You are my happy ending

di littlepink6690
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vecchia miniera ***
Capitolo 2: *** Graham ***
Capitolo 3: *** Sceriffo Swan ***
Capitolo 4: *** Sortilegio ***
Capitolo 5: *** Spettro ***
Capitolo 6: *** La Foresta Incantata ***
Capitolo 7: *** Cambiata ***
Capitolo 8: *** Emma! ***
Capitolo 9: *** Oh no...! ***
Capitolo 10: *** Da quando ti fidi? ***
Capitolo 11: *** Non è un semplice diamante ***
Capitolo 12: *** Ho avuto paura! ***
Capitolo 13: *** Salviamo Henry ***
Capitolo 14: *** Non sono stata io! ***
Capitolo 15: *** E' felice! ***
Capitolo 16: *** Non me lo aspettavo! ***
Capitolo 17: *** Non è affar tuo! ***
Capitolo 18: *** Quella è Regina! ***
Capitolo 19: *** Non cambierà nulla... ***
Capitolo 20: *** Emma,aspetta! ***
Capitolo 21: *** ...non dimenticarlo ***
Capitolo 22: *** Tu baciami... ***
Capitolo 23: *** E se non ci fosse? ***
Capitolo 24: *** Non andartene ***
Capitolo 25: *** ...non succederà ***
Capitolo 26: *** Me la vedo io! ***
Capitolo 27: *** Ascoltami ***
Capitolo 28: *** Ehi, tutto bene? ***
Capitolo 29: *** There has to be another way ***
Capitolo 30: *** I'm so jealous ***
Capitolo 31: *** Non lo merito... ***
Capitolo 32: *** Jukebox ***
Capitolo 33: *** Ho dovuto! ***
Capitolo 34: *** Prometeo's flame ***
Capitolo 35: *** Sei migliore! ***
Capitolo 36: *** Ricordati chi sei ***
Capitolo 37: *** "Se lo scopre" ***
Capitolo 38: *** “Ti va di scherzare Swan?” ***
Capitolo 39: *** Sei più forte... ***
Capitolo 40: *** “Tesoro mi hai sentito?” ***
Capitolo 41: *** Certo io... ***
Capitolo 42: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** La vecchia miniera ***


La vecchia miniera

Introduzione

Il primo incontro con Regina non era stato dei migliori. Henry mi aveva in pratica catapultato nel suo mondo e nella sua vita, e in quella della sua mamma adottiva. Come ovvio, Regina era stata diffidente e scontrosa, secondo lei, io avevo abbandonato Henry, senza pensarci, ma non era così. Era convinta le avrei portato via, Henry, ma io non volevo questo assolutamente, volevo solo poter stare con lui.

Ne avevo fatti tanti di casini nella mia adolescenza, ma adesso potevo rimediare.

Anche se quello che mi aveva portato a Storybrooke, mi faceva particolarmente paura. Henry affermava che io fossi la Salvatrice, che avrebbe dato il lieto fine a tutti gli abitanti della Foresta Incantata. Tutto nasceva dalla fissa per quel suo libro di favole. Non potevo credere che Mary Margaret fosse Biancaneve e la mia mamma e che Regina fosse la Regina Cattiva, beh non ne aveva tutti i torti.

 

Quando ho accettato di essere il vice sceriffo di Graham, non sapevo che le cose sarebbero cambiate ancora! Appena lo sceriffo mi appunta il distintivo, la terra trema.

Dopo un’ora ci giunge comunicazione che la vecchia miniera è crollata, è sera inoltrata e Graham ed io andiamo lì per mettere l’aria sottocontrollo, interviene anche Regina, essendo il sindaco, a placare la preoccupazione dei cittadini. Henry è indispettito dal comportamento della madre e va in macchina scocciato. Il giorno seguente, io torno a lavoro e Henry va a scuola, poi sarebbe andato alla seduta con il suo terapeuta, colui, che credeva essere il Grillo Parlante.

 Archie, mi chiama, e sono sorpresa. Mi dice che la seduta non è andata molto bene, teme che il piccolo Henry si sia addentrato nella miniera, per confutare la sua teoria del Sortilegio e cercare qualche traccia. Quel ragazzino è davvero spericolato, chissà da chi ha preso! Quando arriviamo nei pressi della miniera, qualcuno già si sta mobilitando. Là trovo Archie, che preoccupato, fa di tutto per entrare nella miniera. Non riusciamo a impedirglielo e appena scende c’è un nuovo crollo, entrambi sono dunque intrappolati. Come ovvio arriva Regina, che se  la prende con me.

“ Regina, io non ne sapevo nulla. Andrà tutto bene, lo tireremo fuori!” le dico tranquillizzandola.

“Miss Swan, lo riporti da me la prego!” mi disse guardandomi negli occhi, sembrava sincera, potevo capire come si sentisse. Era vero, avevo abbandonato Henry tempo fa, e non appena l’avevo fatto mi ero pentita, ma in poco tempo mi ero affezionata a lui, era mio figlio.

“Sindaco Mills, mi addentrerò io stessa” nel frattempo avevano usato anche la dinamite per aprire un varco ma nulla. Poi Pongo, il dalmata di Archie, aveva fiutato un altro condotto.

“ Qualcuno dovrà calarsi di sotto” dice Marco, il presunto Geppetto.

“ Ci andrò io” dico guardando Graham.

“Emma è pericoloso! “ mi dice lui e sospira, perché sa che quella è la mia decisione.

Apriamo il varco e con tutta l’imbracatura, inizio a calarmi nella miniera, mentre scendo do voce a Henry che sto arrivando a salvarlo. Quel condotto era una vecchia elevatrice, che scricchiola non appena recupero Henry, e va giù ed Archie è ancora lì. Per fortuna con il manico del suo fedele ombrello, riesce ad aggrapparsi a noi.

Appena usciti, Regina corre ad abbracciare Henry e io sorrido, conscia del sollievo che la donna abbia provato, riabbracciando. Sto già allontanandomi, quando Regina mi ferma e sta per abbracciarmi, così sembrava, ma mi guarda e sorridendo mi dice:

“ Grazie miss Swan! Me l’ha riportato”

“ Sindaco Mills, glielo avevo detto, sarebbe andato tutto bene! “ le rispondo facendo un sorriso ad Henry che sembra abbastanza stupito. “Ci vediamo domani, ragazzino” dico a mio figlio, mentre Regina se lo porta in macchina per riportarlo a casa.

“ Ciao Emma” risponde Henry salutandomi con la mano. Regina fa solo un cenno e si mette alla guida.

 

Note d'autore
Ciao a tutti, nel mondo di "Once Upon a Time" sono appena entrata, è un circolo vizioso. Chi mi conosce, sa che prediligo le coppie improbabili o quelle più belle. Non voglio anticiparvi nulla, anche perchè scriverà di pari passo. Alla prossima e spero che vi piaccia l'inizio! xoxo

 

 

 

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Capitolo 2
*** Graham ***


Graham

II

Qualche giorno dopo, Graham mi dice che devo sostituirlo perché deve andare al canile, per il suo turno di volontariato.

Nel mio giro di perlustrazione notturna, mi trovo nei pressi della casa del sindaco Mills e vedo calarsi dalla finestra una figura. Lo raggiungo di soppiatto e la atterro:

“Graham? Che cavolo ci fa… ” lascio la frase in sospeso, perché ho già capito.

“Emma, ti posso spiegare! “ mi dice lui” Non è come sembra!”

“Per favore, si capisce tutto chiaramente, ma non capiterà una seconda volta, che io copra te per le tue scappatelle con il sindaco Mills!” sbotto guardandolo. Giro i tacchi e me ne vado innervosita.

 

Il giorno dopo, prendo la mia cioccolata calda con cannella da Granny e quando sto per uscire Graham mi ferma ma io non voglio parlare. Ma poi perché? Non lo capisco neppure io. Ad ogni modo, continuo a fare le mie mansioni, finché arrivata sera, scendo dalla mia stanza, al piano superiore della caffetteria di Granny e mi scontro con Graham. Lui ripete che vuole parlarmi, ma lo ignoro. Quando sono già vicina alla porta, lui pianta una freccetta sullo stipite.

“ Dico sei impazzito? Potevi colpirmi! “ sbotto, guardandolo male.

“Ho sempre avuto un’ottima mira!” dice così ed io esco. Subito inizio a camminare per strada ma lui mi raggiunge.

“Emma per favore dammi modo di spiegare!” mi ferma per un braccio.

“Graham sei libero di stare con chi vuoi!”

“È questo che non capisci, io vorrei non stare con lei. Non so come spiegartelo”

 Immaginai in quel momento che Henry probabilmente avesse una teoria anche su questa questione.

“Graham lasciami in pace!” dico guardandolo mentre mi allontano, ma lui si frappone tra me e la strada e mi bacia. “ Sei ubriaco!” sembra più stravolto lui di me, così mi allontano a tutta velocità. Torna da Regina, pensai tra me.

 

Il giorno successivo quando vado a prendere Henry per accompagnarlo a scuola, trovo Graham che esce da casa Mills. Beh, non era certo una novità.

“Emma, tu continui a non capire. Quel bacio ieri mi ha fatto ricordare qualcosa. Ero qui per parlare con Henry, per sapere se nel suo libro c’era qualcosa che riguardasse me” dice tutto di un fiato. Poi si volta e vede un lupo e inizia a seguirlo.

“Graham, è un lupo, lo stesso che ha fatto andare me fuori strada!”

“Lo vedi? È destino questo!” lo rincorre, giungiamo alla cripta della famiglia Mills, ma non troviamo nulla.

Durante la serata Graham è ancora sconvolto, ha lasciato Regina e cerca il proprio cuore. Henry ritiene, che la Regina cattiva abbia rubato al cacciatore, cioè Graham, il cuore. Continuo a pensare che Henry abbia preso troppo seriamente quel libro. Quindi lo sceriffo ritorna alla cripta ed io ovviamente lo seguo. È molto provato per tutto questo. Arrivati, troviamo Regina, ovviamente con chi se la prende? Con me! E si, perché ritiene che gli abbia portato via il suo ragazzo, o qualunque cosa sia, Graham, per lei.

“ Da quando c’è lei signorina Swan, la mia vita, sta andando a rotoli!”

“Oh andiamo sindaco, non dia la colpa a me, per le sue disfatte” le dico, mentre la vedo scagliarsi contro di me. Come ovvio ci scazzottiamo un po’ e sto per vincere, ma sarà perché Graham interviene, o che penso a Henry mi fermo.

Graham mi porta in centrale e mi disinfetta la ferita. Era da tanto che qualcuno non si prendeva cura di me. Lo guardo dolcemente e mi avvicino per baciarlo. Lui a quanto pare ricorda tutto della sua vita prima del Sortilegio. Così mi racconta, ma quando stiamo per ribaciarci, lui cade a terra senza vita. Non può essere quello che penso, non ci credo.

Note d'autore

Eccomi qui con un nuovo capitolo, spero la storia vi stia prendendo! E' vero, non si può dire che adesso sia molto diversa dalla trama di partenza, ma pian piano arriveremo al succo della storia. Non temete. Recensite come preferite, le critiche sono sempre utili, e anche le richieste. Ahahah! Alla prossima xoxo

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Capitolo 3
*** Sceriffo Swan ***


Sceriffo Swan

Ciao a tutti, perdonate la mia assenza, ma purtroppo ero in vacanza e per un po' ho avuto poca ispirazione.

Buona lettura! 

III

Dopo aver parlato con il medico legale, la teoria che mi era girata per la mente, fino al quel momento, perde i suoi fondamenti. Graham era morto per cause naturali.

Nel tardo pomeriggio, ci ritroviamo Henry ed io nel nostro posto preferito, il suo castello sulla spiaggia. Immancabilmente Henry ha con se il suo libro di favole.

“Emma è stata lei, te lo posso provare! “ mi dice guardandomi.

“Ragazzino non può essere stata Regina, perché c’eravamo solo Graham ed io in centrale!” gli spiegai.

“Emma, lei è la Regina Cattiva, gli ha schiacciato il cuore tra le mani” disse lui convinto.

“ Henry andiamo non ci crederai davvero? Forza!” gli dissi, guardandolo seria. Dopo poco decisi di riportarlo a casa e andare in centrale. Stavo sistemando gli effetti personali di Graham, quando mi salta all’occhio, la sua stella da sceriffo e guardandomi intorno come se ci fosse qualcuno, la porto alla cintura.

“Miss Swan, lo sa che non può farlo? È il sindaco che decide chi sarà il prossimo sceriffo di Storybrooke!” dice Regina con la sua aria di superbia.

“Sa sindaco Mills, a me non risulta!” dico guardandola negli occhi.

“Come sarebbe a dire?” chiede scocciata.

“Beh anch’io ho le mie fonti, il signor Gold, mi aveva come dire, anticipato questa tua mossa, direi che ci ha azzeccato”la guardai divertita quasi “ Quindi tu candiderai Sidney? Bene Gold candiderà me!” concludo il discorso, lasciando la spilla sulla scrivania e uscendo lasciandola li. Non me ne sarei andata così facilmente da Storybrooke, non sapendo che Henry non stava bene con la sua mamma adottiva, e che avesse diciamo paura di lei.

Nel corso della campagna per eleggere il nuovo sceriffo, ci fu un incidente al municipio. Ero convinta non ci fosse nessuno all’interno ma mi sbagliavo, c’era Regina. Mi appresto a dirle che dobbiamo uscire dall’edificio. Così mentre corriamo verso l’uscita, Regina apre la porta che però cela un’esplosione e lei ricadendo per terra si fa male ad una caviglia. Ostinata come è non vuole che la aiuti.

“ Regina non ho intenzione di lasciarti qui dentro” le porgo la mia spalla e la afferro alla vita, tirandola su. La sento irrigidirsi, ma non ci bado più di tanto. Finalmente usciamo, perché l’aria si era fatta davvero irrespirabile. Tutti mi acclamano come un eroina, e soprattutto Henry sembra gioirne.

Qualche giorno dopo so che è stato il signor Gold, o chi per lui ad appiccare il fuoco, affinché io impavida come sono, sarei andata a salvare il sindaco. Nel discorso finale, che io e Sidney avremmo dovuto fare, dico tutta la verità e rinuncio al mio incarico. Lascio l’edificio e me ne vado da Granny, mentre sono lì a godermi la mia tazza di cioccolata con cannella. Vedo avvicinarsi Regina con Sidney, che mi porge la spilla dello sceriffo.

“ Congratulazioni Miss Swan è il nuovo sceriffo di Storybrooke, la cittadina l’ha giudicata all’altezza”

Ovviamente non sapendo cosa dire, mi limito a sorridere con il mio solito sorriso e lascio che tutti mi facciano le congratulazioni.

 

Il mio compito da sceriffo inizia quasi subito. Quando Henry incontra nel supermercato due fratelli che volevano rubare alcune cibarie varie. Scopro che vivono da soli in una casa che non è loro. Henry ovviamente ha la sua teoria, che siano Hansel e Gretel. Li aiuto a trovare il loro padre naturale, che prima rifiuta di prenderli con sé, ma in un secondo momento, quando ormai sto passando il confine con i piccoli, mi raggiunge e si riappacifica con loro.

Qualcosa di molto strano occupa i miei pensieri da un po’ di tempo. Primo l’arrivo di quel certo August, da chissà dove e il fatto che Regina abbia abbattuto il castello di Henry. Lui ovviamente ce l’ha a morte con lei, e Regina lo ha messo in punizione. Ritiene che non sia un comportamento educato, il fatto di non ringraziarla di quello che fa per proteggerlo. Ciò consegue il fatto che io non possa vedere mio figlio.

Durante le mie ricerche sul conto di Regina, aiutata da Sidney, scopro che mancano dei soldi nella cassa cittadina, che chissà a cosa servano al sindaco. Dopo la pessima figura che io e Sidney facciamo davanti alla giunta, mi arrendo all’idea che Regina, non sia così cattiva come Henry sostiene.

Dopo un bel casino, con Mary Margaret, che viene schiaffeggiata da Kathryn, la moglie di David, con la quale aveva una relazione amorosa segreta, Kathryn è scomparsa. Come sindaco ho il dovere di cercarla, dato che ho ritrovato la sua macchina al confine e di lei nessuna traccia. Dannazione questa non ci voleva proprio.

Le mie ricerche e interrogatori, partono ovviamente da David, per la scomparsa della moglie. Poi come di incanto, meglio non dirlo a Henry, viene in ufficio Ruby la nipote si Granny, che lasciato il lavoro alla caffetteria, vorrebbe capire cosa vuole davvero dalla vita. Ovviamente Henry se la ride, perché nella sua teoria lei è Cappuccetto Rosso. E diciamo che per merito di Ruby, abbiamo ritrovato in un portagioie un cuore.

Dopo l’analisi del reperto, purtroppo sono costretta ad arrestare Mary Margaret, perché il portagioie è suo e il cuore a quanto pare di Kathryn.

Dopo che Mary Margaret assume Gold come avvocato, dopo poco evade dalla prigione della centrale e io mi affretto ad andare a cercarla. Mentre sono alla sua ricerca, un tipo circospetto mi avvicina e mi invita a casa sua per un the! Ma chi si mette a offrire the, di sera per giunta? E poi succede qualcosa mi addormento e quando mi risveglio sono legata. Ma che diamine! Cerco di scappare e quando entro in una camera, mi ritrovo proprio Mary Margaret.

“Cosa ci fai qui? Cioè?” non la capisco essendo imbavagliata.

“Uhm è una trappola Emma!” mi dice, e faccio in tempo a scansarmi che il maniaco con il cappello! Oddio ma no, non può essere il Cappellaio Matto.

“Tu devi aiutarmi salvatrice!” mi dice. Ma abbiamo una colluttazione e lui cascando dalla finestra sparisce, lasciando solo il suo strano cappello.

In quel momento ci siamo io e Mary Margaret che parlandoci decidiamo che insieme supereremo questa brutta situazione.

Continuo a cercare prove che scagionino Mary Margaret e continuo a farmi influenzare anche da Henry che ritiene che ci sia Regina, dietro la sconfitta di Kathryn. Io cerco di farlo ragionare che non ci siano prove che portino a Regina, ma lui è sempre più convinto.

Note d'autore:

Eccomi qui, mi scuso ancora per l'assenza, come potete vedere la trama, rimane ancora molto vicina al telefilm, ma dal prossimo capitolo, mi staccherò un po' e entrerò nel vivo, promesso! Alla prossima, ringrazio chi visualizza e segue, grazie xoxo

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Capitolo 4
*** Sortilegio ***


Sortilegio

IV

Sono davvero stanca di questa situazione, Emma Swan deve sparire. Mi ha stravolto la vita, ha confuso Henry, sono io sua madre e questo rimarrà così. Devo trovare un modo per allontanare quella sempliciotta dalla mia cittadina. Henry su una cosa ha ragione, il Sortilegio! Ebbene si, sono stata io a scagliarlo 28 anni fa, ma ovviamente non glielo dirò mai, perché sarebbe dargli man forte alla sua teoria che Emma sia la Salvatrice. Il sortilegio si sta indebolendo e tutto da quando Emma è arrivata qua, da Boston. Il mio albero di mele, quello cui sono tanto affezionata sta marcendo. Per giunta quel sogno mi tormenta. Sto camminando per strada per andare da Gold, perché solo noi due sappiamo veramente da dove veniamo. Il signor Gold è in realtà Tremotino, colui che mi ha aiutato a lanciare il sortilegio oscuro. Adesso è tenuto a darmi una mano, perché non si spezzi.

“Sindaco Mills, che piacere averla qui nel mio umile negozio!” mi dice non appena varco la sua porta.

“Faccia poco lo spiritoso, Gold! Lei mi deve dire come poter salvare il Sortilegio!” dico severa.

“C’è solo un modo, Regina, e sai bene qual è! Ma non credo che tu voglia davvero farlo, Henry non ti rivolgerebbe più la parola, perché sai bene sospetti di te o sbaglio?” mi dice guardandomi con quel suo sguardo, che a dirla tutta mi ha sempre fatto saltare i nervi. Esco sbattendo la porta e mi avvio a cercare l’unica persona che potrebbe aiutarmi. A Storybrooke non c’è magia, ma qualcuno ne possiede una piccola parte. E adesso sono nel mio ufficio in municipio, ad aspettare che arrivi.

“ Cosa ti fa pensare che io vi aiuti di nuovo Regina?” mi dice saccente Jefferson guardandomi negli occhi. “Mi hai portato via l’unica cosa preziosa che mi rimaneva!” continua a dirmi.

“Jefferson caro, ti prometto che ti farò riconciliare con Paige” dico sincera, magari sarebbe stata la stessa cosa tra me ed Henry.

“Si chiama Grace!” dice scontroso” Che cosa devo fare?” chiede guardandomi.

Gli spiegai per strada, mentre andavamo alla mia cripta, che mi serviva qualcosa del nostro mondo per allontanare finalmente Emma Swan, da Storybrooke. Dovetti dire addio alla cosa cui ero legata di più, ma per una buona causa. Sapevo che era giusto così! Tornata a casa inizio a preparare la mia specialità di mele, e ormai quasi pronta, quando sento bussare alla porta e m’incuriosisco. Sfilo il grembiule e mi avvicino alla porta aprendola. Per un attimo mi viene una stretta allo stomaco, ricordandomi dell’incubo fatto quella notte e indietreggio.

“Regina, stai bene?” mi chiede.

“ Certo che sto bene” rispondo a tono e lei mi guarda attentamente. “ Le serviva qualcosa? Henry non c’è” le spiego.

“È con te che voglio parlare, spero di non doverlo fare qui sulla soglia!” mi dice saccente e la faccio entrare. Non capisco che tipo di sensazione sto provando, a volte, vorrei non provare sentimenti. Lascio che mi segua in cucina, dove tiro fuori il mio dolce.

“Ha un profumo delizioso!” mi dice,ed io incalzo che mi dica perché è venuta.

“Quindi,  io non porterò Henry via con me a Boston, ma ti chiedo di poterlo vedere ogni qualvolta lui voglia vedermi!” che richiesta esuberante, tanto valeva rimanesse qui, tanto sapevo che Henry l’avrebbe voluta vedere tutti i giorni.

“Adesso sta partendo signorina Swan? La prego di accettare questo dolce che ho preparato, le sarà utile ad un certo punto del viaggio” dico porgendoglielo in un piccolo vassoio. Esce con quel sorriso della prima volta, cosa? Regina riprenditi, è la Salvatrice, manderà a monte il tuo piano, stai facendo la cosa giusta. La saluto e rientro in casa.

 

 

“Perché te ne vuoi andare? Me lo spieghi?” Continua a dire Henry mentre sistemo le mie ultime cose, che erano ancora a casa di Mary Margaret. 

“Henry te l’ho detto, io non appartengo a questa città, credimi è meglio così”

“Emma tu non capisci, se te ne vai, non spezzerai mai il sortilegio!” mi dice guardandomi e indicando il suo amato libro.

“Henry quel libro è solo un libro di favole, tra un po’ di scoccerai anche di leggerlo” prendo il vassoio che mi ha dato Regina e lo sistemo.

“ Quella chi te l’ha data? Mia madre?” chiede prendendolo dalle mie mani.

“Si me l’ha data Regina!”

“E tu l’hai accettata? Allora non mi credi proprio? Lei è la Regina Cattiva di Biancaneve e te lo dimostrerò” addenda il dolce.

“Oh andiamo Henry!” mentre sta ancora masticando lo vedo cadere come una pera per terra, e lo raggiungo immediatamente.

 

Corro in ospedale dove il dottor Whale, si occupa subito di lui.

“ Sceriffo cosa è successo?”

“Glielo ripeto, ha mangiato questo” glielo metto davanti agli occhi, in una bustina” Ed è svenuto, cosa ha me lo dica!” gli urlai contro.

“Emma non lo so ancora, ma il suo cuore sta smettendo di battere” sbianco a quelle parole e cerco di vedere tra le sue cose se c’è qualcosa che mi faccia capire che succede. Estraggo il suo amato libro, quando è tra le mani, ho come un flash di immagini, che mi fanno prendere coscienza, se pur essendo scettica, che sono la salvatrice. In quel momento sento la voce di Regina e tutto si fa chiaro. La prendo per la giacchetta e la spingo in uno sgabuzzino.

“ Adesso mi dici, che diamine hai messo, in quel dolce”dico mentre la sbatto contro un armadietto sentendo la sua schiena schiantarsi su con un rumore metallico.

“Cosa, vuoi che ci sia dentro, mele!” mi risponde guardandomi con aria di sfida.

“Allora Henry aveva ragione, sei davvero la Regina cattiva!” dico staccandomi per un attimo. Ma quando mi dice altro, la atterro nuovamente” Tuo figlio ha mangiato il dolce, lo hai ammazzato!” dico ormai con le lacrime agli occhi.

“Cosa, no dovevi mangiarlo tu, tu dovevi” sospirò” Cadere sotto l’incantesimo del sonno”dice mentre si lascia scivolare lungo l’armadietto in lacrime. Non so se prenderla a schiaffi, per quello che ha fatto o perché mi stia facendo credere le dispiaccia.

“Adesso dimmi che ti dispiace!” dico guardandola negli occhi e lei scatta verso di me.

“Ricorda bene Emma Swan, mentre tu non c’eri, sono stata io a occuparmi di tuo figlio, mio figlio intesi? Non gli avrei mai fatto del male. E’ vero sono la Regina Cattiva, ma ciò non significa che io non sappia amare!” dice fissando i suoi occhi scuri nei miei. È sincera lo percepisco appieno, sta piangendo, mentre la guardo spaesata, e ancora colpita dalle sue parole.

“ Non gli hai fatto mai del male, ma a me stavi per farlo e adesso? Che facciamo adesso? Henry sta morendo e sarà tutta colpa tua e mia” ammetto, perché infondo se avessi creduto alle parole di Henry, lui non avrebbe mai mangiato quel dannato dolce di mele.

“Emma aiutami, insieme troveremo una soluzione, possiamo parlare con Gold” mi dice asciugandosi velocemente le lacrime.

“ Sbrighiamoci”

 

“Quindi vorreste che io vi aiutassi a salvare Henry” disse Tremotino, come lo chiamava Regina.

“Si Gold, deve aiutarci, le dovrò un altro piacere, ma mi aiuti a salvare nostro figlio!” davvero avevo detto nostro, guardo Regina che mi sorride e poi Gold.

“Dovete recuperare il filtro del vero amore, che tu Regina, sai dove è custodito!” dice beffardo.

“Davvero non c’è un'altra soluzione?” chiede Regina sconcertata.

“Beh no quindi andate, Henry è nelle vostre mani!”

Regina mi conduce alla biblioteca di Storybrooke, dove a quanto pare c’è nei sotterranei, qualcosa che custodisce quest’ ampolla. Mi manda giù da sola e questo mi fa dubitare di essermi fidata. Quello che mi ritrovo ad affrontare è un drago, allora davvero sono nel mondo delle favole. Sconfitto il drago, con mia grande sorpresa con la spada di mio padre, torno al montacarichi e mentre sto salendo con l’uovo che custodisce il filtro, si blocca. Vedo affacciarsi Gold e mi dice che Regina mi ha lasciata lì sabotando il tutto. Sarei salita a forza su, ma Gold mi chiede l’uovo e io pur di salvare Henry mi fido di lui, ma non appena lo afferra va via. Quando arrivo su, Regina e legata e imbavagliata e sta piangendo? Mi avvicino velocemente a lei e la libero.

“Mi dispiace, mi ha preso alle spalle, e tutta colpa mia!” mi guarda desolata.

“Regina, è anche colpa mia! Dobbiamo andare, forza!” le porgo una mano per farla sollevare. In quel momento suonano i nostri cellulari e un velo di terrore, si dipinge nei nostri sguardi. Corriamo come furie, verso l’ospedale e salendo le scale arriviamo in reparto, dove Whale e la madre superiora, ci dicono che Henry non ce l’ha fatta. Sento la presa di Regina sulla mia mano e il suo sussurrare.

“E’ tutta colpa mia!” mi volto e si era colpa sua, ma l’unica cosa che adesso volevo era vedere il mio bambino. Mi avvicino, mentre sento Regina singhiozzare in silenzio. Vedere Henry lì inerme, pallido, mi fece stringere il cuore in una morsa. Odiavo Regina per quello che aveva fatto, ma ancor di più il signor Gold, per non avermi permesso di poter salvare mio figlio. Mi avvicinai in lacrime a lui, accarezzandogli le braccia e poi i capelli, trattenendo i singhiozzi.

“Ti voglio bene Henry” e mi porgo a dargli un bacio sulla fronte. E qualcosa succede, come una forte folata di vento, si propaga nella stanza e Henry si risveglia.

“Anch’io ti voglio bene, mamma!” mi dice sorridendo come sempre.

“Henry, tesoro!” dice Regina avvicinandosi “Io ti voglio bene, mi dispiace, credimi!” dice guardandolo. Poi c’è una strana aria, e tutti che guardano Regina.

“Dovresti andartene, non posso proteggerti! Va’ a casa Regina!” la guardo amichevolmente. Restai con Henry per tutto il tempo, finché non si riprese e gli spiegai che adesso sapevo. Mentre usciti dall’ospedale ci dirigevamo da Granny.

“Perdonami se non ti ho creduto, ma” qualcuno ci interrompe, erano Mary Margaret e David, che avvicinatesi a noi mi guardarono e abbracciarono forte.

“Ti abbiamo ritrovata, hai spezzato il Sortilegio” dice Mary Margaret, guardandomi con dolcezza negli occhi. Il mio pensiero però va a Regina che non passerà un bel quarto d’ora adesso che tutti sanno che è lei l’artefice di tutto quella che hanno dovuto sopportare in questi 28 lunghi anni.



Note d'autore:
Ben ritrovati! Spero che con questo capitolo, sia riuscita a farvi capire che si tratti di una SwanQueen. Vi chiederete il perchè della lentezza della trama, ma vorrei che ci fosse, come lo chiamano? Un lento innamoramento? Spero di far meglio nei prossimi capitoli, che pubblicherò quanto prima! Ringrazio chi segue e chi mi ha mandato un piccolo segnale...xoxo Alla prossima

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Capitolo 5
*** Spettro ***


Spettro

V

Poco tempo dopo il nostro riappacificarci, vediamo passare una moltitudine di persone. Arriva Archie ad avvertirci, che Whale ha aizzato la folla verso casa di Regina per linciarla.

“Cosa no!” dicemmo Henry ed io” Emma, Regina è la mia mamma infondo, non permettere che le facciano del male!”dice Henry, guardandomi.

“Ti prometto che la proteggerò Henry!” dico sinceramente, mentre ci avviamo verso casa Mills.

 

“Allora come la mettiamo adesso?” dice Whale portando le mani al collo di Regina.

“Ehi lasciala stare, non toccarla, lasciala” dico mentre lo spingo via ”Regina stai bene?” le chiedo preoccupata, lei annuisce, non sembra molto spaventata. Decidiamo per la sua sicurezza e quella della cittadina, essendo lei la Regina cattiva, di metterla nella prigione. Messala li, non corre nessun pericolo. Mentre noi nel frattempo andiamo a capirci qualcosa in più da Gold.

 

 

Mi hanno chiuso dietro le sbarre ma posso sempre usare la magia.

“Qui funziona diversamente la magia, mia cara” esordisce Tremotino, entrando e avvicinandosi.

“Brutto farabutto, hai rischiato di far morire Henry, sei un uomo senza cuore!” dico guardandolo.

“Non sono stato io a ucciderlo quasi, o mi sbaglio?” dice guardandomi.

“Che cosa sei venuto a fare qui?” chiedo

“Ho un regalo per te” e tutto un tratto mi afferra la mano e mi porta sopra qualcosa di metallico pesante.

“Gold, cosa sta facendo?” tento di divincolarmi.

“Questo è il marchio, un regalo per te! Hai tenuto prigioniera Belle per 28 anni. Le ho promesso di non ucciderti, ma ci penserà qualcosa, dalla quale, non avrai via di fuga” dice lasciandomi andare e guardandomi beffardo.

 

 

“Gold per aver rischiato la vita di mio figlio, le tirerei un pugno in faccia” gli dico guardandolo dritto negli occhi .

“Signorina Swan, suo figlio è vivo, ha spezzato il sortilegio e ha ritrovato i suoi genitori, suppongo che mi debba solo ringraziare, per averle tolto l’uovo no?” dice con il suo sorrisetto sghembo. Poi un forte rumore scuote la terra e David e Mary Margaret, vogliono andare a controllare.

“ Beh un piccolo regalo per togliervi di torno Regina!” annuncia soddisfatto. Cosa? No, Regina no! Corriamo verso il distretto.

 

 

Sono ancora lì, dopo un brutto risveglio, ho guardato la mia mano e il marchio è molto evidente, segno che quel bastardo di Gold, ha invocato lo spettro. Sento ad un tratto un rumore sinistro e le luci che si abbassano terribilmente.

“ Chi va la?” urlo, sono spaventata e non mi piace per nulla. Una figura nera scardina la porta della cella e si avvicina pericolosamente a me, stendendo il braccio e inizia, presuppongo a succhiarmi via l’anima. Lo sento, mi manca il respiro e le forze mi stanno abbandonando. Pur sentendo poco, avverto che qualcuno è entrato nel distretto, per un attimo lo Spettro, mi molla per scontrarsi con David e intravedo Emma e Mary Margaret. Subito allontanati, si scaglia su di me, nuovamente. Sto perdendo la forza nelle gambe, quando Biancaneve caccia lo spettro, cado a terra, tossendo.

“Regina” sento Emma lanciarsi verso di me “Ehi, aspetta ti aiuto!” mi mette un braccio intorno ai fianchi e mi tira su” Stai bene?” mi chiede.

“ Ti sembri stia bene?”

“Che cosa era quello?”

“Era uno spettro, stava succhiando la mia anima, e non andrà via finché non mi avrà per se”.

“Cosa? Allora abbiamo un problema” dice.

“Oh no, Regina l’ha” dice David.

“ Non starai dicendo sul serio? “ sono sconcertata.

“Ti sbagli di grosso, noi non lasceremo, io” si corregge Emma” Non lascerò che Regina muoia, è chiaro? L’ho promesso ad Henry” guarda il padre sconcertata.

“ Regina allora come lo sconfiggiamo? “ mi chiede Neve.

“ Dovremmo mandarlo in un altro mondo, dove non può arrecare danno. Non possiamo distruggerlo essendo già morto! “ spiego mentre Emma ancora mi sostiene. Ma che succede?

 

 

Regina ed io, stiamo andando al municipio a recuperare qualcosa che serve per cacciare lo spettro.

“Davvero Henry ti ha chiesto di proteggermi?” mi chiede Regina mentre estrae un cilindro da quel piccolo baule.

“Il cappello? “ chiedo sbalordita” Si te l’ho detto che lo avrei fatto! Quindi avevi tu il cappello di Jefferson”

“ Miss Swan come conosce Jefferson?” mi chiede guardandomi mentre i miei tornano con delle torce.

“ Allora cosa facciamo?” chiede mio padre.

“ Questo cappello aprirà un varco verso il nostro regno, dove non essendoci più nulla, lo spettro finirà nell’oblio” spiega Regina. “ Adesso resta solo da mandarcelo dentro”

Proprio in quel momento, si spalancarono le porte del municipio, mostrando lo spettro, sembrava più incavolato!

“Avanti Regina, fa funzionare quel cappello” incalza mio padre cercando di far indietreggiare lo spettro, muovendo la torcia infuocata. Ma Regina non riesce ad attivare quel cappello.

“Regina perché non funziona?” le chiedo standole vicino.

“ Sarebbe troppo chiedere di farlo funzionare?” dice mio padre.

“David ci sta provando, non metterle fretta” gli dico.

“Emma stai scherzando vero?”

Mi avvicino a Regina, ormai c’è una palizzata di fuoco, ma lo spettro non demorde. Metto una mano sulla spalla di Regina delicatamente, ed è come un click, il cappello si attiva.

“Sta arrivando attente” sento urlare David. Vedo lo spettro dirigersi a tutta velocità verso Regina, la afferro e la spingo via, per proteggerla. Cadendo però sono troppo vicina all’apertura del varco, dove lo spettro è già caduto e a quanto pare sta tirando anche me. Sento Regina afferrarmi il braccio.

“Emma reggiti!” dice ma la forza del varco é troppo forte e mollo la presa. Prima che tutto diventi confuso, vedo Mary Margaret saltare nel varco e afferrarmi dal colletto della giacca e poi il vuoto.

 

Non sono riuscita a trattenere Emma e Mary Margaret e andata via con lei.

“ Dove sono?” urla David atterrandomi al muro.

“Non lo so, ti assicuro che non lo so!”

“L’hai lasciata apposta, ammettilo” continua ad urlare con il viso velato di lacrime.

“No David, ha lasciato Emma la presa, volevo salvarla” ho il cuore in subbuglio, non doveva finire così.

“Mamma!” si avvicina Henry e mi guarda sconvolto” Dove sono Mary Margaret e la mamma, cosa hai fatto?” mi chiede.

“Henry, sono finite nel portare del cappello, mi dispiace, ho cercato di afferrare Emma, ma non ce l’ho fatta!” spiego.

“ Riportale da noi e dimostra che davvero ti dispiace, mamma! “ dice mentre va via assieme a suo nonno.

Il cappello è distrutto ma ci sarà sicuramente un modo per riportarle qui.


Note d'autore:
Eccomi qui con l'ultimo capitolo! Qualcuno mi ha fatto sapere che la storia ha preso una piega piacevole. Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Le critiche e i suggerimenti sono molto graditi! A presto, nei prossimi capitoli xoxo

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Capitolo 6
*** La Foresta Incantata ***


La Foresta Incantata

VI

 

 Subito dopo aver saputo che Emma e Mary Margaret erano finite nel portare io e David abbiamo fatto di tutto per cercare un modo per liberarle. Si è vero, mia madre, Regina, mi voleva per se, mi ha preso e tenuto a casa nostra, ma poi non so come e perché ma ha deciso che potevo tornare a casa con nonno. Mentre salgo le scale per andare a prendere le mie cose, li sento parlare, mamma dice a David, che la Foresta Incantata esiste ancora, ma non sa come tornarci. Infatti, in paese tutti si chiedevano il perché non fossero tornati li, e ad un certo punto, tutti volevano uscire dalla città. Era folle perché avrebbero perso ogni memoria, di quello che erano, ma nonno l’aveva impedito.

 

Al risveglio, mi ritrovo una spada puntata sotto il mento, osservo il guerriero, ma è una donna.

Ma che cosa? - fisso la figura e vedo Mary Margaret accanto a me. Ho tra le mani qualcosa, sembra essere un anello. Ricordo lo spettro, Regina che mi stava aiutando. Lo metto velocemente in tasca.

Prendi delle corde Aurora, leghiamo queste due!” – dice la guerriera, aspetta, doveva essere Mulan.

Ci legano e attaccano al cavallo, che cose primordiali, ma ovviamente eravamo nella Foresta Incantata. Giungiamo in un villaggio, dove tutti paiono spaesati e disorientati.

Sono dei rifugiati! –dico guardando Mary Margaret.

Siamo dei sopravvissuti!- esclama Mulan.

Senza che me ne accorgessi, mia madre colpisce Aurora e m’intima di correre, ma Mulan la colpisce, non so con cosa e casca a terra senza sensi.

Ci sbattono in un sotterraneo e quando, siamo ormai sole e sto tentando di far svegliare mia madre, sento una voce.

Chi sei?- domando guardando la donna uscire dall’oscurità presente poca distante.

Un’amica mi chiamo Cora! – si avvicina aiutandomi con Mary Margaret.

Che cosa è questo posto?- le domando guardandola.

Beh, un posto dove i nostri guardiani credono di essere al sicuro- mi spiega.

Al sicuro da cosa? – domando ancora accarezzando la fronte di Mary.

Beh dal mondo, questo è l’unico posto che il sortilegio di mia figlia non è arrivato-, dice.

Come? Regina? Tue sei la mamma di Regina - domando sconcertata.

Emma stalle lontano- si alza di scatto mia madre frapponendosi- E’ molto peggio di Regina, te lo assicuro.

I guardiani ci interrompono e ci portano dal comandante, che mia madre conosce, Lancillotto. Mia madre riesce a convincerlo ad andare a cercare qualcosa che ci riporti a Storybrooke. Mary Margaret m’illumina, parlandomi della teca, che mi ha portato nel Maine. Ci incamminiamo assieme a Mulan. Mentre sono a fare la guardia, e Mulan e Mary Margaret sono a prendere la legna e l’acqua, si fa buio.

Poco dopo un trambusto tra Aurora e mia madre e poi Mulan, mi costringe a sparare con la pistola per aria.

Emma cosa hai fatto?- dice mia madre spaventata. Infatti, da li a due secondi sentiamo i passi di un orco e iniziamo a correre. Mentre ci allontaniamo, inciampo in un ramo,cerco di sparare ma il mostro mi distrugge la pistola e ormai credo sia la fine, ma mia madre mi salva.

Arriviamo dopo non molto a quello che era il nostro palazzo, prima del sortilegio di Regina. Dopo aver trovato la teca, ci imbattiamo in Lancillotto, che in realtà è Cora. Beh questi cambi ancora non gli digerisco. Ci attacca e pur di difendere mia madre sono costretta a bruciare la teca. La fiamma che si stava propagando, Cora la solleva contro di me e quando la scaglia, Mulan la schiva. Cora sparisce sotto i nostri occhi.

 

Stiamo accampati per la notte ed io mi ritrovo a guardare l’anello che Regina ha perso quando la mia mano si è sganciata dalla sua. È un bell’anello, mi fermo a pensare che appartenesse a qualcuno di davvero importante per lei, chissà se sa che l’ha perso. Mi soffermo sul fatto che non è certo dipeso da lei se è quello che è, dato la madre è Cora. Quanto mi manca Henry, sospiro, tenendo ancora tra le dita quell’anello. E cavolo, non lo ammetterò mai, ma anche Regina mi manca, il suo sorriso. Ho paura che possano avercela con lei ancora, ed io non sono li a difenderla. Sono certa, che come Henry e David, anche lei stia facendo qualcosa per ritrovarci.

 

 

Devo parlare con Gold, non riesco più a vivere con il rimorso, che Henry non riveda più sua madre e sua nonna per causa mia. Avrei dovuto sfruttare la magia per aiutare Emma, infondo era grazie a lei che ero riuscita ad aprire il varco. Sapere che la Foresta Incantata esisteva ancora mi aveva fatto sperare di rivederla, ma per Henry. Anche se non riuscivo ancora a capire quelle strane sensazioni, che avevo provato quando Emma mi era troppo vicina.

Tu hai promesso di proteggermi, io prometto di salvarti!- dico guardando fuori dalla finestra. Dovevo parlare con Gold.

Note d'autore

Ciao a tutti quelli che seguono la storia. Perdonate la mia assenza, sono qui, tranquilli! Spero il capitolo vi sia piaciuto, cercherò di pubblicare presto anche il prossimo! Aspetto il vostro feedback, se preferite! Alla prossima xoxo

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Capitolo 7
*** Cambiata ***


Cambiata!

Note d'autore

Come promesso eccomi qui subito con un nuovo capitolo. Perdonate la lunghezza, ma ho dovuto mettere un bel po' di, puntate per così dire. Non vi intrattengo oltre, lasciandovi alla lettura, sperando che il capitolo sia di vostro gradimento. Alla prossima xoxo

VII

Parlare con Gold è stato un vero fiasco. Ho deciso di parlare con Archie, lui si era proposto di aiutarmi, di parlare e così feci. Busso alla sua porta e mi accomodo, mi attendeva e mi fece sedere. Non pensavo di certo che sarebbe stato davvero terapeutico, parlare con lui, ma mi sto aprendo e sto scoprendo tanto di me. Ma non potrei mai parlargli di quello che mi provoca la mancanza di Emma. Gli dico che sto tentando di redimermi.

Passano solo poche ore. Un fantasma del mio passato torna. Il dottor Whale, che poco prima mi aveva minacciato da Archie, è riuscito nel suo intento, in passato fallito, di far tornare in vita un morto. Ha riportato in vita Daniel, ma lui non è più quello di prima. Infatti, ha aggredito il dottore e mozzato un braccio. Sono con David lì e subito dopo mi accorgo che certamente Daniel, sarà nel luogo dove è stato l’ultima volta, le scuderie. David, mi guarda terrorizzato, lì c’è Henry per la pulizia del suo nuovo cavallo. Andiamo alla svelta lì, quando arriviamo, Daniel ha già attaccato Henry e David si scaglia su di lui, prendendo l’ometto, che fa scappare. Poi quando Daniel sta per avvicinarsi a me, David mi spinge e chiude il portellone.

Non resisterò a lungo Regina, usa qualche incantesimo- dice.

Non userò la magia su di lui- rispondo con le lacrime agli occhi.

Allora levati di mezzo, ci penserò io- dice estraendo la pistola.

No David, ti prego, fammi parlare con il mio amore, per favore.

Dico mentre lui si allontana. Apro il portellone e vedo Daniel in quello stato. Lui si avvicina lentamente a me allungando una mano, che poi mette intorno al mio collo, atterrandomi al muro.

Daniel, no sono io Regina- sto soffocando, ma è Daniel, il mio primo ed unico amore-Io ti amo- dico con un filo di voce.

Si stacca riprendendosi e mi guarda.

Regina- corre ad abbracciarmi, ma sta soffrendo, è sudato e ha delle convulsioni-Poni fine a tutto questo!

Daniel, io non voglio perderti di nuovo io ti amo!- dico guardandolo negli occhi.

Regina, puoi ancora amare ma io non posso- dice guardandomi accarezzandomi il viso. Poi un nuovo attacco, lo fa scattare e sono costretta a ridurlo in polvere.

 

 

Tornati al villaggio, troviamo tutti morti, tranne un unico superstite. Dice di essere un fabbro ma non è così, io conosco le persone quando mentono.

Iniziamo il viaggio per cercare qualcos’altro che ci possa portare di nuovo a Storybrooke. Questo tipo, che abbiamo scoperto, essere Uncino, e alleato di Cora, si allea con noi per sfuggire alla cattura degli orchi. Ci porta verso un albero di fagioli. Io e lui saliamo fin su in cima e dopo aver affrontato e discusso con il gigante, lasciando Uncino, di cui non posso fidarmi, alle grinfie dell’enorme uomo, scendo di nuovo sulla terra ferma.

Dopo un risveglio traumatico di Aurora, sappiamo che lei può mettersi in contatto con Henry, perché hanno subito entrambi la maledizione del sonno. Lui sta bene e questo mi fa felice. Conosciamo così che nella cella, dove era rinchiuso Tremotino c’è dell’inchiostro di seppia che toglie i poteri a chi usa la magia. Solo che quando arriviamo, Cora, che a quanto pare aveva controllato i nostri movimenti, parlando dal cuore di Aurora, ci intrappola li.

 

 

Dobbiamo impedire che mia madre arrivi qui, Tremotino, questo interessa anche a te! Sappiamo di cosa è capace quella donna – dico guardando Gold, che sta già formulando qualche sua idea malsana.

Dobbiamo bloccare l’accesso a tutti dal portale del pozzo, ma serve la polvere di fata.

Procurato il tutto, andiamo a praticare la nostra magia. Non c’è neppure David a dare rogna, poiché ha voluto subire, pur di rivedere Biancaneve, la maledizione del sonno. Devo proteggere Henry da quella donna- mia madre stava per rovinare tutto, anche la promessa che avevo fatto a me e ad Henry di salvare Emma e Mary Margaret.

 

 

Raggiungiamo assieme a Mulan, il lago di Nostos. Aurora l’abbiamo lasciata nella prigione di Tremotino, sotto sua richiesta. Quando arriviamo, quello che sembra un baratro è un varco che si è aperto grazie alle ceneri della teca e alla bussola. Ci scontriamo con Cora ed Uncino, ormai stanno avendo la meglio, soprattutto quando Cora, mi infila la mano nel petto, per strapparmi il cuore, ma non ci riesce. Un’aurea di luce si propaga da me, scaraventandola altrove, e dopo aver afferrato la mano di Mary Margaret, ci lanciamo nel portale.

 

Mamma, allora è vero, mi hai mentito- dice Henry guardandomi – Non vuoi salvare la mamma e la nonna?

Tesoro io non posso permettere che Cora, arrivi in questo mondo! Mi dispiace per Mary Margaret ed Emma, ma non possiamo- spiego.

Mamma invece puoi, loro stanno tornando attraverso il portale e tu non puoi ucciderle mamma! – dice scagliandosi verso il pozzo.

Cora distruggerà tutto quello che ho qui, e anche te e io non posso permetterlo- dico trattenendolo.

Mamma, Emma e Mary Margaret sconfiggeranno Cora, ti prego, mi hai detto di fidarmi di te, perché stai cambiando e tu fidati di me.

A quelle parole andai davanti al pozzo ad assorbire tutta la magia. Mi accasciai al tronco di un albero, supplicando Henry di perdonarmi di non essere riuscita nell’impresa. Quando a un certo punto Emma e sua madre saltano fuori.

Che cosa è successo?- dice Emma.

Mamma, ha salvato te e Mary Margaret! – dice Henry orgoglioso, abbracciando Emma.

Regina? Grazie- dice avvicinandosi a me, mentre sua madre corre via con Ruby – sai che tua madre è un tipo impegnativo?- dice guardandomi intensamente.

Miss Swan bentornata a casa!- dico sorridendole e lo sguardo che mi rivolge mi fa sciogliere il cuore.

 

 

Siamo qui per dare il bentornato a Mary Margaret ed Emma, sperando di non perderci per un bel po’ – disse terminando mio padre, brindando poi con noi. In quel momento mentre sto facendo tintinnare, il bicchiere con quello di mia madre entra Regina.

Cosa ci fa lei qui? – dice Leroy, impugnando un coltello dal bancone.

 

Leroy mettilo via, l’ho invitata io! – spiego e Regina assieme ad Henry si avvicina al bancone con le sue lasagne, mentre i miei mi trascinano via.

Emma ma cosa ti salta in testa?- dice mia madre- Ha tentato di ucciderci!

No, Mary Margaret, lei ci ha aiutato ad uscire da quel portale. Henry mi ha detto che vuole cambiare, non sta usando più la magia. Lui le crede e voglio farlo anch’io.

 

Sto parlando con Archie, quando vedo Regina infilare il suo cappotto e uscire. Do una rapida occhiata ad Archie e la raggiungo.

Ehi Regina, c’è la torta di Archie, non ne assaggi un pezzetto?- dico rompendo il ghiaccio.

No grazie, sono apposto così, grazie!- mi risponde ed io torno indietro- Grazie.

Regina lo hai appena detto – mi volto.

Per avermi invitato! – continua.

Henry lo voleva e beh, anch’io- mi uscì spontaneo- Mi fa piacere che passiate del tempo insieme.

Anche a me- mi guarda- mi piacerebbe passare più tempo con lui. Farlo dormire a casa.

Regina non credo che sia una buona idea- ammetto.

Vivi con lui da dieci minuti e già sai come si fa, il genitore- sbotta- Chiedilo a David, che si è occupato di lui quando non c’eri, come me nei primi dieci anni della sua vita.

Grazie di essere venuta- mi volto per rientrare.

Emma mi dispiace, davvero non dovevo aggredirti così! – mi dice facendomi voltare di nuovo, per la sua mano sulla mia spalla- Puoi accettare le mie scuse?

Certo, è vero allora che stai cambiando. Archie me lo aveva detto- sorrisi- Ti ho invitata dopo che lui mi ha detto che sarebbe stata una buona idea.

E lo è stata- sorride guardandomi- Adesso, è meglio che vada! Ciao Emma!- dice voltandosi e allontanandosi.

Come mio solito, metto le mani in tasca e quell’anello è ancora li. Scatto dietro di lei-Regina aspetta!

Emma cosa succede?- si volta siamo lontani da Granny’s.

Ho una cosa che ti appartiene-, esco l’anello mostrandoglielo - L’hai perso quando sono caduta nel portale-, le prendo la mano per metterglielo sul palmo- Grazie a questo non ho perso la speranza di tornare da Henry- le chiusi la mano, senza accorgermi di quelle scosse tra le nostre mani.

Non sapevo lo avessi tu, pensavo fosse andato perduto-, dice guardandomi e osservando le nostre mani.

So che è strano, ma mi – ingoiai il groppo – Mi sei mancata – ma che diavolo dici Emma. Vedo Regina sorridere e arrossire.

 

 

Okay, quello che Emma ha appena detto è assurdo, ma era quello che provo e avevo provato io. Poi quel contatto tra le nostre mani, mi lascia una scarica lungo la schiena e con uno scatto, mi ritrovo a stringere i suoi fianchi, spingendola al muro e a imprimere le labbra sulle sue. Non so cosa sia, ma non riesco a staccarmi, la bacio con trasporto e poi, beh poi la mia parte razionale ritorna apposto. Spalanco gli occhi e vedo quelli di Emma. Mi stacco e sparisco.

 

Cosa, cosa è appena successo? Fino a pochi minuti fa tenevo la mano di Regina e adesso sono ancora incollata a questo muro, come un adolescente, mi sto passando l’indice sulle labbra, che Regina ha appena catturato con le sue. Che cosa sta succedendo?  

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Capitolo 8
*** Emma! ***


Emma!

Eccomi, chiedo perdono a tutti quelli che seguono la storia. Ho avuto davvero pochissimo tempo per poter dedicarmi alla storia. Ma adesso sono tornata, spero che vi piaccia. Come qualcuno mi ha fatto notare, la storia tra le nostre care SwanQueen, non aveva ancora preso piede, ma adesso sono certa che si sia dato il via! Buona lettura!

VIII

~Emma’s side~

Quello che appena successo è particolarmente assurdo. Mi lascia di stucco e l’unica cosa cui penso è Regina. Prendo il mio maggiolone giallo e vado a casa sua. Parcheggio e subito dopo vado alla porta a bussare.

 

Regina apri, voglio parlare! – mai detta cosa più falsa e contrastante a quello che la mia testa sta pensando. 

 

Miss Swan, non abbiamo nulla di cui parlare!


Regina apri o sfondo questa porta! – dico convinta guardando quella grossa porta bianca.

 

Non oseresti!

 

Vuoi per caso mettermi alla prova? – dico aspettando con le mani sui fianchi. Vedo la porta aprire ed entro senza aspettare un invito. E’ in vestaglia da notte ed è di raso rosso. Per la miseria.

 

Allora di cosa vuoi parlare? – chiede ignara di quello che sta per succedere.

 

Cosa è successo poco fa, Regina? Ho bisogno di una spiegazione!- ammetto guardandola negli occhi.

 

Emma, io, non lo so, cioè, non lo so. – era davvero impacciata dovevo ammetterlo. Mi faceva quasi tenerezza.

Dormici su per favore, sarà stato solo un momento!

 

Solo un momento? Regina mi hai baciato, con la lingua. – e in quel momento, mi avvicino a lei.

E la voglio di nuovo! – dico afferrandola dal viso e la bacio senza sosta, non chiedendo neppure il permesso. Sento che vuole divincolarsi, ma non glielo permetto.

Emma – sussurra sulle mie labbra – Noi non possiamo! Cioè…

 

Oh sta zitta Regina, usa quella lingua per altro! – la costringo a baciarmi e la sento sciogliersi pian piano. Mentre mi abbraccia e sorrido.

Non sorridere miss Swan, o sai di cosa sono capace! –porto le mani sui suoi glutei.

 

Andiamo a letto! – sorrido – Fammi vedere lì di cosa sei capace!

 

Che presuntuosa che sei, Emma! – dice muovendo quelle labbra rosse e carnose. Le stringo la mano e mi lascio guidare in quella che deve essere la sua camera da letto.

Ah, immaginavo un letto con baldacchino, proprio di una Regina – mi spintona sul letto.

 

Togliti tutto, ora! – me lo ordina con quel suo tono molto cortese devo dire.

 

Solo se tu chiedi per favore e ti togli la vestaglia – dico guardandola.

 

Emma spogliati, per favore – dice mentre aperta la vestaglia scopro che è completamente nuda.

Wow che meraviglia! – dico mentre deglutisco. Lei mi finisce addosso, mentre avevo iniziato a spogliarmi.

 

 

~Regina’s side~

Oh si Emma! – dico un attimo prima di abbandonarmi al piacere e lasciarmi andare. Lei si sdraia accanto a me, e ha appena coperto entrambe con le coperte. Chiudo gli occhi rilassandomi.

Non so che pensare di quello che abbiamo fatto! – dico guardandola.

 

Regina, abbiamo fatto sesso, tutto qui! – dice ma sta mentendo a me stessa e lo sa bene.

 

Quindi adesso potresti anche andartene e goderti la festa per il tuo bentornato! – dico fredda come se davvero fosse stato solo sesso.

 

Regina dici davvero? Perché io sono stata davvero bene e non ho intenzione di andarmene – muta atteggiamento, e non sa neppure perché. E a quanto pare lo faccio anche io.

 

Hai ragione, sono stata molto bene anch’io. Se vuoi restare! – dico guardandola negli occhi e lei di tutta risposta, mugugna qualcosa e si accoccola sulla mia spalla.

 

Hai un buon odore, sa di mele! – dice e scoppio a ridere.

 

Oh ma davvero? – dico stringendola a me.

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Capitolo 9
*** Oh no...! ***


Oh no...!

IX

~Regina’s side~

Ci siamo addormentate dopo un po’ quella sera. Al mattino Emma è ancora qui al mio fianco, beh mi è praticamente incollata. Sorrido e le accarezzo una ciocca di capelli sul viso.

 

Ehi bella addormentata? Dobbiamo andare a lavoro e preferibilmente separate! – dico mentre mi volto appena verso di lei.

 

E chi dice che dobbiamo andare a lavoro?- dice guardandola.

 

Lo dice il tuo telefono, che squilla da tipo mezz’ora! Emma i tuoi non ti hanno visto rientrare. Oddio i tuoi! – scatto praticamente dal letto e inizio ad agitarmi per la stanza.

 

Regina, ehi ma che ti prende? – dice sollevandosi e stropicciandosi gli occhi come fa anche Henry e io sorrido come una scema.

 

Che mi prende? Se scoprono questo, mi ammazzano! Come ben sai non mi amano particolarmente! – ammetto stringendomi nella vestaglia.

 

Ehi. – sorrido guardandola mentre si avvicina e mi stringe tra le braccia – vuoi dire se lo scoprono! Adesso vado – mi bacia sulle labbra e dopo essersi vestita, esce dalla camera.

 

Emma ma esci così? – dico – ogni cosa fatta senza pensare ci farà scoprire.

 

Fammi apparire nel vialetto di casa mia allora! – dice.

 

Miss Swan non uso più la magia! – ammetto.

 

Dai, questo è a fin di bene! – sorride avvicinandosi per darmi un altro bacio e la faccio sparire.

 

 

~Emma’s side~

Ruby e Henry avevano trovato Pongo agitato, fuori di casa di Archie. Così siamo saliti io e lei e abbiamo trovato Archie per terra morto. Dannazione non può essere vero. Essendo lo sceriffo devo indagare. Parto proprio da Ruby, che mi dice di aver visto Regina entrare nell’appartamento ma impossibile, eravamo assieme. Com’è possibile. Come faccio, non può essere.

Le invio un messaggio. Dovevo parlarle!

 

Miss Swan che ci fai qui?- mi chiede guardandomi.

 

Entra in casa, adesso! – sono davvero arrabbiata, confusa e delusa. Avevamo usato una specie di acchiappa sogni per i ricordi di Pongo. E quello che avevo visto mi aveva lasciato senza parole.

 

Ma, che- la guardo avendo una faccia seria – Emma mi fai paura.

 

Regina adesso mi dici cosa è successo ieri notte!- le dico chiudendo la porta alle mie spalle con un tonfo.

 

Emma cosa succede? – chiede ancora e le afferro un braccio – mi fai male.

 

A quanto pare tu hai fatto molto più male! – dico guardandola negli occhi.

 

Non capisco di cosa tu stia parlando, ma che  ti prende? – mi guarda.

 

Regina, Archie è morto e a quanto pare sei stata tu! – dico ma so che è assurdo.

 

Emma io ero con te, e poi Archie è mio amico! Come avrei potuto? – mi guarda, si vede che è sincera.

 

Non so che pensare sinceramente! – poi ci penso bene e un brivido percorre la mia schiena.

 

Emma che hai? – si avvicina a me e mi stringe.

 

Regina, abbiamo un problema serio. Se non sei stata tu, c’e qualcun altro che preso le tue sembianze – dico e so che lei ha capito.

 

Oddio mia madre, è giunta qui. Ma come diavolo è possibile?- mi guarda e sembra particolarmente turbata – Emma è si un problema! Non posso permetterle di rovinare tutto.

 

Ehi, ci sono io, ti proteggerò! – la guardo e l’abbraccio – Non ti succederà nulla!

 

Emma non sai con chi hai a che fare. Ero convinta fosse relegata nel Paese delle Meraviglie, ma è riuscita a fuggire, è capace di tutto quella donna- si stringe a me e io mi sento così inutile in quel momento.

 

Ehi, la affronteremo insieme! Sono sicura che Gold ci aiuterà! – ammetto.

 

Oh no Emma, è proprio Gold, ad aver iniziato mia madre alla magia. Come ha fatto con me! – ammette, si sta aprendo con me non lo credevo possibile.

 

Regina ti prometto che troveremo una soluzione, noi lo facciamo sempre! – sollevo il suo viso e la bacio dolcemente- Non mi piacciono i tuoi occhi tristi! – mi guarda e mi sorride.


Eccomi qui, ho pubblicato un altro capitolo per voi,spero vi piaccia! Al prossimo! Fatemi sapere se avete suggerimenti o sono commenti, ma anche critiche! Ciao xoxo

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Capitolo 10
*** Da quando ti fidi? ***


Da quando ti fidi?

X

Mi spieghi da quando ti fidi di Regina, Emma?- chiede David guardandola.

 

Papà, ha salvato me e la mamma dalla distruzione del portale! – dice Emma guardandolo.

 

Sì, ma non toglie, il fatto che Pongo, l’ha vista entrare e ammazzare Archie.

 

Papà, non è stata lei ma qualcun altro! Tipo Cora! – ammetto.

 

Che cosa? Non può essere tesoro- dice Mary Margaret.

 

Invece è così, avrà trovato un altro modo per arrivare qua, ed io sono sicura quell’Uncino centri con lei e il suo arrivo! – dice Emma.

 

 

Gli avvenimenti che si susseguirono dopo la scoperta che Cora fosse tornata, non furono per nulla piacevoli anzi. Mary Margaret scopre che è stata Cora ad uccidere sua madre, che Regina salvò volutamente la piccola Biancaneve dal cavallo imbizzarrito.

 

Ne consegue la morte di Cora, che devasta Regina, tanto che chiude i ponti con tutti.

 

~Regina’s side~

Nonostante mia madre me ne abbia fatte di tutti i colori, sono imbestialita con chi me l’ha portata via.

I colpi decisi sulla porta mi destano dai miei pensieri. Se fosse stata di nuovo lei, Mary Margaret, le avrei sgretolato il cuore, se non fosse stato solo il pensiero di ferire Emma.

Apro la porta e mi ritrovo esattamente lei di fronte.

 

Miss Swan! – mi viene spontaneo, ormai in questa cittadina non sono più sicura di cosa succeda.

 

Regina, posso? – indica l’uscio e dondola appena sui suoi stivali.

 

Veramente non voglio avere nulla a che fare con i Charming! – dico contrariata.

 

Regina, per favore! Voglio solo parlare- mi guarda negli occhi e quasi perdo un battito, cavolo se mi era mancato il suo sguardo.

 

Okay, ma hai cinque minuti! – dico entrando in casa, dopo averla fatta accomodare.

 

Mi dispiace per tua madre, davvero! Se fossi stata qui, avrei fermato mia madre – dice guardandomi.

 

Infatti, dove diamine eri, eh? Pensavo mi avresti protetto e invece? Te ne vai salvando altra gente! Me lo avevi promesso! – dico gridando quasi.

 

Ehi, mi dispiace! – si avvicina a me e tenta di abbracciarmi.

 

No, non è vero! Non te ne frega niente, solo perché ero dalla parte di mia madre. Anche tu mi odi! – dico sedendomi stanca su una sedia.

 

No, questo non è vero! Io non ti odio, non più! – si china davanti a me e prende le mie mani.

 

È vero che hai ritrovato il figlio di Tremotino?- la guardo.

 

Regina, è il padre di Henry!

 

Cosa? Henry è nipote di Tremotino? Credo che mi sentirò male! – dico guardandola senza parole.

 

So come farti rinvenire! – dice e si solleva per baciarmi.

 

Emma noi non dovremmo! Ci faremo solo del male! – dico mentre le accarezzo il viso.

 

Ormai ci siamo dentro ed io non ho nessuna intenzione di lasciarti andare! – mi dice ed io resto senza parole un'altra volta.

 

Emma – m’interrompe con le sue labbra sulle mie e mi fa alzare. La sento indietreggiare verso non so, dove mi sta portando, ma sento le sue mani su tutto il mio corpo, ancora avvolto nel tubino rosso.

 

Regina- sussurra- ho voglia di te! – dice ancora mentre porta le mani sulla cerniera del vestito e la sento andare giù.

 

Emma – non capisco più nulla quando inizia a baciarmi il collo e mi sfila il vestito – Sei capace di farmi impazzire!

 

Buono a sapersi! – dice e la sento sganciarmi il reggiseno – Che meraviglia- mi massaggia il seno. Poi mi fa sedere e si libera dei suoi vestiti, restando in lingerie.

 

Cosa mi stai facendo? Sicura di non aver usato un filtro d’amore su di me? – dico godendomi i suoi baci, mentre le accarezzo i boccoli biondi.

 

Nessuna magia, vostra maestà! – dice mentre mi porta cavalcioni su di lei e sento le nostre intimità entrare a contatto.

 

Non sono più la regina cattiva, ti prego – sussulto quando sento la sua mano, sul mio piacere – Oh Emma!

Tadà, eccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia! Ma ovviamente il pericolo è dietro l'angolo! Recensite se volete! Ciao al prossimo capitolo! xoxo

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Capitolo 11
*** Non è un semplice diamante ***


Non è un diamante

XI

~Emma’s side~

Le cose con Regina erano tornate quelle di prima. Cioè ammetto che odio dovermi nascondere. È perché la voglio proteggere, non voglio che sia mal vista questa cosa, non so perché, ma deve essere così.

Le cose comunque non si mettono bene a Stoorybrooke, un visitatore esterno, un certo Greg è entrato qui e la cosa preoccupa al quanto Regina, ma anche August da quando abbiamo conosciuto Tamara, la fidanzata di Neal. No, non sono per nulla gelosa, anzi! Quello che mi dice Pinocchio, diciamola così non mi fa star tranquilla. Soprattutto dopo che lui, August, muore per mano di una donna. Pinocchio è ancora vivo.

~Regina’s side~

Non era possibile che nella mia città, ci fossero persone estranee, dovevo approfondire chi fossero. E nello stesso tempo che perlustro la zona, m’imbatto in una protezione magica, riesco ovviamente a raggirarla e vedo che stanno coltivando i fagioli magici, e chi potevano essere? I Charming e i loro amici nani, con il gigante buono.

La cosa mi manda in bestia e invio immediatamente un messaggio ad Emma.

 

~ Ci vediamo tra venti minuti a casa mia ~ Invio e aspetto risponda.

~ Ammettilo non riesci a stare proprio lontana da me ~ Non le rispondo e vado a casa.

 

Allora di cosa volevi parlarmi? – mi chiede entrando in casa dopo averle aperto.

 

In salotto! – dico piatta.

 

Regina cosa succede? – mi chiede ancora.

 

Che cosa succede? Dimmelo tu miss Swan – sapeva che la chiamavo così quando ero arrabbiata.

 

Regina non capisco, io non ho fatto nulla! – e lì mi fa infuriare.

 

Swan balle, state coltivando le piante dei fagioli ed io non sono stata informata! Che cosa pensavi di non dirmelo? Oh ma questo è troppo! Voi Charming mi avete davvero esasperato, ora davvero basta! – dico tutto di un fiato quando la vedo avvicinarsi non m’importa cosa dirà.

 

Regina io volevo dirtelo, ma era un segreto! Cioè, dio, io non capisco nulla di tutte queste cose, mi dispiace! – la guardo.

 

Vuoi portarmi via Henry? È così vero? Non te ne importa nulla di noi? Rispondi? Ti stai solo divertendo! Mi volevi ingraziare per stare più tempo con Henry! Bene adesso agirò alla maniera mia!

 

No, Regina non farlo! Tu verrai con noi! Ovviamente!

 

Non ho nessuna intenzione di fare ciò, mi prenderò quello che è mio e di Henry non saprai più nulla – pensavo al meccanismo di autodistruzione che c’era sempre stato nel sortilegio. Non m’importava più nulla adesso solo di Henry. Tanto loro non avrebbero potuto fare più nulla.

 

Le giornate passarono e Mary Margaret e David, avevano scoperto che i fagioli erano andati, distrutti. Emma disse loro che Regina l’aveva scoperto. E quando loro erano andati per catturarla, beh Regina era sparita.

 

~Emma’s side~

E se Regina se ne fosse andata? Se avesse superato il confine? Se per colpa mia avesse fatto qualcosa di estremo! Poi ho un’illuminazione!

 

È stata Tamara, si lei ha ucciso August e sicuramente farà lo stesso con Regina!

 

Mamma tu non puoi permetterlo! Lei è mia madre- eh ragazzino lo so bene, penso nella mia testa.

 

Henry tu vieni con me a scoprire qualcosa di più della fidanzata di tuo padre, mamma, papà voi andate da Gold, dobbiamo sapere dove è Regina.

 

Dopo quasi una giornata intera, è l’aiuto di Gold, che ci fa scoprire dove Regina si trova. Sono furiosa, per quello che mia madre mi ha detto. Chiunque stia torturando Regina la pagherà cara. Mi addentro con Neal nella fabbrica di sardine, odio questa puzza. Devo trovare Regina prima che possano farle del male.

Impugno la mia pistola quando sento dei rumori parecchio sinistri, delle urla. Con Neal ci dividiamo ed io mi appresto a capire da dove vengano.

Seguendo il lamento, arrivo a una porta e vedo Greg azionare l’elettroshock e Regina è lì. Sparo sul marchingegno e quando lui tenta di scappare, arriva mio padre a seguirlo. Io mi accerto di come stia Regina.

 

Ehi, sono qui! – le slaccio tutto e per un attimo le accarezzo il viso- Starai bene! Te lo prometto!

 

Ho sbagliato tutto, mi dispiace! – sviene tra le mie braccia.

 

Dopo poco siamo a casa nostra e Regina è stesa sul mio letto. La madre superiora l’ha curata e ha detto che deve riposare. Io sono sconvolta due volte, in questa cosa ho perso anche Neal, caduto in un portale, maledetta Tamara. Vedo Regina aprire gli occhi e le prendo una mano tra le mie.

 

Ehi Regina, come ti senti? Sta giù, devi riposarti! È tutta colpa mia! – vederla così, no non lo sopporto.

 

Zitta Emma, avete trovato il diamante? – dice guardandomi.

 

Io sono qui per accudirti e tu pensi ai diamanti!

 

Non è un semplice diamante, se attivato, ci cancellerà dalla faccia della terra e dal mondo magico! – dice ed io impallidisco.



Buona serata a tutti! Come va? Spero questo nuovo capitolo vi piaccia! Per i prossimi capitoli dovrete aspettare la prossima settimana, ma io comunque li sto scrivendo! Alla prossima xoxo

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Capitolo 12
*** Ho avuto paura! ***


Ho avuto paura!

XII

~Regina’s side~

Mi sveglio di scatto durante la notte. Sarà il pensiero che il diamante è in mano di quei maledetti impostori o che Emma sia al mio fianco? E’ dolce come Henry quando dorme. Ha una mano sul mio addome, come se volesse proteggermi. Sorrido e mi porgo a darle un leggero bacio sulle labbra. La sento mugugnare e sorridere.

 

Ehi, come mai sei sveglia nel cuore della notte? – mi chiede accarezzandomi il viso.

 

Ho fatto un brutto incubo! – dico mentre mi godo le sue carezze.

 

Come ti senti mia Regina?- dio, potrei sciogliermi quando mi dice certe parole.

 

Mi sento meglio, è ho una voglia particolare! – la guardo.

 

Anche tu fai gli spuntini di mezzanotte? – sorride e fa per alzarsi, ma io sollevo un po’ le coperte e mi metto cavalcioni su di lei.

 

Regina cosa fai? – la vedo deglutire, anche se è lievissima la luce della luna che filtra dalla finestra, mi mordo un labbro.

 

È di te che ho voglia, Swan! – dico mentre mi chino a baciarla con passione, muovendo appena il bacino su di lei.

 

Regina, ci sentiranno! – dice sgranando gli occhi, quando porto una mano tra le sue cosce, superando gli slip.

 

E tu non gridare, allora! – la guardo scendendo a baciarle il collo.

 

Oh Regina, spero di riuscirci, perché sennò saremo in guai grossi! – mi dice e iniziamo a fare l’amore.

 

~Emma’s side~

Farlo con Regina, in estremo silenzio per non farci scoprire, è stato molto interessante. È mattino e la osservo dormire, dopo essermi fatta una doccia. Mi meraviglio che mia madre non mi abbia fatto un interrogatorio assurdo sul fatto che dormissi con lei. Ad ogni modo il risveglio per lei non è molto piacevole, infatti, è un boato che la fa scattare dal sonno.

 

Oddio no, il diamante è stato attivato! – si sveglia grondante di sudore.

 

Ehi, calmati che succede? – le accarezzo il viso.

 

Emma, siamo spacciati! – dice con gli occhi sgranati.

 

Regina, deve esserci un modo! – dico guardandola.

 

Emma, andiamo a cercarlo- si sistema e indossa gli stivali.

 

Quando troviamo il diamante nella miniera, Regina mi dice che può solo rallentarlo e che per farlo dovrebbe morire.

 

Regina no, deve esserci un altro modo! – dico mentre la guardo e non posso pensarci a questa cosa.

Tento in tutti i modi di persuaderla, ma lei si mette all’opera e contrasta il diamante.

Non se ne parla che io la lasci morire dobbiamo recuperare i fagioli da quegli esseri insignificanti.  La guardo per un lungo istante, ma lei non solleva lo sguardo, ma una lacrima è scesa sulla sua guancia e io vorrei davvero fare di più.

Con Mary Margaret pensiamo che il portare potrebbe risucchiare il diamante. Così mio padre recupera i fagioli con Uncino.

Quando torniamo alla miniera, Regina sgrana gli occhi nel vederci lì. Le spieghiamo il piano, ma quando metto mano al fagiolo, non c’è, non c’è più nulla da fare. Moriremo e Henry resterà da solo, perché è nato in questo mondo. Guardo Regina che ha una lacrima che minaccia di uscire ancora una volta. E decido a fare qualcosa che non avrei mai pensato. Ci tengo troppo a lei, non posso perderla, e permettere che Henry possa vivere senza di lei, che l’ha cresciuto per dieci anni, non se ne parla.

 

Lo faremo insieme, possiamo riuscirci! – dico mentre mi avvicino al diamante, per disattivarlo con lei. Poco dopo siamo scagliate ai due opposti.

 

Il cristallo è disattivato! – dice Regina tenendolo in mano e porgendomi l’altra per aiutarmi a sollevarmi.

 

Henry dov’è? – chiedo non vedendolo e proseguendo alla ricerca troviamo il suo zainetto. Corriamo sul porto e lo vediamo in lontananza. Io, con Regina e David, corro per tentare di fermarli, ma nulla, Henry  finisce nel portale con Greg e Tamara.

 

Li ammazzerò con le mie mani! – dice Regina ed io la guardo male.

 

No, Regina! Non dirlo mai più! – ci scambiamo uno sguardo e poi nulla.

 

Infine è Uncino, assieme a Gold a darci motivo di sperare, assieme alla scoperta che l’ultimo fagiolo magico lo ha il pirata, che riusciremo a ritrovare Henry.

 

 Poco dopo sulla Jolly Rogers. 

A cosa pensi? – è Regina che mi desta da un mio ricordo.

 

Ad Henry, Regina! – abbasso lo sguardo per un attimo. Siamo ancora sulla nave di Uncino, raggiungeremo a breve l’isola che non c’è. E io ne ho quasi paura, Gold dice che la magia qui è diversa dalla foresta incantata.

 

A cosa in particolare? Non sembra tu pensi ad un qualcosa di felice! – si poggia al pontile.

No infatti! – la guardo – Non l’ho mai detto a nessuno! Ma voglio condividerlo con te. 

 

 

{Ero in ospedale, e stavo per dare alla luce Henry- disse Emma mentre parlava con Regina.

Ho fatto una tale fatica per partorirlo, ma non ne ho neppure potuto godere! Dicono che tutte le mamme, dimenticato il dolore che provano per far nascere i figli, ma a me è rimasto fino a quando non l’ho rivisto – ammise con gli occhi lucidi.

Quando ho abbandonato Henry, non l’ho fatto perché non lo volevo, ma volevo dargli un'opportunità migliore e l’ha avuta con te – le sorrise , sfiorando la sua mano poggiata sul bordo della barca.

Ho pianto lacrime amare. Perché avere per nove mesi un bambino dentro e poi doverlo lasciare non è mai bello! – sorrise appena – Henry è cresciuto, come meglio non poteva ed è solo grazie a te! – sorrise ancora}.

 

~ Regina’s side~

Quello che mi ha detto Emma, mi ha fatto capire diverse cose e sono contenta lei si sia aperta a me in quel modo. Davvero le interessa allora la mia opinione.

Ad un certo punto la nave comincia a rollare in maniera assurda, Uncino ci dice che siamo appena stati attaccati dalle sirene. Dopo un primo momento di calma, dopo averle contrastate, la sirena che abbiamo catturato, invoca una tempesta. Io vorrei tanto ucciderla, ma i Charming dicono di no. Anche Emma non sembra convinta. Gira e gira, finiamo a litigare. Io e Mary Margaret ci prendiamo a schiaffoni, belli sonori, il pirata e il principe se le tirano di santa ragione. Ci stacchiamo solo quando Emma, si mette in piedi sulla balaustra della nave.

 

No, che fai? – ci stacchiamo e lei si tuffa in acqua. La tempesta era ancora forte, un ponteggio di funi cade in acqua e colpisce forse lei.

 

Ma che le è saltato in mente, dannazione! – Vedo David ripetere la scena, ma Uncino lo circonda con una corda. Poco dopo recupera Emma e li tiriamo su. Afferro Emma tra le mie braccia e la guardo.

 

No, Emma – le accarezzo il viso, ha un taglio sulla fronte – Che hai fatto? –Le faccio la respirazione bocca e continuo sotto gli sguardi stupiti dei Charming. Dopo un po’ sputacchia acqua e la tempesta si rada.

 

Avevo ragione io, se soltanto mi aveste ascoltato – dice – Eravamo noi a far aumentare la tempesta. – mi guarda e si solleva.

 

Aspetta ti guarisco - mi guarda e annuisce.

 

Andiamo sotto coperta, sento freddo – sorride ai suoi e la seguo di sotto – Tu sei completamente impazzita, potevi morire Emma! – si volta di scatto e mi afferra il viso tra le mani, baciandomi. Resto con il fiato corto.

 

Volevo ricambiare quello di poco fa! – sorride sfilandosi la maglia. Io deglutisco guardandola, stiamo rischiando davvero grosso con questi sotterfugi.

 

Emma, perdonami per poco fa! Ho avuto paura! – ammetto guardandola mentre si volta e mi ribacia.

 

Sono qui! E non ho intenzione di lasciare Henry solo con te! – la guardo male e la pizzico sul sedere.

 

Non fare queste cose, mi fai venire voglie particolari. – mi dice e finisco appiattita sulla porta chiusa della cabina, con lei che mi bacia e mi palpa un seno sotto la giacca.

Ed eccomi qui, diciamo che non c'è l'ho fatta a non scrivere anche questo capitolo. Una recensione in particolare mi ha fatto venire delle idee in mente. Ringrazio l'artefice. Spero che vi piaccia il nuovo inserimento di scene del passato. Che altro dire, ringrazio vivamente chi segue e chi recensisce, grazie infinite. Ciao alla prossima xoxo

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Capitolo 13
*** Salviamo Henry ***


Salviamo Henry

XIII

 

Regina ed Emma si chiusero in quella cabina.

Emma iniziò presto a far scendere quella mano che era sopra il seno di Regina. Le sfilò la giacca bluette, poi sbottonò la camicia rossa chiara, scoprendo una canotta nera con un accenno di pizzo.

 

Sei così accattivante Regina - le disse Emma guardando il suo seno.

 

I miei occhi sono qui su miss Swan! – disse Regina sollevandole il viso dal mento e mi porse a baciarla.

 

Emma le sfilò la camicia e poi la canotta e sganciò il reggiseno. La strinse poi a sé. Si sfilarono poco dopo gli stivali e anche i pantaloni restando in intimo. Poco dopo anche quello finì sul lettino dove si accingevano a sdraiarsi.

Le loro mani s’intrecciarono più volte. I loro sguardi s’incontrarono ogni qual volta i loro occhi si sollevavano verso quelli dell’altra. Si sorrisero con un po’ d’imbarazzo, le gote rosse, per la passione che le stava avvolgendo in quel momento. Emma passò i polpastrelli sulle labbra di Regina, guardandola negli occhi e si porse a baciarla lievemente. E poi ancora ripeté quel gesto, per poi mordicchiarle le labbra e passarci su la lingua. Era la prima volta che lo facevano così intensamente, con quei lievi e trattenuti gemiti, sempre per non farsi scoprire. Poi quando raggiunsero l’apice, lo fecero assieme e fu bellissimo. Fu Regina a sollevarsi e rivestirsi per uscire da quel letto, anche di contro voglia. La guardò per un lungo istante e poi la baciò.

 

Buonanotte Emma! – disse prima di aprire la porta e lasciare la cabina. Emma non fece neppure in tempo a salutarla. Rimase lì nuda a letto.

 

 

~Emma’s side~

Vengo svegliata da mia madre che mi dice di essere arrivati all’isola che non c’è. Avevo già messo in chiaro, che tutti insieme dovevamo collaborare e che non dovevamo litigare mai, almeno finché eravamo, su questa dannata isola.

 

Le cose non vanno particolarmente bene qui! Prima i bimbi sperduti ci attaccano, poi Peter Pan manda, quella che dovrebbe sembrare una cartina per trovare Henry, solo un pezzo di pergamena bianca. C’è dietro un indovinello, che posso risolvere solo io!

Alla fine parlando con mia madre, scopro che dovevo semplicemente ammettere a me stessa, che fossi una bambina sperduta anch’io.

 

Ma sono anche la Salvatrice e salverò mio figlio Peter Pan! – dico come se lui potesse sentirmi.

Meno male che il cattivo era Uncino nel film! – dico ridacchiando, mentre mi allontano appena. E il capitano mi segue.

 

Swan nel film era affascinante come me? – chiede il pirata.

 

Uhm credo di sì, aveva dei bei boccoli neri e l’eye-liner! – ridacchio.

 

Ti fa sorridere- dice attirandomi a se con l’uncino. E appena mi volto mi bacia. Infila presto la lingua ed io resto immobile.

 

Che fai? Sei impazzito? – lo spingo via appena.

 

Non ti è piaciuto? Dai Swan di che hai paura?- lo guardo sconcertata, perché mi sono appena accorta che Regina, sicuramente ci avrà visto. La vedo sparire dietro quegli arbusti.

 

Killian , sta lontano da me! Sto cercando di salvare mio figlio! Tu controlla mio padre per favore.

 

Mi allontano e seguo Regina. La trovo poco dopo seduta su un tronco. So che mi ha visto ed io non so cosa dire. Così dico l’unica cosa che mi viene in quel momento.

 

Ehi! – dico mentre lei si alza.

 

Ehi- risponde lei di rimando e la vedo che è calma, ma perché? Starà già per lanciarmi una sfera di fuoco?

 

Regina, non ha significato nulla te lo assicuro! E’ stato lui a baciarmi! – mi giustifico e spero che mi creda.

 

Non bacia granché bene il pirata con l’eye-liner! – sorride.

 

Assolutamente! – sorrido e mi avvicino a lei e la stringo con un braccio alla vita. Lei mi mette una mano sul bicipite e sorride – E tu che ne sai di come bacia?

 

Wow, ti tieni allenata Swan? Beh tanto tempo fa gli ho rubato un bacio, non ricordo neppure per quale motivo!– fa quel sorrisetto sollevando l’angolo delle labbra che non mi fa capire davvero più nulla. Porto una mano tra i suoi capelli e la bacio con trasporto.

 

Emma – si stacca appena e sussulta sulle mie labbra – dovremmo smetterla, soprattutto qui, potrebbe saperlo chiunque. 

 

Ti preoccupi troppo Regina! – sorrido guardandola e la ribacio con più enfasi.

 

Emma, se dovessero scoprirlo i tuoi, si tornerebbe a fare la guerra e sinceramente voglio solo trovare Henry e andar via! – mi guarda, dopo essersi staccata.

 

Non t’importa di noi? – mi stacco.

 

Emma certo che m’importa, ma è alquanto strano per me, cioè ho avuto solo due storie e questa non so come gestirla, sono cambiata e – mi guarda.

 

Eh? Immagino sia una lunga storia! – lei si sposta perché abbiamo sentito un rumore e vediamo spuntare un bambino sperduto.

 

~ Regina’s side ~

Altolà! – dico vedendo quel ragazzino e accendo una sfera di fuoco.

 

Emma! – accorre Biancaneve ed io la guardo.

 

Tranquilla, Mary Margaret mi so difendere ancora - sorrido e mi avvicino al ragazzo. Decido di capire dove si trova Henry. Strappo il cuore del ragazzino, dopo le storie delle due e do lui un pezzo del mio specchietto, che lui porterà ad Henry sotto il mio comando.

Dopo qualche oretta riusciamo a vedere Henry, sta bene e ci dice cosa succede. Dobbiamo trovare un modo, per entrare nell’accampamento dove Henry si trova.

 

L’avventura non è ancora finita, perché Uncino dice che dovremmo cercare una fata. Quando nomina il suo nome, io ammetto che non proseguirò con loro.

Poco dopo, infatti, Trilli mi aggredisce e porta nel suo covo, vorrebbe vendicarsi per quello che ho fatto in passato. Non ho certo paura di lei, poiché scopro che non ha potere. Uscite, troviamo il resto della compagnia, e vedo che Emma è visibilmente preoccupata, ma non deve, sto bene. Le rivolgo uno sguardo e proseguiamo per cercare Henry.

 

È tutto un gran caos qui, vorrei davvero solo trovare Henry e andar via di qui.

Peter Pan mi ha davvero rotto le scatole, poi Trilli che mi ricorda il mio passato, io vorrei solo andare avanti.

 

Che hai? – la voce di Emma mi desta dai miei pensieri.

 

Nulla, stavo solo pensando! – la guardo e mi fermo.

 

A Henry? – mi domanda guardandomi negli occhi.

 

Ovviamente penso a lui, ma tanto anche a me e te! – ammetto abbassando lo sguardo-

Mi turba la presenza di Trilli, che mi aveva parlato tempo addietro dell’esistenza del mio grande amore. Dopo Daniel non mi sono più innamorata di nessuno e ho avuto paura, ho paura – ammetto.

Per fortuna i Charming ci interrompono dicendo di aver trovato Neal. Beh ovviamente Emma, si affaccenda per liberarlo.

 

~Emma’s side~

Neal è vivo e si trova intrappolato nella Caverna dell’Eco, per liberarlo, cosa dobbiamo fare? Dire i nostri più profondi segreti.

Killian dice che ci siamo baciati, mia madre ammette di volere un figlio, mio padre dice che stava morendo e che avendo usato un antidoto presente sull’isola adesso dovrà rimanerci. E mano man che loro dicono qualcosa, un ponte si crea tra noi e Neal, chiuso in una gabbia. Quello che mi fa restare di sasso è ciò che dice Regina, che ammette che vuole continuare a cambiare per le persone che ama. Quello che voglio io adesso è poterla stringere, ma voglio anche che Neal, esca da quella cosa e ammetto che ho bisogno ancora di lui.

Infatti, è proprio Neal che ci rivela di essere scappato dall’isola che non c’è, dopo diverso tempo, avendo catturato l’ombra di Pan. Quindi è ciò che faremo, andiamo a cercarla.

 

Regina qualche tempo prima mi ha insegnando ad usare parte della mia magia. Sperando sia utile usare la rabbia che lei dice, per attivarla.

Durante un battibecco tra Neal e Uncino, riesco a catturare l’ombra.

 

Attacchiamo l’accampamento di Pan, ma di lui ed Henry nessuna traccia. Torchiamo per quel che possiamo i bimbi sperduti liberando anche Wendy.

Henry dov’è?  Pare che Pan lo stia portando alla Roccia del Teschio. La squadra di salvataggio per Henry si muove verso quell’isolotto e nuovamente devo usare la magia, per eclissare la luna.

 

Miss Swan, concentrati e segui quel che faccio io – mi dice Regina mentre si pone davanti alla luna. Mi spunta un sorriso nonostante tutto quello che sta succedendo e le cose che  sono state dette in quella caverna. Regina mi sorride ed io seguo quel che lei fa, con molta attenzione.

 

Quando arriviamo nella parte alta della roccia, è evidente cosa sta succedendo. Gold ci aveva preceduto e adesso non c’era più traccia di lui.  

Ci siamo io, Neal e Regina, che guardiamo nostro figlio mentre tiene il suo cuore in mano. Il cuore del vero credente, continua a ripetere Peter Pan.

 

Noi crediamo in te, Henry – dice Neal.


Perché ti vogliamo bene – dico a mia volta.


Più di ogni altra cosa – aggiunge Regina ma Henry risponde.

Anch’io vi voglio bene. Ma devo salvare la Magia! – dice prima di piantare il cuore nel petto di Pan, lui sembra rinvigorire, mentre Henry cade a terra inerme.

 

Nooo, Henry! – sento Regina gridare e avvicinarsi ad Henry, io e Neal facciamo la stessa cosa.

 

Come sta? –chiedo a Regina, che massaggia il petto di nostro figlio ed io porto una mano sulla sua. Lei mi guarda e scorgo nel suo sguardo un velo di disperazione.

 

Regina fa un incantesimo di conservazione per custodire il corpo di Henry mentre io mi bacchetto con quello, vabbè non dico cosa mi sta passando per la testa, di Peter Pan, prima che lui voli via.

Chiedo a Neal se sa dove possa essere adesso Peter Pan, per poter arrivare a lui e riprendere il cuore di Henry.

 

Emma, so solo dov’è il suo accampamento! – mi dice.

 

Non tornerebbe mai lì, sarebbe sciocco. Sei inutile! – dice Regina e Neal resta lì impalato.

 

Regina, smettila! – la guardo con un velo di fastidio.

 

Non dirmi cosa devo fare Swan, mio figlio sta morendo! – dice piatta.

 

E’ nostro figlio, Regina! – la guardo, si siamo in tre ma è nostro figlio – So bene cosa provi!

 

No, non sai minimamente cosa provo, Emma! – dice guardandomi e quasi mi fa male – tu hai i Charming, sti due tipi che ti vengono dietro. Tu hai tutto, dannazione. Invece io ho solo Henry, solo lui, è non ho nessuna intenzione di lasciarlo andare, dopo tutto quello che ho fatto per averlo! – mi guarda con gli occhi colmi di lacrime, tiene la mano di nostro figlio e mi chino a guardarla e accarezzare i capelli del bambino. La incito dunque a trovare un modo per trovare e sconfiggere Pan, e lei mi indica la lama della spada, con cui poco prima ho ferito il folletto volante.

 

Dico a Neal di prendere Henry e di cominciare a tornare verso l’accampamento. Rimasta sola con Regina la guardo, è ancora lì accovacciata per terra, che guarda un punto impreciso davanti a sé. Mi inginocchio nuovamente e le sollevo il viso dal mento.

 

Regina cosa ti prende? – le mi scansa la mano e mi guarda solo senza parlare – Perdonami se ho detto qualcosa che non dovevo. Ti prometto che salveremo Henry, ci siamo venuti apposta su questa dannata isola! Quindi adesso dammi la mano e andiamoci a prendere il cuore di nostro figlio.

 

Lei me l’allunga e quando la tiro su lei si stringe a me con forza.

 

Ehi così non respiro! – le accarezzo le spalle – Andrà bene, Regina! Te lo prometto, dai, andiamo – mi stacco quel poco e la bacio lievemente sulle labbra.

 

Raggiungiamo tutti gli altri all’accampamento dove troviamo tutti i bimbi sperduti e il braccio destro di Peter Pan. Regina quasi famelica si scaglia su di lui e vuole strappargli il cuore, ma io la fermo per un braccio e le intimo di fermarsi.

 

Dannazione Emma, Henry resisterà un’altra ora ancora! Dobbiamo muoverci! – mi dice e io ho già un bel discorso da propinare ai ragazzi. Sono spaventati come me, adesso, e quando avevo la loro età!

 

Anch’io credevo di non ritrovare mai i miei genitori, anch’io ero una bimba sperduta. Adesso però non lo sono più, perché ho tanta gente che mi vuole bene e sarà così anche per voi. Vi porterò a casa nostra, torneremo tutti insieme a casa.

 

Riesco a convincere i bambini e alcuni di loro mi dicono che Peter Pan è all’albero del pensiero. Così io Regina e mia madre, non perdiamo neppure un attimo e andiamo alla sua ricerca.

Arriviamo trovando il vaso di Pandora, dove nostro malgrado Tremotino è rinchiuso a causa di Peter Pan. Delle liane di incatenano ad un grosso albero, quello dei rimpianti, dice il folletto appena comparso. Le liane stringono, mentre il folletto dice di essere il padre di Tremotino. Tratta ovviamente male me, perché conosce attraverso il cuore di Henry, cosa mio figlio abbia provato. Poi attacca mia madre che mi ha abbandonato per ventotto lunghi anni.

 

Quando hai finito folletto fastidioso – dice Regina.

 

Oh oh parla la donna che ha più rimpianti di tutti! – ribatte lui.

 

Oh no carino, ti sbagli di grosso, nonostante tutto ciò che ho fatto! Io non ho rimpianti! – dice Regina con tono di sfida e così siamo libere dalla stretta. Infatti non perde un attimo per strappare il cuore di Henry dal cuore di Pan, che adesso sappiamo essere il suo bis nonno. Dannazione mi verranno le rughe a furia di scoprire tutte queste cose. Guardo Regina per un lungo istante e le mimo un grazie lei sorride tenendo tra le mani il cuore e il vaso dove è rinchiuso Tremotino.

~Regina’s side~

Sono già tutti sulla Jolly Roger, io, Emma e Mary Margaret corriamo come matte verso quella nave e quando arriviamo metto dolcemente il cuore di Henry al suo posto. Stringo la sua mano e guardo Emma che fa lo stesso.

 

Dimmi che non è troppo tardi! – dice mentre mi guarda e so che vorrebbe stringere anche la mia mano, e anche io lo vorrei, davvero tanto. Poi Henry rinviene e ci stringe insieme. La mia mano e quella di Emma, si sfiorano sulla schiena di nostro figlio.

 

Andiamo piccolo ti porto a letto! – guardo nostro figlio e scambio uno sguardo con Emma. Porto nostro figlio negli alloggi del capitano e custodisco il suo cuore con un incantesimo.

Dopo un nuovo momento di allerta causato da Peter Pan. Ci prepariamo a salpare, Tremotino ha rinchiuso nel vaso il suo paparino, così che non ci dia più fastidio.

 

Regina sei pronta? – Emma richiama la mia attenzione e io mi preparo per appiccicare quella dannata ombra di Pan, alla vela maestra della Jolly Roger. Appena la palla di cannone manda per aria l’ombra io la lancio verso la vela e prende colore nero. Finalmente possiamo tornare a casa.

 

Sono contenta che tu lo abbia ritrovato Regina! Quindi anche la Regina Cattiva sa amare! – mi dice e rivolgo uno sguardo sia ad Henry che sta abbracciando suo padre, sia ad Emma che sta parlando con il suo. Quanto mi manca, era l’unica persona che amavo davvero, mio padre!

Buona sera a tutti! Lo so, lo so, avevo promesso un capitolo subito dopo Pasqua. Ci ho messo un po', grazie ai vostri suggerimenti, mi sono cimentata nel creare un capitolo più corposo! Spero vi piaccia e che recensiate, minacciandomi anche di picchiarmi, se le cose non vi piacciono. Ad ogni modo, vedrò, per farmi perdonare del ritardo di pubblicare oggi stesso un altro capitolo! Alla prossima, ciao xoxo

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Capitolo 14
*** Non sono stata io! ***


Non sono stata io!

XIV

Avevano appena salpato e si dirigevano volando presso Stoorybrooke. Le cose sembrano andare per il meglio, David stava meglio grazie all’aiuto di Tremotino.

Appena arrivati a casa, tutta la città li accolse con applausi e schiamazzi di ogni genere, felici di rivederli di nuovo sani e salvi.

 

~Regina’s side~

Siamo appena scesi dalla Jolly Roger e tutti si stanno abbracciando, Mary Margaret e il suo principe, Henry ed Emma. Neal con la fidanzatina di suo padre. C’è anche la sirenetta con il suo principe. Mentre io sono qui sola, che guardo tutti.

Dobbiamo ringraziare Regina! – dice Mary Margaret e resto a guardarla non capendo – Lei ci ha aiutato a salvarci! – vedo Emma sorridere dolcemente e quasi arrossisco.

 

Grazie Mary Margaret! – dico e sorrido. Poi vedo Henry con Felix e guardo Emma.

 

Nostro figlio ci fa capire che dobbiamo tenerlo sottocontrollo e ha ragione. Dopo aver rinchiuso Peter Pan, nel vaso di Pandora, Gold lo incanta in una minibotola, così che possa essere solo lui a liberarlo.

 

~Emma’s side ~

 Ho appena portato il libro delle favole ad Henry, ma lui non sembra particolarmente entusiasta. Lo guardo e gli chiedo se si senta bene, se ha bisogno di andare a stendersi.  Mi lascio poi convincere a lasciargli dello spazio solo e mi allontano, andando al bancone a prendere qualcosa da bere. Vedo più lontano Regina con le due fate. Ho bisogno di parlarle di Henry, così mi avvicino e le interrompo.

 

Vi spiace se vi rubo un attimo Regina? – le altre due annuiscono e tendo nella mano il braccio di Regina, mentre usciamo dal Granny.

 

Emma che ti prende? – mi guarda non capendo – Che fai?

 

Regina c’è qualcosa non va in Henry! – la guardo lasciandole il braccio.

 

Pensavo che mi avresti lasciato il braccio! – mi guarda e sospira.

 

Emma, ha subito un grande shock, deve riprendersi! – dice.

 

Regina, ho portato ad Henry il suo amato libro delle fiabe, lo ha a malapena toccato, non era minimamente curioso!

 

Mamma sono stanco! – dice Henry uscendo da Granny.

 

Certo ragazzino andiamo a casa! – gli dico accarezzandogli i capelli.

 

Voglio andare a casa di mamma, posso? – dice guardando Regina che resta sorpresa quanto me.

 

Certo tesoro andiamo- dice lei, mentre mi guarda e ho già capito. Li raggiungerò non appena mi libero.

 

~ Regina’s side ~

Sono appena andata da Henry per accettarmi che si sia messo a letto e lo trovo che gironzola ancora per la sua camera. E’ preoccupato e mi fa diverse domande, che prima non mi ha mai fatto. È preoccupato che Pan, possa fargli qualcosa di male, mai io lo proteggerò sempre, come del resto Emma. Lo metto a letto e gli rimbocco le coperte, baciandolo sulla fronte e scendo di sotto. Sento un lieve bussare alla porta e vado ad aprire, in tenuta da notte, ma infondo sapevo che poteva essere solo Emma.

 

Vieni entra! – le dico accostando la porta e lasciandola accomodare.

 

Pensavo dormissi in vestaglia da notte – scherza lei e io la guardo – Ehi che succede?

 

Hai ragione tu! Henry è strano! – dico mentre mi vado a sedere sul divano.

 

Ho chiesto il tuo parere perché tu lo conosci di più di me! Ma il senso materno è anche mio! Che ti ha detto? – chiede sedendosi al mio fianco e mi guarda attentamente.

 

Mi ha chiesto del mio scrigno! Non lo so Emma! – dico guardandola e poggiandomi a lei. Sento il suo braccio stringermi e sorrido.

 

Quando eravamo alla Roccia del Teschio, hai detto quelle parole perché? – mi guarda sollevandomi il viso. Ed io prendo a raccontarle.

 

{Anni fa, prima che il sortilegio si compisse, ero andata da Tremotino e lui mi disse che sarei tornata da lui, per una mancanza che avrei sentito nel cuore – iniziò Regina, raccontando qualcosa del suo passato ad Emma.

Per il sortilegio ho dovuto uccidere mio padre, me ne pento ogni giorno, non sai quanto – assieme ad Emma, diventava vulnerabile.

Quindi Gold, sapeva che ad un certo punto della mia vita, sarei tornata da lui a chiedere qualcosa per colmare il vuoto che la morte di mio padre aveva creato. Ho adottato Henry per questo.

 

E perché non hai provato ad avere un figlio, con Graham che so! – disse anche se era più che felice, che Henry fosse cresciuto con Regina.

 

Regina la guardò per un lungo istante e il viso le si rigò di lacrime. Emma la guardò preoccupata!

Non ne posso avere, Emma! – si asciugò il viso – Anni fa, ho bevuto una pozione che non mi darà mai la gioia di diventare madre in quel modo! – disse.

 

Oddio e perché hai fatto una cosa così? – chiese non capendo.

 

Perché non volevo che un mio erede, diventasse come mia madre voleva che diventassi io! – la guarda – Ecco perché tento in tutti i modi di proteggere Henry! Tu lo devi proteggere anche da me! – disse guardandola }

 

Regina, tu non potresti mai fare del male ad Henry! Ti ringrazierò ogni giorno per tutto l’amore che gli hai dato e gli dai. – si avvicina e mi bacia con dolcezza, e restiamo lì a coccolarci e parlare ancora un po’ finché non mi addormento, stretta a lei.

 

Il giorno seguente, la madre superiora è aggredita e uccisa dall’ombra di Pan, che le strappa l’ombra, ciò significa che lui è ancora in circolazione ma come è possibile? Tremotino l’ha rinchiuso con un incantesimo e almeno che non sia completamente impazzito c’è qualcosa che non va!

Henry è di nuovo agitato e non posso di certo dargli torto, e ancora mi chiede se sarò lì a proteggerlo.

 

Tienilo d’occhio! – mi dice Emma e io la guardo spaesata.

 

Miss Swan ho detto che lo farò! Oh ti da fastidio che lo abbia chiesto a me e non a te? – le dico scocciata.

 

Ma che diamine dici? – mi prende un braccio – Sta attenta ecco tutto! Non capisco cosa abbia! – continua e io mi divincolo – Il mio istinto mi dice così!

 

Usa il tuo istinto per trovare quella dannata ombra – mi allontano raggiungendo Henry, che porto alla mia cripta.

 

~ Emma’s side~

Regina mi fa esasperare, la sera prima mi apre il suo cuore, raccontandomi cose che certamente, per quel poco che la conosco, non ha mai raccontato a nessuno. E adesso che fa? Mi tratta così? Falla a capire, questa donna!

 

Ci dirigiamo da Gold, e lo costringo a uscire il vaso di Pandora e ci avviamo così al confine di Stoorybrooke. Pan esce dal vaso, ma ci rivela che è in realtà Henry, il mio pensiero va immediatamente che è assieme al vero Peter Pan. Chiedo ad Henry dove Regina, dove possa averlo portato.

La chiamo, ma lei continua ad avere il cellulare staccato. Temo il peggio, quando arriviamo la porta della cripta è bloccata, Gold tenta di aprirla al primo colpo ma non ci riesce.

Mi allontano dal gruppetto appoggiandomi ad un albero, ho il respiro corto e non certo per la corsa. Rischio di perdere le persone che più sono importanti per me in questo momento, i miei genitori si avvicinano tranquillizzandomi, dicendomi che tutto andrà bene. Gold scardina la porta e scendiamo le scale che portano alla cripta di Regina, è lì distesa per terra, mi precipito da lei, sollevandola.

 

Regina ehi – la guardo e poi fisso Gold- vuole fare qualcosa per favore? – dico mentre accenno a mio padre di non far avvicinare Henry. Gold fa una delle sue magie e si allontana, guardandosi in giro per controllare che non manchi nulla.

Ehi –le dico aiutando a sollevarsi – come ti senti?

Si scosta da me, vedendo che siamo troppo vicine e si tocca la testa.

È stato Henry, cioè Peter Pan nel corpo di Henry, li ha scambiati quando eravamo in viaggio.

 

E io ci sono cascata come un idiota! Pensando che Henry avesse bisogno di me come madre! – dice e io la guardo a malincuore.

 

Mamma ma io ho bisogno di te! – dice Henry nel corpo di Pan, andando ad abbracciarla.

 

Signorina Mills, mi dica che non lo teneva qui! – chiede Gold.

 

E dove altro sennò, pensavo fosse al sicuro lì! – dice Regina e io chiedo di cosa parlano- Del mio sortilegio Miss Swan! Ma Gold io l’ho già lanciato.

 

E io lo spezzato! – dico guardando Regina.

 

Ciò non significa che non possa essere rilanciato, tanto meno non ci sarà il contro incantesimo con il bacio del vero amore, eccetera – dice lui.

 

E allora? Cosa facciamo? Dobbiamo fermarlo prima che lo lanci? – dico

 

Serve che Regina distrugga la pergamena, su cui è scritto il sortilegio- dice.

 

Per averla dovremmo scambiare i corpi, vero? – dice Henry e così, su suggerimento di Trilli ci dividiamo, chi va al convento a cercare la bacchetta della fata nera e chi andrà con Henry per prepararlo all’incantesimo. Appena recuperano la bacchetta, Gold si adopera e scambia i corpi. Non ci resta che andare a cercarlo. Insieme a Granny ci avviciniamo alla torre dell’orologio, dalla quale libreria esce Henry, il vero, che viene ad abbracciare me e Regina, assieme. Ha con se la pergamena che passa a Regina. Non appena la prende tra le mani, sviene e casca per terra.

 

Regina? Ehi che succede? – la scuoto per un attimo – Ehi apri gli occhi! – dico mentre Henry mi guarda non capendo, tenendo la mano di sua madre.

 

Emma – dice destandosi e la aiutiamo a mettersi in piedi! – Sono cosa bisogna fare?

 

Cosa? Mamma starai bene? – chiede Henry e io a mia volta guardo Regina.

Appare di nuovo il folletto, pensavamo se ne stesse occupando Gold, invece. Ci intrappola, possiamo solo sentire ciò che dice, e guardare inermi, cosa Tremotino fa per noi! Si sacrifica uccidendolo, ma purtroppo non basta.

 

Regina cosa facciamo? – chiedo avendo un’assurda confusione in testa.

 

Emma, devo pagare il prezzo del sortilegio, devo mettere fine a tutto questo! Non solo al sortilegio ma a Stoorybrooke stessa. Questa città non esiste, torneremo tutti nella Foresta Incantata, tranne Henry! – mi dice, ha il viso contrito, le lacrime che minacciano di uscire dai suoi occhi scuri e io non voglio credere a quello che ha appena detto.

 

Regina deve esserci un altro modo, non po’ restare solo! – la guardo.

 

Resterai tu con lui, sei la Salvatrice e sei nata per questo, per spezzare i sortilegi! Emma, il prezzo devo pagarlo io e non tutti! – mi guarda ancora e guarda Henry – devo rinunciare a lui. Resterà con te, così sarà felice! – mi dice – Dovete andare ora!

 

No, noi verremo con voi! – ripeto, vorrei poter fare qualcosa in più, ma non so cosa. Ho appena ritrovato i miei e adesso li perderò di nuovo. Decido a malincuore che farò come consiglia Regina. Arriviamo al confine con il mio maggiolone giallo e iniziamo a salutare tutti.

 

 

~ Regina’s side~

 

Siamo qui proprio davanti al confine della città. Emma ed Henry stanno salutando tutti. I Charming, Neal, e anche Uncino saluta Emma, resto in disparte, perché infondo è tutta colpa mia. Nonostante Henry continui a dire, che non è vero quello che dice Gold, che i cattivi non hanno mai un lieto fine.

 

Tu non sei cattiva, sei la mia mamma- mi dice il piccolo mentre mi stringe in un abbraccio. Poi mi stacco e raggiungo Emma. Vorrei dirle tante cose, ma mi limito all’essenziale.

 

Emma, devo avvisarti che non avrai più alcun ricordo di quello che è successo qui! – le prendo le mani, incurante che possano vederci – Non ricorderete più nulla di ciò che è stato, prima del vostro nuovo presente. Vi darò dei ricordi nuovi, felici! – mi guarda e ha le lacrime agli occhi. Dio vorrei asciugare le sue guance, invece non posso. Tutto sta andando alla deriva.

Emma, andate! – dico dopo aver abbracciato Henry e inaspettatamente Emma mi attira a se e per un attimo il mio cuore si ferma, spero non mi baci, spero non lo faccia adesso. Perché lei non lo potrà ricordare ma io si, per sempre.

Non farlo! – sussurro guardandola per un breve istante.

 

Permettimi di abbracciarti e Regina trova un modo per riportarci da te! – dice staccandosi e correndo quasi letteralmente verso la sua macchina, dopo l’ultimo abbraccio con sua madre.

 

|Un anno dopo |

Emma e Henry vivono a New York.

Adesso stanno facendo colazione, uova strapazzate e cioccolata calda con spruzzata di panna e cannella. Emma si è appena seduta quando qualcuno bussa alla porta con una certa insistenza.

 

Tu aspetta qui ragazzino! – dice mentre si avvia alla porta aprendola. Guarda l’individuo davanti a se, è vestito in maniera particolare. Per un momento crede sia un cantante punk, o qualcosa del genere. Ma lui si avvicina chiamandola Swan e dicendole che la sua famiglia è in pericolo e la bacia.

Ma che fa? E’ impazzito? – dice spingendolo via – Se ne vada o chiamo la polizia.

Rientra in casa molto confusa e vede Henry guadarla – Sto bene, un punk, un tantino ubriaco.

 

Mamma dovresti dirlo a Walsh! – dice Henry guardandola.

 

No tesoro non importa! – dice mentre continua a far colazione.

 

Passarono alcuni giorni e quel tipo non voleva lasciarla stare, l’aveva turbata durante una cena con Walsh, quando questi si era allontanato per preparare la sua proposta di matrimonio per Emma. L’aveva mandata in un appartamento, quello di Neal, che sapeva essere il padre di Henry e trova una macchina fotografica. Ne sviluppa le foto e così torna da Uncino.

 

Cosa significa? – gliele sbatte quasi in faccia – Io non ricordo nulla di questo posto! – dice ancora.

Tu bevi questo e ricorderai tutto! Sai che non sto mentendo Swan – dice porgendole una bottiglietta.

 

Augurati che funzioni! – gli intima iniziando a bere.

 

~Emma’s side~

Quel ragazzo un po’ strambo, si rivela essere Uncino. Mi rispiega tutta la questione del sortilegio, che prima celati i miei ricordi non ne avevo memoria. Dopo uno scontro su quello che credevo essere il mio ragazzo, ma che in verità era una scimmia volante o qualcosa del genere decidiamo di tornare a Storybrooke.

Guido la mia fedele macchina gialla fino al Maine e appena arrivati, dico a Uncino di restare con Henry, mentre io vado dai miei.

Si ricordano di me e scopro che mia madre è incinta sono davvero felice. L’unica cosa che non sanno questa volta è chi ha lanciato il sortilegio, perché ricordano si chi sono ma non hanno memoria dell’anno appena passato.

Siamo al Granny a fare colazione, quando un rumore assurdo, una tazza che va in frantumi, cade per terra. Alziamo lo sguardo e c’è Regina. È rimasta a guardare Henry e me per un tempo indecifrabile e chiede scusa. Io mi avvicino a lei e ci allontaniamo.

 

Non sono stata io – dice presto guardandomi – Non avrei mai fatto un sortilegio per farmi del male. Io vorrei Henry, mentre lui non si ricorda neppure di me e invece tu si Emma.

 

Regina, sei stata tu a darci dei nuovi ricordi! Dobbiamo solo farvi trovare la memoria! Sono qui apposta! – dico e la attiro a me – Mi sei mancata! Se penso a cosa stavo facendo! – ammetto guardandola, se mi era mancata, oh si.

 

Emma, non adesso! – dice staccandosi. Mi allontano convocando tutti gli abitanti. La maggior parte di loro incolpa Regina del nuovo sortilegio e lei ovviamente si giustifica e infine si infuria, perché non le credono ma io le credo. Dopo aver terremotato la sala del consiglio sparisce nella sua amata nuvola viola.

La raggiungo poco dopo nell’ufficio del sindaco e la guardo: Un terremoto ma davvero?

 

Miss Swan tu non hai neppure un graffio! Non piagnucolare! – mi dice guardandomi e prendendo ciò che le serve per replicare la pozione che Uncino mi ha propinato per la memoria.

Grazie di aver creduto alla mia innocenza! Davvero non c’entro nulla Emma. Ammetto che i primi tempi, sono stati tremendi. Volevo abbandonare il mio cuore nel bosco,tua madre però mi ha fatto rinsavire. Henry mi manca e vedere che non si ricorda di me mi fa male! Ed è davvero così! – mi dice guardandomi con dolcezza.

 

Lo so Regina, è la verità! Io ti credo, non stai mentendo! Sei sincera! – mi avvicino a lei e la stringo – Ti prometto che risolveremo anche questo! – provo a baciarla ma si scansa – Regina ma che ti prende? – non capisco perché si comporti così. Decido allora che penseremo solo a risolvere questo grosso problema di memoria.


Buona sera a tutti voi! Eccomi qui: nuovo capitolo per voi! Spero vi piaccia, potete pure picchiarmi se preferite, ma è tutto in serbo nei prossimi capitoli! Alla prossima xoxo

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Capitolo 15
*** E' felice! ***


é felice

XV

~Regina’s side~

Siamo qui nel mio ufficio a tentare di replicare la pozione della memoria, che Emma ha bevuto per far ritorno a Storybrooke. La sua vicinanza mi fa male tanto quanto la lontananza di Henry. Il fatto che non mi abbia riconosciuto mi manda in bestia, e non ricordo assolutamente nulla di quest’anno, che dice Emma essere passato.

 

Ha funzionato? – chiede Emma mentre io sto mischiando gli ingredienti. Le rispondo che c’è solo un modo per scoprirlo. Ne mando giù un sorso e non succede nulla.

 

Ti è tornata la memoria? – mi dice mentre io mi giro e scaglio la boccetta su una parete più distante – Oppure quel muro ti ha fatto qualcosa l’anno scorso o non ha funzionato! – dice con quel suo sorriso trattenuto o è una smorfia?

 

Dannazione, non posso neppure riprovarci! – mi metto di spalle a lei. Sono immune con lei, tutto crolla – Non posso vivere qui se Henry non si ricorda di me! Tutto ciò è peggiore di qualsiasi sortilegio! Dovrei fare un incantesimo del sonno! – dico sovrappensiero e sento la sedia strisciare sul pavimento.

 

Che cosa vorresti fare tu? – Emma mi raggiunge afferrandomi per un braccio e io mi volto.

 

Hai capito benissimo, l’incantesimo del sonno! – la guardo – Mi manca troppo Henry! – dico e sospiro.

Non permetterò che tu lo faccia dobbiamo solo trovare un altro modo, Regina! Noi lo troviamo sempre! – dice.

 

~Emma’s side~

Solo il pensiero che l’abbia sfiorata quell’idea, mi fa infuriare. Chissà se l’ha pensato quando era nella Foresta Incantata. E se fosse semplicemente da spezzare con un bacio? Se questa volta quello diverso tra una madre e un figlio? Non ci penso due volte e afferro Regina per i fianchi e premo le labbra sulle sue.

 

Che fai? Emma non è così semplice! – mi guarda turbata.

 

Io ho creduto che ci potesse essere questa clausola, questa volta! – la guardo.

 

Emma, te l’ho detto non l’ho fatto io, questo sortilegio! – mi guarda e si allontana.

 

Dobbiamo incastrare il vero autore! Facciamo girare la voce che la pozione della memoria è quasi pronta, lo farà uscire allo scoperto! – dico guardandola e ha quel sorrisetto bastardo? Lo posso dire, beh sì, mi piace.

 

Abbiamo mandato Leroy a dire da Granny, che ho trovato Regina intenta a preparare la memoria, chi è l’autore certamente vorrà recuperare la pozione e distruggerla!

 

Siamo appostati qui e Regina, nel mio maggiolone giallo, irriconoscibile direte, ma che ci posso fare. È seduta al mio fianco e le uniche cose che mi vengono in mente, riguardano i sedili posteriori. Siamo qui per un altro motivo però e sarebbe una distrazione. Regina interrompe i miei pensieri, chiedendomi se dobbiamo restare qui così ad aspettare, le dico fino a che qualcuno non entrerà nel suo ufficio.

 

Fai davvero questo per vivere Miss Swan? – mi chiede guardandomi con un sopracciglio appena sollevato.

 

Sì, Regina si chiama appostamento! – le rispondo con un sorriso.

 

Non ti annoi? – chiede ancora e io mi volto verso di lei.

 

Beh, trovo il modo per impegnare il tempo, mangio parlo, adesso, però potrei anche baciare – avvicino il viso al suo e non m’impedisce di farlo. Non la capisco davvero.

 

Ha degli amici? – la guardo interrogativa – Henry intendo? E’ felice a New York?

 

Si ha molti amici, niente fidanzatina però! Sì è felice, ed è per questo che non volevo tornare! – ammetto guardandola.

 

E allora perché lo hai fatto? – mi chiede tenendo il suo bicchiere di caffè – Perché sei tornata?

 

Perché lui non ricorda nulla, di tutto questo, ma io si! Mi ricordo di te anche, del regalo dei ricordi felici che ci hai dato! Tutto quello non era reale! Sei sicura di non volerlo incontrare? Regina, possiamo dire che sei una mia vecchia amica.

 

No, Emma sarebbe troppa dura e poi io non sono una tua vecchia amica! – mi dice.

 

Si scusa hai ragione sei qualcosa in più- mi avvicino al suo viso.

Emma c’è qualcuno! – dice voltando il mio volto verso l’edificio.

Andiamo – dico estraendo la mia pistola e uscendo dalla macchina dirigendosi all’interno.

Nessuno può uscire giusto? – la guardo mentre lei mi dice che solo la magia del sangue può. Quando entriamo dentro, però l’intruso scappa e guardo Regina incredula.

 

Nessuno è tanto potente! – dice.

Con chi abbiamo a che fare, Regina?- la guardo non capendo.

 

Ciò che mi dispiace di più? Vedere Regina stare così! Posso capirla, adesso lo capisco cosa prova! Il solo pensiero che Henry non si ricordi di me, mi fa venire la tachicardia. Henry la deve conoscere.

 

Andrà bene Regina, te lo prometto! – la guardo porgendole la mano – Ehi ragazzino, volevo presentarti una persona vieni qua! – dico destandola dal suo videogame e lo faccio avvicinare.

Lei è Regina Mills, il sindaco della città! – dico e sono a quanto in imbarazzo, mi sento strana.

Mamma, ho fatto qualcosa che non dovevo? – mi chiede.

 

No certo che no t..,Henry, tua madre mi ha parlato molto bene di te! So che ti piacciono le lingue e sei bravo a scuola- é ingessata, quando Henry le porge la man e lei sfilatasi il guanto gliela porge.

 

Mi chiedevo se volessi fare un giro in città, potrei farti da guida e magari fermarci a prendere un gelato! – dice mentre guarda prima Henry poi me.

 

Certo, sarebbe forte! – dice il ragazzino allontanandosi.

 

Ehi, va tutto bene? – dico passandole una mano sulla spalla.

 

È un inizio, Emma! – entrano in quel momento Uncino e mio padre e usciamo fuori, perché non voglio che Henry senta.

 

Cosa? Scimmie volanti?- li guardo non capendo.

 

L’intruso è sparito in una nuvola di fumo verde! Credo di aver capito di chi si tratta! – mi guarda Regina.

 

Sei seria? La strega dell’ovest? Oz? Esiste veramente? – dico spaesata.

 

Disse la figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro! – mi fa eco Uncino.

 

Siamo a Storybrooke che motivo avrebbe di essere qui? Non siamo mica in Kansas – ammetto.

 

Il giorno dopo ci ritroviamo nella cucina del loft dei miei, per capire cosa fare. Non sappiamo come scovarla la strega dell’ovest, Regina ha setacciato il suo ufficio ma non ha trovato nulla.

 

 

Dobbiamo necessariamente trovarla! Non possiamo permettere che Henry esca di casa con quella donna in giro e le sue scimmie volanti! Dobbiamo proteggerlo!– dice Regina leggermente alterata.

 

Suppongo tu ti offri volontaria! Ma sta attenta, lui sa che sto lavorando ad un caso! Non dobbiamo tradirci! Tu sei solo il sindaco Regina! – dico mentre la guardo.

 

Devo ricordarti che sono anche sua madre – mi dice, è arrabbiata – E so benissimo come Henry mi vede al momento! – dice uscendo di casa.

 

 

~Regina’s side~

Eccoci qui, Henry ed io ci siamo appena fermati a prendere un gelato. Stiamo passeggiando nei pressi del lago e ci intratteniamo, come se lui non conoscesse assolutamente quel posto. Quando abbiamo passato un sacco di tempo da queste parti, prima del sortilegio.

 

Posso dirti una cosa? – mi dice guardandomi ancora con il gelato in mano. Annuisco lasciandolo parlare.

Credo che mia madre volesse scappare da New York! – mi guarda.

 

Perché dici questo?- lo guardo a mia volta.

 

Sai il fidanzato di mia madre, Walsh le ha chiesto di sposarlo! – mi dice e io quasi mi strozzo con il gelato che a mia volta stavo mangiando.

 

Cosa? Non lo sapevo! Cioè non mi ha detto nulla! Che gli ha risposto? – chiedo curiosa e speranzosa quasi.

 

Gli ha detto di no! Ed è per questo che siamo qui, è strano da parte di mia madre. A me piaceva l’idea di essere più di due a tavola per le feste- mi dice sorridendo.

 

Vedrai che avrai una famiglia così numerosa, che non saprai dove metterla, fidati! – sorrido mentre proseguiamo con la nostra passeggiata.

 

Ricevo una chiamata di Emma, e porto Henry da Granny, poi la raggiungo e in quel suo maggiolone giallo e assieme al pirata andiamo a cercare David. Le cose non si stanno mettendo bene, la strega sta raccogliendo dei simboli di magia, il coraggio di David e poi che altro farà? Emma ci conduce alla fattoria, dove credono viva la strega, scendendo in un rifugio antiuragano, io sento magia nera e scopriamo che lì era rinchiuso Tremotino, c’è il suo telaio per trasformare la paglia in oro.

 

Sono appena tornata alla fattoria a cercare qualche traccia di questa strega, io ero cattiva, ma questa qui mi supera. Sto tornando indietro quando sento dei rumori e intimo a chiunque sia di uscire allo scoperto e scanso per un pelo, una freccia, afferrandola con la mano.

 

Mi scusi Milady, credevo fosse la perfida strega! – dice l’uomo che si avvicina.

Ed io pensavo fossi una scimmia volante. Beh certo può sicuramente sconfiggerla con dei bastoncini! – dico mentre m’invita a cercare ancora delle tracce, con il suo aiuto. Mi da l’impressione che ci siamo giù incontrati ma non so dove, forse nell’anno mancante?

Mentre siamo alla ricerca di un qualcosa che possa portarci a lei, Robin mi fa dei complimenti, beh mi dice che l’appellativo cattiva, non mi si addice particolarmente. Poi mentre sono di fronte a lui, per un attimo si avvicina pericolosamente a me resto con il fiato sospeso, mentre lui recupera qualcosa da dietro le mie spalle.

 

E questo è magico? – indica una bottiglia di whisky.

Uhm non proprio, è una specie di elisir, può essere anche un filtro d’amore, ma si chiama whisky - alza un sopracciglio mentre lo dico e ridacchio a mia volta. Prende due bicchieri e ne versa il contenuto. Quando si gira, noto quel tatuaggio e resto impietrito, è quello che Trilli anni addietro mi aveva indicato nella taverna, il mio vero amore. Scappo senza dire più una parola. Non so con chi parlarne, a chi mai potrei dire una cosa del genere? A Emma?

 

~Emma’s side~

Sono nel bosco con mio padre, abbiamo appena trovato Gold, quando una stramaledettissima scimmia ci attacca. Tremotino inizia a scappare ed io su suggerimento di mio padre lo inseguo. Poco dopo lo perdo. E trovo Neal, la cosa è alla quanto strana. Riprendiamo insieme la ricerca e parliamo un po’ di com’era New York, ma soprattutto di Henry!

Lui è felice a New York, aveva tanti amici ed io mi vedevo con una persona che mi ha chiesto di sposarla- ammetto guardandolo – Poi ho scoperto essere una scimmia volante.

Scoppio a ridere e lo fa anche Neal.

 

Mi dispiace che non sia andata bene, Emma! – mi dice – Io ci tengo a te e lo farò sempre!

Suona il mio cellulare, è Belle che m’informa che Neal, è riuscito a riportare in vita Tremotino, ma che dovrebbe essere morto. In quel momento Neal si sente male, mi dice che suo padre lo ha assorbito nel suo corpo, che devo separarli con la magia.

 

Neal ma tu morirai! – lo guardo. Nonostante tutto, lui è il padre di Henry.

 

Hai più bisogno di mio padre adesso, potrà dirti chi è la strega e la potrai sconfiggere e spezzare il sortilegio. Emma fallo! – mi dice mentre mi adopero per separarli.

Tremotino è sconvolto non vuole lasciarlo andare, come del resto io.

 

Ti amerò sempre Emma, e sarò da qualche parte a proteggervi! – mi guarda ormai esamine.

 

Neal io voglio che Henry ti conosca, fa che tuo padre ti aiuti- gli dico.

 

No, lasciami andare! Non può fare più niente! Ti voglio bene papà – dice prima di morirmi tra le braccia. Questa è la seconda volta che lo perdo e scoppio in lacrime. C’è ancora qualcun altro in pericolo: mia madre! Gold mi ha appena detto chi è la strega. Corro per andare a casa dei miei, ma quando arriviamo, lei non c’è più. Dico a mia madre che le farò mettere un incantesimo di protezione da Regina, cui invio un messaggio.

Adesso però devo andare a parlare con Henry e dirgli tutto.

 

Vieni ragazzino! – dico mentre mi siedo sulla panchina facendolo avvicinare- Ti ho nascosto delle cose, il motivo del viaggio e chi sta aiutando. Era tuo padre, era in pericolo- m’interrompe.

 

Mamma sta bene?- mi guarda e i miei occhi si riempiono di lacrime.

 

No, Henry, lui è morto! Era un brav’uomo e un eroe! – mi dice e mi abbraccia.

 

Avrei voluto conoscerlo! – mi dice. Poi il mio telefono vibra e poco lontano vedo Regina.

 

Torno tra un attimo! – mi allontano e vado verso di lei. Non ho voglia di parlare. Vado da lei e mi butto tra le sue braccia.

 

Emma, cosa succede? – mi chiede.

 

~Regina’s side~

Mi si è davvero buttata addosso, non capisco il motivo e glielo chiedo.

Neal è morto Regina! – mi stringe con più forza e faccio anch’io altrettanto.

 

Emma mi dispiace tanto! – la stringo accarezzandole i capelli – L’hai detto anche ad Henry? – le chiedo avvicinando la mia guancia alla sua, è umida, sta piangendo e l’unica cosa a cui penso e che non importa altro in questo momento, sennò tentare a mio modo di confortarla, continuando a stringerla in quell’abbraccio, anche se sotto lo sguardo lontano di Henry.

Buona sera, beh diciamo quasi buonanotte. Vi lascio questo nuovo capitolo giusto oggi, così! Spero sia stato di vostro gradimento! I consigli, le critiche e anche le minacce, sono bene accette XD! Alla prossima Oncer! xoxo

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Capitolo 16
*** Non me lo aspettavo! ***


Non me lo aspettavo!

XVI

~ Regina’s side~

Dire addio a qualcuno che ha ricoperto un ruolo importante nella nostra vita, non è mai facile. Neal è morto per riportare suo padre in vita, nonostante tutto quello che lui gli ha fatto patire per anni. Adesso siamo qui per dargli l’ultimo saluto. Il mio sguardo si posa più volte su Henry e su Emma, che tra i due è quella che ci sta più male. Stringe tra le mani quel ciondolo ed io non posso far altro che pensare al fatto che è necessario trovare questa maledetta strega. Non è giusto che Henry non si ricordi di suo padre, per via del sortilegio. Emma ha ragione era un brav’uomo e non merita di non essere ricordato, soprattutto da suo figlio.

 

Il nostro ritrovo dopo la funzione è da Granny. Inutile negare che il mio pensiero andava a Robin in questo momento che inconsapevole di quello che è successo ieri, continua a mostrare il suo tatuaggio. Cosa che non sfugge a Trilli che subito mi viene a fare la paternale. Poi si avvicina il soggetto del nostro discorso ed io mi divincolo dall’accettare il drink e l’uscita che mi propone.

 

Che cosa combini Regina? – mi dice la fata guardandomi accigliata – Non hai imparato nulla? Sei già scappata una volta non farlo di nuovo – dice, ma io sono come solito sulle mie.

Qualcuno entra di soppiatto dall’ingresso spalancando la porta. E’ Zelena. Vedo Emma scattare in avanti, quando quella perfida strega dice che è lei la responsabile della morte di Neal. Agita il pugnale di Tremotino, ma non mi fa paura. Mary Margaret trattiene sua figlia ed io continuo a seguire quella donna con lo sguardo. David si frappone tra lei e sua moglie, ma non è interessata al bambino.

 

Allora a cosa, di grazia? – chiedo mettendomi in piedi e guardandola.

 

Saltata la mia copertura, adesso posso venire a trovare la mia sorellina – mi viene incontro ed io non capisco, chiedendole di cosa diavolo sta parlando.

Di te naturalmente Regina! – mi dice ed io resto di sasso per un momento.

 

Che cosa? – dice Emma incrociando le braccia avvicinandosi cauta a noi.

 

Io sono figlia unica – dico voltandomi appena verso Emma.

 

Eh no Regina, sono tua sorella, mammina ti ha detto un mare di bugie! Vediamoci su Maine Street al tramonto!

 

E cosa succederà? – chiedo.

 

Ti distruggerò sorellina! Arrivederci! – dice falcando verso la porta e uscendo –Ah un’ultima cosa, voglio che siate tutti presenti.

 

Dopo che quella perfida strega, che adesso dice di essere mia sorella, è andata via ci fermiamo a parlare. Ovviamente tutti si chiedono se fossi sicura che mia madre non me ne avesse mai parlato.

 

Beh lo saprei se mia madre avesse avuto un figlio con lo spaventapasseri! – dico ironicamente.

 

Regina non importa che sia tua sorella o meno. Ti vuole morta! Sai il perché? – mi chiede Emma e sbuffo dicendo che non l’ho mai incontrata prima di oggi.

Potresti comunque averle fatto qualcosa! – continua, oddio mi fa esasperare.

 

Sembra che siate tutti dalla sua parte – mi alzo mettendo il cappotto.

 

Regina ma dove stai andando? – dice Emma afferrandomi il braccio ed io la guardo male.

 

Miss Swan allenta la presa, vado a scoprire, cosa crede che le abbia fatto! – mi divincolo e la lascio lì, con il braccio a mezz’aria.

Regina, veniamo con te – sento dire prima di aver chiuso la porta.

Poco dopo, infatti, siamo nella mia cripta, io, Mary Margaret ed Emma. Tra le mie cose, trovo una lettera di mia madre e i dubbi si fanno certezze.

 

Zelena è davvero mia sorella! – dico ripiegando il foglio e voltandomi – è la mia battaglia e me la vedrò da sola! – mi avvicino a Emma e la guardo negli occhi – Non interferite, chiaro? – non credo abbia effettivamente capito, ma lo spero. Non voglio qualcuno si faccia del male, tanto meno lei o Henry.

 

Cerco di andare più lontano possibile da loro, voglio restare sola per un momento. La lettera mi ha turbato e parecchio. Sono seduta a leggere quando, la persona che meno avrei voluto lì, fa la sua comparsa: è Robin. Ho infilato subito la lettera in tasca, ma lui me ls  sfila con maestria, chiedendo di poterla leggere e ammetto che sono costernata dal fatto che Tremotino, sapeva già che Zelena era mia sorella, ha sempre ritenuto lei migliore di me.

 

Non c’è molto da fare devo andare ad affrontarla. Sto ancora percorrendo la strada che porta alla torre dell’orologio, quando vedo Emma scagliata per terra da Tremotino.

 

Prenditela con qualcuno più grande di te Zelena - allungo una mano ad aiutare Emma – Ti avevo detto di non interferire – dico tra i denti –Oh Zelena nessuno ti ha detto che il nero è il mio colore?

 

Uhm sta meglio a me! – ridacchia- Pensavo non saresti venuta!

 

Non potevo certo non accettare l’invito della mia sorella maggiore. Ho accettato sì, il fatto che abbiamo la stessa madre ma perché ce l’hai con me? – dico mentre la guardo.

 

Sei venuta, al mondo, sorellina! – appena si volta le faccio arrivare uno schiaffone bello sonoro – Ho aspettato questo momento tutto il giorno, Zelena.

 

Tremotino, non potrà salvarti questa volta! – mi guarda e la scruto – Tu hai avuto tutto senza che te lo meritassi. Adesso io ti porterò via qualsiasi cosa – dice mentre io sgancio un semaforo, che lei scansa e mi scaglia poi su una macchina. E lì m’infurio accendendo una sfera di fuoco che lei spegne in meno che, non si dica e mi afferra al collo, per poi scaraventarmi su verso la torre. Posso vedere solo uno sguardo oltre al suo, quello di Emma. So già che correrà da me.

 

Quando finisco oltre la vetrata dell’orologio, Zelena mi raggiunge, sono pronta.

 

Avanti Zelena uccidimi! – dico mentre la guardo.

 

Uhm ho detto distruggerti non ucciderti! – dice mentre si avvicina – Mi serve per questo il tuo cuore! – dice piantandomi la mano nel petto. Sentire quel movimento mi fa male.

 

Ops, ho dimenticato di portarlo! – dico beffarda e lei infuriata se ne va con la sua scopa.

Sento poco dopo il montacarichi aprirsi e la voce di Emma.

 

Regina, stai bene? – dice salendo velocemente le scale.

 

Sono ancora viva se è questo che intendi! – dico guardandola.

 

Hai vinto dunque! Quando abbiamo visto che Tremotino è sparito, abbiamo creduto che – dice Emma guardandomi.

 

Voleva il mio cuore ma non sono stata così sciocca da portarlo in questo duello! – ammetto - non so perché lei lo voglia, se ve lo state chiedendo, anche se dopo il coraggio che ha rubato a tuo padre – osservo i Charming.

 

~ Emma’s side~

Siamo a casa dei miei. Abbiamo appena svuotato lo scatolone contenente la culla. Vogliamo fare qualcosa per ingannare il tempo mentre Regina è chissà dove a cercare un modo per fare l’incantesimo di protezione.

 

Eccomi, ce l’ho fatta! Questo incantesimo non può essere spezzato con il sigillo di sangue. Finché saremo in questa casa, non potrà farci nulla – dice posando delle boccette sul tavolo.

 

Io direi di attaccarla, invece di proteggerci solamente! – la guardo fissa negli occhi.

 

Miss Swan, l’ho sconfitta per un pelo ieri! Ha la magia nel sangue – la interrompo.

 

Beh anch’io! Anche se non so usarla al meglio. Se unissimo le mie e le tue forze? Se mi addestrassi, potremmo batterla!

 

Ah, ma questa volta si fa alla mia maniera, Miss Swan – chiude il suo scrigno – Tra un’ora nella mia cripta! – dice uscendo ed io resto come una scema.

 

Vado a lasciare Henry da Uncino, con lui si diverte tanto e sono contenta che passi del tempo con lui, nonostante continua a dire che dovrei restare una volta che il tutto sarà finito.

Poi mi avvio alla cripta di Regina, sperando di non essere in ritardo. Scendiamo le scale che portano al sotterraneo e guardo Regina, quello che indossa è davvero provocante, ma non devo lasciarmi distrarre.

 

Non toccare nulla! – mi dice proseguendo sistemandosi i capelli.

 

Come imparo se non posso toccare niente? – chiedo guardandola. E poi una cosa strana attira la mia attenzione e la prendo in mano. Regina si avvicina e me la toglie.

 

Swan ho detto non toccare! – mi guarda voltandosi verso un grande baule – I tuoi si stanno occupando di Henry?- chiede.

 

No, veramente è con Uncino. È bravo con lui e s’intrattengono con allegria- rispondo, ma lei non è molto d’accordo –Mi fido di lui! Mi ha riportato qui e non era obbligato!

 

Oh beh certo non era obbligato! In città tutti vedono i vostri sguardi bramosi, riluttanti! – dice ed io alzo un sopracciglio.

 

Scusami che sei gelosa per caso? – dico guardandola – Comunque io non bramo!

 

Tu no ma lui sì, Swan! – dice voltandosi a recuperare un libro. Me lo porge ma io non ci capisco un bel nulla.

 

Regina, ma mi prendi in giro? Questo sembra spagnolo – dico.

 

No Swan è mezzo elfico! – risponde tutta fiera.

 

Non ce la farò mai, pensa a un metodo tuo! Non so Tremotino che faceva?

 

Se non sapevi nuotare ti lasciava annegare! – dice e voltandosi con quello sguardo, ci fa sparire in una nuvola viola. Mi ritrovo su un pontile di legno, al centro del percorso, sopra un fiume, mentre lei è all’inizio. La guardo reggendomi.

 

Regina? Cosa diavolo fai? – la guardo e lei sorride.

 

T’insegno a nuotare, miss Swan! – non riesco a capire cosa voglia fare.

 

Ah Tremotino era un despota e tu? – le dico guardandola mentre scardina il ponte – Sei impazzita Regina che fai? – le dico e le funi del ponteggio si rompono e mi aggrappo con disperazione.

 

Avanti Emma la magia è dentro di te! Usa i tuoi istinti- dice prima che la corda si spezzi. Prima di cadere sento il suo Emma e mi creo sotto i piedi un sostegno e mi avvicino all’inizio del ponte.

 

C’è l’ho fatta, perché sei ancora arrabbiata? – dico mentre scendo dalla cosa che ho appena creato.

 

Sono arrabbiata non perché non mi hai dato ascolto ma perché hai tantissimo potenziale e non lo sfrutti! Ecco perché –dice afferrandomi dai fianchi, perché per come sono adrenalinica non mi sono accorda di indietreggiare.

 

Torniamo a casa poco dopo e preparo una cioccolata calda per entrambe, mi piace passare del tempo con lei, anche se non è lo stesso che passavamo prima del sortilegio, ma sempre meglio di nulla. Non sappiamo cosa sia successo in quest’anno anche se vorrei tanto saperlo. Bussano alla porta: è Killian che dice di aver aiutato Ariel a ritrovare il principe Eric. Regina m’invoglia a guardare attraverso uno specchio, se Uncino dice la verità.

 

Ma credevo che non potessi farlo Regina! – le dico avvicinandomi a lei.

 

Infatti, lo farai te! Concentrati sulle emozioni e scava dentro di te – poco dopo compaiono loro due.

 

Okay troppo sdolcinati – dice Regina voltandosi e vediamo i miei e Henry rientrare.

 

Mamma, abbiamo fatto una cosa fighissima. David mi ha fatto guidare! – Regina sbotta.

 

Che cosa hai fatto? – dice mentre guarda i due e lo sguardo confuso di Henry- Perdonami e che come sindaco non posso permettere che un ragazzino di dodici anni guidi! – sorride ed io trattengo una risata. Si tortura per alcuni minuti i guanti e poi mi rivolge uno sguardo quasi imbarazzato.

 

Decidiamo dopo la notizia che Ariel ha avuto il suo lieto fine, di andare a mangiare tutti da Granny, l’unico che rinuncia è Uncino. C’è qualcosa che lo turba, ma non capisco cosa.

 

Ci avviamo alla tavola calda, dove insieme, c’è anche Regina, ordiniamo hamburger e patatine.

 

Regina, dai mangia, ti assicuro che non vedranno neppure i tuoi fianchi quelle patatine – dico e mi mordo un labbro – Cioè non hai problemi di linea –sono certamente diventata rossa in viso.

 

Miss Swan io vado a nuotare mi tengo in forma! – ridacchia ed è bellissima.

 

~Regina’s side~

Sono a casa, ho appena indossato il mio abito blu preferito, quando qualcuno suona alla porta. Apro ma non c’è nessuno solo una cesta, con delle mele verdi!

 

Zelena! – mugugno.

 

Un regalo da sorella! – dice ed è dentro casa mia. Iniziamo ovviamente un battibecco e capisco proprio in questo momento, che è lì solo per perder tempo, mentre Tremotino, ruba il mio cuore. Le scaglio contro un pugnale, ma svanisce.

Corro nella foresta, dove già l’inevitabile è accaduto. Robin si scusa ma non ha importanza.

 

Il piccolo Roland, non doveva pagare per questo! Meglio così, che lo abbia preso e nessuno si è fatto male! – dico guardandolo.

 

Abbiamo un problema, si non può comandarmi ma non mi ha neppure ucciso. Non so cosa accidenti voglia fare con il mio cuore. Devo capire cosa diamine vuole da me Zelena, conoscere il suo passato e per farlo devo chiedere a mia madre. Vado al negozio di Gold, dopo aver chiesto aiuto a Belle, dopo essermi scusata con lei, mi faccio dare la candela che ha ucciso mia madre e invio poi un messaggio ad Emma e ai Charming per una specie di invocazione dei morti.

 

È un rituale facile ! – dico ad Emma una volta intorno al tavolo in casa mia.

 

Se è così facile perché non invocare i morti più spesso? – chiede.

 

Beh perché serve l’arma del delitto e l’omicida! – dico guardando Mary Margaret – Adesso pensate a Cora! – dico porgendo la mano ad Emma e l’altra a David. Odio che Uncino debba darle il suo schifosissimo pezzo di ferro ad Emma.

 

Dobbiamo? – dice Emma mentre io ho chiuso gli occhi e stringo la sua mano morbida nella mia.

 

Miss Swan spiare non serve! – dico guardandola. So cosa sta guardando, non ha smesso un solo momento di posare gli occhi sulla scollatura della mia camicetta di raso bianca.

 

Quando penso che il rito non sia andato a buon fine, sono con Mary Margaret in cucina. Sentiamo un rumore provenire dal piano di sopra, ci andiamo e quando sto per aprire una porta questa, si scardina mostrando mia madre, quando era giovane. Sta per scagliarsi verso Mary Margaret ma mi frappongo, portando un braccio davanti al suo pancione, non deve farle del male e con me che deve prendersela e con me che deve parlare.

Tra uno scontro e l’altro riesce a scaraventarmi lontana da Mary Margaret e così la possiede. Mi avvicino subito a lei preoccupata.

 

Non ti lascio andare, tranquilla! – scaravento così mia madre verso il portale e torno dalla mamma.

Stai bene, Mary Margaret? – chiedo quando accorrono tutti gli altri. Parlando di ciò che mia madre le ha detto, è Belle a dire cosa Zelena ha in mente. Tornare indietro nel passato.

Per un’ultima volta mi ritrovo a parlare con Mary Margaret di quello che è successo nel nostro passato! Dice che abbiamo una storia complicata alle spalle, e non ne ha torto. Le sue parole m’incoraggiano, dice che non ho solo un cuore resistente, ma che è la mia anima che prova queste cose fin dal profondo. Tutto ciò mi manda in confusione, credo che quello che provo adesso riguarda soprattutto le parole che Trilli e anche Zelena stessa mi hanno detto, non so godermi i miei momenti. Andrò a cercare Robin e poi lo ringrazierò nonostante tutto.

 

~Emma’s side~

Dopo tutta questa vicissitudine, vedo Regina allontanarsi, sta andando verso la foresta. Lo so che non dovrei seguirla, credo che la questione del non interferire sia ancora valida. Nonostante mi stia insegnando molto sulla magia. Certo non mi aspettavo quello che vedo. L’ha appena afferrato e baciato, cioè lo sta baciando. Non certo perché mi ha visto e vuol farmi ingelosire o che so io! Evidentemente tra noi non può funzionare, meglio che me ne faccia una ragione. Ecco perché tutti i discorsi su Uncino, voleva deviarmi perché lei ha già voltato pagina, ecco perché non abbiamo più avuto dei momenti nostri. Io pensavo che fosse per non turbare Henry, anche se lui non sa nulla di noi, nessuno lo sa e mai lo sapranno. M’infilo le mani in tasca e me ne vado.

Buona sera Oncer, che mi dite? Eccomi qui con un capitolo un po' così! Si lo so state uscendo le balestre come Granny e va bene me lo merito! Forza dunque non siate timidi, esprimete anche a voce le vostre sensazioni, emozioni o critiche! Alla prossima xoxo

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Capitolo 17
*** Non è affar tuo! ***


Non è affar tuo!

XVII

~Regina’s side~

Non credevo di certo di riuscire a provare ancora cose del genere. Passare la notte con Robin, mi ha fatto capire che non serve solo il cuore per provare emozioni, anche se non sono complete. Ci stiamo baciando quando lo schiarirsi la voce tipico, di Henry ci interrompe.

 

Scusate signor sindaco! – dice mio figlio guardandoci con un sorriso imbarazzato e prosegue avanti. Odio tutta questa situazione, non poter vedere Henry, Zelena, pagherai.

 

Adesso devo andare! – dopo un ultimo bacio raggiungo la camera di Emma.

 

Finito di sbaciucchiarti con il tuo ladruncolo- dice Emma di tutta risposta appena entro nella stanza.

 

Emma, a me sembra che Regina si sia innamorata, se non ti conoscessi – sorride Mary Margaret sorridendomi.

 

Possiamo iniziare comunque! – dico mettendomi seduta.

 

Stiamo aspettando Uncino se non ti dispiace, grazie! Puoi attendere! – dice con quel tono che m’irrita.

 

Abbiamo una priorità eliminare mia sorella! – dico guardandola.

 

Si dobbiamo spezzare il sortilegio! Emma deve farlo! – dice David.

 

Io non vedo l’ora di farlo ma c’è un problema, l’ultima volta dovevo credere nella magia e baciare Henry! – dice e a me viene un’ispirazione.

 

È Henry che deve credere! In questo sortilegio e lui che non crede! – dico guardandoli.

 

Se a Henry tornasse la memoria, spezzeremmo il sortilegio- sorride Mary Margaret.

 

Il che non è del tutto un bene! Ha affrontato momenti difficili! – dice Emma.

 

Ce ne sono stati anche di felici, Emma! Ci serve il suo libro di favole! È con quello che ti ha portato a credere no? – dico sempre più convinta.

 

Troviamolo – dico mentre i miei escono per andare di sotto, insieme andremo a cercare il libro.

 

Non ce la fai proprio a stare senza di lui vero? – mi chiede quando siamo ormai rimaste sole.

 

Dovresti saperlo Emma, te l’ho già detto! Mi manca terribilmente! E quello che vuoi fare non è giusto, nei miei confronti e soprattutto nei suoi – le dico guardandola – Non punire lui per colpa mia.

 

Io non voglio punire proprio nessuno! – dice guardandomi e avvicinandosi.

 

Sei arrabbiata per ciò che hai visto? Emma è meglio così credimi! – la guardo e vorrei dire tanto altro ma non so che dire. Questo significa provare sentimenti non del tutto completi, non posso dirle quello che davvero vorrei.

 

Se voglio cercare il libro, secondo te che significa? – mi guarda – Avrei voluto un finale diverso, ma evidentemente non si può! Me ne sono già fatta una ragione, Regina! – dice uscendo.

 

~Emma’s side~

Stiamo andando a casa dei miei per cercare il libro delle fiabe di Henry, lui non ne sa dell’esistenza, non ancora.

 

Ehi, ragazzino sto seguendo una pista, ti dispiace restare con Leroy?- dico baciandolo e uscendo e seguendo i miei e Regina. Sento il trillo della vetrina e vedo Henry uscire.

 

Mi stai raccontando parecchie bugie da quando siamo qui! Mi vuoi dire che succede? – mi dice alzando un po’ la voce.

 

Ragazzino, io sono tua madre e se ti dico di fidarti di me per favore fallo, non disubbidire, chiaro? – dico, non so cosa mi fa innervosire tanto. Forse il pensiero che per spezzare questo nuovo sortilegio, mio figlio debba credere e quindi ritornare a ricordare la vita precedente? O il pensiero che con Regina, sia stato solo un momento? O forse che lei torni a essere sua madre? Lo sento lo sguardo di Regina e quello di Henry.

 

Vorrei il mio gameboy, giacché devo restare prigioniero – dice mentre mi volto e gli porgo le chiavi della stanza.

 

Mi allontano poco dopo e mi volto verso Regina.

Non provare a dirmi cosa devo fare, intesi? – la guardo e passo avanti, dirigendoci al loft dei miei.

Stiamo cercando in tutto l’armadio di mia madre ma niente, guardo un ultimo baule e nulla. Poi arriva mia madre e nello stesso baule lo trova.

Mio padre e Regina si allontanano con il libro mentre io resto con mia madre che ovviamente mi chiede cosa mi stia succedendo ed io ammetto che la vita a New York era bella!

Beh certo ci avevate dimenticato! – dice mia madre lasciandomi senz’altro possibilità di rispondere e mi porto una mano sugli occhi.

 

Torniamo dopo un’oretta da Granny, e non trovo Henry. Scendo di sotto per dirlo a Regina e ai miei.


Vuoi che usi un incantesimo di localizzazione? – mi dice ed io ribatto che ho il GPS e che si trova al molo. Corriamo in quella direzione, quando arriviamo l’esercito di scimmie volante ha attaccato lui e Killian. Io Regina e David ci adoperiamo per seminare alcune di loro. Henry è evidentemente preoccupato e spaventato. Mi chiede cosa succede ed io gli mostro il libro.

 

Henry hai ragione ti sto nascondendo delle cose, ho bisogno che tu creda nella magia, prendi questo libro! – lui mi guarda non capendo – Ti fidi di me ragazzino? – lui annuisce e prende il libro e subito ricorda. Guarda me e poi Regina chiamandola mamma. Credevo mi sarei sentita arrabbiata invece non è così. Si abbracciano e poi Regina guardandomi dice:

Fallo Emma spezza il sortilegio!

 

In quel momento Henry scompare dalle mie mani e compare tra quelle di Zelena.

 

Tu chi sei? –chiede Henry tentando di divincolarsi, senza successo.

 

Puoi chiamarmi zia Zelena, piccolo moccioso! – dice lei con arroganza.

 

Lascia stare mio figlio – dico assieme a Regina. Lei solleva un braccio ma Zelena la scaraventa via –Regina! – poi guardo Zelena, tentando con qualcosa di magico concentrandomi e riporto Henry da me mentre Regina è priva di sensi. La volto dalla sua posizione e la sollevo.

Regina, ehi? Apri gli occhi avanti – Henry fa lo stesso e lei si desta finalmente.

 

Henry, sto bene tesoro – si mette in piedi, ha un piccolo taglio sulla fronte e dopo le promesse ad Henry, lo bacia e una forza si sprigiona da loro, il sortilegio è spezzato.

 

Allora era il tuo bacio – dico guardandola attentamente e poi guardo i miei, chiedendo se hanno memoria di tutto e ammettono di aver lanciato loro il sortilegio, perché l’unica in grado di sconfiggere Zelena, sono io.

Vedo Regina e Henry parlare di tutto quello che ha vissuto a New York, non sembra mancargli tanto, sono sollevata. Poi vedo arrivare Robin e mi volto per parlare con Uncino.

 

Che cosa intendeva Zelena prima? Che cosa hai fatto?- chiedo guardandolo accigliata.

 

Mi ha fatto un incantesimo Emma, alle labbra! Vuole ciò che noi sappiamo tutti, la tua magia!

 

Henry voleva andare a salutare suo padre. Adesso che sapeva tutto lo stimava ancora di più e anch’io lo stimo tantissimo. Poi un acuto di Mary Margaret ci fa scattare sull’attenti, il mio fratellino sta per nascere. Beh avere un fratello a quasi trent’anni devo dire che non me lo sarei mai aspettato. Mentre guido il maggiolone, faccio una chiamata rapida a Regina dicendole di raggiungerci all’ospedale, dobbiamo fare l’incantesimo di protezione. Poco dopo, infatti, è lì con me, mentre mia madre e mio padre sono in sala travaglio.

 

Sei sicura funzionerà? – chiedo a Regina voltandomi verso di lei. Non posso farci nulla, quel vestito rosso le sta un incanto. Se continuo a guardarla così, mi manderà al diavolo.

 

Finché la tua magia di luce sarà più potente, lei resterà lontano da noi e da tua madre! – dice intrecciando le mani. Si allontana perché è appena arrivato Uncino e a lei ancora non va giù che mi stia sempre attaccato ma comunque, io non voglio vederlo dopo che mi ha nascosto quella cosa di Zelena. Nonostante le mie proteste, mio padre mi convince ad andare a combattere con la strega con lui. Quando arriva Henry, però devo andarlo a salutare e sento Regina avvicinarsi e mettermi una mano sul fianco.

 

Va Emma, proteggerò io Henry! – dice guardandomi.

 

Grazie Regina! – le rivolgo uno sguardo e lei sa che è per dirle di stare attenta.

 

Ci stiamo addentrando a piedi verso la fattoria della fattucchiera di Oz, Uncino è peggio di una spina nel fianco, continuando a dire che dovrei restare e non tornare a New York, di cosa ne pensa Henry.

 

Swan qui l’hai sempre protetto molto bene! Cosa ti spaventa del restare qui? – mi chiede. Non c’è nulla che mi spaventa, ma determinate cose fanno male, penso ma non glielo dico – Hai paura che qui ci sia un futuro? – continua.

 

Un futuro con te, Capitano? – dico e vedo apparire Zelena con Gold e la guardo.

 

Dovreste concentrarvi su di me bei piccioncini, anche se immagino che senza magia sia una lotta impari! – dice beffarda.

 

Avresti dovuto scegliere meglio la persona cui fare l’incantesimo, magari qualcuno che avrei voluto baciare sul serio! – dico mentre la guardo guardinga.

Quella maledetta tenta di affogare Killian e quindi mio malgrado, per salvarlo dopo averlo tirato fuori da quella vasca, devo fargli la respirazione a bocca a bocca. Il problema sorge quando lui si riprende e s’infuria per averlo salvato al costo della mia magia.

 

~Regina’s side~

Ci siamo, quella strega di mia sorella sta arrivando. È assurdo che Emma non sia riuscita nel suo intento, per un attimo temo il peggio ma spero che stia bene! Non ho capito molto del battibecco con Uncino, ma spero solo stia bene.

 

Henry, adesso devi nasconderti okay? Va con il dottor Hopper non sarà bello, vai! – fanno appena in tempo ad allontanarsi che Zelena arriva quasi trionfante assieme a Tremotino. Devo proteggere Mary Margaret e il suo bambino.

 

Oh no non lo sarà– dice vedendomi.

 

Fa un solo passo e ti faccio arrosto! – dico guardandola infuriata.

 

Provaci! – alziamo il braccio assieme ma mi colpisce prima e casco a terra rovinosamente.

Rinvengo poco dopo grazie alle parole dolci di Henry, Zelena ha preso il bambino. David furioso esce dalla stanza e impugna la sua spada.

 

David, dove vai? – chiedo lasciando per un attimo Henry e seguendo suo nonno.

 

A riprendermi mio figlio! – mi risponde.

 

Sei impazzito, David ti farai ammazzare! – lo spingo. Mentre vedo entrare Emma.

 

Che cosa succede? – chiede e David le dice che la strega ha preso il fratello e lui non capisce perché non sia riuscita.

Zelena ha preso la mia magia! – dice ed io spalanco la bocca.

 

Com’è successo si può sapere? Centri te pirata da quattro soldi? – sono infuriata, sapevo che non dovevamo fidarci di lui.

 

Dobbiamo trovare un altro modo Regina – mi dice guardandomi, si è dispiaciuta ma sono infuriata comunque perché non c’è un altro modo. Henry afferma di sì, e David rinomina Glinda di Oz, sul fatto che solo la magia di luce può sconfiggere Zelena.

 

Mamma tu puoi! – mi dice Henry.

 

Ma tesoro io ho solo la magia oscura, come posso? – chiedo e vedo Emma guardarmi.

 

Regina, il bacio che hai dato ad Henry era magia di luce! – dice con un mezzo sorriso.

 

Visto mamma? Tu puoi, devi solo crederci! Adesso sei l’eroina e devi sconfiggere i cattivi! – viene anche Robin a dare man forte a tutti, ecco.

Rimango perplessa per alcuni minuti, ho sempre usato solo magia oscura, non so se sarò in grado di usare qualcosa di diverso ma Henry crede in me ed io non voglio e non posso deludere nessuno di loro.

Quando arriviamo alla fattoria di mia sorella, sembra che lei stia riuscendo nella sua impresa. Insieme a David si muove Robin che recupererà il mio cuore. Invece il pirata ed Emma cercheranno di fermare Tremotino. Intanto Zelena mi solleva per aria dal collo dopo che ho tentato di strapparle il pendente dal collo. Più volte cerca di contrastare Robin e David, ma proprio quando lui ha il mio cuore che dalle mie mani esce magia di luce e riesco a mandare al tappeto la mia sorellina. Così le strappo il pendente e il cerchio con gli elementi che ha raccolto, si chiude. Tremotino vuole ammazzarla, ma io glielo impedisco brandendo il suo pugnale e costringendolo a fermarsi!

 

Decido dopo tutto il caos, che nonostante tutto, avrei dato una seconda occasione a Zelena. Dicendole che io non avevo avuto tutto anzi, avevo perso molto. Solo negli ultimi tempi avevo avuto tutto ciò che mi serviva. Lascio Zelena fare la sua scelta e vado a custodire nella mia cripta il suo pendente, così che possa essere al sicuro.

 

Mando poi un messaggio ad Emma, vorrei vederla e chiederle delucidazioni sulla questione della sua magia.

Ci incontriamo alla cripta, l’aspetto con un leggero fastidio, pensando a cosa possa essere successo.

 

Ehi! Volevi parlarmi? – dice mentre scende le scale della cripta e mi raggiunge.

Mi spieghi cosa è successo? – la guardo incrociando le braccia, è il mio modo di proteggermi – Com’è successo? Che cosa ha fatto? – le chiedo guardandola.

 

Beh, Zelena aveva fatto un incantesimo alle labbra di Uncino! – mi guarda imbarazzata? Si forse lo è!

 

Oh quindi lo hai baciato, mi sembra giusto! E quindi lo sapevi e comunque lo hai fatto! – dico guardandola.

 

Regina, se non avessi usato le labbra per la respirazione, sarebbe morto! – mi dice quasi indignata.

 

Oh, ho capito! – non so che rispondere al momento.

 

Ho già perso Neal, e beh Uncino è tanto caro! – dice mentre si mette le mani in tasca e dondola – E poi che sei gelosa? – continua e scoppio a ridere.

 

Di chi del pirata con l’eyeliner? Fff, ma per favore! – sorrido.

 

Beh così sembrerebbe e poi non hai voce in capitolo, Regina! – dice voltandosi e allontanandosi.

 

Come sempre! – dico iniziando a innervosirmi.

 

No dopo che hai iniziato a uscire con Robin, quindi, credo che non c’è più nulla che dobbiamo dirci – dice salendo le scale e andando via.

Resto confusa da quella piccola discussione.

 

 

 

Finalmente con il mio cuore di nuovo nel petto, credo di stare molto meglio. Sono qui nel mio ufficio con Robin. È tutto perfetto, sorseggiamo del vino e parliamo di quello che il destino a riservato per noi. Gli dico della profezia che parla di un uomo con il suo tatuaggio e lui ne è quasi meravigliato e spero felice.

 

Poco dopo andiamo da Granny per la piccola cerimonia di nomina del principino appena nato. È la tradizione e i Charming vogliono mantenerla. Robin ed io siamo un po’ più distanti dal loro tavolo quando sento dire che, durante un parallelismo, che la madre e la figlia sono uguali, per quando riguarda scappare dalla loro vita.

 

Scusami? Puoi dirci cosa significa? Non tentare di nascondere nulla miss Swan!- dico. Ho capito molto bene cosa significa e se lo fa, sarà la volta buona che la incenerisco. Henry resterà qui, che lei lo voglia o no, Henry appartiene a questa città.  

 

Non è affar tuo Regina! – Henry mi guarda – Non è ne il luogo ne il momento di parlarne ragazzino.

 

Mamma ma perché dovremmo tornare a New York? Questa è casa nostra! – dice guardandomi e guardando Emma.

 

Henry non è il momento – dice uscendo e sbattendo la porta, Uncino la segue.

Io potrei dare di matto, ma abbiamo altro cui pensare, Henry scorge un qualcosa fuori in lontananza, e con l’ingresso di Tremotino, scopriamo che si tratta del portale temporale di Zelena, ma come può essere?

Con David e gli altri andiamo alla stazione di polizia e costatiamo che Zelena è scomparsa e subito credo che Tremotino le abbia fatto, quello che gli avevo impedito di fare un giorno prima. Vedendo poi il filmato di videosorveglianza scopriamo che è stata lei a svanire con stile e così da liberare il potere del pendente, che ha aperto il portale, come suo ultimo desiderio.

 

 

~Emma’s side~

Odio che la gente invada il mio spazio, odio che lo faccia Regina, che lo facciano i miei. Non rimpiango davvero nulla della mia vita a New York, e vorrei tornarci! Non credevo certo che Henry volesse restare, ma mi sbagliavo. Uncino è qui a farmi la paternale, ma io voltandomi vedo un cono di luce potente innalzarsi altissimo e corro presto in quella direzione. Quando arriviamo, le porte sono chiuse e la forza è potente, Killian ripete che dovremmo andarcene, per ciò che ha detto David per messaggio, si tratta di un portale. In quel momento le porte si spalancano ed io e Uncino siamo trascinati in quel turbinio, svanendo.

Appena ci catapultiamo fuori dal portale, finiamo esattamente dove meno sarei voluta tornare!

Buona sera a tutti quanti, vi ringrazio per le ultime recensioni e per seguire la mia storia! Questo capitolo è di passaggio! Alla prossima xoxo

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Capitolo 18
*** Quella è Regina! ***


Quella è Regina?
Vi sono mancata? Scusatemi davvero tanto ma sono stata con la febbre. Diciamo che il delirio che ha portato mi è servito per buttar giù l'ultima parte del capitolo! Spero vi piaccia! Aspetto le vostre opinioni, consigli o critiche! Buona lettura! Alla prossima xoxo

XVIII

~Emma’s side~

Mi sollevo dopo poco e vedo su un albero affisso un ricercato, con la faccia di mia madre stampata su. Siamo arrivati nel momento in cui volevo giungere. Uncino mi dice di ripararmi perché stanno arrivando i cavalieri neri. Ci nascondiamo dietro degli arbusti e giunge una carrozza, la persona che ne esce non me la aspettavo così. Indossa un vestito rosso e sotto dei pantaloni di pelle neri. La guardo bene.

 

Quella è Regina? – chiedo a Uncino mentre mi nascondo bene.

 

No tesoro, quella è la Regina cattiva! – risponde.

 

Oh, wow quest’abbigliamento è molto meglio dei suoi tailleur firmati! – dico mentre la guardo, si sta minacciando questo paesino, ma è così tremendamente sexy. A un certo le sue guardie tolgono il cappuccio a una donna, che urla che la Regina, la voglia uccidere. Non permetterò che lo faccia, mi alzo ma Uncino, dice che è veramente pericoloso cambiare il corso degli eventi.

Mi convince a cambiarmi, dicendomi che non posso girare in giacca rossa di pelle. Dobbiamo trovare Tremotino quindi ci addentriamo nella foresta.

Le cose si mettono male perché per la mia sbadataggine, a guardare i miei genitori, ho cambiato il corso degli eventi, non si sono incontrati come c’è scritto nel libro di Henry.

Mentre ancora pensiamo a come arrivare al castello del signore oscuro, lui di fa visita alle spalle, vuole ammazzare Uncino, per il loro passato, ma io con un bel discorso sulle sue intenzioni future, lo convinco ad aiutarci.

Nel suo castello scopriamo che le pagine del libro sono diventate bianche a causa del mio piccolo danno, e che devo risolvere la questione cercando Biancaneve e invitandola al ballo che ci sarà questa sera. Così andiamo alla taverna, e devo impedire a un Uncino diverso di tornare alla nave. Mentre quello che mi accompagna diventa geloso. Che storia assurda, mi ritrovo dopo alcuni bicchieri di rum ad andare alla Jolly Roger, dove dopo un battibecco con l’Uncino del futuro, quello del passato, scende di sotto e inizia a baciarmi. Beh dopo un bel pugno da quello odierno ce ne andiamo, è riuscito a convincere mia madre a rubare l’anello.

Tremotino, ci fa ottenere un invito al ballo e dopo un incantesimo scintillante, ci veste con degli abiti sontuosi, diventiamo così per quella sera il principe Charles e la principessa Leyla. Essere lì fa quasi strano, giacché mia madre e mio padre nominano sempre questi balli. Non avendoli mai visti dal vivo non potevo credere che fosse così bello, ovviamente Uncino non perde occasione per invitarmi a ballare e accetto.

Proprio mentre mi stavo lasciando andare al ballo e forse anche al bell’aspetto di Uncino nel suo abito, fa ingresso nella sala grande, Regina. A differenza dell’abito vistole stamattina, questo non mi fa impazzire e un po’ troppo, a questo punto preferisco i suoi tailleur. A ogni modo Uncino si accorge della mia tensione e mi dice di respirare. Il tutto si complica nel momento in cui, scoprono che a palazzo c’è Biancaneve, il re ordina di catturarla, così io e Killian vediamo che fare. Mia madre sta scappando, ma ha perso l’anello, devo portarlo a lei, ma a ragion veduta i soldati cercano di colpirla, così Killian li contrasta mentre io corro nella sala. Lì una guardia e altri soldati mi accerchiano dicendo che ho aiutato la fuori legge, mi si para davanti anche Regina.

 

Regina, ascolta! – la guardo e mi mordo un labbro.

 

Come siamo spudorati! – mi guarda mettendo le mani sui fianchi – Un po’ di rispetto! Dovresti chiamarmi vostra maestà!

 

Io la guardo senza proferire più parola, tentando solo di divincolarmi quando le sue guardie mi vogliono portare via.

Molto bene in cella accanto a me c’è la donna che volevo salvare al villaggio, anche se non credo potrò farlo giacché domani saremo tutti giustiziati.  

Giocherello con l’anello dei miei, è così bella quella pietra che scintilla incastonata. Per un momento di speranza, trovo il modo per aprire la cella che m’imprigiona e resto per un attimo a guardare la mia amica di cella. Vorrei liberarla affinché Regina, non sia responsabile anche di quella morte in futuro.

Così ormai decisa, ci stiamo dirigendo verso l’uscita e ci ritroviamo davanti Uncino mio padre e Ruby. Uncino non è molto d’accordo del fatto che io abbia liberato me e la prigioniera, ma mio padre ci invita ad andare via.

Mentre stiamo cercando mia madre, la vediamo attraverso un’enorme finestra. Regina l’ha condannata a morte. Non posso permettere a Regina di farlo, non è così che va nel libro, ci sarà un enorme cambiamento, così tutto cambia, tutto.

Ormai Regina ha ucciso mia madre ed io provo un odio profondo per lei. Siamo davanti al fuoco quando a un certo punto un insetto inizia a infastidirci, mio padre afferma che sia Biancaneve e che dobbiamo solo capire cosa vuole dirci. E così che appare la fata turchina che dopo aver chiesto il mio nome, capisce che le sto mentendo. Ci manca che adesso lei faccia saltare la mia copertura. Fa tornare mia madre alla forma umana ed io con uno slancio la abbraccio con un affetto che mi era mancato ultimamente, lei è stupita quanto me.

 

Uncino riprende con la tiritera che ho sbagliato a salvare la prigioniera, ma dovevo, come potevo non farlo? Sono la salvatrice infondo ed è quello che faccio.

 

Tornati da Tremotino, lui non sa esserci d’aiuto. Sta solo preparando una pozione di amnesia e ci spedisce in una camera, dove lui stesso non entra mai.

Uncino continua a dirmi, che dovrei semplicemente accettare quello che sono e riuscirò a riavere la mia magia. Infatti, solo quando ammetto che Stoorybrooke è casa mia, la bacchetta che poco prima Tremotino mi aveva dato, si illumina grazie alla mia magia.

Così apro il portale, Uncino ci entra con la prigioniera, mentre io sono trattenuta dal mago, che mi chiede di Bealfire, ma lo invito nonostante quello che gli ho appena detto, a bere la pozione. E così fa, lasciandomi andare nel portale.

 

Catapultati fuori, lascio Uncino con la donna e mi precipito da Granny, dove sono sicura di trovare i miei. Appena li vedo gli abbraccio con tutto l’affetto con cui non l’avevo mai fatto prima. Dico loro che non tornerò a New York, perché Stoorybrooke è casa mia.

Mentre stiamo sfogliando il libro delle favole, ridendo sull’idea del mio nome per non farmi scoprire nel mondo incantato, chiedo ai miei il nome del mio fratellino.

 

Non posso continuare a chiamarlo Ehilà, non credete? – dico guardandoli. Infatti, poco dopo mio padre inizia il discorso ed è mia madre a dire che il piccolo si chiamerà Neal. Mi commuovo e chi non lo farebbe in quel momento? Pensando a sacrificio che lui a fatto per noi? Adesso però devo ringraziare anche Uncino.

 

Sei qui! Non ti piace la confusione? – dico sedendomi accanto a lui.

Volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me! – continuo guardandolo.

 

Era la cosa giusta da fare! – dice – Ho rinunciato alla Jolly Roger per procurarmi il fagiolo magico per tornare a recuperarti. Non ne ho rimorsi! – dice ed io lo bacio in segno di ringraziamento.

 

~Regina’s side~

Io Robin e Roland stiamo tornando da Granny dopo aver preso al piccolo un gelato. Quando arriviamo nell’atrio, vedo Emma con il pirata, questa volta si stanno baciando. Appena Roland si allontana un po’, attiro a me Robin e lo bacio con dolcezza. Sento i passi dei due allontanarsi e mi stacco sorridendo.

Quando entriamo, stranamente provo la sensazione di essere osservata. Resto a guardare quella donna assieme ad Emma.

 

Regina – dice lei avvicinandosi – C’è una cosa che devi sapere! Ho portato qualcuno dal passato.

 

Bene miss Swan e chi sarebbe? – chiedo mentre la guardo.

 

Beh lei pensa che tu sia ancora – la interrompo.

 

Cattiva! – dico mentre lei va a chiamarla e poggia una mano sulla spalla del pirata.

 

Quando è quasi vicino a me, è Robin a riconoscere la donna e la stringe a se. Roland la chiama mamma e così capisco che lady Marian è la moglie di Robin. Mi volto a guardare Emma ed esco dal locale. Mi porto le mani tra i capelli e sospiro. Sento la vetrina aprirsi poco dopo e mi volto.

 

Grazie Swan, davvero! – dico con tono irascibile.

 

Regina, io quando l’ho salvata non sapevo minimamente chi fosse.

 

Certo che non lo sapevi! – dico incrociando le braccia al petto, con lei lo facevo spesso.

 

Senti, se posso fare qualcosa per aiutarti!- dice sembra sincera.

 

Non voglio il tuo aiuto, ormai hai mandato in fumo il mio futuro! – le dico allontanandomi.

Io non lo sapevo e poi dovresti conoscerla. L’ho liberata dalle tue prigioni! – mi guarda avvicinandosi.

 

Sta lontana da me! Quindi l’hai fatto per me? Volevi salvarmi? – dico e la guardo.

 

Dannazione Regina, hai ucciso anche mia madre in quel passato, sei una grandissima stronza! – dice e alzo un braccio a colpirla sul viso.

 

Quella era la Regina che non sono più da qualche tempo, dovresti saperlo- dico con il braccio ancora a mezz’aria, che lei afferra.

 

Infatti, sei cambiata – mi attira a se e fa scontrare le nostre labbra con rabbia, sento la sua lingua battere suoi miei denti, ma mi stacco sentendo la porta aprirsi. È Robin che mi vuole presentare sua moglie. Marian si altera perché tutti sono preoccupati per me, vorrei incenerirla, ma ci sono Roland e Henry, e non sono più quella di una volta. Così giro i tacchi e me ne vado. Sento il flebile eco del mio nome pronunciato da Emma, ma poco m’importa.

 

Il giorno dopo Robin viene da me, nel mio ufficio con l’intenzione di parlarmi. Non so cosa succederà, ma le sue parole sono una conferma, lui tornerà con sua moglie e così la profezia era un'altra presa in giro per me, chiederò allo Specchio il suo aiuto.

 

 

~Emma’s side~

Siamo a passeggio con i miei, Henry e Neal. Sto provando inutilmente a chiamare Regina, ma ha il cellulare staccato e mio figlio afferma che magari è con me che non vuole parlare. Mi allontano da lui avvicinandomi a mia madre che spera, che Regina, non si trasformi in quello che era tempo fa.

 

Henry mi sembra in forma, ricorda tutto e non sembra infastidito che le sue mamme frequentano altri uomini – mi dice ed io la guardo. Vorrei tanto frequentare Regina, almeno tutta questa situazione non si sarebbe venuta a creare.

 

Tra me e Uncino non c’è nulla! – dico mentre proprio in quel momento lui appare e ci allontaniamo in disparte. Subito però Brontolo e Pisolo vengono ad avvisarci che sono stati attaccati da qualcuno che usa una magia di ghiaccio. Infatti, sull’asfalto c’è una scia di ghiaccio che presto io e Uncino seguiamo. Giunti all’interno di quella che dovrebbe essere una fabbrica abbandonata, si para davanti a noi un enorme mostro di neve, no perché un pupazzo non è!

Io e Uncino corriamo via, perché il pupazzo di neve non pare voler collaborare, lo vediamo poi andare verso la foresta. Dobbiamo avvisare Robin, così corriamo in quella direzione, ma andando da un'altra parte. Quando avvisiamo quelli dell’allegra brigata, il mostro è già quasi arrivato. Incoraggiata da Uncino, scaglio sull’essere di ghiaccio della mia magia, ma quello s’infuria, uscendo gli artigli come si suon dire e ci colpisce tutti.

 

~Regina’s side~

Avevo sentito dei rumori provenire all’esterno della cripta. Dopo aver rinchiuso di nuovo Sidney nello specchio, per farmi mostrare dove avessi incrociato Marian nel passato, seguo la scia di quello che deve essere un mostro di neve. Quando arrivo Marian è l’unica ancora in piedi dopo l’attacco del mostro. Si potrei benissimo lasciarla morire, ma all’ultimo secondo, distruggo il mostro vaporizzandolo. Tutti rinvengono ed è Marian a parlare.

 

Allora non sei un mostro – dice guardandomi ancora con l’arco impugnato.

 

Sì, infatti, non lo sono, vero miss Swan? – dico quando vedo che si avvicina, svanisco nella mia nuvola viola.

 

~Emma’s side~

Sto passeggiando nella foresta con una palla di neve tra le mani. Killian mi raggiunge e vorrebbe che passassimo del tempo insieme.

 

Killian la crisi non è ancora passata! Io mi sento in colpa! – rispondo alla sua domanda.

 

Per Regina? – mi chiede.

 

Sì, ho sbagliato a liberare Marian, ma sono fatta così! E adesso per colpa mia lei sta soffrendo – dico ma c’è altro e spero lui non lo percepisca.

 

Non è solo per Regina! – dice e lì lo bacio per far si che non continui.

 

Vado nell’ufficio del sindaco, metto mano alla maniglia ma non si apre.

 

Regina, dai lo so che sei lì dentro, vedo la luce accesa! – dico appoggiandomi alla porta.

Ascolta mi dispiace ancora per quello che è successo! Puoi essere felice, sono la salvatrice appunto per questo, tutti in città avranno il loro lieto fine! – dico – Inclusa te! – mi sto allontanando quando sento la porta aprirsi. Non me lo aspettavo di certo, mi volto. Lei è lì nascosta dietro la porta che si affaccia appena.

 

Emma entra! – dice guardandomi, scostando la porta, incrocia le braccia al petto ed io mi concentro sui suoi occhi. Ha pianto si vede e mi fa male.

 

Regina, mi dispiace io sono stata un incosciente, avrei dovuto ascoltare Killian – dico.

 

Eh beh certo adesso lo chiami per nome! – dice trattenendo una vena di nervosismo.

 

Ti sto chiedendo scusa e tu pensi a come chiamo o no le persone?- la guardo avvicinandomi.

 

Non avvicinarti – alza un dito guardandomi, ma non le do ascolto e le prendo quel braccio, tirandola a me – Non fare così! – dice tentando di divincolarsi.

 

Che cosa sto facendo? – chiedo continuando a tenerla per un braccio.

 

Mi stai confondendo Swan! – dice abbassando lo sguardo ed io le sollevo il viso dal mento.

 

Pure tu mi confondi! – dico onestamente. Non so cosa mi succede quando siamo sole, quando sto così vicino a lei. La attiro a me e la bacio, con rabbia e desiderio, catturo le sue labbra più volte, volendo sempre di più. Voglio la sua lingua e la prendo, iniziando una danza assieme a lei. La spingo vicino all’enorme tavolo bianco e nero in marmo e scosto la sedia con forza, facendola salire con le gambe sulla superficie liscia e fresca. Sussulta sulle mie labbra e mi guarda.

 

Emma! – mi guarda accarezzandomi il viso e la vedo sorridere, oh si amo il suo sorriso.

 

Regina! – sussulto prima di scendere a baciarle il collo, sfilandole la giacca e accarezzando il suo seno subito dopo, da sopra la maglia che indossa. Poi porto le mani lungo la sua gonna con spacchi laterali e la sollevo velocemente.

 

Che fai? – mette le mani sulle mie e mi guarda con il fiato corto.

 

L’amore con te! – sussurro riprendendo a baciarla e porto le mani più sotto della sua gonna e porto una mano sul suo centro iniziando a muoverla, dentro le sue mutandine.

 

Emmaaa – sussulta ed io scendo a baciarla il collo lentamente continuando il mio movimento in lei. La sento stringermi dalla vita e manda la testa indietro. Non so se è sbagliato o no. Se dobbiamo o no, ma quando stiamo insieme, è tutto così perfetto, anche se poi ci allontaniamo. Ne ho bisogno però, non so spiegarlo. Vorrei ma adesso non voglio, voglio solo Regina. Sento che vuole sfilarmi la giacca e glielo lascio fare. Poi mi toglie il maglione, tra un bacio e l’altro. Un suo sorriso e uno mio. Io sfilo la sua maglia e poi abbasso la cerniera della sua gonna, lanciandola sulla sedia. E poi la sollevo sul tavolo, facendola sdraiare completamente e le accarezzo tutto il corpo, ormai seminudo sotto il mio. Porta le mani sul bottone del mio jeans.

 

Toglilo Emma! – dice mentre mi guarda con quei suoi occhi scuri e profondi. Non me lo faccio ripetere due volte e scaravento stivali e jeans dedicandomi poi a sganciarle il reggiseno e a far mio tutto il suo corpo.

Quando ormai stanche ci abbandonammo sul divano, Regina ci avvolse in una coperta. Era la prima volta che restavamo così dopo diverso tempo. La guardo accarezzandole le labbra, ormai prive del suo rossetto preferito.

 

Come spieghi tutto questo? – dice fermando la mia mano e intrecciando le nostre dita.

 

Il fatto che finiamo sempre a fare l’amore nei momenti più ardui? Cioè quando c’è qualcuno che minaccia la nostra famiglia? – dico guardandola.

 

La nostra famiglia? – mi guarda.

 

Si nostro figlio, anche se sei la mia nonnastra in principio-, la vedo arricciare le labbra e poi sorridere.

E già lo sono, ma - non continua non so perché.

 

Chi pensi possa essere, il creatore di quel mostro? – chiedo cambiando discorso per non metterla in imbarazzo.

 

Non lo so, ma adesso non voglio pensarci! Vorrei solo capire come cambiare le sorti del libro, ci sarà un autore – mi dice e per un momento, spero voglia farlo per noi. Anche se dubito possa esistere un’ autore di favole al momento.

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Capitolo 19
*** Non cambierà nulla... ***


Non cambierà nulla...

XIX

~Emma’s side~

Dopo aver trascorso quei momenti con Regina, avevo sempre paura che tutto andasse a rotoli. Infatti, il giorno dopo Henry doveva vedere sua madre, aveva sistemato in una cesta: del vino, dei panini, ma un messaggio inviato con un corvo, avvertiva che non voleva vederlo. Strano, cosa era successo? Non volevo ci andasse lui di mezzo, così lo accompagno da Granny per una cioccolata calda. A un certo punto salta la corrente e mio padre mi contatta per andare a vedere che succede. Invito anche Henry ma lui non ne ha voglia, Regina mi sentirà.

 

Mi preoccupa Henry! Non rinuncia mai, a un’operazione con nome in codice- dico a mio padre.

 

Beh, avrà preso dalle sue mamme che si creano le corazze che dici? – sorride guardando la strada.

Quando arriviamo al confine, c’è un’altissima coltre di ghiaccio, quindi diciamo che chi ha creato il mostro, ha creato questo. Mentre stiamo qui, spunta Uncino, è assurdo ovunque sta. Ci dice che la coltre circonda tutta la città. Vedo qualcosa muoversi dietro il ghiaccio così mi avvicino e trovo una donna, bionda, treccia alla francese e un abito azzurro. Sollevando la mano, fa nevicare.

 

Sta lontano- dice è terrorizzata.

 

Ehi, tranquilla, sono Emma tu come ti chiami? – sorrido guardandola.

Mi chiamo Elsa! Ho trovato questo in quel negozio pieno di cose. Appartiene a mia sorella Anna, lei dov’è? – chiede mostrandomi un pendente a forma di fiocco di neve. Io  le dico che non ne ho idea. Poi Uncino e David si avvicinano, io cerco di farli tranquillizzare, ma Elsa vistili, alza un’altra coltre e ci rinchiude in una stanza frigorifera. Dice che dobbiamo trovare ciò che cerca e mi libererà nel caso. Che cosa? Prendo il ricevitore perché mio padre sta cercando di mettermi in contatto, Elsa sembra spaventata, ma le spiego che posso parlare con lui. Così dico di cercare Anna, mentre la donna della neve, minaccia di congelarci tutti.

Parliamo un po’ e capisco che non sa gestire i suoi poteri proprio come me. M’invoglia a creare un varco per liberarci, ma mio malgrado, stia congelando e non riesco a sentire le mani. Cerco di stendermi, ma Elsa mi tiene sveglia facendomi delle domande. Sto troppo male così mi stendo, sento lei che si scusa, ma non è colpa sua.

Posso capire come ti senti – dico tra un brivido e l’altro.

Emma resta sveglia! Mi dispiace! – sorrido guardandola e poi chiudo gli occhi. Sento le sue mani accarezzarmi la schiena.

 

Emma non dormire- mi scuote dolcemente- raccontami ancora di tuo figlio.

 

Me lo chiedi solo perché se mi addormento, muoio? – dico tremando.

 

Emma resta con me! – dice e la sento flebilmente.

 

Sento la sua voce ovattata e quella di mio padre che le parla dal ricevitore, dicendole che ha conosciuto Anna. Elsa motivata da quelle parole crea il varco che ci libererà.

 

~Regina’s side~

 

Mamma ti prego apri questa porta, sono io! – sento Henry dire mentre io sono rannicchiata sul divano. Sto diventando una persona debole, non stavo così da qualche tempo. Era mio figlio e non lo avrei lasciato fuori al buio. Dato che qualcosa aveva fatto saltare la corrente. Mi alzo e vado ad aprire.

Mamma- mi abbraccia, anche se so che è arrabbiato – La mamma è al confine della città ma non sono ancora tornati ho paura che sia successo qualcosa – Mi dice tutto preoccupato ed io gli accarezzo il viso.

 

Andiamo! – dico mentre una nuvola viola ci avvolge. Arrivati lì, vedo quella palizzata di ghiaccio e resto senza parole.

 

La mamma dov’è? – chiede Henry arrivato davanti a David e Uncino, ovviamente.

 

E’ intrappolata qui dentro con una donna di nome Elsa- dice il pirata.

 

Cosa? Che cosa vuole da miss Swan? – chiedo guardandolo.

 

Guardate, sta creando un varco! Spostatevi! – dice David vedendo la neve svanire.

 

Emma! – diciamo insieme e la vediamo avvicinarsi sorretta da quella donna.

 

Oddio Emma, sei tutta congelata – dico mentre porto un braccio intorno alla sua vita e il pirata la guarda preoccupato.

 

Regina – sorride lei e poggia la testa sulla mia spalla.

 

Se non ti dispiace, mi occupo io della madre di mio figlio – dico sorprendendomi di me stessa e spariamo in una nuvola viola. Ho portato anche Henry con me come ovvio. Aiuto Emma a stendersi sul divano e le sfilo la giacca di pelle.

Se usassi roba più pesante Swan! – dico coprendola con una coperta – Henry tesoro porta una bacinella con dell’acqua bollente e un panno.

Dico guardando nostro figlio.

 

Regina – sento la sua mano gelida toccare la mia e la stringo.

 

Ehi, shh non affaticarti! Sono più! – dico accarezzandole il viso istintivamente.

 

Come facevi a saperlo?

 

Beh Henry era preoccupato ed è venuto ugualmente da me! E’ testone come te! – dico guardandolo poi tornare. Metto il panno sulla sua fronte e la stringo nella coperta. So che Henry mi sta guardando alquanto confuso e ovviamente lo siamo tutti. Pian piano Emma riprende colorito e dico a Henry che resterò io con lei e che può andare a riposare. Lui saluta entrambe e sale di sopra.

 

Grazie – dice Emma guardandomi con i suoi occhioni verdi.

 

Figurati! – dico accarezzandole il viso – mi hai fatto prendere un colpo.

 

Baciami! – dice senza troppo girarci intorno.

 

Emma c’è Henry di sopra! – non so con quale forza, mi attira a se e mi ritrovo a baciarla con una certa passione.

 

Ho bisogno di calore! – dice mordicchiandomi il labbro.

 

Swan sei spudorata! – dico accarezzandole la schiena – Devi riposare!

 

Infatti, io non farò niente! – si avvicina al mio orecchio e sussurra – Fammi sentire la tua lingua! – dice ed io deglutisco rumorosamente, stringendo un angolo di coperta. E si, non me lo faccio ripetere due volte, che ci spogliamo tra un bacio e l’altro e subito dopo sto scendendo sempre più giù lasciando una scia di baci sul suo petto, sull’addome. La sento respirare e inspirare più volte, finché non divarico le sue gambe e mi dedico al suo centro. La sento chiamare il mio nome più volte, in un sussulto silenzio, e ciò mi fa continuare per un po’. Quando sento le sue mani tra i capelli, so già che è vicina e finisco per farla venire. Mi sollevo poco dopo e lei mi tira a se, abbracciandomi.

 

Adesso sono davvero al caldo! – dice e mi bacia dolcemente.

 

~Emma’s side~

Le cure di Regina sono state molto salutari. Ma adesso lei non c’è e io non ho motivo di restare qui. So perché l’ha fatto, ma so anche che Regina infondo prova un odio per me. Il problema più grave tra noi è che per lei sarò sempre la figlia di Biancaneve e di Charming. E avvolte anche a me capita di pensare a lei ancora come la Regina Cattiva.

 

Uscita da casa di Regina mi dirigo in centrale, qui scopro un po’ di cose e qualche momento dopo, mentre siamo in una riunione, comunale credo, la moglie di Robin si sente male e si congela all’istante. Tutti immediatamente danno la colpa ad Elsa, ma io sono certa che lei non abbia fatto nulla. Quando dopo poco Regina ci raggiunge, per aiutare in qualche modo Marian, guarda me in modo truce e Robin quasi nella stessa maniera. Dopo averle estratto il cuore dal petto, lo consegna a suo marito e va via ad ampie falcate. La raggiungo immediatamente.

 

Regina, aspetta! – le dico correndole dietro.

 

Cosa dovrei aspettare signorina Swan? – si volta con quello sguardo spigoloso. Ha i capelli raccolti in una coda bassa, non l’ho mai vista così.

 

Sei sparita stamattina, volevo capire perché, cioè ieri- mi interrompe.

 

Ieri è stato un momento di debolezza mio, non succederà più. Adesso tu sei impegnata con il pirata con l’eye-liner – dice guardandomi fissa – Non può esserci un noi, ne nulla di lieto per me!

 

Regina ti sbagli, Henry ed io siamo convinti che ci sia un autore, deve esserci per forza. Ti prometto che lo troveremo – dico sincera.

 

Signorina Swan non cercare di scusarti per quello che hai fatto, non cambierà nulla!

 

Regina, dannazione, che altro posso fare? – dico ormai esasperata, mentre lei ormai era sparita nella sua adorabile nuvola viola.

Okay devo ammettere che non scrivere per così tanto tempo mi ha arrugginito un po'. Ho passato tutta la quinta stagione a studiare le nostre adorate SwanQueen per continuare questa ff. Ma sappiamo che siamo ancora alla quarta al momento. Spero di riuscire a scrivere più spesso e sempre se la mia musa non scappa, lasciandomi senza ispirazione. Beh spero vi sia piaciuto questo capitolo, perdonate se è corto! xoxo 

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Capitolo 20
*** Emma,aspetta! ***


Emma, aspetta!

XX

Dopo varie piste su chi avesse fatto quell’incantesimo a lady Marian, Emma e suo padre, assieme all’aiuto di Elsa e anche di Hook, avevano seguito la donna misteriosa della gelateria, di cui sospettavano. Così scoprirono, o meglio Elsa, vide la donna armeggiare con il suo stesso potere del ghiaccio. La Regina delle nevi era svanita senza lasciare più alcuna traccia.

Così ancora Emma ed Elsa, che non voleva assolutamente perdersi d’animo nel trovare sua sorella, si erano rimesse a lavoro. Cercavano tra i documenti della città per trovare qualcosa su Anna, e già che c’erano sulla misteriosa donna, che aveva detto ad entrambe di conoscerle bene. Mentre Elsa stava sfogliando delle carte, trovò delle foto, che subito, Emma riconobbe, essere state fatte da Regina, quando voleva cacciarla via dalla cittadina e lontana da Henry. Emma fece un sorriso amaro, quando poi vide tra quelle foto, alcune che la ritraevano assieme alla gelataia, ma lei non ne aveva ricordo alcuno. Così assieme ad Elsa, Emma montò sul suo fidato maggiolino, per raggiungere l’unico luogo, dove sapeva per certo di trovare Regina.

 

Stai bene? – chiese Elsa all’altra bionda, che aveva appena arrestato la macchina davanti al cimitero e alla cripta di Regina.

 

Sono quelle foto. Mi ricordano di quando sono arrivata qua. Regina ed io ci odiavamo, diciamo che non andavamo d’accordo! – disse Emma alla ragazza seduta accanto a lei.

 

Sembra che abbiate percorso molta strada da allora – disse sorridendo.

 

Sì, ma sembra che siamo di nuovo a quel punto – disse Emma amareggiata.

 

Sai, se le cose stavano migliorando tra voi due, prima, forse possono di nuovo – continuò Elsa.

 

Ne dubito. L'ho fatta soffrire. Una volta che si è rotto quell’equilibrio è difficile tornare indietro – disse pensando al modo in cui aveva causato quella sofferenza.

 

Che cosa te lo fa pensare? – chiese ancora la ragazza.

 

L’esperienza – disse Emma incamminandosi verso la cripta di Regina.

 

~Emma’s side~

Non scendevo lì da Regina da diverso tempo e mi prese un groppo alla gola. Avevo paura che le foto mi cadessero, che lei scappasse.

 

Signorina Swan. Che sgradevole sorpresa. Purtroppo, sono un po’ occupata cercando di salvare la moglie del mio vero amore – dice con il suo tono deciso, non sollevando eppure lo sguardo da quel libro.

Che ne sai di queste? – le porgo le foto, che lei stranamente afferra mandando gli occhi al cielo.

 

Sembra che tu e la regina della neve siate vecchie amiche, o meglio nemiche- amiche- disse.

 

Io ho zero ricordi di questa conversazione. Speravo che potessi dirmi qualcosa. Sidney non ha detto nulla di quello che stava succedendo qui? O perché stessi discutendo con la regina della neve? – chiedo guardandola.

 

Non ha mai menzionato nulla – dice riconsegnandomi le foto distrattamente, senza accorgersi delle nostre mani che si sfiorano.

 

Suppongo che dovrei parlare con Sidney, ma nessuno sembra sapere dove si trovi. L'hai visto? –chiedo sperando lei non centri con la sua sparizione improvvisa.

 

Sono stata impegnata a lavorare su Marian, sul problema che tu signorina Swan hai creato.

 

Sei riuscita a scoprire qualcosa? Hai fatto progressi? –l’avrei aiutata se sono me lo avesse permesso.

 

Non ti riguarda, Emma – disse fredda e mi gelò il sangue nelle vene.

 

Lo so che non sono la maga dell'anno, ma se serve la mia mano, fammelo sapere- dissi convinta della mia affermazione.

 

Ti stai offrendo di aiutarmi, Emma? – disse rivolgendomi uno sguardo.

 

Nonostante tutto, hai fatto molto per me, Regina, quindi sì. Mi hai coperto le spalle e io coprirò le tue, Regina – dissi speranzosa che potesse accettare.

 

Signorina Swan, tu non mi hai mai coperto le spalle e mai lo farai! – disse chiudendo il libro e mettendosi in piedi davanti allo specchio. Non c’era più nulla che le potessi dire, o che riuscissi a dirle. Così sospirando, girai i tacchi e me ne andai.

 

~Regina’s side~

Emma se n’è appena andata e io sono caduta nello sconforto più totale, le ho detto delle cose molto dure e dannazione, odio perdere il controllo. Nonostante provo qualcosa per lei, si è la prima volta che lo ammetto, a me stessa, la odio per quello che ha fatto. Mi ha mandato a monte il futuro che credevo si potesse creare con Robin, dato che con lei non è possibile e mai lo sarà per tanti motivi. Il mio flusso di pensieri viene interrotto dalla comparsa di Sidney nello specchio che mi dice che ha trovato la Regina delle nevi, e che mi condurrà da lei, a condizione che poi lo liberi. Mi dice di prendere lo specchietto e incamminarmi nella foresta.

 

Sto camminando verso nord. Da che parte ora Sidney? – chiesi guardandolo nella sua immagina allo specchio.

 

Oltre il ponte dei Troll poi ad est. La Regina delle nevi non è lontana – disse con tono deciso.

 

A quel punto sentì un rumore e nascosi lo specchietto.

 

Regina – era la voce inconfondibile di Emma.

 

Che cosa ci fai qui? – le chiesi sbuffando.

 

Elsa è scomparsa. Credo che sia andata ad affrontare la Regina delle nevi da sola. Ho paura che si metta nei guai. E tu? Passeggiate nella natura vostra maestà? – chiese sperando di strapparmi un sorriso, ma così non fu.

 

Ho intenzione di forzare la mano della Regina delle Nevi, farle invertire il danno che ha inflitto a Marian – dissi come se fosse una tremenda sofferenza farglielo sapere.

 

E come fai a sapere dove si trova?- mi chiese e sbuffai ancora.

 

Spiegare la mia magia ad una principiante è uno spreco di tempo. È ad est del ponte dei Troll – dissi rassegnata guardandola.

Beh, penso che dovremmo stare insieme, allora. – disse e io per un attimo rabbrividì - Il modo per trovare Elsa, è capire dove sia la Regina delle nevi. Non ti dispiace se vengo con te, vero?

 

Che importa se mi dispiace? Se dico di no, tu mi verrai comunque dietro – dissi sospirando e mettendomi le mani in tasca. E sentì indistintamente anche lei farlo. Non potevo farcela a starle accanto. Dannazione se riusciva a mandarmi ai matti. Camminammo in silenzio, sentendo solo i nostri respiri.

 

Da che parte?- mi chiese Emma.

 

Destra.

 

Si tratta di un incantesimo di localizzazione? Non dovremmo seguiremo qualcosa, come, un oggetto fluttuante o qualcosa del genere? – chiese e spospirai.

 

Oh, ora sei un esperta di magia? – chiesi voltandomi verso di lei - Ci sono molti incantesimi che non conosci. Se avessi la briga di studiare il nostro mestiere, sapresti che- m’interruppe.

 

Non è che ci siano lezioni on-line su questo genere di cose. Ma quando mi hai aiutato tu, mi sembrava di imparare abbastanza velocemente – disse facendomi quel sorriso innocente.

 

Io non ho tempo per le lezioni, Emma –dissi continuando a camminare.

 

Lo so. So che sei occupata. Sai, penso che sia ammirevole, quello che stai facendo. Aiutare la moglie dell'uomo che ami – disse guardandomi.

 

Beh, rende tutto l'utile, allora, non è vero? – dissi trucidandola con lo sguardo.

 

Perché stai facendo così? Stavo solo cercando di darti credito. Sto cercando di essere gentile, Regina – mi disse gesticolando.

 

E poi cosa? Mi farai i complimenti per i miei abiti? Mi truccherai? Mi intreccerai i capelli? Chiameremo Robin Hood e riagganceremo? Stai cercando di conquistarmi così potrai alleviare il senso di colpa, ma non ci riuscirai. Intenzionalmente o no, tu, signorina Swan, hai riportato in vita Marian, ormai hai rovinato la mia vita, non resta niente da salvare. So che per te l’importante non ne averlo fatto apposta, ma mi hai fatto del male, quindi fa come me, convivi con il dolore. Benvenuta nel mio mondo signorina Swan.

 

~Emma’s side~

Sembra che Elsa sia passata di qui – dissi ritrovandoci davanti ad una scalinata di ghiaccio.

 

Grazie, signorina Swan. Ti prego di continuare a sottolineare l'ovvio – disse scontrosa.

 

E non saliremo finché non sapremo che è sicuro – dissi decisa.

 

È sicuro – disse lei incamminandosi su.

 

Ehi! – la ripresi.

 

Dicevi? – disse.

 

Perché mi preoccupo – dissi sospirando.

 

Beh, siamo in due. Ora sbrigati. Mi piacerebbe trovare la Regina delle nevi, prima che sia realmente inverno.

 

Qualcosa non va.

 

Forse è la tua scintillante, amica di blu vestita,  è più vicina di quanto pensi – mi disse continuando a camminare.

 

No. Questa non è Elsa. Oh! È la Regina delle nevi! Lei ci ha trovate! –dissi chinandomi sui gradini a causa dei fiotti di vento, taglienti e lo fece anche Regina.

 

Sidney – disse infuriata.

Sidney? Che cosa Sidney ha a che fare con tutto questo? Regina! Rispondimi! Che cosa mi hai nascosto prima? – dissi afferrandole un braccio.

 

Mi hai mentito. Hai detto che non avevi idea di dove fosse Sidney! È stato nel tuo specchio tutto questo tempo? – chiesi scioccata.

 

Forse l’ho fatto. E allora? Non devo dirti tutto quello che sto facendo – mi rispose aprendo lo specchietto.

 

Né io, maestà – sentì la voce di Sidney.

 

Tu ci hai portato qui. Stai lavorando per la Regina delle nevi ?! Traditore!

 

Io sono il traditore? Credo che Vostra Maestà dovrebbe guardarsi un po’ più allo specchio. E mentre contemplerete tutto quello che avete fatto, ricordate che lei ha un regalo per voi, ben meritato – disse svanendo, Regina chiuse lo specchietto sospirando.

 

Regina? – dissi guardando nella direzione d’inizio del ponte, che incominciava a vacillare.

 

Emma, ti prego risparmiami la predica – disse fissando il vuoto.

 

Guarda – dissi mentre il ponte continuava a sbriciolarsi, mi voltai e la spinsi sulla parte bassa della schiena – Corri! – dissi mentre entrambe andavamo verso l’altra parte. Quando il ponte ormai si stava frantumando sotto i nostri piedi, le urlai – Salta!

Restammo aggrappate alla parete del precipizio, Regina, qualche metro sotto di me.

Regina! – urlai – prendi la mia mano – dissi allungandogliela – Stringila! – la incitai portandola su. Salimmo sulla terra ferma.

 

Stai bene? – dissi guardandola pulirsi le mani della terra di cui si era sporcata, ma non rispose – Regina! – la raggiunsi.

 

Abbiamo altri problemi adesso – disse guardando verso quel mostro corazzato.

Non ci dicemmo nulla ma attaccammo in momenti distinti, in due parti diverse, il mostro di ghiaccio. La raggiunsi dicendole che avremmo dovuto farlo insieme, nuovamente come eravamo brave a fare noi! Con la nostra unione, riuscimmo a distruggere il mostro, ma subito dopo ci si parò davanti la Regina delle nevi.

 

Che gradita visita, signore. Grazie per avermi portato quello che mi serviva – disse prendendosi con la magia lo specchietto di Regina.

 

Dammi indietro il mio specchio, si – disse Regina prima che la Regina delle nevi le stritolasse il collo.

 

No - disse la donna gelida.

 

Ehi, stop! – dissi avvicinandomi a lei, e prese a stingere anche il mio collo. Poi arrivò Elsa a salvarci, scaraventando la gelataia.

 

Volete combattere? Combatti contro di me – disse Elsa sfidandola.

 

Ben fatto, Elsa. Stai superando la tua paura. C'è ancora speranza per te – disse e io non capì.

 

Ora mettiamo fine a questa storia! – disse Regina infuriata, lo percepivo bene.

 

Non c'è bisogno. Ho quello che voglio – disse sparendo.

 

State entrambe bene? – chiese Elsa preoccupata.

 

Adesso si! Grazie – le sorrisi, per poi rivolgermi verso Regina - Perché non mi hai detto di Sidney?

 

Perché, nonostante ciò che pensi noi non lavoriamo insieme signorina Swan.  Io non ti ho chiesto di venire con me – disse voltandosi.

 

Beh, l’ho fatto. E se tu me lo avessi detto, forse ci avrebbe risparmiato qualche problema.

 

Che dovevo dirti? Che ho buttato Sidney in uno specchio per aiutarmi a uccidere Marian, ma poi ho cambiato idea? A quale scopo? Non mi avresti mai creduto. Ti conosco troppo bene, Swan. Smettila di cercare di farti perdonare, perché non potrà mai accadere – quelle parole mi ferirono più di ogni altra cosa, era lampante che Regina mi odiava, detestava, che avrebbe anche potuto uccidermi.

 

Smettetela. Voi due dovete risolvere i vostri problemi. In caso contrario, Storybrooke non avrà alcuna possibilità –disse Elsa guardandoci entrambe.

 

Non lo farò mai. Per un semplice motivo ... io non voglio perdonarla –disse Regina voltandosi e sparendo nella sua nuvola. Anch’io un po’ l’odiavo, ma non le avrei mai fatto del male.

Camminammo poi con Elsa per ritornare alla macchina e nel frattempo lei mi chiese il motivo, per cui avevo lasciato andar via Regina. Le risposi che non mi voleva intorno.

 

Emma, tu e lei avete un trascorso? – chiese lei ingenuamente.

 

Cosa? No, cosa te lo fa pensare? – dissi giustificandomi.

 

Primo, perché sei appena arrossita, e poi perché si percepisce che c’è stato qualcosa – disse.

 

Sicura di non essere una fattucchiera? – risi in modo quasi isterico.

 

Assolutamente no, Emma dovete parlare! Chiarirvi, non devi rinunciare se lei è importante per te! Perché lo è vero? – mi chiese e io annuì.

 

Lasciai Elsa in macchina, pregandola di stare buona, e scoppiammo a ridere e per la seconda volta scesi nella cripta di Regina. Era lì davanti al suo specchio e notai il suo sbuffare contrariato a vedermi di nuovo li!

 

Che cosa devo fare per ottenere di essere lasciata in pace, Swan? Va via.

 

Sono un idiota.

 

Finalmente, qualcosa su cui siamo d’accordo – disse e io nascosi un sorriso.

 

Vedi io sono già stata in questa situazione!

 

Quella in cui mi disturbi? Si è già successo!

 

No, quando ero un ragazzina. Qualcuno è entrato nella mia vita per un po’, e ho pensato che saremmo potute diventare ... Migliori amiche. Ma questa ragazza mi ha mentito, e l'ho spinta via a causa di quella menzogna, e lei mi ha chiesto di perdonarla, ma non l'ho mai fatto. C'è voluto del tempo, ma mi resi conto che era stato un errore. E mi è dispiaciuto per la decisione. Ma a quel punto, era troppo tardi. Il danno era già fatto. Io non voglio fare lo stesso errore con te, Regina – dissi tutto di un fiato guardandola negli occhi e scorsi nei suoi delle lievi lacrime che minacciavano di uscire – Adesso vivo a Storybrooke, ho mio figlio e i miei genitori, e li amo. Ma non possono sempre capirmi. Non sanno come ci si sente ad essere respinta e fraintesa ... non come lo so io, no come lo sai tu, Regina. E in qualche modo che ci fa ... non lo so ... essere uniche, o forse anche speciali. Io non stavo cercando di placare il mio senso di colpa. Stavo solo cercando di essere tua amica – dissi guardandola mentre lei si dondolava su se stessa.

 

Vuoi che diventiamo amiche? – mi chiese e sapevo che le faceva male, come faceva male a me.

 

Folle, vero? Ma io credo e spero che sia davvero possibile. –dissi vedendola con lo sguardo basso - Non ho intenzione di smettere di provarci. Anche se tu desiderassi uccidermi – dissi voltandomi di spalle.

 

Emma, ​​aspetta – mi guardò davvero negli occhi stavolta e disse – Io non voglio ucciderti.

 

Vedi? Questo è un inizio! – dissi sorridendo e alzando le spalle. La vidi esitare per qualche momento e poi raggiungermi, abbracciandomi.

 

Andrà tutto bene, Regina – la strinsi a me accarezzandole i capelli.

Ciao a voi Oncer, come va? Lo so non immaginavate che avrei scritto un altro capitolo così presto, ma al momento sono ispirata, quindi mi dovete sopportare! Spero che cogliate tra le righe, quello che questa puntata, quella da dove deriva il capitolo, sia una SwanQueen all'ennesima. Aspetto critiche, che non guastano mai e vi saluto xoxo

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Capitolo 21
*** ...non dimenticarlo ***


...non dimenticarlo

XXI

 

 

Erano appena arrivate davanti alla grande porta bianca di casa Mills. Le teneva ancora la mano, sorridendo come una ragazzina, si perché si sentiva un’altra persona, più leggera. L’altra donna le sorrise e si porse ad accarezzarle il viso, poggiando la schiena sulla porta.

 

Hai un sorriso bellissimo, suppongo tu sia stata bene, stasera! – disse la più adulta guardandola.

 

Si sono stata benissimo, e poi questo sorriso, scaturisce dal tuo, che è identico – sorrise.

 

Signorina Swan, mi ha fatto un complimento? – disse ridacchiando.

 

Oh, si vostra altezza! – disse porgendosi a baciarla dolcemente sulle labbra – Non potevo non baciarlo era troppo perfetto – disse Emma accarezzandole le labbra e quella cicatrice così definita.

 

Dovresti entrare, sta per piovere Emma – disse Regina, tenendo la mano nella sua.

 

Sai che se entro, non esco fino a domattina e abbiamo molto da fare domani in centrale! – disse la bionda guardandola.

 

Peccato – disse Regina, aprendo accidentalmente il primo bottone della camicetta blu che indossava – Allora a domani sceriffo Swan! – disse voltandosi e inserendo la chiave nella toppa. Quel gesto, fece ondeggiare i suoi capelli che emanarono il suo profumo vellutato e s’impresse nelle narici di Emma, che con un solo gesto, appiattì il suo corpo a quello di Regina, abbracciandola da dietro. Ispirò il suo profumo, sfiorando con la punta del naso il suo collo, Regina di conseguenza, mise una mano tra i capelli di Emma e si porse a baciarla con molta passione, ansimando sulle sue labbra, senza remore.

 

 

~Regina’s side~

Oddio – esclamò Regina, svegliandosi di colpo e mettendosi a sedere nel suo letto. Aveva il cuore nel petto che batteva all’impazzata e senza neppure rendersene conto, stava passando i polpastrelli sulle labbra carnose. Fece un lungo respiro e passatasi le mani tra i capelli, si costrinse ad andare in bagno a rinfrescarsi. Come aveva appena sognato, le parole di Emma le risuonavano nelle orecchie e il gusto delle sue labbra le sentiva ancora sulle proprie. Respirò ancora guardandosi allo specchio e decise che fosse meglio fare una doccia fresca. E certamente non poteva sapere o immaginare che Emma avesse fatto un sogno simile e che stesse facendo la sua stessa pensata.

Dopo la doccia, Regina si vestì e corse per le scale per preparare la colazione per Henry, che era a casa sua. Per fortuna non era ancora sceso, così poté fare con calma.

 

Mamma, buongiorno! Che buon profumo! – disse Henry entrando in cucina.

 

Buongiorno, tesoro! Ho pensato che oggi che era sabato, potessimo fare una buona colazione, senza fretta! – sorrise, porgendogli il piatto con i pancake.

 

Henry prese la bottiglia dello sciroppo d’acero e lo versò sui pancake, guardando sua mamma.

 

Pensavo che se a te va, stasera potremmo invitare tua mamma a vedere un film e per una pizza, che ne pensi? – disse e in mente si malediceva per aver perso di nuovo il controllo.

 

La mamma? Sei sicura? Cioè fino a qualche giorno fa, credevo volessi incenerirla e adesso! – sorrise confuso.

 

Ho già detto alla tua mamma, che non voglio ucciderla! Pensavo ti facesse piacere! – disse voltandosi di nuovo verso la cucina.

 

Certo che mi fa piacere, insomma se non vi ammazzate certo! – sorrise.

 

Non faremo nulla di tutto ciò! Preparerò la pizza, tu scegli il film – sorrise voltandosi.

 

La mamma la avvisi tu! – disse Henry continuando a mangiare.

 

Io? Tesoro, puoi farlo benissimo tu, su! – disse stupita.

 

Mamme sei tu che devi fare gli onori di casa! – disse passandole il telefono – Su!

 

Regina lo guardò per un lungo momento poi pigiò la cornetta verde per chiamare Emma e si allontanò in salotto, Henry sorrise, era felice che le cose andassero meglio tra le sue mamme.

 

Pronto? Ragazzino? Già sveglio? – disse Emma dall’altro capo del ricevitore, con una tazza di caffè in mano.

 

Emma, sono Regina! Disturbo? – chiese timorosa.

 

Regina, è successo qualcosa ad Henry, state bene? – chiese mettendosi dritta sul divano.

 

Sì, sta tranquilla tutto bene – se si sentiva una ragazzina in quel momento sì, parecchio – Ascolta Henry ed io volevamo invitarti per una pizza e film stasera a casa, credi che sia fattibile? Per te intendo? – disse tutto d’un fiato.

 

Se la prepari tu la pizza, molto volentieri! – sorrise Emma.

 

Quindi è un si? – disse Regina avvampando.

 

Sì, un si pieno! – sorrise guardando l’orario – Adesso devo andare, ci vediamo per le 20. Ciao un bacio – disse e si morse immediatamente la lingua. Regina dal canto suo si morse un labbro.

 

Okay a dopo, buona giornata- disse chiudendo di botto la chiamata.

 

Mamma? – disse Henry all’improvviso – tutto okay?

 

Henry, oddio mi hai fatto venire un colpo! Si tutto okay! – disse guardandolo.

 

La mamma che ha detto? Viene? – sorrise.

 

Sì, viene per le 20! Forza preparati andiamo a fare la spesa – disse porgendogli il cellulare.

 

Quella mattina Regina e Henry andarono a fare la spesa al supermercato. Mentre Henry spingeva il carrello, Regina ci metteva dentro tutto il necessario per la serata. Poi videro una figura bionda famigliare.

 

Emma? – esclamò l’ex sindaco guardandola lì, nella sua immancabile giacca di pelle rossa, con una bottiglia di vino rosso.

 

Regina! Ragazzino! – Emma rimase perplessa – Che coincidenza! È per stasera! – disse indicando la bottiglia.

 

È il vino preferito della mamma, lo sapevi? – disse Henry raggiungendole.

 

Ah si? Non lo sapevo! – disse tenendola in mano – Scappo a stasera – disse Emma allontanandosi.

 

 

~Emma’s side~

Vedere Regina, dopo il sogno che aveva fatto la notte prima, non era stata una gran cosa. Sentiva ancora le sue labbra sulle sue, come se fosse capitato davvero. Magari avrebbe dovuto rifiutare, ma continuava a pensare che non era da persona matura farlo. Non voleva deludere Henry e poi era stato solo un sogno per la miseria. La giornata trascorse tranquilla, anche se sapeva che da lì a poco, sarebbe successo qualcosa di molto importante.

 

Tornata a casa si era preparata, niente di che, sempre per essere a suo agio, anche quella sera indossò la sua inseparabile giacca rossa. Quando bussò alla porta di casa Mills, teneva la bottiglia di vino tra le mani, ma quando Regina aprì, quasi le cadde. A causa della vista di Regina, che indossava un vestito nero, doppio petto, dal quale impercettibile s’intravedeva il tessuto in pizzo del reggiseno nero.

 

Emma, sei stranamente in anticipo! – sorrise guardandola – puoi dare a me, non scappa!

 

Emma entrò in casa guardando Regina, come se nulla fosse e sorrise – Sei molto bella! – vide le sue guance colorirsi di rosa e sentì le proprie andare a fuoco.

 

Emma, grazie! – tenevano insieme la bottiglia di vino, e non se ne erano neppure accorte. Spuntò in quel momento Henry sulla soglia della cucina, con il grembiule.

 

Ragazzino! – sorrise abbandonando la bottiglia tra le mani di Regina, che la portò in frigorifero.

 

Mamma, sei puntuale, wow! – rise guardandola – la mamma mi ha insegnato a preparare la pizza, quindi se ti avvelena, è colpa mia! – ridacchiò.

 

Henry, tesoro sei stato molto bravo, invece – disse mentre prendeva altro da poter sistemare a tavola.

 

Regina, posso aiutare in qualche modo? – disse la bionda guardandola.

 

No, cara – si morse il labbro. Okay adesso si stava andando oltre – Emma. Andate a tavola, io sforno e arrivo – disse e Henry andò a lavarsi le mani, ancora un po’ infarinate.

 

Cara? – disse Emma avvicinandosi a Regina.

 

Mi dispiace, io non so come mi sia venuto! – disse non voltandosi ancora.

 

Mi piace più signorina Swan! – sorrise – Prendo una teglia su! – si avvicinò e le loro mani si sfiorarono nuovamente.

 

Emma – sollevò lo sguardo, verso il suo e la guardò negli occhi e poi le sue labbra.

 

Si? – la bionda la guardò a sua volta.

 

Attenta che scotta! – sorrise leggermente in imbarazzo.

 

Certo, prendo questo! – prese un guanto da cucina infilandolo e passò l’altro alla donna davanti a se.

 

Mamme? – sorrise Henry sulla porta- E’ pronto, suppongo.

Si sedettero tutti e tre a tavola. Mangiarono la pizza con tranquillità, era davvero buona, soprattutto l’impasto fatto da Henry. Regina ed Emma sorseggiavano il buon vino rosso, mentre Henry la sua amata coca con cannella, un suo esperimento. Poi arrivò il momento di mettere il dvd e guardare il film scelto da Henry. Lui si sistemò tra le sue mamme, godendosi il film in tranquillità, mentre le sue mamme avevano la testa a tutt’altro, no che il film non fosse avvincente, ma le immagini dei loro rispettivi sogni tornavano loro in mente.

Il film finì un’ora e mezza dopo e Henry, si congedò, salutando le sue mamme con un bacio sulle guance e filando di sopra.

Finché c’era stato Henry non era stato molto difficile controllarsi, ma adesso? Regina si mise in piedi e guardò Emma.

 

Ti va un bicchiere di sidro di mele? – chiese guardandola andando verso la credenza dove aveva la bevanda.

 

Come la prima volta che ci siamo incontrate? – sorrise Emma raggiungendola e vide un album di foto e Regina seguì il suo sguardo.

 

Prendilo, ti mostro le foto di Henry, immagino ti piaceranno! – sorrise Regina, riempiendo i bicchieri per loro due ed Emma prese l’album. Si ritrovarono sul divano, sedendosi una accanto all’altra e si sorrisero, mentre Emma posava l’album sul tavolino e Regina, le porgeva il bicchiere.

 

Non mi aspettavo questo invito sai? – disse Emma sinceramente – Sono felice di essere qui! – disse sorseggiando il sidro.

 

Sono felice che tu abbia accettato! – disse aprendo l’album con la mano libera – Non sono una grande fotografa ma – la interruppe Emma.

 

Sono molto belle! Henry è bellissimo! – sorrise, guardando e sfiorando il viso del ragazzino sulla carta fotografica.

 

Sì, è bellissimo come te – disse Regina guardandola e mordendosi il labbro. Emma non poté vederlo perché si era appena poggiata con la testa sulla spalla di Regina, sorridendo.

 

Emma! – disse respirando a fatica.

 

Regina- disse Emma scostandosi per baciarle il collo- hai, un buon profumo!

 

Emma, noi non dovremmo, lo sai – disse mentre guardandola e scostandosi appena.

 

Non stiamo facendo nulla! – disse Emma innocentemente – Voglio le tue labbra! – disse porgendosi a baciarla.

 

Emma – si staccò mettendo le mani sul suo viso, poggiando la fronte sulla sua. La guardò negli occhi, sospirando – Tu mi fai uno strano effetto Emma Swan! – disse sincera.

 

Ti ho sognato stanotte Regina e ti ho pensato per tutto il giorno! Mi fai uno strano effetto anche tu! – sfiorò le sue labbra con le dita – Che cosa facciamo?

 

Regina, sospirò, baciando poi le dita di Emma con le labbra e la guardò: Dovremmo stare lontane per un po’! – formulò un’ipotesi.

 

Henry era così felice! L’hai visto? – sorrise.

 

Credi che lui abbia capito qualcosa? – sgranò gli occhi.

 

L’unica che l’ha intuito è stata Elsa! – disse Emma sinceramente.

 

Cosa? Glielo hai detto tu? – disse sconcertata.

 

No, Regina! L’ha capito prima lei di noi! – disse Emma guardandola e prendendo le sue mani – E se fosse questo il nostro vero lieto fine? Sarebbe così assurdo? Non può esistere un amore così nella foresta incantata? – disse stringendo le sue mani.

 

Emma, sei sicura che sia amore? Cioè io amo ancora Robin – disse Regina, non negandolo.

 

Sei sicura di amarlo? Nonostante quello che posso aver combinato io, è stato lui a fare la scelta di tornare da sua moglie! – disse Emma tranquillamente.

Emma, non voglio parlare di questo! – disse Regina socchiudendo gli occhi per un attimo.

 

Cosa ti preoccupa? Hook? Io non sono sicura di provare la stessa cosa che lui prova per me! Io provo qualcosa per te Regina, non so esattamente cosa sia, ma voglio seguire il mio istinto! – disse guardandola.

 

Emma, io non lo so! Ci sono tanti motivi per cui non dovremmo stare assieme, cioè…- la guardò insicura come non mai.

 

Regina, io so che tu sei importante per me! E mentivo qualche giorno fa, non voglio essere solo tua amica. Mi dispiace sarò pure sfacciata, ma io vorrei stare con te! – disse tutto d’un fiato.

 

Emma, io sono la Regina Cattiva, non dimenticarlo – disse provando a divincolare le mani da quelle di Emma.

 

Io non lo credo più ormai! Sei molto cambiata, lo vedo. Diamoci una possibilità! Non ti farò soffrire! – disse accarezzando le sue mani.

 

E se fossi io a farti soffrire? – disse Regina, mentre una lacrima rigava il suo viso? Emma la cacciò via con un pollice e sorrise baciandola dolcemente sulle labbra.

 

Sono forte abbastanza, vostra maestà! – sorrise continuando a baciarla dolcemente senza staccarsi.

Eccomi qui, nuovo capitolo, nuova svolta! Lo so che mi odiate, per come le faccio interagire, ma vi assicuro che la tempesta si placherà! Ad ogni modo spero che il capitolo vi piaccia! Alla prossima che non so quando sarà, ma spero molto presto, la verve dell'autore si è impossessata di me quindi! xoxo

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Capitolo 22
*** Tu baciami... ***


Tu baciami...

XXII

~Emma’s side~

Nonostante io avessi detto tutto con sincerità a Regina, lei era nuovamente sparita. Per fortuna non con Henry, almeno lui poteva stare con sua mamma, senza che ne soffrisse. Io ero spesso scontrosa, non riuscivamo ad uscirne a capo per la questione della Regina delle nevi, e odiavo fallire a quel modo soprattutto non volevo deludere Elsa, a cui avevo fatto una promessa.

Quella mattina avevo come la sensazione che qualcosa stesse per accadere, e la possibilità che io non potessi farci nulla, gravava sulle mie spalle da Salvatrice ma cosa era? Ero in centrale quando Henry irruppe nel mio ufficio.

 

Mamma, la mamma è sparita! – disse guardandola con il fiato corto.

 

Henry ma cosa dici! – disse mettendosi in piedi. Con lei certo era sparita.

 

Oggi dovevamo incontrarci alla sua cripta ma non c’era! Le è successo per forza qualcosa! – disse guardando sua madre – Mi avrebbe avvisato, sai che lo avrebbe fatto – la guardò ancora.

 

Ragazzino calmati! Hai provato a chiamarla? – prese il telefono.

 

Si, ma non risponde, squilla ma nulla! – disse lasciando la cartella per terra.

 

Adesso ci riprovo io! Prendi un bicchiere d’acqua! – disse Emma allontanandosi. Regina non rispose neppure a lei. Sperò solo di non esserne la causa, forse era stata un po’ affrettata. Erano tanti i forse che la stavano attanagliando – Henry hai provato a casa?

 

Sì, ma era deserta! Mamma dannazione la Regina delle nevi – disse d’impeto il ragazzino.

 

Cosa c’entra quella donna? – disse non capendo – Ha già preso ciò che voleva! – non poteva volere altro da Regina, se le avesse fatto del male, sarebbero stati guai seri per la gelataia.

Provò nuovamente a chiamare Regina, ma nulla doveva trovare la Regina delle nevi, forse la teoria di Henry era giusta. Si trovava nel bosco quando David la chiamò dicendole che avevano trovato tracce della Regina delle nevi su in biblioteca. Con l’aiuto di una specie di candela, Emma riuscì ad incatenare la gelataia e così la portò in centrale. Qui nella stanza degli interrogatori, dopo aver chiesto a Elsa di lasciarla sola con la donna, l’aveva guardata dritto in viso.

 

Allora Reginetta, dimmi dove sono Anna e Regina! E cosa vuoi da me ed Elsa – disse Emma incrociando le braccia al petto.

 

Regina? La tua amica della foresta? Non so come potrei avere a che fare con quella donna. Insomma ho già preso quello di cui avevo bisogno – sorrise.

 

Se le fai del male, saranno guai grossi per te! – esclamò.

 

Mi stai minacciando? – disse la donna guardandola – Non dovrebbe importarti della donna, che ti ha fatto patire la tua brutta infanzia Emma. È a causa sua se sei stata sola per ventotto lunghi anni – disse ovvia.

 

M’importa perché è la madre di mio figlio e tu non mi conosci e non sai come Regina sia cambiata! – disse Emma fissandola.

 

Tu non sei come loro Emma, tu sei come me ed Elsa. Siamo noi la tua famiglia – disse decisa.

 

Voglio bene ad Elsa, ma lei ha già la sua famiglia che tu hai distrutto, ma non farai la stessa cosa con la mia. Dimmi dove sono Anna e Regina, ora – stava perdendo la pazienza. Quella donna riusciva a far uscire il peggio di lei.

 

La famiglia, va oltre il legame di sangue Emma. Ciò che ci lega sono i nostri poteri, non l’amore, non illuderti.

 

Adesso basta! – disse spingendo con forza le mani sul tavolo e un boato fece scoppiare la parete della centrale – Cosa hai fatto? – disse guardando il varco appena formatosi.

 

Io non ho fatto nulla sei stata tu! – disse come vittoriosa.

 

No – esclamò Emma prima che potesse sparire nella sua coltre di neve. Lo sceriffo uscì dal varco e si guardò intorno sconcertata. La raggiunsero i suoi Hook, Henry, Elsa e Gold con Belle – State lontani, no, non riesco a controllare i miei poteri.

 

Swan andiamo, sta – disse Uncino, cercando di afferrarla ma Emma fece scoppiare le lampadine delle luci e cascare un palo della luce, che per poco colpì Hook e David.

 

Lasciatemi in pace – Emma vide nei loro occhi il terrore, esattamente come aveva detto la gelataia. Quello che era peggio adesso e che Regina non c’era, lei che era l’unica persona che poteva capire cosa adesso stesse provando. Doveva trovare Regina, sapeva che la Regina delle nevi centrasse, l’aveva capito in quella stanza. La gelataia, aveva preso Regina, per costringere Emma a scegliere di essere sua sorella, così da riformare il vecchio trio. Una cosa assurda, pensò Emma mentre cercava di controllare lo sterzo sotto le sue mani. Guidò fino alla cripta di Regina, doveva prendere qualcosa di suo per poter localizzarla, anche se sarebbe bastato trovare il segnale gps del cellulare di Regina. Cercò tra le sue cose anche il famoso incantesimo di localizzazione, strada facendo avrebbe pensato al piano per bloccare la Regina delle nevi. Stava seguendo una delle collane di Regina per poterla trovare quando la stessa la riportò alla cripta. Come era possibile? Era impossibile che lei fosse stata lì e non l’avesse vista. Così preso un lungo respiro scese nella cripta e si ritrovò Regina seduta su uno dei suoi bauli.

 

Emma! – disse guardandola dopo aver chiuso il libro.

 

Sei sempre stata qui? – disse fermandosi davanti all’arco.

 

Credo di si, perché? – disse guardandola.

 

Perché ci sono stata qualche minuto fa, e tu non c’eri – disse guardandola – Ma adesso sei qui! – disse chinandosi a baciarla, ma Regina svanì, con la stessa magia che la gelataia aveva usato poco prima – Dannazione! – imprecò Emma guardando la cripta vuota e decise di ricorrere al suo metodo.

Emma sapeva che la gelataia non avrebbe mai rivelato il suo nascondiglio, infatti trovò Regina ed la Regina delle nevi al confine della città.

 

No, non farlo! – esclamò uscendo dalla macchina – Farò quello che vuoi ma lasciala libera – disse guardando Regina, che aveva una strana cera.

 

Sapevo che saresti stata coscienziosa! – disse svanendo e lasciandole lì da sole.

 

Regina – corse a stringerla tra le braccia – Stai bene? Ti porto a casa! – disse guardandola – Sei gelata! – disse frizionando le mani sulle sue braccia.

 

Questo potere della neve è pericoloso! – disse stringendosi allo sceriffo.

Emma portò l’ex sindaco a casa sua e lasciò che si sistemasse senza che lei potesse aiutarla. Nel frattempo mise su un tè caldo e accese il caminetto in salotto.

 

Sei ancora qui! – disse Regina scendendo dalle scale e incontrando lo sguardo di Emma.

 

Si volevo accertarmi che stessi meglio. È passato del tempo dall’ultima volta in cui sei stata male! – disse Emma avvicinandosi.

 

Non ricordare il passato, te ne prego! – disse andando a sedersi sul divano.

 

Ho preparato del tè e – sorrise.

 

Acceso il caminetto! – sorrise prendendo la tazza tra le mani – Grazie!

 

Regina c’è una cosa che vorrei dirti! – disse Emma mostrando le sue mani. Che emanavano una leggera intermittenza di magia – E’ da quando ho iniziato ad indagare sulla gelataia, che non riesco a controllarli. Oggi ho distrutto la stanza degli interrogatori, in centrale.

 

Cosa? – la guardò – Stai bene? Gli altri, Henry? – disse guardandola.

 

Stanno tutti bene, ma poteva succedere qualsiasi cosa, io – si morse il labbro – io ho visto la paura negli occhi di tutti! E’ stato bruttissimo – disse. E Regina prese dolcemente le sue mani.

 

Ehi, andrà tutto bene! – sorrise accarezzandole – L’hai detto tu!

 

Regina, ho paura di farvi del male! – disse Emma ritraendo le mani.

 

Non averne ti prego! Alimenta solo il controllo che quella donna ha su di te! – disse.

 

Ormai non posso fare nient’altro, le ho promesso che l’avrei seguita. Vuole lanciare la maledizione degli sguardi infranti e io non so come contrastarla io – Emma iniziò ad agitarsi.

Emma, calmati! – disse guardando le tazze di te – Respira e vieni qui con me – la prese da un braccio e la portò sul tappeto davanti al caminetto.

 

Regina, non credo sia una buona idea! – si sedette sulla mochette.

 

Shh, ti assicurò che ti farà rilassare! – sorrise aprendo la sua vestaglia, mostrando il suo intimo.

 

Regina, ehm! – disse guardandola –Cosa significa?

 

Mi hai salvato la vita e voglio ringraziarti! A quest’ora avrei potuto dimenticare tutto, ma grazie a te sono qui e mi ricordo ancora delle tue labbra – disse prendendole il viso tra le mani e la baciò lentamente.

Emma non desistette e porgendosi su di lei, le sfilò la vestaglia, continuando con un lungo bacio. Mordicchiava le sue labbra, sorrideva e la baciava. Si spogliò della sua giacca rossa, che sistemò sotto la testa di Regina. Sfilò il maglioncino nero e i jeans, restando in intimo davanti a Regina, la quale accarezzò i suoi fianchi, guardandola negli occhi con dolcezza.

 

Siamo delle incoscienti, ma non posso farne almeno, Emma – pronunciò quando la mano della bionda scese pericolosamente sul suo addome verso le sue gambe. Gesto che Emma ripeté più volte per far impazzire Regina, che ansimò – Non ci provare, non farmi disperare così – disse la mora, fermando la mano di Emma proprio lì tra le sue gambe – Per favore! – sussultò perdendosi nei suoi occhi.

Emma a quella richiesta non poté dire di no, e le sue dita scivolarono nelle sue mutandine, e velocemente dentro di lei, lasciandole il fiato corto. Regina si strinse ad Emma, chiudendo gli occhi e ansimando piano, poi sempre più forte. L’ex sindaco a sua volta infilò le mani negli slip dello sceriffo e ghermì il suo sedere.

 

Vostra maestà la magia ha sempre un prezzo – disse Emma sarcastica.

 

Tu baciami e vedrai che pagherò il mio prezzo, per tutto questo! – disse attirandola a se, infilando una mano tra i suoi capelli e baciandola con passione, scontrando presto le loro lingue in una danza intensa.

Non riuscirono a staccarsi una dall’altra, per diverse ore. Dopo l’ennesima volta in cui erano arrivate all’apice assieme, si guardarono stanche e sudate. Intrecciarono le loro gambe e le loro mani e si strinsero tra loro.

 

Io – Emma stava per dire qualcosa di davvero importante, quando al suo polso comparve un nastro giallo pallido – Che cosa diamine è? 

 Probabilmente vi starete chiedendo cosa mai succederà adesso! Continuate a seguire la storia e lo saprete! Spero il capitolo vi sia piaciuto! xoxo

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Capitolo 23
*** E se non ci fosse? ***


E se non ci fosse?

XXIII

 

~Regina’s side~

Vedere Emma così mi faceva malissimo! Non sapevo come aiutarla, lei era nata con i poteri, io li avevo coltivati con il tempo, non sapevo come tranquillizzarla.

 

Emma, non andartene! Così non posso aiutarti – dissi chiudendomi nella vestaglia.

 

Non voglio farti del male! – disse Emma uscendo in tutta fretta da casa mia.

 

Emma – dissi, ormai a una porta chiusa. C’era solo un modo per convincere Emma a farsi aiutare, Henry.

 

 

Tesoro, mi dispiace per averti fatto preoccupare, non era mia intenzione- dissi a Henry, mentre camminavamo nel bosco alla ricerca di Emma.

 

È stata la mamma a trovarti? – chiese Henry.

 

Sì, ha dovuto fare una promessa alla Regina delle nevi, affinché non mi facesse del male - dissi, senza nascondere, che ero grata ad Emma.

 

E cosa le ha promesso? – chiese guardandomi.

 

Di seguirla, ma non so davvero cosa voglia da tua madre! – dissi scorgendo Emma vicino al suo fedele maggiolone – Emma!

 

Mamma! – esclamò Henry guardandola.

 

Cosa ci fate qui? Andate via! – disse Emma stringendo le mani in due pugni – Non riesco a controllare il mio potere e non riesco a togliere questo maledetto nastro.

 

Emma – la guardai per un lungo momento negli occhi – Lascia che ti aiuti! Per favore! – non sapevo davvero come fare, ma ci avrei provato, dissi avvicinandomi.

 

Sta lontana, Regina, davvero! Sono pericolosa, posso farvi del male! – disse tremando.

 

Mamma, siamo la tua famiglia, possiamo aiutarti – disse Henry.

 

Lo so, ma troverò da sola una soluzione – disse indietreggiando, mentre Henry avanzava.

 

Emma portò le mani avanti in difesa di se stessa, e in quel momento si svolse tutto velocemente, mi frapposi tra i due, e la magia di Emma, ci fece balzare di qualche metro lontano da lei. Atterrammo al suolo con un tonfo e lei corse verso di noi, ma si arrestò quasi subito, stringendo le braccia al petto.

 

State bene? – disse preoccupata, mentre Henry ed io ci sollevavano da terra, intontiti – Mi dispiace, siete feriti! – disse con le lacrime agli occhi – Perdonatemi!

 

Guardai Emma, le sue mani tremavano, i suoi occhi erano colmi di lacrime: Emma – dissi allungandole la mano, avevo paura a mia volta. Più per Henry!

 

Andate via vi prego! – disse Emma dando le spalle a entrambi, mentre cercava ancora invano di sfilarsi quel dannato bracciale.

 

 

Qualche ora dopo Henry ed io eravamo a casa dei Charming, nella sua camera.

 

Mamma – Henry richiamò la mia attenzione, che ero persa nei miei pensieri.

 

Henry tesoro, hai detto qualcosa? – dissi guardandolo, sollevando il viso da quel fumetto che stavo sfogliando, senza un reale interesse, pur di non pensare a quello che fosse appena successo, anche se era una priorità per me farlo.

 

Che cosa sta succedendo? – chiese – La mamma sta diventando cattiva? Perché non controlla i suoi poteri? – disse fissandomi prendendomi le mani – Sei preoccupata anche tu!

 

Tesoro, Emma non sta diventando cattiva non lo permetterò! – dissi, senza preoccuparmi di nascondere nulla. Emma non sarebbe mai diventata cattiva – è quella donna a influenzarla!

 

Tu la aiuterai vero mamma? Lei è la Salvatrice ma, adesso? – disse abbracciandomi.

 

Henry, proverò a parlarle – dissi mentre gli curavo il taglio che aveva dietro l’orecchio, causato dalla caduta di poco prima.

 

 

~Emma’s side~

Quello che era successo prima mi aveva molto spaventato. Non capivo il motivo per cui fosse successo. Non volevo fare del male a nessuno di loro, ma era successo, li avevo feriti e questo non andava bene. Andai da Gold, aspettando che rientrasse per chiedergli una mano, sapendo, che avrebbe trovato sicuramente una soluzione. Mi disse di incontrarci in una villa abbandonata dove non potesse succedere nulla nell’arco di metri, perché la mia magia è potente.

Dopo aver avvertito i miei ed essermi accertata che Henry stesse bene, mi avviai in macchina verso la meta dell’incontro con Gold, ma qualcosa o meglio qualcuno mi intralciò il cammino.

 

~Regina’s side~

Henry non aveva ancora smesso di leggere i suoi fumetti, così decisi di scendere di sotto e parlare un po’ con Mary Margaret, non sapevo di cosa, ma dovevo occuparmi la mente. Scendendo vidi anche David.

 

E tu cosa ci fai qui? Non c’è nessuno che sta cercando Emma? – dissi guardando entrambi.

 

Emma, ha chiamato e ha detto che ha trovato un modo per liberarsi della sua magia! – che cosa aveva fatto? Pensai.

 

No, è uno scherzo! E voi due non le avete detto nulla? La magia fa parte di lei. State facendo un grosso errore, spero ve ne rendiate conto! – dissi fissandoli – Io ho fatto questo errore con Henry, Mary Margaret, proprio tu? Non potete permettere che lei lo faccia – i Charming mi guardarono stupiti.

 

David, ha ragione, la magia fa parte di Emma, dobbiamo fermarla – disse avviandosi verso il tavolo, sul quale doveva esserci la pozione di localizzazione.

 

Dannazione non c’è! E la donna di azzurro vestita? – dissi guardandomi intorno.

 

Ci avviammo così tutti assieme, alla ricerca di Emma. In cuor mio speravo che Emma non fosse finita tra le grinfie di Ingrid, la Regina delle nevi o di Gold. Camminavo assieme a Mary Margaret, cercando di trovare una pista che la portasse ad Emma. Non avrei sopportato che Emma rinunciasse al suo dono, ognuno ne aveva uno, io lo sapevo bene, l’avevo detto anche a Henry quel pomeriggio.

 

 

~Emma’s side~

Dopo l’incontro con l’ologramma di Ingrid, che mi diceva di non fidarmi di Gold, decisi che non le avrei dato ascolto e avrei proseguito per la mia strada. Così arrivai alla villa abbandonata, e mi avviai dentro, chiamai Gold e dopo vari minuti apparve e mi disse che l’incantesimo era stato lanciato. Io dovevo solamente entrare nella stanza adiacente al grande salotto e fare la cosa giusta.

Lui andò via ed io rimasi sola a prendere quella decisione. Ero ormai vicino alla porta quando la voce di Elsa mi fece indietreggiare.

 

Emma, non farlo! Non devi rinunciare alla tua magia, c’è un altro modo – disse guardandomi.

 

Elsa, va via! Devo farlo! Tu avevi l’amore di Anna, quello che ti ha salvato. Io ho Henry ma non ha funzionato, devo farlo – dissi.

 

E se fosse un altro amore? – disse schietta – Se ci fosse Regina? Ascolteresti?

 

Stavo per fare del male anche a lei, Elsa! E – dissi vedendo entrare anche la mia famiglia e indietreggiai verso la porta – Vi prego!

 

Elsa guardò alle sue spalle e mi disse: Emma ascoltami, non basta l’amore delle persone che amiamo! Dobbiamo amare anche noi stessi, accettare i nostri poteri, solo così non li temeremo più e non faremo più del male – disse porgendomi la mano.

 

La guardai impaurita, ma fiduciosa delle sue parole. E quando afferrai la mano di Elsa, tutto il caos che la mia magia stava creando svanì. Sorrisi tra le lacrime e una risata liberatoria. Strinsi Elsa tra le braccia ringraziandola e anche i miei mi vennero incontro. Regina restò a distanza accanto ad Elsa, con quella sensazione che la bionda sapesse di noi due.

 

Mamma! – disse Henry stringendomi.

 

Ragazzino! – lo strinsi a me e guardai Regina, avrei voluto tanto baciarla, ma avevo come la sensazione che non avrebbe voluto, neppure se fossimo state sole.

 

Sono contenta tu non l’abbia fatto – mi disse passandomi una mano sul braccio – Hai scoperto a cosa serva quel nastro?

 

Credo che sia opera di Ingrid, devo capire come liberarmene – dissi guardando Regina.

 

Emma, devo parlarti un attimo! – disse Regina guardandomi. Ci allontanammo dagli altri e restammo sole.

 

Io, ti chiedo scusa per stamattina, mi dispiace! – dissi prendendo le sue mani.

 

Va bene, c’è un problema, forse ci sono altri libri uguali a quelli di Henry! – disse guardandomi e abbassando lo sguardo.

È fantastico! Come lo sai? – chiesi.

 

Diciamo che Robin mi ha mostrato una pagina del libro che non c’era e ritraeva me e lui – ecco perché era turbata – Emma mi dispiace! Io non so come comportarmi, io sono sovrastata da tutto questo, io – s’interruppe – Non voglio farti soffrire, ma non riesco neppure a tenerti lontana.

 

Allora non farlo! – dissi avvicinandola a me – Regina, se ci sono altri libri, vuol dire che ci sarà anche uno con la nostra storia, no? – dissi sorridendo.

 

E se non ci fosse? Non voglio crearmi false illusioni, non voglio che ci illudiamo! – disse prendendomi il viso tra le mani – Robin mi ama ed è disposto a tutto!

 

Regina, io – dissi – io farò di tutto per noi! Non mi arrendo neppure io! – dissi allontanandomi da lei – Sei tu che devi decidere con chi essere felice! – dissi andando via e lasciandola in maniera del tutto inaspettata.

Buongiorno a voi Oncer! Questo è solo il primo capitolo di quelli che pubblicherò oggi! Sto scrivendo di getto e voglio subito condividerlo con voi! Fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima xoxo

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Capitolo 24
*** Non andartene ***


Non andartene

XXIV

La situazione a Storybrooke stava per degenerare, Ingrid, la Regina delle nevi aveva scagliato la maledizione degli sguardi infranti, nel giro di poco tempo tutti gli abitanti della cittadina, si sarebbero trovati uno contro l’altro. Le persone che si amavano si sarebbero odiate. Emma non sopportava che lei ne sarebbe stata immune assieme ad Elsa, perché Ingrid con quel nastro giallo le aveva legate a se, come sorelle. Bisognava trovare una soluzione per proteggere la città, bisognava andare al confine, cercare un modo per non essere raggiunti dalla maledizione.

Quando furono davanti alla coltre di ghiaccio, tutti si resero conto che non avrebbero potuto fare nulla, Emma guardò Regina e sospirò.

 

Mamma – disse Henry – Starò bene con lei – strinse la mano di Regina – Tu troverai una soluzione, va bene?

 

Ragazzino – disse Emma stringendolo e guardando Regina e mimandole di stare attenta. Regina annuì, anche se temeva molto quella situazione. Temeva di fare male a molte persone, inclusa Emma, quella donna che la mandava fuori di testa, per tanti motivi, per tante parole dette e no.

 

La priorità adesso era trovare Anna, che essendo già stata sotto la maledizione degli sguardi infranti, avrebbe potuto aiutare con il contro incantesimo. Dopo aver parlato con Belle, Elsa ed Emma, cercarono attraverso il ciondolo del fiocco di neve, intinto di pozione di localizzazione, Anna. La ricerca malgrado, portò ad una parete della miniera, che non era possibile distruggere, sennò con l’aiuto dei nani. Nonostante la possibilità di usare il ciondolo stesso come contro incantesimo, Elsa è combattuta su cosa fare. Le parole che Elsa sentì pronunciare da Regina, con l’appoggio di Emma e dei suoi, le fecero male, ma lei aveva la speranza che il ciondolo avrebbe salvato tutti anche sua sorella. Così suo malgrado, consegnò ad Emma il sacchetto vuoto ed scese nei sotterranei della biblioteca con il ciondolo di Anna.

 

Quando gli eroi andarono da Granny per consegnare il ciondolo, la madre superiora esordì: Ma questi sono ciottoli della miniera.

 

Ci ha mentito, aww, lo sapevo che non dovevo fidarmi di un'altra bionda – disse Regina mandando gli occhi al cielo.

 

Ehi – disse contraddetta Emma, guardandola. Faceva un po’ male, quello che era appena uscito dalle labbra di Regina – Dobbiamo trovarla! Vado alla miniera a darle una mano – disse scambiando uno sguardo con i suoi e guardando di sfuggita Regina.

Raggiunse Elsa esattamente nel momento in cui, stava aprendo il varco e che si trovassero subito dopo sulla spiaggia. Il ciondolo brillava ancora, per un po’ fin quando non smise, ed Elsa guardò Emma amareggiata. Espresse il desiderio di poter ritrovare un giorno Anna, e in quel momento dal fondo del mare, saltò fuori un baule, e da quella cassa di legno uscirono Anna e Kristoff. Finalmente Elsa poté riabbracciare Anna dopo lunghissimo tempo.

 

Dobbiamo andare da Granny adesso, li potrete riscaldarvi – disse Emma vedendo i due fradici – Forza!

Purtroppo quando arrivarono alla tavola calda, delle fate non c’era neppure l’ombra. Elsa ed Emma dettero la colpa ad Ingrid, ma non sapevano che dietro a tutto ciò c’era niente meno che Tremotino.

 

Emma raggiunse i suoi genitori e il piccolo Neal in centrale, dove i suoi genitori avevano trovato un piano, quello di rinchiudersi nelle celle della stazione. Emma si sarebbe occupata di suo fratello, Elsa ammanettò Kristoff alla scrivania, la maledizione era ormai vicina. Tutti sarebbero stati lontani dalla persona che amavano, cui volevano più bene. Così la maledizione cadde su di loro, gli effetti ci sarebbero stati a momenti, questione di minuti. Emma sperò in cuor suo che Regina, Henry, Killian e tutti fossero riusciti a tenersi in salvo. La maledizione cadde su di loro, come una pioggia di cristalli e colpì chi non era immune come Elsa, Emma e Anna. Adesso bisognava trovare un modo per salvarli, tutti nessun escluso.

 

È Anna a dare un’idea su come fermare la maledizione, ma l’unico modo è quello di uccidere Ingrid. Elsa non è molto d’accordo, non lo ritiene il metodo migliore, ma Emma non è dello stesso parere.

Così uscite andarono a cercare Ingrid, che si trovava nella sua gelateria. Quando tentarono di usare i loro poteri, però questi non funzionano, e la donna disse loro che i nastri sono forti del suo amore. Devono sbarazzarsene. Così andarono da Gold, ma non trovandolo in negozio cercarono una qualsiasi cosa per tagliare distruggere i nastri, ma Emma finì per rompere anche un corno, nel tentativo di farlo. Con disinvoltura, lasciò l’oggetto e assieme ad Elsa pensarono a cosa altro poter fare. Capirono che bisogna contrastare l’amore di Ingrid con l’odio di qualcun altro e quel qualcuno entrambe sapevano chi potesse essere!

 

Emma, a volte sei fastidiosa, ma è impossibile odiarti! – disse Elsa.

 

Oh fidati, che cosa? Sono fastidiosa? – disse guardandola – E fidati Regina mi odia già, quindi adesso sarà un gioco da ragazzi – disse mentre uscivano dal negozio di Gold per andare alla cripta di Regina.

 

Ovviamente c’era un incantesimo di contenimento, che impediva alle due di entrare, ma Emma riuscì a scioglierlo e scendere a vedere Regina.

 

Wow, siamo in tempo per Halloween – disse Emma ammirando Regina nei panni della Regina Cattiva – Riesci a camminare con quel coso? – le chiese guardandola.

 

Con l’eleganza e il portamento di una regina – disse portando una mano sul fianco.

 

Oh bene, vostra maestà, adesso c’è una cosa che dovete sapere! Sapevo chi era Marian, volevo che soffrissi – non pensava davvero quello che diceva, ma doveva trovare un modo per farla imbestialire, e quando successe, la Regina scagliò una sfera di fuoco che Elsa e Emma fecero confluire sui loro nastri, che vennero distrutti. Poi Emma scagliò la sua magia a malincuore su Regina, fuggendo via.

 

Quella fu l’occasione buona per Regina per uscire dalla cripta e cercare chi come Emma, meritasse di essere distrutto, ovviamente era la maledizione che faceva uscire il suo peggio. Arrivata alla centrale, fu grata addirittura di aver trovato i Charming, così da poter distruggere anche loro, non avendo trovato Emma. In un primo momento tentò di prendere Neal, ma alla fine liberò Mary Margaret, per batterla con la spada.

Stavano facendo un caos assurdo, distruggendo tutta la centrale, ma nonostante questo Neal era ancora bello che addormentato.

 

Ah però, ha bisogno di una bomba per essere svegliato – disse Regina avvicinandosi al piccolo.

 

Non azzardarti a svegliare il mio bambino – disse Mary Margaret scagliandosi verso Regina, che la scaglia lontano con la magia – Avevi detto niente magia!

 

E tu avevi detto che sapevi mantenere un segreto! – disse furiosa.

 

Avevo dieci anni! – Mary Margaret si scagliò nuovamente contro di lei.

 

 

Nel frattempo Emma ed Elsa erano nell’antro di Ingrid, che voleva restituire loro i ricordi, che aveva sottratto loro. Emma però l’avrebbe colpita, se solo non fosse arrivata Anna. Che aveva con se una pergamena, scritta da sua madre, che voleva far capire ad Ingrid cosa fosse successo. Così la Regina delle nevi, seppe cosa fare, annullare la maledizione, sacrificandosi. Emma dopo aver riacquisito i suoi ricordi, le chiese se non ci fosse un altro modo, per darle un lieto fine. Ingrid le rispose che il suo lieto fine era quello di ricongiungersi alle sue sorelle e così sparì per sempre, lasciando dietro di se una nevicata.

 

Nella centrale il tutto finì con una grassa risata, tra Mary Margaret, Regina e David, perché? Beh perché Regina si era resa conto di indossare un qualcosa che non le apparteneva. Uscirono così in strada con il passeggino che conteneva Neal.

 

Emma! – disse Regina vedendola e sorridendo – Henry! – vide spuntarlo dietro l’angolo e lo strinse tra le braccia. Poi Henry strinse anche Emma.

 

Mamma! – disse Henry stringendola. Poi Emma abbracciò anche i suoi, mentre Regina giocherellava con Neal, che si era appena svegliato.

 

Ciao piccolo! – disse facendosi afferrare il dito nella sua manina minuscola – Scusa per il trambusto di prima con la mamma – sorrise guardando poi Mary Margaret e scoppiarono a ridere.

 

Che cosa è successo? – chiese Emma guardandole stupita.

 

Oh nulla, ci siamo prese un po’ a colpi di spada, ma siamo integre! – disse Snow – avresti dovuto vedere il suo vestito – rise.

 

Oh l’ho visto! – disse Emma sentendo le orecchie andare in fiamme. Si godettero la neve e dopodiché andarono a casa dei Charming. Emma richiamò Regina di sopra e la guardò.

Ehi, stai bene? Mia madre ti ha fatto molto male? – chiese guardandola.

 

Non più di quanto gliene ho fatto io! – rispose.

 

Ho voglia di baciarti! Regina, ho avuto paura! – disse guardandola.

 

Anch’io ne ho avuta, ma me ne accorgo solo ora! – disse – Dobbiamo fare la scelta migliore Emma! E quella di stare assieme non lo è! È Robin il mio lieto fine, è già complicato così – disse.

 

Regina io – s’interruppe – io te l’ho detto vorrei stare con te! Ma se tu ami Robin, allora mi farò da parte! – disse scendendo le scale e lasciandola di sopra – Vado a prendere una boccata d’aria, ci vediamo da Granny – disse Emma uscendo di casa. Qualche minuto dopo Regina le corse dietro, la afferrò ormai sulle scale da un braccio e la tirò a se, baciandola. Le mani strette dietro la sua schiena a stringere il maglioncino, le labbra e la lingua che cercavano lentamente quelle di Emma.

 

Scusami, e che non ragiono più accanto a te! Io non so che mi fai miss Swan, dannazione Emma! – disse staccandosi.

 

Non andartene, ti prego! – strinse le mani sulle sue spalle, baciandole nuovamente le labbra.

Eccomi qui, Oncer! So che magari è un po' molto riferito alla puntata, con qualche modifica, ma spero vi sia piaciuto! Fatevi sentire, perchè sennò non so se migliorarmi o se va bene così! Alla prossima xoxo

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Capitolo 25
*** ...non succederà ***


...non succederà

XXV

~Regina’s side~

Si Emma Swan aveva il potere di mandarmi in tilt. Ci era riuscita anche meglio di come aveva fatto Robin Hood. Restava di fatto, che quelle parole “Non andartene” pronunciate da Emma, mi avevano convinto a restare per quella cena da Granny. Infondo eravamo di nuovo salvi, dopo una maledizione che poteva fare guai seri. Ma non tutto era finito, qualcosa ancora incombeva su di noi, ne ero certa.

 

Regina aveva una sensazione molto veritiera. Infatti quando Emma aveva portato gli ospiti di Arendelle al confine della città, dove Elsa distrusse la coltre di ghiaccio, qui scoprirono che c’era un sortilegio sul confine e che chiunque fosse uscito, non sarebbe più rientrato. Agli ospiti dunque serviva un portale o un fagiolo magico, a mettere fretta il volere delle Regina di Arendelle di tornare nel suo regno.

 

Regina aveva riconsegnato il cuore di Marian, che aveva precedentemente sottratto per tenerla in vita. Robin continuava a dirle che aveva scelto lei, ma Regina a causa sia di Emma che della presenza costante della moglie del suo vero amore, era convinta che non fosse così. Mentre erano lì al parco guardando Roland con sua madre e guardando quella pagina del libro, Marian si accasciò al suolo. Il suo cuore era infetto a causa dell’incantesimo di Ingrid, necessitava che per salvarsi, andasse in un mondo senza magia, e Regina sapeva che Robin e Roland dovevano andare con lei. Robin ne era ferito, ma Regina comprendeva che fosse la scelta migliore, nonostante ciò che l’uomo le aveva confessato.

 

Adesso va – disse mentre ormai Marian e Roland avevano passato il confine.

 

Regina, io – disse interrompendosi. Quelle stesse parole le aveva pronunciate anche Emma, più volte nelle ultime settimane. Regina non sapeva più come comportarsi, strinse le mani di Robin, finché non scomparve anche lui dietro la linea di confine. Il lieto fine di Regina era svanito per sempre e non serviva più quella pagina del libro.

 

Nella villa sul lago i nostri eroi trovarono, grazie al suggerimento di Uncino il portale che avrebbe riportato Elsa, Anna e Kristoff ad Arendelle.

 

Emma, grazie di esserti presa cura di Elsa – disse Anna guardando la bionda.

 

Noi facciamo così! – sorrise Emma.

 

Emma sei stata fondamentale, non potrò mai sdebitarmi! – disse Elsa stringendola – Fa la scelta giusta! – le sussurrò all’orecchio. Poi Emma aprì il portale e lasciò che Elsa, Kristoff entrassero, Anna titubò un attimo, chiedendo chi fosse il signor Gold, e sentendo da David, che si trattava di Tremotino, la ragazza disse tutto ciò che era l’idea di Tremotino fin dall’inizio. Così gli eroi salutata Anna, corsero alla torre dell’orologio per fermare il mago, ma l’unica a riuscirci fu Belle, prendendo il pugnale.

 

Emma rimase molto turbata a trovare Uncino lì, non si capacitava del perché non gli avesse detto nulla, anche se i segnali c’erano e come. Uncino si era giustificando dicendole che non aveva il cuore nel petto e che infondo non era colpa sua. Emma dopo avergli riposizionato il cuore lo guardò attentamente, lui si avvicinò a baciarla ma lei lo fermò.

 

Killian, va a riposarti, io ho ancora una cosa da fare! – disse guardandolo allontanarsi. Era così difficile tutta quella situazione. Poi aveva saputo di quello che era successo a Marian e all’addio di Regina a Robin. Si avvicinò al bancone di Granny e si sedette accanto a Regina.

 

Carino il maglioncino – disse sistemandosi sullo sgabello.

 

E io pensavo certo che mi avresti fatto un discorso sulla speranza – disse sarcastica Regina.

 

Mi hai scambiato per mia madre, volevo proporti una bevuta! – disse Emma voltandosi verso la mora.

 

Perché no! – rispose, mentre Emma ordinava due short.

 

Comunque hai fatto la scelta migliore! – disse Emma e Regina la fulminò con lo sguardo.

 

E non era un discorso sulla speranza, vero? – disse scontrosa.

 

Rilassati, era un complimento – prese il bicchierino – Se ti può far star meglio non sei l’unica senza lieto fine, anche Gold.

 

Oh questo mi rincuora! Cosa vorrebbe significare? – disse guardandola.

 

Regina – fu Henry ad interromperle.

 

Mamme, ho fatto una scoperta dovete vederla assolutamente! – disse entusiasta.

 

Henry le condusse nuovamente nella villa sul lago e li, Emma e Regina rimasero sorprese di trovare un infinità di libri bianchi, uguali a quello di Henry.

 

Henry ce l’hai fatta! – disse Regina abbracciandolo.

 

L’operazione mangusta ha preso una nuova svolta – disse fiero.

 

Mi piace il nome di quest’operazione! – disse Emma – Posso darvi una mano – fino a quel momento l’aveva solo detto a parole, ma vedere Regina in quello stato era troppo. Qualsiasi scelta avesse fatto, Emma l’avrebbe aiutata, infondo si fa questo per le persone cui si tiene.

 

~Emma’s side~

Vuoi che le cose vadano meglio, adesso che Tremotino non è in circolazione? Beh grande errore pensarlo. Volevamo liberare le fate dal cappello, in cui Uncino, sotto influenza di Gold, le aveva intrappolate, per il suo piano malefico, o forse no? Forse davvero voleva cambiare, liberandosi dell’influenza del pugnale? Ancora dovevano diventare chiare molte cose per me. Una delle tante era cosa stava succedendo tra me e Regina, e tra me e Hook. Non sapevo come comportarmi, si vedeva lontano un miglio che Killian mi volesse tutta per se, ma io pensavo continuamente a Regina. Era vero pure che probabilmente Regina pensava ancora a Robin e a come riprendersi il suo lieto fine, quindi a me che rimaneva da fare? Beh occuparmi di altro, pur di tenere la mente occupata.

Anche se dovevo tenere la mente occupata non potevo certo non aiutare Regina come avevo detto. Così passai da lei al comune, dove aveva ripreso la sua attività da sindaco, anche lei voleva tenersi occupata, immaginai.

 

Ti va l’insalata di spinaci? – sorrisi poggiandole il vassoio sulla scrivania – A me piacciono i panini di Granny ma a te no, quindi – dissi armeggiando con le due birre.

 

È un sidro quello – disse lei alzando lo sguardo dal libro.

 

Due! Hai bisogno di una pausa! – dissi guardandola.

 

Una pausa, da cosa? Da vicoli ciechi? – disse sbuffando – L’autore non vuole farsi trovare! Ho sottomesso regni interi in molto meno tempo.

 

Allora aiutami con queste! – dissi cercando un apribottiglie.

 

Ti sembro la persona che si mette aprire le bottiglie con i denti? – mi guardò mentre mi voltavo verso di lei – Sono una regina e una donna raffinata!

 

Oh ma davvero? Non lo avrei mai detto – rise – l’avevo capito! Mia madre aveva un apribottiglie – andai ad un cassetto e sentì Regina dirmi di aspettare. Trovai quel foglio di libro, strappato, che raffigurava lei e Robin. Lo presi tra le mani e mi voltai verso di lei – E questa? È quello di cui mi parlavi – chiesi.

 

Emma, ormai non ha più importanza. Quella era la speranza di Robin del nostro lieto fine! – disse guardandomi – Ormai non ha più importanza!

 

Regina – disse Belle entrando nell’ufficio – Ho trovato il modo per liberare le fate, devi solo eseguire questo incantesimo! – disse la moglie di Gold, porgendo un foglio a Regina. Le passai il sidro.

 

Dovremmo dichiarare la giornata delle fate libere – le sorrisi e lei ricambiò.

 

Ci avviammo nel bosco dove Regina posizionò lo scrigno sul tronco di un albero, e armeggiando con il pugnale di Gold, riuscì a liberare le fate, che frastornate ringraziarono Regina.

Andammo tutti da Granny per festeggiare il ritorno delle fate. Poi vidi Regina avvicinarsi con Henry alla madre superiora. Mi avvicinai a mia volta per ascoltare cosa lei conoscesse dell’autore o dello stregone o chiunque centrasse con il libro di Henry.

 

Sono due persone distinte, lo stregone e l’autore e quest’ultimo sono anni che nessuno lo vede – disse la fata guardandoci. Ad un certo punto tutto tremò intorno a noi e Regina mi guardò.

 

Ehm cosa è stato? – chiesi.

 

Credo che dovremmo uscire, per capire chi mette a rischio i monumenti di Storybrooke – disse Regina e mi spuntò un sorriso.

 

Usciti tutti fuori, sulla torre dell’orologio, una figura sinistra, enorme scura, era accucciata, gli occhi rosso fuoco. Ci mise poco a picchiare verso di noi e fu Regina a spingermi verso una macchina, per stare a riparo. Subito dopo ci nascondemmo dietro un edificio, nel tentativo di prendere tempo per poi attaccare il mostro, che a intuito era uscito dal cappello.

 

È uscito dal cappello! Belle ma non liberava solo le fate? – chiese Regina.

 

Oh andiamo per la Salvatrice e la Regina Cattiva non sarà difficile sconfiggerlo – disse Uncino.

Killian, puoi chiamarla solo Regina, ti dispiace – dissi guardandolo truce, avendo visto come ci era rimasta Regina – Grazie – guardai poi Regina e ci avviammo per la strada per attaccare il mostro. Bastò uno sguardo di Regina affinché sollevassimo le braccia e attaccandolo con la nostra magia. Lo stordimmo solamente, Regina propose di tappare le ali a quel dannato pipistrello, mentre Belle cercava qualcosa in biblioteca, su cosa esattamente fosse. La seguì al comune. Mentre eravamo intente ad aspettare una chiamata di Belle, il telefono di Regina squillò e quando rispose dalle battute che si scambiava, sembrava che conoscesse l’interlocutore. Mise il vivavoce, affinché anch’io ascoltassi e capì che si trattava di Ursula e Crudelia de Mon, volevano entrare in città per redimersi.

 

Abbiamo già abbastanza problemi – disse Regina sentendo il verso del mostro fuori in strada.

 

Oh, Chernabog, ho riconosciuto il suo verso! Volete una mano? – disse Ursula al telefono.

 

No – disse Regina e io tappai il ricevitore.

 

Magari, con la pergamena di Ingrid – dissi.

 

Okay, dicci cosa sai e poi valuteremo! – disse Regina guardandomi.

 

Affare fatto, Regina! – disse dall’altra parte – Dovrete consegnarli la persona con il maggior potenziale oscuro! – disse e riagganciò.

 

Che cosa? –disse Regina iniziando a chiudere tutte le tende – Vuole me dunque!

 

Regina non puoi saperlo! Ma che fai? – dissi seguendola.

 

Emma vuole me – disse fermandosi a fissarmi – Sono l’unica, Gold non c’è più!

 

Ehi – mi avvicinai d’istinto – Non ti sacrificherò! È magico no? Se lo portassimo al confine? – dissi stringendola tra le braccia.

 

Emma – sorrise al mio gesto lo sapevo – Niente magia niente mostro! Ma anche se dovessi materializzarmi li, lui mi schiaccerebbe come una mosca.

 

No se ci sono io! – dissi fissandola negli occhi – Ti darò una mano! – mi avvicinai per baciarla, ma fu rapida a scostarsi – Regina.

 

Mi dispiace – sorrise e mi strinse la mano – dammi tempo!

 

Ci avviammo con il maggiolino verso il confine inseguite ovviamente dal pipistrello.

 

Mi spieghi perché l’hai scelto giallo? La macchina perché? Scelta audace – disse guardandomi.

 

Mi piace il giallo e l’ho rubata, ma non credo sia il momento di parlarne, non credi? – dissi guidando e guardando lo specchietto.

 

Scusa volevo solo non pensare al fatto che possa diventare la cena di questo mostro! – disse e io le presi la mano.

 

Ti ho detto che non succederà – poi il mostro sparì dalla visuale dello specchietto e ci piombò sulla carrozzeria e distrusse il vetro che fece schizzare i vetri ovunque.

 

Emma, ormai è troppo tardi, non permetterò che moriamo entrambe in questa scatoletta di latta gialla. Grazie ugualmente – disse svanendo.

 

Regina, no! – la vidi poco dopo davanti al confine, feci un gioco con i pedali, mentre all’ultimo momento frenai e il mostro si schiantò sul confine svanendo. Guardai per un lungo momento Regina negli occhi scuri, dopo essere scesa dalla macchina. Poi respirai affannosamente e le andai incontro, con la pergamena in una mano e la afferrai. Feci scontrare le mie labbra con le sue, poi mi staccai: Non farlo mai più intesi? – dissi per poi mettere un braccio intorno alla sua vita e stringerla a me, per baciarla ancora. Non si divincolò, mi prese il viso tra le mani e sorrise sulle mie labbra.

 

Non posso giurartelo, ma se ho questo come premio- disse mordicchiandomi le labbra e guardandomi negli occhi – Emma adesso dobbiamo – alluse alle due aldilà del confine.

Un ultimo bacio – dissi guardandola.

 

Arriva qualcuno – disse allontanandosi di malavoglia, erano i miei. Ripresi un contegno e abbracciai mia madre, che sembrava particolarmente ansiosa di non far entrare quelle due. Appoggiai le parole di Regina, sul fatto che dovessero anche loro avere una seconda chance. Così passai la pergamena a lei, perché facesse qualsiasi cosa ci fosse da fare. E semplicemente lanciò la pergamena oltre il confine e due passarono con la loro macchina.

Buonasera Oncer, come va? Eccomi qui con l'ultimo capitolo di oggi! La verve dell'autore era ancora con me, non so cosa ne sarà di me domani! Spero anche questo capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima xoxo

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Capitolo 26
*** Me la vedo io! ***


Me la vedo io

Le note d'autrice sono necessarie qui su! Il capitolo ad un certo punto prende una piega da rating rosso, spero vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate a fine lettura. Alla prossima xoxo

XXVI

~Regina’s side~

Forse mio malgrado, stessi dimenticando Robin, ero ancora molto confusa. Non so per quale motivo ci stessi riuscendo, forse per merito di Emma? Sapevo che se stava aiutando me e Henry con l’operazione mangusta e perché sperava che quel lieto fine, venisse scritto per noi. Non la biasimavo, eravamo una famiglia e non sarebbe stata una cattiva idea, ma ogni volta mi assalivano i dubbi e i timori. Avevo paura, anche se le sue parole, che tutto sarebbe andato bene, mi facevano stare più tranquilla.

 

Adesso il problema era tenere d’occhio quelle due, Crudelia e Ursula con non convincevano né me né i Charming, sul perché fossero venute in città, certamente tramavano qualcosa ma cosa? Che mentissero a riguardo di Gold? Che lavorassero con lui? Probabile. Alla fine toccò a me accertarmi su cosa davvero volessero, dopo la scoperta che Malefica, fosse tornata in vita. M’immolai, per fare l’infiltrata nel loro gruppo, nonostante le proteste di una certa biondina.

 

Regina è pericoloso, loro sono in tre tu sei sola – mi disse Emma davanti ad una cioccolata calda da Granny.

 

Sì, lo so ma è l’unico modo per capire cosa vogliano! – la guardai, non mi piaceva che si preoccupasse così per me.

 

Se ti succedesse qualcosa io – Emma titubò sul prendermi la mano – potrei diventare molto cattiva.

 

Tu non diventerai mai cattiva, Emma – lo dissi sottovoce – Io non lo permetterò, l’ho promesso anche a Henry. Però sappi che mi metteranno alla prova, chiedendomi se sono ancora capace a sporcarmi le mani. Tu – anch’io ebbi quell’istinto di prendere le sue mani – tu stammi vicino, okay?

 

Sempre! – disse e si morse il labbro. Sentì il suo piede scontrarsi con il mio sotto il tavolo e sorrisi.

 

Dovevo farlo, perché era stata Snow a chiedermelo. Mi aveva raccontato di cosa fosse successo in passato con Malefica. La cosa mi aveva lasciato di stucco, mi aveva preoccupato non poco. Emma aveva un potere oscuro e latente, nonostante fosse la salvatrice. Avevo fatto una promessa ad Henry, Emma non doveva abbracciare l’oscurità. Tutto questo mi faceva stare male, non sopportavo l’idea di mentirle, perché ci tenevo a lei, ma per il suo bene avrei mantenuto il segreto che Snow mi aveva confidato.

 

Così appena ne ebbi l’occasione, mi avvicinai a loro, per fargli capire che effettivamente ero ancora una cattiva ragazza. Stavo rischiando grosso, stavo facendo preoccupare Emma, lo sapevo bene ma come altro potevo fare per ingannare queste tre, sennò dare il peggio di me? Dopo quella serata di devastazione e fiamme, trovai David e Snow nel bosco, avvisandoli che stessi bene, sperando non dicessero nulla ad Emma, ma ne dubitavo. Non avevo ottenuto molto, ma sperai almeno la fiducia delle tre.

 

Quella mattina stessa Malefica mi fece visita. Avevo molti ricordi delle prime volte in cui l’avevo conosciuta. Adesso mi stava rivelando quale fosse il loro reale piano e non attesi molto per riferirlo a David e Snow.

Gli diedi appuntamento nella biblioteca, non credevo certo che si portassero anche Emma e Hook.

 

La discrezione? – dissi guardandoli – Non dovevate portare tutta la cavalleria.

 

Regina, ascolta questo è stato un pessimo piano! È pericoloso! – disse Emma.

 

Si questo lo hai già detto! Loro vogliono sconvolgere la storia, mentre io voglio solo che l’autore mi scriva un finale migliore – dissi guardandola e rimase a bocca aperta.

 

Quindi loro sanno dov’è? – chiese guardandomi.

 

Sanno qualcosa in più, e vogliono che le aiuti a rubare qualcosa anche se non so cosa! – la guardai – Sono in ballo, non posso tirarmi indietro.

 

Allora sono in ballo anch’io! – disse e io spalancai la bocca.

 

Cosa? No Swan è troppo pericoloso, non se ne parla – l’avrei presa a sberle, ma avrei dato nell’occhio.

 

Faccio parte dell’operazione mangusta, ricordatelo! Ti guarderò le spalle, che ti piaccia o no – disse – resterò nei paraggi.

 

Uscì a prendere una boccata d’aria, mentre Emma si andava a mettere nel furgone di suo padre.

 

~Emma’s side~

Non le avrei mai permesso di mettersi tanto in pericolo, era assurdo che ragionasse così. La stavo osservando in lontananza, mancava parecchio tempo all’appuntamento. Guardò nella mia direzione e fece un cenno. Uscì e la raggiunsi.

 

Emma, che fai – la afferrai per un braccio e la portai nella biblioteca in penombra – Che stai facendo?

 

Ho bisogno di parlarti! – dissi ma era solo una bugia – Non farlo, troveremo un altro modo – non dovevo tradire la mia voce.

 

Emma non essere apprensiva, avanti, sono la regina cattiva! – sorrise con quel suo modo.

 

Smettila tu non lo sei più e lo sai, ed è questo che mi preoccupa! – dissi afferrandola dalle spalle – anche se questa giacca di pelle mi ricorda molto lei.

 

Emma - sussultò quando le mie mani scivolarono sulla sua gonna in pelle, sexy da morire – giù le mani! – disse sorridendo.

 

Ti piacciono le mie mani su di te – dissi baciandole il collo lentamente, scostandole i capelli scuri.

 

Emma, non adesso – si strinse a me e la sollevai contro uno scaffale. La sentì gemere – Swan – sussurrò.

 

Regina – sussurrai a mia volta, sollevandole la gonna, mentre le accarezzavo le gambe – dovresti smetterla di provocarmi.

 

Io non ho fatto nulla – sussultò quando una mia mano finì tra le sue gambe.

 

Solo quando sorridi, mi mandi in tilt – le mordicchiai le labbra, con il suo rossetto preferito – solo tu ci riesci.

 

Non perdere tempo – disse intrecciando le gambe intorno alla mia vita – prenditi quello che vuoi – mi sussurrò all’orecchio ed io non aspettai altro. Infilai la mano nelle sue mutandine e gemetti frustrata.

 

Non sei soddisfatta Swan? – disse guardandomi negli occhi e pronunciando quelle parole, sulle mie labbra – Magari, non ti stai impegnando.

 

Non oserai dirlo più tra un attimo! – dissi infilando due dita dentro di lei, lentamente all’inizio, ma i suoi gemiti, mi spinsero a muovere quella mano in lei, con più intensità – Che ne pensa? – incontrai il suo sguardo e gemette sulle mie labbra.

 

Sta zitta! – disse circondandomi le braccia intorno alle spalle stringendomi a se. Prese a muoversi contro la mia mano e la sentivo ansimare nel nostro bacio, ogni qualvolta si allontanavano dalle mie labbra per prendere fiato – Emma, fa presto!

 

Avete fretta, vostra maestà? – dissi spingendomi ancora in lei, mentre le nostre bocche riprendevano a baciarsi, senza sosta. Mandò la testa all’indietro e ansimò con più insistenza, mentre le sue gambe mi spingevano più a sé, come anche le mani poggiate sulla parte bassa della mia schiena.

 

Non hai tolto neppure il berretto, suderai! –disse in un momento di lucidità.

Non ne ho avuto il tempo, ma so che non ti dispiace – sorrisi aggiungendo un terzo dito.

 

Emma, così impazzisco – ansimò guardandomi e mordendosi un labbro.

 

È quello che sto aspettando, Regina – lo dissi così a voce bassa e rauca, che Regina si lasciò andare, soffocando il forte gemito sulle mie labbra.

 

Emma – lentamente allentò la presa ed io la aiutai a sistemare i piedi per terra – Se era il tuo modo per farmi restare qui, non ti è riuscito bene – disse sistemandosi i capelli e la gonna – Devo andare! Ti prometto che starò attenta! – mi prese il viso tra le mani e mi baciò con dolcezza – Sta attenta anche tu! – disse e uscì dalla biblioteca.

 

 

~Regina’s side~

Malefica non tardò ad arrivare, facendo la sua comparsa a effetto. Avevo ancora il cuore a mille, dopo essere stata con Emma, e sperai che la strega non se ne accorgesse. Salimmo nella macchina di Crudelia, che ci condusse a casa di Marco e Pinocchio. Ci avevo provato anch’io, glielo dissi, ma il piccolo non ricordava di essere stato August, ma Malefica, voleva che lo rapissi senza fare storie.

Entrai nel garage e nonostante avessi fatto pace con Marco, per aver trattato male Pinocchio, dovetti fare un incantesimo per addormentarli. Stavo per prendere il piccolo, quando Emma comparve alle mie spalle.

 

Che diavolo ci fai qui, Emma? – le chiesi guardandola.

 

Ti ho seguito, te l’avevo detto! Non potevo stare ferma, hai fatto l’incantesimo del sonno – disse.

 

Sì, ma non puoi stare qui - dissi esasperata.

 

Dimmi cosa ti ha chiesto di fare il drago! – disse innervosita – Sembra che qui tutti mi stiano mentendo!

 

Emma, le uniche che mentono sono quelle tre streghe. Mi assicurerò che non capiti niente al bambino! – dissi guardandola.

Resta sempre il fatto che tu sei una e loro tre, non finirà bene questa cosa. Andiamocene, portiamo Pinocchio in un posto sicuro – disse.

 

No Emma, avanti va via, me la posso sbrigare da sola – dissi guardandola.

 

Ti starò addosso se la situazione precipita – annuì, aveva ragione su tutto, ma in quel momento non potevo dirle nulla. Mi affrettai a prendere il bambino in braccio e a portarlo in macchina. Guardai Malefica e sorrisi, poi afferrai il telefono e lo lasciai cadere lentamente per terra. Sapevo che Emma aveva il segnale del mio gps, ma non doveva seguirmi, era troppo rischioso per entrambe, volevo tenerla lontano da questo pericolo.

 

~Emma’s side~

Ero ancora nel garage di Marco e la spia del gps di Regina non incentiva a muoversi. Toccai lo schermo del mio telefono e nulla, capì cosa era successo. Uscì di getto in strada e lo vidi lì per terra. Lo raccolsi.

 

~ Me la vedo io!~

No, ma che fai Regina! - Mi aveva scritto, dannazione se era testarda. Adesso sarebbe stata una vera impresa ritrovarla.

 

Quella mattina ci mettemmo alla sua ricerca, eravamo nel bosco quando una nuvola nera accerchiò mia madre, quando svanì parlò con la voce di Regina, mi venne per poco un colpo. Ci disse che Gold era tornato e che stava cercando l’autore e per farlo aveva ritrasformato Pinocchio in adulto, per torturarlo.

Avrei trovato Regina l’avrei riportata a casa da Henry, ma dovevo anche salvare August, lui aveva fatto tanto per me, dovevo restituirli il favore.

Arrivammo allo chalet di Gold, a sorvegliare August c’era Crudelia. Mia madre la stordì con una padella. Stavamo già per uscire quando Ursula arrivò ad intralciarci, prendendo mia madre tra i tentacoli. Grazie ad Uncino, il padre di Ursula, le restituì il suo lieto fine.

Regina non era lì, e Crudelia era fuggita. Killian mi fermò confessandomi di aver trovato il suo lieto fine, ma essendo il cattivo, come lo era stata Regina, aveva paura di perderlo. Quel lieto fine ero io per lui, e per poco non mi mancò il respiro. Stavo cadendo in una cosa più grande di me, mi sentivo sovrastare.

Tornammo tutti insieme a casa dei miei, lasciai stendere August sul divano, mentre Henry gli restò accanto. Ero intenta a preparare il te, quando Regina entrò in casa.

Dannazione, che fine avevi fatto? – dissi prendendola in disparte.

 

August come sta? – chiese e mi guardò.

 

Sta bene grazie al tuo messaggio! Tu sei un incosciente lo sai? – dissi tenendola per un braccio.

 

Emma, mi fai male così! – disse mentre Henry ci chiamava. August si era svegliato e adesso poteva dirci cosa sapeva più di noi. Con sua grande sorpresa aveva capito che l’autore era rinchiuso nel libro. Guardai Regina e cercai di capire cosa provasse ad essere così vicino alla scoperta dell’autore – Incontriamoci tra un po da me!  - mi disse fissandomi.

 

La raggiunsi a casa sua e aspettai che mi aprisse, dopo aver suonato il campanello. Quando aprì indossava ancora quegli abiti, entrai, dopo che mi fece segno di entrare e la osservai.

 

Cosa c’è di tanto urgente? – chiesi guardandola.

 

Emma c’è una cosa che devi sapere! – la vidi torturarsi le mani.

 

Non fare giri di parole, vuoi o no provare a stare con me? – chiesi attenta ad ogni sua espressione.

 

Emma, ho paura che il mio inconscio voglia dirmi qualcosa su Robin! – stavo ricordando il sogno che avevo fatto – Che lui sia in pericolo.

 

Lo pensi ancora? Hai già deciso? – chiesi camminando per il salotto.

 

Ti sto dicendo che potrebbe essere in pericolo! Sei la Salvatrice, dovresti pensare anche a lui – disse.

 

Se penso a lui, vuol dire che non potrò mai avere quello per cui l’operazione mangusta è iniziata! – dissi a mia volta.

 

Emma, mi dispiace davvero – mi guardò raggiungendomi – Ti chiedo solo di poter avere contatti con lui, un modo per sapere se sta bene!

 

Vedrò che cosa posso fare! – sospirai – Pensavo che dopo ieri notte, avessi fatto più breccia nel tuo cuore.

 

Emma, tu fai parte della mia vita, e ti assicuro che ci sto provando con tutta me stessa a lasciarmi andare.

 

Anch’io ci sto mettendo me stessa, sto lasciando che Killian si allontani da me, nonostante mi abbia dichiarato che sono il suo lieto fine. Io purtroppo penso solo a te, Regina e non mi capacito del perché non possa essere mio e tuo insieme il lieto fine. E non mi dire che è complicato! Dimmi se ti frena qualcosa, rendimi partecipe – dissi.

 

Emma, dobbiamo smetterla di nasconderci allora. Abbiamo due uomini che ci amano e poi ci siamo noi due, cosa siamo io e te, Emma? – disse seria.

 

Se intendi che per me sia solo un gioco, ti sbagli! – la afferrai da un braccio – Te l’ho detto la prima sera che siamo state insieme. Ho fatto l’amore con te Regina, e non sarà mai diversamente da così! – disse lasciandole il braccio e uscendo di casa sbattendo la porta. Non riuscivo a capire cosa mi succedesse, era un qualcosa di assurdo, di controproducente per la mia natura. Erano state le parole di Uncino a confondermi, io volevo qualcosa con Regina, ma non potevo costringerla se non era pronta o amava ancora Robin.

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Capitolo 27
*** Ascoltami ***


Ascoltami

~Regina’s side~

Dopo quella breve discussione con Emma, non ero riuscita a chiudere occhio. Avevo provato anche con una tisana ma nulla. Me ne stavo davanti al caminetto, a guardare le fiamme ardere la legna. Sapevo di non essermi comportata bene con Emma, ma certo così non stavo impedendo che quello che Snow mi aveva detto non si stesse alimentando. Una promessa a Henry significava molto per me, e dovevo mantenerla. Emma non doveva abbracciare l’oscurità! Composi un messaggio per lei.

 

~ Ascolta, Emma mi dispiace. Non dovevo trattarti così, ma ho paura moltissima! Paura di qualcosa più grande di noi, ho paura che non sarò mai felice. Con questo non voglio dire che tu non sia la persona giusta, ma per il lieto fine, serve il vero amore, lo sappiamo entrambe e Killian e Robin sono i nostri ~

 

Forse avrei dovuto inviarlo, forse cancellarlo, ma non feci né l’uno né l’altro. Semplicemente lo abbandonai nelle bozze del mio cellulare. Tornai di sopra e mi misi a letto.

La mattina dopo, dovevo consegnare a Gold e alle altre due streghe la pagina del libro. Non era saggio farlo, così scattai una fotografia dal cellulare, poi guardai Henry stringendolo a me.

 

Starò bene, me la cavo – dissi accarezzandogli il viso.

 

Io continuo a pensare che sia una pessima idea continuare! – esclamò Emma.

 

Adesso devo andare, state attenti – ci scambiammo ancora un lungo sguardo.

 

~Emma’s side ~

Di nuovo a casa, dopo aver lasciato August dalle fate, affinché lo curassero. Rientrata trovai i miei con Uncino che parlavano di cosa Ursula avesse detto al pirata. Per avere un lieto fine i cattivi dovevano fare in modo che il mio cuore diventasse oscuro.

 

Che assurdità! Non cederò mai all’oscurità! – dissi guardandoli.

 

Anche la mamma l’ha detto! – disse Henry ed io rimasi sorpresa – Lei lo impedirà – ecco la bocca della verità. Qualche minuto dopo ero da sola con Killian che stava mostrando quanto fosse geloso di August, non era di lui che doveva preoccuparsi, ma di altro. Ad un certo punto scostò la tendina e vedemmo solo il bagliore della maledizione del sonno e poi il buio.

 

 

~Regina’s side ~

Malefica aveva lanciato la maledizione del sonno su tutta Storybrooke, ma ovviamente non sapeva che almeno tre persone non ne sarebbero state sotto l’influenza. Arrivammo a casa dei Charming per cercare quella pagina.

 

La Salvatrice ha un aspetto meno minaccioso in questo stato – esordì Malefica guardandola lì addormentata.

 

Devo ammettere che l’idea di torcerle il collo immediatamente, mi tenta assai – e lì Crudelia stava per farmi imbestialire. Già, detestavo il fatto che ci fosse Uncino accanto ad Emma.

 

Non provarci neppure, Crudelia – dissi e tutti e tre, incluso Gold si voltarono verso di me- è poco saggio ucciderla adesso – non la dovevano neppure sfiorare, o avrebbero fatto i conti con me. La pagina non si trovava e Gold dannazione, sapeva che Henry avesse già subito la maledizione del sonno, quindi la pagina l’aveva lui.

 

Tu sarai sicuramente disposta ad aiutarci, a recuperare il libro da Henry, vero? – disse Gold guardandomi.

 

Di mio figlio me ne occupo io, avrete ciò che volete – dissi avviandomi alla casa dello stregone, dove ero certa, Henry si sarebbe nascosto. Lo trovai nella biblioteca e mi feci consegnare la pagina. Ovviamente entrambi sapevamo che fosse la copia che Emma aveva fatto quella mattina.

 

Arrivammo poco dopo davanti al negozio di Gold, appena ebbe la pagina, si accorse della sua falsità e ordinò a Malefica di addormentarmi, successe tutto rapidamente e mi accasciai al suolo.

 

 

~Emma’s side ~

Ed eccoci lì dopo il risveglio, i miei genitori mi stavano dicendo che per impedirmi di avere una magia oscura e latente, anni fa trasferirono questa magia a un altro bambino, figlio di Malefica, che era stato spedito nel nostro mondo.

 

Allora avevo capito dal principio che mi stavate mentendo, ed io che volevo credervi a tutti i costi – li guardai con gli occhi colmi di lacrime, Uncino mi passò una mano sulle spalle – E ditemi chi altro lo sapeva? – dissi scostandomi.

 

Regina – disse mio padre guardandomi. E un altro colpo al cuore m’impedì di respirare. Dovevo uscire da lì, presi la pagina e la chiave che i miei avevano sottratto a Henry e mi avviai fuori.

 

Emma, aspetta, sono tua madre! – disse Mary Margaret.

 

Non m’interessa – risposi vedendo la sua impressione e uscendo in gran fretta. Sarei andata a cercare Regina, ma in quel momento non ne avevo alcuna voglia. Anche lei mi aveva mentito. Restai a guardare il libro, lì seduta su una panchina del porto.

 

Swan – disse Uncino avvicinandosi – August si è svegliato!

 

Davvero? Come sta? – dissi mettendomi in piedi – Vado a trovarlo.

 

Quando arrivai nella sua stanza, era sveglio e c’erano i miei. Ero arrabbiata molto per quello che avevano fatto e lo ero anche con Regina. Adesso August veniva prima, gli chiesi come stesse e gli mostrai la pagina. Lui disse che l’autore non era sempre stato lo stesso, io comunque avevo bisogno di risposte e così, presi la chiave e la inserì nella pagina, che sprigionò una figura maschile. I miei lo riconobbero come un vecchio ambulante. Quando gli chiesi che ci desse delle risposte, ci lanciò addosso le tende della camera e scappò via. Dovevo seguirlo, non m’importava chi seguisse me. Dovevo trovarlo prima che lo facesse Gold, mentivo quando dicevo di non essere preoccupata. Erano diverse le cose che mi facevano paura, per prima il fatto che se Gold voleva il suo lieto fine, lo avrebbe tolto a me e Regina e chiunque altro a Storybrooke. Dovevo trovare anche lei.

 

~ Regina’s side~

Mi svegliai intontita ed ero seduta nella mia cripta. Davanti a me Gold, che passeggiava avanti e dietro, chiedendosi perché avessi patteggiato con il nemico. Ciò che mi fece alzare di scatto, fu la vista di un foglietto giallo, un post-it di Emma, con appuntato il numero di Robin. Mi costrinse a chiamarlo, nonostante questo mi facesse male. A rispondere fu Marian.

 

Oh no sorellina sono io – disse al telefono la donna.

 

Zelena, oh – mi sedetti nuovamente, dove ero prima – Che cosa hai fatto a Robin?

 

Nulla, l’ho solo amato! – disse – Oh devo scappare, ho il polpettone in forno – riagganciò.

 

Tu lo sapevi! – dissi puntando il dito contro Gold.

 

Ed è per questo, che tu mi aiuterai! Non vorrai certo che Robin muoia per mano di tua sorella Zelena. Quindi, faremo un accordo, tu sarai fondamentale per convertire Emma all’oscurità – non poteva dire sul serio, Emma non doveva diventare questo.

 

Tu mi hai trasformato in un mostro, ma non ti permetterò di fare lo stesso con Emma! – dissi con le lacrime che minacciavano di uscire.

 

Quindi hai fatto la tua scelta? La Salvatrice è più importante di Robin Hood? – disse guardandomi. No, avevo fatto una promessa a Henry, Emma non doveva passare all’oscurità. Dovevo parlarle.

Rimasi lì da sola dopo che Gold fu andato via e dopo non molto, sentì il passo inconfondibile di Emma.

 

Tu lo sapevi e non mi hai detto nulla – disse, venendomi incontro come una furia. Mi afferrò e appiattì contro la parete – Mi hai mentito di nuovo.

 

Emma, posso spiegare, ascoltami! – dissi provando a portare le mani sul suo viso. Lei le fermò.

 

Cosa altro devo ascoltare? Anche tu volevi proteggermi come i miei, eh? – non la riconoscevo aveva dei segni rossi sotto gli occhi, faceva quasi paura.

 

Emma lo so che sei spaventata ma io non ti lascio sola – dissi afferrandole il viso tra le mani. La fissai negli occhi, con la fronte poggiata alla sua e lacrime calde caddero sul mio viso – Anch’io ho fatto una promessa e intendo mantenerla – avrei trovato un altro modo per risolvere la cosa, adesso a Emma serviva solo il mio appoggio e il mio sostegno. La strinsi tra le braccia accarezzandole i capelli – Andrà tutto bene! – le lasciai un bacio tra i capelli e sentì lei stringermi più forte a se. Vederla così debole mi stringeva il cuore in una morsa, che non sopportavo.


Buonasera Oncer, ultimo capitolo per questa settimana. Ho continuato a scrivere perchè la verve si era impossessata di me! Sono felice per le recensioni e che siano piaciuti i capitoli. Spero di riuscire ad aggiornare quanto prima! Alla prossima xoxo

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Capitolo 28
*** Ehi, tutto bene? ***


Ehi, tutto bene?

XXVIII

 

~ Emma ’s side~

Nonostante dovessi essere arrabbiata con Regina, stare con lei mi aveva fatto capire che potevo perdonare i miei. Eravamo proprio a casa loro, a discutere quando Regina entrò.

 

Robin è in pericolo! Zelena non so come, è a New York con lui e Roland! – disse guardandomi.

 

Che cosa? Com’è possibile, l’abbiamo vista morire in quel video – risposi.

 

È quello che ci ha fatto credere! La cosa peggiore è che ha un accordo con Gold. Io sto andando a New York – disse uscendo poco dopo.

La seguì poi a casa sua, dove nel vialetto stava mettendo la valigia nel portabagagli.

 

Andare a New York non è una buona idea! Se fosse una trappola di Zelena?- dissi guardandola e avvicinandomi.

 

Robin è in pericolo, Emma! – mi disse.

 

Non andarci da sola! – le afferrai il cappotto chiaro, avvicinandola a me.

 

Sta tranquilla non preoccuparti! – mi disse – mi occupo io della sorellina perfida - disse mettendo le mani sulle mie.

 

A New York è diverso, senza la magia – sospirai e presi il fodero della pistola – Ascolta, se non vuoi compagnia, almeno prendi questa – gliela porsi – Spero non ti serva.

 

Emma, sei ancora arrabbiata per quel segreto? – disse guardandomi. Il suono dei nostri telefoni ci destò – E’ Henry!

Era un video messaggio, dove ci avvisava che Crudelia l’aveva rapito, e che avremmo dovuto uccidere l’autore per riaverlo. Guardai Regina, sapevo cosa vedeva nei miei occhi, ero furiosa.

Emma, non fare così, l’abbiamo già salvato – disse mettendomi le mani sulle spalle – Andiamo!

Tornammo a casa e parlai con i miei e Uncino, lui era affezionato ad Henry, e in fondo non sospettava nulla di me e Regina.

Il fatto di schiacciare il cuore di Crudelia mi alletta molto – disse Regina.

 

Regina! – la riprese mia madre guardandola.

 

Snow tranquilla, è il cuore di Emma che stiamo proteggendo non il mio! – disse.

Dopo la decisione di mandare i miei a cercare l’autore uscì con Regina e Uncino.

 

Oh, andiamo Emma ti stai comportando come una bambina capricciosa – mi disse mentre camminavamo sotto la pioggia e lei sotto il suo ombrello.

 

Non accetto consigli da una donna che serbava rancore per una bambina di dieci anni! – dissi guardandola.

 

Emma adesso basta – disse e mi voltai.

 

Tesoro, se non vuoi ascoltare Regina, ascolta me! – disse Killian.

 

Sapete una cosa? Proseguo da sola! – dissi alzando il passo.

 

Emma Swan! – disse Regina autoritaria ma me ne fregai, continuai a camminare. Poco dopo sentimmo la voce di Henry e ci dividemmo, perché quei due non sapevano da dove provenisse. Quando arrivai da Henry, Crudelia l’aveva già sotto tiro. Non le avrei permesso di fargli del male. Continuava a minacciare mio figlio, così sollevai le mani e la colpì. Non credevo il colpo potesse essere tanto forte, la vidi indietreggiare velocemente e corsi verso di lei. La afferrai da una mano, ma scivolava.

 

Dannazione, tieniti forte! – le dissi – Cerca di darmi l’altra mano –la sentivo scivolare e tentavo di afferrare la sua dannata pelliccia – Crudelia! – urlai mentre mi restava in mano solo il suo guanto di pelle nero e lei precipitava di sotto, immaginò morì sul colpo.

 

Mamma – Henry si strinse a me, impaurito – Mamma!

 

Va tutto bene ragazzino, stai bene! – lo strinsi forte a me e guardai ancora la donna di sotto, ormai esamine.

 

Emma – sentì le voci inconfondibili di mia madre e Regina.

 

Crudelia è morta! – dissi e guardai Regina, che si affacciò e poi si strinse a noi.

 

Henry tesoro? – gli accarezzò il viso e mi guardò – Sta bene! – disse alludendo a nostro figlio. Senza di lei sarei crollata, sapeva cosa provassi evidentemente.

 

 

~Regina’s side~

Avevo detto ad Emma, che Henry poteva stare con me per quella sera, se lei voleva stare un po’ per conto suo, ma poi mi resi conto che non era per niente ragionevole che lei stesse sola, non dopo quello che era successo. Così mi voltai dalla credenza dove avevo preso due bicchieri e le andai incontro.

 

Emma, resta! – dissi porgendole il sidro – Capisco come ti senti!

 

No, non lo sai tu – si mise in piedi – Ti prego non voglio dirti cose che non penso. Anche se tu uccidevi per divertimento.

 

Emma! – restai di sasso, non credevo certo mi avrebbe rinfacciato così il mio passato, tanto meno lei – Sei arrabbiata, confusa, questo lo capisco ma è stato un incidente! Tu non ne avevi l’intenzione, è stata legittima difesa lo sai bene! – le dissi avvicinandomi a lei e prendendole le mani.

 

Regina, è questo il problema volevo – disse.

 

No, tu non volevi, lo hai fatto per proteggere Henry! Lo avrei fatto anch’io! – dissi sincera.

 

Regina ma non l’hai fatto! Io non sono riuscita a controllare il colpo, io l’ho uccisa –mi disse mettendosi in piedi – Meglio che vada potrei fare del male anche a voi!

 

Mi misi in piedi e la raggiunsi da dietro. La strinsi e poggiai il mento sulla sua spalla, e lei portò le mani sulle mie.

 

Resta Emma! Io non ho paura di te e mai ne avrò! – dissi voltandola nell’abbraccio – Noi superiamo tutto assieme e se te ne vai, non posso aiutarti!  - dissi poggiando la fronte alla sua e guardando la sua espressione.

 

Tu sei troppo per me Regina! – disse guardandomi e provando ad allontanarsi, ma la trattenni a me.

 

No, sei tu troppo per me! Ma ci stiamo provando no? E per adesso sta andando bene! Io sto bene con te Emma – dissi poggiando un lieve bacio sulle sue labbra – per me non sei solo la salvatrice, ma la donna che assieme ad Henry mi sta cambiando, in meglio ovvio – sorrisi perdendomi nei suoi occhi. C’era tanto altro che avrei potuto dirle, ma mi godetti quel momento, finché non ci addormentammo sul divano.

 

~Emma’s side~

La mattina seguente andammo tutti da Granny per la colazione. Ero dell’opinione che Gold dovesse pagare per quello che aveva fatto. Lui assieme all’autore sapeva che Crudelia non potesse fare del male ad Henry e mi aveva dunque costretto ad ucciderla, per il suo piano, di farmi passare all’oscurità. Nel momento in cui stavo per uscire, Malefica fece la sua comparsa e disse:

 

Adesso dovremmo lavorare insieme! – la guardai – Tremotino ha ingannato anche me! Ho bisogno che mi aiuti signorina Swan – disse e la osservai – Tu sei brava a trovare le persone, vorrei che trovassi mia figlia Lily – pronunciò quel nome e poi tutto il resto lo sentì ovattato. Andai via in tutta fretta, dove? In biblioteca a cercare informazioni su Lily. Si proprio lei, e distinsi anche la sua stella sul polso destro.

 

Non ci credo te conosci questa ragazza! – disse Regina stando in piedi – Come mai?

 

Ricordi la mia migliore amica? – dissi voltandomi verso di lei – E’ lei!

 

Quella di cui mi hai parlato? La ragazza che hai allontanato? – disse sedendosi sulla scrivania.

 

Com’è possibile che sia diventata amica della bambina che i miei hanno bandito? – dissi guardandola.

 

Emma? Ascoltami andiamo a New York, sai che devo salvare Robin e tu cerchi Lily – disse.

 

Una gita tra amiche? Non mi serve la babysitter, se – la guardai.

 

E se fossi io a volere il tuo aiuto? Non sono mai stata a New York tu si! – disse sorridendomi – La vogliamo dare questa spinta al nostro destino?

 

Robin lo salvi perché speri torni da te? – dissi guardandola.

 

Lo salviamo, così dimostreremo a Gold che si sbaglia su di te! – disse e mi prese la mano che giocherellava con il mouse – Emma?

 

Si va bene, andiamo – mi misi in piedi e le lasciai un bacio sulla guancia.

La accompagnai al municipio, dove salutai Henry, Uncino e i miei. Regina poi uscì salutando e stringendo Henry in un abbraccio.

Hai preso tutto?- le chiesi guardandola.

 

Sì, ho preso la pergamena di Ingrid, nel caso avessimo problemi con il confine! – disse salendo in macchina e allacciando la cintura.

 

Perfetto – salì a mia volta in auto e sospirai.

 

Emma va tutto bene? – mi prese la mano inconsciamente, ma non la lasciò – Dimmi tutto.

 

Beh, ho scoperto che Lily viveva a mezz’ora da Boston dove vivevo io cinque anni fa! Non capisco! – la guardai.

 

Ehi? Te l’ho detto è il destino! Siete destinate, forse – disse mordendosi il labbro.

 

Cosa? No! L’ho respinta e poi beh io sto cercando di stare con te! – dissi stringendole la mano di rimando.

 

Mi racconti cosa è successo esattamente tra voi due? – disse ed io la fissai. E poi presi a raccontarle tutto.

 

Arrivammo dopo alcune ore, dove il mio contatto mi aveva detto che Lily viveva. Posto fatiscente, dove soprattutto Regina, lo notai subito, non avrebbe mai voluto mettere piede. Bussai alla porta, ma fu un altro tipo a dirci che Lily era morta.

 

Cosa? – chiesi sconcertata e percepì l’espressione di Regina, dietro di me.

 

Oh ma tanto non mancherà a nessuno, era una tipa strana, è morta da ubriaca, era una perdente – quella serie di parole, dette così mi fecero scattare qualcosa e afferrai il tipo atterrandolo al muro. Alzai il pugno, ma la mano di Regina e la sua voce che ripetevano il mio nome, mi fecero rinsavire.

 

Emma, non ne vale la pena! – disse guardandomi e lasciai il tipo – Ehi? Va tutto bene? – abbassai lo sguardo e annuì allontanandomi.

Salimmo in macchina e sapevo che Regina non si sarebbe tenuta per se quella domanda.

Ti va di parlare di quanto è successo? – mi chiese.

 

No! – dissi secca.

 

Emma, stavi per sfondare la testa a quel tipo – disse guardandomi.

 

Non sto cedendo al male e che Lily è morta ed è per colpa mia! Aveva la mia oscurità, ne sono responsabile.

 

Emma – disse Regina avvisandomi e guardando la strada c’era un grosso lupo sul nostro tragitto. Sterzai di scatto e finimmo fuori strada. Gomma forata e lupo sparito nel nulla. Mi è già successo, quando stavo andando via da Storybrooke! – dissi a Regina.

 

Questa è sfortuna non destino! – disse guardandomi – forza io mi occupo della ruota e tu del caffè, c’è un’indicazione proprio lì – disse e la seguì. Io entrai nella caffetteria e Regina andò dal benzinaio. Mi sedetti chiedendo caffè e aspirine. Quando la cameriera versò la bevanda calda nei bicchieri di carta, mi accorsi della sua voglia, era lei. Si allontanò e Regina si sedette difronte a me ed io rimasi stupita.

 

Che c’è? Un altro lupo? – disse ironica.

 

No, la cameriera è lei, Lily! – dissi porgendomi verso di lei. Mi feci forza e le andai a parlare, le dissi tutto del nostro passato, ma lei non voleva una mano. Non viveva in una buona situazione, anche se me lo voleva far credere, andando a prendere “sua figlia” dall’autobus.

 

Emma ma che fai? – mi chiese Regina, mentre uscivo dalla caffetteria.

 

Conosco il suo vero indirizzo, adesso andiamo da lei e la aiuterò questa volta! – dissi mettendomi in macchina. Arrivammo poco dopo. Entrammo e ci guardammo in giro.

 

Emma? – mi chiamò Regina e mi ritrovai davanti ad un tabellone con tutti gli indizi che portavano a noi.

 

Lei sa tutto! Vuole vendicarsi! – dissi guardando.

 

Di te? – disse guardandomi preoccupata.

 

No, dei miei genitori! – dissi sentendo il rumore della mia macchina e con Regina corremmo fuori.

 

Emma, la pergamena è in macchina! – disse passandosi una mano tra i capelli.

 

Adesso ha anche il modo per entrare in città. Presto – dissi prendendo una chiave inglese e sfondando il vetro di una macchina.

 

Emma ma che fai! – disse Regina.

 

Ha rovinato già una mia famiglia, non lo farà ancora, sali – ingranai la marcia è partì.

Lo fa ogni volta, mi rovina la vita! Adesso vuole prendersela con i miei, la fermerò! – dissi.

 

Ci riuscirai, ma Emma, adesso calmati! O farai qualcosa di cui potrai pentirti – disse mettendomi una mano sul braccio, che era sullo sterzo.

 

Oh davvero? Perché farai con calma con Zelena, se tocca Robin la ammazzi? Giusto? – la guardai per un istante – Beh farò la stessa cosa con Lily!

 

Attenta Emma, stai parlando come – la interruppi.

 

Come un cattivo, beh, vostra maestà questa è la vita reale! – guardai la strada – Se intendi fermarmi, allora cerca da sola la strada per New York – ero stata dura, non meritava di essere trattata così da me. Mi stava aiutando ed io non lo stavo apprezzando. Raggiunsi il mio maggiolone e provai a tagliare la strada a Lily, ci riuscì poco dopo e scesi dalla macchina rincorrendola. Due scazzottate e la allontanai, ma Regina era troppo vicina a lei, infatti, Lily la afferrò.

 

Lasciala andare! – dissi uscendo la pistola dal fodero. Teneva il braccio intorno al collo di Regina ed io, stavo per perdere la testa.

 

Emma mettila giù! – vidi lo sguardo spaventato di Regina – Sei la salvatrice ricordalo!

 

Sono già un’assassina, Regina e lo sai! – le dissi.

 

Crudelia è stato un incidente! – mi pregava con gli occhi – Se premi quel grilletto, farai un passo ancora contro l’oscurità e non si torna indietro, Emma, io lo so! Mettila giù.

 

Ascolta la tua amichetta Emma! – disse Lily – Che assurdità, tu e la regina cattiva, amiche per la pelle.

Sta zitta! – urlai guardandola. Era fuori luogo che lei facesse allusioni.

 

Emma non darle ascolto! – continuai a fissare il suo sguardo così non sarei crollata. Regina me lo aveva promesso. Poi tirò una gomitata a Lily, che la mollò, corse poi da me – E’ finita, sto bene! – disse mettendo la mano sulla pistola e facendomela abbassare – Va tutto bene – avrei voluto stringerla, ringraziarla per quello che aveva fatto per me.

 

Grazie! – dissi guardandola intensamente.

 

~Regina’s side~

Per fortuna, almeno in questo sono riuscita a impedire ad Emma, di commettere un altro errore, uno sbaglio che l’avrebbe messa sulla via dell’oscurità. Ma adesso avevo un altro problema. Malefica che stava custodendo il cuore di Belle, con il quale stavo ricattando Gold, mi aveva detto che era finito nuovamente nelle mani di quel verme, Robin era in pericolo.

 

Emma, mi dispiace! – dissi dopo averle detto tutto. Con quello che avevamo avuto da fare non glielo avevo riferito. Mi sorrise e invitata la sua amica a venire con noi, partimmo per andare a New York. Arrivati, fu Emma a condurmi alla sua porta. Questa era la resa dei conti, tra me e Zelena, tra me e Robin e forse tra me ed Emma.

Robin? – continuai a bussare alla porta.

 

Regina che cosa ci fai qui? – disse guardandomi, dopo aver aperto e abbracciandomi. Sapevo quanto male potesse fare a Emma, ma al momento dovevo pensare a Robin e Roland, Zelena per fortuna non c’era ma sarebbe tornata. Dissi a Robin che dovevamo andare via, ma la mia sorellina tornò in quel momento e dopo una prima finzione, si rivelò da Marian alla strega perfida.

 

Ciao sorellina! Oh maritino, lo dici tu alla sorellina o lo faccio io? – disse avvicinandosi a me e sentì Emma mugugnare – Problemi salvatrice?

 

Che cosa devi dirmi Zelena? – guardai anche Robin.

 

Aspettiamo un bambino! – disse lui ed io non potei crederci. Ed io che credevo mi amasse, invece, lui, beh non era così.

 

Tu volevi farmi solo del male, eccoti accontentata! – dissi – E’ sempre stato il tuo scopo! – dissi sbraitando e sentì le mani di Emma sulle mie spalle.

 

Regina, calmati! – mi disse – Adesso, mi stai spaventando – questi gesti mi riempivano di tenerezza. Emma era dolce nonostante quello che stesse passando, Gold non ci sarebbe riuscito, no  non me l’avrebbe portata via.

 

Andiamocene! – dissi prendendola per un braccio e mi stavo già avviando fuori quando.

 

Regina Emma! – sentì la vocina inconfondibile di Roland che ci chiamava e mi chinai ad abbracciarlo. Poi si fece prendere in braccio da Emma. Era un qualcosa di molto strano ma bello e particolarmente commuovente.

 

Ehi piccoletto! – sorrise Emma tenendolo tra le braccia – Come sei cresciuto!  - disse mentre io gli carezzavo la schiena.

 

Che famigliola felice – esordì Zelena e la minacciai con uno sguardo.

 

Sta zitta strega! – dissi.

Buona sera oncer, oggi martedì sto pubblicando questo nuovo capitolo. Con ogni probabilità lo stabilirò come giorno di pubblicazione. Assodato questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e come saprete si avvicina il momento della verità, ma di che verità starò parlando? Beh continuate a seguire la mia ff e lo saprete! Alla prossima xoxo 

ps: qui sotto le foto dell'ultima scenetta

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Capitolo 29
*** There has to be another way ***


There has to be another way

XXIX

~Regina’s side~

Le cose precipitano, e lo fanno sempre quando pensi di aver trovato l’equilibrio. Quella sera stessa decidemmo con Robin che avremmo fatto bere a Roland una pozione di amnesia, per far dimenticare al piccolo del ritorno della madre, che era in realtà Zelena. E poi di ritornare a Storybrooke. Lily avrebbe conosciuto sua madre e noi ci saremmo occupati di Gold, e di tutto il resto.

Andai io stessa a prendere l’autore, anche se sentivo che la scelta di fargli scrivere qualcosa su di me, fosse sbagliata. Gold stava morendo, il signore oscuro, lo sapevo non poteva, ma cosa succedeva in quel caso? Non ci pensai più di tanto, dovevo occuparmi di Zelena, farla sparire dalle nostre vite. L’autore mi aveva riferito che il piano fallito di far cedere Emma all’oscurità, lo privava dell’inchiostro con cui poter scrivere. Beh c’era Lily e si era da egoisti ma dovevo riparare a quello che era successo, l’autore doveva scrivere per me. Recuperai alcune gocce del sangue di Lily, mentre eravamo a tentare di scambiare due parole da persone civili. Alla fine si era innervosita ed io ero stata costretta a tagliarla per prendere ciò che mi serviva. Poi presi l’autore e andammo dalla mia sorellina.

 

Solo quando Zelena mi rinfacciò di essere come mia madre, capì che stavo facendo un grosso errore, non dovevo essere come lei. Cora, mia madre, aveva abbandonato la sua bambina ed io stavo per cancellare dalla storia mia sorella. No, non potevo a mia volta non sarei stata diversa da quella che ero un tempo, se lo avessi fatto. Nonostante tutto lei doveva restare lì in isolamento.

 

Non devo scrivere più nulla? – disse l’autore e tracciò qualcosa sul libro aperto e sparì in una nuvola viola. Aveva scritto che si sarebbe diretto da Gold, adesso erano guai grossi. Chiamai immediatamente Emma!

 

Avanti, Emma rispondi! – dissi mentre iniziavo a camminare per strada.

 

Regina? Scusa se ci ho messo tanto, va tutto bene? – disse un po’ su di giri.

 

Abbiamo un problema grave Emma, Gold ha l’inchiostro per scrivere e beh, gliel’ho procurato io, ma serviva per me! Emma, siamo in guai seri! Tremotino sta morendo, perché il suo cuore è ormai completamente oscuro. Dobbiamo fermarlo – dissi.

 

Vediamoci alla biblioteca dello stregone, magari troviamo qualcosa in quei libri! – disse Emma.

 

E’ un problema se c’è Robin? – chiesi lievemente e lei riagganciò. Certo non l’aveva presa bene, ma come facevo a dire a Robin cosa fosse successo?

Niente, sono tutti vuoti dannazione – dissi sventolando un altro libro per terra.

 

Regina, rilassati – mi disse Robin prendendomi la mano e potei notare lo sguardo di Emma, faceva male a entrambi. Così lentamente tolsi la mano da quella di Robin.

 

Peccato che domani sicuramente sarò trasformata in una rana – dissi.

 

Almeno ti sveglierai! Io sicuramente non ci sarò – disse Uncino.

 

Dobbiamo pensare a fermare Gold, non a fare pronostici su quello che scriverà di noi! Dobbiamo fermare Isaac! – disse David.

 

Solo una persona può farlo ed è l’apprendista che ha dato il compito all’autore – disse August entrando – Lui è questo qui! Non so, dove sia – disse mostrando un ritratto.

 

Fu Uncino a dire che conosceva l’apprendista e che era nel cappello. Così dopo aver chiesto l’aiuto della fata turchina, lui era uscito dal cappello e ci avrebbe aiutato ad intrappolare l’autore nuovamente nel libro.

Ci dirigemmo verso il negozio di Gold e tenni lo sguardo su Emma, avevo una strana sensazione e poteva essere solo che fondata.

 

~Henry’s side~

Avevo appena afferrato la chiave che l’apprendista mi aveva chiesto di recuperare, per rispedire Isaac nel libro, quando con un tonfo mi ritrovai per terra. Mi rialzai controllando che avessi ancora la chiave e scesi di sotto correndo. Il mio libro era vuoto, tutta casa era vuota, anche tutta la cittadina. Mi diressi al negozio di mio nonno e lì capì che nessuno era rimasto qui, così presi la prima macchina che trovai a tiro e uscì da Storybrooke. Arrivai nel primo paesino e chiesi a una cameriera, in una caffetteria se conoscesse le persone in foto. Si allontanò poco dopo e sentì quello che stava dicendo. Pensava che fossi scappato da casa. Ma dico, sei scema? E ti chiedo della mia famiglia in quel caso? Raccolsi le foto che le avevo mostrato e m’imbattei in un libro, “Eroi e Cattivi”, a scriverlo era stato Isaac. Uscì correndo, riprendendo la macchina e cercai di raggiungere il teatro, dove l’autore avrebbe fatto la presentazione.

Aspettai che lui si distraesse un attimo, mentre firmava le copie e mi fiondai al tavolo. Posi la pagina del libro e lo guardai.

 

Cosa ne hai fatto della mia famiglia? Eh niente bugie! – dissi guardandolo alzando la chiave – Dimmi tutto o io userò questa chiave per un finale a sorpresa - ammisi che avevo ereditato questo da mia madre Regina.

Lo seguì nel retro e lo minacciai di aprire la porta se non mi avesse detto cosa ne aveva fatto della mia famiglia.

 

Sono qui, nel mio bestseller – disse lui ed io lo guardai in maniera truce.

 

Li hai resi infelici! – dissi guardandolo ancora.

 

Ognuno ha avuto il finale che meritava, compreso il sottoscritto. Ops, ho infranto la regola – disse ridacchiando.

 

Cambia quello che hai fatto o aprirò questa porta! – lo guardai.

 

Non ne ho il potere, te l’ho detto, sono solo uno scrittore famoso – sorrise.

 

Dammi il libro lo farò io! – dissi afferrandolo e lui me lo tolse. Stava andando via, così mi fiondai su di lui, gli sottrassi il libro e aperta una pagina con una porta qualsiasi, inserì la chiave e fui trascinato nel libro.

 

Finì in un villaggio e mi guardai in giro, era così figo stare lì, dovevo cercare qualsiasi cosa per trovare la mia famiglia. Vidi una spada per terra e la raccolsi, cavolo come pesava. Appena mi voltai però, quell’ameba di Isaac mi colpì in pieno viso con uno scudo, caddi per terra. Quando mi ripresi, mi ritrovai legato ad un carretto.

 

Questo capitolo finisce con il rintocco delle campane, caro Henry! Quindi il mio libro resterà tale, addio – disse correndo via – Ah e la salvatrice non c’è qui!

Ovviamente Isaac mi lasciò solo con l’orco che si avvicinava e solo grazie all’intervento di un cavaliere riuscì a scampargli. Chi era costui? Mio nonno Tremotino, che a quanto pare qui era l’eroe. Dovevo cercare le mie mamme e dovevo fare in fretta. Lessi il libro e trovai il rifugio di la mia mamma Regina, era un grosso tronco d’albero, mi affacciai a chiedere se ci fosse qualcuno.

 

Voltati lentamente! – disse una voce, era quella di mamma – Chi sei ragazzino?

 

Sono Henry e sono tuo figlio – le dissi guardandola con quell’arco che mi puntava addosso.

 

Oh ma andiamo, io non ho figli! – disse mentre mi guardava. Poi si alzò di scatto e mi puntò un coltello alla gola – Ti manda la regina! Dimmelo.

 

Mamma, davvero sono tuo figlio, adesso non lo ricordi, ma mi hai cresciuto bene e adesso dobbiamo cercare il tuo lieto fine.

 

E chi sarebbe? – disse uscendo dal nascondiglio.

 

Robin Hood – dissi seguendola.

 

Che assurdità lui è il mio rivale, non c’è storia – disse convinta – Perché parlo con te?

 

Perché sono tuo figlio – dissi mentre lei finalmente si voltò.

 

Ascolta ragazzino, hai letto quel libro no? Quindi saprai che devo andare, la regina mi vuole morta, dice che le ho rovinato la vita – alzò lo sguardo.

 

È vero? – chiesi guardandola.

 

Sì è così! Quindi se vuoi un lieto fine cercalo altrove! – disse dandomi un buffetto sul mento e correndo via.

Purtroppo non c’era traccia di mia madre Emma, non sapevo davvero come cercarla. Per giunta Regina mi aveva bruciato il libro e non potevo fare altro. Così continuai a seguire lei e la trovai alla taverna, dove avrebbe dovuto incontrare Robin. Si l’aveva incontrato, ma era prossimo alle nozze con Zelena.

 

Non avrò mai il mio lieto fine, ragazzino! E voglio andarmene da qui il primo possibile, prima che quelle campane suonino a proclamare la loro unione – disse guardandomi.

 

Mamma, è quella la nostra unica possibilità dobbiamo fermare il matrimonio – dissi.

 

Ragazzino, cerca l’altra tua madre, come si chiama Emma? – disse spostandomi il colletto della giacca.

 

Lei nel libro non c’è, nel mio mondo la chiamavano la salvatrice – dissi sospirando e la guardai, vidi quello sguardo. Mi stava nascondendo qualcosa.

Dimmi che mi nascondi! – e mi raccontò che la regina la teneva rinchiusa in una torre, e che quella donna si faceva chiamare la salvatrice.

Cercai un modo per raggiungere l’isola e m’incamminai verso il porto, la Jolly Roger era lì, ma Uncino non era il capitano ma Barbarossa. Così con un piccolo colpo di spada, un ponteggio lo colpì in faccia stordendolo. Ci pensai io, perché Uncino non sapeva combattere, era un bel guaio. Arrivammo dopo un po’ ed escogitammo un modo per distrarre la guardia. Un vecchio trucco Wookie e via, corsi a liberare mia madre, che per fortuna mi riconobbe.

 

Mamma perché tu sei l’unica che si ricorda di me? – dissi guardandola.

 

È il piano di Gold questo, che io mi ricordi tutto, nonostante sia inerme! Hai visto tua madre? – chiese.

 

~Emma’s side~

Sapevo che Henry mi avrebbe trovato, sapevo che avrebbe chiesto l’aiuto di Uncino. Anche lui non ricordava nulla, neppure come combattere e a noi serviva una mano in più, dovevamo impedire il matrimonio di Robin e Zelena. No che la scelta di non farlo, mi allettava, ma era l’unico modo di sfuggire a tutta questa storia al contrario. Mi avrebbe fatto malissimo rivedere Regina senza poter dire cosa succedeva davvero, senza che lei sapesse di noi. Adesso capivo come si fosse sentita dopo l’ennesimo sortilegio. Ma per prima cosa, dovevo insegnare a Uncino come combattere, sarebbe stato facile, lui non ricordava chi fossi per lui.

Mentre stavamo per andare via, ci raggiunsero Lily, e i miei. Loro non si ricordavano di me e di nulla del nostro mondo. Killian mi disse di salvare Henry, che lui si sarebbe occupato di loro, ma non poteva farcela.

 

Va, qualsiasi cosa succeda, se riuscirai a riportare, l’equilibrio non mi capiterà nulla- disse e corsi da Henry e poi quando mi voltai, lo vidi morire per mano di mio padre. Così fuggimmo via.

Raggiungemmo il nascondiglio di Regina e ammetto che vederla in quei panni era davvero interessante. La cosa più importante era farle capire cosa dovevamo impedire, sapevo avrebbe fatto male, ma a lei non lo avrebbe fatto, almeno lo speravo.

 

Henry ci lasci un attimo? – la guardai attentamente e mi preparai al mio discorso.

 

Dovresti tenerlo più con le briglie! Ha detto un sacco di assurdità! – mi disse.

Regina, quello che Henry ti ha dichiarato è la verità! – dissi seria.

 

Ne dubito! Mi chiedo perché sto parlando con una pazza che si fa chiamare la salvatrice – disse e fece male.

 

Ti assicuro che non è così, tu stimi molto il mio lavoro – la presi un po’ scherzando – Io posso aiutarti a riprenderti l’uomo che ami, il tuo lieto fine– dissi e faceva male.

 

Il mio lieto fine non è un uomo! – disse ed io pensai “certo è una donna” ma non lo dissi.

 

Regina devi dire a Robin quello che provi! – dissi guardandola.

 

Oh dimentichi che dovrei mandare all’aria il suo matrimonio per farlo! – mi guardò.

 

Cosa ti dice il cuore? – quel discorso era come se noi l’avessimo già fatto, ma mi rispose che lei sapeva cosa diceva il suo cuore e aveva paura che quello di Robin non dicesse la stessa cosa.

 

Regina, devi rischiare! Non fare come me, che non ho rivelato ancora alla persona che amo i miei sentimenti – erano per lei e chissà se mai lei lo avrebbe saputo – Non fare il mio stesso errore.

Così la convinsi ad andare a impedire il matrimonio di Zelena e Robin. Eravamo davanti alla chiesa, sorrisi vedendo com’era tesa Regina.

 

Che c’è? – mi aveva visto.

 

Nulla, sono contenta che la nostra operazione mangusta stia riuscendo – dissi e davanti a noi si parò Tremotino, dannazione era troppo facile. Ci avrebbe impedito di interferire. Così impugnai la spada e la estrassi, incitai Regina a interrompere quel matrimonio per la riuscita. Combattendo ebbi la peggio e Tremotino, mi scagliò in aria con la magia e mi piantai su una pila di sacchi.

 

~Henry’s side~

In un attimo capii che dovessi aiutare davvero mia madre. Impugnai la spada e cercai di difendermi contro mio nonno. Ma non andai lontano mi disarmò e in momenti davvero veloci, lui alzò la spada che mi avrebbe colpito, ma mia madre Regina si frappose tra i due e fu colpita. Si accasciò al suolo con una ferita sull’addome.

 

Mamma – mi chinai su di lei immediatamente.

 

~Emma’s side~

Rinvenni poco dopo e mi si parò davanti quella scena, Regina per terra sanguinante, corsi da lei e mi chinai.

 

Regina! – Tremotino era sparito e sicuramente la sua missione era compiuta.

 

Perché non sei entrata in chiesa, mamma! – disse Henry in lacrime.

 

Non potevo lasciarti morire! – disse ed io premetti sulla sua ferita. E poi le campane iniziarono a suonare.

 

La fine del libro, non possiamo più cambiare nulla! – dissi infuriata. Uscirono tutti dalla chiesa e Robin corse da lei. Mi misi in piedi lasciandogli spazio, poi Isaac parlò e gli tirai un pugno in viso.

 

Cambia quello che hai scritto, salva Regina e fai tornare in vita Uncino – dissi minacciosa e lui se la rise, continuando a dire che non potesse fare nulla, che non era più l’autore.

Fu Henry a salvare la situazione, la penna l’aveva scelto, era lui il nuovo autore, così con il sangue di Regina, che era la salvatrice bianca, scrisse sul taccuino e tutto tornò alla normalità.

 

~Regina’s side ~

Quando riaprì gli occhi, tutto quello che era successo era impresso nella mia memoria. Stesa lì sull’asfalto, alzai gli occhi e vidi Henry, sorrisi e mi sollevai per abbracciarlo.

 

Tesoro se non fosse stato per te! – dissi stringendolo. A qualche passo, Emma, che guardai – Stai bene? – le chiesi.

 

Tu piuttosto stai bene? – mi guardò attentamente e sorrisi annuendo. Poi vidi Robin che venne ad abbracciarmi.

Stai bene per fortuna! – disse ed io sorrisi.

 

Io vado a cercare Uncino e i miei! – disse Emma correndo via.

 

~Emma’s side~

Trovai Uncino, stava bene e anche i miei. Il nostro ritrovo? Granny, come sempre dopo le nostre brutte esperienze. Vidi Regina e Robin uscire. Forse dovevamo lasciar perdere, magari quelle parole che le avevo detto l’avevano convinta a prendersi quel lieto fine, che già gli era stato predetto. Magari io avrei dovuto prendere sul serio la storia con Uncino. Stavo parlando con Lily, di suo padre, quando Belle entrò nella tavola calda, dicendo che Tremotino, stava morendo e che eravamo tutti in pericolo. Assieme all’apprendista andammo al negozio e liberò il cuore di Gold dall’oscurità contenendolo nel cappello. Ma forse non era abbastanza capiente, perché quest’oscurità entrò nell’apprendista, ma lo contrastai con la magia, così uscì dal negozio. Che cosa dovevamo fare adesso? Regina era lì fuori e no, non doveva succederle nulla.

 

Mamma papà seguite quella cosa! – dissi – Io arrivo! – mi feci aiutare da Killian con l’apprendista e lo stendemmo nel retrobottega. Ci disse che dovevamo trovare Merlino, era lui che aveva combattuto la battaglia con l’oscurità la prima volta e aveva legato l’oscuro al pugnale.

Così corremmo in strada, non vedevamo dove fosse. Ci raggiunsero anche Regina e Robin, per fortuna non era successo nulla.

 

Che cosa succede? – chiese Regina.

 

Il Signor Oscuro è uscito da Tremotino! – rispose Killian.

 

Che cosa? E adesso? – chiese.

 

La nube di oscurità afferrò Regina e la spinse lontana da noi, circondandola. Non sapevamo cosa fare.

 

Che cosa sta facendo? – chiese Robin.

 

Oscura la luce! – dissi guardandola inerme con il pugnale alla mano.

Robin tentò di avvicinarsi, ma fu lanciato lontano.

 

Dobbiamo fare come ha detto l’apprendista, dobbiamo collegare l’oscurità a una persona – dissi guardandola e scattai in avanti.

 

Emma, no! Deve esserci un altro modo! – disse Regina offuscata da quella nube di oscurità.

 

Non c’è – la guardai. Sentivo i miei che si preoccupavano, tutti lo erano, ma ero la salvatrice dovevo. Dovevo farlo – Hai lavorato tanto per la tua felicità, non permetterò che svanisca.

Il no di mio padre mi fece voltare, e dissi loro che mi avrebbero aiutato di nuovo, contro l’oscurità.

 

Emma non farlo! – disse Regina io la guardai e lo dissi.

 

Regina, io ti amo! – la guardai e sollevai il pugnale per catturare l’oscurità. Sentì anche la sua mano intorno al mio braccio, ma la spinsi lontana. La vidi libera da quella nuvola e l’oscurità s’impossessò di me. Faceva male, guardai Regina e quello fece più male, era in lacrime tra le braccia di Robin.

 

Emma? – sentì quel richiamo disperato di Regina, prima che finissi chissà dove.

Ciao Oncer! Okay ammetto che non sono riuscita a trattenermi dal pubblicarvi il nuovo capitolo! Spero via piaccia e rispecchi le vostre aspettative. Se ve lo aspettavate diverso fatemelo sapere! Alla prossima xoxo

Ps: Il titolo del capitolo è suggerito dalle parole che Regina pronuncia nella scena, è troppo figo come lo dice! XD

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Capitolo 30
*** I'm so jealous ***


I'm so jealous

XXX

 

~Regina’s side~

Dovevo darmi un contegno, ero disperata, ma non dovevo darlo a vedere.

 

Come si può essere così stupidi? – dissi anche se non lo pensavo davvero.

 

Bel ringraziamento, Regina! – disse Uncino.

 

Ti ha salvato! – disse Snow.

 

Si lo so benissimo! Credi che non mi senta in colpa? – dissi passandomi una mano tra i capelli.

 

Mamma cosa è successo? – mi chiese Henry arrivando dal negozio di Gold.

 

Tua madre mi ha salvato dall’oscurità ed è diventata la Signora Oscura! – dissi guardandolo.

 

Non è ancora cattiva! – disse Snow fissandomi.

 

Questo lo so bene Snow! Ci doveva essere un altro modo – dissi.

 

Se lo sapevi perché non lo hai detto? – chiese Uncino avvicinandosi a me d’impeto.

 

Ehi calmati amico! – disse Robin mettendosi davanti a me.

Lui si allontanò e prese il pugnale invocando Emma, ma lei non apparve.

 

Mettilo giù, Capitan Mascara, Emma non è in questo mondo! Dobbiamo trovarla! Da’ a me il pugnale – dissi.

 

Così puoi fare quello che hai sempre voluto? Liberarti di Emma – urlò.

 

Killian! – lo richiamò Henry.

 

Lasciamo che sia lei a decidere a chi dare il pugnale – disse conservandolo.

 

Datti una calmata, Capitano – risposi acidamente- l’unica cosa che voglio è riportare Emma qui, quanto te! – lo dissi con rabbia, ero ferita e distrutta, ma non potevo darlo a vedere, avrei turbato Henry. E poi ero ancora sconcertata dalle parole che Emma mi aveva detto prima di sparire.

Fu l’apprendista prima di morire, a dirci che avremmo dovuto creare un portale che ci avrebbe portato nella Foresta Incantata a cercare Emma. Per farlo serviva una bacchetta che lui stesso ci diede. Le condizioni per poterla usare? Bilanciare la magia nera con quella bianca. Quindi avrei dovuto chiedere aiuto a Zelena. Dopo un paio di intoppi riuscì a creare il portale. Ci ritrovammo tutti da Granny, infatti, la stessa tavola calda avrebbe viaggiato nello spazio, facendoci giungere nella Foresta Incantata.

Con la copertina di lana di Emma, riuscimmo a trovarla. Arrivammo giusto in tempo per impedirle di schiacciare il cuore di una tipetta rossa con l’arco.

 

Swan! – dissi alzando la mano nella sua direzione – Non farlo!

 

Ci hai preso gusto a fermarmi dall’oscurità? – chiese guardandomi. Indossava un ampio mantello bianco con cappuccio, era pallida in viso e quasi irriconoscibile.

 

Emma, tu sei meglio di così! Ricordalo! – dissi e lei rimise il cuore nel petto della rossa.

 

Il pugnale chi lo ha? – chiese di getto – Datemelo.

 

Io, Swan – disse Uncino porgendoglielo e lei presolo, lo avvicinò a me.

 

Mi prendi in giro? – disse Uncino – Davvero vuoi che lo tenga lei? Chissà cosa ti farebbe – disse guardandola stranito.

 

Certamente nulla! Non le è servito il pugnale per impedirmi di uccidere Merida! Perdonami – disse guardando la ragazza – Tienilo tu Regina – io lo presi e lo misi subito al sicuro. Compiere quel gesto di fiducia davanti a tutti era rischioso, ma Emma non ci aveva dato peso.

Io ti ho salvato, adesso tu salvi me! – disse diretta guardandomi intensamente. Ebbi solo la forza di annuire, quella situazione mi mandava in panico. Tornammo alla tavola calda, dove avremmo escogitato un piano per liberare Emma dall’oscurità. Mentre eravamo lì arrivò la cavalleria. Re Artù con il suo seguito ci disse che il nostro arrivo era stato predetto da Merlino.

 

~Emma’s side ~

Essere diventata la Signora Oscura, comportava dover lottare con i miei demoni, tra tutti la materializzazione dell’oscurità in Tremotino. Poteva essere molto irritante e avrei perso la testa e ucciso Merida, se la mia famiglia non fosse arrivata, se Regina non mi avesse parlato. Sapevo che mi avrebbe chiesto, presto o tardi, cosa significassero quelle parole che avevo detto.

 

Forse dovremmo parlare di – mi disse avvicinandosi a me, mentre entravamo a Camelot, dove il sovrano ci avrebbe ospitati.

 

Regina non adesso – la guardai tentando di convincerla.

 

È importante – mi disse e sorrise.

Entrati in città, Artù ci condusse davanti ad un grande albero, si diceva che Merlino fu tramutato in albero da uno stregone e che solo la Salvatrice avrebbe saputo liberarlo. Io non ero più tale e scambiandomi uno sguardo con Regina.

 

Sono io la Salvatrice, ma mi serve del tempo per venirne a capo – disse e sorrise. Un cavaliere poi, le fece dono di una collana, che Robin le fece indossare. L’istinto di farlo sparire era alto, intravidi Regina tenere il pugnale nascosto nella sua giacca firmata, e sussurrò di stare tranquilla. Sì, solo così impedì che facessi fuori Robin.

Quella sera poi si sarebbe tenuto il ballo al castello, per festeggiare il nostro arrivo.

Quando sentì bussare alla porta della mia camera, che avevo preferito non condividere con nessuno, per custodire il segreto della voce di Tremotino nella mia testa, risposi di entrare. Era Regina con indosso un abito rosso, che illuminava il suo incarnato.

 

Che c’è – chiese entrando e chiudendosi la porta alle spalle.

 

Sono gelosa! – dissi

 

Cosa? Di chi? Di Robin? – chiese ovvia.

 

No del tuo vestito! – risposi e continuai a guardare, il modo in cui il vestito avvolgeva le sue forme, era imbarazzante.

 

Cosa? E perché? – chiese guardandomi stranita.

 

Perché lui può toccarti ed io no! – sorrisi. Vidi le sue guance tingersi di rosso e ridacchiai – Sono stata troppo diretta? – chiesi.

 

 

~Regina’s side ~

Non potevo credere che Emma avesse detto quelle parole e che mi avesse fatto dei complimenti così espliciti.

 

Sì, Emma sei stata molto esplicita, come l’altra notte! – dissi, avrebbe capito a cosa mi stessi riferendo.

 

Sapevo che non avresti tardato a farmi questa domanda! – disse.

 

Emma, io – la guardai – non so che dire e che pensare. Cioè ho pensato che fosse una cosa detta d’impulso, in quel momento così angoscioso – iniziai a parlare a raffica e non mi accorsi che lei si stesse avvicinando – Che lo avessi detto per convincermi a lasciarti fare la pazzia che hai fatto.

Solo in quel momento mi accorsi che era davvero a due palmi di mano da me.

 

Non si fanno pazzie per amore? – chiese stringendomi tra le sue braccia  - Non potevo vederti diventare l’Oscura.

 

Perché a me pensi, facci piacere, vederti così? – dissi poggiando la fronte sulla sua e le mani sulle sue braccia – Sei stata una stupida!

 

Lo so, ma non sarei io no? – disse guardandomi negli occhi.

 

Mi hai dato un compito difficile! – dissi.

 

So che riuscirai a salvarmi! – disse.

 

Sei tu la salvatrice! – dissi.

 

Nel mondo parallelo, sei stata davvero brava a tua volta – disse guardandomi.

 

Non posso neppure immaginare, che cosa tu abbia provato in quella storia – dissi – mentre mi facevi quel discorso.

 

Regina è lì che ho capito di amarti. Beh in verità da prima, ma quella è stata la conferma – mi disse.

 

Emma, io – la guardai.

 

Non devi dire nulla! Hai i tuoi tempi, come li ho avuti io. Posso avere un bacio adesso? – disse avvicinando il viso al mio ed io sorrisi, schiusi subito le labbra per accogliere la sua lingua. Fu un bacio diverso, aveva un sapore differente, più vero, non sapevo come spiegarlo.

 

Non hai brandito il pugnale vero? – risi sulle sue labbra.

 

Non ho bisogno del pugnale per fare l’amore con la donna che amo – disse e mi ritrovai ad arrossire.

 

Adesso sei abbinata al vestito – rise e le diedi un buffetto sulle spalle, mentre sentivo la sua mano sollevare un lato del vestito.

 

Emma, io credo che non – mi zittì con le sue labbra e sì la mano finì sotto il vestito, non aspettando il permesso per sfiorare il mio piacere – Emma non posso resisterti così.

 

Infatti, non devi! – mi spinse sul suo letto –Voglio fare pratica con questo vestito! – disse sollevandolo e insinuandosi tra le mie gambe, chiusi gli occhi e mi godetti il momento.

Buondì Oncer, eccomi qui come promesso con un nuovo capitolo! Che ne pensate? Io ho davvero bisogno di un vostro parere, mi riempie la giornata di gioia sapere se vi è piaciuta. Vi allego l'immagine che ha scaturito l'ultima scenetta XD. Ringrazio la mia amica beta Addison88 per i consensi alla storia e i suoi incoraggiamenti. Alla prossima xoxo

Vi allego il link dell'immagine che ha scaturito l'ultima scenetta XD.

https://www.instagram.com/p/BML7DVljFs7/

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Capitolo 31
*** Non lo merito... ***


Non lo merito...

XXXI

~Emma’s side ~

Quel pomeriggio era stato molto piacevole. Stranamente nonostante fossimo tutti nello stesso posto, nessuno venne a disturbarmi. Così potei guardare Regina addormentata tra le coperte del mio letto. Era bella da togliere il fiato, l’unica cosa che indossava era quella collana, che m’insospettiva un po’.

 

Da quanto mi guardi? – sorrise ed io non mi accorsi da quanto tempo fosse sveglia.

 

Ehm, da qualche minuto! – sorrisi accarezzandole il viso – Sei così bella! Chissà come sarai al ballo! – dissi.

 

Non ho molta volta di andarci! – disse sollevandosi appena, e il lenzuolo che la copriva scese lentamente scoprendole il seno.

 

E perché mai? – dissi cercando di distogliere lo sguardo al suo seno.

 

Non prendermi in giro, però! – disse guardandomi e arrossendo lievemente.

 

Giuro che non lo farò – dissi appoggiando una mano sul suo fianco coperto.

 

Io non ho mai ballato! – disse e sorrisi – Hai detto che non avresti riso.

 

Sto sorridendo, infatti! – dissi baciandole le labbra – Rivestiti, so chi può aiutarci.

 

 

Mi aiuteresti con la cerniera? – mi chiese di spalle, con la schiena scoperta.

 

Certo – dissi avvicinandomi e baciandole il collo, chiusi la lampo – è davvero bellissimo!

 

Emma, mi fai arrossire ti prego! – sorrise e la voltai per baciarla.

 

Abituatevi vostra maestà! – sorrisi e la afferrai per mano – Andiamo? Che c’è – dissi vedendo il suo sguardo.

 

Odio che tu debba lasciarmi la mano adesso che saremo fuori – disse e annuì.

 

Quando avremo risolto tutto, ti prometto che non dovremo più nasconderci! – la baciai e lasciai la mano.

Raggiungemmo la camera dei miei e sorrisi facendola entrare.

 

Abbiamo un codice, nuova operazione – dissi ridacchiando, vedendo anche Henry in camera dei miei giocherellare con suo zio Neal.

 

Quale operazione? – sorrise il ragazzino voltandosi verso di noi – Non sapevo di un'altra.

 

Non so ancora come chiamarla forse Peacock! – risi guardando anche i miei – Allora Regina non sa ballare qualcuno dovrà insegnarle – dissi guardando i miei.

 

Emma – disse guardandomi – Ho paura per questa piccola bugia, sai da Regina Cattiva a Salvatrice – disse fissandomi.

 

Andrà bene! – sorrisi – Papà, puoi? – chiesi.

 

Certo! – disse mio padre facendo girare un carillon a Henry – Vostra Maestà – fece l’inchino e trattenni un risolino.

 

David, aspetta, Regina dovrà indossare prima un abito per il ballo, non credi? – chiese Snow – Dai Regina! – la incitò.

 

E va bene! – disse muovendo le braccia in un gesto di magia e indossò un vestito stretto nero e rosso.

 

Credo che questo sia un po’ troppo spaventoso – lo guardai.

 

David? – lo riprese mia madre – Regina, qualcosa di più vaporoso e che vada bene con quella magnifica collana – disse e Regina cambiò abito.

 

Mamma, sei bellissima! – disse Henry ed io annuì. Le stava d’incanto.

 

Adesso possiamo iniziare! – sorrise David, preparandola per ballare.

 

Occhio a dove metti le mani papà – dissi d’impulso, quasi gelosa di quel contatto e poi mi morsi un labbro – Sai non vorrei te le incenerisca! – ridacchiai e li vidi danzare. Era così bello sentirli ridere era una bella scenetta, adoravo la mia famiglia e quello che potevamo essere.

L’ora del ballo era ormai vicina e il paggetto introdusse me e la mia mamma al ballo. Nella parte bassa delle scale, ci attendevano mio padre, Killian e Robin per Regina. Beh dovevamo pure salvare le apparenze, e sapevamo che sarebbe stato difficile guardarci di sottecchi ma dovevamo proteggere questo segreto. Arrivata alla fine delle scale, presi a braccetto Hook e sorrisi vedendo poi Regina scendere le scale e andare dritta verso Robin.

 

~Snow’s side ~

Essere al ballo era davvero bellissimo. Prima di tutto perché vedere Emma vestita così, era meraviglioso, era il primo ballo cui partecipavamo insieme, era una grande emozione. Ballavo con David quando mi accorsi dello sguardo di Henry, lo seguì e mi resi conto che stesse guardando una bellissima ragazzina, poco distante da lui. Sorrisi e dissi a David di guardare Henry.

 

Oh, oh, la prima cotta! – mi sorrise e ricambiai – Vado a dargli qualche consiglio da nonno! – ridacchiò allontanandosi. Nel frattempo che restai sola, guardai nuovamente Emma e mi accorsi di una cosa in particolare. Il suo sguardo vagava sempre oltre la spalla di Uncino, che stesse guardando qualcun altro? Mi chiesi e aguzzai lo sguardo per seguire il suo e con mia grande sorpresa vidi, dove finiva. Su Regina o su Robin? Scossi la testa, strizzando gli occhi.

 

Mia Biancaneve! – sorrise David, riavvicinandosi a me – Missione compiuta per adesso! Che cosa guardi, tesoro? – chiese.

 

David, segui lo sguardo di tua figlia! Non vorrei sbagliarmi – dissi continuando a guardare quegli sguardi rubati tra le due. Non sapevo che pensare, cosa potesse voler dire? C’era una tresca? Che Emma fosse attratta dalla parte oscura di Regina? Che lei la stesse manipolando con il pugnale, tanti i pensieri che mi assalirono.

 

Snow, sono sicuro che stiano ridendo di qualcosa e incontrano i loro sguardi – disse lui tranquillo.

 

David! – lo guardai.

 

Snow, lo sai anche tu Regina è cambiata, sono molto amiche no? – disse ed io seguì lo sguardo di Emma, quando il compagno di ballo di Regina cambiò. Potei notare la sua mandibola contrarsi, anche a me il cavaliere non piaceva, sapevo riconoscere un piantagrane.

 

~Regina’s side ~

Era passato del tempo da quando avevo iniziato a ballare con Robin, ma non facevo altro che pensare ad Emma che ballava con Uncino. Spesse volte il mio sguardo si era andato a posare su quello dello sceriffo, e ogni volta incontravo il suo e mi ritrovavo a sorridere come un’adolescente. Poi si avvicinò a noi il cavaliere che mi aveva donato la collana che chiedeva un ballo con me. Potei notare lo sguardo furioso di Emma e le mimai che andasse tutto bene. Mi portò un po’ più distante, e iniziammo a ballare e poi vidi Henry con quella ragazza, avevano le cuffiette del lettore che io stessa gli avevo regalato.

 

Chi è la ragazzina con mio figlio? – chiesi di getto al ragazzo.

 

Io chiederei più che altro chi voi siate! – disse e non riuscì a capire.

 

Di cosa state parlando? – iniziai spaventandomi appena che lo avesse scoperto.

E lui fece tutto un discorso, e si mi aveva riconosciuto. In un momento d’ira, afferrò la spada dall’elsa e stava per colpirmi, ma indietreggiai velocemente. Sentì il grido di Robin, vidi Emma fermata da Uncino e mi affrettai a spostarmi. Il cavaliere colpì in viso Robin con una gomitata e poi vidi David, arrivare correndo verso di noi, ma lui era già arrivato a me e aveva colpito. Rivissi in quel momento, il colpo inferto da Tremotino nella storia parallela e mi accasciai a terra. Sentì l’urlo di Emma e Robin e vidi offuscata la scena di David che uccideva il cavaliere.

 

Regina! – disse Emma fiondandosi su di me, come anche Robin – Ti guarisco, sta tranquilla! – disse ed io la fermai.

 

Non qui! – dissi con un filo di voce.

Mi portarono nella camera in cui, stavamo trovando un modo per contattare Merlino, e mi stesero sul tavolo.

 

Emma, non vorrai usare di nuovo la magia! – disse Uncino.

 

Killian sta morendo! – disse spingendolo. Le scene erano tutte offuscate ma capivo.

 

Emma, devi salvarla! – disse Robin.

La piantate? – rispose male Emma – So cosa devo fare! E tu sta zitto- disse ma non so con chi stesse parlando – Andrà tutto bene! – disse e sorrise.

 

Mi dispiace! – dissi prima di chiudere gli occhi e lacrime amare scesero sulle mie guance. Quell’azione comportava un avvicinarsi all’oscurità e per Emma sarebbe significato allontanarsi dalla luce.

Sentì la sua magia guarirmi e poco dopo rinvenni da quel torpore assurdo che mi aveva avvolto. Vidi Robin avvicinarsi a me e guardarmi fisso negli occhi.

 

Stai bene! – disse per poi baciarmi. Emma si sarebbe infuriata in quel momento, così lo scostai piano e mi feci aiutare a sollevarmi. Lei a sua volta baciò d’impulso Uncino ed io restai ferma a guardarli.

 

Swan, stai bene? – chiese Uncino a Emma.

 

Chiedilo a Regina – disse uscendo dalla stanza.

 

 

~Emma’s side ~

Tremotino dalla mia testa non se ne sarebbe mai andato. Continuava a tormentarmi, prima che non salvassi Regina e dopo, mostrandomi che la mia mano, la mia pelle si stava trasformando.

Mi chiusi in camera, come ormai succedeva sempre da quando eravamo lì. Mi chiusi la porta alle spalle e mi ci appoggiai sopra.  Chiusi gli occhi sospirando e piansi in silenzio. Avrei fatto qualsiasi cosa per salvarla, vederla lì inerme di nuovo mi distrusse, ma questa volta non me ne sarei stata con le mani in mano, come nella storia parallela. Il lieve bussare alla porta mi destò dai miei pensieri e mi asciugai gli occhi. Non avrei aperto, chiunque ci fosse stato dietro quella porta.

 

Emma, sono io! – era la voce di Regina. Mi feci forza ad non aprire. Non volevo mi vedesse prendere il controllo di me, nonostante tutto ero la Signora Oscura.

 

Stai bene? – chiesi solamente, restando appoggiata alla porta. E sentì il movimento, che lei stessa si fosse appoggiata.

 

No, cioè fisicamente si! Mi sento in colpa per quello che sei stata costretta a fare! – disse e sentì il suo trattenere le lacrime.

 

Non importa Regina, dovevo salvarti! – dissi trattenendo le lacrime.

 

Posso entrare? – chiese flebilmente. Mi morsi un labbro e sospirai. Mi scostai dalla porta e la aprì lentamente. La vidi sorridere ed entrare. Prese le mie mani e si avvicinò a me, le posò sui suoi fianchi e si porse verso di me. La baciai lentamente e la strinsi dolcemente a me.

Starò più attenta la prossima volta – disse staccandosi dalle mie labbra.

 

Voglio ben sperarlo, mi hai fatto perdere dieci anni di vita- dissi accarezzandole il punto che aveva colpito quel bastardo e nascosi la mano subito – Vuoi stenderti? – lei annuì e ci stendemmo a letto. Mi misi dietro di lei e la abbracciai, baciandole la spalla scoperta. Poi portai una mano sul suo collo e le staccai la collana.

 

Emma, che fai? – chiese voltandosi appena.

 

È a causa di questa se quel bastardo ha scoperto la verità – dissi, lanciandolo per la camera.

 

Ne sei certa? – chiese ed io annuì. La strinsi più a me e mi addormentai lentamente.

 

~Regina’s side ~

Durante la notte mi voltai più volte con il viso, per guardare Emma. Non doveva stare bene, non meritava tutto questo. Dovevo trovare il modo per liberarla dall’oscurità. Toccai il dorso delle sue mani e ne costatai la ruvidezza, non capì cosa potesse essere. Mi strinsi a lei e mi girai nel suo abbraccio, poggiando la testa nell’incavo del suo collo e mi godetti il suo profumo naturale.

Mi svegliai presto quella mattina, guardai Emma che ancora avvolgeva le sue braccia intorno a me e sorrisi. Mi alzai senza fare troppo rumore per non svegliarla e mi avvolsi usando la magia di un mantello caldo, andando alla finestra. Guardai la vastissima distesa reale e mi ricordai di quando vivevo a palazzo, quando ancora era in vita Leopold, una strana sensazione mi avvolse lo stomaco e chiusi gli occhi. Avevo fatto troppo male alla famiglia di Emma, non meritavo il suo amore, sì perché adesso lei me lo aveva confessato.

 

A cosa pensate vostra maestà? – la voce di Emma mi destò dai miei pensieri e sentì le sue braccia avvolgersi intorno alla mia vita e sorrisi.

 

A nulla – mentì e sospirai, per poi voltarmi verso di lei.

 

Sentivo i tuoi ingranaggi far casino dal letto – disse lei con quel sorriso che la distingueva.

 

Davvero nulla, Emma – dissi sorridendo a quella sua battuta.

 

Me ne puoi parlare Regina, davvero! – disse e la guardai.

 

Penso a quanto male ho fatto alla tua famiglia, partendo da tuo nonno a finire a Henry – dissi sincera.

 

Regina, basta rivangare il passato! Tu sei cambiata ed io lo so, e lo sanno anche mia madre, mio padre e Henry! Quindi ti prego smettila di colpevolizzarti, okay? – mi disse portando le sue mani sul mio viso ed io portai le mie sulle sue sorridendo.

 

Non merito il tuo amore Emma Swan! – dissi, sapevo che le piaceva.

 

Io credo che sia proprio l’amore ad averti cambiato, Regina! E mi dispiace ma non mi puoi chiedere di non amarti! – disse sincera.

 

Continui a dirlo, ci hai preso gusto miss Swan? – sorrisi guardandola negli occhi.

 

Mi piace vedere la tua espressione, ogni qualvolta dico quelle parole – sorrise e avvicinò il suo viso al mio, per baciarmi.

 

Mamma? – disse Henry da fuori alla porta.

 

È Henry cosa facciamo? – dissi in preda al panico e sottovoce.

 

Bel guaio se trova le sue mamme assieme nella stessa stanza, chissà che pensa – disse lei e la trucidai con lo sguardo.

 

Emma non è divertente! Fa qualcosa! – dissi e mi ritrovai avvolta in una nuvola bianca e davanti al grande albero – Swan! – dissi frustrata, quella me l’avrebbe pagata.

 

~Emma’s side ~

Trattenni una risata quando vidi l’espressione stralunata di Regina che spariva nella mia nuvola bianca.

 

Henry entra pure – mi sistemai le pieghe della casacca e guardai Henry e poi subito dopo mia madre alle sue spalle – Mamma?

 

Sì, lo so che non dovrei usare Henry come diversivo ma ho bisogno di parlarti! Ciao Henry caro, grazie! – disse mia madre, spingendolo dolcemente fuori dalla porta.

 

Mamma che succede? – chiesi ignara di tutto quello che mi avrebbe chiesto.

 

Dimmelo tu che succede, Emma tesoro! – disse guardandomi e avvicinandosi a me.

 

Non so di cosa tu sia parlando, mamma! Ti senti bene? – chiesi guardandola.

 

Ieri sera ho visto come vi guardavate te e Regina! Devo sapere qualcosa? Sta usando il pugnale contro di te? – chiese agitata.

 

Regina non farebbe mai una cosa del genere! – sospirai – Ci scambiavamo degli sguardi perché avevamo visto Henry alle prime armi con quella ragazzina, tutto qui! – tentai di deviare il discorso su nostro figlio, si sarebbe convinta.

 

Oh, è solo questo? Non ne potevate parlare? – sbuffai.

 

Mamma, non ce n’è stato il tempo, sai come si è evoluta la serata! – dissi ovvia.

 

Stai bene? Ieri ti ho visto particolarmente sconvolta – mi chiese.

 

Mamma, Regina stava morendo! Dovevo salvarla! – dissi ancora ovvia.

 

Certo tesoro! Sei stata molto coraggiosa! – disse.

 

Era la cosa giusta da fare! – la guardai – Adesso dobbiamo andare, come funziona la colazione a castello? – chiesi e la presi sottobraccio.


Tadà! Eccomi qui anche oggi che è venerdì, vi pubblico il mio capitolo nuovo! Spero vi piaccia e che vi rallegri vedere che le cose stanno andando bene! Non è una burlona Emma quando fa sparire Regina? Io la trovo idilliaca! Ringrazio chi segue e legge la mia FF, anche se siete silenziosi a me va bene! Alla prossima xoxo

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Capitolo 32
*** Jukebox ***


Jukebox

Avvertimento per voi Oncer, rating rosso!

XXXII

 

~Regina’s side~

Rimasi davanti a quell’albero per diverso tempo, ci passeggiavo davanti senza capire come si potesse liberare un uomo da una maledizione così. Era Emma la Salvatrice fino a prova contraria, ma era assurdo pensare che adesso che era la Signora Oscura, riuscisse a concentrarsi su questo suo compito. Ero immersa nei miei pensieri, quando sentì dei passi alle mie spalle, mi voltai e la vidi. Con il suo sorriso smagliante come sempre, gli occhi verdi, quelle iridi che adoravo.

 

Scusami per poco fa! – disse guardandomi e torturandosi quella mano, che avevo notato diversa – Spero tu non sia arrabbiata! – disse avvicinandosi cauta, come se potesse percepire che ero in collera con lei – Ti posso assicurare che Henry era solo un’esca, c’era mia madre dietro quella porta! – disse e sgranò gli occhi.

 

Ehi? – mi avvicinai a lei e presi le sue mani, stava per ritrarle ma non glielo permisi – Emma che hai? – le chiesi guardandola. Sembrò più tranquilla e avevo lo sguardo oltre la mia spalla – C’è qualcuno? – dissi voltandomi.

 

No, o meglio non più! – disse sorridendomi, ma non era rilassata quel sorriso.

 

Emma, parlami te ne prego! – dissi mettendo le mani sul suo volto pallido – Hai fatto colazione? – chiesi premurosa guardandola e lei sorrise – Usciamo da questo castello! Andiamo in un posto più nostro! – dissi e ci avvolsi in una nuvola viola che ci condusse da Granny’s.

 

Sì dalla nonna è molto meglio – disse tenendomi ancora la mano e sorrisi felice di vederne uno identico sul suo, un po’ più disteso.

Chiudi gli occhi – le sussurrai all’orecchio mentre ci dirigevamo verso il nostro tavolo, diciamo così. La feci sedere e con un colpo del polso, imbandì la tavola con le cose che più le piacevano – Adesso poi aprirli – dissi.

 

Regina ma è bellissimo! – disse guardandomi e attirandomi a sedermi accanto a lei.

 

C’è la tua cioccolata calda con panna e cannella. Pancake con sciroppo di cioccolato, anche se io credo sia meglio lo sciroppo d’acero. E poi biscottini vari, anche alla mela.

 

Sai che mi vizi così si? – sorrise e si porse a baciarmi sulle labbra. Un bacio dolce che solo lei sapeva rendere così genuino.

 

Posso chiederti una cosa Emma? – sorrisi e le presi le mani – Non devi rispondere per forza.

 

Chiedimi pure! – disse guardandomi.

 

Hai delle visioni? – chiesi cauta, non potevo sapere come avrebbe reagito, un po’ temevo la sua reazione.

 

Cosa te lo fa dire? – mi guardò e sgranò nuovamente gli occhi.

 

Adesso tipo? – dissi accarezzandole il viso e a quel tocco il suo nervosismo si distese – Emma, qualsiasi cosa succeda, quando sgrani così gli occhi, alimenta la paura. Non averne okay? Io ti prometto che risolveremo questa cosa, insieme! – dissi lasciandole dei baci sulle guance e la vidi più calma.

 

Grazie Regina! – disse baciandomi e sorridendo iniziammo a fare la nostra colazione, tranquillamente. Non curandoci del fatto che avessimo lasciato tutto il resto della compagnia a castello.

 

 

~Emma’s side~

Swan che fai? – disse mentre la spingevo lungo il corridoio del Granny, facendola appoggiare al jukebox.

 

Pensavo che avessi in mente di salire in una di queste camere e – dissi mentre mi afferrava la nuca per attirarmi a sé per un lungo bacio.

 

E cosa Emma? – chiese, ma sapevo che lo faceva per provocarmi – Vuoi portarmi a letto? – sorrise guardandomi negli occhi.

 

Voglio portarti a letto, per fare l’amore con te! Quando sono con te, sto bene! E non penso a tutto il resto, a tutto il brutto che c’è in me – dissi fissandola. Si allontanò quel poco per guardarmi negli occhi.

 

Emma ma cosa dici? L’oscurità non fa parte di te! Noi riusciremo a sconfiggerla! L’ho prometto e lo farò – disse prendendomi il viso tra le mani – Pensa a noi e alle persone che ti vogliono bene! – premette le labbra sulle mie – Io te ne voglio tanto e sono disposta a tutto per te.

 

Ti amo Regina! – dissi guardandola e insinuando una mano sotto il suo vestito rosso –Questo abito mi farà impazzire!

 

Ti piace tanto? – sussultò sentendo i suoi slip scendere velocemente lungo i suoi glutei e attraverso le sue gambe- Emma oh - disse quando ormai la mia mano era scesa tra le sue pieghe calde e umide – oh – disse sollevando una gamba e avvolgendola intorno alla mia vita, tanto che si scoprì del vestito e ebbi più spazio per penetrarla.
La sentivo reggersi con disperazione alle mie spalle, abbracciandomi e tentando di mettere le mani sulla mia pelle, mentre il suo bacino si scontrava con la mia mano, e i suoi gemiti riempivano il corridoio.

 

TI faccio male? – domandai un po’ preoccupata per il suo affanno e sollevai il viso sul suo, che prima avevo sul suo collo che stavo baciando.

 

Emma, sei meravigliosa – disse tra gli ansimi che uscivano da quelle labbra rosse e perfette. La sentivo ormai vicina, trovare il suo punto debole non era stato difficile fin dall’inizio! – Non fermarti Em-ma – disse inarcando la schiena e pian piano sentì le sue pareti stringersi sulle mie dita e gemetti a mia volta, per quel momento.

 

 

Emma sei qui? – riconobbi la voce di mia madre sull’uscio della tavola calda.

 

Dannazione! – dissi staccandomi da Regina di malavoglia e la vidi sospirare frustrata, era davvero vicina e restare a metà era assurdo, lo capivo – Mi dispiace – mi diedi una sistemata e tenni le sue mutandine per me.

 

Snow – disse e aveva la voce rauca.

 

Tutto bene signore? – disse Hook guardando nella nostra direzione – Siete sparite!

 

Eravamo in cerca di risposte- dissi e mi morsi un labbro.

 

Che risposte si possono trovare davanti ad un jukebox? – disse stizzito e avrei volentieri preso a pugni Uncino per quel tono.

 

Capitano, stai calmo, non lo sai che la musica aiuta la concentrazione? – disse Regina, ci stavamo entrambe arrampicandoci sugli specchi e davvero rischiavamo di farci scoprire, e sarebbe stato davvero scomodo in quel momento.

 

Che cosa c’è? – dissi guardando i miei che avevano un libro tra le mani.

 

Belle, l’ha trovato tra i libri in quella soffitta del castello, magari vi può aiutare, servire a te o a Regina! – disse mia madre porgendolo a Regina.

 

Tesoro, dovresti darlo a Emma, non alla Regina Cattiva! – disse Hook e lo guardai in maniera truce.

 

Smettila Killian! – dissi - Adesso andatevene! – fui chiara ed ero abbastanza infuriata con lui. Uscirono e mi sistemai sul bancone sfogliando il libro.

 

Emma, devi cercare di stare tranquilla! Potrebbero capire che – la interruppi.

 

Che andiamo a letto insieme? Eh? – dissi voltandomi verso di lei.

 

Emma, perché fai così? – disse sedendosi al mio fianco sullo sgabello – Posso difendermi da sola con Uncino – disse.

 

Solo contro il cavaliere non ci sei riuscita! – sbottai.

 

Emma, aveva stregato la spada come avrei potuto? – disse guardandomi sconvolta, potevo capirlo. E mi morsi il labbro.

 

Perdonami! E che mi fa salire il sangue al cervello Killian! – dissi stringendo la sua mano poggiata sul bancone e la ritrassi subito dopo.

 

Emma che succede alla tua pelle? – mi chiese ed era meglio che non lo avesse fatto. Perché in quel momento lo rividi dietro alle sue spalle.

 

Emma che cosa ha la tua pelle? – ripeteva Tremotino, nella mia testa ma era come se fosse lì.

 

Emma? – sentì il suo sguardo su di me – Ci sono qui io! – strinse le mie mani e si sollevò dallo sgabello e mi tirò a se, per baciarmi. Mi lasciai andare a quel bacio, alle sue mani che passavano su i miei fianchi e mi stringevano a lei. Il bacio si fece presto più intenso e sentivo la sua lingua intrecciarsi con la mia, più e più volte. Mi staccai con il fiato corto.

 

Andiamo di sopra! – dissi afferrandola per mano e ripercorrendo il locale per raggiungere la prima camera – Lo so che non è il vostro letto, vostra maestà, ma – m’interruppe baciandomi.

 

Sta zitta Emma, continua quello che stavi facendo prima che ci interrompessero – sorrise sdraiandosi sul letto e sollevando lentamente, molto lentamente, il suo vestito, lasciando pian piano scoprire le sue bellissime gambe – Piace? – disse guardandomi negli occhi.

 

Molto – dissi chinandomi su di lei e facendo scorrere le mie mani sulla pelle delle sue gambe, sentendo i brividi che quel gesto le stava provocando.

 

Finisci - lo disse sussultando e chiudendo gli occhi, sentendo la mia mano poggiarsi aperta sulla sua intimità nuda.

 

Con molto piacere, Regi-na – lo dissi al suo orecchio con voce bassa e immersi le dita in lei.

 

Oh Emma! – si strinse nuovamente a me e con un gesto, ci denudò entrambe – Mi spiace averti tolto il divertimento, ma io impazzisco – disse porgendosi verso le mie labbra, che la baciarono con molta passione. Poi sentì anche lei prendersi quello che era suo, portando una mano prima sul mio seno, massaggiandolo piano e stuzzicandolo per bene, tanto che più volte dovetti mordermi un labbro, per non gemere frustrata. Poi mi accarezzò l’addome e scese sempre più giù. Non le ero completamente addosso, ma stesa al suo fianco, e quando entrò con due dita dentro di me, ansimai sulle sue labbra.

 

Regina – dissi guardandola negli occhi, con le labbra poggiate sulle sue.

 

Emma – mi accarezzò con la mano libera il viso e sorrise – Sei così bella!

 

Lo sei anche tu! – i suoi movimenti in me erano meglio di qualsiasi cosa e mi lasciai andare molto presto – Ti amo – dissi crollandole addosso e ansimando ancora, finché lei non fece lo stesso. Ci stringemmo a vicenda, per tutto il tempo in cui condividemmo quel letto e quella passione, solo nostra.

Oggi pubblico prima perchè per tre giorni non l'ho fatto e sono molto dispiaciuta, ma purtroppo non ho potuto dedicarmi prima a ff! In ogni caso, ringrazio chi segue e legge la mia storia! Fatemi sapere le vostre opinione in merito a tutto. Alla prossima xoxo

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Capitolo 33
*** Ho dovuto! ***


Ho dovuto!

XXXIII

 

Eravamo a Stoorybrooke, ma era diversa. Non so ancora quell’incubo a darmi il tormento, era capitato tempo fa, quando ancora eravamo sotto la maledizione, ma perché adesso lo stavo rivivendo ancora una volta? Adesso sono cambiata e per questo che torna a torturarmi nel mio subconscio e così, con certezza. Lei che si avvicina con gli occhi contornati di scuro, con lo sguardo fiero e che non tradisce nessun sentimento. Siamo in Maine Street e ci sono tutti e guardano la scena e io non posso fare nulla, sono inerme, non so che fare tranne supplicarla di non farlo di non schiacciare quel cuore, che ha nella mano, che ancora batte e pulsa di rosso. Poi è un momento e lo sgretola nella sua mano ed io non riesco a dire che:

Emma, no!

 

No! – esclamai svegliandomi di soprassalto.

 

Ehi? – disse Emma seduta al mio fianco, passandomi una mano sulla base della schiena – Tutto bene? – mi chiese, ma io ancora non riuscivo a riprendere fiato, con la mano sul petto che massaggiavo, come se quello che era appena successo nel mio sogno fosse reale.

 

Credo di si! Sei sveglia da tanto? – chiesi accoccolandomi a lei.

 

Non riuscivo a dormire! – disse stringendomi e continuando a fissare una pagina di quel libro che Snow ci aveva dato.

 

Hai trovato qualcosa? – dissi porgendo lo sguardo verso il libro – Emma, no questo non puoi farlo! – dissi guardandola seriamente. Lei si alzò di scatto.

 

Regina è l’unico modo per liberare Merlino, io ho bisogno di liberarmi dall’oscurità! Temo di poter far male a voi! E non voglio – disse e notai il suo sguardo.

 

Emma ci deve essere un altro modo, non puoi rischiare di avvicinarti ancora all’oscurità! – dissi preoccupata.

 

Non ti sto chiedendo il permesso, Vostra Maestà – mi disse facendo sparire il volume di magia.

 

Emma andiamo, lo sai che voglio solo aiutarti! – dissi avvicinandomi a lei, dopo essermi messa in piedi.

 

Adesso ho bisogno di stare da sola! – disse sparendo nella sua nuvola di fumo grigio.

 

Em-ma! – dissi restando da sola nuovamente. Così a mia volta sparì nella mia nuvola, finendo nella mia camera al castello.

 

 

Regina, ti ho cercato dappertutto! – disse Robin sulla soglia della porta, dalla quale stava entrando proprio in quel momento.

 

Robin, ho avuto da fare – dissi e abbassai lo sguardo. Non mi piaceva mentire, né a lui e odiavo nascondermi con Emma.

 

Che cosa sta succedendo? Uncino ha detto che eravate con Emma, e che sembravate sconvolte! – disse e lì sbiancai, che l’avessero capito? Dovevamo continuare a essere indiscrete, almeno finché non saremmo riuscite a liberare Merlino.

 

Robin, che cosa vuoi che sia successo? Stiamo cercando un modo- m’interruppe.

 

Per liberare Merlino lo so! Hai preso a cuore questa storia! – disse e lì m’innervosì – Perché?

 

Come perché? Robin, Emma è la madre di Henry e poi non basta tutta la sofferenza che ha dovuto già patire per causa mia? – dissi guardandolo dritto negli occhi- Non devo dare spiegazioni se voglio aiutare un’amica, non credi? Lei mi ha salvato, Robin, due volte già!

 

Vuoi sdebitarti? – chiese e ancora per poco non gli sputai addosso il mio disappunto.

 

E pur che fosse? Scusami ma adesso devo andare! – dissi avvolgendomi nella mia nuvola e sparendo.

 

 

~Emma’s side ~

Essere la Signora Oscura aveva i suoi vantaggi e uno di quelli era di riuscire in qualche modo, inaspettato a far riaffiorare i ricordi e poterli rivedere negli acchiappasogni, che non riuscendo a dormire, avevo iniziato a creare. Avevo capito molte cose anche sul fantomatico Artù, che era solamente un grandissimo pallone gonfiato e aveva incantato i miei genitori ma non sarebbe riuscito a farlo con me. Ero ancora davanti a quell’albero, dove Merlino era intrappolato. Una specie di sentore, mi avvertì che il pugnale stava per essere spostato, mi avvolsi nella mia nuvola e comparvi a pochi passi da Regina e i miei. Erano abbastanza minacciosi e li fermai. Sapevo di non doverlo fare, che Regina adesso mi stava guardando sconcertata, ma non doveva fidarsi di loro, solo perché loro avevano dato fiducia a lei.

 

Emma, non dovresti usare così la magia oscura, già mi sento abbastanza in colpa! Perché li hai bloccati? – chiese.

 

Regina, vogliono consegnare il pugnale ad Artù, che vuole ricongiungerlo ad Excalibur! – vidi i suoi occhi fare tutte quelle domande silenziose- Lo so e basta, non chiedermi! Non dare il pugnale ai miei intesi? Artù vuole uccidere Merlino, ma a me lo stregone serve e lo sai bene – la guardai negli occhi e ci allontanammo. Proseguendo per la strada, trovammo Henry intento ad armeggiare con una spada. Regina gli chiese di stare attento e dopo un breve dialogo, ci disse che il motivo per cui lo faceva era per conquistare la bella Violet. Regina ed io, come due genitori, gli riportammo l’esempio di suo padre e Daniel, che erano stati semplicemente loro stessi per conquistarci. Scambiai uno sguardo con Regina e sorrisi, quando poi Henry andò via entusiasta.

 

Emma, ho capito quale può essere l’ingrediente per liberare Merlino! Ci serve un acchiappasogni! – disse guardandomi.

 

Tornammo a castello e nella mia camera, intagliai un acchiappasogni, Regina sembrava convinta della sua scelta.

 

Regina, sei sicura? Puoi – m’interruppe.

 

Voglio farlo per te, Emma! Forza siediti! – lo feci e la guardai porgendole il manufatto. Lei guardò dentro e lo feci anch’io. Non avrei mai immaginato che la morte del primo grande amore di Regina, fosse stata tanto atroce, e vedere il dolore nei suoi occhi, fu la cosa più difficile da accettare in quel momento. Mi morsi un labbro, quando Cora nel ricordo, strappava via il cuore di Daniel, e senza battere ciglio lo frantumava. Vidi una lacrima scendere sul viso di Regina e la raccolsi nella boccetta.

 

Regina mi dispiace, io – rimasi a guardarla e le presi le mani – Stai bene? – lei annuì semplicemente e mi guardò negli occhi, con uno sguardo sconvolto.

 

Sto bene! – disse.

 

Di lì a poco andammo nel giardino, dove immobile ancora lì, era l’albero nel quale Merlino era stato tramutato, e assieme iniziammo a preparare l’incantesimo per liberarlo. Dopo aver messo tutti gli ingredienti, non avvenne nulla e così restammo a guardarci per un attimo.

 

Non ha funzionato! Perché? – chiese Regina ed io risposi.

 

Il tuo dolore non era abbastanza forte! – dissi e mi guardò sbalordita.

 

Come scusa? – disse accigliata.

 

Non dico che non fosse reale, ma adesso tu sei felice, cioè almeno credo – dissi confusa a mia volta.

In quel momento comparve Henry, purtroppo il suo appuntamento non era andato granché e Regina, si ritrovò ad asciugare una sua lacrima con il fazzoletto.

 

Henry tu sei il nostro eroe, e che ne dica il padre di Violet, tu ci stai aiutando a liberare Merlino! – disse e in quel momento arrivarono Artù e i suoi cavalieri. Ci avrebbero fermato, ma Regina scagliò loro una sfera di fuoco, dopo avermi passato il fazzolettino con la lacrima di Henry, la pozione mi aiutò a sprigionare le forze del bene e del male per liberare Merlino.  Lo liberai e mi sentì un po’ diversa, forse a causa della magia che avevo usato!

 

Emma, ti senti bene? – chiese Regina, mettendomi una mano sulla schiena – Sei un po’ pallida.

 

Sì sto bene! – mentì, perché non era stata una giornata facile per nulla.

 

 

~Regina’s side ~

Emma mi sembrava turbata e potevo immaginare il perché. Mi aveva mentito poco fa, dopo aver liberato Merlino e dovevo assolutamente parlarle. Così quando ormai ci stavamo dividendo per andare nelle nostre camere al Granny’s, non essendo più bene accetti al castello, dato lo screzio con Artù, mi avvicinai a lei.

 

Possiamo parlare? – le chiesi guardandola e sfiorandole una spalla. Lei annuì solamente era sconvolta, capivo e no, quel suo malessere.

Sicura di stare bene Emma? – la guardai e non aveva per nulla un bell’aspetto, la vidi vacillare appena, e la afferrai – Emma!

 

Sto bene! – biascicò guardandomi e aggrappandosi a me, la aiutai a sedersi tranquilla su una poltroncina.

 

Emma, tu non stai bene! – le tastai la fronte, come se fosse stata Henry, quando era ammalato – Scotti!

 

Non mi sono ammalata, è l’oscurità, è a causa di quello che ho fatto – disse fissandomi negli occhi, come se cercasse un appiglio – Mi dispiace!

 

Emma, hai fatto quello che c’era da fare, hai liberato Merlino! Adesso cercheremo insieme il modo per liberarti dall’oscurità te l’ho promesso – le dissi prendendole le mani.

 

Sono stata io Regina! – pronunciò guardandomi come se stesse per dirmi qualcosa di assolutamente assurdo.

 

A fare cosa Emma? – chiesi continuando a tenerle le mani.

 

A ferire Henry, ho detto io a Violet di spezzargli il cuore, costringendola – disse ormai aveva il viso contrito di dolore – Ho dovuto! – disse e le lasciai le mani, non sapevo che dire, non potevo credere che lo avesse fatto!

 

E non hai pensato a nostro figlio Emma? Non t’importa di lui? – chiesi sconcertata.

 

Certo che m’importa di lui, come m’importa di te! – disse.

 

Henry ha visto il buono in te e anch’io, ma adesso non so più chi ho di fronte – dissi allontanandomi lasciandola lì.


Buonasera Oncer, mi ritrovo qui a pubblicarvi il nuovo capitolo! So che sarete assolutamente confusi, dalle mie comparse e scomparse, ma sono giorni affaccendevoli questi. Ad ogni modo ringrazio la mia betina Addison88 e chi continua a leggere la mia ff, non siate timidi a recensire, mi bastano anche poche parole! Con questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e se avete prospettive, venitemelo a dire nell'orecchio! Alla prossima xoxo

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Capitolo 34
*** Prometeo's flame ***


Prometeo's flame
Capitolo XXXIV
 
Emma's side
Emma dovremmo aiutarci, hai visto come Artù non mi voglia tra i piedi - disse Merlino.
Si so cosa ho visto! Ma dove troveremo la fiamma di Prometeo?-Chiesi guardandolo
c'è un posto dove tutto ha avuto inizio chiede ai tuoi di sottrarre Excalibur ad Artù è ricongiungeremo il pugnale alla spada-disse.
era notte fonda non mi importava anche perché, non avrei perso un minuto di più nel liberarmi dell'oscurità. Andai in camera di regina senza fare tanto rumore, si sarebbe potuta svegliare non volevo, non sarei riuscita a guardarla negli occhi e dille quello che serviva fare. Notai con compiacere che non condividesse la camera con Robin. Scrissi il messaggio su un foglio di pergamena e lo lasciai sul guanciale accanto al suo le accarezzai lievemente la guancia per poi baciarla mentre mi dissolvevo nella mia nuvola di fumo bianco.
Adesso possiamo andare-dissi schietta Merlino.
So quanto ti è costato ma poi contrastare ancora l'oscurità, io ti aiuterò Emma -Disse Merlino

Regina's side
Un alito di vento penetrò dalla finestra e mi costrinse ad aprire gli occhi. Il sole era sorto da pochissimo e mi mossi tra le lenzuola e la mia mano sfiorò qualcosa, mi sollevai e presi quel bigliettino tra le mani. La calligrafia era quella di Emma, il messaggio era chiaro. Dovevamo recuperare Excalibur, mentre lei cercava la fiamma di Prometeo con Merlino. Avevo paura per quello che stava affrontando, io conoscevo bene la sensazione che si provava a causa dell'oscurità. Avrei voluto solo che sapesse che io le ero vicina.

Emma's side
Quindi tu sei la prima signora oscura?-Chiesi alla donna che si era materializzata dalla mia mente. Contrastarla non fu impresa facile, ma con l'aiuto e la tenacia di Merlino, riuscì a non uccidere egli stesso, per mano di Nimue. Poco dopo diretti verso Granny's, Merlino sparì dal mio fianco.

Regina's side
Eravamo in seri guai, Zelena si era alleata con Artù, che voleva a tutti costi liberarsi di Merlino o tenere qualcosa da Emma. Invano io e Uncino avevamo provato a sottrarre al sovrano la sua spada. Uncino era stato schivato poi Artù mi puntò la spada al collo, mentre Zelena legava Excalibur a Merlino, così che fosse al loro servizio. Il mago apparso al richiamo di Artù, ci spedì in una foresta, saremmo stati il pegno per farsi dare da Emma quello che volevano. L'unica cosa di cui ero felice era che con noi non ci fosse Henry, con Granny's era più o meno al sicuro. Emma si sarebbe trovata davanti ad una scelta difficile.

Emma's side
La sparizione di Merlino mi aveva insospettita, così una volta da Granny's scoprì il motivo, fu Merlino stesso a dirmelo. Mi disse pure che per accendere la fiamma di Prometeo dovevo essere disposta ad abbandonare l'oscurità. Ecco perché non riuscivo ad  attivarla. L'oscurità mi serviva ancora per liberarmi di Artù è Zelena. Così li raggiunsi al posto indicatomi e lì, trovai mia madre, Uncino, Regina,  Robin e mio padre incatenati a degli alberi. I due alleati lì ad impormi ciò che volevano da me. Non avrei ceduto così facilmente, infatti, dal cofanetto che loro credevano contenesse la fiamma, ne venne fuori un nastro che legò Zelena ad un albero. Ma Artù aizzò Merlino contro di me, ci scontriamo per un attimo, ma ebbi la peggio. Artù per quest'affronto disse a Merlino di uccidere mia madre, ma sapevo che il mago avrebbe potuto contrastare l'oscurità, così lo incitai come lui aveva aiutato a me. Artù fu messo a terra da Uncino che mi sorrise. Vidi che era ferito e lo guarì, anche Regina aveva un'escoriazione sul collo. 
Chi è stato?-Chiesi infuriata.
Artù, ma non preoccuparti è solo un taglietto-disse allontanandosi.
Decisi che avrei tentato nuovamente di accendere la fiamma ma senza che qualcuno mi stesse tra i piedi, ma a quanto pare questa cosa non era possibile.
Ti serve un accendino?- disse Regina con un leggero sorriso.
Che ci fai qui?-Chiesi guardando un punto fisso davanti a me.
Emma, con me puoi parlare, dici di amarmi, perché non ti fidi di me?-Chiese guardandomi.
E di me stessa che non mi fido, Merlino dice che devo essere disposta a rinunciare all'oscurità per accendere la fiamma-dissi.
Ascolta il potere dell'oscurità fa sentire bene, è umano ma non è sempre giusto. Emma dimmi che cosa che provi.-Disse.
So solo che se rinuncerò all'oscurità non potrò più proteggervi, come ho fatto-dissi.
Io penso che non sia per questo, ti prego non costringermi ad usare il pugnale-disse guardandolo.
Al diavolo!-Lo presi e assieme alla fiamma mi allontanai velocemente.

Regina's side
Che succede?-Chiese David vedendola allontanarsi.
Volevo solo che mi dicesse la verità senza bisogno del pugnale- dissi.
E se non l'avesse fatto, l'avresti costretta?-Chiese Killian.
Sì, se serviva ad aiutarla! -spiegai.
Usando il pugnale contro di lei?-Chiese avvicinandosi impetuosamente.
Uncino basta!-Disse David.

Sapevo di aver sbagliato provocarla con quella frase, ma volevo conoscere la sua reazione.
Ehi-dissi una volta trovata un po' più lontano-possiamo parlare?-Lei annuì solamente.
Mi dispiace per aver detto così poco fa. Vorrei solo aiutarti.
Lo hai fatto Regina, credimi!
Ho paura di abbandonare l'oscurità perché dopo questo dovremo affrontare ben altro. Ho il sospetto che mia madre lo sappia già.-Disse guardandomi.
Hai paura di affrontare la verità che dovremmo dire ai tuoi, a Uncino e Robin-chiesi.
Per non parlare di Henry-disse.
Hai paura del loro giudizio o hai paura dei tuoi sentimenti per me?-Chiesi non capendo.
Cosa? No, non ho paura dei miei sentimenti per te, io ti amo e tu lo sai. Ho paura del futuro, di non essere all'altezza, di- e nulla, l'afferrai dal mantello e la baciai senza mezzi termini.
Non avere paura, io ci sarò! - in quel momento vedremo la fiamma accendersi e sorridemmo.

Emma's side
Il tempo di ricongiungere Excalibur al pugnale era giunto. Ero pronta finalmente e così iniziai l' incantesimo.
Non appena la fiamma fu pronta, avvicinai le due lame tra loro, ma qualcosa non andò secondo i piani, Regina e Uncino crollarono al suolo, sanguinanti.
Le ferite di Excalibur non possono essere guarite- disse Merlino.
Cosa?- mi chinai su entrambi- Non li lascerò morire, nessuno dei due, legherò entrambi alla spada.-Dissi dissolvendomi nella nuvola. Non avrei permesso di contrastarmi. Non avrei lasciato morire Uncino perché non l'amavo più, ma Regina era la mia priorità.
Andrà tutto bene Regina!-Killian era ormai svenuto dovevo far presto. 
Emma!-Disse Regina sollevando la mano per accarezzarmi il viso-ti amo!-Detto ciò chiuse gli occhi. Fui rapida a legare l'oscurità ad entrambi e di conseguenza a diventare a tutti gli effetti nell'oscura, come sarebbe stato per Regina e Uncino.

Ciao Oncer, come promesso il capitolo 34! E nulla spero vi piaccia, per qualsiasi cosa lasciate un commentino xoxo


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Capitolo 35
*** Sei migliore! ***


Sei migliore!

XXXV

Regina's side 
Mi ritrovai assieme a tutti gli altri da Granny’s. Eravamo tutti molto confusi, non avevamo nessun ricordo sennò quello di aver viaggiato per ritrovare Emma. La porta d’ingresso della tavola calda si spalancò e apparve Emma. Vestita di scuro, era l'oscura, non eravamo riusciti nel nostro intento, era chiaro e glielo leggevo in viso.
Emma!-Mi avvicinai a lei, ma il suo sguardo era impenetrabile, sollevò il pugnale e lessi il suo nome ancora sulla lama.
Cos'è successo?-Chiese Mary Margaret.
Dovresti chiederlo a Regina!-Disse ancora con il pugnale alto e lo sguardo vuoto.
Io non ricordo nulla, ci sarà stata una nuova maledizione!-Dissi.
E a lanciarla sarei stata certamente tu!-Disse Hook venendomi incontro.
Non fare il ragazzino Killian, risolverò tutto, non preoccupatevi!-Disse e si dissolse nella sua nuvola. Noi due dovevamo parlare.
Sarai contenta adesso!-Continuò Killian.
Ne so quanto te pirata-alzai la voce-non è detto sia colpa mia, ha detto che io dovrei saperlo. Ma come tutti voi ho i ricordi cancellati, non avrei mai lanciato la maledizione!-Spiegai.
L'hai già fatto altre volte- controbatté.
Emma sa tutto, quindi è lei che ha lanciato la maledizione pirata! Henry dove vai?-Lo vidi allontanarsi.
A parlare con la mamma, mentre voi bisticciate!- disse uscendo e sbattendo la porta.

Henry's side 
Mamma?-La chiamai, non l'avrei chiamata Emma Swan. Apparve poco dopo sul pontile.
Mamma!-Sorrisi, mi faceva un po' paura conciata così!
Henry- mi baciò sulla fronte.
Mamma dimmi cos'è successo a Camelot, tu lo sai, la mamma dice che sei stata tu a lanciare il sortilegio perché?È grave cos'è successo? A me puoi dirlo! Ti prego-chiesi.
Henry non posso dirtelo! Ho fatto quello che era necessario, ho dovuto! Ma risolverò tutto!
Senza il nostro aiuto?-Chiesi guardandola confuso.
Si Henry, ho bisogno di tenervi lontani-mia madre la interruppe. 
Infatti, sta lontana da mio figlio signorina Swan!-Disse.
Non ho intenzione di fare del male a nostro figlio-disse enfatizzando quella parola. Ammettevo che mi piaceva sentirla, da quando erano diventate amiche, loro due, non avevano più litigato per me, anzi erano molto complici.
Per favore non litigate!-Chiesi.
Henry non voglio litigare con tua madre-disse Regina- ci lasci un momento da sole?- annuì e mi allontanai per dirigermi a casa.

Emma's side
Davvero credi che possa far del male ad Henry?-mentivo mentre parlavo, a Camelot l'avevo fatto, ma loro non l'avrebbero mai saputo, forse solo dopo.
Emma mi dispiace, ma io non mi fido dell'oscuro, nonostante sia tu e ti conosco abbastanza bene. Perché lanciare il sortilegio? Perché toglierci i ricordi? Che cosa è successo a Camelot? Abbiamo trovato Merlino?-Chiese a raffica.
Non risponderò a nessuna di queste domande se prima non sarai uscita con me!- azzardai.
Emma non mi sembra il caso. Oltre al fatto che questo mi suona tanto quanto un ricatto-disse.
Danno "Il lago dei cigni"a teatro, vorrei solo portare la persona che amo a vedere un bel balletto-dissi.
Come scusa?-disse restando a bocca aperta.
Come cosa?-Dissi circondandola tra le mie braccia-non potevo toglierti anche questo ricordo-dissi baciandola vicinissima alle labbra-  Passo a prenderti alle 20!-Dissi dissolvendomi nella mia nuvola grigia.
Emma Swan-sbuffò.

Regina' s side
Come avrei spiegato ad Henry il mio vestito, appena fossi scesa dalle scale? Forse avrei dovuto scegliere il mio solito tailleur firmato.
Mamma, sei bellissima!-Disse mio figlio.
Oddio Henry- dissi portandomi una mano sul petto- da quanto sei lì?
Sono appena arrivato!-Sorrise-dove vai così?-Chiese. Era inutile mentire.
La signora oscura mi ha invitato a teatro!-Vidi il suo sguardo stranito. Oddio che cosa dovevo dire?
Ha detto che se avessi accettato mi avrebbe detto cos'è successo a Camelot!-Chiarì.
E tu credi che lo farà, insomma è l'oscura, cioè è sempre mia madre!-Disse gesticolando.
Henry-Presi le sue mani-io credo che tua madre sia ancora buona, l'aiuteremo come avremmo dovuto fare. Sapere cosa abbiamo sbagliato, ci aiuterà a capire come non commettere di nuovo lo stesso errore- sorrise. In fondo Emma diceva di amarmi, si sarebbe fidata di me. Mi avrebbe detto la verità. Quando sentì il campanello, mandai Henry ad aprire mentre io infilavo le scarpe. Mi avviai sull'uscio di casa e restai a guardare Emma per alcuni secondi. 
Mamma sembra che tu abbia visto un fantasma!-Disse Henry guardandomi.
Ehm, no cioè non mi aspettavo di vedere Emma!-Dissi confusa.
Ma come?-Chiese confuso.
Ragazzino, tua mamma intendeva dire che si aspettava la dark Swan, mi dispiace deluderla signorina sindaco, ma sono Emma!- Disse- Vogliamo andare?-Annuì e salutai Henry con un bacio sulla guancia.
Divertitevi- mi accarezzò un braccio sorridendo.

Ti ho lasciato, così senza fiato che non hai proferito parola per tutta la serata?-mi disse mentre guidava.
Ero concentrata sul balletto!-Mentì, si ero concentrata ma ero rimasta stupita. Me l'aspettavo con i panni da oscura o al massimo con la sua immancabile giacca di pelle rossa. 
Adesso puoi dirmi cos'è successo a Camelot!-Dissi perentoria, sbagliando evidentemente.
Posso offrirti qualcosa?-Disse arrestando il suo fedele maggiolino davanti ad una grande casa.
Non mi farai ubriacare, miss Swan per non dirmi la verità.-Dissi scendendo dalla macchina.
Regina, voglio solo parlare in casa è così assurdo?-Disse tranquilla.
Okay, ma preparo io da bere-dissi seguendo la lunga scalinata per poi entrare in casa.
Carina, molto rustica!-Dissi guardandomi un po' intorno.
A me piace molto, l'ha scelta Henry -sorrise lo faceva sempre quando parlava di lui!
Emma- mi avvicinai a lei, prendendo le sue mani-qualsiasi cosa sia successa a Camelot, mi dispiace e ti chiedo scusa. Però se tu mi dicessi cos'è successo potrei aiutarti. Henry è preoccupato e lo sono anch'io, per favore-chiesi guardandola. Lei sollevò lo sguardo su di me. 
Devi sapere che quello che ho fatto è stato per noi! Per Henry e per noi due!-Disse guardandomi-non c'è altro da sapere, lascia che risolva quello che ho fatto da sola!
Voglio aiutarti Emma!- Ie presi il viso tra le mani.
Regina non puoi!-Disse prendendo le mie mani e guardandomi.
Ma come?-La guardai- Emma sono io, ricordi? Hai detto che mi ami! Non è vero?- Le guance si rigarono di lacrime.
Certo che è vero Regina, fidati di me-disse e mi baciò. Dolcemente, come era solita fare lei. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare nel suo abbraccio. Le sue mani vagarono sul mio vestito, ma era come se non ci fosse.
Emma- poggiai la fronte sulla sua sussultando -non dovrei!-Dissi.
Perché?-Disse spingendomi verso il tavolo in cucina e facendomi sedere sulla superficie-non facciamo nulla di nuovo!-Disse allargandomi le gambe e sollevandomi il vestito.
Ho paura!-Ammisi e la guardai per alcuni minuti.
Non aver paura di me!-Disse sorridendomi e riprendendo a baciarmi.
Fummo presto nude, a fare l'amore su quel tavolo. La sentivo diversa, mi sentivo la sua preda, mi avrebbe distratta dall'aiutarla se avessimo continuato. La allontanai da me. Scesi dal tavolo e mi rivestì, non c'era molto da dire.
Mi dispiace miss Swan!-Dissi ancora accarezzandole il viso-non posso fraternizzare con il nemico!-Con un gesto si tramutò nell'oscura. 
Io non sono il tuo nemico mai lo sarò-disse afferrandomi il braccio.
Mi fai male!-Dissi.
Mai quanto me ne hai fatto tu! Adesso vattene!-Disse mollando la presa e aprendo la porta con un gesto della mano-Fuori!-gridò. 
Mi dissolsi nella mia nuvola viola e arrivai a casa.


Regina' s side
Raggomitolata sul divano, facevo di tutto affinché Henry dal piano di sopra non sentisse i miei singhiozzi. Quello che c’eravamo dette con Emma era pesante. Non mi aveva più rinfacciato il male che le avevo fatto. Che gliene avessi fatto dell'altro a Camelot? Come potevo saperlo se non ricordavo nulla? Piansi ancora in silenzio.
Mamma?-Sentì la voce di Henry e cercai di darmi un contegno, temendo potesse accendere la luce. Si avvicinò nella penombra del salotto e si sedette accanto a me sul divano-stai bene mamma?-Mi passò una mano sulla schiena. Sorrisi appena e accarezzai il suo viso.
Henry, tesoro perché sei sveglio?- Chiesi guardandolo.
Non ti ho sentito rientrare e mi sono preoccupato!- Disse -va tutto bene? Stai per caso piangendo?-Chiese tentando di carpire qualcosa- È stata la mamma?Insomma è da un po' che vi osservo siete diverse. Andate molto più d'accordo! Devo sapere qualcosa?-Chiese ed io impallidì. Non se ne sarebbe accorto, dato l'assenza di luce. Che cosa dovevo rispondergli? Aveva senso continuare a nascondere quanto c'era tra me e sua madre?
Henry io e tua madre abbiamo avuto una brutta discussione, io vorrei aiutarla come lo vuoi tu, ma non me lo permette, io…- Trattenni ancora il magone-io vorrei darle fiducia, ma lei fa delle cose che mi impediscono di averne!-Spiegai.
Ed è per questo che piangi? Insomma non è la prima volta che vi scontrate! C'è qualcosa di diverso? Ti ha fatto qualcosa?
Ci siamo- sospirai -innamorate!-Dissi tutto d'un fiato. Lo vidi scuotere la testa.
Scusa mamma, puoi ripetere? Tu e la mamma siete innamorate?
Si Henry è così, tua mamma prima di diventare l'oscura ha detto di amarmi!-Dissi, mi sentivo un po' meglio avendo condiviso con nostro figlio quanto c'era tra noi-Ho ferito i suoi sentimenti a Camelot non lo so, ma vorrei scoprirlo-dissi.
Non ti ha detto nulla?- chiese-Io non sapevo tutto questo mamma. Sono sorpreso, ma felice. Davvero, cioè non è poi tanto strano per me, a New York avevo degli amici con due papà o due mamma. Dobbiamo aiutare la mamma e poi sarà più facile per voi- mi strinse la mano- Vi chiarirete, ne sono sicuro!

Henry's side
Sapevo dove fosse la mamma, ero già stato nella sua nuova casa, quando mi aveva aiutato con il cavallo di Violet.
Mamma?-Chiesi entrando in casa e trovandola seduta al tavolo.
Henry, non ti aspettavo!-Mi guardò. Ero arrabbiato perché era riuscita a far piangere Regina.
So tutto!-Dissi guardandola -non ti sei comportata bene con la mamma!-La fissai.
Henry sono cose che riguardano me e lei! -disse.
Si dia il caso che sia vostro figlio e che mi piacerebbe sapere che le mie mamme si amano!-Dissi schietto aspettando la sua reazione. Se così si può dire, gli occhi le uscirono dalle orbite.
Con " so tutto" intendevi questo- disse passandosi una mano sul volto- come hai fatto a scoprirlo?-Chiese.
Me lo ha detto la mamma. Fatti aiutare, non vuoi essere felice con lei?-Chiesi.
Certo che lo voglio, ma non potete aiutarmi Henry, avete fatto tanto già!-Mi disse accarezzandomi il viso.

 


Emma's side
Non sapevo se il fatto che Henry conoscesse la verità, fosse un bene. Avrebbe fatto di tutto adesso per aiutarmi. Ma il mio piano prevedeva l'intervento di Tremotino e della fiamma di Prometeo. Rumple veniva addestrato da Merida per estrarre Excalibur dalla roccia. Poi avrei ricongiunto il pugnale alla spada per liberarmi dell'oscurità.

 

Regina's side 
Che Emma non volesse il mio aiuto poco m’importava. Davanti all'uscio di casa sua, ci stavano addentrando per capire dove fosse finito Tremotino e che cosa Emma nascondesse nella sua cantina. La casa era protetta da un incantesimo, che solo Henry poteva attraversare. Così con la sua sciarpa entrammo. Emma nascondeva Excalibur e aveva rapito Tremotino. Il ficcanaso di Uncino trovò un acchiappa sogni.
Questo lo custodirò io, pirata se non ti dispiace- dissi prendendolo di mano.
Così che tu possa distruggerlo?- disse.
Non farò niente del genere!- risposi.
Allora attivalo !-Disse incitandomi.
Riguardava i ricordi di Henry, tutti presenti in quel momento restarono di sasso, e anche Henry appena entrato in casa dell'oscura.
Henry! -Lo vidi correre via-aspetta tesoro!


Il campanello di casa suonò e mi apprestai alla porta!
Miss Swan- Dissi spalancando la porta e sorridendo beffarda.
Henry non mi risponde al telefono voglio vedere mio figlio!-Disse.
Dopo che ha visto questo? Non credo proprio- le avvicinai l'acchiappa sogni al viso. Sta lontano da mio figlio Em-ma!
È mio figlio!-Disse avvicinandosi a me -era necessario! Non puoi sapere cos'è successo!-Mi disse.
Se solo tu me lo dicessi! Cosa ti costa?-La voltai verso di me con rabbia-davvero era necessario spezzare il cuore di tuo figlio?- Le chiesi.
Tu non eri stata molto d'aiuto!-Disse guardandomi fisso negli occhi.
Miss Swan se non mi permette di capire i miei sbagli come posso aiutarla?-Dissi.
Ho detto di non chiamarmi Miss Swan!-Disse appiattendomi contro la colonna con la mano alla gola.
Em-ma- riuscì a dire prima che con tutta la sua forza iniziasse a baciarmi. Portai le mani sulle sue spalle-No! Emma smettila!-Provai a spingerla via, ma lei mi spinse in casa.
O andiamo a chi non piacerebbe essere dominata dalla signora oscura- disse avvolgendoci nella sua nuvola grigia, portandoci in camera da letto.
C'è Henry di la!-Dissi preoccupata.
Andiamo dovrà abituarsi a questo no?-Chiese spingendomi sul letto, mosse la mano in alto e fece qualcosa.

La camera è insonorizzata, adesso vostra maestà!-Disse sorridendo.
Che cosa vuoi da me Emma?-Chiesi sollevandomi dal materasso.
Non è evidente? Voglio fare l'amore con te!-Disse avvicinandosi.
No, non così!-Risposi.
È come? Così vado meglio?-Il suo corpo fu avvolto dalla nuvola grigia riapparve con un corpetto elaborato! La fissai.


Noto che così ti piace di più!-Disse venendomi cavalcioni- Andiamo vostra maestà, non c'è niente di male a fraternizzare con il nemico, se può darti un piacere immenso- disse e la fissai ancora.
Lascerai in pace Henry finché non risolveremo questa situazione? -chiesi.
Tu non dovrai risolvere nulla! - incalzò.
Lo farai?-Chiesi ancora.
Sì, ma adesso tu sei mia- mi guardò, facendomi stendere.
Come vuoi!-Dissi chiudendo gli occhi e lasciandola fare. Sarebbe sembrato come eravamo solite farlo, prima che diventasse l'oscura. Ma voleva solo che fossi io quella a provare piacere, spesso dolore quella notte, senza nessun contatto che potesse far sembrare questo un atto d'amore. Infatti, quando fu soddisfatta, svanì nella sua nuvola ed io rimasi nuda tra le lenzuola.

Emma's side 
Le cose peggioravano. Temevo che siano giunti alla verità, che avrebbero scoperto il capanno degli acchiappa sogni. Dovevo agire in fretta, ormai sapevano che avevo ricongiunto Excalibur. Adesso serviva il contenitore per l'oscurità. Regina non avrebbe di certo controbattuto se avesse eliminato Zelena o forse no?
Miss Swan - sentì urlare dall'esterno di casa mia. Mi avviai giù dalle scale e la trovai assieme ai miei genitori.
Ancora con miss Swan, Regina?
Ti chiamerò Em-ma quando mi dirai la verità! Cosa diavolo vuoi da Zelena? Davvero vuoi lasciare una neonata senza sua madre?-Disse guardandomi.
Come se ti dispiacesse, andiamo così avrai il tuo lieto fine con Robin!-Non mi aspettavo certo che come risposta mi arrivasse una cinquina in pieno viso. Portai Excalibur a me e lanciai una protezione sulla casa, l’ennesima.
Rientrata trovai Uncino che frugava tra le mie cose! Aveva trovato l'inchiostro di seppia che subito mi lanciò contro. Zelena dal canto suo aveva trovato uno degli acchiappa sogni quello cui ero più legata. Ma ero immobile non potevo far nulla tantomeno a loro due di vedere cosa l'acchiappa sogni nascondesse. Rivedere quelle immagini lì davanti ai miei occhi fu uno strazio come lo doveva essere per Uncino. Non avrei voluto lo scoprisse così, che sapesse di me e Regina così. Ma ancora peggio che fosse l'oscuro e che lo fosse assieme a me e Regina.
Ecco perché tutto questo mistero!- disse- Perché se ami lei,hai legato anche me alla spada? - chiese nero di rabbia.
Non potevo lasciarti morire Hook.
Legarmi all'oscurità è anche peggio della morte!-Disse- cosa ne penserà Regina e?
Non deve saperlo ti prego!-Lo guardai negli occhi.
Perché sei certa che non potrà contrastarla l'oscurità vero? Non mi dispiacerebbe averla come alleata per distruggerti.
Hook non volevo che dovessi contrastare di nuovo l'oscurità, ma non ti avrei lasciato morire, nonostante io ami Regina. Dobbiamo solo trasferire tutto in un'altra persona e non saremo più oscuri!
È quella persona sarei io giusto, oscura?-Disse Zelena avvicinandosi a me-se invece fossi tu?O Regina?
Non devi neppure toccarla chiaro? Ho cambiato idea su di te. Regina me l'ha fatta cambiare. Non è giusto privare la bambina della madre-dissi.
Davvero è stata lei?-Chiese.
Sì nonostante tutto lei non ti odia. Non farti odiare per questo motivo, va dalla bambina-sperai di averla convinta e andò via.

Tu mi consegnerai Excalibur, tesoro e poi concluderemo questa questione. Anche se prima potrei dire a Regina cosa è successo, perché tu non ce l'hai il coraggio, troppa paura della regina cattiva- disse beffardo.
Il primo a morire saresti tu Uncino non lo capisci? Non vi conviene scontrarvi! Non voglio questo, Uncino mi dispiace che tu l'abbia scoperto così- dissi. 
Da quando mi tradisci con lei?- chiese.
Hook noi ci eravamo allontanati io non ti ho mai tradito! Ascolta mi dispiace, davvero non vanificare quanto ho fatto!-Dissi.
Che cosa hai fatto? Legare me e Regina a te?-Mi guardò truce - questa me la paghi Emma Swan!-Disse dissolvendosi.
Dannazione Uncino!-gridai poco prima di essere libera dall'effetto dell'inchiostro. Dovevo accertarmi che Uncino non parlasse con nessuno tantomeno con Regina. Ormai avevo tutti contro, qualsiasi cosa Uncino avesse fatto non le avrei permesso di toccarla. Diedi appuntamento a Regina alla sua cripta, finché sarebbe rimasta con me non sarebbe capitato nulla. Distrarla facendo l'amore non sarebbe bastato, anche perché lei non si fidava più di me dopo l'ultima volta. Ciò che era peggio è che Uncino si stava muovendo velocemente e non avrei avuto molto tempo per spiegare a Regina quello che sarebbe accaduto. Probabilmente sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrei vista.
Miss Swan?-Disse scendendo le scale della cripta.
Regina!-Dissi guardandola dal riflesso del suo specchio.
Cosa c'era di così urgente?-Chiese guardandomi incrociando le braccia al petto.
Hook l'ha scoperto!-Dissi guardandola-non l'ha presa molto bene! Ha in mente di farmela pagare.
È come vorrebbe fare? Si rende conto che sei l'oscura? Non può sconfiggerti!
Potrebbe -sospirai- e anche lui l'oscuro-dissi guardandola stringendo i pugni.
Che cosa abbiamo fatto a Camelot perché accadesse?-Chiese incredula.
Non è stata a causa vostra, ma per mano di Artù- non le avrei detto di Zelena, il suo lato oscuro si sarebbe potuto infervorare.
Emma cosa vuole fare Uncino?-Chiese.
Qualsiasi cosa voglia fare non permetterò che vi faccia del male. Qualunque cosa lui possa dirti non credergli Regina, promettimelo.
Emma cosa c'è che ti spaventa tanto?-Mi guardò.
Che cosa possa farvi- dissi- va da Henry. 
Come avevo immaginato Uncino voleva invocare gli oscuri, cosa che fece. Costoro per restare in città marchiarono chi si trovarono per strada! I nani, i miei, Gold, Regina, Henry e Robin, dannazione se non era sempre tra i piedi.
L'unico modo perché non facessero loro del male, spedendoli nell'oltretomba, dovevo accumulare tutta l'oscurità nella spada sacrificarmi. Regina sapeva già tutto ciò e certamente me lo avrebbe impedito, sempre se Hook non gli avesse detto che era anche lei un'oscura.

Regina's side 
Trovare il pirata non fu impresa difficile, avendo seguito il consiglio di Robin.
Sapevo di trovarti qui Killian!-Dissi avvicinandomi.
Non devo certo nascondermi a differenza tua! - disse voltandosi.
Lo so è stato un duro colpo,ma è successo. Non ti chiederò scusa se Emma si è innamorata di me! Ma non è giusto quello che stai facendo, davvero vuoi che noi tutti finiamo nell'oltretomba? - chiesi. 
Tu specialmente cara Regina Oscura!-Lo fissai non capendo.
Non sono più quella persona e neppure tu Killian. 
Odio quasi che tu mi chiami con il mio nome, ma sai cosa?-Mi afferrò al collo-non hai la più pallida idea di che uomo io sia, vattene prima che decida di ucciderti!-Mi mollò.

Emma?-La chiamai mentre ero nella mia cripta. Apparve poco dopo con Excalibur.
Che cosa vuoi fare con quella?-sgranai gli  occhi-no non te lo permetterò, non di nuovo! -Mi avvicinai prendendo la sua mano.
Regina è l’ unica cosa da fare!-La guardai negli occhi accarezzandole il viso-mi dispiace, ma non sopporterei di vedervi andare nell'oltretomba a causa mia. Devo trovare Killian, sta con Henry non dire nulla, ti prego Regina.
Io non voglio che tu lo faccia!-Dissi ormai in lacrime-ti amo Emma - le accarezzai il viso.
Lo so Regina, ti amo anch'io-disse dissolvendosi.

Emma's side
Killian mi dispiace, te lo ripeto non volevo! Lascia che risolva la questione!-Dissi.
Non posso farti usare la spada quindi adesso consegnamela.
Mai!-Dissi maneggiandola con attenzione. Ma riuscì ad ingannarmi e la portò via con se -Killian! - Dissi frustrata.
Gli oscuri intanto avevano attirato chi era stato marchiato nei pressi del lago. Raggiunsi i miei e Henry abbracciandoli, guardai Regina oltre a spalla di nostro figlio. 
Mi dispiace- dissi accarezzando il viso di Henry.
Mamma andrà tutto bene!-Disse sorridendomi.
Uncino!-Senti Regina chiamarlo- qualsiasi cosa sia accaduta, tu sei migliore di così lo sai bene!-Disse stringendo Henry a se.
Killian non farlo!- Nimue mi bloccò tenendomi per il collo con la magia-mi dispiace- dissi tenendo le mani sulla mia gola.
Emma - disse Regina provando ad avvicinarsi, guardai Killian negli occhi.
Ti ho amato Killian non dimenticarlo!
Avanti capitano!-lo incitò Nimue.
Basta- Uncino attirò tutta l'oscurità nella spada. Fu un attimo e vidi Regina portarsi una mano al collo sanguinante.
Regina no!-Mi chinai su di lei.-Resisti!-Mi precipitai da  Uncino -dammi la spada Killian lascia che mi sacrifichi- dissi guardandolo.
Non è giusto che sia tu a farlo Emma- mi guardò- voi vi amate non è giusto negarvi di stare assieme-mi porse la spada-fallo e lei sarà salva!-Disse accarezzandomi il viso- è questo l'uomo che voglio essere quello che salva chi lo merita! Fallo!-Disse fissandomi e lo feci, lo trapassai con la spada, anche la sua ferita sul collo iniziò a sanguinare. L'oscurità uscì da me e Regina, Excalibur si disintegrò non appena la estrassi dal petto di Killian.
Si felice Emma!-Disse chiudendo gli occhi esamine. 


Ciao Oncer di seguito i link per i vestiti delle nostre Swanqueen! Spero il capitolo vi sia piaciuto, se risulta troppo lungo fatemelo sapere! xoxo

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Capitolo 36
*** Ricordati chi sei ***


Ricordati chi sei

 Note d'autrice:

Bene, chi mi seguiva, penserà di vedere un miraggio, non aggiorno questa ff  da due anni forse. E nulla questa chiusura in casa mi ha fatto venire voglia di continuare con questa signorina, con un capitolo lungo come sempre. Spero che stiate tutti bene e che questo aggiornamento vi possa fare compagnia.

37

-Regina’s side-

Portarono via il corpo senza vita di Killian. Stetti vicino ad Emma, sapevo che le parole che gli aveva detto fossero vere, e non facevano tanto male. Non appena l’oscurità fu eliminata, sentì quella forza uscire da me come lo fece da Emma. Mi aveva nascosto tutto. Conoscendo la situazione, non era il momento adatto per parlarne, ma avremmo dovuto.

Ragionai molto su quanto accaduto. E mi era sorto un dubbio, così chiamai Emma, ma non rispose. Andai a casa sua e la raggiunsi sul divano, dove era sdraiata fissando il soffitto.

“Emma? – le sfiorai la mano – “Come stai? – lei si sollevò e mi guardò.

“Sento ancora quella voce Regina, non è normale vero?” – chiese terrorizzata.

“A tal proposito ti va di parlare?” – chiesi accarezzandole il viso. Gli occhi erano consumati dalle lacrime. Annuì poggiando il viso sul palmo della mia mano.

“Non potevo permettere, che sapessi di essere l’Oscura. Ti ho salvata dall’Oscurità per un motivo, poi a Camelot avete rischiato di morire, sai che non potevo lasciare nell’uno nell’altra, non sarei stata la Salvatrice. Regina, Killian non meritava questo, è tutto a causa mia.

“Non è colpa tua, ti avevo giurato di stare attenta e non l’ho fatto! Qui c’è anche lo zampino di Rumple”

“Cosa c’entra Tremotino?” – mi chiese guardandomi.

“Credo che abbia fatto qualche misfatto dei suoi su Excalibur. Andiamo da lui a fargli confessare il fatto! – dissi.

“Ne sei certa?” – chiese.

“Ti fidi di me? Anche io penso che Killian non meritasse questa fine, possiamo salvarlo”

“Perché lo faresti?” – chiese.

“Perché ti ha risparmiato, poteva lasciar morire me, eliminare l’oscurità su di me o su di te per ferirmi, ma non l’ha fatto. Lui ti ama” – sospirai.

“Sono d’accordo con tutto, ma Regina, io amo te!” – disse prendendomi il viso tra le mani.

“Emma?” -sentì la voce inconfondibile di Biancaneve e spalancai gli occhi. Allontanai le mani di Emma e mi alzai di scatto.

“Sì, mamma è come sembra. Mi dispiace lo abbiate scoperto così e adesso. Aspetta prima che tu parla, devo andare a prendere a calci Rumple e andare a salvare Uncino”.

“Vuoi andare nell’Oltretomba?” – chiese David.

“Sì, lui si è sacrificato al posto mio e non è giusto che paghi lui”

“Emma, ma sai come funziona lì?” – chiese suo padre.

“Troveremo un modo, papà, lo devo a Killian” – sua madre era ancora scioccata.

“Snow?” – la chiamai.

“Adesso capisco quegli sguardi al ballo a Camelot!” – disse guardandoci “Sono molto confusa, da quanto?” – chiese.

“Mamma, non adesso” – disse Emma – “Ci vediamo al lago per salutarci”

“Cosa?” – le afferrai la mano – “Non andrai da sola Emma” – dissi – “è troppo pericoloso!”

“E’ un pericolo che devo correre!” – mi accarezzò il viso.

“Assolutamente no! Io verrò con te!” – dissi fissandola intensamente negli occhi – “Anche io ho un debito con Uncino!

“Tutti noi lo abbiamo” – disse Robin entrando.

“Non serva che tu venga Robin” – disse Emma.

“Vengo per proteggere Regina e lo faccio per Killian” – rispose.

Non poteva saperlo, forse Uncino glielo aveva detto per ripicca.

“Non sono arrabbiato Regina! Se tu sei felice, lo sono anch’io!” – disse guardandomi.

“Come?” – chiese Emma.

“Diciamo che Killian mi ha dato una dritta!” – disse sollevando le spalle – “Non mi sono comportato bene con Regina, ma posso ancora proteggerla se tu me lo permetterai” -Emma annuì ma non capivo la sua espressione.

 

-Emma’s side-

Dopo aver minacciato Gold, che avrei detto a Belle che fosse nuovamente il Signore Oscuro, lo costrinsi ad aprire con il suo sangue, il passaggio per l’Oltretomba. Così cominciava una nuova avventura o condanna?

“Credo che adesso lo sappiano proprio tutti” – disse Regina sedendosi al mio fianco.

“Sì, è così! Temo di incontrare Crudelia, avremo la magia laggiù?” – chiesi intrecciando la mia mano con la sua.

“Sai che è stato un incidente! Sono io quella che dovrebbe temere più di tutti” – disse.

“Direi più Gold!” – strinsi le sue mani – “Non saresti dovuta venire! Se non potessi proteggerti?”

“Emma, non devi preoccuparti okay?” -mi accarezzò il viso. Potei fare tutto senza dover nascondersi è un sollievo, ma gli sguardi stupiti c’erano sempre, tranne quello di Henry, lui sorrideva, come se non ci fosse nulla di strano.

Quando il traghetto attraccò, ci ritrovammo in un posto identico a Storybrooke, solo con il cielo rosso.

“Mamma è inquietante!” – sbottò Henry.

“Lo so ragazzino, ma ce ne andremo subito di qui, te lo prometto. Iniziamo a cercare dove potrebbe essere Uncino” – dissi.

“Andiamo da Granny’s?” – chiese Henry.

“Ragazzino non credo che nonna sia qui, ma un caffè non mi dispiacerebbe” – sospirai ai loro sguardi – “Killian mi ha detto di essere felice, e il caffè mi rende felice, forza andiamo!” – dissi incamminandomi alla tavola calda.

“Quindi il caffè ti rende felice?” – chiese Regina venendomi accanto.

“Mi mancano le tue lasagne, ma ho solo bisogno di caffè”

“Non l’avevi mai detto che ti piacessero” – sorrise.

“Ammetto che quella sera lì” – feci segno – “Ha cambiato tante cose” – aspettai che tutti entrassero – “Ti prometto che quando sarà tutto risolto, staremo assieme” – dissi stringendola tra le mie braccia.

“Cosa mi stai proponendo miss Swan?” – chiese tenendo le mani su i suoi fianchi.

“Beh nulla di particolare, solo di poter stare con te!” – dissi.

“Mamma” – sentì la voce di Henry e andai subito dentro il Granny’s.

“Salvatrice” -disse con tono provocatorio Crudelia.

“Sta lontano da nostro figlio” – dissi guardandola.

“Oh andiamo, non potevo fare nulla prima, figuriamoci adesso e neppure tu puoi farmi nulla, Salvatrice”

“Adesso basta Crudelia!” – disse Regina.

“Oh la temibile Regina Cattiva!” – disse beffeggiandola.

“Per tua informazione sono stata anche la Regina Oscura” – sorrise.

“Non ti conviene farla infuriare!” – dissi.

“Che fate adesso vi completate le frasi a vicenda?” -se la rise.

“Hai davanti due ex Signore Oscure, non abbiamo ancora smaltito!” – la guardai.

“Adesso dicci dove possiamo trovare le anime appena arrivate” -chiese Regina.

“Non sono certo il vostro maggiordomo” – rispose.

“Bene allora cercheremo a modo nostro” – dissi uscendo.

Ci dividemmo, per la prima volta potevo far qualcosa assieme a Regina senza nascondermi.

 

-Regina’s side-

Mi fermai di botto e vidi lo sguardo preoccupato di Emma, mi voltai ed un uomo ci stava fissando.

“Ci stai seguendo, cosa vuoi?” -dissi mettendomi davanti ad Emma.

“C’è qualcuno che vuole vederti” – disse schietto.

Guardai Emma e le strinsi la mano.

“Non preoccuparti okay? So chi potrebbe cercarmi” – dissi.

“Regina non ti lascio sola”

“Emma non abbiamo tempo da perdere. Starò bene” – la baciai di sfuggita e seguì l’uomo.

Mi condusse al Municipio e qua scoprì esserci mia madre. Mi pregò di andarmene, ma non l’avrei fatto. Così mi condusse in un luogo pieno di fiamme, e lanciò di sotto il suo servitore.

“Perché lo hai fatto, madre?”

“Per mostrarti che fine si può fare qui. Si può andare in un luogo migliore o in uno peggiore. Se resti qui qualcuno si farò male” – disse seria, conoscevo quello sguardo.

Temetti potesse essere Emma o Henry.

“Chi madre?” – chiesi.

“Tuo padre, figlia mia”

Raccontai tutto ai Charming ed Emma, c’erano anche Robin ed Henry.

“Regina lo impediremo” – disse Emma – “Tu dovresti andare su quella barca”

“E lasciarvi qui? No mai!” -risposi.

“Dovreste andare tutti” – disse guardandoci.

“Non ce ne andremo senza aver trovato prima Uncino” - disse David.

“Posso darvi un piccolo aiutino” – disse Gold entrando come suo solito – “la birra di Dambrock permette di parlare con i morti. La versi sulla tomba di Uncino e lui vi dirà dove trovarlo”

“Tu vieni con noi” – disse Emma.

“Vi aspetterò al molo, dove attende la barca”- disse lasciandomi la boccetta in mano.

Andammo al cimitero e lì trovammo la lapide di Killian. Emma versò il contenuto della fialetta e il pirata apparve, non appena la sua figura fu nitida, mi parai davanti ad Henry.

“Non guardare tesoro” -lo strinsi a me. L’incantesimo non era stabile, Killian non poteva sentirla.

“Dovete andare okay, non abbiamo abbastanza tempo”- disse Emma – “Regina devi andare, prendi Henry e vai, Robin li affido a te” – disse guardandolo.

“Noi non ce ne andiamo Emma” – disse David.

Ci allontanammo di qualche passo da loro e la guardai.

“Non chiedermi di andare via Emma, non voglio perderti!” – dissi mettendole le mani sul viso.

“Troveremo un altro modo per raggiungervi a casa” – strinse le mie mani- “va, così tuo padre non dovrà subire quello che sta passando Uncino. Ci vedremo nella vera Storybooke, te lo prometto” – mi disse e avvicinai il mio viso al suo.

“Ti verrò a riprendere se non torni okay?” -la baciai con molta passione – “Torna da me” – poggiai la mia fronte sulla sua.

“Adesso va” – mi baciò lei questa volta e mi lasciò andare.

Usai la birra di Dombrock, per poter parlare con mio padre. Ero angosciata nel vederlo lì.

“Papà mi dispiace, non volevo che tu finissi qui, pensavo fossi in un posto migliore. Non voglio che tu soffra ulteriormente, non deve poterti fare ancora del male” – dissi.

“Regina tu devi restare, lo devi fare per i tuoi amici, non permettere a tua madre di ostacolarti, sei diventata un’eroina e io sono contento di quello che sei” – disse dissolvendosi. Capì cosa stesse succedendo, così presi Henry e andai in quel luogo.

“Madre non farlo” – dissi guardandola.

“Non voglio, ma tu va via di qui, ascoltami”

“No Regina, non ascoltarla, resta, aiuta i tuoi amici, non pensare a me” – disse mio padre.

“Non so qui solo per aiutare i miei amici, ma anche altri, madre non fatelo se non volete”

Lei aizzò le fiamme verso mio padre, e anche un muro davanti a me, affinché non lo raggiungessi. E sparì.

“Papà! Mi spiace non volevo succedesse questo, perdonami”

Il fuoco si abbassò e lui era ancora lì.

“Papà che succede?” – lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.

“Va tutto bene Regina, la mia questione irrisolta eri tu, ma adesso ti sei liberata di tua madre e io posso, lasciarti andare”

“Ciao” – disse Henry avvicinandosi.

“Tu sei…” – sorrise.

“Sì, papà lui è Henry, tuo nipote” – spiegai.

“Grazie di aver creduto in lei, nonno” – disse mio figlio.

“Grazie a te di aver fatto lo stesso. Stalle vicino, sii felice Regina e ricordati chi sei” – disse per poi andare verso la luce che si irradiava proprio davanti a lui. Con Henry ci avviammo a cercare gli altri. Li trovammo davanti alla torre dell’orologio.

“Tuo padre?” – domandò Snow.

“E’ in un posto migliore” – rispose Henry.

“Non dovremmo perdere tempo a salvare delle anime condannate” -disse Gold.

“Qualsiasi cosa pur di fare un’azione buona” – rispose Emma.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 37
*** "Se lo scopre" ***


"Se lo scopre" 38
-Regina’s side-
Uscire dall’Oltretomba non era stato facile. Ade ci aveva messo i bastoni tra le ruote la maggior parte delle volte che eravamo vicini alla soluzione. Adesso l’unica cosa da fare dopo tutto quello accaduto, era riprenderci la piccola di Robin e Zelena e sconfiggere una volta per tutto Ade. Si era barricato assieme a mia sorella e alla piccola, ovviamente c’era un incantesimo di protezione, così furbamente saremmo entrati dalle fondamenta.
Arrivammo dalle parti del mio ufficio e Robin mi guardò.
“Vedo la bambina, ma ci serve un diversivo” - disse e in quel momento calarono le luci, era stata sicuramente Emma, che fuori dall’edificio certamente era in pena. Zelena andò a controllare il calo di energia, mentre Ade era in giro per il municipio. Avevamo via libera per prendere la piccola e andar via. L’ostacolo era in agguato: Ade. Apparve alle nostre spalle davanti al caminetto e ci puntava contro quello che doveva essere il fulmine di Zeus.
“Non fare del male alla bambina” – disse Robin posandola nel baby enfant.
“Oh, tranquillo non voglio far del male alla bambina, ma alla tua bella Regina” – disse in segno di sfida.
“Non servirà a nulla uccidermi Ade, perderai solamente Zelena” -dissi con le mani come se volessi parare qualsiasi cosa sarebbe successa.
“Se lo scopre” – disse agitando il fulmine.
“Lasciala in pace, è stata una mia idea, venire per la piccola, prenditela con me” -disse Robin e io lo guardai contrariata, strattonandolo dalla giacca.
“Robin, no” – lo fissai.
“E’ troppo per te, morire per mano del cristallo” – disse Ade e sollevata la mano, sentì solo il rumore di qualcosa che si rompe, e Robin rovinò a terra.
“No” – dissi chinandomi su di lui, accarezzandogli il viso.
“Regina?” – sentì la voce di mia sorella.
“E adesso tocca a te signora” – disse Ade e in quel momento mentre lui sollevava il fulmine, chiusi gli occhi per un istante.
 
Accanto a Snow avevo appreso che Daniel fosse in un posto migliore, la sua lapide era distesa sul prato. Ero stata felice, lui era stato il mio primo grande amore e mai lo avrei dimenticato.
 
Per salvare Hook, avevo estratto il cuore di Emma dal suo petto, sentendomi male solo al pensiero di averlo tra le mani.
 
“Grazie per non avermela portava via” -dissi a Killian quando avevamo potuto parlare da persone civili, di tutto quello che era capitato.
 
“Vuoi che commenti questa canzone che ascolti?” -dissi guardandola – “Nonostante tu fossi l’Oscura fino a poco tempo fa, io ti amavo comunque. Nonostante tu fossi l’Oscura amavo il tuo lato oscuro. Come tu sei andata oltre il mio, te lo ricordi? Come ero quando sei arrivata a Storybrooke? Ero cattiva e tu la Salvatrice.
 
Fare l’amore con Emma, dopo che l’Oscura non era più insita in lei era stato il momento più bello vissuto lì nell’Oltretomba, come i suoi baci e i suoi tocchi avevano alleviato la brutta sensazione che aveva provato allora. Le labbra di Emma e i suoi occhi dove mi sarei sempre persa.
 
L’umorismo che ci distingueva, come bisticciavamo per Henry o con lui, e come ridavamo assieme: il suo sorriso.
 
Il bello di essere diventata zia, il profumo della mia piccola nipotina, mi aveva riportata a quanto avevo preso con me Henry.
 
Il lieto fine di Ruby e Dorothy.
L’aver finalmente chiarito l’odio reciproco tra me e Zelena, grazie a nostra madre che ci aveva restituito i nostri veri ricordi.
 
La rabbia che mi era salita quando Crudelia si era permessa di colpire Emma. La mia preoccupazione di averla potuta perdere e il suo bacio di ringraziamento dopo averle applicato del ghiaccio sull’occhio violaceo.
 
“Deve amarti molto, per lasciarti fare questo per me” - le parole che avevo sentito pronunciare da Hook ad Emma, prima di recuperare l’ambrosia.
 
“Ho già perso Uncino, non voglio perdere anche te” – le parole che mi aveva rivolto poco fa. Le ultime che avrei sentito pronunciare dalle sue labbra.
 
Aprì gli occhi, pronta ad esalare il mio ultimo respiro, ma qualcosa successe. Era Emma che si era frapposta tra me ed il fulmine appena scagliato, che emanò una luce bluastra, facendosi scudo con un vassoio di acciaio. La forza d’impatto però fu elevata e fu scaraventata contro il muro, con un rumore sordo, che mi allarmò.
“Emma” – dissi guardandola accasciarsi al suolo.
“Dannata Salvatrice” – sibilò irritato Ade. Emma era alle calcagna di Zelena, che era rimasta impotente alla scena.
“Cosa è successo qui?” -disse guardando sia me sia il dio, e i corpi di Robin ed Emma.
È stato Ade” -dissi a denti stretti tentando di restare dov’ero, accanto a Robin e alla piccola, nonostante volessi andare da Emma.
“Cosa?” – mia sorella guardò l’uomo.
“Volevano ucciderti, non potevo permetterlo” – disse tenendo ancora il fulmine alto.
“E’ una bugia, Zelena io volevo proteggerti” -dissi con le lacrime agli occhi, certa che ero ormai spacciata ed essere stata la causa della perdita delle uniche persone che davvero mi avevano amato, era straziante.
“Uccidendo l’uomo che amo?” – chiese mostrando le pagine, che evidentemente aveva strappato ad Emma.
“Con questo non potranno farci nulla” - disse maneggiando il fulmine. Nel momento di esporre il suo piano di conquista, mi scaraventai contro di lui, facendolo cadere all’indietro, e il cristallo finì tra le mani di Zelena.
È tutto okay” -disse come entusiasta lui – “Annientala Zelena”
“Zelena” – avevo la voce che mi tremava, gli occhi colmi di lacrime, speravo non lo facesse – “Io credo in te! L’ho sempre fatto, non credergli, ha tentato di uccidermi. Robin ed Emma, guardali sono lì perché volevano proteggermi. Amore e amicizia, sono questo Zelena, Ade non sarà mai disposto a sacrificarsi per te! Lui vuole solo il controllo” – dissi indietreggiando.
“Fallo Zelena, così otterrai la tua vendetta, l’amore, tutto quello che è suo sarà tuo” – disse innervosito, evidentemente che fossi ancora viva – “Nostro”
“Credevo che l’amore ti sarebbe bastato, invece non è così. Ti importa solo del potere” -disse Zelena amareggiata.
“È quello che vuol farti credere lei. Che non ti meriti la felicità” -disse incalzante.
“Potevamo vivere felici” -disse trapassandolo con il cristallo.
Fui sollevata del coraggio avuto da Zelena. Sospirai e corsi da Emma, chinandomi su di lei, guardando anche Robin. Un atto così eroico non l’aveva fatto mai nessuno per me. Accarezzai il viso di Emma.
“Ehi” -la vidi aprire gli occhi, aveva un brutto taglio sulla fronte.
“Cosa?” – chiese mettendosi seduta e le tenni una mano sulle spalle. Era viva, l’aiutai a sollevarsi e guardò dinanzi a sé, vedendo il corpo inerme di Robin. Zelena gli aveva appena chiuso gli occhi.
“Mi dispiace Regina” – disse prendendomi tra le sue braccia, alle quali mi aggrappai.
“L’ha fatto per proteggerci” -dissi tenendomi a lei e guardando Zelena con la piccola in braccio.
-Emma’s side-
Robin era morto per proteggere, sua figlia e Regina. Davanti alla sua bara, mentre tutti posavano sulla superficie di legno, una freccia con allacciata una piccola rosa rossa.
Rimasi sola davanti alla lapide.
“Non doveva andare così Robin” – dissi come se davvero gli stessi parlando a quattr’occhi – “Mi dispiace così tanto” – sospirai – “Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver salvato Regina, proteggendola come avevi detto. Ti giuro che non le succederà mai nulla di male e l’amerò come merita sempre” –Robin l’aveva amata quando io non lo avevo fatto, aveva accettato il nostro amore, e si era sacrificato per lei, nonostante tutto. Mi asciugai le lacrime, il dolore che quella perdita avrebbe causato a Regina mi faceva male e avevo paura delle conseguenze.

Eccomi qui, sembra che in questi giorni la mia vena scribacchina sia in vena, quindi spero che questo capitolo vi piaccia. Ringrazio la mia alfa Nihal Cassidy, come sempre e la  mia nuova "recensora" XDSe c'è qualcuno appassionato di Morrilla, ne ho pubblicato una interessante. Ciao alla prossima xoxo

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 38
*** “Ti va di scherzare Swan?” ***


“Ti va di scherzare Swan?”

38

-General side-

La parte irritante di avere un folletto da strapazzo in città, era che ogni occasione per lui era buona per aumentare il suo potere. Gli serviva tutta la magia per risvegliare Belle, perché il bacio del vero amore non aveva sortito l’effetto sperato.

Regina era frustrata perché Emma aveva creduto che la perdita di Robin, potesse farla tornare ad essere la Regina cattiva.

Henry era deciso più che mai in quel momento a far sparire la magia, così da non rischiare di far riemergere la parte oscura di Regina, e vedere così rovinata la vita delle sue due mamme. Ma non pensò alla conseguenza che Storybrooke, creata dalla magia, sarebbe scomparsa per sempre.

 

“Henry non farebbe mai una cosa del genere” – disse Emma alludendo al fatto che il figlio volesse cancellare la magia.

“Glielo rammenterò appena l’avrò preso” – disse Tremotino.

“Non azzardarti ad avvicinarti a nostro figlio” – sibilò Regina.

“Mi dispiace, ma adesso vostro figlio è una minaccia” – disse dissolvendosi nella sua nuvola.

“Regina” -Emma strinse appena la mano sul pugno di Regina, che di tutta risposta si allontanò a lunghe falcate da casa dei Charming.

“Oh, non seguirmi Swan” -disse frustrata voltandosi verso di lei in strada, perché l’aveva appena strattonata.

“Cosa hai intenzione di fare?” – chiese Emma.

“Volevi tenermi fuori? Beh adesso lo faccio io” -disse stizzita.

 

Il gps di Henry ci portò a Boston, ma il furbetto aveva abbandonato il cellulare sotto il sedile.

“Dobbiamo trovare Henry prima che lo faccia Gold” – disse Emma – “Dovrei avere qualcosa di Henry da qualche parte” -disse rovistando in maggiolino giallo. Regina alzò gli occhi al cielo.

“Hai almeno una benedetta cartina in questo porcile, miss Swan?” -chiese.

“È nel cruscotto”- sospirò – “E poi sei stata tu a volerti fermare in un fast food”

“Volevo provare qualcosa di diverso” -prese la cartina e uno stiletto – “Dammi la mano”

“Cosa vuoi fare con quello?” -chiese Emma.

“Ti pare che ti faccio cadere in un sonno eterno in mezzo alla strada?” -disse prendendo la sua mano –“E poi sai che ti risveglierei Swan” – disse.

“Non mi piace quando mi chiami così” – ammise Emma.

“Impara a non farmi incavolare Swan”

“Ahia” -disse ritirando il dito dopo che l’aveva punto.

“È solo un buchetto su” -disse guidando la sua mano sulla cartina, per far cadere la goccia di sangue e cercare Henry. Poi portò il dito leso tra le sue labbra e Emma boccheggio – “Non ti fare strane idee” -disse.

Nella casa che era stata di Robin, Emma e Regina ebbero un confronto su ciò che riguardava la questione, parte oscura, la bionda sapeva che Regina non ci si sarebbe buttata nuovamente a capofitto.

“Io credo in te”- disse tenendole le mani.

 

Nonostante l’ostinazione di Gold, Henry è più cocciuto di lui, e risucchia durante un batti becco con il caro nonnino, la magia restante. Il vecchio folletto avrebbe voluto torcergli il collo, perché il ragazzino aveva intrappolato parte della famiglia chissà dove.

 

“Gold, non avrò la magia ma io ho un pugno e tu un naso” – disse Regina sfidandolo.

L’unico aiuto che ottenemmo in una città senza magia fu del Dragone, che incitò Henry a far credere a quanta più gente possibile nella magia, esprimendo un desiderio legato ad una monetina da lanciare nella fontana, così che il cristallo potesse riattivarsi e riportare tutti da noi.

 

“Ehi” – disse Snow raggiungendo Regina sul terrazzino di casa di Robin.

“Ti manda Emma?” -disse guardandola.

“Mi ha parlato del tuo desiderio di eliminare la Regina Cattiva. Non devi affrontarlo da sola” – disse.

“Ho espresso un desiderio a riguardo, ma lei è ancora qui” -ammise.

“Penso che invece il desiderio si potrà esaudire, con questo” – disse mostrandole una siringa con del liquido rossastro.  E le spiegò che nel reame in cui erano stati intrappolati, il dottor Jekyll con quello si era separato da mr Hye.

“Credi che funzionerà” – chiese.

“Proviamoci” – disse Emma facendo la sua comparsa.

“Dovrete scendere di sotto” -disse Regina rivolgendole uno sguardo preoccupato.

“Non ti lascio da sola con lei” – disse Emma.

“Anch’io resto” – disse Snow che presa la siringa, all’assenso di Regina, la inserì nella pelle del suo avanbraccio.

Si allontanarono appena e la videro divincolarsi, come se avesse delle convulsioni, Emma impotente poteva solo guardare, mentre la donna che amava, contrastava la parte di se che le aveva causato tutta la sofferenza, causando anche tanto dolore. Poi videro la Regina cattiva, lasciare il corpo di Regina.

“Guarda cosa sei diventata” -disse guardandola pronta a metterle le mani al collo, ma Emma le incatenò le mani con una catena fissata al suolo – “Tu?” -disse guardandola male.

“Lascia stare Emma, siamo noi ad avere un conto in sospeso” -disse Regina.

“Vuoi distruggermi? Non puoi!” -disse beffarda.

“Regina non ascoltarla, io credo in te” -disse Emma.

“Da quando ascolti la Salvatrice? Tu hai bisogno di me” – disse ancora.

“No, non è vero” -disse avvicinandosi di più a lei.

 “Sei debole, l’amore ti ha resa così! Non puoi eliminare la nostra oscurità” -disse ed Emma ebbe il moto di zittirla a suo modo.

“Ti sbagli” – disse piantandole la mano nel petto e estrasse il suo cuore- “L’amore mi ha reso più forte di te, non ho bisogno di te. Mi dispiace” – disse prima di frantumare il cuore della Regina Cattiva, che si dissolse, mentre Regina si accasciava e Emma la prendeva al volo.

“Ehi che fai?” – disse tenendola tra le sue braccia – “Sei stata molto coraggiosa amore” -sorrise accarezzandole il viso.

“Grazie per esserci stata”- sorrise e si rimise dritta.

 

“Piantala Regina, ti verranno le rughe” -la punzecchiò Emma, mentre guardavano Henry e Violet che si intrattenevano e poi il ragazzo la baciò.

“Oh smettila” – disse scostandosi dalle gomitate affettuose di Emma.

“Non fare la mamma gelosa” – disse

“Non sono gelosa, mi sento invecchiata” – rispose.

“Per fortuna allora che l’unico capello bianco l’abbia preso Gold, a New York” – la prese in giro.

“Ti va di scherzare Swan?” – la guardò accigliata.

“Sempre, adesso che non rischio che tu mi incenerisca” – disse.

“Non provocarmi, S…Emma” -sorrise.

Bene bene, nuovo capitolo per voi, ringrazio la mia alfina Nihal Cassidy, che è molto entusiasta su come sono riuscita a riprendere la ff per le redini. Ringrazio SupercorpAlways per avere ripreso la lettura di questa SwanQueen "eterna" , come la chiamo io. Recensite, non siete timidi! Alla prossima xoxo

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Capitolo 39
*** Sei più forte... ***


Sei più forte...

39

-Emma’s side-

Mi svegliai presto quella mattina, lascia Regina addormentata nel suo letto e scesi di sotto. Finalmente dopo tanto tempo, potevamo dire di essere tranquille, ero serena anche del fatto che i desideri espressi da me e Regina, tra i tanti di quella giornata, aveva riportato a Storybrooke Killian e Robin.

Le mie intenzioni per la colazione erano buone, preparare una ciambella, da portare su un vassoio a letto da Regina.

“Cosa ci fai nella mia cucina Swan?” -quasi mi cadde la tazza di mano.

“Regina” – sospirai non avrei potuto più fare quello che avevo in mente – “Volevo preparare qualcosa da portarti a letto. Ma tu sei già in piedi” -sbuffai notando il suo ghigno.

“Dovresti saperlo che sono mattiniere”

“E anche dannatamente sexy di prima mattina” -pensai mentre la seguivo con lo sguardo camminare per la cucina. Non indossava altro che la mia camicetta bianca, le gambe erano scoperte e diciamo che lasciava tutto all’immaginazione.

“Hai perso la lingua Em-ma” -disse guardandomi.

“No, cioè non so davvero come muovermi” -balbettando – “In cucina”

“Prima di tutto dovresti indossare questo” – estrasse da un cassetto un grembiule e venne alle mie spalle. Me lo cinse ai fianchi e fece un nodo stretto. Non era tanto per quello, ma per il modo in cui le sue mani scorrevano sulla mia pelle, coperta appena dalla canotta che indossavo – “Come primo passo, dobbiamo montare gli albumi a neve” – disse prendendo le uova dal frigorifero. Per fortuna erano nel ripiano in altro, sennò mi sarebbe venuto un infarto. Mi si fece vicina e sempre mettendosi da dietro, mi insegnò come separare i tuorli dagli albumi. Guidò le mie mani con le sue, sussurrandomi all’orecchio cosa fare. Dannazione, pensai, perché sta facendo così? Sarà sempre così, perché mi piace da impazzire. Deglutì quando appiattì il suo corpo al mio, per amalgamare il composto – “Dal basso verso l’alto” -disse guidando la mia mano. Ad ogni movimento, il suo bacino sfiorava il mio sedere e la cosa mi faceva impazzire, sospirai tra me e me, chiudendo gli occhi per un momento.

“Stai andando bene, Em-ma” -mi sussurrò all’orecchio e lì non ci vidi più. Scostai la ciotola, mi voltai verso di lei, in un gesto rapido la sollevai, facendola sedere sulla superficie di marmo della cucina. Accarezzai le sue gambe e alzai lo sguardo su di lei.

“Mi era parlo di non aver avuto il suo buongiorno, signorina Swan” -disse con un ghigno, mettendo le braccia intorno al mio collo.

“Adesso non mi dai altra scelta” -mi porsi a baciarla con passione – “Mi hai provocato troppo, meriti di essere punita” – scesi a baciarla sul collo, non smettendo di accarezzarle le gambe nude.

“Em-ma” -ansimò piano stringendosi a me – “Hai sentito?” -mi sollevai guardandola.

“Cosa il tuo cuore che batte o la mia razionalità che si è andata a fare benedire?” – risposi, accarezzandole il viso. Ci fu una scossa e la fissai – “Che diavolo è stato? – chiesi.

“Dobbiamo scoprirlo, forza vestiti” – scese dal marmo – “Oh andiamo Emma continueremo questo discorso” -disse prendendo la via delle scale.

“Quella nuda comunque sei tu” – dissi guardandola.

 

Nuovo cattivo, nuovo sortilegio? Nuove difficoltà? Sì.

Difficoltà presto superabile, la gelosia di Regina nei confronti di Killian, che non aveva perso l’abitudine di chiamarmi tesoro, e ci stava che la mia mora se la prendesse, mi lusingava vederla così.

Quando avevamo iniziato a rovistare quello che doveva essere un sommergibile, un rumore metallico mi aveva causato una sorta di visione e un tremore che non seppi come controllare mi assalì. Lo stesso che poco dopo mi aveva attanagliato, mentre cercavamo di fermare il nuovo cattivo Basettone Hyde. A momenti spezzava il collo di Regina e io non me lo sarei mai perdonato. Solo la sua voce, che chiamava il mio nome, mi fece rinsavire e attaccare Hyde.

“Stai bene?” -dissi avvicinandomi a lei.

“Sì, credo di sì” – disse tenendosi il collo, mi avvicinai a darci un’occhiata – “Perché hai esitato? Va tutto bene?” -mi chiese guardandomi dritta negli occhi.

“Perdonami”

Il Basettone si era accorto dei tremori e mi aveva indicato chi potesse darmi una risposta. L’oracolo o la veggente che dissi voglia mi mostro, quelli che prima erano solo delle immagini frastagliate. Qualcuno sotto un cappuccio scuro mi uccideva: ogni salvatore ha il suo cattivo, e gli dovrà soccombere.

 

Dopo la serie di vicissitudini di quelle ore, decisi di rilassarmi un po’ facendo una doccia. L’acqua calda scorreva tra i miei capelli, e con lo scrosciare, non sentì Regina entrare in bagno. Probabilmente mi aveva chiamato, ma solo il rumore della porta della doccia, mi fece scattare come una molla.

“Ehi, Emma, sono io” – si affacciò.

“Non ti avevo sentito” – dissi guardandola negli occhi, poi abbassai lo sguardo su di lei ed indossava ancora la canotta rossa e la gonna di pelle. Provai a rilassarmi, respirando affondo – “Che dici di togliere tutto e farmi compagnia?” -sorrisi sollevandole la canotta con le dita.

“Era proprio quella la mia intenzione” - mi lasciò dei baci sulle guance, entrando in doccia. La sensazione dei suoi vestiti umidi sul mio corpo bagnato, mi fece rilassare e abbandonare alle spalle la brutta giornata avuta, sospirai.

“Emma, va tutto bene tesoro?” – chiese mettendo le braccia intorno alla mia schiena.

“Ho solo avuto una brutta giornata- sussurrai poi sulle sue labbra di levarsi tutto.

“Non vedevo l’ora di stare con te” -ridacchiò alla mia richiesta, e chiuse la porta della doccia.

“Potrei abituarmi a tutto questo” – le accarezzai il viso. Non dovevo pensare a ciò che mi aveva detto l’oracolo, volevo passare solo il tempo con Regina, se fossero stati gli ultimi momenti per essere felice con lei, li avrei sfruttati tutti.

 

“Qualsiasi cosa ti abbia detto Hyde, non credergli, i cattivi dicono sempre cose così per ferire gli eroi” – era la frase che Regina mi aveva detto prima di addormentarmi.

 

-Regina’s side-

La vera pecca di questa nuova situazione, di Storybrooke invasa da queste nuove persone, con una storia mai raccontata, aveva messo Henry in subbuglio, voleva aiutarli. Io dovetti fare i conti con il conte di Montecristo, che avevo assolto ai tempi della Regina Cattiva, per uccidere i Charming. Mi occupai della questione, ma a caro prezzo, uccidendo il conte, per difendere Snow e David e poi scoprendo che la mia parte malvagia era ancora viva e che stritolarle il cuore non era servito a nulla.

 

“Facci piano Regina” – mi disse Emma posando la mano sul mio braccio. Quella vipera non l’avrei mai eliminata davvero. Poi sollevai lo sguardo sulla mano di Emma, cosa le succedeva? Cosa non mi stava dicendo?

 

-Emma’s side-

Parlare con Archie di quello che mi stava succedendo, mi aveva reso consapevole che dovessi parlare alla mia famiglia di tutto, e prendere una decisione definitiva.

Vedere Regina giocherellare con la figlia di Cenerentola, Alexandra, mi fece sorridere e pensare a quanto mi ero persa di Henry così piccolo e che mi sarebbe piaciuto rivivere quei momenti tutti assieme. Rivangare il passato non sarebbe servito, dovevo costruire il mio futuro, per quanto incerto fosse. Per l’operazione Cobra II, nonostante le mie difficoltà con la magia, ero riuscita assieme al sostegno di Henry ad aiutare la sorellastra di Ashley: Clorinda. La Regina Cattiva aveva messo il dito nella piaga a quello che già stavo passando, non volevo certo mentire a Regina.

Per festeggiare la riappacificazione di Cenerentola con la sorellastra, come famiglia avevano invitato anche noi.

 

“Vieni vivere con me” – dissi a Regina, essendo un po’ in disparte rispetto agli altri.

“Emma, scusa non ho capito” -per poco non le cadde il piatto.

“Io te ed Henry, possiamo vivere insieme come una famiglia” - ammisi.

“Dove vorresti” - alzò gli occhi al cielo- “Cioè insomma, Emma mi hai preso alla sprovvista, io sono sorpresa.

“Anch’io sono sorpresa di me stessa, ma è quello che sento adesso. Vorrei vivere con te, vorrei condividere l’armadio con le mie giacche di pelle e i tuoi completi firmati” – la vidi sorridere. Era la cosa più bella che potessi aspettarmi – “Possiamo stare nella vostra casa di sempre, o da me” – in entrambe le case c’erano tanti ricordi – “Potremmo mixare il tutto” - sorrisi.

“E i tuoi come la prenderanno?” – chiese.

“Non per forza dovranno saperlo”.

 

Mai detta cosa più falsa, i miei genitori mi avevano invaso casa, mio padre era quello che si faceva più paranoie per la convivenza.

 

Hyde era scappato e mentre io ero in cerca del responsabile della fuga: la Regina Cattiva, Killian mi chiamò dicendomi che Hyde e Jekyll erano morti. Li raggiunsi al molo. Era chiaro che Regina si impressionata per quanto era capitato, e se ne stava in disparte a guardare il mare.

“Devo morire” – disse quando le fui vicina.

“Come scusa?” -chiesi stordita da quelle parole.

“Per fermare la Regina Cattiva, devo morire, è così che funziona. Notizia cattiva numero due? Jekyll era la parte capace di fare del male anche non era la parte oscura”

“Credi quindi che la tua sia ancora lì?

“Potrebbe riemergere in qualsiasi momento” – disse.

“Sei più forte di Jekyll, Regina” – risposi.

“A Camelot quando eri la Signora Oscura, ricordi?” – mi guardò “Mi dicesti che avrei dovuto tenere la tua famiglia al sicuro” – non capivo cosa volesse dire – “Se sarà necessario”

“Non sarà necessario” – non volevo sentire quelle cose non adesso.

Spero che questi nuovi capitoli vi facciano piacere, io sono molto soddisfatta per la ripresa di questa mia ff "eterna" , spero possiate gradire anche voi! xoxo

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Capitolo 40
*** “Tesoro mi hai sentito?” ***


“Tesoro mi hai sentito?”

40

-Emma’s side-

Gli ultimi giorni a casa mia, prima di trasferirmi da Regina, nella casa in cui era cresciuto Henry, sentivo che era giusto così.

Sentì dei passi mentre ero di spalle e mi voltai.

“Regina, che ci fai qui?” – le sorrisi.

“Non posso fare una sorpresa al mio amore?” – mi abbracciò da dietro.

“Sapevo lavorassi fino a tardi” – mi godetti quella stretta.

“Beh, sai avevamo un certo discorso in sospeso, in cucina” – disse accarezzandomi i fianchi.

“Nella cucina di casa tua per la precisione” – puntualizzai e sentì le sue dita sbottonare il mio jeans e mi spinse verso il tavolo – “Va bene uguale” – mi sentì avvampare, non stava usando mezzi termini. La mano viaggiò velocemente e si immerse tra le mie pieghe accaldate, e dovetti mantenermi ai lati del tavolo.

“Regina” – chiusi gli occhi e mi godetti le sue dita affusolate in me e sentì il suo sorriso sulla pelle del mio collo. Iniziò a fare quei movimenti circolari, che adoravo, e gemetti, portando una mano sulla sua nuca. Con i capelli corti, dovevo ammettere che mi piaceva molto – “Oh, Re-gi-na” – ansimai in preda al piacere.

“Em-mma?” – sentì la sua stessa voce, ma non dalla breve distanza, così alzai lo sguardo e la vidi. Regina era appena fuori dalla soglia della cucina, con la bocca spalancata.

“Regina?” -strabuzzai gli occhi e annaspai.

“Puoi sempre dire che non mi avevi riconosciuta” – disse la Regina Cattiva, mollandomi e ridendosela svanì. Ero sconvolta, ero caduta nella sua trappola, come era stato possibile?

“Regina, posso spiegare” – era l’unica cosa che riuscì a dire.

“Risparmiatelo Swan” -girandosi di spalle prese la via della porta.

“Regina, aspetta” – finalmente riuscì a schiodarmi dal posto e le andai dietro afferrandole un braccio, appena si voltò mi tirò una cinquina, ed era più che giusto - “Me lo merito, ma Regina io non potevo saperlo insomma voi due” – dissi e alzò di nuovo il braccio per colpirmi, ma le afferrai le mani guardandola intensamente – “Hai ragione ad essere arrabbiata, ti chiedo scusa, non succederà mai più” - dissi sincera.

“Ti ha baciata?” – mi guardò negli occhi.

“Li mi sarei accorta di certo non fossi tu” – dissi.

“Come?” – chiese.

“Tu hai un cuore e lo usi per baciarmi, lo sento” – sorrisi

“Dobbiamo stare attente” – disse poggiando la fronte sulla mia.

 

Non potevo credere che Archie mi avesse costretto a parlare con la mia famiglia, non ero ancora pronta per questo. Non sapevo ancora chi fosse la figura incappucciata della mia visione. Era chiaro che fossero contorte le immagini, continuavo a vedere anche una ragazzina e non capivo chi fosse. Raccontai loro della mia visione, e sentivo lo sguardo di Regina sul mio, sapevo fosse contrariata per il fatto di non avergliene parlato. La ragione era insita nel fatto che lei nella mia visione non ci fosse. Presa dalla smania si era subito messa al lavoro dicendomi che se non poteva aiutarmi allora, lo avrebbe fatto prima. Pensare che lei non ci sarebbe stata era una delle cose che mi faceva più male. Dovevamo necessariamente trovare Aladdin, a quanto pare era il salvatore prima di me, ed era sfuggito al suo destino. La ricerca non era andata a buon fine, ed Henry si sentiva profondamente in colpa per avermi portata a Storybrooke.

“Ehi ragazzino, non rimpiango nulla di quello che ho vissuto” – sorrisi accarezzandogli il viso – “Mi hai riportato da te e dai miei genitori, e poi ho incontrato tua madre” – già Regina era sempre nei miei pensieri. Il nostro lieto fine, non ci sarebbe mai stato. Ma solo se non ci fossi stata.

Aladdin in fine si era fatto avanti, dicendo che era sfuggito al suo destino con le forbici delle Parche, ma io non lo avrei fatto, consegnai quelle cesoie a Killian, perché non potevamo fidarci della Regina Cattiva, che ci ronzava intorno.

 

“Ehi” – dissi rientrando a casa da Regina e la vidi intenta in una mansione che certo non si addiceva ad una queen come lei: aprire baccelli di piselli. Mi venne da ridere.

“Cosa c’è da ridere Swan” – quando era contraddetta mi chiamava così e la cosa non mi dispiaceva – “Si deve pur mangiare in questa casa” -disse continuando – “Genuino magari. Henry?” – chiese.

“Resta a casa dai nonni” – sorrisi – “Non credo sia ancora pronto a noi due sotto lo stesso tetto” – ridacchiai.

“Dato che la cosa ti fa tanto sorridere perché non mi aiuti Swan?” -mi tirò un baccello. La guardai – “Te lo rendo più interessante” – asserì – “Sono io” – vide la mia espressione insospettita e si avvicinò – “Per ogni pisello che cadrà per terra, che sia da parte mia o tua, ci toglieremo un indumento” – sorrise – “Ci stai Em-ma?” – inebetita dal suo tono di voce, risposi solo annuendo con la testa. Il primo pisello cadde a me, anche se avevo tentato di coprirne il rumore con un colpo di tosse ma non c’era storia con Regina, che mi costrinse a togliere gli stivali. Anche lei perse il controllo del tondino e si rassegnò a togliere i tacchi, che ticchettarono sul parquet.

Alla fine, ero rimasta io in intimo, il suo sorriso diceva tutto su quanto si stesse divertendo in quel momento.

“Cosa succede se faccio cadere ancora un pisello” – le chiesi.

“Beh toglierai l’unica cosa che ti resta” – trattenne una risata.

“Ehm, questo vale un indumento separato” – dissi contrariata, alzò un sopracciglio e annuì alla mia affermazione. Con mia grande sorpresa, il pisello a cadere fu dalla sua parte e quasi cantai vittoria. Si alzò e venne vicina con un gesto della mano allontanò la mia sedia dal tavolo e si avvicinò.

“Em-ma, ti spiace aiutarmi con la cerniera?” -alludeva al vestito. Stava giocando sporco, voleva provocarmi ancora. Anche se il gioco era finito. Allungai la mano verso la sua cerniera e iniziai a tirarla giù, quando fui quasi alla fine, si sedette sulle mie gambe scoperte.

“Ops che sbadata” – avvampai all’istante, le sue gambe ormai libere dal vestito, erano sulle mie. Cosa peggiore o migliore? Non indossava nulla, avvampai ancora. Aveva calcolato tutto – “Ho dimenticato l’intimo”

“Avrei giurato avessi le mutandine, quando eravamo in cripta” – avvicinando le labbra al suo collo.

“Che fai Swan, guardi sotto la gonnella delle donzelle?” – chiese accigliata.

“Guardo spesso il tuo sedere, mi hai beccato” – dissi, e come non avrei potuto, aveva un sedere sodo e formoso.

“Non me lo aspettavo da te, Em-ma” – pronunciò con il suo tono sensuale.

“Mi piace stupirti” – accarezzai le sue gambe dal ginocchio in su e poi nuovamente. La seconda volta arrivata a metà coscia aprì le sue gambe di scatto e il suo gemito sorpreso mi fece piacere, ma non mi soffermai, non ancora. Averla di spalle era molto piacevole, la sua schiena nuda, il suo collo. Feci scendere una mano dal suo viso, sul suo collo, verso la valle dei seni con reggiseno niente male, sentì il suo corpo vibrare. I miei polpastrelli sfiorarono il suo addome, il monte di venere e poi finirono sulla sua gemma.

“Re-gi-na” -sussurrai al suo orecchio, era calda e mi fece girare la testa. Mossi appena il pollice sul clitoride e lei portò una mano all’indietro tra i miei capelli e si voltò con il viso. Cercò le mie labbra, tra un gemito e all’altro, e non le negai la passione.

“Em-ma” – sussultò sulle mie labbra guardandomi con gli occhi socchiusi in due fessure. L’altra mia mano era sul suo seno, sentì le sue mani poggiarsi sulle mie – “Tu mi fai impazzire”

“Lo fai anche tu sempre. Ricambio il favore” – le mordicchiai il lobo dell’orecchio.

“Fa pure” – disse ansimando dolcemente – “Sono tua”

“Si lo sei” -risposi.

-Regina’s side-

Il giochetto dei piselli era stato accattivante e ci aveva tenute legate tutta la notte. Emma Swan era davvero insaziabile la maggior parte delle volte. Adesso però che lei era addormentata con le braccia intorno al mio corpo nudo, il viso incastrato nell’incavo del mio collo; ripensare al suo discorso con Henry, al fatto che io nella sua dannata visione non ci fossi, mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Che io possa morire senza poterla proteggere, era da escludere, non avrei rinunciato al nostro lieto fine, non adesso.

 

La Regina Cattiva iniziava a darmi sui nervi, minacciava mia sorella, la mia vita con Emma, sottraendo a Killian le forbici delle Parche, la sanità mentale di mio figlio, e aveva scagliato nuovamente la maledizione del sonno sui Charming, quando uno era sveglio, l’altra dormiva, un’agonia. Non le avrei permesso di farci questo, non ora che eravamo davvero una famiglia, con tutti gli intrecci del nostro albero genealogico.

Emma per giunta si era messa in testa di parlare con Robin, che da quando era tornato si era isolato della foresta. Mi faceva piacere che loro due andassero d’accordo, che insomma Robin non la detestasse. Emma era così riuscita a convincerlo a stare in guardia dalla Regina Cattiva e di trovare un compromesso con Zelena, per poter passare del tempo con la piccola Robin.

 

“Emma, non ti ha detto dove andava” – sentì la voce di Killian, ma non lo stavo ascoltando. Guardavo Snow a letto con il piccolo Neal e David addormentato, e non sopportavo quella situazione e anche il fatto che io ed Emma non avremmo avuto mai tutto quello- “Tesoro mi hai sentito?” - chiese ancora Hook.

“Non so dove fosse diretta” – risposi ancora sovrappensiero e sentì il suo sguardo su di me – “Si lo so che avrei dovuto seguirla”

“Disse la donna che ha già la sua gatta da pelare” – mi guardò.

“Odio non essere d’aiuto e lei a volte non lo accetta volentieri” – spiegai.

“Ha i suoi tempi” – mi guardò.

“Non abbiamo tempo” – sbuffai- “La Regina cerca la sua vendetta, mentre io vorrei solo passare il tempo che ci rimane con Emma e chiederle” – mi fermai di botto.

“Chiederle cosa, tesoro? Qualcosa a luci rosse?” -sorrise beffardo – “Aie, vuoi chiederle di sposarti” – disse con la faccia più ridicola.

“Shh” – lo zittì avvicinandomi a grandi passi a lui - “Dico sei impazzito? Vuoi far venire un infarto a Snow?” – dissi.

“Quindi è così” -ridacchiò.

“Si vorrei chiedere ad Emma di diventare mia moglie” -non potevo credere di averlo detto a Killian per prima – “Non credo che sia il momento” – alzai gli occhi al cielo- “La Regina Cattiva, la figura incappucciata ed Emma non si darà pace finché non ne sarà venuta a capo”

“Tesoro” – mi guardò – “Per la prima volta parliamo da persone civili e credimi mi fa strano dirlo ma dovresti farlo e basta” – disse.

“Così che possa dirmi no, a te farebbe piacere” – ammisi.

“Ho detto ad Emma di essere felice appena prima di morire, con te, credi che abbia dei risentimenti?” – mi chiese – “Non devi avere rimpianti”

“Questo discorso non esce dalla tua bocca”

“Sennò?” – chiese.

“Sennò ti taglierò la lingua e la darò in pasto al Kraken” – ridacchiai- “Grazie Killian” – sorrisi sincera.

Bene bene, adesso sono molto curiosa di conoscere le vostre reazioni a questo capitolo! Ultimo capitolo per questa settimana di pubblicazione, ci risentiamo settimana prossima. Spero che chi leggeva questa FF dall'inizio sia felice del suo ritorno! E nulla xoxo

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Capitolo 41
*** Certo io... ***


Certo io...

41

-Regina’s side-

Non facevo altro che tormentarmi, la Regina Cattiva era chiaro che si fosse alleata nuovamente con Tremotino. C’era da aspettarselo e dovevo essere chiara con la mia famiglia, e con Emma.

“Beh, l’alleanza tra me, la Regina Cattiva e Gold” – sospirai ed Emma corrugò la fronte e lo feci a mia volta, come di riflesso- “Potrebbe essere qualcosa di più. Tra Tremotino e me c’è sempre stata una cera attrazione fisica” – le espressioni dei presenti furono del tutto sconcertate. Killian ne era disgustato, Henry deglutì a fatica, e i Charming se la ridevano.

“O mio dio Regina, non credo di volerti baciare ancora” – disse.

“Lo so” – sollevai la mano guardandola – “Ma è un punto a nostro favore dato la circuizione che la vipera sta facendo a mia sorella”

 

Bisognava che la smettessi di ripensare al passato, dovevamo trovare una dannata soluzione alla Regina Cattiva, e a fermare chi diamine minasse la nostra serenità famigliare.

Quella stronza della mia controparte era sempre un passo davanti a noi, io ed Emma avevamo pensato di intrappolarla nello specchio? Lo fece lei a noi.

“Che strana luna di miele farete” – disse e fummo risucchiate nel regno oltre lo specchio.

“Non ho intenzione di restare qui” – disse Emma agitandosi – “E poi cosa voleva dire? Luna di miele?” – mi voltai verso di lei, con le mani sui fianchi del corsetto rosso che indossavo e sospirai – “Questa doveva essere la prigione adatta a lei e quindi adesso a noi” – mi infuriai agitando le braccia.

“Cosa voleva dire?” – chiese.

“Non mi aspettavo prima di fare questa cosa, e poi di farla in questo momento, insomma con te che rischi di morire, io che rischio lo stesso e adesso siamo qui e nostro figlio pensa che la Regina Cattiva sia me” – mi strattonai la giacca.

“Regina”

“Ho l’emicrania, non possiamo comunicare con casa” -continuai.

“Non deviare il discorso, cosa stai tentando di dirmi?” – disse avvicinandosi cauta come se potessi saltarle addosso come una tigre.

“Avevo intenzione di chiederti di sposarmi, ma evidentemente non è destino” – dissi guardandola e lei aveva quel sorriso dannatamente ingenuo – “Perché sorridi?” -le chiesi.

“Perché mai mi sarei aspettata che io la figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro, potessi essere chiesta in sposa da niente poco di meno che dalla Regina Cattiva, cioè hai capito” – disse e mandai gli occhi al cielo – “E comunque il mio sarebbe un sì” – disse e mi voltai per la sorpresa – “Immagino che tu non abbia l’anello, ma un bacio potresti darmelo no?” – disse e mi avvicinai abbracciandola.

“Dio Emma, è così assurdo” – sorrisi tra le sue braccia.

“Henry” – disse.

“Cosa c’entra Henry?” – chiesi staccandomi.

“Lui andrà da Granny prima del ballo, dobbiamo agire al momento giusto, lui capirà”.

L’attacco del Dragone, controllato attraverso il suo cuore dalla Regina Cattiva, ci stava per far lasciare le penne. Ma Henry distrusse lo specchio liberandoci.

 

Un evento dopo l’altro si successero a Storybrooke, la Regina Cattiva tentò il tutto e per tutto per contrastarci, mandando Emma nel Regno del Desiderio, dove ovviamente, essendo io stessa come la mia controparte, padrona di Aladdin, il nuovo genio, mi feci spedire da lei. Trovarla e scoprire che primo di tutto lei è solo una semplice principessa, e che la me di quella realtà è bandita dal regno, non mi diede vita facile. Costretta ad uccidere i Charming, fui pronta a subire la punizione inflitta da Henry, cavaliere di quel reame, ma Emma lo fermò giusto in tempo.

 

“Non dirlo” – disse Emma mandando gli occhi al cielo.

“Emma principessa canterina non è la mia versione preferita” – ridacchiai prendendola in giro. E subito dopo tornammo con un fagiolo magico a casa.

 

Era chiaro che chi volesse uccidere Emma, era appena arrivato in città.

 

-Emma’s side-

Regno del Desiderio, posto dove la Regina Cattiva mi aveva spedito, facendomi quasi dimenticare che fossi la Salvatrice. Le insistenti visioni di chi dovessi affrontare, quella ragazzina che continuava in lontananza a tenere un occhio vigile su di me. Il desiderio di avere un lieto fine con Regina, il chiaro intento di lasciarle qualcosa di me, rimuginavo continuamente sulla mia visione e la sua assenza.

Era Gideon che dovevo affrontare, il figlio adulto di Tremotino, la cosa si faceva sempre più complicata. Ma un barlume di speranza iniziava a vedersi all’orizzonte: la Regina Cattiva con l’aiuto di Regina che finalmente aveva accettato, come   quella parte di sé, e la penna di Henry, fu condotta nel Regno del Desiderio, dove Regina era certa avrebbe trovato l’amore. Il cuore della sua contro parte era equilibrato al suo.

 

Era chiaro che stare con Regina, in quei momenti, era quello che mi rendeva più viva. Ma, Archie aveva ragione dovevo prendere coscienza che dovevo affrontare Gideon per soccombere al mio destino.  Cosa avrei lasciato a Regina? Sennò Henry e la mia famiglia. Ripensavo a quei discorsi che aveva fatto sul desiderio di diventare madre davvero, potevo darle quello, era l’ultimo atto che potevo fare per lei. Ricordavo che avesse assunto quella pozione, dovevo chiedere aiuto a Tremotino, se davvero lui voleva il mio con Gideon. La soluzione era un tuffo nel passato come era stato tempo fa. Avrei impedito se non direttamente, per non alterare gli avvenimenti, a Regina di bere quella dannata pozione, lei non se ne sarebbe neanche accorta. Nel tornare al presente, mi imbattei in quella ragazzina che continuamente era nelle mie visioni.

“Tu chi sei?” – chiesi guardandola.

“Hai fatto il primo passo, si” – disse – “Adesso devi farne altri” – disse mostrandomi in lontananza un uomo e una piccola creatura tra le sue braccia.

“Chi è?” – chiesi guardandoli ma non vedendoli veramente.

“Qualcuno che se tu non assumerai la piena consapevolezza, non potrà mai tenere quella piccola tra le braccia” – disse.

“Siamo nel futuro” – affermai.

“Un futuro che sarà tale solo se avrei speranza che nulla avviene per caso” – disse e mi risvegliai tra le lenzuola di casa.

 

“Ehi” – sentì il tocco dolce di Regina sulla mia spalla- “Amore, ti sei agitata tutta la notte” -mi disse guardandomi.

“Scusami non volevo svegliarti” – dissi chissà se avessi solo sognato.

“Posso fare qualcosa per farti rilassare?” – sorrise baciandomi sulle labbra.

“Fai l’amore con me” – sorrisi guardandola, dovevo avere speranza che tutto avvenisse come doveva.

“Em-ma” – ansimava sotto il tocco delle mie dita, ero completamente persa ad ascoltare quei suoi gemiti e sussulti. Il modo in cui mi stringeva a sé, il modo in cui chiamava il mio nome, il nostro amore era stato forte in tante occasioni, ma quello era il momento perfetto. Sentì qualcosa invaderci entrambe e l’accompagnai all’apice del piacere, non perdendomi neanche una delle sue richieste. La sua voce tremò pronunciando il mio nome,  poco prima di lasciarsi andare, ci scambiammo uno sguardo complice, innamorato; poggiai la fronte alla sua e la lasciai venire.

 

 

-Regina’s side-

Io ed Emma non eravamo riuscite a coronare il nostro lieto fine, perché un nuovo sortilegio si era scagliato su di noi. A lanciarlo? La Fata Nera! A chi poteva essere parente? A Tremotino! Al ricordo di cosa era stato capace di fare Peter Pan, mi vennero i brividi. Era chiaro che aveva studiato per bene le sue carte quella maledetta fata. Emma era in un centro psichiatrico, l’unico a ricordare: Henry e lei la vipera, era niente di meno che la mia parte, all’inizio di tutta la storia.

 

“Aww, sta lontana dalla mia futura moglie” – dissi picchiando lo specchio.

“Da quanto siamo qui?” – disse Hook – “Ti vedo diversa”

“Non provare ad insinuare che sia tornata la Regina Cattiva” – dissi minacciosa.

“Penso di capire a cosa si riferisca Capitan Mascara” – gli fece eco Zelena. Ebbi un senso di nausea che non avevo mai provato.

“Scusatemi” – dissi allontanandomi e cercando di respirare a pieni polmoni.

“La Salvatrice ha fatto un bel lavoro” – sentì quella mia stessa voce.

“Cosa stai insinuando?” – dissi voltandomi verso la mia controparte.

“Se non l’avessi capito, sei incinta Regina” – fece la sua comparsa Zelena.

Scoppiai in una risata.

“Cosa diamine blaterate voi due” – dissi guardandole ed ebbi di nuovo una fitta.

“Chissà come ha fatto” – disse la Regina.

“Qualsiasi cosa abbia fatto, adesso potrà essere stato vano” – disse Zelena mostrandoci la nuvola del sortilegio.

“Quella è tutta l’oscurità che ci annienterà” – dissi, l’Oscurità che Emma avrebbe sconfitto se fosse stata ancora la Salvatrice – “Quella pazza, l’ha fatta davvero grossa”

“Siamo nelle mani di Henry” -disse la Regina.

 

-General side-

“Mamma, tu sei la Salvatrice! Fiona non è la mia mamma adottiva, lo è Regina” – disse Henry.

“Regina?” – chiese guardandolo.

“Si la Regina di Biancaneve, tua madre” – incalzò.

“Ragazzino, io sto tentando di restare fuori da quel centro psichiatrico, per favore” – disse sospirando.

“Tu e Regina dovevate sposarvi, proprio qui” – disse mostrandole lo spiazzo sopra quel terrazzo immenso.

“Certo io la figlia del Principe Azzurro e” -Henry la interruppe.

“Voi vi amate, devi solo avere la consapevolezza che sia vero”.

 In quel momento, proprio nel mentre, nella realtà unica di tutti i mondi magici, mentre Regina con Zelena e la piccola Robin, David e Neal assieme a Snow, vedevano intorno a loro svanire tutto; Snow guardò Regina posandole una mano sul ventre e poi le strinse la mano, Emma ebbe uno scossone e le fu tutto chiaro. La Salvatrice era tornata, e doveva affrontare la sua battaglia finale. Henry era l’unico ad essere con lei nel momento in cui Gideon gli si parò davanti sulla strada principale di Storybrooke.

“Giusto in tempo per la resa, Emma” – disse.

“Non mi arrenderò mai, e lo sappiamo entrambi” – disse brandendo la spada.

“Fatti sotto Salvatrice” – disse raggiungendola.

“Ho salvato altri, salverò anche te Gideon” – disse poco prima di abbandonare la spada, dopo una lotta non indifferente – “Fallo e sarai libero” – Emma sapeva che per morire doveva essere consapevole che non aveva lasciato le cose incompiute. Regina era incinta, l’aveva scoperto proprio quando i suoi occhi si erano riaperti sulla vera realtà, sapeva di lasciarle la cosa più bella: il loro amore!

Gideon, chiese comunque scusa prima di trapassarla.

 

“Em-ma no” – disse Regina scattando verso la sua fidanzata, senza che Henry e Zelena la trattenessero. La Salvatrice si accasciò al suolo, dopo che dal suo corpo si espanse una nube di luce.

“Mamma” – disse Henry chinandosi su di lei, ormai inerme.

“Emma” – Regina pronunciò il suo nome tre le lacrime, accarezzandole il viso e prendendo la sua mano la portò sul suo ventre nel momento in cui, Henry baciò Emma sulla fronte.

“Ti voglio bene mamma” – disse staccandosi ed in quel momento Emma riaprì gli occhi, e strinse tra le sue braccia Henry e Regina.

“Sei viva” – disse con la fronte appoggiata alla sua, le lacrime che scorrevano incontrollate.

“Non avrei mai creduto di poter vederti piangere così” – disse Emma.

“E’ solo a causa della gravidanza” – disse ridacchiando Zelena.

“Mi spieghi come hai fatto?” – chiese Regina rimettendosi su ed Emma le disse che glielo avrebbe spiegato.

“È tutto finito?” – chiese Henry.

“Hai sconfitto l’Oscurità Emma” – disse Snow- “Adesso dobbiamo preparare un matrimonio” – era entusiasta.

Siamo in dirittura di arrivo, quanto tempo è passato dalla prima volta che ho pensato a come rivisitare la trama di Once in chiave SwanQueen. Sono felicissima di essere riuscita ad arrivare al lieto fine di questa Fan Fiction. Ringrazio sempre e comunque la mia Alfina Nahil Cassidy, per l'eutusiasmo verso questa storia, a tutti quelli che hanno recensito.  Alla prossima xoxo 

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Capitolo 42
*** Epilogo ***


Epp

Epilogo

-Regina’s side-

Henry si era messo in testa di viaggiare attraverso i mondi alternativi, per cercare i personaggi delle fiabe, che avevano bisogno del loro lieto fine. Accidentalmente però quando io, Emma e Killian ci eravamo precipitati da lui per aiutarlo, cosa poteva succedere? Un nuovo sortilegio, altri ricordi e una cosa assurda che se ancora oggi lo ricordo ad Emma, vorrebbe avermi impedito di raggiungere Henry. Primo perché in quella nuova realtà, io e Capitan Mascara eravamo una coppia affiatata, Emma era una barista da strapazzo, che gestiva un locale assieme a Zelena. Quando eravamo tornati alla vera, alla nostra realtà, per fortuna ero ancora incinta e i ricordi erano pochissimi e per una volta, non ci importò granché della cosa. Solo il ricordo di condividere il letto con il Capitan Uncino e i suoi baci troppo sdolcinati, mi facevano venire la nausea. Emma sarebbe andata a picchiarlo ogni dieci minuti, per quello, come se fosse colpa del poverino. La cosa mi faceva capire quanto Emma fosse gelosa di me, e la cosa mi lusingava parecchio.

 

 

“Sono così nervosa” – dissi e stranamente era una sensazione che mai avevo provato. Come quando avevo sentito la piccola per la prima volta nella mia pancia.

“Sorellina, respira” – mi guardò Zelena.

“E se il vestito non mi entra?” – dissi facendo avanti e dietro nella stanza.

“Zelena ha ragione, respira” -disse Snow guardandola, le veniva da ridere era chiaro.

“Useremo un trucchetto magico, su” – disse ancora Zelena.

“E se Henry non arrivasse in tempo?” – chiesi ancora.

“Oddio mi arrendo” – disse Zelena alzando le braccia – “Vado a chiamare la bionda” – disse.

“No Emma no” – dissi guardandola – “Non può vedermi così, guarda come sono, ingrassata e” – Snow mi venne davanti e mi prese le braccia.

“Ti assicuro che ad Emma piaci tantissimo così e ti sposa per lei” – disse mettendole le mani sul pancione – “Non per i tuoi tailleur firmati o il tuo fisico smagliante” – sorrise – “Ti calmi se ti dico come sta Emma? Magari ti fa sorridere? Non sa ancora che abito mettersi” – rise – “Killian e David sono lì con lei da 30 minuti”

“Perché il pirata è con la mia futura moglie? – dissi di nuovo in agitazione.

“Rilassati, anche Robin è qui fuori che aspetta per portarti all’altare ehm?” – disse Zelena – “E poi quella sposata con il pirata eri tu, te lo vorrei ricordare”

“No, non me lo ricordare” – dissi.

 

Emma aveva insistito tanto che fossi io ad andare verso l’altare mentre lei mi attendeva lì. Il nervosismo non era scemato, Henry non c’era ancora e io non volevo sposarmi senza nostro figlio.

“Non posso non ce la faccio” – disse tirando indietro il braccio di Robin.

“Regina” – mi riprese la mano – “Ci sono io qui, ed Emma ti aspetta” – sorrise – “Sei bellissima” – disse.

“Grazie Robin” – dissi commossa.

“Hood avevo detto di non farla piangere” – disse Zelena alle nostre spalle.

“Non piango” – mi allargai in un sorriso. Percorsi con al mio fianco, un uomo molto importante per me, la navata che mi separava da Emma. Aveva optato per un completo con pantalone bianco, era bellissima, non dovevo piangere.

 

“Sei bellissima” – mi disse Emma, quando Robin lasciò la mia mano nelle sua. Regina non piangere continuavo a ripetermi. Ormai il vescovo era pronto per iniziare la cerimonia, e sentimmo lo scardinare delle porte, mi voltai con Emma, e vedemmo un uomo con una bambina e una principessa alle sue spalle.

“Scusate siamo in ritardo” – disse con un sorriso.

“Henry eri tu” – pronunciò Emma come se non sapesse già che quell’uomo fosse nostro figlio.

“Scusate vi ho battute” – disse ridendosela e sistemandosi nelle prime file.

“Come?” – chiesi io fissandolo e vuoi per la sorpresa o perché la mia gravidanza era agli sgoccioli, mi sentì umida- “Emma abbiamo un problema” – dissi voltandomi verso di lei.

“Oddio ti si sono rotte le acque” – disse ovvia.

 “E tu pensi che non lo sappia?” – la trucidai con il guardo – “Cosa c’è?” -dissi vedendo Killian fissarmi.

“Hook, ti è andata bene! Non sarei tu a subire un supplizio ad una delle due mani, ma prima che ti incenerisca, non fissarla” – disse Emma.

“Posso prestarti l’Uncino se vuoi” – disse muovendolo.

“Potrei farlo anche con te” – le afferrai il braccio alludendo all’incinerazione – “Dillo che provavi il piacere di vedermi soffrire i dolori del parto” -sibilai.

“Mai Regina, adesso respira, come ci ha insegnato Ash” – la interruppe bruscamente.

“Portami in ospedale dannazione Swan” – digrignai i denti.

 

“Regina adesso devi spingere appena senti la contrazione okay?” – disse il dottore guardandomi.

“Pensi che non lo sappia?” – dissi.

“Ehi, guardami andrà tutto bene” -sentì Emma parlarmi, ma ero in preda al dolore, che trasmettevo alla mano di Emma, che stringeva la mia e cercai solo di far nascere la nostra bambina – “Eccola qui” – sentì la voce di Emma e il calore di quel corpo appena nato.

“Emma” – sorrisi con le lacrime agli occhi.

“Sta bene Regina” – disse e la vidi abbracciarci.

“Hai lasciato in sospeso il discorso, di come tu mi abbia messa incinta Swan!” - dissi.

“Va bene che dobbiamo ancora sposarci, ma puoi chiamarmi Emma” – sorrise – “Diciamo che” – disse mettendomi la fede all’anulare – “Le dita sono utili a tante cose” – sorrise baciandomi.

“Emma, ci sono orecchie bianche qui” – la squadrai e presi a mia volta l’anello – “Sei mia moglie ma ciò non significa che puoi sconvolgere la nostra piccola” -la guardai – “Hope” – mi si riempirono gli occhi di lacrime e sorrisi – “Va bene? Ti piace?” – la guardai.

“Sì, benvenuta Hope Swan Mills” – sorrise baciandomi e accarezzando la testolina della piccola.

 

 

 

“E io ti nomino la Regina Buona di tutti i reami” – disse Snow, ponendomi la corona sulla testa. Quando mi voltai verso Emma con la piccola tra le braccia, ebbi un sussulto e ricacciai indietro le lacrime, per poter fare il mio discorso.  Quante cose erano successe da quando avevo conosciuto Biancaneve…

 

“Tanti anni fa, ero una persona terribile, ho fatto tante cose di cui ancora mi pento. Ma ho incontrato delle persone straordinarie” -mi voltai verso Snow – “Le avevo sotto il naso e non le avevo mai apprezzate, che mi hanno perdonata, fidandosi di nuovo di me” – dissi e mi voltai verso tutti loro. C’erano Henry adulto con la piccola Lucy, Henry del mondo alternativo, Zelena, Robin e la piccola grande Robin, Roland, il piccolo Neal – “La vita mi ha voluto dare una seconda possibilità, un nuovo inizio, e questo lo devo a mia moglie Emma. Tu hai sempre creduto in noi” – sorrisi scendendo e andandole incontro, aveva la nostra bambina tra le braccia e le strinsi a me – “Sei tu il mio lieto fine, Emma”

“Per sempre vostra Maestà” -sorrise baciandomi e poi guardammo, con le fronte poggiate una con l’altra, la nostra piccola Hope.


The End

 

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Siamo arrivati alla fine di questo viaggio e come diceva il titolo stesso, il tutto si è concluso con un lieto fine! 

Dopo aver scritto 42 capitoli credo di aver esaurito le parole, bugia!! Nulla spero abbiate gioito, sofferto e sorriso con questa storia, e nulla ringrazio coloro che hanno recensito, perdonate se ho abbandonato per tanto tempo l'aggiornamento. 

Nulla se non ne avete mai abbastanza di SwanQueen, seguite "Fall of pieces" e la Morrilla "Two thousand and twenty three" Alla prossima! xoxo

Ps: in link gli abiti del matrimonio, tra i quali Emma era indecisa, non a caso quello che sceglie, l'ha indossato Lana! XD Regina è più tradizionalista XD

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