Prologo- 1796
Ti scrivo dalla distanza,  dopo tanti anni, mi concedo questo lusso.  Cicatrici mai saldate, terminazioni di nervi e battiti di cuore, eri parte di me e viceversa. Il giorno che hai guidato l’assalto alla Bastiglia, il 14 luglio 1789, è stato un evento epocale, Oscar François.


Il generale, nostro padre, non avendo figli maschi, decise che l’ultima nata, tu, sarebbe stata il suo erede, per le cariche ed i titoli ed il prestigio, ignorando altre soluzioni.
Mi sposai presto, come d'uso, con un ottimo partito, vivendo in seguito mille ed una avventure, che non erano affatto scontate, un bel gioco di dadi. In un dato senso, sono stata anche io un soldato,anzi un'Amazzone, mi piace di più.

( Nostro fratello diceva sempre che ero un maschio mancato )

Mi sono fatta chiamare dragone, insieme ad altri mi appellarono immortale, altri ancora per denigrarmi usarono gli epiteti di demonio o puttana.
Per i miei figli, madre.
Per Alexander, beloved, immortal o Lady Morgan.
Per Xavier, amore.
Per te ero, in semplicità, Cat, un vezzeggiativo usato solo da te ed un'altra persona, o, in semplicità, Catherine.

Nell’immensità in cui sei adesso, chissà se hai il dopo, l’orrore, l’assalto a Versailles dell’ottobre 1789, la “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino”, la fuga di Varennes, la Repubblica e la morte dei Sovrani, i massacri e le guerre..Ora vi è un generale corso, Napoleone Bonaparte, che sta raccogliendo potere e vittorie: come finirà?


Anche io ho combattuto, tanto tempo fa, portando una maschera, nulla di che, rispetto a quelle che ho vestito tutta la vita.

 

Scrivo, per non disperdere nulla, un giorno anche io sarò polvere e suono. Anche io nata nobile, sono sempre stata diversa, cinica e bara, giocando a dadi contro la sorte.

 

Adesso vivo in Inghilterra, un progetto finalmente realizzato, quando è arrivata la notizia, sulla metà di novembre, che il sei era morta la zarina di tutte le Russie, per un colpo apoplettico.

Così, scrivo, di un tempo trascorso ma non cancellato.
Bevo vino in piccoli bicchieri, di tanto in tanto indosso le forcine con le piccole perle di fiume, porto sempre l'anello con lo zaffiro. Libri e libri accanto, il prediletto una copia dell'Odissea, con dentro un tuo disegno, e rose e rose bianche, un piccolo omaggio, le tue preferite, Oscar, ma piacciono pure a me.
E sempre ti voglio bene, mi manchi, aspettami, mio specchio rovesciato, luce ed eternità.

Non è andata affatto così, tranne che con Xavier abbiamo viaggiato in lungo e largo, senza sosta, affinando i travestimenti, una gentildonna ed il suo amante, due eruditi, due fratelli, l’unico limite il nostro estro.

Ero giovane, rapida ed incosciente. Ecco, due cavalieri in viaggio verso Roma, cupole e fontane e giardini, fiorire di marmi e chiese, balli improvvisati al suono di orchestrine sotto lampioni di carta, spezzare la frutta con le mani e bere vino bianco. Lo splendore di Londra, toni morbidi e soffici nei colori, la pioggia, il verde dei parchi ed il via vai della gente. In Olanda, ho amato i profili piatti e fertili di quelle terre, i mulini  a vento, andando verso il Grande Nord, avevo compreso l’aurora boreale, la strana luce argentea di lunghe estati… Mi addestrarono per gradi, la prima volta che compii una missione da sola fu un orgoglio senza pari.  Anni e anni che si confondono, fili su fili di ricordi, incontri furtivi, di passaggio, alcune notti erano  davvero troppo lunghe, tranne che non era l’inizio di nulla, né di una storia od un altro amore, quanto una celebrazione del caso di essere vivi- sia prima che dopo il ’62, non mi adulo, non voglio fingermi migliore di quanto non sia, diciamo la lussuria, il rombo del desiderio, la frantumazione tra spirito e carne. Un cambiamento, una maggiore sicurezza apparente, vestirsi da uomo, diventare duri, combattere, ti prendi tutte le libertà, al diavolo le conseguenze, un modo come un altro per tenere la distanza, sai, Oscar, avevi  ragione quando dicevi che ero pazzamente innamorata di Xavier, e viceversa, ma io non ti ho mai detto l’altro termine della mia personale equazione, che non sempre l’amore basta, che i sentimenti mutano … Storie, in fondo, comunque continuiamo a scivolare nei ricordi, in fondo ognuno vive la propria vita meglio che può, o cerca. Forse, la vera ragione era che non volevo finire come il Generale, dopo Gabrielle, essere il dragone fu la mia valvola di sfogo per non impazzire, poi sei arrivata, dopo, e  mi hai migliorato la vita, rimettendo insieme i pezzi.

 

(CATHERINE) Tra le trovate di Isabel, vi fu quella di insegnarmi l’auto sufficienza, siamo nobili, mai nella vita si può sapere, è un ottimo esercizio di umiltà, mademoiselle, l’ho insegnato a tua madre e alle sue sorelle, che vuoi essere da meno, io l’ho imparato in convento- mah….diciamo che il bisnonno aveva pochi soldi e per mantenere la carrozza, toccava sgobbare alle figlie minori… Comunque, imparai a cuocere  il pane, coltivare le erbe officinali, apparecchiare, pulire una pentola –evenienza utile per lucidare la lama di una spada peraltro, visto che entrambe sono di metallo…

“A cosa pensavi?” “Di tutto un po’, a Parigi, a palazzo Jarjayes…”Poi “Diciamo che ho voglia di vedere mia nonna” Mio padre, Luoise e le bambine non erano nominate, forse perché …timore dei sentimenti, ecco, mai cedere, siamo giovani, siamo belli, i corpi perfetti, ma nulla è eterno, appunto, da capo non voglio finire come mio padre, che non si è mai rassegnato

(CATHERINE)
-Maestà, mia signora-
Sorrisi reciproci, quasi tenerezza. Alta, imponente, ha ben imparato la regalità.
I tratti affilati ed imperiali, affascinante nonostante le rughe, luminosa come la stella del Nord cui la paragona Voltaire. La ringrazio per i suoi doni, per la nascita dei miei figli, una spilla di perfetti diamanti per ognuno, scuote il polso, come a dire non importa.

- …-

Poi, a domanda diretta, mi tocca dire che ho usato il salvacondotto, rileva solo, sentiti i motivi, che il re è un’idiota, mentre non capisce perché io sul momento e per il futuro, non ne voglia altri

- Questione di lealtà, uno per ognuno di noi, io non posso abusare, Voi mi avete già concesso tanto, le elargizioni del mio patrimonio privato,  …- di essere come sono.

- Alcuni, più hanno e più vogliono avere, ma non voi, vi conosco.  Per ora, va bene così-


Felipe è rimasto in Russia, è scoppiata la guerra contro i turchi, Xavier è ai suoi maledetti Caraibi, i miei bambini sono ad Ahumada, io ho Alexander. Va bene, ci arrangeremo.

(REGNIER)

Mio suocero, per il Natale 1769, ha inviato due figli di Tintagel il campione, perorando una rappacificazione, come ha cercato di fare mia moglie, la governante, ma io non posso e non voglio. Per me, è morta.

(ALEXANDER)
La sola donna tra gli immortali, l’amazzone forgiata dalle distanze, il drago  delle  leggende, tutto questo e non solo questo.

(CATHERINE).
Il 21 aprile 1770  si sono celebrate a Vienna le nozze per procura ed è cominciato il viaggio. Dentro di me  rifletto che la principessa o è una stupida od un’ingenua. Una sostituzione, un attentato sventato, uno scambio, in che mondo vive? Le ha salvato le penne Oscar, capendo per misteriose alchimie, che c’era qualcosa di poco pulito, a quattordici anni e poco più è già alla conquista del mondo, per lei è solo un dovere … Mah.

Mi osservo, senza vanità, rispetto alla giovinezza sono mutata. I fianchi più larghi per le gravidanze, la vita tornata sottile, le gambe lunghe, qualche smagliatura su cosce e seno (ho allattato, pace), ad Alexander piaccio anche così. Con le mie cicatrici, i segni, la pelle leggermente ambrata dal sole, per le ora trascorse all’aperto, anche se tiro di spada e pistola, anche se sono umorale e lunatica.
You’re the dragon, sintetizza.

Il divertimento principale di queste stagioni è la caccia ai complotti e ai pretendenti, a celebrare il caso di essere vivi, altre e varie amenità, conosco la zarina, vuole espandere il regno, oltre  a tenere il potere.  Intanto, il 16 maggio 1770, presenti circa 6000 nobili, si sono celebrate le nozze tra la principessa austriaca ed il delfino, lei ha macchiato di inchiostro il contratto di matrimonio, al momento delle firme, molti vi hanno scorto un cattivo presagio. Lui, as usual, ha mangiato per quattro e circola anche qui a San Pietroburgo lo scambio di battute con il re, che lo aveva invitato alla moderazione, la replica era stata che dopo un buon pasto dorme sempre alla grande. Certo, ma non ti sposi tutti i giorni, infatti hanno dormito, visto che le nozze non risultano consumate.
Il Delfino ama la caccia, leggere, fabbricare ….. serrature, è casto, mentre suo nonno sfarfalla con la Du Barry. A me sembra non ironico, ma qualcosa di più.

(OSCAR)
Deliziosa, molto bella, di indole affettuosa e amabile ed emotiva, al momento della remise si è messa a piangere tra le braccia di Madame de Noialles, prima dama d’onore, pedante, formale, rigida, tanto che l’ha chiamata “Madame Etichetta”.
La corte è un gioco terribilmente serio e noioso, cito tra me La Bruyere, con una punta di malinconia, tutti cercano il favore ed il privilegio, le zuffe per porgere una regale ciabatta hanno per me qualcosa di ridicolo.  Gesti uguali, preordinati, all’infinito, tutti i giorni. La delfina si alza verso le nove e trenta, si veste, fa colazione e poi visita alle zie, le figlie zitelle del sovrano, quindi si lava le mani alla presenza di tutti, quindi l’acconciatura, la messa e via così fino alla sera, Madame Etichetta che vigila che sia comme au fait, io controllo le entrate e le uscite dalle stanze, gli spostamenti della principessa, così ogni giorno
(Che fai Catherine?stai bene, dove ti sei cacciata, mi pensi ogni tanto?..io cerco di non farlo).
 

Ci hanno chiamato immortali, tranne che non lo siamo, banale equazione, questo mestiere tra virgolette ha dei rischi. Freddezza, determinazione, non bisogna essere emotivi però non sempre ci riesci.
 

(FELIPE)  Sottili differenze, rispetto alla volta precedente. Sono tra gli incaricati di riportare i resoconti più, nel dettaglio, della battaglia di Cesme, combattuta dal 14 al 17 di giugno 1770,  nelle varie corti.  In  particolare a Versailles, all’ambasciatore russo, a Madrid, prima mi fermerò un poco ad Ahumada, chiaro, poi dal Golfo di Biscaglia  sarò a Londra, per recare altri ufficiali britannici per dare supporto alla marina russa. Una miriade di cose da fare e tempo contato, che buffo. Ho visto per la prima volta il mare quando non ero più un ragazzetto, tranne che mi piacevano le storie di pirati, bucanieri e corsari (Oscar ci sfiniva con queste storie, alla fine o ti piacevano o ti piacevano, ci abbiamo giocato all’infinito). Il tutto è principiato con dei disordini in Polonia, gli szladhici si sono sollevati contro Poniatowski, il re insediato dalla zarina, oltre che suo ex-amante, grazie anche alle truppe imperiali.  Gli ottomani non tolleravano questa espansione e hanno appoggiato gli insorti, la miccia che ha fatto esplodere le polveri è stata quando un reggimento cosacco è entrato nel territorio ottomano di Balta, per inseguire degli oppositori. Gli ottomani poi hanno sostenuto che sia stato compiuto un massacro della popolazione locale, senza fornire prove precise. Il 25 settembre 1768 il gran sultano, Moustafa III, ha imprigionato l’ambasciatore ed il suo entourage a Costantinopoli, violando ogni protocollo, facendo scoppiare la guerra. Era dato notorio che la flotta ottomana era potente, che la Russia si stava riprendendo ancora dalla precedente guerra dei Sette anni, che vi fosse una sfilza di pretendenti, infine, la marina era un … colabrodo. Tuttavia, l’Inghilterra inviò alcuni dei suoi capitani for improve the situation, per la campagna che iniziò l’anno dopo. Io, come suol dirsi, nel mezzo, a fare di tutto un po’, specie il traduttore, che parlavo sia russo che inglese e francese, del primo un’infarinatura, ma sempre meglio di nulla,e sempre meglio degli altri, che altrimenti non si capivano, alla fine ho imparato anche io a muovermi su un ponte senza vomitare per il rollio.
(CATHERINE)  24 navi turche contro 20 russe, fire ships, assalti diretti, arrembaggi, sullo stile dei pirati. Felipe poi mi raccontò di essersi sentito sdoppiato, di avere combattuto a mani nude, neanche badava ai fischi e ai sibili. Si era messo un corsetto imbottito, sotto la camicia, con larghe maglie di metallo, una precauzione contro le pallottole e le armi da taglio, se la cavò giusto con alcune ferite leggere. Furore, il figlio del dio della guerra, un Fuentes di sangue e non di nome, un’altra leggenda.  Oppure si muoveva o sennò toccava a lui morire, esperienza che non aveva voglia di fare subito. Rombi, fatica fisica, l’odore di ferro del sangue, a un certo punto non sentiva più nulla per i rimbombi dei cannoni, tre giorni pieni.
(FELIPE) La fortuna fu buttare giù Orlov, il fratello di Grigorij, un caso, che per poco un colpo di artiglieria ci prendeva, buon senso, l’aria del mare Egeo era veramente bella, dopo, respirata a pieni polmoni. La lettera arrivò quando avevo appena diciassette anni e mezzo, portata dal dragone in persona- a nessuno veniva mai in mente che era una donna, chè si vestiva da uomo,si comportava da uomo, teneva la voce bassa e alla fine uno vede quello che vuole. Quella volta aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro e un favore da chiedermi, appresi poi. Orlov aprì la busta, scorse i fogli e sorrise. Tutti e due ora, mi guardavano come se fossi un raro animale e SORRIDEVANO
. -Monsieur..-
 - Monsieur le Comnte de Rostov —
-Eh?- Non fui molto intelligente, lo ammetto, ma non capivo a chi si riferissero, la battaglia era finita sola da una settimana e ancora non ci sentivo tanto bene. Catherine ora rideva apertamente
—Svegliatevi, ragazzo … e leggete qui- Questo era Orlov, un briccone di vecchia data, un furbo di tre cotte
 -Avete ricevuto un encomio e questo è il vostro titolo, sperando vi piaccia, l’ha coniato la zarina- le ginocchia, cortesi, mi sostennero. Non ero più un bastardo, un ramingo, quella era la mia rivalsa- E siete stato nominato cavaliere dell’ordine di santa Caterina –
-Felipe, leggete e credete-
Un titolo, un patrimonio, un riscatto. (Felipe Moguer, Comnte de Rostov, nuovo immortale). Poi brindammo, dopo, alla mia, sotto stelle liquide, mio padre non c’era, le era sembrato bello portare lei la notizia, poi mi chiese una cortesia, se potevo.
(OSCAR) Detergo le tempie con un fazzoletto,il caldo è infernale e le fasce sul torace  mi danno fastidio. In sincerità, come facciano le dame a sopportare paniers e corsetti è un mistero. Infilo il fazzoletto in una manica, la principessa si avvicina, in un fruscio di seta e tintinnare di bracciali.
- Monsieur, come state?-
- I miei omaggi, Altezza, sto benissimo, consentitemi di rendervi omaggio- (Dio, che emicrania!)
- …. Grazie, siete troppo gentile, solo avrei una domanda, vedo che non vi intrattenete mai con le altre dame né partecipate alle feste. – Sorrido e mi schermisco (… sì, mi manca anche questo! Figuriamoci!)
- Oggi pomeriggio vorrei invitarvi nel mio salotto a giocare a carte E..-
Ascolto, alla fine declino l’invito, sono un soldato, mio compito è stare nell’esercito e servire la famiglia reale. Nulla più, nulla meno. Non mi importa di avere il futuro assicurato, come osserva Andrè, non sono come questi nobili degenerati che cercano ricchezza o privilegi, nuanca, mai alla spagnola. E mi risparmio altre chiacchiere, come se già non mancassero, su di ME, è un uomo, è una donna, oggetto di sguardi dietro i ventagli e sussurri. Non è roba per me. (… cosa è allora per me??).
(FELIPE) Ho fatto quanto dovevo, ora chiedo di essere ricevuto dal capitano delle guardie reali Jarjyaes, tranne che è il conte di Rostov, non Moguer.  Il valletto osserva che ha da fare, allora declino Moguer, lo prego di ritentare e finalmente ci siamo, quattro minuti e sono dentro. Che ridere, almeno prima a lei non importava chi ero, se un Moguer od un Fuentes, ero suo amico, ma Rostov non lo conosce affatto.
 –TU???VOIIII????-
--Io, fino a prova contraria, Posso salutarvi, capitano?-
- Certo, io sono felice che siate.. che sei… qui, ma che hai inventato?- Sorride, la prima aura di freddezza passa via,una lenta meraviglia, ha la bellezza di una statua greca, ciocche di miele, occhi di zaffiro, delicate armonie, nel corpo e nel viso, qui mi fermo, ché il dragone mi  castrerebbe
 – Un titolo dopo Cesme, ero là per caso..-
- Scemo- si alza in piedi, mi stringe una mano, rapida-
 Dimmi, raccontarmi tutto , dove stai, che hai inventato, rispondi..-
- Se mi fai parlare.- Quando vuole, ti stordisce sempre di chiacchiere.


 

(CATHERINE) Pur se per poco respiro il vento ed i profumi di una primavera francese, nell’anno di grazia 1771, un messaggio da recare.
Per un momento dimentico la donna che sono adesso, le sue solitudini e le sue allegrie, ritorna la ragazzina innamorata di Xavier, poi eccomi qui bugiarda e crudele.

Già, tra me e me ora lo ammetto, l’affetto per mia sorella le causato più che altro dolore, sarebbe stato meglio se non mi fossi permessa di amarla come l’ho amata o di ritornare o permettere che mi volesse bene, alla lunga ne ha avuto più danno che altro.
Chiudo la mente su questo pensiero, torno al messaggio, la Polonia, perenne fonte di problemi, potrebbe essere divisa tra Austria, Prussia, Russia , tuttavia occorre l’acquiescenza della Francia, tradizionale alleata, la zarina propone il versamento di una cifra segreta per il disturbo. In via gradata, Caterina II ha osservato che dovevo capire bene quella storia della guerra tra donne, la delfina, sulla scorta delle pie esortazioni delle Mesdames Tantes, non ha rivolto parola alla Du Barry, che, peretichetta, non può parlarle per prima. Il buonsenso non credo che quella ragazza lo abbia. Che, tra le righe, vi si potrebbe scorgere una critica alla volontà del re, che, consegnato il dispaccio mi appare più puzzolente e vanitosi di due anni fa.

Con delicatezza faccio apparire la seconda missiva, la scorre e ride, poi la brucia, saggio a non lasciare prove in giro, sperando che non apra bocca con la sua amica, le informazioni sono potere, tranne che per ragioni sue, di rado proferisce verbo sull’imperatrice, l’osservatore di qui è esaustivo e puntuale in proposito.

Mi inchino e vado via, usando un diverso passaggio, il cappuccio del mantello leggero calato sul viso, la mano sulla leva quando….
 

(OSCAR)-Qui possiamo parlare in pace. Comunque, Andrè, mi sembra un tiro alla fune

(CATHERINE) Le gambe di pietra, quelle voci, solo anni di addestramento e fermo autocontrollo mi hanno concesso di restare ferma, immobile, di sollevare la leva quando ve ne eravate andati. (Mi manchi, Oscar)

(OSCAR) …. Io non ho parole, o forse troppe. Sia la delfina che Madame hanno chiesto a mia madre di diventare propria dama di compagnia, il re ha rimesso a me l’opzione. Così mi hanno infilato nel mezzo, ognuna vuole dimostrare il proprio potere.

Mi congedo, raccolgo le mani e i pensieri, dopo essermi battuta con Andrè, senza eleganza, pura rabbia, chiunque scelga, l’esclusa si vendicherà su mia madre … e scelgo la principessa, Madame ha voluto strafare.

(CATHERINE) Luois era nato in aprile, visto che in questi giorni sono in Francia, andrò alla cappella, il generale mi ha cacciato da palazzo, per lui ero come morta, se puta caso mi trovasse lì non dovrebbe eccepire …, sono tra i morti, nel mio diritto Ah. Fratello mio. Madre.

… in questi giorni Luois de Jarjayes avrebbe compiuto 32 anni. Sfioro il pendente a forma di O, è l’infinito, come diceva Catherine, so la storia dietro e mi sento … Ho preso Marie di contropiede, per curiosità, quanto altro, parlami un po’ di lui, è venuto fuori il ritratto di due bambini inseparabili, che lui era valoroso, perfetto… tutto quello che io non sono e non sarò. Poi le è scappata una parola di troppo e solo dietro preciso ordine mi ha detto la storia di quando aveva otto anni e della reazione della contessa Gabrielle.
Ecco una donna che si sa difendere da sola, penso, intanto vado a rendere omaggio. Poi, ogni tanto vado fuori dalla cappella, il panorama è splendido, un posto dove pensarein solitudine. E chi c’è ora? Schermo il viso con una mano, per poco non stramazzo per terra vedendo e riconoscendo il cavallo legato fuori.

Tintagel!

(CATHERINE) Ho sentito i rumori, il clangore del cancelletto che si apriva, fruscio di stivali, passi affrettati… Mi tiro in piedi, non ho fisicamente voglia di litigare con il generale e ..

(OSCAR) Non so chi fa il primo passo, tranne che la primavera mi ha portato questo regalo. La stringo fortissimo, le braccia intorno alla sua vita sottile, il profumo che conosco, lei altrettanto, calore e protezione, senza parole. Le bacio una guancia, poi faccio un passo indietro, sempre tenendola allacciata e ..

Capisco Alexander, variano i motivi, se ora avessi tra le mani il generale vorrei picchiarlo, questa è una crudeltà gratuita, senza motivo, so la  bravura di Oscar come ufficiale, il suo coraggio, a San Pietroburgo si è parlato delle nozze tra i principi e del coraggio di un soldato a Kehl ..ma questo … è peggio di una frustata, di un morso.
L’ha ferita a morte su un suo punto debole, io., convinto di fare, magari, il suo bene, indurendola.

 Taccio, ora parlerei facendomi trascinare dalla collera, respiro e imprimo nella memoria ogni tratto del viso, della luce che danza tra l’aria e i capelli, il sentore dell’erba.

(OSCAR) Ha centrato il punto che ho indicato del tronco, che ho indicato, cinque volte su sei tiri, il sesto più sopra di un paio di centimetri.

Ammetto, rovesciando la testa, ciocche chiare e scure si intrecciano insieme. Ho parlato tanto, della delfina, di casa, lei a rate, questo pomeriggio mi ha ripagato di due anni circa di solitudine.

Che tu mi voglia sempre bene è un dato acclarato, tranne che hai anche tanto rancore, in fondo, hai proprio ragione, di questa sfida ne hai fatto le spese tu.Senso di abbandono, astio, che caos, tesoro mio, sono meno perfetta di quello che pensi, essere strana è una minima definizione.

Nelle memorie che Stanislao Poniatowski, deposto re di Polonia nonché suo ex amante, va scrivendo concordo sull’aspetto della zarina. I capelli scuri, la carnagione luminosa, grandi occhi azzurri , il naso .. va bene è imperioso, ha l’abitudine al comando, tutto in lei è maestoso, pare la regina del mondo, anche se non è più la giovane granduchessa di quell’estate luminosa, in cui ha preso il potere.

La zarina si è fatta ritrarre indossando l’uniforme del glorioso reggimento Preobrajenskij, il primo a cui parlò il 28 giugno 1762, la divisa è in seta verde con bordature d’oro, sto osservando il quadro quando esce con la sua richiesta.

Scruto perplessa la giacca ed i pantaloni, tutto è della mia misura, la caccia a Pugacev non mi ha fatto ingrassare, un metro e settanta per cinquantaquattro scarsi chili.

Io sono il demonio che cavalca il vento, mi paragono ad una amazzone, quindi ci può stare, quindi infilo la camicia,dopo le fasce, i pantaloni e la giacca di taffettà azzurro con bordi rossi e passamanerie d' oro, gli stivali di cuoio scuro e sottile alti fino al ginocchio.

Mi specchio, dopo avere assicurato la mia spada al cinturone, quella con la conchiglia di Compostela, stemma araldico dei Fuentes, che uso sempre, poi sospiro.

Ho rimediato una sciabolata sul fianco, leggera, poco importa, mi sono preso altri due encomi e la carica di capitano di fregata della marina.
A luglio è stato siglato il definitivo trattato di pace, vari territori sono stati annessi alla Russia, che ha avuto a titolo di indennizzo la favolosa somma di quattro milioni di rubli, cifra iperbolica.

Ora sono un buon partito, mi canzono tra me e me, in intimi rapporti con la sovrana, un immortale, ma ancora aspetto.
Mi sono innamorato del comandante delle Guardie Reali francesi, giusto la distanza mi tiene al sicuro da scemenze clamorose, tanto sarebbe inutile, meglio dimenticare e ..
Vigliaccheria di fondo, credo, occorre più coraggio a seguire i propri sentimenti
Non sono casto, non sono pure, magari la idealizzo, ma lei è … speciale, da quando è una ragazzina.
Per ironico paradosso mi viene in mente l’amore cortese, di un cavaliere per una dama, come no, ho tante qualità, innumerevoli difetti, ma resto cinico, pratico e dissacrante, come il dragone.
Sarei scemo a non vedere di lei e del leone, a non capire, tranne che io non giudico lei, non voglio giudicarlo, mi ha dato il mondo qaundo ero solo un bambino bastardo, un Fuentes per metà.
 

E mio padre ha fatto le sue scelte e così lei, tranne che solo uno stupido lascerebbe andare una donna così, e lui stupido non è, magari è cambiata l’alchimia dei sentimenti reciproci, ecco tutto.

Non lo so, in fondo è la vita, non altro, e Catherine se la gusta come un bicchiere di vino, a piccoli sorsi, in equilibrio, è un uragano fermo.

 So, in via informale, della cattura di Pugacev e varie altre, alla fine se lo merita, oggi ci sei, domani non è detto, ami più la vita tanto più ti rendi conto di quanto sia precaria.

Quando l’ho vista con l’uniforme equestre della guardia imperiale, mi è preso un colpo, lo ammetto.

Mi sveglio, la schiena contro il torace di Alex, fuori il vento ed il rombo del mare e le sue gocce, un sorriso ed un buongiorno. Mi sfiora i capelli, mentre prendo un  caffè vicino al caminetto, scalzi i piedi, rifletto che le relazioni sono prassi diffusa, a mia “discolpa”posso dire che siamo innamorati, contro ogni buonsenso- non esiste il bianco od il nero, infatti, nel profondo sono sempre legata a Xavier, e viceversa, è stato l’amore della mia giovinezza, il padre dei miei figli, il primo che ha lasciato andare il dragone e la sua rabbia…
 

Ultimi giorni, poi Alex se ne andrà in Inghilterra, due volte Oscar lo ha visto e non voglio sfruttare una stupidità che non possiede né giustificarmi su una cosa che è solo mia.
 

La reputazione di una regina è fragile e preziosa, come un cristallo veneziano, una volta incrinato non si ricompone più.

Riceve spesso il conte di Fersen, trascurando gli impegni ufficiali ed il protocollo delle udienze, ha già urtato più di una persona affermando che le pare assurdo che i “vecchi” di trent’anni osino presentarsi a Corte.

Nel frattempo la guerra contro i turchi è finita e il conte di Rostov ha ricevuto altri encomi, ne ha fatta di strada, anche lui, mi ha mandato un biglietto di congratulazioni per la nuova carica, unitamente alla pistola che ha usato in quest’ultima battaglia, ho sorriso, anche se ero da sola, osservando gli intarsi, le leggere scalfitture sul legno …

Si rischia uno scandalo senza precedenti.

Di tante cose non ho esperienza diretta, tranne che ho consigliato al conte di Fersen di lasciare la Francia, come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore, questa è la corte di Francia, non il regno cortese di Camelot.
 

Mi sono messa a ridere, era un vizio, però rispetto all’altra volta con Felipe questa ragazzina era giovane, dodici anni al massimo, pallida e tremante, non aveva profumi dolciastri, solo il timore.
 

Dopo Pugacev e  compagnia, sono saltata direttamente ad Ahumada, un bisogno fisico di stare con i miei figli, è qui, origine di tutto, che ci trova Xavier. Qualche settimana e, finalmente, di nuovo in Francia.
 

Torno a Malcomess Manor, una tregua precaria, imparo a conoscere  i miei figli, divertendomi e passando del buon tempo, ritorno ai doveri coniugali, mi occupo della gestione della tenuta, aiutando Richard, che è invecchiato, dimagrito, stanco.

.. E non sempre scappando si fugge davvero, come apprese Nasur el Din che incontrò la nera Signora a Samarcanda, credendo di averla seminat, invece avevano là il oro appuntamento.
 

Un rifugio privato, invece di un figlio, da arredare e ridisegnare a suo piacere ….

Da un  dispaccio del conte di Aranda, ambasciatore, a Carlo III di Spagna del 1774, riservato e personale. “ … con la massima sicurezza sottopongo quanto segue, il matrimonio reale non è ancora consumato (..).. sono state trovate delle macchie sulle lenzuola della regina, che dimostrano come le eiaculazioni non avvengano nella sede deputata …(…)  Nel mese di novembre incontrerò il marchese Fuentes, che, dal marzo dell’anno 1775 rivestirà la carica di ambasciatore ad interim a San Pietroburgo …. In via riservata e personale”
 

Segreti su segreti, questo è il minimo, rifletto tra me, mentre busso all’ufficio del generale, dopo una caterva di lettere ha ceduto, ma prima di tornare, cerco la sicurezza, mai più agirò di nascosto, con lei, almeno.

La regina continua a sommergermi di doni, che puntualmente rifiuto, il suo appannaggio viene dalle tasse pagate dal popolo e  .. mi sembra uno spreco, che io abbia dei privilegi, quando tanta gente non ha di che mangiare.

Punto e a capo, colonnello.

“E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.  Dal “Il Piccolo Principe”

Nota 1) aigrette(s) sono le piume di cui si ornavano le acconciatura le gentildonne.
Nota 2) ringraziando Ornella per una utile conversazione sulle pettinature della regina.
Nota 3) ringraziando Tixit per una sua recensione che qui sarà sviluppata.

(CATHERINE)
          Vedo una povertà ancora più marcata e stringente del solito, cattivi raccolti e i prezzi sono saliti, si tira a vivere, almeno un pasto al giorno accanto alle zone rutilanti e sfarzose di Parigi.

          Rifletto sulla saggezza di mio suocero che, negli anni di cattivi raccolti, soprassiede ai  pagamenti di quanto gli è dovuto, per far tirare il fiato ai fittavoli, niente sprechi o ruberie, nel suo feudo è un re.

Noblesse oblige, mio scarico di coscienza, ho avuto tanto e altrettanto devo ricambiare, come mia madre usava fare.
(OSCAR)

Brusii.
    Per imitare la regina, le sue aigrette di piume di struzzo e diamanti che si innestano nelle alte acconciature,  i bracciali e le sue toilettes le grandi dame si indebitano e litigano spesso con amanti e mariti, il gioco d’azzardo è in piena ascesa.
 

         Variano i nomi del motivo, la musica permane la stessa, forse un andante con brio, come prescrive la nuova moda, la vecchia e lenta pavana è caduta in disuso.

A giugno vi sarà l’incoronazione a Reims, una tradizione che risale al 1027 e la Regina chiede a ME quale vestito indossare, è in un “paradiso”di campioni di stoffe, preziosi tessuti e broccati, variegate fantasie e marezzature, la regina indossa un pouf alto circa quattro palmi, i movimenti sono lenti ed ingessati.

Sua madre, vedendo un suo ritratto con questa foggia, si è chiesta se era una attrice, un saltimbanco oppure una regina.

.. Apre bocca senza pensare, eccoci, ma.. lascio perdere. Se non arriva un arcangelo, ben di rado giungerà un principe per la Corona, che la Regina pare sempre vergine.

Sorrido, con lui ho cavalcato il vento, per davvero, abbiamo scampato mille e rotti pericoli, una bambina bionda si è divertita sopra di lui, la caccia a Pugacev, convegni e sfoghi.

Ai primi di marzo, la nomina di ambasciatore ad interim di Xavier diventata ufficiale, mentre i nostri figli si sono ripresi prontamente dalle fatiche del viaggio, stabilendo di adorare la Russia, mentre io ho fatto indigestione di feste da ballo e Felipe ha continuato a fare stragi di cuore (quel ragazzo non me la conta giusta, era troppo contento di andare in Francia, non è tanto mondano però.. )

Vicino a Parigi, vi sono stati tre giorni di rivolte, la cosiddetta “guerra della .farina”, con assalti ai forni, e la regina si è fatta fare un’acconciatura a la Revolution (per me è una fatua bambina, malata di nostalgia).

“… è solo un vigliacco Oscar, ma tu che hai fatto?”-Scrivo in fretta e la risposta arriva nel giro di poco, come se la penna le bruciase ancora tra le dita. “… ero saltata giù dalla carrozza e volevo.. non lo so nemmeno io, tranne che Andrè mi ha portato via di peso.”
 

Presento i miei omaggi al Conte di Aranda, ambasciatore spagnolo del re di Spagna, mia terra natale,a Parigi  poi passo all’ambasciatore russo, che mi invita ad un festoso ballo organizzato dalla regina Antonietta per festeggiare la prossima ascesa al trono.
 

Osservo le siepi tagliate a guisa di animali, ornate di lampade decorative, per dare più bagliore la ghiaia dei viali è stata dipinta d’oro, infinite lampade di carta ondeggiano tra i cespugli.
 

La sovrana è un oceano di seta verderame, le ciocche raccolte in un pouf che rappresenta un giardino di rose tee. Bella è bella, maestosa, ma di profilo è imperiosa, il mento sporgente, il labbro inferiore pronunciato, tratto tipico degli Asburgo.

Osservo e sono osservato, sono alto circa un metro e ottantatre, un poco più del marchese  mio padre, occhi e capelli scuri, abbronzato per le ore trascorse all’aperto, so di fare la mia figura, mi piace essere ammirato, il piccolo Felipe ne ha fatta di strada.

Un sorriso scanzonato sul volto austero, ciocche bionde venate di fantastici riflessi e due occhi simili a quelli del dragone, dalle sfumature di zaffiro e oceano, il mare al largo, al profondo. Sempre sottile e eterea, paragonano la regina ad una ninfa, ad una dea ma accanto a me eccone un’altra, di divinità.

Niente spiritosaggini, tranne che una “vecchia” di oltre trentatré anni, per la regina francese  chi ha passato le trenta primavere, scanndalossa età,  è un anziano, ha fatto strage di cuori, addirittura dicono che  non abbia più di ventidue anni- esagerati, certo, ma vi è del vero, il dragone sa sempre cadere in piedi, in ogni circostanza, ed è ancora una splendida donna.

Una stretta cameratesca, uno sfiorarsi di dita, Signore santo, non bastano cinque anni a scordarti.
In fondo, mi sei sempre piaciuta, sei una scomoda pietra di paragone, ma giocare con te.. No. Sarebbe come sparare contro una tortora, ti sei rifugiata nella tua austerità, un po’ di non-pettegolezzi su di te li ho sentiti e ..

Niente, Oscar, rimarrai il mio sconosciuto paese dell’altrove, colonne d’Ercole da non valicare.

Le catene del rispetto che  devo a te e tua sorella, l’onore e l’amicizia. Colpito e affondato, Oscar, alla tua.
 

Mi guarda strano, in tralice, indefinito. –Entrambe sono vere, ognuna a suo modo, sta a te decidere quanto.

Poi ritorna allegro e scherzoso, mi ha fatto morire dalle risate, un paio di sere siamo usciti a cena fuori io, lui e Andrè, diciamo che abbiamo riso tanto e bevuto in abbondanza.
...
(ANDRE')
... questo pomeriggio si allenano insieme, io sono bloccato a palazzo da mia nonna e.. Conte da strapazzo, penso, e so di essere ingiusto.

(OSCAR)
 

Si ha ragione Catherine a sostenere che è bello come suo padre alla stessa età, è splendido, come Fersen, pur variando la formula.I lineamenti cesellati, appena un’ombra di barba, la conca della gola e .. la schiena in appoggio contro il tronco, la testa sulla mia spalla, le lunghe gambe distese.

Mi sento le guance di brace, che vado almanaccando

Colpa mia, l’ho fatto nero e anche da bambino aveva questo vizio di dormire di colpo, un sonno duro e di piombo, come un orso in letargo.
 

Con una decisione repentina, bacio il bell’addormentato sulla guancia, ma continua a dormire, la pelle calda e morbida, riprovo, in fondo da bambini.. ( ma questo non è affatto un gioco innocente, eh, Oscar, lo sai, vero?).

Le labbra si sfiorano, leggere, mi sono spostata, cercando di non fargravare su di lui il mio peso, minime manovre e…

Un braccio scatta intorno alla mia vita, una presa leggera, ma taccio, le labbra si sfiorano, si incontrano e si aprono, con una rotazione istintiva troviamo gli incastri.

Le nocche sfiorano curiose i profili del viso, sempre con un braccio mi sostiene, con l’altro mi sfiora le spalle, la schiena, il respiro diventa sempre più affrettato e profondo.

Sorride obliquo, di taglio, il momento è trascorso, per tacito accordo lascio perdere, le mosse di questo gioco sono cominciate tanti anni fa, in un commiato.

Insieme, so che lui è una sfinge, non forza nessuno, non costringe nessuno, è leale come un pirata.

Inutile costringere, vano forzare, deve essere lei a fare quello che vuole, anche se in genere è l’uomo che conduce le mosse, qui è lei che decide.

Magari mi usa, per sperimentare, scoprire per gradi, vedi Oscar, sai tante cose, ma non credo tu abbia tanta esperienza nelle faccende di cuore, però hai un grande istinto e io sono attratto da te.

Ne ho avute diverse, ma tu sei UNICA,

Fosse solo lussuria, sarebbe meglio per me, invece.. Pensavo che non avrei avuto nulla, invece qualche stilla di ambrosia mi tocca.

Fossi stata davvero un maschio, mio padre mi avrebbe condotto al bordello, così usa, così fece lui, ho sentito le vecchie rievocazioni, di nascosto, anche tra i miei ufficiali usa così. Il mio secondo comandante Girodelle non me fa mistero né se ne adonta.
 

• No

.. i libelli satirici si diffondono sempre di più, di volta in volta la regina scrolla le spalle o ci rimugina, piangendo lacrime amare.

Uno degli ultimi esemplari coniuga la passione della sovrana per una tinta  alla moda dell’anno 1775, ovvero il color pulce, puce, che fa tragicamente rima con prepuce, ovvero il prepuzio del membro virile. Argh … le disquisizioni in tema sono arrivate alla brillante conclusione che lo sperma reale sia acqua fresca ….

Antonietta non sarà mai accettata finché non avrà un figlio, per quanto sia acclamata a teatro e sia paragonata ad una dea nei vari panegirici, tranne che non ha compiuto nemmeno il primo passo in questa direzione.
 

Ho sperimentato nuove e potenti sensazioni, tranne che, invece di chiarirmi le idee, me le sono ingarbugliate, scontrandomi poi con la realtà, vedendo in prima persona come vivono i contadini …

“ cara Catherine, buon Natale e felice anno nuovo a San Pietroburgo …

“.. ricambio di tutto cuore, Oscar, Felipe è dal mese di agosto sul mar Nero, ora sta preparando altri ufficiali ma le notizie arrivano a frammenti e bocconi e siamo qui.. Comunque, ha suggerito di regalarti per il compleanno dei bulbi di tulipano, che come ben sai sono rari e costosi, i turchi li custodiscono gelosamente e gli olandesi li tengono ben stretti, tranne che la missione è riuscita.. spiego questo che potresti ben scambiare questi bulbi delicati per cipolle…. E un rotolo di seta bianca, orientale, vedi tu cosa farci.. “
 

Nuovi sentieri e varie possibilità, tranne che è cosa nota che preferisco lo scontro fisico a cercare di capire i sentimenti e mettere sulla bilancia le mie maschere e i miei tormenti.

Andrè ha detto che i giorni dell’incoronazione ero strana, pareva quasi che lo evitassi, in un dato senso era così, lui è retto e virtuoso, non sbaglia e io sono un rovo pieno di spine …
 

Alle volte Oscar ha dei periodi di “pazzia”, in apparenza è di una freddezza unica, dentro si agita un mare … Osservo e decodifico, a volte questa vita è troppo dura per lei.

… diciamoci la verità, sono geloso di Felipe Moguer, conte di Rostov, lui ha avuto il coraggio di mettersi in gioco e partire, invidio la confidenza che ha con Oscar..  si è reinventato e meno male che sta in Russia, la distanza è un deterrente efficace.

Ci vuole più coraggio nell’andarsene o nel rimanere? Scelte.. .siamo amici, lei avrebbe barattato la sua vita con la mia, quando il vecchio re era in collere per l’incidente della delfina, sono in debito con Oscar e …

Rimango, sullo sfondo, in attesa. Vorrei tante cose, che si accorgesse di me, come uomo, peccato che le differenze di rango siano impresse come un marchio a fuoco, un monito, colonne d’Ercole da non valicare.. .

I tulipani sono fioriti, delicati e superbi, nei colori del rosso, dell’arancione e del giallo, li paragono a delle spade floreali, in un certo senso.

Ricordo che furono  portati per la prima volta in Europa nel 1554 da un ambasciatore imperiale alla corte di Solimano il magnifico, che ne spedì, appunto, alcuni bulbi al botanico Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi.

Ho letto con curiosità che nel 1623, un singolo bulbo di una specifica qualità di tulipano poteva costare anche un migliaio di fiorini olandesi ed il reddito medio annuo dell'epoca era di 150  e che erano scambiati anche con terreni, bestiame, e case..
 

Mi sento male,  mentre osserva che mi devo medicare, ne abbiamo passate tante, eh dragone, poi ORA mi spieghi, vero  la voce quieta e asciutta, senza fronzoli, fissiamo il posto, mi prenderei a frustate da sola, in questo settembre 1776.
 

Servo anche così la regina, vi sono reti di spie ed  informatori.

Il punto di raccordo è deceduto per un colpo due giorni fa ma questa operazione non poteva saltare, da troppo tempo sorvegliavano la stamperia, ho letto i suoi incartamenti a tempo di record.. Informatore speciale il dragone, quindi parlava?

Mi sa che a questo giro la sorpresa gliela farò io, di certo non si aspetta il nostro specifico intervento né ho modo di avvisarlo, è stato tutto predisposto e nessuno sa chi sia o dove abiti …
 

- Questo l’ho saputo dopo il matrimonio, però capivo che aveva dei segreti, non mi diceva tutto, ma non avrei mai immaginato un affare del genere. Nell’estate del 1757, dopo avere perso la mia prima figlia, ero fuori di me, per il dolore e Xavier usciva spesso la sera e spariva per giornate, avevo timore che si fosse preso un’amante, di Felipe l’avevo ingoiata, era stato prima del matrimonio ma in quel modo… una sera decisi che volevo sapere, fine, e lo seguii, a distanza, fasciando gli zoccoli del cavallo per non fare rumore, un mantello scuro. Prima stranezza, realizzai poco dopo, erano padre e figlio, che a un dato punto si ritrovarono e si dirigevano verso un posto isolato, i boschi intorno ad Ahumada ne sono pieni. Non avevo paura, Oscar, quella sera ero andata a dormire presto, pensava lui, per conto mio, quindi… non era un consesso amoroso, quattro contro i due Fuentes, volevano ucciderli e ..- In queste parole rivivono la collera e lo stupore di una ragazzina che, in una sera lontana, decise della sua sorte, sparando a bruciapelo, uccidendo per difesa e creando il diversivo, a quel punto volli tutta la verità.
 

-Sai cavalcare ad uomo e lo so, però il modo in cui spari e tiri di spada non si improvvisa in poche settimane-

Asciutta, ma ora mi guardi, una mano sul mio ginocchio, a questo punto oso toccarti, con cautela ti prendo l’altra.

- Hanno condensato, ma hai ragione, la scherma me la insegnò Luois, dai miei cinque anni fino a quando è morto, era il nostro segreto, dopo ho continuato da sola nel chiuso delle mie stanze, un libro per le mosse e ..

- La guerra dei sette anni è stata un disastro immane, specie nelle terre orientali. Finché era viva la zarina Elisabetta, in qualche modo gli equilibri avrebbero retto, ma il suo erede adorava il re di Prussiae gli avrebbe dato in mano il suo futuro impero, lo pensava e lo diceva apertamente.
 

- Diciamo che sei una specie di chevalier d’Eon … Mmm. Sto pensando che Felipe mi aveva raccontato degli immortali,questa cosa l’avete preparata in più riprese-

- Xavier guidava la carrozza, io chiudevo su Tintagel- (Guardami, per favore)- E poi abbiamo il quinto elemento, un simpatico inglese, Alexander Malcomess, detto Alex.

- Ironizzi, eh, eravate i suoi pretoriani… Scusami, ma Prussia e Inghilterra erano alleate, che c’incastra un inglese? Ah, no, aspetta .. nemmeno alla corte inglese sarebbe andata giù una Prussia così potente.

Si toglie la giacca e la camicia con movimenti bruschi, sobbalzo vedendo le bende strette sul torace e rimango di pietra vedendo le cicatrici sulla parte alta dell’arto e l’avambraccio.

Sono orribili, i margini irregolari e segnati, frastagliati, isole che deformano la trama della pelle.

Mi sento la testa vuota, scruto la stanza, è scarna, essenziale, sul tavolo un libro, lo apro e lo sfoglio a caso, l’Odissea, cadono due disegni, uno è dei tuoi figli, l’altro è … un vaso di rose bianche, una scrittura larga e infantile, la mia, Natale 1760.

- Come no, ho la sensazione che sia molto possessiva nei tuoi confronti..

Mi fulmina con lo sguardo.

C’è da diventarci scemi con le due sorelle che ti frugano, soppesano e valutano con una sola occhiata.. E’ giovane, ma non idiota, Oscar, capisce tanto ma non dice nulla.

Mi stendo sul materasso, la mia faccia tosta non si estende a dormire con Alex, che si è accomodato di là. Pace, mia è la vita, mie le scelte, giuste e sbagliate, penso, invece, a nostro fratello, una fiaba ultima, una storia, ho conquistato il mio regno, dragone in suo onore e così sia.

Sbuffo, alla fine sono sempre tua sorella, dragone, marchesa, stronza e bugiarda, replico, e mi arriva una gomitata nelle costole, poi mi abbracci, come quando avevi cinque e poi sette anni, e poi dopo, un incastro.

A voce bassa osservi che può bastare, almeno di questo sei certa, che stare così ti ha fatto sempre sentire al sicuro, anche in questa notte di settembre.

.. la mattina controllo il polpaccio, solo un brutto sfregio, mi rivesto e lavo dietro il paravento, intanto osservi che è vero, non posso rispuntare dal nulla, poi rido, e osservo che un caffè e la colazione possiamo ben farla.

Le sento ridere, quindi busso e mi congedo con una scusa, alla prossima Comandante.

Scrolla la testa bionda, mi stringe la mano, all’inglese, poi parla a voce bassa, a mio esclusivo beneficio verso la porta.

Allegria, in croissant salato e un caffè, mi spiega che ogni volta, una mia curiosità, scelgono sempre un posto differente, due gli ingressi, per ragioni tattiche e vicino a delle stalle, poi mi accompagnerà un pezzetto.

Nulla confuta quando osservo che sarò IO a preoccuparmi per lei, tranne dire che devo fare la mia vita, che alla peggio si sa badare, non oppongo nulla, tranne che voglio tirare di spada con lei, ancora non mi è andata giù di quella volta, ora sbuffa, che pazienza, sai, Oscar, ci vuole con te.

Uno slancio inusitato, di nuovo passione, dal giugno di questo anno 1776 è così, poi mi chiede della mia terza figlia, osserva che Isabelle è il corrispettivo inglese di Isabel, il suo secondo nome, il nome di sua nonna, è volontario, vero?

Annuisco e mi sento triste, è mia figlia, appena l’ho toccata, mio padre era un mostro e io non voglio rovinare la vita anche a lei…

È vero, sono scelte, come quella di Xavier quando è andato ai Caraibi ed io e te siamo rimasti insieme, capendo tutto e nulla, anche se lei gli aveva chiesto di andare con lui.. non siamo santi od eroi, Catherine, sempre alla giornata, osservi, rilevando poi che, ove lo zarevic venisse in visita ufficiale in Francia, speri di poterti ritirare, l'ultima missione.

Come no, rifletto tra me, potresti esserne convinta, ma non lo farai davvero né la zarina te lo permetterà, credimi.

Passato il primo empito di rabbia, comprendo un po’ meglio. Io non sono come le altre, peccato che non abbia voluto espormi a rischi e .. troppa ira, se avevo combinato quel numero con Girodelle che avrei fatto in condizioni critiche, come loro?

Però su una cosa ti sbagli alla grande, Catherine sei convinta che l’ascesa al trono della zarina sia stato un azzardo, invece il primo è stato creare il dragone.

Una risata di cristallo, un trionfo, quattro giorni dopo, sei brava Oscar, e ti fa piacere insegnarmi a tirare usando il sinistro, peccato che io sia negata, il braccio della spada se per tradizione è il destro un motivo vi è.
 

Due tre volte, poi basta, sono io a decidere.

Dal riso alla tristezza nel giro di poco, per alcune cose sei ancora una ragazzina.. però ti controlli, hai capito che sono decisa, o prendere o lasciare… E prendi,tornando poi alla carica affermando che tra i bulbi di tulipani inviati a suo tempo, una varietà si chiama “dragone”, no, non lo sapevo e sono io a ridere..
Ti agguanto per i fianchi, come quando ero una ragazza e tu un "bambino" insopportabile, poi basta, l’attimo passa e ce ne andiamo.

Il matrimonio reale risulta ancora non consumato, la sovrana viene definita austriaca, infida e libertina con cadenza regolare, nuovi e vecchi pettegolezzi.
Il Trianon.
Vestiti.
Gioielli, specie i diamanti.
Le serate all’Opera, le scommesse sui cavalli, il gioco d’azzardo.
Nuova è forse la costante predilezione per Madame Polignac, che accumula incarichi e onori e soldi sbattendo le bionde ciglia, suo marito è diventato Ministro delle Poste sol perché è il suo regal consorte.
Una Corte nella Corte, in cui asseconda la mania della tedesca per il gioco d’azzardo, con perdite di cifre clamorose. Tanto alla regina non interessa, quei soldi persi vengono dalle tasse e poi PARE che confluiscano nelle tasche della prediletta.
Anzi, ora all’Austriaca si attribuiscono sia amanti femminili che maschili, dalla Lamballe alla Polignac, passando per Lauzun ed il cognato, conte d’Artois.
Ad oggi unico Borbone ad avere generato un figlio, nato il 6 luglio 1775, data in cui Antonietta si è presa della puttana sterile dalle pescivendole parigine, che, per tradizione, sono chiamate a portare le loro congratulazioni in caso di lieti eventi reali.
In quell’occasione molti sostengono che abbia pianto tra le braccia profumate della Polignac, invece di andare nel letto del re e generare un principe per il trono.

Mi tiro in piedi, il mantello profumato dalle gocce di pioggia e dal precoce crepuscolo, controllando per la centesima volta che non vi siano osservatori.
-Dove andiamo?
- Il capanno degli attrezzi qui vicino, che qui mi sa che pioverà forte.
Entriamo, al diavolo l’umido e gli arnesi, facciamo posto, mi massaggio le braccia, i cavalli impastoiati fuori.
Mi scruta, cauta, attenta, poi mi racconta di avere accolto alla maison una ragazzina, tale Rosalie, nello scorso mese di ottobre, unico suo pensiero la vendetta.
Orfana di padre, una carrozza aveva investito la madre malata, uccidendola sul colpo, proprietaria una dama bionda con un azzurro vestito a fiori, alle sue proteste, l’aveva invitata in tono di scherno a fare le sue rimostranze a Versailles.
Sola, aveva camminato fino a casa nostra, scambiandola per la reggia, non essendo mai uscita dai sobborghi della capitale, e aveva atteso.
Giunta una carrozza, con una bionda dama in abito azzurro, si era lanciata all’attacco,

Ti dico l’idea e ti spiazzo, ma acconsenti, forse ti ho solo anticipato.
.. e qui la chiudiamo, almeno fino a Natale, intanto le giornate passano tra cavalli, allenamenti, letture, con Alex … ci siamo ritrovati nel giugno di quest’anno, dopo quasi diciotto mesi ed è semplice, facile, nessun imbarazzo e so che un giorno la risconterò, sono e resto una peccatrice, this is life.
… intanto pare quasi sicura una visita dello zarevic e della moglie, noi saremo il punto di raccordo e … forse e dico forse, potrebbe essere l’ultimo incarico.
 

Mi ha regalato un fazzoletto con una O, apprezzo il gesto, sono cose che non sa fare e non è portata, io un ciondolo con una piccola perla, che si infila al collo, sganciando una collana a cui pende l’anello con lo zaffiro, quello che porta con cadenza regolare dal 1768, credo, anche se non le mai chiesto il motivo.
Tant pis, ormai il suo ciondolo dell’infinito è diventato mio, mi pareva cortese ricambiare e glielo dico.
 

.. non sono un giudice od un moralista, anche io ho fatto il mio, credimi, cose segrete con cui devo fare i conti.
E siamo sorelle e mi preoccupo per te, forse forse aveva ragione il biondo a sostenere che sono maturata un pochino.
 

Il profumo delle pastiglie aromatiche alla tuberosa si disperde nell’aria, per occultare il puzzo di sudore ed altri effluvi dalla griglia dell’incensiere, una abitudine consolidata della regina.
Il fuoco brucia, forte ed aromatico, legno di ciliegio, e si mescola ai delicati aromi dei fiori di serra  collocati con cura nei vasi cinesi, mischiati ai fiori di seta, che fanno da pendant con i piccoli quadri con soggetti floreali, appunto, o di cani o alle miniature di famiglia, ma scorgo anche la stravagante raffigurazione di un ananas.
 
Sono nel nuovo  salottino privato della regina, con i mobili dai colori chiari, bianco e oro con sfingi che risaltano in mezzo a decorazioni di “stile pompeiano” , ha in mente di ristrutturare i propri appartamenti privati alla reggia, mentre al  Petit Trinanon tutto ferve- non che le spese, purtroppo, per gioco d’azzardo, vestiti, gioielli e quanto altro siano scemate, anzi.
Gusto ha gusto, i mobili creati da famosi ebanisti come Riesener, sono in legno intagliato o laccato,con dorati  bronzi, adorni di fiori (!) e amorini che giocano
 Mi  asciugo la fronte con il fazzoletto che mi ha regalato mia sorella pochi giorni fa, è gennaio ma qui fa davvero caldo, cerco di intavolare l’argomento, ma la regina è una farfalla, mi parla di feste, vestiti, un nuovo spettacolo da vedere all’Opera, come organizzare, è un saltamartino, sfinisce.

Madame Polignac ride e osserva che quel fazzoletto è un lavoro di poco conto, la fulmino con una occhiata e mi impongo la calma, tanto ..
La regina è costantemente attorniata da lei, non riesce a fare a meno della sua placida conversazione, del suo discreto profumo, delle sue attenzioni…
Mia madre sta per lo più alla nostra maison, istruendo Rosalie, che in capo a pochi mesi ha fatto rapidi progressi nell’educazione e nell’istruzione, è molto volenterosa come nell’arte di imparare il fioretto..
Non raccogliere la provocazione, ma devo parlare a tu per tu con la regina e l’impresa è quasi titanica.
Tanto la Polignac è dolce e sorridente con la sovrana ed il suo amante, il conte di Vaudreuil, tanto è arrogante con i sottoposti, avida, sua figlia Charlotte è il suo specchio rovesciato senza la patina del controllo e delle buone maniere..
Torno verso la caserma, in collera, desiderando mandare tutti al diavolo quando scorgo una figura familiare, si fa per dire, perché si appoggia ad una gruccia, il tricorno calato sul viso.
-Signore, vi prego, mi potreste indicare a chi devo rivolgermi per avere….
… parole sparse, si finge un visitatore straniero e, con tocco di ironia, John Hancock, il suo nome, come il primo firmatario della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, le colonie del Nord del Nuovo Mondo che si sono staccate dalla madre patria il 4 luglio 1776, sei mesi fa circa..
Mentre vado al luogo indicato, le parole mi risuonano in mente, mescolandosi a brandelli di ricordi, Ahumada, Arras, un bambino morto, ucciso dal duca di Germain come un cane, uno che si è salvato perché l’ho portato all’ospedale, Rosalie e le sue lacrime, gli occhi azzurri di mia sorella, alias dragone..
“In Congresso, 4 luglio 1776 Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell’umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; e per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati;”
 
Tutti gli uomini sono creati uguali …
Ma l’Inghilterra non mollerà e gli emissari del Congresso degli Stati Uniti sono venuti a chiedere aiuto in Europa, finanziamenti,. Truppe, aiuti .. e il ministro degli esteri francesi pare intenzionato a aiutarli, seguendo il vecchio adagio che il nemico del mio nemico è il mio nemico, qui in Francia è giunto Monsieur Franklin, uno dei redattori della Dichiarazione..
….Tutti gli uomini sono creati uguali …
 
-Ciao, sei un disastro
- Sempre gentile, sei, ciao Oscar. È stata una brutta caduta da cavallo, mi sono solo slogata la spalla sinistra e..
- Sei rimasta svenuta, stanotte ti veglio io- Con durezza e decisione.
- Come credi- Fa una smorfia di dolore, ha un taglio sulla fronte, vicino all’attaccatura dei capelli.
Si siede, poi mi domanda come ho fatto a liberarmi, dove ho messo Andrè, è a casa, con l’influenza, in questo periodo siamo pieni, alla fine … non ti liberi di me.
Sei un mulo, lo sai, Catherine, esasperante e cocciuta, sbarazzina anche in queste stanze decorose, con il minimo, ma sono belle lo stesso, su un tavolo qualche libro, una tazza vuota, una brocca con dei rami di agrifoglio legati da un nastro rosso, sul divano hai buttato uno scialle azzurro
Noto, osservi poi, mentre ti sfioro la fronte, poi ti racconto dell’organizzazione per proteggere gli spostamenti dell’imperatore Giuseppe II d’Austria, che verrà a trovare ufficiosamente la sorella regina nel prossimo mese di aprile..
Alla fine, caro il mio dragone, tanto vale fare direttamente raccordo tra di noi, saltando i passaggi intermedi, per la caccia alle stamperie anonime, visite sovrane e quanto altro, poi ho l’occasione per metterti all’angolo e comprendere che ha blaterato il rompiscatole, riferendosi ad un anniversario, all’Escadron volante, alla zarina..
 
Da vari dispacci del conte di Mercy, ambasciatore, a Maria Teresa d’Austria del 1776:
“… … la brama di gioielli della regina non si è affatto placata, ha acquistato braccialetti e orecchini di diamanti per 600.000 livres, restando in disavanzo per 100.000, da aggiungere alleulteriori 200.000per il guardaroba annuale della Bertin avendo già da tempo esaurito i fondi.
… per il Petiti Trianon, la regina ha ordinato di costruire giardini all’inglese, il cui costo è stimato in 150.000 livres iniziali.. Ha fatto poi costruire un piccolo teatro per le sue rappresentazioni private, ma si è svolta solo un’opera, con costi spropositati.. Inoltre, il personale dello Chateau indossa la livrea personale della regina, rosso e argento, invece che quella dei Borboni, sollevando ulteriori critiche per l’esclusività del buen ritiro..
…. Oltre ai diamanti, deve aggiungersi la passione per il gioco d’azzardo..

 Osservo  il tragitto di un uomo con un tricorno in testa ed un semplice mantello color tabacco che si dirige verso il Petit Trianon, orario perfetto, andiamo in scena.

      Scruto gli alberi fioriti, a distanza i cigni che scivolano delicati sull’acqua, i boschetti, mentre nell’aria vibra il suono pizzicato e leggero delle conversazioni, la regina si intrattiene con la Lamballe e la Polignac, un piccolo pasto e bevande leggere, aranciata e limonata e acqua, di Ville d’Avray, che quella della reggia non è di suo gradimento.

      Quasi un quadro, contro le decorazioni floreali, declinate nel grigio e nell’oro delle pareti color crema, mi inchino e mi allontano.

    L’imperatore, pardon il conte di Falkestein è giunto stamani in una locanda di Versailles, ove ha affittato due stanze, con un valletto, deponendo sul letto una pelle di lupo, con cui ama dormire e ha enunciato l’intenzione di visitare la sorella in questo orario e di non palesare nulla, surprise.
 

È alto, i biondi capelli che si vanno diradando, non porta parrucche o gioielli, come le fibbie delle scarpe o preziose spille, una curiosa antitesi con la sovrana che, anche in via informale è sempre carica di preziosi (io preferisco il dragone, nei suoi semplici abiti maschili o nelle fogge alla creola oppure quando era in alta uniforme, come definivo io i vestiti per qualche ballo … anche  se ne ride, sostiene che sono troppo di parte).
Lo introduco, il valletto scuote la testa, come a dire, ve la vedete voi e ..
 

Un abbraccio tra fratelli, un colloquio privato, e la sera hanno cenato insieme al re, nella stanza da letto, mi ha raccontato Oscar, la tavola suntuosa appoggiata contro il letto, loro tra seduti su tre sgabelli pieghevoli. Il mattino seguente è andato al lever della regina, ancora Oscar, che racconta le imperiali battuta meglio di un buffone.

Un surrogato di familiarità, attenzione, che dire Oscar? Va bene e poi la stanchezza è più tua che mia, il sedicente conte, vuole vedere tutto, provare tutto, visitare ogni angolo di Parigi e dintorni, dagli ospedali all’Accademia Militare fino alla Savonnerie, per osservare la lavorazione dei tappeti, e le fabbriche di porcellane di Sevrès, trovando anche il tempo di rampognare la sorella regina, avendo colloqui a tu per tu anche con il cognato, che definisce collega-sovrano. Ehm …
 

Non oso immaginare che consigli possa dare al re, che ama la caccia, il fabbricare lucchetti e serrature e la buona tavola, ora come quando era un impacciato principe. E la regina si paragona, nella sua corrispondenza, ad una Venere, i cui gusti non combaciano con i suoi.

Intanto il buon imperatore ha visitato il serraglio reale e, vedendo che vi è una elefantessa ha proposto di combinare un matrimonio con il suo corrispettivo del serraglio austriaco- mi viene più di un pensierino malizioso, vedremo.

Sarà.. rievoco lo splendore dei miei venti anni, e la mia incoscienza, tanto maggiore forse della tua, Oscar, mentre mi appisolo, dalla parte di materasso che mi spetta.  La mattina mi sveglio verso le cinque e  mi lavo, osservando, nei pensieri, che per me occorrerebbe non una carrettata di belletto e cipria, ma un edificio, la pelle si è già ambrata per il sole primaverile, sono sempre magra, scarse curve, i capelli corti fino alle spalle, mi salvo solo per gli occhi azzurri e le poche rughe..  e non mi importa, a quattordici anni era un conto, adesso un altro.

Da una lettera dell’imperatore Giuseppe II al fratello Leopoldo, granduca di Toscana, dei primi di maggio 1777: “… ho avuto l’opportunità di trascorrere del tempo con nostra sorella ed il re di Francia. Lui è onesto, con una certa cultura, ma è stato educato male, nello stesso tempo non è curioso e i ministri la fanno da padroni, è necessario che la regina intervenga e in fretta. (:.)  Fisicamente il re è un uomo forte, capace in apparenza di generare un figlio, ho parlato con lui privatamente e mi ha detto di avere delle erezioni molto vigorose. Poi, introdotto il membro, resta lì senza muoversi per un paio di minuti e si ritrae senza avere eiaculato, nonostante sia ancora eretto.

Lo sapevo che era una sfida trovarci quella volta a settimana, quando non ci incrociavamo per fare da raccordo, ma lo volevo fare e almeno stavo più tranquilla, una sorta di monitoraggio, Oscar, e viceversa, di ansia ne avevi a sufficienza per conto tuo.
E la mia identità è sempre rimasta celata, chiaramente non ti portavi mai dietro Andrè né io mi sono fatta più vedere a Versailles ufficialmente da una decina buona di anni.
Mi stupivo, però, che non ti domandasse nulla, a memoria mia siete sempre stati insieme, forse era anche giusto un po’ di distacco, non lo so.
 Un rapporto esclusivo, come se ti avesse votato tutta l’esistenza, niente se e niente ma, alla sua età molti ragazzi sono già sposati e padri di famiglia.
È cresciuto con te, ricevendo la stessa istruzione, eseguendo gli stessi esercizi, mangiando allo stesso tavolo, una imperdibile occasione per un piccolo orfano, chiaro, ma lui non è nobile. Una specie di distanza,che si impone di tenere, forse, alle volte Oscar mi sa che dormi in piedi, sei una bella ragazza e.. quando venni a palazzo, l’ultima volta, ti guardava di nascosto, con palese adorazione.. 
 Speriamo che sia solo infatuazione, una cotta,  che gli sia passata, per te è un fratello, un amico, un confidente, lo hai detto spesso, determinata e convinta, non credo ti passi per la testa che si possa innamorare di te.
Argh, e Felipe? Io vi vedrei bene insieme, mi hai raccontato che era splendido quando è venuto in Francia nel giugno del 1775 e mi hai chiesto in tono troppo casuale cosa facesse, so che vi siete sempre tenuti in contatto.
Smetto di fantasticare, la vita è la tua, ma è un bel ragazzo, con un avvenire sicuro, vi conoscete da bambini, ha avuto un titolo che lo riscatta dalla sua nascita.. anche Andrè, ma qui entra in gioco la differenza di rango, per tante cose sono molto pratica, mi piace il nuovo pensiero, ho fatto della mia vita una ribellione, tuttavia … vi sono dei voli pindarici su cui non mi spingo. Tanti anni fa ti ho promesso che non avrei più interferito, diciamo in maniera diretta e sfacciata, infine non sei più una ragazzina, però … però… è un male augurarmi che tu sia felice, serena, appagata? Nella mia esperienza, anche se ci ho battuto il muso più di volta, è l’amore che dona questa magia, ma occorre mettersi in gioco.
E tu, Oscar, sei una contraddizione vivente, per carattere ed educazione, ma ti voglio bene così come sei, chiaro, NON TI VORREI DIVERSA, ANCHE SE A VOLTE SEI UNA FATICA,, solo  che a prenderti di punta nulla ottieni, lo so come dato certo ed ineludibile, sei ostinata fino allo sfinimento.
E per ipotesi, in un eventuale matrimonio, ci vorrebbe il consenso del Generale e lui è un tradizionalista, che cambia le regole quando si tratta di fare il suo, non altro. per parte sua, sapendo di Alex mi darebbe della sgualdrina, senza appello, mentre per un uomo non è così, è un conquistatore, un tombeaur des femmes, e lui non ha disdegnato questo sport nel suo secondo matrimonio ..  E Felipe un bastardo, poco importa quanta strada abbia fatto.
 Non voglio fare la moralista, Oscar, figuriamoci, però, in queste settimane di visita dell’imperatore, in cui la regina è stata aspramente rimproverata da Giuseppe II, non che fosse una sorpresa, ne ho una piccola, o grande, vedremo, in serbo IO per te.
(Alla fine, credo che anche Alex ti sia diventato quasi simpatico,  per discrezione non indago).

 
(OSCAR)  Eccoci qui, senza imbarazzo, o altro. È ancora più bello, annoto, lasciando liberi i pensieri, le briglie allentate. Abbronzato da marinaio qual è, iridi color miele velate dalla solita ironia, appare fermo e posato, il corpo snello avvolto in una semplice giubba grigia, senza troppi pizzi o ruches.
-Comandante, è una gioia rivedervi.
-Conte Rostov, è un onore.
Gli sorrido e, in un semplice gesto, annullo la distanza, è puro istinto.
Ho passato notti a sognare e ricordare, le falangi sul corpo, il reciproco piacere, il profumo e le risa di due amanti nella notte, pensando, ripensando fino a non giungere a capo di nulla. Ci tiene a me, l’ha dimostrato, tranne che io non mi vedo in versione di moglie rosea e obbediente, e se lascio l’uniforme che mi invento? Che ne sarà di me? Io con dei figli Io che non ho pazienza con nessuno sotto i dieci anni?
Lo bacio fino a perdere il fiato, le dita tra i suoi capelli, scorrendo sul collo, la consistenza delle scapole e la trama delle ossa, mi ricambia,i corpi premuti e vicini nonostante gli strati di stoffa, un caldo benvenuto.

Dovremo parlare e lo so, tranne che ora è una parentesi, un premio da afferrare a piene mani.
Chiudo la porta, benedico la mia previdenza di avere affittato queste stanze, poi non penso più a nulla.
 

La sintonia, la facilità, solo con te, al diavolo i moralismi. E siamo stati amici, ed ora vi è questo indefinito, questa trasmutazione, dai giochi dei pirati siamo passati all’alchimia della seduzione, a coniugare il piacere con il dovere. Anche tu sei un soldato, un emissario.
Molto dopo, mentre la notte scolora contro i vetri, ti faccio una domanda che mi ronza in testa.

(FELIPE) Per poco non ti ho travolto, come un torrente in primavera, l’ultima volta che ho toccato una donna è stato a Reims, con te.  Non che mi sia pesato, chiariamo, intuivo l’attimo e la sospensione.  Scivolo via verso le sei, infilo poi l’uscita secondaria, mi inerpico verso Parigi, con un involto sotto il braccio.

(OSCAR)
-Sei di ottimo umore.
- E’ la primavera, Andrè, mi piace lo sai- Mi è piaciuto passare la notte scorsa e quella precedente con Felipe, ma sono cose mie.
- Rosalie è impensierita per questo debutto, mia nonna la rassicura ma…
- Diciamo che ci parlo io, ancora quindici giorni e rientriamo alla solita ruotine.- Più o meno, rifletto, sfiorando il petalo di un tulipano.
- Le sei mancata, queste sere.
- Dai, che per me queste due stanze sono una soluzione per stancarmi meno.
- Se vuoi resto anche io.. ballare sempre i minuetti con Rosalie, poverina..
- Dai Andrè … -  ODDIO NO! Devo trovare una scusa plausibile e alla svelta, Dio benedica Girodelle e la sua sortita.

(FELIPE)

(OSCAR)

Stasera il congedo è tenero, appena uno sfiorarsi di labbra, il congedo un semplice au revoir.
Smonto da Cesar con delicatezza, quando Andrè lo prende in consegna e parlo del più e del meno, mi spiace, ma tutto questo è cosa solo mia.
 

……………..

Non ribatto nulla, non dico nulla, sei mia sorella e io, oltre a questo, sono anche la tua sola amica.Mi hai messo l’anima nuda tra le mani e ti capisco, ancora di più, in un certo senso.

Sorrido per non piangere, poi rifletto, mentre la notte declina in armonia verso la tarda alba di gennaio e mi rialzo, forse, con maggiore non dico, maturità, non voglio avere questa velleità, ma … comprensione.
 

Da allora in avanti, per un tacito accordo, ci siamo sempre trovate una volta  a settimana per tirare di spada e parlare, almeno fino al mio ritorno ufficiale.
Alcune volte solo chiacchiere oziose, mi raccontavi di Rosalie, qualche aneddoto divertente- le insegnavi a tirare di scherma e la poveretta si era sbilanciata troppo, mettendosi poi a piangere per il nervoso come la fontana in cui era capitombolata.
O di Andrè, oggetto di molti sospiri ma che non si voleva accasare, del generale, della famiglia, io di libri e barzellette, di tutto un po’.
Stavi leggendo l’Enciclopedia (dicevamo, Oscar?, a cinque anni sostenevi che scorrevo schifezze, poi  poco a poco hai iniziato a  usare la tua testa ) e i vari filosofi, come Locke, Rosseau e compagnia, ci abbiamo passato pomeriggi a discutere, poi, in fondo, se li leggeva Caterina II di Russia, poteva degnarli di attenzione anche il Colonnello Jarjayes, a suo rischio e pericolo…  E letteratura antica e i miti, io prediligevo  Odisseo, tu Achille, pazienza, e cose pratiche, quando ti mostrai come si puliva l’elsa di acciaio con la crema di mostarda ci allibisti, mia nonna Isabel me lo aveva insegnato per lucidare le pentole di metalli, lucide fino  a specchiarsi, ma una spada di cosa è fatta se non di metallo?
Siamo nobili, però siamo esseri umani come gli altri, osservasti  una volta.. (avrei dovuto dissuaderti, con il senno di poi? E con che faccia, io, agente scelto, che era stato parte di una congiura per rovesciare un re e mettere al suo posto una donna che credeva in quegli ideali??.. Speravi di convincere la sovrana a cambiare, a essere una grande regina, ma lei dava retta solo a chi la assecondava, Oscar, e allora ti mancava ancora il quid per rompere le barriere .. Tempo, e gliene hai dato tanto, per poi saltare la barricata il 14 luglio 1789, e .. mi si spezza il cuore ancora oggi a ricordare quei momenti, ma sono stata onorata di essere con te, fino all’ultimo, che non te ne sei andata sola e avrei voluto esserci io, che una vita l’avevo già vissuta. comunque, c’è ancora tempo e spazio per rievocare)
Era complicato, scuse su scuse, attenzione a non essere inseguiti, poi i colloqui per organizzare la predisposizione delle misure di sicurezza per la visita dell’imperatore Asburgo nel mese di aprile 1777.
Per dare tregua all’ansia, Oscar, mia e tua, in fondo, in questa vita, nessuno mi ha voluto bene come te e solo di te mi sono fidata davvero e sul serio.
 

(OSCAR)
Frammenti sparsi e preziosi.

Quando  l’imperatore ha preso congedo,ai primi di giugno, il generale Bouillè mi ha incaricato di scortarlo alla lontana e, per favore, non mi portassi dietro il mio attendente, che lo riconosce, va bene che vuole viaggiare da solo con un valletto, il fratello della regina, ma se ce lo ammazzano in Francia, ahi noi.
Il Generale mio padre  era in Normandia, quindi ho eluso facilmente Marie, le rimostranze, il nervosismo di Rosalie che ha guadagnato qualche giorno e i rimbrotti di Andrè, ma ti pare possibile?
Fidati, ci troviamo tra cinque giorni alla frontiera e ritorniamo insieme, viaggiamo di giorno, che vuoi che MI succeda, mica posso disobbedire e mi sono raccomandata a sua nonna, che non gli venisse il ghiribizzo di seguirmi di nascosto.
In questi giorni, sento spesso i suoi occhi appuntati sulla schiena, il mio evidente buon umore non gli è sfuggito, hai voglia a dire la primavera, che vuoi da me? Non ti ho mai visto infatuato per nessuna, o almeno, mai mi hai detto nulla, né ho visto nulla di rilievo, questo non toglie che avrai qualcuna per la testa.

(Molte volte non avevi le fette davanti agli occhi, Oscar, ma salami e prosciutti interi, scusami l'appunto)

La mia prima scorta è stata Felipe, seguendo  a distanza di sicurezza l’augusto conte Falkestein.
Abbiamo cavalcato senza fretta, due amici, due cavalieri in viaggio, una tacita sospensione. Avevamo dormito insieme altre quattro volte, taciti amanti nella notte, ogni volta mi era sempre più difficile andarmene. E i pasti, le conversazioni di tutto un po’, momenti trascorsi, Ahumada, il capriolo, suo nonno, la Russia, i libri, barzellette, qual è il colmo per un marinaio? Avere il mal di mare, tant pis.
In anticipo, ci siamo allenati con le spade, per scherzo e per gioco, all’ombra degli alberi, i gomiti puntati sull’erba, la volta azzurra del cielo che si perdeva contro la linea dell’orizzonte, i fertili campi piegati dalle ciocche dorate del grano, le cittadine linde e pulite. Sette anni prima, andando verso Kehl, avevo compiuto più o meno gli stessi percorsi, ma vi era la tensione, l’affanno, doveva giungere la delfina per la remise. Ora mi godevo il panorama, il silenzio tra noi, il battere cadenzato degli zoccoli, scrutando le varie stazioni di posta, seguendolo con garbo, a distanza, mentre la gente passa, saluta e va, carri, contadini all’opera nei campi. Memore della volta precedente, ad Arras, svolgo caute indagini, ma qui appare tutto prospero, per la vicinanza ai confini, per gli scambi, e anni di buoni raccolti.
I corpi flessibili, nell’armonia della giovinezza, il riso e la tenerezza tra gli amanti, siamo sempre noi che torniamo.  Disegno il rilievo delle sopracciglia scure, il naso con la punta delle falangi, mentre mi sfiora il braccio destro, è sempre rimasto il segno dell’incidente a cavallo della delfina, le parole sparse. Te lo fai bastare, per me non è abbastanza, tranne che.. ancora un po’. Mento sapendo di mentire, non voglio dare un nome preciso, possibile che sia Amore?
 Gesti, non parole…tutto si ricompone, nessuna inadeguatezza, mi sembra di tornare a casa.

L’imperatore ha lasciato alla sorella regina tutta un serie di prescrizioni, che lei si è impegnata a rispettare.
Si alternano derisione e sarcasmo in tema di mode, fino alla severità per le mancanze, ovvero l’omissione di tenerezza e docilità verso il re quando sono insieme, è fredda, annoiata, colma di disgusto. Poi dedica troppo tempo ai balli, al teatro, alle corse di cavallo all’inglese, senza dedicarsi alle cose serie come alle letture. Via e via su questo tono, fino a concludere” è tempo, più che tempo, di riflettere e costruire un miglior sistema di vita. State invecchiando, non avete più la scusa della giovinezza. Che ne sarà di voi? Una donna infelice e una principessa ancora più infelice
.” La regina me ne ha accennato, salvo poi dire dichiarare che ci avrebbe pensato. Come no.
Speriamo bene e, intanto, mi siedo sullo sgabello di damasco azzurro, mentre Rosalie mi pettina i capelli, una abitudine per scambiare due parole, la specchiera che mostra il suo viso rovesciato, il baldacchino del letto, i profili leggeri dei mobili, le pareti semplici, con pochi quadri, i mazzi di rose collocati entro i vasi cinesi, mescolati all’essenza di lavanda e menta della biancheria.
- Ieri sera sei stata molto saggia e intelligente con la giovane Polignac, è solo una ragazzina viziata. Hai evitato indagini sulle tue origini, che a Corte vi sono molti pettegoli. -
Le ho tirato addosso il ventaglio Monsieur – alzo un angolo delle labbra, mi viene da ridere a ripensare alla sua espressione sbigottita e che, all’occorrenza, Rosalie sa difendersi, non solo piangere.
Una trasformazione, pareva appunto una compita damina, a suo agio in mezzo alle rutilanti luci del salone, al frusciare di abiti e pettegolezzi, alla curiosità, al modo rapido in cui si è difesa dalle illazioni della giovane contessina, che asseriva una nascita di bassa lega, non conosceva di primo acchito un minuetto, e, con le unghie con i denti, ha dimostrato carattere. E dire che non voleva venire, l’ho dovuta spronare, battendo il tasto sul trovare l’assassina.. e poi come suole dirsi, il resto è storia..
L’accoglienza che mi ha riservato, dopo vari giorni, come se vedesse il sole.. che esagerata. Però mi ha fatto piacere, le lezioni, qualche parola, il famoso debutto in fieri, mi sono divertita, anche se spesso infila nella fontana, lo scopo sarebbe imparare la scherma, non il nuoto, ma pazienza. Mi rilassa, ecco, e non penso a Felipe. Perché lui? Fosse solo sesso, capirei, invece .. la sicurezza della distanza? Che sa aspettare? Fosse stata solo lussuria, dopo Reims, avrei potuto sfogarmi.. invece no, ho aspettato lui, in un certo senso.I rilievi del collo e delle spalle, la perfezione del suo fisico scolpito, affascinante sia vestito che .. non.. e le parole leggere, volutamente allegre prima della partenza, anche lui .. il mar del Giappone, nuove rotte per i naviganti, b - Scusate, potrei chiedervi una cosa?
- Dimmi - Conoscete una donna nobile che si chiama Martine Gabrielle? -
-No, perché.. mia madre, prima di morire, mi ha rivelato che .. mi ha solo allevato. La mia vera madre è una nobile e si chiama Martine Gabrielle, altro non mi ha detto. - Cercherò di trovarla- Le copro una mano con la mia

- Solo che sarà lunga, se non sai altro.. - No, mi spiace.. ma perché?-( … è dura avere un figlio bastardo, Oscar, io ho preso tutta le precauzioni, alle mie domanda inquisitorie, e se successe qualcosa non ti mollo, intesi? .. )
- Forse non poteva tenerti, Rosalie, non .. era sposata, era giovane e non sapeva a chi rivolgersi, oppure era sposata ed il marito era lontano, però si è assicurata che venissi allevata da una brava persona.. – Sobbalza alle mie dure parole, tranne che la realtà è questa e poco puoi fare, inutile addolcire la pozione.

(CATHERINE)

- Maria Antonietta, regina di Francia e Navarra!! -
-Chi è, Oscar, mi ha fatto prendere un colpo… -
-Monsieur de Castelvaux, una volta era un nobile, con qualche mezzo, ma poi è venuto alla reggia e ha avuto un collasso, segue la regina in ogni spostamento, ogni giorno è questa serenata, ho provato a convincerlo a ritirarsi, ma non ci riesci, tanta è l’infatuazione.. Si potrebbe allontanarlo con la forza, ma la Regina, che è di animo gentile, non tollera violenza, così che .. Dorme a caso e mangia a rate, è sempre in mezzo.. -
-Un pazzo innocuo, spero- Enuncio mentre continua a girare lungo il Grand Canal, intonando quella canzone- - Sì .. se non rinsavisce, continuerà così fino alla morte.. – (Continuò per i successivi anni, sempre più matto, incavato e fuori di senno, che si inventò dopo il 14 luglio 1789, ogni tanto me lo chiedo)
. - Fa caldo per essere luglio..
– Mi hanno riferito che di giorno il re e la regina si intrattengono nelle loro camere private, sembrano più uniti
.- Conosci qualche Martine Gabrielle
- No, posso chiedere ma non si va tanto lontano, povera ragazzina..
- Già, ma come fa una madre..
- Dipende che tipo di madre è o potrebbe essere- Le parole mi scappano di bocca, con rabbia. Rotolo sul fianco, ho voglia di andarmene, mi trattieni per un polso. Respiro, imponendomi la calma, poi attacco a parlare
. - Ti ricordi di Pilar, la mia cameriera che picchiai per la sua insolenza ad Ahumada, bene nel 1767, ebbe la folgorante idea di portarsi a letto quel cretino di mio marito, che era ubriaco …in quell’occasione è stato un cretino, perdonami, avevo perso un bambino, dopo Nicky e.. ero di pochi mesi, ma non stavo bene e .. lui non si moderava e li colsi come dire in flagranza.. di consumazione. Lui era ubriaco sul serio, ma ce ne correva a scambiarmi per lei.. .La buttai fuori e lei ebbe la faccia tosta di dirmi che sperava di essere rimasta incinta, che …- Stringo le mani a pugno, non ho lottato abbastanza., in quel modo.. ce ne abbiamo messo per recuperare il salvabile, ma mi si era rotto qualcosa dentro, per sempre.. come una ragazza malata d’amore, quando non lo ero più da un pezzo.. e .. poi Alzo la testa, ti scruto, non dici nulla- Era una vendetta, uno sfogo .. comunque, ebbi fortuna io, non lei, che l’incontro non generò nulla.. Auguriamoci per Rosalie, che la donna che l’ha messa al mondo non sia così..
- Per questo dico che a volte l’amore non basta.. poi abbiamo due figli, un passato di .. lo sai e.. ce ne è voluta a mandarla giù
- Non è un grande affare l’amore, si soffre … -
Fa parte del gioco, Oscar.. io ho sbagliato, per tante cose, come Xavier .. Non siamo santi, Oscar, credimi. Però ne vale la pena, parafrasando Dante, è l’amore che muove il mondo e le stelle.
- E il tuo biondo? -
- Non mi dai requie.. annoto. Londra, primavera 1768.. anche lui.. ha una situazione, lascia perdere. Si sopravvive meglio che si può, in fondo nostra la vita e nostre le scelte.. giuste o sbagliate che siano …
- Non è giusto.
- La presunta maturità ti porta a essere meno drastico, forse, e dico forse…
- Se tua figlia fosse sopravissuta, ci saresti stata per me..
- Mi piacerebbe risponderti di sì, Oscar, però non credo, non così.
- Mi fa piacere- In tono indecifrabile. - Siamo quello che siamo, alla fine, preferisci la verità, che spesso è amara, ad una balla.
Sei la persona che ho più cara al mondo … ti ho voluto bene quando avevi quattro anni e coda, un capolavoro di alterigia, e ti adoro anche adesso. Hai rotto le barriere e gli argini, ti voglio bene Oscar, anche se … sei una rompiscatole, una perenne mancanza di tatto
Annuisci, poi resti in un silenzio di enigma, dopo avermi passato un braccio introno alle spalle. Buona vita, Oscar. Non ti fermare e vai avanti, il tuo solo limite deve essere l’orizzonte. L’affetto che ho per te ha travalicato ogni limite e buon senso, da quello tra sorelle è simile a quello di una madre e di una figlia, credo, penso, immune dal tempo e dal rancore e per quanto può durare? È la malinconia, sto invecchiando. ……
Alla fine del mese di agosto, Antonietta inviò un messaggio alla regina sua madre, il matrimonio era stato consumato, finalmente era una vera donna La gioia per avere scoperto quel nuovo passatempo durò poco, il re tornò alle vecchie maniere, la caccia, la forgia, a discutere con i ministri sena coinvolgere la regina, ad abbuffarsi di dolci e salse golose. E lei di nuovo sul gioco d’azzardo, ballando fino alle ore piccole, di rado condividono il letto. Vedremo.

È il primo giorno dell’anno 1778 a Versailles, i cortigiani e gli ambasciatori, tra cui quello di Spagna, il favoloso conte di Aranda, uomo colto, discreto e votato agli intrighi, nonché nemico dei gesuiti, rendono omaggio ai sovrani dinanzi all’orologio con i dodici segni dello Zodiaco, tradizione che risale a Luigi XIV.
La regina è stanca ed annoiata dal suo dovere, pensa di sicuro a come poter aiutare il fratello imperatore, che avanza mire sulla Baviera, il vecchio elettore è morto due settimane fa senza testamento ed eredi diretti, ma le sue rivendicazioni sono risibili, tuttavia..
Scorgo Andrè che agguanta un maracon, invece di riprenderlo, ne prendo uno anche io, con una mossa birichina, vi è una sensualità nei gesti, che ne rimanda altri, mi viene in mente Felipe e io che ci imboccavamo di ciliegie.

 
- Oscar, ma voi non allentate mai la presa?- la voce della regina, nel suo salottino azzurro, mentre appunta una spilla su un album da disegno, pieno di fogli dei suoi abiti, per decidere quanto indosserà quel giorno.

 
(CATHERINE)
È una decina di giorni che Alex è di umore nero, non con me, pensa alla guerra, inevitabile, alla programmata visita estiva del granduca Paolo, il figlio di Caterina II, che corre dietro ogni sottana e ingravida ogni anno la moglie… sono tornata ai primi di febbraio, mi ha accolto con un suntuoso abbraccio e un paio di orecchini di zaffiri, che fanno il pandant conil mio anello, quello che mi regalò dieci anni fa.
Una malinconia nuova, che non hai mai avuto, hai quarant’anni, Alex, la crisi ..
Non siamo più giovani…

          Osservo le colonne rosa di marmo, il blu ardesia e dorate piombature dei tetti, ne ha fatta di strada la Reggia di Versailles, quando il re Sole cominciò a costruirla era solo un casino di suo padre, modeste le dimensioni. I giardini non si vedono, occultati come sono dalle facciate di bionda pietra all’italiana, ma, ricordo quello che mi diceva mia nonna Isabel, Luigi XIV aveva consolidato lo stile “piccolo castello di carte”, voluto da suo padre. Questa definizione era di Saint-Simon, l’arguto memorialista, per descrivere la prima Versailles, castello di carta per indicare una casa ricca di ornamenti, grande apparenza ma poca sostanza.
 
I tetti e le facciate alla francese si ritrovano nelle ali dei ministri che incorniciano il cortile, come pure  nella città di Versailles. Gran maniaco della precisione il Re Sole, aveva imposto la stessa livrea blu, bianca e rossa anche per gli edifici privati, blu per l’ardesia dei tetti, bianco per i rivestimenti in pietra, rosso per i mattoni dei muri.

A corte vi sono state scene penose tra la regina ed il re, lei vorrebbe che appoggiasse le mire del fratello, l’imperatore Giuseppe, peccato che se lo aiuta, il re di Prussia ha già fatto sapere che invaderà la Francia. Infatti, se l’Austria acquista più territori, potrebbe diminuire l’influenza prussiana e Federico il Grande non ha combattuto la guerra dei Sette anni per puro diletto.

Interessata nel contesto a voler mantenere la propria influenza tra gli stati tedeschi, la Francia ha un doppio problema. Come sostenitrice delle colonie britanniche ribelli in Nord America, è suo  interesse  evitare scontri sul continente europeo,  ma è legata al Sacro Romano Impero di Giuseppe II e Maria Teresa dall’alleanza, che prevede reciproci aiuti in caso di guerra. Vergenens, ministro degli esteri francese, è contrario, la regina lo odia e non ne fa mistero, ma suo fratello l’imperatore ha occupato, in questo fumoso gennaio, dei territori della Baviera senza alcun vero titolo, una mossa d’amblè. Le truppe prussiane hanno i raggiunto i confini con la Boemia.. L’Inghilterra è affaccendata dietro alle colonie americane, la zarina non vuole la guerra, che, giustamente, teme un coinvolgimento nelle sue terre.. Che caos quadrato.
 Quando sono in ansia, rivolgo attenzione alla banalità e alla politica, intanto batto le mani tra di loro, aspetto Oscar.
Il suono sottile dei suoi passi sulla ghiaia è tra i più belli che abbia mai sentito, avvolta in un mantello verde scuro, gli occhi azzurri che emergono in un divertito splendore azzurro.

 
(OSCAR)
    Mio padre è lieto, è contento di questa assegnazione, la sola particolarità è l’accompagnatore, chi è questo dragone, quali gli altri accompagnatori, perché ? Scruto la sua perplessità, davvero non lo sa, mentre beve del brandy dal bicchiere di cristallo dalle vaghe sfaccettature, io osservo le porcellane di Sevres ed il pizzo sulla tavola, siamo soli a cena e discorriamo amabilmente, come padre e figlio …

Alle cinque, è buio e freddo, ma anticipo, viaggio  leggera, scivolo fuori su Cesar, non ho dormito e.. Anche Catherine è presente, in  anticipo, accanto a lei … Reprimo la fitta di fastidio.
-Questo è per voi, Comandante - è il saluto di Malcomess, che mi piazza tra le mani il SUO salvacondotto imperiale- Spero che mi ritorni, ma meglio prevenire-
- No.
- E invece sì, grazie, se vedo Fuentes.. lasciamo stare. Con voi il dragone è al sicuro e viceversa, io mi scopo sua moglie, non è tanto conveniente, date retta e io ho un temperamento scriteriato, impulsivo, a venti come a quaranta primavere.- Arrossisco, parla a voce bassa, a mio esclusivo beneficio. – Ora dateci tre minuti- Mi volto dalla parte opposta, la notte sta scivolando via, capisco che la ama,mia sorella,  fino alla disperazione, alla follia.

(ALEXANDER)
- Dammi un bacio e ci vediamo, a presto dragone-
Stanotte abbiamo dormito poco e goduto molto, una passione inesauribile, serrati, annodati. Ora prendo il suo viso tra le mani, ci diamo un bacio a fior di labbra. Poi le piazzo tra le mani un involto, contiene l’uniforme della guardia imperiale a cavallo, prendilo, mica ti ingombra e poi..  lo prende e poi mi allaccia per un breve momento con le braccia sottili, un mormorio
- Ti amo Alex.

(OSCAR)
- Poi mi spiegherai, eh.

E va bene, Catherine, se non lo avessi saputo, non ti avrei perdonato, mai.
Le terre piatte e brumose, le paludi, il piacere di viaggiare.
Stiamo davvero cavalcando il vento, ogni giorno che passa ci avviciniamo alla meta. Ci siamo allenate, ridendo poi della sua precisione, condividendo il soggiorno forzato in una stanza, il ghiaccio e l’acqua fredda, vino e pane, le ossa del viso che si levigano per il continuo movimento. L’imperatore Giuseppe è in trattative diplomatiche per risolvere la questione bavarese, tra Vienna e Berlino, Dresda e Ratisbona, oltre che con Monaco e Mannheim volano i corrieri.
Mi piace, la sua grinta è inesauribile, non sente la fatica e io viaggerei a ritmo doppio, controllando il percorso per la visita estiva, un grande onore.  La principessa Ella Raulov non si è ancora sposata, anche se ha ormai vent’anni, ha respinto tutti i pretendenti e vorrebbe sposare il conte di Rostov. La zarina sarebbe incline, ne avrebbe il desiderio, ma Felipe, con una notevole dose di audacia, a un ipotetico discorso, ha osservato che lui la sua strada l’ha compiuta per meriti, non per calcoli, nel ’75 in avanti l’ha gabellata con i vari incarichi, mentre ora..  Suo padre Xavier, non comprende il motivo di quel rifiuto, fosse per lui dovrebbe sposare la principessa già domani, è ancora un mero desiderio imperiale, non un ordine espresso, lui è bravo a barcamenarsi, ma così..

Intanto, siamo giunte in Russia, le terre argentate e bagnate dalle luce dell’alba, il mare maestoso e potente, abbiamo compiuto l’ultimo tratto per nave ed ecco San Pietroburgo, la Venezia del Nord, il dieci marzo 1778.
Catherine indossa l’uniforme della guardia imperiale a cavallo, è della sua misura, osserva che non mi prende in giro, il gioco della mimetica e degli inganni, ma rido, una punta di autentico divertimento, lei sa sempre chi è, vestita da marchesa o da ufficiale, abbiamo condiviso più in questo mese che in tanti altri periodi. E poi, fa la sua figura, austera e perfetta, non me la prenda …
Ho imparato qualche frase di russo, ma, scendendo dallo scalandrone con i cavalli, scorgo due figura familiari, un ragazzo che la copia più giovane e armoniosa dell’uomo che è al suo fianco. Entrambi sorridono, poi Catherine mi tira un colpetto sul fianco.
– Io requisisco Fuentes padre, tu cerca di chiarire con il figlio. A modo nostro, siamo sempre legati, Oscar, ma voi .. avete ancora delle opzioni.

(XAVIER)
il rombo del mare, quest’inverno è stato mite e noi torniamo indietro, spensierati, in apparenza, senza domande. Il Comandante delle guardie reali francesi è stato requisito dal conte di Rostov, ore e giorni spensierati, le giunchiglie si vanno aprendo nei prati. Il 20 marzo 1778 la Francia ha riconosciuto ufficialmente gli Stati Uniti d’America, continuano le scenate tra la regina di Francia e i ministri del marito, il re non cede alla politica aggressiva del cognato, uno stallo…  Una tregua, come il corpo di Catherine raccolto contro il mio.
(OSCAR)
– E’ un ordine espresso, Felipe, giunto ai primi di marzo, quando scendevamo lo scalandrone...

Discussioni che non approdano a nulla, da una parte il dovere, l’obbedienza, dall’altra il piacere, abbiamo trascorso giornate intere a Peter Hof, nel suo alloggio, dopo avere adempiuto ai miei incarichi, da far perdere il sonno e la ragione.
Il paradiso è diventato questa stanza raccolta, un baldacchino di seta azzurra, i vestiti buttati alla rinfusa, mazzi di fiori e vasi di cibo, il tubare delle tortore e del piacere, il pulviscolo dorato del sole sulle nocche e sui corpi, la geografia di ognuno imparata a menadito, una bolla senza tempo.
Ti amo.
Ti amo.
La disillusione dell’età, l’amore è eterno finché dura, ora lo so e la sua vita mi è cara come la mia. O forse, la nostra stagione si riduce a questo solo, la mia punizione per non avere lottato, avere atteso troppo e ..
Le maschere che vestirò, mi forgerò nel ricordo e nella distanza, solo nella mia memoria tornerai, un segreto intatto, per sempre mio.

Da un dispaccio del Conte di Aranda, ambasciatore spagnolo a Parigi al suo re a Madrid :
” Quando divenne chiaro che gli altri monarchi d'Europa erano contrari alla partizione de facto della Baviera, Giuseppe ed il suo ministro degli esteri, Anton, conte di Kaunitz, iniziarono ad assicurare i confini del reame asburgico ponendo 600 cannoni e 190.000 uomini in Boemia, Moravia e Slesia austriaca. Quest'armata ammontava a gran parte dell'esercito effettivo austriaco che si attestava attorno ai 200.000 uomini, lasciando le regioni austriache a confine con l'Impero ottomano perlopiù sguarnite. Il 6 aprile 1778, Federico di Prussia raccolse un esercito di 80.000 uomini presso il confine prussiano con la Boemia, stanziandolo presso Neisse, Schweidnitz e la Contea di Glatz, che Federico aveva acquistato dai Wittelsbach nel 1741, in cambio del supporto elettorale a Carlo VII. A Glatz, Federico completò i suoi preparativi per l'invasione: egli ottenne supporti, sistemò la linea di marcia, portò l'artiglieria in loco ed allenò i suoi soldati. Suo fratello minore, il principe Enrico di Prussia, si pose alla guida di un altro esercito di 75.000 uomini che si pose a nord ed a ovest, in Sassonia. Nell'aprile di quell'anno, Federico e Giuseppe ufficialmente diedero inizio agli scontri ed i negoziati diplomatici ebbero bruscamente fine”

(OSCAR)
Siamo tornate ai primi di maggio 1778, Malcomess ha riavuto il suo salvacondotto intero, Versailles il suo comandante delle guardie reali, una dura scorza che lo rivestiva, enfin, la Francia ha riconosciuto le tredici colonie d’America, senza se e senza ma.
Il matrimonio tra i principi Rostov Raulov si celebrerà nel mese di giugno 1778.
Tanti anni di autodisciplina servono a qualcosa, per bloccare i languori e la nostalgia, la mia regina mi accoglie con gioia, da due mesi abbondanti ha saltato le sue regole mensili e, forse, sta giungendo un erede per il trono
I want to come back. It’s too late to apologize…
 

Adesso è il mio bicchiere che cade in pezzi.
Questa è davvero una beffa degli dei.

(CATHERINE)

La lunga notte estiva non mi porta riposo, vorrei solo che fossimo a ieri, 14 agosto, lunedì, quando dopo il Te Deum beneaugurante,nella chiesa di Versailles e in tutte quelle di Parigi, si è dato l’annuncio ufficiale che la regina attende un figlio.
(.. pare che la principessa Ella, sposata da Felipe la prima settimana di giugno di questo anno, almeno così ha detto Xavier, sia già in attesa del primo figlio, un honey moon baby..  E Felipe cerca incarichi che lo portino il più spesso possibile lontano dalla capitale … )
Un assalto di briganti.. giuro, se la scampi, sarò il dragone fino alla morte, e ringraziamo il provvidenziale ritorno di questo Fersen, che decodifico come uno splendido bastardo, tornato in tempo dalle assenze e vi ha salvato .. Sbaglio, forse, gli ho lanciato una sola occhiata, tu hai riportato una lesione seria alla spalla, hai buttato la spada a Rosalie per proteggerla e ti hanno colpito alla schiena, da dietro.

Prego il Dio in cui non credo più da quando ero una bambina.

Non importa Marie che tu maledica il generale per quanto successo, se lo avessi saputo non lo avresti permesso, certo, figuriamoci… ti ho buttato fuori dalla stanza, il generale non ha tirato un fiato, ha solo ordinato di obbedire a me.

Una notte infinita di veglia, ogni tanto Rosalie portava dell’acqua un ventaglio.. .rispondeva al generale e Andrè che chiedevano notizie..

Urla e imprecazioni a poco servono. Ti percorro il viso con le mani, sussurrando in spagnolo, a voce bassa, tutto, di tutto, da quando ci siamo rincontrate nel ’60 ad oggi.

Il mio viso di pietra, non ho pianto, veglio per tutte queste ore..
Ho perso mia madre, Luois, due figli, non voglio perdere anche te..

Ahumada, draghi, caprioli, Felipe, di un capriolo ..
Sto ricambiando il favore, di quando sono caduta da cavallo, la spalla slogata e mi hai vegliato…
Al termine di questa notte, sono invecchiata di dieci anni, a malincuore mi stacco verso le sei e faccio a cambio con Marie, prevenendola con una occhiata da urla e strepiti, poi mi sposto nell’anticamera con Rosalie e le chiedo cosa deve dire, ha qualche idea, ci scommetto, come me e nessuna prova.

… nella stanza, lascio un biglietto, della serie vado a pregare al convento di … , un voto, come no, esto per fare una delle più grandi scemenze della mia vita. Lo so mentre mi infilo pantaloni e stivali, la camicia e un gilet, uscendo dalla porta posteriore epoi andando a Versailles, infilando da un passaggio per pochi intimi, una giornata di attesa e l’ira che tracimava.. alle dieci si è ritirata, la regina era stanca, madame ha trattato male tutte e poi le ha sbattute fuori. Maschera, guanti alle mani, gli stivali sottili e ho ruotato i pannelli.
Nelle luci tremolanti dei doppieri, ha inarcato il collo e la schiena, gli occhi chiusi e mi sono mossa come una piuma, andando verso la specchiera.

- Chi..
- Urlate e vi squarto- Le premevo il pugnale contro la carotide.
- Allora andrete all’inferno.
- Vi sono già, solo due parole.. – Risalendo con la mano, con l’altro braccio la bloccavo, spingevo, una presa di ferro e pietra.
- Se vi muovete, siete morta.
-.. soldi.. incarichi..
-Lasciate stare il Comandante delle Guardie Reali – il suo improvviso e freddo sudore mi ha intriso, non ha replicato, c’entrava, eccome, avrà commissionato qualcosa e .. l’indignazione, falsa come lei, è arrivata troppo tardi e troppo artefatta, non potevo perdere altro tempo. Il suo viso dilatati dal terrore nella triplice specchiera.
- Contessa, a me non interessa, vi avviso, se capitano altri incidenti al Comandante e a chi gli sta vicino e ai suoi familiari, io vi ammazzo, capito- Ho aumentato la pressione della lama, se continuavo, le squarciavo la gola, poi ho ricordato di quando ho catturato Pugacev..
- Chi sono non ha importanza, vengo dal passato, come un lungo abbandono .. da chi avete lasciato alla nascita. – Ha annuito con la testa, stravolta e senza parole, poi le ho tirato un colpo sulla nuca, vecchia tecnica per stordire un avversario.
L’incolumità fisica, non quella contro i pettegolezzi, le parole, realizzo troppo tardi, quando sono fuori, ma non posso tornare indietro, non più.
… l’avessi ammazzata, il mondo sarebbe stato un posto di sicuro migliore.
… fu da quel mese di agosto che prese l’abitudine di dormire sempre in compagnia, se non del suo amane, ameno di una cameriera, nessuna spiegazione, come per la muratura dei pannelli segreti delle sue stanze..
 

  Lo  sguardo di lui che si appunta sul suo corpo gonfio ed opulento per la gravidanza, torna poi al viso incantevole.
Trafiggo madame Polignac con lo sguardo, lei distoglie l’attenzione, poi ..

Fersen è sempre molto bello, colto e affascinante, mi ha raccontato che voleva sposarsi, ma erano unioni mondane, non certo d’amore, o affinità, guardava al viso, non certo al temperamento o al carattere della ragazza, suo padre al conto in banca e ai possedimenti, ricche ereditiere e forse i miei sono pensieri maligni, gli sono grata per il suo salvataggio ma..
Non è Felipe, che invece di diventare principe, voleva rimanere un ranocchio..
L’ammirazione del conte è palese ed evidente, ma la regina è occupata principalmente dalla gravidanza e meno male che è così.
Sono triste, una leggera amarezza, a volte basta poco per mutare una vita e .. mi butto sul letto, il braccio sinistro ripiegato sopra la testa, sul tavolo i resti della mia cena, una bottiglia di cristallo smerigliato che conteneva del vino rosso, vuota per più della metà e un solo bicchiere.
Aux absentes..

I giorni miti e dorati di settembre, gli ultimi residui dei fiori del glicine,i vigneti piegati sotto il peso dei grappoli,  mi accomodo sull’erba, i semplici pantaloni scuri e gli stivali di cuoio, Alex mi appoggia la testa in grembo. Poco distante da noi, i cavalli, due spade buttate con negligenza per terra.
Gli accarezzo i capelli, il color bronzo della giovinezza sulle tempie va declinando nell’argento, ben di rado se li incipria, come me, mi bacia il polso. È strano, ancora più del normale e scommetto che va pensando a sua figlia Isabelle…

Sono pratica fino al cinismo, all’osso, con mio marito, dividendo il letto è logico che..ci siamo scannati a vicenda, senza risultato, siamo tutti dei sopravissuti, il dovere che si contrappone al piacere, i demoni dell’abbandono e del senso di colpa, sia così, ormai, ho dato. E so che siamo sul filo, una percezione sensitiva, amara, non durerà per sempre, appena nel’62 mi credevo immortale, l’intatto splendore della mia giovinezza e non tornerei indietro, sapendo quello che ora so, non mi rinnego.
Già, la passione della giovinezza è trascorsa da un pezzo, resta il comune passato, i figli e altro.. sospiro, l’arco delle costole si tende e flette, ti prego, Alex, non farmi diventare davvero indovina. E so di esserlo, quando esali.

Goodbye, my lover.

Sparisco per cinque giorni, alla fine, a inventare scuse sono una maestra, il generale non c’è e .. tant pis, pazienza, solo mia sorella sa dove rintracciarmi e non osserva nulla.
L’ultima tazza di caffè, giri vorticosi per Parigi, la tua pelle stampata contro la mia, furiosi e famelici amplessi.In tutti questi anni, non mi hai mai scritto, rimedi ora, porgendomi una lettera sigillata, pressata, ricordo quante annotazioni prendevie.. raddrizzo il busto e le spalle, ti giri e io ti saluto, alzando il braccio, le ciocche di capelli che danzano nella brezza, il dolore dentro che si scava come una galleria, uno stillicidio.
Io non sono la primavera o la Morgana, cade la notte e so che solitudine e preoccupazione mi accompagneranno, voglia il fato che tu non incroci mai mio figlio Nicholas.

Deliberatamente, non rallento, faccio un cenno di saluto e infilo dal cancello aperto della tenuta, piegando il busto, sento i vostri occhi, tuoi e di Andrè e di Rosalie la fontana sulla schiena, siete di ritorno da una cavalcata, al mattino, io ho vegliato tutta la notte, ma la lettera, la apro stamani, al laghetto.
Le tue note dalla distanza, Alex, le tue facce dell’amore, con me e per me.

Destino? Vocazione? Forse sì, forse no.. ti avrei cercato lo stesso in questa vita e in ltre cento e mille..
…l’attrazione c’era già da anni, ma la ragazza era diventata una donna  incomparabile, composta di ferro e pietra, ti ricordi il Sonetto di Shakespeare, il XVIII?
.. regale, anche nei difetti, testarda e irruente, impulsiva, parlavi troppo o troppo poco, se hai qualcosa ridi per non piangere e diventi quasi muta, mai nessuno deve scorgere le tue ferite o le debolezze..
.. me ne sto andando, hai ragione a dire che non sempre scappando si fugge davvero, come appurò a sue spese Nasur el din, che scappò a Samarcanda per non fuggire la morte e la trovò là in attesa, in quel giorno ed in quell’ora avevano il loro appuntamento..
Tristezza rassegnazione, questo no, tu sei allegria, risate e irritazione, mia splendida cinica, pazzesca la tua ironia, davvero sei un continente, sempre nuovo da scoprire, generosa e non importa che tu sostenga che sia uno scarico di coscienza per stare meno tempo in purgatorio.
A Lifelong Passion, le parole graffiano la carta e sono solo un misero eco di quello che provo, …
.. .ti ho amata quando avevi 20 anni, cavalcando senza paura, un braccio fasciato alla peggio, ti ho rimpianto dopo il ballo, tornavi a  casa..  il primo bacio a Londra, osservandoti poi dopo l’amore o un allenamento, altre immagini.
Un libro, il caffè che prendi sempre amaro, la voce di seta e miele e fumo, i capelli corti.
Lady Morgan, narrando la storia degli antichi, convinti che l’anima risieda nel plesso solare e che, due amanti, toccandosi lì con le nocche, nelle vie del sonno, ritrovino lì quella dell’altro uno.
Amatissima, presente anche nelle assenze. Ti ho ritrovato nelle gocce di pioggia, nella rugiada che fa omaggio alla primavera, al largo del mare più profondo in estate, zaffiro e indaco, le leggendarie iridi della tua famiglia. E nelle foglie cadute in autunno nei prati, nel silenzio della neve che cade in inverno.
Principio di tutto e parte del tutto.
Goodbye, my love,
I’ll love you until my death and more, I always love you.
Yours Alexander”.
 

Da un dispaccio recapitato dal dragone al conte di Aranda, ambasciatore di Spagna, da lui poi inviato a Madrid del mese di novembre 1778 ”… Nei primi giorni di luglio 1778, Federico ed i suoi 80.000 uomini hanno invaso la Boemia. Le truppe hanno occupato Náchod. L'esercito asburgico coi suoi 600 cannoni si è posto  sulle alture nei pressi del fiume Elba, al suo comando Giuseppe II, sul campo il conte von Lacy. (… ) Quando il grosso dell'esercito austriaco si è scontrato con quello di Federico il Grande presso l'Elba, una piccola armata al comando del barone Ernst Gideon von Laudon ha guadato i passaggi dalla Sassonia e dalla Lusazia in Boemia. Poco dopo che Federico fu entrato con le sue truppe in Boemia, il principe Enrico, suo fratello e brillante stratega, spostò le proprie truppe attorno a quelle di Laudon ed entrò in Boemia a Hainspach.Per evitare di essere fiancheggiato dalle truppe nemiche, Laudon si è ritirato verso il fiume Iser, ma dalla metà di agosto di quell'anno gran parte dell'esercito austriaco si trova nel pericolo di essere fiancheggiato da Enrico sull'ala sinistra.(.. ) Intanto l’imperatore, incoraggia i raids contro le truppe prussiane.. come, ad esempio ..il  7 agosto con due squadroni del suo reggimento, il maggiore Nauendorf guidò un'incursione contro un convoglio di rifornimenti prussiano a Bieberdorf nella Contea di Kladsko. Il convoglio, preso di sprovvista, si arrese a Nauendorf al punto che i suoi ufficiali poterono fare prigionieri 110 uomini, 476 cavalli, 240 sacchi di farina e 13 carri da trasporto.^(..) Questoè il tipo di azioni che stanno caratterizzando  tutta la guerra e. i soldati riportano che trascorrono più tempo a provvedere cibo che a combattere. Gli eserciti rimangono nei loro accampamenti e continuano le incursioni (…) ma Maria Teresa ha inviato il suo ministro Kaunitz in missione segreta a Berlino per cercare di porre fine a quegli scontri. ….Rifiutata una prima volta la pace, Maria Teresa ha scritto dunque a Caterina di Russia per chiederle assistenza. Quando Giuseppe II ha scoperto che sua madre stava compiendo manovre diplomatiche di cui lui era all'oscuro, ha minacciato di dimettersi dalla carica di imperatore, salvo ricredersi. Caterina II di Russia si è offerta  di mediare la disputa, suo inviato particolare il principe ROSTOV-RAULOV , ovvero Felipe de Moguer, e….e Federico ha iniziato a ritirare parte delle sue forze da metà settembre. .. Nello stesso mese di ottobre Giuseppe Ii ritirò gran parte del suo esercito dal confine boemo e Federico si ritirò completamente in Prussia. Due piccole forze di ussari e dragoni sono rimaste in Boemia il che permise da ambo le parti di cominciare le prime schermaglie dei negoziati di pace a Teschen, mentre certo continueranno certo le azioni invernali.. Lo scontro sta anche assumendo il nome di Guerra delle patate (Kartoffelkrieg) dal momento che le truppe prussiane e austriache trascorrono molto tempo a compiere manovre militari in Boemia per cercare di ottenere il cibo dal nemico, privandolo del principale sostentamento della regione, le patate appunto. Vi sono poi  carestia e colera e morti sia tra i soldati che tra le popolazioni locali…
..la regina dovrebbe partorire nel mese di dicembre, ma i pettegolezzi imperversano, si sostiene che il padre possa essere suo cognato, il conte d’Artois…”
Il 19 dicembre 1778, in tarda mattinata, la regina di Francia partorì una bambina, Maria Teresa Carlotta, alias Madame Royale, Fille du Roi, dai cinque anni in avanti, Madame Royale.
Per il caldo eccessivo e la folla, ebbe un mancamento e fu salassata, rimanendo senza sensi per un’ora.
Quando le dissero che era una bambina, pianse per un po’, osservando infine: “povera bambina, non sei ciò che tutti desideravano ma non mi sei per questo meno cara. Un figlio sarebbe appartenuto allo stato. Tu, invece, sarai mia, avrai tutte le mie cure, condividerai tutte le mie gioie e allevierai le mie pene…”
Al battesimo, celebrato poco dopo, si verificò un incidente. Il conte di Provenza, fratello del re,come era previsto dal rito del battesimo, dichiarò al vescovo celebrante che il nome e la qualifica dei genitori non erano ufficialmente forniti.
Sotto la correttezza della procedura, invece aveva maliziosamente alluso alle insinuazioni sulla paternità della neonata, di cui ai vari libelli in circolazione..
Appena possibile occorreva una nuova gravidanza, come espresso in una filastrocca popolare, ovvero.

Un delfino chiedemmo alla nostra regina
Una principessa ne preannuncia l’arrivo.
Essendo apparsa una delle Grazie,,
anche il giovane Cupido presto verrà.
 

Nota 1) Un sentito grazie a Mgrandier e ai suoi suggerimenti.
 Nota 2) il secondo e amato figlio del dragone, Nicholas, trova l'amore della sua vita e ...
(NICHOLAS)
 
Nell’estate del 1779,due ragazzi percorrevano le strade di Francia da Brest, luogo di attracco e partenza dei vari contingenti per le terre d’America. Entrambi giovani, uno più alto e massiccio, l’altro più sottile e bassino, la testa che stava sulla scia di poche parole.

Vicino alla meta, si intensificavano le spiegazioni e le domande.
-Andrà tutto a posto.
- Se lo dici tu- Le nuvole del dubbio, mentre controllava il cavallo, era di mente sveglia, con una prodigiosa intelligenza e avidità di sapere, pure, man mano che si avvicinavano il timore e l’imprevisto ne facevano tendere le membra.
- Ti fidi di me.
- Sì.
Il giovane Fuentes si raddrizzò sulla schiena, buttando disinvolto il mantello sulla spalla, sorrise di sbieco, ricambiato, all’osservazione che era bello, non si scompose al previsto annuncio che sarebbe mancato, tuttavia doveva essere al sicuro, se la soluzione concordata non giungeva in porto, vi era Ahumada con il suo amato nonno paterno, colui che lo aveva allevato, con il fratelo maggiore, alla peggio tornavano indietro insieme, ma era responsabile, si sentiva responsabile ed in debito, gli aveva salvato le penne e.. In Europa nessuno conosceva le sue origini e sarebbe andata meglio, rispetto a fare la guida all’esercito, rischiando la pelle o facendo a botte, denigrazione, maldicenza e falsa compassione non erano per Smith, il suo orgoglio era indomito, il suo cinismo faceva il paio con quello del dragone e lo divertiva, lo intrigava e lo esasperava.

Di sbieco, osservò i capelli, così scuri da parere pece, la pelle chiara che al sole diventava color bronzo, quegli occhi mutevoli, verdi e remoti, il corpo sottile e armonioso.

Nicky era cresciuto più in quell’anno che nella vita precedente, aveva avuto il suo battesimo del fuoco dopo l’imbarco, rimanendo sempre impulsivo, fiero e loquace, una spina nel fianco, come il dragone…E coraggioso, come tutti i Fuentes, e il mirabile dragone ( sua madre era una leggenda per pochi iniziati) e il prode Felipe de Moguer..
Era stato la guida, lo scout, il cercatore di tracce,poi Smith era diventato il suo attendente.. Come aveva capito? La misura sottile dei polsi, la minore resistenza alla fatica e tanto altro.
Il dragone cavalcava il vento, Oscar era un mito. Una percezione inesorabile, ma Smith era una ragazza, una mezzo sangue, più ancora bastarda di Felipe, in un certo senso, e lui badava ai particolari ( per sempre, e non sarai come la principessa indiana Pochantas ..) Silenzio enigma, Smith faceva la guida e andava in avanscoperta per non finire al raduno delle prostituite, si travestiva da ragazzo per sicurezza e.. Il padre si era involato quando aveva cinque o sei anni, la madre era tornata dai parenti, ma … Non si combatteva per un impero o una eredità, come era stato per Catherine e la sua amata sorella, par Eleonor era un ripiego travestirsi da ragazzo, per scampare a ostracismo e disillusione.
Smith nulla voleva e tutto offriva, viveva alla giornata, sola, dopo la morte della madre per polmonite,quando aveva dodici anni, forse era come Robin Hood, che conosceva la foresta e i suoi profumi, vestita da maschio..I parenti della madre erano indiani della Virginia, al contrario di altri  bastardi la temevano e scansavano, aveva gli occhi verdi e..

Disprezzo.
E lei cercava le tracce, le piaceva stare sola, la madre bastava e poi il nulla.
Si era forgiata nella dura distanza, sapeva essere una pietra, sola e solitaria .. quelle dita sottili sapevano scuoiare un animale, accendere un fuoco e svuotare un’arma, seguire tracce e segni e territorio come un segugio….
Tre duri anni, un maschio, per non finire come la madre, meglio essere una guida, un attendente come usava definire il servo di un giovane ufficiale..
Nicholas dei Fuentes, immortale, che storie vai raccontando…io voglio mettere insieme solo il pranzo e la cena … io sono la peggiore di tutte e tu.. tua zia è un drago, tua madre un mito e io? Che hai in mente?
La mia pelle vale poco, giovane Fuentes, Nicky…
Ti posso offrire il mio corpo, poco oltre e …

Io sono meno di nulla, una bastarda mezzo sangue, meno di nulla e ..
Mi hai insegnato a leggere, a scrivere, a reinventarmi e..
Non so ballare il minuetto, mi faccio chiamare Eleonor Smith e ..

Nicky.
Mio Fuentes.
Io che mi travestivo da maschio, una guida e..
Cosa vedi in me?
 

 

(OSCAR)

I gesti di ogni giorno.
 

Allaccio i gemelli ai polsini, la morbida sensazione della seta contro la schiena e le fasce che cingono il petto.
 

I pantaloni, ben piegati e stirati come in tutte le occasioni, gli stivali lucidi e puliti, infilo la giacca e intanto annuso il profumo sensuale del glicine e degli iris, che si mescola al sentore di seta della giacca dell’uniforme e dei guanti di capretto, il caldo aroma del thè nella delicata tazza di porcellana di Meissen che bevo saltellando suun piede.

In un anno è cresciuto e cambiato, annoto, stringendolo per le braccia, una reazione inusitata e affettuosa, che non è  non in genere mia, spiega che porta dispacci e un ospite dalle Americhe,i capelli castani che toccano le spalle, gli occhi indaco intenti e curiosi, praticamente è alto come me.. e infervorato come Felipe, di ritorno dalla prima battaglia, quando era un novello conte..

Infatti, il generale quasi si strozza quando si parla di Felipe, diventato conte di Rostov dopo la prima battaglia controi turchi, in Anatolia, poi principe per il favoloso matrimonio con la principessa Ella Raulov, unica e ultima erede di una grande famiglia, damigella della zarina, una vera bellezza e sposata nel giugno dello scorso anno e madre trionfante di due gemelli..

(CATHERINE)

È nata la figlia del re, mentre le scorrerie e le razzie in Boemia sono continuate.
Settimane indefinite, di attesa, mi sono murata nei libri e nelle uscite a cavallo, passando ore in compagnia del passato, della lettera di Alex e visite agli orfanotrofi..

Ho concepito quattro volte, e la prima, una bambina è nata e morta nel giro di una settimana, l’ultimo, un maschietto, è morto nel mio grembo e.. gli altri due sono due petali di fiore dispersi dal vento, Xavier II è in Russia, Nicholas nelle terre americane.

.. la regina, quando ha visitato Parigi, nella tradizionale messa di ringraziamento a Notre Dame, evento che si ripete per ogni nascita reale, ha avuto pochi e freddi applausi.
Ciò nonostante le distribuzioni di pane, salsicce e vino che scorreva a fiumi nelle fontane dopo la nascita di Madame Royale, e l’ingresso gratuito alla Commedia Francese, dove la loggia del re è stata riservata ai cocchieri e quella di Antonietta alle pescivendole.
 
L’Austriaca, come la chiamano, è accusata di sprechi e spese eccessive, mentre la povera gente ha sempre più bisogno.
 
Ipocrisia, chiariamo, io non disdegno di spendere in libri e da ultimo ho acquistato del broccato gros deTours, con ricami di fiori, fiocchi e piume di pavone, per le pareti del mio salotto, per una cifra esagerata, tranne che, a differenza della regina, sono i miei soldi, del patrimonio privato.. guadagnato nei vari ingaggui.
 
(A metà gennaio 1779, è comparso Felipe, di straforo, per riportare dei messaggi a San Pietroburgo e fare da staffetta, ci siamo incrociati venti minuti, lui era di una fretta mortale, desiderava essere in Russia e rimanere per tutto il tempo necessario, non per la principessa Ella, ma per il bambino che aspettava, maschio, lo avrebbe chiamato Jean, il corrispettivo francese di don Juan, suo amato nonno e mio suocero, una bambina Catherine, come me e la zarina. Davvero un bambino concepito in luna di miele … allora siete entrambi fertili..
Salutami tua sorella, un giorno la rivedrò, ma non adesso, ha confessato, ho una moglie e le sono fedele, almeno con il corpo.
Mi si è mozzato il respiro e non ho commentato, we live in a ghost town, alone, nothing else matters).

 
Io l’ho paragonata ad una fontana, tu a una bambina, pure questa ragazzina ha una certa dose di incoscienza. Oppure ha amato la donna che l’ha allevata di tutto cuore e ancora tiene alla vendetta.. di straforo, ha sentito, credi, una tua conversazione con Andrè sulla donna che l’ha messa al mondo e la sua identità, la mitica Martine Gabrielle Yolande.
Associare il nome di mia madre, Gabrielle, lei era la mia fata,una regina, me la ricordo come una fata, andava a una festa, con il generale, l’abito intessuto da cinquemila preziosi ricami, altro che la Bertin, a quella megera è per me una fonte di fastidio ..
La vendetta, un piatto da consumare freddo, è dallo scorso mese di agosto che va meditando.. la vendetta e poi passare oltre, per costruirsi un futuro.. povera Rosalie.
.. la contessina Charlotte riceve i regali su regali dal conte di Guise, il suo corteggiamento sempre più palese e serrato.. il fidanzamento è stato annunciato, tranne che lei è recalcitrante, e lo sarebbe chiunque fanciulla, lasciamo stare l’amore, ma Guise è vecchio, troppo vecchio, lascivo e le storie che circolano su di lui fanno gelare il sangue nei polsi..
Un mese di marzo opulento, il languore della primavera che torna, annoto, scrutando gli iris e le giunchiglie, le prime rose, piccoli mazzi che dispongo nei vasi di Sevres e Murano, intanto ascolto.
-Voleva fare che?
-E’ andata a fare un’imboscata alla Polignac, tornava da una cena offerta da Guise, ma non ce l’ha fatta a spararle, l’ho ripresa in tempo ed è bastato dirle chi era davvero, la sua prima figlia.. lei dice che sua madre è la donna che l’ha allevata, che sente solo indifferenza e …
- Ha ragione..
- Meglio se si distrae un po’, magari se va a qualche ballo a Corte..
- Cui tu non parteciperai.. – Scruta il mio corpo snello, senza busto, i soliti stivali e la tenuta da uomo, per cavalcare, che pazienza … Uno dei pochi vantaggi dell’età è il fare di testa mia, senza seguire altra inclinazione che il mio capriccio.
 

Vai avanti Oscar, il tuo solo limite deve essere l’orizzonte.. se potessi vorrei essere il tuo trampolino di partenza, in tutta la mia vita.. ti ho amato come una figlia, un perduto ricordo, ri stringo appene, a dare retta non voreri lasciarti andare...
 
 
Il mese di aprile portò delle succose notizie, sia sul fonte privato che pubblico che per i miei ingaggi.
Sul fronte privato, Felipe inviò una lettera trionfante, che poi trasmisi a suo padre, in America, in cui annunciava che il 15 marzo 1779 la principessa Ella aveva avuto due principi, due gemelli, Jean Xavier, il corrispettivo francese del primo appellativo di Juan, mio suocero e suo amato nonno, Xavier come suo padre e suo fratello e una bambina, Catherine Elisabeth.
Jean Xavier, principe Rostov- Raulov.
Catherine Elisabeth, principessa Rostov- Raulov.
Era fertile come un toro da monta, pensai tra me, e aveva rovesciato il suo seme nel grembo della moglie, che a nove mesi e dieci giorni dalle nozze, aveva dato alla luce i più giovani discendenti dei Fuentes, dei millenari signori delle montagne.

Intanto che la regina Maria Teresa d’Austria chiedeva quando sarebbe giunto un piccolo Cupido per fare compagnia alla sua omonima nipotina, ebbe la sgradita notizia che Antonietta aveva contratto il morbillo. Dato che il re non lo aveva mai avuto, decise di trascorrere la quarantena al Trianon, dedicando le giornate a attività terapeutiche, come bere il latte d’asina e fare gite in barca sul Grand Canal. Delle dame facevano a turno compagnia alla regina, tranne la Polignac in lutto stretto, almeno per forma e per decenza, tranne che lo passava con il suo amante, il conte di Vaudreuil.. ( il suo legittimo consorte non le faceva compagnia, così che l’anno dopo ebbe a sopportare di essere chiamato San Giuseppe, visto che la gaia Yolande partorì un maschietto, ma abbozzò, visto l’ascendente sulla regina e la necessità di un erede, tant pis).

Fin qui nulla di male, la questione era che quattro baldi aristocratici intrattenevano cavallereschi la regina, come cavalieri antichi, una cosa innocente, forse, che prestava il fianco alla malizia, se fosse toccato al re ammalarsi, quali dame lo avrebbero intrattenuto? Tuttavia, a lui mancava la moglie e fece un gesto romantico, trattenendosi tre quarti d’ora in un cortile interno e parlando tra loro, lei alla finestra, sotto un sole cocente, scambiando tenere parole.
La piccola principessa, Madame Royale, era di sicuro molto graziosa, con la carnagione chiara e grandi occhi azzurri, almeno a quello che diceva mia sorella.
 
Finalmente il 13 maggio 1779, venne firmato il Trattato di Teschen, Maria Teresa restituì la Bassa Baviera a Carlo Teodoro, duca palatino, ma mantenne la cosiddetta Innviertel, una striscia di terra di 2200 km, presso il bacino del fiume Inn, con una popolazione di 120.000 abitanti, un boccone di terra, disse l’imperatore Giuseppe. La Sassonia ricevette la ricompensa finanziaria di sei milioni di gulden dai principali combattenti per il suo ruolo d'intervento.
Malgrado la breve durata, la guerra stessa costò alla Prussia 33 milioni di fiorini. Per gli austriaci, il costo fu più alto: 65.000.000 di fiorini per uno stato che aveva una rendita annuale di 50.000.000. Giuseppe stesso descrisse questa guerra come "una cosa orribile... la rovina di molte persone innocenti.” A giochi fatti, tanto era ..
Cogaranti della pace sono la Russia della mia zarina, che così si è brillantemente imposta ai consigli europei, e la Francia..e così ha avuto termine la guerra delle patate.
.. .la guerra americana contro l’Inghilterra, su cui il ministro degli esteri francese Vergennes, concentra gli sforzi sia per terra che per mare appare ai più una aspettativa remota e fantastica, ma penso a Nicholas, a mio marito e Alexander e..tornate interi, cercate di tornare interi.
 
A giugno mi aggregai anche io alla vacanze, due settimane di licenza in Normandia, disse Oscar, ma io sarei rimasta una manciata di giorni, rientravo in Russia, imbarcandomi da Calais, su una nave mercantile russa, che sarebbe arrivata a San Pietroburgo in quindici giorni, sperando di non essere assaliti dalle navi inglesi.

-Sospiro e incrocio le mani dietro la nuca, scrutando il suo profilo intento, quelle iridi spettacolari, profonde e remote.

 Se non altro, Eleonoir era più sveglia e energica di Rosalie, per la prima le lacrime sono solo una perdita di tempo e energia- la madre morta quando era solo una ragazzina e doveva badarsi da sola, il padre che si era involato da anni.

Attrazione, era il mese di febbraio quando ci eravamo baciati la prima volta e..

Un conto la teoria, altro la pratica, annoto divertito, eravamo vergini tutti e due, che affare, tranne che dagli impicci delle prime volte è giunto poi il godimento. I tuoi occhi spalancati nel piacere sono la mia meraviglia, pure se tu, ottime le tue ragioni, non credi alle favole, tranne che Felipe mi ha insegnato che tutto può essere e mia madre, il dragone, che nulla è improbabile.
Per paradosso, io che sono l’ultimo figlio, sono il più libero di tutti, anche nelle stronzate, nessuno pretende la perfezione e.. tu non sei una stronzata, Eleonor, uno sfogo dei lombi, credo di amarti, parole misteriose e potenti.

Sei una specie di Amazzone, mia madre una guerriera, ti sai arrangiare da te e .. non hai scelto tu di nascere da un nobile spiantato e una pellerossa, però hai scelto di sopravvivere e ..Mi hai reso felice e completo, anche se sotieni che sono ancora troppo giovane per avere le idee chiare.

… Oscar ride apertamente quando Rosalie domanda se esistono i cattolici in America e tu, Eleonor, rispondi di sì, ne ha una davanti, in genere la gente non usa vestire di pelli o girare seminuda, sono molto semplici..
Oscar ti apprezza, è molto schietta nelle sue opinioni, buon gusto che apprezzo eppure è bene che non si sappia subito quanto mi piaci.
 

L’amica di Nicholas ha la battuta pronta e riesce a stupire, in senso buono.
Lui è rimasto per un venti giorni, poi si è reimbarcato, ma quella ragazza (è nata nel 1763), garantisce una sorpresa a settimana.
È molto curiosa e impaziente, eravamo a caccia quando è scesa da cavallo (sa stare in arcione tranne che la tecnica è molto da migliorare) e ha osservato l’erba, vedendo dei segni che .. Il cervo è di qua, Comandante, e ho teso le sopracciglia, i cani indicavano un’altra direzione, però li ho seguiti e .. sorpresa, sorpresa!, eccolo e .. Lo ha scuoiato con una perizia certosina e ..

Dovrei essere idiota per non capire che tra loro vi è del tenero ma..
Sono giovani, alle prese con il primo amore, una stagione totale e quando tornerà?
Eccoci.. Anche quando Nicky è andato via lei era serena, ora si impegna nel raffinarsi e sgrezzarsi e.. ha una pazienza infinita e fiducia in lui.
 

Il conte di Fersen passa a intervalli irregolari, per una chiacchierata oziosa o qualche allenamento, il viso tormentato ..le voci di una sua liason con la regina girano, lei in qualche misura lo ricambia tuttavia..
Anni fa avrei usato una maggiore durezza, tranne che ho sperimentato sulla mia persona che non tutto è bianco o nero …
Non ruffianeria o compiacimento, Antonietta è molto occupata da sua figlia, a circa otto mesi principia a camminare e chiama “Papa”, ovvero il re suo padre, senza che la madre se ne adonti, dato che è cosa “sua”. Già metterla al mondo è stata una dura prova, la sua camera da letto pareva una piazza d’armi per la folla, è svenuta e l’hanno salassata a freddo, per riprendersi, tra tutto, ha impiegato più di un’ora e .. Madame Campan, sua bibliotecaria, che va appuntando tutti i fatti salienti, forse per le sue future Memorie non cessa di raccontare questo evento e magari esagera. In caso, solo la regina è stata contenta della nascita della figlia, in fondo, a lei piacciono inbambini e dopo tanti anni di sterilità, ben venga una Grazia, la rosa che precede il giglio, come usa dire quando nasce una bambina nella famiglia Borbone….. Intanto, fa una cura di pillole ferro e salassi per concepire di nuovo, sua sorella la regina di Napoili pare averne tratto giovamento.
 

.. c’è gente che ama tutta una vita una persona senza che questa se ne accorga, meglio avrebbe fatto il conte a soffocare i suoi sentimenti, ha osservato l’altro giorno Andrè e mi si sono fermati i polsi, a cosa intendeva riferirsi?

Ogni tanto, come una cometa, il sospetto che provi qualcosa per me mi ha attraversato la mente, e non penso proprio. Siamo amici, condividiamo buona parte della giornata, dopo l’infanzia e l’adolescenza … No, impossibile.. un evento assurdo, tranne che a pensarci non mi ha mai raccontato di una predilezione per questo o quello..
Pudore, un confine invalicabile, ci sono dei limiti che non condivido con nessuno e..
Per lui è più facile, ha sempre saputo chi era e da dove veniva, mica l’hanno cresciuto come erede, una bugia vivente, con mia sorella che cercava di pararmi alla peggio e .. non è colpa sua, non è affatto colpa sua, sono io Monsieur, che ha preso il suo piacere come poteva e dove voleva e non era solo curiosità, una volta rotti gli indugi e.. Anche Felipe, in un dato senso, come me, in bilico tra due mondi, per sempre a me caro e..
Tempo e ancora tempo, sarà lunga prima che mi passi. E non se mi innamorerò e di chi, se sarà possibile per me..
 

.. Solitudine e vertigine, pareva davvero una donna comune affranta dal mal d’amore, quando il viso tra le mani, mi ha chiesto in lacrime di andare da Fersen, solo di me si fidava, e dirgli che non potevano vedersi, per un impegno improrogabile, tutto rinviato..
Ho fatto quello che dovevo, il cuore pesante come una pietra, è la mia regina, ho giurato di servirla, tranne che così ..
Rende tutto difficile.
Entro, i vestiti e gli stivali che gocciolano di pioggia, sulle spalle il mantello che mi ha dato Andrè rientrando lungo la strada di casa e trovo Eleonor che sistema il fuoco nelle mie stanze, nonostante le sia stato detto che non ve è bisogno, ma lei è abituata a rendersi utile. È di poche parole, ma agisce con i fatti. Mi indica che il necessario per il bagno è pronto, si china a raccogliere i miei panni sparsi, tanto non vuole intendere, quando può aiuta e ..

Mia sorella sarà meno paziente, conoscendola, e .. se va bene torna, la prossima estate, in Russia,dà la caccia ai pretendenti o .. .
Basta che ritorni, sperando che si sia disintossicata dal mal d’amore, almeno un poco, in Russia ha forse passato le più belle stagioni della sua prima giovinezza. Ci scriviamo, ma non basta.

Nel frattempo, per proteggere la regina e Fersen dalle male lingue, mi rassegno a partecipare in alta uniforme a un ballo a Versailles, ballando tutta la sera con la sovrana, ma anche così.. poi visto che il conte parla spesso del suo desiderio di avventure e glorie, mescola ardore e ambizione, mi viene una bella ideuzza e ne parlo con Antonietta.
Un reggimento di volontari francesi quello dei Deux Ponts è in partenza e possono ingaggiare il nostro svedese, sperando che la distanza plachi l’ardore..ci vorrà tempo, intanto bene che diradi le visite ufficiali, per quelle ufficiose io ho finito, non mi voglio più ritrovare a avere il ruolo di messaggera, di mezzana, di un malizioso Hermes.

Annoto con divertimento che ha precorso la moda solo di venti anni abbondanti, adesso les chemises alla creola sono all’ultimo grido, e lei indossa un semplice vestito di mussola azzurra, senza busto, con una fascia bianca sulla vita, non esordisce con un “te l’avevo detto”.
È ancora molto bella, seppure più dura e risoluta, mi abbraccia e iniziamo a parlare fitto fitto.
La regina apprezza questi tessuti di mussola, tanto da chiamare sua figlia con il nomignolo di “Mousseline le seriouse”, Mussolina la seria….

 (CATHERINE)
 

L’ennesimo ingaggio, scorribande a cavallo a valutare i confini, tempo trascorso con il mio amato figlio Francisco, di preferenza lo chiamo con il suo secondo nome, adesso, mentre Felipe si divertiva, si fa per dire, a allenare le nuove reclute della marina, stando via a mesi interi.

Spada, pistola, ore a cavallo, effimeri piaceri, di nuovo una farfalla, l’esperienza che sostituisce l’entusiasmo della gioventù. ..
Dalle voci, la regina pare sempre più incline a ricevere il meno possibile, ritirandosi spesso al Petit Trianon, prediligendo abiti informali rispetto a quelli ufficiali di Corte, uno stile di vita più semplice che si accompagna a private recite di teatro amatoriale e altre e lievi bazzecole. (anche l'ironia è una figura retorica).

Infatti, continua a spendere e spandere peri gioielli, i vestiti, si reca al teatro, ai balli e all’Opera, gioca ancora d’azzardo, non spesso come in passato, ma con esiti sempre disastrosi.
 

Nella primavera di questo 1780, ha innalzato al titolo di duca il marito della Polignac, contessa, ed il re le ha concesso una proprietà di due milioni di livres, oltre alla promessa di farsi carico dei debiti della predetta, bella mossa, quando le spese della Corte sono state ridotte, chissà che scandalo provocherà.

Il primo di giugno la regina ebbe la gradita sorpresa di un anticipo, ovvero l’inaugurazione ufficiale del suo teatro adiacente al Petit Trianon, visto che i lavori erano stati finiti prima. Su progetto di Mique,i decori erano in oro e azzurro, come azzurri erano i moire ed il velluto, papeir-màché per il finto marmo e qui iniziò a calcare le scene, nelle sue strette recite private.
Un po’ come aveva fatto la Pompadour, Antonietta isittuì una compagnia di attori dilettanti e qui recitavala cameriera o la pastorella. Rido tra me quando sento che, nell’opera Le Devin du Village, di Rosseau, il devin, indovino, interpretato dal conte di Vaudreiul (amante della Polignac) scongiura tutti di tornare in campagna, via dalla corte, si danza intorno all’albero di maggio. Antonietta è la tonta Colette, suo cognato, il conte d’Artois il suo ammiratore Colin.

Tuttavia, rientrando ufficialmente per il mese di luglio a casa del generale, trovai Eleonor, la “sorpresa” di Nicky. Oscar la trovava deliziosa, io le feci un esame approfondito, al diavolo le sue origini, solo volevo vedere che aveva raccattato Nicky e.. Calma, risoluta, quanto mio figlio era irruente ed impulsivo.. in fondo, perché no? Di rado un principe si sposa per amore, come i nobili, pure perché non dare a uno dei miei figli quanto vi poteva essere di più bello al mondo, un matrimonio d’amore, sempre che.. e ancora non era il momento, la guerra doveva terminare. Cicli, alla fine avevo più che l’età per diventare nonna, anche se un poco mi faceva impressione ….

In autunno, dopo tante stagioni, torno ad Ahumada, la nostalgia più forte dei ricordi.

 
(OSCAR)

La notizia è giunta dopo una settimana, Maria Teresa, la madre della regina, è morta.
Da tempo non stava bene, era obesa, soffriva di respiro corto, sempre affaticata, tosse e insonnia e vari altri malanni.
Ammalatasi il 24 novembre, forse per un colpo di freddo, le sue condizioni sono via via peggiorate e il 28 novembre ha chiesto l’estrema unzione, spirando il giorno dopo verso le ventuno, assistita dalle amorevoli cure del figlio, l’imperatore, che si preoccupava che non fosse comoda, ma lei ribatteva che per incontrare la morte andava più che bene.
Luigi XVI ha comunicato la notizia alla moglie e l’ha poi lasciata alle cure dell’abate Vermond, suo precettore dai tempi di Vienna, adesso suo lettore e consigliere, inducendo poi un giorno di lutto solenne a Corte per la morte della suocera.
Sic transit gluria mundi..
 

Da una lettera del 10 dicembre 1780 di Maria Antonietta, regina di Francia, al fratello imperatore, Giuseppe II. “ Sconvolta da questa spaventosa notizia, non riesco a frenare il pianto mentre vi scrivo. Oh fratello! Oh amico” Mi siete rimasto solo voi in un paese (l’Austria) che è e mi sarà sempre caro.. Ricordatevi, siamo amici ed alleati.. Vi abbraccio”.

Eleonor racconta poco, a rate, però ho  compreso presto che era vissuta senza limiti o regole, tranne quelli della sopravvivenza. Diffidente, ombrosa, con una grinta da paura.
Mia madre è morta quando avevo dodici anni e nessuno mi badava, quindi ho imparato da sola, ha chiosato una volta. Matura più dei suoi anni, intuisco e ha qualcosa di speciale che ha attirato mio nipote. Per un Fuentes non conta l’essere un uomo od una donna, quanto il valore di una persona e ..
 

• Eh certo, cadono dritti in grembo, via ..
• Ecco ma in America ..
• Una foresta resta una foresta- Alza gli occhi al cielo
• - Vi sono bacche e radici, puoi catturare degli animali con le trappole e .. Magari anche qui, anche se cacciare di frodo non conviene..
• ..

• Voi cavalcate il vento, Comandante-
• Certo Eleonor, come no- Strizzo le palpebre, un ironico divertimento.
• Io ho la grazia di un sacco di patate e.. vostra sorella, la marchesa, è incantevole- Penso a Tintagel, il possente cavallo da guerra che Catherine ha usato nella cavalcata degli immortali, prima ancora a Zephyre, il mio amico, prima di Catherine e prima di Andrè..
• Puoi sempre migliorare.
• Insegnatemi, per favore, ed il complimento non era per piaggeria, tanto lo avreste fatto a prescindere-
• Infatti, Eleonor..

• L’altro giorno hai paragonato la Corte alla foresta- Arrossisce.
• Ecco, i nobili cercano l’appoggio del sovrano, cariche e favori, in fondo è una specie di caccia, perdonate se il paragone è .. come è, io tante  cose le ho imparate adesso.
• Invece è pertinente. – tira su la testa, sorride.
• Eleonor, tra i miei ufficiali vi è un certo Crecy, Antoine Crecy.- Il viso si indurisce, si affila, ricoravo quel cognome e..
• Guardatevi da lui e controllate le scorte, ha l’abitudine di giocare d’azzardo e della pigrizia.-
• …- Dure parole che mi lasciano con l’amaro.
• Lo vuoi vedere?
• No. Se vi sono di disturbo, sono pronta ad andarmene e subito- le blocco le spalle, ne sarebbe più che capace.
• Comandante, io e mia madre eravamo meno di nulla e va bene, ma ci ha lasciato senza nulla, sparendo dalla sera alla mattina.
• Va bene, ne terrò in conto ma  stai tranquilla- Ha ragione, si lamenta di non avere soldi ma spende e spande in prodiga misura, le camicie con le iniziali ricamate, cene superbe e.. . nei suoi panni avrei del rancore anche io e non mi piace un cosiddetto uomo che si comporta così, non ha fermezza, non ha onore. E purtroppo, ha ragione, gli approvvigionamenti sono irregolari e Girodelle gli consiglia di ritirarsi.

• Lasciateci soli, mi voglio divertire.
• Che volete fare? Io sono un soldato, non ho timore della morte.
• Ci credo, Nicholas Fuentes, tranne che è una stronzata, i vostri uomini sono morti e voi .. – Accidenti a tua madre, era una indovina, sapevo che eri partito, ti ho intravisto quando eri un bambino e..
• So che siete stranito e ci credo, io sono Alexander Malcomess, the lion.
• Siete uno degli immortali- Sussurra e capisce.
• Vedete, a volte si vince e  altre si perde, poco importa ora, ma voi dovete tornare indietro,morire così non ha senso Fuentes, date retta- il figlio del dragone, non posso farmi questo, non mi perdonerei, anche se è la guerra. ho amato tua madre con tutta la mia passione della mia mia vita da adulto, la mia lealtà va a lei.
• Va bene, ma come trono indietro?- Intanto, gli ho slegato le  mani e lesto prende una spada e una pistola.
• È una cosa tra voi e gli immortali, mi sta bene, anni fa avete combattuto per un ideale e..
• Riempirmi le tasche-  Cinico, quella stagione, io e i fratelli Orlov, il dragone e la torre, tua madre che mi salvò da Pugacev e..
• Vi darò dei vestiti  e.. – Enuncio il piano.
• Non vorrei essere voi se vi scoprono.- mi metto a ridere poi torno serio.
• E io non vorrei essere voi, chiariamo, presto ci arrenderemo ma voi non dovete essere qui,
• Siete pazzo.
• Forse ma ho molti debiti e.. Andate, Fuentes, non siete un vigliacco e .. Salutatemi i vostri genitori, però, e ora via.

• Ciao.
• Ciao.

• Il regalo della zarina è un sonaglio di corallo ornato di diamanti, valutato venti e  quattromila livres.
• Un bel dono da portare, Felipe, speriamo che sia un delfino, l’imperatore Giuseppe II è il padrino e..
• Vedremo.
• Due gemelli, eh, tu ? Di cosa vai arrossendo, è tua moglie.
• Ah Oscar..  parliamo di cose generali, va bene?
• Va bene. Pare che l’anno prossimo lo zarevic Paolo visiterà di nuovo la Francia e ..
• Ci ha preso gusto, è un paese meraviglioso come le persone che lo abitano.

• ....
• ... - la faccia di Andrè, nel vederlo, è per un momento, o così credo, offuscata dalla gelosia, come se avesse mangiato un limone, vedesse un rivale

• Tu stai male.- neanche io stavo bene, a fatica, annaspando a destra e sinistra, i passi malfermi e un braccio intorno alla sua vita, l’ho portato verso il letto e .. ancora ti desidero, mio principe.

• Felipe.- Gli ho accarezzato i capelli, la porta era lontana e le pareti…
• Al diavolo- Per fortuna avevo tolto la giacca a inizio serata, mi mancava sol di impiastrarmi e ..
• Io ..
• Sst..- gli ho carezzato la mascella, risalendo poi alla tempia, quindi mi sono sdraiata accanto a lui, dall’altro capo del letto. Dormendo un sonno di pietra, niente stelle o sogni.
• Guarda che non abbiamo fatto nulla. Il cielo è una barra color ardesia che trascolora verso l’azzurro e illumina i visi sfatti, gli occhi pesti.
• Lo so, accidenti a te, non sono così rincoglionito. Sei di una bellezza assoluta.- mi guardava intento, con amore, come un pittore o un poeta.
• L’ho sposata e il mio corpo è suo, Oscar, però ..-
• Lo so.
• Però vorrei abbracciarti.

• Madame, avete soddisfatto i miei desideri e quelli della Francia. Monsieur le dauphin chiede il permesso di entrare.

• Oddio Nicky, lui si è sempre definito un cinico, un bastardo, ma ci siamo protetti sempre le spalle a vicenda.
• Dobbiamo cercarlo, se viene fuori che mi ha lasciato andare sarà lui a morire.. – Una pausa infinitesimale- Io salperò con le prime navi, per l’Europa.- Segreti che non sono miei, di un passato che non è mio, non l’ho vissuto né conosciuto.
• .. immagino che andrai da Eleonor.
• Sì- Ora sono un uomo, non più il ragazzino che è partito, dispongo del mio, lo stipendio da ufficiale e una piccola rendita, un prelegato di mio nonno, che non intacca in modo alcuno la futura eredità di mio padre e mio fratello.
• Va bene, Nicky, hai la mia benedizione, una volta ho forzato tuo fratello e..
• Francisco è contento di stare in Russia, padre, abbiamo passato un’infanzia meravigliosa, comunque, giocando imparando e crescendo con nostro nonno. Voi e mia madre avete fatto quello che potevate e  siamo fieri di voi, lo sapete, forse  Felipe è andato via troppo presto, un vuoto, ma è tornato con il titolo e ..
• Mi riferivo a Felipe, l’ho forzato a sposarsi e .. lasciamo stare, Nicky, beviamoci sopra.
• ..

• Che ti ha detto, Nicky?
• Aveva fatto una sortita a Yorktown, prima che si arrendessero, una impresa folle e .. lo hanno preso.
• È tornato intero, Cat.  O almeno mi pare.
• Alex ..- pronuncio quel nome dopo quasi tre anni, almeno ad alta voce, almeno con te e ti racconto.
• .. lo hanno poi cercato, tranne che nessuno sa dove si sia cacciato, pare si sia unito a dei soldati che tornavano nel Maryland… Non vuole farsi trovare- ALEX,  non hai fatto sì che finisse con la morte di mio figlio, volevi saldare dei conti con me, fino al prossimo addio. Lady Morgan. Amata immortale.

• Vieni qui, Catherine – Mi abbracci e seppellisco la testa contro la tua spalla, le braccia che mi sostengono in questa notte infinita.
• È un rompiscatole e un chiacchierone, ma .. te l’ho detto, sorellina, un amore come il vostro è solo una volta nella vita- Mi ingiungi il silenzio, leggera- Tornerà e .. un giorno o l’altro te lo vai a riprendere.
• Ora brindiamo a una coppia felice, Nicky e Eleonor, al diavolo il resto.

In  quelle settimane di gioia sfrenata,  e momentanea, in cui imperversava la lietezza per  la nascita del delfino e le nuove da Yorktown, il re Luigi XVI il 21 novembre annotò che era morto Maurepas alle undici e trenta di sera.
Il fratello imperatore suggerì alla sorella di approfittarne ma il cognato rifiutò con sdegno le profferte, ad avvantaggiarsene fu Vergennes, altro ministro, mentre il conte di Mercy, ambasciatore austriaco, si lamentava che la sovrana chiedeva al re sol favori.
Felipe sapeva che l’anno precedente, il glorioso 1781, sia Giuseppe II che la zarina avevano concluso un trattato segreto, di reciproco aiuto,  in caso di attacco dei turchi e lo sapevo io pure, quello che mi impensieriva era che quel ragazzo vagava come un’anima in pena per il continente, ogni scusa era buona per stare lontano dalla moglie, l’aveva sposata, obbedendo alla zarina e suo padre, ordini espressi, aveva avuto quello che voleva, salvo scoprire che non ne valeva la pena fino in fondo. Io gli avevo regalato solo un intermezzo, tirandomi dietro Oscar e .. Suo padre, mio marito, non è uno stupido, ma l’ambizione lo aveva fagocitato e .. Si sentiva in colpa e non avrebbe più obbligato un figlio alla cieca obbedienza, ad avvantaggiarsene furono gli altri due.
Nicholas era preso da Eleonor, anche dopo anni, quella ragazza piaceva anche a  me e  .. almeno lui meritava di essere felice, ora era pronta, lui pure. Oscar rideva, in fondo aveva due protette, un antico uso quello di accogliere fanciulli o fanciulle nelle case di amici e parenti per educarli alle raffinatezze e ai costumi della vita.
Era sempre lui, diverso eppure uguale in quel dicembre 1781, mi mostrò l’anello che le aveva comprato con i suoi ingaggi da ufficiale e .. Uno smeraldo quadrato, di un verde scuro e profondo come le pupille di lei e..  Anche la ragazza aveva del suo, una minima dote e .. Niente sfarzo, minimi preparativi e si sarebbero stabiliti a Ahumada, nel mio ultimo soggiorno il mio mitico suocero se ne era detto entusiasta, anche lui era invecchiato, dopo tanti anni di peripli meritava affetto e cure se non di più.
Uno scarico di coscienza
(NICHOLAS)
L’atmosfera è ideale, mi sento timido e le tasche mi pesano.

Il suo stupore, mentre prendo fiato e mi inclino davanti a lei, un ginocchio sulla neve fresca e non è un gesto ridicolo o scontato, da antico cavaliere, in questo mondo così duro è una fortuna poter amare qualcuno che a sua volta è libero di amarti. Ho il consenso dei miei genitori ma in ogni caso avrei fatto di testa mia.
Le stringo le dita, un tocco leggero e prendo fiato.

Un sorriso malinconico si disegna sulle labbra di mia madre e del Generale, alla notizia, lei ripensa al passato, sicuro, lui alla sua prima moglie amata e troppo presto perduta.
Ti amo Eleonor, da sempre, la prima volta che ti ho visto, in questa separazione sei rimasta la mia unica, la sola per me.
I miei genitori si sono massacrati a morte, insegnandomi peraltro che l’amore è un miracolo, così sia Eleonor, per sempre mia..

(OSCAR)

Mi bacia i polsi, il principe Rostov- Raulov, con indefinita malinconia.
I sedicenti conti del Nord, ovvero lo pseudonimo di viaggio dello zarevic e di sua moglie palpitano nell’aria, una primavera mite e ..
Sei venuto in avanscoperta, tuo fratello Nicholas, il mio amato e irruente nipote si è sposato con la sua americana il 14 febbraio di questo anno di grazie 1782, il giorno degli innamorati e delle colombe, una esatta e romantica perfezione, poi dritti ad Ahumada, il castello millenario dei signori delle montagne.
Così sia Felipe, loro sono una coppia felice, abbiano il loro lieto fine.
Tra un impegno e l’altro stiamo insieme e come nel recente passato dormiamo abbracciati insieme, al diavolo tutto.
 

Arazzi di Gobelin alle pareti del salotto che fa da anche da studio, con una piccola libreria con volumi rilegati in cuoio marezzato, pregiati mobili dai lievi intarsi, toni di azzurro e grigio perla per le due camere da letto, raffinate trapunte floreali, ancora libri, , un piccolo guardaroba e una minuscola cucina, alla fine Catherine ha acquistato agli inizi del 1782 questa piccola abitazione a Versailles, un punto di riferimento da usare quando non soggiorna a casa del generale, che a volte uso anche io, quando non voglio tornare alla maison o dormire in caserma oppure.. una cameriera viene tutti i giorni a pulire, è deliziosa e riservata.Fiori freschi e cibi freddi, una piccola cantinetta ben fornita, Catherine non obbietta se tengo un paio di ricambi, ma avrebbe molto a che ridire di questo uso improprio. Non mi giudica, non credo, almeno a parole o nei fatti, non le ho mai detto nulla di esplicito, pure si rammaricherebbe di questo vivere alla giornata, senza definiti programmi.. Poco piuttosto che niente, così è.

Lui è un maestro a infilarsi nelle situazioni più disparate senza farsi scoprire. Alloggia quattro case più in là, un gioco da ragazzi venire qui in incognito, al diavolo tutto.
Rigore e precisione e militare disciplina, con lui non ho ritegni o falsi pudori, diverso eppure uguale, vicino a me, una passione dolorosa e immutata, non prendiamoci in giro, l’amicizia è solo un travestimento, l’alchimia e l’attrazione permangono.

Ancora e di nuovo, sia pure per poco, il piacere come un dolore, la trama della pelle, ossa e tendini e muscoli pronti allo scatto e alla fuga, due amanti che dominano la scena.

( Le scuse che Oscar si inventa quando Felipe è in circolazione hanno dell’inenarrabile, convincono tutti tranne me, che vedo ombre dappertutto. Non vi è nulla di meno che corretto nei saluti che si scambiano e, dopo essermi appostato davanti alla casa della marchesa Fuentes, dove spesso pernotta mi sento un perfetto idiota, nessuno è entrato e nessuno è uscito, bene che me ne vada prima che mi scopra. È stato il suo primo amico, è una persona di coraggio e valore, pure quando vi è lui, mi sento messo da parte, un eterno secondo).

(CATHERINE)
Ho compiuto quarant’anni in gennaio, ripensando ad altri compleanni, tipo quando ne avevo 22 e l’augurio di giungere fino a 99, ecco..fatica, costante, lo splendore della giovinezza sostituito dall’esperienza, sono in una fase malinconica, indefinita.
Alla mia età, orrore, molte sono suocere e nonne, i fisici appesantiti, eterne illuse, pettegole senza rimedio … Suocera sono suocera di una ragazza che viene dal nuovo mondo, Eleonor, in fondo sono molto teneri e lei, scorgendo le selve intorno ad Ahumada, era commossa. Sono rimasta per molte settimane, per insegnarle con cautela la gestione del castello, senza essere oppressiva, tranne che i due ragazzi sparivano a giornate intere, pernottando nel capanno da caccia dei Fuentes, occupatissimi a recuperare circa tre anni…

Non voglio ritenermi migliore di quanto non sia, chiariamo, ho avuto una vita completamente diversa, in questo autunno ricorrono le mie ipotetiche nozze d’argento con il dragone… rido tra me e me, l’ironia non mi è mai mancata.
Solita vita, soliti peripli, avanti e indietro, in queste stagioni la mia grande amica (la sola, a onor del vero) è mia sorella, che stempera le mie ansie con una battuta, un tiro di spada, qualche discorso sui libri. E non mi cambierei con nessun’altra, ora lo so.
Ride meno la governante reale, la principessa Guemene, la cui famiglia è rimasta invischiata in uno scandalo senza precedenti. Il notaio del principe suo marito, Maarchand, per incrementare i principeschi redditi, ha indotto persone di ogni cetoa investire i loro risparmi nelle rendite annuali, offrendo tassi molto alti di interesse, tranne che a un dato punto il principe non ha potuto più pagare, dichiarando fallimento per 33 milioni di lire e il notaio è andato in prigione, ove è più al sicuro che essere libero, tra le mani dei creditori. Tutta la nobiltà o quasi vive di credito, per esempio, il conte d’Artois, il fratello del re, ha debiti per 21 milioni, ma spende e spande, mantenendo anche una amante ufficiale, Diane de Polignac, la cognata della “cara” Yolande de Polignac..
Pareva improbabile, invece è accaduto, una coppia smagliante e maliziosa, i Guemenè, la principessa con i suoi 24 cani, con cui sostiene di parlare tramite gli spiriti.. non hanno superato questo scoglio e lei si è si è dovuta dimettere dalla carica di governante reale, non poteva essere licenziata, tranne che, da che è mondo, anche a Versailles, una persona invischiata in questo scandalo non può occupare una posizione e così delicata e potente …
E chi è diventata la nuova governante? La duchessa Polignac, altra redditizia nomina che si aggiunge ai suoi eterni privilegi, che implica anche di disporre di diritto di un appartamento di tredici stanze alla reggia, il suo rango troppo modesto per questa carica.
La regina ha di fatto sospeso le udienze, soggiorna per lo più al Trianon con i suoi figli ed è irraggiungibile,si dedica alla musica e alla maternità.
 
Mia figlia, se fosse vissuta, avrebbe avuto venticinque anni.
Cristina Fuentes.
Sorrido amara, mentre avverto dei noti passi.

Quattro anni scivolati via, era l’agosto del 1778 e adesso siamo qui, lui ha quarantaquattro anni, è sempre vigoroso, la guerra non l’ha fatto rammollire, come partecipare in via ufficiosa ai negoziati di pace che si sono aperti dopo Yorktown, fili grigi tra i capelli scuri, nuove rughe..
Un tempo, l’ho amato fino a perdere il fiato e ci siamo feriti a vicenda, poco importa di chi sono i torti e le ragioni, l’ho tenuto a distanza, per non finire come mio padre, straziato dalla perdita di Gabrielle e .. cosa ci resta? Ventisei anni, logico che mutiamo, una comune banalità che ha una consolazione.

Silenzio, poi mi racconti di aver cercato Alex senza trovarlo e poi..

 
Esco a cavallo in un’alba luccicante, lanciandomi a caso per i sentieri, fino a raggiungere le foci del torrente Moguer, le acque che luccicano come peltro sfiorate dal sole nascente.. le cime acute dei Pirenei, con le sfumature chiare delle nevi e dei ghiacciai, aroma di pino. Smonto e lego il destriero, il silenzio rotto dal mio respiro, mi chino sui talloni e bevo dalle mani a coppa.
L’immagine è quella di una donna, con la pelle levigata dal sole, scure ciocche di capelli e solenni occhi chiari che poi, con delicatezza, lascia andare la corolla di una rosa bianca nella corrente, lo stesso gesto compiuto nell’estate del 1757, quando era solo una ragazzina.
Sia così.
Nessun rancore, nessun rimpianto.
Così sia.
Avanti dragone.
 

(OSCAR)
Il 7 giugno 1784 la regina convocò il marito di urgenza e lui accorse, interrompendo la battuta di caccia e paventando chissà quale sciagura, un malore del delicato delfino, il dolce principe Luigi Giuseppe.
Invece era giunto il re di Svezia, Gustavo III, in visita, suo nome da viaggio conte di Haga.
Luigi XVI era così di fretta che calzò una scarpa con il tacco nero e il laccio d’argento, l’altra con il tacco rosso ed il laccio d’oro, arguta, Antonietta, arguta,  gli chiese se intendesse andare a un ballo mascherato.
Il 21 giugno vi fu una grande festa serale al Petit Trianon, la sovrana si esibì nel suo teatro privato, la cena servita nei padiglioni del parco, tutti vestiti di chiaro, i giardini parevano un paese lontano e straniero, miriadi di luci accese agli alberi, e torce e vasi illuminavano le grotte e il lago, dove piccole barchette portavano gli ospiti al Tempio di Amore, ove erano offerti per rifocillarsi champagne e fragole.
Li paragonarono ai Campi Elisi, un omaggio a Gluck, uno dei suoi compositori preferiti, come Mozart.

Catherine si siedesull’erba, osserva la navigazione della rosa bianca, un fiore nella corrente, le gambe da amazzone raccolte sotto di sé. Siamo uscite a cavallo, il suo umore indefinito e chiuso, come il mio. Al momento della sosta, vicino al ruscello ha deposto la corolla e..

Colgo il paragone, era saggio anche da bambino.

Non dici nessuna ovvietà, né chi sia, sarebbe un insulto domandarlo e .. forse hai introdotto il ricordo a bella posta, dandomi il varco, se avessi voluto.

Ti impongo il silenzio, basta, sei tu, ma certi argomenti sono miei e basta, non voglio nemmeno sapere quando, se verrà. (Bugiarda).
 
Il conte Fersen rimase fino al 20 luglio.

Era il 31 luglio 1784, una data che ho sempre ricordato, sempre.

Percorro il suo viso, indugio sulle forme del mento e delle labbra.
Tornavo a palazzo Jarjayes da sola, su Cesar, quando l’ho intravisto contro lo sfondo di una galleria di alberi e ci siamo ritrovati a poca distanza, rompendo al galoppo quasi insieme.
La pelle brunita dal sole, il corpo forgiato da mesi e anni di navigazione.
Che hai visto? I miei capelli biondi, che profumavano di vento e un poco di sudore, polsi e mani sottili che tenevano le redini, gambe snelle intorno a una sella, il mio viso, aperto in un sorriso, gli occhi di sicuro spalancati per la sorpresa.
Ci siamo baciati, senza scendere, incuranti del mondo, i cavalli quieti e fermi.

 
Questo è il nostro tempo, un gioco di dadi.
Felipe.
Sei stato il mio primo amico.
Il mio primo amore..
Il mio primo e solo amante.
La prima volta di tante cose.
Il tuo corpo, teso e nervoso, in abbandono tra le mie braccia.
Nessun onore, nessuna fedeltà
Mi racconti i peripli, prevengo gli sviluppi.
Le tue falangi sul mio corpo, un perfetto istante, una squisita tortura, neanche mangiamo la fredda cena che hai approntato, non chiediche ho inventato, per l’assenza, le fiammelle delle candele battono sulla superfici dello specchio..
Riflettessi rovesciati delle mani unite, ciocche chiare e ciocche scure, il profumo di freschi fiori collocati in piccoli vasi di porcellana, niente fasto, niente lusso, solo noi.
Stanze affittate, al diavolo tutto, se non minime convenienze.
Torna ruggendo la primavera del 1778, di nuovo in Russia, amanti che mangiano, duellano, si inarcano. O il giugno 1775, a Reims, ancora il 1768, un primo bacio e..
Mi sei mancato, un curioso abbandono, le mie mani percorrono curiose la cicatrice sul costato, segno di riconoscimento come un novello Ulisse ….
Questa è la nostra reggia, delle piccole stanze e possiedo io gli artifici di una Circe?
Per sempre, racchiuso tra i battiti di un respiro e di una pulsazione, eterno è l’amore finché dura, nessun programma se non il piacere e l’attimo.
Ma non può essere così per sempre, lo conosciamo entrambi e ..

Un bacio contro la conca della gola, un altro e ancora e ancora, resta con me, ancora un po’.
E quando andrai via, avremo finito.

E una prima volta, in assoluto, vi è stata, mi sono vestita da donna e siamo andati a una festa danzante. Era partita come uno scherzo e..
Mi ci vedi, con un vestito?
Certo, sei sempre tu, a dispetto delle spoglie esteriori che adotti.
Ma dai..
Vuoi provare? Una cosa tre te e me..
Un po’ per scherzo, un po’ sul serio, gli ho affidato l’incarico, vediamo che inventava, quel tardo pomeriggio, entrando, l’ho trovato a braccia conserte, sul letto una soffice nuvola di satin e taffetà color indaco, con minime decorazioni, un corsetto e …
Come mi metto questa roba?

Ti aiuto io, ti fidi e..

Ero più bravo di una cameriera, occultai lo specchio, e lavorai tra un lamento e l’altro, che stringi, non è possibile, mi strattoni i capelli, non va, era esasperante e divertente.
Truccare no, per carità, ero solo un cameriere e una parrucchiera, i gioielli la spilla a forma di rosa che le avevo regalato, ai tempi e..
Quando si guardò nello specchio, ero ammutolita, era la dea dell’Oceano, una sirena fatta carne, la vita sottile messa in risalto dal busto, i movimenti fluidi e preziosi, esatta armonia e perfezione e..
Per le scarpe nulla ragione, volle tenere gli stivali, si sentiva goffa e impacciata dal muoversi in quel modo, temeva di essere ridicola, inciampare e cadere, e invece era una divinità, ci infilammo ridendo, per una sera, a un ballo estivo organizzato dal conte di Aranda,ambasciatore di Spagna a Parigi,una privata festa presso la sua dimora.
Profumo di glicine e vento dalle finestre, i saloni pieni di fiori, vestiti fruscianti e suntuosi, rinfreschi superbi, lampadari di cristallo e candele di cera d’api, le più pregiate a profusione, dominavamo la scena, sorridenti, muti, il giro delle danze, una coppa di champagne- chi è ?
Una marchesa straniera, che viene da terre lontane, non parla il francese.
Levigati e stupendi, una effimera bolla di sapone.
Mio amore.
“.. vedi Oscar, ero perso di te, preso da te, saremo sempre legati, tranne che meriti di meglio di me, che posso offrire solo briciole, pochi frammenti. Ormai è andata così, inutile attribuire torti o ragioni, pure.. Sarai la mia stella polare, un eterno movimento, così sia. Tuo Felipe”.
Una lettera d’amore, che era un addio, pochi e sparsi frammenti.
Siamo noi che restiamo.

Felipe e la nostra storia a rate, quando è andato via, la scorsa primavera mi aveva annunciato che sarebbe partito per una circumnavigazione del mondo, tempo previsto, salvo naufragi o altro un paio d’anni, mi manca.
Limite e desiderio, ho barato, eri forse la mia favola, la mia morgana rovesciata?

Al diavolo le nuove rotte per il commercio per la Russia, le esplorazioni, perché?
E non rimpiango di avere gettato la castità alle ortiche, a Reims, nel giugno 1775, all’apparenza sono una algida guerriera, niente mi tocca, niente mi sconvolge.
Invece … quel cretino, quell’intrepido, sei rabbia e desiderio, quando tornerà, lo rivedrò?
Pensieri su pensieri, mentre la vita di ogni giorno scorre, le apparenze intatte e perfette.
Mi preoccupo sempre per la regina, ha ragione Andrè osservando che si scava sempre più un solco tra lei e i nobili, quando disdice le udienze senza avviso e chi è venuto, viaggiando giorni e giorni, si adonta.
Pure, al Trianon gode di una serenità, di una calma che non ha mai avuto prima, circondata dai suoi bambini che riempie di amorevoli cure, dovrebbero vederla con loro per capire..
Ho provato a dirle di riprendere le udienze, mi è mancato il cuore.
Non è tutto oro quello che luccica, però.

La piccola principessa, oggetto delle attenzioni della madre, è molto viziata, nonostante la regina inviti i bambini poveri a giocare con lei, sua compagna di giochi sia la figlia di un borghese, la piccola Ernestine, che siede a pranzo con lei e con cui deve condividere i giochi… come prevedibile, preferisce di gran lunga il re, che l’adora senza riserve. Una volta, ho dovuto usare tutto il mio tatto per sedare un incidente diplomatico, la baronessa Oberkin aveva osservato quanto era graziosa. Lei aveva replicato di esserne lieta, salvo stupirsi di sentirselo dire in sua presenza, confondendo la donna, al che avevo replicato con intenzione che Madame Royale era una figlia di Francia, che mai permuterebbe che l’etichetta la privasse del piacere di essere apprezzata. Al che ha allungato una mano per farsela baciare, inchinandosi poi.
La regina l’ha messa in punizione, non era congruo che avesse questi comportamenti e la bambina si è risentita, gettando poi una occhiata malevola alla culla dove giaceva il delfino, che è piccolo e delicato, soggetto a frequenti crisi febbrili, con grande dispiacere dei suoi genitori.
Quando ero poco più grande di lei, mia sorella, il dragone, mi faceva volare tra le braccia, costruiva un aquilone, al diavolo il resto.Io ho avuto fortuna, a trovare qualcuno che mi ha amato fino allo spasimo, Madame Royale no.
Non è facile,non lo è affatto cercare la giusta misura, mi ha detto la regina, mentre Madame Vigèè Le Brun le faceva un ritratto e lei era in posa, una malinconia indefinita nello sguardo.
I combattenti stanno ritornando dalle Americhe, tranne che del suo Fersen non sono ancora pervenute notizie, credo ci pensi ancora, Andrè ha detto che non risulta né tra i morti né tra i dispersi, ma a me non importa, io ho in testa un altro vagabondo, quella sera siamo andati a bere in una locanda e l’ho presa bella, è un miracolo essere arrivati interi a palazzo Jarjayes, dopo una notte fuori, nel mio delirio mi pareva che fosse tornato dalle rotte e mi baciasse, era solo un sogno a occhi aperti…
Non un incubo come quello che ha affrontato la regina.. nel mese di aprile ha fatto una brutta caduta da cavallo e ha sbattuto la testa, l’abate de Vermond, suo lettore, ne ha informato i suoi figli, aggiungendo che bisognava ringraziare il cielo che non avesse riportato lesioni mortali. Madame Royale ha chiesto se la madre era in pericolo di vita, soggiungendo che non le sarebbe importato.. Forse non capiva, ma quando le hanno chiesto se comprendesse il significato della morte, ha replicato che le persone non si vedono più. Ed ha ribadito la sua indifferenza, affermando che stata lieta dell’assenza di sua madre per fare tutto quello che voleva…
… ci sono rimasta male io per lei, dure parole, una convinzione ostinata, come per lo scandalo che ha sopportato nel mese di maggio. La pittrice Le Brun, ammessa all’accademia reale di pittura e scultura, ha esposto un ritratto della sovrana che indossava una semplice chemise, con una azzurra fascia sulla vita, un largo cappello di paglia con due morbide piume di airone e… La tela è stata criticata, non ha rango, non ha dignità regale, tra le mani tiene una rosa color rosa, uno dei simboli della casa d’Austria, nel suo cuore è sempre una tedesca, fosse sincera si sarebbe fatta ritrarre con il giglio.
Tutto questo non l’aiuta, è agli inizi di una nuova gravidanza e ..
-Fersen, voi qui, che piacere!
Il vento mi attorciglia i capelli sul viso, lui è poco distante, di ritorno dalle assenze, più magro, gli occhi diversi, mi avvicino a passi lenti, ecco un volto amico.

Una fiaba incantata a che non è la mia.
Sono fredda eppure cordiale.
(ANDRE')
 

Oscar è di una gentilezza squisita e esemplare con il conte, corretta si informa delle sue imprese, lo ospita intanto che lui cerca un alloggio adeguato, racconta di lunghi inverni di battaglie, che è stato malato e quanto altro.
Io non ci capisco nulla, ai tempi pensavo che provasse qualcosa per lui..
Il sospetto che Felipe l’abbia coinvolta torna a affacciarsi, poco importa che sia lontano e sposato.. mi sbaglio, devo sbagliarmi, ma quella sera lontana, in cui siamo ubriacati come doghe e l’ho baciata, lei ha ricambiato, come se non fosse il suo primo bacio..oppure.. .ha sussurrato qualcosa che cominciava con la effe..
 

Giacca di un cangiante color indaco, vaporoso colletto di pizzo così inconsistente da parere una nuvola, le ciocche color fiamma sulle spalle che piovono fino alla vita, le gambe irrequiete, in questa fine del mese di agosto 1783.

 
Con il trattato di Parigi del 3 settembre 1783,  il Regno unito, la Francia, la Spagna e le tredici colonie (i futuri Stati Uniti d'America ) hanno chiuso il conflitto fra la prima e le altre tre, il tutto è stato firmato all’Hotel d’York, al numero 56 di Rue Jacob, a pochi passi dall’ambasciata britannica situata al numero 47..  
In sintesi, la Gran Bretagna riconosce l’indipendenza delle tredici colonie ribelli e rinunciaai territori fra i monti Allegani ed il fiume Mississippi, che diventava la linea di frontiera fra gli Stati Uniti d'America  ed i possedimenti spagnoli nel nord America, mantenendo peraltro il Canada.
La Francia restituisce agli inglesi le Antille che ha occupato, mentre i territori dell’India, nella remota Asia,sono risistemati.
Gli inglesi, a loro volta, rilasciano le colonie di Spagna e Paesi Bassi che hanno occupato, la Florida è poi ceduta alla Spagna, la Francia riprende il Senegal e le isole di Trinidad e Tobago..
A Versailles è l’occasione buona per una serie di balli e dopo un ventennio abbondante, partecipo di nuovo, armata di corsetto e panieri- suscitando la perplessità del mio amante, un diversivo collaudato, una vendetta contro gli anni e la noia, una storiella da nulla.
Oscar c’era anche lei, in uniforme, voleva vedere che avrei inventato, se avrei riconosciuto Richard Malcomess, fratello di Alex e delegato di re Giorgio III.
Ho ravvisato subito le somiglianze, anche Richard è alto e biondo, imponente con le sue segrete miserie che conosco.
L’ho cacciato con lo sguardo, fino a quando non l’ho visto andare vicino a una finestra, i doppieri e le candele che si amplificavano all’infinito negli specchi, il rutilante e superbo gioco dei suoni prodotti dall’orchestra, l’odore della cipria e del sudore, i delicati e impalpabili abiti delle grandi dame.

In evidenza l’anello con lo zaffiro, ha capito al volo, mi ha detto che dovevamo parlare, abbiamo fissato un appuntamento e poi basta.

Strizzandomi l’occhio, la mano allacciata sotto il braccio, abbiamo condiviso anche questa esperienza, sia uomini che donne ti scrutano e osservano, sei oggetto di curiosità, stupore e complimenti, una algida perfezione.
Ho danzato con leggerezza, ogni giro era un anno di meno, tornavo all’anno 1762, quando il mondo ci apparteneva e ..
Grazie Oscar.
 

 
Il 19 settembre 1783 ero tra la immensa folla che, insieme alla famiglia reale assistette al lancio del pallone aerostatico di Monsieur Montgolfier, era presente anche il piccolo delfino.
La navicella era azzurra, con il monogramma del re in giallo, pareva una esotica nuova pianta che si librava nell’aria, un segno del progresso …
I passeggeri erano un gallo, una pecora ed un’anatra, postiin un cesto appeso per le corde al pallone che volò per circa tre chilometri.
A seguito del successo dell'esperimento di Versailles,venne iniziata la costruzione di un aerostato da 1.700 m³, che potesse consentire il volo con un equipaggio. Il 21 novembre del 1783, Pilâtre de Rozier e il marchese d'Arlandes realizzarono il primo volo libero umano, coprendo in 25 minuti una distanza di circa 9 km a una quota variabile intorno ai 100 m di altezza, sui tetti di Parigi.
Fu uno scalpore, un successo e si produssero sedie con lo schienale a forma di aerostato, e orologi da tasca in smalto e bronzo con il quadrante iscritto in un pallone.
I francesi meno benestanti potevano acquistare stoviglie decorate con immagini del volo mentre le dame avevano ventagli con dipinti cortigiani e palloni.
Ecco avrei voluto essere su quella navicella per volare in Inghilterra

 
La regina Antonietta patì un brutto aborto nel novembre 1783, il conte di Fersen aveva lasciato la Francia un paio di mesi prima.
 

Sono la solita arrogante, credendo che la mia venuta sia foriera di un miracolo.
Miracolo è stato che tu abbia rimandato indietro Nicholas, salvo poi annegarti in una botte di metaforica disperazione, il duca di Clarence, fratello di Edoardo IV, venne affogato in una  botte di pregiato vino malvasia per i suoi tradimenti, veri o presunti, nel 1478.

Non ti sei ripreso e, in caso inverso, ti avrei lasciato stare, sei migliore di quanto credi, anche se sei uno stronzo di una forgiata e superba fattura, come mio  marito.
Anni passati, alla fine eccoci qui, preferisci il dragone o lady Morgan o Catherine?

Sono trascorse sedici stagioni dalla nostra primavera inglese, remota eppure presente, narcisi e giunchiglie, erba croccante, ti amo sempre, a dispetto di ogni regola o ragione, ti riconosco, contro lo sfondo d’erba, magro, il braccio della spada, il destro, appeso a una fascia.
ALEX:
Il viso ombreggiato da una fulva barba, che il sole riempie di rossi barbagli, fili grigi nel bronzo dei capelli, sei davvero un leone, un vecchio leone ferito.
Un tempo eri il mio leone, il tuo epiteto uno dei simboli araldici dell’Inghilterra e del mio casato da ragazza, la modestia che non era la tua virtù principale..

Inizio a percuoterti sulla spalle, il viso, le braccia, repentini movimenti e mi blocchi con la mano sinistra, piantala, ma entro nella tua guardia con un calcio sul tallone, perdi l’equilibrio e rotoliamo per terra, io sotto tu sopra, i corpi premuti.

Mi inarco e ti bacio, indecorosa.

Le imprecazioni che seguono sono tra le più fantasiose che abbia sentito, bene, quante cose nuove sto imparando.

Come eravamo rimasti d’accordo lo scorso anno, tuo fratello mi ha dato notizie, sei sempre arroccato nei tuoi silenzi, nulla ti smuove, tutto ti disgusta, qualche sorriso te lo strappa la bambina, Isabelle, il terrore di essere come vostro padre, e ..

Volo, sono volata a Calais, dura e arrogante, una incosciente totale, Lord Morgan, così mi presento e Richard mi ritiene un agente della corona, di proposito ho tralasciato le parentele e i cognomi, mi conosce come Catherine Smith, attualmente Lord Morgan, in incognito, ho usato il patronomico Smith che è il cognome da ragazza di mia nuora, mi dice solo, in via informale, che lady Charlotte, tua moglie, ha lasciato Malcomess Manor, si sono separati di fatto e la bambina è rimasta alla tenuta, i due ragazzi più grandi sono ormai cresciuti e sono nell’esercito...
Sono fuori da ogni regola e ritegno, lo so, che ho da perdere a questo punto?
Nulla, arrogante e travolgente, il mio piano era scuoterlo, avrei inventato qualcosa sul momento e tanto era così, come ti eri inventato qualcosa tu sui due piedi in America, lasciando andare Nicholas, leale verso di me e i cavalieri di un tempo, non il tuo paese ..e non sarebbe stata colpa di nessuno, in fondo, Nicholas si era offerto volontario e..
 
Il cottage è una selva di bottiglie e polvere, caos e puzzo di chiuso, borbotti che domattina me ne vado, tieni il letto, io ho la poltrona, è questione di volontà, recuperare il braccio e non altro, sei duro e io più di te, come ben sappiamo.
Nel ricordo, il profumo sensuale e pesante dei glicini, grappoli viola perfetti..
ALEX.

La mattina dopo ti ho svegliato a secchiate, cinque e trenta, hai tossito e imprecato, abbiamo fatto una scommessa, concordando il tempo, se riuscivo, venivi via con me, se fallivo me ne andavo, tornavi alla tua amata e immortale bottiglia, your loved and immortal bottle, once I was your beloved and immortal,  un colpo basso, un tempo ero io la tua amata, la tua immortale., me lo dovevi, hai imprecato da paura, saltando a cavallo, senza sella, io non ti trattavo da invalido né ti commiseravo, ecco tutto, ti seguo e oggi verranno a pulire questo macello..
Sei impossibile ed è impossibile, dragone, il diavolo ti porti e ..

È la prima volta che mi chiami dragone.
LOTTA.
 

Muoviti, alla fine riesco, sei stufo di prenderle da una donna e alzi il destro, mi tiri una spinta e cado per terra.
Siamo migliorati, muovi di più il braccio e faccio tesoro della lezioni di Oscar, ti insegno a duellare con il sinistro e .. Nulla va sprecato, impari oggi e te ne servi dopo anni, così sia.
Ci prendi gusto, bevi un po’ meno, la sera crolliamo, io nel letto, tu in poltrona, siamo due idioti, io arrogante ai limiti del suicidio,tu ormai rassegnato alla mia presenza, non sei più un relitto.

Una goccia di silenzio.
Poi aggiungo che non ti prometto miracoli e ridi, osservi scanzonato che sono la persona più esasperante che conosci, ridiamo, di nuovo due ragazzi, nella donna di ora resta sempre traccia della ragazzina ferita e gelosa di un tempo.
 
Oggi Alex è andato al castello ed è passato a trovarlo una ragazzina di nove anni, bionda e con la lingua lunga, esordisce così, chi siete, io sono Isabelle e io sono Lord Morgan (oggi ho messo le fasce), mi chiede da dove vengo e se se ho figli, vero che ho combattuto con lui, ma non in America, peccato, intelligente lo è di sicuro, forse un po’ petulante, cade una goccia di silenzio, quando mi dice che beve meno e m mostra un nascondiglio, per dimenticare, ma crede che si stia riprendendo, intanto mangia latte e biscotti, a me sono cadute le braccia dal tronco.

Poi Alex ritorna e mi comunica che ho conosciuto il portento, all’aperto, in questa primavera inglese, dinanzi agli occhi di una bambina ci mettiamo in guardia, posizione di base, in guardia, e movimenti leggeri, pare una danza, un gioco d’amore e in effetti lo è.
 
La mattina dopo, è lui a svegliarmi a secchiate, per ricambiarmi il favore, oggi si fa sul serio, sei una rompiscatole ed una spadaccina di prima lega, gli epiteti di cretino e idiota non lo colpiscono, ma annoto che mi fissa il seno, il tessuto bagnato aderisce al petto e ne vede il rilievo, il suo sguardo si accende di una scintilla di desiderio, chissà quante ne avrà avute in queste stagioni, passate tanto per passare,effimeri sfoghi, come me, o no?.
 
… perdite di presa, formicolii, tu vorresti tutto e subito, ma così non funziona, poi discorriamo di tutto un po’ e ti parlo della convocazione, tu osservi che tuo fratello vorrebbe comprare una tenuta in Francia, noi lo anticipiamo e vediamo, quindi vieni con me, probabilmente avrà un incarico nella nostra ambasciata di Parigi, verrà anche Isabelle, alla fine mia moglie mi ha piantato.
 
Gli immortali, di ritorno, con tutti i loro acciacchi, che dire, poi annoti che sono io la tua immortale, non certo una bottiglia o sparsi bicchieri di vino, hai vinto, dragone, sei felice?
You are my immortal, not a glass of winw..
Non torna il passato, siamo noi che rimaniamo, imperfetti, cerchiamo di trarre il massimo, osservi a mezza voce, dragone, Catherine e non sei la mia dannazione, in fondo sapevo che saresti venuta a reclamarmi, ti amo, Catherine, ti ho sempre amato, a dispetto di ogni regola o ragione, sarà così fino alla mia morte, a trenta come a quarantasei anni e oltre, this is my life, you are my life.
 
.. cade la notte sulla frontiera, i pezzi si ricompongono, è amore, oggi come allora.

Dalla giovinezza e il suo splendore, eccoci approdati a questa età di leggenda, il mondo ancora ci appartiene e ti amerò in questa vita e in quella che verrà, in quelle che verranno, mortali ed imperfetti, per sempre noi.
 
Isabelle passa ogni tanto a fare due parole, prima della partenza, è curiosa di sapere di Parigi e Versailles, ogni tanto scorda cappello e ombrello, ancora non ci tiene a avere una carnagione perfetta, poi un tiepido pomeriggio sorprende me e suo padre, quando si slancia e mi cinge la vita, le accarezzo i capelli, con stupore, ha tanto bisogno di attenzioni da legarsi a me?

La terza goccia di silenzio.
Ti amo, Alex, un tempo hai detto che mi avresti amato fino alla morte, in questa vita e in quella che verrà, trascurando la mia affermazione, che io, a mia volta, ti avrei amato per sempre.
 

Antonietta concepì di nuovo nell’estate del 1784 e il 27 marzo 1785, giorno di Pasqua, partorì Luigi Carlo, duca di Normandia, poi nominato chou d’amour,letteralmente cavolo d’amore. Un   tenero vezzeggiativo per un bambino roseo e paffuto, da lei molto amato, di sana e robusta costituzione, al contrario del delfino che passava da un attacco febbrile all’altro.
Un secondo figlio maschio era sempre il benvenuto, anche a scopo cautelativo, in quel caso sarebbe servito, prima o poi, che il principino Luigi Giuseppe non pareva destinato a lunga vita.
Mi venne in mente, ma non fui la sola a rilevarlo, che il conte di Fersen era in Francia dai primi di giugno, per sei settimane abbondanti e il bimbo.. era giunto nove mesi dopo.
Ora, il re non mise mai in dubbio nulla, i concepimenti coincidevano sempre con le sue visite coniugali, tranne che … La concomitanza dei suoi soggiorni in Francia non si era verificata per alcuna delle gravidanze precedenti portate a compimento, però quella coincidenza era una superba congiuntura per le malelingue.
Non vi era alcun tenero epiteto  per la regina, l’acquisto, nell’autunno precedente di Saint- Cloud aveva creato uno scandalo, si cercava di risparmiare, tagliare le spese, la gente era povera e lei spandeva e spandeva senza rispetto, un insulto ai poveri era, altro che.. A cui computare le folli cifre spese per gli arredi e la seria idea di ristrutturare Versailles.
Che i suoi paggi, vestiti della sua livrea rossa, invece di quella tipica del re, il motto “per ordine della regina”, creavano uno scandalo senza pari.
Il Petit Trianon era troppo lontano, sia in senso letterale che metaforico.
 Il  nuovo lieto evento non era sfuggito ai libelli, a prescindere dalle considerazioni su Fersen. Per esempio, in una sacrilega parodia della Natività, Antonietta era rappresentata con in braccio un bambino e re Luigi aveva il ruolo di  San Giuseppe, che si interessa solo al cibo e al vino, mentre l’erede è stato generato dall’amore.
 Altra rappresenta l’Austriaca e la Polignac  racchiuse in un saffico abbraccio, le dita dell’una sotto le gonne dell’altra e via così, le labbra unite.. varie altre sconcezze, triviali, era lesbica, baccante e tanto altro.
Insomma,  la regina era  insieme frivola, sciocca, le sue sole idee  rivolte agli amanti,  presiedeva a feste e orge, da un lato, dall’altro, era una infida manipolatrice che macchinava contro il marito, a beneficio della causa d’Austria. Se tutto va male, sua la colpa, si vocifera di feste grandiose, che il Petit Trianon sia adorno di oro e diamanti.
Luigi XVI è definito, in modo irrispettoso, un essere così “strano, somigliante a un maiale”, che valeva la pena di fare più di cento chilometri per vederlo, specie quando va a caccia di cinghiali, un commento che mi ha riferito Alex, riportato da due membri della Camera dei Comuni, Pitt e Willforce, mi pare che si chiamino, che sono in viaggio in Francia.
Freddezza e gelo, non è più l’acclamata delfina che visitò ridendo Parigi nel giugno 1773, quando duecentomila persone erano innamorate di lei.
Il 12 luglio 1785 ricevette una lettera dal gioielliere Boehmer, da cui in passato aveva acquistato molti diamanti, per prezzi esorbitanti.
Ai tempi, lui e il suo socio le avevano proposto di acquistare un favoloso collier di diamanti, che lei aveva rifiutato, chiamato collier dello schiavo.
 Creata forse per la Du Barry, la morte del re Luigi XV aveva decretato la fine delle trattative e nessun sovrano, delle varie corti europee, nemmeno la zarina, l’aveva voluta, per il prezzo esorbitante, costava circa due milioni di livres.
647 diamanti, provenienti dal Sudafrica,  di un taglio squisito, 2800 carati.
Il  girocollo  era situato sotto la gola e  formava tre curvi festoni ancorati a una fila di 17  brillanti, con pendenti a goccia sopra ogni voluta. La parte centrale era più sfarzosa delle laterali simmetriche, le cui pietre pesavano da sola dodici carati e mezzo cadauna!
Altre gocce, ancora più grandi, scendevano dalla giuntura tra i festoni. Da entrambe le spalle, una triplice fila di diamanti componeva una M, le cui due estremità terminavano in un fiocco a cinque strisce, altri due pennacchi nascevano dalla V del motivo  centrale.  Su ogni fiocco vi era un nodino blu smaltato nella tonalità preferita dalla regina.
La lettera diceva:

” Madame, siamo al colmo della felicità osando pensare che gli ultimi accordi che ci sono stati proposti, e a cui ci siamo inchinati con zelo e rispetto, sono un nuovo riconoscimento della nostra sottomissione e devozione agli ordini di Vostra Maestà. Nutriamo grande soddisfazione al pensiero che la più bella parure di brillanti al mondo sarà al servizio della più grande delle regine”.

Antonietta, sulle prime pensò a una sollecitazione di nuovi acquisti, poi la mostrò a Madame Campan, sua bibliotecaria, sfidandola, lei così abile, a risolvere quell’enigma, visto che risolveva in men che non si dica gli enigmi del Mercure de France, poi bruciò la missiva, osservando che non valeva la pena di conservarla.
Disse alla Campan di essere chiara, non le piacevano più i brillanti, preferiva incrementare le proprietà di Saint Cloud e non aveva interesse a acquistare un nuovo monile, avendo sufficienti preziosi, il tesoro reale e le perle grandi come mandorle di Anna d’Austria, famose e celebrate in tutta la cristianità.
Peccato che avesse torto, non era stato creato nessun collier e non si stava cercando di venderle nulla, Boehmer si riferiva al fantastico collier dello schiavo ed era convinto di averlo venduto a lei.
Era la fine del mese di agosto 1785, quando tornai a palazzo Jarjayes e mia sorella era di umore nero. Cenammo  in maniera leggera, arrosto freddo e insalata, appena una portata, lei sbocconcellava il pane, Rosalie era in camera sua e Andrè si era ritirato presto, mi erano arrivate delle voci su un sordido affare e che aveva arrestato il cardinale di Rohan, il 15 agosto, vestito dei paramenti per celebrare la messa solenne di quel giorno, dinanzi a tutta la corte, uno scandalo che si stava espandendo a macchia d’olio
 

– Non la ammiro, la temo, che è una grande bugiarda.Vuoi cercare informazioni, Oscar, vedere di recuperare La Motte e qualche diamante?

Tutto arriva nel giro di una decina di giorni.
Il conte La Motte ha portato la collana a Londra, mostrando vari diamanti sciolti ai gioiellieri Grey e Jeffries, dicendo di averli ereditati dalla madre. Chiedeva una cifra così bassa, rispetto al valore, da far assumere informazioni agli acquirenti presso la polizia per sapere di recenti furti.
Nulla di rilievo e venne effettuato  l’acquisto.
Per me è inutile andare, il conte si è involato, è più facile che compia qualche scemenza quando sarà celebrato il vero processo, l’anno prossimo, è come suol dirsi uccel di bosco, è all’estero, al sicuro dal mandato di arresto.
A malincuore, conviene che ho ragione, il viso indecifrabile.
Isabelle, la sua espressione mi ricorda lei. La figlia di Alex, incredibile come si sia affezionata a Morgan, il luminoso pirata, conosciuto in una primavera appena trascorsa, lo scorso anno.
Venne a Londra con noi, in fondo era solo mezza giornata a cavallo da Malcomess Manor, e la primavera del 1784 era quella della speranza.
 Ci divertimmo a vedere il parco di Saint James, con i suoi alberi e la variegata e ricca umanità, visitammo la Torre di Londra e contammo i corvi che abitano là dentro, provandoci un poco, che sono una enormità.
Si dice infatti che quando dentro la Torre non dimoreranno più quei pennuti, la monarchia inglese si estinguerà.
Westmister con le sue torri, la delicata simmetria delle costruzioni  e le guglie, il soffitto con elaborate strutture laminate d’oro, l’abbazia è immensa, l’ultimo luogo di riposo dei re inglesi.
Davanti al sepolcro di Elisabetta I Tudor, ho captato le sue occhiate curiosa, non era una stupida, io e suo padre non ci toccavamo in sua presenza, ma aveva capito qualcosa.
La mia struttura delicata, il tono di voce, la misura dei polsi, la gente vede sempre quello che vuole vedere, tranne che lei era fin troppo sveglia, inutile prenderla in giro.

Torno al presente, osservo Oscar, la sua bellezza è assoluta, senza pari, tuttavia minuscole rughe di tensione le incidono la fronte,le labbra,  questo intrigo è e sarà una fonte inesauribile di guai.
Gli arrestati, dal Cardinale Rohan al falsario, passando per Jeanne Valois e la prostituta,  erano tutti molto loquaci, i loro racconti, stampati in migliaia di copie,  viaggiavano per le province, oltre che a Parigi.
 Si  sostiene che la regina abbia obbligato il re a incarcerare Rohan alla Bastiglia per la loro vecchia inimicizia, che la  truffa della collana sia solo una montatura, che addirittura abbia convinto il cardinale a acquistare il monile con le menzogne, per poi mandare i soldi in Austria al fratello imperatore.
La sua impopolarità ha raggiunto livelli da paura, i verbali del processo di Jeanne, poi, contengono di tutto e di più, che Antonietta  abbia avuto una relazione carnale con Rohan, con Jeanne stessa e il comandante delle guardie reale, ovvero mia sorella … queste sono le dichiarazioni preliminari, vedremo al processo.
Ognuno cerca di salvarsi la pelle, inventando bugie su bugie, vi è poco da stare allegri, gli imputati si possono controinterrogare l’uno contro l’altro, cercando di scagionarsi.
Ho strappato quella spazzatura con le mani pesanti, era solo feccia, Jeanne Valois, maledetta arrivista, dotata degli artifici di una Circe, vuoi sedurre il pubblico così?
La sovrana, durante l’annuale soggiorno della corte a Fontainebleau, in autunno, si mostrava in pubblico, ostentando indifferenza, insieme a con i suoi figli, altera e maestosa, ma i cortigiani credono davvero che Rohan abbia fatto acquistare la collana per suo conto.
Intanto, il raccolto è stato cattivo e in questo inverno 1785-1786  migliaia di contadini si sono riversati nella capitale, ma i prezzi salgono e la fame aumenta, il pane non basta per tutti.
(OSCAR)
Lo ammetto tra me e me, sono contenta che questo inverno se ne stia in Francia.
Nulla di particolare, però è bello trovarci qualche sera e parlare del più e del meno di arte, letteratura, libri o uscire a cavalcare in qualche gelida mattina, senza apparenti pensieri, una partita a scacchi.
Sintonia. Affetto e legame profondo, ieri come oggi.
25 dicembre 1755, il giorno della mia nascita.
25 dicembre 1785, mezzanotte e due minuti.
-Auguri, Oscar.
- Grazie Andrè, sei sempre il primo.
- Domani ci sarà un bel pranzo, mia nonna rievocherà la tua nascita e i tuoi potenti ruggiti- Si prende un pugno scherzoso sul braccio, rido, la regina ha preso più seriamente l’evento, ha deciso di abolire le acconciature cosparse di fiori e gli abiti di semplice mussoline, i suoi abiti devono essere improntati a una maggiore serietà.
- Oggi.. io vado a dormire, buonanotte e buon Natale.
- Ciao, Cat.
- Auguri e questo è il mio regalo ufficioso. – Mi porge un pacchetto, lo apro alla svelta. È uno stiletto con l’impugnatura in argento.
- Sarebbe?
- Da infilare nello stivale destro, lo usai per Pugacev, la mia ultima risorsa.
L’abbraccio, con un filo di commozione, mi stringe  a sua volta, delicata e precisa.
-Ti voglio bene, Oscar, ora e sempre, la tua nascita è stato il più bel dono che potevo avere, come quella dei miei figli.
- Esagerata.
- Dico la verità, ora e sempre, su questo.- Si volta, il profilo delicato contro la luce del fuoco e dei doppieri. Felipe mi ha mandato un biglietto di auguri, presso l’ufficio, riconosco la scrittura e un favoloso fermacarte a forma di stella, non è mai banale, questo no, di diaspro e onice.. spero che stia bene, che se la cavi.
- Ehi, che è successo?- Parlavamo di tutto un poco nel salottino azzurro e credo proprio di avere avuto un crollo.
- Che hai scambiato la mia spalla per un cuscino, Oscar.
-  Potevi svegliarmi.
- Anche no, quando ricapita l’occasione?
Mi appoggia il mento sui capelli, sbadiglia, lasciamo fare, mi piacerebbe che  il tempo si fermasse, almeno un poco, in quiete.
I dettagli.
 Le rose nei vasi, le maniche fluenti color indaco del vestito di mia sorella, i suoi capelli abitati da scintille rosse, briciole di biscotti, due bicchieri vuoti e una caraffa di vino, il profumo della cioccolata e del legno di ciliegio dei ciocchi nel camino, il silenzio incantato di una notte invernale.
Le piccole abitudini, la vicinanza, un conforto che non ha prezzo.
Ti voglio bene Catherine .
 

1786. Lifelong.
Dopo tre mesi di inchieste  preliminari, il vero processo ha inizio nel gennaio 1786.
Rohan,   dopo avere goduto di molti privilegi, un letto di piume e raffinate pietanze, illustri visite e doni, è stato trasferito in una cella sotterranea della Bastiglia, ma ogni volta che è interrogato ricorda il suo rango indossando tutte le insegne esteriori del suo ruolo, i rossi paramenti, la papalina, la calzamaglia e la berretta.
La sentenza dovrebbe giungere alla fine di maggio, gli imputati saranno trasferiti dalla Bastiglia alla Conciergerie, la fortezza adiacente al Palazzo di Giustizia ove poi saranno per ascoltare il verdetto  finale.
La regina è di nuovo in stato interessante, peccato che sia molto turbata dalle nuove del processo e dalla attuale moda, le dame di corte che si mostrano con i cappelli alla moda di Parigi, ovvero berrette “Cardinale di paglia”, arricchite di nastri rossi e gialli, un riferimento al pagliericcio ove si dice dorma Rohan, in una cella fredda.
I libelli trovano ulteriore e fertile terreno, perché bijoux, gioielli, è una parola in gergo che indica i genitali femminili.

Abbiamo recuperato a prezzo esorbitante dei posti in tribuna, ascoltando sordidi e incredibili dettagli, deposizioni e .. ci avrei scommesso, che la voleva passare a filo di spada, inarcando il collo, osservo che Andrè la trattiene e Rosalie si sta sentendo male … la folla pressa, sono tutti avidi e curiosi, ansiosi di conoscere i più arditi e spinosi dettagli.
Scruto Alex, sono tornata il mese scorso da Ahumada, per una visita a Nicky ed Eleonor, che sono ancora molto innamorati, per un breve periodo ci siamo riuniti, almeno chi poteva, mio figlio Francisco sempre via, Felipe disperso nel famoso ingaggio, mio marito che ha fatto una breve sosta per poi riandarsene ai Caraibi..serro le spalle, ormai è così.
Il paragone con il passato, Nicky ed Eleonor mi ricordano me e Xavier, ci siamo amati e persi, inutile attribuire colpe o passare da vittime, il cinismo del passato è parte di me, non voglio essere colma di rimpianti.
Che questi due ragazzi non sprechino il tesoro che hanno tra le mani.
In fondo, ho scelto me stessa, di non fare la vittima, proteggermi, per non finire come il generale, mio padre.. rimpiange ancora Gabrielle de Saint Evit, suo amore, la cui perdita l’ha cambiato in modo irrimediabile.
Io ho cercato di andare avanti, alla peggio.
It’s over now, I Know it.
Ci siamo ritrovati con gioia, io e Alex, quest’estate desidero andare un po’ in Inghilterra, vedremo un poco, intanto Isabelle sta bene in collegio, qui a Parigi e manda i saluti a Morgan.
Di sua madre nessuna notizia
 
Sorrido poi trame e me, ne vedremo di curiose,ancora, l’ironia che stempera la rabbia.
Il 31 maggio 1786 vi è stato il verdetto, la finta regina è stata assolta, il falsario condannato all’esilio e alla confisca dei beni, mentre i due coniugi La Motte, il marito sempre contumace, alla fustigazione, alla marchiatura e all’ergastolo a vita, mentre il cardinale..
Assolto, la punizione erano pubbliche scuse per avere creduto che la regina lo volesse incontrare di notte, richiedere il perdono del sovrano, lasciare i suoi incarichi a Corte, donare ai poveri una ricca cifra, ma era libero, si era creduto alla sua buona fede e alla sua ottusaggine.
Era considerata legittima, in via implicita, la sua convinzione che la figura velata fosse Maria Antonietta, che si rivolgeva confidente, ovvero una accusa sullo stile di vita della regina.
Rohan era vestito di viola, la tinta del lutto per un cardinale, intorno a lui 18 membri della sua famiglia, vestiti di nero, mentre ascoltava il verdetto, sempre più sollevato mentre le parole erano pronunciate.
Jeanne Valois venne vergata 20 volte, dinanzi a molti spettatori, marchiata con la v di voleuse, ladra, poi condotta alla Salpètriere, per scontare la condanna all’ergastolo.
In quel carcere presso cui riceveva visite su visite e doni da tutti, anche dai nobili più altolocati, che Antonietta aveva mancato di ricevere negli anni, acclamata e osannata come innocente vittima.
In effetti, ai più  Jeanne appariva la vittima sacrificale, un povero agnello immolato per coprire i crimini dell’Austriaca, la disgrazia della nazione.
 
Ha pianto per ore, mi ha detto Oscar, affranta e incredula, saputo il verdetto, mentre il re ha dichiarato che il Parlamento ha preferito vedere in Rohan solo il principe della chiesa, mentre nei fatti era solo un uomo avido con bisogno di denaro.
Nuovi libelli su libelli, dalla lista di tutti gli amanti della regina, dalla Polignac alla Lamballe, passando per il cognato conte d’Artois, fino a tutte le tribadi di Parigi, i colloqui tra Antonietta e Rohan, un bordello e via così.
Madame Vigee Le Brun fece togliere un reale ritratto dall’ Accademia e nella cornice vuota venne rinvenuto un biglietto, con su scritto “Ecco Madame Deficit!”; prima l’ironia, infine il nuovo insulto.
 
 
Il 9 luglio 1786 nacque una principessa, Sofia Elena Beatrice, Luigi XVI, suo padre, ne fu molto lieto quando disse al conte Aranda, ambasciatore spagnolo, che era una bimba, altrettanto l’interlocutore accennando galante alle prospettive matrimoniali della nuova Figlia di Francia.
Fin da subito la neonata apparve fragile, mentre il delfino aveva continui attacchi febbrili, Antonietta era sempre sdegnata per l’oltraggio subito dal suo onore, il conte Mercy riferì in Austria che riteneva di non poter essere risarcita in alcuna maniera del dolore edel disgusto provati.
Intanto, Luigi XVI si dedica in modo eccessivo alla caccia e ai pasti abbondanti, le malignità contro di lui si moltiplicano, è ingrassato in maniera copiosa e pare che abusi troppo di vino e distillati.
 

(OSCAR)

Ci voleva, dopo la storia del processo, quindici giorni di stacco e..
Da Calais a Dover, salvo eventi particolari, sono sei ore di traversata con il tempo buono.
Infine, niente di particolare, abbiamo girato molto e visto di tutto un po’, dalla famosa Torre di Londra ai monumenti piùnoti, prendendo tè e pasticcini, birra a iosa, piccole pause e intermezzi.
Andrè ha acquistato le opere di Hume, Locke, Rousseau e quanto altro, il giorno che con Catherine siamo andate a Cambridge, a vedere i college, leggere gli è sempre piaciuto molto e non si smentisce mai.

 
(FELIPE)
A ogni risveglio, annuso l’aria, scruto la tinta turchese del cielo e i messaggi delle nuvole.
Sono vivo.
Sono libero, il male alla schiena e alle ossa, pace, si supera.
Mi hanno catturato, fatto prigioniero, mi sono finto muto, uno stratagemma concordato, anche quando hanno mi hanno preso a calci,sulla schiena, sugli arti, picchiandomi, ho evitato di urlare e scoprirmi.
Ho attinto, stoico, dai ricordi, una bambina indomita che mi difendeva, cinque e otto anni da compiere, una contro tre.
Ho invocato, preciso, nella mia mente, il tuo nome, Oscar, mi hai salvato anche nelle assenze, anche quando volevano castrarmi, sono rimasto impassibile, tanto avevo già goduto il Paradiso con te, poco importava il ferro che sfrigolava vicino alle mie carni straziate e livide.
Lo sapevo di rischiare, pure..
Si sono arresi, che non vi è gusto atorturare un prigioniero che non si lamenta.
Non pensi che succeda fino a quando non capiti nel mezzo.
Le Chemin.
Frammenti, ciocche dorate come bronzo, il ruggito di passare primavere.
I Pirenei.
Il mare.
Al diavolo Costantinopoli.
Una cella fetida, il non conoscere il passare dei giorni e delle notti sopra di me, io sono Felipe Moguer, diventato nelle battaglie conte di Rostov, principe permatrimonio.
OSCAR, ovvero unica, la mia unica.
I MIEI FIGLI.

Il DRAGONE.
MIO  PADRE:

I miei fratelli, non rispetto un preciso ordine.
Sperando che Francisco,mio fratello, approdato di nascosto,alla zitta, si allarmasse non trovandomi al posto convenuto, un rendezvous per la raccolta di informazioni, una precauzione minima, sguinzagliando chi di dovere per trovarmi.
Non sono evaso, a un dato punto, ringraziando la corruzione ottomana mi sono ritrovato condotto fuori dall’antro, i ferri ai polsi, la barba che mi ricopriva le guance, sbattendo le palpebre per il riemergere nel sole.

Una conversazione in francese tra il capo delle guardie e Francisco, il primo dei figli del dragone e della torre. Sul tavolo una pila di monete d’oro.
Anni di addestramento ci hanno evitato ogni segno di intesa e riconoscimento,

Faccio una smorfia scrutando il viso, sono rimaste della cicatrici sulla fronte e la guancia sinistra, ero legato mani e piedi a un tavolo quando hanno inciso la pelle con un coltello, ho inarcato il torso per il dolore, senza urlare.
 

Mi sfiora la guancia con le dita, sembra sul punto di svenire.
Per me e suo figlio, che abbraccia con foga. Magari quello che ha maggior buonsenso è Nicholas, che ha messo da parte le avventure per stare con sua moglie, che si frega di tutto e tutti tranne che di lei, e sono ingiusto, ognuno di noi ha scelto, tranne che…
È il mese di ottobre 1786, per l’ennesima volta sono a Parigi, ho ripreso un po’ di peso e la pelle un minimo di colore.
Sussurro che suo figlio, mio fratello, è giunto a Costantinopoli in questa primavera e che..
Rabbrividisce, lo zar Pietro, quando si infilò come spia nel suo quartier generale, spaccò la mascella e slogò una spalla, buttandola poi in mezzo alla neve, la ripresero Malcomess e la zarina per i capelli, in senso proprio e letterale, è piena di cicatrici su braccia e gambe, ha rischiato le penne in più di una occasione e.. Giugno 1762, le successive cacce ai pretendenti, Pugacev e si preoccupa per noi..
Racconto tutto, il fuoco che guizza sulle pareti coperte da un delicato motivo argento e azzurro, l’orologio di bronzo batte, delicato, le sei.
I mobili chiari, dalle linee suntuose e leggere, i libri ammucchiati sul tavolo, le stanze di Catherine, vicino a Versailles, dove ci siamo riuniti.
Giuseppe II e la zarina hanno stretto una alleanza, credo che il prossimo anno riprenderanno le ostilità e …
Aspetta, a ripartire, non puoi attraversare a cavallo o in carrozza o per nave mezzo continente, stai tranquillo,se ti riposi non ti imputeranno tradimento alcuno, sii discreto e …
Poi c’è altro.
Molto altro.
 

(OSCAR)
Scruto la pietra dello scandalo per il conte di Mercy, ambasciatore austriaco di lungo corso, la regina che gioca con i suoi figli, invece di affidarli a tate e governanti.

Madame Royale fa guizzare gli occhi verso il delfino, reggendo tra le braccia una bambola vestita in seta dai colori chiari, un minuscolo cappello ornato di piume, mentre lui fa oscillare un piccolo cerchio di legno.

È vestito di velluto color amaranto, il collo sottile che emerge dal colletto di pizzo come un esile stelo, è cereo e magro, le febbri non gli danno pace e una spalla è più alta rispetto alla sua gemella, come Antonietta ha la spina dorsale deviata.

-Oscar, che bello siete qui.- Un sorriso dolce, che fa sciogliere il cuore.

Si slanciano entrambi in avanti, strattonandomi per la giacca e le mani, butto la mia severità alle ortiche e mi butto per terra a giocare.
Il delfino è un bimbo di squisita dolcezza, educazione e bontà, le continue febbri lo rendono fragile e delicato.
La regina ride, il paffuto e roseo duca di Normandia tra le braccia, mentre la piccola Sophie dorme nella culla, sostiene che è arduo immaginarmi dalle vesti di algido comandante e poi a giocare così.
Rido e non rispondo, poi grattano leggermente alla porta con il mignolo, così usa bussare alla Reggia e..
Cattive notizie, rifletto, alzandomi in piedi e buttando indietro le spalle, lo intuisco, una specie di prescienza.
 
Che Jeanne Valois sia dannata, come è riuscita a evadere dalla Salpetrieré resta un mistero, di sicuro ha corrotto qualcuno oppure…
Pare letteralmente dissolta, come se si fosse rivestita del mantello di Mercurio che reca il dono dell’invisibilità.
Indomabile, scaltra e acuta, ha sempre cercato di non rimanere all’angolo.
Possedeva forse gli artifici di una Circe, coniugati a una solida intelligenza, mai molla la presa, avrei scommesso che non avrebbe voluto terminare i suoi giorni in una cella.
È cinica, avida, sfrenata ma non è una stupida, anche se mi piacerebbe lo fosse, sarebbe più facile.
Resta da comprendere come ha fatto e ..
La regina è diventata bianca come carta.

Rien, nulla, come usa annotare il re sul suo diario quando non è andato a caccia, peraltro ha usato la stessa parola nel maggio 1770, per la prima notte di nozze.. niente caccia, ma nemmeno ha consumato …
Sono pessimista, ammetto in segretotra me, come lo è il ministro delle Finanze, Calonne.
Nel mese di agosto ha chiesto udienza al re, rappresentando che le casse del tesoro sono vuote, i finanziamenti diminuiti, le esportazioni in calo. Mancava la fiducia nel governo e, quid pluris, nel corso del corrente anno 1786 le spese minacciano di superare le entrate per circa 100 milioni di franchi.
Inutili ipiccoli tagli, ridurre o tagliare alcuni capitoli di spesa, differire le scadenze delle obbligazioni, servono radicali mutamenti.


La tranquilla apparenza delle stanza private di Antonietta,i mobili leggeri e dalle preziose incisioni, con le gambe leggere e affusolate, le poltrone soffici e comode, dalle preziose stoffe chiare, tende e copri tendedi seta e velluto a fiori. Fiori che sono dappertutto, freschi, ricamati in tenui colori sul copriletto e nei tendaggi, marmorei gigli e rose sul caminetto, simboli delle case di Francia e Austria.
Tutto pare indicare al raccoglimento, alla tranquillità, invece la trovo con in mano delle lettere di insulti, gli occhi gonfi e arrossati dal pianto, nuove rughe sul viso.

 

I pantaloni celano cortesemente un inizio di tremito alle ginocchia.

Comprendo dopo, a cena, hanno affittato un alloggio, con quattro camere da letto, un salotto che funge da sala da pranzo e una cucina.

Quando sono entrata e lui si è girato, il tempo si è fermato, appena un incrocio di sguardi, un battito di cuore e di ciglia incastrato in un attimo, la gola secca.

Hanno  aggiunto un posto a tavola senza cerimonie particolari, il vino ottimo, come ottimo il pasto e volutamente leggera la conversazione.

Francisco ha poi detto che andava a teatro, allegro, solare e disinvolto, Cat si è ritirata quando la pendola batteva le dieci, stanotte tutti qui a dormire tranne Alexander Malcomess, nonostante le sollecitazioni.. ( non fare quella faccia, mi ha detto mentre Felipe e Alea andavano a verificare i liquori, Francisco dorme a Parigi e no, sono ipocrita, ne convengo, pure non ci tengo a sbattere questa cosa in faccia a mio figlio).

Lo stringo, stordita per il sollievo e scruto il suo viso, nelle ombre di questo sera i suoi occhi sono scura onice.
Più magro di quanto serbassi memoria, una nuova e dura espressione.

L’amore è eterno finché dura, lo sappiamo entrambi, pure…
Torno a casa, una breve e infinitesimale pausa.
Inorridisco scorgendo le cicatrici sul suo corpo, è andato a Costantinopoli e …
I polsie le caviglie, i segni di bruciature sul ventre, come sei riuscito a non urlare e…
La tua sopportazione, stoicoe resistente.

Non importa, Felipe, ognuno cerca di ritagliarsi una minuscola oasi e..
Inorridisci apprendendo del processo delle parole sparse contro di me, mi domandi che voglio fare della mia vita.
Sono stata allevata come un soldato e…
Vero, Oscar, pure ..
Il futuro, non quello che farò domani, appunto, e..
Rimorso, se non fosse stato per me non si sarebbe infilato in quelle situazioni e..
Aspetta …
Sono anni che siamo legati, dall’infanzia fino ad oggi tra assenze e ritorni, a me andava più che bene.
Una lucida consapevolezza, non gli ordinato io di andare in missione e..
Come sale su una ferita mai cicatrizzata, non posso stare con lui ma neanche senza di lui.
Che fare?
Come rimettere in ordine in questa vita, ordinata solo nell’apparenza?
Dannata passione.
Avessimo vissuto insieme giorno per giorno, come sarebbe andata?
L’esercizio dei se e dei ma, un vuoto distillato.
Siamo noi che torniamo, sospesi momenti, ritieni che le mie ciocche dorate abbaino il profumo di vaniglia, le mie braccia contro i tuoi fianchi.
Ti guardo negli occhi, non hai atteso di fare quello che entrambi volevamo.
Il desiderio, rotto, nelle ossa.
Le tue labbra dove il collo si congiunge al petto, mi scopro sensitiva, i pori dilatati.
Le falangi percorrono, con delicata impazienza, la mappa che corre dall'ombelico, scorrendo sul ventre piatto, teso come le steppe della Siberia...Si spostano, sulle creste iliache, che premono aguzze sul palmo e . scorrono sui fianchi.

Estasi.

Precsione.

Ancora.

Ti prego.
Amore
Piacere.. io e te nell’attimo e nella fuga.
Io e te, due persone, in questa vita così lunga.
Dormo sopra il tuo corpo snello, in abbandono, questa notte è il mio domani.
Almeno per ora.

(CATHERINE)

 

È aggraziata e snella come un giovane narciso, i capelli di un caldo color castano, la pelle chiara e i suntuosi occhi chiari.

Sono trascorsi molti mesi dall’ultima visita, certo Caterina II invecchia, come tutti, senza cedere una iota del suo potere, la sua sete di espandere i territori si è allargata con l’età, l’alleanza con il sovrano austriaco, Giuseppe II, contro il turchi ha questo reciproco fine.
Molte cose Ella le ignora, le segrete identità, che suo marito è un agente scelto, il figlio di un immortale.
Che si è conquistato il rango e un titolo in battaglia.
Lo ha avuto, Felipe, è una splendida donna, colta, elegante, divertente, come è stata una ragazza, in principio, baciata dalla sorte, avvenente e bella, viziata dal padre, che le aveva dato una educazione e insegnato a tirare di spada.
Povero principe Raulov, anche lui aveva partecipato al complotto per far salire Caterina sul trono, è morto troppo giovane e .. la zarina ha curato l’educazione finale della sua ragazza, le ha concesso di sposare Felipe, che è diventato principe, aggiungendo Rostov, il titolo che gli aveva tributato dopo la battaglia di Cesme, in Anatolia, a quello di Raulov, creando una nuova dinastia, i principi Rostov-Raulov.
Ha avuto Felipe, che è sempre stato innamorato di un’altra, una testarda che si è svegliata dopo, piena di difetti, egoismi e virtù, mia sorella …
Che a sua volta, a suo modo, gli è legata.
Non sono un giudice, non sono un boia o una giuria, so che hanno sofferto tutti, mettendo la distanza.
Ella si erge in tutta la sua altezza, mi ricordo anche che vuole dire avere un marito che non sai dove e cosa fa…
Ambiguità di fondo, la mia, penso di non essermi schierata e invece, lo ho fatto tanto, tempo, scegliendo, nel bene e nel male, mia sorella.
Non offro mondani consigli e nemmeno esorto alla rassegnazione, ha compreso lei pure di avere pagato un prezzo salato, esorbitante per averlo voluto…Sposati e lui via per mesi e per anni.
Felipe, in fondo, rimane un Fuentes, l’onore, alla lunga, che conta più dei titoli o delle ricchezze.
Conto su questo, non ci faccio affidamento in modo totale.
Io sono diventata dura, senza precisa morale, non è solo la vita ad avermi reso così..
 
 
 

Novembre 1786 in avanti

Il corpo snello, teso nei movimenti del duello, l’orgoglio di fare quello che so fare, una statua in movimento.
Divento inaccessibile, remota, come una lucida alba color cobalto.

Jeanne Valois è sempre dispersa e sparita come un soffione nel vento, tranne che circolano copiosi i Volumi delle Sue Memorie.

È una cosa orribile, inventa che Antonietta ha avuto amanti su amanti,che, stanca, sia poi passata alle donne, la principessa di Lamballe, la Polignac e me, imponendomi di vestire da uomo.

Al posto del sangue, mi circola in corpo una rabbia tossica come un veleno.

Rientro in casa a grandi passi, la pioggia inizia a battere contro i vetri, quasi un eco della mia collera.

Scruto i melograni posati sul tavolo, i chicchi simbolo di fertilità e abbondanza, ricordo che Proserpina, la dea della Primavera, ne mangiò sei e doveva quindi trascorrere sei mesi, uno per ogni chicco, nell’Ade, regno di suo marito Plutone, l’autunno e l’inverno..
È quasi inverno e mi sento piena di rabbia, una cieca ira per tutto quello che va succedendo, giorni e giorni a seguire le tracce di Jeanne, mescolati alle solite occupazioni, senza rimedio.

Il re si tiene occupato con gli affari di stato, la regina trascorre molto tempo con i figli di Francia, vuole ribadire di essere una madre, non una puttana infida e libertina.

Ha commissionato un ritratto a madame Vigèè Lebrun, lei e suoi quattro figli, la graziosa Madame Royale, sana e robusta, con le guance paffute come il duca di Normandia. Un contrasto con il delfino, che è pallido e afflitto per le continue febbri, per Madame Sophie, che è molto piccola per la sua età.
Indosserà un abito rosso granato, con un cappello di piume in tinta, bracciali ai polsi, orecchini ma nessuna collana, un fatto intenzionale …
Una Sacra Famiglia, la madre e i suoi figli, un contrappunto auna satira costante, che vede il re come un paziente San Giuseppe..
Basta, mi sembra di impazzire.

Le rose di serra gettano un fumoso profumo, riemergono i ricordi.
Il sapore della sua pelle, un ritorno a casa, un momento di requie, la stretta precisa delle mani e dei polsi, di nuovo noi, a Reims, come in Russia, sparsi frammenti di uno specchio, insieme..
Ma non può essere per sempre.
Attimi rubati, come la regina con Fersen..
Non giudicare, se non vuoi essere giudicato e io non posso, non sono un giudice, una giuria ed un boia riuniti nella medesima persona..

Silenzio,
Jeanne è la sua sorella adottiva, il suo comportamento la riempie di vergogna e timore, ci arrivo, osservando le mezze lune scure delle sue occhiaie …

E resta sempre la figlia illegittima della Polignac, non riconosciuta, non amata .. Madame Polignac versa allusioni più o meno velate nella coppa del regale orecchio, suggerendo che sia improbabile che io non sapessi nulla degli strani giri di Nicolas de La Motte, come che sia ben strano che Jeanne si sia involata …

Illazioni.. di quello che davvero conta per me tenere segreto non ha mai saputo nulla, né del dragone, mia sorella, né di Felipe, né prima né ora..
Appoggio la fronte contro i vetri, le mani sotto le ascelle, scrutando le prime stelle, che hanno trovato un varco e si accendono, piccole lampade gentili contro il buio che avanza..

(ANDRE')

Malinconia, indefinita.
Come un bardo o un trovatore, ho composto poesie su te, il sentimento che correva per vene e arterie, parte di me, terminazioni di nervi o sparsi battiti di cuore.
Giorno dopo giorno, vicini eppure lontani..
Consapevolezza, quando lo ho compreso?
Non .. a diciotto anni, ho avuto la mia iniziazione presso un bordello, una pratica da sbrigare, in un dato senso, in questi anni sono capitati sfoghi dei lombi con qualche cameriera di Palazzo, sfoghi della carne, nulla di più, non era …
Sono stato chiaro e brutale, nessuna illusione, una maschera sopra il cuore per non mostrare al mondo quello che provavo..
Sono un ottimo attore, in fondo, anche se non ho mai calcato il palcoscenico del teatro costruito accanto al Petit Trianon, come usava fare la regina …
Ma non può essere solo questo…
Lo scandalo della collana ha scosso la monarchia, i sovrani sono universalmente denigrati e ..
Nuovi e inquieti tempi si affacciano ..
Penso agli Stati Uniti d’America, la cui Dichiarazione di indipendenza esordisce affermando che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che hanno diritto alla felicità..
Me ne hai data una copia tanto tempo fa, Oscar, so che leggi di straforo Voltaire e l’Enciclopedia, Rosseau e Locke, la tua curiosità non ha limiti o confini…

December 1786
La città di Parigi si stende vicino ai miei piedi dall’altura di Mont Saint Genevieve, un metaforico tappeto di strette vie e conventi e monumenti, Notre Dame e la Senna, mormorii della folla intenta.
Una vista meravigliosa, un momento di requie.
Grigio, ocra e cipria quasi immagino le voci e gli affaccendamenti sul ponte Nuef, i mercati, i venditori di giornali e limonata e quanto altro, i ladri e le risse, lo sciamare delle voci..
Jeanne De La Motte pare essersi frammentata e dispersa come la nebbia di questi freddi giorni, le segnalazioni sono infinite e infinite volte la cerchiamo, io e i soldati della Guardia reale, senza trovarla, a cavallo, senza badare al riposo o al cibo.
Una stanchezza fisica che rasenta il disgusto, dove diavolo è?
Vado avantie indietro, cercando di ignorare i suoi memoriali scurrili che continua a pubblicare e che si aggiungono alla solita solfa contro la regina, che è oppressa dalla cattiva salutedella figlia più piccola e dalle febbri del delfino..
Ah..
Mi avvolgo ancora più strettamente nel mantello foderato di pelliccia, una parvenza di abbraccio.

 

Le nocche si stringono, un preludio di bacio e..
In some place outside here I am looking for you, trying to find you again, even if I found you here, and you're beside me,  I'll find you in other millions times, because my beloved, my love has no end..
Sei nelle ossa e nel sangue, ti piaccio, come sempre e più ancora che ai tempi della nostra giovinezza armoniosa, siamo noi che torniamo, senza orpelli, una perduta primavera, ieri comeallora…
Felipe.
Smetti di dire che sei mio e sarai sempre mio, che mi apparterrai per sempre, al di fuori di tutto, contro ogni logica e ragione, che sempre mi amerai.

Un tramonto affaccendato, il cielo si tinge di rosso ferrigno, aspre nuvole, contro un cielo color blu profondo, come la più pregiata lavanda provenzale, mi sveglio contro la pelle calda e asciutta di Felipe.

.. i sentimenti non mutano con il tempo, se sono veri restano, immutati e insondabili, come cicatrici o battiti di cuore.
A prescindere da tutto, ieri come oggi, due giovani e ora due persone che hanno varcato la giovinezza, persa la flessuosa armonia di quel periodo, subentra l’esperienza.. la comprensione.

Mi perdo nel paese dell’altrove, come la principessa Sherazade che torna dalle assenze.
Le nostremille e una notte, mio Felipe dagli occhi di ambra, con te non mi nascondo né difendo dal mondo, i miei titoli non sono un baluardo e …
Alto, snello e allegro, vibro tra le tue braccia, un momento rubato, una piccola oasi, sempre vivi e ..
Stanze discrete, momenti rubati, così mi tocca vivere, Felipe..
Siamo insieme, ora e adesso, questa è la miafortuna.
Mia sorella, la mia amata Catherine, si è trovata un uomo che le vuole bene, sul serio, nel biondo e insopportabile Alex, che si cura di sé e di lei, che la ascolta sul cibo, che la accarezza, che le è stato dietro nelle sue imprese.
Felipe.
Vorrei restare. Vorrei scappare e non sognare più.
Un dolore antico.
E ce ne andremo come principi nel tramonto, come stelle mai esistite.
Il mio regalo di Natale 1786, Felipe, il mio compleanno, ora e per sempre, come sostieni tu contro la mia pelle.
Da un dispaccio del dragone, dell’inverno 1786 e dei primi mesi del 1787 … “…  la regina Maria Antonietta non ha presenziato all’apertura della Assemblea dei Notabili.. Si dice che disprezzi Calonne e le riforme da questi progettate come molti nobili.. Lei, Maria Antonietta,  rappresenta di essere neutrale, ma in questo caso l’impressione è dell’esatto contrario, e di avversare la volontà del Re .. a ogni buon conto, questa assemblea non si adegua alle riforme propugnate, abbiamo una pletora di dibattiti e emendamenti..  E argomentazioni, vi compresa quella la richiesta che le riforme fiscali   siano soggette a accettazione formale da parte dei parlamenti  .. o siano convocati gli Stati Generali.. . La Fayette, eroe della guerra di indipendenza americana, ha domandato al suo amico Thomas Jefferson se i cosiddetti notabili non farebbero meglio ad appellarsi non abili..  il fedele ministro di Luigi XVI, Vergennes, è morto nel febbraio 1787, causando una profonda crisi nel sovrano, che pare si dedichi al bere e al cibo.. I libelli sono ancora più cattivi .. il re di Francia va tutti i giorni nelle stanze della regina, sconvolto e desolato, in cerca di consiglio, le chiede di essere il suo timone..  Il conte di Mercy, ambasciatore di Austria, proponeva che la regina volesse far nominare il conte di Saint-Priest, amico dell’Austria, come Ministro degli Esteri al posto del defunto Vergennes.. Saint-Priest, intimo amico del conte di Fersen, fautore dell’Austria, anche se pare che la moglie del primo sia una delle amanti del onte svedese, oltre la regina.. In via privata, il conte di Mercy ha rappresentato al principe di Kaunitz, ministro degli esteri austriaco, che sebbene la sovrana abbia ancora molto inclinazione verso la sua madrepatria austriaca, sentimenti di amicizia verso Giuseppe II suo fratello è incapace di favorire in modo concreto gli interessi degli Asburgo..  Infatti, Vergennes è stato sostituito dal conte Montmorin, già ambasciatore di Spagna, sfavorevole all’Austria..
 

La trama delle labbra e della pelle, un tributo cui ti sottometto, nonostante la mia amara stanchezza, sei il mio momento di requie, conosci le mie cicatrici, l’abbandono e la tenerezza.
Sparsi frammenti, Felipe, torno tra le tue braccia, ogni volta dovrebbe essere un preludio a un mai più e non riesce.
Ti percorro il plesso solare, il petto, le braccia, snodati e flessibili, sempre noi.
E i corpi si saldano insieme, un felice ritorno.
L’orrore, smozzicato Felipe.
La mia sorellina adottiva, Rosalie, se ne è andata a casa di sua magre naturale, La Polignac, come io la chiamo, dopo avermi consegnato una lettera di Jeanne La Motte, che aveva trovato asilo presso il monastero di Saverne.
E tu e il dragone avevate trovato il nascondiglio, dopo mesi e settimane passate a centellinare segnalazioni e allarmi ..
Una imboscata.
Una esplosione.
Un orrore.
Suo marito Nicolas è morto nello scoppio con lei, ubriaco, perso nel dolore dopo il mio calcio negli attributi, una dura lotta, solo un caso essere sopravissuti.
I resti.
L’amarezza.
Il freddo invernale si appiccica sui vetri e sulle lenzuola, risistemi il fuoco, mentre io traffico col vino, rosso e speziato con i chiodi di cannella.
Ti divoro, ti assaporo, chicco per chicco come una lussuosa melagrana.
Il rombo di un tuono, le assenze e la politica.

La zarina Caterina II di Russia ha compiuto una suntuosa e trionfante visita in Crimea con il suo alleato Giuseppe II di Austria, e si parla di inquietudini e di una nuova guerra per mare, contro i turchi.
Non voglio pensarci e torno a stringerti, al diavolo tutto.

L’assemblea dei Notabili ha prodotto alcuni tagli simbolici, risparmi sulle spese della famiglia reale e delle case civili, licenziamenti, tagli del personale, ma non sono stati conseguiti cambiamenti di rilievo sulle finanze ..

Il conte di Fersen continua a dividersi nei suoi incarichi militari, ma dal mese di marzo 1787 dispone di un alloggio meno precario, la regina ha ordinato che al suo appartamento a Versailles fossero apportate delle modifiche, in modo da ricavare un alloggio per lui, in una stanza è stata installata una grande stufa svedese di maiolica, operazione registrata con minuzia dal Servizio degli Edifici Reali.
E si registra un consumo smoderato di macarons negli appartamenti della regina.
Tre o quattro volte per settimana, Antonietta si reca a cavallo da sola nei pressi del Petit Trianon, Hans che la precede.
Sono osservati e le assenze annotate, ma non importa più nulla a nessuno dei due, anche se fomentano un vero scandalo.
Il re si rifugia con passione nella caccia, fino a rimanere esausto, come una fuga, mentre quando è in riunione con i ministri spesso si addormenta, continuano a girare le solite voci che sia fatto ubriacare con intenzione dalla regina, così che per metà del tempo è alticcio, per l’altra metà a caccia, in fuga.

E te ne andrai, so che te ne andrai.
Tra le mani un mazzo di fragranti giacinti, i fiori del dolore, per la mitologia della antica greca, il profumo del miele dei petali e il sale della pelle, appena più forte di quello di una mandorla.
Ambra e miele e grano, il dono dei re Magi
 

Nessuno ritorna, Oscar, sorellina, compio un passo indietro, sono tua sorella e il dragone..
Ho ascoltato lo Stabat Mater di Pergolesi,  e Corelli e Haydan …
Cercando di ritrovare la tua apparente indifferenza al dolore, la capacità di non piangere, la testardaggine di voler sempre fare come vuoi, rara come le rosse rose di Pieria cantate da Saffo..

Come la passione, che ti abita, negli anni e nei giorni.

Una melodia, vecchie e nuove storie, sai, come quelle che ho ascoltato, io che …
Questo mondo non è giusto, ognuno cerca di trarre il meglio che può ed è difficile rimanere fedeli a se stessi, come tu cerchi di fare.
 

Con l’arrivo della primavera, la primavera del 1787, Felipe e i suoi sono tornati in Russia, la distanza per dare forma e simmetria, ma se glielo avessi chiesto, avrebbe mandato tutto al diavolo e sarebbe rimasto con te ..
Al diavolo l’orgoglio, tranne che segui altre linee di ragionamento, ormai lo so.
Scruto gli oggetti per la mia toilette in tartaruga, argento e cristallo, le bottigliette dei miei profumi e..
Lo specchio che non è un nemico da eviatre.
Con gli anni preferisco la semplicità dei vestiti maschili, non uso più il belletto o le parrucche, riscoprendo una maggiore freschezza ..
E lo specchio lo conferma, nonostante le rughe e qualche spruzzata di grigio tra le ciocche, mi vedo sempre bella, senza età, nonostante il tempo trascorso e gli affanni o forse mi vedo con gli occhi di Alex, il mio leone.
 
Affanni che gravitano sulla regina Antonietta, sempre più vituperata, criticata e odiata .. Il delegato prussiano,il barone Goltz, rileva che la sovrana ha abbandonato il suo frivolo circolo privato e si occupa degli affari di stato, ma senza grandi risultati..
Vi è molto da riflettere, ma lei cerca di fare qualcosa, mentre gira voce che Luigi XVI vada ogni giorno a piangere nei suoi appartamenti, paragonandosi a una nave alla deriva..
Non che abbia grandi idee, Antonietta, su come raccogliere i soldi, racconta di un suo avo della Lorena che, andando in chiesa, dopo avere detto la cifra che gli occorreva una certa cifra che gli occorreva, si toglieva il cappello e aveva subito quanto gli era necessario ..
Nel maggio 1787, dopo il fallimento dell’assemblea dei notabili,che venne sciolta a fine mese, Calonne è stato allontanato e le Finanze sono state affidate a Brienne, arcivescovo di Tolosa, prediletto della regina, e certo insieme governeranno la nave alla deriva, dato al re non sta simpatico, lo ritiene poco ortodosso in materia di religione, nonostante il rango ecclesiastico, ma la sua nomina è un chiaro segnale della sua prostrazione ..
Brienne non ha una buona salute, è deturpato da un eczemalo deturpa e suscita la repulsione di Luigi, per alcuni è arrogante e taciturno, per altri un “tipo abile e scaltro”, ma queste doti possono rivelarsi utili …
Comunque, affermare che goda delle simpatie di Antonietta è un modo per affossarlo, data la sua estrema impopolarità, ripeto …
All’Opera viene fischiata dai parigini, che applaudono frenetici l’invocazione nella tragedia “Athalie” di Racine, ovvero “Svergognate quella regina crudele”.
Si cercano di ridurre le spese con dei tagli, riducendo che ne so dei posti, per evitare degli sperperi, ma la mossa non pare un granchè, tutto il male deriva dalla Regina e solo da lei, detta “Madame Deficit” con estremo sarcasmo.
Questa riduzione delle spese è contestata dai nobili,che considerano i privilegi acquisiti ormai inamovibili .. Benseval,uno degli intimi della cerchia della sovrana, giudica disgustoso che qualcuno possa perdere così una sua “proprietà”, ripete che eventi del genere accadevano una volta in Turchia e basta, ma queste economie non risolvono il problema di fondo.
Le spese per la Corte ammontano a meno del 10% del bilancio totale dello stato, mentre il pagamento degli interessi sul debito pubblico ne assorbe il 41%.. Come osservi tu, Oscar, conclusa l’assemblea dei notabili che non ha raggiunto nulla, l’esigenza che venga modificato il sistema delle tasse e dell’amministrazione, appare incombente e non più rimandabile.

Il ritratto commissionato a Madame Vigèe Le Brun, di Antonietta insieme ai suoi bambini, è stato fatto allo scopo di presentarla come feconda “Madre dei Figli di Francia”, non come la rovina della nazione..
Vestita in velluto rosso bordato di pelliccia nera, con un pouf ornato di bianche piume, è regale, magnifica, con indosso orecchini e intenzionalmente nessuna collana..
La collocazione dei suoi “monili” è studiata con cura, Madame Royale si protende sollecita verso sua madre, il delfino indica la culla con dentro Madame Sophie, il duca di Normandia, vestito di bianco in cui spicca la fascia azzurra dell’Ordine di Saint Esprit è sulle ginocchia della madre ..

Una sorta di Sacra Famiglia.
Il quadro è stato studiato in ogni dettaglio, ma i suoi componenti non hanno avuto molta fortuna.
La piccola principessa Sophie è morta il 19 giugno 1787, a nemmeno un anno di vita, dopo quattro giorni di convulsioni, pare causate dalla crescita dei dentini e alle cattive condizioni dei polmoni, che in base all’autopsia sono apparsi poco sviluppati.. il suo ritratto nella culla è stato tolto e il piccolo delfino indica un posto vuoto, un triste monito.
Sei andata a porgere le tue condoglianze, Oscar, e Antonietta era disperata,mi riferisci, il corpicino giaceva in una sala del Grand Trianon, sotto un manto di velluto e una corona dorata.
Antonietta piangeva, affranta oltre ogni dire, il suo piccolo angelo e non trova consolazione nelle parole della cognata Elisabetta, che la conforta dicendo che ora la bambina è al sicuro dai pericoli di questo mondo, un cherubino dentro il grembo di Dio.
E le condizioni di salute del delfino peggiorano, ha febbri ricorrenti che lo rendono delicato, magro e senza forze, ed è l’erede al trono ..
 
Comprendo Antonietta nel suo lutto, e la capisco, nell’estate del 1757 ho perso la mia prima figlia, un dolore che ancora non è svanito … E ogni anno affido una rosa bianca alla corrente, per non dimenticarla.
E pare appena l’eco di ieri, di un tempo trascorso, spero non invano ..
Bevo alla tua, Oscar, al passato e alfuturo, agli assenti e ..
Ad Alex e a me stessa.
Forever, I'm the fighter dragon ..
 
 

(Alexander)


Tardo autunno 1787, un giorno a Parigi, un tramonto liquido, invernale, il cielo color indaco.


No .. – Un sussurro immobile
Scruto Oscar, la sua perfezione immutabile, la sorella della donna che amo …  il mio dragone indomabile, mia gioia e mio orgoglio, mia Catherine immutabile.


Il mio amore della giovinezza, saldo e preciso, che ha rimesso insieme i pezzi, amanti di ritorno, lei sarà sempre mia, una regina, la perfezione in un mondo imperfetto… Catherine, full of grace.

Lo sconcerto, genuino, non lo sa..
E così le narro dell’incontro con Luigi XV, di un duello, che sua sorella aveva usato il suo salvacondotto..
Che l’amava, non era un sacrificio.
Niente vinti o vincitori ..


Ho amato Catherine come una. cicatrice, una passione senza rimedio e ancora oggi la amo, senza misura o ragione ..
Una folle attrazione, my dragon.

Grandier ha scelto, di andarle dietro, un fedele vassallo, l’ultimo degli amanti, sapendo che poteva perdere l’uso dell’occhio …
Frozen Queen..
Il mondo che abbiamo conosciuto ci cade ai piedi, un secco rumore di cocci.
Comandante Oscar François de Jarjayes, a nulla serve che mi ritiriate, una penitenza senza motivo, la Guardia Francese, per favore.
Mi pare ironico che sia Catherine che vostro padre il generale siano d’accordo nel ritenerlo un colpo di testa.
E cosi sia..

Andate in pace, ve lo auguro, ma le vostre spalle nell'allontanarvi paiono scosse dai singhiozzi ..
 

Novembre 1787.


Torna l’amarezza, si veste di amaranto ..

Al pari di un tramonto, screziato di rosso e oro, il bagliore del mare e della nostalgia, le stelle tremano nell’attesa..
Non  credo.
Predomina l’amaranto, indefinito, uno smorto colore ..
Come l’autunno, una morte stagione.

Il caos, chissà se ha regole, Cat.
Una missione,.
Catturare il Cavaliere Nero, che rubava ai ricchi e donava ai poveri ..
Una sorta di Robin Hood, senza freni, ironizzo ora dall’altrove..

Penso nella distanza amara.

Sono in Normandia, a riflettere .. un esilio volontario, il mio malefico orgoglio.
Felipe ..
Andrè …
Ognuno di voi, caro a suo modo, mi ha lasciato.
Felipe, principe di Rostov-Raulov, contro i turchi …

Le ostilità.

Rotte nel mese di agosto e settembre 1787,  la Turchia chiede alla Russia la restituzione della Crimea …
.. L’ Ambasciatore russo rifiuta e viene chiuso nelle Sette torri …
Scontri con la flotta …
Tu sei nella marina, Felipe dalle iridi di ambra, mio perduto Paradiso..

E intanto, correvamo dietro al Cavaliere Nero.
Andrè è rimasto ferito nello scontro, anche il dragone aveva riportato lesioni ..
Il dragone, mia sorella ..
Devo espiare quello che non sono  e le occasioni perdute e il rimorso, una potente, velenosa tarantola ..


Raccolgo le dita contro la brocca di vino, un effimero oblio, il rimorso non mi reca tregua ..
Il sole non sorge affatto per me, lord Alexander, alias Golden Lion delle perdute distanze, amato immortale della mia amata, prediletta sorella Catherine, mia madre mancata ..
Viva l’egocentrismo, ripeto, ma so che il sole non sorge e tramonta solo per i miei sorrisi .. lo so per quanto finga il contrario.
Una lesione irreversibile ..
E sono  e mi sento sola, una vuota buccia, un cavaliere caduto dopo uno scontro che saggia i quattro arti, li flette, ancora non sapendo se si sono rotti o meno ..

Andrè, hai perso l’uso dell’occhio sinistro per salvarmi, da una cattura, dai demoni, dalla mia irruenza ..
I frammenti, la memoria latita ..uno schermo difensivo ..
 
Un assalto, Andrè, in barba alle regole e al demone dell’orgoglio.
Volevo dimenticare, inventare una altra vita e una altra storia, la notte gettava morbide e fredde radici.
Ma tu non accettavi la fine, di un mondo, di una regola..
Un assalto, il tuo desiderio cieco nelle labbra e nelle mani, il pulsare del desiderio contro la coscia ..
Un calcio, per difesa..
Non vi è onore nel prendere una donna contro la sua volontà, lezione appresa da Felipe a Reims nel 1775 .. che applico sempre…
Felipe …
Non ti dimentico, ma cerco di andare avanti, in cieca superbia alla mia maniera, I’m here without you ..
Far away from my arms ..
Devo andare avanti, di nuovo e da capo.
Prenderò servizio nella Guardia Francese di Parigi, al diavolo tutto.
 …..
Una rosa non sarà mai un lillà …
…..

Intanto il malessere ed il malcontento crescono in ogni luogo, in ogni occasione .. nei club politici, nelle società di discussione, nei manifesti che ornano le strade .. nelle assemblee popolari che si tengono in molte regioni di Francia ..
Nel mese di agosto 1787 il Re ha bandito il parlamento dalla città di Parigi, esiliandolo a Troyes…
Una punta di diamante della rivolta e del malcontento ..
Ancora sparsi ricordi, il rombo del mare e ..
Mi sento un vuoto profilo di ombra contro vetri troppo opachi .. .
E il caos fuori e dentro di me ..

Da un dispaccio del dragone alla Zarina di tutte le Russie; “.. il raccolto della fine estate del 1787 è stato pessimo .. il Re, per dare esempio, ha cercato di ridurre il seguito e i lavori di ristrutturazione di Saint Cloud sono stati lasciati … I pettegolezzi e i libelli contro la regina perseverano … nel mese di novembre 1787, il Re ha convocato il Parlamento di Parigi  per una seduta reale, in cui il ministro delle Finanze ha chiesto il consenso per un editto che autorizzasse il Tesoro a contrarre un prestito di 450 milioni di lire nel corso di 5 anni successivi, per mandare avanti il governo .. Un solo uomo si è opposto, ovvero il duca di Orleans .. poi esiliato ..
 
 

 Primavera 1788 in avanti ..

(OSCAR e FELIPE)..   


La brevità della vita.. la sommessa voce della passione ..


Felipe ..
Di ritorno, ora e sempre ,,
Io sono sempre tuo .. da sempre e per sempre..

Crazy for love, io sono la tua maledizione e viceversa ..


Non esistono matrimoni, spie, segreti, incarichi di penitenza, ma solo noi ..

Ti sempre amato e ti amerò per sempre ..


Raccontami della Guardia Francese, del Cavaliere Nero ..


Le tue labbra contro il mio collo ..
Le lotte ..
Gli assalti..
La guerra con i turchi ..


Innamorati respinti che assalgono e si arruolano ..
Il martirio di un amore non ricambiato..



Io ti amo, Oscar, ora e sempre ..
E io ti amerò per sempre…



Noi che restiamo, briciole contro l’ombra ..
Io sono tuo, Oscar, ora e sempre ..



Ti aspetterò .. e ..
Staremo insieme Felipe …
Dammi tempo ..
Le braccia allacciate, i fianchi saldati, una parentesi contro il tempo ..
Al diavolo il resto ..
I soldati della guardia francese, le sfide, i duelli e la fame ..
E so di fare una cazzata con gli occhi aperti ma io ..
Felipe ..
Oscar …
Cosa potrà dividerci …?
Siamo intrusi .. astrusi .. pieni di fumo e difetti ma sei sempre tornato
Da me ..
Ti amo, Oscar François de Jarjayes .. ti ho sempre amato .. solo un gioco di dadi o fortuna ha fatto sì che mi ricambiassi ..
sicuro …?
Forever ..
(Come Alexander Malcomess ama Catherine de Jarjayes….)
Me lo ripeti sulle labbra, in ogni singolo poro ..
Alba dopo alba, non riesco a mandarti via ..


Sei sempre snello, un campione .. le rughe ti segnano appena, hai sempre iridi di ambra e miele, mani avide contro i miei seni ..
Le mie dita sono ardite nel piacere reciproco ..
Precise le mie gambe si stringono contro i tuoi fianchi …
Ti amo …
Ora e sempre ..
Le tue dita si insinuano tra i capelli, mi ricopri di giacinti, i fiori del dolore ..



Potevi restare in Russia?

NO

NO.. appunto ..


Il tuo fiato tra i seni, come una perfetta composizione, un mosaico ci completiamo ..
Una sfumatura appresso all’altra ..
Dammi ancora tempo Felipe e verrò via con te ..
Fino all’agosto del 1789 ..
Sarò sempre tua ..
E io sarò sempre tuo Oscar ..
Farò ora il punto ..



La passione ci ubriaca Felipe.
Sei il sole e la luna ..
Una stella senza misura ..
Il mio mirador ..


Specchio innocente di soffusa passione ..



In una delle nostre notti di eresia e contrabbando, mi sono vestita da donna, solo per te, che mi ami ..
Felipe de Moguer, principe di Rostov-Raulov ..
Che mi solletica il ventre e i seni ..
Mio amato.



Oscar ..
Sono tua …


E io sono tuo
Un angelo amaranto ..


My passion .. never ending passion, my guilty love.
Felipe .. Amarantine.
 
Da un dispaccio del dragone .. “ … l’8 agosto 1788 è stato annunciato che saranno convocati gli Stati Generali, la  prima volta dal 1614 .. Resta il problema della loro composizione ..  .. è stato nominato Necker come controllore delle Finanze il 26 agosto 1788 .. Brienne si è dimesso, dopo che aveva annunciato che il Governo non avrebbe più onorato in contanti i debiti, ma bensì con cambiali a un interesse del 5 per cento .. Il clamore è stato immenso  .. Germaine, la figlia di Necker, fresca sposa dell’ambasciatore di Svezia, De Stael, ha affermato che la nave dello Stato è stata posta nelle Sue mani (di suo padre,  Necker) ma che teme un  prossimo naufragio, nonostante la sua fervida ammirazione di figlia.. . I libelli contro la Regina continuano ..  Va segnalato l’episodio che si è svolto a Grenoble questa primavera, quando vi è stata una giornata di folle violenza, quando un cappellaio è stato trafitto senza motivo alle spalle con una baionetta .. A Digione, Tolosa e Rennes si sono verificati ulteriori disordini, dopo che Luigi XVI aveva disposto lo scioglimento del Parlamento di Parigi ..
.. la nomina di Necker ha fatto cessare le agitazioni parigine.. Sul momento non saranno introdotte riforme, se ne riparlerà con la riunione degli Stati Generali .. Comunque, Necker ha ottenuto credito e il Tesoro ha i fondi necessari per continuare a funzionare .. La Regina ha insistito per richiamare lo Svizzero ma, lungi dall’essere orgogliosa, ha timore.. Sostiene che il suo destino è portare sfortuna, se lo svizzero fallisce o scalza l’autorità del re Sahara ancora più odiata (almeno così racconta il Conte di Mercy nei suoi rapporti a Vienna). ..
Questo in privato ..l’evento mondano dell’estate 1788 a Versailles è stata la visita dei tre inviati del sultano indiano Tippu Sahib giunti in Francia per chiedere aiuto contro gli inglesi..
 
 

Hiver 1787-1788
 
My lips are still red, sometimes I feel young like the Spring ..annoto con fredda precisione, scrutandomi senza vanità, le rughe tenute a bada dalle creme e dalle lozioni.
Le ciocche con pochi fili bianchi, una opinata fortuna, il corpo snello e magro, le favolose iridi dei Jarjayes che mi scrutano dallo specchio ..
Sono sempre piacevole, mi lusingo da sola, desiderabile ..

Siamo sempre noi, rideva Alex, il dragone e il dorato leone, agenti a riposo, diciamo, osservatori che mandano dispacci, elementi di raccordo, dopo tanti anni il servizio attivo non ci è più richiesto…
Tolgo l’eccesso di lozione con una salvietta, torno alla scrivania ingombra di carte e libri, un mazzo di fiori secchi che domina un angolo, rose bianche, un gentile omaggio di Alex..
 

Infatti, ecco un mazzo di rose bianche, di serra, fumose, siamo sobri negli alloggi e nelle vesti, compriamo solo fiori e libri a profusione ..

Sono passati anni, molte stagioni, ancora siamo insieme, scelti a vicenda, una follia … che continua.
 

Come Xavier ha scelto il suo piacere, la lontananza e così sia ci siamo dilaniati e feriti a vicenda, né vinti o vincitori, solo le glorie di un passato da eroi (come ama dire la zarina) e due figli …

Non lo so se il nostro matrimonio è andato come andato pe colpa di noi che non abbiamo saputo colmare la distanza o di altri ..
Abbiamo trovato un equilibrio ..
E lasciarci è stata una forma contorta di amore, per quanto ..

 

E una parte di me continuerà ad amarlo, ma il mio cuore è stato spezzato troppe volte da lui e così eccoci qui lo ho lasciato andare come lui ha lasciato andare me, alla fine ..
Che non accada a Nicky, adesso lui e Eleonor sono immensamente felici, nel mese di dicembre 1787 è nato il loro primo figlio, Xavier dei Fuentes ..
Sono, infine, Nonna e mi sento ancora una ragazza ..

Che buffo.
O che tenero ..
Pare appena ieri, o il suo eco che il dragone compiva le sue imprese, ferita e arrabbiata, but it’s my life..
Forever
 
Va bene così, è la vita che scorre ..


Già, una volta un re (della Persia? Delle Indie?) commissionò a uno studioso un libro che raccontasse il senso della vita, e il saggio provvide, annottando in copiosi volumi e chiedendo via via udienza, ma il Re non aveva tempo da perdere per leggere e gli chiedeva di ridurre ..
Alla fine, il Re era in punto di morte e il saggio gli riassunse tutto in poche parole: nacque, visse e morì ..
In sintesi, così è l’esistenza …

In un estremo riassunto, sono nata e sto vivendo, la morte, tante volte sfiorata, spero che giunga il più tardi possibile ma non potrò sottrarmi all’appuntamento, per quanto mi piaccia l’idea impraticabile di giungere in ritardo ..
 
Sono sempre curiosa, amo leggere, viaggiare e.. amare.
Ieri come oggi e come sarà domani, per sempre io.
Catherine Claude Isabel.
 
Non so stare ferma, altro tratto che condivido con Oscar ..
 
Peccato la sua ultima trovata, andare nella Guardia Francese, ovvero cacciarsi con gli occhi fieramente aperti dentro al pericolo …
Non era clpa sua se sono rimasta ferita, o che Andrè abbia perso un occhio, era parte del rischio e lei non può espiare..
Censuro il litigio che abbiamo avuto, non voglio rinvangare, la vita è troppo breve e preziosa per guastarla con i rimpianti …
Passo oltre ..
E ha difficoltà lo so ..
Pure, non mi intrometto ..
La promessa di tanti anni fa, tua è la vita, famme quello che vuoi … quello che avevo da dirti te lo ho detto ..



Con lenta sicurezza traccio le parole, un facile esercizio, ecco …” …la confusione nelle finanze, l’assenza di ministri competenti .. un bisogno di libertà che preme e lievita senza posa .. e tutti i ceti della società vogliono  un cambiamento, ma non hanno idea di cosa chieder e come organizzarsi … il ministro Leomenie di Brienne, la cui salute vacilla, è vituperato e malvisto da tutti .. A fine settembre 1787 giova ricordare come l’esercito prussiano abbia varcato le frontiere dei Paesi Bassi e occupato le province Unite e la Francia, che non ha fondi per pagare i soldati non ha potuto mandare un esercito in soccorso .. Si teme, in caso di attacco, l’impotenza della Francia ..  In questa situazione, la Regina è oberata dalle preoccupazioni per la salute del figlio maggiore, il delfino. Ha una spalla più alta dell’altra, la schiena con le vertebre sporgenti e fuori squadra, soffre di continue febbri, è magro e debole .. Si parla di  un soggiorno al castello di Meudon per la convalescenza .. hanno già approntato quanto di competenza per renderlo più gradevole e si dice che dalla spianata del castello si goda la vista più bella d’Europa.. Di sicuro, il delfino godrà a Meudon maggiore tranquillità rispetto a Versailles o Saint-Cloud .. La regina spera nella sua ripresa, è il suo amato figlio primogenito ma negli ambienti vicini alla Corte si parla del suo secondo figlio, il duca di Normandia, che gode di ottima salute ed è una fortuna, pare più adatto a regnare e .. ( odio scrivere queste cose.. mi ripugna..) .. Vivrà più  a lungo, rispetto al fratello maggiore …


 
(ALEX)




Sei stupenda, annoto, ignorando volutamente i lunghi preparativi …
Un vestito dalle sfumature color zaffiro,che riprende le sfumature degli occhi leggendari, diamanti ai polsi e alle orecchie, tra i capelli morbide perle, è avvenente e regale come mille anni, al medio della destra il mio anello ..
Lo zaffiro, la pietra della fedeltà, della costanza, solo un pallido riflesso dei tuoi occhi mio dragone..
Stasera mio fratello Richard ci ha invitato a cena, è membro dell’ambasciata britannica e vogliamo parlare della situazione attuale, della guerra tra Russia e Turchia, ben difficilmente la marina farà qualcosa fino all’inizio della stagione primaverile..
Non expedit, non conviene, detto alla latina ..
Ti amo, Catherine incomparabile, fino alla fine dei miei e dei tuoi giorni e oltre ancora.. .
Mi scruti, un sorriso profondo e remoto.
My beloved, my immortal ..
My sin and my love, my only love ..
Mia figlia Isabelle ci aspetta in visita, è in collegio ma appena può preferisce la compagnia del padre e dello zio, ma la sua preferenza assoluta va a Morgan, alias Catherine, che le insegna a essere una regina combattente ..
Ha dodici anni, mia figlia, a luglio 13, pare appena l’eco di ieri che era una bimba e ..
Una giovane dama in fieri, una Diana rediviva.
Catherine, my only love, full of scars and grace ..
I’ll always love you.
 

Adagio nel silenzio ..

È il mese di gennaio 1789, la salute del delfino non trova requie, è rachitico, oltre tutto ha la spina dorsale deformata, pesa assai meno di quanto sarebbe congruo per un ragazzino di sette anni ..

È in crisi, come la Francia ..

Un apparente miglioramento e poi una nuova crisi ..
L’inverno è freddo, settimane sotto zero, senza tregua ..


Neve in ogni dove, tanto che gli spazzacamini non hanno rimosso i rifiuto che si sono accumulati e emanano un fetido odore ..
La Senna si è coperta di ghiaccio .. Niente la naviga e le provviste di grano non circolano, così che è impossibile fare il pane, tanto che il prezzo di una pagnotta è salito a 14 sous, una cifra iperbolica ..


Come è iperbolico che Girodelle si sia dovuto radere a zero le chiome per i pidocchi, informazione ufficiosa ma così è ..
Porta una parrucca fluente, un monito dei suoi passati trascorsi di una armoniosa capigliatura dai fitti boccoli ..
Ridiamoci sopra, Catherine.

.. Illustre argenteria, suntuose rose, champagne e pretendenti a iosa, il mio principe non c’è …
( TI AMO FELIPE…)

Mi presento in alta uniforme, ballo con le debuttanti, l’ambiguità diventa un comodo paravento ..
Uno scherzo e poi sale la rabbia, dimmi perché, Catherine ..
Credo si sia pentito .. Oscar ..
Sono solo una marionetta .. Ho vissuto a metà, rifugiandomi dietro un limbo, Catherine, forse mi faceva comodo ma così ..
Sei un soldato .. come il dragone .. Per sempre Oscar

( Una lenta condanna .. spietati inni capitali .. una primavera immobile ..)
 

Vedi, questa è una epoca difficile .. E conoscendoti ti butteresti nella mischia, con gli occhi aperti . .Al centro esatto ..
 
Non ci avevo pensato CAT, mia guerriera, .. Una famiglia .. che bella cosa ..
Vero Oscar . .le stronzate dei genitori con le migliori intenzioni ..
Che bella storia .. ma io te ne voglio raccontare altre ..

 

FELIPE?
 

Lo accenno in un sussurro ..

Un petalo smarrito dal vento ..
il battito di un fiordaliso ..

Staremo insieme ..
Spero ..
Lui è mio, io sono sua ..
E nonostante tutto, a prescindere da tutto, mio caro dragone, con questa educazione ho conosciuto il mondo, almeno un poco, senza rimpianti ..
Lo so,Oscar, ma è dura ..
Lo so, Cat .. ma va bene così..

Pensi sempre a Felipe?

Cosa sussurri ..Lo penso tutti i giorni ..
Non hai smesso di amarlo ..
E tu hai smesso di amare Xavier ..?
No .. anche se è cambiata la forma, il modo ..
Appunto .. Lo amerai per sempre, come io amerò Felipe ..

E non importa di essere sciocchi romantici, una nostalgia nel tramonto ..
(Anche se lord Alexander Malcomess ti ha sempre amato e ti amerà per sempre. .Coma credo che Andrè amerà me, sua eterna maledizione.. )

Ti amo Felipe .. ora e sempre ..
Il mio motto di battaglia ..


Tutto può essere ..
La tua passione, goccia a goccia, ha eroso la roccia ..
Solo per un gioco di dadi della sorte ti ho ricambiato ..
Alle spalle le battaglie perse e non combattute ..

Perdonami Andrè ..
Io non mi perdonerò .. di tutto e per tutto.


Marziale ardimento ..
Io sono Oscar François de Jarjayes e questa è la mia battaglia, la Guardia Francese non mi spaventa..
Ho avuto duri maestri (il dragone, il Generale .. ) nulla mi spaventa ..
Non piango o arretro .. le sobillazioni non sono degne di menzione alcuna.. l’indifferenza è una ulteriore arma ..
Così sia …
 

Pantaloni lunghi, all’inglese, una giacca in tinta, nei toni dello zaffiro scuro, che riprende le sfumature dei miei occhi, marchio atavico di famiglia, anche ora con le rughe .. stivali comodi, una ampia camicia di seta ..

Vesto di preferenza da uomo, più comodo, come per allenarmi ..

Alex, il mio golden lion, mi ama nonostante tutto, a disprezzo di tutto ..
E io amo lui, i nostri bacini uniti sono un continente, una steppa siberiana ..
Immensa come l’impero di tutte le Russie ..
Le nostre notti sono sempre appassionate e sono ormai nonna ..
E il cuore non invecchia ..


La mia giovinezza ha ceduto il passo all’esperienza, pure sono sempre il dragone che cavalca il vento, inesorabile, che guarda gli avvenimenti che si preparano con lo sguardo immutabile di una sfinge, di un bassilisco ..


Oscar parla a poco, a rate, è impenetrabile ..
La mia sorellina, sempre e comunque, figlia del mio cuore se non del mio grembo ..
Quando era davvero piccola diceva che Marguerite era sua madre, ma la sua mamma, MAMAN ero io ..
Ormai ha raggiunto e passato la soglia dell’età adulta da un pezzo, e, insieme, è in fermento come la Francia..
La convocazione degli Stati Generali viene percepita come un avvenimento epocale ..
 
I movimenti netti e precisi nell’usare spada e pistola, l’impazienza appena trattenuta, i discorsi ..
Ha ripreso a leggere Voltaire e Rousseau, si prodiga nell’alleviare le condizioni dei suoi uomini nella Guardia Francese ..
Alain, Jean e tanti altri ..
E .. un lieve sorriso intimo, segreto ..
Un altro segreto, da spartire, io e lei ..
Anche se è una stronzata, forse, inappellabile e cosciente ..
Detto da me suona come un paradosso, io che ..
Adesso non conta, è il suo turnoe meglio tardi che mai ..
Percorrerai la distanza, Oscar?
E Felipe dietro, lui ti ama, ti ha sempre amato come Andrè, solo per gioco di dadi hai ricambiato uno al posto di un altro ..
Lo so ..



 
Da settimane, i circa 1214 deputati degli Stati Generali, salvo refusi, giungono a Versailles in cerca di alloggi, affollano la Reggia sperando di vedere Necker o i sovrani, si riuniscono a discutere ..
Chiedono di visitare il Petit Trianon e, con stupore, appurano che le stanze non sono tempestate di gemme, diamanti e turchesi e rubini, oltre che oro, al contrario di quanto sostenuto dai libelli e pensano a una manipolazione.. Chiedono di vedere il vero Petit Trianon, restano basiti di trovarsi in una piccola fattoria, in un caseificio, domandano  insistenti


Una canzoncina paragona Necker a Sully, il sovrintendente alle finanze di Enrico IV adesso va per la maggiore. .”..Necker è il vostro sostegno, come un tempo il grande Sully, sarà il salvatore della Francia.. Alleluia!!!”
Insieme, dilagano i libelli, tra gli ultimi esemplari mi pare che ve ne sia uno intitolato “Le Godemiche” o “Il fallo artificiale della Regina ..”.. Per non tacere di una lirica che parla di orge reali, di una austriaca scatenata ..il cui ritornello è veni, vidi .. in latino .
Venni, vidi .. ma Antonietta non è così ..
 
E si parla anche della Costituzione che redigeranno gli Stati Generali, come del tempo e della penuria di cibo ..
Ora è primavera, giacinti e giunchiglie e bel tempo ..
Pare appena l’eco di ieri ..
 
La Francia è in fermento ..
 
Gli Stati Uniti sono presi come modello, si auspica un libero governo, peccato che da un generale, diciamo, nobile ideale sia nel particolare interpretato da ognuno pro domo sua..
I piccoli nobili di provincia vogliono un rango uguale a quello dei nobili di corte, il clero delle campagne vuole spartire i beni di vescovi e arcivescovi ..
L’alta nobiltà vorrebbe che Luigi XVI esercitasse il potere assoluto su tutti tranne che loro .. Quanto al resto ..
Non si sa..
Non è dato saperlo ..
 
Per antico costume, gli Stati Generali sono costituiti dai rappresentanti dei tre ordini sociali, clero, nobiltà, popolo .. ovvero primo, secondo e terzo ..
Ognuno dei Tre Stati ha inviato a Parigi centinaia di cahiers de doléances, elenchi di petizioni e rimostranze, da prendere in considerazione quando saranno aperti i lavori ..
Si spazia dalle lamentele per la grandine, all’alto costo del sale, i problemi locali si mescolano a questioni più importanti, ovvero che non dovrebbero esservi esattori delle tasse, che le imposte sono troppe e il Re non deve imporle, salvo il “consenso della Nazione riunita in Assemblea” (al proposito, gli abitanti di Gisors, in Normandia, con parole simili i nobili di Rossiglione e via così .. varia il motivo, la musica resta quella).
E Alex mi raggiunge, ci adagiamo nel silenzio ..
Notte dopo notte, amanti e amati.
Glicine e lavanda.
La distanza vuole il suo dazio ..






 (OSCAR)

4 maggio 1789, gli Stati Generali si riuniranno domani, oggi vi è una messa per celebrare l’evento.
Intravedo Girodelle che si sistema il tricorno, chissà se i suoi boccoli vaporosi hanno ripreso a crescere. .
Un frivolo pensiero in ore di somma importanza.
Tiro su la schiena, l’aria primaverile e il sole mi cadono sulle guance e la pelle, sono marziale in ogni singolo poro e muscolo, il profumo del vento e dei fiori cadenza questa giornata ..

(.. come tanto tempo fa, a Reims, nel 1775 … Felipe, le tue mani sulle mie braccia, sono sempre sottile e delicata .. Torna.. Mon amour, mon soul amour .. in questa vita e nell’altra....Quasi corpora, siamo simili ai corpi, citando Sant'Agostino )

Dalla chiesa di Notre Dame i deputati affluiscono al corteo che si snoderà fino alla cattedrale di San Luigi.
Ogni minima cosa è stata studiata, etichetta e protocollo incombono.
I membri del Terzo Stato sono in marcia in duplice fila, semplicemente vestiti di nero ..
Dietro i nobili, in giacca nera di seta ricamata in oro, camicie ricamate e ricchi tricorni piumati, poi ecco il clero in viola e scarlatto..
Poi il Re, vestito di oro e diamanti e la Regina ..


SILENZIO..


Poi, Evviva sempre il duca di Orleans è un grido che rompe l’aria..


E Antonietta pare avere un mancamento ..

In questi mesi, è diventata più sottile, il petto incavato e il bianco abita tra le sue ciocche dorate, evento occultato dalla cipria e dalla parrucca, i pensieri fissi sulla cattiva salute del delfino ..


.. Durante la solenne messa il Re ha sonnecchiato nella sua sedia foderata di velluto ..



Il 5 maggio i deputati si sono riuniti in una sala nei pressi dell’Hotel des Menus Plaisirs, una vasta sala dal soffitto a volta con modanature distucco e due file di late colonne in stile dorico, sui lati balconate a gradini, a una estremità un palco con il trono, sotto un baldacchino di stoffa viola e dorata ..
I deputati si dispongono in metodico ordine..
L’appello dura per ore, lento e minuzioso come una condanna capitale ..


A mezzogiorno entra il Re, acclamato,parato nella veste di gale dell’Ordine dello Spirito Santo, con fitti ricami e diamanti dopo la regina vestita in argento, con un mantello viola e aigrette di brillanti tra i capelli, ma il gelo la accoglie..


Nel suo discorso di esordio, Luigi XVI si definisce il primo amico del suo popolo, lo ascoltano, anche se la sua voce suona aspra e stridula ..
Necker parla poi, la voce monocorde, snocciolando cifre su cifre, dopo un ringraziamento di prammatica al sovrano e .. tanto che un suo assistente lo deve sostituire ..

Sempre una esposizione di statistiche finanziarie..


Tra i deputati del Terzo Stato vi è Robespierre, un avvocato molto bravo, e Mirabeau, un conte, detto la tigre, la cui scandalosa vita privata e gli immnesi debiti sono la favola della capitale ..
Comunque.
È cominciata..
È la storia ..

My lips are still red .. I will be right here waiting for you …
 Per sempre, nonostante tutto ..
Abbiamo trovato un modo ..
Anche se significa dire addio ..