Bad girls VS Bad boys.

di StewyT
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 5: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo. ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo. ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo. ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo. ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo capitolo. ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Capitolo. ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo capitolo. ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo capitolo. ***
Capitolo 19: *** Diciannovesimo capitolo. ***
Capitolo 20: *** Ventesimo capitolo. ***
Capitolo 21: *** Ventunesimo capitolo. ***
Capitolo 22: *** Ventiduesimo capitolo. ***
Capitolo 23: *** Ventitreesimo capitoli. ***
Capitolo 24: *** Ventiquattresimo Capitolo. ***
Capitolo 25: *** Venticinquesimo Capitolo. ***
Capitolo 26: *** Ventiseiesimo Capitolo. ***
Capitolo 27: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.
Prima domanda: Come è stato ritornare alla vita normale?
Separarsi da Dan è stata una cosa incredibilmente difficile per me.
Insomma, mi ero abituata a dormire stretta stretta tra le sue braccia, mi ero abituata alla colazione a letto – quando non toccava a me cucinare – e alle risate, per non parlare del buon risveglio al fianco di un Dio greco. E perchè le coccole? Oh mi ero decisamente abituata anche a quelle e al piacere che provavo ogni volta che Dan mi toccava. Sì, forse avevamo esagerato leggermente e sarebbe stato difficile disintossicarci l'un l'altro per riuscire a sopravvivere lontani per un anno, o quasi.
Quando ti avvicini così tanto ad una persona poi finisci per non riuscire a starle lontana, tanto da sentire dolore fisico anche solo a lasciarla per qualche ore.
Come avevo fatto con Dan? Non lo sapevo neanche io.
So solo che l'ultimo giorno, Dio mio, quello è stato uno dei migliori della mia vita, mettendo da parte Natale.
Eravamo stati tutto il santo giorno nudi tra le lenzuola e le mie mani non erano state affatto timide sul suo corpo; dovevo pur memorizzare ogni piccolo centimetro della sua pelle, perchè per i prossimi mesi avrei dovuto farne a meno. Non ero stata neanche timida nel farmi accarezzare e sfiorare dalle sue di mani: avevo bisogno di quel tocco così leggero e caldo!
Il nostro ultimo giorno assieme quindi, era voltavo via tra gemiti, sorrisi e piacere.
Nessun 'ultimo giorno' fu mai migliore!
Prossima domanda!
Quando i miei genitori hanno appreso la notizia di me e Dan?
Molto presto.
Non siamo riusciti a tenere molto a lungo il segreto, io e il mio bellissimo ragazzo, e così ci siamo ritrovati a baciarci nel bel mezzo del mio salotto quando due settimane dopo è venuto a trovarci con i suoi genitori.
Le nostre madri si sono guardate – a mia madre è caduto il bicchiere ricolmo di vino che aveva tra le mani – e io sono arrossita, allontanandomi quasi subito dopo da lui.
Inutile dire che i mostri hanno provato a tenerci lontani per tutto il maledetto fine settimana. Stronzi!
Ovviamente non ci sono riusciti. Insomma, gente, stiamo pur sempre parlando di Daniel Harrow, sommo Dio del sesso, dell'intelligenza, e della bellezza.
Così, grazie anche a Kate – che appena ha conosciuto Daniel lo ha ribattezzato Il dragone perchè, testuali parole 'il tatuaggio del dragone è in buona compagnia lì sotto, con l'amico Draghetto. Puah, tutt'altro che draghetto, sorella. Te li scegli bene eh!'. Che amica perversa! - siamo riusciti ad appartarci in una camera, in una casa abbandonata, e siamo riusciti finalmente a stare assieme.
Due settimane sono tante per due poveri giovani innamorati che hanno da parlare e fare molto altro.
Così, appresa la favolosa notizia del trasferimento di David ed Amy,che avevano deciso di andare a convivere in Spagna per poi sposarsi, un giorno, ci siamo catapultati uno sulle labbra dell'altro, prima che il mio cellulare iniziasse a squillare invano.
Dio mio, non fate sapere mai a vostra madre che avete un ragazzo.
Vi perseguiterà a vita!
E per quanto riguarda la vostra migliore amica....
Tranquille, anche se non le avete raccontato particolari dettagli intimi sul vostro ragazzo, arriverà comunque a delle conclusioni vere e porca merda, arriverà sicuramente a parlarvi del Dragone!
Cosa altro hanno fatto i nostri genitori?
Strano ma vero, siamo riusciti a convincerli - e Alleuluuuja! - ai miei è passata la paura di avere una figlia adolescente pronta ad infilarsi nel letto di qualcuno perchè Dan è un ottimo attore e ha un eccellente potere sui miei maledetti.
È riuscito a fargli credere che sono una ragazza dai sani principi, casta e pura e che lui non verrebbe mai a letto con me. Certo...
Il periodo più difficile senza Dan?
I primi due mesi, assolutamente.
Non poter più sentire il sapore delle sue labbra, il calore delle sue mani e il profumo della sua pelle mi ha davvero destabilizzato, tanto che non sono riuscita a studiare, né a fare altro, fino a quando mia madre esasperata non mi ha proposto un patto: 'Natale da sola con Dan e tutti i nostri amici in Montana in cambio della mia solita media e della mia solita attenzione'.
Patto accettato, ovviamente.
Sono riuscita a riprendermi in quasi tutte le materie e a superare la 'depressione' vivendo giorno dopo giorno, fino al 23 dicembre.
Santo subito chi ha inventato le ferie natalizie!
Il Falling Stars era chiuso per ferie, la città era bianca e fredda e la casetta era totalmente ricoperta dalla neve; un paesaggio idilliaco, se non fosse stato che non avevo assolutamente intenzione di restare lì a guardare niente che non fosse il fisico maestoso del mio ragazzo, mi sarei persa ad osservare il sole calare tra le montagne candide. Ovviamente volevo anche parlare con il mio ragazzo! Anche se parlare non era mai stato difficile per noi, farlo guardandoci negli occhi era molto meglio: parlare di un libro che avevo amato, e guardare i suoi occhi illuminarsi durante le mie spiegazioni era molto più emozionante e appagante.
«Dio, come mi sei mancata!».
Oh, quello era il paradiso. Le sue braccia e la sua voce e come diamine faceva a stare a petto nudo anche se fuori faceva meno cinquanta gradi?
«Non lo dire a me, stupido Dragone!»
«Stupido che?». Ero arrossita tremendamente: ottimo lavoro da deficiente!!
«Oh davvero ti interessa? Fammi entrare!». Entrata dentro, abbracciata dal calore della piccola casa dove era nato il nostro amore, tutto era migliorato incredibilmente. Non sentivo più il vuoto che avevo avuto dentro, né la tristezza; ero di nuovo felice.
«Dove sono gli altri?»
«Non ci sono. Mi dispiace ma passeremo il Natale solo noi due!»
«Cosa?» avevo ridacchiato e gli avevo dato un pizzicotto. «Vuoi approfittare di me, vero?»
«Oh, avanti, sei felice che io approfitti di te!» aveva detto lui ridendo a sua volta, mentre le sue braccia si stringevano attorno ai miei fianchi.
«Mhm.. potrei essere felice!»
«Potresti?» Oh oh, mai tentare Daniel Harrow!
«Diciamo di sì!» avevo sussurrato al suo orecchio, mentre le mie mani accarezzavano le sue braccia sode.
«Brenda così però mi aiuti poco a restare concentrato!»
«Su...cosa?» avevo soffiato al suo orecchio; io davvero avevo bisogno di baciarlo e accarezzarlo e stare stretta a lui, ma lui aveva qualcosa da farci fare: un imponente albero di Natale verde ci aspettava bello bello dove prima c'era il divano. Avevo ridacchiato e lo avevo abbracciato. Tempo prima, a telefono, gli avevo svelato che mi sarebbe piaciuto fare l'albero di Natale con lui.
«Allora? Felice?».
«Sei perfetto» avevo detto in risposta correndo verso lo scatolone degli addobbi.
«Dimmi, cosa desideri più per Natale, piccola casta e pura Brenda?»
«Te».
Una parola, tante tante tante possibilità.
Ovviamente il mio uomo perfetto mi aveva accontentata e zan zan, ci eravamo passati il giorno di Natale sotto le coperte.
«Buon Natale» mi aveva sussurrato Dan all'orecchio mentre una serie di brividi iniziava a salire lungo la mia schiena.
«Il nostro primo Natale assieme»
«E il migliore della tua vita!» aveva detto ridacchiando.
Io non capivo perché avesse quel ghigno maledetto e stronzo, ma lo capii poco dopo, quando infilai una mano sotto le coperte e vidi che sul petto di Dan c'era una bella coccarda. Era il regalo più bello che avessi mai ricevuto.
«E questo che vuol dire?»
«Mhm che dovrai scartarmi, se vuoi avermi!» aveva detto ridendo e io ero arrossita violentemente, scendendo velocemente dal letto.
«Dove vai?»
«Vengo subito, vado a prendere il tuo regalo!».
E così avevo fatto: mi ero lavata velocemente faccia e denti e mi ero infilata una specie di completino intimo - che Kate mi aveva costretta a comperare – e un pacco di biscotti al cioccolato; ero poi uscita fuori godendomi lo sguardo da pesce lesso sul viso di Daniel.
«Ma buon Natale anche a te, Daniel!» aveva detto lui mordendosi il labbro inferiore. «Oh, vieni qui, donna!».
E così, ovviamente senza oppormi, ero finita tra le sue braccia, pronta a farmi plasmare da lui come era successo tante altre volte.
Perchè sì, hanno ragione quando dicono che i primi periodi di una coppia vengono passati per lo più tutti sotto le coperte.
Mi sentivo quasi troppo fortunata a poter essere così tanto stretta a Dan!
Mentre le sue mani mi sfioravano e le sue labbra si posavano sul mio collo – rendendomi impossibile uscire fuori di casa senza una grande ed efficiente sciarpa – davvero mi sentivo in paradiso.
Oh mio Daniel!
Altro che Dragone, lui era un Dio.
«Bren?» Non mi chiamava spesso in quel modo, ma quando lo faceva stava per dirmi qualcosa di importante e così era anche in quel momento.
«Dimmelo» aveva sussurrato.
«Cosa?» avevo detto io in un gemito sommesso.
«Dimmi che mi ami».
No! Sapeva che non lo avrei fatto mai e poi mai.
Un Ti amo detto in quelle circostanze non mi sembrava qualcosa di vero. Insomma mentre si è in paradiso è una cosa ovvia ripetere Ti amo come se fosse un mantra, no?
«No» sussurrai prima di dargli un morso sulla spalla.
«Perchè?»
«No» dissi di nuovo lasciandomi trasportare da lui in cima alla montagna del paradiso.
Come volevasi dimostrare Dan dopo mi aveva chiesto un motivo a quel mio ostinatissimo no, e io non mi ero certo tirata indietro da dargli la mia risposta,seguita da un 'adesso posso dirtelo: ti amo!' e un bacio dolce e caldo.
Lo amavo, eccome se non lo amavo.
E il passo che avrei fatto di lì, a poco – trasferirmi da lui, per andare nella sua stessa università – lo confermava.


Ma quando tutto va alla meglio, si sa, deve sempre succedere qualcosa che ci sconvolge, se no non si chiamerebbe vita la nostra, no?


Angolino autrice.
Heilà! 
Avevo detto e ridetto che non sarei tornata con un continuo di 'Good girls love bad boys' e invece sono di nuovo qui.
Beh non riesco proprio a stare alla larga dai Drenda e dagli altri personaggi di questa storia!
Ehm so che non tutto il mondo di EFP ha letto la prima storia, quindi ho deciso di non legare questa proprio alla prima; insomma non conoscendola si può benissimamente leggere questa!
Novità? Ehm ce ne sono parecchie; prima di tutto vi devo avvisarei che i punti di vista non saranno più solo di Brenda, ma anche di Dan (e tadadadaaaaan!) Kat che finalmente si farà conoscere un po' di più! (Probabilmente ci sarà anche qualche capitolo dal punto di vista di Jake <3)[Voi che non li conoscete lo farete presto, lo giuro!].
Ho appena iniziato a scrivere questa storia quindi non sono sicura di tutto quello che succederà, e mi farebbe molto molto piacere sapere cosa vi aspettate da Dan e Brenda, se già li conoscete, o cosa vi aspettate ds questa storia se non conoscete nessuno.
(Detto questo voglio dirvi che non è solo colpa mia se ho ripreso a scrivere dei Drenda, ma colpa di una delle mie migliori amiche che mi ha tipo 'costretta' [non è vero, ti voglio bene <3] e cosa più importante mi ha aiutata a strutturare una trama.).
Sempre grazie mille per aver letto l'inizio, spero di avervi incuriositi e di leggere qualche vostra opinione.
So much love.
StewyT. 

 

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Capitolo 2
*** Primo capitolo. ***


Primo capitolo
«Kat devo andare. Sto per perdere il pullman»
«Il pullman! E il tuo dragone?»
«Quante volte ti ho detto di non chiamarlo così?» ridacchio, mantenendo il cellulare tra orecchio e spalla sinistri per rimettere la borsa sulla spalla destra.
Odio non avere sempre gli stessi orari di Dan e odio il fatto che lui non mi venga a prendere.
La vita in Montana è decisamente meno frenetica; oserei dire che la mia è diventata quasi una vita abitudinaria: una routine dolce e amorevole che non lascerei per niente al mondo.
Insomma! Chi lascerebbe un fantastico College con un ottimo corso su Shakespeare, uno meraviglioso su scrittura creativa e soprattutto un bellissimo fidanzato che ti viene a calmare prima di ogni esame? Nessuno.
«Bren? Bren? Che fine hai fatto?»
«Scusa, stavo mettendo su la maledetta cartella e fare il tutto con venti libri in mano non è cosa giusta. Il pullman. Cazzo. Cazzo. Cazzo. L'ho perso. Donna me la pagherai. Appena ci rivediamo ti uccido, maledetta!»
«Okay, sei esaurita»
«Oh, ma no!»
«Hai proprio bisogno della tua amica lì. Ci manca poco»
«Ci manca poco a...?»
«Adesso devi prendere il pullman te lo dico dopo»
«Stronza maledetta me lo hai fatto perdere quindi adesso parla!».
La sento ridacchiare e so per certo che in questo momento le si sono create due adorabile fossette ai lati delle labbra. Quanto mi manca il suo sorriso. Vederla in webcam non è per niente appagante e due mesi senza i suoi abbracci sono troppi.
«Che mese è?» chiede lei ancora ridendo.
«Febbraio...?»
«E quindi?» sbuffo. Mi fa venire il mal di testa, anche se il professore ci è già riuscito benissimo.
«E quindi che cazzo ne so! Parla, maledetta»
« Aprile più fotografia, più Kat, più corso prenotato appositamente in Montana. Risposta?»
«Porca merda!» sussurro e i libri mi cadono dalle braccia proprio nell'esatto momento in cui lei scoppia a ridere, e la macchina di Dan si avvicina al marciapiede. Io me lo sposo. Mi è venuto a prendere! Me lo sposo.
«Brenda? Sei viva?»
«Oh Gesù, Kat! Tra meno di due mesi ti rivedrò. Non ci credo, non ci credo!».
Lei ridacchia. «Mi manchi da morire.»
«Anche tu, Kat. Tanto.»
Dan scende dalla macchina e prende i libri che mi sono caduti da terra, mi sorride e poi mi attira a sé per lasciarmi un bacio all'angolo della bocca mentre parlo ancora con Kat.
Non riesco a trattenere un sorriso felice e in questo momento davvero non saprei dire se è di più per il bacio ricevuto, il passaggio oppure per l'arrivo di Kate, so solo che tutto sta andando così a gonfie vele che ho paura che il vento inizi a scarseggiare, perché è sempre così che succede.
«È arrivato il tuo dragone, mh?»
«Io lo sposo» dico ridendo e lei mi segue a ruota mentre Dan mi prende il cellulare di mano.
«Prima o poi mi spiegherete che vuol dire? Perchè mi chiamate dragone?»
«Proprio non ci arrivi, vero Dan?». Lo vedo sorridere, scuotere la testa e sbuffare un «No, non ci arrivo».
«Allora di grande hai solo il tatuaggio!» sento dire a Kat, e a quello proprio non trattengo una forte risata e vengo seguita subito da lei e Dan che inizia a scuotere la testa.
«Ti direi che posso dimostrarti che di grande non ho solo quello, ma sei la migliore amica della mia ragazza e no, non posso farlo!».
Sentirlo pronunciare la parola 'ragazza' mi mette sempre molta allegria; un brivido mi percorre la schiena e mi viene quasi voglia di ballare ogni volta.
«Tranquillo la tua ragazza, nonché mia migliore amica, ha confermato le mie parole!» lui ride e poi mi punta un dito contro, subito gli rubo il cellulare e soffocando delle risate provo a parlare.
«Maledetta non è vero. Fino a prova contraria parlo sempre bene del mio Dan»
«Sì, parli sempre bene del dragone!».
Dan scoppia a ridere: se continuiamo così capirà a cosa ci riferiamo,e addio 'privacy'.
«Okay, adesso basta parlare di draghi e draghini, devo andare, donna. Ci sentiamo più tardi. Salutami il piccoletto!»
«Kaaaaat!» mi lamento ridendo e lei risponde con un «Hey, non ho fatto niente!».
Mi farà morire dal ridere prima o poi.
«Devi spiegarmi questa storia, lo sai?».
Rido e scuoto la testa «è una cosa nostra, Dan. È come se venissi a chiederti di dirmi le porcate che dici con Jake!»
«Quindi lo ammetti! È qualcosa di perverso!»
«Oh, amore mio, non ti ho ancora ringraziato per essere venuto a prendermi» dico abbracciandolo e ridendo, al che lui mi da un pizzicotto su un fianco.
«Sei una stronza!» mi sussurra all'orecchio prima di avvicinarsi alle mie labbra per provocarmi, e poi scappare via.
«No, tu lo sei!».
La giornata è così soleggiata che se non fosse per l'aria gelida penserei di essere ad Agosto.
Quanti ricordi dal nostro primo agosto assieme!
Le litigate, i libri, il materasso scomodo, la piscina, gli obblighi.
Sorrido entrando in casa e togliendomi lentamente il cappotto; ho freddo.
«Allora, cosa facciamo di bello, piccola?».
Sbuffo e alzo i capelli in una coda disordinata.
«Non so cosa farai tu, ma io ho da mettere in ordine degli appunti e studiare, piccolo!»
«Diamine, come stai prendendo sul seri questo college!»
«Se non lo faccio i miei mi obbligano a tornare a casa, e tu non vuoi che la tua ragazza vada via, no?» ridacchio avvicinandomi a lui, per attaccarmi al suo collo e baciarlo lentamente. «Io non ho nessuna intenzione di andare via, quindi..»
«Non ti lascerei comunque andare via!» dice sorridendo sulle mie labbra.
«Quindi mi lasci andare a studiare. Avanti, sei un futuro ingegnere avrai anche tu qualcosa da fare!»
«Ho da sperimentare molte cosine con la mia ragazza!»
Scoppio a ridere quando Dan mi prende e mi trascina sul divano, ponendosi sopra di me.
«Eddai!» continuo a dire tra una risata e l'altra, mentre le sue mani si insinuano sotto la mia maglia e iniziano a farmi il solletico.
«Smettila!» urlo, ma lui continua a torturare il mio corpo che si contorce sotto le sue dita morbide.
Dovrei proprio lasciar perdere lo studio, in questo momento.
Insomma, Shakespeare potrebbe anche aspettare, non esce mica dalle pagine del libro; invece no, maledetto senso del dovere!
«Dan, davvero dieci minuti, il tempo di copiare gli appunti e possiamo fare tutto quello che vuoi, okay? Avanti!».
Dan sbuffa e si alza. «Poi non venire a dirmi che ti trascuro!»
«Oh, sai che non lo direi mai. Tu non mi trascuri, né io trascuro te» sussurro abbassandomi sulle sue labbra per sfiorarle in un tenero bacio.
«Ti adoro» dico sorridendo.
«E io ti amo»
Oh quanto è meraviglioso sentirselo dire; ogni volta mi si scioglie il cuore!
«Oh, meglio per te Daniel Harrow» gli faccio un occhiolino e mi siedo al tavolo rotondo.
Prendo il quaderno e inizio a sfogliarlo; maledetto corso di letteratura inglese.
Avrei dovuto fare medicina, ma no, ho deciso all'ultimo momento di laurearmi in letteratura perchè diventare un'editrice mi sembrava più logico per una come me che ama leggere e scrivere, ma adesso non sono più tanto convinta della mia scelta; forse l'ho fatto solo perché al collage di Dan il corso più interessante mi sembrava questo, dal momento che non c'era medicina.
Tre anni fa non mi sarei mai aspettata di cambiare i miei progetti e le mie decisioni per stare vicino ad un ragazzo, ma adesso non sono più la Brenda di prima, e in fondo per amore si fa tutto, no?
Copio con l'attenzione di un'amanuense tutti i geroglifici che ho scritto sul libro e su vari fogli sparsi, e mi viene da sorridere quando noto sul libro un 'Dan' affiancato da un cuoricino. Sono proprio proprio fusa!
«Cosa ti fa ridere tanto di Shakespeare?» alzo gli occhi dal quaderno e sorrido; non glielo dirò mica!
«Niente. Sono i personaggi di questa tragicommedia.»
«E sarebbero?» Dan si siede di fronte a me e mi sorride.
Mi ricorda quella volta in cui gli ho raccontato la trama di Colpa delle stelle, o quella volta in cui abbiamo iniziato a parlare dei nostri libri preferiti.
Non siamo cambiati così tanto, poi.
«Mi fa ridere Claudio. È talmente geloso e ossessivo che neanche si rende conto che Ero non potrebbe mai tradirlo.»
«Dovrei sapere di cosa parli?» Alza un sopracciglio e mi sorride; oh non farlo, mi distrai!
«Okay. Appena Claudio mette piede a Messina, si innamora di Ero, e inizia a corteggiarla fino a quando anche lei si innamora di lui e decidono di sposarsi. E fin qui tutto bene, ma arriva uno stronzo di nome Don John, e baaaam! Fa credere al povero Claudio che Ero è una poco di buono, ma lei non lo è! Lei ama Claudio più della sua vita, e quando lui inizia a trattarla male lei si sente morire, a tal punto da fingere con l'aiuto del padre proprio la sua morte, per venire riscattata dal brutto nome che ormai le avevano attribuito. Dopo diversi sotterfugi il padre di Ero, Leonato avendo scoperto che Ero è innocente, propone a Claudio di sposarsi con la nipote e lui acconsente, scoprendo che la donna che sta sposando è proprio Ero. E così vissero tutti felici e contenti! Ma Claudio resta comunque uno stronzo. Insomma, Dan! Tu crederesti alle parole di un farabutto?»
«Dipende» dice lui pensieroso.
«Da cosa?»
«Dalla mia donna. Se mi fido di lei.»
«E tu ti fidi di me?» chiedo mordendomi un labbro.
«Ciecamente» dice lui sorridendo sornione.
«Allora? Avresti creduto a quel deficiente?»
«Non lo so, Brendy»
«Daniel!»
«Okay, okay! Sarei stato diffidente nei tuoi confronti perché sapere che la mia donna va con un altro mi avrebbe destabilizzato, ma non gli avrei creduto subito come ha fatto lui, e se lo avessi fatto non ti avrei trattata nel modo schifoso in cui dici che si è comportato lui»
«Appunto. Tanto rumore per nulla» sospiro girandomi di nuovo verso i miei appunti.
«E tu?» Chiede lui. «Tu avresti creduto a lui o a me?»
«A te. Mi fido incredibilmente di te, e per credere che tu mi tradisca, devo vedertelo fare».
Dan annuisce e sorride, alzandosi.
«Comunque c'è un personaggio che ti somiglia incredibilmente qui dentro»
«Intendi dire che è perfetto come me?» dice ridendo.
«No, coglione, e idiota! È Benedetto. Non crede per niente nell'amore!»
«Oh, crimine!»
«Avanti, Dan. Non fare lo stupido»
«Brendy non credere nell'amore non è un reato»
«Sì, ma l'amore esiste. Prendi noi. Tu non ci credi in noi?».
Dan si abbassa verso di me e mi da un bacio a fior di labbra.
«Se non credessi in noi non ti direi che ti amo»
«Quindi adesso credi nell'amore»
«Ci ho sempre creduto un po', solo che ne avevo paura, e adesso non ne ho più» sussurra dandomi un altro bacio, al che io mi alzo e mi spingo di più verso di lui, per ricambiare. Mi stringo forte a lui, e le mie mani iniziano a vagare sulla sua schiena, mentre le mie labbra scendono sul suo collo. Amo baciare il suo collo e ancora di più amo quando lui bacia il mio.
«Ecco perché ti amo!» sussurro con voce roca; ho voglia di stringermi ancora di più a lui, possibile?
«E io devo andare a fare una doccia» dice ridendo.
«Oh, avanti Dan! Sei così debole?»
«Brenda anche solo guardarti mi comporta problemi di certo genere e dal momento che non puoi aiutarmi a risolverli perché ami più Shakespeare che me, io vado a rilassarmi!». Ride, e si toglie la maglia, buttandomela tra le mani.
Maledetto.
Inizia a camminare sinuosamente e lentamente verso le scale.
La sua schiena chiara è invitante come un foglio bianco per un artista.
Dio, quanto è bello.
Dan si sfila i pantaloni, una volta arrivato alle scale, e li lasci lì, poi si gira verso di me e mi sorride.
Tutto di lui mi attrae. Quel corpo muscoloso al punto giusto, chiaro e perfetto è tutto mio! Della Brenda grassottella e fangirl! Ancora non riesco a crederci.
E adesso potrei essere sotto la doccia ad accarezzare quel corpo!
Oh mio Dio, solo una pazza resterebbe qui.
Mi alzo velocemente, e iniziando a spogliarmi a mia volta mi avvio in bagno, dove l'acqua già si poggia delicatamente sul corpo caldo di Dan che ride non appena mi vede.
«E Shakespeare?»
«Oh lui non può farmi stare bene come sai fare tu, e poi può aspettare» dico sorridendo mentre l'acqua inizia a bagnare anche il mio di corpo.
Dan mi guarda come se non ci fosse niente di più bello al mondo, ed è la cosa che mi fa impazzire di lui -okay, una delle tante cose!-. Insomma, ogni donna dovrebbe essere guardata come succede a me. I suoi occhi diventano più luminosi quando osserva il mio corpo chiaro, quando la sua attenzione si sposta dalle mie labbra al mio seno, e non sembra per niente schifato quando dal mio seno si sposta al mio ventre abbastanza abbondante.
Non mi fa sentire sbagliata e non lo ha mai fatto; così si dovrebbero sentire tutte: apprezzate, amate, giuste.
Daniel mi attira a sé, e sorride tra i miei capelli.
«Quindi hai deciso di venire ad aiutarmi?»
«Mhm diciamo che ci aiuteremo a vicenda» sussurro al suo orecchio mentre le miei mani iniziano a vagare su tutto il suo corpo -e adesso lo conosco quasi a memoria!-.
«Mi piace l'idea. Mi piaci tu» sussurra prendendomi in braccio per poggiarmi al muro di piastrelle nere.
«Sicuro che non lo dici solo perché non hai niente di meglio?» dico ridacchiando; volevo scherzare, eppure la mia domanda è uscita così spontanea e vera. Lui scuote la testa e mi bacia una guancia.
«Tu sei il meglio» dichiara prima di baciarmi le labbra, e poi il collo, e le braccia, e il seno, e ogni centimetro della mia pelle.
La pelle che lui mi sta facendo amare.


Possibile che tutto possa cambiare in un secondo come se qualcuno avesse girato pagina e da una bellissima storia di amore fossimo passati ad una terribile sofferenza?
Io dico di no, ma la vita insegna sempre diversamente.



Spazio autrice.
Ma sssssalve gente, come va la vita?
Allora ho postato un nuovo capitolo e sono tanto tanto tanto in ansia, spero vivamente che possa piacervi e farvi capire il bellissmo rapporto che c'è tra Brenda e Dan, ma si sa, la vita è sempre tanto stronza...

Uhm siccome ho davvero pochi capitoli pronti, e non posto mai se non ho almeno tre capitoli già preparati, ho deciso che posterò - escluso eccezioni- ogni due settimane e sempre nel fine settimana, spero che per voi vada bene. (Magari quando la storia sarà più completa ne posterò uno a settimana).

Bene, detto questo...
Domani è S.Valentino, (zanzan!) quindi ho deciso bene di 'regalare' a tutte le povere piccole zitelle come me un 'bel' capitolo in cui vediamo all'azione un bellissimo Dan parecchio attivo...
Ma attenzione che dal prossimo aggiornamento cambierà qualcosina..
(Cosa succederà mai? :O Oh avanti è facile da scoprire!).
Ad ogni modo Felice giorno degli innamorati a tutte le lettrici innamorate per le zitelle acide come me....... tranquille, prima o poi avremo tutte un dragone!
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e grazie per aver letto :3

StewyT.

 

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Capitolo 3
*** Secondo capitolo. ***


Secondo capitolo.
Quando tutto va bene, qualcosa andrà male.
Lo dice la Legge di Murphy. Non mi credete? Googlatelo e troverete una lista infinita di corollari e citazioni che vi dimostrano che se una cosa può andare male, di sicuro qualcuno troverà il modo di farla andare così.
Insomma! Un toast imburrato su quanti lati può cadere?
Due: quello imburrato e quello secco.
Secondo voi, se cade, quale dei due lati si salverà?
Speriamo quello al burro, starete pensando, e invece no! A salvarsi è sempre quello secco e orribile, perché tutto quello che può andare male così andrà.
La filosofia di questa brava persona tanto negativa quanto idiota?
Sorridi, tanto domani andrà peggio.
E chi ci dice che non sia davvero così?


Prendo un altro biscotto dal pacco di Oreo che ho sulle gambe e annuisco a quello che mi sta dicendo Kat.
«Ho intenzione di andare a cercare una casa nelle vicinanze, Kat» dico masticando velocemente.
«Per me va bene»
«Intendi dire che non ci sono problemi se casa nostra sarà vicino a quella di Jake?».
La sento sbuffare; so che mi odia quando riprendo l'argomento, ma so quello che è successo in estate tra loro e muoio dalla curiosità di sapere anche altro.
Non voglio che nessuno dei due soffra, e mi sembra che entrambi stiano riuscendo a farlo alla grande!
Lei ignora la sua esistenza e lui ignora la sua.
Idioti.
«Non mi interessa, Bren. Davvero. Tra me e Jake è okay»
«Vi site più sentiti?» chiedo dando un altro morso al biscotto.
«No e non ho intenzione di sentirlo. Adesso capisco che è un tuo amico stretto, ma sono praticamente tua sorella, perché non stai a sentire me e ti plachi con questa storia?».
Alzo gli occhi al cielo come se lei potesse vedermi e annuisco.
«Okay, la smetto. Però prima o poi dovrete parlarvi, Kat. Abiterete a pochi minuti di distanza ed è praticamente il migliore amico del mio ragazzo. Come si fa?»
«Bren non abbiamo litigato o altro. Abbiamo solo fatto sesso prima che io partissi!» dichiara scocciata e mi sento tremendamente in colpa.
Dovrei smettere di asfissiarla con questa storia.
«Okay, la smetto» dichiaro sconfitta, nell'esatto momento in cui mi arriva un messaggio da uno sconosciuto.
«Kat aspetta un secondo. Mi è arrivato un messaggio» dico infastidita, al che lei annuisce.
Guardo il cellulare, sul quale compare una foto di Dan che cammina con una ragazza bionda. Okay, farei prima a dire con una modella, invece che descriverla.
Prendo un grosso respiro.
Insomma, ci sta solo camminando vicino; le sue mani sono a posto e gli occhi non sono rivolti verso di lei! Va tutto bene.
Come dice Hegel?
Anche se qualcosa può andare storto, non lo farà mai, e se lo farà sarà soltanto un momento di antitesi che verrà superato.
E mi dispiace, ma no. Io non ci credo; credo a Murphy!
Leggo il messaggio e resto a bocca aperta per qualche secondo.
«Attenzione, carina! Tieniti stretto il tuo ragazzo fino a quando potrai. In questa scuola ci sono molte gattine pronte a rubartelo.
Un'amica che sa che quella biondina lì lavora ad una tesi con lui!»
Un'amica? Non ho amiche al College!
Ma brava, Brenda! Dice una vocina nella mia testa.
Aiuto, sto impazzendo, ancora.
«Bren? Hey? Che succede? Rispondi!»
«Kat» sussurro mordendomi forte il labbro per non buttare il cellulare dalla finestra.
«Cosa succede? Cosa diceva quel messaggio?»
«Che devo stare attenta e devo tenermi Dan molto stretto perché al College molte gattine sono pronte a rubarmelo, e che la tipa che mi avvisa sa che Dan lavora ad una tesina di Ingegneria con una... modella!»
«Hey, hey» scatta subito lei come a volermi rassicurare.
«Porca merda» dico chiudendo gli occhi.
Io mi fido di lui, ma perché tenermi all'oscuro una cosa simile? Insomma, cosa sarebbe cambiato se mi avesse detto che stava lavorando con questa specie di barbie taglia quaranta e tette rifatte?
Non li capisco gli uomini.
«Bren, su! Non pensare subito al peggio. Conosci Dan»
«Appunto» sbuffo.
«Brenda non intendevo dire che.. Oddio!» dice lei quasi urlando. «Non pensare a male. Dan ci sta solo lavorando con quella»
«E allora perché cazzo non me l'ha detto?» dico nervosa, al che lei tace.
Sento aprire la porta, e Dan urlare un allegro 'Brendy sono a casa'. Brendy e un cazzo!
«È arrivato?» chiede lei timorosa.
«Ti chiamo più tardi se sono ancora viva. Non si sa mai che nello scannarlo mi avveleni!»
«Bren fai la brava!»
«Kat tra me è Dan è okay quasi quanto tra te e Jake, quindi tranquilla, okay?» sbotto acida prima di attaccare.
Okay, sono stata stronza, ma
a) sono tremendamente infuriata;
b) non mi va che Kat non mi parli delle sue cose più private.
«Hey» sussurra Dan sorridendomi. «Sei sempre a studiare!» indica il libro aperto sul divano e mi accarezza la testa.
«Come va?»
Non rispondo.
Dovrei sbollire per qualche secondo la rabbia, prima di parargli e mandarlo tipo affanculo!
«Brendy?» si siede al mio fianco e tira su i miei piedi posandoli sulle sue gambe, prima di guardarmi e sorridermi di nuovo.
Non mi tradisce, ne sono certa. Però perché mi mente dicendo che va a studiare da un amico, quando questo amico ha due tette grandi quanto le mie?
«Non potrebbe andare meglio» dichiaro innervosita, tirando indietro i piedi.
«È successo qualcosa?»
«Sì. Improvvisamente al tuo compagno di corso sono spuntati capelli biondi, occhi azzurri, fisico maestoso e tette. Come mai? Magia o chirurgia?».
Dan abbasso lo sguardo e sbuffa, poi si morde il labbro e mi guarda dritto negli occhi.
«Allora?» ripeto puntando lo sguardo, a mia volta, nel suo.
«Allora è stata donna dall'inizio»
«Mi tratti come una deficiente, okay. Adesso ti decidi a spiegarmi perché me lo hai tenuto nascosto?»
«Per questo!» dichiara.
«E questo sarebbe...?»
«Una fottuta scenata di gelosia che in questo momento non sarei proprio stato in grado di sopportare, Brenda!»
«Una scenata di gelosia? Dio mio! Mi hai mai vista gelosa? Non credo»
«Per me questa lo è»
«Daniel parlami chiaro e tondo. Cosa c'è che non va? Sei più distante in questi giorni; mi menti; ti vedi tutti i giorni con questa tipa; mi sembra di darti fastidio per ogni cosa. Cosa cazzo ti succede?» chiedo fredda, senza emozioni; sono diventata più o meno brava come lui a nasconderle.
«Niente»
«Okay è finita.»
«Qualche settimana fa avevi detto che avresti sempre creduto a me. Adesso non lo stai facendo» dice guardandomi attentamente.
«Perchè tu non parli! A cosa dovrei credere? Ai tuoi monosillabi? Daniel parlami»
«Brenda io non ce la faccio!»
«A fare cosa?»
«Non ce la faccio con questa cosa. Non sono bravo nelle relazioni. Due anni sono troppi, troppi! Non sono mai stato così tanto per una persona e adesso mi sento stretto. Ovunque io vada ci sei tu. Brenda di qui e Brenda di lì. Stasera usciamo? No, non posso perché non voglio lasciare la mia ragazza sola! Ti va di venire a letto con me? No, per soddisfare i miei piaceri ho la mia ragazza perché io amo la mia ragazza. Basta!» dice guardando il pavimento.
Non so perché, ma nell'esatto momento in cui dice queste parole, sento che qualcosa dentro si è rotto, è andato perso.
Il nostro rapporto si è distrutto, e quando una cosa viene distrutta è davvero difficile riprenderla.
«Io ti amo» dice come se bastasse a cancellare le parole sussurrate poco prima.
«Però davvero.. mi stai sempre attaccata ed è una cosa dolcissima! Io amo stare con te e amo venire a letto con te; nessuna mi ha mai fatto sentire come tu fai, ma non è una cosa per me!».
Annuisco e caccio indietro le lacrime. Mi alzo e lo guardo dall'alto, come se fossi superiore di lui.
«Mi dispiace di esserti stata così tanto di peso. Ti ricordo solo che sei stato tu ad invitarmi a vivere qui e che io, per stare con te, ho abbandonato i miei progetti, il mio futuro, la facoltà di medicina. Non voglio fartelo pesare, ma è così. Non ti ho costretto a fare niente.» prendo un respiro e lo guardo annuire.
«Non ho altro posto dove andare al momento, quindi non me ne andrò, ma sarà come se lo avessi fatto. Giuro che mi metto subito alla ricerca di un appartamento per togliere il disturbo quanto prima, o se proprio non lo trovo chiedo aiuto a Jake. Per quanto riguarda la nostra relazione credo che sia chiaro che puoi andartene affanculo. Da oggi in poi sei di nuovo libero, Daniel Harrow!».
Lui mi guarda, e si alza in fretta.
«Non voglio lasciarti» dichiara spiazzandomi. Non era un discorso di addio il suo.
«Io non ti ho tradita e ti amo, da morire. Non voglio lasciarti e non voglio che tu vada via, ma voglio i miei spazi!»
«Se darti i tuoi spazi vuol dire guardarti da lontano e non fare niente quando delle ragazze ci provano con te, mi dispiace ma non sono fatta per avere una relazione simile.»
«Non voglio nessuna che non sia tu!»
«Ah sì? Non mi sembrava dal tuo discorso, Daniel»
«Io ti amo, Brenda. Ma devi capirmi! Ero uno spirito libero»
«Stronzate!» urlo, poi però mi ricordo che mi sono promessa di non esplodere.
«Non lo sono e io adesso non sono più come prima. Non sono più libero. Tutto questo pesa, prima o poi.»
«E io voglio liberarti da questo peso.»
«Cristo santo. Brenda! Ascoltami. Non cogliere solo quello che ti interessa»
«Non mi interessa niente di quello che stai dicendo. Ho già preso la mia decisione».
Daniel sbuffa e mi si avvicina, stringendomi tra le braccia.
«La tua decisione è stata presa due anni fa. Hai deciso di stare al mio fianco e ci resterai anche adesso, perché mi ami!»
«Anche tu hai preso la tua decisione due anni fa. Sapevi come ero e sapevi come sarebbe stata questa relazione. Ti amo e tu ami me, okay, ma non può andare tutto così. Non può. Tu sei sfinito io lo sono a modo mio, quindi..»
«Non c'è un quindi. Io sono sfinito e tu lo sei e cosa? Troviamo una soluzione, Brenda. Ce la possiamo fare» sussurra a qualche centimetro dalle mie labbra, perché per lui è sempre stato tutto troppo semplice: ha sempre risolto tutto con un dolce e appassionante bacio, ma questa volta no.
Mi allontano e sbuffo.
«Ho bisogno di restare sola per un po'» dico mordendomi il labbro.
Lui annuisce e mi chiede scusa con quello sguardo blu liquido che proprio addio!
Prendo la borsa, il capottino e mi sbatto la porta alle spalle.
Lo sto odiando.
Prendo il cellulare e sfoglio tra i vari indirizzi salvati fino a quando non trovo quello che mi serviva.
Una casa poco distante da quella di Jake e Dan – che se non volessimo lasciarci sarebbe perfetta! - vicino al college. Sarebbe perfetta se fosse anche carina.
Mi avvio a piedi, fino a quando non arrivo fuori a questa casetta piccola.
Ha i mattoncini rossi e grandi finestre su ogni lato.
Prendo un grosso respiro e busso; ad aprirmi è una signora sulla cinquantina; è grassoccia ma ha un sorriso adorabile.
Mi invita ad entrare e io arrossendo leggermente la seguo nei cinquanta metri quadri che è la casa.
È piccola, è vero, ma è accogliente e pulita. Ha salotto e cucina assieme e una grossa scrivania dove sia io che Kat potremmo studiare; ha un bagno piccolo ma ben fornito e due camere da letto – dove a stento c'entrano letto matrimoniale e armadio – da usare solo per dormire.
L'affitto non è alto e la casa non è così male, quindi direi che potrebbe andare..
Inizio a scattare foto di ogni camera, con il permesso della padrona di casa, e ad inviarle a Kat. Okay che voglio andare via ad ogni costo da casa di Dan, soprattutto dopo la discussione, ma non dobbiamo accontentarci della prima casa che vediamo, e Kat mi fa capire chiaro e tondo che qui non ci verrebbe mai a vivere, anche se non capisco perché; così vado via dalla casa con un 'grazie mille per l'ospitalità e la gentilezza. Le faremo sapere quanto prima!' e non c'è frase che odi di più.
'Quanto prima'. Perchè non puoi dirmelo adesso, visto che sei certo che la risposta sia un colossale e bruttissimo no?
Che rabbia!
Prendo una sigaretta dalla borsa e l'accendo.
Avevo giurato di volerne fumare solo una, lo ricordo bene.
Faceva caldo, eravamo alla casa al lago, di lì a poco ci sarebbe stato il suo primo bacio. Il mio primo obbligo. La prima volta che avrei desiderato essere sua. Quella sera fu una delle più strane; io e Dan ci stavamo avvicinando sempre di più: eravamo sempre più amici e a lui piaceva essere mio amico.
Le cose si somigliano esageratamente a volte; allora fumavo e piangevo a causa del sospetto tradimento del mio ex ragazzo, Jim, mentre Dan mi era vicino, adesso fumo e piango a causa di Dan e chi mi è vicino? Come scorre in fretta il tempo. Quasi quanto una sigaretta. Il giorno prima dici di non voler fumare, e poi ti ritrovi ad accenderne una dopo l'altra come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ad ogni modo non dipendo dalle sigarette, né dalla nicotina né da altro; mi piacerebbe dire che sono un tipo di persona che non dipende da niente e nessuno, ma non posso; io dipendo da lui e dal suo amore e mi sa che andrò così ancora per molto.
Fumo per calmarmi quando sono davvero tanto nervosa o prima di un esame.
Voi non fatelo: Hazel Grace non sarebbe fiera di voi come ormai non lo sarebbe più di me.
Prendo un'altra boccata e sorrido; è esattamente come quella prima volta, solo che adesso so come non morire affogata.
Mi incammino con la sigaretta in una mano e il cellulare nell'altra verso il Falling stars. Quello è sempre uguale; non cambia, e neanche Jake cambia poi così tanto: stessi occhi profondo, stessi capelli biondi come il sole e stesso sorriso angelico. Una delle persone migliori che abbia mai conosciuto.
«Hey Brendy!» mi saluta da dietro il bancone, e poi mi viene in contro per abbracciarmi. «Come va?» mi chiede dandomi un pizzicotto.
«Dan mi ha mentito. Ho paura che potrebbe succedere qualcosa di brutto, Jake».
Lui mi guarda spaventato e mi invita a proseguire.
«Ti ha mentito? Su cosa?»
«Non studiava da un amico. Studiava da una amica. Lo sapevi?» dico provando a non piangere.
«Certo che sì.»
«Perchè diamine non me lo hai detto?» dico sbarrando gli occhi.
Lui scuote la testa e si avvia dietro al bancone.
«Come facevo a sapere che tu non ne fossi al corrente? Insomma... pensavo che..»
«Perchè secondo te lo ha fatto?» chiedo bevendo un sorso di cocacola che mi ha messo avanti.
«Lui cosa ti ha detto Brendy?»
«Che si sente soffocare.»
«Beh lo penso anche io.»
«Porca merda Jake non può sentirsi soffocare! Lui mi ha voluta qui. Non lo ho obbligato a niente»
«Lo so e lo sa anche lui. Ti ama, Brendy. Non devi preoccuparti. Non ti farà soffrire»
Mai parole furono più false, ma lui non lo sapeva.
Né io né lui sappiamo cosa succederà; probabilmente neanche Dan lo sa.


Torno a casa. Sono più o meno le undici e mezza e sono stanca morta.
Mi trascino su per le scale, e non mi meraviglio quando trovo anche la camera da letto vuota. Certo, non mi aspettavo che Dan stesse a casa e si facesse trovare al mio ritorno, ma sperare fa sempre bene, no?
Okay no; l'unica cosa che fa bene è fare un bagno e rilassante.
Prendo tutte le mie cose e mi trasferisco nella piccola stanza tiepida e ben illuminata. Riempio la vasca di acqua calda e nel frattempo mi spoglio lentamente. Proprio non riesco a smettere di pensare a Dan, a dove potrebbe essere adesso. Ho paura. Non solo di dove e con chi potrebbe essere. Ho paura di aver contribuito a rovinare tutto; eppure mi sento come se qualcosa dentro mi si fosse rotto. Mi manca come se ci fossimo lasciati e mi sento come se lui mi avesse tradita, il che effettivamente è vero, anche se non lo ha fatto fisicamente. Non voglio perderlo, ma non so come fare.
L'acqua mi accoglie gentilmente come ha sempre fatto, e l'odore dei frutti di bosco inebria i miei sensi, rilassandomi incredibilmente.
Poggio la testa sul bordo della vasca e chiudo gli occhi. I pensieri però non si spengono, anzi.
E se in questo momento Daniel fosse in camera di quella tipa? O da qualsiasi parte con lei? Non voglio che mi tradisca. Non voglio.
Mi squilla il cellulare e sbuffo. Che muoia squillando. Non ho intenzione di alzarmi, non per i prossimi dieci minuti.
Invece no. Il cellulare continua a squillare e mi esaurisce.
L'acqua man mano si è raffreddata, fino a diventare meno ospitale, e ho i nervi a fior di pelle.
Mi alzo e mi copro con l'accappatoio, per poi prendere il cellulare e rispondere.
«Come stai?»
«Ciao anche a te Kat.»
«Allora?»
«Male.»
Silenzio.
«Senti Kat scusa per come mi sono comportata oggi. Non volevo attaccare in quel modo e non volevo ferirti. È che.. ero nervosa per Dan e non mi va che tu mi nasconda le cose. Il tutto si è mischiato e mi conosci come sono quando divento così.»
«È tutto okay, Bren. Davvero».
Annuisco e tiro su col naso.
«Adesso mi spieghi cosa succede con Daniel?»
«Vorrei saperlo anche io» sussurro.
Silenzio, ancora.
Mi massaggio gli occhi e caccio indietro le lacrime perché mi sono scocciata di piangere.
«Studia con quella ragazza. Mi ha mentito. Ha detto che è pieno; è stanco della nostra relazione. Mi ama ma si sente in carcere»
«Che stronzo» sussurra lei. Io non posso fare altro che annuire. È uno stronzo.
«Voglio lasciarlo»
«Oh avanti, Bren. Non mentire a me e te stessa. Lo ami e lo hai già perdonato per quello che ti ha detto. Sai che non è la verità. I ragazzi sono stupidi»
«Pensavo che fosse diverso»
«Nessuno lo è»
«Lui lo era»
«Stronzante, Bren. Tutti i ragazzi ragionano con il cazzo, e anche il tuo Dragone lo fa. Avrà detto quelle parole senza neanche rifletterci su. Non puoi mandare a monte una relazione come la vostra solo per delle lettere messe assieme.»
«Okay, hai ragione, ma sono tremendamente arrabbiata con lui»
«E fai bene ad esserlo»
«Kat?»
«Eh?»
«Tu cosa faresti adesso?»
«Tienigli il muso per un po', ma poi smettila. Tutto si riaggiusterà»
«Kat mi sono sentita un disastro.»
«Non lo sei»
«Ti voglio bene»
«Lo so» sussurra ridacchiando.
«Ma sto congelando. Devo andare ad asciugarmi» dico, e attacco.
Ha ragione: tutto si riaggiusterà. Io tornerò a sentirmi come sempre e lui mi chiederà scusa per quello che ha detto; poi ci baceremo e pufff questa giornata non sarà esistita.


Prendo coperta e cuscino e scendo le scale lentamente, sistemando per bene il divano. Non ho intenzione di dormire al suo fianco, non questa notte.
Chiudo gli occhi, e sono così stanca che non ci metto molto ad addormentarmi, anche se non faccio che vedere ragazze nude e un drago. Che cosa orribile.
Sento Dan chiamarmi e poi accarezzarmi la fronte, e baciarmi a stampo; questo sogno è già più accettabile.
Salto, e lo spingo via, rendendomi conto che non era un sogno.
Lui è di fronte a me; i suoi occhi sono blu scuro e la pelle chiare e tesa.
«Mi stavi aspettando? Scusa non volevo fare così tardi»
«No» sussurro stropicciandomi gli occhi. Mi tiro a sedere e guardo l'orario.
L'una.
Cosa ha mai potuto fare fino a quest'ora?
«Cosa no...?»
«Non ti stavo aspettando» sussurro con voce roca.
«Ah no? Allora perché sei qui?» sorride come fa chi pensa di saperla lunga.
«Stavo dormendo»
«Sul divano e non sul nostro letto?»
«Non voglio dormire con te».
Daniel inarca un sopracciglio e il sorriso si spegne.
«Cosa succede?»
«Oh me lo chiedo anche io. Ti sei divertito con la tua compagna di corso?» dico acida. Mi alzo e mi avvicino alla cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
«Pensavo fossi stato chiaro. Tra noi non c'è niente, Brenda!»
«Non ti credo, okay? Adesso scusa, ma ho sonno. Ne riparliamo poi!».
Ritorno indietro, vicino al divano pronta a stendermi e tornare a fare brutti sogni, ma lui mi ferma. Sono a così pochi centimetri da lui che ancora una volta posso distinguere le pagliuzze più chiare e quelle più scure nei suoi occhi.
«Che cazzo stai facendo, Brenda!» sussurra.
«No, tu cosa cazzo stai facendo, Dan. Non provare a dare la colpa di tutto questo a me, mio caro»
«Brenda non esiste un 'tutto questo'. Come devo dirti che è tutto un tuo maledetto film?»
«Oh adesso creo anche filmini mentali! Beh dovrebbero darmi un Oscar per quello che ho sognato prima che arrivassi, allora.» dico tra i denti. Lui mi strattona ancora, e mi fissa.
«Io ti amo. Credimi»
«Tu mi hai mentito. Stai tornando quello di una volta e questa cosa mi distrugge. Non ti basto più e io non sono disposta a dividere il mio uomo con nessuno. Mi dispiace.»
«Io non voglio che te!»
«Tu mi hai mentito.»
«Ho sbagliato. Ho sbagliato» urla lui. «Perdonami. Perdonami ti prego.»
«Perchè?»
«Cosa?» chiede con voce flebile e sottile. Potrei piangere.
«Perchè lo hai fatto?»
«Sono un coglione» dice mordendosi l'interno della guancia. «Sono un maledetto coglione ma ti amo. Non voglio che andiamo a rotoli»
«Ci stiamo già andando. Guarda quello che ci sta succedendo. Tu mi distruggi con le parole e io piango. Scappo via e non so tu dove sia. Torno e sono sola. Mi sento un'intrusa in questa casa e nella tua vita. Neanche la prima volta che sono stata qui mi sono sentita in questo modo.»
«Ho fatto del mio meglio, lo giuro. Ho fatto il massimo per poter essere quello di cui hai bisogno»
«Evidentemente ci siamo sbagliati entrambi. Sbagliare è umano no?» sono sull'orlo di una forte crisi di nervi. Delle calde lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance.
«No» sussurra abbracciandomi. «No, Brenda. Non ci siamo sbagliati. Io ti amo» la sua voce è un riflesso della mia: sembra che stia per piangere.
«Penso che dovremmo andare a letto» dico stropicciandomi gli occhi.
«Lo penso anche io».
Daniel si avvicina ancora di più a me, e poggia le labbra sulle mie; sono così morbide e calde le sue. Mi lascio andare tra le sue braccia e lo stringo a mia volta.
Abbiamo bisogno l'un dell'altro. Ho bisogno di sentire le sue mani sul mio corpo e le sue labbra sulle mie. Quando mi sussurra con voce dolce che mi ama il mondo diventa un posto più felice. Devo fidarmi di lui.
Mi allontano leggermente e gli accarezzo una guancia.
«Buonanotte» sussurro dirigendomi ancora una volta verso il divano, ma lui mi trattiene ancora. «Brenda intendevo dire che devi venire nel nostro letto con me» marca la parola 'nostro' e conclude la frase con un sorrisino.
«Ho bisogno di te, ti prego.»
Guardo il blu dei suoi occhi e mi si scioglie il cuore.
«Okay» sussurro seguendolo.
La notte è tormentata. Buia. Piena di angoscia, ma sono tra le sue braccia.
Lui è ancora mio e io sono ancora sua.








Spazio autrice.
Salve gente, come va la vita?
Io sono stanca, stanca, stanca. Voglio ritirarmi su in'isola deserta con un libro il pc e la connessione internet. Addio!
Okay la smetto di dire cretinate e mi sbrigo!
Nel capitolo è successo un bel casino e non credete che tutto si sia risolto, anzi. Questo è solo l'inizio!
Vi do un piccolo spoiler dal prossimo capitolo: sarà un pov di Dan e se in questo avete compreso poco il suo comportamento... nel prossimo sarà peggio!

Adesso voglio esprvi un'idea che mi piacerebbe attuare con il vostro aiuto!
Ho riaperto un vecchio profilo facebook e mi farebbe piacere mettere spoiler e parlare della storia o di qualsiasi altra cosa vorrete, lì su.
(È questo --> 
https://www.facebook.com/Tere.Admin?fref=ts )
Ma arriviamo al punto: a cosa mi serve il vostro aiuto?
Mi piacerebbe fare una meeeeeeeega intervista ai protagonisti della storia e per farla servono le domande e puf entrate in scena voi!
Quindi... avete delle domande da fare? A chi? 
Adesso siamo solo all'inizio quindi è difficile, ma più avranti conoscerete tanti altri personaggi e magari vi verrà la curiosità di sapere di più di loro.
Fatemi sapere se l'idea vi piace e magari fatemi sapere anche se il capitolo è stato di vostro gradimento.
Grazie per aver letto!

StewyT.

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Capitolo 4
*** Terzo capitolo ***


Terzo capitolo.
Daniel's pov.
L'amore esiste.
Sono arrivato a capirlo abbastanza tardi, ma ci sono riuscito. L'importante non è tanto quando lo si fa, no?
Sono sempre stato dell'idea che se mai mi fossi innamorato sarebbe stato per sempre, un po' come per i miei genitori.
Ovviamente la vita non va sempre come ce lo aspettiamo; lo avevo capito a dodici anni. A quell'età – ma anche alla mia! - l'aspetto è tutto, e io in quel periodo ero l'opposto della bellezza.
Sono cresciuto e sono diventato quello che chiunque desidererebbe.
Chiunque compresa lei.
Brenda.
Quanto mi sono innamorato di lei!
Come un idiota mi sono fatto trascinare nel suo mondo di libri e amore, e mi sono perso nei meandri dei suoi occhi oro, nelle sue labbra inarcate sempre su un sorriso, nel suo seno sodo, nel suo fisico pieno e allo stesso tempo fragile.
Mi sono innamorato anche dei suoi difetti.
Ma sono un coglione. Un totale disastro, e sono riuscito a rovinare tutto per una misera bugia. Per una cretinata. Perchè mi sentivo in gabbia.
Avete presente quando da un momento all'altro vi sentite chiusi in una sfera e siete spinti e costretti in una routine che non sapevate di volere davvero?
Tipo un criceto nella sua gabbietta che gira costantemente sulla stessa ruota arancione. Beh io ci sono finito. Sono felice di Brenda, della nostra relazione, di tutto. La amo incredibilmente, davvero, ma non ne posso più.
Tutto da quando è venuta a vivere qui è peggiorato.
Non ho tempo libero. Non ho tempo per me. Non ho tempo per stare lontano da lei. È come se fossimo già sposati. Già in una gabbia di cui non vediamo l'ora di disfarci, e non volevo che arrivassimo a questo punto perché la nostra relazione era una delle cose più belle del modo. L'ottava meraviglia.
Dopo quella bugia tutto ha iniziato a precipitare.
Io e Brenda non ci siamo più capiti; abbiamo iniziato a litigare come non mai e questa volta non lo facevamo come quando lei era venuta da me in estate. Lei non si fida più di me; non mi ama più e non fa che farmelo capire.
Non facciamo l'amore da quindici giorni, e per me è un tempo infinito.
Mi manca il sapore e il profumo della sua pelle. Mi manca sentirmi stretto e amato da lei. È quasi doloroso non poterla baciare, mordere, godere con lei.
Mi manca e mi sento sempre più coglione.
«Hey, ci sei?» Alexia mi sventola avanti agli occhi la mano e mi sorride.
Ecco, lei non è bella come Brenda.
Ha i capelli biondi, gli occhi azzurri, i denti perfetti; un fisico mozzafiato e un seno prosperoso. È il prototipo di bellezza, ma non è la mia Brenda. Lei è intelligente, forte, decisa, stupenda.
«Sì.» sussurro scuotendo la testa come a voler cacciare dalla mente il pensiero delle lacrime sgorgate dagli occhi oro della mia bambina.
«Allora? Da me o da te?»
«Per.. cosa?»
«Daniel! Ma dove hai messo la testa?» dice stizzita. Gesticola. Come lei.
«Andiamo da me» sussurro frastornato.
«Come vuoi» ridacchia e si butta indietro i capelli.
Conosco le donne e so quando qualcuna ci prova con me.
Mi dispiace ammetterlo, ma Brenda aveva totalmente ragione: Alexia non vede l'ora di poter avvinghiarsi a me e gemere il mio nome.
Metto il giubbotto di pelle, prendo la borsa e mi avvio giù dalle scale di legno della nostra aula di ingegneria.
«Allora?» sussurro non sentendola arrivare; due secondi dopo zampetta al mio fianco scuotendo il culo a destra e sinistra.
Mi ero quasi dimenticato quanto le donne possano essere provocanti, quando lo vogliono.
Brenda non lo vuole mai. Lei non si sforza di esserlo. Anche solo quando parla mi provoca, ma penso sia un problema mio, più che suo. Lei magari neanche vuole farlo. Sono solo io che ogni volta che mi parla mi perdo a guardare le sue labbra e ad immaginare quello che potrebbero fare sul mio corpo.
Apro la macchina con il telecomandino nero e mi avvio verso la mia portiera: non aprirò di certo quella di questa specie di gatta morta che mi sta provocando ormai da un mese.
Dopo pochi secondi entra anche lei in macchina. Mi sorride e accavalla le gambe. Una donna con una gonna - corta come la sua – non dovrebbe mai accavallare le gambe; è così volgare.
«Allora su cosa dobbiamo concentrarci oggi?» chiedo mettendo in moto.
«In che senso?» domanda guardando verso i miei pantaloni.
Dio mio. Placate questa ragazza. Proprio non riesce a contenersi: giorno dopo giorno peggiora sempre di più.
«Nell'unico senso in cui possiamo concentrarci, Alexia. Cosa dobbiamo fare oggi?»
«Ah non lo so. Speravo che oggi potessimo conoscerci di più. Sai mancano cinque giorni alla presentazione e io ancora non so niente di te»
«Perchè il compito era la presentazione di un progetto, non di noi due» dichiaro infastidito.
«Oh avanti, Daniel si può sapere cosa ti prende?»
«Ho una ragazza»
«E quindi non puoi parlare con le altre?» dichiara infastidita.
«Non ti sto forse parlando?» alzo un sopracciglio e spingo di più sull'acceleratore, arrivando a centotrenta.
«Rallenta» comanda fredda. Carina lei. Pensa di poter comandare.
«Taci» sussurro correndo di più verso casa. Dobbiamo finire questo progetto e deve andare via. Non sopporto la sua voce. Potrebbe usare quelle labbra in cose molto più utili e produttive.
Parcheggio la macchina, scendo e aspetto che esca Alexia dalla macchina prima di chiuderla; nel frattempo apro la porta di casa e mi affaccio per sapere se c'è Brenda. Lo spero vivamente.
Dentro però non c'è nessuno, e la bionda se ne approfitta.
Si toglie il cappotto e sbottona la camicetta affermando di avere caldo.
Peccato che siamo ancora in inverno e faccia un freddo esagerato.
«Vuoi qualcosa da bere?»
«Cosa hai?» chiede ammiccando.
Gesù.
«Birra, acqua, caffè, cocacola...»
«Birra» dice sorridendo.
Prendo due birre dal frigo, le stappo e gliene do una, dopo di che mi avvio al divano, dove inizio a sfogliare un grosso tomo di Analisi2. Lei ovviamente mi raggiunge. Mi sembra così tanto una pantera che cerca la sua preda.
«È la tua ragazza?» chiede appoggiando il suo seno sul mio petto per spingersi a prendere una foto di me e Brenda. Ricordo esattamente quando l'abbiamo scattata: il natale scorso. Erano due mesi che non ci vedevamo e avevo una voglia matta di non fare altro che baciarla; a quanto pareva lei aveva lo stesso desiderio, così avevamo deciso di passare il Natale sotto le coperte e devo ammettere che mai Natale fu migliore. Era una cosa incredibile ricevere come regalo un morso qui e uno lì; qualche gemito e qualche sospiro e così tanto piacere. Quella foto! Dio che risate per scattarla. Brenda diceva di odiarmi; diceva che la sua faccia da 'dopo sesso' era evidente e che non voleva che qualcuno la vedesse. Io ovviamente l'avevo messa nel salotto di casa perché quella faccia era ancora più bella del solito; i suoi occhi liquidi, le labbra rosse sul sorriso bianco e le guanciotte colorate, sono la meraviglia.
Annuisco sorridendo.
«È la mia ragazza» sussurro spingendola leggermente più in là.
«Pensavo fosse più carina»
«Oh lei non è affatto carina. È semplicemente bellissima.» dichiaro.
Se mi sentisse adesso mi direbbe qualcosa come 'sei uno stronzo e sei di parte e hai bisogno di andare da un oculista'. L'unica che deve andare da un oculista è lei, che non riesce a vedere quanto sia fantastica.
La bionda sorride infastidita.
«Uhm allora che ne dici di parlare un po'?» sussurra al mio orecchio accarezzando il mio petto, prima di infilare la mano sotto la mia maglia blu.
«Direi di no» dico mordendomi il labbro.
«Passiamo ai fatti?» dice ridacchiando, e spinge la mano più in basso.
Mi ero dimenticato quanto fosse sfacciata una donna quando vuole a tutti i costi qualcosa.
Brenda non deve che chiedere; non deve ricorrere a questi 'mezzucci'.
«Daniel?» sussurra al mio orecchio scendendo a mordere piano il mio lobo destro. «Hey cosa hai?».
Niente. Non hai niente. Contieniti. Sei fidanzato.
«Ti sento un po' rigido. Dovresti rilassarti un po'!» mi sorride e si mette a cavalcioni su di me, prendendo a massaggiarmi il collo.
«Ecco, bravo, così. Bravo Daniel» sussurra prima che io la spinga più in là e mi alzi.
«La nostra ingegneria ci aspetta, Alexia.»
«Dio mio, sei una palla. Mi hanno detto che sapevi divertirti bene un tempo».
Deglutisco e mi mordo la lingua per non dire brutte cose.
«Daniel? Avanti, su. Solo una volta. Non dirò niente alla tua Bianca»
«Brenda» sussurro infastidito.
«Brenda, Bianca. Non mi interessa.»
Stringo forte i pugni. Il vecchio Dan sta risalendo. Sento sentire lungo la colonna vertebrale quella corrente che sentivo ogni volta che stavo per spogliare qualcuna per farci del semplice sesso, per divertirmi senza complicazioni.
Non era bello come fare l'amore, ma era liberatorio, forse di più, e divertente perché più pericoloso.
In questo momento è quello di cui ho bisogno.
Non posso più continuare a vivere come un uccellino in gabbia.
Mi sta distruggendo.
Con un colpo secco spingo tutto quello che c'è sul tavolo a terra, e ci spingo sopra Alexia che sorride soddisfatta.
La pantera ha catturato la sua preda, ma chi è tra i due la pantera?
Io.
Lei.
Le mani mi tremano e sono così dannatamente eccitato.
Strappo la sua camicetta, non ce la faccio a sbottonarla, e alzandola leggermente verso di me tolgo anche la gonna nera. Lei si spinge verso il mio bacino e mi trattengo; ingoio un urletto roco.
Le sue mani si poggiano sulle mie spalle e mi massaggia per qualche secondo prima di togliermi la maglia e graffiarmi. È il momento dei pantaloni. Li tolgo velocemente, e con loro anche le mutande.
Dovrei sentirmi a disagio, perché lei è un'estranea e io sono fidanzato, ma no.
Mi sento libero.
Sbottono il suo reggiseno, e sorrido, scendendo a dare un morso al suo capezzolo destro. Mi piace quando qualcuna chiama il mio nome con questa voce, anche se non è paragonabile alla sua.
Le tolgo le mutandine, e spingo il suo bacino verso il mio, al che lei mi chiama ancora e mi prega di muovermi.
Non sono cambiato: faccio ancora lo stesso effetto.
Inizio a dare morsi qui e lì sulla sua pelle: il seno, le spalle, i fianchi. Non sfioro mai le sue labbra; Dan non lo faceva mai.
Lei ansima il mio nome, ancora.
Poi tutto si infrange: la nuvoletta che avevo attorno e non mi permetteva di capire un cazzo è sfumata. Torno in me e mi accorgo dell'enorme stronzata che ho appena fatto.
«Brenda» sussurro. Sono sul punto di piangere.
«Alexia. Sono Alexia io» dice lei dandomi un pizzicotto.
«No, c'è Brenda» sussurro alzandomi velocemente.
Lei è sulla porta. Mi guarda con le lacrime agli occhi.
L'ho appena distrutta.
Mi sono appena distrutto.
Ho distrutto noi due.
Sono un coglione.




Angolo autrice.
Zan zan! Non mi uccidete, vi prego.
Uhm è la prima volta che scrivo dal punto di vista di Dan e mi sa che ve l'ho pure fatto odiare lol
Io continuo ad amarlo e so che in fondo lo farete anche voi <3
Io sono una femminista esagerata, penso che gli uomini siano stupidi e non accetterei mai un tradimento, ma... sbagliare è umano, vediamola così.
Cosa pensante che farà la nostra Brendina?

Vi lascio un piccolo spoiler, ma vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate anche perchè penso di aver combinato un guaio scrivendo dal punti di vista di Dan! Non so se mi è uscito bene.

Spoilerino.

«Dove vai, Jake!» lo richiamo.
«A dargli una lezione. Ma che cazzo gli sta succedendo?»
«No. No. Ti prego non mi interessa di lui. Ti prego, Jake. No.»
Mi asciugo le lacrime e prendo un respiro.
«Ho freddo e mi gira la testa. Sono due ore che sto sotto l'acqua. Ti prego, non pensiamo a lui» sussurro con voce tremante.
Lui mi guarda, e lasciando cadere l'ombrello mi abbraccia.


Regalatemi un Jake, vi prego.
Detto questo mi dileguo.
Spero di leggere le vostre 'impressioni e imprecazioni'.
Buon finesettimana :3
StewyT.

 

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Capitolo 5
*** Quarto capitolo. ***


Quarto capitolo.

L'amore finisce con il tradimento: è questa la cosa peggiore.

Apro la porta ma non avrei dovuto farlo. No.
Quello che mi trovo avanti è lo spettacolo peggiore di sempre.
Non avrei mai voluto vedere qualcosa di simile, davvero.
'Brenda'. Lo sento sussurrare. Al momento non vorrei fare altro che correre da lui e picchiarlo a sangue.
È nudo, completamente nudo, ed è steso su una ragazza, la ragazza che studiava con lui.
Lo odio.
Mi guarda con quegli occhi colpevoli che non avrei mai voluto vedere.
È avvinghiato a lei come se fosse l'unica cosa bella della sua vita; è tornato quello di sempre che faceva sesso solo per divertirsi. O forse è qualcosa in più che sesso? A dire il vero non mi interessa: vale uguale. Mi fa schifo nello stesso identico modo.
Daniel scende velocemente dal tavolo e si mette i pantaloni; la ragazza scende a sua volta e si copre velocemente con gonna e camicia, prima di prendere la sua giacca e scappare via.
Io nel frattempo sono immobile. Ferma come una statua. Mi sento ghiacciata. Morta.
Nell'ultimo periodo è peggiorato parecchio il nostro rapporto; non riuscivamo più a parlare ne a baciarci e stare vicini come una volta, me non pensavo che lui sarebbe arrivato a così tanto.
«Brenda» sussurra ancora e a me viene da vomitare; non voglio che pronunci ancora il mio nome. Mi fa schifo. La situazione, lui, tutto. Voglio solo scappare via.
«Come hai potuto?» sussurro deglutendo. Non voglio piangere: non si merita le mie lacrime.
«Io non so come sia potuto succedere» sussurra prendendosi la testa tra le mani.
«Non sai come sia potuto succedere? Mi avevi detto di fidarmi di te! Mi hai giurato e stragiurato che mi amavi. Mi AMAVI, Daniel» urlo guardandolo dritto negli occhi.
«Quanto dovevi amarmi per aver fatto una cosa simile eh? Sei la cosa peggiore che mi sia mai capitata. L'amore. Mi hai fatto odiare persino l'amore» urlo ancora una volta. Lui mi si avvicina, e prova a prendermi tra le braccia; per poco non piange.
«Ti prego, aspetta..»
«Cosa? Vuoi dirmi che non è come credo? Te la stavi scopando!» urlo. «E fino a ieri dicevi di amarmi. Ma sai cosa? Non sei capace di provare amore! Avevi ragione. Non sei fatto per amare ed essere amato».
Daniel si allontana leggermente da me e spinge la testa tra le mani.
Sta piangendo? Spero di no. Questo lo renderebbe ancora più schifoso ai miei occhi.
«Brenda» sussurra ancora come se fino ad adesso fosse stato in trance.
«Spero sia stata una delle migliori scopate della tua vita perché hai perso tutto oggi, Daniel Harrow. Mi fai schifo.».
Lui si avvicina, di nuovo, e a me viene voglia di urlare. Non voglio che mi tocchi. Non voglio neanche che mi guardi. Deve solo andare via. Lo spingo forte, e salgo velocemente in camera; mi sbatto la porta alle spalle – sperando che non mi segua – e riempio un borsone con tutti i vestiti presi a caso, spazzolino e beni necessari. Un secondo; mi prendo un secondo per guardare una foto sul comodino. Siamo stretti in un forte abbraccio, e sorridiamo; ricordo quel giorno: eravamo alla casa sul lago, c'erano tutti persino Kat e ci stavamo divertendo da morire. Obbligo o verità non mi era mai sembrato più divertente dal momento che non avevo niente da temere. L'obbligo che ci era toccato era abbracciarci forte e restare così fino a quando non sarebbe arrivato di nuovo il nostro turno, ed Amy ne aveva approfittato per scattarci una foto.
'Siete felici' disse per giustificarsi 'e amo vedere le coppie felici'.
Dan è riuscito a distruggere tutto questo.
Adesso non siamo più una coppia.
Adesso non siamo più felici.
Adesso devo solo dimenticarlo.
Mi asciugo una lacrima che senza volere mi sono lasciata scappare, ed esco dalla camera, scendo velocemente le scale e mi avvio alla porta, pronta – non proprio – a lasciarmi lui, le sue bugie e il suo finto amore alle spalle.
«Brenda» mi sento chiamare, e ricaccio di nuovo indietro le lacrime.
«Non osare chiamarmi, né toccarmi, né pensarmi ancora. Tu per me sei morto. Non voglio più vederti» dichiaro, e mi sbatto la porta alle spalle.
Solo quando sono fuori sento il mondo cadermi addosso; mi permetto di crollare, e scoppio in un mare di lacrime.
Sembra che il cielo sia in sintonia con il mio cuore spezzato e le mie lacrime: un mare immenso di pioggia inizia a scendere giù dal cielo e io ovviamente sono senza ombrello; senza casa, senza riparo e senza cuore.
Mi siedo sulle scale che portano alla camera da letto, e mi abbraccio.
Mi sento così persa, sola, vuota.
Sto sanguinando.
Non riesco a smettere di pensare al volto di Dan, alle sue labbra che poche ore prima pronunciavano un dolce 'ti amo'. È riuscito a tradirmi e non solo fisicamente. Ha tradito la mia fiducia. Non c'è più niente da dire. Ha rovinato tutto quello che eravamo riusciti a costruire in un misero secondo, per delle stupidissime paure. Aveva paura di impegnarsi. Poteva pensarci prima.
Prendo un grosso respiro e mi infilo le cuffiette. Ho bisogno di sbollire la rabbia e calmarmi, prima di fare qualsiasi altra cosa, prima di andare da qualsiasi altra parte. Come sempre gli Imagine Dragons sono lì a confortarmi.
Mi sembra che sappiano sempre perfettamente come mi sento. Quanta rabbia io abbia dentro.


I took a walk on a Saturday night
Fog in the air
Just to make my mind seem clear
Where do I go from here?
I see my breath pushing steam through the air
Shaking hands run through my hair
My fears, where do I go from here?
Is it my fault, is it my fault?
We’ve been missing each other

Oh, it's on the warmest night
It's in the brightest light
It's when the world is moving
Oh, it's in the faintest cry
It's in the lover's eye
Is when I need you most
And don't you know?


Potrebbe l'aria fresca aiutarmi a cacciare tutto dalla mente?
Sbuffo, e il mio respiro forma una nuvoletta bianca attorno ai miei occhi; quasi riesco a vedere Daniel che spinge la ragazza sul tavolo e poi la spoglia.
Chiudo gli occhi e scuoto la testa. Non devo pensarci. Ma come faccio?
Non capisco come tutto questo sia potuto succedere. Ho sbagliato anche io? Dove? Cosa ho fatto che non andava? Come abbiamo fatto a ridurci così e perderci?
Asciugo una lacrima, ma non serve a niente: due secondi dopo sto di nuovo piangendo.
Come farò io? Come farò quando avrò bisogno di lui?
Io ho già bisogno di lui.
E lui ha bisogno di me?
Lo odio.
Odio quegli occhi che mi hanno fatta innamorare, quelle labbra che mi rendevano sua prigioniera, i capelli morbidi che accarezzavo, il petto scolpito, il suo cuore. Lo odio perché ha distrutto la mia anima.
Mi ha spezzata in mille pezzi, e adesso chi li ricompone? Chi mi aiuta a rimettermi in piedi?
Ce la farò da sola perché non ho bisogno di lui, né delle sue labbra, né del suo amore.
Lui è la causa del mio dolore, non la sua cura.
Inizio a camminare senza una meta e mi piace che stia piovendo perchè le lacrime si confondono con la pioggia e se qualcuno mi chiedesse come sto in questo momento potrei dire 'a meraviglia'. Invece sto morendo lentamente dentro. Mi sento il cuore dilaniato. Un dolore mai provato. Quando è successo con Jim non è stato uguale; di lui non ero innamorata. Lui non era quel maledetto di Daniel.
Mi viene in mente solo una persona, mentre l'acqua continua a bagnarmi e rendermi più fragile. Ho freddo e l'unico che in questo momento potrebbe riscaldarmi è lui.
«Jake? Puoi venire qui?»
«Dove?» chiede lui spaventato.
«Sono quasi al falling stars»
«Arrivo» dichiara e attacca.
Chi trova un Jake trova un tesoro.
Cinque minuti dopo, come se fosse piovuto dal nulla – esattamente come la prima volta che lo avevo incontrato! - mi viene incontro Jake. Mi guarda stranito, con un sopracciglio alzato.
«Cosa succede?»
No. Non posso mentire.
«Ho lasciato Daniel»
«Cosa ha fatto?» chiede shockato.
«Mi ha tradita».
«Cristo!».
Lo sento pronunciare, e poi lo vedo andare dritto verso casa sua.
«Dove vai, Jake!» lo richiamo.
«A dargli una lezione. Ma che cazzo gli sta succedendo?»
«No. No. Ti prego non mi interessa di lui. Ti prego, Jake. No.»
Mi asciugo le lacrime e prendo un respiro.
«Ho freddo e mi gira la testa. Sono due ore che sto sotto l'acqua. Ti prego, non pensiamo a lui» sussurro con voce tremante.
Lui mi guarda, e lasciando cadere l'ombrello mi abbraccia.
«Vieni da me. Ci resterai fino a quando non verrà Kat, okay?».
Annuisco e gli sorrido.
«Dio! Menomale che il cosmo mi ha fatto incontrare te oggi» sussurro stringendomi tra le sue braccia.
«Tutto andrà bene, vedrai».
Davvero tutto può andare bene?
**********
 
Aveva ragione Jake. Una doccia calda mi avrebbe aiutata a calmarmi.
Ho smesso di piangere, ma la testa non ha smesso di girare.
Mi sento come su una giostra e l'acqua fredda mi è entrata nelle ossa.
Mi sento fragile e allo stesso tempo dura, come se il mio corpo si fosse trasformato nel corpo di un morto. Un morto che cammina.
L'amore può ridurre così? O forse è odio quello che provo?
Prendo un sorso di camomilla calda preparata da Jake e mi stendo sul divano; lui è al mio fianco e mi sorride, ma vedo che è preoccupato.
Dice che non è così che Dan si sarebbe comportato normalmente: ha qualcosa che non va.
Non mi interessa. Per me può anche morire, adesso.
Jake ficca una mano tra i miei capelli ed inizia ad accarezzarmi dolcemente, mentre pian piano cado nel dormiveglia.
Dormire fa stare così bene; è un po' come morire.
Non sei cosciente di quello che ti sta attorno e non ricordi il dolore; sei libera e tranquilla. Non vivi, semplicemente.
Dicono in tanti che scegliere di morire è difficile. Perchè vivere forse non lo è?
Beato chi c'è l'ha il coraggio di vivere davvero.
Il cellulare prende a squillare, ma non ho intenzione di alzarmi o rispondere o altro. Se fosse Daniel cosa gli direi? Niente. Non è lui.
Jake risponde e mi sento un po' in colpa per averlo fatto fare a lui: è Kat.
«Ciao Kat, sono Jake. Sì ho il cellulare di Brenda perché lei è qui da me» gli sento dire. La voce gli trema leggermente.
Non apro gli occhi e non mi applico ad ascoltare quello che dice Kat, posso immaginarlo dalle risposte di lui.
«Ha litigato con Dan. Sì, è ancora per quella ragazza. Lei li ha trovati nudi sul tavolo della cucina».
Mi viene da vomitare ad immaginare e rivedere di nuovo quella scena.
«È un pezzo di merda. Non capisco come abbia potuto farlo. Lui ama Brendina. Che vuol dire che siamo tutti così noi maschi? Oh avanti, Kat. Sarebbe come dire che voi donne siete tutte uguali a quella puttanella che ha sedotto Dan.»
Preferirei uccidermi piuttosto che essere come lei e so che lo stesso vale per la mia migliore amica.
«Non lo sto giustificando. Non voglio vederlo perché rischio di prenderlo a pugni, ma comunque voglio capirci di più. Se fosse stato in sè non lo avrebbe mai fatto. No, adesso sta dormendo, non posso passartela. Non vorrei svegliarla. Ha pianto molto, è stata sotto la pioggia per più di due ore e quando sono andato a prenderla era zuppa fradicia, penso che abbia un po' di febbre. Sì, okay. Tranquilla. Okay.».
Immagino la bionda fare milioni e milioni di raccomandazioni; sì, è da lei.
Qualcuno bussa alla porta e mi sale un moto di ansia. Se fosse Dan?
Ma no che non è lui. Adesso è libero, si è tolto un peso, figuriamoci se vorrebbe sapere come sto.
«Hanno bussato alla porta, devo andare. Sì. Se è lui.. Dio mio non so cosa gli faccio. Sì, hai ragione; non farò niente solo per Brendina. Mhmh okay. A presto».
No, no, no! Non alzarti, non aprire. Non lasciarmi qui non farlo. Niente. Jake si alza e si avvia alla porta dove qualcuno continua a bussare.
«È qui?» è la sua voce. È lui.
No, cuore, non battere. È quello stronzo. Stai soffrendo a causa sua.
«Non puoi vederla» dice Jake. È nervoso, come se qualcuno avesse appena ferito sua sorella e lui volesse proteggerla.
«E tu chi sei per dirmi cosa fare?»
«Cosa cazzo ti sta succedendo, Daniel! Non ti riconosco più. Perchè lo hai fatto?»
«Non sono problemi tuoi»
«Ma come fai a dirlo? Porca merda ti stai distruggendo. Perchè?»
«Non lo so, okay? Voglio solo vederla. Fammi entrare»
«No. Sta dormendo. È stata tutto il giorno a piangere sotto la pioggia e ha la febbre. Ha bisogno di riposare. Vai via» Dan o forse Jake sbatte un pugno sulla porta di legno.
«Io la amo, Jake»
«Come fai a dirlo, come? L'hai tradita, ancora! Sapevi che lei non tollera questa cosa. Sapevi che Jim lo aveva già fatto una volta. Che era già stata tradita dal suo ex! Perchè hai voluto distruggerla così? Io non ti riconosco. Non sei più l'uomo che lei ama. Non sei più il mio migliore amico, né quello di David ed Amy. Dovresti prenderti una pausa e riflettere sulla tua vita. La stai mandando a rotoli» dice Jake con voce roca.
Lo odio, ma mi dispiace sentire Dan scoppiare in lacrime, perché io lo amo ancora. Lo amerò sempre, probabilmente.
«Non ti voglio più vedere Dan. Non fino a quando non sarai tornato in te stesso» sussurra Jake e so quanto gli costi; Daniel fa parte della sua famiglia ormai.
«Mi dispiace» sussurra Dan, seguito poi da Jake che chiude la porta.
Dispiace anche a me.
Ma perché l'amore deve far soffrire così tanto?




Spazio autrice.
Heeeeeeey! Come va la vita? Passate bene queste due settimanune? :3
Allora forse mi odierete un pochino dopo questi capitoli ma sapete cosa? Amare significa distruggere ed essere amati significa essere distrutti. Cosa ci appizza? Boh. LOL
Okay sto tipo perdendo la testa, è il venerdì che mi fa questo effetto.
Vi lascio dicendo che non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate, e che vi ringrazio tanto per le recensioni e le visualizzazioni(?). Tanto amore.

StewyT.

Spoiler.

Come se il mio cuore non fosse stato spezzato e come se fuori quella porta non ci fosse il pericolo di incontrare il mio assassino?
Sono una causa persa, è questa la verità.
Valgo poco o niente per quello in cui mi sono trasformata a causa di una persona.
Ho sempre detto di essere forte, ma non lo sono. Sono una maledetta vigliacca.
Mi guardo allo specchio e mi viene voglia di spaccarlo.
Di cosa ho paura?
Di rivederlo. Con un'altra. Da solo. Di parlarci. Di tornare a vivere. Di uscire.
Non posso davvero andare avanti così.
Sono forte.
Mi allontano dallo specchio lanciandomi un sorrisino di sfida perché sì, sfidare sé stessi è la cosa più complicata che ci sia al mondo.


 

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo. ***


Quinto capitolo.
Non faccio altro che sentirmi dire 'non puoi andare avanti così'.
Jake me lo ripete tutti i santi giorni.
Kat uguale.
Amy mi chiama un giorno sì e uno no, e mi saluta con un 'so che sei ancora a piangere su quel divano. Alzati. Non puoi continuare in questo modo'.
Okay. Non posso farlo. È deleterio per la mia salute. Quindi cosa devo fare?
Alzarmi e comportarmi come se non fosse mai successo niente?
Come se il mio cuore non fosse stato spezzato e come se fuori quella porta non ci fosse il pericolo di incontrare il mio assassino?
Sono una causa persa, è questa la verità.
Valgo poco o niente per quello in cui mi sono trasformata a causa di una persona.
Ho sempre detto di essere forte, ma non lo sono. Sono una maledetta vigliacca.
Mi guardo allo specchio e mi viene voglia di spaccarlo.
Di cosa ho paura?
Di rivederlo. Con un'altra. Da solo. Di parlarci. Di tornare a vivere. Di uscire.
Non posso davvero andare avanti così.
Sono forte.
Mi allontano dallo specchio lanciandomi un sorrisino di sfida perché sì, sfidare sé stessi è la cosa più complicata che ci sia al mondo.
Mi vesto velocemente con le prime cose che trovo nell'armadio, lascio i capelli sciolti.
Sono un mostro ma non ho bisogno di piacere a nessuno.
Devo solo uscire. Devo sconfiggere la mia paura.
Non devo essere una causa persa in partenza.
Non devo deludere Jake, Kat, me stessa.
Cammino velocemente fino al Falling Stars, dove la musica fa da regina.
Sento già la voce degli Imagine Dragons uscire fuori dalle casse e urlare.
Sorrido tra me e me perché non pensavo che Jake fosse serio quando diceva che da un paio di sere metteva il loro disco, prima di aprire le danze.
Prendo un grosso respiro ed entro velocemente, così non posso tirarmi indietro.
Il locale è già quasi pieno; sono tutti seduti, chi a mangiare, chi a bere e parlare.
Mi prendo un secondo per guardarmi attorno e cercare lui.
Se ci fosse andrei via?
Probabilmente sì. Probabilmente no. Chi lo sa?
Fortunatamente non c'è, e non mi vedo costretta a dover scegliere tra l'affrontarlo e l'evitarlo, anche se sarebbe molto più ammissibile la seconda, dal momento che anche lui eviterebbe me.
Perchè è inutile negarlo: Daniel mi sta alla lontana così come io sto facendo con lui e il motivo della sua mancanza non è che da vedere nel completo disinteresse che ha dimostrato di provare per me.
Cosa prova se non disinteresse?
Amore certamente no.
Odio? Non gli ho fatto niente per farmi odiare.
Indifferenza. Non c'è altro sentimento che possa provare per me se non questo.
Anche se definirlo sentimento mi sembra un eufemismo. Non prova semplicemente niente per me. Sono stata l'esperimento fallito.
Prendo un altro respiro e poso il cappotto all'entrata per poi avviarmi verso Jake che non appena mi vede sorride felice.
«Finalmente esci da casa! Erano venti giorni che non respiravi aria pulita».
Venti giorni di merda.
«A tutto c'è un limite, uomo» dico ridacchiando.
Sono triste, esageratamente triste, ma indosso una maschera: quella di una Brenda normale, felice e spensierata come sempre.
«Menomale» dichiara sorridendo.
«Posso salire a darti una mano?»
«Cosa, vuoi bruciare delle uova?».
«Stronzo maledetto!» dico ridendo.
Le uova: il mio tormento.
Metto su un grembiule e salgo sul piccolo palchetto che divide baristi e clienti.
«Allora come va?» chiedo prendendo delle birre dal frigo.
«Mhm c'è molta gente» dichiara lui servendo una Capirinha.
«E gli Imagine Dragons» dico ridendo.
«In tuo onore!»
«Oh grazie!».
Poso dei bicchieri nella grossa lavastoviglie e preparo delle fette di pizza su dei piatti lucidi neri come la notte.
«Ho deciso di riprendere a scrivere e cantare. Ormai gli Ipnotic Dragons sono belli che scomparsi e amo cantare quindi..».
Sentirgli dire che gli Ipnotic sono ormai divisi mi porta una tristezza incredibile; mi manca il periodo in cui ci riunivamo tutte le sere e ascoltavo la loro deliziosa musica. Mi manca tutto così tanto.
«Brendina?»
«Scusa Jake. È che parlare degli Ipnotic mi rattrista un po'. Ad ogni modo dovresti scrivere, già».
Prendo un sospiro e mi avvicino a un ragazzo.
«Cosa ti porto?»
«Un Bloody Mary, grazie!».
Oh porco satana. Tutti a me capitano quelle che chiedono cose complicate.
«Tre di Vodka» dice subito Jake facendomi l'occhiolino.
«Eh?»
«Prendi un Tumbler. Mettici tre di Vodka, sei di succo di pomodoro».
Annuisco e prendo velocemente il bicchiere più altro che mi capiti a tiro; ci verso dentro della vodka e del succo di pomodoro. Ancora non mi spiego come possa la gente amare questo cocktail.
Guardo Jake in preda ad una crisi di panico e lui ridacchia.
«Succo di limone e salsa Worcester».
Mi abbasso in cerca della bottiglia di salsa Worcester e quando la trovo per poco non esulto dalla felicità; ne verso un po' nel bicchiere e poi ci spremo un paio di gocce di limone.
«Eh?»
«Ghiaccio, tabasco, sedano, sale e pepe».
«Ma che cazzo è sto coso?» dichiaro nervosa mentre cerco tutti gli ingredienti e li butto nel bicchiere.
Mischio tutto, ci metto una cannuccia, un rametto di sedano e lo do al ragazzo.
Basta. Non voglio lavorare mai più in un pub.
«Brava, donna!»
Attendo ansiosa il responso del mio lavoro; considerando che non faccio che bruciare uova mi accontenterei se il tipo non mi sputasse tutto in faccia, ma vedere che sorride e dice che è buono mi sconvolge totalmente.
«siete d'accordo?» chiedo a lui sotto voce; mi guarda come se fossi una pazza e poi scoppia a ridere. Come dagli torto!
«No. È davvero buono lo giuro!»
«No perché in questo periodo sono leggermente triste e il signorino sta facendo di tutto per aiutarmi» ridacchio e lui fa lo stesso. «Okay la smetto di annoiarti. Buona serata!».
Mi saluta a sua volta, ma resto con l'amaro in bocca. Avrei proprio bisogno di parlare davvero di come mi sento. Di tornare a quei discorsi filosofici che tanto placavano la mia mente e calmavano il mio spirito tormentato.
No, Brenda! Non puoi pensare di nuovo a lui, non puoi farlo!
Non lo faccio, infatti.
Forse sì.
Okay no. Sto pensano che potrei spingere tutte le mie domande e la mia voglia di parlare in un libro,come facevo un tempo.
Potrei (ri)leggere altro di Green o altri libri simili ai suoi, o potrei finire il libro su Shakespeare dal momento che mi servirebbe anche per una tesi.
Doveri: che cosa orribile.
«A cosa pensi?»
«A niente» dico sorridendo mentre servo un tramezzino ad un ragazzo dai capelli neri, sul quale, sbagliando, non mi soffermo molto.
«Sicura?» chiede Jake di rimando.
«No.»
«Allora parla» ripete.
«Stiamo lavorando»
«Oh non sei obbligata a farlo». Si ferma un secondo e mi guarda negli occhi. «Va dall'altra parte e sfogati come se fossi un comune barista» dice al che io scoppio a ridere.
«Non è niente di che. Semplicemente pensavo che dovrei tornare a leggere e riflettere come facevo un tempo. Amo sempre farlo, ma con l'inizio del college ho smesso di farlo come una volta e mi manca. D'altra parte avrei da finire un libro per una tesi. Dio la vita è così brutta».
Sbuffo e il ragazzo avanti a me sorride, al che io alzo un sopracciglio.
«Cosa ho detto che non va?»
«Niente» dichiara lasciando i soldi sul bancone per poi andare via e ancora una volta mi viene data la conferma ad una cosa: capisco sempre di meno gli uomini.
Tutti dicono che le donne sono difficili da capire; secondo me quelli complicati sono gli uomini. Sono stupidi e dannatamente impossibili.
Perchè non possono dire le cose? Perchè non possono parlare come mangiano?
Insomma che ci vorrebbe a dire la propria invece di sorridere come un coglione?
Che ci vorrebbe a parlare invece che far andare un'amicizia in pezzi?
Cosa c'è di complicato nel dialogare per salvare un rapporto?
Niente.
Ma loro sono così dannatamente stupidi e strafottenti!
Stiamo andando allo sfascio? Fa niente, prima o poi tutto si aggiusterà da solo.
E allora che cazzo respiri a fare? Tanto prima o poi muori.
E a sto punto pure meglio prima che poi.
Sorrido tra me e me; sono sempre la solita femminista è vero, ma gli uomini davvero hanno un cervello grande quanto una nocciolina, ed è pure un complimento!
Tra pensieri femministi, altri strani, bicchieri di qui e di lì, sorrisini falsi a destra e sinistra e parecchie bestemmie per dei cocktail impossibili, finalmente arriva l'ora di chiudere e Dio sia lodato!
Dovrebbero dare una medaglia ha chi ha deciso che alle tre del mattino è cosa buona e giusta svuotare un maledetto locale.
Nascondo per qualche minuto la faccia tra le mani, ma quando le tolgo tutto è ancora come prima. Ci sono ancora una ventina di bicchieri da lavare e piatti da posare, ma un'invitante fetta di torta al cioccolato mi chiama e la metto da parte: sarà mia dopo.
In un lavoro di squadra – ottimo! - finiamo di lavare i bicchieri in due secondi, e il bancone di un nero lucido torna a brillare; riesco quasi a vederci le mie occhiaie.
Jake mi sorride e passa dall'altra parte, mentre io frugo in frigo in cerca della mia bella fetta di torta che appena mi vede sembra farsi più invitante e appetibile; la metto fuori e trascino uno sgabello dietro al bancone per poi sedermici e guardare Jake negli occhi.
«Ora sei un cliente come un altro e io sono una barista come un'altra, esperienza esclusa. Cosa ti porto?» gli sorrido e mi giro per prendere la birra che già so che vuole.
«In realtà volevo un Cosmopolitan»
«Oh taci e bevi questa birra o ti strozzo» gli sorrido e prendo un pezzetto della torta che lascio scogliere sotto la lingua.
Adoro questo sapore dolce e morbido; mi ricorda le labbra di Dan.
Volente o nolente finisco sempre per pensare a lui. Maledetta me.
Mi lascio andare in uno sconsolato respiro; chi sa dove è adesso e perché non è venuto qui. Jake dice che ci manca da quando ci siamo lasciati; è forse perché non vuole vedermi e sa che questo è l'unico posto in cui potrei stare?
Dio mio. Tutto questo mi distrugge. Adesso vorrei vederlo spuntare da quella porta solo per due motivi: chiedergli perché e picchiarlo fino a farlo sanguinare.
Ovviamente però, se entrasse davvero non farei altro che prendere le mie cose e scappare via perché è davvero ancora presto per parlargli o anche solo rivederlo senza scoppiare in lacrime.
«Hai bisogno di parlare?» mi chiede Jake svegliandomi.
Scuoto la testa.
La risposta è sì, ma non voglio parlare di lui e in questo momento non ho altro per la testa.
«Tu?» dico con la bocca piena, al che lui mi sorride e scuote la testa.
Ora o mai più.
«Jake mi stai aiutando moltissimo, davvero, e non vorrei che tu ti arrabbiassi con me anche perché dopo sarei senza casa» scherzo per provare ad alleggerire la domanda che già so, odierà da morire.
«Sputa» mormora.
«Jake ecco... lei non mi ha detto niente di voi. So che avete fatto sesso una volta e non so altro, ma davvero non è per curiosità, è perché in dovere di.. ecco..» arrossisco e sbuffo, buttando la testa sul bancone; quando rialzo lo sguardo verso Jake lui mi guarda leggermente accigliato, è rosso in viso e ha una specie di sorriso imbarazzato molto molto sforzato: mi manderebbe con piacere affanculo adesso.
«Brendina cosa vuoi sapere?» sussurra, al che io scuoto la testa.
Cosa voglio sapere?
Boh.
«Cosa c'è tra voi!»
«E perché non lo chiedi alla tua migliore amica?» alza un sopracciglio e attende la mia risposta che non potrebbe essere diversa da «lo sto chiedendo al mio migliore amico!».
Jake scoppia a ridere e scuote la testa.
«Allora dirai questo anche quando lei verrà qui e litigheremo? Ti schiererai dalla parte del tuo migliore amico?»
«Litigherete?» chiedo di rimando.
Non voglio che succeda.
«Brenda allora... io non so cosa ci sia tra noi, okay?»
«È stata una scopata come un'altra per te?» domando schietta. Con lui non ho peli sulla lingua.
Il biondo resta in silenzio, abbassa gli occhi e sbuffa.
La risposta è sicuramente no e anche per Kat lui non è stato uno da una botta e via.
«Brenda non la conosco» sputa velocemente. Maledetto.
«E se ne avessi l'opportunità la conosceresti?»
«Ma che domande sono? Dio mio Bren!»
«Ti prego Jake» sussurro al che lui alza gli occhi e annuisce.
«Lo farei»
«Quindi ti piace!» esulto.
«Mi stai chiedendo se ci tornerei a letto? La risposta è assolutamente sì.»
Che stronzo!
Perchè i ragazzi devono aggirare sempre ogni cosa?
«Mi stai facendo queste domande perché Kat non la smette di fare sogni erotici su di me e non vede l'ora di venire qui per sbattermi in camera da letto e tenermi come ostaggio tipo per sempre..?».
Scoppio a ridere.
Un cretino, ecco cosa è questo ragazzo.
«Non azzardarti a dire che abbiamo parlato di queste cose» lo minaccio.
«E comunque no! Lei non mi parla per niente di te, ecco perché sospettavo che ci fosse qualcosa che volesse nascondermi ma a quanto pare no. Siete solo finti a letto, per sbaglio» dico con leggerezza, al che lui alza lo sguardo verso di me e ci giurerei c'è parecchia delusione in quegli occhi di oro.
«Lei ci considera uno sbaglio?»
«E c'è già il plurale! Siete già una coppia. Devo solo farvi mettere assieme» dico battendo allegramente le mani.
«Sei stronza» sbuffa lui «E non saremo mai una coppia; non è che siccome tu ci shippi o come cavolo si dice, noi dobbiamo stare assieme. Non è un libro questo» beve un sorso della sua birra e mi sfida con lo sguardo.
«Jake sono pronta a metterci la mano, anzi no, il braccio sul fuoco! Non appena verrà qui voi due finirete di nuovo in una camera da letto e farete altro sesso sfrenato e capirete di essere destinati l'un l'altro»
«E da quando si capisce questo facendo sesso?»
«Non tutti gli amori sono uguali» dichiaro.
Sono così saggia che neanche lui sa come ribattere! Uno a zero per Brendy!
Brendy. Il suo soprannome. Ancora mi fa strano pensare a me con quel nomignolo.
Ripenso alla frase detta poco prima e sorrido tra me e me; il nostro amore come è?
Ecco, è questo il guaio: io ancora ne parlo al presente. Per me ancora esiste questo amore e invece non dovrei proprio pensarla questa cosa.
È finito tutto. Ancora una volta sono costretta a ricordarmelo.
«Lo ami ancora?» mi chiede Jake.
Bella domanda. Risposta facile quanto difficile.
Ovvio che lo amo ancora.
«L'amore non finisce in venti giorni» dichiaro con voce rotta.
«Anche lui ti ama, ne sono certo». Scuoto la testa.
«Se mi avesse amata non avrebbe fatto quello» mi mordo forte un labbro.
«Non sa perché lo abbia fatto. Penso che il viverti costantemente, lo stare sempre con te, il futuro beh.. penso che lo abbiano spaventato un po'. Ha indubbiamente sbagliato, ma se è ancora quello che conosco sta soffrendo come un cane»
«Non distruggi qualcuno solo perché sei spaventato Jake. Davvero io non riesco a capire come lui abbia potuto pensare che tradendomi si sarebbe risolto qualcosa»
«È qui il bello, Brendina: lui non ha pensato. Non voglio assolutamente giustificarlo, sia chiaro, ma quando noi ragazzi abbiamo qualche problema grande proviamo in tutti i modi a non pensarci e avere avanti una bella ragazza che ti provoca spesso può sembrare il modo migliore per lasciarti indietro tutto»
«E ha lasciato indietro anche me».
Jake annuisce e mi accarezza una guancia; evidentemente si notano parecchio i miei occhi lucidi e la mia voglia di piangere; reprimo le lacrime sbattendo un paio di volte gli occhi e poi ripunto lo sguardo nel suo.
«L'unica cosa che proprio non capisco è perché lui stia così bene. Io sto soffrendo come un cane e invece per lui sembro non essere mai esistita; un perché ci deve essere e io lo vedo solo in un suo completo disinteresse nei miei confronti».
Jake deglutisce e mi guarda dritto. Mi sbaglio?
«Credimi, Brendy, lo conosco molto bene e... lui non fa altro che pensarti, solo che sa che tu non vuoi neanche sentire nominare il suo nome, quindi si tiene alla larga da te cercando un modo per perdonarsi e farsi perdonare da te»
«Modo che non esiste» sussurro.
«Stai a vedere, riuscirà a farsi perdonare»
«Mi stai mettendo in dubbio?»
«Sto mettendo in dubbio la tua forza e la tua freddezza, sì. Ti conosco abbastanza da sapere che se in questo preciso istante venisse qui e provasse a spiegarti la sua versione dei fatti litighereste come dei matti, tu te ne usciresti con qualche frase filosofica di un libro, di Shakespeare o degli Imagine Dragons, litighereste ancora, e poi vi bacereste perché vi amate e Brenda quando due persone si amano neanche il destino riesce a dividerle»
«Gli errori umani ci riescono, Jake» sbuffo coprendo per un secondo il viso con le mani.
«Ad ogni modo non ce la farei a perdonarlo. Lo amo e probabilmente lo amerò ancora per molto, ma non riuscirei a stare con lui. Come potrei baciare un uomo che ha baciato un'altra? Come potrei andare a letto con lui sapendo che quello che fa provare a me lo ha fatto provare a un'altra? Sapendo che mentre raggiungeva l'apice con lei sussurrava le stesse parole che diceva a me? Jake non si può. Neanche l'amore più forte riesce a perdonare sbagli simili»
«Brenda, Daniel aveva già fatto tutto questo prima di stare con te, quindi sei già riuscita a stare con lui anche se già era stato a letto con un'altra, era arrivato all'apice con un'altra...».
Annuisco.
Okay, è vero, Daniel era già stato a letto con molte prima di diventare mio, ma un conto è pensare a quello che lui prima era, e un conto sarebbe pensare che il mio uomo ha fatto quello che faceva Daniel.
Sarebbe ancora uguale ogni suo bacio?
Riuscirei a sfiorare la pelle toccata da un'altra?
Forse sì, ma è molto più probabile un bel no.
«Jake sai cosa?»
Jake scuote la testa e mi guarda attentamente.
«Non me ne frega niente. Vorrei sapere il perché, okay, ma non lo saprò mai e non mi resta altro che andare avanti. Lasciarmi Daniel, la nostra storia, i pianti e i sorrisi alle spalle. Non è stata altro che un'esperienza che a modo suo mi ha cambiata e fatta crescere. Dan è fuori dalla mia vita adesso e io ho il dovere di andare avanti.»
Mai parole furono più false, fredde e amare in bocca mia.
Jake se ne accorge, e come un rassegnato si limita ad annuire a cose che neanche io credo.
Mi sto mentendo?
Assolutamente sì.
Odio mentire?
Anche.
Il problema più grande e la faccenda che lo rende ancora più grave è che sto mentendo a me stessa e questo non va bene.
L'ho fatto solo un'altra volta in vita mia ed era sempre per Daniel.
Tutto questo può voler dire solo che: Daniel non mi fa bene come credevo e il suo amore non mi rende felice come dovrebbe; non mi fa stare in pace con me stessa.
Questo sarà un lungo lungo lungo periodo e nei lunghi periodi non si fa altro che riflettere, deprimersi, cercare soluzioni che non arriveranno mai perché la vera questione è che non ci sono soluzioni all'amore.


Spazio autrice.
Allora bella gente come va? Sorprese di vedermi postare già ora? Beh anche se non ho scritto molto, in questi giorni, ho pensatoche domenica è Pasqua e dal momento che non posso regalare ad oguna di voi un uovo di Pasqua dovevo accontentarmi di un capitolo, quindi eccodi qui :3
Uhm non ricordo molto di quando l'ho scritto, ma una cosa la ricordo bene: ho pianto. Mi ha fatto tanto male scrivere di una Brendy così triste, ma allo stesso tempo mi ha fatto bene scrivere di una ragazza che nonostante quello che le è successo riesce ad andare avanti e diventare più forte di prima; ogni esperienza ti fortifica e ovviamente anche la mia piccolina uscirà da questa storia tanto fortificata, il dilemma è: Uscirà da questa storia ancora al fianco di Dan? Oh non lo so ancora neanche io. Voi cosa ne pensate?
Fatemi sapere, e fatemi sapere anche se vi è piaciuto il capitolo!
Grazie mille per aver letto e per essermi sempre vicine, seguendo anche questa storia, significa molto per me. Vi adoro tutte (anche le lettrici silenziose)!
Nada, vado via. Felice Pasqua a tutte e mi raccomando, mangiate tanto!

StewyT.

Spoiler.

Qualcuno bussa alla porta e per un secondo, un solo piccolo attimo, mi viene in mente che magari questo è tutto un incubo; sto solo sognando e non ho mai tradito l'amore della mia vita, lei non mi odia e non è andata via, Jake non mi detesta. Ma no, non può essere tutto così semplice.
Continuano a bussare e io non ho la forza di alzarmi.
E se fosse lui? Se fosse il mio migliore amico che mi ha perdonato?
E se fosse lei? Se fosse la donna che amo che è venuta a dirmi che non mi odia e che anche se ci vorrà molto potrei fare qualcosa per farmi perdonare?
Sono uno stupido illuso e malato; non è nessuno dei due.
«Un attimo» sbuffo quando suonano per la quinta volta il campanello; mi alzo lentamente dal divano, mi massaggio le tempie per un secondo e vado ad aprire.
Se non lo avessi mai fatto forse sarebbe andato ancora tutto peggio, ma l'aver aperto la porta mi ha comportato non pochi altri problemi.
Non posso  neanche immaginare chi sia, o forse posso solo sperare chi non sia.
Avete mai visto un uragano?
La persona che mi trovo avanti quando si arrabbia è molto peggio.

Allora, chi pensate che sia questa persona? :3



 

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


Settimo capitolo.
Daniel's pov.
Mi manca.
È l'unica cosa che riesco a pensare da quando esattamente un mese fa è andata via; non faccio altro dal mattino alla sera. Resto qui, immobile a fissare il soffitto bianco e sterile e a pensare quanto sia stato sciocco, stronzo, vuoto, inutile, vile.
Ho sbagliato e a tutto questo non c'è rimedio.
Potrò sembrare eccessivo e stupido; una femminuccia travestita da ragazzo e a dire il vero non me ne frega un cazzo – lei mi ha insegnato a non fregarmene di quello che la gente pensa, perché anche se ho sempre fatto il menefreghista ho dato ascolto di continuo alle parole altrui –. Non mi interessa sembrare, in questo momento.
Mi sento un involucro vuoto. L'ombra di me stesso; del ragazzo che Brenda amava e Jake adorava. Adesso sono il ragazzo che Brenda odia e Jake non considera.
Ho sempre avuto bisogno di poche persone nella mia vita, e loro due erano diventati fondamentali. Mi sento perso senza di loro.
Perso, triste, solo, e si sa, la solitudine non tutti riescono a sopportarla; bisogna essere forti e io ora non lo sono per niente: posso far finta di essere quello di sempre, uscire, andare a divertirmi, fare dello schifoso e vano sesso con qualcuna, eppure resterei sempre solo e debole perché la mia forza era diventata lei.
Come mi sono ridotto così?
Mi asciugo gli occhi, che inevitabilmente si bagnano spesso in questo periodo, e provo ad alzarmi ma i residui della sbornia ci sono ancora tutti; cervello annebbiato, mal di testa, vomito, depressione, pochi ricordi della sera precedente.
Cosa ho fatto a parte rimpiangere una delle tante foto sul comodino?
Mi do un pizzicotto e riesco a concentrarmi e vedere dei vari flash di ieri, come se fossi in un cinema e la mia vita fosse diventata improvvisamente un curioso film.
Ricordo di essermi messo le prime cose che ho trovato – non avevo intenzione di essere bello o sexy o quanto altro; avevo finito tutto l'alcool e l'unico modo per averne altro era uscire – di aver preso le chiavi della macchina ed essere scappato fuori, così come aveva fatto Brenda esattamente ventinove giorni prima l'inizio dell'inferno.
La meta non mi era mai sembrata più lontana: correvo sempre di più ma non arrivavo mai in quel maledetto locale; avevo deciso di non andare al Falling Stars: lì c'era Jake e sicuramente Brenda e a dire la verità ero troppo debole per vederla. Sarei corso verso di lei, mi sarei buttato ai suoi piedi e avrei chiesto perdono. Ecco a cosa mi sono ridotto. Che schifo. Distruggere una donna e chiederle anche il perdono: una barzelletta.
Il posto in cui ero arrivato era un piccolo bar lontano una ventina di minuti da casa mia, niente di troppo distante per tornare in fretta, niente di troppo vicino per rischiare di incontrarla.
Le luci sono soffuse, non c'è musica, solo chiacchiericcio e rumore di palle da biliardo che vengono colpite e spedite dritte in qualche buca.
Mi concentro e vedo meglio quello che è avvenuto dopo poco il mio arrivo: io seduto ad un lungo bancone rosso, una barista bionda che mi fa da psicologa, una ragazza che continua a toccarmi e io che non ho la forza di chiederle di allontanarsi; riesco solo a bere, bere, bere, bere, come una spugna, urlare, parlare, disperarmi, litigare.
Mi tocco una guancia, e sento un forte bruciore che mi riporta subito a quel tavolo pochi secondi prima di finire addosso ad un tipo alto e muscoloso.
«Cazzo c'hai da guardare? Non pensi di aver bevuto troppo?»
«No» sbuffo buttando in gola un altro bicchiere di Jack Daniel's mentre il tipo mi guarda nervoso.
«Fuori dal mio locale» urla stringendo la mia felpa per costringermi ad alzarmi.
«Toglimi immediatamente le mani di dosso» sussurro con la voce più minacciosa che da ubriaco riesco a fare prima di ritrovarmi anche l'altra mano del gigante addosso.
Sarò anche marcio, e depresso e fatto, ma non permetto a nessuno di sfidarmi in questo modo, così mi butto verso di lui, lo spingo e gli finisco addosso; lui mi da un pugno sullo zigomo provocandomi una forte fitta, io gli do un pugno nello stomaco provocando un suo gemito di dolore.
Andiamo avanti così fino a quando due ragazzi non ci separano.
Occhiate di minaccia dal tipo, spinte da quello che mi ha staccato da lui, e conati di vomito.
Lo guardo in cagnesco, prendo il giubbotto di pelle e vado via.
Come sono arrivato qui non lo ricordo. Quando ho finito tutte le bottiglie qui, neanche. Che cazzo sto combinando della mia vita? Non lo so.

Quando tutto, tutto quello che tocchi si trasforma e cambia diventando duro, freddo, stantio come il ghiaccio, quando luccica e alla fine non è altro che oro falso, di chi ti puoi fidare?
Neanche di te stesso, ecco qual è la vera risposta.
Quando non sai chi sei, non sai cosa fai né chi vuoi essere e ti chiudi in te stesso; quando diventi solo un contenitore di organi e voglia di spaccare ogni cosa non puoi fidarti neanche di te stesso. È così che mi sento. Non riesco a fidarmi di nessuno, figurarsi di quello in cui mi sono trasformato: la causa dei miei stessi problemi.
È tutto finito per colpa mia e delle mie paure; di nessun altro.
Ho sempre avuto la forza di rialzarmi ed affrontare i demoni che mi buttavano a terra; sono sempre stato cosciente dei miei errori e delle mie stronzate.
Adesso no. Non ho la forza di combattere contro i demoni che mi circondano perché il vero demone sono io stesso che perdendo la coscienza e la capacità di capire quello che stavo facendo ho fatto l'errore più grande della mia vita, probabilmente. Adesso sì, adesso sì che me ne rendo conto: sto scontando sulla mia pelle ogni secondo passato a spogliare quella tipa, ogni attimo passato a baciare la pelle di un'estranea che davvero non faceva che farmi pensare a quanto amassi Brenda, ma mi ci voleva davvero questo per capirlo? Davvero mi sono dovuto abbassare a capire che vivere senza di lei sarebbe diventato impossibile? Ho dovuto vederla andare via, sbattersi la porta dietro le spalle con un 'non cercarmi mai più' per capire che ogni cosa che volevo passava in secondo piano perché lei era davvero tutto quello che desideravo?
Impossibile: l'unica parola che mi viene in mente per descrivere questa situazione, il guaio che ho combinato e la soluzione.
Vorrei sprofondare nel nulla, così magari non sentirei questa forte voragine nel petto.
Potrebbe sembrare una stronzata, io stesso l'ho sempre definita tale eppure non lo è: l'amore esiste e la cosa peggiore è che fa soffrire così tanto sia fisicamente che mentalmente; può farti sentire un leone, il più forte del mondo, invincibile, un Dio, ma se fai il coglione e mandi tutto a puttane ti fa sentire una nullità, quello che probabilmente sono davvero.
Qualcuno bussa alla porta e per un secondo, un solo piccolo attimo, mi viene in mente che magari questo è tutto un incubo; sto solo sognando e non ho mai tradito l'amore della mia vita, lei non mi odia e non è andata via, Jake non mi detesta. Ma no, non può essere tutto così semplice.
Continuano a bussare e io non ho la forza di alzarmi.
E se fosse lui? Se fosse il mio migliore amico che mi ha perdonato?
E se fosse lei? Se fosse la donna che amo che è venuta a dirmi che non mi odia e che anche se ci vorrà molto potrei fare qualcosa per farmi perdonare?
Sono uno stupido illuso e malato; non è nessuno dei due.
«Un attimo» sbuffo quando suonano per la quinta volta il campanello; mi alzo lentamente dal divano, mi massaggio le tempie per un secondo e vado ad aprire.
Se non lo avessi mai fatto forse sarebbe andato ancora tutto peggio, ma l'aver aperto la porta mi ha comportato non pochi altri problemi.
Non posso neanche immaginare chi sia, o forse posso solo sperare chi non sia.
Avete mai visto un uragano?
La persona che mi trovo avanti quando si arrabbia è molto peggio.




Spazio autrice.
Oh oh salve bella gente! Come va la vita? A me abbastanza bene e se vi interessa sto quasi per ultimare la storia, mi mancano giusto tre/ quattro capitoli quindi se vi fa piacere potrei iniziare a postare un capitolo a settimana, invece che uno ogni due settimane; tutto dipende dalla vostra partecipazione e il vostro volere!

Quindi cosa ne pensate di questo capitolo denso di rimorsi?
Ditemi che non odiate Dan!

E a proposito di ragazzi... preparatevi ad un nuovo personaggio davvero figo! :3

Grazie millissimissimissimissimissimo per aver letto, spero di leggere tanti vostri commenti *^*


StewyT.

Spoiler.

Quello che vuoi” fisso gli occhi nei suoi e sorrido; mi viene da chiedermi come sia possibile che un ragazzo dai capelli chiari come i suoi possa in questo momento avere gli occhi così esageratamente scuri: due pozzi di profondo nero.
Perchè prendete così tanto sul serio questa stronzata?” lui ride e scuote la testa.
Ti svelo un segreto; prendiamo così tanto sul serio questa stronzata solo quando dobbiamo svolgere il nostro obbligo con delle bellissime ragazze, okay?” mi fa un occhiolino e si avvicina a me “Adesso se posso ti do questo bacio e ti tolgo da questa situazione imbarazzante!”


 

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo. ***


Ottavo capitolo.
Kat's pov.


Prendo un grosso respiro; non so davvero cosa dirò e cosa farò ritrovandomi Daniel avanti. Potrei prenderlo a calci in culo o a pugni nello stomaco.
Se in una cosa ci somigliamo tanto io e Brenda, quella è la violenza quando ce ne è bisogno, e adesso c'è davvero tanto tanto la necessità di dare a quel pallone gonfiato stronzo una bella lezione.
Alzo la mano e busso, ma nessuno risponde. Forse è in camera da letto a deliziare qualcuna delle zoccolette che lo vogliono solo per una scopata e via; busso di nuovo e ancora e ancora, finché non sento la sua voce e qualche secondo dopo vedo la sua faccia, e non avrei mai davvero immaginato di poter vedere il Dragone in questo stato.
È visibilmente dimagrito, ha una folta barba nera e gli occhi sono così spenti! I capelli sono ormai un cespuglio di peli neri, le labbra inarcate in una strana espressione spaurita, il viso più chiaro del solito; non solo Brenda sta una schifezza, a quanto pare.
Lo guardo in segno di sfida e lui come non è mai successo da quando lo conosco abbassa lo sguardo.
Mi fa quasi pena, ma come Brenda sono già stata tradita una volta e so quanto questo ferisca profondamente una donna: Daniel deve soffrire, è giusto che sia così, anche perché chi fa male alla mia migliore amica viene punito sempre anche da me.
Daniel resta in silenzio per qualche secondo, poi sussurra uno 'scusami' e scappa in bagno, io ovviamente, entro dentro; mi guarda attorno e resto quasi allibita. Quella che era la casa pulita e ordinata di qualche mese fa, adesso è un bugigattolo pieno di cartoni puzzolenti di pizza, pezzi di panino marcio sparsi per il salottino, bottiglie di birra vuote – alcune anche rotte - e maglie buttate di qui e di lì. Dire che sta ridotto male è poco. Sento lo sciacquone e qualche secondo dopo Daniel è fuori dal bagno ma non ha riacquistato la sua solita rispettabilità.
“Scusa” ripete di nuovo, al che io alzo un sopracciglio.
“Scusa per essere scappato in bagno a vomitare, per non avermi invitata ad entrare o per aver fatto soffrire la mia migliore amica?” chiedo acida, okay, forse sono partita un po' tanto male.
“Senti se sei qui per farmi una lavata di capo ti risparmio la fatica; ci ha già pensato Jake e sono pienamente cosciente di aver fatto una stronzata. Amo da morire Brenda, e con 'da morire' intendo che se ne avessi la possibilità morirei per farmi perdonare da lei. Okay?”
“Dio mio quanto sei patetico, Daniel”
“Ah quindi sei venuta per insultarmi? Lo faccio già da solo ventidue ore su ventiquattro, tranquilla”. Sorride sfacciato, come se avanti avesse un nemico e non qualcuno che potrebbe aiutarlo, perché io potrei davvero. So che Brenda lo ama da morire e potrebbe fare qualsiasi cosa, ma lei lo perdonerebbe comunque; se Daniel le dicesse che la ama da morire, dopo averlo mandato all'ospedale, lo perdonerebbe.
E forse farei lo stesso anche io.
“Voglio insultarti e non me ne frega un cazzo che tu lo faccia già da solo. L'hai mandata in pezzi, Daniel. Lei ti ama da morire e tu la tradisci? Cosa cazzo hai in quella testa? Merda! Solo merda avete al posto del cervello” gli urlo contro, prima di dargli una spinta che lui non ricambia. Mi guarda come un cane bastonato. Perchè non reagisce?
“Parla. Difenditi, di qualcosa”
“Io la amo” urla lui.
“E sti cazzi! Che tu la ami lei se ne fotte se la fai soffrire. Perchè collegate sempre il concetto dell'amore e quello della distruzione? Amare qualcuno vuol dire farlo stare bene e tu non lo hai fatto. Non dire che la ami se poi alla prima difficoltà che trovi devi cercare un modo per scappare da lei”
“Non scappavo da lei” sussurra.
“E da chi? Da chi scappavi?” urlo io.
Siamo completamente diversi: io un mare in tempesta, pronta anche ad ucciderlo come se avesse tradito me invece che la mia migliore amica, lui una tomba; non parla e quelle poche cose che dice sembrano essere uscite dalla bocca di un folle.
“Da noi”
“Da voi? Scappavi da voi? Andava tutto meravigliosamente bene a bocca di Bren, Dan. Sei solo un coglione, ammettilo”
“Lo ammetto” sbuffa lui
“Cosa ti è successo? Parlane con me. Posso aiutarti”
“Non puoi” sussurra sedendosi sul divano.
È solo l'ombra del ragazzo della mia migliore amica.
“Lei ti ama, Daniel. Porco cazzo lei ti ama e tu sei qui a piangere. Non risolvi un diamine così. Niente. La fai solo soffrire di più.”
“La farei soffrire comunque. Non sono fatto per amare, ha ragione lei”.
Quando un uomo passa dalla fase 'stronzo' alla fase 'depresso' vuol dire solo una cosa: è un deficiente tremendamente innamorato, e in questo momento non mi verrebbe da chiamare Daniel in nessun altro modo.
Mi sento in colpa; ero venuta qui per distruggerlo come lui ha fatto con Bren, ma a quanto pare ci è riuscito benissimo anche da solo, quindi mi sento in dovere solo di fare una cosa, dal momento che sono diventata anche sua amica, in fin dei conti: fargli capire che potrebbe ancora risolvere qualcosa, o al massimo non mandare proprio in frantumi la sua relazione, il suo cuore e la mia povera ragazza.
“Daniel” sussurro armandomi di santa pazienza e calma, cose che proprio non sono da me. “Sono venuta per parlarti ma non mi sembra che tu sia nelle condizioni per ascoltare, quindi mi limito a dirti che riducendoti in questo stato di merda non cambierai niente. Puoi deprimerti, piangere, ubriacarti, bestemmiare e desiderare di morire quanto vuoi, ma questo non basterà a farti perdonare o a farti vedere in un'ottica migliore da Brenda, okay? Sii uomo, quello che sei sempre stato, e cerca un modo per spiegarle come ti sei sentito, un modo per farti graziare da lei. Non è facendoti compatire dal mondo che rimetterai le cose a posto. Se la ami devi dirglielo e devi dimostrarglielo in qualsiasi modo”.
Alza gli occhi al cielo, forse per ricacciare indietro delle lacrime, si morde il labbro inferiore e poi annuisce.
“Peccato che non ci sia un modo. Non mi perdonerà mai!”
“Questo non lo possiamo sapere”
“Come sta lei?” chiede curioso.
“Non sono ancora andata da lei, ma so che sta un po' meglio” annuisce e sospira come se fosse sollevato.
“Ti ama ancora” gli dico, provando ad incoraggiarlo “E anche Jake ti vuole bene. Vogliamo solo tutti che torna il Daniel che abbiamo conosciuto e amato tanto” gli sorrido ed esco dalla porta dalla quale sono entrata dieci minuti fa.
Arrivo nervosa come una furia vado via addolcita come un cucciolotto; quanto sa manipolare la gente questo ragazzo!
Mi metto in macchina e percorro la strada che separa casa di Dan e quella di Jake.
E se c'è una cosa di questa avventura che odio, è che dovrò stare a casa di quel ragazzo; non so neanche perché, ma già so che non sarà un gioco facile.
Prendo un grosso respiro, diverso da quello che ho preso fuori casa di Dan, e busso alla porta; qualche secondo dopo sono già tra le braccia confortanti di Bren.
Mi aspettavo di vederla in pessime condizioni, invece non sembra stare così esageratamente male e questa cosa non fa che farmela stimare ancora di più; so quanto stia soffrendo e il fatto che voglia farci vedere di non stare così tanto male è così tipico di lei; pensa sempre prima agli altri e poi a sé stessa.
È una persona d'oro.
“Dio mio quanto mi sei mancata, maledetta” sussurro tra i suoi capelli.
Il suo profumo dolce e il calore delle sue braccia mi fanno sentire a casa e al sicuro e per un momento non ho paura delle conseguenze che potrà portare stare a casa di Jake, dopo tutto quello che (non) c'è stato tra noi.
“Anche tu mi sei mancata Kat” sento sussurrare dalla sua voce flebile e bassa; sta male, e lo sento come se stessi soffrendo assieme a lei, davvero. Non so spiegarlo, ma da quando ci conosciamo è come se tutto quello che provasse lei fosse provato anche da me; così è stato anche quando è stato il mio turno di essere tradita, lasciata e depressa.
“Ma adesso sono qui e dobbiamo recuperare tanto tempo!” dico sorridendo e staccandomi dall'abbraccio, giusto perché io ho la figura della stronza dura e antipatica da difendere, eh.
“E comunque oh mio Dio, Brenda! Devi dare una tagliatina a quei capelli e devi toglierti quel folto cespuglio di sopracciglia e il baffetto! Ti devo rifare dal capo; ti sei trascurata troppo, donna.” rido e lei mi segue allegramente anche se so che non ha mai amato particolarmente le mie 'critiche' sul suo aspetto fisico; se io amo truccarmi ed essere sempre presentabile lei è il contrario e ho sempre adorato questo suo lato da 'barbona', ma davvero penso che adesso dovrebbe smetterla; è una donna ormai e agli uomini non piace tanto vedere solo felpe larghe e maglie nere.
“Come è andato il viaggio?” chiede lei provando a farmi parlare per farmi dimenticare le cose importanti, ma non ci riuscirà.
“Bene, adesso però andiamo che abbiamo tante cose da fare; devo tipo eliminare tutti i peli superflui sul tuo viso, e accorciare quei capelli e farti un bellissimo trucco perché stasera si esce e no, non andiamo al solito Falling stars!” dichiaro convinta, al che lei mi guarda e scoppia a ridere.
Eccola lì, la solita Brenda fannullona che piuttosto che mettere piedi fuori casa si farebbe uccidere.
“Hey, hey, hey! Sei appena arrivata e già vuoi scappare via? Avanti Jake non verrà fino a questa notte” dice con un sorriso stronzo dipinto su viso; maledetta Brenda!
“Non è per Jake” dico io, ma che cavolo mi giustifico? “E non mi interessa quando ritorna, voglio solo uscire a bere qualcosa con la mia piccola stronza migliore amica” rido allegra e lei scuote la testa.
“Stasera gelato e film depressivo, amica! Ti prego ho bisogno di una serata così. Domani giuro che usciamo e torniamo all'alba. Okay?” sorride e mi guarda speranzosa e a quello sguardo a cucciola proprio non so resistere; così trascorriamo la serata parlando del più e del meno, delle sue paure, della sua tristezza, di quanto non si fosse aspettata che Dan potesse fare una cosa simile, di quanto non vedesse l'ora di vedermi, di quanto io non vedessi l'ora di abbracciarla e di iniziare il mio corso di fotografia.
Quello che proprio non le ho detto è che ho una fottuta paura di vedere Jake e di capire di essere beh... se non innamorata, attratta da lui; un anno non è di certo poco, ma per me sembra una briciola di tempo e non riuscirei a sopportare un altro ragazzo, altre pretese e magari altri tradimenti.
Passata la mezzanotte Bren dice di essere stanca e va a dormire; io da grande cogliona quale sono, invece di accompagnarla e a andare a dormire a mia volta, resto giù in salottino avvolta in una bella coperta con il portatile sulle gambe, incantata a guardare la bellezza delle foto scattate da delle mie future compagne di corso; spero vivamente di diventare brava quanto loro.
Sono così assorta nell'osservare e studiare le bolle di luce che si intravedono tra un albero e l'altro, gli schizzi dell'acqua della fontana, il verde scuro quasi nero delle foglie che nascondono una casa bianca, che neanche mi accorgo di Jake che è immobile avanti alla porta e mi guarda come se fossi un fantasma; batto un paio di volte gli occhi, lui non scompare, ma vengo trasportata altrove e precisamente alla casa sul lago, inizio luglio, attorno ad un falò, obbligo o verità -il gioco che anche la mia migliore amica aveva odiato tanto- l'obbligo di uno dei baci di Jake, un bacio diventato tutt'altro.
Avanti non sarà niente di che, Kat” ridacchia la stronza di Brenda che ha appena dato come obbligo 'ricevere uno dei baci di Jake'.
Okay, okay non sono una tipetta casta e pura come te; non mi tirerò indietro” mi alzo accogliendo la sfida. Non mi sono mai tirata indietro avanti a niente, figuriamoci avanti ad un semplice bacio di un normalissimo ragazzo sexy.
Mi alzo, aiutata dal biondino, e lo seguo in casa.
Faccio in fretta, okay?”
Prima però spiegami una cosa” chiedo mordendomi il labbro inferiore.
Quello che vuoi” fisso gli occhi nei suoi e sorrido; mi viene da chiedermi come sia possibile che un ragazzo dai capelli chiari come i suoi possa in questo momento avere gli occhi così esageratamente scuri: due pozzi di profondo nero.
Perchè prendete così tanto sul serio questa stronzata?” lui ride e scuote la testa.
Ti svelo un segreto; prendiamo così tanto sul serio questa stronzata solo quando dobbiamo svolgere il nostro obbligo con delle bellissime ragazze, okay?” mi fa un occhiolino e si avvicina a me “Adesso se posso ti do questo bacio e ti tolgo da questa situazione imbarazzante!”
Imbarazzante per te o per me?” chiedo alzando un sopracciglio, al che lui scoppia al ridere.
Sei proprio il contrario di Brendina eh?”
Cosa intendi dire?” lo minaccio con lo sguardo.
Lei all'inizio era tutta timidina, carina.. una brava ragazza. Tu ispiri sesso” dice di rimando.
Cosa? Mi stai dicendo che sembro una puttanella?”
Perchè dovete fraintendere sempre le nostre parole?”
Perchè parlate strano? Parla come mangi, Jack” dico alzando un sopracciglio.
Mi chiamo Jake, non Jack e intendevo dire che mi ecciti tremendamente”
E così vorresti conquistare una ragazza?”
A quanto pare ci sto riuscendo” dice ridacchiando.
Mhm questo da cosa lo capisci?”
Da come ti muovi. Sei attratta da me quasi quanto io lo sono da te”
Jack dammi quel bacio e sciogliamo questa matassa. Vediamo di andare a finire il gioco, su”
Dopo quel bacio mi chiederai di fare altri giochi, lo sai?” la malizia nella sua voce mi fa innervosire; mi sta trattando come fa con tutte le altre e la cosa mi urta non poco, ma di qui a dieci minuti davvero sarò come tutte le altre e a dire il vero mentre sono tra le sue braccia non mi dispiace poi così tanto.
Bren mi ha descritto il bacio che le aveva dato Dan al suo primo obbligo e beh, questo penso che sia molto meglio.
Le labbra piene di Jake sono sul mio collo, le mie mani sulla sua schiena e le sue precisamente sotto la mia maglia; accarezzano il mio ventre, le mie spalle e poi si ritrovano sulle coppette del mio reggiseno, mentre dalle mie labbra iniziano ad uscire strani sospiri e gemiti. Può mai essere che un bacio ti faccia questo effetto?
Sì, se a dartelo è un dragone.
Dragone è... un ragazzo dalle grandi doti che oltre ad avere un visibile tatuaggio di un drago che scende lì giusto per farti avere voglia di scoprire se continua o meno ha anche una percettibile e spiccata bravura nel far sentire una ragazza a proprio agio, o meglio dire in paradiso.
A questa categoria appartengono senza dubbio David – anche se non so come sia a letto!- Daniel – che dalle descrizioni di Bren ha davvero grandi doti – e Jake – che a quanto pare saprò molto presto come se la cava! -.
Il nostro obbligo è finito” sussurro provando a non svenirgli tra le braccia mentre le sue mani continuano ad accarezzarmi.
A quanto pare tu continueresti a lungo no?” ridacchia e riprende a baciarmi, allora da stronza quale sono, spingo il mio bacino contro il suo e rido.
Anche tu a quanto pare continueresti a lungo e mi verrebbe da dire che hai proprio bisogno di farlo no?” gli do un morso su una guancia e lo spingo, prima di ritrovarmi tra la parete e lui. Perfetto, non c'è via di scampo.
Non puoi istigare così un uomo lo sai?”
Da quanto non vai a letto con qualcuna, caro Jack?”
Sono Jake” risponde dandomi un morsetto sulla spalla destra.
Da quanto non vai a letto con nessuna, Jake?”
Non abbastanza da dimenticarmi come sbottonare reggiseni e svestire ragazze accondiscendenti” dice sorridendo. “allora provi o la smettiamo qui?”.
Abbassa la testa di lato e punta gli occhi nei miei come a volermi scrutare.
Accetto o meno?
Oh avanti del buon sesso non ha mai fatto male a nessuno, e questo ragazzo mi piace incredibilmente; se non fosse che non sembra voler avere relazioni stabili gli chiederei di conoscerci meglio.
Qual è camera tua?” chiedo avviandomi verso le scale.
L'inizio di una piccola dolce e lenta tortura.


Prendo un grosso respiro ma non stacco gli occhi da quelli scuri di Jake che mi scrutano con attenzione.
Mi sono sempre chiesta se anche lui fosse interessato a me quanto io lo ero a lui, ma non mi ha mai più richiamata quindi la risposta è palese, no? Allora perché sembra sognare come me cinque secondi fa?
“Ciao Jake” sussurro sorridendo imbarazzata.
“Kat. Come è andato il viaggio?” chiede avvicinandosi a me e se fosse possibile mi metterei a correre via, perché in questo momento ho così tanta voglia di abbracciarlo e sentire il suo odore; da quando l'ho sentito la prima volta, l'estate scorsa, non è esistito profumo più dolce! - o faremmo prima a dire che non ci sono esistiti altri ragazzi. -.
“Bene, grazie. Tu tutto... bene?”
“Stanchezza a parte sì”.
Sorride e rivedo uno dei mille sorrisi fatti quella notte.
Perchè non mi hai richiamato?
Mi viene da domandargli, ma resto in silenzio e mi alzo.
“Io andrei a dormire a domani” mi avvio alle scale ma inaspettatamente lui prende la mia mano e mi gira verso di lui.
“Kat”
“Sì?”
“È tutto okay tra noi?” chiede guardandomi ancora con quegli occhi profondi e infiniti come l'universo.
“Perchè non dovrebbe!?”
“Non lo so” dice sorridendo “voglio solo convivere pacificamente con te”
“Non essere interessati l'uno all'altra non vuol dire di certo non poter vivere pacificamente, tranquillo”
Solo che io non sono poi così tanto disinteressata a te...
Jake si prende un secondo per guardarmi e poi annuisce.
“Okay. Comunque sei in ottima forma”
“Anche tu” dichiaro sorridendo.
“Mi prometti che ci prendiamo qualche minuto per parlare qualche giorno?”
“Di cosa dobbiamo parlare Jake?”.
Siamo stati a letto assieme tu non mi hai richiamata, punto.
“Perchè mi odi?” lo guardo sbalordita“Non ti odio” ribatto.
“Tu mi piaci” dichiara lui, e addio; vorrei così tanto che questa frase fosse da intendere come piacerebbe a me!
“Anche tu. Sei un ottimo ragazzo e un ottimo..” dragone!
“Non... promettimi che parleremo di quella notte?”
“Okay” annuisco “buonanotte Jack” lo prendo in giro ridacchiando.
“Buonanotte maledetta di una Kat”.
Adesso... con 'parleremo di quella notte' cosa diamine intende?
No perché se vuole dirmi che è stata una scopata come le altre giuro che lo impalo vivo. Lo uccido! Però quanto è dannatamente carino, Dio mio.
Spero solo di non sognarlo questa notte.



Spazio autrice.
Buon venticinque Aprile, gente! Come va la vita?
Io sono abbastanza triste per la fine della storia; ebbene sì, sabato scorso ho concluso anche questa seconda storia su Bren e già mi mancano tutti, ma potrei iniziare presto una storia su uno dei personaggi che conoscerete più in là...
Allora nada, sono riuscita ad aggiornare dopo solo una settimana dall'altro capitolo e mi farebbe tanto piacere cosa ne pensate di questo.
Finalmente conoscete per bene Kat, ma anche se dal capitolo potrebbe sembrare una ragazza facile, credetemi, non lo è!
Anche lei, come Bren, ha sofferto parecchio e anche lei è stata subito colpita da un Dragone di nome Jake (e beate loro che sono state subito ricambiate!).
Quindi nada, cosa pensate di quetsa storia 'd'amore' stranuccia tra Jake e Kat? Andrà avanti dando ragione a Bren oppure sarà un fallimento? Fatemi sapere :3

Grazie per aver letto.
StewyT~

 

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Capitolo 9
*** Nono capitolo. ***


Nono capitolo.


Mi guardo allo specchio, e noto che le occhiaie sono leggermente più scure, le labbra più chiare e meno gonfie del solito - sentono la mancanza dei baci – in compenso però il doppio mento mi sembra essere cresciuto leggermente.
Sbuffo.
Odio tremendamente essere così, e adesso che Daniel non mi è più vicino mi ricordo di quanto mi stesse antipatico il mio corpo un paio di anni fa; facevo tanto la moralista io e i miei 'che male c'è nell'avere una quarantasei'? E poi ero la prima a desiderare di poter essere una taglia quaranta come tutte.
Daniel, lui mi amava anche per i miei chiletti di troppo, per le curve abbondanti e la pelle morbida.
Mi do un pizzicotto sulla guancia e mi mordo un labbro; maledetti pensieri!
“Bren?” mi chiama Kat, al che io apro la porta.
“Sono tanto ingrassata?” le chiedo mostrandole le gambe e le braccia e il seno e la pancia, tutte cose che vorrei tagliare via con delle forbici, insomma; lei mi sorride e scuote la testa.
“Sei sempre bellissima ma.. che ci fai ancora in tuta? Avanti, Bren mi avevi promesso che saremmo uscite!”.
Alzo gli occhi al cielo; la solita maledetta casinista. Ma una migliore amica più calma no?
La giornata è stata spossante, non mi reggo in piedi, non vorrei fare altro che andare a leggere o dormire tra le mie calde coperte e invece mi tocca uscire con lei, che Dio me la mandi buona.
“E infatti usciremo. Solo una doccia rilassante, ti prego! Tra Romeo e Giulietta, Shakespeare e tutti gli altri proprio non ce la faccio più. Cinque minuti e usciamo, te lo giuro” sussurro chiudendo la porta del bagno; tre secondi dopo ovviamente Kat la riapre. “Ti do cinque minuti, poi ti vengo a prendere e ti trascino via in qualunque condizione tu sia, d'accordo?”.
Alzo di nuovo gli occhi e annuisco, poi mi chiudo la porta alle spalle e mi getto sotto l'acqua calda che scioglie e rilassa tutti i miei muscoli; santo subito chi ha scoperto l'acqua calda!
Cinque minuti dopo, come ho promesso prima, sono in camera mia e indosso i vestiti che la mia migliore amica mi ha gentilmente consigliato.
Proprio gentilmente, sì.
Venti minuti dopo siamo in macchina, guida lei e non fa che sorridere raccontandomi che il prossimo lunedì inizierà il tanto atteso corso di fotografia; anche io ne sono molto felice: non usciremo più la sera!
Il Falling Stars è pieno come ogni volta e sono come sempre felice di essere qui e trascorrere del tempo con Jake – anche se mi ospita da lui da quando ho ripreso ad andare al college non lo vedo praticamente mai – ma mi chiedo perché Kat sia voluta venire qui; prova in ogni modo a sottrarsi ad ogni sguardo del biondo, persino il suo nome evita; è cotta come non lo è mai stata in vita sua!
Una musica forte e alta ci investe, e Kat non fa neanche in tempo a mettere piede nel locale che già mi ha trascinato in pista e si muove, facendo muovere anche me; scoppio a ridere e mi stringo a lei, mentre altre persone continuano a muoversi e avvicinarci sempre di più: questa ragazza mi farà morire prima o poi. Avevo proprio bisogno della sua pazzia e della sua spensieratezza, certo, ma resto comunque la solita pigra, stanca e scocciata Brenda, quindi dopo il terzo ballo esco a fatica dalla calca di persone e corro al bancone prima che Kat possa prendermi. Lei però mi segue e ridendo mi spinge a sedere su uno dei tanti divanetti.
“Ho voglia di conoscere gente” dice dandosi un morso sul labbro inferiore; io direi che ha voglia di farsi notare da Jake.
“Conosciamo gente, allora!” Brenda perde il senno, no, è lei che mi fa questo effetto.
“Tipo quei due!” dichiara lei puntando il dito contro due ragazzi. Uno è biondo e ha i capelli sparati in aria, non sembra niente male, ha anche un bel fisico; l'altro ha i capelli leggermente più scuri e una barbetta decisamente invitante, oltre ad una tartaruga ben messa in evidenza da una t-shirt bianca.
“Mhm..” dichiaro ridacchiando.
“Mi sembrano due ottimi draghetti no?”
“Che fine ha fatto il Dragone?” dico ridendo.
“Oh solo dopo che li avrò visti da vicino potrò giudicare!” inarca il capo e si morde un labbro; quando fa così sta pensando ad un modo per attuare le sue fantasie più strane, e no, non intendo quelle tra le lenzuola.
Due secondi dopo la vedo alzarsi, dire qualcosa alla barista che lavora con Jake, e poi ritorna da me. Oh oh, ho paura.
E bene faccio! Qualche minuto dopo, mentre Kat non smuove gli occhi dai due 'bocconcini' loro due si girano verso di noi e alzano due cocktail in segno di ringraziamento, al che io mi giro verso la mia presunta migliore amica.
“Dio mio! Gli hai davvero offerto dei cocktail per abbordare?”
lei mi guarda e poi scoppia a ridere annuendo.
“Sei una pazza maniaca!”
“Avanti è solo per farti conoscere qualche nuovo ragazzo. Non devi mica andarci a letto”
“Grazie a Dio no” gli do un pizzicotto, ma non faccio in tempo a maledirla che i due ragazzi vengono al nostro tavolo portandoci a loro volta due bicchieri.
“Bloody Mary, spero ti piaccia” dice il più chiaro dando il cocktail a Kat e sorridendole; l'altro invece mi sorride e mi da un Cosmpolitan.
“L'altra sera ho visto che mentre lo facevi ti chiedevi chi potesse bere un Bloody Mary, quindi ho pensato che non ti piacesse” mi sorride ancora e si siede al mio fianco dopo aver chiesto.
“Non ti ho visto l'altra sera” dichiaro forse sembrando troppo acida, o troppo gatta morta? Non sono mai stata brava con i ragazzi.
“Mi hai anche maledetto con il pensiero, suppongo”
“Il tipo che mi ha riso in faccia!” dico puntandogli un dito contro.
“No” scuote la testa sorridendo e beve un sorso del suo bicchiere, mentre io mi concedo un sorso del mio assaporando per bene Vodka e succo di lime.
No che non poteva essere il tipo che mi ha riso in faccia; lui era bruno.
Il cocktail!
“Sei lo stronzo del bloody mary” dichiaro infastidita al che lui scoppia a ridere.
“non te lo dico, no no”, Maledetto pure lui.
Mi sporgo per guardare Kat che ridacchia parlando con il tipo.
“Bren lui è Max come Maxi” mi guarda ridendo e alza un sopracciglio, è stronza forte! Mi trattengo per non scoppiare a ridere e porgo una mano al biondo che sorride.
“Io sono Kat, lei è la mia migliore amica Brenda e tu?” indica il ragazzo al mio fianco. “Joseph” dice lui puntando lo sguardo nel mio.
Okay, ci sta provando pesantemente e mi viene da pensare tanto.
Una come me, un tipo come lui non la guarderebbe mai normalmente per strada; perché in discoteca o nei pub questi ragazzi si avvicinano ad ogni tipo di ragazza pensando che subito aprirà le gambe? Mio Dio.
“Hai un bel nome” dichiara Kat concludendo la frase a bassa voce; questa ragazza vuole farmi impazzire stasera.
“Siete impegnate?” chiede Maxi, cioè, Max.
“Intendi questa sera?” Kat alza un sopracciglio ridendo.
Le piace incredibilmente far impazzire i ragazzi e mandarli in bianco, si divertiva a farlo spesso anche quando eravamo al liceo; li faceva impazzire e poi da brava puritana li rispediva a casa con un problema abbastanza notevole da risolvere.
“Intendo sempre” risponde lui a tono.
“Lei lo è più o meno” dichiara dandomi una pacca sulla gamba “io invece...”
“A lei piace il barista” dichiaro ricambiando la pacca, al che lei si gira e mi fulmina con lo sguardo.
“Ti piace Jake?”
“Ops, il nostro Maxi conosce Jake” sussurro al suo orecchio.
Kat arrossisce e io rido, me le farà pagare tutte!”
“Non mi piace nessuno, per niente”
“Ah quindi se ti invitassi non so a cena fuori qualche sera...?”
Romantico, quantomeno non vuole scoparsela in questo preciso istante.
Non ascolto la risposta di Kat perché Joseph ha attirato la mia attenzione toccandomi una spalla; per poco non mi sono girata verso di lui guardandolo col fuoco negli occhi.
“Tu cosa mi dici, Brenda?” mi fa morire dal ridere il modo in cui pronuncia il mio nome e il suo sorriso, poi!
“Cosa dovrei dirti...?” alzo un sopracciglio e bevo un altro sorso del cocktail.
“Non lo so...”
“Bene, neanche io” rido e lui mi segue a ruota.
“Mentre facevi il Bloody Mery quante belle parole mi hai detto?”
“Allora eri tu! Maledetto” gli do un pugno su una spalla e lui ride.
“Scusa non sapevo che fossi poco esperta”
“Che poi spiegatemi di cosa diamine sa quel coso! Pomodoro. Stai bevendo pomodoro mischiato ad alcool. Basta”.
Ride e scuote la testa.
“Sei spesso qui?” chiede curioso.
“Per il momento sì. Vivo da Jake, il proprietario”
“Ah sei la sua ragazza?”
“No” dichiaro sorridendo.
“Bren andiamo?” Kat si è già stufata di Max?
Mi alzo e la seguo dicendo a Joseph che ci beccheremo dopo al bancone.
“Sono simpatici” dico sorridendo mentre lei mi spinge di nuovo nell'ammasso di persone che questa volta ballano Bailando.
“Max è troppo incolloso. Volevo farli conoscere a te, non volevo mica parlarci io” alza le spalle e inizia a muoversi ridacchiando, poi punta gli occhi nei miei “A me non piace Jake”
“E io non sono innamorata di Dan” sputo mentre la muscia si alza sempre di più e ci sfreniamo sempre di più; avevo dimenticato quanto fosse divertente ballare con lei, ma è anche parecchio parecchio stancante e dopo un paio di balli mi faccio spazio tra le persone per scappare ancora una volta.
Mi avvio verso il bancone per stare finalmente cinque minuti con Jake, non l' avessi mai fatto.
È in questo preciso istante che lo vedo e mi blocco.
Non lo vedevo da un mese ormai, e trovarmelo avanti così, senza essere avvertita mi può quasi condurre alla morte: il cuore mi batte ancora più velocemente, mi si è seccata la bocca, sento le guance arrossarsi, una mano desidera accarezzare le sue labbra, l'altra desidera dargli un cazzotto.
Dio, non pensavo che mi sarei sentita così: divisa in tre parti, una che preme per correre verso di lui e abbracciarlo, l'altra che mi invita a scappare via e un'altra che mi ricorda quello che mi ha fatto e che dovrei davvero riprendermi una grande vendetta.
Anche lui mi ha vista; mi guarda insistentemente e scommetterei un'unghia, mi sta sorridendo sarcasticamente, è sempre maledettamente stronzo.
Ha il maglioncino blu che tanto amo perché accentua il meraviglioso colore dei suoi oceani, i capelli leggermente scompigliati e un filo di barba nera che gli copre la mascella. Gesù aiutami a ricordarmi quello che ha fatto!
Prendo un respiro e mi giro verso Kat che mi guarda sorridendo; se è stato tutto un suo piano per farmelo rivedere giuro che la uccido. La strangolo, le strappo i capelli e le unghie, le cavo gli occhi e le tiro i denti a uno a uno. Maledetta stronza.
Corro verso di lei e la spingo di nuovo nel folto gruppo di ballerini e faccio finta di muovermi mentre mi avvicino incredibilmente a lei per sussurrare al su orecchio un 'sei morta'. Perchè sono certa che sia stata lei a spingerlo a venire, e magari anche a non arrendersi perché io odio quelli che si arrendono.
Non fate sapere mai tutto queste cose alla vostra migliore amica, si ritorceranno contro di voi.
“Non ho fatto niente” urla lei per farsi sentire, solo che strillando in questo modo la sentirà anche Dan.
“E allora perché inspiegabilmente vieni tu qui e Daniel torna al locale? Non ci veniva da un mese”
“Non gli ho detto di venire qui” si difende spingendomi fuori dal cerchio di persone. “E allora cosa gli hai detto?”
“Che non era riducendosi ad ubriacone e piagnucolone che si sarebbe fatto amare di nuovo da te!”
“Allora non avete capito; neanche se va in paradiso a piedi e torna, io lo perdono”
“Oh avanti Brenda, ti ho vista mentre lo guardavi a bocca aperta indecisa se correre tra le sue braccia o scappare via”
“Ci manca la terza ipotesi, Kat. Vorrei anche spaccargli la faccia”
“E fallo. A lui farebbe solo piacere!”
“Appunto; non voglio degnarlo neanche di un'altra parola. Non si merita niente”
“Hai ragione” dice spingendomi al bancone dove prima c'era Dan. Che fine ha fatto?
“Oh grazie tante” sbotto infastidita.
“Senti non ti sto dicendo che devi tornare con lui né che devi perdonarlo e a lui non ho detto che tu lo amerai di nuovo, ma è così, quindi non farti del male. Non voglio che tu soffra, okay? Adesso non pensiamoci più e divertiamoci; in fin dei conti è la nostra sera” mi sorride.
E no! Vuole cavarsela così?
“Scusa ma non ho voglia di divertirmi con te, proprio no” erompo nervosamente alzandomi dalla sedia e raggiungendo Jake che mi sorride.
“Come va?”
“Ho una migliore amica stronza, come potrebbe andare?”
“Lo fa per te, dai”
“Tutti a farvi i cazzi miei e decidere per me. Porca merda la smettete di dire che lo fate per me? Siete tutti dalla sua parte!” Jake scuote la testa e mi prende per le spalle.
“Nessuno è dalla sua parte okay? Kat è preoccupata per te e lo sono anche io. Lei pensa che dovreste parlare..”
“Oh adesso sai anche quello che pensa Kat? Pensavo che vi limitaste a scopare come conigli”
“Brendina!” lui sbuffa e alza gli occhi al cielo.
“Non prendertela ti prego”
“Scusa” dichiaro abbassando lo sguardo. “è che ho sempre odiato quando qualcuno provava a prendere decisioni per me e il fatto che Dan sia qui..”
“Lui è qui per me. È venuto a parlarmi”
“Di... cosa?”
“Non c'entri tu, se è questo che vuoi sapere”. Annuisco e resto in silenzio per qualche secondo.
“Prendo una pizza e la smetto di romperti le scatole” dichiaro lanciandogli un sorriso falso quanto uno 'sto bene' in questo momento.
Prendo una fettina di pizza al salame e scendo dal palchetto per sedermi al bancone, dove qualche secondo dopo mi raggiunge Joseph.
“Mi perseguiti?” dico sorridendo al che lui annuisce.
“Ti vedo triste cosa hai?”
“Come fai a capire come sto se neanche mi conosci?”
“Oh quanto siamo antipatici”
“Joseph non sono dell'umore giusto. Sei un bel ragazzo e sei simpatico ma ecco..”
“E se ti lascio il mio numero?” mi sorride gentilmente e mi sento ancora più stranita. Cosa mi vuole nel caso non dovesse trovare altre scopatine un'altra sera?
“Davvero... no...”
“Ma dai” insiste e io sbuffo, due secondi dopo Joseph si becca una spinta, mi giro e c'è il maledetto di Dan.
“Ti ha detto di no, okay? Vedi di andartene affanculo. È inutile insistere anche perché è impegnata”.
IO sono cosa?
Lo uccido.
“E tu chi sei per dirmi cosa fare?”
“Sono quello che la tiene impegnata quindi mi dispiace se volevi scopare proprio hai sbagliato ragazza”
Questo sta male.
“Vai via” sbuffa Dan e io sono così tanto istigata dal dirgli di rimanere, ma non mi sembra il caso; alla fine non stava facendo niente di male.
“Scusa” sussurro guardando il biondo che annuisce e dopo aver ricambiato la spinta va via. Perchè non ha beccato uno stronzo che gli spaccasse la faccia?
“Cosa vuoi?” infierisco contro Dan.
“Volevo solo che quello se ne andasse” dichiara con un sorrisino stronzo.
“Chi ti da il diritto di fare quello che hai fatto?”
“Sono un essere libero, Brenda, e di conseguenza sono libero di fare quello che voglio”
“Lo sei fino a quando non intralci la libertà altrui e lo hai appena fatto” rispondo stizzita; lui continua a guardarmi e sfidarmi e farmi venire una grande voglia di prenderlo a pugni.
“Non mi sembra di aver intralciato la libertà di nessuno”
“Ah bene, adesso sono anche 'nessuno'?” che Dio mi dia la forza di non dargli uno schiaffo qui in mezzo.
“Intendevo dire che non mi sembra di aver uhm attentato contro la tua libertà dal momento che anche tu volevi togliertelo da dosso, no?”
“No” dichiaro, ma la risposta è ovviamente sì.
“Oh ti conosco, se non avessi voluto farlo andare via sarebbe ancora qui. Sei piene di risorse per intrattenere un ragazzo” ride come un bastardo, io mi mordo una guancia per calmarmi, ma non ci riesco.
“Vuoi che ti ringrazi anche adesso?”
“Oh dipende da come vuoi farlo!” altro sorrisino malizioso e stronzo.
Basta! Non posso farmi trattare così.
Mi alzo dallo sgabello e con una spinta lo allontano il minimo indispensabile per riuscire ad allontanarmi, cosa che ovviamente non riesco a fare.
“Stiamo parlando”
“Sono libera di poter fare quello che voglio, no?”
“Stai intralciando la mia libertà, quindi non puoi”
“Ah davvero? E come lo starei facendo?” alzo un sopracciglio e guardo la sua mano stratta attorno al mio polso; non può farmi questo effetto anche se lo odio, ancora una volta.
È strano come dall'odio possa passarsi all'amore e poi di nuovo all'odio; ma si sa, è tutto collegato: è un circolo vizioso da quale una volta entrato non ci esci più.
“Mi stai impedendo di parlarti”. Scuoto la testa e strattono il suo braccio per riavere indietro il mio.
“Daniel lasciami” sbuffo, cosa che ovviamente non cambia niente, anzi peggiora le cose, dal momento che lui si avvicina a me e quasi quasi i nostri corpi aderiscono; che Dio mi aiuti.
“Perchè se no cosa fai?”
“Quale parte del 'non voglio più vederti perché mi fai schifo' non ti è chiara? Lasciami” urlo, innervosita.
“Quale parte del 'ti amo' non è ti è chiara?” ribatte lui.
Mi fa ridere la sua convinzione; crede davvero di essere innamorato di me? È totalmente fuori strada se crede che quello che prova per me sia anche minimamente paragonabile ad amore.
Ma allora cos'è?
“Tutta la parte, Daniel. Perchè se ami una persona devi farla soffrire? Spiegamela questa cosa che proprio non la capisco”
“Smettila di urlare” sussurra lui, al che io mi giro e vedo parecchie persone rivolte verso di noi; eh che diamine! C'è la musica alta, come fanno a sentirci? Perchè ci stanno guardando?
“Tu lasciami e io smetto di urlare”
“No”
“Allora io non smetto.” alzo un sopracciglio in segno di sfida; sembriamo due maledetti bambini e io più che una che proprio non lo sopporta sembro una fanciullina che vuole farlo arrabbiare facendo scherzi stupidi; non sono più in me, non sono più la Brenda che conoscevo, o a questo punto dovrei dire credevo di conoscere?
“Dio mio, ma cosa stiamo facendo ancora qui?” mi lamento.
“Me lo chiedo anche io. Perchè non siamo in camera nostra?”.
Io lo uccido seriamente!
“Perchè mi hai tradito con la prima troietta che hai trovato? Perchè lo hai fatto sul tavolo della nostra cucina? Perchè dopo averlo fatto non mi hai dato spiegazioni? E sì, il fatto che ti dicessi che non ne volevo era una stronzata! Muoio ancora dalla curiosità di sapere perché mi hai tradito. Cosa ti facevo mancare? COSA?”
“Niente” urla anche lui, strattonandomi di nuovo. “Sono un coglione, okay? Sono un totale coglione e merito di soffrire le peggiori pene dell'inferno, ma ti amo”
“Daniel smettila di urlare, lasciami e vattene affanculo. Stiamo dando spettacolo e la mia vita è già abbastanza orribile, non vorrei che al College sapessero tutti di noi, sai com'è, vorrei ancora essere chiamata con il mio nome,e non 'Cornuta'” sbotto più nervosa che mai.
Davvero, sono così acida, e imbestialita e inferocita che se ne avessi la possibilità lo prenderei a pugni, calci, schiaffi. Tutto. Lo farei soffrire in ogni modo, eppure in questo preciso istante, mentre mi trascina dietro di lui, mi chiedo dove mi stia portando, perché lo stia facendo, cosa voglia dirmi.
Crederò a tutto quello che mi dirà?
Daniel continua a tirarmi dietro, si ferma solo una volta che siamo arrivati avanti all'entrata del bagno dei maschi, entra dentro, sempre tenendomi per il polso e urla un 'tutti fuori di qui! Immediatamente. Avanti!'.
Un pazzo. Sembra un fottuto pazzo. I suoi occhi! Sono così tanto spalancati e così tanto blu. Quando sono diventati così scuri? Non li ricordavo così; e la mascella? Non era così pronunciata prima; è dimagrito incredibilmente!
Cosa è successo al mio Daniel? Cosa ha passato l'amore della mia vita?
Stupida, stupida, stupida, che ancora lo considero tale.
Qualche minuto dopo il bagno dei maschi è vuoto, e mi chiedo ancora perché nessuno gli abbia dato un cazzotto o altro, ma giusto, la risposta è che lui è Daniel Harrow.
“Non ripeterlo ancora” sbuffa, buttandomi nel bagno arredato da lavandini neri e piastrelle grigio scuro; si chiude la porta alle spalle, e poi mi lancia contro di essa rinchiudendomi in una gabbia di braccia e sguardi, se questa è la morte sono molto felice di averla incontrata.
“Cosa? Che mi hai messo le corna? Mi dici di non ripeterlo come se non fosse vero, ma guarda che lo è! Mi hai tradita davvero e non è tutta una mia invenzione; tu eri avvinghiato a lei, avevi le mani sul suo seno e il tuo corpo nudo era sul suo e i tuoi occhi. Schifo! Mi fai schifo. Lasciami, lasciami”.
Anche solo pensarlo con un'altra mi fa vomitare, ma sapere che ha davvero toccato un'altra... è tutt'altra storia; mi viene proprio da piangere.
“Brenda” sussurra lui; non è più spavaldo come qualche secondo prima, vedo nei suoi occhi la stessa tristezza che c'è nei miei, ma lui non ne ha davvero motivo.
“Brenda io non esisto più senza te. Sono un coglione, un maledetto stronzo e mi merito di soffrire nel peggiore dei modi, ma non so come andare avanti senza te. Ti prego, ti prego”
“Mi preghi di fare cosa? Non so cosa ti abbia messo in testa Kat, ma io non ti perdonerò mai, Dan. Neanche se tu mi portassi la luna o il sole riuscirei a farlo, e credimi non è perché non voglio. Pensarti con un'altra... non ce la farei”
“Io non posso vivere senza te”
“Lo hai già fatto e continuerai a farlo, come farò io, come ha fatto qualunque altra persona che dopo aver sbagliato si è preso le responsabilità delle proprie azioni, ma tu non lo farai vero? Tu sei così smidollato, senza palle, da riuscire solo a venire a piangere vero? Fammi indovinare, ti sei chiuso in casa, ti sei ridotto come uno straccio e solo dopo aver visto una nostra foto assieme ti sei reso conto del grande errore che hai fatto!”
“Brenda” continua a ripetere il mio nome come un mantra; le sue braccia si stanno indebolendo e i suoi occhi stanno diventando più delusi.
“Smettila di ripetere il mio nome come se fosse un mantra, smettila di pregarmi come se fossi una santa e smettila di sperare che possa succedere qualcosa che ci rimetta a posto! Hai fatto tu tutto questo e non ho intenzione di rimetterci ancora”
“Dimmi che tutto questo è un incubo, dimmi che non l'ho fatto davvero. Dimmi che non ho mandato tutto a puttane” si dispera, e mi chiede cosa impossibili; è successo tutto.
“Non posso dirtelo; non è un incubo e tu lo hai fatto davvero. Mi hai ridotta in pezzetti minuscoli come se fossi stata un bicchiere di vetro; in frantumi”
“Non volevo” dichiara. “Ti amo, credimi. Ti prego devi credermi”
“Non posso. Tu non provi amore e mai ne proverai per nessuno. Avevi ragione, non ne sei capace!”
“E allora cosa sento per te eh? Perchè il cuore mi batte forte? Perchè non vorrei altro se non stare con te? Cosa provo se non amore”
“Se mi ami perché eh? Perchè lo hai fatto? Cosa ti mancava?”
“Niente. Sei la donna migliore sulla faccia della terra. Non mi mancava niente!”
“E allora perché?” urlo, sono sull'orlo di una forte crisi di nervi; potrei mettermi a piangere tra qualche secondo.
“Non lo so. So solo che non ti merito, ma non posso stare senza di te” dichiara, e una lacrima scende dall'occhio sinistro; si dice che quando una lacrima scende dall'occhio sinistro sia collegata direttamente col cuore che soffre, bene, a stare male siamo in due.
“Esatto! Tu non mi meriti; meriti una di quelle puttanelle che ti faccia soffrire come tu hai fatto fare male a me, eppure sono ancora qui a parlarti e disperarmi per te; sono ancora qui ad auto convincermi che non ti amo, quando l'unica cosa che so è che ti amo, ci rendiamo conto?”
“E allora dimmi che posso fare qualcosa per riaverti!”
“Non puoi. Non mi fido più di te e mai mi fiderò ancora. Tutto quello che posso dirti è che devo dimenticarti”
“Brenda non puoi farlo, non puoi. Tu mi ami, lo hai appena ammesso. Mi ami quanto io amo te e se io non posso stare senza te lo stesso vale per te!”
Scuoto la testa e mi mordo forte il labbro inferiore per non piangere.
“Se tu fossi in me sapresti che non si può vivere senza di te, Bren” sussurra.
“Se tu fossi in me sapresti che non si può vivere sapendo quello che hai fatto, Dan. Se fosse possibile fare un incantesimo giuro che tornerei indietro per arrivare prima, per darti quello che non ti ho dato. Non vorrei non essermi innamorata di te perché ora non sarei quello che sono, ma vorrei che non fosse mai successo quello che hai fatto. Purtroppo non si può.”
“Tu mi odi?”
“Non lo so” sussurro coprendomi il viso con le mani. “Non so niente.”
“Scusami per tutto. Per averti nascosto che il mio compagno di studio era una ragazza, che stavo avendo dei problemi, che mi sentivo chiuso, per averla invitata a casa quel giorno e per aver pensato che se avessi fatto del semplice sesso con qualcuna sarei riuscito a tornare quello senza problemi. Sappi solo che non mi arrenderò, Brenda. Giuro che troverò il modo per farti fidare di nuovo di me, lo giuro sul mondo, anzi su noi” deglutisce, si asciuga quella lacrima che gli è colata sul viso, e poi si allontana.
Io resto immobile; se esco da questo bagno mi lascio dietro questa conversazione, le lacrime di Daniel, le mie lacrime, il cuore che batte veloce, l'incantesimo e la speranza che tutto possa tornare come prima. Voglio davvero farlo? Guardo lui, i suoi occhi arrossati, le sue spalle più curve e mi viene voglia di abbracciarlo forte, nient'altro.
Sono tremendamente arrabbiata con lui, ma lo amo ancora, che ci posso fare?
Perdonarlo? Mai. Non adesso, almeno.
Mi conosco troppo bene per pensare che potrei davvero guardarlo con gli occhi di prima e io non sono mai stata una folle.
Daniel mi guarda in attesa di qualcosa, ma io proprio non so che dire o fare, fino a quando non è lui a fare un altro primo passo: mi viene incontro, mi abbraccia forte e posa la testa sulla mia spalla. Lo vedo e lo sento un bambino: solo e indifeso.
Perchè ha dovuto farci questo?
Perchè ha dovuto annullare quello che eravamo e quello che saremmo potuti diventare?
Mi scosto da lui, lo guardo vedendo quello che saremmo potuti essere, e poi esco da quel bagno lasciandomi ancora una volta Daniel alle spalle.
Sono tremendamente curiosa di sapere quanto saremo durati ancora, se ci saremmo mai sposati, come avremo trascorso il prossimo Natale, ma la vita non è un centro esaudimento desideri, no?


Spazio autrice.
Okay, okay, ho fatto un po' di ritardo questa settimana. Perdonatemi! Ho auvto diverse cose da fare e per una volta in vita mia ho lasciato da parte i compiti e tutti i doveri e mi sono divertita per tre bellissimi giorni! Da domani si torna a scuola e purtroppo per me all'ideazione della tesina T^T
Nada vi dico solo che sono appena tornata a casa e non ho auvto modo di correggere il capitolo ma ho deciso di postarlo comunque, per non farmi odiare quindi troverete sicuramente degli errori: lasciateli perdere, vi prego!  Settimana prossima lo correggerò, giuro!
Dunque dunque dunque dopo parecchio rivediamo un incontro tutto Drenda. Ce ne saranno altri simili o Daniel si ritirerà per un po' a riflettere sugli errori commesi? E soprattutto finirà così questa lite o ci sarà un continuo? Boh!



Spoiler.
Mi spoglio velocemente, come se in bagno ci fosse Jenna Jameson ad aspettarmi sotto la doccia, e quando entro in bagno resto a bocca aperta.
Ci sono mutandine e reggiseno attaccati alla maniglia, accappatoio rosso appeso al gancio dove di solito c'è il mio accappatoio e profumo di bagnoschiuma al cioccolato bianco; non può essere vero, questo è un sogno!


Dunque avrete capito che il capitolo è di un maschietto... chi sarà? E di chi saranno le mutandine? Che forse la lite di Dan e Bren sia andata a buon fine? :3

Scusate ancora per il ritardo, e grazie per aver letto; (se magari mi fate sapere anche cosa ne pensate vi faccio una statua!).

StewyT~

 

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo. ***


Decimo capitolo.
Jake's pov.

Di certo non pensavo che studiare di mattina e lavorare di sera sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma non pensavo neanche che sarebbe stato così stancante!
Sono davvero distrutto; mi fa male forte la testa, la schiena e tutto quello che vorrei adesso sarebbe un bagno caldo assieme ad una di quelle pornostar tanto amate. Oh quello sì che mi aiuterebbe a riprendermi per andare al locale e stare in piedi per altre cinque ore o giù di lì.
Sbuffo e busso alla porta, ma nessuno mi apre; sicuramente Brendina e Kat sono uscite. Da quando c'è lei Brendina non è quasi mai in casa e la cosa non mi disturba per niente, non perché mi fa piacere non vederla, ma perché non devo vedere Kat, in questo modo.
Apro la porta e mi catapulto velocemente in cucina per prendere una birra fredda che mi dia la forza di salire fin sopra in camera mia e lavarmi prima di affrontare la seconda parte della giornata.
Mi squilla il cellulare, rispondo scocciato sperando che non sia Max che non può venire al locale quindi lascia tutto nelle mie mani, ma fortunatamente è Dan.
Grazie a Dio il deficiente sembra aver rimesso la testa a posto, l'unica cosa che non riesce a rimettere dov'era è il rapporto con Brenda, e mi sembra pure logico.
“Amico dove sei?” dice dall'altra parte del telefono.
Non sono arrabbiato con lui, certo un po' deluso sì perché non mi aspettavo che sarebbe stato capace di mandare tutto all'aria in un secondo, ma la vita è sua e anche i problemi lo sono.
“A casa. Sono appena arrivato e sono distrutto quindi ti prego di non chiedermi favori perché per le prossime due ore sarò irreperibile”
“Oh stai proprio alla grande eh?” dice ironico.
Sta soffrendo, me ne rendo conto, e vorrei aiutarlo ma proprio non so come fare.
Perchè la sofferenza dell'uomo deve sempre essere sé stesso?
“Quasi quanto te, amico. Allora cosa vuoi?”
“Volevo sapere se ti serviva aiuto al locale o altro. Non ho niente da fare stasera”
“Oh mi faresti un enorme favore se andassi al posto mio al Falling Stars. Sto per morire”
“Okay, passo a prendere le chiavi!”.
Sappiamo entrambi perché vuole passare qui e non mi sembra proprio il caso di farlo.
“Dan le chiavi le ha Max ed è già lì. Brenda non c'è”
“Okay” lo sento sbuffare.
“Grazie amico”.
Non risponde, ha già attaccato e io mi sento abbastanza in colpa per aver messo Bren di mezzo ma era solo per lei che sarebbe venuto.
Finisco la mia birra e svogliatamente salgo ad una ad una le scale che mi separano dal mio piccolo paradiso e dalla mia bellissima doccia calda; che Dio benedica chi l'ha inventata!
Adoro il blu elettrico delle pareti di questa stanza, riesce sempre a rilassarmi e tranquillizzarmi.
Mi spoglio velocemente, come se in bagno ci fosse Jenna Jameson ad aspettarmi sotto la doccia, e quando entro in bagno resto a bocca aperta.
Ci sono mutandine e reggiseno attaccati alla maniglia, accappatoio rosso appeso al gancio dove di solito c'è il mio accappatoio e profumo di bagnoschiuma al cioccolato bianco; non può essere vero, questo è un sogno!
Kat è avanti ai miei occhi completamente nuda, il bagnoschiuma in una mano, l'altra a coprirsi, come se non avessi già visto ogni pezzettino del suo corpo.
È arrossita come se fosse timida ma io e lei sappiamo che non lo è affatto.
Mi guarda come se avesse avanti Dio sceso in terra, probabilmente anche io la guado in quel modo, perché diciamocelo, trovare una donna nuda nel tuo bagno quando torni a casa da una giornata di merda non può non renderti estremamente felice.
Se poi la donna nuda in questione è Kat...
Ho un maledetto debole per questa ragazza; dalla prima volta che l'ho vista non ho più dimenticato i suoi occhi nocciola e il suo sorriso radioso; per non parlare del fisico che si ritrova! Non è propriamente una modella taglia quaranta tutta tette e labbra gonfie, anzi; è una ragazza assolutamente normale, con un seno assolutamente normale, neanche così tanto grande, ma per me è davvero il top! Ne ho viste di ragazze così, ma non ho mai sognato di farmele in tutte le posizioni possibili come penso ogni volta che mi viene fatto il suo nome.
Chiudo gli occhi e mi giro perché davvero rischio di saltarle addosso se non si copre.
Signori e Signore sto dando alla gentile Kat un meraviglioso spettacolo con il mio didietro ossuto; che vergogna!
“Scusa se sono qui nel tuo bagno”
“Oh non ci sono problemi, anzi” rispondo nascondendo il viso tra le mani.
“Basta che adesso ti vesti e vai via perché non so per quanto riuscirò a trattenermi” sbuffo.
“È che Bren è nel nostro bagno da due ore e non vuole uscire e io devo andare ad un incontro e..”
“Se ti serve ancora il bagno basta dirmelo” alzo gli occhi al cielo e porto le mani avanti, girandomi verso di lei.
“Dovevi fare la doccia?” mi chiede alzando un sopracciglio, per poi guardare direttamente verso il mio grande migliore amico.
“Direi di sì” deglutisco e sorrido imbarazzato.
Dio quanto vorrei sbatterla al muro!
“Se vai di fretta...”
“Mi stai proponendo di fare la doccia assieme Kat? Non sarebbe la prima volta no..?” ridacchio e lei sbuffa prima di ridere con me.
“Adesso non puoi più tirarti indietro, donna, ti tocca!”
Ridacchio e mi aspetto che mi butti fuori, ma mai pensare di aver capito Kat! Lei è qualcosa di incomprensibile.
Mi ritrovo così a fare la doccia con l'unica donna sulla faccia della terra che mi eccita anche se completamente vestita; figuriamoci così come mamma l'ha fatta.
L'acqua scorre morbidamente sul suo corpo accarezzando prima il suo viso, poi il suo collo, poi il suo seno, il suo addome, Dio mio, fammi diventare acqua all'istante!
Non ce la faccio, davvero; sto contando, provo ad arrivare a dieci, ma quando non so neanche a tre spingo Kat contro la parete di piastrelle nere e la bacio e che chiunque esista lassù benedica Brenda per non essere uscita da quel bagno.
Le sue labbra sono morbide come le ricordavo, il suo odore è caldo e seducente proprio come allora, e le sue mani sono audaci e forti come sempre; stringe il mio sedere e io stringo le sue spalle, prima di portare le mani avanti e stringere il suo seno, così siamo pari.
A quanto pare anche Kat aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno, e lo ammetto, sono sempre disponibile per lei.
Scendo dalle sue labbra al suo collo e inizio a baciarla lentamente, poi più velocemente, fino a quando non la sento ansimare e tremare; mi deve volere come io voglio lei.
Mordo la sua spalla destra, quella che avevo morso anche la prima volta, e lei in cambio mi da una pacca sul sedere, non ho mai capito perché ma dalla prima volta che mi ha visto ha sempre avuto una fissa con il mio didietro, questa ragazza. Voglio dire, ho tanto da mostrare avanti e lei preferisce il mio culo, bah, valle a capire le donne!
La bacio ancora, poi la prendo in braccio e lei si stringe a me.
Oh oh, questo bacio andrà parecchio oltre.
Spinge i fianchi verso i miei e mi lascio scappare un urletto; stronza maledetta!
Spengo l'acqua con una mano, mentre l'altra la tengo sulla sua schiena, me la stringo addosso e la trascino in camera; chiudo a chiave la porta, e poi la stendo sul letto dove subito la raggiungo.
Mi guarda con quegli occhi languidi e le labbra vogliose che proprio addio!
Cosa non ci farei con quelle labbra. Mi farei baciare e mordere tutto.
Non parliamo. Nella stanza c'è solo il rumore dei nostri respiri accelerati e delle nostre mani che dopo sei mesi ritornano a scoprirsi.
I sei mesi più tristi della mia vita; dopo di lei non sono riuscito ad andare più a letto con nessuna e la cosa mi preoccupa come non mai.
Ogni volta che la vedo desidero sbatterla al muro e farla mia, ma anche farla godere e stare bene; non mi è mai successo con nessuna.
Cosa mi sta capitando? Che anche io abbia preso il morbo dell'amore?
Oh avanti, che stronzata.
Deglutisco e mi fermo un secondo dal baciarla per guardarla negli occhi.
Minchia! Sono riuscito ad allontanarmi da Marika non appena ho pensato di potermi innamorare di lei, perché adesso non riesco ad allontanarmi anche da questi occhi e da queste mani fameliche?
Kat spinge il bacino verso il mio. Okay, questa cosa sta degenerando. Sto diventando io il romantico della situazione?
Ma anche no.
Ritorno a prestare attenzione alle sue labbra, che mordo e succhio sapientemente, poi scendo sul suo collo e inizio a mordicchiarlo piano.
Proprio quando sto per lasciarle un succhiotto lei con quella voce orgasmica mi sussurra un 'ti prego Jake niente segni', ma è troppo tardi; avrà addosso il segno di questo pomeriggio.
“Sei arrivata troppo tardi, mi dispiace”.
Da come spinge la mia testa sul suo collo Kat sembra tutt'altro che triste di questo piccolo segno, ma non mi fermerò di certo qui.
Mi sposto sul suo seno, lo mordo leggermente e la sento gemere, chi sa cosa sta frullando del suo cervello perverso in questo momento!
Lascio un succhiotto anche qui, e dopo aver sorriso felice scendo verso il suo ventre; lascio un altro segno anche qui, e poi mi dirigo verso le gambe che Kat apre spontaneamente, ecco perché mi piace da morire.
No, non ho appena ammesso che mi piace, non può essere.
Le mani di Kat si infilano tra i miei capelli e spingo la mia testa ancora verso le sue cosce; le do un morso nell'entro coscia e lascio anche lì un succhiotto prima di sentirla gemere più forte; di questo passo mi farà morire.
La sua voce calda mi eccita così tanto che potrei venire senza neanche averla ancora sfiorata per bene.
Mi sposto velocemente sulle sue labbra mentre le mie mani accarezzano ogni centimetro della sua pelle e le sue fanno lo stesso con me. Mi sento un giocattolino nelle sue mani e la cosa mi piace tremendamente.
Mai baciare una donna mentre stai per fartela, abbiamo sempre ripetuto io e Dan.
Perchè la sto baciando come se non volessi fare altro per la vita?
Mi stacco da lei e la guardo negli occhi per un secondo.
Mai guardare una donna negli occhi mentre stai per fartela, potresti innamorarti di lei!
Ma io ci vorrei affogare in questi piccoli occhi perfetti.
Vorrei affogare in lei.
Le do un altro bacio, e uno ancora e ancora, fino a quando lei spinge di nuovo il bacino verso il mio.
“Avanti Jake quanto vuoi aspettare ancora? Mi stai facendo soffrire” sussurra.
Che voce, Dio santo.
Allunga una mano verso il mio inguine, poi afferra il mio Camaleonte - ehi non lamentatevi di questo nome! - e sorride. “Anche tu stai soffrendo. Cosa aspetti?”.
Capovolge la situazione; adesso io sono sotto e lei è sopra di me. Mi guarda con quegli occhi languidi e profondi e addio proprio, sono il suo burattino!
“Dove sono?” sussurra al mio orecchio.
Le indico dove può trovare la scatola, e neanche un minuto dopo siamo al sicuro.
Si siede su di me, e qualche secondo, un gemito da parte sua e un 'Oh Cristo' da parte mia, stiamo facendo l'amore.
Coglione! Non state facendo l'amore, state facendo del semplicissimo sesso.
Ma allora perché mi sento come se fossi in paradiso?
Perchè mentre lei si muove verso di me e io mi muovo verso di lei mi sento come se fossi stato chiuso fuori dal paradiso terrestre e avessi trovato solo adesso la chiave -e che chiave! -.
Dio mio, questa ragazza non può farmi questo effetto.
Mi spingo più forte verso di lei, e lei geme il mio nome; adoro troppo quando lo fa, quindi mi spingo ancora, e le sue mani si affondano nella mia schiena che graffia pesantemente.
“Ne è valsa la pena” sussurra poi abbassandosi a baciarmi mentre i nostri corpi continuano a muoversi in un'armonia di gemiti, urletti, frasi sconnesse e piacere.
“Di cosa?” ribatto mordendole forte una spalla.
“Jake!” urla di nuovo, e Gesù santissimo domani voglio che sia senza voce!
“Allora?” chiedo dandole un altro morsetto, lei sorride e ricambia mordendomi il mento.
“Aspettare questi sei mesi” dichiara spiazzandomi.
Anche lei non è più andata a letto con nessuno?
Anche lei prova qualcosa per me?


Mai pomeriggio d'amore fu migliore.
Non mi fa male più la testa, né la schiena; sto una meraviglia e vorrei tanto rifare tutto dal capo, ma questo momento mi sembra così dolce che non lo interromperei per niente al mondo.
Kat è stretta a me, la sua testa è sul mio petto e le sue gambe sono intrecciate alle mie, e ancora una volta mi stupisco di quanto possa farmi stare bene anche solo stare così con lei. Spero solo che lei non senta il mio cuore battere velocemente perché sarebbe la cosa più assurda del mondo.
Il ragazzo che si innamora per primo. Il ragazzo che si innamora dopo una semplice scopata.
Kat, cosa cazzo mi hai fatto?
Le do un bacio tra i capelli e sorrido sentendo il suo respiro sul mio collo.
La forza di poco prima è scomparsa, adesso c'è solo tanta tenerezza.
“Perchè non mi hai richiamata?” chiede spiazzandomi.
“Pensavo che mi avresti richiamato tu. Hai preso tu l'iniziativa la prima volta e pensavo che mi avresti chiamato se ti fossi interessato” sussurro accarezzandole dolcemente la schiena.
Quanto sono un coglione! Avrei dovuto chiamarla io.
“Tu perché non mi hai richiamato?”
“Aspettavo che lo facessi tu” dice, la guardo e le compare un sorriso sul volto.
“Mi piaci, Kat” dico socchiudendo gli occhi.
“Anche tu, Jack” ridacchia e si stringe di più a me.
“Perchè mi chiami così, maledetta?”
“Perchè ho letto una storia in cui il protagonista ti somigliava tantissimo e quindi ho deciso di farti il mio Jack”
“sono il tuo Jack quindi?” sorrido e le do un altro bacio tra i capelli.
Voglio essere il suo tutto.
“Sei il mio dragone!”
Scoppio a ridere e la stringo di più.
“Sono il tuo che?”
“Niente” sussurra alzandosi leggermente per baciarmi.
Sorrido contro le sue labbra; la stringo forte e la porto sopra di me per stringerla forte.
“Suoni ancora?” chiede guardando la mia chitarra.
Annuisco.
“Non più con gli Ipnotic però ogni tanto scrivo e suono”
“Scrivi?” mi sorride e lascia un bacio sulla mascella.
“Yes”
“Di cosa scrivi?”
“Di sentimenti che non sono sicuro di conoscere” rispondo accarezzandole il viso e spostando dagli occhi i capelli che li coprono.
“Fammi sentire qualcosa, ti prego”
“No, Kat”.
Cazzo. Se sente la canzone la ricollega a noi due e sono fottuto!
Se capisce che sono innamorato...
Occazzo ho ammesso di nuovo di essere innamorato.
Sono fuso!
Lei mi da un altro bacio e mi guarda come un cucciolotto.
“Oh avanti Jake, di cosa hai paura! Ti prego!”.
Sbuffo e la butto di lato, alzandomi per prendere la chitarra.
“Niente domande sulla canzone però”.
“Te lo giuro” sussurra e mi sorride.
Prendo la chitarra, la accordo e mi lascio trasportare di nuovo dai suoi bellissimi occhi.
È così meravigliosa, ed è così nuda nel mio letto, e io sono così fottutamente cotto di lei.
Tried to keep you close to me,
But life got in between
Tried to square not being there
But think that I should have been
HOLD BACK THE RIVER, let me look in your eyes
HOLD BACK THE RIVER so I,
I can stop for a minute and see where you hide
HOLD BACK THE RIVER, let me look in your eyes
HOLD BACK THE RIVER so I
I can stop for a minute and be at your side
HOLD BACK THE RIVER, hold back
HOLD BACK THE RIVER, let me look in your eyes
HOLD BACK THE RIVER so I,
I can stop for a minute and see where you hide
HOLD BACK THE RIVER, hold back
Hold oho, oho, oho, oho
Oho, oho, oho, oho
Lonely water, lonely water won't you let us wander?!
Let us hold each other
Lonely water, lonely water won't you let us wander?!
Let us hold each other



Ho provato a tenerti vicina, ma la vita ci ha separati e mi sento un totale coglione senza palle per non aver fatto il primo passo; ti ho fatta scappare come un idiota, ma giuro che non lo rifarò.
Fammi guardare i tuoi bellissimi occhi, voglio veder quello che potremmo essere se non avessi paura di innamorarmi follemente di te.
Non andare via, resta al mio fianco e abbracciami.
Permettiamoci di essere felici l' uno nelle braccia dell'altro.
Non lasciarmi, abbracciami.


Poso la chitarra a terra e la guardo.
Ecco, le ho fatto sapere cosa ho dentro. Ha capito che sono innamorato, che vorrei stringerla sempre tra le mie braccia, che con lei non è solo sesso.
Sono un cretino.
Mi guarda con un sorrisetto stampato sul viso e si avvicina a me, mi abbraccia dolcemente e mi da un bacio sulla fronte.
“Sei bravissimo, Jake”
“Ti piace?”
“Chi ti ha ispirato?”.
Eccola, la doccia fredda.
“Una persona che non sa di contare tanto per me”
“È fortunata”
Ti ritieni davvero fortunata?
“Sì eh? Fortunata lei che potrà disporre del mio camaleonte ogni volta che vorrà” dico provando a smorzare l'atmosfera troppo romantica e dolce per i miei gusti.
“Un dragone al giorno leva il medico di torno” ribatte lei ridendo.
Come fa ad essere così straordinaria?
“Mi canti qualche altra canzone?”
“Sono stanco, Kat” sussurro accarezzandole una guancia.
“Vuoi dormire qui...?”
“Forse è meglio di no”.
Io per lei sono solo un divertimento, ovviamente.
“Okay” mi alzo, poso la chitarra e mi chiudo in bagno.
Sono un totale coglione. Un idiota che si innamora dopo solo due notti assieme.
L'acqua scivola veloce sul mio corpo e porta via il suo profumo; questa cosa mi rende così triste!
Esco dopo una mezz'oretta dal bagno, pronto a dormire e lasciarmi anche quest'altra giornata alle spalle, ma lei è ancora lì, il suo seno nudo è ancora lì, i segnetti rossi sul suo collo e le sue spettacolari gambe lo sono ancora; mi guarda sorridendo. Sto per morire.
“Perchè sei ancora qui? Ah giusto le tue cose!”.
Mi giro per andare in bagno ma vengo portato indietro dalle sue parole.
“Posso dormire qui? Non riuscirei a dormire senza di te dopo questo.. giuro che domani sarà come se non avessimo fatto niente, non ti complicherò la vita, lo giuro”.
Complicami la vita quanto vuoi, ti prego.
“Perchè?” chiedo sedendomi al suo fianco.
“Perchè non mi va di restare sola”.
Scuoto la testa e la abbraccio.
“Perchè non vuoi complicarmi la vita?”.
Lei non risponde, ma ma sento sorridere contro la mia spalla.
La prendo in braccio e la trascino sotto le coperte che ci hanno appena visti fare l'amore.
Questo è stato probabilmente il giorno migliore della mia vita.


Non andare via, resta al mio fianco e abbracciami.
Permettiamoci di essere felici l' uno nelle braccia dell'altro.
Non lasciarmi, abbracciami.


Spazio autrice.
Ci avevate azzeccato! Lo spoiler era del capitolo di Jake :3
Uhm okay prima di tutto devo sottolineare che la canzone scelta è Hold Back the river di James Bay, ma mi sono pres ala licenza di trasformarla in una creazione di Jake, spero non me ne vogliate eh!
Ehm questo è davvero uno dei capitoli più spinti che abbia mai scritto e anche uno dei più complicati perchè non ho mai scritto una scena d'amore dal punto di vista di un ragazzo, quindi dicamo che ho scritto un po' provando a pensare come fanno i ragazzi, e mettendici un po' di quello che vorrei io da un ragazzo; quindi.. perdonatemi se vi è sembrato un obrobrio, okay? Non farò più cose simili LOL
Per quanto riguarda la storia.. se pensate che stiamo per arrivare al termine vi sbagliate: questo è tutto solo l'inizio!

Detto questo ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa storia, in particolar modo le persone che mi fanno sapere cosa ne pensano; è davvero  importante per me!
Spero che il capitolo non vi abbia fatto proprio schifo, e spero che mi facciate sapere cosa ne pensate.


StewyT~


Spoiler.

 
Sono praticamente ad un centimetro da terra, non sono riuscita a fermare il tappeto che ha continuato a correre mentre io lo cercavo tra la folla fermandomi, e il ragazzo al mio fianco non si è fatto scappare l'occasione di stringere una mano attorno al mio braccio e salvarmi.
Continua a correre mentre con una mano mantiene me e con l'altra spegne il bottoncino sul mio tappeto per farlo fermare, mentre io lo guardo a bocca aperta e mi ricordo di lui. Sorride e sono certa di averlo già visto questo sorriso. È quello stronzo che mi è scoppiato a ridere in faccia al bar di Jake!
Che odio.
“Hey stai bene?” mi chiede guardandomi e io non sono certa di stare davvero bene.
“No. Cioè sì, sto bene, grazie”. Mi districo dalla sua presa e gli sorrido.
“Io ti conosco!” dice lui guardandomi attentamente come per scrutarmi e ricordarsi dove mi ha vista.
Oh oh, corri tipo.
“Ti piacciono gli Imagine Dragons?”.
Domanda più inappropriata al momento proprio non mi poteva uscire.


OH OH CHI È QUESTO RAGAZZO MISTERIOSO? VI DICO SOLO UNA COSA: PREPARATEVI, IO MI SONO INNAMORATA DI LUI!

 

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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo. ***


Undicesimo capitolo.
 
Guardo il display sul tapisroulant e sbuffo. Segna 20 minuti, 2km/h e 100kcal.
Voglio morire.
Possibile che dopo venti minuti di 'corsa' io abbia eliminatto solo cento fottute calorie? Praticamente non sono riuscita a smaltire neanche la gomma che sto masticando. Che Dio mi aiuti.
Mi guardo attorno e mi viene ancora di più da piangere.
Non c'è posto che odi di più della palestra, davvero; preferirei morire piuttosto che venire qui dentro, ma ovviamente come me la dovevo trovare la migliore amica? Sportiva, oltre che stronza.
Maledetta bastarda che mi obbliga nel vero senso della parola a seguirla.
Oggi c'è un sole che spaccherebbe le pietre, di sicuro potrei andare a fare una bellissima passeggiata all'aria aperta, invece sono costretta a restare in questo buco di palestra dove non posso fare altro che soffrire e guardare, perché da guardare c'è proprio tanto!
Altri venti minuti, poi hai dieci minuti di riposo e poi altri quaranta minuti, su!
Provo a farmi coraggio da sola, ma diciamoci la verità, preferirei morire perfino se ci fosse Robert Pattinson qui al mio fianco, figuriamoci se c'è un tipo con gli occhi dilatati e maniaci che continuano a fissare le mie tette. Aiuto.
Sbuffo e tocco il braccio a Kat che è tutta impegnata a correre, perché lei sì che corre!
“Cosa?” chiede con una voce limpida e fresca come se non stesse facendo uno sforzo immane, ma forse davvero non lo sta facendo.
“Mi annoio. Parliamo” dico sbuffando.
“Impiega le energie nello smaltire il panino che hai mangiato oggi e ieri e l'altro ieri, su!”
“Tu invece devi smaltire solo le calorie di oggi, no?” sorrido maliziosa e le faccio un occhiolino, al che lei si ferma e rischia di cadere, in quanto il tappeto continua a muoversi.
“Cosa vuoi dire?”
“Oh avanti Kat non trattarmi come una povera deficiente” sbotto infastidita.
“No,davvero non ho capito a cosa ti riferissi”
“A te e Jake”
“Diamine ma la smetti di collegare sempre il mio nome al suo?”.
Oh guardatela! Vuole recitare la parte di quella che non ha visto, fatto né sa niente, ma è arrossita in una maniera esagerata.
“Perchè ti piace da morire e perché scopate come conigli?”
“Cosa?” diventa viola e io trattengo a stento le risate.
Non mi sbagliavo! Ha trascorso la notte in camera sua e hanno davvero fatto sesso. Oh. Mio. Dio.
“Cosa vuoi che ripeta della mia domanda?”
“Brenda io non scopo come un coniglio né tanto meno lo faccio con Jake”.
“Quindi quell'evidente succhiotto violaceo che hai sul collo te lo sei fatta cadendo dalle scale?”
“Okay forse sono andata a letto con lui!”
Okay forse ha leggermente urlato; il ragazzo strano al mio fianco si è sporto a guardarla e ci sorride, oddio adesso Kat mi uccide.
“Perchè proprio adesso dobbiamo parlare di queste cose?”
“Che differenza fa? Tanto comunque non mi daresti risposte e non mi racconteresti niente. Mi stai trattando come se non fossi la tua migliore amica! Come se io potessi giudicarti, ma porca merda, sai che non lo farei mai. Mi dispiace immensamente vedere che non solo il rapporto con Dan sia andato a rotoli”.
Bam. Mi sono sfogata e non mi sento per niente in colpa!
Il fatto che non mi dica più quello che le succede mi urta tutto il sistema nervoso; io a lei dico tutto, e con tutto intendo praticamente ogni cosa; lei ormai non mi parla più. È come se non si fidasse e questa cosa mi spaventa.
“Cosa cazzo blateri?” mi guarda negli occhi e adesso sì che mi sento in colpa.
Non rispondo, e dopo poco è lei a farlo.
“Senti, okay, hai ragione! Non sto più parlando con te ma non lo faccio perché non mi fido, lo giuro. È semplicemente che non saprei cosa dirti. Sono così incredibilmente confusa che davvero non saprei cosa tirarne fuori”.
Annuisco sorridendole.
Adesso ritorna la mia Kat strana.
“Inizia col dirmi se è un buon Dragone” dico buttandola sul comico.
“Ti dirò di più: penso che superi di gran lunga il tuo Daniel!”.
Daniel.
Solo sentire il suo nome fa bloccare il mio cervello e le mie gambe, e per poco non cado. Menomale che vado lentamente, se no sarei appena morta; già me lo immagino l'angioletto che esce dal mio petto e sale verso l'alto.
“Scusa” mormora Kat.
“È okay” le sorrido e fermo un secondo il tappeto per prendere un respiro e bere un sorso d'acqua.
“Allora? Parla” le sorrido e lei annuisce.
“È meraviglioso. Mi fa sorridere e stare bene, le sue mani mi fanno tremare e le sue carezze mi riscaldano il cuore. Sai che sono stata solo con Robert e con lui e... con Rob beh con lui non era come con Jake. Quando lui mi tocca mi sento perfetta, felice, in uno strano stato di esaltazione che mi fa perdere completamente concezione di tempo e spazio. Con Rob era sesso. Con Jake è.. estasi!”
Alla faccia! Lei non è confusa; è innamorata.
Anche perché Kat non è una che si concede facilmente, anche se così potrebbe sembrare. Lei deve sentirsi in sintonia con una persona per donarsi completamente ad essa, e dopo averci provato con Robert ed esserne stata scottata temeva che non ci sarebbe riuscita con altri, invece...
“Perchè vai a letto con lui?” sussurro, al che lei mi guarda strana.
“Mi piace” scuoto la testa e le do un buffetto sul braccio.
“Sappiamo entrambe che non vai col primo che ti capita solo perché ti piace.
Conosci Jake ormai da due anni, ci hai parlato, ci sei stata tantissimo a contatto, diciamo che è nata una specie di amicizia anche tra voi...?”
“Diciamo di sì.”
“Ma tu non vai a letto con uno solo perché lo conosci”
“Oddio, Oracolo, visto che sembri sapere tutto mi dici perché ci vado a letto se non perché scopa come un Dio?” alza un sopracciglio e a me viene da sorridere.
“Lo vuoi solo come trombamico, quindi?”
“Ma che domande sono, Bren! Non sono quel tipo di ragazza”
“Kat due più due al mio paese fa quattro”
“E se ti dicessi che fa tre più infinito?”
“Ti direi che alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti” ribatto a tono.
Discorsi insensati di Kat vs discorsi insensati di Bren.
Vinco io, mi dispiace.
“Cazzo vuol dire?”
“Che sei innamorata di Jake”
“Io cosa?” sbotta fermando il tappeto e fermandosi a sua volta.
“Sei pazza”
“E tu innamorata”
“Come te di Dan?”
“Probabile”.
È maledettamente cattiva quando non vuole che qualcuno perfori il guscio che si crea attorno, ed è evidente che non vuole che io lo faccia, ma sticazzi; non decide lei, decido io!
“Scusa”
“Ultimamente chiedi troppe volte scusa. Frequentare Dan ti fa male, Kat” le sorrido acida e lei sbuffa.
“Sono un'idiota”
“Confermo. E comunque ho ragione io. Quindi... per quanto tempo hai intenzione di andare avanti a fare sesso con Jake senza dirgli che provi qualcosa per lui? Vuoi davvero essere una come tante per lui?”.
Io so che lei non è una tra tante. Jake prova per lei il suo stesso sentimento, se già così si può chiamare.
“Per sempre?”
“Kat! Sei stata la prima a spingermi ad amare e fidarmi di Dan, adesso spetta a me”
“Bren lui non mi ha più richiamata!” urla, e anche questa volta il maniaco fa un altro sorrisino. Sto per spaccargli la faccia.
“È uno stronzo, okay, ma non potete riparlarne? Insomma magari ha una spiegazione..”
“Stanotte mi ha detto che è perché pensava che io non volessi sentirlo”
“Ecco. Magari anche l'essere scappata da qui senza averlo neanche salutato ha contribuito a farvi fraintendere. Se magari tu fossi andata a salutarlo..”
“Hey non volevo che mi dicesse che quella era stata solo una cosa come un'altra”
“Non lo sei, Kat. Non sei una cosa come un'altra”
“Sì, adesso è follemente innamorato di me”
“Okay forse innamorato no, ma questo non vuol dire che non potreste iniziare una relazione”
“Dio mio mi ha appena lasciata quello stronzo e io dovrei già mettermene un altro avanti?”
“Prima di tutto sono passati più di due anni, seconda cosa non è un altro, è uno che ti piace da morire”
“E allora?”
“E allora dovete smetterla di fare i masochisti. Vi piacete. Dichiaratevi!”
“Così come fate tue e Dan? Brenda anche voi state ridotti male”
“Non ho mai detto il contrario” deglutisco e sbuffo. “Ma la situazione è diversa. Qui si tratta di farsi prendere in giro e amore un cazzo, sai che non mi piace essere presa per i fondelli, e sai un'altra cosa che proprio non mi piace? Che la mia migliore amica sia dalla sua parte.”
“No” scuote la testa e scenda dal tappeto. “Io sono dalla parte dell'amore”.
È forse diventata una poetessa?
“Ti prego, Kat, andiamo di là”.
Scendo a mia volta dal tapis roulant e me la tiro dietro, andando dalla parte dei pesi. Oh poveri ormoni preparatevi!
“Cosa?” chiede guardandomi stranita.
“Quel tipo mi innervosiva, sembrava un maniaco”. Scoppia a ridere e mi guarda divertita. “questi tipi invece?”.
Eh beh, questi sono tutti dei gran tipi, e scommetto che sarebbero anche ottimi dragoni.
Quello che proprio cattura la mia attenzione è steso sulla panca ed è un Dio greco!
Capelli neri, occhi verdi, naso dritto e perfetto, delle labbra meravigliose con un contorno fantastico, e un filetto di barba, il tutto completato da delle braccia muscolose al punto giusto -tantissimi tatuaggi - e un fisico asciutto e ben definito.
Okay, gli ho fatto una radiografia in praticamente tre secondi, wow, congratulazioni.
“Da come lo guardi devo capire che quello è tuo?” sussurra Kat al mio orecchio, al che io scoppio a ridere.
“Fa pure, tanto se dovesse notare una tra le due noterebbe te” dico ridacchiando, prima che lei mi dia un forte buffo sul braccio.
“Smettila di rompere i coglioni con le tue insicurezze. Anzi sai cosa? Devi essere punita. Cinque serie da venti sulla panca al fianco del bonazzo con gli occhi verdi e la maglia trasparente”.
Sarebbe bianca quella maglia se non fosse più sudore che cotone, ormai, ma chissssenefrega, meglio che sia così!
“Sei pazza” sbuffo, ma lei mi spinge e davvero mi ritrovo al fianco del ragazzo, che a guardarlo bene ha un viso conosciuto. Lui guarda nella nostra direzione, sorride e si alza. Eccolo, gli facciamo schifo proprio!
“Oh oh, sta andando al tappeto, andiamo a conoscerlo”
“Gesù. Dieci minuti di pausa, ti scongiuro”
“Finisci prima il tuo esercizio e poi ti do tutto la pausa che vuoi, magari anche un po' di tempo per flirtarle con occhi verdi”
Annuisco e mi metto subito al lavoro.
E sia chiaro, non sono così veloce perché non vedo l'ora di raggiungere il tizio sul tapis roulant e chiedergli perché mi sembra così conosciuto; piuttosto lo sono perché desidero proprio andare a casa e stendermi sul letto, mio unico grande amore.


Dieci minuti dopo, niente riposo, e tanta voglia di andare a morire su un morbido materasso sono di nuovo sul tappeto; se continuo così mi sa che mi trasferisco, pur di stare lontana da questa pazza malata di mente.
Ammetto però che l'idea di farmi tornare sul tappeto e farmi mettere vicino al brunetto tatuato è stata magnifica. Sono qui immobile, o quasi, a guardarlo correre. Ops guarda, c'è una gocciolina di sudore che cade dalla sua fronte, percorre il viso e poi si pianta proprio sul collo, fino ad arrivare all'ex maglietta bianca. Non ho mai desiderato tanto – o quasi – essere una maglia!
Povero ignaro che non sa dei filmini che mi sto facendo in testa. Potrei vincere un Oscar. Kat ogni tanto mi lancia uno sguardo divertito e io ricambio, arrossendo leggermente, lei sì che conosce i miei film!
La parte più bella arriva quando dall'mp4 del tipo che mi ricorda esageratamente qualcuno che ho già visto, parte Shots degli Imagine Dragons.
Oh. Mio. Dio.
Gli piacciono gli Imagine Dragons? Se è così gli chiedo di sposarmi.
Bello e pure con ottimi gusti in fatto di musica, wow.
Scuoto la testa e sbuffo, probabilmente conosce solo questa dal momento che non fanno altro che trasmetterla alla tv e alla radio.
Mi concentro sui miei piedi, così da vedere quando potrei iniziare ad andare più veloce, ma subito dopo vengo interrotta da un urletto che non può essere di nessuno se non di Dan Reynolds, amore mio grande!
Lost cause si fa sentire forte dalle cuffiette di occhi verdi, e io sono momentaneamente in uno stato di felicità pura.
Conosce gli Imagine Dragons! E non solo le canzoni più sentite e ricordate. Conosce Lost cause! Oh mio dio. Questo è il mio giorno fortunato.
Prendo un respiro e mi concentro sul tappeto; aumento leggermente la velocità e inizio anche io a 'correre' mentre nella mia testa iniziano a scorrere indefiniti momenti passati ad ascoltare questa canzone, o qualunque altra degli Imagine Dragons tra le braccia di Dan.
Mi viene in mente il falò fatto con lui, Jake, David e Amy. Quel giorno fu probabilmente uno dei migliori della mia vita; il giorno del tatuaggio e della mia 'ufficializzazione' nel gruppo. La prima volta che mi ero sentita davvero parte di tutto quello e avevo desiderato di poter restare qui per sempre.
Quante cose passano in una manciata di giorni, no?
Allora desideravo essere loro amica, adesso come adesso desidero di poter tornare indietro di due anni e non legarmi tanto ad ognuno di loro.
Di non credere alle parole di Daniel così da non farmi spezzare, da non affezionarmi a Jake come se fosse il mio fratello perduto, di non sperare di restare qui.
“Bren” sento Kat chiamarmi ma è come se non riuscissi a tornare a galla, sto affogando nei ricordi.
Quella volta in macchina! Avevo creato un cd con tutte le canzoni che preferivo e le avevo fatte ascoltare a Daniel. Quello probabilmente era stato il momento migliore e più calmo tra noi due. Non parlavamo, ci toccavamo solo le mani, facendoci sopraffare dalle parole qualche volta tormentate, altre volte idilliache del mio gruppo preferito.
Adesso sono qui, da sola, a guardare un ragazzo che probabilmente ho visto in qualche corridoio al College, che non ricambia il mio sguardo, nè sa a cosa sto pensando.
La cosa peggiore?
Che nonostante tutto adesso vorrei avare ancora Dan al mio fianco.
Kat mi schiocca due dita avanti agli occhi e io mi giro verso di lei, finalmente sono riuscita a tornare alla realtà.
“Cosa?”
“C'è Daniel” mi sussurra all'orecchio, e dovrei capire che mi sta prendendo in giro; dovrei arrivare a percepire che mi sta mettendo alla prova; ha capito che stavo pensando a lui e mi vuole ricordare ancora una volta quanto io sia persa per lui.
“Cosa?”
Kat indica la porta e io mi giro senza farmelo ripetere due volte: scema!
Mi sporgo per guardare se davvero c'è lui, ma sono solo stata illusa. Non c'è nessuno.
Mi guardo attorno cercandolo con lo sguardo, ma non vedo nessuno; faccio l'ennesima enorme figura di merda.
Sono praticamente ad un centimetro da terra, non sono riuscita a fermare il tappeto che ha continuato a correre mentre io lo cercavo tra la folla fermandomi, e il ragazzo al mio fianco non si è fatto scappare l'occasione di stringere una mano attorno al mio braccio e salvarmi.
Continua a correre mentre con una mano mantiene me e con l'altra spegne il bottoncino sul mio tappeto per farlo fermare, mentre io lo guardo a bocca aperta e mi ricordo di lui. Sorride e sono certa di averlo già visto questo sorriso. È quello stronzo che mi è scoppiato a ridere in faccia al bar di Jake!
Che odio.
“Hey stai bene?” mi chiede guardandomi e io non sono certa di stare davvero bene.
“No. Cioè sì, sto bene, grazie”. Mi districo dalla sua presa e gli sorrido.
“Io ti conosco!” dice lui guardandomi attentamente come per scrutarmi e ricordarsi dove mi ha vista.
Oh oh, corri tipo.
“Ti piacciono gli Imagine Dragons?”.
Domanda più inappropriata al momento proprio non mi poteva uscire.
“Li amo” risponde e sul suo viso si dipinge un enorme sorriso e io non riesco a non ricambiare.
“Dove ti ho già vista? ” poi mi chiede, continuando a correre. Come fa ad avere gli occhi posati su di me e non cadere? Aiuto è peggio di Kat.
“Non riesco a ricordarlo” asserisce dopo poco.
Beh anche io ci ho messo parecchio per capirlo.
“Io sì. Sei lo stronzo maledetto che mi è scoppiato a ridere in faccia al bar!”.
Certo, perché così di sicuro si ricorderà di me, idiota che sono.
Vedo gli occhi del ragazzo chiudersi per qualche millesimo di secondo, poi ride.
“Oh certo! La ragazza strana”
“Strana?”
“Ami leggere e riflettere su quello che leggi ma non lo fai perché hai da leggere un libro per una tesi e in più pensi che la vita sia brutta..” dichiara come se fosse una spiegazione logica.
“Allora?”
“Ti deprimi perché non puoi leggere?” alza un sopracciglio e poi mi sorride.
“No.” sbuffo. “E poi leggere mi fa stare bene ma tu non lo puoi sapere perché non mi conosci”
“Hey non... volevo offenderti. Per me essere strani è una cosa bella e positiva” sembra essere arrossito ma sul suo viso aleggia sempre quel sorriso simpatico e tremendamente affascinante.
“Non sono offesa” sbuffo arrossendo leggermente. “Le persone strane sono le migliori” affermo premendo di nuovo il bottone per iniziare a far di nuovo finta di correre. Mi giro verso Kat che ride come una pazza e mi guarda tutta felice, okay, sto facendo una grande figura di merda con questo tipo?
“Mi puoi cortesemente spiegare perché mi hai riso in faccia?”
“Al bar? Beh perché mi sei sembrata così fottutamente carina”
Resto muta, ovviamente divento un peperone.
Ma che cazzo? Nessuno mi considerava mai e adesso improvvisamente tutti trovano carine e non schifose le mie tette grandi, tutti impazziscono per la mia quarantasei, la pancia pronunciata e le gambe larghe? Che è successo al mondo?
“Scusa non volevo metterti in imbarazzo”
“è okay” sussurro sbuffando.
“Allora piacciono anche a te?”
“Chi?” chiedo alzando un sopracciglio.
“Gli Imagine Dragons!”
“Oh a partire da I need a minute. Li amo praticamente da sempre; sono la mia fonte di ispirazione, mi rilassano, mi parlano a volte addirittura mi sembra che possano arrivare a capire il modo in cui mi sentono”
“Siamo sulla stessa barca, ragazza. Li amo profondamente e non sai quanto sia stato bello andare al loro concerto”
“Che culo! Io non ci sono potuta andare. Ti prego dimmi tutto!”.
Brenda versione Fanigirl... scommetto che nessuno vorrebbe vederla, invece questo ragazzo la sta apprezzando alla grande.
Mi ha descritto praticamente tutto il concerto, senza fermarsi un attimo e sono passati più di venti minuti da quando abbiamo iniziato a parlare!
“Wau. Spero di poterci andare ad un loro concerto. Li amo alla follia. Molto probabilmente scoppierei a piangere come una deficiente ma ne varrebbe la pena. Sentirli cantare le mie canzoni preferite dal vivo. Mi sembrerebbero dedicate a me stessa!” chiudo gli occhi e mi lascio andare ad un sogno proibito, fino a quando non usciranno altri biglietti per il loro concerto.
“Quali sono le tue canzoni preferite?”
“Dio non c'è domanda peggiore! Devo assolutamente pensarci perché io davvero non lo so. Le amo tutte come potrei sceglierne una? In pratica in base al mio umore una singola canzone diventa la mia preferita. Ogni giorno ne ho una diversa ed.. scusa sto sparlando!”.
Guarda la sua espressione divertita e arrossisco.
Kta si sporge verso di me e mi dice che va a farsi la doccia, cacchio siamo chiuse qui dentro da due ore e non è mai stato più piacevole fare palestra!
“Io devo andare” dico dispiaciuta al ragazzo, che non sembra da meno.
“Hey ci vediamo qualche volta?” sorrido allegra. Mi sta chiedendo di uscire?
Cacchio sono appena stata mollata! O meglio ho appena mollato il mio ragazzo – quello che tanto amo! - no, non sono pronta!
“Solo per parlare degli Imagine Dragons, sia chiaro!” aggiunge imbarazzato.
“Non posso” dico dispiaciuta.
“Sei fidanzata?”
“No ma sono in una strana situazione e sono leggermente confusa. Tra l'altro non esco con persone di cui non so neanche il nome!”
“Che coglione non mi sono presentato! Adam, piacere” allunga una mano verso la mia e sorride.
“Brenda!”
“Bene adesso ci esci con me?” alza un sopracciglio e io rido scuotendo la testa.
“Facciamo che ti do il mio numero, ci sentiamo, facciamo amicizia e poi usciamo assieme?”.
Insiste, il tipo. Ma cosa sta succedendo a tutti i bonazzi? Sono diventata una calamita? Oh mio Dio fai che sia così!
“Okay!” cedo ridendo.
Mi faccio dare il suo numero e gli faccio uno squillo lasciando anche sul suo cellulare il mio numero.
“Ci sentiamo stasera, piccola draghetta!” mi fa un occhiolino e ride.
Oh Gesù.
“Piccola Draghetta eh?” mi canzona Kat. Maledetta!


“Ancora con questa storia? Mi ha chiamata così perché mi piacciono gli Imagine Dragons!” sbuffo cercando le chiavi di casa nella borsa; Kat ridacchia, invece di aiutarmi.
“Vi siete tipo mangiati con gli occhi per tutto il tempo che avete parlato”
“Abbiamo solo parlato, Kat. Degli Imagine Dragons e delle canzoni che amiamo, basta. E poi lo hai visto? Porco cane era bono, incredibilmente bono. Pensi che potrebbe mai guardarmi in quel modo...?”
“Ma ti guardava in quel modo! Guardava i tuoi occhi e soprattutto le tue tette, ma tu ovviamente non te ne sei accorta perché avevi altro da guardare. E poi ricorda che ti ha invitata fuori”
“Per parlare della nostra passione comune. Trovate!” esulto felice inserendo le chiavi nella toppa della porta.
“E per infilarti la lingua in bocca. Svegliati amica” rido e scuoto la testa.
“Tu smettila di vedere porcate ovunque!” mi giro verso di lei sorridendo “Comunque quella maglia! Dio mio. Dovrebbero considerare illegali ragazzi simili. Mi ha fatto venire una fortissima voglia di attirarlo in bagno e farci strane cose...” mi mordo il labbro inferiore.
Davvero non sono mai stata il tipo di ragazza che pensa ai ragazzi in quel modo, ma Adam... OH DIO. Come si fa a non pensarlo in quel modo?
Quello sguardo profondo, e quelle labbra! Ho desiderato per un secondo le sue labbra e non va bene. Già so come finisco quando qualcuno mi piace in questo modo. Tipico esempio? Daniel.
“Ti capisco. Quel ragazzo è il sesso che cammina! Le braccia. Cosa non erano quelle braccia!”
“Le labbra, Kat. Quelle labbra. Cosa non ho pensato che potessero...Oh” apro la porta e arrossisco di botto: seduto sul divano c'è Daniel e ha appena ascoltato le mie parole; tutte! Che qualcuno mi aiuti.
Kat mi spinge, poi si sporge verso il divano e sbianca come me.
“Ciao” dice Dan. Ha un musone che non ho mai visto è incazzato nero.
Sta pensando che io lo abbia già dimenticato?
Che stia cercando qualcuno con cui fare 'chiodo scaccia chiodo'?
Perchè diamine è qui?
Sbuffo e mi dirigo dritta dritta verso camera mia, seguita da Kat.
“Ha sentito tutto” sbuffo buttando la borsa sulla sedia.
“E quindi? Sbaglio o vi siete lasciati? E sbaglio ancora o tu sei stata tradita? Non sei forse in diritto di guardare altri ragazzi?”
“Ovvio” sbotto sedendomi sul letto “Ma questo non vuol dire che voglio che lui pensi che per me non è più nulla”
“Tu continui a ripeterlo, Bren. Dio mio certe volte sei così incoerente!”
Mi rabbuio e annuisco. Ha ragione. Non sto facendo niente di male, allora perché mi sento così in colpa a ripensare Adam e a vedere se mi ha scritto?
Porca merda, tutte a me!
“Hai ragione” mi alzo e la sfido “Adesso andiamo giù e facciamo finta di niente, okay? Se tu sopravvivi nella stessa stanza di Jake senza parlargli dopo essertelo scopato come Dio comanda io posso ignorare Dan, messaggiare con Adam e fare finta di niente”
“Hai intenzione di scrivergli?”.
Davvero questa è l'unica cosa che ha capito di quello che ho detto?
“Perchè non dovrei?”
“No, è fantastico!”.
Ride allegramente e apre la porta dirigendosi di corsa giù; faccio lo stesso ma Daniel mi spinge dentro incollandomi al muro. Aiuto. Non dovremmo essere qui, io non dovrei farmi trasportare dai suoi meravigliosi occhi e no, non dovrei desiderare baciarlo per sempre!
“Cosa..?” le mie labbra si aprono da sole e parlano, tanto il cervello è scollegato da una vita.
“Che vuol dire quello che hai detto giù? Chi è il tipo?”
“Non sono affari tuoi. Quando capirai che non voglio che tu ti intrometta nella mia vita? Sei fuori. Fuori da tutto e non hai il diritto di perseguitarmi”
“Già mi hai dimenticato? Innamorata di me e un cazzo!”.
Da un pugno al muro, affianco alla mia testa, e un po' mi spavento ma lui non mi farebbe mai del male. I suoi occhi sono puntati sulle mie labbra e non sono rabbiosi, anzi, sono desiderosi di me....?
“Come tu mi hai dimenticata con la bionda. Solo che.. ops io e te stavamo ancora assieme mentre tu te la scopavi sul nostro tavolo della nostra casa, caro Daniel” urlo, abbassando il tono poi sul suo nome. “Chi hai iniziato, eh?” lo sfido con lo sguardo e non temo di perdere.
“Brenda ero in un brutto periodo” prova a giustificarsi.
“E certo, scopiamo con una che non sia la mia ragazza perchè così passa il brutto periodo. Sei un coglione talmente coglione che io davvero mi chiedo come faccia e soprattutto perché tu debba esistere. Perchè eh? Perché sei entrato nella mia vita? Per complicarla? Lasciami, Daniel. Lasciami perdere”
“No” urla poggiando le mani sul mio viso. “No che non ti lascio. Sei mia” scuoto la testa; sento le lacrime che stanno iniziando a gonfiare e far bruciare i miei occhi, ogni volta che sento un 'tu sei mia' uscire dalle labbra dello spettro del Daniel che amo mi viene una forte voglia di colpirlo in ogni modo e piangere fino allo sfinimento.
“Non più” rispondo in un sussurro “Tu mi hai gettata via come si fa con delle scarpe vecchie”. Mai paragone fu più azzeccato.
Prendo un respiro e dopo averlo spinto – okay dopo essersi fatto spingere – mi allontano e scendo di corsa le scale.
Avere Dan nella stessa stanza mi disturba in un modo esagerato e vorrei tanto spingerlo via e sbraitare contro Jake per averlo invitato, ma questa è casa sua e può fare quello che vuole; io sono l'ospite e devo sottostare.
D'altra parte non può succedermi niente: mi siedo sul divano, lontano da lui, e resto a messaggiare o navigare su internet.
Mi dirigo in cucina lentamente e pigramente; i muscoli che sono stati svegliati da poco si stanno facendo sentire.
“Hey sei arrivata anche tu Bren! Come è andato il primo giorno di palestra?”
“Disastro totale” sbuffo sedendomi sullo sgabello vicino a Kat.
“Sono quasi caduta venti volte, morta dieci e ho sbuffato per il novanta percento del tempo!”
“Sì però è anche venuta un paio di volte” si intromette Kat ridacchiando, al che Jake alza un sopracciglio e si ferma dal tagliare la pizza a fette per guardarci.
“Cosa?”
“Niente” dico dando un pizzicotto a Kat.
“Oh avanti anche il tuo migliore amico deve sapere che esiste un ragazzo sulla faccia della terra capace di farti arrivare alle stelle guardandoti solamente”
“State parlando di me?” dichiara Dan entrando dalla porta.
ODIO QUESTA VITA!
“No” risponde a tono Kat. Voglio scomparire.
“Oh allora del povero illuso che pensa di aver fatto colpo sulla mia Bren?
Bastardo. Bastardo. Bastardo.
“È un bono assurdo in palestra e non pensa di aver fatto colpo sulla nostra Bren. Lui ha fatto colpo. Dio mio stavano limonando con lo sguardo!”
“Kat, basta!” dico sbuffando. Mi spingo a prendere una fettina di pizza con mais e prosciutto, proprio come piace a me e Jake mi sorride, poi guarda Dan e di nuovo me, prima di chiedermi scusa con lo sguardo.
“E perché mai? Avanti vuoi dire che non ti piaceva? Che non vedi l'ora di messaggiarci?”.
Come se fosse stato tutto programmato il mio cellulare trilla e mi avvisa che è arrivato un messaggio. Che sia il suo?
Che scherzo stronzo del caso.
“Oh guardo, lupus in fabula!” batte le mani allegramente e da uno schiaffo sulla pancia a Dan che la fulmina con lo sguardo.
“Dove è la mia pizza?” chiede tutta sorridente a Jake che ha gli occhi a cuoricino ogni volta che la vede.
“Quattro stagioni come piace a te” dichiara lui sorridendole, al che lei allunga le mani verso il piatto e gli sorride di rimando.
“Fai attenzione a non innamorartene, Bren” urla andando a sedersi, ma mi sa che l'unica che dovrebbe fare attenzione è lei.
“Kat sta zitta!” urlo stizzita a mia volta.
“Allora esiste davvero?” chiede Jake ridendo. Perchè non mi crede?
“Cosa facciamo di bello oggi?” ricambio la domanda. Mi sento frastornata!
“Guardiamo Lucy, mangiamo pizza e birra” risponde Dan.
Perchè mi parla? Perché non mi sta lontano?
Sento il suo sguardo addosso e brucia! Brucia di amore, desiderio, gelosia.
Sto male.
“Perchè non rispondi?” chiede di nuovo Jake.
“Vuoi sapere se anche Kat ha guardato qualcuno? No, oggi solo io ho rischiato di morire di infarto a causa della maglia trasparente di questo ragazzo, okay? Okay!” sbuffo. Prendo il mio piatto di pizza, la birra e vado a sedermi al fianco di Kat con la quale ho giusto il tempo di spiccicare due parole:
'Dio mio è cotto di te, ricorda anche la tua pizza preferita'.
'Non dire cretinate, ricorda quello di tutti '.
'Siete cotti entrambi. Smettila di parlare di me e Adam, okay?'
prima che ci raggiungano anche i ragazzi; siamo seduti lontani. Io e Kat su un divano, Dan e Jake sull'altro.
A vederci da fuori sembriamo quattro normalissimi amici che hanno deciso di vedere un film assieme, invece siamo quattro persone che soffrono perché tutto quello che vorrebbero è baciare una persona che si trova nella stessa stanza e sta respirando la stessa aria dell'altro.
Il film parte ma non mi interessa più di tanto; prendo un morso della pizza e guardo il cellulare per vedere se il messaggio è di Adam, ed è proprio così.
La sua foto aleggia sulla barra verde di Whatsapp. È così bello anche in questa foto!

Allora draghetta... sei pronta a fare amicizia?
Rido leggendo il messaggio e scuoto la testa; questo ragazzo è più fuso di me!
Sono una persona abbastanza timida se non lo avevi notato, quindi devi farmi sciogliere...
Iniziamo male, molto molto male.
Dimmi come posso fare, draghetta.
Questo soprannome mi starà molto antipatico, lo so già.
Ad esempio iniziando a chiamarmi con il mio nome?
Troppo acida?
Okay! Cosa stai facendo di bello, Brenda?
Di bello niente proprio.
Sono seduta sul divano con un bellissimo piatto di pizza avanti e l'ultima persona che vorrei vedere, nella mia stessa stanza.
Detto troppo!
E chi sarebbe?
I cazzi tuoi mai?
Il mio ex.
Anzi, il ragazzo che amo.
Sei ancora innamorata di lui?
Ops, qui qualcuno si impiccia un po' troppo delle vite altrui.
Mi ha tradita.
Ma come sono diventata brava a non rispondere!
Questo vuol dire che lo ami ancora ma sei delusa e arrabbiata?
Gli affaracci tuoi!
Questo vuol dire che mi sento una causa persa!
Sto giocando sporco?
Oh oh, ragazza! Già inizi a citare gli ID?
Sì, lo sto facendo.
Ti dispiace?
Sembro troppo civettuola?
Tutt'altro, Brenda.
Okay, basta parlare di me.
Come li hai conosciuti?
Invio e poi alzo gli occhi dal cellulare; il film è a più che metà inoltrata, la mia pizza è ancora lì e i piatti degli altri tre sono vuoti. Possibile che io riesca ad estraniarmi così tanto quando sono al cellulare?
Guardo Kat che sembra davvero presa dal film, Jake uguale e poi faccio l'errore di puntare lo sguardo in quello di Dan che non sta guardando il film, no, lui sta tormentando me!
Mi sorride e il mio cuore perde un battito.
Io non ce la posso fare così!
Il campanello del mio cellulare mi ricorda che non devo guardarlo.
Dimenticarlo. Ecco cosa devo fare, e al momento Adam mi sta quantomeno aiutando a non dargli attenzione, quindi...

Piacevano alla mia ex ragazza così.. beh sai come succede! Ho iniziato ad ascoltarli e canzone dopo canzone mi sono entrati dentro. Hanno iniziato a trasformare tutto quello che toccavano in oro rendendomi totalmente dipendente da loro! Ogni canzone mi ripeteva qualcosa come 'Benvenuti nella nuova era' adesso sei nostro prigioniero!
Oh il bambino inizia ad usare a sua volta le canzoni. Gold e Radioactive.
Hai iniziato a sentirti in cima al mondo, vero?
È quello che è successo a me. Ogni loro canzone mi trasporta su una montagna altissima fatta di sogni, desideri e melodia.
Esatto! Ero in cima al mondo ma non avevo paura perché... so che è difficile quando si cade ma quando arrivi in basso puoi solo risalire!.
Okay ha appena citato una delle mie frasi preferite di On top of the World.
Aiuto.
Poso il cellulare per addentare una fetta di pizza e noto una enorme macchia scura che mano mano mangia tutto e poi sbam. Il film finisce. Non ho praticamente visto niente!
'La conoscenza ci è stata donata un miliardo di anni fa. Ora sapete cosa farne'.
È l'unica frase che ho ascoltato di questo film ed è l'unica che mi spinge a volerlo guardare; prima o poi lo farò!
Mi giro verso Kat che mi sorride prima di alzarsi.
Cosa faccio? La seguo o resto qui?
La seguo.
“Noi andiamo a dormire” parla Kat.
“'Notte” un Jake sorridente ci manda un bacio con la mano mentre Dan non smette di fissarmi; mi fa quasi paura.
“Ciao Dan” Kat gli sorride e si avvia per le scale mentre io sono ancora lì a guardarlo, dovrei proprio andare via!
Non appena penso una cosa il mio cervello la mette in atto e così succede anche questa volta: scappo -letteralmente! - via seguendo Kat su per le scale.
La paura mi fotte sempre, non c'è niente da fare.
Non appena lo vedo tutto l'odio che provo nei suoi confronti diventa amore, attrazione, voglia di lui.
Sto salendo in cima ad una montagna dalla quale non potrò più scendere, davvero. Mi sto fottendo con le mie mani. Ma come dicono gli Imagine Dragons?
Non bisogna avere paura di salire in cima alle montagne perché anche se è difficile e doloroso cadere, alla fine quando si arriva tremendamente in basso si più solo risalire.
Posso dimenticarlo, posso farcela.
Posso innamorarmi di qualcun altro, posso farcela.
Io amo me stessa. Vengo prima io, poi lui.


Spazio autrice.
Posto oggi perchè domani vado ad un concerto, quindi già so che non avrò tempo *^*
Ce l'ho fatta! Pensavo che non sarei mai riuscita a corrggere e postare il capitolo LOL
Ecco a voi uno dei più lunghi che io abbia mai generato e postato, e soprattutto... ecco a voi un esemplare di Brenda (identico ad uno di StewyT) che fangirla come una malata di mente :)

Alloooooora... succedono parecchie cosine, qui dentro; la mia parte preferita è in assoluto quella in cui Bren fangirla con Adam; adoro questo ragazzo, ed è seriamente bello! Io l'ho immaginato più o meno come Adam Levine, ma più muscoloso; ovviamente voi potete immaginarlo come meglio volete. Allora cosa ne pensate di lui? Non odiatelo e dategli una possibilità, vi prego. Potrebbe prendere una parte molto importante nella storia!

Ehm cosa dire?  Grazie per aver letto, spero di leggere qualche vostra recensione.
Oh, conoscete gli Imagine Dragons? Vi piacciono? Se non li conoscete vi consiglio di ascoltare qualche loro canzone: sono meravigliosi!

StewyT~


Spoiler.

Allora draghetta cosa ne dici di uscire fuori a cena con me? Niente di complicato, solo io, te, due birre e un bel piatto di pasta. Dai sono passati più di quindici giorni da quando ci siamo parlati per la prima volta!


Allora, la nostra draghetta accetterà? :3

 

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo. ***


Dodicesimo capitolo.

Allora draghetta cosa ne dici di uscire fuori a cena con me? Niente di complicato, solo io, te, due birre e un bel piatto di pasta. Dai sono passati più di quindici giorni da quando ci siamo parlati per la prima volta!
“Porca merda!” urlo e butto il cellulare per aria – fortunatamente atterra sul divano – Kat subito è al mio fianco: è corsa giù per le scale, in accappatoio, in un millisecondo. Ma come fa? Ridacchio guadandola preoccupata e grondante d'acqua. “Cosa diamine è successo?” mi chiede respirando velocemente.
“Vuole uscire” dico e mi mordo forte il labbro inferiore. “Vuole già uscire”
“Già? Ti aspetta da più di quindici giorni per PARLARE, solo parlare, non scopare. Io ti avrei già mandata affanculo, credimi” si siede al mio fianco e prende il cellulare per leggere il messaggio.
“Oh che amorino”
“Amorino e un corno. Non sono pronta. Che si fa se usciamo? E poi..”
“Ti fai troppe seghe mentali!”.
La vedo smanettare col cellulare e due secondi dopo lo posa.
“Cosa hai fatto?” chiedo preoccupata.
Aiuto. Ditemi che non ha risposto al messaggio. 'Tiln'. Sento il cellulare squillare e mi viene da piangere: la stronza che adesso sta sorridendo tutta felice gli ha risposto e lui ha appena mandato un altro messaggio.

In effetti mi stavo chiedendo quando me lo avresti richiesto. A che ora ci vediamo?
Io la odio! Perchè deve fare queste cose?
Oh ne sono felice. Allora passo a prenderti alle otto.
Maledetta! Maledetta Kat!
“Io ti uccido” sbuffo e le do un pesante schiaffo sul braccio. “Avanti Kat perché cazzo lo hai fatto? Adesso chi gli dice che non voglio uscire con lui?”
“Ma che cacchio gli parli a fare se non vuoi uscirci assieme?”
“Perchè si parla bene con lui”
“E vedrai che riuscirete a fare bene anche altro assieme” ridacchia maliziosa.
La odio.
“Io non capisco perché tu non la smetta con questa storia, Kat! Io non ci andrò a letto. Non la do al primo che passa!” sbuffo contrariata.
“Era una frecciatina nei miei confronti? Sai benissimo che neanche io la do mai al primo che passa, o sbaglio? Mi conosci come nessun altro e ancora stai a dire queste cose di me?”
“Idiota non parlavo di te. Sei innamorata di Jake e questo lo sappiamo entrambe!” sorrido sfidandola a dire il contrario e lei accoglie la sfida lanciandomi contro un cuscino.
“Smettila di dirlo”
“E tu smettila di farmi fare cose che non voglio”
“Se proprio non vuoi mandagli un messaggio e digli che annulli tutto, su. Fallo!”.
Stronza dieci volte.
Mi spingo su di lei e le do un pizzicotto e poi uno schiaffo sulla gamba prima di iniziare a torturarla facendole il solletico. La porta si apre e Jake ci trova sedute in modo indecente sul divano: sono a cavalcioni su di lei, mezza nuda a causa dell'accappatoio, con le mani tra i miei capelli e le mie sul suo viso.
“Smettila brutta stronza. Smettila di decidere per me”
“Se non fosse per me non avresti conosciuto quel pezzo di manzo!”
“E ti ringrazio per questo” urlo dandole un morso sulla mano destra “Ma questo non vuol dire che da ora in poi tu possa decidere tutto quello che farò con Adam!”.
Kat ribalta la situazione si trova sopra di me, le sue gambe mi bloccano il bacino e le mani sono al mio collo come se volesse strozzarmi, ride e mi da dei pizzicotti.
“Okay, okay, basta.” Jake interviene ridendo e poggiandosi alla spalliera del divano. “Ho sempre desiderato vedere due ragazze combattere perché sono altamente sexy, soprattutto se una delle due è nuda e l'altra ha tutte o quasi le tette fuori, ma non voglio morti in casa mia, okay?” ride e mi da un buffetto sulla fronte.
“Come mai litigate?”.
Kat si alza rossa in viso, si sistema l'accappatoio e corre velocemente in camera sua.
“Non capisco perché scappi sempre via o provi a nascondersi quando è mezza nuda o in accappatoio. La conosco praticamente a memoria” sbotta Jake infastidito.
“È fatta così” dichiaro sistemandomi e alzandomi dal divano per raggiungere il bello e tenebroso biondo di casa.
“Mi fa impazzire” sbuffa. “Non capisce quanto mi piaccia e mi ignora!”
“O sei tu che non capisci quanto piaci a lei. Forse non ti ignora”
“Se sai le cose dille chiare, Brendina” mi sorride e mi offre una birra che io rifiuto.
“Non so niente di più di quello che ti ho appena detto”.
Ed è la verità: non so altro oltre alla cotta che ha Kat per lui.
“Allora perché litigavate?”
“Stavamo scherzando” dico alzando le spalle “E comunque lei mi ha praticamente spinta ad uscire con Adam”
“Il tizio della palestra?”
“Esattamente”
“E non ti piaceva?”
“Ovvio che sì. È bello da morire e mi sta simpatico ma..”
“Ma non è Dan”.
Ha centrato in pieno la questione!
Sbuffo e annuisco.
“Anche lui sta male, credimi”
“Non per fare la vittima ma... lui è artefice del suo stesso male”
“Lo so” Jake beve un sorso della sua birra e poi viene a sedersi al mio fianco.
“Però... Dio mi fa così... mi da un incredibile dolore vederlo così. Si è ridotto davvero male per te”
“Per sé, Jake. Se fosse per me staremmo ancora felicemente assieme.”
“Non puoi dargli una seconda chance vero?”.
La domanda posta da chiunque mi avrebbe fatta incazzare incredibilmente, posta da Jake un po' mi delude; non riesce proprio a mettersi nei miei panni? Perché nessuno lo fa? Tutti che stanno a pensare a quanto Dan stia soffrendo, e io?
“Assolutamente” alzo gli occhi per cacciare indietro le lacrime riprendo il mio 'discorso'. “Se lo perdonassi avrei sempre e comunque paura che tutto questo potrebbe riaccadere, capisci? Non mi fido più di lui perché.. beh perché lui non è il ragazzo di cui mi sono innamorata. Di quel Daniel Harrow c'è solo il corpo incredibilmente attraente. Stop”.
Jake annuisce e sbuffa.
“Tu come stai messo con la mia pazza migliore amica?”
“Male” dichiara abbattuto. “Davvero molto male. Una ventina di giorni fa siamo andati a letto assieme, di nuovo e Dio, Dio mio non c'è niente di più bello di poter affondare in lei e sentirla mia”.
Okay, okay Jake fermati!
“Non ho mai provato questa cosa per nessuna e.. ho paura. Insomma mica ci si può innamorare solo facendo sesso?”
“La conosci, Jake. Ti sei innamorato di lei, non del suo corpo”
“Mi sono innamorato del suo sorriso, del suo sapore, del suo carattere e dell'espressione che assume quando è contrariata. E poi vuole comandare sempre e comunque e questa cosa mi diverte in un modo incredibile! Mi sono innamorato di come mi fa stare e non intendo solo quando siamo a letto assieme. Mi sono innamorato...?” sbuffa e si butta la testa tra le mani.
“Cosa mi fai dire, Brendina!”.
“Hai fatto tutto tu!” rido e gli do una pacca sulla spalla giusto un secondo prima che dalla porta entri Kat in felpone,pantaloni larghi, codino e occhiali, sembro quasi io!
“Di cosa si parla qui?” si avvia verso il frigo, prende un bicchiere di succo e si siede al mio fianco, guardando solo me; perché prova sempre ad evitare Jake?
“Di una testa di cazzo che mi ha spinta ad accettare di uscire con un ragazzo solo perché lo considera bono”
“Oh avanti Bren fai ancora problemi? Ci esco io con questo, ma non ti assicuro che dopo voglia tornare da te”
“Oddio se ti fai conoscere per quello che sai fare penso che non torni da Brendina...” dice malizioso Jake, al che Kat arrossisce e lo fulmina con lo sguardo.
“Guarda che anche io so lavorare abbastanza bene”
“Già, Dan lo diceva spesso” ride ancora, e questa volta sono io quella a fulminarlo.
“Potremmo smetterla, per piacere? Sono già in ansia. Non ci vado a letto con lui, okay?”
“Come vuoi. Sappi solo che così lo conquisteresti subito, Brendina” Jake mi fa un occhiolino e ride.
“Ci è riuscita anche solo parlando degli Imagine Dragons. Dovresti leggere i loro messaggi. Dio mio!”.
“Ognuno ci riesce in qualche modo, no?” Jake le fa un occhiolino e lei alza disperata gli occhi al cielo. Mi fanno morire dal ridere quando flirtano così; la cosa più bella e che lo fanno dalla prima volta che si sono visti! Lo sapevo che avrebbero formato una gran bella coppia.
“Okay voi due basta amoreggiare sotto il mio sguardo. Sono troppo depressa per guardare due ragazzi flirtare! Cosa devo mettermi? Aiutami stronza maledetta!” mi alzo e mi tiro dietro Kat che ridacchia.
Aiuto, la vedo una lunga lunga serata e non siamo neanche all'inizio!

 
****

“Divertiti!” dice Jake ridendo mentre io come un povero tacchino nel giorno del ringraziamento mi avvio verso la porta; Kat mi ferma e mi abbraccia.
“Datti una possibilità. Devi capire di poter perdonare Dan...”
“Kat!” le do uno schiaffo e sbuffo. “Non sto uscendo con lui per capire che amo Dan, okay? Mi darò una possibilità come hai detto tu, ma sarà di dimenticare Daniel e trovare qualcuno da amare... ecco!” sorrido fiera delle mie parole mentre Kat scuote la testa con una strana espressione sul viso, e dopo poco capisco perché, così le parole vanno scemando, e forse anche la voglia di uscire che mi è venuta mentre mi preparavo, si è suicidata.
“Ciao” Daniel alza una mano in segno di saluto ma non punta gli occhi nei miei. Oh bella uscita, brava Brenda!
“Ciao” sussurro deglutendo.
“Esci?” Oh Cristo santo,dammi la forza di muovermi e scappare via!
Non riesco a fare niente che non sia arrossire, annuire e cacciare indietro le lacrime.
“Divertiti allora” annuisco e sorrido, ma gli occhi sono appannati di lacrime e le mie braccia vogliono tanto tornare a stringerlo e le mie labbra vogliono baciarlo, ma no, non vincerà il mio cuore.
“Jake fa il bravo con Kat, mi raccomando” sussurro con voce rotta prima di muovermi velocemente e arrivare alla porta; non mi giro indietro, non voglio rivedere Dan.
Passeggio per qualche metro e arrivo alla macchina di Adam; lui è poggiato al fianco luminoso della sua enorme macchina blu scuro. È bello da togliere il fiato con quella maglia bianca aderente, i pantaloni blu a fasciargli le gambe, gli occhiali a nascondere i suoi bellissimo occhi verdi e quelle labbra inarcate su un sorriso invidiabile!
È bellissimo ma non è Dan.
Mi faccio forza e gli sorrido.
Non è Dan, okay, ma mi sta simpatico, mi piace e voglio conoscerlo; sento che potrà aiutarmi a lasciarmi lui alle spalle, d'altronde chi non ci proverebbe con uno come lui?
“Hey Draghetta. Finalmente ti rivedo! Sei bellissima” mi sorride e si lascia un secondo per osservarmi e guardare i miei jeans scoloriti, la camicetta blu -leggermente aderente dove non dovrebbe, ma la maledetta Kat non ha voluto che mettessi altro- si concentra qualche secondo in più del dovuto sul mio seno, poi risale al mio viso e finalmente torna a guardarmi gli occhi.
“Come va?” chiedo imbarazzata.
Devo sciogliermi e lasciarmi andare, lui è il fanboy che ogni ragazza vorrebbe!
Riformulo, lui è il bonazzo che ogni ragazza sana di mente vorrebbe!
“A meraviglia. Te?”
“Abbastanza bene”.
Oh, insomma!
Mi apre lo sportello sempre sorridendo, lo richiude e velocemente è al mio fianco, troppa galanteria e troppa perfezione sono sinonimi di disastro? No, avanti, no.
Preme play e partono in sottofondo gli Imagine Dragons, cosa che a dire il vero mi aspettavo, ma chissenefrega! Mi lascio trasportare dalle note iniziali di Thief che mi sembrano quasi un invito, una spinta, ancora una volta mi stanno dicendo qualcosa.
So take me back
When I believed
Back when I was unafraid.

Portami indietro a quando ci credevo, indietro a quando non avevo paura.
Indietro quando non avevo paura di amare, di essere tradita e ridotta in polvere.

If I could live a thousand times
If I could make a thousand tries
Maybe then I'd get it right
The more I see, the more I know
That everyone just wants a show
No we don't want to see the truth

Se potessi vivere mille volte, se potessi fare mille tentativi allora forse potrei vederla nel modo giusto. Quello che vedo è quello che so: che ognuno vuole solo uno show, nessuno vuole vedere la verità.
Vero. Nessuno di noi vuole vedere le cose come stanno, allora perché sono qui ad analizzarmi e torturarmi invece di vivermi il momento e lasciarmi andare ad Adam?
Magari con lui riuscirò a non pensare alla verità, riuscirò a non aver paura.
“Hey?” Adam mi risveglia dai miei pensieri e io gli sorrido, provando a non fargli capire quanto una canzone posta destabilizzarmi e farmi pensare.
“Non ti piace?”
“Cosa?”
“La canzone”
“Oh no. Te l'ho detto, amo praticamente ogni loro nota è che semplicemente a volte mi perdo tra i miei pensieri e il vortice di parole che cantano”
“Questo vortice era buono?”.
Sorrido e annuisco. “Sì”
“Oh, bene. Anche a me da buoni... impulsi?”.
Ridacchio e lo guardo guidare; è davvero bello tutto concentrato sulla strada!
Passo dal suo viso al suo corpo muscoloso e poi al braccio che si muove sul cambio e cacchio che bicipite!
“Perchè mi fissi?” chiede dopo qualche minuto e io involontariamente arrossisco.
“Io.. io non- non.. dove andiamo a cena?” cambiare discorso? Lo sai fare dannatamente male.
Un sorrisino aleggia sul suo volto prima di rispondere.
“Un ristorante dove vado spesso. Mi piace come cucina”
“Ci porti tutte le tue prede?
“No, solo gli amici, quini.. beh non spaventarti per quello che potresti vedere o sentire!”
“E cioè?”
“Niente di che” mi fa un occhiolino e torna a concentrarsi sulla strada.
“Allora cosa hai fatto di bello in questi quindici giorni?” l'imbarazzo sembra essersi disciolto, le mie paure anche e fortunatamente non sto più pensando a due paia di occhi blu. Mi sto concentrando su altri due paia di un verde disarmante!
“Bello?” sbuffo e ripenso a tutto quello che ho fatto: niente.
Studio matto e disperato, pizze a volontà, litigate e risate con Kat, mille modi per evitare Dan, cento serate chiuse in camera per non vederlo...
“Niente” rispondo dopo un po' al che lui alza un sopracciglio. “Ma spero di poter rimediare questa sera”.
“Oh senz'altro ci riuscirai!” sorride malizioso e io ricambio.
“Tu cosa hai fatto di bello?”
“Uhm parecchio! Mi sono preparato per un esame, sono stato fuori città per un paio di giorni, mi sono portato una ragazza a letto...” sbarro gli occhi e lo fisso allibita. No eh! Un altro donnaiolo no, porco cane!
“Scherzavo!” dice subito appena nota il mio sguardo truce.
“Cioè sull'essermi portato una ragazza a letto. Il resto l'ho fatto davvero. Giuro. Non faccio ses-”
“Hey, hey!” lo fermo subito e gli sorrido imbarazzata “Non so tu cosa ne pensi ma per me è troppo presto per parlare di questo, okay? Portati a letto tutte le ragazze che vuoi” no, non farlo se vuoi avere una speranza con me! “ma ti prego non parlarne con me, ho già un amico che mi confida gran parte delle sue esperienze amorose con la mia migliore amica ed è davvero imbarazzante”.
Parlo. Parlo sempre troppo quando l'argomento mi piace da morire o mi imbarazza e questo argomento va decisamente per la seconda. Parlarne adesso, non è il momento più adatto, anzi no, farlo non è mai la cosa adatta.
“Okay, okay. Va bene” alza le mani dal volante e ride.
“E rimetti le mani sul volante, Adam!” sbotto innervosita, al che lui si ferma con la macchina sulla destra, e mi guarda.
“Hey se non hai voglia di venire fuori con me basta dirlo, okay? Stai mettendo l'ansia anche a me.”
“Scusa” ha ragione; mi sto comportando in un modo pessimo e non faccio che imbarazzare entrambi, dovrei smetterla. “Hai pienamente ragione, mi sto comportando come una cretina quando l'unica cosa che volevo fare era rivederti”. Davvero? Quando?
“È che... mi sento un po' in imbarazzo e fuori luogo. Diciamo che le mie relazioni precedenti non sono iniziate con un appuntamento e cose varie e non so proprio cosa...” Adam mi blocca, ferma le mani con le quali sto gesticolando e mi regala uno dei sorrisi dolci e caldi che mi ha fatto conoscere in palestra.
“Hey questo non è un appuntamento, okay? Siamo usciti assieme per conoscerci e.. fangirlare! Anche se.. come si dice quando a farlo è anche un ragazzo?”
Scoppio a ridere e mi rilasso sul sediolino perché:
A) Non è un appuntamento, alleluja alleluja;
e
B) Adam si sta rivelando davvero un ottimo compagno!
“Io.. io non lo so!” rido di gusto e lui mi segue.
“Allora draghetta ti porto a casa o vieni con me a cena?”
“Sto morendo di fame!”
“Perfetto!”.
Riparte e il resto del viaggio in auto è molto più tranquillo: siamo cullati dalle dolci note del nostro gruppo preferito e parliamo lentamente e poco del più e del meno, questa si che sarà una bella cena tra amici!
Il ristorante è piccolo, confortante e pieno di luci, mi vorrei fermare un secondo ad osservarlo per cercare un tavolo abbastanza appartato e lontano dagli altri, ma a quanto pare Adam ha già tutto pronto e mi tira con lui dietro un piccolo separè viola scuro che neanche a dirlo mi tranquillizza parecchio. Mi sorride, mi sposta la sedia e mi fa accomodare: e menomale che non era un appuntamento!
Oh avanti sto sempre a lamentarmi; se non mi avesse spostato la sedia mi sarei lamentata uguale, già lo so.
Qualche minuto dopo ci raggiunge un ragazzo in jeans e camicia bianca che da una pacca sulla spalla ad Adam.
“Amico come stai?”
“Si va avanti” dichiara sorridendo il bruno. “Tu?”
“Se adesso fossi a casa o a cena con qualche amico starei molto meglio, invece mi tocca lavorare. Allora cosa porto a te e.. oh! Stasera hai una preda!” mi sorride allegro e io mi mordo un labbro per non rispondergli e risultare una femminista antipatica e acida.
“Sì beh.. no. Lei è Brenda la ragazza di cui ti ho parlato!”
“Oh quella della palestra a cui piacciono i tizi?”
A quanto pare sono conosciuta solo per i miei gusti musicali, bene.
“sì” annuisce lui in imbarazzo. “Possiamo ordinare?” chiede subito dopo.
“Certo, ma attenzione, niente di afrodisiaco per te questa sera, non vorrai mica spaventare la ragazza”
“Sam!” lo ammonisce lui “Niente di afrodisiaco e se proprio dovessi prendere qualcosa tranquillo che andrei a sfogarmi con la tua ragazza, le manca essere soddisfatta” alza un sopracciglio e sorride beffardo, poi mi guarda e arrossisce, sto ridendo come una cretina? Sì.
“Amico, a maggior ragione niente di afrodisiaco!”
“Basta ripeterlo” sbuffa Adam “Portami della pasta al formaggio”
“A te cosa porto?”
“Lasagne?”
“Certo. Tra cinque minuti arrivo”
“Sam, ricorda niente pasta troppo bollente e portaci anche due birre!”
“Sì, coglione!” ridacchia e si allontana verso la cucina.
“Intendevi questo con 'potresti vedere o sentire qualcosa di spaventoso'?”.
“diciamo di sì” ridacchia “è uno dei miei migliori amici, ci sono praticamente cresciuto assieme, ma a volte è così idiota”
“Tutti gli amici lo sono!” sorrido e mi poggio sui gomiti.
“Allora... vieni qui solo per Sam?”
“Che domande! Vengo qui solo per la pasta al formaggio. È una delizia, te lo giuro. Se si potesse avere un orgasmo da cibo lo avrei con questo primo piatto” i suoi occhi brillano come se stesse parlando di... una pornostar che ama e la cosa mi fa ridere come una cretina.
“Orgasmo da cibo eh...? Torta Oreo! Provala e ne avrai uno, te lo assicuro”
“Perchè hai provato?” alza un sopracciglio e ridacchia.
“Non c'è niente di più buono, lo giuro su quello che vuoi!”.
Adam diventa serio, si poggia sui gomiti e mi guarda dritto negli occhi
“Allora dobbiamo prepararla assieme qualche volta, voglio che il mio primo orgasmo da cibo sia con te!” scoppio a ridere e lui mi segue a ruota.
Restiamo in silenzio per qualche minuto fino a quando Sam porta i nostri piatti – che hanno un aspetto meraviglioso! - e le nostre birre.
“Okay voglio assaggiare la tua pasta!” dico allungando la forchetta verso il suo piatto, che lui allontana. “Adam!” sbotto e lui ride.
“Niente assaggino. È tutta mia questa pasta!”
“Eddai!”
“Cosa mi dai in cambio?” sul suo viso si dipinge un sorriso malizioso e io alzo gli occhi al cielo.
“Un bacio?” lui scuote la testa e io rido “Cosa, allora?”
“Un boccone di lasagne!”
“Ovvio!” spezzo un pezzetto e lo avvicino alla sua bocca che in un baleno ha già divorato il grosso boccone; lo guardo masticare e Gesù, io queste cose non le dovrei fare perché poi mi perdo a guardare questo viso meraviglioso e la mascella pronunciata che si muove lentamente mentre assapora il sugo e la mozzarella e la pasta e addio!
“Brenda?” Adam mi schiocca due dita avanti agli occhi e sorride “Ti eri incantata?”
“A guardare la tua pasta. Sembra favolosa!” e anche la tua mascella lo sembra!
“Credimi lo è, ma la tua non ha niente da invidiarle!”. Mi passa un boccone di pasta al formaggio e non posso che dargli ragione. In questo posto la fanno in un modo delizioso. Lentamente assaporo il gusto dolce e morbido della fontina, quello leggermente più agro del formaggio svizzero e ancora quello duro e saporito del parmigiano.
“Hai vinto” dichiaro sorridendogli. “Hai altamente vinto. La prossima volta lo ordino!”
“Mi stai già dicendo che ci sarà un prossima volta?” Adam ridacchia e io scuoto la testa “Non necessariamente con te” scrollo le spalle e lui mi da un calcio sotto al tavolo. Ridiamo e restiamo in silenzio per qualche minuto mentre ci facciamo trascinare dal vortice di sapore dei nostri piatti.
“Allora Brenda qual è la tua canzone preferita?” mi chiede quando ha finito il suo piatto – il mio è ancora a metà e io mi chiedo e mi domando come faccia uno così in forma a mangiare tanto velocemente! -. Prendo un altro boccone e alzo lo sguardo verso il suo curioso e divertito.
“Uhm.. sai che non ho canzoni preferite. Va tutto in base al momento che passo”. Adam prende un sorso della sua birra e ancora una volta osservo la sua mascella e il pomo d'Adamo... sono pericolosa quando osservo la gente che mangia!
“E adesso in che momento sei?”
“Mhm” mi mordo un labbro e lascio andare i pensieri.
“Sono decisamente in un momento Lost cause!”
“Perchè ti senti una causa persa o perché... senti che qualcuno che stavi provando a salvare lo è?”
Questa domanda mi spiazza, e per un secondo rivedo avanti a ma un Dan impaurito che proprio non sa come amare ma vuole provarci.
La causa persa sono io o lui?
“Nessuno può capirmi come faceva una persona che credevo di amare e.. penso che nessuno riuscirà davvero a riempire il suo vuoto e la sua ombra, senza di lui mi sento persa, solo una causa persa che nessuno più può riaprire e salvare” sussurro; non lo avevo ancora detto ad alta voce, ma adesso è come se sentissi un peso più leggero sullo stomaco, anche se forse ho rovinato la serata...
Adam mi fissa in silenzio, beve un sorso di birra e poi posa gli occhi nei miei “Stai cercando qualcuno che ci provi? Perchè in quel caso magari potrei esserci io” mi sorride incoraggiandomi e io scuoto la testa.
“Non penso di volere che nessuno mi slavi, mi basto per farlo” asserisco e sembro stronza e acida, ma non è quello che volevo; volevo fargli capire che sono forte abbastanza da riprendermi, che questa fase passerà, che non voglio farmi salvare da lui per annientarlo, non voglio uno chiodo che scacci il chiodo precedente, voglio solo un chiodo che si pianti allo stesso modo nel mio cuore.
“Non volevo sembrare indiscreto, scusa” sussurra lui e io scuoto la testa.
“Non lo sei stato. Io non volevo sembrare acida e stronza. Intendevo dire che.. insomma io posso farcela da sola e non mi serve qualcuno che mi aiuti a rialzarmi. Mi serve solo qualcuno che possa stare al mio fianco per supportarmi”
“Quanto una canzone può dire di noi” sussurra bevendo un altro sorso di birra.
“A volte fin troppo. Dunque cosa può dirmi di te qualche canzone?”
Adam alza gli occhi e ci pensa su qualche secondo.
Che potrebbe davvero piantarsi nel mio cuore?
“Dream” sussurra dopo poco.
Penso alla canzone e alle parole e proprio non riesco a collegare quelle parole quasi disperate e desiderose di perdersi nei sogni ad un ragazzo così forte, all'apparenza.
“Non riesco a capire perchè” dico imbarazzata al che lui mi sorride e annuisce.
“Non sembra ma anche io sono profondo e beh.. anche io ho bisogno di qualcosa: dei sogni. La vita è un casino e non è vero che esistono solo bianco e nero; esistono tantissimi colori mischiati assieme e sono questi a formare la vita, il caos che sono la stessa identica cosa. Non vogliamo vedere quello che sono, pensano, e fanno gli altri perché ci conviene, pensiamo che andare avanti per la nostra strada, continuare a pensare che tutto possa essere nero o bianco ci possa aiutare a vivere meglio, ma non è vero e ne siamo coscienti. L'unico posto in cui il caos che abbiamo dentro può venire fuori è l'incoscienza, i sogni. Sognare ci fa bene, ci aiuta e diamine quante volte sono stato salvato io da un sogno! Io... voglio sognare”.
Adam alza gli occhi dal bicchiere che stava ispezionando per bene mi fa entrare nel suo mondo, nei suoi occhi verdi cristallini che sembrano più luminosi.
Vorrei tanto sapere da cosa vuole scappare e perché vuole rifugiarsi nei sogni, ma non è il momento!
“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro” sussurro ricordando una delle tante frasi che mi sono rimaste impresse negli anni; la filosofia mi è servita a qualcosa!
“E mai giudicare un libro dalla copertina” dice lui tornando a ridere.
“Come pensi che dovrei giudicarti, allora?”
“Prima di giudicare una persona bisognerebbe conoscerla” dice.
“Non ti conosco ma dalla copertina posso riuscire a capire che sei un ottimo ragazzo, non è così?”
“Dipende cosa si intende per ottimo. Sono difficile da capire, Brenda.” sorride e beve ancora.
Scappa dai miei sguardi. Non vuole farsi conoscere, vuole restare il simpatico e il belloccio della situazione. Chissà chi mi ricorda.
“Penso di essere sulla buona strada per farlo” Okay, sono troppo convinta di aver trovato la chiave dei suoi segreti.
“Ah sì?” sorride amaro “E allora cosa hai capito?”
“Sei bello e su questo non ci piove, ma dietro questa corazza del 'sono figo, sono bello, sono Adam il fotomodello e oh sono il ragazzo che tutte desiderano' c'è molto di più; c'è un ragazzo fragile che si nasconde nella musica perché il silenzio fa troppo male”.
Adam non parla, niente. Restiamo in silenzio qualche minuto e poi rialza gli occhi verso i miei. Sto iniziando a pensare che avrei dovuto scegliere psicologia!
“Tu invece? Sai che ancora non sono riuscito a comprenderti? Di solito riesco a capire le persone dal primo sguardo” mi sorride dolcemente, quello sguardo di tristezza e disprezzo che aveva prima è scomparso, adesso c'è calore e dolcezza.
“Non riesci a comprendermi?” ridacchio e scuoto la testa. “Sarà che neanche io riesco a farlo. Non mi conosco ancora anche se dovrei essere quella che mi conosce di più non credi?” sorride anche lui e scuote la testa.
“Non sempre. A volte ci conosciamo meno di quanto crediamo e altre..”
“Mhm.. tu come fai ad essere sicuro di conoscerti?”
“Penso che nessuno possa conoscersi davvero. Per quanto riguarda te.. perché non ti conosci? Cosa pensi di esserti persa per la strada?”
“Praticamente ogni cosa” dico senza pensarci un attimo. “A volte mi sembra di essere di troppo persino a me stessa; è come se volessi cacciare via quella maledetta vocina che mi parla nel cervello e restare sola nel silenzio più completo, ma quella vocina non sono altro che io e non posso sbarazzarmi di me stessa se non leggendo o ascoltando musica. Mi sento una tale malata di mente a pensare queste cose” sorrido amaramente e bevo un sorso per non far incrinare la voce come ogni volta che parlo di questo.
“Mi sento sola, inconcludente, incompresa e incomprensibile. Un totale fallimento; nata per essere un'altra di passaggio e basta. Mai la migliore, mai la persona giusta, sempre quella che sta nel mezzo. Tutti mi vogliono bene ma non sono indispensabile per nessuno. Vivo a fatica come se fossi l'unica umana tra tanti zombie o forse sono io la morta vivente? Molto più probabile” punto i gomiti sul tavolo e guardo Adam che non toglie per un secondo gli occhi dal mio viso. Non mi ero mai sfogata con nessuno in questo modo, forse perchè nessuno mi aveva mai chiesto di spiegare chi sono, forse perché non ne avevo mai sentito la necessità.
“Vivere a fatica è sempre meglio di non vivere” sussurra lui, mi chiede scusa e si alza. Ha forse bisogno di prendere un po' di aria o vuole abbandonarmi qui dopo la confessione?
'Perchè diavolo dovrei rovinarmi il venerdì sera con una depressona simile? Non me la da nemmeno!'. Magari è questo quello che sta pensando.
Sbuffo e mi preparo a prendere il cappotto, pagare tutto e andare a casa a piedi ma sono una donna di poca fede, questo si sa: qualche minuto dopo Adam è al mio fianco con due piatti ricolmi di Wurstel e patatine e non riesco a non sorridergli.
Adam è davvero quello che più si avvicina ad un chiodo capace di entrarmi nel cuore, ne sono quasi sicura.
“Sai una cosa? Mi hanno detto che ci si conosce alla meraviglia, mangiando. Proviamo, no?”.
Rido e reprimo la voglia di sporgermi dal tavolo per abbracciarlo, forse questo lo farebbe solo un'amica e non una ragazza che è uscita con lui facendo finta di essere sua amica. Iniziamo a mangiare tra una chiacchiera e l'altra e il tempo scorre veloce come poche altre volte; ci ritroviamo dopo un'ora con i nostri piatti vuoti, le bottiglie a metà e ancora tanti discorsi da affrontare.
“Quindi frequenti lettere ma ti sarebbe piaciuto fare medicina?”
“Mhm.. sì. Ho sempre desiderato fare medicina poi sai com'è un po' la paura ti fotte, un po' provi a pensare come potrebbe essere la tua vita e quindi...”
“Ti piace quello che fai?”
“Amo leggere ogni tipo di cosa, conoscere ogni tipo di scrittore e libro quindi direi di sì. Non è entusiasmante come poter salvare la vita a qualcuno ma vediamola in modo positivo, non rischio di uccidere nessuno con letteratura!” ridacchia e io lo seguo.
“Perchè ti piaceva?”
“Non lo so. Ho sempre pensato di volerlo fare. Sai com'è.. quando nasci pensando di poter fare una cosa; pensavo che se lo avessi fatto magari mi sarei sentita felice, potente e piena, per qualche volta ma evidentemente non era destino”
“Ognuno è artefice del proprio destino”
E anche lui ha ragione!
“Di questo non sono ancora proprio certa, se magari possiamo parlarne più in là io provo a farmi un'idea più... solida, ecco”.
Adam scuote la testa sorridendo.
“Cosa ho detto che non va?”
“Sei strana”
“Tante grazie” sbotto facendo la finta offesa.
“Era un complimento”
“Tanto meglio!” ridiamo assieme.
“Tu cosa avresti voluto fare?”
“Mhm... diciamo che ho sempre voluto fare quello che faccio”
“E cioè?”
“Psicologia” sorride e io lo seguo; già me lo immagino con un bel completo blu scuro, quasi nero, e la sua bella camicia bianca seduto nella sua poltroncina bianca mentre perfora i suoi pazienti con lo sguardo verde e magnetico che si ritrova.
“Brenda?”
“Eh? Scusa non ti ho sentito” sussurro arrossendo al che lui ridacchia e mi da un pizzicotto sulla guancia, uno dei pochi contatti tra noi che mi fa rabbrividire leggermente, e questo è un buon segno o sbaglio?
Okay, dovrei smetterla di pensare a quello che Adam potrebbe fare di buono per me, dovrei lasciarmi semplicemente andare a lui,ecco. Quel che deve accadere accadrà.
“Cosa stavi pensando?”
Te con un completo blu scuro supersexy e poi ancora te, senza quel completo.
Tipo che non posso dirlo vero? No.
“Niente” ammicco titubante e arrossisco; sono proprio l'antisgamo e l'antisexy fatta antifemmina! Aiuto.
“Sei così adorabile e non te ne rendi conto!” dice lui scuotendo la testa e io ancora di più arrossisco e provo a sotterrarmi. Fatemi scomparire adesso!
Dopo circa una ventina di minuti che abbiamo finito le nostre patatine Sam viene da noi al tavolo con due enormi fogli tra le mani.
“Scegliete i vostri dolci, miei cari amici” dice ridendo al che Adam gli da uno schiaffo dietro la testa.
“Per me la solita Cheescake menta e cioccolato, amico.”
“Per me...” rovisto tra i vari nomi e non riesco a scegliere, come ogni altra santa volta. Sono un'indecisione completa!
“Devil's food cake” dico, e cinque minuti dopo sul nostro tavolo ci sono una fetta di torta con quattro strati ricoperti di cioccolata e una fetta di cheescake alla menta e cioccolato.
Fatemi affogare in tutto questo cioccolato!
“Cosa ti piace fare?” mi chiede accarezzandomi un braccio mentre io provo ad uscire da questo vortice cioccolatoso che proprio addio.
Mi sto facendo trasportare troppo dal mio cervello malato: perché ho voglia che mi abbracci e mi tocchi ancora?
“Tutto” dichiaro senza pensare al che lui mi da un pizzicotto e ride.
“Tutto cosa?”
“Eh? Ah leggere. Amo leggere e ascoltare musica”
“Perchè?”
“Perchè quando leggo entro in un mondo parallelo in cui sono felice, appagata e diversa... Quando non voglio sentire quella vocina di cui ti parlavo prima mi nascondo nella vita di qualche strano personaggio, nelle sue avventure amorose o non e semplicemente vivo un'altra vita. Magari non vivrò appieno la mia vita perché passo enormi quantità di tempo a leggere, ma... vivo altre mille vite, ecco tutto. Non so se questo succeda anche ad altri ma mi auguro con tutto il cuore che ogni persona possa provare quello che provo io quando leggo, soprattutto le persone meno felici. Leggendo si impara anche ad amare sé stessi. Leggere fa bene, fa vivere.” non so cosa Adam veda in me, ma si sporge, mi accarezza di nuovo una guancia e sorride. “Sai cosa? Se i miei occhi brillano come i tuoi quando parli delle cose che adori fare...”. Scuoto la testa.
“A te cosa piace fare?”
“Non mi piace leggere romanzi”.
Abbè, anche lui ha qualche difetto, su!
“Però adoro alla follia leggere poesie. Mi meraviglia come in poche parole spesso si possano racchiudere tutti i sentimenti e tutte le meraviglie della natura e dell'uomo. In poche e strette frasi a volte i poeti sono capaci di esprimere tutto quello che io penso e fatico a mettere su carta; mi trasportano in un vortice di sensazioni e piacere. Dovresti provare a leggere poesie, Brenda, ti aprono un mondo ricco e vasto che non credi potrebbe esistere. Pensa a questa” prende un sorso di birra, poi alza lo sguardo verso di me e inizia a recitare una poesia mentre io mi incanto.
Vedere un mondo in un grano di sabbia  e un universo in un fiore di campo,possedere l'infinito sul palmo della mano e l'eternità in un'ora. Avanti osa dirmi che non è meravigliosa! A cosa serve girare il mondo, conoscerlo, aver studiato ogni minimo mistero che c'è alla base di tutto se poi non si sa riconoscere la grandezza nelle cose più semplici? A cosa serve essere scienziati e grandi uomini se non si riesce a vedere il mondo in un piccolo granello di sabbia? Oppure l'universo. Lo immagini come qualcosa di grande, proibito, e ti perdi senza pensare che magari potresti vederlo come un enorme campo fiorito e in quel caso beh.. sarebbe proprio sotto i tuoi piedi! Siamo fortunati, Brenda. Possediamo il mondo, l'universo, l'infinito tra le mani!”.
Okay potrei appena essermi innamorata. Come si fa a non restare incantati avanti ad un ragazzo che ti parla così? Aiuto.
“Anche la fotografia mi piace molto. Riesco a vedere più poesia nella fotografia che in qualsiasi altra cosa dei giorni moderni” sorride e mi guarda fisso negli occhi “qualche giorno se me lo permetti, ovviamente, vorrei scattarti delle foto in un enorme campo di fiori”.
Sono ancora persa tra le sue parole che annuisco non conscia di quello che più avanti, quando si ricorderà di questa cosa, mi obbligherà a fare.
“Cosa odi fare?” sussurro provando a concentrarmi di nuovo.
“Odiare? È un parolone non trovi? Io non odio fare niente, ma se proprio potessi tirarmi indietro dal fare qualcosa quello sarebbe parlare a telefono. Mi da incredibilmente fastidio perché le voci vengono distorte, le parole fraintese e non si può vedere il viso del proprio interlocutore e mi innervosisce. Io amo guardare il viso di chi parla e soprattutto mi piace guardare il viso delle persone quando a parlare sono io. È tutto molto più...”
Poetico?
“Reale”.
Oh, peccato, ho sbagliato parola!
“Tu invece? Ami leggere e ascoltare musica ma invece da cosa ti tireresti indietro?”
“Da parecchie cose, ma se volevi sapere cosa odio davvero fare beh.. odio la palestra! Odio dover sudare e arrossire come un peperone mentre i capelli mi si incollano alla base della testa e i vestiti diventano sempre più bagnati; odio sentire i muscoli farmi male e chiedere aiuto e soprattutto odio vedere queste tizie superbellissime e perfette mentre in un angolino ci sono io che provo a fare tre esercizi per dimagrire e invece faccio solo figure di merda! Lo odio”.
Adam mi guarda, poi scoppia a ridere scuotendo la testa.
“Sai cosa? Odio anche la dieta!” sbotto infastidita al che lui ritorna serio, mi guarda per un secondo e sussurra un “Credimi si vede” e io resto immobile, sto quasi per scoppiare ad urlargli contro. Come si permette di dirmi che sono grassa?
“Stai forse dicendo che sono grassa? Oddio Adam questa cena stava andando così bene! Che cazzo!” sbotto nervosa.
“No, no, no” dice lui mettendo le mani avanti come a voler fermare qualcosa “Non è quello che volevo dire. Intendevo dire che si vede che odi la dieta perché mangi! Sei probabilmente una delle poche ragazze che uscita a cena non ha chiesto un'insalata e questa cosa mi piace incredibilmente. Lo giuro, davvero”. Annuisco e prendo un altro pezzettino della mia favolosissima torta.
“In caso contrario ti avrei mandato affanculo” dico alzando un sopracciglio al che lui scoppia a ridere e inizia a parlare di altre millemila cose. È più logorroico di me e mi fa bene.

Apro la porta di casa provando ad essere più silenziosa possibile, ma è inutile: Kat mi aspetta sveglia come mai, con le braccia incrociate e la voglia di sapere!
“Dan è appena andato via” dice non appena mi siedo al suo fianco, poi nota il mio sorrisone e accantona l'argomento Dan – per il momento -.
“Come è andata? È carino?”
“Adorabile, Kat. È bello come pochi ed è davvero una persona fantastica”
“Dio mio ti sarai mica già innamorata?”
“Idiota” le do una spinta e lei ride.
“Come limona?”
“Non l'ho baciato”
“Sei passata direttamente oltre?”
“Oddio Kat! Abbiamo solo parlato e di tante tante cose.”
“Tipo?”
“Quello che ci piace fare”
“E scommetto che lui ha risposto con qualcosa come 'scopare'” ride e io le do un buffetto “Ma smettila Kat! Gli piace la poesia e la fotografia”
“Oh mi sta simpatico!” batte le mani ridendo.
“Ti piace?” chiede poi tornando seria.
“Piacere è una parola grossa ma.. ci vorrei uscire di nuovo”
“Quindi...”
“Mh?”
“Quindi la mia idea di farti uscire con lui per capire che sei innamorata di Dan non ha funzionato?”
“Ma che stronzate dici? Oh avanti Kat! Sappiamo tutti che sono innamorata di lui ma questo non cambia quello che è successo. Smettila di volermi solo al suo fianco perché shippi Drenda!”
“Dreche?” scoppio a ridere e scuoto la testa.
Drenda. Dan+Brenda. Il risultato di un pallosissimo giovedì pomeriggio passato sul divano assieme a Dan. Ricordo come se fosse ieri: era steso sul divano e io ero abbracciata a lui, le gambe intrecciate alle sue, il suo profumo addosso e la pelle ancora rossa a causa dei baci e delle attenzioni che mi aveva donato poco prima.
Se fossimo in un libro come pensi che ci chiamerebbero?”
Non vorrei che ci chiamerebbero. Di solito nei libri le ship più amate vengono sempre distrutte,Dan”. Un bacio sul collo e una carezza sulla guancia.
Avanti Bren, spara un nome”
Non lo so” respiri dolci e calmi, battiti accelerati e innamorati.
Non sai mai niente”
So che ti vivo” sorrisi e altri baci.
Anche io ti amo, da morire, ma.. non è quello che ti ho chiesto” pizzicotti e musoni finiti.
Oh avanti amore mio dimmi come pensi che ci chiamerebbero”
Daniel ti sei fissato. Perché?”
Voglio un nome per noi due.”
Proverò ad accontentarti okay? Tu sei Dan e io sono Brenda”
Il mio nome deve venire prima”
Brendan? No. Danda?”
Pazza!”
Denda? Gesù, no. Aspetta, aspetta.. Brean!”
No, mi ricorda Mr Bean”
Ma che.. Drenda!”
Ti amo proprio per questo”
Perchè riesco a dare sempre un nome ai tuoi pensieri?”
Perchè sei fantastica unica e pazza, Brendy”.
Baci. Baci caldi, dolci, umidi, appassionati, pieni d'amore e vita. Baci che nessuno potrebbe mai dimenticare, figuriamoci una ragazza innamorata.
“Brenda? In che mondo parallelo sei?”
“Scusa” mi mordo forte un labbro.
“Cosa sono i Dr..”
“Drenda” rido ancora e lei alza gli occhi al cielo. “Senti in un pomeriggio piovoso in cui non avevamo altro da fare se non sbaciucchiarci io e Dan abbiamo creato nomi per le coppie..”
“Dan e Brenda. Oddio siete pazzi”
“Già...” sospiro e lei mi tira un cuscino, mi vuole tirare su ma per farlo mi ci vorrebbe solo una lancetta che porta indietro nel tempo, un Dan come quello che ho conosciuto all'inizio o un... Adam.
“Hai dato un nome anche a me e...”
“Kake. Suona come Cake quindi sembra dolce, ma è solo apparenza.. come voi. Sembrate così carini e coccolosi ma è meglio non avvicinarsi alla vostra camera quando siete durante uno... scambio di effusioni!”.
Kat mi guarda con odio per un secondo, poi scoppia a ridere e mi da un pizzicotto sulla gamba. “Stai messa male”
“Ma ammettilo che ti piace, su”
“Mai”
“Ammettilo”
“No”
“Allora non ti racconterò più quello che è successo con Adam”
“Cosa è successo con Adam?”.
Alzo un sopracciglio e lei sbuffa.
“Lo ammetto. Mi piace.”
“Brava la mia bambina! Andiamo a metterci nel letto e poi ti racconto tutto!”.
Mi squilla il cellulare e lo prendo per leggere il messaggio; automaticamente sul mio viso nasce un enorme sorriso che la dice davvero lunga – Kat non me la lascerà passare liscia! -

Ho adorato questa serata con te; non vedo l'ora di passare altro tempo assieme, notte piccola sognatrice.
Ps. Sei la mia causa vincente, I bet my life on you!

Vuole farmi cadere ai suoi piedi?
Sa come farlo!
Mi trascino lentamente su per le scale verso la camera da letto dove già so mi attenderà una lunga nottata di chiacchiere e riassunti sulla serata, ma cosa peggiore, andrò a dormire dopo aver riascoltato Dream e porco cane non dormirò per riflettere tutto il tempo su quello di cui abbiamo parlato e su quello che Adam tanto pensa: stiamo tutti vivendo in un sogno perché la vita non è quello che sembra, tutto è un casino e tra tutti gli orrori che ho visto non mi resta che sognare.
Forse... non sono più così tanto una causa persa; non lo sono mai stata!
Forse io stavo provando a salvare una causa che però in partenza era invincibile perché una persona non può insegnare ad amare, al massimo può mostrare come fare.
Forse io non faccio altro che vivere nei sogni perché anche a me tutto sommato non piace questa vita, perché anche io so che tutti ci nascondiamo dietro queste finte verità che ci creiamo perché non siamo capaci di vivere liberamente.
Forse anche io non voglio fare altro che sognare, allora.. lasciatemelo fare.

 
We all are living in a dream
But life ain’t what it seems
Oh everything’s a mess
And all these sorrows I have seen
They lead me to believe
That everything’s a mess
But I wanna dream
I wanna dream
Leave me to dream.

~ Dream Imagine Dragons ~


 
Spazio autrice.
Saaaaalve gente! 
Come va la vita? Bene, no? Avanti manca pochissimo alla fine della scuola per quelli che a differenza mia hanno l'esame :O
Ehm sono felice per l'accoglienzache avete riservato ad Adam; io lo adoro e speravo proprio che anche a voi piacesse, quindi sapere che la maggior parte è stata colpita da lui mi rende felice; per le altre... vi colpirà, prima o poi, lo giuro e.e
Domanda del giorno prima di salutarvi: Bren dovrebbe perdonare Daniel o provarci con Adam, secondo voi?
Grazie mille per aver letto, e grazie per le recensioni che state lasciando :3

StewyT~

Spoiler.

Dove sei adesso?
Brenda, ma che domande fai?
Tre aule sopra la tua.
Respiriamo la stessa aria, wow.
Okay ci sei mai stato nello sgabuzzino al piano zero? No, penso di no.. Ad ogni modo al piano zero c'è questa porta – è quella di fronte ai bagni delle ragazze, gli unici che ci sono lì sotto – che da su un piccolo spazio verde nascosto da tutto e tutti. Perché non vieni lì all'intervallo?
No, non puoi averlo fatto davvero, Brenda! Non puoi averlo invitato nel vostro posto!

 

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Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo. ***


Tredicesimo capitolo.


La cosa più triste di stare da soli è quella di doversi svegliare da soli.
Non c'è più nessuno a farti svegliare con il sorriso, o qualcuno pronto a migliorare la tua giornata chiamando piano il tuo nome prima che suoni la sveglia; se non hai nessuno che lo fa... ti senti esattamente come me in questo momento.
Il sole fa capolino dalla finestra e le coperte continuano a riscaldarmi, eppure ho freddo; ho la sensazione che sia meglio restare a letto oggi, ma ho già perso troppe ore e non posso continuare così, quindi spengo per la terza volta da quando ha iniziato a farsi sentire la sveglia, e sbuffando calcio via le coperte; mi metto velocemente dei calzini a strisce colorate e già ho meno freddo.
Mi alzo lentamente e mi trascino verso il bagno in comune con Kat; passo avanti al suo letto e noto che è ancora immersa nei bei sogni, beata lei! Chissà cosa sta immaginando quel piccolo cervellino perverso che si ritrova.
Mi chiudo la porta del piccolo bagno azzurro alle spalle e molto con calma mi siedo sul water, leggo qualche pagina del libro su Shakespeare che mi hanno 'consigliato' di leggere per il prossimo esame e... cazzo! Sono già passati venti minuti? Come diamine è possibile? Cinque minuti fa ero ancora sotto le coperte!!
Ecco, mi ritrovo come ogni altra mattina nonostante i buoni propositi: venti minuti all'inizio della prima lezione, zero voglia di fare qualcosa, a guardarmi mezza schifata nello specchio, ancora il pigiama addosso. Aiuto.
Lavo velocemente denti e viso, niente doccia del buongiorno per me oggi, e corro poi a vestirmi, metto le prime cose che capitano come ogni altra volta: jeans largo, maglia bianca a mezze maniche e felpone di pile che non manca proprio mai quando la giornata non è iniziata nel migliore dei modi e l'unico modo per migliorarla è restare calda. Metto le Converse grigie e scappo al piano di sotto. Jake ovviamente è già uscito, lui non è mica un maledetto ritardatario come me!
Metto su una macchinetta di caffè perché toglietemi tutto al mattino, ma non il mio amato e prelibato nettare, e metto due cornetti a scaldare perché tanto già so che se ne mettessi uno scenderebbe Kat proprio al suono del microonde e se lo fregherebbe, quindi meglio prevenire che curare.
Quando pensi al diavolo spuntano le corna, in questo caso spunta il pigiamino blu elettrico con i cuoricini bianchi di Kat che mi sorride e mi abbraccia augurandomi il buongiorno; ecco così si inizia meglio!
“Come hai dormito?” chiede sedendosi all'isoletta bianca della cucina.
“Troppo poco. Ultimamente ho sempre un sonno esagerato” ridacchia.
“Scommetto che sei di nuovo in ritardo”. Annuisco e tolgo il caffè dal fuoco, lo verso in due tazzine -la mia piena di zucchero- caccio i cornettini caldi dal microonde e mi posiziono di fronte a lei.
“Hai fatto bei sogni Kat? Quando mi sono alzata ho notato che stavi sorridendo beata. Hai per caso sognato uno spogliarello di Jake?”.
Mi fulmina e io scoppio a ridere.
“Smettila okay?”
“Oh ma io shippo i Kake”
“Ti faccio pentire di essere nata”
“Tranquilla” prendo un ultimo sorso del mio caffè, la borsa, guantini neri e il resto del mio cornetto, le do un bacio sulla guancia e mi avvio verso la porta urlando un “lo sono già”.
Che la giornata abbia inizio!


Diciamo che non sono stata dotata di un grande culo metaforico – di quello letterale sì, però – quindi riuscire a prendere il pullman appena arrivo alla fermata mi sconvolge e non poco: che il mondo stia iniziando a girare nel mio verso? Ah ah ah. Divertente.
Insomma sperare fa bene, ma così tanto no.
Metto le cuffiette nelle orecchie e faccio partire la musica sul casuale; il primo a darmi il buongiorno è Ed Sheeran; non appena sento Sing quell'ultimo neurone che mi è rimasto inizia a saltare di qui e di lì muovendosi a ritmo di musica come un ballerino professionista: una cosa sa farla bene!
Mi sporgo verso il finestrino e guardo tutti gli alberi e le macchine passare oltre così ritmicamente che mi viene da ridere.
Ditemi che non sono l'unica a farsi filmini musicali mentali mentre guarda dal finestrino e ascolta una canzone, ne ho bisogno vi prego!
Sing, Closer to the edge, Animals.
Ottimo modo per svegliare me e il mio piccolo amico neurone.
Quando si dice che quindici minuti meravigliosi bastano per renderti la giornata perfetta.
(S)fortunatamente il corso è già iniziato da venti minuti quindi non posso fare altro che aspettare il corso seguente, allora perché correre?
Me la prendo con comodo camminando piano per le stradine verdeggianti del Campus lasciandomi baciare dal sole e invadere dal profumo fresco della primavera che forse arriverà un po' prima da noi; resto una decina di minuti seduta al sole a far scorrere altra energia -comunemente detta musica- nelle vene e godermi questi piccoli momenti di relax perché come dice qualcuno di molto famoso Carpe diem.
Tanto quando meno te lo aspetti tutto quel relax e la calma accumulati scompaiono in pochi secondi...
La prima campanella suona e questa volta non mi tiro indietro dal mio dovere; mi alzo e lentamente vado verso gli armadietti. Il corridoio inizia ad affollarsi come ogni volta che suona la campanella, ma non è abbastanza pieno da non farmi notare -e come non notarlo!- Daniel che cammina nella sua maestosità.
Quegli jeans neri che lo fasciano perfettamente e la camicia verde acqua che stringe sui suoi muscoli... addio!
Mi mordo forte un labbro e provo a passare inosservata, e soprattutto a fingere di non averlo notato ma a quanto pare lui non ha proprio la stessa intenzione: mi stringe un avambraccio e inizia a camminare e trascinarmi con lui in una parte leggermente più appartata e mannaggia a me che ho fatto tardi questa mattina!
Daniel mi sbatte contro un armadietto e io per poco non sbatto lui dall'altra parte del corridoio, fortunato lui che non ho forze!
“Allora?” sbuffa puntando gli occhi nei miei.
Le sue braccia sono ai lati della mia testa, le sue labbra così vicine da poter sentire il profumo del suo alito, e quegli oceani... dovrebbero essere considerati illegali.
“Buongiorno anche a te” sbuffo e quando lui alza un sopracciglio io alzo gli occhi al cielo; che Dio me la mandi buona.
“Allora te lo sei scopato, no? Adesso hai la tua rivincita e vuoi tornare da me?”
Okay si è drogato forte.
“Mi sono.. che?”
“Non fare la finta tonta”
“Non so di cosa tu stia parlando, davvero”
“Sei uscita con quello”
“Adam”
“Non me ne fotte un cazzo di come si chiama” batte un pugno al lato dell'armadietto e io sbuffo. Cosa vuole a prima mattina eh?
“E allora cosa vuoi eh?”
“Ci sei andata a letto?”
“Ma che cazz? Che te ne frega!”
“Che... che me ne frega? Brenda ti stai drogando ultimamente? Porco Giuda come fa a non fregarmi se la donna che amo va a letto con un altro” sbuffa arrossendo come un peperone; io non riesco a non trattenere un risolino amaro.
“Smettila”
“Smettila tu”
“Di fare?” chiedo lasciandomi andare per un secondo a guardare i suoi occhi e poi le sue labbra..
“Di evitarmi”
“E tu non far finta di essere l'innamorato distrutto e depresso quando fino a cinque minuti fa ti stavi facendo un'altra nel bagno”
“Io? Parli ancora di me? Non è passato molto dall'ultima volta che siamo stati assieme mi hai dichiarato amore eterno, e già la dai a un altro”.
Basta io davvero non ci sto a farmi insultare così da uno come lui.
Gli do un ceffone in pieno viso e lui si allontana leggermente giusto lo spazio per farmi uscire dal circolo delle sue braccia e fare creare a me una gabbia attorno a lui.
“Osa dire di nuovo una cosa simile e giuro che ti uccido, Daniel” punto gli occhi dritti nei suoi e non me ne frega se ci legge ancora amore dentro; in questo momento c'è tanta rabbia e deve vederla tutta.
“Perchè cosa c'è di falso in quello che ho detto?”
“Tipo tutto? Prima cosa: io non ci sono andata a letto con Adam” sbarra gli occhi per un secondo poi sorride debolmente come se pensasse che ha ancora speranze con me. “Seconda cosa: anche se ci fossi andata non sarebbero tuoi problemi. Terza cosa: io non sono come te o come quelle che ti porti a letto se faccio una cosa la devo sentire; se un giorno farò qualcosa con lui o chiunque altro sarà amore e non sesso. Non sono una di quelle che prova a divertirsi cercando orgasmi. Non ne ho bisogno” sbotto nervosa.
“Buona giornata Daniel Harrow” mi giro indignata e corro via verso l'aula di letteratura.
Quando le cose sembrano iniziate in modo piatto devono sempre sconvolgersi e peggiorare totalmente, vero?
Mai 'na gioia, proprio.
Mentre il professore inizia a parlare dell'amore per i vari tizi che dovrò studiare per il prossimo esame io inizio a deprimermi pensando a quello che l'amore significa per me.
Davvero credo ancora che esista? Ancora penso che con l'amore si possa risolvere gran parte dei problemi o che basti amarsi per stare assieme ad una persona? No. Forse sì, non lo so, fatto resta che da queste ennesime seghe mentali mi salva Adam che sembra capitare sempre nel momento giusto.

Cosa fai di bello?
Sorrido leggermente e subito prendo a rispondere.
A dire il vero mi sto annoiando incredibilmente. Non vedo l'ora che finisca questa giornata; è iniziata di merda.
Non chiedermi perché, ti prego, ti prego, non farlo.
Posso aiutarti a migliorarla?
Io penso di adorarlo.
Dipende.. in che modo vorresti farlo?
Ridacchio tra me e me, proprio non sono brava a flirtare.
Volevo rivederti. È passata una settimana ormai e non mi sembra che la nostra cena sia andata così male... no?
No che non è andata male, mi sono passata i seguenti due giorni a fantasticare su come potrebbe essere conoscerti davvero e accarezzare i tuoi capelli!
No.
Che risposta di merda, Brenda, potevi fare di meglio!

No che non vuoi vedermi o no che non è andata male? No perché.. io desidero davvero rivederti e parlare di nuovo con te. Magari non sempre degli ID ma... Dai, giuro che non ti annoi.
È qualcosa di adorabile!!
Dove sei adesso?
Brenda, ma che domande fai?
Tre aule sopra la tua.
Respiriamo la stessa aria, wow.
Okay ci sei mai stato nello sgabuzzino al piano zero? No, penso di no.. Ad ogni modo al piano zero c'è questa porta – è quella di fronte ai bagni delle ragazze, gli unici che ci sono lì sotto – che da su un piccolo spazio verde nascosto da tutto e tutti. Perché non vieni lì all'intervallo?
No, non puoi averlo fatto davvero, Brenda! Non puoi averlo invitato nel vostro posto.
È un invito ad un appuntamento, signorina?
Ops...
È un invito a vederci e farti felice...
Addirittura!
Allora non mancherò, ma sappi che a pranzo ti porto in un posto che adoro.
Carino.
Questa volta pago io.
No, Brenda caruccia, questa volta non paga nessuno.
??

Picnic, Brenda. Sarà il migliore della tua vita.
E l'unico, direi...
A parte ehi no, quello quando ero piccola!

Mi fido di te.
C'è qualcosa in questa affermazione? Qualche richiesta nei confronti di Adam? Qualcosa come 'penso che tu possa aiutarmi a concentrarmi su me stessa e dimenticare chi mi ha fatto del male, volermi bene e starmi vicino, quindi mi fido di te'? O solo un 'mi fido di te, ci divertiremo'?
Dio, il mio cervello è così contorno che neanche io lo capisco.
Brende.. beati chi le capisce.


Non appena suona la campanella che ci annuncia che dopo tre ore finalmente abbiamo quaranta minuti di libertà, subito mi alzo per correre all'ascensore; sono troppo pigra per scendere quaranta gradini a piedi, su!
L'ascensore è ovviamente occupato, di conseguenza dovrò aspettarlo per qualche minuto, quindi invece che fare la più saggia scelta di scendere a piedi, faccio quella di prendere il cellulare e chiamare la mia migliore amica per sapere almeno come va la sua giornata. Al primo squillo subito risponde, segno che sta poltrendo e non ha molto da fare.
“Fotografa! Come va la giornata?”
“A meraviglia. Tra un mese faremo un photoshoot con dei veri modelli e il miglior fotografo avrà un primo contratto di sei mesi con una casa di modelli. Aiuto!”
“Mi aiuto invito a questo photoshoot”
“Oh sei già piena di modelli, tu!”.
Ridacchio e mi guardo attorno, in effetti...
“A proposito di modelli! Come va con.. lo hai visto?”
“Parli di Daniel? Sapevi quello che voleva fare? Non dirmi che sapevi della sparata di cazzo che voleva farmi, Kat!”
“N-sparata di cazzo? Cosa ha combinato quel deficiente?”
“Kat cosa sapevi?”
“Che voleva parlarti, Bren. Mi ha chiesto se la considerassi una buona idea e gli ho chiesto di lasciar perdere ma a quanto sento non lo ha fatto”
“No” sbotto infastidita. “Non mi piace questo legame che si sta creando tra voi”
“Cosa sei gelosa anche di me?”
“Non mi sta bene che la mia migliore amica complotti alle mie spalle”
“Non lo faccio”
“Meglio per te perché sono già stata tradita troppe volte e non penso prenderei bene anche un tuo tradimento”
“Non ti tradirei mai, Bren”
“Anche lui lo diceva sempre..”
“Io sono la tua migliore amica, tua sorella”
“Sì” sussurro. L'ascensore finalmente apre le porte e io ci entro lentamente, svogliatamente, quasi non ho più voglia di uscire con Adam.
“Ho fatto una cazzata” sussurro premendo il bottone del piano terra.
“A parte quella di nascere?” scherza lei.
“A parte quella... Ho invitato Adam nel giardinetto nascosto”
“Quello tuo e di Daniel? Scherzi? Porca merda Bren!”
“Kat lo so, lo so. Avevo appena litigato con lui e volevo ferirlo”
“Così non lo ferirai, lo ucciderai. E poi avanti non è giusto che ci vada di mezzo questo ragazzo. È bello, intelligente, simpatico, gentile e tu lo stai utilizzando come un topo da laboratorio per provare a dimenticare Dan”
“No” urlo “Non lo sto usando per niente. Lui mi piace ma saremo solo amici per adesso. Giuro Kat, non voglio dimenticare Dan o per lo meno non con lui”
“Kat non illuderlo”
“No che non lo faccio. E poi sei stata tu a dirmi di provarci con lui”
“Sì l'ho fatto, ma volevo spingerti a non dimenticare Dan, non il contrario”
“Io il tuo ragionamento ancora non l'ho capito” sussurro.
Quando la porta si apre sussulto; devo abituarmi al buio che c'è qui sotto. È una delle cose che ho sempre odiato di questo posto.
“Sono arrivata. A dopo. Ah volevo dirti che sei libera di andare a pranzo con il tuo nuovo migliore amico, io vado con Adaam”
“Bren.. avanti!”
“Devo andare, scusa”
“Divertiti”
“Ciao”.
Mi faccio luce con il cellulare e ingoio l'amaro della conversazione con Kat camminando verso il corridoio che da sulla destra e poi la piccola porticina.
La apro silenziosamente e ci entro; sembra uno sgabuzzino come gli altri, pieno di scope e secchi ma una piccola porta nera sulla parete sulla destra da su uno dei giardinetti più carini che abbia mai visto. Okay, è un pezzetto di terra trascurato e pieno di foglie rampicanti, ma l'ho scoperto con lui e questo lo rende bellissimo.
Ricordo tutto come se fosse successo ieri.
Erano due giorni che non vedevo Dan perché ero andata a trovare Kat, in un hotel a poche ore dal Montana, e mi mancava incredibilmente; il sapore delle sue labbra, il calore dei suoi abbracci sono sempre stati una droga per me.
Avevo intenzione fargli una sorpresa ma alla fine era stato lui a farla a me; ero entrata in ascensore con l'idea di andare al terzo piano nella sua aula, ma lui era dentro e mi guardava sorridendo felice.
Ti ho vista arrivare dalla finestra” aveva sussurrato, e io mi ero catapultata subito sulle sue labbra; ero stata così veloce che non gli avevo dato neanche il tempo di premere il pulsante, quindi ci eravamo ritrovati stretti alla parete a scendere verso un piano ignoto.
Le porte si erano aperte con un 'bip' mentre noi ancora ci baciavamo l'uno stretto all'altra. Dan aveva sorriso ed era uscito, con il viso ancorato al mio, così ci eravamo trovati a girovagare nel seminterrato buio in cerca delle scale, dal momento che l'ascensore era stato subito occupato.
Avevamo trovato una porta e l'avevamo aperta pensando che nascondesse delle scale, invece nascondeva solo venti scope e un giardinetto piccolo, verde e profumato.
Ci eravamo seduti sul prato e avevamo ripreso a baciarci.
Mi sei mancata” aveva sussurrato “Ti amo” aveva detto baciandomi di nuovo le labbra, e poi “Questo sarà sempre il nostro posto, okay?” aveva sussurrato mentre le sue labbra scendevano sul mio collo, le mie mani scivolavano tra i suoi capelli e le mie labbra articolavano una semplice promessa “sempre il nostro posto”.
E invece adesso sto mandando a puttane tutto. No, tutto no, solo la promessa del 'sempre il nostro posto', ma anche lui ha distrutto parecchie promesse quindi siamo quasi pari. No, non lo sto facendo solo per ripicca è che ne ho bisogno; sento la necessità di conoscere qualcuno e divertirmi; ridere e magari anche piangere, ma dal divertimento, non dalla tristezza.
Spingo la porticina e qualche secondo dopo vengo investita di nuovo da mille emozioni e mille ricordi; baci, profumi, giuramenti. Tutto quello che non avrei voluto perdere.
Poso la cartella avanti la porta e mi trascino sull'erba sedendomi nel punto più soleggiato, almeno il sole mi aiuterà e mi riscalderà fino a quando non verrà Adam, che a dire il vero mi raggiunge abbastanza velocemente.
“Pensavo ti saresti perso”
“Non è poi così difficile venire” ridacchia e si abbassa verso di me per darmi un bacio sulla guancia; i suoi occhi oggi sono più chiari e danno ancora più luce al suo viso già illuminato dalla bellezza divina.
Guardo per un secondo i suoi jeans stretti e la maglia nera che fascia perfettamente gli addominali il tutto completato da felpa blu e cappuccio alzato: bello!
“Come va?” mi chiede sedendosi al mio fianco.
“Insomma.”
“Questo posto è bellissimo” dice sorridendomi.
“Sì?” ricambio il sorriso e annuisco.
“Allora ho deciso di portarti a fare un bel picnic quindi mi sa che dovremmo andare a comprare qualcosa da mangiare se non vuoi restare a stomaco vuoto” mi sorride solare e gioioso e non posso fare che farmi contagiare da lui.
“Cosa avevi in mente?”
“Qualsiasi cosa” alza le spalle e abbassa il cappuccio girando il viso verso il sole.
“Hai più pensato al destino? Sei convinta del fatto che ogni uomo è artefice del proprio destino?”
“Ti avevo chiesto tempo, Adam” lo spingo ridendo e lui sbuffa fintamente in disaccordo.
“Hai avuto più di una settimana per pensarci, avanti non ti sei fatta idee?”.
“Penso che dovremmo saltarci le prossime due ore, andare a fare la spesa e avviarci in questo meraviglioso posto che vuoi mostrarmi. Questa è la mia idea!”.
Adam scuote la testa e mi guarda divertito.
“Mi vuoi portare sulla cattiva strada, vero? Non ho mai saltato una lezione da quando sono qui!”
“C'è sempre una prima volta, no?”
“Che cattiva ragazza che sei” ride alzandosi velocemente per poi offrirmi la sua mano; mi alzo e mi stringo a lui. Mi sembra essere passata un'eternità dall'ultimo contatto con un ragazzo invece è passato davvero poco; tipo quattro ore? Maledetto Daniel.
“Non sono una cattiva ragazza”
“Non ci credo. Mi stai sviando” sorride e poggia un bacio sulla mia guancia che inevitabilmente diventa viola come il resto del mio viso.
Calma Brenda! È solo un ragazzo...
“Brenda?” Adam mi sventola una mano avanti agli occhi e io sorrido imbarazzata.
“Adesso o mai più, signor Adam” dico ridacchiando e correndo verso la porta.
È solo un amico.
Non mi piace e no, non ricadrò nella trappola dell'amore.
Il supermercato non è mai stato così poco pieno, forse perché di solito tutte le famigliole si riuniscono attorno ad un carrello più di pomeriggio che di mattina, fatto resta che è talmente pieno che non riesco proprio a decidere cosa vorrei mangiare per pranzo quindi inizio a camminare tra i vari reparti prendendo uno scatolo in mano, guardarlo per qualche secondo per poi finire a posarlo di nuovo al suo posto.
“Allora ti decidi?” Adam ride e mi da un pizzicotto sul braccio. “Avanti devi solo scegliere cosa mangiare per pranzo!”
“Non lo so! Tu cosa prendi? Aiutami su” lo vedo scuotere la testa e poi ridere “Pizza per entrambi, okay?”
“Sai come conquistare una donna, Adam” ridacchio e lui mi spinge ridendo mentre dal reparto verdura – che a niente ci avrebbe portati – passiamo a quello dolci e lì mi scateno come mio solito.
“Il dolce lo scelgo io. Oreo. Oreo. Che ne dici degli Oreo?”
“A dire il vero volevo prendere una torta o qualcosa di..”
“Ma gli Oreo sono così buoni e croccanti e dolci..”
“Ho capito, prendiamo gli Oreo” gli sorrido felice e metto nel carrello cinque pacchi di oreo. “Perfetto” dico avviandomi al reparto bevande dove prendo due birre.
Andiamo alla cassa, fortunatamente libera, e dieci minuti dopo siamo già in macchina; sono curiosa di vedere questo posto da favola che tanto Adam loda!
E bene fa a farlo!
Arriviamo dopo circa quindici minuti, trascorsi tra chiacchiere e musica, e il sole è così alto e caldo che davvero sembra essere primavera.
Resto quasi a bocca aperta guardando l'enorme parco in cui siamo: gli alberi ci circondano, l'erba verde e alta regna sovrana con qualche fiorellino che colora qui e lì degli spiazzati di erba e un bellissimo laghetto nel quale nuotano allegre delle papere. Dove era nascosto questo posto? È il paradiso!
Seguo Adam che stende una coperta di pile tra il sole e l'ombra così da stare freschi e accarezzati dal sole contemporaneamente; mi siedo e prendo subito il cartone con le due fette di pizza.
“Allora?”
“Allora è meraviglioso questo posto, avevi ragione. Mi ricorda uno di quei boschi fatati” sospiro e do un morso alla mia pizza mentre mi sembra di diventare un tutt'uno con la natura che ci circonda.
Mille ricordi affollano la mia mente e non voglio!
Lasciatemi in pace!
Non voglio ricordare i suoi baci tra i fiori, né il suo profumo mischiato a quello dell'erba fresca. Come posso pensare a un altro mentre sono qui con Adam?
Che poi l'altro sia Daniel...
“A cosa pensi?”
“Io?” alzo gli occhi verso di lui e arrossisco quando lo ritrovo a guardarmi attentamente. Non posso andare avanti così!
“Al destino” dico subito provando a togliermi da una situazione spiacevole.
“Ah sì? Ti sei fatta un'idea?” Adam stappa le due birre, ne da una a me e inizia a bere la sua.
“Penso che... ognuno è artefice del proprio destino, giusto, ma non dobbiamo trascurare il fatto che il destino esiste ed è come un'entità superiore. È come se ci fosse qualcuno che ci pone avanti delle scelte precise e noi non potessimo far altro che decidere tra quelle che ci vengono date. Scegliamo sì il nostro destino, ma in un campo ristretto deciso da qualche entità superiore” asserisco convinta.
“Quindi pensi che il destino non sia del tutto nelle nostre mani”
“No” prendo un sorso di birra e sorrido mentre le bollicine stuzzicano la mia gola.
“Per me invece non esiste niente di superiore, attenzione con questo non voglio dire che l'uomo sia l'essere per eccellenza, eh! Voglio solo dire che... siamo stati buttati qui giù senza una ragione e senza aiuto quindi dobbiamo cavarcela da soli facendo le nostre scelte in un campo vasto, anzi oserei dire infinito, di possibilità. Se sbagliamo scelta non possiamo fare altro che prendercene la responsabilità e andare avanti”
“Tu non credi al caso?”
“No” scuote la testa e io corrugo la fronte.
“Davvero non credi che esista qualche forza misteriosa che ci spinga a fare le cose? Qualche forza che in seguito al bingban ha unito tutte le molecole a formare il mondo? A formare noi? Noi non siamo nati per caso perché questo non esiste...?”
“Non esiste nessun caso” dice alzando le spalle.
“E allora ci cha fatti incontrare?”
“Le nostre scelte. Quel giorno avevo deciso di andare in palestra, tu anche e ci siamo incontrati. Tutto qui”
“No” dico contrariata “Così è tutto troppo... morto, Adam! Deve esserci qualcosa di irrazionale”
“Non necessariamente”
“Diamine non può funzionare tutto secondo delle precise regole scientifiche! Il caso esiste ed è merito suo se è nato il cosmo, se siamo nati noi se tutto questo esiste e se ci siamo incontrati quel giorno”
“O semplicemente il cosmo è stato creato a causa di una serie di reazioni che si innescano con uno scoppio e determinati fattori e noi ci siamo incontrati solo perché quel giorno avevamo deciso entrambi di andare in palestra”
“Mi deludi” dico mandando giù con un sorso di birra l'ultimo boccone della mia pizza.
“Perchè?”
“Sei così poetico e attaccato a questo mondo di sentimenti e poi pensi che sia tutto creato da delle leggi fisiche... insomma non lo so così sarebbe tutto troppo semplice e poco magico”
“Amo la poesia e la magia che ci trovo dentro, ma questo non vuol dire che io non sia razionale”
“Così lo sei troppo”.
Il caso davvero non esiste? Non posso pensare che qualcuno davvero la creda in questo modo. Insomma un po' di magia ci deve essere ovunque!
Cala il silenzio per qualche minuto fino a quando Adam azzarda un'altra domanda.
“Credi nell'aldilà?”
Ma che diamine di domande sono?!
“Non lo so” dico in un sospiro. “Credo che veniamo da qualche posto e quando moriremo dovremo andare a finire di nuovo da qualche parte ma non penso esista un mondo idilliaco governato da angeli, arpe e unicorni volanti”
“Strano pensavo che ti aspettassi davvero di finire in un posto simile dopo la morte” alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.
“Mi aspetto di finire in qualche posto pieno di libri, dvd, pc connessione internet, pizza e Oreo. Non ti sembra già troppo?” la butto sul ridere e lui mi segue.
“Tu?”
“Io? Io non credo in Dio”
“Perchè?” mi ricorda così tanto Dan in questo momento.
“Non abbiamo bisogno di affidarci a nessuno né tanto meno a qualche figura immaginaria vista come un padre onnipotente”
“Adam io la vedo in modo diverso. Insomma non dico di essere fermamente certa dell'esistenza di un creatore quindi non so se credo in Dio ma... penso che tutti noi abbiamo bisogno di affidarci a qualcuno di superiore quando siamo in grave crisi e Dio mi sembra l'essere superiore per eccellenza”
“Io non ho bisogno di affidarmi a qualcuno neanche nei momenti di sconforto più totale” sussurra e rivedo quell'Adam solo e triste che ho già visto parlarmi di sé stesso al ristorante; mi viene quasi voglia di sporgermi e abbracciarlo.
“Sei superiore quindi non hai bisogno di nessun altro?”
“Non sono superiore a nessuno, anzi. Semplicemente provo a non far affidamento su nessuno”.
Annuisco dispiaciuta.
“È successo qualcosa che ti ha reso così... mi sembri sfiduciato e arido non nel senso negativo ma davvero penso che-” Adam mi interrompe scuotendo la testa “Siamo venuti qui per divertirci, okay? Magari ne parliamo la prossima volta; adesso facciamo qualcosa di carino” sul suo viso si dipinge nuovamente un enorme sorriso e io inizio a chiedermi come faccia a passare da quella forte tristezza che leggo nei suoi occhi a questo sorriso enorme.
“Carino come...?” lo guardo ridere maliziosamente e sbuffo alzando gli occhi al cielo; quando li riabbasso tra le mani Adam ha una Canon e io davvero inizio ad avere paura.
“Davvero?”
“Esatto. Ho un'incredibile voglia di farti delle foto”
“Stai scherzando? Oh avanti Adam guardami! Non sono truccata e ho i capelli schifosamente orribili e sono vestita peggio del solito. Ti prego no...”
“Ti scongiuro” fa una faccia da cucciolino bastonato ma non vincerà così.
“Ti prego. Dopo puoi chiedermi quello che vuoi. Farò di tutto” oh no, no, no.
“Dimmi una poesia qualunque e giuro che dopo mi faccio fare tutte le foto che vuoi”
Porca merda ti è dato di volta il cervello, BRENDA?
“Davvero ti basta solo una poesia?”
“Detta da te sì. Ti giuro ti preferisco ai professori in aula”
“Oh allora non posso che dedicarti una delle più belle che mi vengano in mente. È di Coleridge. Si chiama Desiderio”.
Annuisco e guardo il suo viso cambiare: sembra essere entrato in un'altra modalità. Quanti Adam esistono? Quello sorridente e felice -sempre in prima linea- , quello triste -nascosto- e il poeta. Mi gira la testa. Mi attrae così tanto.
Laddove l’amore vero arde il desiderio è la pura fiamma dell’Amore;
è il riflesso della nostra corporatura terrena, che trae il suo significato dalla più nobile parte, e traduce solo il linguaggio del cuore.” dice ad occhi chiusi, poi li riapre e li pone nei miei. Sono un'idiota se mi sono emozionata?
Temo di sì.
“Brenda tutto bene?” dice sorridendomi.
“Sì è che sei bravissimo e questa poesia... tu ci credi nell'amore?”
“Sono stato deluso tante volte ma non esiste niente in cui io creda di più” dice sorridendomi. “Tu?”
Io? Bella domanda.
“Sono in uno strano periodo” sussurro “E non so se ci credo”.
Adam si alza e mi porge una mano sorridendomi.
“Tutto passa, Brenda. Vedrai che passerai anche questo momento, nel frattempo..”.
Potrei morire felice in questo esatto momento: uno dei ragazzi più belli e adorabili che abbia mai visto mi sta stringendo tra le sue -muscolose- braccia e potrei davvero smettere di vivere in questo istante.
Possibile che tutto questo stia davvero succedendo a me?
“Adesso è tempo di foto!”.


Quattro ore e cento foto dopo sono a casa, stesa sul divano con un'enorme coperta sulle gambe, il libro di letteratura tra le mani e il cellulare avanti agli occhi; Kat apre la porta e mi si butta addosso.
“Sei sempre con questo cellulare?” dice sorridendo. Io ho un enorme musone.
“Kat penso di essere in un bel grande problema”
“Cosa?”
“Potrei innamorarmi di Adam”
Insomma come ci si può invaghire in così poco tempo di una persona?
È vero che ci sto parlando tantissimo e ormai lo conosco bene, ma ci sono uscita solo due volte. È troppo presto anche per me che sono la ragazza dall'innamoramento facile, no?
No.
Mi sono innamorata di Daniel in un mese o poco meno non vedo perché non dovrei farlo con Adam.
“Cazzo!”
Esatto, anche io avrei reagito come Kat.
“È adorabile e gentile e bello e ricordi le chiacchierate che tanto amo fare? Beh oggi ne ho fatta una con lui che è stata meravigliosa. Meglio del sesso”
“Questa è un tantino esagerata...”
“Okay sì, ma intendevo dire che mi ci trovo a meraviglia con lui”
“Vi siete baciati?”
“No” sussurro.
“Non farlo”
“Perchè?”
“Sappiamo già come finiresti. Quando ti piace qualcuno e lo baci te ne innamori perdutamente...”
“Daniel” sussurro.
Mi sono sentita in colpa non appena ho pensato di poter provare qualcosa nei confronti di un altro. Io lo amo ancora e probabilmente lo amerò sempre, ma davvero devo restare per sempre in attesa di un perdono che probabilmente non arriverà mai?
“Daniel” ripete lei. “Non puoi fargli questo e non puoi farlo neanche ad Adam”
“Ho paura”.


Paùra [pa'ura]
s.f.
Stato d'animo, costituito da inquietudine e grave turbamento, che si prova al pensiero o alla presenza di un pericolo.


Pericolo?
Penso davvero che Adam sia un pericolo?
Davvero innamorarsi ancora una volta mi comporterebbe dei problemi e delle sofferenze?
Davvero mi sto innamorando?
Paura. So solo che ho tanta tanta paura e che avrei voglia di scomparire nel nulla; senza Adam, Dan e chiunque altro. Da sola.
Come posso evitare tutto questo?


Spazio autrice.
Hey gente come va? Io più streassata di così non potrei essere, giuro! 
Sono a zero con la tesina, a zero con lo studio, a zero con tutto e non ho tempo per fare niente. 
Ho postato il capitolo oggi perchè domani ho da fare, ma non ho avuto per niente tempo quindi ho postato senza correggere ancora una volta. Perdonatemi, vi prego, ma non sapevo se avreste preferito leggere un caitolo con qualche errore (penso parecchi...) o non leggerlo quindi nel dubbio ho deciso di postare.
Per quanto riguarda il capitolo Bren ha fatto una cosa 'poco carina' nei confronti di Dan; non me ne vogliate e non ne vogliate a lei!
Ho letto che molte di voi hanno apprezzato Adam e molte lo hanno odiato; beh lui sembra un personaggio semplice  e perfetto, ma non lo è; presto lo conoscerete meglio! Brenda lo sta conoscendo sempre di più, e gli sta piacendo sempre di più, al punto di pensare che potrebbe accadere qualcosa tra loro. Io un pochino li shippo! Ultima cosa e me ne vado: non ho il tempo adesso di rispondere alle recensioni(lo farò quanto prima!), ma RINGRAZIO TANTISSIMO TUTTE LE PERSONE CHE STANNO LASCIANDO DELLE RECENSIONI; VI ADORO TUTTE. GRAZIE <3
Per quanto riguarda Dan non disperate; nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena.

Fatemi sapere cosa ne pensate di tutto!
StewyT~

ATTENZIONE: nelle prossime settimane avrò molto da fare quindi non so quanto riuscirò ad essere puntuale; farò del mio meglio.


Spoiler.
“Dobbiamo parlare” dice dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio da parte di tutti noi.
“Ancora? Non ti basta aver parlato oggi?”
“Non voglio parlare di noi”
“Ah no, e di chi?”
“Brenda” Jake mi si avvicina e mi mette due mani sulle spalle. Cosa sa che non so?
“Abbiamo un problema?”
“E cioè? Parla, avanti”
“Mi ha chiamato mia madre, ha detto che tu non hai risposto a tua madre e che lei riproverà a chiamarti domani.”
Cazzo. Cosa è successo?
Mi si incrina la voce, ho paura.

 

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo capitolo. ***


Quattordicesimo capitolo.


“Esci di nuovo con Adam?” chiede Kat infilandosi le sue decoltè nere.
“Sì. Tu con Jake?” lei mi guarda e sbuffa.
“Sei pazza? Esco con il gruppo di fotografia magari se vuoi puoi venire anche tu con Adam..?”
“Mi sentirei fuori luogo anche se probabilmente a lui farebbe piacere ma” infilo i pantaloni e li alzo su velocemente “È solo la decima volta che usciamo assieme da soli..”
“Non ti basta proprio mai eh?”
“È che mi piace parlare con lui” le sorrido e lei alza gli occhi al cielo, di nuovo; ultimamente lo fa così spesso!
“Brenda dovresti fartelo piacere di meno”
“E perché mai?” mi infilo anche la maglietta nera, adesso ci mancano solo le scarpe.
“Perchè sei innamorata di un altro” dice prima di lasciarmi un bacio sulla guancia ed uscire dalla camera. “Divertiti, piccola”
“Divertiti anche tu” dico guardandola uscire via mentre attorno a me resta un alone di insicurezza e tristezza; ha ragione, ovviamente, ma non dimenticherò mai Daniel? Se dovessi farlo vorrei che al mio fianco ci fosse Adam, solo lui.
Infilo velocemente le scarpe e sorrido leggendo il messaggio arrivato da Adam.



Ho avuto un piccolo problemino quindi farò una decina di minuti di ritardo, ma per farmi perdonare giuro che ti prenderò il menù più grande del mondo.


Sa proprio come conquistare una donna eh?
Non è mica colpa mia se mi piace! E poi non c'è niente di male; io e Dan ci siamo lasciati e prima o poi dovrò anche andare avanti.
Lui lo sta facendo? Mi siedo sul letto e mi viene da piangere. Non posso pensare a quello che sta facendo lui; è la sua vita e deve decidere da solo come passarla.
Non posso farmi rovinare la serata da una cretinata simile!
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio; non bella e perfetta come quelle modelle che tanto adoro e invidio, né come una di quelle che Dan – o Adam – potrebbero permettersi, lo ammetto, ma noto qualcosa sul mio viso che mi fa apprezzare un po' di più; è luminoso e fresco, vivo e felice.
Che l'amore possa fare tutto questo?
Amore per chi?
“Porca merda” sbuffo e mi do uno schiaffo prima di prendere il beauty case e cercare il maledetto tubetto di fondotinta chiarissimo che sono costretta mettere per nascondere quel brufoletto sul mento e quello sulla fronte che proprio mi innervosiscono! Metto un leggero velo di blush e sono pronta; più o meno acqua e sapone.
Prendo il cappottino di pelle, la sciarpa e i miei amati guantini neri e scendo le scale sperando di ritrovarmi avanti Jake; è da qualche giorno che non mi faccio una sana chiacchierata con lui e mi manca.
“Padrone di casa? Tra dieci minuti arriva il mio sexy cavaliere, nel frattempo vorrei parlare un po' col mio migliore amico, è possibile?”.
Poso la borsa sul divano e non ottenendo risposta mi avvio in cucina dove su uno sgabello trovo seduto Daniel, ovvio.
“Il tuo principe azzurro ti fa aspettare? Io non lo facevo mai” dichiara con un sorrisino maligno dipinto sul volto.
“Tutte le persone importanti si fanno aspettare” ribatto a tono.
“Quindi anche tu ti farai aspettare?” alzo un sopracciglio e scuoto la testa.
“Cosa intendi dire?”
“Che mi farai aspettare ancora molto?”
“Per cosa?” dico iniziando ad innervosirmi.
“Per parlare. Solo parlare, Bren” alzo gli occhi al cielo e sbotto innervosita.
“Io e te non siamo mai riusciti a parlare. Siamo sempre finiti a litigare, non ce la possiamo fare e onestamente questa sera non ho intenzione di andare ad aprire lo scatolone dei ricordi”
“Già lo consideri chiuso questo scatolone? Wow. Devi avermi amato davvero tanto” dichiara prendendo un altro sorso dalla sua birra.
Ignoralo. È la cosa migliore.
Mi avvio al frigo e prendo un bicchiere d'acqua.
“Dov'è Jake?”
“È andato a prendere delle pizze dal momento che stasera c'è un mega pigiama
party tra ragazzi” dice sorridendo.
Non farlo, non farlo!
Fatto.
Ho guardato il suo sorriso e mi ci sono persa, così tanto che per riportarmi sulla terra è costretto a schioccarmi le dita avanti agli occhi.
“Ma non ce l'hai più una casa?” chiedo tornando acida.
“Troppi ricordi” dice sorridendomi; io scuoto la testa e mi allontano.
“Ricordare fa bene per non compiere nuovamente gli stessi errori” dichiaro fredda e mi sedo sul divano, dove vengo raggiunta da lui qualche minuto dopo.
“Possiamo parlare?”
“Mi sembra di essere stata chiara prima. Non riusciremo mai a parlare io e te”
“Come due persone civili. Giuro che non alzo la voce”
“Io non posso assicurare niente” dico.
Prendo il cellulare per provare a scappare al suo sguardo e noto un messaggio.
Fa che sia lui che mi dice che è qui fuori!



C'è un po' di traffico ma sto arrivando, lo giuro. Com'è che si dice? L'attesa aumenta il desiderio.


Sorrido e scuoto la testa, alzando di scatto lo sguardo quando Daniel mi prende il cellulare dalle mani.
“Ritorna sulla terra e a me solo per qualche minuto” dice posando il cellulare sul tavolino di fronte a noi; io annuisco e lo guardo negli occhi. Errore.
“Avanti cosa hai di così urgente da dovermi dire?”
“Grazie” dice guardandomi attentamente, al che io alzo un sopracciglio.
“Per esistere? Prego” provo a scherzare ma no, non è il momento.
“Grazie per insomma... aver acconsentito ad ascoltarmi”
“Okay ma Daniel non ho tutto il tempo di questo mondo, sta per arrivare Adam e..”
“Adam” dice, poi sbuffa e stringe entrambe le mani in due pugni.
“Adam, Adam, Adam. Tutto circola attorno ad Adam. È diventato il centro del tuo mondo”
Non è vero. Stupido che non è altro. Il centro del mio mondo sono solo io. E okay, lui...
“Sono geloso? Fottutamente” dice, poi alza gli occhi al cielo, contrae la mascella e torna a fissarmi. Non guardarmi così, ti prego.
“Brenda sono uno stronzo. Mi odio per quello che ho fatto; vorrei punirmi in qualsiasi modo, lo giuro, ma starti lontano è una punizione troppo forte; non riuscirei a sopportarla neanche se mi chiedessero di scegliere tra questo e la morte. Ho sbagliato ed è estremamente giusto che io paghi. Ma ti prego, ti prego..”
Non chiedermelo, ti scongiuro.
Muovo velocemente gli occhi dalle sue mani, ai suoi occhi, alle sue labbra, al soffitto. Devo solo far finta di ascoltare ma non farlo davvero; devo solo... fingere.
“Non... okay, c'è solo un ostacolo tra noi due, Brenda. Tu.”
Adesso vuole dare la colpa a me? Gli spacco la faccia. Scuoto la testa e faccio per alzarmi ma lui mi spinge gentilmente a sedere.
“Avevi promesso di ascoltare”
“Ho promesso di farlo ma tu non mi avevi detto che avresti sparato solo cretinate” sbotto.
“Brenda ascoltami.. tu mi ami e io anche. Ho sbagliato e Dio ci scampi e ce ne liberi, chi non ha mai sbagliato una volta? L'ho capito e ho già provato cosa vorrebbe dire perderti. Prova, ti prego, prova a perdonarmi e a tornare come prima. Non ti chiedo di abbandonare i tuo principi e le tue priorità per me, ma immagina come sarebbe un futuro senza noi due. Lo vedi? Io vedo il nulla e cazzo, non voglio. Voglio essere felice con te”.
Scuoto la testa.
“È semplicemente quello che ti sei creato”
“Si può sempre riparare ai propri errori”
“Okay. Tu magari riuscirai anche a farlo, ma questo non vuol dire che io riuscirò a stare di nuovo con te. Sono passati quanti...? Due, tre mesi? Ho conosciuto un'altra persona e ho capito che non gira tutto solo attorno a te, Daniel”
Dan si copre il viso con le mani e scuote la testa.
“Tu non puoi avermi dimenticato in due mesi. È impossibile. Non ci credo. Perchè ci sei riuscita? Io non ce la faccio”
“Forse non ti metti d'impegno”.
“Non ho mai smesso di amarti, ecco perche non ci riesco”.
E vaffanculo al 'parliamo come due persone civili'.
“Non hai mai smesso di amarmi? E quando ti stavi scopando quella non ci pensavi a quanto mi amassi? NO?” ecco, lo sapevo che sarei finita ad urlare.
Daniel mi guarda e scuote la testa “Non urlare”
“Come faccio, come?” chiedo. Prendo un grosso respiro e mi sfogo come forse non avevo ancora fatto con lui. Probabilmente la cosa che ci ha distrutti ancora di più è stato il non riuscire a parlare. Io non ci ho provato e ovviamente non ho voluto neanche ascoltare lui o le sue ragioni – che sarebbero state sempre e comunque futili.
“Tutto questo, Daniel, ti ricordo che è successo unicamente per colpa tua. Ti sentivi stretto e hai deciso di mentirmi e scoparti un'altra per ritornare quello spensierato di una volta. Non ti senti completamente spensierato adesso? No? Smettila di dire che tutto dipende da me. Un cazzo dipende da me! Se fosse stato così io e te staremmo ancora assieme perché io, io non ho mai smesso di amarti. Ma ahimè non è stato così. Non è scaturito tutto da me e io non sono di certo l'ostacolo tra noi due. Sai quali sono gli ostacoli? Il tuo cervello inesistente e il tuo pene! Sei come gli altri uomini, non ragioni e fai comandare solo lui; beh ecco che ti meriti”.
Mi alzo di scatto e prendo la borsa, ritrovandomi subito dopo stretta tra il muro e le sue braccia.
“E pensi che lui non sia come me? Pensi che il ragazzo che ti stai scopando sia diverso da tutti gli altri? Lui ha un cervello? Sei un'illusa se lo pensi e sei ancora più idiota se credi di potermi dimenticare o di poter amare un altro come ami me. Nessuno riuscirà a farti stare come ho fatto e io e nessuno riuscirà a darti l'amore che ti ho dato io”.
I suoi occhi blu sono sciolti dall'amore e dalla rabbia. I miei vogliono solo scappare al suo sguardo.
“Mi sta bene. Non voglio essere più amata come hai fatto tu, dal momento che questo grande amore si è consumato più velocemente di una sigaretta”
“Cristo, Brenda!”
“Cosa?”
“Insisti a dire che non ti amo. Perché?”
“Pensi che tradire sia sinonimo di amare?”
“Porco Giuda! Ti ho ripetuto e stra ripetuto che ho sbagliato. Io non ci sarei andato a letto con quella, Brenda. Dovevo solo capirlo. Capire che non mi interessa stare stretto tra due mura se ci sei anche tu; capire che ti amo più della mia vita”
“E dovevi farmi stare male per capirlo? Sei un coglione. E poi come fai a dire che non stavi per andarci a letto? Intendi forse che te la saresti fatta direttamente sul tavolo? Stavi per farla tua!”
“Mi sarei fermato”
“Ci sei riuscito solo perché sono arrivata io”
“Ci sarei riuscito indipendentemente perché io amo e desidero solo te, Brenda”
“E io sono una santa”.
Dan scuote la testa e punta un pugno dritto nella parte, al fianco della mia testa.
“Sono arrabbiato. Brucerei il mondo”
“Non dirlo a me. Vorrei spellarti vivo”
“Ti amo”
Anche io.
“Non sentirai mai più uscire dalle mie labbra quella parola”
“Ma so che anche tu mi ami. Non mi interessa sentirtelo dire. So che non amerai mai quell'Adam quanto ami me”
“E qui ti sbagli” lo allontano con una spinta “Amare lui è molto più semplice che amare te”.
Daniel scuote la testa sorridendo divertito, come qualcuno che la sa lunga; prendo il cellulare ed esco fuori. Ho bisogno di aria fresca, ho bisogno di stare lontana da lui che ha tremendamente ragione. Io non amerò mai Adam come lui, né nessun altro come lui, ma mi va bene. Io non voglio amare nessun altro. Non voglio un triangolo amoroso, voglio solo dimenticarlo e l'amicizia di Adam mi aiuterà.


Qualche minuto dopo mi squilla il cellulare, e poi vedo Adam arrivare con la sua macchina blu scuro. È nello da far girare la testa.
“Bellissima! Scusa per l'enorme ritardo” dice spingendosi verso la mia portiera per aprirla e farmi salire. Provo a sorridere e a buttare dentro l'amaro groppo che ho in gola.
“Cosa succede?” mi chiede non appena i suoi occhi entrano in contatto con i miei.
“Nulla”.
Mette in moto e inizia a correre per arrivare al fast-food dove abbiamo intenzione di cenare e ingrassare. Il viaggio è tranquillo e silenzioso, ma quando arriviamo Adam interrompe quel religioso e tranquillo silenzio.
“Draghetta non sei obbligata a parlarne se non ti va, ma se ne hai bisogno io sono qui e sono disposto ad ascoltarti. Vorrei tanto sapere chi ti ha ridotta in questo stato”.
Annuisco e sorrido, ancora, ma non appena lo guardo scoppio a piangere. Adam ferma la macchina, la parcheggia velocemente e poi si gira verso di me.
“Diamine. Ti prego dimmi cosa ti succede”
“Daniel” è l'unica parola che mi esce da bocca.
“Il tuo ex?”.
Ecco dell'argomento non ne abbiamo mai parlato, quindi...
“Sì.” mi asciugo invano gli occhi, dal momento che continuano ad uscire lacrime.
“Cosa ti ha fatto, Brenda? Giuro che gli spacco la faccia se ti ha fatto qualcosa contro il tuo volere”.
È bello sapere che in così poco tempo questo ragazzo si sia affezionato così tanto a me.
“Non mi ha fatto niente” riesco a dire a bassissima voce “Abbiamo solo parlato”.
“Vieni”. Esce dalla macchina e velocemente corre ad aprire la mia portiera.
“sono sicuro che avanti ad un succulento panino riusciremo a parlare meglio”.
Mi conosce già così bene.
Entriamo nel piccolo fastfood e Adam mi spinge verso uno dei pochi posti vuoti che troviamo, mi dice che ordinerà per me e si allontana.
Amare lui è molto più semplice che amare te.
Basta! Devo solo smetterla di avere paura, farmi mille seghe mentali e pensare alle conseguenze; sono qui con Adam e mi divertirò.
Il bruno ritorna dopo una ventina di minuti con due vassoi pieni che mi fanno già venire l'acquolina in bocca!
Si siede e senza neanche aspettare un attimo prende una patatina.
“Sto morendo di fame” dice e io annuisco. Sto messa peggio di lui.
Sfoglio il mio hamburger e gli do un grande morso.
“Allora parla...?!”
No. Sì? Cosa devo dire. Aiuto.
“Okay inizio io. Ti va?”
Annuisco grata e prendo un sorso di cocacola.
“La mia ex ragazza, Agnes, è diventata ufficialmente la mia ex da un anno, più o meno. E non l'ho ancora dimenticata”.
Siamo sulla stessa barca.
“Questo non vuol dire che io stia cercando di farlo; voglio semplicemente andare avanti senza rompere le balle a nessuno”. Aggrotto le sopracciglia e lo guardo attentamente. “Intendo dire che.. non esco con te per dimenticarla, okay? Tu mi piaci davvero”.
Annuisco e gli sorrido, non aprendo bocca per consentirgli di proseguire il racconto.
“La amo ancora? Forse sì. Amerò qualcun'altra come amo lei? Il primo amore è difficile a ripetersi ma non mi tirerò indietro e non mi arrenderò mai. Dunque ti starai chiedendo perché ci siamo lasciati. Avevamo fatto richiesta per un'università in Inghilterra, avevamo il desiderio di allontanarci da questo posto e tutto quello che gli riguarda”.
Non appena pronuncia queste parole vedo il suo sguardo rabbuiarsi; vorrei tanto sapere perché ha provato a scappare da qui.
“Lei è stata presa, io no. Non l'ho lasciata perché ero invidioso, ma perché lei voleva rinunciare all'università per me; al suo sogno per me. Non ce l'ho fatta. L'ho lasciata dicendole che non volevo più stare con lei e che quindi era inutile che lei abbandonasse i suoi progetti. Non ci siamo parlati per molto molto tempo, poi è tornata per Pasqua, l'anno scorso, e ci siamo visti, dal momento che frequentiamo le stesse persone. Mi ha detto che un nostro amico le aveva confessato tutto non appena l'aveva vista; sapeva tutto. Ci sentiamo ancora e ci vediamo ogni tanto; lei ora ha un ragazzo ma so che prova ancora qualcosa per me”.
Cazzo.
Non so cosa dire, davvero.
“Tu perché soffri?”
“Lo amavo da morire, lui diceva di farlo a sua volta ma mi ha tradita e io non voglio più vederlo. Non esco con te per dimenticarlo, ma non ti nego che quando sto con te sto bene e spesso mi dimentico della sua esistenza; è come se un piccolo strappo che ho sul cuore venisse sanato. Il problema è il resto degli strappi”
“Pensi che tra noi possa esserci qualcosa?”
“Non lo so”
“Pensi che l'amore possa nascere velocemente?”
“Mi sono innamorata di lui in un mese” dico prendendo un sorso di coca per mandare giù il sapore delle parole.
“Okay”
“Okay”.
Tra noi cala l'imbarazzo per qualche minuto, okay forse molto più di un minuto.
Dopo mezz'ora mi giro verso di lui, pronta a dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma lui è già lì pronto a parlare.
“Si è creato uno strano velo di imbarazzo tra noi e non va bene, okay? Tu sei innamorata del tuo ex e io sono ancora innamorato della mia ex. Siamo entrambi malati e abbiamo bisogno dell'altro a vicenda per curarci. Non pensiamo a loro, quando siamo assieme. Pensiamo a conoscerci”
“ci sto” gli sorrido e gli do uno schiaffo su una spalla.
“Io so già qualcosa di te”
“Anche io, ma non mi basta. La musica” girando e rigirando finiamo sempre lì. “È l'argomento più facile da affrontare tra noi due, o sbaglio?”
“Non sbagli” dico scuotendo la testa divertita.
“Allora dedichiamoci alla nostra amica. Ti piacciono solo gli Imagine Dragons?”
“Assolutamente no!” dichiaro sorridendo. “Amo la musica in generale, questo dovresti saperlo. Tipo sono assolutamente innamorata dei Muse. Dio hanno un sound così forte ed energico, mi svegliano sempre. E perché i Green Day? Loro sono degli dei. I Linkin Park! In molti dicono che i loro ultimi album sono nettamente inferiori dei vecchi, per me non è così. Sono sempre fantastici. I One Republic! Le loro canzoni mi fanno sempre emozionare così tanto. Sono così forti e dolci e piene. Perché i Thirty second to Mars? Porco cazzo ma Leto? Lui è l'uomo più sexy sulla terra, molto probabilmente. Quando guardo qualche loro video i miei occhi sono sempre così incredibilmente felici. E poi Adam Levine e Maroon 5! Santo Gesù, il video di Animals. La sensualità di quell'uomo non ha eguali! Ci sono anche cantanti, non solo band, lo giuro, tipo..” non so cosa mi sia preso.
Parlo così tanto solo quando sono incredibilmente imbarazzata o quando non so cosa sta per succedere. Questa occasione qual è? Non lo so. Sono incredibilmente imbarazzata ma non riesco neanche a gestire la situazione, quindi non so cosa stia per succedere; so solo che quando alzo lo sguardo dalle mie mani che continuano a gesticolare come se avessero vita propria, e lo punto in quello di Adam resto meravigliata: guarda fisso le mie labbra tra il divertito e l'incuriosito. Cosa ho? Cosa succede? Ho le labbra sporche? Perché diamine non riesco a finire di parlare?
Cazzo!
Le labbra di Adam sono sulle mie, e le sue mani sono forti e stringono le mie arrestandole. Le sue labbra sono morbide e calde; hanno il buon sapore del'hamburger mischiato a cocacola e qualcosa che non riesco a distinguere, probabilmente il suo proprio sapore.
Strabuzzo gli occhi e resto tesa per qualche secondo, poi però mi lascio andare; ci stiamo conoscendo e ci stiamo piacendo.
Forse dovrei smetterla di essere così puritana e pensare che dovrei baciare solo colui di cui sono innamorata, d'altronde per conoscere una persona bisogna anche toccarla, sentirla, assaporarla.
Riesco a liberare le mani dalla sua stretta, ma non le muovo da dove sono.
Il bacio continua qualche secondo, giusto il tempo di pensare che sto davvero baciando un altro dei ragazzi più sexy che abbia mai visto: certo che queste sono cose d'altro mondo, o meglio, cose da storie d'amore scritte da zitelle acide!
Adam si allontana, è rosso in viso – mai quanto me! - e non sorride. Ops. È andato tanto male? A me è piaciuto questo bacio.
“Scusa” sussurra mordendosi un labbro.
“Per?”
“Per il bacio” scuoto la testa e sorrido.
“È okay, davvero. Se non lo avessi voluto mi sarei allontanata” dichiaro semplicemente, come se nulla fosse.
“È che non la smettevi di parlare e non sapevo come fare. Hai delle labbra così belle!”
“In effetti penso che uno dei pochi modi per zittirmi sia questo” ridacchio e lui mi segue. “Penso ci sia solo un problema. Credo di avere un herpes”
“Oh Brenda, avanti! Ho appena baciato una ragazza con l'herpes! Ma che schifo!” scoppio a ridere, seguita a ruota da lui.
È così bello mentre ride di gioia.
“Hai provato qualcosa?” mi chiede accarezzandomi una guancia.
Bam. Brutta domanda. Qualcosa in relazione a quello che provavo con Dan?
Con lui era assolutamente diverso; mi sentivo svenire e qualche volta mi girava anche la testa. Questo bacio è stato semplice, pulito, niente giramenti di testa o cose particolari. È stato diverso ma in senso positivo.
“Niente farfalle, Adam. Ma è stato bello per questo. È stato diverso”
“Uguale” dichiara sorridendo. “Mi piaci, Brenda”
“Anche tu, Adam. Dalla prima sera che siamo usciti”
“Bene” sorride e mi da un pizzicotto.
“Adesso però torniamo a parlare di musica, draghetta”.


La serata è scivolata via tranquilla e veloce: ogni volta che sto con lui il tempo vola perché sto così bene!
La macchina si ferma avanti al vialetto, noto ancora la moto di Dan e sbuffo, quasi quasi non ci entrerei!
Kat sta percorrendo il vialetto e no, non posso salutare Adam adesso, no? Ma lui per la seconda volta nella serata mi si avvicina e mi bacia, e questa volta non sono titubante, anche io voglio sentire di nuovo le sue labbra.
Mi stringo a lui e infilo le mani tra i suoi capelli.
Non è niente rispetto ai baci di Dan, ma è tutto quello che mi serve adesso, forse è tutto quello che mi servirà sempre.
“È stata una bellissima serata, Adam” gli sorrido felice “i baci... non riserviamoli solo a quando parlo troppo, okay?” ridacchia e annuisce.
“Dormi bene, Brenda”
“Anche tu, Adam” gli sorrido ed esco dalla macchina.
Kat sorride e incrocia le braccia.
“Ho visto bene o benissimo?” bussa il campanello e si gira verso di me.
“Dipende da cosa hai visto”
“Ho visto che hai fatto qualcosa di pericoloso. Hai baciato Adam”
“È stato lui a baciare me”
“Sei nella merda fino al collo” dichiara alzando un sopracciglio.
“Kat ci siamo solo baciati e se proprio lo voi sapere mi è anche piaciuto”.
La porta si spalanca, e Jake ci sorride. Sempre nel momento più opportuno eh!
“Cosa ti è piaciuto?”
“Non è il caso di dirlo ora” sussurro entrando in casa.
“Tranquilla Brenda, ho visto dalla finestra lo spettacolino” asserisce Dan.
Dio, salvami.
“Mi fa piacere per te”. Tolgo il cappotto e lo appendo all'appendiabiti di fianco la porta.
“Dobbiamo parlare” dice dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio da parte di tutti noi.
“Ancora? Non ti basta aver parlato oggi?”
“Non voglio parlare di noi”
“Ah no, e di chi?”
“Brenda” Jake mi si avvicina e mi mette due mani sulle spalle. Cosa sa che non so?
“Abbiamo un problema?”
“E cioè? Parla, avanti”
“Mi ha chiamato mia madre, ha detto che tu non hai risposto a tua madre e che lei riproverà a chiamarti domani.”
Cazzo. Cosa è successo?
Mi si incrina la voce, ho paura.
“Cosa è successo? Qualcosa a mio padre?”
“Stanno tutti bene, okay? Hanno solo deciso di festeggiare Pasqua e i compleanni assieme a noi nella nostra casa a LA”
“Cosa?”
“Non farmi ripetere, avanti”
“Porco cazzo Daniel! Non sei riuscito a dirle che non possiamo andare o altro? Non voglio partire settimana prossima e lasciare tutto così” sbuffo.
“Pensi che io voglia andare a rinchiudermi in una cosa con la mia ex fidanzata che non fa che ricordarmi che tutto è finito a causa mia e che mentre sta con un altro io piango ancora? Non voglio, per niente. Ho insistito per un'ora dicendo che ho un esame in quei giorni ma niente. Se riesci ad inventarti una scusa migliore fai pure, non fai che farmi un favore” sbotta infastidito.
“Io non ci vengo lì”
“Inventati una scusa, allora e salva anche me perché proprio non voglio stare sotto il tuo stesso tetto assieme ai nostri genitori, Brenda”
“L'ho capito che non vuoi stare con me” urlo “Ma perché cazzo hai detto di sì? Sei un coglione, ecco cosa sei. Non ne fai mai una giusta”
“Infatti no, l'esempio più lampante è la nostra relazione. Maledetto quel giorno che mi sono innamorato” urla ancora. “Un deficiente, sono.” si alza, prende la sua giacca e le chiavi della mia moto.
“Se trovi una soluzione fammi sapere. Notte Jake”. Si chiude la porta alle spalle seguito da un mio 'vaffanculo'.
Questa cosa non s'ha da fare.




Spazio autrice.

A volte... ritornano!
Hey ciao! Come va la vita? Io non potrei essere più felice. Ho appena finito gli esami. Sono finalmente una persona libera. ADDIO LICEO! (Benvenuto studio per i testi a medicina <3). Tra voi c'è ancora qualcuno che ha da fare gli orali?
Ehm prima di parlare del capitolo deve assolutamente inchinarmi e chiedervi perdono. Sono stata orribile a non postare per tutto questo tempo, ma giuro che non ho avuto la possibilità di far altro se non studiare, studiare, studiare, piangere, studiare, quindi... giuro che mi farò perdonare con tanti nuovi capitoli tutti Drenda :3

Il capitolo... Drenda, e poi BAAAAM bacio. Piccola Brenda confusa, che ci combini? LoL
I baci.. tranquille non ce ne saranno molti, come specificato anche da lei quello tra lei, Adam e Dan non sarà un triangolo amoroso, proprio no.
Adam. Io lo amo troppo. Lo adoro. Regalatemelo (e regalatemi anche un Dan, vi prego *O*).

Niente, spero che arrivi qualche recensione che mi faccia capire che nonostante il tempo trascorso non mi abbiate abbandonata/odiata e che per il capitolo su... non mi vogliate uccidere lol

StewyT~

Spoiler.

“Abbiamo fatto una tregua una volta, ricordi? Eravamo piccoli” dichiaro ricordando una volta in cui avevamo provato a far finta di essere amici..
“Ne abbiamo fatte parecchie, a dire il vero” sussurra con voce roca lui.“Quindi?”
“Possiamo provare a farne un'altra che duri un po' di più?”
“Quella che mi evita e mi odia sei tu”
“Tu travisi le cose, Daniel. Io sono arrabbiata con te, ma non ti odio e anche se dovessi dire il contrario non sarebbe così”
“Wow che dichiarazione spacca cuore”
“Sei un deficiente”
“E tu una bellissima rompicoglioni che non vuole farmi dormire”
“Dio! Siamo finiti qui dentro per colpa tua e vuoi anche dormire?”
“Perchè tu hai intenzione di restare tutta la notte sveglia?”
“Direi di sì”
“Ah buon per te, allora. Io direi che ho sonno”
“È tuo dovere farmi compagnia”
“Davvero? È mio dovere in quanto...? Fidanzato, ex fidanzato, amico? Per quanto mi riguarda in questo momento non sono niente per te, quindi non ho doveri nei tuoi confronti”.

 

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Capitolo 15
*** Quindicesimo capitolo. ***


Quindicesimo capitolo.
«Lo hai detto ad Adam?» Kate mi guarda attentamente con un occhio, con l'altro guarda Jake e Dan che si avviano al bancone a prendere un'altra birra, anche se come ho ripetuto venti volte non è una scelta saggia da fare, dal momento che tra venti minuti dobbiamo metterci in viaggio per raggiungere l'aeroporto e una bottiglia di birra già basta e avanza per far salire il tasso alcolico.
«Ovvio» sospiro e prendo un'altra nocciolina.
«E lui?»
«Kat ci siamo dati sì e no un bacio, non ha pretese su di me e io non ne ho su di lui. Non è geloso»
«Quindi il vostro è un rapporto free. Puoi fare sesso sfrenato con chi vuoi e lui uguale?» alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
«Io non farò sesso con nessuno e lui altrettanto. Non stiamo assieme ma diciamo che entrambi siamo molto sinceri. Se dovesse succedere qualcosa con Dan, e non accadrà niente, lui sarebbe il primo a saperlo e sarebbe uguale se fosse tra lui e Agnes»
«Io non vi capisco»
«Neanche io capisco te e Jake, ma ormai mi sono arresa» le sorrido e lei mi da uno schiaffo sull'avambraccio. «Cosa ho detto?»
«Non c'è niente da capire»
«Infatti no. Vi piacete da morire ma siccome siete due coglioni codardi invece che affrontarvi preferite finire a letto per un'intensa notte d'amore una volta ogni tanto. Ecco tutto. Ti sembra normale come cosa?»
«Niente è normale» scrolla le spalle e resta in silenzio; sono questi i momenti in cui la prenderei volentieri a sprangate.
Qualche minuto dopo il nostro rilassante silenzio arrivano gli uomini della situazione. A dire il vero mi fa incredibilmente strano essere usciti solo noi quattro. Come due coppie, ma di due coppie non abbiamo niente se non l'amore reciproco. I Drenda non esistono e Kake neanche. Che cosa triste.
Sbuffo e prendo un sorso dalla birra di Dan, non cambierà di molto il suo tasso alcolico, ovviamente.
«Dovresti smetterla di bere. Devi guidare fino all'aeroporto»
«Questo perché tu non guidi. Maledetta»
«Questo perché non hai detto di no a tua madre»
«Neanche tu lo hai fatto con la tua, Brendy» mi sorride stronzo, e si scola la mezza bottiglia. La vedo nera.
«Dovremmo andare. Dobbiamo arrivare due ore prima in aeroporto, ricordi?»
«Cazzo Brenda! Il volo è all'una, sono solo le dieci e mezza»
«Appunto» sbuffo e mi alzo dal tavolo seguita da Kat. L'abbraccio stretta e sbuffo.
«Vedrai che andrà tutto bene, Bren»
«Non vedo l'ora che questi giorni finiscano»
«Passeranno in fretta»
«Fatti sentire, Kat»
«Anche tu Bren»
«Non fare casini con Jake, Kat»
«Non fare casino con Dan, Bren» mi guarda, io guardo lei, e poi scoppiamo a ridere.
Vedo Dan alzarsi e mettersi il cappotto di pelle, abbracciare Jake e poi guardarmi. Sospiro e corro ad abbracciare Jake che mi saluta con un 'fai la brava con Daniel' e io non posso che ricambiare con un 'Divertitevi tu e Kat, ma non farmela soffrire'.
Il viaggio è silenzioso è nervoso. C'è una strana calma nevrotica nell'abitacolo della mini rossa di Dan: non riusciamo a parlare, dal momento che ogni volta che lo facciamo finiamo per litigare, non riusciamo a starci vicini né a guardarci: come sopravviveremo con i nostri?
«Hai già pensato a come comportarti avanti ai nostri?» chiede lui.
Distolgo lo sguardo dalla strada per posarlo su di lui tutto concentrato e attento; è così bello.
«Speravo lo avessi fatto tu» sussurro, al che lui scrolla le spalle.
«Ci comportiamo come se nulla fosse o semplicemente diciamo a tutti che ci siamo lasciati, Bren?»
«È escluso»
«Quale delle due idee ti disgusta tanto?»
«Raccontare tutto. Non voglio dire niente a nessuno, non sono problemi loro»
«Allora fingiamo?»
«Io non lo so fare, Daniel»
«Ti starò vicina lo stretto indispensabile per non dare all'occhio»
«E non mi toccherai»
«Non se non vorrai».
Annuisco e lo guardo serrare la mascella, stringere di più il volante e accelerare.
Non guido ma ho la patente e so che sta altamente superando i limiti di velocità e l'ultima cosa che vorrei è finire in carcere a causa sua.
«Rallenta» sospiro girandomi dall'altra parte per guardare le montagne e il cielo blu e maestoso scorrermi velocemente avanti.
È così rilassante viaggiare di notte con una canzone meravigliosa come Take me to church. Ognuno dovrebbe fare quest'esperienza, ma non quella che stiamo per fare.
«Cazzo» sbotto non appena vedo una volante di polizia in un angolino della strada. Ma perché? Porco cane!
«Dan rallenta. C'è la polizia. Se ti vedono correre così tanto rompono»
«Dio mio, ma sei ancora sveglia?» dice nervoso.
Dopo poco la polizia come avevo già predetto ci ferma e che non dica che sono io a portare sfiga!
«Libretto e patente» dichiara il poliziotto grassoccio con i capelli grigi.
Daniel non ribatte e da tutto velocemente. «Stava superando i limiti di velocità, lo sa?»
«Sì, lo so» dice lui fermo e sicuro: è impazzito?
«Bene. Mi vedo costretto a farle il test alcolico»
«D'accordo» ribatte lui.
Cazzo. Cazzo. Cazzo.
Dan scende dalla macchina e si avvicina a quella dei poliziotti senza problemi, poi però uno di loro si avvicina a me, che faccio finta di dormire e mi scuote.
«Signorina si svegli» non apro gli occhi.
«Avanti» grida scuotendomi ancora; poi prende il mio cappotto e prova a tirarmi dall'auto facendomi aprire per bene gli occhi.
«EH! Che modi sono questi? Non vede che la mia ragazza stava dormendo?»
«E allora?». Vedo Dan allontanarsi dalla macchina e venire alla nostra, di fronte al poliziotto. «E allora togli immediatamente le mani dalle sue spalle impari ad avere più tatto»
«Oppure, ragazzotto?»
«Oppure ti spacco la faccia» sbotta innervosito. Arieccoci. Dan il bullo!
«E io porto entrambi in cella per una notte» Dan non parla e io sto per urlare e far cascare il mondo. «Cosa? No non possiamo. Oh la prego, agente. Dobbiamo andare in aeroporto»
«Ci andrete domattina. Mi seguite? Jen porta tu la macchina del signorino». Si allontana verso la sua macchina e io do un pugno a Dan.
«Che cazzo hai fatto? Non sono mai finita in cella! Per una stronzata simile, poi»
«Brenda taci per qualche secondo, ti prego»
«Muori, stronzo» gli do una spinta e mi vado a sedere nella macchina del poliziotto che ci chiama e ci ordina di salire.
Il tragitto tra lì e la cella non è molto lungo, ma tanto snervante e fastidioso. Il poliziotto è lento come una lumaca e Dan non fa che sbuffare, io invece lo maledico.
La stazione dove ci ha portati è piccola, ci saranno si e no dieci celle e non fanno altro che farci togliere tutti gli oggetti, e darci una telefonata a testa; Dan chiama Jake e ovviamente la telefonata più difficile spetta a me.
«Mamma?»
«Bren, tesoro, cosa succede? Perchè mi chiamo a quest'ora?»
«Niente, mamma. Volevo dirti che io e Dan abbiamo avuto un contrattempo, l'aereo non parte più questa notte, quindi partiremo ma domani mattina» se ci rilasciano, aggiungo mentalmente.
«Come mai? Tutto bene?»
«Sì, sì, tutto bene»
«Okay. Divertitevi»
Hai voglia!
Stacco e mi avvio nella piccola cella dove non c'è neanche un letto. Solo due panchine di cemento e delle maledette sbarre, il tutto illuminato da una piccola lampadina.
«Cosa ha detto? Ha fatto domande?»
«Mi aspettavo di peggio» mi siedo sulla panchina di fronte alla sua e sbuffo.
«Come ti è venuto di rispondere a quello?»
«Ti stava toccando»
«E...?»
«E niente» sbotta infastidito.
«Sei un deficiente»
«Senti dobbiamo convivere solo per una settimana. Una sola, okay? Poi giuro che non ci vedremo più per così tanto tempo, quindi vedi di non innervosirmi e non trattarmi una merda solo per quello che è successo. Mi sono già spiegato abbastanza e ti ho già chiesto scusa troppe volte»
«Se capissi che non mi interessano le scuse staremmo già un bel passo avanti»
«Cosa ti interessa, allora?»
«Tempo»
«Beh allora prenditi tutta la notte perché da domani sera dovrai essere la fidanzata di sempre». Sbuffo e punto gli occhi nei suoi.
«Principe azzurro calmati! Non fare lo stronzo e l'arrabbiato con me, okay? Non ne hai il diritto»
«Non ne ho il diritto perché sono stato un bastardo e ho tradito la donna che amo. Okay, okay» fa un gesto della mano e mi prende in giro.
«Ecco cosa proprio non mi mancava di te. Sei stronzo come nessuno»
«Nessuno è come me, è diverso. Non cercare negli altri quello che sono io. Non lo troverai mai»
«Se volessi quello che sei tu non andrei da altri, ti pare?»
«Certo, certo».
Sbuffa, si accucciola meglio sul cemento e prova a chiudere gli occhi.
«Abbiamo fatto una tregua una volta, ricordi? Eravamo piccoli» dichiaro ricordando una volta in cui avevamo provato a far finta di essere amici..
«Ne abbiamo fatte parecchie, a dire il vero» sussurra con voce roca lui.«Quindi?»
«Possiamo provare a farne un'altra che duri un po' di più?»
«Quella che mi evita e mi odia sei tu»
«Tu travisi le cose, Daniel. Io sono arrabbiata con te, ma non ti odio e anche se dovessi dire il contrario non sarebbe così»
«Wow che dichiarazione spacca cuore»
«Sei un deficiente»
«E tu una bellissima rompicoglioni che non vuole farmi dormire»
«Dio! Siamo finiti qui dentro per colpa tua e vuoi anche dormire?»
«Perchè tu hai intenzione di restare tutta la notte sveglia?»
«Direi di sì»
«Ah buon per te, allora. Io direi che ho sonno»
«È tuo dovere farmi compagnia»
«Davvero? È mio dovere in quanto...? Fidanzato, ex fidanzato, amico? Per quanto mi riguarda in questo momento non sono niente per te, quindi non ho doveri nei tuoi confronti».
Daniel lo stronzo è tornato a galla e maledetta me, mi piace ancora di più, ma in questo momento lo prenderei a pugni.
«In quanto follemente innamorato, no? Non dovresti stare attento che nessuno faccia del male alla tua innamorata?»
«La mia innamorata è acida e stronza abbastanza per vedersela da sola»
«Okay» sbotto infastidita aggiustandomi su un fianco. «Buonanotte Daniel Harrow»
«'Notte Brendy. Ti amo».
Daniel stronzo che gioca sporco.
Ma che bella tregua! Finiremo per innamorarci di nuovo, così.


*******


Sento un forte soffio sul viso, come se qualcuno mi stesse soffiando, così lentamente e davvero tanto tanto contrariata apro gli occhi, e mi ritrovo gli quelli blu di Dan dritti nei miei. Mi manca già il fatto, ottimo risveglio!
Mi guarda, sorride soddisfatto e la smette di soffiare.
«Buongiorno, signorina»
«Perchè diamine mi hai svegliato? Ci rilasciano?»
«No, spiacente» fa spallucce e ride ancora divertito.
«Oh Dio. Mi sbagliavo ieri sera, ti odio e pure tanto»
«Mhmh certo» alza gli occhi al cielo e si siede di fronte a me. Questi occhi mi sconvolgono e mi fanno male.
«Posso farti una domanda?»
«Daniel mi dispiace ma hai già sprecato la tua opportunità. Mi hai già fatto una domanda» scuoto la testa e sbadiglio, lui mi guarda ridendo.
«Sempre la solita intelligentona»
«E tu il solito galantuomo. Cosa diavolo vuoi? Avanti parla!»
«Riguarda il nostro discorso da persone civili..» il suo sguardo si vela leggermente e si inscurisce. Dio che occhi.
«Ancora? Ci abbiamo già provato e proprio non ci siamo riusciti!»
«Amare lui è molto più semplice che amare te». Bene, adesso si mette anche a citare?
«Daniel perché mi stai ripetendo le mie parole?»
«Cosa volevi dire?»
«Daniel davvero ci stai ancora pensando?»
«Dan, Brenda. Mi hai sempre chiamato Dan, perché adesso Daniel?»
«Diamine perché ti fossilizzi sulle coglionate?»
«Tu perché non rispondi, Brendy?»
«Amare una persona che ti ha fatto soffrire a volte risulta molto più difficile che amare una persona nuova» sussurro guardando il vuoto.
«Tu sei già innamorata di lui? Lo conosci da un mese, al massimo».
Scuoto la testa e sbuffo.
Io sono innamorata solo di lui, è questo il guaio.
«Anche di te mi sono innamorata in un solo mese. Non fa una piega questa cosa»
«Quindi è così...?» i suoi occhi sono ancora più scuri e la nota di divertimento sul suo viso ha lasciato posto a paura o qualcosa di simile.
Perchè dovrei dirgli quello che penso? Perchè dovrei evitargli la sofferenza di pensare che non lo amo più?
Perchè io sono diversa da lui; io non ho bisogno di farlo soffrire per capire che ho solo bisogno di lui. Io devo solo provare a fare a meno di lui.
«Non sono innamorata di lui» sussurro; lui sorride ma l'alone di tristezza è ancora lì.
«E di me? Sei innamorata di me?»
«Ma quanto sei egocentrico? Perchè ti piace tanto sentirtelo dire?»
«Perchè sentirti dire che mi ama mi ricorda che tu esisti davvero, che noi siamo esistiti e mi da un po' di speranza. Magari potremo continuare ad essere noi, un giorno...»
«Ti amo, ancora, ma questo non vuol dire che ci sarà ancora un noi, Dan»
«Io sono convinto del contrario. L'amore vince sempre, piccola»
«Ho sempre odiato essere chiamata così, lo sai»
Sorride e si alza vittorioso. «Quindi la donna che amo mi ama» cantilena «Aspetta un attimo. Sei ami ami come io amo te perché cazzo non ci stiamo baciando?» si avvicina a me e mi alzo a mia volta, con la bottiglina d'acqua pronta tra le mani: se mi si avvicina lo uccido.
«C'è bisogno di ripetere il concetto? Non siamo a baciarci perché non mi fido di te, semplice. Dan io ho paura di fidarmi nuovamente di te.»
«Provaci» è vicino a me e i suoi occhi sembrano sognare «Provaci e amami. Ho bisogno di te, del tuo corpo, di sentirti ansimare il mio nome. Mi provochi tanti problemi anche solo guardandomi, Brenda. Io ti amo, il mio corpo ti ama. Io ti desidero, il mio corpo ti desidera. Ho bisogno di te».
Oh cazzo.
Spalanco gli occhi quando improvvisamente Dan mi abbraccia e spinge il bacino verso la mia gamba destra facendomi capire che non stava scherzando quando diceva che mi desidera ma non va bene. Non può farlo. È inutile.
Sospiro e anche se tutto quello che vorrei sarebbe restare in quell'abbraccio perchè anche io desidero lui, decido di fare quello che avevo già pensato.
«Mi sa che tu hai solo bisogno di una lunga doccia fredda» sussurro.
Stappo la bottiglia d'acqua che ho tra le mani e la riverso velocemente e completamente su Dan, prima di guardarlo e scoppiare a ridere.
È bellissimo.
È buffissimo.
Gesù. Ho fatto un guaio.
I capelli bagnati e incollati alla fronte mettono ancora più in evidenza quei bellissimi occhi blu e la maglia, rigorosamente bianca, è abbastanza trasparente e incollata da mostrarmi i pettorali e i fantastici addominali che solo poco tempo fa potevo toccare, oltre che ammirare.
Prendo un grande sospiro e mi copro gli occhi, non posso guardarlo così, mentre mi sorride malizioso.
Mi ritrovo però incollata al muro, sono tra la parte fredda e lui che è tutt'altro che freddo, e improvvisamente arrossisco.
«Non si fa. Sei una cattiva bambina. Mi sa che meriti di essere punita».
Alzo gli occhi al cielo mentre un brivido percorre la mia schiena: sa che amo odio queste voce forte e sensuale. Aiuto.
«Non ho paura di te, mi dispiace. Ho un'altra bottiglia» dico ridendo ma non c'è davvero niente da ridere. I suoi occhi sono famelici e le sue labbra sono sempre più vicine. Io non ci cascherò. Non posso cascarci. Mi ha tradita. Non lo amo. Non lo desidero.
Ma brava! Prenderti in giro ti servirà a non desiderare che ti baci.
«Ragazzini in calore siete liberi. Smammate velocemente!».
Salvata in calcio d'angolo, porca merda!
Mi verrebbe quasi quasi da uscire e abbracciare il tizio grassoccio che ci ha appena detto di poter uscire.
Guardo Dan con aria superiore e ridacchio quando lui alza gli occhi al cielo e sbuffa.
Usciamo velocemente da quel posto orribile e corriamo verso la macchina, abbiamo un aereo da prendere, e fortunatamente riusciamo ad arrivare in aeroporto due ore prima del prossimo volo.
Non ho mai amato particolarmente volare, e quando l'aereo sta per decollare mi viene un forte mal di stomaco che mi sa sarà presente fino all'arrivo; Daniel peggiora maggiormente la mia attuale situazione.
Mi circonda con un braccio e ridacchia.
«Daniel non siamo ancora arrivati avanti ai nostri genitori»
«Devo immedesimarmi nel ruolo del bravo ragazzo, scusa»
«Daniel se provi a toccarmi di nuovo te lo taglio e no, non intendo il braccio» sussurro in tono minaccioso allontanando il braccio dal mio collo.
«Brenda dobbiamo far finta di essere ancora fidanzati, ricordi?»
«Daniel, ricordo. Patti chiari e amicizia lunga, non permetterti di toccarmi, di chiedere di stare in camera assieme, di entrare in una stanza quando ci sono io, di baciarmi.»
«Oh così risulteremo sicuramente due fidanzatini innamorati che non riescono a stare l'uno lontano dall'altro» sbuffa lui. Mi sa che se ne approfitterà parecchio.
«Non me ne fotte un cazzo. Sono una persona riservata e i nostri genitori lo sanno, quindi non inventarti scusa per potermi stare attaccato»
«Sì, padrona» dice ridendo e infilandosi le cuffie «svegliami quando arriviamo, amore»
«Daniel» gli do un pizzicotto sul collo che gli lascia un piccolo segno rosso.
«Brava, così sembrerà un succhiotto. Inizi ad immedesimarti bene nel ruolo, piccola vipera» dice malizioso.
«Mannaggia al demonio che situazione!» piagnucolo esasperata.


Questa settimana mi toglierà il fiato, le forze, la vita.
L'aereo decolla e io sospiro «LA, arriviamo» dice Dan ridendo.
«Aiuto» dico io reprimendo le lacrime. Prego di tornare a casa, tra le braccia di Kat, viva.



Angolo autrice.
Avevo promesso che sarei ritornata presto ed eccomi! D'altra parte non ho da fare, dunque posso correggere e postare i capitoli quando mi va, quindi... leggerete di Bren più spesso lol
Quelli che verranno sono un paio dei miei caitoli preferiti, forse li preferisco anche ai miei preferiti di Good Girls, e spero piaceranno anche a voi!
Drenda all'attacco, eh? Non disperate, ce ne sarà anche di Kake prima o poi!
Ma... cosa succederà durante questo viaggio?
Sperare o non sperare? 
Lo scorpirete nella prossima puntata!
Okay la smetto lol
Grazie per aver letto, spero di leggervi in qualche recensione :3 (Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo, a chi lo ha letto e a chi mette la storia tra i seguiti, i preferiti, e cacchi vari <3 ).


StewyT.

Spoiler

«Sei impazzito o cosa?»
«Che ho fatto?»
«Devo dirle proprio tutte? Mi hai abbracciata quasi tutto il tempo, hai proposto di stare in stanza assieme, hai parlato di sesso, mi hai abbracciata ancora e ops, dimenticavo quando mi hai chiamata draghetta»
«Cosa solo lui può chiamarti così?»
«Daniel!» sbuffo e alzo gli occhi al cielo; è impossibile farmi capire da lui, non c'è che dire.
«Cosa, Brenda? Sto sbagliando perché sto provando a stare più tempo possibile con te, dal momento che è l'unico modo che posso sfruttare per stare con la donna che amo?»
Eccoci di nuovo a discutere. Fatemi morire adesso.
 

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Capitolo 16
*** Sedicesimo Capitolo. ***


Sedicesimo capitolo.
Tiro un grosso respiro di sollievo non appena l'aereo atterra, ci confermano che abbiamo le chiappe al sicuro, e parte un forte applauso come ogni volta che si atterra da qualche parte.
La cosa più difficile sta per arrivare, però...
Aspettiamo prima che l'aereo si svuoti leggermente, e quando restiamo solo pochi di noi mi alzo, prendo la mia valigia e aspetto che Daniel faccia lo stesso, poi ci avviamo verso l'uscita dove noleggiamo una macchina per arrivare dall'aeroporto a 'casa'.
«Come è stato il viaggio?» mi chiede un Dan tutto applicato alla guida; scrollo le spalle e non lo degno di una risposta, già dovrò parlarci pure troppo per i miei gusti, quindi voglio prendermi tutto il tempo che saremo in macchina per me: alzo ulteriormente il volume della musica e chiudo gli occhi, ma dopo poco una cuffietta viene prepotentemente strappata e io mi giro verso la causa, che ovviamente mi guarda con un sorrisino bellissimo stronzissimo.
«Cosa vuoi?» sbotto nervosa, iniziamo bene.
«Avere una risposta alla domanda. Brenda nessuno ti ha insegnato l'educazione?»
«E a te nessuno ha insegnato che quando una persona ha le cuffie non bisogna disturbarla per niente al mondo?»
«Perché se no che succede?» si gira di nuovo verso di me, e sorride ancora.
«Guarda avanti, cretino. Quanto manca per arrivare?»
«Un'ora o poco meno».
Sorrido felice, ho ancora un'ora tutta per me, dopodiché dovrò mettere in pratica le mie capacità recitative inesistenti.
«Perché diavolo non guidi?» mi chiede quando sto per infilare nuovamente la cuffia, ma ce l'ha come vizio?
«Perché diavolo non mi lasci in pace? Avanti ho solo un'ora per poter stare tranquilla e poi dovrò stare costantemente con te e parlare con te. Dammi un po' di tregua»
«Dio mio, Brendy! Sei acidissima. Hai parecchi arretrati o sbaglio? Quell'Adam
non ti ha soddisfatta abbastanza? Ci rifaremo assieme così al nostro ritorno sarai leggermente più dolce».
Che Dio e tutto i Santi, che esistano o meno, mi aiutino perché io così a casa non ci torno, muoio direttamente prima di mettere piede dai genitori del bastardo.
«Taci. Taci o ti uccido, Daniel Harrow»
«Mi ecciti così tanto quando pronunci il mio nome per intero!».
Mi butto la testa tra le mani e mi ripeto che è tutto okay, tra pochi giorni sarò fuori da questo guaio.
«Ti odio»
«No, non è vero»
«Dio! Taci, Dan. Taci» gli do uno schiaffo sulla gamba, lo minaccio con lo sguardo e torno a sentire la mia meravigliosa musica mentre dal finestrino scorre velocemente il paesaggio; adesso non si vede ancora niente: siamo tra montagne e autostrade, ma tra poco so che saremo in una specie di paradiso per giovani, in un museo di fisici maestosi, come se quello che ho al fianco non fosse un fisico maestoso: io davvero non so come sopravviverò.
Scorre, scorre, ci troviamo presto nella Los Angeles residenziale e le case qui sono così stupende da restarci di sasso: enormi, immerse nel verde, con tetti spioventi rossi, e grandi piscine sui terrazzi o nei giardini, fatemi venire a vivere qui, vi prego!
Dan mi toglie nuovamente una cuffia, ma questa volta non dico niente; spengo la musica e butto il cellulare nella borsa.
«Siamo arrivati?» chiedo guardandolo; è così sexy anche mentre guida tutto concentrato. I muscoli delle braccia sono così definiti e la camicia sugli avambracci! Sa che questa cosa mi fa impazzire, eppure ogni santa volta tira su la camicia e mi ricorda quanto io sia stupida. Ogni piccolo gesto penso sia fatto per me, quando invece probabilmente con me niente non ha niente a che vedere.
«Brenda?»
«Eh?» sposto velocemente lo sguardo dalle sue braccia alle sue labbra inarcate in un sorriso, ai suoi occhi lucenti, e poi arrossisco rendendomi conto che lo stavo palesemente fissando e lui mai per niente al mondo eviterebbe di lanciarmi una frecciatina, no?
«Cosa c'è di tanto bello da guardare?» alza un sopracciglio e sorride sornione.
TE.
«Niente» sussurro spostando lo sguardo nuovamente sulle case e sulle strade infuocate dal sole, qui sembra già estate. «Allora tra quanto si arriva?»
«Cinque minuti esatti»
Cazzo.
«Dobbiamo prepararci... e insomma cosa dobbiamo dire? Io e te stiamo assieme, va tutto bene, niente litigi, perfetto, tutto liscio come l'olio?».
Dan scoppia a ridere e scuote la testa.
«Noto con piacere che sei rimasta la solita ansiosa» sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
«Brendy sta calma e andrà tutto bene, okay? Io conosco te, tu conosci me, non dobbiamo fingere niente, neanche l'intimità perché beh.. io e te siamo intimi!»
arrossisco e mi viene da buttarlo con la testa nel finestrino. Istinti omicidi placatevi!
«Cosa vuoi dire?»
«Voglio dire che devi fidarti di me, Brendy» mi fa un occhiolino e lo vedo rallentare per imboccare un piccolo vialetto di ghiaia che porta ad una discreta casa bianca piena di finestre; noto il secondo piano che è quasi completamente di vetri oscurati:deve essere bellissimo dormire guardando le stelle.
Il cancello che separa la residenza dalla strada è aperto, quindi Dan ci entra senza problemi e ferma la macchina proprio avanti la porta, spegne, tira il freno a mano, toglie le chiavi, toglie la cintura e poi si gira verso di me.
«Okay, siamo arrivati» sorride dolcemente come se volesse rassicurarmi, ma quello che fa poco dopo fa tutt'altro: si avvicina a me, prende il mio viso tra le mani – che hanno sempre un effetto così forte su di me: sento il viso già andare a fuoco! - e mi guarda dritto negli occhi -e diamine che ha due stelle?-.
«Andrà tutto bene, piccola. Tra cinque giorni sarai libera. Tutto quello che dobbiamo fare è fingere di stare ancora assieme, e non è difficile dal momento che ci amiamo e ogni cosa che facciamo sembra avvicinarci l'un l'altra.»
Prendo un respiro e mi mordo forte un labbro, devo evitare di dire qualcosa di cattivo in questo momento o già so che mi farà pagare tutto.
«Ti prego, Dan, ti prego» bisbiglio guardandolo dritto «non..»
«Non farò niente che tu non voglia, lo giuro». Annuisco e prendo un respiro.
«Sei pronta?»
«Sì» sussurro prima di chiudere gli occhi per due secondi.
Tutto andrà bene, devo solo fingere che vada tutto bene per un po', poi andremo via, chiamerò mia madre e le dirò che io e Dan ci siamo lasciati perché siamo incompatibili o qualcosa di simile.
Dan scende dalla macchina, va verso il portabagagli ed inizia a prendere le valige di entrambi, e tutto questo mentre io sono ancora dentro l'abitacolo della decappottabile metallizzata. Forza Brenda ce la puoi fare. Uno, due, uno, due, e sono fuori!
Mi avvicino a lui infilando le mani nelle tasche e lui mi sorride dolcemente, mi fa un occhiolino e poi si avvicina alla porta.
È così dannatamente carino, dolce e sexy ma no! Non posso farmi friggere da lui, devo ricordare quello che mi ha fatto.
La porta si spalanca e quello che vedo è un enorme sorriso sul viso già abbastanza abbronzato di Anna; la guardo attentamente e mi meraviglio di vedere quegli occhi blu come il mare fare capolino anche sul suo viso coronato da un mantello di capelli neri che sono stati tagliati ancora di più.
«Oh mio Dio, Daniel!» sorride e si butta tra le braccia del figlio che lascia cadere le valige e si stringe forte alle sue spalle; sono così carini!
Dopo qualche secondo Anna si allontana da Dan e abbraccia anche me.
«Come è andato il viaggio?» chiede tirandomi dentro la casa. Resto senza fiato per qualche secondo: è tutto meraviglioso!
L'ambiente è enorme, aperto e completamente bianco; non so perché ma visto i gusti di Anna mi aspettavo qualcosa di antico e barocco, invece avanti agli occhi ho la casa più moderna e fantastica che abbia mai visto.
«Ho arredato io» si abbassa a dire verso il mio orecchio Dan; mi lascio scappare un sorrisino e mi allontano leggermente da lui che mi sta già troppo vicino: non va bene.
«Allora?» domanda nuovamente Anna alzando lo sguardo verso me.
«Bene» rispondo velocemente, al che Dan mi abbraccia e ridacchia «Molto bene» corregge.
«Hey i ragazzi sarebbero già dovuti arr- Bren!» mia madre scende velocemente le scale che separano il salone da chi sa quale parte meravigliosa della casa, e mi piomba tra le braccia. «Oh Bren! Mi sei mancata così tanto, non vedevo l'ora di abbracciarti».
Sta male? Okay che è sempre stata molto ossessiva con me, sua unica povera figlia femmina, ma addirittura dirmi che le sono mancata? Mia madre è sempre stata espansiva e fisica, ma...
«Anche tu» sussurro stringendola forte tra le braccia.
É stupida, odiosa, antipatica, a volte, e spesso la ucciderei, ma è la persona che più amo su tutta la faccia della terra; darei la vita per lei, proprio come lei farebbe per me.
«Finalmente posso sentire di nuovo il tuo profumo!».
Quando si supera il limite è troppo. Stiamo impazzendo tutti?
Mi allontano ridendo e scuoto la testa.
«Okay, okay, cosa ti succede?» ridacchio e lei mi segue, prima di accorgersi che al mio fianco c'è Dan – come fa a non vederlo? Insomma chi non lo guarderebbe? - e abbracciare anche lui.
«Matt e Luis sono al mercato biologico, torneranno tra poco» afferma mia madre tutta convinta, e te pareva che non avrebbe mangiato normale almeno per una volta.
«A proposito di cibo e biologico... ti vedo ingrassata Bren! Dieta ferrea in questi giorni eh».
Okay, ritiro tutto quello che ho detto fino a questo momento: non mi è mancata per niente e mannaggia al demonio non mi sono mancate per niente le sue 'diete ferree' del cazzo che possano morire e far crollare anche lei.
Bren hai appena augurato la morte a tua madre: vergogna!
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, Dan capisce che sono a disagio, sa che questa fissa di mia madre per il mio fisico imperfetto mi ha sempre fatta soffrire molto. Lei è sempre stata bella, perfetta, occhi verdi, capelli scuri, come ho sempre desiderato essere io che invece mi sono beccata un corpo da paura, nel vero senso della parola: strana, grassa, col doppio mento, occhi di un colore indefinito tra il marrone e lo strano e capelli biondi da pazza. Di chi sono figlia?
Sento le braccia di Dan circondare le mie spalle e il mio corpo, senza che io lo voglia, si rilassa. Evidentemente anche la padrona di casa sembra aver capito che l'argomento mi destabilizza sempre un po'; l'unica che non lo capisce è solo mia madre.
«Allora come va? Siamo così felici di avervi con noi per un paio di giorni! E poi tu non ci sei mai stata qui, Brendy!».
Un piccolo sorrisino affiora sulle mie labbra, ricordando una delle ultime volte che ho sentito pronunciare ad Anna questo soprannome e ho pregato gli Dei affinché fosse fulminata all'istante, assieme a suo figlio. Come cambiano le cose, adesso fulminerei solo il figlio!
«Mi sembra bellissima la casa!» sussurro guardandomi attorno.
«Ancora non hai visto il resto. So che la nostra camera ti piacerà moltissimo».
Fermi tutti! Io lo uccido. Lo strozzo. Lo decapito. Lo faccio soffrire male.
Spingo una mano verso la sua, ancorata ai miei fianchi, e la pizzico; la sua mano fa un leggero balzo, per poi abbandonare completamente il mio corpo, io sorrido soddisfatta.
Un sorriso mi nasce spontaneo quando il viso di mia madre sbianca; fortunatamente avrò una camera tutta mia, grazie a questa sua avversione per la camera in comune con il mio ragazzo e per la sua speranza nella figlia pura e casta.
«Daniel forse camera sua le piacerà molto. L'abbiamo già preparata ed è fantastica, vedrete». Essere 'fantastica' per mia madre vuol sicuramente dire che è lontana da quella di Dan e molto molto meglio così.
«Oh avanti, Beth vorrai dire che non vuoi farci dormire assieme?»
«No che non dormirete assieme. Insomma siete sotto il mio stesso tetto e non voglio che mia figlia faccia..» okay, okay stop.
«Dan penso che sia meglio..»
«Sia meglio dormire assieme, Brendy. Viviamo assieme e se tua madre ha paura del sesso.. lo facciamo spesso, o mi sbaglio? Che cambia se dormiamo assieme». Arrossisco incredibilmente e butto la testa tra le mani.
Lo uccido.
Voglio vederlo agonizzante qui a terra, in questo preciso istante.
A salvarmi le chiappe è la porta che si spalanca e lascia vedere mio padre e quell'idiota di Luis.
«Figliolo! Rospetta!» ride e si avvicina a noi mentre io alzo gli occhi al cielo.
Brendy va bene come soprannome, Rospetta no. Lo odio ancora.
«Papà» dico abbracciandolo forte quando lui mi tira tra le sue braccia. «Come stai, Bren? È da tanto che non ti vedevo su skype!» sospiro e annuisco.
Solo io e Dan possiamo sapere perché è da tanto che non chiamiamo i nostri genitori su skype.
«Rospetta come stai? Hai sempre meno brufoli».
Rospetta.
Muori.
Sempre sta battuta del cazzo? I brufoli sono finiti tutti sul tuo culo.
Scoppio a ridere mentre tutti nella stanza mi guardano straniti, so solo io che la penultima volta che l'ho visto: due estati fa, ho pensato la stessa identica cosa, quando mi ha parlato dei brufoli.
«Chissà dove sono finiti i miei brufoli, eh?» ridacchio e lui scuote la testa divertito.
«Papà...» e quando Dan ha quello sguardo c'è da preoccuparsi! «La presente signorina non è per niente un rospetto. Chiamala Draghetta. Ti piace quando ti chiamano così, no?» alza un sopracciglio e mi guarda in segno di sfida, mentre io arrossisco e maledico tutti gli angeli del paradiso.
Ha sentito Adam chiamarmi Draghetta e mi farà pagare per ogni volta che ho sorriso pensando a quel nomignolo.
«Okay animaletti a parte noi dovremmo andare a cucinare quello che ci hanno portato» dichiara mia madre battendo le mani.
«Noi invece abbiamo una partita a golf al club; torniamo prima di cena!» dice mio padre lasciando un bacio sulla guancia di mia madre per poi eclissarsi.
«Noi invece andiamo a visitare la casa e le nostre stanze,vero amore?».
Dan tira la mia valigia e mi sorride malizioso. Stronzo.
Inizio a salire le scale con lui e quando siamo abbastanza lontani da orecchie indiscrete sbuffo.
«Sei impazzito o cosa?»
«Che ho fatto?»
«Devo dirle proprio tutte? Mi hai abbracciata quasi tutto il tempo, hai proposto di stare in stanza assieme, hai parlato di sesso, mi hai abbracciata ancora e ops, dimenticavo quando mi hai chiamata draghetta»
«Cosa solo lui può chiamarti così?»
«Daniel!» sbuffo e alzo gli occhi al cielo; è impossibile farmi capire da lui, non c'è che dire.
«Cosa, Brenda? Sto sbagliando perché sto provando a stare più tempo possibile con te, dal momento che è l'unico modo che posso sfruttare per stare con la donna che amo?»
Eccoci di nuovo a discutere. Fatemi morire adesso.
«Qual è camera mia?» sbuffo.
Dan apre una porta e dentro si nasconde una camera da letto completamente bianca e grigia, ma non ho il tempo di vedere molto visto che subito la richiude; succede così con altre due camere, poi apre camera sua e sorrido vedendo che assomiglia parecchio a quella in Montana. È completamente blu e bianca e al letto c'è un enorme e sofficissimo letto bianco. La cosa che più mi meraviglia però è l'enorme finestra sulla parete avanti al letto. Permette di avere una vista sul mare straordinaria.
Non immaginare, Brenda. Non farlo, no, no. E invece sì: sto immaginando noi due distesi su quel letto a fare l'amore mentre le stelle e la luna ci spiano curiosi. Daniel se ne accorge, e non si fa sfuggire ovviamente l'occasione.
«Anche io penso che sarebbe bellissimo fare l'amore qui con te»
«Cosa?» faccio la finta tonta e mai come ora mi riesce.
«Niente. Ho visto solo l'espressione che.. avevi ogni volta che pensavi a noi.. okay passiamo alla tua camera» sbuffa per poi richiudersi la porta dietro ed aprire finalmente quella giusta. È tutta bianca e al centro c'è un letto, rotondo come in camera di Dan, lilla. La cosa che più mi piace della camera è sempre quell'enorme finestra che però da su un'altra parte della spiaggia che si vede da lì. Dormire 'sotto' le stelle sarà bellissimo questa notte.
«Okay, questa è camera tua e... divertiti»
«Dan?» cosa cazzo chiami? Brenda cogliona!
«Cosa?»
Fare l'amore con te sarebbe bellissimo ovunque.
«Il bagno dove lo trovo?».
Una lucina che si era accesa per due secondi nei suoi occhi si spegne; si morde le labbra e io mi mantengo alla parete per non catapultarmi a bloccare i suoi denti.
«È l'unica sul pianerottolo che non ho aperto» asserisce per poi chiudersi la porta dietro le spalle.
Mi sta sfuggendo tutto di mano, e per 'tutto' non intendo il viaggio, ma la situazione con Dan. Perdonarlo sarà molto più semplice di quanto avessi mai predetto.


Tutto quello che devo fare è non ascoltare, non badare a quello che nessuno dice, ma con Dan che mi sfiora la mano, la gamba, l'anima ogni due tre secondi è difficile restare concentrata nella mia bolla di asocialità.
Prendo un altro boccone di pasta e alzo lo sguardo verso mio padre che sembra avermi fatto una domanda.
«Eh?»
«Bren dove sei? Ti ho chiesto quando hai il prossimo esame» dice poi sorridendomi.
«Venerdì» asserisco velocemente. Maledetto esame, maledetto Shakespeare e maledetti tutti.
«Sei preparata?»
«Mamma lo sarei di più se fossi rimasta a casa a studiare, ma visto che ci tenevate tanto a vedermi qui...»
«Ogni tanto riposarsi fa bene, piccola» dice Dan sorridendomi.
Questa situazione è quasi insopportabile.
«Sì?» dico spostando la sua mano dalla mia gamba. Perché deve toccarmi anche se non ci vedono?
Improvvisamente il mio cellulare prende a squillare e io sorrido speranzosa. Devo assolutamente alzarmi da questo posto per cinque minuti.
«Scusate» dico fintamente mortificata prima di alzarmi e rispondere.
«Hey» sorrido sentendo la voce melodiosa di Adam. «Adam come stai?»
«Benissimo. Tu?»
«Come dopo essere stati in carcere.»
«Sì, mi hai detto dello spiacevole episodio» dice, già mi immagino un grande sorriso derisorio sul suo volto.
«Carina come cosa, vero?»
«Molto. Allora... come sta andando lì?»
«Qui tutto è bellissimo, mi piacerebbe che ci foste anche tu, Jake e Kat»
«Sì? Mi vorresti lì?»
«Ovvio che si, Adam. Mi mancano i nostri discorsi sugli ID» ridacchio e lui si unisce a me.
«A me manca baciarti».
Le sue labbra sono così morbide e rosa. Le adoro per quel colore particolare che hanno!
«Anche a me» mi mordo il labbro inferiore e ricordo il nostro primo piccolo grande bacio.
«Cosa fai stasera?» cambia discorso subito.
«Vado a dormire su un letto perché quella cella mia ha distrutto le ossa. Tu?»
«Esco con i miei amici..»
«Oh. C'è anche..»
«Non questa sera. Agnes arriva domani.»
«Io non ho ancora capito come funziona tra voi. Vi parlate come due amici, vi evitate, cosa..?»
Io e Dan? Come funziona la cosa tra noi? Ci desideriamo ardentemente ma non possiamo stare assieme perché lui è uno sporco bastardo e io una grandissima cogliona?
«Proviamo ad evitarci ma quando siamo costretti ci parliamo come se fossimo due amici. Tra te e il tipo?»
«Più o meno uguale. Solo che siamo costretti a fingere e sai...»
«Imbarazzante. Giusto?»
«Giustissimo!» ridacchio.
«Bren mi stanno chiamando. Ci sentiamo dopo, okay? Fa la brava».
Fa la brava. Aiuto.
Poso il cellulare in tasca e ritorno in cucina dove a quanto pare non mi hanno aspettata e sono già andati avanti.
«Anche questo Adam fa letteratura?»
Bam. Aiuto. E adesso?
«No, è un mio amico» alzo le spalle quando Dan mi da un piccolo calcio.
«Ma come Dan dice che..»
«Mamma segue anche lui i miei corsi ma siamo amici a prescindere dall'università, okay?».
Okay.
Spiegazione migliore non avrei potuto darla.
Peccato che continui a perseguitarmi anche dopo la maledetta cena.
«Bren! Dobbiamo parlare, la storia di quel tipo non mi convince. Sicura che non..»
GRAZIE DIO PER AVERMI FATTO SQUILLARE IL CELLULARE!
«Pronto?» ho il cuore che mi batte a mille e una voglia pazza di urlare contro mia madre di farsi gli affaracci suoi.
Tutto questo è nato a causa di quella maledetta estate. Se non fossi andata in quella maledettissima casa in Montana non mi sarei innamorata di Daniel.
Non appena formulo questo pensiero gli occhi mi si riempiono di lacrime e mi sento la persona peggiore sulla faccia della terra.
Senza quell'estate non ci sarebbe stato uno dei periodi più belli della mia vita, non ci sarebbero state le persone fantastiche che ho conosciuto e persino io non ci sarei stata, non sarei quello che sono.
«Bren, mi senti?»
«Kat! Scusa ero sovrappensiero»
«Hey come va? Ho sentito la storia della cella, dimmi che Jake non stava scherzando!» colgo ilarità nel suo tono e fa venire da ridere anche me, perché lei riesce sempre a vedere il lato migliore delle cose?
«Non stava scherzando, sono finita in cella con quel deficiente»
«Oh deve essere stato così sexy essere rinchiusa in due metri quadri con lui»
«Tutt'altro» dichiaro sbuffando quando rivedo mia mamma venirmi dietro, e che palle, non ha da fare?
«Vedi il lato positivo della cosa: tutte le tue prime esperienze sono state con lui»
«Kat, taci» sbraito nervosa.
Alzo gli occhi al cielo quando la mia cacciatrice si pone di fronte a me e urla:
«Bren? Sei sempre al telefono? Stacca e parliamo»
«Mamma ti prego, sto parlando con Kat, aspetta!» dico velocemente prima di correre leggermente più avanti.
«Cosa succede?» chiede Kat con voce divertita.
«Niente. Mi sta perseguitando perché mi ha chiamata Adam e lei si è insospettita, ovvio. Voi come va..? Mica hai ucciso Jake?»
«Jake? Uh lui è molto... vivo»
«Dimmi che non è vivo nel senso che sto pensando. Ci sei andata di nuovo a letto!»
«Possiamo cambiare discorso, B?»
«No, Kat, non possiamo»
«Bren! Non abbiamo parlato neanche un attimo da quando sei arrivata. Possibile che parli più con Kat che con me? Attacca,su!»
«Mi suicido» sbuffo e mi spingo ad aprire la prima porta che mi trovo avanti; caso voglia che sia il bagno. Coincidenze? Io non credo.
«Sei viva o ti sei già sgozzata?»
«Viva» sussurro poggiando la testa alla porta e prendendo un grosso respiro. «Mi sta alle costole e non la subisco più. Ho detto che mi mancava, appena l'ho vista, ma rimangio ogni singola parola, giuro. Mi sta già esaurendo. Quasi dimenticavo quanto fosse snervante..»
«E vedo che sei già bella che esaurita!»
«Se non riesco a liberarmi un pochino giuro che entro dopodomani sarò morta. Per quanto riguarda voi..»
«Non c'è niente da dire, Bren. Per quanto riguarda Adam?»
«Ci siamo sentiti e come sempre continuiamo a mandarci messaggi, non è cambiato niente!»
«Sei ancora convinta che ti piaccia? Che vorresti provare ad andare oltre l'amicizia?»
«Uh» prendo un respiro e mi mordo forte un labbro, so che lei capisce di sicuro quello che sto pensando.
«Okay, ti piace e se fossi un altro tipo di ragazza ci andresti sicuramente a letto, ma sei Bren e se non c'è amore non c'è niente, quindi...»
«Perchè mi conosci così bene? Ti odio!» ridacchia e io la seguo. «A parte tutto Adam mi piace davvero,lo giuro, e sarei anche pronta ad andare oltre l'amicizia con lui, ma non posso prendere in giro una persona; se sono ancora innamo-» una tosse mi distrae e inizio a temere il peggio. O porco cazzo.
Mi giro velocemente e mi ritrovo avanti Daniel in tutta la sua perfezione nudo come mamma l'ha fatto. Sto per morire strozzata.
«Bren?»
«Kat.»
«Cosa succede?»
«Cazzo» sussurro guardando il sorrisino sul viso di Dan «Devo attaccare»
«È tutto okay?»
«No» dico e attacco, posando velocemente il cellulare in tasca.
E adesso come scappo?
Scappare? Chi vuole farlo davvero?
Mi prendo un secondo per guardare Dan attentamente e davvero rischio lo svenimento.
È completamente nudo, e delle goccioline di acqua scivolano lentamente e sinuosamente sui bicipiti, i pettorali, i muscoli delineati ma non eccessivi degli addominali, e poi addio! Arrossisco violentemente quando il mio sguardo si pone sulla sua v, il bellissimo dragone nell'inguine e Gesù santissimo, Brenda! Guarda su, guarda su, su, su. Ops. L'occhio ci è caduto, ovviamente.
«Ti piace quello che vedi?»
Eccome se mi piace.
La voce calda e roca di Dan mi riporta alla realtà e mi ricorda che siamo ancora io e lui chiusi in un bagno; lui nudo, sexy come non mai, sguardo provocante negli occhi blu come il mare, capelli neri buttati all'indietro. Lasciatemi morire.
«Brendy ti sei incantata o cosa?»
«Cosa» rispondo io provando ad alzare gli occhi dal suo fisico statuario, ma mannaggia me! Oltre il suo fisico c'è quel meraviglioso sorriso bianco che mi manda sempre in tilt.
«Ti eri dimenticata come fossi fatto? Se vuoi posso avvicinarmi e ricordartelo meglio»
«No, grazie» sussurro arrossendo incredibilmente. Perché deve fare lo stronzo?
«Mhm peccato. Avevo delle belle idee da sperimentare»
«Puoi farlo con qualcun'altra»
«Ma io voglio te, Brendy»
«Allora dovrai sempre ricorrere alla tua amica» dichiaro alzando un sopracciglio, al che lui ride, ma subito dopo mi si avvicina e mi schiaccia alla porta: dietro c'è la porta fresca che mi da sollievo, avanti ho lui e il sollievo proprio non so più cosa sia!
«Brendy» sussurra contro il mio orecchio e dei forti brividi iniziano a risalire lungo la mia schiena. «La mia piccola Brendy».
«Non sono tua» sussurro mordendomi forte il labbro inferiore.
«Allora perché non ci provi con Adam? Sei mia, Brendy. Non vuoi ammetterlo a te stessa, ma sai anche tu che è così. Io sono tuo, tu sei mia e saremo così ancora per molto tempo».
Non va bene. Questa situazione non dovrebbe proprio esistere.
«Kat non credeva che fossimo finiti in cella» dico provando a cambiare discorso, anche se a dire il vero avrei fatto più bella figura restando in silenzio, ma avere Dan così nudo e vicino mi destabilizza decisamente molto.
«Ah no, e perché?» inarca un sopracciglio e mi sorride ancora, avvicinandosi sempre di più.
«Non lo so» dico. Il mio cuore sta iniziando a battere troppo velocemente, tra qualche secondo scappa via e si butta tra le sue mani, ne sono certa.
«Dice che è strano che abbia fatto tutte queste cose con te». La mia vista è annebbiata, non vedo altro che lui, la gola è secca, il cuore batte veloce e il cervello non ragiona. O sto per svenire o peggio, per morire.
«In effetti tutte le tue prime esperienze sono state con me» la sua voce e i suoi occhi mi accarezzano dolcemente, e poco dopo vengono raggiunti da una sua mano che si poggia sulla mia guancia. «La prima volta che ti sei ubriacata, la prima sigaretta, il primo bacio da innamorata, la prima volta, il primo orgasmo, il primo ti amo, per la prima volta in cella. Tutto con me...» le sue mani accarezzano sapientemente il mio viso, la fronte, il naso, la guancia, le labbra. Aiuto.
«Peccato che tu non sia stato il primo a tradirmi» sussurro mordendomi subito dopo la lingua. Sono ferita, mortalmente ferita da questa cosa, e sarà difficile curarmi.
«A quanto pare però anche tu hai avuto un paio di prime esperienze con me, no? Il primo bacio, l'amore per la prima volta, il primo ti amo..»
«Il primo e l'ultimo» dice incatenando gli occhi ai miei.
L'ho già detto che sono meravigliosi? Liquidi, magnetici, blu, unici. Lui è unico.
«Brenda non amerò mai nessun'altra come te. Ho bisogno di te, di sentirti mia, di sentirmi tuo».
La mano lascia la mia guancia e scende lungo il braccio fino ad arrivare alla mia, la stringe. Mi è sempre piaciuto sentire le nostra dita intrecciate.
«Senti, batte così solo per te» sussurra prima di portare la mia mano sul suo petto, precisamente sul suo cuore, e un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra gonfie quando sento il suo cuore battere velocemente, quasi quanto il mio.
Ci facciamo lo stesso effetto.
«Stravolgi me, il mio cervello, il mio fisico. Tutto. Mi fai tutti questi effetti» sussurra ancora una volta al mio orecchio, prima di premere il suo bacino contro il mio. Non sono debole. Non mi lascerò sfuggire un gemito solo perché lui è contro di me in tutti i sensi possibili.
«Pensaci Bren. Pensa a noi due».
Ci penso. Continuamente. E ci soffro, continuamente.
Fino a poco fa era mio, potevo sfiorarlo, baciarlo, amarlo, quanto volevo, adesso invece mi sento una ladra anche solo a desiderare un suo bacio.
La sua mano si muove assieme alla mia scendendo dal suo cuore ai suoi addominali tonici e allo stesso tempo morbidi; mi mancava poter sfiorare la sua pelle calda e liscia come la seta! Il percorso che le nostre mani stanno intraprendendo ci potrebbe portare in paradiso, se solo anche io lo volessi. La sua mano si ferma quando è riuscito a condurre la mia verso il tatuaggio, che sento appena contro le dita. Mi guarda negli occhi, come a sfidarmi di allontanarmi e spingerlo via da me ancora una volta. Lo farò. Sto per farlo.
«Dacci un'altra possibilità. Non ti farò più soffrire. Viviamoci ancora,ti prego. Rinuncio a tutto per avere una seconda opportunità con te».
Ci sto cascando. Sto per annuire e dirgli che gli darò tutte le altre occasioni del mondo,e quando le sue labbra si poggiano sul mio collo il mio autocontrollo vacilla ancora di più. È un pendolo che va da un 'perdonalo, vi amate' ad un 'non farlo, ti farà soffrire'.
Mi farà soffrire ancora? Ma allora perché in questo momento mi sembra di essere in paradiso? Un bollente paradiso?
Le sue labbra si muovono dolcemente contro il mio collo, e mi viene la pelle d'oca. Qualche mese fa non mi sarei fatta scappare quest'occasione, lo avrei stretto a me, sarei stata sua.
Dan si stacca dal mio collo e torna a guardarmi negli occhi, e mi sa che ci ha visto qualcosa di sbagliato dentro, perché muove nuovamente la mano provando a trascinare la mia ancora più in basso.
Farlo o non farlo?
Amarlo o non amarlo?
Dargli un'altra chance o non dargliela?
Non ancora. Non solo perché il mio corpo lo desidera ardentemente.
Allontano velocemente la mano dal suo corpo, e lo spingo leggermente più in là.
«Non c'è bisogno che tu rinunci a niente» sussurro con voce bassa e roca; lancio un ultimo sguardo al suo fisico maestoso, e poi esco velocemente dal bagno chiudendomi la porta dietro, l'ennesima possibilità di perdonarlo. Mi lascio Daniel ancora una volta alle spalle.

Spazio autrice.
ZAN ZAN! 
Allora, come vi è sembrato uesto arrivo dai genitori? Tutto abbastanza calmo e tranquillo, no? :')
Ne vedrete di guai!
Ennesima dimostrazione d'amore di Dan, ennesima serie di guai per Bren!
E cosa sarà mai quel 
«Jake? Uh lui è molto... vivo». Guai in vista? OOOOOH YESSS!
Cosa ne pensate? Fatemi sapere tutto, su :3
(Grazie mille per le recensioni e il numero di seguiti e preferiti che cresce sempre di più :3)
StewyT~

Spoiler.



Le sue mani si introducono sotto la mia maglia ed iniziano ad accarezzare ogni singola parte che sa che odio: lo ha sempre fatto e mi è sempre piaciuto incredibilmente. «Sei bellissima» sussurra prima di abbassarsi e poggiare le sue labbra sulle mie. Questo semplice contatto mi fa perdere la testa. Era da troppo che non baciavo le sue labbra e non sentivo il suo dolce sapore, e lo amo troppo per non concedermi quest'ultima meravigliosa volta. Mi stendo sul letto e lo tiro verso di me aggrappandomi forte ai suoi capelli; lo sento sorridere contro le mie labbra e sorrido a mia volta. «È un sì?» sussurra di nuovo al mio orecchio mentre le sue mani accarezzano dolcemente il mio viso.
«Non lo so» rispondo accarezzando a mia volta il suo viso. Devo memorizzare questi lineamenti, ho bisogno di farlo. 
 

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Capitolo 17
*** Diciassettesimo capitolo. ***


Diciassettesimo capitolo.
 
«Brenda non amerò mai nessun'altra come te. Ho bisogno di te, di sentirti mia, di sentirmi tuo».
Questa piccola - e agli occhi di qualcuno- insignificante frase riesce a far vacillare il mio autocontrollo, il mio istinto di sopravvivenza, così senza pensarci due volte mi lascio sprofondare negli occhi blu di Dan, così come facevo quando volevo andare oltre la loro bellezza, come quando volevo perdermi in loro e trovare qualcosa che mi facesse capire che anche lui aveva bisogno di me, e in questo momento è proprio quello che riesco a vedere.
«Brenda dammi un'unica opportunità. Una. Giuro che non ti ferirò di nuovo. Amami ancora, ne ho bisogno» Daniel si avvicina al mio orecchio e sussurra dolcemente un «Ho bisogno di sentirti stretta a me» che fa esplodere tutto gli istinti che stavo provando a reprimere fino ad ora. Le sue labbra mordono leggermente il mio lobo destro per poi lasciarlo e scendere sul collo per riempirlo di baci. «Lasciati amare» sussurra, il suo alito mi solletica il collo e un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra. Le sue mani scendono lente e suadenti lungo le mie braccia e mi sale la pelle d'oca. Non può farmi questo effetto, maledizione. Sento la sua lingua umida poggiarsi sul mio collo e disegnare un leggero cerchio prima di essere sostituita dalle sue labbra che lasciano lì, come se niente fosse, un succhiotto. Mi spinge lentamente verso il letto, e mi fa sedere, piazzandosi di fronte a me; mi sorride e il mio cuore perde un battito. È bellissimo. Lo amo. Sto per fare l'amore con lui.
Le sue mani si introducono sotto la mia maglia ed iniziano ad accarezzare ogni singola parte che sa che odio: lo ha sempre fatto e mi è sempre piaciuto incredibilmente. «Sei bellissima» sussurra prima di abbassarsi e poggiare le sue labbra sulle mie. Questo semplice contatto mi fa perdere la testa. Era da troppo che non baciavo le sue labbra e non sentivo il suo dolce sapore, e lo amo troppo per non concedermi quest'ultima meravigliosa volta. Mi stendo sul letto e lo tiro verso di me aggrappandomi forte ai suoi capelli; lo sento sorridere contro le mie labbra e sorrido a mia volta. «È un sì?» sussurra di nuovo al mio orecchio mentre le sue mani accarezzano dolcemente il mio viso.
«Non lo so» rispondo accarezzando a mia volta il suo viso. Devo memorizzare questi lineamenti, ho bisogno di farlo.
«Ho incredibilmente voglia di te» dice «Devo sentirti stretta a me» e si tuffa di nuovo sulle mie labbra mentre le sue mani ritornano ad accarezzare la mia pancia, poi la schiena, poi il seno. Lo allontano e lui mi guarda spaventato, come un bambino al quale la madre minaccia di togliere il cioccolato, ma quando mi vede sorridere si riprende e capisce quello che voglio fare.
Mi tolgo velocemente la maglia, che viene poi seguita dal reggiseno. Ecco, essere quasi nuda di fronte a lui mi dovrebbe comportare qualche tipo di problema o imbarazzo in questo momento, invece è la cosa più naturale del mondo.
La cosa più bella, invece, è guardare i suoi occhi che si posano sul mio seno e quasi brillano. È magnifico vedere qualcuno apprezzare qualcosa di te che tu non hai mai amato particolarmente.
«Mio Dio» sussurra prima di stringersi a me e iniziare a lasciare baci sul mio petto, il mio viso, le mie labbra. Tra baci e risate, però, quella nuda qui sono solo io e non mi va bene.
Lo spingo, di nuovo, e capovolgo la situazione mettendomi per un secondo sopra di lui «Non è giusto che tu sia vestito, Daniel» sussurro al suo orecchio, e lo sento ridere sotto di me. Afferro con forza i lembi della sua t-shirt bianca e la tolgo in un secondo beandomi del suo meraviglioso fisico. Ecco, adesso va meglio. Passo una mano sui suoi pettorali per scendere sui suoi addominali, e mi abbasso sul suo collo; inizio a baciare ogni centimetro della sua pelle velocemente come una belva assetata di sangue: ho bisogno di sentirmi completamente in balia di Dan. Mi sento una drogata che non riceva da parecchio tempo la sua dose giornaliera. Daniel spinge il suo bacino verso di me e geme, mentre le mie labbra continuano a lasciare baci a morsetti sul suo petto; sorrido allegra vedendo che gli faccio sempre lo stesso effetto, gli piaccio.
Inizio a lasciare una bollente scia di baci, parto dalle sue labbra e arrivo all'attaccatura dei pantaloni, sorridendo quando noto quanto Dan stia soffrendo.
Velocemente lo libero dei pantaloni, e poi risalgo sulle sue labbra per baciarlo di nuovo. «Finalmente» dice ridacchiando prima di rispedirmi sotto e rimettersi sopra di me. «Ti desidero davvero tanto» dichiara spingendo i suoi fianchi verso i miei, ed entrambi ci lasciamo andare ad un basso gemito di piacere.
«L'ho notato» sussurro deglutendo, prima di riportare lo sguardo su tutto il suo corpo e quel tatuaggio che mi ha sempre incuriosita così tanto. Dio, quanto è bello. Come fa ad essere così? Come fa ad essere mio?
Questa volta sono io la masochista, e mi spingo di nuovo verso di lui, lasciandoci scappare un nuovo gemito.
«Brenda basta» dice quasi in un gemito. «Sto impazzendo» lo sento sussurrare prima di sentirlo sulle mie labbra, sul mio corpo, dentro me.
È incredibile quanto possa mancarti sentirti completa come solo con il tuo uomo puoi essere. Le sue carezze, i suoi sospiri di piacere, i suoi morsi, le sue spinte, il suo calore, tutto, mi fanno stare meglio, felice, appagata e Dio mio, non mi allontanerei più dalle sue labbra e dal suo corpo; non lo farei più allontanare da me, né gli farei mai stoppare questo perfetto ritmo, questo è il paradiso.

Apro gli occhi lentamente e mi rendo conto che è stato tutto un sogno.
Le sue labbra morbide, le mani calde, il corpo possente, era tutto, tutto un'illusione. Perché il mio cervello deve farmi questi scherzi? Non posso sognare persone che cambiano volto, o angeli che mi sorridono come tutte le altre persone normali? Il mio cervello è così malato che deve farmi sognare Dan? Possibile mai! Lo odio. Odio lui, i suoi capelli neri, i suoi occhi blu, le sue labbra carnose, il suo sorriso delizioso, i suoi muscoli, il suo tatuaggio, tutto. Odio Daniel Harrow e lo desidero ancora, fottutamente, ma vincerò io.
Sto morendo di caldo, sono completamente sudata, e sto per scoppiare a piangere. Mi alzo i capelli in un veloce toppo, asciugo la fronte imperlata di sudore e provo a regolare il respiro. Uno, due. Uno, due. Uno, due. Non è difficile, basta non pensare a quanto sia bello, e a quanto sia vicino. Mi basterebbe aprire la porta, bussare alla sua, introdurmi nel suo letto e fare esattamente quello che stavamo facendo nel mio meraviglioso sogno, ma io non ne ho necessità, davvero. Non desidero di certo ritrovarmi tra le sue braccia o sentirgli dire che sono bellissima e mi ama, mentre facciamo l'amore.
Sto male.
Ho bisogno di una doccia fresca.
Scendo velocemente dal letto e mi catapulto sotto la doccia, mia unica alleata contro questa lotta persa in battaglia. Ma come mi viene di sognare questo maledetto? E soprattutto, questo maledetto che mi fa quelle cose? Sono impazzita. Il mio cervello è impazzito, il mio inconscio lo è e non me ne frega un cazzo che l'inconscio parla tramite il linguaggio dei sogni per provare a farci capire cos'è quello di cui abbiamo bisogno. Io non ho bisogno di lui, né delle sue carezze o delle sue belle parole. Ho solo bisogno che l'acqua scenda così dolcemente sul mio corpo e mi ricordi che qualsiasi cosa succederà una bella doccia calda riuscirà sempre a tranquillizzarmi, anche se in questo caso sarebbe stato meglio farla bella fresca, la doccia.
Mi asciugo lentamente e sbadiglio; ho ancora sonno ma ho un'incredibile paura di addormentarmi. Cosa succede se lo rivedo e lo bacio, ancora? Come faccio poi domani a guardarlo in faccia? Non va bene. Non posso essere così incredibilmente sfigata. Tutti gli dei ce l'hanno con me. Dio, Buddah, Zeus e gli altri appresso, compresi gli angeli che tanto adoro. Tutti, oh.
Infilo delle mutandine e una fascia sul seno, mi stendo sul letto, mi copro con il leggero lenzuolino bianco, dimenticando di chiudere la porta a chiave, e mi lascio andare nuovamente a Morfeo sperando che Daniel non torni a darmi il tormento.
Maledetto lui.
Maledetta me.

Il sole inizia a filtrare dalle tende bianche delle enormi finestre sulla parete di fronte al letto. Desidero sempre di più avere una camera senza finestre. Sarebbe bellissimo dormire senza l'ansia dei raggi di sole che ti perforano gli occhi e ti urlano di svegliarti.
Respiro e stringo forte gli occhi perché non voglio ancora svegliarmi del tutto; non voglio iniziare la giornata, né uscire dal letto né tanto meno vederlo, ma gli dei mi odiano.
Sento qualcosa di caldo dietro le spalle e no, non potrebbe essere Fufu il mio pupazzo perché:
1) Fufu non è così grande;
2) Fufu non respira;
3) Fufu non ha calore proprio;
4) Fufu è rimasto a casa di Jake.
Perché anche Dan è contro di me?
Mai una gioia!
Mi giro lentamente cercando di sbagliarmi, magari sono solo condizionata dal quel sogno, no? Forse in realtà Dan è nel suo letto a dormire e io mi sto facendo enormi film mentali.
E invece no. Lui è qui. I suoi occhi sono svegli e blu. Le sue labbra sono inarcate su un dolcissimo sorriso. Che bel risveglio. Voglio morire.
«Buongiorno, Brendy» sussurra al mio orecchio, e la sua voce roca, bassa, calda, mi riporta alla mente quel maledetto sogno e inizio a sentire già caldo.
Brenda? Che fine ha fatto il tuo cervello? Daniel ti sta sfiorando un fianco, ti sta guardando negli occhi e tra cinque secondi si fionderà sulle tue labbra facendoti perdere la ragione, ti vuoi muovere o no? Grande deficiente che non sei altro? Poi dici che gli Dei sono contro di te. Tu sei stupida! Basta!!
Diecimila voci iniziano ad affollarsi nella mia mente e il mal di testa di mattina proprio no, su.
Uno, due, tre, sveglia Brenda!
Mi alzo velocemente dal letto, devo allontanarmi da lui, ma a quanto pare questa non è la mossa migliore tra tutte quelle fatte in vita mia.
Promemoria: devo ricordarmi di non andare mai più a dormire mezza nuda.
Dan resta immobile per qualche secondo, con quel sorrisino ancora stampato sulle labbra, e mi guarda attento, come se stesse valutando cosa è cambiato dall'ultima volta che mi ha vista nuda. Io invece non riesco a muovermi; sto ordinando al mio corpo di essere veloce a scappare in bagno, ma sono come in shock. Tutto mi ricorda il mio maledetto sogno. Tutto, persino i suoi occhi che adesso sono di nuovo troppo vicini, il suo corpo quasi adagiato al mio, le sue mani ai lati della mia testa, il muro a farmi da supporto dietro la schiena.
«Sei impazzita?» chiede con quella voce ancora più roca che ha solo in particolari momenti.
Non riesco a rispondere perché sono idiota, quindi scuoto la testa. Due secondi e mi riprendo, lo giuro.
«Brenda perché vuoi farmi diventare matto?» alzo un sopracciglio e mi mordo forte un labbro. Quella fuori di senno sarei io? Lui inizia a parlare in modo strano e io sto male?
«Prima entri in bagno mentre mi sto facendo la doccia, poi mi guardi con quegli occhi mentre le tue mani mi accarezzano, poi ti fai trovare così nel letto. Dio. Sai che ho sempre amato queste fasce che lasciano davvero poco all'immaginazione. Insomma io adoro il tuo seno, desidero il tuo corpo e tu mi fai questo?».
Folle. Ecco cos'è. Forse però i folli sono persone intelligenti nella loro pazzia, lui è proprio squilibrato, idiota, fuori.
«Stai male» dico alzando gli occhi al cielo «E pure tanto. Fatti curare».
Provo a spingerlo via, ma niente, a quanto pare resteremo così per un po' di tempo; felice lui.
«E tu vestiti quando vai a letto. O forse ti sei spogliata dopo qualche strano sogno?»
Non farlo. Non arrossire. No. No-.. oh, Brenda! Porco cane.
«S-senti sono in camera mia e posso starci come meglio credo, okay? Non vedo perchè io debba darne conto a te. A proposito, spiegami come sei entrato qui e soprattutto perché!»
«Mhm.. la porta» la indica e ridacchia. «E.. ero venuto a portarti la colazione ma a quanto pare stai per darla tu a me» ridacchia malizioso e mi accarezza una guancia con la punta delle dita. Sta male, ribadisco.
«Il tuo seno» ripete guardandolo, prima di spostare nuovamente l'attenzione sui miei occhi «E i tuoi occhi. Oh Dio. Qualcuno ce l'ha con me»
«Daniel va via» dico nel modo più freddo che io conosca, ma a quanto pare non funzionano altro che le cattive maniere con lui.
«Hai fatto il mio stesso sogno?» sussurra al mio orecchio e mi viene di nuovo la pelle d'oca. Voglio morire, immediatamente!
«Non ho sognato» dichiaro arrossendo, ancora.
«Mhm da quanto vedo invece abbiamo avuto proprio la stessa esperienza stanotte» alza un sopracciglio e ridacchia. Mi sta facendo innervosire e farmi iniziare la giornata così va sempre sempre male.
«Daniel smettila, allontanati e vattene affanculo, per piacere»
«Oh, come siamo nervosette questa mattina» si sposta di lato, mi fa passare e finalmente riesco ad allontanarmi, arrivare alla valigia ed infilarmi maglia e pantaloncini.
«Allora? Cosa vuoi da qui? Quella è la porta, Daniel.»
«Sono venuto a proporti una cosa» sorride malizioso e io inizio a sbuffare. «No, non è niente che tu abbia sognato stanotte, mia cara, anche se a dire il vero non mi tirerei di certo indietro dal darti soddisfazione».
Cristo. Aiuto. Un fulmine. Uno. Anzi due. Uno per lui e uno per me.
«Ma perché devi farmi iniziare la giornata col piede storto? Avanti, Dan. Ti prego» piagnucolo massaggiandomi le tempie, al che lui ridacchia.
«Oh so che te la farei iniziare nel migliore dei modi se potessi attuare i miei desideri» si morde un labbro e poi si avvicina di nuovo a me, io lo uccido.
«Fa un altro passo e ti uccido, Daniel. Lo giuro sul paradiso, l'inferno e il purgatorio. Ti uccido a morsi.» sono riuscita a sembrare minacciosa. Wow.
«Okay, okay» alza le mani ridendo «due cose. Prima: fa colazione, ho preso le cose più buone. Seconda: tra un'ora torno a prenderti, si va al mare» mi fa un occhiolino e si avvia alla porta. Grazie Dio per essere stato clemente con me. È rimasto poco tempo ed è stato facile convincerlo, diversamente da altre volte.
Mi avvicino sospirando al mobiletto con lo specchio e mi guardo: sono stravolta.
Dan si ritrova di nuovo alle mie spalle e io alzo gli occhi al cielo, prima di essere alzata a mia volta e poggiata sul mobile.
«Avevo dimenticato di dirti una terza cosa» sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra «Si sogna sempre quello che si desidera, Bren.» sorride e si abbassa a darmi un bacio sul collo, mentre io lo guardo in cagnesco.
Una cosa è prendermi semplicemente in giro, l'altra è ridere delle disgrazie altrui e volersene prendere gioco. Che poi non sono un giocattolino, non può entrare e uscire da camera mia, baciarmi, non baciarmi, dirmi cento cose e farne mille. Mi sta esaurendo. Deve lasciarmi in pace. Solo quando sono in camera posso restare sola e tranquilla. Non deve stremarmi anche qui.
Brenda l'isterica esaurita!
«Ma te ne vai?» gli urlo contro quando riesco a spingerlo e scendere.
«Bren, calmati» mi fa segno di abbassare la voce e guardare verso la porta semi-aperta, dove vedo un piede che un secondo dopo scompare.
«Tua madre ci stava spiando, e dal momento che ieri ha iniziato a tartassarti di domande su Adam volevo aiutarti»
«Non starmi addosso. Smollami» sbraito spingendolo «La giornata è iniziata decisamente male, se non vuoi farla peggiorare togliti dalle palle, Daniel. Non ho sognato niente, non voglio sognare niente e non desidero niente» urlo, sperando che per una buona volta capisca che voglio essere lasciata in pace, poi mi rifugio in bagno e sbatto forte la porta, in attesa -inutile, direi- di sentire anche quella di camera mia chiudersi, ma ovviamente non succede.
Mi spoglio velocemente, ed entro nella doccia, che nel giro di poche ore mi sta calmando nuovamente.
Il suo modo di comportarsi mi fa girare la testa; è un controsenso vivente: mi ama ma mi tradisce; vuole stare con me per riportarmi verso di sé effettivamente, non sta facendo niente; mi promette che non farà niente che io non voglia e invece mi sta completamente addosso, anche se gli ho detto più volte che proprio non ce la faccio.
Due sono le cose: o non mi capisce, o mi prende per il culo e tra le due preferisco la prima. Si sa che la maggior parte degli uomini sono stupidi, quindi non sarebbe un'eccezione se non riuscisse a comprendermi.
Sciacquo lentamente la schiuma e sorrido sentendo salire il profumo del cioccolato bianco che resta comunque sulla mia pelle, e poi esco svogliatamente dalla cabina; mi asciugo, metto mutande e reggiseno, provo a districare i capelli e poi li asciugo naturali; mi guardo allo specchio e sbuffo: i capelli sono venuti come sempre e sembro un maledetto leone.
Sbuffando esco dal bagno, pronta a dirigermi verso la valigia e buttarmi addosso le prime cose, ma sul letto c'è una 'bella sorpresa', il maledetto che ridacchia guardando il mio cellulare.
«Perchè diavolo sei qui e soprattutto perché hai il mio cellulare!»
«E tu perché non hai cambiato la password? Oh avanti, Bren! Davvero pensavi che non me la ricordassi?»
«Tu mi stai esaurendo» sbotto, ma non si capisce bene se il mio è un lamento o uno sfogo.
«E tu sei diventata fin troppo sdolcinata. 'Mi manchi tanto, Adam. Non vedo l'ora di ritornare e guardare quel film con te'. Davvero, Bren? Oh Dio, quanto sei peggiorata». Io adesso gli spacco la testa e vediamo se quel sorriso stronzo resta ancora al suo posto, sì?
«Io sono peggiorata? E tu che leggi i miei messaggi? Pensi davvero che facendo così riuscirai a conquistarmi?»
«Chi ti dice che io voglia farlo?»
«Il fatto che continui a ronzarmi attorno e dirmi che mi ami? Se non vuoi riconquistarmi, lasciami in pace e vedrai che non sarai costretto a vedere i miei peggioramenti». Lo sfido con lo sguardo e vedo la sua mascella irrigidirsi; in tutto questo, però, io sono ancora mezza svestita, quindi prima di continuare con questo teatrino mi infilo degli jeans, una canotta ed una felpa larga, sotto il suo sguardo perso.
«Allora vuoi restare sul mio letto per sempre, Bello addormentato?»
«Voglio capire perché ci siamo ridotti a questo»
«Vuoi? La vita non è un centro esaudimento desideri, ricordi?»
«Io non desidero, voglio»
«Mi dispiace per te, ma non avrai altro da me, Daniel»
«Mi infilo delle scarpe e sono pronto» risponde solo, alzandosi velocemente e sbattendosi la porta alle spalle.
Maledetti noi due!


******
Mi siedo e mi giro verso il finestrino; non ho intenzione di parlare con lui solo perché siamo chiusi in macchina e siamo praticamente a un metro di distanza, ma a quanto pare lui non è della stessa idea.
«Sei così muta per il cellulare? Scusa, okay? Sono stato un idiota a leggere i vostri messaggi»
«L'importante è saperlo»
«È che volevo capire che tipo di rapporto avete, tutto qui»
«A che scopo?»
«Mi interessa sapere quanto siete..» lo vedo serrare la mascella e stringere di più lo sterzo. È geloso? Dovrebbe darmi un incredibile fastidio il fatto che lui abbia visto di nascosto i nostri messaggi, eppure questa cosa un po' mi fa sorridere, perché vuol dire che davvero sospetta che possa esserci qualcosa tra me e lui, che io sia potuta andare avanti, cosa non del tutto vera.
«Oh non dirmi che non hai capito perché stavo leggendo quei messaggi, Brendy»
«Sei geloso» sussurro seria.
«Non è gelosia, è..»
«Cosa?»
«Amore»
«Ancora?» un fulmine in piena testa, adesso, adesso! Voglio ucciderlo con le mie mani.
«Bren..» non posso farlo continuare o già so che mi innervosirò incredibilmente.
«Daniel io non voglio parlare di questo né di altro. Non siamo costretti a dover parlare, no?»
«Infatti no» sussurra e mette la radio, quasi come se volesse alzare una barriera tra noi due, peccato che lo faccia nel solito modo sbagliato e provocatorio mettendo su Animals, dei Maroon 5, nella quale non riesco a non vedere richiami a noi due, a quella volta in cui ci siamo chiusi in camera da letto dell'amico, e con questa canzone in sottofondo ci siamo amati ancora una volta.
Guardo di sottecchi Dan che ha stampato sul viso un sorriso stronzo e canticchia con quella voce idilliaca che si ritrova mentre guida attentamente.
Come fa a cantare, guidare, provocarmi ed essere maledettamente sexy tutto in una volta? Io non riesco neanche a fare decentemente una di queste cose.
«Brendy?» richiama la mia attenzione e io smetto di fissare le sue labbra che si muovono a ritmo di musica e mi ricordano incredibilmente i nostri corpi che si muovevano a ritmo di musica. «Ti piace così tanto quello che vedi?».
Perché ripete sempre le stesse battute? È antico, ormai.
«Non quanto dovrebbe piacere a te guardare la strada. Concentrati e sta zitto» sbotto nervosa.
«Oh quanto sei acida. Nel sogno forse non ti ho soddisfatta abbastanza?»
Muori.
Mi mordo forte il labbro e stringo a pugno le mani.
«Come non facevi da tempo, del resto» dico, provando a stare al suo gioco.
«Ah, quindi ogni volta che urlavi il mio nome e mi pregavi di non fermarmi non ti stavo facendo godere?»
«Non ti ho mai pregato di non fermarti»
«Ah no? Ricordo io male, allora; eppure quegli urletti mi sono rimasti impressi»
«Sicuro che non fossero quelli di una delle tue amichette?»
«No, la tua voce è unica, soprattutto quella che hai quando facciamo sesso»
«Ah, adesso è sesso» dico guardandolo con un misto di odio e nervosismo; serra la mascella e il sorriso scompare per un secondo dalle sue labbra prima di essere rimpiazzato da uno più dolce, che subito scomparirà, ne sono certa.
«No» sussurra guardandomi di nuovo «Con te non sarà mai solo sesso»
«Ah grazie» rispondo scuotendo la testa.
Solo lui può farmi innervosire così tanto; solo lui può essere così tanto impresso nel mio cuore.
Restiamo in silenzio per qualche secondo e il mio cuore inizia a battere più forte, mentre le note della canzone mi arrivano all'orecchio e mi fanno ricordare.


Baby I’m preying on you tonight
Hunt you down, eat you alive
Just like animals, animals, like animals
Maybe you think you that can hide
I can smell your scent for miles
Just like animals, animals, like animals
Rivedo il sorriso sulle sue labbra quando mi prende per mano e mi trascina velocemente in una delle prime camere che troviamo; mi spinge dentro, accende una piccola lucina -rossa- e mi guarda con quello sguardo sexy che mi fa completamente andare a fuoco, e al manicomio.
Ricordo ancora le sue parole «Ho una voglia matta dai farti mia all'istante» e la mia risposta, un semplicissimo e devotissimo «fallo, allora».
Mi sembra essere passato un secondo da quando i nostri vestiti sono volati a terra, si sono mischiati, così come i nostri corpi; è passato un secondo da quell'afosissima notte di fine agosto in cui fregandocene di essere in una casa sconosciuta, con nessuna protezione se non la mia pillola, ci siamo amati l'uno nell'altra, con in sottofondo questa canzone, i nostri respiri eccitati, i suoi sussurri «Ti sto dando la caccia. Pensi di poterti nascondere? Il tuo odore! Mi sta facendo impazzire. Sei mia».
Al solo ricordo mi sento arrossire e mi viene caldo, a quanto pare anche Dan lo nota. Ridacchia maliziosamente, io serro le cosce e sbuffo pesantemente, provando a concentrarmi su altro che non sia la canzone, ma questa strofa, questa maledetta strofa mi ricorda troppo il mio sogno, e no, non dovrei lasciarmi trascinare dalle fantasie ma lo faccio.






So what you trying to do to me
It’s like we can’t stop, we’re enemies
But we get along when I’m inside you
You’re like a drug that’s killing me
I cut you out entirely
But I get so high when I’m inside you.


È come se non potessimo fermarci, siamo nemici, ma quando sono dentro di te andiamo d'accordo, sei come una droga che mi sta uccidendo.
Il sogno! Lui mi sta uccidendo. Il tocco delle sue labbra, il suo sapore, il suo profumo, le sue morbide dita strette a me, i nostri corpi che si muovono nuovamente ad un perfetto ma sconosciuto ritmo, le nostre labbra che si ritrovano, e nuovamente respiri pesanti, gemiti, spinte, il paradiso.
NO!
Una voce grida nella mia mente e mi ricorda che sono in macchina con lui, non posso lasciarmi andare ai ricordi, ai desideri, alla voglia che ho di lui.
Contegno e ritegno, Brenda!
Sbuffo e spengo la radio, sfidando lo sguardo adirato di Dan.
«Perché lo hai fatto? Ti piacciono i Marron 5, no?» riaccende lo stereo e mi viene da piangere.
«Dan, non questa canzone. Sai che questa canzone..»
«Cosa?» un sorriso malizioso si dipinge di nuovo sul suo viso.
«Ricordi quella volta.. a casa di Morgan..»
«No» dice sorridendo «Vuoi rinfrescarmi la memoria?»
Stronzo di merda.
«No. Voglio solo che tu spenga questo maledetto stereo»
«I ricordi ti fanno così tanto male o forse è solo il desiderio a corroderti?»
«Ma ti senti quando parli, Daniel? Niente mi fa male, niente mi corrode, non ricordo e non desidero»
«Però sogni»
«Non ti ho sognato» sbotto, arrossendo e gesticolando.
«Allora hai sognato quel deficiente?»
«Tu sei un deficiente» serro la mascella e se gli sguardi potessero uccidere, Daniel sarebbe bello che morto.
«Sì, hai ragione. Un deficiente che ami, desideri e sogni, ma tranquilla non devi vergognartene, anche io ho fatto il tuo stesso sogno».
Si può diventare più rosse di così? No, non credo.
Madre, perdonami per il mio cervello malato.
«Ti ho sognata mentre mi dicevi che mi volevi, mentre ti concedevi a me, mentre i tuoi occhi si socchiudevano e la tua voce diventava più roca; eri in balia del piacere, eri mia»
«Basta!» urlo. Non so se sto per vomitare o scoppiare a piangere, fatto resta che spengo nuovamente lo stereo e lo guardo in cagnesco.
«Daniel, basta. Basta.»
Pace. Possibile che si debba arrivare sempre al limite prima di essere lasciati in pace?
Daniel si accosta in silenzio, spegne la macchina e scende; io lo seguo, muta. Mi dispiace che tra di noi debba finire sempre con mille litigi, ultimamente, ma non è solo colpa mia.
Lo seguo verso il vialetto alberato che poi porta alla meravigliosa spiaggia.
È enorme e bellissima; la sabbia calda mi fa venire un'incredibile voglia di buttare via le scarpe e restare a piedi nudi come facevo sempre da piccola, e per una volta mi lascio sopraffare dai desideri, e tolgo velocemente le scarpe ritrovandomi a saltellare per il contatto con la sabbia bollente.
Tanti piccoli granelli si insinuano tra le mie dita e solleticano facendomi sorridere di felicità. Nonostante tutto sono qui, al fianco dell'uomo che amo. Nonostante tutto ci amiamo ancora, e forse un giorno riusciremo a stare di nuovo assieme, riuscirò a perdonarlo.
Guardo il sole alto in cielo, il mare ricoprire ogni cosa e riflettere il mondo; sarebbe bello vedere le nostre anime riflesse nelle onde, sarebbe bello capire cosa sta pensando adesso Dan.
«Mi dispiace» sussurra cercando di prendere la mia mano, e gliela lascio prendere; è strano e stupido, ma anche io ho bisogno di questo contatto.
«Anche a me» dico guardando fissa il mare, e le onde che si infrangono sulla sabbia e trascinano via tanti granellini; vorrei che qualcosa potesse trascinare via quello che è successo, o anche solo il mio rancore; chissà, forse il tempo ci riuscirà, alla fine già lo sta facendo.
«Non c'è soluzione?»
«Il tempo è l'unica soluzione» dico portando gli occhi nei suoi, e chi me lo ha fatto fare di guardare il mare? Ho due meraviglie qui vicino!
«E se nel frattempo ti innamorassi d Adam?»
«È un rischio da correre» dico mordendomi il labbro.
Se mi innamorassi ancora di lui? Io non posso innamorarmi di nessun altro; amo lui, persino Adam lo sa.
«E se ti dicessi che sono disposto a correrlo?»
«Ti direi che ne sarei felice» dico sorridendogli dolcemente, e lui ricambia.
Siamo incredibili. Prima siamo un mare in tempesta, dopo una tavola piatta.
Camminiamo lentamente verso la riva e ci sediamo, restando nuovamente in silenzio; forse tutto quello che ci serve è quiete, calma, tranquillità, che vengono 'spezzati' dall'arrivo di una palla rossa, e poi una bimba paffuta. La guardo e mi viene spontaneo sorridere; è così adorabile! Ha due enormi guance rosse, dei lucidissimi occhioni blu e una cascata di capelli neri che le coprono le orecchie; è deliziosa. Mi allungo a prendere il pallone e glielo porgo, al che lei mi sorride e senza dire niente si siede tra noi due, fissandomi attentamente; mi viene voglia di stritolarla a me.
«Abi! Abigail lascia in pace questi poveri fidanzatini» sento urlare una donna che poi si avvicina a noi sorridendo mortificata.
«Scusate è che con due bambini! Uno corre di qui l'altra di lì»
«Si figuri» dico sorridendole «Complimenti, comunque, è meravigliosa» le sfioro una guancia e lei fa leva sulle ginocchia di Dan, che sembra in trance, per alzarsi, poi stringe una mano attorno alle dita del bruno; ha buongusto, la piccola!
«Grazie» la madre della bimba la prende in braccio e sorride «Complimenti anche a voi, siete dei fidanzatini adorabili»
«Oh io non sono la sua rag-» non ho il tempo di finire che lei deve correre dietro un altro bambino,e si scusa urlando.
Sospiro e ritorno a guardare il mare, mentre Dan ritorna a stringermi una mano.
«Brenda» sussurra facendomi voltare verso di lui.
«Cosa succede?» gli chiedo, restando incantata ancora una volta avanti ai suoi occhi.
«Sono un idiota. Quella bambina.. mi ricordava te e me assieme e.. ho visto.. potremmo avere una famiglia un giorno, Bren. Io ti amo da morire, e davvero se dovessi pensare di avere una famiglia con qualcuno non potrei desiderarla che con te. Sono un coglione nato e cresciuto. Ho mandato tutto a puttane».
Guardo i suoi occhi lucidi e devo necessariamente girare la testa dall'altro lato, per non mostrare a lui i miei, di occhi lucidi. Le lacrime iniziano a salire e anche l'immaginazione si risveglia.
Vedo Daniel, con i capelli leggermente più lunghi e un filo di barba sul viso, con una bambina tra le braccia; ha i capelli leggermente più chiari dei suoi, ma più scuri dei miei; ha le mia guance paffute e il mio nasino piccolo, ma la cosa più bella l'ha ereditata dal padre: due enormi e lucenti occhi blu che ti perforano l'anima. Mi sorride sventolando la mano, poi la vedo scendere dalle braccia di Dan e correre verso di me pronunciando un 'mamma' che mi fa tremare tutta; immagino ancora Dan, che le corre dietro per prenderla, io che corro verso di loro, e un bellissimo abbraccio. Immagino la famiglia che un giorno, molto molto lontano, vorrei avere con lui e nessun altro.
Ma allora che perdo a fare tutto questo tempo? Che ci esco a fare con Adam? Perché gli prometto che assieme riusciremo a dimenticare chi ci ha fatto soffrire tanto?
Non sono sicura di poter tornare sui miei passi, ecco perché provo a scordarlo; non sono sicura di niente, figuriamoci se lo sono di poter perdonare Dan, quindi cerco di andare avanti, senza illudere nessuno, né tanto meno me stessa.
Una goccia scende sulla mia guancia, alzo gli occhi verso il cielo pensando che sia una goccia d'acqua, invece è una mia lacrima.
Sto piangendo, ancora per Daniel.
Daniel, quello per cui sto versando tante lacrime, fa leggermente forza sulla base della mia testa, e mi gira verso di lui; mi guarda intensamente per qualche secondo – interminabile e perfetto – e poi fa quello che da un po' di tempo sto desiderando, quello di cui ho paura.
È un punto di non ritorno?
Si avvicina velocemente, così tanto che non riesco neanche a capirlo mentre sta per farlo, e poi poggia le labbra sulle mie. Non è un bacio movimentato o altro, ci stiamo semplicemente sfiorando le labbra, i miei occhi nei suoi, le sue mani strette attorno al mio viso. Nessun bacio è stato mai così casto e insicuro, tra noi due; sembriamo quasi due estrani. Due sconosciuti che si amano alla follia.
Non posso cancellare tutto così, assolutamente.
Mi allontano velocemente, mi alzo e inizio a correre.
Non so dove andrò, so solo che devo allontanarmi da lui, dalla sua voce che continua a chiamare il mio nome, da quel bacio.
Corro, corro, senza guardare neanche dove vado; digito il numero di Kat.
Uno squillo, due squilli, tre squilli.
Non risponde e io come farò?
Decimo squillo, segreteria telefonica.
« Kat penso di doverlo dimenticare in fretta, o tutto sarà inutile. Kat ho paura.».
Poso il cellulare in tasca, mi asciugo una lacrima e punto gli occhi avanti a me.
Non c'è niente che io possa fare se non scappare; può sembrare idiota il fatto che io non voglia perdonarlo, ma il problema è che proprio non ci riesco. Lo desidero e lo amo, ma non riesco a pensare di poter ristabilire con lui un rapporto come prima.
E Adam? Con lui riuscirei ad essere felice, se ci innamorassimo?
Il problema è questo: io non sono innamorata di lui e viceversa, ma entrambi possiamo aiutarci e curarci a vicenda. È l'unico in grado di potermi salvare.


Devo dimenticarlo, per la mia dignità.
Devo andare avanti, guardare avanti.
Devo scegliere me e non lui.
Devo correre lontano da lui, per me.



Spazio autrice.
Ehi, come va la vita? Perdonatemi se ho aggiornato solo ora, ma settimana scorsa l'ho passata a leggere un libro che ho adorato da morire e questo è stato il primo giorno in cui ho avuto tempo!
Notizia del giorno (non ve ne può fregar di meno, ma okay): mi sto deprimendo pe rl'università. Non so cosa andrò a fare!
Seconda notizia del giorno: Se ve lo state chiedendo la risposta è sì: Fufu esiste davvero, prima o poi (se imparerò a farlo) vi posterò una sua foto. È adorabile e lo porto praticamente OVUNQUE! L'ho portato con me anche nei viaggi scolastici; non riesco a dormire senza di lui. Questo la dice lunga su di me...
Beh per quanto riguarda il capitolo è uno dei più fitti di quelli che ho scritto, probabilmente; succedono tante cose nell'arco di poco tempo e portano Brenda a diverse considerazioni; allo stesso tempo è uno di quelli in cui Bren è più strana e incoerente per quanto riguarda Adam; (molti) capitoli prima si stava chiedendo se non fosse sulla strada di innamorarsi di Adam e aveva addirittura paura, qui invece si rende conto chiaramente di non poterci riuscire e non perchè lui non sia perfetto. Lo dirà a lui o proverà a ingannare ancora sè stessa? Cosa ne dite voi, conoscendola?
Uhm il finale vi lascia già pensare su chi sarà incentrato il prossimo capitolo, quindi potrei non mettere spoiler....
No, okay, li metterò comunque perchè adoro metterli *risata malefica*. 
Okay, il caldo e i Fall out Boy mi fanno male lol

Spero di leggre vostri commenti (:
A presto.
StewyT~

Spoiler.

Mi siedo sulla riva dove lui mi raggiunge qualche secondo dopo «Allora non vieni a fare il bagno?»
«Mi ero incantata a guardare questa meraviglia»
«Intendi me?»
Anche.
«Idiota, intendenvo il panorama»
«Ah, capisco» ridacchia e si gira anche lui verso il lago.
«Kat posso farti una domanda?»
«L'hai già fatta, amico»
«Sempre simpatica, sei» mi spinge leggermente e ride.
«Tu ci credi nell'amore?»


Cosa risponderà Kat? :3

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Capitolo 18
*** Diciottesimo capitolo. ***


Diciottesimo capitolo.
Pov Kat.



Poso il cellulare sul comodino e ancora ridendo scendo lentamente le scale per andare a sdraiarmi sul divano dove poco dopo mi raggiunge Jake.
«Allora la tua amica ha smentito o ha detto che io dicevo il falso?» dice ridendo.
«Hai detto il vero. Dio non ci posso credere! Brenda in cella? Non ci credo» scoppio a ridere per la centesima volta e mi asciugo le lacrime; già la immagino tutta esasperata chiusa tra quattro mura ad urlare e sbraitare verso Dan, che poverino se l'è dovuta pure subire senza dire niente, ah l'amore.
«Penso che sia uscita di senno» dice Jake bevendo un sorso della sua birra.
«Ma davvero? Povera amica mia, quello stronzo di Dan me la farà impazzire completamente, prima o poi» nascondo il viso tra le gambe e continuo a ridere, sì, proprio me la farà uscire fuori di senno, e poi chi ci sarà a prendersi cura di lei? Io, ovviamente.
«Povera ragazza! A chi doveva capitare. Le avevo detto di innamorarsi di me, che sono più normale, ma lei proprio niente, oh» dice fingendosi serio prima di ridere ancora.
La cosa peggiore è che qui qualcuna leggermente innamorata di lui c'è veramente, e sfortunata lei!
«Si vede che tu eri destinato a qualcun'altra» dico lanciandogli uno sguardo di sfida.
«Fortunata lei, allora»
«O sfortunata lei, caro mio» alzo un sopracciglio e lo osservo ridere, è bello, davvero.
Butto la testa all'indietro e chiudo gli occhi, provando ad allontanarmi, almeno con la mente, da questo posto. Forse se riesco a non pensarci questa specie di cotta passa, no? Non può essere amore, no? Lo conosco da poco e ci ho fatto solo del sesso, un paio di volte; stupendo sesso, eh, ma non penso basti. O forse sì?
Sento uno spostamento d'aria al mio fianco e apro leggermente gli occhi, ritrovandomi avanti Jake che sorride allegro. Lui ha questo sorriso che mi rapisce sempre; non è un sorriso stronzo, come quello che ho visto spesso sul viso del mio ex ragazzo, né tanto meno un sorriso malizioso – quelli li riserva per la camera da letto, o quando fa il depravato (molto,molto spesso) – .
È allegro, puro, illuminato e spensierato come quello di un bambino piccolo; contagia i suoi occhi, il cuore, l'anima e di conseguenza anche il mio povero cuoricino romantico.
«Kat?» fiata a pochi centimetri dal mio viso; io mi alzo velocemente rischiando di fare testa e testa con lui, e tratteniamo le risate a stento.
«Che vuoi?» dico asciugandomi una lacrima nata dallo sforzo di non ridere.
«Devo partire per la casa al lago. Ci saranno anche David ed Amy, perché non vieni con me anche tu? Devo partire tra un paio di ore perché dovrei arrivare prima per rassettare la casa, dal momento che lei ha il pancione non mi sembra il caso di farla faticare..»
«Mi stai invitando alla casa sul lago per aiutarti a pulire la casa, Jake?» dico ridendo. No, a parte gli scherzi mi farebbe piacere andarci, un po' per non restare da sola qui, un po' perché sono certa che mi divertirei, e un paio di anni fa ho capito che devo sempre fare quello che penso mi farebbe divertire. È meglio vivere una vita breve e felice, piuttosto che una lunga, piena di sacrifici e grigia, e non voglio che la mia sia di quest'ultima specie.
«No, ti sto invitando a divertirti. Ti sto invitando a passare una Pasqua allegra e piena di felicità»
O di altro?
Mente mia, taci.
«Uhm.. cosa dovrei risponderti?»
«Oh, avanti Kat. Ti divertirai, lo giuro. Sei hai paura di restare sola con me tranquilla che non ci sono rischi, e poi... fino ad oggi non ti ho toccata, no?»
«No» dico sorridendo. «Okay, ci vengo». Gli sorrido e mi alzo per avviarmi in camera. «Però mi dispiace ma non ti aiuterò a pulire» dico ridendo.
«Maledetta!» mi da una spinta, mentre sul mio viso nasce un nuovo sorriso.
Possibile che io non faccia che ridere in sua presenza?
Quattro ore dopo, come previsto, siamo quasi arrivati alla magnifica casa sul lago che ogni volta mi lascia senza parole; il viaggio è stato tranquillo e pure troppo silenzioso, considerando noi due, ma davvero rilassante.
Jake ferma la macchina nel cortiletto e scende, andando a prendere i nostri borsoni, io mi avvio ad aprire la porta principale che da su quel meraviglioso salotto dal quale non uscirei più!
«Non mi sembra messa male, no?» chiede Jake raggiungendomi; mi guardo attorno a scuoto la testa. È in perfette condizioni anche se da quattro, cinque mesi nessuno ci mette più piede, bisogna giusto togliere della polvere e rimettere le lenzuola pulite sui letti, ecco tutto.
«Io spolvero e tu metti le lenzuola pulite? A proposito, voglio la camera blu»
«Quella è mia» si lamenta lui e io rido.
«Fa il galantuomo per una santa volta, Jake. Sai che amo quella camera!»
«Si può sapere perché diamine ti piace tanto? È una normalissima camera blu!»
È quella dove siamo stati assieme la prima volta, ecco perché mi piace tanto.
«Appunto, è blu, e il blu è il mio colore preferito!»
«Chi le capisce le donne»
«Oh, avanti, dimmi perché tu la ami tanto»
«Io.. io.. la amo per la vista»
«Che è esattamente identica a quella delle altre tre camere libere, Jake» sono io a lamentarmi questa volta, ma si sa già come finirà la guerra: vincerò io.
«Okay, Kat, basta litigare, dobbiamo anche preparare la cena e fare mille altre cose. Le dieci di questa sera arriveranno David ed Amy, quindi abbiamo un po' di tempo per pulire tutto, uscire a fare la spesa e cucinare per noi e loro, sei pronta?»
«Se mi dai la camera blu faccio tutto»
«Ti do la camera blu» asserisce sconfitto, avviandosi verso le camere da letto, mentre io prendo un pannopel per avventarmi su ogni superficie presente e liberarla da ogni traccia di polvere.
Mi sento così forte quando ogni tavolino, mobiletto e gingillo luccica come se avessi appena passato kili di cera ovunque.
Sbuffo e mi avvio verso il piano superiore; possibile che i maschi debbano sempre essere più lenti in tutto? Ci ho messo meno tempo io a spolverare cucina, salone e bagno che lui a mettere tre paia di lenzuola e pulire velocemente i bagni. Eccheccacchio!
«Jake? Che stai facendo? Ti muovi?» arrivo avanti alla porta della camera blu e mi viene da urlare quando vedo che non c'è il mio borsone ma il suo lì dentro. Entro sbuffando, di nuovo. «Avevamo deciso che questa sarebbe stata camera mia, stronzo!»
«E invece no» dice ridendo. Mette a posto un asciugamano e chiude la porta del bagno, sorridendo vittorioso. «Vinto. Cioè volevo dire finito! Che ore sono? Oh Dio, dovrebbero arrivare tra sei ore!».
Jake si trasforma completamente quando sente parlare di David ed Amy, ha una sorta di venerazione verso loro due come coppia, figuriamoci adesso che stanno per avere un bambino! Che carini.
Scendo le scale trascinandomi con lui giù, quando il suo cellulare prende a squillare e lo vedo cambiare totalmente espressione.
«Uh? Oddio! Oh mio Dio. Dimmi che sta bene! Oh sì. Davvero? Passamela, David. Passami Amy, adesso, o giuro che vengo a Madrid all'istante» lo vedo sbiancare e sul suo viso appare una strana smorfia di paura, fino a quando non si rilassa nuovamente.
«Amy! Cristo santo! Come stai? Menomale. Quindi non riuscirete proprio a venire? No, okay va bene. Io penso che torneremo domani a casa. Sì, so che possiamo restare ma se non ci sete voi è pressappoco inutile. Okay. Ti chiamo più tardi, statemi bene e da un bacio al rospino. Hey, salutami anche il coglione, ciao». Attacca e prende un sospiro di sollievo.
«Non vengono» dice guardando a terra dispiaciuto «Stavano andando a prendere l'aereo, ieri sera, ed Amy ha avuto dei fortissimi dolori alla pancia, pensavano stesse per partorire in anticipo invece fortunatamente non è successo, ma è costretta a letto per un paio di mesi» dice dispiaciuto, ed è così cucciolino che mi verrebbe da abbracciarlo stretto.
«Se vuoi possiamo tornare a casa anche ora» dice mordendosi un labbro, io scuoto la testa andando verso di lui per abbracciarlo.
«Tranquillo, andrà tutto bene, e per me possiamo tornare a casa quando vuoi, ma visto che siamo qui perché non ne approfittiamo per un bel bagno? Dai!» sorrido e batto le mani allegra, a differenza di Bren io amo il mare, il lago o qualsiasi altro luogo di mare, amo nuotare, tuffarmi, sentirmi libera.
«Sei insisti» dice ridendo «Io avrei anche già il costume..»
«Oh Dio, Jake, sei incorreggibile. Avviati, so dove venire, davvero»
«Okay, non perderti» mi fa un occhiolino e si allontana, io giro le spalle e vado a mettermi velocemente un costume, così da raggiungerlo dieci minuti dopo.
Il sole sta calando e avanti ho uno spettacolo maestoso che non posso che fotografare; l'erba e il molo sembrano neri, il lago è scuro ma illuminato da un caldissimo sole, mentre il cielo grigio è messo in evidenza dal sole oro, che da luce, calore, e colore a tutto quello che ci circonda; avanti a questa bellezza non posso che sussurrare un 'wow' e lasciarmi andare dalla vena artistica per scattare diecimila foto.
Jake esce asciugandosi i capelli dal laghetto e fatico a non sbavare o far arrivare la bocca a venti metri a terra. Il suo corpo grondante d'acqua e i capelli incollati alla fronte mi fanno venire voglia di saltare tra le sue braccia e buttarlo in acqua per farci l'amore ore e ore, ma tutto quello che mi limito a fare è scattargli una foto.
Mi siedo sulla riva dove lui mi raggiunge qualche secondo dopo «Allora non vieni a fare il bagno?»
«Mi ero incantata a guardare questa meraviglia»
«Intendi me?»
Anche.
«Idiota, intendenvo il panorama»
«Ah, capisco» ridacchia e si gira anche lui verso il lago.
«Kat posso farti una domanda?»
«L'hai già fatta, amico»
«Sempre simpatica, sei» mi spinge leggermente e ride.
«Tu ci credi nell'amore?»
Dio, potrei scriverci un trattato sull'amore.
Ovvio che ci credo. È una cosa bellissima, inspiegabile, impossibile, incoerente, unica. Quando ci si innamora non si ha più bisogno dell'aria perché l'aria diventa la persona che si ha al fianco; tutto passa in secondo piano, persino l'attrazione fisica.
Due cose ci salvano la vita, e cioè l'amore e l'amicizia. L'amore è un sentimento ancora più strano dell'amicizia; è così difficile capire come due anime possano essere legate da un filo talmente sottile da diventare trasparente.
L'amore accade e basta, non si sceglie chi amare né da chi essere amati, ecco tutto. Se io avessi potuto non mi sarei di certo innamorata di uno che mi voleva solo per il mio aspetto fisico, non mi sarei di certo innamorata di te.
«No» rispondo invece, ingoiando tutto quello che penso e sento.
Jake ride e poi sbuffa.
«Dio quanto sei loquace!»
«Hey» gli do una spinta sorridendo «l'amica logorroica se l'è presa l'altro, quella silenziosa è rimasta»
«Avanti so che quando vuoi sei più logorroica di Brendina»
«Non esageriamo. Non l'hai mai sentita parlare dei millemila libri che legge o peggio ancora degli attori, dei film e delle band che le piacciono? Non puoi paragonarmi a lei, non farlo!»
«È meravigliosa quando inizia a parlare a raffica»
«Non lo diresti se fossero tipo dieci anni che la sopporti» ridacchio e lo vedo avvicinarsi di più a me. «Non fare niente che io non farei, Kat.».
Vorrei vedere te adesso, Bren, ti saresti di sicuro buttata tra le sue braccia.
«E tu ci credi nell'amore?» chiedo girando velocemente il viso per guardare i nostri riflessi nell'acqua e non i suoi occhi più dorati del sole.
«No» risponde senza un momento di esitazione.
«Non ti sei mai innamorato?»
«No» risponde ancora, e il mio cuoricino fa crack. Come fa ad essere così sicuro di sé? Non prova davvero niente neanche per me, allora. Si è solo divertito con me. Idiota. Idiota io che mi sono illusa, io che ho pensato che da un paio di scopate potesse nascere un grande e indimenticabile amore, come quello che ho con il letto, e invece no, stavo solo fantasticando.
«Kat?» mi richiama, e io sono costretta a girarmi verso di lui.
«Se potessi dire qualcosa alla tua io bambina cosa sarebbe?».
Fuggi e non innamorarti mai.
«Sii sempre figa, bella, Kat la fotomodella» dico con aria seria, ridendo quando lo fa anche lui. Non sono una che ci riflette venti anni sopra le cose, sono diversa da Brenda, io non mi faccio mille seghe mentali, sono istintiva e veloce nelle mie risposte, ma questa domanda mi causa non pochi problemi.
C'è qualcosa di cui non sono felice? Qualcosa di me stessa che cambierei?
Tutte le mie certezze scivolano dalle dita; non lo so cosa direi alla me bambina, quindi mi limiterei di sicuro a sputare fuori le solite cose dette e ridette.
«Non lo so» dichiaro guardandomi le unghie, per iniziare poi a spellare lo smalto «Penso che il mio istinto mi porterebbe a dirle qualcosa come.. sii quello che vuoi, non arrenderti avanti a niente e fa le scelte che ti rendono felice. Non pensare mai al futuro, ma sempre al presente, perché se non vivi un presente felice e senza rimorsi il tuo futuro sarà solo un buco nero» alzo un secondo gli occhi verso il mare e sorrido al ricordo di una foto che mia madre ha nella sua camera; sono piccola e paffuta, ho gli occhi vispi come ora, e le labbra inarcate su un sorriso allegro e spensierato, identica ad ora, insomma. Sempre una gran testa di cazzo!
«Mi direi di non lasciar distruggere a nessuno la mia grande testa di cazzo, né di far prendere a nessuno le mie decisioni o peggio ancora di farmi influenzare da nessuno; di essere uno spirito libero e spensierato. Oh! Di sicuro mi consiglierei di far vincere leggermente di più l'Es sul Superio, perché lui è così palloso! Vuole sempre essere perfettino, e io non lo sono, do più spazio alle emozioni che alle regole che mi sono state insegnate, e con questo non intendo dire che dovrebbe prendere assolutamente il sopravvento l'Es, eh, solo che.. beh il mio Io dovrebbe dare leggermente più spazio a lui. Basta, penso che non direi altro».
Oh beh, per essere una cosa istintiva e veloce sarebbe uno dei miei discorsi meglio riusciti...
Jake ha la bocca spalancata e ridacchia.
«Menomale che non parli quanto Bren»
«Hey» gli do una spinta e rido. «Smettila di prendermi in giro e dimmi tu cosa ti diresti»
«Di tenerlo nei pantaloni, sì, assolutamente questo!»
«Oh beh non è una cosa... non lo faresti!»
«No, non lo farei, ma solo perché so che a te non farebbe piacere» sorride malizioso facendomi arrossire leggermente.
«Jake, prima che ti dia un pugno rispondi!»
«Ci sarebbero tante cose da dire» torna serio e mi fissa negli occhi «Troppe, a dire il vero, e di sicuro non riuscirei a dirle tutte, ma su una cosa non transigerei» si ferma un secondo e prende un respiro, io questa volta attendo silenziosa «L'amore. Mi direi di non fare lo stronzo e lasciarmi andare. Fino ad oggi non l'ho mai ammesso ma ho sempre avuto un'incredibile paura di questo sentimento e ho sempre fatto di tutto per tirarmene indietro; ho visto i miei amici innamorarsi, Dan, mio fratello David, e poi ci sono io che fino a poco fa li guardavo da lontano chiedendomi come avessero fatto. Innamorarsi vuol dire fidarsi di qualcuno a tal punto da affidargli il tuo cuore, la tua anima, la tua vita, e come puoi fidarti così tanto di qualcuno? Non credo sia possibile. Okay, sono cresciuto in una famiglia strana, i miei erano divorziati, ho vissuto litigi su litigi, pianti su pianti, ho visto mia madre soffrire da un lato, mio padre dall'altro, e tutto questo mi ha portato ad essere esageratamente cinico sull'argomento, ma adesso penso che qualcosa di bello debba averlo, l'amore. Magari affidando sé stessi ad un altro ci si sente più leggeri e tranquilli, più liberi e felici. Non ci credo ancora, ma ho deciso che proverò a farlo. Non mi allontanerò più dalle persone solo per la paura di soffrire, solo per la paura di amare».
Sto piangendo?
No, non sto piangendo lo giuro, però tutto questo è così dannatamente dolce.
Come faccio a vederlo solo come uno stronzo che mi ha portata a letto facendomi divertire, se mi viene a dire queste cose?
Kat, svegliati, non gli piaci, non è innamorato.
«Wow» lo sento sussurrare, per poi vederlo sorridere «non ne avevo mai parlato, sai? Solo Dan sa che i miei erano divorziati e..»
«Non lo dirò a nessuno, se vuoi, lo giuro»
«Sì. Cioè... non è quello che mi preme»
«Cosa ti preme, allora?» lo guardo attentamente e scorgo il suo viso scurirsi leggermente.
«Farti divertire e divertirmi, e l'argomento è diventato troppo serio da gestire, per due come noi. Magari Dan e Brendina ci sarebbero riusciti, noi no»
«Ah no? Mi fai stupida?» alzo un sopracciglio in segno di sfida e rido quando lo fa lui, il suo sorriso mi contagia, non è colpa mia.
«No, solo diversa dalle altre»
«In senso negativo?»
«Tutt'altro» risponde velocemente, senza neanche farmi finire la domanda.
«E.. perché? In cosa sono diversa?»
«Non lo so, ma hai quel qualcosa in più che mi fa..» che lo fa...?
Non lo saprò mai, a quanto pare.
Mi prende velocemente in braccio, e mentre io inizio a sgambettare, tirare pugni ed urlare, siamo già in acqua. «Maledetto» urlo un secondo prima di schiantarmi nell'acqua abbastanza fredda, ma non quanto pensavo, del lago.
Riemergo ridendo, pronta a buttare sotto anche Jake che però non è più in acqua; è sulla riva, con la mia macchina fotografica e mi sta scattando delle foto. Maledetto!
Esco dall'acqua lentamente, e incollo ancora di più la maglia bagnata al mio corpo, iniziando a muovermi sinuosamente, se vuole giocare...
Sorrido maliziosamente, e sbottono i pantaloni, provando a scollarmeli dalla pelle una volta arrivata a rima, così, in mutande e maglia attillata gli lancio uno sguardo di sfida pienamente accolto da una nuova foto.
Deve posare la mia macchina fotografica immediatamente!
«Posala» dico a denti stretti, perdendo il mio alone 'sexy' per prenderne uno decisamente 'incazzato'.
«Oppure?»
«Ti uccido»
«Prendimi, allora» posa lentamente la macchina a terra, poi inizia a correre e io alzo gli occhi al cielo, non potrà mai essere più veloce di me!
Inizio a correre anche io sorridendo mentre l'erba fresca solleticai miei piedi, mordendomi la lingua quando viene sostituita dall'asfalto del campetto da basket-calcio-tuttiglialtrisportdelmondo; corro più veloce, e lo raggiungo, spingendolo contro la rete metallica che circonda un lato del campo, lui sogghigna divertito. «Hai perso e sei in gabbia» dico sfidandolo, ancora. Mi diverto troppo, possibile?
«Davvero?» accenna ad un altro sorrisino malizioso e mi da un pizzico sul fianco che mi fa sobbalzare; sue secondi dopo, inspiegabilmente è lui a sovrastare me e stringermi alla rete. «Forse quella ad essere in gabbia sei tu, Kat». Sì, la mia gabbia si chiama 'sono una cogliona che non è solo maledettamente attratta da te'.
«Ci giochiamo la tua macchina fotografica a basket?» ride e io alzo gli occhi al cielo. Quando si parla della mia piccolina non riesco a scherzare.
«Neanche per scherzo, Jake. Non ci provare»
«Oppure cosa? Mi rincorri di nuovo e provi a mettermi ancora una volta in gabbia?» di nuovo quel sopracciglio alzato, aiuto.
«Ci tengo alla mia macchina fotografica»
«Quindi? Hai paura o ci giochi contro di me»
«Non se tu hai fatto questo sport per oltre dieci anni e io non so neanche prendere un pallone» lo vedo sorridere sorpreso.
«Ricordi anche questo?»
«Ricordo tutto quello che mi hai detto in tutto questo tempo»
Ma brava, fagli capire che hai un debole per lui, avanti.
«Come mai?» si avvicina lentamente a me, non distogliendo lo sguardo dal mio; è questo il momento di scappare, ora o mai più.
Gli pesto forte un piede, dandogli anche un pizzicotto sul braccio, e mi libero dalle 'gabbia', prendo subito a correre per ritornare sull'erba, riprendere la mia macchina e chiudermi in camera, ma ops, qualcosa va storto, e due secondi dopo sono sull'erba fredda a bagnarmi le spalle, sotto di Jake che mi sta baciando con una passione che non ha mai avuto.
Addio.
Sento il corpo di Jake fare pressione sul mio, le sue mani risalire lungo la mia maglia bagnata per arrivare a sfiorarmi le guance e stringere il mio volto per avvicinarmi di più al suo; i nostri occhi sono concatenati da un qualche filo invisibile, e le nostre labbra si muovono veloci e affamate le une delle altre.
Non ero l'unica a desiderare questo bacio?
Jake sorride contro di me, e allontana le labbra dalle mie giusto quando sto per svenire perché non ho più aria nei polmoni; mi guarda e continua a sorridere mentre le sue mani iniziano a scendere e arrivano alla maglia, ci si insinuano sotto e iniziano a lasciare bollenti carezze sulla mia pancia. Gli sorrido e chiudo gli occhi per un secondo: non fa bene guardare quei due piccoli soli che mi illuminano ogni volta, no non fa bene.
Riapro gli occhi solo quando sento le labbra di Jake fare di nuovo pressione sulle mie, e le sue mani graffiare piano il mio addome, un altro bacio, un altro ancora, e siamo mezzi affannati, rossi in viso e decisamente innamorati.
«Che ne dici di..» mi sorride e si alza, prendendomi tra le braccia, okay che Jake è sempre stato molto dolce e 'romantico' ma non mi sarei mai aspettata di essere presa in braccio. Si dirige a grandi falcate verso la porta, poi verso le scale, le stanze, quella blu. Sapevo che saremmo finiti di nuovo lì, in quel letto a fare l'amore, perché questa volta sono certa che non sarebbe solo del sesso per divertimento.
Mi poggia delicatamente sul letto, e si siede al mio fianco; ci prendiamo qualche secondo per guardarci intensamente, poi subito le mie mani sono sul suo petto e le sue sulle mie gambe che vengono strette come se avesse paura di vedermi scomparire da un momento all'altro. Stringo la maglia nera di Jake tra le dita e lo attiro verso di me, trovandomelo subito addosso.
Le sue labbra si allontanano dalle mie, ma solo per avvicinarsi al mio collo e riempirlo di soffici baci che arrivano poi alla spalla, e ritornano alle labbra.
«Questa è di troppo» sussurra togliendomi lentamente la maglia bianca.
Questa voce roca e sensuale, Dio cosa darei per sentirla ancora.
«Jake?» chiedo, giusto per sentirlo nuovamente rispondere.
«Cosa c'è?» risponde lui, che mi sta osservando attentamente -a dire il vero sta osservando il mio reggiseno che due secondi dopo giace sul pavimento assieme alla mia maglia.
«Mi piace la tua voce» dico lasciandomi scappare un leggero sospiro quando le sue labbra si poggiano nuovamente sul mio collo per poi scendere, giù sulla spalla, il braccio e poi il seno, coperto ancora dal mio reggiseno di pizzo blu.
«Ecco, anche questo è di troppo» lo sgancia e fa scendere senza troppa fretta le spalline, buttandolo poi via.
«Ecco» si morde il labbro inferiore, e poi scende a baciare piano e mordere il mio seno destro.
Sono come in trance. I suoi baci, le sue carezze di fuoco e il contatto con il suo corpo mi mandano in estasi. La prima volta mi sono divertita, la seconda mi sono sentita strana, la terza come una drogata, adesso mi sento innamorata, perché sì, forse lo sono, e non perché questo ragazzo fa sesso come un Dio, ma perché è dolce, intelligente, sensibile, fa sentire le persone a proprio agio, mi conosce e lo conosco. È l'unico uomo che io sia riuscita a conoscere davvero.
«Cosa dicevi della mia voce?» sussurra al mio orecchio per poi mordere il mio lobo; ridacchio e mi animo. Hey, non sono mica una bambolina, basta farmi solo coccolare.
«Che è sexy»
«E che ti piace» aggiunge lui allontanandosi dal mio collo per guardarmi dritta negli occhi. «Beh a me piaci tu» sfiora piano il profilo del mio viso, mi sorride, e io ricambio. Come faccio a non farlo? Mi ha appena detto che gli piaccio e magari è solo una frase detta così, data dall'urgenza di voler dare sfogo ai suoi pantaloni, ma io voglio crederci, voglio pensare che davvero gli piaccio, che per lui posso essere quello che non sono mai stata per nessuno.
Mi allungo verso di lui, stringo il suo mento e lo avvicino a me, tornando a baciarlo. Sento il suo corpo premere contro il mio, sento che è pronto quanto me. Non allontano le labbra dalle sue, ma porto le mani verso la sua maglia, e finalmente la tolgo facendola volare verso la mia. Che cosa bella avere il suo petto caldo contro il mio.
«Adesso siamo pari» dico sorridendo, prima di gemere quando una mano di Jake si chiude e stringe attorno al mio seno.
«Jake» sussurro tra i denti chiudendo gli occhi. Anche solo una cosa così semplice riesce a darmi piacere. Possibile? È l'amore.
«Kat» sorride e preme il suo bacino al mio, entrambi soffochiamo un roco gemito, ci facciamo male a vicenda.
«Mi piaci, Kat». Lo ha ripetuto. Lo ha ripetuto. Non lo sta dicendo solo perché lo pensa il suo cavallo.
Stringo tra le mani i suoi capelli, prima di catapultare la situazione e sedermi sopra di lui; sorrido guardando i suoi pettorali, e mi fiondo a baciarli e mordere leggermente i suoi capezzoli, mi piace sentirlo sospirare e gemere; bacio le sue labbra, il suo mento, il pomo d'Adamo, lo sterno, il ventre, arrivo al dragone – al quale sorrido – all'attaccatura dei pantaloni, e vedendo che la sua sofferenza è decisamente evidente la smetto di 'torturarlo' e sbottono i suoi pantaloni.
Jake si muove sotto di me, e in pochi secondi ritorna sopra, sorride malizioso e famelico, io lo attiro di nuovo a me e prendo a baciare nuovamente il suo collo.
«Ti piace così tanto baciarmi qui?» chiede sorridendo.
«Quasi quanto a te baciare il mio seno» bisbiglio sogghignando quando le sue labbra ritornano a riempire di baci i miei seni.
«Okay, basta» dice alzandosi leggermente – e come sia possibile che sento freddo e mi manca il calore del suo corpo durante questi tre secondi in cui si è alzato non lo capirò mai; - si toglie i pantaloni e le mutande, e per qualche secondo resto senza fiato; è un ragazzo normale, non ha niente di diverso, eppure mi piace così tanto! La sua pelle di quel colore così caldo e soffice, i muscoli che sono evidenti ma non tozzi, la poca peluria bionda sulla pancia, il dragone colorato che dal basso addome si addentra fino all'inguine; mi piace troppo.
Jake si abbassa verso il borsone, prende un preservativo e ritorna al mio fianco.
«Jake..»
«Cosa? Non vuoi? Oh.. io.. va.. bene» lo vedo arrossire leggermente, mordersi il labbro e fermare le mani che stavano aprendo l'involucro argentato.
Non sono una persona razionale io, no? Devo diventarlo proprio adesso? Devo dirgli proprio adesso che preferirei fermarmi ora perché devo parlargli per dirgli che non voglio uno scopamico? No, magari lo posso fare dopo.
«Voglio» lo rassicuro sorridendo.
«Allora cosa?»
«Sta zitto e baciami!».
Jake annuisce, sorride, e ritorna a bacarmi; è un bacio forte e pieno di passione questo, è il preludio di una notte piena di altri baci, gemiti, spinte, urletti, orgasmi, felicità, amore.
Lo sento con me, in me, e mi sento felice, appagata, innamorata.




******



Apro gli occhi leggermente nervosa a causa della luce che entra dalla finestra, maledizione non esiste risveglio peggiore.
Poi però sento Jake muoversi alle mie spalle, abbracciarmi e accarezzare dolcemente la mia pelle, e no, non esiste risveglio migliore.
L'unico problema di questo momento? Devo dirglielo, non posso lasciar passare altro tempo e diventare quello che non sono; sono sempre stata alle sue avances, ai suoi baci, alle sue notti di fuoco, da quella prima volta perché mi piaceva, ma non sono una ragazza da una notte e via, quindi se mi vuole deve prendermi tutta, nel vero senso della parola.
Jake si abbassa a darmi un bacio sulla spalla, e io mi muovo lentamente, girandomi verso di lui.
«Buongiorno» sussurra con voce roca (ma quanto può farmi impazzire la sua voce?), accarezzando prima il mio braccio, poi il seno, poi l'addome, fino a scendere sempre di più.
Arrossisco e mi mordo forte un labbro, stay calm, Kat!
«Ciao» dico io con voce impastata e buffa, tanto che lo sento ridacchiare.
«Adoro la tua voce da appena sveglia, Kat» sì? Io adoro la tua praticamente sempre. Gli sorrido grata, e non lo sto facendo per il complimento ma per la fantastica notte, e mi poggio su un gomito, perdendomi a guardarlo. La luce che entra dalla finestra alle sue spalle filtra attraverso i suoi capelli biondo scuro rendendoli più chiari, e piccoli accenni di barba si fanno già vedere sulla mascella che ho torturato di baci; sorrido guardando il succhiotto sotto l'orecchio che mi ricorda che tutto è successo davvero, ancora.
Si sporge a baciarmi, e fa per rimettersi sopra di me; inizia a sfiorare le mie braccia, fino a portare le mani nuovamente al mio viso per stringermi a lui; potrei lasciarmi andare ancora, essere felice ancora, ma quando spinge il bacino verso il mio, lasciando scappare ad entrambi un nuovo gemito non posso che tirarmi indietro. Serro le gambe e allontano le labbra dalle sue; chiudo gli occhi e mi prendo qualche secondo, ma lui mi precede, è attento come sempre.
«Cosa succede, Kat?»
«Jake io..» scuoto la testa e mi siedo, tirando il lenzuolo fin su le spalle per non lasciare scoperto il seno, che già immagino quanto potrebbe distrarre il biondo.
«Cosa?»
«Non so.. come..» calma. Mantieni la calma, non agitarti, non guardarlo negli occhi, baaaaz! Errore! Non guardarlo negli occhi e tu che fai? Lo guardi negli occhi? Deficiente!
Mi sorride dolcemente e mi accarezza una guancia, appoggio il viso sul palmo della sua mano e prendo un grosso respiro, provando a calmarmi.
«Jake io e te andiamo a letto da un po', ormai» dico, e noto che sulle sue labbra nasce un nuovo sorriso «Ed è perfetto, lo giuro. Mi piace da morire, e mi piaci tu, ma non sono disposta ad essere una bambolina usa e getta, non che lo sia stata fino ad ora, è successo tutto anche perché lo volevo anche io, ma non sono disposta a diventare una trombamica da chiamare quando non sia ha niente da fare e ci si vuole divertire un po'. Quindi.. è stata la nostra ultima volta»
annuisco convinta di quello che ho detto,e faccio per alzarmi dal letto, ma Jake mi tira a lui, mi fa cadere sul suo petto, mi stringe forte e poi mi guarda negli occhi.
«Ho sempre desiderato una trombamica ma la prospettiva di averti come mia mi piace di più» sorride e porta una mano sul mio seno, questa volta non mi farà effetto.
«Non mi hai capita, allora!»
«Ho capito. Non vuoi più venire a letto con me»
«Non è proprio così. Non voglio più venire a letto con te senza sapere cosa siamo. Quindi.. cosa siamo?»
«Trombamici» dice sorridendo, stronzo «no, non è vero» aggiunge subito dopo.
«Quando questa notte stavamo facendo l'amore mi hai detto che ti piaccio».
COSA CAZZO HO DETTO? AMORE. AMORE! STUPIDA!
«Perchè è così. Mi piaci. Perché arrossisci?»
«Ho detto amore» rispondo senza pensarci un attimo «Perchè per me lo era..»
«Anche per me» dichiara lui facendo spallucce «Lo era e lo sarà. Mi piaci. Cosa siamo? Quello che vuoi. Vuoi un'etichetta? Bene, sono il tuo ragazzo, e tu sei mia, solo mia» ci pensa su un secondo e poi sorride. «Okay non sono un maniaco pazzo» mi tira di nuovo a sé, abbracciandomi ancora.
«Vuoi essere la mia ragazza?»
BAM. Mi si è fermato il cuore. Lo sentite battere? Io no. Mi ha chiesto di essere la sua ragazza! La sua ragazza. Il ragazzo che mi piace è fantastico, fa l'amore da Dio, è bello da morire e mi vuole!
«Uhm dipende..» mi mordo il labbro inferiore e sospiro.
«Da cosa?»
«Tu vuoi che io sia la tua ragazza? Davvero o lo stai facendo solo perché non hai chi portarti a letto?» ridacchio e lui scuote la testa.
«Voglio che tu sia la mia ragazza ad una sola condizione»
«E cioè?»
«Adesso tu fai l'amore con me!» dice serio, fiondandosi poi sulle mie labbra, sorrido stringendolo a me, è così bello sentire il suo corpo contro il mio.
«Adesso e sempre»
«Oh, allora mi sa che mi stancherai molto»
«Direi di sì» rido.
Mi piace, mi piace tanto, tanto, tanto.
Ci si può innamorare in così poco?
Solo questo ragazzo ha la capacità di farmi sentire così amata e rendermi così felice, adoro stare con lui.


Gli lascio un bacio sulla guancia e mi alzo per chiudermi in bagno e fare una doccia rilassante.
Devo dirlo a Bren.
No, non posso dirglielo. Se poi non andasse bene tra di noi e ci lasciassimo? Cosa succederebbe? Jake è un suo amico e sappiamo che si sentirebbe in difficoltà a difendere uno dei due, anche se alla fine si metterebbe dalla mia parte.
Faccio una coda alta, metto dei pantaloncii da tuta larghi, una felpa e ancora a piedi nudi torno in camera, ma al posto di Jake c'è un accumulo di lenzuola, così scendo silenziosamente le scale e sorrido quando lo vedo al bancone della cucina. È così bello avere un ragazzo che prepara la colazione e per lo più lo fa a petto nudo mostrando tutta la perfezione del suo fisico.
Abbraccio Jake da dietro e gli lascio un bacio all'angolo della bocca.
«Oh Kat non immaginavo fossi così dolce. Sicura di sentirti bene?»
«Hey io non sono mai stata acida» gli do un morsetto sulla spalla e sorrido «Semplicemente mi piace comandare» scrollo le spalle e scoppio a ridere quando Jake mi prende di peso e mi fa accomodare sul bancone dell'isola
«Ti piace comandare? Piace farlo anche a me, come la mettiamo?»
«Mhm non lo so. Se te lo lascio fare cosa mi dai in cambio?» Jake ridacchia e si avvicina al lobo del mio orecchio destro per mordicchiarlo e poi sussurrare
«Orgasmi a più non posso. Ti va?» mi guarda di nuovo con quello sguardo malizioso che mi fa impazzire, e scoppio a ridere; scendo dal piano di marmo e scuoto la testa «Mi dispiace ma nessuno può togliermi la mia libertà, neanche io. Continuo a comandare» faccio spallucce e gli do una pacca sul sedere, poi mi siedo e mi lascio andare a guardarlo mentre riempie la tazza di caffè, posa due cornetti su dei piattini e ogni tanto mi lancia qualche sguardo.
Fa questo effetto avere un ragazzo come Jake?
No perché se da oggi continuerò a sentirmi così allegra, felice, bene mi sa che me lo sposo, Jake.
Addento uno dei cornetti che ha preparato e gli sorrido.
«Cosa?» chiede lui alzando un sopracciglio.
«Niente» bevo un sorso di caffè e lo guardo di nuovo, continuo a sorridere come una deficiente, perché?
«Lo hai già detto a Brendina?» chiede lui d'un tratto, e mi si blocca il cornetto in gola.
«No» sussurro imbarazzata, so che sto sbagliando nei suoi confronti, so che è un errore tenermi tutto dentro e so che lei con me non lo fa, ma questa volta, quest'unica volta voglio andarci con i piedi di piombo, essere certa di quello che sto facendo, e dirlo alla fangirl Brenda che già ci shippa come se fossimo una coppia di qualche suo strambo libro mi mette ansia.
«E vorrei che non lo sapesse» aggiungo seria e decisa. «Vorrei essere sicura delle nostre scelte prima di farlo. Se qualcosa dovesse andare storto tra noi lei soffrirebbe e non saprebbe dalla parte di chi stare..»
«Sai che questo potrebbe succedere anche più in là, no? Allora cosa facciamo, teniamo per sempre nascosta la nostra relazione?»
Sì. Problemi?
«Nascondere la relazione renderebbe tutto più.. eccitante, no?»
«Kat. No.»
«Jake non lo so cosa faremo più in là, ma per adesso non le ho detto niente e non voglio che lo sappia»
«Non se lo merita»
«Lo so, ma sono cose tra noi due»
«E qui ti sbagli. È anche mia amica, non posso mentirle»
«Ti sto chiedendo di non dirle semplicemente niente»
«Fantastico. Dieci minuti che stiamo assieme e già litighiamo. La vedo bella tra noi due» sbuffa lui, facendomi scoppiare a ridere.
«Faremo scintille»
«O qualche morto, Kat» alza gli occhi al cielo e beve un sorso del suo caffè. «Oh il tuo cellulare lampeggia» mi passa l'iphone e guardo che ho una notifica.
«Mhm speriamo che non sia mia madre che vuole tenermi per ore a telefono»
«Se è lei la richiami più tardi, ho voglia di un quarto round»
«Mi sa che ne stai approfittando tropo, Jack»
«Oh Dio quanto odio questo nome» dice ridendo, io mi allungo a dargli uno schiaffo sul braccio «Da oggi in poi sarai Jack»
«E tu... Cathie»
«Okay, okay, no. Ti chiamo Jake»
«Dio grazie» ridiamo. Mi fa stare bene.
Sblocco il cellulare e leggo che ho un messaggio di segreteria telefonica, digito il numero e ascolto quello che mi dice l'altro capo del telefono, è la voce di Bren, è turbata e spaventata. Cosa succede?


Kat penso di doverlo dimenticare in fretta, o tutto sarà inutile. Kat ho paura.


Cazzo.

 


Spazio autrice.

Ehilà! Finalmente ho avuto due secondi per postare il capitolo (non corretto perchè sono di corsa, perdonatemi!).
Come sta andando la vostra estate? La mia una grande enorme palla; purtroppo mio padre ha avuto un incidente quindi niente vacanze e io sono qui rinchiusa in casa a deprimermi, studiare per l'ammissione a medicina, leggere (ho appena finito un libro di Zafon bellissimo, 'Il principe delle nabbia*^*)(avete qualche bel libro da consigliarmi? È una questione di vita o di morte! LOL)e scrivere di tanto in tanto; stavo girovagando su efp e mi sono accorta di non aver postato per parecchio, perdonatemi ma me ne ero completamente dimenticata!
Finalmente c'è un capitolo, anzi IL CAPITOLO Kake! Spero non vi abbia deluse e sia stato di vostro gradimento; questo dovrebbe essere l'ultimo Kake, ma ovviamente ci saranno comunque nella storia! Io adoro sempre di più questi due! Se non avessi scritto già abbastanza di loro, penserei a fare una storiella anche tutta Kake. Però... sto pensando a qualcosa su Adam e... boh! Poi lo scoprirete :3

Okay detto questo ho da farvi una domanda, anzi due.
1)La storia è molto molto lunga, ci sono ancora sette capitolo più l'epilogo, se magari vi siete 'scocciate' di leggere ditemelo e accorcio!
2)Avevo pensato di continuare a postare anche ad agosto per arrivare più velocemente alla fine; se però voi non ci siete e non potete leggere posso non postare in questo periodo, anche perchè non vorrei far arretrare 'di molti capitoli' qualcuno.
Quindi... resta a voi; fatemi sapere!!!
(Ovviamente pubblicherò anche in base alle visualizzazioni: se il capitolo ne riceverà poche, ritornerò verso la fine di agosto, l'inizio di settembre!).

Grazie per aver letto, grazie mille a tutti quelli che recensiranno e grazie a chi aggiunge in seguiti/preferiti/ricordati. Vi voglio tanto bene!

Volo via. Se non ci si rilegge: BUONE VACANZE!

StewyT~



Spoiler(siccome è da molto che non posto,ne metto uno più lungo per premiare la vostra pazienza <3).

«Non ti ho detto una cosa. A LA c'è stata una cosa tra me e Dan, niente di che, solo un bacio a stampo ma non te l'ho detto e non so neanche perché, dal momento che io e te non stiamo neanche assieme! Non ti ho fatto nessun torto, lo so, ma non te l'ho detto e mi sono sentita sporca»
«Non sei sporca, sei solo innamorata».
Guardo il suo viso ed è calmo e rilassato, a parte una profonda rughetta tra gli occhi, gli ha dato fastidio quello che ho fatto, lo capisco.
«Sto provando a dimenticarlo» mi mordo un labbro e lui scuote la testa.
«Non lo dimenticherai mai se ci provi solo. Devi farlo e basta»
«Tu ci stai riuscendo?»
«Non lo so..Non lo so, davvero. forse sì. Dio. Tra noi è tutto così complicato e sconclusionato, forse dovremmo solo..»
«No. Non dovremmo smettere di vederci» intervengo io, ma lui scuote la testa e sorride. «Intendevo dire che dovremmo viverla più alla leggera, senza avere paura delle complicazioni, Brenda. Prima, sul divano quando abbiamo parlato del bacio di Dracula io avevo una fortissima voglia di baciarti e so che anche tu hai sperato che lo facessi» annuisco, è vero.
«Cosa vuoi che facciamo?»
«Dobbiamo fregarcene del futuro, Brenda. Dobbiamo vivere nel presente. Se abbiamo voglia di baciarci, dobbiamo farlo; se abbiamo voglia di litigare e urlarci contro, uguale. Vivere senza paure né aspettative»
«Ci riusciresti? Io non ne sono capace»
Adam mi guarda per un secondo e poi sorride. «Neanche io».
Stiamo messi bene!
Mi alzo e lo abbraccio, come ha detto? Dobbiamo fare quello che ci sentiamo di fare senza timore, lo sto facendo.
Lui ricambia sorridendo.


 

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Capitolo 19
*** Diciannovesimo capitolo. ***


Diciannovesimo capitolo.

Sorrido ad Adam e annuisco.
«Mi sei mancato, sai?» dico d'un tratto ed è vero, mi è mancato davvero poterlo avere vicino, poter sentire il suo profumo e potergli parlare, così quando sono tornata non ho aspettato neanche un minuto e sono corsa da lui, ho bisogno di una giornata di pace e tranquillità e Adam riesce quasi sempre a darmi quello che cerco.
Il bruno era leggermente imbarazzato quando sono arrivata perché non avevo avvisato e quindi lui non aveva preparato la casa al meglio, ma a dire il vero questa casa è più ordinata e pulita di quella di un esercito di donne!
Il divano di pelle è così comodo che mi stendo e faccio come se stessi a casa mia.
«Davvero ti sono mancato? Avevi il tipo a farti le coccole» dice ridacchiando, io mi mordo forte un labbro e per qualche secondo ripenso a tutto quello che è successo, a tutte le volte che ci siamo visti nudi e siamo stati sul punto di saltarci addosso in pochi giorni e penso che forse non è giusto quello che sto facendo ad Adam, ma cosa gli sto facendo davvero? Sa ogni cosa, lui.
«Io non ti sono mancata neanche un po'?»
«Sì, Draghetta, mi sei mancata tu e i nostri discorsi»
«Bene!» sorrido felice. «E cosa hai fatto di bello?»
«Niente di più entusiasmante di questa scena. Guarda, adesso lei cade e lui non riesce a salvarla!» stendo la testa sulle gambe di Adam, seduto al mio fianco, e mi concentro sulla scena: lei cade, sembra un angelo che viene spedito via dal paradiso per sprofondare all'inferno, il vestito bianco e rosso svolazza in aria, lui prova a raggiungerla, soffre perché già sa che non ci riuscirà, lei cade; mi viene quasi da piangere pensando a lui, che dovrà vivere tutta l'eternità senza la donna che ama, con il peso di non averla salvata.
Lei cade, lui è al suo fianco. Piange, la guarda, la bacia, è distrutto.
'Mordimi e salva nostro figlio'.
Quanti sacrifici possono fare due genitori per un figlio?
Tanti. Troppi.
Mi mordo un labbro e guardo attentamente le labbra di Dracula poggiarsi sul collo di Mirena, ogni sua goccia di vita andare persa.
Adam blocca il film e mi guarda sorridendo.
«Allora?»
«Deve essere sexy ricevere uno di quei morsi» asserisco guardando le labbra di Adam, che mi capisce al volo. Vorrei un piccolo bacio, un suo piccolo bacio.
«Vuoi provare?» ridacchia e io gli do uno schiaffo sulla pancia «Come fai a dire una cosa simile? No che non vorrei provare. Non perderei la vita solo per ricevere un morso simile anche se Dracula.. beh..» ridacchio e Adam mi da un pizzicotto sulla pancia. «Quando vuoi provare un bacio simile fammi uno squillo»
«Sarai il primo a saperlo, giuro» mi allungo a dargli un bacio sulla guancia e poi ritorno al mio posto, con la testa sulle sue gambe.
« Ad ogni modo solo questa scena vale la visione di tutto il film»
Il sacrificio di Dracula e Mirena vale tutto il film?
«Già» sussurro stringendo una sua gamba.
«Hey cosa ti succede?» Adam mi alza, e mi si avvicina per guardarmi negli occhi.
«Niente pensavo che deve essere triste essere la causa della fine del proprio amore. Ti immagini quanto abbia sofferto lui per.. cioè ha ucciso la donna che amava, e tutto per salvare il suo popolo e il figlio! Io non so se lo avrei fatto»
Adam sorride e scuote la testa «È solo un film, Draghetta!».
Questa frase mi fredda, incredibilmente.
Con Dan non sarebbe stato solo un film.
«È solo un film ma cose simili succedono davvero» dico infastidita al che lui annuisce.
«Okay ti dirò come la penso, mh? Uccidere la persona che ami.. se la stai uccidendo, e non sto parlando della scena del film, non la ami abbastanza, stai pensando a te stesso, non alla donna che stai distruggendo. Se vai via, se l'abbandoni quando sai che lei ha incredibilmente bisogno di te perché è una persona sola e fragile, quando sai che tu sei tutto quello che ha ma te ne infischi comunque, uccidi lei e il bambino che porta in grembo, non te stesso!»
Adam si ferma e alza gli occhi, prova a non farmi vedere i grossi lacrimoni che iniziano a regnare sulle sue iridi verdi. Ho aperto una voragine? Sì.
«Hey» mi avvicino a lui e abbasso il suo viso,guardandolo negli occhi «Cosa..?»
«Non voglio rovinarci il pomeriggio»
«Beh io voglio sapere perché stai così, voglio sapere il motivo dei tuoi lacrimoni, okay?» Adam annuisce e si alza dal divano per tornarci un minuto dopo, con una cornice tra le mani; me la passa e io scruto la donna dai capelli neri e gli occhi verdini che ha tra le braccia un Adam piccolo.
«È tua madre?»
«Sì.»
«È... morta?»
«Sarebbe meglio se lo fosse.» Addirittura? Cosa può essere successo?
«Mio padre l'ha lasciata poche settimane dopo la sua scoperta di essere incinta. Mia madre era totalmente sola, aveva solo mio padre e soffriva di schizofrenia, quando lui è andato via lei è totalmente impazzita e.. ha partorito in una clinica psichiatrica, io sono stato cresciuto da un parente alla larga di mio padre e non ho mai conosciuto davvero mia madre, insomma incontrarla in una clinica psichiatrica non è il massimo. Nella foto ci siamo noi due al mio quinto compleanno» Adam alza di nuovo gli occhi in alto, poi mi sorride.
«Non aveva senso parlarne ora, lo so, scusa»
«Scusa tu» dico io accarezzandogli una guancia.
«Scusami»
«Va bene, Brenda, davvero. È che non ne avevo mai parlato con nessuno, sei la prima a parte Agnes..»
«È una cosa positiva, no?»
«Già».
Lui mi svela queste cose così importanti del suo passato e io neanche gli dico che c'è stato una specie di bacio con Dan, che stronza.
«Bren? Tutto okay? Scusa non volevo turbarti con quella storia..»
«Mi dispiace che tu sia stato sincero con me» dico senza pensarci, lui mi guarda interrogativo e io capisco quello che ho detto «Volevo dire» provo a scusarmi «Che mi dispiace che tu ti sia aperto così tanto con me dal momento che non ti ho detto una cosa e mi sento totalmente in colpa»
«Mi stai spaventando» dice, io arrossisco e mi allontano leggermente da lui, lo guardo negli occhi.
«Non ti ho detto una cosa. A LA c'è stata una cosa tra me e Dan, niente di che, solo un bacio a stampo ma non te l'ho detto e non so neanche perché, dal momento che io e te non stiamo neanche assieme! Non ti ho fatto nessun torto, lo so, ma non te l'ho detto e mi sono sentita sporca»
«Non sei sporca, sei solo innamorata».
Guardo il suo viso ed è calmo e rilassato, a parte una profonda rughetta tra gli occhi, gli ha dato fastidio quello che ho fatto, lo capisco.
«Sto provando a dimenticarlo» mi mordo un labbro e lui scuote la testa.
«Non lo dimenticherai mai se ci provi solo. Devi farlo e basta»
«Tu ci stai riuscendo?»
«Non lo so..Non lo so, davvero. forse sì. Dio. Tra noi è tutto così complicato e sconclusionato, forse dovremmo solo..»
«No. Non dovremmo smettere di vederci» intervengo io, ma lui scuote la testa e sorride. «Intendevo dire che dovremmo viverla più alla leggera, senza avere paura delle complicazioni, Brenda. Prima, sul divano quando abbiamo parlato del bacio di Dracula io avevo una fortissima voglia di baciarti e so che anche tu hai sperato che lo facessi» annuisco, è vero.
«Cosa vuoi che facciamo?»
«Dobbiamo fregarcene del futuro, Brenda. Dobbiamo vivere nel presente. Se abbiamo voglia di baciarci, dobbiamo farlo; se abbiamo voglia di litigare e urlarci contro, uguale. Vivere senza paure né aspettative»
«Ci riusciresti? Io non ne sono capace»
Adam mi guarda per un secondo e poi sorride. «Neanche io».
Stiamo messi bene!
Mi alzo e lo abbraccio, come ha detto? Dobbiamo fare quello che ci sentiamo di fare senza timore, lo sto facendo.
Lui ricambia sorridendo.
«Ho un regalo per te»
«Cosa, uno spogliarello?»
«Hai preso sul serio la faccenda del 'senza paura del futuro' eh?» ridacchia e sale le scale, scende qualche minuto dopo, tra le mani ha un libro e la cosa mi stupisce davvero, a lui non piace leggere!
«È un.. libro?»
«Perspicace, Brenda! Complimenti» mi sorride e io alzo gli occhi al cielo.
«Lo hai letto?»
«Sì»
«Ma a te non piace leggere.... no?»
«Ho detto che non mi piace farlo, no che non lo faccio, e credimi questo è uno di quei pochi libri per cui ti fai venire la voglia di leggere, e pure in fretta» me lo porge e io lo prendo «Me lo ha regalato una mia amica a Pasqua, l'ho finito in tre giorni, sono certo che tu lo finirai in un giorno»
«Lo leggerei già stasera se avessi tempo, ma sai che venerdì ho un esame»
«Già.» sorride emozionato, io guardo la copertina del libro e ne resto già colpita.
Una nuvola, due figure, quella di un ragazzo e quella di una ragazza che cadono, una scritta sotto il titolo 'Ogni giorno': 'Hai mai sognato di essere un'altra persona?'.
Questo libro mi darà parecchio da pensare!
Abbasso lo sguardo sul nome dello scrittore: Levithan.
«Lo conosco! Lui ha scritto un libro con Green! Will ti presento will. Il suo will era un mito, identico a me!»
«Mi piace come scrive e comunque questa storia è particolarissima»
«Racconta!»
Mi siedo sul divano e me lo trascino dietro, così posso guardarlo mentre parla, è bello vedere un ragazzo così colpito da un libro.
«A, il protagonista, si sveglia ogni giorno in un corpo diverso e questo succede da praticamente tutta la sua vita; prova a non interferire nelle vite altrui, ma un giorno si ritrova ad essere Jason e si trova a parlare con la sua ragazza, Rihannon non sapendo neanche come si innamora. Da qui iniziato tutte le sue peripezie, infatti A è deciso a rivedere e avere altri contatti con lei, a tal punto da raccontarle quello che è. In entrambi nasce qualcosa ma non ti dico come finisce, devi capirlo da te»
«Dio, che storia strana! Si mettono assieme?»
«Brenda A è un ragazzo o una ragazza diversa ogni giorno..»
«Ma l'amore è amore»
«Non hai letto il libro, non puoi ancora sapere bene di cosa si tratti» dice lui mordendosi il labbro inferiore.
«Lo leggerò quanto prima, e poi ne parleremo!»
Prometto, ma non sempre manteniamo le nostre promesse.
Qualcuno me lo ha insegnato con i suoi libri.
«Una frase che mi ha convinto a leggere questo libro e mi è rimasta impressa è:
Non ho il coraggio di fargli notare che guarda il mondo dalla prospettiva sbagliata. Ci saranno sempre altre domande. Ogni risposta conduce ad altre domande. L’unico modo di sopravvivere è lasciarle perdere.
È un concetto così banale ma espresso così bene. Davvero probabilmente quando lo leggerai penserai che questa frase è quella meno degna di nota, ma..»
Lo abbraccio forte, e sorrido quando lui mi ricambia.
«Grazie mille» dico dandogli un bacio su una guancia.
Adam mi strappa il libro dalle mani, sfoglia delle pagine e poi mi sorride.
«Com'è l’attimo in cui ci s’innamora?come può una frazione di tempo così infinitesimale racchiudere una tale immensità? D‘un tratto capisco perché le persone credano dei déjà-vu e nelle vite passate: tutti gli anni che trascorriamo sulla terra non potrebbero mai contenere ciò che provo adesso. L’attimo in cui ci s’innamora sembra preceduto da secoli, generazioni: è come se ogni particella si riordinasse affinchè questa precisa, memorabile intersezioni si avveri. Nel cuore, nelle ossa, non importa quanto lo si ritenga sciocco, ecco schiudersi la sensazione che il passato non poteva che condurci qui; ogni freccia segreta puntava in questa direzione. L’universo e il tempo erano all’opera da decenni, e adesso non resta che prenderne atto. Adesso non resta che arrivare là dove di era sa sempre destinati ad arrivare»
Io mi mordo un labbro e sorrido, so già che questo libro sarà meraviglioso, mi cambierà come ogni altro libro simile e mi farà ricordare Adam per sempre.
«Draghetta, tranquilla, non ti sto dicendo che sono innamorato di te» dice sorridendo, forse ha frainteso l'espressione sul mio viso.
«E cosa, allora?»
«Che magari potremmo riuscirci entrambi»
«Sì, potremmo riuscirci» gli sorrido e prendo un respiro.


Potremmo riuscirci davvero, magari tutta questa storia aveva uno scopo: farmi arrivare ad Adam. Forse... lui potrebbe essere la mia destinazione.

 

Spazio autrice.
Salve gente, come promesso eccomi qui!
Sono stata molto molto contenta di leggere le vostre recensioni allo scorso capitolo, pensavo che nessuno lo avrebbe letto :')
Ehm ho tremendamente paura che mi odierete dopo questo capitolo, vi prego di non farlo LOL
Tutto si risolverà per il meglio e non sapete ancora se il meglio per Bren sia Adam o Dan, ma vi assicuro che davvero sarà il meglio!
Ehm cosa altro? Ah. 'Ogni giorno' ovviamente esiste davvero e davvero l'ho letto in pochissimo, praticamente un giorno e una notte. È qualcosa di fantastico, spero che lo leggiate perchè ognuno dovrebbe avere il privilegio di farlo almeno una volta!
Nada, grazie mille per aver letto e recensito.

Se vi va di farmi domande o parlarmi nel mio profilo ci sono i link per il mio Fb e il mio Twitter, non vi mangio :3
Se preferite potete anche mandarmi un messaggio privato qui, ci sono sempre e in quest'ultimo periodo ho davvero poche poche cose da fare.
Spero di leggere qualche recensione!
Ancora buone vacanze :3

StewyT~

(Oh! Una pazza amica conosicuta qualche giorno fa su twitter ha letto la storia e ha deciso di diventare una Dragoners, ovvero una fan delle mie storie. Ci siamo io e lei in questo fandom ed è figo sapere di non essere l'unica malata mentale! Giusto per farvi sapere che non sono l'unica pazza lol Se stai leggendo, ti ringrazio ancora tanto <3 )



Spoiler. (siccome mi ero dimenticata di postarlo ve ne metto due :3)
«Allora come è andata?» chiede subito Adam, senza neanche salutarmi.
«Bene. Sono passata»
«E lo dici così? Grande Draghetta, sapevo che non vederti per due settimane sarebbe fruttato!»
«Hey non dire cretinate, ci siamo visti io e te»
«Sì, ma sempre e solo in camera tua»
«Qualche altro ragazzo ne sarebbe stato felice»
«Qualche ragazzo che sarebbe riuscito anche a baciarti, oltre che ad ascoltare le tue paranoie?»
«Okay hai ragione tu» dico ridacchiando «potremmo rifarci..»
«Sì, quando ne avrai voglia. Tipo per stasera cosa hai da fare?»
«Dimentichi? Avevamo deciso che saresti uscito con me e Kat!»
«Oh giusto. Ma l'unico ragazzo..?»
«Potremmo far venire Jake se non ti dispiace»
«Mi sta benissimo, così per lo meno non dovrò sorbirmi da solo i vostri discorsi da donne»
«Gne gne! Finalmente stasera riuscirò ad iniziare il tuo libro!»
«Finalmente, non eri tu quella che li divorava?»
«Hey, amico, piantala di fare l'acido» dico in tono scherzoso.
«Sono convinto che sapresti come addolcirmi»
«Oh davvero? E come?»
«Come farò io con te»
«Stasera?»
«Anche prima, con una sorpresa..» sorpresa? Mi piacciono le sorprese.
************
Hey, Brenda...
Non ho mai scritto una lettera e non so perché lo stia facendo ora, ma beh c'è sempre una prima volta nella vita, no? Meglio capire e imparare a fare delle cose tardi che mai, non credi?


 

 

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Capitolo 20
*** Ventesimo capitolo. ***


Ventesimo capitolo.


Esco dall'aula dove ho appena tenuto l'esame, con un grosso sorriso sulle labbra. Molto rumore per nulla. L'esame è stato veloce e scorrevole, ad un certo punto, quando ho iniziato a parlare di Molto rumore per nulla mi sono addirittura ricordata di quando ne stavo parlando con Dan ed è diventato tutto più semplice, mi sono sciolta e sono stata più tranquilla.
È sempre stato così per me: le interrogazioni, i compiti in classe sono sempre stati deleteri per i miei nervi poco saldi, ma quando si trattava di fare un esame fuori da quelle quattro mura dell'aula mi trasformavo; diventavo più sicura di me e spigliata.
Ho bisogno di prendermi dieci minuti, prima di contattare Kat, mia madre, Adam, Jake e tutte le altre persone per avvertirle del mio successo; ho bisogno di respirare, cosa che non sto facendo da due settimane. È mai possibile che per ogni esame debba chiudermi in casa per una o più settimane? Sì.
Corro velocemente all'ascensore, aspetto che scenda a prendermi; ovviamente non poteva andare tutto dritto come speravo: dall'ascensore esce Daniel, che però non mi degna di uno sguardo, dal bacio sulla spiaggia ci siamo parlati davvero poco e giusto quando c'erano i nostri genitori avanti, quindi il resto della settimana è stato proprio come pensavo sarebbe stato: un disastro.
Dan esce, io entro; che strana la vita!
Premo velocemente il pulsante del piano, senza che nessuno possa entrare e mandare affanculo i miei piani, e sorrido quando le porte si chiudono lentamente per iniziare a scendere verso il mio rifugio.
È tutto buio, come ogni altra volta, e per poco non svengo quando aprendo la porta dello sgabuzzino mi cada una scopa addosso, ma è tutto okay, sono nel mio posto. Apro la porta e prendo un grosso respiro, finalmente sono nel piccolo giardinetto che riesce sempre a calmarmi.
Poso la borsa senza neanche guardare dove la metto, mi tolgo la sciarpa e mi siedo, poggiando la testa sulla borsa, è bello guardare il cielo da qui; ci sono tanti palazzi che sovrastano questo giardinetto, eppure è il posto più libero che io conosca.
Deve essere stressante per una persona non avere un proprio posto, un luogo in cui poter stare da solo con i propri pensieri e sfogarsi.
Ho giusto dieci minuti di pausa prima che il mio cellulare inizi a squillare.
Lo predo e rispondo svogliatamente «Ho superato l'esame» dico alzando gli occhi al cielo quando mia madre inizia a congratularsi. «Quando hai il prossimo esame?». Ho appena finito di studiare e già vuole farmi tornare sui libri? La uccido. «Mamma non ho intenzione di dirtelo, non voglio essere pressata, okay? Sì, no, grazie!»
«Bren va tutto bene?»
«Benissimo, sono solo leggermente stressata perché erano due settimane che non mi staccavo dai libri, ho solo bisogno di uscire e bere e farmi una sana dormita»
«Okay» dichiara lei, so quando è preoccupata o pensa di aver capito qualcosa dalle mie parole, e questo è uno di quei momenti.
«Bren va tutto bene tra te e Dan?»
Oh cazzo. Cosa le dico?
«In che senso?»
«Vi ho visti più freddi delle altre volte, tu lo tenevi alla larga e stavi sempre a cellulare con quell'Adam»
«Ma se ci ho parlato solo due volte»
«Più altre trenta con i messaggi. Guarda che so usare anche io il cellulare»
Da quando le mamme sono così evolute? Porco cazzo.
«Uhm mamma.. no»
«Cosa no?»
«No, non è successo niente»
«Bren perché non parli con me di quello che ti succede?»
Perché ogni volta che parlo con te mi sento sotto esame, in ansia e giudicata, mi dispiace ma non va bene.
«Perchè è tutto okay» rispondo semplicemente «Adesso scusa ma dovrei avvisare anche Dan dell'esame..»
«Non è lì con te?»
«Aveva lezione» rispondo velocemente «E non poteva mancare»
«Okay ci sentiamo più tardi. Sono orgogliosa di te, piccola»
«Grazie, mamma» attacco, e alzo gli occhi al cielo, questa volta per non piangere; solo una madre può conoscere una figlia così tanto bene da notare i cambiamenti nei gesti più semplici.
È il momento di avvisare Kat, Adam e Jake. Se mi lascio andare a queste smielate inizio a piangere e non voglio.
«La tua amica è sempre più vicina alla laurea»
«AAAAH! Quanti esami ti mancano adesso? Tremila? Congratulazioni, idiota!» dice ridendo, è da quando sono tornata da LA che la sento più allegra e felice, che sia successo qualcosa tra lei e Jake, dal momento che sono sempre abbastanza vicini e in sintonia? Nessuno mi dice mai niente, maledetti!
«Congratulazioni anche da Jake» dice lei, noto un leggero velo di imbarazzo nelle sue parole. «È lì con...te?»
«No sono io da lui con degli amici del corso di fotografia, a proposito anche le mie nuove compagne si congratulano, soprattutto Jessica, dice che vuole conoscerti».
Balle. Non c'è nessuna Jessica!
«Okay» quanto mi da fastidio il suo comportamento in questo momento.
«Allora che genere di domande ti ha fatto?»
«Normali»
«E quindi non è stato difficile l'esame?»
«Normale»
«Ti ha chiesto quel libro di Shakespeare che hai letto stanotte?»
«Sì»
«Oh avanti Bren che ti prende? Perché rispondi a monosillabi?».
Muori, anche tu.
«Niente, devo chiamare Adam, a dopo»
«La tua migliore amica è meno importante del tuo attuale ragazzo non ragazzo?»
Sì, da quando i segreti sono più importanti della tua migliore amica!
Resto in silenzio.
«Scherzavo, Bren». Ridacchio falsamente divertita «Okay, Kat, a dopo».
Vorrei davvero strozzarla con le mie mani, deve parlarmi!
Adam dice che non posso costringerla a fare niente, deve sentirselo lei, probabilmente il suo carattere non è come il mio, lei deve metabolizzare le cose prima di condividerle beh non è vero, lei non è mai stata così!
«Allora come è andata?» chiede subito Adam, senza neanche salutarmi.
«Bene. Sono passata»
«E lo dici così? Grande Draghetta, sapevo che non vederti per due settimane sarebbe fruttato!»
«Hey non dire cretinate, ci siamo visti io e te»
«Sì, ma sempre e solo in camera tua»
«Qualche altro ragazzo ne sarebbe stato felice»
«Qualche ragazzo che sarebbe riuscito anche a baciarti, oltre che ad ascoltare le tue paranoie?»
«Okay hai ragione tu» dico ridacchiando «potremmo rifarci..»
«Sì, quando ne avrai voglia. Tipo per stasera cosa hai da fare?»
«Dimentichi? Avevamo deciso che saresti uscito con me e Kat!»
«Oh giusto. Ma l'unico ragazzo..?»
«Potremmo far venire Jake se non ti dispiace»
«Mi sta benissimo, così per lo meno non dovrò sorbirmi da solo i vostri discorsi da donne»
«Gne gne! Finalmente stasera riuscirò ad iniziare il tuo libro!»
«Finalmente, non eri tu quella che li divorava?»
«Hey, amico, piantala di fare l'acido» dico in tono scherzoso.
«Sono convinto che sapresti come addolcirmi»
«Oh davvero? E come?»
«Come farò io con te»
«Stasera?»
«Anche prima, con una sorpresa..» sorpresa? Mi piacciono le sorprese.
«Okay adesso devo andare, piccola Draghetta, a tra poco»
«Tra poco...?»
«Ciao». Okay... c'è qualcosa che non va?
Mi alzo e prendo su il mio zaino, ma qualcosa cade, cosa?
Mi abbasso a prenderlo, è una bustina e non era nel mio zaino, dal momento che è chiuso; è una... lettera!
'Per Brenda'.
Okay, non può che essere per me!
La apro lentamente, e la guardo; la scrittura è incomprensibile, cioè è incomprensibile capire chi sia il mittente, dal momento che è in stampatello, ma essendo qui su può essere solo di due persone.


Hey, Brenda...
Non ho mai scritto una lettera e non so perché lo stia facendo ora, ma beh c'è sempre una prima volta nella vita, no? Meglio capire e imparare a fare delle cose tardi che mai, non credi?


È Daniel ad averla scritta? Dio, perché?


Scrivo in stampatello perché.. non voglio che tu capisca chi io sia, per lo meno non ora, voglio prima che tu conosca questa parte nascosta che non riesco a portare alla luce, poi ti svelerò il mio nome. Ti stai chiedendo se io sia qualcuno che tu conosci o meno beh ci conosciamo da un po', ma non so se tu mi conosca davvero, forse sì, forse no. Non basta parlare per conoscere delle persone, non credi?
Ho posato questa lettera qui perché sono convinto che solo io, te e poche altre persone conoscano questo posto, quindi.. beh il cerchio di persone si restringe, e capire chi sono forse ti sarà più semplice.
Se tu volessi rispondermi sai dove lasciare la lettera, no?
Comunque non sei obbligata.


Si restringe sì, il cerchio delle persone. Potrebbe essere Dan, o Adam. Chi dei due? Come lo capirò?


Perchè ti scrivo? Te lo ripeto, non lo so, forse per farmi conoscere davvero, forse per sfogarmi, forse perché ho bisogno di farlo con te perché voglio starti vicino, anche solo pensare di esserlo mi fa stare meglio.
Mi sono ritrovato qui, in questo giardinetto ad ascoltare una canzone dei tuoi amati Imagine Dragons, e ho immaginato che stessero parlando a me, è stato fantastico, quasi quanto sentire parlare te.


È Adam!


Sentivo Release, ovviamente la conosci, ma non sai quello che mi ha fatto pensare.
Twenty miles from anyone
Set my sights on the setting sun
Heaven talks but not to me
Cause heaven knows that nothing good comes free
Desolation tragedy
Is there nothing good in me
I’ve let me down down down down
Petty lies to everyone
In the hopes that I could be someone
Heaven talks but not to me.



Sono decisamente lontano dagli altri, anche se prendendo l'ascensore sarei di nuovo immerso tra tutti; guardo il sole che regna altro, e mi sembra che il paradiso sia qui, mi sembra di sentirlo parlare ma non lo fa con me perché come può il paradiso, il posto dei buoni, parlare con qualcuno che non ha molto di buono in sé? Mi sono lasciato cadere giù piano piano, iniziando a raccontare bugie a tutti; ai miei amici più cari, a me stesso, nella speranza che io potessi sentirmi qualcuno, ma sai cosa? Non mi sento nessuno. Raccontando tutte queste bugie mi sento ancora più vuoto; pensando di essere stato in gabbia mi rendo conto che la vera gabbia è adesso, la cosa peggiore del mondo è restare soli, e adesso lo sono davvero.
Ti chiederai, cosa mi è successo? Beh mi sono rovinato da solo, ecco tutto.
Non ho mai avuto molti amici, nonostante le apparenze non ho neanche mai avuto una vera famiglia che mi accettasse per ciò che ero, sai la mia storia e sai che non ho mai avuto davvero tante persone, ma in questo momento mi sento ancora più solo, possibile?


But I’ll take your word
Cause after all you’ve never lied
Oh not at all
But look at me
Oh what a mess
I get caught up in the things that matter the least
Oh let me have release.



Prenderò le tue parole come esempio perché tu non mi hai mentito mai, mai. Guarda me, invece, sono un disastro, una causa persa e so che ti sei sentita così tante volte anche tu, ma credimi, tu non lo sei mai stata e non lo sarai mai, sei la persona più forte che io conosca, non sarai mai una causa persa.
Vengo catturato dalle cose che non contano niente, lasciando indietro quelle che invece davvero contano per me; come farò a cavarmela? Io ho capito di aver bisogno di te, davvero. Aiutami a trovare un'uscita da tutto questo, aiutami ad avere una possibilità con te, solo una, ti prego.


Tuo X.


Alzo gli occhi dal foglio, sono completamente spossata e stranita.
Prima trovo una lettera per me, poi leggo quelle cose...
Devo assolutamente scoprire chi dei due sia stato, ma come faccio senza dirlo ad Adam o Dan?
Chi dei due può essere stato?
Adam: Imagine Dragons, solitudine, una possibilità, la sorpresa che voleva farmi (e se fosse questa?),
Dan: Menzogne, poche amicizie, una seconda possibilità, dannato.
Quattro ragioni a testa. Non mi aiuta così, però!
Prendo un respiro, ancora, e mando una foto a Kat. Non so con chi parlarne!
Poco dopo mi arriva una risposta 'Oh cazzo'.
Già, o cazzo.
* * * * * 


«Quindi non sei riuscita ad arrivare a niente?»
«Niente. Pensavo fosse Adam per quelle quattro ragioni, alla fine tre perché la sorpresa era venirmi a prendere a scuola e portarmi fuori a pranzo»
«Oh carino»
«Sì, sì carino, ma devo capire perché mi ha scritto. Penso che sia per la faccenda del 'ti farò innamorare'»
«Idiota a pensare che basti solo quello..»
«Kat!» la ammonisco dandole uno schiaffo sul braccio. «Aiutami!»
«Come, Bren? Devo chiedergli se è stato lui? Aprire l'argomento qui a tavola o cosa?»
«Cosa! Sai se Dan avesse in programma qualcosa..»
«No, non che io sappia. Potrei chiedere a Jake»
«Sì, potremmo» sbuffo, ma quando vedo venire i ragazzi verso il tavolo subito sorrido di nuovo.
«Hey» Adam si siede al mio fianco dandomi la mia meritata birra, poi mi da un bacio sulla guancia. «Come va?»
«Come due minuti fa» risponde acida Kat, al che io le do un calcio sotto al tavolino di vetro.
«Bren!» sbotta lei.
«Cosa?» dico io, fulminandola con lo sguardo.
«Ho visto» asserisce Adam «Ho visto il calcio e capisco che tu mi odi, ma non capisco perchè»
«Perchè non puoi pensare di conquistare la mia migliore amica con una stupida lettera» la uccido, all'istante.
«Cosa?»
«Niente, Adam, niente. Kat è un po' nervosetta perché è anche amica di Dan, come Jake e temono che arrivi lui da un momento all'altro»
«Ah se allora è così posso anche togliere il disturbo, puoi restare con i tuoi amici»
«magari» dice Kat, al che io le do un altro calcio, non me frega che Adam la veda «Se vai via vengo anche io» dico convinta; Kat mi lancia uno sguardo di fuoco, anche se dovrebbe essere il contrario.
«Adam scusaci» si aggiunge Jake nella conversazione «Perdonaci, davvero. Siamo stati davvero scortesi e non mi piace, vogliamo che tu sia a tuo agio, che tu stia bene con noi perché chiunque stia con Brendina deve poter stare anche con noi»
«Non stiamo assieme» aggiunge lui, sulla difensiva «Ma apprezzo le tue scuse»
«Kat?» dico io lanciandole un altro sguardo di fuoco.
«Fa soffrire mia sorella e giuro che ti taglio le palle»
«Io non sono l'altro ragazzo, non la farei soffrire»
«Già, tutti a dire così»
«Kat non puoi essere prevenuta su tutti i ragazzi solo perché alcuni sono stronzi, ce ne sono di persone diverse» dice lui calmo, prende un sorso dal suo cocktail e poi le sorride «so che sei preoccupata per lei, ma giuro che non voglio farla soffrire, possiamo aiutarci a vicenda»
«Beh divertitevi!»
«Grazie» dice lui sorridendo, ancora. Invidio la sua calma, nonostante prima non sia riuscito a tenerla proprio bene.
«Non era una benedizione» aggiunge lei «Ma spero davvero che possiate aiutarvi a vicenda»
«Bene!» aggiunge Jake «andiamo a ballare un po'?».
La serata sembra scorrere più tranquillamente di prima, balliamo, ridiamo, Kat diventa più tollerante nei confronti di Adam e lui riesce a farsi conoscere, ma in tutto questo ho comunque un pallino in testa: Chi ha scritto quella lettera?
Torniamo al nostro posto e non appena vediamo il cocktail al posto di Kat scoppiamo tutti a ridere, tutti tranne lei. Cosa succede qui?
«Jake» borbotta lei arrossendo, ho visto poche volte Kat arrossire e la maggior parte delle volte è per la rabbia. Cosa ha combinato Jake?
«Hey io non ho preparato questo per nessuno..» dice lui ridendo «Ero a ballare con voi!» mi siedo al mio posto e bevo un altro sorso dalla mia birra, sporgendomi a prendere un bigliettino sotto il bicchierino di Kat.
'Oh, avanti, prima o poi tutti lo sapranno, quindi perché non dirlo ora? Divertiti, Kat!'.
«Cosa vuol dire?» chiedo alzando un sopracciglio.
Kat arrossisce di nuovo, Jake la spinge a sedere e ridendo le dice all'orecchio 'avanti, bevilo, fallo avanti a me'.
Kat abbassa lo sguardo sul blowjob e non si fa scrupoli; non mi risponde, tira le mani dietro la schiena e beve velocemente il suo cocktail, si lecca le labbra, poi con una mano spinge il bicchiere verso Jake gli lancia uno sguardo si sfida.
«Lo hai fatto arrivare tu?» chiedo alzando un sopracciglio.
Kat butta la testa tra le mani, Jake annuisce.
«Cosa devo sapere?»
«Niente» dice Kat flebilmente.
«Non è vero» sussurro io.
«No» dice Jake.
«Kat parla. Dimmi che non è come penso. Dimmi che non mi hai nascosto la vostra relazione..» la uccido se lo ha fatto!
Adam poggia una mano sul mio ginocchio, Jake capisce di aver fatto una cretinata, Kat alza il viso, mi guarda negli occhi, lo ha fatto, non mi ha detto niente.
«Andate affanculo entrambi!» lancio uno sguardo deluso sia a Kat che a Jake e mi alzo, correndo verso il bagno, Adam fa per seguirmi, ma sento Kat prendere il suo posto e corrermi dietro.
«Non osare parlarmi»
«Brenda, ascolta»
«Kat mi fai schifo. È una cosa orribile. Come... come puoi negarmi una cosa simile? Perché diamine non me lo hai detto? Okay che non volevi parlarmi di quello che provavi per lui, okay che non hai proferito parola su niente di quello che è successo tra voi, ma addirittura nascondermi la vostra relazione! Magari anche Dan sapeva tutto. Solo io ne sono stata cacciata fuori. Io.. davvero non so che dire. Se siamo a questo punto mi chiedo perché noi due siamo ancora amiche perché Kat questo non vuol dire essere amiche, non per me, almeno»
«Fammi spiegare!» dice lei, le lacrime agli occhi, il trucco sciolto.
«Parla, avanti!»
«Bren ho paura okay? Tutte le mie storie sono andate male, questa volta sarà diverso, con lui è diverso e non te l'ho detto semplicemente perché volevo esserne certa. Non volevo che tu fossi felice per noi per poi soffrire con me. Non volevo che tu iniziassi a vederci come una coppia, non più come due amici»
«Non ha senso niente di quello che dici. Se non ti fidi di me basta dirlo, se pensavi che mi sarei messa tra di voi perché non ho un ragazzo... Cristo, Kat!»
«NO che non lo pensavo, Brenda!»
«Cosa? Avevi paura i fare uscite a quattro con Jake Adam e me? Una cazzo di ragione, Kat!»
«Non lo so»
«Sempre questa è la vostra risposta, vero? Fanculo tutti! Io non ho bisogno di nessuno, neanche di te, Kat. Resta con Jake, restate voi due assieme, escludetemi pure, ma sappiate che quando voi avrete bisogno di me io non ci sarò» scuoto la testa e la spingo, per farmi spazio ed uscire dal bagno.
Non sono arrabbiata, sono solo delusa.
Adam è seduto al bancone, parla con Jake e non ci voleva, sta entrando anche Dan, da solo, punta dritto ad Adam, non ho il tempo di avvicinarmi al trio che Dan si lancia su Adam e gli butta un gancio destro dritto sul naso. Mi blocco dove sono: la giornata era andata così bene, perché è dovuta finire così?
In un secondo tutte le mie certezze, le mie felicità, le paure, le domande su quella lettera cadono; vedo due persone alle quali nonostante tutto tengo, anche se in modo diverso, prendersi a pugni.
Adam si alza e si scaglia contro Dan, buttando lui al tappeto.
Una cosa peggio che vedere due persone che si amano prendersi a pugni? Probabilmente niente.
Jake si fionda su Dan, lo spinge via, il ragazzo dietro il bancone invece attira Adam, Kat arriva alle mie spalle e mi abbraccia preoccupata, io non ricambio l'abbraccio perché corro velocemente verso Adam, magari non l'ha scritta lui quella lettera, ma è da lui che mi sento di andare.
«Adam calmati!» dico io stringendo il suo viso tra le mani.
«Calmati? Dovrei tenermi i suoi pugni?»
«Lo hai ridotto male»
«Gli ho dato la metà di quello che volevo» la mascella serrata, il sopracciglio spaccato, mi guarda dritto negli occhi. «Vai, corri da lui a dirgli quanto sia stato bello prendermi a pugni per te»
«Adam cosa dici?»
Tutti contro di me, stasera?
«Niente, niente. Devo andare»
«Adam!»
«Brenda questa situazione non mi piace, stasera non ce la faccio a sopportare altro!».
Ha ragione, è bastato tutto questo.
«Scusa» sussurra dandomi un bacio sulla fronte, mi sorride e va via con un «ci sentiamo dopo».
Sicuro che ci risentiremo dopo?
Mi scaglio contro Dan, questa volta a dargli un pugno sono io, dritto dritto sul naso.
«Cosa cazzo volevi dimostrare, Daniel? Cosa?»
«Si sta prendendo tutto quello che è mio» urla lui a sua volta.
«Daniel non sono un oggetto e non mi sta prendendo, sono io che mi sto avvicinando a lui. Dio! Ma non capisci che così peggiori solo tutto?»
«Cosa peggioro? Peggio di così non si può, Bren. Non ti innamorerai di lui! L'amore non può essere una cosa calcolata è irrazionale e tu con lui sei fin troppo razionale»
«Non te ne deve fregare un cazzo di quello che sono con lui, Dan. Mi ha già distrutta abbastanza, smettila. TU ti sei preso tutto quello che avevo, persino la mia migliore amica, adesso basta. Lasciami stare in pace!» gli urlo contro, gli do uno uno sguardo di ghiaccio, corro a prendere il mio cappotto ed esco fuori.
Tutta questa serata è stata un disastro e come reagisco io ai disastri?
Piango.
Faccio la forte fino a quando tutti mi vedono, crollo quando nessuno lo sa.
Piango per qualche minuto, poi quando sento la porta del locale aprirsi mi asciugo velocemente le lacrime; è Kat. Si siede al mio fianco e mi abbraccia, piange anche lei, non riesco a trattenermi e mi unisco; le nostre lacrime si confondono.
«Perdonami» dice stringendomi forte.
È mia sorella, le perdonerei tutto, ecco il mio errore più grande.
«Bren, ti prego. Sono stata una stronza, lo so. Tutta questa situazione! Con Adam sono stata pessima e... perdonami!»
La stringo, questo abbraccio vale più delle nostre parole.


Questa situazione è sempre più un casino.
Mi trovo da sola, senza Adam, senza Dan, senza Jake, senza Kat, con un mistero da risolvere da sola. Questa volta lo terrò per me, basta fare la bambina che racconta tutto alla mammina; Kat non è mia madre, io non sono una bambina e posso cavarmela da sola, scoprirò da sola chi ha scritto quella lettera; aspetterò altre lettere risponderò ad ognuna e capirò chi è.
La domanda è: se fosse Daniel?
Le ignorerei. Daniel non ne sta facendo una giusta per farmi capire che mi ama, non fa che mettermi in difficoltà e spingermi tra le braccia di Adam; Daniel è un idiota, eppure, Daniel lo amo comunque.
Se fosse di Adam?
Potrei avvicinarmi di più a lui, provare ancora di più per lui, perché qualcosa in me sta nascendo.
Non ti innamorerai di lui! L'amore non può essere una cosa calcolata è irrazionale e tu con lui sei fin troppo razionale.


Ma se non è amore cos'è quello che provo adesso per Adam? Lo capirò mai?
Due misteri da svelare, poca forza per farlo. Brenda, da sola, contro il mondo, ancora una volta.


Spazio autrice.
Heilà, come promesso sono riuscita a postare dop una settimana dall'altro capitolo. Sto tornando di nuovo ai ritmi usuali; ne sono felice :')
Come procede l'estate? Io mi sono iscritta a quattro test universitari, da qualche parte devo essere presa! Yuppi! LOL
Ehm passando al capitolo...
Non ricoro cosa pensassi quando l'ho scritto, ma posso dirvi che rileggendolo ho odiato leggermente Kat che in questo momento si è comportata a immagine e somiglianza di una delle mie più grandi amiche che in questo momento si sta comportando esattamente così; certo che viene da chiederti 'siamo davvero amiche' in momenti simili.
 Momento lettera: OOOOOOOH DI CHI È QUESTA BELLA LETTERINA? Voi di chi pensate che sia, e perchè? :o
Brenda, piccola, dolce e tenera Bren, si ritrova a combattere di nuovo sola, per la prima volta -forse- davvero tanto sola perchè dalla sua non ha neanche più Kat. Vi sembra che l'abbia perdonata, ma dalla fine del capitolo si capisce chiaramente che non l'ha proprio perdonata; poi Bren non è una che ci passa su queste cose, è abbastanza orgogliosa, lo sappiamo bene!
Allllora... vi lascio in pace lol
Buon weekend, ci risentiamo settimana prossima(?).
Oh, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e che mi facciate sapere di chi pensate che sia la lettera.

StewyT~

Spoiler. (Vi avviso già da ora: i prossimi due capitoli saranno composti interamente da lettere :3)


Ecco, hai letto qualche mia parola.
Ma adesso dimmi di te! Tu conosci la mia canzone preferita, al momento, ma io? Okay che non è la cosa più importante da conoscere, ma mi sembra di averlo già ribadito abbastanza sopra, no?
A venerdì, spero; passa una bella settimana!


Brendy-Draghetta.


Ps. Maledetto, lo hai fatto a posta, vero? Ti odio, anche se non so chi dei due tu sia.

 

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Capitolo 21
*** Ventunesimo capitolo. ***


Ventunesimo capitolo.
 

Hey, Brenda!
Sono ancora io..
Io chi? Oh beh non lo so neanche io. Conosco il mio nome, i miei gusti, il mio corpo, le persone che ho amato e odiato, le bugie che ho detto, i baci dati, le ragazze con cui sono stato, la materia che sto studiando, conosco persino la pagina che sto provando a leggere da due ore, ma non conosco me stesso; mi sono perso tra tutto quello che la gente dice e pensa di me e sono in un labirinto.
Tu non puoi proprio aiutarmi vero?
Oh già immagino la tua risposta 'solo un navigatore satellitare può farlo', classica Brendy in versione premestruale, classica Draghetta che si diverte a prendere in giro le persone.


È da un po' di giorni che non ci vediamo, a causa di tutto quello che è successo venerdì, lo ammetto; non ti ho chiamato, ovviamente, e tu non hai chiamato me, come sapevo che sarebbe stato. Però mi manchi. Mi manca guardare i tuoi capelli disordinati e quel brufoletto sul mento che sembra voler comparire ogni volta, per non parlare di quella maglia bordeaux che mettevi per fare palestra...
Spero vivamente che Kat l'abbia buttata, ti rendeva troppo sexy.
Okay, la smetto.
Perché ti scrivo oggi?
Beh anche questo non lo so, a dire il vero, ma so che adesso sto sorridendo come un cretino, proprio nello stesso modo in cui farei se adesso fossi di fronte a te; no probabilmente ti obbligherei a parlarmi di qualche libro che adori, perché anche se non passerei tutte le mie giornate a leggere mi interessa scoprire cosa tu leggi per capire cosa ti piace, il tuo umore, come stai.


Esattamente una settimana dopo, quindi, sono ancora qui a scriverti e a parlarti di una nuova canzone, Polaroid; onestamente penso che potrebbe piacerti in questo momento, non per qualcosa che ti riguarda in particolare, non so come ti senti, ma mi ricorda Lost Cause e per quanto ne sappia è ancora la tua preferita no?
Ho provato ad ascoltarla velocizzandola leggermente e ne sono rimasto estasiato, mi ha portato in un nuovo mondo parallelo e giuro che non avevo bevuto né fumato niente!
È una canzone così triste, ma il ritmo la rende così allegra e spensierata; come vorrei che fosse possibile essere così 'beati' mentre dentro si ha un mare in tempesta, tu ci riesci, come fai?


Di seguito ti riporto una parte che adoro da morire e mi ricorda noi...


All my life I've been living in the fast lane
can't slow down
I'm a rollin' freight train
one more time
gotta start all over
can't slow down
I'm a lone red rover



Ho vissuto tutta la mia vita senza fregarmene di niente, nessuno, se non le persone che mi facevano stare bene; non ho mai pensato davvero a stare bene, ma solo a sentirmi bene e non è la stessa cosa. Quando stai bene sei felice, quando ti senti bene sei appagato, e sì, intendo in quel senso appagato; una bionda, una bruna, una rossa, qualsiasi colore dei cappelli della persona che ti porti a letto non ti soddisferà fino a quando non sarà il colore della persona che ami. Tu non sei la prima, forse, ma i tuoi capelli sono quelli che vorrei vedere in questo momento; quelle striature più chiare, simili ai raggi del sole che illuminano il tuo viso, il sorriso sempre pronto, le guance che si alzano e ti rendono ancora più buffa!
Non riuscivo più a rallentare, correvo veloce come un camion di merci, non riuscivo a rallentare per niente, ma sai cosa? Prima o poi una ruota si bucherà, e resterai a corto, ecco cosa mi è successo; un deficiente che si fa bucare la ruota mentre è a 180km/h su una statale: il suicidio.
No, tranquilla, non sono morto, sono ancora in piedi, saldo a terra e pronto a combattere contro tutto e tutti per le cose di cui ho bisogno, per le persone che amo, per me stesso.
Ho già fatto scappare l'amore una volta, non lo farò ancora.


Ti ho fatto venire il diabete, vero?
Beh a te piace la Nutella, no? E quella è abbastanza dolce o sbaglio?


Ti saluto,
x


Ps. posso farti un'altra domanda? Perché non mi hai risposto alla prima lettera? Spero di leggere presto qualche tua parola e magari anche di vederti!

 




Hey X!
Mi dispiace non aver risposto alla prima lettera ma non mi sembrava il caso; non mi sono mai piaciuti i misteri, mi fottono sempre il cervello, e sapevo che rispondendo mi sarei cacciata in un enorme guaio, ma non ti nego che questa settimana ho sperato di trovare una tua nuova lettera, quindi ho deciso che ti avrei risposto, ed eccomi qui, stesa sul mio cappotto a scrivere quattro parole per te, chi sa cosa ne uscirà fuori. Mi conosci, e saprai sicuramente che quando attacco a parlare o scrivere è davvero difficile fermarmi, spero di riuscirci prima di annoiarti.
Non sai chi tu sia e mi dispiace, penso che tutti siamo nella tua situazione e se non lo sono tutti, lo sono io!
Ogni persona deve faticare per capire chi è, e spesso neanche ci riesce, quindi mi dispiace per te, caro X ma non è facile e no, non posso aiutarti e questa volta penso che neanche un navigatore possa farlo, a meno che quel navigatore non sia la tua coscienza!
(Non sono in sindrome premestruale e se quello che provavi a dire 'sei sempre acida' puoi immaginare facilmente la risposta, no?).
Fatto resta che io mi sento svantaggiata; non è possibile parlare e conoscere una persona della quale non sai neanche il nome; potresti essere chiunque, persino un maniaco e la cosa peggiore è che potresti arrivare a piacermi e allora come farei? Farsi piacere/innamorarsi di una persona di cui non si conosce il nome? Non mi sembra una buona idea, a dire il vero, quindi ti prego di decidere di dirmi quanto prima il tuo nome perché potrei non andare avanti così, come ho già detto ho sempre odiato i misteri e penso che i ragazzi misteriosi non abbiano niente di più sexy rispetto agli altri, quindi...


Posso immaginare chi potresti essere, due sono le persone che conoscono questo posto, due sono le persone che più mi stanno dando grattacapi in questo momento: Daniel ed Adam, e credimi X non mi sono mai sentita così tanto confusa, e questo caos cresce leggendo le tue righe!
Ad ogni modo se sei Adam.. mi dispiace non averti richiamato, pensavo che tu
fossi arrabbiato con me e personalmente quando sono incazzata con qualcuno provo a non parlarci per un paio di giorni, speravo che questo potesse migliorare la nostra situazione.
Se sei Daniel... spero che tu non sia Daniel e basta; sarebbe orribile leggere le parole di una persona che conosco così bene, che prova a mascherarsi per piacermi. Orribile.
Lost Cause è ancora la mia canzone preferita, ma anche Polaroid mi piace parecchio, inoltre mi ricorda un po' la mia attuale situazione 'Love is a polaroid, better in picture' e quanto è vero! L'ho capito anche io che l'amore è meglio guardarlo da lontano, su una fotografia o un quadro.
La tua vita.. beh tutti fanno degli errori e quanto ho capito sei riuscito ad aprire gli occhi, a rallentare un attimo prima di schiantarti; sei stato fortunato perché delle persone non ci riescono ed è proprio di questa fortuna che devi fare la tua vita: se riesci ad essere sempre forte e riesci a far andare la macchina normalmente tutto andrà bene, sarai felice.
Ti piace correre? Ci provi uno strano brivido? Non devi guidare allora, perché come hai detto, la corsa può portare alla morte.
Ti sei fatto scappare l'amore? Anche questo è un errore e anche questo capita; puoi riuscire a non farlo scappare nuovamente? Dai propri errori si impara, no? Possiamo farcela anche noi.


Diabete?
No, diciamo solo un po' di mal di stomaco, ma del resto ci sono cose peggiori del ricevere una lettera dolcissima che riesce a sollevarti nei momenti più bui, perché anche per me questo è un brutto momento.
Sono un po' come te, che tu sia D o A ti nascondi dietro una maschera, e anche io faccio così; ogni giorno mi sveglio e metto su il miglior sorriso che ho, anche se con la faccia che mi ritrovo potrei mettere su qualsiasi sorriso e sembrare comunque idiota. Ogni giorno provo a nascondere quello che sento al mio migliore amico, al ragazzo che amo, al ragazzo che sto provando ad amare, alla mia migliore amica che mi sembra sempre più lontana.
Lontana... lei lo è tanto, e io sono sola; è come se fosse improvvisamente venuto un blackout e il faro che illumina la mia strada si fosse spento: sono sola, nel buio (e io ho paura del buio) a cercare una strada che probabilmente non troverò mai.


Ecco, hai letto qualche mia parola.
Ma adesso dimmi di te! Tu conosci la mia canzone preferita, al momento, ma io? Okay che non è la cosa più importante da conoscere, ma mi sembra di averlo già ribadito abbastanza sopra, no?
A venerdì, spero; passa una bella settimana!


Brendy-Draghetta.


Ps. Maledetto, lo hai fatto a posta, vero? Ti odio, anche se non so chi dei due tu sia.

Chi dei due potrebbe essere?
Venerdì è successo tutto a causa di Dan, ma non è stata l'unica cosa a rovinare la nostra serata.
Non vedo né sento Dan da venerdì.
Non vedo né sento Adam da venerdì.
Il maledetto non fa che confondermi ricordandomi cose che avrei potuto dire sia ad uno che all'altro.
La canzone mi ricorda maledettamente Daniel; la sua vita all'aria, la velocità, il piacere, ma per quanto sappia del passato di Adam potrebbe facilmente essere anche lui.
E Brendy? E Draghetta?
Questo maledetto x mi fotterà il cervello.
Chi diamine è?
Sono arrivata a capire solo una cosa: ho aspettato questa lettera e non solo perché sono curiosa di scoprire chi sia l'autore; l'ho aspettata perché ero desiderosa di leggerla, di sentirmi messa al centro dell'attenzione, di essere apprezzata e di essere l'unica alla quale sono indirizzate; sono corsa velocemente qui, appena sono arrivata, per cercare questa lettera ed essere nuovamente il destinatario di una sdolcinata carezza d'amore.
Sembra quasi un romanzo rosa scadente.

 

Spazio autrice.
Saaaaaaalve gente! Come va la vita?
Eccovi un nuovo minicapitolo di lettere; okay  non so se è il massimo leggere solo lettere; è stato un esperimento e devo dire che a me è piaciuto, ma non so quanto potrebbe piacere a dei lettori! Giuro, comunque, che solo il prossimo capitolo sarà fatto di lettere, quindi ho quasi finito di torturarvi con le mie missive.
Del capitolo cosa ho da dire? Niente. Amo la lettera scritta da X e amo come io riesca a sentirmi sia X che Brendy ogni volta che rileggo entrambe le lettere!
Per quanto riguarda il nostro misterioso uomo, la maggior parte di voi crede che  sia Dan... siete ancora sicure dopo questo capitolo? Insomma... se Dan ha avuto un passato difficile, anche quello di Adam non è stato facile (anzi, è stato molto molto difficile); potreste dire 'Sì, ma Dan! Era lui quello che andava a letto con tutti i tipi di ragazze'. Zan Zan, Adam non ha mai detto di non essere un donniaiolo E anzi, nei primi capitoli ha ammesso di essere stato con molte tipette.
Allo stesso modo potremmo pensare che è Adam perchè cita gli Imagine Dragons, e perchè la chiama Draghetta, ma... anche a Daniel piacciono, e Daniel la prende in giro chiamandola in quel modo da quando ha sentito che lo faceva Adam!
Potrei continuare all'infinito, davvero. X potrebbe essere sia Dan che Adam; dipende da quello che si vuole vedere!
Voi cosa volete vedere? :3


Okay, la smetto prima che mi odiate lol Prima di andare via, però, vorrei fare un grossiiiiissimo in bocca al lupo a tutti quelli che come me iniziano con i test per l'Università questa settimana; auguro a tutti(e anche a me stessa) di avverare il proprio sogno! Forza e coraggio, gente!
StewyT~


Spoiler.


Se questo è l'unico modo per esprimerti davvero... mi accontento!
Mi piace la tua canzone preferita e mi piace il fatto che tu non l'abbia mai detto a nessuno, anche se avrei preferito saperlo prima, come hai detto, conoscere la canzone preferita di una persona può aiutarti a scoprirla meglio, e se adesso sapessi chi dei due sei potrei capirti ancora meglio.
Che tu sia D o A, so che la tua vita da bambino non è stata fantastica e so che hai bisogno di qualcuno che stia al tuo fianco, ma non so se posso essere la persona di cui hai bisogno.



 

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Capitolo 22
*** Ventiduesimo capitolo. ***


Ventiduesimo capitolo.
Brenda!
Sono così tanto felice che tu abbia risposto. Leggere le tue parole mi ha fatto stare meglio, anche se in alcuni punti mi ha fatto sentire un totale coglione che sta facendo di tutto per farsi conoscere senza farlo davvero.
Perdonami,per quello che ti ho fatto e sto facendo, ma davvero ho bisogno di dirti come sto e a quattro occhi non ci riuscirei, come non riuscirei a dirti che mi piaci da morire dal primo giorno che ti ho vista; ho provato a non innamorarmi, ad essere solo tuo amico, ma la linea tra amicizia e amore è quasi sottile quanto quella tra amore e odio, non credi?
No, forse ho detto una cazzata, fatto resta che non sono riuscito a stare entro quei confini che mi ero imposto e ho mandato tutto a puttane!
Non voglio annoiarti con un'ennesima lettera stralunga, quindi mi limito a rispondere alla tua domanda.
Sì, conoscere la canzone preferita di una persona non è la cosa più importante ma ti dice molto di lei, e io e te sappiamo quanto tu abbia bisogno di sapere di una persona; libri, cantanti, film, musica; devi sapere tutto per entrare in confidenza con quella persona, quindi farò una cosa che non ho mai fatto: ti svelerò la mia canzone preferita e credimi che se adesso ci vedessimo non lo farei. Considero questa cosa estremamente privata, per questo non ti ho mai risposto, ma come ti ho detto nella prima lettera voglio farmi conoscere davvero da te, e questa canzone potrebbe aiutarti.
È dei Muse, quindi probabilmente la conosci: Map of the Problematique; puoi capire molto ascoltandola, ovviamente, ma voglio spiegarti perché la amo tanto.
Sai perché la mia vita da bambino non è stata così semplice e sai che questo mi ha portato ad essere quello che sono, ma ho sempre pensato di non aver risolto un bel niente; adesso posso essere più sicuro di me, posso essere convinto che esista l'amore e che ogni cosa può essere curata, m a non sono convinto che tutto questo possa risolvere la mia situazione: la fiducia, l'amore, ogni cura possibile... non servono a niente se si è soli e indovina un po'? Io mi ci sono sempre sentito, fino a quando non ho incontrato te.
Mi sono sempre chiesto la mia solitudine quando sarebbe finita e non ho ancora una risposta a questa domanda.
Questa canzone è semplicemente piena di solitudine e allo stesso tempo speranza.
Non pensi che la speranza sia l'unica cosa che possa salvarci sempre e comunque? Se speri prima o poi qualcosa accade; ovviamente bisogna fare qualcosa, oltre a sperare. Desiderare ed agire, questo il mio motto, in questo periodo.
Ti lascio in pace, fammi tutte le domande 'stupide' che vuoi.

X


X!
Come ti va la vita?
Sono stressatissima: due settimane fa ho dato il primo esame su Shakespeare, adesso mi spetta il secondo e devo già iniziare a studiare; mi chiuderò in casa da sola, ancora.

Se questo è l'unico modo per esprimerti davvero... mi accontento!
Mi piace la tua canzone preferita e mi piace il fatto che tu non l'abbia mai detto a nessuno, anche se avrei preferito saperlo prima, come hai detto, conoscere la canzone preferita di una persona può aiutarti a scoprirla meglio, e se adesso sapessi chi dei due sei potrei capirti ancora meglio.
Che tu sia D o A, so che la tua vita da bambino non è stata fantastica e so che hai bisogno di qualcuno che stia al tuo fianco, ma non so se posso essere la persona di cui hai bisogno.

Ti lascio. A presto!
Brenda.
Ps. Domanda? Uhm...una cosa che ti piacerebbe tanto tanto sapere?

 
*****


Hey Bren!
Sono incredibilmente felice, mi metterei quasi a correre scalzo e nudo per il mondo!
Non ho fumato o altro, lo giuro! Ho appena passato un altro esame con un ottimo voto e sono davvero tanto felice; ancora non ci siamo visti ma spero di farlo presto.
Una cosa che mi piacerebbe tanto sapere? Come fare a conquistarti!
No, scherzo. Mi piacerebbe tantissimo riuscire a conoscere quello a cui mi porteranno le mie scelte future. Il futuro mi fa così tanto paura che pensare di dover prendere adesso delle scelte che ricadranno tra dieci, venti, trenta anni sulla mia vita mi terrorizza, quindi riuscire a mettermi avanti ad uno schermo, o aprire la pagina di un libro e leggerci tutte le opportunità e tutte le scelte che farò mi farebbe stare molto meglio.
Tu invece?

X


Hey X!
Mi fa piacere leggerti così tanto allegro, spero tanto che la vita possa riservarti sempre tutta questa felicità.

Io desidero da morire poter sapere il finale della mia storia!
Quando sto per iniziare un nuovo libro ho la maledetta abitudine di andare alla fine dell'ultima pagina e leggere l'ultima frase; questo piccolo gesto mi rende sempre felice e sono convinta che anche leggere il mio finale mi farebbe questo effetto; non dico che vorrei sapere proprio tutto quello che farò nella mia vita anche perchè poi so che mi farei condizionare nelle scelte.
Siamo diversi noi due, no?

Oggi vorrei parlarti brevemente di un libro meraviglioso che sto leggendo, Ogni giorno di Levithan, dovresti conoscerlo...
Eh bene sono arrivata al finale e ci sono rimasta abbastanza male, giuro; mi chiedo quanto una persona possa sacrificarsi per un'altra.
Tu lo avresti fatto? Io non so se mi sarei sacrificata per amore, forse non più.
La cosa più bella dell'intera storia però è il fatto che A possa cambiare corpo; cioè non bella nel senso di 'oh figo, lo farei volentieri anche io' ma bella nel senso di innovativo, strano, meraviglioso! (A proposito di strano innovativo e meraviglioso, ecco perché lui e Green sono riusciti a scrivere quella cosa fantastica. Sono praticamente due geni!)
Immagina se tu un giorno potessi risvegliarti nel corpo di un altro e avere accesso alla sua mente: come useresti il suo corpo? Per divertirti o con rigore, provando a non fargli combinare casini?
Io penso che proverei a trattarlo come vorrei che il mio fosse trattato, e cioè con rispetto, tutto qui.

Quindi la domanda è..cosa faresti se potessi trovarti nel corpo di un altro? Quale corpo sceglieresti?

Brenda.

 
**********


Che cosa farei se potessi trovarmi nel corpo di un altro? Diamine è una bella domanda, eh!
Uhm.. partiamo col dire che sceglierei il corpo di uno strafigo e straricco, quello che viene dopo puoi immaginarlo; penso che proverei a fare tutte le esperienze che non posso fare nel mio corpo in un giorno, quindi no, forse non sarei onesto come te e me ne fregherei dell'anima di quel corpo.
Per quanto riguarda l'amore.. penso che mi sacrificherei anche io per la persona amata, semplicemente perché non c'è niente di più bello che salvare qualcuno la cui vita vale più della tua, per te.

X


X!
Non posso crederci, davvero! Sto ancora morendo dal ridere per la figuraccia che abbiamo fatto stasera! Sei stato bellissimo quando hai iniziato ad arrossire e arrabbiarti come un pazzo, sembravi quasi me durante i miei cinque giorni!
Mi piaci. Mi piaci sempre di più e mi piace sempre di più il carattere che sto scoprendo.

Tu pensi che sia bello fare sacrifici per la persona amata?
Beh non lo so, onestamente mi sono scocciata di dover fare sacrifici per qualcuno, ho deciso da un bel po' di tempo che tutti I sacrifici futuri saranno solo ed esclusivamente per me stessa.
Sai cosa? Non so se sia vero, ma penso di aver capito chi tu sia e questa cosa mi fa davvero tanto piacere perchè ti stai impegnando per conquistarmi e mi è successa davvero poche volte questa cosa.

La domanda di questa lettera è per quanto ancora vuoi stare dietro ad un foglio di carta

 
*******


Fino a quando lo crederò necessario.


X?
Ho detto qualcosa di sbagliato nell' ultima lettera?
Perché nell'ultima hai scritto così poco, o meglio, praticamente niente?


Hai detto che volevi farti conoscere, parla!
Brenda.

*****


B!
Scusami davvero per l'ultima lettera, non so cosa mi fosse preso, forse avrei semplicemente potuto evitare di rispondere, penso che avrei fatto meglio.
Volevo farmi conoscere e lo sto facendo, non sono tutto fiori e rose come, sono come gli altri e spesso mi incazzo; quando lo faccio o litigo come un forsennato o sto zitto e aspetto di sbollire la rabbia come in questo momento, non chiedermi perchè ero nervoso, ti prego.
Oggi voglio parlarti del posto che vorrei visitare in questo momento.
Amesterdam!
Tutti la conoscono per I quartieri rossi, le donne mezze nude, I divertimenti; a dire il vero anche io la conosco per questo e vorrei andare lì per sentirmi libero per davvero, ma soprattutto per scoprire quello che la gente non sa, perchè dietro ognuno, dietro ogni cosa, si nasconde la verità e secondo me la verità, quella città, la possiede nei piccoli sobborghi, nelle case con I tetti rossi, nelle panchine inclinate.


Ognuno di noi è solo la maschera di quello che è davvero, come mi hai fatto notare anche tu una volta, e quello che le persone conoscono di Amsterdam non è altro che l'immagine fittizia di quello che davvero è, o per lo meno così immagino.
Tu cosa visiteresti con piacere?
X


Hey X!
A dire Il vero mi è dispiaciuto tanto leggere solo quelle quattro parole, dal momento che aspetto con ardore ogni tua lettera, ma se dici che dovevi sbollire la rabbia e così ci sei riuscito.. mi fa piacere!

Io ho sempre desiderato viaggiare tanto, ma essendo incredibilmente pigra ho deciso di fare come il personaggio di un libro che ho letto, e cioè, mi sono stesa sul letto, ho messo le cuffiette e mi sono fatta il mio giro del mondo immaginario.
L'unico posto che nel giro del mondo non ho visitato è stato Londra, semplicemente perchè adoro questa città, lo sento il mio posto di appartenenza, sono sempre più convinta di essere nata nel posto sbagliato e desidero alla follia poter mettere piede in quella meravigliosa città che penso potrei considerare come casa.

Cosa cambieresti della tua vita?
Brenda.
******
Bren!
Come va?
Cosa cambierei della mia vita?
Potrei dirti che cambierei con piacere il mio passato, la mia famgilia, I miei errori, ma non sarebbe da me. Preferisco tenermi tutto quello che ho fatto e imparare, piuttosto che cambiare qualcosa, quindi non cambierei niente.
Tu?
X!


Io cosa cambierei, X?
Non lo so a dire, il vero; forse tutto, forse niente, forse se potessi farei in modo di non avvicinarmi più a delle persone che mi hanno fatto del male, ma senza quelle persone la mia vita non sarebbe più la stessa, quindi penso che mi terrei Jim, Megan, Dan,e tutti gli altri che mi hanno fatta soffrire giusto perché senza di loro non sarei me stessa, senza di loro sarei una perdente.

Sai cosa? Ormai penso di aver capito chi sei, non dalle informazioni delle lettere – quelle mi portano molto fuori strada – ma da quello che sento quando le leggo! Mi sento più tranquilla e allegra, come quando sono con Adam, quindi non puoi che essere lui. Dimmelo, ti prego. Dimmi che sei Adam, dimmi che questo è l'inizio di un qualcosa e dimmi che potremmo innamorarci e curarci a vicenda, anche se come mi ha detto qualcuno 'l'amore è irrazionale, non si può decidere'. Beh è vero, non si può decidere chi amare, ma per qualche motivo tu devi essere capitato sulla mia strada con la tua maglia bianca resa trasparente dal sudore, quindi.. quale migliore motivo se non quello di aiutarmi?
A venerdì prossimo!

Brenda.


Spazio autrice.
Eeeeeehilà! Perdonatemi per non aver aggiornato prima ma non sono stata molto dell'umore, utlimamente, e più ho avuto molto da studiare per ilt est a medicina (a  porposito: salutate una personcina che ha fatto proprio ieri il test: suicidio D:).
So.... dalle recensioni che avete alsciato ho visto che siete state abbastanza turbate dalla scelta delle lettere  e soprattutto dal contenuto; spero che queste non vi facciano lo stesso effetto, nahc eperchè giuro, sono le ultime! LOL
Questo vuol dire che si scoprirà chi è X? Ah boh.
Fatemi sapere, e se vi va rispondete alle domande che X e Bren si fanno a vicenda, sono tanto curiosa di conoscervi *^*
(tutte le risposte di Bren sono quelle che darei io!).

A presto!
StewyT~

Spoiler.
“Niente è.. che..cosa cambieresti della tua vita, Adam?”.
Così potrei sapere se è davvero lui, e lui potrebbe capire che sono vicino allo scoprire tutto, no?
“Perchè mi fai questa domanda?” beve un sorso della sua cocacola e si ferma, guarda il sole, si siede sulla panchina che abbiamo di fronte e mi guarda.
“Non lo so” rispondo “mi piacerebbe saperlo”
“Niente” dice velocemente “nonostante i miei genitori, e Agnes e tutti i miei sbagli, perché ne ho fatti a centinaia, non cambierei niente. Tu?”.
La risposta è praticamente identica, ma se non fosse lui e questo fosse solo un caso? Il mio ultimo neurone sta per suicidarsi.

 

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Capitolo 23
*** Ventitreesimo capitoli. ***


Ventitreesimo capitolo.
Non so se sia lui quello che si nasconde dietro una X, ma lo spero profondamente, prima di tutto perché X mi piace da morire, seconda cosa perché sarebbe orribile e imbarazzante farsi piacere nuovamente la stessa persona – parlo di Dan -. Piuttosto che farmi piacere nuovamente lui sotto un altro nome, preferirei un aver mai letto quelle lettere.
Lancio un sorriso ad Adam e lui ricambia. 
“Cosa?” mi chiede dandomi un pizzicotto.
“Niente è.. che..cosa cambieresti della tua vita, Adam?”.
Così potrei sapere se è davvero lui, e lui potrebbe capire che sono vicino allo scoprire tutto, no?
“Perchè mi fai questa domanda?” beve un sorso della sua cocacola e si ferma, guarda il sole, si siede sulla panchina che abbiamo di fronte e mi guarda.
“Non lo so” rispondo “mi piacerebbe saperlo”
“Niente” dice velocemente “nonostante i miei genitori, e Agnes e tutti i miei sbagli, perché ne ho fatti a centinaia, non cambierei niente. Tu?”.
La risposta è praticamente identica, ma se non fosse lui e questo fosse solo un caso? Il mio ultimo neurone sta per suicidarsi.
“Uguale; potrei voler eliminare le persone che mi hanno fatto del male, tipo Dan, ma non lo farei perché dopo non sarei quello che sono” lui annuisce; si gira malinconico verso il sole, poi ritorna a guardarmi “Draghetta hai finito Ogni giorno?”
“Sì ne abbiamo già parlato”.
“Quando?”
Ops. Se X è lui, Adam sta facendo di tutto per sviarmi, ovviamente.
“No forse ne ho parlato con Kat” aggiungo. “Ad ogni modo è stato meraviglioso. Mi ha toccata tantissimo e penso che dovrebbe entrare nella lista dei libri che ognuno deve leggere almeno una volta nella propria vita.
Innamorarsi di qualcuno non significa capire meglio come si senta; significa solo conoscere le proprio sensazioni.
Quanto mi ha dato da pensare questa frase! Quanto mi ha dato da pensare tutto il libro. Capisci che.. diamine lui ha rinunciato a tutto io non ce l'avrei fatta, davvero! Tu?” domando, ma come risposta ottengo un bacio.
Adam mi avvicina a lui e poggia le labbra sulle mie, sorride, mi stringe forte, io resto immobile. Non riesco a sentire le sue sensazioni, non le conosco, e non conosco neanche le mie, ma le sue labbra sono così morbide e calde che potrei prenderci gusto a baciarlo.
Mi allontano leggermente, rossa in viso e lui si accorge della mia reazione, non è stato come il primo bacio.
“Scusa” sussurra lui imbarazzato quanto me.
“È okay” rispondo io sorridendogli “mi spieghi solo perché ti piace baciarmi unicamente quando inizio a sparlare?”
Adam mi guarda e ride, il suo sorriso è così caldo e luminoso; vorrei davvero che potessimo curarci a vicenda.
“Non lo so. Quando inizi a parlare così frettolosamente, con le mani per aria e gli occhi pieni di gioia mi piaci di più”
“Capisco” ridacchio, poi gli do un pugno “Hey mi stai dicendo che quando non parlo e mi esalto sono brutta?”
“No, solo che quando lo fai sei perfetta!” mi da un bacio sulla guancia e si alza, dandomi la mano.
“Adesso torniamo al discorso originario e vedi di non provare a scappare! Davvero hai la patente ma non guidi?”
“Non mentivo”
“E non hai vergogna?”
“Tu neanche puoi immaginare quanta!”
“Non c'è più tempo, Brenda! Hai venti anni e devi guidare!”
“Il tempo è diventato esso stesso la sveglia”
“Dio, Bren! Adesso parlerai sempre con le frasi del libro?”
“Buona parte del tempo” 
“Mi piace” ride e mi spinge verso la macchina “Ma a te non piacerà quello che sto per proporti”
“Cosa vuoi fare sesso nel portabagagli, Adammino pane e vino?” alzo un sopracciglio e lui ride 
“Ti piacerebbe ma no! È qualcosa di molto meglio: voglio che tu guidi”
“Cosa?” lo guardo, poi scoppio a ridere; è pazzo.
“Hai capito! Avanti non può succederci niente di male, al massimo andiamo a finire in un muro, capirai!”
“Sei matto. Io ci tengo alla mia vita”
“So che vuoi farlo, ti sta comparendo sulle labbra quel sorrisino che hai solo quando vuoi provare una nuova esperienza”
“E tu che ne sai?”
“Quando abbiamo visto La Madre avevi questo sorrisino perché non avevi mai visto un horror”
“Okay, okay! Quello però era un film, questo può essere un suicidio”
“Ma ho il freno a mano. Avanti, Draghetta!”
“Okay ma prima ho un ultimo desiderio”
“Cosa?”
“Dopo a casa mi preparerai il cornetto con la nutella più grande del mondo”
“Se ci arriveremo a casa” mi fa un occhiolino e va sedersi, guardandomi con attesa, io lo raggiungo e occupo il posto da guidatore. Questa macchina è enorme, come farò? Moriremo, me lo sento.
Sposto il sediolino più avanti, metto la cintura, aggiusto gli specchietti; le regole le ricordo ancora.
“Allora ne sei certo, Adam? Potremmo morire, davvero!”
“Mi fido di te” sorride allegro, si mette la cintura e guarda avanti; io spingo il piede sulla frizione e metto in moto, fuori uno. 
Uno dei miei problemi più grandi, probabilmente, è avere paura anche perché tutto sommato non guido così tanto da schifo, forse dovrei imparare a tenere maggiormente la destra, ma alla fine me la cavo.
Metto la seconda e accelero leggermente, sempre tenendomi sotto i 60, dritto per dieci metri, giro, dritto, e ancora. Pensavo che avrei fatto spegnere la macchina ogni due secondi ma non è ancora successo; sorrido soddisfatta, ma mi viene da piangere quando all'incrocio c'è una lunghissima fila di macchine: guidare nel traffico è la cosa più difficile di sempre.
Abbasso la frizione per non far spegnere la macchina, e mi giro verso il bruno che sorride “Non sei andata tanto male, siamo ancora vivi”
“Non è ancora detta l'ultima, ci manca ancora qualche metro a casa tua!” 
ride, rido anche io, in questo abitacolo sembra esserci così tanta felicità!
Il semaforo scatta, c'è il verde e le macchine iniziano a camminare, ma sono così impegnata a guardare il profilo di Adam che mi faccio scappare la frizione si spegne tutto. Porca merda!
Neanche un secondo e millemila clackson iniziano a suonare.
Calma e coraggio, Brenda!
Metto in moto, ecco, ce l'ho fatta! Vado avanti per qualche metro, metto la seconda, continuo, metto la terza, si spegne. Ops, forse era la quarta!
Altre macchine suonano, io non ce la faccio a sopportarle, abbasso il finestrino e uso uno dei gesti più semplici e ben riusciti della storia: il dito medio!
Adam scoppia a ridere, io arrossisco e mi arrabbio, metto nuovamente in moto e rigo dritto, da qui fino a casa del principe non ci sono più problemi; arriviamo sani vivi e vegeti (Adam si è pure divertito!).
Il bruno entra in casa, toglie il chiodo di pelle, si dirige in cucina e io lo seguo ridacchiando.
“Avanti non è andata così male”
“Mi sento solo da vomitare” dice lui alzando gli occhi al cielo, poi mi guarda e sorride “scherzo. Sei andata abbastanza bene.” mi fa un occhiolino, si allunga verso la dispensa, tira fuori il barattolo di Nutella e mi guarda pieno di aspettative, io ho già l'acquolina!
“Chi sa come descriverai quest'esperienza  venerdì” sorrido e mi punto sui gomiti per guardarlo in viso; lui non non si smuove minimamente, lecca il coltello, poi mi degna di uno sguardo “Venerdì?”
“Sì, venerdì” rispondo col sorriso di chi la sa lunga o meglio pensa di saperla lunga, dal momento che non potrebbe sbagliarsi di più.
Adam mi allunga il mio cornetto e gli sorrido, vado a sedermi sul divano e lo mangio piano, gustando ogni pezzettino e assaporando alla meglio la Nutella, poi lui deve fare il deficiente e deve 'rovinarmi' il cornetto.
Sorride, posa il suo cornetto e il mio sul tavolino e mi si avvicina.
“Sei sporca” sussurra contro le mie labbra, io avvicino le mani alle labbra per pulirmi ma lui mi blocca, e mi bacia, mi stende sul divano e si mette sopra di me: succede tutto in un secondo, molto molto velocemente e neanche riesco a capire cosa stia succedendo davvero, me ne rendo conto solo quando Adam butta via la sua maglia e prova a togliere la mia; guardo il suo fisico perfetto, il suo viso, i suoi occhi, non mi ci vorrebbe molto ad innamorarmi di lui ma il mio cuore è già occupato.
“Adam ti prego non ora!” sussurro facendo leva sul suo petto, lui si alza, passa una mano nei capelli e mi guarda interrogativo.
“Capirò venerdì il perché di questo rifiuto?”  arrossisco e scuoto la testa. “Non preoccuparti, non devi spiegarmi niente” si allunga per prendere e rimettersi la maglia, poi torna a guardarmi “non mettere il muso, non c'è bisogno di piangere. Io ti piaccio ma non provi niente per me, basta”
“Adam quelle lettere mi hanno fatto capire molto di te e mi hanno fatta avvicinare a te ma è ancora presto; ho bisogno di sentire un ragazzo, di innamorarmene prima di andarci a letto! Io non cerco un dispensatore di piacere”
“Brenda..” prova a fermarmi ma non ci riesce.
“Se magari tu mi dessi del tempo e la smettessi con quelle lettere, provando a parlarmi a quattro occhi forse sarebbe più semplice; come ti ho scritto in quella di venerdì scorso  mi piaci, inizio a pensare di poter sentire qualcosa per te, ma l'amore non nasce così, è irrazionale e noi siamo troppo razionali in questa relazione!”
“Brenda fermati! Quali lettere? Io non ho ricevuto nessuna lettera questo venerdì né nessun altro venerdì”
“Cosa?”.
Il mondo mi crolla addosso. Se quelle maledette lettere non le ha scritte Adam le ha scritte Dan, e questo vuol dire un'unica cosa: mi piace ancora e ancora di più e non va bene! Mi ero ripromessa di allontanarlo, di provare a non aver bisogno di lui; si dice che tentare non nuoce e ci ho provato, ma perché non ci sono riuscita? Se si desidera tanto una cosa non si dovrebbe riuscire ad ottenerla?
“Spiegami meglio”
“Ho trovato una lettera nel giardinetto del campus parecchi venerdì fa, il mittente scriveva che voleva provare a farsi conoscere davvero per avere un'opportunità con me; pensavo fossi tu, quindi ho iniziato a scrivere con lui e ho continuato a parlarci come se fossi tu, il mittente delle lettere ricevute e il destinatario di quelle scritte da me. Ma a quanto pare non ne sai niente” scuoto la testa e mi mordo il labbro inferiore.
“Non sono stato io; non lo avrei fatto, sai che non sarei riuscito a non dirti tutto dopo due giorni”
Annuisco, restiamo in silenzio entrambi per un tempo indefinito fino a quando non apriamo entrambi bocca, lui mi dice di continuare.
“Adam mi dispiace” sussurro, sono sull'orlo delle lacrime ma è arrivato il momento di prendere tutto in mano.
Adam mi piace e in universo senza Dan sono certa che potrebbe esserci qualcosa tra noi due, ma in questo universo è quasi impossibile.
Il mio corpo mi dice che potrei facilmente stare con Adam, accettare le sue carezze e i suoi baci, ma il mio cuore rifiuta tutto di buongrado, il mio cuore vuole solo Daniel; tra il corpo e il cuore deciderà il cervello che pensa sia cosa buona e giusta restare sola per un po'.
“Anche a me” dice lui.
“Io ci ho provato a fare quello che hai detto, giuro! Ho provato a non pensare a lui, a guardare solo te, a pensare a noi due, ma non ci riesco. Lo amo ancora troppo nonostante tutto per poter costruire qualcosa con qualcun altro”
“Lo capisco. Pensavo che potessimo curarci a vicenda ma a quanto pare all'amore non c'è cura”
“L'amore è strano” sussurro “può nascere in un secondo e ovunque, o non riuscire a sbocciare neanche se qualcuno lo desidera; può bastare un solo sguardo per innamorarsi di una persona, e solo quello sguardo, quel secondo, ti lasciano senza fiato con una sola cosa in mente: il pensiero della persona che ha  creato questo filo invisibile con te. Non ha senso, ti scalda il cuore ma può farti anche sentire una merda. È grande, indefinito, cattivo. Io non lo voglio questo amore, Adam. Vorrei riuscire a disinnamorarmi velocemente ma non ci riesco. Ci ho provato e si dice che tentar non nuoce, ma io ho fatto del male a te; mi sono trasformata in una persona orribile e marcia. Per provare a dimenticare lui ho illuso te. Adam non ti chiedo di perdonarmi perché io non lo farei” calde lacrime ormai rigano le mie guance; mi sento in colpa perché ho aperto gli occhi e sto vendendo una cosa chiara a tutti già tempo prima, probabilmente anche Adam ne era già a conoscenza, solo io provavo a non fregarmene e ad andare avanti a tutti i costi.
“Brenda” sussurra lui avvicinandosi a me, mi abbraccia e io mi lascio andare in un pianto dirotto “Brenda va bene! Non hai fatto niente di diverso di quello che io ho fatto con te. Anche io ho provato a dimenticare Agnes con te, anche io non ci sono riuscito. Volevamo curarci a vicenda invece ci siamo solo mentiti, ma va bene! Giuro che è stata una cosa bellissima conoscerti e diventare tuo amico. Purtroppo l'amore non può essere gestito, i sentimenti sono qualcosa di così illimitato e impreciso che non è stato ancora studiato come comandarli quindi non fartene un problema. Ti prego smettila”. Annuisco, prendo un respiro e mi asciugo le lacrime.
“Non mi odi?”
“Tu mi odi?” chiede lui sorridendomi dolcemente “Perchè quello che hai fatto con me è esattamente quello che io ho fatto con te” annuisco e mi mordo il labbro inferiore.
“Quindi...?”
“Quindi niente, visto che tentare è inutile la smettiamo di prenderci in giro a vicenda e tutto finisce qui”
“Restiamo amici?” chiedo speranzosa, mi farebbe piacere avere una persona come lui vicino.
“Brenda non pensi sarebbe abbastanza imbarazzante essere mia amica? Pensi che Daniel non direbbe niente se ci vedesse parlare? Anche Agnes ci resterebbe male”
“Hai intenzione di tornare con Agnes?”
“Se non l'ho dimenticata fino ad ora è inutile continuare a provare” dice lui. “Tu non pensi di voler perdonare  Dan?”
“Penso di averlo già fatto ma non so se riuscirò a tornare con lui” sospiro e mi alzo, devo andare via.
“Adam come dobbiamo comportarci? Se ci vediamo per la strada non possiamo neanche salutarci?”
“Faremo quello che ci verrà di fare, Brenda” mi sorride dolcemente e mi si avvicina per abbracciarmi; lo lascio fare, sospiro contro di lui.
“Mi mancherai” gli dico, lui ricambia il sorriso.
“Resterai sempre e comunque un bel ricordo” dice,  gli sorrido, prendo un respiro e vado via, lasciando chiudere l'ennesima porta dietro le mie spalle.
 
 
********
 
“Bren! Come è andata” Kat è a gambe incrociate sul divano, stava studiando delle foto ma non appena mi vede posa il pc a terra e mi chiama sul divano al suo fianco, mi siedo e l'abbraccio.
“Una merda” sussurro, lei non mi interrompe, sa che continuerò da sola “diciamo che si è dimostrato ancora una volta un ragazzo estremamente perfetto a differenza di qualcuno, ma gli ho detto tutto; compreso il fatto delle lettere. Non è stato lui a scriverlo, Kat. Quello stronzo di Daniel, ancora lui! Se lo avessi avanti a me in questo momento, gli farei pentire di essere nato” Kat mi guarda dritto negli occhi e mi accarezza.
“Come è successo?”
“Ci siamo divertiti tantissimo, ci siamo persino baciati, o meglio lui lo ha fatto, io sono rimasta immobile, ho lanciato tutta la giornata piccoli indizi ma lui non gli coglieva, pensavo stesse facendo finta per sviarmi e non farmi capire che era stato a lui a scrivere le lettere e invece no. A casa sua sul divano..”
“Brenda stavate per fare l'amore?” chiede lei diretta.
Stavamo per farlo?
Certo, se fossi stata diversa, se non ci fosse stato lui, lo avremmo fatto.
“Avremmo potuto farlo” dico. Il viso di Kat passa dal rosa al bianco poi al rosso poi al verde, questa mi uccide!
Sento un rumore e arrossisco. Chi c'è in casa? Dio fa che non sia Dan, se è lui mi sparo in bocca!
“Che vuol dire?” chiede lei. “Avresti tradito Dan?”
“Non è stato tradimento” sussurro.
“Non è stato tradimento? Cristo. Allora ci sei andata a letto!”
Sto per pronunciare il mio 'no' quando fa il suo meraviglioso ingresso Jake, ci guarda sbalordito; 'era' lui il rumore di prima. Cazzo. Ha appena sentito qualcosa che non doveva. E se adesso pensasse che io sono stata a letto con Adam? La fine del mondo!
Prendo un respiro; non posso parlare adesso con lei e rischiare che Jake senta tutto.
“Okay questa è stata una giornata pesantissima” dichiaro alzandomi “Penso sia arrivato il momento di andare a riposarmi. Buonanotte” saluto entrambi con un falsissimo sorriso e salgo velocemente le scale.
 
Devo solo stare calma; tutto andrà bene.
Devo solo stare calma e non farmi domande per cercare risposte che non arriveranno mai. Tutto accadrà al tempo debito.
 
Ci saranno sempre altre domande. Ogni risposta conduce ad altre domande. L’unico modo di sopravvivere è lasciarle perdere.
 
-Ogni giorno, Levithan.
 


Spazio autrice.
EEEEEEEEEEEHILA! Come va gente?
Io ho grandi notize! Ho saputo i risultati di due test e in uno sono come riserva, in un altro sono stata presa (TREDICESIMA, gente! Sono stata fiera di me per due minuti lol) penso di essere entrata anche in un'altra università (ho fatto oggi il test e penso sia andato abbastanza bene); l'unico che proprio è venuto male è nmedicina, ma fa nada!
Voi, come va? Avete iniziato la scuola? L'università? I test? Ditemi tutto, su!
Ehm.. FINALMENTE è stato svelato X e come in molte speravano e in molte avevano già capitolo è lo stronzone Dan! Mannaggia lui,quante ne combina! Secondo voi... Brenda la prenderà bene o male? E Jake parlerà o terrà per se le (false) informazioni che ha?

Lo scoprirete presto; visto che siamo quasi al termine non so ogni quanto postare, quindi ho deciso che se arriveranno tante tante recensioni pubblicherò più velocemente; in caso contrario aspettatevi il capitolo per la fine della settimana prossima :3
A presto. E grazie mille sempre per aver letto <3

StewyT~


Diamine che odio. Devo avere una macchina mia!
Infilo una mano nella borsa e sorrido felice quando estraggo le mie cuffiette e posso nascondermi in un mondo parallelo per i prossimi quindici minuti, tant'è che davvero mi scordo di essere appoggiata alla porta del pullman quando arriviamo alla fermata sotto casa di Daniel, l'ultima prima della svolta, quindi mi tocca scendere qui.
Sbuffo e scendo svogliatamente: Dio fa che non sia nei paraggi.
Alzo nuovamente il cappuccio bagnato e inizio a camminare, fortunatamente la pioggia sembra essersi calmata un po', grazie chiunque tu sia lassù.
Cammino, sempre pregando, e sorrido quando oltrepasso il Falling Stars, pochi metri mi separano dal mio pigiama caldo e il mio letto!
Pochi metri occupati da Daniel! Porca merda!
 
 

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Capitolo 24
*** Ventiquattresimo Capitolo. ***


Ventiquattresimo capitolo.
È una giornata di pioggia; direi quasi che il cielo è in sintonia con il mio stato attuale. Non avrei fatto altro che poltrire nel letto oggi, ma mi sono dovuta alzare e sono dovuta andare sotto la pioggia, a piedi, al campus perché tra una settimana ho il maledetto secondo esame!
Sbuffo, rimetto il quaderno con la penna in cartella, metto il cappotto, prendo l'ombrello e mi avvio all'uscita.
Non sento Adam da ieri e mi manca già poter parlare con lui; era un ottimo amico.
Mi incammino lentamente, perché davvero non riesco ad essere più veloce, verso la fermata del pullman che porta verso casa di Jake. Ringrazio Dio che sia così vicina e non debba camminare per chilometri prima di raggiungerla.
Arrivo all'uscita, e mi sembra di essere arrivata alla porta del paradiso; sorrido felice, finalmente potrò togliere questi jeans scomodissimi e mettere una tuta!
Provo ad aprire l'ombrello (per me è sempre stata una cosa alquanto complicata) e nell'esatto momento in cui sto uscendo qualcuno mi da una spallata e corre dentro, inutile dire che il mio ombrello viene spintonato contro la porta, si va ad infilare in una fessura e sbam, si rompe, ovviamente altrettanto inutile è dire quanto sia furiosa e quanto stia soffrendo per reprimere la voglia di urlare; mi sporgo all'interno urlando un semplice 'vedo che ti hanno insegnato le buone maniere, bestia!', sbuffo, mi alzo il cappuccio e butto l'ombrello nella pattumiera. Spero solo che questo piccolo incidente non mi abbia fatto perdere il pullman! Cammino verso l'uscita, il cancello blu che tanto bramo vedere dalle dieci di questa mattina, ed inizio a bestemmiare in turco quando vedo il pullman giallo camminare a fatica verso la fermata: ora o mai più!
Inizio a correre come una forsennata scagliando persone a destra e sinistra per arrivare in fretta al pullman, non mi serve molto, devo solo riuscire a prendere quel diamine di pullman e tutto andrà bene; solo questo, non mi sembra di chiedere molto.
'Ti prego, Dio!' inizio a pregare mentalmente e quanto pare le mie preghiere servono a qualcosa: riesco ad arrivare al pullman un secondo prima che parta; le porte sono già chiuse ma inizio a battere pesantemente -minacciando mentalmente l'autista- fino a quando non apre le porte (e che culo, altre volte se ne sono infischiati e sono corsi via, senza degnarmi di uno sguardo!).
Ho sempre odiato i pullman: la puzza di sudato, i pochi posti sempre occupati, i vecchietti che sbraitano per prendersi i posti che tu tanto difficilmente conquisti, i maniaci che ti guardano e provano a toccarti in qualsiasi parte del corpo possibile, quelli che invece ti studiano solo per fottersi il tuo telefono o il tuo portafogli. Diamine che odio. Devo avere una macchina mia!
Infilo una mano nella borsa e sorrido felice quando estraggo le mie cuffiette e posso nascondermi in un mondo parallelo per i prossimi quindici minuti, tant'è che davvero mi scordo di essere appoggiata alla porta del pullman quando arriviamo alla fermata sotto casa di Daniel, l'ultima prima della svolta, quindi mi tocca scendere qui.
Sbuffo e scendo svogliatamente: Dio fa che non sia nei paraggi.
Alzo nuovamente il cappuccio bagnato e inizio a camminare, fortunatamente la pioggia sembra essersi calmata un po', grazie chiunque tu sia lassù.
Cammino, sempre pregando, e sorrido quando oltrepasso il Falling Stars, pochi metri mi separano dal mio pigiama caldo e il mio letto!
Pochi metri occupati da Daniel! Porca merda!
È poggiato alla sua moto rossa, il chiodo di pelle che lasciano vedere i bicipiti belli gonfi, la mascella serrata, gli occhi vuoti, arrabbiati e meravigliosamente blu.
Voglio morire all'istante.
Mi avvicino al cancello di casa avendo un'ultima speranza: non è qui per me!
E invece sì!
“Spiegami” apre la bocca non appena sono abbastanza vicina per sentire “spiegami come cazzo hai fatto a pensare che fosse quel deficiente a scrivere quelle lettere! Tutto, tutto urlava il mio nome, Brenda! Ma con chi sono stato questi due anni se non sai neanche riconoscermi? E okay che si capiva dalle risposte che pensavi fossi lui, ma sapere dieci minuti fa da Jake tutto...”
“Cazzo” sbotto quando lui si ferma per prendere aria. Jake ha travisato tutto e ovviamente non avvisare il suo amichetto sarebbe stato troppo! “io sono stata presa per il culo, ancora una volta, da te e tu ti lamenti? Ma sei proprio un figlio di puttana!” Daniel scuote la testa e mi punta il dito contro.
“Pensavo fossi meglio di così, Brenda.”
“E io pensavo che non ti saresti abbassato a fare anche una cosa così squallida. Ma cosa, pensavi fosse romantico?”
“Era l'unico modo per starti vicino”
“Quando io ti avevo palesemente chiesto di lasciarmi in pace, bello stronzo”
“Me lo dicono in molti” dice infastidito, per un secondo vedo un lampo di divertimento nei suoi occhi, ma subito dopo torna ad essere stronzo e gelido.
“Cosa volevi fare con quelle lettere? Spiegamelo, mannaggia al demonio!”
“Niente” sussurra quasi lui “Niente. Volevo semplicemente sentirti ancora mia”
“Ma non lo sono, Daniel. Non lo sono, e non stiamo a ripetere ancora una volta perchè”
“Non lo sei perché adesso sei di Adam, no?”
“Non sono di nessuno se non di me stessa.”
“Sei solo una stronza!”.
C.O.S.A?
Mi avvicino a lui solo per dargli una spinta, mi guarda con superiorità.
“Io una stronza? Su quale fottuta base ora sarei stronza? No perché mi bastava avere il nomignolo di cornuta, sai com'è non ne volevo un altro” sguardo di sfida pienamente accolto da Daniel.
“Chi sa se prima di te non ero io quello cornuto”
“Cosa cazzo stai dicendo?” un'altra spinta, un altro sguardo assassino.
“Come è possibile che hai conosciuto questo Adam e in pochi mesi ci sei subito finita a letto? O te ne sei innamorata istantaneamente o lo conoscevi già da tempo; dillo Brenda che quella del mio presunto tradimento è stata solo una scusa per andare a fare i porci comodi tuoi con quello”
“Tu stai fuso! Le seghe e la birra ti fanno male, amico!” scuoto la testa, mi servono due minuti per unire assieme tutte le cattiverie che mi ha sputato addosso.
“Prima cosa: il tuo tradimento non era per niente presunto; seconda cosa non mi è mai servita una scusa per fare qualcosa, io ho le palle a differenza tua; terza: non sono fatti che ti riguardano quelli di Adam. Io e Adam non ti riguardiamo”
“Tu e Adam? Pensavo ci sarebbe stato un 'noi' dopo l'entusiasmante notte d'amore, no? Sempre che sia stata entusiasmante” alzatina di spalle stronza sua, nervosismo mio. Portatemi una camomilla, vi prego.
Scuoto la testa e mi copro il viso con le mani.
“Sei ridicolo” sussurro; lo guardo e davvero mi chiedo come possa io essere innamorata di lui e come lui possa esserlo di me. Siamo due estranei in questo momento.
“Sei solo una stronza che mi ha illuso, mi ha fatto credere in tutto e poi me l'ha tolto”
Io non ci sono andata con Adam, io non ci sarei mai andata con lui o qualcun altro, ma non lo saprà ora.
“Credi a quello che vuoi, Daniel. Vuoi credere che io sia stata con Adam? Fallo. Mi dispiace solo di aver perso due preziosi anni dietro un coglione che non mi conosce per niente. Quella delusa tra noi due sono io;magari non saprò riconoscerti dietro una lettera, ma tu non sai conoscermi neanche guardandomi negli occhi. Sono felice che sia arrivata Alexia a sconvolgere tutto perché se no non so come avremmo fatto noi due”.
Un altro filo, l'ennesimo, si è rotto tra noi due.
Daniel mi guarda di nuovo, questa volta vedo i suoi occhi più distanti.
Immagino i miei, di occhi, e spero che non siano così tanto pieni di delusione, false speranze e odio come sono io dentro.
“Ancora con la scusa di Alexia? È tutta una stronzata, Brenda! Mi avresti lasciato comunque perché tra i due, quello stanco non ero io, ma tu! Sei stata tu a non riuscire più a stare al mio fianco. Non mi hai mai dato fiducia: hai sempre pensato che fossi un donnaiolo e che non sarei mai potuto cambiare, neanche per amore. Tu! Tu! Tu non mi hai mai dato quello che serviva. Fiducia, rispetto, passione, ecco su cosa dovrebbe basarsi una relazione. Dimmi che fine hanno fatto la fiducia e il rispetto!”
“Me lo chiedo anche io. Che fine ha fatto il rispetto tra noi due? È stato eliminato del tutto e sei stato tu a cancellarlo, Daniel! Perchè diamine dovevi mentirmi e dire che studiavi con un amico quando invece studiavi con quella, eh? Tu non hai avuto rispetto per me, tu mi hai fatto perdere la fiducia che avevo in te!”
“Ti basta così poco per perdere la fiducia in una persona che ami?”
“Sì, assolutamente sì”
“Sei strana, allora” mi urla contro “strana e idiota”
“Cornuta, ricorda anche quest'aggettivo, e da oggi aggiungici anche stronza!” gli do una spinta e mi allontano leggermente. Abbiamo smesso di urlare.
Io non parlo più, lui non parla più. I nostri sguardi sono concatenati ma ormai distanti; i suoi occhi sono bellissimi ma vuoti; vuoti come il mio cuore
Forse è davvero finito tutto tra noi due.
“Avevi ragione, Daniel l'amore è irrazionale ma io vorrei essere stata razionale dal primo momento con te, vorrei non essermi innamorata di te”.
Sento il mio cuore che si scricchiola, addio piccolo!
Ho detto troppo; non perdonerei nessuno se mi dicesse una cosa simile. Cattiva!
“Sarebbe stato meglio non esserci innamorati. Ho sempre avuto ragione su una cosa in vita mia: l'amore non esiste” dice lui.
Me lo sono meritata! A cattiveria risponde cattiveria.
Lo guardo, un ultimo addio con il cuore infranto e gli occhi pieni.
E con questa frase lo lascio; entro in casa, chiudo la porta, e solo quando sento la sua moto sgommare via mi permetto di cadere sul pavimento freddo e piangere. È l'unica cosa che mi riesce in questo momento. Ci siamo lasciati ufficialmente. Lui non mi cercherà più. L'ho perso. Ci siamo persi.

 

Spazio autrice.
Perdonatemi per aver tardato! Giuro che non succderà più. Okay, no, non posso giurare!
Okay perdonate gli scleri e le idiozie che sto per scrivere ma sto per morire di sonno!
Ehm... notizia notizia questo è il terzultimo capitolo prima dell'epilogo... E sono già convinta che il prossimo capitolo (vi avviso da ora, è cortissimo, praticamente mezza pagina) non vi  piacerà. Succederà una cosa MOLTO brutta. Quindi spero vi siate godute il litigio sopra :')
Okay so che mi odiate per tutti questi litigi ma io amo l'angst e in questa storia ce ne è stato parecchio *Q*
Giuro che nella prossima storia ce ne sarà di meno! Prossima storia? No, non vi svelo niente!
Allora... cosa ne pensate di quetso litigio, e di 'Ci siamo persi'? Si sono persi davvero o no? 
Io dico sempre che la speranza è l'ultima a morire, ma prima o poi muore anche lei.
Dan, forse non la pensa così. Voi la pensate come me e Bren o come lui? :3
La smetto, sembra di essere in commissariato con tutte queste domande. Perdonatemi.
Smammo, vado a letto che ne ho bisogno. Aiuto. Spero di leggere qualche vostra recensione. Oh. Visto che il prossimo capitolo è corto, probabilment elo posterò prima! *Q*

StewyT~

Spoiler.
Mi dispiace per voi, ma come vi ho già detto, essendo il capitolo cortissimo preferisco non scrivere niente.
Però vi dico che sarà l'ultimo capitolo tutto... DAN! Sì, è l'ultimo scritto dal punto di vista di Dan.
Cosa vi aspettate? :3

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Capitolo 25
*** Venticinquesimo Capitolo. ***


Venticinquesimo capitolo.
Pov Dan.

Cazzo.
Cazzo. L'ho persa davvero adesso.
Come mi è venuto in mente di dire che non avrei mai voluto innamorarmi di lei?
Lo avrei voluto e lo rifarei altre diecimila volte!
Sono un coglione per tutto quello che le ho detto, e lei è un'idiota perché non riesce ad andare oltre, perché non potrà mai più vedermi come prima, perché ha dovuto cercare qualcun altro che la facesse stare come facevo io, ma non ci riuscirà mai. Solo io la amo così tanto. Solo io potrò amarla sempre così tanto, però le auguro il meglio; spero che quell'Adam possa darle quello che io le ho fatto mancare.
Spero che possa imparare a conoscerla come ho fatto io.
Che non la faccia soffrire come ho fatto io.
Prendo un respiro, la guardo chiudersi la porta alle spalle; sicuramente sta piangendo. Vorrei tanto poter entrare in casa e stringerla a me. Lo desidero.
Mi asciugo un'unica lacrima caduta e mi infilo il casco, partendo subito a grandi velocità.
Mi sono sempre sentito come una macchina che sfrecciava e sferzava l'aria, voglio rifarlo, e solo la mia moto può farmi sentire di nuovo così, farmi dimenticare per un secondo – o per sempre – Brenda.
Corro, accelero sempre di più; attraverso la città con gli alberi che mi rincorrono, le case che diventano piccole macchie bianche e azzurre, il cielo e le nuvole diventano un'unica cosa e le grandi montagne diventano delle enormi chiazze scure sul manto azzurro, fino ad uscire completamente e trovarmi in autostrada; accelero, duecento l'ora, il mondo gira più lentamente di me.
Sorrido tra me e me, mi piace l'adrenalina che mi scorre in corpo.
Poi il sorriso si trasforma in una smorfia di paura: una macchina nell'altra corsia sbanda, creando problemi ad una macchina avanti a me, che va a tamponare quella a sua volta vanti a lei; la mia moto si schiaccia completamente nella Range Rover che ho avanti, si frantuma, io volo.
Mille pensieri mi frullano per la testa. Cosa sta succedendo? È tutto un sogno? Mi risveglierò nel mio letto urlando, e vedrò lei al mio fianco che mi sorride e poi mi abbraccia? Mi risveglierò nel mio letto, e vedrò il calendario indietro di due anni? Tornerò indietro nel tempo per imparare dai miei errori? Oppure sto morendo? Perderò lei, i miei sogni, i miei amici, la mia vita? Questa è la fine? È davvero così che deve finire la mia storia? Con un incidente, e senza nessun ultimo saluto speciale?
Non lo so. So solo che sto male. 
L'ultima cosa che vedo prima di cadere a terra è una nuvola che somiglia troppo a qualcuno, a lei.

Poi buio.



Spazio autrice.
Okay, forse non dovrei proprio scrivere..
So già che mi odiate e anche io lo sto facendo; rileggere queste quattro righe mi ha messo tantissima tristezza addosso. 
Ma cosa pensavo mentre scrivevo? Aiuto.
Vabbè, mi eclisso.
Vi lascio lo spoiler sotto perchè vorrei provare a non postare per un po'; penso che tornerò più o meno tra due settimane; all'inizio.
Non odiatemi, e fatemi sapere cosa ne pensate(?).

StewyT~


Spoiler.

Attacco il telefono senza rispondere o altro.
Questo è lo shock?
Mi gira la testa e mi sento persa.
È la paura o la sensazione di aver perso davvero la persona che si ama?
Fino a quando si è litigati si può sempre fare pace, ma quando si è morti?
Resto a guardare il vuoto per indefinito tempo, poi scoppio a piangere; non so affrontare in altro modo i miei problemi.
Vorrei poter sprofondare di nuovo nel mondo dei sogni, svegliarmi e sapere che non è successo tutto davvero, ma non sarebbe vero. Daniel è davvero in ospedale, io mi sento davvero la causa del suo incidente. Se non avessimo litigato cosa sarebbe successo? Probabilmente non starebbe soffrendo. Come sta? Può pensare? Il suo cervello è attivo o nella fase in cui si trova non può fare molto?
Ho bisogno di sentirlo al mio fianco, ma non sono pronta per andare in ospedale e vederlo ridotto uno straccio; soffrirei troppo di più.

 

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Capitolo 26
*** Ventiseiesimo Capitolo. ***


Ventiseiesimo capitolo.


Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
Apro gli occhi spaesata; mi sono addormentata tra le lacrime il mio plaid lilla, con un bicchiere di camomilla sul comodino e dei fazzoletti sotto al cuscino, non c'è un risveglio peggiore per una notte peggiore.
Cerco il cellulare tastando il pavimento, lo trovo e rispondo senza neanche vedere chi è.
«Pronto?» ho la voce impastata dal sonno, gli occhi spruzzati di sangue e pochissima forza, non riesco neanche a parlare senza biascicare!
«Brenda!»
«Kat cosa succede?» ha la voce rotta dal pianto; inizio a temere il peggio, ma tutto quello che riesco a pensare non è davvero più brutto di quello che è successo.
«Brenda, Daniel ha avuto un incidente. È incosciente da ieri»
«Cosa?» mi crolla il mondo addosso. Cosa diamine è successo?
«Era fuori città, correva e non è riuscito a fermarsi quando la macchina avanti ha fatto un incidete. Ha fatto un volo di quattro metri, atterrando sull'asfalto. Potrebbe rischiare. Dovresti venire qui, hanno detto che la tua presenza potrebbe aiutare» dice tutto velocemente, ma io sono rimasta ad 'è incosciente da ieri'.
Attacco il telefono senza rispondere o altro.
Questo è lo shock?
Mi gira la testa e mi sento persa.
È la paura o la sensazione di aver perso davvero la persona che si ama?
Fino a quando si è litigati si può sempre fare pace, ma quando si è morti?
Resto a guardare il vuoto per indefinito tempo, poi scoppio a piangere; non so affrontare in altro modo i miei problemi.
Vorrei poter sprofondare di nuovo nel mondo dei sogni, svegliarmi e sapere che non è successo tutto davvero, ma non sarebbe vero. Daniel è davvero in ospedale, io mi sento davvero la causa del suo incidente. Se non avessimo litigato cosa sarebbe successo? Probabilmente non starebbe soffrendo. Come sta? Può pensare? Il suo cervello è attivo o nella fase in cui si trova non può fare molto?
Ho bisogno di sentirlo al mio fianco, ma non sono pronta per andare in ospedale e vederlo ridotto uno straccio; soffrirei troppo di più.
Mi alzo velocemente dal letto, metto le prime cose che trovo sparse per la camera, prendo un grosso e profondo respiro e corro giù; corro verso casa di Daniel, l'unica cosa che può farmi sentire al suo fianco, ancora felice.


La casa è trascurata; ci sono scatoloni di pizza in tutta la cucina, bottiglie di birra vuota, ceneriere piene di mozziconi di sigarette; come ci siamo ridotti io e lui per delle stupide cretinate. Ci siamo distrutti e adesso lui è chiuso in una camera bianca, io tra quattro mura che mi stanno strette perché non è con me.
Mi chiudo la porta alle spalle, e mi avvicino ad un mobiletto: quello pieno di nostre foto. Pensavo che le avesse tolte tutte, invece sono ancora lì; un po' piene di polvere, ma sempre belle.
Ho le gambe molle e sono certa che potrei cadere da un momento all'altro; mi mantengo al mobile e prendo un respiro, prima di porre la mia attenzione su una delle ultime foto scattate: io e Daniel proprio sulla maledetta moto. Lo stringo così forte! Ricordo ancora quanto mi facessero male le dita, quanto lui ridesse perché io gli avevo giurato che non avevo paura e non mi sarei mai stretta a lui, cosa che due secondi dopo era successa.
Quanti ricordi portano le foto? Non c'è niente di più distruttivo delle foto. Immortalano dei precisi istanti, felici o tristi che essi siano, e ti rendono schiavo del passato, del ricordo, del pianto.
La accarezzo, sfiorando il suo viso bellissimo. Adesso com'è? Pieno di lividi?
Perché è dovuto succedere tutto questo?
Perché lui è dovuto arrivare a chiedere ad un'altra quello che avrei potuto dargli io, mandando il nostro rapporto a puttane? Perché non sono riuscita a perdonarlo prima e sto pensando solo adesso quanto mi manchi, e abbia bisogno di lui? Tutto quello che volevo, che voglio, è lui. Lui adesso non c'è. Lui forse non ci sarà mai più.
Mai.
Che brutta parola.
Il mio cellulare prende a squillare: è Kat, la evito. Non voglio rispondere per sentirmi dire cose brutte. Voglio ancora crogiolarmi nell'idea che Dan possa essere vivo; intubato e pieno di lividi, ma vivo. È l'unica cosa che voglio. Sono disposta a dimenticarlo, se è cosa buona e giusta, per saperlo vivo. Sono disposta a passare sopra a tutto e stare nuovamente con lui, per saperlo vivo, è tutto quello che desidero.
Spengo il cellulare, che continua a squillare, e mi avvicino al tavolo sul quale c'è qualcosa: un foglio di carta scritto ed una penna. È una delle nostre lettere?
Mi sale un groppo allo stomaco, è l'ultima cosa che ha scritto; avrebbe dovuto metterla domani mattina al suo posto, al nostro posto.
Mi siedo tremante alla sedia avanti alla lettera, la tocco, sento lo spessore delle parole; non le ho ancora lette ma già so che mi faranno male più di quanto potrebbe qualsiasi altra cosa.












Cara Brenda,
finalmente ho imparato a scrivere lettere, peccato che questa sia l'ultima che riceverai.
Sai chi sono, quindi probabilmente non vorrai leggerla, ma ti prego di proseguire perché è importante, davvero.
Mi sono reso conto di aver fatto solo un mare di stronzate in questo ultimo periodo, dalla prima bugia che ti ho detto alla prima lettera che ti ho scritto; non ho fatto che allontanarti, in questo modo, ne sono cosciente.
Nonostante questo continuo ad amarti da morire e sapere di averti fatta soffrire fa stare male anche me; sapere che ora stai provando a rifarti una vita con un altro mi fa ancora più male, perché io probabilmente non ci riuscirò mai.
Come potrò innamorarti di un'altra quando non dimenticherò mai la prima donna che ho amato? Tu mi hai fatto conoscere così tanto, Brendy. Mi hai reso quello che sono, e quel giorno.. quel giorno ero tornato lo stronzo bastardo che ero prima di conoscerti, ma mi è servito. È stata l'unica cosa che avrebbe potuto spingermi a capire di non essere mai cambiato davvero: sono sempre stato questo, il ragazzo profondamente innamorato dell'idea dell'amore, della speranza di potersi innamorare.
Perché ti sto scrivendo, questa volta?
Per dirti come mi sento, per dirti addio, per farti capire che anche se non ti dimenticherò mai voglio provare a lasciarti sola, a lasciarti libera, per darti quello che vuoi. Se questo è l'unico modo per renderti felice, lo farò.
Andrò via, anche se dopo niente sarà importante, neanche la mia stessa esistenza.
Proverò davvero a non pensarti e a far finta che tu non sia esistita per provare a non amarti; rischierò di cancellarmi, per cancellare te e comunque probabilmente non riuscirò a farlo, ma giuro che sparirò, ti libererò, sperando che tu possa tornare ad essere quella ragazza solare che eri prima di conoscermi.
Finirà. Tutto quello costruito tra noi finirà, ma resterà il ricordo e giuro che sarà l'unica cosa alla quale riuscirò ad attaccarmi per andare avanti.
Dimenticami. Vivi con un altro. Fatti una vita. Non cercarmi più. Odiami pure.
Ti chiedo solo di non dimenticare l'amore che c'è stato tra noi; ho sbagliato, ma l'amore che abbiamo condiviso è stata un'opera d'arte e non è giusto che venga distrutta. Ricorda: l'arte è eterna, migliore dell'uomo; così è stato il nostro amore.
Ti amerò per sempre, Brenda.
Addio.


Daniel.






Sto piangendo come una disperata.
È stata la cosa più bella che io abbia letto in vita mia.
Lo amo, lo amo da morire. Ho bisogno di lui. Non posso vivere bene senza i suoi occhi, le sue braccia, le sue parole. Fanculo a tutto, fanculo a me stessa, io ho bisogno di lui.
Giro il foglio dietro al quale ha scritto lui, e provo a lasciarci qualche parola, ma mi esce poco. Non riesco a pensare a niente che non sia lui.


Caro Daniel,
ti amo. Ti prego, torna da me.
Brenda.


E sto pregando ogni Dio su questa terra affinché Daniel possa stare meglio.
Cosa farei se lui morisse?
Non posso neanche accomunare questo verbo al suo nome.
Prendo le chiavi della sua macchina, mi asciugo gli occhi e corro alla guida: ho bisogno di andare da lui, di vederlo, di dirgli che lo amo e lo perdono, anche se adesso non sono mentalmente pronta a vederlo pieno di sangue devo farlo.
Non ho mai guidato da sola, ma in questo momento mi sembra la cosa più semplice del mondo; quello che succede quando arrivo all'ospedale invece, questa è la cosa più difficile.
Parcheggio, sì forse in questo posto c'entrano due macchine ma non mi interessa, devo fare in fretta.
Entro.
È tutto così bianco, sterile, freddo morto.
Ho sempre pensato al nero come il colore della morte, ma se invece fosse questo bianco attaccato alle pareti? Si addice perfettamente alla tristezza, alla solitudine, al dolore. Da oggi in poi odierò il bianco, ne sono certa.
Cerco la reception e mi perdo tra i corridoi, destino vuole che io arrivi nella piccola cappella; non sono certa di credere in Dio, ma ho sempre avuto grande fede in Gesù e nei santi, anche se non sono mai stata praticante: odio la chiesa come istituzione; mi sembra tutta una gran farsa quella di un uomo uguale agli altri che pretende di essere visto come il Salvatore quando si tratta di parlare dei peccati della gente. Non sono mai riuscita a confessarmi con un prete, eppure adesso aprirmi su questa panca di legno e parlare ad una croce mi fa sentire estremamente meglio.
«Fa che stia bene. Fa che possa riprendersi, ti prego. Non voglio altro; voglio lui, rivedere di nuovo i suoi occhioni blu, il suo sorriso, sentire di nuovo la sua voce».
Do sfogo a tutte le lacrime che ho in corpo, poi quando mi sento pronta mi alzo e cammino a testa alta verso camera sua.
Chiedo indicazioni ad un'infermiera che mi indica il terzo piano; prendo l'ascensore ed effettivamente è al terzo piano perché noto Jake e Kat seduti; non mi sembra abbiano la faccia di due disperati che stanno per perdere un amico, forse sta meglio.
Corro, bypassandoli prima che possano fermarmi, apro la porta della camera numero 25, dove mi ha detto l'infermiera, e mi mordo forte il labbro inferiore per non scoppiare in lacrime quando lo vedo.
È attaccato ad un grande monitor, ma non è quella la cosa peggiore: i capelli neri sono liberi di ricadere sul cuscino, ma sulla fronte ha una grossa cicatrice; ha un enorme ematoma sulla guancia sinistra, uno sul braccio che esce fuori dal lenzuolo bianco. Altro bianco. Tutto bianco. Mi fa venire l'angoscia.
Ha una gamba alzata da un grosso ferro, gli occhi chiusi; le lunghe e folte ciglia nere sfiorano le sue guance; chi sa se sta sognando.
Chiudo silenziosamente la porta alle mie spalle e mi avvicino a lui.
Sfioro le sue dita e non mi sembrano fredde come sarebbero quelle di un defunto: è vivo.
Stringo le sue dita tra le mie, e una lacrima inizia a scivolare giù dai miei occhi; stiamo messi bene!
«Daniel» sussurro «Chi sa dove sei in questo momento, a cosa stai pensando. So da un po' di ore che sei.. incosciente, ma sono riuscita a venire solo ora perché non avevo il coraggio di vedere come fossi combinato».
E a dire il vero mi aspettavo di peggio; è bellissimo anche così.
«Ma sei bellissimo anche così, accidenti a te.» sorrido. In questo momento mi risponderebbe qualcosa come 'Oh me lo dicono tutti'.
«Ho letto la tua ultima lettera e volevo dirti che non c'è bisogno che tu ti dimentichi di me, né che lo faccia io, perché ti perdono. Daniel ho capito cosa vuol dire perderti per davvero e sono disposta a mettere sotto i piedi, per una sola volta, il mio orgoglio perché tu vali più di tutto. Sono disposta a dimenticare le tue menzogne, quella ragazza sul tavolo, le litigate, le lettere, tutto. Dimenticherò tutto e sarà come se non fosse mai successo, se ti sveglierai. Devi solo fare questo; al resto ci penseremo assieme.» Gli sfioro una guancia e ingoio il grosso groppo che ho in gola.
«Io ti ho fatto conoscere te stesso, beh tu hai fatto molto di più per me. Mi hai fatta amare, Daniel. Mi hai fatta essere quello che avrei sempre desiderato; mi hai dato amore, fiducia, felicità, calore e io ho ancora bisogno di tutto questo; ho ancora bisogno di te. Ne avevo quella volta in cui stavi finendo sotto una macchina quando quel pomeriggio andammo a comprare Colpa delle stelle, ne ho adesso, ne avrò sempre. Ti amo, Dan. Ti amo da morire e mi manchi. Ho estremamente bisogno di abbracciarti e sentirmi dire che mi ami, perché solo questo mi aiuterebbe a stare nuovamente bene. Non voglio solo il ricordo di quello che siamo stati, voglio altre estati, altri Natali, altre Pasque, altri baci e altri pianti di gioia con te, quindi svegliati e dimmi che mi ami, prima che ti prenda a calci in culo» deglutisco, mi asciugo gli occhi e torno a concentrarmi su di lui, poi penso che l'unica cosa che io possa fare per fargli sentire tutto il mio amore sia baciarlo, perché magari neanche mi sente mentre gli parlo, quindi mi abbasso lentamente, molto lentamente verso di lui e poggio le labbra sulle sue. Sono ancora così morbide e calde, è possibile?
Sfioro piano le sue guance, sperando di non fargli male, mi allontano e sorrido come se potesse vedermi, poi sfioro di nuovo le sue labbra; resto così per qualche secondo, fino a quando non penso di essere morta anche io.
Le mani di Daniel stringono il mio viso, le sue labbra si inarcano sotto le mie, la sua lingua si insinua al fianco della mia, e i nostri occhi si incontrano di nuovo.
Sono io che sono morta o è lui che si è svegliato?
Non voglio allontanarmi, ho paura che sia tutto un film del mio cervello, in questo caso morirei davvero.
Resto lì, sulle sue labbra, anche se mi manca il respiro; non mi frega, ma quanto pare a Daniel frega, quindi fa pressione sul mio viso per farmi allontanare leggermente.
«Brenda» sussurra; mi do un pizzicotto e scoppio a piangere: è tutto vero.
«Brenda sei davvero qui?»
«Daniel sei davvero sveglio?»
«Puoi giurarci!» dice lui sorridendo malizioso. È sempre lui. «Sono completamente sveglio».
«Eri sveglio anche mentre...?»
«Sì, anche mentre parlavi e io davvero non so come dirti che mi dispiace, Brendy. Sono stato un coglione.» annuisco; in un'altra occasione lo avrei preso a schiaffi per non aver aperto subito gli occhi, ma in questa occasione riesco solo ad accarezzarlo.
«Loro lo sapevano?»
«Che sono sveglio? Sì.»
«Da quanto?»
«Sono sveglio da un paio di ore. È stato così brutto, Brendy. Mi sono visto scorrere avanti agli occhi tutta la mia vita, tutti i miei errori. Ho avuto paura che non ti avrei più rivista, che non avrei più potuto chiederti scusa. Mentre volavo verso il suolo ho visto una nuvola che somigliava al tuo volto e poi ho sorriso; morire con il tuo viso avanti agli occhi sarebbe stato un po' più confortante»
«Daniel ti prego non ripeterlo, mai più» mi fiondo al suo collo e lo abbraccio forte. «Piano» sussurra lui sorridendo «Sono abbastanza a pezzi, fa piano»
«Scusa» dico sorridendo, poi gli sfioro dolcemente il livido sulla guancia, prima di sorridere sadica a dargli un pizzicotto sopra; lui si morde forte un labbro e si lamenta.
«Perchè, Brendy!»
«Perchè così la prossima volta ci pensi due volte prima di farmi preoccupare, okay?» sorride e annuisce. «Non ti farò preoccupare mai più»
«Bene». Gli do un altro bacio, lui sorride e mi trattiene per un braccio in modo che i nostri visi siano vicini tanto da sfiorarsi.
«Ti amo più di prima, se possibile. Ti giuro che ti farò fidare nuovamente di me.»
«Lo so» sorrido.
«Brendy non pensavo quello che ti ho detto: l'amore esiste e sono felice di averlo scoperto con te»
«Anche io non lo pensavo; se potessi tornare indietro vorrei nuovamente innamorarmi»
«Sì?»
«Sì. E... Daniel non sono stata a letto con Adam»
«Lo so» sorride felice «me lo ha detto Kat appena mi sono svegliato e ho detto che ci eravamo lasciati definitivamente perché tu stavi con lui»
«Adam è un ragazzo speciale, ma non è te» lui mi accarezza.
«Ricordati queste parole quando litigheremo!» dice serio prima di scoppiare a ridere e trascinarmi con lui.
«Brendy perché tu e Kat siete fredde l'un l'altra?»
«Perchè lei non mi considera più come prima, non mi dice niente, mi tratta come una persona normale, non più come una sorella»
«Ha avuto non pochi problemi con sè stessa in questo periodo»
«Anche io non sono stata bene, eh»
«Perdonatevi a vicenda, vi prego. Adesso siamo noi quattro assieme, non potete stare così; abbiamo la fortuna di essere quattro persone che si amano a vicenda, chiarite» annuisco e gli sorrido.
«Come sei diventato saggio»
«Guardare la morte in faccia a volte può aiutare» dice ridacchiando. «chiamali dentro, ti prego»
«Okay» mi abbasso a dargli un altro bacio, poi apro la porta e li faccio entrare; Jake mi sorride, Kat prova a darmi spiegazioni «Ti ho chiamata per dirtelo, non hai risposto, ti ho mandato venti messaggi..»
«Va bene, Kat» la rassicuro, poi l'abbraccio stretta «Mi dispiace per esserti stata lontana in questo periodo»
«E a me per averti esclusa. Non succederà più»
«Non ti obbligo di certo a dirmi le tue cose, voglio solo che tu non mi allontani»
«Non lo rifarò» mi stringe forte «Adesso siamo noi quattro contro il mondo» mi stampa un bacio sulla guancia, e poi si avvicina a Jake.
Tutto si chiude come un cerchio perfetto: io e Daniel, Jake e Kat.
Che questo sia un nuovo inizio?


 

Spazio autrice.
OKAY STO PER PIANGERE.
Mi sono appena resa conto che questo è l'ultimo capitolo; dopo l'epologo (che non so quando posterò) avrò chiuso un'altra storia sulle 'avventure' di Brenda e già mi manca! Mi manca già scrivere delle sue idizioe e della sua fortuna. Ma non temete! So già che ci saranno altre OS su lei, Dan, Jake, Kat e Amy e David, che poveri piccoli, in questa storia li ho trascurati parecchio.
Detto questo.. il capitolo è postato! Dan è vivo lol Tipo so che mi volete uccidere per lo spavento ma,.. non mi sarei sentita di far finire la storia in nessun altro modo. Dan e Brenda sono nati per stare assieme e non li avrei mai divisi, dopo aver passato tanti pomeriggi in loro compagnia; mi sarei sentita incredibilmente in colpa. Sì, lo so,  così la storia è scontata, ma.. CHISSENEFREGA; io scrivo col cuore, per rendere felice me stessa prima che gli altri, e questo finale mi ha resa felice. Spero abbia fatto lo stesso con voi!
Ci sentiamo settimana prossima, o tra due settimane per l'epilogo e poi.. verso Natale, spero, per qualche nuovo episodio sulla nostra combriccola.
Vi ringrazio già ora (sono in modalità sentimento lol) per aver seguito anche questa storia fino ad oggi. Vi adoro <3

StewyT~

Spoiler per questo capitolo non ce ne sono. L'epilogo è davvero corto e se posto anche uno spoiler addio lol 
 

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Capitolo 27
*** Epilogo. ***


Epilogo.
Prima domanda: come è stato tornale alla vita normale?
Mai niente fu più semplice. È stato come se io e Daniel non ci fossimo separati neanche per un minuto, come se tutto quello successo fosse solo stato un incubo condiviso da entrambi.
Certo, tornare a fare proprio tutto come prima non è stato semplice; per un breve periodo Daniel è dovuto restare su una stupida sedia a rotelle perché aveva una gamba rotta e l'altra leggermente fuori uso, ma quello a parte ce la siamo cavata.
La prima volta che abbiamo provato a stare di nuovo assieme... ce la siamo cavata ugualmente in quell'occasione, anche se io ho dato non pochi problemi.
Desideravo restare tra le braccia di Dan, davvero, e desideravo tanto essere amata di nuovo da lui, ma c'era qualcosa che mi bloccava. Mi faceva sentire dolore allo stomaco e al petto, quel qualcosa era paura mista ad un goccio di risentimento, perché vederlo nudo, su di me, mi ricordava l'orribile vista di Daniel nudo su un'altra.
Mi sono alzata velocemente e sono corsa in bagno – la prima volta che ci abbiamo provato- a piangere, raggiunta subito dopo da lui, raggiante, con un sorriso dolce e tranquillo e le parole giuste da dire: 'Brenda possiamo aspettare. Se per te è troppo possiamo aspettare tutto il tempo che vuoi, mi basta poterti abbracciare'.
E abbiamo aspettato. Non un giorno o una settimana, ben tre settimane: Daniel mi ha dato tutto lo spazio di cui ho avuto bisogno e mi ha fatta sentire ancora una volta apprezzata, amata e felice.
Daniel è l'uomo che ogni donna dovrebbe avere, piccoli difetti compresi.
Ne auguro uno a tutte!
Seconda domanda: come procede lì?
A meraviglia.
Siamo a luglio, esattamente la seconda settimana di luglio e come da tradizione siamo alla casetta sul lago di Amy e David, che sono tornati da poco.
È strano come delle persone che conosci per caso in una calda e afosa estate possano cambiare totalmente la tua vita; a me è successo e non so spiegarlo!
Terza domanda: basta con queste domande! Ho sempre avuto poca pazienza, io.
Faccio un veloce codino e scendo velocemente le scale, dal momento che Kat mi chiama; resto piacevolmente colpita da quello che vedo, sembra un perfetto quadretto familiare: se potessi scatterei una foto in questo preciso istante e la conserverei per sempre.
Kat è seduta allo sgabello avanti al bancone della cucina e guarda attentamente Jake che cucina e ogni tanto si gira a farle un sorrisino o darle un bacio leggero sulle labbra; stanno assieme, ormai da quattro mesi, e sono felici. Stanno imparando a conoscersi e più si scoprono più si innamorano.
Ogni amore è diverso dall'altro; io e Dan ci siamo conosciuti parlando, loro si sono conosciuti facendo l'amore e probabilmente non c'è cosa più intimo. La prima volta che conosciamo qualcuno che ci piace i nostri occhi non fanno forse l'amore con quelli che si trovano avanti?
Sorrido e sposto leggermente lo sguardo, che si ritrova sul divano sul quale sono seduti David, Amy e il piccolo Andrew.
Hanno avuto un bambino delizioso che in questo preciso istante sorride felice sulle ginocchia della madre mentre il padre si abbassa a giocare per lui e poi si avvicina alle labbra della fidanzata per baciarla.
La loro storia potrebbe sembrare tutta rose e fiori ma non lo è stata; anche loro hanno avuto parecchie complicazioni, i loro problemini, le corse all'ospedale a causa della gravidanza sballata di Amy, ma adesso sono qui in tre felici e contenti. Nella vita non è importante quanti problemi si abbiano, ma come si riesce a superarli.
Mi giro attorno per cercare Daniel, e dopo poco lo vedo rientrare, darmi un bacio sulla guancia e avvicinarsi al divano per prendere tra le braccia Andrew che prima sembra piagnucolare, poi inizia a ridacchiare felice delle braccia che lo hanno strappato alla madre.
Dan è così dolce mentre tiene tra le braccia questo fagotto; guardandolo posso già immaginare come sarebbe da padre. Bello, sexy, servizievole, fantastico.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, lui restituisce Andrew alla madre e poi si stringe a me, sorridendomi.
Tutti abbiamo avuto il nostro dolce finale, e Adam(?), vi starete chiedendo.
Anche lui lo ha avuto: è riuscito a riprendersi Agens, proprio perché l'amore vero è più forte di ogni cosa.
Mi sento protetta tra le braccia di Dan, così quando lui si allontana leggermente per parlare a tutto il gruppo sono in disappunto, ma quello che dice mi mette allegria.
«Ragazzi, cosa ne dite di una canzone come ai vecchi tempi?» tutti battiamo le mani felici; non c'è niente che porti più buon umore del vedere gli Ipnotic Dragons tutti assieme.
«Cosa cantiamo?» chiede David.
«Up» rispondo Daniel e Jake; uniti come un tempo!
Ci sediamo tutte sul divano, noi ragazze, mentre i ragazzi si siedono sul tappeto a terra, le loro chitarre tra le braccia, gli occhi lucidi di felicità.
Gli amici fanno questo effetto: ti rendono ebbro di gioia.
















I drew a broken heart
Right on your window pane
Waited for your reply
Here in the pouring rain
Just breathe against the glass
Leave me some kind of sign
I know the hurt won't pass, yeah
Just tell me it's not the end of the line
I never meant to break your heart
Now I won't let this plane go down
I never meant to make you cry
I'll do what it takes to make this fly
Oh, you gotta hold on
Hold on to what you are feeling
That feeling is the best
The best thing, alright.



Mentre Dan canta mi guarda dritto negli occhi, come la prima volta che l'ho sentito cantare Demons nella grande radura, solo che questa volta so bene che la canzone è dedicata a me. Ogni frase, ogni parola, è carica di noi due e di quello che abbiamo passato.
Abbiamo avuto entrambi dei cuori doloranti, in questi mesi, abbiamo aspettato a vicenda che l'altro si facesse avanti, ma alla fine solo il pericolo ci ha portati a riconoscerci e perdonarci a vicenda; il dolore non è passato del tutto; ogni tanto mi ritrovo ancora a piangere mentre ci penso, ma puntualmente Daniel viene a stringermi tra le braccia perché lui non ha mai voluto farmi piangere, non ha mai voluto far cadere il nostro amore; abbiamo stretto i denti e siamo andati avanti, e così faremo sempre perché questo amore è la cosa migliore che ci sarebbe potuto capitare.
Guardo Jake e Kat e sorrido, accorgendomi che lo stesso vale per loro; hanno avuto le loro difficoltà, nessuno ha avuto subito il coraggio di dichiararsi, sono rimasti per tanto tempo soli con la speranza che l'altro facesse qualcosa; hanno fatto l'amore per tanto tempo pensando che per l'altro fosse solo sesso quando invece non lo è mai stato.
Sono felice; felice per me e Dan, Kat e Jake, Amy e David.
Siamo stati tutti molto fortunati perché non è facile trovare l'amore e quando succede bisogna tenerselo stretto a costo di mettere l'orgoglio da parte qualche volta. Esatto! Se si ama davvero una persona si deve provare a fare il primo passo, qualche volta; bisogna essere pronti a perdonare qualche errore, se no che amore è? Se vuoi veramente amare devi imparare a perdonare.
E no, con questo non intendo dire che bisogna sempre sottomettersi, sempre fare il primo passo, sempre accettare tutto.
Ci sono cose che possono essere accettate, altre che fanno troppo male; sto dicendo semplicemente che quando si può e si vuole, ma si ha paura o si è frenati da quel qualcosa di orribile che si chiama orgoglio, bisogna farlo; bisogna mettere tutto da parte e farsi avanti, quando ne vale la pena.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio?
No, non è vero. Se non si ha fiducia nell'umanità come si può andare avanti?
Fidarsi è bene, farlo ciecamente è ancora meglio.
Verrai delusa? E allora? Tutto è una continua delusione, ma tu per lo meno non sarai arida e vuota come qualcuno che non ha sperato, qualcuno che non ha dato fiducia.
Decidere se fidarsi o meno di una persona è come salire su una montagna o sulla cima di un albero altissimo: se si decide di salire ci vorrà molta fatica, molta determinazione e molto sudore, ma alla fine si godrà di uno spettacolo meraviglioso. Che può andare storto? Puoi cadere giù. E allora che fai? Ti chiudi in casa e non provi mai a scalare l'albero? Ti perdi le bellezze della vita perché hai paura di cadere? Ti perdi l'amore delle persone perché hai paura di fidarti? No! La vita ne è una sola, purtroppo il tempo non tornerà indietro, non esiste l'Eterno ritorno di Nietzesche; ognuno ha una sola vita a disposizione e non può sprecarla precludendosi l'amore perché non si fida o perché non riesce ad andare oltre e perdonare.
Tutto è basato sulla fiducia, al giorno d'oggi. Come si fa senza?
Non smettere di fidarti mai, non lasciare che nessuno ti tolga la speranza e la fiducia nell'umanità.
Perdona sempre, fino a quando potrai. Non porgere mai l'altra guancia perché non sei una santa, ma porgi l'altra mano quando puoi. Abbi il coraggio di farlo.


Coràggio.
S.m. [dal lat. *coratĭcum, der. Di «cuore»].
Forza d’animo nel sopportare con serenità dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio.


Fidùcia.
s. f. [dal lat. fiducia, der. Di fidĕre «fidare, confidare»]
Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità,e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità.


Perdonare.
v. tr. e intr. [lat. Mediev. perdonare*]
Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno.


Coraggio, fiducia, perdono. Tutto quello che rende un uomo un vero uomo e una donna una donna forte.


Amare vuol dire perdonare, essere amati vuol dire essere perdonati.


Perciò tu che stai leggendo, se mentre scorrevi le parole sopra hai pensato ad un ragazzo, una ragazza, un'amica, un amico, un parente, un fratello, che non hai ancora perdonato per mancanza di coraggio, forza, fiducia e per paura, sappi che la cosa giusta e seguire il tuo cuore, questa volta, e fare quello che decide per te; se ti porta da lui, lei, chiunque sia, apriti e perdonalo; se ti porta lontano ascoltalo ugualmente, e non farlo.
Io ho perdonato Daniel e Kat; Kat ha perdonato me; Adam ha perdonato Agnes e Agnes ha perdonato lui; altri sette miliardi di persone hanno perdonato qualcuno, tu perché hai paura di farlo?




Ama e vivi per sempre, ma soprattutto non avere paura di niente e sii sempre forte, coraggiosa, indipendente e credi in te stessa; non fermarti mai alle apparenze, impara ad essere superiore (e spesso anche salutare per prima una persona vuol dire esserlo!), perdona, perché occhio per occhio e il mondo diventa cieco(e tu non vuoi che lo sia!); abbi fiducia perché la fiducia è la sola cura conosciuta per la paura, ecco cosa ti consiglio.

 
Fine.


Angolo autrice (preparatevi ad una cosa lunghissima!).

Prima di iniziare con il mio discorso kilometrico e depresso, vi linko il gruppo che ho aperto per condividere con voi pensieri, riflessioni, e notizie per quanto riguarda Brenda le storie che scriverò e se voi vorrete anche notizie sulle vostre storie!
Sarei molto felice di conoscervi 'di persona' quindi mettete da parte la timidezza e iscrivetevi :3
https://www.facebook.com/groups/796625640460809/


DETTO QUESTO....
Stavo correggendo questo epilogo quando mi parte Demons degli ID COINCIDENZE? IO NON CREDO.
Quindi niente, sono finita in lacrime mentre provavo a correggere ----> troverete sicuramente degli errori nella parte finale dell'epilogo, ma la colpa è delle mie lacrime!
Sapete quanto io sia prolissa e sentimentalista, quindi state per sorbirbi una pastocchia di cose dolci, se siete allergiche allo zucchero vi consiglio di non andare oltre lol
Giro di parole a parte... io non ci credo! Non riesco a pensare di aver finito davvero un'altra storia su Brenda e Dan. E dire che un anno fa ero convinta che non avrei più parlato di loro, invece eccomi di nuovo qui a scrivere 'l'ultimo angolo autrice' con il naso gocciolante e gli occhi bagnati! Cristo, quanto vola il tempo!
L'anno scorso a quest'ora non ero neanche arrivata a pianificare questo 'sequel' con la mia migliore amica! (Tutta la storia è nata tra i banchi di scuola, dovete saperlo lol) Ed ora a stento ci vediamo una volta a settimana a causa dell'università! Davvero tutto questo 'tempo' mi mette l'angoscia!
Fatto resta che la mia vita è cambiata, come quella di Bren (tranne che per Dan! MAnnaia!) in questo anno, eppure io sono sempre la stessa, proprio come Bren, e sono davvero felice, perchè nonostante la mia scarsa autostima, e tutte le seghe mentali che mi faccio, mi amo, e vorrei che questo succedesse anche a tutte le altre ragazze come me; in fondo ho sempre provato a fare questo con Brenda! HO sempre sperato di poter far capire alle persone simili a me che siamo perfette comunque, qualsiasi siano i nostri difetti,e  che il cuore viene davvero prima di tutto!
Sì, lo so, magari nessun modello come Dan noterà mai una Brenda, ma ehi, una Brenda riuscirà comunque ad avere qualcuan che la amerà per quello che è, quindi non smettiamo mai di sperare e credere che siamo fantastiche così come siamo. *Datemi il mio Nobel, su!*.
Okay ho quasi finito lol
Vorrei solo ringraziare profondamente tutte le persone che mi sono state vicine: in primis la mia Kat: la migliore  amica che mi ha aiutata nella trama e consigliata 'nei periodi più bui' (Tipo, se ricordate Jake e il suo amichetto...Camaleonte.. è una sua idea, ecco!). Ti voglio bene - so che stai leggendo perchè ti ho pressata per farlo!- e spero che così come Brene Kat resteremo sempre assieme, qualsiasi cosa accada, qualsiasi distanza si metta tra noi! (OHHH CHE DICHIARAZIONE D'AMORE!). Poi beh dovrei proprio ringraziare voi(È il momento, mi sa!)! Le persone che hanno letto, aggiunto nei preferiti e nei seguiti o ovunque, che mi sono state vicine lasciando recensioni dolcissime e facendomi venire sempre più voglia di parlare di me. Perchè ala fine dei conti Bren lo sapete, sono io stessa, e questa storia non è stato altro che un diario segreto (mica tanto!) in cui esprimere i miei sentimenti e le mie incertezze (rendendo il tutto  MOLTO più figo e letterario!); quindi grazie, grazie davvero di tutto!
Spero di non avervi annoiate, che l'epilogo vi sia  piaicuto e spero di leggervi (nelle recensioni E SOPRATTUTTO anche nel gruppo!).
Vi voglio bene!
A presto.

StewyT~.

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