>>> Naruto New Generation <<<

di Shiida the BlackLightning
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The children of the heros ***
Capitolo 2: *** ... Il mio tramonto sarà la tua alba... ***
Capitolo 3: *** Un nuovo sensei ***
Capitolo 4: *** Formazione Asu-Jiyu-Kon!! ***
Capitolo 5: *** Missione Mortale ***
Capitolo 6: *** The sin of the Demon ***
Capitolo 7: *** Pensieri ( o quasi...^^ ) ***



Capitolo 1
*** The children of the heros ***


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*** Ho deciso di scrivere questa fic, per molti motivi.. Elencarli tutti sarebbe decisamente una perdita di tempo, ed alcuni non so' nemmeno se chiamarli motivi... (perchè si, è un motivo?? ndMe)(Ehmm... No!!ndMe2)  ....La mia testolina lo fa  spesso... Ma non fateci caaaaso... Comunque questa pazza idea mi è venuta pensando: " E quando Naruto finisce? ".... Dopo un'ora e mezzo di panico e pianto disperato, ho deciso di provare a scrivere un'ipotetico nuovo inizio direte voi.. Ma io lo vedo più come un continuo della storia dei nostri amati protagonisti... Perchè in fondo anche essere genitori è una missione speciale!!! Bene, adesso vi lascio alla lettura, se la storia vi piace vi prego di lasciare un commentino, così mi sentirò autorizzata a proseguire!! Grazie di seguire la mie storie campate per aria!!! XDDDDDD ***

 

The children of the heros

Sono passati ormai venti lunghi anni da quando l'Akatsuki è stata sconfitta e la distruzione del mondo scongiurata. Molte cose sono successe; tra la Sabbia e la Foglia è nato un trattato di pace perpetua, e Sasuke ha deciso di tornare a vivere al villaggio dopo aver eliminato il fratello. Naruto , il nostro eroe, ha finalmente realizzato il suo sogno ed è finalmente rispettato da tutti dopo aver salvato il villaggio da una fine certa. Sono ormai venti anni che regna la pace sul mondo dei ninja.. ma le cose belle non durano per sempre, e una nuova minaccia potrebbe aleggiare intorno al villaggio della foglia....Ma per ora la vita scorre serena e nemmeno una nuovola oscura il terso cielo, anche il sole sembra splendere più del solito..

Konoha.... Passano gli anni, ma il villaggio sembra non cambiare mai. Riesce a mantenere intatta la sua bellezza e lo splendore delle origini, davvero un fenomeno magico... Kakashi se ne sta tranquillo seduto all'ombra di un'albero ai margini del campo d'addestramento. Legge come al solito il suo libro color arancio vietato a i minori, e ogni tanto sorride guardando i suoi allievi che si allenano.

<< Kakashi-sensei... Ma lei non invecchia mai? >> domanda una giovane donna avvicinandosi all'albero.

<< Sakura-chan, ma che bella sorpresa.. >> la saluta il maestro chiudendo il libricino. La rosa sorride raggiante incrociando gli occhi del maestro.

<< Passavamo di qui... e abbiamo deciso di venire a farle una visitina... >> dice alludendo con lo sguardo ad una bambina dagli occhi verdissimi che le sta aggrappata al vestito.

<< Ciao Yuko-chan.. >> Esclama sorridendo l'uomo.

<<  'tao... >> le risponde la piccola arrossendo terribilmente e nascondendosi dietro i vestiti di Sakura.

<< Da brava Yuko, perchè non vai a portare il pranzo a Seigi? >>

<< Si mamma! >> afferma lei con il sorriso sulle labbra. La bambina si stacca dalla madre e fa per andarsene poi ci ripensa e torna indietro.

<< Maestro kakashi... >> chiede lei un po' titubante.

<< Si? >>

<< Quando sarò più grande mi insegnerà il chidori??? >> domanda con occhi sognati. L'uomo sorride divertito, anche la giovane ride.

<< Vedremo Yuko.. vedremo.. >>

La piccola saluta la madre e il sensei e corre via con un pacchetto in mano. Per le vie del villaggio c'è molta gente ma Yuko non fa molta difficolta a sgattaiolare fra la folla. Si sposta i capelli viola dalla fronte decisamente spaziosa e continua la sua corsa per la strada. Gira l'angolo e va a sbattere contro un muro, o meglio quello che le sembrava un muro. Una ragazza sulla quindicina con in bocca un lecca lecca spropositato la guarda dall'alto verso il basso.

<< Akimichi.. >> la chiama un'altra. La giovane ninja si toglie il dolce dalla bocca e con fare annoiato si sposta lasciando passare la bambina.

<< Chikara!! >> grida la piccola Yuko.

Una ragazza molto bella con gli occhi azzurrisimi si gira verso di lei, le sorride appena mentre si porta le mani ai fianchi scoperti. Ha dei capelli corti neri costantemente scompigliati. Indossa una felpa nera ,con qualche rifinitura color arancio. La maglia le arriva appena sopra l'ombelico, con la cerniera notevolmente abbassata che lascia intravedere la carnagione chiara e un poco del petto. Anche i pantaloni sono neri, lunghi e attillatissimi. Una piccola gonna arancione le copre la gamba destra mentra lascia interamente scoperta la sinistra. Ai piedi dei sandali neri con tacco decisamente appuntito.

<< Oiii!! Dove vai di bello? >> le chiede la ragazza avvicinandosi con fare da dura.

<< Da Seigi!! Gli porto il pranzo!! >> afferma felice.

<< Ma che brava sorellina che sei... >> la canzona un poco Chikara.

<< Ehy! Uzumaki, quella non è la sorella di Uchiha? >>

<< Aha.. In persona! >> la informa la ragazza dagli occhi di cielo.

Un'altra ragazza si aggiunge alla combriccola sorridendo, salta in modo animalesco giù dal muro sul quale se ne stava accovacciata. Ha i capelli bruni mossi che le arrivano poco più sotto le spalle, gli occhi scuri e la carnagione pure. Indossa anche lei una felpa, grigia con cappuccio, ma soprattutto priva di maniche. Infatti ci sono dei guanti scuri a coprirle le braccia. Dei pantaloncini neri le coprono le gambe fino al ginocchio fove arrivano degli stivali grigi. Un cucciolo di lupo nero la segue scodinsolando felice.

<< Ma come sei carina... >> le dice accucciandosi sulle gambe.

<< Grazie.. >> risponde timidamente la piccola Uchiha.

<< Ehy, Chika.. dici che se divento amica della bambina, Uchiha mi darà la sua attenzione? >> domanda sognate la giovane accarezzando il cucciolo.

<< Tsk! Seigi non sa nemmeno che esisti Inuzuka... >>

<< Sempre la solita spiritosa eh? >>

La kunoichi sorride appena per il commento sarcastico dell'amica. << Vai Yuko, prima che tua madre ti dia per dispersa.. >>

<< Ok! Grazie Chikara-chan!! >> e così dicendo lasciò le tre ragazze di nuovo fra di loro.

<< Certo Akimichi fai proprio schifo.. Mangi tutto il giorno e non ingrassi per niente.. >> afferma con estrema sincerità la ragazza del clan Inuzuka.

<< Sono così di costituzione Reika... >> risponde prima di ricacciarsi in bocca l'enorme lecca-lecca.

<< Tutte le fortune agli altri, guarda anche Uzumaki, mangia tutti i santi giorni ramen eppure... >>

<< ....eppure sono davvero moooolto avvenente!! >> sorride maliziosamente mettendosi in posa.

<< Pss.. certo, continua a crederci.. >> conclude Reika tornandosene con un balso felino a sedere sul muro.

<< Che si fa? >> domanda annoiata l'Akimichi.

<< Non lo sò Jiyu... Senti il capo.. >> le risponde svogliatamente quella sul muretto. Ma Chikara non ascolta le sue amiche, è troppo impeganta nel guardare il palazzo degli hokage.

<< Che fai Chiii.. pensi a papà? >> le chiede Jiyu scherzando.

<< Già... Se sà che ho saltato gli allenamenti mi uccide.. >>

<< A me idem.. se mio padre mi becca, come minimo mi scanna viva.. >>

<< La cosa triste è che fra i nostri genitori c'è sempre un fittizzio passa -parola, se non ti becca il tuo ti becca il mio e vice versa.. >> commenta irritata l'akimichi masticando il dolcetto. Mette un leggero bruncio e getta via la cannuccia con disprezzo. Si sistema la canottiera color smeraldo intrecciata dietro la schina, si riavvolge la sciarpa bianca intorno al collo e si scosta dal muro afferrando uno zainetto da terra. Afferra una manciata di carammelle e se le infila nelle tasche dei pantaloncini corti. Poi alza il ginocchio destro e si porta il piede all'altezza delle mani. Dalla calzatura scura estrae un secondo lecca-lecca che andra di nuovo dritto dritto nella sua bocca.

<< Passamene uno! >> esclama la mora. Il dolcetto arriva perfettamente fra le mani di Chikara. Rimane per un secondo a guardarlo poi ad un tratto riprende a parlare.

<< Reika... Ma quel negozio di fronte non è quello dell'altra volta? >>

<< Quale? Quello del taccagno? >>

<< Noo.. quello.. >>

<< Si è lui... >> conferma una ragazza dietro di loro.

<< Shara!!! >> grida felice Jiyu saltando al collo dell'amica.

<< Ciao ragazze.. scusate il ritardo ma è difficile mettere nel sacco mia madre.. >>

<< Sabaku no Temari vero? >> chiede Chikara sorridendo.

<< Si, esatto la zietta del tuo amato Itami... >>comferma provocatoria la giovane pupilla del clan Nara.

L'Uzumaki arrossisce di colpo. << Non è vero.. >> cerca di difendersi.

<< Comunque >> riprende ragazza con i capelli color dell'ambra << E' quello che l'altro giorno sparlava di tuo padre.. >>

La rabbia di Chikara sale alle stelle. I suoi occhi di freddo ghiaccio si infiammano. Nessuno, nessuno può toccare suo padre, tanto meno parlargli alle spalle. Sorride in modo poco rassicurante. E le amiche in risposta sogghignano divertite. E' strano che il gruppo di giovani ninja più temuto nel villaggio sia composto da quattro ragazze. Un sasso sfonda la vetranta del negozio mandandolo in mille pezzi. C'è un fuggi fuggi generale, ogni ragazza scappa in una direzione diversa, ma il negoziante sembra voler inseguire solo una di loro. " Prova a prendermi se ci riesci.. " pensa vanitosamente fra se e se Chikara. Salta sopra un tetto di una casa, piroetta su se stessa e scompare in un frammento di secondo fra le ombre dei vicoli più bui. Orami si sente abbastanza lontano dalla zona del misfatto e decide di tornare nella strada principale. Peccato però che un'ombra le sbarri la strada.

<< Fatti da parte! >> grida a pieni polmoni. Un ragazzo sulla quindicina si gira con fare da superiore. La giovane non fa in tempo a frenare e salta letteralmente in collo al malcapitato.

<< Seigi!! >> esclama sorridendo << Mi aiuti nella fuga? >>

<< F-fuga? Ma che cavolo... >> Il giovane Uchiha arriva velocemente alle giuste conclusioni.

<< Merda Chikara!! Mi metto sempre nei pasticci per colpa tua!! >> dice afferrandola per un polso e iniziando a correre.

<< Grazie!! >> dice lei rivolgendo un sorriso all'amico.

I due ragazzi corrono all'impazzata fino ai margini del villaggio. Poi stremati si fermano all'inizio del campo d'addestramento. Seigi si appoggia ad un albero lasciandosi scivolare fino a terra.

<< Già stanco per una corsetta del genere? >> chiede spavalda la ragazza.

<< Ma se anche tu hai il fiatone?!? >>

<< Tsk!! Sciocchezze... Tu mio caro Uchiha sei stremato, ed io ti ho battuto! >>

<< Battuto? Perchè era una gara?!? >>

<< Vuoi una sfida adesso per caso? >>

<< ... Sei una baka... >>

<< Teme!! >>

<< Ti ho appena salvato Uzumaki, questo è il tuo ringraziamento?!? >>

<< Mi potevo benissimo salvare da sola.. >>

<< Ceeerto... >>

Silenzio. I due ragazzi sono soliti per delle sfuriate del genere. La mora scoppia a ridere e si siede fra le gambe dell'amico.

<< Mio padre dice che faceva la stessa cosa con il tuo.. >>

<< Allora è genetico!! >> commenta sarcasticamente l'Uchiha.

<< Già.. ma restano amici tutt'ora.. >> Afferma sorridendo Chikara. Seigi la guarda affascinato, erano praticamente cresciuti insieme ed era la sua migliore amica, anzi forse la sua unica vera amicizia. Ma da qualche anno a questa parte, non riusciva a vederla più solo come un'amica...

<< Lo sai che sei uguale sputato a tuo padre?? >>

<< Lo so'... me lo dice anche mia madre.. >>

<< E io a chi somiglio? >>

<< Non lo sò.. se non ti conoscessi direi che sei un'incrocio tra il mio e il tuo di padre... di tua madre non hai nulla se non i capelli!! >>

<< Lo prenderò come un complimento.. >>

Chikara si accoccola sul petto dell'amico e chiude gli occhi. Seigi arrossisce appena.

<< Resteremo amici per sempre..? >> chiede lui.

<< Per sempre!! >> risponde la ragazza. Uno strano rumore interrompe la loro scenetta poetica. Un russare leggero proveniente dalla parte opposta dell'albero.

<< Ma che cavolo...? >>

<< Zitta!! E' il mio sensei che dorme! >> la blocca prontamente il ragazzo tappandole la bocca con la mano.

Chikara si libera dalla presa e si alza per controllare. Infatti un'uomo con la faccia quasi interamente coperta da una maschera scura se ne stava sdraiato beatamente all'ombra della chioma verde di quella pianta. L'uzumaki sorride perfida.

<< Che bello scherzetto potrei fargli? >> chiede ad alta voce.

<< Chii.. non sembra ma Kakashi è ingamba.. >>

<< Trovato! >> esclama lei senza ascoltare minimamente il consiglio dell'Uchiha. Allunga la mano per cercare di afferrare il libricino arancione che il ninja tiene in tasca.

<< Baka non lo fare!! >> cerca di fermarla il ragazzo. Ma la kunoichi è troppo svelta, lo afferra e se lo porta fra le mani. Con aria estremamente esaltata inizia a gesticolare come per vantarsi della malefatta compiuta.

<< Visto? Nessuno è al pari della grande Chikara Uzumaki!! >>

<< Lo sai vero che chi si loda si imbroda? >> le chiede una voce dietro di lei. La ragazza si gira con il sorriso sulle labbra, ma quella gioia le scompare in un attimo. Kakashi la guarda impassibile, allunga un mano verso di lei. Chikara consegna la merce rubata ridendo freneticamente.

<< Era solo uno scherzetto innocente... >>

<< Anche tuo padre mi rifilava la stessa scusa.. >>

<< Ah.... Ma io sono molto più carina!! >>

Il sensei ride guardando come quella giovane assomigli al padre. Soprattutto gli occhi vispi e il sorriso raggiante sono gli stessi del suo allievo. " Peccato soltanto che abbia ereditato anche il caratteraccio del padre!!" pensa l'uomo.

<< Kakashi-sensei.. >> lo chiama il moro.

<< Si, dimmi Seigi? >>

<< Non lo dira ai nostri genitori, vero? >>

Kakashi rimane in silenzio per un secondo, lasciando sulle spine i due ninja.

<< No.. non disturberò ne Sasuke ne Naruto per una cosa del genere... >>

<< Fiiiiuuuuu.. >> sospira di sollievo la mora.

<< Ma credo che lo farò presente a Sakura ed Hinata.. >>

<< Noooo!! >> geme il ragazzo. << A mia madre no... >>

<< Perfetto! >> esclama Chikara.

<< Tua madre è una santa Chikara!! La mia mi uccide di botte!! >>

<< Ma te non hai fatto nulla! Che ti preoccupi?? >>

<< Bhè... lui ha aiutato nella fuga una teppistella.. >>

La ragazza sbianca. << L-lei sa del negozio? >>

<< Già... >>

<< Quindi non era per il libro? >>

<< No! >>

<< Mio padre mi ammazzaaaaaa!!! >> urla fra le lacrime la kunoichi. << Se riesce a prendermi però... >> conclude lei.

Con una balzo si a lontana da Kakashi, da un leggero bacio sulla guancia all'amico e scappa via. << Ci vediamo prima o poi!! >> si congeda tornado di nuovo a combinare guai.

<< Che ragazza tremenda! >> afferma il sensei.

<< Lei non può immaginarsi quanto... >> lo informa il moro.

<< A proposito, sei riuscito a evocare il chidori Seigi?? >>

<< No, sensei... Non credo sia la tecnica giusta per me.. >>

<< Lo sospettavo..... Ma ora so' perfettamente a chi insegnarla.... >>

Nel palazzo dell'hokage risuona un'urlo di rabbia. << Cosa hai fatto?!?! >>

<< Ho solo distrutto la vetrina di un negozio papa'.. Nulla di così grave... >>

<< E tu credi anche di avere ragione?!? >> grida un bel biondino da dietro una scrivania.

<< Tu facevi di peggio.. >>

<< Questo non ti giustifica Chikara!! Tu sei la figlia dell'hokage maledizione! Dovresti dare l'esempio agli altri!! >>

<< Visto? Ecco perchè preferisco la mamma a te!! >> gli urla in faccia la ragazza.

<< Rivolgiti con più rispetto a tuo padre signorinella!! >>

<< Vuole più rispetto hokage-sama? >>

<< Non lo voglio, lo pretendo 'ttebayo!! >>

<< Allora lo sa che cosa le dico? Che per quanto mi riguarda il suo stra-maledettissimo rispetto se lo può anche infilare nel culo!! >> esclama alzando il dito medio molto provocatoriamente. Con una linguaccia da teppista salta sul cornicione della finestra e fugge arrabbiatissima dalla stanza. L'uomo si mette le mani nei capelli color del sole, a volte quella ragazza lo manda fuori dai gangheri. << Perfetto! Invece di una brava figliuola, ho allevato un criminale di livello S... >> afferma scoraggiato.

<< A me sembra che tu abbia solo avuto pane per i tuoi denti.. >> Interviene un'uomo dagli occhi scurissimi entrando nell'uffico.

<< Non ti ci mettere anche te Sask'è.. >> lo ammonisce Naruto.

Il moro ride facendo un leggero inchino all'hokage. << Siete uguali, e forse ha persino ragione lei questa volta... >>

<< Ragione?? Ma hai sentito cosa ha fatto? Io mica andavo in giro a spaccare vetrine solo per il gusto di farlo!! >>

<< A no?? >> chiede sarcasticamente l'Uchiha.

<< hahah... No! IO lo facevo per attirare l'attensione lo sai... Ma lei no, non riesco a capire perchè diavolo faccia così.. >>

<< Glielo hai chiesto? >>

<< Chiesto cosa? >>

<< Perchè ha demoltito il vetro di quel negozio baka!! >>

<< L'avrà fatto per fare l'esibizonista davanti alle sue amiche teme!! >>

<< Ne si sicuro Naruto? >>

<< No... hai ragione, scusa Sask'è.. ma è che tra il lavoro, le missioni di pace e tutto a volte non ho nemmeno il tempo per stare con mia figlia a parlare.. >>

<< Vedi, anche lei si sente sola come ti sentivi te.. >>

<< Ora non fare tanto il superiore Teme.... anche tu trascuri tuo figlio.. >>

<< Ma i maschi sono diversi... e poi lui ha sua madre!! >>

<< Certo!! E queste scuse campate per aria da dove sono saltate fuori? Dimmi Sask'è le sogni la notte?? >>

Il moro si zittisce, d'altra parte l'amico non ha poi tutti i torti. <<... Siamo due pessimi genitori...? >>

<< No.. credo che ogni padre si senta un po' così.. >> lo consola il biondino.

<< E' dura.. >>

<< Già, ma è la nostra missione più importante.. ed è nostro compito portarla a termine!! 'ttebayo! >> conclude sorridendo l'hokage.

I due amici sorridono felici, pensado appena ai tempi passati e al loro futuro... Perchè in fondo la loro nuova vera avventura deve ancora avere inizio, ma questa volta non sarnno loro i diretti protagonisti... La nuova generazione dovrà difendere el sorti di Konoha!!

 

 

*** Adesso vi saluto!! Spero tanto tanto che questa mia umile storia vi sia paiciuta!!

Ciauuuuuu kissoni by Shiida the BlackLightning ***

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Capitolo 2
*** ... Il mio tramonto sarà la tua alba... ***


l

…Il mio tramonto sarà la tua alba…

 

 

 

Chikara apre con un poderoso calcio la porta di casa. La sua testolina nera fuma dalla rabbia, ha davvero un caratteraccio. Un odorino molto invitante la attira verso la cucina.

<< Ciao mamma... >> saluta sbirciando oltre di lei.

<< Tesoro, non dovresti essere ad allenarti con il tuo sensei?? >>

<< Gli ho detto che ero malata... >>

<< Chii... così farai arrabbiare tuo padre.. >>

<< Non ti preoccupare Ma', già fatto! >>

Hinata sorride appena, non sa se essere arrabbiata con la figlia o se ridere. Dovendo scegliere tra le due opzioni preferì ridere arrossendo lievemente. La ragazza rispose alla dolcezza delle madre con un lieve sorriso abbracciandola in vita.

<< Come ha fatto un angelo come te a finire con uno come papà?!? >> chiede la kunoichi.

<< Bhè.. sai tuo padre splendeva così tanto di una luce così splendidamente abbagliante che credevo davvero di aver trovato un altro angelo come me.. >> le risponde Hinata arrossendo.

<< Sei proprio innamorata di papà, vero? >>

<< Si, da sempre.. >>

Chikara sorride appena, anche lei spera un giorno di innamorarsi così profondamente..... ma non adesso!

<< Tsk! comunque io ho chiuso con tuo marito!! >> dice ripudiando la parentela con Naruto. La donna ride mentre le sue gote diventano di uno squisito color pesca. Da un leggero bacio sulla fronte della figlia spostandole via dalla fronte i capelli ribelli.

La giovane rimane qualche istante a bearsi delle attenzioni della madre prima di scostarsi da quel dolce contatto arrossendo appena.

<< Tuo padre tiene a te più di ogni altra cosa, non lo dimenticare! >>

<< Sarà, ma ho i miei dubbi...... Cosa c'è per pranzo?? >>

<< Ramen >>

 

Seigi cammina pensieroso per il villaggio. " Cosa avrà voluto dire il maestro Kakashi? A chi avrebbe insegnato il chidori se non a lui? " Mille domand tempestavano la sua giovane mente. Le sue gambe lo portarono comunque a destinazione anche se il suo cervello era assente. Una grande tenuta si ergeva imponete davanti ai suoi occhi, stemmi ovunque: sulle pareti sulle porte delle case, sulle coperte stese al sole.

<< Uchiha!! >> lo chiama una voce a lui familiare.

<< Shukumei >> lo saluta il moro con un cenno della testa.

<< Un attimo e arrivo! >> dice un ragazzo con gli occhi incredibilmente bianchi. La tenuta degli Hyuga era davvero enorme, ma dopo tutto lui la conosceva abbastanza bene visto che il suo compagno di squadra ci abitava. Il giovane Hyuga uscì da una casa tutto trafelato, il suo zaino era stracolmo di armi di ogni tipo, un piccolo pugnale gli cadde davanti alla porta, ma il ninja era troppo impegnato a correre per accorgersene.

Una donna vestita con un kimono rosa fece capolino dalla porta.

<< Tesoro ti è caduto questo... >> lo informa lei raccogliendo l'arma.

<< Rimani qui, lo vado a prendere io!! >> lo precede Seigi. Ma la donna è troppo veloce, lo afferra con due dita e lo lancia a tutta velocità verso il figlio che prontamente lo afferra senza fare il minimo sforzo.

<< grazie mamma, e di a papà che sta sera torno tardi.. >>

<< Si arrabbierà.. >>

<< Già...  te digli che era il mio destino.. >> commenta a presa di giro Shukumei. Tenten sorride vedendo che il figlio ha molto più senso dell'umorismo del padre.

<<  Non tornare in condizioni pietose sta volta!! >>

<< Fidati di me!! >>

<< E' questo che mi preoccupa.. >>

Il giovane Hyuga saluta la madre sorridendo allontanandosi con il compagno. Seigi non è un gran parlatore, per lo più è Shukumei a parlare durante i loro allenamenti e questo in fondo non dispiace all'Uchiha, fa passare il tempo più velocemente.

<< .... E poi bang!! Il kunai ha rimbalzato sul muro è ha distrutto la lampada! >>

<< Si molto interessante... >>

<< Mi hanno detto che l'Uzumaki ne ha combinata un'altra delle sue.. >> afferma divertito il ragazzo dagli occhi bianchi.

<< Già... >>

<< E tu? >>

<< Io cosa?? >>

<< L' hai protetta scommetto! >>

<< Siamo cresciuti insieme, è come una sorella per me... credo sia normale.. >>

<< Si.. finché hai cinque, dieci anni... ma poi la cosa inizia a farsi sospetta.. >>

L'Uchiha tace.

<< L'importante è che piaccia a te.. >>

<< Io non ha detto che mi piace!?! >> urla arrossendo il moro.

<< Ma non hai mai detto il contrario... >>

<< Vuoi morire adesso o stasera?? >>

<< Scusa... è solo che sono preoccupato per il mio compagnuccio di squadra.. >> commenta Shukumei.

<< Tsk.... certo, come no... >>

<< E poi devo essere sicuro che non spezzerai il fragile cuoricino della mia cuginetta.. >>

<< E' più probabile che lei ti spezzi le gambe sentendoti dire queste cose!! >>

<< Si.. hai ragione.... >> trema lo Hyuga pensando a una possibile vendetta della cugina. Un uomo, intanto, corre deciso verso di loro.

<< O nooo... >> geme Shukumei.

Una riconoscibilissima tutina verde lo veste da capo a piedi. Capelli neri tagliati in modo bizzarro e sopracciglia galattiche, i due ragazzi tremano vedendo il sensei fermarsi davanti a loro.

<< Seigi, caro ragazzo, dimmi: come sta Chikara? >>

<< Benissimo perché? >> esordisce lo Hyuga prima che Seigi gli pesti prontamente il piede per farlo tacere.

<< Benissimo nel senso che la febbre è calata molto rispetto a sta mattina.. >>

<< ma non aveva mal di stomaco?? >> domanda confuso il maestro.

<< bhè.. ecco ... >> cerca di controbattere lui.

<< Chikara ha detto domani verrà all'allenamento Rock Lee-sensei!! >> esclama Reika aggiungendosi alla conversazione.

<< bene!! Perfetto >> afferma l'uomo prima di rimettersi a correre per la strada.

<< Grazie Inuzuka ci hai salvato!! >> grida di gioia Shukumei.

<< Uff…. voi ragazzi non sapete nemmeno inventare un balla decente... Vero Kuroy-chan? >> dice la ragazza rivolgendosi al cucciolo di lupo che la segue come un'ombra. Il piccolino abbaia felice quando la padrona gli fa una leggera carezza sulla testa.

<< Comunque Uchiha, Chii mi ha detto di riferirti una cosa... >>

Il moro rimane decisamente sorpreso quando l'Inuzuka gli si avvicina pericolosamente al viso.

<< Sta sera al tramonto dove sai tu.. >> gli sussurra in un orecchio. Seigi rimane perfettamente impassibile e con un cenno del capo da conferma. La kunoichi sorride felice.

<< Se ti va, domani sera possiamo vederci anche noi due al tramonto... >> osa lei.

<< No.. ora devo andare ad allenami... >> risponde secco il ragazzo e con fare misterioso si allontana.

<< Se vuoi posso venire io al suo posto.. >> propone Shukumei.

<< Hyuga!! >> lo chiama l'Uchiha.

<< Arrivo!! >> urla il ragazzo correndo verso l'amico.

La giovane mette un leggero broncio dopo il rifiuto del bel moretto e si allontana a testa bassa.

<< Cazzo Seigi, certo che te le donne non le capisci, Reika ti sbava dietro e tu non la cachi nemmeno di striscio… >>

<< Senti Shukumei, non ho tempo adesso capito? >>

<< Che c’è? Devia andare dalla tua rag… >> le parole gli muoiono in bocca quando il moro si gira con un alone omicida verso di lui.

<< ….ragionevole amica d’infanzia! >>

<< …… Alleniamoci ora, poi vedrò cosa ha combinato di nuovo Chikara… >>

Intanto oltre le mura del villaggio, oltre la foresta, oltre il deserto, una leggera discussione infuriava al palazzo del Kazekage.

<< Ho detto di no!! >>

<< Ma tesoro… >>

<< No, no e no!! >>

<< Si, ma vedrai sarà divertente.. >>

<< noooooo, non voglio!! >>

<< Ma bambina mia, papà deve andare, lo sai e poi sono sicuro che ci saranno tante bambine con cui potrai giocare al villaggio della foglia… >>

<< Non me ne frega nulla! >>

<< Ma Chiyo, mamma non può restare con te, deve venire anche lei, davvero vuoi restare da sola? >>

<< Si! Meglio sola che mal’accompagnata!! >>

<< Ma dai, piccola…. Mmm… vediamo, ti insegno a fare il “ funerale del deserto”, contenta? >>

<< No, tanto me lo insegna Itami!! >>

<< Ma allora lo fate apposta!! >> urla esasperato il Kazekage  sbattendo il capo contro la scrivania. Una bella giovane arriva alle sue spalle e con dolcezza inizia a massaggiargli le spalle.

<< Gaara-kun, devi essere più gentile con tua figlia.. >>

<< Gentile?? Io sono gentilissimo!! >> grida lui alla moglie.

<< Falso.. >> dice a denti stretti la piccola.

<< Brutta ingrata di una figlia, io ti faccio affogare nella sabbia mentre dormi!! >>

La bambina inizia a piangere e si getta fra le braccia della madre. La donna consola la bimba e scuote la testa guardando il marito.

<< Hai visto Matsuri-chan, sono estremamente gentile!! >>

<< Papà… sempre alle solite.. >> esordisce un ragazzo entrando nell’ufficio.

E’ alto con gli occhi incredibilmente luminosi di uno splendido verde acqua, appena contornati da un velo di nero, come il padre. Ha i capelli color arancio tenuti appena più lunghi di quelli di Gaara. Il tipico figo assurdo che fa impazzire ogni ragazza nel raggio di mille metri e oltre.

<< Bada a come ti rivolgi a tuo padre giovanotto… >>

<< Scusa… Senti nee-chan, se vieni al villaggio con noi ti presento quel ragazzo che ti piace tanto… >>

<< Siiiiiii!! Evviva! >> esulta felice la ragazzina gettandosi fra le braccia del fratello maggiore.

<< Brava, ora vai a giocare, ti raggiungo fra un attimo.. >>

<< Visto caro, tuo figlio è decisamente più gentile di te.. >>

<< Ma amore mio, a volte la gentilezza deve fare spazio alla dittatura estrema… >> afferma il Kazekage sorridendo malignamente. Maturi indietreggia impaurita ed esce di fretta dalla stanza.

<< Allora quando si parte? >> chiede il ragazzo.

<< Tra qualche giorno… hai fretta per caso? >>

<< No-no, figuriamoci… >>

<< E la tua ragazza? >>

Il giovane Sabaku no Itami arrossì di botto.

<< Io non ho la ragazza… >>

<< A no, h-hai il ragazzo?? >>

<< NO!! Ma cosa dici?!? >>

<< Tutto può essere figliolo, ma sappi che io ti vorrò sempre bene anche se deciderai un giorno di oltrepassare il fiume e dirigerti verso altre sponde.. >>

<< ma ti fai le canne? >>

<< A volte, per sopportare tuo zio Kankuro… >>

Itami rimase alquanto scioccato nel sentir parlare il padre così liberamente, certo con lui era sempre molto schietto ma a volte lo lasciava decisamente di stucco, più che un padre, quando erano soli, gli sembrava di avere un altro fratello…

<< … Uno scapolone del cavolo, ci fosse mai una buona donna dotata di grande pazienza che se lo sposasse!! >>

<< Forse ha deciso di passare a nuove sponde come dici te.. >>

<< Seee, allora si che non se lo prende più nessuno.. >>

<< Dimmi che ti sniffi papà, perché ne voglio un po’ anche io!! >>

I due risero divertiti, da quando Gaara aveva una famiglia tutta sua era cambiato radicalmente.

<< Allora, c’è l’ hai la ragazza si o no? >>

<< No >>

<< ma ce n’è una che ti piace? >>

<< Bhè.. credo di si… >>

<< E allora? Vuoi fare partecipe il tuo vecchio delle tue pene amorose o no.. >>

<< Chikara >>

<< Chikara chi? >>

<< La figlia di Naruto Uzumaki >>

<< La peste?! >>

<< Si… >>

<< L’incubo di ogni essere umano? Quella teppista psicopatica con i capelli blu?? >>

Il ragazzo, che era ormai di un vistoso color rosso vermiglio, si limitò ad annuire con la testa.

<< E’ carina… >>

<< Soltanto? >> chiese ferito nell’orgoglio il figlio del Kazekage

<< …E’ pericolosamente attraente… >>

<<  Ma io sono terribilmente bello.. >> esordì vanitoso il ragazzo.

<< Sei sangue del mio sangue!! Volevo ben vedere.. >>

<< Come sei umile papà… >>

<< Modestamente sono riuscito a far girare la testa a molte ragazze ai miei tempi, e non solo.. >>

Itami rimase appena un po’ sconcertato capendo l’allusione del padre..

<< … Bei tempi, persino l’Uzumaki senior una volta.. >>

<< basta non voglio sapere altro, ne va della mia crescita!! >> strillò imbarazzato il ragazzo facendo sorridere il padre..

<< Ok, ragazzo… Te lo racconterò nei dettagli fra qualche anno, ok? >>

<< mmm… credo che sopravvivrò anche senza… >> disse infine lui prima di lasciare l’ufficio di Gaara. Suo padre si era decisamente rimbambito da quando era diventato genitore, tra le canne e le cretinate che sparava era diventato un’altra persona. E pensare che sua madre affermava convinta che prima era un tipo sanguinario e spietato… Bhà, proprio non riusciva a vedercelo… Uscì dal palazzo con mille pensieri in testa e si diresse a casa sulla scia rossastra del tramonto.

 

 

<< Pssss!! Seigi sono qui!! >>

<< Guarda che ti avevo vista, non c’è bisogno che mi fai “ pssss ” >>

<< Come sei scorbutico Uchiha, sempre a lamentarti.. >>

<< IO non mi lamento Uzumaki, sei tu che mi tormenti! >>

<< Si, anche io ti voglio bene.. >> commentò lei prendendolo un po’ per i fondelli ma al ragazzo in fondo quei commenti allegramente ironici non facevano ne caldo ne freddo, o perlomeno se era lei a farli..

<< Allora, cosa hai combinato Chikara? >>

<< Chi io? Nulla.. >>

<< Certo, e io sono il primo Hokage… >>

<< Guarda che sta volta non ho combinato nulla per davvero!! >> risponde offesa la ragazza.

<< E allora cosa vuoi? >>

<< La volevo informare che sta sera i nostri genitori hanno organizzato una cena tutti insieme appassionatamente.. >>

<< Noooo!! che rottura di………shuriken… >>

<< esatto… io mi sorbirò un ora e mezzo di predica di mio padre e tu lo sguardo in cagnesco del tuo…… Mi vengono già i brividi, ma come fai a vivere con tuo padre?? >>

<< I parenti non si scelgono… >>

<< Io avrei il terrore costante… >>

<< E  fai bene.. >>

<< Tua madre sembra cosi simpatica però.. >>

<< hai detto bene, sembra… >>

<< Lo sai che da giovane mio padre era innamorato di tua madre?? >>

<< Si lo so… e lo sapevi che tuo padre.. >> il moro si tappò all’istante la bocca.

<< Mio padre cosa? >>

<< Nulla >>

<< No, ora tu melo dici! >>

<< No >>

<< E invece si o ti spezzo le gambe! >> Urlò curiosa la kunoichi.

<< Me lo ha detto Itami… >>

<< Cosa centra adesso Itami?!? >>

<< Bhè, pare che una volta, tanto tempo fa, tuo padre e il mio… >>

Chikara lo guardava leggermente torvo senza riuscire a capire.

<< Hai presente le sponde del fiume? >>

<< ma che cosa diavolo…… OMG!! Non ci credo!! No-no-no, adesso non dormirò mai più la notte!! >>

<< Chikara stai calma, da giovani queste cose… >>

<< Queste cose?!? No, mammina, non ci voglio più pensare, anzi voglio solo sotterrarmi a duecento metri sotto terra.. >>

Seigi sorrideva divertito vedendo le guance dell’amica diventare color del tramonto.

<< Dai, non stavano così male insieme… >> osò lui con un filo di ironia.

<< Cosa cavolo dici?!? Aaaa!!  Ho come le immagini in testa!! Mi si bloccherà la crescita adesso!! Che schifo… tuo.. mio… brrrr…… quelle cose… >>

<< ma ora sono ottimi amici… vedi? >>

<< vedo si.. ma ora non riuscirò più a guardare mio padre in faccia senza pensare a…. questo… quello…per tutti gli Hokage, quello che facevano!! >>

<< Bhè meglio se torniamo a casa.. sennò le nostre famiglie ci danno per dispersi.. >>

<< Meglio così! >>

Seigi afferrò per la mano la giovane e cerco di trascinarla verso la dimora dell’Hokage. Dopo una prima resistenza la ragazza si sciolse in un leggero sorriso lasciandosi trascinare dall’amico…

 

Degli occhi pieni di odio osservavano quella scena così mielata e sembravano quasi cercare di far ardere la loro felicità.

<< La resa dei conti è vicina… Pagherete tutti per quello che avete fatto… >>

<< Certo, come volete voi… >> lo assecondò schiva una donna dai lunghi capelli neri. << Ma avrò quello che mi spetta? >>

<< Certo mia cara, il figlio del traditore è tutto tuo.. >>

La donna si sistemo gli occhiali da vista e con un sorriso malato rivolse lo sguardo verso il villaggio della foglia.

<< Mi dispiace Sask’è-kun, ma visto che mi hai rifiutato io mi prenderò un piccolo compenso…ahaha… è così che va la vita… >>

<< Capo, è sicuro di voler formare di nuovo una cosa tanto simile a quella che era la “ loro ” associazione? >>

<< Si, dopo tutto il mio signore aveva un sogno, quello di distruggere Konoha, e sta a me adesso portarlo a termine.. >>

<< E per quanto riguarda la volpe? >>

<< Abbiamo un patto, e lei non rinuncerà alla sua libertà solo per rendere felice la sua forza portante.. >>

Un ragazzo sorride appena guardando i compagni di squadra e il “ mestro”.

<< Perché sorridi ragazzo mio? >> domanda l’uomo a capo del gruppo scostandosi il mantello da sopra il capo.

<< Perché sto iniziando a scoprire come sia bello distruggere i sogni degli altri, e come sia esilarante vederli soffrire senza che ne conoscano il motivo… >>

<< Ku ku ku……a differenza di tuo padre tu non ti sei rammollito.. >> commenta sorridendo l’uomo dai capelli grigi… Il giovane sorride spietato facendo venire i brividi agli altri componenti del gruppo..

<< Kabuto-sama, mi lusingano i suoi complimenti ma io non li merito, sono solo un ninja che si diletta nell’uccidere… >>

<< Molto bene, i tempi sono quasi maturi e quando sarà il momento agiremo… Ma per adesso lasciamoli godere del dolce tepore del sole prima che il cielo si oscuri e torni a regnare il gelo perenne… >>

 

 

 

 

 

*** E anche questo chappy è finito… Uff!! li faccio sempre più lunghi.. Premetto che Gaara l’ ho fatto mooolto OOC, non so perché ma credo che forse avendo una famiglia da amare il nostro bellissimo rosso di Suna potrebbe anche sciogliersi un po’, ora non rincretinirsi come ho detto io, ma una cosa del genere ci potrebbe anche stare!!!

Bene voglio ringraziarvi tutti per gli splendidi commenti, e vedrete che questa storia è piena di sorprese e di scene esilaranti, almeno per il mio senso malato dell’ironia… XDDDD

Per esempio che è che complotta con Kabuto?? Mistero….

Ecco, restando in tema di ironia, do ufficialmente inizio a una pazza sfida..

Per chi non lo sapesse la maggior parte dei nomi che ho usato per i figli dei nostri eroi sono nomi che hanno un significato in giapponese, alcuni direi molto azzeccati..

Quindi la mia domanda è spate dirmi cosa significano quei nomi???

 Nessuno è obbligato ad aderire a questa pazzia, mi pareva una cosa interessante e divertente da proporre e quindi l’ ho buttata li..

Basta sto iniziando a sclerale, mia fa male vedere i Teletubbies la mattina… e soprattutto andare al McDonald, chissà cosa c’èra nel panino l’ultima volta…. Bah!!

Ora vi saluto, ciao a tutti con tanto love Shii-chan!!! ***

 

 

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Capitolo 3
*** Un nuovo sensei ***


Un nuovo Sensei

 

 

 

La villa degli Uchiha era davvero grande, certo nulla in confronto al palazzo degli Hokage, ma a lei piaceva tantissimo ogni cosa avesse quel simbolo a ventaglio disegnato sopra. Riuscì a mal pena a salire i gradini senza inciampare visto che il suo adorato padre l’aveva quasi costretta d indossare un vestito. E sua madre d’altro canto l’aveva appoggiato a pieno. L’unica cosa che le era stata concessa era quella di scegliere l’abito e lei, da brava ribelle che era, aveva fatto con attenzione. Un abito giallo con disegni e bordi arancione e con un vistoso cerchio a spirale del medesimo colore su un fianco. Il vestito era smanicato a collo alto e ampio, come quello che suo padre raccontava portasse il padre di Seigi anni fa. Soltanto che il suo era aperto da un lato e con una profonda scollatura sul petto. La gonna era quasi a tubino e mooooolto corta ed irriverente. Vediamo cosa dice l’ Hokage ridacchiò il suo cervello mentre entrava dalla porta principale. Sulla soglia ad attenderla c’era la piccola Yuko con un graziosissimo vestito verde addosso.

<< Quanto sei bella Chikara!! >> la salutò la piccola ammirando con estasi il suo abito.

<< Ti piace il mio vestito?? >> domandò la mora sorridendo

<< da morire!! E’ così bello!! >>

<< prometto che quando sarai più grande te lo regalerò! >>

<< Grazieeeee!! >> esclamò la piccola Uchiha saltandole in collo. La kunoichi si lasciò guidare dalla padrona di casa fino al salotto dove la famiglia Uchiha al completo l’attendeva. Da brava ragazza salutò con un inchino e si mise a sedere di fianco a Seigi anche lui tutto in tiro per la cena.

<< Chikara, ma che bella che sei sta sera!! >> la salutò la madre di Seigi. Haruno Sakura, una donna molto bella per la sua età, capace di far perdere la testa a ragazzi più giovani ma anche di demolire muri solo con la forza di un dito. Da questo punto di vista l’ammirava tantissimo, per quanto riguarda la forza si intende.

<< Grazie mille signora >> rispose la giovane pupilla del clan Uzumaki con un cenno della testa.

<<  non essere formale, già mi sento vecchia poi tu che mi chiami signora… Sei quasi figlia mia!! >>

Chikara sorrise divertita dalla faccia di Seigi che sembrava supplicare il cielo che quella serata finisse presto.

<< ok… Sakura >>

La donna sorrise raggiante e i suoi occhi verdi s’illuminarono.

<< Allora, Seigi mi ha detto che vuoi sostenere l’esame per diventare una jonin >>

<< Si, ma devo trovare un maestro che mi segua.. Non che Rock-lee sensei non sia in grado ci mancherebbe, ma vorrei perfezionare… ecco, i miei jutsu >>

<< Capisco… ma dimmi è vero che sei la pupilla di Rock-lee per quanto riguarda le arti marziali? >> chiese la rosa ridendo. Chikara arrossi involontariamente ed annui con la testa.

<< Notevole >> affermò serio il padrone di casa. Sasuke la guardava deciso dall’altra parte del tavolo. Aveva sentito certe storie su di lui, da fa venire i brividi. Jiyu aveva paura persino a guardarlo negli occhi, per scherzo gli aveva raccontato che il suo sharingan poteva uccidere in un solo colpo. Sapeva che la maggior parte delle voci che giravano erano frottole; ma le sue imprese, il tradimento della foglia, l’allenamento con quel tizio serpente che suo padre non nominava quasi mai, l’uccisione di quel famoso Itachi… Che guai a lei se nominava, sarebbe stata ripudiata dalla famiglia!! Il lato oscuro di Sasuke la intrigava a morte, non riusciva a smettere di guardarlo in quei suoi occhi di tenebra senza fantasticare: battaglie mozzafiato, dove il bene e il male si confondono, dove la forza è legge e dove lei forse sarebbe stata con lui. Forse si era presa una cotta per il padre di Seigi, ma in fin dei conti era solo una sua fantasia e quello sarebbe restata.

<< E dimmi in quanto a forza? >> chiese lui interrompendo il flusso dei suoi pensieri.

<< Farebbe invidia persino alla mamma… >> scherzò Seigi facendo arrossire l’amica.

<< Seigi >> lo chiamò con freddezza Sasuke. << Kakashi mi ha detto che ultimamente sei peggiorato negli allenamenti, e che non riesci nemmeno ad evocare il Chidori…  >>

Il moro abbassò la tesa rattristato e Chikara non riuscì a trattenere un broncio di comprensione. Almeno lei poteva ribellarsi a suo padre, era buono come il pane!! Ma Seigi a quanto pare no..

<< Vedi di impegnarti di più, sei il futuro del clan dopo tutto >>

<< Si padre >> mormorò il ragazzo chinando di nuovo la testa. Chikara non riuscì trattenersi aveva voglia di difendere l’amico a tutti i costi.

<< Seigi mi dicevi che però con le tecniche di elemento fuoco non te la cavi male!! >>

<< Ehm, già.. >> affermò lui sorridendo.

<< bene allora >> sentenziò Sasuke. << Allora domani pomeriggio mi farai vedere! >>

<< Certo.. >> rispose sottomesso il giovane Uchiha. Proprio quando il silenzio imbarazzante stava calando sulla scena il resto della famiglia Uzumaki fece il suo ingresso nella sala da pranzo.

<< hai messo,ehm, quel vestito allora? >> chiese sua madre cercando di dare un tono dolce alla sua voce già mielata.

<< Già >> rispose da brava ribelle. << ti piace papà? >>

Naruto si limitò ad annuire poco convinto e si andò a sedere vicino a Sasuke. In quel momento la mente di Chikara ebbe un ictus improvviso. Ricordò le parole di Seigi e per poco non stramazzò a terra priva di sensi. Suo padre e Sasuke… Non riusciva a crederci!! Sua mamma aveva poi confermato: quei due si erano baciati un giorno all’accademia. Certo era stato uno sbaglio ma era pur sempre un bacio!!! Le venne quasi il voltastomaco quando l’immagine di suo padre giovane apparse vicina quella già esistente nel suo cervello di Sasuke quasi nudo. Seigi capì tutto vedendo che l’amica continuava a scuotere la testa a tenersela fra le mani come una pazza e si mise a ridere. La cena fu ottima e dopo mangiato uscirono con Yuko a giocare e lasciarono gli adulti a bere sakè e a parlare.

<< Naruto, non credevo che Chikara potesse diventare così bella!! >> disse Sakura davvero stupita. Naruto sorrise come al suo solito e si portò le braccia dietro alla testa con fare spavaldo.

<< Certo da Hinata me lo aspettavo, ma con i tuoi geni balordi in circolo.. >>

<< Cosa?!?! >> urlò il biondino quasi cadendo a terra. Hinata rise divertita e Sakura fece lo stesso.

<< Se solo fosse più ubbidente.. >> mugolò l’Hokage.

<< Se solo tu fossi un po’ meno rigido.. >> lo apostrofò Hinata con dolcezza.

<< ma tesoro, io cerco solo di proteggerla >>

<< certo, ma mica puoi chiuderla in casa finché non ha trent’anni Naruto-kun… Sarebbe davvero poco carino.. >>

<< Hinata ha ragione, hai trovato pan per i tuoi denti Naruto!! >> commentò Sakura.

<< Eddai Sask’è di a queste donne che ho ragione io!! >>

Il moro sbuffò come al suo solito e bevve un altro sorso del suo sakè.

<< dovresti disciplinarla Naruto >>

All’Hokage caddero le braccia e dei lacrimosi scesero dai suoi occhi azzurrissimi.

<< perché Sask’è, perché mi fai questo?? >>

<< e smettila baka, ho detto la verità!! >>

<< certo, invece tuo figlio sembra vivere nel terrore in questa casa… >>

Un alone omicida sopra la testa del biondino lo fece voltare.

<< Cosa volevi dire Narutooo?? >> chiese la voce malvagia di Sakura. L’uomo sbiancò ed inizio a sudare freddo.

<< niente, è solo che diciamo che Seigi mi sembra un po’ spaventato ma non da te, tu sei perfetta!! E tutta colpa di Sasuke è lui che lo travia!! >>

<< in effetti tesoro, sei stato un po’ duro con tuo figlio sta sera >> affermò Sakura calmandosi.

<< Dici? >>

<< Si, credo proprio di si >>

L’uchiha sbuffò di nuovo e si alzò dal tavolo. Uscì fuori e non incrociò nulla di familiare se non una ragazza con un abito giallo.

<< Chikara, dove è Seigi? Dovrei parlargli >>

L’Uzumaki sobbalzò ed arrossì di colpo.

<< Sta giocando a nascondino con Yuko, e conta lei… credo che ci vorrà un po’ per trovarlo.. >>

<< non importa, grazie >>

<< N-non c’è di che.. >> balbettò lei. Questo lo aveva ereditato decisamente da sua madre. Non poteva far a meno di balbettare in presenza di un ragazzo o meglio, in questo caso di un uomo, che le piaceva. Arrossiva di colpo e iniziava a giocherellare con le dita: si sentiva immensamente stupida… lei, forte e spavalda che crollava per così poco…

<< a proposito, il maestro Kakashi mi ha detto della tua bravata.. >> riprese a parlare Sasuke.

<< Aehm… che bello… >>

<< Non lo dirò a tuo padre, ha già tante cose di cui preoccuparsi.. >>

<< Grazie signore.. >> esclamò lei sorridendo.

<< Chiamami Sasuke >>

A Chikara quasi non scoppiò il cuore sentendo quella frase.

<< Comunque, ho parlato con lui di una cosa e visto che hai detto che ti serve un maestro per l’esame e Kakashi è troppo impegnato pensavo che se vuoi potrei allenarti io.. >>

Stoooooooooooooop!! Pausa… Il suo cervello si diede uno schiaffo e riprese a lavorare. Non era un sogno, davvero poteva allenarsi con lui?? Il suo idolo da sempre gli stava chiedendo di essere la sua allieva?? Non poteva crederci si sentiva così felice che aveva voglia di urlare.

<< allora? >> chiese lui alzando un sopracciglio confuso per il silenzio della kunoichi.

<< Si, si!! Certo che si!! >> strillò ormai preda della gioia.

<< bene, allora ci vediamo domani mattina elle 6 al campo d’allenamento: mi raccomando puntuale.. >>

<< Papà!! >> la vocina squillante di Yuko interruppe la scena perfetta e Sasuke si voltò verso la figlia e la prese in braccio.

<< Ho vinto!! Ho trovato Seigi!! Sono stata brava? >>

Il moro sorrise dolcemente <<  Bravissima  >>

Per poco Chikara non lo riconobbe: quel sorriso dolce, quell’aria da padre non gli si addicevano tanto… lei preferiva il terribile ninja che poteva far gelare il sangue nelle vene all’avversario solo con lo sguardo.

<< Chikara, tesoro!!! >> la voce di sua madre la chiamò.

<< arrivo subito!! >> disse lei prima di voltarsi. Salutò con un accennato gesto della mano Seigi che era appena comparso dal retro della casa e scappò via verso i genitori. Non riusciva a smettere di sorridere e suo padre s’insospettì.

<< Che è successo di bello la fuori? >>

La giovane Uzumaki trattenne di colpo il suo entusiasmo.

<< Niente… Sasuke si è solo offerto di allenarmi.. tutto qui >>

<< davvero?? Strano, non mi sembra il tipo >>

<< forse gli piaccio.. >> sibilò la ragazza sorridendo al padre. Naruto ricambiò il sorriso: erano identici, quasi una copia sputata. Lui non poteva nascondere nulla a lei e viceversa.

<< Gli piace il tuo caratteraccio, tutto qui >>

<< Papà, abbiamo lo stesso carattere… >>

<< Si, ma pare che tu sia più ribelle di me.. >> esclamò Naruto ridendo.

<< forse un pochino… >>

Hinata da parte sua sorrideva a firo di labbra.

<< Se vuoi potrei allenarti io, sono sempre l’Hokage, il ninja più forte del villaggio! >>

<< papà… >> sbuffò lei rassegnata.

<< che c’è?  >>

<< Sei mio padre, non posso allenarmi con te!! Avresti la costante paura di farmi un graffio! >>

<< Giusto, allora posso sempre sfidarla a braccio di ferro signorina??  >> scherzò il giovane Hokage.

<< ma certo vostra eccellenza! >> rispose lei per le rime lasciando che il padre l’abbracciasse. A volte il suo vecchio non era poi così male…

<< mamma >>

<< Si? >> chiese la giovane Hyuga mentre la figlia l’abbracciava.

<< Vi voglio bene >>

Naruto si sentì uscire il cuore dal petto. Era felice, anzi no, felicissimo. Per la prima volta aveva una famiglia tutta sua: una moglie che lo amava, una figlia pestifera con il suo stesso sorriso e la sua stessa tenacia, ma soprattutto era Hokage. Nulla sembrava poter rovinare il suo sogno ad occhi aperti.

 

 

*** Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! Scusate se nell'estate non ho pubblicato nulla, ma volevo fare vacanza!! Con l'inizio della scuola riprendero il mio consueto ritmo di pubblicazione di capitoli!! Riprenderò in mano tuttle le ficcy, lo assicuro!! Questa quindi è solo la prima di tante, e visto che *Just Friend?* è quasi al termine inizierò una nuova storia non appena conclusa quest'ultima!! ora basta, sennò finisco l'ichiostro!! ahahahaha!!!! ( che battuta idiota..) Sopportatemi vi prego... ***

Ciao a tutti!! Kissoni by Shiida-chan

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Capitolo 4
*** Formazione Asu-Jiyu-Kon!! ***


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Formazione Asu-Jiyu-Kon!!!

 

 

 

La sveglia suonò alle cinque in punto e un guaito lamentoso proveniente dal fondo le suo letto riprodusse quasi lo stesso suono dell’apparecchio. Un cucciolo di lupo nero se ne stava acciambellato senza aver minimamente voglia di lasciare il tepore delle coperte per uscire. Aprì un occhio e fu come magia: il suo occhio era un puntino d’azzurro in una macchia di nero. Brillava come un diamante ma soprattutto era birbante e giocoso. Fece fatica a rizzarsi sulle zampe, poi si dedicò qualche secondo a sbadigliare e a stirarsi i muscoli prima di raggiungere il cuscino. Sotto uno strato di coperte ben tirato fino sopra il guanciale c’era la sua padroncina. Da bravo cucciolo Kuroi decise che abbaiare era una cosa poco gradevole come sveglia, quindi optò per una leccatina fugace. Mise il musino nero sotto le coperte con abilità e raggiunse il viso della ragazza ancora addormentata. Reika da parte sua non poté far altro che girarsi dall’altra parte del letto per evitare le leccatine del suo cane. Il piccolo Kuroi non demorse e saltò abilmente il corpo della ragazza senza sfiorarla nemmeno e riprese la sua missione. La kunoichi borbottò qualcosa come " è troppo presto " oppure " va via! ", ma il lupo fece finta di non capire. Reika scoppiò a ridere quando la linguetta ruvida del suo cucciolo le sfiorò l’orecchio.

<< Kuroi!! Sei proprio una peste lo sai?? >>

Il piccolo lupo in tutta risposta abbaiò felice e cercò nuovamente di leccare la padrona. Reika si alzò di scatto e uscì dalla camera andando a rifugiarsi di soppiatto in bagno. Kuroi si mise a cuccia davanti alla porta aspettando che la padroncina facesse le sue cosine da femminuccia. La kunoichi si studiò allo specchio. I suoi capelli ricci erano un disastro!! Un groviglio di intricate molle indisciplinate. Con quasi terrore afferrò la spazzola e si mise a lavoro. Reika non riuscì a trattenere un sospirò d’afflizione guardando la sua immagine riflessa nello specchio. Ma a chi voleva darla a bere? Seigi non l’avrebbe mai notata; dopo tutto lei non era nemmeno lontanamente paragonabile a Chikara. Non poteva vantare un paio di occhi azzurrissimi e quell’aria da ammaliatrice tenebrosa che si portava dietro. Lei con quei capelli mossi che le cadevano morbidi sulle spalle e con qui banali occhi neri simili a quelli dei felini: gli occhi di suo padre. Almeno la bocca l’aveva presa dalla madre…. Rosa, carnosa che nascondeva perfettamente i suoi canini appuntiti se tenuta chiusa. Si guardò poi il pigiama: un paio di short e un top entrambi color panna. Aveva un bel fisico, e in quanto a voce batteva l’Uzumaki di gran lunga ma per il resto?

" Sai Seigi, posso abbaiare come un cagnolino se me lo chiedi "  No, quella non era una cosa per cui vantarsi…

Fu il suo naso sopraffino ad avvertirla che la colazione stava per essere servita in cucina. Decise di raccogliere i capelli in due trecce, si lavò rapidamente e sgattaiolò di nuovo in camera a velocità animalesca. Indossò la sua felpa grigia con le maniche bombate all’altezza delle spalle, i pantaloni neri e senza mettersi gli stivali scese trotterellando per le scale fino alla sala da pranzo.

<< mmm… frittelle!! >> sussurrò Reika annusando l’aria.

<< mai che si riesca farti una sorpresa con quel nasino prodigioso che ti ritrovi.. >> scherzò la madre: Ryugane Jun. Una donna molto bella che però non era originaria di Konoha. Infatti suo padre l’aveva incontrata in una missione nel villaggio del Fulmine, nel paese della Nuvola, e se ne era innamorato. Oltre tutto la sua mammina era anche la figlia minore del Reikage ma aveva rinunciato per amore al suo villaggio e aveva seguito suo padre fino alla foglia. Una storia semplicemente romantica, quasi principesca: come si suoi lineamenti. Capelli castani chiari, lunghi e liscissimi tenuti raccolti in una coda morbida che le scendeva sinuosa dalla spalla sinistra fino alla vita. Occhi verdi scuri, le sue stesse labbra e la medesima voce melodiosa. Forse se fosse stata più simile a sua madre adesso una flotta di ragazzi sarebbero li ad attenderla fuori dalla porta di casa!!

<< Reika! >> la chiamò la voce si suo padre: Inuzuka Kiba. Lui era seduto al tavolo e stava già addentando un frittella; al suo fianco, come sempre, Akamaru il suo cane e compagno d’avventure. Reika diede un’occhiata torva a Kuroi e poi tornò a guardare Akamaru.

<< Papà, senti, quando hai detto che Kuroi crescerà? >>

<< presto cara, non mettergli fretta accadrà così in fretta che non te ne renderai conto!! >> disse Kiba sorridendo.

<< Sarà, ma hai detto che quando tu avevi la mia età Akamaru era già bello grande!! >>

Un guaito di rimprovero da parte di Kuroi la fece sobbalzare.

<< Ho capito, ho capito…. Scusa se ho detto che sei ehm, piccolo >>

<< Reika, c’è qualcosa che non va? >> chiese Kiba vedendo che gli occhi di suo figlia erano cupi.

<< No che gli altri conoscono già delle tecniche formidabili ed io mi sento indietro… >>

<< Chi? >> rise il padre << Chi sarebbe in grado di battere la mia bambina in quanto a tecniche strabilianti? >>

<< Chikara >> tossì lei sedendosi a tavola. L’Inuzuka senior socchiuse gli occhi mentre il suo viso s’addolciva di colpo.

<< la figlia dell’Hokage-sama? >>

<< Già, in persona.. >>

<< ma non era amica tua? >>

<< certo!! E’ la mia migliore amica ma a volte quando la vedo allenarsi mi sento… debole >>

<< Non lo pensare mai!! >> esclamò Kiba serio << Tu non sei inferiore a nessuno!! Non sono le tecniche a farti grande, è lo spirito Reika, ricordalo sempre! >>

<< Si ma adesso in confronto al suo chidori le mie tecniche sembreranno insignificanti… >> mormorò lei abbattuta.

<< il chidori?!? >> balbetto l’uomo << E da quando quella ragazza usa quella tecnica?? >>

<< veramente non la usa ancora, ma ieri sera mi ha detto che inizierà un duro allenamento con Sasuke Uchiha e che lui glielo insegnerà probabilmente visto che il suo elemento è il fulmine! >>

<< E tu sai qual è il tuo? >>

<< terra >> rispose lei come rassegnata all’idea di possedere il controllo su un elemento così poco esaltante.

<< Suvvia tesoro, non si parla di tecniche a tavola.. >> Ordinò sua madre lanciando uno sguardo ammonitore a suo padre. Kiba sorrise e le sue gote si colorarono di un gradevole color pesca. Vederli insieme faceva sembrare la vita quasi una favola. " La Bella e la Bestia ", ecco forse quello era il titolo più azzeccato per i suoi genitori, pensò Reika. Mangiò di fretta la sua colazione ed uscì seguita dal suo inseparabile compagno Kuroi. Le strade di Konoha erano ancora vuote ed il silenzio riempiva le vie. Le piaceva svegliarsi così presto per potersene stare un po’ sola a riflettere ma soprattutto a cantare. Era la sua passione più grande, dopo essere un ninja certo. Aveva una voce melodiosa e calda, non molto acuta ma riusciva a prendere quasi tutte le note che riusciva ad immaginare. Se fosse stata tanto abile nei jutsu come nel cantare a quest’ora forse sarebbe Hokage. Sorrise immaginandosi per un secondo nelle vesti di ninja più forte del villaggio: davvero una bella conquista no?  Kuroi iniziò ad abbaiare felice e prese a corsa verso una casa poco distante.

<< Kuroi!! >> gridò Reika andandogli dietro. Il lupetto sgattaiolò sotto il muro che circondava la casa passando per un’apertura troppo stretta per lei. La kunoichi prese una rincorsa e con i suoi movimenti felini innati superò con facilità quell’ostacolo. Peccato che finì proprio in una specie di laghetto dentro il giardino dell’abitazione. Bevve sicuramente più di un litro d’acqua e quando riuscì ad emergere ma soprattutto a mettersi in piedi notò che un ragazzo con i capelli castani chiari la stava osservando allibito. Lo conosceva di vista, ma non aveva mai avuto modo di parlargli. Si chiamava Kon ed era l’unico erede del clan Yamanaka. Il giovane ninja stava seduto sul parto e faceva colazione. Reika sentì il suo viso bruciare per la vergogna quando tentò di uscire dal laghetto. Ma non si sa come scivolò e vi ricadde dentro. Forse era meglio rimanere li ed affogare pensò far se e se. Ma l’aria sembrava essere un bene troppo prezioso e il suo corpo si mosse da solo. Riemerse in un batter d’occhio ed uscì dall’acqua con altrettanta rapidità. Kon era proprio davanti a lei, e la guardava con il viso lievemente crucciato.

<< tutto bene? >> le chiese lui con aria gentile.

<< Ehm…. Certo >> farfugliò lei cercando di togliersi i capelli dal davanti al viso. Kon le porse la mano per aiutarla ma lei sorrise e ne fece a meno.

<< C’è una spiegazione più che logica per il fatto che.. >>

<< Che facevi il bagno nel mio giardino? >> finì la frase il proprietario di casa.

<< esattamente… il mio cane, Kuroi!!! >> gridò Reika vedendo che il suo amichetto a quattro zampe si stava divorando la colazione del ragazzo. Si gettò sul lupetto che fece appena in tempo a schivarla.

<< Se ti prendo, ti faccio a polpette!! >> minacciò la kunoichi suscitando le risa di Kon.

<< lascia stare, non importa… piuttosto, vuoi entrare in casa per asciugarti? >>

Reika si fermò di botto e si voltò verso il ragazzo cercando di nascondere il suo rossore.

<< Ehm… meglio di no, devo proprio andare.. >>

<< Sicura? >>

<< C-certo! Mi piace un sacco fare il bagno.. >> mentì lei cercando di essere naturale. Afferrò Kuroi che le si era avvicinato e saltò di nuovo oltre il muro scappando via più veloce che poteva. Kon rimase immobile con un vistoso sorriso a fior di labbra.

<< Che ragazza strana… >> concluse poi rientrando in casa. Non fece in tempo ad entrare nuovamente che il campanello suonò.

<< mamma vai tu vero? >>

<< Che figlio sfaticato.. >> rispose quella raggiungendo il portone d’ingresso. Ino aprì la porta con la mano sinistra mentre con la destra sorreggeva un grosso vaso di fiori.

<< Buongiorno signora, Kon è già sveglio? >> chiese una ragazza con i capelli castani raccolti in una coda di cavallo. La bionda sorrise e fece entrare la kunoichi in casa.

<< Accomodati pure Jiyu cara.. >>

Ino era sempre stata un’ottima madre e padrona di casa a parere suo: era il suo ideale di donna. Bella, bionda e con un marito… quasi perfetto. Senza tralasciare il fatto che fosse sempre stata molto gentile con lei, come con una di famiglia.

<< La posso aiutare? >> si offrì Jiyu togliendo dalle mani delle Yamanaka il pesante vaso di fiori.

<< Grazie cara, mi domando perché tu non sei figlia mia.. >> scherzò lei facendola sorridere. Kon sbucò da dietro un angolo con un espressione alquanto confusa.

<< Non dovevamo trovarci al campo d’allenamento? >>

<< Cambio di programma! Oggi si va in missione e Konohamaru-sensei mi ha detto di venirti a prendere! >>

<< Evviva… >> sentenziò Kon con finto entusiasmo.

<< Konton non essere così pessimista, sono sicuro che ti divertirai >> lo rimproverò la madre. Il ragazzo ebbe una specie di brivido: odiava il suo nome completo, suonava così terribilmente vecchio e poco armonico. Sua madre lo sapeva bene e quando gli faceva la predica quasi ci prendeva gusto nel chiamarlo così.

<< prendo lo zaino e arrivo, ok? >> disse prima di scomparire di nuovo.

Ino sospirò afflitta.

<< Jiyu potresti mettere il vaso nella serra per favore? >>

<< certo >> la ragazza si mosse agilmente per la casa e raggiunse la serra. Poggiò la pianta su un tavolino e la osservò un attimo. Era molto bella, soprattutto curiosa però. Aveva un colore intenso, viola e rosso. Ma il profumo era la cosa che l’attraeva. Era mielato, forse troppo, ma incredibilmente buono.

<< Ti piace? >> chiese una voce alle sue spalle.

<< Si signore, è meravigliosa! >> sorrise l’Akimichi. Un uomo alto e con i capelli scuri la guardava con un sorriso che sembrava finto. Sai, il padre di Kon. Un tipo strano ma tutto sommato simpatico. Non si vedeva molto in giro: era sempre in missione o nella serra in un angolino a leggersi i suoi libri assurdi, gli stessi libri che rifilava al figlio. Come se si potesse imparare cos’è l’amicizia da un libro o come si sorride…

<< Sai se Kon è uscito? >> chiese il moro senza smettere di sorridere.

<< No signore è ancora in casa >>

<< ottimo, ti dispiace portargli questo libro? >>

<< vado subito >> e così dicendo la kunoichi si dileguò cercando di sorridere. Kon la aspettava sulla porta di casa con una faccia poco felice visto che sua madre lo stava rimproverando per qualcosa. Con un gesto del capo il ragazzo la supplicò di muoversi e così Jiyu accelerò il passo.

Uscirono dalla casa quasi correndo ma quando furono per la strada diminuirono il ritmo fino ad un passo moderato.

<< Allora cosa stai leggendo di bello? >> domando la kunoichi porgendo il libro al compagno di squadra.

<< tattiche su come sedurre le ragazze… Mia madre è ossessionata, vuole a tutti i costi che mi trovi una fidanzata >>

<< E tuo padre? >>

<< Lui mi presta libri.. >>

<< Capisco.. >> rispose lei cercando di trattenere le risate.

<< Non c’è niente da ridere Jiyu, davvero… la situazione è critica! mia madre insiste perché io mi fidanzi con te! >>

<< Con me? >> domandò la ragazza sentendosi lusingata.

<< già e la cosa non è divertente.. >>

<< Kon, sei tu che trovi sempre tutto così poco divertente!! E dimmi, sono curiosa, cosa hai detto a tua madre? >>

<< Che non mi piaci, che siamo solo amici >> sospirò lui mentre Jiyu lo guardava con i suoi occhi color ambra. Era una ragazza molto bella, non c’è che dire, ma non era il suo tipo tutto qui. Era la sua compagna di team e come se non bastasse……

<< potevi dire semplicemente che sono già fidanzata.. >>

<< Si certo, e lo sai mia madre a chi lo andava a dire? >> azzardò Kon con un gesto della mano.

<<  il vecchio team InoShikaCho, giusto? >>

<< Esatto!! Cosa penserebbe tuo padre se sapesse che la sua principessa è fidanzata con il pupillo del clan Nara? >>

Una situazione alquanto imbarazzante pensò Kon visto che si trovava proprio nel mezzo a quella storia scottante. I suoi due compagni non che L’Akimichi e il giovane Asuma Nara, oltre a fare i piccioncini di nascosto pretendevano che lui gli reggesse il gioco e con quale ricompensa??

<< Io e Asuma non siamo fidanzati >> precisò lei mentre le guance le prendevano colore << Ci frequentiamo, è diverso >>

<< certo… >> scherzò Kon scuotendo la testa ormai rassegnato all’inevitabilità

<< a proposito, la tua amica, quella con il cane sempre appresso: oggi non si sa come era a fare il bagno nel mio giardino.. >>

<< Reika? >> chiese Jiyu visibilmente stupita.

<< Già, proprio lei >>

<< Strano.. >>

<< perché? >> domandò lo Yamanaka.

<< Di solito non ama fare il bagno, non che non si lavi certo, ma non mi sembra il tipo… E comunque se anche fosse non sarebbe stato nel tuo giardino!! Lo sanno tutti che ha una cotta per l’Uchiha >>

<< Seigi? >>

<< Esatto, in persona.. >>

<< E quale ragazza non c’è la?? Forse solo tu e la figlia dell’Hokage visto che è quasi sua sorella.. >>

Jiyu sorrise divertita dall’affermazione dell’amico. Si conoscevano quasi da sempre e per la prima volta lo aveva visto interessato a qualcosa che non fosse un libro di suo padre o alla musica.

<< Sei riuscito poi a perfezionare la tua tecnica? >>

<< Non ancora ma ci sto lavorando… >> affermò il ragazzo estraendo da una tasca dietro la schiena una specie di flauto.

<< Non riesco ancora a trovare le note mancanti che servono per finire la mia melodia.. >>>

<< forse ti manca solo l’ispirazione.. >> aggiunse Jiyu aumentando il passo.

<< Ispirazione dici? >>

<< esattamente, potresti cercare mentre siamo in missione visto che siamo in ritardo!! >> esclamò lei iniziando a correre. Il ninja la segui senza fiatare stringendo nel pugno destro la sua arma più micidiale: il flauto del caos.

 

 

 

 

 

 

*** Salve a tutti!! Scusatemi tanto se questo capitolo è un po’ più lungo degli altri ma proprio non riuscivo a smettere di scrivere!! Ahahahah!! Comunque spero di avervi accontentato!! Ora passiamo ai ringraziamenti:

Ellyina: Sono molto felice che ti piaccia la mia ficcy!! E comunque Chikara è davvero una peste e te ne accorgerai presto!!

Alfakein: Lo so, lo so… Nomi giapponesi e molto particolari… certo che sono masochista!! E più si va avanti con la storia, più aumentano!! Sperò riuscirai a tenere il ritmo e ancora grazie di leggere la mia storia!!

Gracy110: Tale figlio tale padre, questo mi ha ispirato!! Era ovvio che il figli di sasuke e di naruto sarebbero dovuti andare più o meno d’accordo come i genitori!! Hihihi sono contenta che il fatto che nessuno dei vecchi personaggi è cambiato ti piaccia!!

Lilithkyubi: Le coppie sono molte ma soprattutto ad alcuni personaggi ho dovuto accostare mogli nuove… le ragazze scarseggiano a Konoha.. Aspettati quindi nuovi personaggi femminili, alcuni tosti altri più aggraziati!!

Steffa: Grazie, grazie grazie!!! I tuoi complimenti mi fanno arrossire!!! Sono felicissima che ti piaccia la mia fic!! E non ti preoccupare per naruto, fa il serio solo con la sua bambina!!

Ju007: aggiornerò il più presto possibile lo prometto!! E grazie del commento!!

Alice brendon cullen: la tua curiosità crescerà fino a scoppiare!! Ahahah skerzo… Grazie di seguire la mia fiction!!

Floraeco: Sono stupita, sei la prima che parla delle famiglie e devo dire che mi piace l’idea!! Credo che approfondirò i rapporti padri/madri con i figli!!! mille grazie per i complimenti!!

Saphiria_Mustang: Spero di averti accontentata!!! Reika è un personaggio che mi piace parecchio quindi avrà un ruolo principale nella storia!! Ma non da meno sarà Jiyu ed il resto dei ragazzi!!

Stezietta w: Grazie del commento!! Sperò che questo capitolo ti piaccia e che commenterai ancora!!

 

Uff… che fatica!! D’ora in poi ringrazierò i commentatori capitolo dopo capitolo quindi…. Recensiteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee tutti!!! ***

Kissoni grandi grandi by Shiida, L’autrice!

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Capitolo 5
*** Missione Mortale ***


l

 

+++ Missione Mortale +++

 

 

 

Un uomo vestito di verde quasi da capo a piedi varcava la soglia d’entrata e d’uscita di Konoha camminando in verticale. Un allievo lo seguiva con lo sguardo basso come se in parte si vergognasse dell’atteggiamento del suo sensei. Un ragazzo moro, con i capelli mossi raccolti in una coda morbida. Indossava stranamente il coprifronte sugli occhi e teneva il viso semi nascosto nell’impermeabile scuro a collo alto che lo vestiva.

<< Domeki!! Allora hai visto cosa sa fare il tuo sensei?? >> chiese visibilmente eccitato l’uomo in verticale. Il moro si limitò a scrollare le spalle e a sedersi vicino al tronco di un albero. Era un mistero per tutti, soprattutto per il suo maestro come quel ragazzo facesse a vedere se aveva gli occhi coperti. Era risaputo che i membri del clan Aburame erano tutti un po’ misteriosi, strani e a parere suo poco giovanili; ma quel ragazzo li batteva tutti!!

<< Chissà perché Reika-chan è in ritardo… >> si domandò Rock-Lee ritornando in piedi.

<< Di solito è sempre puntuale… >>

<< Sta arrivando >> affermò il giovane ninja poggiandosi una mano fra il capelli mossi. Infatti in meno di qualche secondo la kunoichi sbucò da dietro delle fronde. Aveva un aspetto poco giovanile, ma soprattutto bagnato.

<< Ehm, un piccolo incidente di percorso Rock-Lee-sensei… Nulla di grave!! >> si scusò la ragazza facendo una specie di inchino.

<< Non ti preoccupare Reika, dobbiamo ancora spettare Chikara.. >>

<< Non credo che Uzumaki verrà.. >> biascicò l’Inuzuka.

<< Come non verrà?? Oggi dovevamo fare la prova di riconoscimento di erbe mediche e velenose! >> gridò demoralizzato l’uomo con i capelli a caschetto e le sopracciglia enormi.

<< Lo so, ma vede ecco, lei.. >>

<< eccomi!! >> gridò una voce loro familiare. Infatti la figlia dell’Hokage correva verso di loro con ancora la colazione in mano.

<< Scusate ma non mi ha suonato la sveglia!! >> scherzò lei sorridendo.

<< bene miei allievi!! Ora che siamo tutti andiamo!! Via verso l’avventura!! >>

Le allieve finsero dell’entusiasmo ed il ragazzo si limitò ad alzarsi e a mettersi di fianco a loro. Chikara tirò un sospiro di sollievo e si mise a controllare che nel suo zaino ci fosse tutto il materiale necessario. Reika da parte sua era ancora confusa e non riuscì a trattenere le domande che le tartassavano l’anticamera del cervello.

<< Chii, Ma non dovevi andare ad allenarti con Sasuke Uchiha??? >>

<< Cambio di programma: ci vado questa sera. Sai, Sasuke è stato chiamato per andare in missione e quindi.. >>

<< Capisco… ma raccontami, ti ha già fatto vedere lo sharingan?? >>

<< No >> rispose Chikara mentre un sorriso orgoglioso le compariva sulle labbra.

<< …ma non appena vedrà a che livello sono sarà costretto ad usarlo!! >>

Reika sospirò e socchiuse gli occhi. La sua amica era davvero molto vanitosa ma soprattutto sicura di se e delle sue capacità. Ora stava scherzando e lo sapeva ma quando combatteva, quando sia allenavano cambiava. Era un’altra e lei lo aveva imparato. La sua mente era fissa solo sul combattimento, non pensava ad altro se non a vincere. Per questo un po’ la invidiava: lei faceva così fatica concentrarsi, e specialmente se si sentiva in difficoltà si bloccava di colpo.

<< Allora è vero.. >> affermò lo shinobi entrando nella conversazione.

<< Ti allenerai con Uchiha senior? >>

<< Si, Domeki… e col cavolo che la prossima volta mi freghi con i tuoi insetti!! >> azzardò lei puntando un dito ammonitore verso il compagno di squadra. Il moro sorrise e si abbassò il colletto dell’impermeabile mostrando il suoi denti bianchissimi.

<< vedremo Uzumaki, vedremo.. >>

______________________________________________________

<< Ma quanto ci vuole sensei?? >> domandò stanco Kon mentre il sole cuocente gli bruciava la pelle nuda delle braccia.

<< poco.. >> sentenziò Konohamaru guardandosi intorno.

<< E’ tre ore che dice poco sensei!! >> brontolò Jiyu lasciando che il suo corpo scivolasse all’indietro.

<< Attenta!! >> l’ammonì un ragazzo dai capelli castani scuri prendendola al volo. << potevi farti male sai? >>

La kunoichi sorrise a fior di labbra mentre il giovane ninja dietro di lei le stringeva le mani sui fianchi.

<< Non credo… sapevo che c’eri tu a prendermi.. >> sibilò Jiyu nell’orecchio del ragazzo che arrossì lievemente.

<< Asuma, Jiyu! Tenete il passo!! >> esclamò il sensei.

<< Si, signore!! >> fece del sarcasmo il giovane erede del clan Nara.

Kon guardò torvo i suoi compagni di squadra e riprese a camminare sbuffando. Asuma rise divertito dalla faccia dello Yamanaka e posò un bacio casto sulla guancia della sua ragazza.

<< facciamo un gara? >> chiese con tono ammaliatore.

<< Che gara? >>

<< chi arriva prima nella radura? E’ a circa duecento metri da qui! >>

<< e come la mettiamo con Konohamaru-sensei? >>

<< Lo seminiamo.. >>

<< ceeeerto.. Tu credi di riuscire a seminarlo? >>

<< Io no, lo farà Kon!! >> disse prima di raggiungere l’amico con uno scatto veloce.

<< Che vuoi Nara? >>

<< Ehy, come fai a sapere che ti voglio chiedere qualcosa?!? >>

<< Semplice, quando fai quel sorrisetto sghembo vuol dire che hai in testa qualcosa di losco e che ti serve il mio aiuto… >>

<< Eddai Kon, ci divertiamo!! >>

<< Sentiamo… >>

<< Suoneresti la ninna nanna per il sensei?? Appena quello crolla parte la gara!!! il primo che arriva alla radura vince! >>

Lo Yamanaka ci pensò un secondo, tutto sommato era stufo delle missioni degradanti che il suo sensei gli faceva fare: strappare le erbacce o recuperare dei gatti non era proprio quella che si chiama una missione da veri ninja…

<< Ok, ma non barare Nara! >>

<< Sei un amico! >> esclamò lo shinobi dandogli una pacca amichevole sulla schiena e tornando di fianco a Jiyu. Kon ripose il suo libro nello zaino ed estrasse il flauto dalla tasca segreta dietro la schiena. Controllò che i suoi compagni di squadra si fossero tappati le orecchie ed iniziò a suonare. Una nota melodiosa seguita da una sorella ancora più ammaliante raggiunse le orecchie del sensei che rimase come pietrificato. Era una melodia semplice e cantilenate, come una ninna nanna vera e propria. In meno di pochi secondi Konohamaru cadde a terra russando. Quello fu il segnale della partenza. I tre giovani ninja scattarono in vanti come frecce. Jiyu era troppo impegnata a ridere per raggiungere gli amici e decise di rimanere indietro per guardarli nella sfida. Erano dei monelli, e non era la prima volta che disubbidivano al sensei. Ma il povero Konohamaru non era altro che un supplente del vero insegnante. Shikamaru, il padre di Asuma era il loro effettivo sensei. Ma da qualche tempo a questa parte era stato troppo impegnato per seguirli e quindi l’Hokage gli aveva affibbiato il novellino. Konohamaru non era cattivo, per carità, solo non aveva polso. E pensare che con gli amici si vantava di essere riuscito ad addomesticare il loro team… Si fermò un attimo per mettersi un gomma da masticare in bocca e riprese a correre. Ormai mancavano pochi metri al traguardo, ma i suoi due compagni dovevano essere già arrivati visto che non li intravedeva più fra le fronde della foresta. " Eccola, la radura! " pensò la Kunoichi mentre un raggio di sole la abbagliava. Sorrise pronta a sentire le lamentele di Asuma visto che quasi sicuramente Kon l’aveva battuto.

____________________________________________________

<< Oiiii, Reika!! >> la chiamò Chikara sogghignando. La bruna si voltò stupita e la raggiunse.

<< Cosa c’è Uzumaki? >>

<< Il sensei ha appena scommesso con Domeki!! >>

<< Ci risiamo… >> affermò l’Inuzuka demoralizzata. La ragazza dagli occhi azzurri rise divertita e spigò che appunto il loro sensei se ne era tornato a Konoha saltellando su una piede solo. E che arrivato al villaggio avrebbe dovuto superare altre prove ridicole.

<< lo sanno tutti che Domeki è imbattibile per quanto riguarda le scommesse… >>

<< Già, ma Rock-Lee-sensei non smette di voler tentare… >> rispose Reika carezzando il suo cucciolo. L’uzumaki fece un sospiro di sollievo e si stese sull’erba fresca all’ombra della foresta. Gettò distrattamente un foglietto a terra e si mise un filo d’erba nella bocca.

<< certo che sei proprio una lavativa uzumaki.. >> la rimproverò la kunoichi di fronte a lei raccattando la palletta di carta da terra.

<< Si dice pigra, non lavativa.. >> la corresse la mora.

<< lo sai che non hai trovato nessuna delle erbe elencate qua sopra?? >>

<< per me è tutta uguale, tutta erbaccia >> affermò Chikara dando una rapida occhiata crucciata al verde che ricopriva il bosco.

<< Ma l’odore è completamente diverso.. >> precisò Reika alzando il viso orgogliosa delle sue capacità.

<< certo, per te è facile!! Per Domeki pure visto che adora i veleni e li studia mattina e sera! >>

<< povera uzumaki… la vita è crudele? >> domandò facendo del sarcasmo.

<< esattamente >>

<< ben venuta nel club! >>

<< Rey…… mi daresti una zampa? >> azzardò la kunoichi facendo in modo che i suoi occhi di cielo si allargassero fino a fare tenerezza persino ad un leone inferocito.

<< Non ci casco Chikara, falla finita >>

<< eddaaaaaaaaaai, io ti voglio tanto bene >>

<< chi se ne frega >>

<< E sono sicura che se glielo chiedo Seigi uscirà con te! >>

La faccia di Reika diventò color rosso pomodoro e le sue labbra carnose si arricciarono in un secondo.

<< Allora? >> domandò maliziosa l’uzumaki riprendendo la sua solita aria da furbetta.

<< ok, ma lo faccio solo perché sei te… >> mentì la bruna afferrando il foglio ed iniziando a leggerlo. Chikara sorrise malvagia e trotterellò alle spalle dell’amica. Un grido proveniente dall’interno della foresta le fece girare di scatto. Era una voce femminile ma stranamente familiare. Ma la cosa inquietante è che non era un semplice urlo di spavento ma di terrore.

<< C-cosa è sta-stato? >> chiese Reika stringendosi vicino a Chikara. Ma l’uzumaki era immobile con le orecchie tese ed i denti stretti. Lo sguardo le si era fatto di colpo freddo ed i pugni pronti e tesi lungo i fianchi.

<< Jiyu >>

_____________________________________________________

Il sorriso raggiante scomparì di colpo dal suo viso tondo e candido quando i suoi occhi ambrati riuscirono finalmente a scorgere le figure in mezzo alla radura. Urlò terrorizzata vedendo che Kon era a terra ferito e che Asuma si teneva un braccio probabilmente rotto mentre un gruppo di cinque ninja lo guardava con cattiveria. Erano ninja stranieri, il loro coprifronte rivelava apertamente il loro paese di provenienza: il villaggio del suono. Sapeva che da quando quel sannin, Orochimaru, era stato sconfitto anche il villaggio si era sciolto. Ma allora perché quelli erano li? Ma soprattutto cosa volevano da loro?

<< Scappa Jiyu, va via!! >> urlò con disperazione Asuma vedendo che la ragazza era come rimasta impietrita. Uno dei ninja la vide e tentò di raggiungerla ma lo shinobi di Konoha fu più rapido e lo colpì al fianco con una delle sue armi. Lame di vento, come quelle che aveva prima il maestro di suo padre. Asuma Sarutobi. Ora erano sue come anche il nome, e di certo non gli erano state date per bellezza. Il vento era il suo elemento naturale, e quelle lame si erano rivelate essere un’arma micidiale se usate da lui. Un kunai lo colpì all’altezza della spalla prendendolo quasi in pieno.

Jiyu da parte sua scosse la testa cercando di reagire e si buttò nella mischia.

<< tecnica dell’espansione parziale!! >> urlò mentre si teneva la spalla destra con la mano sinistra. Il braccio le si allungò e si ingrandì all’improvviso colpendo due degli avversari e lanciandoli qualche metro più in la.

<< Come sta Kon? >> chiese la kunoichi mettendosi di fianco ad Asuma.

<< Non lo so, lo hanno colpito di sorpresa alle spalle… >>

La frase venne tagliata di netto per colpa di un kunai che li costrinse a separarsi di nuovo. Erano davvero troppo esperti e veloci per loro, Jiyu se ne rese conto tardi e rimpianse di aver addormentato il sensei per fare quello stupido gioco. Un pugno la colpì in pieno stomaco e la costrinse ad abbassarsi per il dolore. Un secondo cazzotto le arrivò in pieno viso facendole sputare sangue.

<< Jiyu!! >> gridò Asuma disperato visto che era quasi circondato e non poteva raggiungere la ragazza. Il ninja del suono si tolse la maschera dal viso e sorridendo perfidamente la afferrò per i capelli. La kunoichi gridò di dolore e strinse gli occhi cercando di non piangere. Da quando era nata non aveva mai assistito ad una battaglia vera e propria, erano sempre stati in pace con il resto dei villaggi e quindi sapeva difendersi; ma solo da un avversario del suo stesso livello. Ora si sentiva perduta, sentiva il freddo della morte sempre più vicino e le risate di quell’uomo sul suo collo.

<< Che ragazzina sfortunata che sei… >> sibilò quello estraendo una katana corta da dietro la schiena. Jiyu sentiva le lacrime scendere lente lungo il viso. Ogni suono era ovattato dei suoi singhiozzi e dalle risa del ninja sopra di lei. Per quanto provasse e dimenarsi la presa dell’uomo era più forte e faceva male da morire.

<< ultimo desiderio.. >> mormorò quello puntandole la lama alla gola.

<< Muori stronzo! >> esclamò una voce fredda dietro di lui. Lo shinobi non face in tempo a girarsi che un calcio lo colpì in pieno viso sbalzandolo in aria, molto lontano. Una mano la afferrò per il polso e la costrinse ad alzarsi. Jiyu era visibilmente sotto shock e continuava a picchiarla benché l’avesse appena salvata.

<< Smettila Akimichi!! Sono io, Chikara! >> urlò la ragazza scuotendola per le spalle. La castana riprese il lume della ragione e si aggrappò all’amica che subito la costrinse a staccarsi.

<< Ho bisogno che ti riprendi Jiyu!! >> urlò l’uzumaki seria in viso prima di scappare via di nuovo.

" Merda " gemette Reika arrivando sopra a Kon ormai a terra e in un bagno di sangue. Cercò di voltarlo ma il ragazzo era pesante lei doveva stare attenta ai nemici. Uno dei quattro ninja intorno a Asuma si mosse e balzò su di lei. Kuroi fu repentino e non si lasciò distrarre dalla paura. Morse alla caviglia l’avversario rompendogli il tendine. L’uomo gridò sotto la maschera scura che gli copriva il viso e con un movimento della gamba si staccò di dosso il cucciolo. Cercò di afferrare Reika che prontamente si allontanò gridando. Qualcosa però fermò l’avanzata del ninja del villaggio del suono: Chikara. L’uzumaki non sembrava essere rimasta traumatizzata ne dal sangue ne dalla situazione critica ed ora stava combattendo con quel ninja.

<< che ragazzina coraggiosa.. >> la schernì quello giocherellando con un coltello a due punte. L’uzumaki sorrise divertita mentre quello tentava un affondo con la lama. Si abbassò con perfetto anticipo e si portò alle sue spalle obbligandolo a girarsi. Estrasse un paio di shuriken dal taschino e li lanciò contro l’aggressore che perse il coltello dalla mano. Lo shinobi tentò allora con un colpo diretto, ma la ragazza afferrò con poca difficoltà il pugno.

<< E questo tu lo chiami pugno? >> rise lei mentre i suoi occhi s’accendevano. Caricò il braccio sinistro e colpì il nemico in pieno volto spaccandogli il naso e qualche altro osso della faccia.

<< Reika!! Pensa a Kon io vado ad aiutare Asuma!! >> urlò Chikara correndo in direzione dell’amico.

Asuma aveva saputo reggere bene fino ad ora, ma i suoi muscoli cominciavano a diventare disubbidienti e la fatica era davvero troppa. Tre ninja in piedi, due a terra. Uno ancora immobile lontano e l’altro con la faccia coperta di sangue. Chikara era un vero e proprio mostro: l’aveva già sentito dire ma non aveva voluto crederci. Il suo corpo sembrava fatto per la battaglia: era un’arma imbattibile tanto come poteva essere una spada. Ogni singolo muscolo, ogni colpo andava a segno. Era ad un altro livello, un livello che lui conosceva bene. " Esistono due tipi di ninja " gli diceva suo padre " Quelli che hanno un potere fuori dal comune e il resto del mondo " . Chikara balzò nella mischia sorridendo e Asuma lo notò. Il suo viso era irradiato dal sole e gli diceva solo una cosa: fatti da parte. Decisamente troppo sbruffona e sicura delle sue capacità visto che voleva sconfiggere da sola tre ninja di cui non sapeva nulla. Con i primi due aveva avuto fortuna: non si aspettavano che una ragazzina avesse una tale forza fisica. Ma ora gli altri lo sapevano e sarebbero stati a debita distanza. Era quello il punto debole di Chikara: la maggior parte dei suoi attacchi prevedeva un contatto fisico con l’avversario e quindi se questo si teneva distanza, non rischiava nulla.

<< Uzumaki, sta attenta dobbiamo lavorare in squadra! >> azzardò Asuma cercando un contatto visivo con la kunoichi.

<< Cosa hai detto? >> chiese girandosi. Detto fatto, uno dei tre avversari si mosse così rapidamente che l’uzumaki non fece in tempo a vederlo. Fortunatamente il moro riuscì non si sa come a spostarla e a bloccare l’offensiva del nemico. Il ninja del suono esegui un jutsu con il solo movimento di una mano e imprigionò Asuma in una bolla d’acqua.

<< e ora veniamo a noi… >> sibilò una voce alle spalle ci Chikara. Lo stesso uomo a cui aveva spaccato quasi la faccia adesso la tenda per la nuca con una mano e con l’altra le torceva il braccio sinistro dietro la schiena. Quando un cazzotto la colpì in pieno stomaco vomitò sangue. Sentì le gambe cedere e il dolore acuto raggiungerle il cervello. Gli altri due ninja non implicati a mantenere la bolla d’acqua stabile gli stavano davanti e la colpivano ripetutamente con cazzotti e calci.

" Cazzo! " urlò nella sua mente sentendosi in trappola. Non riusciva a pensare, il dolore era troppo forte ed era anche l’unica cosa che riusciva a percepire. Altro cazzotto, altro sangue. Chikara sentì la rabbia ribollire e decise che l’unico modo per uscire da quella presa era il seguente. Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo mentre si spingeva contro terra fino a passare sotto le gambe dell’aggressore. Il braccio che aveva dietro la schiena le si ruppe con un suono sordo, ma era libera. Con tutta la buona volontà che le era rimasta dentro si afferrò il braccio lussato e con delle precise posizioni delle mani produsse un jutsu arrangiato. Una specie di serpente d’acqua colpì i due ninja che prima l’avevano riempita di pugni, ma quello con la faccia sfregiata evitò il colpo e la afferrò di nuovo.

<< Ehy, puttanella, cosa credi di fare? >>

<< ti ammazzo stronzo >> gemette la mora mentre l’addome le bruciava da impazzire. Quello rise divertito e la costrinse a girasi ed a guardarlo in viso.

<< mi avevano detto che le donne di Konoha erano tutte un po’ focose ma non immaginavo fino a questo punto.. >>

<< Fottiti >> esclamò l’uzumaki sputandogli in viso. Quello ringhiò rabbioso e le infilò un kunai nell’addome. Chikara trattenne il dolore e strinse i denti.

<< Che fai, ci godi? >> la provocò quello spingendo la lama sempre più in profondità. Provò a divincolarsi ma riuscì solo a far si che il kunai la tagliasse ancora di più. Chikara sentì gli occhi farsi pesanti ed i muscoli rilassarsi. Stava perdendo conoscenza e lo sapeva, ma non poteva certo morire così.. Morire cazzo!! non aveva mai avuto paura della morte fino ad ora. Quello non era un gioco, e nemmeno un allenamento in cui al massimo si graffiava! Morire faceva male ed era terribilmente spaventoso. Si maledisse per essere stata così sciocca de venire sola con Reika, ma in fondo cosa poteva fare adesso?

Uccidilo….Mormorò una voce da dentro di lei.

Uccidilo ti prego, voglio il suo sangue e lo vuoi anche tu… ha fatto del male alla tua amica e probabilmente gli altri hanno ammazzato i tuoi preziosi compagni…

Un brivido le percorse la schiena, non sapeva che fine avevano fatto gli altri ninja e se davvero avessero preso Reika? La rabbia salì alle stelle quando sentì la cerniera degli zip dell’uomo davanti a lei aprirsi.

Ammazziamolo, ammazziamolo, sentirai com’è buono il sapore del sangue..

<< Mi daresti un bacio piccola? >> la sbeffeggiò il ninja facendole alzare il viso. Chikara non parlò, anzi qualcosa disse ma non era un verso umano quello che uscì dalle sue labbra rosse. Gli saltò sopra mentre l’altro urlava di dolore e cercava di colpirla.

______________________________________________________

Reika era impietrita. Non riusciva a fermare l’emorragia di Kon e aveva perso ormai di vista sia Asuma che Chikara da un bel pezzo. Persino Kuroi si era allontanato per andare da Jiyu. Era veramente sola adesso e non sapeva più cosa fare. Un’ombra davanti a lei la fece gridare: uno di quei ninja del suono, zuppo da capo a piedi, la guardava con una voglia omicida negli occhi. L’inuzuka non riuscì trattenere un secondo grido quando quello estrasse una katana e tentò di colpirla. Una braccio teso, esperto e forte la allontanò dalla lama.

<< H-hokage-sama? >> biascicò Reika incontrando lo sguardo adirato del padre di Chikara. Naruto caricò nel palmo destro un rasengan che colpì il ninja nemico e lo lanciò lontano. In meno di pochi secondi altri ninja raggiunsero la zona e fecero piazza pulita della radura. Il bel biondino si chinò su Reika e con dolcezza la aiutò ad alzarsi.

<< va tutto bene, non ti preoccupare è finita.. >>

<< Hokage-sama!! >> gridò un membro della squadra ambu. Naruto si voltò serio senza smettere di sorreggere la ragazza.

<< Cosa c’è? >>

<< Non riusciamo a trovare sua figlia, signore.. >>

 

 

 

*** Fineeeeeeeee!!! E qui partono le urla e i pomodori… Lo so che vi ho lasciato proprio sul punto più bello ma la storia stava diventando lunga è ho dovuto tagliare… ihihihhi sono perfida lo so… In questo capitolo ho torturato un po’ i poveri piccoli ninja ma non vi preoccupate nessuna perdita!!

Bene ora passiamo ai ringraziamenti e alle risposte ad eventuali domande!!

Ju007: Sono felice che i personaggi ti stiano simpatici!! e vedrai come è simpatica Jiyu!!! E’ quella più spiritosa del gruppo… Si, shikamaru ha due figli, due gemelli per l’esattezza: Asuma e Shara. Asuma usa le stese armi del precedente Asuma, il maestro di shika; ed il suo elemento è il vento!! Lo stesso della sua mammina Temari!! Mentre Shara usa le tecniche del controllo dell’ombra ma non solo, la piccola Nara scoprirà di possedere una capacità a dir poco strabiliante nel corso della storia…

Saphiria_ Mustang: Felicissima che il capitolo nuovo ti sia piaciuto e spero che anche questo ti sia di gradimento!! Per quanto riguarda la coppia SeigiChikara ancora non ho fatto previsioni… Sono uniti da un legame che va oltre l’amicizia e questo si scoprirà via via.. Lui inizialmente capirà di esserne innamorato ma poi chissà, il destino a volte è imprevedibile… (Ehy!! Che fai mi rubi le battute???ndNeji) (Scusa!!non sia mai….ndMe)

Steffa: prendi fiato tesoro!!! Non c’è bisogno che fai ritardo per commentare me… (Non mi merito così tanto!!ndMe) ( Ma che dici!! Non fare l’Emo!!ndMe2) ( Ooook…ndMe) Comunque tornando a noi per il personaggio di Kuroi mi sono ispirata al mio cane!! Un pastore tedesco quindi quasi un lupo!! Adoro i cani e quindi Kuroi presto crescerà e sarà imbattibile!!

Floraeco: vedo che Reika sta riscuotendo un gran successo… quindi vi farà piacere sapere che presto si allenerà con un grande ninja che controlla il suo stesso elemento!!! Chi sarà mai? Vi posso solo dire che è un " capitano "!!! ihihihih forse ho detto troppo…. Grazie di continuare a seguire la storia m soprattutto grazie dei commenti!! Li adoro!

Stezietta w: Grazie dei complimenti, davvero!!! Sono felicissima che la ficcy ti piaccia!! Ma per l’allenamento con Sasuke dovrai aspettare un pochino, ok??

Bene, qui il mio lavoro è finito!! Ci vediamo al prossimo capitolo!! Vi lovvo a tutti, grazie di esistere!!

Kissoni giganteschi by Shiida!!

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Capitolo 6
*** The sin of the Demon ***


l

 

o°o°o° The sin of the Demon °o°o°o

 

 

Seigi continuava a girare per i corridoi dell’ospedale come in preda ad un attacco isterico. Erano ore ed ore che trottava senza sosta davanti alla sala operatoria. Il segnale era rosso e non prometteva nulla di buono. L’uchiha imprecò a voce alta facendo risuonare il suo insulto per tutta Konoha. Sua madre era stata chiamata in ospedale all’improvviso per un supporto a Tsunade-sama; ma non era quello che lo mandava in bestia. Oltre quella porta di freddo metallo c’erano i suoi amici, i suoi compagni…       Si sentì le viscere contorcersi e bruciare quando Shizune uscì tutta di fretta da quel tempio sacro che era diventata la sala operatoria. Il suo corpo si mosse in un lampo e le piombò davanti facendola spaventare. L’Uchiha la tempestò di domande, ma l’unica risposta che ebbe fu la stessa che sua madre gli aveva rivolto ore prima.

<< Tutto bene, si rimetteranno >>

Allora perché quel senso di vuoto, di insoddisfazione profonda lo tormentava?? Non gli bastava sapere che erano tutti vivi, e che presto avrebbe potuto rivederli? Seigi si maledisse mentalmente quando afferrò la donna per il kimono e la costrinse a fermarsi. Aveva gli occhi lucidi e si sentiva uno stupido solo al pensiero di iniziare a piangere davanti a lei. Ma doveva farlo, il suo cuore non avrebbe resistito abbastanza senza sapere..

<< Dov’è Chikara? >>

____________________________________________________________________________

Fu la luce del sole che filtrava pacatamente contro le sue palpebre sbarrate a farlo svegliare. Era decisamente troppo stanco per aprirle, quindi si limitò a respirare. L’aria era fresca, aria di mattina. Doveva aver dormito un bel po’ visto che ricordava ancora il sole, il caldo afoso e tutta quella luce. Chissà come, gli venne la malsana idea di aprire un occhio solo per guardare dove si trovava. Brutta, anzi bruttissima idea; il bagliore del sole era troppo per i suoi occhi e fu costretto sbarrarli di nuovo emettendo un brontolio sommesso. Senti le coperte sopra di lui smuoversi e qualcosa di umido ma piacevole accarezzargli il viso.

<< M-mamma? >> chiese in un respiro mozzato.

<< N-no >> gli rispose una voce piagnucolante.

Kon si fece forza ed aprì gli occhi cercando di tenerli comunque semi chiusi. Al principiò non vide nulla, ma quando tentò anche solo di mettersi a sedere sul letto vide le stelle.

<< Ouch.. >> biasciò mentre il suo corpo si rilassava nuovamente.

<< non ti muovere Kon, hai un brutta ferita al petto >>

<< Jiyu?? >> chiese il ragazzo mentre l’immagine sfocata della ragazza iniziava a prendere contorni familiari. La kunoichi era seduta su uno sgabello sicuramente molto scomodo e stava lì, appoggiata al suo capezzale. Aveva il viso stanco e gli occhi lucidi per il troppo pianto. Aveva persino le mani contorte e strette al petto come se volesse tenersi i singhiozzi chiusi nel torace.

<< Come stai? >> gracchiò lo Yamanaka riuscendo finalmente a mettersi a sedere.

<< Io bene, non si vede? >> mormorò con una voce flebile di chi sta per smettere di respirare.

<< Non… Io non ricordo nulla, cosa è successo? >>

<< ti hanno colpito.. >>

<< bhè, quello credo di ricordarlo.. >> azzardò Kon poggiandosi con delicatezza una mano sul petto.

<< ti hanno lacerato il polmone sinistro, Kon… Sei stato tutta la notte in sala operatoria.. >>

<< Mmm >> fece lui rabbrividendo all’idea di aver avuto degli aghi dentro la pelle.

<< E alla radura? Era un imboscata quella? >>

<< da manuale >> cercò di fare del sarcasmo Jiyu ma non vi riuscì molto bene visto che scoppiò lei stessa in lacrime. La sua amica era visibilmente ancora traumatizzata dagli eventi del giorno prima e faceva fatica a parlarne.

<< V-va tutto bene, non importa! Lasciamo perdere.. >> tentò di consolarla il ragazzo allungando le mani verso di lei.

<< No >> quasi urlò in tutta risposta lei. << Sto bene, ce la faccio.. >>

<< Sicura? >>

<< Sicura… erano cinque Kon, cinque contro tre >>

<< contro due visto che io sono stato eliminato subito.. >> affermò avvilito lo shinobi.

<< Erano ad un livello superiore, erano addestrati alla guerra e non agli allenamenti come noi… Fortuna che è arrivata Chikara con Reika e ci hanno dato una mano.. >>

Il nome della ragazza lo fece sobbalzare.

<< Reika?? Sta bene? >>

<< Si, benissimo lei non si è fatta nulla per fortuna.. >>

<< e… Asuma? >> osò Kon sperando che l’amica non scoppiasse di nuovo in lacrime.

<< Ha la spalla rotta e per poco non ha rischiato di affogare… ma ora è di la, nella stanza accanto… >>

Lo Yamanaka tirò un sospiro di sollievo sapendo che il compagno di squadra stava bene. Jiyu d’altra parte aveva qualche taglio sul corpo ma nulla di grave, nulla di mortale. Per la prima volta dall’inizio della conversazione si sentì sprofondare. Era davvero così debole? Cioè, tutto sommato gli altri stavano meglio di lui e non erano stati di certo i primi a cadere a terra esanimi. Si senti bruciare dalla vergogna e per un secondo desiderò che la ragazza scomparisse, che rimanesse solo nella stanza. Poi ripensò di colpo al fatto che quella sciagura se l’erano andata a cercare. Chi sa se Konohamaru stava bene e se era arrabbiato con loro.. Bhè, forse quello di sicuro.. Ed aveva tutte le ragioni del mondo per esserlo!

<< Fuori c’e tua mamma, è appena uscita dalla sala operatoria… le farà piacere vederti! >>

<< Jiyu >>

<< Si? >> chiese lei asciugandosi con il polso gli occhi color ambra.

<< Grazie >>

____________________________________________________________________________

<< Sta buono Kuroi, lo so che ti hanno appena torlo da sotto i ferri!! Ma se non la smetti di dimenarti ti rompi anche le altre tre zampe!! >> Sbottò Reika tenendo fra le braccia il cucciolo. Il lupetto però sembrava sentirsi in piena forma, anzi pretendeva a tutti i costi che la padrona lo lasciasse camminare da solo. La kunoichi ubbidì spazientita e lo posò a terra con dolcezza. Kuroi si rizzò sulle zampe buone e rannicchiò quella steccata. Camminava un po’ ondeggiando ma camminava meglio di lei. Reika si sentiva ancora scossa per quello che era successo: non riusciva a smettere di guardarsi intorno con il terrore che da un angolo qualsiasi uscisse un nemico.

<< Reika!! >> urlò Shukumei sbucando da dietro un angolo. La ragazza urlò d’istinto e il giovane ninja le serrò la bocca.

<< sssh!! Non si urla nell’ospedale! >> affermò serio il ragazzo che in tutta risposta ricevette una gomitata nello stomaco ed un pestone sul piede.

<< Non mi toccare! >> gridò la kunoichi stringendosi le mani sulla testa. Le sembrava di avere ancora quelle mani addosso, mani dure che continuavano a tirarla via, sempre più lontano. Le facevano male, e sentiva le risate di quei bastardi ancora risuonare nelle orecchie. Fu la voce di Shukumei a riportarla alla realtà. Era ovunque: davanti, dietro, sopra di lei. Il calore del suo abbraccio la sovrastò completamente e la ragazza vi ci sia abbandono e per la prima volta dalla mattina precedente si sfogo sul suo petto. Il ragazzo abbozzò un sorriso malinconico e le strinse di più a se arrossendo a quel contatto.

<< Non ti preoccupare, ci sono io.. >> azzardò lo shinobi.

<< Tu? >> chiese lei scherzosamente tra un singhiozzo e l’altro.

<< certo, non sono Seigi ma… posso proteggerti se vuoi.. >>

<< sorreggermi Hyuga, sorreggermi… >> lo corresse lei cercando di mascherare il suo attimo di debolezza.

<< certo, è quello che ho detto io.. >> disse lui arrossendo. Reika sorrise di sollievo, ma quell’alone di pace scomparve di colpo dal suo viso quando capì di essersi scordata di qualcosa di importante.

<< Chikara!! Come sta?? Io mi sono dimenticata di andarla a vedere!! Cazzo, ma come ho fatto?? Me sento una persona orrenda! >>

Il volto di Shukumei si oscurò all’istante. L’Inuzuka ci mise un po’ per capire perché il suo amico si fosse rabbuiato così di colpo.

<< S-sta, sta bene vero? >>

Il ragazzo dagli occhi bianchi abbassò il capo sommesso mentre la ragazza rompeva l’abbraccio.

<< Reika io.. >>

<< dov’è Chikara!!! >> strillò la kunoichi con voce carica di rabbia e terrore.

<< Non lo so.. nessuno sa dove è.. Quando vi hanno trovati lei era sparita, e l’uomo che la stava attaccando non si trova nemmeno lui… >>

Naruto. Il suo pensiero andò subito al padre della sua migliore amica.

<< e l’Hokage?? >> mormorò Reika.

<< Lui voleva andarla cercare ma il resto del villaggio era spaventato Reika, non era mai accaduta una cosa simile! Erano venti anni, venti!!! che nessuno attaccava più Konoha!!! Lo hanno costretto a restare… >>

Non poteva nemmeno immaginare quali sentimenti ora potevano pervadere l’anima dell’Hokage. Forse rabbia, tanta rabbia… ma soprattutto paura, dolore e angoscia. Si sentì male sapendo che tutto questo era toccato a Chikara. Lei almeno si era buttata nella mischia, aveva fatto qualcosa.. ma lei? Reika non si era mai sentita una vera e propria regina del coraggio ma ora come ora si sentiva solo una codarda. Non era riuscita muovere un muscolo per aiutare l’amica in difficoltà.

<< Dovevo essere io.. >> biascicò stringendo i pugni.

<< non lo pensare nemmeno >> controbatté brusco Shukumei afferrandola per le spalle.

<< Ed invece si!! Io ero li e non ho fatto nulla, niente di niente e guardami!! Sono qui! >>

<< ma che dici?!? Se non fosse per te adesso Kon sarebbe sicuramente morto!! >>

Lo Yamanaka… Già, allora era riuscita a bloccare l’emorragia. La rabbia si placò pian piano; ma non riuscì a smettere di sentirsi in colpa.

<< fortunatamente Domeki ha trovato Konohamaru-sensei steso a terra ed è corso al villaggio.. >>

<< che fortuna no? >> fece del sarcasmo.

<< Non scherzare, Inuzuka, vi è anche andata fin troppo bene.. >>

<< Ti sbagli.. pare che non a tutti sia andata bene.. >> I suoi occhi scuri si fermarono di scatto sulla figura mesta di un ragazzo in fondo al corridoio. Aveva gli occhi rossi come il sangue e guardava fuori dalla porta dell’ospedale aspettando qualcosa, qualcosa che tardava ad arrivare.

<< Seigi.. >>

Lo shinobi nemmeno sentì quel sussurro flebile, la sua mente era altrove ed altrove era anche la sua anima. Vagava per quelle lande desolate, tormentata mentre il suo corpo era la, fisso, inchiodato a terra. Provò compassione per lui e le venne d’istinto cercare di sfiorarlo. Ma Shukumei glielo impedì e scosse la testa portandola via. Accettò la cosa ma con tutto il cuore pregò e sperò in un miracolo. Sperò in Chikara.

____________________________________________________________________________

<< Hokage-sa.. >>  la voce gli si spense come fa la fiamma di una candela in mezzo ad una tempesta. Naruto era a terra, carponi: curvo su se stesso con le mani strette in due saldi pugni. Scattò in avanti e tentò di sollevarlo ma il biondino ringhiò e con un colpo lo allontanò. Il suo grido di dolore non aveva nulla di umano e quello lo spaventò. Si chinò nuovamente su di lui, con più dolcezza però. Gli toccò la nuca e tentò di fargliela alzare: almeno per vederlo in viso. Aveva gli occhi rossi, ancora colmi di pianto e rabbia. Quando lo riconobbe gli saltò a dosso stringendosi a lui come fa un bambino dopo un incubo… peccato che quella fosse la realtà: la sua realtà.

<< Sask’è… >> riuscì a mormorare in un singhiozzo. L’Uchiha lo strinse e cercò di alzarlo, ma Naruto era pesante come un peso morto e lui era stanco. Caddero entrambi a terra con un tonfo sordo.

<< Naruto.. >> bisbigliò Sasuke carezzandogli la schiena scossa da fremiti impercettibili.

<< la mia bambina.. >> singhiozzò prima che il suo ventre ruggisse di nuovo.

Sasuke non aveva paura, nemmeno era sfiorato da un sentimento così infimo mentre stringeva l’amico fra le braccia. Avrebbe voluto digli qualcosa: ma cosa dire? Silenzio.

In fondo era sempre stato quello silenzioso, no? Non sarebbe riuscito a dire nulla per far stare meglio Naruto e lo sapeva bene. Perdere un figlio è come morire milioni e milioni di volte in un solo istante. E non poterlo nemmeno andare a cercare… Era l’Hokage, non poteva allontanarsi dal villaggio e quello poteva capirlo, ma prima di tutto era una uomo: era un padre. Sentì il cuore farsi pesante, straziato al solo pensiero di come potesse sentirsi Naruto. Dei passi fuori dalla stanza, lungo il corridoio lo fecero scattare in piedi ed alzare di conseguenza il biondino. Naruto si asciugò gli occhi e riprese la sua posizione da capo del villaggio. Dietro la scrivania, incatenato a quella maledetta sedia che lo teneva lontano dalla sua famiglia. Lontano dalla moglie a casa con Sakura a piangere lacrime amare ed a sperare…. Il viso d’angelo scomparì in un istante e divenne duro e serio, ma così estremamente provato da quel dolore lancinante..

<< Trovala Sasuke >> mormorò Naruto a denti stretti.

<< Trova mia figlia, ti scongiuro >>

____________________________________________________________________________

Shara varcò le soglie dell’ospedale con il fiato corto. Ma venne subito assalita dallo sguardo di Seigi. Lo sharingan, lo usava solo negli allenamenti e comunque di rado, ma adesso era lì e brillava come un rubino. Con un cenno del capo lo salutò e lo fece rilassare, almeno per il momento. Corse per i corridoi evitando agilmente le infermiere e si infilò in un camera piena di gente.

<< l’hanno trovata!! Hanno trovata Chikara!! >>

In meno di un minuto tutti i giovani ninja di Konoha erano sullo stipite della porta, con lo sguardo fisso sull’orizzonte e il respiro mozzo in gola.

<< ma quanto ci mettono?? >> esclamò Asuma irritato mentre agitava in aria il braccio ingessato.

<< E sta fermo!! Fratello degenere.. >> lo azzittì Shara dandogli una gomitata nelle costole.

<< Shara!!! >> la rimproverò Jiyu arrabbiata.

<< No ti preoccupare, quello non lo sente nemmeno.. >> scherzò lei.

<< eccoli!! >> urlò Reika correndo per prima fuori dalla porta e raggiungendo il gruppo di jonin apparsi a pochi metri da loro. Sorrise di felicità a quasi inciampò sui suoi stessi piedi nella furia di raggiungere l’amica. Stava bene ,anzi benissimo. Camminava sulle sue stesse gambe, di fianco a Sasuke, con la faccia china sul terreno. Non aveva nessun graffio da nessuna parte; solo i vestiti erano sporchi di sangue e strappati, ma la sua pelle nivea era perfettamente intatta.

<< Chikara! >> urlò trattenendo le lacrime e gettandosi al suo collo. La kunoichi rimase però piantata a terra, ferma come una pietra e così rimase anche il suo volto. Fu la mano del suo sensei ad allontanarla dalla ragazza. Uchiha Sasuke la riprese sotto la sua ala protettrice e le fece entrare nell’ospedale. I ragazzi rimasero tutti in religioso silenzio, perfino Seigi riuscì a controllarsi e non sfidò lo sguardo cupo del padre. Rock-Lee teneva Reika saldamente mentre il maestro Kakashi le si avvicinò sorridendo sotto la maschera.

<< Sta bene, dillo agli altri.. >>

" Tutto qui? Nient’altro da dire? " le venne voglia di gridare.

<< si >> rispose tristemente la kunoichi ritornando dal gruppo di pari.

____________________________________________________________________________

Chikara si sedette sul letto, quello vicino alla finestra. Il suo viso non era sconvolto ne solcato da lacrime, era soltanto vuoto. Marchiato dalla consapevolezza di quello che aveva fatto nelle ore precedenti: quello che l’aveva portata ad essere viva. Kakashi chiuse dietro di se la porta mentre Sasuke le si inginocchiava di fronte. Se fosse stata un’altra occasione forse sarebbe arrossita nel vedersi così vicina al moro, ma adesso quella vicinanza non gli provocava altro che paura. Sasuke le carezzò il viso e con dolcezza le appoggio le mani sulle ginocchia, ma fu Kakashi a parlare.

<< Stai bene Chikara? >>

L’uzumaki annuì ma non spostò il suo sguardo dal pavimento. Doveva tenere la bocca chiusa, nascondere la realtà ed i suoi crimini.

<< siamo molto felici.. >> disse l’Uchiha abbozzando un sorriso.

<< Certo, ma abbiamo bisogno de tuo aiuto Chikara.. vuoi aiutarci? >>

La ragazza annuì di nuovo mentre le sue mani si stringevano salde sul materasso sotto di lei.

<< abbiamo trovato il corpo del ninja che ti ha attaccato.. >> mormorò Kakashi cercando di far in modo che la sua voce non rimanesse tradita dall’emozione.

<< l’ho ucciso >> disse Chikara alzando finalmente gli occhi azzurri ed incontrando quelli del sensei.

<< Eravamo soli io e lui, dovevo tornare dagli altri.. ce n’erano ancora nella radura ed Asuma aveva bisogno di me.. >>

<< Come hai ucciso quell’uomo >>

<< basta Kakashi! >> gridò Sasuke stringendo la mani sulle gambe della kunoichi. Chikara si sentì più in colpa per quel gesto che per tutta la conversazione. Sapeva dove il sensei voleva andare parare, ma doveva resistere. Non voleva che suo gli altri sapessero, era il suo segreto, il suo peccato.

<< l’ho strozzato >> tossì mentre le mani iniziavano a tremargli.

<< Bugiarda >>

<< Basta!! >> esclamò Sasuke alzandosi di fronte al suo vecchio sensei.

<< Lasciala strare, lei non ha colpa di nulla!! Non era sua intenzione lo sai >>

<< esci fuori Sasuke >>

<< No >>

<< Ti ho detto di uscire, non puoi stare qui: sei coinvolto emotivamente, così Naruto, così tutti gli altri >>

<< vaffanculo! >> Lo schiaffò arrivo deciso sul volto di Sasuke che nemmeno lui se ne accorse. Rimase solo basito e senza parole. Aprì la porta ed uscì lasciandoli soli. Chikara sapeva che non avrebbe più potuto mentire. No, adesso non c’era Sasuke a difenderla, a farle da padre. Era sola, sola con la verità.

<< Come hai ucciso quell’uomo? >> domandò Kakashi mentre si sedeva sul letto di fonte a lei. Una lacrima silenziosa le rigò il viso mentre le sue labbra rosse si dischiusero. Aveva un’espressione confusa in volto, come chi si sveglia da un incubo e non riesce a capire se sta ancora dormendo oppure no. Farfugliò qualcosa così sotto voce che nemmeno lei riuscì a sentirsi. Chikara chiuse gli occhi cercando di cancella re dalla mente quelle voci; quell’odore di sangue che le invadeva ancora le narici e le scendeva giù fino alla gola, incandescente.

<< rispondi per favore >> ripeté l’uomo, pronto a ricevere una risposta che già conosceva. La kunoichi abbassò di nuovo lo sguardo sul pavimento parlando tutto d’un fiato.

<< L’ho sbranato >>

____________________________________________________________________________

L’ufficio dell’Hokage si aprì poco dopo.

<< Kakashi-sensei!! Grazie al cielo, come sta Chikara? >> domandò Naruto alzandosi dalla sedia.

<< bene >>

Il biondo tirò un sospiro si sollievo e sorrise di gioia sentendo finalmente un senso di pace profonda nella sua anima. Sasuke entrò poco dopo nell’ufficio ma con un viso mesto.

<< hai avvisto Hinata-chan?? >> chiese il biondino sorridendo. Ma il moro non rispose, si mise solo in un angolo con la faccia di chi è appena stato ad un funerale.

<< Sask’è?? Che ti prende ora?? >>

<< Hokage-sama >> lo chiamò il sensei. Brutto segno, Kakashi lo chiamava così solo quando si rivolgeva a lui come capo del villaggio.

<< La ragazza è stata ritrovata a nord, lontano dal campo di battaglia. Sola, senza nessuna ferita sul corpo. >>

<< smettila sensei, così mi spaventi.. >> scherzò Naruto ma la faccia del jonin non cambiò, anzi si fece più seria.

<< a pochi metri da lei sono stati ritrovati i resti di un ninja nemico.. >>

<< resti? Cosa vuoi dire con resti? >>

La voce di Sasuke tuonò fra le loro. << Diglielo Kakashi, dillo a Naruto… non all’Hokage >>

<< Cosa deve dirmi?!? >> sbottò il capo del villaggio.

<< Naruto, tua figlia non ha ucciso il suo nemico… l’ha sbranato mentre era ancora vivo >>

La faccia di Naruto diventò di colpo cadaverica ed il suo cuore perse un battito.

<< ha detto che non ricorda perfettamente come è successo, ma è certa di quello che ha fatto.. L’ha mangiato, Naruto… ha mangiato un uomo e le è piaciuto >>

<< Cazzate.. >> strillò Sasuke preso da un impeto di rabbia.

<< no era lei, era il demone!! Ha detto che sentiva delle voci Naruto, Chikara non è un’assassina!! >>

Naruto era rimasto in silenzio, con lo sguardo perso e la bocca socchiusa.

<< Pare che parte del Kyuubi si sia trasferita in lei, non so come ma è successo. Ma sfortunatamente lei non ha un sigillo, non c’è niente che impedisca alla volpe di manifestarsi. Chikara è un pericolo per il villaggio adesso.>> concluse Kakashi rivolgendo un inchino verso l’Hokage.

<< Non starlo a sentire! Non sappiamo perché Kyuubi si è manifestato!! Chikara combatteva tra la vita e la morte, non è pericolosa!! E’ stato l’istinto, quello e nient’altro!! Possiamo insegnarle come controllare quel potere, tu l’hai fatto, lei lo farà.. >>

La mano tesa dell’Hokage lo interruppe.

<< Cosa mi consigli di fare Kakashi? >>

<< Dovrà stare un periodo in isolamento qui all’ospedale per vedere se effettivamente solo una parte del demone si è trasferito nel suo corpo, non dovrà mai più allontanarsi dei confini del villaggio ma soprattutto…

Soprattutto dovrà smettere di essere un ninja >>

Naruto chinò il capo e gli diede il permesso di andare. Appena Kakashi fu uscito Sasuke si mosse e gli apparve accanto prendendolo al volo prima che cadesse a terra.

<< perché tutte queste cose terribili accadono solo a noi? >>

<< non lo so Naruto… >>

<< Ho fatto qualcosa di male forse? >>

<< no, sei un ottimo Hokage.. il migliore >>

<< e come padre? >>

<< Chikara ti adora.. Non temere, supereremo anche questo >>

<< insieme? >>

<< insieme >> ripetè Sasuke mentre l’amico perdeva conoscenza fra le sue braccia. Il sole sopra di loro era splenduto per venti lunghi anni, ma di colpo le tenebre avevano oscurato il loro cielo perfetto. Un nuovo dolore per il giovane Hokage, la volpe a nove code non si era stancata di distruggere la sua vita, ora ne pretendeva una nuova: la vita di sua figlia.

 

 

*** E a questo punto concludo il capitolo dicendo che me ne vado ad impiccarmi visto che tutti quelli che prima leggevano questa ficcy ora verranno a casa mia con torce e forconi!! Due capitoli con finale burrascoso di seguito forse sono un po’ troppo… Ma cosa ci posso fare io se la mia mente malsana immagina queste cose?? Vabbè, lasciamo da parte questo clima di depressione totale e passiamo ad una cosa più divertente: rispondere ai commenti!!!!!+++

 

 

 

Prima di tutto su richiesta di Stezietta w, la quale ringrazio moltissimo per il commento, chiarirò una volta per tutte parentele e coppie varie!!

GENITORI:

FIGLI:

Naruto Uzumaki/ Hinata Hyuga

Chikara Uzumaki (15)

Sasuke Uchiha/ Sakura Haruno

Seigi Uchiha (15) / Yuko Uchiha (5)

Shikamaru Nara/ Sabaku no Temari

Asuma Nara (15) / Shara Nara (15)

Kiba Inuzuka/ Jun Ryugane

Reika Inuzuka (15)

Shino Aburame/ Hanabi Hyuga

Domeki Aburame (15)

Sai / Ino Yamanaka

Konton (Kon) Yamanaka (15)

Choji Akimichi/ Imawari

Jiyu Akimichi (15)

Neji Hyuga/ Tenten

Shukumei Hyuga (15)

Sabaku no Gaara/ Matsuri

Sabaku no Itami (15) / Sabaku no Chiyu (6)

Rock-Lee

Tia (12)

 

 

Team Kakashi

Team Rock-Lee

Team Shikamaru/ Konohamaru

Seigi Uchiha

Chikara Uzumaki

Konton (Kon) Yamanaka

Shukumei Hyuga

Reika Inuzuka

Asuma Nara

Shara Nara

Domeki Aburame

Jiyu Akimichi

 

Ed ora torniamo ai commenti:

Ju007: Grazieeeeeee!! Ti adoro un botto!!! Sono super felice che tu ti sia appassionata così tanto alla storia!! Promesso che nel prossimo capitolo Shara comparirà di più!!! Thanks for the wonderful commento!

Floraeco: Mmm, no… Non è l’Hokage che allenerà Reika… tenta di nuovo! Skerzo… Grazie, grazie del commentino!! Kiss Kiss

BlueHinata: Esatto!! Chikara vuol dire forza!! Ahahaah il nome mi sembrava davvero azzeccato quindi!! Scopri cosa significa il nome del figlio di Neji… ti farai una risata!! Felice che la storia ti piaccia!!

Steffa: E’ gia quelli del suono ormai sono il male impersonificato… Mi stavo scervellando per trovare dei ninja cattivi e poi l’ispirazione!! Povera Reika mi è rimasta turbata, ma non ti preoccupare si riprenderà presto ci sarò Shukumei a consolarla!!

Alice brendon cullen: Spero di averti accontentato questo aggiornamento lampo!!! Mille grazie per i complimenti, mi sento così felice nel sapere che per voi sono un brava scrittrice!!

Saphiria_mustang: ma grazie!!! Sono mucho felice che ti sia piaciuto questo chappy… E vedrei come sono forti anche gli altri personaggi!!!!

 

Ora devo proprio scappare!! Ciao a tutti e un bacio grande grande a tutti!! ***

Love and kisses by Shiida the BlackLightning!!

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Capitolo 7
*** Pensieri ( o quasi...^^ ) ***


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" Pensieri ( o quasi…^^) "

 

 

 

Shara arrivò di corsa fino al campo d’allenamento ma sfortunatamente per lei lo trovò vuoto. Non c’èra un’anima, nemmeno un assonnato Kakashi che cercava di trascorrere il tempo leggendo i suoi soliti giornaletti vietati ai minori. Le scappò un " maledizione " e riprese a correre, stavolta in direzione opposta: verso Konoha. Era passata una settimana buona da quando i suoi amici erano stati attaccati dai ninja del suono, ma ancora c’era una aria di tensione fra tutti. Soprattutto fra gli adulti: i suoi genitori non erano molto felici di vederla uscire dal villaggio, il suo sensei se ne stava sempre con l’aria di chi conosce tutto ma ha quasi paura di quello che sa, e l’Hokage… Bhè, lui era sempre lo stesso se non fosse per il fatto che il numero di ambu che gli giravano costantemente intorno era triplicato. Tutto il mondo della kunoichi era quindi ancora scombussolato e non sembrava volersi riaccomodare. Chikara non era ancora uscita dall’ospedale e, benché fra lei e suo fratello Asuma continuassero ad assillare tutti, nessuno voleva dir loro fra quanto la ragazza sarebbe potuta uscire. Nessun problema aveva pensato Shara: ne approfitteremo per allenarci, tanto l’uzumaki sta bene. Ma anche questo suo progetto mentale le era andato in fumo… Su Seigi in fondo ci contava poco, sapeva cosa avrebbe fatto. L’Uchiha passava tutto il girono all’ospedale con Chikara, per tenerle compagnia visto che pochissime infermiere le giravano intorno. C’era sempre Shukumei no? Sbagliato. Anche l’altro suo compagno di squadra l’aveva abbandonata per prendere il posto dell’uzumaki nel team Rock-lee. Shara si era ritrovata sola come un cane, anzi peggio di un cane. Non sapeva cosa fare ma una cosa la conosceva perfettamente: era arrabbiata. Quasi furiosa, ma ancora le orecchie non le fumavano: " hai ereditato il carattere di tua madre ", le dicevano. " Tu sei un po’ più stronza " aveva precisato una volta Chikara, e forse aveva ragione. Sentiva una voglia martellante di spaccare la faccia a qualcuno ma non c’era un cavolo di nessuno in quel maledetto villaggio?

Quasi rimpiangeva Suna: li si che si stava bene!! Il sole, la sabbia rossissima che le piaceva tanto… Se avesse deciso di scappare sarebbe andata li di sicuro. A casa di suo zio, il Kazekage, il villaggio natale di sua madre. Peccato che quella parte della sua famiglia fosse in viaggio per arrivare proprio a Konoha! Sarebbero arrivati in serata e avrebbero trovato il villaggio in subbuglio. Lei di sicuro si sarebbe dovuta sorbire le lamentele di Asuma e avrebbe dovuto fare da babysitter alla sua cuginetta Chiyo. Itami sarebbe sfrecciato da Chikara.. L’uzumaki sembrava essere il centro del mondo, persino da malata! Non che fosse gelosa, noooo… Shara Nara, la figlia di Sabaku noTemari che è gelosa di qualcuno per le attenzioni che riceveva?!? Era la nipote del Kazekage, la figlia di due ninja molto amici dell’Hokage: era una persona di rilievo. Aveva tutte le attenzioni di questo mondo anche tra i suoi pari: aveva amiche ed amici, soprattutto amici maschi. Gelosia, rise mentalmente ripensando a quella parola così sgradevole. Una voce familiare attirò la sua attenzione: una ragazzina con i capelli turchini rideva mentre un gruppo di ragazzi più grandi le facevano il filo. Nessuno avrebbe mai creduto che quella kunoichi potesse avere solo dodici anni, chiunque gliene avrebbe dati almeno quattordici. Shara non era mai stata una guasta feste, ma una vocina dentro di lei la obbligò ad intervenire.

<< Scusate ragazzi >> disse con malizia facendosi spazio fra i ninja. La ragazzina la guardò torva sperando che i suoi occhi color glicine riuscissero a produrre un raggio laser per distruggere la kunoichi. Ma purtroppo il suo sguardo di fuco non scalfì minimamente Shara che anzi la afferrò per un braccio e la fece scendere dal muretto su cui se ne stava seduta.

<< Nara cosa ti prende?!? >> chiese stizzita la ragazza.

<< Vai ancora all’accademia Tia, e alcuni di loro sono anche maggiorenni.. >>

<< E allora? >>

<< I ragazzi a quell’età vogliono una cosa sola >>

<< E cosa ti dice che io non voglia la stessa cosa? >>

<< Tia!!! >> la sgridò scandalizzata la bionda. La ragazzina si divincolò dalla sua presa con un rapido movimento del polso. Ma la kunoichi fu più rapida nel riagguantarla per le spalle. Era gia arrabbiata di suo, figuriamoci dover fare anche la predica a quella piccola sciagurata.

<< Che ci fai qui?? Dovresti essere a casa! >>

<< Ero fuori con Gai-sensei >>

<< E dov’è?? Perché sai io non lo vedo! >>

<< Semplice >> rispose la ragazza dai lunghi capelli azzurri

<< L’ho seminato circa un’ora fa dicendogli che volevo andare a giocare con le bambole >>

Shara strabuzzò gli occhi.

<< Sono l’angelo di Konoha, mia cara Nara… La faccio in barba a chi mi pare! >>

La kunoichi stava stringendo i pugni cercando di far diventare quello che era un ghigno di rabbia in una specie di inquietante sorriso. Doveva mantenere i nervi saldi o l’avrebbe sicuramente riempita di botte questa volta. No, lei era superiore a quella piccola peste con il viso d’angelo.

<< Torna a casa Tia, che è meglio >> le consigliò Shara cercando di trattenersi dall’impulso di urlare.

<< Senti Nara, non sei la mia balia, ok?? Vai per la tua strada ed io vado per la mia >> rispose la ragazzina. Shara spalancò le palpebre di colpo, poi lentamente le rilassò e sorrise.

<< Mi hai convinto >>

<< Davvero?? >> chiese Tia mentre le sbrilluccicavano gli occhi per la felicità.

<< No >> rispose la kunoichi sfogando la sua energia repressa nel sarcasmo. Afferrò la ragazza dai capelli turchini e prese a trascinarsela dietro. Quella si dimenava come un pesce fuor d’acqua ed ogni tanto le mandava qualche sciagura. Ma la barriera mentale di Shara era già stata innalzata da un pezzo e quello che arrivava fino al suo cervello era un brusio incomprensibile. Vedendo che non riusciva ad opporsi alla kunoichi Tia sbuffò e smise di opporre resistenza.

Non le era mai piaciuta quella là, sempre al centro dell’attenzione con quella sua amichetta con gli occhi di cielo. Chika-qualcosa…… la figlia dell’Hokage insomma!

Certo il fatto che fosse più piccola rispetto a loro la escludeva automaticamente del gruppo e questo la mandava fuori dai gangheri.

Le altre sue compagne dell’accademia, i suoi coetanei non la soddisfavano minimamente: lei si sentiva abbastanza matura per una della sua età!

Aveva provato con le buone, ma non era mai riuscita ad inserirsi nella ristretta cerchia di ninja d’elite di cui tanto aspirava far parte.

<< Dove stiamo andando? >> domandò ad un tratto.

<< All’ospedale, ti scarico a tuo padre e me ne torno ai miei problemi >>

<< Evviva >> affermò Tia con finto entusiasmo.

Shara non era mai stata un tipo paziente; ma comprensivo quello si.

Si fermò di colpo e si girò verso la ragazzina.

<< Che c’è? >> borbottò quella. Aveva la pelle chiarissima, il fisico minuto e quelle labbra piccole e carnose le davano sempre un’aria imbronciata. Era evidentemente irritata ma in quel momento forse si sentì più imbarazzata che altro. Dopo tutto la stava fissando da qualche minuto e per di più come un investigatore fa con un criminale. Tia si portò timidamente un ciuffo di capelli da davanti al viso fino a dietro l’orecchio più vicino. Socchiuse gli occhi viola e strinse le spalle.

<< Pensavo… >> biascicò Shara ancora incredula all’idea di quello che stava per dire.

<< Si? >> chiese Tia con voce d’angelo.

<< Ti va di allenarti con me? >>

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Reika aprì la porta della stanza con la schiena facendo attenzione che il vassoio che aveva fra le mani non oscillasse troppo. Kuroi fece capolino timidamente ma la padrona con un semplice sguardo gli ordinò di starsene fuori ed il cucciolo ubbidì. Rivolse uno dei suoi sorrisi più sgargianti verso l’amica che se ne stava tutta pensosa sul suo letto d’ospedale. Ormai era d’abitudine per la kunoichi andare a farle visita per quell’ora e portarle il pranzo. La mora posò con cura il vassoio sul comodino che c’era alla destra del letto e con estrema delicatezza vi ci si sedette. Chikara da parte sua non mosse un solo muscolo, sembrava toppo assorta nel flusso dei suoi pensieri per accorgersi anche del suo ingresso nella stanza. Reika sorrise nuovamente cercando di attirare l’attenzione dell’amica iniziando a parlare.

<< Tuo cugino è proprio bravo sai?? Sai vede che è molto più allenato di me per quanto riguarda la tecnica… >>

La giovane fece una pausa e poi riprese.

<< Credo che mi dovrò impegnare sul serio la prossima volta che acconsentirò di allenarmi con lui, non voglio mica fare una figuraccia… A proposito, ti hanno detto tra quanto potrai uscire? >>

Chikara dischiuse un secondo le labbra e con grande sforzo rivolse i suoi occhi di cielo verso Reika.

<< Presto >>

<< Bene!! >> rispose entusiasta Reika. Ma la cosa non la rendeva per niente felice: era quasi una settimana che Chikara le rifilava la stessa risposta. Sincerante cominciava a dubitare che anche lei ne sapesse qualcosa…

<< Sto bene, non ti preoccupare >> sussurrò l’uzumaki cercando di rendere la sua voce più calda. Non voleva certo estraniarsi dal mondo, tanto meno dalle persone a cui teneva. Eppure sapeva che alla fine sarebbe stato quello il suo dovere: uscire dal quel mondo che tanto amava. Sentiva in cuor suo un desiderio profondo che la spingeva a ribellarsi a quell’amara convinzione ma quella forza era troppo flebile e fragile adesso… adesso che anche lei sapeva quello che si portava dentro. Non era una stupida, ma nemmeno una vigliacca; si sarebbe presa le sue responsabilità ed avrebbe fatto quello che si doveva fare. Anche strare chiusa in ospedale per dei mesi se era necessario ma non avrebbe mai detto addio a quel mondo. No, essere un ninja, lottare per il suo villaggio era tutto quello che più desiderava. Abbandonare tutti i suoi sogni sarebbe stato come morire e se quello era il prezzo da pagare allora tanto valeva…

<< Chii!! >>

La voce di Reika la riportò alla realtà.

<< Se mi stringi la mano così mi fai male >>

Chikara subito allentò la presa e rivolse uno sguardo timido ed impacciato verso la kunoichi.

<< Scusami >> mormorò.

<< Fa niente >> azzardò Reika sorridendo << Mangia adesso >>

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Il giovane Uchiha si stava dirigendo con passo veloce verso il palazzo dell’Hokage sicuro della decisione che aveva preso. Conosceva fin troppo bene Chikara; e quella settimana passata sempre con lei, se non nell’oretta in cui concedeva all’inuzuka di starle accanto, aveva capito una cosa: qualcosa era cambiato in Chikara. Qualcosa di talmente grande era riuscito a portargli via una parte di lei. La kunoichi era sempre la stessa esteriormente, malgrado il colorito cadaverico e lo sguardo perso. Ma c’era di più e lui lo sapeva. Qualcosa di diverso, di strano e di terrificante aleggiava in quella stanza ora più forte che mai. E lui doveva sapere cos’era. Suo padre lo sapeva, ne era certo, ma non gliel’avrebbe mai detto, se non sotto tortura. L’unico barlume di speranza era l’Hokage. Naruto era sempre stato un chiacchierone , un tipo gentile insomma, e sapeva quanto tenesse a sua figlia. Seigi sperò con tutto il cuore che il capo del villaggio non gli negasse il diritto di sapere cosa era accaduto nella foresta.

Era ormai vicino al suo obbiettivo: era stato tutto fin troppo facile e l’uchiha questo lo sapeva fin troppo bene.

<< Dove vai? >> chiese una voce a lui familiare.

<< Kakashi sensei >> biascicò Seigi mentre involontariamente tutto il corpo si irrigidì.

<< Ti ho chiesto dove stai andando >>

<< Dall’Hokage-sama >>

<< Poi chiedere a me quello che vuoi sapere >>

<< Mi dispiace ma… >>

<< Ma?? >>

<< Ma è una sorpresa!! >> strillò una voce angelica. Tia si mise prontamente fra l’uchiha ed il maestro.

<< Noi ninja dell’accademia abbiamo fatto una cosa per l’ Hokage e Seigi si era offerto per accompagnarmi come rappresentante di tutti i ragazzi >>

<< Non ne sapevo niente >> esclamò Kakashi inclinando appena la testa da una parte.

<< perché è una sorpresa Kakashi-sensei!! Mi sembrava di averlo già detto no? >>

Il sensei posò un secondo gli occhi su Seigi, poi su Tia che con i suoi occhi da cucciolo poteva riuscire ad intenerire chiunque.

<< Kakashi-sensei >> lo chiamò una terza voce.

<< Dimmi Shara >>

<< Il mastro Iruka la stava cercando per non so cosa, è qui fuori che la sta aspettando comunque >>

L’uomo anche se appena dubbioso lasciò stare i ragazzi e si allontanò sussurrando un " grazie " accennato.

L’uchiha si rivolse sollevato verso le due ragazze.

<< Cosa ci fate qui? >>

<< Lo prenderò come un grazie, visto che la sottoscritta ti ha appena salvato il cu.. >> ma la fese venne prontamente interrotta dalla kunoichi del clan Nara che tappò con un rapito gesto della mano la bocca alla ragazzina.

<< Abbiamo visto che correvi da questa parte tutto preoccupato e ti abbiamo seguito, poi abbiamo notato che eri in difficoltà con il sensei e quindi… >>

<< Grazie, ma posso cavarmela da solo adesso >> rispose Seigi tutto d’un fiato.

<< E’ no bello!! >> strillò Tia tutta indispettita dopo essersi liberata dalla salda presa di Shara.

<< Io non è che regalo favori a destra e a manca! Vorrei almeno sapere cosa vuoi fare di così importante dall’Hokage! >>

<< Si tratta di Chikara? >> chiese Shara socchiudendo appena i suoi occhi d’ambra. Un improvviso nodo tappò la gola del moro che riuscì soltanto ad annuire in tutta risposta.

<< Allora ti accompagno >> esclamò Shara con fermezza.

<< Non se ne parla >>

<< Guarda che è anche amica mia Seigi!! >>

<< questa è una cosa diversa, una cosa personale >> ribadì l’uchiha cercando mentalmente una via di fuga da quella discussione.

Sapeva di che cosa era capace la sua compagna di squadra. Una ragazza testarda, molto più di Chikara. Ma a differenza dell’uzumaki che non sapeva farsi valere in un’accanita discussione, almeno senza alzare la voce o arrivare alle mani, la giovane pupilla del clan Nara riusciva benissimo a rigirare il discorso a suo vantaggio. Una dote che anche suo padre aveva: un’intelligenza sopraffina mixata però al carattere forte e deciso della madre. Un cocktail micidiale racchiuso in una sola persona!

<< Chikara non mi ha mai nascosto nulla, conosco persino cose che tu non sai su di lei…… quindi se la domanda che credo vuoi porre all’Hokage-sama è solo personale posso accompagnarti! >>

<< Shara >>

<< Deduco quindi che mi stai raccontando delle balle uchiha, tutto per deviarmi dalla più ovvia conclusione.. >>

<< E sarebbe? >> chiese Tia non capendo una parola del ragionamento di Shara.

<< Facile: la domanda non è perché Chikara non può uscire dall’ospedale, ma cosa le impedisce di uscire? >>

<< Non capisco >> si lamenta la kunoichi tenendosi la testa tra le mani.

<< Ragiona Tia: perché si sta in ospedale? >>

<< Ma è ovvio perché si sta male!! >>

<< ma una male grave, un’influenza può benissimo essere curata nell’ambito domiciliare >>

<< e quindi? >>

<< Come sta Chikara? >>

<< ed io che cavolo ne so?? >> sbottò la ragazzina sentendosi ancora più confusa.

<< Non ha ne una ferita ne una linea di febbre >>

Tia strabuzzò gli occhi poi posò il suo sguardo su Seigi che intanto era già arrivato alla conclusione del ragionamento di Shara.

<< Adesso poniti l’ultima domanda Tia >>

La ragazzina si fermò un attimo a riflettere poi con timore rispose.

<< Se sta bene, cosa le impedisce di uscire dall’ospedale? >>

<< Bingo >> mormorò Shara mentre i suoi occhi d’ambra si illuminavano.

<< quindi Seigi, sbrighiamoci a risolvere quest’ultimo quesito e poi andiamocene prima che Kakashi-sensei scopra che lo abbiamo fregato! >>

Il moro fece spallucce ormai arreso all’idea che quelle due ragazze lo avrebbero seguito ed aprì la porta con decisione.

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Kon si diresse a grandi passi verso casa, mentre dietro di lui il sole stava già tramontando. Il cielo aveva assunto un colore rosso fuoco e tutto ciò aveva contribuito a dare al villaggio quel tocco di romanticismo stucchevole che tanto gli dava sui nervi. In fondo non era mai stato un tipo romantico, sensibile forse, ma il romanticismo non era proprio il suo forte. Forse da questo punto di vista assomigliava più a suo padre che a sua madre. D’altra parte però era un’artista, e da bravo artista avrebbe dovuto venerare quel sentimento così ispirante…

A complicare le cose poi era subentrato il fattore Asuma-Jiyu. Già, avere come compagni di squadra la " coppietta felice " di Konoha non era stato poi così d’aiuto. Aveva quasi finito per considerare vomitevole ogni dimostrazione d’affetto tra i due, e malgrado cercasse sempre di rimanere impassibile e di non rendere pubbliche le sue emozioni interiori non era riuscito in quell’intento. Si era accorto solo ultimamente che tutte le volte che sorprendeva i due a sbaciucchiarsi assumeva un’espressione contorta e gli angoli della sua bocca si tiravano verso il basso. Era un gesto così naturale che nemmeno era mai riuscito ad accorgersene!

Che Reika lo avesse mai notato?

Il ninja si fermò di colpo quando si rese conto della domanda che il suo cervello gli aveva appena sottoposto.

Cosa diavolo c’entrava adesso Reika??? Nel senso, gli importava veramente cosa pensasse la kunoichi a riguardo delle sue espressioni facciali più o meno piacevoli?

Era una cosa priva di senso. Non aveva mai fatto caso a quello che gli altri pensavano, figuriamoci chiedersi una cosa del genere su di una che conosceva a mala pena…

<< Konton >>

Il sentir pronunciare il suo nome completo lo fece quasi sobbalzare. Era persino pronto ad inventarsi una scusa per giustificarsi con sua madre ma quando si voltò al suo cuore mancò un battito.

<< Tutto ok? >> chiese Reika guardandolo in modo interrogativo.

Lo Yamanaka deglutì cercando di aprire la bocca almeno per respirare, poi le parole sarebbero uscite di conseguenza. Ma evidentemente il suo sistema nervoso era così in tilt che non riusciva a dare ordini precisi al resto del corpo. Kon riuscì non si sa come ad accennare un si con il capo.

<< No, sai… io… Ho sentito che parlavi da solo e poi mi è sembrato di sentire il mio nome >> biascicò lei arrossendo.

<< No >> rispose lui trattenendo per la seconda volta il respiro. Forse le cose che credeva di aver solo pensato non erano poi solo un frutto di un ragionamento mentale.

<< Ah… >> disse la ragazza in un sospiro. Si doveva essere immaginata che il ragazzo l’avesse chiamata. Si, certo, era palesemente ovvio. Ma allora perché se ne era uscita con quella patetica scusa per attaccare bottone??

Era stanca, certo, passare un ora con Chikara senza poterle dire ciò che provava, o solo pensava veramente, era decisamente demoralizzante e forse aveva solo sentito il bisogno di parlare con qualcuno. E guardacaso Kon era li..

Si, le cose non potevano che stare così…

<< Ehm, allora vai a casa? >> chiese avvicinandosi a lui.

Kon si irrigidì all’istante quando la distanza fra di loro si ridusse a poco meno di un metro.

<< Si >> rispose secco.

<< E… ti va se, insomma, tanto abitiamo abbastanza vicini, e poi… ma comunque io farei la stessa strada! Però se non vuoi, capisco >>

Kon non riuscì a trattenere un sorriso capendo che forse la kunoichi era più a disagio di lui. E per questa volta, non gli servì un libro per capire che forse, avrebbe dovuto aiutarla… almeno ad esprimersi senza dover esplodere per la vergogna.

<< Si, mi fa piacere se facciamo un pezzo di strada insieme >>

<< Ecco, forse così era più semplice da dire.. >> commentò lei abbozzando un sorriso tirato.

<< Forse >>

Reika non poté far a meno di notare il foglio che lo Yamanaka teneva in mano. Era uno spartito molto logoro e pieno di scarabocchi e di cancellaticci vari. Forse ci stava ancora lavorando ma la curiosità le impedì di farsi i fatti suoi.

<< Che cosa è? >> chiese facendo la finta tonta.

Kon abbassò lo sguardo quanto bastava per intravedere il foglio che gli spuntava dal pugno destro.

<< Nulla di che… >> rispose uccidendo l’entusiasmo di lei.

<< E’ uno spartito vero? >>

<< Si, ma è da finire… Mi manca ancora qualche nota qua e in la e la battuta centrale.. >>

<< Posso sentirlo? >> Domandò Reika facendo irrigidire di nuovo il ragazzo.

<< No!!! >>

<< Cioè… >> si corresse prima che la sua risposta categorica ferisse l’animo della ragazza.

<< Voglio prima finirlo, poi forse.. >>

<< ok, scusa >>

Kon si sentì morire quando percepì nella voce di Reika una lieve nota di dispiacere.

<< No, è colpa mia! E’ solo che.. Mi piacerebbe che tu lo sentissi solo quando sarà perfetto >>

La kunoichi sorrise dolcemente.

<< Allora me lo farei sentire Konton? >>

<< Kon >> la corresse lui << Chiamami solo Kon >>

<< Allora me lo farai sentire…. Kon? >>

<< Può darsi >> azzardò lui rivolgendo verso la giovane un sorriso malizioso. Reika però non reagì così bene a quel gesto. Arrossì di colpo e nascose gli occhi dentro la felpa grigia che si era tirata fin sopra il mento.

<< Io vado, a domani >> disse lui girando l’angolo e salutandola con la mano.

Reika ricambiò il saluto con un cenno della testa e tirò diritta per la sua strada.

Che diavolo le era preso?? Sconvolgersi così per un sorriso…

Era peggio di una bambina, e se ne vergognava. Da quando in qua parlare con un ragazzo le faceva questo effetto?

Certo con Seigi era diverso.. ma Seigi era Seigi!! Era il ragazzo per cui aveva una cotta sin da piccolissima, era il ninja per cui aveva un debole e quello che popolava la maggior parte delle sue fantasticherie. Eppure quell’immagine di Kon sorridente si era sostituita per un millesimo di secondo a quella del suo principe Uchiha.

<< Che stupida che sono >> si auto-rimproverò varcando la soglia di casa.

 

 

<< Che stupido che sono >> si auto-rimproverò varcando la soglia di casa.

Come poteva aver sorriso a quel modo a Reika? Si sentì avvampare tutto d’un tratto. Che si fosse preso una cotta per lei ormai gli era più che chiaro ma come poteva competere con l’Uchiha? Lui non aveva quegli occhi rossi scarlatti che facevano tanto impazzire le sue coetanee; ne tanto meno quell’aria da principe delle favole. Lui era solo Kon, il ragazzo silenzioso che leggeva quei libri assurdi e che aveva una passione per la musica in generale. Fra l’artista sciagurato ed il bello impossibile di sicuro Reika avrebbe scelto il secondo. Chiunque lo avrebbe fatto e questa convinzione lo trafisse come un pugnale può trafiggere la carne. Eppure si sentiva stranamente intontito e felice senza un motivo preciso. Gli veniva persino voglia di sorridere e di suonare… Che questa fosse l’ispirazione che cercava??

Kon, non lo sapeva; ma di certo ora sapeva che l’amore non lo disgustava più così tanto.

 

 

 

 

 

Fine capitolo……

 

*** Eccomi finalmente tornata dopo una lunghissima scomparsa da EFP e dopo una lunghissima pausa dal mio consueto lavoro di scrittura!! Che dire, cercherò di rimettermi in carreggiata e soprattutto di non farvi più aspettare così tanto per una fic!! ^______^

Grazie a tutti per i bellissimi commenti e scusate ancora per questo interminabile periodo di attesa!!! ***

Kissoni Shiida

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