Over Again - Non sfuggi all'amore.

di imthebeststar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo. ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo. ***
Capitolo 11: *** Undicesimo capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo. ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo. ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo capitolo. ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo capitolo. ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo capitolo. ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo capitolo. ***
Capitolo 19: *** Diciannovesimo capitolo. ***
Capitolo 20: *** Ventesimo capitolo. ***
Capitolo 21: *** Ventunesimo capitolo. ***
Capitolo 22: *** Ventiduesimo capitolo. ***
Capitolo 23: *** Ventitreesimo capitolo. ***
Capitolo 24: *** Ventiquattresimo capitolo. ***
Capitolo 25: *** Venticinquesimo capitolo. ***
Capitolo 26: *** Ventiseiesimo capitolo. ***
Capitolo 27: *** Ventisettesimo capitolo. ***
Capitolo 28: *** Ventottesimo capitolo. ***
Capitolo 29: *** Ventinovesimo capitolo. ***
Capitolo 30: *** Trentesimo capitolo. ***
Capitolo 31: *** Trentunesimo capitolo. ***
Capitolo 32: *** Trentaduesimo capitolo. ***
Capitolo 33: *** Trentatreesimo capitolo. ***
Capitolo 34: *** Trentaquattresimo capitolo. ***
Capitolo 35: *** Trentacinquesimo capitolo. ***
Capitolo 36: *** Trentaseiesimo capitolo. ***
Capitolo 37: *** Trentasettesimo capitolo. ***
Capitolo 38: *** Epilogo. ***
Capitolo 39: *** ATTENZIONE ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


Primo capitolo.
 

«Allison devo andare da tuo padre» girai la pagina del libro e sospirai.
«Va bene, mamma.» mi alzai dal divano e la salutai «Volevo chiederti se domani...» come previsto mi ignorò e uscii da casa.
Sospirai e tornai a sedermi, riprendendo tra le mani il mio libro tanto amato. La biblioteca dei morti era un'intrigante romanzo poliziesco, in cui il protagonista, Will, si occuperà di alcune misteriose morti a New York. Amavo questo genere di libri, mi prendevano fino alla fine e leggevo finché non arrivavo all'ultima pagina.
Il telefono mi distrasse, annunciandomi l'arrivo di un nuovo messaggio.

Da Zayn: Comunque oggi non mi è piaciuto il tuo comportamento.

Odioso, Zayn Malik era un essere odioso. Il ragazzo più puttaniere dell'intero corpo studentisco. Usava le ragazze per i suoi scopi, buttandole una volta finito il tutto.

A Zayn: Sinceramente? Non mi interessa.

Invece eccome se mi interessava.

Da Zayn: Se non ti interessava, perché mentre mi facevo Katie mi stavi incenerendo con lo sguardo?

Colpita e affondanta, Allison.

A Zayn: Perché, forse, ti amo?! Hai visto male, non mi interessi più.

Mi morsi il labbro, scrivendo quell'enorme bugia. Certo che mi interessava ancora, non l'ho mai dimenticato. Siamo stato insieme per sei mesi, i mesi più belli della mia vita, insomma. Non ho avuto una bella infazia per colpa di una madre assente e di un padre manesco. Zayn riuscii a farmi stare bene in poco tempo, grazie al suo amore, semprese posso definirlo così.
Se ami non tradisci, giusto?

Da Zayn: Lo so che mi ami ancora.

Lessi il messaggio e spensi il telefono, in qualche modo riusciva sempre a farmi stare male.
Non l'ho mai perdonato in vita mia e non l'avrei mai fatto.
Presi il segnalibro e lo infilai tra le due pagine, chiudendo il libro e lasciandolo sul mobiletto davanti al divano. Non ce la potevo fare.
Zayn era il mio punto debole e lo sarebbe stato per sempre. Nel cuor mio se lui, un anno fa, mi avesse dimostrato di amarmi, l'avrei perdonato. Ma non è mai tornato da me, evidentemente ero una cotta passeggiera per lui.
Trattenni le lacrime a stento, il suo ricordo era una lama da evitare. Dopo tutto questo tempo stavo ancora male per lui.
Ero fin troppo innamorata per poterlo lasciare andare.

Spensi la luce in salotto e salii le scale, diretta in camera mia.
Sentivo il cuore battere velocemente e l'ansia salirmi dalla bocca dello stomaco; con lentezza mi cambiai, indossando il mio amato pigiama e legai i capelli in una coda disordinata. Tirai le coperte e stropicciai il cuscino più volte.

Drin-Drin

Chiaramente non era la mia giornata fortunata. Indossai le pantofole e corsi a risponde prima che la persona che mi stesse chiamando, attaccasse.
«Perché hai spento il telefonino?» mi appoggiai alla porta d'ingresso, riconoscendo la sua voce e mi lasciai cadere a terra.
«Zayn, cosa vuoi?» cercai di sembrare più seria possibile, ma un singhiozzo mi tradii all'istante.
«Te.» sospirò «Non piangere, mi si spezza il cuore.».
Risi nervosa «Zayn Malik non ha un cuore!» sbottai.
«Ed è qui che ti sbagli, lo sai che ce l'ho ed è anche grande.» si con le altre non con me, ovviamente.
Scoppiai a ridere «Sei sempre stato bravo con le parole, Zayn.» mi passai una mano tra i capelli, tirandoli appena. Odiavo il fatto che lui riuscisse ancora a comandarmi, odiavo me stessa che non riusciva a dimenticarlo completamente.
Lo sentii sospirare «Domani ne parleremo...».
«No!» lo bloccai «Non ti voglio parlare, Zayn. Non voglio che ti avvicini a me, abbiamo chiuso tempo fa e odio dover vedere la tua faccia in giro. Odio tutto di te, quindi lasciami stare. Non sei più nessuno per me.» la rabbia invase il mio corpo e non riuscii a trattenermi «Sei l'essere più schifoso del mondo, io ti odio!» attaccai, lasciandomi andare a un pianto pieno di rabbia, tristezza e amore.

Perché dopo tutto ciò: io lo amavo.

Continua...
 

Spazio d'autrice

Buon giorno a tutti.
Questa è la mia fanfiction presa dalla serie Over Again riportata all'inizio della storia.
Spero di riuscire a colpirvi con una storia che volevo scrivere da tanto.


Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

Pubblicità (le prime due sono fanfiction, le altre tutte oneshort):


Se mi cercate su wattpad sono: zjmssmile
Se mi cercate su twitter sono: myloverismalik
Baci Valentina.

 

 

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo. ***


Secondo capitolo.


Il suono della sveglia interruppe il mio dolce sonno.
Odiavo alzarmi presto la mattina, ma dovevo andare a scuola. Dopo aver abituato gli occhi alla luce, mi alzai a fatica dal letto, dirigendomi in bagno. Feci una doccia veloce e resi presentabile. Non misi trucco, non amavo presentarmi con tre chili di quella robaccia in faccia; ero nell’idea che se sei bella, lo sei anche senza.
«Allison, puoi sbrigarti?» urlò mia madre «Devo parlarti un minuto!» sbuffai e velocizzai i tempi.
«Arrivo, mamma. Dammi due minuti.» finii di prepare la tracolla e scesi al piano di sotto. Notai con poca sorpresa due valigie vicino al divano, perfetto doveva partire, ancora.
«Oh eccoti, finalmente» mia madre era una donna in carriera, lavorava come archeologa ed era sempre in viaggio «Mi hanno chiamata e devo partire, starò via per poco...» come no «Penso che tu sia grande abbastanza da poter stare a casa da sola, no?».
Annuii «Si certo...» abbassai lo sguardo «Volevo parlarti del mio compleanno e...» agitò la mano e rispose al telefono, mi liquidò con un 'ti voglio bene' e uscii, siccome il taxi era arrivato «Grazie mamma, sempre gentile.» sussurrai.

***

Arrivai sotto casa del mio migliore amico e notai che tutti stessero aspettando solo me.
«Poco in ritardo, no?» non alzai lo sguardo, sapendo di dover incontrare gli occhi color caramello di Zayn «Allison sta diventando ribelle.».
«Chiudi la bocca, Zayn.» ringhiai, baciando la guancia del mio migliore amico, Harry.
Ridacchiò per essere riuscito a farmi parlare «Amo la tua acidità di prima mattina!» si avvicinò a me, baciandomi la guancia. Sentii chiaramente l'odore di fumo della sigaretta che si stava fumando, sapeva che odiavo il fumo.
«Puzzi!» sbottai, allontanandolo dal mio corpo «Mi devi stare lontano!» urlai, spingendolo.
Niall si avvicinò a noi e ci divise «Zayn, vai...» cercò di calmare le acque. Vidi Liam avvicinarsi al moro e tirarlo per un braccio, mentre lui continuò a fissarmi. Ingogliai la saliva e feci due respiri profondi, calmandomi.
«Farfallina...» due braccia mi avvolsero la vita e la testa riccia di Harry, si appoggiò sulla mia spalla destra «Lui prova qualcosa per te.».
Mi morsi il labbro e fissai il marciapiede «E' un capitolo chiuso, mi ha tradita più volte non lo perdonerò mai.» mi allonai da lui, avviandomi verso scuola. Mi dava fastidio il fatto che ora tutti difendevano Zayn, 'sbagliare è umano' sono la prima a dirlo, ma mi ha ferita troppo nel profondo e anche se lo amo, non riuscirò più a guardarlo in altri modi; per me rimaneva uno sporco traditore che pensava solo a se stesso.
Ammetto di aver passato il periodo più bello della mia vita, quando ero la sua ragazza.
Ammetto che con me era, ed è, sempre dolce.
Ammetto che lo sogno la notte e vorrei essere io quella che bacia e abbraccia.
Ma tutto questo ormai è finito, non torno indietro sulle mie decisioni. Un giorno, prima o poi, dovrò dimenticarlo? No.

Entrai nel cortile della scuola, superando il gruppetto di cheerleaders che come solito mi guardava in malo modo.
Allison Evans, cioé me, era reputata come la 'sfigata amica dei più popolari' non sono mai stata ben accettata in queste quattro mura, se non per il fatto di conoscere Harry, Liam, Louis, Niall ed essere la ex di Zayn. Mentre stavo con lui mi sentivo invincibile, la mia autostima era alle stelle e la mia felicità anche. Ho sempre amato quel ragazzo dal giorno in cui lo conobbi, fino a ora.
Sorrisi amaramente, mi ricordavo perfettamente tutte le cattiverie che dicevano, e dicono tutt'ora, su di me. Le parole di Katie, colei con cui trovai il mio ragazzo, o meglio ex, a letto insieme; 'lui ti tradisce' e io, da povera illusa, non le ho creduto.
Non ho mai avuto un altro ragazzo oltre a Zayn, nè prima, nè dopo. Ero nell'idea che il principer azzurro esisteva e che l'amore era il sentimento più bello che esistesse, credevo che Zayn fosse il ragazzo giusto per me. Credevo che lui un giorno mi sposasse e cose simili, non ho mai riflettuto che niente dura per sempre; neanche l'amore.
Non ho mai scoperto il motivo del suo tradimento, ma sapevo che c'entrasse il fatto che non mi sono mai concessa a lui. Volevo dargli la mia verginità nel momento giusto, invece ho ricevuto tradimenti su tradimenti.

Percorsi l'intero corridioio, arrivando vicino ai bagni femmini; aprii lo sportello del mio armadietto, recuperando il libro di letteratura. Amavo quella materia, potevo definirla la mia preferita.
Mi ripresi dai miei pensieri sentendo una mano sul mio fondoschiena, notai con mio dispiacere che la mano era di Zayn.
«Quando vorrai lasciarmi in pace?» sbottai, chiudendo violentemente lo sportello, togliendogli la mano dal mio sedere.
Zayn sorrise «Se no che mi fai?» domandò inarcando il sopracciglio. Sapeva benissimo come farmi incazzare.
Lui conosceva ogni lato di me, sapeva come aldocciarmi o farmi perdere le staffe. Era l'unico a conoscere anche la più piccola cosa che mi riguardasse, dopo Harry ovviamente.
«Non vorresti davvero saperlo.».
Si morse sensualmente il labbro «Tu non sai come vorrei saperlo.» sorrise, andandosene ridacchiando.

***

«Ragazzi un attimo di silenzio, grazie.» esclamò la professoressa Brown.
Nella classe calò il gelo, molti avevano paura di quell’insegnante, era una donna severa, ma sapeva far bene il suo lavoro.
«Bene ragazzi.» ci richiamò «Ho guardato le vostre situazioni e ho deciso che per la prossima lezione, cioè settimana prossima, dovrete portarmi una ricerca...».
«Cosa?» riconobbi chiaramente la voce del mio migliore amico urlare dalle ultime file della classe.
«Styles stia zitto.» lo zitti la Brown «Prima che venni interrotta dal signorino, la ricerca sarà a coppie.» continuò prendendo in mano il registro. Iniziò a dettare le coppie, che secondo lei venivano prese a caso, ed erano composte da uno bravo, e da uno meno bravo. Era tutto premeditato.
«Evans e Malik.» sentii il mio cognome in lontananza, troppo presa dai miei pensieri. Girai lo sguardo su Zayn e lui subito si morse il labbro mandandomi un bacio. Rimasi scioccata e mi rivolsi alla Brown.
«Mi scusi?» mi lamentai agitando la penna tra le mani «Non si potrebbe cambiare il compagno di ricerca?» chiesi gentilmente.
«Le coppie non si cambiano.» urlò lei rispondendomi in modo sgarbato e negativo.
Rassegnata chiesi scusa e mi presi la testa tra le mani, sarebbe stato un incubo.

La campanella suonò, le lezioni erano definitivamente finite. Raccolsi le mie cose, in modo accurato e le sistemai nella cartella. Mi accorsi di essere rimasta da sola in classe, o quasi. Appoggiato allo stipite della porta c’era Zayn ad aspettarmi. Che felicità.
«Sei felice di essere in coppia con me?» domandò lui lasciando cadere lo zaino sul pavimento.
«Non vedo l’ora.» borbottai roteando gli occhi.
«Pensa al lato positivo: saremo da soli io e te.» mi ricordò lui mordendosi il labbro inferiore. Presi il mio zaino e lentamente mi avvicinai per poter uscire dalla classe.
«Malik non ti fare strane idee. Dobbiamo solo studiare e basta. Capisci il concetto?» domandai irritata al moro. Non gli diedi il tempo di rispondere, superandolo per uscire. Ma, ovviamente, Zayn mi trattenne per un braccio. Mi fece appoggiare la schiena contro il muro, bloccandomi il passaggio.
«Capisco il concetto, ma sappi che tornerai mia. Oggi pomeriggio da me. Alle 16.00 non tardare.» mi soffiò sul viso, prima di sfiorarmi il naso con il suo. Deglutì pensando a quelle sue labbra che tanto amavo, già sentivo il suo sapore sulle mie. Ma non fu così.
Si staccò velocemente da me, raccolse il suo zaino lasciandomi imbambolata ad aspettare un suo bacio.
Ero messa davvero male, allora.

Uscì fuori dall’istituto e vidi i ragazzi che mi stavano aspettando, per i vari saluti.
Conoscendoli, e conoscendomi, ci saremmo trattenuti troppo a parlare, ma volevo tornarmene subito a casa. Già dover pensare che passerò un intero pomeriggio con Zayn, mi veniva voglia di uccidermi.
Salutai i ragazzi con la mano, prendendo, dalla tasta inferiore dello zaino, il mio mp3. Un po’ di musica mi avrebbe fatto bene.
«Ricordati che devi essere puntuale.» mi urlò dietro Zayn.
Mi girai a guardarlo, per poi fargli il dito medio che lui ricambio con un sorriso.
Scossi la testa e infilai le cuffia, i Thirty Second To Mars mi avrebbero aiutata.

Pov. Zayn

«Zayn che dovete fare oggi pomeriggio?» mi richiamò Louis dal mio stato di trans.
Accesi la sigaretta, facendo il primo tiro «Siamo in coppia per la ricerca...» ammisi, facendo un secondo tiro.
«Sicuro?» domandò ancora dandomi una leggera spallata «Non è che vi darete alla pazza gioia?» continuò, alzando le sopracciglia.
«Anche se fosse?» lo istigai «Tu sei fidanzato e non potresti mai darti alla pazza gioia con lei.» sorrisi trionfante.
«Ma io non vorrò mai darmi alla pazza gioia con lei.» mi rispose a tono.
«Non hai mai tradito Eleanor?» domandai.
Louis scosse la testa «Quando sei innamorato metti la testa a posto.» spiegò.
Chiudi la bocca, Zayn, fai più bella figura.
«Pensate se si innamorà proprio di lei...» intervenne il biondo tra le risate.
«Niall» lo riprese Liam «Lui è gia innamorato di Allison, ma è troppo stupido da ammerlo!» esclamò.
«Ma che cazzo dite.» sbraitai alzando la voce.
Harry mi diedi una pacca sulla spalla «Come se adesso non ti piacesse più.» sorrise «Devi solo ammettere ciò che provi e riconquistarla!».
Mi alzai di scatto «Non provo più niente nulla per lei.» guardai il terrone, evitando di guardare in faccia ai miei amici.
«Ne sei sicuro?».
«Mi sta sui coglioni, la detesto.» dissi nervosamente «A domani.» li salutai, allontanandomi dai loro a passo svelto.
Allison per me era un capitolo chiuso e tale doveva rimanere.

Continua...

 

Spazio d'autrice
 

Ringrazio tutte le persone che hanno letto il primo capitolo e di conseguenza anche questo.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.
 

 

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo. ***


 

Terzo Capitolo.


Spensi la televisione, stropicciando gli occhi con le mani chiuse a pugno.
Guardai nuovamente l'orario e costatai che era ora di andare a casa di Zayn. Aprii la cartella, recuperando il libro di letteratura per poi metterlo nella borsa. Misi la borsa sulla spalla sinistra e uscii di casa. La suoneria del mio cellulare mi fece solbazzare, facendomi cadere le chiavi per terra. Presi il telefono dalla tasca dei pantaloni, spalancai gli occhi scoprendo che il mittente era mia madre.
«Pronto?» risposi alla chiamata, recuperando le chiavi dal pavimento e chiusi la porta d'ingresso
«Allison, sono io, mamma.» ma va? «Come stai? Tutto bene? È successo qualcosa?» domandò a raffica.
Rimasi stupita per le sue domande, non era mai stata così premurosa «Mamma tutto bene.» m'incamminai verso casa di Zayn.
«Sicura?» domandò con voce graffiata.
«Mamma.» la richiamai «Mi senti?» domandai certando di sovrastare i rumori, ma invano.
«Tu.tu.tu.» imprecai, era saltata la linea. Sbuffai rimettendo il telefono in tasca, molto probabilmente non l'avrei risentita per molto tempo.

Arrivai sotto casa di Zayn e con coraggio citofonai; per mia (s)fortuna non rispose nessuno. Guardai l'orario ed erano passati più di cinque minuti. Strinsi i pugni, Zayn mi aveva pure dato buca per un compito di scuola. Ma quanto poteva essere idiota?
Sicuramente in questo istante sarà con qualche ragazza a scopare, come suo solito. Quel ragazzo mi faceva proprio ribrezzo, ma veramente tanto.
Mi girai, dando le spalle alla porta d'ingresso, scesi i gradini e mi incamminai per tornarmene a casa.
«Te ne vai di già?» la sua voce irritante mi bloccò «Non abbiamo nemmeno incominciato!» mi girai trovandolo appoggiato alla porta. Aumentai il passo verso di lui, furiosa, gli puntai il dito «Sei un defic…» mi bloccai quando notai, Zayn, con un solo asciugamano legato alla vita e il corpo completamente bagnato. Che visione celestiale.
«Sei già senza parole?» rise lui «Pensa quando vedrai il mio amico la sotto.» si indicò l’intimità.
«Fai schifo!» Zayn rise più forte, per poi spostarsi, facendomi i entrare in casa.

Casa sua era come me la ricordavo, con mobili antichi e sempre luminosa. Era una villa posta su due piani, di sopra c'erano le camere, sotto cucina, salotto e salone per mangiare. Mi avvicinai al muro, c'era una foto che attirò la mia attenzione. La guardai attentamente e mi ricordai di conservare anch’io quella fotografia, fu scattata poco più di un anno prima, ritraeva me e lui abbracciati. Sentii una sensazione di malinconia, mi mancavo quei momenti: io e lui felici, almeno così credevo.
Dei rumori provenire dalle scale, mi distrassero, ovviamente era lui. Zayn si era cambiato indossando una tuta e una canotta. «Incominciamo?» domandai guardandolo. Il moro annuii sussurrando un lieve ‘si’.
Dopo un paio d'ore sui libri, decidemmo deciso insieme di fare la ricerca su William Shakespeare, un classico. Era forse uno dei poeti inglesi più bravo che esistesse nella storia e stranamente piaceva anche a Zayn. Scrivemmo all'incirca cinque pagine, a mano, di ricerca ed eravamo esausti, così decidemmo di fare una pausa, per poi continuare un altro giorno, ma l'idea di tornare da lui non mi andava a genio.
Lo visi alzarsi, andando verso la cucina a bere, stavo ancora ricopiando le ultime frasi, per poi chiudere i libri, e quaderni.
Lasciai cadere la penna sul tavolo, stiracchiando la schiena. Mi feci per alzare, ma una leggera pressione sulle mie spalle mi fece risedere sulla sedia.
Non ci volle un genio per capire che erano le sue mani che poi finirono per abbracciarmi il collo.
Cosa stava facendo? Mi sentii mancare sentendo il suo calore, e il suo fiato, sulla mia pelle.
La sua barba solleticò la guancia «Hai voglia di guardare qualcosa in televisione?» sussurrò con voce roca.
Non mi stupì dei brividi che causarono la sua voce alla mia corpo «Va bene...» mormorai.
Zayn, allora, sciolse quella sorta di abbraccio e si sedette sul divano senza aspettarmi. Mi alzai dalla sedia con cautela e cercando di fare nessun rumore.
Lo notai seduto sull’estremità del divano ad angolo. Notai che aveva messo su MTV, ma poco mi interessava; il profilo perfetto del mio ex ragazzo mi ipnotizzò. Le sue labbra leggermente schiuse, le sue palpebre che sbattevano con le sue lunge ciglia, il suo naso perfettamente scolpito, mi persi così tanto che non guardai dove appoggiai i piedi.
Una sensazione di vuoto invase il mio corpo, fu li che capì che stavo cadendo per terra. Zayn fu più veloce, prendendomi dai fianchi, mi impedì di fare una caduta violenta sul pavimento.
«Attenta a dove metti i piedi, potresti farti male.» la sua voce era dolce e premurosa, il contrario del suo solito tono.
«G-grazie, davvero.» fu la prima volta che lo ringraziai dopo un anno.

Ci sedemmo sul divano, non molto distanti l'uno dall'altra. La situazione era strana, mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo.
Continuammo a vedere video musicali proiettati su MTV, ogni tanto, Zayn, canticchiava le canzoni; ma quando mi soffermavo a guardarlo, lui smetteva di cantare facendo finta di nulla.
«Ti piaccio?» domandò girandosi nella mia direzione.
Deglutii «C-come?» balbettai.
«Continui a fissarmi, ti piaccio?» domandò ancora.
Scossi la testa «Assolutamente no.» nagai, tornando a guardare la televisione, facendo finta di niente, ma lo sguardo del moro rimaneva fisso su di me. Avvampai.
«Non mi ricordavo che fossi così timida…» esclamò, sedendosi più vicino a me. Mi sentivo in soggezione e io odiavo essere al centro dell’attenzione: diventavo rossa e mi bloccavo «…eh che fossi più bella, quando arrossivi.» mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sfiorò leggermente la mia guancia con le dita, a quel tocco, la parte che sfioro, inizio a ‘bruciare’ di calore.
«Non sono bella, ti sbagli.».
«Perché sei così?» esclamò scocciato «Perché devi essere sempre così dura con te stessa?».
Abbassai lo sguardo, incapace di rispondere. La mia autostima non esisteva da tempo.
Mi alzò il viso con due dita «Sei una meraviglia, ma ancora non lo capisci.» soffiò sulle mie labbra, fissandole «Sei forte, hai subito tanto male nella vita, ma sei ancora qui. Non ti piace parlare di te, hai paura dell’affetto questo anche per colpa mia... Hai paura di rimanere da sola. Ma tu non sai di essere bellissima.» mormorò.
«Zayn…» non ebbi il tempo di finire che le sue labbra furono sulle mie. Rimasi bloccata, assimilando la vicenda. Zayn chiuse gli occhi, aspettando che io ricambiassi il suo bacio. Schiusi le labbra, lasciandomi andare al suo tocco delicato. La sua lingua si intrufolò lenta, ed esperta, nella mia bocca facendola incontrare con la mia. Assaporai il suo gusto, agganciando le braccia al suo collo, presa dalla passione e trasporto della situazione. Mi sembrava tutto così sbagliato, ma nello stesso tempo mi sembrava giusto. Morse delicatamente il mio labbro inferiore, staccandosi, appoggiò la sua fronte contro la mia, aspettando che il respiro tornasse regolare.
«Volevi questo bacio?» domandò aprendo gli occhi.
Allentai la presa sul suo collo «… non saprei.» sussurrai.
Sorrise «Se non avessi voluto baciarmi mi avresti allontanato.».
Sciolsi definitivamente la braccia dal suo collo «Ero presa dal momento... e poi non mi hai dato il tempo per allontanarmi» dissi la prima cosa che mi passo per la mente. Mi alzai imbarazzata dal divano, dirigendomi nel salone in cui avevamo studiato.
«Te ne ho dato di tempo.» mi accusò, seguendomi.
Mi morsi il labbro nervosamente «Non è vero e poi non mi è piaciuto.» risposi acida.
Zayn rise leggermente «Se la pensi così…’ iniziò cingendomi i fianchi «…ti farò impazzire.» concluse mordendomi le labbra.
Lo scostai violentemente, ravvivandomi i capelli «Lasciami stare, non sarò mai tua.» ringhiai.
Il moro alzò le mani in segno di resa «Ehi, non ho mai detto che volevo rendermi mia…» si leccò le labbra «…ma se vuoi questo, accetto.» mi squadrò il corpo.
Lo fulminai con lo sguardo, presi la borsa, dirigendomi alla porta. Zayn aprii la porta, ma prima di lasciarmi andare mi diede una pacca sul sedere.
Serrai la mascella «Sei un porco.» urlai.
Rise «Sarai di nuovo mia.» sussurrò prima di chiudere la porta.
Scossi la testa e uscii dal vialetto, questa giornata era da dimenticare.


Pov. Zayn

Tornai a distendermi sul divano, passandomi una mano tra i capelli.
Sospirai, non poteva essere vero. Passai le dita sulle mie labbra, mi era piaciuto quel bacio.
Credevo che baciandola non avrei sentito nulla, invece mi trovai a desiderare, mentalmente, che lei ricambiasse.
Riuscì a trattenermi a fatica, per mia fortuna, non notò che il mio amichetto nei bassi ventri si era risvegliato, solo con un bacio. Se avessimo approfondito di più, non sarei riuscito a fermarmi.
All’inizio non mi passo mai in testa di farla mia, almeno per ora. Quando stavamo insieme non la toccai mai, la sfiorai quasi avessi paura di romperla. La rispettavo troppo per rompere la sua purezza; più di una volta mi ritrovai a sognarla, a urlare il suo nome mentre venivo per mano mio o mentre facevo sesso.
Scossi la testa, non poteva piacermi ancora.
Dopo tutto questo tempo non potevo provare qualcosa per lei, era un capitolo chiuso. Avevo giurato a me stesso di non pensare più a lei; di vederla solo come una conoscenza, di tagliare i ponti e trattarla male.
Ma non mi usciva naturale trattarla così. Lei non era come le altre, non lo è mai stata.
«Basta!» borbottai sedendomi composto sul divano.
Non potevo perdere la testa per una ragazza. Avrei giocato con lei, sarebbe stata come tutte le altre.
Perché lei era come tutte le altre.
Sarebbe stata mia e l’avrei illusa. Avrei distrutto definitivamente ogni rapporto con lei.
Lei sarebbe impazzita, non io. Devi falla tua, la mia mente mi urlava contro.
Ma un dubbio mi fiondo in testa. Se poi quello che sarebbe impazzito fossi stato io?


Continua...

 

Spazio d'autrice


Buon pomeriggio, come sempre spero che la mia storia vi piaccia. Non abbiate timore diventerà molto più bella.
Come sapete all'inizio la storia deve ancora prendere forma, quindi non abbandonatevi. Non ve ne pentirete.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.
 

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo. ***


 

Quarto capitolo.


La tensione mi stava uccidendo.
Non volevo andare a scuola, più che altro non volevo vedere Zayn.
Durante la notte ripensai a ciò che successe con lui e arrivai a una conclusione: dovevo evitarlo.
Camminai a passo veloce arrivando sotto casa del mio migliore amico, leggermente in ritardo.
Il riccio mi cinse le spalle con un braccio «Ma tutti questi ritardi?» mi accusò «Stanno diventando frequenti.».
«Hai ragione.» mi scusai, baciandogli la guancia «Ma mi sveglio tardi e devo fare tutto di fretta.» Harry annuii, stringendomi al suo corpo.
Sciolsi la presa del riccio, salutando il resto del gruppo, evitando uno Zayn con sorrisino idiota stampato sulle labbra.

Lentamente diminuì la velocità dei miei passi, pur di non ascoltare il discorso dei ragazzi.
Grazie a loro ricordai che oggi, a scuola, ci sarebbe stata un’assemblea per gli stupenti. Cioè tre ore a non fare nulla, ascoltando i discorsi del preside.
«Ci sono rimasto male, prima.» Zayn si affiancò a me «Non mi hai manco salutato.» sorrise, facendo un tiro della sua Marlboro light.
Cercai di non guardarlo, il solo fissarlo mi mandava in confusione «Ciao!» borbottai, mentre con la mano agitai il vario fumo di sigaretta che mi stava venendo addosso.
Buttò il mozzicone, soffiando fuori dalle labbra la nuvoletta bianca «Un bacio sarebbe gradito, sai?» domandò serio.
Avvampai, non poteva chiedermi questo «Scordatelo, Zayn.» dissi atona., senza far trapelare nessuna emozione
Alzò le spalle «Vedremo.» rispose allontandosi da me. Quel ragazzo era bipolare.
Un minuto prima ti trattava in modo educato, a volte anche con dolcezza, cinque minuti dopo ti rispondeva male e se poteva ti offendeva pure. Capire Zayn Malik era impossibile.

***

Asciugai le mani con i fazzoletti.
Il bagno della scuola era poco rifornito, specialmente per la cartai genica.
Il suono della campanella mi annunciò che l’assemblea era appena iniziata, perfetto sarei rimasta in piedi per tutta la sua durata; me la presi con comodo, e uscii dal bagno. I corridoi erano completamente deserti, potevo sentire perfettamente il rumore delle miei stessi passi.
Arrivata in aula magna, non avevo mai visto così tanta gente tutta insieme. Cercai con lo sguardo i miei amici, finche non vidi Louis mentre si sbracciava verso la mia direzione.
«Scusa, scusa.» iniziai a ripetere a ogni studente, per avergli tolto la visuale, finché non arrivai al mio posto.
Solo in quel momento vidi chi c’era alla mia sinistra «Tutto bene?» domandò Louis sorridendomi.
Annui «Si, sarà una noia mortale.» costai vedendo il preside salire sul palco e prendere in mano il microfono.
Louis sospirò «Hai ragione, per questo sto messaggiando con Eleanor!» ridacchiò, mostrandomi il telefono aperto sui messaggi.
Scossi la testa, divertita «Ma se messaggi con lei tutto il tempo?» lo accusai indicandolo con l’indice.
Alzò le mani in segno di resa, ridendo. Gli diedi una leggera spallata per poi sedermi composta, ascoltando il discorso del preside Wilson.

«Per i 25° anniversario dell'istituto, parlando con il corpo docente, a fine anno ci sarà una festa…».
Tutto ciò non era una novità, questa voce girava da tempo tra gli stupenti, ma nessuno aveva mai avuto una conferma fino a oggi.
Il preside spiegò tutto ciò che sarebbe successo, a fine anno. Mancava all’incirca un mesetto, ma i rappresentanti degli studenti iniziaronò a proporre varie idee; associarono la festa, a un falò.
L’ultimo giorno di scuola ci sarebbe stata la finale per la squadra di calcio, in cui Louis era capitano e i ragazzi giocavano in squadra con lui, e se avessero vinto ci sarebbe stato un motivo in più per festeggiare.
Più ascoltavo le parole del preside e più mi veniva da dormire; mi guardai attorno: certi studenti erano in stato comatoso, alcuni parlavano tra loro, chi massaggiava o ascoltava la musica. Poche persone stavano ascoltando il discorso e io ero una tra quelli.
Accavallai le gambe, staccando leggermente la schiena dalla sedia in cui era appoggiata. Fu in un attimo che sentii una mano accarezzarmi alla base della schiena. Guarda Louis, ma era intento a scrivere un messaggio, aggrottai la fronte e guardai la mano incriminante: Zayn.
Le sue dita percorsero, lentamente, tutta la spina dorsale arrivando al lembo della maglietta e la sovrastò insinuandola al di sotto. Il suo tocco delicato sulla mia pelle, che piano piano, sentivo che si stesse riscaldando. Rabbrividii.
Mi alzai di scatto, da far cadere la mano di Zayn sulla sedia, allontanandomi e uscendo da quell'inferno.
Zayn non poteva causarmi tutte queste emozioni. Non dovevo avere a che fare con individui del genere.
Sarebbe stato solo un gioco, conosceva la mia timidezza e sapeva benissimo che non sarei stata in grado di reagire alle sue provocazioni. Per Zayn questa era solo una sfida e nient’altro.

Percorsi tutto il corridoio, arrivando davanti al mio armadietto, mi appoggiai a esso con la schiena, sospirando.
«Perché sei scappata?» rabbrividii, sentendo la sua voce.
Guardai verso la sua direzione e notai che si stava avvicinando a me «Non sto scappando.» mormorai staccandomi dall’armadietto.
Zayn sorrise dimezzando le distanze tra noi «Ora che guardo bene, hai un bellissimo corpo.» ammise, squadrarmi da capo a piedi.
Lui sapeva che non amavo il mio corpo.
«Usi la stessa battuta con tutte?» domandai con acidità.
Scosse la testa «Solo con te dico determinate cose.» sorrise appena «Amo i tuoi bellissimi occhioni blu.» la sua mano accarezzò la mia guancia, facendomi fremere «E lo sai che mi piace quando arrossisci… Come ora?» domandò.
Abbassai lo sguardo sentendomi il viso andare a fuoco, sapeva usare la mia timidezza come arma contro me stessa. Sapeva quali erano i miei punti deboli e sapeva, anche, che lui era uno di quelli.
Tornai a guardarlo solo quando fece scontrare i nostri corpi, bloccandomi contro il muro «Non te ne frega nulla di me.» biascicai, evitando il contatto visivo.
«Tu credi?» cedetti e alzai lo sguardo, perdendomi nei suoi occhi. Come potevano due semplici occhi scuri a farti perdere la lucidità?
Mi cinse i fianchi con le mani, facendo scontrare i nostri petti, il mio cuore sarebbe potuto esplodere «Se vuoi fermarmi fallo ora...» sussurrò sulle mie labbra, fissandole.
Non riuscii a rispondere, persa tra i suoi occhi, a scrutare ogni sua minima mossa. Anche se avessi avuto la forza, non lo avrei mai fermato.
Troppo desiderosa della sue labbra.
Mi fissò cercando una mia risposta, ma che non arrivò. Il mio organo posto al centro del petto, chiedeva pietà; quando le sua labbra si trovarono sulle mie, lo sentii chiaramente arrivarmi il gola. Avevo sognato quelle labbra tutta la notte, quasi da tenermi sveglia.
Le sue labbra calde baciarono le mie, delicatamente, non aspettai altro desiderosa di ricevere di più, schiudendo immediatamente le labbra. Nelle nostre bocche, le lingue, incominciarono a danzare, si cercavano disperatamente. Zayn mi strinse maggiormente a se, mentre io allacciai le mie braccia attorno al suo collo per non allontanarlo. Si staccò dalle mie labbra, sfiorando con esse il contorno della mascella, arrivando al collo; lo torturò, baciò e succhiò un lembo di pelle, mordendolo appena.
«Zayn...» mi lasciai sfuggire il suo nome, stringendo le punte dei suoi capelli.
Le sue labbra tornarono sulle mie, baciandole appena «Allie sei...» il suono della campanella lo interruppe, ancora con il fiato corto mi lasciò un ultimo bacio, lasciandomi li con le labbra gonfie e con una grande voglia di lui.


Pov. Zayn

«Zayn, dov’eri finito?» urlò Niall correndo verso di me.
Mi leccai le labbra sentendo ancora il suo gusto «Scusa, ero uscito a fumare.» mentii, mostrando la sigaretta che stringevo tra le dita. Il biondo annuii sedendosi sulla panchina accanto a me. Rimasi imbambolato a fissare la figura di Allison mentre usciva dall’ingresso, accompagnata da Liam e successivamente uscii anche il resto del gruppo.
Sorrisi fissandola. Mi ritrovai a domandarmi perché stavo sorridendo vedendola.
Non era da me, di solito sorridevo per una ragazza solo dopo esserci stato a letto, invece ora stavo sorridendo per altro. Non ne capivo il motivo.
Durante il bacio mi ero preso bene, così tanto da non voler smettere di farlo. Quando sfiorai le sue labbra sentii una scossa percorrermi per tutto il corpo.
Non volevo che smettesse di baciarmi. Ero arrivato al punto di stare per dirle ‘sei bellissima’ ma fui salvato, fermato, dalla campanella. Scossi la testa, dovevo smettere di pendare a lei e alla sua perfezione.
Sarebbe finito come l’ultima volta: l’avrei pensata tutto il tempo e sarei tornato per piacermi, ancora. Non volevo che succedesse.
Non sono un ragazzo che si innamora. So’ solo fare soffrire e usare le ragazze.
Lei, dopotutto, non si meritata altro dolore causato da me.
Ma se uno dei due si sarebbe innamorato, sarebbe stata lei, non io.

Continua...

 

Spazio d'autrice


Ciao dolcezze mie, vorrei ringraziere tutte le persone che hanno messo nei preferiti/ricordate la storia. Mi riempite il cuore di gioia.
Spero come sempre che il capitolo sia stato all'altezza delle vostre spettative.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.
 

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo. ***


Quinto capitolo.

Dopo l’uscita da scuola decidemmo di andare a mangiarci un trancio di pizza, la pizzeria in questione non distava molto solo cinque minuti a piedi.
«E' buonissima.» borbottò Niall, dando un morso al suo trancio di pizza.
Ridacchiai «Hai perfettamente ragione, è la fine del mondo.» gli diedi ragione, bevendo un sorso della mia coca cola.
Mi ritrovavo tra Harry e Louis di fronte a me c’era Niall, alla sua sinistra Liam e alla sua destra Zayn. Quest’ultimo sembrava assente. Aveva mangiato si o no tre bocconi della sua pizza, non toccando la bevanda.
«Zayn, ma ci sei?» Harry agitò la mano davanti al suo viso, svegliando dal suo stato di trans, interrompendo i suoi pensieri.
Il moro scosse la testa «Si certo, dicevamo?» domandò quasi imbarazzato, prese il suo trancio e li diede un morso.
«Sei sicuro?» intervenne Liam e noi tutti lo osservammo.
Sorrise, alzando le spalle «Certo!» recuperò il telefonino dal tavolo e digitò qualcosa, probabilmente un messaggio.
Sentii una sensazione di pienezza, anche se non avevo concluso il mio pranzo, che fossi gelosa?
«Allie, ma questo è un succhiotto?» scimmiottò Louis, toccandomi il collo.
Zayn quasi non si strozzò con la pizza, a me, invece, andò di traverso la bibita.
«Forse...» borbottai rossa in viso, abbassando lo sguardo.
«Forse? Dai... chi te l’ha fatto?» domandò incuriosito, Niall, sputacchiando pezzi di cibo ovunque.
Mi alzai dal mio posto, pulendomi le mani sui jeans «Non sono cose che vi riguardino.» presi la tracolla e ci depositai nella tasca anteriore, il cellulare.
Harry mi bloccò per un braccio «Dove devi andare?» chiese premuroso.
«Vado a casa...» sorrisi, baciandogli la guancia «Zayn, alle quattro a casa mia, puntuale.» salutai i ragazzi e uscii dalla pizzeria.
Avevo timore che i ragazzi mi chiedessero ancora chi fosse stato a farmi il succhiotto; di certo non potevo dire ‘è stato Zayn.’ Nessuno si aspetterebbe qualcos'altro tra noi due. Ci fosse almeno qualcosa…

***

Guardai l’orologio e notai che mancavano appena quindici minuti alle quattro.
Preparai il libro di letteratura sul tavolo in cucina e presi la ricerca che portai via da casa di Zayn. Probabilmente oggi l'avremmo conclusa e per me sarebbe stato un sollievo.
Mi sedetti sul divano, prendendo il mio amato libro; avrei potuto leggere qualche pagina prima dell'arrivo del moro, ma i miei piani furono interrotti dal suono del campanello.
«Cosa ci fai già qui?» domandai, facendo entrare Zayn.
Alzò gli occhi al cielo «Oh piccolina, come siamo acide!» sorrise, istigandomi.
Scossi la testa, evitando di rispondergli. Zayn Malik rimaneva un cretino.

Dopo un paio d'ore passate tra poesie e testi, finimmo quella benedetta ricerca. Utilizzammo quasi tutto il pomeriggio, poiché trascrimmo l'intera ricerca a compiuter per poi stamparla.
«Neanche dopo una scopata sono così stanco!» si lamentò, utilizzando una frase troppo fuori luogo.
Scossi la testa ed evitai di rispondergli, mettendo in ordine i libri e penne.
Zayn si alzò dalla sedia, sbuffando «Sarà meglio che io vada...» cercò di rimanere il più distaccato possibile.
«V-va bene.» balbettai, aiutandolo a sistemare il suo astuccio «Prima che tu vada... avrei una domanda da chiederti.» presi coraggio e lo fissai negli occhi, era da ore che la curiosità mi stava uccidendo.
Annuii, guardandomi stranito «Dimmi tutto».
Sentii le mani sudarmi «B-beh ecco… Oggi cosa stavi per dirmi, quando mi…» la sua voce mi anticipò, facendo perdere un battito.
«Ti stavo baciando?» completò la frase, leccandosi le labbra «Era una cazzata, niente di che.».
Anche se non avesse voluto dirmelo, avevo il diritto di saperlo «Ma vorrei saperlo lo stesso, per favore.» lo implorai, sperando che lui non facesse lo stronzo e me lo dicesse.
Ghignò «Amo quando mi implori su qualcosa» come da manuale fece lo stronzo.
Mi diressi verso la porta d'ingresso «Sei insopportabile quando fai così.» sbottai, alzando il tono della voce.
Zayn mi seguii, lasciando a terra il suo zaino «Io sarei insopportabile?!» domandò retorico, ridendo appena «Senti da che pulpito!» mi indicò, scuotendo la testa.
«Almeno non sono una cretina o un puttaniere come te.» sorrisi beffarda, sfidandolo.
In pochi secondi perdemmo il controllo della situazione, arrivando a insultarci a vicenda senza nemmeno rendercene conto. Quasi volessimo sfogare la nostra, e soprattuto mia, rabbia l'uno contro l'altra.
«Sei una stupida, rompiscatole, non ti sopporto!» urlò, stringendo i pugni.
«Tu sei un’egoista.» urlai, spintonandolo appena.
«Cretina!» «Coglione!».
«Sei bellissima...»
«E tu un bugiardo.» risposi in tempo prima che le sue labbra toccassero le mie; chiusi gli occhi, schiudendole . Le sue mani mi cinsero i fianchi, facendo aderire i nostri bacini. Intrufolai le mie mani tra i suoi capelli corvini, massaggiandoli leggermente. Zayn accarezzò i miei fianchi arrivando al sedere con una leggera pressione mi sollevò da terra, prendendomi in braccio. Fece aderire la mia schiena al muro, mettendosi tra le mie gambe, che successivamente allacciai al suo bacino.
Morsi il suo labbro inferiore, consapevole che lo desideravo con tutta me stessa e che lui desiderasse me.
La sua lingua accarezzò lentamente la mia, iniziando una danza tra loro.
Accarezzai il suo petto, scendendo verso il ventre. Arrivai ai lembi della maglia e li oltrepassai sentendo ogni suo addominale sotto le dita.
Può una persona essere così bella e perfetta nello stesso corpo?
Gemetti sentendo la sua eccitazione premuta sulla mia coscia che aumentava impressionalmente.
Smise di baciarmi, guardandomi; con un gesto veloce mi trovai in reggiseno e vidi la mia maglia lasciata andare dalla sua mano, fidendo a terra. Mi sentii subito imbarazzo, non ero mai arrivata a questo traguardo con lui e con nessun altro.
Presi coraggio, sfilandogli lentamente e in modo impacciato la sua maglia nera. Era perfetto.
Per me tutto questo era un mondo nuovo, non sapevo come comportarmi.
Accarezzai il suo petto nudo, sendento i muscoli contrarsi e riscaldarsi dopo il mio passaggio, allentai la cintura e lo sentii sospirare.
Zayn mi bloccò le mani «Calma, piccola...» sussurrò con voce roca «Lentamente, fai aumentare la passione.» sorrise, strinsengomi al suo corpo avviandosi verso le scale.


Aprii la porta di camera mia e non si curò di chiuderla.Mi adagiò delicatamente sul letto, coricandosi sul mio corpo puntellandosi sui gomiti per non pesare.
«Baciami...» cercai impaziente le sue labbra, quasi in preda alla disperazione «Ti prego.» giocò con il gancetto del reggiseno, aprendolo abilmente. Sfilò quell'indumento guardandomi con lussuria, stavo per fare l'amore con il ragazzo che amavano.
La sua bocca leccò il capezzolo sinistro e la mano destrasi chiuse a coppa sul destro. Sentii un fuoco scoppiarmi dentro.
Sentii i pantaloni allentarsi, segno che lui avesse sclacciato i bottoni, che poco dopo finirono sul pavimento insieme al reggiseno.
Guardai il suo viso colmo di eccitazione: i capelli arruffai, fiato corto e le labbra gonfie. Perfetto.
«Sei stupenda...» giocò con l'orlo dei miei slip, accarezzandomi l’intimità da sopra di essi. Avvampai sentendo un calore provenire da sotto la sua mano. Lo desiderato così tanto da bruciare di passione.
Scostò di lato il lembo di tessuto, toccando con due dita le labbra della mia intimità «Bellissima...» entrò in me con un dito, facendomi mancare l'aria. Gemetti stringendogli le lenzuala appena un secondo dito si fece largo dentro di me, riprese a baciarmi aggiungendo, in fine, il terzo e ultimo dito. Ansimai sulle sue labbra, sentendo una fitta di dolore che m'invase lo stomaco.
Le sue dita esperte andarono sempre più in profondità, zittii i miei lamenti con dei lunghi baci, mentre i nostri respiri diventarono sempre di più irregolari.
«Zayn...» gemetti. Sentivo dentro di me un piacere immenso, quasi incrontrollabile «A-amore...».
Le sue dita rallentarono gradualmente, sino a fermarsi «P-perché...» mi lamentai, tentando di guardarlo.
Sorrise, leccandosi le dita soddisfatto del suo lavoro «Verrai in un altro modo, piccola...».
Invertii le posizioni, portandolo sopra di lui. Accarezzai da sopra i jeans la sua eccitazione, facendolo gemere. Presa dall'eccitazione di volerlo vedere nudo, gli sbottonai i pantaloni togliendili assieme ai boxer.
Tenni lo sguardo fisso sulla sua eccitazione e con coraggio la sfiorai con le dita, un suo gemito mi fece alzare lo sguardo. La sua mano guidò la mia, aiutandomi nei movimenti.
«C-continua c-così, p-piccola...’ esclamò tra i gemiti, la sua mano si strinse sulla mia aumentando la velocità «C-cazzo...» buttò la testa all'indietro, pronto per venire, ma non fu così siccome bloccò la sua mano e la mia.
Il suo petto si alzava e abbassava irregolarmente, a fatica mi portò sotto di lui, baciandomi disperatamente.
Mi privò delle mie mutandine, fissandomi negli occhi «P-piccola mia, sei sicura?» mormorò baciandomi a stampo.
Annui, mordendomi il labbro «S-si...» la paura iniziava a farsi sentire, chiusi gli occhi per affrontare la situazione.
«Guardami!» aprii gli occhi, perdendomi nei suoi. Notai la sua espressione seria «Sei sicura?» ripeté addolcendo i toni.
Annui «Si, ma è la mia…» «Lo so piccola mia, sarà perfetto.» mi interruppe, rubandomi un bacio.

I suoi baci rilassavano e mettevano tranquillità. Eravamo completamente nudi, i nostri corpi attaccati e caldi aspettavano solo il momento per fordersi in una cosa sola.
Lasciò un altro bacio sulle mie labbra e allargò delicatamente le mie gambe, senza mai staccare le sue labbra dalle mie; la punta del suo membro entrò con precisione e completò la opera entrando di netta in tutta la sua lunghezza e grandezza. Una lacrima scivolò sulla mia guancia, fu subito recuperata dalle labbra di Zayn; le dita della sua mano intrecciò le mie portando le mani all’altezza del mio viso.
Mi sembrava tutto così irreale. Noi due mentre facevamo l'amore come due innamorati. Il dolore stava pian piano svanendo lasciando spazio ad altre emozioni.
Il mio corpo si abituo subito ai suoi movimenti rotatoi e alle sue lievi penetrazione, che lungo andare diventavano più regolari e profonde.
«Z-Zayn...» ansimai vergognamente sentendo un piacere immenso, invadermi. Appoggiai la testa sulla sua spalla, cosa che imitò, e sentii i suoi gemiti aumentare assieme alle sue spinte.
«V-vieni p-piccola...» continuava a sussurrare, finche insieme venimmo in un urlo strozzato dai nostri baci.
Urlai il suo nome e si accasciò sul mio corpo sfinito e sudato. La sua mano mi accarezzò, calmandomi.

Pov. Zayn

Mi svegliai sentendomi il corpo tutto indolenzito e il calore di Allison al mio fianco.
Mai avrei pensato che un giorno, lei, diventasse mia. Fissai il suo corpo distoso accanto al mio, perfetta.
Baciai dolcemente la sua spalla, svegliandola «Piccola...» sussurrai, vedendola aprire di poco gli occhi «E' ora di svegliarsi...» le baciai le labbra. Quanto amavo farlo.
Sorrise notando, ancora, le nostre mani intrecciate «Rimani qui a cena?» domandò in un sussurro.
La verità è che non volevo allontanarmi da lei «Voglio rimanere con te...» la baciai «Sempre.».


Continua...
 

Spazio d'autrice


Amo questo capitolo, scusate se sembro modesta ma mi piace davvero tanto.
Non sono un asso in queste descrizioni, vi prometto che migliorerò col tempo. Vi prometto in oltre che amerete gli Zallison.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo. ***


Sesto capitolo.
 

Mancavano meno di ventiquattro ore e sarebbe stato il mio compleanno.
Sarei diventata maggiorenne, non sarebbe cambiato nulla da avere diciassette anni, ma era un traguardo che tutti volevano raggiungere al più presto.
Girai l'angolo e arrivai alla villetta del mio migliore amico, Harry, e notai che nessuno era ancora arrivato. Presi il telefonino e controllai l'ora.
«Merda.» ero in anticipo di almeno venti minuti. Non sapendo cosa fare, scrissi un messaggio e lo inviai.
Non sapendo cosa fare, apri un messaggio e lo inviai a Harry.

A Harry: Riccio, sono in anticipo e mi sento sola. Mi fai salire?

Aspettai qualche minuto prima di ricevere una sua risposta. Harry era un ragazzo molto dormiglione, ma bastava poco per svegliarlo. Sorrisi appena ricevetti un suo messaggio.

Da Harry: Mi hai svegliato. Comunque buon giorno, sali. Ti ho aperto.

Mi coprii gli occhi prima di entrare nella sua stanza del riccio, temendo di trovarlo nudo.
Harry aveva la fissa di dormire, o di girare per casa, completamento nudo. Senza vestiti si sentiva libero.
«Posso?» aprii la porta e tolsi la mano dagli occhi «Stranamente sei vestito!» lo trovai seduto sul letto in mutande.
Ridacchiò «Mi sono appena messo i boxer, tranquilla non ti traumatizzerò per le mie dimensioni.» si pavoneggiò.
Scossi la testa, ridendo «Sei sempre il solito!» lo salutai baciandogli la guancia «Come sta il mio migliore amico?» sorrisi.
«Diciamo sono assonnato, tu invece... Come mai tutta sta felicità?» domandò «E' da più di quatttro giorni che sei così euforica.» mi diede una spallata, giocosa.
Questa felicità dipendeva tutta da Zayn, da quel pomeriggio mi scriveva spesso e ci vedevamo altrettante volte «Mi sveglio bene, ultimamente! Sarà il fatto che mia madre non c'è...» mentii.
Sospirò «Te l'ho già detto che puoi venire anche qui, comunque faccio finta di crederci!» mi fece l'occhiolino «Parliamo di cose serie: sabato mega festa di compleanno?» domandò entusiasta.
Deglutii «Devo proprio?!» feci una faccia da cucciolo, ma come semprenon funzionò.
«Non accetto 'no' signorina, quindi sabato ci sarà la festa!» sospirai, demoralizzata «Adesso mi preparo, mancano cinque minuti e i ragazzi saranno qui. Aspettatemi che arrivo subito» gli sorrisi, lasciandolo solo.

Chiusi la porta d’ingresso, uscendo dal vialetto.
«Deduco che tu abbia passato la nottata, qui, no?» sobbalzai, trovandomi Zayn a due passi da me.
Sorrisi e decisi di prendermi una rivincita «Anche se fosse? Non ti dovrebbe importare nulla» ridacchiai.
«Cazzo Allison!» sbottò incazzato «Sei stata con me pochi giorni fa e ieri ti sei fatto un altro?» mai avevo visto Zayn Malik incazzato.
Presi la palla al balzo «Sei geloso?» alzai un sopracciglio «Stai facendo una lieve scenata, sai?» ironizzai.
Si passò nervosamente una mano tra i capelli «Non sono geloso, ma la roba mia non si tocca!».
Rimasi spiazzata «Io non sono un oggetto, Zayn!» lo guardai male «Non hai nessun diritto per potermi considerare tua!» lo superai, dandogli una spallata.
«Invece lo sei e sempre sarà così.» mi prese per le spalle «Non puoi negare la nostra attrazione, non puoi!» mi girò verso di lui, tenendomi ferma dagli avambracci «Quindi, ripeto, sei stata con Harry?».
«Quanto sei stupido!» mi liberai dalla sua presa «Pensi davvero che io sia stata con un altro? Non sono come te, Zayn. » il suo sguardo si abbassò evitando il mio.
«Scusa, non avrei dovuto reagire così...» sorrise, avvicinandosi per baciarmi, ma lo fermai «Cos'ho fatto adesso?».
«Sei geloso?» ripetei quelle nove lettere, impaziente di sapere la verità. Rimase in silenzio, senza proferire parola: avevo avuto la mia risposta.

 

***

La cameriera tornò con le nostre ordinazioni e la mia amata discussione sul mio compleanno, iniziò.
«Sabato ci sarà la festa per Allie, no farfallina?» trucidai con lo sguardo, Harry e lui continuò a parlare «Prima di tutto: dove?».
«Che ne dite di andare al Monkey’s?» domandò Niall, guardando tutti i presenti con un luccichio strano negli occhi. Lui amava quella discoteca.
«Io ci sto!» Louis diede il cinque al biondo che esultava «Harry prepareremo tutto noi?» il castano si rivolte a Harry.
Guardai la scena divertita sembrava come se io non fossi presente, non che mi dispiacesse non organizzare la mia festa di compleanno; ma non ero un amante di questo genere di cose. Harry annui ‘per le nove e trenta in discoteca, va bene?’
«Dio quanto è bello!» sentii Hilary, la mia migliore amica tornata da poco da una vacanza, sospirare pensierosa.
«Di chi stai parlando?» sussurrai per non farmi sentire dai ragazzi.
Lei avvampò «C-cosa? Di nessuno, figurati!» si spostò i capelli su una spalla sola e tornò a messaggiare con chissà chi.
Girai la cannuccia nel bicchiere, deprimendomi sia per colpa del mal di testa, ma anche per il fatto che Hilary era molto distaccata con me.
«Allie, allora? Ti va bene l'orario?».
Scossi la testa e guardai Liam «Come prego?».
«Ti ho chiesto se va bene alle 21.30 come orario?» annui, disinteressata dandogli carta bianca.
Socchiusi gli occhi, appoggiando la schiena allo schienale della sedia; mi drizzai quando la mano sinistra si Zayn, si posò sul mio ginocchiò, tentai di scacciarla più volte, ma invece lui intrecciò le sue dita con lei mie, stringendo lievemente la mia mano. Sorrisi per quel piccolo gesto inaspettato.
«Ci divertiremo, no Allison?» domandò Zayn attirando la mia attenzione.
Sorrisi appena «Certo, se no che festa sarebbe?» risi «Scusate ragazzi, ma mi sento poco bene.» lasciai la mano di Zayn e mi alzai dal tavolo, prendendo la mia tracolla.
«Sicura di stare bene?» si preoccupò, Louis.
«Ho solo mal di testa, nulla di che...» salutai e uscii dalla pizzeria.
Avevo premura di arrivare a casa il prima possibile, sentivo le gambe pesanti e la testa mi girava leggermente.
Non era un semplice mal di testa.

Pov. Zayn

«Niall, io e te partita a Fifa?» lo sfidai come previsto accettò con grande entusiasmo. domandai al biondo.
«Ti batterò, Zayn!» mi sfidò, correndo verso Harry e Louis che stavano a pochi metri di distanza da noi.
Dopo che Allison se ne andò, decidemmo di andare a casa di Liam per svagarci un po'. Oggi non avevamo gli allenamenti di calco, e neanche il giorno dopo, l'allenatore mancava per delle cause familiari.
«Sei molto silenzioso, Zay.» parlò, Liam al mio fianco.
«Non ho molto da dire...» fui salvato dal suono del mio cellulare che annunciava un nuovo messaggio.

Da Allison: Zayn, sono sola in casa, perché mia madre è partita. Ho la febbre e sto sempre peggio.

Rimasi sorpreso dal messaggio, ma l'ansia prese il sopravvento.

A Allison: Arrivo.

«Scusate ragazzi, ma devo scappare!» attraversai la strada, evitando di farmi investire da qualche macchina «Niall, giocheremo un'altra volta!» urlai al biondo.
Harry scosse la testa «Con chi devi scopare? La conosco?» ridacchiai e alzai il dito medio.
Non potevo perdere tempo spiegando la situazioni ai ragazzi, in più avrebbero chiesto spiegazioni sul fatto che lei abbia cercato me; e io non avevo tempo da perdere. Iniziai a correre, tenendo lo zaino sulla spalla sinistra per non farlo cadere a terra. Svoltai l'angolo e arrivai sotto casa sua.
Suonai.

Continua....

 

Spazio d'autrice


Buona sera dolcezze, ma sapete che vi amo tutte? 
Mi avete lasciato tantissime recensioni e mi rendete sempre più orgogliosa di questa piccola creazione.
Vedere Zayn geloso non ha prezzo.

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Baci Valentina.
 

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


Settimo capitolo.
 
Pov. Zayn
 
Suonai.
Aspettai un paio di minuti, davanti alla porta, aspettando che venisse ad aprire. La porta si aprii e il corpo debole di Allison si fece vedere dall’interno della casa: il viso scolorito e la debolezza visibile; a fatica si reggeva in piedi.
Mi avvicinai a lei, prendendola in braccio «Andiamo in camera.» Sussurrai, dolcemente.
Mi sentivo diverso con lei, da quel pomeriggio a casa mia, quando ci baciammo. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma all’improvviso volevo solo prendermi cura di lei.
Allison ne passò tante nella sua vita, anche per colpa mia, ma soprattutto del padre. Mi ricordo, da piccoli, quando arrivava a scuola con i lividi, io rimanevo fermo a guardare, senza far nulla. La sua più grande fortuna, o sfortuna, fu l’ultima volta che Albert, il padre, la picchiò, la madre si rese conto con chi fosse sposata e senza pensarci due volte lo allontanò dalla loro vita.
Volevo la sua felicità, ma sapevo che io non ero in grado di dargliela.
Sono troppo freddo e introverso, per poterle dare amore.
 
L'appoggiai dolcemente sul letto coprendola con una coperta «Come ti senti?» Baciai la sua fronte, scottava.
Chiuse gli occhi «Morire…» Mormorò con voce roca.
Mi distesi sul letto, accanto a lei «Tranquilla è solo un po’ di febbre, tra poche ore tornerai a odiarmi…» Cercai di farla ridere, invano.
Sul suo viso apparve un sorriso sincero «Ci tengo molto a te, sei importante.» Rimasi a fissarla, mentre le sue parole mi tartassarono la testa. Non pensava realmente quelle cose, era solo una conseguenza dell’influenza.
Preso dalla curiosità di sapere la verità, le domandai «Perché sono importante?» Cercando di trovare una risposta a tutte quelle domande che mi giravano nella mia mente.
«Lo sei sempre stato.» Affondò il viso nel cuscino, forse pentendosi della sua dichiarazione.
Non risposi, fui preso alla sprovvista.
Allison mi detestava da molto, ormai, e adesso vengo a scoprire che per lei sono sempre stato importante. Ammetto che in passato avevamo un bellissimo rapporto di amicizia, quasi fosse la mia migliore amica, che poi si trasformò in amore. 
Cambiò tutto quando scoprii che esisteva il mondo del sesso: la mia più grande sfortuna.
 
Cercai di alzarmi dal letto, ma venni bloccato dalla presa della bionda «Rimani qua, con me.» Mi implorò a occhi chiusi. Annui accarezzandole il viso, la strinsi tra le mie braccia, abbracciandola.
«Zayn, ho sonno.» Parlò piano, appoggiando la testa sul mio petto.
Baciai la sua testa «Dormi piccola, al tuo risveglio sarò qui.» Mi sentii un cretino ad averla chiamata in quel modo. Piccola, manco fosse la mia fidanzata.
Non dovevo chiamarla in quel modo, lei non è nulla per me, non provavo più niente.
I miei sentimenti non sono mai esistiti, è un capitolo completamente chiuso.
Ho scopato con lei, ho avuto ciò che volevo, ma alla fine ero una contraddizione naturale.
La odiavo, l’ho baciata. Mi ha cercato, sono corso da lei.
Scossi la testa, come se fosse possibile cancellare quei pensieri che mi assalivano da giorni.
Mi guardai in giro, ammirando la sua camera. Era cambiata: aveva aggiunto una grande libreria e un salottino. Adesso la stanza era più da ragazza matura. I poster dei suoi cantanti preferiti erano spariti, assieme alla carta da parati rosa confetto. La stanza era più piacevole con i muri color panna e l’arredamento più adolescenziale; di fronte al letto, fissato al muro, c’era un plasma, giaceva esattamente sopra la scrivania,  notai il telecomando sul comodino e mi allungai, recuperandolo.
Girai i vari canali, fermandomi sul canale dello sport; stavano trasmettendo una partita di calcio.
Mi passai una mano tra i capelli, solo vedere una partita, mi fece venir in mente gli allenamenti.
Dovevo allenarmi per la partita di fine campionato. Ero un bravo giocatore, ma nell’ultimo periodo non davo il massimo. Sospirai cambiando canale, in tv c’erano solo film d’amore.
Questo genere di film era una coltellata al cuore. Non ero un tipo diabetico o romantico e solo vedere un film, in cui il ragazzo si umiliava per la ragazza, mi provocava conati.
Trovai una posizione più comoda e chiusi gli occhi; del sano riposo, ecco cosa mi serviva.

 
***
 
Sobbalzai sul letto, sentendo il telefono vibrarmi nella tasca.
Passai una mano sulla faccia, cercando di riprendermi dalla pennichella «Pronto?» Risposi alla chiama, senza leggere il mittente.
«Dove sei? Solo le diedi e mezza, dovevi venire da Liam!» Riconobbi la voce squillante di Louis.
Guardai la sveglia sul comodino, vedendo l’orario «Mi sono addormentato, scusami…» Mi difesi, borbottando.
«Non dormi mai il pomeriggio.» Sbottò «Deduco che non verrai più?» Domandò, calmandosi.
«No Louis, ci vediamo domani a scuola.».
Soffocò una risata «Scopa bene!» Scossi la testa, ridacchiando e chiusi la chiamata.
Guardai Allison, era sveglia. Il colorito era tornato normale, si notava che stesse molto meglio. D'istinto le toccai la fronte, non scottava più «Penso che tu non abbia più la febbre.».
Le sue braccia rimasero attorno al mio busto, senza accennare a lasciarmi «Con chi parlavi?» Ignorò ciò che dissi.
«Gelosa?» usai le sue parole.
Alzò gli occhi al cielo «Non è vero!» Si difese, mettendo il broncio.
Decisi di non giocare con lei «Era Louis.» Ridacchiai, vedendo i suoi occhi sgranarsi.
«Oh Louis… Perché stai ridendo?» Mi fulminò con lo sguardo.
Sorrisi abbracciandola, iniziava a piacermi quel contatto «Pensavi fosse una ragazza?» Mi morsi il labbro, maliziosamente.
Strabuzzò gli occhi «Si…No, no!» Urlò, cercando di convincermi «Guardiamo un film?» imbarazzata, cambiò argomento.
Scoppiai a riderle in faccia «Mh, non saprei forse si, forse no.» Mi divertii a prenderla in giro.
La bionda sospirò «Sei impossibile» Mormorò alzandosi dal letto «Horror?» Selezionò un dvd dalla libreria.
Annui al genere di film che scelse, aveva deciso di fare la ‘dura’ con un horror, quando sa benissimo che non riesciva a reggerli; dopo neanche ventina minuti di film, lei, iniziava ad agitarsi e molto spesso si metteva a urlare per la paura. Femmina.
 
In ogni scena in cui si spaventasse, mi saltava letteralmente addosso. Più si spaventava e più mi stringeva, non che mi desse fastidio.
Più di una volta incrociai le nostre dita. Mi veniva naturale farlo.
«Zayn.» Mi richiamò «Il tuo telefono suona.».
Scossi la testa, riprendendomi. Guardai il display del cellulare, era mia madre:
Non mi diede il tempo di rispondere che mi urlò dietro «Zayn, dove sei? Hai visto che ore sono?» La sua voce risuonava preoccupata.
La rassicurai «Mamma tranquilla, sono da un'amica... Torno domani mattina per cambiarmi. Scusa se non ti ho avvertito, mi è sfuggito dalla mente.» Cercai una scusa, al momento.
Ribatte un paio di volte, ma alla fine acconsenti.
Alzai il viso, incrociando gli occhi azzurri di Allison che mi guardavano in modo strano «Che hai?».
Sbatté più volte le ciglia «Rimani qua con me?» Sorrise.
Annui «Se non mi vuoi…» Fui deluso.
Mi interruppe «No, rimani.» Urlò «Non voglio stare sola.».
 
***
 
La mezzanotte era appena scoccata «Ho davanti una neo-diciottenne.» Esclamai, sorridente «Auguri!».
Allie guardò la sveglia «Grazie, Zayn.» Mi ringraziò.
Mi morsi un labbro «Posso darti la prima parte del mio regalo?» Timoroso mi feci mi vicino a lei, inclinò la testa verso destra, guardandomi perplessa «Lo prendo come un si.» Accarezzai la sua guancia, avvicinandomi al suo viso. Fissai le sue labbra, successivamente i suoi occhi. Erano l’opposto dei miei.
Sfiorai il suo naso con il mio, mischiando i nostri respiri.
Chiusi gli occhi azzerando le distanze, baciandola. Non ricambiò subito il mio bacio, forse sorpresa, quanto me, del gesto mio gesto inaspettato. Schiuse le labbra, lasciando che la mia lingua cercasse la sua. Gliela sfiorai gentile, facendo creare una ‘danza’ tra esse, aumentando l’intensità del bacio. Più intimo e passionale.
Presi il suo viso tra le mie mani, mentre lei circondò il mio collo con le sue braccia.
Nella stanza si sentivano solo gli scocchi dei nostri baci.
Ogni suo gesto nei miei confronti era una scossa che saliva lungo la schiena, dandomi un piacere immenso. Non avevo mai provato queste cose. Allentai la voracità del bacio per riprendere fiato, appoggiando la mia fronte contro la sua. Eravamo senza respiro, i nostri battiti erano accelerati.
Con quel poco fiato rimasto, le sussurrai «Buon compleanno, piccola.».
Allie sorrise, baciandomi con trasporto. Ci ritrovammo sdraiati sul letto, lei sopra di me, mentre la stringevo al mio corpo. Non riuscivo a smettere di baciarla.
Fu così che ci addormentammo tra baci e abbracci, mentre il telefono di lei vibrava per i vari messaggi in arrivo.
 
Continua....
Spazio d'autrice

Buon pomeriggio, capite che io sono in fibrillazione per questa storia? 
Mi auguro di non deludervi mai.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo. ***


Ottavo capitolo.

Pov. Allison
 
Sentii una leggera pressione sulle mie labbra. Aprii gli occhi e mi trovai Zayn che mi regalò un suo bellissimo sorriso. Passammo la notte insieme, ma non successe nulla solo coccole e baci.
Non avevo mai visto Zayn sotto questa luce, quasi non sembrava lui. Troppo dolce e romantico.
La scorsa notte sembravamo due fidanzatini, ma non lo eravamo, non lo saremmo stati mai più.
«Buon giorno bella addormentata, dormito bene?» Domandò, dolcemente.
Annui «Abbastanza.» Sbadigliai «Devi tornare a casa per cambiarti?» Sorrisi, mettendomi a sedere.
Mi imitò «Si, sai come sono paranoici i ragazzi.» Borbottò, senza spiegare nulla. Aggrottai la fronte, chiedendogli spiegazioni.
«Harry, continua a chiedermi se c’è qualcosa tra noi due. Louis sostiene che ogni notte mi scopo qualcuna…» lo bloccai.
«Ma è vero che vai a letto sempre con un ragazza diversa.» Mi morsi l’interno della guancia.
Sospirò «Sinceramente, oltre te, non ho avuto nessun’altra...» Esultai internamente, non potevo crederci «Dopo di te…» Ammise, baciandomi a stampo.
Riflettei sulle sue parole: da quando avevamo condiviso il letto, lui non mi aveva ‘scaricata’ come faceva con le altre. Forse, dopo tutto, ci teneva a me? Non intendevo un sentimento vero e proprio, ma almeno una piccola importanza da poter dire: si esisto anch’io.
Mi incuriosii «Cos'hai risposto a Harry?».
Sorrise «La verità!» Lo incitai «Che tra noi non c’è nulla e che non sei il mio tipo!» concluse, alzandosi dal letto e mettendosi i jeans.
La mia felicità morì sul nascere, e io che credevo che gli importasse di me. Diamine, lui è Zayn Malik il puttaniere della scuola,  io sono la sua amica barra ex sfigata; che ha sempre usato per i suoi scopi. 
Finii di vestirsi «Ci vediamo a scuola.» Cercò di baciarmi, invano.
Lo spostai, alzandomi «Buon ritorno a casa!» fui acida.
Mi salutò con un gesto della mano, uscendo da camera mia. Passai una mano tra i capelli, stupida ecco cos’ero.
Fidarmi di lui per cosa? Ricevere questo indietro? Per lui non contavo nulla e sarebbe stato sempre così.
Io povera illusa che pensava pure che magari gli piacessi, certo gli sarà piaciuto portarmi a letto.
Aveva raggiunto il suo scopo, dovevo solo pagare le conseguenze.

Presi il cellulare, c'erano decine e decine di messaggi, li controllai uno a uno.
Era tutti auguri di compleanno, almeno le persone si ricordavano di me. Risposi a tutti con un ‘grazie’ evitando di perdere ulteriore tempo, ero già in ritardo.
Entrai nella cabina armadio, ma non avevo la minima idee di cosa indossare.
Dopo una decina di minuti persi guardando i vestisti, e sperando che mi arrivasse un'illuminazione, ci rinuncia e mi vestii come solito mi era fare: jeans e canotta.
Persi tempo a prepararmi cosi decisi di inviare un messaggio al mio migliore amico:
 
A Harry: Ci vediamo direttamente a scuola, sono in ritardo. Allie.
 
Guardai che nei messaggi non letti, ce era una segnato:

Da Zayn: Non credevo che ti piacesse abbracciarmi così tanto.

Non risposi alle sue quotidiane freacciatine, sarebbe stata una dura giornata, sospirai.
 
***
 
Arrivai a scuola in tempo per sentire la prima campanella suonare. Durante il tragitto, pensai più volte alla situazione con Zayn, ed ero arrivata ad unica conclusione: evitarlo.
Varcai il cancello della scuola, i ragazzi erano al loro solito posto: seduti sul muretto della facciata laterale dell’edificio. Lo notai da lontano, perfetto come sempre, con la sua sigaretta tra le labbra a fissare un punto indefinito sul terreno, stando in silenzio.
Senza accorgermene continuai a fissarlo, non l’avevo mai visto vestito in quel modo: indossava una felpa beige sotto essa portava le sue solite maglie attillate, questa volta era nera; dei jeans con il cavallo basso, con i boxer in bella vista; e come calzature indossava le Timberland, non allacciate.
I capelli erano disordinati, il ciuffo gli ricadeva sulla fronte, non esisteva essere più perfetto.
Salutai i ragazzi avvicinandomi «Buon compleanno, farfallina!» Esclamò, Harry, stringendomi in un abbraccio «Sei grande, ora!».
«Grazie, Harold.» Lo ringraziai, baciandogli la guancia.
Poco a poco mi salutarono e mi augurano un felice compleanno, ringraziai i ragazzi, evitando lo sguardo del moro.
«Sei sexy, Evans.» Ammiccò, Zayn, leccandosi le labbra, attirando l’attenzione dei ragazzi.
Insopportabile.

 
***

Finalmente arrivò l'ultima ora, educazione fisica. Chiusi l’armadietto, avviandomi verso gli spogliatoi.
«Farfallina…» Le braccia di Harry mi avvolsero in un abbraccio dal dietro «E’ tutto il giorno che sei strana. Non mi dire che te la sei presa per il commento di Zayn?» Baciò la mia guancia.
Respirai profondamente «Non me ne frega nulla di Zayn.» Sbraitai, alzando la voce «Ci vediamo dopo» Mi pentii subito del tono di voce che usai contro il mio migliore amico e scappai, rifugiandomi nello spogliatoio.
La divisa per ginnastica era una classica maglietta e dei pantaloncini, mi cambiai velocemente, sperando che l’ora finisse in fretta.
«Malik è un figo.» Come in tutti i licei, le ragazze sparlavano «Si poi hai visto il suo fisico?» Sentii mormorare da una rossa. Non c’era ragazza in tutto l’edificio che non volesse portarselo a letto, oltre me.

Tornai in palestra senza salutare i miei amici, mi appoggiai con la schiena contro il muro, lontana da tutti. Avevo bisogno di rimanere da sola.
«Sono una stupida.» Gli occhi iniziarono a bruciarmi «Mi ha solo usata, ancora. » Non ero mai caduta così in basso, concedermi a un ragazzo che volesse aggiungermi alla sua lista.
Lo guardai flirtare con la capo cheerleader, Katie. Facevano una coppia perfetta: i più stronzi della scuola.
Quella ragazza mi faceva ribrezzo, passava da un ragazzo all’altro, come fossero delle scarpe.
Non aveva pudore, ma Zayn mi faceva ancora più schifo.
Katie abbassò una mano sull’intimità del mio ex, strofinando il suo ‘amico’; il moro si morse il labbro, sospirando. Almeno un po’ di pudore ce l’avevano?
Mi strinsi le braccia al petto, mentre la stretta nello stomaco si faceva più ferrea.
Che fossi gelosa? Gelosa di qualcuno che non era più mio?
«Ragazzi riscaldamento.» Il professore fece la sua entrata «Dieci giri di campo, forza!» che giornata di merda.
 
Mi sedetti da sola in alto negli ultimi posti sugli spalti, guardai i miei compagni giocare a palla volo con una scusa riuscii a rimanere in panchina «Cos’è successo?» Zayn si sedette al mio fianco.
Non distolsi lo sguardo dal capo «Nulla!» Fui gelida, con quale coraggio mi parlava?
Ridacchiò «Non sei mai stata abile nel mentire, stamattina non eri così.» Sorrisi amaramente  «Qualcosa ti turba?».
Lo fissai, sbalordita «Qualcosa mi turba? Fottiti, Zayn, vai dalla cheerleader. Tanto non sono il tuo tipo!» Mi alzai imbestialita, correndo verso gli spogliati.
Fanculo a Zayn e al suo finto cambiamento.
 
Pov. Zayn
 
«Sapete cos' aveva Allison? Sbaglio o era acida con tutti?» domando Liam, attirando l’attenzione.
«Sarà una giornata no.» Alzai lei spalle, bevendo la mia bibita.
Harry mi scrutò «Sai qualcosa che noi non sappiamo?» Scossi la testa «Comunque stavamo dicendo…» Sapevo benissimo che fosse incazzata con me. Non mi ero comportato nei migliori dei modi. La gelosia la stava uccidendo dentro ed era quello che volevo, dovevo capire fino a che punto si spingeva per me. Non sono un bravo ragazzo e non sarò mai un bravo fidanzato. Ammetto che volevo solo portarmela a letto e c’ero riuscito in tempo record, ma dopo averlo fatto con lei, non era stato come tutte le volte. Non riuscivo a definire il mio sentimento per lei, stavo bene solo baciandola. Stavo diventando dipendente di lei.
«Zayn.» Scossi la testa sentendo la voce di Louis «Domani passa a prendere Allison, nessuno di noi riesce ad andare a casa sua.» Spiegò il castano.
Non avevo voglia di ribellarmi «Per che ora?»
«Credo che per le dieci possiate arrivare al locale.» Annui, prendendo il telefono:
 
A Allison: Vengo io a prenderti per la festa. Preparati per le nove e trenta. Sii puntuale.
 
«Avvisata!» Tornai a mangiare la mia pizza, ma una dubbio mi passò in testa.
Forse mi stavo innamorando? Sperai di sbagliarmi.
 
Continua...

 
Spazio d'autrice
 
Non credo che questo sia uno dei migliori capitoli che ho scritto, ma un benino ci sta. Non ne vado matta, ma pazienza.
Spero come sempre che a voi colpisca la storia in modo positivo.

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Capitolo 9
*** Nono capitolo. ***


Nono capitolo.


Uscii dalla cabina della doccia, coprendomi con un accappatoio. Non ero in vena di festeggiamenti, ma non potei fare altrimenti.
Mi persi, fissandomi allo specchio. Ogni tanto volevo vedermi bella, come le mie compagnie di classe. Volevo sentirmi desiderata davvero da qualcuno, ma in questo mondo contava solo la bellezza esteriore.
Scossi la testa «Chissenefrega.» Borbottai, indossando l’intimo nero. Presi il phon, iniziando ad asciugarmi i capelli. Tornai in camera, entrando nella piccola cabina armadio, prendendo l'abito, indossandolo. Era troppo corto, arrivava a metà coscia. Diviso in due pezzi di colore, la parte sopra era bianca con la scollatura a cuore, ma non troppo pronunciata e a meta vita si creava un distacco con una cintura di seta nera, che da essa scendeva la gonna a balze di pizzo nero. Incalzai le decolté nere lucide, tornando in bagno per il trucco e parrucco.
 
Scesi di corsa le scale cercando di non cadere, arrivando all’ingresso.
Mi fermai davanti allo specchio, prendendo fiato «Che la farai!» Mi diedi coraggio e aprii la porta.
«Sei pron…» Le parole gli morirono in gola, guardando il mio corpo «Piccola, mi ecciti da morire.» Si leccò le labbra.
Sorrisi «Davvero?» Lui annui «E se dovessi fare così?» Alzai una gamba, mostrando la pelle nuda e la coscia in bella vista.
Fu in difficoltà «Ti sbatterei all’istante…» Si avvicinò, cercando di prendermi per i fianchi, ma scappai «Piccola, non rendere tutto più difficile!» Parlò roco, era fin troppo eccitato.
«Vado a prendere la borsa e andiamo!» Gli feci l’occhiolino e corsi lungo le scale, tornando in camera. Presi la pochette, preparata poco prima e mi spruzzai del profumo su tutta la superficie del collo.
«Sei bellissima, stasera.» Zayn si appoggiò allo stipite della porta «Devo darti la seconda parte del mio regalo.» Spiegò prima che potessi chiedergli qualcosa. Si avvicinò.
Appoggiò le sue mani sui miei fianchi, stringendoli appena. Senza accorgermene la distanza tra noi scomparve: i nostri nasi si sfioravano, appena. Le sue mani risalirono lungo la mia schiena, finché non arrivarono alle mie spalle; fece una leggera pressione, girandomi. Mi ritrovai a dargli le spalle.
Chiusi gli occhi beandomi del leggero tocco del ragazzo.
Le sue labbra sfiorarono il mio collo nudo baciandolo, tracciò una scia lungo le spalle. Lo guardai, i suoi occhi fissavano i miei attraverso lo specchio. Si staccò leggermente, prendendo dalla tasca interna della giacca un pacchetto: lui stesso lo aprii estraendo una collana con la scritta ‘Forever’. Scosto i miei capelli sulla spalla sinistra, mettendomi la collana. Lasciò un tenero bacio sulla guancia, lasciando la presa sui miei fianchi «Ti aspetto in macchina.» Sussurrò, lasciandomi sola.
Sarebbe stata una lunga serata.
 
***
 
Mi ritrovai a ridere sulla pista da ballo, mai in vita mia mi ero divertita in questo modo. Ballai sulle note dell’ultimo singolo di Rihanno, ancheggiando senza ritegno. Due mani strinsero i miei fianchi, rabbrividii: avrei riconosciuto quel tocco anche tra mille persone.
«Mi concederesti un ballo?» Urlò per contrastare la musica.
Annui, agganciando le braccia attorno al suo collo. Mi lasciai guidare nei movimenti, seguendo il sue ritmo lento. Non andava a tempo con la musica, fissava il mio corpo senza pensare a nient’altro. I nostri corpi erano perfettamente sincronizzati, eravamo perfetti. Il suo respirò mi riscaldò il viso per quanto fossimo vicini, i nasi si sfioravano e nessuno dei due abbassava lo sguardo.
Lo volevo come fosse la mia ancora di salvezza.
Baciai le sue labbra con timore, sentendolo sorridere. Appena schiuse le labbra, la sua lingua sgattaiolò nella mia bocca, approfondendo il bacio.
Il quale diventò subito passionale, feci pressione dietro al suo collo, mordendogli le labbra.
«Piccola, beviamo qualcosa?» Indicò con la testa il bar, sorridendo.
«Ti seguo» Mi prese per mano, facendosi strada tra la folla.

Ci lasciammo cadere sui divanetti, dopo l’ennesimo ballo «Sono sfinita!» Appoggiai la testa sulla sua spalla.
Zayn ridacchiò «Pensa al dopo festa…» Mormorò, intrecciando la sua mano con la mia. Mi sentivo a casa vicino a lui.
«Ti p-piace, farfallina?» Harry si avvicinò tutto purché sobrio «C-ci siamo impegnati m-molto!» Continuò, sdraiandosi sul resto del divanetto.
Non ho mai amato l’alcool e i miei amici lo sapevano, Zayn lo sapeva. Mio padre abusa di liquori, birre e vino; da quando ho memoria sono più le volte che l’ho visto ubriaco che sobrio. Mia madre all’inizio non mi credeva neanche, certo lei era sempre in viaggio e non poteva sapere che lui fosse manesco e un alcolizzato.
«Vado a prendere una boccata d’aria.» Annunciai a Zayn, alzandomi dando posto a Liam, appena arrivato.

Mi strinsi le braccia al petto, appoggiandomi al muro «Sei la festeggiata?» Un ragazzo molto carino, si avvicinò «Sono Jake.» Sorrise, mostrando una fila di denti bianchi. Sembrava il prototipo di principe azzurro.
«Si sono io, Allison, piacere.» Ricambiai la sua stretta di mano.
«Mi concederesti  un ballo?» Mi porse il braccio «Sei molto bella.» Arrossii per il suo complimento.
«Un ballo solo, però!» Tornammo nel locale sotto gli occhi increduli dei miei amici e soprattutto di quelli di Zayn. Il suo sguardo era glaciale, non l’avevo mai visto in quel modo.
«Hai il ragazzo?» Iniziammo a ballare, scossi la testa «La gente non sa cosa si perde, allora!» Mi fece l’occhiolino e ballammo per circa una decina di minuti, nei quali, Zayn, non smise un secondo di fissarmi «Questo è il mio numero, chiamami!» Mi diede un foglietto, sorrisi e tornai ai divanetti.
«Hai fatto conquiste, vedo!» Hilary, nonché la mia migliore amica «Auguri, scusa il ritardo» Sorrise, dandomi un pacchetto.
«Grazie.» Ricambiai il sorriso «Ma da quanto sei qui? Non ti avevo notata.».
Si sedette accanto a Zayn e gli baciò la guancia, facendo roteare gli occhi color caramello del moro «Eri troppo impegnata a prenderti tutti i ragazzi.» Zayn si alzò di scatto, uscendo dal locale.

Pov. Zayn
 
Accesi una sigaretta, bisognoso di nicotina. I miei nervi erano tenuti a dura prova, un’ora prima bacia me e poi si presenta con un prototipo uscito dalle favole. Non aveva nulla più di me, io ero quello desiderato da tutte, non lui.
«Zayn…» Un sussurro uscii dalla sue labbra, perfette. 
Non mi girai a guardarla «Cosa cazzo vuoi?» Sputai come veleno.
I suono dei sui tacchi riempii l’intero parcheggio «Che ti è preso?» Scoppiai a ridere, quasi fossi un malato mentale.
«Non me lo stai chiedendo davvero, giusto?» Diedi un pugno al muro al mio fianco, facendola spaventare «Mi prendi per il culo?» La guardai «Allison, fottiti. Prima vieni alla festa con me e poi conosci un altro, rimorchiandolo.» Urlai, preso dal nervosismo.
«Zayn, io… ».
«Zayn un cazzo. Lasciami stare!» Mi avvicinai alla mia auto «Sai che ti dico? Adesso vado da Katie e me la scopo fino a domani mattina, poi passerò ad un'altra e ancora un'altra.» Guardai il suo viso colmo di lacrime  «Sei prima volevo ricostruire il nostro rapporto, in cinque minuti l’hai mandato a puttane.» Buttai la sigaretta al suolo e salii in auto, partendo.
 
Ero deluso da lei. Non ero un santo, ma non avrei mai pensato che si potesse comportare in questo modo. Quella non era la mia Allison, non si sarebbe mai comportata così.
 
A Liam: Porta a casa Allison, me ne sto andando.
 
Inviai il messaggio al mio migliore amico, spegnendo subito dopo il cellulare.
Provava questo ogni volta che mi vedeva con un’altra?
Scossi la testa, cercando di scacciai l'immagine di lei e di quel ragazzo dalla mia mente.
Non sarei andato da Katie, neanche per far star male Allison.

Continua...

 
Spazio d'autrice

 
Mi emoziono sempre a leggere i vostri complimenti nei miei comfronti. Tutto questo lo devo a voi.
Piccoli guai per i nostri gli Zallison, ma non temete siamo lontani dalla fine della storia vi sorprenderò

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Baci Valentina.

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo. ***


Decimo capitolo.


Il senso di colpa, in queste due settimane, non mi lasciò nemmeno un secondo.
Due settimane a esser ignorata da Zayn, né uno sguardo, né una parola.
Pensavo di non aver fatto nulla di male, finché non mi urlò dietro, alla festa del mio compleanno: le sue parole mi ferirono, mail suo sguardo lo fece mille volte di più.
Sapevo di aver sbagliato, Zayn era stato carino per tutta la serata, la cosa che lo fece imbestialire fu quando Jake, senza il mio permesso, riuscii a rubarmi un bacio a stampo davanti agli occhi del moro. Per la prima volta vidi delusione nel suo sguardo.
«Signorina Evans, mi sembra al quanto distratta che ne dice di distrarsi in corridoio?» La professoressa urlò, interrompendo la sua lezione di economia. Senza farla innervosire, cercai di esser il più veloce possibile e sgattaiolai fuori dalla classe; solo in quel momento mi resi conto che Zayn non c’era.
Sbuffai iniziando a girare per i corridoi, presi le scale per dirigermi nel secondo plesso della scuola; sperando che nessuno sia già nel bagno femminile, lì c’era un ampio davanzale per sedermi.
 
 Dopo circa cinque minuti arrivai al bagno, strinsi la bretella dello zaino, aprendo la porta.
«Come s-sei bravo…» Dei gemiti mi arrivarono alle orecchie, una coppia mezza nuda ci stava dando dentro su un lavandino «L-Lì, proprio l-lì!» La ragazza continuava a gemere senza contento, lei era seduta e il ragazzo, privo solo di maglia e con i pantaloni abbassati, giaceva in mezzo alle sue gambe; dandosi da fare.
Quei sospiri e quei gemiti «Esistono le camere d’albergo!» Abbassai  lo sguardo dalla coppia, più che disgustata.
Il ragazzo si fermò nei movimenti, girandosi di scatto: Zayn e Katie.
Sentii il cuore accelerare, appena il suo viso guardò il mio, ricollegai tutto: saltò la lezione per lei.
Staccandosi da Katie, si aggiustò i pantaloni  «Allison, posso spiegarti tutto.» Recuperò la maglia da terra, avvicinandosi a me.
Deglutì «Tranquillo, non devi spiegarmi niente. Buona continuazione!» Corsi per i corridori, sperando che non mi seguisse. Non mi sarei mai fatta vedere piangere da lui.
 
 ***
 
Mi lasciai cadere sul un seggiolino, sugli spalti. La palestra era deserta in queste ore, non mi avrebbe trovata nessuno. Lasciai libero sfogo alle lacrime, esse uscirono come un fiume in piena. Mi sentivo tradita dal ragazzo che amavo, ma la colpa era solo mia: se non mi fossi comportata così, lui vorrebbe me non lei. Portai le mie mani sul viso, singhiozzando.
Vibrò il telefono, era un messaggio:
 
Da Zayn: Dove sei? Dobbiamo parlare.
 
Non sarei corsa da lui in lacrime, non l’avrei più fatto.
Non volevo sentirmi dire che non ero abbastanza per lui, preferivo vivere nella mia illusione, in cui lui mi amava e voleva stare con me.
Il pianto diventava sempre più forte, isterico, cercai di smettere, ma sembrò impossibile.
La campanella suonò, facendomi riprendere dai miei pensieri. Fissai l’entrata della palestra da li a poco si sarebbe riempita. Desiderai solo di andare a casa, per sdraiarmi e piangere fino ad addormentarmi, piangere finché non dimenticavo tutto. Sarebbe possibile?
«Allie?» Harry era sempre uno dei primi ad arrivare in palestra «Cos’è successo? Perché piangi?» Corse verso di me, salendo la scalinata a due gradini alla volta.
Scossi la testa, cercando una scusa all’istante «N-nulla…» Cercai di asciugarmi le lacrime, balbettando.
«Non mentire, ti conosco…» La sua mano grande asciugò il mio viso «Cos’è successo?» Domandò ancora.
«Mio padre mi ha mandato un messaggio… E…» Trovai una scusa all’istante.
Harry mi interruppe «Tranquilla, non dire nulla.» Mi baciò la fronte, stringendomi al suo corpo, caldo «Vorrei solo prenderlo a pugni.» Sentii rabbia nelle sue parole «Facciamo lezione, così ti distrai.» Mi prese per mano, costringendomi ad alzarmi, forse sarei riuscita a distrarmi.

Uscii dallo spogliatoio senza aspettare nessuno, mi sedetti sul muretto in cortile fissando il cartello, dal quale usciva un fiume di persone intente a tornare a casa. Un pensiero si riversò su Zayn, ero masochista, più lo pensavo, più stavo male.
«Bellissima…» La voce di Jake mi distrasse «Stai bene?» Si sedette alla mia sinistra.
Sorrisi, cercando di camuffare la mia tristezza «Va tutto bene, non sto piangendo… Qualcosa mi è entrato nell’occhio.» Seppi di essermi infilata da sola nei guai.
Ridacchiò «Non ti ho mai chiesto se stessi piangendo, ma fammi indovinare…» La sua lingua schioccò sul palato «Delle lacrime ti sono entrate negli occhi, vero?» Ironizzò, facendomi ridere. Scese dal muretto, posizionandosi davanti le mie gambe «Sei stupenda…» Portò una ciocca di capelli dietro il mio orecchio, avvicinando il viso al mio.
«Non voglio baciarti…» Bloccai la sua avanzata, facendomi indietreggiare.
Mi guardò perplesso «Credevo che provasti qualcosa per me…» Sorrise, amaramente.
Deglutii vedendo il suo viso basso, non si meritava questo «Scusami, ma ci conosciamo così poco…» Mi morsi il labbro, cercando di non risultare patetica.
«Possiamo sempre conoscerci, no?» Come potevo dirgli che amavo un altro «Non sono Malik, giusto?» La sua domanda mi sorprese «So che sei la sua ex, ho visto come vi guardate, non negarlo. Se fossi stato lui, ovviamente non ti saresti fatta tutti questi problemi.» Alzò di poco il tono della voce, dopo tutto aveva ragione.
Rimasi in silenzio per qualche secondo «Davvero… mi dispiace…» Mormorai.
«Il giorno che piangerai per colpa sua, non mi cercare.» Mi lasciò da sola, allontanandosi bruscamente dal mio corpo, combinavo solo casini.
I sensi di colpa, verso Jake, si fecero sentire. Non si meritava quel trattamento. Un ragazzo carino, gentile, si interessa a me e io lo rifiuto come se fosse spazzatura. La colpa non era sua, ma mia. Mentalmente mi ripetevo che lui fosse troppo per me, ma sapevo che mentivo a me stessa. L’unica verità: avrei rifiutato tutti per Zayn.
Mentivo a me stessa quando dicevo di stare bene senza di lui; come potevo non volerlo, quando solo averlo accanto mi rendeva felice?
Volevo solo che tutto tornasse a posto tra noi, come il giorno prima della festa.
Mi mancava costantemente, era sempre nella mia mente. Volevo solo che lui fosse mio. 
 
Pov. Zayn
 
Dire che mi sentivo coglione era un eufemismo.
Avrei dovuto parlarle, ma con quale scusa? Non potevo difendermi.
Non mi sarei mai aspettato che lei ci potesse scoprire in bagno, non sapevo manco perché sono tornato dalla ragazzo con cui l’ho tradita. Non che fosse una brutta ragazza, ma nessuno competeva con la mia Allie. Era come se l’avessi tradita: dalla sera della festa mi ero fatto molte ragazze, ma l’unico motivo per cui lo facevo tutto questo, era per togliermela dalla testa. Più provavo a schiacciarla, più facevo male a me stesso. Nessuna era come Allison, potevano essere esperte, ma non erano lei.  Non mi avrebbe mai perdonato.
 
Accesi la sigaretta che rigiravo da qualche minuto, tra le mani. Mi sedetti sulla prima panchina libera che trovai, impaziente di vederla uscire dalla scuola. Le avevo scritto vari messaggi, ma nessuno di esso ricevette una risposta, come biasimarla, no?
Il suono nella campanella si fece sentire, guardai ogni singolo studente, cercavo il suo viso tra la folla. 
«Prima di motoria ho trovato Allison, stava piangendo…» Harry lasciò andare la cartella, buttandola vicino alla sua «Mi sento impotente a vederla così.» Mi morsi il labbro, sapendo di esser io la causa di quelle lacrime.
«Cos’è successo?».
Louis parlò al posto del riccio «Suo padre l’ha insultata per messaggio.» Sorrisi amaramente, mentii per proteggermi.
Scossi la testa, facendo cadere il discorso «Devo parlarle.» Mi alzai velocemente dalla panchina, cercando Allison, ma la trovai in compagnia di Jake, il ragazzo della festa. Guardai la scena schifato, lui si misi fra le sue gambe e iniziò a parlare di chissà cosa. Senza esitare mi sedetti di nuovo, recuperando dal pacchetto una seconda sigaretta che accessi.
I due iniziarono a discutere quando lui tentò di baciarla, lei lo rifiutò.
Volevo alzarmi, andare da lei e allontanarlo. Mi dava fastidio solo l’idea di un ragazzo che potesse avvicinarsi a lei.
Nervosamente, imprecai attirando l’attenzione dei ragazzi «Zayn… Che hai?» Chiese Louis, dandomi una pacca sulla spalla.
Scossi la testa «Nulla…» biascicai, abbassando lo sguardo sul terreno.
Liam rise «Allora perché stringi i pugni?» Senza accorgermene la mia mano destra era chiusa a pugno «E spiegami anche perché non togli lo sguardo da Allison.» Deglutì sentendo il suo nome.
La domanda fatidica si fece sentire «Sii sincero, cosa provi per lei?» Harry si inginocchiò davanti al mio busta, sorridendo «Ti conosciamo, sai?».
Deviai il suo sguardo «Non lo so…».
«Dopo quel caloroso bacio alla sua festa sembravate una coppia.» Esclamò, Niall «Si Zayn, vi abbiamo visti.» Trattenne una risata, facendomi innervosire.
Alzai le spalle «Non sono da relazioni stabili.» Era vero, non riuscivo a stare per più di cinque giorni con la stessa ragazza, non sarò mai fatto per amare.
«Cosa provi, adesso?» Guardai il mio migliore amico, senza riuscire  a dare una risposta. Cosa provavo realmente? Era solo un gioco per me? «Vorresti alzarti e allontanare quel ragazzo da lei, senza la necessita di baciarla costantemente e quando l’abbracci sai bene.» Mi aveva letto dentro.
«Oggi mi ha beccato mentre scopavo con Katie, in bagno.» Una sorta di fastidio allo stomaco si fece sentire, solo al ricordo del suo sguardo.
«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.» Sospirai, aprendo bocca per replicare, ma fui fermato prima «Parlale, chiarite una volta per tutte.».
Dovevo solo trovare il coraggio di parlarle, niente di più facile.

Continua...

 
Spazio d'autrice

 
Questa storia sta diventando sempre più bella grazie a voi. Io e gli Zallison vi ringraziamo fino alla fine.
Voglio spoilerare una cosa: ci sarà una seconda storia d'amore dentro questa fanfiction, la vedremo più avanti.

 
Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.

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Capitolo 11
*** Undicesimo capitolo. ***


Undicesimo capitolo.


La prese dai fianchi nudi, iniziandola a baciare con foga. Zayn la fece coricare sul letto, divaricandole le gambe, con un gesto rude entrò in lei, facendola urlare.
I corpi andarono in sincronia sembravano perfetti, fatti rimanere uniti. I loro gemiti riempivano la stanza, a ogni spinta la loro eccitazione, saliva a dismisura. Il letto non smetteva di cigolare, ma i due ragazzi erano fin troppo presi dalla passione, per rendersene conto.
«Zayn, ti amo.» Esclamò, la ragazza in preda al piacere.
Il moro le morse il labbro, evitando di urlare «Ti amo anch’io, Katie.».
 
Mi svegliai urlando per via del sogno, mai sognai una cosa del genere in vita mia. Passai una mano sul viso, sentendolo sudato come il reso del corpo. Zayn non amava Katie, non ha mai amato nessuno, lei era solo una ragazza da una botta e via.
Strinsi il cuscino sospirando, mi stavo facendo suggestionare da qualcosa irreale. Non sarei riuscita più a chiudere un occhio.

 
***

Arrivai sotto casa del mio migliore amico, oggi avremmo dovuto consegnare il compito che ci consegnarono settimane fa. Sia io che Zayn, ci eravamo impegnati un sacco per far riuscire un buon lavoro. Avevo bisogno di parlargli. «Ciao, farfallina.» Il mio migliore amico mi salutò con un bacio sulla guancia, stringendomi a lui «Come stai?» Il suo sorriso smagliante si fece vedere.
Notai il borsone e non la cartella «Come mai? Vi dovete allenare?».
Lui annuii, sospirando «Fino al giorno della finale siamo esentati dalle lezioni» Parlò Louis «Ovviamente perché nessuno di noi è rischio bocciatura!» Spiegò.
Aggrottai la fronte «Ma di solito non vi allenate il pomeriggio?» li guardai entrambi.
Louis ridacchiò «Si, ma abbiamo il permesso di allenarci ci più e abbiamo accettato.» Alzò le spalle, raggiungendo Liam che era appena arrivato.
«C’è Hilary, no?» Cercai di nascondere la mia tristezza «Farfallina, che succede?» Tenevo dentro di me da giorni e giorni questa cosa e sapevo che parlarne mi avrebbe fatto solo bene.
«Non parlo con lei dal giorno del mio compleanno, o meglio dalla festa…» Iniziammo a camminare verso scuola, siccome Niall e Zayn erano in ritardo «Non risponde alle mie chiamate o messaggi, a scuola mi evita. Non capisco cosa le ho fatto.» Mordicchiai l’interno della mia guancia «E’ sempre con Katie e le sue amiche, non trovo il coraggio di avvicinarmi.» Ammisi,
«Devi trovare il fegato di parlarle e scoprire cosa c’è che non va…» Sapevo che aveva ragione, ma non ce l’avrei mai fatta.


«Come sono andate le lezioni?» Niall fu il primo a uscire dallo spogliatoio, seguito da un Liam troppo impegnato ad asciugarsi i capelli con un asciugamano.
«Molto bene, voi?» In realtà mi sentii tremendamente sola, a fatica passarono le ore «Ho consegnato anche le vostre ricerche, la professoressa non sa se riuscirà a darci un voto, prima della fine della scuola.» Alzarono le spalle, entrambi «Ma quanto li manca ai ragazzi?».
«Zayn si stava cambiando, invece Louis e Harry stavano finendo di sistemare il borsone.» Guardai la porta dello spogliatoio e uscii il mio migliore amico correndo, subito dopo, Louis, si fece vedere con una bottiglietta d’acqua, intendo a seguire Harold «Quanto sono idioti!» Scoppiò a ridere, Niall.
Fissai la porta aspettando l’uscita del moro, ma tardava «Sta arrivando!» Harry mi abbracciò dal dietro, facendomi sentire i capelli bagnati «Tutto bene?».
Annuii «Alla grande.» Zayn fece la sua apparizione, ancora si stava pettinando i capelli e camminava con in mano il pettine e con l’altra lo specchietto.
Si avvicinò, sorridendo mettendo la lingua tra i denti «Scusate, mi ha fermato Julie.» Quanto poteva essere perfetto mentre sorrideva? «Ci ha invitai alla sua festa, che dite? Ci andiamo?» Ci guardò uno a uno, avvicinandosi a me «Ne hai voglia?» Sussurrò vicino al mio orecchio.
«Per me va bene!» I ragazzi accettarono, concordandosi sull’orario.
Guardai Zayn titubante «Sinceramente io…» Mi sentivo che qualcosa di brutto stesse per accadere, era una sensazione strana e quando succedeva non sbagliavo mai «Preferisco rimanere a casa.».
«Passo prenderti alle otto» Mi fece l’occhiolino, allontanandosi assieme a Liam.
L’unica cosa positiva era che avremmo parlato.
 
***

 
Indossai un mini abito nero con dei tacchi appariscenti rossi, avrebbero richiamato il rossetto anch’esso dello stesso colore. Lasciai il collo scoperto facendo risaltare la collana di Zayn, n’ero innamorata. Guardai l’orologio andando all’ingresso, come previsto il citofono suonò.
Aprii la porta, facendo entrare Zayn e tutta la sua bellezza; la camicia a scacchi tendente sul blu sbottonata appena sul petto, le maniche accartocciate fino ai gomiti. Sotto essa non indossava nulla era a petto nudo e si intravedevano i tatuaggi. Il pantalone nero, aderente, gli fasciava perfettamente le gambe; come sempre erano a vita bassa, ai piedi le sue amate Blazer.
«Andiamo?» Sorrise, spostandosi per farmi passare, scossi la testa «Che succede?» Lo presi per mano, facendolo entrare in casa.
«Ho bisogno di parlati…» Sentii le mani iniziarmi a tremare, mi sedetti sul tavolino, situato di fronte al divano «Siediti, forza…» Presi un respiro profondo, sapendo che poi non sarei più potuta tornare indietro «Mi dispiace per tutto, per Jake e per come mi sono comportata con te. Sono stata una stupida a comportarmi in quel modo, perdonami.» Lo implorai con gli occhi lucidi «Non ricapiterà più, te lo…» Le sue labbra interruppero il mio discorso melodrammatico, quanto mi erano mancate.
«Parli troppo.» Mi prese in giro «Sono io quello che deve chiedere scusa. Ho sbagliato tutto con te. Non dovevo farmi quasi mezza scuola in tre giorni per farti sentire in colpa o meglio per farti ingelosire.» Si passò una mano sul ciuffo «Più di tutto non dovevo scopare con Katie, non meritavi nulla di tutto questo.» Abbassò lo sguardo.
«Pensavo che volessi, Katie.» Mormorai piano.
Mi guardò «Pensavo che volessi, Jake.» Soffiò sulle mie labbra «Evidentemente abbiamo pensato male, entrambi» Sussurrò, facendo combaciare nuovamente le nostre bocche.
 
*** 

Mi guardai attorno, la maggior parte delle persone erano ubriache, compreso anche Jake.
Solo al pensiero di come era conciato, mi veniva il rigetto. Non capivo questa esigenza di ubriacarsi per divertimento. Scesi lungo le scale della casa, tornando al salone principale. Cercai la sua cresta tra le teste della gente, ma non lo trovai, il timore che fosse appartato con qualche ragazze, si fece spazio in me. Non ero la sua ragazza e lui poteva fare ciò che voleva, liberamente.
Tra la folla vidi il cespuglio che aveva in testa, Harry; intendo a strusciarsi su una rossa tutta culo e tette, guardai alla sua destra e trovai Zayn mentre ballava con alcuni componenti della squadra; una ragazza, mai vista, si avvicinò a lui, ma la allontanò bruscamente.
Presi coraggio e mi buttai nella mischia, arrivai al ragazzo e gli sfiorai un fianco «Cristo, ma te ne vuoi andare a fan…» Si girò verso di me, infuriato «Oh piccola, sei tu.» Il suo viso si addolcii e mi sorrise, prendendomi per i fianchi. Mi sembrava ancora così irreale trovarmi a ballare con uno dei ragazzi più belli della scuola, io la ragazza più evitata dell’intero istituto era avvinghiata al più popolare, nonché mio ex ragazzo. Appoggiai le mani sulle sue spalle, stringendole al suo collo. Avvicinò il suo corpo al mio con fare possessivo. Unii le nostre bocche, mordendomi di intanto in tanto il labbro superiore. Sentii la sua lingua giocare con la mia, mentre sentii i suoi palmi accarezzarmi la schiena. Ogni bacio, anche il più piccolo, mi trasmetteva sicurezza e felicità. Il fiato si fece sempre più corto, entrambi ne cessavamo di ossigeno.
Si staccò appena «Cerchiamo i ragazzi.» Soffiò contro la mia orecchia, prima di rubarmi un bacio a stampo. 

Salimmo per le scale mano nella mano. Sentivo gli sguardi delle persone addosso, mi sentivo sotto accusa, come se avessi commesso un omicidio. Aumentò il passo, arrivando in mansarda, dove trovammo i ragazzi intenti a giocare al gioco della bottiglia.
Sventolai una mano verso il mio visto, sentendolo caldo «Vado un secondo a prendere aria.» Informai, Zayn che si sedette sul divano, sorridendomi.
Camminai a passo svelto fino al giardino e mi isolai, sedendomi sulla panchina sotto il gazebo.
«B-Bellezza.» Un ragazzo barcollante, venne nella mia direzione «C-Come m-mai t-tutta s-sola?» La voce era fin troppo camuffata dai singhiozzi per farmi capire chi fosse.
«Sto bene così…» Mormorai, stringendomi le braccia al petto, rimanendo il più distaccata possibile «J-Jake?» Balbettai, riconoscendolo.
Mi alzai dalla panchina «F-Fermati!» Con prepotenza strinse il mio braccio, avvicinandomi a lui. La puzza di alcool mi invadeva le narici, disgustandomi «A-Adesso s-stai q-qui c-con m-me!».
Iniziai a spaventarmi «Lasciami…».
Scosse la testa, appoggiando una sua mano sulla mia bocca per evitare che urlassi; con la mano libera mi prese per le spalle spingendomi contro la staccionata «B-Brava…» Riuscii a divaricarmi le cosce grazie ad una sua gamba. Liberò la mia bocca, bloccandomi le braccia. Iniziai a piangere quando sentii la sua mano alzarmi la gonna del vestito, toccandomi arrogante l’intimità coperta.
«P-Per f-favore…» La sua mano colpii il mio viso violentemente, facendomi sentite il gusto metallico del sangue.
 
Pov. Zayn
 
«Non credete che sia ora di andare?» Il mio migliore amico si alzò, stiracchiando le braccia  «Sono stanchissimo, voi?» Guardai l’orologio al polso ed erano quasi le tre del mattino.
«Sarà meglio andare…» Mormorai, Allison mancava da troppo tempo «Ragazzi vado a cercare Allie, manca da più di quindici minuti!» Annuirono e mi seguirono al piano di sotto «Ti sei ripreso?» Domandai a Harry.
Annuii «Ho vomitato tutto l’alcool sono in forma, ora!» Tentai di ridere, ma non riuscii non trovando la ragazza. La cercammo in tutta la casa, ma di lei non c’era traccia.
«Se aveva caldo sarà fuori, no?» Si avvicinò, Louis «Andiamo a vedere.» Mi prese per le spalle, costringendomi a uscire in giardino.
Girammo per il giardino senza trovarla «Dove cazzo è?» Tuonai, incazzato «Abbiamo girato tutto il giardino e c’è gente solo vicino alla piscina, il resto è isolato. Lei non è qui!».
Louis lasciò la mano della sua ragazza, Eleanor, appoggiandola sulla mia spalla «Deve essere qui, non è scappata!» Liam si allontano da Danielle avvicinandosi a me, ma un urlo ci fece tremare.
«Ditemi che non l’ho sentito solo io!» Niall ci guardò, preoccupato.
«Lasciami, ti prego.» La voce di Allison mi fece rabbrividire «Basta!» Alzai lo sguardo verso un piccolo gazebo, che prima non notai, posto nel fondo del giardino. Senza esitazione corsi, bloccandomi appena trovai, Jake, avvinghiato a Allison, mentre cercava di denudava e toccarla.
Presi per le spalle il ragazzo, allontanandolo dalla ragazza e facendolo cadere a terra. Vidi Allison traumatizzata e sotto shock, si lasciò andare sulle sue gambe, inginocchiandosi. Continuava a piangere senza sosta, fissandomi con un volto pieno di pietà e vergogna. La presi tra le braccia abbassandole la gonna del vestito, da cui si intravedevano le mutandine e le sistemai le spalline dell’abito che mostravano il reggiseno.
«Adesso te la vedrai con noi.» Lo scrocchiare della nocche di Louis mi fece risvegliare «Lurido bastardo.» Strinsi al petto la ragazza, cercando di calmarla, invano.
«Sono io…» La mia voce tremava «Non ti succederà più niente.» Baciai cauto la sua testa «Sono qui!» Continuai a parlare cercando di tenerla lucida il più possibile, incominciò a ondeggiare, sentendola sempre più rigida «Amore, guardami…» Non riuscii a rispondermi, poiché svenne tra le mie braccia.

Continua....
 

Spazio d'autrice
 

Buon pomeriggio, scusate per il ritardo ma ho avuto problemi con il computer.
Vi ringrazio ancora una volta per i vostri splendidi complimenti.

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Baci Valentina.

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo. ***


Dodicesimo capitolo.

Pov. Zayn
 
«Piccola!» Urlai a pieni polmoni «Porca puttana, no, no. Svegliati!» Entrai in pacino, le mani tremarono, mentre la respirazione diventò irregolare. Il corpo di Allison era ricoperto di graffi e piccoli lividi «Niall!» Richiamai il biondo, fermo immobile «Chiama un’ambulanza!» Sgranò gli occhi, riprendendosi. Recuperò il telefono dalla tasta dei pantaloni, facendo partire la chiamata.
Guardai i ragazzi, non sembravano nemmeno loro da quanto duramente stavano picchiando Jake.
Lasciai il corpo di Allison sul terreno, alzandomi: il mio viso era cupo, colmo di odio, il nervosismo erano sopra il limite. Sapevo che se lo avessi toccato, nulla mi avrebbe fermato.
«Spostati!» Fermai il pugno da parte di Harry, posizionandomi di fronte al corpo del ragazzo
Non alzavo spesso le mani sono sempre stato contro la violenza, ma nulla mi avrebbe frenato, ora. Volevo vederlo sanguinare, piangere, implorarmi.
Mi ritrovai a cavalcioni su Jake, senza ritegno incominciai a tirargli pugni dritti in faccia.
Un rumore sordo di un osso, mi fece sorridere: dal naso gli colava il sangue.
Non avrei avuto pietà, Allison non dovevano toccarmela.
«Zayn basta, è svenuto.» Non riconobbi la voce, preso dalla rabbia continuai «Cazzo, fermati!» Liam mi sollevò da dietro, allontanandomi dal corpo di Jake, assieme a Louis. Mi tenevano fermo, continuavano a ripetermi di calmarmi, ma era impossibile. Ero troppo incazzato per calmarmi.
La sirena dell'ambulanza si sentii in lontananza, dei medici si avvicinarono con una barella, coricando Allison, la quale era tra le braccia di Harry. Si allontanarono, portandomela via.

 
***
 
Guardai l’orario, erano quasi le sei del mattino. L’ansia saliva a ogni minuto che passava e i medici non si erano ancora fatti vivi: non sapevo se fosse sveglia, se stesse bene o male. Avevo bisogno di sapere che lei stesse bene, solo questo. Vederla in quello stato, tra le mie braccia mi fece capire quanto fosse importante per me, quanto ci tenessi a lei.
«Ehi…» Alzai lo sguardo dal pavimento, vedendo Allison con una benda in testa, mentre camminava, lentamente, verso di noi. Il suo sorriso era debole, ma anche in questa situazione non lasciò mai il suo viso.
Mi alzai di scatto dalla sedia, correndole incontro «Piccola mia…» Avvolsi la sua vita con il mio braccio, sostenendola a me, abbracciandola delicatamente «Come ti senti?» Scrutai ogni angolo del suo viso, in cerca di verità.
Sorrise «Non benissimo, ma meglio di prima, si.» Poco a poco ci ringraziò tutto e abbracciò ogni presente, Harry stava piangendo silenziosamente mentre la strinse a se. Teneva a quella ragazza, forse più di me, ma erano due voler bene differenti.
La paura che fosse traumatizzata si fece in largo in me, Jake, probabilmente, le fece ricordare le violenze subite dal padre nella sua tenera età. Lei non si meritava tutto questo.
«I medici mi hanno dato il via libero, possiamo tornare a casa…» Allison si avvicinò a me, rifugiandosi tra le mie braccia «Posso tornare a casa con te?» Mormorò timorosa, le baciai la tempia annuendo alla sua domanda. Non l’avrei mai lasciata da sola, non più.
«Non dovevo lasciarti sola, è colpa mia.» Sapevo che fosse così, lo sbaglio lo avevo commesso io, non lei. Non dovevo lasciarla andare da sola «Dovevo arrivare in tempo.» Mi morsi il labbro a sangue, se solo fossi arrivato pochi minuti più tardi non me lo sarei mai perdonato.
Le sue labbra si impossessarono delle mie in un bacio casto e dolce «Andiamo a casa.».

«Casa dolce casa!» Parcheggiai nel vialetto di casa, spegnendo il motore «Abbiamo bisogno di recuperare le forze…» Scesi dalla macchina e presi in braccio Allison, entrando silenziosamente. Quando fummo in camera mia, l’adagiai sul letto senza farle troppo male «Posso?» Presi la mia maglia da calcio, facendole capire che la volessi spogliare.
Annuii «Mi fido di te.» Mormorò piano, avvicinandosi. Abbassai le spalline del vestito, calandole la zip dietro la schiena, lentamente feci scorrere il tessuto lungo il suo corpo, maltrattato. L’aiutai a mettersi la maglia che avrebbe usato come pigiama, poi mi disfai dei miei vestiti, rimanendo in boxer.
«Non ti lascerò più sola…» La strinsi al mio corpo, sotto le lenzuola. Era una promessa fatta a lei, ma soprattutto a me stesso.
Timidamente mi guardò negli occhi «Mi baci?» Sorrisi, per la sua ingenuità. Allungai il mio viso al suo, appoggiando baciandola. Solo quel gesto, mi fece tremare.I suoi baci erano una droga, erano lunghi e appassionarti. Non baciavo così le altre ragazze, probabilmente perché non erano lei. A fatica mi staccai dalle sue labbra, dandole la buona notte.
Non mi sarebbe dispiaciuto, un giorno, reputarla di nuovo la mia ragazza.

 
***

«Zayn svegliati, sono le tre del pomeriggio.» La voce di mia madre risultò stridula nella stanza, il rumore sordo delle tapparelle, mi fecero aprire gli occhi «Allison…» Boccheggiò, guardando la ragazza mezza nuda stesa al mio fianco «Mi devi qualche spiegazione.» Buttai la testa sul cuscino, rimanendo nella stessa posizione, ossia: abbracciato a Allie.
«Non è successo niente, abbiamo solo dormito!» Sapevo che mi stesse guardando male, non fidandosi della mia risposta.
Sospirò «Sua madre è a casa?» Scossi la testa  «Sai quando tornerà?».
«Credo martedì.».
chiese, incamminandosi verso la porta della camera.
«Perfetto, quando si sveglierà.» Indicò Allison «Dille che martedì sera, lei e sua madre, sono invitate a cena.» Sorrise, uscendo dalla stanza.
Passai una mano tra i capelli, spettinati «Che sonno…» Mi soffermai a fissare il viso, mal concio, della ragazza che stava dormendo tra le mie braccia: era bellissima.
Come ho fatto a tradirla? Quel mio gesto le fece solo del male, ma anche a me stesso.
«Buon giorno…» Bofonchiò, Allison, stiracchiandosi appena.
Sorrisi sentendo la sua voce di prima mattina «Giorno, piccola.» Le lasciai un bacio a stampo «Martedì sera con tua madre, siete invitate a cena qui.» L’avvisai prima di dimenticarmelo.
Annuii dicendomi che l’avrebbe chiamata presto per avvisarla. Mi sdraiai comodamente, girandomi verso il suo corpo. Chiusi gli occhi per via della stanchezza Avevamo dormito troppo poco.
Le sue piccole labbra si appoggiarono sul mio collo, tracciando su esso un percorso umido fino alle spalle «Potrei perdere il controllo delle mie azioni.» Mi rilassai sotto il suo debole tocco.
Soffocò una risata, sedendosi sul mio bacino «Quindi, martedì, passeremo del tempo insieme?» Sorrisi maliziosamente «Saremo soli, lo sai?» Rise appena «A cosa stai pensando?» Cercò il mio sguardo.
Le diedi un bacio a stampo «Lo scoprirai.».

Continua...

 

 Spazio d'autrice
 

Vi chiedo scusa se vi ho tenuti col fiato sosteso fino a questo capitolo, ma dovevo.
Se ancora non amate gli Zallison non potete essere miei amici (scherzo).

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.

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Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo. ***


Tredicesimo capitolo.


«Allison vestiti bene, per favore.» Urlò mia madre dal soggiorno. La mattina stessa era tornata dal viaggio di lavoro, ma sapevo che presto sarebbe dovuta ripartire di nuovo. Non era mai stata una madre presente, ma non potevo costringerla a stare a casa. Non le dissi nulla dell’accaduto della festa di qualche giorno prima, mi vergognano e non trovavo il coraggio di dirlo a nessuno. Ai ragazzi feci giurare di non dirlo, Zayn fu quello più difficile, ma alla fine ci riuscii.
«Cosa dovrei mettere?» Brontolai, cercando qualcosa nella cabina armadio.Mi guardai attorno prendendo dei pantaloni neri eleganti, abbinai una camicetta bianca e larga; infine presi delle ballerine nere «Sono pronta!» Avvertii mia madre, scendendo in soggiorno.
«Possiamo andare?» Annui sperando che la serata non diventasse imbarazzante.
 

«Vado a citofonare.» Scesi dall’auto senza aspettare mia madre, intenta a sistemare il fiocco sulla carta della torta.
«Arrivo, arrivo!» La voce di Trisha Malik si sentii fin da dietro la porta che si spalancò «Allison, buona sera. Entra pure.» Sorrise, facendomi entrare.
Non persi tempo a cercare con lo sguardo il moro «Zayn?» Domandai innocentemente.
Sua sorella minore mi indicò le scale «E’ in camera sua!» Le sorrisi, salendo le scale.
Bussai un paio di volte alla porta della sua camera «Safaa ti prego non adesso, lasciami stare!’ La sua voce esasperata mi fece ridacchiare, probabilmente la sorella non gli aveva lasciato tregua.
Aprii di poco la porta «Devo andare via anche io?» Intrufolai la testa nella camera. Zayn era davanti un mobile scegliere un boxer, indossava solo un asciugamano legato alla vita «Disturbo?» Mi morsi il labbro, facendo cadere l’occhio cadde sulla sua schiena completamente fradicia suoi addominali.
Si girò guardandomi «Tu non disturbi mai.» Inclinò la testa di lato.
Mi fece accomodare e mi sedetti sul letto, aspettando che uscisse dal bagno asciutto e cambiato.   Camera sua era perfetta e più pulita di quella di una ragazza. Guardai la scrivania, anch’essa in perfetto ordine e mi sedetti sulla sedia. Incuriosita guardai i vari quaderni e in uno trovai disegni, ma soprattutto ritratti. Lo richiusi e spostai una pila di libri, trovandoci nascosto sotto un quaderno rosso, lo aprii: ogni pagina riportava un testo di una canzone, in fondo al foglio c’era ripetuta una frase e la sua firma. Sentii una pressione sulle spalle, prima che delle braccia mi avvolsero in un abbraccio «Non credevo fossi così curiosa.» Sgranai gli occhi sentendo la sua voce.
Le guance di andarono a fuoco «Scusami non volevo leggerle…» Liberandomi dalla sua presa, mi allontanai da lui.
Ridacchiò «Dovrai farti perdonare…» Si morse il labbro e mi prese per mano «Andiamo ci stanno aspettando.» Intrecciò le sue dita con le mie, uscendo dalla stanza.

 
«Come va la scuola, Allison?» Yaser,  il padre di Zayn, mi domandò.
Mandai giù il boccone, prima di risponde «Va benissimo.» Bevvi dell’acqua, sorridendo. Una mano calda, si appoggiò sul mio ginocchio risalendo lentamente lungo la cosca «Dio!» Riappoggiai il bicchiere sul tavolo «Finiscila!» Ringhiai a bassa voce verso Zayn che indisturbato chiuse la mano a coppa sulla mia intimità.
La risata del ragazzo al mio fianco, fece ricadere tutti gli occhi dei presenti verso di noi «Stai bene, figliolo?».
Deglutii «Si, papà… Ehm stavo solo pensando a una cosa e mi sono messo a ridere.» Sapevo che stesse mentendo, specialmente dalla sua devozione da come massaggiasse la mia intimità.
Socchiusi gli occhi sentendo un leggero piacere «Zayn, a cosa pensavi?» Assottigliai le palpebre, fissando duramente mia madre e la sua voglia di non farsi gli affari suoi.
«Uhm, nulla di così divertente» Il moro si grattò la testa «Forse sarebbe meglio tornare a studiare, non abbiamo finito. Non abbiamo ancora finito» Tolse la mano, alzandosi.
Lo guardai scettica «Ma se sei esoner…» Il suo sguardo mi fece capire di non parlare «Ah, parli del compito per domani?» Lui annuii e mi alzai «Ha ragione, non abbiamo finito di ripassare. Torniamo per il dolce.».
«Ma il dolce?» Chiese mia madre.
«Lo prendiamo dopo, tranquilla.».

 
«Mi hai messa imbarazzo.» Lo spintonai, giocosamente «Sei uno stupido.» Borbottai, stringendo le braccia al petto.
I suoi denti morsero il labbro inferiore, avvicinandosi minacciosamente a me «Se hai coraggio, ripeti.» Esclamò, bloccandomi contro la porta di camera sua.
Deglutì a vuoto «Sei uno stup…» Le sue labbra si poggiarono sulle mie, impedendomi di parlare.
«Ripeti…».
Aprii la bocca per parlare, ma mi bloccò baciandomi ancora «Rifacciamo?» Ridacchiò.
Scossi la testa, in segno di negazione «Baciami!» Lo pregai, fissandolo negli occhi.
Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi.
Gli morsi il labbro inferiore «Baciami.» Sillabai. Non rispose, sorrise appoggiando le sue labbra sulle mie, legandole in un bacio profondo. Le sue mani scesero dai miei fianchi e con una leggera pressione sui glutei mi sollevò da terra, appoggiandomi con la schiena contro la porta. Avvolsi il suo bacino con gambe, avvicinando il più possibile i corpi. Schiusi le labbra sentendo la sua lingua insinuarsi nella mia bocca, Zayn aprii -faticosamente- la porta, per richiuderla con un calcio.


Pov. Zayn
 
Coricandomi sul suo corpo, puntai i gomiti ai lati del suo viso riprendo a baciarla. Ogni parte di lei mi faceva impazzire. Non sapevo ancora cosa provassi per lei, ma non volevo perderla. Stavo così bene baciandola, toccandola, stando dentro di lei. Morsi il suo labbro tremolante, catturandolo in un bacio appassionato: mi stavo drogando di lei. Sfilai la camicia dai pantaloni e la sbottonai, toccando la sua pelle calda. Ci sedemmo sul letto, spogliandoci a vicenda: la sua camicetta fece la stessa fine della mia felpa, abbandonati in un angolo remoto del pavimento. La guardai negli occhi, perdendomi nel suo sguardo color cielo. Baciai la base del collo, accarezzandole con le mani, la schiena nuda. Armeggiai con il gancio del reggiseno, slacciandolo. Baci infuocati scesero sul suo petto, prendendo tra i denti il capezzolo sinistro. Sussultò sentendo la mia lingua tracciare il contorno del capezzolo, torturandolo. Toccai i suoi seni con entrambe le mani, scendendo con la bocca sulla sua pancia piatta,  trovandomi di fronte il bottone dei pantaloni, lo slacciai togliendoglieli. Sfiorai la sua intimità, scostando le mutandine per entrare in lei con due dita. Gemette, trattenendo le urla. Le mie penetrazioni furono sempre più profonde e decise, il respiro di Allie si fece sempre più irregolare. Musica per le mie orecchie.
«Voglio che vieni con me, dentro.» Succhiai le mie dita, appena sfilate dal suo calore.
La situazione si capovolse, facendomi controllare da lei. Baciò le mie labbra avidamente, toccando con le mani il mio petto, con un tocco gentile e delicato, si fermò davanti ai lacci della tuta che abbassò successivamente. L’eccitazione premette contro suo ventre, spaventandola appena. Era la nostra seconda volta.
La guardai ipnotizzato e una sua mano si intrufolò nei boxer, accogliendo il membro tra essa. Lo mosse piano, inesperta nei movimenti. La trovai bellissima, rossa in viso per una cosa del genere. Alzai il bacino, con lei sopra di me, e mi abbassai di più le mutande, mostrando il membro eretto. Avvolsi la sua mano con la mia, aiutandola e incitandola. Ero in estasi, preso dal puro piacere del suo ingenuo tocco.
Ansimai «M-mi f-fai i-impazzire.» La fissai con gli occhi socchiusi e avvicinandosi al mio membro con il viso lo prese in bocca. Stuzzicò con la lingua la cappella, facendomi gemere vergognosamente. «C-Cazzo…» Ansimai più forte quando i suoi denti mordicchiarono la pelle, appoggiai le mani sulla sua testa dettandole il ritmo. Inarcai la schiena sentendo l’orgasmo vicino.
«Non voglio che vieni così…» Ridacchiò, facendomela pagare.
Rapidamente la portai sotto di me, privandole delle mutandine; scalciai con i pieni i pantaloni e boxer calati, insinuandomi tra le sue gambe. Sentivo di essere al limite e di voler di più. Appoggiai le mie labbra sulle sue e con la punta del mio membro entrai in lei, facendoci mancare l’aria.
Il dolore della prima volta non si ripresentò, uscii di poco, affondando in lei completamente. Iniziai a muovere il bacino sprofondando sempre di più in lei
«C-Come sto b-bene…» appoggiai la testa sulla spalla, cingendo i suoi fianchi movendomi in un ritmo maggiore. Mi sentivo solo piacere e la voglia di lei e di baciarla e di stringerla, le altre ragazze non mi davano queste emozioni.
«Z-Zayn…» Socchiuse gli occhi, stringendo le braccia al mio collo, sapevo che mancava poco. Diedi delle ultime spinte violente al tal punto da far arrivare entrambi all’apice del piacere, uscii da lei venendole sulla pancia. Mi sdraiai al suo fianco, cercando la sua mano «Ogni volta che lo facciamo è diverso.» Ammisi, cercando di regolarizzare il respiro «Non sei come le altre.» Affondai il viso tra i suoi capelli, baciandole la testa.
Alzò il viso, guardandomi «In che senso?» Cercò il mio sguardo.
La guardai negli occhi, inumidendomi le labbra «Quando sto con te mi fai provare emozioni diverse, non è solo sesso.».
Si sedette, coprendosi il corpo con il lenzuolo «Cosa provi per me?» Accarezzò la mia guancia, ricoperta da un sottile strato di barba.
Chiusi gli occhi, deglutendo «Io…».
Il bussare della porta, ci distrasse «Zayn, Allison, il dolce è pronto, scendete.» La voce di mia madre, ci richiamò.
«Arriviamo!» Urlai, per farmi sentire «E’ meglio se ci vestiamo…» Mormorai alla ragazza. Nel suo guardo vidi un accenno di tristezza e delusione, annui sollevando il busto. Prontamente presi le sua mani tra le mie ‘ne parleremo la prossima volta, te prometto.».
Sorrise «Non vedo l’ora!».

Continua....

 

Spazio d'autrice


Ciao a tutti, come sempre spero che la storia vi piaccia.
Da questo capitolo iniziamo a vedere la complicità dei miei Zallison, non sono perfetti?

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.
 
 

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo capitolo. ***


Quattordicesimo capitolo.
 
Zayn. Solo quel nome mi metteva i brividi; da quella sera passarono cinque giorni.
Per una volta tutto andava per il verso giusto. Mi sembrava tutto così irreale. Poggiai il viso sulla mano chiusa a pugno, appoggiandomi al banco per la noia. Sentii il telefono vibrarmi nella tasca, era un messaggio:
 
Da Zayn: Piccola, oggi rimani agli allenamenti. Dopo scuola usciamo noi due, soli.
 
Un sorriso da ebete mi si dipinse sul volto. Saremmo usciti per la prima volta da soli, cosa mai successa in passato.
 
A Zayn: Va bene, dopo vengo al campo!
 
***
 
Corsi, in ritardo, verso la il campo «Allie.» La voce di Harry mi fece sobbalzare «Vuoi un passaggio?» Domandò, avvicinandosi.
Scossi la testa, cercando di riprendere il fiato «Sto aspettando Zayn.».
Tentò di non ridere «Aspetta e spera, allora.» Ridacchiò «Non hai qualcosa da spiegarmi?» Chiese, baciandomi la guancia.
Sospirai «Non c’è molto da dire, in realtà…» Cercai di deviare il discorso, ma non ci riuscii.
«Lo ami ancora?».
Boccheggiai «Io…» Morsi l’interno della guancia, annuendo «Non ho mai smesso.» Ammisi.
Harry mi abbracciò, stringendomi «Non voglio che tu soffra, quindi sei prova a farlo: dimmelo!» Annuii «Ti ha toccata in quel senso?» Diventai rossa dalla vergogna «Allison Evans, cosa diavolo è successo?» Sgranò gli occhi.
«Lo abbiamo fatto…» Abbassai il viso, dicendo la verità «…Sia a casa sua che mia.».
«Mi fido di te e anche di lui, so che ti ama in fondo. Devi solo spronarlo…» Storse il naso e guardai l’entrata dello spogliatoio, vedendolo uscire più bello che mai. L’occhio mi cadde vedendo una figura dietro di lui, sgattaiolare via: Katie. «Adesso vado!» Harry mi baciò la fronte e salutò con la mano, il moro che si avvicinò, salutandomi con un bacio sulle labbra.
«Ciao, piccola…» Sorrisi, baciandomi ancora «Mi hai aspettato.» Costatò, prendendomi per mano.
«Se non l’avessi fatto?».
Fece finta di pensarci «Sarei venuto a casa tua, sfondato la porta e ti avrei rapita.» sorrise.
Avvicinai il viso al suo, scoccandogli un bacio a fior di labbra «Mi sarebbe piaciuto.».
«Succederà.».

Entrammo in un bar mano nella mano e ci sedemmo al tavolo «Cosa desiderate?» La cameriera arrivò al tavolo, chiedendoci le ordinazioni.
Zayn prese un menù, sfogliandolo velocemente «Un caffè macchiato, Allison cosa vuoi?» Mi chiese, dolcemente.
«Un frappè alla fragola.» Sorrisi alla ragazza che mi ignorò, lasciando sul banco un bigliettino al ragazzo.
Il moro lo prese «Quanto sono ridicole.» Accartocciò il foglietto, lasciandolo sul tavolo «Era il suo numero, ma non mi interessa.» Rispose alla mia domanda mentale.
Stavo bene con lui non so cosa fossimo noi due, ma più lo frequentavo e più ero felice.
Lo amavo, ma la paura che fosse solo un gioco per lui mi intimorì. Nell’ultimo periodo sembrava cambiato, non mi stuzzicava più, non guardava il culo delle altre ragazze, aveva solo occhi per me.
«Zayn…» Lo richiamai «Ti ricordi quel discorso a casa tua?» Come previsto mi agitai.
Lui annuii «Per questo sono voluto uscire, non abbiamo più trovato un minuto per parlare…» Sospirò «…volevo che finissimo quel discorso.» Giocò con i tovagliolini di carta.
Presi il controllo delle situazione, scoprendo un coraggio mai visto prima d’ora «Cosa provi per me?» Usai le stesse parole dei giorni precedenti.
Si grattò la testa imbarazzato «E’ come se fosse la prima volta, non sono pratico di queste cose.» Deglutii, mordendosi il labbro per il nervosismo «Ciò che provo per te è diverso, non l’ho mai provato con nessun’altra…» Una borsa luccicante sbatté contro il tavolo, spaventandoci entrambi.
«Amore!» Esclamò Katie, sedendosi vicino al moro «Come stai?» Zayn alzò lo sguardo, guardandola sbigottito.
«Ma sei sempre in mezzo?».
Fece la finta tonta «Ho interrotto qualcosa?» passò un dito sulle sue labbra rosse fuoco «Comunque… Il bacio nello spogliatoio dovremmo approfondirlo.» Mi fece l’occhiolino, alzandosi e allontanandosi sculettando. Tutto ora aveva un senso, ecco il perché del suo ritardo. Ecco perché Katie uscii dallo spogliatoio dopo di lui. Lo aveva fatto di nuovo: aveva distrutto la fiducia che gli riponevo.
Recuperai di fretta e furia la borsa, alzandomi dal tavolo uscendo dal locale
«Allison.» La voce di Zayn mi fece rabbrividire «Ti prego fermati.» Mi implorò, inseguendomi.
Sentivo gli occhi bruciarmi, a poco avrei pianto. Non riuscivo a crederci, mi sembrava così sincero, invece. La stretta del ragazzo mi strattonò, fermandomi «Piccola…».
«No!» Urlai «Non provarci, sei un falso, mi fai schifo.» Lo spintonai.
Scosse violentemente la testa «E’ tutto falso, non l’ho baciata nello spogliatoio.» Cercò di difendersi, ma non lo ascoltai.
«Bugiardo.».

Pov. Zayn
 
Non volevo perderla, ogni volta che volevo parlarle dei miei sentimenti c’era sempre qualcosa, o qualcuno, pronto a interromperci o allontanarci.
Una lacrima rigò il suo viso, seguita da tante altre piccole gocce. Le presi il viso tra le mani, asciugandole il viso «Credimi, non l’ho baciata.» Parlai a bassa voce.
«P-Perché dovrei crederti?».
Boccheggiai incapace di risponderle, lei abbassò lo sguardo, amareggiata. Si sciolse dalla mia presa, ricominciando a camminare. La stavo perdendo, questa volta per sempre «Ti amo!» Urlai a squarciagola.
Allison si fermò su due piedi, girandosi verso di me «Cosa hai detto?» Mi guardò incredula e corsi, raggiungendola.
«Sono innamorato di te» Le presi la mano, portandomela al petto, sopra al cuore «Ogni volta che ti vedo mi agito, mi sudano le mani. Quando mi baci sento mille brividi, questo succede anche quando mi tocchi o sfiori. Amo quando sorridi, anche se so’ quanto tu odi farlo. Se sei imbarazzata arrossisci, il viso diventa tutto rosso e cerchi di nasconderti. Mi sono innamorato di te dal primo bacio, ma ero troppo stupido da ammetterlo a me stesso.» Strinsi la sua mano «Non voglio perderti, ti prego credimi, amore.».
Il battito del mio cuore era accelerato, sentivo le gambe tremarmi «Ripetilo.».
Sorrisi «Ti amo.» Avvolsi la sua vita con il braccio destro, avvicinandola al mio corpo «Ti amo.» Ripetei.
Allison cercò di trattenersi, ma delle lacrime le sfuggirono dagli occhi «Non potevi dirmelo prima?» Cercò di sorridere.
Sospirai «Non è colpa mia se ci hanno sempre interrotti.» Ridacchiai «Cosa provi per me?» Le feci la sua stessa domanda.
«Ti amo anch’io.» Che con lei sia una storia infinita, pensai, baciandola.

Continua...

 

Spazio d'autrice
 

Mi sono impegnata al massimo per questo capitolo, spero davvero che vi siate emozionati come me.
Ringrazio tutti quelli che seguono la storia, senza di voi non avrei tutto questo successo.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.
 

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Capitolo 15
*** Quindicesimo capitolo. ***


Quindicesimo capitolo.

Mi svegliai meno assonnata del solito e nettamente più felice. Il sorriso partiva da un orecchio all’altro, la voglia di andare a scuola era costante, solo perché avrei rivisto Zayn.
«Sono innamorato di te…» Io ero innamorata di lui da troppo tempo. Mi sentivo al settimo cielo.
Cercai il telefonino, rendendomi conto di essere in ritardo solo allora mi resi conto di aver un messaggio non letto.
 
Da Zayn: Buon giorno, piccola… Ti aspetto da Harry, un bacio.
 
Se questo è un sogno non svegliatemi.
Corsi gli ultimi metri, arrivando a destinazione «Ciao, Allie!» Mi salutò un Liam tutt’altro che sveglio. Gli sorrisi timidamente, portando una ciocca dei miei capelli dietro l’orecchio destro. Cercai con lo sguardo, Zayn, ma un tocco gentile mi cinse i fianchi, girandomi.
«Ciao, piccolino…» Le sue labbra si appoggiarono, delicate, sulle mie, lasciandomi un tenere e innocente bacio a stampo. Quando ci staccammo, sorrisi e lui ricambiò con piacere.
«Ma state insieme?» La voce squillante di Niall, si fece sentire. Sentii le guance andarmi a fuoco per l’imbarazzo, non fui creata per esser al centro dell’attenzione. Non sapevo nemmeno se fossimo insieme, non mi accennò nulla.
«Si, è la mia ragazza.» Annunciò fiero. Alzai lo sguardo scontrandomi nel suo, i suoi occhi brillavano. Le gambe iniziarono a farsi molli, sarei potuta cadere a terra da un momento all’altro; con decisione mi aggrappai alle spalle del mio ragazzo, fissandolo negli occhi. Sorrideva, come mai visto prima d’ora.
«Sapevo che sareste finiti insieme.» Il mio migliore amico si fece avanti, baciandomi la guancia.
Non avrei mai pensato di tornare insieme al mio ex ragazzo e di riuscire a perdonarlo, perché anche se non glielo avessi detto, lo feci tempo fa. Non risposi alla constatazione di Harry, non importava di sentire nessun commento o ipotesi, stavo bene tra le braccia del mio ragazzo: mi bastava questo.
 
***
 
Ultima settimana scolastica e poi finalmente estate. Solo cinque giorni e addio scuola, addio preoccupazioni  e addio studio. Chiusi il diario, avendo finito di segnare i compiti di matematica per le vacanze, mettendolo nello zaino a tracolla. Mancava poco alla fine dell’ora e mi preparai giusto in tempo per uscire dall’aula e dirigermi al campo da calcio, avrei assistito a un allenamento.
Arrivata sugli spalti, mi sedetti isolata da tutti sulle gradinate più alte. Misi le cuffie nelle orecchie, accendendo l’IPod; selezionai You Found Me, amavo quella canzone, era come se parlasse di me. Le parole, per quanto potesse farmi stare male, mi aiutarono molto nella mia vita. Non ebbi mai una vita degna di chiamarsi così, mio padre oltre a esser manesco, mi segregava in casa, non voleva che uscissi per lui dovevo solo studiare. La mia migliore amica, Hilary, mi aiutò molto in quel periodo, riuscivo a vederla solo a scuola, ma ogni giorni riusciva a farmi sorridere; i ragazzi, invece, cercarono sempre di farmi tirare su il morale. Harry, lo conoscevo dall’asilo, mia madre era la migliore amica della sua. Iniziammo a legare verso i sette anni, quanto amavo quel periodo.
Ripensando a Hilary, in quest’ultimo periodo si era distaccata molto da me, ma anche dai ragazzi; da mese a sta parte non si presentava più di mattina per andare insieme a scuola e durante i cambi dell’ora, preferiva starsene con il suo gruppo di amiche. Mi sentivo esclusa. Insisteva dicendo che con le ragazze, nonché il gruppo delle cheerleaders, si trovava bene, perché la capivano e faceva esperienze nuove, ovviamente con i giocatori di calcio.
Guardai le mie unghie poco curate, cercando tutti i modi per distrarmi dai miei pensieri «Come mai tutta sola?» La mia solitudine fu distrutta nell’esatto momento in cui, Katie, si sedette vicino a me.
Tolsi le cuffie, spegnendo l’Ipod «Problemi miei, ora vai?» Cercai di essere il più decisa possibile, senza far notare il mio timore nella voce.
Masticò la cicca a bocca aperta «Vado via solo se mi porto via , Zayn!» Ravvivandosi con una mano i capelli, mi sfidò.
Mi alzai dal mio posto, rimettendo in ordine la borsa, fissandola male «Non hai ancora capito che per lui non sei nulla?» Parlai fredda, glaciale. Zayn non era più di sua proprietà.
Rise in quel modo nasale, innervosendomi «La povera Allison è cascata nella sua trappola.» Passò la sua lingua sulle labbra, disgustandomi «Zayn Malik ha scopato tutte le ragazze della scuola, lui non cambierà mai. Ti sta solo usando. Starà già pensando con chi metterti le corna e io sono disponibile.» Sorrise malefica, alzandosi «Il suo interessamento verso di te non durerà molto!» Mi fece l’occhiolino, andandosene, lasciandomi sola come una cretina.
 
 
Le mani tremarono per le parole di Katie, se avesse avuto ragione? Non avrei sopportato un’altra presa in giro da parte di Zayn, tenevo davvero a lui. Mi appoggiai in malo modo al muro, respirando pesantemente, lui mi amava non poteva aver finto, ancora.
«Farfallina, ci sei?» Una grossa mano svolazzò davanti al mio viso «Stai bene?» Guardai, Harry, sorridendo, non avrei mai confessato ciò che accadde poco prima.
Solo allora mi resi conto che i ragazzi erano di fronte a me «Scusa ero distratta.» Zayn inclinò la testa, avvicinandosi a me con un sorrisino abbastanza inquietante,
Mi baciò a stampo, accarezzandomi la guancia sinistra «Piccola volevamo andare da Niall per il pomeriggio, sei libera?» Mormorò a un palmo dal mio viso.
Annuii, sorridendo «Va bene…» Fui schiva e lui se ne accorse, mi conosceva fin troppo bene
«Sicura di stare bene?».
Scossi la testa «Scusami, avevo la testa tra le nuvole.» Sorrisi, baciandogli le labbra.
 
***
Pov. Zayn
 
 
Mi lasciai cadere sul divano di casa, Horan, completamente distrutto dall’allenamento. Ritrovarsi un allenatore nervoso per la mancanza di sesso, non era una delle cose migliori che mi potessero capitare; si rifece su di noi, facendoci correre fino allo sfinimento: ero distrutto.
«Come pensate che andrà la partita?» Strinsi i fianchi di Allison, seduta sulle mie gambe «Ci stiamo allenando molto, Louis più di tutti.» Questo sorrise, alzando le spalle.
«Per vincere dobbiamo essere i migliori!» Aveva ragione, ma non ero timoroso per la partita «Dobbiamo cercare di rispettare gli schemi e farci dare qualche rigore, sono imbattuti da tre anni!».
Allie, si appoggiò con la schiena contro il mio petto «Pensate di riuscire a vincere?».
Harry, ridacchiò «Con un portiere come me, nessuno segnerà!» Esultò da solo.
La ragazza sorrise e si alzò dolcemente dal mio corpo, seguii i suoi movimenti fluidi e perfetti, quanto cazzo ero innamorato, «Vado a bere.» Si diresse in cucina, preso dalla curiosità la seguii senza farmi sentire da lei, mentre i ragazzi ridacchiarono sotto voce.
Arrivai di soppiatto dietro di lei e l’abbracciai, facendo sobbalzare «Zayn!» Urlò, poggiando una mano sul petto «Non farlo mai più!» Piagnucolò come una bambina.
«Quanto mi piace sentir uscire dalle tua labbra il mio nome, urlato…» Sussurrai al suo orecchio, mordendoglielo «Siamo un pelino esagerato amore…» Le baciai la pelle sotto l’orecchiò, solleticando la parte con la lingua. La desideravo troppo e sempre. Tracciai sul suo collo dei piccoli baci che arrivarono alla spalla, scoperta, facendola irrigidire.
La feci girare verso di me «Non sei bravo…» Sorrisi «Non ci sai fare…» Ridacchiai, sfiorando le sue labbra con mie, accettando la sfida.
«Sicura?» Domandai con voce bassa e roca, uscii come un sussurro.
Annuii «Non provo nulla…» Quelle parole mi fecero scattare. Strinsi con le mani i suoi fianchi, scendendo sui glutei, quanto cazzo mi piaceva toccarla, li strinsi, sollevandola da terra.
Feci aderire la sua schiena contro il muro della cucina, mettendola in trappola. Le morsi le labbra, sfiorandole il suo naso con il mio. Attaccai le nostre labbra in un lungo bacio che di casto aveva tutt’altro; spinsi la lingua facendole schiudere le labbra, approfondendo il bacio.
Quando la sentii vogliosa e prese l’iniziativa, ansimai allontanandomi «Allora?» Soffiai sulla sua bocca «Non ci so fare?» Non rispose, scosse solo la testa avventandosi sulle mie labbra.
Rimasi impassibile, senza ricambiare il bacio «Ci vediamo in salotto.» Sorrisi beffardo, allontanandomi da lei. La guardai divertito, avvicinandomi alla porta; prima che uscissi, sussurrò un ‘bastardo’.
Sarebbe stata una bellissima relazione.
 
Continua....

 

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Buon inizio settimana a tutti, scusatemi se non sono riuscita ad aggiornare prima ma anch'io i miei impegni.
Ve lo avevo detto che Katie non scompariva, ce la ritroveremo fino alla fine.

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Baci Valentina.
 

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Capitolo 16
*** Sedicesimo capitolo. ***


Sedicesimo capitolo.

«Zayn sei un coglione.» Le urla di Harry si fecero sentire per tutta l’auto.
Strinse il volante «Ma che ho fatto?» Esclamò il mio ragazzo, ingenuamente.
Il riccio si sistemò i capelli «Forse perché ci siamo persi?».
 
Sei ore prima. Pov. Allison
 
La giornata scolastica era finita al meglio, dopo due ore di fotografia. Uscii in fretta e furia dall’istituto, cercando di non andar a sbattere contro gli studenti. I ragazzi mi aspettavano nell’ala ovest, vicino alle panchine, così diceva il messaggio.
«Fanculo!» Sentii chiaramente la voce del mio ragazzo. Mio ragazzo, ancora mi sembrava irreale dirlo o solamente pensarlo. Aumentai il passo, incuriosita dalle sue urla  «Vi prenderei a calci nei coglioni!» La scena fu esilarante: Zayn completamente fradicio e Harry, Louis e Niall con delle bottigliette d’acqua in mano, ormai vuote, e Liam, invece, rideva tenendosi la pancia.
Ridacchiai, avvicinandomi «Non anche tu!» Il ragazzo mi fissò con pietà,ma non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridergli in faccia.
Harry si asciugò le lacrime «Ci ha sfidato, pensava che non l’avremmo mai fatto…» Non completò la frase, tornando a ridere.
Zayn, offeso, si allontanò di pochi passi, sedendosi il più lontano possibile da tutti e si accede una sigaretta. Senza esitare mi sedetti al suo fianco e gli diedi una leggera spallata, sorrise.
«Allie.» Mi richiamò il mio migliore amico «Prima che tu arrivassi pensammo di andare nella casa in montagna di Zayn. Passiamo lì la serata e domani verremo direttamente a scuola.» Spiegò.
Non sembrava poi così cattiva come idea, non avrei passato l’ennesima serata da sola in casa
«Va benissimo, ma tu dovrai cambiarti.» Mi rivolsi al mio ragazzo, scatenando una risata generale.
Alzò le spalle «Quanto sei simpatica.» Borbottò, aspirando del fumo.
Lo presi in giro «Ti amo anche io, Malik!» Mi fece la linguaccia e buttò per terra il mozzicone della sigaretta; sapevamo che odiava fare figuracce ed essere bagnato da testa a piedi era un di queste.
«Zayn!» Una voce stridula mi fece sobbalzare sul posto «Cosa ti è successo?» Domandò Katie, avvicinandosi con il suo solito gruppetto, ma in più c’era Hilary a cui sorrisi.
«Mi sono pisciato addosso.» Rise nervosamente «Secondo te?» Sbottò.
Katie sbiancò, vedendo la reazione del ragazzo «Vedo che sei nervoso, è meglio se andiamo.» Indietreggiò, prima ancora di toccarlo «Ci vediamo domani…» Era imbarazzata.
«Hilary?» La richiamai prima che andasse via e alzandomi dalla panchina dal muretto «Vuoi venire con noi? Andremo a casa di Zayn in montagna!» Le spiegai, sorridendo.
La rossa mi squadrò «Ho di meglio da fare.» Senza farmi rispondere se ne andò con il suo, ormai, nuovo gruppo di amiche. Si c’ero rimasta male.

 
***

Arrivai da Zayn in perfetto orario, anzi ero in anticipo di cinque minuto.
«Sei arrivata.» Alzai il viso trovando Niall, con all’incirca sei o sette pacchetti di patatine tra le braccia «Lo zaino mettilo in auto!» Indicò con la testa l’auto di Zayn, aperta, come quella di Louis.
Lo aiutai con i sacchetti «Zayn?» Domandai, non vedendolo e lasciai il bagaglio nel portabagagli. Notai con mio piacere Eleanor e Danielle, non sarei stata l’unica ragazza. Entrambe non venivano nel nostro liceo, la prima frequentava un istituto privato, la seconda lavorava.
«Ciao ragazze.» Le salutai, agitando un pacchetto di patatine che lasciai subito dopo su un sedile.
Danielle mi sorrise, prendendomi a braccetto «Ti sei rimessa con Zayn?» Ululò, cercando di tenere un tono basso.
Arrossi all’istante, iniziando a boccheggiare «B-Beh ecco…» Mi sentivo in imbarazzo.
«Siete carini insieme.» Mormorò, Eleanor, affiancandomi alla mia sinistra.
Qualcuno tossì «Avete finito di metterla in imbarazzo?» Venne in mio soccorso, Zayn.
Le due ragazze risero, annuendo «E’ tutta tua!» Rispose la riccia, prendendo con se Eleanor, entrando in auto di Louis.
Il mio ragazzo avvolse le sue braccia, al mio bacino «Felice di vederti.» Baciò il collo scoperto.
Socchiusi gli occhi «Grazie, mi avrebbero riempita di domande.» Ammisi, stringendolo in un abbraccio e appoggiai la testa sulla sua spalla.
Si morse il labbro «Sarò per sempre il suo salvatore, signorina Evans.» Sussurro, rubandogli un bacio sulle labbra «Andiamo in auto. Starai davanti con me, dietro c’è Harry e Niall.» Mi prese per mano, conducendomi alla vettura.


 
Pov. Zayn

«Zayn sei un coglione.» Le urla di Harry si fecero sentire per tutta l’auto.
Strinsi il volante «Ma che ho fatto?» Guardando dallo specchietto retrovisore.
Il riccio si sistemò i capelli «Forse perché ci siamo persi?» Iniziò a innervosirsi. Che giornata di merda, non c’era nulla che andasse per il verso giusto, nulla.
Sbagliai ben due volte la strada, confondendomi in un incrocio «Ragazzi, eccola.» Urlai come un bambino, indicando la casa distante pochi metri, saltellando come un bambino.
«Finalmente!»Borbottò Harry.
Guardai alla mia sinistra, Allison si era addormentata durante il tragitto. La casa era una classica villetta di montagna, posta davanti a un bosco; fin da piccolo ebbi paura di quel luogo era sempre scuro e tenebroso.
Scendemmo dall'auto e diedi le chiavi a Liam per aprire la casa, aprii lo sportello del passeggero, prendendo in braccio Allie.
Seguii i ragazzi dentro l’abitacolo «Sarà una bella serata.» Esultò Niall, correndo verso il corridoio che conduceva alle stanze «E’ gigantesca!» Amavo quella villetta a due piani, non era il massimo del confort «Io prendo questa stanza!» Con Allison in braccio raggiunsi la mia camera e la lasciai sul letto a riposare.
«Ragazzi prendiamo i bagagli?».
Harry sollevò il suo borsone «Potevo portarmi qualche ragazza!» Buttandolo ai piedi del divano «Mi sarei divertito, stanotte.» Ammiccò sdraiandosi.
«Nessuna ragazza facile in casa mia.» Mi rivolsi al ragazzo fin troppo entusiasta.
Scoppiò a ridere «Giusto… Tu sei diventato un bravo ragazzo.» Scherzò, alzandosi e prese la sua borsa «Niall, vengo in camera con te!» Seguii il biondo che gli mostrò la loro camera.
Roteai gli occhi «Vado a svegliare Allison, non distruggete nulla.» Mi raccomandai.
«Si papà!» Esclamarono all’unisco. 
Erano i miei migliori amici, non li avrei scambiati con nessun al mondo.
 
Continua...

 
Spazio d'autrice

 
Buon pomeriggio tesori miei.
Come avete visto in questo capitolo è leggermente di passaggio ed è solo la prima parte (continuerà nel prossimo).
L'inizio incuriorisce, ma con il salto temporale vi ho spiegato la vicenda.

Vi è piaciuto come Zayn ha risposto Katie?

A proposito di Katie come la trovate? (so che non si è vista molto)

Cosa pensate di Hilary e Allison?


Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Baci Valentina.

 
 
 

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Capitolo 17
*** Diciassettesimo capitolo. ***


Diciasettesimo capitolo.



Pov. Zayn

 

Rimasi incantato a fissare la mia ragazza dormire, era così dolce e bella. Mi piaceva fissarla, specialmente quando se ne accorgeva, diventava subito rossa e imbarazzata. La trovavo perfetta.
Baciai il suo viso, accarezzandole con l’indice il braccio scoperto «Bellissima, è ora di svegliarsi.» Sorrisi, guardando l’ora dal mio telefonino.
«Dove siamo?» Biascicò, accucciandosi al mio corpo, sbadigliando.
Passai una mano tra i suoi capelli «Sono all’incirca le sei del mattino.» Ammisi, ridacchiando. Era la prima volta nella mia vita in cui mi svegliavo così presto.
Borbottò qualche insulto e si girò, dandomi le spalle.
Risi e la strinsi dal dietro «Tra un paio d’ore dobbiamo tornare a scuola, eri così stanca ieri sera che ti sei persa la serata horror.» Ed era vero, la sera precedente ci guardammo un bel film tutti in salotto e l’unica che mancò all’appello fu Allison, «Sai sei così bella mentre dormi.» Baciai la parte posteriore del suo collo, stringendole le braccia sulla sua vita.
«Sei tu quello bello tra noi.».
Strinsi la mascella, sentendo la rabbia invadere il mio corpo «Ancora con questa storia?» Sbottai, staccandomi da lei e mi sedetti sul letto «Lo vuoi capire che non sei un peso per me? Cazzo, ti amo per quella che sei e non per un bel visino o culo.» Ero arrabbiato, mi dava fastidio quando si sminuiva così tanto e sempre per le solite cose. Lei non era uno schifo confronto a me e io ero quello fortunato ad averla al mio fianco, non il contrario.
Allison si girò e abbassò il viso, intimorita «Scusami… E’ tutto nuovo per me.» Si torturò le mani, mantenendo lo sguardo basso.
Capì di essere stato troppo duro con lei, dopotutto erano le sue paure e io non potevo pretendere troppo «Non ti scuso.» Mi avvicinai a lei, sedendomi al suo fianco «Devi farti perdonare.» Un sorriso malizioso prese forma sul mio viso, causando perplessità a Allison.
«Cosa dovrei fare?».
Avvicinai i nostri visi «Baciarmi sarebbe un buon inizio.» Sussurrai con voce roca e in un secondo mi ritrovai le sue labbra sulle mie, ma non ricambiai il bacio. Doveva meritarsi il mio ‘perdono’ e lei capì le mie intenzioni, poiché rise.
Mi fece adagiare sul letto e mi sedette sul mio bacino, facendosi cadere sul mio corpo. Afferrò le mie mani e le portò sui suoi glutei e iniziò a sfregare lentamente le nostra intimità. Si lasciò sfuggire un gemito, ma prese a baciarmi, mordendomi le labbra. Questo era ciò che intendevo per perdono.
«Voglio di più.» Ansimò, togliendosi la maglia e rimase con il petto nudo, amavo il fatto che non portasse il reggiseno la notte.
Iniziai a eccitarmi e alzai il bacino, premendolo contro la sua intimità, strinsi con le mani i suoi glutei e l’aiutai a muoversi su di me. Ansimai fortemente, ma tutto fu interrotto dalla porta della camera che si aprì violentemente, mostrando il mio migliore amico.
«Ragazzi tra poco si… merda.» Si bloccò immobile e portò in un lampo le mani sula viso, girandosi e dando le spalle. Allison sbiancò, coprendosi i seni con le mani e si lasciò cadere sul letto, coprendosi con coperte e cuscini. Trovavo il tutto così esilarante che non riuscì a non scoppiare a ridere. «Zayn non c’è un cazzo da ridere!» Sbottò Liam, ma non riuscì a smettere «Che imbarazzo!».
Scossi la testa e iniziai a calmarmi «Okay, okay, sono calmo.» Respirai profondamente «Liam cosa succede?» Ci avvertì che entro quindici minuti saremmo partiti per tornare a scuola «Va bene, arriviamo subito.». Liam uscì dalla stanza e sentì Allison piagnucolare «Dai piccola non è stato poi così imbarazzante.».
«Vaffanculo Zayn!».

 

Accesi il telefono, prima di salire in auto e vibrò. Il display segnava un messaggio non letto da parte di Katie, che fortuna.
«Tua madre?» Domandò Allison al mio fianco, mentre si allacciò la cintura.
Scossi la testa «No, Katie.» Ammisi senza pensare minimamente a una sua reazione. Conoscendola sapevo quanto fosse gelosa, anche se all’apparenza non lo dimostrava minimamente, un po’ come me.
«Okay…» La sentì mormorai e aprì il messaggio, leggendolo ad alta voce.

Katie: Amore oggi dobbiamo parlare, vorrei solo cinque minuti.

Ridacchiai, quella ragazza non mollava la presa. Era sempre in mezzo e stava iniziando a stancarmi. Più la respingevo e peggio si attaccava a me, quasi fosse una cozza, avariata ovviamente.
«Che fai? Non rispondi?» Sentì il tono di sfida di Allison e alzai un sopracciglio.
Leccandomi le labbra, dissi «Risposto.».


Continua....
 

Spazio d'autrice
 

Buon giorno a tutti. Vi chiedo scusa per questo capitolo cortissimo, più avanti ce ne saranno di più lunghi. Ora che rileggo il capitolo potevo tenerlo lasciarlo lungo con il precedente, scusate ancora.
Spero come sempre che la storia vi piaccia. Non voglio deludervi.

Vi piace la dolcezza di Zayn?

Cosa pensate che succederà con quel messaggio di Katie?

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Capitolo 18
*** Diciottesimo capitolo. ***


Diciottesimo capitolo.


Pov. Zayn

 

Cercai un parcheggio e posteggiai l’auto, scendendo dalla vettura. Mancano pressappoco cinque minuti allo scoccare della prima ora, ma non per me e i ragazzi. Senza farlo sapere a Allison sarei andato negli spogliatoi femminili a incontrare Katie. Non mi importava di lei, amavo la mia ragazza, ma se questo serviva per togliermela dalle palle, lo avrei fatto.
Mancava un giorno alla partita finale di campionato scolastico e il coach ci avrebbe massacrato uno a uno, pur di farci dare il massimo per la partita.
«Piccola devo correre.» Mentì, prendendo il mio borsone e vidi i ragazzi dirigersi agli spogliatoi.
Si portò una ciocca di capelli dietro il viso e sorrise «Tranquillo, a dopo.» E lasciandomi un leggero bacio si allontanò, stringendo con la mano sinistra la tracolla.

Mi cambiai e indossai la divisa, alzai lo sguardo quando sentì i miei compagni di squadra fischiare e fare verso alquanto bizzarri. Solo quando guardai nella direzione in cui stavano facendo casino, vidi Katie arrivare verso di me.
«Possiamo parlare adesso?» Mi domandò, prendendomi per il braccio e mi trascinò fuori «Ci metto poco.».
«Parla, veloce.».
Katie annuì e sorrise «Zayn io ti amo.» Per poco non mi soffocai per colpa della mia stessa saliva. Non riuscivo a credere alle mie orecchie «Lascia quella, io posso renderti davvero felice. Non deve più farti pena.» Mormorò al mio orecchio, stringendo le braccia ai miei fianchi, abbracciandomi.
Strabuzzai gli occhi e l’allontanai velocemente «Spero che tu stia scherzando, perché non ho minimamente intenzione di lasciare Allison per una come te.» La guardai duramente. Non avrei mai mandato a puttane, ancora, una relazione con una ragazza che sapeva saper far battermi il cuore e non solo l’uccello.
«Cambierai idea, Zayn.» Sibilò, andandosene.
Scossi la testa e respirai a fondo, ero un mago a mettermi in situazioni di merda, così presi il telefono e scrissi un messaggio alla mia ragazza.

A Allison: Piccola, dopo devo parlarti.

Camminai, intendo a tornamene negli spogliatoi e la sua risposta non tardò ad arrivare.

Da Allison: E’ successo qualcosa?

Non volevo parlare di ciò che successe via messaggio, certe cose bisognava parlarne a voce. Così le scrissi che ci saremmo viste al campo da calcio dopo l’allenamento. Dopo aver inviato il messaggio tornai dai ragazzi, pronto per gli esercizi stancanti del coach.
 

Pov. Allison

Rimasi ansiosa per tutte le durate delle tre ore, i messaggi di Zayn mi fecero allarmare e non poco. In cuor mio sapevo che tutta questa storia centrasse con Katie e dei suoi messaggi di stamattina. Non ero assolutamente pronta per delle brutte notizie, sospirai e arrivai davanti il mio armadietto. Lo aprì e lasciai dentro i libri delle materie precedenti, pronta ad andare dal mio ragazzo.
«La ragazza di Zayn.» Katie si avvicinò, imitando le virgolette con le dita sulla parola ‘ragazza’. Mi guardò con aria di insufficienza e disse «Come va la storiella con Zayn?».
Roteando gli occhi e intenta ad andarmene, risposti «Lasciai stare.» Non volevo perdere del tempo con lei e le sue stupide frecciatine.
La ragazza rise, fermandomi da un braccio «Ti ha già dato la notizia?» La guardai senza capire e ancor prima che riuscissi a parlare, continuò dicendo «Scommetto che ti ha scritto dicendoti che vuole parlarti, non è vero?» Respirai affannosamente, sentendo del dolore sul petto. Come faceva a sapere determinate cose? «Quando ti ha scritto ero con lui. E’ uscito dagli spogliatoio, fregandosene dei suoi compagni, solo per stare con me. Ti vuole lasciare, non vuole merda al suo fianco.» Quelle parole mi fecero male, ma cercai di rimanere impassibile mentre Katie mi fece l’occhiolino e se ne andò verso le sue amiche, che l’aspettavano impaziente alla fine del corridoio. Mi appoggiai con la schiena contro gli armadietti, socchiudendo gli occhi. Non volevo crederci, non ancora una volta.


Pov. Zayn
 
Mi versai in testa dell’acqua, fin troppo accaldato dall’allenamento sottoposto dal coach. Sentì la campanella suonare e mi guardai attorno in attesa che la mia ragazza arrivasse, come d’accordo. Volevo raccontarle di come Katie si sia resa ridicola davanti ai miei occhi e di come la liquidai.
Guardai verso sinistra e vidi Allison arrivare verso di me, così con la mano la salutai e le andai in contro «Ehi, piccola…» Ma quando vidi il suo viso colmo di lacrime mi paralizzai, chiedendomi cosa fosse successo «Perché stai piangendo? Cos’è successo?» Cercai di avvicinarmi, ma a ogni mio passo in avanti, lei ne faceva due indietro. Mi stavo seriamente preoccupando.
«N-Non provare a chiamarmi in q-quel modo. Sei solo uno s-stronzo, hai chiuso c-con me.» Fece fatica a parlare per via dei singhiozzi frequente che continuavano a interromperla.
Pensai che fosse uno scherzo o che mi stessi immaginando tutto «No, non è…».
Ma mi impedì di continuare, poiché parlò «Sei uno schifo, divertiti con Katie.» Singhiozzò e corse via, ma non riuscì a inseguirla. Nella mia testa rimase impressa la sua frase e un forte formicolio alle mani mi fece venir voglia di rompere tutto. Non riuscivo a crederci che quella troia era riuscita nel suo intendo. Mi avvertì dicendomi ‘cambierai idea’ ma mai pensai che potesse far qualcosa e subito. Senza pensare ad altro presi a correre verso il cortile principale e cercai con lo sguardo Katie, la vidi seduta su una panchina di roccia a ridere e scherzare con le sue amiche. Andai da lei e spostando le sue compagne la presi per il braccio facendola lamentare «Cosa cazzo hai detto a Allison?» La feci alzare, strattonandola «Cosa cazzo le hai fatto? Rispondi!».


 
Continua....
 

 

Spazio d'autrice


Buon pomeriggio ragazze, ecco a voi il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia.
Non vedo l'ora che la storia arrivi a un certo punto, amerete il personaggio che entrerà e la nuova coppia.

Allison deve fidarsi di Katie?

Zayn ha avuto una reazione esagerata verso Katie?

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Capitolo 19
*** Diciannovesimo capitolo. ***


Diciannovesimo capitolo.
 

Pov. Zayn


Strinsi più forte il braccio di Katie, urlandole dietro. La bionda mi guardava spaventata e confusa, sapeva recitare bene la sua parte. La sua unica fortuna era che fosse donna. Mi incazzai di più appena disse che fossi pazzo «Finiscila di fare la scenetta e dimmi quello che hai detto a Allison!».
Katie iniziò a piangere e strattonò il braccio, per liberarsi «N-Non so di cosa tu s-stia parlando!» Iniziai a ridere, sapendo quanto fosse falsa e meschina. Negava davanti l’evidenza.
«A no?» Alzai un sopracciglio, guardandola «Vuoi farmi credere che non sei stata tu a mandare a puttane il mio rapporto con Allison?» Urlai, iniziando a perdere il controllo «Cosa cazzo le hai detto, puttana!» Non riuscì a fare nulla, poiché due braccia mi presero dal dietro e mi sollevarono, allontanandomi dalla ragazza. Riconobbi la voce di Louis che tentava di calmarmi, invano. Non riuscivo a credere che Katie riuscì a rovinare il mio rapporto con l’unica ragazza di cui mi importasse davvero. Ci tenevo a Allie e sapere che per colpa di una cogliona mi aveva lasciato, mi stava divorando dentro.
«Cosa credevi di fare?» Liam si parò davanti a me, chiedendo spiegazioni «Ti si sentiva urlare dal campo.» Presi un respiro profondo e mi passai una mano tra i capelli. Calmandomi cercai di spiegare ai miei amici la situazione e per quale motivo fossi così nervoso.
«Parlo io con Allie.» Disse Harry, guardandomi «Probabilmente era spaventata e ha preferito lasciarti per non sentirsi dire quelle cose, ma appena saprà la verità, tornerà tutto come prima.» Speravo che fosse così, non avrei più vissuto senza Allison al mio fianco.

 
Pov. Allison


Non riuscivo più a controllare nessuna parte di me stessa, il viso caldo e gli occhi gonfi mi fecero venire un gran mal di testa. Mi sentivo debole e sola, completamente sola. Credevo nella mia storia con Zayn, ma evidentemente non sono abbastanza per lui. Dopotutto non riuscivo a odiarlo, continuavo ad amare una persona che se ne fregava di me, questa era la realtà.
Ingoiai l’ennesimo dispiacere e uscì dalla cabina del water, trovando davanti ai miei occhi l’ultima persona che avrei voluto vedere. Katie e la sua amica sorridevano, mentre si truccavano fiere davanti allo specchio, ma appena la bionda mi notò, disse «Ciao, sfigata.» Mi squadrò «Sei finita a piangere su un cesso, ti fa onore.».
Meschina e stupida era, sapeva pensare solo a se stessa. Ma non riuscì a trattenermi e dissi ciò che pensavo «Almeno io non sono una troia.» Mi pentì di pronunciare quelle parole, appena ricevetti uno schiaffo a pieno volto, che mi fece sfuggire delle lacrime.
«Non ti permettere, cogliona. Sei solo una povera sfigata in cerca di attenzioni, se ti ammazzassi nessuno se ne accorgerebbe.» Katie sorrise malignamente e uscì, assieme alla sua amica, lasciandomi sola in quel bagno. Mi lasciai cadere sul pavimento e ricominciai a piangere, l’unica cosa che ero in grado di saper fare.
 

***


Uscì dalla doccia, coprendomi con l’accappatoio. Mi strizzai i capelli e li avvolsi nell’asciugamano, iniziando ad asciugarmi l’intero corpo e mi vestì abbastanza velocemente. La doccia mi era servita per calmarmi dall’intera giornata scolastica. Quando indossai i vestiti, sentì citofonare al campanello di casa e fregandomene di come fossi conciata, andai ad aprire.
Trovai il mio migliore amico sorridente «Non mi ha mandato nessuno, giuro.» Sospirai e lo feci entrare. Ci accomodammo entrambi sul divano e senza distogliere lo sguardo dalle mie mani, disse «Farfallina…» Il mio soprannome per Harry «…Zayn non voleva lasciarti. Ti ama.».
Sentì una voglia irrefrenabile di urlare e di dire di smetterla di prendermi in giro. Non sopportavo quando le persone mi trattavano da stupida «Non trattarmi da…» Mi impedì di parlare, mettendo una mano sopra alla mia bocca.
«Ora mi ascolti.» Deglutì, annuendo «Stamattina, prima degli allenamenti, Katie e Zayn hanno parlato. Lei gli disse di lasciarti perché lo amava e cazzate varie, Zayn le ha detto di no, perché amava te. Non so cosa ti abbia detto quella cretina, ma non è vero. Quando ti ha chiesto di parlare, voleva solo dirti quello che era successo.» Spiegò Harry, mettendomi una ciocca di capelli dietro il viso «Dopo che l’hai lasciato è andato spedito da Katie, chiedendole cosa ti avesse fatto. È disperato e ti ama.» Ascoltai per filo e per segno tutto ciò che disse il mio migliore amico e mi sentivo una tale sfigata. Sono arrivata alle conclusioni sbagliate senza manco interpellare Zayn, che mi avrebbe spiegato tranquillamente cosa fosse successo. Mi odiavo per questo.
«Mi ama sul serio?» Harry annuì, accarezzandomi la guancia «Ho fatto un casino.».
«Non avere paura, tutto è risolvibile e anche questo malinteso.» Sorrisi alle sue parole e mi morsi il labbro, sentendo il cellulare vibrare. Lo presi e vidi che segnava un messaggio

Da Zayn: Domani verrai alla partita?

Presi coraggio e risposi.

A Zayn: Si.

Da Zayn: Perfetto a domani, ricordati che ti amo.


Continua...

 Spazio d'autrice

 
Buon pomeriggio ragazze mie, come state? Io sto divinamente, tutto questo perché oggi c'è il sole.
Spero che il capitolo vi piaccia, amo vedere Zayn in quel modo.

La reazione di Zayn è stata esagerata?

Come si farà perdonare Zayn?


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Grazie per il supporto da parte di tutte, siete splendide.
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Capitolo 20
*** Ventesimo capitolo. ***


Ventesimo capitolo.
 

Pov. Allison


Non avevo mai visto il cortile così affollato prima d’ora, la partita di calcio doveva essere davvero importante come dicevano. Stringendo con le mani la borsa a tracolla, camminai lenta finché non vidi Hilary, la mia migliore amica sempre se così si può definire, seduta sotto un albero a leggere uno dei suoi amati libri. Con coraggio mi avvicinai a lei e mi sedetti al suo fianco, volevo provar a riallacciare i rapporti con lei. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta in cui abbiamo passato un'ora insieme.
La bruna alzò il viso e mi guardò «Allison» Il suo tono di voce freddo mi fece gelare il sangue.
Rimasi immobile e la fissai «Hilary ciao… Ehm come stai?» Quello che successe dopo non me lo aspettavo. Hilary mi guardò con insufficenza e si mise a ridere. Rideva di me. Non riuscivo a capire il suo comportamento e volevo capire il perché si fosse allontanata da me, così mi feci coraggio e glielo dissi «Non capisco questo tuo atteggiamento nei miei confronti. Hai chiuso i ponti da un giorno all’altro. Hilary vorrei capire...».
La sua risatina mi fece zittire all'istante e continuò la mia frase «Vorresti capire il perché non ti rivolgo più lo sguardo e la parola?» Non dissi nulla e aspettai che parlasse lei «Sapevi perfettamente cosa provavo per Zayn. L'hai mollato e dovevo essere io la sua ragazza! Lo odiavi così tanto che ti sei fatta scopare da lui» alzò bruscamente la voce e si alzò, avvicinando il suo viso al mio «Ho provato a fargli capire quanto fosse importante per me e ogni cazzo di volta apparivi tu, oppure Zayn mi cercava solo per chiedermi di te. Adesso che sai perché non me ne frega più nulla di te, ammazzati» Pensai che volesse alzarmi le mani, ma per qualche ragione si trattenne e se ne andò, lasciandomi sola. 
Non pensavo di aver causato così tanti guai, l'ultima cosa che volevo era litigare con Hilary. Mi nascosi il viso tra le mani e iniziai a piangere, sotto gli occhi di tutti i presenti.

Rimasi chiusa in bagno per più di mezz'ora. Si, mi stavo nascondendo da tutti.
La codarda che c'era in me non riusciva a trovare la forza per affrontare la situazione. Già mi immagiavo Hilary e le sue nuove amiche ridere di me. Potevo perfettamente immaginare le loro battute, batture del tipo 'quella sfigata ha avuto ciò che meritava' 'Zayn ha fatto bene a tradirla, lei non vale nulla' ed era così che mi senti: una nullità.
Valevo qualcosa o ero solo la ragazza da prendere in giro? Stavo iniziando a pensare che forse mi meritavato tutto questo, anche una parola forte come 'ammazzati'.
Tirai su col naso e presi la borsa, volevo tornarmene a casa e ritanarmi nel mio letto.
Uscì dal bagno e il mio telefono vibrò due volte, lo presi e mi mancò il respiro a leggere il mittente.

Da Zayn: Non ti vedo, ti prego vieni qui.

Da Zayn: Amore per favore è l’ultima cosa che ti chiedo, vieni qui.

Nonostante tutto era per questo che amavo Zayn, era l'unico in grado di farmi sentire apprezzata. Ricordavo le parole di Harry 'è un malinteso' e volevo credergli, volevo dare una possibilità a Zayn, a noi; e io avevo bisogno di lui al mio fianco.
Tenni il telefono fra le dita e digitai in fretta la risposta.


A Zayn: Sto arrivando.

Allison doveva diventare più forte e fregarsene del giudizio delle persone, Allison doveva riuscirci.
Mi passai una mano fra i capelli e corsi fuori dal bagno, persorci il corridoio e infine arrivai in giardino. Dovevo raggiungere il campo da calcio, Zayn si trovava lì.
Il calcio non era uno sport che mi piaceva, ma adoravo il calore che riuscivano a dare i tifosi sugli spalti. La gente urlava il nome della scuola che sosteneva, in questo caso.
Camminai fra la folla e cercai di passare avanti il più volecemente possibile, ma la gente bisbigliava un 'eccola è lei', frase che non riuscivo a comprendere a pieno.
Parlavano di me? Se si, si riferivano allo spettacolino con Hilary? Scossi la testa e non ci pensai.
Mi bloccai quando una ragazza si spostò bruscamente e indicò verso il campo, il mio sguardò seguì il suo gesto lasciandomi senza parole.
Zayn era fermo e alla sua destra delle cheerleaders tenevavo fra le mani uno striscione, riconoscevo la scrittura e i miei occhi si colmarono di nuovo di lacrime quando lessi le parole.

Allie, scusami per tutte le volte che ti ho fatto stare male. Ti amo e mi manchi, torna da me.


Pov. Zayn

Stava piangendo, ma il sorriso che le partiva da un orecchio all'altro mi confermava che erano lacrime di gioia. Temevo di non vederla arrivare, temevo di non riuscire a dimostrale quanto l'amavo. 
Camminai verso di lei, continuando a mordermi il labbro inferiore dal nervoso. Allison doveva capire che ero intenzionato a stare con lei in modo leale e amarla giorno per giorno. Doveva capire che stavo con lei per amore, lei era l'amore della mia vita.
Mi fermai a un passo da lei e le presi una mano fra le mie «Mi pento di averti fatto soffrire. Scusa per tutte le volte che ti ho trattata male e per tutte le volte che ti infastidivo, ma non ti chiederò  mai scusa per averti baciata quel pomeriggio a casa mia. Lo rifarei all’infinito e se fosse un errore pazienza continuerei a farlo. Mi hai rubato il cuore, piccola» dissi tutto d'un fiato e sperai che Allison capisse ogni singola parola. Non ero un tipo troppo aperto e questo genere di cose non avrei mai pensato di farle prima d'ora, Allison mi aveva cambiato «Sei la cosa più bella che mi sia capitata e sono il pensiero di perderti mi fa star male, non posso avere una vita senza di te. Tu sei il mio ossigeno…» Appoggiai la mia fronte alla sua e le sussurrai quelle parole. 

Allison sorrise «Ti amo, Zayn» Mormorò sulle mie labbra, stringendomi le braccia attorno al mio collo.
Mi morsi il labbro, fissandola negli occhi «Ti amo piccola mia» Non mi interessava se la gente ci stesse guardando, avevo bisogno di lei e delle sue labbra.
Le nostre bocche si scontrarono e mi sentì fortunato ad avere una ragazza come lei al mio fianco. Non l’avrei scambiata con nessuna al mondo.


Continua...

 Spazio d'autrice


Buon pomeriggio a tutti, eccomi tornata con il nuovo capitolo.
Ho amato scrivere questo capitolo e la sorpresa di Zayn mi ha emozionata, ad averlo un ragazzo così.
Non preoccupatevi la storia non è finita, aspettatevi molte vicende ancora.

Cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo?

Hilary si arrenderà? E Katie?

Entreranno in gioco altri personaggi, saranno buoni o cattivi?


Spero come sempre che la mia storia vi piaccia, se è così fatemelo sapere con delle recensioni.


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Capitolo 21
*** Ventunesimo capitolo. ***


Ventunesimo capitolo.
 
Pov. Zayn
 
Mi sentivo un presuntuoso, ma volevo godermi a pieno il momento.
La mia più grande vittoria era Allison, essere riuscito a riconquistarla era quello che davvero desideravo. Vincere la coppia di fine anno, non era nulla a confronto di avere accanto la ragazza che amo. Niente e nessuno può essere paragonato a lei.
Lei che riusciva a farmi sentire vivo.
Lei che mi aveva insegnato ad amare.
Lei che mi ha cambiato.
Allison è stata la mia salvezza, non potevo negarlo.
Sono sempre stato un ragazzo solitario e chiuso in me stesso, mi mettevo in gioco solo quando c’era da guadagnarci una nottata con qualcuna; ma ora potevo chiudere completamente con il vecchio me stesso. L’anno scolastico era agli sgoccioli e avrei incominciato una nuova vita, forse quella stessa vita che col tempo sarebbe migliorata giorno per giorno.
Mi stiracchiai sul seggiolino sugli spalti, guardai divertito i gruppi di ragazzi ubriachi che correvano qua e là. Alcuni non avevano pudore e la cosa triste che anni prima anch’io mi comportavo in quel modo. Non mi vergognavo del mio passato, perché non potevo modificarlo, ma il futuro potevo ancora renderlo migliore.
«Pensavo di averti perso» La voce di Allison mi distolse dai miei pensieri, girai il viso e la guardai in tutto il suo splendore «Invece eccoti qua, cosa osservi?» rise appena e si accomodò al mio fianco. Appena si sedette iniziai a fissarla, sorridendo appena.
«Guardo la cosa più bella che abbia mai visto» Mi guardò confusa e continuai «Te» Le sue guance si tinsero in pochi secondi di rosso, facendole abbassare bruscamente lo sguardo. La conoscevo fin troppo bene «Sei più bella quando arrossisci, ma quando sorridi sei uno spettacolo» Le presi la mano e la strinsi tra la mia.
Allie scosse la testa in disaccordo «No, tu sei uno spettacolo e sei la cosa più bella che mi sia capitata» mormorò, appoggiando la testa sulla mia spalla.
Non le risposi. Allison e l’autostima erano nemiche, ma se lei si vedesse con i miei occhi, si sentirebbe la donna più bella della terra. Una donna che solo con un sorriso poteva comandare decine di decine di persone. Forse era proprio questo che amavo di lei: era vera. Allison non è la classica ragazza con la puzza sotto il naso o quella che vuole essere notata. Lei è se stessa in qualsiasi occasione. Non si vergogna di quella che è e non si maschera il viso con quintali di trucco, Allie è pura.
La strinsi al mio corpo e avvicinai il mio viso al suo e la baciai dolcemente. Ero pentito del mio errore commesso in passato nei suoi confronti, se solo mi fossi accorto sin da subito di cosa avevo tra le mani…
«Che ne dici se andiamo verso il falò?» Allison mi distrasse dai miei pensieri e annuì.
Mi alzai e mi stiracchiai le braccia «Sarà meglio, inizia a far buio» Le tesi una mano e l’aiutai ad alzarsi.
Ci incamminammo verso la folla di persone, il clima era totalmente in festa.
«Zayn complimenti per la vittoria» Mi disse un ragazzo, dandomi il cinque. Lo ringraziai stranito, alla fine non ero io il capitano della squadra ma era Harry. Lo stesso Harry ubriaco fradicio che urlava da sola una sedia.
«Posso volare!» Urlò Harry completamente ubriaco fradicio a Niall, anche lui non del tutto sano. Guardai i miei amici in piedi su una sedia agitare le braccia, pensando di saper davvero volare.
Scossi la testa «Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?» Allie scosse la testa e la lasciai sola.
Mi allontanai di poco e fui fermato dal mio migliore amico «Com’è andata con Allison? Tutto chiarito?».
Liam iniziò a tartassarmi con le sue domande e alzai le mani per fermarlo «Calma e respira quando parli» Lui alzò gli occhi al cielo «Va tutto bene con Allie, siamo tornati insieme» Gli spiegai «Farò di tutto pur di non ritrovarmi in quella situazione, mi ha fatto abbastanza male e vorrei evitare» dissi sincero.
«Lo capisco, tifo per voi lo sai bene» sorrise e mi diede una pacca sulla spalla e si guardò attorno «Forse è meglio se torni dalla tua ragazza, mi sembra disorientata» La indicò alle mie spalle e mi girai. In effetti aveva ragione, Allison non è mai stata tipo da feste ed era un pesce fuori dall’acqua. Preferiva di gran lunga starsene in casa a leggere uno dei suoi amati libri, al posto di starsene a una festa e vedere persone ubriache in ogni angolo. Non potevo biasimarla.
«Torno da lei, ci vediamo domani amico» Lo salutai e me en fregai del bere che ero andato a cercare. Raggiunsi la mia ragazza «Stai guardando qualcuno più bello di me?» Allison saltò sul posto quando mi sentì. Risi appena e le strinsi le braccia attorno alla vita.
Scosse la testa e mise il broncio «Non puoi saltare fuori cosi dal nulla, mi ucciderai prima o poi» scherzò, appoggiandosi con il petto al mio busto.
Sorrisi «Non essere così esagerata, per così poco» Mossi le sopracciglia e bastò solo quello per meritarmi uno schiaffo sul petto «Arg» La presi in giro, facendola arrossire nuovamente.
Allison sbuffò e batté il piede a terra «Finiscila!» Mi ricordava mia sorella minore, ma se non volevo essere picchiato dovevo tenere la bocca chiusa «E comunque nessuno è più bello di te, tranquillo» incrociò le braccia al petto.
Strinsi le mie mani sulla mia vita, sussurrandole all’orecchio «Tu, però, sei più bella di me» Non le diedi tempo di rispondere e le lasciai un bacio sulle labbra «Vieni con me?» Le proposi.
I suoi occhioni azzurri si illuminarono «Andiamo a ballare?» La guardai torno, io che ballavo? «Oh giusto, sacrilegio» sbuffò e mi seguì.
 
Le tenni la mano per tutto il percorso. Camminare nel buio non mi rendeva tranquillo, ma era l’unico modo per arrivare al posto di cui avevo in mente.
Quando arrivammo in un prato isolato e completamente deserto, mi sedetti sull’erba e battei una mano sull’erba «Giuro che non ti mordo» ridacchiai per l’espressione sul volto di Allison. Il suo essere spaesata mi divertiva.
Fece un respiro profondo e si sedette al mio fianco «Mi fido di te, lupo» Scoppio a ridere facendomi l’occhiolino. Ci sdraiammo sull’erba, stretti l’uno all’altra. In pochi lo sapevano, ma amavo fissare il cielo stellato, ma mi persi a guardare il profilo di Allie tracciato dalla luce lunare «Ti amo» sussurrai continuando a fissarla e la vidi fare l’indifferente, si stava vendicando del piccolo spavento che le avevo procurato poco prima. «Sei perfetta» Non reagì e così mi leccai le labbra, iniziando a divertirmi «Ti voglio baciare» Accarezzai il suo fianco.
Allison girò di scatto il viso di scattò «A quale ragazza lo stai dicendo?» Sentì la sua ironia nella frase e giocai al suo stesso gioco.
Quando volevo sapevo essere un bastardo «Juliette, una del quinto. Ha un culo mozzafiato!» Le sorrisi beffardo.
I suoi occhi sgranarono di colpo «Chi scusa?» Iniziò ad agitarsi «Tu non puoi…» La vedevo sempre più agitata.
«E’ rossa e ha due tette…» Mi morsi il labbro e mi arrivò un pugno sul braccio da parte della mia ragazza. Spalancai la bocca offeso e dissi «Ehi che ti ho fatto? Mica sarai gelosa?» Cerca di avvicinare il mio corpo al suo, ma mi deviò. Si sedette sull’erba con qualche metro di distanza da me e mi diede le spalle. Amavo quando si comportava così.
Si strinse la braccia al petto «Non sarò mai gelosa di quella!» E faceva bene a dirlo, Juliette non esisteva. Senza farmi sentire mi alzai e le andai vicino, quando mi abbassai posai le labbra sul suo collo nudo. Le lasciai tanti piccoli baci e morsi «Bastardo…» sospirò, facendosi trasportare dal momento.
Leccai la parte arrossata «Lo so che mi ami anche per questo…» Mi staccai da lei e mi alzai da terra «E’ tardi, cosa ne dici se torniamo a casa?» Inclinai il collo e la guardai mentre i suoi occhi mi fulminavano.
Allison scosse la testa e allungò le braccia «Solo se mi prendi in braccio» Non mi trattenni e scoppiai a ridere. La trovavo così buffa.
«Certo mia madame» sorrisi e la presi tra le braccia, tenendola stretta.
Se mi avessero chiesto il perché amavo Allison, non sarei in grado di dare una risposta concreta. Forse rispondere con un ‘perché lei è tutto per me’ ma la realtà era che amavo come mi faceva sentire.
 
Posteggiai la macchina davanti al vialetto di casa Evans. Scesi dall’auto e aiutai la mia ragazza, accompagnandola poi alla porta di casa «Buona notte, piccola» dissi piano e la baciai. Le mani della mia bionda mi presero dal colletto della maglia, tirandomi dentro casa.
«Rimani qua un altro po’» sussurrò sulle mie labbra.
Annuì e chiusi con un calcio la porta «La mia piccola ha voglia?» mi morsi il labbro, sentendo l’eccitazione farsi viva nei pantaloni.
Non disse nulla, mi accarezzò lo stomaco e poi corse via, su per le scale urlando «Prendimi!».
Scoppiai a ridere e iniziai a correrle dietro: si Allison era giusta per me.
 
Continua…
 
Spazio d’autrice
 
Buon pomeriggio ragazze, come state? È brutto quando inizi a non avere il tempo per fare nulla.
Mi auguro che il capitolo vi piaccia, io lo adoro. State attente la storia non è finita, siamo circa a metà.
Tra qualche capitolo entrerà in gioco un altro personaggio, non vedo l’ora di mostrarvelo.
 
Qual è la vostra parte preferita?

Vi è piaciuto il fatto che sia solo un Pov. Zayn?
 
Cosa succederà dopo questo capitolo (siccome l’anno scolastico è concluso)?


Se questa storia vi piace, fatemelo sapere con delle recensioni. Vorrei tanto sapere i vostri pensieri e anche le vostre critiche.

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Capitolo 22
*** Ventiduesimo capitolo. ***


Ventiduesimo capitolo.
 
Pov. Zayn
 
Tamburellai con la penna sul tavolo, intento a fissare il foglio.
La matematica, perché esisteva? La vita non era già fin troppo dura?
«Ti manca molto?» Alzai di poco la testa e fissai Allison scendere dalle scale trainando un’enorme valigia.
Sospirai e scossi la testa «Mi manca un calcolo e ho finito» Mi leccai le labbra e tornai con la testa chino sui libri. Allison confronto a me andava molto bene a scuola, al posto del sottoscritto che è passato all’ultimo anno per miracolo.
«Uffa però» borbottò come una bambina «I ragazzi sono già partiti e noi siamo bloccati qui perché non ti vuoi muovere».
«Se mi avessi dato un incentivo avrei già finito» Mossi le sopracciglia e ridacchiai.
La immaginavo rossa in viso e furiosa con me «Maniaco!» Sorrisi tornando a fissarla «Nella tua testa pensi solo al sesso?».
Volevo davvero risponderle di si, ma avrei scatenato la sua ira «Stavo solo scherzando» Chiusi con un tonfo il libro «Ma sai potremmo fare una sveltina, oppure aspettiamo e lo faremo in spiaggia. In acqua davanti a tutti!» Le caddero le chiavi dalle mani e la scena che mi si presentò davanti agli occhi, meritava un Oscar per film horror.
«E’ meglio se stai zitto, perché se no ti prendo a calci nelle palle» sbottò, fulminandomi con lo sguardo. Non dissi nulla e sistemai i libri di scuola, raccolsi le chiavi da terra e presi il mio zaino. Sapevo di averla fatta grossa, Allison non usava quasi mai certe tipologie di linguaggio.
L’aiutai con la valigia e salimmo in auto. Non accesi la macchina, continuai a fissarmi le mani mentre stringevo il volante. Stavo cercando le parole adatte da dire alla mia ragazza.
«Stupido» borbottò, accendendo la radio.
Mi morsi le labbra e ingranando la marcia, partì dicendo «Non è colpa mia, ma degli ormoni».
Allison alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
 
***
 
Rimasi incantato a fissare la casa dei genitori del mio migliore amico. Non mi aspettavo una casa così grande, i racconti di Liam non erano veritieri.
«Cos’hai?» Mi chiese Allison, pronta a scendere dalla macchina «Visto che sono già arrivati?» Indicò l’auto di Liam e di Harry parcheggiate a pochi metri di distanza.
Annuì «Avevi ragione, non ho nulla tranquilla. Forza andiamo» Le sorrisi incitandola a scendere dalla vettura. Una volta scesi entrambi recuperammo le valigie e ci precipitammo a suonare alla porta.
«E’ arrivato Zayn!» Riconobbi la voce del mio migliore amico e subito dopo dei passi pesanti avvicinarsi verso la porta «Ben arrivato!» Liam mi salutò, sorridendomi.
Allison si mise davanti a me «Ci sono anch’io» Agitò la mano per farsi vedere, a quel punto Liam abbassò lo sguardo.
«Ciao anche a te, nana».
Trattenni dallo scoppiare a ridere, ma per mia sfortuna Allison lo notò e mi beccai un pugno sul braccio «Vi coalizzate sempre contro di me!» Adoravo quando si lamentava, perché le si arricciava il nasino e…
«Zayn mi stai ascoltando?» ripeté Liam «Hai capito che ho detto? La stanza con il balcone è vostra, così non sentiremo puzza di fumo in tutta la casa».
Entrai in casa e salutai Louis e Niall, intenti a giocare con Playstation sul divano «Grazie Liam».
Allison mi seguì e si guardò attorno «La tua famiglia ha una bellissima casa, ma toglimi una curiosità. Perché non hai invitato Danielle?» Sgranai gli occhi a quella domanda posta al mio migliore amico e cercai di attirare l’attenzione su di me.
«Non pensate che oggi io sia più bello del solito?» Come sperato l’attenzione di entrambi ricadde su di me «Sono serio» Feci una smorfia e Liam mi guardò male.
«Ti rendi conto di avere problemi?» Mi portai la mano sul petto con fare teatrale, scossi la testa e me ne andai verso le scale continuando la mia scenetta. Alla fine ero riuscito ad evitare una sofferenza a Liam.

Era da più di mezzora che Allison se ne stava rintanata in bagno e io dovevo fare pipì. Presi a camminare come un maniaco lungo il corridoio, arrivai a pensare di andare a pisciare nei cespugli davanti casa. Era una questione di vita o di morte, la morte del mio povero uccello e non doveva finire così.
Mi posizionai di fronte al bagno e sbattei la testa contro la porta «Ti prego devo andare in bagno» alzai la voce, tenendo le mani sul cavallo dei pantaloni (cosa inutile).
«Dovevi pensarci prima, te l’ho chiesto se dovevi usare il bagno e la risposta è stata ‘no’.» Roteai gli occhi e me ne fregai delle sue parole, aprendo di colpo la porta. La richiusi con un tonfo e corsi al water, pronto per far pipì.
«Maniaco esci fuori!» Allison iniziò a urlare come una donna in piena crisi e mi schizzò con l’acqua da dentro la doccia.
In momenti come questi le sue parole valevano zero per me «Faccio subito!» Mi difesi, calai i pantaloni e feci pipì. Tutto attorno a me si fece bellissimo, la sensazione di svuotare la vescica era unica al mondo. Ero rinato.
Nel momento in cui scrollai il mio uccello, la mia schiena fu colpita da una spugna «Esci immediatamente da questo bagno!» Allison mi minacciò. Donne, non capiscono nulla.
Sospirai e uscì di corsa dal bagno, tornandomene in camera.
Come me, Allison, amava la privacy specialmente quando stava al bagno. Era insicura del suo corpo e odiava essere guardata, si vergognava anche davanti a me (quando non capiva che per me era bellissima).
Mi buttai sul letto e strinsi forte il cuscino, ispirando l’odore di bucato fresco.
Se ve lo stavate chiedendo, si ero stanco. La stanchezza stava iniziando a farsi sentire. La sera prima ero tornato a casa verso le tre del mattino, la sveglia si è fatta sentire verso le sette e da bravo fratello maggiore sono stato dietro alle mie sorelle minori. Verso la tarda mattinata, quando fui liberato da mamma, me ne sono andato da Allison per studiare matematica, il resto lo conoscete.
La mia quietudine fu distrutta da due individui, Niall e Louis.
«Zayn che dici vieni a giocare a pallone?» propose il secondo, buttandosi sul letto di fianco a me.
Scossi la testa, sospirando «Avrei in mente ben altro, tipo io e il letto».
Niall si oppose «Serio Zayn? Siamo in vacanza e te pensi a ronfare sul letto?» Non avrei ceduto.
«Il nonno ha bisogno di dormire» Louis iniziò a prendermi per il culo, ma mi difesi.
«Il più vecchio sei tu, lo sai vero?».
Lui roteò gli occhi e mi tirò da una gamba «Dai ci serve un portiere!».
Continuai a rifiutarmi e intervenne Niall «In nome della nostra amicizia tu dovrai venire».
«Niall…» sospirai.
«Se non verrai io non ti vorrò più bene, tutto questo mi fa malissimo» si coprì il viso con il braccio e tirò su col naso. Oh cazzo.
 

Pov. Allison


Mi feci una treccia con i capelli ancora umidi e sistemai il meglio possibile il bagno. Presi il mio accappatoio e me ne tornai in camera.
«Zay…» Richiusi la bocca appena non lo vidi sul letto. Tutto questo era strano.
Lasciai il mio accappatoio sulla sedia e scesi di sotto, in casa non c’era nessuno. Mi aspettavo di trovarli tutti quanti a giocare a calcio con la console.
«Bloccatelo!» Delle urla mi distrassero e vi avvicinai alla portafinestra che si affacciava sulla spiaggia, ed eccoli lì i miei e il mio ragazzo intenti a giocare a calcio ma per davvero e non con uno stupido gioco.
Mi sedetti sugli scalini e rimasi a vederli per del tempo indefinito. Ero fortunata e ora me ne rendevo davvero conto. Tutti e cinque mi davano una carica sovraumana, riuscivano ad allegrarmi le giornate e ogni giorno non era mai banale grazie a loro. Non avrei potuto desiderare degli amici migliori e un ragazzo come Zayn.
«Cosa fai tutta sola?» Harry sbucò al mio fianco, facendomi spaventare.
Lo guardai spaventata «Da dove sbuchi?».
«Ehm…» Alzò un sopracciglio «Eri presa così tanto dai tuoi pensieri che non mi hai minimamente notato» ridacchiò piano.
Forse aveva ragione «Comunque nulla, stavo pensando ed eccoci qua» risposi alla sua precedente domanda.
Harry annuì «Domani giornata di mare, devo assolutamente rimorchiare».
Risi e tornai a fissare i ragazzi che stavano ancora giocando. Tra tutti, Harry, non sapeva cos’era l’amore. Pensava solo a rimorchiare e scaricare, ma tutti avevano bisogno di una persona accanto e Harry più di tutti.
 
Continua...
 
Spazio d’autrice
 
Buon pomeriggio splendori miei, ecco a voi il 22° capitolo che segna l’inizio della seconda parte di questa fan-fiction. No, non sarà girata tutta nel periodo estivo (piccolo spoiler).
Vi avverto che i capitoli sono 38 + epilogo, quindi capite da sole quanto manca alla fine.
 
Qual è la vostra parte preferita?


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Capitolo 23
*** Ventitreesimo capitolo. ***


Ventitreesimo capitolo.
 

 

Pov. Zayn

La prima nottata di vacanza era passata in un lampo. Nascosi il più possibile il viso sotto il cuscino, ma non cambiava nulla; il sole aveva la meglio.
«Ma che ore sono» parlai da solo, allungando una mano sul comodino e guardai la schermata del telefono. Spalancai gli occhi vedendo scritto 11.13 sul display.
Già mi immaginavo i ragazzi che stavano buttando maledizioni su di me e il mio troppo dormire.
«La finisci di agitarti?» Girai il viso e vidi Allison sdraiata dall’altra parte del letto «Ti muovi un po’ troppo nel sonno» borbottò contro di me.
«Ehm… Scusa, sai dormo e non me ne accorgo» Ma una risposta più stupida non potevo darla?
La sentì sospirare e si stiracchiò, sedendosi sul materasso «Oggi ci sarà una bellissima giornata di mare» esclamò come una bambina «Non vado in spiaggia da quando sono bambina, sono felicissima» E con una forza a me sconosciuta, si alzò di colpo dal letto e iniziò a prepararsi come se io non esistessi.
Non mi stavo lamentando, anzi vedere il suo culetto nudo appena sveglio è un toccasana per la mia salute mentale. Magari tutti i risvegli fossero così.
«Se mi stai fissando, giuro che ti prendo a calci» dichiarò con fare minaccioso. Una cosa che non sanno le donne su noi maschi: noi neghiamo fino alla morte.
«Non ti sto fissando, non sono quel tipo di maniaco» dissi continuando a fissarla da maniaco.
Allison sapeva benissimo che anche sul punto di morte l’avrei continuava a fissare, dopotutto sono un maschio e ho bisogno di certe esigenze.
Mi feci coraggio e per non destare sospetti mi alzai e iniziai a prepararmi. Aprì la mia valigia e cercai il costume.
Sapete qual è la cosa divertente? Le donne se vengono spiate iniziano tutte a fare le scandalose e tu automaticamente sei un maniaco morto di figa. Ma se una donna viene sorpresa mentre fissa un uomo, loro non sono maniache.
Volevo testare questa mia teoria e mi spogliai in tempo record, rimanendo con il culo al vento.
«Amore, ma dov’è il mio costume?» Iniziai a recitare e mi girai verso di lei.
La guardai mentre si fece una coda alta, il suo corpo era perfettamente coperto da un parasole «E’ nella tasca lateral…» La sua voce si interruppe quando si girò e mi vide completamente nudo «Laterale! Nella tasca laterale» disse nervosamente e si avvicinò a me. La conoscevo fin troppo bene e le sue guance rosse mi confermarono il tutto. Cercò di sorridermi, mentre il suo sguardo continuò a caderle sul mio amico ai piani bassi.
«Peccato non lo trovo» borbottai e Allison mi aiutò a cercarlo nella valigia «Volevo mettere quello rosso e bianco» continuai a parlarle e le slegai la coda, guardandola con sensualità.
Alzò il braccio e mi mostrò il costume che le avevo chiesto di cercarmi «Eccolo…».
Presi il costume dalla sua mano e lo lanciai dall’altra parte della stanza «Che ne dici se rimaniamo qua a fare una bella maratona di sesso, al posto di sudare sotto il sole?» Passai un pollice sul suo labbro e le spostai il viso, facendole avere la visuale sul mio uccello «Accetti, mio amore?».
Allison spalancò gli occhi e mi diede una leggera spinta «Sei un porco, Zayn Malik!» sbottò e uscì di fretta e fuori dalla stanza, lasciandomi lì nudo e come un povero idiota.
 
Aggiustai gli occhiali da sole sul mio naso e mi sdraiai sotto l’ombrellone.
Se ve lo stavate chiedendo si, stavo ignorando la mia ragazza. Il mio orgoglio maschile era completamente distrutto per colpa sua e doveva farsi perdonare, minimo con uno spogliarello sexy e con tutto il corpo pieno di olio.
«Forza tutti in acqua!» urlò Niall, correndo come un pazzo verso l’acqua con in mano un materassino a forma di coccodrillo. Adoravo Niall, riusciva sempre a darti la carica su qualsisia cosa.
Louis prese il pallone e inseguì il biondo, urlando un «Facciamoci una partita a pallavolo».
Mi sarebbe piaciuto partecipare se solo non avessi la mia fobia per l’acqua alta.
«Zayn, pss…» Mi guardai attorno e c’era solo Harry, ma non stava guardando me «Zayn» ripeté.
Non potevo essere pazzo «Harry che stai facendo?».
Harry si girò di colpo e abbassò li occhiali, lanciandomi occhiate di fuoco «Zitto, non devo farti scoprire. Noi non stiamo parlando» disse prima di sistemarsi e tornare alla sua precedente posizione.
Voi avete degli amici così o sono capitati tutti a me? Tante volte mi sembra di essere quello più serio fra tutti.
«Vedi la bruna, quella alla tua destra?» Ricominciò a bisbigliare e io mi misi a guardare la ragazza «Secondo te va bene per me?».
Harry Styles che chiedeva consigli d’amore da me, questo era il colmo.
«Certo, è proprio il tuo tipo» mentì e lo vidi partire in quarta verso la poveretta che distava pochi metri da noi. Volevo fissarli per vedere quanto tempo ci avrebbe messo lei per schiaffeggiarlo, ma mi sembrava di violare la loro privacy.
Sistemai la sdraio e mi sedetti, prendendo il mio cellulare.
Guardai Allison leggere un libro sotto il sole, ma la calcolai davvero poco. Quando dicevo di essere ferito nell’orgoglio, dicevo davvero.
Sbloccai il telefono ed entrai su WhatsApp, trovando in linea molti miei amici di scuola. Non feci in tempo a rispondere a un messaggio di un mio compagno di squadra che Katie mi scrisse in chat privata, sembrava quasi fatto apposta.
 
Da Katie: Mi devi spiegare per quale cazzo di motivo te ne stai ancora con quella?! Le ho viste le foto e mi disgustano. Perché stai con una così quando puoi avere una come me?
 
In allegato mi mandò una sua foto molto osé, come faceva in passato.
Katie è sempre stata una ragazza molto estroversa e adesso mi rendevo conto che prima volevo e pensavo sempre al sesso. Non mi ero mai soffermato sui sentimenti delle persone che stavano al mio fianco, se mi mettevo con qualcuna era solo per scopare.
Mi sono reso conto tardi di come stavo buttando l’amore di Allison per del sesso.
 
A Katie: Non sono mai stato tuo e lo sai benissimo, Kat. Stavamo insieme per una relazione di sesso, non ti ho mai amata e tu stavi con me solo per visibilità. Non prendermi in giro.
 
Mi davano fastidio le persone che fingevano di non capire ciò che io dicevo. Katie è una persona persuasiva e molto possessiva, dovevo immaginarmi che non avrebbe mollato facilmente. Detestava il fatto che io non me la filavo più e guardavo Allison. Katie odia la mia ragazza, perché sa di non essere alla sua altezza.
Ma non me ne impostava di quello che pensava Katie, stavo con Allison per amore e di certo non avrei commesso lo stesso errore due volte. Adesso potevo reputare la vita completa e niente e nessuno me l’avrebbe rovinata.
Non persi tempo e lasciai il telefono sulla sdraio e mi spostai a prendere il portafoglio. Il caldo si faceva sentire e avevo necessita di una bibita ghiacciata. Presi i soldi e mi alzai, incamminandomi sotto il sole cocente e la sabbia bollente.
Si poteva pensare che sono una persona che ama il caldo e abbronzarsi, credetemi non è così.
Con fatica arrivai al chiosco sulla spiaggia e ordinai «Una Corona ghiacciata, grazie» Il ragazzo annuì e si prese i miei soldi, preparandomi la bottiglia di birra.
«Ecco a te» Mi diede la bottiglia e mi fece l’occhiolino.
Non dissi nulla e ricambiai con un sorriso, andandomene il prima possibile. Facevo colpo anche con i ragazzi, wow.
Quando mi allontanai abbastanza dal chiosco e mi assicurai che il ragazzo non mi stesse seguendo, feci un piccolo sorso della birra e lentamente tornai all’ombrellone. La spiaggia era affollatissima e iniziavo a capire il perché Liam amasse passare qui le vacanze estive. Il posto era stupendo e tranquillo, la spiaggia era fantastica e c’era anche molto divertimento per famiglie e per ragazzi. Avrei proposto di fare un giro per la città un giorno di questi.
Sorseggiai ancora e avvicinandomi sentì i ragazzi urlare sul bagnoschiuma, guardai l’ombrellone e vidi Allison lanciare sulla sabbia il mio telefono e corse via.
Rimasi immobile per un secondo e strinsi la bottiglia di birra, cercando di razionare quello che era appena successo. Mi avvicinai e urlai «Allison cos’è successo?» Ma la ragazza era troppo lontana per sentirmi. Lasciai la birra sulla sdraio e raccolsi il mio telefono, pulendolo dalla sabbia. Lo sbloccai e trovai la schermata sui messaggi.
 
Da Katie: Spero che tu stia scherzando. Zayn, sveglia, noi siamo la coppia più bella della scuola. Abbiamo anche vinto il titolo di Re e Reginetta, siamo perfetti insieme e tutti quanti lo sanno, anche Allison cara. Lei non è alla nostra altezza, non vale nulla. È solo una poveraccia con la madre assente e il padre alcolista. Non ti permetterò di stare con una merda come lei, quando esisto io!
 
Sentì il sangue ribollirmi dentro per ciò che i miei occhi stavano leggendo. Si ero schifato da quelle parole e incazzato a morte. Katie me l’avrebbe pagata.
 
Continua…
 

Spazio d’autrice

 
Buon pomeriggio a tutti quanti, spero che siate felici di questo mio nuovo aggiornamento.
Ultimamente sono molto stanca e fatico a mettermi a scrivere, quindi vi chiedo scusa se il capitolo non è all’altezza.
Come sempre non vedo l’ora di far entrare in gioco il nuovo personaggio, l’amerete da impazzire.
(ps. Ci saranno salti temporali nei prossimi capitoli)
 
Qual è la vostra parte preferita?

Siete TeamZayn o TeamAllison per quanto riguarda la parte iniziale del capitolo?

Cosa pensate che succederà adesso?

 

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Vi ringrazio per tutte le visualizzazione che date a questa storia, grazie vi amo.
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Baci Valentina.

 

 

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Capitolo 24
*** Ventiquattresimo capitolo. ***


Ventiquattresimo capitolo.

 

Strinsi forte il telefono e non curante della sabbia bollente, inseguì Allison ormai lontana.
Perché Katie mi aveva fatto questo? Sapeva benissimo quanto io tenessi alla mia ragazza, il suo fu soltanto un colpo basso. Ma questa volta non me ne sarei rimasto zitto e buono, appena tornato a scuola a settembre (sempre se la sfiga non mi remasse contro, facendo si che incontrassi Katie in città) avrebbe pagato tutta questa situazione.
«Allison!» urlai il suo nome appena la vidi qualche centinai di metro rispetto a me «Mi fai parlare?» Sapevo benissimo che non dovevo alzare la voce ed alterarmi con lei, ma il nervosismo si stava proclamando in me.
Allison mi ascoltò e si fermò di colpo, vicino a una coppia di anziani troppo presi dal loro lamentarsi per il caldo. «Non provare nemmeno a dire una parole» disse truce «Katie ha perfettamente ragione, io con te non c'entro nulla e non dire il contrario. Non sono mai stata ben accettata a scuola e soprattutto non mi accettano come tua ragazza, quindi ho capito il concetto. Sono stanca di essere presa di miro dal suo odio continuo, vai da lei!».
Rimasi fisso a guardarla, trafitto dalle sue parole. Volevo andarmene e mandarla a fanculo, tornare dai miei amici e divertirmi come niente fosse, ma non ero più quel ragazzo.
«Tu pensi che io voglia Katie?» parlai piano, cercando di non trapelare nessuna emozione «Se fosse così non pensi che io sarei da lei in questo momento? Perché mi sarei messo con te, allora?» Sentivo la vena sul collo pulsarmi e ingrossarsi ad ogni parola detta «Cosa credi che ti abbia detto che ti amo per gioco? Che io sia cambiato solo per scoparti? Se pensi questo di me vattene, perché non hai capito nulla di me e non avrebbe senso stare insieme.» Allison mi guardava con gli occhi colmi di lacrime, capivo quella reazione; non le avevo mai parlato in questo modo. Abbassò la testa e la scosse, senza guardarmi.
«Guardami!» sbottai, facendola spaventare «Devi iniziare a fidarti ciecamente di me, lo so che hai paura per come sono andate le cose l'ultima volta, ma ti ho giurato di amarti e di essere cambiato. Non rifarei nulla di quello che ho fatto in passato, manco le penso quelle cose. Sono innamorato di te!» alzai la voce scandendo ogni singola parola «E non sarà quella stronza a cambiare i miei sentimenti per te. Katie mi vuole, ma io non voglio lei. Se starai al mio fianco e ti fiderai di me potrò proteggerti, ma se vuoi finire questa storia solo perché hai paura allora finiscila, ma sappi che io non ti proteggerò. Dovrai cavartela da sola» mormorai le ultime parole, sapendo di aver detto una bugia.
Anche se mi avesse lasciato, non me ne sarei mai stato con le mani in mano e avrei sempre vegliato su di lei, da lontano.
«Scusami» disse piano mentre mi avvolse il busto con le braccia, sospirai e la strinsi al mio petto cercando di calmare gli spasmi dati dal suo pianto. «Sono solo una bambina, penso subito al peggio e dico cose stupide» mormorò con il viso sul mio petto.
Appoggiai la testa sulla sua «Non sei una bambina, devi solo fidarti di me. Lo so che non è facile, ma provaci» Lei annuì «Insieme contro tutti?».
Sorrisi «Insieme contro tutti» confermai e le alzai il viso per darle un bacio, ma a mia sorpresa si sottrasse a me con fare giocoso.
«Cosa vuoi realmente, Zayn?»
«Baciarti» Cercai di acchiapparla, ma fece un balzo verso destra «Se la metti così non ti bacerò più, vediamo poi se riderai ancora» le feci l'occhiolino e incrociai le braccia al petto.
Si bloccò di colpo e sollevò le sopracciglia «Aspetta, aspetta tu vuoi dire che riusciresti a non baciarmi più?» Annui e lei scoppiò a ridere «Non ce la farai mai!».
Mi stava sfidando.
La presi per un braccio e le cinsi i fianchi con le mani, attirandola al mio corpo «Vuoi giocare contro di me?» Strofinai i nostri nasi, stuzzicandola.
Non sapevo se dare colpa alla temperatura, ma mi stavo surriscaldando sentendo il suo respiro sulla mia pelle «Non abbiamo mai scommesso prima d'ora…» sussurrò, fissandomi negli occhi.
Mi ripresi leggermente, punzecchiandole un fianco «Sono riuscito a farti venire a letto con me, quando tu sostenevi il contrario» Mi morsi le labbra facendola fremere, conoscevo i suoi punti deboli.
Allison deglutì e appoggiò la fronte alla mia «Ti amo». Incrociò le braccia dietro al mio collo e mi attirò a me. Sorrisi e mi staccai da lei, vittorioso.
«Visto non riesci a non baciarmi!» La stuzzicai, facendole diventare il viso rosso come un pomodoro.
Era furiosa, glielo leggevo negli occhi «La finisci di ridere?».
Mi presi gioco di lei «Tu che pensi di riuscire a resistermi» ridacchiai «Povera illusa!» continuai a stuzzicarla.
«Accetto!» Mi guardava con aria di sfida «Sette giorni senza baciarti, tranquillo mio caro vincerà io e alzò la posta in gioco».
«Ti ascolto» Inclinai la testa, mantenendo il contatto visivo.
«Se io vinco, tu dovrai presentarti alla prima partita di calcio con il tutù» deglutì quando sentì quella parola, le annuì e la feci finire di parlare «Se vinci tu, andrò in pasto ai leoni. Farò il provino da Cheerleader» le fu difficile dire l'ultimo pezzo.
Sorrisi vittorioso «Accetto con piacere e sai perché? Perché vincerò, mi godrò il momento in cui verrai da me implorante per essere baciata».
Non mi sentivo pieno di me, in caso ve lo stesse chiedendo. Allison non sa resistermi.
Lei alzò un sopracciglio «Attendo a non rimanere deluso».
Alzai le spalle e le mi girai, tornando all'ombrellone.
Che i giochi abbiano inizio.

Continua...

 

Spazio d'autrice

 

Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare così tanto, ma ho problemi di connessione e fatico anche a scrivere i capitoli per via del lavoro.
Detto questo spero di poter aggiornare più spesso d'ora in poi (cercherò di preparare più capitoli possibili).

Qual è la vostra parte preferita?

Vi piace il capitolo completamente Zallison?

Vi sareste aspettati quel discorso -pesante- di Zayn?

Cosa ne pensate della scommessa?

ps. i capitoli “estivi” sono pochissimi, tra pochi capitoli inizierà la seconda parte della storia ed entreranno altri personaggi che poi saranno sempre presenti.

Spero di riuscire a fare capitoli più lunghi.

Pubblicità (le prime due sono fanfiction, le altre tutte oneshort):

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con le recensioni, ci tengo molto.
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Valentina.

 

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Capitolo 25
*** Venticinquesimo capitolo. ***


Venticinquesimo capitolo.
Pov. Allison

 

 

Resistere a Zayn Malik non era per niente semplice.
Giocava sporco e si divertiva a farlo, non curante del fatto che io morissi ogni singola volta.
Ma non avrei ceduto a coso di cucirmi con del filo le labbra. Zayn Malik non doveva vincere.


Aprì l'acqua della doccia e mi ci immersi sotto. Il caldo era devastante e non sarei riuscita a sopportarlo ancora per molto. Mi rilassai e chiusi gli occhi, beandomi per un momento la pace. Ma non avrei dovuto cantare vittoria troppo presto.
«Amore, posso fare pipì?» Alzai gli occhi al cielo, sbuffando. Ecco l'ennesima scusa di Zayn per potermi guardare nuda.
E se invece stesse dicendo la verità e avesse la vescica piena?
«Entra» alzai la voce per farmi sentire e iniziai a lavarmi il corpo.
Brava Allison, ancora una volta hai ceduto. Roteai gli occhi e ignorai la voce della mia coscienza.
Zayn entrò e lo fissai andare verso lo specchio e iniziò a ridere quasi fosse posseduto. O forse lo era?
«Non sei normale…» Mormorai, sciacquandomi il corpo sotto l’acqua. Quando mi girai su me stessa lanciai un urlo, trovando il mio ragazzo sulla
soglia della cabina completamente nudo.

Non ebbi il tempo -o la forza- di dire nulla, poiché mi trovai appiattita con il suo corpo addosso sulle piastrelle, mentre si prese la briga di leccarmi e baciarmi il collo.
Socchiusi gli occhi appena una sua mano si chiuse a conca sulla mia intimità...

Ecco come faceva a giocare sporco, usava il sesso per confondermi.
Ma ce la stavo facendo, erano passati quattro giorni da quando accettammo la sfida e si, non ne potevo più.
Mi mancava terribilmente baciare il mio ragazzo, non riuscivo più a tollerare di vedere le sue labbra ma non poterle toccare con le mie. Ma non volevo cedere, volevo che mi vedesse forse così che io risultassi in grado di stare al suo fianco.
Non gliene avevo parlato, ma il suo discorso in spiaggia mi aveva ferito. Non volevo che lui pensasse di avermi come peso, volevo che lui mi amasse soltanto. Zayn non ne aveva colpa, quella sbagliata ero io.
Volevo dimostrargli che potevo stargli affianco, che poteva contare su di me e non solo su se stesso. Non lo avrei mai lasciato, le parole dette con rabbia erano oneste ma non sarei mai riuscita a farmelo scappare. Tenevo troppo a Zayn, la mia unica ancora di salvezza.
Insieme contro tutti, questo era il nostro motto. Me lo sarei tatuato sul corpo se solo non avessi paura dell'ago.
Sorrisi, rendendomi conto di essermi persa fra i pensieri. Non potevo permettermi di stare a poltrire, la giornata era appena iniziata e sarei rimasta con le mani in mano.

Quando arrivai al letto, Zayn stava ancora dormendo. Era in piena pace e rilassato come un bambino. Senza fare rumore spalancai le persiane e feci entrare la luce del sole nella stanza. Solo quel gesto fece girare il mio ragazzo verso la porta.
Mi sedetti accanto a lui e gli accarezzai la schiena «Sveglia dormiglione» dissi dolcemente.
Zayn aprì piango gli occhi e si strinse al cuscino «Non voglio» mormorò.
Scossi la testa e non dissi nulla, Zayn era così: all'apparenza molto duro e prepotente, ma dentro era ancora un bambino in cerca di attenzioni e coccole.
Con un sbuffò si alzò e si passò una mano fra i capelli «Ho fame» borbottò e se ne andò in bagno.
Corrugai la fronte non capendo il suo gesto. Si, un'altra sua qualità era l'essere strano.
Quando tornò mi guardava sospettoso «Non ho tanta voglia di andare in spiaggia oggi, sono stanco» disse buttandosi a letto.
«Ti sei appena svegliato» gli feci notate e lui alzò le spalle «Allora cosa vorresti fare? Startene a poltrire tutto il giorno a letto?».
Alzò la testa e annuì «Era esattamente quello che avevo in mente, grazie tu mi capisci» mise una mano sul cuore con fare teatrale. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. «Rimani qui? Ho voglia di parlare…» disse allungando il braccio e mi strinse in un dolce abbraccio.
Incominciammo a parlare del più e del meno: dal nostro passato al presente e in fine al futuro, ma quest’ultimo capitolo si chiuse in fretta. Lui viveva la vita al momento, un po’ a giornata come facevo io, ma sopratutto per me nulla era ‘per sempre’ il futuro ti poteva riservare qualsiasi cosa.
Appoggiai la testa sul suo petto «Scrivi ancora?» cambiai argomento.
Zayn alzò un sopracciglio, non capendo la mia domanda «Di cosa stai parlando?» domandò.
Sorrisi dolcemente «Delle tue canzoni.» dissi ingenuamente.
Un flashback mi passò per la mente, ricordavo perfettamente della serata in cui andai a cenare a casa sua, trovai le canzoni in camera sua. Ne era completamente geloso, ma me ne lasciò leggere.
«Non sempre, le scrivo solo quando sono turbato. E’ come se fosse uno sfogo personale, un diario diciamo così…» spiegò in grandi linee.
«In che senso come un diario?».
Fissò il soffitto cercando le parole giuste «Come te lo spiego…» mormorò «Ogni canzone che scrivo ha una parte di me e della mia vita. Racconto vicende successe per davvero. Quando non va per il verso giusto, scrivo. Invece certe volte quando sono felice, scrivo di getto pezzi d’amore… non so perché lo faccio, in realtà.» Rimase qualche secondo taciturno e poi continuò «Adesso capisci perché lo identifico come se fosse il mio diario personale?».
Annui «L’avevo intuito dall’inizio, ma amo vederti in crisi…» ridacchiai e Zayn spalancò la bocca offeso.
«Ahh, ti odio!» esclamò, dandomi le spalle. Strinse il cuscino e borbottò fra se e se. Risi vedendolo così e lo abbracciai dal dietro, accarezzandogli la guancia con il dorso della mano.
«Tu non mi odi…» Gli baciai la spalla «Guardami.».
Lo feci girare, mettendomi sopra al suo corpo. Mi sdraiai su di lei, baciandogli la mandibola. Mi mancava terribilmente, ma io mancavo a lui?
Sembrò quasi che mi lesse nel pensiero, alzò la testa mettendola in pari con la mia e mi diede dei piccoli baci: uno sul naso, guance, palpebre, fronte, orecchio.
Ci fissammo negli occhi per vari secondi, ero completamente persa nei sui occhi. Nessuno disse nulla, forse per paura di rovinare quel dolce momento. Sfiorò piano il suo naso con il mio e istintivamente mi morsi il labbro, purtroppo era un vizio che non riuscivo a togliermi. Continuai a fissarlo e cedetti, annullai le distanze e lo baciai.
Prese il mio viso tra le sue mani, facendo pressione con la lingua, riuscì a farmi schiudere le labbra. L’ astinenza iniziò a farsi sentire, ci mancavamo a vicenda. Non riuscivo più a stare senza le sue labbra, senza le sue dolci parole, il suo corpo caldo sopra il mio. Pensavo che Zayn non resistesse fino a questo punto, ma mi ritrovai a capire che quello che non viveva senza le sue carezze ero io.
La mia lingua cercò la sua impaziente e appena la trovò divennero due calamite, incapaci di separarsi. Mi staccai lentamente sentendo necessità d’aria, ma lo desideravo troppo.
Ebbi un secondo di lucidità quando mi resi conto di aver perso la scommessa. Un «Merda.» uscì piano dalla mie labbra, sapevo in primis di aver ceduto come un allocco e di aver perso la scommessa, ma in questo momento poco mi importava. Baciai le sue labbra, riportandomi sul suo corpo completamento scosso dall’eccitazione. La sua erezione nei boxer diventò sempre più voluminosa e fece pressione sul mio ventre. Amavo sapere di non essergli indifferente.
Zayn si stacco dalle mie labbra, mi baciò sulla guancia e scese sul collo, mordendolo con ferocia. Mi lasciai trasportare dalla passione e chiusi gli occhi, passandogli le dita fra i capelli scombinati.
Non mi accorsi che mi tolse il top, lasciandomi con il seno nudo davanti ai suoi occhi.
Ansimai quando tirò con i denti i miei capezzoli rosati. Non riuscì a trattenermi e con la mano sovrastai i boxer, arrivando a impugnare la sua erezione.
Si stava sempre più eccitando e io con lui, mi morse il seno sorridendo ogni volta che mi facevo sfuggire un gemito.
Lo aiutai a spogliarmi e mi portò sotto il suo possente corpo caldo e sudato. Stuzzicò la sua intimità, mordendomi il labbro. Amava vedermi gemere per colpa sua, perdeva sempre la testa.
Sempre più eccitato si tolse i boxer, facendoli volare vicino alla finestra.
«Baciami…» sussurrò mentre con una spinta brusca entrò in me, facendomi urlare.
Non riuscì a reagire e continuai a fissarlo, Zayn indietreggiò e affondò completamente mentre dalle sue labbra uscì un gemito gatturale.
Prese il ritmo e continuò a spingere sempre più forte «V-Voglio d-di p-più…» urlai, affondando le dita tra i suoi capelli. Zayn non rispose e mi baciò sotto l'orecchio. Fregò il pollice sulla mia clitoride, irrigidendomi e facendomi gemere in modo vergognoso.
Completamente travolti dal piacere, venimmo in un urlo soffocato dai continui baci.
Si accasciò su di me «Hai p-perso…» fece fatica a dire mentre cercava di regolarizzare il respiro, mentre io mi strinsi al suo corpo.
Accarezzai il suo petto «S-Stavi pensando alla scommessa?» Lo guardai truce, detestavo quando si comportava così. Sospirai e mi girai dandogli le spalle.
Zayn ridacchiò «Si, ma stavo anche pensando che amo da morire la mia ragazza. La conosci?».
Roteai gli occhi e dissi «Povera ragazza.».
Mi girò verso di lui «Finiscila» sorrise, premendo le nostre labbra insieme «Il 12 settembre ci sono le selezioni per il cheerleading…» sussurrò timoroso.
Saltai sul letto e lo guardai con gli occhi sgranati. Stava scherzando, vero?
«Tutto okay?» Mi guardò allarmato.
Scossi la testa «Stai scherzando, vero?» Lo fissai implorante «Non posso farlo» scandì bene le parole.
Zayn annuì compiaciuto «Te lo ripeto: hai perso e il 12 devi entrare in squadra. Capito amore?».
Si stava divertendo, lui stava godendo di questa vittoria e me l'avrebbe rinfacciata a vita.
Sbuffai cercando di fregarlo «Avrei preferito vederti vestito da principessa…» Come pensavo non funzionò. Lo abbracciai stretto «Davvero devo farlo?».
«Hai perso, si devi» disse divertito. Lo squillare del mio cellulare ci distrasse «Chi è?».
Mi alzai e presi il telefono «Mia madre» sussurrai e risposi.
Ascoltai mia madre non riuscendo a dire una parole, ripeté più volte “Allison stai bene” ma la sentì lontana, non riuscì a capirlo finché non vidi il mio telefono per terra e io caduta sul pavimento con le ginocchia.
Zayn mi fu subito accanto, mi chiedeva cosa fosse successo, il perché ero per terra.
Ma l'unica cosa a cui la mia mente pensava era che mio padre era morto.

Continua...

Spazio d'autrice
 

Buon giorno, come avete visto Allison ha perso la sfida ed è arrivato un colpo di scena.
Ho scritto questo capitolo, perché la storia iniziava ad annoiarmi e volevo che arrivasse il prima possibile la seconda parte della storia.
I prossimi capitoli sono già scritti, spero vi piacciano.

 

Qual è la tua parte preferita?

Ti saresti aspettata che Allison cedesse? Oppure pensavi lo facesse Zayn?

Cosa ne pensi della morte del padre di Allison?
 

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Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con le recensioni, ci tengo molto.
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Capitolo 26
*** Ventiseiesimo capitolo. ***


Ventiseiesimo capitolo.
 

Socchiusi gli occhi, cercando di estraniarmi da tutto quello che avevo attorno.
Presi un lungo respiro e iniziai a pensare a cose macabre, per esempio cosa c'era dopo la morte.
Non me l'ero mai chiesta fino a quando mia madre non mi disse che mio padre era morto. Forse dovrei vergognarmi di me stessa, ma non ero né felice né triste.
Molte persone sostengono che dopo la porte ci sia il paradiso, un posto dove tutte le tue preoccupazioni scompaiono e “vivi” in piena felicità. Altri dicono che quando ti suicidi finisci nel purgatorio, dove la tua anima vaga per anni e anni finché non comprende davvero ciò di cui ha bisogno; e per mio parere questo è già l'inferno.
Quando moriva una persona le persone attorno a te iniziano a trattarti in modo diverso, sono imbarazzate e usano frasi fatte come “sii forte” “ora è in un posto migliore”.
Come può essere in un posto migliore se nessun morto è mai tornato in vita per raccontarlo?

La facevano facile loro che non stavano subendo un lutto, tutto era estremante facile se non si subiva.
Ho vissuto i miei anni fino a oggi detestando mio padre e le crudeltà che aveva inflitto a una bambina innocente. Una bambina che voleva solo giocare spensierata come tutti i bambini, invece si si ritrovava il corpo pieno di lividi appena prendeva un brutto voto o si comportava da bambina. Tutto questo mentre sua madre viaggiava per il mondo per il suo lavoro, fregandosene di avere una famiglia e una figlia a cui badare. Quella bambina tutt'ora si sentiva abbandonata da sua madre. Quella bambina ora vive con i complessi d'abbandono e non si sente amata, pensa che deve guadagnarsi qualsiasi segno d'affetto, anche il più stupido. Quella bambina ha vissuto così tanto nella paura di non essere abbastanza che ora non si sente abbastanza.
E la gente mi guardava stranita, perché non piangevo. Perché non manifestavo la tristezza che loro pensavano che io sentissi.
Perché loro non sanno e mai sapranno, tutte le famiglia hanno i loro segreti ed io mi ero stancata così tanto di tenermi dentro i miei che ora non sentivo più niente. Ero felice di questo.
Non sentivo nulla ed ero grata.
Erano passati solo quattro giorni, ma ne sentivo addosso molti di più.
«Siamo qui riuniti per la morte di un nostro fratello, padre di...» Il prete iniziò la sua messa.
La chiesa era stracolma di parenti -che manco conoscevo- e amici di mio padre. Guardai ogni singola faccia e in tutte riscontrai dolore, nessuno escluso.
Alla mia destra, Zayn, ascoltava con tutta calma la messa, era l'unico che non era addolorato. Conosceva la mia situazione e ha odiato mio padre più di quanto l'ho odiato io, nonostante lui sia molto legato con il suo. Non si capacitava del male che avevo subito da bambina e tutt'ora non lo capiva. Del resto manco io non sono riuscita a capire il perché mio padre si fosse comportato in quel modo. L'unica cosa che sapevo era che non me lo meritavo.


«Papà è morto…» La voce di mia madre era stridula e spezzata, per quel poco che la conoscevo, riuscivo a capire che era shoccata dalla situazione.
Chiusi gli occhi e lasciai cadere il telefono sul pavimento, ebbi un cedimento di gambe e mi ritrovai per terra.
Ero disorientata e spaventata, mi sarei aspettata tutto ma non una chiamata del genere.
Mi resi conto di avere Zayn addosso che mi urlava e chiedeva cosa fosse successo, non dissi nulla. Chiusi gli occhi e basta.

Guardai mia madre omaggiare mio padre sull'altare. Quelle sarebbero state le sue ultime parole rivolte a lui e lui non lo avrebbe mai saputo.
Le sue parole mi fecero male. Facevano male perché erano dette dal cuore.
Mia madre lasciò mio padre quando i servizi sociali si resero conto della violenza che subivo, nonostante lei lo amasse. 

Strinsi il bicchiere colmo di thè alla pesca, quando mi sedetti sul divano mia madre ricominciò a parlare «Allison, tuo padre era molto malato dovuto al troppo bere. Il suo cancro era al quarto stadio, sapeva che gli rimaneva poco da vivere» disse senza guardarmi in faccia nemmeno una volta.
Mi leccai le labbra e sorseggiai, sentendomi una povera stupida troppo piccola per sapere la verità 
«Quando sparivi e dicevi “impegni di lavoro” dove andavi in realtà?» lo dissi con una vena d'odio, anche se non sarebbe cambiato nulla.
«Da tuo padre» E come mi aspettavo, ero solo una povera stupida.


Fissai la bara per minuti e il mio unico pensiero era che dentro ci stava mio padre, morto. Ogni singola volta che mi diceva “sono cambiato” io ci credevo, credevo davvero che potesse cambiare e accettarmi. Ma ogni volta la storia si ripeteva, questo fino agli undici anni.
Hai mentito alla carne del tuo sangue, hai alzato le mani a quelli che giuravi di amare. [...] Non ricordi sono la tua bambina?Le parole di Demi Lovato risuonavano in me uno strano effetto.
Iniziavo a dar ragione a Zayn, quando mi diceva che mi stavo chiudendo in me stessa e non stavo affrontando la realtà. Facevo così da bambina, quando mio padre mi faceva del male dicevo che fosse stata colpa mia fino al punto che lo credevo davvero.
Probabilmente era così e sarei scoppiata per tutti questi anni in cui ho ingoiato e fatto finta di niente. Dove mi auto chiamavo “Miss tutto bene” perché dire che stavo crollando, che stavo male non mi era d'aiuto. Perché nessuno poteva aiutarmi.

Risi appena, distogliendo lo sguardo da mia madre «Mi avete nascosto tutto questo per cosa? Forse perché non ero in grado di sostenere la malattia?» Per la prima volta volevo che mia madre stesse male, che capisse tutta la merda che ho subito mentre lei non ci stava mai.
Si raddrizzò, scuotendo la testa «Tesoro, pensavamo di fare la cosa giusta. Sei solo una bambina».
Una bambina quasi maggiorenne, mamma «Come sempre avete pensato a voi stessi, senza preoccuparvi che ho dei sentimento e che sono vostra figlia. Ma forse in realtà di questo non vi è mai importavo, visto lo schifo di vita che ho avuto. Complimenti, ti daranno il premio di mamma dell'anno» Non rimasi ad ascoltarla ulteriormente, perdevo solo il mio tempo.

Lasciai il bicchiere sul tavolo e me ne andai, sbattendo la porta d'ingresso di casa.
Volevo che sparisse, volevo che sparissero tutti.

Mi tramarono le mani al solo pensiero di tornare ad essere quella bambina che fingeva. Adesso che avevo trovato la mia tranquillità affianco a Zayn, non volevo perderla.
Dovevo essere forse, volevo esserlo.
Deglutì e strinsi forse la mano al mio ragazzo, come se quel gesto mi rendesse più forte.
Uscimmo dal cimitero e vidi mio zio che si avvicinava a me in modo rigido, quasi fosse comandato da un telecomando. Fu buffa l'idea di un telecomando in grado di comandare le persone. Stranamente sorrisi.
Quando mi mio fu abbastanza vicino, notai qualcosa fra le sue mani «Allison, scusa se ti disturbo. Questa lettera l'ha scrisse tuo padre, prima di… Mi implorò di dartela.» Allungò la mano e mi diese una busta, non disse altro e se ne andò.

 

E dopo questa giornata sembrata un'eternità mi trovavo da sola in bagno con in mano quella lettera.
Me ne stavo da sola per un piccolo bisogno di fuga, tutti avevano quei momenti in cui si voleva scappare e rimanere in solitudine. Dove non si parlava con nessuno e si stava in pace.

Mi ritrovavo in un momento di quelli e attorno non volevo manco la presenza del mio ragazzo.
Dovevo solo decidere se leggere la lettera o buttarla, facendo finta di nulla.
La fissai più volte e alla fine decisi di aprirla. Mi ritrovai in mano un foglio bianco piegato più e più volte. Iniziai a leggere.


«Cara Allison,
Sei cresciuta e sei diventata una piccola donna bellissima. Sai tua madre mi ha mostrato delle foto e posso dirlo con certezza, sei proprio bella come tua madre. Ma non ti ho scritto questa lettera per dirti quanto sei bella, ma per dirti che ti ho rovinato tutto. Fin dall'infanzia ho sbagliato con te, creandoti complessi che tutt'ora ti saranno difficili da superare. Come avere fiducia nell'altro sesso.

Non meritavi un padre così e non mi merito manco il diritto di chiamarmi “padre”, lo so.

Se stai leggendo questa lettera, voglio solo che tu sappia che sono orgoglioso di te e che se potessi tornare indietro cambierei tutto. Ero costantemente arrabbiato e accecato. Mi sentivo abbandonato da tua madre per il lavoro che fa ancora oggi e ti rivedevo in lei. Troppo bella e perfetta.

Non ti chiederò mai scusa, so perfettamente di non meritarmi nulla da te.

Voglio solo che tu sappia che sono pentito, come vedi la vita mi ha castigato e non mi rimane molto da vivere. Merito tutto quello che pensi di me e non ti biasimo, ma anche se faticherai nel crederlo: ti voglio bene e continuerò a volertene anche da morto.

Spero che quel ragazzo (Zayn si chiama, giusto? Me l'ha detto tua madre) ti stia accanto e che ti faccia vivere una vita dignitosa e piena di felicità, quello che io non sono stato in grado di fare.

Non eri un'errore, lo ero io.

 

Con amore, papà”

Alzai lo sguardo e lasciai uscire le lacrime dai miei occhi, feci dei respiri lenti e profondi.
Sii forte, devi farcela, non mollare. Fanculo, questo odio lo voglio sputare.
E finalmente mi lasciai andare a tutto il mio dolore.



Continua...

Spazio d'autrice

 

Buon pomeriggio a tutti. Questo capitolo l'ho scritto con un forte dolore, certi aspetti parlano di me (non sul padre di Allison) e mi è stato anche d'aiuto scriverlo e non tenermelo dentro come sempre.
Fa parte del mio brutto carattere, tenere dentro tutto il male.

Qual è la vostra parte preferita?

I sentimenti di Allison sono giusti o sbagliati?

Cosa ne pensate della lettera del padre?


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Capitolo 27
*** Ventisettesimo capitolo. ***


Ventisettesimo capitolo.


Mi sentivo sbagliata da più di due mesi, ormai.
Faticavo a dormire dal giorno del funerale di mio padre. Senza dirlo a nessuno ero andata dal medico per farmi prescrivere qualche pillola per aiutarmi con il sonno, ma ogni volta che le prendevo diventavo molto più scorbutica e finivo con il litigare con Zayn. Quando gli dissi di prendere quelle pillole se la prese molto, un po' anche con se stesso; si sentiva in colpa perché non riusciva a farmi vivere bene, nonostante io dicessi di stare bene. No, non stavo bene.
La colpa non era di Zayn o di nessun altro, mi ero tenuta dentro così tanto dolore che ora la mia anima era crollata e non mi serviva dei giorni per farla rialzare.
E per questo iniziarono anche i sensi di colpa per le persone che mi stavano accanto, non si meritavano una persona depressa come me al loro fianco.
L'ironia della storia era che mia madre è tornata alla sua vita come niente fosse, anzi ricominciò a lavorare due giorni dopo dal funerale ed era da allora che non la vedevo. Nonché cambiasse qualcosa la sua presenza, ormai ero abituata a stare sola.
Mi girai sul letto e fissai la sveglia che sarebbe suonata nel giro di pochi minuti.
Ritornare a scuola era la migliore cosa che mi potesse capitare, mi sarei distratta a tal punto da dimenticare il brutto periodo. Certo, dimenticare, era una parola grossa.
Mi mancava la vita che avevo prima dell'estate e sopratutto mi mancava la mia migliore amica -o meglio ex- Hilary. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta in cui ci siamo divertite insieme. Ero rimasta l'unica ragazza del gruppo, sopratutto perché le ragazze attuali di Liam e Louis non venivano a scuola con noi. E ancora una volta mi sentivo sola.
Ma grazie a mia madre avevo capito che dovevo continuare ad andare avanti e lasciare il passato li com'è. Bisognava guardare al futuro, ma sopratutto vivere il presente. Nessuno mi avrebbe ridato questi anni e non volevo buttarli via, come se non fossero niente di speciale. Nel mondo c'era gente che subiva ogni giorno le pene della vita e non si arrendeva, anzi sorrideva alla vita e così avrei fatto anch'io.

«Questo non è più il posto per me» dichiarai, prendendo la valigia. Non guardai mia madre che teatralmente alzò gli occhi al cielo.
Si posizionò davanti alla mia finestra della camera «Io parto per lavoro, ma tu per cosa parti? Vuoi scappare da dei problemi che hai sempre superato? Preferisci abbandonare le uniche persone che ti vogliono bene? Dirai a Zayn di essertene andata esattamente quando e con una stupida lettera?» Non disse altro e uscì dalla mia stanza.
Per quanto non volessi ammetterlo, aveva ragione.

Quella piccola pazzia mi fece aprire gli occhi e ogni giorno che passava mi rendevo conto di quanto avessi sbagliato. Volevo essere migliore di mia madre e avrei continuato la mia vita senza fuggire con il lavoro, come faceva lei.
Sospirai e mi tirai a sedere sul letto, mentre la sveglia squillava all'impazzata. La spensi, stiracchiandomi subito dopo.
Oggi sarebbe il giorno della mia rinascita, me lo sentivo.

Quando fui pronta scesi nel vialetto ad aspettare il mio ragazzo.
Se non avessi avuto accanto Zayn a quest'ora non sarei qui a lottare ancora una volta. Mi ero ripromessa di riuscire ad essere alla sua altezza e senza ombra di dubbio ce l'avrei fatta.
Con pazienza le cose sarebbero tornare al posto giusto e sopratutto mi sarei fatta perdonare lo schifo d'estate che gli ho fatto subire.
Abbassai lo sguardo per vedere l'ora e il suono del clacson mi fece sobbalzare sul posto «Ehi bellezza» urlava Zayn dalla macchina.
Tirai un sospiro e mi riavviavi i capelli, senza fargli notare lo spavento «Ehi» sorrisi e salì in auto «Noto che con l'anno nuovo non cambiano le vecchie abitudini» gli feci l'occhiolino e mi allacciai la cintura.
Ridacchiò allungandosi verso di me «Quattro volte è suonata la sveglia, ma giuro che il sonno non voleva lasciarmi» sorrise e mi lasciò un bacio sulle labbra.

Dio, quanto amo quando mi bacia.
«Sai sempre farti perdonare» mormorai e gli sorrisi di rimando «Non vedo l'ora di iniziare le lezioni di filosofia» dichiarai entusiasta.
Zayn partì e fece una smorfia «Dovresti fingere di fare meno la secchiona» mi prese in giro.

Alzai le spalle e gli feci la linguaccia «Non ti picchio solo perché sei carino». Iniziò a ridere di gusto mentre guidava, cercai il più possibile di mostrarmi il meno interessata possibile. Ma ogni volta che rideva mi accendeva qualcosa dentro e la gioia mi invadeva il corpo.
Mi ero accorta che nell'ultimo periodo mi dava carta bianca e non andava mai contro alle mie decisioni, forse era sbagliato e ingiusto che si facesse così da parte per me; per questo volevo farmi perdonare. Sapevo che Zayn non mi avrebbe mai detto cose del tipo “per colpa tua ho passato l'estate chiuso in casa per starti accanto”, lo conoscevo fin troppo bene, ma ciononostante mi sentivo terribilmente in colpa. Per questo avevo in mente di passare con lui una serata romantica o piena di divertimento, ancora non avevo ultimato il piano.
Quando vidi la scuola tornai a sorridere «Ma siamo in perfetto orario, stregone!» ridacchiai e Zayn parcheggiò.
«Sono un bravo stregone» mi fece l'occhiolino e scese dalla macchina.

Annuì «Si, sei solo un bravo stregone in grado di arrivare in ritardo e poi in orario a scuola» dicendo questo scesi anch'io dalla macchina.
Zayn mi guardava torvo «Non sono bravo solo a questo» Aggrottai le sopracciglia e si avvicinò, cingendomi con le mani i fianchi «Se fossi bravo solo in questo, perché quando facciamo l'amore mi implori sempre di non smettere?» disse con disinvoltura.
Spalancai la bocca, sentendomi le guance andare a fuoco «Stronzo» borbottai e mi allontanai, sentendolo ridere alle mie spalle.
Quando voleva vincere metteva sempre di mezzo l'intimità così da farmi morire di vergogna. Zayn giocava perfettamente sporco e odiavo quando lo faceva; ma nello stesso tempo mi eccitava da morire.
Fingendomi offesa entrai nella scuola e mi diressi al mio armadietto, ci lasciai dentro i libri che non mi servivano e lo richiusi.
«Sai che ti amo da impazzire?» Zayn mi prese la mano e intrecciò le nostre dita, tirandomi verso il suo corpo.
Misi il broncio «Ma rimani uno stronzo».
«Uno stronzo innamorato di te» mormorò, baciandomi «Ti amo».
Sorrisi, avvolgendo le braccia dietro il suo collo «Anche io, tanto» E a tradimento gli morsi il labbro inferiore, facendolo gemere e alzare gli occhi. Impazziva quando lo mordevo.
Zayn aprì la bocca per dire qualcosa, ma la campanella suonò annunciando l'inizio della prima ora.
Salvata sul gong.


Ci sedemmo nelle ultime file, dietro a Liam e Niall, Louis, invece, stava alla nostra destra «Buon giorno» esclamai vedendo i miei amici «Harry quando dovrebbe tornare?».
Mi rispose Louis mentre tirava fuori dal suo zaino una penna e un foglio «Domani o dopo domani, ha avuto un problema con l'aereo» Annuii ringraziandolo e mi sistemai sul banco. Feci in tempo a tirare fuori il libro e il professore entrò in aula. Non chiese molto della nostra estate -ne fui grata- ma questo implicò l'inizio del programma scolastico.
Ascoltai la lezione senza nessuno problema, fino al momento in cui delle ragazze non mandarono dei bigliettini a Zayn. Guardai il mio ragazzo, incuriosita dal contenuto del foglietto.
«Amore, quella là…» Indicò una ragazza con i capelli castani «Mi ha domandato se ho voglia di un regalino in bagno» Il suo poco tatto mi fece salire la pressione.
Mi piaceva il fatto che fra noi non ci fossero segreti, ma certe cose ancora mi irritavano «Dille da parte mia che se prova a darti il regalino, le taglio le mani» digrignai i denti fissando la ragazza che ci dava le spalle. Zayn è mio.
Il mio ragazzo mi sorrise «Sai che amo quando sei gelosa?» Mi prese la mano, accozzandola
Arrossii e mi sciolsi letteralmente «Tu sei mio, nessuno deve toccarti» mormorai.
Si leccò le labbra «E tu sei solo mia» E le sue labbra furono sulle mie, baciandomi piano.
Un forte colpo ci fece staccare «Se Malik e Evans smettessero di fare queste effusioni nella mia classe, se non vogliono andare dal preside il primo giorno, grazie.» urlò il professore, guardandoci duramente. Piena di vergogna chiesi scusa, mentre Zayn se la rideva sotto i baffi. Quando il professore cercò di ricominciare la lezione, bussarono alla porta facendolo sospirare «Avanti!».
La porta si aprì ed entro una ragazza minuta con i capelli neri «Mi scusi, mi sono persa. Sono una nuova alunna» annunciò la ragazza.
Il prof Fox si alzò «Lei deve essere Maya Devine, si accomodi pure a quel banco» Le indicò il banco davanti al mio. Maya, così si chiamava, non perse tempo e si sistemò alla meglio. La scrutai dal dietro, ignorando le risatine del mio ragazzo.
Quella ragazza mi attirava e non riuscivo a capirne il motivo.

Continua...

 

Spazio d'autrice

 

Buon pomeriggio a tutti, come vedete sono viva e questo è il nuovo capitolo.
Vi avevo già accennato che i capitoli sull'estate mi annoiavano e avrei fatto un bel salto temporale, come avete visto voi stesse.
Sono passati due mesi e sono tornati a scuola ed ecco a voi una nuova new entry della storia, Maya e si sarà un personaggio principale.
Harry tornerà, non preoccupatevi.

Qual è la vostra parte preferita?

Vi piacciono gli Zallison o sono troppo smielati?

Cosa pensate che succederà ora che è entrata un nuovo persona (Maya Devine)?
 

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Baci Valentina.

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Capitolo 28
*** Ventottesimo capitolo. ***


Ventottesimo capitolo.

 


L’ora di educazione fisica sarebbe iniziata a momenti, odiavo questa materia.
Mi isolai negli spogliatoi prendendomi lo spazio che mi serviva, cercando di non attirare l'attenzione di nessuno, specialmente dopo essere diventata ufficialmente "La ragazza di Zayn Malik". La cattiveria delle persone poteva essere meschina.
In silenzio iniziai a cambiarmi, fino a quando alle mie orecchie non arrivarono determinare parole.
«Ora che fai parte della squadra potrai comandare chi vorrai» Avrei riconosciuto la voce di Katie ovunque. Roteai gli occhi e continuai a cambiarmi.

«Capisci Hilary? Questa è la società, c'è chi vale ed è come noi» Rimase un secondo in silenzio «E poi ci sono sfigate che non meritano di esistere come lei» Mi indicò, facendo sorridere Hilary.
Non feci notare quanto io ci fossi rimasta male dal questo della mia -ormai- ex migliore amica.
«Katie, Julie, Margaret, Hilary…» esclamai con amarezza «Qual buon vento vi porta da me?» Non le degnai di uno sguardo e mi cambiai le scarpe.
Katie ridacchiò «Amiamo importunarti e poi la merda è sempre in giro, non trovi?» Si, tipo te.
Alzai le spalle, l’indifferenza era l’arma migliore che potesse esistere «Contente voi». Pronta per la lezione, chiusi il mio armadietto in un tonfo sordo e mi girai, ma trovai la strada sbarrata da Julie «Potresti spostarti? Dovrei passare, grazie».
Julie scosse la testa e Katie parlò al suo posto «Sarò contenta il giorno in cui rimarrai da sola, capito?» Mi prese per l’avambraccio e strinse forte «Odio il tuo comportamento!».
Non me ne sarei stata zitta e prendendo coraggio le dissi «L’invidia da male, vero?».
Il suo sorriso non si spense per un momento «Invidiosa di una come te? Sei la più sfigata della scuola» soffiò sul mio viso «L’unica cosa che dovresti fare è suicidarti, invece rimani qua a rompere a infettare l'aria. Scommetto che tuo padre è morto per la vergogna che gli procuravi» Le sue amichette iniziarono a ridere e mi sentì uno straccio. Gli occhi iniziarono a pungermi e un forte peso si posò sul mio cuore, facendomi mancare l'aria.
Cosa avevo fatto per tutta questa cattiveria?
Avrei voluto scappare, ma non volevo risultare una bambina impaurita agli occhi degli altri. Strinsi forte gli occhi e feci un respiro profondo per calmarmi.
«Adesso mi sono rotta i coglioni. Sono stata zitta tutto il tempo, ma forse vi servono schiaffi per finirla» Ci girammo tutti di colpo verso la voce che proveniva dalla nuova alunna «Non hai ancora capito che ti massacro se non le lasci il braccio e te ne vai con le tue amiche troie?» Le parlò a poca distanza dal viso.
Katie lasciò la presa sul mio braccio, girandosi «Tu saresti?» Squadrò la nuova ragazza.
La mora sorrise «Mi chiamo Maya e sono quella che ti spaccherà il naso se non te ne vai entro dieci secondi» Rimasi sorpresa da tutto quel coraggio «Dieci, nove...».
Katie alzò la testa e se ne andò sculettando, seguita dalle sue vipere... a no, amiche.
Feci un respiro profondo e mi girai verso Maya «Volevo ringraziarti per quello che hai fatto, nessuno ha mai parlato così alle cheerleader» Le spiegai timida «Ti posso offrire qualcosa, dopo scuola? Vorrei sdebitarmi» Sperai che la sua risposta non fosse negativa.
Maya annuì «Mi piacerebbe» Mi fece l’occhiolino ed entrambe raggiungemmo la palestra.


«Hanno tentato di uccidermi!» Borbottai, stringendo la mano a Zayn all’uscita della scuola «Quelle ce l’hanno con me…» mormorai con timore. Non volevo che si spaventasse, sapevo che avrebbe reagito molto male.
Zayn sorrise «Stavamo giocando a palla avvelenata, è normale che tentavano di mirare contro le persone» Si, non gli avevo detto dell'accaduto negli spogliatoi, ma tanto non cambiava nulla. Avrebbe sempre trovato un modo per difenderle. Lasciai la sua mano, indignata «Trovi sempre il modo di difenderle» sbottai «Lo hai visto anche tu che miravano solo me» Evitò di rispondere e si sedette sulla panchina, preso dalla sua sigaretta. Lui non capiva come ci si sentiva a esser odiati da tutti. 
Distolsi lo sguardo da Zayn, volevo che mi capisse e non che stesse zitto pensando che fossi solo una pazza sclerotica.
«Ehi, Allison, scusa il ritardo mi sono persa» ridacchiò Maya, avvicinandosi «Ho una fame, mi mangerei un bue» Si passò la mano sulla pancia, sorridendo.
Sorrisi a mia volta e la salutai «Non preoccuparti di nulla. Mi dispiace che non conoscerai Harry» mormorai, ricordarmi che non era ancora tornato.
«Nessun problema» disse, guardandosi attorno.
Zayn si accorse della presenza di Maya solo quando si alzò dopo aver fumato la sigarette «E tu chi sei?» La guardò con aria di insufficienza.
Avrei voluto prenderlo a pugni, ma per mia fortuna Maya non se ne accorse.
«Sono Maya Devine, piacere» Zayn continuò a fissarla e fece spallucce.
Alzai gli occhi al cielo «Lui è il mio ragazzo, Zayn. Fatica un po' con le nuove conoscenze, non temere non è un villano» risi per smorzare la tensione e presi per il braccio Maya «Sarebbe meglio iniziare ad andare, se no moriremo di fame». La mia amica annuì, ridendo.
Zayn ci sorpassò, mettendosi davanti «Perché ti sei trasferita qui?» Conoscevo il mio ragazzo e quello non era il suo tono di curiosità, voleva solo mettere in difficoltà Maya.
«E’ una storia lunga, c’entra mio fratello…» Abbassò lo sguardo e continuò a camminare. Notai che il suo sorriso si era spento. Anche lei aveva una storia da raccontare.
 

Le ore passarono in un batter d'occhi. Maya conobbe tutti i miei amici più stretti, nonché ne avessi molti. Louis si comportò benissimo e uguale Niall, anche se riempì la povera ragazza di domande. Liam, invece, rimase sulle sue. Non si comportò male come Zayn, ma non era in vena di festeggiamenti.
Finì le mie patatine e guardai l'orario «Scusate ragazzi, ma è tardissimo» dissi, cercando lo zaino «Tra meno di mezzora mi deve arrivare un pacco, quindi dobbiamo correre a casa» Sorrisi, Zayn sarebbe rimasto a casa mia per un'intera settimana. Mamma non c'era per il suo preziosissimo lavoro e non me la sentivo di rimanere da sola ancora per molto, così Zayn fece lo sforzo -parole sue- di farmi compagnia. Ruffiano.
Zayn annuì e si alzò «Si, dobbiamo andare. Non mi piace molto la compagnia» sorrise, salutando solo i suoi amici.
Lo guardai male anche se lui non se ne accorse «Maya questo è il mio numero, contattami appena puoi» Le lasciai il bigliettino e dopo aver salutato gli altri, raggiunsi Zayn.
«Penso che tu mi debba delle spiegazioni» esclamai appena salita in auto.
Zayn roteò gli occhi, capendo subito dove andassi a parare «Non mi piace, tutto qui».
«Può non piacerti, ma ti sei comportato da maleducato. È mia amica, dovresti essere felice per me» incrociai le braccia, arrabbiata dalla situazione.
Scosse la testa, facendo partire l'auto, «Io sono felice che tu abbia una nuova amica, ma questo non cambia che a me non piace» Non ribattei, poiché era solo inutile.
Rispettavo Zayn, alcuni suoi amici non mi piacevano ma non mi comportai mai male con loro. Era questo che non riusciva a capire.
Nessuno fiatò per tutto il tragitto fino a casa mia. Anche quando entrammo, il silenzio, continuò ad esserci.
Salì in camera mia e mi rifugiai in bagno, sapendo che una doccia calda mi avrebbe solo fatto bene.
Non ero arrabbiata con Zayn, ma dovevo affrontare con lui molti discorsi fra cui la sua ex gelosa.
Mi buttai sotto l'acqua calda e chiusi gli occhi, rilassandomi il più possibile. Delle braccia mi strinsero dal dietro, facendomi sobbalzare. La sua risata mi fece sorridere e mi abbandonai fra le braccia di Zayn. Con leggerezza mi sollevò da terra, facendomi aderire con la schiena contro il muro freddo della doccia. Le sue labbra andarono con voracità sul mio collo nudo, succhiando una piccola parte di pelle. Conosceva ogni mio punto debole.
Socchiusi le labbra, lasciandomi andare ai suoi vizi. Strinsi la presa sulle sue spalle, mentre le sue labbra non mi diedero tregua.
Tutti i pensieri negativi scomparvero in un'istante, ecco l'effetto che mi faceva Zayn. Riusciva a farmi stare bene con poco.
Alzai il suo viso e premetti le labbra sulle sue, assaporandomi il suo gusto e le sue dolci carezze.
«Preferisco il letto» mormorò piano, chiudendo le manopole dell'acqua. Si staccò da me e uscì dalla cabina, recuperando gli accappatoi. Me ne porse uno e lo indossai.
Zayn mi guardava con uno sguardo magnetico, quasi metteva terrore da quanto fosse intenso. Ma non ebbi paura di lui nemmeno per un secondo.
Quando mi avvicinai il campanello suonò, riportandomi con uno schiaffo sulla terra «I miei libri» urlai euforica e corsi fuori dal bagno.
«Ferma!» urlava Zayn alle mie spalle, ridendo.
Mi fermai solo davanti alla porta, ma quando la spalancai tutto il mio buono umore e il sorriso sparì all'istante.


Continua...

Spazio d'autrice


Buona giorno a tutti.
Ecco il nuovo capitolo, chiedo come sempre scusa per il ritardo ma non riesco a fare altrimenti. In questo mese spero di riuscire a riscrivere tutta la storia e poi postarla più volte in una settimana.
Come avete visto ora c'è Maya e da come vi ho spoilerato, lei sarà un personaggio principale. La storia d'ora in poi la amo, ma il sequel sarà mille volte migliore e più sentimentale. Dovete capire che quando scrissi sta storia ero piccola, quindi vedrete da sole anche la banalità. Ma vi assicuro che il sequel non è così scontato. Entro fine settembre (se tutto va bene) pubblicherò il sequel.

Qual è la vostra parte preferita?

Cosa pensate di Katie e delle sue arpie?

Il rapporto fra Maya e Zayn migliorerà o peggiorerà?

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Valentina.

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Capitolo 29
*** Ventinovesimo capitolo. ***


Ventinovesimo capitolo.

 


Rimasi immobile davanti alla persona fuori dalla mia porta.
Se non mi fossi tenuta sarei finita a terra per lo shock. Jake pavoneggiava a meno di due metri da me e l'unica cosa a cui pensavo fu a quella dannata festa, dove cercò di abusare di me.
«Tu cosa cazzo ci fai qui» Zayn avanzò a grandi passi, nascondendomi col suo corpo «Ti ho avvertito che non dovevi neanche guardarla» sbraitò, prendendo in mano la situazione.
Volevo reagire ma ero bloccata dalla paura e dal trauma dei ricordi.
«Sono qui per parlare con Allison non con il suo ridicolo ragazzo» sputò Jake, guardando storto Zayn.
Mi aspettai che Zayn lo prendesse a pugni, invece con autocontrollo gli chiuse la porta in faccia, mentre Jake urlava “tornerò”.
Col fiato corto mi sedetti sulle scale, cercando di non tremare invano. Si, avevo paura di quel ragazzo senza bisogno di ammetterlo.
«Non ti farà più del male, te lo assicurò» Zayn si accovacciò vicino a me e mi strinse le mani «L'ho avvertito della fine che fa se si avvicina a te, vuole solo trovare uno scontro ma ti assicuro che lo avrà se solo ti guarderà» dichiarò tirando un sorriso.
Zayn era così, un ragazzo molto impulsivo ma anche molto chiuso. Si apriva solo con le persone a lui care, con tutti gli altri usava la sua maschera da sfacciato.
«Non voglio parlare con lui» mormorai, stringendo la sua mano «Non voglio» ripetei.
Zayn mi abbracciò stretto al corpo, cullandomi dolcemente «Te lo prometto, non dovrai farlo».

La giornata passò molto lentamente. Rimasi scossa dalla visita inaspettata di Jake, ma mi promisi di non rovinarmi la giornata per colpa sua. Temevo quel ragazzo, ma ora non ero più sola. Non poteva più farmi male. Ma una vocina nella mia testa si chiedeva cosa volesse ancora da me. Magari chiedermi scusa? No, non l'avrei mai perdonato. Certe cose non meritano perdono e non esiste pentimento. Non mi fidavo, punto.
«Che ne dici se ordiniamo cinese per cena?» mi domandò Zayn.
Aggrottai la fronte «Da quando mangi cinese?».
Alzò le spalle «C'è sempre una prima volta, no? Poi il pesce a me piace» annuì e mi fissò «Quindi cinese?».
Io al contrario suo non amavo il pesce, fatta esclusione per il tonno «Per me va bene, ma prima vorrei parlarti sembri pensieroso».
Zayn si appoggiò allo schienale del divano «Cosa intendi?».
«Da quando è andato via Jake sembri nervoso» sperai di non innervosirlo.
Sospirò «Quel figlio di puttana mi ha fatto incazzare, ma ora sto bene. Scusami se ti ho trascurata».
Mi bastava solo quello «E' tutto a posto, però vorrei solo che mi parlassi se c'è qualcosa che non va. Promesso?».
Zayn annuì «Promesso».
Sorrisi, sperando di nascondere le menzogne e le preoccupazioni che io gli nascondevo.
 

Narratore esterno

Il ragazzo dai capelli biondi andò via da casa Evans dopo aver aspettato un'altra ora in auto. Ora lo sapeva, Zayn Malik non lasciava mai sola Allison, proprio come gli avevano riferito.
Jake non era pazzo, voleva solo Allison tutta per se.
Sorrise beffardo e chiamò al telefono la sua ex ragazza, la stessa ragazza con cui stava tramando la sua vendetta. I due ragazzi volevano la stessa cosa e collaborare serviva ad entrambi.
«Jake, dimmi» La voce della ragazza si fece sentire, Katie era scossa dall'ansia da quando bramò il piano per distruggere Allison.
«Me ne sto andando ora e avevi ragione, Malik è qui» Jake odiava solo dire quel nome per scaldarsi. Non sopportava Zayn e odiava vederlo con una ragazza come Allison, per questo aiutava Katie: lei voleva Zayn e lui voleva Allison.
Katie ridacchiò dall'altra parte del telefono «Vieni a casa mia, inizia la seconda fase».
Jake annuì e attaccò il telefono, partendo verso casa della sua complice.
Katrine era astuta e manipolatrice, sapeva perfettamente dove ferire la sua rivale Allison Evans.
Non si sarebbe fermata davanti a nulla e Katie lo sapeva benissimo. Avrebbe usato qualsiasi arma a sua disposizione.
«Zayn è da lei, ora devi entrare in gioco tu come ne abbiamo già parlato. Ti ricordi il piano?» disse la ragazza.
Hilary Smith seduta sul suo letto annuì «Mi ricordo perfettamente».
Quello che però Katie non immaginava era che Hilary, la sua migliore complice, amava Zayn da molti anni e voleva il ragazzo. Non sapeva che stava facendo un secondo gioco.
Ma entrambe volevano distruggere Allison per la stessa ragione.

Il giorno dopo Allison si svegliò nervosa, ma volle nasconderlo il più possibile.
Si lasciò andare sullo schienale della sedia, mentre il professore di storia spiegava. Lei era assente con la mente, continuava a guardarsi attorno senza freno. Allison si sentiva vulnerabile senza il suo ragazzo.
Ma quando pensò che non poteva succedere qualcosa di peggio, il suo telefonino vibrò.
Allison rimase paralizzata dal messaggio, si sarebbe aspettata tutto ma non quello.
Il messaggio citava:

Da Hilary: Perdonami, mi manchi.

Continua....

 

Spazio d'autrice

 

Buon pomeriggio a tutti.
Ecco il nuovo capitolo. Mi rendo conto che è terribilmente corto, ma ricco di informazioni.
Come avete visto Katie, Jake e Hilary hanno attuato un piano contro Allison e Zayn. Avverto che non manca tantissimo alla fine della storia, credo sui cinque/sette capitoli.

Qual è la vostra parte preferita?

Cosa pensate che faranno Katie, Jake e Hilary?

 

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Capitolo 30
*** Trentesimo capitolo. ***


STORIA IN FASE DI RISCRIVIMENTO.
SE E' LA PRIMA VOLTA CHE LEGGI QUESTA FANFICTION
TI INVITO A LEGGERE SOLO I CAPITOLI CON NOMI: PRIMO, SECONDO, TERZO ect. CAPITOLO.
AVVERTENZA: LA STORIA SARA' DIVERSA DA COM'ERA PRIMA
QUINDI NON LEGGETE OLTRE I CAPITOLI INDICATI!
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.
 
 
Mi sentivo strana, più le settimane e più sentivo che qualcosa stesse per succedere, quasi fosse una percezione. Non mi meravigliavo affatto di questa cosa, era la storia della mia vita: quando c’era un bel periodo, veniva rovinato da uno brutto.
Le mie paranoie non mi abbandonavano mai e con esse saliva sempre di l’ansia e il ‘ritorno’ di Hilary. Direttamente non mi parlava, ma scriveva bigliettini o messaggi, forse per non farsi beccare dalle sue nuove amiche. 
«Allie, a che stai pensando?» Mi distrassi dai miei pensieri e fissai Maya, nell’ultimo periodo legammo molto e diventammo inseparabili «Stai bene?» Le sorrisi, amichevolmente.
«Mi ero un attimo incantata.».
Lei annuii, senza domandare nulla. Imparò a conoscermi poco a poco e capimmo di avere molte cose in comune, tranne il carattere. Lei era più ‘forte’ e decisa di me, io il contrario.

 
Pov. Harry
 
Feci finta di ascoltare l’ora di biologia, mentre in realtà ero perso tra i miei pensieri. Quei pensieri avevano un nome: Maya. Quella ragazza mi colpii -letteralmente- dalla prima volta che la vidi. I suoi capelli scuri, il suo sorriso e la sua risata. Non aveva un corpo da modella e la cosa mi stupida al quanto che pensai di esserne infatuato. Nessuna ragazza mi diede, mai, uno schiaffo ero abbastanza rispettato nella scuola. Nessuna riuscii mai a resistere al mio fascino da perfetto ragazzo inglese con le corna.
Un bigliettino cadde sul mio banco, mi girai vedendo Zayn sorridermi:
 
‘Sicuro di stare bene? Sei perso tra i tuoi pensieri.’
 
Rilessi più volte quella riga e capii che non solo io mi accorsi di essere diverso, avevo Maya in mente giorno e notte. Quella voglia di conoscerla e di farla diventare qualcosa in più per me. Scossi la testa e cercai di scacciare quei pensieri, rispondendo al bigliettino con un ‘parliamo dopo’ glielo lanciai e sospirai. Stavo impazzendo per una ragazza, ne ero certo.
 

Pov. Zayn
 
Lessi la risposta del mio amico e capii che qualcosa non quadrava, da quando conobbe Maya sembrava sempre assolto dai suoi pensieri, non che prima non lo fosse. Se le piacesse? Ridacchiai, sentendomi un completo idiota. Harry non amava avere una ragazza fissa, non si era mai innamorato in vita sua, le uniche donne che amava erano sua madre e la sorella, in fine Allison. Sapevo che prima o poi, anche lui, avrebbe messo la testa a posto come tutti, insomma. Se c’ero riuscito io, poteva farcela.
Avvolto dalla noia, presi il telefonino, dalla tasca del giubino e iniziai a giocare senza farmi beccare dal professore. Una notifica di un messaggio, mi fece perdere la partita, indignato lo aprii.
 
Da Katie: Zayn, la prossima ora sono libera. Ci troviamo al solito posto? xx
 
Un conato partii dal mio stomaco, non potevo credere a ciò che stessi leggendo. Ma si poteva essere così troie? Katie era un osso duro e la sua mente bacata non riusciva a capire, da sola, che io non fossi più interessato a lei o a qualsiasi altra ragazza che non fosse Allison.
Provai una sorta di pena verso me stesso, davvero frequentavo gente del genere?
 
A Katie:  Katie, mia cara bellissima Katie. Ho proprio voglia, ci vediamo tra poco.
 
Sapevo di cacciarmi nei guai, ma mi era impossibile non prenderla per il culo.  
Suonò la campanella e richiusi il libro, alzandomi e uscii dall’aula. Corsi verso l’aula di matematica e attesi la mia dolce metà, appoggiai al muro.
«Ti ho urlato tre volte di aspettarmi.» Guardai Harry che si sistemò i capelli, non l’avevo minimamente sentito. Alzai le spalle, dandogli poca importanza. Allison uscii dall’aula, bella come sempre, seguita dalla sua nuova amica, Maya e come previsto, il riccio, non perse tempo a squadrarla da capo a piedi.
 «Ciao, amore.» Baciai la mia ragazza, prendendola per mano «Passata una buona lezione?».
Lei annuii «Tu?» Amavo quando mi parlava con quel tono di voce basso e gentile, quasi che si stesse vergognando.
«Mi sono annoiato e ho fatto un piccolo scherzo a Katie.» Il suo sguardo, se fosse stato possibile, mi avrebbe trafitto da parte a parte. Preso dall’ansia le spiegai «In poche parole voleva scopare, ma l’ho presa in giro.» Sorrisi pensando alla ragazza che mi stesse aspettando sotto gli alti, al freddo e sola.
La sua espressione non si intramutò «Spiegati meglio.».
«In questo momento, Katie, mi sta aspettando per una sveltina a cui io non andrò mai.» Sorrisi, cercando di calmarla «Te la immagini le ore che passerà ad aspettarmi?».
Rise appena, arrossendo «Probabilmente con il telefono in mano a riempirti di messaggio, chiedendoti dove sei.» Scoppiai a ridere con lei, cercando di non dare troppo nell’occhio.
«Non sei arrabbiata?» Scosse la testa, baciandomi a stampo «Lo prendo come un no, che lezione hai tra poco?».
Ci pensò su un secondo «Spagnolo, ma penso che arriverò in ritardo.» Si morse il labbro e attese pochi secondi e poi parlò «Ho una voglia matta di baciare il mio ragazzo.» Mormorò, facendomi sorridere tra il sorpreso e l’eccitato.
«Davvero?» Le strinsi i fianchi, spingendola, dolcemente, contro gli armadietti. Aspettai che il corridoio fu completamente vuoto e le rubai un bacio, facendola imbronciare «Ancora.» Sembrava una bambina piccola che stessi ricevendo delle caramelle dalla madre. Sorrisi, sfiorando il suo naso con il mio, lei capii al volo cosa stesse per succedere. Baciai piano le sue labbra fini, assaporandomi ogni millimetro della sua carne, picchiettai con la lingua, prendendo il possesso della situazione. Ero completamente perso per le sue carezze sul collo e i suoi leggeri morsi al mio labbro inferiore, non potevo desiderare altro.
«Ti amo.» Sussurrò, fissandomi negli occhi e sorrise.
La baciai ancora, sollevandola da terra, tenendola con le mani sotto le sue cosce «Ti amo, piccolina.» Più lei sorrideva e più ero felice.
Al suono della seconda campanella, la lasciai scendere dalle mie braccia «Avete finito le vostre cose? Zayn, io e te, dovevamo vederci.» Strinsi la mascella, sperando che ignorandola se ne andasse, ma così non fu «Dimmi che non mi hai snobbato per questo rifiuto umano.».
«Vattene.» Parlai lentamente, ma con tono deciso. Nessuno poteva permettersi di insultare la ragazza che amavo, nessuno.
Puntò i piedi a terra, imprecando «Davvero, Zayn? Preferisci quella troia a me?» Mi girai lentamente, fissandola, pronto a parlare «Ha scopato con il mio ex, Jake.» Lasciai la presa su Allison, lievemente bianca in fiso e mi avvicinai alla ragazza, più nero che mai.
«Te lo ripeto per l’ultima volta, vattene.» Lei scosse la testa, non tramutando nessun tipo di emozione «Qua l'unica troia sei tu. Stai lontana da me e da Allison. Non ti alzo le mani solo perché hai la fortuna di essere donna, ma se ti dovessi vedere ancora a importunare la mia ragazza, ti metterò contro tutta la scuola. Sai che ne sono capace?» La minacciai, facendo vedere a Allie un mio lato, a lei, sconosciuto. Katie deglutii e senza ribattere si girò, andandosene sculettando.
Un singhiozzo mi fece riprendere «Zayn ti giuro che non sono andata a letto con Jake. Lo sai benissimo che sei l'unico.» La guardai abbassare lo sguardo con gli occhi colmi di lacrime, odiavo vederla cosi vulnerabile.
Alzai con due dita il suo viso dal mento e le sorrisi «Non crederò mai alle sue parole, ma solo a te.» Feci combaciare le nostre labbra, sorprendendola.
 

Narratore esterno.

I due innamorati si scambiarono un lungo bacio, dimostrando l’uno all’altra quando amore potesse esserci nella loro storia. Allison non tradì mai il suo uomo, né ora né mai. Fin troppo innamorata da poter solo perdere un secondo a guardare un altro.
Si scambiarono l’ultimo bacio e lei andò a lezione di spagnolo, dove l’aspettava un’ora di completa solitudine. Nessuno dei sui amici seguiva quel corso.
«Signorina Evans.» La nuova professoressa di spagnolo, salutò la nostra Allison, fermandola «Ho cambiato i posti. Durante la mia lezione starete in queste postazioni. Lei è vicino a Smith. Si accomodi.» Quasi non prese un colpo alla bionda quando si accorse di avere come vicina di banco, Hilary Smith. Quest’ultima accolse la sua vittima, sorridendo. La stava prendendo in giro e sapeva che la sua ex migliore amica avrebbe ceduto solo se lei avesse fatto colpo.
Dal canto suo, Allison, sapeva che Hilary non fosse cattiva e che avesse buone intenzioni verso di lei. Non l’avrebbe ferita, ancora.
Quando la lezione finì, Hilary, bloccò la ragazza, parlandole «Oggi alle quattro sarò a casa tua, devo parlarti.» Senza dare il tempo di rispondere alla bionda, la ragazza sparii, lasciando Allison piena di dubbi.
Hilary Smith, uscii trionfante dalla classe e con il telefonino in mano. Non perse tempo ad aprire un nuovo messaggio e a scriverne il testo:
 
Oggi sarò a casa sua e troverò qualcosa che potrà servirci, entro pochi giorni, la Evans, sarà distrutta. 

Continua...
 
I’m back, girls. 
Non mancano tantissimi capitoli alla conclusion  e già lacrimo. Mi sono molto affezionata a questa storia  e tra un po’ dovrò dirle addio.

Come avete visto ho aggiunto il ‘pov. di Harry’, ehhh già tra lui e Maya ci sarà qualcosa? Cambierà anche lui? Si metteranno insieme?
Grazie infinite a tutte le recensioni. A chi segue la storia, chi la messa nei preferiti ect.
Grazi di cuore. Senza voi non sarei nulla. 
Alla prossima, Vale.

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Capitolo 31
*** Trentunesimo capitolo. ***


Trentunesimo capitolo.
 
 
Narratore esterno.
Allison aspettava impaziente l’arrivo della sua ex migliore amica. Rimase a lungo a pensare, chiedendosi se fosse giusto riallacciare i rapporti con Hilay; ma più ci pensava e più non riusciva a trovare una risposta. Allison non sapevo cosa aspettarsi da quel pomeriggio di studio, ma voleva che finisse presto.
Appena sentì il campanello andò ad aprire la porta, trovandosi braccata da un abbraccio «Ciao Allie. Pronta a stare un po’ di tempo con me?».
Allison fu presa dalla sprovvista e non sapendo come risponderle sorrise, invitandola in casa. La ragazza non riusciva a crederci che Hilary si comportasse come nulla fosse, dopo averla lasciata sola per della gelosia nei confronti di Zayn.
Hilary si guardò intorno, «Mi mancavi, sai nell'ultimo periodo abbiamo parlato poco e non ne capisco il motivo.» dichiarò senza guardarla negli occhi.
Allison rimase in silenzio qualche secondo per formulare al meglio la risposta, ma non seppe come risponderle e scosse la testa «Dall'ultima volta che abbiamo parlato ho preferito non avvicinarmi più a te.». Da quel giorno Allison decise di chiudere un rapporto importante, un'amicizia durata di lunga data, soffrendo subito, al posto di inseguire qualcuno che non tenesse a lei.
Hilary sospirò e rise nervosamente, guardandosi attorno. La sua nervosità si poteva toccare con il palmo della mano. Quasi stesse aspettando qualcosa o pensando a qualcosa da fare.
Allison si mise a scrutarla e lei chiese se stesse bene, la ragazza scosse fortemente la testa, facendo un passo avanti «Ho bisogno del bagno.» disse, scomparendo lungo le scale.
Hilary Smith a passo svelto e deciso si indirizzò nella camera della sua ex migliore amica, cercando qualcosa per poterla ricattare, ma mai si immaginò di trovare tutt’altro.
Dal conto suo, lei, all’inizio non voleva partecipare a questo ‘piano’ contro Allison, affinché la diretta interessata non ne uscisse distrutta. Provava molta invidia verso la ragazza, ma sapeva anche quanto avesse sofferto in passato. Ma quando inizi a provare forti sentimenti verso il ragazzo della tua amica, non pensi più alla sua felicità, ma solo alla tua.
Hilary si aggirò nella stanza, guardando nei cassetti e nell’armadio, senza trovare nulla di così importante e decisivo per vincere il round. Si avvicinò alla libreria, trovando nel cestino una lettera, leggermente accartocciata. La prese, aprendola e lesse il contenuto, rimanendo soddisfatta di ciò che riportava il figlio.
«Hilary, tutto bene?» Allison richiamò la ragazza da infondo le scale, ignara di ciò che stesse realmente succedendo, perché nel cuor suo si fidava di Hilary, lei voleva fidarsi di lei.
Quest’ultima, presa alla sprovvista e dall’ansia, si ricompone e nascose la busta sotto la maglia e scese lentamente le scale «Scusami, mi ha chiamata mia madre e ho perso del tempo.» Cercò di essere il più convincente possibile e ci riuscii «Devo correre a casa, devo tenere i figli della vicina.» Allison annuii, sorridente e le passò la sua giacca e la borsa.
«Sarà per una prossima volta.».
«Si, alla prossima.» Mormorò Hilary, prima di uscire di casa.

Harry Styles era un fascio di nervi dal giorno in cui conobbe Maya Devine, la sua attuale infatuazioni, come la definiva lui.
Calciò il sassolino davanti ai suoi piedi e raggiunse la casa della mia migliore amica in poco tempo. Una persona le venne addosso, facendolo distrarre dai suoi pensieri continui: Maya.
«Un po’ di attenzione, cazzo!» Ringhiò il ragazzo verso la povera, ma non troppo, ragazza che gli venne contro.
La ragazza, senza battere ciglia, lo squadrò dal testa a piedi «Styles, fottiti.» Superandolo, corse via con una busta bianca in mano, teneva quella lettera come se fosse un tesoro.
Scosse più volte la testa e raggiunse la porta d’ingresso di casa Evans, bussando nervosamente «Arrivo!» Sorrise quando la porta fu definitivamente aperta, Allison, sorpresa, lo salutò con un bacio sulla guancia, facendolo entrare in casa.
La ragazza, in realtà, non pensò che fosse il suo migliore amico alla porta, ma che fosse Hilary che accidentalmente avesse dimenticato qualcosa all’interno della sua abitazione. 
«Scusa se sono venuto qui senza preavviso, ma sono disperato.» Ed era completamente vero, Harry Styles stava impazzendo per una ragazza che conosceva da poco tempo, ma questo poco gli importava. Lui voleva conoscere quella ragazza e farla diventare qualcosa di più, magari una sua complice nel letto e amica fuori da esso.
Allison, allarmata lo fece accomodare, riempiendolo di domande «Cos’è successo? Hai messo incinta qualcuno? Devi soldi a qualche strozzino? Sei finito in un brutto giro?» Il ragazzo scioccato, la guardò scuotendo la testa.
«Niente di tutto ciò!» Sbottò, portandosi le mani tra i ricci e li tirò lievemente. Si sentiva completamente perso e non riusciva più a capirsi «Sono fissato con la tua amica, Maya.».
Ad Allison le s’illuminarono gli occhi «Ti piace?» Fu diretta, il ragazzo la conosceva troppo bene e sapeva che quella domanda sarebbe uscita dalle labbra dell’amica.
«Non lo so…» Sussurrò lui, in preda a un esaurimento nervoso «Mi piace vederla, è la prima che mi insulta, alza le mani e mi eccita in una volta sola.».
«Ti piace!» Un sorriso beffardo si impadronii delle sua labbra. Subito il ragazzo le diede contro, negando una cosa del genere; per lui era assurdo che gli piacesse una ragazza nonché fosse gay, ma non si innamorava mai «Se ti dicessi che Niall l’ha baciata?».
Harry non ci vide più dalla rabbia e si alzò, urlando «Che cazzo ha fatto Niall? Porca troia l'ammazzo.» Non voleva che nessuno, a parte se stesso, toccasse la ragazza che gli piaceva. Allison scoppiò in una fragorosa risata, vedendo l’amico così geloso per una cosa mai successa. Mentii per il suo bene, così riuscii a scoprire quanto tenesse a Maya.
«Sei geloso, marcio.» Lui mise il broncio e le sue guance si colorarono di un rosso fuoco, sentendo un calore all’altezza dello stomaco. Che si stesse innamorando?
Non poteva mentire a lungo né agli altri né a se stesso «Si nota così tanto?» Lei annuii «Cosa dovrei fare? Mi detesta.» La sua voce uscii fuori piano e una nota di tristezza si sentii nell’aria.
«Vai da lei…», Prese un biglietto, scrivendoci sopra l’indirizzo della casa dell’amica «Fai il carino e vedrai che non ti succederà nulla.» Gli fece l’occhiolino e Harry prese il foglietto, titubante.
Era la cosa giusta da fare? Presentarsi da lei senza invito e improvvisare al momento?
Un’idea gli balenò in testa, sapeva come conquistarla o almeno ci sperava.
 
 
Pov. Zayn
Per poco non mi appisolai sulla scrivania, intento a cercare di studiare una materia impromprensibile. Mi imposi di non dormire e scesi in cucina alla ricerca di qualche snack da mangiucchiare davanti al quaderno maledetto. I miei piani furono interrotti dal continuo citofonare, all'inizio pensai di ignorare ma alla fine cedetti e andai ad aprire la porta trovandomi l’ultima persona al mondo che avrei voluto vedere.
Fulminai con gli occhi Katie «Ma vuoi farti una vita?» Sbuffai e cercai di chiudere la porta, ma lei alzò una mano con una busta bianca: una lettera.
«E’ per te da parte della tua ragazza.» Marcò l’ultima parola in modo rude e mi lanciò la busta, andandosene.
Ridacchiai sotto i baffi, quella ragazza era impossibile. Riusciva sempre a trovare un modo per rendersi ridicola.
Entrai in casa e mi sedetti sulle scale, preso dalla curiosità aprì leggermente la busta e notai la scrittura di Allison e allarmato iniziai a leggere.

Caro Zayn,
Sono qui che ti scrivo sul letto, sento di non riuscire più a farcela. Ho tenuto per troppo tempo il dolore dentro, non so neanche io come abbia fatto a non scoppiare prima. Quanto tornasti nella mia vita, vidi della speranza in essa. Eri tornato per me.
Io ti amo più di me stessa, ma devi capirmi: sono distrutta.
Non so più come reagire e mento constatemente a tutti, te incluso. Sto malissimo e vorrei che tu adesso ti mettessi nei miei panni. Cosa faresti?
Cosa faresti se scoprissi che tuo padre, ormai defunto, ti chiede scusa?
I tuoi genitori ti mentono sulla sua situazione di salute?
Cosa faresti se il tuo migliore amico ti tradisca per una ragazza?
Se a scuola ti sentissi un emarginato e odiato da tutti?
Dimmi cosa faresti? Adesso mentre ti scrivo questa lettera sto preparando la valigia. Scusami, ma devo farlo. Devo staccare la spina per un po’ e non so nemmeno quanto tempo starò via o dove andrò. Non ti chiederò mai di aspettarmi, ma sappi solo che ti amo come mai ho amato nessuno.
Tua per sempre, Allison.

 
Dovevo fermarla. 
Senza curarmi del mio aspetto estetico, indossai le prime scarpe che trovai e corsi fuori casa senza dare una spiegazione a nessuno. Sentivo che il cuore stava per scoppiarmi da un momento all’altro, con una mano strinsi quel foglio bianco che tanto stavo odiando e con l’altra tentai in tutti i modi di rintracciare Allison per telefono.
Corsi finché non sentii il fiato mancarmi e arrivai sotto casa sua «Cosa cazzo ci fai qua?» Urlai contro il ragazzo che si avvicinò a me.
«E’ andata via…» Mormorò, abbassando la testa «Era con una valigia e se n’è andata in taxi.» La vista si annebbiò, ma non mi sarei mai mostrato debole davanti a lui.
«Jake, vattene.» Trattenni la voce incrinata dalla paura «Vattene!».
Il ragazzo impaurito se n’è andò mormorando un «L’hai persa.» Quasi fosse felice e fiero di ciò che fosse successo. Non gli diedi corda e tremando presi il telefono chiamando Liam.
«Ehi Zayn.» La sua voce rimbombò nella mia testa.
Mi sentii male «E’ andata via…» Fissai la lettera, quasi rotta, nella mia mano.
«Di chi parli? Cos'è successo? Stai parlando di Allison? Sei a casa sua?» Le sue domande mi tartassarono nelle testa, ma non risposti a nessuna di esse.
«Vieni a prendermi.».


Continua...
 
 Spazio d'autrice
 
Buon pomeriggio ragazzi, scusate sempre i miei ritardi ma con i mille impegni fatico a scrivere i capitoli.
La storia sta arrivando alla sua conclusione, vi ricordo che ci sara un sequel che posterò appena finirò questa storia.
Spero davvero che vi piacca e che gli Zallison vi stiano entrando nel cuore.

Qual è la vostra parte preferita?

Cosa pensate che succederà?

Pubblicità:

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con le recensioni, ci tengo molto.

Se mi cercate su Wattpad sono: zjmssmile
Se mi cercate su Twitter sono: myloverismalik
Valentina.

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Capitolo 32
*** Trentaduesimo capitolo. ***


Pov. Zayn

 

Scomparsa. Nessuno la vide e nessuno sapeva dove poteva essersi cacciata.
Mi sentivo vuoto e perso, completamente perso senza di lei. Come potevo andare avanti senza averla vicino?
Le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi, ma mi ripromisi di non piangere e di essere forte per lei e per me. Sono debole, sono innamorato.
Mi alzai dal letto di Liam e guardai fuori dalla finestra, mentre Louis leggeva ad alta voce quella fottuta lettera.
«Dire che sto di merda è dire poco…» Mormorai, appena finisse di leggere.
Il mio migliore amico mi abbracciò, stringendomi a se «Hai degli occhi, Zayn. Se senti il bisogno di piangere…» Scossi la testa e abbassai lo sguardo. Non avrei pianto.
Niall appoggiò i piedi sulla scrivania e sospirò «Non capisco perché andarsene ora e non farlo prima, se stava così male l’avrebbe fatto tempo fa, no?» Non aveva tutti i torti, se nella lettera riportava che non riusciva a sopportare tutto questo, perché non scappare quando morì sui padre? Perché farlo solo ora e lasciarmi con una cazzo di lettera? 
«Era felice, non mi avrebbe mai abbandonato.» Conoscevo bene Allison e capivo quando mentiva e quando no e le non mentii mai quando stavamo insieme.
«Invece, amico, l’ha fatto.» Le parole di Louis mi trafissero in corpo, peggio di mille lance.
Liam urlò contro il mio amico «Non sei d’aiuto così, Lou!» Afferrai la mia testa tra le mani, cercando di capire dove avessi sbagliato con lei. Mi sembrava tutto così perfetto, «Te l’ha data lei la lettera?» Si rivolse a me e scossi la testa «Chi è stato?».
Spiegai ciò che successe in poche parole e alla fine sussurrai un «Katie.» Mi guardarono male e parlai prima che lo facessero loro «La scrittura è di Allison, non di Katie. E poi quando andai a cercarla, trovai Jake che mi disse che Allison scappò via pochi minuti prima che io arrivassi.» Raccontai e loro annuirono dandomi ragione.
«Scusatemi ragazzi, sono scosso sia per questa cosa e per la litigata con Eleanor.» Si scusò Louis, mortificato.
«Che giornata di merda.» Decretò Niall, guardando un libro di Liam e cercando di calmare le acque.
«Si Louis, almeno tu una ragazza ce l’hai ancora.» Il mio migliore amico mi spinse sul letto e si sdraiò sopra al mio corpo, abbracciandomi.
«Risolveremo anche questa, fidati di me.» Fidarmi, come avrei fatto ancora?

  
Pov. Harry

 

Guardai il palazzo da più di quindici minuti ormai, me la stavo per farmela nei pantaloni.
Possibile che avessi così tanta paura di una ragazza?
Finii di mangiarmi un unghia e citofonai sotto la scritta ‘Devine’. L’ansia prese il possesso del mio corpo, quando sentii il chiaro rumore di attesa che fu interrotta da una voce.
«Chi è?».
Mi morsi la lingua «Ehm, salve c’è Maya… Sono un suo amico.».
«Si, ma il nome di questo amico sarebbe?».
Decisi di mentire «Niall, sono Niall.» Non utilizzai il mio nome, poiché imparando a conoscerla, non mi avrebbe mai fatto salire se avesse saputo che fossi io a cercarla.
«Ultimo piano, seconda porta a destra.» Ringraziai ed entrai nel palazzo.
Dopo aver parlato con il portinaio e aver scoperto che si raggiungevano le case sono in ascensore, salii su uno di esso arrivando all’ultimo piano.
Entrai in quella lussuosa casa, trovando un ragazzo bruno «Sei Niall?» Annuii e mi indicò una porta, «Quella è la camera di mia sorella, ti sta aspettando.» Quindi questo era il famoso, Josh. Lo ringraziai e prima di entrare in camera, bussai.
«E tu cosa cazzo ci fai in camera mia?» Maya mi aggredii senza freni. «Sei con Niall?».
«Sono da dolo e vorrei parlarti…» Scosse la testa e mi indicò la porta.
«Vuoi raccontarmi di quanto sei idiota? Grazie ma passo!» Il rumore della mia suoneria rimbombò per tutta la stanza, ma non guardai la chiamata e attaccai «Harry, vai via!».
Deciso l’affrontai «Voglio parlarti di noi.» La sua espressione da dura si addolcii «So che in realtà non mi odi, mi stai mentendo… Tu provi qualcosa per me?» Mi aspettai di tutto da lei da un calcio nei testicoli o un ‘vaffanculo’, ero pronto a qualsiasi sua reazione.
«Perché pensi che io provi qualcosa per un essere come te?».
Rimasi sorpreso dalle sua parole, ma non mollai il colpo «Perché tu ti stai nascondendo dietro a questa maschera da dura, ma invece so che sotto sotto provi qualcosa per me. Come io provo qualcosa per te!» Per la prima volta capii quali fossero i miei sentimenti per lei.
Rise nervosamente «Tu mi parli di sentimenti? Tu che quando mi hai vista in pratica volevi scoparmi?» Urlò, incazzata.
Diminuii le distanze con lei «All’inizio volevo questo, ora non più!» Lei non mi credette e scoppiò a ridere «Sei impossibile…» La sua risata svanì del tutto e mi prese per il colletto della camicia, avvicinando i nostri visi.
«Tu prova solamente a montarti la testa per questa cosa e ti faccio diventare donna. Capito?» Annuii, prima che le sue labbra toccarono, prepotenti, le mie. Paradiso.
Le sue labbra erano soffici, vellutate. Un classico bacio a stampo che approfondì. La presi per i fianchi e avvicinai i nostri corpi. Non l'ha sentii mai così vicina a me. Si staccammo solo per guardarci negli occhi. I miei così chiari e i suoi scuri. Eravamo gli opposti che si attraevano, come Zayn e Allison. Ci fissammo per un tempo indecifrabile finché lei non prese il mio viso tra le sue mani e azzerò nuovamente le distanze. Le nostre bocche si scontrarono nuovamente e lei schiuse immediatamente le labbra. Lei voleva quel bacio.
Ci staccammo e tornammo a fissarci «Esci con me.» La tenni stretta al mio corpo.
«C-cosa?».
«Esci con me una sola volta, ma esci con me.».

 
Pov. Allison

 

«A me non sembri poi così malata.» Guardai Hilary, mentre mi aprii la porta d’ingresso, facendomi entrare in casa sua «Non c’è nessuno?» Lei scosse la testa e mi guardai attorno «Non dovevi tenere a bada i figli dei vicini?».
Tossì «Ed era così, ma mi sono sentita male.» Soffriva d’asma fin dalla nascita e senza pensarci sono corsi da lei «Non andare via, i miei non ci saranno fino a domani.» Come potevo andarmene? Non l’avrei lasciata sola nel momento del bisogno.
L’aiutai a stendersi sul divano «Non vado da nessuna parte. Sono qui per te.».

Guardai l’orario sul decoder, segnavano le otto passate, avrei voluto correre a casa e riposarmi, ma non sarei mai riuscita ad andarmene. Il senso di colpa mi avrebbe divorato dall’interno se le fosse successo qualcosa. Ma mi diedi della stupida, lei interruppe la nostra amicizia mesi orso no, ma se aveva bisogno correvo da lei. Maya chiuse quel vuoto che Hilary causò, ma non la consideravo la mia migliore amica. Ammettevo a me stessa di volerle molto bene, ma era presto per considerarla così importante per me.
«Hilary, scusami, ma sono stanca. Vorrei andare a casa.» Mormorai stiracchiandomi la schiena.
Lei si allarmò «Ti prego rimani qui per la notte. Non lasciarmi sola.».
Mi arresi, annuendo «Rimango.» Sorrisi e presi il mio telefonino scarico da ore «Mi puoi prestare un carica batterie?».
Mi guardò scusandosi «Non ce l’ho per il tuo telefono…» Annuì e lo rimisi in tasca «Sei una vera amica.» Mi abbracciò, sorridendo.


  
Pov. Zayn

 

Decidemmo di rimanere a dormire da Liam, speravano che io mi distraessi a tal punto di non pensare ad Allison, ma invano. Finché stavo con i ragazzi non sentivo il peso della perdita, ma conoscendomi appena tutti avrebbero dormito, sarei stato male.
Finì di mangiare il mio trancio di pizza e bevvi un goccio dalla mia lattina di aranciata. Ascoltavo poco e niente del bellissimo pomeriggio di Harry con la mia nuova fiamma, Maya. Lo vedevo felice e ciò non mi rallegrava, quasi fossi un’egoista del cazzo.
«Seriamente non ho capito perché nessuno esulta con me.» Harry borbottò, attirando nuovamente l’attenzione su di lui. Rimasi in silenzio, incapace di dire come stavano le cose. Dirlo ad alta voce sembrava di dire la verità e io volevo vivere nella menzogna.
Niall si morse il labbro e parlò «Allison se n’è andata.» L’espressione di Harry tramutò dallo sconvolto all’incazzato.
«Non è possibile!» Sbottò, guardandomi. Annuì evitando di parlare e lui scosse la testa «Oggi pomeriggio sono stato da lei!» Sgranai leggermente gli occhi, perplesso.
«Cosa significa che oggi pomeriggio sei stato da lei?».
I ragazzi annuirono e lo guardarono «Verso le sei sono andato via da casa sua e mi sarei accorto se ci fossero state valigie o borsoni!» Il suo ragionamento non aveva una piega.
«Zayn, io non capisco. Non l’hai trovata e ti ha dato la lettera.».
Scossi la testa «Katie è venuta a casa mia, consegnandomi la lettera!» Mi alzai, iniziando a camminare per la stanza, «Jake era fuori casa sua ed è stato lui a dirmi che s’era appena andata!» Urlai. Mi guardarono tutti come se fossi un alieno e non potevo darli torto.

Continuammo a parlare e non arrivammo a nessuna conclusione logica. La lettera era scritta da lei e sapevo riconoscere a pieno la sua scrittura, quindi quei pensieri erano veri e me li nascondeva. Katie non so come, è riuscita ad avere quella lettera prima di me e consegnandomela, ma Jake fuori da casa sua mi indignava. Non riuscivo a trovare un collegamento logico di lui fuori da casa della mia ragazza.
Fissai il soffitto senza sosta, senza pensare ad altro. Nei miei pensieri ronzavano mille ipotesi. La paura che le fosse capitato qualcosa mii distruggeva dall’interno. Con fermezza presi il mio telefono e lo sbloccai, aprendo i messaggi. Volevo scriverle e farle capire che io potevo aiutarla, ero il suo ragazzo anche per questo. Mi ritrovai a piangere, non mi riconoscevo più.

 A Allison: Amore mio… Non so nettamente da dove iniziare, quindi perché mi hai fatto questo? Sei scappata da me, senza farti aiutare. Sei la mia felicità, ora. Quindi torna da me, ti amo come mai ho amato nessuna. Ti farò sentire meglio e supereremo tutto insieme, ma ti prego torna da me. Ce l’ho con me stesso per non aver capito la tua sofferenza, perdonami e torna.

Aveva ragione Allison, la felicità esiste, ma basta poco per vederla scappare tra le tue dita.
 
 
Continua...

 

Eccomi tornata amori miei :D
Chiedo scusa, ma siccome sono sfigata questa settimana mi è successo di tutto
Ma adesso ci sono, e sono qui per voi.
Parlando del capitolo:
so' già che tutti vorrete ammazzarmi di botte.
Mettermi al rogo, ma TRANQUILLI
non finirà così.
In più vediamo tutta la sofferenza di Zayn, che a me distrugge, ma okay!
Poi Harry con Maya *-*
e stop!
Sono fusa. Oggi non ho proprio nulla da dire D:
Ahhh siii vi ricordate che volevo fare una nuova FF sui One Direction stile 'Gossip Girl'?
Ecco ho scritto il progolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
In più ho creata insieme a Maya (si è una persona reale) e anche a Sara, ma non la conoscere .-.,
una pagina sui One Direction
E' nata TRE GIORNI FA' 
se avete voglia passate, mi rendereste felice *-*
http://www.facebook.com/pages/Non-chiamare-una-ragazza-ossessionata-quando-%C3%A8-innamorata-Zayn-Malik/437622856263434?ref=hl
Ringrazio tutte per le recensioni, vi amo.
Adesso vado.

Baci Vale.

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Capitolo 33
*** Trentatreesimo capitolo. ***


Pov. Zayn

 

Mi svegliai di colpo, trovandomi del tutto bagnato e con un mal di testa allucinante. Mi sedetti nel letto e mi girò leggermente la testa, un senso di nausea partì dalla bocca dello stomaco. Senza far casino, mi alzai andando in bagno. Mi lavai il viso e mi guardai allo specchio, vedendomi più bianco del previsto. Feci dei respiri profondi e mi sedetti sul water, attenuando il mancamento imminente.
«Cosa ci fai già in piedi?» Guardai Liam e chiusi subito gli occhi, prendendo una grossa boccata d’aria. Sentì la sua mano tastarmi la fronte e un suo ‘merda’ partì dalle sue labbra «Scotti, Zayn. Hai la febbre.» Subito dopo mi chiese «Hai pianto, stanotte?».
Ironicamente, ridacchiai «Si nota così tanto?» Sospirò e mi aiutò ad alzarmi.
«Ti porto a casa, hai bisogno di riposare.».

 
Entrai in casa con l’aiuto del mio migliore amico e mia madre arrivò da noi come un fulmine, urlando «Alla buon’ora. Ti sei divertito a far star in pensiero la tua famiglia?» Deglutì e scossi la testa, ma non feci in tempo a parlare che ricominciò subito lei «Se non fosse stato per i tuoi amici, io non sapevo dove fosse mio figlio! Sei un’irresponsabile!» Raramente la vedevo incazzata.
«Non ora.» La liquidai, facendo uscire di casa Liam e ringraziandolo.
Lei mi guardò furiosa «Non ci provare, Zayn. Pensavo avessi messo la testa a posto, ma mi sbagliavo. Sei lo stesso ragazzino incosciente di sempre.».
Presi un respiro profondo e la guardai «Scusa.».
Alzò una mano per schiaffeggiarmi, ma nell’esatto momento iniziò a girarmi la testa e mi appoggiai alla parete, seguita dalle sue braccia che mi tennero su «Hai la febbre. Perché stai piangendo?» Mi alzò il viso e continuai a lacrimare.
«Allison m-mi ha lasciato, s’è andata.» Parlai a fatica e corsi in camera, chiudendomi dentro. Non avevo bisogno il conforto di nessuno, mi serviva solo la mia ragazza al mio fianco.

 
Pov. Allison
 
Finì di prepararmi, prima che la sveglia suonasse. Lasciai un bigliettino sul comodino e uscì da quella casa, pronta per tornarmene a casa.
Pensavo di rivolerla al mio fianco, ma ora che era dolce e amorevole con me, non la desideravo più averla amica come prima. Volevo una ‘cosa’ che alla fine non valeva nulla. Hilary mi abbandonò, nell’esatto significato della parola, per gelosia e si rivelò per la persona che era davvero.
Non volevo persone false attorno a me.
Così mi ritrovai a casa ed entrai, pronta per prepararmi per una nuova giornata scolastica. Misi il telefono sotto carica e preparai la cartella. Mi feci una doccia veloce e finì di vestirmi, vedendo lo schermo del telefono illuminarsi, segno di qualche notifica.
Lo presi e trovai un messaggio da Zayn, con un sorriso enorme lo aprì e trovai tutt’altro.

Da Zayn: Amore mio… Non so nettamente da dove iniziare, quindi perché mi hai fatto questo? Sei scappata da me, senza farti aiutare. Sei la mia felicità, ora. Quindi torna da me, ti amo come mai ho amato nessuna. Ti farò sentire meglio e supereremo tutto insieme, ma ti prego torna da me. Ce l’ho con me stesso per non aver capito la tua sofferenza, perdonami e torna.

Lessi perplessa quelle parole, non capendone il significato. Cos’era successo?

 
Pov. Harry
 
Rimasi di merda per la notizia di Allison e mi sentivo un’idiota a non aver notato nessun tipo di preoccupazione il lei. Se debbo essere sincero, c’era qualcosa sotto. Il fatto che Katie diede la lettera a Zayn, mi puzzava molto. Del resto come è riuscita ad averla prima lei che Allison?
Sospirai e mi appoggiai al muretto, aspettando l’arrivo di Maya. Zayn, svegliandosi con la frebbe, non sarebbe venuto a scuola, difatti Liam lo accompagnò a casa prima di venire a scuola.
Mi morsi il labbro ricordando ciò che successe con Maya il giorno precedente.

Ci fissammo per un tempo indecifrabile finché lei non prese il mio viso tra le sue mani e azzerò nuovamente le distanze. Le nostre bocche si scontrarono nuovamente e lei schiuse immediatamente le labbra. Lei voleva quel bacio.
Ci staccammo e tornammo a fissarci «Esci con me.» La tenni stretta al mio corpo.
«C-cosa?».
«Esci con me una sola volta, ma esci con me.».

Sorrisi come un cretino, sentendomi immediatamente in colpa, appena Maya arrivo bella e sorridente da noi «Buon giorno, ragazzi. Passato una buona serata come io ho passato la mia?» Adesso come potevo dirle che la sua amica era scappata?
Mi morsi la lingua e scesi dal muretto, andandole incontro «Ti devo parlare.» La presi per il braccio destro e ci allontanammo dai ragazzi.
«Ti sei già pentito, eh stronzo?» Si agitò, strattonando il braccio più volte, rischiando di farsi male.
Scossi la testa freneticamente, davvero pensava che io potessi pentirmi di averle fatto quella proposta? Maya mi guardò male, aspettando che io parlassi «Allison è scappata.» Continuò a guardi incredula e le raccontai ciò che successe il giorno prima. Partendo dal mio incontro con lei, arrivando alle parole di Zayn.
«Non ci credo.» Ripeté più e più volte a se stessa.
Mi guardò negli occhi e scoppiò a piangere, istintivamente l’abbracciai, stringendola a me. «Shh…» Cercai di confortarla. Odiavo vedere le persone a cui tenevo soffrire.
Era la prima volta che si faceva vedere da me in lacrime e speravo che fosse anche l'ultima. 

 
Pov. Allison
 
Arrivai a scuola prima del suono della campanella, avevo all’incirca cinque minuti per trovare i ragazzi, soprattutto Zayn, e farmi dare delle spiegazioni. Parcheggiai e corsi all’interno dell’istituto, cercandoli ininterrottamente, quando li vidi vicino agli armadietti.
«Allison?» Niall mi guardò come se fossi una pazza, appena scappata di galera «Non eri scappata?» I ragazzi si girarono e sgranarono gli occhi, ripetendo le stesse domande del biondo.
Agitai una mano e li bloccai «Dov’è Zayn? Perché mi ha scritto quel messaggio e continuate a dire che io sono scappata?».
Maya si avvicinò «Hai scritto quella lettera che ha trovato Zayn…» Aggrottai la fronte e chiesi spiegazioni «Quella in cui dicevi di voler scappare, perché non sopportavi più il dolore.».
Mi grattai un braccio, iniziando a capire di quale lettera parlasse «Ma quella lettera l’ho buttata ed era di questa estate.» Spiegai, lasciandoli sempre più perplessi.
«Avevi il telefono staccato ed eri scomparsa con l’auto.».
«No Louis, io…» E tutto mi fu più chiaro «Hilary, ieri, venne a casa mia e rimase da sola per qualche minuto; poi se ne andò. Successivamente mi chiese di stare da lei, perché non stava bene…» Mormorai, sentendo una stupida sapendo di esser stata ingannata, ancora una volta dalla mia ex migliore amica. Ma forse non era mai stata mia amica, era tutta apparenza.
«Che puttana.» Sbottò la mia amica, stringendo i pugni.
Liam si avvicinò «Zayn è a casa, ha la febbre ed è distrutto…» Non gli diedi il tempo di continuare e corsi via, fregandomene delle lezioni o di dare spiegazioni. Arrivai alla mia auto e salì, partendo.

 

Parcheggiai in malo modo l’auto e mi precipitai alla porta di casa, bussando.
«Sto arrivando!» Sentì la voce di Yaser, padre di Zayn. Cosa alquanto strana che fosse ancora in casa. «Allison?» Dichiarò, aprendo la porta e guardandomi spaesato.
Non avevo tempo per dare spiegazioni «Zayn?» Mi disse che il ragazzo stesse in camera sua e che non stava fin troppo bene. Corsi su per le scale e mi fermai davanti la porta, prendendo fiato. Con poco chalance bussai, ma non rispose nessuno così riprovai.
«Mi avete rotto i coglioni, non voglio parlare con nessuno. Andate tutti a fanculo.» Urlò il mio ragazzo, dall’altra parte della porta. La sua voce era forzata e ebbi paura che stesse piangendo per colpa mia. Entrai in camera senza preoccuparmi delle sue parole e lo guardai steso sul letto, con il viso affondato sul cuscino «Vi ho detto…» Si girò incazzato come non mai, ma la sua voce si abbassò di tono, quasi arrivando a sussurrare «Allison.».

 
Continua...

 

 
 

Macciao bellezze mie.
Come state? Io tutto bene.
Domenica sono stata a Gardaland #anessunoimporta
Parlando del capitolo:
come avete visto Zayn è devastato, e Allison sopre che è tutta colpa di Hilary.
Quindi chiariranno?
Torneranno insieme?
Mistero.
Harry e Maya usciranno insieme *-*
Questo capitolo è un pò corto, mi farò perdonare con il prossimo.
Ci stiamo avvicinando alla fine!!
Adesso piango.
Ultimamente non ho nulla da dire D:
ps. ci sono rimasta male per le poche recensioni del capitolo precedente.
Invece sono rimasta sorpresa per le recensioni per la nuova FF:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Domani credo che pubblicherò il primo capitolo.
Lasciatemi un commentino :D
Adesso mi dileguo
Baci Vale xx

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Capitolo 34
*** Trentaquattresimo capitolo. ***


Pov. Allison

 

«Allison.» Sussurrò, guardandomi quasi fossi un miraggio.
Sorrisi e mi avvicinai al letto «Si, sono io.» Cercò di alzarsi dal letto, ma non ce la fece.
Lo aiutai a sedersi «Non devi sforzarti.» Gli toccai la fronte, sentendolo abbastanza caldo.
Vedevo che si stava iniziando ad agitare dato il suo respiro irregolare e il continuare a scrutare ogni parte del mio corpo «Sei tornata da me.» Mormorò, stringendomi in un abbraccio.
Sapevo che non era il momento più indicato per raccontargli ciò che successe davvero, ma aveva diritto di sapere «Devo dirti una cosa.».
Iniziò a guardarmi spaventato «Ti prego non andartene. Non riuscirei a stare senza di te, io ti amo non…» Non lo feci finire di parlare, poiché misi due dita sulle labbra.
«Non me ne andrei mai da te e non me ne sono mai andata.» Cercò di parlare nonostante le mie dita, ma lo anticipai «I ragazzi mi hanno raccontato ciò che successe ieri. Quella lettera la scrissi questa estate e andava buttata, ma Hilary è riuscita ad averla e darla a Katie.» Mi ascoltò senza interrompermi e continuò a fissarmi negli occhi «Stamattina ho letto il tuo messaggio, avevo il telefono scarico e non mi hai trovato a casa, perché con l’inganno, Hilary, è riuscita a farmi stare da lei.».
«Quindi ci hanno preso per il culo?».
Lo fissai negli occhi «Non sto più male, Zayn e questo grazie a te. Non sono più quella ragazza timorosa e insicura. Mi hai cambiato, rendendomi più forte e non sarei mai scappata da te.».
Lui sorrise «Tu hai cambiato me.» Rise appena e cercò di baciarmi, ma riuscì ad allontanarmi in tempo «Sei malato, non voglio la febbre.» Risposi a una sua possibile domanda, ridendo per la sua faccia da cucciolo smarrito.
«Ti odio.» Borbottò prima di sdraiarsi sul letto e nascondere la testa sotto il cuscino. Sembrava un bambino a cui gli vietavano di mangiare dolciumi o di giocare. Mi sdraiai al suo fianco e appoggiai la testa sulla sua schiena «Mi dai un bacio?».
Ridacchiai e accarezzai la sua pelle lucida e sudaticcia «Quando starai bene avrai tutto ciò che vuoi.» Alzò la testa e mi guardò malizioso «Io non intedev…» Poggiò una mano sulla mia bocca.
«Ormai l’hai detto.» Sbuffai e lui rise lievemente, finendo a tossire. Con velocità mi alzai e andai a prendere uno straccio bagnato d’acqua fredda e glielo misi sulla fronte «Sei fantastica.» Abbozzò un sorriso.
Non risposi e mi posizionando al suo fianco, accendendo la tv con il telecomando che trovai sul comodino. Zayn si accoccolò al mio fianco, chiudendo gli occhi finché non si addormentò. 

 
Pov. Harry

L’incazzatura non mi era passata minimamente, sembravo calmo ma era tutta apparenza. Arrivai negli spogliatoi femminili e cercai Hilary e Katie. Nessuno aveva diritto di toccare la mia migliore amica. Scoprendo la verità, capì quanta falsità poteva possedere un persona e oggi, finalmente, lo scoprì.
Girai per gli armadietti e le ragazze iniziarono a urlare per la vista di un ragazzo, lanciandomi addosso gli asciugamani. Ma le ignorai. In un’altra circostanza mi sarei fermato a fare gli occhi dolci, pur di uscire con una ragazza con il fisico mozzafiato come loro.
Vidi Katie vicino al muro e cercai di avvicinarmi «Harry, ciao.» La guardai torvo e notai che solo l’asciugamano la copriva. Stranamente non provavo attrazione.
«Carly?».
Scosse la testa «Cara.» Precisò «Sono quella dello sgabuzzino…» Agitai una mano, interrompendola.
«Senti Cara, sei stata solo una scopata. Sono qui per altro.» Le sorrisi e mi diressi dalle due ragazze «Katie, Hilary.» Alzai la voce, facendo girare il resto delle ragazze.
Hilary mi sorrise e finì di allacciarsi la scarpa «Harry, come stai?».
«Tu chiudi quella fottuta bocca.» Ringhiai contro la ragazza e indicai Katie «Tu, invece, non hai un po’ di pudore?» Negò e disse di non sapere di cosa io stessi parlando «Non fare la finta tonta. Fai schifo, lo capisci? Sia di bellezza che dentro. Sei falsa nel profondo e a Zayn non lo fai drizzare. Accetta il fatto che ama Allison, ti rode il culo non essere al suo fianco, vero? Dovresti incominciare a capire che oltre ad essere il capitano di questa stupida squadra, tu non vali un cazzo.» Urlai fuori di me, spaventando la ragazza.
Hilary, come buon avvocato difensore si mise in mezzo, «Chi cazzo sei per parlarle cosi… ».
Mi girai, fissandola «Tu sei l'ultima a parlare, puttana. Mi hanno raccontato che con la bocca ci sai fare. Nella squadra chi ti manca? Me, Zayn, Niall? Tesoro, il bello che non ci sai manco fare. Tutti ti sfottono…» La vidi irrigidirsi e indietreggiare «…Sai i ragazzi durante gli allenamenti fanno i commenti e beh fai cagare. Se fossi in te mi farei insegnare da Katie come si fa scopa. Siccome è l'unica cosa che è in grado di fare sa fare. Così tieni un po’ la bocca impegnata e spari meno minchiate.» Le feci l'occhiolino e me ne andai lasciando le due ragazze senza parole.
Ero soddisfatto di me stesso.



Pov. Allison
 
Ormai si era fatto pomeriggio e Zayn non si svegliò nemmeno un secondo. Amavo vederlo dormire beato e senza preoccupazioni. Sembrava quasi un angelo ai miei occhi.
Fui distratta dal vibrare del mio telefono e quando notai che il mio migliore amico mi stesse chiamando, risposi:
«Ehi patato, ciao!».
«Ciccia ho sputtanato Katy e Hilary davanti alle sue amichette.» Esclamò tutto esaltato con un tono di voce abbastanza alto.
Ridacchiai «Come mai così felice?» Domandai, passando una mano tra i capelli del mio ragazzo.
«Tantissimo! Non mi sono mai sentito meglio in vita mia, devi venire qua e ammazzarle di botte. Tra poco escono dall’allenamento, forza vieni qui.» Mi morsi il labbro e fui indecisa sul da farsi «Ti voglio qui, adesso!».
«Sai che ti odio?» Scoppiò a ridere «Sarò lì tra cinque minuti.»
«Ti aspetto!».
«Ciao, cucciolo.» Attaccai la chiamata e misi il telefono in tasca, in tutto quel tempo non mi resi conto di Zayn che si fosse svegliato.
Mi guardò spaventato «Chi hai chiamato Cucciolo? Non sono io il tuo cucciolo?» Mi riempì di domande, spaventandosi.
Sorrisi e gli baciai la fronte «Era Harry e comunque tu sei il mio ‘amore’ non il mio ‘cucciolo’.» Annuì.
Storse il naso «Ma non mi chiami mai ‘amore’!» Borbottò.
Sospirai e mi alzai dal letti, sistemandomi «Quando ti bacerò me lo sentirai dire.» Misi la giacca e lo guardai.
Mi sorrise malizioso «Quindi quando scop…» si becco in faccia la mia sciarpa.
«Vado a scuola, torno tra un’ora. Ti porto del gelato.» Gli feci l’occhiolino e andai alla porta.
«Mi farai ingrassare!» Lo sentì dire, prima di chiudermi la porta alle spalle.

 

***
 

«Finalmente sei arrivata!» Urlò il mio migliore amico, correndo verso di me. Gli andai incontro e gli sorrisi «Vieni, forza!» Mi trascinò lontano dall’entrata, arrivando all’uscita degli spogliatoi, in cui trovai Liam, Niall e Maya.
«Stanno uscendo!» Annuì e mi posizionai vicino alla mia amica, sorridendole.
Maya ricambiò il sorriso «Trovato Zayn?».
«Si, tutto risolto, finalmente.» Lei rise e vedemmo Katie, seguita da Hilary, uscire dallo spogliatoio.
«E’ tornata la sfigata!» Si rivolse verso di me, avvicinandosi «Non eri scappata per colpa del dolore che provavi, ti sentivi esclusa, poverina.» Hilary rise e senza pensarci due volte diedi uno schiaffo violento a Katie, stupendomi di me stessa. La ragazza spalancò la bocca, tastandosi la guancia ferita.
«Come cazzo ti permetti?» Urlò Hilary, avvicinandosi come una furia, ma Maya la fermò, prendendola per i capelli e facendola cadere a terra «Troia!» Si rialzò, andando contro alla mora.
«Prova ancora a dare della troia alla mia ragazza e vedi cosa ti succede!» Harry si mise in mezzo e allontano Hilary.
Maya fece una smorfia «Harry Edward Styles che cazzo hai detto?» Il riccio, spaventandosi, si allontanò nascondendosi dietro a Liam, il quale si stata gustando la scena con Niall.
Guardai Katie che a sua volta mi fissava furiosamente «Me la paghi, Evans!» E tirò Hilary, lontano da Maya.
Con un coraggio a me sconosciuto, le risposi «Sto già tremando!» Indignate le due ragazze, recuperarono la loro borsa e se ne andarono correndo.
Non avevo mai fatto una cosa del genere e mi sentivo bene.
Ma la mia felicità fu interrotta da Maya «Harold!» Continuò a urlare, avvicinandosi al ragazzo il quale si fece vedere «Vuoi ripete ciò che hai detto?» Sembrava arrabbiata.
«Q-questa sera usciamo i-insieme e…» Balbettò, facendomi leggermente ridere.
«Tu…».
Ma Niall l’interruppe «Chi ha voglia di andare a pranzare?» Scoppiammo tutti a ridere.


«Zayn è ora di svegliarsi…» Mormorai al mio ragazzo, accarezzandogli i capelli.
Strizzò leggermente gli occhi e socchiuse le labbra «Che ore sono?» Chiese con voce impastata, leccandosi le labbra. Gli dissi l’orario e si sedette senza alcun tipo di problema «Il mio gelato?» Ridacchiai e gli diedi la vaschetta, sedendomi meglio sul suo letto.
«Adesso ti racconto tutto.» Lui annuì e mentre si mangiava i suoi gusti preferiti, presi a raccontare ciò che successe poco tempo prima, senza nessuna sua interruzione.
Quando finì lui rise «Ricordami di non fare incazzare te o Maya.» Ironizzò la vicenda, lasciando la vaschetta, vuota, sul comodino.
«Me lo ricorderò, adesso tu come stai?» Toccai la sua fronte «Sei più fresco.» Decretai.
Sorrise e mi prese per i fianchi «Molto meglio…» Sussurrò «Fidati.» Feci una smorfia e appoggiò le sue labbra calde sul mio collo incominciandolo a baciare, salendo sempre di più verso la bocca, ma si fermò «Credimi, sto bene.» Prese a baciare le mie labbra, senza sosta. Le schiusi e aspettai che la sua lingua entrò in contatto con la mia, sentendo il gusto del gelato mangiato poco prima. Senza smettere di baciarci mi fece sdraiare su di lui, tenendomi ben stretta sui fianchi. Accarezzai la sua guancia e mi disse «Ti amo.» Sussurrandolo sulle mie labbra. Portò le mani sul l'orlo della mia felpa e me la tolse delicatamente, senza troppe parole. Fissai il suo corpo fasciato solo da dei boxer che utilizzava come pigiama e mi morsi il labbro, accarezzando i suoi fianchi. Quanto lo desideravo. Iniziai a sentire la sua erezione premere contro la mia coscia e con un colpo di reni, mi ritrovai sotto di lui, completamente bloccata. Morse il mio collo e scese lentamente, baciando l’incavo dei seni, mentre con la mano destra, posta dietro la mia schiena, slacciò con facilita il reggiseno, togliendomelo. Mi lasciai sfuggire un gemito, quando prese tra i denti un capezzolo, tirandolo a se. Mi slacciò i pantaloni, intrufolando la mano oltre i miei slip, prendendo a torturare lentamente la mia clitoride, facendomi ansimare. Zayn rise appena e con un gesto veloce mi rese completamente nuda ai suoi occhi, lasciando cadere dietro di sei i miei jeans e il mio intimo. Stuzzicò nuovamente la mia intimità facendo entrare due dita in me, muovendole fin da subito in modo esperto e deciso. «C-così…» Ansimai, alzando il bacino contro la sua mano. Con fatica portai una mano nei boxer del mio ragazzo, massaggiandogli la sua erezione fin troppo eccitata.
Prese a baciarmi con veemenza e si alzò quel poco da togliersi l’intimo. Allontanai la mia mano dalla sua intimità e lo feci posizionare sul mio corpo, riprendendo il suo membro con la mano destra, dandogli piacere. Zayn lasciò cadere la testa sulla mia spalla e ansimò senza sosta contro il mio orecchio, facendomi bagnare più del dovuto. Quando capì che fosse al limite smisi di masturbarlo e lo baciai, mentre lui muoveva il bacino contro la mia intimità senza entrare, finché con un colpo entrò in me, facendomi urlare e stringere a lui.
Aspettò che fossi abituata alla sua presenza e spinse con poca delicatezza dentro di me, creando un gran piacere a entrambi.
Seguì il suo movimento con il bacio, senza interromperlo «A-amore…» Urlai, sentendo di essere vicina. Zayn riprese a baciarmi e spinse, venendo in me e poche spinte dopo arrivai io, urlando il suo nome a squarcia gola.
Non mi sentì mai cosi via come ora.


 
Pov. Harry
 
Arrivai sotto casa di Maya, dopo essermi preparato per un intero pomeriggio, e citofonai. Aspettai impaziente la sua uscita e l’aspettai, appoggiandomi alla mia auto. Non vedevo l’ora di vedere la sua bellezza e il suo sorriso. Mi sentivo diverso con lei. Tenevo di imbarazzarmi a tal punto di fare scena muta così che da risultare un perfetto idiota.
Speravo con tutto me stesso che lei voglia perdere del tempo conoscendomi, magari pure apprezzandomi.
Dopo pochi minuti la vidi uscire dal portone di casa e venire verso di me. Era bellissima. Indossava una camicetta larga e una gonna a vita alta, che cadeva perfettamente lungo le gambe, ai piedi portava delle semplici ballerine. Stupenda.
«Ciao dolcezza.» La salutai con un bacio sulla guancia a cui arrossì lievemente, accompagnandola alla macchina la feci salire e io salì al suo fianco, partendo.
Mi guardò «Pensi di riuscire a sorprendermi?» Annui, mordendomi il labbro «Dove andiamo?».
Sorrisi, «Vedrai.».

 
Continua...

 

Buona sera splendori miei BELLISSIMI.
Come state?
Scusate il ritardo, ma sapete che sono impegnata e che sono lenta nella pubblicazione di nuovi capitolo D:
Sono felice che adesso nessuno di voi attenterà alla mia vita.
Li ho fatti ricongiungere!!
Del resto non li avrei mai, e DICO MAI, fatti lasciare!!
La mia parte preferita di questo capitolo è quella di Harry
quando sputtana quelle due coglione, ma tranquille
la 'sputtanazione' non è finita qua *strizza un occhio(gergo vi faccio un occhiolino* ;)
AHAHHAHAAH 
 Ho scritto il SECONDO capitolo della nuova FF:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1199491
ve lo dico anche qua, non aggiornerò la storia (quella nuova)
finche non vedo più interessamento!
Scusatemi, ma ci tengo molto e vorrei motli pareri
in caso non piaccia accetto le critiche.
Adesso vi lascio.
Baci Vale.

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Capitolo 35
*** Trentacinquesimo capitolo. ***


Pov. Harry

 

«Styles cosa ci facciamo qui?».
Abbassai lo sguardo pensando di aver sbagliato qualcosa «Volevo sorprenderti…» Mormorai tristemente.
Mi arrivò una leggera spallata «E’ un posto bellissimo, ma non posso farti spendere così tanti soldi.» Dichiarò imbarazzata. La guardai con la coda dell’occhio e vidi un grande sorriso sul suo viso.
Mi mordicchiai il labbro «Una mini crociera sul Tamigi con cena, non è una cosa romantica?» Risi e scesi dalla macchina, aspettando la ragazza. Guardai il battello, di nome Ferry, e sorrisi.
L’aiutai a salire e parlò «Sei un pazzo.» Strinse il suo braccio al mio andando nella zona ristorante, dove ci aspettava un tavolo prenotato.
Mi staccai da Maya e andai incontro al Maître «Salve, sono Styles. Ho un tavolo…».
Annuì «La stavamo aspettando.» Guardò la lista e mi fece segno di seguirlo. Presi per mano la ragazza e raggiungemmo il tavolo, apparecchiato non troppo eccessivamente, ma con un tocco di romanticismo.

Aiutai Maya a sedersi e lei mi guardò «Non capisco una cosa…» Batté le unghie sul tavolo, annuì aspettando che parlasse «Perché tutto questo se il tuo intento è solo portarmi a letto?» Non fui sorpreso della domanda, in parte me l’aspettavo. Come se mi avesse letto dentro e stesse aspettando il momento più indicato per chiedermelo.
«Questo è il vero me.» Ammisi, distogliendo lo sguardo dal suo. Mi imbarazzavo di parlare di certi argomenti, uno di essi era proprio questo.
Iniziai a comportarmi in modo scorretto con le ragazze, quando quattro anni fa ebbi una forte delusione d’amore. Rimasi così scottato da non volermi più innamorare. Preferivo usare le ragazze e divertirmi, senza mettere in gioco i sentimenti. Credevo che così facendo, io, non soffrivo più e avrei vissuto più serenamente, ma da quando conobbi Maya tutto cambiò.
Sorseggiò la sua bevanda, senza distogliere lo sguardo dal mio viso «Perché allora ti comporti da coglione?» Perché ho paura, pensai.
«Ho paura di innamorarmi e di rimanerne deluso.» Sentì che con lei potevo fidarmi e Maya non parlò, lasciandomi l’occasione di aprirmi «Da ragazzino ebbi una grossa delusione d’amore. Rimasi così male che… Non volevo più innamorarmi ed eccoci qua. Patetico, vero?».
«Non patetico, ma…» Rimase in silenzio «Se il giorno in cui feci la tua conoscenza, tu ti fosti comportato in modo decente, beh mi avresti colpita.».
Un sorriso si dipinse sulle mie labbra «Questa sera ti ho colpita?» Alzò le spalle, evitando di rispondere «E’ un no?» Mi allungai verso di lei.
«E’ un forse.».
Annuì e le lasciai un bacio a stampo «Mi accontento anche di un forse.».



Pov. Zayn

Mi svegliai sentendo delle voci provenire dal piano di sotto, riconobbi ciecamente mia madre e mio padre. Senza far rumore mi alzai, coprendo il corpo nudo della mia fidanzata, lasciandole un bacio sulla testa. Raccolsi i miei boxer e indossai una tuta, passandomi una mano tra i capelli scesi lentamente le scale, raggiungendo le voci.
«Quindi sono tornati insieme?» Mio padre chiese, ridacchiando appena. Senza farmi sentire mi posizionai dietro la porta della cucina, ascoltando il discorso.
«Si, dormivano come angioletti. Allison gli ha messo la testa a posto.» Sorrisi sentendo quelle parole. Ero felice che anche i miei genitori videro il cambiamento che riuscì a farmi avere, Allison. «Comunque, caro, i ragazzi fanno sesso.» Sgranai gli occhi.
Mio padre scoppiò a ridere «Cosa ti immaginavi? Che si coccolassero e basta?» Per uno strano motivo mi sentivo imbarazzato a sentire i miei genitori parlare di sesso, per giunta se io e la mia ragazza eravamo i soggetti dell’argomento. «A basta sapere che Zayn usi le precauzioni.».
«Se non dovesse usarl…».
Interruppi quel discorso, entrando in cucina «Ma cosa diavolo dite?» Sbottai, guardando entrambi. Sentivo le guance accaldate, segno di arrossimento. «Uso le precazioni e certe volte no. Penso di essere abbastanza grande da saper non fare cazzate, no?» Li lasciai abiliti «Non ho in programma un figlio, tranquilli.» Tirarono un sospiro di sollievo e mi guardarono.
«Non voglio sorprese.» Disse mio padre, guardandomi e annuì. Mi girai e uscì dalla stanza, ma mio padre continuò a parlare «Non fartela scappare, una ragazza come lei non la troverai più. Ti ha cambiato in meglio, sei un uomo migliore.» Sorrisi, sapendo quanto avesse ragione.



Pov. Harry

Finita la cena ci spostammo sulla prua del battello, aspettando lo sbarco al porto di London Eye. Maya abitando da poco in questa città, non ebbe ancora l’occasione per poterla girare in modo decente e guardarne il suo fascino. Io ne ero innamorato completamente, città più bella non c’era.

Da Louis: Come mi hai detto ho parcheggiato la tua auto dietro il ‘London film Museum’, grazie alle seconde chiavi che mi hai dato. Buon divertimento!

Lessi il messaggio che mi inviò Louis e sorrisi, grazie al suo aiuto mi facilitò il ritorno a casa.
«Perché sorridi?».
Presi per mano la ragazza e iniziammo a camminare «Nulla di che, Louis mi ha fatto solo un favore.» Spiegai e guardai la ruota panoramica «Vuoi salirci? E’ un pilastro di Londra e se vuoi goderti a meglio la città, devi salirci!» Maya la guardò, ma scosse la testa «Che succede?».
Si morse il labbro «Se te lo dico non mi prenderai in giro, vero?» Scossi la testa, portando una mano sul cuore, cosa che la fece ridere «Stupido! Comunque soffro di vertigini…».
«Tranquilla.» Capì la sua paura e non insistetti «Non sei obbligata a salirci, ti va un gelato?» Lei annuì consentendomi di portarla nella mia gelateria preferita.

Entrammo in un parco non troppo lontano e ci sedemmo su una panchina vicino all’entrata. Leccai il mio gelato e presi parola per rompere quel silenzio imbarazzante «Ti è piaciuta la serata?» Avevo un po’ timore della risposta.
Maya finì la sua coppetta e buttò la carta nel cestino «Mi hai sorpreso, il vero te è fantastico.» Ammise, arrossento.
Deglutì e mi feci coraggio «Usciresti ancora con me?» Mi guardò aprendo la bocca, ma non rispose. Abbassando lo sguardo capì che la risposta non sarebbe stata positiva, del resto potevo aspettarmelo. Probabilmente non si fidava ciecamente di me e non le davo torto. La mia ‘fama’ era ben conosciuta a scuola e le ragazze ‘per bene’ mi stavano lontane.
Buttai la carta del cono, dopo avermi pulito la bocca e sospirai «Uscirei ancora con te.» Si avvicinò a me, sorridendomi. Mi lasciai sfuggire un sorriso e ammisi a me stesso di essere sorpreso della sua risposta. Non me lo aspettavo. La presi per i fianchi e la feci sedere sulle mie gambe, sentendo che quella risposta riuscì a darmi quella fiducia che mancava in me stesso. «Mi ha sorpreso soprattutto il bacio che mi hai dato…» Mi fissò negli occhi «Tutto mi sarei aspettata eccetto quello.».
Senza pensarci presi a baciarla, togliendole il fiato. Le sue labbra cercarono le mie, quasi fossero impazienti di quel contatto. Socchiusi gli occhi per poterla guardare e mi sembrava perfetta, lì con gli occhi chiusi a pomiciare seduta sulle mie gambe. Il mio paradiso terrestre. E fu quando giocai con la sua lingua che sentì lo stomaco contorcessi, che mi sentissi male? Feci pressione sui suoi fianchi facendo scontrare il suo petto contro il mio, le sue mani andarono dietro il mio collo, spingendomi il più possibile contro le sue labbra. Continuammo a baciarci con trasporto, quando sentì il mio organo riproduttivo svegliarsi. Non ora, pensai.
Scoppiò a ridere sulle mia labbra «Qualcuno si è svegliato!».
«Colpa tua.» Le feci l’occhiolino, facendola arrossire violentemente. Maya mi sembrava una ragazza sicura di sé su certi lati, invece sulle suo corpo l’opposto. La trovavo sexy, ma la vedevo spesso, a scuola, specchiarsi e tastare i fianchi pensando di essere troppo grassa, quando alla fine era perfetta.
«Uscirei ancora con te.» Appoggiò la sua fronte contro la mia «Questa uscita, per me, è stata come un primo appuntamento.» Disse timidamente.
Non potei far altro che sorridere «Era quello che volevo sentirmi dire…» La baciai appena «Sembrerà affrettato, ma vuoi essere la mia ragazza?» Prese il mio viso tra le mani, baciandomi passionalmente «Lo prendo come un si.» Mormorai, facendola ridere e ripresi a baciarla.



Pov. Zayn
 

«Ho la leucemia, me ne sono fatta una ragione e poi sei arrivato tu e non avevo bisogno un altro motivo per essere arrabbiata con Dio.».
Come riusciva a vedere un film del genere? «Come puoi vedere questo film depresso?» Allison si girò a guardarmi con i lacrimoni agli occhi e due fazzoletti tra le mani. Le ragazze erano fin troppo sentimentali. Nonché il film fosse brutto, aveva anche un gran bel significato, ma non era la prima volta che mi obbligò a guardo e ogni volta era uguale.
Quando finì il film continuò a ripetere le stesse frasi composte da un ‘lei non lo meritava’.
«Almeno è finito.» Borbottai, beccandomi un’occhiataccia da parte della mia ragazza. Sospirai e tolsi il dvd, risedendomi accanto a lei «Ma è solo un film.».
«Solo un film?» Squittì «Non meritava di morire!» Singhiozzò, portandosi le mani sul viso. Preso dal senso di colpa la strinsi tra le braccia, accarezzandole la schiena «Sei il mio Landon!».
Aggrottai la fronte «Ma se sono Zayn?» Mi schiaffeggiò il petto, grugnendo.
«Dovevi dire ‘Sei la mia Jamie’ invece rovini sempre tutto!» Borbottò, stringendosi le braccia al petto, ma smettendo di piangere.
Mi offesi fingendo «Stai dicendo che non sono romantico?» Girai il suo viso verso il mio. Annuì e si sdraiò sul divano, fissandomi «Invece posso esserlo…» Mormorai, sdraiandomi sul suo corpo, sorridendo.
«Sai che pes…» Non le diedi tempo di continuare che la baciai, posizionandomi tra le sue gambe. La sentì ridacchiare e mordermi il labbro, tirandolo appena. Senza aspettare altro presi a baciarla più passionalmente. «Sai che ti amo?» Mormorò sulle sue labbra.
«Si, ma mai quanto io amo te.» E senza aggiungere altro mi beai dei suoi baci e dell’emozioni che solo lei era in grado di darmi.


Continua...

 



Siii sono VIVA!
Stappate una bottiglia di Champagne.
Anche se lo champagne, vino, spumante, prosecco mi fanno cagare.
Ma in casi come questi: CHISSENE FOTTE.
Okay la finisco.
Eccomi tornata con il 35° capitolo.
Allora come state? Io bene, e bla bla bla, e bla bla bla.
Parlando del capitolo:
Harry e Maya sono così teneri che mi fanno vomitare unicorni rosa.
Che bella cosa, neh?
Poi Zayn e Allison li amo con tutta me stessa.
Eh la parte in cui parlo dei 'passi dell'amore' stavo morendo.
Avevo appena finito di vederlo e stavo, anzi sto piangendo come una cogliona!!
Io ODIO quel film, ma ovviamente l'ho riguardato dopo tre anni mi son detta:
Dai vale guardalo, magari non ti fa piangere.
Stronzate, sto peggio di prima.
Comunque già che ci sono:
-Ho aggiornato con il secondo capitolo la nuova FF (stile Gossip Girl):

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1199491&i=1
Però ho messo un avviso. Quando ci sarà più interessamento continuò la FF.
Siccome che ho visto che la gente l'ha cagata, domani o martedì, o mercoledì l'aggiorno.
#NEWS ho fatto un OS su Harry Styles muahhaa
Non è erotica, è romantica.
Diciamo che l'avevo scritta due anni fa' (non parlava dei One Direction), poi l'ho riletta e l'ho
modificata. Ditemi se vi piace, o fa cagare:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Appena posso continuo.
Mi viene da piangere solo il pensiero che questa FF sta per finire.
Adesso mi dileguo ;)
Baci Vale.

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Capitolo 36
*** Trentaseiesimo capitolo. ***


Pov. Allison

 

Il suono fastidioso della sveglia mi svegliò, guardai al mio fianco il mio ragazzo ancora nel mondo dei sogni e spensi la radiosveglia, stiracchiandomi leggermente. Guardai il suo braccio stretto sulla mia vita e sorrisi, baciandogli la guancia «Zayn…» Dolcemente iniziai a chiamarlo per svegliarlo, ma tutto fu inutile poiché mise la testa sotto il cuscino. Ridendo iniziai ad accarezzargli le spalle e baciargli la base del collo, ma non cambiò nulla. Zayn continuava a dormire beatamente.
Avvicinai la bocca al suo orecchio e urlai, vedendo sobbalzare sul letto e guardarsi attorno spaesato e spaventato «Cosa cazzo succede? Chi ha urlato? E’ morto qualcuno?» Vidi il suo petto alzarsi e abbassarsi violentemente. Forse avevo esagerato.
«Non ti svegliavi…» Parlai come una bambina, sperando di addolcendo l’accaduto, ma così non fu.
Mi guardò male «Ma sei impazzita?» Sbottò, sedendosi meglio sul letto e stiracchiandosi «Assurda.» Mi morsi il labbro e si alzò, andando in bagno, continuando a borbottare.
Ridacchiando mi allungai e presi il telefono, trovando due messaggi non letti.

Da Harry: Allie ci siamo baciati, le ho chiesto di diventare la mia ragazza e ha detto di si. Mi sento al settimo cielo, non puoi immaginare.

Sorrisi, leggendo quel messaggio. Era da tanto che non ‘vedevo’ il mio migliore amico così felice e detto sinceramente non credevo che Maya potesse renderlo così euforico.
Decisi di rispondergli.

A Harry: Bravo patato, quindi hai deciso di mettere la testa a posto?

Inviai il messaggio e guardai quello da parte di Maya.

Da Maya: Sono ufficialmente la ragazza di Harry Styles. Io. Non. Ci. Credo. Non sto ancora realizzando ed è stato perfetto e romantico. Ma adesso parlando di te, hai risolto con Zayn?

A Maya: Sono felicissima che state insieme, ve la meritate un po’ di felicità. Comunque con Zayn è tutto risolto. Ci vediamo a scuola, baci.

Lessi la risposta di Harry e risposi con uno smile, alzandomi e mettendo il telefono in borsa. Presi il cambio di vestiti e mi cambiai, facendomi una treccia laterale «Zayn hai finito?» Non rispose e bussai alla porta del bagno «Stai bene?» Aprì la porta e lo trovai quasi addormentato seduto sul water, con la testa appoggiata al muro. Assurdo.

 

Pov. Harry

Risposi al messaggio di Allison e sorrisi. Ancora non credevo di essermi dichiarato e di aver una ragazza fissa. Mi piaceva la sensazione che sentivo e il battere del cuore accelerato.
Lasciai il telefono sul comodino e facendomi forza mi alzai, andando in bagno. Aprì l’acqua calda della doccia e dopo essermi svestito, mi ci buttai sotto, ripensando alla notte scorsa.

 

«Sei fantastico, non credevo che potessi essere così dolce.» Guardai di sfuggito la ragazza con il viso appoggiato al finestrino della mia auto «Mi hai sorpreso davvero tanto e ti ringrazio per la bellissima serata.».
Sorrisi e svoltai verso casa mia «Hai voglia di vedere un film da me?» Le proposi «Così potresti rimanere a dormire…» Mi morsi il labbro e attesi la sua risposta, mentre mi fermai al semaforo.
Ridacchiò «Tutta questo coraggio? Comunque accetto volentieri.».
Partì e dopo meno di cinque minuti arrivammo a casa mia, parcheggiai e la feci scendere, accompagnandola all’ingresso «Mia madre è fuori per lavoro e mia sorella non abita più qui.» Le dissi, quando chiese il permesso per entrare in casa.
«Tuo padre?» Si tolse la giacca e l’accompagnai in camera, dove tolsi la mia.
«Divorziati.» Non ci stavo male e non mi dava fastidio parlarne. Mio padre era fuori dalla mia vita da molto tempo e lo vedevo solo d’estate quando capitava, ma non mi lamentavo. Accanto avevo una madre ardi poco fantastica e mi bastava questo. Maya mi guardò dispiaciuta «Tranquilla, non mi dà fastidio.» Si rilassò e la invitai a sedersi davanti il mio letto. Nel frattempo accesi la tv e andai all’armadietto dove costudivo i dvd «Che genere vuoi vedere?» Domandai alla ragazza.
«Non sdolcinati, grazie.» Rimasi sorpreso da quella risposta, non credevo che una ragazza potesse dire una cosa del genere, ma qui si parlava di Maya e tutto le era concesso.
«Abduction? Ti piace come film?» Un film piuttosto azzardato, ma lo amavo da morire.
La sentì ridere «E’ uno dei miei film preferiti.» Questo era culo, pensai prendendo il dvd. Senza dire nulla mi alzai e misi il film, andandomi a sedere al suo fianco. Non guardai l’inizio del film, poiché il telefono e cambiai la mia situazione sentimentale, sul social network, mettendo impegnato con Maya Devine. In pochi secondi mi arrivarono commenti poco carini sotto il mio stato, ma preferì evitare e non badai attenzione. Un momento prima di scollegarmi, Danielle, la ragazza di Liam, mi scrisse in chat:

-Harry, ciao. Ho visto lo stato, congratulazioni sono felice per te.-

Le risposti immediatamente.

-Grazie Dan, sei molto gentile. Adesso scappo, ci vediamo.-

Senza aspettare che mi rispose, uscì da facebook e lanciai il telefono sul letto, tornando a guardare il film. Allungai un braccio sulle spalle della mia ragazza e sorrisi, ma Maya mi guardò male.
«A chi scrivevi?» Colpito e affondato, ma per una volta non ero nel torto.
Mi girai guardandola «Ho solo cambiato il mio stato sentimentale su facebook, nessuna amante!» Le feci l’occhiolino, beccandomi un pugno sul petto. Scoppiai a ridere e io con lei. Mi piaceva la sua risata e mi rendeva felice sentirla. Con velocità avvicinai il mio viso vicino al suo e la baciai dolcemente, stringendo il suo corpo a me. Rimasi scosso sentendo il cuore accelerarmi, lei era quella giusta per me. Cinsi le bracciai ai suoi fianchi, facendola sedere a cavalcioni sulle mie gambe, senza staccare le sue labbra dalle mie. Sentivo necessita di prendere una boccata d’aria, ma la voglia di lei e dei suoi baci mi offuscavano la mente. Maya si staccò con decisione dalle mie labbra, per torturarmi il collo con dei baci piccoli e umidi. Salì vicino l’orecchio e mi morse il loro, mentre prese a muovere il suo bacino contro il mio, causandomi un’erezione.
«Si è svegliato ancora.» Quattro parole che mi fecero perdere il controllo di me stesso, così facendo da strapparle letteralmente la camicetta e gliela sbottonai in malo modo, pur di toglierla e lanciarla in un punto qualsiasi nella stanza.
«Ti voglio…» Mormorai a bassa voce, togliendole il reggiseno per ammirare il suo seno. Baciai entrambi i seni e le sfilai la gonna, dopo aver aperto la zip. Rimase con solo degli slip davanti ai miei occhi, non potevo chiedere di meglio.
Mi svestì il più velocemente possibile, lasciandomi un bacio sulle labbra. In poco tempo ci ritrovammo entrambi nudi sul mio letto a toccarci e baciarci, cercando di non far troppo casino. Anche se nel mio inconscio il mondo si era bloccato e c’era solo lei.
Mi ritrovai su di lei a penetrarla con una dolcezza inaudita, baciai più volte le sue labbra racchiudendo i nostri gemiti di passione. Mi strinse al suo corpo e mi fissò negli occhi mentre accelerai il ritmo, sentendomi al culmine. Spinsi vedendo sulla sua pancia e mi accasciai sul suo corpo, cercando di riprendere il respiro.
«E’ la prima volta che faccio l‘amore…» Ammisi, sdraiandomi al suo fianco.
«Per te non era sesso?».
«No, non era sesso.».

Fui distratto dai ricordi «Harry sei tu in bagno?» Mi sciacquai e uscì dalla cabina della doccia, andando alla porta e l’aprì. Guardai la mia ragazza avvolta dal lenzuolo blu del mio letto e la baciai, trascinandola in bagno «Così faremo tardi…».
«Voglio passare più tempo con la mia ragazza.».
Mi sorrise «Cosi finisco di innamorarmi di te.» ridacchiai e la guardai intensamente.
«Faremo la stessa fine.».


 
 Pov. Zayn 

 

Finì di prepararmi e raggiunsi la mia ragazza in auto, sentendola cantare un motivetto in radio. «Felice?» Le domandai, vedendola più sorridente che mai.
Allison annuì e si girò a guardarmi «Harry e Maya stanno insieme e tra noi non potrebbe andare meglio. Come potrei non essere felice?» Ridacchiai e le diedi ragione. Stranamente stavo bene con me stesso e non potevo lamentarmi della situazione attuale. L’unica cosa che mi importava era avere Allison al mio fianco, il resto non contava.
Parcheggiai fuori da scuola e scendemmo, entrando nell’edificio. La prima persona che vidi fu Jake, ma lasciai perdere, lo avrei ribeccato più tardi. Doveva pagarmela. Appena arrivammo ai nostri armadietti, Liam, ci tartassò di domande «Harry? Maya? Li avete visti? Sono scomparsi da ieri, sapete se stanno bene?» Ci guardò, agitando le mani.
Alzai le spalle e non lo calcolai, appoggiandomi con la schiena contro gli armadietti e abbracciando la mia ragazza dal dietro, la quale rispose alle domande del ragazzo «Sono insieme, entrano in seconda.» Liam si rilassò e riaprì il libro, ripassando.
Da lontano vidi Katie e Hilary e le bloccai, urlando «Puttanelle!» Mi avvicinai a loro «Come state? Spero bene. Ma ditemi quando la finirete di scopare con i professori per avere voti migliori?» Allison dietro di me strinse la mia mano, timorosa.
«Sei un bastardo, Malik!» Ringhiò Hilary.
Sorrisi trionfante «Sarò un bastardo, ma mi muori dietro come la succhia cazzi che hai di fianco. Adesso toglietevi dai coglioni, mi fate schifo.» Non mi pentivo minimamente di quello che stavo facendo ed era solo l’inizio.
Quando le ragazze se ne andarono entrai in classe e mi sedetti al mio posto, aspettando che il valoroso Jake si presentasse, desiderio che fu accolto all’istante.
«Ehi!» Parlò alla mia ragazza, avvicinandosi al banco di fianco al mio «Che ne dici di uscire insieme, questa sera?» Allison rimase sorpresa dalla domanda e fece una smorfia.
«Mi dispiace, ma sono impegnata!».
«Non hai ancora lasciato questo coglione?» Mi indicò con fare superiore e lo guardai male, stringendo i pugni.
Allison scosse la testa «Non lo lascerò mai.» Marcò l’ultima parola, sorridendo sfacciatamente al ragazzo.
Cosa che mandò in bestia il ragazzo, iniziando a urlare aggredendo la mia ragazza «Sei solo una povera sfigata del cazzo. Spero davvero che il tuo ragazzo ti faccia cornuta. Vaffanculo puttana.» A quelle parole con ci vidi più. Mi alzai di scatto dalla sedia e gli tirai un pugno sulla mascella, facendolo barcollare sul banco dietro di se.
Scavalcai il mio banco, raggiungendolo «Prova solo a toccare, o insultare, ancora la mia ragazza e ti faccio fuori.» Tuonai a pochi centimetri dalla sua faccia, poiché lo presi dal colletto della maglia. «Non è colpa mia se hai la ragazza che fa la puttana.».
«Sei morto.»

 
Continua…

 
 
 

CIAO AMORI MIEI. SONO TORNATAAA!
Come state? Tutto bene? Perfetto.
Parliamo del capitolo: tatatata!
In molti mi avevate chiesto di fare un pezzo HOT su Harry e Maya. Vi ho accontentati ;)
Vediamo anche lo sputtanamento –parte seconda- da parte di Zayn su il due delle troie HAHAHAH
Come già sapevate (?) Zayn avrebbe alzato le mani a Jake.
Avvertenza:
molto probabilmente il prossimo capitolo è il penultimo, poi farò l’ultimo. Eh ci sarà un epilogo.
L’epilogo NON sarà lunghissimo. Spiegherò cos’è successo con il passare degli anni.
Sinceramente solo pensare che manca veramente poco alla fine, mi fa piangere.  Cazzo non voglio finirla, ma devo farlo :’(
Adesso passiamo a della pubblicità (gratis e che faccio con piacere) al mio amore, Maya (essì Maya esiste davvero LOOOOL –è la prima volta che uso il lol, miracolo-) ha scritto una FF su Harry, davvero BELLA. Avvertenza ci sarò anch’io nella sua fanfiction, sarò Nichole  ;) : 
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1233624
Vi prego passateci numerosi, conto su di voi.
Okay per chi non lo sapesse ho aggiornato la FF stile Gossip girl:  
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1227880
Mmm credo di non avere altro da dirvi.
Ahh giusto su twitter sono quella scassa coglioni di @imthebeststar  (sono l’unica con questo nome bimbominchioso, ma ha un significato per me. Eh no non sono una bimbaminchia)
Seguitemi in tanti, se mi menzionate io ricambio.
A presto.
Baci Vale.

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Capitolo 37
*** Trentasettesimo capitolo. ***


*leggete lo spazio per l’autrice, è importantissimo*

 

«Non è colpa mia se hai la ragazza che fa la puttana.».
«Sei morto.»

La rabbia invase completamente il mio corpo. Nessuno poteva permettersi di insultare la mia ragazza e darle della puttana. Nessuno l’avrebbe passata liscia.
Strinsi il colletto di Jake e non esitai a tirargli un pugno nello stomaco.
Volevo che si mettesse a implorarmi di fermarmi.
Volevo il suo sangue sulle nocche.
Volevo che piangesse.
Volevo che pagasse tutto ciò che aveva fatto.
Non aspettai e presi a tirargli un altro pugno, questa volta sul volto, cadendo a terra. La rabbia che avevo nel corpo era così tanta che a stento riuscivo a controllarla. Attorno a me c’erano solo ragazzi che urlavano e ragazze spaventate per l’accaduto.
Mi avvicinai al ragazzo e con mia sorpresa mi diede un pugno sulla mascella, lasciandomi sorpreso. Non riuscì a vederlo prima. Sentì il gusto del sangue in bocca e spostai due banchi per aver maggior spazio. In quel momento vidi Jake venirmi incontro e i flashback di lui che cercò di violentare Allison, mi vennero alla mente. Le lacrime della ragazza mentre lui se la rideva.
Non ci vidi più.
Sentì la voce di Allison urlare di smetterla, ma non l’ascoltai per la troppa adrenalina che mi girava nel corpo. Buttai a terra Jake e sedendomi su di lui iniziai a riempirgli il viso di pugni. Vedendo finalmente il suo sangue sulle mie nocche. Era fantastico.

 
«Malik mi deve spiegare cosa credeva di fare.».
Fui impassibile «Doveva pagarmi tutto.» Non volevo dare spiegazioni al preside più del dovuto. Sapevo che il mio gesto fu rude, ma fu inevitabile, poiché Jake mi istigò più volte.
«Pensa che la violenza risolva tutto?» Mi sembrava di aver davanti la mia ragazza e non un uomo di quasi cinquant’anni. La mia arroganza lo fece innervosire «Le sembra un gioco questo? Non l’ho mai vista alzare le mani su un suo coetaneo e non accetto la sua giustificazione.».
«Ha fatto del male alla mia ragazza.».
Scosse la testa e si tolse gli occhiali, passandosi una mano sul viso «E questo le ha dato il diritto di mandare un ragazzo in ospedale?» Mi guardò duramente.
«Se lo meritava.» Sbottai, stringendo duramente i pugni.
«Non avrei voluto vedere questo comportamento nel suo ultimo anno scolastico, specialmente per una ragazzata come questa. Lei è espulso.».

 
Pov. Harry
 
Continuai ad ascoltare le parole del preside da fuori la porta, dove il quale mi trovavo con Liam e Louis. Solo l’intervento dei professori e del preside, fece finire la raffica di pugni che Zayn continuò a dare Jake. La sua rabbia era venuta fuori e non immaginavo fosse così forte.
«Lei è espulso.» Sgranai gli occhi e senza pensarci due volte entrai nell’ufficio.
«Non può farlo!» Urlai e sentì Liam e Louis chiamarmi e imbarazzati entrarono nella stanza.
Il preside si alzò, infuriato «Styles, Tomlinson, Payne fuori immediatamente.».
«Non ci muoviamo da qui.» Sbottai «Jake Ryan ha cercato di stuprare Allison Evans questa estate e oggi l’ha insultata pesantemente. Zayn aveva tutte le ragioni per reagire così.».
Louis venne in mio soccorso «Ryan oggi le ha dato della puttana più volte, però lui è il santo.».
Zayn ci guardò spaesati e il preside intervenne «Malik è vero ciò che dicono?» Non rispose e abbassò la testa, senza fiatare. Mi faceva male vederlo in quelle condizioni «Malik se tutto ciò è vero perché non me l’ha detto lei?» Continuò a rispondere «La signorina Evans ha denunciato?».
«Non voleva che si sapesse e ha preferito evitare.» Spiegò Liam.
Il preside annuì e non fece altre domande, sapeva che Liam era un studente modello e si fidava delle sue parole «Se questa è la verità dei fatti, gli dò soltanto due settimane di sospensione. Quando torna deve mettersi sotto con i voti, se no perde l’anno e con esso il diploma.» Tirammo un sospiro di sollievo e la testa di Zayn saettò verso l’alto.
«Non la deluderò.». 

 
Pov. Allison
 
Strinsi le braccia attorno a Niall e cercai di calmarmi, ero molto scossa per la reazione che ebbe Zayn verso Jake. Non lo avevo mai visto in quelle condizioni.
Affondai il viso sul petto del biondo e mi morsi freneticamente il labbro, non avevo paura del mio ragazzo ero solo scossa per la vicenda e sperai di non vedere altre scene in vita mia. Alzai la testa quando sentì dei passi avvicinarsi a me e due occhi tendenti al nero mi fissarono con tristezza. Vidi nei suoi occhi la consapevolezza di aver sbagliato, Zayn non era un ragazzo violento, ma si lasciava prendere troppo dalle sue emozioni.
«Scusami.» Senza pensarci due volte mi staccai da Niall, stringendo tra le braccia il mio ragazzo che senza pensarci mi strinse a se, baciandomi più e più volte la testa «Perdonami.» Mormorò a bassa voce solo per farsi sentire da me. Ma la realtà che Zayn non aveva nulla da cui farsi perdonare.
Sorrisi timidamente e alzai il viso, lasciandogli un lieve bacio sulle labbra malconce «Tranquillo.» Con una mano mi asciugai gli occhi e lo scrutai meglio «Hai bisogno di essere medicato.».
Zayn rise e scosse la testa «Pensare a te è il mio unico problema.».
Arrossì violentemente e risi, alzandomi dalle sue gambe «Sto bene davvero.» Lo rassicurai, ma una parte di me fu così curiosa che gli domandò «Il preside cos’ha detto?» Alzò le spalle e si accese una sigaretta.
«Due settimane di sospensione grazie a Harry, Liam e Louis. Mi stava espellendo.» Disse con gran tranquillità.
Niall lo fissò e annuì «Almeno non perdi l’anno e ci diplomeremo tutti insieme, ma ho una domanda da porvi.» Lo ascoltammo «Chi ha fame?».
Scoppiai a ridere di gusto e Zayn accompagnò le mie risate «Sei sempre il solito!».

Passai il cotone sullo zigomo del mio ragazzo e lui sobbalzò «Fa male!».
Lo guardai e mi morsi il labbro «Sei proprio una femminuccia.» Decretai continuando a medicarlo, nonostante le sue lamentele. Le sue scene da baraccone mi fecero sorridere e senza perdere tempo lo presi in giro «Se non riesci a sopportare questo dolore, significa che non possiamo fare sesso.» Misi il broncio e alzai le spalle, sospirando «Sarà per un’altra volta.».
Zayn scattò in avanti e deglutì «Sto benissimo, non vedi?» Scossi la testa e finì di medicarlo, mentre lui continuava a pavoneggiarsi e cercare di convincermi che lui stesse bene.
«Torno subito.» Sistemai la valigetta del primo soccorso e mi alzai, lasciandolo sdraiare sul divano. Quando tornai in salotto con una coperta e delle patatine, trovai il mio ragazzo addormentato con la bocca semi aperta e il viso affondato sul cuscino. Sembrava un bambino.
Senza svegliarlo mi sedetti accanto a lui, coprendolo dolcemente con la coperta. Mentre dormiva sembrava un angelo, il mio angelo  

 
Continua…



Ehhh rincoglioniamoci guardando Zayn tifacciosvenireconunafoto Malik *sbava*

 

Se ve lo stavate chiedendo, no non sono crepata. Che culo!
Ho voluto aspettare un po’ perché se aggiornavo prima, la fanfiction finiva prima. Oddio già piango.
Il prossimo capitolo è ULTIMO, cioè l’epilogo.
Cazzo sto per piangere, non voglio finirla diamine D:
Difatti avevo una mezza idea:
voi tutti mi avete sempre chiesto di non finirla, ma purtroppo devo farla; ma se io dovessi finirla e fare un’altra fanfiction che sarebbe il continuo? Mi spiego:
ho in mente due finali.

Primo: la storia finisce, e NON ci sarà in continuo. Parlerò dei fatti accaduti, però non andrò mai più avanti.

Secondo: faccio passare mesi, e non anni, e faccio una sorta di finale, ma nello stesso tempo posso continuare la storia con UN’ALTRA fanfiction.

Adesso sta’ a voi, ditemi come devo finire. Io ci tengo molto a questa storia, ma siccome che i lettori siete voi ditemi se dovrei fare il seguito, oppure finirla e ciao belli.
Rispondetemi in tanti, voglio le vostre OPINIONI.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, a me non tanto non è uno dei miei ottimi scritti.
Vi volevo dire: devo iniziare una fanfiction, spero diversa dalle altre.
Leggera(?)  trama: Justin Bieber ha incominciato il tour ‘Believe’ e arriva a Londra, con le due sorelle, e la migliore amica delle ragazze. I One Direction quanto scopriranno che Justin ha due sorelle, faranno di tutto per conquistare le ragazze per arrivare a Justin…
Non posso dirvi altro perché poi rovino la sorpresa, secondo voi? Com’è?
 
Ps. Ho aggiornato la fanfiction stile Gossip Girl, e in più mi hanno già rubato l’idea. Che vi venisse una cagarella allucinante, scusate!
Ecco il link della fanfiction:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1

Non ho altro da dire... alla prossima, non che ultima.
Baci Vale.

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Capitolo 38
*** Epilogo. ***


*leggete TUTTI lo spazio per l’autrice, è importantissimo*

 

Finì di prepararmi per la cerimonia del diploma, misi il lucidalabbra e mi guardai allo specchio.
Era decisamente cambiate molte cose dall’anno prima e io ero cambiata con esse. Avevo più sicurezza in me stessa e mi sentivo decisamente più forte.
Zayn era sempre al mio fianco e posso dire che questo è stato l’anno migliore della mia vita e non lo cambierei con nessun altro al mondo.
Mi guardai allo specchio e sospirai «Sei pronto?» Andai in camera e vidi il mio ragazzo sistemarsi la tunica.
«Si, piccola.» Si avvicinò a me e cingendomi i fianchi, mi lasciò un lieve bacio sulle labbra «Sei nervosa per il discorso?» Domandò, accarezzandomi la guancia e annuì.
Quest’anno il discorso per i diplomanti era toccato a me e dire che ero ansiosa era poco.
«Abbastanza, ma non mettermi ansia.» Risi e presi la borsa con il necessario «Pronto per la cerimonia?».
«Sono nato pronto!» Mi fece l’occhiolino e seguendomi uscimmo di casa.

 
«Siamo qui riuniti…» Non ascoltai il discorso -noioso- del preside. Preferì impuntarmi su altro e rileggere più e più volte il foglietto con tutto ciò che avevo da dire, ma le stupidaggini che iniziarono a fare Louis e Harry mi distrassero. Le cose cambiarono dal giorno in cui Zayn venne sospeso per aver fatto a pugni con Jake Ryan, il quale non tornò più a scuola cambiandola.
La cosa buffa fu Hilary che più di una volta cercò di riavvicinarsi a me, ma non ci cascai; al mio fianco c’era Maya che come migliore amica valeva per cento. Lei e Harry stavano ancora insieme e il loro rapporto era sempre più solido e intimo, ma ancora non riuscivano ancora a dichiararsi amore.
«Ecco a voi i diplomanti.» Esclamò il preside, facendomi riprendere dal mio stato di trans e applaudì quando disse il nome del mio migliore amico, vedendo il riccio salire sul palco e prendere il suo diploma.
«Payne Liam.» In poco tempo arrivammo all’ultimo nome, cioè il mio «Evans Allison.» Con calma mi alzai e salì sul palco prendendo il mio diploma «Il discorso dalla nostra Allison, parla pure cara.».

Presi un lungo respiro e mi avvicinai al microfono «Ho un discorso pronto scritto su questi fogliettini.» Mostrai fogli e abbassai lo sguardo «Ma ovviamente non lo sto seguendo. Ed eccoci qui dopo cinque anni siamo riusciti anche noi a prendere il diploma. Non tutti credevamo che fosse possibile.» Ironizzai, facendo ridere il pubblico «Da piccola sognavo diventare una principessa, ognuno di noi da desiderava di diventare qualcosa o qualcuno. Da oggi in poi scriveremo la nostra storia, pagina per pagina in un libro chiamato ‘vita’» Presi un lungo respiro «Siamo cresciuti, sembra ieri quando varcammo per la prima volta l’entrata di questa scuola e sono già passati cinque anni, in cui abbiamo visto altri ragazzi arrivare e andare via. Siamo pronti per affrontare il mondo e per affrontare la vita.» Conclusi il discorso sorridendo. Il pubblico applaudì e tra i loro applausi ringraziai tornando al mio posto.
Ero permanente convinta delle mie parole, ma non sarebbe stato facile la vita non lo era. Stava per iniziare una nuova vita e un po’ la temevo.

 

 ***

 

Agosto arrivò come un lampo e non ero pronta per lasciare andare il mio ragazzo e i miei amici.
«Domani allora partite?» Mormorò Maya trattenendo le lacrime a stento, Harry sorrise tristemente e annuì stringendola tra le braccia.
«Saranno solo pochi mesi.» La tranquillizzò e Zayn mi strinsi tra le sue braccia.
Quei mesi erano sei e sapevo di non riuscire ad affrontarli senza il mio ragazzo al mio fianco, ma non potevo obbligarlo a rimanere. Qualche mese prima inviarono una richiesta come solisti a xfactor, ma vennero presi come gruppo. Il loro sogno era cantare e volevo che lo vivessero a pieno.
«Solo pochi mesi.» Sussurrai a me stessa, annuendo sentendo un peso sul petto.
Una mano accarezzò il mio fianco e mi strinse «Piccola non succederà nulla, tornerò da te.» Zayn mi baciò dolcemente e sorrisi sulle sue labbra. Mi fidavo delle sue parole e non avevo assolutamente paura che lui non tornasse da me. Sapevo che lo avrei rivisto e saremmo stati insieme, la cosa che mi spaventava era la solitudine e il vederlo solo attraverso uno schermo.
«Louis mi dici qualcosa di dolce e carino?» Chiese Eleanor al suo ragazzo, girandosi sulle sue gambe e lo fissò attendendo una risposta.
Il castano si morse il labbro e rimase a pensare per qualche secondo, «Coniglio.» Esclamò annuendo, ricevendo un leggero pugno dalla sua compagna. Risi alla scena, rendendomi conto che Louis non sarebbe mai cambiato.
«Andiamo a letto, piccola?» Sussurrò il mio ragazzo al mio orecchio, alzandosi e tendendomi la mano.
Annuì stanca e strinsi la sua mano «Si, sono stanchissima.» Sorrisi e dopo aver salutato i ragazzi ci rifugiammo nella nostra camera. Mi cambiai indossando il pigiama e mi sdraiai sotto il lenzuolo leggero.
Zayn si spogliò rimanendo solo con dei boxer «Amore io non voglio dormire…» Sorrise e si sdraiò sul mio corpo, baciandomi le labbra. Come potevo rifiutare?
Quella fu una notte piena di passione e di amore, una notte perfetta e indimenticabile.

 
***

 

Aprì piano gli occhi, sentendo un raggio di sole venir contro il mio viso, causandomi fastidio. Mi girai e trovai Zayn ancora addormentato al mio fianco, era così bello e spensierato. Coprì meglio il mio corpo nudo e lo osservai con le lacrime agli occhi, sarebbe dovuto partire e mi creava una gran tristezza. Mi feci coraggio e gli lasciai piccoli baci sul viso, arrivando alle labbra.
Strizzò gli occhi e mi guardò appena «Ehi…» La sua voce impastata dal sonno mi fece sorridere.
Senza rispondergli presi a baciarlo dolcemente, volevo imprimere quel momento nella mia mente e tenermelo stretto fino al giorno in cui, lui, non sarebbe tornato.
Aggiunse la lingua e mi strinse al suo corpo, mentre io sentivo ogni piccola sensazione come nuovo, dopo un anno sapeva ancora come farmi sentire le farfalle nello stomaco, farmi arrossire e morire con un sorriso. Zayn era quello giusto per me.
Interruppe il bacio dicendo «Sarà meglio alzarci.» E non volevo questo, ma dovevo stare al suo fianco e appoggiare ogni sua scelta.
Quando fummo pronti scendemmo, dove ci aspettarono i ragazzi anche loro pronti per partire. Salutai i ragazzi uno a uno, eccetto il mio. Mi sedetti sulla poltrona, troppo ansiosa da riuscir ad aspettare in piedi, e osservai come i ragazzi fossero eccitati all’idea di partecipare a un programma, da loro, tanto amato.
Osservai la scena in disparte, guardai come salutarono le loro famiglie. Erano l’orgoglio dei loro familiari, non potevano desiderare di meglio per loro.
«Mi mancherai.» Harry si avvicinò a me, e facendomi alzare, mi abbracciò stretta.
Gli lasciai un lungo bacio sulla guancia, stringendomi a lui «Anche tu.» Parlai a bassa voce, faticavo a far uscire la mia voce dalla gola, mi sembrava un addio.
Quando si staccò mi sorrise e andò dalla sua ragazza che piangeva, «Piccola, ehi, non piangere.» Un abbraccio consolatorio strinse la mia migliore amica.
«Non ce la f-faccio.» Balbettò appena, tirando su col naso. Era la prima volta che vedevo Maya in quelle condizioni, non sembrava nemmeno lei.
«Torno da te, solo cinque mesi.».
Scosse la testa, singhiozzando «Sono troppi!» E aveva ragione, anche per me quei mesi erano infiniti.
«Ti amo.» Pronunciò il mio migliore amico, quelle cinque mettere che tanto temeva dire, ma la reazione di Maya fu gratificando, poiché lo baciò più volte ripetendogli che anche lei lo amava. Rimasi incantata a vederli ero felice per entrambi, ma fui distratta da sue braccia forti che mi strinsero i fianchi, girandomi. Mi mancava solo lui, l’unica persona che non volevo salutare.
E non ce la feci, non riuscì a controllare le lacrime e iniziarono ad abbandonare i miei occhi. Zayn sorrise, abbracciandomi «Cinque mesi e sarò qui. Cinque mesi e sarò tutto tuo.» Un velo di tristezza attraversò i suoi occhi, ma con ostinazione cercò in tutti i modi di non farmi accorgere di quanto fosse triste.
Non potei fare altro che annuire e baciarlo, sentirlo mio ancora per poco.
In quel momento avevo bisogno di tenerlo tra le mie braccia e di piangere, avevo solo bisogno del mio Zayn e del suo calore.


 
Quello non fu un addio, ma un arrivederci.
Loro avrebbero vinto xfactor e sarebbero tornati da noi vittoriosi. Stava iniziando una nuova vita per tutti. Io in primis avrei iniziato l’università assieme la mia migliore amica. Questi anni di liceo mi resero più forte e sicura di me, avevo ancora le mie paure, ma capì che tutto poteva accadere se davvero si desiderava. Nella mia vita sarebbe cambiati tutti, ma ero felice.
Avevo tutto quello che una ragazza della mia età potesse desiderare.
Avevo Zayn, un ragazzo perfetto al mio fianco.
Avevo una migliore amica che tutti vorrebbero.
Avevo degli amici stupendi che ti sapevano far ridere.
La mia vita sarebbe stata tra le mie mani, avrei scritto il mio futuro. Io ero l’artefice del mio destino.


The End.


 
i ragazzi vi salutano.
Eh lo faccio io *agita la mano*

 

Oddio santissimo sto piangendo come una cretica.
Cazzo è finita.
Cazzo non voglio.
Cazzo la Vale piange.
Okay calmiamoci. Vale respira, espira.
Mi sono ‘ripresa’ si come no.
 
Siamo arrivate, dopo mesi, alla fine di questa lunghissima storia.
Volevo ringraziarvi tutte. Una alla volta, ma sarebbe impossibile.
Grazie ragazze di avermi sostenuta.
Grazie di aver letto questa fanfiction.
Grazie di aver creduto in me.
Grazie di aver letto fino alla fine.
Grazie di avervi fatto emozionare, ridere.
Non sono brava con i ringraziamenti!!
Allora GRAZIE a ognuno di voi, di avermi sostenuta fino alla fine. Non credevo che questa storia avesse così tanto successo.
Siete le migliori lettrici che io abbia avuto.
Vi ringrazio infinitamente.
Grazie alle 528 –fino ad ora- che hanno recensito la storia, capitolo per capitolo.
Grazie alle 201 persone che l’hanno messa tra i preferiti.
Grazie alle 55 persone che l’hanno messa tra le ricordate.
Grazie alle 231 che l’hanno messa nelle seguite.
Vi ringrazio di cuore.
Non so più che dire, oltre al fatto che sto piangendo.
Ancora non ci credo. È finita!!
 
Alla prossima storia.
Non smettete –ancora- di seguire questa storia. Più tardi pubblico il link del SEGUITO DELLA STORIA.
Si ragazzi la continuò.
Ho ricevuto tantissimi messaggi, e recensioni con scritto di continuarla e lo farò. Per voi e per me.
 
Queste sono le mie altre OS e FF:
Presa spunto da Gossip Girl: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Fanfiction con i One Direction e Justin Bieber: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Zayn Malik: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Harry Styles: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
 
Ciao ragazze, alla prossima.
Baci Vale.

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Capitolo 39
*** ATTENZIONE ***


CIAO DOLCEZZE
SO CHE E’ INASPETTATO MA HO APERTO UN PROFILO SU WATTPAD, IL MIO NICK E’
 
zjmssmile
 
RIPORTERO’ TUTTE LE MIE STORIE SCRITTE FINO A ORA (UNA SARA’ MODIFICATA)
SE VOLETE ANCORA SEGUIRMI VI ASPETTO SU WATTPAD
 
Ps. Su questo sito finirò di pubblicare The Bad Boy, i miei nuovi scritti saranno riportati solo sul mio profilo zjmssmile su wattpad.
 
Un bacione.

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