Fratelli? MA NON SCHERZIAMO!

di Gokychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciao ciao, Shorty! ***
Capitolo 2: *** No! Così proprio non va! ***



Capitolo 1
*** Ciao ciao, Shorty! ***


FRATELLI? MA NON SCHERZIAMO!

 

 

CAP 1

 

CIAO CIAO SHORTI!

 

Era da una settimana che Ed aveva i nervi a fior di pelle.

Solo un mese prima, sua madre aveva detto a lui e ad Al che si frequentava, da un po’ di tempo, con un uomo.

Un certo EricBerrickDerrick o come minchia si chiamava.

Inutile dire, che lo shock aveva preso possesso delle loro menti per circa una decina di minuti buoni.

Il primo a riprendersi era stato Al. Appena si era ripreso dalla sorpresa, si era alzato dalla sedia dove era seduto, ed era corso ad abbracciare calorosamente la madre, congratulandosi con lei.

Da quando loro padre era morto, Trishia si era sempre dedicata completamente alla loro felicità, facendo sempre in modo che non mancasse mai nulla nelle loro vite.

Quindi Al era più che felice che la madre avesse deciso di aprire il suo cuore ad un’altra persona, dopo tanto tempo e di dedicarsi, finalmente, anche alla sua, di felicità.

Inutile dire, che Edward non prese la cosa altrettanto bene.

“E da quanto tempo…conosci… questo Berresh?” domandò tra i denti.

“Si chiama Derek, tesoro” Lo corresse cauta la madre “Lo frequento da tre mesi”

“E hai dovuto aspettare tre dannatissimi mesi prima di parlarcene?!” sbottò il biondo scoccandole uno sguardo rancoroso.

La donna abbassò lo sguardo, come una bambina che viene sgridata dai genitori.

“Ed!” lo riprese Al, scoccandogli uno sguardo di rimprovero.

Il maggiore lo guardò con aria tradita, per poi alzarsi e uscire dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle.

Il seguito era stato più che scontato: ramanzina da parte di Al, sguardi da cucciolo ferito da parte della madre per il resto della serata, e la sua più che prevedibile resa.

E va bene. Avrebbe accettato la cosa con questo Derrish.

Per ora.

 

*    *    *    *    *

 

“Sono un coglione” mugolò Edward mentre si sistemava i capelli biondi nella solita treccia.

Era giunto il momento fatidico!

Avrebbe dovuto conoscere Derd…Ber…DERRECK o qualunque fosse il suo nome.

Lui, e suo figlio.

Eh, si. Perché l’accalappiatore di madri ingenue e indifese aveva anche della prole.

Sicuramente infima come il padre. E con un nome altrettanto detestabile.

Perché aveva accettato? Perché?!

“Sono un coglione” si ripeté per l’ennesima volta.

Ed ora eccolo li, dopo l’annuncio detto allegramente dalla madre una settimana prima, che annunciava loro il fatidico incontro, davanti allo specchio a sistemarsi per l’allegra uscita, dandosi ogni tre secondi del pirla.

Quella si che sarebbe stata una bella giornata.

 

*   *   *   *   *

 

“Edward” disse la madre con tono amorevole, quando lo vide arrivare “Come sei carino” esalò guardandolo con occhi luccicosi.

Il biondo alzò gli occhi al cielo e non rispose. Sua madre era assurda; lo avrebbe visto carino anche vestito da drag queen, con tanto di frustino alla mano.

Non indossava nulla di speciale al momento; una semplice maglietta nera con sopra una felpa bianca, dei jeans chiari strappati al ginocchio e delle scarpe da ginnastica scure.

“Dov’è Al?” chiese stancamente.

Prima sarebbero andati e prima sarebbero tornati.

“Eccomi, fratellone” ansimò Alfonse scendendo le scale trafelato.

Lui si, che non vedeva l’ora di conoscere quel Durke.

 “Siamo pronti?” chiese la madre allegra “Allora andiamo”

Si diressero verso la porta d’ingresso, quando la madre si fermò, come folgorata da qualcosa.

“Prima di andare, devo dirvi una cosa” disse agitata “Ricordate quando vi ho detto che Derek aveva un figlio?”

Giusto! Il ‘tipo’ si chiamava Derek. Da ricordare quando entrerai a contatto con lui.

Dopo questo appunto mentale Ed annuì insieme al fratello.

“Non è una cosa molto rilevante da dire” fece Trisha un po’ esitante “Ma penso che sia giusto che lo sappiate. Così, a titolo informativo”

Altre novità in arrivo? Che aveva ora, la prole dell’accalappiamadri? Era dotato di due teste? Mangiava cadaveri?

“Derek e suo figlio non sono imparentati per via sanguigna. Derek lo ha adottato”

Ah. Tutto lì? Niente strani gusti alimentari? Meglio di nulla…

“Oh” fece Alfonse dispiaciuto.

“Già” Annuì la madre “Derek lo ha adottato quando era piccolo, da un orfanotrofio” lo sguardo della donna si fece sognante “Non ha un cuore d’oro il mio Derek”

“Oh, si” fece Ed con voce atona “Un vero tesoro

 

*    *    *    *    *    *    *

 

“E’ questo il posto?” chiese esitante Al guardandosi intorno.

Erano appena arrivati in un piccolo ma grazioso ristorante per famiglie, dove diverse coppiette o gruppi di amici pranzavano allegramente su dei tavolini messi all’aperto, approfittando della bella giornata estiva.

“Si” disse la donna guardandosi intorno “Derek dovrebbe essere qui intorno. Oh, eccolo!” esclamò illuminandosi “Derek! Derek!”

I due fratelli seguirono lo sguardo della madre e intravidero, seduto in uno dei tavolini esterni, un bell’uomo sui trent’anni che, al richiamo della donna alzò lo sguardo e, sorridendo amichevolmente, si alzò raggiungendoli.

“Siete arrivati alla fine” disse con voce calda, guardandoli contento.

“Scusa il ritardo” disse Trisha guardandolo raggiante “Abbiamo incontrato un po’ di traffico”

“Nessun problema” fece quello per poi chinarsi e baciare amorevolmente sulla labbra la donna, scatenando così un leggero rossore sulle guance di Al e un rumoroso digrignare di denti di Ed.

“E questi dono i tuoi figli, allora” fece rivolgendo l’attenzione ai due fratelli “Finalmente vi conosco” esclamò porgendo la mano ad Al.

“Piacere di conoscervi, signore” disse Al un po’ imbarazzato.

L’uomo rise divertito “Chiamami Derek”

Al sorrise di rimando. Evidentemente quell’uomo gli piaceva.

Lo sguardo del moro poi andò su Ed e porse anche a lui la mano sorridendo.

“’cere” mugugnò Ed per poi togliere subito la mano da quella di quel tale.

Vabbè. Comunque era molto meno peggio di quello che si era immaginato. Magari una chance gliela poteva anche concedere…

L’uomo però lo continuò a guardare, perplesso.

“Accidenti” disse scherzoso a Trisha “Quando mi hai parlato dei tuoi figli devo aver capito male l’età del più piccolo. Avevo capito che il più grande aveva diciotto anni e il più piccolo solo uno in meno di lui” poi si rivolse ad Ed, non notando gli sguardi terrorizzati della donna e di Al “Tu quanti anni hai, ometto? A che anno sei delle elementari?” chiese con un sorriso smagliante.

Quei denti stavano per saltare uno per uno.

“Ciao BERRISH” disse Edward con un sorriso che avrebbe fatto impallidire Shining “Io sono Edward”

E da questo momento considerami il tuo peggior incubo.

“Ho diciotto anni e stò per iniziare il mio primo anno all’università” concluse facendo scivolare via come sapone liquido il sorriso dal volto dell’uomo.

Il silenzio regnò sovrano per dieci interminabili secondi.

“Oh” disse molto intelligentemente l’uomo.

“Perché non andiamo a sederci?” disse Trisha con un tono leggermente isterico, nonostante stesse sorridendo.

“Si” le venne subito in soccorso Al, lanciando occhiate allarmate al fratello che se ne stava ancora a fissare l’uomo con lo stesso sorriso inquietante e un sinistro luccichio negli occhi dorati “Lì c’è un tavolo libero, andiamo” disse prendendo il fratello sottobraccio il fratello e trascinandolo via.

Un omicidio in mezzo a tutti quei testimoni sarebbe stato rischioso.

“Non ucciderlo Edward” gli disse a mezza voce con tono supplichevole il fratello “Non lo ha detto con intenzioni malvagie”

Edward però non lo ascoltava, troppo preso dai suoi piani di morte e torture a discapito dell’uomo.

Una volta seduti, Trisha si guardò intorno interrogativa “Derek, dov’è tuo figlio?”

L’uomo alzò gli occhi al cielo “Stà arrivando. Anche lui ha trovato traffico, a quanto pare. Non è potuto venire con me, oggi, perché la sera prima è stato fuori con gli amici”

“Quanti anni ha vostro figlio, Derek?” domandò Al.

“Ne ha diciannove” disse l’uomo.

“Oh” fece Ed guardandolo fisso “Allora ha solo un anno in più rispetto a me”

“Si” fece l’uomo deglutendo.

“Che cosa adorabile” fece la donna guardando i figli “Vero?”

Ed non fece in tempo a dire quanto adorabile trovasse la cosa, che un rombo assordante di moto coprì le sue parole.

Un ragazzo aveva parcheggiato la propria moto nera fiammante davanti al locale ed era sceso con movimenti fluidi, togliendosi poi il casco, e lasciando libera una lunga chioma verde cupo, legata da una coda bassa.

“Oh, ecco mio figlio” fece Derek alzandosi da tavola e raggiungendo il ragazzo.

Lo condusse al tavolo dove la famiglia Elric era seduta e disse “Vi presento mio figlio”

La donna era visibilmente incantata dall’aspetto del giovane e si presentò allegramente, subito seguita da Al.

Ed dal canto suo, osservava il giovane con occhi leggermente sgranati.

Dire che quel ragazzo era bello sarebbe stato dire poco.

Aveva un fisico slanciato e longilineo, la pelle perfetta e chiarissima e quei capelli, anche se di un colore decisamente insolito, sembravano setosi e morbidi.

“Piacere” fece il nuovo venuto ad Ed porgendogli la mano “Il mio nome è Envy”

Il biondo si sentì quasi trafitto da quegli occhi viola che lo scrutavano con uno strano sguardo.

“Piacere” mormorò, sentendosi stranamente intontito “Il mio nome è Edward”

Bhè lui non sembrava malaccio. Magari non aveva nulla di che spartire con il padre…

“Ma davvero hai solo un anno meno di me?” gli chiese Envy guardandolo “Sembri molto più piccolo”

Buoni propositi azzerati.

“CHI SAREBBE IL NANO COSI’ MINUSCOLO DA RISCHIARE DI ESSERE SPIACCICATO DA UNA FORMICA?!”

Tutti gli occupanti del ristornate si voltarono nella loro direzione, perplessi.

Trisha e Al sospirano. Bhè dire che non si erano aspettati una reazione del genere sarebbe stata una bugia.

Dopo un primo momento di smarrimento, il ragazzo più grande scoppiò a ridere, scatenando delle furiose palpitazioni nella vena sulla fronte del biondo.

Bastardi! Lui e il padre! Li ucciderò! E questo imbecille di Envy può dire addio alla sua bella chioma! Appena si addormenterà andrò a casa sua la notte e lo raperò nel sonno! Sarà a costretto a portare una parrucca! MUAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!

“Mi dispiace, non volevo farti arrabbiare” disse quello, guardandolo sempre con quella strana luce negli occhi.

Troppo tardi, bello. È meglio se ti vai a prenotare una parrucca, altrimenti quando ti servirà ne sarai sprovvisto.

“Tzè!” si limitò a sbottare Ed, sedendosi nuovamente.

 

*    *    *    *

 

Alla fine del pranzo, le due famiglie si separarono, con grande soddisfazione e sollievo da parte di Ed.

Il biondo distolse lo sguardo quando la madre e l’essere si scambiarono il bacio dell’arrivederci.

Che schifo…

“Ci vediamo Envy” disse Alfonse con tono di voce neutro, seppur sorridendo.

Anche se Al non lo avrebbe mai detto, quel ragazzo aveva qualcosa che non gli piaceva. In più, aveva notato che, durante tutto il pranzo, aveva lanciato delle strane occhiate furtive al suo nii-san.

Ed era ancora di spalle, quando il ragazzo più grande gli venne alle spalle e si avvicinò al suo orecchio.

“Ciao, ciao Shorty” gli sussurrò per poi andarsene a passo svelto verso la sua moto.

Il biondo si voltò di scatto, furibondo.

Quel…quel…QUEL BASTARDO!!!

“Papà io devo vedere un amico. Torno un po’ tardi stasera” disse prima di mettersi il casco e sgommare via.

L’uomo si limitò ad alzare gli occhi al cielo e a mormorare con tono fintamente esasperato “I giovani!” facendo ridere Trisha.

 

*   *   *   *

 

Envy si fermò davanti ad una bella palazzina e suonò al citofono, tenendo il casco sotto braccio.

“Sono io” disse con voce suadente quando una voce femminile rispose.

Salì tranquillamente le scale del condominio e arrivò ad una porta lasciata appositamente aperta.

Ghignò mentre entrava e posava il casco sulla prima poltrona libera.

“Allora, finito di recitare la parte del bravo ragazzo per far contento il paparino?” disse una voce divertita.

Envy alzò lo sguardo, ghignando, e posandolo sulla figura formosa della ragazza davanti a lui.

“Si” disse per poi prenderla per la vita e baciandola passionalmente.

La ragazza in questione si chiamava Amy o qualcosa del genere. Non riteneva molto importante ricordare i nomi di quelle che si faceva occasionalmente. Questa al massimo gli sarebbe durata un altro paio di giorni e poi se ne sarebbe liberato.

“Allora?” ansimò quella mentre il ragazzo le mordeva il collo “Interessanti i nuovi fratellini?”

Envy si limitò a sorridere ferinamente per poi riprendere a baciarla. Quanto parlava quella tipa. Pensandoci bene, l’avrebbe scaricata domani. Due giorni erano troppi.

Tuttavia non potè fare a meno di pensare, mentre la ragazza gli sbottonava i pantaloni, che in effetti uno dei fratellini lo aveva decisamente colpito.

Avvertì un brivido di eccitazione attraversargli la spina dorsale, non per le attenzioni che la ragazza gli stava rivolgendo, ma al ricordo dell’incredibile impatto che quel paio di occhi dorati gli avevano causato la prima volta che avevano incrociato i suoi.

Un sensuale sorriso storto fece capolino sul suo viso.

Non era affatto male quell’Edward Elric.

 

 

 

 

 

 

 

 

Hahemm…papparapà! (volano coriandoli fatti grossolanamente da delle pagine di giornale) Ecco a voi la mia prima fanfiction del mondo di Full Metal Alchemist.

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!

In verità, avevo pronta questa storiella da un annetto buono, ma non mi sono mai sentita pronta per postarla.

D’altronde, Envy ed Ed hanno dei caratterini tutti loro e avevo paura di non renderli al meglio. Per ora il rating sarà arancione ma poi lo alzerò a rosso.

Spero che non sia riuscita troppo male e che mi recensirete in tanti!

(Goky vi guarda con occhioni sbrilluccicosi e lacrimosi, sfarfallando le ciglia in modalità Bambi)

Me la lasciate una recensioncina, si?

Un bacione,

Gokychan.

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Capitolo 2
*** No! Così proprio non va! ***


Cap 2

 

NO. COSI PROPRIO NON VA.

 

Erano passati due giorni dall’allegro pranzetto fatto con l’imbecille e la degna prole. Edward non riusciva ancora a capacitarsi di come sua madre si potesse essere invaghita di quel…quel… quel COSO!

Non era sicuramente bello. Al massimo decente. Aveva un sorriso che dava ai nervi e dei capelli che sicuramente erano fasulli. Nessuno a quell’età poteva avere una chioma del genere! Sicuramente aveva il riporto. Magari la fulva chioma era composta perlopiù dai peli del suo ombelico. Sicuramente era così! Quello schifoso… e poi! Come osava guardare SUA madre in quella maniera?! Porco indecente! E quei baci lussuriosi proprio di fronte a LORO! Quel demone ladro di madri…

“Nii-san?” 

Alphonse guardava preoccupato suo fratello, intento a tagliare la propria bistecca. Aveva uno strano luccichio negli occhi e una venetta gli ballava in maniera preoccupante sulla fronte. Inoltre sembrava sordo ai suoi richiami. E si, che lo stava chiamando da due minuti buoni. Tuttavia, Alphonse sapeva bene che quando suo fratello era in quelle condizioni era bene non stargli troppo vicino.

“Hemmm…nii-san?” balbettò un po’ spaventato guardando il tavolo traballare sotto la foga che il fratello stava mettendo per tagliare la carne. Carne peraltro già bella che affettata da un po’. Infatti suo fratello, che evidentemente non stava prestando troppa attenzione alle sue azioni, aveva continuato a tagliare, arrivando al piatto, che al momento, martoriato dalla lama del coltello, continuava a fare uno sgradevole suono stridente.

Suo fratello era in quelle condizioni da ben due giorni. Da quando erano tornati dal pranzo con Derek e suo figlio. E ogni volta che si nominava l’uomo le condizioni di suo fratello, anche se sembrava impossibile, peggioravano ancora di più, rendendolo ancora più psicopatico del solito.

“Nii-san!” esclamò alla fine, esasperato.

Pessima mossa.

Lo sguardo di Ed si alzò lentamente su di lui, e lo stridio del coltello sul piatto si fermò di botto.

“Si?”

“Ah…*glup*…t-ti volevo solo avvisare che la…hemm…tua bistecca è già…hehe…tagliata” balbettò istericamente Al guardando il fratello che lanciava uno sguardo privo di emozioni verso il contenuto del suo piatto, per poi alzarlo sul coltello, ben stretto nella sua mano sinistra, indugiandoci un po’ e poi fissarlo su di lui.

“Sono fottuto” pensò  Al.

Ma la porta del soggiorno si aprì all’improvviso, calamitando l’attenzione di Ed sul nuovo venuto.

“Dio! Grazie!” mormorò quasi piangendo Alphonse al soffitto per poi voltarsi verso la madre, appena entrata nella stanza con un’espressione a dir poco raggiante.

Oh-oh…stava per dire qualcosa su…

“Derek!” trillò la madre “Mi ha invitata ad uscire stasera!”

Cazzo!

Lo sguardo di Al saettò sul fratello maggiore che la stava fissando con lo stesso sguardo privo di emozioni che aveva riservato alla bistecca martoriata che giaceva ora in misere condizioni davanti a lui.

Pessimo segno.

“Quindi” disse con voce atona Ed “Esci con Bered…”

“Derek, tesoro” lo corresse distrattamente la madre mentre era intenta a togliere piegoline inesistenti dalla sua gonna nera.

“E dove vai con Jered?” chiese Ed con apparente noncuranza mentre infilzava con violenza inquietante, senza accorgersene, i resti della bistecca nel suo piatto.

“Prima al cinema e poi a cena” esclamò Trisha talmente su di giri da non far caso nemmeno alla storpiatura del nome dell’amato “Andiamo a vedere quel nuovo film! Quello dove quella donna…”

Alphonse spostava lo sguardo dal fratello alla madre, sempre più preoccupato dai pezzetti di carne che stavano cominciando a volare sul tavolo.

Quando Trisha finì di descrivere la trama del film li guardò raggiante.

“Come fa mamma a non accorgersi dello stato del fratellone?!” pensò esasperato Alphonse scrutando la bistecca ormai disseminata per tutto il soggiorno.

“Sembra…interessante” si forzò a sputare Ed.

Ma che cazzo gliene poteva fregare a lui del film che sua madre si sarebbe vista con quel Derdeck?! Mh?! Niente! che si strozzasse con un pop-corn candito, il bastardo! Muahahahahahahahahaha!

“Sono certo che vi divertirete” concluse con una smorfia grottesca, a pallida imitazione di un sorriso.

“Grazie tesoro!” tubò la donna per poi lanciargli un’occhiata di rimprovero “Non giocare con il cibo!” concluse, prima di uscire dalla stanza canticchiando.

Lo sguardo di Ed si riposò su Al.

“Aha…” ridacchiò nervosamente il più piccolo sorridendogli.

Niente avrebbe mai fatto rimpiangere abbastanza Alphonse l’arrivo di Derek.

“Sarai contento” sibilò Ed “oggi rivedrai il tuo caro Jekek…”

Niente. Di questo ne era più che sicuro.

 

 

  *   *    *

 

Verso le sei suonarono alla porta.

Trisha quasi volò verso l’uscio di casa, e quando aprì sembrò illuminarsi completamente.

“Buonasera” mormorò sorridente Derek davanti all’uscio della porta.

“Ciao Derek” lo salutò timidamente Alphonse.

“Salve Al!” lo salutò calorosamente l’uomo entrando in casa “Va tutto bene?”

“Oh, si. E a lei?”

“Non potrebbe andare meglio” esclamò Derek guardando Trisha, che arrossì mentre lo guardava sognante.

“Ma…e Edward?” domandò perplesso l’uomo notando la mancanza del ragazzo più grande.

Al sospirò e indicò con l’indice, cercando di non dare nell’occhio, un punto imprecisato dietro di lui.

Derek seguì l’indicazione perplesso, per poi impallidire di almeno di due tonalità di colore, mentre sentiva il sorriso ghiacciarglisi in volto.

Ed lo stava scrutando con gli occhi ridotti a fessure, con la testa che faceva capolino da un muro. Muoveva impercettibilmente le labbra mormorando una strana litania

Solo dopo un attento esame delle labbra del ragazzo, Derek riuscì a capire cosa stesse mormorando. Era sempre la stessa parola: Muori!

“Oh, Ed!” trillò Trisha “Vieni qui! Saluta Derek!”

“Oh, non serve!” esclamò l’uomo con una voce un poco acuta.

“Ma certo che serve!” esclamò Trisha “Vieni, Ed” disse severamente la donna.

Edward si avvicinò lentamente, forse più del necessario, verso l’uomo.

“Ciao Dareb” disse soave “Spero che vi divertirete, stasera …”

L’uomo avvertì l’impulso di ritrarsi immediatamente dal ragazzo di fronte a lui. Tuttavia, all’improvviso, si ricordò che era LUI l’adulto, e che di sicuro non aveva nulla da temere dal moccioso di fronte a lui.

“Ciao, Ed!” disse con voce sicura “Sono contento di rivederti” concluse sorridendo, lasciando da parte il fatto che la pulce gli aveva storpiato il nome.

“Oh, anche io” continuò Ed con il solito tono di voce flautato “Mamma mi ha parlato del film che andrete a vedere. Sembra interessante…” commentò lanciando uno sguardo a sua madre che si stava sistemando i capelli nello specchio rotondo appeso alla parete.

“Oh, sicuramente” disse Derek con aria di sfida.

Ed sorrise angelicamente “Mi raccomando, non riportare la mamma troppo tardi. E ricordati di morire”

Derek sbatté le palpebre un paio di volte “Come hai detto?”

Ed fece un’espressione fintamente angelica “Uh? Di non riportare la mamma troppo tardi e di ricordarti di offrire. Sia mai che si faccia pagare una donna ad un’uscita, giusto?”

“…si…credo…”

“Derek! È tardi!” esclamò Trisha dopo aver guardato orripilata l’orologio “Dobbiamo andare!”

“S-si, andiamo” disse l’uomo lanciando uno sguardo ad Edward, che continuava a sorridere gentilmente.

RAGAZZINO UN CAZZO! QUELLO E’ UN MOSTRO IN MINIATURA!

L’uomo uscì velocemente dalla casa, ricambiando solo di sfuggita il saluto di Al.

“Ok che siamo in ritardo, tesoro… ma non agitarti in questo modo…”  mormorò Trisha perplessa una volta che furono entrati in macchina. Aveva osservato Derek mentre cercava di infilare in maniera febbrile le chiavi nella fessura per mettere in moto. Tuttavia, la troppa fretta gliele aveva fatte cadere. L’uomo, imprecando, si chinò immediatamente a raccoglierle, lanciando occhiate sospettose nell’indirizzo della casa.

“Mmm…ho l’impressione di essermi dimenticata di qualcosa…” mormorò tra sé la donna, decisa ad ignorare le mosse del compagno.

Una volta che la macchina fu messa finalmente in moto, Derek lanciò un’ultima occhiata alla casa della donna e quello che vide lo ghiacciò.

Ed lo osservava da uno spiraglio delle tende. Aveva l’espressione più minacciosa che avesse mai visto su un qualsiasi essere umano. Lo osservò mentre Ed portava due dita ai propri occhi per poi volgerle verso di lui, in un chiaro segno di avvertimento.

Ti tengo d’occhio.

Poi il ragazzo chiuse lentamente le tende, fino a celarsi completamente.

Mai macchina fu più veloce a partire come quella di Derek.

 

 *    *    *    *    *

 

 

“Credo che tu lo abbia un po’ spaventato, fratellone…” disse Al udendo lo stridio della macchina dell’uomo.

“Bene” disse soddisfatto Ed “Questo terrà almeno un po’ a bada le mani di quella piovra”

Al sospirò scuotendo la testa “Ci vediamo un po’ di televisione nii-san?”

“Mh”

 

  *    *   *    *   *

 

Era passata mezz’ora da quando si erano coricati sul divano e avevano accesola televisione, guardando un film dell’orrore.

“Si può sapere perché inizi a vedere certi film se poi ti copri gli occhi?” chiese Ed scocciato al fratello, che al momento stava sbirciando da una piccolissima fessura delle dita delle mani, tese davanti a lui.

“Mi inquietano questi film” sussurrò il fratello “Però una volta che li ho iniziati, non posso fare a meno di guardare”

“Ma se hai gli occhi coperti”

“Non completamente” sussurrò Al “Un po’ vedo…Oddio! Quella donna stà per aprire la porta! No…Non lo fare!”

“Smettila Al!” esclamò Ed innervosito “Mi metti più ansia tu che il film stess…”

“G-guarda…hanno suonato di nuovo alla porta della donna…” sibilò Al con gli occhi sgranati e le mani ora poggiate sulle ginocchia.

Ed fissò lo schermo della televisione. La musica piena di suspance rendeva l’attesa quasi snervante…

DlinDlon!

“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!” urlarono i due fratelli saltando sul divano. Al era praticamente saltato in braccio ad Ed, e sembrava sulla buona via dell’iperventilazione.

“Che cazzo fai?! È solo il campanello!” ansimò Ed, ancora in preda allo spavento.

“Ma se hai urlato anche tu!”

“No, non è vero!” lo smentì Ed.

“Si che è vero!”

“No, che non lo…”

Dlin dlon!

Entrambi i fratelli guardarono verso la porta.

“Non può essere la mamma…è appena uscita” balbettò Al.

“Mh…”

“F-forse si è dimenticata a casa qualcosa ed è…” deglutì “Venuta a prenderla…”  sussurrò il fratello più piccolo.

“Mh…”

“Potresti dire qualcosa che sia diverso da ‘mh’?!”

“Vado a vedere chi è” disse Ed con tono deciso.

“No! Non farlo!” esclamò Al, afferrandogli la manica della maglietta “Non hai visto come va sempre a finire nei film?”

“Al, piantala!” sbottò Ed, seccato “Non siamo in un film!” detto questo, si diresse velocemente alla porta e la aprì.

Ed sgranò gli occhi nel vedere la persona che gli era davanti e Alphonse ebbe un sussulto di sorpresa.

La donna del film lanciò uno strillo acuto. Aveva aperto la porta all’assassino.

 

*   *   *

 

La sala era silenziosa e gli attori parlavano con un ritmo di voce cadenzato.

“Cosa c’è Trisha?” sussurrò Derek, vedendo la donna con un’espressione assorta e pensierosa in volto.

“E’ da prima” mormorò la donna “Che ho l’impressione di aver dimenticato di dire qualcosa ad Ed e Al”

L’uomo represse un brivido al sentir nominare il primogenito degli Elric “Non ti preoccupare. Sarà stata una cosa di poca importanza”

“Mh…sarà” mormorò poco convinta la donna.

 

*    *    *    *

“Salve”

“Tu che cazzo ci fai qui?!” esclamò Ed allibito.

“Tua madre non ti ha detto nulla?” chiese Envy guardandolo con occhi beffardi “Siccome sia lei che mio padre sarebbero usciti stasera, si è premurata di dirmi che potevo stare con voi per la serata, visto che non voleva che restassi a casa da solo”

“Tornatene da dove sei venuto!” disse Ed cercando di chiudere la porta, azione impeditagli dal piedi di Envy.

“Susu, Shorty! Non essere cattivo!”

“NON CHIAMARMI SHORTY!” urlò inviperito Edward spingendo con foga la porta, deciso a tranciare il piede del ragazzo.

Bastò poco ad Envy per entrare in casa. Gli bastò fare un po’ di pressione con la mano e aprì la porta con tranquillità, ignorando gli strepiti del piccoletto.

“Hey, tu! Non ricordo come ti chiami…” disse guardando Alphonse con aria annoiata “Posami la giacca” ordinò lanciandogliela, e prendendolo in faccia.

“Hey!”

“Uh, bello quel film! L’ho visto qualche tempo fa al cinema!” esclamò il ragazzo sedendosi comodamente sul divano, ignorando gli sguardi dei due fratelli. Ed aveva un’espressione omicida e Al sconcertata.

“Non puoi restare qua! E poi, nostra madre non ci ha detto nulla in proposito!” esclamò Edward.

“Bhè… fratellone…in effetti la mamma, prima di uscire, stava mormorando qualcosa sul fatto che c’era qualcosa che forse si era dimenticata di dire…” balbettò Al.

“E perché io non l’ho sentita?” scattò Ed.

“Perché eri troppo preso a spaventare Derek”

“Si, in effetti potresti avere ragione” gliela diede buona Ed.

“Uh! Qui la donna viene fatta a pezzi!” esclamò Envy.

“Lieto che la cosa ti renda felice” disse sarcastico Ed.

Envy si girò verso di lui e fece uno strano sorriso.

“Che vuoi?!” gli ringhiò contro Edward.

“Perché non ti siedi vicino a me…” disse Envy battendo allegramente con una mano il posto accanto a lui “E ce lo vediamo insieme?”

Ed rimase un po’ sconcertato da quella richiesta. A vederlo così, quella lurida bestiaccia sembrava un ragazzo normale…

“Mm… va bene” acconsentì, cominciando ad avvicinarsi al divano, non notando lo sguardo intenso con cui Envy lo stava osservando “Ma guai a te se mi infastidisci. Non mi ci vuole nulla a buttarti fuori di casa” lo avvertì.

Envy si limitò a rivolgergli un sorriso languido e storto.

Quando Ed fece per sedersi, Al, con uno scatto degno di un felino, si mise comodamente al posto centrale, sorridendo al fratello.

Ed lo guardò un po’ perplesso, ma alla fine fece spallucce e si accomodò nell’ultimo posto rimasto, dal lato opposto di Envy, ricominciando a guardare il film.

Così preso dalla televisione, Ed non notò lo scambio di sguardi che suo fratello ed Envy si stavano scambiando.

“Ti ho capito, sai?” pensava Al mentre guardava con aria di sfida il ragazzo con i capelli verdi “Non ti permetterò di fare i tuoi comodi”

Envy, da parte sua, guardava quel marmocchio insolente con gli occhi assottigliati. E, come ricevendo il messaggio che l’altro gli stava mandando pensò “Vedremo chi l’avrà vinta”

Perché ormai Envy aveva puntato Edward, e lo aveva scelto come preda. E sicuramente quel moccioso che lo stava guardando con aria di sfida non poteva impedirgli di avere ciò che voleva, poco ma sicuro.

Ed, in quel momento, si girò verso il fratello e lo trovò in pieno scambio di sguardi di fuoco con la prole infernale.

Oh! Forse suo fratello cominciava a svegliarsi. Forse…forse cominciava a capire la vera natura di quelle infime creature.

La serata cominciava ad andare per il meglio. Si accoccolò più comodamente sul divano e poggiò la testa sulla spalla del fratellino.

Che bello avere alleati!

Al spostò lo sguardo sul fratello, un po’ sorpreso, poi lanciò un’occhiata con la coda dell’occhio ad Envy, che osservava la scena contrariato.

E con un senso di maligna soddisfazione, molto insolito in uno come lui, poggiò la testa su quella del suo nii-san, guardando il ragazzo più grande con aria di sfida.

“No” pensò Envy “così proprio non va”

Ma gliela avrebbe fatta vedere lui.

 

 

 

Coff-coff! Ebbene? Piaciuto il secondo capitolo?

Ed: No!

Che razza di ingrato…

Ed: Visto che era un’eternità con non aggiornavi, era meglio se continuavi a non scrivere!

Al: Fratellone, non essere maleducato.

Giusto, Ed, non essere maleducato! *beve thè*

Ed: Dannata…

 

Dico fin da ora che se trovate qualche errorino non è colpa mia ma della mia beta DJKIKA *sorseggia thè* perché ha il computer in panne e non mi ha potuto correggere la storiuzzola. Ah! Ma quando tornerà la ucciderò di lavoro *ghigno malefico* coff-coff! Dicevo? Oh, si! Ringrazio tutte le anime buone che mi hanno recensito e le invito a farlo ancora, naturalmente *lancia tazza da thè vuota che colpisce Ed in testa*

Ringrazio:

 

 FeEChAn: Si, Ed è il solito imbranato tutto fumo e niente arrosto *sussurra* e pure mammone…comunque! (Ti ho sentito, schifosa! ndEd) Ti ringrazio per i complimenti mia cara, e ti invito a farmene altri, naturalmente!  Ohohoho! (Giuro che se la incoraggi ulteriormente assaggerai la mia ira! ndEd con sguardo minaccioso) *Goky lo scaccia agitandogli un ventaglio in faccia* Non mi spaventare le lettrici! Spero che continuerai a seguirmi e a commentarmi accrescendo così il mio ego! (NON LO FARE! ndEd)

Un Bacio.

 

 Liris: (FAGIOLINO INDISPETTITO A CHI?! ndEd) a te, caro. La cara Liris ha perfettamente ragione U.U (Prima o poi io ti…ti…ndEd) Ti ho già detto di non spaventarmi le lettrici! (Infatti la minaccia era diretta a te! ndEd) quanto sei scorbutico…Dunque, mia cara! Concordo con te che Envy sia preoccupante come soggetto. Si, decisamente preoccupante. Ma non temere! Presto scopriremo assieme quanto lo sia! (Da quel che dici sembrerebbe che ci sia da temere eccome! NdEd) Si, ma non per noi! Per te! (Prima o poi avrò la mia vendetta! ndEd)

Spero che continuerai a commentarmi e a seguirmi!

Un bacio.

 

 Andy14: Come puoi tristemente notare, NON ho aggiornato presto (Con mia somma gioia ndEd) ma alla fine ce l’ho fatta! (Con mio sommo rammarico…ndEd) ma sei ancora qui?! Va a scocciare qualcun altro! (No! ndEd) *Goky decide di ignorarlo* sono contenta che la storia ti sia piaciuta e spero che anche questo secondo capitolo sia stato per te altrettanto piacevole da leggere! Spero, oltretutto, che continuerai a seguirmi e commentarmi!

Un bacio.

 

  Lirin_90: Ti ringrazio infinitamente per i complimenti! (Non meritati! ndEd) *Goky si stufa dei suoi continui e sgraditi commenti e gli ficca un bibitone di latte in bocca, lasciandolo a morire in un angolo* naturalmente per me è ben dura gestire due caratterini come quelli di Ed e di Envy e spero che la storia non risulti OOC, perché io odio l’OOC, sebbene ne ficchi un bel po’ nelle mie storie…

Spero che continuerai a seguirmi e commentarmi!

Un bacio.

 

 o0ciao0o: Ma salve! (CHE CAVOLO TI RIDI TU, RECENSITRICE DA STRAPAZZO?! RIDI DELLE MIE DISGRAZIE?! RIDI DEI PROBLEMI CHE QUESTO ORRORE DI SCRITTRICE MI INFLIGGE IN QUESTA ASSURDA STORIA?! ndEd) Esatto Ed caro, ridiamo proprio di questo U.U (Vi odio…vi odio tutte…ndEd) Ti prego di non calcolarlo cara o0ciao0o, oggi è un po’ di cattivo umore…(chissà per colpa di chi…ndEd) sono stata felicissima del tuo commento! Sapere di iniziare nuove reclute alle Envy/Ed mi riempie di sano orgoglio e amor proprio! Spero che la mia storia continui a piacerti e che tu continuerai a recensirla e a seguirla!

Un bacio.

 

989cricri: Ecco a te il secondo capitolo! Contenta? (Io no! Per nulla! ndEd) ti ho forse chiesto qualcosa? No! Quindi taci! Oggi sei davvero orribile con me e le mie commentatrici! (Chissà perché, eh?! ndEd) lascialo perdere, è meglio, mia cara.

Spero che continuerai a recensirmi e a commentarmi!

Un bacione!

 

 Edward91: Mia cara! Ma grazie! (Hey! La fanciulla mi ha dato del figo! Ha buon occhio, la ragazza! ndEnvy) Oddio! Anche tu ora! Sparisci! Perdonami cara Edwaed91, ma oggi tra lui e Ed non mi lasciano fare delle risposte alle vostre recensioni in santa pace! (Sei tu che devi lasciare in pace noi! NdEd) *Goky conta fino a dieci e invoca pazienza* come vedi le risposte sono più affollate dei loro commenti  che dei miei…ma lasciamo perdere. Davvero ho dei fan?! Maddai! (Ma anche io ho un tuo fan club! ndEd) D-davvero?! (Ma certo! Il fan club è formato da tutti i personaggi delle tue fan fiction! È il club di chi ti vuole morta! ndEd) Che cari…-_- la prossima volta vi metto tutti a fare fiki-fiki con Hagrid, parola mia! (…ndEd) ah! Ora si che stai zitto, eh?

Comunque mia diletta, spero che continuerai a seguirmi e recensirmi.

Un bacio.

 

 incasinata: *porge fazzoletto per la bava* suvvia cara, un po’ di contegno! (parla lei, che non sa nemmeno cosa voglia dire questa parola ndEd) basta! Non ti reggo più! A tutte le risposte per le mie recensitrici intervieni tu! Ma si può?! (Io posso! ndEd) ah, si?! (SI! ndEd) …quanto odio i nanetti come te…*sussurra* (TI HO SENTITO! ndEd) non so di cosa tu stia parlando U.U comunque, mia diletta. Spero proprio che questo secondo capitolo ti sia piaciuto.

Spero, inoltre, che continuerai a seguirmi e a commentarmi.

Un bacio.

 

 1_tenera_ragazza_morta: Detto fatto! Ho aggiornato! (Per mio sommo scorno! ndEd) IGNORALO! Oggi non fa altro che rompere nelle mie recensioni! (Tu rompi nella mia vita io rompo nelle tue risposte alle lettrici. Mi pare equo ndEd) Vedremo quanto equo sarà quando ti farò sodomizzare da Envy! (O.O ndEd) ohohoho! Non parli più, eh?! Alla buon ora! Dunque mia cara, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo!

Spero che continuerai a seguirmi e recensirmi!

Un bacio!

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