Una vacanza a casa di zio Luke

di Christine_Heart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Balthazar, ma che ti è saltato in mente?» mi chiede subito lo zio chiudendo la porta di casa.
«Non è successo niente te l'ho detto.» gli ripeto per l'ennesima volta alzando le spalle.
«Certo, e l'insegnante che mi ha chiamato?» domanda mio zio scettico.
«Zio per favore...era solo un malinteso.» cerco di fargli capire ormai annoiato.
«Balthazar non puoi tenermi nascosta una cosa tanto grave. Tuo padre è via con tua madre, e ti ha affidato a me, volevano godersi una vacanza, noi possiamo goderci questi attimi assieme?» mi chiede nervoso, aspettando una mia risposta.
«Te l'ho detto, non mi hanno fatto niente non si azzardano per via di Ethan, hanno solo alzato la voce, abbiamo solo alzato la voce, era una lite, ma niente di più.» gli dico di nuovo sbuffando.
«Non mentire Balthazar, se c'è altro...» inizia mio zio avanzando di un passo.
«No credimi, sto bene.» gli dico io scuotendo il capo.
«Ne sei sicuro?!» mi domanda lui serio.
«Sì, te lo giuro credimi.» gli rispondo io esasperato.
«E va bene, ma per lo spavento che mi sono preso che cosa facciamo?» mi chiede lui incrociando le braccia sul petto, e guardandomi severo.
«Non lo so...sono stanco, posso andare adesso?» chiedo anche per ignorare l'argomento.
«Va bene, ma da domani fai tutto ciò che ti dico di fare mi hai capito?» mi urla dietro mio zio mentre io salgo le scale diretto in camera mia. Gli sventolo appena una mano, come per dire:
“Sì sì, certo mi è tutto chiaro, come vuoi tu.”
Apro la porta della mia camera, e m'infilo dentro. Tolgo le scarpe e mi butto sul letto.
Sono sfinito, come se avessi corso per chilometri e chilometri senza mai fermarmi.
Mi sistemo un'attimo sul cuscino e chiudo gli occhi.


«Balthazar, posso entrare?!?» sento domandare da una voce calda.
«Sì...» rispondo con un filo di voce.
Vedo la bella sagoma di mio zio far capolino dalla porta, con il suo metro e ottantatré, il bel portamento, e quel accenno di barba in volto.
«Che cos'hai?!?» mi chiede poi preoccupato.
Mi sistemo meglio sul letto, avvicino di più le gambe al petto, e mi porto una mano sul cuore, sospiro un secondo e poi gli dico la verità.
«Niente è il cuore...» gli rispondo con fare ovvio.
Vedo i suoi occhi verdi incupirsi, e le labbra fermare il sorriso che era nato un attimo prima.
«Non ti preoccupare, ho già preso le medicine.» gli dico subito per calmarlo.
«Posso fare qualcosa per te?» mi chiede avvicinandosi con passo leggero.
«No, non credo.» rispondo sommessamente.
Si siede accanto a me sul mio letto, e mi guarda con dolcezza.
«Balthazar che cosa c'è?!» mi chiede poi con un nuovo sorriso.
«Mi fa male la testa zio.» confesso mortificato.
«Tanto Balthazar?» chiede lui sfiorandomi il capo con la mano.
«Mhm mhm.» rispondo io, godendomi la carezza.
«Vuoi che scendo un attimo a prenderti qualcosa?» mi chiede paziente.
«Non mi dispiacerebbe.» gli dico io con un mezzo sorriso.
«Ma puoi prendere altri medicinali con i farmaci per il cuore?» mi chiede in allarme.
«Sì, non ti preoccupare...papà ha pensato anche a questo, ma sarebbe meglio non prendere altro, per non affaticarlo troppo.» rispondo io scivolando giù.
«Ma hai mal di testa, non ha senso soffrire a quel modo non credi?» mi chiede lui alzandosi con calma per farmi posto. Mi aiuta a togliere le coperte e aspetta una mia risposta.
«Già, anche perchè faccio fatica a sollevare la testa dal cuscino.» confesso alla fine annuendo.
«Vado subito, tu riposa.» mi dice lo zio, facendo leva sulle ginocchia.


«Balthazar?!?» mi sento chiamare, mentre una porta al piano di sotto si chiude con un tonfo.
Sento passi rapidi salire le scale, e un'attimo vedo lo zio entrare nella mia stanza.
Ha le guance arrossate per via del freddo, e il fiato corto.
«Ehi, ma ti eri addormentato?!?» mi dice Luke con gentilezza.
«Credo di sì...hai trovato la medicina?» domando io mettendomi seduto.
«Sì, sono da sciogliere nell'acqua, e ho preso anche uno sciroppo per l'influenza, non si sa mai, in casi estremi, siamo pronti.» m spiega lui poggiando tutto sul comodino vicino al letto.
«Hai pensato a tutto, eh?!?» mormoro fissando la bottiglia dello sciroppo.
«Hai preso freddo in questi giorni, e continua a fare freddo, è meglio non rischiare.» inizia a dirmi, mentre si toglie il cappotto e la sciarpa grigia.
Li poggia sulla sedia e poi si volta verso di me, mentre si sfrega le mani l'una con l'altra.
«Ascolta riguardo a ciò che è successo prima, non volevo alzare la voce. » mi dice calmo.
«E' solo che sono stato preso alla sprovvista, dopo quello che ti è successo non volevo che ti accadesse altro, ecco tutto.» mi confessa lui quasi dispiaciuto.
«Tranquillo zio, va tutto bene.» gli sorrido grato per la sua preoccupazione.
Lui mi sorride rilassato, e prende una bustina dalla confezione.
«Prendiamo la medicina?!» mi chiede agitando il sacchetto di plastica.
Sospiro sconfortato, e deglutendo annuisco.
Mio zio sparisce un paio di secondi nel cucinotto di fronte per riuscirne poco dopo con un bicchiere d'acqua unito ad un composto arancione che non smette di frizzare.

 
Cotinua...




 
Note dell’autrice:
Salve mondo!!! :D Come va la vita?!? 
Lo so, lo so...manco da un bel po' di tempo...sono cose che succedono, ma alla fine sono tornata! ;)
Allora questo racconto è nato dopo una serata al cinema, e alla fine, più che altro sotto minaccia, mi sono convinta a condividerlo col mondo!
A calcoli fatti dovrebbero essere 18 capitoli, più o meno, non troppo lunghi!
Spero che questo piccolo speciale sia di vostro gradimento! ^^
Grazie a chiunque avrà la pazienza di leggere, ma soprattutto di lasciarmi qualcosa di scritto! u.u
Bacio ^3^
Chris.

P.S.
A tutte quelle fanciulle ( *w*) che mi hanno "imposto" la pubblicaizone, contente ora?! :P

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


«Non vuoi mangiare proprio nulla sicuro?» mi chiede per la terza volta mio zio.
«Non ho fame ad essere onesti.» gli rispondo di nuovo io sistemandomi sotto le coperte.
Sentiamo il suo cellulare squillare, e lo vedo alzarsi per prenderlo dalla tasca.
«Scusa devo rispondere.» mi dice premendo il tasto verde.
«Pronto?» dice con tono garbato.
«Ciao zio Luke!!!» sento dall'altro capo la voce squillante di mio fratello.
«Ciao Salomon, come va da Charlie?» chiede solare.
«Bene, mi diverto molto!» risponde Salomon ridendo.
«Mi fa piacere! Stai facendo il bravo?!» gli chiede mio zio sorridendo.
«Ma certo zio.» risponde il piccolo offeso.
«Ti devo passare a prendere?» chiede poi trattenendosi dal ridere.
«In verità zio ti posso chiedere una cosa?» domanda subito il bimbo.
«Che cosa c'è?» domanda mio zio confuso.
«Posso rimanere a dormire con Charlie?!?» chiede Salomon con una vocina supplichevole.
«Addirittura rimanere a dormire?!» si sorprende Luke.
«Sì, ti pregooo!!!» esclama felice Salomon per quella bella novità
«Per me va bene, ma hai bisogno di qualcosa?!?» suggerisce mio zio.
«No ho già portato tutto!» gli risponde subito il bimbo elettrizzato.
«Cambio e spazzolino compreso?» gli chiede Luke gentile.
«Sì!» risponde Salomon sicuro.
«Avevi già organizzato tutto con Chrarlie, eh?» scherza Luke felice.
Salomon ride divertito, ma poi aggiunge:
«Posso?!» chiede alla fine, nella speranza di un sì finale.
«Sì!» conferma Luke sereno. «Ma prima fammi parlare con la mamma di Charlie.» gli dice svelto prima che Salomon possa attaccare.
«Perchè?!?» chiede Salomon dispiaciuto come se avesse appena detto qualcosa di sbagliato.
«Sal, questioni da grande, non ti preoccupare, tu divertiti 'sta sera va bene?!» gli dice con affetto Luke prima che il piccolo possa iniziare a fare storie.
«Okay, ciao zio.» saluta Salomon educato.
«Ciao piccolo, e mi raccomando fai il bravo!» gli dice con premura.
«Okay!» risponde ormai lontano.
«Sì pronto?!?» si sente una voce dolce e femminile rispondere al telefono.
«Grazie per il disturbo che si prende signora!» gli dice cortese mio zio.
«Ma non si preoccupi per me è un piacere.» risponde la donna gentile.
«Se ci sono problemi non esiti a chiamarmi d'accordo?» si raccomanda.
«Senz'altro non si preoccupi.» afferma lei con simpatia.
«Allora buona serata.» saluta Luke con cortesia.
«Grazie anche a lei.» ricambia lei con dolcezza.


«Siamo soli io e te Balthazar.» mi spiega Luke una volta rimesso a posto il cellulare.
«Come mai?!?» chiedo distratto, visto che un paio di battute le avevo perse.
«Salomon ha deciso di rimanere a dormire dal suo amichetto.» mi dice tranquillo.
«Dici sul serio?!?» mi stupisco io, fissando mio zio.
«Sì, è sembrato strano anche a me.» mi dice Luke accennando un sorriso.
«Sei sicuro di non aver fame?» chiede ancora guardandomi in viso.
«Faccio una zuppa leggera leggera che è la fine del mondo!» cerca di convincermi.
E anche se io in verità non volevo mettere nulla sotto i denti, conoscevo mio zio, e sapevo che non avrebbe smesso di tartassarmi fin quando non l'avrei accontentato.
«E va bene, vada per la zuppa.» gli concedo alla fine pur di farlo stare tranquillo.

 

Continua...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


«Balthazar, è quasi pronto.» mi avverte mio zio.
«Arrivo subito.» gli rispondo dalla stanza affianco.
Rimango ancora un attimo a fissare le coperte, poi decido di alzarmi.
All'inizio è doloroso anche solo sollevare il corpo dal cuscino, ma dopo diventa complicato anche trovare l'equilibrio sul pavimento. Faccio fatica a stare in piedi, e la testa deforma ogni cosa intorno a me. M'incammino con passo incerto verso la cucina dove mio zio sta finendo di apparecchiare.
«Ehiehi piano, fai piano.» mi sento dire con dolcezza, mentre un braccio forte mi tiene su.
Sono inciampato nei miei piedi, e rischiavo di sbattere la testa per terra, ma Luke ha fermato in tempo la mia caduta. Ho sentito il suo braccio sinistro stringersi intorno al mio corpo, mentre io mi sono aggrappato alla sua spalla per non cadere.
«Balthazar, sei sicuro di non voler andare in ospedale?!» mi sento chiedere con premura, mentre un abbraccio affettuoso mi stringe la schiena.
«No, sto bene.» sussurro io reggendomi forte al petto di mio zio.
Fa male, tutto il corpo mi fa male, ma la vicinanza di Luke sembra alleviare il dolore.
«Sicuro, fai fatica anche nei piccoli movimenti.» mi dice lui tenendomi più stretto.
«Sono solo stanco, mi rimetterò presto, non ti preoccupare.» mormoro io appoggiando la testa.
«Balthazar, sul serio io non ci metto nulla a caricare la macchina e ad...» mi spiega senza lasciarmi, e sento la sua mano accarezzarmi la nuca con tenerezza.
«Sto bene, devo solo stendermi di nuovo.» gli rispondo io per tranquillizzarlo.
«Balthazar non farmi spaventare, dimmi se c'è qualcosa che non va.» mi dice lui baciandomi il capo, mentre mi stringe ancora. Sospira preoccupato e sento i suoi occhi poggiarsi sul mio volto nascosto contro il suo cuore, mentre le mie mani stringo di più la presa per non cadere.
«E' tutto a posto Luke.» gli dico, mentre lui mi accarezza di nuovo.
Ha un tocco leggero e premuroso, è così simile a quello di mio padre, riesce a calmarmi.
«Sicuro di farcela? Posso portarti tutto a letto se vuoi?!» mi dice cercando i miei occhi.
«No no, va benissimo a tavola.» rispondo io quasi imbarazzato.
«Va bene.» mi concede alla fine con un piccolo sorriso.
Mi aiuta a sedermi, e dopo un mio leggero ringraziamento lo vedo tornare vicino ai fornelli.
«Che ne dici se dopo io e te ci facciamo due pop - corn e ci guardiamo un bel film?!?» mi propone mio zio, mentre con attenzione gira la minestra per non farla bruciare.
«Credo che sia una bella idea.» gli rispondo io annuendo.
«Bene, allora è deciso...ancora un secondo ed è pronta!» mi dice con un occhiolino.
«Ti sarà venuta fame nel frattempo no?!» mi chiede divertito, mentre prende i piatti.
Mi sforzo di sorride, e anche se ho lo stomaco agitato, gli rispondo:
«Sì, ad essere onesti adesso inizio a sentire un po' di fame.»
«Lo vedi, io te l'avevo detto che la mia zuppa fa venire acquolina in bocca a tutti.» scherza di nuovo, spegnendo la fiammella. Mi sorride e prende un mestolo, lo immerge tranquillo nella pentola, e versa il contenuto fumante nel piatto che tiene in mano.
Me lo sistema davanti e si prepara il suo. Si siede accanto a me e mi augura buon appetito.
Il profumino era invitate, davvero ottimo, ma stavo male e in casi come questi so perfettamente che il mio stomaco è chiuso e non vuole niente da digerire.
«Coraggio Balthazar, almeno assaggiala?!» mi dice lui tranquillo.
«Non è che non mi convinca zio, ha un bellissimo aspetto è solo che...» tentenno dispiaciuto.
«Andrà bene.» mi dice guardandomi calmo.
Prendo il cucchiaio, osservo la zuppa per un paio di secondi e poi mi decido a immergere la posata nel piatto. Porto la minestra alle labbra e butto giù. Ha un sapore gradevole.
«Hai visto, non è successo nulla.» mi dice Luke accarezzandomi il capo.
«Dai, da bravo ora mangia tutto.»scherza mentre si riempie il bicchiere d'acqua.
Lo fulmino con lo sguardo, e senza accorgermene gli tiro un pugno sulla spalla, e Luke ride di gusto mentre cerca di non versare l'acqua.

 

Continua...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4 


«Hai qualche preferenza zio?!» chiedo dalla mia stanza.
«No Balthazar va bene qualunque cosa, tanto non ho programmi per questa sera.» mi sento rispondere mentre sento l'acqua del lavabo riaprirsi.
«Allora credo di aver scelto.» annuncio soddisfatto della mia scelta in dvd.
«Dammi un attimo, finisco di sistemare la lavastoviglie, faccio i pop-corn e vengo subito da te.» mi risponde mentre lo sento armeggiare con i piatti.
Poco dopo sento la lavastoviglie prendere il via, e un attimo dopo sento lo scoppiettare dei pop – corn dentro il forno a microonde.


«Eccoci qua!» mi dice Luke porgendomi la ciotola con i pop – corn.
La prendo con attenzione, e intanto lo vedo appoggiare accanto a me del succo all'arancia e due bicchieri. Sorrido mentre metto in bocca due pop – corn.
«Che cosa hai scelto per la serata?!?» mi chiede prendendo la sedia e sedendosi vicino a me.
«Il giorno del Dottore!» sorrido compiaciuto.
« Mhm, ma che bella scelta.» mi risponde lui, abbozzando un sorrisetto, e sistemando la sedia.
«Tutto bene?!» mi chiede poi prendendo posto.
«Sì, tutto a posto.» rispondo rilassato.
«Va bene, allora iniziamo.» dice premendo play.


«Lascia, li porto io in cucina, tu rimani al caldo.» mi dice Luke, e afferra la ciotola dei pop – corn ormai vuota, e si allontana senza aggiungere altro.
«Il film è ancora lungo, vuoi che spenga?!?» mi chiede tornando.
«Nono, ce la faccio, non sono ancora stanco.» gli rispondo io, mettendo via il mio succo.
«Va bene.» mi dice mio zio riprendendo il suo posto.
Si sistema meglio sulla sedia, e incrocia le braccia al petto, mentre solleva le gambe per sistemare i piedi alla base del mio letto.
«Vuoi del succo?!» chiedo io sistemandomi sotto le coperte.
«Come?!» mi chiede lui distratto, voltandosi verso di me.
Gli mostro il bicchiere vuoto e ancora pulito agitandolo un po'.
«No, sono a posto così.» mi dice sorridendomi.
«Questo riesci a berlo senza farti troppi problemi, eh?!» mi chiede sereno.
«Sì, so che mi fa bene.» gli rispondo io bevendo ancora.
«Volevo farti una spremuta d'arancia, ma tra una cosa e un'altra alla fine mi sono scordato.» ridacchia lui quasi imbarazzato.
«Grazie Luke.» mormoro io sorpreso.
«Per così poco, figurati.» mi risponde lui garbato con un bel sorriso in volto.


«E' tardi, vuoi dormire?!?» mi chiede mio zio spegnendo la tv.
«Credo che il sonno inizi a farsi sentire.» rispondo io sbadigliando.
«Allora buonanotte Balthazar!» mi dice Luke avvicinandosi per darmi la buonanotte.
«'Notte zio.» rispondo io sistemandomi sul cuscino e chiudendo gli occhi.

 

Continua...

 

Note dell’autrice:
Allora, due note veloci veloci: 
1- Non vi preoccupate troppo nel prossimo capitolo! u.u 
Cioè insomma da un punto di vista strettamente personale mi mette ansia...ma poteva andare peggio, o essere scritto con più pesantezza, quindi tranquilli! :)
2- Per ora c'erano pochi indizi, ma da qui in poi vi sfido a capire chi è realmente zio Luke! *w*
Sì, perchè è una persona che esiste sul serio, di una certa fama, e che è "subentrato in questa storia" di sua spontanea volontà! XD
Bacio ^3^
Chris.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


Non so bene che ore siano, ma il mio corpo non ce la fa più, non mi risponde più.  Ero riuscito a mettermi giù, a riposare tranquillo, ma alla fine...qualcosa è andato storto.
Ho sentito una grande fitta allo stomaco, e poi l'aria ha smesso di circolare nei miei polmoni. Mi alzo, e cerco di afferrare il comodino così da sentire qualcosa di solido, un qualcosa che mi aiuti a concentrarmi così da poter fermare la mia crisi, ma sbaglio le misure e afferro il vassoio che mio zio aveva lasciato lì sopra per l'emergenze, lo spingo in avanti e in un attimo tutto cade, e il bicchiere di vetro si frantuma in mille pezzi, assieme alla boccetta dello sciroppo.
Sento i passi svelti di Luke correre lungo il corridoio e in un secondo sento:
«Balthazar che succede?» chiede spaventato mio zio spalancando la porta e accendendo la luce.
Mi trova piegato in due dal dolore, con le mani ferme al lato della base del letto. Ho la testa china in avanti e faccio fatica a respirare. Luke corre da me, facendo attenzione a non ferirsi i piedi scalzi con i cocci sparsi per la stanza, e poi mi sento avvolgere.
«Balthazar tranquillo tranquillo ti tengo, ci sono io.» mi dice afferrandomi il corpo scosso da tremito. Mi tiene fermo, nel suo abbraccio e intanto con una mano, mi tiene ferma la testa. Cerco di respirare ancora, ma alla fine mi chino di più, e rigetto solo quella che sembra acqua.
Sento la mano di Luke lasciare la mia fronte e poggiarsi decisa sulla mia schiena.
«Tirati su Balthazar, così fai peggio.» mi sussurra massaggiandomi.
«Forza tirati su, ti do una mano.» mi dice obbligandomi a sollevare il corpo.
«E' tutto a posto, calmati.» mi consola, stringendomi più forte, mentre io mi aggrappo stanco al suo corpo, e nascondo il volto leggermente sudato.
«Mi dispiace.» sussurro con un filo di voce mortificato.
«No va tutto bene, è passato.» mi risponde lui accarezzandomi piano.
Sospiro pesantemente e mi stringo di più a Luke, mentre le mie mani continuano a tremare.
«Shhh è finito.» mi sussurra lui accarezzandomi un po' il capo.
«Che cosa è successo?! Di nuovo il cuore?!» mi chiede poi apprensivo.
Gli dico di no con il capo senza staccarmi da lui, mentre sento il suo cuore battere all'impazzata.
«No...» sussurro tristemente, dopo una lunga pausa.
«E allora cosa?!?» mi chiede lui preoccupato.
«Panico...» riesco solo a dire, e Luke capisce subito.
«Era solo un incubo Balthazar.» mi dice piano per calmarmi.
«Lo so...» dico io deglutendo abbattuto.
«Va tutto bene adesso, sei al sicuro.» mi dice accarezzandomi le braccia quasi a voler riscaldare il corpo che continua a tremare flebilmente.
«Ora accendi la luce sul comodino, e rimettiti giù, io intanto cerco di pulire va bene?!» mi spiega paziente lasciandomi andare. Mi accarezza una guancia, e mi ripete di mettermi giù. Obbedisco, e mi sistemo sotto le coperte, sotto lo sguardo vigile e preoccupato di Luke.
Mi sorride lieve una volta sdraiato, poi lo vedo allontanarsi verso la cucina. Ne ritorna con uno straccio e un secchio, s'inginocchia accanto al mio letto e inizia a pulire. Prima raccoglie i frammenti facendo attenzione alle mani, poi porta via tutto ciò che rimane.
E il mio dispiacere aumenta ad ogni passata che compie sul pavimento.
«Vuoi una mano?» chiedo poi sentendomi in colpa.
«No.» risponde lui ridacchiando sereno.
«Non ti preoccupare, mettiti a dormire.» mi dice alzando gli occhi su di me per concedermi un'altro sorriso sereno.
«Mi dispiace Luke, non volevo.» cerco di scusarmi.
«Balthazar stai male, sono cose che posso succedere.» mi spiega lui rilassato.
«Sì, lo so ma...» e non ho il tempo materiale per finire il mio pensiero.
«Ehi, smettila immediatamente di farti problemi, o mi farai arrabbiare di brutto, capito?!» mi sgrida con tono poco severo, ma decisamente serio, quasi un avvertimento.
«Sì signore.» rispondo io, rimanendo a guardare.

«Ecco qua, come nuovo.» scherza Luke, alzandosi in piedi.
«Hai bisogno di qualcosa Balthazar?!?» mi chiede poi passandosi una mano sulla fronte.
«Puoi accompagnarmi in bagno...la mia bocca è così amara adesso.» gli spiego.
«Ma certo, vieni.» mi dice avvicinandosi a me, e con dolcezza mi sento prendere per un braccio e mi sento sostenere fin quando non sono in piedi.


Continua...

 

Note dell’autrice:
Eccoci qui con un nuovo capitolo! :)
E' un po' duretto lo so, ma per chi conosce bene Balthazar sa che ha passato di peggio, e questo si capirà sufficientemente nei capitoli successivi! ;)
Ultima cosa e poi vi lascio: TANTI AUGURI AL VERO ZIO LUKE CHE OGGI COMPIE 36 ANNI!!! *-*
Bacio ^3^
Chris.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


«Ti senti meglio?!» mi chiede Luke nel corridoio diretti alla mia camera.
«Sì, è tutto finito.» gli dico sospirando sollevato.
«Bene.» risponde lui sereno annuendo.
«Allora adesso ti metti sotto le coperte, e fai un lungo sonno.»
Ed io mi sforzo di sorridere, perchè so che una parte di me, avrà problemi a chiudere occhi.


Mi sdraio di nuovo, e Luke mi guarda preoccupato.
«Porto questi via, così puoi dormire tranquillo.» mi dice afferrando il secchio sporco.
Sparisce di nuovo in cucina, e sento il vetro cadere tra altri frammenti. Poi sento l'acqua aprirsi e un odore di alcool mi invade le narici.
«Zio!» chiamo all'improvviso.
«Aspetta un'attimo Balthazar, arrivo subito.» mi sento dire dalla cucina.
«Che cosa succede?!?» chiedo stranito.
«Nulla, mi sono solo tagliato.» mi risponde lui tranquillo.
Finalmente la luce della cucina si spegne e l'acqua smette di scorrere. Luke torna da me con volto stanco e un cerotto bianco sistemato con cura sull'indice sinistro.
«Va tutto bene?!» mi chiede poi sistemando un'altro bicchiere accanto a me.
«Ti sei tagliato?!» domando ansioso.
«E' solo un graffio Balthazar, sto bene.» mi sorride lui.
«Ti sei tagliato per colpa mia?!» chiedo dispiaciuto.
«Balthazar ci metto tre secondi ad arrabbiarmi se continui con sciocchezze del genere.» mi dice di nuovo con tono serio, appoggiando le mani sui fianchi.
«Scusa.» mormoro io.
«Non fa niente, ma dico sul serio non te ne fare un peso è solo un taglietto dovuto ad un frammento di vetro, è un classico.» mi spiega lui come se fosse normale.
Chino il capo, e sento i miei occhi bruciare.
«Vuoi compagnia per questa notte, mi sembri molto...agitato.» mi dice Luke pensieroso.
«No, sto bene.» rispondo io scuotendo il capo.
«Balthazar?!» mi chiama a mon di rimprovero, con voce buona e tranquilla.
Abbasso gli occhi imbarazzato e quasi mi nascondo sotto le coperte.
Mi sento accarezzare la testa con dolcezza, mentre Luke sospira nervoso.
«Rimango qui, vado a prendere un plaid e torno.» m'informa, prima di lasciarmi solo.
Mi sposto di più sulla destra così da lasciare spazio a Luke, e in un'attimo lo sento coricarsi accanto a me, e qualcosa di leggero si unisce alla mie coperte pesanti.
Contraggo le gambe contro il petto e nascondo le mani sotto il cuscino.
«Grazie per aver capito.» gli sussurro senza aver il coraggio di guardarlo in faccia.
«Sei uno sciocco quando fai così.» mi dice quasi arrabbiato.
«Ti ho già spiegato che devi sforzarti ad aprirti.» mi dice sfiorandomi una guancia.
«Lo so, ma se adesso ero con Bryan....probabilmente a quest'ora io...» non ho il coraggio di finire la frase, anche perchè dopo quel nome la mano di Luke si ferma e si distacca da me.
«Balthazar non devi più pensare a quell'uomo.» mi dice mentre lo sento sistemarsi sulla schiena e sotto il plaid.
Incrocia le mani dietro la testa e si ferma a guardare il soffitto con sguardo serio.

«E soprattutto quel nome non deve più entrare in casa, non voglio più sentirlo.» mi dice, e sento qualcosa di tagliente nella sua voce.
«Luke...» lo chiamo per cercare di capire la sua reazione.
«Quell'uomo non merita di essere ricordato, o nominato...devi scordarti di lui, ora sei al sicuro.» mi dice con tono gentile, quasi a voler fermare la sua rabbia improvvisa.
Poi si volta verso di me, mi osserva per un paio di secondi, e alla fine mi sorride.
«Ora dormi.» mi sussurra con dolcezza.
«Dormi e non ti preoccupare.» mi dice ancora delicato.
«Buonanotte.» auguro io piano.
«Buonanotte Balthazar.» mi risponde lui gentile.


 

Continua...

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 

«Buongiorno Balthazar.» mi saluta mio zio mentre gira in padella quelli che sembrano pancake.
«Perchè non mi hai svegliato prima?» chiedo ancora stordito.
«Perchè avrei dovuto?» mi domanda lui perplesso.
«Ho un compito oggi.» cerco di spiegare.
«No Balthazar, ho parlato col preside gli ho spiegato tutto, tu rimani a casa oggi» mi dice sicuro scuotendo il capo deciso.
«E per il compito?!» chiedo preoccupato.
«Il preside parlerà con il professore, il compito lo farai quando rientrerai.» mi dice certo, guardandomi fisso.
«Ma zio...» cerco di replicare.
«Balthazar non ti reggi in piedi, mi dici dove vuoi andare?!» mi chiede lui meravigliato.
Lo guardo per un paio di secondi, ma alla fine abbasso il capo sconfitto.
«D'accordo, allora faccio colazione e torno a letto.» gli rispondo con visibile tristezza.


«Balthazar, io devo andare a lavoro, e ci devo andare per forza ho una riunione importante ma appena mi libero torno a casa va bene?» mi dice mentre lesto s'infila il cappotto.
«Vai tranquillo, riuscirò a cavarmela.» gli dico, con un sorriso.
«Come posso andare tranquillo se ti vedo così stanco e debole, poi dopo ieri sera.» mi dice lui ansioso, scuotendo il capo seriamente preoccupato.
«Sto bene.» gli dico sicuro.
«Sì, hai la tendenza a dirlo quando non è vero.» annuisce seriamente mio zio.
E non ho il tempo di dire altro, perchè il suo cellulare squilla.
«Scusa un attimo.» mi dice allontanandosi di poco.
«Pronto.» risponde al cellulare.
«Zio sono io!» si sente rispondere con allegria.
«Buongiorno Salomon, passato una bella notata?!» saluta lui
«Sììììì!!! Ora facciamo colazione!» risponde il piccolo.
«Bene, che mangiate di buono?!?» chiede curioso.
«Biscotti al cioccolato e latte caldo.» risponde Salomon felice.
Mio zio non ha il tempo di chiedere altro, perchè subito il piccolo contento chiede:
«La mamma di Charlie mi accompagna a scuola, e poi mi ha detto che se voglio posso rimanere a pranzo così faccio i compiti in compagnia, posso?» supplica subito.
«E dare altro disturbo?!» chiede mio zio indeciso.
«Ti prego!!!» replica Salomon.
«Salomon non lo so...insomma hai passato lì tutta la notte.» cerca di far ragionare il piccolo.
«Dai zio, sono stato bravo come mi hai detto, poi torno a casa per cena.» supplica ancora.
«E va bene, ti passo a prendere appena ho finito con il lavoro intesi?!?» chiede Luke deciso.
«Okay, mi faccio trovare pronto per quell'ora.» dice contento Salomon.
«Ringrazia la mamma di Charlie da parte mia.» afferma mio zio prima di salutare.
Luke mette in tasca il cellulare e poi guarda l'orologio.
«Maledizione, così faccio tardi di certo.» gli sento dire, mentre corre in corridoio.
«Balthazar io vado, ma se ci sono problemi chiamami capito?» mi dice affacciandosi un'attimo alla mia camera, mentre finisce di sistemarsi i guanti.
«Sì, vai adesso o farai tardi.» gli dico, ridendo divertito.


«Pronto?!» rispondo assonnato.
«Ti ho svegliato Balthazar?!» mi chiede la voce calda di mio zio.
«Non ti preoccupare zio, che succede?» chiedo stranito, tirandomi su a sedere.
«Niente, ho chiamato solo per sapere come stavi.» mi dice tranquillo.
«Il mal di testa è tornato, così come il freddo, ma il riposo mi stava aiutando.» gli confesso.
«Ho capito...sei riuscito a mangiare qualcosa?!» mi chiede poi.
«Sì, ed è ancora nello stomaco.» gli dico con piacere.
«Ne sono felice.» mi risponde lui sollevato.
Cerco di sopprimere uno sbadiglio, ma invano.
Sono stanco e mio zio lo capisce subito.
«Ti lascio dormire, io torno presto.» mi dice tranquillo.
«Va bene, buon lavoro.» gli auguro io prima di attaccare.


 
Continua...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


«Balthazar?!?» mi sento chiamare con urgenza, mentre la porta al piano terra sbatte.
«Zio Luke?» chiamo io confuso, ancora intontito dal sonno.
Mi sollevo di poco, e vedo Luke entrare nella mia stanza.
«Oh grazie a dio stai bene e sei tutto d'un pezzo.» mi dice svelto avvicinandosi in fretta.
Mi poggia le mani fredde sulle guance, e mi guarda con ansia.
«Credevi forse di trovarmi in mille pezzi?» domando scherzando.
«Le ho pensate tutte dal raccoglierti col cucchiaio alla casa in fiamme.» mi risponde lui continuando a guardarmi in faccia, mentre con una mano mi sfiora il viso.
«Non sei un po' troppo apprensivo?» chiedo preoccupato.
«Sì, lo so...ma non ci posso fare nulla.» mi risponde lui guardandomi negli occhi mentre lascia scivolare via le mani. Sento ancora i suoi occhi nei miei per pochi istanti, poi lo vedo scuotere il capo e ridere tra se e se.
«Mi dispiace, sono cose che succedono.» mi dice ridendo.
«Ah no, non ti preoccupare, eri solo preoccupato lo capisco.» rispondo svelto io quasi imbarazzato dalla sua reazione. Poi ridiamo di gusto tutti e due.


«Ascolta Balthazar vado a prendere tuo fratello, torno subito okay?!?» mi dice guardando l'orologio come se si fosse spostato improvvisamente nel tempo senza avvertirlo.
«Sì, vai pure.» gli rispondo io con un mezzo sorrido, mentre chiudo il libro che ho in mano.
«Tu fai il bravo!» mi dice accarezzandomi la testa.
Poi s'infila il cappotto che aveva lasciato sul mio letto, e sparisce.


«Buonasera!» saluta Luke, appena la porta dove ha bussato si apre.
«Salve!» risponde educata la mamma di Charlie.
«Salomon è quasi pronto arriva subito.» gli dice la donna, lasciandolo entrare.
«D'accordo, è stato buono?!» chiede Luke, chiudendo la porta dietro di se.
«Non ha dato nessun problema.» sorride la donna.
«Meno male!» sospira Luke sollevato.
«Ha l'aria stanca.» nota la signora sorpresa.
«Sì, Balthazar è stato poco bene, abbiamo passato una notte insonne tutti e due!» conferma annuendo, nascondendo le mani in tasca con un leggero sorriso.
«Mi dispiace.» risponde la donna tristemente.
«Non si preoccupi sono...» inizia a dire scuotendo il capo, ma...
«ZIO!!!» si sente chiamare con entusiasmo.
«Ciao Piccolo!!!» risponde lui felice, chinandosi ad accogliere il bimbo tra le sue braccia.
«Allora sei stato bene?!?» gli chiede baciandogli la guancia con affetto.
«Sì, più che bene!!!» risponde Sal baciando sotto l'occhio l'uomo.
«Ne sono felice, sei pronto a tornare a casa?» chiede lo zio con un sorriso.
«Sì sono pronto!» esclama Salomon contento.
«Allora saluta che andiamo.» dice Luke strizzandogli l'occhio rapido.
Salutano e ringraziano un ultima volta, poi Luke afferra lo zaino di Salomon, lo prende per mano, e assieme si avviano verso la macchina.

 

Continua...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
 

«Balthazar, siamo tornati.» sento pronunciare da Luke, mentre rientra in casa.
Lascia la porta aperta per permettere a Salomon di entrare, poi la richiude con gentilezza.
«Balthazar, lo zio ha preso la pizza!!!» esclama Salomon al settimo cielo.
E senza pensarci troppo svelto si fionda su per la scale.
«Salomon non correre così per le scale.» sorride Luke, seguendolo con passo moderato.
«Balthazar!!!» esclama felice entrando nella camera del fratello.
«Ciao!!!» mi saluta felice, mentre allegro salta sul mio letto, e senza pensarci si butta su di me per abbracciarmi il più forte possibile.
Io invece in tutta risposta mi rannicchio e urlo di dolore.

«Che cosa ho fatto?!» chiede subito spaventato mio fratello, spostandosi appena.
«Salomon ti avevo detto di fare piano.» gli dice Luke con dolcezza.
Poi lo prende in braccio, e lo rimette giù. Gli accarezza la testa e gli dice che va tutto bene.
«Balthazar che succede?!?» mi chiede subito Luke vedendomi dolorante.
«La schiena, mi fa male.» gli rispondo sudando freddo.
«Fa vedere.» mi dice sedendosi accanto a me.
«Zio c'è Salomon.» gli ricordo fermandogli le mani.
«E poi non mi fa così male, è solo indolenzita per la stabilità, lascia stare.» aggiungo poi, cercando di rimettermi giù. Ma il dolore sul mio volto era evidente.
«Hai dormito male?!» mi chiede Luke aiutandomi.
«Sì, mi svegliavo per poi riaddormentarmi di nuovo, e alla fine devo essermi messo giù senza pensarci e senza sistemare il corpo.» affermo stringendo i denti, una volta giù. 
Luke mi fissa per alcuni istanti, poi si sposta su Salomon e gli sorride con dolcezza.
«Salomon tranquillo va tutto bene.» gli dice gentile.
«Balthazar ha solo bisogno di un massaggio è rimasto fermo troppo allungo.» gli spiega.
«Tu nel frattempo perchè non vai a fare lo zaino, ti lavi mani e la faccina, così dopo mangiamo.» gli dice con un occhiolino e un sorriso sereno per tranquillizzarlo.
«Va bene.» annuisce il piccolo poco convinto.
«Vengo subito da te.» gli dice lo zio mentre con lo sguardo l'accompagna fuori.
Luke deglutisce appena, poi ritorna su di me.
«Non hai né tosse né febbre?» chiede preoccupato.
«No, ma sembro uno zombie lo stesso, vero?!» gli chiedo stanco.
«Non ti preoccupare, andrà meglio.» mi incoraggia lo zio, con un mezzo sorriso.
«Fa ancora molto male la schiena?!.» chiede dopo.
Annuisco cercando di rimane giù.
«Voltati.» mi dice cortese.
Mi aiuta a mettermi a pancia in giù, facendo attenzione a non stringermi troppo.
Poi mi alza la maglietta e mostra la schiena sfregiata.
Si riscalda le mani strusciandole una contro l'altra, poi le poggia delicate sulla pelle.
«Mani fredde?!?» chiede sentendomi teso.
Preme di nuovo, spostandosi di un paio di centimetri.
«Ti faccio male?!.» mi domanda ancora sentendomi più rigido.
Gli dico di no, ma intanto inizio a singhiozzare.
«Balthazar che cosa c'è, perchè piangi?!» chiede preoccupato.
«Nulla...ora mi passa.» rispondo, stringendo il cuscino.
«Balthazar...» mormora Luke capendo.
Toglie le mani e prendendomi per un braccio, mi fa sedere.
Si sposta verso di me e rimane fermo un attimo.
«Guardami...» mi dice alzandomi il volto.
«Va tutto bene.» mi dice con dolcezza.
Mi poggia le mani sul volto e mi guarda negli occhi.
«Perdonami sono stato indelicato.» mi dice accarezzandomi le guance.
«Tuo padre me l'aveva detto.» continua mentre mi asciuga un'altra lacrima.
«Ma non c'ho pensato, scusami.» aggiunge portandone via una seconda.
«Perdonami non volevo.» mi spiega gentile.
Non sposta il suo sguardo da me, mortificato per ciò che aveva appena fatto.
Non era sua intenzione riaprire vecchie ferite, e lo sapevo, ma non sono riuscito a trattenermi.
Non so se per vergogna o paura, ma l'idea di essere toccato di nuovo, ha fatto male.
«Ehi, va tutto bene.» mi incoraggia con un nuovo sorriso.
Annuisco mentre porto via le ultime lacrime.
«Lo so, lo so...» mormoro dispiaciuto.
«Non è successo nulla.» mi ripete lui sereno.
Mi sorride un ultima volta, raddrizzandosi e guardandomi tranquillo.
«Dai, vediamo di far passare il dolore.» mi dice alla fine accarezzandomi la testa.

 
Continua...

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10



Mio zio si appoggia alla cornice della porta, e rimane a fissare mio fratello che si sta asciugando le mani e la faccia, e non si era accorto della sua presenza.
«Ah, ma che bravo, hai messo anche il pigiama!» esclama sorpreso Luke rimanendo sulla porta.
«Sì!» risponde Salomon voltandosi verso di lui con un sorriso compiaciuto.
Poi saltella giù dalla sua sedia, utile a raggiungere il lavandino.
«Sei pronto?!» gli chiede allungandogli una mano.
«Sì!» gli risponde il bimbo prendendola felice.
«Andiamo a cena, vieni.» gli sorride Luke, accompagnandolo fuori dal bagno.


«Balthazar!!!» chiama felice mio fratello.
«Ciao piccolo!» saluto io prendendolo in braccio.
«Balthazar?!» mi rimprovera mio zio tendendo le mani verso di me.
«Non ti preoccupare, sto bene, ce la faccio a tenerlo.» gli rispondo io sistemando Salomon.
«Allora com'è andata da Charlie?!» gli chiedo poi curioso.
«Bene, molto bene, mi sono divertito molto!» mi risponde lui con un sorriso smagliante.
«Tornerai a dormire da lui?!» chiedo divertito.
«Credo di sì, non ho avuto paura!» mi risponde lui annuendo convinto.
«Ma che bravo.» gli dico io orgoglioso.
«Balthazar?!» mi chiama poi Salomon piano.
«Sì?!» chiedo io confuso.
«Che ti ho fatto prima?» mi domanda preoccupato.
«Tu niente...» gli rispondo io con un sorriso.
«Erano i miei muscoli che si erano accavallati ed erano rimasti così.» gli spiego sereno.
«Che vuol dire?!?» mi domanda lui stranito.
Gli sorrido divertito e lo rimetto giù. Poi mi abbasso ad osservare la sua faccina.
«Erano così ecco.» gli dico sovrapponendo una mano sull'altra.
«Ma poi lo zio con un massaggio, ha sistemato tutto.» gli dico sciogliendo le mani e muovendolo come fa la superficie del mare calmo.
«E ora stai bene, non ti fa più male?» mi chiede con premura.
«Ora sto benissimo.» gli dico io accarezzandogli la testa e sentendolo ridere.
«Forza andiamo a cena, ho una fame!» esclamo scherzando.


«Forza Salomon sotto le coperte.» gli dice Luke, appoggiandolo con dolcezza sul mio letto.
«Ci guardiamo un bel film e poi andiamo a ninna, okay?!» gli chiede.
«Okay!» risponde il bimbo coprendosi.
Prendo posto accanto a lui, e sollevo il cuscino così da poter sistemare meglio il corpo.
Salomon si sdraia e senza pensarci troppo butta la testa indietro, sprofondando nella morbidezza del cuscino appena sistemato.
«E se non l'avevo finito di sistemare?!» domando offeso.
«Adesso tu avresti sbattuto la testa e ti saresti fatto male da solo.» lo riprendo.
Salomon alza lo sguardo su di me, mi fulmina arrabbiato e mi fa la linguaccia.
«Guarda che io lo dico per te e per la tua testa dura.» continuo scherzando.
«Non ho la testa dura. » mi risponde lui offeso.
Sento Luke ridere divertito.
«Bambini, ora basta però. » ci dice avvicinandosi a noi.
Si ferma accanto a Salomon e gli accarezza la testa, e lui alza il faccino imbronciato sullo zio in attesa. Luke gli sorride con affetto e inizia a scuotere il capo.
«Però Balthazar ha ragione, potevi farti male.» gli dice paziente.
«La prossima volta controlla, così non corri nessun pericolo.» gli dice poi con un occhiolino.
«E va bene.» pronuncia Salomon ancora offeso.
Alzo gli occhi su Luke e lui mi accenna un sorriso sghembo.
«Pronto!» mi sussurra, e io annuisco divertito.
«Solletico!!!» urliamo all'unisono e subito inizia il gioco.
«No!!!» urla Salomon colto alla sprovvista.
«Sì invece!!!» gli rispondo io coinvolto.
Salomon inizia a ridere divincolandosi da una parte all'altra, cercando di fermare le nostre mani, e noi anche se continuiamo divertiti, ridiamo assieme a lui.
«No basta, basta...ahahahah!!!» continua Salomon provando a ripararsi.
«Tregua, fate pace?!» gli dice Luke spostando le mani, senza smettere di sorridere.
«Sì sì!!!» ride ancora Salomon.
Mi fermo anch'io, ma continuo a ridere. Poi appoggio la testa sul cuscino, mi fermo un attimo e chiudo gli occhi, respirando piano e lento.
«Balthazar?!» mi chiama mio zio, fermando il riso e alzandosi in piedi.
Sento la testa di Salomon strusciare sul cuscino e voltarsi verso di me.
«Tutto bene?!» mi chiede poi preoccupato.
«Bene sì.» annuisco io spostando gli occhi su di lui.
«Okay.» mi sorride Luke rilassato.
«Allora visto che la pace tra i due fratelli è tornata.» scherza prendendo la sua sedia. La sistema vicino a noi come fa sempre e si siede premendo la schiena contro la superficie morbida. «Facciamo partire il film.» aggiunge poi prendendo il telecomando e premendo play.


 
Continua...

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

 
Mi sento tirare per la maglietta e vedo Salomon girarsi verso di me.
«Lo zio si è addormentato.» mi dice sotto voce.
Alzo appena gli occhi su Luke, e lo vedo appoggiato alla sedia, con le braccia conserte e la testa spostata di lato.
Riposava tranquillo segno che doveva essere esausto.

«Lo vedo, deve essere molto stanco, ieri notte ha dormito poco e niente con me.» gli racconto.
«Sei stato tanto male?» mi chiede lui tristemente.
«Abbastanza.» gli rispondo vago.
«Domani starai ancora a casa?!» mi chiede ancora curioso.
«Credo di sì.» annuisco io quasi annoiato.
«Posso farti compagnia?» domanda lui ottimista.
«Lo chiediamo allo zio domani mattina okay?» gli rispondo con un mezzo sorriso.
«Va bene.» annuisce lui gongolando speranzoso accanto a me.
«Ora finiamo di vedere il film.» gli dico baciandogli la tempia sinistra.


Spostandomi appena verso il comodino, senza svegliare Salomon appoggiato a me, riesco ad accedere la luce.
Vedo mio zio riscuotersi e aprire gli occhi con fatica.

«Mi sono addormentato?!» domanda assonato.
«Non fa niente.» gli sorrido io.
«Com'era il film? Vi e piaciuto?» mi domanda alzandosi piano.
«Sì, direi molto.» affermo io soddisfatto.
«E vedo che Salomon si è stancato.» ride mio zio avvicinandosi a lui.
«Già, ha resistito fino all'ultimo, ma poi è crollato.» scherzo io.
Mi sistemo piano per tenerlo dritto e mi chino per sfiorargli i capelli.
«Povero piccolo.» sussurra lui accarezzandogli la testa.
«Lo porto a letto.» dice poi scoprendolo appena.
«Posso farlo io.» gli dico svelto.
«No Balthazar, non se ne parla.» mi dice spostandogli le gambe.
«Ma sei stanco.» aggiungo preoccupato.
«Devo solo portarlo a letto, poi ci vado anch'io che credi.» mi dice ridendo.
Lo solleva dal letto con lentezza, e se lo carica tra le braccia.
«Oh, come ti sei fatto pesante!» scherza lasciandolo appoggiare.
Lo culla appena per non farlo svegliare, mentre io mi copro di nuovo.
«Buona notte Balthazar.» mi dice con un sorriso prima di uscire dalla camera.
«Buonanotte.» rispondo io con sorriso carico di tenerezza.


«Balthazar...» mi sento chiamare con dolcezza.
«Zio?!» chiedo io svegliandomi.
«Scusa se ti ho svegliato, ma dovevo avvisarti...io esco un attimo, non dovrei metterci molto.»
mi dice calmo, mentre io annuisco per fargli comprendere che ho capito.
«Salomon è di là che dorme...non mi sembrava giusto mandarlo a scuola, ieri sera abbiamo fatto troppo tardi.» mi spiega con un sorriso gentile.
«Qualcosa mi dice che tanto non voleva andarci a scuola.» scherzo io.
«Lo immaginavo.» mi risponde divertito.
Richiudo gli occhi stanco, ma li riapro subito per fermarli su mio zio che mi sorride con affetto, mentre mi sfiora la fronte con la mano con occhi visibilmente ansiosi.
«Va tutto bene, dormi non temere.» mi sussurra buono.
«Rimettiti a dormire, ci vediamo dopo.» mi dice gentile coprendomi meglio.
Nel mio stato di dormiveglia lo vedo uscire dalla camera e poco dopo sento la porta di casa chiudersi, poi silenzio, forse mi sono addormentato di nuovo.


 
Continua....

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
 

«Zio!» lo chiama Salomon rimanendo sulla porta.
«Sì tesoro?!?» gli risponde lui ricoprendo il letto di Salomon.
«Possiamo fare compagnia a Balthazar?!?» chiede giocando con i suoi indici.
«Ma certo, finisco di farti il letto e andiamo subito da lui.» gli risponde Luke con un sorriso.


Vedo Luke entrare in camera mia, accompagnato da un lungo tappeto e alcuni giocatoli di Salomon. Mio fratello lo seguiva deciso con un libro e un astuccio di matite.
«Ma che succede?!?» chiedo stranito.
«Veniamo a farti compagnia, Salomon non vuole lasciarti solo.» mi spiega mio zio, mentre srotola il tappeto e lo sistema per terra a pochi passi da me.
«Grazie mille.» dico io sorpreso ma allo stesso tempo sollevato.
Luke appoggia i giochi scelti da Salomon in un angolo, mentre vede il piccolo prendere posto al centro del tappeto caldo e apre il suo libro e sceglie la pagina destinata per il colore.
«Zio?!» chiamo una volta finito di sistemare il tutto.
«Sì Balthazar?!?» chiede mio zio alzando gli occhi su di me.
«Posso ripassare un po'?!» domando ottimista.
«Vuoi ripassare adesso?!?» mi chiede perplesso.
«Per favore, quando rientro quel compito mi aspetta.» gli spiego.
«E va bene, dimmi che libro ti serve, così lo vado a prendere e ti aiuto.» mi dice sconfitto sollevando le spalle come se la cosa fosse ovvia.


«Sì, è giusto.» mi dice mio zio annuendo mentre cambia pagina.
Sentiamo il suo cellulare squillare nella stanza accanto.
E Luke getta il capo all'indietro esasperato.
«Scusa un attimo, vado a rispondere.» mi dice con un sorriso gentile.
«Salomon controlla che Balthazar non sbirci.» incarica Salomon alzandosi..
«Se lo fa, gli faccio iniziare tutto da capo.» mi dice minaccioso voltandosi un attimo. Alza un dito in segno di avvertimento, mentre corruga la fronte minaccioso. Ed io mi ritrovo a ridere.
Poi ci lascia soli e sentiamo il cellulare smettere di suonare.


«Ragazzi, che ne dite se per pranzo...» ci propone una volta finita la chiamata.
«Ssshhh, si è addormentato.» lo riprende Salomon facendogli segno di stare zitto.
«Ma non così, gli farà di nuovo male la schiena.» dice svelto spostandosi verso di me.
Mi prende con gentilezza, e mi aiuta a scivolare giù.
«Zio...» lo chiamo io agitato.
«Tranquillo Balthazar, ti metto solo giù.» mi spiega lui.
«Ma stavamo ripassando.» gli dico io cercando di oppormi.
«Finiamo dopo, ora riposa.» mi dice lui, sistemandomi il cuscino.
«Ma...» cerco di aggiungere, anche se ormai sono sdraiato e coperto.
«Balthazar, fai come ti dico, finiamo dopo.» mi dice Luke calmo, ma il suo tono era talmente serio che non ho avuto il coraggio di replicare ancora.
Mi sono addormentato ancora una volta, con le risate cariche di allegria di Salomon e Luke che giocavano assieme accanto a me.


 
Continua...

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13


Ora di cena, e anche se io sono sveglio da un paio di ore, non ho ancora la forza necessario ad alzarmi dal letto, sottrarmi dal suo calore, e raggiungere la cucina per dare una mano.
«Salomon ti ho detto lì vicino no!» sento dire di nuovo a Luke.
E capisco che ora ha davvero bisogno d'aiuto. Salomon è un testardo, e sta sera è particolarmente vivace, non starà buono facilmente, e Luke non può occuparsi della cena e del piccolo tutto insieme, troppo rischioso.
«Non si gioca lì, può essere pericoloso, coraggio mettiti a tavola.» ripete mio zio calmo.
Sento qualcosa soffriggere in una pentola, e l'acqua aprirsi di nuovo.
«Salomon che ti ho appena detto?!» ripete Luke, soffermandosi sul bimbo che sembra ignorarlo.
«Salomon odio ripetermi, allontanati da lì!» lo richiama ancora una volta.
Ma Salomon non da ascolto, e continua il suo gioco, mentre Luke inizia a tagliare in piccoli quadrati la carne, che si unisce all'olio e al soffritto.
«Salomon per favore.» dice di nuovo, guardandolo male.
«Ma perchè ti devi fare male oggi?» gli dice, prendendolo per la mano, e spostandolo da quello stupido mobiletto per cui Salomon aveva preso una straordinaria cotta.
«Dai, non farlo apposta, quel mobiletto non è stato ancora fissato, è instabile e pericolante, ti può cadere addosso, smettila di corrergli incontro, e di arrampicarti sopra.» gli spiega paziente tenendolo per la mano. Aspetta un secondo la sua risposta e poi lo lascia andare.
Si rimette in piedi e gira la carne. Ma in un attimo Salomon è di nuovo vicino al suo nuovo amico.
«Salomon!» lo riprende Luke con forza, quasi arrabbiato questa volta.
«Parlo sul serio basta, è pericoloso.» gli dice spostandolo di nuovo.
«Gioca qui per favore.» gli dice lasciandolo vicino al tavolo.
Ma Salomon scuote il capo e riprende la corsa verso la sua ultima passione.
«Ti ho detto di no.» lo rimprovera Luke prendendolo per un braccio.
«Basta!» lo sgrida, e involontariamente gli colpisce il sedere.
«Non andare li vicino, basta!» aggiunge poi, e ritorna alla pasta.
Salomon si ferma. Incrocia le braccia arrabbiato e scappa da me.
«Non venire a fare l'offeso da me, te lo sei meritato.» gli dico io indifferente.
«Lo zio te l'ha detto più di una volta, perchè non lo hai ascoltato?!» gli domando io.
Salomon alza il volto su di me, e mi guarda con occhi da cucciolo.
«Dai piccolo mettiamoci a tavola.» gli dico io con sorriso.
«Dovresti chiedere scusa allo zio, sai!?» gli mormoro io accarezzandogli il capo.
Poi gli sposto la sedia, e prendo posto accanto a lui.
Luke ci porge i piatti già pronti, e io guardo Salomon in attesa delle sue scuse.
Gli faccio cenno di muoversi, e lui sospira dispiaciuto.
«Scusa Luke!» dice Salomon chinando il capo.
Luke annuisce e sorridendo si avvicina al piccolo che aspetta la sua reazione.
«Sei ti fai male, tuo padre mi uccide.» gli dice, scompigliandogli i capelli.
«Ora mangia tutto, o mi arrabbierò di nuovo.» scherza.


 
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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14


«Zio, posso alzarmi!?» chiede una volta finito Salomon.
«Finito di mangiare?!» chiede mio zio, alzando gli occhi su di lui.
«Sì.» afferma Salomon posando le posate.
«Cinque minuti, e poi torni a tavola.» gli dice calmo.
«Perchè?!» chiede Salomon voltandosi una volta finito di sistemare la sedia.
«Ma come perchè?! Ti sei scordato cosa abbiamo fatto mentre Balthazar dormiva?!» gli chiede lo zio con fare sorpreso.
E Salomon si sofferma a pensarci un attimo, mentre con passo calmo aggira la mia sedia per avvicinarsi a Luke che continua a ridere.

«Oh, è vero!» risponde poi Salomon allegro.
«Te l'eri dimenticato!?» gli chiede poi Luke chinando il capo verso il piccolo.
«Sì!» risponde Salomon divertito allungandosi verso Luke per sfiorarlo con la sua fronte.
«Cinque minuti!» gli ricorda lo zio ridendo di gusto. E Salomon annuisce.
Poi Luke lo lascia andare e si sposta su di me.
«Che c'è?!» chiede curioso.
«Che cosa avete fatto?!» chiedo io incuriosito.
«Ci siamo tenuti impegnati!» mi risponde lui vago.
«Ma certo.» rispondo io annuendo come se avessi capito.
Un attimo. Solo un attimo. C'eravamo distratti solo un attimo.
Ma un attimo di troppo, tanto basta per fare danni.
«Salomon!!!» mi ritrovo ad urlare io, scattando in piedi colto dal panico.
«Ma che...» cerca di capire mio zio voltandosi.
Un istante, e la sedia di Luke vola per terra. Afferra Salomon e rapido lo allontana, poi si volta e ferma il mobiletto.
Per poco non gli cadeva addosso. Si alza lentamente e lo sposta contro il muro, e lo vedo respirare pesantemente. Rimane lì un attimo, quasi a voler riprendere il controllo.

E' arrabbiato, il folle gesto di mio fratello l'ha spaventato a morte, eppure era stato chiaro con lui.
In un minuto si volta verso il piccolo. China gli occhi su di lui con severità, e in attimo quelli del bambino si allagano di lacrime.
«MA IO CHE COSA TI AVEVO DETTO?!» lo sgrida con durezza.
Salomon sobbalza spaventato, e subito china il capo.
«NON SI GIOCA LI' VICINO SALOMON! E' PERICOLOSO!» continua indicandogli con furia quel pezzo di legno, che per un attimo non l'aveva quasi ucciso.
«PERCHE' NON MI DAI ASCOLTO!» continua a sgridarlo.
«POTEVI FARTI MALE, PERCHE' NON UBBIDISCI!» lo riprende ancora.
Poi senza dire altro, l'afferra per una mano, e l'accompagna in un angolo della cucina.
Lesto lo fa voltare verso il muro.
«ORA RESTA QUI E NON TI MUOVERE!» gli dice severo indicandogli il posto.
«Sì...» singhiozza Salomon.
«IN SILENZIO, MI HAI CAPITO?!» aggiunge poi chinandosi su di lui.
Salomon annuisce di nuovo, senza avere la forza di alzare la testa.
«NON VOGLIO LAMENTELE DI NESSUN GENERE, MI SONO SPIEGATO?!» chiede ancora arrabbiato. E Salomon annuisce tirando su col naso.
«Zio...?» cerco di intervenire io.
«No Balthazar, deve imparare!» mi dice lui voltandosi verso di me.
«Va bene...» continuo io preoccupato.
«Ma...» cerco di aggiungere.
«Niente ma Balthazar...» mi dice Luke alzando una mano per fermarmi.
«Okay...» dico io sedendomi di nuovo.
Luke tira su la sua sedia e prende posto accanto a me, continuando a fissare Salomon, che nel suo angolino continua a tremare da capo a piede, e non smette di piangere.
Sospiro per calmare i nervi, e Luke a braccia conserte fa la stessa cosa. Poi sposta gli occhi su di me, e sospirando di nuovo, scuote la testa.
«Ho avuto paura!» mi mormora con gli occhi lucidi.
Ed io annuisco convinto, capendo alla perfezione cosa ha provato.
«Possiamo continuare il ripasso?» chiedo poi anche per distrarci.
«Ma certo.» mi risponde lui schiarendosi poi la voce



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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15


«Fai attenzione Balthazar, hai invertito le due teorie!» mi corregge Luke.
«Zio.» sentiamo piano piano poco dopo.
Luke si volta verso quel famoso angolo della cucina e aspetta pochi secondi.
«Sì.» dice solamente. E fissa Salomon con dolcezza.
«Posso venire vicino a voi, non mi piace stare qui da solo.» mormora Salomon triste.
«Hai capito perchè ti ho messo lì da solo?!» gli chiede serio.
«Sì scusa, non lo faccio più.» dice Salomon annuendo dal suo angolo.
«Sicuro?!?» chiede Luke alzandosi.
«Sì, mi dispiace.» continua Salomon senza muoversi.
Luke si sistema a due passi da Salomon e lo guarda fisso a braccia conserte.
«Quanto siamo sicuri?!» chiede poi deciso.
«Tanto, lo giuro.» risponde Salomon alzando i suoi occhietti lucidi sul volto severo dello zio.
Lo fissa per pochi secondi, e poi timoroso li rimette giù, convito del fatto che aveva appena sbagliato di nuovo,e che quindi sarebbe rimasto ancora lì.
Luke gli sorride con affetto.
«Vieni qui.» gli dice accovacciandosi e allargando le braccia.
«Scusa zio.» dice Salomon avvicinandosi pian piano.
Poi si getta tra le braccia di Luke, e si lascia coccolare, mentre lo stringe forte.
«Lo zio non è arrabbiato con te, si è spaventato.» gli spiega Luke accarezzandogli la schiena.
«Ti avevo detto che era pericoloso giocare lì vicino.» gli mormora poi.
«Poteva caderti addosso e farti male, infatti come hai visto...» aggiunge poi guardandolo negli occhi ancora piene di lacrime. Gli sfiora una guancia e lo prende in braccio.
Luke prende di nuovo posto, si sistema Salomon sulle gambe, e lo guarda con un sorriso.
«Scusa se sono stato severo con te Salomon, non era mia intenzione ma devi imparare a comportati bene, quando ti dico una cosa e lo dico per il tuo bene, devi imparare a rispettarla, e a farla soprattutto, intesi?» gli spiega Luke con dolcezza, accarezzandogli i capelli.
«Sì zio, sarò bravo.» risponde subito Sal mortificato.
«Ma lo sei, è solo che alle volte ti piace fare di testa tua.» lo consola Luke.
«E' vero!» sorride il piccolo.
«Perdoni lo zio per averti rimproverato e per averti messo in castigo?!» chiede buono Luke.
«Certo che sì.» annuisce svelto Salomon.
«Mi perdoni sicuro!?» domanda ancora lo zio per avere una conferma.
«Mhm!» dice sereno il bimbo.
«Non farmi più spaventare così.» gli sussurra Luke severo.
«Scusa.» mormora Salomon abbracciandolo di nuovo.
«Tiriamo fuori la torta!?» gli chiede Luke abbracciandolo a sua volta.
«Sì!» esulta felice mio fratello.

 
Continua...

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16


«Salomon sei pronto?! Faccio tardi a lavoro?!» sento urlare mio zio dal corridoio.
«Zio...» chiamo io ancora stanco.
«Tu dove stai andando?!?» mi chiede lui sorpreso vedendomi in piedi.
«Ti prego sono stato tre giorni in quel letto, voglio scendere un po'!» gli spiego.
«No, niente storie, torna a letto.» mi dice lui scuotendo il capo.
«Zio.» cerco di convincerlo annoiato.
«Guarda che posso metterti in castigo, come ho fatto con Salomon ieri.» mi dice lui serio, alzando un dito in segno di avvertimento.
Ed io sento le guance accedersi di rosso.

«Ma zio, non credi che sia troppo grande per queste cose?!» chiedo imbarazzato.
«Se mi costringi.» scherza lui accarezzandomi la testa.
«Zio, eccomi!!!» urla Salomon a grand voce uscendo dalla sua cameretta.
«Okay, andiamo.» gli dice Luke aiutandolo a mettere il giubbotto.
«E tu torna a letto, subito!» mi dice indicandomi la stanza deciso prima di scendere le scale.


«Balthazar?!?» chiama mio zio rientrando in casa.
«Sì, sono qui.» gli dico io arrabbiato dal mio letto.
«Come ti senti?!?» mi chiede lui entrando un camera.
«Sto meglio, sul serio.» gli rispondo io sbuffando.
«Niente febbre?!?» mi chiede lui attento.
«No, e non sono neanche stanco.» gli rispondo io
«Che c'è sei arrabbiato con me?!» mi chiede lui confuso, ma divertito allo stesso tempo.
«Sì, non voglio rimanere a letto un'altro giorno.» gli dico incrociando le braccia.
«Ma Balthazar...» mi dice lui con dolcezza.
«Luke...» lo chiamo io furioso voltandomi verso di lui.
«Non mi piace.» mi dice lui serio.
«Che cosa!?» cerco di capire io.
«Sei stato male Balthazar, il cuore ti ha dato seri problemi, il tuo corpo è ancora debole, sarebbe imprudente da parte mia farti uscire.» mi dice cauto.
Ed io mi rabbuio di più mettendo il broncio.

Mi sentivo meglio davvero, ed ero stanco di stare a letto fermo a non fare nulla.
Luke mi fissa per un paio di secondi e poi sospira scoraggiato.
«Sei sicuro di voler scendere un po'?!?» mi chiede poi.
«Sì, per favore.» gli rispondo subito speranzoso.
«E non ti andrebbe di fare una passeggiata?!?» mi chiede poi con un occhiolino.
«Dici sul serio?!?» chiedo io stupefatto.
«Sì, ho un po' di giri da fare oggi, e mi piacerebbe la tua compagnia, così non ti lascio da solo di nuovo, non mi sento in colpa, e possiamo fare qualcosa assieme.» mi spiega con un sorriso.
«Dammi un paio di minuti e sono subito da te.» gli dico io alzandomi dal letto.
«In verità...mi chiedevo se più tardi potevo invitare te e il piccolo Salomon al cinema?» mi dice con un sorriso smagliante, mentre io m'infilo una maglietta pesante al volo.
«A vedere cosa?!?» chiedo io voltandomi verso di lui.
Luke mi sorride con fare furbesco, e vedo i suoi occhi accedersi.
«Dracula Untold!» mi dice calmo.
Ed io rimango a bocca aperta. Non ci potevo credere.
«Dici sul serio?!» domando al settimo cielo.
«Sì!» mi dice lui alzando le spalle.
«Davvero?!» chiedo ancora sorpreso.
«Insomma è uscito al cinema da un po', e anche se ho visto la prima...mi piacerebbe condividere qualcosa con voi?!» mi spiega calmo, quasi a volermi convincere.
«Per me quel ruolo è stato importante.» mi dice alla fine con dolcezza.
«Da quando mi hai detto che il ruolo era tuo io voglio andar a vedere quel film.»gli rispondo io svelto, cercando di trattenere l'emozione.
«Bene.» mi sorride lui compiaciuto.
«Io sono pronto ad andare anche subito!» aggiungo solare.
E Luke mi sorride felice, ma poi si ferma a pensare a ciò che aveva appena detto.
«Anche se mi preoccupo un po' per Salomon, non credo che sia adatto a lui.» mi spiega dopo.
«Tranquillo...credo che vada bene.» gli sorrido io.
«Perchè dici così?!» mi chiede lui confuso.
«Dracula sei tu!» gli dico io felice.


Alla fine abbiamo deciso e dopo una lunga passeggiata e una serie di acquisti, abbiamo deciso tutti assieme di andare al cinema. Luke ha dovuto prendere un paio di precauzione per non farsi riconoscere, un cappuccio, un paio di occhiali, e un cappotto diverso dal solito.
Paga i biglietti, e con un sorriso radioso ci accompagna verso la sala.
«Okay, prendiamo posto.» ci dice, una volta dentro.
«Vieni Salomon.» dice al piccolo prendendolo per mano.
«Posso stare in braccio a te?» gli chiede il bimbo, fermandosi a pochi passi dal suo posto.
«Va bene.» gli dice Luke annuendo.
Prende posto, accanto a me, mentre nel sedile vuoto destinato a Salomon sistemiamo i giubbotti.
«Vieni.» gli dice lo zio, prendendolo in braccio.
Salomon ridacchia sistemandosi sulle gambe di Luke.
«Però stai buono altrimenti non vediamo nulla tutti e due.» scherza lo zio.
«Va bene!» sorride Salomon, accoccolandosi con la testa sul petto di Luke, stile cuscino.
In un attimo le luci si spengono e la proiezione inizia. Poca pubblicità, che ignoriamo continuando a parlare tra noi. Poi tutto inizia.
«Buona visione.» ci augura Luke con un sorriso complice.


 
Continua...

 
Note dell’autrice:
Ta Tan!!! ^-^ Ora dovrebbe essere abbastanza chiaro chi è il vero zio Luke! Insomma sapete che ha gli occhi verdi, capelli castani, un sorriso smagliante, è alto (Per la precisione 1.83), ha 36 anni, ed è il protagonista di Dracula Untold! *W* Avete qualche buona idea?!
Chris.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Attenzione: In questo capitolo seguirà "la visione del film" quindi rimanendo molto sul vago ci saranno "descritte" alcune piccole parti di Dracula Untold, ma per chi non ha visto il film non c'è pericolo, gli spoiler si "vedono" appena! ^^


 
Capitolo 17
 

«Oh!» esclama spaventato mio fratello ad un certo punto.
Salomon sobbalza appena in braccio allo zio, alla vista della creatura della notte.
«Ti sei spaventato!?» gli chiede Luke gentile.
«Sì.» mormora Salomon con un risolino.
«Non aver paura, ci sono io.» gli dice Luke stringendolo forte, e cullandolo appena.
Salomon si stringe di più allo zio, ma curioso continua a guardare.


«Zio che succede!?» chiede Salomon preoccupato.
«Shhh, non ti preoccupare andrà tutto bene.» gli spiega mio zio chinandosi su di lui.
«No, gli fanno male, perchè?!» domanda nel panico.
«Non ti preoccupare!» gli mormora Luke tenendogli la mano.
«No, non voglio guardare, non mi piace ho paura.» gli dice il bimbo voltandosi verso di lui.
«Va bene va bene, non guardare, vieni stai con lo zio.» gli dice Luke, avvolgendolo in un abbraccio dolce e baciandogli la fronte per calmarlo.
«L'avevo detto che non era per lui.» mi dice con un sospiro preoccupato.
«Sal, vuoi andare via?!» gli chiedo io, accarezzandogli le manine.
«No, io voglio vedere...solo ora no, perchè non mi piace.» ci spiega annuendo.
«Va bene.» gli dico io con un sorriso.
Luke ci sorride con tenerezza, accarezza un'ultima volta la testa di Salomon, lo aiuta a riprendere posto, e poi ritorna sul suo film.


Il restante film prosegue tranquillo, abbastanza tranquillo, fin quando non si giunge verso la fine! In queste scene Salomon si è sentito particolarmente coinvolto.
Era difficile farlo stare zitto.



«Oh!» esclama all'improvviso con tristezza.
«Adesso lui ci rimane male!» ci dice, mentre il protagonista abbraccia la moglie ormai in fin di vita.
«Non è giusto!» aggiunge poi dispiaciuto.


«Oh no!!!» esclama di getto Sal saltando in piedi preoccupato.
«E adesso come fa?!» ci chiede in ansia.
«Si brucerà, è tutto argento!» ci dice con paura.
Luke scuote il capo, e lo rimette giù, facendogli cenno di fare silenzio.
«Ma si fa male!» gli spiega indicando lo schermo.


«Che cosa fa?!» chiede all'improvviso mentre Dracula abbraccia il figlio un'ultima volta.
«Ma lo lascia andar via, perchè?!» chiede a Luke con gli occhi lucidi.
«Ma non può...ha già perso la mamma...non voglio.» dice Salomon tirando su col naso.
«Va via?!» chiede ancora per avere conferme, mentre il bimbo chiama il padre.
«E lui?!» ci chiede indicando il protagonista una volta solo.
«Non può rimanere lì tutto solo, vero?» chiede a Luke scuotendo il capo.
«Aspetta e guarda!» gli dice lo zio con dolcezza.


L'inquadratura cambia, tempi moderni, la telecamera inquadra un giovane uomo, elegante vestito di nero, che avanza tra la folla con passo deciso e sorriso fiero in volto.
«Owww!!! Come sei sexy zio!» afferma meravigliato Salomon.
«Si dice elegante Salomon!» ridacchia Luke.
«No no, lì non sei elegante sei proprio sexy!» conferma il bimbo convinto.


L'inquadratura cambia ancora, e il giovane uomo si sofferma ad osservare una giovane donna dall'aspetto familiare.
Capelli corti di un bel biondo, occhi chiari, e un sorriso dolce.

Allunga le mani per raccogliere il suo ultimo acquisto, un mazzo di rose rosse.


 
«Che meraviglia!»
«I fiori... mia signora.»


«Ma lei è viva!!!» esclama Salomon felice
«Salomon!» lo riprende mio zio, fermandolo dal suo entusiasmo.
«La vuoi finire, stai facendo un caos pazzesco!» scherza ancora con un sorriso divertito.
«Ma lei è viva!!!» gli dice Salomon con gli occhi che brillavano per l'emozione.
«Okay, ma fai piano lo stesso.» gli mormora con un sorriso.
Salomon annuisce, e gongolando torna sul film.
«Ma non si ricorda?!» chiede poi per capire.
Ma non aspetta una risposta e continua a guardare curioso.
«Però...lo trova carino!» dice Salomon a Luke con un sorriso birichino in volto.
«Sì, è vero perchè...» inizia a spiegargli lo zio.
«Il tempo è sempre troppo breve per chi ne ha bisogno ma per coloro che amano dura per sempre.»
dicono all'unisono mio zio e il suo personaggio. E questo tanto basta a lasciare mio fratello a bocca aperta, che esclama un leggero forte.


Ultime scene, un'uomo di nostra conoscenza, già visto in altre spoglie, siede comodamente al tavolino di un bar, e osserva la coppia passeggiare serena.
«E lui che ci fa qui?!» chiede Salomon quasi offeso.
«Non te lo posso dire.» risponde Luke vago.


Buio.
«Ma no, non può finire così?!» scattiamo assieme io e mio fratello.
Luke inizia a ridere di gusto, e si alza, un'attimo prima che le luci riprendano vita.
«E invece finisce così.» ci dice lui come se fosse ovvio.
«Ma c'è un continuo?!» chiedo subito io speranzoso.
«Non lo so.» mi sorride Luke abbastanza divertito da tutto.
«Come non lo sai?!? Sei tu...» inizio a dirgli quasi arrabbiato.
«Balthazar shhh...» mi interrompe lui facendomi cenno di stare zitto.
«Scusa...» gli mormoro io quasi imbarazzato.
«Ma Gary non ti ha detto nulla?!?» gli chiedo abbassando la voce.
«No, non ancora.» ci risponde lui alzando le spalle.
«Uffa.» bofonchio io afferrando il capotto.

 

Continua...

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18


Ci stiamo dirigendo verso l'uscita quando Salomon decide di salire in piedi su una delle ultime poltrone della prima fila, ormai vuota.
«Scendi.» gli dice subito Luke serio, guardandolo a mon di rimprovero.
«O ti devo riprendere di fronte a tutti?!» gli chiede dopo.
«Ma io non ci arrivo.» protesta Salomon gonfiando le guance.
«A cosa!?» chiede mio zio senza capire.
«A te!» risponde subito il bimbo.
E senza dire altro, si getta tra le braccia dello zio che per fortuna lo prende in tempo, evitandogli così di cadere e di sbattere la testa.
«Questa tua passione per il brivido deve finire Salomon!» gli dice sospirando.
«Che cosa volevi dirmi?!» gli chiede poi mettendolo giù.
«Grazie!» dice sereno mio fratello.
«Per che cosa!?» chiede Luke con dolcezza.
«Per il tempo trascorso con te!» gli spiega Salomon con un sorriso enorme.
Luke lo guarda a bocca semi aperta, e intanto i suoi occhi brillano commossi.
«Ma no, grazie a voi!» ci dice con dolcezza.
Bacia sulla guancia Salomon sorridendogli con affetto, poi si alza per sfiorarmi la fronte e per stringermi forte le spalle. Salomon si unisce a noi e ci stringe tutto contento.
«La mia porta sarà sempre aperta per voi!» ci dice sereno, con un sorriso smagliante.
Poi prende per mano Salomon e con un cenno del capo usciamo dalla sala.
«Ma non mi avete detto nulla del film, allora?!» ci dice una volta fuori.
«Non vi è piaciuto?!» ci domanda dubbioso.
«Ma che domanda...» inizio io scuotendo il capo.
«E' bellissimo!» esclama felice Salomon saltellando sul posto.
«Sì, è intrigante, ansioso e dolce al tempo stesso. Ti mostra un lato sensibile e colmo di affetto di un personaggio che per tutti è paragonabile al sangue e alla paura. Ci sono bei momenti, e ottimi effetti speciali ad esempio....la battaglia, quanto tempo ci avete messo per prepararvi!?» domando.
«Quattro mesi!» mi risponde Luke annuendo.
«E anche se nel film la scena è svolta in una serie di minuti ti senti coinvolto, ne fai quasi parte, è incredibile! Sul serio ci vorrebbe un seguito perchè merita!» gli sorrido io.
«Grazie!» ricambia Luke onorato.
«Anche a me è piaciuto molto, mi sono spaventato spesso ma è carino e tu sei stato molto bravo!» gli dice Salomon contento, annuendo convinto con la testa.
«Ti ringrazio!» gli dice Luke chinando il capo in segno di ringraziamento.
«Qual'è la parte che ti è piaciuta di più Sal?!» gli chiede dopo.
«Quando stai sul letto assieme al bimbo e ridi con lui!» risponde onesto mio fratello.
«Come mai?» chiede Luke curioso.
«Perchè tu lo fai sempre con me.» ride il bimbo.
Luke scompiglia i capelli del piccolo, mentre Salomon ride divertito.
«Anche l'attrice è carina.» intervengo io divertito.
«Sarah!?» chiede timido.
«Sì, ti è piaciuto recitare con lei?!» domando io interessato.
«Molto, ha un fascino tutto suo.» mi risponde mio zio
«Ed è anche molto bella.» aggiungo io
«Balthazar!?» mi richiama Luke imbarazzato.
«Che c'è gli occhi sono fatti per vedere.» aggiungo io sincero.
«Sì, ma tu stai guardando troppo.» mi riprende lui divertito.
«Ma è single?!» chiedo io.
«Sì.» mi risponde Luke vago.
«E anche tu lo sei.» confermo io.
«Okay, basta...tregua...cambiamo argomento.» ci dice Luke agitando le mani nervoso, segno che quell'argomento finiva subito, immediatamente.
«Va bene.» sorrido io.
«Comunque siete stati meravigliosi, ottima interpretazione.» mi congratulo alla fine.
«Grazie mille.» mi sorride Luke riconoscente.
«Torniamo a casa?!» chiede poi guardando prima me e poi Salomon.
«Sìììì!!!» esclama il piccolo tutto felice, stringendo meglio la mano dello zio e prendendo poco dopo la mia, guardandomi in viso con un sorriso dolce.
«Balthazar, a casa ti va di suonare un po' il piano?!» mi chiede felice.
«Sì, perchè no.» gli rispondo complice.
«Zio tu canterai?!» chiede a Luke.
«Ma certo.» annuisce Luke felice.
Ci avviamo verso l'uscita, mentre Salomon saltella tutto allegro, tenendosi stretto a noi.
E tranquilli ci dirigiamo verso la macchina.


 
Fine.

 
Note dell'autrice:
Eccoci qui, siamo alla fine! :) Ho poco da dire, in verità quasi niente, alla fin dei conti questa storia era un semplice esperimento, era un modo per provare uno stile nuovo, per far muovere di nuovo i miei due piccoli personaggi ed era anche un omaggio all'adottato zio Luke, meglio conosciuto come Luke Evans, un'attore che ormai ho preso in simpatia da qualche anno, ad essere pignoli dal 2010! xD
Grazie a chi ha letto in silenzio, ma Grazie mille soprattutto a coloro che hanno spesso cinque minuti del proprio tempo per dirmi cosa ne pensavano, è sempre bello avere un'opinione altrui! u.u

Bacio ^3^
Chris.

 

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