Digimon Adventure Tri di Lovy91 (/viewuser.php?uid=71277)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01- Stranezze e malumori ***
Capitolo 2: *** 02- Cominciamo male ***
Capitolo 3: *** 03- Un pò di confusione ***
Capitolo 4: *** 05- Digiworld ***
Capitolo 5: *** 04- Chiarezza ***
Capitolo 6: *** 06- Il messaggero malefico ***
Capitolo 7: *** 07- Nuove scoperte ***
Capitolo 8: *** 08- Primi chiarimenti ***
Capitolo 9: *** 09 - Mistero ***
Capitolo 10: *** 10- Mistero svelato ***
Capitolo 11: *** 11 - Salviamo Meiko! ***
Capitolo 12: *** 12- Il castello diroccato ***
Capitolo 13: *** 13 - Luce e Speranza ***
Capitolo 14: *** 14 - Questioni irrisolte ***
Capitolo 15: *** 15- La prima neve ***
Capitolo 16: *** 16 - Magoni allo stomaco ***
Capitolo 17: *** 17 - Una terribile sconfitta ***
Capitolo 18: *** 18- Una vecchia conoscenza ***
Capitolo 19: *** 19- Introspezione ***
Capitolo 1 *** 01- Stranezze e malumori ***
Capitolo
1
Stranezze
e malumori
Taichi
Yagami percorreva
il tratto che l'avrebbe portato a scuola, Agumon era al sicuro nello
spazio digitale creato da Koushiro, poi
dall'ala computer della sua scuola avrebbe potuto tranquillamente
controllarlo. Da quando i Digimon erano di nuovo nelle loro vite si
sentiva di nuovo felice e completo: fino a quel momento si era
sentito come se gli mancasse qualcosa, un'ombra sul suo cuore.
Il cortile della scuola
era pieno come il solito e molti studenti erano vispi già di prima
mattina. Quel giorno l'allenamento mattutino non c'era e lui aveva
dormito più del solito e nonostante la doccia era ancora
addormentato.
Da lontano vide Yamato
appoggiato a un muro con accanto suo fratello minore Takeru. Li
vedeva parlare fitto e si chiedeva se era successo qualcosa con i
Digimon ma se così fosse stato Hikari gliele avrebbe detto, insomma
con Takeru si dicevano tutto e lei lo faceva altrettanto con lui. A
volte pensava che tra i due più giovani del gruppo ci fosse ben
altro ma una fitta di gelosia scacciò il pensiero: non era ancora
pronto per lasciare andare la sua sorellina.
Si avvicino ai due.
<< Buongiorno
ragazzi >>.
<< Ciao Taichi >>,
fece Yamato, con il suo fare scontroso. Ma non era un fare scontroso
di prima mattina, era semplicemente Yamato.
<< Novità? >>.
<< Ciao >>,
Takeru lo salutò con la mano. << Stavamo dicendo che dopo
scuola andiamo all'ufficio di Koushiro >>.
<< Ah certo. Non lo
sapevo >>.
<< Mimi l'ha detto a
Sora che l'ha detto a me >>, disse Yamato.
<<
Probabilmente in metà mattinata riceverai un messaggio di Koushiro
>>.
Sora l'aveva detto a
Yamato. Quella frase provocò una fitta di un qualcosa non
identificato o che forse preferiva non identificare. Il rapporto con
l'amico era diventato un po' freddo negli ultimi mesi e anche se non
lo dicevano ad alta voce il motivo era Sora.
Lei era la perfetta
sorella maggiore di tutti, il suo amore incondizionato era per tutte
le persone a cui voleva bene. Ma quella parola, amore, aveva un
significato diverso rispetto a tanti anni fa e il ragazzo era molto
confuso ma era sicuro che l'amico provava le stesse cose che pensava
lui, con la differenza che Yamato si era buttato e lui si sentiva un
terzo incomodo.
<< Io vado a
lezione, ci vediamo dopo >>. Li salutò e si allontanò dai
due
fratelli. Quella mattina forse non era di umore migliore.
Nel corridoio incontrò
sua sorella Hikari e le riferì del messaggio di Koushiro.
<< Sì lo so. Ho
appena visto Takeru >>.
<< Capisco >>.
<< Taichi va tutto
bene? Mi sembri parecchio di cattivo umore >>.
<< Va tutto bene >>.
<< Se lo dici tu...
Io vado, ci vediamo a pranzo >>.
Il ragazzo entrò in
classe e si sedette al suo posto, buttandosi letteralmente sulla
sedia, guardando fuori, immerso nei pensieri.
<< Taichi >>.
Si girò.
<< Ciao Meiko >>.
Meiko era la nuova
Digiprescelta del gruppo, la rivelazione era recente e lui non ci
aveva ancora fatto l'abitudine.
Meikumon
si trovava nello spazio virtuale destinato ai loro Digimon e stava
facendo amicizia con gli altri ma per i loro amici digitali era molto
più facile. Nella realtà umana era molto più complicato.
Meiko era una persona
molto timida e dolce, arrossiva per niente ed era anche gentile. Con
Hikari, Sora e Mimi aveva fatto subito amicizia ma le ragazze... sono
ragazze. Lui era un ragazzo e non aveva mai avuto effettivamente
molto amicizie femminili. Hikari era sua sorella, Sora un'amica
d'infanzia e Mimi era stata a lungo negli Stati Uniti e poi è
impossibile non essere amica sua, era un tornado.
<< Come va? >>.
Seconda domanda della
giornata. << Sto bene. E tu ti sei ripresa dall'altra
volta?
>>.
Arrossì. << Sì e
anche Mei. Mi dispiace non avervi dato una mano ma... era molto
difficile per noi in quel momento >>.
<< Non ti ho chiesto
da quanto hai affianco un Digimon >>.
<< Solo dall'anno
scorso, a dire la verità. L'ho incontrata quando vivevo a Tottoro,
ma nel trasloco l'avevo persa >>.
<< Capisco... Be',
l'importante è che stiamo tutti bene >>.
Meiko strinse le mani in
grembo e senza guardarlo chiese << Tornerà?
>>.
Taichi la guardò. <<
Chi? >>.
<< Quel Digimon
malvagio >>.
<< Non lo so >>.
Fu sincero. La sua esperienza nel mondo digitale gli aveva insegnato
che niente era come sembrava.
<< La prossima
saremo d'aiuto >>.
<< Non preoccuparti
>>.
L'insegnante entrò in
classe in quel momento e tutti si sedettero. Alla prima ora c'era
matematica, la materia che per Taichi era più difficile. Avrebbe
dovuto farsi aiutare ancora una volta da Koushiro.
Alla ricreazione ricevette
il messaggio dell'amico e accettò la proposta. Mentre tornava in
classe incontrò il suo insegnante Nishijima .
<< Yagami vieni nel
mio ufficio per favore >>.
Taichi annuì, chiedendosi
cosa volesse da lui. Lo seguì fino all'ufficio che in verità era
un'aula abbandonata da lungo tempo, con vecchi mobili e una lavagna
graffiata. Era molto luminosa e anonima, forse per questo che il suo
insegnante, o meglio agente, l'avesse scelta.
Si sedette su un cuscino e
accese il PC.
<< Yagami cosa è
successo l'altra volta? >>.
Il ragazzo non rispose.
Perché non aveva chiesto tipo anche a Yamato o Sora?
<< Un Digimon
malvagio e molto forte è entrato nel mondo reale >>.
<< Vi ho contattato
a lungo eppure non sono riuscito a sentirvi. Quando poi ho saputo che
eravate lì mi sono chiesto se fosse una fortuita coincidenza oppure
ve lo aspettavate >>. Lo fissò intensamente.
Taichi non si sentì di
raccontare com'era andata. Non sapevano niente di quella gente
vestita di nero, erano agenti governativi che avevano chiesto a un
gruppo di adolescenti di aiutarli. Forse erano con l'acqua alla gola
o semplicemente erano gli unici cui chiedere aiuto.
Decise di non raccontare
degli occhiali sviluppati da Koushiro. << Coincidenza
>>.
Il sensei fece finta di
credergli. Anche se era giovane sapeva quando qualcuno non voleva
dirgli la verità. << Chi era? >>.
<< Secondo
l'analizzatore di Koushiro si chiamava Alphamon ma al momento dello
scontro finale è sparito. Non so se per codardia o... non so
>>.
L'agente lo guardò. <<
Yagami è chiaro che tu non mi stai dicendo tutto e non ti forzerò a
farlo. D'altronde nessuno di voi sa chi siamo e la vostra giovane età
vi fa diffidare di noi. Siamo tutti dalla stessa parte >>.
Non era vero. Taichi non
sapeva cosa volevano, a dir la verità non sapeva nemmeno quale fosse
lo scopo per cui lui e i suoi amici facevano tutto questo.
Taichi si alzò. <<
Posso andare? >>.
<< Sì, le lezioni
stanno ricominciando >>.
Taichi aveva qualcosa da
raccontare quel pomeriggio.
Koushiro
era nel suo
ufficio insieme ai Digimon in attesa degli altri. Per avere solo
sedici anni si poteva ritenere fortunato, la sua genialità
informatica aveva dato ottimi frutti. In quell'ufficio poteva perdere
ore e nessuno l'avrebbe disturbato, insieme ai suoi numeri binari.
Spesso però si domandava
se a forza di perdersi nel mondo digitale non si stesse perdendo
quello reale.
<< Mimi! >>.
Palmon corse verso la
ragazza e le saltò in braccio. Il ragazzo arrossì violentemente
alla vista di quella bella ragazza: Mimi aveva sempre avuto stile nel
vestirsi e i suoi modi di fare erano sempre deliziosi.
<< Ciao Koushiro >>,
camminò verso di lui e lo abbracciò.
<< C-ciao >>.
<< Su cosa stai
lavorando? >>.
Il sottofondo di risatine
dei Digimon fece vergognare il ragazzo.
<< Sto elaborando i
dati di quel Digimon, Alphamon. Sto cercando di capire se sia un
Digimon Infetto >>.
<< Pensi che non lo
sia? >>.
<< Non ne sono
sicuro. C'è voluto Omegamon per riuscire anche solo a destreggiarlo.
Ipotizzo sia di livello Mega >>.
Hikari e Takeru entrarono
nella stanza e i loro Digimon andarono a salutarli e abbracciarli.
<< Ah ecco la
coppietta! >>, rise Mimi.
<< Coppia? >>,
esclamarono.
<< No no, non siamo
una coppia! >>, agitò le mani Hikari. << E
poi Takeru ha
già una fidanzata >>.
<< È un'amica >>,
sottolineò lui.
<< Qual è la
differenza? >>, chiese Patamon.
<< Che per
quest'amica ha un sentimento particolare, vero Takeru?
>>, fece
Mimi, prendendolo in giro.
<< Hikari, tu hai un
amico speciale? >>, chiese Tailmon.
<< No, Tailmon. E
finiamola con questo discorso, abbiamo cose più importanti a cui
pensare! >>, arrossì.
Mimi si era divertita
abbastanza. Era stata lontana negli Stati Uniti a lungo e si era
persa molto dei suoi amici, si divertiva a stuzzicare i piccoli della
compagnia.
<< Sono arrivati
pure gli altri! >>, disse Tentomon.
<< Joe! >>.
<< Gomamon! Scusa se
non mi faccio vedere spesso, ma l'ultimo anno delle superiori è
molto stressante >>.
<< La scuola deve
essere difficile >>, fece Pyomon. << Anche
tu studi tanto
Sora? >>.
<< Ho ancora tempo
prima di chiudermi in casa come Joe >>.
<< E la tua
fidanzata la conosceremo mai? >>, chiese Sora, dando una
pacca
all'amico.
<< Toshie non sa
niente dei Digimon e penso sia meglio che non ne venga a conoscenza
ancora per un po' >>.
<< È carina? >>,
chiese Takeru.
<< Ehm... >>.
Joe fu salvato dalla
comparsa di Meiko, entrò timidamente ed era la prima volta che
veniva lì. Il suo Digimon le saltò in braccio, come un vero micetto
innamorato della sua padrona.
<< Ciao Meiko >>,
fu cordiale Hikari.
<< Ciao a tutti >>.
<< Siamo felici di
averti qui con noi, noi ragazze eravamo sempre in minoranza
>>,
fece Mimi sbuffando e Hikari rise.
Sora le prese le mani. <<
Vedrai che ti troverai bene! >>.
<< Lo spero. Non
sono mai stata in gruppo di amici, Meikumon è stata la mia prima
amica >>.
<< Adesso hai tanti
amici >>, disse Sora. << E poi il tuo
Digimon ha già
fatto amicizia con i nostri >>.
<< Grazie a tutti
>>, arrossì ancora e il suo Digimon fece un sorriso a
tutti i
presenti.
<< Possiamo passare
al punto principale? >>, sbottò Yamato.
Koushiro mostrò le sue
ultime ricerche sullo schermo gigante.
<< Di questo Digimon
ancora non so niente, sembra sia una nuova specie o forse un Digimon
infettato da un virus dalla nascita? >>.
<< Come Diaboromon?
>>, chiese Taichi.
<< Sì, forse. Ma a
differenza sua deve essere cresciuto con il tempo, insomma prima di
tutto questo non era mai apparso e c'è da chiedersi dove è stato in
tutti questi anni >>.
<< Oggi mi ha
parlato il sensei >>, disse Tai.
<< Davvero?! >>.
<< Non gli ho detto
più di tanto, non mi fido troppo di loro >>.
<< Hai fatto bene
>>, concordò Yamato.
<< Anch’io lo
penso >>, seguì Hikari. << Però la loro
presenza non mi
stupisce. Sono sei anni che i Digimon entrano ed escono dal mondo
reale, alla fine qualche agenzia avrebbe messo le mani
>>.
Guardò il gruppo dei Digimon ai loro piedi. << Ma non
sono
tutti cattivi. E anche quei Digimon Infetti... Mi rifiuto di credere
che possano essere cattivi >>. I pensieri della ragazzina
erano
degni della Digipietra della Luce.
<< Dobbiamo cercare
di essere cauti >>, disse Koushiro.
<< Come? >>,
esclamò Taichi. << Abbiamo distrutto un quarto della
città
nelle ultime battaglie >>.
<< Dobbiamo
focalizzarci sull'idea che se i Digimon vengono nel mondo reale
qualcosa sta succedendo nell'altro. Non c'è modo di contattare
Gennai? >>, chiese Joe.
<< Agumon voi venite
da lì... com'era la situazione? >>.
<< Tranquilla, come
sempre >>, rispose il suo Digimon.
<< Gennai era
inquieto però >>, ricordò Tentomon.
<< Sì è vero. Era
spesso silenzioso e inquieto! >>, assicurò Gabumon.
Meiko era stata in
silenzio. Lei in quel mondo fantastico descritto da loro e anche dal
suo Digimon non ci era mai stata.
<< Meiko >>.
Si girò verso Mimi. <<
Sì? >>.
<< Koushiro ha detto
che il varco digitale è rimasto chiuso per più di un anno, come hai
avuto il tuo Digimon? >>.
<< Per noi è una
cosa nuova. A parte Hikari abbiamo avuto tutti il nostro partner
Digimon nel loro mondo >>, disse Tai.
<< E comunque
Tailmon era il mio Digimon partner predestinato, è stato solo un
errore >>.
Meiko ricordò quella sera
di un anno fa. La sua famiglia viveva ancora a Tottoro ed era una
tranquilla sera di autunno. Lei girava tra le strade tornando a casa
da scuola, il sole stava calando ed era tranquilla. Improvvisamente
aveva sentito uno strano rumore tra gli alberi e si girò pensando a
un gatto. Non si era sbagliata del tutto perché da lì uscì
Meikumon, era ferita e cadde a terra stremata. Lei corse a
soccorrerla e la portò di corsa a casa sua. Mentre la medicava, si
era chiesta che razza di gatto potesse essere, non ne aveva mai visto
uno così strano. Il Digimon si riprese e quando pronunciò un grazie
con una voce flebile lei si era spaventata moltissimo e dopo il primo
spavento si fece spiegare tutto. Mentre l'accarezzava le promise che
si sarebbe presa cura di lei e in quel momento apparve un Digivice.
<< È andata così
>>.
<< Accidenti. Sei
stata fortunata >>, disse Tailmon.
<< Chi ti aveva
ferita? E come ci sei arrivata qui? >>, chiese Yamato.
Fece un attimo di
silenzio. << Non lo so >>.
<< Come non lo sai?!
>>, fecero in coro.
<< Io non ho ricordi
di quando vivevo a Digiworld >>.
<< Che strano >>,
disse Palmon. << Io ricordo tutto, fin da quando sono
nata >>.
<< Lo stesso vale
per me >>, disse Patamon.
<< Okay, è chiaro
che si sono un sacco di cose di cui dobbiamo venire ancora a
conoscenza >>, disse Joe, alzandosi. << Io
torno a
studiare, sono piuttosto indietro. Mi dispiace Gomamon >>,
<< Figurati, capisco
quanto sia importante per voi umani questa scuola >>.
<< Anch’io, ho le
prove della banda >>, Yamato si alzò anche lui.
<< Ci
vediamo allora, okay? >>.
<< D'accordo >>.
<< Meiko vuoi venire
a mangiare con noi? >>, chiese Hikari.
Lei abbassò lo sguardo
timidamente. << Certo >>.
<< Se vi vestite
bene portiamo pure voi >>, disse Sora.
<< Evviva! >>.
Tornando
a casa da solo
Taichi non aveva migliorato il suo umore. Non capiva perché ma c'era
qualcosa in quella Meiko e il suo Digimon che gli faceva provare
sensazioni spiacevoli. Era forse l'istinto che parlava?
Incontrare così un
Digimon smemorato per le strade di Tottoro... Non pensava che la
ragazza mentisse ma il suo Digimon era strano, tanto.
Sua sorella aveva ricevuto
Gatomon nel mondo reale, era vero. Ma il Digivice e la Digipietra di
Hikari erano già esistenti.
Taichi si fermò.
La Digipietra!
<<
Allora Meiko...
Sei figlia unica? >>, chiese Mimi.
<< Sì... I miei non
hanno avuto altri figli dopo di me >>.
<< Anch’io, lo
stesso per Sora. Solo Hikari qui ha un fratello >>.
<< Io e Taichi siamo
molto diversi ma andiamo d'accordo, anche se lui è una gran testa
calda >>.
Al nome di Taichi, Meiko
sussultò.
Mimi se ne accorse e si
parò di fronte alla ragazza. << Ehi... mica ti piace
Taichi?
>>.
<< Eh? No, no >>,
abbassò lo sguardo.
<< Ah sì invece!
>>. Rise Mimi.
<< Mimi... non
metterla in imbarazzo! >>, la rimproverò Sora.
<< Sei gelosa Sora?
>>, ridacchiò Mimi.
<< Che? Figurati!
>>.
Hikari si mise a ridere.
<< Guardate che state parlando di mio fratello!
>>.
<< Se tuo fratello è
carino cosa ci possiamo fare! >>.
I quattro Digimon stavano
fissando le quattro ragazze, poi si fissarono tra di loro.
<< Quando crescono
le ragazze sono veramente strane! >>.
Angolo
autrice!
Allora... Sono tornata con
una nuova storia!
Io sono sempre stata una
gran fan dei Digimon e l'uscita di Digimon Adventure Tri mi ha reso
felice!
Purtroppo il prossimo film uscirà a metà marzo quindi
dobbiamo aspettare quasi tre mesi e mezzo e ho pensato... Nel
frattempo giochiamo un po' di fantasia con i pochi elementi che
abbiamo... e le relazioni ambigue che si sono create tra i ragazzi
ormai grandi! XD
Come al solito parto in
modo e non so mai come andrò a finire!
Questo è il primo
capitolo e poiché io adoro gli intrecci amorosi e in questa serie
c'è da lavorare parecchio su questo, chissà cosa succederà ;)
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** 02- Cominciamo male ***
Capitolo
2
Cominciamo
male
Dopo cinque giorni di
scuola ci si aspetta che il sabato possa essere di riposo come la
domenica ma nessuno del gruppo si riposava.
Per quanto fosse un
dispiacere trascurare i loro Digimon non era facile conciliare i loro
impegni quotidiani e intanto prendersi cura dei loro amici. Si resero conto di
come le cose fossero cambiate, in tre anni: l'ultima volta che i
Digimon erano stati nel mondo reale per molto tempo avevano tante ore
da passare insieme, gite a Digiworld e pomeriggi interi passati
insieme alle creature digitali. I piccoli Digimon cercavano di capire
ma in fondo della vita umana quotidiana non conoscevano niente e,
spesso, si sentivano trascurati. Quello che se la passava peggio era
Gomamon: Joe non si staccava dai libri, le cose a scuola non andavano
come voleva e per lui era inaccettabile. Perfino la fidanzata di Joe
era arrivata a lamentarsi e sua madre lo pregava di uscire dalla
stanza per prendere un po' d'aria.
Taichi era all'allenamento
della mattinata, il pomeriggio c'era una partita. Sua sorella sarebbe
andata a vederla insieme a Mimi e avrebbero portato pure Meiko,
volevano che cominciasse a entrare nelle abitudini del gruppo.
Camuffati ci sarebbero stati pure i Digimon. Koushiro era impegnato
con una conferenza in videochat e Yamato aveva prove importanti, il
giorno dopo c'era un concerto. Takeru sarebbe andato con la sua
“amica” ad assistere, visto che il precedente concerto era stato
annullato. In tutto questo c'era una persona che ancora non sapeva se
ci fosse stata: Sora.
Ammettere quanto avrebbe
voluto averla lì era difficile ma era la realtà. Nessuno sapeva di
questo suo tormento inferiore...
Hikari era troppo giovane
per riuscire a comprendere i suoi sentimenti... Ecco, sentimenti.
Sora era amica di Taichi da quando avevano quattro anni e insieme ne
avevano passate veramente tante. Da quando erano alle superiori, si
era accorto che Sora indossava abiti e gonne, era diventata femminile
e non aveva più il corpo di una bambina...
<< Taichi! >>.
<< Sì? >>.
<< Ti sto chiamando
da almeno un minuto! >>.
<< Scusa... Cosa
c'è? >>.
<< L'allenamento è
finito. Abbiamo valutato bene gli schemi e siamo pronti. Ora andiamo
a pranzo, per le tre precise ci vediamo di nuovo qui >>,
disse
il suo compagno di squadra.
Taichi si alzò e andò a
cambiarsi. Guardò il cellulare nella speranza di trovare un
messaggio di Sora...
Niente.
<< Hikari >>.
<< Dimmi Tailmon >>,
disse la ragazza, preparando la borsa per andare al campo. Taichi era
già tornato dalla sua squadra e lei aspettava Mimi e Meiko.
Il Digimon era seduto sul
letto. << Tu e Takeru siete amici speciali?
>>.
La ragazza lasciò cadere
il portafoglio. << Siamo amici. Da quando hai sentito
questa
storia degli amici speciali, sei molto curiosa >>.
<< È solo che vi
trovo così diversi >>.
Hikari si sedette sul
letto accanto a lei. << Che vuoi dire? >>.
<< Parlate di
scuola, progetti per il futuro, amici speciali, cotte...
>>.
La ragazza guardò
Tailmon. Era un Digimon forte e serio, niente la turbava ma forse
quel periodo lontane l'aveva scossa molto.
Hikari era appena uscita
da quella fase in cui le ragazze smettono di essere bambine e
cominciano a essere donne. Quella fase in cui si guardarono allo
specchio per truccarsi e sistemarsi i capelli più a lungo. L'armadio
era pieno di vestiti, scarpe con un basso tacco, pigiami senza
orsacchiotti. Pantofole tinte unite.
Erano dettagli che
sconvolgevano non solo Tailmon, anche gli altri Digimon. Per quanto
fossero intelligenti, c'erano cose che non conoscevano e forse non
avrebbero mai capito. Era difficile accettare che non erano più
bambini, che un giorno avrebbero potuto avere un compagno fisso, un
lavoro, dei figli. Questo turbava le loro piccole menti digitali e ci
sarebbe voluto probabilmente un lungo tempo prima di comprendere.
<< Tailmon io ti
voglio sempre bene. Ma vedi... gli esseri umani cambiano, crescono e
si rapportano diversamente... Ora siamo grandi e ci sono cose che
magari fatichi a capire ma ti posso assicurare che niente è cambiato
nei tuoi confronti. Sei il mio Digimon e ti voglio bene, senza di te
sarei persa >>.
Tailmon abbracciò la sua
partner, rassicurata da quelle parole.
Agumon aprì la porta. <<
Disturbo? >>.
<< No, figurati >>.
<< Stiamo facendo
tardi! >>. Agumon vestiva con una tela cerata di un
colore
anonimo.
Hikari prese una tela
simile e la mostrò a Tailmon. << Ora tocca a te!
>>.
<< Yamato >>.
Il ragazzo stava provando
degli accordi con la chitarra elettrica. << Ehi
>>.
In compagnia del ragazzo
c'era una ragazzina molto carina: aveva i capelli castani lunghi
legati in una coda ordinata, occhi cerulei ed era appena più bassa
di Takeru.
<< Lei è Misae >>.
<< Piacere di
conoscerti >>, sorrise al fratello, quasi per prenderlo
in
giro. << Sei l'amica di mio fratello? >>.
<< Piacere mio! >>.
Si guardò attorno. << Siete pronti eh? >>.
<< Ormai sì, il
debutto sarà domani >>.
<< Non vedo l'ora di
vedervi! >>, squillò il cellulare. << Oh
scusate! >>.
Corse fuori e Yamato
scosse la testa, ridendo.
<< Carina la tua
amica >>.
Takeru si sedette
affianco a lui. << È carina, sì >>.
Yamato posò la chitarra
per terra e lo guardò. << Ho sempre pensato che fosse
Hikari
la tua ragazza ideale >>.
<< Hikari? Siamo
solo amici >>.
<< Non è che la
stai usando per far ingelosire lei, vero? >>.
<< Perché dovrei?!
>>.
<< Hikari sembra
molto fragile e timida ma secondo me sbagli metodo >>.
<< Non mi piace
Hikari >>, insistette il fratello.
Bugiardo, si disse. Sei un
bugiardo.
Hikari gli piaceva ma
era... Hikari! La sorellina di Taichi, la tenera Hikari, dolce con
tutti! Lui compreso. Aveva paura di confondere amicizia con amore e
di fare una grandissima e pessima figura. E poi aveva anche paura di
Taichi, era ancora troppo protettivo nei confronti di sua sorella.
Piaceva a tanti ragazzi ed
era inutile negarlo, di questo il fratello se ne accorto eccome.
Takeru vedeva come i compagni di squadra di calcio dell'amico
guardavano la ragazza e lui soffriva di gelosia. Tanta gelosia.
Misae era carina e dolce
pure lei... E finora non era una cosa molto seria, si frequentavano e
basta.
Ma non era Hikari.
Le ragazze erano sedute
sugli spalti di fronte al campo. Meiko era in mezzo a Mimi e Hikari,
in braccio Meikumon, nascosto anche lui da goffi vestiti. Era
imbarazzata, fin da piccola non era abituata a stare in mezzo a tanta
gente, stava sempre in disparte. Anche se soffriva a non avere amici,
era troppo timida. Hikari e Mimi ridevano insieme ai loro Digimon e
lei stava zitta ma era felice di essere in mezzo a loro, potevano
essere veramente amiche.
<< La partita
comincia tra dieci minuti >>, Hikari guardò l'orologio e
poi
mise una mano nella borsa togliendo un pacchetto di patatine e
passandolo a Tailmon che allungava le zampe, ben felice.
<< Vuoi assaggiare?!
>>, fece a Meikumon. << Sono buonissime,
molto più di
quelle mangiate a Digiworld, queste sono fatte in modo strano
>>.
<< Gli umani
mangiano cose buonissime tutti i giorni! >>, replicò
Agumon
prendendo una manciata di patatine.
<< Meikumon non
mangia mai queste cose >>, disse Meiko.
<< Come mai? Palmon
vive di caramelle >>, rise Mimi.
<< Meiko è una
bravissima cuoca! >>, disse masticando patatine il
micetto.
<< Davvero?! >>,
esordì Hikari. << Accidenti, allora un giorno devi
cucinarci
qualcosa di buono >>.
Meiko annuì, arrossendo.
<< Certo >>.
Nello spogliatoio Taichi
si mise la maglia del suo numero e attese l'inizio della partita. Era
tentato di guardare dalla finestra che dava sugli spalti per vedere
se Sora era tra i tifosi, ma pensò che forse era meglio lasciar
perdere... Se non l'avesse vista ci sarebbe rimasto male, avrebbe
giocato di pessimo umore fin dall'inizio.
Sistemò la borsa nel suo
armadietto, sulla mensola più alta ma il peso gli fece perdere
l'equilibrio e diverse cose caddero sulla testa, occhiali modificati
compresi. Rimise calzini e maglie nella borsa, fece per togliersi gli
occhiali ma qualcosa attirò la sua attenzione: un'enorme distorsione
rossa proprio sopra il campo.
<< Oh no >>.
Le tre ragazze stavano
ridendo, Meiko si era sciolta. I giocatori cominciarono a uscire sul
campo e i tifosi emisero grida di entusiasmo.
<< Dov'è Taichi?
>>.
Si girarono a sentire
quella voce.
<< Sora! >>,
fece Mimi. << Pensavo non saresti venuta >>.
La ragazza fece un
passetto indietro, imbarazzata. << Be'... avevo un
impegno, mi
sono liberata solo ora >>.
<< Come no >>,
ridacchiò Mimi.
<< Seriamente, dov'è
mio fratello? >>.
Hikari guardava
preoccupata il campo. C'erano tutti i membri della squadra tranne
Taichi, a giudicare dalla loro faccia pure loro si facevano la stessa
domanda. L'arbitro fece per avvicinarsi ai membri della squadra del
Digiprescelto quando questo sbucò all'improvviso con gli occhiali
appoggiati sul petto, indicando con gli occhi il cielo. Le quattro
ragazze capirono al volo ma era ormai troppo tardi.
La bella giornata di sole
divenne improvvisamente grigia e dei boati fecero urlare tutti i
presenti. I cinque Digimon si liberarono delle tele cerate e vestiti
che li nascondevano, in allerta.
<< Sgombrate il
campo! >>, urlò Taichi.
Un odore nauseando si
diffuse, come se qualcosa avesse aperto le fogne.
Un Digimon orribile
apparve sul campo, una massa gelatinosa e puzzolente.
<< Raremon >>,
disse Tailmon.
<< Sarà un altro
Digimon Infetto >>, disse Sora.
Raremon urlò con quanto
fiato aveva contro gli spalti. << Fango! >>.
I presenti scapparono
tutti e le ragazze si buttarono sugli scalini e vennero protette dai
Digimon, il fango era melmoso e appiccicoso, le avrebbe soffocate.
<< Agumon!
Digievolvi! >>.
<< Anche tu Palmon!
>>.
Greymon e Togemon
apparvero in un secondo e si lanciarono contro Raremon.
<< Melma Corrosiva!
>>.
La melma li colpì in
pieno, ustionandoli.
<< Sora dov'è
Pyomon? >>.
<< L'ho lasciata
nello spazio digitale! >>.
<< C'è un PC
nell'ufficio dell'allenatore, vai a riprenderla! >>,
disse
Hikari.
<< Vengo con te >>.
Meiko si fece avanti coraggiosamente. << Meikumon potrà
proteggerti >>.
<< Grazie! >>.
Tailmon partì all'attacco
ma i suoi pugni erano niente contro quella massa informe. Ricadde con
grazia sull'erba ormai sporca e appiccicosa.
<< Fango! >>.
Tailmon saltò diverse volte per evitare l'attacco ma alla fine
fu colpita pure lei.
<< Togemon! >>,
Mimi corse verso il suo Digimon, era ancora a terra.
<< Greymon andiamo!
>>, lo incoraggiò Tai.
Raremon mosse la sua massa
gelatinosa verso l'edifico che comprendeva lo spogliatoio... e
l'ufficio dell'allenatore.
<< Sora e Meiko sono
lì! >>, urlò Hikari al fratello, scendendo verso il suo
Digimon.
<< Sora! >>.
Meiko e Sora entrarono
dentro l'ufficio, pregando che il portatile fosse acceso.
Fortunatamente lo era e Sora chiamo Pyomon ad alta voce.
<< Sora! >>.
<< Pyomon c'è
un’emergenza! >>.
Il Digimon uscì al volo
dallo schermo, in braccio a Sora. Improvvisamente tutto prese a
tremare, l'odore terribile penetrò dalle finestre, i vari trofei
caddero a terra.
Un urlo terribile e poi
una palla di fuoco. Greymon doveva averlo rallentato.
<< Sta venendo qua!
>>, urlò Meiko.
Fuggirono in fretta dalla
stanza, appena prima che il fango la invadesse. Il corridoio cominciò
a riempirsi e furono fuori poco prima di venire investite.
La scena che si presentò
era terribile: i tre Digimon erano a terra, sporchi di fango e
ustionati.
<< Pyomon! >>.
Birdramon volò sopra
Raremon e lo colpì con le sue fiamme ma lui le ritornò indietro con
un urlo crepitante.
<< Birdramon! >>,
Sora corse verso il suo partner Digimon sconvolta.
<< Meiko scappa! >>,
le urlò Taichi.
Greymon si alzò
faticosamente in piedi come Togemon e Tailmon. Si lanciarono contro
di lui ma con tre raffiche di fango acido le ributtò a terra.
Scivolò verso Meiko e Meikumon.
La ragazza indietreggiò
spaventata e il suo Digimon si mise di fronte a lei.
<< Non la toccherai!
>>.
Quasi per prenderlo in
giro si avvicinò ancora di più, gettando fango contro di lui e
allungò una mano schifosa verso la Digiprescelta.
<< Meiko no! >>,
urlarono tutti,
Il Digimon felino
arancione si rialzò. << Non toccarla! >>.
Una luce bianca apparve
dal Digivice di Meiko e allontanò Raremon, che grugnì di dolore.
Meikumon fu avvolto dalla
luce della digievoluzione, sparendo dalla vista di tutti. Meiko era
confusa e affascinata da quella luce, quasi ipnotizzata.
<< Meikumon
Digievolve... Tigramon! >>.
Meikumon era sparito e un
nuovo Digimon si piazzò davanti a Raremon. Il pelo era rimasto dello
stesso colore arancione ma striato da strisce nere, proprio come le
tigri. Il muso era allungato e gli occhi verdi grandi e minacciosi.
Gli artigli luccicanti, le bande erano molto più lunghe e il pelo
intorno al collo più folto. Intorno alla vita aveva una cintura con
una balestra e una spada nella mano destra.
<< Meikumon... >>,
sussurrò Meiko.
<< Meiko, ti
proteggerò io >>, disse con una voce molto più profonda.
Raremon, stanco di perdere
tempo, si gettò contro Tigramon con fare impulsivo, lanciando fango
a raffica. Con la spada distrusse ogni palla fangosa, proteggendo
Meiko.
Gli altri guardavano
sbalorditi quella nuova Digievoluzione.
Ormai Raremon era mosso
dalla rabbia e dalla vendetta, fu il punto debole su cui punto
Tigramon. Veloce come la luce lo confuse correndo attorno a lui, che
lo colpiva a caso, fino a che Tigramon non decise che era il momento
di finirla. La spada s’illuminò di una luce gialla, Tigramon fece
un salto e colpì Raremon roteando la spada e creando un tornado di
luce. << Spada Felina! >>.
Un’esplosione accecò
tutti e per trenta secondi nessuno capì più niente. Poi un raggio
di luce rischiarò le nubi grigie e la giornata ritornò a essere
serena.
Meikumon giaceva sul campo
distrutto, su un fianco, stanchissima.
<< Mei! >>.
Meiko corse verso la
piccola Digimon e l'abbracciò. << Sei stata bravissima
>>.
I Digimon ritornarono al
livello intermedio e barcollarono verso la coppia.
<< È stato
grandioso! >>, disse Agumon.
<< Non era mai
digievoluta prima? >>, le chiese Hikari.
Meiko scosse la testa.
<< Prima non sei mai
stata in pericolo e ha voluto proteggerti >>, disse Sora.
Taichi stette zitto ma
qualcosa non gli tornava più. Ripensò alla battaglia precedente con
Alphamon: quella volta erano presenti Meiko e il suo Digimon. E
Raremon aveva puntato contro l'edificio solo una volta che le ragazze
erano entrate. Certo potevano essere delle semplici coincidenze...
Guardava Meiko, lei rideva felice con Meikumon, fiera di lei. Ma per
Taichi qualcosa non quadrava...
<< Taichi >>.
Si girò verso Sora. <<
Ah ciao >>.
<< Non ho avuto
neanche il tempo di salutarti >>.
<< Non sapevo
saresti venuta >>.
Sora abbassò lo sguardo.
<< Ho deciso all'ultimo >>.
<< Sei arrivata al
momento giusto. Pensavo saresti andata a sentire le prove di Yamato
>>.
<< andrò domani al
concerto. Non mi sembrava il caso di andare anche alle prove, così
ho pensato... >>.
<< Non devi
giustificarti sai >>, disse un po' scontroso.
<< Non mi sto
giustificando! >>, reagì Sora. << Ti stavo
solo
spiegando com'è andata >>.
<< La partita ormai
sarà annullata, puoi andarci >>.
<< Ma si può sapere
che ti prende?! >>.
<< Niente. Ora è
meglio pensare a far stare bene i Digimon e andarcene a casa
>>.
Le altre ragazze avevano
assistito da lontano alla scena e si fecero gli affari propri.
Scapparono poco prima dell'arrivo della polizia e si divisero ognuno
per la propria strada.
Taichi era silenzioso con
Agumon in braccio.
Cosa diamine gli era
preso?
Aveva aggredito Sora senza
motivo. No, la verità era che sapere che sarebbe andata al concerto
di Yamato gli aveva fatto scattare la gelosia insensata. Lei alla
partita in teoria ci era venuta... Cosa contava poi? In fondo erano
amici ed era normale, anche Mimi ci era venuta. Andare al concerto di
Yamato per Taichi era un significato diverso, lei aveva piacere
ad andarci.
Cosa ne sapeva lui? Non
era nella testa di Sora e forse... cosa ancora più grave... neanche
nel suo cuore.
Angolo
autrice!
Salve a tutti!
Sono
tornata con il secondo capitolo!
Ho cercato di seguire i
suggerimenti che mi sono stati dati, spero di esserci riuscita :)
Come sapete di Meikumon
non ci sono ancora digievoluzioni quindi sono andata un po' a
fantasia, forse scopriremo a marzo quali sono!
Come potete notare i
Digiprescelti di Digimon Adventure 02 ancora non sono stati nominati
ma ho dei progetti pure per loro :)
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** 03- Un pò di confusione ***
Capitolo
3
Un
po' di confusione
<<
State tutti
bene?! >>.
<< Sì Koushiro,
tranquillo. Solo un grande spavento >>.
<< Meno male Taichi,
temevo il peggio. Ho avvertito la distorsione ma non ho fatto neanche
in tempo ad agire >>.
<< Meikumon si è
dimostrato all'altezza >>.
<< Il Digimon di
Meiko? >>.
<< Si è digievoluta
per la prima volta, è stata bravissima. Ma... >>.
<< Ma? >>.
Taichi si zittì. Quella
sensazione sgradevole che si portava dietro era troppo confusa per
capire cosa fosse. L'istinto gli diceva di non fidarsi troppo delle
apparenze.
<< Niente... Ci
sentiamo presto okay? A domani >>.
<< Tai... >>.
Chiuse la conversazione.
Gli dispiaceva trattare così l'amico ma doveva ancora fare chiarezza
con i suoi sospetti prima di parlarne con qualcuno.
Sora
rientrò
nell'appartamento silenzioso insieme a Pyomon. Sua madre era a un
convegno per un paio di giorni sull'arte floreale e la casa era tutta
per loro.
<< Hai fame? >>,
chiese al suo Digimon.
<< Sora >>,
Pyomon si avvicinò a lei, << perché hai litigato con
Taichi?
>>.
<< Non abbiamo
litigato >>.
Entrò in cucina e aprì
il frigo per preparare un'abbondante frittata.
<< I toni erano
alti... >>.
<< Taichi era solo
nervoso. Dopotutto era avvenuta una battaglia ed era ancora
spaventato, magari >>.
Taichi spaventato. Che
idiozia.
Pyomon doveva aver pensato
la stessa cosa perché fece una faccia triste e pensierosa. Sora non
si confidava più tanto con lei, forse pensava che non potesse capire
i pensieri che la affliggevano.
<< Mi va la frittata
>>. Volò sopra una sedia.
<< Sì? >>, le
sorrise.
<< Grande però >>.
<< E grande sarà!
>>.
<<
Hikari c'è
qualcuno per te! >>.
La madre chiamò la figlia
dalla sua camera, lei era già in pigiama. Si mise una vestaglia, la
chiuse con un nodo, infilò un paio di scarpe da ginnastica e uscì
sul pianerottolo. C'era un leggero vento freddo e le nubi
annunciavano un temporale notturno.
<< Takeru... che ci
fai qui? >>.
Il ragazzo era sulla
soglia di casa, stretto in un cappotto e le mani fasciate dai guanti.
<< Koushiro ha
chiamato Yamato e gli ha detto del Digimon Infetto di oggi. Ero
preoccupato per te >>.
<< Potevi mandarmi
un messaggio. Non vorrei aver rovinato la serata con la tua ragazza
>>.
<< Amica. E comunque
dopo le prove è andata a casa, i genitori sono molto intransigenti
>>. Le girò la faccia, imbarazzato. << E
poi... volevo
vedere di persona come stavi. Tu non dici mai quando stai male,
temevo potessi mentirmi >>.
Hikari s’imbarazzò per
quelle parole. << Grazie allora... È stata dura ma stiamo
tutti bene. Meikumon... >>.
<< Sì lo so. È
stata grandiosa, me l'ha detto Mimi >>.
<< Mimi? >>.
<< L'ho sentita per
messaggio e ha detto che era strepitosa. Spero di vederla presto...
Cioè non proprio... Vorrebbe dire che ci sono altri Digimon Infetti
in giro >>.
La ragazza si lasciò
sfuggire una risatina. << Figurati. Vuoi entrare? Fa
freddo >>.
Scosse la testa. <<
Conviene che vada, mia madre urlerà come un'aquila se non mi vedrà
tornare entro trenta minuti >>.
<< Vai al concerto
di tuo fratello domani vero? >>.
<< Certo >>.
<< Con lei? >>.
Quasi dispiaciuto. <<
Già >>.
<< Verrò anch’io
con gli altri. Ci divertiremo e conosceremo anche la ragazza di Joe!
>>.
<< E da quando esce
di casa?! >>.
Si misero a ridere
entrambi, una bella risata fragorosa.
<< Ci vediamo
domani, allora >>. Takeru cominciò ad allontanarsi.
<< A domani >>,
gli sorrise e agitò la mano. Lo guardò allontanarsi e poi chiuse la
porta, appoggiandosi a essa una volta rinchiusa. Rimase qualche
minuto in quella posizione finché non apparve Taichi.
<< Chi era? >>.
<< Takeru. Voleva
sincerarsi che stavo bene >>.
Lui la guardò sospettoso.
<< Mi nascondi qualcosa? >>.
<< No, niente.
Domani verrà con la sua... amica >>.
<< Quante novità
domani >>.
Hikari sorrise
tristemente. << Parecchie >>.
Mimi
entrò nella sala
prove del gruppo di Yamato.
<< Yamato! >>,
gli saltò addosso abbracciandolo.
<< Ciao Mimi! >>.
<< Sono felicissima
di poter essere qui, al tuo debutto! >>.
<< Lo vedo >>.
<< È la tua ragazza
Yamato? >>, scherzò il suo compagno.
<< Sei carino Yamato
ma non sei il mio tipo >>, gli fece una linguaccia,
facendolo
arrossire.
Anche gli altri del gruppo
passarono a trovare Yamato prima del concerto, il ragazzo aveva
prenotato dei posti per loro nella sala che aveva affittato per
quell'occasione. Joe arrivò per ultimo con la sua ragazza.
Toshie era piuttosto
bassa, con i capelli color miele e gli occhi verdi, un bel fisico
tonico. Era una giocatrice di pallavolo semi professionista e lo
sport aveva scolpito il suo corpo.
<< Piacere di
conoscervi! >>, si presentò a tutti.
<< Esiste >>,
sussurrò Taichi a Koushiro, che ridacchiò.
<< Se non era per
voi, Joe non usciva dalla sua camera neanche morto! >>.
<< Non esagerare
Toshie >>, la rimproverò Joe, dolcemente.
<< Non ti sto
trascurando così tanto! >>.
La ragazza mise le mani
sui fianchi. << Come no! >>, ridendo.
Era una ragazza di buon
carattere e gli altri si trovarono subito bene. Takeru arrivò con
Misae, la sua “amica”. Quando Hikari la vide, il cuore le si fece
piccolo piccolo, lei era molto bella ai suoi occhi e sembrava pure
simpatica. Si presentò a tutti con fare semplice e dopo una battuta
conquistò tutti.
Taichi non poté fare a
meno di vedere gli occhi cupi di sua sorella mentre guardava la
scena.
<< Tu sei Hikari
vero? Takeru mi ha parlato a lungo di te >>.
<< Ah sì? >>.
<< Siete amici da
quando eravate molti piccoli, è bello sapere che ha un'amica
d'infanzia. Almeno non lo sopporto solo io! >>, fece
l'occhiolino al ragazzo e rise.
Hikari si sentì minuscola
in confronto a lei. Era delicata, non aveva mai avuto la battuta
pronta. Misae invece era spigliata e carismatica, era per questo che
Takeru la preferiva?
Yamato
era quasi pronto
per il concerto, si sentiva l'adrenalina scorrere nel sangue. Sbirciò
dal fondo del palco e vide molta gente, i suoi amici seduti ordinati
sugli spalti e in quel momento arrivò Meiko accompagnata da Mimi con
i Digimon mascherati al seguito, si sedettero due gradini sopra per
non far insospettire Toshie e Misae.
<< Yamato >>.
Si girò. << Sora
>>.
La Digiprescelta era
davanti a lui, con la giacca poggiata su un braccio, una camicetta a
maniche lunghe bianca, gonna rossa e calze spesse. Un paio di stivali
alti e costosi ai piedi. Sembrava provare un certo imbarazzo.
<< Volevo augurarti
buona fortuna >>. Giocherellava con la cinta della
giacca,
nervosa.
<< Grazie >>.
Yamato cercò di non arrossire.
<< Sono certa che
piacerete a tutti >>. Si avvicinò.
Il ragazzo era
imbarazzato.
Sora... Come poteva negare quanto le piacesse? Era
bella, intelligente, dinamica e aveva un amore sconfinato per
chiunque. Era la Digiprescelta dell'amore e un motivo c'era...
<< Goditi lo
spettacolo allora >>.
Sora annuì con un
sorriso. << Sicuro >>.
Taichi
vide arrivare Sora
da dietro gli spalti e capì che era stata da Yamato. Non si erano
ancora parlati dal giorno prima e per lui era difficile accettare che
la ragazza fosse stata dall'amico... Per cosa? Augurare buona
fortuna? O qualcosa di più romantico?
Il caso volle che Sora
dovesse sedersi accanto a Taichi.
<< Ciao >>,
fece lei, stizzita.
<< Sora... >>.
Il discorso fu stroncato
sul nascere dalla musica rombante. Il gruppo fece la sua uscita e un
coro di ragazze cominciò a strillare alla vista di Yamato. Gli amici
saltarono in piedi e i Digimon saltellavano a suon di musica.
Meikumon era il più divertito di tutti, non era mai stato a un
concerto. Perfino Meiko era divertita da quell’atmosfera musicale.
La prima canzone fu un
successo e passarono alla seconda. Yamato stava dando tutto se stesso
per riuscire al meglio, le luci del palco erano forti e tutti
ascoltavano e ballavano le loro canzoni.
Dopo quattro canzoni erano
tutti alle stelle, i Digimon non riuscivano a stare fermi e gli amici
incitavano il gruppo. Le ragazzine fans di Yamato quasi svenivano.
Taichi non aveva fatto in
tempo a parlare con Sora e non riuscì a godersi appieno quel
concerto. Decise di uscire a prendere un po' di aria fresca, si mise
la giacca e uscì da una delle porte in basso. Gli amici erano così
presi dal concerto che non se ne accorsero... A parte Sora.
L'aria fredda sferzò
sulla sua faccia come aprì la porta e respirò a pieni polmoni.
<< Taichi >>.
Quando vide che era Sora
rimase quasi senza fiato. << Mi hai seguito
>>.
<< Perché ti sei
alterato ieri? >>.
<< Ero solo nervoso
>>.
<< Non è vero >>,
fece tre passi verso di lui. << Sei strano ultimamente e
a me
non puoi mentire >>.
Mentire a Sora era
impossibile. Erano amici da tredici anni, insieme avevano fatto di
tutto, perfino dormito insieme da bambini. Che cosa poteva mai
nascondere a Sora?
<< Ho solo molti
pensieri per la testa >>. Mezza verità.
<< Ed io non posso
conoscerli? >>.
<< Sono... personali
>>.
<< Personali... >>,
sussurrò. << Ora c'è del... personale tra di noi?
>>.
<< Non è questo. È
solo che... >>.
Non poté finire la frase.
Il pavimento si mise a
tremare e Sora cadde a terra, perdendo l'equilibrio. Taichi l'aiuto a
rialzarsi.
<< Un Digimon? >>.
Taichi si mise gli
occhiali. Niente distorsioni rosse, tutto verde.
<< No, è tutto
regolare. Forse era una scossa di terremoto >>.
<< Sicuro? >>.
Ricontrollò. <<
Credo fosse proprio una scossa molto forte >>.
<< Stavi dicendo?
>>.
<< Entriamo a vedere
se dentro è tutto apposto >>.
Sora capì che doveva
lasciar correre e rientrò nella sala. C'era stato un leggero panico
generale ma nel complesso era tutto apposto.
<< Cos'è stato? >>,
chiese Koushiro.
<< Non era un
Digimon, se questo intendevi >>, rispose Taichi.
<< Lì
fuori è tutto tranquillo >>.
<< Il concerto è
stato annullato? >>, domandò Sora.
<< Purtroppo sì.
Yamato ha paura che possa esserci un'altra scossa. Comunque mancava
solo una canzone >>, spiegò Takeru.
<< È stato un
debutto niente male >>, disse Misae.
<< Allora noi
andiamo >>, disse Takeru. << Riporto Misae
a casa e poi
torno qui a dare una mano a sistemare>>.
<< Anch’io
accompagno Toshie a casa, non voglio che torni da sola, anche se è
ancora giorno >>.
<< Grazie tesoro >>.
Al “tesoro” gli amici
trattennero una risata.
<< Tesoro? >>,
disse Gomamon ma Mimi gli diede un pugno in testa per zittirlo.
Joe imbarazzatissimo andò
via insieme all'altra coppia e anche il resto del gruppo si diradò,
Koushiro riportò i Digimon nello spazio virtuale e andò nel suo
ufficio in centro per cercare di capire cosa fosse stata quella
scossa.
Intanto
Meiko camminava a
casa da sola, un po' triste. Il concerto le era piaciuto un sacco e
quella scossa di terremoto non prevista le aveva rovinato la festa. A
un certo si sentì come pizzicare sulla nuca e si voltò.
La strada era illuminata
da una luce arancione e il sole stava sparendo. Si guardò attorno ma
vide solo muri a mezza altezza bianchi che circondavano i cortili
delle villette a schiera.
Tutto ordinato, tutto
pulito.
Ricominciò a camminare,
eppure poteva giurare che ci fosse qualcuno.
Qualcuno c'era, in
effetti, ma lei non l'aveva visto. La spiava a sua insaputa da molto
tempo, interessato a quella ragazza...
Angolo
autrice!
Allora sono tornata con un
nuovo capitolo!
Come potete aver notato
Sora è un po' confusa tra i due e Taichi è molto sospettoso su
Meiko... E fa bene a esserlo!
Vedremo come si svolte,
alla prossima :)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** 05- Digiworld ***
Capitolo
5
Digiworld
Il giorno dopo essere
stato a cena da Meiko, Koushiro richiamò gli amici nel suo ufficio
per parlare con loro di una cosa importante.
Alle quattro precise
furono tutti seduti sui divanetti nell'accogliente stanza, i Digimon
si godevano una merenda sostanziosa. Una nottata di sonno e un'ottima
colazione, Pukamon era tornato ad essere Gomamon. Koushiro accese il
grande schermo e mostrò un emisfero.
<< È DigiWorld >>.
Batté sui tasti. << Questo invece sono i vari luoghi
>>,
fece scorrere le immagini.
Gli amici ricordarono
tutti quei luoghi che avevano visitato centinaia di volte: il
cimitero di Overdell, la città della Rinascita, il villaggio dei
Koromon, i deserti sconfinati.
<< Sembra apposto
>>, disse Sora.
<< Effettivamente
sì. Ho studiato un po' questi Digimon infetti e ho scoperto che sono
nati così >>.
<< Digiuova
infettate? >>. Takeru era sconvolto.
Koushiro annuì. <<
C'è qualcosa che infetta le Digiuova al momento della creazione. Ciò
significa che quando i Digimon muoiono e sono ricreati i dati si
corrompono. Quindi ho intuito che ci sia un virus a Digiworld
>>.
<< Come un virus del
PC? >>, domandò Yamato.
<< Penso di sì ma
per esserne sicuro vorrei parlare con Elecmon nella città della
rinascita. Ho bisogno di analizzare uova non ancora schiuse create da
qualche tempo e quelle appena nate >>.
<< Come ci
arriviamo? >>. Mimi prese un morso di un biscotto.
<< Con i Digivice di
Hikari e Takeru >>.
I due ragazzi presero i
loro Digivice e li guardarono. I Supremi di DigiWorld li avevano
cambiati in un modello più recente.
<< Poi voglio
seguire il consiglio che diede Joe qualche tempo fa: voglio parlare
con Gennai >>.
<< Allora andiamo!
>>, Taichi si alzò in piedi. << Che cosa
aspettiamo? >>.
<< Non essere
impulsivo >>, disse Yamato.
<< Cosa ci facciamo
qui? Ad aspettare altri Digimon? C'eri anche tu, ieri >>.
L'amico si alzò in piedi
anche lui. << Appunto per questo. Non sappiamo cosa
potremo
trovare >>.
<< E starcene qui a
essere attaccati è la soluzione migliore? >>.
<< Basta >>,
Sora si alzò in piedi. << Litigare non serve. Votiamo
>>.
<< Sì votiamo! >>,
concordò Joe.
<< Chi vuole andare
a Digiworld alzi la mano! >>. Sora alzò la mano.
Koushiro, Taichi, Hikari,
Takeru, Mimi, Joe alzarono la mano. I Digimon le zampe, tranne
Meikumon. Yamato era rimasto della sua posizione e Meiko invece era
rimasta immobile.
<< Meiko >>,
disse Mimi. << Perché non vuoi venire? >>.
<< Hai paura? >>,
le chiese Joe.
<< È bella
Digiworld! >>, disse Palmon.
Meiko stringeva Mei. Non
aveva scelta. << Va bene >>.
Taichi la guardò
sospettoso. Perché aveva tanto terrore di andarci?
Koushiro batté la mano
sulla scrivania. << Benissimo allora. Hikari, Takeru
mettetevi
qui davanti >>.
Scrisse una serie di
codici e un portale Digitale si aprì sul PC, come tre anni prima.
Meiko era l'ultima del gruppo, sempre con Mei in braccio e Taichi la
osservava.
<< Andremo
direttamente alla città della Rinascita >>, spiegò il
ragazzo. << Poi dritti nel settore dove si trova la casa
di
Gennai >>.
Yamato sbuffò, irritato.
Hikari e Takeru puntarono
il Digivice verde e rosa contro lo schermo. Inizialmente non successe
niente, poi si sentì un bip e la luce investì tutto il gruppo.
Prima un vento freddo, poi uno caldo, un tornado familiare li
investì' e rotearono per lungo tempo prima di toccare il morbido.
Erano caduti sul terreno gommoso della città della Rinascita, un
venticello mite accarezzava le loro pelli.
<< Digiworld! >>,
disse entusiasta Mimi.
<< Sembra di tornare
indietro nel tempo, ricordi Patamon? >>.
<< Quando feci
quella sfida con Elecmon >>. Risero entrambi.
Quanti ricordi quei
luoghi... La prima volta che erano venuti in quel mondo strano e
magico erano solo dei bambini, i Digimon erano così piccoli...
Hikari ricordò che quando mise piede a Digiworld con Tailmon era un
mondo a pezzi a causa dei Padroni delle Tenebre ma, nonostante ciò,
le era sembrano magnifico.
Meiko era in piedi, con
Meikumon a fianco. Era affascinata da quella strana città: la natura
sconfinata, i cubi morbidi e colorati, le culle, tantissime culle.
<< Ti piace? >>,
domandò gentile Sora.
<< Sì >>,
sussurrò. Era completamente a disagio e si vedeva. Meikumon la
marcava stretta.
<< Digiprescelti,
non ci posso credere! >>.
Elecmon zampettò
velocemente verso di loro. << Patamon! >>.
<< Ciao Elecmon! >>.
I due amici si abbracciarono.
<< Takeru come sei
grande! Come siete tutti grandi! E lei chi è? >>. Si
avvicinò
a Meiko. << Piacere signorina >>.
<< Piacere mio >>.
<< Sei il suo
Digimon? >>, domandò a Meikumon.
<< Sì, sei il
protettore delle Digiuova? >>.
Annuì. << Da anni!
Magari ti ho fatto nascere io! >>, rise.
<< Dubito >>.
La risposta glaciale di
Meikumon stupì gli altri, Hikari e Taichi si guardarono.
<< È bellissimo
questo posto >>, disse Meiko, cambiando argomento.
<< Qui nascono i
cuccioli digitali >>, spiegò Joe.
<< Sono dolcissimi!
>>, disse Mimi.
<< Allora... a cosa
devo la vostra visita? >>.
<< Elecmon, ho
bisogno che tu mi indichi le Digiuova appena nate e quelle presenti
già da un po' >>.
<< Per quella storia
dei Digimon cattivi? >>.
<< La conosci? >>,
si sbalordì Yamato.
<< Qualcuno dà guai
pure qui >>, spiegò. << Alla città della
Rinascita per
fortuna non ho avuto problemi, ma qualche nostra vecchia conoscenza
mi ha informato >>.
<< Stanno bene? >>,
domandò preoccupata Sora.
<< Picklemon,
Leomon, Orgemon e Whamon stanno bene, mi portano qualche notizia
dall'isola di File e da sotto il mare. Andromon protegge le varie
città. Poi gli altri si occupano delle foreste e sottoterra
>>.
<< Meno male >>,
sospirò sollevata Sora.
<< Vieni con me
ragazzo, ti faccio vedere quelle che ti interessano. Intanto mi
spieghi la tua teoria >>.
<< Grazie Elecmon,
farò in fretta >>. Koushiro si girò verso gli amici.
<<
Tornerò tra mezz'ora massimo, fatevi un giro verso le cullette dei
cuccioli >>.
Koushiro si allontanò con
Tentomon ed Elecmon verso le Digiuova non ancora aperte. Il gruppo
girò un paio di cubi morbidosi e si ritrovò nell'asilo. Le ragazze
si fiondarono verso i cuccioli, Takeru e Patamon si misero a giocare
con alcuni Botamon.
Yamato si appoggiò a un
albero, imbronciato. Per lui andare a Digiworld senza avere la minima
idea di cosa aspettarsi era da incoscienti, come sempre Taichi era
impulsivo, tutti lo appoggiavano. Anni fa era lui il leader e si
credeva ancora tale.
Meiko rimase immobile in
un punto con Meikumon finché un piccolo Yuramon si avvicinò a lei e
la fissò.
<< Yura >>.
La ragazza abbassò lo
sguardo a quella vocina delicata e Meikumon si avvicinò con
diffidenza. Meiko prese il piccolo Digimon con due mani e quello
sparò delle bollicine colorate, lei si mise a ridere e Meikumon
accarezzò Yuramon con delicatezza, sorridendo insieme alla sua
Digiprescelta.
<< Hai visto com'è
piccolo? >>.
<< Chissà se
anch’io ero piccolo così >>.
<< Sicuramente >>.
<< Tutti i Digimon
sono stati piccoli >>, Pyomon e Sora si avvicinarono. La
ragazza accarezzò la pallina pelosa.
<< Tu non ti
ricordi? >>.
Meikumon le girò la
faccia. << No >>.
Meiko divenne
improvvisamente triste e Sora se ne accorse. Quella ragazza alternava
sorrisi e malinconia.
Taichi e Agumon giocavano
con alcuni Koromon e gli sembrò di essere tornato bambino. I Koromon
inseguivano Agumon giocando ad acchiapparello e Taichi se la rideva
insieme al suo Digimon.
<< Yamato, non fare
il broncio! >>, gridò l'amico.
I Koromon usarono lo Spara
Bolle contro Yamato e Gabumon, quest'ultimo rise e si mise a
inseguirli insieme a Agumon. Yamato dovette sorridere per forza, Sora
gli si parò davanti, con aria mezza divertita.
<< Come sei
brontolone! >>.
Pyomon lo prese per una
mano. << Andiamo! >>.
<< Io la ascolterei!
>>, disse Sora, facendo l'occhiolino.
I Digiprescelti
trascorsero almeno mezz'ora a giocare con i piccoli dell'asilo fino
al ritorno di Koushiro, trovò il gruppo ridendo e i cuccioli
digitali saltellavano, volevano giocare ancora.
<< Vi divertite eh?
>>.
<< I Digimon
dell'asilo sono pieni di energie >>, disse Elecmon.
<< Abbiamo fatto i
babysitter gratis! >>, disse Mimi, con un due
YukimiBotamon.
<< Che cosa hai
scoperto? >>, domandò Joe, con due Conomon che
strisciavano
sulle sue braccia, divertendosi.
<< Ho raccolto dei
dati e dovrò analizzarli. Elecmon dice che la mia teoria è
piuttosto valida >>.
<< Fatemi sapere.
Voglio essere sicuro che i miei piccoli Digimon siano tutti buoni e
sani >>.
<< Te lo prometto.
Dovete lasciare questi piccoli, Gennai è la prossima tappa
>>.
<< Gennai? >>.
<< C'è qualche
problema, Elecmon? >>, chiese Yamato.
Il Digimon divenne
pensieroso. << È diventano un'eremita, non esce dalla sua
casa
da parecchio tempo >>.
<< Anche i Digimon
ce l'hanno detto, era molto strano ultimamente >>, disse
Takeru.
<< Una ragione in
più per andarci >>. Koushiro riaprì il portatile.
<<
Grazie Elecmon >>.
<< Di niente, per i
Digiprescelti farei tutto! >>.
I piccoli Digimon
divennero tristi nel vederli andare via e gli promisero di tornare
presto. Il portale fu aperto sul lago in cui sotto c'era la casa di
Gennai, un altro viaggio freddo, caldo e si ritrovarono stavolta su
un terreno più duro, l'odore della foresta e le acque appena mosse
dal vento.
Meikumon era perplesso. <<
Qui c'è solo un lago >>.
<< Lui abita sotto!
>>, spiegò Hikari.
<< Come facciamo?
>>, chiese perplesso Tentomon.
Taichi si mise di fronte
le sponde del lago. << Gennai, Gennai! >>.
<< Ti sembra il
modo?! >>, esclamò Yamato.
<< E come vuoi fare?
Bussare alla sua porta? >>.
<< Effettivamente
non vedo molte altre soluzioni >>, disse Sora.
<< Gomamon vai sotto
il lago, così magari ci apre la strada >>.
<< Corro! >>.
Gomamon si buttò
sott'acqua e riemerse dopo qualche minuto di attesa.
<< Allora? >>,
domandò Joe.
<< Non c'è niente!
>>.
<< Come?! >>,
esclamarono.
<< Controlla di
nuovo, stavolta più in profondità >>.
Gomamon andò di nuovo a
controllare e stavolta tornò in più tempo. La sua faccia esprimeva
la sua perplessità.
<< Com'è possibile?
>>, si chiese Taichi.
<< Ha traslocato?
>>, ipotizzò Hikari.
<< Digiworld non è
famosa per le sue tante case in vendita >>, rispose
Tailmon.
<< E poi di una casa
non sparisce tutta la struttura >>, disse Patamon.
<< Tutto questo non
ha senso >>, disse Yamato. << Lo sapevo che
non dovevamo
venire allo sbaraglio >>.
<< Deve essersi
nascosto... Magari è in pericolo >>, ipotizzò Gabumon.
Le cose si facevano
complicate. Gennai li aveva praticamente abbandonati, troppi misteri
avvolgevano questa storia. Era per questo che aveva dato informazioni
agli agenti segreti sulla terra? Per poi sparire e mettersi al
sicuro?
Meiko e Meikumon si
guardavano, quasi sollevate e Hikari non poté fare a meno di
notarlo. Che suo fratello avesse ragione.
<< Allora che si fa?
>>, domandò Gomamon, galleggiando a pelo d'acqua nel lago.
<< Torniamo a casa,
qui siamo possibili bersagli >>, disse Yamato.
<< Lo saremo anche
sulla Terra >>, gli fece notare Taichi.
<< Che cosa
suggerisci quindi? Di rimanere qui a non fare niente? >>.
<< Ecco che
cominciano >>, sussurrò Sora.
Era una vita che metteva
becco nei litigi di quei due e gli faceva far pace. Ultimamente era
un continuo discutere per ogni frase e lei cominciava a stufarsi,
pensava che non l'età adulta si calmassero e facessero finalmente i
ragazzi maturi, invece sembravano essere tornati ragazzini di undici
anni. Spesso si chiedeva se l'attrito fra i due non fosse a causa
della sua evidente confusione. Mimi aveva ragione: entrambi avevano
un viso carino, adesso...
<< Vi prego ragazzi
>>, si mise in mezzo Takeru. << Litigare
non serve >>.
<< Ha ragione, ora
come ora non possiamo fare niente >>, disse Koushiro.
<<
Forse potremo chiedere al sensei se sa qualcosa, l'ultima cosa che
Gennai gli ha detto >>.
<< Senza indizi non
andiamo da nessuna parte >>, concordò Mimi.
Koushiro arrossì e si
mise freneticamente a digitare sul PC.
<< Tu cosa ne pensi
Meiko? >>.
La ragazza si girò verso
Sora. << Non lo so... Io non conosco questo Gennai
>>.
<< Apro il portale
>>, disse Koushiro. Dieci minuti dopo non era ancora
riuscito
ad aprire il portale. << C'è qualcosa che non va
>>.
<< Cioè? >>,
esclamarono.
Koushiro deglutì. <<
Il portale non si apre. Siamo bloccati qua! >>.
<< Stai scherzando?!
>>, esclamò Yamato.
<< No, no. Il
portale è proprio sigillato >>, confermò Tentomon.
<< Com'è possibile?
>>. Hikari era preoccupata.
<< Non ho idea >>.
Yamato era furioso. <<
Lo sapevo! Potrebbe essere una trappola >>.
<< Yamato non
ricominciare >>, disse Takeru. << Non è
colpa di nessuno
>>.
<< Io avevo
appuntamento con Toshie! >>.
<< Temo che stasera
salterà >>, disse Gomamon.
Il gruppo si accasciò
sull'erba, amareggiati. Da bambini erano stati costretti a restare
per mesi in quel posto insidioso e ora si ritrovarono di nuovo
bloccati lì. Digiworld non faceva accadere le cose a caso e lo
sapevano bene.
<< Sta calando il
sole >>, disse Agumon. << Conviene
accamparci qui e
cercare qualcosa per cena >>.
<< Accamparci qui?!
>>. Mimi era inorridita. << Io ho un letto
caldo a casa!
>>.
<< Tutti lo abbiamo,
Mimi, ma non possiamo fare altro >>, disse Taichi.
<< Noi Digimon
andiamo a cercare da mangiare, voi la legna >>.
I Digimon si dispersero
per la foresta e Gomamon andò sott'acqua alla ricerca di pesci da
cuocere. Meiko era rimasta immobile, tremava, Meikumon non si era
mossa un millimetro da lei.
<< Non preoccuparti
>>, disse gentilmente Hikari. << Magari
dopo cena il
portale si apre >>.
Meiko annuì, era pallida.
I ragazzi andarono per il
bosco e rimase Takeru a sorvegliare le ragazze per non lasciarle da
sole.
Hikari si era seduta sulle
sponde del lago, pensierosa e piena di ricordi. Takeru si sedette
affianco a lei.
<< Va tutto bene?
>>.
<< Mi riempie di
ricordi questo mondo. A te no? >>.
Rise. << Qualcuno
>>.
<< Non ti mancano
mai quei giorni? >>.
Takeru sospirò. <<
Erano giorni difficili, avere Digiworld sulle spalle non era facile.
Siamo di nuovo punto e daccapo, mi chiedo se finirà mai tutto questo
>>.
Hikari lo guardò
profondamente. Non aveva mai sentito l'amico esprimere sentimenti
tanto limpidi.
<< Non
fraintendermi, voglio bene a Patamon, adoro i Digimon. Ma ora noi
siamo adolescenti e presto saremo degli adulti, con tante
responsabilità. Un giorno andremo via di casa, il college...
>>.
<< Hai ragione.
Tailmon mi ha fatto un discorso simile qualche giorno fa ed era
sinceramente preoccupata. Per loro non è facile capire queste cose
>>.
<< Anche Patamon.
Era piuttosto triste nel costatare come in tre anni le cose fossero
diverse >>.
Hikari abbassò lo sguardo
a guardare il suo riflesso nel lago. Un tempo ci vedeva quello di una
bambina di otto anni, poi di undici e ora di una ragazza di
quattordici.
Takeru le prese una mano.
<< Non essere malinconica. Vedrai che il rapporto con i
nostri
Digimon tornerà migliore di prima >>.
Il calore della mano di
Takeru la fece arrossire. Si guardarono.
Qualcuno tossì alle loro
spalle.
<< Abbiamo portato
la legna >>, disse Taichi, guardando duramente Takeru.
Takeru lasciò la mano di
Hikari. << Vi aiuto a sistemarla >>.
Yamato guardava il
fratello, tra lo scontento e l'orgoglioso. Anche se Misae era solo
una frequentazione, non gli piaceva molto l'idea che facesse il
doppio gioco alle sue spalle.
Sora e Mimi avevano
guardato la scena e ridacchiarono tra di loro. I piccoli del gruppo
stavano proprio crescendo.
Agumon accese un bel fuoco
e si misero a cuocere le banane e i frutti che avevano trovato.
Gomamon trovò del buon pesce e lo consegnò a Joe. Ormai il sole era
sparito e le acque erano diventate scure come il cielo, le tre lune
riflesse sull'acqua.
<< Tre lune >>,
sussurrò Meiko.
<< Sì, Digiworld ha
tre lune >>, disse Koushiro.
Meikumon morse un bel
pesce e le guardò anche lui. << Belle >>.
<< Questi frutti
arrostiti sono buonissimi! >>, disse Pyomon.
<< Mi ricordo di
quella volta che trovammo quelle uova in un frigorifero abbondato
>>,
disse Taichi.
<< E Joe insisteva
che sulle uova ci andassero solo il sale e il pepe >>,
rise
Mimi.
<< È ancora così!
>>.
<< Anche la soia è
buona! >>.
<< Pure la maionese!
>>.
Joe alzò gli occhi al
cielo. << Certe cose non cambiano mai! >>.
Meiko non poté fare a
meno di ridere e rilassarsi per un attimo e Meikumon sorrise nel
vederla felice.
Dopo cena. Koushiro tentò
di controllare il portale ma era ancora chiuso.
<< Dormiamo qui e
facciamo dei turni di guardia >>.
<< Sono d'accordo
con lui >>, disse Taichi. << Cominciò io
>>.
<< Ogni tanto
qualcuno controlli che si apra >>, precisò Koushiro.
<< Dopo Taichi andrò
io >>, si offrì Yamato.
<< Io dopo >>,
Joe si prenotò per il terzo turno.
<< Io l'ultimo >>.
<< Preferirei di no,
Takeru >>.
<< Non sono più un
bambino, sai! >>.
<< Takeru farà
l'ultimo turno, non discutiamo sulle cose inutili >>,
disse
Taichi.
<< Non sono affari
tuoi! >>.
<< Ti prego Yamato
>>, disse Gabumon. << Takeru ha ragione,
non trattarlo da
bambino >>.
Il ragazzo strinse i
pugni. << Okay >>.
Le ragazze si misero in
crocchio a chiacchierare intorno al fuoco, i Digimon giocavano sugli
alberi e tra i cespugli. I ragazzi se ne stavano di fronte al lago,
lontano da pettegolezzi, vestiti e scarpe.
<< Allora Takeru >>,
fece Taichi. << Come va con Misae? >>.
Il ragazzino lo guardò e
aveva capito il senso della domanda. << Benissimo
>>.
Yamato non se la sentì di
difendere il fratello, Hikari era sempre la sorellina di Taichi e
quella scena doveva averlo turbato molto. Takeru aveva capito di aver
passato un limite e il guaio è che era molto contento di averlo
fatto.
Koushiro era al PC,
cercando di risolvere il problema e ascoltava distrattamente.
<< E tu Yamato? Hai
tante fan! >>, disse Joe.
Taichi guardò l'amico,
voleva sentire la risposta.
Yamato restò in silenzio
qualche secondo. << Nessuna delle mie fan
>>.
<< Qualcuna c'è,
però >>, disse Koushiro, non staccando gli occhi dallo
schermo.
Guardò il cielo. <<
Una. Forse >>.
Taichi sussultò, era
sicuramente di Sora che parlava. Chissà se lei dall'altra parte non
stesse dicendo la stessa cosa su di lui, molto allusiva.
Yamato diede una gomitata
a Joe. << Su, qui sei l'unico ufficialmente fidanzato!
Non ci
racconti niente?! >>.
<< Non ho niente da
raccontare >>, Joe era diventato color peperone.
<< Dai... >>,
lo incitò Taichi. << Qui non sfuggi! >>.
<< Non sono affari
vostri! Qui io sono il più grande ed è normale che... >>.
Il gruppo rise,
spintonando Joe e dando gomitate, perfino Koushiro aveva staccato gli
occhi dal PC.
<< Allora qualcosa
hai fatto! >>.
Dall'altra
parte le
ragazze guardavano i maschi ridere e dare gomitate a Joe.
<< I ragazzi sono
tutti uguali, parli di donne e diventano scemi! >>, disse
Mimi.
<< Concordo >>,
rise Sora.
Meiko era silenziosa, lo
era stata per gran parte della cena, Meikumon si era accoccolata
accanto a lei, vicino al fuoco e lei lo accarezzava distrattamente.
<< Meiko, tu hai un
fidanzato? >>, chiese Mimi.
<< Un fidanzato? >>.
<< Mimi! >>,
la rimproverò Sora, vedendo il disagio di Meiko.
<< Ho fatto una
domanda normalissima! >>.
<< No, sto bene da
sola >>.
<< Taichi però non
ti dispiace! >>.
Hikari guardò Sora, era
diventata un blocco di pietra. Aveva sempre pensato che in futuro suo
fratello e Sora si sarebbero messi insieme ma la situazione era
complicata: in fondo tutto il gruppo era a conoscenza della cotta di
Yamato per Sora, come quella di Taichi.
Sora rimaneva un'indecisa
eterna e Meiko poteva essere una rivale?
Meiko era molto
imbarazzata. << No! >>.
<< E tu Mimi? Negli
Stati Uniti non hai incontrato qualche bel biondino? >>,
domandò Hikari, le faceva quasi pena Meiko, visto il suo imbarazzo.
<< Qualcuno >>,
disse lei, lasciando intendere qualcosa.
<< Racconta,
racconta! >>.
Dopo
circa un'ora andarono
tutti a dormire e Taichi iniziò con Agumon il primo turno di
guardia, seduta sulla sponda, il fuoco riscaldava l'ambiente freddo,
Digiworld rifletteva le temperature del mondo reale.
<< Taichi >>.
<< Dimmi >>.
<< Hai notato quanto
Meiko sembra spaesata? >>.
<< Sì, l'ho notato.
Sembra terrorizzata e non perché a Digiworld non ci è mai stata
>>.
<< Anche Meikumon è
uno strano Digimon >>.
<< Vi ha detto
qualcosa? >>.
<< Gioca con noi, è
socievole ma muta atteggiamento nel giro di un secondo >>.
<< L'ho visto.
Sembra due Digimon in uno >>.
Agumon sospirò. <<
È
tutto così complicato >>.
<< Presto torneremo
a casa e vedremo di fare luce su di lei >>.
Dopo due ore Yamato si
alzò per fare il cambio turno e stava per sedersi al suo posto
quando un grido terrificante svegliò tutti e mise i Digimon
sull'attenti.
Qualsiasi cosa fosse si
stava avvinando e si prepararono alla lotta...
Angolo
autrice!
Ok, nuovo capitolo!
Allora... Facciamo un po'
il punto delle cose: Koushiro ha un'evidente cotta per Mimi e lei
sembra non fare finta di niente. Il triangolo Sora/Taichi/Yamato
potrebbe diventare un quadrato con Meiko! Come ben sapete, nel
finale, Sora sposa Yamato e quindi dovrei, in teoria, attenermi al
finale ma... amo troppo Sora con Taichi, però allo stesso tempo amo
anche le novità...
Takeru tanto giovane ma
con le idee poco chiare e a Taichi questo non piace!
E Gennai
dov'è finito?!
EleCorti ora aggiorno
spesso perché ho il tempo tra un paio di settimane avrò molto meno
tempo XD
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** 04- Chiarezza ***
Capitolo
4
Chiarezza
Taichi
decise di non dire
neanche ad Agumon i sospetti che aveva su Meiko. Voleva cercare di
capire cosa ci fosse di così misterioso in quella ragazza ogni volta
che la guardava. Aveva notato come abbassava lo sguardo, timidamente,
quando le parlavi e arrossiva. La pelle tanto chiara si tingeva di
rosso che sembrava anche graziosa...
Il ragazzo scosse la
testa, si stava cambiando le scarpe agli armadietti ed era ora di
tornare a casa, dopo una lunga mattinata. Si mise le scarpe e quando
guardò fuori si accorse che aveva cominciato a piovere, meno male
che aveva sempre un piccolo ombrello dentro il suo armadietto.
Si stava accingendo a
uscire e vide Meiko sulla soglia, stretta in una giacca bianca, che
guardava fuori sconsolata. Un sacco di studenti avevano le cartelle
sopra la testa per ripararsi e correvano fuori dal cortile
scolastico, per tornare in fretta a casa. Lei non si sarebbe mai
riparata con la cartella, era troppo delicata per un gesto simile.
Taichi pensò che non
poteva lasciarla lì da sola e si avvicinò a lei.
<< Meiko >>.
La ragazza lo guardò,
arrossì violentemente. << Ciao... Taichi >>.
<< Non hai
l'ombrello? >>.
Scosse la testa.
Strinse il suo. <<
Ti accompagno a casa, se vuoi. È piccolo >>, puntò
l'ombrello
contro di lei, << ma se ci stringiamo, ci stiamo in due
>>.
Meiko arrossì talmente
tanto che era diventata bollente in faccia. << Va... bene
>>.
Taichi aprì l'ombrello e
si buttò sotto la pioggia, poi Meiko lo seguì sotto e si strinsero
insieme per non bagnarsi.
La ragazza si sentiva
totalmente a disagio, accanto a Taichi il cuore era un martello, da
quanto batteva. Aveva notato il bel ragazzo castano dalla prima volta
che lo aveva visto, di fronte alla sua classe con Mimi, ma la sua
timidezza l'aveva fatta fuggire via. E dopo essere entrata nel
gruppo, aveva subito capito che le sue speranze, anche solo di essere
notata, erano a zero: lui non aveva occhi che per Sora.
Anche per Taichi non era
facile stare attaccato a Meiko in quel modo. Solo per una ragazza
aveva quel desiderio, di essere così vicini.
Lo guidò fino alla sua
villetta, una delle tante simili e anonime di Tokyo. La casa era
silenziosa e in penombra. Gli diede un paio di pantofole asciutte e
lasciarono l'ombrello all'ingresso.
<< Mei? >>.
Meikumon arrivò in fretta
all'ingresso saltando in braccio alla sua partner. Poi notò Taichi
dietro di lui
<< Ciao Taichi! >>.
Agitò la zampina. << Ti ha accompagnata a casa?
>>.
<< Sì, come vedi
piove a dirotto e io ero senza ombrello >>.
Il Digimon osservò
l'ombrello. << Com'è piccolo! Vi siete stretti stretti?
>>.
I due arrossirono. <<
Non come credi! >>.
Meiko portò degli
asciugami all'amico e gli indicò il bagno per asciugarsi un po'.
Taichi osservò la casa ed era come l'esterno: anonima e familiare.
Somigliava al piccolo appartamento dove viveva con la sua famiglia.
Il bagno era essenziale, con la classica vasca giapponese e un grande
specchio alla parete.
Asciugatosi i folti
capelli uscì dal bagno e trovò Meiko con un asciugamano sulle
spalle, si era cambiata, togliendosi la divisa scolastica e
indossando un paio di pantaloni e una maglia rossa.
<< Fuori piove
peggio di prima, ti consiglio di restare qui finché non passa. Se...
vuoi >>. Non riuscì a guardarlo in faccia. Era stato
tanto
gentile e non voleva buttarlo sotto quella pioggia scrosciante.
<< Grazie >>.
Taichi la osservava
parlare con Meikumon. Sembrava una ragazza timida come tante ma non
riusciva a togliersi quella sensazione strana ogni volta che le era
accanto.
<< Taichi sai che
Meiko è una cuoca bravissima?! Stasera mi ha promesso una cena
fantastica, resti con noi? >>.
Meiko non fece in tempo a
fermare il Digimon e guardò Taichi, imbarazzata.
<< Non vorrei
disturbare i tuoi genitori >>.
<< Mia madre oggi ha
il turno di notte e mio padre va direttamente a una cena con il capo,
dopo il lavoro. Sono spesso sola quindi non
preoccuparti>>.
Taichi pensò che fosse
un’occasione buona per capire qualcosa di lei. << Allora
ci
sto! >>.
Meiko era felice di averlo
lì, si sentiva parecchio nervosa e doveva ringraziare Mei per
questo. Il Digimon si mise ad aiutare la sua partner a cucinare e
Taichi girò un po' per il salotto.
Sul caminetto c'erano una
serie di fotografie e il ragazzo si mise a guardarle. Una era di
Meiko da piccola, aveva due codette e un capellino giallo, seduta
sull'erba che sorrideva. Un'altra era con i suoi genitori: il padre
sembrava un uomo distinto e severo, sua madre era bionda, longilinea
e aveva gli occhi azzurri. Meiko non sembrava assomigliare
particolarmente a nessuno dei due.
Qualche altra foto c'erano
parenti, un Natale, un picnic. Sembravano volerle molto bene.
Taichi tornò in cucina e
Meiko era affaccendata ai fornelli, Meikumon era in piedi su una
sedia a osservarla.
<< Ti serve una
mano? >>.
La voce di Taichi le fece
cadere il mestolo nella pentola, molto ansiosa. << N-no
>>,
si girò a guardarlo. << Se proprio vuoi aiutarmi,
apparecchia
con Meikumon >>.
Saltò giù dalla sedia, <
Vieni, ti faccio vedere dove sono le cose! >>.
Alle
sette spaccate si
misero a tavola. Taichi aveva avvertito a casa che era a un
allenamento fino a tardi e avrebbe mangiato con i compagni di
squadra. La cena era una bistecca ai ferri, insalata e un riso
particolare.
<< È un risotto. In
Europa lo mangiano spesso >>.
<< E tu come lo
conosci? >>.
<< Mia madre ha
studiato in Europa per lungo tempo e una volta tornata in Giappone ha
proposto questi piatti. Mio padre si è innamorato della sua cucina
prima di lei >>, rise.
Taichi notò che nella sua
casa si sentiva più a suo agio rispetto a quando era in mezzo alla
folla.
<< Com'è stato
vivere a Tottoro? >>.
<< Il dialetto lo
trovano tutti strano >>, mangiò un altro po' di riso.
Meikumon
era già alla seconda ciotola. << Però è una bella città.
Ci
sei mai stato? >>.
<< Qualche anno fa
con la famiglia. Come mai vi siete trasferiti? >>. Taichi
doveva ammettere che quel riso era veramente ottimo.
<< Mio padre è
architetto e ha ricevuto un'ottima proposta, mia madre ha ottenuto il
trasferimento in un ospedale di Tokyo ed eccoci qui >>.
<< Tottoro mi
piaceva >>, disse Meikumon.
<< E Tokyo non ti
piace? >>.
Ebbe la sensazione di aver
fatto la domanda sbagliata. Meikumon smise di mangiare e Meiko
sussultò.
Il Digimon guardò Taichi
con i suoi occhi verdi e grandi. << Tokyo è pericolosa
>>.
<< Per i Digimon?
>>.
<< Non solo >>.
Taichi era confuso ma
Meiko salvò la situazione. << Ho anche il dessert, se ti
va
>>.
<< Eh... okay >>,
balbettò Taichi.
Durante il pasto aveva
osservato Digiprescelta e partner, la reazione a quella domanda gli
aveva confermato che c'era da sospettare di Meiko e Meikumon.
Finita la cena aiutò a
lavare i piatti, lei lavava e lui asciugava. Meikumon li metteva a
posto, era tornata come prima, socievole e solare.
Mentre passava al Digimon
una pentola, un'altra scossa di terremoto fece muovere Tokyo. La
pentola cadde a terra e l'acqua bagnò Meiko sul grembiule, il piatto
in mano cadde nel lavello, lei perse l'equilibrio e cadde proprio
addosso a Taichi. Lui la sostenne e finirono per guardarsi negli
occhi. Ci fu un secondo di vergogna e poi Meiko si ricompose, tesa
come una corda di violino.
<< Un'altra scossa
>>, disse Meiko.
<< Non è strano,
qui è zona sismica >>.
Si accorse della sua
faccia pensierosa. << Pensi a un Digimon?
>>.
<< Forse >>.
<< Non ho visto
distorsioni. E poi quegli strani uomini in nero avrebbero dovuto
accorgersi di qualcosa >>.
La terra tremò un'altra
volta e stavolta caddero tutti a terra e Meikumon sorresse la sua
Digiprescelta. Stavolta la scossa era stata veramente forte.
<< Se continua così,
crollerà qualche casa >>, Meiko si rialzò dolorante.
<< Se fosse un
Digimon sottoterra? >>, chiese Meikumon.
Aveva smesso di piovere e
Taichi decise che era il caso di dare un'occhiata. <<
Chiamiamo
gli altri e vediamoci al parco qui accanto, dobbiamo fare luce su
questa cosa >>.
Entro
un'ora e un'altra
scossa dopo Taichi e Meiko erano al parco con Koushiro, Yamato,
Hikari e Joe. Quest'ultimo abitava nelle vicinanze e le scosse di
terremoto gli impedivano di studiare.
I Digimon furono
richiamati e ognuno abbracciò il proprio Digiprescelto.
<< Queste scosse
sono troppo strane >>, disse Yamato.
<< Secondo me è un
Digimon che lavora sotto terra >>, continuò Joe.
<< Fratellone cosa
ci facevi da queste parti? >>.
<< Era a cena con
noi! >>, esordì Meikumon. << Vero Meiko?
>>.
Tutti lo guardarono.
<< Pioveva e l'ho
accompagnata a casa >>.
<< Gli ho offerto la
cena, mi sembrano un ottimo modo per sdebitarmi >>, disse
Meiko.
<< E non mi hai
invitato?! >>, Agumon era indignato.
Hikari decise di stare
zitta, sapeva della bugia detta ai genitori e avrebbe chiesto più
tardi al fratello cosa ci faceva lì.
<< Comunque >>,
disse Koushiro, << C'è una possibilità che il Digimon sia
entrato nel mondo reale tramite una distorsione sotterranea
>>.
<< Come facciamo?
>>, domandò Tailmon.
<< Potremo andare
nelle fogne >>, rispose Koushiro.
<< Le fogne? >>,
disse schifato Joe.
<< Sì, Joe, le
fogne >>, confermò Gomamon. << Quelle
orribili e umide
fogne >>. Gli diede una pacca di conforto sulle gambe.
<< Allora andiamo
>>, disse Taichi. << C'è un tombino poco
lontano >>.
Con
calma aprirono il
tombino ed entrano dentro quei cunicoli freddi. Joe avrebbe voluto
essere da qualunque altra parte, piuttosto che là sotto.
Meiko fu l'ultima a
scendere ma ci fu un'altra scossa di terremoto. Cadde dalla scala e
fu Taichi a prenderla a volo, essendo sceso prima di lei. Urlò e
quando si ritrovò tra le braccia del ragazzo, sotto gli sguardi
degli altri, quasi quasi non avrebbe voluto muoversi da lì. Taichi
la fece scendere, Meiko era magrissima e pesava pochissimo, non era
stato un grande sforzo.
Le ragazze andarono avanti
con una torcia insieme ai Digimon e gli altri alle loro spalle, a
controllare la situazione.
<< Koushiro,
esattamente come faremo a trovare questo fantomatico Digimon?
>>,
gli domandò Tentomon.
Il ragazzo tirò fuori un
piccolo portatile. << Sto usando una rete sotterranea e
ho
creato un programma in grado di trovare persone o Digimon anche a
lungo distanza. Questi puntini siamo noi >>, li indicò
sullo
schermo.
<< Potrebbe essere
dall'altra parte della città >>, disse Gabumon.
<< Non credo. Le
scosse sono ben assestate >>.
Dopo dieci minuti erano
tutti tremanti dal freddo, l'aria era fetida e il terreno scivoloso.
Videro anche qualche topo e scarafaggio. Meiko e Hikari strillarono
alla vista degli insetti e anche Joe non era particolarmente felice
di vedere topi.
<< Ehi >>.
<< Che c'è
Koushiro? >>, disse Yamato, preoccupato.
<< C'è un'altra
presenza >>.
<< Sentite questo
rumore? >>, Meikumon drizzò le orecchie.
<< Io sì >>,
fece Tailmon.
<< Noi niente >>,
risposero in coro gli altri Digimon. Gli umani erano perplessi.
Camminarono un altro po' e il rumore diventò udibile da tutti. In
fondo al tunnel c'era un vicolo cieco e lì un Digimon.
Sembrava una strana statua
di granito beige. Aveva degli inserti di metallo sulla testa ed era
alto e grosso.
Stava prendendo a pugni e
scavando varie porzioni di muro e terreno. Ecco cosa provocava le
scosse di terremoto.
<< Golemon >>,
informò Koushiro. << È un Digimon granitico di livello
campione >>.
<< Perché vuole a
tutti costi scavare nella terra? >>, chiese Agumon.
<< Forse pensa di
tornare a Digiworld così >>, rispose Gabumon.
<< Sarà un lavoro
facile >>, disse Yamato.
<< Facciamo con
calma, un attacco a sorpresa. Dobbiamo cercare di non fare troppi
danni stavolta >>, disse Taichi.
<< Sono d'accordo
>>, concordò Hikari.
<< Allora andiamo!
>>. Gomamon fece per farsi avanti ma scivolò nel
pavimento
melmoso e cadde addosso a Meikumon davanti a lui. Il rumore fece
smettere Golemon di lavorare e notò il gruppo.
<< Oh oh >>,
fece Gomamon.
Golemon urlò ma rimase
immobile, un punto interrogativo sulla faccia di tutti. Dal buco nel
muro uscirono altri due Golemon.
<< Forse non sarà
così facile come sembra >>, disse Koushiro.
<< Dobbiamo portarli
fuori da qui, rischiamo di far crollare delle case. Siamo sotto la
zona residenziale >>, disse Yamato.
I tre Golemon cominciarono
a correre verso di loro e il gruppo preferì la fuga.
<< Dobbiamo correre
verso il tombino, li portiamo al parco, lì non faranno male a
nessuno! >>, urlò Taichi.
<< Pugno granitico!
>>.
Gli altri urlarono ma il
colpo non arrivò. Meikumon aveva creato uno scudo sferico attorno al
gruppo e li protesse.
<< Brava Mei! >>.
Arrivarono al tombino e
cominciarono a salire.
<< Ci pensiamo noi,
voi andate avanti! >>, disse Gomamon. Si girò verso di
loro.
<< Pesci d'assalto! >>.
Tanti pesciolini colorati
spuntarono dagli scarichi e distrassero i Golemon. Il gruppo salì
sulla scala e per ultimo Gomamon.
<< Grazie
pesciolini! >>.
Non appena Gomamon mise le
zampe sull'asfalto, i Golemon spuntarono da sottoterra distruggendo
il cemento.
Gabumon, Agumon, Tentomon,
Gomamon e Meikumon divennero Garurumon, Greymon, Kabuterimon,
Ikkakumon e Tigramon.
I tre Golemon crearono una
barriera rocciosa contro i Digimon e Garurumon lo frantumò con le
lingue di ghiaccio.
Ikkakumon lanciò i suoi
dardi esplosivi contro i Golemon uniti alla spada luminosa di
Tigramon.
<< Sono veramente
forti! >>, disse Koushiro.
<< Ricordo di aver
incontrato un Golemon creato dagli obelischi, erano molto forti ma
questi Digimon Infetti sono un'altra cosa! >>, ricordò
Hikari.
Tailmon spiccò un salto e
colpì i tre Golemon con tre pugni ben assestati ma uno mosse un
braccio e la sbatté contro il muro, distruggendolo in parte. Greymon
fu colpito da un pezzo di granito e finì a terra. I due fratelli
corsero verso i loro Digimon per assicurarsi che stessero bene.
Kabuterimon colpì con
delle scosse elettriche un Golemon e questo cadde a terra provocando
un buco ma il secondo fece cadere il Digimon insetto a terra. Il
terzo colpì Tigramon e Garurumon e anche loro finirono al tappeto.
Rimase solo Ikkakumon. Il
Digimon marino lanciò altri attacchi e i Golemon s’incattivirono
ancora di più.
<< Ikkakumon! >>,
urlò Joe, terrorizzato di vederlo distrutto. << Ce la
puoi
fare! >>.
Ikkakumon era ferito e
debole. Si rialzò a fatica, doveva proteggere i suoi compagni che
nel frattempo erano tornati allo stadio Intermedio. Joe corse verso
Ikkakumon ma un Golemon puntò il Digiprescelto pronto a colpirlo.
Ikkakumon si buttò per salvare l'amico e fu colpito in pieno.
<< No! Ikkakumon!
>>, toccava il suo Digimon per cercare di risvegliarlo.
<<
Perché l'hai fatto? Sei pazzo! >>.
Gli altri Digiprescelti
erano coperti di polvere, i Digimon erano molto feriti.
Ikkakumon aprì gli occhi.
<< Io voglio proteggerti, hai fiducia in me
>>.
La frase di Ikkakumon lo
avvolse di luce bianca e Joe indietreggiò di qualche passo.
<< Sta per super
Digievolvere >>, sussurrò Yamato.
I Golemon furono investiti
dalla luce e li fece gemere di fastidio.
Zudomon fece la sua
apparizione, simile a una tartaruga con un martello pericoloso.
<< Wow >>.
Meiko e Meikumon erano affascinati. Era la prima volta che lo
vedevano.
<< Zudomon >>,
Joe aveva quasi le lacrime.
<< Joe, stai
indietro >>. Si voltò verso i Golemon. <<
Voi sarete
pure fatti di granito ma il mio martello è costruito in metallo
digizoide! >>.
I Golemon la presero come
una sfida e circondarono Zudomon. Batterò gli enormi pugni per terra
e a quel punto Zudomon batté il selciato con il suo enorme martello
e i Golemon furono investiti da una scossa elettrica potentissima,
approfittando dalla distrazione lanciò il martello in aria come un
boomerang e furono colpiti i tre Digimon Infetti, che finirono in
minuscoli dati per poi sparire.
Un'altra luce e Pukamon
era steso su un fianco, stanchissimo.
Joe lo raccolse. <<
Sei stato bravissimo >>.
<< Joe >>,
sussurrò debolmente.
<< State bene? >>,
chiese Taichi.
L'amico annuì.
<< Dobbiamo
andarcene prima che arrivi la polizia, abbiamo fatto un bel caos
>>,
disse Koushiro.
I vari attacchi dei
Digimon avevano distrutto il selciato, l'acqua degli idranti aveva
cominciato a inondare le strade e alcuni pali della luce erano
piegati a metà. Gli amici scapparono fino a superare qualche isolato
e mettersi al sicuro.
<< Non avevo mai
visto una super Digievoluzione con i miei occhi >>, disse
Meiko
affascinata.
<< Spero di farlo
presto anch'io! >>. A Meikumon brillavano gli occhi.
Pukamon si era
addormentato tra le braccia di Joe. << Lo porterò a casa
con
me >>.
<< Venite con noi,
va bene? >>, Hikari sorrise ai due Digimon.
<< Mei, andiamo pure
noi >>.
<< Anch’io e
Gabumon >>.
<< Io indagherò un
po' a casa per controllare se qualche Digimon non abbia avuto la
stessa idea di entrare nel mondo reale dalle fogne >>.
<< È tardi, i
nostri genitori si staranno preoccupando >>, disse
Taichi. <<
Ci vediamo domani >>.
Il gruppo si salutò e si
separarono.
Mentre erano per strada,
Taichi sapeva cosa Hikari stava aspettando di chiedergli. Ci vollero
solo cinque minuti perché la sorella minore gli facesse quella
domanda.
<< Taichi che ci
facevi con Meiko? Cosa mi stai nascondendo? >>.
Agumon e Tailmon lo
guardarono.
<< Ho dei sospetti
su Meiko >>.
Hikari e i due Digimon si
bloccarono. << Cosa?! >>.
<< Perché non mi
hai detto niente? >>, chiese tristemente Agumon.
Taichi si mise all'altezza
del Digimon. << Non volevo nasconderti nulla, prima
dovevo
essere sicuro di non sbagliarmi >>.
<< E non ti sbagli?
>>, domandò Tailmon.
Scosse la testa. <<
Meikumon e Meiko hanno qualcosa di sospetto. Alphamon cercava
Meikumon e quella ragazza. E Raremon ha puntato contro l'edifico solo
dopo che ci era entrata con Sora >>.
Sora...
Hikari era confusa. <<
Che cosa pensi nascondano? >>.
<< Non lo so ancora.
Meikumon ha detto che Tokyo è pericolosa, mentre Tottoro sicura.
Inoltre... >>.
<< Inoltre? >>,
lo incitò Agumon.
<< Lei non ha una
Digipietra >>.
La sorella fece un mezzo
sorrisetto. << Non tutti i Digiprescelti hanno le
Digipietre
>>.
<< Sì', lo so...
Però non riesco a togliermi dalla testa che Meikumon non è un
Digimon comune >>.
<< Ora che mi ci fai
pensare... Forse vale la pena indagare un po' >>.
Taichi si girò verso
Agumon. << Sei arrabbiato con me? >>.
<< No >>, gli
sorrise. << Hai fatto bene ma non farlo più
>>.
Taichi gli diede un
leggero pugno sulla spalla. << Promesso amico!
>>.
Angolo
autrice!
Sono
tornata con un
capitolo un po' più lungo, avevo troppo da scrivere per spezzarlo!
XD
I sospetti di Tai sono fondati, Meikumon è uno strano Digimon.
E Meiko la protegge...
Stavolta è stato Gomamon
ha salvare la situazione!
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** 06- Il messaggero malefico ***
Capitolo
6
Il
messaggero malefico
I nove Digimon si misero
di fronte ai loro Digiprescelti per difenderli. Qualsiasi cosa fosse
si stava avvicinando a grandi passi, la tensione era alle stelle.
Un'ombra era tra le fronde
degli alberi e gli occhi rossi fecero accapponare la pelle a tutti, i
Digimon erano pronti all'attacco.
Poi la figura si rivelò e
nessuno si sarebbe mai potuto aspettare... lui.
<< Paildramon! >>.
La DNA Digievoluzione di
XV-mon e Stingmon apparve in piedi, a malapena riusciva a reggersi su
quattro zampe. La grossa mole crollò a terra e i due Digimon
tornarono a essere Wormmon e V-mon, avevano ferite profonde su tutto
il corpo e sembrava non si nutrissero da giorni.
Corsero verso i due
Digimon, sconvolti.
<< Cosa ci fanno
qui? >>, si domandò Yamato.
<< Poverini, sono
messi male >>. Hikari prese in braccio V-mon e Sora
Wormmon.
<< Devono aver
lottato fino allo sfinimento >>, disse Koushiro.
<< Se sono DNA
Digievoluti significa che Daisuke e Ken li hanno fatti Digievolvere
>>, ipotizzò Mimi.
Meiko e Meikumon
guardavano quei due Digimon sconosciuti, pieni di domande.
Daisuke, Ken, Iori e
Miyako erano i quattro Digiprescelti che si erano occupati di
Digiworld quando loro erano ormai grandi. Hikari e Takeru ne avevano
fatto parte ed era il motivo per cui i loro Digivice erano un modello
più recente.
Si erano dimostrati molto
validi e avevano portato a termine il loro compito in modo
eccellente. Dopo la salvezza di Digiworld, nonostante la differenza
d'età, il gruppo si era frequentato più o meno regolarmente, senza
nessun problema. L'anno prima, però, qualcosa era andato storto:
l'età cominciò a diventare un problema e le divergenze su tante
cose crearono fratture sempre più grandi. I Digimon erano rimasti a
Digiworld e Daisuke si ostinava a voler trovare un modo per andare a
trovarli, Koushiro aveva fatto del suo meglio ma prima delle
distorsioni dello spazio e del tempo, il portale era chiuso e non ci
fu modo di aprirlo. Taichi non voleva certo lasciarsi Agumon alle
spalle, così come gli altri, ma non si intestardivano come Daisuke e
gli altri. Così un enorme litigio portò alla rottura definitiva
dell'amicizia, tanto da non rivolgersi più la parola. Hikari e
Takeru, nel mezzo, si erano trovati costretti a scegliere e alla fine
fecero quella più logica, ovvero andare nel gruppo dei loro
fratelli.
Quando c'era stata
l'emergenza Digimon, non li avevano nemmeno avvertiti, l'orgoglio era
stato più forte di ogni altra cosa. E poi Digiworld era più
importante di cercare di risolvere litigi in una situazione molto
drammatica. Hikari e Takeru si erano domandati per quale motivo
nessuno del gruppo precedente si fosse interessato, o perlomeno
cercato di aiutare, visto che la frattura era avvenuta proprio a
causa dei Digimon.
Ed ora eccoli lì i
Digimon di Ken e Daisuke, feriti e distrutti, con mille domande.
Con dell'acqua presa dal
lago ripulirono le ferite dal sangue e Palmon trovò delle erbe
curative nella foresta, Tentomon e Tailmon presero alcuni frutti
dagli alberi e Agumon li arrostì per bene, in caso avessero fame.
Dopo un paio d'ore i due
Digimon si risvegliarono e chiesero dell'acqua che gli fu data
prontamente.
<< V-mon, cos'è
successo? >>, chiese a bruciapelo Takeru.
<< Daisuke >>,
mormorò, piangendo.
<< V-mon, ti prego
>>, disse Hikari, sull'orlo delle lacrime.
<< Dove sono
gli altri? >>.
<< Li ha presi
Alphamon >>, rispose Wormmon.
<< Che cosa?! >>.
<< Come sono
arrivati gli altri, a Digiworld? >>, domandò Joe.
Wormmon riuscì a
rimettersi in piedi, sorretto da Mimi. V-mon era tra le braccia di
Hikari, ancora incosciente.
Prima dell’apparizione
dei Kuwagamon nel mondo reale, a Digiworld regnava una pace relativa.
Era palese che qualcosa stesse cambiando ma non era ancora niente
d’irreparabile. I quattro Digimon se ne stavano tranquilli,
vivevano pacificamente nella foresta, sentendo la mancanza dei loro
Digiprescelti. Finché un giorno, dal nulla, i Digiprescelti
apparvero in una pozza di luce, con loro enorme sorpresa. Si
abbracciarono, felicissimi. Ma la gioia era durata poco perché
Alphamon aveva fatto la sua apparizione, con l'intenzione di
eliminarli. V-mon e Wormmon si fusero diventando Paildramon, gli
altri al livello campione ma furono spazzati uno a uno: Paildramon,
prima di essere scaraventato lontano con un getto potentissimo di
energia, aveva visto gli altri stesi sulla dura terra, i loro
compagni Digimon al livello Primario. Erano vivi e Alphamon sparì in
una luce nerastra, non li videro più. Avevano vagato, feriti e con
il dolore nel cuore, per la foresta fino ad incontrare per caso i
Digiprescelti.
<< È orribile >>,
mormorò tra le lacrime Sora.
<< Dobbiamo
salvarli! >>.
<< Taichi, non
sappiamo neanche dove sono! >>, gli fece notare Hikari.
Meiko diede un po' d'acqua
a V-mon, lui la guardò e si accigliò.
<< Ehi, io ti
conosco! >>.
Gli occhi di tutti erano
puntati su Meiko, i due fratelli Yagami si guardarono per un attimo.
Meikumon si parò davanti
alla ragazza. << Ti sbagli, Meiko è la prima volta che
viene a
Digiworld >>.
<< Calma Meikumon
>>, disse dolcemente lei. << È ferito e
confuso,
poverino >>.
<< Meiko... >>.
Anche per Wormmon non era un nome nuovo.
<< V-mon, hai idea
di dove possono averli portati? >>, chiese Yamato.
<< Prima di
sparire... Ha detto che ora... loro... erano fuori gioco, sarebbe
bastato eliminare gli avversari nel mondo reale... E poi... avrebbe
sicuramente trovato il virus >>.
<< Il virus?! >>,
esclamò Koushiro. Si avvicinò a lui freneticamente. <<
V-mon,
sei sicuro di quello che ha detto? >>.
Annuì.
<< Koushiro che c'è?
>>, domandò il suo Digimon.
Il ragazzo si mise a
battere sui tasti, talmente in fretta che quasi non si vedeva il
movimento.
<< Come ho fatto a
non prendere in considerazione questa teoria?! >>.
<< Vuoi illuminare
le nostre povere menti inferiori?! >>, si spazientì Mimi.
Gli mostrò dei dati e
delle immagini sul PC. << Mi ero chiesto come fosse nato
questo
Virus e come mai i Digimon si era manifestati nel nostro mondo. Il
virus è nel mondo reale >>.
<< Ne sei sicuro?!
>>.
<< Ecco cosa crea le
distorsioni temporale. Interferisce tra le barriere che separarono i
due mondi >>.
<< E come ci è
arrivato? >>, chiese Gomamon.
<< Non ne ho idea.
Forse attraverso la rete informatica >>.
<< Sarebbe un
disastro! >>. Sora era terrorizzata.
<< Potrebbe
controllare l'intera rete mondiale della realtà >>, disse
Joe.
Hikari accarezzò V-mon.
<< Come sono arrivati qua? >>.
<< Eh? >>.
<< Daisuke e gli
altri. Come sono arrivati a Digiworld? >>.
<< Potrebbero aver
trovato un portale aperto >>, ipotizzò Takeru.
<< No, non credo.
Qualcuno li ha portati qui >>, disse Hikari.
<< Ci sono
troppe cose che non vanno: Gennai sparisce dopo aver divulgato ogni
informazione a una cellula segreta terreste, quattro Digiprescelti
arrivano a Digiworld e spariscono. Un Virus misterioso infetta le
Digiuova, Digimon Infetti nel mondo reale... E c'è ancora da capire
come ha fatto Agumon ad arrivare in aiuto di mio fratello, non può
bastare il solo desiderio >>.
C'erano troppe cose non
chiarite, troppi misteri. V-mon e Wormmon erano ancora troppo scossi
per riuscire a raccontare ancora, dovevano fare una lunga dormita
tranquilla. Li lasciarono riposare sotto la sorveglianza degli amici
Digimon. Taichi osservava Meiko: anche se era stata dolce con
Meikumon e V-mon, la frase di quest'ultimo l'aveva scossa, l'aveva
visto nei suoi occhi per una frazione di secondo.
<< Dobbiamo tornare
a casa, subito >>, disse Yamato.
<< Il portale è
ancora chiuso >>, scosse la testa Koushiro.
<< Niente da
fare >>.
<< Questa situazione
è ridicola >>, disse Joe. << Sembra che
qualcosa voglia
tenerci qui a tutti i costi >>.
<< Forse è così
>>, disse Taichi.
<< L'unico che può
darci delle risposte è Gennai, ma è latitante >>, disse
Koushiro.
<< Siamo bloccati
qui >>, sospirò Mimi.
<< Tra un po' sarà
l'alba >>, disse Sora. << Forse dovremo
metterci in
cammino >>.
<< Per andare dove?!
>>, chiese Takeru.
<< Non lo so, ma
rimanere ferma mi fa sentire inutile! >>.
<< Ehi >>,
Yamato alzò improvvisamente la testa. << E se andassimo
nel
luogo in cui si è svolta la battaglia? >>.
<< A che scopo? >>,
chiese il fratello minore.
<< Possiamo trovare
degli indizi >>.
<< E meno male che
volevi andarci cauto >>, scherzò Taichi.
Hikari guardò V-mon e
Wormmon. << Facciamo riposare quei due e poi gli
chiederemo in
che settore erano >>.
I
due Digimon si
svegliarono dopo l'alba e fecero un'abbondante colazione. Dopo
essersi rimpinzati per bene ed essersi riposati sembravano quasi
essere tornati come un tempo, anche se nei loro occhi c'era uno
spesso velo di tristezza.
<< Qual era il
settore in cui si è tenuta la battaglia? >>, gli domandò
Yamato.
<< Il settore sette
>>.
<< Andiamo allora.
Vedrai V-mon, ritroveremo gli altri >>, disse amorevole
Hikari.
Koushiro aprì il portale
sul PC e in pochi secondi furono nel settore sette. Era un settore
piuttosto anonimo, i Digimon ci conducevano una vita tranquilla,
c'era cibo in abbondanza, acqua cristallina e una bella foresta
folta. Il tempo era sempre piuttosto mite e pioveva di rado.
Camminarono per circa
trenta minuti tenendo gli occhi aperti, i Digimon erano cauti e
protettivi. I ragazzi andarono avanti con i loro Digimon per essere
sicuri che fosse tutto apposto e non ci fosse nessun pericolo. Fecero
segno alle altre di raggiungerli e le ragazze videro una radura
rovinata, alberi spezzati e rocce frantumante.
V-mon e Wormmon andarono
un po' avanti, osservando quella radura dove avevano perso tutto.
<< Qui non c'è
niente >>, osservò, amareggiato, Taichi.
Koushiro aprì il suo
portatile e si mise seduto sull'erba, con Tentomon accanto.
Visualizzo sullo schermo la radura, dividendola in sezioni e
analizzando ogni singolo dettaglio.
<< C'è qualcuno là
in fondo, rivelo una fonte di calore! >>.
<< Andiamo avanti
noi, voi restate qui! >>, disse Gabumon, facendo segno
agli
altri Digimon di seguirlo. I ragazzi attesero, la tensione scorreva
nel sangue e il cuore batteva a mille. Trenta secondi dopo
avvertirono una forte folata di vento, poi i Digimon furono sbalzati
verso di loro da una luce intensa. Un Digimon enorme emerse dalla
foresta, aveva le sembianze... del diavolo.
<< SkullSatanmon >>,
informò Koushiro, leggendo sul portatile. << È di livello
evoluto! >>.
I nove Digimon si rimisero
in piedi all'istante, pronti per la battaglia.
V-mon e Wormmon sapevano
di essere inutili e d'intralcio, erano costretti a restare al margine
della battaglia.
<< Devono
Digievolvere! >>.
Otto Digimon passarono
velocemente al livello campione e circondarono SkullSatanmon.
<< Pensate che solo
perché siete nove Digimon di livello Campione possiate battermi?!
>>. Batté tre volte il suo bastone, lungo quasi quanto
lui, a
terra. << Pomo Elettrico! >>.
Nove lingue elettriche
partirono dal terreno e solo i Digimon in grado di volare si
salvarono. Kabuterimon, Birdramon e Angemon scagliarono un attacco
contro il nemico ma solo l'attacco del Digimon angelo servì a
scalfirlo. Era un Digimon maledetto e i Digimon sacri erano veleno
per lui.
Agitò il bastone e
scagliò un'ombra nera verso i tre Digimon volanti, Angemon riuscì a
ripararsi con uno scudo sacro, Tailmon balzò sulla schiena del
compagno e l'anello sacro rafforzò la barriera.
<< Digimon sacri!
>>, si mise a ridere, una risata da rizzare i capelli.
<<
Pensate sempre di essere superiori! >>.
I Digimon a terra si
rialzarono e attaccarono congiuntamente, avvolgendolo in lingue di
fuoco, ghiaccio e spine. Il suo bastone era magico e con un semplice
movimento dissolse i loro attacchi come niente.
<< Devono
Digievolvere ancora >>, ringhiò Yamato.
<< Qui a Digiworld
non ci sono più riusciti da quando non abbiamo le Digipietre e si è
ripristinato l'equilibrio! >>, disse Sora.
<< Nel mondo reale
ci sono riusciti grazie al fatto che non hanno le stesse limitazioni
che nel mondo Digitale >>, ricordò Joe.
SkullSatanmon rise ancora.
<< Ora basta! >. Roteò il bastone e i Digimon
furono
scaraventati a terra.
V-mon e Wormmon erano
terrorizzati: si stava ripetendo lo stesso scenario di qualche giorno
prima, ma cosa potevano fare senza i loro Digiprescelti?
SkullSatanmon si avvicinò
a grandi passi verso il gruppo, li guardò e poi puntò su... Meiko.
<< Voglio te >>,
disse, allungando il braccio e la sua enorme mano, pronta a rapirla.
<< Meiko! >>,
urlò Tigramon, cercando di rialzarsi.
I Digiprescelti corsero
verso l'amica per aiutarla ma lui creò una barriera,
imprigionandoli.
<< Meiko! >>.
La ragazza era paralizzata
dalla paura, non riusciva a muoversi, il nemico era a pochi
centimetri da lei.
<< Testata atomica!
>>.
<< Rete di Seta! >>.
V-mon e Wormmon si
schierarono di fronte a Meiko. SkullSatanmon si fermò più per la
sorpresa, che per il dolore dei colpi che erano paragonabili a una
carezza.
<< Esserini inutili,
padron Alphamon vi ha ridotti a un mucchio inutile già una volta. Io
vi eliminerò, siete fastidiosi! >>.
Non si mossero di un
millimetro. Tigramon barcollò di fronte la sua Digiprescelta e puntò
la spada e la balestra contro SkullSatanmon. Gli altri Digimon si
misero a proteggere i loro Digiprescelti, niente li avrebbe smossi
dal loro compito.
Il nemico rise, divertito.
I Digiprescelti
ricordarono tutte le volte che si erano battuti per loro e non erano
neanche più in grado di farlo Digievolvere quando era necessario. La
loro amicizia era grandissima, talmente grande che niente li avrebbe
divisi.
<< Non li toccherai!
>>, disse Ikkakumon.
<< Dovrai passare su
di noi! >>, aggiunse Tailmon.
<< Vi accontento!
>>. Alzò il bastone verso il cielo, accumulando energia
per
l'attacco finale ma fu interrotto da nove sfere di luce che
spiccarono in mezzo al cielo, come delle stelle in pieno giorno.
SkullSatanmon
indietreggiò, infastidito.
Le nove luci scesero dal
cielo fino ai Digiprescelti, avvolgendo i Digivice nelle tasche. Li
tirarono fuori e la luce si fece incandescente, tanto da doversi
riparare gli occhi.
Quando la luce sparì, non
potevano credere a quello che vedevano.
I loro Digivice erano
cambiati, assomigliavano a quello di Hikari e Takeru con la
differenza che l'interno era colorato e ai lati bianco, su ogni
Digivice ci era inciso il simbolo della propria Digipietra, in alto,
sopra il piccolo schermo.
Taichi era arancione, Mimi
verde chiaro, Koushiro viola, Joe grigio, Sora rosso, Yamato blu e
Meiko marrone. Anche quello di Hikari e Takeru era cambiato, era
rimasto rosa per lei e diventato giallo per lui.
<< Incredibile >>,
sussurrò Mimi.
Meiko stringeva il suo
Digivice, sperava che nessuno di loro si accorgesse del simbolo
inciso sul suo, una spirale.
<< I Supremi pensano
di sconfiggermi con dei nuovi Digivice? >>. SkullSatanmon
si
avvicinò di nuovo, pericoloso.
I nove Digiprescelti
puntarono i Digivice contro i loro Digimon, attivando la
Digievoluzione al livello evoluto.
Lilimon, WereGarurumon,
Zudomon, MetalGreymon, Angewomon, HolyAngemon, Garudamon,
AtlurKabuterimon apparvero tutti insieme. In mezzo a loro c'era una
Digievoluzione sconosciuta.
<< Tigramon >>,
sussurrò Meiko.
<< Ora sono...
Panteramon >>.
Ed effettivamente sembrava
una pantera su due zampe, il pelo lucido e nero, il folto pelo bianco
intorno a collo, le bande ora toccavano quasi terra, la cosa
flessuosa. Gli occhi verdi erano gli stessi, la spada era diventata
più grande, la balestra sempre alla cintura (stavolta bianca), nella
mano sinistra teneva uno scudo.
Erano rimasti a bocca
aperta, non riuscivano a spiccicare parola, V-mon e Wormmon erano
affascinati.
I nove Digimon evoluti
stavolta non si sarebbero fatti sconfiggere facilmente. Circondarono
l'enorme SkullSatanmon, i Digimon a terra distrassero il nemico con
degli attacchi mirati e mentre lui era impegnato a togliersi di torno
loro, i Digimon volanti Lilimon, AtlurKabuterimon lo attaccarono
facendolo cadere in ginocchio.
<< Sciocchi! >>,
urlò. Il bastone puntò contro il gruppo dei ragazzi.
<< Ora! >>,
urlarono i Digimon verso Angewomon e HolyAngemon.
I due Digimon sacri si
misero ai due lati del nemico, erano Digimon benedetti e nessuno
meglio di loro era capace di dare un colpo finale a un Digimon del
male.
<< Freccia Sacra!
>>.
<< Raggio
dell'Aurora! >>.
Un arcobaleno di luci
investì SkullSatanmon. Era un gioco di luci spettacolari, che lasciò
ancora una volta senza fiato i presenti. Contro ogni previsione, il
nemico rise, rideva mentre scompariva.
<< Alphamon avrà
quello che cerca, non sarò l'ultimo. Sono solo il primo!
>>.
La sua risata si udì fino
alla sua scomparsa. Poi il silenzio.
Stremati, tornarono tutti
al primo stadio.
<< E tu chi sei? >>,
chiese Hikari, quando si avvicinò un piccolo Digimon a forma di
palla, arancione con le strisce nere, grosse orecchie, talmente
grandi che si chiesero come faceva a camminare.
<< Io sono Lalamon
>>, disse con la vocina delicata, saltando in braccio a
Meiko.
I piccoli Digimon andarono
in braccio ai loro amici, che li abbracciarono felici.
<< Nyaromon >>,
sorrise Hikari. << È la prima volta che ti vedo!
>>.
<< Wow >>,
sussurrò Taichi. << Sei stato... incredible, Koromon!
>>.
<< Non dovevamo
venire qua, siamo stati sciocchi e incauti >>, disse
Yamato.
<< Hai ragione.
Dobbiamo stare più attenti >>, concordò Sora, guardando
il
ragazzo, Pyocomon in braccio, accoccolata.
<< SkullSatanmon ha
detto che sono stati i Supremi a cambiare i nostri Digivice
>>,
disse Mimi.
<< Aggiungi il
mistero ai tanti altri >>, disse Joe.
<< Non ci crederete
ma ora il portale è aperto >>, annunciò Koushiro.
<< Seriamente?! >>,
esclamò Takeru.
<< Niente sta
succedendo per caso >>, disse Hikari.
<< Meno male che i
nostri Digimon sono riusciti a Digievolvere in tempo, altrimenti
Meiko sarebbe stata in pericolo! >>.
Taichi guardò Meiko,
aveva lo sguardo fisso in quello di Lalamon, preoccupato.
SkullSatanmon voleva lei, proprio lei. Chi era in verità Meiko?
La ragazza si abbassò a
guardare V-mon e Wormmon. << Grazie per avermi difesa
>>.
I due arrossirono. <<
Oh figurati >>.
<< Torniamo a casa
subito, qui è troppo pericoloso >>, disse Yamato.
<< Sono d'accordo
con te, fratello >>.
Taichi e Hikari si
guardavano, pensavano entrambi le stesse cose. Era ormai chiaro che
Meiko era il bersaglio di Alphamon e il suo Digimon doveva
proteggerla per un motivo preciso, non come ogni Digimon che protegge
il proprio amico. Meiko fece per mettersi il Digivice nella tasca
della gonna, ma non fece abbastanza in fretta perché Taichi notò
subito la spirale incisa, nello stesso punto in cui sul suo ci era
inciso il simbolo del coraggio.
Allora Meiko ce l'aveva,
una Digipietra. Esisteva una decima Digipietra e Meiko era
perfettamente cosciente della cosa.
Mentre stavano per tornare
a casa Taichi decise che era arrivato il momento di mettere in chiaro
questa storia, con qualsiasi metodo.
Angolo
autrice!
Ciao!
Allora... I
Digivice sono cambiati, mi ero scocciata di quei cosini grigi!
Ho pensato che poiché
Meikumon è ispirato al Maine Coon, le sue digievoluzioni potevano
essere ispirati ai grandi felini!
Che fine hanno fatto gli
altri ormai si sa, una pessima fine. E Meiko è palese che nasconda
qualcosa...
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** 07- Nuove scoperte ***
Capitolo
7
Nuove
scoperte
Tornati
a casa, Taichi e
Hikari si offrirono per ospitare V-mon e Wormmon, la loro madre non
avrebbe avuto niente in contrario. Una volta tornati nel mondo reale
si erano accorti di come il tempo nel mondo digitale fosse diverso,
scorreva molto più veloce rispetto al loro mondo.
Erano passate solo due da
quando erano partiti e nessuno fu sgridato. I due fratelli Yagami
misero a dormire i quattro Digimon e si ritrovarono nel salotto
vuoto, la notte, per parlare di quello che era successo.
<< Che cosa
significa la spirale? >>.
<< Non ne ho idea,
sorellina. Se è il simbolo di un'altra Digipietra, deve avere un
significato >>.
<< SkullSatanmon
voleva Meiko >>.
Taichi annuì. <<
Meikumon protegge quella ragazza. Forse dovremo metterla davanti al
fatto compiuto >>.
<< Senza prove non
andremo da nessuna parte, negherebbe e basta. Ci vuole qualcosa di
più >>.
<< E cosa, Hikari?
Io non so che pesci prendere! >>.
<< Posso provare a
far aprire Meiko con me. Dopotutto siamo ragazze e potremo essere
amiche, lei è una brava persona >>.
<< Okay, ma non far
capire cosa stai tramando >>.
I due fratelli avevano
deciso che era ora di attuare un piano concreto per far parlare
Meiko, lei doveva solo fidarsi di loro.
Il giorno dopo la vita
tornò a scorrere come sempre: Taichi riprese gli allenamenti, Yamato
le prove del coro, Joe i suoi studi e a frequentare la sua fidanzata.
Takeru continuava a uscire con Misae e questo creava in Hikari un
profondo malumore quotidiano. Koushiro era impegnato con alcuni
impegni di lavoro, Mimi era qualche giorno con alcuni amici venuti a
trovarla dall'America.
Sora invece si era
dedicata alla ginnastica artistica da qualche anno, il calcio era
sempre la sua passione ma da quando era cresciuta voleva essere più
aggraziata e atletica, secondo consiglio di sua madre si era iscritta
al corso della scuola. Era anche diventata bravina e aveva stretto
buoni rapporti con le compagne.
In quei giorni lontana dal
gruppo aveva trovato modo di pensare a Taichi e Yamato. Più andava
avanti, più si rendeva conto che quei due erano più di semplici
amici. Taichi era l'amico leale e sempre amichevole. Yamato, invece,
aveva sempre un carattere difficile, non esternava i suoi sentimenti
facilmente. Erano due ragazzi diversi e ognuno di loro aveva un modo
di fare che la affascinavano. A volte pensava che quella confusione
fossero semplici ormoni adolescenziali e che in verità non gli
piaceva nessuno dei due. Avrebbe tanto voluto che almeno uno dei due
si sbilanciasse, Yamato l'aveva invitata al suo concerto ma come
amica...
E poi... si era accorta di
come Meiko arrossiva nei confronti del suo Taichi.
Il mio?
Quel pensiero la fece
quasi cadere dalla parallela, riuscì ad evitare di farsi male
tenendo una mano sulla sbarra e cadendo con grazia con i piedi sul
pavimento.
<< Sora? >>.
<< Sto bene,
signorina, Sono solo scivolata >>.
<< Va bene, riprendi
>>.
Risalì sulla parallela e
ricominciò gli esercizi. Quella sbarra era il modo migliore per
pensare, i movimenti meccanici erano perfetti per la sua mente
occupata.
Dopotutto sono gli uomini
che fanno il primo passo, mica le donne!
Quei due erano talmente
leali l'uno con l'altro da non sapere cosa fare!
Sbuffò, talmente forte da
attirare l'attenzione delle compagne vicino a lei. Arrossì e si
concentrò sulla parallela, quei due erano veramente fastidiosi nella
sua testa!
<< Meiko, facciamo
una passeggiata? >>.
Erano appena uscite da
scuola quando Hikari offrì la passeggiata all'amica.
<< Certo >>.
Si recarono in centro a
guardare le vetrine. Hikari si trovò molto bene con Meiko, era una
presenza piacevole, da sole riusciva a lasciarsi andare più
facilmente. Erano davanti a un negozio di abiti da sera, Meiko
sorrise.
<< Il mio colore
preferito >>, disse indicando un abito azzurro cielo.
<< Verde >>,
ammise lei, indicando un abito corto con un fiocco sul manichino.
<<
Infatti la divisa mi piace >>.
<< Mi piacerebbe
indossarne uno, un giorno >>.
<< Mimi è andata ai
balli scolastici americani, dice che sono bellissimi. Un giorno
dovresti farti raccontare qualcosa >>. Rimase zitta per
qualche
secondo. << A Tottoro non fate feste per esempio?
>>.
<< C'è qualche
festa annuale >>.
<< Ci andavi con i
tuoi amici? >>.
La domanda cominciò a far
chiudere Meiko in sé. << Non ho mai avuto amici
>>.
<< Anch'io sono
timida, sai? >>.
<< Non l'avrei mai
detto >>, fu colpita, << eppure sembri
tanto... inserita
con gli altri >>.
Mentre parlavano si erano sedute su una
panchina un po' isolata.
<< Be'... mio
fratello mi ha aiutata moltissimo! Poi con Takeru siamo amici
dall'infanzia >>. Pronunciare il suo nome la fece
soffrire
molto, ma doveva far aprire Meiko. << Noi siamo un gruppo
e ne
abbiamo passate tante. Ricorda che ti puoi sempre fidare di noi
>>.
Meiko abbassò lo sguardo.
<< Non è facile fidarsi degli altri >>.
Hikari le toccò un
braccio. << Qualsiasi cosa ti tormenti... puoi confidarti
con
me >>.
La ragazza si alzò
all'improvviso. << Devo andare a casa >>.
Hikari la prese dolcemente
per un braccio. << Meiko... frequento il mondo dei
Digimon
abbastanza da sapere che a volte possono farti del male
>>.
<< Non c'è niente!
>>. Si divincolò. Non l'aveva mai sentire alzare le voci,
era
molto agitata. << Meikumon è un bravo Digimon, non
farebbe
male a nessuno! >>.
<< Non ho mai detto
che Meikumon è un cattivo Digimon >>, era molto turbata.
La ragazza si calmò di
colpo, quasi qualcuno avesse premuto un interruttore. <<
Scusa
Hikari, non volevo aggredirti >>.
<< Lo so >>.
Meiko prese la borsa e la
mise in spalla. << Ora scusami ma devo tornare a casa. Ci
vediamo >>.
Prima che potesse dire
altro corse via, lasciando Hikari con tanti quesiti ma anche con una
risposta. Decise di avviarsi al campo per parlare con suo fratello,
attraversò la strada e vide il negozio di prima, solo che stavolta
c'era un'altra persona: Takeru. E insieme con lui Misae.
Stavano ridendo, lui le
cingeva la vita con un braccio, fantasticando dei vestiti in vetrina.
Avrebbe voluto piangere tutte le sue lacrime alla vista di quella
scena, preferì non farsi vedere e andò via velocemente. Takeru vide
Hikari nel riflesso della vetrina e si girò per salutarla ma la vide
camminare spedita, lontana da lui.
Aveva notato le due
lacrime scivolare la guancia, cosa che lo turbò molto...
<< Ciao Sora, ci
vediamo domani! >>.
La Digiprescelta salutò
le compagne con un cenno della mano e si avviò fuori dal cortile
della scuola, a casa le aspettavano compiti di matematica e biologia.
Era al cancello quando si sentì chiamare.
<< Sora! >>.
<< Yamato ciao. Non
eri alle prove? >>.
<< Sono finite prime
e ho pensato di farti un saluto veloce >>.
<< Sei gentile >>,
gli sorrise.
<< Senti Sora... >>.
Yamato era lievemente arrossito, il bel viso non aveva la sicurezza
di sempre. << Mi chiedevo... vorresti uscire con me
questo
sabato? >>.
Hikari era arrivata al
cancello della scuola, si era asciugata le sue lacrime e prese un
profondo respiro. Takeru era di Misae, non suo. Non sarebbe mai stato
suo.
Notò Yamato e Sora sulla
soglia della cancellata ed era molto vicina, abbastanza da sentire
cosa si dicevano.
<< C'è un bel
concerto in centro. Ho i biglietti >>. Glieli mostrò.
<< Sembra molto
bello >>.
<< Allora ci vieni
con me? >>.
Hikari sospirò
rumorosamente e si nascose dietro l'angolo formato dalle due
macchine.
Sora annuì. <<
Certo. Sarà divertente >>.
<< Ti vengo a
prendere alle sette, va bene? >>.
<< Benissimo >>.
Nessuno dei due si era
accorto della ragazza. Si salutarono, entrambi con un sorriso, anche
se su quello di Sora c'era una leggera curvatura in basso che solo
un'amica come Hikari avrebbe notato.
La ragazzina corse fino al
campo da calcio, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere
fiato. La squadra si stava ancora allenando e appena videro la bella
Hikari si fermarono a guardarla.
<< Hikari! >>.
<< Taichi c'è la
tua sorellina! >>.
<< Hai detto bene.
La mia sorellina! >>, disse con fare irritato,
poggiandosi un
asciugamano sulle spalle. << È successo qualcosa?
>>.
<< Sono stata un po'
con Meiko >>.
Taichi la guardò bene in
faccia. << Hai pianto? >>.
<< No >>.
<< Sei sicura? >>.
<< Sicura >>.
<< Facciamo una
pausa! >>, urlò ai compagni di squadra. Si allontanò con
la
sorella verso una panchina sotto un albero.
Hikari gli raccontò
brevemente quello che si era detta con Meiko, della sua reazione
spropositata e di aver detto che Meikumon era un Digimon cattivo,
nonostante Hikari non l'avesse nominata.
<< Sono entrambe
misteriose >>.
<< Devo scoprire
cosa significa la spirale, è la chiave del mistero >>.
<< C'è solo una
persona che può aiutarti, Koushiro. Dovrai confidarti con lui
>>.
<< Pensavo già di
farlo >>, si alzò. << Torni a casa?
>>.
<< Devo dare la
merenda ai Digimon, saranno morti di fame >>.
<< Devi dirmi altro?
>>.
Hikari pensò a Sora e
Yamato fuori dalla scuola. << No, è tutto
>>.
Quella sera un Yagami con
il cuore frantumato era sufficiente.
<< Ehi >>.
Tentomon zampettò verso Taichi.
<< Ciao Tentomon >>.
Buttò la borsa del calcio sul divanetto.
<< Taichi >>,
lo salutò l'amico. << Hai detto che dovevi parlarmi
>>.
Prese una sedia e si mise
affianco a lui. Gli raccontò per filo e per segno cosa pensava di
Meiko, del mistero che la avvolgeva, di come Meikumon fosse di
carattere mutevole, cosa che Tentomon confermò.
<< E infine la
spirale sul Digivice. Ognuno di noi ci ha il segno della Digipietra,
quindi la spirale dovrebbe esserlo >>.
<< La spirale... >>.
Koushiro cercò sul computer e materializzò un'immagine.
<<
Come questa? >>.
<< Esatto! >>,
indicò lo schermo. << Dove l'hai presa? >>.
<< Stavo studiando i
nostri simboli delle Digipietre e molti altri di Digiworld, sai che
hanno una loro lingua >>.
<< E cosa significa
la spirale? >>.
<< La fede. Essa è
infinita e da questa deriva la luce e la speranza, le fondamenta di
Digiworld >>.
<< Quindi la
Digipietra di Meiko è la fede >>.
<< Sarebbe
abbastanza assurdo >>.
<< Perché? >>.
<< La fede è la
forza più potente che possa possedere qualcuno. Ricordi la storia
del muro di fuoco? >>.
<< Quello da dove
nascono i Digimon malvagi >>.
<< Non è sempre
stato così. La leggenda narra che i Digimon erano tutti buoni e in
pace fra loro. Poi la fede sparì e le creature digitali cominciarono
a non andare più d'accordo, ci fu una lunga battaglia e furono
relegati molti oltre il muro di fuoco. Senza la speranza, la luce, la
fiducia >>.
<< Senza nessuna
delle qualità su cui si fonda il mondo digitale >>.
Koushiro annuì.
Taichi si abbandonò allo
schienale della sedia. << Che cosa significa questo?
>>.
<< Secondo la
leggenda la fede sparì in un momento preciso, sulla terra sarebbero
vent'anni fa >>, disse Tentomon.
<< Nel 1985, quando
Gennai ci raccontò del primo gruppo di ragazzi che fu chiamato a
salvare Digiworld >>.
Koushiro si mise a
riflettere. << Gennai mi disse che avevano circa la
nostra età,
a Digiworld la prima volta. Quindi... ora avrebbero tra i venticinque
e i trent'anni >>.
<< Non ti ha detto i
nomi? >>.
Scosse la testa. <<
No, forse ha voluto mantenere la loro identità segreta >>.
Tentomon guardò i due
ragazzi. << Magari quel vostro sensei lo sa, dopotutto
sapeva
tutti i vostri nomi >>.
La frase del Digimon fece
venire i brividi ai ragazzi, come un'intuizione improvvisa. Si
guardarono per qualche secondo con la bocca aperta.
<< Il sensei... >>.
<< Gennai ha
comunicato tutte le informazioni a una cellula segreta... L'ha fatto
perché all'interno c'era qualcuno che poteva capirlo >>,
Taichi si alzò tirando indietro la sedia.
<< Il sensei era uno
dei Digiprescelti di vent'anni fa >>.
Daigo Nishijima era nel
suo piccolo ufficio a leggere delle carte e mangiare una ciambella. I
dolci erano la sua droga, ogni occasione era buona per mangiare una
dose di zucchero, in particolare in quel periodo stressante.
Stava per mangiare la
seconda ciambella quando sentì bussare e non fece neanche in tempo a
dire di entrare che Koushiro e Taichi entrarono, trafelati.
<< Ragazzi >>,
rimise la ciambella nel piatto. << Cosa ci fate qui?
>>.
I due lo fissavano, gli
mancava la parola.
<< Allora? >>.
Si stava preoccupando che fosse successo qualcosa di grave.
<< Signor Nishijima
>>, disse Koushiro con un filo di voce. <<
Ci dica la
verità >>.
L'uomo continuò a
fissarli, confuso.
<< Lei è stato uno
dei Digiprescelti del 1985 >>.
Li guardò e sorrise. <<
È vero >>.
I due amici caddero sui
cuscini posti sul pavimento, aveva ammesso la verità senza neanche
tentare di dissimulare. La rivelazione e la scoperta li avevano
storditi.
L'agente si girò dalla
loro parte e gli dette il tempo di riprendersi.
<< Come l'avete
capito? >>.
<< Stavamo indagando
sul simbolo della fede >>, rispose Taichi.
L'agente si fece serio. <<
Che cosa sapete della fede? >>.
<< A parte il
simbolo... Niente >>, disse Koushiro.
Nishijima
prese il suo portafoglio, lo aprì e da una taschina prese una
vecchia foto ingiallita e la porse agli altri.
C'erano cinque ragazzi,
tre maschi e due femmine. Riconobbero subito l'agente, lo sguardo era
rimasto lo stesso. Lo sfondo era senza dubbio l'isola di File.
Assomigliava molto alla foto che avevano ognuno di loro, quella
felicità stampata in faccia potevano capirla.
<< Quanti anni
aveva? >>, domandò Taichi.
<< Dodici >>.
<< L'età di Joe la
prima volta >>.
<< Questi sono i
vostri Digimon >>, disse Koushiro, sfiorando la foto.
<<
Ehi... ma questo è Elecmon! >>.
Taichi si sporse a
guardare la foto. << È vero! >>.
<< Quando la
battaglia terminò e a Digiworld regnò la pace, noi tornammo nel
nostro mondo. All'epoca era impossibile ritornare in quel mondo
quando e come si voleva, l'avevamo lasciato per sempre. I nostri
Digimon avrebbero sofferto molto, così gli fu cancellata la memoria
>>.
<< Che cosa?! >>.
<< Gennai ci spiegò
che non avrebbero sofferto la nostra mancanza, alcuni so che si sono
Digievoluti a un livello superiore in modo permanente >>.
<< Elecmon della
città della Rinascita era il suo Digimon >>, mormorò
incredulo Taichi.
Nishijima sorrise. <<
Già >>.
<< Questo
PetiMeramon deve essere il Meramon che protegge la città dei
Pyocomon e il vulcano >>, disse Koushiro, indicando una
piccola
palla di fuoco accanto a un ragazzo di almeno dodici anni.
<< Era il mio
migliore amico, Eizo Saito. Ora vive negli Stati Uniti con la moglie
e due figli, non lo vedo dal college >>.
<< Questo
Pandamon... La Digievoluzione a livello campione è Yukidarumon...
>>. Il Digimon di livello intermedio simile a un panda
era in
braccio a una ragazza bionda, i capelli stretti in delle trecce e gli
occhi azzurri.
<< Lei è Hisa
Maeda, aveva dieci anni, era la più piccola del gruppo. Ora vive a
Osaka, è sposata e ha due graziose gemelline. Ci vediamo spesso
>>.
<< Yukidarumon fu
messo a proteggere le terre di ghiaccio dell'isola >>,
disse
Taichi, ricordando il primo incontro con il Digimon di ghiaccio. Li
aveva aiutati ed era molto gentile.
<< Questo Candmon...
Picklemon è la Digievoluzione a livello evoluto >>, disse
Koushiro.
<< Ecco perché
sapeva come allenare Digimon e Digiprescelti, sono reminiscenze di
quando era un partner Digimon >>.
<< Chi è il
ragazzo? >>.
<< Hideki Aoki,
aveva undici anni. So che vive all'estero anche lui, è un professore
di liceo >>. Sul volto di Nishijima per degli attimi
cadde la
maschera di sicurezza . << Elecmon... è felice?
>>.
<< Sì, lo è >>,
lo rassicurò Taichi.
I due pensarono alla
sofferenza che quei cinque ragazzi dovevano aver patito. Si misero
nei loro panni, immaginando come si sarebbero sentiti, al solo
pensiero si sentirono male, un dolore acuto nell'animo.
E Nishijima non vedeva il
suo Digimon da vent'anni e, anche se si fossero rivisti, lui non
l'avrebbe mai riconosciuto.
<< E questa ragazza?
Sembra la più grande >>, disse Koushiro.
<< Kumi... Kumi
Fukuda >>. Il suo sguardo si fece triste.
<< Aveva
quattordici anni, era un po' la mamma della situazione. Noi tre
maschietti eravamo giovani, Hisa era molto piccola e lei si prese
cura di noi insieme al suo Digimon, Terriermon. Tornati a casa, lei
si trasferì poco dopo e non ho più saputo nulla di lei >>.
<< Terriermon... Ha
due ceppi di Digievoluzione. Uno dei livelli evoluti è Monzaemon
>>,
disse Koushiro.
<< È quello che
protegge la città dei giocattoli! >>.
I due ragazzi guardarono
quella ragazzina, con il suo Digimon sulla spalla, ridevano. Aveva
lunghi capelli neri, la pelle chiara, magra.
<< Chi era il vostro
nemico? >>, chiese Koushiro.
<< Quando arrivammo
a Digiworld, ci sembrò un sogno. Eravamo in un mondo sconosciuto,
senza cibo, senza acqua, incapaci di vivere in mezzo alla natura.
Abbiamo sconfitto molti nemici, il nemico finale era Dagomon. Il suo
spirito malvagio fu relegato nel mare oscuro >>.
<< Nishijima dov'è
la fede? >>.
<< Per sconfiggere
Dagomon, non bastò la sola forza. Non bastava la nostra amicizia, ci
volle la forza più potente di Digiworld e ci riuscimmo. Ma poi
qualcosa è andato storto negli anni avvenire... Non ho saputo del
disastro se non poco tempo fa>>.
<< Meiko ha il segno
della fede sul Digivice >>, disse Taichi.
<< Come me lo
spiega? >>.
<< Coraggio,
purezza, fiducia, conoscenza, amicizia, amore, luce, speranza e bontà
sono le qualità su cui si fonda Digiworld e che possiede ognuno di
voi. Ma la fede... come qualità la trovo veramente difficile
>>,
disse Nishijima, cominciando a credere che forse Gennai non gli aveva
detto proprio tutto.
<< Ma Meikumon è
riuscita a Digievolvere al livello evoluto >>, lo informò
Koushiro. << Come me lo spiega? >>.
<< Meiko è la
ragazza nuova del gruppo, giusto? Quella timida con gli occhiali?
>>.
Annuirono.
<< Devo fare qualche
ricerca, quello che mi state dicendo mi sconvolge molto
>>. Si
alzò, prese il piatto delle ciambelle. << Domani ci
vediamo
qui, alla stessa ora. Porterò altre ciambelle! >>.
Sora stava tornando a
casa, camminava lentamente, come se i pensieri fossero macigni
pesantissimi sulle sue spalle. Aveva accettato di uscire con
Yamato... Perché? Gli piacevano entrambi e forse uscire con lui le
avrebbe schiarito le idee. Eppure non poteva non sentire quello
spillo nel cuore, nello stomaco e nella testa che gli dicevano che
non stava facendo la cosa giusta, per una moltitudine di motivi.
Come avrebbe reagito
Taichi alla notizia? Avrebbe litigato con Yamato?
Forse non
avrebbe dovuto accettare. Ma quel limbo non era forse peggio?
Doveva
dirlo lei a Taichi, non doveva saperlo da terzi, non era
corretto.
Decise che la mattina dopo sarebbe andata dritta da lui
all'intervallo, sperando che l'impulsivo Taichi tenesse a freno
azioni dettate dal suo difetto...
Angolo
autrice!
Allora...
Fin dalla prima stagione
mi ero sempre chiesta chi fossero questi Digiprescelti che avevano
accennato! E ho pensato di sfruttarli un po' XD
Sora ha accettato
l'invito di Yamato ma... C'è un ma.
Meiko ha un bel carattere
e nasconde un segreto... E Hikari ci soffre, che poi povera Misae lei
che colpa ha XD?
Be', alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** 08- Primi chiarimenti ***
Capitolo
8
Primi
chiarimenti
La
mattina dopo c'era
piuttosto freddo. La notte aveva piovuto, all'alba le strade erano
ancora bagnate, anche se era uscito il sole.
V-mon e Wormmon rimanevano
in compagnia di Agumon e Tailmon, alternavano momenti di tristezza a
momenti di felicità quando si presentava una buona colazione.
Koushiro e Taichi volevano parlare agli altri delle scoperte avvenute
il giorno prima e fissarono un appuntamento nel pomeriggio, non c'era
impegno che teneva. La mattinata trascorse normale, fino a che non
arrivò l'intervallo.
Hikari rivolgeva poco la
parola a Takeru, consapevole del fatto che questo atteggiamento
rendeva le cose solo più complicate. Era sempre stata buona,
gentile, disponibile con tutti, prima venivano gli altri e poi se
stessa, l'aveva fatto anche stavolta. Come tutte le persone buone,
alla fine, sarebbe arrivato il momento in cui la sofferenza taciuta
per troppo tempo sarebbe venuta a galla ed era arrivato.
Uscì dall'aula per andare
in bagno e sciacquarsi il viso, chiuse il rubinetto e si guardò allo
specchio. Aveva la faccia di una che sarebbe scoppiata a piangere in
ogni momento, gli occhi erano tristissimi. Scosse la testa, dandosi
uno schiaffetto: basta essere depressa. Decise di scendere in cortile
per prendere una boccata d'aria e fare due passi, in attesa di un'ora
di chimica. All'improvviso sentì una mano prenderle il polso e farla
girare.
<< Hikari, che cosa
ti prende? >>.
Agitò il polso e fece
lasciare la presa a Takeru. << Sto benissimo
>>.
<< Ieri ti ho vista,
stavi piangendo >>.
Trasalì ma fece finta di
niente. << Ti sbagli >>.
<< In queste ultime
settimane mi sembri sempre insofferente. C'è qualcosa che ti turba?
>>.
<< Ti ho detto che
sto benissimo! >>.
Takeru sospirò, gli
pesava fare quella domanda. << È Misae il problema?
>>.
Nel sentire il suo nome,
la maschera quasi crollò, sentì gli occhi pungere e cercò di
trattenersi. << Non ho niente contro Misae
>>.
<< Non ho detto
questo >>. Si avvicinò. << Sei forse
gelosa? >>.
<< Che dici? Da
quando sei così egocentrico? >>.
<< Da quando ti vedo
star male ogni volta che sono in compagnia di Misae >>,
le prese
dolcemente una mano. << Hikari siamo sempre stati sinceri
>>.
<< Le cose cambiano
>>, disse. << Tu hai una ragazza ora, non
possiamo essere
amici come prima >>.
Le strinse la mano. <<
Il fatto che io abbia una ragazza non significa che non possiamo
essere ancora amici >>.
Guardò i suoi occhi
azzurri. Era veramente così ingenuo?
<< No >>, fece
per lasciare la sua mano. << Mi dispiace >>.
Takeru la strinse ancora
più forte. << Perché Hikari? >>.
<< Ti prego, non
rendere le cose ancora più difficili. Lasciami >>.
Non lo fece. << Non
finché non mi dai una spiegazione! >>.
<< Ti ho detto di
lasciarmi! >>.
Takeru si sentì tirare
per una spalla e lasciò a forza la mano di Hikari.
<< Sei sordo forse?
>>, disse Taichi. Aveva assistito agli ultimi minuti e
sentito
sua sorella chiedere più volte di lasciarla andare, all'ultima
richiesta non aveva potuto non intervenire.
<< Taichi >>,
sussurrò Hikari.
<< Non le stavo
facendo niente >>, disse Takeru, scrollandosi la mano
dell'amico dalla spalla. << Stavamo solo parlando
>>.
<< A me non sembra
>>. Era minaccioso. << Takeru ti avverto:
smettila di
fare il doppio gioco con mia sorella >>.
<< Taichi smettila!
>>. Hikari si mise in mezzo ai due.
<< Che succede qui?
>>.
Yamato e gli altri avevano
assistito alla scena dalla finestra.
<< Niente Yamato >>,
rispose il fratello minore.
<< A me non pare >>.
Yamato si mise di fronte a Taichi.
<< Stava
infastidendo Hikari >>.
<< Non è vero! >>,
la sorella cercò di difenderlo. << Stavamo solo
discutendo >>.
<< Se magari tuo
fratello la smettesse di fare il cascamorto con lei, nonostante
l'impegno con Misae, io non avrei nessun problema >>.
Yamato guardò male il
fratello minore ma lo difese comunque. << Non lo farà più
>>.
<< Non l'ho mai
fatto! >>.
Gli altri si erano
aspettati questo finale, prima o poi doveva succedere.
<< Basta! >>,
urlò Hikari. Aveva gli occhi lucidi. << Io non ho bisogno
della tua protezione, non sono più una bambina! >>.
La ragazzina fuggì via,
imbarazzata, Mimi e Sora la seguirono.
Prima di andare Sora
guardò Taichi. << Sei uno scemo, Taichi. A volte non
capisci
proprio niente >>.
Il ragazzo si sentì
freddato da quella frase.
<< Va via >>,
disse Yamato al fratello.
<< Ma... >>.
<< Non voglio
discutere Takeru, sparisci! >>.
Il ragazzino andò via,
salutando gli altri.
Yamato respirò
rumorosamente e guardò duramente l'amico. << Non capisci
che è
per questo tuo atteggiamento che Takeru non ha scelto tua sorella?
>>:
Taichi ebbe l'impressione
che la terra sotto i piedi gli mancasse. << Come scusa?
>>.
<< Ha ragione >>,
intervenne Koushiro. << Finché tu la proteggerai per ogni
minimo cosa, Hikari si sentirà sempre più schiacciata >>.
Il ragazzo non ci aveva
mai riflettuto. Hikari, la sua dolce Hikari, non aveva più bisogno
di lui? Negli anni l'aveva protetta da ogni male del mondo, anche se
lei era la luce più splendente. Anche se c'era Tailmon al suo fianco.
Improvvisamente si era
reso conto che lui non era più il suo protettore.
Hikari era innamorata di
Takeru e il suo cuore ferito era colpa sua.
Takeru si appoggiò a un
muro della scuola, sotto una tettoia, affranto. Il fratello maggiore
svoltò l'angolo e lo fissò.
<< Yamato... >>.
<< Ti ho difeso
perché sei mio fratello ma se ti becco un'altra volta in
atteggiamenti ambigui con Hikari... Non sarà di Taichi di cui dovrai
preoccuparti >>.
<< Non ci provo con
Hikari >>.
<< Mi prendi in
giro? >>, si spazientì, << Le bugie dille a
te stesso,
non a me. Ci sono problemi più grandi di cui occuparci e le tensioni
nel gruppo sono solo deleterie. Se ti piace Misae tanto da starci
assieme, okay. Smetti di far soffrire Hikari >>.
<< L'atteggiamento
di Taichi poco fa è il motivo per cui non sono mai andato oltre
l'amicizia con lei! >>.
<< Hai ragione, ma è
sempre sua sorella e qualunque fratello maggiore si sarebbe
comportato così. Taichi non si sente pronto a smettere di proteggere
Hikari, ora tu hai una ragazza. Questa storia finisce qui
>>.
Takeru rimase in silenzio.
<< Ci siamo intesi?
>>.
<< Intesi >>.
Hikari
si nascose in un
bagno del piano terra, piangendo. Si sentiva così mortificata
dall'atteggiamento del fratello, possibile che non riusciva a
staccarsi da lei?
<< Hikari >>,
sussurrò dolcemente Sora. << Stai bene? >>.
<< Sì >>,
singhiozzò.
Mimi la abbracciò
dolcemente. << Taichi a volte non capisce molto bene
>>.
<< Lui voleva
proteggerti, lo fa un po' troppo spesso ma non avercela con lui.
Takeru è in un momento confuso ed è evidente che tu provi qualcosa
per lui >>.
<< Il fatto che lui
abbia una ragazza ti mette tanta tristezza >>, aggiunse
Mimi.
<< Però penso che potresti provare a pensare a te, tanto
per
cambiare >>.
Hikari annuì, si asciugò
le lacrime con un fazzoletto. << Grazie >>.
La ragazzina
guardò l'amica. << Sora... l'hai detto a Taichi?
>>.
<< Detto cosa? >>.
<< Che sabato esci
con Yamato >>.
<< Esci con Yamato?
>>, esclamò Mimi.
<< Ci hai visto
vero? >>.
La ragazza annuì.
<< Oggi non mi
sembra la giornata ideale, lo farò domani, promesso >>.
Il
pomeriggio il gruppo si
riunì nell'ufficio di Koushiro. Joe aveva notato il clima teso e fu
aggiornato da Mimi circa quello che era successo, aveva scosso la
testa e non fu poi tanto sorpreso.
I Digimon mangiavano, come
al solito.
<< Dov'è Meiko? >>,
chiese Sora.
<< Non le abbiamo
detto di questo incontro >>, rispose Taichi.
<< Che cosa? Non mi
piace fare le cose alle spalle! >>, disse Mimi,
arrabbiata.
<< Neanche a me! >>,
concordò Sora.
<< Lo stesso vale
per me ma le notizie che abbiamo la riguardano, diciamo
>>,
disse Koushiro, visualizzando alcuni immagini sul grande schermo.
Spiegarono brevemente tutta la situazione, i sospetti di Taichi, le
scoperte di Hikari e il segno della fede. Infine sganciarono l'ultima
bomba, ovvero che Nishijima era stato un Digiprescelto.
L'ultima notizia fece
restare gli altri a bocca aperta, Digimon compresi.
<< Un
Digiprescelto?! >>.
<< Non è tutto. I
cinque partner Digimon del 1985 erano Elecmon della città della
Rinascita, Meramon della città dei Pyocomon, Monzaemon della città
dei giocattoli, Picklemon e infine Yukidarumon delle terre di
ghiaccio >>, spiegò Taichi.
<< Incredibile >>,
sussurrò Hikari.
<< Non l'avrei mai
detto >>, disse Tailmon.
<< Un momento...
Perché non ce l'hanno mai detto? >>, domandò curioso
Gomamon.
<< Perché non se lo
ricordano. Dopo che i Digiprescelti tornarono a casa, gli fu
cancellata la memoria per evitare la sofferenza della loro mancanza
>>, rispose Koushiro.
<< È terribile! >>,
esclamò Palmon. << Dimenticarmi di Mimi! >>.
<< Elecmon un
partner Digimon... >>, mormorò Patamon.
<< Nishijima sarà
qui tra pochi minuti, ieri ha detto che avrebbe fatto qualche
ricerca, non so di cosa si tratti >>, li informò Koushiro.
<< Chissà come si
sente il sensei >>, disse Sora. << Il suo
Digimon non ha
neanche idea della sua esistenza >>. Abbracciò Pyomon.
<< Non posso pensare
che Gabumon non si ricordi di me >>, aggiunse Yamato.
V-mon mangiò un biscotto.
<< Secondo me non hanno dimenticato del tutto
>>.
<< Cosa te lo fa
pensare? >>, gli chiese Tentomon.
<< Per me sarebbe
impossibile non ricordarmi di Daisuke! >>.
<< Ed io di Ken! >>.
<< Chi gli ha
cancellato la memoria? >>, domandò Takeru.
<< I Supremi >>,
rispose Taichi.
<< Quindi loro
possono ridargliela! >>, si entusiasmò Mimi.
<< Mica è così
semplice. Non troviamo Gennai, figurati i Supremi >>,
disse
abbattuto Joe.
<< Sei sempre un
campione di ottimismo, sai? >>, disse Gomamon, dandogli
una
zampata sulla schiena.
Qualcuno bussò alla porta
e il sensei Nishijima entrò nell'ufficio. La sua comparsa fece
zittire tutti i presenti, come se fosse entrata una creatura
leggendaria.
<< Ho interrotto
qualcosa? >>.
Tutti scossero la testa.
<< Ho delle cose da
dirvi >>, si sedette su una poltrona libera e tirò fuori
alcuni fogli. << Per chi non mi conosce, sono Daigo
Nishijima,
agente della cellula segreta informatica giapponese. Come copertura
lavoro alla scuola del vostro quartiere e immagino che ora avrete
capito perché >>.
<< Lei è veramente
stato un Digiprescelto? >>, chiese ammirata Palmon.
<< Tanto tempo fa
>>. Notò V-mon e
Wormmon. <<
Loro chi sono? >>.
<< I Digimon di
Daisuke e Ken >>.
<< Ah sì, i
Digiprescelti del secondo gruppo. Non li abbiamo trovati da nessuna
parte >>.
<< Perché sono
stati rapiti da Alphamon >>, disse V-mon, con quasi le
lacrime
agli occhi.
<< Veramente? >>,
sgranò gli occhi.
<< L'abbiamo saputo
solo poco tempo fa >>, disse Hikari.
<< Ieri ho parlato
con il mio migliore amico, Eizo. Non lo sentivo da qualche tempo e
gli ho parlato di quello che stava succedendo, anche se ne era già
informato. Pare abbia conosciuto qualche giovane Digiprescelto
americano e quindi le notizie non gli erano nuove. Ho contattato
anche Hisa, un'altra Digiprescelta. Non sono riuscita a sentire
Hideki e Kumi... be', lei è sparita in pratica >>.
<< Loro cosa ne
pensano? >>, chiese Yamato.
<< Secondo loro la
fede è sparita e spiega perché negli ultimi vent'anni Digiworld sia
tanto instabile >>.
<< E dov'è allora?
>>.
<< Non ne ho idea.
L'idea che Meiko possa avere come segno la fede è molto strano
>>.
<< So che potrà
sembrare strano... Sono dell'idea che dovremo sentire anche gli altri
due Digiprescelti, forse ne sanno di più >>, disse Takeru.
<< Hideki posso
contattarlo... Ma Kumi, non la sento da quando si è trasferita
vent'anni fa >>, spiegò il sensei.
<< Dove si è
trasferita? >>, domandò Sora.
<< Tottoro >>.
Scese il silenzio per
qualche secondo.
<< Che c'è? >>.
<< Tottoro è la
città da cui proviene Meiko >>, disse Taichi.
<< Curiosa
coincidenza >>, ironizzò Mimi.
<< Che sia sua
madre? >>, ipotizzò Joe.
<< Impossibile. Ho
visto le foto dei suoi genitori... Non è sua madre >>,
assicurò Taichi.
<< Nishijima
dobbiamo trovare Kumi e in fretta. Avrà lasciato l'indirizzo di una
scuola nuova, un cambio di residenza... Le persone non possono
sparire >>, disse Koushiro.
<< Se c'è qualcuno
che può trovare qualcosa sei tu Koushiro >>, disse
Pyocomon,
con la sua solita allegria.
<< Koushiro voglio
collaborare con te con i sistemi dell'agenzia >>.
<< Sul serio? >>,
Koushiro si emozionò.
<< Sicuro >>.
<< Wow, sei grande! >>. Mimi lo
abbracciarono con il suo solito trasporto e
il ragazzo divenne rosso come un peperone.
<< Quando... ehm...
cominciamo? >>, balbettò, ancora intrappolato
nell'abbraccio
di Mimi.
<< Subito, vieni con
me. Ragazzi >>, li guardò. << Vi faremo
sapere la prima
possibile. Tenetevi disponibili a qualsiasi orario >>.
<< D'accordo >>.
Il gruppo si disperse e
ognuno tornò a casa propria, in attesa d’informazioni.
Hikari
stava con i gomiti
appoggiati alla ringhiera del balcone, pensierosa, Tailmon le stava
affianco.
Balzò sulla ringhiera,
con un perfetto equilibrio degno di un gatto.
<< Hikari, cosa è
successo con Takeru? >>.
<< Hai notato il
gelo, vero? >>. Fece un sorriso triste. <<
Ho avuto una
discussione, è degenerata e Taichi si è messo in mezzo >>.
<< Voleva solo
proteggerti >>.
<< Lo so. Lo fa
sempre >>.
Taichi stava ascoltando
dietro la tenda, mortificato. Hikari soffriva e la colpa era in parte
sua.
La
mattina dopo Koushiro
fu assente e anche l'agente. Non aveva mai fatto un'assenza, il
ragazzo era molto ligio al dovere scolastico, aveva ottimi voti. La
sua assenza fece pensare ai suoi amici che forse avevano trovato
informazioni interessanti e stavano continuando a scavare. Andarono
anche nell'ufficio del sensei ma non c'era nessuno, nel dubbio che si
fossero rifugiati lì. Ebbero notizie di Koushiro solo verso la fine
delle lezioni, li incitava a correre nel suo ufficio subito
dopo e, per quanto fosse odioso, di non dire niente a Meiko.
Quest'ultima era diventata piuttosto silenziosa dopo l'uscita con
Hikari e stava molto in disparte, mentirle non era neanche
necessario.
Alle tre e mezzo furono
tutti nell'ufficio di Koushiro, ormai la loro vita si divideva tra
quella stanza, la scuola e i loro letti. Non c'era neanche più tempo
per gli allenamenti, le prove del gruppo, lo studio di Joe, volevano
dire che la situazione era veramente molto grave.
<< Ci siamo
preoccupati oggi, quando abbiamo visto che eri assente
>>,
disse Taichi.
<< Avevo un buon
motivo >>.
<< Che cosa avete
scoperto? >>, domandò Yamato.
Daigo Nishijima aprì il
suo portatile e sfogliò varie cartelle. << Kumi si
trasferì
nell'ottobre del 1985. Per legge avrebbe dovuto indicare alla vecchia
scuola la nuova e all'epoca niente era digitalizzato. Per nostra
fortuna dieci anni dopo hanno messo tutti i dati su computer ed è
uscito fuori che Kumi si è trasferita in un liceo pubblico in centro
città >>.
<< E poi? >>,
domandò Mimi, curiosa.
<< È rimasta lì
fino al diploma ed è qui la cosa strana. Non è mai passata a
ritirarlo >>, disse Koushiro.
<< Com'è possibile?
Se non ha mai ritirato il diploma, non si è mai potuta iscrivere al
college o lavorare >>, disse Joe, lui era informato su
tutte
queste pratiche legali.
<< Infatti non c'è
niente su Kumi dopo >>, disse Koushiro. <<
L'ultimo
indirizzo di residenza era con i genitori, non risulta nessun impiego
>>.
<< Una persona non
può sparire dalla faccia della terra >>, disse Tailmon.
<< L'ultima traccia
di Kumi è a diciotto anni, ha sostenuto l'esame del diploma ed è
sparita >>, spiegò Nishijima.
<< I genitori? >>,
chiese Takeru.
<< Era figlia unica
e, sì, qualcosa abbiamo scoperto >>. Koushiro fece
visualizzare un certificato di morte. << Sua madre è
morta nel
1991, di cuore >>.
<< E suo padre? >>,
continuò Sora.
<< Risulta residente
ancora allo stesso indirizzo del 1985, è in pensione anticipata, è
molto malato. Ho trovato diverse cartelle mediche e conti da pagare
>>.
<< Tutto questo cosa
vuol dire? >>, esclamò Taichi. << Dov'è
finita questa
ragazza? >>.
Nishijima era affranto. <<
Sono preoccupato, molto. È tutto troppo strano... Ho parlato con gli
altri stamane... Sono preoccupati anche loro >>.
<< Questa persona è
ancora viva? >>.
<< Che dici
Tentomon? >>.
<< Ha ragione.
Potrebbe essere morta >>, concordò Agumon.
<< Nel mondo degli
esseri umani non è redatto un certificato quando si muore no?
>>,
ricordò Gabumon.
<< I Digimon hanno
ragione. Non c'è un certificato di morte? >>, chiese
Hikari.
Entrambi scossero la
testa.
<< Quindi è ancora
viva! >>, esordì Patamon, in braccio a Takeru.
<< Può aiutarci a
trovare Daisuke e Ken >>, disse V-mon.
Hikari gli fece una
carezza. << Li troveremo >>.
<< Non possiamo
parlare con suo padre? >>. chiese Yamato.
<< Un’ottima
idea! >>, rispose Koushiro.
<< Peccato che
Tottoro sia a sei ore di treno >>, disse Mimi.
<< Con l'aereo ci
metti un'ora >>, le sorrise Takeru.
<< Facciamo una gita
a Tottoro questo sabato che dite? >>, propose Taichi.
Yamato e Sora si
guardarono.
<< Io non posso >>,
disse lui. << Ho un impegno >>.
<< Neanche io >>,
disse Sora, abbassando lo sguardo.
Il gruppo, Digimon
compresi, guardarono i due, zitti.
<< Uscite insieme?
>>, domandò Joe.
Yamato era leggermente
imbarazzato. << Infatti >>.
Hikari guardò Taichi e
poté sentire il suo cuore farsi in mille pezzi, ogni frammento aveva
un suono preciso, lei conosceva benissimo quella sensazione.
<< Allora buona
fortuna >>, rise Joe.
<< Joe >>,
sussurrò Gomamon, scuotendo la testa e indicando Taichi con un
gesto.
Sora avrebbe voluto
prendersi a schiaffi, non voleva che Taichi lo sapesse in quel modo.
Yamato l'aveva detto con leggerezza, non aveva pensato alla reazione
dell'amico, forse un uomo non arrivava ad avere quella sensibilità.
Taichi cercò di sembrare
normale, ma dentro di sé stava morendo. Aveva aspettato troppo e
Yamato era arrivato prima.
Koushiro batté le mani,
lo sguardo di Taichi aveva detto tutto. << Be', allora
andremo
solo noi, che dite? >>.
<< Certo >>,
rispose Hikari.
<< Ora possiamo
andare >>, disse Taichi. << Ho dei compiti
da fare >>.
Si alzarono tutti e si
salutarono, Nishijima se ne andò anche lui. Giù dall'ufficio Sora
rincorse Taichi.
<< Aspetta! >>.
<< Cosa c'è? >>.
<< Mi dispiace, non
volevo dirtelo così >>.
<< Non capisco di
cosa ti preoccupi >>, disse Taichi.
<< Be', la tua
reazione non era delle migliori >>.
<< Ti piace Yamato.
Fine della storia >>.
La durezza di Taichi la
ferì molto. << Yamato... lui... >>.
<< Si è fatto
avanti, molto semplicemente. Basta così Sora, divertiti sabato
>>.
<< Taichi non fare
così. Siamo amici >>.
<< No >>,
sussurrò, dandole le spalle. << Non siamo amici, non
posso
essere tuo amico. Mi dispiace Sora >>.
Sei anni prima il gruppo
era formato da otto bambini che condividevano una fortissima
amicizia. In ventiquattro ore ben due amicizie erano finite perché
quando il cuore ama, non ci si può accontentare di un'amicizia.
Angolo
autrice!
Questo
capitolo non è
stato il massimo dell'allegria ma alla fine questa situazione doveva
smuoversi!
In queste due settimane, fino a gennaio, avrò poco
tempo per scrivere quindi dovrei, forse riuscire a pubblicare un
altro capitolo!
Alla prossima e buone
feste!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** 09 - Mistero ***
Capitolo
9
Il
mistero
Biglietti prenotati, una
notte in albergo e leggero bagaglio a mano. Chiunque li avesse visti
avrebbe pensato alla gita di qualche circolo scolastico, accompagnai
da un insegnante.
Sei degli otto membri del
gruppo erano seduti sulle sedie scomode dell'aeroporto, in attesa che
il loro volo fosse chiamato. Ai genitori dissero che erano stati
invitati a un giro storico per la prefettura di Tottoro e loro ne
rimasero entusiasti.
Nishijima aveva in mano
sette biglietti. << Tutto apposto. Tra pochi minuti
dovrebbero
chiamare il volo >>.
<< Anche se questo
viaggio ha uno scopo, mi piace moltissimo l'idea di trascorrere una
notte a Tottoro! >>, disse Mimi.
<< Anch'io. Non ci
sono mai stato >>, disse Takeru.
<< Joe, come hai
fatto a liberarti? >>, gli domandò Koushiro.
Sospirò. << Non
sarei mai riuscito a concentrarmi >>.
<< I Digimon sono
nell'area digitale, quando andremo in albergo a dormire potremo
tenerli tranquillamente con noi >>, disse Koushiro, con
il
portatile aperto.
Una voce femminile chiamò
il loro volo e s’imbarcarono. L'aereo rollò quindici minuti dopo,
durante il quale vennero offerti spuntini e succhi. Koushiro continuò
a lavorare al portatile, i fratelli Yagami erano entrambi molto
silenziosi.
Un'ora dopo atterrò a
Tottoro.
Nishijima guardò
l'orologio. << Andiamo in albergo, posiamo i bagagli e
andiamo
dal padre di Kumi >>.
<< D'accordo! >>.
Affittò una grande
macchina e guidò fino all'albergo. Il viaggio era stato pagato
dall'agenzia segreta, usando la dicitura a “scopo lavorativo”,
Nishijima aveva prenotato in un bellissimo albergo. Mimi divideva la
camera con Hikari, Koushiro con Taichi e infine Joe con Takeru.
Nishijima aveva una camera separata e aveva preteso che le camere
fossero tutte sullo stesso piano.
Ogni camera aveva due
letti matrimoniali, un'enorme armadio e una scrivania. Un televisore
era attaccato alla parete, il bagno era in piastrelle lucide dorate,
con vasca.
Mimi si sedette sul letto,
con un balzo. << Questa camera è bellissima!
>>.
<< Non male! >>,
concordò Hikari.
Si ritrovarono nella hall,
rinfrescati. Si rimisero in macchina, pronti per l'incontro con il
padre della ragazza apparentemente scomparsa. La città era piena di
gente, il centro pullulava di negozi e centri commerciali, era sabato
e molte persone ne approfittavano per passarci il tempo libero.
Il padre di Kumi viveva in
una cassetta a due piani in centro, in un'area tranquilla, immersa
nel verde. Nishijima parcheggiò la macchina e a piedi arrivarono di
fronte casa dell'uomo. A una prima occhiata doveva essere stata una
bella casa, un tempo, ma ora il prato appariva poco curato, le
finestre erano sporche e dei fiori sui davanzali erano rimasti solo i
vasi vuoti. Un vecchio zerbino con alcune lettere mancanti era
davanti all'ingresso. L'agente fece segno ai ragazzi di rimanere
indietro.
Daigo suonò il campanello
ma non funzionava, così bussò forte alla porta. Dei passi
strascicati risuonarono dopo altre tre bussate.
<< Chi è? >>.
La voce era roca.
<< Signor Fukuda...
Non so se ricorda di me... Sono Daigo Nishijima >>.
Silenzio.
<< Un vecchio amico
di sua figlia >>.
La porta fu aperta e
l'uomo che si presentò davanti a lui era quasi irriconoscibile: la
barba fatta male, i capelli radi e bianchi, una flebo collegata a una
bombola di ossigeno.
<< Daigo... >>,
sussurrò. << Non ti vedo da vent'anni >>.
<< Lo so >>.
<< Che cosa vuoi da
un povero vecchio? >>.
<< Volevo parlare...
>>.
<< Chi sono quelli?
I tuoi figli? >>.
Nishijima si voltò. <<
Vi avevo detto di restare fuori un attimo! >>. Scosse la
testa.
<< No, sono dei... miei alunni >>.
<< Sei un'insegnante
quindi >>.
<< Già... senta io
volevo parlare con Kumi >>.
Nominare Kumi fece
esplodere l'uomo. << Kumi... Vieni dopo vent'anni a
chiedermi
di mia figlia! >>.
La reazione fece
spaventare perfino gli altri.
Daigo aggrottò le
sopracciglia. << Volevo solo parlare con lei di una cosa
molto
importante, anzi vitale >>.
L'uomo tossì, tanto da
fargli gli occhi lucidi. << Tu non lo sai?
>>.
<< Sapere cosa? >>.
<< Kumi è morta >>.
<< Che cosa?! >>,
esclamarono gli altri.
<< Morta? >>,
Daigo rimase stupefatto. << Non c'è nessun certificato di
morte >>.
L'uomo rise amaramente. <<
Cosa ne so io! Kumi è morta sedici anni fa >>.
<< Come? >>.
<< Non lo so. Ho
divorziato da sua madre tre anni prima della sua morte. Un giorno
venne la mia ex moglie per dirmi che Kumi era scappata di casa, poi
si presentò un medico di un ospedale e mi disse che era morta
>>.
Daigo non seppe più cosa
dire, il gruppo si sentì lo stomaco in una morsa spiacevole.
<< In che ospedale?
>>.
Il signor Fukuda fece per
andarsene.
<< La prego >>,
disse Nishijima. << È importante >>.
Lo guardò, in quegli
occhi vide tutto il dolore del mondo. << Nell'ospedale in
centro, non so altro >>.
Sbatté la porta, lo sentì
tossire di nuovo.
<< E ora? >>,
gli domandò Taichi.
Nishijima tirò fuori la
foto scattata a Digiworld, guardò Kumi quattordicenne, con un
sorriso sulla faccia insieme a Terriermon.
<<
Sei un bel
tipo, Daigo >>.
<< Come Kumi? >>,
esclamò, alimentando il fuoco per la cena a base di pesce e frutti.
<< Non sei come
Eizo. O Hideki. Hisa poi è una bambina. Per avere dodici anni sei
maturo >>.
<< Grazie. Anche
tu sei un bel tipo, Kumi >>.
Mise il pesce sul
fuoco. << Grazie anche a te >>.
Si guardarono e si
misero a ridere, una bella risata a cui si unirono pure Elecmon e
Terriermon.
<<
Signor
Nishijima... Sta bene? >>, gli domandò Joe.
Daigo rimise la foto nel
portafoglio e riprese la sua sicurezza. << Andiamo
>>.
Superò i ragazzi a grandi
passi, lo guardarono uscire dalla proprietà Fukuda. Provarono a
mettersi nei suoi panni, nello scoprire che uno di loro era morto.
Solo la domanda bastò non far andare oltre la prospettiva, era
troppo dolorosa.
In macchina regnava il
silenzio, nessuno osava fare domande all'agente, si sentirono in
dovere di rispettare il suo lutto.
L'atmosfera pesante fu
interrotta da uno squillo. Nishijima rispose.
<< Pronto? >>.
<< Ehi Daigo >>.
<< Hisa! >>.
<< Ho saputo da un
uccellino che sei a Tottoro >>.
<< Te l'ha detto
Eizo >>.
<< Forse >>,
rise. << Be'... mi trovi in centro. Mi raggiungi?
>>.
<< Aspetta... sei a
Tottoro?! >>.
La fece ridere di nuovo.
Hisa era così, sorprendente. << Mio marito e le mie
figlie
oggi sono dalla nonna, una gitarella liberatoria me la merito pure
io! >>.
<< Ti raggiungo >>.
Il
gruppo era emozionato.
Da quando avevano scoperto l'esistenza dei Digiprescelti del 1985,
avevano come la sensazione di avere dei mentori. Qualcuno che gli
togliesse un po' quel peso sulle spalle.
Hisa era seduta al
tavolino di un bar, dentro un locale, beveva una cioccolata. Era
identica ancora a quella bambina nella foto, gli occhi erano azzurri
e brillanti, i capelli biondi, lunghi e lucenti. Una bellissima
donna, aveva un semplice maglioncino rosso e un paio di pantaloni ma
li portava con estrema eleganza. Non appena vide Daigo gli corse
incontro ad abbracciarlo, gli diede un bacio sulla guancia. Ricordava
molto Mimi.
<< Questi devono
essere i Digiprescelti della nuova generazione >>. Li
invitò a
sedersi. << È un vero piacere conoscervi >>.
<< Anche il nostro,
signora >>, dissero in coro.
<< Signora?! Ehi, ho
solo trent'anni! Chiamatemi Hisa >>.
<< Certo >>.
Ordinarono caffè,
cioccolate, tè e si misero a parlare.
<< Morta?! >>.
<< Già >>.
Per la prima volta videro
la tristezza sul quel bel volto, posò la tazza di cioccolata calda.
Qualche lacrima sgorgò sul suo volto. << Non avrei mai
potuto
pensarlo. L'ho sempre immaginata felice da qualche parte
>>.
<< Hisa... lei non
ha mai sentito Kumi dopo che si è trasferita? >>, chiese
Hikari.
<< No... Aveva
quattro anni più di me... Ero solo una bambina >>.
<< Suo padre dice
che è morta in ospedale >>, la informò l'uomo.
<< Di cosa? >>.
<< Non lo sa neanche
suo padre >>, le disse Takeru.
<< Hisa... Il fatto
è che noi speravamo di avere qualche informazioni sulla fede e sul
perché Gennai sia sparito >>.
<< È sparito? >>.
<< A quanto pare.
Casa sua sotto il lago è sparita >>.
<< Siete stati a
Digiworld?! >>.
<< Di recente, sì
>>, confermò Mimi.
<< Avete visto
Pandamon? >>, domandò ansiosa.
<< Ora è
Yukidarumon, è passato al livello campione >>.
<< Oh... sono felice
per lui >>, sorrise tristemente.
<< Sappiamo che sta
bene però >>, la rincuorò Joe.
<< Meglio così >>.
Fece un respiro profondo e ritornò a sorridere. << Per
quanto
riguarda la fede non so aiutarvi. Daigo mi ha fatto un riassunto, mi
ha parlato anche di Meiko. La ragazza è misteriosa >>.
Si misero a parlare della
situazione e a un certo punto Taichi uscì dal bar, fingendo di dover
fare una chiamata. La verità è che aveva bisogno di rimettere
insieme i pensieri che aveva in testa, troppe questioni diversi lo
stavano facendo diventare matto. Non poteva fare a meno di pensare
che Sora sarebbe uscita con Yamato quella sera, si concentrava sulla
situazione difficile ma alla fine il pensiero era lì, in un angolino
a tormentarlo. Si buttò su una panchina lontano dalle vetrate, per
avere un po' di pace e si appoggiò allo schienale, la faccia rivolta
al cielo appena annuvolato. Si appoggiò gli occhialoni per
proteggersi dai raggi del sole e si mise ad osservare le persone che
gli passavano davanti. Guardò l'altro lato della strada, dove c'era
il bar e riuscì a intravedere gli altri parlare fitto e molto seri.
Si alzò e decise di ritornare indietro quando notò la distorsione
rossa in fondo la strada.
<< No! >>.
Corse veloce dentro il
bar, fino al tavolo.
<< Uscite presto,
c'è una distorsione enorme alla fine della strada! >>.
Koushiro tirò indietro la
sedia indietro fino a farla cadere. << Richiamo i Digimon
al
volo! >>.
<< Daigo? >>.
<< Tranquilla Hisa,
ci pensano loro >>.
Taichi osservò la
distorsione fino a che esplose in mille frammenti rossi. Dalla luce
rossa uscì un Digimon mai visto prima, solo dall'aspetto si capiva
che era malefico.
<< Che Digimon è?
>>, esclamò Hisa. Dopo vent'anni vedeva di nuovo un
Digimon,
era straordinario quanto orribile allo stesso tempo.
<< Taichi! >>.
<< Agumon! >>,
abbracciò il suo Digimon.
<< Che cavolo di
Digimon è? >>, domandò
Gomamon.
<<
Phelesmon >>, rispose Koushiro. <<
È di livello evoluto, deve essere un altro messaggero di Alphamon!
>>.
La gente cominciò a
correre dopo la prima esplosione. I ragazzi insieme a Hisa e Daigo si
ritrovarono alla fine della strada, davanti al Digimon malefico.
Aveva l'aspetto di un
diavolo, ancora più del precedente nemico. Il forcone rosso era
puntato verso di loro.
<< Digiprescelti,
che onore >>.
<< L'onore è il
nostro >>, replicò ironico Taichi.
Digivice in mano e i
Digimon erano al livello campione. Era ancora troppo difficile
passare direttamente al livello evoluto dal livello intermedio. Ciò
provocò un'enorme risata nel nemico.
<< Grida del demone!
>>.
I sei Digimon riuscirono a
resistere all'attacco e si lanciarono contro Phelesmon. Si protesse
con uno scudo nero e agitò il forcone, lanciando Togemon e Ikkakumon
contro i pali della luce. Angemon lo colpì con i suoi colpi sacri e
riuscì appena a scalfirlo, Tailmon usò il Pugno Felino ma fu
sbalzata contro la vetrata di un negozio.
<< Tailmon! >>,
Hikari corse verso il suo Digimon.
Greymon e Kabuterimon
riuscirono a colpire insieme Phelesmon ma le fiamme unite
all'elettricità gli fecero giusto un graffio.
<< Devono passare al
livello evoluto! >>, gridò Takeru.
I sei Digimon passarono
velocemente al livello evoluto e circondarono Phelesmon di nuovo,
stavolta più forti. Con un sorriso sadico, lanciò una poltiglia
nera verso gli avversari, bloccandoli come un blocco di pietra.
<< No! >>.
<< Dobbiamo aiutarli
Daigo! >>.
<< Non siamo più
Digiprescelti, Hisa. Saremo solo d'intralcio >>.
<< È più forte di
un Digimon evoluto >>, disse Joe.
<< Forse Alphamon
l'ha reso più potente con il virus infetto >>, disse Mimi.
<< MetalGreymon devi
Digievolvere al livello mega! >>.
MetalGreymon si rialzò a
fatica e concentrò tutte le sue forze ma quella melma nera lo fece
ricadere a terra.
Solo un Digimon riuscì a
rialzarsi, Lillimon. Con la tecnica dei fiori si ripulì e volò
intorno al Digimon malvagio. I Digiprescelti corsero ad aiutare i
loro Digimon, cercavano di pulirli ma era vischiosa e appiccicosa,
gli toglieva le forze.
Phelesmon camminò per le
vie della città, distruggendo tutto quello che vedeva. Lillimon da
sola era quasi un moscerino per lui e con un semplice colpo di mano
la buttò a terra, tornando a essere Palmon. Mimi corse a prendere il
suo Digimon in braccio, con le lacrime agli occhi.
Improvvisamente si sentì
riportare indietro nel tempo, quando Vamdemon aveva preso il
controllo di Odaiba e scatenato i suoi Digimon. Aveva creato morte e
distruzione, messo in pericolo tante persone.
Una bambina di sei anni
cadde per terra, perdendo la mano della mamma, che correva con lei in
mezzo alla folla per sfuggire da Phelesmon. Si mise a piangere e la
mamma non poté raggiungerla, la folla la tirava dall'altra parte.
Hisa corse dalla piccola, le ricordava tanto le sue figlie.
<< Tranquilla,
adesso ti riporto dalla tua mamma >>.
Un'ombra su di lei le fece
alzare la faccia, Phelesmon era davanti a lei, con tutta la sua mole
e puntò una mano contro di loro.
<< Basta! >>,
urlò Mimi, piangendo. << Non posso più vedere tutta
questa
distruzione! >>.
Phelesmon fermò l'attacco
a causa di un'intensa luce verde. Il Digivice di Mimi s’illuminò e
prese a tremare, la luce avvolse Palmon e aprì gli occhi. Mimi
lasciò andare il suo Digimon, la luce era troppo forte.
<< Palmon Mega
Digievolve... Rosemon! >>.
<< Palmon >>,
mormorò Mimi, piangendo ma stavolta di felicità. Era riuscita a far
raggiungere al suo Digimon il livello Mega.
<< Mimi... sei anni
fa la tua purezza mi ha permesso di raggiungere il livello evoluto e
ora, che sei grande, la tua innocenza è ancora più pura
>>,
disse con voce melodiosa, facendola una carezza. Si girò a guardare
Phelesmon. << Sei solo un Digimon malvagio, avresti tolto
la
vita a una bambina innocente! >>.
<< Chi ti crede di
essere? >>, il forcone s’illuminò.
<< Lance di rose!
>>.
Le rose rosse di Rosemon
circondavano Phelesmon, che cadde in ginocchio. Le lanciò il forcone
contro ma lei lo scansò con eleganza.
Rosemon congiunse le mani,
s’illuminarono di una luce rossa e verde. << Raggio di
bellezza! >>.
Colpì Phelesmon, quello
urlò fino a scomparire, la purezza di Mimi era stata più forte di
qualsiasi potere. Rosemon ritornò giù e, appena toccata terra,
ritornò ad essere Tanemon. Mimi la prese in braccio e la strinse
forte.
<< Bravissima >>.
<< Mamma! >>.
La bambina abbracciò sua
madre, piangeva.
Daigo si avvicinò a Hisa. << Ti sei
comunque resa utile >>.
Sorrise. << Meglio
di niente >>.
<< Incredibile! >>,
esclamò entusiasta Takeru. << Finora solo Gabumon e
Agumon ci
erano riusciti! >>.
<< Forse ci
riusciranno anche i nostri! >>, disse Joe.
<< Tanemon dorme,
poverina. Deve aver consumato ogni energia >>, disse
piano
Mimi, per non svegliarla.
<< Andiamo via da
qui prima che arrivi la polizia! >>, ordinò Nishijima.
Si
ritrovarono nella hall
dell'albergo, distraendo il signore al banco e facendo passare i
Digimon senza essere notati. Si ritrovarono in camera di Nishijima,
stanchi.
<< Un caso che un
Digimon ci attacchi proprio mentre veniamo a Tottoro a indagare?
>>,
disse Koushiro.
<< No, per niente
>>, gli rispose Taichi.
<< È chiaro che
siamo sulla pista giusta >>, disse Mimi, accarezzando
Tanemon
profondamente addormentata.
<< Per oggi ne avete
avuto abbastanza, ora andiamo a cena e poi tutti a letto
>>.
<< Sì professore!
>>, risero gli altri.
Hisa gli diede una pacca
sulla spalla. << Stai così bene nei panni del sensei
>>.
<< Piantala >>.
<< Io mi avvio a
casa, le mie figlie non mangiano altrimenti >>, rise.
<<
È stato un piacere ragazzi. Ed è stato bello rivederti
>>,
gli diede un bacio sulla guancia. << Alla prossima
ragazzi >>.
Li salutò e uscì dalla stanza.
I ragazzi notarono il
rossore sulle guance dell'agente.
<< Ehi Nishijima ma
non è che lei e Hisa in passato... >>, Joe lasciò la
frase in
sospeso.
<< Andiamo a cena!
>>, disse uscendo dalla stanza a grandi passi,
lasciandosi le
fragorose risate degli altri dietro.
La
sera tutti tornarono
nelle proprie stanze, portando del cibo da asporto ai loro Digimon
affamati, Tanemon in particolare. Era la regina della serata, gli
facevano tutti delle domande, non vedevano l'ora di passare anche
loro al livello mega.
Hikari si trovava di
fronte la porta di Takeru. Mezz'ora prima aveva ricevuto un messaggio
dal lui, che la pregava di andare nella sua stanza. Ci aveva messo
dieci minuti a rispondere ma alla fine aveva accettato.
Takeru era solo in camera,
Joe era andato a fare una lunga chiamata alla sua fidanzata. Sentì
bussare alla porta della camera e andò ad aprire.
<< Grazie per essere
venuta >>.
In silenzio entrò nella
camera.
<< Dove sono gli
altri? >>.
<< Joe è impegnato
in una chiamata con la sua fidanzata, Gomamon è con lui. Patamon è
da Agumon, stanno ancora ascoltando il racconto di Tanemon
>>.
<< Cosa volevi? >>.
<< Chiederti scusa.
Non mi sono comportato bene con te >>.
<< Okay >>.
<< Siamo amici da
anni e non riesco a sopportare l'idea che sia finito tutto senza
motivo >>.
<< Il motivo c'è
>>.
Takeru si sedette sul
letto e invitò Hikari a sedersi. Lei lo fece, ben lontana da lui.
L'aria era carica di elettricità.
<< Mi ami? >>.
La domanda lasciò a bocca
aperta Hikari. << Come scusa? >>.
<< Mi ami? >>.
<< Non ci posso
credere! Mi stai prendendo in giro? >>.
<< Non volevo farti
arrabbiare >>, si giustificò lui.
<< E cosa pensavi ti
avrei detto? >>.
Takeru la guardò a lungo.
<< La verità >>.
Hikari inghiottì il
magone in gola, cercando di mantenere la calma. << Che
cosa
sarebbe cambiato? Tu sei innamorato di Misae >>.
<< Quindi è un sì?
>>.
<< Non ho detto
questo >>, disse lei con fermezza. <<
Questo discorso non
ha senso >>.
Fece per alzarsi ma Takeru la fermò,
avvicinandosi. << Hikari... io voglio sincerità tra noi.
Senza
quella la fiducia smette di esistere >>.
<< Questo appaga il
tuo ego, immagino >>.
<< Il mio ego? >>.
<< Sarai felice di
sapere che ci sono due povere sceme innamorate di te >>.
Hikari
abbassò lo sguardo, cosa aveva appena detto?
<< Allora è vero.
Hikari io... Se solo avessi saputo prima >>.
Si guardarono, gli occhi
fisso l'uno nell'altro.
Non doveva accadere, ma accadde.
Takeru e Hikari si
baciarono, un bacio desiderato da troppo tempo. Lui la strinse a sé,
stendendola sul letto. Era sbagliato, sbagliatissimo.
Hikari aveva il cuore che
quasi le usciva dal petto, il suo primo bacio ed era lui. Takeru
continuava a baciarla e le cinse i fianchi con le mani.
A quel punto Hikari si
rese conto di cosa stava combinando.
<< No! >>. Lo
spinse via e si rialzò.
<< Hikari io... >>.
<< Lasciami in pace!
>>. Uscì di corsa dalla stanza, proprio in quel momento
rientrava Joe. La guardò scappare dalla stanza e guardò l'amico con
mezza aria di rimprovero.
<< Non lo dirò a
Yamato >>.
Angolo
autrice!
Sono
stata assente due
settimane come avevo detto e ora ho di nuovo tempo!
Non ho parlato
dell'appuntamento di Yamato e Sora perché voglio farlo con calma nel
prossimo capitolo!
Un alone di mistero
avvolge la morte di Kumi... E ora Takeru sa che Hikari è innamorata
di lui!
Insomma alla prossima! ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** 10- Mistero svelato ***
Capitolo
10
Mistero svelato
<< È sicuro signor
Nishijima? >>.
<< Taichi io devo
parlare con i dottori, devo venire a capo della morte di Kumi
>>.
<< Immagino quanto
lei sia sconvolto... ma cosa c'entra con quello che sta succedendo?
>>, gli domandò Agumon.
<< Ho la sensazione
che possa essere tutto collegato. Andiamo in ospedale e parliamo con
qualche dottore. Kumi è morta, forse non si atterranno al segreto
professionale >>.
<<
Sora, io sto
uscendo! >>.
<< D'accordo mamma!
>>.
Sora si ritrovò da sola a
casa, aveva lasciato Pyomon nell'aera digitale, aveva bisogno di
restare nella sua solitudine.
La sera prima si era messa
un bel vestito blu, un paio di scarpe argentate e un golfino blu,
appena più chiaro del vestito. Aveva lasciato i capelli sciolti, un
accenno di trucco. Yamato si era presentato con una camicia azzurra,
dello stesso tono dei suoi occhi azzurri, era bello da mozzare il
fiato e Sora si era domandata cosa ci trovasse in una come lei. Sotto
casa le aveva portato un piccolo mazzo di fiori, che Sora aveva messo
in un vaso in camera sua, stupita di un gesto tanto romantico da uno
come Yamato. Poi si erano recati al cinema a vedere un film
divertente, Yamato non prese la mano di Sora, probabilmente non era
ancora così a suo agio.
Dopo il film l'aveva
portata in ristorante semplice e romantico, non le aveva permesso di
tirare fuori neanche un soldo. Si chiese se il padre gli avesse dato
dei consigli o forse non aveva mai conosciuto quel lato del ragazzo.
Dopo la cena camminarono
lungo il fiume, come avevano fatto per tanti anni tornando da scuola.
La serata era bella, l'aria un po' fredda ma le stelle e la luna
rendevano l'atmosfera carica di romanticismo. Sora sudava quasi
freddo al solo pensiero del passo successivo e cominciò quasi a
tremare quando lui le propose di sedersi su una panchina nel lato più
curato e bello del fiume.
Lui si sedette molto
vicino a Sora, totalmente bloccata dalla situazione non familiare per
lei...
Nishijima
si avviò con
passi decisi al bancone, mostrando il distintivo. << Sono
Daigo
Nishijima, vorrei parlare con qualcuno di una paziente morta nel
1990, Kumi Fukuda >>.
L'infermiera dietro il
bancone alzò lo sguardo, notando il distintivo lucido, alzando un
sopracciglio. Non si faceva intimidire da uno stemma. <<
C'è
il segreto professionale >>.
<< La ragazza è
morta da più di quindici anni >>.
<< Torni con un
mandato >>, abbassò lo sguardo di nuovo sulle sue carte.
<< Signor Nishijima
forse... >>, tentò di dissuaderlo Joe.
L'uomo posò le mani sul
bancone, con forza, costringendo la donna ad alzare lo sguardo di
nuovo. << Ho bisogno urgentemente di quelle informazioni.
Le
dico io come andrà: otterrò il mandato e lei ci farà una pessima
figura zelante >>.
Gli occhi neri
dell'infermiera si fecero sottili, era nuova e voleva conservare il
posto. Digitò il nome della ragazza sul computer. << Kumi
Fukuda è morta il cinque dicembre del 1990. Il dottore che
l'assistette era Norio Kimura e l'infermeria della sua stanza Sadako
Shimizu, lavorano ancora in questo ospedale. Il dottore sta operando
ma Sadako è in pausa caffè, l'ho vista prima entrare nella sala
infermieri >>.
<< Grazie >>,
disse Nishijima, rimettendo il distintivo in tasca.
I ragazzi si guardarono,
cominciarono a pensare che la sicurezza e la razionalità dell'uomo
cominciassero a vacillare. Lo seguirono in silenzio fino a una
saletta con una cucina, un microonde e una macchina del caffè.
C'erano tre infermiere, due sedute su dei divanetti imbottiti a bere
un caffè bollente e mangiavano un pasticcino. Una terza si stava
versando una tazza e cominciò a mettere lo zucchero.
Aveva i capelli neri, con
qualche ciocca grigia, occhi verdi e pelle scura.
<< Sadako Shimizu?
>>.
La donna si girò. <<
Sì? >>.
<< Sono Daigo
Nishijima, lavoro per un ente governativa >>, mostrò di
nuovo
il distintivo. << Vorrei parlare con lei di Kumi Fukuda
>>.
<< Se è un agente,
sa anche che sono tenuta al segreto professionale >>.
Bevve un
sorso di caffè.
<< Kumi è morta da
molto tempo, la prego >>, si avvicinò a lei.
<< Ero un
suo amico >>.
<< Signora >>,
fece Mimi. << Stiamo cercando informazioni da ieri, le
vorremo
fare solo qualche domanda >>.
La donna finì il caffè e
butto la tazza di plastica nella pattumiera. << Seguitemi
>>.
Camminarono fino a una sala più grande, vuota, le pareti tinte di
azzurro pallido e li invitò a sedersi sui divani, lei si mise di
fronte a loro, poggiando le mani in grembo.
<< Ditemi >>.
<< Di cosa è morta
Kumi? >>, domandò Koushiro.
<< Per un'emorragia
interna in seguito a un’operazione, è stata una tragedia
>>.
Sembrava forte, ma al ricordo di quella giovane ragazza le
diventarono gli occhi lucidi. << Poverina, era tanto
giovane
>>.
<< Perché non c'è
un certificato di morte di Kumi? >>, continuò Takeru.
La sorpresero. <<
Come no? Ho redatto io stessa i dati per informare la provincia di
Tottoro! >>.
<< Perché Kumi finì
sotto i ferri? >>, chiese Daigo.
Sadako si strinse le dita
e rimase in silenzio.
<< Signora? >>.
<< Avevo promesso di
non raccontarlo >>.
<< A chi? >>.
<< Non posso dirlo
>>.
<< La prego >>,
disse Joe. << È importante >>.
Una lacrima rotolò sulla
guancia dell'infermeria. << Per un cesareo
>>.
La risposta generò un
silenzio pesantissimo, ci misero almeno due minuti a digerire la
risposta.
<< Kumi ha avuto un
figlio? >>. Daigo era paralizzato.
Annuì.
<< Cosa ne è stato
del bambino? >>, domandò Taichi.
<< La bambina era
sana e fu data in adozione >>.
<< Chi è il padre?
>>. Hikari era sbiancata.
<< Sconosciuto. Sul
certificato di nascita non c'era il nome >>. Quasi
scoppiò a
piangere. << Riuscì a stringere la sua bambina prima di
svenire e in seguito morire. Mi pregò di cercarle una buona
famiglia, non fece nemmeno in tempo a darle un nome. Il padre della
ragazza era disperato >>.
All'ultima frase Daigo
fissò la donna. << Il padre? Era presente?
>>.
<< Certo. Fu lui a
portare la ragazza quando iniziarono le contrazioni, la bambina è
nata con due settimane d'anticipo >>.
Si guardarono tutti, il
signor Fukuda aveva detto di aver saputo della morte di Kumi da un
dottore dell'ospedale.
Gli aveva mentito.
Il
cellulare di Sora
trillò, era un messaggio di Yamato e lei si morse un labbro, in
ansia, prima di aprirlo.
“Ieri è stata una
serata bellissima, non vedo l'ora di uscire oggi con te di nuovo!”
Lei sorrise, al ricordo.
Su quella panchina,
impacciato quanto bello, Yamato le aveva messo un braccio intorno
alle spalle con fare goffo. Fuori da quella situazione sembrava un
ragazzo così sicuro di sé, sul palco dava sfoggio a tutta questa
sicurezza e soddisfazione di sapere di essere l'idolo di molte
ragazze. Ma davanti a Sora si sentiva come un ragazzino alla prima
cotta, lei non era come le ragazette strillanti fuori dal suo
camerino.
Sora aveva trattenuto una
risata, quella goffaggine la faceva ridere e intenerire. Lui aveva
cominciato a blaterale parole come “Sora, mi piaci, io pensavo...”,
finché lei non gli aveva preso la mano e di prendere un bel respiro.
Alla fine lui aveva riso e gli occhi azzurri si erano illuminati di
una luce sfavillante, un sorriso bellissimo. Una mano sulla guancia e
le
aveva dato un bacio...
Non era il primo bacio di
Sora, a tredici anni le era capitato con uno sciocco a un gioco della
bottiglia durante un ritiro di calcio, sicuramente non lo era neanche
per Yamato. Ma fu un bacio carico di tante aspettative, sogni e
sospiri celati per anni.
Alla fine del bacio Yamato
l'aveva guardata, le aveva fatto una carezza e le aveva chiesto se
voleva essere qualcosa di più.
A quella domanda qualcosa
in Sora si era spezzato, era arrivato il momento di decidere. Si era
ricordata le parole di Taichi “Noi non possiamo essere amici”.
<< Sì, lo desidero
>>.
Si
fermarono a mangiare un
boccone veloce prima di andare di nuovo dal signor Fukuda. I ragazzi
si sentivano intrappolati in mille fili che portavano tutti alla
stessa cosa, la morte di Kumi era stata una tragedia e quella bambina
era da qualche parte per il Giappone. Un tempo avevano una visione
molto infantile di Digiworld, vedevano solo le straordinarie
avventure che quel mondo poteva offrire, si ritenevano molto
fortunati e onorati di poterle vivere.
Ora era diverso. Una
Digiprescelta era morta in un modo orribile, c'era un padre
sconosciuto e nessuno aveva voluto prendersi cura della loro bambina,
per la prima volta pensarono al fatto che Monzaemon non avrebbe mai
potuto soffrire della perdita di Kumi, il gesto estremo dei Supremi
cominciava ad avere un senso.
Ormai l'agente non agiva
più in nome della ragione, dell'ente governativa. Voleva venire a
capo di quella storia e l'avrebbe fatto ad ogni costo.
Alle due erano già
davanti alla porta del signor Fukuda. Daigo bussò con rabbia e i
passi del giorno prima si strascinarono ad aprire la porta.
<< Cosa ci fai
ancora qui? >>. Respirava a fatica, aumentò l'ossigeno da
una
levetta.
<< Dov'è la bambina
di Kumi? >>.
Il vecchio si aggrappò
alla porta. << Come l'hai saputo? >>.
<< Sappiamo anche
che lei era presente il giorno della nascita >>, disse
Taichi.
Fece una mezza risata. <<
Cosa ne sapete voi? Siete dei mocciosi che della vita ancora non
capiscono niente! >>. Eruttò rabbia come un vulcano.
<<
Kumi non era più la stessa dopo essere tornata da... da Digiworld!
>>.
Koushiro fece un passo
avanti verso il signor Fukuda. << Lei sa che sua
figlia... >>.
<< E cosa c'entra
con sua nipote? >>, lo incalzò Mimi.
<< Certo che lo
sapevo. Kumi tornò strana, sempre pensierosa, preoccupata. Era
sempre triste >>.
Nishijima lo guardò con
sospetto. << Lei non si preoccupò quando sua figlia
scappò di
casa... perché venne da lei, vero? >>.
<< Venne da me, un
giorno, e mi disse di essere incinta. Mia moglie non avrebbe capito e
così l'ho nascosta da me. Neanche la gravidanza riusciva a renderla
felice, pensava sempre a quel mondo irreale >>.
<< Digiworld non è
irreale! >>, sbottò Takeru. << È in mondo
vero, vivono
creature buone, con sentimenti! >>.
<< Che hanno
distrutto la vita di mia figlia! >>, gli occhi divennero
lucidi. << Daigo... so chi sei, Kumi mi ha detto tutto
>>.
<< Allora sa anche
quanto tenessi a sua figlia. La morte di Kumi è stata una tragedia e
posso solo immaginare la sofferenza che lei ha provato >>.
<< No, non lo sai
>>, altra furia.
<< Perché non ha
tenuto la bambina di Kumi? >>, gli domandò dolcemente
Hikari.
<< Non potevo
crescere quella bambina, mi avrebbe ricordato tutti i giorni mia
figlia. Era identica a lei >>.
<< Non l'ha più
rivista? >>, gli chiese Nishijima.
Il signor Fukuda rimase in
silenzio, sguardo fisso nel vuoto.
<< Ha più rivisto
sua nipote? >>, ripeté la domanda Taichi, con più forza.
Annuì. << Un
giorno, tre anni dopo la sua morte, vidi una bambina in un parco
identica a lei, accompagnata dai suoi genitori. Ero pazzo di dolore
per la perdita di mia figlia e poi della mia ex moglie perciò
ingaggiai un investigatore privato, spesi i soldi ottenuti
dall'assicurazione sulla vita di mia moglie >>.
<< Era lei, vero?
>>, disse Joe.
<< Erano brave
persone, quelle che l'avevano adottata... Era felice e sana. L'ho
lasciata alla sua vita >>, rise, quasi felice.
<< Aveva
lo stesso nome che mia figlia dava sempre alle sue bambole da
piccola. La casualità >>.
Daigo Nishijima tirò
fuori la foto e la guardò, in preda a un ricordo messo da parte per
tutti quegli anni.
<<
Ora tocca a te
Daigo >>, disse Hideki.
<< Rivelaci il
tuo segreto imbarazzante! >>, rise Hisa.
Daigo si avvicinò al
fuoco per scaldarsi meglio, insieme al suo Digimon. <<
Uff,
okay... Ho dormito con i miei genitori fino ai sei anni
>>.
<< Mammone! >>,
lo stuzzicò Eizo.
<< Moccioso! >>,
lo prese in giro Kumi.
I loro Digimon si
rotolavano dalle risate, anche se non sapevano bene cosa ci fosse di
male.
<< Vediamo il
tuo, Kumi! >>, disse lui. << Ridiamo anche
di te! >>.
La ragazza si calmò,
un po' imbronciata. << Oh... va bene. Quando ero piccola
davo
alle mie bambole sempre lo stesso nome >>.
<< E qual era?
>>, chiese Hisa, nella sua curiosità infantile.
<< Meiko! >>.
Mei
saltò sul letto posto
accanto alla scrivania, dove era seduta la sua partner.
<< Meiko? >>.
<< Uh? >>.
<< Va tutto bene? È
qualche giorno che sei piuttosto silenziosa >>.
Sorrise, per smorzare i
pensieri negativi del suo Digimon. << Sto bene, la scuola
mi
mette brutti pensieri >>.
Non era la scuola. Si era
accorta che, da quando aveva avuto quella brutta discussione con
Hikari, gli altri si erano allontanati. Forse non volevano più
essere suoi amici, forse era lei troppo scostante e misteriosa...
<< Non è vero. È
per gli altri >>.
Si voltò a guardarla di
scatto. << Non posso nasconderti niente eh?
>>.
<< Forse... >>.
<< No! >>,
disse con forza. << Non possiamo, lo sai >>.
<< Hai ragione...
>>.
Si abbracciarono,
consapevoli di avere solo la loro amicizia.
D'improvviso una forte
folata di vento fece cadere i fogli dei compiti di scienze che stava
svolgendo distrattamente, consapevole di sbagliare tutti i calcoli.
Mei la aiutò a raccogliere i fogli quando fu sbattuta contro un
muro.
<< Mei! >>.
<< Meiko... >>.
Una voce flebile dalla finestra la fece spaventare a morte.
Lei urlò e sentì i passi
dei suoi genitori, suo padre bussò con forza.
<< Meiko, che
succede?! >>.
Mei si alzò in piedi e si
lanciò contro la figura misteriosa ma fu intrappolata in un'enorme
mano.
Suo padre tentava di
sfondare la porta e l'essere la rese più resistente con una mossa
della mano.
I muri e i vetri della
finestra finirono in mille pezzi ed entrò nella stanza con
prepotenza. Meiko arretrò, cadendo all'indietro.
<< Lasciami stare!
>>.
Quando il signor Mochizuki
riuscì finalmente a sfondare la porta trovò la parete della camera
della figlia a pezzi, un vento freddo e la figlia sparita.
<< Meiko! >>.
Angolo
autrice!
Ciao!
Con questo capitolo ho
svelato una piccola parte del mistero!
Kumi è davvero la madre
di Meiko, ma il padre? E cosa c'entra questo con il Virus, Alphamon,
la Fede?
Yamato e Sora hanno
iniziato una storia... ma sarà tutto rose e fiori?
Hikari e Takeru si sono
ignorati, vedremo cosa succederà!
E ora che Meiko è stata
rapita...
Be' alla prossima!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** 11 - Salviamo Meiko! ***
Capitolo
11
Salviamo
Meiko!
Sora
attendeva i suoi
amici appoggiata a un muro, accanto al portone della scuola. Un
messaggio di Mimi l'aveva informata che erano tornati la sera prima e
che avevano molto di cui parlare. Lei aveva glissato sulla domanda
dell'amica su Yamato, dicendo che avrebbero parlato il giorno dopo.
Yamato non era ancora
arrivato e lei si sentiva molto nervosa. Ora era ufficialmente la
fidanzata di Yamato, sapeva già le reazioni che avrebbero avuto i
suoi amici, tranne una: Taichi. Si chiese se almeno avrebbe ostentato
un sorriso o totale indifferenza. Pyomon aveva svolazzato molto,
entusiasta, quando Sora era tornata dall'appuntamento tanto che fu
difficile metterla a dormire.
Da lontano vide arrivare
Hikari senza suo fratello. Camminava lenta, aveva cerchi scuri sotto
gli occhi ed era piuttosto pallida.
<< Hikari ciao! >>,
l'abbracciò.
<< Ciao Sora >>,
ricambiò debolmente.
<< Va tutto bene?
>>, le chiese preoccupata. << Sembri stare
poco bene >>.
<< Ho solo dormito
poco >>.
<< C'entra Takeru?
>>.
<< No >>, fu
la secca risposta di Hikari, segno che invece ci aveva visto giusto.
Non dovette attendere molto per capire che ci aveva visto giusto:
Takeru arrivò con suo fratello e i due ragazzini si guardarono a
malapena, senza neanche un buongiorno. Questo non sfuggì nemmeno a
Yamato ma decise di affrontare l'argomento più in là.
<< Ciao >>,
disse dolcemente a Sora, offrendole la mano.
Lei la prese. <<
Ciao >>.
Si diedero un bacio.
Takeru sorrise, nonostante il suo umore pessimo. Hikari invece si
sentì male al solo pensiero della reazione di suo fratello. In breve
arrivarono tutti, per ultimi Taichi. Alzò lo sguardo verso la coppia
e non c'era niente da spiegare, la mano di Yamato stretta a quella di
Sora era sufficiente.
<< Allora >>,
cominciò Yamato. << Che cosa avete scoperto?
>>.
Koushiro non riuscì
nemmeno a iniziare a parlare che una voce all'altoparlante lo
interruppe.
<<
Gli alunni elencati sono pregati di presentarsi nell'ufficio del
sensei Daigo Nishijima >>.
Furono elencati tutti i
loro nomi, si guardarono confusi. Gli altri alunni bisbigliavano al
loro passaggio, chiedendosi cosa avessero combinato di tanto grave.
L'ufficio non era lo stesso, furono indirizzati verso uno più
grande, trovarono il sensei con altri due uomini e la signorina che
avevano già visto.
<< Signor Nishijima
che succede? >>, chiese Joe.
<< Meiko è stata
rapita >>.
<< Che cosa?! >>,
esclamarono tutti.
La signorina Himekawa
distribuì al gruppo delle foto, mostravano lo stato della stanza di
Meiko.
<< È stato per
forza un Digimon >>, sussurrò Takeru.
<< Malvagio,
aggiungerei >>, concordò Taichi.
<< Dove Meikumon?
>>, chiese Mimi.
<< È sparita anche
lei, devono averla presa insieme a Meiko >>, disse
Nishijima.
<< Ieri sera i genitori di Meiko hanno sentito un gran
caos, la
porta bloccata e quando il padre è riuscito a sfondarla, hanno
trovato parete e finestra distrutta. Hanno chiamato la polizia,
abbiamo degli infiltrati e ci hanno girato il caso >>.
<< È sicuramente
opera di Alphamon >>, disse Yamato.
<< Lo pensiamo anche
noi >>, disse Himekawa. << Abbiamo ricevuto
delle
distorsioni nello spazio ma sono durate meno di un minuto. Se non era
Alphamon, era un suo scagnozzo >>.
<< Che cosa vuole da
Meiko? >>, domandò Sora.
Si erano seduti su delle
sedie, PC e scartoffie sulle tre scrivanie. Daigo e la sua collega
Himekawa seduti di fronte a loro, tre tazze a testa di caffè vuote,
forse il sensei aveva dormito meno di cinque ore.
<< Era di questo che
volevamo parlarvi. Kumi è morta in seguito a un cesareo e Meiko è
sua figlia >>, disse Joe.
Yamato e Sora sgranarono
gli occhi.
<< Siete certi? >>.
<< Sì, suo padre e
i documenti di adozione lo confermano >>, le rispose
Daigo.
<< Quindi l'hanno
adottata >>, disse Sora. << Lei lo sa?
>>.
<< Io credo di sì
>>, disse Hikari. << Quel pomeriggio moriva
dalla voglia
di parlare ma qualcosa l'ha bloccata. Non ha mai avuto amici, lei sa
tutto >>.
<< È un caso che
sia una Digiprescelta come sua madre? >>, si domandò
Koushiro.
<<
È la prima volta che capita una cosa di questo genere >>,
disse Himekawa.
<< Chi è il padre?
>>, domandò Yamato.
<< Sconosciuto >>,
si affrettò a rispondere Daigo. << Ho parlato con Eizo,
Hideki
e Hisa. Sono sconvolti, Hisa si è messa a piangere... Stanno
arrivando >>.
<< Vengono qui?! >>,
domandò eccitato Koushiro, non vedevo l'ora di conoscerli.
<< Arrivano oggi
pomeriggio >>, rispose l'agente. << Abbiamo
organizzato
il viaggio >>.
<< Ma cosa vuole
Alphamon da lei? Okay, sua madre era una Digiprescelta ed è morta
per una disgrazia... >>, disse Mimi.
<< Ho il sospetto
che Kumi ci abbia nascosto qualcosa dopo la sparizione della fede e
Meiko l'ha scoperto. Non so come e neanche quando ma di questo siamo
certi >>, disse il sensei.
<< Andiamo a
Digiworld >>, disse all'improvviso Taichi.
<< Sei impazzito?
>>, gli chiese la sorella.
<< Stando qui non
risolviamo niente. Meiko non è qui, è a Digiworld >>. Si
alzò, stringendo i pugni. << Dobbiamo salvarla
>>.
Il gruppo si guardò.
Meiko... Timida, dolce e
innocente. Aveva vissuto la sofferenza di venir adottata, di scoprire
la morte di sua madre e forse anche l'identità di suo padre. Portava
dentro di sé un segreto che condivideva solo con il suo Digimon. Lei
era una di loro, non dovevano salvarla: volevano.
<< Ci sto! >>,
disse Yamato, battendo una mano sulla spalla dell'amico.
<< Anch'io! >>,
Takeru annuì.
<< Sto con te
fratellone! >>.
Mimi e Sora si guardarono
e sorrisero a Taichi. Quest'ultima notò quel velo di tristezza nel
guardarla...
<< Non riuscirò mai
a studiare... >>, mormorò fra sé e sé Joe, poi si alzò e
batté un pugno sulla mano. << Vengo con voi
>>.
<< Ovviamente mi
unisco anch’io >>. Koushiro guardò gli altri sorridendo.
Taichi si avvicinò al
sensei. << Vorrei che lei venisse con noi
>>.
<< Perché mai? >>.
<< Lei ci può
aiutare, è un Digiprescelto anche lei >>.
Non si sentiva chiamare
così da tanto tempo. << D'accordo >>.
<< Vi forniremo
tutto l'aiuto possibile >>, disse l'agente Himekawa,
scrivendo
alcune cose su un foglio e consegnandole al sottoposto.
<<
Prendi queste cose, devo averle qui entro trenta minuti
>>. Si
alzò in piedi. << Una macchina vi lascerà a casa,
preparate
il necessario e ci vediamo tra un'ora e mezza alla sede principale.
Ai vostri genitori ci pensiamo noi. Mi raccomando, prudenza
>>.
<< Lo faremo >>,
dissero all'uniscono.
Il sensei non riuscì a
parlare, stava per rivedere Digiworld dopo trent'anni... E forse
avrebbe visto anche il suo Digimon.
Alle
undici e mezza la
macchina si fermò di fronte a un grande edifico anonimo. Solo quando
entrarono si resero conto che era una vera cellula segreta, piena di
uomini in abito scuro, guardie e telecamere. I Digimon erano carichi
e pieni di energia, non vedevano l'ora di entrare in azione. Fu dato
un pass visitatori a tutti, Digimon compresi. V-mon e Wormmon
pregarono di venire insieme con loro ma i ragazzi gli promisero di
tornare vittoriosi, insieme ai loro compagni e gli altri Digimon.
Daigo aveva preparato uno
zaino per sé, mettendo cose che aveva nell'armadietto, era molto
emozionato, cercava di mantenere lucidità e professionalità per
quanto possibile.
Al terzo piano furono
introdotti in una stanza con un grande computer. Himekawa stava
parlando con un operatore seduto alla postazione e si voltò a
guardarli quando entrarono.
<< Benvenuti >>.
Si avvicinò a loro,
pratica e veloce, gli diede delle ricetrasmittenti. <<
Funzionano anche nel mondo digitale, vi serviranno. A te questo
>>,
diede a Daigo una sorta di palmare. << Con questo potrai
comunicare con noi >>.
<< I nostri
genitori? >>, domandò Hikari.
<< Saranno informati
quando sarete già nel mondo digitale, ci sono abituati no?
>>.
Guardò Koushiro. << Il nostro operatore l'aspetta signor
Izumi
>>.
<< Io? >>.
<< Certo, ha bisogno
del suo aiuto per aprire il portale >>.
Koushiro camminò verso
l'operatore con Tentomon, nervoso, facendo quasi ridere gli altri.
<< Tenga la mano a
uno di noi >>, disse Yamato.
<< Può tenere la
mia >>, disse Palmon, gentilmente.
<< O la mia! >>,
disse Patamon.
<< Anche la mia! >>,
fece Agumon.
<< Credo abbia
bisogno di una vera mano, Digimon >>, disse la Takeru.
<< Grazie lo stesso,
a tutti >>, gli sorrise.
Koushiro trafficò dieci
minuti con quelle sofisticate macchine prima di aprire il portale.
<< Fatto >>.
<< Molto bene, ha
talento signor Izumi >>, gli fece un lieve sorriso,
facendo
arrossire il timido ragazzo. << Buona fortuna, ragazzi.
Confidiamo in voi >>.
<< Si fidi >>,
disse Taichi. << Noi torniamo sempre >>.
Meiko
aprì gli occhi,
sentì freddo sotto la camicetta e alle gambe. Si tastò la testa e
avvertì il bozzo dolorante, quando gli occhi si furono abituati alla
poca luce, si rese conto di essere stesa su un pavimento di pietra,
distingueva delle sbarre nella penombra. Si trascinò fino alle
sbarre e guardò fuori: c'era solo un lungo corridoio, minuscole
finestre e un odore di umido rancido.
<< Mei... Mei! >>.
Si rese conto che il suo
Digimon non era lì, aveva una lente con una crepa e vedeva
leggermente sfocato da un occhio. Provò a chiamarla ma non ottenne
risposta, temeva l'avessero eliminata. Si abbracciò le gambe,
singhiozzando.
Stavolta era veramente nei
guai, chi sarebbe venuta a salvarla?
Daigo
Nishijima guardava
Digiworld con gli occhi di un adulto, l'ultima volta che l'avevo
vista aveva dodici anni. Eppure provava le stesse sensazioni di
allora, quell'aria frizzante, carica di avventure.
<< Sensei... >>,
sussurrò Taichi.
<< Ero sicura di non
rivederlo mai più >>.
Koushiro stava digitando
sulla tastiera di un portatile. << Siamo nel settore
della
città della Rinascita, possiamo iniziare da qui >>.
<< Posso vedere
Elecmon? >>.
<< Signor
Nishijima... Elecmon... >>.
<< Lo so Mimi. Però
vorrei rivederlo ancora una volta >>.
<< D'accordo >>,
disse Taichi. << Cominciamo a camminare >>.
Camminavano per i boschi,
in silenzio. Era una bella giornata, tutto sembrava normale in quel
mondo, eppure una presenza malvagia incombeva su quel bellissimo
mondo. Daigo aveva qualche ricordo di quei luoghi, che aveva
custodito gelosamente per tutti quegli anni, immaginò i suoi amici
Hisa, Hideki ed Eizo quanto avrebbero voluto essere con lui. Anche
Kumi avrebbe voluto essere con loro. Comprese che Kumi era morta
senza rivedere mai Digiworld e fu assalito da un'altra dose di
tristezza.
<< Eccola >>.
Gomamon puntò la zampa verso i cubi gommosi della città della
Rinascita.
Ai tempi di Nishijima
c'era già, anche se molto più piccola, non riusciva a ricordare
come facessero ad allevare i piccoli Digimon prima di quel luogo. Le
culle con i Digimon erano le stesse, marroni, con cuccioli di
Digimon, alcuni dormivano, altri strillavano, pochi ridevano. Doveva
essere l'ora di pranzo. Nishijima si avvicinò a una culla e vide un
Botamon appena nato. Quello sbatté gli occhietti ed emise un verso,
non aveva mai visto un essere umano, sparò qualche piccola bolla
verso l'uomo che si mise a ridere.
<< Ehi ragazzi! >>.
Elecmon si avvicinò con
un sacco pieno di frutti colti dagli alberi. Posò l'enorme sacco e
si mise su due zampe.
Nishijima rimase bloccato,
a fissarlo. Era uguale a come l'aveva lasciato vent'anni prima, lo
stesso sguardo divertito e vigile allo stesso tempo. I ragazzi
osservarono l'agente, con un misto di tristezza e gioia.
Elecmon si avvicinò
all'uomo. << Ci siamo già visti? >>.
Daigo ritrovò la parola.
<< No, non credo >>.
<< Lui chi è? >>,
chiese indicandolo.
<< Elecmon >>,
si fece avanti Yamato. << Alphamon ha rapito Meiko, la
ragazza
con gli occhiali >>.
<< Oh poverina! >>.
<< Ha preso anche il
suo Digimon >>, disse Patamon.
<< Essere malvagio!
>>.
<< Sai dove potrebbe
essere? >>, gli domandò Takeru.
<< Non lo so.
Digiworld è tranquilla, a parte qualche Digimon fuori di testa
>>.
<< Se solo potessimo
parlare con Gennai... >>, disse sconsolata Sora.
Elecmon drizzò le
orecchie. << Ah giusto. Mi sono dimenticato! Gennai è
qui! >>.
La frase fece rimanere
tutti di stucco.
<< Come sarebbe a
dire è qui?! >>, esplose Mimi.
<< Mi aiuta con i
piccoli, dopo che voi siete passati a trovarmi. Sta curando le
Digiuova non ancora chiuse >>.
<< Portaci
immediatamente da lui! >>, ribatté Hikari, con un fervore
che
di solito non le apparteneva.
Elecmon li invitò a
seguirlo, sentendosi lo sguardo di quell'uomo sconosciuto addosso.
Chi era?
Gennai indossava la sua
veste bianca, i capelli castani ribelli e stava sistemando un
Digiuovo accanto ad un altro. Avvertì i loro passi e si voltò.
Erano abituati a vedere
Gennai vecchio, poi giovane. Ma stavolta era diverso, aveva quasi
l'aria di un uomo intorno ai quarant'anni, qualche lieve ruga gli
segnava il volto e un accenno di barba.
<< Ragazzi >>.
<< Ragazzi! >>,
urlarono tutti. << Ragazzi un corno! >>.
<< Siete cresciuti
>>.
<< Ci stai prendendo
in giro?! >>, Taichi camminò verso di lui, infuriato.
<< Ti abbiamo
cercato dappertutto! >>, disse Tailmon, muovendo la coda
a
scatti, per sfogare la frustrazione.
<< Lo so >>.
<< Si può sapere
dove sei stato?! >>, domandò Mimi, con i pugni stretti.
<< Calma Mimi >>,
disse Koushiro.
<< Daigo >>,
sussurrò.
<< Ciao Gennai >>.
Gli mise una mano sulla
spalla. << Sei un uomo adesso, sei più alto di me!
>>.
<< Sì, sì. Belle
parole. Puoi spiegarci che sta succedendo?! >>, disse Joe.
<< Meiko è stata
rapita >>, disse Hikari.
Gennai sospirò, lasciò
la spalla di Daigo e gli voltò le spalle. << Seguitemi
>>.
Li guidò in una grande
sala di legno con delle panche, si sedette e invitò gli altri a
sedersi di fronte a lui. Era a metà tra il disagio e il nervosismo,
stava per rivelargli qualcosa?
<< So dov'è
Alphamon >>.
<< Veramente?!
Allora andiamo subito! >>, esclamò Yamato.
<< Non è così
semplice >>.
<< Che cosa vuole da
Meiko? >>, gli domandò Gabumon.
<< La fede >>,
rispose mestamente.
Koushiro fece un mezzo
sorriso. << Gennai è impossibile. Non è una qualità come
la
conoscenza o il coraggio >>.
<< Gennai >>,
disse Daigo. << Tu sai cosa è successo dopo il 1985,
vero? >>.
<< Avete utilizzato
la fede per sconfiggere il vostro nemico e relegarlo nel mare oscuro.
Ma la fede è una potenza buona, non potevano rischiare che finisse
anch'essa nel mare oscuro, sarebbe stato un disastro, per tutti
>>.
<< Cosa ne avete
fatto? >>, chiese Pyomon.
<< Cosa ne ho fatto
>>, la corresse, guardò Daigo. << I Supremi
hanno
cancellato la memoria dei vostri Digimon per evitare una sofferenza
ma la verità è che, in parte, abbiamo cancellato anche un po' della
vostra >>.
<< Come? >>.
Daigo aveva sempre avuto la sensazione di buchi nella memoria, ma li
aveva attributi al lungo tempo trascorso.
<< Una piccola parte
di esseri umani viveva in pace con i Digimon, come me. Poi vennero i
tempi bui, gli anziani morirono e altri perirono durante la guerra.
Rimanemmo in pochi, alcuni... sono fuggiti nel mondo reale
>>.
<< Ci stai dicendo
che... degli abitanti di Digiworld vivono sulla terra?
>>,
disse Taichi, incredulo.
<< Già. Si sono
sposati, hanno avuto dei figli, vivono in pace. Io non ho mai voluto
lasciare questo posto, è la mia casa. Ho celato la mia identità a
lungo, prima da vecchio, poi da giovane per nascondermi, utilizzando
i dati di questo mondo >>.
<< Perché? Perché
Gennai? >>, domandò l'agente. << Ci avete
cancellato la
memoria! >>.
<< Volevamo
proteggervi. Tu, Hideki, Hisa ed Eizo, volevamo solo il vostro bene!
>>.
Hikari guardò Gennai
negli occhi. << Non hai nominato Kumi >>.
Il gruppo fissò in
silenzio Gennai, attendendo una risposta.
<< Non hai
cancellato la memoria di Kumi >>, continuò Hikari.
<< Perché? >>,
gli domandò Daigo.
<< Ecco perché era
sempre depressa >>, disse Agumon.
<< Non potevo >>.
Gennai distolse lo sguardo dagli altri.
Hikari prese fiato, aveva
capito. Piano piano capirono tutti.
<< Tu l'amavi >>,
disse Taichi.
<< Se le avessi
cancellato la memoria... avrebbe dimenticato di amarti
>>,
disse Sora, teneramente.
<< Sei il padre di
Meiko >>, disse Daigo.
<< Avevo solo
diciotto anni quando ho incontrato Kumi. Era bella, serena e
intelligente... Quando tornò a casa sua abbiamo cercato di sentirci
e poi di vederci >>, raccontò, perso nei ricordi.
La prima volta che l'aveva
vista aveva i capelli sporchi di terra, gli abiti stropicciati e le
occhiaie di chi dorme con un occhio aperto. Era accompagnata da
Terriermon, il suo fedele Digimon, in cima al gruppo, la più grande
e matura. Si era presentata con un piglio adulto, molto al di sopra
dei suoi quattordici anni, lui ne era rimasto affascinato, era
diversa dalle ragazze del suo mondo.
<< Ed è nata Meiko
>>, disse Hikari.
<< Mio dio >>,
sussurrò Sora. << Gennai... come hai potuto?
>>.
<< Sapevi della sua
esistenza? >>, domandò Joe.
<< Sì, Kumi me lo
disse >>. Ricordava anche la sera, quando lei era alle
soglie
del diploma, che gli disse di aspettare un bambino. Lui era entrato
nel panico, non sapeva cosa fare e lei lo stesso.
<< Le suggerì di
andare da suo padre e così fece >>. Ingoiò le lacrime.
<<
E poi è morta >>.
<< Ma tutto questo
cosa c'entra con Meiko e la fede? >>, ribatté Takeru.
<< Meiko è per metà
terrestre e per metà di questo mondo. Era l'unica ad avere la forza
di proteggere la fede, senza che essa schiacciasse ciò che era,
suppongo che Kumi abbia custodito la fede dentro la piccola
>>.
Taichi mise le mani
avanti. << Fermo un attimo. Meiko è la fede?
>>.
<< Esatto. Se
Alphamon la uccide, se la riprenderà >>.
<< Come diavolo
avrebbe fatto Kumi? >>, domandò Yamato.
<< La fede... >>,
Gennai fece un lungo respiro, << Era custodita nel
Digivice di
Kumi >>.
<< L'avete rubata!
>>, sbottò Sora.
<< No! >>,
esclamò Gennai. << Abbiamo fatto quello che era meglio
per
Digiworld! >>.
<< E Meikumon? >>,
domandò Tailmon.
<< Immagino che,
essendo figlia di questa Kumi, le sia spettato di diritto avere un
Digimon. Qualcosa è andato storto nella creazione del Digiuovo di
Meikumon >>, disse Elecmon.
<< Elecmon! >>.
<< Non volendo ho
ascoltato >>, disse avvicinandosi. << Le
Digiuova nascono
in uno spazio tra il mondo digitale e quello reale, per cadere poi a
Digiworld. Ricordate Terriermon e Lopmon, i Digimon gemelli del
Digiprescelto Willis? >>.
Hikari e Takeru, insieme a
loro Digimon, annuirono.
<< Un virus aveva
corrotto Lopmon e poi voi l'avete distrutto, è tornato un docile
Digimon >>.
<< Esatto >>.
<< Con Meikumon è
andata in modo molto simile ma lei è buona >>.
<< È strana, sì...
Però è brava >>, disse Palmon.
<< È Meikumon il
portatore del Virus >>, disse Koushiro. <<
Alphamon l'ha
infettata >>.
<< Esatto >>,
intervenne Gennai. << Non so ancora a che scopo, ma
Meikumon
infetta i Digimon senza neanche accorgersene >>.
<< Lei non è mai
passata per la città della Rinascita, è passata direttamente nel
mondo reale, da Meiko >>, spiegò Elecmon.
Taichi si alzò, saturo
d’informazioni, con la testa confusa e un macigno.
Meiko era la figlia di
Kumi e Gennai, la fede e Meikumon il portatore del virus. Alphamon la
voleva per avere la forza più potente del creato dalla sua parte,
uccidendo Meiko e anche il virus, per avere tutti i Digimon ai suoi
piedi, distruggendo Meikumon.
In sostanza c'era solo
morte, il controllo non solo di Digiworld in ballo, ma anche del
mondo reale. Quello che avevano affrontato un tempo gli sembrò
niente in confronto a questo.
<< Vi prego >>,
disse Gennai, quasi senza voce. << Salvate mia figlia
>>.
I ragazzi gli promisero
che avrebbero fatto di tutto per salvare Meiko e il suo Digimon, non
avrebbero mai permesso ad Alphamon di vincere.
Mai.
Angolo
autrice!
Vi ho fatto una sorpresa?
Eh sì. Meiko è la figlia
di Kumi e Gennai. L'ho sempre visto come un vero essere umano,
piuttosto che come una creatura digitale!
Nel prossimo capitolo ci
sarà parecchia azione, qualche scena romantica e... be', lo
vedremo!
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** 12- Il castello diroccato ***
Capitolo
12
Il
castello diroccato
Gennai gli indicò il
settore dove si trovava il luogo in cui Alphamon si nascondeva. Li
avvertì di stare attenti, di essere coscienziosi e li pregò ancora
una volta di salvare sua figlia, voleva parlare con lei, spiegarle
com'era andata e che, nonostante tutto, l'amava moltissimo.
Koushiro aprì il settore
sul PC e salutarono Gennai ed Elecmon. Daigo rivolse un ultimo
sguardo al suo Digimon, che ricambiò con un sorriso e uno sguardo
confuso. Si ritrovarono in un bosco fitto e silenzioso, non si
vedevano nemmeno i raggi del sole. Secondo l'orologio del computer
erano le sette di sera, camminarono per almeno tre ore prima di
scorgere un'enorme castello diroccato. Assomigliava a quello di
Vamdemon, distrutto diversi anni prima, alla porta c'erano due
Knightmon neri, dovevano essere infettati e malvagi. In quel momento
il portone si aprì e apparve un altro Digimon, un IceDevimon.
<< Tutto apposto?
>>.
I Knightmon annuirono.
Erano tra i pochi Digimon senza il dono della parola.
<< Molto bene. Le
tre lune saranno sulla stessa linea orbitale alle tre e mezza, state
attenti, padron Alphamon non accetta fallimenti >>.
Rientrò e
chiuse il portone con un gesto della mano, i Knightmon tornarono in
posizione.
I ragazzi e Digimon si
guardarono, si allontanarono di qualche chilometro per esseri sicuri
di non esseri sentiti o visti. Si ritrovarono in uno spazio circolare
circondato dagli alberi e si sedettero sull'erba, decidendo sul da
farsi.
Koushiro digitò in fretta
sulla tastiera, cercando fra le documentazioni presenti nel suo
computer per capire qualcosa delle tre lune.
<< Ecco >>,
disse a fine ricerca. << Le tre lune si allineano circa
ogni
cinque anni, pare sia una grande forza cosmica >>.
<< E cosa c'entra
con il riprendersi la fede? >>, gli domandò Tentomon.
<< Lo so io >>,
rispose Daigo. << Quando usammo la fede per distruggere
Dagomon
successe lo stesso evento. Aumenta la forza della fede e la rende
indistruttibile >>.
<< Meiko può morire
>>, singhiozzò Hikari.
<< Purtroppo sì.
Anche se è per metà di questo mondo, è una forza troppo forte
perfino per lei >>, affermò Koushiro.
<< Andiamo a
riprenderla allora! Che cosa stiamo aspettando?! >>,
esclamò
Taichi.
<< Non essere il
solito impulsivo. Dobbiamo agire con prudenza e intelligenza
>>,
disse Sora.
<< Dobbiamo anche
cercare Daisuke e gli altri. Spero siano tenuti prigionieri nello
stesso posto di Meiko >>, disse Yamato.
<< Sono le dieci e
mezza >>, lesse l'orario Takeru. << Io
suggerisco di
riposare fino all'una >>.
<< Riposare?! >>.
Taichi pensò che fosse pazzo.
<< I Digimon sono
stanchi, siamo tutti stanchi >>, Yamato gli indicò i
Digimon e
gli altri. << Risparmiamo un po' di forze e a quel punto
possiamo agire >>.
Taichi guardò il suo
Digimon. Avvertì anche lui un certo appetito e una stanchezza, non
solo fisica, ma anche mentale.
<< Non possiamo
accendere fuochi o vedranno il fumo >>, disse Joe
Daigo annuì. <<
Tirate fuori il cibo e i sacchi a pelo, riposeremo qualche ora
>>.
Per qualche minuto ci fu
un trafficare di zaini, scatolette di cibo e passi. Alla fine Agumon
scaldò qualche scatola di zuppa, qualche bibita e mangiarono con
appetito, non avevano neanche avuto il tempo di pranzare.
Koushiro mangiava qualche
boccone di zuppa mentre trafficava con il portatile, Tentomon era già
alla seconda scatola. Mimi gli sedette affianco, con la sua zuppa di
verdure consumata a metà.
<< Che cosa cerchi?
>>.
Koushiro sobbalzò e
alcune macchie di zuppa gli macchiarono i pantaloni, si affrettò a
ripulirli.
<< Cercavo una...
mappa, ecco >>, balbettò, ingoiando un boccone di zuppa
in
fretta, quasi strozzandosi.
<< Ti metto a
disagio? >>. Mimi era la sincerità fatta a persona.
<< No! >>, si
affrettò a dire.
La fece ridere. <<
Ti credo! >>. Finì la sua zuppa. << Chissà
come si
sente >>.
<< Chi? >>.
<< Meiko... >>,
i suoi occhi si fecero tristi. << Mi chiedo perché non si
sia
confidata con noi >>.
<< Io la capisco >>.
Mimi lo guardò. <<
Che cosa vuoi dire? >>.
<< Sono anch'io un
figlio adottivo, posso capire come si è sentita >>.
Koushiro
divenne serio, ricordando la difficoltà di accettare di essere stato
adottato, si era anche allontanato per un periodo dai genitori.
<< È vero, l'avevo
dimenticato. Scusa >>.
<< Non devi scusarti
di nulla >>, le sorrise, guardandola negli occhi. Era
questo
che gli piaceva di Mimi: aveva un cuore purissimo. Era viziata, un
po' superficiale e chi non la conosceva odiava la sua sincerità, ma
per lui era speciale, la sua sensibilità era la qualità più bella
che avesse.
<< Mi piace quando
mostri le tue emozioni >>.
<< Ah sì?! >>,
arrossì di nuovo, tornando a guardare lo schermo per non mostrare il
viso rosso.
<< Mimi voglio
un'altra zuppa! >>, Palmon interruppe la conversazione.
La ragazza frugò nella
borsa e le diede un'altra scatola. << È l'ultima
porzione, non
esagerare! >>.
Daigo stava scrivendo sul
palmare, mettendosi in contatto con la sua collega, descrivendo la
situazione.
<< Professore >>.
<< Dimmi Yamato >>.
<< Sta bene? >>.
Nishijima si sbalordì
della domanda di Yamato. Dall'inizio dell'anno scolastico aveva
studiato per bene i sette ragazzi e si era fatto un'idea ben precisa
di ognuno. Yamato Ishida aveva presentato un programma della carriera
preciso e accurato, pieno di materie scientifiche. Aveva affermato di
essere ambizioso e di voler fare qualcosa che nessuno aveva fatto.
Era una mente organizzata, essere un fratello maggiore di genitori
divorziati l'aveva reso responsabile e poco propenso a mostrare
emozioni.
<< Sì, stavo
scrivendo all'agenzia >>.
<< Vedere Elecmon
deve averla scombussolata >>.
<< È felice, sembra
essere soddisfatto della sua occupazione >>.
<< Sono certo che si
ricorderà, prima o poi, di lei >>.
<< Non ci spero. Se
dovessero ridargli la memoria, lo farebbero anche con gli altri
Digimon. Non avrei la forza di dire a Monzaemon che Kumi è morta
>>.
<< Credo che
preferirebbe ricordarla piuttosto che non sapere neanche della sua
esistenza >>.
<< Forse hai ragione
>>.
Taichi si era un pochino
allontanato dal gruppo e seduto sotto un albero, appoggiando la testa
al tronco, chiudendo gli occhi. Finalmente un po' di silenzio.
Aprì gli occhi dopo
alcuni minuti, sentendo dei passi sull'erba.
<< Che cosa vuoi
Sora? >>.
La ragazza aveva preso
tutto il suo coraggio per andare a parlargli, approfittando del fatto
che Yamato stava parlando con il sensei.
<< Noi dobbiamo
parlare >>.
<< Di cosa? >>.
<< La mia relazione
con Yamato non cambia la mia amicizia con te >>.
<< Sora cosa vuoi da
me? >>, si alzò. << Vuoi che sia il tuo
migliore amico
come sempre? Non posso esserlo >>.
<< Perché? >>,
si avvicinò a lui. << Dovresti... >>.
<< Essere felice per
te? >>, completò la frase.
<< Sì, speravo
questo >>.
<< Be' allora sei
un'ingenua! >>.
Sora arretrò di un passo
a quella voce alta.
<< Nella vita si
fanno delle scelte Sora. E a volte certe scelte comportano delle
rinunce. Tu hai scelto Yamato, non puoi pretendere di avere tutto
>>.
<< Quindi, per stare
con Yamato, io devo perdere un amico? >>.
<< Io non sono tuo
amico, non posso esserlo >>
<< Sei arrabbiato
perché non ho scelto te? >>.
Taichi cercava di
mantenere la calma. << No, sono arrabbiato perché io non
ho
avuto il coraggio di fare quello che ha fatto Yamato >>.
<< Taichi, ti
prego... >>, corse verso di lui e l'abbracciò, quasi
piangendo. << Non voglio perderti dopo tutti questi anni
>>.
Il ragazzo avrebbe voluto
abbracciarla, dirle che l'amava ma non era giusto nei confronto di
Yamato. Sora gli voleva bene, ma lei era così, la Digiprescelta
dell'amore.
La staccò. << Non
rendere tutto ancora più difficile. Sii felice con Yamato
>>.
La lasciò da sola e
ritornò indietro, con il cuore a pezzi e tanta voglia di piangere ma
non era il luogo e la situazione. Sora ricacciò indietro le lacrime,
si asciugò con la manica quelle scese, prese un grosso respirò e
tornò da Yamato.
Taichi aveva ragione, le
scelte portano anche a delle rinunce e lei aveva pagato a caro
prezzo.
Hikari
si era avvolta nel
sacco a pelo, Tailmon nel suo, dormiva già profondamente. Lei non
riusciva a prendere sonno, come da tante notti, da quando era
successo quel disastro con Takeru.
Per quanto avrebbe voluto
negarlo le era piaciuto quel bacio e quella situazione. Non era
giusto, lui era fidanzato, lei single e se Taichi e Yamato l'avessero
scoperto sarebbe stata una catastrofe.
Non era solo Hikari a
soffrire per amore, anche Joe aveva la sua bella dose di problemi con
Toshie. Da quando Gomamon era tornato nella sua vita e viveva in casa
sua, glielo teneva nascosto e lei gli faceva un mucchio di domande
scomode. Inventava di avere da studiare, un test, una scadenza
importante. Ma la pazienza della sua ragazza stava per terminare e
lui ne era consapevole, non aveva trovato le parole per spiegargli
tutta quella faccenda. Sapeva già che, una volta tornato nel mondo
reale, lei sarebbe stata furiosa per quella sparizione improvvisa.
Gomamon aveva qualche
difficoltà a capire la relazione di Joe con quella Toshie, gli
faceva delle domande e lo vedeva spesso arrossire, cambiando discorso
o balbettando qualche parola incomprensibile.
Aveva concluso che
gli esseri umani innamorati erano proprio strani.
All'una si svegliarono
tutti con aria assonata ma più carichi di energia, accumularono i
rifiuti e rimisero i sacchi a pelo nello zaino.
Giunsero di nuovo in mezzo
agli alberi di fronte al castello di Alphamon, mollarono gli zaini
sotto un albero, prendendo solo Digivice, ricetrasmittenti e torce.
I due Knightmon erano
ancora lì, nella stessa postura di ore prima, non sembravano
stanchi.
<< Come agiamo? >>,
chiese Agumon.
<< Potremo
distruggere i due Digimon di guardia ed entrare >>,
propose
Yamato.
Trenta secondi dopo i due
Knightmon furono accecati da luci di diversi colori e otto Digimon li
attaccarono in contemporanea, distruggendoli.
<< Speriamo di non
aver fatto troppo casino >>, disse Joe.
Con un pugno e un calcio
Tailmon sfondò la porta ed entrarono dentro al castello. Era freddo
e vuoto, un silenzio tombale.
<< Tenete gli occhi
aperti >>, sussurrò Taichi.
Camminarono cauti per
qualche metro, costatando che non c'era nessuno.
<< Dove sarà Meiko?
>>, si chiese Hikari.
<< Sarà tenuta
prigioniera in una cella >>, disse Koushiro.
<< Sono
riuscito a collegarmi con la rete di questo posto e ho trovato una
mappa. C'è un sotterraneo >>.
<< Allora andiamo!
Potrebbero esserci anche gli altri Digiprescelti >>,
disse
Takeru.
<< Giriamo qui a
destra >>.
Camminarono per almeno
dieci minuti, erano pronti a saltare per il minimo rumore. Erano
entrati troppo facilmente e non c'era nessuno a sorvegliare i
corridoi?
All'improvviso sentirono
dei rumori, come mille passi formicolanti. Si fermarono, provenivano
dal fondo del corridoio.
<< Dokugumon! >>,
strillò Mimi.
I Digimon a livello
intermedio si lanciarono contro il folto gruppo di mostri cattivi con
i loro migliori attacchi, erano troppi e passarono nuovamente al
livello campione.
I Dokugumon avvolsero
Tailmon e Angemon nelle loro reti, Birdramon le infuocò e li liberò.
Greymon ne distrusse tre insieme con delle palle di fuoco, Garurumon
altri due. Kabuterimon e Ikkakumon riuscirono a respingerne altri.
<< Devono aver
capito che siamo dentro! >>, esclamò Sora.
<< Ne arrivarono
altri! >>, indicò Hikari, il fondo del corridoio.
<< Dividiamoci >>,
propose Daigo. << Alcuni restano qui a rallentare i
Dokugumon e
gli altri a salvare Meiko >>.
<< Noi restiamo qui
>>, disse Yamato indicando Sora, che annuì. Le strinse la
mano, per darle sicurezza.
<< Anch’io >>,
disse Joe.
<< Koushiro tu vai a
salvare Meiko, la mappa sarà utile! >>, disse Sora.
<< Andate >>,
disse Mimi. << Gli diamo una mano noi! >>.
<< Fidatevi! >>,
disse Togemon.
<< Allora andiamo!
>>, urlò Taichi. << Fateci strada!
>>.
<< Kabuterimon,
Greymon, Tailmon, Angemon venite! >>, disse Hikari,
correndo.
I Dokugumon si piazzarono
davanti al gruppetto, Togemon li trafisse con le sue spine.
Corsero e si lasciarono
alle spalle la battaglia, Koushiro trasferì la mappa sul palmare di
Nishijima e rimise il portatile nello zaino, per correre più veloce.
Scesero una rampa di scale e si ritrovarono dei Chrysalimon attaccati
alle pareti, Greymon li distrusse con una palla di fuoco, provocando
una massa di polvere che fece tossire gli amici.
Proseguirono, scendendo
altre tre rampe di scale e combattendo con i Chrysalimon. Giunsero in
un corridoio lunghissimo con delle celle.
<< Meiko! >>,
urlò Hikari.
<< Rispondi Meiko!
>>, urlò Takeru.
<< Andate avanti >>,
disse Koushiro. << Qui c'è ne sono troppi
>>.
<< Vengo con voi >>,
disse Daigo.
I tre andarono avanti
insieme ai loro Digimon, guardando in tutte le celle, Meiko non era
in nessuna di queste.
Proseguirono fino a metà
del corridoio quando qualcosa attirò l'attenzione dei ragazzi.
Un'ombra si mosse dal fondo di una cella e strisciò fino alle
sbarre.
<< Hikari... >>.
<< Daisuke! >>.
La ragazza si chinò sul
ragazzo, infilando una mano tra le sbarre per toccarlo. Takeru gridò
ad Angemon di distruggere le sbarre e in pochi secondi furono solo
tubi di ferro inutilizzabili. Hikari si lanciò dentro la cella e
notò anche Ken, aiutò Daisuke ad alzarsi e Takeru l'altro amico.
<< Cosa ci fate qui?
>>, domandò Daisuke.
<< Siamo qui per
Meiko, per salvare voi >>, disse Hikari. <<
Dove sono
Iori e Miyako? >>.
Ken indicò qualche cella
in fondo, era talmente debole da non riuscire a tenerlo alzato.
<< V-mon... >>.
<< Sta bene, anche
Wormmon >>, li rassicurò Tailmon.
Angemon prese in braccio i
due ragazzi, per lui erano leggeri come nuvole e volò tre celle più
in là. Hikari si attaccò alle sbarre e urlò i nomi degli amici. Li
vide barcollare fino alla cella, insieme a loro c'erano i loro
Digimon, legati.
<< Meno male >>,
sospirò Takeru. Loro due sembravano più in forma.
Dieci secondi dopo furono
liberi anche loro e Miyako pianse tra le braccia dell'amica. Tailmon
si assicurò che i due amici Digimon stessero bene e riuscissero a
camminare.
<< Sapete se hanno
portato un'altra prigioniera? >>, gli domandò Daigo.
<< Una ragazza, è
in fondo! >>, rispose Iori.
Iori e Miyako riuscirono a
tenere meglio il passo, forse perché con la vicinanza dei loro
Digimon avevano avuto più forza d'animo rispetto agli altri due che
non sapevano che fine avessero fatto.
<< Meiko! >>.
Angemon fu attaccato dai
Chrysalimon e Tailmon l'aiutò.
<< Meiko! >>.
<< Ragazzi... >>.
Alla penultima cella la
trovarono, un po' acciaccata ma viva.
<< Meiko! >>.
Hikari si attaccò alle sbarre, rincuorata.
<< Stai bene? >>,
le chiese Takeru.
<< Sì... Siete
venuti a salvarmi >>.
<< Certo, tu sei
nostra amica! >>.
<< Angemon distruggi
le sbarre! >>.
Angemon lanciò un
attacco, intimando a Meiko di restare indietro. Un po' di polvere e
Meiko uscì fuori, cadendo tra le braccia di Daigo, esausta e
scoppiando a piangere.
La seconda generazione di
Digiprescelti si chiese chi fosse quella ragazza ma non era il
momento adatto per fare domande.
<< Va tutto bene >>,
disse Daigo. << Ora ti portiamo via >>.
<< Sensei... che ci
fa a Digiworld? >>.
<< È una lunga
storia >>, rispose Hikari.
<< Dov'è Meikumon?
>>, chiese Tailmon.
<< Mei! >>, si
ricordò, dopo le prime lacrime. << Non lo so!
>>.
<< Dobbiamo
cercarla, la troveremo >>, le promise Takeru.
<< Chi sono? >>,
chiese, indicando gli altri ragazzi.
<< Te lo spieghiamo
con calma quando non saremo sotto attacco >>, le rispose
Daigo.
Meiko riusciva a camminare
e arrivarono in fondo al corridoio, dove la battaglia era quasi
conclusa. Daisuke e Ken riuscirono a camminare da soli, anche se
deboli.
Giunti da Taichi e
Koushiro non riuscirono quasi a credere di vedere anche Daisuke e gli
altri, era un miracolo.
<< Meiko! >>.
Taichi corse verso di loro. << Ragazzi! >>.
<< Taichi >>,
sussurrò lei.
<< Dobbiamo trovare
il suo Digimon, non è qui >>, disse Daigo.
<< Voi... >>,
sussurrò Meiko, aveva poca voce. << Voi... lo sapete?
>>.
<< Tranquilla, non
devi spiegarci niente >>, disse con dolcezza Hikari.
<< Avete visto mio
padre? >>.
Daisuke e Ken si
guardarono confusi.
La domanda li fece
rimanere di stucco, non pensavano che lo sapesse.
<< Ci ha pregato di
riportarti indietro >>, le raccontò Koushiro.
Lei annuì, qualche altra
lacrima, era molto provata.
<< Ragazzi >>,
disse Kabuterimon. << È meglio andare via da qua!
>>.
Corsero su per le scale,
Daigo portava Meiko in braccio, arrivati al piano terra gli chiese di
metterla giù, era in grado di camminare. Da lontano videro correre
gli altri, i loro Digimon sparavano attacchi per i Dokugumon che li
inseguivano.
<< Meiko! >>,
l'abbracciò Mimi.
<< Daisuke, Ken,
Iori e Miyako! >>, disse Yamato.
I Digimon fecero festa ai
loro compagni che non vedevano da troppo tempo.
<< Per fortuna state
bene >>, disse Sora, sollevata.
<< Dobbiamo trovare
Meikumon >>, li informò Takeru.
Un ultimo attacco di
Garurumon e anche gli ultimi nemici sparirono. All'improvviso un
vento gelido fece ghiacciare perfino il sangue nelle vene e rese il
respiro affannoso, tanto l'aria era diventata fredda.
IceDevimon era in piedi di
fronte a loro, dietro di lui una scia di ghiaccio.
<< Padron Alphamon
non gradisce finite inaspettate a tarda notte >>.
<< Dov'è Meikumon?
>>, ruggì Garurumon.
Il Digimon di ghiaccio
rise. << Non deve interessarvi >>. Allungò
la mano di
due metri verso Meiko.
Greymon gli lanciò una
palla di fuoco e lui la ghiacciò, cadde a terra con un frastuono e
si ruppe, lasciando il pavimento ghiacciato e scivoloso.
<< Questo è un osso
duro >>, disse Yamato.
<< Resto io qui >>,
disse Taichi. << Voi andate a cercare Meikumon
>>.
<< Allora resto
anch’io >>, Sora si fece avanti. << Due
Digimon di
fuoco saranno più utili di uno >>.
<< Noi siamo troppo
deboli per Digievolvere >>, disse affranto Hawkmon.
<< Tranquilli, ce la
faremo >>, disse Greymon.
Taichi guardò Sora,
voleva dire la sua ma pensò non fosse il caso. Si limitò ad
annuire.
<< Sta attenta >>,
le sussurrò Yamato, facendole una carezza.
Il gruppo lasciò i due
contro IceDevimon.
<< Non penso proprio
>>.
Delle lance di ghiaccio si
diressero contro i ragazzi ma le ali fiammanti di Birdramon le fecero
sciogliere.
<< Devono passare a
un altro livello! >>, disse Sora.
I due Digivice
s’illuminarono e Garudamon e MetalGreymon apparvero, pronti a
vedersela con IceDevimon.
I ragazzi si fermarono in
uno spazio esterno al palazzo, dove c'era un giardino pieno di
sterpaglie.
Fecero sedere Meiko sua
una panchina di roccia rotta, per farle riprendere fiato e gli altri
ragazzi si sedettero per terra, per cercare di recuperare un po' di
forze. Koushiro cercava nella mappa il possibile luogo dove avrebbero
potuto tenere il Digimon della ragazza ma era inutile. C'erano solo
quelle celle, il resto erano stanze vuote.
<< C'è un salone
enorme >>, disse indicando un punto della mappa.
<< Forse
Alphamon tiene Meikumon con sé >>.
<< È pericoloso >>,
disse Yamato.
<< Non possiamo
lasciarla lì! >>, disse Mimi.
<< Ha ragione. Non
c'è bisogno di uno scontro diretto, possiamo contare su due
Digievoluzioni al livello mega, il tempo di riprendere il Digimon e
fuggire >>, propose Joe.
<< Ci siamo persi un
po' di cose >>, sussurrò Iori al suo Digimon.
<< È un buon piano
>>, concordò Daigo.
<< Mi dispiace >>,
mormorò Meiko.
La guardarono.
<< No >>,
disse Hikari. << Non hai niente di cui scusarti
>>.
<< Se mi fossi
confidata con voi... non saremo qui >>. Iniziò a piangere.
Koushiro le sedette
affianco. << Anch'io sono stato adottato e posso capire
perché
tu non l'hai detto. Avremo modo di parlare di tutto questo ma ora
dobbiamo pensare a salvare Meikumon >>.
<< Se per questo
dovremo scusarci anche noi >>, aggiunse Daisuke.
<< No >>,
scosse la testa Hikari. << Qualsiasi cosa sia successa
non è
stata colpa vostra >>.
Meiko annuì, asciugandosi
le lacrime e alzandosi.
Takeru prese la
ricetrasmittente.
<< Taichi, Sora, mi
sentite? >>.
Un gracchiare e poi la
voce di Sora. << Sono Sora, parla >>. In
sottofondo
sentirono ghiaccio crepitare ed esplosioni.
<< Come ve la state
cavando? >>.
<< Gli teniamo testa
>>.
<< Meikumon è
sicuramente tenuta prigioniera con Alphamon, andiamo a riprenderla
>>, disse Yamato.
<< È una pazzia!
>>, intervenne Taichi.
<< Non abbiamo
scelta! Raggiungeteci in fondo alla costruzione, superando un
giardino incolto >>, disse Koushiro.
<< D'accordo, ci
vediamo là! >>, tagliò corto Sora.
Il gruppo agganciò le
ricetrasmittenti alle cinture e all'orlo dei pantaloni, torce in mano
e Digivice nell'altra. Sapevano che stavano andando incontro al
nemico peggiore, era difficile anche solo pensarlo.
Dovevano farcela, per
Meikumon, per Meiko, per Digiworld.
Angolo
autrice!
Salve!
Allora... Meiko è salva!
Ma ancora manca Meikumon, era troppo facile!
Anche gli altri
Digiprescelti sono salvi, di certo non potevano restare in ombra
ancora per troppo tempo!
È uscito il trailer del
secondo film, è pieno di mistero, non vedo l'ora arrivi il 12 marzo!
C'è stata qualche scena
romantica, qualche scena drammatica, il prossimo capitolo sarà molto
drammatico e difficile, sarei capace di mettermi a piangere mentre
scrivo XD
Alla prossima! ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** 13 - Luce e Speranza ***
Capitolo
13
Luce
e Speranza
<< Gennai >>.
Elecmon era nella stanza
dell'uomo, spartana ed essenziale, l'unica cosa tecnologica era un
computer.
<< Non dormi? >>.
<< Neanche tu >>.
Si sedette sul letto. <<
Sono preoccupato per i ragazzi >>.
Gennai non era
preoccupato, era terrorizzato di perdere Meiko, voleva parlare con
lei, spiegarle tante cose.
<< Andiamo >>.
Elecmon rizzò le
orecchie. << Come scusa? >>.
<< Non ce la faccio
a stare qui senza fare niente. Meiko è mia figlia >>.
<< E cosa puoi fare?
>>.
Gennai aprì il cassetto
della scrivania in legno chiaro ed estrasse un sacchetto bianco.
<< Che cosa sono?
>>.
Lui agitò il sacchetto.
Il guardiano spalancò la
bocca. << Non dirmi che sono... >>.
<< Esatto. Devo
darle a Hikari e Takeru >>.
Il
gruppo era arrivato di
fronte a un portone dorato, intarsiato di strani simboli. La tensione
era palpabile.
<< Ragazzi! >>.
Sora e Taichi, in groppa
ai loro Digimon a livello evoluto, li raggiunsero, saltando a terra.
La ragazza corse verso Yamato e si abbracciarono, Hikari abbracciò
il fratello, erano interi.
<< L'avete
eliminato? >>, gli domandò Ikkakumon.
<< Sciolto come un
gelato >>, rispose con la sua voce profonda MetalGreymon.
<< Come entriamo?
>>, si domandò Joe.
Non appena finì la frase,
il portone cominciò ad aprirsi da solo. Si spalancò lentamente,
mostrando una sala sontuosa, forse l'unica curata di quel posto.
C'era un corridoio con un tappeto rosso, le pareti bianche, le tende
in oro e il pavimento in marmo pregiato.
Entrarono con prudenza,
quasi temendo che il pavimento crollasse sotto di loro.
In fondo c'era Alphamon,
seduto su una sorta di trono d'oro. Tenuta sospesa, legata accanto a
lui, Meikumon. Sembrava in salute ma stanca, aveva gli occhi chiusi.
<< Mei! >>,
esclamò Meiko.
Alphamon si alzò, era
meno imponente rispetto a com'era nel mondo reale. Ma comunque
grosso, minaccioso e potente.
<< Lascia andare
Meikumon >>, disse intimidatorio Taichi.
Scese dal trono, le scale
e si avvicinò ai ragazzi, i Digimon si misero di fronte ai loro
Digiprescelti, compresi Hawkmon e Armadimon.
<< Siete venuti qua,
nel mio castello, a prendervi ciò che è mio >>.
<< Meiko non è tua!
>>, esclamò Takeru. << Lei è un essere
umano! >>.
<< È la fede >>,
disse Alphamon. Estrasse la spada con un colpo secco. <<
Ed io
me la riprenderò >>.
La spada sibilò nell'aria
e una forte folata di vento fece sbattere i ragazzi contro la parete.
Daigo protesse Meiko, i Digimon si rialzarono.
I rimanenti a livello
campione passarono a quello evoluto, avevano già provato a
combattere Alphamon con il livello campione, avevano ottenuto solo
dolori.
<< Yamato forse
dobbiamo utilizzare subito la fusione >>.
<< Dobbiamo solo
prendere Meikumon e andarcene >>, disse Yamato.
<<
Koushiro terrà aperto il portatile sul mondo reale >>.
Il piano era distrarre
Alphamon e uno di loro avrebbe preso Meikumon ma il nemico aveva
capito fin da subito cosa avevano in mente. Li attaccò con una
potenza inaudita e i Digimon avevano difficoltà anche solo ad
avvicinarsi alla loro amica.
Meiko si alzò in piedi e
zoppicò fino a Meikumon, Taichi la bloccò da dietro.
<< Che cavolo fuori
fare?! >>.
<< Lasciami! Voglio
salvare Meikumon! >>.
Taichi la girò e la
scosse. << Lo capisci che lui vuole te? Se ti riprende
non
servirà a nulla il tuo sacrificio! >>.
Le parole dure di Taichi
la fecero vacillare e cadde tra le sue braccia. Lui non sapeva cosa
fare, se non abbracciarla per cercare di calmarla.
<< È tutta colpa
mia! >>.
<< Smettila Meiko!
>>, disse Mimi. << Tu sei preziosa
>>.
<< Perché sei
nostra amica e ti vogliamo bene >>, aggiunse Sora.
Daisuke e gli altri non
capivano niente, sapevano solo che quel Alphamon era terribile,
l'avevano affrontato e li aveva spazzati via in meno di dieci minuti.
Meikumon aprì gli occhi
lentamente, svegliata dal gran frastuono, si ritrovò di fronte a una
battaglia e Meiko tra le braccia di Taichi.
<< Meiko! >>,
cercò di farsi sentire.
<< Così non va >>,
disse Yamato. << Serve la Digievoluzione a livello mega.
Mimi,
Taichi! >>.
<< Pronti! >>.
Palmon, Agumon e Gabumon
tornarono al livello intermedio per passare poi al livello mega.
Rosemon, WarGreymon e
MetalGarurumon circondarono Alphamon, facendo segni agli altri di
recuperare Meikumon.
La seconda generazione
guardò quelle mega Digievoluzione con occhi pieni di meraviglia e
bocca spalancata.
A quel punto Alphamon
chiuse gli occhi, concentrato, e dieci Infermon si manifestarono per
la stanza. Gli altri Digimon a livello evoluto fecero di tutto per
riuscire a contrastarli ma erano troppi, ogni volta che ne
distruggevano uno, un altro appariva.
Alphamon scagliò Rosemon
contro una parete e MetalGarurumon contro una finestra. WarGreymon
colpì Alphamon che restituì il colpo con la spada, distruggendo
quasi del tutto la sua armatura e mandandolo a terra.
I Digiprescelti corsero a
soccorrere i loro Digimon, Daigo rimase con Meiko.
Alphamon camminò verso di
lei.
<< Dammi la fede e
il tuo sacrificio farà finire tutto questo >>.
Meiko fu colpita nel vivo.
<< Non ascoltarlo!
>>, le disse Nishijima. << Se ti
sacrifichi, condannerai
tutti e due i mondi!>>.
La ragazza camminò verso
Alphamon. Daigo la prese per un polso, una stretta forte.
<<
Non farlo! >>.
Lei si liberò dalla presa
con violenza e camminò determinata.
<< Meiko no! >>,
esclamò Meikumon.
<< Sei saggia
ragazza >>.
Lei era distante da lui
una cinquantina di metri, lo guardava negli occhi con durezza. I
pugni stretti, uno sguardo infuocato che non le avevano mai visto.
Alphamon fece schioccare
le dita e gli Infermon puntarono le loro canne contro i Digiprescelti
e i Digimon stesi a terra, per convincerla ulteriormente. Uno puntava
la bocca contro Meikumon.
Hikari era seduta a terra,
contro il muro, con Takeru al suo fianco. Si guardarono, entrambi con
dei graffi sul viso, sporchi di polvere e il respiro stanco. Takeru
fece scivolare la mano su quella di Hikari, la situazione era
talmente disperata da aver bisogno di conforto, poco importavano le
situazioni del mondo reale.
<< Avrai ciò che
chiedi >>.
<< No! >>,
Daigo corse verso la ragazza. Un Infermon gli puntò la pistola
contro, bloccandolo sulla strada.
<< Brava ragazza >>.
Alphamon puntò la spada
contro Meiko.
Hikari guardava la scena,
si sentiva scoppiare. Aveva qualcosa dentro, una sensazione strana,
come se una bomba a orologeria stesse per esplodere.
<< Non dobbiamo
perdere la speranza >>, sussurro Takeru.
Hikari lo guardò. <<
C'è sempre un po' di luce >>.
Si abbracciarono.
Meiko chiuse gli occhi,
due lacrime sulle guance.
Gli altri guardavano la
scena inermi.
Meikumon aveva l'animo a
pezzi, non aveva protetto Meiko, non era stata capace.
Hikari e Takeru erano
stretti in un abbraccio, avevano bisogno di darsi la forza.
<< Sempre >>.
Quell'ultimo sussurrò dei
due ragazzi fece esplodere una luce potentissima.
Alphamon cadde in
ginocchio, la spada rotolò sul pavimento con un gran frastuono.
La luce gialla e rosa si
mischiarono, formando un cono di luce che investì Tailmon e Patamon.
Daigo ne approfittò per
prendere Meiko e si buttarono giù, non sapendo cosa poteva
succedere.
<< Tailmon mega
Digievolve... HolyDramon! >>.
<< Patamon mega
Digievolve... Seraphimon! >>.
Le due nuove mega
Digievoluzioni fecero restare gli altri talmente scioccati da non
riuscire neanche a respirare.
Hikari e Takeru si stavano
ancora tenendo per mano quando i loro Digimon si girarono dai loro
partner.
HolyDramon si chinò verso
Hikari e le fece una carezza con il muso. << Hikari... la
tua
luce nel cuore è sempre forte, anche nelle situazioni più buie
>>.
Seraphimon mise una mano
sulla spalla del suo Digiprescelto. << Grazie a te non ho
mai
perso la speranza >>.
Alphamon si rimise in
piedi, riprese la spada e l'agitò con violenta verso i due Digimon.
<< Pensate che un mucchio di luce colorata mi possa
sconfiggere?! >>.
<< No, ma queste sì
>>.
La voce di Gennai si fece
largo tra quelle parole piene di cattiveria, insieme con lui Elecmon.
Aprì il sacchetto ed estrasse due pietre preziose, una rosa e una
gialla. Le lanciò verso Seraphimon e HolyDramon, che le presero al
volo.
La forza dei prismi bastò
a distruggere tutti gli Infermon.
<< I prismi >>,
sussurrò Daigo.
<< Che cosa sono?
>>, domandò Koushiro.
<< Sono i prismi da
cui furono generate le Digipietre >>, raccontò Nishijima.
<<
Pensavo fossero andati distrutti >>.
I prismi di fusero con i
due Digimon, che si illuminarono di una luce incandescente. Si misero
ai due lati di Alphamon e la loro luce investì i loro amici Digimon,
ripresero forze e in un secondo erano in piedi. Hawkmon e Armadimon
si sentirono di nuovo forti, come non lo erano da tempo.
<< Excalibur! >>,
una spada sacra apparve tra le mani di Seraphimon.
<< Apocalisse! >>,
il corpo di HolyDramon si caricò di un fuoco sacro rosa.
La spada di Alphamon si
scontrò con quella di Seraphimon e il fuoco rosa di HolyDramon lo
investì, soffriva di terribili bruciature.
Quando si riprese e riuscì
a rimettersi in piedi, davanti a lui c'era Zudomon e, su una mano,
Meikumon.
<< No! >>,
urlò, la spada fendette l'aria e distrusse parte del soffitto.
<< Questo posto
crollerà! >>, urlò Joe.
<< Andiamo via! >>,
Mimi prese Tanemon in braccio.
Koushiro aprì il varco,
puntarono i Digivice e una luce fortissima li prese uno a uno per
riportarli indietro. All'ultimo attacco dei due Digimon a livello
mega tornarono Nyaromon e Tokomon, tra le braccia dei loro
Digiprescelti prima di sparire nel portale, l'ultimo Koushiro con
Mochimon.
Si
ritrovarono buttati sul
selciato, facendosi qualche bernoccolo.
Dopo qualche grugnito di
dolore e un po' spaesati si resero conto di essere in uno spazio in
costruzione.
Nyaromon e Tokomon
saltavano insieme, felici. I loro amici Digimon, tutti al livello
primo stadio, erano felicissimi di esseri ancora vivi e di aver
salvato Meikumon. Hawkmon e Armadimon improvvisarono un balletto di
felicità per essere di nuovo nel mondo reale.
Daisuke si avvicinò da
Taichi. << Non so come ringraziarvi >>.
<< Non dovete >>,
disse lui. << Siete... parte del gruppo >>.
I quattro annuirono,
contenti che quella crepa si fosse finalmente aggiustata.
Meikumon corse tra le
braccia di Meiko, piangendo.
<< Perdonami >>.
<< No, perdona tu me
>>, disse Meikumon. << Non ti ho protetta
>>.
<< Non dire
assurdità >>.
<< Siamo vivi >>,
disse Mimi, cadendo per terra, sedendosi, distrutta.
<< Siete stati...
incredibili >>, disse Joe.
<< Fantastici >>,
aggiunse Yamato, tirando una pacca al fratello.
Hikari e Takeru si
guardarono, con un sorriso, consapevoli però che non era cambiato
niente tra di loro, la situazione era sempre la stessa.
<< Ehm ragazzi >>,
interruppe il coro di complimenti Koushiro. << Abbiamo un
problema >>.
Indicò Gennai, era
arrivato nel mondo reale insieme a loro. Fu in quel momento che Meiko
e lui si guardarono. Lasciò Meikumon a terra e andò da lui.
Non riusciva a guardarlo
negli occhi, era imbarazzata.
<< Meiko >>,
sussurrò Gennai.
Lei scosse la testa. <<
Non devi dire niente >>.
<< Amavo tua madre
>>.
<< Lo so >>,
disse lei, tirando su con il naso.
<< Avrei tanto
voluto crescerti con lei ma... la sua morte è stata una tragedia.
Non voleva assolutamente usarti in questo modo, per Kumi deve essere
stato un gesto disperato >>. Lui trattenne le lacrime.
<<
Ti ho amata dal primo momento >>.
Avrebbe voluto
abbracciarla, non voleva osare questo gesto. Fu lei a buttarsi tra le
sue braccia, piangendo.
Mimi e Sora piangevano,
quelle scene le facevano commuovere. Quest'ultima fu abbracciata da
Yamato e si scambiarono un bacio, Sora poté notare Taichi girare la
faccia.
<< Daigo >>.
Un'altra voce interruppe
quel momento così commovente.
Elecmon stava sulle zampe,
le orecchie abbassate e lacrime negli occhi azzurri.
Nishijima lo guardò,
aveva pronunciato il suo nome.
<< Ha recuperato la
memoria >>, disse Hikari.
<< Il passaggio dal
mondo digitale a quello reale deve aver spezzato la magia dei Supremi
>>, ipotizzò Koushiro.
Zampettò verso Daigo. <<
L'ultimo ricordo che ho di te... avevi dodici anni, la maglietta blu
e i capelli dritti. Che cosa è successo? >>.
Le gambe di Nishijima non
ressero più, toccò a terra con le ginocchia ed Elecmon gli saltò
tra le braccia. Non importava sapere perché improvvisamente era un
uomo, perché era nel mondo reale.
Era con il suo
Digiprescelto e questo bastava.
Delle
macchine affollarono lo spiazzo. L'agente Himekawa scese dalla
macchina, corse verso il gruppo.
<< State bene?! >>.
<< Loro hanno
bisogno di essere visitati >>, disse Joe.
<< Sono stati
prigionieri per settimane >>.
<< Portate via quei
quattro ragazzi! >>.
<< Non c'è bisogno!
>>, disse Ken. << Vogliamo solo tornare a
casa dalle
nostre famiglie >>.
<< Ci tornerete
domani mattina, dopo un controllo alla base >>, disse con
fermezza l'agente, non era una che sentiva ragioni.
Imbronciati, accettarono.
<< Daigo! >>.
La voce di Hisa fece
sciogliere l'abbracciò con Elecmon e si rialzò. La donna si fermò
a pochi metri da lui, vedendo Elecmon.
<< Hisa? >>,
sussurrò Elecmon.
<< Ma che cavolo
succede? >>. Hideki affiancò Hisa vedendo Elecmon. Era un
uomo
snello, molto alto e affascinante, aveva un'aria da intellettuale.
<< Tu ti ricordi di
me? >>, si abbassò fino al Digimon, abbracciandolo.
<< Sappiamo come far
tornare la memoria ai vostri Digimon >>, intervenni
Koushiro.
<< Basterà farli venire nel mondo reale >>.
<< Veramente? >>.
Eizo si unì anche lui alla conversazione. << Potrò
rivedere
PetiMeramon? >>
<< Ora dobbiamo
pensare a far stare bene gli altri, trovare una sistemazione per
Gennai e parlare con Meiko >>, disse Daigo.
<< Io ho una
stanza degli ospiti, può stare da me >>.
<< Noi stiamo in
albergo >>, disse Hideki. << Ci rivediamo
domani mattina
>>.
Himekawa scrisse alcune
cose sul palmare, prendendo appunti. Ordinò che fossero tutti
portati alla base, per quanto stanchi bisognava fare il punto della
situazione. Li divisero in due macchine e nessuno parlò per tutto il
viaggio, un po' per la paura che li aveva attanagliati e finalmente
c'era calma e silenzio. Un po' perché non sapevano neanche da dove
cominciare.
Arrivati alla base, i
quattro ragazzi Digiprescelti furono portati in infermeria insieme a
Meiko, Meikumon e gli altri due Digimon furono visitati anche loro. I
ragazzi erano un po' deperiti, le ossa doloranti per l'umidità ma in
compenso in buona salute. Meiko aveva un brutto graffio sul braccio e
le diedero qualche punto, era leggermente disidrata.
Gli altri attesero in
un'ampia stanza, insieme ai loro Digimon. V-mon e Wormmon furono
informati della salvezza di Daisuke e Ken, volevano vederli ma glielo
vietarono per un altro po'.
Meiko fu scortata dai suoi
amici, Gennai aveva preferito lasciarli da soli a parlare.
<< Come ti senti?
>>, le chiese Yamato.
<< I punti tra un
po' tireranno e vorrei farmi una bella dormita ma penso che prima
dobbiamo parlare >>.
<< Non vogliamo
costringerti, se tu non vuoi >>, disse Sora.
<< Ve lo devo >>,
disse lei. << Mi avete salvato la vita >>.
Ci fu silenzio per qualche
secondo prima che Meiko cominciasse a raccontare. Aveva scoperto di
essere stata adottata a quattordici anni, dopo un'operazione per
rimuovere l'appendice. Il gruppo sanguigno dei suoi genitori era B,
lei era zero negativo, per Meiko fu uno shock scoprire di essere
stata adottata, non somigliava ai suoi genitori ma non pensava certo
di essere geneticamente estranea. Aveva frugato in soffitta e trovato
il suo certificato di nascita, con il nome di Kumi Fukuda. Era andata
all'ospedale dov'era nata e aveva parlato con la stessa infermeria
che, con enorme dispiacere, le aveva comunicato che sua madre era
morta dandola alla luce. Venne fuori che la persona a cui aveva
promesso di non parlare era proprio Gennai, presente alla nascita di
Meiko, scappato prima che il padre di Kumi potesse vederlo. Non
riuscì a trovare altre informazioni finché non era apparsa Meikumon
nella sua vita, le aveva parlato di Digiworld, del virus e di tutte
quelle cose che il guardiano umano, Gennai, non riusciva più a
tenere in ordine nel mondo digitale.
Fu allora che Meiko si era
resa conto di essere per metà digitale e per metà terrestre.
<< Per tutta la vita
ho avuto la sensazione di essere viva solo a metà. Quando sono
andata a Digiworld mi sono sentita... a casa >>, concluse.
<< Come sapevi di
avere la fede? >>, le chiese Taichi.
<< Me l'ha detto
Meikumon >>.
Guardarono il Digimon.
<< Io non sono un
Digimon come gli altri. Sono stata creata nel limbo tra il mondo
reale e quello digitale al solo scopo di proteggere Meiko ma Alphamon
l'ha scoperto e mi ha infettato. Io non volevo far del male agli
altri Digimon>>, i suoi occhi verdi divennero tristi.
<<
Sono un errore e non ho colpa di questo >>.
<< Non ne hai >>,
disse Joe. << Troveremo il modo di curarti
>>.
<< Mi dispiace non
avervi raccontato niente. Non volevo mettere in pericolo nessuno,
pensavo di fare la cosa giusta >>, si passò una mano
sugli
occhi lucidi.
<< Non importa. Sei
salva, fine >>, disse Mimi.
<< Che cosa farai
con Gennai? >>, le chiese Takeru.
<< Io ce l'ho un
padre, ma non posso negare che lui sia il mio padre biologico, vorrei
poter costruire un rapporto >>.
<< Dobbiamo trovare
il modo di liberarti dalla potenza della fede >>, disse
Daigo.
<< Non lo so come si
faccia ma sarei ben contenta >>. Si torse le mani.
<<
Vorrei chiedere a Gennai dov'è sepolta mia madre >>.
<< A Digiworld >>.
Meiko si voltò di scatto
a guardare Gennai, era entrato nella stanza e vestiva abiti civili.
<< Per questo non
c'è un certificato di morte >>, sussurrò Hikari.
<< Ti ci porterò un
giorno, te lo prometto >>.
La ragazza annuì.
<< Ora che facciamo?
>>. Koushiro era distrutto, gli si chiudevano gli occhi.
<< Andate tutti a
casa. Terremo qui gli altri Digiprescelti fino al pomeriggio e avete
una giustificazione scritta per la scuola domani mattina, direi che
vi siete meritati un po' di riposo. Gli agenti vi riporteranno a casa
>>, rispose Himekawa.
Il gruppo decise di
separarsi e tornare ognuno a casa sua.
Meiko fu restituita ai
suoi genitori, che l'abbracciarono piangendo. Le chiesero cosa era
successo, chi era stato il balordo che aveva rapito la loro bambina.
Lei gli disse che gli avrebbe presentato qualcuno se solo avessero
promesso di non fare domande. Meikumon fece urlare la madre di Meiko,
il padre prese l'ombrello e lo puntò contro il mostricciatolo, così
l'aveva definito. Il Digimon sbatté le palpebre e si mise a ridere,
zampettando verso i genitori di Meiko e porgendo la zampa.
Lei rise, finalmente una
risata liberatoria e un po' di leggerezza nel cuore.
Angolo
autrice!
Diciamo
che con questo
capitolo possiamo definire finita la prima parte della storia! Ora
inizia la seconda parte!
Almeno adesso si sa
veramente com'è andata, nel prossimo capitolo ci sarà un po' di
vita normale, qualche situazione imbarazzante e qualche romantica!
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** 14 - Questioni irrisolte ***
Capitolo
14
Questioni
irrisolte
Erano passati dieci giorni
dall'avventura a Digiworld.
Meiko e gli altri erano
tornati a scuola, sembrava tutto tornato alla normalità. I ragazzi
avevano ripreso a studiare, il calcio, la musica, lo sport in
generale e a frequentare i loro partner.
Joe aveva ricevuto una
strigliata da Toshie, lei era al limite e pensava che il ragazzo non
l'amasse più e non sapeva come lasciarla. Takeru era tornato da
Misae, la loro relazione sembrava andare a gonfie vele. Yamato e Sora
uscivano insieme felicemente, passavano pomeriggi in sala prove e al
parco.
I fratelli Yagami avevano
entrambi un animo nero e cupo. Non sorridevano più.
Gennai non era ancora
tornato a Digiworld e passava dei pomeriggi con sua figlia, a
conoscersi e le parlava di Kumi, di quanto fosse felice della nascita
di Meiko e dei loro sogni insieme.
Daigo teneva Elecmon con
sé e parlavano molto anche loro. Gli aveva spiegato che erano
passati vent'anni, della magia dei Supremi e della morte di Kumi. Gli
altri Digiprescelti adulti erano tornati a casa loro, con la promessa
di rivedere presto i loro Digimon. A questo proposito Koushiro
lavorava alla base con gli altri agenti, il portale si era chiuso e
cercava di aprirlo di nuovo.
Mancava
un mese a Natale.
Joe stava già pensando al
regalo da fare a Toshie, navigava su Internet nelle pause di studio
insieme a Gomamon.
<< Oggi alle quattro
vedo Toshie >>.
Gomamon annuì. <<
Ti aspetterò qui >>.
Il ragazzo sembrava a
disagio. << Sai... pensavo di parlare a Toshie di te
>>.
<< Sei sicuro?! >>.
<< Sono stanco di
dirle bugie, di questo passo la perderò >>.
Il Digimon era a disagio.
<< E se... la mia presenza fosse troppo per lei?
>>.
<< La perderei
comunque >>.
<< Ci sto! >>,
gli diede una pacca sul braccio. << Non vedo l'ora di
vedere la
sua faccia! >>.
<< Guarda che non la
devi spaventare! Prima parlerò con lei in privato e poi ti
presenterò >>.
Gomamon divenne
pensieroso. << Quindi devo andare via dalla camera
>>.
Joe aggrottò le
sopracciglia. << Cioè? >>.
<< Quando parli in
privato con Toshie lo fai sempre quando sono nello spazio digitale
>>.
Il Digiprescelto divenne
rosso. << Non stavolta, basta che stai nascosto da
qualche
parte >>.
<< Okay! >>
Joe pensò che, a volte,
l'ingenuità dei Digimon fosse una vera salvezza.
Meiko
stava uscendo da
scuola per andare a fare una passeggiata con Gennai, posò le scarpe
nell'armadietto e si mise la cartella in spalla. Vide arrivare
Taichi, lui aveva l'armadietto più avanti del suo.
Aveva finito l'allenamento
e aveva ancora i capelli umidi dalla doccia.
<< Com'è andato?
>>, gli chiese.
Lui si girò a guardarla.
<< Ah ciao, non ti avevo vista. Bene >>.
Meiko sorrise. <<
Sono contenta >>.
<< Sei di buon umore
da quando... >>.
<< Be', sono al
sicuro ora, mi sono liberata dal peso del segreto anche con i miei
genitori e Gennai, cioè mio padre, è una bella persona. Sono felice
di stare con lui >>.
Lo guardò, un po' triste.
<< Tu invece sei sempre malinconico >>.
Taichi distolse lo sguardo
dalla ragazza. << No, va tutto bene >>.
Si avvicinò a lui. <<
È per... Sora? >>.
Il ragazzo fece un mezzo
sorriso amaro. << È così evidente? >>.
<< Sì >>.
<< Se te ne sei
accorta tu, figurati gli altri >>, chiuse lo sportello
con
forza, frustrato.
<< Senti... sono la
persona meno indicata per questi consigli. Però... forse dovresti
distrarti in qualche modo. Sora non è l'unica ragazza di questo
mondo >>.
Taichi rimase sorpreso
dalle parole di Meiko. Sembrava una persona nuova, forse era questa
la vera Meiko, con meno preoccupazioni e segreti era più rilassata,
sorrideva molto di più. Agumon gli aveva riferito che anche Meikumon
era molto più cordiale e carina.
Il ragazzo annuì. <<
Hai ragione. Cercherò di guardarmi attorno >>.
<< Bene. Io vado, ho
un appuntamento con Gennai >>. Lo salutò con la mano e
andò
via.
Taichi la guardò andare
via fino a scomparire. Meiko aveva ragione, era arrivato il momento
di chiudere con Sora, del tutto, e cercare qualcuna che l'amasse
davvero.
O almeno provarci.
<<
Ciao tesoro! >>.
Toshie abbracciò Joe, con
trasporto e gli diede un bacio.
Lui la prese per mano. <<
Vieni in camera, devo parlarti >>.
Il sorriso si spense sul
volto della ragazza, quella fastidiosa sensazione di stomaco la
invase e cominciò a pensare al peggio.
La portò in camera e la
fece sedere sul letto, le prese le mani e fece un grosso sospiro.
<< Toshie, io devo
dirti una cosa importante, te la tengo nascosta da troppo tempo
>>.
<< Lo sapevo >>.
Joe era confuso. <<
Tu lo sai? >>.
<< Certo che lo so!
>>. Mollò le mani del ragazzo, si alzò come una furia.
<<
Sei strano da settimane, sparisci e non so neanche dove vai! Lo
sapevi che mi tenevi nascosto qualcuno >>.
Il ragazzo scosse la
testa. << Mi dispiace avertelo nascosto, volevo essere
sicuro
che tu fossi pronta >>.
Toshie si sentì le mani
prudere e non riuscì a resistere. Gli diede uno schiaffo in pieno
viso.
Gomamon nascosto
nell'armadio guardava la scena a bocca aperta dallo shock.
Joe si toccò la guancia
dolorante. Un altro po' di forza e gli avrebbe lasciato il segno
delle cinque dita. << Va bene che ti ho mentito ma c'era
proprio bisogno di darmi uno schiaffo?! >>.
<< Ti meriti ben
altro traditore! Hai un'altra, come dovrei comportarmi?!
>>.
<< Un'altra? >>,
le fece eco lui. << Non ho un'altra! >>.
Toshie si calmò di colpo.
<< Ah no? Non mi stai lasciando? >>.
<< No! >>, Joe
si alzò anche lui e le cinse i fianchi con le braccia. <<
Io
ti ho mentito ma non come pensi tu >>.
<< Joe... Vuoi
spiegarti meglio? >>.
<< Quanto la fai
lunga! >>.
Gomamon uscì
dall'armadio, spalancando le ante. << Se facevamo a modo
mio
non te lo prendevi lo schiaffo! >>.
Toshie urlò e si appiattì
al muro.
<< Sono così
brutto? >>. Gomamon si guardò allo specchio, toccandosi
il
viso.
<< Cosa cavolo è?
>>, mormorò in preda al panico.
Joe si mise a ridere. <<
Era questo che ti tenevo nascosto. Lui è Gomamon, è il mio Digimon
>>.
Toshie ricordava benissimo
gli eventi successi a Tokyo quando ero ragazzina, non abitava nel
quartiere sequestrato da Vamdemon, però rammentava perfettamente
quelle creature strane che giravano per la città. Poi tutto era
sparito per qualche anno fino a che non era riapparsi per qualche
tempo e lei abitava a Odaiba da un paio di mesi. Aveva un vago
ricordo di otto ragazzi che avevano salvato il mondo da quelle
creature e mai avrebbe immaginato che Joe fosse uno di loro.
Gomamon si avvicinò a
Toshie. << Piacere mio >>.
<< È tutto qua? >>,
gli domandò lei. << Era solo questo che mi tenevi
nascosto?
>>.
Lui annuì, lei corse ad
abbracciarlo.
<< Amore perdonami
per quello schiaffo! >>.
<< Brava, scusati!
>>, esclamò Gomamon.
Toshie si abbassò
all'altezza del Digimon. << Be', sono felice di
conoscerti. Mi
piacerebbe conoscere la vostra storia >>.
<< Allora siediti
perché è lunga >>.
Misae
scese le scale di
casa sua, prese un cappotto al volo e uscì dalla porta. Abbracciò
Takeru e gli diede un bacio.
<< Sono anch’io
felice di vederti >>, rise lui.
Le prese la mano e
camminarono fino a prendere il bus per andare in centro. In quelle
due settimane non aveva detto niente alla ragazza del bacio con
Hikari, si sentiva un verme per quello che aveva fatto alle spalle di
Misae, non se la sentiva di farla soffrire.
L'ultima battaglia in cui
erano stati coinvolti aveva sentito un legame indissolubile con
Hikari, come se fossero legati da un filo per sempre. La luce e la
speranza erano qualità indivisibili, non esistevano l'una senza
l'altra. Era cosciente che per Hikari era una sofferenza vivere
quella situazione, non che per lui fosse da meno.
Girava con Misae, guardando
le vetrine, lei gli indicava alcuni vestiti e scarpe, facendo battute
sui regali di Natale.
Lo trascinò verso una
vetrina e gli indicò un vestito.
<< Mi piacerebbe
metterlo alla festa della scuola il mese prossimo! Magari mi faccio
fare un regalo in anticipo dai miei genitori >>.
<< Saresti benissimo
>>, disse lui.
<< Noi ci andiamo
insieme vero? >>, lo abbracciò mettendogli le braccia al
collo. Gli fece un gran sorriso.
Fu un attimo.
In quel sorriso vide
Hikari e si rese conto di quanto gli mancasse quel sorriso.
Lei non sorrideva più. E
glielo aveva portato via lui, il sorriso.
<< Mi dispiace Misae
>>, tolse le sue braccia dal collo e si allontanò da lei.
<<
Non posso continuare così >>.
Il volto della ragazza
cambiò espressione in un secondo. << Scusa?
>>.
<< Non amo te >>,
ammise.
<< Stai scherzando?!
>>, alzò le voci.
<< Non ce la faccio
a fingere ancora >>.
Le lacrime sgorgarono dagli occhi di
Misae. << È Hikari vero?! >>.
Takeru non disse niente,
il silenzio bastava.
Lei lo spintonò, con le
lacrime sulle guance. << Ti odio! >>.
Scappò via,
singhiozzando.
Takeru aveva un grande
senso di colpa per aver preso in giro Misae e allo stesso tempo uno
di liberazione per essersi tolto il peso dal cuore. Guardò
l'orologio, erano le sei e stava facendo buio.
Non gli restava che fare
una cosa.
Hikari
era seduta alla
scrivania, dove stava cercando di concentrarsi sui compiti di
matematica. Tailmon sonnecchiava sul letto, come un vero gatto.
Mordicchiava la matita, il
problema era difficile e la sua mente non era nel periodo più adatto
per impegnarsi in matematica.
Sentì suonare il
campanello ma non ci diede peso.
Sua madre bussò alla
porta.
<< Hikari, c'è
qualcuno per te >>.
Tailmon alzò la testa e
le orecchie, curiosa.
Hikari si mise una
vestaglia, era già in pigiama. Andò alla porta, chiedendosi chi
fosse alle sette di sera di un giorno scolastico.
<< Takeru >>,
sussurrò.
Se ne stava lì, al
freddo, con le mani in tasca.
<< Ho lasciato Misae
>>.
La ragazza sgranò gli
occhi. << Cosa? >>.
<< Io ti amo >>,
furono le sue uniche due parole. << Ho finto per troppo
tempo
>>.
Hikari era rimasta
immobile. << Tu sei pazzo >>.
Le prese le mani, erano
calde, in confronto alle sue ghiacciate. << Quando
combattevamo
contro Alphamon ho sentito... una connessione con te incredibile. Ti
ho sempre amata, non mi sono mai fatto avanti perché avevo paura. Ma
ho capito che ho ancora più paura di perderti >>.
Lei scosse la testa. <<
Takeru tu... >>.
<< Lo so. Ti ho
fatto del male, ho fatto del male a tutti, me compreso. Voglio te,
Hikari, solo te >>.
Takeru l'aveva guardata
negli occhi per tutto il tempo, senza mai staccarli.
In tutta risposta Hikari
lo baciò. La strinse a sé e rimasero a baciarsi al freddo, fuori
dalla porta, lei in vestaglia con un pigiama rosa e lui un pezzo di
ghiaccio.
Taichi osservava con
Tailmon e Agumon la scena.
<< Devo farmi i
fatti miei? >>.
I due Digimon annuirono.
<< Hikari chi è
alla porta? Fa freddo! >>, tuonò il signor Yagami,
alzandosi
dal divano per andare dalla figlia.
Taichi guardò la sorella
stretta in un abbraccio a baciarsi con Takeru.
<< Ehi papà! Ci
facciamo una partita a carte? Magari due... >>, guardò la
coppia, << Anche tre! >>.
Yamato
stava strimpellando
un nuovo pezzo alla chitarra, in camera sua, la stava facendo
ascoltare a Sora. Lei teneva il ritmo battendo la mano sulla gamba.
<< Ti piace? >>,
le chiese, posando la chitarra a terra e avvicinandosi alla ragazza.
<< Molto! La trovo
orecchiabile >>.
<< Allora la suonerò
al prossimo concerto, la dedicherò a te >>, le sorrise.
<< Grazie >>,
disse lei, dandogli un bacio
Lui la strinse durante il
bacio, sempre più vicino.
<< Yamato... >>.
Lui allentò la presa. <<
Scusa, so come le pensi >>.
<< È ancora presto
>>, gli diede un bacio in fronte. << Ora
devo andare, si
sta facendo tardi >>.
<< Ti accompagno >>.
<< So cavarmela da
sola, Yamato >>, disse lei uscendo dalla camera per
riprendere
la giacca. << E poi tuo padre vorrà la cena in tavola
>>.
<< Vuoi fermarti?
>>.
<< Questa domenica
magari, durante la settimana conviene andare a letto presto
>>,
si chiuse i bottoni della giacca.
Yamato si appoggiò al
muro. << Sora... perché non parli più con Taichi?
>>.
La domanda fece bloccare
la ragazza, la sciarpa cadde per terra. Lui gliela raccolse e
gliela diede.
<< Non è vero >>,
balbettò lei.
<< C'è qualcosa che
non mi dici? >>.
<< No >>,
mentì lei.
<< A me pare che lui
non ti rivolga più la parola dall'ultima volta che siamo stati a
Digiworld >>.
<< Avrà altre cose
per la testa >>.
Yamato capì che non
avrebbe ottenuto altro. << Certo >>.
Lei si avvicinò e lo
strinse in un abbraccio, forse per colmare il senso di colpa che la
bugia le aveva creato. Taichi, il suo migliore amico, non la guardava
neanche in faccia e teneva un rapporto amichevole con Yamato.
Perché non con lei?
Perché a Yamato non dava nessuna colpa?
La verità è che la
colpa era di Taichi, lui lo sapeva e preferiva smettere di parlare a
Sora, che aveva scelto, piuttosto che a Yamato, lui si era fatto
avanti.
Si diedero un lungo bacio
e lei uscì dalla porta.
<< A domani amore
>>.
La
mattina dopo Takeru e
Hikari entrarono nel parco della scuola mano nella mano. Il ragazzo
aveva il raffreddore e starnutiva di continuo, facendo ridere Hikari.
Lui s’incantava a ogni
risata. Finalmente era tornata se stessa.
Gli amici li guardarono
abbracciarsi e baciarsi, chi tra lo sconvolto e chi la sorpresa.
<< Che miracolo >>,
commentò Mimi, soddisfatta.
<< E tu non hai
niente da dire? >>, scherzò Koushiro.
<< Niente, proprio
nulla >>, rispose ridendo Taichi.
Meiko raggiunse il
gruppetto, guardando Takeru e Hikari.
<< Sono carini
insieme >>, rise lei.
<< Molto >>,
concordò Sora.
Yamato batté una mano
sulla spalla dell'amico. << Che effetto fa vedere la tua
sorellina baciata dal mio fratellino? >>.
<< Spiritoso >>.
Taichi rispose al colpo ridendo.
Sora fece finta di niente,
ma quanto la feriva quell’indifferenza.
La campanella suonò e la
neo coppia riuscì finalmente a staccarsi per andare in classe. Anche
gli altri entrarono, prendendo le cose dall'armadietto.
<< Sono felice per
quei due >>, disse Meiko a Taichi.
<< Anch’io. Be',
non mi fa piacere vedere la mia sorellina... >>.
<< Grande? >>.
Meiko si avvicinò.
<< Credo sia questo
>>.
La ragazza fece spallucce.
<< Tutti dobbiamo crescere no? >>.
Taichi vide un sorriso che
le illuminava il volto. Meiko era veramente carina, l'aveva già
pensato ma da quando era felice sembrava un fiore sbocciato.
Meiko fece per andarsene.
<< Meiko >>.
Si girò a guardarlo. <<
Sì? >>.
<< Vuoi uscire con
me domani? >>.
Angolo
autrice!
Salve lettori!
Questo
capitolo è un ponte tra la prima e la seconda parte della storia.
Finalmente quei due si
sono chiariti, Joe ha rivelato a Toshie l'esistenza di Gomamon e tra
Yamato e Sora c'è qualche nube nera.
Meiko uscirà con Taichi?
Alla prossima!
PS= Non mi fa sistemare il problema della spazio tra un paragrafo e un altro all'inizio! Appena riesco la sistemo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** 15- La prima neve ***
Capitolo
15
La
prima neve
<<
Sei forse
impazzito? >>.
Koushiro era sobbalzato
dalla sedia alla notizia data da Taichi. Si trovava nel suo ufficio
con Tentomon, a lavorare su alcune cose e a fare i compiti. L'amico
era corso nel suo ufficio senza neanche mandare un messaggio, aveva
bisogno di dirlo a qualcuno.
<< Perché mai? >>,
Taichi era perplesso dalla reazione.
<< Sora penserà che
lo fai per ripicca, potresti logorare il rapporto ancora di più
>>.
<< Non m’importa
di quello che pensa Sora... E poi perché dovrebbe pensarlo?
>>.
<< Per fortuna che
non gli importava... >>, sussurrò Tentomon ad Agumon,
prendendosi un'occhiataccia dal ragazzo.
<< Lo sanno tutti
che piaci a Meiko >>.
<< Davvero? >>.
Koushiro scosse la testa,
arreso. << Ci rinuncio >>.
<< Senti Meiko è
molto carina, ha un buon carattere. Penso che possa essere una
persona piacevole da frequentare >>.
<< Io non sto
mettendo in dubbio questo. Ma nel gruppo ci sono già troppe
relazioni di mezzo ma Takeru era cotto di tua sorella da sempre, lo
stesso si può dire di Yamato con Sora >>, la faccia di
Taichi
si contorse. << È così, che ti piaccia o no
>>.
<< A te piace Mimi,
questo non t’impedisce di avere una cotta per lei >>,
colpì
in fondo.
Ottenne l'effetto sperato
perché Koushiro divenne rosso e non lo guardò neanche in faccia, da
quanto era imbarazzato
<< Scusa >>,
sussurro Taichi.
<< Senti... ormai è
fatta. Ti chiedo solo di non farla soffrire. Meiko è fragile, sembra
essere felice ma è sul bilico. Ne ha passate tante >>.
<< Non la farò
soffrire >>.
Hikari
stava uscendo da un
negozio in compagnia del suo ragazzo, con una busta al braccio.
<< Sono certo che a
tua madre piacerà il regalo >>, disse Takeru.
<< A lei piacciono
le sciarpe, di solito le fa a mano, stavolta ho voluto fargliela io
>>.
<< Sempre che non
resti aggrovigliata nella lana >>, rise il ragazzo.
Lei gli sbatté la busta
sul braccio. << Simpatico. Tailmon dice che sono
piuttosto
brava! >>.
<< Guarda c'è
Meiko! >>.
L'amica stava uscendo dal
negozio con una busta anche lei, più grande. Sembrava il ritratto
della felicità.
<< Meiko! >>.
Hikari alzò il braccio e la agitò per attirare la sua attenzione.
La ragazza corse incontro alla coppia, sorridendo.
<< State facendo
shopping? >>.
<< Anche tu vedo >>,
rispose Takeru.
Lei rise. <<
Compravo un vestito nuovo >>.
<< Qualche occasione
speciale? >>, domandò Takeru, quasi ridendo.
<< Be' sì... Ho un
appuntamento domani >>.
<< Sono felicissima
per te! >>, Hikari le prese le mani. In quel periodo era
piuttosto ricettiva alle situazioni romantiche. << E chi
è il
fortunato?! >>.
Lei esitò un attimo a
rispondere. << A dir la verità... È tuo fratello
>>.
La reazione di entrambi
lasciò Meiko molto sorpresa, rimasero zitti dalla sorpresa.
<< Wow >>,
mormorò Takeru.
<< Che notizia...
inaspettata >>, riuscì a dire Hikari, le parole le
restavano
bloccate in gola.
<< Qualcosa non va?
>>, domandò Meiko, confusa.
<< No, no >>,
esclamarono i due.
<< Siamo solo
sorpresi >>, si giustificò Takeru.
<< Immagino. È
stata una sorpresa anche per me >>, disse lei,
entusiasta. <<
Ora vado, ho dei compiti da fare >>. Li salutò e si
allontanò.
La coppia si guardò per
qualche secondo senza sapere cosa dirsi.
<< Devo parlare con
mio fratello >>, disse Hikari.
<< Sì, credo sia
meglio >>.
Takeru
tornò a casa e si
trovò il fratello.
<< Yamato! >>,
lo abbracciò.
<< Oggi è venuto a
trovarmi >>, disse sua madre. << Sa che
sono influenzata
e ha voluto farmi compagnia >>.
<< Sei un figlio
degenere >>, lo colpì con un giornale. <<
Hai lasciato
la mamma da sola >>.
<< Degenere! >>,
ripeté Gabumon.
<< È solo un
raffreddore Yamato, grazie per la tua preoccupazione comunque
>>.
<< Figurati >>,
arrossì il figlio.
Patamon saltò in braccio
a Takeru. << Com'è andata? >>.
<< Bene, siamo
andati a compare della lana per una sciarpa, Hikari vuole farne una
per sua madre. Tra poco è il suo compleanno >>.
<< Mi piace così
tanto quella ragazza >>, disse la madre.
<< Abbiamo anche
incontrato Meiko >>, aggiunse, sedendosi sul divano.
<< È felice
ultimamente >>.
<< Sicuramente oggi
ancora di più >>. Takeru si morse la lingua, aveva già
detto
troppo. Aveva promesso alla fidanzata che non avrebbe detto niente al
fratello, altrimenti Sora sarebbe venuta a saperlo. Voleva prima
parlare con lui.
<< Perché? >>,
chiese incuriosito.
<< Si è comprata un
vestito nuovo. Sai come sono le donne >>.
Hikari
spalancò la porta
della camera dove il fratello ascoltava della musica insieme ad
Agumon. Buttò il sacchetto per la lana in un armadio, Tailmon corse
dalla sua partner ma la vide scura in viso. La sorella gli tolse le
cuffie dalle orecchie.
<< Che fai? >>.
<< Hai chiesto a
Meiko di uscire? >>.
<< E tu come lo sai?
>>.
<< L'ho incontrata
>>.
<< E allora perché
me lo chiedi se lo sai? >>, chiese ironico.
<< Fino a due giorni
fa piangevi per Sora. È una ripicca la tua? >>.
Taichi si mise seduto sul
letto. << Non è una ripicca. Mi piace sul serio Meiko
>>.
<< Non ti ho mai
sentito dire prima una cosa del genere >>.
<< Senti, in questi
giorni lei ha mostrato un carattere solare, certo sempre timida,
ma... è diversa. E poi è carina >>.
<< È uno sbaglio.
La farai soffrire >>, disse seria.
I Digimon assistevano in
silenzio, temevano in uno scatto impulsivo di Taichi.
<< Io non mi sono
più messo in mezzo alle tue cose, sei pregata di fare lo stesso
>>.
<< Non è la stessa
cosa Taichi. Meiko vive un periodo difficile, se non sei convinto
lascia perdere >>.
<< Comincio a essere
un po' stufo dei vostri consigli. Sora ha fatto la sua scelta,
anch’io faccio la mia >>.
Hikari sospirò. <<
Fai come ti pare. Ma secondo me è sbagliato >>.
Sora
stava camminando con
la sacca da ginnastica sotto il braccio, la cartella sulle spalle
diretta a scuola. Yamato non si sentiva bene, era passato a trovarlo
per un bacio veloce e poi si era diretta a scuola.
All'entrata posò la sacca
a terra, le era venuto il dubbio di aver dimenticato un compito
importante a casa e si mise a frugare nella cartella. Era nella tasca
interna e, sollevata, la richiuse, come alzò lo sguardo si accorse
di Meiko, appoggiata a un muro, davanti a lei Taichi.
Lei sorrideva e lui
sembrava farla ridere.
<< Sora >>.
Si voltò. << Oh
Mimi... Buongiorno >>.
<< Va tutto bene?
Hai l'aria di chi ha visto un fantasma >>.
Riprese la sacca. <<
Ho dormito di meno stamattina, Yamato sta male e sono passata prima a
casa sua >>.
Mimi si mise a ridere. <<
Immagino >>.
<< Perché pensi
sempre male?! >>.
L'amica la superò ma la
voce di Sora la fermò.
<< Mimi... >>.
<< Uhm? >>.
Gli occhi di Sora erano
fissi in terra, imbarazzata. << Meiko e Taichi...
>>.
La ragazza capì solo in
quel momento che Sora non sapeva niente. << Taichi ha
chiesto a
Meiko di uscire, ieri... Me l'ha detto Koushiro >>.
<< Capisco >>.
Si sentì mancare l'aria,
tanti spilli le punsero il cuore, a stento tratteneva le lacrime. La
reazione arrivò così prepotentemente, impossibile da nascondere,
che Mimi se ne accorse.
<< Sora che ti
prende? >>.
<< Scusa devo
andare! >>.
Corse via, entrando dentro
l'atrio, cambiandosi le scarpe al volo e si chiuse nel primo cubicolo
del bagno al piano terra libero.
Che cavolo le prendeva?
Era ovvio che Taichi
sarebbe andato avanti, avrebbe incontrato qualcuna, magari anche
migliore di lei.
Non Meiko però!
Si sentì quasi tradita,
perfino dall'amica. Tradita di cosa poi? Lei e Taichi non erano mai
stati fidanzati, non erano nemmeno più amici!
Soffocò il resto delle
lacrime, si asciugò alla meglio con la manica della divisa e uscì
dal bagno. Si bagnò il viso con l'acqua fredda, era rossa in viso,
il segno delle lacrime sulle guance.
Si appoggiò al lavandino,
cercando di riprendersi. La campanella suonò.
Fingere era la parola
giusta.
Hikari
fece capolinea
sulla soglia del bagno, dove il fratello si stava preparando.
<< Grandi
preparativi eh? >>.
Il fratello fece finta di
non sentirla.
<< Taichi non c'è
bisogno che m’ignori >>. Entrò nel bagno e chiuse la
porta.
<< Voglio solo che lei non soffra >>.
<< E magari potrei
non soffrire neanche io >>.
<< È la cosa che
più m’importa >>.
Taichi le sorrise. <<
Grazie >>.
Meiko
aspettava al parco,
seduta su una panchina.
Indossava il vestito
nuovo, blu a maniche lunghe, ormai mancava meno di un mese a Natale,
faceva già un gran freddo. Si era tirata su i capelli con dei
fermagli luccicanti, aveva tolto gli occhiali e aveva messo le lenti
a contatto. Si era cavata gli occhi un paio di volte, Meikumon se la
rideva guardandola.
Taichi arrivò davanti
alla panchina.
<< Ciao >>.
<< Ciao >>, si
alzò lei, nervosa.
<< Sei molto carina
>>.
<< Grazie >>,
arrossì.
<< Andiamo a bere
una cioccolata? >>.
<< Va bene, con un
sacco di panna >>.
<< Ci sto! >>.
Andarono in un bar poco
lontano, molto elegante e carino. Era pieno di gente, fuori faceva
freddo e nessuno voleva passeggiare con quel tempo. Ordinarono dei
biscotti e due cioccolate con doppia panna, Meiko mise una punta di
cocco nella sua.
Taichi la assaggiò e non
gli piacque per niente, si sporcò il mento e lei cominciò a ridere,
passandogli un fazzoletto per pulirsi.
<< Sei peggio di un
bambino! >>.
<< Mia sorella me lo
dice sempre quando mangio >>.
<< Siete molto
legati? >>.
<< Prima di più.
Credo sia normale, una volta cresciuti, avere amicizie diverse, modi
di fare differenti... Hikari ha quattordici anni, io diciassette, tra
due anni andrò al college, lei farà ancora la sua vita di
adolescente >>.
<< Vuoi andare al
college? >>, gli domandò, bevendo un altro sorso di
cioccolata.
<< Be' sì... Non so
cosa ma penso sia molto importante. Tu no? >>.
Si strinse le spalle. <<
Non ci ho mai pensato davvero. Ultimamente vivo molto il presente
>>.
<< Come va con
Gennai? >>.
<< Bene, piano piano
stiamo costruendo un rapporto. Quando tornerà a Digiworld mi
dispiacerà >>.
Taichi finì la sua
cioccolata. << Verrà a trovarti >>.
Lei annuì, prendendo
l'ultimo sorso della bevanda. << Sì, lo spero
>>.
Il ragazzo offrì la
cioccolata a Meiko e uscirono, l'aria fredda sferzava sui visi. Erano
già le nove e mezza, Meiko doveva essere a casa per le dieci, si
offrì di accompagnarla con la metropolitana.
Arrivarono a pochi metri
dalla casa di Meiko, voleva evitare un terzo grado dai genitori e
Meikumon si sarebbe messa a spiarla dalla finestra.
<< È stata una
bella serata >>, disse lei.
<< Sono felice che
ti sia divertita >>.
I capelli di Meiko
s’imperlarono di bianco e anche quelli di Taichi.
<< Nevica! >>,
esclamò, alzando il cielo al viso, poi lo guardò, ridendo
entusiasta.
Taichi si avvicinò per
darle un bacio sulla guancia, per salutarla. Lei si lasciò dare il
bacio sulla guancia, timidamente. Si guardarono negli occhi, per un
attimo.
Meiko aveva sognato quel
momento dalla prima volta che aveva visto Taichi. Quando lo guardava
giocare a calcio s’incantava, all'inizio s’imbarazzava a ogni
parola che gli rivolgeva. Poi le esperienze vissute l'avevano
fortificata, non voleva più essere la damigella da salvare, voleva
essere una guerriera anche lei ed era forse questo che l'aveva fatta
notare da lui, che in testa aveva solo Sora.
Fu un bacio breve, in
mezzo alla neve. Il primo per entrambi.
Si staccarono e lei non
riusciva a dire niente, voleva fuggire nella sua camera e gioire per
conto suo, senza fare figuracce.
<< Ci vediamo
domani, ti aspetto fuori scuola >>.
<< Va bene, ciao
>>.
Taichi la guardò andare via, sparire dentro il giardino
della sua casa.
Si sentiva leggero, molto
felice. Eppure c'era qualcosa che stonava, come una canzone cui
mancava la giusta nota per essere in sintonia.
Koushiro
stava facendo le
ore piccole davanti al PC, nella sua camera. Tentomon dormiva già da
un pezzo.
Il display segnò una
chiamata in arrivo. Il ragazzo accettò la chiamata, perplesso.
Davanti a lui apparve la
signorina Himekawa.
<< Signor Koushiro
>>.
<< Come ha avuto il
mio indirizzo? >>.
<< Non è
importante. Dobbiamo parlare con lei il prima possibile. Domani alle
sei e trenta, prima della scuola? >>. Sembrava
preoccupata.
<< È successo
qualcosa a Digiworld? >>.
<< Ci sono delle
distorsioni preoccupanti. Vorremo analizzarle con qualcuno che
capisce di più di quel mondo >>.
<< Mando un
messaggio ai miei amici >>.
<< No >>,
rispose ferma. << Non deve saperlo nemmeno Daigo. Non
vogliamo
allarmismi inutili >>.
Koushiro non voleva
raccontare bugie ai suoi amici ma non voleva nemmeno mettergli ansie
inutili << D'accordo. Ci vedremo domani mattina
>>.
<< A domani >>.
La conversazione finì lì.
Koushiro si appoggiò allo schienale della sedia, indeciso sul da
farsi.
A Tentomon l'avrebbe detto
ma... agli altri?
Angolo
autrice!
Salve!
Scusate il
ritardo!
Ho avuto molto da fare e
purtroppo non ho potuto fare prima!
Questo capitolo è molto
generico, sta iniziando la seconda parte della storia e chissà dove
andrà a finire!
Vi avverto già che dal 19 al 29 marzo non
pubblicherò niente poiché sarò fuori dall'Italia!
Un bacio!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** 16 - Magoni allo stomaco ***
Capitolo
16
Magoni
allo stomaco
<< Sora >>.
Yamato si avvicinò alla
sua ragazza, dandole un bacio.
<< Ho ancora il naso
chiuso >>, disse con voce buffa.
Lei si mise a ridere. <<
Forse è meglio che non parli! >>.
Yamato l'abbracciò
ridendo ed entrarono a scuola. Dopo essersi cambiato le scarpe,
accompagnò Sora al suo, stavano chiacchierando quando li raggiunse
Mimi.
<< Buongiorno >>.
<< Buongiorno anche
a te >>, dissero in coro.
Mimi rise. << Che
voce buffa che hai Yamato! >>.
Lui alzò gli occhi al
cielo e Sora rise insieme all'amica. La sua risata fu smorzata da una
scena che non avrebbe voluto vedere, per quanto fosse sbagliato il
pensiero.
Taichi veniva dalla parte
del campo di calcio, con i capelli umidi dalla doccia, la borsa sulle
spalle e al suo fianco... Meiko.
<< Che ci fa Taichi
con Meiko? >>.
<< Non lo sai? Sono
usciti qualche giorno e si frequentano regolarmente >>,
rispose
Mimi.
<< Sul serio?!
Fantastico >>, si girò verso Sora. << Non
sei contenta?
Sora? >>.
La ragazza fissava i due,
quasi in trance.
<< Sora? >>.
Lei si scosse. <<
Sì? >>.
<< Non sei contenta
per Taichi? Finalmente anche lui ha qualcuna >>.
<< Certo, sono molto
felice per lui >>.
Mimi la guardò
sospettosa, Yamato era troppo distratto dalla coppietta e non si
accorse dello sguardo della fidanzata.
I due entrarono a scuola,
Taichi stava raccontando a Meiko del goal fatto durante gli
allenamenti, aveva quasi rischiato di cadere ma era riuscito a
segnare.
Dopo di loro entrarono
anche Hikari e Takeru.
<< Oh che carini >>,
fece Yamato, quasi prendendoli in giro.
Meiko fece una mezza
risata con le guance rosse.
Yamato gli mise un braccio
intorno alle spalle e gli strofinò i capelli.
<< Allora l'hai
messa la testa apposto! >>.
<< Piantala! >>
disse lui, scherzando.
<< Ora potremo fare
delle uscite a coppie! >>, disse Takeru, inserendosi
nella
conversazione.
Sora quasi tremò alla
proposta.
<< Che ne dici Sora?
>>, le chiese Yamato.
<< Magari una sera
>>.
Stavolta si accorse anche
Yamato del tono triste e non era l'unico ad averci fatto caso.
Hikari smorzò la
tensione. << Andiamo in classe, altrimenti ci prenderemo
una
nota >>.
Il gruppo si disperse per
andare in classe e si accorsero solo allora che Koushiro non era
ancora arrivato. Joe era stato in biblioteca dalle sei e mezzo del
mattino per un ripasso ed era in classe già da molto tempo.
Mimi lo vide in classe,
aveva gli occhi stanchi e preoccupati.
Alla ricreazione li fece
riunire in cortile, sotto il portico. Insieme a loro c'erano Iori,
Miyako, Daisuke e Ken. Si erano ripresi benissimo ed erano tornati
alla vita di sempre e con la promessa di partecipare di più ai
problemi di Digiworld. Gli spiegò brevemente che quella mattina era
stato alla base e analizzato delle distorsioni, si trovavano anche
nel limbo.
<< Nel limbo nascono
le Digiuova! >>, disse Joe.
<< Quello mi
preoccupa. Se queste distorsioni non vengono distrutte le Digiuova
non possono crearsi >>.
<< E come farà
Digiworld?! >>, esclamò Meiko.
<< Sarebbe un
disastro >>, aggiunse Daisuke.
<< Il problema è
che nel limbo non possiamo accedervi, gli esseri umani non potrebbero
mai sopravvivere lì >>.
<< Ma i nostri
Digimon sì >>, disse Takeru.
<< Non manderò
Meikumon nel limbo, è ancora infetta. È troppo rischioso
>>,
disse Meiko, appoggiata a Taichi.
Sora cercava di non
guardarli ma era più forte di lei. Si sentiva malissimo, c'era pure
il senso di colpa verso Yamato in tutto quel magone allo stomaco, le
sembrava di tradirlo.
<< Neanche Tailmon,
senza di noi non possono Digievolvere >>, disse Hikari.
<< Concordo >>,
dissero in coro Iori e Miyako.
<< Dopo la scuola
andrò di nuovo là, venite con me e loro sapranno spiegarvi meglio,
anche con le immagini cosa sta succedendo >>.
Dopo
la scuola si recarono alla base degli agenti. Nishijima li accolse
all'entrata, in divisa, con Elecmon al suo fianco. Da quando il suo
Digimon era di nuovo al suo fianco, aveva sempre un sorriso sul viso
ed era di buonumore. C'era anche Gennai, da quando era nel mondo
reale, vestiva come un essere umano normale e sembrava adattarsi ai
ritmi dei terrestri.
Meiko l'abbracciò e lui le fece un gran
sorriso. A lui non sfuggì la complicità tra Taichi e Meiko, aveva
voglia di fare domande ma non era il luogo né il momento adatto.
La signorina, collega di
Nishijima, li scortò fino al terzo piano, in una grande stanza con
uno schermo e delle poltroncine, sembrava quasi un cinema. Li fecero
sedere insieme al proprio Digimon e Koushiro fece scorrere alcune
immagini: sembrava una versione quadridimensionale di Digiworld.
Segnò le distorsioni in rosso ed erano tantissime.
<< Che cosa ci
guadagna Alphamon nel distruggere le Digiuova? >>,
domandò
Iori.
<< Digiworld è una
sorta di ecosistema. I dati sono riciclati di continuo, ogni volta
che un Digimon muore, i suoi dati ritornano allo stadio base e poi
nasce il Digiuovo. Se Alphamon riuscisse a estrapolare i dati dal
limbo prima che essi diventino Digiuova, potrebbe usarli a suo
piacimento >>.
<< Creare anche
Digimon? >>, gli chiese Taichi.
Koushiro annuì. <<
E credo di sapere dove abbia imparato la tecnica >>,
indicò
Meikumon con il mento.
<< Con me >>,
sussurrò triste.
<< È riuscito a
individuare i tuoi dati, estrapolarli e infettarli. Poi com'è andata
è storia >>.
<< Quindi il virus
di Meikumon gli è servito anche per entrare nel limbo
definitivamente >>, disse Mimi.
Nishijima cambiò le
immagini. << Leomon si sta occupando delle Digiuova, ma
pensiamo sia meglio, per la loro sicurezza, che siano spostate in un
luogo più sicuro >>.
<< Potrebbe chiedere
l'aiuto di Yukidarumon e gli altri >>, disse Agumon.
<< A proposito di
questo >>, si ricordò Koushiro. << Possiamo
portare qui
i tre partner Digimon degli amici del sensei >>.
Daisuke e gli altri della
seconda generazione si fecero spiegare tutta la storia e ne furono
entusiasti, la prima volta non avevano avuto il tempo di scambiare
due parole con i veterani di Digiworld.
<< Senza che andiamo
noi a riprenderli? >>, chiese curioso Armadimon.
<< Ho i loro dati,
posso farli venire quando vogliamo >>, rispose
soddisfatto
Koushiro.
<< Allora fallo! >>,
esclamò Hikari.
<< Hideki, Misa ed
Eizo sono in viaggio e arriveranno in serata >>, li
informò
Nishijima.
<< Non vedo l'ora di
incontrarli! >>, disse V-mon. << Sarebbe
fantastico >>.
<< Lavoreremo al
modo di eliminare quelle distorsioni, Digiworld è molto pericolosa a
momento, meglio starne alla larga per un po'. Meiko non ci siamo
dimenticati di te >>, disse Himekawa. << Ma
la forza
delle Fede è di Digiworld ed ora non possiamo accedervi. Sarebbe
troppo pericolosa nel mondo reale >>.
<< Lo capisco, io
sto bene >>, la rassicurò lei.
<< Senza dubbio >>,
sussurrò Ken a Daisuke, Takeru gli diede una gomitata sul fianco,
ridendo insieme con loro.
<< Che stupidi gli
uomini >>, esclamarono Hikari e Mimi.
Gennai si avvicinò alla
figlia.
<< Hai da fare ora?
Potremo stare un po' insieme >>.
<< Be'... >>,
Meiko guardò Taichi.
Lui rise. << C'è
qualcosa che devi dirmi? >>.
La ragazza era
imbarazzata. << Io e Taichi ci frequentiamo da pochissimo
tempo
>>.
<< Oh >>, fu
l'unico suono che uscì dalla sua bocca.
<< Non farai mica il
padre geloso? >>.
<< No >>, mise
le mani avanti. << Divertiti, tu ed io potremo stare
insieme
domani >>.
<< Promesso >>.
<< Taichi è un
bravo ragazzo, molto coraggioso >>.
<< Non avrebbe il
simbolo del coraggio >>.
<< Hai ragione >>,
risero insieme.
I ragazzi decisero di
andare a bere qualcosa tutti insieme. Era una bella giornata di sole
e, anche se faceva freddo, era un piacere sentire i raggi del sole e
metteva di buonumore.
Erano le sei del
pomeriggio, i Digimon furono camuffati e messi in un tavolo vicino a
bere e mangiare dolcetti. I ragazzi presero succhi e bibite, dopo
tanto tempo tutta la compagnia era riunita. Daisuke sapeva della
relazione di Hikari e Takeru, non aveva mai perso la cotta per la
ragazza e si dispiaceva molto a vederla con Takeru. Iori era ancora
troppo piccolo per pensare alle ragazze, aveva ancora la teste nei
libri e nel kendo.
Miyako negli anni era
diventata una bella ragazza, aveva tolto gli occhiali e messo le
lenti a contatto, si curava molto di più e Ken l'aveva notato. Tra i
due stava nascendo una simpatia pronta a diventare qualcosa di più
serio.
Yamato fece una battuta
sul fatto che nel gruppo stavano nascendo un sacco di relazioni
sentimentali.
<< Gli esseri umani
sono proprio strani quando crescono >>, disse Tailmon.
<< Hai ragione.
Meiko negli ultimi giorni passa un sacco di tempo steso a letto,
abbracciata a un cuscino, con lo sguardo in trance >>.
Le guance di Meiko si
tinsero di porpora, il gruppo rise vedendola in imbarazzo.
<< Se per questo Joe
diventa tutto uno zucchero quando vede Toshie! >>,
raccontò
Gomamon.
<< Gomamon! >>.
<< Anche il nostro
Joe è un romanticone! >>, rise Taichi, dandogli una pacca
sulla spalla, facendogli andare di traverso la bibita.
<< Taichi si è
comprato una camicia nuova, del colore preferito di Meiko!
>>,
disse Agumon. I Digimon si stavano divertendo un mondo a far
imbarazzare i loro partner.
<< E Daisuke per
Hi... >>. Daisuke chiuse la bocca al Digimon che si
dimenava.
<< Okay, questo
teatrino simpatico finisce qui! >>.
Koushiro stava al PC per
tutto il tempo del discorso. Stava creando un software in grado di
scovare distorsioni in giro per il mondo, l'agenzia gli aveva fornito
alcuni dati importanti e ci lavorava già da sei ore, aveva dormito
al massimo tre ore e malapena il suo fisico stava in piedi. La sua
testa funzionava a mille e ordinò il quarto caffè della giornata.
Era riuscito a ricreare i continenti del mondo reale e collegarsi ai
satelliti e le reti di tutto il mondo.
Un bip segnalò l'arrivo
di un messaggio.
<< É Willis! >>.
La seconda generazione fu
sorpresa dalla notizia.
<< Chi è? >>,
chiese Meiko, curiosa.
<< Un Digiprescelto
del Colorado, ha due Digimon gemelli, Terriermon e Lopmon
>>,
le spiegò Hawkmon.
<< I Digimon possono
essere gemelli? >>.
<< É raro Meiko, ma
sì >>, le rispose Mimi.
<< Che cosa vuole?
>>, chiese Taichi all'amico.
<< Dice che ha
sentito da alcuni Digiprescelti giapponesi dei disastri avvenuti a
Tokyo e Tottoro. Aggiunge che un paio di Digimon sono giunti anche da
lui >>.
<< É tutto apposto?
>>, s'informò Sora.
<< Scrive di sì,
che stanno tutti bene. Si è messo in contatto con gli altri
Digiprescelti americani e anche loro hanno avuto qualche disavventura
>>.
<< Mi dispiace
molto, significa che la situazione è ancora più grave di quanto
pensassimo >>, disse Iori.
Koushiro scrisse una
risposta a Willis. << Gli ho scritto che troveremo il
modo di
aiutarlo, per ora di stare tranquillo >>.
Yamato si alzò insieme a
Sora. << Noi andiamo, ho delle prove >>.
Si alzarono tutti, le
coppie andarono a fare una passeggiata e gli altri tornarono a casa.
Taichi passeggiò fino a casa con Meiko, mano nella mano, i loro
Digimon davanti a giocare.
Quando giunsero a casa
della ragazza Meikumon saltò sul muretto insieme ad Agumon e si
sedettero ad aspettarli.
<< É stato un bel
pomeriggio. Non sono abituata a uscire con gli amici >>.
<< Sono felice che
tu sia felice >>, le accarezzò una guancia.
Si abbracciarono di due
Digimon si guardarono ridendo. Taichi alzò il viso e rise con loro.
<< Vado a casa o
quei due finiranno per ammazzarsi di risate >>.
Taichi le diede un bacio,
Mei saltò in bracciò a Meiko ed entrarono nel vialetto di casa.
Nishijima
stava attendo
fuori dalla sede di lavoro l'arrivo dei suoi amici. Guardò
l'orologio, erano in ritardo.
La sua collega Himekawa
l'affiancò, con il palmare in mano, scrivendo alcuni appunti.
<< Sei nervoso >>.
<< É
un'affermazione? >>.
<< Ovviamente >>.
<< Maki sei la donna
più sicura e determinata che conosco >>.
<< É un
complimento? >>, chiese, senza alzare gli occhi dal
palmare.
<< Ci penso e te lo
dico >>.
<< Sei molto
spiritoso Daigo >>, disse lei, scuotendo la testa.
Due macchine nere con i
vetri oscurati si fermarono di fronte all'ingresso e i due tornarono
a essere professionali.
Scesero i tre amici di
Daigo, emozionati. Hisa corse ad abbracciarlo.
Hideki ed Eizo strinsero
la mano al loro vecchio amico.
<< Salve signori,
alloggerete nell'hotel della compagnia e domani pomeriggio il signor
Izumi verrà qui, dopo la scuola, insieme agli amici per riportare i
vostri Digimon qui >>.
<< É una donna di
poche parole >>, disse Daigo e Maki gli lanciò
un'occhiataccia.
<< Davvero potrò
rivedere il mio Digimon? >>, chiese Hisa, speranzosa.
<< Koushiro è
sicuro di riuscirci >>, la rassicurò Daigo.
I tre erano talmente
emozionati da non riuscire ad attendere un minuto di più ma loro non
sapevano che Koushiro aveva dormito tre ore e quella notte aveva
bisogno di dormire per fare il suo lavoro al meglio.
Quella
giornata erano
successe molto novità: Meiko e Taichi, le distorsioni, la email di
Willis.
Non sapevano ancora che il
giorno dopo niente sarebbe stato più come prima.
Angolo
autrice!
Salve!
Mi scuso per il ritardo!
Purtroppo sono molto impegnata. Come ho già anticipato dal 19 al 29
non pubblicherò niente. Il motivo dei miei impegni è il mio
trasferimento in Austria tra due mesi, ho trovato lavoro e quindi sto
organizzando un sacco di cose!
Il mio computer è un fisso, vedrò
se riesco a comprare un portatile o comunque cercherò di concludere
la storia il prima possibile!
Il periodo di “calma” sta
finendo!
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** 17 - Una terribile sconfitta ***
Capitolo
17
Una
terribile sconfitta
Daigo
stava seduto di
fronte a un computer, digitando sulla tastiera. Era il tramonto e
dalle grandi vetrate filtrava una luce arancione, il sole stava
sparendo tra i grattacieli. Stava trascrivendo alcune coordinate
necessarie a Koushiro per rintracciare i Digimon dei suoi amici,
quella sera li avrebbero riportati nel mondo reale.
Qualcuno bussò alla
porta.
<< Avanti >>.
Hisa entrò a passi cauti
nell'ufficio di Daigo. Si sedette su una poltroncina di fronte alla
sua scrivania, mani in grembo, dondolando una gamba, non era capace a
stare immobile.
<< Dov'è Elecmon?
>>.
<< È al secondo
gelato con Gennai >>, rispose senza distogliere lo
sguardo
dallo schermo. << Dice che nel mondo reale abbiamo cibi
sublimi
>>.
<< Spero che
Yukidarumon la pensi allo stesso modo >>.
<< Pare che tutti i
Digimon siano felici dei nostri cibi >>, rise, digitando
gli
ultimi dati e guardando finalmente Hisa.
<< Che cosa pensi di
loro? >>, chiese a bruciapelo.
<< Di chi parli? >>.
<< Di quei ragazzi.
Sono così giovani >>.
Alzò le spalle. <<
Anche noi lo eravamo >>.
Hisa scosse la testa. <<
La nostra avventura è durata un paio di mesi digitali e siamo
tornati a casa. La loro va avanti da sei anni >>.
Daigo si abbandonò allo
schienale, stanco. Lavoravo molto, nell'ultimo periodo.
<< Non
ci avevo mai pensato, onestamente. Sembrano... felici. Insomma, per
quanto possano essere felici degli adolescenti >>.
<< Sedici,
diciassette anni e avere il mondo sulle spalle. Sarebbe dura anche
per un adulto >>, replicò lei.
<< Possono smettere
quando vogliono >>.
Hisa rise e si alzò. <<
Dopo vent'anni siamo ancora qui, Daigo. Posso immaginare quello che
provano >>.
Agumon
era seduto sulla
poltroncina della base dell'agenzia, bevendo una bibita. Era
camuffato con una tela cerata e un cappuccio.
<< Non berla in
fretta, è ghiacciata! >>.
Le porte scorrevoli si
aprirono e Sora entrò insieme a Pyomon.
Quella era l'ultima
situazione in cui Taichi avrebbe voluto trovarsi. Tutti e due
insieme, soli, in un ingresso solitario.
Pyomon salutò entrambi e
assaggiò la bibita di Agumon. Sora, nervosa, si sedette a due
poltroncine di distanza, le mani sulle ginocchia, sguardo basso.
Taichi guardava dall'altra parte.
<< Ciao >>.
<< Ciao >>.
I loro due Digimon li
guardavano tristissimi, non riuscivano a capire cosa li allontanasse
tanto, da bambini erano così uniti.
<< Dov'è Meiko? >>,
chiese Agumon, cercando di riempire, goffamente, il silenzio.
<< Con Gennai, oggi
gli aveva promesso il pomeriggio insieme >>. Taichi
lanciò
un'occhiata a Sora, lei distolse ancora di più lo sguardo.
Gennai entrò accompagnato
dalla figlia e Meikumon. La ragazza corse verso Taichi che si alzò
ad abbracciarlo, la tensione era palpabile.
Yamato entrò con il
fratello, seguito da Mimi, Digimon al seguito.
Sora si sentì sollevata,
quei dieci minuti erano stati pesanti come piombo. Si fiondò tra le
braccia del suo ragazzo, come se non lo vedesse da un mese. Yamato
l'accolse tra le sue braccia, chiedendosi il perché di tutto
quell'entusiasmo.
In pochi minuti il gruppo
si riunì e li scortarono nella stanza che ormai era diventata
familiare e una seconda casa per Koushiro e Tentomon.
C'erano anche i
Digiprescelti adulti, non riuscivano a stare nella pelle da quanto
erano felici.
<< Allora >>,
Mimi si avvicinò a Koushiro, mettendogli le mani sulle spalle.
<<
A che punto sei? >>.
La sensazione delle mani
di Mimi lo fecero arrossire e digitare male la sequenza binaria, gli
altri risero.
<< Quasi finito. Ho
localizzato i tre Digimon, non si accorgeranno nemmeno del trasporto
>>, rispose, deglutendo per riprendere il controllo.
<< Ci sa fare il
ragazzo! >>, disse Hideki.
<< I Digiprescelti
di oggi sono molto più bravi di noi >>, disse Eizo.
<< Ecco Yukidarumon!
>>, esclamò Hisa, indicando lo schermo.
Il Digimon era
nella terra dei ghiacci dell'isola di File, stava camminando per la
foresta.
Prima che Koushiro
digitasse la sequenza finale entrarono anche la seconda generazione
di Digiprescelti, correndo e sbuffando.
<< Scusate il
ritardo, ma è colpa di Daisuke! >>, spiegò Miyako.
<< Non è vero! >>,
replicò lui.
<< Si era
addormentato! >>, rispose V-mon.
<< Zitto! >>.
Quel momento d’ilarità
rese l'atmosfera più leggera, prima di fare spazio alla commozione.
Koushiro digitò la
sequenza finale e il Digimon dal mondo digitale divenne sempre più
trasparente fino a scomparire. Alla macchina era stava collegata una
sorta di piatto metallico, per rendere il trasporto meno traumatico.
Yukidarumon sbatté gli
occhietti neri, confuso. Si sentiva strano, come se fosse... tutto
d'un pezzo, non una massa di dati.
I suoi occhi si abituarono
alla penombra della stanza e notò uno a uno i presenti, fino a che i
suoi occhi non si posarono su Hisa. Il suo volto era adulto ma quello
sguardo luminoso e frizzante... era il suo, di Hisa.
Lei cominciò a piangere,
per un attimo pensò che lui non si ricordasse di lei.
<< Che cosa è
successo? Hisa? >>.
La donna si avvicinò al
Digimon, con cautela. << Allora mi riconosci
>>.
Lo turbava trovarla tanto
grande. << Quanti anni sono passati? >>.
<< Venti >>
rispose lei.
<< Sei... adulta >>.
Annuì lei. << Sono
anche una mamma >>, sussurrò lei.
Lui corse ad abbracciarla,
era gelato ma non si sarebbe mai staccata da lui, era il suo Digimon
e niente avrebbe mai cambiato questo. Elecmon abbracciò l'amico,
finalmente si ricordava della sua amicizia.
Koushiro localizzò anche
Meramon e Picklemon, entrambi impegnati in attività quotidiane e
totalmente ignari di quello che stava per succedere.
Furono trasportati
entrambi nel mondo reale. Lo stesso senso di stordimento fu uguale a
quello di Yukidarumon, ma lo stesso valse per la felicità. I quattro
Digimon tornarono a essere amici, finalmente la memoria recuperata.
Monzaemon stava nella
città dei giocattoli, sistemando alcune cose in un baule, aveva un
leggero sorriso sulle labbra, sereno.
Koushiro spense lo
schermo.
Il
gruppo uscì
dall'edificio, gli altri erano rimasti dentro a godersi la compagnia
dei loro Digimon.
<< Noi andiamo a
cena, volete unirvi a noi? >>, propose Yamato.
<< Perché no? >>,
replicò Takeru, guardando Hikari, che annuì.
Sora sperò che Meiko e
Taichi andassero per la loro strada.
<< Certo! >>,
disse Meiko, felice.
Quella sensazione
spiacevole e appiccicosa di disagio la invase.
<< Ottima idea >>,
sorrise Taichi alla ragazza.
<< Si mangia! >>,
esclamò Gabumon.
<< Facciamo che
andiamo tutti! >>, disse Mimi.
<< Cibo! >>.
Palmon agitò le braccia vegetali, entusiasta.
Si erano appena
incamminati quando una forte esplosione e delle grida li fermarono.
Si voltarono e un sacco di gente correva nella loro direzione e li
superava, sembravano terrorizzati.
<< Che cosa sta
succedendo?! >>, si domandò Joe.
Daigo e i suoi amici gli
corsero incontro con i loro Digimon, insieme con loro l'agente
Himekawa.
<< Sono state
rilevate delle distorsioni! >>.
Koushiro si sedette su una
panchina, cercando sul computer. Lo videro sbarrare gli occhi,
incredulo.
<< Koushiro? >>.
<< Queste
distorsioni vengono dal limbo >>.
<< Dal limbo? Come
avrebbe fatto a entrare nel mondo reale? >>.
<< Alphamon deve
essere riuscito a bucare la barriera che separa i due mondi
>>,
spiegò Koushiro.
<< È terribile >>,
disse Iori.
<< Senza quella
barriera siamo tutti in pericolo! >>, disse Ken.
Dagli alberi del parco
vicino videro spuntare sei Digimon malefici.
Sembravano delle piante,
erbacce, troppo cresciute. Avevano una corolla di fiori viola e uno
sguardo truce.
<< Blossomon >>,
informò gli altri Koushiro. << È un Digimon di livello
evoluto! >>.
<< Mi sembrano un
po' più grandi del normale! >>, notò Hikari.
<< Devono essere
infetti >>, ipotizzò Tailmon.
<< Rimandiamoli da
dove sono venuti o faranno del male a qualcuno! >>, disse
Gomamon, mettendosi di fronte a Joe.
<< Siamo tantissimi
Digiprescelti, non possiamo perdere! >>, disse agguerrito
Daisuke.
I dodici Digimon si misero
davanti ai sei Blossomon, pronti per la Digievoluzione.
Apparvero Lilimon,
Angewomon, HolyAngemon, MetalGreymon, Panteramon, Garudamon,
WereGarurumon, Zudomon, AtlurKabuterimon, XV-mon, Aquilamon,Stingmon e
Ankylomon.
I quattro Digimon dei
veterani avrebbero voluto partecipare alla battaglia con tutte le
loro forze ma non aveva più la capacità di Digievolvere, si
sentivano impotenti e inutili. Picklemon era l'unico al livello
evoluto ma la perdita della memoria aveva dimezzato i loro poteri e
le capacità di combattere.
I Digimon si scagliarono
contro i sei Blossomon, dividendosi gli avversari.
All'inizio sembrò una
battaglia facile, i Blossomon non rispondevano ai colpi e dopo
qualche minuto sembrava che la battaglia fosse conclusa. Sferrarono
tutti l'attacco finale e dopo un polverone si aspettarono di trovare
solo un mucchietto di dati.
Invece trovarono i nemici
interi, senza un graffio.
<< Com'è
possibile?! >>, esclamò Meiko.
I Blossomon si allinearono
uno accanto all'altro, emettendo un grido. Una luce fortissima li
avvolse e si fusero insieme, diventando un Blossomon alto quanto un
grattacielo e nero.
<< Che cosa cavolo è
successo?! >>, domandò Taichi a Koushiro.
<< Non ho mai visto
niente del genere >>, mormorò Eizo, senza parole
<< Questi Digimon
non sono come gli altri >>, rispose freneticamente
Koushiro,
digitava così forte da sentire le dita sgranchire, << Non
trovo nessuna matrice, né nessun codice binario che indichi una
sorgente >>.
<< Tradotto per i
comuni mortali? >>, Sora alzò gli occhi al cielo.
<< Significa che non
sono nati dalle Digiuova >>, rispose Ken, esperto anche
lui.
<< Cosa?! >>,
esclamarono in coro.
L'enorme Blossomon urlò
ancora e sferrò un attacco.
Alcuni Digimon riuscirono
a schivarlo ma i Digimon livello campione furono scagliati a terra,
tornando ad essere al livello intermedio, i loro Digiprescelti
andarono a soccorrerli.
<< Qualcosa non va
>>, disse MetalGreymon, con la voce profonda.
<< Nemmeno un
livello Mega è così forte >>, aggiunse Zudomon.
<< Pioggia di
polline! >>.
Una nebbia giallastra si
sparse dal cielo.
I Digiprescelti e gli altri presenti
cominciarono a tossire ed ebbero fatica a respirare.
<< È tossica >>,
tossì Mimi.
Angewomon e HolyAngemon si
afferrarono per le mani e a bassa voce intonarono una sorta di
litania. Le loro parole appena sussurrate crearono una patina color
arcobaleno che ricoprì tutti e fece sparire la nube tossica.
Ripresero tutti a
respirare, la situazione era seria.
Evidentemente il Blossomon
voleva di più e cominciò ad allontanarsi, ogni passo creava una
crepa nel selciato.
<< Dove diamine sta
andando? >>, esclamò Hideki.
<< A fare danno >>,
rispose il suo Digimon.
<< Noi lo seguiamo!
>>, disse AtlurKabuterimon.
<< Andiamo anche
noi! >>, disse Takeru.
Nonostante la sua mole era
piuttosto veloce, arrivò a metà del centro città, la torre di
Tokyo si stagliava in lontananza.
<< La torre non è
ancora chiusa! >>, disse Hisa.
<< Ci sono un sacco
di persone lì dentro! >>. Meiko era terrorizzata all'idea.
I Digimon tentarono di
fermarlo ma a ogni colpo veniva danneggiato un palazzo o una strada.
Le persone fuggivano, le macchine venivano abbandonante per strada e
schiacciate dal peso dei Blossomon.
<< Spirale di fiori!
>>.
L'attacco puntò un
grattacielo. Per fermarlo, Lilimon e AtlurKabuterimon si piazzarono
davanti, prendendosi il colpo e cadendo a terra, ritornando allo
stadio iniziale.
<< Proviamo con la
Digievoluzione al livello Mega! >>, propose Hikari.
Angewomon, HolyAngemon,
MetalGreymon e WereGarurumon si sforzarono ma qualcosa non andava.
Non riuscivano a passare al livello successivo.
<< Perché non
riescono a Digievolvere? >>. Takeru era nel panico.
Quell'attimo di
smarrimento gli costò caro.
Blossomon li avvolse nella
nube tossica e i due Digimon angelici non riuscirono a bloccarla,
stavolta. Anche loro furono ridotto al livello inferiore.
L'unica sopravvissuta fu
Panteramon.
<< Panteramon >>,
sussurrò preoccupata Meiko, vendendola sola contro tutti.
<< Non mi arrenderò
solo perché sono rimasta sola! >>. Puntò la spada e lo
scudo
contro Blossomon. << Non farai del male agli esseri
umani! >>.
Il nemico emise un suono
gutturale simile a una risata, non la considerava una minaccia, era
solo un esserino inutile, tanto che andò avanti ignorandolo.
Panteramon saltò agilmente e cercò di trafiggere Blossomon ma i
suoi tentacoli l'avvolsero e lo buttarono a terra più e più volte.
<< Panteramon! >>,
Meiko corse dal suo Digimon ma Taichi la fermò.
<< Dove vuoi
andare?! >>.
<< Lasciami Taichi!
>>. Cominciò a piangere, lottando per liberarsi.
Era colpa sua, tutta colpa
sua. Se lei non avesse avuto la fede, se fosse stava una ragazza
normale tutto quello non sarebbe successo.
Odiava la Fede, la
odiava.
L'unica cosa in cui credeva era Meikumon.
Si rese conto in quel
momento che lei aveva Fede, l'aveva in Meikumon.
Smise di scalciare e
liberarsi dalla presa di Taichi.
<< Panteramon io ho
fede in te! >>, urlò con tutta la sua voce.
<< Ho Fede
in te! >>.
Pronunciata l'ultima
lettera, il Digivice marrone di Meiko cominciò a vibrare e la luce
avvolse il suo Digimon.
Il calore fece infiammare
i tentacoli di Blossomon e urlò di dolore.
La bolla di luce dorata
sparì e al suo posto c'era un Digimon magnifico, fiero.
Era un animale su quattro
zampe, l'aspetto era quello di un'enorme lince. Le orecchie
appuntite, il pelo liscio e decorato di macchie nere. Gli occhi verdi
erano grossi e aggressivi, intorno al collo, le bande fluttuavano
nell'aria, dorate, con strisce nere. Sulla schiena troneggiava un
grosso scudo con il simbolo della Fede, nelle zampe anteriori c'erano
due pugnali d'oro.
L'ammirarono tutti con
occhi pieni di stupore.
<< Luchsmon >>,
lesse Koushiro sul computer. << Digimon animale sacro di
livello Mega, le tue tecniche sono pugnali volanti e raggio della
fede >>.
Blossomon si buttò sul
Digimon con tutto il suo peso. Lo scudo sulla schiena di Luchsmon
s’illuminò e una luce incandescente avvolse il nemico, quasi
dandogli fuoco.
Saltò in alto, con
grazia, e fece una mezza giravolta su stesso.
<< Pugnali volanti!
>>.
I due pugnali colpirono
Blossomon al cuore e in mezzo alla fronte, da cui uscì fumo nero e
denso, quasi puzzolente.
Esplose in mille pezzi
neri, come carbone.
I danni erano stati
considerevoli, ma almeno non avevano perso vite umane.
Lalamon saltò in braccio
a Meiko, piangevano insieme per la gioia di un traguardo tanto
importante.
<< Oggi l'eroina sei
tu >>, rise Hisa.
<< No, è Lalamon
>>.
<< Senza la tua Fede
non sarei mai riuscita a Digievolvere >>, disse con la
vocina
delicata.
Taichi l'abbracciò,
felice per lei.
<< Perché non sono
riusciti a Digievolvere? >>, si chiese Joe.
<< Forse il virus
dentro Lalamon l'ha reso immune da qualsiasi cosa che Blossomon aveva
fatto >>, suppose Daisuke.
<< Che ha fatto >>.
La voce tetra di Koushiro
li gelò.
<< Che cosa vuoi
dire? >>, domandò Yamato.
<< Hanno... perso la
capacità di Digievolvere >>.
Le parole zittirono tutti.
<< Che vuoi dire?
>>, chiese Iori.
<< Non hanno più il
codice binario che permette la Digievoluzione, gliel'ha tolta
>>.
I Digiprescelti guardarono
i loro Digimon, al livello intermedio.
E forse per sempre.
Angolo
autrice!
Salve!
Sono riuscita a pubblicare
il capitolo in tempi minori! Purtroppo ho tanti impegni, ora che
parto sto cercando di passare più tempo possibile con le amicizie e
in mezzo ho anche il lavoro!
Ricordo che dal 19 al 29
sarò all'estero e non potrò pubblicare!
Cercherò di fare del
mio meglio per pubblicare in modo regolare!
Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** 18- Una vecchia conoscenza ***
Capitolo
18
Una
vecchia conoscenza
Vedere i loro Digimon
stesi su quei lettini, con un sacco di elettrodi attaccati al corpo
spezzò il cuore ad ognuno di loro.
I dodici Digimon stavano
immobili, mentre gli studiosi controllavano i loro valori e codici
binari per capire cosa fosse successo. Meiko teneva Lalamon in
braccio, l'unica a essere riuscita a sopravvivere a qualsiasi cosa
fosse successa.
I Digimon dei veterani
possedevano ancora la capacità di Digievolvere ma il lungo tempo
senza memoria li aveva privati delle forze necessarie, tanto che
Picklemon tornò Candlemon, nel mondo reale non riusciva a tenere una
forma tanto forte senza essere a Digiworld. Yukidarumon e Meramon
resistevano ancora.
La signorina Himekawa gli
ordinò di andare a casa, tranne Koushiro, che insistette per restare
a studiare il problema e ottenne il permesso senza troppe lamentele:
per quanto bravi, i loro informatici non avevano
neanche un quarto
della conoscenza di Digiworld che aveva Koushiro.
Il gruppo protestò
animatamene, ma l'agente non volle sentire obbiezioni, l'agente
Nishijima rincarò la dose con molta severità. Salutarono i loro
Digimon cercando di tranquillizzarli e, sconsolati, si diressero
verso casa.
Yamato accompagnò la sua
ragazza sotto il palazzo dove viveva, durante il tragitto regnava il
silenzio, Sora voleva piangere ma di fronte a Yamato la imbarazzava.
Si strinsero in un
abbraccio per consolarsi.
<< Yamato... >>.
<< Riusciranno a
Digievolvere di nuovo Sora >>.
<< E se non fosse
così? Alphamon ci avrebbe in pugno, potrebbero morire!
>>,
disse, con molta più rabbia di quanto avrebbe voluto.
<< Koushiro è
bravo, loro sono tutti bravi >>, Yamato le mise le mani
sulle
spalle, per tranquillizzarla, << Vedrai che andrà tutto
bene
>>.
<< Come fai a essere
così calmo?! >>.
<< Perché fidarci è
l'unica alternativa che abbiamo >>.
Fiducia?
Quelle
parole per Sora non aveva significato da molto tempo. Lei aveva
fiducia in Taichi, nella loro amicizia e nel loro affetto, fidanzarsi
con Yamato aveva rotto tutto e lei che colpa aveva? All'amore non si
comanda e Taichi dovrebbe saperlo, ora che stava con Meiko.
Ma lui Meiko l'amava?
E poi cosa importava a
lei, se l'amava o no? Erano fatti loro.
Lei amava Yamato... no?
La
mattina dopo i
Digiprescelti andarono a scuola tristissimi. Koushiro non si fece
sentire, nonostante i messaggi mandati, non venne nemmeno a scuola.
Nessuno di loro riuscì a concentrarsi sulle lezioni.
Al pranzo si riunirono in
un unico tavolo a discutere sul da farsi, spiluccavano qualcosa dai
loro porta vivande ma l'appetito era andato via anche quello.
<< Koushiro continua
a non rispondere >>, disse Mimi.
<< Forse vuol dire
che ha trovato la soluzione e ci sta lavorando >>, pensò
Daisuke.
<< O forse la
situazione è irrisolvibile >>, controbatté Ken.
<< E se fosse un
segno? >>.
La domanda di Joe si
guadagnò uno sguardo perplesso da tutti i presenti.
<< Che vuoi dire?
>>, gli chiese Hikari.
Joe giocherellava con le
bacchette nel suo piatto di riso, sguardo basso. << Forse
è
arrivato il momento che siano altri Digiprescelti a occuparsi... di
tutto questo >>.
<< Non dire
assurdità Joe >>, disse Taichi.
<< Perché dovrebbe
essere un'assurdità? >>, Joe guardò fisso Taichi negli
occhi.
<< Da quando c'è questa storia le nostre vite sono
tornate ad
essere complicate. Ho rischiato di perdere Toshie e forse non passerò
gli esami di ammissione! >>.
<< Tutti abbiamo
pagato un prezzo >>, disse Yamato.
<< E tu trascuri la
tua musica per... Digiworld >>.
L'amico non seppe cosa
dire, era la verità.
<< Stiamo seriamente
pensando di passare questa responsabilità a un altro gruppo di
Digiprescelti?! >>, esclamò Iori.
<< Non stiamo
dicendo questo >>, rispose Miyako.
<< Ma forse...
potremo pensarci meglio >>, continuò Takeru.
<< Non ci penso
neanche! >>, Daisuke batté le mani sul tavolo.
<< Che ne
sarà dei nostri Digimon? >>.
<< Potrebbero
restare con noi >>, rispose Yamato.
<< Il mondo reale
non è il loro mondo! >>, intervenne Sora.
<< Non
sappiamo cosa potrebbe succedergli se rimassero per sempre qui
>>.
<< Sora... >>,
sussurrò Yamato.
Meiko stava al fianco di
Taichi, lui le passava un braccio intorno alla vita, la sentì
tremare.
<< Non posso credere
che pensiate tutto questo! >>, disse la ragazza.
<< Meiko, noi siamo
sei anni che andiamo avanti così, lo stesso vale per i nostri
Digimon >>, disse Joe. << Tu non puoi
capire >>.
La ragazza si alzò,
infuriata. << Io ho perso mia madre per Digiworld!
Alphamon ha
fatto tutto questo per colpa mia! >>, gettò le bacchette
sul
tavolo e fuggì via.
<< Meiko! >>,
le urlò dietro Hikari.
Taichi si alzò. <<
Complimenti Joe >>.
Il
ragazzo la rincorse per
il corridoio finché non la prese per il polso.
<< Meiko, Joe non
voleva offenderti >>.
Lei si girò, piangendo.
<< Se io non avessi questo straordinario potere dentro di
me, i
vostri Digimon avrebbero ancora la capacità di Digievolvere e non
sarebbero condannati a morte! >>.
<< A parte il fatto
che nessuno è condannato a morte, ma pensavo che avessimo già
chiarito che tu non hai colpa di niente >>.
Meiko tirò fuori un
fazzoletto dalla tasca e si asciugò le lacrime. << Non è
vero
>>.
<< Troveremo una
soluzione a tutto, siamo solo un po' nervosi >>.
Lei annuì e lui l'avvolse
in un abbraccio, accarezzandole i capelli.
<< Grazie >>,
sussurrò lei.
<< Per cosa? >>.
<< Per esserci >>.
Lui sorrise e le diede un
bacio.
<< Eh scusate >>.
La voce di sua sorella
interruppe il bacio e li fece voltare.
<< Meiko scusa >>,
disse Joe.
<< Tranquillo >>,
scosse la testa.
Yamato mostrò il
cellulare. << Koushiro ha scritto un messaggio. Ha detto
che ci
vediamo dopo scuola, ha una novità >>.
Si
recarono alla base
segreta, Gennai accolse la figlia con calore, era stato tutta la
mattina in compagnia di Koushiro.
Li guidò verso la sala,
dove c'erano i Digimon, in piedi che giocavano, in salute, almeno
apparentemente. Salutarono il proprio Digiprescelto, felici di
rivederli. Insieme a Koushiro c'era un ragazzo biondo, familiare per
alcuni.
Quando si girò alcuni di
loro rimasero a bocca aperta.
<< Willis! >>.
<< Ragazzi! >>.
Corse a salutare la
seconda generazione, con abbracci. Diede un bacio sulla guancia a
Miyako, facendola arrossire, e provocando gelosia in Ken. Davanti a
Hikari mise le mani avanti, era stato informato della relazione di
Takeru con la ragazza.
<< Così tu sei il
famoso Willis >>, disse Mimi.
<< Carina >>,
disse a Mimi. Koushiro sussultò, facendo finta di niente.
<< Come? >>.
<< Willis è... un
po' sfacciato >>, disse Hikari.
<< Dove sono i tuoi
Digimon? >>, gli chiese Iori.
Indicò il fondo della
sala.
I Digimon gemelli
Terriermon e Lopmon stavano appesi a una trave in metallo con le loro
lunghe orecchie, osservando il lavoro di Koushiro.
Al segno del loro
Digiprescelto, scesero con un balzo e si diressero verso il gruppo.
Sembravano proprio due gemelli, uno bianco e verde, l'altro marrone e
rosa. L'altra, unica, differenza era che Terriermon aveva un corno,
Lopmon tre.
<< Sono adorabili
>>, disse Meiko, mettendosi in ginocchio per accarezzarli.
<< Come me >>,
le fece l'occhiolino.
<< Caschi male
amico, la ragazza è già occupata >>, disse Daisuke,
indicando
con un cenno della testa Taichi.
<< Chiedo venia ma
quasi tutte le belle ragazze qua sembrano occupate! >>.
<< Quando sei
arrivato? >>, gli chiese Hikari.
<< Un paio di ore fa
>>.
<< E la scuola? >>,
gli domandò Joe.
<< Il college potrà
fare a meno di me per qualche giorno >>.
<< Vai già al
college? Ma quanti anni hai?! >>, esclamò Sora.
<< Sono qualche anno
avanti, in America è possibile andare al college a sedici anni
>>.
<< Ma solo se sei un
genio come Willis >>, intervenne Koushiro, con un mezzo
sorriso
mentre digitava sui tasti.
<< Se tu fossi
venuto in America come ti avevo suggerito avresti potuto essere anche
al college. Sapessi quante feste e ragazze! >>.
Agumon zampettò verso
Willis. << Tanto a Koushiro interessa solo...
>>.
Taichi arrivò in
scivolata per chiudergli la bocca.
<< Chi è la ragazza
che interessa a Koushiro? >>, chiese Mimi, confusa.
<< Nessuna >>,
risposero in coro.
<< Dopo questa bella
festicciola posso dirvi perché sono qui. Ho analizzato le matrici
che mi ha mandato Koushiro ed effettivamente sono piuttosto
preoccupanti >>, spiegò Willis, occhi fissi sullo schermo.
Meikumon, tornata in forma
nella notte, saltò sulla sedia accanto al ragazzo. << Il
tuo
Digimon è stato infettato come me vero? >>.
<< Ho analizzato
anche la tua, per compararlo a quello degli altri. Il virus di Lopmon
era molto diverso, la soluzione optata per lui fu drastica, vorrei
evitare la stessa cosa per te >>.
<< Che cosa avete
concluso? >>, chiese Miyako.
<< L'unico modo per
far tornare tutto apposto è tentare, tipo, un ripristino del sistema
>>, spiegò Gennai.
<< Cioè? >>.
Erano tutti perplessi.
<< Come un computer,
infettato da un virus >>.
<< Stai parlando di
ridurli... al Digiuovo? >>, chiese Yamato, credendo di
aver
capito bene.
<< Sì, l'idea è
quella >>.
<< Non se ne parla
neanche! >>, esordì Mimi. << In pratica
stai dicendo che
dovremo... eliminarli >>.
<< Non ha detto
questo >>, disse Willis. << Sarebbe inutile
anche perché
i Digimon sulla terra non avrebbero modo di riciclare i dati e
tornare Digiuovo >>.
<< E allora come
volete fare? >>, Taichi era negato con i computer.
<< Con delle onde
elettromagnetiche. Colleghiamo i Digimon a degli elettrodi, con
piccole scariche elettromagnetiche, forziamo il riavvio del sistema
>>, spiegò Koushiro.
<<
È rischioso? >>, chiese serio Takeru.
<<
I rischi ci sono, potrebbero non riuscire a reggere la forza
elettromagnetica >>, fu sincero l'amico.
I
ragazzi guardarono i loro Digimon, stavano giocando con i Digimon
gemelli Terriermon e Lopmon, felici.
Sarebbero
morti lo stesso, senza poter Digievolvere, sulla terra non si
sarebbero potuti nemmeno rinascere. In entrambi i casi.
<<
Non dobbiamo pensarci ora, Alphamon ha ricevuto una bella batosta,
oggi e domani possiamo pensarci >>, propose l'amico,
vedendoli
pensierosi e silenziosi.
Annuirono.
Willis
batté le mani. << Be', quale bella ragazza mi porta a
fare il
giro della città?! >>.
Angolo
autrice!
Ecco
il nuovo capitolo! Domani esce il secondo film, non sto nella pelle!
Ho visto i primi dieci minuti sottotitolati in italiano, siccome non
voglio spoilerare niente, c'è una coppia che avevo ben immaginato di
shippare già XD
Alla
prossima!
PS=
Mi dispiace per gli errori di spazio e di font ma oggi il programma di
scrittura non ha voluto collaborare e nemmeno il Kompozer! Appena posso
risolvo il problema!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** 19- Introspezione ***
Capitolo
19
Introspezione
Il
giorno si
ritrovarono
fuori, in cortile, all'ora di pranzo per prendere una decisione. Willis
andò a
trovarli, le scuole giapponesi lo incuriosivano e trovava le ragazze
molto
carine nella loro divisa con la gonna.
Lo
osservavano da lontano, in mezzo a un gruppo di studentesse affascinate
da lui,
gli facevano domande e ci mancava poco che gli chiedessero anche
l'autografo.
<<
Quello non cambierà >>, disse Daisuke, scuotendo la testa.
<<
Almeno si diverte >>, disse Ken.
<<
Io ci ho pensato tutta la notte >>, iniziò Taichi.
<< Sono
dell'idea che dovremo farlo >>.
<<
E se morissero? >>, obiettò Yamato.
<<
Se non facciamo questa cosa, Alphamon distruggerà i nostri Digimon
comunque.
Non possiamo contare solo su Meikumon >>, disse Sora.
<<
Per non parlare del fatto che Meikumon è ancora pericoloso, visto il
virus
dalla quale è infetta >>, aggiunse Mimi.
Meiko
abbassò lo sguardo.
<<
Non stiamo dicendo che sia pericolosa ovviamente >>, si
affrettò a dire
Mimi, quasi imbarazzata.
<<
No no avete ragione >>.
<<
Ho paura per Tailmon >>, confessò Hikari. Takeru fece
passare un braccio
intorno alle sue spalle e la tirò a sé, per consolarla.
<<
Anche io per Patamon ma... tesoro, dobbiamo renderli capaci di
difendersi
>>.
<<
Io ci sto >>, disse Iori. << Armadimon ne
ha già passate troppe
>>.
<<
Lo stesso per me >>, disse Miyako.
<<
Non lo so... >>, sussurrò Ken.
<<
Credo che dovremo andare a maggioranza, se aspettiamo di essere tutti
d'accordo
non prenderemo mai la decisione >>, disse Taichi.
<<
Concordo >>, disse Koushiro. << Allora...
alzi la mano su chi è
d'accordo? Chi vuole può anche astenersi >>.
Taichi,
Iori, Miyako, Daisuke, Sora, Takeru e Koushiro alzarono la mano.
<<
Io mi astengo >>, disse Meiko. << Meikumon
non corre questo
rischio, è giusto che voi prendiate la decisione migliore per i vostri
Digimon
>>.
Yamato,
Ken, Joe e Hikari non alzarono la mano, non era convinti ma avevano
deciso per
la maggioranza e non gli rimase che annuire.
Offrirono ai Digimon una
sostanziosa merenda e Koushiro spiegò cosa sarebbero successo. Li
avrebbero
fatto stendere su un lettino, con degli elettrodi attaccati su varie
parte del
corpo, li avrebbero addormentati, non sapevano se quelle onde
provocassero dolore.
Non sapevano nemmeno quanta quantità di anestetico servisse per farli
dormire,
cercarono di basarsi sul peso di ciascuno di loro. Le onde sarebbero
durate
pochi secondi e, se tutto fosse andato per il meglio, sarebbero tornati
dei
Digiuovi. Tramite alcune tecniche elaborate da Koushiro, si sarebbero
schiuse
in poche ore, per permettere ai piccoli Digimon di farli crescere il
prima
possibile.
I
Digimon ascoltarono attentamente tra un dolcetto e una patatina, alla
fine
annuirono e si ritrovarono d'accordo.
I
Digiprescelti salutarono i loro Digimon e si misero al loro fianco
mentre li
addormentavano, poi li pregarono di uscire.
Meiko
teneva in braccio il suo Digimon e guardava la situazione preoccupata,
appoggiata a Taichi, era teso.
Willis
stava al computer con Koushiro, ogni tanto il ragazzo si fermavano per
quanto
gli tremavano le mani dalla tensione e dal peso di quell'esperimento.
I
Digimon gemelli stavano al fianco dei due ragazzi, come delle mascotte.
Gennai
andò dai ragazzi, insieme a loro i Digiprescelti veterani e i loro
Digimon.
Meramon e Yukidarumon non erano riusciti a mantenere la forma campione
e di
nuovo al livello intermedio.
Koushiro
alzò il pollice per dire ai ragazzi che era tutto pronto e aspettava il
loro
segnale per cominciare.
Si guardarono, presero un bel respiro e poi annuirono.
Koushiro
premette l'ultima sequenza e le onde partirono. Ci fu uno sfrigolio,
poi degli
sprazzi di luce e delle onde invasero i Digimon addormentanti,
l'anestetico era
giusta dose, durarono pochi secondi come aveva detto.
Hikari
nascose il viso nel petto di Takeru, non aveva il coraggio di guardare,
Sora
fece lo stesso, abbracciando Yamato.
Meiko
strinse la mano di Taichi, non staccava gli occhi dal lettino di
Agumon. Miyako
guardò Ken, lui le prese la mano, per darsi forza.
Quei
sei secondi infiniti finirono e i Digimon si illuminarono di una luce
lattea e
poco intensa, si ridussero in piccoli dati, gli elettrodi ricaddero
morbidi sul
materasso.
I
ragazzi pensarono che qualcosa fosse andato storto, quando li video
galleggiare
nell'aria, come se fossero pronti a scomparire.
Invece
poi si assemblarono a forma di uovo e dolcemente si posarono sui
lettini.
I
tecnici applaudirono e Koushiro si lasciò andare allo schienale della
sedia,
Willis gli diede una pacca sulla spalla.
<<
Buon lavoro! >>.
I
Digimon gemelli fecero un balletto felici.
Hikari
aveva le lacrime agli occhi, anche Sora e Mimi.
Meiko
abbracciò Taichi, Meikumon saltellava contenta.
<<
Tra sei ore si schiuderanno e torneranno al livello primario
>>, disse
Koushiro, attraverso un microfono.
In
quelle sei ore nessuno voleva lasciare la base. Joe si mise a studiare
accanto
all'uovo di Gomamon, guardandolo di tanto in tanto. Ken e Miyako
rimasero
accanto ai loro Digimon, i loro lettini erano vicini, parlando del più
e del
meno.
Hikari
e Takeru presero delle sedie e guardarono i Digiuovi di Tailmon e
Patamon.
<<
Secondo te Tailmon potrà tornare a livello campione come prima?
>>.
<<
Non lo so, anche se restasse al livello intermedio sarebbe un problema?
>>.
Scosse
la testa. << Sarebbe strano più che altro perché sono
abituata a vederla
in un'altra forma tutti i giorni! >>.
<<
Be' Patamon al livello campione di Angemon sarebbe un po' difficile da
nascondere >>, rise lui.
Hikari
accarezzò il Digiuovo di Tailmon. << Quando è stato
creato il suo
Digiuovo lei è nata sola >>.
<<
Stavolta no >>. Le sistemò una ciocca di capelli.
<< Adoro questa
tua sensibilità >>.
<<
Io ho sempre pensato fosse un difetto >>.
<<
Perché dici così? >>.
<<
Le persone come me tendono a rimanere male per ogni cosa, sono più
facili da
ferire >>, spiegò, tenendo lo sguardo lontano da Takeru.
<<
Io non ti ferirò più >>.
<<
Non mi riferivo a prima di stare insieme >>.
<<
Lo so >>, le sorrise. << Sei sempre stata
buona e generosa. È la
prima cosa che mi è piaciuta di te >>.
<<
Veramente? >>.
Annuì.
<< E di me? Cosa ti è piaciuto per prima delle mie mille
qualità?
>>.
<<
Che scemo >>, rise lei, dandogli un buffetto leggero
sulla spalla.
<< Tu sei un ragazzo ammirato, tante vorrebbero stare con
te. Sei come
tuo fratello, non passate inosservati. Invece stai con la sfigata
sensibile
>>.
<<
Non dire queste cose. Sono sfigati chi pensano queste cose
>>, le prese
le mani. << Ma non mi ha risposto >>.
<<
I tuoi occhi >>.
<<
I miei occhi? >>.
<<
Sono sempre... allegri e positivi >>.
<<
La speranza >>, disse lui.
<<
La luce >>, continuò lei, ridendo.
Si
baciarono e abbracciarono, accarezzando le Digiuova, tenute al caldo
dal
lettino termico.
Koushiro
stava al PC, Willis era andato alle macchinette per mangiare qualcosa,
sull'insistenza dei suoi Digimon, sempre affamati.
Mimi
si sedette sulla sedia di Willis, girandola verso Koushiro.
<<
Ciao >>.
<<
Mimi! >>, si innervosì subito lui. << Non
fai compagnia a Palmon?
>>.
<<
Be', ho pensato che non ti dispiaceva avere un po' di compagnia
>>.
<<
Figurati, figurati >>. Era rosso in viso e guardava lo
schermo, senza
staccarne gli occhi.
Mimi
si chinò a sbirciare il lavoro di Koushiro.
<<
Sembra tutto così complicato. Io sono una frana con questi affari
>>.
<<
Non è difficile >>, balbettò lui. <<
Potresti imparare anche tu,
con un po’ di impegno >>.
<<
Magari mi dai ripetizioni? >>.
<<
Io?! >>, Koushiro si bloccò, rosso.
<<
Non vuoi? >>.
<<
Sì, sì... Certo che voglio! >>.
Willis
tornò con i due Digimon gemelli con le zampe affondate in pacchetti di
patatine, si fermò appena prima della porta, osservando Koushiro e
Mimi, la
mano della ragazza era sul mouse, impacciata. Raccogliendo tutto il suo
coraggio, Koushiro mise la sua mano su quella di Mimi per aiutarla, lei
rise
quando riuscì a capire come si faceva.
Terriermon,
con la bocca sporca di briciole, guardava perplesso. <<
Willis, perché
rimaniamo qui? >>.
Il
ragazzo mise un dito sulla bocca, facendo segno di stare zitto.
<< Quando
i miracoli accadono, lasciamoli accadere >>.
I
due piccoli Digimon mimarono il gesto e poi si misero a ridacchiare.
Taichi
era seduto al fianco del lettino con il Digiuovo di Agumon, sentì una
sedia
strisciare e Meiko si sedette accanto al suo ragazzo, con Meikumon
addormentata
in braccio.
<<
Come stai? >>.
<<
Sto bene, ancora un'ora e riavrò il mio Digimon! >>.
<<
Non l'hai mai perso >>
<<
Lo so... >>. Si stiracchiò. << Sono stanco
>>.
<<
Perché non vai a fare due passi? Magari ti prendi un succo
>>.
<<
Resti tu? >>.
<<
Sì, tranquillo >>.
Taichi
si alzò e andò alle macchinette, rivolgendo un ultimo sguardo al
Digiuovo,
assicurandosi che non restasse solo.
Andò
alla macchinetta del piano di sotto, per camminare un po’ di più.
Decise di
prendere un caffè bollente, un succo non sarebbe stato
abbastanza. Aveva appena
messo le monte nella fessura quando vide arrivare Yamato, probabilmente
aveva
avuto la sua stessa idea.
<<
Ne fai uno anche a me? >>.
Annuì
e prese il caffè appena fatto, passandolo a Yamato.
<<
Offre la casa >>, rise, mettendo altre due monete
<< Zucchero?
>>, gli chiese, indicando il tavolino con bastoncini e
vari tipi di
zucchero.
<<
Nero, è più forte >>. Bevve il primo sorso.
Taichi
prese il secondo caffè, due bustine di zucchero e un bastoncino.
<<
Hai intenzione di tenere il gioco del silenzio a Sora ancora a lungo?
>>.
<<
Scusa? >>. Taichi smise di girare il bastoncino.
<<
Mi hai sentito >>.
<<
Non mi sembra né il momento né il luogo per parlare di questo
>>.
<<
Amo Sora e non sopporto vederla soffrire così. Non capisco perché
continui a
non parlarne, ormai stai con Meiko >>.
<<<
Meiko cosa c'entra? >>.
<<
Hai smesso di parlare a Sora perché lei ha scelto me >>.
Taichi
avvertì che la conversazione si stava recando verso una china
pericolosa.
<< Yamato... Non voglio discutere con te di questo
>>.
Yamato
buttò il bicchiere di plastica nel cestino vicino. <<
Smetti questo gioco
del silenzio, Taichi, Ti ho avvertito >>.
Senza
aggiungere altro si allontanò.
Taichi
non finì nemmeno il suo caffè, buttò il bicchierino mezzo pino nel
cestino e
tornò nella sala, pensieroso e un po' irritato.
Ken
si avvicinò a Miyako un po' imbarazzato, con una cioccolata calda
stretta in
mano, per offrirla a lei.
<<
Ti va? >>, le chiese.
La
ragazza alzò lo sguardo dall’uovo del suo Digimon per fissare la tazza
di Ken.
<<
Cioccolato? >>.
<<
Cioccolato >>.
Lei
prese la tazza e ne bevve un sorso, poi invitò Ken a sedersi accanto a
lei.
Anche
Ken aveva una tazza in mano ma di caffè e si sedette, un po' nervoso.
<<
Sei preoccupato? >>.
<<
Un po' ma fido di Koushiro >>.
<<
Anch’io >>,
Rimasero
in silenzio qualche minuto, si sentirono solo le chiacchere degli altri
e i
sorsi delle bevande.
<<
Senti Miyako… >>.
<<
Sì? >>.
Ken
finì il suo caffè, come se bevesse coraggio liquido.
Lui
era ammirato da tutte le ragazze della scuola e anche fuori. Per tutti
era lo
straordinario studente, il grande giocatore di calcio e l’amico
migliore. Le
ragazze lo guardavano come se fosse una perla rara ed era quello che
non
sopportava.
Ma
Miyako no. Fin dal primo momento che l’aveva conosciuto, quando aveva
smesso di
essere l’imperatore Digimon, lei gli era stata accanto, era il Ken
normale e
non l’ammirava perché era bravo in tutto.
Lo
ammirava per la bella persona che era, crescendo era diventata ancora
più
curata e carina e lui ci era caduto con tutte le scarpe.
<<
So che non è il giorno migliore per fare simili richieste
>>.
<<
Richieste? >>, lei aggrottò le sopracciglia. Avrebbe
voluto ridere ma non
voleva metterlo in imbarazzo.
<<
Che ne dici se uno di questi giorni andiamo a bere qualcosa insieme?
>>.
Ken si preparò mentalmente al rifiuto.
<<
Sì >>. Miyako stava sognando. Lei non si era mai
considerata all’altezza
delle altre ragazze. Hikari, Sora, Mimi loro sì che erano belle.
Lei
era insignificante, quando si guardava allo specchio.
Il
ragazzo quasi saltò sulla sedia. << Bene!
>>.
<<
Quando i Digimon saranno almeno al livello primo stadio usciremo,
magari questo
week end >>.
<<
Perfetto >>.
Un'ora
dopo Koushiro stava finendo di monitorare gli ultimi minuti insieme a
Willis.
<<
Mancano trenta secondi, i valori sono altissimi >>, disse
Willis.
Scaduti
i trenta secondi le Digiuova si incrinarono, con un rumore sonoro. Si
ruppero
tutte insieme e i cuccioli digitali si liberarono dei resti delle uova.
Botamon,
Punimon, Yuramon, YukimiBotamon, Poyomon, Pabumon, Nyokomon, Pichimon,
Chicomon, Pururumon, Leafmon e Tsubumon saltarono in braccio ai loro
Digiprescelti.
<<
Come faremo a sapere che è tutto apposto? >>, domandò
Hikari a Willis.
<<
Lo scopriremo con il tempo, presto torneranno al primo stadio. Per il
momento è
meglio tenerli lontani dalle battaglie >>.
Taichi
strinse Botamon e guardò Sora che abbracciava Nyokomon, Yamato le stava
accanto
con Punimon.
Meiko
si avvicinò a Taichi con Meikumon e lui le sorrise mostrandole Botamon,
Meikumon accarezzò la piccola palla nera e rise per quanto era morbida.
Il
ragazzo fece passare un braccio intorno le spalle di Meiko, buttando
ogni tanto
un occhio a Sora.
La
velata minaccia di Yamato non gli era piaciuta per niente, non trovava
il senso
di dirlo in un momento tanto delicato.
Meiko
si accorse dello sguardo pensieroso di Taichi e non capiva cosa lo
turbava, una
fastidiosa sensazione le entrò nel cuore.
Forse,
in fondo, sapeva cosa turbava Taichi...
Angolo
autrice!
Salve!
Con un po' di ritardo ecco il capitolo!
Ho comprato un portatile quindi anche in Austria continuerò a scrivere.
Partirò
sabato prossimo, avrò tempo di scrivere solo la sera ma cercherò di
essere
regolare!
Questo
capitolo ha lasciato spazio a pensieri e piccoli passi avanti nei loro
rapporti. Chissà se Koushiro riuscirà a sbloccarsi!
Sora
e Taichi si parleranno di nuovo? Durerà con Meiko?
Alla
prossima!
:p>
Introspezione
Il giorno si
ritrovarono
fuori, in cortile, all'ora di pranzo per prendere una decisione. Willis
andò a
trovarli, le scuole giapponesi lo incuriosivano e trovava le ragazze
molto
carine nella loro divisa con la gonna.
Lo
osservavano da lontano, in mezzo a un gruppo di studentesse affascinate
da lui,
gli facevano domande e ci mancava poco che gli chiedessero anche
l'autografo.
<<
Quello non cambierà >>, disse Daisuke, scuotendo la testa.
<<
Almeno si diverte >>, disse Ken.
<<
Io ci ho pensato tutta la notte >>, iniziò Taichi.
<< Sono
dell'idea che dovremo farlo >>.
<<
E se morissero? >>, obiettò Yamato.
<<
Se non facciamo questa cosa, Alphamon distruggerà i nostri Digimon
comunque.
Non possiamo contare solo su Meikumon >>, disse Sora.
<<
Per non parlare del fatto che Meikumon è ancora pericoloso, visto il
virus
dalla quale è infetta >>, aggiunse Mimi.
Meiko
abbassò lo sguardo.
<<
Non stiamo dicendo che sia pericolosa ovviamente >>, si
affrettò a dire
Mimi, quasi imbarazzata.
<<
No no avete ragione >>.
<<
Ho paura per Tailmon >>, confessò Hikari. Takeru fece
passare un braccio
intorno alle sue spalle e la tirò a sé, per consolarla.
<<
Anche io per Patamon ma... tesoro, dobbiamo renderli capaci di
difendersi
>>.
<<
Io ci sto >>, disse Iori. << Armadimon ne
ha già passate troppe
>>.
<<
Lo stesso per me >>, disse Miyako.
<<
Non lo so... >>, sussurrò Ken.
<<
Credo che dovremo andare a maggioranza, se aspettiamo di essere tutti
d'accordo
non prenderemo mai la decisione >>, disse Taichi.
<<
Concordo >>, disse Koushiro. << Allora...
alzi la mano su chi è
d'accordo? Chi vuole può anche astenersi >>.
Taichi,
Iori, Miyako, Daisuke, Sora, Takeru e Koushiro alzarono la mano.
<<
Io mi astengo >>, disse Meiko. << Meikumon
non corre questo
rischio, è giusto che voi prendiate la decisione migliore per i vostri
Digimon
>>.
Yamato,
Ken, Joe e Hikari non alzarono la mano, non era convinti ma avevano
deciso per
la maggioranza e non gli rimase che annuire.
Offrirono ai Digimon una
sostanziosa merenda e Koushiro spiegò cosa sarebbero successo. Li
avrebbero
fatto stendere su un lettino, con degli elettrodi attaccati su varie
parte del
corpo, li avrebbero addormentati, non sapevano se quelle onde
provocassero dolore.
Non sapevano nemmeno quanta quantità di anestetico servisse per farli
dormire,
cercarono di basarsi sul peso di ciascuno di loro. Le onde sarebbero
durate
pochi secondi e, se tutto fosse andato per il meglio, sarebbero tornati
dei
Digiuovi. Tramite alcune tecniche elaborate da Koushiro, si sarebbero
schiuse
in poche ore, per permettere ai piccoli Digimon di farli crescere il
prima
possibile.
I
Digimon ascoltarono attentamente tra un dolcetto e una patatina, alla
fine
annuirono e si ritrovarono d'accordo.
I
Digiprescelti salutarono i loro Digimon e si misero al loro fianco
mentre li
addormentavano, poi li pregarono di uscire.
Meiko
teneva in braccio il suo Digimon e guardava la situazione preoccupata,
appoggiata a Taichi, era teso.
Willis
stava al computer con Koushiro, ogni tanto il ragazzo si fermavano per
quanto
gli tremavano le mani dalla tensione e dal peso di quell'esperimento.
I
Digimon gemelli stavano al fianco dei due ragazzi, come delle mascotte.
Gennai
andò dai ragazzi, insieme a loro i Digiprescelti veterani e i loro
Digimon.
Meramon e Yukidarumon non erano riusciti a mantenere la forma campione
e di
nuovo al livello intermedio.
Koushiro
alzò il pollice per dire ai ragazzi che era tutto pronto e aspettava il
loro
segnale per cominciare.
Si guardarono, presero un bel respiro e poi annuirono.
Koushiro
premette l'ultima sequenza e le onde partirono. Ci fu uno sfrigolio,
poi degli
sprazzi di luce e delle onde invasero i Digimon addormentanti,
l'anestetico era
giusta dose, durarono pochi secondi come aveva detto.
Hikari
nascose il viso nel petto di Takeru, non aveva il coraggio di guardare,
Sora
fece lo stesso, abbracciando Yamato.
Meiko
strinse la mano di Taichi, non staccava gli occhi dal lettino di
Agumon. Miyako
guardò Ken, lui le prese la mano, per darsi forza.
Quei
sei secondi infiniti finirono e i Digimon si illuminarono di una luce
lattea e
poco intensa, si ridussero in piccoli dati, gli elettrodi ricaddero
morbidi sul
materasso.
I
ragazzi pensarono che qualcosa fosse andato storto, quando li video
galleggiare
nell'aria, come se fossero pronti a scomparire.
Invece
poi si assemblarono a forma di uovo e dolcemente si posarono sui
lettini.
I
tecnici applaudirono e Koushiro si lasciò andare allo schienale della
sedia,
Willis gli diede una pacca sulla spalla.
<<
Buon lavoro! >>.
I
Digimon gemelli fecero un balletto felici.
Hikari
aveva le lacrime agli occhi, anche Sora e Mimi.
Meiko
abbracciò Taichi, Meikumon saltellava contenta.
<<
Tra sei ore si schiuderanno e torneranno al livello primario
>>, disse
Koushiro, attraverso un microfono.
In
quelle sei ore nessuno voleva lasciare la base. Joe si mise a studiare
accanto
all'uovo di Gomamon, guardandolo di tanto in tanto. Ken e Miyako
rimasero
accanto ai loro Digimon, i loro lettini erano vicini, parlando del più
e del
meno.
Hikari
e Takeru presero delle sedie e guardarono i Digiuovi di Tailmon e
Patamon.
<<
Secondo te Tailmon potrà tornare a livello campione come prima?
>>.
<<
Non lo so, anche se restasse al livello intermedio sarebbe un problema?
>>.
Scosse
la testa. << Sarebbe strano più che altro perché sono
abituata a vederla
in un'altra forma tutti i giorni! >>.
<<
Be' Patamon al livello campione di Angemon sarebbe un po' difficile da
nascondere >>, rise lui.
Hikari
accarezzò il Digiuovo di Tailmon. << Quando è stato
creato il suo
Digiuovo lei è nata sola >>.
<<
Stavolta no >>. Le sistemò una ciocca di capelli.
<< Adoro questa
tua sensibilità >>.
<<
Io ho sempre pensato fosse un difetto >>.
<<
Perché dici così? >>.
<<
Le persone come me tendono a rimanere male per ogni cosa, sono più
facili da
ferire >>, spiegò, tenendo lo sguardo lontano da Takeru.
<<
Io non ti ferirò più >>.
<<
Non mi riferivo a prima di stare insieme >>.
<<
Lo so >>, le sorrise. << Sei sempre stata
buona e generosa. È la
prima cosa che mi è piaciuta di te >>.
<<
Veramente? >>.
Annuì.
<< E di me? Cosa ti è piaciuto per prima delle mie mille
qualità?
>>.
<<
Che scemo >>, rise lei, dandogli un buffetto leggero
sulla spalla.
<< Tu sei un ragazzo ammirato, tante vorrebbero stare con
te. Sei come
tuo fratello, non passate inosservati. Invece stai con la sfigata
sensibile
>>.
<<
Non dire queste cose. Sono sfigati chi pensano queste cose
>>, le prese
le mani. << Ma non mi ha risposto >>.
<<
I tuoi occhi >>.
<<
I miei occhi? >>.
<<
Sono sempre... allegri e positivi >>.
<<
La speranza >>, disse lui.
<<
La luce >>, continuò lei, ridendo.
Si
baciarono e abbracciarono, accarezzando le Digiuova, tenute al caldo
dal
lettino termico.
Koushiro
stava al PC, Willis era andato alle macchinette per mangiare qualcosa,
sull'insistenza dei suoi Digimon, sempre affamati.
Mimi
si sedette sulla sedia di Willis, girandola verso Koushiro.
<<
Ciao >>.
<<
Mimi! >>, si innervosì subito lui. << Non
fai compagnia a Palmon?
>>.
<<
Be', ho pensato che non ti dispiaceva avere un po' di compagnia
>>.
<<
Figurati, figurati >>. Era rosso in viso e guardava lo
schermo, senza
staccarne gli occhi.
Mimi
si chinò a sbirciare il lavoro di Koushiro.
<<
Sembra tutto così complicato. Io sono una frana con questi affari
>>.
<<
Non è difficile >>, balbettò lui. <<
Potresti imparare anche tu,
con un po’ di impegno >>.
<<
Magari mi dai ripetizioni? >>.
<<
Io?! >>, Koushiro si bloccò, rosso.
<<
Non vuoi? >>.
<<
Sì, sì... Certo che voglio! >>.
Willis
tornò con i due Digimon gemelli con le zampe affondate in pacchetti di
patatine, si fermò appena prima della porta, osservando Koushiro e
Mimi, la
mano della ragazza era sul mouse, impacciata. Raccogliendo tutto il suo
coraggio, Koushiro mise la sua mano su quella di Mimi per aiutarla, lei
rise
quando riuscì a capire come si faceva.
Terriermon,
con la bocca sporca di briciole, guardava perplesso. <<
Willis, perché
rimaniamo qui? >>.
Il
ragazzo mise un dito sulla bocca, facendo segno di stare zitto.
<< Quando
i miracoli accadono, lasciamoli accadere >>.
I
due piccoli Digimon mimarono il gesto e poi si misero a ridacchiare.
Taichi
era seduto al fianco del lettino con il Digiuovo di Agumon, sentì una
sedia
strisciare e Meiko si sedette accanto al suo ragazzo, con Meikumon
addormentata
in braccio.
<<
Come stai? >>.
<<
Sto bene, ancora un'ora e riavrò il mio Digimon! >>.
<<
Non l'hai mai perso >>
<<
Lo so... >>. Si stiracchiò. << Sono stanco
>>.
<<
Perché non vai a fare due passi? Magari ti prendi un succo
>>.
<<
Resti tu? >>.
<<
Sì, tranquillo >>.
Taichi
si alzò e andò alle macchinette, rivolgendo un ultimo sguardo al
Digiuovo,
assicurandosi che non restasse solo.
Andò
alla macchinetta del piano di sotto, per camminare un po’ di più.
Decise di
prendere un caffè bollente, un succo non sarebbe stato
abbastanza. Aveva appena
messo le monte nella fessura quando vide arrivare Yamato, probabilmente
aveva
avuto la sua stessa idea.
<<
Ne fai uno anche a me? >>.
Annuì
e prese il caffè appena fatto, passandolo a Yamato.
<<
Offre la casa >>, rise, mettendo altre due monete
<< Zucchero?
>>, gli chiese, indicando il tavolino con bastoncini e
vari tipi di
zucchero.
<<
Nero, è più forte >>. Bevve il primo sorso.
Taichi
prese il secondo caffè, due bustine di zucchero e un bastoncino.
<<
Hai intenzione di tenere il gioco del silenzio a Sora ancora a lungo?
>>.
<<
Scusa? >>. Taichi smise di girare il bastoncino.
<<
Mi hai sentito >>.
<<
Non mi sembra né il momento né il luogo per parlare di questo
>>.
<<
Amo Sora e non sopporto vederla soffrire così. Non capisco perché
continui a
non parlarne, ormai stai con Meiko >>.
<<<
Meiko cosa c'entra? >>.
<<
Hai smesso di parlare a Sora perché lei ha scelto me >>.
Taichi
avvertì che la conversazione si stava recando verso una china
pericolosa.
<< Yamato... Non voglio discutere con te di questo
>>.
Yamato
buttò il bicchiere di plastica nel cestino vicino. <<
Smetti questo gioco
del silenzio, Taichi, Ti ho avvertito >>.
Senza
aggiungere altro si allontanò.
Taichi
non finì nemmeno il suo caffè, buttò il bicchierino mezzo pino nel
cestino e
tornò nella sala, pensieroso e un po' irritato.
Ken
si avvicinò a Miyako un po' imbarazzato, con una cioccolata calda
stretta in
mano, per offrirla a lei.
<<
Ti va? >>, le chiese.
La
ragazza alzò lo sguardo dall’uovo del suo Digimon per fissare la tazza
di Ken.
<<
Cioccolato? >>.
<<
Cioccolato >>.
Lei
prese la tazza e ne bevve un sorso, poi invitò Ken a sedersi accanto a
lei.
Anche
Ken aveva una tazza in mano ma di caffè e si sedette, un po' nervoso.
<<
Sei preoccupato? >>.
<<
Un po' ma fido di Koushiro >>.
<<
Anch’io >>,
Rimasero
in silenzio qualche minuto, si sentirono solo le chiacchere degli altri
e i
sorsi delle bevande.
<<
Senti Miyako… >>.
<<
Sì? >>.
Ken
finì il suo caffè, come se bevesse coraggio liquido.
Lui
era ammirato da tutte le ragazze della scuola e anche fuori. Per tutti
era lo
straordinario studente, il grande giocatore di calcio e l’amico
migliore. Le
ragazze lo guardavano come se fosse una perla rara ed era quello che
non
sopportava.
Ma
Miyako no. Fin dal primo momento che l’aveva conosciuto, quando aveva
smesso di
essere l’imperatore Digimon, lei gli era stata accanto, era il Ken
normale e
non l’ammirava perché era bravo in tutto.
Lo
ammirava per la bella persona che era, crescendo era diventata ancora
più
curata e carina e lui ci era caduto con tutte le scarpe.
<<
So che non è il giorno migliore per fare simili richieste
>>.
<<
Richieste? >>, lei aggrottò le sopracciglia. Avrebbe
voluto ridere ma non
voleva metterlo in imbarazzo.
<<
Che ne dici se uno di questi giorni andiamo a bere qualcosa insieme?
>>.
Ken si preparò mentalmente al rifiuto.
<<
Sì >>. Miyako stava sognando. Lei non si era mai
considerata all’altezza
delle altre ragazze. Hikari, Sora, Mimi loro sì che erano belle.
Lei
era insignificante, quando si guardava allo specchio.
Il
ragazzo quasi saltò sulla sedia. << Bene!
>>.
<<
Quando i Digimon saranno almeno al livello primo stadio usciremo,
magari questo
week end >>.
<<
Perfetto >>.
Un'ora
dopo Koushiro stava finendo di monitorare gli ultimi minuti insieme a
Willis.
<<
Mancano trenta secondi, i valori sono altissimi >>, disse
Willis.
Scaduti
i trenta secondi le Digiuova si incrinarono, con un rumore sonoro. Si
ruppero
tutte insieme e i cuccioli digitali si liberarono dei resti delle uova.
Botamon,
Punimon, Yuramon, YukimiBotamon, Poyomon, Pabumon, Nyokomon, Pichimon,
Chicomon, Pururumon, Leafmon e Tsubumon saltarono in braccio ai loro
Digiprescelti.
<<
Come faremo a sapere che è tutto apposto? >>, domandò
Hikari a Willis.
<<
Lo scopriremo con il tempo, presto torneranno al primo stadio. Per il
momento è
meglio tenerli lontani dalle battaglie >>.
Taichi
strinse Botamon e guardò Sora che abbracciava Nyokomon, Yamato le stava
accanto
con Punimon.
Meiko
si avvicinò a Taichi con Meikumon e lui le sorrise mostrandole Botamon,
Meikumon accarezzò la piccola palla nera e rise per quanto era morbida.
Il
ragazzo fece passare un braccio intorno le spalle di Meiko, buttando
ogni tanto
un occhio a Sora.
La
velata minaccia di Yamato non gli era piaciuta per niente, non trovava
il senso
di dirlo in un momento tanto delicato.
Meiko
si accorse dello sguardo pensieroso di Taichi e non capiva cosa lo
turbava, una
fastidiosa sensazione le entrò nel cuore.
Forse,
in fondo, sapeva cosa turbava Taichi...
Angolo
autrice!
Salve!
Con un po' di ritardo ecco il capitolo!
Ho comprato un portatile quindi anche in Austria continuerò a scrivere.
Partirò
sabato prossimo, avrò tempo di scrivere solo la sera ma cercherò di
essere
regolare!
Questo
capitolo ha lasciato spazio a pensieri e piccoli passi avanti nei loro
rapporti. Chissà se Koushiro riuscirà a sbloccarsi!
Sora
e Taichi si parleranno di nuovo? Durerà con Meiko?
Alla
prossima!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3320905
|