Il Water Assassino

di ciabysan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Miei Cessi ***
Capitolo 2: *** Omicidio Mancato ***



Capitolo 1
*** I Miei Cessi ***


CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

 

 

Fu un sabato pomeriggio quando Annie decise di vestirsi ed uscire a prendersi una boccata d’aria. L’aria opprimente della sua stanza dalla saturazione troppo alta le stava dando alla testa. Erano passati pochi mesi, quando, dopo una lunga terapia era riuscita a indebolire il suo istinto omicida che le nasceva durante il sonno. Inconscia, si lasciava guidare in un sonnambulismo rarefatto alle più grevi perversioni omicide senza rendersene conto.

Ammontavano a cinque le sue vittime passate. Annie dormiente si nascondeva nei cessi delle vittime per poi mutilarli con un’arma contundente. Quel giorno, però, Annie era tornata normale e sembrava godere di ottima salute. A guarirla era stata una lunga terapia tenuta dalla psicologa Gertrude Amati, che da sempre l’aveva sostenuta durante la guarigione.


Annie si infilò il cappotto e prese un ampio respiro, attraversando il corridoio di casa sua che giungeva alla porta d’ingresso. La aprì, mentre la prima aria primaverile le perforava le narici. Godendosi quell’algido panorama, Annie chiuse gli occhi. Ma fu in quel momento che una presenza oscura comincio a fissarla e poi a ridere animatamente. Annie non capiva cosa fosse e riaprì gli occhi, fissando il suo aggressore: uno spettro sfuocato che non riusciva a mettere a fuoco. La inseguì con una motosega in mano, ridendo a gran voce. Annie scattò correndo, guardandosi di tanto in tanto indietro. Il terrore le palpava la pelle. Corse, corse, corse fino a che non sentì un dolore lancinante alla gamba. Attraversò il giardino mentre la figura non l’abbandonava. Cavalcò la collinetta adiacente, scivolando sugli scalini, tentando di raggiungere la porta di casa sua e rinchiudersi all’interno, ma non appena la mano si avvicinò alla porta la mano dello spettro le afferrò la spalla e Annie si svegliò.


Si era addormentata sulla scrivania, con la testa tra due pagine del libro di psicologia.
“Oh mio Dio” sussurrò tra se, sentendo un sottile dolore di testa, quando afferrò un foglio di carta e una matita tracciando solchi neri ed impercettibili su un bianco di candida innocenza.

In quel momento qualcuno bussò alla porta e Annie si irrigidì.

“Ciao” esclamò il suo amico rompicoglioni varcando la soglia, pur non avendo ottenuto alcuna risposta.

“Ciao”
“Cosa stai facendo?”
“Niente”

“Stavi disegnando”
“Niente di che”

Il ragazzo afferrò i fogli sparsi sulla scrivania dell’amica e li osservo: erano water, cessi, watercloset ed era sconvolto. “Pensavo fosse finita no? Sei ancora fissata con i cessi…quindi uccidi ancora…
“MA che stai dicendo? Non uccido più”

“E allora perché disegni i cessi”
“è sospetto se a me piace disegnare i cessi? Lo ammetto: mi piace disegnare i cessi. Ma non per questo sono un’assassina. Lo ero, ma non lo sono più” esclamò Annie inalberata, strappando di mano i fogli all’amico, che li riprese con un gesto lesto “Fammeli vedere…ancora…Fammeli vedere ancora!”
“Lascia stare i miei disegni”

Il ragazzo osservò quei cessi e preso da una forza interiore strappò i fogli di carta violentemente, gettandoli sul tavolo disordinato.
Annie, presa dal rimorso pianse gridando “I miei cessi!”

“Spiegami Annie, sei ancora un’assassina?”
“NO…te l’ho già detto! Sono andata dalla psicologa e mi ha detto che non ho più la malattia notturna e che non ucciderò mai più di notte
“E di giorno nemmeno, vero?”
“No”

“A ok…quindi i cessi sono solo un hobby, giusto!”

“Sì…sì… perché ho intenzione di aprire un’agenzia di cessi” il sorriso le riapparve sul viso “L’idea mi è venuta quando Gianni mi ha concesso di diventare sua socia nella vendita di cessi e non ho saputo dire di no
“Dovrai soddisfare molte richieste a quanto pare…
“Sisi perché ormai i cessi sono un’esigenza di tutti” Annie cambiò completamente espressione, lievemente paranoica e da maniaca “un po’ come le mie vittime, che le appendevo a testa in giù sopra i cessi, poi tagliavo loro la testa e la lasciavo scivolare nello scarico.”
“Cosa? Puoi ripetere?” chiese l’amico sconvolto

“è un film che ho visto stamattina, scusa
“Mi hai spaventato. Spero non sia stato un brutto scherzo per farmi credere che tu sia ancora un’assassina
“No…è un film che ho visto stamattina”

“Come si chiamava?”
“Cessi vendicativi”.

 

 

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Capitolo 2
*** Omicidio Mancato ***


SECONDO CAPITOLO

SECONDO CAPITOLO

 

Annie si voltò verso il computer, mentre l’amico ancora un poco sconvolto la fissava con sospetto. Un click e sullo schermo comparve l’immagine di un water, con una fluida sostanza rossastra-marrognola nel buco dello scarico.
Ridendo un poco disgustato, l’amico esclamò “Ma che cos’è quell’immagine?”

“Te l’ho detto che sto aprendo un’agenzia di cessi, ma non sono affari che ti riguardano
“Fammela rivedere! Ho visto che c’era del sangue laggiù!”
“Ma te ne vai via! Anziché sparare a zero sulle persone?”

“Fammela rivedere!”

“Non era sangue…vattene via! Via! Dubitare delle amiche…bah!”

Annie spinse via dalla sua camera il ragazzo con diversi calci e spintoni. Il ragazzo inalberato esclamò “Okay, me ne vado, me ne vado” con ambiguo accento libertino.

Dopo aver controllato che il rompicoglioni se ne fosse andato, Annie tornò in camera sua e aprì l’armadio con un sorriso. C’era una ragazza dentro, legata e imbavagliata.

Annie le sorrise e la tirò fuori, gettandola con violenza sul pavimento. Quella, spaventata si dimenava, cercando di urlare e liberarsi delle corde, ma Annie prese con velocità un paio di forbici che giaceva sulla sua scrivania e ZAC! I colpi partirono ripetuti sul corpo della donna, che con fatica cercò di aggrapparsi alla scaletta del letto a castello di Annie gridando “Aiutatemi! AAAAAAAH!”

Ma il suo corpo fu trascinato dall’assassina, mentre l’ormai cadavere dipingeva un’accesa linea rossa sul pavimento.

La stanza inondata dal sangue, fu risistemata in sole poche ore dalla nuova Annie, scrupolosa assassina con un’ossessione dei cessi che, nonappena finite le pulizie, si sedette al suo pc portatile all’ultimo grido e avvio i-tunes ascoltando delle strane canzoni.

“Questa mi ricorda la persona che ho appena ucciso” sorrise sotto il movimento frivolo di una stupida canzone italiana da dancefloor.

Ammirò dapprima la fatidica foto del cesso sussurrando ridendo a crepapelle “La mia casa notturna!”, ma Fu nel momento in cui il player di i-tunes cambiò canzone e quando Annie impugnò il suo mazzo di tarocchi che, l’amico rompicoglioni si ripresentò alla porta di Annie.

“Cosa vuoi?” urlò Annie indispettita

“Posso entrare?”
“Entra!” sbuffò Annie

“ Cosa stai facendo?” disse il ragazzo entrando, notando Annie che stendeva delle carte sulla scrivania
!”Faccio le carte…predigono morte”
“La mano di fatima indica che qualcuno ti vuole uccidere. La falce sarà l’arma e il sole il tempo dell’omicidio
“Quindi mi ucciderà di giorno”

“Esatto. Quindi non posso essere io perché io uccidevo solo di notte
“Uccidevi…quindi uccidi ancora!”
“Uccidevo ho detto…”
“E questo?” disse il ragazzo spaventato osservando un’orrenda macchia di sangue sulla scrivania, derivata dal precedente omicidio, che Annie si era dimenticata di pulire.

“è sangue!”

“Non è sangue…” mentì Annie “è smalto rosso colato!”

“Ma è fresco questo!”
“Non è fresco!”
“è fresco…hai trovato un modo per seccarlo
“Se avessi trovato un modo per seccarlo non sarebbe fresco
“Sempre a mettere i puntini sulle i


All’improvviso un latrato di Annie, che impugnò un’arma contundente e la spinse contro l’amico, che spaventato riuscì a fuggire.

 

 

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