Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo di Mokochan (/viewuser.php?uid=81458)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. Margherita [M'ama o non m'ama?] ***
Capitolo 2: *** #2. Rosa [Vedo le sue acque attraversare le ossa] ***
Capitolo 3: *** #3. Delphinium [Anche il suo sonno lo diceva] ***
Capitolo 4: *** #4. Giacinto [Era semplicemente bella, e al diavolo il perché] ***
Capitolo 5: *** #5. Dafne [Distante dal passato] ***
Capitolo 1 *** #1. Margherita [M'ama o non m'ama?] ***
M’ama
#margherita
Il cielo limpido che la sovrastava
era calmo, nuvole sparse lo tingevano di bianco, forme buffe immerse in
un azzurro sconfinato.
Hinata allargò le braccia e chiuse gli occhi, il viso
carezzato dai fili d’erba del prato su cui era sdraiata,
attorno a sé il vivace suono di cicale in festa. Il terreno
era bollente, ma tirava una brezza fresca che smorzava la sfibrante
calura estiva, dando sollievo alla pelle colpita dai raggi di un sole
che tutto era tranne che clemente. Poco lontano si udiva
l’abbaiare energico di Akamaru, intento probabilmente a
correre verso qualunque insetto gli passasse davanti, come aveva fatto
quando si erano fermati lì, nemmeno un’ora prima,
per recuperare le forze.
«Certo che ne ha di energie» commentò
Naruto, interrompendo quelle considerazioni.
Hinata aprì gli occhi, contenta di sentire la sua voce, e
quando incontrò il suo sguardo azzurro non poté
evitare di paragonarlo al colore del cielo.
Il ragazzo le si sedette accanto e allungò una mano per
sistemarle la frangia che le copriva disordinata la fronte sudata; il
calore delle sue dita le diede i brividi, scaldandola come nemmeno il
sole avrebbe mai potuto fare.
«Oh, dimenticavo, ho un regalo per te!»
Naruto allungò l’altra mano e bianco, verde e oro
si fusero davanti agli occhi di Hinata, per poi tornare separati,
ognuno al proprio posto.
Margherite.
Meravigliata, Hinata si tirò su a sedere interrompendo le
carezze di Naruto, che abbassò il braccio controvoglia, e
prese quel piccolo regalo floreale mentre un rossore incontrollabile le
imporporava le guance.
Naruto invece si sdraiò emettendo un sonoro sbadiglio, le
braccia sotto la testa per fare da cuscino, gli occhi chiusi.
«Le ho trovate qui vicino, così ho pensato che
potessero piacerti» disse poi, sollevando una palpebra per
osservarla.
Il tono era allegro e un po’ dolce e Hinata, sfiorando i
petali di una di quelle margherite, si beò di quel suono
ormai così familiare.
«Sono bellissime, Naruto-kun.»
Il giovane ridacchiò. «Forse non sono come le rose
che vendono gli Yamanaka, ma la natura offre solo
questo…»
Come se lei avesse voluto delle rose.
Scuotendo il capo, la principessa degli Hyuuga si chinò su
di lui e gli sfiorò una guancia con le labbra. «Mi
piace quello che offre la natura.»
Naruto le scoccò un sorriso e fece scivolare una mano tra i
suoi capelli corvini, sistemandole distrattamente una ciocca dietro
l’orecchio, il palmo che le sfiorava appena la guancia. Fu
solo quando la mano premette con maggior consapevolezza che Hinata si
rese conto che non era stata l’unica a notare quel contatto
– gli occhi
di Naruto risplendevano maliziosi per lei.
Bastava così poco per stordirla?
«M’ama o non m’ama?» le
sfuggì in un sospiro, le margherite abbandonate in grembo,
in attesa di una risposta.
E Naruto, ridendo e attirandola a sé, esclamò:
«Certo che ti amo, Hinata!»
Non c’era bisogno di strappare nessun petalo.
M’ama.
Note dell'autrice
*Questo è il primo capitolo di una raccolta che partecipa a
una challenge indetta da _Nede sul forum di EFP! Trovate il link fra
parentesi qua sopra. Naturalmente è una raccolta NaruHina,
naturalmente si parla di fiori [la mia fissa da sempre] e naturalmente
si spera di riuscire a completarla, ma avendo scritto già il
secondo capitolo direi che posso dirmi sicura di finirla [speriamo, io
pubblico sempre quando mi gira ._.].
• La prima flashfic è stata betata da Emmevic, da
cui vi consiglio di passare, perché è bravissima!
• Il titolo è di Tagore, non me lo
sono inventato io.
• La raccolta usa il pacchetto Fiori,
naturalmente svilupperò i significati di ogni fiore come
potrò.
• La raccolta sarà Fluff dove serve, Comica dove
serve, Lime dove serve, Romantica dove serve.
Grazie a chiunque commenterà!
Un bacione,
Mokochan
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Capitolo 2 *** #2. Rosa [Vedo le sue acque attraversare le ossa] ***
Vedo
le sue acque
attraversare le ossa
#rosa
“Sono
con te il tramonto più ampio del cielo,
e
in esso la mia anima spunta come una stella fredda
Quando
da te si allontana i miei passi tornano a me.”
Il tavolo sgombro è un giaciglio improvvisato, le mani che vi
sono premute sopra sono sudate, tremanti; sembra quasi che non vi sia
differenza fra il calore che le pervade e il bollore del legno,
sicché par quasi che siano una cosa sola, anche se con
temperature diverse, sensazioni diverse.
Hinata tira indietro la testa e i fini capelli neri le scivolano sulla
spalla, le punte delle dita aumentano la pressione, ma scorrono sul
legno senza reggere lo sforzo.
Quando geme – le labbra contratte, messe alla prova dalla
timidezza – e incontra di nuovo gli occhi cerulei
di Naruto, la mente si svuota ancora, lasciando posto alle sensazioni
di un contatto intenso, reale.
Lo sbattere dei fianchi contro i suoi, il respiro bollente sul collo
– laddove le labbra hanno tracciato sentieri privi di una
qualche meta precisa – il lento sfiorare, pelle contro pelle,
le ricordano chi è e cosa sta facendo.
Il sesso è forse quella meta, la languidezza
dell’incontro è sia l’inizio che la
fine.
Hinata stringe le cosce attorno ai fianchi di Naruto e
l’avanzare dei secondi, scanditi dall’orologio a
muro alle sue spalle, accompagna il crescere del piacere, la paura
della fine, della separazione. Eppure è giusto che vi sia
una conclusione, che quelle contrazioni e lo sfregare dei corpi lascino
posto a respiri meno affannati, assieme a sguardi più
affettuosi, liberi dal desiderio.
Naruto le preme la fronte contro la spalla, i denti trovano la carne
– fa male, ma
è un male buono – e gli spasmi
aumentano.
Il limite è raggiunto, la consapevolezza di sé
svanisce quasi al culmine, e le dita che si conficcano nella schiena
del ragazzo diventano un modo per protrarre il piacere, evitare la vera
fine. Poi le spinte si fanno più lente, i gemiti si
trasformano in un respiro stanco, a tratti flebile; il calore del legno
diminuisce, ma le mani restano sudate e lo sguardo di Naruto invariato.
Inesorabile, di una dolcezza che nemmeno il sesso può
scalfire.
『330
parole | Prompt: Rosa ‘Vero
amore/Desiderio/Passione’ | Una parola per mille emozioni
Challenge
Prompt:
A graffia la schiena di B, B morde il collo di A | Sette giorni e tanti
prompt di Torre di Carta 』
Note dell'autrice
*Questo è il secondo capitolo di una raccolta che partecipa
a una challenge indetta da _Nede sul forum di EFP!
Naturalmente è una raccolta NaruHina, naturalmente si parla
di fiori [la mia fissa da sempre] e... beh, quel secondo capitolo di
cui parlai tipo un anno fa è andato a farsi benedire quando
il pc è stato formattato, quindi amen.
• La flashfic è stata betata da _Branwen_, da cui
vi consiglio di passare, su, su!
• Il titolo di questa flashfic viene da una poesia di Neruda.
Mi è stato suggerito da Branwen, con la suddetta
spiegazione: “Perché
è erotica e perché, come scrivi tu che Naruto e
Hinata vogliono che non finisca, così lo dice anche Neruda.
Ce lo vedo come titolo”.
• Questa flashfic partecipa a due iniziative, quella di _Nede,
e quella del mio forum, Torre di Carta.
• La flashfic in questione fa salire la raccolta al rating
arancione, ma non al rosso.
• Questa flahsfic è stata divisa in paragrafi, bene
o male, per aumentare l'impatto anche a livello visivo. Non
è una cosa che faccio di solito, ma la mia beta me l'ha
consigliato, sempre su consiglio di un amico editor, e la cosa mi
è parsa interessante ^^ e perché non sperimentare?
I pareri sono sempre graditi, non mordo nessuno (anche se rispondo
sempre in ritardo, faccio schifo XD).
Un bacione,
Mokochan
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Capitolo 3 *** #3. Delphinium [Anche il suo sonno lo diceva] ***
Anche
il suo sonno lo diceva
#delphinium
Dopo aver fatto l’amore, Hinata si accoccolava contro il suo
petto, le labbra gonfie e le gote arrossate, e chiudeva gli occhi
chiari mentre un tremore leggero la scuoteva tutta. Quando succedeva,
Naruto faceva scivolare un braccio attorno alle sue spalle e la
stringeva delicatamente a sé, avvertendo la morbidezza dei
suoi seni contro la pelle sudata.
Era bella quando dormiva – lo era sempre, a
esser sinceri, ma quando si abbandonava a lui lo era più di
ogni altro giorno, più di ogni altra volta in cui si era
assopita, tanto da fargli pensare che se avesse potuto
l’avrebbe osservata per intere ore.
E a volte si ritrovava a farlo davvero; nel silenzio della sera, quando
la stanchezza aveva la meglio ed era certo che lei non potesse
accorgersene, perlustrava il suo volto e catturava tutti i segni del
piacere che le aveva dato, scorgendovi una felicità di cui
non finiva mai di stupirsi.
Perché lo voleva davvero – lo amava davvero.
Anche il suo sonno lo diceva.
Note
dell'autrice
*Questo è il terzo capitolo, ma con un fiore che non
è legato a nessuna delle iniziative qui citate - peccato, ma
ad ogni modo mi ispitava troppissimo e... tornando alla raccolta: sto
pubblicando un capitolo all'anno - come
far schifo, insomma.
• La flashfic è a stento una flashfic, ma andava
talmente bene di questa brevità che mi sono detta
'perché no?'. Tanto rientra nella categoria.
• Questa è finalmente dal punto di vista di Naruto,
ove le altre due erano principalmente dal punto di vista di Hinata;
inoltre, può benissimo ricollegarsi alla flashfic
precedente, è un 'dopo' molto a tema. Si passa dalla
passione alla dolcezza che ne consegue. Mi piace molto come momento.
Anyway! Come state? Non aggiorno in questo fandom dal 2016.
Perché? Forse mancanza di ispirazione, ma mancanza di
ispirazione su Naruto, altrimenti mi trovate nel fandom di Harry Potter
con una long e una raccolta - se vi va di passare e vi piace Sirius
Black, non mi schifo mica *coff*.
Tornando a noi: molto probabilmente tornerò per aggiornare
quando troverò prompt adatti, ma non disperate: ci
sarò sempre per un po' di NaruHina!
Ringrazio coloro che hanno commentato i precedenti capitoli e coloro
che hanno messo la raccolta tra i preferiti, le seguite e le
ricordate.
Un bacione,
Mokochan
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Capitolo 4 *** #4. Giacinto [Era semplicemente bella, e al diavolo il perché] ***
Era semplicemente bella,
e al diavolo il
perché
#giacinto
Hinata stava restituendo un kunai a un ragazzino quando Naruto la vide.
I suoi capelli corvini erano legati in una coda bassa, delle forcine
eleganti a tenerle in ordine alcune ciocche ribelli, e portava un abito
leggero tipico dell’estate.
Non sarebbero andati in missione per qualche giorno. Vacanze a
sorpresa, avevano detto loro, e Naruto ne aveva gioito,
poiché avrebbe potuto passare altro tempo con la giovane
Hyuuga. E ora eccolo lì, pronto a incontrarla, ma
imbambolato a fissarla.
Hinata era bella in un modo del tutto sconosciuto a Naruto. Certo,
riconosceva ci fossero ragazze ben più belle di lei, eppure
ai suoi occhi nessuna reggeva il confronto. Forse perché
provava amore per lei come non l’aveva mai provato per
nessuno; forse era semplicemente qualcosa che non poteva essere
definito, come i sentimenti, e a guardarla non avrebbe saputo dire cosa
lo attraesse davvero, se la sua bellezza esteriore – morbida
e accogliente – o il suo carattere calmo ma deciso.
Sapeva solo che Hinata era bella, e avrebbe voluto toccarla in ogni
istante, sentirla premuta contro di sé, sentire il suo cuore
e i suoi respiri lenti, la sua voce piena di certezze e consigli fatti
di una maturità che a lui era estranea.
Solo – soltanto
– sentirla, sempre, in ogni momento.
«Naruto-kun?» La voce di Hinata lo
riportò alla realtà, e Naruto si rese conto che
il bambino era andato via e la ragazza lo guardava in tralice, la
perplessità nelle iridi lilla. Pericolosamente vicina,
terribilmente attraente.
«Scusa» rispose allora Naruto, grattandosi la nuca,
una mezza risata piena di imbarazzo e il cuore gonfio di parole e
sentimenti. «Stavo pensando.»
«A cosa?» domandò Hinata, curiosa.
E Naruto, una timidezza fatta di disagio, non riuscì a
rispondere altro che: «Non lo so.»
Hinata rise – una risata leggera e delicata.
«Quindi pensavi al nulla?»
«Forse» disse Naruto, e le sfiorò una
guancia con le dita. «O forse pensavo a te.»
Un rossore sulle gote, un sorriso dolce in risposta.
E, mentre camminavano l’uno accanto all’altra per
le vie del villaggio, Naruto si disse che era semplicemente bella, e al
diavolo il perché.
Note
dell'autrice
• Questo
è il quarto capitolo, ed è ispirato al Giacinto bianco.
Ormai prendo prompt da challenge varie ed eventuali - sempre sui fiori
(mi piacciono i fiori, sì).
• La flashfic è a stento una flashfic anche in
questo capitolo. Però è venuta così
breve poiché non necessitava di andare oltre per numero di
parole.
• Di nuovo il punto di vista di Naruto. Potrei fare due
capitoli per lei, due capitoli per lui. A seconda di come mi gira.
Salve! Eccomi per l'aggiornamento annuale (faccio schifo, lo so, mi
attendono miriadi di pomodori D:). Che poi non voglio mai aggiornare
una volta all'anno, eppure aggiorno una volta all'anno. Sono un'autrice
pessima (poi la gente finisce per dimenticarmi, alla faccia dei dodici
anni passati in questa sezione lol). Anyway, come ve la passate? Spero
bene. Naruto è finito da tre secoli, eppure c'è
ancora gente che ci scrive. Io sono ancora qua, anche se non sempre,
però ci sono. Vabbeh, sto divagando. Spero che questa cosina
vi sia piaciuta, e vi ricordo che mi trovate attiva nel fandom di Harry
Potter con la Long-Fic Looking
too closely.
Inoltre, ringrazio Emmevic che ha recensito il precedente capitolo, e
le 8 persone che hanno messo questa raccolta tra i preferiti,
quell'unica personcina che l'ha messa tra le ricordate e le
13 persone che l'hanno inserita tra le seguite e che ora mi staranno
guardando picchiettando sull'orologio come per dire: "Massì,
aggiorna ogni morte di papa" *pomodori pronti al lancio*. Ehm, okay,
direi che è ora di fuggire D:
Un bacione,
Mokochan
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Capitolo 5 *** #5. Dafne [Distante dal passato] ***
Distante dal passato
#dafne
“Se ogni giorno sarà
scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo
[...] Allora sarà
amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.”
Sfiorando con le dita quell’altalena solitaria, Hinata
pensò a tutte le volte in cui aveva visto Naruto
dondolarvisi, i bambini che lo osservavano da lontano perché
i loro genitori li avevano invitati a non interagire con lui
– impauriti, ignoranti, preda di quei pregiudizi legati a
storie di mostri e guerre e sangue.
Lei per prima era stata cieca.
Come tutti gli altri si era tenuta distante, senza mai riuscire a
muovere più di un passo nella sua direzione, bloccata da una
timidezza di cui liberarsi era stato difficile, persino impossibile.
Poi qualcosa era cambiato – una parte di lei era maturata, il
suo io di ninja aveva scelto di muovere dei passi, a costo di
sacrificare tutto di se stessa.
Aveva trovato il
coraggio contro qualcuno che l’avrebbe sicuramente uccisa se
la fortuna non le fosse venuta in soccorso¹.
Hinata si sedette sull’altalena, osservando pensierosa i
bambini che correvano lì attorno, inseguiti da Shino,
insegnante severo solo in apparenza, ben più portato coi
piccoli di quanto creduto dalla maggior parte delle persone.
Lo salutò con una mano e un sorriso complice riservato
soltanto a lui e Kiba, compagni di team, amici insostituibili; persone
preziose.
Fu allora che intravide Naruto percorrere il viale esterno in compagnia
di Shikamaru, i fiori di ciliegio che cadevano leggeri attorno a loro,
piccoli vortici rosati spinti da una dolce brezza.
Proprio come quando era bambina, si limitò a studiarlo da
lontano, non vista – ladra
consapevole di attimi rubati
– accorgendosi di quanto lui fosse cambiato.
Entrambi
erano cresciuti, erano adulti, lo sapeva; lui era più alto,
le sue spalle erano più larghe, i suoi occhi più
maturi, i suoi sorrisi grandi ma carichi del peso delle esperienze
passate. E lei? Lei era la medesima ragazza, solo un po’
più alta, più donna nelle forme, più
coraggiosa per volontà; e perennemente in difetto, ancorata
a rimorsi nati da scelte codarde.
In bilico su una corda, pronta a scivolare.
Gli occhi cerulei di Naruto si spostarono d’improvviso da
Shikamaru e incontrarono i suoi. Una
strana emozione gli attraversò il volto,
notandola seduta su quell’altalena, e Hinata si
chiese se vederla lì lo addolorasse. Se le immagini di una
solitudine immeritata pesassero sul suo cuore anche in quel momento.
Corse verso di lei, pochi balzi fino a raggiungerla, e
afferrò le due corde a cui era saldamente aggrappata,
facendola ondeggiare.
«Perché sei seduta
proprio su questa altalena?» le chiese tutto d’un
fiato, curioso, incerto, come se quella domanda avesse preteso di
uscire dalle sue labbra.
Hinata abbassò lo sguardo per una frazione di secondo, una
ciocca di capelli corvini le sfiorò una guancia, e quando
sollevò gli occhi lilla disse: «Perché
mi ricorda quanto sono stata sciocca.»
Naruto si inginocchiò di scatto, sempre tenendosi alle corde
di quell’altalena malandata. «Non lo sei mai
stata!»
La determinazione con cui lo disse la sorprese – le fece
provare il desiderio di stringerlo a sé.
Poi si affacciò il rimorso, prepotente, divorandola dall’interno.
«Eppure... non ti saresti sentito meno solo se non mi fossi
limitata a guardarti da lontano? Se non fossi stata così
debole?»
Naruto esitò, poi emise uno sbuffo, le guance gonfie di un
disappunto che lo fece tornare per un attimo quel temerario dodicenne
desideroso di dimostrare a tutti di valere qualcosa.
Che urlava, costantemente, io
sono qui.
«Il passato è passato» disse infine il
ragazzo, «e non mi interessa cambiarlo. Io sono con te ora. E sono felice.
Sono felice di come eri e sono felice di come sei.»
Perché la
desiderava così e non la voleva in nessun altro modo.
Poi Naruto spinse giocoso l’altalena, allontanò
ridendo Hinata e, quando la ragazza tornò da lui rischiando
di cascare in avanti, l’afferrò
per la vita e le strappò un bacio.
Creando una nuova immagine, distante dal passato, legata al presente,
priva di rimpianti.
Note
dell'autrice
(¹)Si fa
riferimento allo scontro contro Pain.
•
Questo
è il quinto capitolo, ed è ispirato alla Dafne, chiamata
anche lavanda d'oriente.
•
La poesia con cui si apre il capitolo è di Neruda - again, contando che
anche il capitolo #2
contiene una sua poesia.
• Questa volta ho postato una one-shot! (okay, è poco
più di una flashfic, ma chissenefrega)
• Punto di vista di Hinata, perché mi mancava
scrivere di lei.
Salve! Eccomi per l'aggiornamento annuale (o decennale, quanti
anni son passati? D:). Okay, basta, questa battuta l'avevo fatta anche
nel duemilaenonricordocheannofa.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, e vi ricordo che mi trovate
attiva nel fandom di Harry
Potter con la Long-fic Looking
too closely *pubblicità progresso* E altre fanfic
sempre nel fandom di Harry Potter. Da quando Naruto è
finito, l'ispirazione è poca per questo fandom, ma con Harry
Potter è scoccata di nuovo la scintilla. Evvabbeh.
Anyway, ringrazio ecila94hina
che ha recensito il precedente capitolo (è una lettrice
storica di alcune mie storie e sono contentissima di aver potuto di
nuovo vedere un volto noto ** grazieeee!) e coloro che hanno soltanto
letto e magari hanno apprezzato questi piccoli momenti tra Naruto e
Hinata.
Un bacione,
Mokochan
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