Titolo: I like rain... And you?
Serie: Katekyou Hitman Reborn!
Rating: Nc-13
Character: Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi
Sawada
Pairing: 80x27
Word Count: 749
...And you?
Non era colpa sua.
Forse lo era, ma solo in parte.
Per il resto era colpa del proprio corpo, della
mano destra che riusciva così facilmente a trovare le spalle di Tsuna ovunque
lui fosse, del cervello che si riempiva di lui ogni volta che lo vedeva, e gli
ordinava di stringerlo a sé, stargli vicino, proteggerlo, averlo.
Non esiste più un
confine tra affetto e amore, ormai.
Sospirò, accorgendosi di aver istintivamente
seguito la scia del ragazzo per tutto il tempo in cui un paio di scope erano
state tra le loro mani e si decise a spostarsi altrove per pulire in un’altra
zona dell’aula.
Al collo, al di sotto di una divisa in parte
sbottonata, l’anello del Rain Guardian si poggiava alla pelle, imbrigliato in
una catena argentata. Lo strinse al di sopra della stoffa bianca della camicia e
si poggiò alla parete, accanto alla lavagna, spiando di sottecchi il compagno.
Nessuno dei due aveva più osato parlare.
E tu sai di chi è la
colpa di questo Silenzio.
Credeva che Tsuna sarebbe scappato, corso via,
lontano, coprendosi la bocca come se fosse stato infettato e spalancando lo
sguardo per riversargli addosso il proprio disgusto.
Invece era rimasto, aveva fatto scivolare la
propria mano lontano da quella di Takeshi e lentamente aveva raggiunto l’aula,
iniziando a spazzar via le cartacce dal pavimento, aggrappato con tutto se
stesso al manico di una vecchia scopa.
E lui non aveva detto niente.
Vigliacco.
Forse, se non ne avessero più parlato, sarebbe
tornato tutto come prima.
Prima che un bacio
distruggesse ogni cosa.
Lasciò cadere la propria scopa a terra, stringendo
tra le dita soltanto l’aria e compiendo le prime lunghe falcate in direzione di
Tsunayoshi.
Gli dava le spalle.
Non voleva guardarlo.
Si vergognava di lui.
«Tsuna,
senti io…»
«Non
farlo…»
«Eh?»
«Se
ti avvicini… io…»
Arrestò i propri passi.
Colpevole.
E Tsunayoshi continuò.
«Io…
mi illuderò che sia perché vuoi baciarmi di nuovo…»
Fu impossibile trattenere lo stupore che, poco per
volta, scivolò in una risata liberatoria che sciolse nell’aria ogni dubbio di
Takeshi ed ogni sua preoccupazione.
Si sentì uno stupido. Si sentì un emerito idiota.
Si sentì bene come non mai e compì gli ultimi
passi che lo dividevano dal compagno con una corsa, travolgendolo in un
abbraccio.
«Che
stupido che sei Tsuna!»
Lo insultò allegramente, mentre le labbra si
posavano tra i suoi capelli.
Gli diede dello stupido, mentre le proprie mani si
strinsero attorno al corpo più esile di lui, percependo il calore della sua
pelle al di sotto della divisa.
Gli rise addosso, soffiando bollente il proprio
alito direttamente sulla bocca di Tsunayoshi quando si abbassò per baciarlo.
Rimase con le labbra che sfioravano le sue quando
riprese a parlare, spalancando lo sguardo sul volto del ragazzo ad una distanza
irrisoria da sé.
«Ti
bacerò tutte le volte che ne avrò voglia, Tsuna e sappi che saranno tante,
ahahaha!»
Il giovane Vongola boccheggiava sentendo il
proprio viso riscaldarsi più del dovuto ed era quasi certo che, se si fosse
specchiato, avrebbe visto un enorme pomodoro con due occhi nocciola e capelli
castani scompigliati e ribelli.
Non riuscì ad aprire bocca neppure quando Takeshi
tornò a travolgerlo con un abbraccio, stringendolo con forza a sé e continuando
a ridere direttamente nel suo timpano.
«Ya…
Yamamoto…»
bisbigliò finalmente, circondato solo dal corpo dell’altro in cui si stava
piacevolmente perdendo.
«Ah!
Oh, non ti sto facendo male, neh, Tsuna?»
«N-no,
no, non è questo è che…»
disse anche qualcos’altro dopo il “che”, qualcosa che si perse contro la camicia
del Rain Guardian e che nessuno di due riuscì davvero a sentire.
«Che
cosa c’è?»
«Ehm…
beheeee…»
non riusciva a parlare a causa dell’imbarazzo. Non riusciva a parlare a causa di
occhi d’ambra che lo imprigionavano in un mondo tutto loro
«Ecco…»
deglutì, chiudendo gli occhi con forza e stringendo le dita intorno alle maniche
della divisa di Yamamoto per prendere il coraggio e parlare tutto d’un fiato.
«Possobaciartiancheiotuttelevoltechevogliotiprego?»
Quando riaprì gli occhi, il volto del Guardiano
non si era allontanato, sostava di fronte al suo, separato soltanto da un
sottile strato d’aria ed il sorriso tatuava ancora le labbra di lui, più allegro
e divertito del solito.
In risposta lo baciò ancora. Ancora. E ancora.
Finché ne avrebbero avuto voglia.
Fino all’infinito.
Neh, Tsuna, posso amarti fino all’infinito?
«Ya-yamamoto...
Ehm… Ecco… Mi… mi…»
La fronte di Takeshi si poggiò a quella del
compagno ed il Guardiano annuì.
«Anche
a me, Tsuna.»
Anche a me piace la pioggia.
.THE END.
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