapere una cosa» dice Sasuke «Cosa?» gli chiede Itachi «Dopo essere scappati dal covo di Orochimaru che avete fatto?» la domanda è rivolta a me, io abbasso lo sguardo per non guardarlo negli occhi, poi mi giro verso Itachi che mi fissa «A-Abbiamo aspettato che ci trovassi» balbetto imbarazzata, mi alzo «Vado a fare una passeggiata» mi dirigo verso il fiume e sento qualcuno seguirmi, immagino chi sia, ma non mi giro, mi fermo sulle sponde del fiume e aspetto che Sasuke mi raggiunga «Posso farti una domanda?» gli chiedo «Solo se rispondi alla mia, con sincerità» sbuffo «Ok! Che vuoi sapere?»

«È successa qualcosa tra te e Itachi?»

«Si» rispondo senza pensarci «Cosa?»  

«Ci siamo baciati una volta…» stringe i pugni lungo i fianchi «Adesso devi rispondere alla mia domanda… con sincerità» cambio argomento «D’accordo» risponde gelido e arrabbiato «Cosa pensi di fare adesso?» gli chiedo «Voglio andare ad accertarmi che non mentite»

«Ma non puoi entrare al villaggio!»

«Io no, ma tu puoi farlo»

«No! Non puoi chiedermi di tradirli!»

«Lo hai già fatto! Andando con Itachi»

«È diverso. Itachi non è un vero traditore»

«Questo lo dici tu!»  

«Non lo dico io, è la verità!» mi abbasso e sfioro l’acqua ghiacciandola «Come fai a farlo?» mi chiede Sasuke «Il mio chacra è composto da vento e acqua, combinandoli posso creare il ghiaccio» alzo la mano «Da quando hai una ragazza?» gli chiedo improvvisamente «Cosa?»

«Hai capito»

«Io non ho una ragazza!»

«A si? Allora Ayako cos’è?»

«Fa solo parte del mio tem, niente di più a volte ci vado a let…» si blocca, io mi alzo di scatto mi giro e comincio a camminare, una mano mi blocca il polso «Non mi toccare» sibilo, le lacrime che ho tenuto per tanto tempo lottano per uscire «Aspetta, non te ne andare»

«Lasciami»  

«No» con uno strattone mi costringe a girarmi e mi preme contro il suo petto, cerco di dimenarmi, ma lui è troppo forte e alla fine mi lascio andare tra le sue braccia, poi mi prende in braccio «Che fai?!» chiedo ad un albero alla sua destra, non risponde e comincia a camminare fino a quando non ci ritroviamo nel fitto della foresta, è quasi tutto buio a stento vedo il suo profilo «Fammi scendere» dico acida, ma lui avvicina il suo volto al mio fino a quando le nostre labbra si sfiorano «Ti prego perdonami» mi sussurra e mi fa scendere, lo fisso per qualche secondo poi porto le mani dietro i fianchi ed estraggo le spade, lui non mi chiede niente, le infilzo nel terreno ai miei fianchi e mi avvicino a lui «Che fai?» mi chiede «A quanto pare hai deciso che  mi vuoi morta. Bene! Divertiti non ho intenzione di difendermi!»

«Ma che cazzo dici?!» gli lancio un’occhiataccia «Senti non volevo dirtelo, non volevo che tu lo sapessi, ma…» lo interrompo «Non voglio sapere niente…»

«Non voglio che tu soffra!»

«Ci stai pensando un po’ troppo tardi non ti pare?! Tu non lo immagini neanche quello che ho passato!! E quello che mi è costato venire a cercarti e tutto il resto! Forse è meglio che le nostre strade si dividano per sempre! Io tornerò al villaggio della Foglia, tu e Itachi potete fare ciò che volete non mi importa! L’unico motivo per cui ancora non sono andata a cercare ad uno a uno quei bastardi dell’organizzazione Alba è stato per evitare che anche il mio demone finisse nelle loro mani! Ma adesso sono stanca!!» urlo «Smettila! Non le devi pensare neanche queste cose!»

«Mi hai tolto tutto Sasuke! Mia hai portato via perfino la mia vita! Ma non ti permetterò di portarmi via la mia libertà!»

«Basta!» urla «Non te lo permetterò!» torno indietro a recuperare le mie spade e le impugno «Allora vediamo chi vince» lo sfido «Non ho intenzione di combattere con te» rimetto le spade nel fodero: sono furiosa «Addio Sasuke» e comincio a comminare nella direzione opposta da dove siamo arrivati «No! Non ho intenzione di perderti di nuovo!» mi blocca spingendomi contro un albero violentemente, faccio un piccolo gemito di dolore, ma non dico altro «Tu dici di aver sofferto tanto, ma non pensi che possa averlo fatto anch’io?! Perché non vuoi capire il motivo per cui non voglio credere alla vostra storia?! Significherebbe che questi anni passati lontano da te non sono serviti a nulla!» lo guardo e non so che dire, lui ha il fiatone per avere urlato, «Come faccio a crederti?» gli chiedo dopo un po’ «Anche quando sono partito non ti ho mentito, te l’ho detto e ti ho detto anche un’altra mezza verità»

«Cioè?»

«Ti amo»

«Perché mezza verità?»

«Perché non ti ho detto che ti amo più della mia stessa vita e che pur di farmi perdonare, pur di riaverti accanto sarei disposto a qualunque cosa!» si avvicina e mi bacia, all’inizio non ricambio, ma poi mi lascio andare: quelle labbra mi sono mancate più dell’aria. Quando ci stacchiamo ansimiamo tutti e due poi gli dico: «Sei andato a letto con quella ragazza, Ayako»  

«Si»

«Perché?»

«Perché volevo dimenticarti, volevo trovare dei momenti in cui non ti pensavo, ma ogni volta che ero con lei tutto si amplificava… Tu non hai, non sei andata…?»

«No»

«Con nessuno?» esito «Con nessuno» confermo, Sasuke mi lascia andare e ritorno dagli altri senza parlare con lui al mio fianco «Tutto ok?» mi chiede Itachi «Sto bene» ci sediamo e sento gli altri parlare, ma non mi unisco, non mi importa più di tanto. Il sole comincia a calare a si fa buio, mi alzo «Vado vicino il fiume, voglio stare un po’ da sola» non aspetto la loro risposta e me ne vado. Stare con gli altri mi fa stare male, ma anche stare da sola… non voglio pensare ha quello che è successo, porto le gambe al petto e aspetto che succeda qualcosa, che il sonno mi trascini tra le sue dolci braccia, ma niente poi sento qualcuno sedersi al mio fianco «Tutto ok?» ripete Itachi «No» rispondo «Mi dispiace» sussurra abbracciandomi, stiamo così per un po’, poi sento le sua labbra avvicinarsi alle mie e ci baciamo. Continuiamo a farlo fino a quando le sue labbra non si staccano e cominciano a seguire il profilo del mio collo, sento i brividi lungo la schiena e lo stringo ancora di più. Mi distende sull’erba e comincia a togliermi i vestiti, io faccio lo stesso con lui, poi sento i miei stessi gemiti di piacere e avverto il suo fiato che comincia ad essere corto e per qualche minuto dimentico tutto…

Apro gli occhi: è già mattina. Mi rivesto e mi allontano, mi nascondo tra gli alberi vicini al fiume… Che cosa ho fatto? Me lo ripeto per chissà quanto tempo, poi vedo un movimento al di là del fiume, mi alzo e vedo un uomo con una mantello nero con disegnate delle nuvole rosse sopra… mi avvicino e lo riconosco: è Kisame. «Guarda, guarda chi si vede!» esclama sorridendo, siamo a qualche metro di distanza, non rispondo «Allora, cara ragazza in che modo vuoi morire?» non mi lascia rispondere e mi salta a dosso, devio tutti i colpi che mi infligge con la sua spada, e dopo qualche minuto si allontana. Io reagisco: creo una scia di giaccio e gliela stringo intorno alla mano destra, lui non riesce a reagire abbastanza velocemente e ora il giaccio circonda la sua mano, stringo la presa fino a quando sento le ossa rompersi sotto il ghiaccio, poi gli libero la mano, lo sento urlare di dolore e passarsi la spada nella mano sinistra, mi attacca di nuovo e riesce a ferirmi il braccio destro. Creo un’altra scia di ghiaccio alle sue spalle, lui non se ne accorge, e gli ferisco la spalla sinistra bucandola, urla di nuovo e mi attacca ferendomi la gamba sinistra, “Devo dargli il colpo di grazia, ce la posso fare!” penso, poi lo attacco da tre punti diversi con tre scie di ghiaccio diverse e riesco a bucargli l’arteria femorale, un polmone e il braccio destro. Non succede niente, poi, dopo qualche interminabile secondo, cade a terra morto. Sospiro «Kazumi!» sento gridare Itachi, mi giro e cado a terra «È ferita!»

«Lascia faccio da sola» lo allontano un po’ e comincio a curarmi, lentamente. «Hai finito?»

«Si» mi fissa, reggo lo sguardo per qualche secondo, poi abbasso gli occhi… che cosa ho fatto? Mi prende in braccio «Ti porto al riparo»

«Ma, Kisame…»  

«Ci assicureremo che sia morto, ma tu devi riposare»

«Ok» chiudo gli occhi e cerco di respirare regolarmente «Stai tranquilla va tutto bene» mi sussurra Itachi, non rispondo, ma non va affatto tutto bene… mi sento adagiare sul terreno «Dormi» sento la voce di Itachi sussurrarmi qualcosa, ma è sempre più lontana… Che cosa ho fatto? È il mio ultimo pensiero.

 

Capitolo un po’ scioccante… eh? Comunque grazie mille masychan!! E bleachnaruto grazie anche a te…! Anche a me piace il fatto che Itachi racconti la storia di persona è molto più… bello!!  Spero continuerete a leggere la mia ff… bacioni

                                                                                                                                           R3ira

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Capitolo 9
*** 9- SPIEGAZIONI ***


huhuhu

9- SPIEGAZIONI

Non parlo da tre giorni, non apro bocca neanche per rispondere a una domanda che richiede un semplice si o no. Itachi non fa che fissarmi preoccupato, Sasuke non mi fissa per niente e Ayako e Hikaru non fanno che parlare incuriositi dal mio improvviso silenzio, ma come potrei parlare? Dopo quello che ho combinato? Se lo sapesse non mi perdonerebbe mai… «Kazumi ti posso parlare?» mi chiede Itachi, lo guardo terrorizzata, non voglio rimanere sola con lui, ma annuisco e ci appartiamo «Che ti succede?» sposto lo sguardo dai sui occhi agli altri tre che stanno chiacchierando «Senti quello che è successo l’altra sera lo devi superare!»

«Come faccio a guardarlo in faccia, Itachi?» gli chiedo con la voce un po’ roca «Dopo tutto quello che mi ha detto sono venuta a… a letto con te!»

«Senti è successo… e non succederà più, ma lo devi superare!» ripete esasperato «Non ce la faccio» continuo a fissare gli altri, ma lo sento sorridere «Come mai hai la voce così roca?»  

«Non parlo da tre giorni» mento.

«Non è per quello, più tosto da quanto tempo non piangi o ti sfoghi?»

«Non ho alcun bisogno né di piangere, né di sfogarmi»

«Non hai risposto»

«Da quasi tre anni»

«Capisco» lo guardo negli occhi e mi avvicino agli altri, Sasuke mi guarda e non riesco a trattenermi dal chiedergli scusa con lo sguardo «Cosa…?» sussurra «Ripartiamo, fra un po’ dovremmo arrivare!» dichiara Itachi.

Alla fine della giornata ci troviamo alle porte del villaggio: sono a casa! Sospiro «Posso farmi vedere?» chiedo a nessuno di preciso «Credo di si, forse e meglio, allora…» comincia Itachi, ma non lo ascolto, esco fuori dal bosco e corro verso il villaggio. Arrivata varco l’enorme portone e mi dirigo al palazzo dell’Hokage e spalanco la porta dello studio di Tsunade, lei alza lo sguardo «Guarda Kazumi c’è venuta a fare visita!» dice ironicamente, è un po’ arrabbiata…? «Credo che noi due abbiamo qualcosa da dirci!» ok è molto arrabbiata! «S-si» ansimo per la corsa «Siediti» mi siedo su una delle sedie di fronte alla scrivania «Prego»

«Allora… devo raccontare proprio tutto?» mi lancia un’occhiataccia «Ok, ok! Allora dopo che mi sono allontanata dagli altri per tornare al villaggio della Sabbia sono andata dove l’organizzazione Alba aveva estratto il demone a Gaara e ho incontrato Itachi che mi ha raccontato la sua vera storia» le lancio un’occhiataccia «Cosa ti ha raccontato?»

«Be, mi ha detto che non ha mai tradito il villaggio, che ha ucciso la sua famiglia su ordine dell’Hokage e del consiglio degli anziani e che non è riuscito ad uccidere Sasuke perché gli voleva troppo bene»

«Continua»

«Itachi mi ha chiesto di aiutarlo a salvare Sasuke e io ho accettato, così siamo andati a cercarlo e lo abbiamo trovato in compagnia di Naruto, Sakura e il maestro Kakashi, siamo scappati via e dopo un paio di settimane è arrivato Sasuke, che aveva ucciso Orochimaru, con due ragazzi, per uccidere Itachi. C’è quasi riuscito, ma sono riuscita a curarlo e siamo partiti per tornare qui. Fine! Ah! No! Dimenticavo, adesso Itachi, Sasuke e i due ragazzi del tem di Sasuke sono fuori del villaggio ad aspettarmi!»

«Cosa?!?!?!?»

«Tranquilla non faranno nulla di male… Itachi non lo permetterebbe. È vero? Quello che mi ha raccontato Itachi è vero?»

«Si»

«Lo immaginavo, perché non l’ha detto a Sasuke? Avrebbe evitato un bel po’ di problemi»

«Non potevo! Come potevo rivelare un segreto di stato ad un tredicenne che rischiava di farlo sapere al mondo intero?!»

«Ma il mondo lo deve sapere!! Itachi ha vissuto come un reietto per tutti questi anni senza meritarlo!!» urlo. La porta si spalanca e Naruto e Sakura spuntano sulla soglia «Che succede?» chiedono «Kazumi?» aggiunge Naruto «Non succede niente stavo andando via»

«No non stavi andando proprio da nessuna parte!»

«Comunque Sasuke vuole le prove che è la verità!» aggiungo acida «Bene! Portali qui! Ma di nascosto! Non voglio che nessuno li veda! Loro due ti aiuteranno»

«Cosa?!?!?» esclamo «Hai capito! E ora andate! Portateli qui!»

«Ma che succede?» chiede Naruto, lo ignoro «E i due ragazzi?»

«Digli di aspettare dove sono!»

«Ok… Andiamo» dico rivolta a Naruto e a Sakura «Ma dove?!»

«A prendere Sasuke e Itachi»

«C-cosa?»

«Sakura respira!» esclamo irritata. Li porto dove ho lasciato gli altri

«Ti ammazzo!» la voce di Sasuke buca i timpani a tutti quanti «Ma che succede?!» chiedo appena sono abbastanza vicina, Sasuke si gira e mi guarda come per incenerirmi «Ci sei andata a letto!» mi urla furioso, spalanco la bocca e guardo Itachi «Glielo hai detto? Perché?»

«Mi ha costretto!»

«Ti ha costretto?!» urlo «Ecco perché non apri bocca da tre giorni!» si intromette Sasuke «Dopo tutto quello che ti ho detto!» lo guardo disarmata, questo non l’avevo previsto…  «Quello che mi hai detto?! E prima? Che hai fatto prima?! Credi di poter essere l’unico con momenti di debolezza?!» mi avvicino a lui «Be, non lo sei» gli dico duramente «Comunque il Quinto Hokage vi vuole parlare, a te» e fisso Sasuke «E anche a te» e fisso Itachi «Scusa» mi dice, il suo sguardo è sincero, gli dispiace d’avvero, gli sorrido «Perdonato»

«E noi che facciamo Sasuke?» chiede Ayako «Voi due dovete aspettare qui» rispondo «Ma…!»

«Ordini dell’Hokage Ayako!»  

«Aspettate qui!» gli ordina Sasuke «Andiamo»

«Bene andiamo ripeto».

Busso alla porta e Tsunade urla un «Avanti» ed entriamo, nessuno si siede siamo troppo nervosi tranne Itachi «Tsunade» saluta «Itachi» risponde lei «Mi dispiace per quello che hai dovuto passare, Itachi»

«Grazie»  

«Maestra Tsunade?» chiede timidamente Sakura «Dimmi Sakura»

«Che sta succedendo?» Tsunade mi guarda «A no! Io non spiego più niente!»

«Kazumi!» mi rimprovera «Ok…» racconto di nuovo tutto da capo fino a quando non arrivo al giorno prima del mio combattimento con Kisame, «Dopo aver litigato con Sasuke sono andata vicino al fiume e…» Sasuke sorride infuriato  «…ed è andata a letto con mio fratello!»  

«Sta zitto!»

«Troppo tardi!»

«Bastardo…»

«O-ok… Kazumi è andata a… a letto con Itachi, ma perché sei così arrabbiato?» gli chiede Sakura, Sasuke si volta verso di me con un espressione trionfante «Non glielo hai detto?!»

«No! E non sarai tu a farlo!» lui mi sorride maligno «Invece si!»

«No» urlo e mi avvicino a lui per tirargli un bel cazzotto, ma Itachi si alza e mi ferma «Bastardo…» sussurro «Prima o poi doveva succedere» mi dice Itachi «Ma non così!»

«Sai Sakura io e Kazumi, quando ero ancora al villaggio, stavamo insieme. Non l’abbiamo detto a nessuno perché lei aveva paura di ferirti! Tsk!» mi giro a guardare Sakura, ha la bocca e gli occhi spalancati e delle lacrime le bagnano il viso «Sakura… mi dispiace… Sakura…» sussurro, mi avvicino e le sfioro il braccio «Sakura…» ripeto, lei mi guarda «Co-come hai potuto?»

«Mi dispiace Sakura… io l’amavo, l’amavo d’avvero!»

«Anch’io l’amavo» sussurra «ma a quanto pare non avevo speranze…» sorride amaramente «Mi dispiace…» mi avvicino alla porta «Dove vai?» mi chiede Tsunade «Non lo so…» rispondo sinceramente «Io sto cercando di controllarmi»

«Che vuoi dire?» non rispondo, sento la rabbia avere la meglio, sento il demone ribollire, i miei occhi si accendono senza che nessuno ha attivato lo scharingan e le mani cominciano a tremarmi, la rabbia contro Sasuke mi sta divorando e a poco a poco il mio posto viene preso dal demone, i canini si allungano e le unghia mi diventano artigli, sento un movimento dietro di me poi qualcuno mi abbraccia, quel tocco mi tranquillizza e riesco a riprendere il controllo, alzo lo sguardo e mi ritrovo Sasuke davanti «Scusa, mi dispiace, io… ero infuriato per quello che è successo io non volevo…»

«Tu non vuoi mai Sasuke, eppure riesci a farmi sempre più male»

«Lo sai che non posso vivere senza di te, e quando fai qualcosa che mi ferisce la paura ha il sopravvento»

«Quando sono stata con Itachi per qualche attimo sono riuscita a dimenticarti»

«Perché me lo stai dicendo?»

«Perché voglio che tu sappia tutto»

«Grazie, non credo di meritarmelo»

«No non te lo meriti» ci separiamo «Tutto ok?» mi chiedono gli altri, sorrido «Sto bene»

«Adesso che si fa?» chiede Naruto, tutti ci giriamo e guardiamoli quinto Hokage.

 

 

Oggi ho messo due capitoli! Domani non potrò scrivere quindi mi voglio fare perdonare!! Commentate… baci

                                                                                                   R3ira

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Capitolo 10
*** 10-LOTTA ***


huhuhu

10- LOTTA

«Naruto se non la finisci ti uccido!» urlo infuriata, stiamo andando verso le cascate vicino il villaggio, lì ci aspettano Sasuke, Itachi, Ayako e Hikaru per allenarci «Ma sono solo curioso!» protesta Naruto «No sei solo un bambino» precisa Sakura, da quando ha scoperto di me e Sasuke è un po’ giù, ma sembra l’abbia presa bene «Ti prego Kazumi!»

«No! Naruto non ti dirò mai con precisione cosa è successo tra me e Itachi!»  

«Uffa!» dopo qualche minuto arriviamo a destinazione «Salve e tutti!» urla Naruto contento come un bimbo, Sakura accenna un saluto a tutti «Cominciamo?»  

«Dobbiamo aspettare il quinto Hokage» ci informa Itachi «Cosa?» chiedo «Dice che vuole provare a fare una cosa con te»

«E ti pareva…» sussurro «Hai detto qualcosa Kazumi?» sussulto «No maestra»

«Bene possiamo cominciare allora!»

«Cosa devo fare?»  

«Semplice voglio che tu ghiacci quella cascata»

«Ok, facilissimo»

«No, no non voglio che tu ghiacci tutta la cascata, ma solo la superficie, due centimetri dovrebbero bastare»

«Sta scherzando?! Non ho tutto quel controllo!» protesto «L’allenamento serve proprio a questo»

«E c’è bisogno di lei per questo?» chiedo sospettosa «Si, potresti perdere il controllo e…»

«Ho capito» la interrompo. Mi posiziono di fronte la cascata, è alta una ventina di metri sarà difficilissimo farlo. Mi concentro e comincio a indirizzare il chacra nella direzione della cascata, a poco a poco sento il flusso di acqua congelarsi, poi comincio a salire verso l’alto cercando di ghiacciare solo la superficie, ma è difficile il chacra spinge per uscire dal corpo e io lotto per farlo stare dentro «Controllati» esclama Tsunade. Continuo, ma è difficile trattenere tutto quel chacra, è difficile «Calmati Kazumi!» ordina la maestra. Troppo tardi.

I canini si allungano come un paio di giorni prima nel suo ufficio, le unghie diventano artigli e il chacra è pronto ad esplodere da un momento all’altro… «Controllati!» ripete Tsunade, ma non posso più farlo ho perso il controllo del corpo, sento muoversi le labbra in un sorriso, alzo lo sguardo e vedo la faccia preoccupata di Sakura, poi mi giro e vedo quella compiaciuta di Ayako e la rabbia esplode, ringhio. Sento il corpo prepararsi ad attaccare e con quel briciolo di controllo che mi resta prendo un kunai dalla saccoccia nella cintura e lo punto contro una parte del mio corpo, poi colpisco.

Sento il controllo tornare è porto la mano sul fianco destro sanguinante, «Ai…» mi alzo e vado sulla riva, «Cavolo mi sto sporcando tutto il vestito!» protesto «Stai bene?»

«Si certo»

«Ti curo io» si offre Sakura, le lancio un’occhiataccia, lei sa quanto detesto essere tratta così «Faccio da sola» curo la ferita, poi creo un flusso d’acqua e mi pulisco il vestito che asciugo con il vento «Fatto!» esclamo soddisfatta del mio lavoro «Per oggi basta!» esclama Tsunade «Cosa?! Ho appena cominciato!»

«E guarda cosa è successo!» dice Ayako acida «Tu stai buona, la prossima volta potrei decidere di non lasciarti vivere» rispondo, lei si irrigidisce. Mi alzo e mi rimetto di fronte alla cascata «Voglio riprovare!»

«Ho detto no! Kazumi ascoltami una buona volta!» mi arrendo e torno dagli altri «Bene! Io vado, Itachi tienila d’occhio» esclama Tsunade, le lancio un’ occhiataccia che sposto anche su Itachi «Ti devo tenere d’occhio! Ordini superiori!» dice sulla difensiva «Bene allora mi allenerò nelle arti marziali! Qualcuno si offre?» guardo con sfida Ayako, ma «Io!» si offre Sasuke «Perfetto».

Ci mettiamo uno di fronte all’ altro e cominciamo a studiarci.

Giriamo in cerchio studiando le mosse l’uno dell’altro, poi attacco puntando al braccio destro che è leggermente girato verso dietro, pronto ad afferrare la spada, ma io lo anticipo, estraggo le mie due lame e punto al suo fianco sinistro, Sasuke mi blocca con la sua spada, sorrido e mi allontano, resto in guardia e mi attacca, paro il colpo «Questo è il mio elemento» gli sussurro appena si avvicina, lo vedo un po’ confuso, poi creo un corso d’acqua che lo investe e lo getta nel fiume. Risale tutto bagnato, fa un movimento con le dita e mi “sputa” del fuoco a dosso, lo spengo con un semplice gesto «Te l’ho detto questo è il mio elemento»

«Vai Sasuke» urla Ayako sulla riva, mi monta la rabbia e lo attacco senza pensarci, lui mi afferra per la vita a mi sbatte contro il muro vicino alla cascata, gli tiro un calcio nelle costole e la stretta si allenta, mi posiziono di fronte la cascata e comincio a far uscire del chacra diretto su Sasuke «Kazumi!» mi rimprovera Itachi, ma non lo ascolto e blocco i piedi di Sasuke con il ghiaccio, lui lo scioglie con il fuoco, mossa prevedibile, ma gli congelo le dita, in modo tale che non possa muoverle. Riesce a sciogliere il ghiaccio lo stesso e mi viene a dosso così velocemente da non vederlo. Mi atterra «Ho vinto» sussurra «No invece» ribatto «Guarda» e abbassa lo sguardo, lo seguo: la sua spada è a pochi millimetri dal mio cuore, sbuffo «Spostati» gli ordino «Perché? Sto bene qui dove sto»

«Togliti» e gli lancio un’occhiata assassina «Cosa c’è? Ti potresti eccitare?» mi provoca «Smettila» sibilo, sorride beffardo e non si toglie, mi sta facendo irritare parecchio. «Perché non vai dalla tua amichetta e ti togli dalle palle?» il sorriso gli scompare dal volto «Così tu puoi andare dal tuo amichetto?»

«Io non ho nessun amichetto. E togliti!» spigo contro il suo petto per farlo alzare, ma non si sposta di un millimetro «Ne hai ancora molto?»

«No» risponde, mi afferra per la vita e si alza portandomi con se nell’altra sponda «Che vuoi?»

«Niente, ti ho solo dimostrato che sono più forte»

«Non era uno scontro serio e qui…»

«E anche» mi interrompe «che sei gelosa di me, l’ho notato cosa hai fatto quando Ayako ha gridato il mio nome»

«Non ho fatto proprio niente» mento molto poco convincente «Si certo» sorride e raggiunge gli altri, sbuffo e lo seguo «Tu prima o poi mi metterai nei guai!» mi rimprovera Itachi «Dai Itachi non ho fatto niente di male!»

«Ora voglio allenarmi io!» dice Naruto «Allora combatti contro di me» si offre Itachi «E tu» mi guarda «Fai la brava» gli faccio la linguaccia e mi siedo per osservare lo scontro, ma mi lascio trasportare dai miei pensieri. In questo mese ne sono successe di tutti i colori, ho fatto tanti sbagli, non avevo programmo quello che è successo con Itachi, è successo e non so neanche perché non mi sono fermata, forse era rabbia, forse è perché Itachi non mi è indifferente o forse… boo… non lo so.

«Sei pensierosa?» mi chiedo una voce poco conosciuta, alzo la testa e mi ritrovo Hikaru accanto «I-io no-non…» sorride «Ti ha sconvolta il fatto che ti sto parlando?»

«A dire la verità si» rispondo «Non hai risposto alla mia domanda» mi fa notare gentilmente «Ah! Si giusto… si sono pensierosa»

«E a cosa pensi? Se posso?»

«A quello che è successo nell’ultimo mese»

«Allora hai un bel po’ di cose da pensare!»

«Si, forse anche troppe!»

«Voglio dirti una cosa… conosco Sasuke da qualche mese e voglio che tu sap…»

«Aspetta! Non lo voglio sapere! Qualsiasi cosa sia non la voglio sapere!» sorride «Volevo solo dirti che non sei stata l’unica ad aver sofferto in questo tempo…»

«Si, ma sono stata l’unica a non aver scelto di soffrire volontariamente!»

«Ma tu cosa avresti fatto al suo posto?!»

«Non chiedermelo»

«Perché?»

«Perché non te lo so dire… ho perso i miei genitori quando ero piccola, troppo piccola»

«Capisco, ma almeno provaci»

«Ok…» chiudo gli occhi e penso per un po’, poi gli rispondo «Non credo che sarei andata da Orochimaru» sorride «Lo immaginavo, ma non devi esserne certa, cerca di capirlo»

«Anche lui dovrebbe cercare di capire me!»

«Me lui aspetta te, e tu aspetti lui! Così non finirà mai!»

«Di che si parla?» chiede la voce di Sakura «Niente… del più e del meno» risponde pronto  Hikaru, si alza e si allontana, Sakura si siede al suo posto «Sakura io…» comincio «Kazumi» mi interrompe lei «In questi ultimi giorni mi avrai chiesto scusa un centinaio di volte! Stai tranquilla! Ok?»

«Ci proverò» le sorrido debolmente

«Ho vinto!» esclama Itachi «Non vale…» borbotta un irritato Naruto «Naruto accetta la sconfitta! Prendi esempio da Kazumi» mi provoca Sasuke «Idiota» sussurro «Sasuke! Tesoro andiamo a riposarci un po’?» chiede Ayako con l’espressione di una che non si vuole affatto riposare… «No, preferisco rimanere ancora un po’ qui» le risponde Sasuke fissandomi, mi trattengo a stento da un sorrisino e mi alzo «Bene io torno a casa» dichiaro «Cosa?!» chiede Sasuke «Lì non ci saranno scocciatori e potrò stare un po’ tranquilla»

«Allora ci vediamo domani Kazumi»

«Ok, ciao Itachi! Naruto, Sakura voi che fate?»

«Io me ne torno al villaggio» dice Naruto sempre più imbronciato «Vengo anch’io!» dice Sakura «Ok allora torniamo a casa!»

 

Bleachnaruto, hai proprio ragione avere due spasimanti è gratificante! Però è anche faticoso e come dici tu “struggevole”! grazie per i complimenti! un bacio!

                                                                                                              R3ira

 

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Capitolo 11
*** 11- ...E AMORE ***


huhuhu

11- …E AMORE

Qualcuno sta cercando di sfondarmi la testa a mazzate, così apro gli occhi: sono a letto, nella mia stanza e qualcuno bussa alla porta. «Arrivo!» urlo con la voce impastata dal sonno, mi avvicino alla porta «Chi è?»

«Kazumi sono Naruto!»

«Naruto che vuoi?!»

«Fammi entrare»

«Uff… ok, mi vesto e ti apro» mi vesto velocemente e gli apro «Auguuuuuuuuriiiiiiiii» urla stritolandomi in un abbraccio, quando mi libera gli chiedo «Auguri?! Perché?»

«Come perché?!?! Oggi diventi una diciassettenne!»

«Ah! È vero…»  

«Vieni andiamo a festeggiare con gli altri»

«Non ho voglia di festeggiare il mio compleanno!»

«Si che ce l’hai» si intromette la voce di Sakura, che mi afferra per un braccio e mi tira fuori di casa «Ma…!»

«Niente ma! Andiamo» mi trascinano fino alle cascate dove ci aspettano gli altri «Auguri Kazumi!» mi dice Itachi «Emm… grazie» sorride e io ricambio, poi mi sento una mano sulla spalla e mi giro: è Hikaru «Auguri!»  

«Grazie Hikaru!»

«Vieni!» Sasuke mi afferra e mi porta all’interno del bosco lì vicino «Pure il giorno del mio compleanno dobbiamo litigare?!» protesto «Non voglio litigare» dice continuando a trascinarmi, poi si ferma e mi ritrovo in una piccola radura. Gli alberi le fanno da tetto e la luce che trapassa le fogli è verde, questo posto è caloroso. «Wow…» sussurro «Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, l’ho scoperto un paio di giorni fa!» mi giro e lo guardo «È bellissimo…! Ma, perché mi hai portata qui?»

«Volevo che tu lo vedessi» stiamo in silenzio per un po’, poi lo sento muoversi e lo vedo avvicinarsi di più «C-che c’è?» gli chiedo, lui non risponde, avvicina le sue labbra alle mie, e annulla la distanza che ci separa. Rispondo al bacio e quando ci stacchiamo abbiamo entrambi il respiro corto «Forse dovremmo tornare dagli altri» sorride «Si torniamo» mi da un altro bacio veloce e mi riporta al fiume.

«Com’è essere una diciassettenne?» mi chiede Naruto, lo guardo un po’ stravolta ci dovrebbe essere una differenza? «Assolutamente uguale ad essere una sedicenne!» rispondo alla fine «Comunque» mi alzo «Io devo andare ad allenarmi»

«No invece, la maestra Tsunade ha detto che per oggi non c’è bisogno» dice Sakura, la fulmino con lo sguardo, avevo la scusa per andare via! «A si?» le chiedo «Si»  

«Ma se te ne vuoi andare fai un piacere a tutti» si intromette Ayako, mi giro, le lancio un’occhiataccia e scappo via. Odio il giorno del mio compleanno, lo odio con tutte le mie forze! «Kazumi!» mi urla Sasuke, ma non mi giro e continuo a correre, dove non lo, ma continuo a correre. Riesco a seminarlo, torno a casa e mi ci chiudo.

                                                                              

                                                                                 *

Sono una diciassettenne da tre settimane, tre settimane disastrose, erano dodici anni che non festeggiavo il mio compleanno, ogni anno quel giorno sparivo per poi ricomparire il giorno dopo. Questo anno avrei fatto la stessa cosa, ma sono successe così tante cose che l’ho dimenticato completamente.

Esco e vado verso le cascate per stare un po’ sola, come ormai ogni giorno. Mi siedo sul bordo del fiume e guardo l’acqua, il mio compleanno, preferirei cancellare quel giorno dalla mia testa. Precisamente dodici anni e tre settimane fa è stato il giorno più brutto della mia intera esistenza. «Di nuovo qui?» mi chiede la voce di Sasuke, mi giro e lo vedo sedersi accanto a me «Si, di nuovo qui» sussurro «Ti va di dirmi perché è successo quello che è successo? Non credo sia stata Ayako a farti stare così»

«No, non è stata lei»

«Allora?» mi chiede, forse mi farebbe bene dirlo a qualcuno… «Dodici anni e tre settimane fa» comincio «Il giorno del mio compleanno, i miei genitori partirono per una missione contro un villaggio nemico, dissero che non appena sarebbero tornati avremmo fatto una festa per il mio compleanno… ma non sono tornati, né quella sera, né il giorno dopo… ho aspettato tanto, continuavano a dirmi che erano dovuti restare per fare un’altra missione, ma non ero stupida… poi un giorno gli altri ninja tornarono, portavano due barelle con due corpi sopra, corsi verso di loro e senza dargli il tempo di fermarmi spostai una delle coperte che ricopriva i corpi…» chiudo gli occhi ormai estranei alle lacrime «… era mia madre. Ricordo di aver lanciato un urlo e poi… buio. Mi sono risvegliata il giorno dopo, ma non ho partecipato al funerale. Avevo solo cinque anni!» aggiungo come per giustificarmi «Mi dispiace» mi sussurra alla fine lui «Vedere il corpo di mia madre immobile, pallido, morto… è stato terribile. I-io non credo che riuscirò mai a dimenticarlo»

«Posso farti una domanda?»

«Si»

«Se scoprissi chi ha ucciso i tuoi genitori cosa faresti?»

«Li ucciderei, uno alla volta» rispondo con rabbia «Allora mi capisci» mi dice, spalanco gli occhi, ha ragione… e ha ragione anche Hikaru, se fossi stata in Sasuke avrei fatto lo stesso. Avrei fatto di tutto per vendicarmi. «Si, adesso si» gli rispondo, lo guardo e sorride, poi mi bacia. Mi prende in braccio «Che fai?» gli chiedo, sorride e mi porta nella radura che mi aveva mostrato il giorno del mio compleanno, poi mi sdraia e lui si mette sopra di me «Sa-sasuke»

«Non vuoi?» mi chiede, lo guardo e la risposta arriva da sola «Si» sussurro, comincia percorrere il mio collo con le labbra, comincio a spogliarlo e lui fa lo stesso con me, poi capisco che questa volta è la cosa giusta.

«Come stai?» mi chiede dopo un po’ «Mai stata meglio» gli rispondo «Allora sono bravo!»  

«Non saprei, sai Itachi…» mi guarda con gli occhi storti «Scherzo!» esclamo, mi alzo e comincio a vestirmi «Dove vai?» mi chiede «Devo andare nell’ufficio dell’Hokage e sono in ritardo, oggi è la volta buona che Tsunade mi uccide! Ciao» lo bacio sulle labbra e corro via.

«Kazumi sei in ritardo!» urla Tsunade «Lo so mi dispiace»

«Oggi sei di buon umore!» mi dice, sorrido «Si, sono di ottimo umore!» 

«Non ho niente da affidarti  e per oggi non c’è bisogno che ti alleni, puoi andare!»

«Ok, arrivederla maestra!» esco dallo studio e incontro Sakura «Sakura! Ti va di andare a trovare gli altri!»

«Si, andiamo!» quando arriviamo li troviamo vicino il fiume a chiacchierare, c’è anche Naruto «Salve ragazze!» ci salutano Itachi e Hikaru «Ciao» rispondiamo in coro io e Sakura «Ciao Sakura» la saluta Sasuke «Ciao» risponde lei. «Hikaru? Ti posso parlare?» gli chiedo «Certo» si alza e ci allontaniamo un po’ dagli altri «Adesso posso risponderti alla domanda che mi hai fatto l’altro giorno» mi fissa interrogativo «Avrei fatto la stessa cosa di Sasuke» sorride «L’hai capito!» ricambio il sorriso e torniamo dagli altri, mi sento abbracciare da dietro e riconosco il profumo di Sasuke «Sei ancora viva, l’Hokage non ha fatto problemi?»

«Ha urlato un po’» rido, mi giro e lo bacio davanti a tutti, nessuno fa una piega, neanche Sakura che sorride, ma Ayako l’ancia un urlo, mi giro e le chiedo: «Tutto bene?» mi lancia uno sguardo furioso, poi guarda Sasuke che fa spallucce «Lei è la mia vita Ayako, mi dispiace» sorrido.

Il mese successivo trascorre come se qualcuno avesse messe la velocità doppia alla mia vita, tra allenamenti e tutto il resto non mi rendo conto del tempo che passa fino a quando un giorno una nausea pazzesca fa tornare il tempo alla velocità normale.

Sono sdraiata sul letto dopo aver passato la notte a correre in bagno per vomitare e adesso sono le otto di mattina, bussano alla porta e mi alzo per aprire, ma un giramento di testa mi costringe a sedermi nel letto, ma che cavolo ho? «Kazumi ci sei?» chiede la voce di Naruto «Si arrivo!» gli apro la porta «Oddio! Ma che hai? Sei bianca come la tua maglietta!»

«Non mi sento tanto bene»

«Non vieni alle cascate allora?»

«No per oggi no…»

«Vuoi un po’ di compagnia?»

«No tranquillo vai, appena sto meglio vi raggiungo!»

«Ok… A dopo»  

«Ciao» un altro attacco di nausea mi costringe a correre in bagno.

Decido di andare dalla maestra Tsunade.

Busso alla porta ed entro «Kazumi! Tutto bene?»

«Veramente no»

«Che hai?»

«La nausea e mi gira la testa» mi lancia un’occhiataccia «Che c’è?» chiedo sconvolta «Fammi dare un’occhiata» posa le mani sulla mia pancia e del chacra verde la circonda, quando finisce mi guarda con un espressione indecifrabile «Che ho?» le chiedo, si siede sulla sua poltrona e chiude gli occhi «Con Itachi, quanto tempo fa ci sei stata?» mi chiede, divento rossa «P-perché?»

«Rispondi!» mi faccio un conto mentale e poi rispondo «due mesi e mezzo fa più o meno, perché?»

«E basta?!»

«E basta confermo… ma perché?»

«E non sei stata con nessun altro…?»

«Be… con Sasuke, no?»

«Quando?» sono sempre più imbarazzata «Non è stata solo una volta…»

«Per caso un mese fa ci sei stata?»

«Uffa! Ora basta! Si ci sono stata! Ma me lo vuole spigare il perché di queste domande?!?» mi lancia un’occhiataccia «Sei in cinta»

«Co-cosa?!?» chiedo terrorizzata «Ha capito benissimo»

«E ora che faccio?!?!» chiedo «Devi dirlo a Sasuke»

«Ma…»

«Devi farlo!»

«Lo so…» mi dirigo verso la porta, poi mi blocco «il fatto che il demone dalle otto code è…»  

«Non dovrebbe avere conseguenze» mi interrompe «Non posso esserne certa, ma non dovrebbe influire sulla gravidanza»

«Ok…» esco dall’ufficio e mi dirigo alle cascate, ma non ci trovo nessuno «Sasuke?» chiamo, ma niente, poi mi sento osservata, mi guardo a torno e quattro mantelli neri con delle nuvole rosse mi circondano «No, non ora…» sussurro, un altro attacco di nausea mi colpisce, mi inginocchio e vomito, la testa comincia a girarmi, vedo tutto nero, poi più nulla.

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Capitolo 12
*** 12- RAPIMENTO ***


huhuhu

12- RAPIMENTO

Apro gli occhi. Dove sono? Mi chiedo. Sono distesa su un letto, aspetto che gli occhi si abituino al buio poi mi alzo e mi guardo in torno. Sono in una stanza, il letto, matrimoniale e a baldacchino, è in un angolo, alla sua destra c’è un tavolo minuscolo con una sedia. Nella stanza ci sono due porte, mi dirigo verso la prima e provo ad aprirla, ma è sigillata, allora vado verso la seconda che si apre rivelando un bagnetto.

Provo ad avocare del chacra, ma lo sento bloccato, come se qualcuno lo stesse trattenendo, un attacco di nausea mi colpisce e corro in bagno a vomitare. Sento la prima porta aprirsi e, dopo avere sciacquato la bocca, torno nella stanza.

L’uomo è nell’ombra e non lo riesco a vedere in viso, ma distinguo chiaramente il mantello nero con le nuvole rosse. «Perché sono ancora viva?» chiedo. Domanda stupida, ma ancora non l’ho capito. Si mette in luce e mi mostra il suo viso aperto in un meraviglioso sorriso. Spalanco la bocca: è un angelo. Ha gli occhi azzurri, delicati e… dolci. I capelli dorati sono leggermente lunghi e gli ricadano scompigliati sulle spalle. «C-chi sei?» gli chiedo interdetta, il sorriso gli si amplia «Sono Pain, il capo dell’organizzazione Alba»

«Perché sono ancora viva?» gli chiedo di nuovo «Semplice, abbiamo scoperto che dentro di te c’è una cosa interessante e siamo curiosi di sapere cosa sarà quando uscirà» mi porto istintivamente la mano sulla pancia «Bastardi…» sussurro, continua a sorridere e si avvicina «Non ti avvicinare!» ringhio minacciosa, non mi da retta e mette il suo viso a pochi centimetri dal mio «Lo sai che sei proprio carina?» mi dice. Mi allontano e lo guardo pensando che potrei dire la stessa cosa di lui, ma mi trattengo. Scoppia a ridere «Perché mi guardi così?»

«Mi fai schifo, no?»

«No non mi stai guardando schifata! Mi guardi in un altro modo. Vuoi chiedermi qualcosa?»

«Co-come fai ad essere così…?» non termino la frase, così? Dolce, forse? «Così…?» mi incita «Be» sbuffo «Così!» e lo indico, si mette a ridere di nuovo «Perché non ti piace?» mi provoca «Sei un bastardo!» urlo «Piacermi?!? Piacermi?!? Quante persone hai ammazzato per i tuoi stramaledettissimi scopi?!?!? E quante ne ucciderai ancora?!?» respiro faticosamente «Be, ne ho ucciso un bel po’» risponde «E ne ucciderò ancora molte e tu sarai tra quelle»

«Non ti permetterò di estrarmi il demone!»

«Si che me lo permetterai, ma prima deve nascere il tuo bambino» indica la mia pancia «Non ti permetterò di toccarlo! Bastardo!» urlo, ma un altro attacco di nausea mi colpisce e corro in bagno a vomitare. Quando torno nella stanza lo trovo nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato «sai una cosa?» mi dice «È strano che ancora non hai urlato un “lasciami andare!”»

«E tu saresti il capo dell’organizzazione Alba?» lo prendo in giro «Prima di rapire la forze portanti dovresti almeno conoscerle un po’… e a quanto pare non mi conosci per niente. Non sono un’ingenua Pain, ma ti giuro che ti ucciderò e non mi importa se morirò, perché ti porterò con me!»

«Che paura!» dice sarcastico «Sparisci!» gli dico, sorride e si avvicina la porta «Dopo che nascerà il tuo marmocchietto noi due dobbiamo fare una bella… chiacchierata!» apre la porta ed esce ridendo.

Mi siedo sul letto respirando con fatica «Porca miseria» sussurro «Devo inventarmi qualcosa…» mi distendo sul letto e mi addormento.

Qualcuno bussa alla porta mi alzo e non dico nulla, la porta si apre ed entra un uomo, be più che un uomo è una pianta, no, no è un uomo, va be è un uomo che esce da una pianta. Ha il viso diviso in due parti, una nera e l’altra bianca. Porta in mano un vassoio con un piatto e un bicchiere dentro «Mangia» mi dice con una voce lontana, non rispondo e mi avvicino al tavolo. Per il momento fare il digiuno non mi sembra opportuno. Posa il vassoio sul tavolo ed esce dalla stanza, mi siedo e mangio.

Ho deciso di tenere il conto dei giorni, da quando mi sono svegliata per ora sono a due. Non posso permettere che passino i giorni, devo fare qualcosa, ma cosa? Non posso evocare il chacra e neanche il demone. La porta si apre, alzo lo sguardo e incrocio un paio di meravigliosi occhi azzurri «Pian che vuoi ancora?!»

«sono venuto a farti una visita, ti dispiace?»

«Si, molto!» mi alzo dal letto e mi avvicino a lui «Quando uscirò da questa topaia tu morirai Pain» sorride «Non vedo l’ora…»

«Bastardo» sussurro «Vattene sei già stato abbastanza qui»

«Certo, vado subito» si avvicina alla porta «Quanto sei irritante» gli dico prima di vederlo sparire dietro di essa. Porca miseria! In un scontro fisico non posso affrontarlo, non posso evocare chacra, allora che posso fare?! Pensa Kazumi!

Ma niente, passano altri dieci giorni e non riesco a trovare un modo per uscire da questo posto.

Dei passi percorrono il corridoio dietro la porta, si fermano e poi la porta si apre. Resto impassibile, l’uomo con il mantello nero ha una spada sotto di esso, la riesco ad intravedere. “ce la posso fare!” mi butto a dosso a lui senza pensarci, estraggo la spada e gliela infilzo in mezzo al petto, sento il suo sangue macchiarmi le mani, ma non ci facci caso. Esco dalla porta e mi ritrovo in un corridoio all’apparenza interminabile. Comincio a percorrerlo. «Kakuzu che ci vuole?» urla una voce lontana, mi blocco “Cazzo!” sento i suoi passo venirmi in contro e non appena mi vede si blocca: è l’uomo pianta. «Tu non dovresti essere qui» mi dice indifferente «Hai ragione, non dovrei essere qui, ma ci sono» mi metto in posizione di difesa per evitare imprevisti «Kazumi, Kazumi devi comportarti bene!» la sua voce angelica viene da dietro di me, mi giro e me lo ritrovo davanti «Così mi deludi» mi dice dolcemente «Sei un bastardo!» mi si avvicina, lo fisso negli occhi e mi ritrovo di nuovo in quella stanza. «Come ha fatto?» mi chiedo sconvolta, ma non trovo la risposta.

I giorni passano e non trovo un modo per andarmene, la forza di resistere si fa sempre più scarsa e comincio a pensare di farla finita, non ha senso continuare a vivere, ormai sono nelle loro mani e una volta nato il mio bambino sarà la fine per me e, forse, anche per lui.

Passa un mese, un mese e mezzo, bussano alla porta e non rispondo, tanto so già chi è, entra «Ciao Kazumi» mi saluta l’angelo di fronte a me, non rispondo «Come stai oggi?» non rispondo, lui sorride «Hai deciso di fare lo sciopero del silenzio?» non rispondo «Guarda» indica il mio ventre «La pancia comincia a farsi vedere, chi sa a chi somiglierà questo bimbo, se sarà come te sarà bellissimo!» non rispondo «Forza Kazumi, non fare l’offesa, non sai quanto mi dispiace doverti uccidere, eppure non ho scelta» non rispondo «Ok, ok me ne vado, ti lascio hai tuoi pensieri, ciao» mi scocca un bacio sulla guancia e si allontana. Non rispondo. Mi distendo sul letto cercando di trovare qualcosa a cui appendermi per continuare a vivere, poi uno schianto mi fa sussultare “Che succede?!?!” passa qualche minuto e la porta della stanza si spalanca, mi ritrovo Naruto di fronte, non il vero Naruto, ma il Naruto infuriato, con gli occhi rossi, le labbra nere e gli artigli delle mani pronti a trafiggere qualsiasi cosa «Naruto!» temo in un’allucinazione «Sei tu?»  

«Kazumi» mi si avvicina  «Dobbiamo andarcene!» indietreggio «I-Io come faccio a sapere che sei tu?» non ho bisogno di una risposta, lo so che è lui, ma ho paura. Sorride «Ti fidi di me?» mi chiede «Si»

«Allora andiamo, vieni!» mi afferra la mano e mi porta nel corridoio, ci blocchiamo perché ci ritroviamo Kakuzu di fronte «Ma tu eri morto!» esclamo, Kakuzu sorride «Sono pieno di risorse» mi salta a dosso e non riesco ad evitarlo, mi difendo e lo attacco un paio di volte, dopo un dolore lacerante al ventre mi costringe ad inginocchiarmi urlando. Sento Naruto colpirlo e prendermi in braccio per portarmi via «Resisti Kazumi» mi sussurra, porto una mano nella pancia e me la porto vicino agli occhi per vedere se c’è sangue «No…» sussurro quando vedo la mano completamente rossa «Ragazzi andiamo! L’ho trovata!» alzo lo sguardo e vedo Itachi, Sakura e Sasuke venirci in contro per andare via. Ci ritroviamo all’interno di una caverna e da essa usciamo allontanandoci il più possibile, raggiungendo i confini del villaggio sorvegliati da ninja. Naruto mi posa ai piedi di un albero «Stai bene?» mi chiede, Sakura si avvicina «Ci penso io» sento un calore nel punto in cui il kunai di Kakuzu mi ha ferito, e dopo un quarto d’ora mi sento meglio «Come sta?» chiedo a Sakura «Mi dispiace Kazumi» mi dice con le lacrime agli occhi «Non ce l’ha fatta» ci metto qualche secondo a rendermi conto delle sue parole «Non può essere…» le sussurro «Chi non ce l’ha fatta?» chiede Naruto, lo ignoro «Sakura…»  

«Mi dispiace, ho fatto tutto il possibile» sento qualcosa di caldo bagnarmi la guancia, poi quel liquido arriva alle labbra e lo sento salato: è una lacrima. La mia prima lacrima dopo più di tre anni. E lo capisco. Capisco di aver amato quel bambino dal momento in cui ho saputo di averlo, capisco che lui era mio e di Sasuke, capisco che è stato lui ha farmi andare avanti in questi due mesi, è stato per lui che ho continuato a vivere, ma poi capisco che non c’è più, me lo hanno portato via, per sempre… «Chi non ce l’ha fatta Sakura?» chiede Sasuke, lo guardo, non glielo hanno detto, perché? Sakura mi guarda in cerca di aiuto, io mi alzo «Ero in cinta» rispondo a Sasuke «I-in cinta?»

«Si»

«Aspetta! Eri?!?!» Itachi si intromette «Non ce l’ha fatta… tu…» annuisco «Mi spiace» guardo Sasuke, ho bisogno di sapere cosa pensa «Era mio?»  

«Certo!»

«Lo hanno ammazzato!» si infuria, forse lui lo voleva… «Perché non me lo hai detto?»  

«Appena ne sono stata sicura sono venuta a cercarti alle cascate e non ti ho trovato, ma loro hanno trovato me»

«Dobbiamo tornare al villaggio» dichiara Itachi «Ma voi…?»

«Io e Sasuke siamo stati reintegrati, il quinto Hokage ha spiegato quello che è successo a tutti quanti…»

«Capisco» torniamo al villaggio e senza fermarci da nessuna parte ci dirigiamo nello studio dell’Hokage, Naruto spalanca la porta senza bussare e Tsunade alza la testa irritata, poi mi vede «Kazumi!» Mi corre in contro abbracciandomi «Lo sapevo che non era tardi! Lo sapevo che ti avrebbero risparmiato per il bambino!» abbasso lo sguardo «Cosa è successo?» guarda la mia pancia e capisce «Come? Quando? Devi dirmi tutto!» mi siedo su una delle sedie di fronte la scrivania, al mio fianco si siede Sasuke e mi prende la mano «Allora, dopo essere stata qui per sapere cosa avevo, sono andata alle cascate per dirlo a Sasuke, ma lui non c’era e neanche gli altri. Mi sono ritrovata circondata da quattro persone e dopo non mi ricordo niente mi sono svegliata in una stanza, quella dove mi ha trovata Naruto. Lì ho conosciuto Pain.»

«Pain?» mi chiedono in coro «Si, il capo dell’organizzazione Alba»

«Com’è?» mi chiede Tsunade «Sembra un angelo, è bello da togliere il fiato, ma tanto è bello quanto bastardo, non mi ha ucciso per sapere come sarebbe stato il mio bambino» stringo la mano a Sasuke e lui mi abbraccia «Una volta ho provato a scappare, ma mi hanno preso, per il mese successivo sono stata ad aspettare qualcosa, anche se non so cosa»

«Hai aspettato noi!» dice Naruto con forza «Avevo pensato di farla finita, ma poi il pensiero del bambino mi ha fatta andare avanti»

«Per oggi basta, vai in infermeria e riposati» mi dice Tsunade autoritaria «D’accordo»

«Qualcuno deve stare con lei»

«Non la lascerò un secondo» afferma Sasuke, mi porta in infermeria e mi fa mettere a letto «Sasuke mi dispiace»

«E di cosa?»

«Del bambino, di non avertelo detto in tempo, di tutto quanto»

«Sai una cosa? Appena mi sono reso conto che noi due avremmo potuto avere un bambino mi sono sentito… felice!»

«Sul serio?»

«Sul serio» si distende accanto a me «Dormi, non ti lascerò neanche un attimo» appoggio la fronte sulla sua spalla e mi lascio cadere in un sonno senza incubi, dopo due lunghi mesi.

 

Salve sono tornata!!! Lo so è passato un po’, ma no ho potuto scrivere!!!!!!!!!! Cmq non vi siete più fatte sentire! =( sono triste!!! No, non ci riesco ad essere arrabbiata!! Allora che ve ne pare del capitolo? Questo è uno degli ultimi se non il penultimo! Mi raccomando fatevi sentireeeeeeeeeeeeee!!

Vorrei ringraziare: bleachnaruto, dubhe93, elanor92, masychan, nico 2283 per avere aggiunto la mia storia tra i preferiti!! ^_^ 

Un bacione gigante

                                                                                                                             R3ira

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Capitolo 13
*** 13-UN NUOVO INIZIO ***


huhuhu

13- NUOVO INIZIO

Apro gli occhi e vedo il viso di Sasuke a pochi centimetri del mio, mi sposto un po’ e mi alzo. Mi guardo in torno e su una sedia vedo i miei vestiti e le mie spade: i ragazzi devono averle recuperate quando sono venuti a salvarmi. Allaccio la cintura in torno alla vita che sento piatta e, ormai vuota. Sospiro e mi avvicino alla porta per andare nell’ufficio della meastra Tsunade «Dove vai?» mi chiede Sasuke «Pensavo stessi dormendo»

«Mi sono svegliato appena ti sei mossa, stai bene?» le lacrime mi salgono negli occhi, ma questa volta nessuno le blocca, scendono lungo il mio viso, bagnandolo «No, non sto bene affatto» si alza e mi viene in contro «Lo vendicheremo Kazumi» mi abbraccia «Io voglio Pain» si distacca da me per guardarmi in faccia «Non ce la farai mai a batterlo da sola»

«Non mi importa, voglio sentire le sue ossa spezzarsi sotto le miei mani» dico con rabbia «Andiamo dall’Hokage, devo parlarle» lo trascino fino all’ufficio della maestra Tsunade e busso «Avanti!» entriamo «Kazumi! Hai dormito?» annuisco «Devo parlarle»

«Lo immagino, dimmi»

«Loro sono ancora nella grotta dove i ragazzi mi hanno trovata»

«Come fai a saperlo?»

«Lo so!» mi guarda indagatrice, poi si rivolge a Sasuke «Quanti ne sono sopravvissuti?»

«Tre» le risponde «Chi?»

«Il capo, una donna e una specie di pianta»

«Possiamo farcela!» dice l’Hokage con forza «Possiamo?» le chiedo interrogativa «Si verrò anch’io! Stanno arrivando Sakura, Naruto e Itachi» non appena finisce la frase bussano alla porta «Avanti!» entrano i tre ragazzi «È successo qualcosa?» chiede Sakura «Andiamo nella grotta dove avete trovato Kazumi, ora!» le risponde la maestra Tsunade «Andiamo?» chiede Naruto con il mio stesso tono «Si andiamo!»

Partiamo subito e dopo qualche minuto di corsa arriviamo di fronte all’entrata della grotta dove ci aspettano tre mantelli neri con delle nuvole rose. Stringo i pugni per la rabbia e cerco di controllarmi. «Sapevo che saresti tornata» Mi dice Pain «Sapevo che mi avresti aspettata» gli rispondo freddamente, si toglie il cappuccio e fissa Sakura, le sento trattenere il respiro e lui le sorride «Smettila!» lo minaccio «Sei gelosa?» mi chiede malizioso «Lei lasciala stare! È con me che te la devi vedere!» lui sposta lo sguardo verso la maestra Tsunade «Guarda, guarda! abbiamo anche il quinto Hokage!» mi metto davanti a lui «Te l’ho promesso Pain, tu morirai» mi mostra un sorriso mozza fiato «Si mi ricordo! Zetsu, Konan pensate agli altri!» si toglie il mantello, rivelando un abbigliamento ninja «Bene» sussurro «A noi due!»

«No!» protesta Naruto con forza «Non puoi affrontarlo da sola!» gli rispondo togliendomi la cintura con tutte le armi «Sentirò le tue ossa rompersi sotto le miei mani Pain!»

«Kazumi, Kazumi!» mi rimprovera dolcemente «Così rischi di andare all’inferno!» sorrido e gli rispondo con lo stesso tono dolce «Se devo andare all’inferno allora lo farò in grande stile!» lo attacco mirando alla spalla destra, ma lui scompare e me lo ritrovo sopra di me pronto a colpire, devio il colpo e faccio una capriola per non cadere. Mi viene a dosso troppo velocemente per potermi permettere di evitare l’urto, ma riesco lo stesso ad evitare la lama che si ferma a qualche centimetro del mio cuore «Lo devo ammettere te la cavi» ringhio e lo allontano, in un attimo vede gli altri lottare, mi alzo e aspetto che lui attacchi, ma lui continua a sorridere irritandomi sempre di più. Così succede, sento le unghia allungarsi ad artigli, i canini allungarsi sempre di più e una forza mi cresce dentro, pronta ad esplodere da un momento all’altro. «Bene, sapevo che il tuo demone insieme a quello della volpe era il più potente, ma vederlo di persona è tutta un’altra cosa» continua a sorride «Smettila» gli ringhio «Di fare cosa?»

«Di continuare a sorridere!» allarga il sorriso «Basta!» urlo prima di saltargli a dosso, ma para anche questo attacco e anche tutti gli altri, invece i suoi vanno a fondo con un certo successo, ferendomi. «Non vuoi vendicare il tuo bambino?» mi chiede, non gli rispondo «Di nuovo questo silenzio? Vuoi spezzarmi il cuore?» cerco di trattenere il chacra del demone che preme per uscire «Sai una cosa? Se il tuo bambino non fosse morto sarebbe stata un’ottima recluta dell’organizzazione Alba!» esplodo, lascio al demone tutto lo spazio che vuole e sento il corpo perdere a poco a poco il controllo e dopo mi ritrovo circondata dal buio.

È come una stanza dove tutti i suoni sono amplificati, chiudo gli occhi e mi ritrovo sbalzata fuori dal corpo, sono una semplice spettatrice di quella lotta. Mi vedo, i capelli mossi da un vento che non c’è mi sferzano il viso e il collo, gli occhi sono una pozza d’argento brillante contornata di nero e le labbra sono completamente nere, incorniciate da un sorriso che non mi appartiene. Il demone si muove velocemente e Pain comincia a fare fatica a stargli dietro, comincia ad usare tecniche che ucciderebbero qualsiasi ninja, ma che al mio corpo produco semplici ferite che si rimarginano in pochi secondi e poi succede tutto in un attimo, il demone fa un insignificante movimento e si piazza di fronte a Pain trafiggendogli il petto con la mano.

Mi sento risucchiata nel mio corpo e mi ritrovo faccia a faccia con Pain, morto. Muovo le dita della mano che lo ha trafitto e sento che stringono qualcosa al di fuori della sua schiena, estraggo il braccio dal suo corpo e mi ritrovo il suo cuore nella mano, stringo con forza e mi si sbriciola nelle mani.

È tutto stranamente silenzioso, mi giro verso gli altri e li vedo in piedi a fissarmi con i cadaveri degli altri due membri dell’organizzazione di fianco. Abbasso lo sguardo verso il mio braccio completamente ricoperto di sangue e lo vedo tremarmi, evoco dell’acqua con il chacra e lavo via tutto il sangue «St-Stai bene?» mi chiede incerta Sakura «Io, non lo so» rispondo sinceramente «È tornata» sospira di sollievo la maestra Tsunade. Guardo Itachi che mi sorride, poi guardo Sasuke, e infine Naruto: ha gli occhi rossi e le labbra nere e mi guarda stranamente «Io… Naruto…» balbetto cercando di dirgli qualcosa per fargli capire che sono io, lui sorride e il rosso viene sostituito dal normale turchese dei suoi occhi. Sasuke mi viene in contro e mi abbraccia «È finita Kazumi, è finita per sempre» resto immobile, ancora inconsapevole di quello che è successo, Sasuke si stacca, mi bacia la fronte e mi prende per mano, «Torniamo al villaggio?» chiede all’Hokage «Si andiamo» e ci dirigiamo verso Konoa.

Cammino senza conoscere bene la mia meta, ho come la mente ricoperta da una coltre di nebbia «È tornato l’Hokage!!» urla qualcuno «State tutti bene?» chiede qualcun’altro «Kazumi?» la voce che mi chiama è calda e mi tranquillizza «G-Gaara?» chiedo incerta, sento un movimento alla mia destra e poi una mano mi alza il viso per incrociare i suoi occhi smeraldo, li metto a fuoco a fatica, ma non appena ci riesco la nebbia che circonda la mia mente sparisce «Gaara!» esclamo sicura «Si… stai bene?»

«Credo di si…»

«Ti va di dirmi cosa è successo?» stranamente sento di volerglielo raccontare, lui mi capisce… «Vieni» mi prende la mano e mi porta sotto un albero, all’ombra. Sorride «Sono tutto orecchi»

«Cosa sai?»

«Quasi tutto… so che aspettavi…» si blocca «Aspettavo un bambino» concludo «So che ti hanno rapita e che Naruto e gli altri ti hanno liberato, ma non so cosa è successo dopo che tu, L’Hokage e gli altri siete partiti qualche ora fa»

«Siamo tornati nella caverna dove mi tenevano e li abbiamo trovati ad aspettarci, erano Pain, una donna e una specie di uomo pianta. Io ho voluto combattere contro Pain, gli altri hanno combattuto contro gli altri due. Pain ha cominciato a provocarmi e io cercavo di trattenermi, cercavo di mantenere il controllo, ma poi ha incominciato a parlare del mio bambino e sono esplosa, mi sono sentita come sbalzata fuori dal mio corpo e ho visto il combattimento tra “me”…» faccio le virgolette con le dita «…e Pain, alla fine l’ho ucciso e a poco a poco ho ripreso il controllo, poi siamo tornati qui…» aspetto che arrivi il rimprovero «Sei stata grande!» alzo lo sguardo sconvolta e incontro il suo sorriso smagliante «Nonostante tutto non hai perso te stessa, al contrario di me…»

«Gaara, tu sei il miglior Kasekage che il villaggio della foglia possa desiderare…»

«Grazie…» sorrido e mi sento improvvisamente debole, le gambe mi cedono e cado, ma Gaara mi afferra prima di arrivare a terra «Hai bisogno di riposare»

«Credo di si»

«Andiamo ti porto in Ospedale»

«Posso riposare anche a casa» protesto.

«Kazumi non vorrai fare la fifona?»

«Non sono fifona!!»

«Allora andiamo!» mi porta in una stanza, Naruto è seduto su un letto e chiacchiera con Sakura e Itachi, Sasuke invece è seduto su una sedia «Dove siete spariti?» ci chiede Itachi «Abbiamo fatto una chicchierata» gli rispondo, mi giro verso Gaara e lo vedo fissare Itachi, lui gli si avvicina e gli porge la mano «Mi dispiace» gli dice semplicemente, Gaara stringe la sua mano «Niente rancore» gli risponde «Niente rancore» conferma Itachi.

Mi avvicino a Sasuke «Stai bene?»

«È colpa mia»

«Cosa?»

«Se hai perso il nostro bambino è colpo mia»

«Perché?» gli chiedo stupita «Dovevo essere alle cascate ad aspettarti, dovevo…»

«Sasuke» lo interrompo «Non è colpo tua, i colpevoli hanno pagato… ok?» mi guarda e gli sorrido «Ok… adesso devi riposare»

«Sto bene!», si sente un colpo di tosse: è Gaara «Ok, ok mi distendo un po’» poso la testa sul cuscino e mi lascio cullare dalle carezze di Sasuke, poi mi addormento.

 

TRE MESI DOPO…

«Sakura muoviti!» esclamo impaziente «lo sai che Itachi diventa irritabile se arriviamo tardi!»

«Arrivo!» mi urla dalla porta del bagno, che si apre «Ok, pronta. Stasera dove si va?»

«Il maestro Kakashi ci ha invitato a cena in un ristorante…»

«Kazumi?»

«Dimmi… glielo dirai stasera?»

«Credo proprio di si!» urla eccitata «Che bello diventerò zia!»

«Sakura! Mi buchi i timpani!» lei si inginocchia davanti alla mia pancia e sussurra: «Tua madre è proprio antipatica sai? Ma non ti preoccupare ci penserò io a te!»

«Andiamo!» la prendo per un braccio e la trascino davanti l’Ospedale, dove abbiamo l’appuntamento con gli altri «Vi sembra ora?!» esclama Itachi «Dai Itachi abbiamo solo mezz’ora di ritardo! Stiamo migliorando!»  

«Ciao ragazze!» saluta Naruto «Ciao Naruto… Sasuke?» gli chiedo «Sono qui!» salta giù da un albero «Emm… ti devo parlare…»  

«Tutto bene?» mi chiede preoccupato «No, cioè si…! Ok, sono incinta!» silenzio, poi mi sento afferrare per la vita «È fantastico!» urla contento «Su-sul serio?» gli chiedo stupita «Certo!» mi bacia e mi prende per mano «Allora dobbiamo festeggiare!» esclama la voce del maestro Kakashi comparso dal nulla, «Andiamo!» e ci dirigiamo verso il ristorante pronti ad affrontare una cena in grado di sfamare un esercito.

 

                                                                    FINE

 

Fiiiiiiiiiiineeeeeeeeeeeeeee!! La storia è finita… ^_^ per adesso ne ho in lavorazione un’altra… spero mi seguirete ancora!! Grazie a tutteeeeeeeeeee un kiss gigante

                                                                                                                              R3ira

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