Digimon Adventure Tri

di Lovy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01- Stranezze e malumori ***
Capitolo 2: *** 02- Cominciamo male ***
Capitolo 3: *** 03- Un pò di confusione ***
Capitolo 4: *** 05- Digiworld ***
Capitolo 5: *** 04- Chiarezza ***
Capitolo 6: *** 06- Il messaggero malefico ***
Capitolo 7: *** 07- Nuove scoperte ***
Capitolo 8: *** 08- Primi chiarimenti ***
Capitolo 9: *** 09 - Mistero ***
Capitolo 10: *** 10- Mistero svelato ***
Capitolo 11: *** 11 - Salviamo Meiko! ***
Capitolo 12: *** 12- Il castello diroccato ***
Capitolo 13: *** 13 - Luce e Speranza ***
Capitolo 14: *** 14 - Questioni irrisolte ***
Capitolo 15: *** 15- La prima neve ***
Capitolo 16: *** 16 - Magoni allo stomaco ***
Capitolo 17: *** 17 - Una terribile sconfitta ***
Capitolo 18: *** 18- Una vecchia conoscenza ***
Capitolo 19: *** 19- Introspezione ***



Capitolo 1
*** 01- Stranezze e malumori ***


Capitolo 1


Stranezze e malumori




Taichi Yagami percorreva il tratto che l'avrebbe portato a scuola, Agumon era al sicuro nello spazio digitale creato da Koushiro, poi dall'ala computer della sua scuola avrebbe potuto tranquillamente controllarlo. Da quando i Digimon erano di nuovo nelle loro vite si sentiva di nuovo felice e completo: fino a quel momento si era sentito come se gli mancasse qualcosa, un'ombra sul suo cuore.
Il cortile della scuola era pieno come il solito e molti studenti erano vispi già di prima mattina. Quel giorno l'allenamento mattutino non c'era e lui aveva dormito più del solito e nonostante la doccia era ancora addormentato.
Da lontano vide Yamato appoggiato a un muro con accanto suo fratello minore Takeru. Li vedeva parlare fitto e si chiedeva se era successo qualcosa con i Digimon ma se così fosse stato Hikari gliele avrebbe detto, insomma con Takeru si dicevano tutto e lei lo faceva altrettanto con lui. A volte pensava che tra i due più giovani del gruppo ci fosse ben altro ma una fitta di gelosia scacciò il pensiero: non era ancora pronto per lasciare andare la sua sorellina.
Si avvicino ai due.
<< Buongiorno ragazzi >>.
<< Ciao Taichi >>, fece Yamato, con il suo fare scontroso. Ma non era un fare scontroso di prima mattina, era semplicemente Yamato.
<< Novità? >>.
<< Ciao >>, Takeru lo salutò con la mano. << Stavamo dicendo che dopo scuola andiamo all'ufficio di Koushiro >>.
<< Ah certo. Non lo sapevo >>.
<< Mimi l'ha detto a Sora che l'ha detto a me >>, disse Yamato. << Probabilmente in metà mattinata riceverai un messaggio di Koushiro >>.
Sora l'aveva detto a Yamato. Quella frase provocò una fitta di un qualcosa non identificato o che forse preferiva non identificare. Il rapporto con l'amico era diventato un po' freddo negli ultimi mesi e anche se non lo dicevano ad alta voce il motivo era Sora.
Lei era la perfetta sorella maggiore di tutti, il suo amore incondizionato era per tutte le persone a cui voleva bene. Ma quella parola, amore, aveva un significato diverso rispetto a tanti anni fa e il ragazzo era molto confuso ma era sicuro che l'amico provava le stesse cose che pensava lui, con la differenza che Yamato si era buttato e lui si sentiva un terzo incomodo.
<< Io vado a lezione, ci vediamo dopo >>. Li salutò e si allontanò dai due fratelli. Quella mattina forse non era di umore migliore.
Nel corridoio incontrò sua sorella Hikari e le riferì del messaggio di Koushiro.
<< Sì lo so. Ho appena visto Takeru >>.
<< Capisco >>.
<< Taichi va tutto bene? Mi sembri parecchio di cattivo umore >>.
<< Va tutto bene >>.
<< Se lo dici tu... Io vado, ci vediamo a pranzo >>.
Il ragazzo entrò in classe e si sedette al suo posto, buttandosi letteralmente sulla sedia, guardando fuori, immerso nei pensieri.
<< Taichi >>.
Si girò.
<< Ciao Meiko >>.
Meiko era la nuova Digiprescelta del gruppo, la rivelazione era recente e lui non ci aveva ancora fatto l'abitudine.
Meikumon si trovava nello spazio virtuale destinato ai loro Digimon e stava facendo amicizia con gli altri ma per i loro amici digitali era molto più facile. Nella realtà umana era molto più complicato.
Meiko era una persona molto timida e dolce, arrossiva per niente ed era anche gentile. Con Hikari, Sora e Mimi aveva fatto subito amicizia ma le ragazze... sono ragazze. Lui era un ragazzo e non aveva mai avuto effettivamente molto amicizie femminili. Hikari era sua sorella, Sora un'amica d'infanzia e Mimi era stata a lungo negli Stati Uniti e poi è impossibile non essere amica sua, era un tornado.
<< Come va? >>.
Seconda domanda della giornata. << Sto bene. E tu ti sei ripresa dall'altra volta? >>.
Arrossì. << Sì e anche Mei. Mi dispiace non avervi dato una mano ma... era molto difficile per noi in quel momento >>.
<< Non ti ho chiesto da quanto hai affianco un Digimon >>.
<< Solo dall'anno scorso, a dire la verità. L'ho incontrata quando vivevo a Tottoro, ma nel trasloco l'avevo persa >>.
<< Capisco... Be', l'importante è che stiamo tutti bene >>.
Meiko strinse le mani in grembo e senza guardarlo chiese << Tornerà? >>.
Taichi la guardò. << Chi? >>.
<< Quel Digimon malvagio >>.
<< Non lo so >>. Fu sincero. La sua esperienza nel mondo digitale gli aveva insegnato che niente era come sembrava.
<< La prossima saremo d'aiuto >>.
<< Non preoccuparti >>.
L'insegnante entrò in classe in quel momento e tutti si sedettero. Alla prima ora c'era matematica, la materia che per Taichi era più difficile. Avrebbe dovuto farsi aiutare ancora una volta da Koushiro.
Alla ricreazione ricevette il messaggio dell'amico e accettò la proposta. Mentre tornava in classe incontrò il suo insegnante Nishijima .
<< Yagami vieni nel mio ufficio per favore >>.
Taichi annuì, chiedendosi cosa volesse da lui. Lo seguì fino all'ufficio che in verità era un'aula abbandonata da lungo tempo, con vecchi mobili e una lavagna graffiata. Era molto luminosa e anonima, forse per questo che il suo insegnante, o meglio agente, l'avesse scelta.
Si sedette su un cuscino e accese il PC.
<< Yagami cosa è successo l'altra volta? >>.
Il ragazzo non rispose. Perché non aveva chiesto tipo anche a Yamato o Sora?
<< Un Digimon malvagio e molto forte è entrato nel mondo reale >>.
<< Vi ho contattato a lungo eppure non sono riuscito a sentirvi. Quando poi ho saputo che eravate lì mi sono chiesto se fosse una fortuita coincidenza oppure ve lo aspettavate >>. Lo fissò intensamente.
Taichi non si sentì di raccontare com'era andata. Non sapevano niente di quella gente vestita di nero, erano agenti governativi che avevano chiesto a un gruppo di adolescenti di aiutarli. Forse erano con l'acqua alla gola o semplicemente erano gli unici cui chiedere aiuto.
Decise di non raccontare degli occhiali sviluppati da Koushiro. << Coincidenza >>.
Il sensei fece finta di credergli. Anche se era giovane sapeva quando qualcuno non voleva dirgli la verità. << Chi era? >>.
<< Secondo l'analizzatore di Koushiro si chiamava Alphamon ma al momento dello scontro finale è sparito. Non so se per codardia o... non so >>.
L'agente lo guardò. << Yagami è chiaro che tu non mi stai dicendo tutto e non ti forzerò a farlo. D'altronde nessuno di voi sa chi siamo e la vostra giovane età vi fa diffidare di noi. Siamo tutti dalla stessa parte >>.
Non era vero. Taichi non sapeva cosa volevano, a dir la verità non sapeva nemmeno quale fosse lo scopo per cui lui e i suoi amici facevano tutto questo.
Taichi si alzò. << Posso andare? >>.
<< Sì, le lezioni stanno ricominciando >>.
Taichi aveva qualcosa da raccontare quel pomeriggio.


Koushiro era nel suo ufficio insieme ai Digimon in attesa degli altri. Per avere solo sedici anni si poteva ritenere fortunato, la sua genialità informatica aveva dato ottimi frutti. In quell'ufficio poteva perdere ore e nessuno l'avrebbe disturbato, insieme ai suoi numeri binari.
Spesso però si domandava se a forza di perdersi nel mondo digitale non si stesse perdendo quello reale.
<< Mimi! >>.
Palmon corse verso la ragazza e le saltò in braccio. Il ragazzo arrossì violentemente alla vista di quella bella ragazza: Mimi aveva sempre avuto stile nel vestirsi e i suoi modi di fare erano sempre deliziosi.
<< Ciao Koushiro >>, camminò verso di lui e lo abbracciò.
<< C-ciao >>.
<< Su cosa stai lavorando? >>.
Il sottofondo di risatine dei Digimon fece vergognare il ragazzo.
<< Sto elaborando i dati di quel Digimon, Alphamon. Sto cercando di capire se sia un Digimon Infetto >>.
<< Pensi che non lo sia? >>.
<< Non ne sono sicuro. C'è voluto Omegamon per riuscire anche solo a destreggiarlo. Ipotizzo sia di livello Mega >>.
Hikari e Takeru entrarono nella stanza e i loro Digimon andarono a salutarli e abbracciarli.
<< Ah ecco la coppietta! >>, rise Mimi.
<< Coppia? >>, esclamarono.
<< No no, non siamo una coppia! >>, agitò le mani Hikari. << E poi Takeru ha già una fidanzata >>.
<< È un'amica >>, sottolineò lui.
<< Qual è la differenza? >>, chiese Patamon.
<< Che per quest'amica ha un sentimento particolare, vero Takeru? >>, fece Mimi, prendendolo in giro.
<< Hikari, tu hai un amico speciale? >>, chiese Tailmon.
<< No, Tailmon. E finiamola con questo discorso, abbiamo cose più importanti a cui pensare! >>, arrossì.
Mimi si era divertita abbastanza. Era stata lontana negli Stati Uniti a lungo e si era persa molto dei suoi amici, si divertiva a stuzzicare i piccoli della compagnia.
<< Sono arrivati pure gli altri! >>, disse Tentomon.
<< Joe! >>.
<< Gomamon! Scusa se non mi faccio vedere spesso, ma l'ultimo anno delle superiori è molto stressante >>.
<< La scuola deve essere difficile >>, fece Pyomon. << Anche tu studi tanto Sora? >>.
<< Ho ancora tempo prima di chiudermi in casa come Joe >>.
<< E la tua fidanzata la conosceremo mai? >>, chiese Sora, dando una pacca all'amico.
<< Toshie non sa niente dei Digimon e penso sia meglio che non ne venga a conoscenza ancora per un po' >>.
<< È carina? >>, chiese Takeru.
<< Ehm... >>.
Joe fu salvato dalla comparsa di Meiko, entrò timidamente ed era la prima volta che veniva lì. Il suo Digimon le saltò in braccio, come un vero micetto innamorato della sua padrona.
<< Ciao Meiko >>, fu cordiale Hikari.
<< Ciao a tutti >>.
<< Siamo felici di averti qui con noi, noi ragazze eravamo sempre in minoranza >>, fece Mimi sbuffando e Hikari rise.
Sora le prese le mani. << Vedrai che ti troverai bene! >>.
<< Lo spero. Non sono mai stata in gruppo di amici, Meikumon è stata la mia prima amica >>.
<< Adesso hai tanti amici >>, disse Sora. << E poi il tuo Digimon ha già fatto amicizia con i nostri >>.
<< Grazie a tutti >>, arrossì ancora e il suo Digimon fece un sorriso a tutti i presenti.
<< Possiamo passare al punto principale? >>, sbottò Yamato.
Koushiro mostrò le sue ultime ricerche sullo schermo gigante.
<< Di questo Digimon ancora non so niente, sembra sia una nuova specie o forse un Digimon infettato da un virus dalla nascita? >>.
<< Come Diaboromon? >>, chiese Taichi.
<< Sì, forse. Ma a differenza sua deve essere cresciuto con il tempo, insomma prima di tutto questo non era mai apparso e c'è da chiedersi dove è stato in tutti questi anni >>.
<< Oggi mi ha parlato il sensei >>, disse Tai.
<< Davvero?! >>.
<< Non gli ho detto più di tanto, non mi fido troppo di loro >>.
<< Hai fatto bene >>, concordò Yamato.
<< Anch’io lo penso >>, seguì Hikari. << Però la loro presenza non mi stupisce. Sono sei anni che i Digimon entrano ed escono dal mondo reale, alla fine qualche agenzia avrebbe messo le mani >>. Guardò il gruppo dei Digimon ai loro piedi. << Ma non sono tutti cattivi. E anche quei Digimon Infetti... Mi rifiuto di credere che possano essere cattivi >>. I pensieri della ragazzina erano degni della Digipietra della Luce.
<< Dobbiamo cercare di essere cauti >>, disse Koushiro.
<< Come? >>, esclamò Taichi. << Abbiamo distrutto un quarto della città nelle ultime battaglie >>.
<< Dobbiamo focalizzarci sull'idea che se i Digimon vengono nel mondo reale qualcosa sta succedendo nell'altro. Non c'è modo di contattare Gennai? >>, chiese Joe.
<< Agumon voi venite da lì... com'era la situazione? >>.
<< Tranquilla, come sempre >>, rispose il suo Digimon.
<< Gennai era inquieto però >>, ricordò Tentomon.
<< Sì è vero. Era spesso silenzioso e inquieto! >>, assicurò Gabumon.
Meiko era stata in silenzio. Lei in quel mondo fantastico descritto da loro e anche dal suo Digimon non ci era mai stata.
<< Meiko >>.
Si girò verso Mimi. << Sì? >>.
<< Koushiro ha detto che il varco digitale è rimasto chiuso per più di un anno, come hai avuto il tuo Digimon? >>.
<< Per noi è una cosa nuova. A parte Hikari abbiamo avuto tutti il nostro partner Digimon nel loro mondo >>, disse Tai.
<< E comunque Tailmon era il mio Digimon partner predestinato, è stato solo un errore >>.
Meiko ricordò quella sera di un anno fa. La sua famiglia viveva ancora a Tottoro ed era una tranquilla sera di autunno. Lei girava tra le strade tornando a casa da scuola, il sole stava calando ed era tranquilla. Improvvisamente aveva sentito uno strano rumore tra gli alberi e si girò pensando a un gatto. Non si era sbagliata del tutto perché da lì uscì Meikumon, era ferita e cadde a terra stremata. Lei corse a soccorrerla e la portò di corsa a casa sua. Mentre la medicava, si era chiesta che razza di gatto potesse essere, non ne aveva mai visto uno così strano. Il Digimon si riprese e quando pronunciò un grazie con una voce flebile lei si era spaventata moltissimo e dopo il primo spavento si fece spiegare tutto. Mentre l'accarezzava le promise che si sarebbe presa cura di lei e in quel momento apparve un Digivice.
<< È andata così >>.
<< Accidenti. Sei stata fortunata >>, disse Tailmon.
<< Chi ti aveva ferita? E come ci sei arrivata qui? >>, chiese Yamato.
Fece un attimo di silenzio. << Non lo so >>.
<< Come non lo sai?! >>, fecero in coro.
<< Io non ho ricordi di quando vivevo a Digiworld >>.
<< Che strano >>, disse Palmon. << Io ricordo tutto, fin da quando sono nata >>.
<< Lo stesso vale per me >>, disse Patamon.
<< Okay, è chiaro che si sono un sacco di cose di cui dobbiamo venire ancora a conoscenza >>, disse Joe, alzandosi. << Io torno a studiare, sono piuttosto indietro. Mi dispiace Gomamon >>,
<< Figurati, capisco quanto sia importante per voi umani questa scuola >>.
<< Anch’io, ho le prove della banda >>, Yamato si alzò anche lui. << Ci vediamo allora, okay? >>.
<< D'accordo >>.
<< Meiko vuoi venire a mangiare con noi? >>, chiese Hikari.
Lei abbassò lo sguardo timidamente. << Certo >>.
<< Se vi vestite bene portiamo pure voi >>, disse Sora.
<< Evviva! >>.

Tornando a casa da solo Taichi non aveva migliorato il suo umore. Non capiva perché ma c'era qualcosa in quella Meiko e il suo Digimon che gli faceva provare sensazioni spiacevoli. Era forse l'istinto che parlava?
Incontrare così un Digimon smemorato per le strade di Tottoro... Non pensava che la ragazza mentisse ma il suo Digimon era strano, tanto.
Sua sorella aveva ricevuto Gatomon nel mondo reale, era vero. Ma il Digivice e la Digipietra di Hikari erano già esistenti.
Taichi si fermò.
La Digipietra!


<< Allora Meiko... Sei figlia unica? >>, chiese Mimi.
<< Sì... I miei non hanno avuto altri figli dopo di me >>.
<< Anch’io, lo stesso per Sora. Solo Hikari qui ha un fratello >>.
<< Io e Taichi siamo molto diversi ma andiamo d'accordo, anche se lui è una gran testa calda >>.
Al nome di Taichi, Meiko sussultò.
Mimi se ne accorse e si parò di fronte alla ragazza. << Ehi... mica ti piace Taichi? >>.
<< Eh? No, no >>, abbassò lo sguardo.
<< Ah sì invece! >>. Rise Mimi.
<< Mimi... non metterla in imbarazzo! >>, la rimproverò Sora.
<< Sei gelosa Sora? >>, ridacchiò Mimi.
<< Che? Figurati! >>.
Hikari si mise a ridere. << Guardate che state parlando di mio fratello! >>.
<< Se tuo fratello è carino cosa ci possiamo fare! >>.
I quattro Digimon stavano fissando le quattro ragazze, poi si fissarono tra di loro.
<< Quando crescono le ragazze sono veramente strane! >>.


Angolo autrice!


Allora... Sono tornata con una nuova storia!
Io sono sempre stata una gran fan dei Digimon e l'uscita di Digimon Adventure Tri mi ha reso felice!
Purtroppo il prossimo film uscirà a metà marzo quindi dobbiamo aspettare quasi tre mesi e mezzo e ho pensato... Nel frattempo giochiamo un po' di fantasia con i pochi elementi che abbiamo... e le relazioni ambigue che si sono create tra i ragazzi ormai grandi! XD
Come al solito parto in modo e non so mai come andrò a finire!
Questo è il primo capitolo e poiché io adoro gli intrecci amorosi e in questa serie c'è da lavorare parecchio su questo, chissà cosa succederà ;)
Alla prossima!





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Capitolo 2
*** 02- Cominciamo male ***


                  Capitolo 2


                 Cominciamo male



Dopo cinque giorni di scuola ci si aspetta che il sabato possa essere di riposo come la domenica ma nessuno del gruppo si riposava.
Per quanto fosse un dispiacere trascurare i loro Digimon non era facile conciliare i loro impegni quotidiani e intanto prendersi cura dei loro amici. Si resero conto di come le cose fossero cambiate, in tre anni: l'ultima volta che i Digimon erano stati nel mondo reale per molto tempo avevano tante ore da passare insieme, gite a Digiworld e pomeriggi interi passati insieme alle creature digitali. I piccoli Digimon cercavano di capire ma in fondo della vita umana quotidiana non conoscevano niente e, spesso, si sentivano trascurati. Quello che se la passava peggio era Gomamon: Joe non si staccava dai libri, le cose a scuola non andavano come voleva e per lui era inaccettabile. Perfino la fidanzata di Joe era arrivata a lamentarsi e sua madre lo pregava di uscire dalla stanza per prendere un po' d'aria.
Taichi era all'allenamento della mattinata, il pomeriggio c'era una partita. Sua sorella sarebbe andata a vederla insieme a Mimi e avrebbero portato pure Meiko, volevano che cominciasse a entrare nelle abitudini del gruppo. Camuffati ci sarebbero stati pure i Digimon. Koushiro era impegnato con una conferenza in videochat e Yamato aveva prove importanti, il giorno dopo c'era un concerto. Takeru sarebbe andato con la sua “amica” ad assistere, visto che il precedente concerto era stato annullato. In tutto questo c'era una persona che ancora non sapeva se ci fosse stata: Sora.
Ammettere quanto avrebbe voluto averla lì era difficile ma era la realtà. Nessuno sapeva di questo suo tormento inferiore...
Hikari era troppo giovane per riuscire a comprendere i suoi sentimenti... Ecco, sentimenti. Sora era amica di Taichi da quando avevano quattro anni e insieme ne avevano passate veramente tante. Da quando erano alle superiori, si era accorto che Sora indossava abiti e gonne, era diventata femminile e non aveva più il corpo di una bambina...
<< Taichi! >>.
<< Sì? >>.
<< Ti sto chiamando da almeno un minuto! >>.
<< Scusa... Cosa c'è? >>.
<< L'allenamento è finito. Abbiamo valutato bene gli schemi e siamo pronti. Ora andiamo a pranzo, per le tre precise ci vediamo di nuovo qui >>, disse il suo compagno di squadra.
Taichi si alzò e andò a cambiarsi. Guardò il cellulare nella speranza di trovare un messaggio di Sora...
Niente.


<< Hikari >>.
<< Dimmi Tailmon >>, disse la ragazza, preparando la borsa per andare al campo. Taichi era già tornato dalla sua squadra e lei aspettava Mimi e Meiko.
Il Digimon era seduto sul letto. << Tu e Takeru siete amici speciali? >>.
La ragazza lasciò cadere il portafoglio. << Siamo amici. Da quando hai sentito questa storia degli amici speciali, sei molto curiosa >>.
<< È solo che vi trovo così diversi >>.
Hikari si sedette sul letto accanto a lei. << Che vuoi dire? >>.
<< Parlate di scuola, progetti per il futuro, amici speciali, cotte... >>.
La ragazza guardò Tailmon. Era un Digimon forte e serio, niente la turbava ma forse quel periodo lontane l'aveva scossa molto.
Hikari era appena uscita da quella fase in cui le ragazze smettono di essere bambine e cominciano a essere donne. Quella fase in cui si guardarono allo specchio per truccarsi e sistemarsi i capelli più a lungo. L'armadio era pieno di vestiti, scarpe con un basso tacco, pigiami senza orsacchiotti. Pantofole tinte unite.
Erano dettagli che sconvolgevano non solo Tailmon, anche gli altri Digimon. Per quanto fossero intelligenti, c'erano cose che non conoscevano e forse non avrebbero mai capito. Era difficile accettare che non erano più bambini, che un giorno avrebbero potuto avere un compagno fisso, un lavoro, dei figli. Questo turbava le loro piccole menti digitali e ci sarebbe voluto probabilmente un lungo tempo prima di comprendere.
<< Tailmon io ti voglio sempre bene. Ma vedi... gli esseri umani cambiano, crescono e si rapportano diversamente... Ora siamo grandi e ci sono cose che magari fatichi a capire ma ti posso assicurare che niente è cambiato nei tuoi confronti. Sei il mio Digimon e ti voglio bene, senza di te sarei persa >>.
Tailmon abbracciò la sua partner, rassicurata da quelle parole.
Agumon aprì la porta. << Disturbo? >>.
<< No, figurati >>.
<< Stiamo facendo tardi! >>. Agumon vestiva con una tela cerata di un colore anonimo.
Hikari prese una tela simile e la mostrò a Tailmon. << Ora tocca a te! >>.


<< Yamato >>.
Il ragazzo stava provando degli accordi con la chitarra elettrica. << Ehi >>.
In compagnia del ragazzo c'era una ragazzina molto carina: aveva i capelli castani lunghi legati in una coda ordinata, occhi cerulei ed era appena più bassa di Takeru.
<< Lei è Misae >>.
<< Piacere di conoscerti >>, sorrise al fratello, quasi per prenderlo in giro. << Sei l'amica di mio fratello? >>.
<< Piacere mio! >>. Si guardò attorno. << Siete pronti eh? >>.
<< Ormai sì, il debutto sarà domani >>.
<< Non vedo l'ora di vedervi! >>, squillò il cellulare. << Oh scusate! >>.
Corse fuori e Yamato scosse la testa, ridendo.
<< Carina la tua
amica >>.
Takeru si sedette affianco a lui. << È carina, sì >>.
Yamato posò la chitarra per terra e lo guardò. << Ho sempre pensato che fosse Hikari la tua ragazza ideale >>.
<< Hikari? Siamo solo amici >>.
<< Non è che la stai usando per far ingelosire lei, vero? >>.
<< Perché dovrei?! >>.
<< Hikari sembra molto fragile e timida ma secondo me sbagli metodo >>.
<< Non mi piace Hikari >>, insistette il fratello.
Bugiardo, si disse. Sei un bugiardo.
Hikari gli piaceva ma era... Hikari! La sorellina di Taichi, la tenera Hikari, dolce con tutti! Lui compreso. Aveva paura di confondere amicizia con amore e di fare una grandissima e pessima figura. E poi aveva anche paura di Taichi, era ancora troppo protettivo nei confronti di sua sorella.
Piaceva a tanti ragazzi ed era inutile negarlo, di questo il fratello se ne accorto eccome. Takeru vedeva come i compagni di squadra di calcio dell'amico guardavano la ragazza e lui soffriva di gelosia. Tanta gelosia.
Misae era carina e dolce pure lei... E finora non era una cosa molto seria, si frequentavano e basta.
Ma non era Hikari.


Le ragazze erano sedute sugli spalti di fronte al campo. Meiko era in mezzo a Mimi e Hikari, in braccio Meikumon, nascosto anche lui da goffi vestiti. Era imbarazzata, fin da piccola non era abituata a stare in mezzo a tanta gente, stava sempre in disparte. Anche se soffriva a non avere amici, era troppo timida. Hikari e Mimi ridevano insieme ai loro Digimon e lei stava zitta ma era felice di essere in mezzo a loro, potevano essere veramente amiche.
<< La partita comincia tra dieci minuti >>, Hikari guardò l'orologio e poi mise una mano nella borsa togliendo un pacchetto di patatine e passandolo a Tailmon che allungava le zampe, ben felice.
<< Vuoi assaggiare?! >>, fece a Meikumon. << Sono buonissime, molto più di quelle mangiate a Digiworld, queste sono fatte in modo strano >>.
<< Gli umani mangiano cose buonissime tutti i giorni! >>, replicò Agumon prendendo una manciata di patatine.
<< Meikumon non mangia mai queste cose >>, disse Meiko.
<< Come mai? Palmon vive di caramelle >>, rise Mimi.
<< Meiko è una bravissima cuoca! >>, disse masticando patatine il micetto.
<< Davvero?! >>, esordì Hikari. << Accidenti, allora un giorno devi cucinarci qualcosa di buono >>.
Meiko annuì, arrossendo. << Certo >>.


Nello spogliatoio Taichi si mise la maglia del suo numero e attese l'inizio della partita. Era tentato di guardare dalla finestra che dava sugli spalti per vedere se Sora era tra i tifosi, ma pensò che forse era meglio lasciar perdere... Se non l'avesse vista ci sarebbe rimasto male, avrebbe giocato di pessimo umore fin dall'inizio.
Sistemò la borsa nel suo armadietto, sulla mensola più alta ma il peso gli fece perdere l'equilibrio e diverse cose caddero sulla testa, occhiali modificati compresi. Rimise calzini e maglie nella borsa, fece per togliersi gli occhiali ma qualcosa attirò la sua attenzione: un'enorme distorsione rossa proprio sopra il campo.
<< Oh no >>.


Le tre ragazze stavano ridendo, Meiko si era sciolta. I giocatori cominciarono a uscire sul campo e i tifosi emisero grida di entusiasmo.
<< Dov'è Taichi? >>.
Si girarono a sentire quella voce.
<< Sora! >>, fece Mimi. << Pensavo non saresti venuta >>.
La ragazza fece un passetto indietro, imbarazzata. << Be'... avevo un impegno, mi sono liberata solo ora >>.
<< Come no >>, ridacchiò Mimi.
<< Seriamente, dov'è mio fratello? >>.
Hikari guardava preoccupata il campo. C'erano tutti i membri della squadra tranne Taichi, a giudicare dalla loro faccia pure loro si facevano la stessa domanda. L'arbitro fece per avvicinarsi ai membri della squadra del Digiprescelto quando questo sbucò all'improvviso con gli occhiali appoggiati sul petto, indicando con gli occhi il cielo. Le quattro ragazze capirono al volo ma era ormai troppo tardi.
La bella giornata di sole divenne improvvisamente grigia e dei boati fecero urlare tutti i presenti. I cinque Digimon si liberarono delle tele cerate e vestiti che li nascondevano, in allerta.
<< Sgombrate il campo! >>, urlò Taichi.
Un odore nauseando si diffuse, come se qualcosa avesse aperto le fogne.
Un Digimon orribile apparve sul campo, una massa gelatinosa e puzzolente.
<< Raremon >>, disse Tailmon.
<< Sarà un altro Digimon Infetto >>, disse Sora.
Raremon urlò con quanto fiato aveva contro gli spalti. << Fango! >>.
I presenti scapparono tutti e le ragazze si buttarono sugli scalini e vennero protette dai Digimon, il fango era melmoso e appiccicoso, le avrebbe soffocate.
<< Agumon! Digievolvi! >>.
<< Anche tu Palmon! >>.
Greymon e Togemon apparvero in un secondo e si lanciarono contro Raremon.
<< Melma Corrosiva! >>.
La melma li colpì in pieno, ustionandoli.
<< Sora dov'è Pyomon? >>.
<< L'ho lasciata nello spazio digitale! >>.
<< C'è un PC nell'ufficio dell'allenatore, vai a riprenderla! >>, disse Hikari.
<< Vengo con te >>. Meiko si fece avanti coraggiosamente. << Meikumon potrà proteggerti >>.
<< Grazie! >>.
Tailmon partì all'attacco ma i suoi pugni erano niente contro quella massa informe. Ricadde con grazia sull'erba ormai sporca e appiccicosa.
<< Fango! >>.
Tailmon saltò diverse volte per evitare l'attacco ma alla fine fu colpita pure lei.
<< Togemon! >>, Mimi corse verso il suo Digimon, era ancora a terra.
<< Greymon andiamo! >>, lo incoraggiò Tai.
Raremon mosse la sua massa gelatinosa verso l'edifico che comprendeva lo spogliatoio... e l'ufficio dell'allenatore.
<< Sora e Meiko sono lì! >>, urlò Hikari al fratello, scendendo verso il suo Digimon.
<< Sora! >>.


Meiko e Sora entrarono dentro l'ufficio, pregando che il portatile fosse acceso. Fortunatamente lo era e Sora chiamo Pyomon ad alta voce.
<< Sora! >>.
<< Pyomon c'è un’emergenza! >>.
Il Digimon uscì al volo dallo schermo, in braccio a Sora. Improvvisamente tutto prese a tremare, l'odore terribile penetrò dalle finestre, i vari trofei caddero a terra.
Un urlo terribile e poi una palla di fuoco. Greymon doveva averlo rallentato.
<< Sta venendo qua! >>, urlò Meiko.
Fuggirono in fretta dalla stanza, appena prima che il fango la invadesse. Il corridoio cominciò a riempirsi e furono fuori poco prima di venire investite.
La scena che si presentò era terribile: i tre Digimon erano a terra, sporchi di fango e ustionati.
<< Pyomon! >>.
Birdramon volò sopra Raremon e lo colpì con le sue fiamme ma lui le ritornò indietro con un urlo crepitante.
<< Birdramon! >>, Sora corse verso il suo partner Digimon sconvolta.
<< Meiko scappa! >>, le urlò Taichi.
Greymon si alzò faticosamente in piedi come Togemon e Tailmon. Si lanciarono contro di lui ma con tre raffiche di fango acido le ributtò a terra. Scivolò verso Meiko e Meikumon.
La ragazza indietreggiò spaventata e il suo Digimon si mise di fronte a lei.
<< Non la toccherai! >>.
Quasi per prenderlo in giro si avvicinò ancora di più, gettando fango contro di lui e allungò una mano schifosa verso la Digiprescelta.
<< Meiko no! >>, urlarono tutti,
Il Digimon felino arancione si rialzò. << Non toccarla! >>.
Una luce bianca apparve dal Digivice di Meiko e allontanò Raremon, che grugnì di dolore.
Meikumon fu avvolto dalla luce della digievoluzione, sparendo dalla vista di tutti. Meiko era confusa e affascinata da quella luce, quasi ipnotizzata.
<< Meikumon Digievolve... Tigramon! >>.
Meikumon era sparito e un nuovo Digimon si piazzò davanti a Raremon. Il pelo era rimasto dello stesso colore arancione ma striato da strisce nere, proprio come le tigri. Il muso era allungato e gli occhi verdi grandi e minacciosi. Gli artigli luccicanti, le bande erano molto più lunghe e il pelo intorno al collo più folto. Intorno alla vita aveva una cintura con una balestra e una spada nella mano destra.
<< Meikumon... >>, sussurrò Meiko.
<< Meiko, ti proteggerò io >>, disse con una voce molto più profonda.
Raremon, stanco di perdere tempo, si gettò contro Tigramon con fare impulsivo, lanciando fango a raffica. Con la spada distrusse ogni palla fangosa, proteggendo Meiko.
Gli altri guardavano sbalorditi quella nuova Digievoluzione.
Ormai Raremon era mosso dalla rabbia e dalla vendetta, fu il punto debole su cui punto Tigramon. Veloce come la luce lo confuse correndo attorno a lui, che lo colpiva a caso, fino a che Tigramon non decise che era il momento di finirla. La spada s’illuminò di una luce gialla, Tigramon fece un salto e colpì Raremon roteando la spada e creando un tornado di luce. << Spada Felina! >>.
Un’esplosione accecò tutti e per trenta secondi nessuno capì più niente. Poi un raggio di luce rischiarò le nubi grigie e la giornata ritornò a essere serena.
Meikumon giaceva sul campo distrutto, su un fianco, stanchissima.
<< Mei! >>.
Meiko corse verso la piccola Digimon e l'abbracciò. << Sei stata bravissima >>.
I Digimon ritornarono al livello intermedio e barcollarono verso la coppia.
<< È stato grandioso! >>, disse Agumon.
<< Non era mai digievoluta prima? >>, le chiese Hikari.
Meiko scosse la testa.
<< Prima non sei mai stata in pericolo e ha voluto proteggerti >>, disse Sora.
Taichi stette zitto ma qualcosa non gli tornava più. Ripensò alla battaglia precedente con Alphamon: quella volta erano presenti Meiko e il suo Digimon. E Raremon aveva puntato contro l'edificio solo una volta che le ragazze erano entrate. Certo potevano essere delle semplici coincidenze... Guardava Meiko, lei rideva felice con Meikumon, fiera di lei. Ma per Taichi qualcosa non quadrava...
<< Taichi >>.
Si girò verso Sora. << Ah ciao >>.
<< Non ho avuto neanche il tempo di salutarti >>.
<< Non sapevo saresti venuta >>.
Sora abbassò lo sguardo. << Ho deciso all'ultimo >>.
<< Sei arrivata al momento giusto. Pensavo saresti andata a sentire le prove di Yamato >>.
<< andrò domani al concerto. Non mi sembrava il caso di andare anche alle prove, così ho pensato... >>.
<< Non devi giustificarti sai >>, disse un po' scontroso.
<< Non mi sto giustificando! >>, reagì Sora. << Ti stavo solo spiegando com'è andata >>.
<< La partita ormai sarà annullata, puoi andarci >>.
<< Ma si può sapere che ti prende?! >>.
<< Niente. Ora è meglio pensare a far stare bene i Digimon e andarcene a casa >>.
Le altre ragazze avevano assistito da lontano alla scena e si fecero gli affari propri. Scapparono poco prima dell'arrivo della polizia e si divisero ognuno per la propria strada.
Taichi era silenzioso con Agumon in braccio.
Cosa diamine gli era preso?
Aveva aggredito Sora senza motivo. No, la verità era che sapere che sarebbe andata al concerto di Yamato gli aveva fatto scattare la gelosia insensata. Lei alla partita in teoria ci era venuta... Cosa contava poi? In fondo erano amici ed era normale, anche Mimi ci era venuta. Andare al concerto di Yamato per Taichi era un significato diverso, lei aveva
piacere ad andarci.
Cosa ne sapeva lui? Non era nella testa di Sora e forse... cosa ancora più grave... neanche nel suo cuore.



Angolo autrice!


Salve a tutti!
Sono tornata con il secondo capitolo!
Ho cercato di seguire i suggerimenti che mi sono stati dati, spero di esserci riuscita :)
Come sapete di Meikumon non ci sono ancora digievoluzioni quindi sono andata un po' a fantasia, forse scopriremo a marzo quali sono!
Come potete notare i Digiprescelti di Digimon Adventure 02 ancora non sono stati nominati ma ho dei progetti pure per loro :)
Alla prossima!


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Capitolo 3
*** 03- Un pò di confusione ***


Capitolo 3


Un po' di confusione


<< State tutti bene?! >>.
<< Sì Koushiro, tranquillo. Solo un grande spavento >>.
<< Meno male Taichi, temevo il peggio. Ho avvertito la distorsione ma non ho fatto neanche in tempo ad agire >>.
<< Meikumon si è dimostrato all'altezza >>.
<< Il Digimon di Meiko? >>.
<< Si è digievoluta per la prima volta, è stata bravissima. Ma... >>.
<< Ma? >>.
Taichi si zittì. Quella sensazione sgradevole che si portava dietro era troppo confusa per capire cosa fosse. L'istinto gli diceva di non fidarsi troppo delle apparenze.
<< Niente... Ci sentiamo presto okay? A domani >>.
<< Tai... >>.
Chiuse la conversazione. Gli dispiaceva trattare così l'amico ma doveva ancora fare chiarezza con i suoi sospetti prima di parlarne con qualcuno.


Sora rientrò nell'appartamento silenzioso insieme a Pyomon. Sua madre era a un convegno per un paio di giorni sull'arte floreale e la casa era tutta per loro.
<< Hai fame? >>, chiese al suo Digimon.
<< Sora >>, Pyomon si avvicinò a lei, << perché hai litigato con Taichi? >>.
<< Non abbiamo litigato >>.
Entrò in cucina e aprì il frigo per preparare un'abbondante frittata.
<< I toni erano alti... >>.
<< Taichi era solo nervoso. Dopotutto era avvenuta una battaglia ed era ancora spaventato, magari >>.
Taichi spaventato. Che idiozia.
Pyomon doveva aver pensato la stessa cosa perché fece una faccia triste e pensierosa. Sora non si confidava più tanto con lei, forse pensava che non potesse capire i pensieri che la affliggevano.
<< Mi va la frittata >>. Volò sopra una sedia.
<< Sì? >>, le sorrise.
<< Grande però >>.
<< E grande sarà! >>.


<< Hikari c'è qualcuno per te! >>.
La madre chiamò la figlia dalla sua camera, lei era già in pigiama. Si mise una vestaglia, la chiuse con un nodo, infilò un paio di scarpe da ginnastica e uscì sul pianerottolo. C'era un leggero vento freddo e le nubi annunciavano un temporale notturno.
<< Takeru... che ci fai qui? >>.
Il ragazzo era sulla soglia di casa, stretto in un cappotto e le mani fasciate dai guanti.
<< Koushiro ha chiamato Yamato e gli ha detto del Digimon Infetto di oggi. Ero preoccupato per te >>.
<< Potevi mandarmi un messaggio. Non vorrei aver rovinato la serata con la tua ragazza >>.
<< Amica. E comunque dopo le prove è andata a casa, i genitori sono molto intransigenti >>. Le girò la faccia, imbarazzato. << E poi... volevo vedere di persona come stavi. Tu non dici mai quando stai male, temevo potessi mentirmi >>.
Hikari s’imbarazzò per quelle parole. << Grazie allora... È stata dura ma stiamo tutti bene. Meikumon... >>.
<< Sì lo so. È stata grandiosa, me l'ha detto Mimi >>.
<< Mimi? >>.
<< L'ho sentita per messaggio e ha detto che era strepitosa. Spero di vederla presto... Cioè non proprio... Vorrebbe dire che ci sono altri Digimon Infetti in giro >>.
La ragazza si lasciò sfuggire una risatina. << Figurati. Vuoi entrare? Fa freddo >>.
Scosse la testa. << Conviene che vada, mia madre urlerà come un'aquila se non mi vedrà tornare entro trenta minuti >>.
<< Vai al concerto di tuo fratello domani vero? >>.
<< Certo >>.
<< Con lei? >>.
Quasi dispiaciuto. << Già >>.
<< Verrò anch’io con gli altri. Ci divertiremo e conosceremo anche la ragazza di Joe! >>.
<< E da quando esce di casa?! >>.
Si misero a ridere entrambi, una bella risata fragorosa.
<< Ci vediamo domani, allora >>. Takeru cominciò ad allontanarsi.
<< A domani >>, gli sorrise e agitò la mano. Lo guardò allontanarsi e poi chiuse la porta, appoggiandosi a essa una volta rinchiusa. Rimase qualche minuto in quella posizione finché non apparve Taichi.
<< Chi era? >>.
<< Takeru. Voleva sincerarsi che stavo bene >>.
Lui la guardò sospettoso. << Mi nascondi qualcosa? >>.
<< No, niente. Domani verrà con la sua... amica >>.
<< Quante novità domani >>.
Hikari sorrise tristemente. << Parecchie >>.


Mimi entrò nella sala prove del gruppo di Yamato.
<< Yamato! >>, gli saltò addosso abbracciandolo.
<< Ciao Mimi! >>.
<< Sono felicissima di poter essere qui, al tuo debutto! >>.
<< Lo vedo >>.
<< È la tua ragazza Yamato? >>, scherzò il suo compagno.
<< Sei carino Yamato ma non sei il mio tipo >>, gli fece una linguaccia, facendolo arrossire.
Anche gli altri del gruppo passarono a trovare Yamato prima del concerto, il ragazzo aveva prenotato dei posti per loro nella sala che aveva affittato per quell'occasione. Joe arrivò per ultimo con la sua ragazza.
Toshie era piuttosto bassa, con i capelli color miele e gli occhi verdi, un bel fisico tonico. Era una giocatrice di pallavolo semi professionista e lo sport aveva scolpito il suo corpo.
<< Piacere di conoscervi! >>, si presentò a tutti.
<< Esiste >>, sussurrò Taichi a Koushiro, che ridacchiò.
<< Se non era per voi, Joe non usciva dalla sua camera neanche morto! >>.
<< Non esagerare Toshie >>, la rimproverò Joe, dolcemente. << Non ti sto trascurando così tanto! >>.
La ragazza mise le mani sui fianchi. << Come no! >>, ridendo.
Era una ragazza di buon carattere e gli altri si trovarono subito bene. Takeru arrivò con Misae, la sua “amica”. Quando Hikari la vide, il cuore le si fece piccolo piccolo, lei era molto bella ai suoi occhi e sembrava pure simpatica. Si presentò a tutti con fare semplice e dopo una battuta conquistò tutti.
Taichi non poté fare a meno di vedere gli occhi cupi di sua sorella mentre guardava la scena.
<< Tu sei Hikari vero? Takeru mi ha parlato a lungo di te >>.
<< Ah sì? >>.
<< Siete amici da quando eravate molti piccoli, è bello sapere che ha un'amica d'infanzia. Almeno non lo sopporto solo io! >>, fece l'occhiolino al ragazzo e rise.
Hikari si sentì minuscola in confronto a lei. Era delicata, non aveva mai avuto la battuta pronta. Misae invece era spigliata e carismatica, era per questo che Takeru la preferiva?


Yamato era quasi pronto per il concerto, si sentiva l'adrenalina scorrere nel sangue. Sbirciò dal fondo del palco e vide molta gente, i suoi amici seduti ordinati sugli spalti e in quel momento arrivò Meiko accompagnata da Mimi con i Digimon mascherati al seguito, si sedettero due gradini sopra per non far insospettire Toshie e Misae.
<< Yamato >>.
Si girò. << Sora >>.
La Digiprescelta era davanti a lui, con la giacca poggiata su un braccio, una camicetta a maniche lunghe bianca, gonna rossa e calze spesse. Un paio di stivali alti e costosi ai piedi. Sembrava provare un certo imbarazzo.
<< Volevo augurarti buona fortuna >>. Giocherellava con la cinta della giacca, nervosa.
<< Grazie >>. Yamato cercò di non arrossire.
<< Sono certa che piacerete a tutti >>. Si avvicinò.
Il ragazzo era imbarazzato.
Sora... Come poteva negare quanto le piacesse? Era bella, intelligente, dinamica e aveva un amore sconfinato per chiunque. Era la Digiprescelta dell'amore e un motivo c'era...
<< Goditi lo spettacolo allora >>.
Sora annuì con un sorriso. << Sicuro >>.


Taichi vide arrivare Sora da dietro gli spalti e capì che era stata da Yamato. Non si erano ancora parlati dal giorno prima e per lui era difficile accettare che la ragazza fosse stata dall'amico... Per cosa? Augurare buona fortuna? O qualcosa di più romantico?
Il caso volle che Sora dovesse sedersi accanto a Taichi.
<< Ciao >>, fece lei, stizzita.
<< Sora... >>.
Il discorso fu stroncato sul nascere dalla musica rombante. Il gruppo fece la sua uscita e un coro di ragazze cominciò a strillare alla vista di Yamato. Gli amici saltarono in piedi e i Digimon saltellavano a suon di musica. Meikumon era il più divertito di tutti, non era mai stato a un concerto. Perfino Meiko era divertita da quell’atmosfera musicale.
La prima canzone fu un successo e passarono alla seconda. Yamato stava dando tutto se stesso per riuscire al meglio, le luci del palco erano forti e tutti ascoltavano e ballavano le loro canzoni.
Dopo quattro canzoni erano tutti alle stelle, i Digimon non riuscivano a stare fermi e gli amici incitavano il gruppo. Le ragazzine fans di Yamato quasi svenivano.
Taichi non aveva fatto in tempo a parlare con Sora e non riuscì a godersi appieno quel concerto. Decise di uscire a prendere un po' di aria fresca, si mise la giacca e uscì da una delle porte in basso. Gli amici erano così presi dal concerto che non se ne accorsero... A parte Sora.
L'aria fredda sferzò sulla sua faccia come aprì la porta e respirò a pieni polmoni.
<< Taichi >>.
Quando vide che era Sora rimase quasi senza fiato. << Mi hai seguito >>.
<< Perché ti sei alterato ieri? >>.
<< Ero solo nervoso >>.
<< Non è vero >>, fece tre passi verso di lui. << Sei strano ultimamente e a me non puoi mentire >>.
Mentire a Sora era impossibile. Erano amici da tredici anni, insieme avevano fatto di tutto, perfino dormito insieme da bambini. Che cosa poteva mai nascondere a Sora?
<< Ho solo molti pensieri per la testa >>. Mezza verità.
<< Ed io non posso conoscerli? >>.
<< Sono... personali >>.
<< Personali... >>, sussurrò. << Ora c'è del... personale tra di noi? >>.
<< Non è questo. È solo che... >>.
Non poté finire la frase.
Il pavimento si mise a tremare e Sora cadde a terra, perdendo l'equilibrio. Taichi l'aiuto a rialzarsi.
<< Un Digimon? >>.
Taichi si mise gli occhiali. Niente distorsioni rosse, tutto verde.
<< No, è tutto regolare. Forse era una scossa di terremoto >>.
<< Sicuro? >>.
Ricontrollò. << Credo fosse proprio una scossa molto forte >>.
<< Stavi dicendo? >>.
<< Entriamo a vedere se dentro è tutto apposto >>.
Sora capì che doveva lasciar correre e rientrò nella sala. C'era stato un leggero panico generale ma nel complesso era tutto apposto.
<< Cos'è stato? >>, chiese Koushiro.
<< Non era un Digimon, se questo intendevi >>, rispose Taichi. << Lì fuori è tutto tranquillo >>.
<< Il concerto è stato annullato? >>, domandò Sora.
<< Purtroppo sì. Yamato ha paura che possa esserci un'altra scossa. Comunque mancava solo una canzone >>, spiegò Takeru.
<< È stato un debutto niente male >>, disse Misae.
<< Allora noi andiamo >>, disse Takeru. << Riporto Misae a casa e poi torno qui a dare una mano a sistemare>>.
<< Anch’io accompagno Toshie a casa, non voglio che torni da sola, anche se è ancora giorno >>.
<< Grazie tesoro >>.
Al “tesoro” gli amici trattennero una risata.
<< Tesoro? >>, disse Gomamon ma Mimi gli diede un pugno in testa per zittirlo.
Joe imbarazzatissimo andò via insieme all'altra coppia e anche il resto del gruppo si diradò, Koushiro riportò i Digimon nello spazio virtuale e andò nel suo ufficio in centro per cercare di capire cosa fosse stata quella scossa.

Intanto Meiko camminava a casa da sola, un po' triste. Il concerto le era piaciuto un sacco e quella scossa di terremoto non prevista le aveva rovinato la festa. A un certo si sentì come pizzicare sulla nuca e si voltò.
La strada era illuminata da una luce arancione e il sole stava sparendo. Si guardò attorno ma vide solo muri a mezza altezza bianchi che circondavano i cortili delle villette a schiera.
Tutto ordinato, tutto pulito.
Ricominciò a camminare, eppure poteva giurare che ci fosse qualcuno.
Qualcuno c'era, in effetti, ma lei non l'aveva visto. La spiava a sua insaputa da molto tempo, interessato a quella ragazza...


Angolo autrice!


Allora sono tornata con un nuovo capitolo!
Come potete aver notato Sora è un po' confusa tra i due e Taichi è molto sospettoso su Meiko... E fa bene a esserlo!
Vedremo come si svolte, alla prossima :)

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Capitolo 4
*** 05- Digiworld ***


Capitolo 5


Digiworld



Il giorno dopo essere stato a cena da Meiko, Koushiro richiamò gli amici nel suo ufficio per parlare con loro di una cosa importante.
Alle quattro precise furono tutti seduti sui divanetti nell'accogliente stanza, i Digimon si godevano una merenda sostanziosa. Una nottata di sonno e un'ottima colazione, Pukamon era tornato ad essere Gomamon. Koushiro accese il grande schermo e mostrò un emisfero.
<< È DigiWorld >>. Batté sui tasti. << Questo invece sono i vari luoghi >>, fece scorrere le immagini.
Gli amici ricordarono tutti quei luoghi che avevano visitato centinaia di volte: il cimitero di Overdell, la città della Rinascita, il villaggio dei Koromon, i deserti sconfinati.
<< Sembra apposto >>, disse Sora.
<< Effettivamente sì. Ho studiato un po' questi Digimon infetti e ho scoperto che sono nati così >>.
<< Digiuova infettate? >>. Takeru era sconvolto.
Koushiro annuì. << C'è qualcosa che infetta le Digiuova al momento della creazione. Ciò significa che quando i Digimon muoiono e sono ricreati i dati si corrompono. Quindi ho intuito che ci sia un virus a Digiworld >>.
<< Come un virus del PC? >>, domandò Yamato.
<< Penso di sì ma per esserne sicuro vorrei parlare con Elecmon nella città della rinascita. Ho bisogno di analizzare uova non ancora schiuse create da qualche tempo e quelle appena nate >>.
<< Come ci arriviamo? >>. Mimi prese un morso di un biscotto.
<< Con i Digivice di Hikari e Takeru >>.
I due ragazzi presero i loro Digivice e li guardarono. I Supremi di DigiWorld li avevano cambiati in un modello più recente.
<< Poi voglio seguire il consiglio che diede Joe qualche tempo fa: voglio parlare con Gennai >>.
<< Allora andiamo! >>, Taichi si alzò in piedi. << Che cosa aspettiamo? >>.
<< Non essere impulsivo >>, disse Yamato.
<< Cosa ci facciamo qui? Ad aspettare altri Digimon? C'eri anche tu, ieri >>.
L'amico si alzò in piedi anche lui. << Appunto per questo. Non sappiamo cosa potremo trovare >>.
<< E starcene qui a essere attaccati è la soluzione migliore? >>.
<< Basta >>, Sora si alzò in piedi. << Litigare non serve. Votiamo >>.
<< Sì votiamo! >>, concordò Joe.
<< Chi vuole andare a Digiworld alzi la mano! >>. Sora alzò la mano.
Koushiro, Taichi, Hikari, Takeru, Mimi, Joe alzarono la mano. I Digimon le zampe, tranne Meikumon. Yamato era rimasto della sua posizione e Meiko invece era rimasta immobile.
<< Meiko >>, disse Mimi. << Perché non vuoi venire? >>.
<< Hai paura? >>, le chiese Joe.
<< È bella Digiworld! >>, disse Palmon.
Meiko stringeva Mei. Non aveva scelta. << Va bene >>.
Taichi la guardò sospettoso. Perché aveva tanto terrore di andarci?
Koushiro batté la mano sulla scrivania. << Benissimo allora. Hikari, Takeru mettetevi qui davanti >>.
Scrisse una serie di codici e un portale Digitale si aprì sul PC, come tre anni prima. Meiko era l'ultima del gruppo, sempre con Mei in braccio e Taichi la osservava.
<< Andremo direttamente alla città della Rinascita >>, spiegò il ragazzo. << Poi dritti nel settore dove si trova la casa di Gennai >>.
Yamato sbuffò, irritato.
Hikari e Takeru puntarono il Digivice verde e rosa contro lo schermo. Inizialmente non successe niente, poi si sentì un bip e la luce investì tutto il gruppo. Prima un vento freddo, poi uno caldo, un tornado familiare li investì' e rotearono per lungo tempo prima di toccare il morbido. Erano caduti sul terreno gommoso della città della Rinascita, un venticello mite accarezzava le loro pelli.
<< Digiworld! >>, disse entusiasta Mimi.
<< Sembra di tornare indietro nel tempo, ricordi Patamon? >>.
<< Quando feci quella sfida con Elecmon >>. Risero entrambi.
Quanti ricordi quei luoghi... La prima volta che erano venuti in quel mondo strano e magico erano solo dei bambini, i Digimon erano così piccoli... Hikari ricordò che quando mise piede a Digiworld con Tailmon era un mondo a pezzi a causa dei Padroni delle Tenebre ma, nonostante ciò, le era sembrano magnifico.
Meiko era in piedi, con Meikumon a fianco. Era affascinata da quella strana città: la natura sconfinata, i cubi morbidi e colorati, le culle, tantissime culle.
<< Ti piace? >>, domandò gentile Sora.
<< Sì >>, sussurrò. Era completamente a disagio e si vedeva. Meikumon la marcava stretta.
<< Digiprescelti, non ci posso credere! >>.
Elecmon zampettò velocemente verso di loro. << Patamon! >>.
<< Ciao Elecmon! >>. I due amici si abbracciarono.
<< Takeru come sei grande! Come siete tutti grandi! E lei chi è? >>. Si avvicinò a Meiko. << Piacere signorina >>.
<< Piacere mio >>.
<< Sei il suo Digimon? >>, domandò a Meikumon.
<< Sì, sei il protettore delle Digiuova? >>.
Annuì. << Da anni! Magari ti ho fatto nascere io! >>, rise.
<< Dubito >>.
La risposta glaciale di Meikumon stupì gli altri, Hikari e Taichi si guardarono.
<< È bellissimo questo posto >>, disse Meiko, cambiando argomento.
<< Qui nascono i cuccioli digitali >>, spiegò Joe.
<< Sono dolcissimi! >>, disse Mimi.
<< Allora... a cosa devo la vostra visita? >>.
<< Elecmon, ho bisogno che tu mi indichi le Digiuova appena nate e quelle presenti già da un po' >>.
<< Per quella storia dei Digimon cattivi? >>.
<< La conosci? >>, si sbalordì Yamato.
<< Qualcuno dà guai pure qui >>, spiegò. << Alla città della Rinascita per fortuna non ho avuto problemi, ma qualche nostra vecchia conoscenza mi ha informato >>.
<< Stanno bene? >>, domandò preoccupata Sora.
<< Picklemon, Leomon, Orgemon e Whamon stanno bene, mi portano qualche notizia dall'isola di File e da sotto il mare. Andromon protegge le varie città. Poi gli altri si occupano delle foreste e sottoterra >>.
<< Meno male >>, sospirò sollevata Sora.
<< Vieni con me ragazzo, ti faccio vedere quelle che ti interessano. Intanto mi spieghi la tua teoria >>.
<< Grazie Elecmon, farò in fretta >>. Koushiro si girò verso gli amici. << Tornerò tra mezz'ora massimo, fatevi un giro verso le cullette dei cuccioli >>.
Koushiro si allontanò con Tentomon ed Elecmon verso le Digiuova non ancora aperte. Il gruppo girò un paio di cubi morbidosi e si ritrovò nell'asilo. Le ragazze si fiondarono verso i cuccioli, Takeru e Patamon si misero a giocare con alcuni Botamon.
Yamato si appoggiò a un albero, imbronciato. Per lui andare a Digiworld senza avere la minima idea di cosa aspettarsi era da incoscienti, come sempre Taichi era impulsivo, tutti lo appoggiavano. Anni fa era lui il leader e si credeva ancora tale.
Meiko rimase immobile in un punto con Meikumon finché un piccolo Yuramon si avvicinò a lei e la fissò.
<< Yura >>.
La ragazza abbassò lo sguardo a quella vocina delicata e Meikumon si avvicinò con diffidenza. Meiko prese il piccolo Digimon con due mani e quello sparò delle bollicine colorate, lei si mise a ridere e Meikumon accarezzò Yuramon con delicatezza, sorridendo insieme alla sua Digiprescelta.
<< Hai visto com'è piccolo? >>.
<< Chissà se anch’io ero piccolo così >>.
<< Sicuramente >>.
<< Tutti i Digimon sono stati piccoli >>, Pyomon e Sora si avvicinarono. La ragazza accarezzò la pallina pelosa.
<< Tu non ti ricordi? >>.
Meikumon le girò la faccia. << No >>.
Meiko divenne improvvisamente triste e Sora se ne accorse. Quella ragazza alternava sorrisi e malinconia.
Taichi e Agumon giocavano con alcuni Koromon e gli sembrò di essere tornato bambino. I Koromon inseguivano Agumon giocando ad acchiapparello e Taichi se la rideva insieme al suo Digimon.
<< Yamato, non fare il broncio! >>, gridò l'amico.
I Koromon usarono lo Spara Bolle contro Yamato e Gabumon, quest'ultimo rise e si mise a inseguirli insieme a Agumon. Yamato dovette sorridere per forza, Sora gli si parò davanti, con aria mezza divertita.
<< Come sei brontolone! >>.
Pyomon lo prese per una mano. << Andiamo! >>.
<< Io la ascolterei! >>, disse Sora, facendo l'occhiolino.
I Digiprescelti trascorsero almeno mezz'ora a giocare con i piccoli dell'asilo fino al ritorno di Koushiro, trovò il gruppo ridendo e i cuccioli digitali saltellavano, volevano giocare ancora.
<< Vi divertite eh? >>.
<< I Digimon dell'asilo sono pieni di energie >>, disse Elecmon.
<< Abbiamo fatto i babysitter gratis! >>, disse Mimi, con un due YukimiBotamon.
<< Che cosa hai scoperto? >>, domandò Joe, con due Conomon che strisciavano sulle sue braccia, divertendosi.
<< Ho raccolto dei dati e dovrò analizzarli. Elecmon dice che la mia teoria è piuttosto valida >>.
<< Fatemi sapere. Voglio essere sicuro che i miei piccoli Digimon siano tutti buoni e sani >>.
<< Te lo prometto. Dovete lasciare questi piccoli, Gennai è la prossima tappa >>.
<< Gennai? >>.
<< C'è qualche problema, Elecmon? >>, chiese Yamato.
Il Digimon divenne pensieroso. << È diventano un'eremita, non esce dalla sua casa da parecchio tempo >>.
<< Anche i Digimon ce l'hanno detto, era molto strano ultimamente >>, disse Takeru.
<< Una ragione in più per andarci >>. Koushiro riaprì il portatile. << Grazie Elecmon >>.
<< Di niente, per i Digiprescelti farei tutto! >>.
I piccoli Digimon divennero tristi nel vederli andare via e gli promisero di tornare presto. Il portale fu aperto sul lago in cui sotto c'era la casa di Gennai, un altro viaggio freddo, caldo e si ritrovarono stavolta su un terreno più duro, l'odore della foresta e le acque appena mosse dal vento.
Meikumon era perplesso. << Qui c'è solo un lago >>.
<< Lui abita sotto! >>, spiegò Hikari.
<< Come facciamo? >>, chiese perplesso Tentomon.
Taichi si mise di fronte le sponde del lago. << Gennai, Gennai! >>.
<< Ti sembra il modo?! >>, esclamò Yamato.
<< E come vuoi fare? Bussare alla sua porta? >>.
<< Effettivamente non vedo molte altre soluzioni >>, disse Sora.
<< Gomamon vai sotto il lago, così magari ci apre la strada >>.
<< Corro! >>.
Gomamon si buttò sott'acqua e riemerse dopo qualche minuto di attesa.
<< Allora? >>, domandò Joe.
<< Non c'è niente! >>.
<< Come?! >>, esclamarono.
<< Controlla di nuovo, stavolta più in profondità >>.
Gomamon andò di nuovo a controllare e stavolta tornò in più tempo. La sua faccia esprimeva la sua perplessità.
<< Com'è possibile? >>, si chiese Taichi.
<< Ha traslocato? >>, ipotizzò Hikari.
<< Digiworld non è famosa per le sue tante case in vendita >>, rispose Tailmon.
<< E poi di una casa non sparisce tutta la struttura >>, disse Patamon.
<< Tutto questo non ha senso >>, disse Yamato. << Lo sapevo che non dovevamo venire allo sbaraglio >>.
<< Deve essersi nascosto... Magari è in pericolo >>, ipotizzò Gabumon.
Le cose si facevano complicate. Gennai li aveva praticamente abbandonati, troppi misteri avvolgevano questa storia. Era per questo che aveva dato informazioni agli agenti segreti sulla terra? Per poi sparire e mettersi al sicuro?
Meiko e Meikumon si guardavano, quasi sollevate e Hikari non poté fare a meno di notarlo. Che suo fratello avesse ragione.
<< Allora che si fa? >>, domandò Gomamon, galleggiando a pelo d'acqua nel lago.
<< Torniamo a casa, qui siamo possibili bersagli >>, disse Yamato.
<< Lo saremo anche sulla Terra >>, gli fece notare Taichi.
<< Che cosa suggerisci quindi? Di rimanere qui a non fare niente? >>.
<< Ecco che cominciano >>, sussurrò Sora.
Era una vita che metteva becco nei litigi di quei due e gli faceva far pace. Ultimamente era un continuo discutere per ogni frase e lei cominciava a stufarsi, pensava che non l'età adulta si calmassero e facessero finalmente i ragazzi maturi, invece sembravano essere tornati ragazzini di undici anni. Spesso si chiedeva se l'attrito fra i due non fosse a causa della sua evidente confusione. Mimi aveva ragione: entrambi avevano un viso carino, adesso...
<< Vi prego ragazzi >>, si mise in mezzo Takeru. << Litigare non serve >>.
<< Ha ragione, ora come ora non possiamo fare niente >>, disse Koushiro. << Forse potremo chiedere al sensei se sa qualcosa, l'ultima cosa che Gennai gli ha detto >>.
<< Senza indizi non andiamo da nessuna parte >>, concordò Mimi.
Koushiro arrossì e si mise freneticamente a digitare sul PC.
<< Tu cosa ne pensi Meiko? >>.
La ragazza si girò verso Sora. << Non lo so... Io non conosco questo Gennai >>.
<< Apro il portale >>, disse Koushiro. Dieci minuti dopo non era ancora riuscito ad aprire il portale. << C'è qualcosa che non va >>.
<< Cioè? >>, esclamarono.
Koushiro deglutì. << Il portale non si apre. Siamo bloccati qua! >>.
<< Stai scherzando?! >>, esclamò Yamato.
<< No, no. Il portale è proprio sigillato >>, confermò Tentomon.
<< Com'è possibile? >>. Hikari era preoccupata.
<< Non ho idea >>.
Yamato era furioso. << Lo sapevo! Potrebbe essere una trappola >>.
<< Yamato non ricominciare >>, disse Takeru. << Non è colpa di nessuno >>.
<< Io avevo appuntamento con Toshie! >>.
<< Temo che stasera salterà >>, disse Gomamon.
Il gruppo si accasciò sull'erba, amareggiati. Da bambini erano stati costretti a restare per mesi in quel posto insidioso e ora si ritrovarono di nuovo bloccati lì. Digiworld non faceva accadere le cose a caso e lo sapevano bene.
<< Sta calando il sole >>, disse Agumon. << Conviene accamparci qui e cercare qualcosa per cena >>.
<< Accamparci qui?! >>. Mimi era inorridita. << Io ho un letto caldo a casa! >>.
<< Tutti lo abbiamo, Mimi, ma non possiamo fare altro >>, disse Taichi.
<< Noi Digimon andiamo a cercare da mangiare, voi la legna >>.
I Digimon si dispersero per la foresta e Gomamon andò sott'acqua alla ricerca di pesci da cuocere. Meiko era rimasta immobile, tremava, Meikumon non si era mossa un millimetro da lei.
<< Non preoccuparti >>, disse gentilmente Hikari. << Magari dopo cena il portale si apre >>.
Meiko annuì, era pallida.
I ragazzi andarono per il bosco e rimase Takeru a sorvegliare le ragazze per non lasciarle da sole.
Hikari si era seduta sulle sponde del lago, pensierosa e piena di ricordi. Takeru si sedette affianco a lei.
<< Va tutto bene? >>.
<< Mi riempie di ricordi questo mondo. A te no? >>.
Rise. << Qualcuno >>.
<< Non ti mancano mai quei giorni? >>.
Takeru sospirò. << Erano giorni difficili, avere Digiworld sulle spalle non era facile. Siamo di nuovo punto e daccapo, mi chiedo se finirà mai tutto questo >>.
Hikari lo guardò profondamente. Non aveva mai sentito l'amico esprimere sentimenti tanto limpidi.
<< Non fraintendermi, voglio bene a Patamon, adoro i Digimon. Ma ora noi siamo adolescenti e presto saremo degli adulti, con tante responsabilità. Un giorno andremo via di casa, il college... >>.
<< Hai ragione. Tailmon mi ha fatto un discorso simile qualche giorno fa ed era sinceramente preoccupata. Per loro non è facile capire queste cose >>.
<< Anche Patamon. Era piuttosto triste nel costatare come in tre anni le cose fossero diverse >>.
Hikari abbassò lo sguardo a guardare il suo riflesso nel lago. Un tempo ci vedeva quello di una bambina di otto anni, poi di undici e ora di una ragazza di quattordici.
Takeru le prese una mano. << Non essere malinconica. Vedrai che il rapporto con i nostri Digimon tornerà migliore di prima >>.
Il calore della mano di Takeru la fece arrossire. Si guardarono.
Qualcuno tossì alle loro spalle.
<< Abbiamo portato la legna >>, disse Taichi, guardando duramente Takeru.
Takeru lasciò la mano di Hikari. << Vi aiuto a sistemarla >>.
Yamato guardava il fratello, tra lo scontento e l'orgoglioso. Anche se Misae era solo una frequentazione, non gli piaceva molto l'idea che facesse il doppio gioco alle sue spalle.
Sora e Mimi avevano guardato la scena e ridacchiarono tra di loro. I piccoli del gruppo stavano proprio crescendo.
Agumon accese un bel fuoco e si misero a cuocere le banane e i frutti che avevano trovato. Gomamon trovò del buon pesce e lo consegnò a Joe. Ormai il sole era sparito e le acque erano diventate scure come il cielo, le tre lune riflesse sull'acqua.
<< Tre lune >>, sussurrò Meiko.
<< Sì, Digiworld ha tre lune >>, disse Koushiro.
Meikumon morse un bel pesce e le guardò anche lui. << Belle >>.
<< Questi frutti arrostiti sono buonissimi! >>, disse Pyomon.
<< Mi ricordo di quella volta che trovammo quelle uova in un frigorifero abbondato >>, disse Taichi.
<< E Joe insisteva che sulle uova ci andassero solo il sale e il pepe >>, rise Mimi.
<< È ancora così! >>.
<< Anche la soia è buona! >>.
<< Pure la maionese! >>.
Joe alzò gli occhi al cielo. << Certe cose non cambiano mai! >>.
Meiko non poté fare a meno di ridere e rilassarsi per un attimo e Meikumon sorrise nel vederla felice.
Dopo cena. Koushiro tentò di controllare il portale ma era ancora chiuso.
<< Dormiamo qui e facciamo dei turni di guardia >>.
<< Sono d'accordo con lui >>, disse Taichi. << Cominciò io >>.
<< Ogni tanto qualcuno controlli che si apra >>, precisò Koushiro.
<< Dopo Taichi andrò io >>, si offrì Yamato.
<< Io dopo >>, Joe si prenotò per il terzo turno.
<< Io l'ultimo >>.
<< Preferirei di no, Takeru >>.
<< Non sono più un bambino, sai! >>.
<< Takeru farà l'ultimo turno, non discutiamo sulle cose inutili >>, disse Taichi.
<< Non sono affari tuoi! >>.
<< Ti prego Yamato >>, disse Gabumon. << Takeru ha ragione, non trattarlo da bambino >>.
Il ragazzo strinse i pugni. << Okay >>.
Le ragazze si misero in crocchio a chiacchierare intorno al fuoco, i Digimon giocavano sugli alberi e tra i cespugli. I ragazzi se ne stavano di fronte al lago, lontano da pettegolezzi, vestiti e scarpe.
<< Allora Takeru >>, fece Taichi. << Come va con Misae? >>.
Il ragazzino lo guardò e aveva capito il senso della domanda. << Benissimo >>.
Yamato non se la sentì di difendere il fratello, Hikari era sempre la sorellina di Taichi e quella scena doveva averlo turbato molto. Takeru aveva capito di aver passato un limite e il guaio è che era molto contento di averlo fatto.
Koushiro era al PC, cercando di risolvere il problema e ascoltava distrattamente.
<< E tu Yamato? Hai tante fan! >>, disse Joe.
Taichi guardò l'amico, voleva sentire la risposta.
Yamato restò in silenzio qualche secondo. << Nessuna delle mie fan >>.
<< Qualcuna c'è, però >>, disse Koushiro, non staccando gli occhi dallo schermo.
Guardò il cielo. << Una. Forse >>.
Taichi sussultò, era sicuramente di Sora che parlava. Chissà se lei dall'altra parte non stesse dicendo la stessa cosa su di lui, molto allusiva.
Yamato diede una gomitata a Joe. << Su, qui sei l'unico ufficialmente fidanzato! Non ci racconti niente?! >>.
<< Non ho niente da raccontare >>, Joe era diventato color peperone.
<< Dai... >>, lo incitò Taichi. << Qui non sfuggi! >>.
<< Non sono affari vostri! Qui io sono il più grande ed è normale che... >>.
Il gruppo rise, spintonando Joe e dando gomitate, perfino Koushiro aveva staccato gli occhi dal PC.
<< Allora qualcosa hai fatto! >>.


Dall'altra parte le ragazze guardavano i maschi ridere e dare gomitate a Joe.
<< I ragazzi sono tutti uguali, parli di donne e diventano scemi! >>, disse Mimi.
<< Concordo >>, rise Sora.
Meiko era silenziosa, lo era stata per gran parte della cena, Meikumon si era accoccolata accanto a lei, vicino al fuoco e lei lo accarezzava distrattamente.
<< Meiko, tu hai un fidanzato? >>, chiese Mimi.
<< Un fidanzato? >>.
<< Mimi! >>, la rimproverò Sora, vedendo il disagio di Meiko.
<< Ho fatto una domanda normalissima! >>.
<< No, sto bene da sola >>.
<< Taichi però non ti dispiace! >>.
Hikari guardò Sora, era diventata un blocco di pietra. Aveva sempre pensato che in futuro suo fratello e Sora si sarebbero messi insieme ma la situazione era complicata: in fondo tutto il gruppo era a conoscenza della cotta di Yamato per Sora, come quella di Taichi.
Sora rimaneva un'indecisa eterna e Meiko poteva essere una rivale?
Meiko era molto imbarazzata. << No! >>.
<< E tu Mimi? Negli Stati Uniti non hai incontrato qualche bel biondino? >>, domandò Hikari, le faceva quasi pena Meiko, visto il suo imbarazzo.
<< Qualcuno >>, disse lei, lasciando intendere qualcosa.
<< Racconta, racconta! >>.


Dopo circa un'ora andarono tutti a dormire e Taichi iniziò con Agumon il primo turno di guardia, seduta sulla sponda, il fuoco riscaldava l'ambiente freddo, Digiworld rifletteva le temperature del mondo reale.
<< Taichi >>.
<< Dimmi >>.
<< Hai notato quanto Meiko sembra spaesata? >>.
<< Sì, l'ho notato. Sembra terrorizzata e non perché a Digiworld non ci è mai stata >>.
<< Anche Meikumon è uno strano Digimon >>.
<< Vi ha detto qualcosa? >>.
<< Gioca con noi, è socievole ma muta atteggiamento nel giro di un secondo >>.
<< L'ho visto. Sembra due Digimon in uno >>.
Agumon sospirò. <<
È tutto così complicato >>.
<< Presto torneremo a casa e vedremo di fare luce su di lei >>.
Dopo due ore Yamato si alzò per fare il cambio turno e stava per sedersi al suo posto quando un grido terrificante svegliò tutti e mise i Digimon sull'attenti.
Qualsiasi cosa fosse si stava avvinando e si prepararono alla lotta...


Angolo autrice!


Ok, nuovo capitolo!
Allora... Facciamo un po' il punto delle cose: Koushiro ha un'evidente cotta per Mimi e lei sembra non fare finta di niente. Il triangolo Sora/Taichi/Yamato potrebbe diventare un quadrato con Meiko! Come ben sapete, nel finale, Sora sposa Yamato e quindi dovrei, in teoria, attenermi al finale ma... amo troppo Sora con Taichi, però allo stesso tempo amo anche le novità...
Takeru tanto giovane ma con le idee poco chiare e a Taichi questo non piace!
E Gennai dov'è finito?!
EleCorti ora aggiorno spesso perché ho il tempo tra un paio di settimane avrò molto meno tempo XD
Alla prossima!













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Capitolo 5
*** 04- Chiarezza ***


Capitolo 4


Chiarezza


Taichi decise di non dire neanche ad Agumon i sospetti che aveva su Meiko. Voleva cercare di capire cosa ci fosse di così misterioso in quella ragazza ogni volta che la guardava. Aveva notato come abbassava lo sguardo, timidamente, quando le parlavi e arrossiva. La pelle tanto chiara si tingeva di rosso che sembrava anche graziosa...
Il ragazzo scosse la testa, si stava cambiando le scarpe agli armadietti ed era ora di tornare a casa, dopo una lunga mattinata. Si mise le scarpe e quando guardò fuori si accorse che aveva cominciato a piovere, meno male che aveva sempre un piccolo ombrello dentro il suo armadietto.
Si stava accingendo a uscire e vide Meiko sulla soglia, stretta in una giacca bianca, che guardava fuori sconsolata. Un sacco di studenti avevano le cartelle sopra la testa per ripararsi e correvano fuori dal cortile scolastico, per tornare in fretta a casa. Lei non si sarebbe mai riparata con la cartella, era troppo delicata per un gesto simile.
Taichi pensò che non poteva lasciarla lì da sola e si avvicinò a lei.
<< Meiko >>.
La ragazza lo guardò, arrossì violentemente. << Ciao... Taichi >>.
<< Non hai l'ombrello? >>.
Scosse la testa.
Strinse il suo. << Ti accompagno a casa, se vuoi. È piccolo >>, puntò l'ombrello contro di lei, << ma se ci stringiamo, ci stiamo in due >>.
Meiko arrossì talmente tanto che era diventata bollente in faccia. << Va... bene >>.
Taichi aprì l'ombrello e si buttò sotto la pioggia, poi Meiko lo seguì sotto e si strinsero insieme per non bagnarsi.
La ragazza si sentiva totalmente a disagio, accanto a Taichi il cuore era un martello, da quanto batteva. Aveva notato il bel ragazzo castano dalla prima volta che lo aveva visto, di fronte alla sua classe con Mimi, ma la sua timidezza l'aveva fatta fuggire via. E dopo essere entrata nel gruppo, aveva subito capito che le sue speranze, anche solo di essere notata, erano a zero: lui non aveva occhi che per Sora.
Anche per Taichi non era facile stare attaccato a Meiko in quel modo. Solo per una ragazza aveva quel desiderio, di essere così vicini.
Lo guidò fino alla sua villetta, una delle tante simili e anonime di Tokyo. La casa era silenziosa e in penombra. Gli diede un paio di pantofole asciutte e lasciarono l'ombrello all'ingresso.
<< Mei? >>.
Meikumon arrivò in fretta all'ingresso saltando in braccio alla sua partner. Poi notò Taichi dietro di lui
<< Ciao Taichi! >>. Agitò la zampina. << Ti ha accompagnata a casa? >>.
<< Sì, come vedi piove a dirotto e io ero senza ombrello >>.
Il Digimon osservò l'ombrello. << Com'è piccolo! Vi siete stretti stretti? >>.
I due arrossirono. << Non come credi! >>.



Meiko portò degli asciugami all'amico e gli indicò il bagno per asciugarsi un po'. Taichi osservò la casa ed era come l'esterno: anonima e familiare. Somigliava al piccolo appartamento dove viveva con la sua famiglia. Il bagno era essenziale, con la classica vasca giapponese e un grande specchio alla parete.
Asciugatosi i folti capelli uscì dal bagno e trovò Meiko con un asciugamano sulle spalle, si era cambiata, togliendosi la divisa scolastica e indossando un paio di pantaloni e una maglia rossa.
<< Fuori piove peggio di prima, ti consiglio di restare qui finché non passa. Se... vuoi >>. Non riuscì a guardarlo in faccia. Era stato tanto gentile e non voleva buttarlo sotto quella pioggia scrosciante.
<< Grazie >>.
Taichi la osservava parlare con Meikumon. Sembrava una ragazza timida come tante ma non riusciva a togliersi quella sensazione strana ogni volta che le era accanto.
<< Taichi sai che Meiko è una cuoca bravissima?! Stasera mi ha promesso una cena fantastica, resti con noi? >>.
Meiko non fece in tempo a fermare il Digimon e guardò Taichi, imbarazzata.
<< Non vorrei disturbare i tuoi genitori >>.
<< Mia madre oggi ha il turno di notte e mio padre va direttamente a una cena con il capo, dopo il lavoro. Sono spesso sola quindi non preoccuparti>>.
Taichi pensò che fosse un’occasione buona per capire qualcosa di lei. << Allora ci sto! >>.
Meiko era felice di averlo lì, si sentiva parecchio nervosa e doveva ringraziare Mei per questo. Il Digimon si mise ad aiutare la sua partner a cucinare e Taichi girò un po' per il salotto.
Sul caminetto c'erano una serie di fotografie e il ragazzo si mise a guardarle. Una era di Meiko da piccola, aveva due codette e un capellino giallo, seduta sull'erba che sorrideva. Un'altra era con i suoi genitori: il padre sembrava un uomo distinto e severo, sua madre era bionda, longilinea e aveva gli occhi azzurri. Meiko non sembrava assomigliare particolarmente a nessuno dei due.
Qualche altra foto c'erano parenti, un Natale, un picnic. Sembravano volerle molto bene.
Taichi tornò in cucina e Meiko era affaccendata ai fornelli, Meikumon era in piedi su una sedia a osservarla.
<< Ti serve una mano? >>.
La voce di Taichi le fece cadere il mestolo nella pentola, molto ansiosa. << N-no >>, si girò a guardarlo. << Se proprio vuoi aiutarmi, apparecchia con Meikumon >>.
Saltò giù dalla sedia, < Vieni, ti faccio vedere dove sono le cose! >>.


Alle sette spaccate si misero a tavola. Taichi aveva avvertito a casa che era a un allenamento fino a tardi e avrebbe mangiato con i compagni di squadra. La cena era una bistecca ai ferri, insalata e un riso particolare.
<< È un risotto. In Europa lo mangiano spesso >>.
<< E tu come lo conosci? >>.
<< Mia madre ha studiato in Europa per lungo tempo e una volta tornata in Giappone ha proposto questi piatti. Mio padre si è innamorato della sua cucina prima di lei >>, rise.
Taichi notò che nella sua casa si sentiva più a suo agio rispetto a quando era in mezzo alla folla.
<< Com'è stato vivere a Tottoro? >>.
<< Il dialetto lo trovano tutti strano >>, mangiò un altro po' di riso. Meikumon era già alla seconda ciotola. << Però è una bella città. Ci sei mai stato? >>.
<< Qualche anno fa con la famiglia. Come mai vi siete trasferiti? >>. Taichi doveva ammettere che quel riso era veramente ottimo.
<< Mio padre è architetto e ha ricevuto un'ottima proposta, mia madre ha ottenuto il trasferimento in un ospedale di Tokyo ed eccoci qui >>.
<< Tottoro mi piaceva >>, disse Meikumon.
<< E Tokyo non ti piace? >>.
Ebbe la sensazione di aver fatto la domanda sbagliata. Meikumon smise di mangiare e Meiko sussultò.
Il Digimon guardò Taichi con i suoi occhi verdi e grandi. << Tokyo è pericolosa >>.
<< Per i Digimon? >>.
<< Non solo >>.
Taichi era confuso ma Meiko salvò la situazione. << Ho anche il dessert, se ti va >>.
<< Eh... okay >>, balbettò Taichi.
Durante il pasto aveva osservato Digiprescelta e partner, la reazione a quella domanda gli aveva confermato che c'era da sospettare di Meiko e Meikumon.
Finita la cena aiutò a lavare i piatti, lei lavava e lui asciugava. Meikumon li metteva a posto, era tornata come prima, socievole e solare.
Mentre passava al Digimon una pentola, un'altra scossa di terremoto fece muovere Tokyo. La pentola cadde a terra e l'acqua bagnò Meiko sul grembiule, il piatto in mano cadde nel lavello, lei perse l'equilibrio e cadde proprio addosso a Taichi. Lui la sostenne e finirono per guardarsi negli occhi. Ci fu un secondo di vergogna e poi Meiko si ricompose, tesa come una corda di violino.
<< Un'altra scossa >>, disse Meiko.
<< Non è strano, qui è zona sismica >>.
Si accorse della sua faccia pensierosa. << Pensi a un Digimon? >>.
<< Forse >>.
<< Non ho visto distorsioni. E poi quegli strani uomini in nero avrebbero dovuto accorgersi di qualcosa >>.
La terra tremò un'altra volta e stavolta caddero tutti a terra e Meikumon sorresse la sua Digiprescelta. Stavolta la scossa era stata veramente forte.
<< Se continua così, crollerà qualche casa >>, Meiko si rialzò dolorante.
<< Se fosse un Digimon sottoterra? >>, chiese Meikumon.
Aveva smesso di piovere e Taichi decise che era il caso di dare un'occhiata. << Chiamiamo gli altri e vediamoci al parco qui accanto, dobbiamo fare luce su questa cosa >>.


Entro un'ora e un'altra scossa dopo Taichi e Meiko erano al parco con Koushiro, Yamato, Hikari e Joe. Quest'ultimo abitava nelle vicinanze e le scosse di terremoto gli impedivano di studiare.
I Digimon furono richiamati e ognuno abbracciò il proprio Digiprescelto.
<< Queste scosse sono troppo strane >>, disse Yamato.
<< Secondo me è un Digimon che lavora sotto terra >>, continuò Joe.
<< Fratellone cosa ci facevi da queste parti? >>.
<< Era a cena con noi! >>, esordì Meikumon. << Vero Meiko? >>.
Tutti lo guardarono.
<< Pioveva e l'ho accompagnata a casa >>.
<< Gli ho offerto la cena, mi sembrano un ottimo modo per sdebitarmi >>, disse Meiko.
<< E non mi hai invitato?! >>, Agumon era indignato.
Hikari decise di stare zitta, sapeva della bugia detta ai genitori e avrebbe chiesto più tardi al fratello cosa ci faceva lì.
<< Comunque >>, disse Koushiro, << C'è una possibilità che il Digimon sia entrato nel mondo reale tramite una distorsione sotterranea >>.
<< Come facciamo? >>, domandò Tailmon.
<< Potremo andare nelle fogne >>, rispose Koushiro.
<< Le fogne? >>, disse schifato Joe.
<< Sì, Joe, le fogne >>, confermò Gomamon. << Quelle orribili e umide fogne >>. Gli diede una pacca di conforto sulle gambe.
<< Allora andiamo >>, disse Taichi. << C'è un tombino poco lontano >>.


Con calma aprirono il tombino ed entrano dentro quei cunicoli freddi. Joe avrebbe voluto essere da qualunque altra parte, piuttosto che là sotto.
Meiko fu l'ultima a scendere ma ci fu un'altra scossa di terremoto. Cadde dalla scala e fu Taichi a prenderla a volo, essendo sceso prima di lei. Urlò e quando si ritrovò tra le braccia del ragazzo, sotto gli sguardi degli altri, quasi quasi non avrebbe voluto muoversi da lì. Taichi la fece scendere, Meiko era magrissima e pesava pochissimo, non era stato un grande sforzo.
Le ragazze andarono avanti con una torcia insieme ai Digimon e gli altri alle loro spalle, a controllare la situazione.
<< Koushiro, esattamente come faremo a trovare questo fantomatico Digimon? >>, gli domandò Tentomon.
Il ragazzo tirò fuori un piccolo portatile. << Sto usando una rete sotterranea e ho creato un programma in grado di trovare persone o Digimon anche a lungo distanza. Questi puntini siamo noi >>, li indicò sullo schermo.
<< Potrebbe essere dall'altra parte della città >>, disse Gabumon.
<< Non credo. Le scosse sono ben assestate >>.
Dopo dieci minuti erano tutti tremanti dal freddo, l'aria era fetida e il terreno scivoloso. Videro anche qualche topo e scarafaggio. Meiko e Hikari strillarono alla vista degli insetti e anche Joe non era particolarmente felice di vedere topi.
<< Ehi >>.
<< Che c'è Koushiro? >>, disse Yamato, preoccupato.
<< C'è un'altra presenza >>.
<< Sentite questo rumore? >>, Meikumon drizzò le orecchie.
<< Io sì >>, fece Tailmon.
<< Noi niente >>, risposero in coro gli altri Digimon. Gli umani erano perplessi. Camminarono un altro po' e il rumore diventò udibile da tutti. In fondo al tunnel c'era un vicolo cieco e lì un Digimon.
Sembrava una strana statua di granito beige. Aveva degli inserti di metallo sulla testa ed era alto e grosso.
Stava prendendo a pugni e scavando varie porzioni di muro e terreno. Ecco cosa provocava le scosse di terremoto.
<< Golemon >>, informò Koushiro. << È un Digimon granitico di livello campione >>.
<< Perché vuole a tutti costi scavare nella terra? >>, chiese Agumon.
<< Forse pensa di tornare a Digiworld così >>, rispose Gabumon.
<< Sarà un lavoro facile >>, disse Yamato.
<< Facciamo con calma, un attacco a sorpresa. Dobbiamo cercare di non fare troppi danni stavolta >>, disse Taichi.
<< Sono d'accordo >>, concordò Hikari.
<< Allora andiamo! >>. Gomamon fece per farsi avanti ma scivolò nel pavimento melmoso e cadde addosso a Meikumon davanti a lui. Il rumore fece smettere Golemon di lavorare e notò il gruppo.
<< Oh oh >>, fece Gomamon.
Golemon urlò ma rimase immobile, un punto interrogativo sulla faccia di tutti. Dal buco nel muro uscirono altri due Golemon.
<< Forse non sarà così facile come sembra >>, disse Koushiro.
<< Dobbiamo portarli fuori da qui, rischiamo di far crollare delle case. Siamo sotto la zona residenziale >>, disse Yamato.
I tre Golemon cominciarono a correre verso di loro e il gruppo preferì la fuga.
<< Dobbiamo correre verso il tombino, li portiamo al parco, lì non faranno male a nessuno! >>, urlò Taichi.
<< Pugno granitico! >>.
Gli altri urlarono ma il colpo non arrivò. Meikumon aveva creato uno scudo sferico attorno al gruppo e li protesse.
<< Brava Mei! >>.
Arrivarono al tombino e cominciarono a salire.
<< Ci pensiamo noi, voi andate avanti! >>, disse Gomamon. Si girò verso di loro. << Pesci d'assalto! >>.
Tanti pesciolini colorati spuntarono dagli scarichi e distrassero i Golemon. Il gruppo salì sulla scala e per ultimo Gomamon.
<< Grazie pesciolini! >>.
Non appena Gomamon mise le zampe sull'asfalto, i Golemon spuntarono da sottoterra distruggendo il cemento.
Gabumon, Agumon, Tentomon, Gomamon e Meikumon divennero Garurumon, Greymon, Kabuterimon, Ikkakumon e Tigramon.
I tre Golemon crearono una barriera rocciosa contro i Digimon e Garurumon lo frantumò con le lingue di ghiaccio.
Ikkakumon lanciò i suoi dardi esplosivi contro i Golemon uniti alla spada luminosa di Tigramon.
<< Sono veramente forti! >>, disse Koushiro.
<< Ricordo di aver incontrato un Golemon creato dagli obelischi, erano molto forti ma questi Digimon Infetti sono un'altra cosa! >>, ricordò Hikari.
Tailmon spiccò un salto e colpì i tre Golemon con tre pugni ben assestati ma uno mosse un braccio e la sbatté contro il muro, distruggendolo in parte. Greymon fu colpito da un pezzo di granito e finì a terra. I due fratelli corsero verso i loro Digimon per assicurarsi che stessero bene.
Kabuterimon colpì con delle scosse elettriche un Golemon e questo cadde a terra provocando un buco ma il secondo fece cadere il Digimon insetto a terra. Il terzo colpì Tigramon e Garurumon e anche loro finirono al tappeto.
Rimase solo Ikkakumon. Il Digimon marino lanciò altri attacchi e i Golemon s’incattivirono ancora di più.
<< Ikkakumon! >>, urlò Joe, terrorizzato di vederlo distrutto. << Ce la puoi fare! >>.
Ikkakumon era ferito e debole. Si rialzò a fatica, doveva proteggere i suoi compagni che nel frattempo erano tornati allo stadio Intermedio. Joe corse verso Ikkakumon ma un Golemon puntò il Digiprescelto pronto a colpirlo. Ikkakumon si buttò per salvare l'amico e fu colpito in pieno.
<< No! Ikkakumon! >>, toccava il suo Digimon per cercare di risvegliarlo. << Perché l'hai fatto? Sei pazzo! >>.
Gli altri Digiprescelti erano coperti di polvere, i Digimon erano molto feriti.
Ikkakumon aprì gli occhi. << Io voglio proteggerti, hai fiducia in me >>.
La frase di Ikkakumon lo avvolse di luce bianca e Joe indietreggiò di qualche passo.
<< Sta per super Digievolvere >>, sussurrò Yamato.
I Golemon furono investiti dalla luce e li fece gemere di fastidio.
Zudomon fece la sua apparizione, simile a una tartaruga con un martello pericoloso.
<< Wow >>. Meiko e Meikumon erano affascinati. Era la prima volta che lo vedevano.
<< Zudomon >>, Joe aveva quasi le lacrime.
<< Joe, stai indietro >>. Si voltò verso i Golemon. << Voi sarete pure fatti di granito ma il mio martello è costruito in metallo digizoide! >>.
I Golemon la presero come una sfida e circondarono Zudomon. Batterò gli enormi pugni per terra e a quel punto Zudomon batté il selciato con il suo enorme martello e i Golemon furono investiti da una scossa elettrica potentissima, approfittando dalla distrazione lanciò il martello in aria come un boomerang e furono colpiti i tre Digimon Infetti, che finirono in minuscoli dati per poi sparire.
Un'altra luce e Pukamon era steso su un fianco, stanchissimo.
Joe lo raccolse. << Sei stato bravissimo >>.
<< Joe >>, sussurrò debolmente.
<< State bene? >>, chiese Taichi.
L'amico annuì.
<< Dobbiamo andarcene prima che arrivi la polizia, abbiamo fatto un bel caos >>, disse Koushiro.
I vari attacchi dei Digimon avevano distrutto il selciato, l'acqua degli idranti aveva cominciato a inondare le strade e alcuni pali della luce erano piegati a metà. Gli amici scapparono fino a superare qualche isolato e mettersi al sicuro.
<< Non avevo mai visto una super Digievoluzione con i miei occhi >>, disse Meiko affascinata.
<< Spero di farlo presto anch'io! >>. A Meikumon brillavano gli occhi.
Pukamon si era addormentato tra le braccia di Joe. << Lo porterò a casa con me >>.
<< Venite con noi, va bene? >>, Hikari sorrise ai due Digimon.
<< Mei, andiamo pure noi >>.
<< Anch’io e Gabumon >>.
<< Io indagherò un po' a casa per controllare se qualche Digimon non abbia avuto la stessa idea di entrare nel mondo reale dalle fogne >>.
<< È tardi, i nostri genitori si staranno preoccupando >>, disse Taichi. << Ci vediamo domani >>.
Il gruppo si salutò e si separarono.
Mentre erano per strada, Taichi sapeva cosa Hikari stava aspettando di chiedergli. Ci vollero solo cinque minuti perché la sorella minore gli facesse
quella domanda.
<< Taichi che ci facevi con Meiko? Cosa mi stai nascondendo? >>.
Agumon e Tailmon lo guardarono.
<< Ho dei sospetti su Meiko >>.
Hikari e i due Digimon si bloccarono. << Cosa?! >>.
<< Perché non mi hai detto niente? >>, chiese tristemente Agumon.
Taichi si mise all'altezza del Digimon. << Non volevo nasconderti nulla, prima dovevo essere sicuro di non sbagliarmi >>.
<< E non ti sbagli? >>, domandò Tailmon.
Scosse la testa. << Meikumon e Meiko hanno qualcosa di sospetto. Alphamon cercava Meikumon e quella ragazza. E Raremon ha puntato contro l'edifico solo dopo che ci era entrata con Sora >>.
Sora...
Hikari era confusa. << Che cosa pensi nascondano? >>.
<< Non lo so ancora. Meikumon ha detto che Tokyo è pericolosa, mentre Tottoro sicura. Inoltre... >>.
<< Inoltre? >>, lo incitò Agumon.
<< Lei non ha una Digipietra >>.
La sorella fece un mezzo sorrisetto. << Non tutti i Digiprescelti hanno le Digipietre >>.
<< Sì', lo so... Però non riesco a togliermi dalla testa che Meikumon non è un Digimon comune >>.
<< Ora che mi ci fai pensare... Forse vale la pena indagare un po' >>.
Taichi si girò verso Agumon. << Sei arrabbiato con me? >>.
<< No >>, gli sorrise. << Hai fatto bene ma non farlo più >>.
Taichi gli diede un leggero pugno sulla spalla. << Promesso amico! >>.


Angolo autrice!

Sono tornata con un capitolo un po' più lungo, avevo troppo da scrivere per spezzarlo! XD
I sospetti di Tai sono fondati, Meikumon è uno strano Digimon. E Meiko la protegge...
Stavolta è stato Gomamon ha salvare la situazione!
Alla prossima!





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Capitolo 6
*** 06- Il messaggero malefico ***


Capitolo 6


Il messaggero malefico



I nove Digimon si misero di fronte ai loro Digiprescelti per difenderli. Qualsiasi cosa fosse si stava avvicinando a grandi passi, la tensione era alle stelle.
Un'ombra era tra le fronde degli alberi e gli occhi rossi fecero accapponare la pelle a tutti, i Digimon erano pronti all'attacco.
Poi la figura si rivelò e nessuno si sarebbe mai potuto aspettare... lui.
<< Paildramon! >>.
La DNA Digievoluzione di XV-mon e Stingmon apparve in piedi, a malapena riusciva a reggersi su quattro zampe. La grossa mole crollò a terra e i due Digimon tornarono a essere Wormmon e V-mon, avevano ferite profonde su tutto il corpo e sembrava non si nutrissero da giorni.
Corsero verso i due Digimon, sconvolti.
<< Cosa ci fanno qui? >>, si domandò Yamato.
<< Poverini, sono messi male >>. Hikari prese in braccio V-mon e Sora Wormmon.
<< Devono aver lottato fino allo sfinimento >>, disse Koushiro.
<< Se sono DNA Digievoluti significa che Daisuke e Ken li hanno fatti Digievolvere >>, ipotizzò Mimi.
Meiko e Meikumon guardavano quei due Digimon sconosciuti, pieni di domande.
Daisuke, Ken, Iori e Miyako erano i quattro Digiprescelti che si erano occupati di Digiworld quando loro erano ormai grandi. Hikari e Takeru ne avevano fatto parte ed era il motivo per cui i loro Digivice erano un modello più recente.
Si erano dimostrati molto validi e avevano portato a termine il loro compito in modo eccellente. Dopo la salvezza di Digiworld, nonostante la differenza d'età, il gruppo si era frequentato più o meno regolarmente, senza nessun problema. L'anno prima, però, qualcosa era andato storto: l'età cominciò a diventare un problema e le divergenze su tante cose crearono fratture sempre più grandi. I Digimon erano rimasti a Digiworld e Daisuke si ostinava a voler trovare un modo per andare a trovarli, Koushiro aveva fatto del suo meglio ma prima delle distorsioni dello spazio e del tempo, il portale era chiuso e non ci fu modo di aprirlo. Taichi non voleva certo lasciarsi Agumon alle spalle, così come gli altri, ma non si intestardivano come Daisuke e gli altri. Così un enorme litigio portò alla rottura definitiva dell'amicizia, tanto da non rivolgersi più la parola. Hikari e Takeru, nel mezzo, si erano trovati costretti a scegliere e alla fine fecero quella più logica, ovvero andare nel gruppo dei loro fratelli.
Quando c'era stata l'emergenza Digimon, non li avevano nemmeno avvertiti, l'orgoglio era stato più forte di ogni altra cosa. E poi Digiworld era più importante di cercare di risolvere litigi in una situazione molto drammatica. Hikari e Takeru si erano domandati per quale motivo nessuno del gruppo precedente si fosse interessato, o perlomeno cercato di aiutare, visto che la frattura era avvenuta proprio a causa dei Digimon.
Ed ora eccoli lì i Digimon di Ken e Daisuke, feriti e distrutti, con mille domande.
Con dell'acqua presa dal lago ripulirono le ferite dal sangue e Palmon trovò delle erbe curative nella foresta, Tentomon e Tailmon presero alcuni frutti dagli alberi e Agumon li arrostì per bene, in caso avessero fame.
Dopo un paio d'ore i due Digimon si risvegliarono e chiesero dell'acqua che gli fu data prontamente.
<< V-mon, cos'è successo? >>, chiese a bruciapelo Takeru.
<< Daisuke >>, mormorò, piangendo.
<< V-mon, ti prego >>, disse Hikari, sull'orlo delle lacrime. << Dove sono gli altri? >>.
<< Li ha presi Alphamon >>, rispose Wormmon.
<< Che cosa?! >>.
<< Come sono arrivati gli altri, a Digiworld? >>, domandò Joe.
Wormmon riuscì a rimettersi in piedi, sorretto da Mimi. V-mon era tra le braccia di Hikari, ancora incosciente.
Prima dell’apparizione dei Kuwagamon nel mondo reale, a Digiworld regnava una pace relativa. Era palese che qualcosa stesse cambiando ma non era ancora niente d’irreparabile. I quattro Digimon se ne stavano tranquilli, vivevano pacificamente nella foresta, sentendo la mancanza dei loro Digiprescelti. Finché un giorno, dal nulla, i Digiprescelti apparvero in una pozza di luce, con loro enorme sorpresa. Si abbracciarono, felicissimi. Ma la gioia era durata poco perché Alphamon aveva fatto la sua apparizione, con l'intenzione di eliminarli. V-mon e Wormmon si fusero diventando Paildramon, gli altri al livello campione ma furono spazzati uno a uno: Paildramon, prima di essere scaraventato lontano con un getto potentissimo di energia, aveva visto gli altri stesi sulla dura terra, i loro compagni Digimon al livello Primario. Erano vivi e Alphamon sparì in una luce nerastra, non li videro più. Avevano vagato, feriti e con il dolore nel cuore, per la foresta fino ad incontrare per caso i Digiprescelti.
<< È orribile >>, mormorò tra le lacrime Sora.
<< Dobbiamo salvarli! >>.
<< Taichi, non sappiamo neanche dove sono! >>, gli fece notare Hikari.
Meiko diede un po' d'acqua a V-mon, lui la guardò e si accigliò.
<< Ehi, io ti conosco! >>.
Gli occhi di tutti erano puntati su Meiko, i due fratelli Yagami si guardarono per un attimo.
Meikumon si parò davanti alla ragazza. << Ti sbagli, Meiko è la prima volta che viene a Digiworld >>.
<< Calma Meikumon >>, disse dolcemente lei. << È ferito e confuso, poverino >>.
<< Meiko... >>. Anche per Wormmon non era un nome nuovo.
<< V-mon, hai idea di dove possono averli portati? >>, chiese Yamato.
<< Prima di sparire... Ha detto che ora... loro... erano fuori gioco, sarebbe bastato eliminare gli avversari nel mondo reale... E poi... avrebbe sicuramente trovato il virus >>.
<< Il virus?! >>, esclamò Koushiro. Si avvicinò a lui freneticamente. << V-mon, sei sicuro di quello che ha detto? >>.
Annuì.
<< Koushiro che c'è? >>, domandò il suo Digimon.
Il ragazzo si mise a battere sui tasti, talmente in fretta che quasi non si vedeva il movimento.
<< Come ho fatto a non prendere in considerazione questa teoria?! >>.
<< Vuoi illuminare le nostre povere menti inferiori?! >>, si spazientì Mimi.
Gli mostrò dei dati e delle immagini sul PC. << Mi ero chiesto come fosse nato questo Virus e come mai i Digimon si era manifestati nel nostro mondo. Il virus è nel mondo reale >>.
<< Ne sei sicuro?! >>.
<< Ecco cosa crea le distorsioni temporale. Interferisce tra le barriere che separarono i due mondi >>.
<< E come ci è arrivato? >>, chiese Gomamon.
<< Non ne ho idea. Forse attraverso la rete informatica >>.
<< Sarebbe un disastro! >>. Sora era terrorizzata.
<< Potrebbe controllare l'intera rete mondiale della realtà >>, disse Joe.
Hikari accarezzò V-mon. << Come sono arrivati qua? >>.
<< Eh? >>.
<< Daisuke e gli altri. Come sono arrivati a Digiworld? >>.
<< Potrebbero aver trovato un portale aperto >>, ipotizzò Takeru.
<< No, non credo. Qualcuno li ha portati qui >>, disse Hikari. << Ci sono troppe cose che non vanno: Gennai sparisce dopo aver divulgato ogni informazione a una cellula segreta terreste, quattro Digiprescelti arrivano a Digiworld e spariscono. Un Virus misterioso infetta le Digiuova, Digimon Infetti nel mondo reale... E c'è ancora da capire come ha fatto Agumon ad arrivare in aiuto di mio fratello, non può bastare il solo desiderio >>.
C'erano troppe cose non chiarite, troppi misteri. V-mon e Wormmon erano ancora troppo scossi per riuscire a raccontare ancora, dovevano fare una lunga dormita tranquilla. Li lasciarono riposare sotto la sorveglianza degli amici Digimon. Taichi osservava Meiko: anche se era stata dolce con Meikumon e V-mon, la frase di quest'ultimo l'aveva scossa, l'aveva visto nei suoi occhi per una frazione di secondo.
<< Dobbiamo tornare a casa, subito >>, disse Yamato.
<< Il portale è ancora chiuso >>, scosse la testa Koushiro. << Niente da fare >>.
<< Questa situazione è ridicola >>, disse Joe. << Sembra che qualcosa voglia tenerci qui a tutti i costi >>.
<< Forse è così >>, disse Taichi.
<< L'unico che può darci delle risposte è Gennai, ma è latitante >>, disse Koushiro.
<< Siamo bloccati qui >>, sospirò Mimi.
<< Tra un po' sarà l'alba >>, disse Sora. << Forse dovremo metterci in cammino >>.
<< Per andare dove?! >>, chiese Takeru.
<< Non lo so, ma rimanere ferma mi fa sentire inutile! >>.
<< Ehi >>, Yamato alzò improvvisamente la testa. << E se andassimo nel luogo in cui si è svolta la battaglia? >>.
<< A che scopo? >>, chiese il fratello minore.
<< Possiamo trovare degli indizi >>.
<< E meno male che volevi andarci cauto >>, scherzò Taichi.
Hikari guardò V-mon e Wormmon. << Facciamo riposare quei due e poi gli chiederemo in che settore erano >>.

I due Digimon si svegliarono dopo l'alba e fecero un'abbondante colazione. Dopo essersi rimpinzati per bene ed essersi riposati sembravano quasi essere tornati come un tempo, anche se nei loro occhi c'era uno spesso velo di tristezza.
<< Qual era il settore in cui si è tenuta la battaglia? >>, gli domandò Yamato.
<< Il settore sette >>.
<< Andiamo allora. Vedrai V-mon, ritroveremo gli altri >>, disse amorevole Hikari.
Koushiro aprì il portale sul PC e in pochi secondi furono nel settore sette. Era un settore piuttosto anonimo, i Digimon ci conducevano una vita tranquilla, c'era cibo in abbondanza, acqua cristallina e una bella foresta folta. Il tempo era sempre piuttosto mite e pioveva di rado.
Camminarono per circa trenta minuti tenendo gli occhi aperti, i Digimon erano cauti e protettivi. I ragazzi andarono avanti con i loro Digimon per essere sicuri che fosse tutto apposto e non ci fosse nessun pericolo. Fecero segno alle altre di raggiungerli e le ragazze videro una radura rovinata, alberi spezzati e rocce frantumante.
V-mon e Wormmon andarono un po' avanti, osservando quella radura dove avevano perso tutto.
<< Qui non c'è niente >>, osservò, amareggiato, Taichi.
Koushiro aprì il suo portatile e si mise seduto sull'erba, con Tentomon accanto. Visualizzo sullo schermo la radura, dividendola in sezioni e analizzando ogni singolo dettaglio.
<< C'è qualcuno là in fondo, rivelo una fonte di calore! >>.
<< Andiamo avanti noi, voi restate qui! >>, disse Gabumon, facendo segno agli altri Digimon di seguirlo. I ragazzi attesero, la tensione scorreva nel sangue e il cuore batteva a mille. Trenta secondi dopo avvertirono una forte folata di vento, poi i Digimon furono sbalzati verso di loro da una luce intensa. Un Digimon enorme emerse dalla foresta, aveva le sembianze... del diavolo.
<< SkullSatanmon >>, informò Koushiro, leggendo sul portatile. << È di livello evoluto! >>.
I nove Digimon si rimisero in piedi all'istante, pronti per la battaglia.
V-mon e Wormmon sapevano di essere inutili e d'intralcio, erano costretti a restare al margine della battaglia.
<< Devono Digievolvere! >>.
Otto Digimon passarono velocemente al livello campione e circondarono SkullSatanmon.
<< Pensate che solo perché siete nove Digimon di livello Campione possiate battermi?! >>. Batté tre volte il suo bastone, lungo quasi quanto lui, a terra. << Pomo Elettrico! >>.
Nove lingue elettriche partirono dal terreno e solo i Digimon in grado di volare si salvarono. Kabuterimon, Birdramon e Angemon scagliarono un attacco contro il nemico ma solo l'attacco del Digimon angelo servì a scalfirlo. Era un Digimon maledetto e i Digimon sacri erano veleno per lui.
Agitò il bastone e scagliò un'ombra nera verso i tre Digimon volanti, Angemon riuscì a ripararsi con uno scudo sacro, Tailmon balzò sulla schiena del compagno e l'anello sacro rafforzò la barriera.
<< Digimon sacri! >>, si mise a ridere, una risata da rizzare i capelli. << Pensate sempre di essere superiori! >>.
I Digimon a terra si rialzarono e attaccarono congiuntamente, avvolgendolo in lingue di fuoco, ghiaccio e spine. Il suo bastone era magico e con un semplice movimento dissolse i loro attacchi come niente.
<< Devono Digievolvere ancora >>, ringhiò Yamato.
<< Qui a Digiworld non ci sono più riusciti da quando non abbiamo le Digipietre e si è ripristinato l'equilibrio! >>, disse Sora.
<< Nel mondo reale ci sono riusciti grazie al fatto che non hanno le stesse limitazioni che nel mondo Digitale >>, ricordò Joe.
SkullSatanmon rise ancora. << Ora basta! >. Roteò il bastone e i Digimon furono scaraventati a terra.
V-mon e Wormmon erano terrorizzati: si stava ripetendo lo stesso scenario di qualche giorno prima, ma cosa potevano fare senza i loro Digiprescelti?
SkullSatanmon si avvicinò a grandi passi verso il gruppo, li guardò e poi puntò su... Meiko.
<< Voglio te >>, disse, allungando il braccio e la sua enorme mano, pronta a rapirla.
<< Meiko! >>, urlò Tigramon, cercando di rialzarsi.
I Digiprescelti corsero verso l'amica per aiutarla ma lui creò una barriera, imprigionandoli.
<< Meiko! >>.
La ragazza era paralizzata dalla paura, non riusciva a muoversi, il nemico era a pochi centimetri da lei.
<< Testata atomica! >>.
<< Rete di Seta! >>.
V-mon e Wormmon si schierarono di fronte a Meiko. SkullSatanmon si fermò più per la sorpresa, che per il dolore dei colpi che erano paragonabili a una carezza.
<< Esserini inutili, padron Alphamon vi ha ridotti a un mucchio inutile già una volta. Io vi eliminerò, siete fastidiosi! >>.
Non si mossero di un millimetro. Tigramon barcollò di fronte la sua Digiprescelta e puntò la spada e la balestra contro SkullSatanmon. Gli altri Digimon si misero a proteggere i loro Digiprescelti, niente li avrebbe smossi dal loro compito.
Il nemico rise, divertito.
I Digiprescelti ricordarono tutte le volte che si erano battuti per loro e non erano neanche più in grado di farlo Digievolvere quando era necessario. La loro amicizia era grandissima, talmente grande che niente li avrebbe divisi.
<< Non li toccherai! >>, disse Ikkakumon.
<< Dovrai passare su di noi! >>, aggiunse Tailmon.
<< Vi accontento! >>. Alzò il bastone verso il cielo, accumulando energia per l'attacco finale ma fu interrotto da nove sfere di luce che spiccarono in mezzo al cielo, come delle stelle in pieno giorno.
SkullSatanmon indietreggiò, infastidito.
Le nove luci scesero dal cielo fino ai Digiprescelti, avvolgendo i Digivice nelle tasche. Li tirarono fuori e la luce si fece incandescente, tanto da doversi riparare gli occhi.
Quando la luce sparì, non potevano credere a quello che vedevano.
I loro Digivice erano cambiati, assomigliavano a quello di Hikari e Takeru con la differenza che l'interno era colorato e ai lati bianco, su ogni Digivice ci era inciso il simbolo della propria Digipietra, in alto, sopra il piccolo schermo.
Taichi era arancione, Mimi verde chiaro, Koushiro viola, Joe grigio, Sora rosso, Yamato blu e Meiko marrone. Anche quello di Hikari e Takeru era cambiato, era rimasto rosa per lei e diventato giallo per lui.
<< Incredibile >>, sussurrò Mimi.
Meiko stringeva il suo Digivice, sperava che nessuno di loro si accorgesse del simbolo inciso sul suo, una spirale.
<< I Supremi pensano di sconfiggermi con dei nuovi Digivice? >>. SkullSatanmon si avvicinò di nuovo, pericoloso.
I nove Digiprescelti puntarono i Digivice contro i loro Digimon, attivando la Digievoluzione al livello evoluto.
Lilimon, WereGarurumon, Zudomon, MetalGreymon, Angewomon, HolyAngemon, Garudamon, AtlurKabuterimon apparvero tutti insieme. In mezzo a loro c'era una Digievoluzione sconosciuta.
<< Tigramon >>, sussurrò Meiko.
<< Ora sono... Panteramon >>.
Ed effettivamente sembrava una pantera su due zampe, il pelo lucido e nero, il folto pelo bianco intorno a collo, le bande ora toccavano quasi terra, la cosa flessuosa. Gli occhi verdi erano gli stessi, la spada era diventata più grande, la balestra sempre alla cintura (stavolta bianca), nella mano sinistra teneva uno scudo.
Erano rimasti a bocca aperta, non riuscivano a spiccicare parola, V-mon e Wormmon erano affascinati.
I nove Digimon evoluti stavolta non si sarebbero fatti sconfiggere facilmente. Circondarono l'enorme SkullSatanmon, i Digimon a terra distrassero il nemico con degli attacchi mirati e mentre lui era impegnato a togliersi di torno loro, i Digimon volanti Lilimon, AtlurKabuterimon lo attaccarono facendolo cadere in ginocchio.
<< Sciocchi! >>, urlò. Il bastone puntò contro il gruppo dei ragazzi.
<< Ora! >>, urlarono i Digimon verso Angewomon e HolyAngemon.
I due Digimon sacri si misero ai due lati del nemico, erano Digimon benedetti e nessuno meglio di loro era capace di dare un colpo finale a un Digimon del male.
<< Freccia Sacra! >>.
<< Raggio dell'Aurora! >>.
Un arcobaleno di luci investì SkullSatanmon. Era un gioco di luci spettacolari, che lasciò ancora una volta senza fiato i presenti. Contro ogni previsione, il nemico rise, rideva mentre scompariva.
<< Alphamon avrà quello che cerca, non sarò l'ultimo. Sono solo il primo! >>.
La sua risata si udì fino alla sua scomparsa. Poi il silenzio.
Stremati, tornarono tutti al primo stadio.
<< E tu chi sei? >>, chiese Hikari, quando si avvicinò un piccolo Digimon a forma di palla, arancione con le strisce nere, grosse orecchie, talmente grandi che si chiesero come faceva a camminare.
<< Io sono Lalamon >>, disse con la vocina delicata, saltando in braccio a Meiko.
I piccoli Digimon andarono in braccio ai loro amici, che li abbracciarono felici.
<< Nyaromon >>, sorrise Hikari. << È la prima volta che ti vedo! >>.
<< Wow >>, sussurrò Taichi. << Sei stato... incredible, Koromon! >>.
<< Non dovevamo venire qua, siamo stati sciocchi e incauti >>, disse Yamato.
<< Hai ragione. Dobbiamo stare più attenti >>, concordò Sora, guardando il ragazzo, Pyocomon in braccio, accoccolata.
<< SkullSatanmon ha detto che sono stati i Supremi a cambiare i nostri Digivice >>, disse Mimi.
<< Aggiungi il mistero ai tanti altri >>, disse Joe.
<< Non ci crederete ma ora il portale è aperto >>, annunciò Koushiro.
<< Seriamente?! >>, esclamò Takeru.
<< Niente sta succedendo per caso >>, disse Hikari.
<< Meno male che i nostri Digimon sono riusciti a Digievolvere in tempo, altrimenti Meiko sarebbe stata in pericolo! >>.
Taichi guardò Meiko, aveva lo sguardo fisso in quello di Lalamon, preoccupato. SkullSatanmon voleva lei, proprio lei. Chi era in verità Meiko?
La ragazza si abbassò a guardare V-mon e Wormmon. << Grazie per avermi difesa >>.
I due arrossirono. << Oh figurati >>.
<< Torniamo a casa subito, qui è troppo pericoloso >>, disse Yamato.
<< Sono d'accordo con te, fratello >>.
Taichi e Hikari si guardavano, pensavano entrambi le stesse cose. Era ormai chiaro che Meiko era il bersaglio di Alphamon e il suo Digimon doveva proteggerla per un motivo preciso, non come ogni Digimon che protegge il proprio amico. Meiko fece per mettersi il Digivice nella tasca della gonna, ma non fece abbastanza in fretta perché Taichi notò subito la spirale incisa, nello stesso punto in cui sul suo ci era inciso il simbolo del coraggio.
Allora Meiko ce l'aveva, una Digipietra. Esisteva una decima Digipietra e Meiko era perfettamente cosciente della cosa.
Mentre stavano per tornare a casa Taichi decise che era arrivato il momento di mettere in chiaro questa storia, con qualsiasi metodo.



Angolo autrice!


Ciao!
Allora... I Digivice sono cambiati, mi ero scocciata di quei cosini grigi!
Ho pensato che poiché Meikumon è ispirato al Maine Coon, le sue digievoluzioni potevano essere ispirati ai grandi felini!
Che fine hanno fatto gli altri ormai si sa, una pessima fine. E Meiko è palese che nasconda qualcosa...
Alla prossima!





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Capitolo 7
*** 07- Nuove scoperte ***


Capitolo 7


Nuove scoperte


Tornati a casa, Taichi e Hikari si offrirono per ospitare V-mon e Wormmon, la loro madre non avrebbe avuto niente in contrario. Una volta tornati nel mondo reale si erano accorti di come il tempo nel mondo digitale fosse diverso, scorreva molto più veloce rispetto al loro mondo.
Erano passate solo due da quando erano partiti e nessuno fu sgridato. I due fratelli Yagami misero a dormire i quattro Digimon e si ritrovarono nel salotto vuoto, la notte, per parlare di quello che era successo.
<< Che cosa significa la spirale? >>.
<< Non ne ho idea, sorellina. Se è il simbolo di un'altra Digipietra, deve avere un significato >>.
<< SkullSatanmon voleva Meiko >>.
Taichi annuì. << Meikumon protegge quella ragazza. Forse dovremo metterla davanti al fatto compiuto >>.
<< Senza prove non andremo da nessuna parte, negherebbe e basta. Ci vuole qualcosa di più >>.
<< E cosa, Hikari? Io non so che pesci prendere! >>.
<< Posso provare a far aprire Meiko con me. Dopotutto siamo ragazze e potremo essere amiche, lei è una brava persona >>.
<< Okay, ma non far capire cosa stai tramando >>.
I due fratelli avevano deciso che era ora di attuare un piano concreto per far parlare Meiko, lei doveva solo fidarsi di loro.



Il giorno dopo la vita tornò a scorrere come sempre: Taichi riprese gli allenamenti, Yamato le prove del coro, Joe i suoi studi e a frequentare la sua fidanzata. Takeru continuava a uscire con Misae e questo creava in Hikari un profondo malumore quotidiano. Koushiro era impegnato con alcuni impegni di lavoro, Mimi era qualche giorno con alcuni amici venuti a trovarla dall'America.
Sora invece si era dedicata alla ginnastica artistica da qualche anno, il calcio era sempre la sua passione ma da quando era cresciuta voleva essere più aggraziata e atletica, secondo consiglio di sua madre si era iscritta al corso della scuola. Era anche diventata bravina e aveva stretto buoni rapporti con le compagne.
In quei giorni lontana dal gruppo aveva trovato modo di pensare a Taichi e Yamato. Più andava avanti, più si rendeva conto che quei due erano più di semplici amici. Taichi era l'amico leale e sempre amichevole. Yamato, invece, aveva sempre un carattere difficile, non esternava i suoi sentimenti facilmente. Erano due ragazzi diversi e ognuno di loro aveva un modo di fare che la affascinavano. A volte pensava che quella confusione fossero semplici ormoni adolescenziali e che in verità non gli piaceva nessuno dei due. Avrebbe tanto voluto che almeno uno dei due si sbilanciasse, Yamato l'aveva invitata al suo concerto ma come amica...
E poi... si era accorta di come Meiko arrossiva nei confronti del suo Taichi.
Il mio?
Quel pensiero la fece quasi cadere dalla parallela, riuscì ad evitare di farsi male tenendo una mano sulla sbarra e cadendo con grazia con i piedi sul pavimento.
<< Sora? >>.
<< Sto bene, signorina, Sono solo scivolata >>.
<< Va bene, riprendi >>.
Risalì sulla parallela e ricominciò gli esercizi. Quella sbarra era il modo migliore per pensare, i movimenti meccanici erano perfetti per la sua mente occupata.
Dopotutto sono gli uomini che fanno il primo passo, mica le donne!
Quei due erano talmente leali l'uno con l'altro da non sapere cosa fare!
Sbuffò, talmente forte da attirare l'attenzione delle compagne vicino a lei. Arrossì e si concentrò sulla parallela, quei due erano veramente fastidiosi nella sua testa!



<< Meiko, facciamo una passeggiata? >>.
Erano appena uscite da scuola quando Hikari offrì la passeggiata all'amica.
<< Certo >>.
Si recarono in centro a guardare le vetrine. Hikari si trovò molto bene con Meiko, era una presenza piacevole, da sole riusciva a lasciarsi andare più facilmente. Erano davanti a un negozio di abiti da sera, Meiko sorrise.
<< Il mio colore preferito >>, disse indicando un abito azzurro cielo.
<< Verde >>, ammise lei, indicando un abito corto con un fiocco sul manichino. << Infatti la divisa mi piace >>.
<< Mi piacerebbe indossarne uno, un giorno >>.
<< Mimi è andata ai balli scolastici americani, dice che sono bellissimi. Un giorno dovresti farti raccontare qualcosa >>. Rimase zitta per qualche secondo. << A Tottoro non fate feste per esempio? >>.
<< C'è qualche festa annuale >>.
<< Ci andavi con i tuoi amici? >>.
La domanda cominciò a far chiudere Meiko in sé. << Non ho mai avuto amici >>.
<< Anch'io sono timida, sai? >>.
<< Non l'avrei mai detto >>, fu colpita, << eppure sembri tanto... inserita con gli altri >>.
Mentre parlavano si erano sedute su una panchina un po' isolata.
<< Be'... mio fratello mi ha aiutata moltissimo! Poi con Takeru siamo amici dall'infanzia >>. Pronunciare il suo nome la fece soffrire molto, ma doveva far aprire Meiko. << Noi siamo un gruppo e ne abbiamo passate tante. Ricorda che ti puoi sempre fidare di noi >>.
Meiko abbassò lo sguardo. << Non è facile fidarsi degli altri >>.
Hikari le toccò un braccio. << Qualsiasi cosa ti tormenti... puoi confidarti con me >>.
La ragazza si alzò all'improvviso. << Devo andare a casa >>.
Hikari la prese dolcemente per un braccio. << Meiko... frequento il mondo dei Digimon abbastanza da sapere che a volte possono farti del male >>.
<< Non c'è niente! >>. Si divincolò. Non l'aveva mai sentire alzare le voci, era molto agitata. << Meikumon è un bravo Digimon, non farebbe male a nessuno! >>.
<< Non ho mai detto che Meikumon è un cattivo Digimon >>, era molto turbata.
La ragazza si calmò di colpo, quasi qualcuno avesse premuto un interruttore. << Scusa Hikari, non volevo aggredirti >>.
<< Lo so >>.
Meiko prese la borsa e la mise in spalla. << Ora scusami ma devo tornare a casa. Ci vediamo >>.
Prima che potesse dire altro corse via, lasciando Hikari con tanti quesiti ma anche con una risposta. Decise di avviarsi al campo per parlare con suo fratello, attraversò la strada e vide il negozio di prima, solo che stavolta c'era un'altra persona: Takeru. E insieme con lui Misae.
Stavano ridendo, lui le cingeva la vita con un braccio, fantasticando dei vestiti in vetrina. Avrebbe voluto piangere tutte le sue lacrime alla vista di quella scena, preferì non farsi vedere e andò via velocemente. Takeru vide Hikari nel riflesso della vetrina e si girò per salutarla ma la vide camminare spedita, lontana da lui.
Aveva notato le due lacrime scivolare la guancia, cosa che lo turbò molto...



<< Ciao Sora, ci vediamo domani! >>.
La Digiprescelta salutò le compagne con un cenno della mano e si avviò fuori dal cortile della scuola, a casa le aspettavano compiti di matematica e biologia. Era al cancello quando si sentì chiamare.
<< Sora! >>.
<< Yamato ciao. Non eri alle prove? >>.
<< Sono finite prime e ho pensato di farti un saluto veloce >>.
<< Sei gentile >>, gli sorrise.
<< Senti Sora... >>. Yamato era lievemente arrossito, il bel viso non aveva la sicurezza di sempre. << Mi chiedevo... vorresti uscire con me questo sabato? >>.



Hikari era arrivata al cancello della scuola, si era asciugata le sue lacrime e prese un profondo respiro. Takeru era di Misae, non suo. Non sarebbe mai stato suo.
Notò Yamato e Sora sulla soglia della cancellata ed era molto vicina, abbastanza da sentire cosa si dicevano.
<< C'è un bel concerto in centro. Ho i biglietti >>. Glieli mostrò.
<< Sembra molto bello >>.
<< Allora ci vieni con me? >>.
Hikari sospirò rumorosamente e si nascose dietro l'angolo formato dalle due macchine.
Sora annuì. << Certo. Sarà divertente >>.
<< Ti vengo a prendere alle sette, va bene? >>.
<< Benissimo >>.
Nessuno dei due si era accorto della ragazza. Si salutarono, entrambi con un sorriso, anche se su quello di Sora c'era una leggera curvatura in basso che solo un'amica come Hikari avrebbe notato.
La ragazzina corse fino al campo da calcio, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. La squadra si stava ancora allenando e appena videro la bella Hikari si fermarono a guardarla.
<< Hikari! >>.
<< Taichi c'è la tua sorellina! >>.
<< Hai detto bene. La mia sorellina! >>, disse con fare irritato, poggiandosi un asciugamano sulle spalle. << È successo qualcosa? >>.
<< Sono stata un po' con Meiko >>.
Taichi la guardò bene in faccia. << Hai pianto? >>.
<< No >>.
<< Sei sicura? >>.
<< Sicura >>.
<< Facciamo una pausa! >>, urlò ai compagni di squadra. Si allontanò con la sorella verso una panchina sotto un albero.
Hikari gli raccontò brevemente quello che si era detta con Meiko, della sua reazione spropositata e di aver detto che Meikumon era un Digimon cattivo, nonostante Hikari non l'avesse nominata.
<< Sono entrambe misteriose >>.
<< Devo scoprire cosa significa la spirale, è la chiave del mistero >>.
<< C'è solo una persona che può aiutarti, Koushiro. Dovrai confidarti con lui >>.
<< Pensavo già di farlo >>, si alzò. << Torni a casa? >>.
<< Devo dare la merenda ai Digimon, saranno morti di fame >>.
<< Devi dirmi altro? >>.
Hikari pensò a Sora e Yamato fuori dalla scuola. << No, è tutto >>.
Quella sera un Yagami con il cuore frantumato era sufficiente.



<< Ehi >>. Tentomon zampettò verso Taichi.
<< Ciao Tentomon >>. Buttò la borsa del calcio sul divanetto.
<< Taichi >>, lo salutò l'amico. << Hai detto che dovevi parlarmi >>.
Prese una sedia e si mise affianco a lui. Gli raccontò per filo e per segno cosa pensava di Meiko, del mistero che la avvolgeva, di come Meikumon fosse di carattere mutevole, cosa che Tentomon confermò.
<< E infine la spirale sul Digivice. Ognuno di noi ci ha il segno della Digipietra, quindi la spirale dovrebbe esserlo >>.
<< La spirale... >>. Koushiro cercò sul computer e materializzò un'immagine. << Come questa? >>.
<< Esatto! >>, indicò lo schermo. << Dove l'hai presa? >>.
<< Stavo studiando i nostri simboli delle Digipietre e molti altri di Digiworld, sai che hanno una loro lingua >>.
<< E cosa significa la spirale? >>.
<< La fede. Essa è infinita e da questa deriva la luce e la speranza, le fondamenta di Digiworld >>.
<< Quindi la Digipietra di Meiko è la fede >>.
<< Sarebbe abbastanza assurdo >>.
<< Perché? >>.
<< La fede è la forza più potente che possa possedere qualcuno. Ricordi la storia del muro di fuoco? >>.
<< Quello da dove nascono i Digimon malvagi >>.
<< Non è sempre stato così. La leggenda narra che i Digimon erano tutti buoni e in pace fra loro. Poi la fede sparì e le creature digitali cominciarono a non andare più d'accordo, ci fu una lunga battaglia e furono relegati molti oltre il muro di fuoco. Senza la speranza, la luce, la fiducia >>.
<< Senza nessuna delle qualità su cui si fonda il mondo digitale >>.
Koushiro annuì.
Taichi si abbandonò allo schienale della sedia. << Che cosa significa questo? >>.
<< Secondo la leggenda la fede sparì in un momento preciso, sulla terra sarebbero vent'anni fa >>, disse Tentomon.
<< Nel 1985, quando Gennai ci raccontò del primo gruppo di ragazzi che fu chiamato a salvare Digiworld >>.
Koushiro si mise a riflettere. << Gennai mi disse che avevano circa la nostra età, a Digiworld la prima volta. Quindi... ora avrebbero tra i venticinque e i trent'anni >>.
<< Non ti ha detto i nomi? >>.
Scosse la testa. << No, forse ha voluto mantenere la loro identità segreta >>.
Tentomon guardò i due ragazzi. << Magari quel vostro sensei lo sa, dopotutto sapeva tutti i vostri nomi >>.
La frase del Digimon fece venire i brividi ai ragazzi, come un'intuizione improvvisa. Si guardarono per qualche secondo con la bocca aperta.
<< Il sensei... >>.
<< Gennai ha comunicato tutte le informazioni a una cellula segreta... L'ha fatto perché all'interno c'era qualcuno che poteva capirlo >>, Taichi si alzò tirando indietro la sedia.
<< Il sensei era uno dei Digiprescelti di vent'anni fa >>.


Daigo Nishijima era nel suo piccolo ufficio a leggere delle carte e mangiare una ciambella. I dolci erano la sua droga, ogni occasione era buona per mangiare una dose di zucchero, in particolare in quel periodo stressante.
Stava per mangiare la seconda ciambella quando sentì bussare e non fece neanche in tempo a dire di entrare che Koushiro e Taichi entrarono, trafelati.
<< Ragazzi >>, rimise la ciambella nel piatto. << Cosa ci fate qui? >>.
I due lo fissavano, gli mancava la parola.
<< Allora? >>. Si stava preoccupando che fosse successo qualcosa di grave.
<< Signor Nishijima >>, disse Koushiro con un filo di voce. << Ci dica la verità >>.
L'uomo continuò a fissarli, confuso.
<< Lei è stato uno dei Digiprescelti del 1985 >>.
Li guardò e sorrise. << È vero >>.
I due amici caddero sui cuscini posti sul pavimento, aveva ammesso la verità senza neanche tentare di dissimulare. La rivelazione e la scoperta li avevano storditi.
L'agente si girò dalla loro parte e gli dette il tempo di riprendersi.
<< Come l'avete capito? >>.
<< Stavamo indagando sul simbolo della fede >>, rispose Taichi.
L'agente si fece serio. << Che cosa sapete della fede? >>.
<< A parte il simbolo... Niente >>, disse Koushiro.

Nishijima prese il suo portafoglio, lo aprì e da una taschina prese una vecchia foto ingiallita e la porse agli altri.
C'erano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine. Riconobbero subito l'agente, lo sguardo era rimasto lo stesso. Lo sfondo era senza dubbio l'isola di File. Assomigliava molto alla foto che avevano ognuno di loro, quella felicità stampata in faccia potevano capirla.
<< Quanti anni aveva? >>, domandò Taichi.
<< Dodici >>.
<< L'età di Joe la prima volta >>.
<< Questi sono i vostri Digimon >>, disse Koushiro, sfiorando la foto. << Ehi... ma questo è Elecmon! >>.
Taichi si sporse a guardare la foto. << È vero! >>.
<< Quando la battaglia terminò e a Digiworld regnò la pace, noi tornammo nel nostro mondo. All'epoca era impossibile ritornare in quel mondo quando e come si voleva, l'avevamo lasciato per sempre. I nostri Digimon avrebbero sofferto molto, così gli fu cancellata la memoria >>.
<< Che cosa?! >>.
<< Gennai ci spiegò che non avrebbero sofferto la nostra mancanza, alcuni so che si sono Digievoluti a un livello superiore in modo permanente >>.
<< Elecmon della città della Rinascita era il suo Digimon >>, mormorò incredulo Taichi.
Nishijima sorrise. << Già >>.
<< Questo PetiMeramon deve essere il Meramon che protegge la città dei Pyocomon e il vulcano >>, disse Koushiro, indicando una piccola palla di fuoco accanto a un ragazzo di almeno dodici anni.
<< Era il mio migliore amico, Eizo Saito. Ora vive negli Stati Uniti con la moglie e due figli, non lo vedo dal college >>.
<< Questo Pandamon... La Digievoluzione a livello campione è Yukidarumon... >>. Il Digimon di livello intermedio simile a un panda era in braccio a una ragazza bionda, i capelli stretti in delle trecce e gli occhi azzurri.
<< Lei è Hisa Maeda, aveva dieci anni, era la più piccola del gruppo. Ora vive a Osaka, è sposata e ha due graziose gemelline. Ci vediamo spesso >>.
<< Yukidarumon fu messo a proteggere le terre di ghiaccio dell'isola >>, disse Taichi, ricordando il primo incontro con il Digimon di ghiaccio. Li aveva aiutati ed era molto gentile.
<< Questo Candmon... Picklemon è la Digievoluzione a livello evoluto >>, disse Koushiro.
<< Ecco perché sapeva come allenare Digimon e Digiprescelti, sono reminiscenze di quando era un partner Digimon >>.
<< Chi è il ragazzo? >>.
<< Hideki Aoki, aveva undici anni. So che vive all'estero anche lui, è un professore di liceo >>. Sul volto di Nishijima per degli attimi cadde la maschera di sicurezza . << Elecmon... è felice? >>.
<< Sì, lo è >>, lo rassicurò Taichi.
I due pensarono alla sofferenza che quei cinque ragazzi dovevano aver patito. Si misero nei loro panni, immaginando come si sarebbero sentiti, al solo pensiero si sentirono male, un dolore acuto nell'animo.
E Nishijima non vedeva il suo Digimon da vent'anni e, anche se si fossero rivisti, lui non l'avrebbe mai riconosciuto.
<< E questa ragazza? Sembra la più grande >>, disse Koushiro.
<< Kumi... Kumi Fukuda >>. Il suo sguardo si fece triste. << Aveva quattordici anni, era un po' la mamma della situazione. Noi tre maschietti eravamo giovani, Hisa era molto piccola e lei si prese cura di noi insieme al suo Digimon, Terriermon. Tornati a casa, lei si trasferì poco dopo e non ho più saputo nulla di lei >>.
<< Terriermon... Ha due ceppi di Digievoluzione. Uno dei livelli evoluti è Monzaemon >>, disse Koushiro.
<< È quello che protegge la città dei giocattoli! >>.
I due ragazzi guardarono quella ragazzina, con il suo Digimon sulla spalla, ridevano. Aveva lunghi capelli neri, la pelle chiara, magra.
<< Chi era il vostro nemico? >>, chiese Koushiro.
<< Quando arrivammo a Digiworld, ci sembrò un sogno. Eravamo in un mondo sconosciuto, senza cibo, senza acqua, incapaci di vivere in mezzo alla natura. Abbiamo sconfitto molti nemici, il nemico finale era Dagomon. Il suo spirito malvagio fu relegato nel mare oscuro >>.
<< Nishijima dov'è la fede? >>.
<< Per sconfiggere Dagomon, non bastò la sola forza. Non bastava la nostra amicizia, ci volle la forza più potente di Digiworld e ci riuscimmo. Ma poi qualcosa è andato storto negli anni avvenire... Non ho saputo del disastro se non poco tempo fa>>.
<< Meiko ha il segno della fede sul Digivice >>, disse Taichi. << Come me lo spiega? >>.
<< Coraggio, purezza, fiducia, conoscenza, amicizia, amore, luce, speranza e bontà sono le qualità su cui si fonda Digiworld e che possiede ognuno di voi. Ma la fede... come qualità la trovo veramente difficile >>, disse Nishijima, cominciando a credere che forse Gennai non gli aveva detto proprio tutto.
<< Ma Meikumon è riuscita a Digievolvere al livello evoluto >>, lo informò Koushiro. << Come me lo spiega? >>.
<< Meiko è la ragazza nuova del gruppo, giusto? Quella timida con gli occhiali? >>.
Annuirono.
<< Devo fare qualche ricerca, quello che mi state dicendo mi sconvolge molto >>. Si alzò, prese il piatto delle ciambelle. << Domani ci vediamo qui, alla stessa ora. Porterò altre ciambelle! >>.



Sora stava tornando a casa, camminava lentamente, come se i pensieri fossero macigni pesantissimi sulle sue spalle. Aveva accettato di uscire con Yamato... Perché? Gli piacevano entrambi e forse uscire con lui le avrebbe schiarito le idee. Eppure non poteva non sentire quello spillo nel cuore, nello stomaco e nella testa che gli dicevano che non stava facendo la cosa giusta, per una moltitudine di motivi.
Come avrebbe reagito Taichi alla notizia? Avrebbe litigato con Yamato?
Forse non avrebbe dovuto accettare. Ma quel limbo non era forse peggio?
Doveva dirlo lei a Taichi, non doveva saperlo da terzi, non era corretto.
Decise che la mattina dopo sarebbe andata dritta da lui all'intervallo, sperando che l'impulsivo Taichi tenesse a freno azioni dettate dal suo difetto...


Angolo autrice!


Allora...
Fin dalla prima stagione mi ero sempre chiesta chi fossero questi Digiprescelti che avevano accennato! E ho pensato di sfruttarli un po' XD
Sora ha accettato l'invito di Yamato ma... C'è un ma.
Meiko ha un bel carattere e nasconde un segreto... E Hikari ci soffre, che poi povera Misae lei che colpa ha XD?
Be', alla prossima!
















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Capitolo 8
*** 08- Primi chiarimenti ***


Capitolo 8


Primi chiarimenti


La mattina dopo c'era piuttosto freddo. La notte aveva piovuto, all'alba le strade erano ancora bagnate, anche se era uscito il sole.
V-mon e Wormmon rimanevano in compagnia di Agumon e Tailmon, alternavano momenti di tristezza a momenti di felicità quando si presentava una buona colazione. Koushiro e Taichi volevano parlare agli altri delle scoperte avvenute il giorno prima e fissarono un appuntamento nel pomeriggio, non c'era impegno che teneva. La mattinata trascorse normale, fino a che non arrivò l'intervallo.
Hikari rivolgeva poco la parola a Takeru, consapevole del fatto che questo atteggiamento rendeva le cose solo più complicate. Era sempre stata buona, gentile, disponibile con tutti, prima venivano gli altri e poi se stessa, l'aveva fatto anche stavolta. Come tutte le persone buone, alla fine, sarebbe arrivato il momento in cui la sofferenza taciuta per troppo tempo sarebbe venuta a galla ed era arrivato.
Uscì dall'aula per andare in bagno e sciacquarsi il viso, chiuse il rubinetto e si guardò allo specchio. Aveva la faccia di una che sarebbe scoppiata a piangere in ogni momento, gli occhi erano tristissimi. Scosse la testa, dandosi uno schiaffetto: basta essere depressa. Decise di scendere in cortile per prendere una boccata d'aria e fare due passi, in attesa di un'ora di chimica. All'improvviso sentì una mano prenderle il polso e farla girare.
<< Hikari, che cosa ti prende? >>.
Agitò il polso e fece lasciare la presa a Takeru. << Sto benissimo >>.
<< Ieri ti ho vista, stavi piangendo >>.
Trasalì ma fece finta di niente. << Ti sbagli >>.
<< In queste ultime settimane mi sembri sempre insofferente. C'è qualcosa che ti turba? >>.
<< Ti ho detto che sto benissimo! >>.
Takeru sospirò, gli pesava fare quella domanda. << È Misae il problema? >>.
Nel sentire il suo nome, la maschera quasi crollò, sentì gli occhi pungere e cercò di trattenersi. << Non ho niente contro Misae >>.
<< Non ho detto questo >>. Si avvicinò. << Sei forse gelosa? >>.
<< Che dici? Da quando sei così egocentrico? >>.
<< Da quando ti vedo star male ogni volta che sono in compagnia di Misae >>, le prese dolcemente una mano. << Hikari siamo sempre stati sinceri >>.
<< Le cose cambiano >>, disse. << Tu hai una ragazza ora, non possiamo essere amici come prima >>.
Le strinse la mano. << Il fatto che io abbia una ragazza non significa che non possiamo essere ancora amici >>.
Guardò i suoi occhi azzurri. Era veramente così ingenuo?
<< No >>, fece per lasciare la sua mano. << Mi dispiace >>.
Takeru la strinse ancora più forte. << Perché Hikari? >>.
<< Ti prego, non rendere le cose ancora più difficili. Lasciami >>.
Non lo fece. << Non finché non mi dai una spiegazione! >>.
<< Ti ho detto di lasciarmi! >>.
Takeru si sentì tirare per una spalla e lasciò a forza la mano di Hikari.
<< Sei sordo forse? >>, disse Taichi. Aveva assistito agli ultimi minuti e sentito sua sorella chiedere più volte di lasciarla andare, all'ultima richiesta non aveva potuto non intervenire.
<< Taichi >>, sussurrò Hikari.
<< Non le stavo facendo niente >>, disse Takeru, scrollandosi la mano dell'amico dalla spalla. << Stavamo solo parlando >>.
<< A me non sembra >>. Era minaccioso. << Takeru ti avverto: smettila di fare il doppio gioco con mia sorella >>.
<< Taichi smettila! >>. Hikari si mise in mezzo ai due.
<< Che succede qui? >>.
Yamato e gli altri avevano assistito alla scena dalla finestra.
<< Niente Yamato >>, rispose il fratello minore.
<< A me non pare >>. Yamato si mise di fronte a Taichi.
<< Stava infastidendo Hikari >>.
<< Non è vero! >>, la sorella cercò di difenderlo. << Stavamo solo discutendo >>.
<< Se magari tuo fratello la smettesse di fare il cascamorto con lei, nonostante l'impegno con Misae, io non avrei nessun problema >>.
Yamato guardò male il fratello minore ma lo difese comunque. << Non lo farà più >>.
<< Non l'ho mai fatto! >>.
Gli altri si erano aspettati questo finale, prima o poi doveva succedere.
<< Basta! >>, urlò Hikari. Aveva gli occhi lucidi. << Io non ho bisogno della tua protezione, non sono più una bambina! >>.
La ragazzina fuggì via, imbarazzata, Mimi e Sora la seguirono.
Prima di andare Sora guardò Taichi. << Sei uno scemo, Taichi. A volte non capisci proprio niente >>.
Il ragazzo si sentì freddato da quella frase.
<< Va via >>, disse Yamato al fratello.
<< Ma... >>.
<< Non voglio discutere Takeru, sparisci! >>.
Il ragazzino andò via, salutando gli altri.
Yamato respirò rumorosamente e guardò duramente l'amico. << Non capisci che è per questo tuo atteggiamento che Takeru non ha scelto tua sorella? >>:
Taichi ebbe l'impressione che la terra sotto i piedi gli mancasse. << Come scusa? >>.
<< Ha ragione >>, intervenne Koushiro. << Finché tu la proteggerai per ogni minimo cosa, Hikari si sentirà sempre più schiacciata >>.
Il ragazzo non ci aveva mai riflettuto. Hikari, la sua dolce Hikari, non aveva più bisogno di lui? Negli anni l'aveva protetta da ogni male del mondo, anche se lei era la luce più splendente. Anche se c'era Tailmon al suo fianco.
Improvvisamente si era reso conto che lui non era più il suo protettore.
Hikari era innamorata di Takeru e il suo cuore ferito era colpa sua.
Takeru si appoggiò a un muro della scuola, sotto una tettoia, affranto. Il fratello maggiore svoltò l'angolo e lo fissò.
<< Yamato... >>.
<< Ti ho difeso perché sei mio fratello ma se ti becco un'altra volta in atteggiamenti ambigui con Hikari... Non sarà di Taichi di cui dovrai preoccuparti >>.
<< Non ci provo con Hikari >>.
<< Mi prendi in giro? >>, si spazientì, << Le bugie dille a te stesso, non a me. Ci sono problemi più grandi di cui occuparci e le tensioni nel gruppo sono solo deleterie. Se ti piace Misae tanto da starci assieme, okay. Smetti di far soffrire Hikari >>.
<< L'atteggiamento di Taichi poco fa è il motivo per cui non sono mai andato oltre l'amicizia con lei! >>.
<< Hai ragione, ma è sempre sua sorella e qualunque fratello maggiore si sarebbe comportato così. Taichi non si sente pronto a smettere di proteggere Hikari, ora tu hai una ragazza. Questa storia finisce qui >>.
Takeru rimase in silenzio.
<< Ci siamo intesi? >>.
<< Intesi >>.


Hikari si nascose in un bagno del piano terra, piangendo. Si sentiva così mortificata dall'atteggiamento del fratello, possibile che non riusciva a staccarsi da lei?
<< Hikari >>, sussurrò dolcemente Sora. << Stai bene? >>.
<< Sì >>, singhiozzò.
Mimi la abbracciò dolcemente. << Taichi a volte non capisce molto bene >>.
<< Lui voleva proteggerti, lo fa un po' troppo spesso ma non avercela con lui. Takeru è in un momento confuso ed è evidente che tu provi qualcosa per lui >>.
<< Il fatto che lui abbia una ragazza ti mette tanta tristezza >>, aggiunse Mimi. << Però penso che potresti provare a pensare a te, tanto per cambiare >>.
Hikari annuì, si asciugò le lacrime con un fazzoletto. << Grazie >>. La ragazzina guardò l'amica. << Sora... l'hai detto a Taichi? >>.
<< Detto cosa? >>.
<< Che sabato esci con Yamato >>.
<< Esci con Yamato? >>, esclamò Mimi.
<< Ci hai visto vero? >>.
La ragazza annuì.
<< Oggi non mi sembra la giornata ideale, lo farò domani, promesso >>.


Il pomeriggio il gruppo si riunì nell'ufficio di Koushiro. Joe aveva notato il clima teso e fu aggiornato da Mimi circa quello che era successo, aveva scosso la testa e non fu poi tanto sorpreso.
I Digimon mangiavano, come al solito.
<< Dov'è Meiko? >>, chiese Sora.
<< Non le abbiamo detto di questo incontro >>, rispose Taichi.
<< Che cosa? Non mi piace fare le cose alle spalle! >>, disse Mimi, arrabbiata.
<< Neanche a me! >>, concordò Sora.
<< Lo stesso vale per me ma le notizie che abbiamo la riguardano, diciamo >>, disse Koushiro, visualizzando alcuni immagini sul grande schermo. Spiegarono brevemente tutta la situazione, i sospetti di Taichi, le scoperte di Hikari e il segno della fede. Infine sganciarono l'ultima bomba, ovvero che Nishijima era stato un Digiprescelto.
L'ultima notizia fece restare gli altri a bocca aperta, Digimon compresi.
<< Un Digiprescelto?! >>.
<< Non è tutto. I cinque partner Digimon del 1985 erano Elecmon della città della Rinascita, Meramon della città dei Pyocomon, Monzaemon della città dei giocattoli, Picklemon e infine Yukidarumon delle terre di ghiaccio >>, spiegò Taichi.
<< Incredibile >>, sussurrò Hikari.
<< Non l'avrei mai detto >>, disse Tailmon.
<< Un momento... Perché non ce l'hanno mai detto? >>, domandò curioso Gomamon.
<< Perché non se lo ricordano. Dopo che i Digiprescelti tornarono a casa, gli fu cancellata la memoria per evitare la sofferenza della loro mancanza >>, rispose Koushiro.
<< È terribile! >>, esclamò Palmon. << Dimenticarmi di Mimi! >>.
<< Elecmon un partner Digimon... >>, mormorò Patamon.
<< Nishijima sarà qui tra pochi minuti, ieri ha detto che avrebbe fatto qualche ricerca, non so di cosa si tratti >>, li informò Koushiro.
<< Chissà come si sente il sensei >>, disse Sora. << Il suo Digimon non ha neanche idea della sua esistenza >>. Abbracciò Pyomon.
<< Non posso pensare che Gabumon non si ricordi di me >>, aggiunse Yamato.
V-mon mangiò un biscotto. << Secondo me non hanno dimenticato del tutto >>.
<< Cosa te lo fa pensare? >>, gli chiese Tentomon.
<< Per me sarebbe impossibile non ricordarmi di Daisuke! >>.
<< Ed io di Ken! >>.
<< Chi gli ha cancellato la memoria? >>, domandò Takeru.
<< I Supremi >>, rispose Taichi.
<< Quindi loro possono ridargliela! >>, si entusiasmò Mimi.
<< Mica è così semplice. Non troviamo Gennai, figurati i Supremi >>, disse abbattuto Joe.
<< Sei sempre un campione di ottimismo, sai? >>, disse Gomamon, dandogli una zampata sulla schiena.
Qualcuno bussò alla porta e il sensei Nishijima entrò nell'ufficio. La sua comparsa fece zittire tutti i presenti, come se fosse entrata una creatura leggendaria.
<< Ho interrotto qualcosa? >>.
Tutti scossero la testa.
<< Ho delle cose da dirvi >>, si sedette su una poltrona libera e tirò fuori alcuni fogli. << Per chi non mi conosce, sono Daigo Nishijima, agente della cellula segreta informatica giapponese. Come copertura lavoro alla scuola del vostro quartiere e immagino che ora avrete capito perché >>.
<< Lei è veramente stato un Digiprescelto? >>, chiese ammirata Palmon.
<< Tanto tempo fa >>.
Notò V-mon e Wormmon. << Loro chi sono? >>.
<< I Digimon di Daisuke e Ken >>.
<< Ah sì, i Digiprescelti del secondo gruppo. Non li abbiamo trovati da nessuna parte >>.
<< Perché sono stati rapiti da Alphamon >>, disse V-mon, con quasi le lacrime agli occhi.
<< Veramente? >>, sgranò gli occhi.
<< L'abbiamo saputo solo poco tempo fa >>, disse Hikari.
<< Ieri ho parlato con il mio migliore amico, Eizo. Non lo sentivo da qualche tempo e gli ho parlato di quello che stava succedendo, anche se ne era già informato. Pare abbia conosciuto qualche giovane Digiprescelto americano e quindi le notizie non gli erano nuove. Ho contattato anche Hisa, un'altra Digiprescelta. Non sono riuscita a sentire Hideki e Kumi... be', lei è sparita in pratica >>.
<< Loro cosa ne pensano? >>, chiese Yamato.
<< Secondo loro la fede è sparita e spiega perché negli ultimi vent'anni Digiworld sia tanto instabile >>.
<< E dov'è allora? >>.
<< Non ne ho idea. L'idea che Meiko possa avere come segno la fede è molto strano >>.
<< So che potrà sembrare strano... Sono dell'idea che dovremo sentire anche gli altri due Digiprescelti, forse ne sanno di più >>, disse Takeru.
<< Hideki posso contattarlo... Ma Kumi, non la sento da quando si è trasferita vent'anni fa >>, spiegò il sensei.
<< Dove si è trasferita? >>, domandò Sora.
<< Tottoro >>.
Scese il silenzio per qualche secondo.
<< Che c'è? >>.
<< Tottoro è la città da cui proviene Meiko >>, disse Taichi.
<< Curiosa coincidenza >>, ironizzò Mimi.
<< Che sia sua madre? >>, ipotizzò Joe.
<< Impossibile. Ho visto le foto dei suoi genitori... Non è sua madre >>, assicurò Taichi.
<< Nishijima dobbiamo trovare Kumi e in fretta. Avrà lasciato l'indirizzo di una scuola nuova, un cambio di residenza... Le persone non possono sparire >>, disse Koushiro.
<< Se c'è qualcuno che può trovare qualcosa sei tu Koushiro >>, disse Pyocomon, con la sua solita allegria.
<< Koushiro voglio collaborare con te con i sistemi dell'agenzia >>.
<< Sul serio? >>, Koushiro si emozionò.
<< Sicuro >>.
<< Wow, sei grande! >>. Mimi lo abbracciarono con il suo solito trasporto e il ragazzo divenne rosso come un peperone.
<< Quando... ehm... cominciamo? >>, balbettò, ancora intrappolato nell'abbraccio di Mimi.
<< Subito, vieni con me. Ragazzi >>, li guardò. << Vi faremo sapere la prima possibile. Tenetevi disponibili a qualsiasi orario >>.
<< D'accordo >>.
Il gruppo si disperse e ognuno tornò a casa propria, in attesa d’informazioni.


Hikari stava con i gomiti appoggiati alla ringhiera del balcone, pensierosa, Tailmon le stava affianco.
Balzò sulla ringhiera, con un perfetto equilibrio degno di un gatto.
<< Hikari, cosa è successo con Takeru? >>.
<< Hai notato il gelo, vero? >>. Fece un sorriso triste. << Ho avuto una discussione, è degenerata e Taichi si è messo in mezzo >>.
<< Voleva solo proteggerti >>.
<< Lo so. Lo fa sempre >>.
Taichi stava ascoltando dietro la tenda, mortificato. Hikari soffriva e la colpa era in parte sua.


La mattina dopo Koushiro fu assente e anche l'agente. Non aveva mai fatto un'assenza, il ragazzo era molto ligio al dovere scolastico, aveva ottimi voti. La sua assenza fece pensare ai suoi amici che forse avevano trovato informazioni interessanti e stavano continuando a scavare. Andarono anche nell'ufficio del sensei ma non c'era nessuno, nel dubbio che si fossero rifugiati lì. Ebbero notizie di Koushiro solo verso la fine delle lezioni, li incitava a correre nel suo ufficio subito dopo e, per quanto fosse odioso, di non dire niente a Meiko. Quest'ultima era diventata piuttosto silenziosa dopo l'uscita con Hikari e stava molto in disparte, mentirle non era neanche necessario.
Alle tre e mezzo furono tutti nell'ufficio di Koushiro, ormai la loro vita si divideva tra quella stanza, la scuola e i loro letti. Non c'era neanche più tempo per gli allenamenti, le prove del gruppo, lo studio di Joe, volevano dire che la situazione era veramente molto grave.
<< Ci siamo preoccupati oggi, quando abbiamo visto che eri assente >>, disse Taichi.
<< Avevo un buon motivo >>.
<< Che cosa avete scoperto? >>, domandò Yamato.
Daigo Nishijima aprì il suo portatile e sfogliò varie cartelle. << Kumi si trasferì nell'ottobre del 1985. Per legge avrebbe dovuto indicare alla vecchia scuola la nuova e all'epoca niente era digitalizzato. Per nostra fortuna dieci anni dopo hanno messo tutti i dati su computer ed è uscito fuori che Kumi si è trasferita in un liceo pubblico in centro città >>.
<< E poi? >>, domandò Mimi, curiosa.
<< È rimasta lì fino al diploma ed è qui la cosa strana. Non è mai passata a ritirarlo >>, disse Koushiro.
<< Com'è possibile? Se non ha mai ritirato il diploma, non si è mai potuta iscrivere al college o lavorare >>, disse Joe, lui era informato su tutte queste pratiche legali.
<< Infatti non c'è niente su Kumi dopo >>, disse Koushiro. << L'ultimo indirizzo di residenza era con i genitori, non risulta nessun impiego >>.
<< Una persona non può sparire dalla faccia della terra >>, disse Tailmon.
<< L'ultima traccia di Kumi è a diciotto anni, ha sostenuto l'esame del diploma ed è sparita >>, spiegò Nishijima.
<< I genitori? >>, chiese Takeru.
<< Era figlia unica e, sì, qualcosa abbiamo scoperto >>. Koushiro fece visualizzare un certificato di morte. << Sua madre è morta nel 1991, di cuore >>.
<< E suo padre? >>, continuò Sora.
<< Risulta residente ancora allo stesso indirizzo del 1985, è in pensione anticipata, è molto malato. Ho trovato diverse cartelle mediche e conti da pagare >>.
<< Tutto questo cosa vuol dire? >>, esclamò Taichi. << Dov'è finita questa ragazza? >>.
Nishijima era affranto. << Sono preoccupato, molto. È tutto troppo strano... Ho parlato con gli altri stamane... Sono preoccupati anche loro >>.
<< Questa persona è ancora viva? >>.
<< Che dici Tentomon? >>.
<< Ha ragione. Potrebbe essere morta >>, concordò Agumon.
<< Nel mondo degli esseri umani non è redatto un certificato quando si muore no? >>, ricordò Gabumon.
<< I Digimon hanno ragione. Non c'è un certificato di morte? >>, chiese Hikari.
Entrambi scossero la testa.
<< Quindi è ancora viva! >>, esordì Patamon, in braccio a Takeru.
<< Può aiutarci a trovare Daisuke e Ken >>, disse V-mon.
Hikari gli fece una carezza. << Li troveremo >>.
<< Non possiamo parlare con suo padre? >>. chiese Yamato.
<< Un’ottima idea! >>, rispose Koushiro.
<< Peccato che Tottoro sia a sei ore di treno >>, disse Mimi.
<< Con l'aereo ci metti un'ora >>, le sorrise Takeru.
<< Facciamo una gita a Tottoro questo sabato che dite? >>, propose Taichi.
Yamato e Sora si guardarono.
<< Io non posso >>, disse lui. << Ho un impegno >>.
<< Neanche io >>, disse Sora, abbassando lo sguardo.
Il gruppo, Digimon compresi, guardarono i due, zitti.
<< Uscite insieme? >>, domandò Joe.
Yamato era leggermente imbarazzato. << Infatti >>.
Hikari guardò Taichi e poté sentire il suo cuore farsi in mille pezzi, ogni frammento aveva un suono preciso, lei conosceva benissimo quella sensazione.
<< Allora buona fortuna >>, rise Joe.
<< Joe >>, sussurrò Gomamon, scuotendo la testa e indicando Taichi con un gesto.
Sora avrebbe voluto prendersi a schiaffi, non voleva che Taichi lo sapesse in quel modo. Yamato l'aveva detto con leggerezza, non aveva pensato alla reazione dell'amico, forse un uomo non arrivava ad avere quella sensibilità.
Taichi cercò di sembrare normale, ma dentro di sé stava morendo. Aveva aspettato troppo e Yamato era arrivato prima.
Koushiro batté le mani, lo sguardo di Taichi aveva detto tutto. << Be', allora andremo solo noi, che dite? >>.
<< Certo >>, rispose Hikari.
<< Ora possiamo andare >>, disse Taichi. << Ho dei compiti da fare >>.
Si alzarono tutti e si salutarono, Nishijima se ne andò anche lui. Giù dall'ufficio Sora rincorse Taichi.
<< Aspetta! >>.
<< Cosa c'è? >>.
<< Mi dispiace, non volevo dirtelo così >>.
<< Non capisco di cosa ti preoccupi >>, disse Taichi.
<< Be', la tua reazione non era delle migliori >>.
<< Ti piace Yamato. Fine della storia >>.
La durezza di Taichi la ferì molto. << Yamato... lui... >>.
<< Si è fatto avanti, molto semplicemente. Basta così Sora, divertiti sabato >>.
<< Taichi non fare così. Siamo amici >>.
<< No >>, sussurrò, dandole le spalle. << Non siamo amici, non posso essere tuo amico. Mi dispiace Sora >>.
Sei anni prima il gruppo era formato da otto bambini che condividevano una fortissima amicizia. In ventiquattro ore ben due amicizie erano finite perché quando il cuore ama, non ci si può accontentare di un'amicizia.


Angolo autrice!


Questo capitolo non è stato il massimo dell'allegria ma alla fine questa situazione doveva smuoversi!
In queste due settimane, fino a gennaio, avrò poco tempo per scrivere quindi dovrei, forse riuscire a pubblicare un altro capitolo!
Alla prossima e buone feste!










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Capitolo 9
*** 09 - Mistero ***


Capitolo 9


Il mistero



Biglietti prenotati, una notte in albergo e leggero bagaglio a mano. Chiunque li avesse visti avrebbe pensato alla gita di qualche circolo scolastico, accompagnai da un insegnante.
Sei degli otto membri del gruppo erano seduti sulle sedie scomode dell'aeroporto, in attesa che il loro volo fosse chiamato. Ai genitori dissero che erano stati invitati a un giro storico per la prefettura di Tottoro e loro ne rimasero entusiasti.
Nishijima aveva in mano sette biglietti. << Tutto apposto. Tra pochi minuti dovrebbero chiamare il volo >>.
<< Anche se questo viaggio ha uno scopo, mi piace moltissimo l'idea di trascorrere una notte a Tottoro! >>, disse Mimi.
<< Anch'io. Non ci sono mai stato >>, disse Takeru.
<< Joe, come hai fatto a liberarti? >>, gli domandò Koushiro.
Sospirò. << Non sarei mai riuscito a concentrarmi >>.
<< I Digimon sono nell'area digitale, quando andremo in albergo a dormire potremo tenerli tranquillamente con noi >>, disse Koushiro, con il portatile aperto.
Una voce femminile chiamò il loro volo e s’imbarcarono. L'aereo rollò quindici minuti dopo, durante il quale vennero offerti spuntini e succhi. Koushiro continuò a lavorare al portatile, i fratelli Yagami erano entrambi molto silenziosi.
Un'ora dopo atterrò a Tottoro.
Nishijima guardò l'orologio. << Andiamo in albergo, posiamo i bagagli e andiamo dal padre di Kumi >>.
<< D'accordo! >>.
Affittò una grande macchina e guidò fino all'albergo. Il viaggio era stato pagato dall'agenzia segreta, usando la dicitura a “scopo lavorativo”, Nishijima aveva prenotato in un bellissimo albergo. Mimi divideva la camera con Hikari, Koushiro con Taichi e infine Joe con Takeru. Nishijima aveva una camera separata e aveva preteso che le camere fossero tutte sullo stesso piano.
Ogni camera aveva due letti matrimoniali, un'enorme armadio e una scrivania. Un televisore era attaccato alla parete, il bagno era in piastrelle lucide dorate, con vasca.
Mimi si sedette sul letto, con un balzo. << Questa camera è bellissima! >>.
<< Non male! >>, concordò Hikari.
Si ritrovarono nella hall, rinfrescati. Si rimisero in macchina, pronti per l'incontro con il padre della ragazza apparentemente scomparsa. La città era piena di gente, il centro pullulava di negozi e centri commerciali, era sabato e molte persone ne approfittavano per passarci il tempo libero.
Il padre di Kumi viveva in una cassetta a due piani in centro, in un'area tranquilla, immersa nel verde. Nishijima parcheggiò la macchina e a piedi arrivarono di fronte casa dell'uomo. A una prima occhiata doveva essere stata una bella casa, un tempo, ma ora il prato appariva poco curato, le finestre erano sporche e dei fiori sui davanzali erano rimasti solo i vasi vuoti. Un vecchio zerbino con alcune lettere mancanti era davanti all'ingresso. L'agente fece segno ai ragazzi di rimanere indietro.
Daigo suonò il campanello ma non funzionava, così bussò forte alla porta. Dei passi strascicati risuonarono dopo altre tre bussate.
<< Chi è? >>. La voce era roca.
<< Signor Fukuda... Non so se ricorda di me... Sono Daigo Nishijima >>.
Silenzio.
<< Un vecchio amico di sua figlia >>.
La porta fu aperta e l'uomo che si presentò davanti a lui era quasi irriconoscibile: la barba fatta male, i capelli radi e bianchi, una flebo collegata a una bombola di ossigeno.
<< Daigo... >>, sussurrò. << Non ti vedo da vent'anni >>.
<< Lo so >>.
<< Che cosa vuoi da un povero vecchio? >>.
<< Volevo parlare... >>.
<< Chi sono quelli? I tuoi figli? >>.
Nishijima si voltò. << Vi avevo detto di restare fuori un attimo! >>. Scosse la testa. << No, sono dei... miei alunni >>.
<< Sei un'insegnante quindi >>.
<< Già... senta io volevo parlare con Kumi >>.
Nominare Kumi fece esplodere l'uomo. << Kumi... Vieni dopo vent'anni a chiedermi di mia figlia! >>.
La reazione fece spaventare perfino gli altri.
Daigo aggrottò le sopracciglia. << Volevo solo parlare con lei di una cosa molto importante, anzi vitale >>.
L'uomo tossì, tanto da fargli gli occhi lucidi. << Tu non lo sai? >>.
<< Sapere cosa? >>.
<< Kumi è morta >>.
<< Che cosa?! >>, esclamarono gli altri.
<< Morta? >>, Daigo rimase stupefatto. << Non c'è nessun certificato di morte >>.
L'uomo rise amaramente. << Cosa ne so io! Kumi è morta sedici anni fa >>.
<< Come? >>.
<< Non lo so. Ho divorziato da sua madre tre anni prima della sua morte. Un giorno venne la mia ex moglie per dirmi che Kumi era scappata di casa, poi si presentò un medico di un ospedale e mi disse che era morta >>.
Daigo non seppe più cosa dire, il gruppo si sentì lo stomaco in una morsa spiacevole.
<< In che ospedale? >>.
Il signor Fukuda fece per andarsene.
<< La prego >>, disse Nishijima. << È importante >>.
Lo guardò, in quegli occhi vide tutto il dolore del mondo. << Nell'ospedale in centro, non so altro >>.
Sbatté la porta, lo sentì tossire di nuovo.
<< E ora? >>, gli domandò Taichi.
Nishijima tirò fuori la foto scattata a Digiworld, guardò Kumi quattordicenne, con un sorriso sulla faccia insieme a Terriermon.

<< Sei un bel tipo, Daigo >>.
<< Come Kumi? >>, esclamò, alimentando il fuoco per la cena a base di pesce e frutti.
<< Non sei come Eizo. O Hideki. Hisa poi è una bambina. Per avere dodici anni sei maturo >>.
<< Grazie. Anche tu sei un bel tipo, Kumi >>.
Mise il pesce sul fuoco. << Grazie anche a te >>.
Si guardarono e si misero a ridere, una bella risata a cui si unirono pure Elecmon e Terriermon.

<< Signor Nishijima... Sta bene? >>, gli domandò Joe.
Daigo rimise la foto nel portafoglio e riprese la sua sicurezza. << Andiamo >>.
Superò i ragazzi a grandi passi, lo guardarono uscire dalla proprietà Fukuda. Provarono a mettersi nei suoi panni, nello scoprire che uno di loro era morto. Solo la domanda bastò non far andare oltre la prospettiva, era troppo dolorosa.
In macchina regnava il silenzio, nessuno osava fare domande all'agente, si sentirono in dovere di rispettare il suo lutto.
L'atmosfera pesante fu interrotta da uno squillo. Nishijima rispose.
<< Pronto? >>.
<< Ehi Daigo >>.
<< Hisa! >>.
<< Ho saputo da un uccellino che sei a Tottoro >>.
<< Te l'ha detto Eizo >>.
<< Forse >>, rise. << Be'... mi trovi in centro. Mi raggiungi? >>.
<< Aspetta... sei a Tottoro?! >>.
La fece ridere di nuovo. Hisa era così, sorprendente. << Mio marito e le mie figlie oggi sono dalla nonna, una gitarella liberatoria me la merito pure io! >>.
<< Ti raggiungo >>.


Il gruppo era emozionato. Da quando avevano scoperto l'esistenza dei Digiprescelti del 1985, avevano come la sensazione di avere dei mentori. Qualcuno che gli togliesse un po' quel peso sulle spalle.
Hisa era seduta al tavolino di un bar, dentro un locale, beveva una cioccolata. Era identica ancora a quella bambina nella foto, gli occhi erano azzurri e brillanti, i capelli biondi, lunghi e lucenti. Una bellissima donna, aveva un semplice maglioncino rosso e un paio di pantaloni ma li portava con estrema eleganza. Non appena vide Daigo gli corse incontro ad abbracciarlo, gli diede un bacio sulla guancia. Ricordava molto Mimi.
<< Questi devono essere i Digiprescelti della nuova generazione >>. Li invitò a sedersi. << È un vero piacere conoscervi >>.
<< Anche il nostro, signora >>, dissero in coro.
<< Signora?! Ehi, ho solo trent'anni! Chiamatemi Hisa >>.
<< Certo >>.
Ordinarono caffè, cioccolate, tè e si misero a parlare.
<< Morta?! >>.
<< Già >>.
Per la prima volta videro la tristezza sul quel bel volto, posò la tazza di cioccolata calda. Qualche lacrima sgorgò sul suo volto. << Non avrei mai potuto pensarlo. L'ho sempre immaginata felice da qualche parte >>.
<< Hisa... lei non ha mai sentito Kumi dopo che si è trasferita? >>, chiese Hikari.
<< No... Aveva quattro anni più di me... Ero solo una bambina >>.
<< Suo padre dice che è morta in ospedale >>, la informò l'uomo.
<< Di cosa? >>.
<< Non lo sa neanche suo padre >>, le disse Takeru.
<< Hisa... Il fatto è che noi speravamo di avere qualche informazioni sulla fede e sul perché Gennai sia sparito >>.
<< È sparito? >>.
<< A quanto pare. Casa sua sotto il lago è sparita >>.
<< Siete stati a Digiworld?! >>.
<< Di recente, sì >>, confermò Mimi.
<< Avete visto Pandamon? >>, domandò ansiosa.
<< Ora è Yukidarumon, è passato al livello campione >>.
<< Oh... sono felice per lui >>, sorrise tristemente.
<< Sappiamo che sta bene però >>, la rincuorò Joe.
<< Meglio così >>. Fece un respiro profondo e ritornò a sorridere. << Per quanto riguarda la fede non so aiutarvi. Daigo mi ha fatto un riassunto, mi ha parlato anche di Meiko. La ragazza è misteriosa >>.
Si misero a parlare della situazione e a un certo punto Taichi uscì dal bar, fingendo di dover fare una chiamata. La verità è che aveva bisogno di rimettere insieme i pensieri che aveva in testa, troppe questioni diversi lo stavano facendo diventare matto. Non poteva fare a meno di pensare che Sora sarebbe uscita con Yamato quella sera, si concentrava sulla situazione difficile ma alla fine il pensiero era lì, in un angolino a tormentarlo. Si buttò su una panchina lontano dalle vetrate, per avere un po' di pace e si appoggiò allo schienale, la faccia rivolta al cielo appena annuvolato. Si appoggiò gli occhialoni per proteggersi dai raggi del sole e si mise ad osservare le persone che gli passavano davanti. Guardò l'altro lato della strada, dove c'era il bar e riuscì a intravedere gli altri parlare fitto e molto seri. Si alzò e decise di ritornare indietro quando notò la distorsione rossa in fondo la strada.
<< No! >>.
Corse veloce dentro il bar, fino al tavolo.
<< Uscite presto, c'è una distorsione enorme alla fine della strada! >>.
Koushiro tirò indietro la sedia indietro fino a farla cadere. << Richiamo i Digimon al volo! >>.
<< Daigo? >>.
<< Tranquilla Hisa, ci pensano loro >>.
Taichi osservò la distorsione fino a che esplose in mille frammenti rossi. Dalla luce rossa uscì un Digimon mai visto prima, solo dall'aspetto si capiva che era malefico.
<< Che Digimon è? >>, esclamò Hisa. Dopo vent'anni vedeva di nuovo un Digimon, era straordinario quanto orribile allo stesso tempo.
<< Taichi! >>.
<< Agumon! >>, abbracciò il suo Digimon.
<< Che cavolo di Digimon è?
>>, domandò Gomamon.
<< Phelesmon >>, rispose Koushiro.
<< È di livello evoluto, deve essere un altro messaggero di Alphamon! >>.
La gente cominciò a correre dopo la prima esplosione. I ragazzi insieme a Hisa e Daigo si ritrovarono alla fine della strada, davanti al Digimon malefico.
Aveva l'aspetto di un diavolo, ancora più del precedente nemico. Il forcone rosso era puntato verso di loro.
<< Digiprescelti, che onore >>.
<< L'onore è il nostro >>, replicò ironico Taichi.
Digivice in mano e i Digimon erano al livello campione. Era ancora troppo difficile passare direttamente al livello evoluto dal livello intermedio. Ciò provocò un'enorme risata nel nemico.
<< Grida del demone! >>.
I sei Digimon riuscirono a resistere all'attacco e si lanciarono contro Phelesmon. Si protesse con uno scudo nero e agitò il forcone, lanciando Togemon e Ikkakumon contro i pali della luce. Angemon lo colpì con i suoi colpi sacri e riuscì appena a scalfirlo, Tailmon usò il Pugno Felino ma fu sbalzata contro la vetrata di un negozio.
<< Tailmon! >>, Hikari corse verso il suo Digimon.
Greymon e Kabuterimon riuscirono a colpire insieme Phelesmon ma le fiamme unite all'elettricità gli fecero giusto un graffio.
<< Devono passare al livello evoluto! >>, gridò Takeru.
I sei Digimon passarono velocemente al livello evoluto e circondarono Phelesmon di nuovo, stavolta più forti. Con un sorriso sadico, lanciò una poltiglia nera verso gli avversari, bloccandoli come un blocco di pietra.
<< No! >>.
<< Dobbiamo aiutarli Daigo! >>.
<< Non siamo più Digiprescelti, Hisa. Saremo solo d'intralcio >>.
<< È più forte di un Digimon evoluto >>, disse Joe.
<< Forse Alphamon l'ha reso più potente con il virus infetto >>, disse Mimi.
<< MetalGreymon devi Digievolvere al livello mega! >>.
MetalGreymon si rialzò a fatica e concentrò tutte le sue forze ma quella melma nera lo fece ricadere a terra.
Solo un Digimon riuscì a rialzarsi, Lillimon. Con la tecnica dei fiori si ripulì e volò intorno al Digimon malvagio. I Digiprescelti corsero ad aiutare i loro Digimon, cercavano di pulirli ma era vischiosa e appiccicosa, gli toglieva le forze.
Phelesmon camminò per le vie della città, distruggendo tutto quello che vedeva. Lillimon da sola era quasi un moscerino per lui e con un semplice colpo di mano la buttò a terra, tornando a essere Palmon. Mimi corse a prendere il suo Digimon in braccio, con le lacrime agli occhi.
Improvvisamente si sentì riportare indietro nel tempo, quando Vamdemon aveva preso il controllo di Odaiba e scatenato i suoi Digimon. Aveva creato morte e distruzione, messo in pericolo tante persone.
Una bambina di sei anni cadde per terra, perdendo la mano della mamma, che correva con lei in mezzo alla folla per sfuggire da Phelesmon. Si mise a piangere e la mamma non poté raggiungerla, la folla la tirava dall'altra parte. Hisa corse dalla piccola, le ricordava tanto le sue figlie.
<< Tranquilla, adesso ti riporto dalla tua mamma >>.
Un'ombra su di lei le fece alzare la faccia, Phelesmon era davanti a lei, con tutta la sua mole e puntò una mano contro di loro.
<< Basta! >>, urlò Mimi, piangendo. << Non posso più vedere tutta questa distruzione! >>.
Phelesmon fermò l'attacco a causa di un'intensa luce verde. Il Digivice di Mimi s’illuminò e prese a tremare, la luce avvolse Palmon e aprì gli occhi. Mimi lasciò andare il suo Digimon, la luce era troppo forte.
<< Palmon Mega Digievolve... Rosemon! >>.
<< Palmon >>, mormorò Mimi, piangendo ma stavolta di felicità. Era riuscita a far raggiungere al suo Digimon il livello Mega.
<< Mimi... sei anni fa la tua purezza mi ha permesso di raggiungere il livello evoluto e ora, che sei grande, la tua innocenza è ancora più pura >>, disse con voce melodiosa, facendola una carezza. Si girò a guardare Phelesmon. << Sei solo un Digimon malvagio, avresti tolto la vita a una bambina innocente! >>.
<< Chi ti crede di essere? >>, il forcone s’illuminò.
<< Lance di rose! >>.
Le rose rosse di Rosemon circondavano Phelesmon, che cadde in ginocchio. Le lanciò il forcone contro ma lei lo scansò con eleganza.
Rosemon congiunse le mani, s’illuminarono di una luce rossa e verde. << Raggio di bellezza! >>.
Colpì Phelesmon, quello urlò fino a scomparire, la purezza di Mimi era stata più forte di qualsiasi potere. Rosemon ritornò giù e, appena toccata terra, ritornò ad essere Tanemon. Mimi la prese in braccio e la strinse forte.
<< Bravissima >>.
<< Mamma! >>.
La bambina abbracciò sua madre, piangeva.
Daigo si avvicinò a Hisa. << Ti sei comunque resa utile >>.
Sorrise. << Meglio di niente >>.
<< Incredibile! >>, esclamò entusiasta Takeru. << Finora solo Gabumon e Agumon ci erano riusciti! >>.
<< Forse ci riusciranno anche i nostri! >>, disse Joe.
<< Tanemon dorme, poverina. Deve aver consumato ogni energia >>, disse piano Mimi, per non svegliarla.
<< Andiamo via da qui prima che arrivi la polizia! >>, ordinò Nishijima.


Si ritrovarono nella hall dell'albergo, distraendo il signore al banco e facendo passare i Digimon senza essere notati. Si ritrovarono in camera di Nishijima, stanchi.
<< Un caso che un Digimon ci attacchi proprio mentre veniamo a Tottoro a indagare? >>, disse Koushiro.
<< No, per niente >>, gli rispose Taichi.
<< È chiaro che siamo sulla pista giusta >>, disse Mimi, accarezzando Tanemon profondamente addormentata.
<< Per oggi ne avete avuto abbastanza, ora andiamo a cena e poi tutti a letto >>.
<< Sì professore! >>, risero gli altri.
Hisa gli diede una pacca sulla spalla. << Stai così bene nei panni del sensei >>.
<< Piantala >>.
<< Io mi avvio a casa, le mie figlie non mangiano altrimenti >>, rise. << È stato un piacere ragazzi. Ed è stato bello rivederti >>, gli diede un bacio sulla guancia. << Alla prossima ragazzi >>. Li salutò e uscì dalla stanza.
I ragazzi notarono il rossore sulle guance dell'agente.
<< Ehi Nishijima ma non è che lei e Hisa in passato... >>, Joe lasciò la frase in sospeso.
<< Andiamo a cena! >>, disse uscendo dalla stanza a grandi passi, lasciandosi le fragorose risate degli altri dietro.


La sera tutti tornarono nelle proprie stanze, portando del cibo da asporto ai loro Digimon affamati, Tanemon in particolare. Era la regina della serata, gli facevano tutti delle domande, non vedevano l'ora di passare anche loro al livello mega.
Hikari si trovava di fronte la porta di Takeru. Mezz'ora prima aveva ricevuto un messaggio dal lui, che la pregava di andare nella sua stanza. Ci aveva messo dieci minuti a rispondere ma alla fine aveva accettato.
Takeru era solo in camera, Joe era andato a fare una lunga chiamata alla sua fidanzata. Sentì bussare alla porta della camera e andò ad aprire.
<< Grazie per essere venuta >>.
In silenzio entrò nella camera.
<< Dove sono gli altri? >>.
<< Joe è impegnato in una chiamata con la sua fidanzata, Gomamon è con lui. Patamon è da Agumon, stanno ancora ascoltando il racconto di Tanemon >>.
<< Cosa volevi? >>.
<< Chiederti scusa. Non mi sono comportato bene con te >>.
<< Okay >>.
<< Siamo amici da anni e non riesco a sopportare l'idea che sia finito tutto senza motivo >>.
<< Il motivo c'è >>.
Takeru si sedette sul letto e invitò Hikari a sedersi. Lei lo fece, ben lontana da lui. L'aria era carica di elettricità.
<< Mi ami? >>.
La domanda lasciò a bocca aperta Hikari. << Come scusa? >>.
<< Mi ami? >>.
<< Non ci posso credere! Mi stai prendendo in giro? >>.
<< Non volevo farti arrabbiare >>, si giustificò lui.
<< E cosa pensavi ti avrei detto? >>.
Takeru la guardò a lungo. << La verità >>.
Hikari inghiottì il magone in gola, cercando di mantenere la calma. << Che cosa sarebbe cambiato? Tu sei innamorato di Misae >>.
<< Quindi è un sì? >>.
<< Non ho detto questo >>, disse lei con fermezza. << Questo discorso non ha senso >>.
Fece per alzarsi ma Takeru la fermò, avvicinandosi. << Hikari... io voglio sincerità tra noi. Senza quella la fiducia smette di esistere >>.
<< Questo appaga il tuo ego, immagino >>.
<< Il mio ego? >>.
<< Sarai felice di sapere che ci sono due povere sceme innamorate di te >>. Hikari abbassò lo sguardo, cosa aveva appena detto?
<< Allora è vero. Hikari io... Se solo avessi saputo prima >>.
Si guardarono, gli occhi fisso l'uno nell'altro.
Non doveva accadere, ma accadde.
Takeru e Hikari si baciarono, un bacio desiderato da troppo tempo. Lui la strinse a sé, stendendola sul letto. Era sbagliato, sbagliatissimo.
Hikari aveva il cuore che quasi le usciva dal petto, il suo primo bacio ed era lui. Takeru continuava a baciarla e le cinse i fianchi con le mani.
A quel punto Hikari si rese conto di cosa stava combinando.
<< No! >>. Lo spinse via e si rialzò.
<< Hikari io... >>.
<< Lasciami in pace! >>. Uscì di corsa dalla stanza, proprio in quel momento rientrava Joe. La guardò scappare dalla stanza e guardò l'amico con mezza aria di rimprovero.
<< Non lo dirò a Yamato >>.


Angolo autrice!

Sono stata assente due settimane come avevo detto e ora ho di nuovo tempo!
Non ho parlato dell'appuntamento di Yamato e Sora perché voglio farlo con calma nel prossimo capitolo!
Un alone di mistero avvolge la morte di Kumi... E ora Takeru sa che Hikari è innamorata di lui!
Insomma alla prossima! ;)





 

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Capitolo 10
*** 10- Mistero svelato ***


Capitolo 10


Mistero svelato



<< È sicuro signor Nishijima? >>.
<< Taichi io devo parlare con i dottori, devo venire a capo della morte di Kumi >>.
<< Immagino quanto lei sia sconvolto... ma cosa c'entra con quello che sta succedendo? >>, gli domandò Agumon.
<< Ho la sensazione che possa essere tutto collegato. Andiamo in ospedale e parliamo con qualche dottore. Kumi è morta, forse non si atterranno al segreto professionale >>.


<< Sora, io sto uscendo! >>.
<< D'accordo mamma! >>.
Sora si ritrovò da sola a casa, aveva lasciato Pyomon nell'aera digitale, aveva bisogno di restare nella sua solitudine.
La sera prima si era messa un bel vestito blu, un paio di scarpe argentate e un golfino blu, appena più chiaro del vestito. Aveva lasciato i capelli sciolti, un accenno di trucco. Yamato si era presentato con una camicia azzurra, dello stesso tono dei suoi occhi azzurri, era bello da mozzare il fiato e Sora si era domandata cosa ci trovasse in una come lei. Sotto casa le aveva portato un piccolo mazzo di fiori, che Sora aveva messo in un vaso in camera sua, stupita di un gesto tanto romantico da uno come Yamato. Poi si erano recati al cinema a vedere un film divertente, Yamato non prese la mano di Sora, probabilmente non era ancora così a suo agio.
Dopo il film l'aveva portata in ristorante semplice e romantico, non le aveva permesso di tirare fuori neanche un soldo. Si chiese se il padre gli avesse dato dei consigli o forse non aveva mai conosciuto quel lato del ragazzo.
Dopo la cena camminarono lungo il fiume, come avevano fatto per tanti anni tornando da scuola. La serata era bella, l'aria un po' fredda ma le stelle e la luna rendevano l'atmosfera carica di romanticismo. Sora sudava quasi freddo al solo pensiero del passo successivo e cominciò quasi a tremare quando lui le propose di sedersi su una panchina nel lato più curato e bello del fiume.
Lui si sedette molto vicino a Sora, totalmente bloccata dalla situazione non familiare per lei...


Nishijima si avviò con passi decisi al bancone, mostrando il distintivo. << Sono Daigo Nishijima, vorrei parlare con qualcuno di una paziente morta nel 1990, Kumi Fukuda >>.
L'infermiera dietro il bancone alzò lo sguardo, notando il distintivo lucido, alzando un sopracciglio. Non si faceva intimidire da uno stemma. << C'è il segreto professionale >>.
<< La ragazza è morta da più di quindici anni >>.
<< Torni con un mandato >>, abbassò lo sguardo di nuovo sulle sue carte.
<< Signor Nishijima forse... >>, tentò di dissuaderlo Joe.
L'uomo posò le mani sul bancone, con forza, costringendo la donna ad alzare lo sguardo di nuovo. << Ho bisogno urgentemente di quelle informazioni. Le dico io come andrà: otterrò il mandato e lei ci farà una pessima figura zelante >>.
Gli occhi neri dell'infermiera si fecero sottili, era nuova e voleva conservare il posto. Digitò il nome della ragazza sul computer. << Kumi Fukuda è morta il cinque dicembre del 1990. Il dottore che l'assistette era Norio Kimura e l'infermeria della sua stanza Sadako Shimizu, lavorano ancora in questo ospedale. Il dottore sta operando ma Sadako è in pausa caffè, l'ho vista prima entrare nella sala infermieri >>.
<< Grazie >>, disse Nishijima, rimettendo il distintivo in tasca.
I ragazzi si guardarono, cominciarono a pensare che la sicurezza e la razionalità dell'uomo cominciassero a vacillare. Lo seguirono in silenzio fino a una saletta con una cucina, un microonde e una macchina del caffè. C'erano tre infermiere, due sedute su dei divanetti imbottiti a bere un caffè bollente e mangiavano un pasticcino. Una terza si stava versando una tazza e cominciò a mettere lo zucchero.
Aveva i capelli neri, con qualche ciocca grigia, occhi verdi e pelle scura.
<< Sadako Shimizu? >>.
La donna si girò. << Sì? >>.
<< Sono Daigo Nishijima, lavoro per un ente governativa >>, mostrò di nuovo il distintivo. << Vorrei parlare con lei di Kumi Fukuda >>.
<< Se è un agente, sa anche che sono tenuta al segreto professionale >>. Bevve un sorso di caffè.
<< Kumi è morta da molto tempo, la prego >>, si avvicinò a lei. << Ero un suo amico >>.
<< Signora >>, fece Mimi. << Stiamo cercando informazioni da ieri, le vorremo fare solo qualche domanda >>.
La donna finì il caffè e butto la tazza di plastica nella pattumiera. << Seguitemi >>. Camminarono fino a una sala più grande, vuota, le pareti tinte di azzurro pallido e li invitò a sedersi sui divani, lei si mise di fronte a loro, poggiando le mani in grembo.
<< Ditemi >>.
<< Di cosa è morta Kumi? >>, domandò Koushiro.
<< Per un'emorragia interna in seguito a un’operazione, è stata una tragedia >>. Sembrava forte, ma al ricordo di quella giovane ragazza le diventarono gli occhi lucidi. << Poverina, era tanto giovane >>.
<< Perché non c'è un certificato di morte di Kumi? >>, continuò Takeru.
La sorpresero. << Come no? Ho redatto io stessa i dati per informare la provincia di Tottoro! >>.
<< Perché Kumi finì sotto i ferri? >>, chiese Daigo.
Sadako si strinse le dita e rimase in silenzio.
<< Signora? >>.
<< Avevo promesso di non raccontarlo >>.
<< A chi? >>.
<< Non posso dirlo >>.
<< La prego >>, disse Joe. << È importante >>.
Una lacrima rotolò sulla guancia dell'infermeria. << Per un cesareo >>.
La risposta generò un silenzio pesantissimo, ci misero almeno due minuti a digerire la risposta.
<< Kumi ha avuto un figlio? >>. Daigo era paralizzato.
Annuì.
<< Cosa ne è stato del bambino? >>, domandò Taichi.
<< La bambina era sana e fu data in adozione >>.
<< Chi è il padre? >>. Hikari era sbiancata.
<< Sconosciuto. Sul certificato di nascita non c'era il nome >>. Quasi scoppiò a piangere. << Riuscì a stringere la sua bambina prima di svenire e in seguito morire. Mi pregò di cercarle una buona famiglia, non fece nemmeno in tempo a darle un nome. Il padre della ragazza era disperato >>.
All'ultima frase Daigo fissò la donna. << Il padre? Era presente? >>.
<< Certo. Fu lui a portare la ragazza quando iniziarono le contrazioni, la bambina è nata con due settimane d'anticipo >>.
Si guardarono tutti, il signor Fukuda aveva detto di aver saputo della morte di Kumi da un dottore dell'ospedale.
Gli aveva mentito.


Il cellulare di Sora trillò, era un messaggio di Yamato e lei si morse un labbro, in ansia, prima di aprirlo.
Ieri è stata una serata bellissima, non vedo l'ora di uscire oggi con te di nuovo!”
Lei sorrise, al ricordo.
Su quella panchina, impacciato quanto bello, Yamato le aveva messo un braccio intorno alle spalle con fare goffo. Fuori da quella situazione sembrava un ragazzo così sicuro di sé, sul palco dava sfoggio a tutta questa sicurezza e soddisfazione di sapere di essere l'idolo di molte ragazze. Ma davanti a Sora si sentiva come un ragazzino alla prima cotta, lei non era come le ragazette strillanti fuori dal suo camerino.
Sora aveva trattenuto una risata, quella goffaggine la faceva ridere e intenerire. Lui aveva cominciato a blaterale parole come “Sora, mi piaci, io pensavo...”, finché lei non gli aveva preso la mano e di prendere un bel respiro. Alla fine lui aveva riso e gli occhi azzurri si erano illuminati di una luce sfavillante, un sorriso bellissimo. Una mano sulla guancia e le aveva dato un bacio...
Non era il primo bacio di Sora, a tredici anni le era capitato con uno sciocco a un gioco della bottiglia durante un ritiro di calcio, sicuramente non lo era neanche per Yamato. Ma fu un bacio carico di tante aspettative, sogni e sospiri celati per anni.
Alla fine del bacio Yamato l'aveva guardata, le aveva fatto una carezza e le aveva chiesto se voleva essere qualcosa di più.
A quella domanda qualcosa in Sora si era spezzato, era arrivato il momento di decidere. Si era ricordata le parole di Taichi “Noi non possiamo essere amici”.
<< Sì, lo desidero >>.


Si fermarono a mangiare un boccone veloce prima di andare di nuovo dal signor Fukuda. I ragazzi si sentivano intrappolati in mille fili che portavano tutti alla stessa cosa, la morte di Kumi era stata una tragedia e quella bambina era da qualche parte per il Giappone. Un tempo avevano una visione molto infantile di Digiworld, vedevano solo le straordinarie avventure che quel mondo poteva offrire, si ritenevano molto fortunati e onorati di poterle vivere.
Ora era diverso. Una Digiprescelta era morta in un modo orribile, c'era un padre sconosciuto e nessuno aveva voluto prendersi cura della loro bambina, per la prima volta pensarono al fatto che Monzaemon non avrebbe mai potuto soffrire della perdita di Kumi, il gesto estremo dei Supremi cominciava ad avere un senso.
Ormai l'agente non agiva più in nome della ragione, dell'ente governativa. Voleva venire a capo di quella storia e l'avrebbe fatto ad ogni costo.
Alle due erano già davanti alla porta del signor Fukuda. Daigo bussò con rabbia e i passi del giorno prima si strascinarono ad aprire la porta.
<< Cosa ci fai ancora qui? >>. Respirava a fatica, aumentò l'ossigeno da una levetta.
<< Dov'è la bambina di Kumi? >>.
Il vecchio si aggrappò alla porta. << Come l'hai saputo? >>.
<< Sappiamo anche che lei era presente il giorno della nascita >>, disse Taichi.
Fece una mezza risata. << Cosa ne sapete voi? Siete dei mocciosi che della vita ancora non capiscono niente! >>. Eruttò rabbia come un vulcano. << Kumi non era più la stessa dopo essere tornata da... da Digiworld! >>.
Koushiro fece un passo avanti verso il signor Fukuda. << Lei sa che sua figlia... >>.
<< E cosa c'entra con sua nipote? >>, lo incalzò Mimi.
<< Certo che lo sapevo. Kumi tornò strana, sempre pensierosa, preoccupata. Era sempre triste >>.
Nishijima lo guardò con sospetto. << Lei non si preoccupò quando sua figlia scappò di casa... perché venne da lei, vero? >>.
<< Venne da me, un giorno, e mi disse di essere incinta. Mia moglie non avrebbe capito e così l'ho nascosta da me. Neanche la gravidanza riusciva a renderla felice, pensava sempre a quel mondo irreale >>.
<< Digiworld non è irreale! >>, sbottò Takeru. << È in mondo vero, vivono creature buone, con sentimenti! >>.
<< Che hanno distrutto la vita di mia figlia! >>, gli occhi divennero lucidi. << Daigo... so chi sei, Kumi mi ha detto tutto >>.
<< Allora sa anche quanto tenessi a sua figlia. La morte di Kumi è stata una tragedia e posso solo immaginare la sofferenza che lei ha provato >>.
<< No, non lo sai >>, altra furia.
<< Perché non ha tenuto la bambina di Kumi? >>, gli domandò dolcemente Hikari.
<< Non potevo crescere quella bambina, mi avrebbe ricordato tutti i giorni mia figlia. Era identica a lei >>.
<< Non l'ha più rivista? >>, gli chiese Nishijima.
Il signor Fukuda rimase in silenzio, sguardo fisso nel vuoto.
<< Ha più rivisto sua nipote? >>, ripeté la domanda Taichi, con più forza.
Annuì. << Un giorno, tre anni dopo la sua morte, vidi una bambina in un parco identica a lei, accompagnata dai suoi genitori. Ero pazzo di dolore per la perdita di mia figlia e poi della mia ex moglie perciò ingaggiai un investigatore privato, spesi i soldi ottenuti dall'assicurazione sulla vita di mia moglie >>.
<< Era lei, vero? >>, disse Joe.
<< Erano brave persone, quelle che l'avevano adottata... Era felice e sana. L'ho lasciata alla sua vita >>, rise, quasi felice. << Aveva lo stesso nome che mia figlia dava sempre alle sue bambole da piccola. La casualità >>.
Daigo Nishijima tirò fuori la foto e la guardò, in preda a un ricordo messo da parte per tutti quegli anni.


<< Ora tocca a te Daigo >>, disse Hideki.
<< Rivelaci il tuo segreto imbarazzante! >>, rise Hisa.
Daigo si avvicinò al fuoco per scaldarsi meglio, insieme al suo Digimon. << Uff, okay... Ho dormito con i miei genitori fino ai sei anni >>.
<< Mammone! >>, lo stuzzicò Eizo.
<< Moccioso! >>, lo prese in giro Kumi.
I loro Digimon si rotolavano dalle risate, anche se non sapevano bene cosa ci fosse di male.
<< Vediamo il tuo, Kumi! >>, disse lui. << Ridiamo anche di te! >>.
La ragazza si calmò, un po' imbronciata. << Oh... va bene. Quando ero piccola davo alle mie bambole sempre lo stesso nome >>.
<< E qual era? >>, chiese Hisa, nella sua curiosità infantile.
<< Meiko! >>.


Mei saltò sul letto posto accanto alla scrivania, dove era seduta la sua partner.
<< Meiko? >>.
<< Uh? >>.
<< Va tutto bene? È qualche giorno che sei piuttosto silenziosa >>.
Sorrise, per smorzare i pensieri negativi del suo Digimon. << Sto bene, la scuola mi mette brutti pensieri >>.
Non era la scuola. Si era accorta che, da quando aveva avuto quella brutta discussione con Hikari, gli altri si erano allontanati. Forse non volevano più essere suoi amici, forse era lei troppo scostante e misteriosa...
<< Non è vero. È per gli altri >>.
Si voltò a guardarla di scatto. << Non posso nasconderti niente eh? >>.
<< Forse... >>.
<< No! >>, disse con forza. << Non possiamo, lo sai >>.
<< Hai ragione... >>.
Si abbracciarono, consapevoli di avere solo la loro amicizia.
D'improvviso una forte folata di vento fece cadere i fogli dei compiti di scienze che stava svolgendo distrattamente, consapevole di sbagliare tutti i calcoli. Mei la aiutò a raccogliere i fogli quando fu sbattuta contro un muro.
<< Mei! >>.
<< Meiko... >>. Una voce flebile dalla finestra la fece spaventare a morte.
Lei urlò e sentì i passi dei suoi genitori, suo padre bussò con forza.
<< Meiko, che succede?! >>.
Mei si alzò in piedi e si lanciò contro la figura misteriosa ma fu intrappolata in un'enorme mano.
Suo padre tentava di sfondare la porta e l'essere la rese più resistente con una mossa della mano.
I muri e i vetri della finestra finirono in mille pezzi ed entrò nella stanza con prepotenza. Meiko arretrò, cadendo all'indietro.
<< Lasciami stare! >>.
Quando il signor Mochizuki riuscì finalmente a sfondare la porta trovò la parete della camera della figlia a pezzi, un vento freddo e la figlia sparita.
<< Meiko! >>.


Angolo autrice!


Ciao!
Con questo capitolo ho svelato una piccola parte del mistero!
Kumi è davvero la madre di Meiko, ma il padre? E cosa c'entra questo con il Virus, Alphamon, la Fede?
Yamato e Sora hanno iniziato una storia... ma sarà tutto rose e fiori?
Hikari e Takeru si sono ignorati, vedremo cosa succederà!
E ora che Meiko è stata rapita...
Be' alla prossima!!

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Capitolo 11
*** 11 - Salviamo Meiko! ***


Capitolo 11


Salviamo Meiko!


Sora attendeva i suoi amici appoggiata a un muro, accanto al portone della scuola. Un messaggio di Mimi l'aveva informata che erano tornati la sera prima e che avevano molto di cui parlare. Lei aveva glissato sulla domanda dell'amica su Yamato, dicendo che avrebbero parlato il giorno dopo.
Yamato non era ancora arrivato e lei si sentiva molto nervosa. Ora era ufficialmente la fidanzata di Yamato, sapeva già le reazioni che avrebbero avuto i suoi amici, tranne una: Taichi. Si chiese se almeno avrebbe ostentato un sorriso o totale indifferenza. Pyomon aveva svolazzato molto, entusiasta, quando Sora era tornata dall'appuntamento tanto che fu difficile metterla a dormire.
Da lontano vide arrivare Hikari senza suo fratello. Camminava lenta, aveva cerchi scuri sotto gli occhi ed era piuttosto pallida.
<< Hikari ciao! >>, l'abbracciò.
<< Ciao Sora >>, ricambiò debolmente.
<< Va tutto bene? >>, le chiese preoccupata. << Sembri stare poco bene >>.
<< Ho solo dormito poco >>.
<< C'entra Takeru? >>.
<< No >>, fu la secca risposta di Hikari, segno che invece ci aveva visto giusto. Non dovette attendere molto per capire che ci aveva visto giusto: Takeru arrivò con suo fratello e i due ragazzini si guardarono a malapena, senza neanche un buongiorno. Questo non sfuggì nemmeno a Yamato ma decise di affrontare l'argomento più in là.
<< Ciao >>, disse dolcemente a Sora, offrendole la mano.
Lei la prese. << Ciao >>.
Si diedero un bacio. Takeru sorrise, nonostante il suo umore pessimo. Hikari invece si sentì male al solo pensiero della reazione di suo fratello. In breve arrivarono tutti, per ultimi Taichi. Alzò lo sguardo verso la coppia e non c'era niente da spiegare, la mano di Yamato stretta a quella di Sora era sufficiente.
<< Allora >>, cominciò Yamato. << Che cosa avete scoperto? >>.
Koushiro non riuscì nemmeno a iniziare a parlare che una voce all'altoparlante lo interruppe.
<< Gli alunni elencati sono pregati di presentarsi nell'ufficio del sensei Daigo Nishijima >>.
Furono elencati tutti i loro nomi, si guardarono confusi. Gli altri alunni bisbigliavano al loro passaggio, chiedendosi cosa avessero combinato di tanto grave. L'ufficio non era lo stesso, furono indirizzati verso uno più grande, trovarono il sensei con altri due uomini e la signorina che avevano già visto.
<< Signor Nishijima che succede? >>, chiese Joe.
<< Meiko è stata rapita >>.
<< Che cosa?! >>, esclamarono tutti.
La signorina Himekawa distribuì al gruppo delle foto, mostravano lo stato della stanza di Meiko.
<< È stato per forza un Digimon >>, sussurrò Takeru.
<< Malvagio, aggiungerei >>, concordò Taichi.
<< Dove Meikumon? >>, chiese Mimi.
<< È sparita anche lei, devono averla presa insieme a Meiko >>, disse Nishijima. << Ieri sera i genitori di Meiko hanno sentito un gran caos, la porta bloccata e quando il padre è riuscito a sfondarla, hanno trovato parete e finestra distrutta. Hanno chiamato la polizia, abbiamo degli infiltrati e ci hanno girato il caso >>.
<< È sicuramente opera di Alphamon >>, disse Yamato.
<< Lo pensiamo anche noi >>, disse Himekawa. << Abbiamo ricevuto delle distorsioni nello spazio ma sono durate meno di un minuto. Se non era Alphamon, era un suo scagnozzo >>.
<< Che cosa vuole da Meiko? >>, domandò Sora.
Si erano seduti su delle sedie, PC e scartoffie sulle tre scrivanie. Daigo e la sua collega Himekawa seduti di fronte a loro, tre tazze a testa di caffè vuote, forse il sensei aveva dormito meno di cinque ore.
<< Era di questo che volevamo parlarvi. Kumi è morta in seguito a un cesareo e Meiko è sua figlia >>, disse Joe.
Yamato e Sora sgranarono gli occhi.
<< Siete certi? >>.
<< Sì, suo padre e i documenti di adozione lo confermano >>, le rispose Daigo.
<< Quindi l'hanno adottata >>, disse Sora. << Lei lo sa? >>.
<< Io credo di sì >>, disse Hikari. << Quel pomeriggio moriva dalla voglia di parlare ma qualcosa l'ha bloccata. Non ha mai avuto amici, lei sa tutto >>.
<< È un caso che sia una Digiprescelta come sua madre? >>, si domandò Koushiro.
<< È la prima volta che capita una cosa di questo genere >>, disse Himekawa.
<< Chi è il padre? >>, domandò Yamato.
<< Sconosciuto >>, si affrettò a rispondere Daigo. << Ho parlato con Eizo, Hideki e Hisa. Sono sconvolti, Hisa si è messa a piangere... Stanno arrivando >>.
<< Vengono qui?! >>, domandò eccitato Koushiro, non vedevo l'ora di conoscerli.
<< Arrivano oggi pomeriggio >>, rispose l'agente. << Abbiamo organizzato il viaggio >>.
<< Ma cosa vuole Alphamon da lei? Okay, sua madre era una Digiprescelta ed è morta per una disgrazia... >>, disse Mimi.
<< Ho il sospetto che Kumi ci abbia nascosto qualcosa dopo la sparizione della fede e Meiko l'ha scoperto. Non so come e neanche quando ma di questo siamo certi >>, disse il sensei.
<< Andiamo a Digiworld >>, disse all'improvviso Taichi.
<< Sei impazzito? >>, gli chiese la sorella.
<< Stando qui non risolviamo niente. Meiko non è qui, è a Digiworld >>. Si alzò, stringendo i pugni. << Dobbiamo salvarla >>.
Il gruppo si guardò.
Meiko... Timida, dolce e innocente. Aveva vissuto la sofferenza di venir adottata, di scoprire la morte di sua madre e forse anche l'identità di suo padre. Portava dentro di sé un segreto che condivideva solo con il suo Digimon. Lei era una di loro, non dovevano salvarla: volevano.
<< Ci sto! >>, disse Yamato, battendo una mano sulla spalla dell'amico.
<< Anch'io! >>, Takeru annuì.
<< Sto con te fratellone! >>.
Mimi e Sora si guardarono e sorrisero a Taichi. Quest'ultima notò quel velo di tristezza nel guardarla...
<< Non riuscirò mai a studiare... >>, mormorò fra sé e sé Joe, poi si alzò e batté un pugno sulla mano. << Vengo con voi >>.
<< Ovviamente mi unisco anch’io >>. Koushiro guardò gli altri sorridendo.
Taichi si avvicinò al sensei. << Vorrei che lei venisse con noi >>.
<< Perché mai? >>.
<< Lei ci può aiutare, è un Digiprescelto anche lei >>.
Non si sentiva chiamare così da tanto tempo. << D'accordo >>.
<< Vi forniremo tutto l'aiuto possibile >>, disse l'agente Himekawa, scrivendo alcune cose su un foglio e consegnandole al sottoposto. << Prendi queste cose, devo averle qui entro trenta minuti >>. Si alzò in piedi. << Una macchina vi lascerà a casa, preparate il necessario e ci vediamo tra un'ora e mezza alla sede principale. Ai vostri genitori ci pensiamo noi. Mi raccomando, prudenza >>.
<< Lo faremo >>, dissero all'uniscono.
Il sensei non riuscì a parlare, stava per rivedere Digiworld dopo trent'anni... E forse avrebbe visto anche il suo Digimon.


Alle undici e mezza la macchina si fermò di fronte a un grande edifico anonimo. Solo quando entrarono si resero conto che era una vera cellula segreta, piena di uomini in abito scuro, guardie e telecamere. I Digimon erano carichi e pieni di energia, non vedevano l'ora di entrare in azione. Fu dato un pass visitatori a tutti, Digimon compresi. V-mon e Wormmon pregarono di venire insieme con loro ma i ragazzi gli promisero di tornare vittoriosi, insieme ai loro compagni e gli altri Digimon.
Daigo aveva preparato uno zaino per sé, mettendo cose che aveva nell'armadietto, era molto emozionato, cercava di mantenere lucidità e professionalità per quanto possibile.
Al terzo piano furono introdotti in una stanza con un grande computer. Himekawa stava parlando con un operatore seduto alla postazione e si voltò a guardarli quando entrarono.
<< Benvenuti >>.
Si avvicinò a loro, pratica e veloce, gli diede delle ricetrasmittenti. << Funzionano anche nel mondo digitale, vi serviranno. A te questo >>, diede a Daigo una sorta di palmare. << Con questo potrai comunicare con noi >>.
<< I nostri genitori? >>, domandò Hikari.
<< Saranno informati quando sarete già nel mondo digitale, ci sono abituati no? >>. Guardò Koushiro. << Il nostro operatore l'aspetta signor Izumi >>.
<< Io? >>.
<< Certo, ha bisogno del suo aiuto per aprire il portale >>.
Koushiro camminò verso l'operatore con Tentomon, nervoso, facendo quasi ridere gli altri.
<< Tenga la mano a uno di noi >>, disse Yamato.
<< Può tenere la mia >>, disse Palmon, gentilmente.
<< O la mia! >>, disse Patamon.
<< Anche la mia! >>, fece Agumon.
<< Credo abbia bisogno di una vera mano, Digimon >>, disse la Takeru.
<< Grazie lo stesso, a tutti >>, gli sorrise.
Koushiro trafficò dieci minuti con quelle sofisticate macchine prima di aprire il portale.
<< Fatto >>.
<< Molto bene, ha talento signor Izumi >>, gli fece un lieve sorriso, facendo arrossire il timido ragazzo. << Buona fortuna, ragazzi. Confidiamo in voi >>.
<< Si fidi >>, disse Taichi. << Noi torniamo sempre >>.


Meiko aprì gli occhi, sentì freddo sotto la camicetta e alle gambe. Si tastò la testa e avvertì il bozzo dolorante, quando gli occhi si furono abituati alla poca luce, si rese conto di essere stesa su un pavimento di pietra, distingueva delle sbarre nella penombra. Si trascinò fino alle sbarre e guardò fuori: c'era solo un lungo corridoio, minuscole finestre e un odore di umido rancido.
<< Mei... Mei! >>.
Si rese conto che il suo Digimon non era lì, aveva una lente con una crepa e vedeva leggermente sfocato da un occhio. Provò a chiamarla ma non ottenne risposta, temeva l'avessero eliminata. Si abbracciò le gambe, singhiozzando.
Stavolta era veramente nei guai, chi sarebbe venuta a salvarla?


Daigo Nishijima guardava Digiworld con gli occhi di un adulto, l'ultima volta che l'avevo vista aveva dodici anni. Eppure provava le stesse sensazioni di allora, quell'aria frizzante, carica di avventure.
<< Sensei... >>, sussurrò Taichi.
<< Ero sicura di non rivederlo mai più >>.
Koushiro stava digitando sulla tastiera di un portatile. << Siamo nel settore della città della Rinascita, possiamo iniziare da qui >>.
<< Posso vedere Elecmon? >>.
<< Signor Nishijima... Elecmon... >>.
<< Lo so Mimi. Però vorrei rivederlo ancora una volta >>.
<< D'accordo >>, disse Taichi. << Cominciamo a camminare >>.
Camminavano per i boschi, in silenzio. Era una bella giornata, tutto sembrava normale in quel mondo, eppure una presenza malvagia incombeva su quel bellissimo mondo. Daigo aveva qualche ricordo di quei luoghi, che aveva custodito gelosamente per tutti quegli anni, immaginò i suoi amici Hisa, Hideki ed Eizo quanto avrebbero voluto essere con lui. Anche Kumi avrebbe voluto essere con loro. Comprese che Kumi era morta senza rivedere mai Digiworld e fu assalito da un'altra dose di tristezza.
<< Eccola >>. Gomamon puntò la zampa verso i cubi gommosi della città della Rinascita.
Ai tempi di Nishijima c'era già, anche se molto più piccola, non riusciva a ricordare come facessero ad allevare i piccoli Digimon prima di quel luogo. Le culle con i Digimon erano le stesse, marroni, con cuccioli di Digimon, alcuni dormivano, altri strillavano, pochi ridevano. Doveva essere l'ora di pranzo. Nishijima si avvicinò a una culla e vide un Botamon appena nato. Quello sbatté gli occhietti ed emise un verso, non aveva mai visto un essere umano, sparò qualche piccola bolla verso l'uomo che si mise a ridere.
<< Ehi ragazzi! >>.
Elecmon si avvicinò con un sacco pieno di frutti colti dagli alberi. Posò l'enorme sacco e si mise su due zampe.
Nishijima rimase bloccato, a fissarlo. Era uguale a come l'aveva lasciato vent'anni prima, lo stesso sguardo divertito e vigile allo stesso tempo. I ragazzi osservarono l'agente, con un misto di tristezza e gioia.
Elecmon si avvicinò all'uomo. << Ci siamo già visti? >>.
Daigo ritrovò la parola. << No, non credo >>.
<< Lui chi è? >>, chiese indicandolo.
<< Elecmon >>, si fece avanti Yamato. << Alphamon ha rapito Meiko, la ragazza con gli occhiali >>.
<< Oh poverina! >>.
<< Ha preso anche il suo Digimon >>, disse Patamon.
<< Essere malvagio! >>.
<< Sai dove potrebbe essere? >>, gli domandò Takeru.
<< Non lo so. Digiworld è tranquilla, a parte qualche Digimon fuori di testa >>.
<< Se solo potessimo parlare con Gennai... >>, disse sconsolata Sora.
Elecmon drizzò le orecchie. << Ah giusto. Mi sono dimenticato! Gennai è qui! >>.
La frase fece rimanere tutti di stucco.
<< Come sarebbe a dire è qui?! >>, esplose Mimi.
<< Mi aiuta con i piccoli, dopo che voi siete passati a trovarmi. Sta curando le Digiuova non ancora chiuse >>.
<< Portaci immediatamente da lui! >>, ribatté Hikari, con un fervore che di solito non le apparteneva.
Elecmon li invitò a seguirlo, sentendosi lo sguardo di quell'uomo sconosciuto addosso. Chi era?


Gennai indossava la sua veste bianca, i capelli castani ribelli e stava sistemando un Digiuovo accanto ad un altro. Avvertì i loro passi e si voltò.
Erano abituati a vedere Gennai vecchio, poi giovane. Ma stavolta era diverso, aveva quasi l'aria di un uomo intorno ai quarant'anni, qualche lieve ruga gli segnava il volto e un accenno di barba.
<< Ragazzi >>.
<< Ragazzi! >>, urlarono tutti. << Ragazzi un corno! >>.
<< Siete cresciuti >>.
<< Ci stai prendendo in giro?! >>, Taichi camminò verso di lui, infuriato.
<< Ti abbiamo cercato dappertutto! >>, disse Tailmon, muovendo la coda a scatti, per sfogare la frustrazione.
<< Lo so >>.
<< Si può sapere dove sei stato?! >>, domandò Mimi, con i pugni stretti.
<< Calma Mimi >>, disse Koushiro.
<< Daigo >>, sussurrò.
<< Ciao Gennai >>.
Gli mise una mano sulla spalla. << Sei un uomo adesso, sei più alto di me! >>.
<< Sì, sì. Belle parole. Puoi spiegarci che sta succedendo?! >>, disse Joe.
<< Meiko è stata rapita >>, disse Hikari.
Gennai sospirò, lasciò la spalla di Daigo e gli voltò le spalle. << Seguitemi >>.
Li guidò in una grande sala di legno con delle panche, si sedette e invitò gli altri a sedersi di fronte a lui. Era a metà tra il disagio e il nervosismo, stava per rivelargli qualcosa?
<< So dov'è Alphamon >>.
<< Veramente?! Allora andiamo subito! >>, esclamò Yamato.
<< Non è così semplice >>.
<< Che cosa vuole da Meiko? >>, gli domandò Gabumon.
<< La fede >>, rispose mestamente.
Koushiro fece un mezzo sorriso. << Gennai è impossibile. Non è una qualità come la conoscenza o il coraggio >>.
<< Gennai >>, disse Daigo. << Tu sai cosa è successo dopo il 1985, vero? >>.
<< Avete utilizzato la fede per sconfiggere il vostro nemico e relegarlo nel mare oscuro. Ma la fede è una potenza buona, non potevano rischiare che finisse anch'essa nel mare oscuro, sarebbe stato un disastro, per tutti >>.
<< Cosa ne avete fatto? >>, chiese Pyomon.
<< Cosa ne ho fatto >>, la corresse, guardò Daigo. << I Supremi hanno cancellato la memoria dei vostri Digimon per evitare una sofferenza ma la verità è che, in parte, abbiamo cancellato anche un po' della vostra >>.
<< Come? >>. Daigo aveva sempre avuto la sensazione di buchi nella memoria, ma li aveva attributi al lungo tempo trascorso.
<< Una piccola parte di esseri umani viveva in pace con i Digimon, come me. Poi vennero i tempi bui, gli anziani morirono e altri perirono durante la guerra. Rimanemmo in pochi, alcuni... sono fuggiti nel mondo reale >>.
<< Ci stai dicendo che... degli abitanti di Digiworld vivono sulla terra? >>, disse Taichi, incredulo.
<< Già. Si sono sposati, hanno avuto dei figli, vivono in pace. Io non ho mai voluto lasciare questo posto, è la mia casa. Ho celato la mia identità a lungo, prima da vecchio, poi da giovane per nascondermi, utilizzando i dati di questo mondo >>.
<< Perché? Perché Gennai? >>, domandò l'agente. << Ci avete cancellato la memoria! >>.
<< Volevamo proteggervi. Tu, Hideki, Hisa ed Eizo, volevamo solo il vostro bene! >>.
Hikari guardò Gennai negli occhi. << Non hai nominato Kumi >>.
Il gruppo fissò in silenzio Gennai, attendendo una risposta.
<< Non hai cancellato la memoria di Kumi >>, continuò Hikari.
<< Perché? >>, gli domandò Daigo.
<< Ecco perché era sempre depressa >>, disse Agumon.
<< Non potevo >>. Gennai distolse lo sguardo dagli altri.
Hikari prese fiato, aveva capito. Piano piano capirono tutti.
<< Tu l'amavi >>, disse Taichi.
<< Se le avessi cancellato la memoria... avrebbe dimenticato di amarti >>, disse Sora, teneramente.
<< Sei il padre di Meiko >>, disse Daigo.
<< Avevo solo diciotto anni quando ho incontrato Kumi. Era bella, serena e intelligente... Quando tornò a casa sua abbiamo cercato di sentirci e poi di vederci >>, raccontò, perso nei ricordi.
La prima volta che l'aveva vista aveva i capelli sporchi di terra, gli abiti stropicciati e le occhiaie di chi dorme con un occhio aperto. Era accompagnata da Terriermon, il suo fedele Digimon, in cima al gruppo, la più grande e matura. Si era presentata con un piglio adulto, molto al di sopra dei suoi quattordici anni, lui ne era rimasto affascinato, era diversa dalle ragazze del suo mondo.
<< Ed è nata Meiko >>, disse Hikari.
<< Mio dio >>, sussurrò Sora. << Gennai... come hai potuto? >>.
<< Sapevi della sua esistenza? >>, domandò Joe.
<< Sì, Kumi me lo disse >>. Ricordava anche la sera, quando lei era alle soglie del diploma, che gli disse di aspettare un bambino. Lui era entrato nel panico, non sapeva cosa fare e lei lo stesso.
<< Le suggerì di andare da suo padre e così fece >>. Ingoiò le lacrime. << E poi è morta >>.
<< Ma tutto questo cosa c'entra con Meiko e la fede? >>, ribatté Takeru.
<< Meiko è per metà terrestre e per metà di questo mondo. Era l'unica ad avere la forza di proteggere la fede, senza che essa schiacciasse ciò che era, suppongo che Kumi abbia custodito la fede dentro la piccola >>.
Taichi mise le mani avanti. << Fermo un attimo. Meiko è la fede? >>.
<< Esatto. Se Alphamon la uccide, se la riprenderà >>.
<< Come diavolo avrebbe fatto Kumi? >>, domandò Yamato.
<< La fede... >>, Gennai fece un lungo respiro, << Era custodita nel Digivice di Kumi >>.
<< L'avete rubata! >>, sbottò Sora.
<< No! >>, esclamò Gennai. << Abbiamo fatto quello che era meglio per Digiworld! >>.
<< E Meikumon? >>, domandò Tailmon.
<< Immagino che, essendo figlia di questa Kumi, le sia spettato di diritto avere un Digimon. Qualcosa è andato storto nella creazione del Digiuovo di Meikumon >>, disse Elecmon.
<< Elecmon! >>.
<< Non volendo ho ascoltato >>, disse avvicinandosi. << Le Digiuova nascono in uno spazio tra il mondo digitale e quello reale, per cadere poi a Digiworld. Ricordate Terriermon e Lopmon, i Digimon gemelli del Digiprescelto Willis? >>.
Hikari e Takeru, insieme a loro Digimon, annuirono.
<< Un virus aveva corrotto Lopmon e poi voi l'avete distrutto, è tornato un docile Digimon >>.
<< Esatto >>.
<< Con Meikumon è andata in modo molto simile ma lei è buona >>.
<< È strana, sì... Però è brava >>, disse Palmon.
<< È Meikumon il portatore del Virus >>, disse Koushiro. << Alphamon l'ha infettata >>.
<< Esatto >>, intervenne Gennai. << Non so ancora a che scopo, ma Meikumon infetta i Digimon senza neanche accorgersene >>.
<< Lei non è mai passata per la città della Rinascita, è passata direttamente nel mondo reale, da Meiko >>, spiegò Elecmon.
Taichi si alzò, saturo d’informazioni, con la testa confusa e un macigno.
Meiko era la figlia di Kumi e Gennai, la fede e Meikumon il portatore del virus. Alphamon la voleva per avere la forza più potente del creato dalla sua parte, uccidendo Meiko e anche il virus, per avere tutti i Digimon ai suoi piedi, distruggendo Meikumon.
In sostanza c'era solo morte, il controllo non solo di Digiworld in ballo, ma anche del mondo reale. Quello che avevano affrontato un tempo gli sembrò niente in confronto a questo.
<< Vi prego >>, disse Gennai, quasi senza voce. << Salvate mia figlia >>.
I ragazzi gli promisero che avrebbero fatto di tutto per salvare Meiko e il suo Digimon, non avrebbero mai permesso ad Alphamon di vincere.
Mai.


Angolo autrice!


Vi ho fatto una sorpresa?
Eh sì. Meiko è la figlia di Kumi e Gennai. L'ho sempre visto come un vero essere umano, piuttosto che come una creatura digitale!
Nel prossimo capitolo ci sarà parecchia azione, qualche scena romantica e... be', lo vedremo!
Alla prossima!








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Capitolo 12
*** 12- Il castello diroccato ***


Capitolo 12



Il castello diroccato



Gennai gli indicò il settore dove si trovava il luogo in cui Alphamon si nascondeva. Li avvertì di stare attenti, di essere coscienziosi e li pregò ancora una volta di salvare sua figlia, voleva parlare con lei, spiegarle com'era andata e che, nonostante tutto, l'amava moltissimo.
Koushiro aprì il settore sul PC e salutarono Gennai ed Elecmon. Daigo rivolse un ultimo sguardo al suo Digimon, che ricambiò con un sorriso e uno sguardo confuso. Si ritrovarono in un bosco fitto e silenzioso, non si vedevano nemmeno i raggi del sole. Secondo l'orologio del computer erano le sette di sera, camminarono per almeno tre ore prima di scorgere un'enorme castello diroccato. Assomigliava a quello di Vamdemon, distrutto diversi anni prima, alla porta c'erano due Knightmon neri, dovevano essere infettati e malvagi. In quel momento il portone si aprì e apparve un altro Digimon, un IceDevimon.
<< Tutto apposto? >>.
I Knightmon annuirono. Erano tra i pochi Digimon senza il dono della parola.
<< Molto bene. Le tre lune saranno sulla stessa linea orbitale alle tre e mezza, state attenti, padron Alphamon non accetta fallimenti >>. Rientrò e chiuse il portone con un gesto della mano, i Knightmon tornarono in posizione.
I ragazzi e Digimon si guardarono, si allontanarono di qualche chilometro per esseri sicuri di non esseri sentiti o visti. Si ritrovarono in uno spazio circolare circondato dagli alberi e si sedettero sull'erba, decidendo sul da farsi.
Koushiro digitò in fretta sulla tastiera, cercando fra le documentazioni presenti nel suo computer per capire qualcosa delle tre lune.
<< Ecco >>, disse a fine ricerca. << Le tre lune si allineano circa ogni cinque anni, pare sia una grande forza cosmica >>.
<< E cosa c'entra con il riprendersi la fede? >>, gli domandò Tentomon.
<< Lo so io >>, rispose Daigo. << Quando usammo la fede per distruggere Dagomon successe lo stesso evento. Aumenta la forza della fede e la rende indistruttibile >>.
<< Meiko può morire >>, singhiozzò Hikari.
<< Purtroppo sì. Anche se è per metà di questo mondo, è una forza troppo forte perfino per lei >>, affermò Koushiro.
<< Andiamo a riprenderla allora! Che cosa stiamo aspettando?! >>, esclamò Taichi.
<< Non essere il solito impulsivo. Dobbiamo agire con prudenza e intelligenza >>, disse Sora.
<< Dobbiamo anche cercare Daisuke e gli altri. Spero siano tenuti prigionieri nello stesso posto di Meiko >>, disse Yamato.
<< Sono le dieci e mezza >>, lesse l'orario Takeru. << Io suggerisco di riposare fino all'una >>.
<< Riposare?! >>. Taichi pensò che fosse pazzo.
<< I Digimon sono stanchi, siamo tutti stanchi >>, Yamato gli indicò i Digimon e gli altri. << Risparmiamo un po' di forze e a quel punto possiamo agire >>.
Taichi guardò il suo Digimon. Avvertì anche lui un certo appetito e una stanchezza, non solo fisica, ma anche mentale.
<< Non possiamo accendere fuochi o vedranno il fumo >>, disse Joe
Daigo annuì. << Tirate fuori il cibo e i sacchi a pelo, riposeremo qualche ora >>.
Per qualche minuto ci fu un trafficare di zaini, scatolette di cibo e passi. Alla fine Agumon scaldò qualche scatola di zuppa, qualche bibita e mangiarono con appetito, non avevano neanche avuto il tempo di pranzare.
Koushiro mangiava qualche boccone di zuppa mentre trafficava con il portatile, Tentomon era già alla seconda scatola. Mimi gli sedette affianco, con la sua zuppa di verdure consumata a metà.
<< Che cosa cerchi? >>.
Koushiro sobbalzò e alcune macchie di zuppa gli macchiarono i pantaloni, si affrettò a ripulirli.
<< Cercavo una... mappa, ecco >>, balbettò, ingoiando un boccone di zuppa in fretta, quasi strozzandosi.
<< Ti metto a disagio? >>. Mimi era la sincerità fatta a persona.
<< No! >>, si affrettò a dire.
La fece ridere. << Ti credo! >>. Finì la sua zuppa. << Chissà come si sente >>.
<< Chi? >>.
<< Meiko... >>, i suoi occhi si fecero tristi. << Mi chiedo perché non si sia confidata con noi >>.
<< Io la capisco >>.
Mimi lo guardò. << Che cosa vuoi dire? >>.
<< Sono anch'io un figlio adottivo, posso capire come si è sentita >>. Koushiro divenne serio, ricordando la difficoltà di accettare di essere stato adottato, si era anche allontanato per un periodo dai genitori.
<< È vero, l'avevo dimenticato. Scusa >>.
<< Non devi scusarti di nulla >>, le sorrise, guardandola negli occhi. Era questo che gli piaceva di Mimi: aveva un cuore purissimo. Era viziata, un po' superficiale e chi non la conosceva odiava la sua sincerità, ma per lui era speciale, la sua sensibilità era la qualità più bella che avesse.
<< Mi piace quando mostri le tue emozioni >>.
<< Ah sì?! >>, arrossì di nuovo, tornando a guardare lo schermo per non mostrare il viso rosso.
<< Mimi voglio un'altra zuppa! >>, Palmon interruppe la conversazione.
La ragazza frugò nella borsa e le diede un'altra scatola. << È l'ultima porzione, non esagerare! >>.



Daigo stava scrivendo sul palmare, mettendosi in contatto con la sua collega, descrivendo la situazione.
<< Professore >>.
<< Dimmi Yamato >>.
<< Sta bene? >>.
Nishijima si sbalordì della domanda di Yamato. Dall'inizio dell'anno scolastico aveva studiato per bene i sette ragazzi e si era fatto un'idea ben precisa di ognuno. Yamato Ishida aveva presentato un programma della carriera preciso e accurato, pieno di materie scientifiche. Aveva affermato di essere ambizioso e di voler fare qualcosa che nessuno aveva fatto. Era una mente organizzata, essere un fratello maggiore di genitori divorziati l'aveva reso responsabile e poco propenso a mostrare emozioni.
<< Sì, stavo scrivendo all'agenzia >>.
<< Vedere Elecmon deve averla scombussolata >>.
<< È felice, sembra essere soddisfatto della sua occupazione >>.
<< Sono certo che si ricorderà, prima o poi, di lei >>.
<< Non ci spero. Se dovessero ridargli la memoria, lo farebbero anche con gli altri Digimon. Non avrei la forza di dire a Monzaemon che Kumi è morta >>.
<< Credo che preferirebbe ricordarla piuttosto che non sapere neanche della sua esistenza >>.
<< Forse hai ragione >>.



Taichi si era un pochino allontanato dal gruppo e seduto sotto un albero, appoggiando la testa al tronco, chiudendo gli occhi. Finalmente un po' di silenzio.
Aprì gli occhi dopo alcuni minuti, sentendo dei passi sull'erba.
<< Che cosa vuoi Sora? >>.
La ragazza aveva preso tutto il suo coraggio per andare a parlargli, approfittando del fatto che Yamato stava parlando con il sensei.
<< Noi dobbiamo parlare >>.
<< Di cosa? >>.
<< La mia relazione con Yamato non cambia la mia amicizia con te >>.
<< Sora cosa vuoi da me? >>, si alzò. << Vuoi che sia il tuo migliore amico come sempre? Non posso esserlo >>.
<< Perché? >>, si avvicinò a lui. << Dovresti... >>.
<< Essere felice per te? >>, completò la frase.
<< Sì, speravo questo >>.
<< Be' allora sei un'ingenua! >>.
Sora arretrò di un passo a quella voce alta.
<< Nella vita si fanno delle scelte Sora. E a volte certe scelte comportano delle rinunce. Tu hai scelto Yamato, non puoi pretendere di avere tutto >>.
<< Quindi, per stare con Yamato, io devo perdere un amico? >>.
<< Io non sono tuo amico, non posso esserlo >>
<< Sei arrabbiato perché non ho scelto te? >>.
Taichi cercava di mantenere la calma. << No, sono arrabbiato perché io non ho avuto il coraggio di fare quello che ha fatto Yamato >>.
<< Taichi, ti prego... >>, corse verso di lui e l'abbracciò, quasi piangendo. << Non voglio perderti dopo tutti questi anni >>.
Il ragazzo avrebbe voluto abbracciarla, dirle che l'amava ma non era giusto nei confronto di Yamato. Sora gli voleva bene, ma lei era così, la Digiprescelta dell'amore.
La staccò. << Non rendere tutto ancora più difficile. Sii felice con Yamato >>.
La lasciò da sola e ritornò indietro, con il cuore a pezzi e tanta voglia di piangere ma non era il luogo e la situazione. Sora ricacciò indietro le lacrime, si asciugò con la manica quelle scese, prese un grosso respirò e tornò da Yamato.
Taichi aveva ragione, le scelte portano anche a delle rinunce e lei aveva pagato a caro prezzo.


Hikari si era avvolta nel sacco a pelo, Tailmon nel suo, dormiva già profondamente. Lei non riusciva a prendere sonno, come da tante notti, da quando era successo quel disastro con Takeru.
Per quanto avrebbe voluto negarlo le era piaciuto quel bacio e quella situazione. Non era giusto, lui era fidanzato, lei single e se Taichi e Yamato l'avessero scoperto sarebbe stata una catastrofe.
Non era solo Hikari a soffrire per amore, anche Joe aveva la sua bella dose di problemi con Toshie. Da quando Gomamon era tornato nella sua vita e viveva in casa sua, glielo teneva nascosto e lei gli faceva un mucchio di domande scomode. Inventava di avere da studiare, un test, una scadenza importante. Ma la pazienza della sua ragazza stava per terminare e lui ne era consapevole, non aveva trovato le parole per spiegargli tutta quella faccenda. Sapeva già che, una volta tornato nel mondo reale, lei sarebbe stata furiosa per quella sparizione improvvisa.
Gomamon aveva qualche difficoltà a capire la relazione di Joe con quella Toshie, gli faceva delle domande e lo vedeva spesso arrossire, cambiando discorso o balbettando qualche parola incomprensibile.
Aveva concluso che gli esseri umani innamorati erano proprio strani.



All'una si svegliarono tutti con aria assonata ma più carichi di energia, accumularono i rifiuti e rimisero i sacchi a pelo nello zaino.
Giunsero di nuovo in mezzo agli alberi di fronte al castello di Alphamon, mollarono gli zaini sotto un albero, prendendo solo Digivice, ricetrasmittenti e torce.
I due Knightmon erano ancora lì, nella stessa postura di ore prima, non sembravano stanchi.
<< Come agiamo? >>, chiese Agumon.
<< Potremo distruggere i due Digimon di guardia ed entrare >>, propose Yamato.
Trenta secondi dopo i due Knightmon furono accecati da luci di diversi colori e otto Digimon li attaccarono in contemporanea, distruggendoli.
<< Speriamo di non aver fatto troppo casino >>, disse Joe.
Con un pugno e un calcio Tailmon sfondò la porta ed entrarono dentro al castello. Era freddo e vuoto, un silenzio tombale.
<< Tenete gli occhi aperti >>, sussurrò Taichi.
Camminarono cauti per qualche metro, costatando che non c'era nessuno.
<< Dove sarà Meiko? >>, si chiese Hikari.
<< Sarà tenuta prigioniera in una cella >>, disse Koushiro. << Sono riuscito a collegarmi con la rete di questo posto e ho trovato una mappa. C'è un sotterraneo >>.
<< Allora andiamo! Potrebbero esserci anche gli altri Digiprescelti >>, disse Takeru.
<< Giriamo qui a destra >>.
Camminarono per almeno dieci minuti, erano pronti a saltare per il minimo rumore. Erano entrati troppo facilmente e non c'era nessuno a sorvegliare i corridoi?
All'improvviso sentirono dei rumori, come mille passi formicolanti. Si fermarono, provenivano dal fondo del corridoio.
<< Dokugumon! >>, strillò Mimi.
I Digimon a livello intermedio si lanciarono contro il folto gruppo di mostri cattivi con i loro migliori attacchi, erano troppi e passarono nuovamente al livello campione.
I Dokugumon avvolsero Tailmon e Angemon nelle loro reti, Birdramon le infuocò e li liberò. Greymon ne distrusse tre insieme con delle palle di fuoco, Garurumon altri due. Kabuterimon e Ikkakumon riuscirono a respingerne altri.
<< Devono aver capito che siamo dentro! >>, esclamò Sora.
<< Ne arrivarono altri! >>, indicò Hikari, il fondo del corridoio.
<< Dividiamoci >>, propose Daigo. << Alcuni restano qui a rallentare i Dokugumon e gli altri a salvare Meiko >>.
<< Noi restiamo qui >>, disse Yamato indicando Sora, che annuì. Le strinse la mano, per darle sicurezza.
<< Anch’io >>, disse Joe.
<< Koushiro tu vai a salvare Meiko, la mappa sarà utile! >>, disse Sora.
<< Andate >>, disse Mimi. << Gli diamo una mano noi! >>.
<< Fidatevi! >>, disse Togemon.
<< Allora andiamo! >>, urlò Taichi. << Fateci strada! >>.
<< Kabuterimon, Greymon, Tailmon, Angemon venite! >>, disse Hikari, correndo.
I Dokugumon si piazzarono davanti al gruppetto, Togemon li trafisse con le sue spine.
Corsero e si lasciarono alle spalle la battaglia, Koushiro trasferì la mappa sul palmare di Nishijima e rimise il portatile nello zaino, per correre più veloce. Scesero una rampa di scale e si ritrovarono dei Chrysalimon attaccati alle pareti, Greymon li distrusse con una palla di fuoco, provocando una massa di polvere che fece tossire gli amici.
Proseguirono, scendendo altre tre rampe di scale e combattendo con i Chrysalimon. Giunsero in un corridoio lunghissimo con delle celle.
<< Meiko! >>, urlò Hikari.
<< Rispondi Meiko! >>, urlò Takeru.
<< Andate avanti >>, disse Koushiro. << Qui c'è ne sono troppi >>.
<< Vengo con voi >>, disse Daigo.
I tre andarono avanti insieme ai loro Digimon, guardando in tutte le celle, Meiko non era in nessuna di queste.
Proseguirono fino a metà del corridoio quando qualcosa attirò l'attenzione dei ragazzi. Un'ombra si mosse dal fondo di una cella e strisciò fino alle sbarre.
<< Hikari... >>.
<< Daisuke! >>.
La ragazza si chinò sul ragazzo, infilando una mano tra le sbarre per toccarlo. Takeru gridò ad Angemon di distruggere le sbarre e in pochi secondi furono solo tubi di ferro inutilizzabili. Hikari si lanciò dentro la cella e notò anche Ken, aiutò Daisuke ad alzarsi e Takeru l'altro amico.
<< Cosa ci fate qui? >>, domandò Daisuke.
<< Siamo qui per Meiko, per salvare voi >>, disse Hikari. << Dove sono Iori e Miyako? >>.
Ken indicò qualche cella in fondo, era talmente debole da non riuscire a tenerlo alzato.
<< V-mon... >>.
<< Sta bene, anche Wormmon >>, li rassicurò Tailmon.
Angemon prese in braccio i due ragazzi, per lui erano leggeri come nuvole e volò tre celle più in là. Hikari si attaccò alle sbarre e urlò i nomi degli amici. Li vide barcollare fino alla cella, insieme a loro c'erano i loro Digimon, legati.
<< Meno male >>, sospirò Takeru. Loro due sembravano più in forma.
Dieci secondi dopo furono liberi anche loro e Miyako pianse tra le braccia dell'amica. Tailmon si assicurò che i due amici Digimon stessero bene e riuscissero a camminare.
<< Sapete se hanno portato un'altra prigioniera? >>, gli domandò Daigo.
<< Una ragazza, è in fondo! >>, rispose Iori.
Iori e Miyako riuscirono a tenere meglio il passo, forse perché con la vicinanza dei loro Digimon avevano avuto più forza d'animo rispetto agli altri due che non sapevano che fine avessero fatto.
<< Meiko! >>.
Angemon fu attaccato dai Chrysalimon e Tailmon l'aiutò.
<< Meiko! >>.
<< Ragazzi... >>.
Alla penultima cella la trovarono, un po' acciaccata ma viva.
<< Meiko! >>. Hikari si attaccò alle sbarre, rincuorata.
<< Stai bene? >>, le chiese Takeru.
<< Sì... Siete venuti a salvarmi >>.
<< Certo, tu sei nostra amica! >>.
<< Angemon distruggi le sbarre! >>.
Angemon lanciò un attacco, intimando a Meiko di restare indietro. Un po' di polvere e Meiko uscì fuori, cadendo tra le braccia di Daigo, esausta e scoppiando a piangere.
La seconda generazione di Digiprescelti si chiese chi fosse quella ragazza ma non era il momento adatto per fare domande.
<< Va tutto bene >>, disse Daigo. << Ora ti portiamo via >>.
<< Sensei... che ci fa a Digiworld? >>.
<< È una lunga storia >>, rispose Hikari.
<< Dov'è Meikumon? >>, chiese Tailmon.
<< Mei! >>, si ricordò, dopo le prime lacrime. << Non lo so! >>.
<< Dobbiamo cercarla, la troveremo >>, le promise Takeru.
<< Chi sono? >>, chiese, indicando gli altri ragazzi.
<< Te lo spieghiamo con calma quando non saremo sotto attacco >>, le rispose Daigo.
Meiko riusciva a camminare e arrivarono in fondo al corridoio, dove la battaglia era quasi conclusa. Daisuke e Ken riuscirono a camminare da soli, anche se deboli.
Giunti da Taichi e Koushiro non riuscirono quasi a credere di vedere anche Daisuke e gli altri, era un miracolo.
<< Meiko! >>. Taichi corse verso di loro. << Ragazzi! >>.
<< Taichi >>, sussurrò lei.
<< Dobbiamo trovare il suo Digimon, non è qui >>, disse Daigo.
<< Voi... >>, sussurrò Meiko, aveva poca voce. << Voi... lo sapete? >>.
<< Tranquilla, non devi spiegarci niente >>, disse con dolcezza Hikari.
<< Avete visto mio padre? >>.
Daisuke e Ken si guardarono confusi.
La domanda li fece rimanere di stucco, non pensavano che lo sapesse.
<< Ci ha pregato di riportarti indietro >>, le raccontò Koushiro.
Lei annuì, qualche altra lacrima, era molto provata.
<< Ragazzi >>, disse Kabuterimon. << È meglio andare via da qua! >>.
Corsero su per le scale, Daigo portava Meiko in braccio, arrivati al piano terra gli chiese di metterla giù, era in grado di camminare. Da lontano videro correre gli altri, i loro Digimon sparavano attacchi per i Dokugumon che li inseguivano.
<< Meiko! >>, l'abbracciò Mimi.
<< Daisuke, Ken, Iori e Miyako! >>, disse Yamato.
I Digimon fecero festa ai loro compagni che non vedevano da troppo tempo.
<< Per fortuna state bene >>, disse Sora, sollevata.
<< Dobbiamo trovare Meikumon >>, li informò Takeru.
Un ultimo attacco di Garurumon e anche gli ultimi nemici sparirono. All'improvviso un vento gelido fece ghiacciare perfino il sangue nelle vene e rese il respiro affannoso, tanto l'aria era diventata fredda.
IceDevimon era in piedi di fronte a loro, dietro di lui una scia di ghiaccio.
<< Padron Alphamon non gradisce finite inaspettate a tarda notte >>.
<< Dov'è Meikumon? >>, ruggì Garurumon.
Il Digimon di ghiaccio rise. << Non deve interessarvi >>. Allungò la mano di due metri verso Meiko.
Greymon gli lanciò una palla di fuoco e lui la ghiacciò, cadde a terra con un frastuono e si ruppe, lasciando il pavimento ghiacciato e scivoloso.
<< Questo è un osso duro >>, disse Yamato.
<< Resto io qui >>, disse Taichi. << Voi andate a cercare Meikumon >>.
<< Allora resto anch’io >>, Sora si fece avanti. << Due Digimon di fuoco saranno più utili di uno >>.
<< Noi siamo troppo deboli per Digievolvere >>, disse affranto Hawkmon.
<< Tranquilli, ce la faremo >>, disse Greymon.
Taichi guardò Sora, voleva dire la sua ma pensò non fosse il caso. Si limitò ad annuire.
<< Sta attenta >>, le sussurrò Yamato, facendole una carezza.
Il gruppo lasciò i due contro IceDevimon.
<< Non penso proprio >>.
Delle lance di ghiaccio si diressero contro i ragazzi ma le ali fiammanti di Birdramon le fecero sciogliere.
<< Devono passare a un altro livello! >>, disse Sora.
I due Digivice s’illuminarono e Garudamon e MetalGreymon apparvero, pronti a vedersela con IceDevimon.



I ragazzi si fermarono in uno spazio esterno al palazzo, dove c'era un giardino pieno di sterpaglie.
Fecero sedere Meiko sua una panchina di roccia rotta, per farle riprendere fiato e gli altri ragazzi si sedettero per terra, per cercare di recuperare un po' di forze. Koushiro cercava nella mappa il possibile luogo dove avrebbero potuto tenere il Digimon della ragazza ma era inutile. C'erano solo quelle celle, il resto erano stanze vuote.
<< C'è un salone enorme >>, disse indicando un punto della mappa. << Forse Alphamon tiene Meikumon con sé >>.
<< È pericoloso >>, disse Yamato.
<< Non possiamo lasciarla lì! >>, disse Mimi.
<< Ha ragione. Non c'è bisogno di uno scontro diretto, possiamo contare su due Digievoluzioni al livello mega, il tempo di riprendere il Digimon e fuggire >>, propose Joe.
<< Ci siamo persi un po' di cose >>, sussurrò Iori al suo Digimon.
<< È un buon piano >>, concordò Daigo.
<< Mi dispiace >>, mormorò Meiko.
La guardarono.
<< No >>, disse Hikari. << Non hai niente di cui scusarti >>.
<< Se mi fossi confidata con voi... non saremo qui >>. Iniziò a piangere.
Koushiro le sedette affianco. << Anch'io sono stato adottato e posso capire perché tu non l'hai detto. Avremo modo di parlare di tutto questo ma ora dobbiamo pensare a salvare Meikumon >>.
<< Se per questo dovremo scusarci anche noi >>, aggiunse Daisuke.
<< No >>, scosse la testa Hikari. << Qualsiasi cosa sia successa non è stata colpa vostra >>.
Meiko annuì, asciugandosi le lacrime e alzandosi.
Takeru prese la ricetrasmittente.
<< Taichi, Sora, mi sentite? >>.
Un gracchiare e poi la voce di Sora. << Sono Sora, parla >>. In sottofondo sentirono ghiaccio crepitare ed esplosioni.
<< Come ve la state cavando? >>.
<< Gli teniamo testa >>.
<< Meikumon è sicuramente tenuta prigioniera con Alphamon, andiamo a riprenderla >>, disse Yamato.
<< È una pazzia! >>, intervenne Taichi.
<< Non abbiamo scelta! Raggiungeteci in fondo alla costruzione, superando un giardino incolto >>, disse Koushiro.
<< D'accordo, ci vediamo là! >>, tagliò corto Sora.
Il gruppo agganciò le ricetrasmittenti alle cinture e all'orlo dei pantaloni, torce in mano e Digivice nell'altra. Sapevano che stavano andando incontro al nemico peggiore, era difficile anche solo pensarlo.
Dovevano farcela, per Meikumon, per Meiko, per Digiworld.


Angolo autrice!


Salve!
Allora... Meiko è salva! Ma ancora manca Meikumon, era troppo facile!
Anche gli altri Digiprescelti sono salvi, di certo non potevano restare in ombra ancora per troppo tempo!
È uscito il trailer del secondo film, è pieno di mistero, non vedo l'ora arrivi il 12 marzo!
C'è stata qualche scena romantica, qualche scena drammatica, il prossimo capitolo sarà molto drammatico e difficile, sarei capace di mettermi a piangere mentre scrivo XD
Alla prossima! ;)

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Capitolo 13
*** 13 - Luce e Speranza ***


Capitolo 13


Luce e Speranza



<< Gennai >>.
Elecmon era nella stanza dell'uomo, spartana ed essenziale, l'unica cosa tecnologica era un computer.
<< Non dormi? >>.
<< Neanche tu >>.
Si sedette sul letto. << Sono preoccupato per i ragazzi >>.
Gennai non era preoccupato, era terrorizzato di perdere Meiko, voleva parlare con lei, spiegarle tante cose.
<< Andiamo >>.
Elecmon rizzò le orecchie. << Come scusa? >>.
<< Non ce la faccio a stare qui senza fare niente. Meiko è mia figlia >>.
<< E cosa puoi fare? >>.
Gennai aprì il cassetto della scrivania in legno chiaro ed estrasse un sacchetto bianco.
<< Che cosa sono? >>.
Lui agitò il sacchetto.
Il guardiano spalancò la bocca. << Non dirmi che sono... >>.
<< Esatto. Devo darle a Hikari e Takeru >>.


Il gruppo era arrivato di fronte a un portone dorato, intarsiato di strani simboli. La tensione era palpabile.
<< Ragazzi! >>.
Sora e Taichi, in groppa ai loro Digimon a livello evoluto, li raggiunsero, saltando a terra. La ragazza corse verso Yamato e si abbracciarono, Hikari abbracciò il fratello, erano interi.
<< L'avete eliminato? >>, gli domandò Ikkakumon.
<< Sciolto come un gelato >>, rispose con la sua voce profonda MetalGreymon.
<< Come entriamo? >>, si domandò Joe.
Non appena finì la frase, il portone cominciò ad aprirsi da solo. Si spalancò lentamente, mostrando una sala sontuosa, forse l'unica curata di quel posto. C'era un corridoio con un tappeto rosso, le pareti bianche, le tende in oro e il pavimento in marmo pregiato.
Entrarono con prudenza, quasi temendo che il pavimento crollasse sotto di loro.
In fondo c'era Alphamon, seduto su una sorta di trono d'oro. Tenuta sospesa, legata accanto a lui, Meikumon. Sembrava in salute ma stanca, aveva gli occhi chiusi.
<< Mei! >>, esclamò Meiko.
Alphamon si alzò, era meno imponente rispetto a com'era nel mondo reale. Ma comunque grosso, minaccioso e potente.
<< Lascia andare Meikumon >>, disse intimidatorio Taichi.
Scese dal trono, le scale e si avvicinò ai ragazzi, i Digimon si misero di fronte ai loro Digiprescelti, compresi Hawkmon e Armadimon.
<< Siete venuti qua, nel mio castello, a prendervi ciò che è mio >>.
<< Meiko non è tua! >>, esclamò Takeru. << Lei è un essere umano! >>.
<< È la fede >>, disse Alphamon. Estrasse la spada con un colpo secco. << Ed io me la riprenderò >>.
La spada sibilò nell'aria e una forte folata di vento fece sbattere i ragazzi contro la parete. Daigo protesse Meiko, i Digimon si rialzarono.
I rimanenti a livello campione passarono a quello evoluto, avevano già provato a combattere Alphamon con il livello campione, avevano ottenuto solo dolori.
<< Yamato forse dobbiamo utilizzare subito la fusione >>.
<< Dobbiamo solo prendere Meikumon e andarcene >>, disse Yamato. << Koushiro terrà aperto il portatile sul mondo reale >>.
Il piano era distrarre Alphamon e uno di loro avrebbe preso Meikumon ma il nemico aveva capito fin da subito cosa avevano in mente. Li attaccò con una potenza inaudita e i Digimon avevano difficoltà anche solo ad avvicinarsi alla loro amica.
Meiko si alzò in piedi e zoppicò fino a Meikumon, Taichi la bloccò da dietro.
<< Che cavolo fuori fare?! >>.
<< Lasciami! Voglio salvare Meikumon! >>.
Taichi la girò e la scosse. << Lo capisci che lui vuole te? Se ti riprende non servirà a nulla il tuo sacrificio! >>.
Le parole dure di Taichi la fecero vacillare e cadde tra le sue braccia. Lui non sapeva cosa fare, se non abbracciarla per cercare di calmarla.
<< È tutta colpa mia! >>.
<< Smettila Meiko! >>, disse Mimi. << Tu sei preziosa >>.
<< Perché sei nostra amica e ti vogliamo bene >>, aggiunse Sora.
Daisuke e gli altri non capivano niente, sapevano solo che quel Alphamon era terribile, l'avevano affrontato e li aveva spazzati via in meno di dieci minuti.
Meikumon aprì gli occhi lentamente, svegliata dal gran frastuono, si ritrovò di fronte a una battaglia e Meiko tra le braccia di Taichi.
<< Meiko! >>, cercò di farsi sentire.
<< Così non va >>, disse Yamato. << Serve la Digievoluzione a livello mega. Mimi, Taichi! >>.
<< Pronti! >>.
Palmon, Agumon e Gabumon tornarono al livello intermedio per passare poi al livello mega.
Rosemon, WarGreymon e MetalGarurumon circondarono Alphamon, facendo segni agli altri di recuperare Meikumon.
La seconda generazione guardò quelle mega Digievoluzione con occhi pieni di meraviglia e bocca spalancata.
A quel punto Alphamon chiuse gli occhi, concentrato, e dieci Infermon si manifestarono per la stanza. Gli altri Digimon a livello evoluto fecero di tutto per riuscire a contrastarli ma erano troppi, ogni volta che ne distruggevano uno, un altro appariva.
Alphamon scagliò Rosemon contro una parete e MetalGarurumon contro una finestra. WarGreymon colpì Alphamon che restituì il colpo con la spada, distruggendo quasi del tutto la sua armatura e mandandolo a terra.
I Digiprescelti corsero a soccorrere i loro Digimon, Daigo rimase con Meiko.
Alphamon camminò verso di lei.
<< Dammi la fede e il tuo sacrificio farà finire tutto questo >>.
Meiko fu colpita nel vivo.
<< Non ascoltarlo! >>, le disse Nishijima. << Se ti sacrifichi, condannerai tutti e due i mondi!>>.
La ragazza camminò verso Alphamon. Daigo la prese per un polso, una stretta forte. << Non farlo! >>.
Lei si liberò dalla presa con violenza e camminò determinata.
<< Meiko no! >>, esclamò Meikumon.
<< Sei saggia ragazza >>.
Lei era distante da lui una cinquantina di metri, lo guardava negli occhi con durezza. I pugni stretti, uno sguardo infuocato che non le avevano mai visto.
Alphamon fece schioccare le dita e gli Infermon puntarono le loro canne contro i Digiprescelti e i Digimon stesi a terra, per convincerla ulteriormente. Uno puntava la bocca contro Meikumon.
Hikari era seduta a terra, contro il muro, con Takeru al suo fianco. Si guardarono, entrambi con dei graffi sul viso, sporchi di polvere e il respiro stanco. Takeru fece scivolare la mano su quella di Hikari, la situazione era talmente disperata da aver bisogno di conforto, poco importavano le situazioni del mondo reale.
<< Avrai ciò che chiedi >>.
<< No! >>, Daigo corse verso la ragazza. Un Infermon gli puntò la pistola contro, bloccandolo sulla strada.
<< Brava ragazza >>.
Alphamon puntò la spada contro Meiko.
Hikari guardava la scena, si sentiva scoppiare. Aveva qualcosa dentro, una sensazione strana, come se una bomba a orologeria stesse per esplodere.
<< Non dobbiamo perdere la speranza >>, sussurro Takeru.
Hikari lo guardò. << C'è sempre un po' di luce >>.
Si abbracciarono.
Meiko chiuse gli occhi, due lacrime sulle guance.
Gli altri guardavano la scena inermi.
Meikumon aveva l'animo a pezzi, non aveva protetto Meiko, non era stata capace.
Hikari e Takeru erano stretti in un abbraccio, avevano bisogno di darsi la forza.
<< Sempre >>.
Quell'ultimo sussurrò dei due ragazzi fece esplodere una luce potentissima.
Alphamon cadde in ginocchio, la spada rotolò sul pavimento con un gran frastuono.
La luce gialla e rosa si mischiarono, formando un cono di luce che investì Tailmon e Patamon.
Daigo ne approfittò per prendere Meiko e si buttarono giù, non sapendo cosa poteva succedere.
<< Tailmon mega Digievolve... HolyDramon! >>.
<< Patamon mega Digievolve... Seraphimon! >>.
Le due nuove mega Digievoluzioni fecero restare gli altri talmente scioccati da non riuscire neanche a respirare.
Hikari e Takeru si stavano ancora tenendo per mano quando i loro Digimon si girarono dai loro partner.
HolyDramon si chinò verso Hikari e le fece una carezza con il muso. << Hikari... la tua luce nel cuore è sempre forte, anche nelle situazioni più buie >>.
Seraphimon mise una mano sulla spalla del suo Digiprescelto. << Grazie a te non ho mai perso la speranza >>.
Alphamon si rimise in piedi, riprese la spada e l'agitò con violenta verso i due Digimon. << Pensate che un mucchio di luce colorata mi possa sconfiggere?! >>.
<< No, ma queste sì >>.
La voce di Gennai si fece largo tra quelle parole piene di cattiveria, insieme con lui Elecmon. Aprì il sacchetto ed estrasse due pietre preziose, una rosa e una gialla. Le lanciò verso Seraphimon e HolyDramon, che le presero al volo.
La forza dei prismi bastò a distruggere tutti gli Infermon.
<< I prismi >>, sussurrò Daigo.
<< Che cosa sono? >>, domandò Koushiro.
<< Sono i prismi da cui furono generate le Digipietre >>, raccontò Nishijima. << Pensavo fossero andati distrutti >>.
I prismi di fusero con i due Digimon, che si illuminarono di una luce incandescente. Si misero ai due lati di Alphamon e la loro luce investì i loro amici Digimon, ripresero forze e in un secondo erano in piedi. Hawkmon e Armadimon si sentirono di nuovo forti, come non lo erano da tempo.
<< Excalibur! >>, una spada sacra apparve tra le mani di Seraphimon.
<< Apocalisse! >>, il corpo di HolyDramon si caricò di un fuoco sacro rosa.
La spada di Alphamon si scontrò con quella di Seraphimon e il fuoco rosa di HolyDramon lo investì, soffriva di terribili bruciature.
Quando si riprese e riuscì a rimettersi in piedi, davanti a lui c'era Zudomon e, su una mano, Meikumon.
<< No! >>, urlò, la spada fendette l'aria e distrusse parte del soffitto.
<< Questo posto crollerà! >>, urlò Joe.
<< Andiamo via! >>, Mimi prese Tanemon in braccio.
Koushiro aprì il varco, puntarono i Digivice e una luce fortissima li prese uno a uno per riportarli indietro. All'ultimo attacco dei due Digimon a livello mega tornarono Nyaromon e Tokomon, tra le braccia dei loro Digiprescelti prima di sparire nel portale, l'ultimo Koushiro con Mochimon.


Si ritrovarono buttati sul selciato, facendosi qualche bernoccolo.
Dopo qualche grugnito di dolore e un po' spaesati si resero conto di essere in uno spazio in costruzione.
Nyaromon e Tokomon saltavano insieme, felici. I loro amici Digimon, tutti al livello primo stadio, erano felicissimi di esseri ancora vivi e di aver salvato Meikumon. Hawkmon e Armadimon improvvisarono un balletto di felicità per essere di nuovo nel mondo reale.
Daisuke si avvicinò da Taichi. << Non so come ringraziarvi >>.
<< Non dovete >>, disse lui. << Siete... parte del gruppo >>.
I quattro annuirono, contenti che quella crepa si fosse finalmente aggiustata.
Meikumon corse tra le braccia di Meiko, piangendo.
<< Perdonami >>.
<< No, perdona tu me >>, disse Meikumon. << Non ti ho protetta >>.
<< Non dire assurdità >>.
<< Siamo vivi >>, disse Mimi, cadendo per terra, sedendosi, distrutta.
<< Siete stati... incredibili >>, disse Joe.
<< Fantastici >>, aggiunse Yamato, tirando una pacca al fratello.
Hikari e Takeru si guardarono, con un sorriso, consapevoli però che non era cambiato niente tra di loro, la situazione era sempre la stessa.
<< Ehm ragazzi >>, interruppe il coro di complimenti Koushiro. << Abbiamo un problema >>.
Indicò Gennai, era arrivato nel mondo reale insieme a loro. Fu in quel momento che Meiko e lui si guardarono. Lasciò Meikumon a terra e andò da lui.
Non riusciva a guardarlo negli occhi, era imbarazzata.
<< Meiko >>, sussurrò Gennai.
Lei scosse la testa. << Non devi dire niente >>.
<< Amavo tua madre >>.
<< Lo so >>, disse lei, tirando su con il naso.
<< Avrei tanto voluto crescerti con lei ma... la sua morte è stata una tragedia. Non voleva assolutamente usarti in questo modo, per Kumi deve essere stato un gesto disperato >>. Lui trattenne le lacrime. << Ti ho amata dal primo momento >>.
Avrebbe voluto abbracciarla, non voleva osare questo gesto. Fu lei a buttarsi tra le sue braccia, piangendo.
Mimi e Sora piangevano, quelle scene le facevano commuovere. Quest'ultima fu abbracciata da Yamato e si scambiarono un bacio, Sora poté notare Taichi girare la faccia.
<< Daigo >>.
Un'altra voce interruppe quel momento così commovente.
Elecmon stava sulle zampe, le orecchie abbassate e lacrime negli occhi azzurri.
Nishijima lo guardò, aveva pronunciato il suo nome.
<< Ha recuperato la memoria >>, disse Hikari.
<< Il passaggio dal mondo digitale a quello reale deve aver spezzato la magia dei Supremi >>, ipotizzò Koushiro.
Zampettò verso Daigo. << L'ultimo ricordo che ho di te... avevi dodici anni, la maglietta blu e i capelli dritti. Che cosa è successo? >>.
Le gambe di Nishijima non ressero più, toccò a terra con le ginocchia ed Elecmon gli saltò tra le braccia. Non importava sapere perché improvvisamente era un uomo, perché era nel mondo reale.
Era con il suo Digiprescelto e questo bastava.

Delle macchine affollarono lo spiazzo. L'agente Himekawa scese dalla macchina, corse verso il gruppo.
<< State bene?! >>.
<< Loro hanno bisogno di essere visitati >>, disse Joe. << Sono stati prigionieri per settimane >>.
<< Portate via quei quattro ragazzi! >>.
<< Non c'è bisogno! >>, disse Ken. << Vogliamo solo tornare a casa dalle nostre famiglie >>.
<< Ci tornerete domani mattina, dopo un controllo alla base >>, disse con fermezza l'agente, non era una che sentiva ragioni.
Imbronciati, accettarono.
<< Daigo! >>.
La voce di Hisa fece sciogliere l'abbracciò con Elecmon e si rialzò. La donna si fermò a pochi metri da lui, vedendo Elecmon.
<< Hisa? >>, sussurrò Elecmon.
<< Ma che cavolo succede? >>. Hideki affiancò Hisa vedendo Elecmon. Era un uomo snello, molto alto e affascinante, aveva un'aria da intellettuale.
<< Tu ti ricordi di me? >>, si abbassò fino al Digimon, abbracciandolo.
<< Sappiamo come far tornare la memoria ai vostri Digimon >>, intervenni Koushiro. << Basterà farli venire nel mondo reale >>.
<< Veramente? >>. Eizo si unì anche lui alla conversazione. << Potrò rivedere PetiMeramon? >>
<< Ora dobbiamo pensare a far stare bene gli altri, trovare una sistemazione per Gennai e parlare con Meiko >>, disse Daigo. << Io ho una stanza degli ospiti, può stare da me >>.
<< Noi stiamo in albergo >>, disse Hideki. << Ci rivediamo domani mattina >>.
Himekawa scrisse alcune cose sul palmare, prendendo appunti. Ordinò che fossero tutti portati alla base, per quanto stanchi bisognava fare il punto della situazione. Li divisero in due macchine e nessuno parlò per tutto il viaggio, un po' per la paura che li aveva attanagliati e finalmente c'era calma e silenzio. Un po' perché non sapevano neanche da dove cominciare.
Arrivati alla base, i quattro ragazzi Digiprescelti furono portati in infermeria insieme a Meiko, Meikumon e gli altri due Digimon furono visitati anche loro. I ragazzi erano un po' deperiti, le ossa doloranti per l'umidità ma in compenso in buona salute. Meiko aveva un brutto graffio sul braccio e le diedero qualche punto, era leggermente disidrata.
Gli altri attesero in un'ampia stanza, insieme ai loro Digimon. V-mon e Wormmon furono informati della salvezza di Daisuke e Ken, volevano vederli ma glielo vietarono per un altro po'.
Meiko fu scortata dai suoi amici, Gennai aveva preferito lasciarli da soli a parlare.
<< Come ti senti? >>, le chiese Yamato.
<< I punti tra un po' tireranno e vorrei farmi una bella dormita ma penso che prima dobbiamo parlare >>.
<< Non vogliamo costringerti, se tu non vuoi >>, disse Sora.
<< Ve lo devo >>, disse lei. << Mi avete salvato la vita >>.
Ci fu silenzio per qualche secondo prima che Meiko cominciasse a raccontare. Aveva scoperto di essere stata adottata a quattordici anni, dopo un'operazione per rimuovere l'appendice. Il gruppo sanguigno dei suoi genitori era B, lei era zero negativo, per Meiko fu uno shock scoprire di essere stata adottata, non somigliava ai suoi genitori ma non pensava certo di essere geneticamente estranea. Aveva frugato in soffitta e trovato il suo certificato di nascita, con il nome di Kumi Fukuda. Era andata all'ospedale dov'era nata e aveva parlato con la stessa infermeria che, con enorme dispiacere, le aveva comunicato che sua madre era morta dandola alla luce. Venne fuori che la persona a cui aveva promesso di non parlare era proprio Gennai, presente alla nascita di Meiko, scappato prima che il padre di Kumi potesse vederlo. Non riuscì a trovare altre informazioni finché non era apparsa Meikumon nella sua vita, le aveva parlato di Digiworld, del virus e di tutte quelle cose che il guardiano umano, Gennai, non riusciva più a tenere in ordine nel mondo digitale.
Fu allora che Meiko si era resa conto di essere per metà digitale e per metà terrestre.
<< Per tutta la vita ho avuto la sensazione di essere viva solo a metà. Quando sono andata a Digiworld mi sono sentita... a casa >>, concluse.
<< Come sapevi di avere la fede? >>, le chiese Taichi.
<< Me l'ha detto Meikumon >>.
Guardarono il Digimon.
<< Io non sono un Digimon come gli altri. Sono stata creata nel limbo tra il mondo reale e quello digitale al solo scopo di proteggere Meiko ma Alphamon l'ha scoperto e mi ha infettato. Io non volevo far del male agli altri Digimon>>, i suoi occhi verdi divennero tristi. << Sono un errore e non ho colpa di questo >>.
<< Non ne hai >>, disse Joe. << Troveremo il modo di curarti >>.
<< Mi dispiace non avervi raccontato niente. Non volevo mettere in pericolo nessuno, pensavo di fare la cosa giusta >>, si passò una mano sugli occhi lucidi.
<< Non importa. Sei salva, fine >>, disse Mimi.
<< Che cosa farai con Gennai? >>, le chiese Takeru.
<< Io ce l'ho un padre, ma non posso negare che lui sia il mio padre biologico, vorrei poter costruire un rapporto >>.
<< Dobbiamo trovare il modo di liberarti dalla potenza della fede >>, disse Daigo.
<< Non lo so come si faccia ma sarei ben contenta >>. Si torse le mani. << Vorrei chiedere a Gennai dov'è sepolta mia madre >>.
<< A Digiworld >>.
Meiko si voltò di scatto a guardare Gennai, era entrato nella stanza e vestiva abiti civili.
<< Per questo non c'è un certificato di morte >>, sussurrò Hikari.
<< Ti ci porterò un giorno, te lo prometto >>.
La ragazza annuì.
<< Ora che facciamo? >>. Koushiro era distrutto, gli si chiudevano gli occhi.
<< Andate tutti a casa. Terremo qui gli altri Digiprescelti fino al pomeriggio e avete una giustificazione scritta per la scuola domani mattina, direi che vi siete meritati un po' di riposo. Gli agenti vi riporteranno a casa >>, rispose Himekawa.
Il gruppo decise di separarsi e tornare ognuno a casa sua.
Meiko fu restituita ai suoi genitori, che l'abbracciarono piangendo. Le chiesero cosa era successo, chi era stato il balordo che aveva rapito la loro bambina. Lei gli disse che gli avrebbe presentato qualcuno se solo avessero promesso di non fare domande. Meikumon fece urlare la madre di Meiko, il padre prese l'ombrello e lo puntò contro il mostricciatolo, così l'aveva definito. Il Digimon sbatté le palpebre e si mise a ridere, zampettando verso i genitori di Meiko e porgendo la zampa.
Lei rise, finalmente una risata liberatoria e un po' di leggerezza nel cuore.


Angolo autrice!


Diciamo che con questo capitolo possiamo definire finita la prima parte della storia! Ora inizia la seconda parte!
Almeno adesso si sa veramente com'è andata, nel prossimo capitolo ci sarà un po' di vita normale, qualche situazione imbarazzante e qualche romantica!
Alla prossima!


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Capitolo 14
*** 14 - Questioni irrisolte ***


Capitolo 14


Questioni irrisolte



Erano passati dieci giorni dall'avventura a Digiworld.
Meiko e gli altri erano tornati a scuola, sembrava tutto tornato alla normalità. I ragazzi avevano ripreso a studiare, il calcio, la musica, lo sport in generale e a frequentare i loro partner.
Joe aveva ricevuto una strigliata da Toshie, lei era al limite e pensava che il ragazzo non l'amasse più e non sapeva come lasciarla. Takeru era tornato da Misae, la loro relazione sembrava andare a gonfie vele. Yamato e Sora uscivano insieme felicemente, passavano pomeriggi in sala prove e al parco.
I fratelli Yagami avevano entrambi un animo nero e cupo. Non sorridevano più.
Gennai non era ancora tornato a Digiworld e passava dei pomeriggi con sua figlia, a conoscersi e le parlava di Kumi, di quanto fosse felice della nascita di Meiko e dei loro sogni insieme.
Daigo teneva Elecmon con sé e parlavano molto anche loro. Gli aveva spiegato che erano passati vent'anni, della magia dei Supremi e della morte di Kumi. Gli altri Digiprescelti adulti erano tornati a casa loro, con la promessa di rivedere presto i loro Digimon. A questo proposito Koushiro lavorava alla base con gli altri agenti, il portale si era chiuso e cercava di aprirlo di nuovo.

Mancava un mese a Natale.
Joe stava già pensando al regalo da fare a Toshie, navigava su Internet nelle pause di studio insieme a Gomamon.
<< Oggi alle quattro vedo Toshie >>.
Gomamon annuì. << Ti aspetterò qui >>.
Il ragazzo sembrava a disagio. << Sai... pensavo di parlare a Toshie di te >>.
<< Sei sicuro?! >>.
<< Sono stanco di dirle bugie, di questo passo la perderò >>.
Il Digimon era a disagio. << E se... la mia presenza fosse troppo per lei? >>.
<< La perderei comunque >>.
<< Ci sto! >>, gli diede una pacca sul braccio. << Non vedo l'ora di vedere la sua faccia! >>.
<< Guarda che non la devi spaventare! Prima parlerò con lei in privato e poi ti presenterò >>.
Gomamon divenne pensieroso. << Quindi devo andare via dalla camera >>.
Joe aggrottò le sopracciglia. << Cioè? >>.
<< Quando parli in privato con Toshie lo fai sempre quando sono nello spazio digitale >>.
Il Digiprescelto divenne rosso. << Non stavolta, basta che stai nascosto da qualche parte >>.
<< Okay! >>
Joe pensò che, a volte, l'ingenuità dei Digimon fosse una vera salvezza.


Meiko stava uscendo da scuola per andare a fare una passeggiata con Gennai, posò le scarpe nell'armadietto e si mise la cartella in spalla. Vide arrivare Taichi, lui aveva l'armadietto più avanti del suo.
Aveva finito l'allenamento e aveva ancora i capelli umidi dalla doccia.
<< Com'è andato? >>, gli chiese.
Lui si girò a guardarla. << Ah ciao, non ti avevo vista. Bene >>.
Meiko sorrise. << Sono contenta >>.
<< Sei di buon umore da quando... >>.
<< Be', sono al sicuro ora, mi sono liberata dal peso del segreto anche con i miei genitori e Gennai, cioè mio padre, è una bella persona. Sono felice di stare con lui >>.
Lo guardò, un po' triste. << Tu invece sei sempre malinconico >>.
Taichi distolse lo sguardo dalla ragazza. << No, va tutto bene >>.
Si avvicinò a lui. << È per... Sora? >>.
Il ragazzo fece un mezzo sorriso amaro. << È così evidente? >>.
<< Sì >>.
<< Se te ne sei accorta tu, figurati gli altri >>, chiuse lo sportello con forza, frustrato.
<< Senti... sono la persona meno indicata per questi consigli. Però... forse dovresti distrarti in qualche modo. Sora non è l'unica ragazza di questo mondo >>.
Taichi rimase sorpreso dalle parole di Meiko. Sembrava una persona nuova, forse era questa la vera Meiko, con meno preoccupazioni e segreti era più rilassata, sorrideva molto di più. Agumon gli aveva riferito che anche Meikumon era molto più cordiale e carina.
Il ragazzo annuì. << Hai ragione. Cercherò di guardarmi attorno >>.
<< Bene. Io vado, ho un appuntamento con Gennai >>. Lo salutò con la mano e andò via.
Taichi la guardò andare via fino a scomparire. Meiko aveva ragione, era arrivato il momento di chiudere con Sora, del tutto, e cercare qualcuna che l'amasse davvero.
O almeno provarci.


<< Ciao tesoro! >>.
Toshie abbracciò Joe, con trasporto e gli diede un bacio.
Lui la prese per mano. << Vieni in camera, devo parlarti >>.
Il sorriso si spense sul volto della ragazza, quella fastidiosa sensazione di stomaco la invase e cominciò a pensare al peggio.
La portò in camera e la fece sedere sul letto, le prese le mani e fece un grosso sospiro.
<< Toshie, io devo dirti una cosa importante, te la tengo nascosta da troppo tempo >>.
<< Lo sapevo >>.
Joe era confuso. << Tu lo sai? >>.
<< Certo che lo so! >>. Mollò le mani del ragazzo, si alzò come una furia. << Sei strano da settimane, sparisci e non so neanche dove vai! Lo sapevi che mi tenevi nascosto qualcuno >>.
Il ragazzo scosse la testa. << Mi dispiace avertelo nascosto, volevo essere sicuro che tu fossi pronta >>.
Toshie si sentì le mani prudere e non riuscì a resistere. Gli diede uno schiaffo in pieno viso.
Gomamon nascosto nell'armadio guardava la scena a bocca aperta dallo shock.
Joe si toccò la guancia dolorante. Un altro po' di forza e gli avrebbe lasciato il segno delle cinque dita. << Va bene che ti ho mentito ma c'era proprio bisogno di darmi uno schiaffo?! >>.
<< Ti meriti ben altro traditore! Hai un'altra, come dovrei comportarmi?! >>.
<< Un'altra? >>, le fece eco lui. << Non ho un'altra! >>.
Toshie si calmò di colpo. << Ah no? Non mi stai lasciando? >>.
<< No! >>, Joe si alzò anche lui e le cinse i fianchi con le braccia. << Io ti ho mentito ma non come pensi tu >>.
<< Joe... Vuoi spiegarti meglio? >>.
<< Quanto la fai lunga! >>.
Gomamon uscì dall'armadio, spalancando le ante. << Se facevamo a modo mio non te lo prendevi lo schiaffo! >>.
Toshie urlò e si appiattì al muro.
<< Sono così brutto? >>. Gomamon si guardò allo specchio, toccandosi il viso.
<< Cosa cavolo è? >>, mormorò in preda al panico.
Joe si mise a ridere. << Era questo che ti tenevo nascosto. Lui è Gomamon, è il mio Digimon >>.
Toshie ricordava benissimo gli eventi successi a Tokyo quando ero ragazzina, non abitava nel quartiere sequestrato da Vamdemon, però rammentava perfettamente quelle creature strane che giravano per la città. Poi tutto era sparito per qualche anno fino a che non era riapparsi per qualche tempo e lei abitava a Odaiba da un paio di mesi. Aveva un vago ricordo di otto ragazzi che avevano salvato il mondo da quelle creature e mai avrebbe immaginato che Joe fosse uno di loro.
Gomamon si avvicinò a Toshie. << Piacere mio >>.
<< È tutto qua? >>, gli domandò lei. << Era solo questo che mi tenevi nascosto? >>.
Lui annuì, lei corse ad abbracciarlo.
<< Amore perdonami per quello schiaffo! >>.
<< Brava, scusati! >>, esclamò Gomamon.
Toshie si abbassò all'altezza del Digimon. << Be', sono felice di conoscerti. Mi piacerebbe conoscere la vostra storia >>.
<< Allora siediti perché è lunga >>.


Misae scese le scale di casa sua, prese un cappotto al volo e uscì dalla porta. Abbracciò Takeru e gli diede un bacio.
<< Sono anch’io felice di vederti >>, rise lui.
Le prese la mano e camminarono fino a prendere il bus per andare in centro. In quelle due settimane non aveva detto niente alla ragazza del bacio con Hikari, si sentiva un verme per quello che aveva fatto alle spalle di Misae, non se la sentiva di farla soffrire.
L'ultima battaglia in cui erano stati coinvolti aveva sentito un legame indissolubile con Hikari, come se fossero legati da un filo per sempre. La luce e la speranza erano qualità indivisibili, non esistevano l'una senza l'altra. Era cosciente che per Hikari era una sofferenza vivere quella situazione, non che per lui fosse da meno.
Girava con Misae, guardando le vetrine, lei gli indicava alcuni vestiti e scarpe, facendo battute sui regali di Natale.
Lo trascinò verso una vetrina e gli indicò un vestito.
<< Mi piacerebbe metterlo alla festa della scuola il mese prossimo! Magari mi faccio fare un regalo in anticipo dai miei genitori >>.
<< Saresti benissimo >>, disse lui.
<< Noi ci andiamo insieme vero? >>, lo abbracciò mettendogli le braccia al collo. Gli fece un gran sorriso.
Fu un attimo.
In quel sorriso vide Hikari e si rese conto di quanto gli mancasse quel sorriso.
Lei non sorrideva più. E glielo aveva portato via lui, il sorriso.
<< Mi dispiace Misae >>, tolse le sue braccia dal collo e si allontanò da lei. << Non posso continuare così >>.
Il volto della ragazza cambiò espressione in un secondo. << Scusa? >>.
<< Non amo te >>, ammise.
<< Stai scherzando?! >>, alzò le voci.
<< Non ce la faccio a fingere ancora >>.
Le lacrime sgorgarono dagli occhi di Misae. << È Hikari vero?! >>.
Takeru non disse niente, il silenzio bastava.
Lei lo spintonò, con le lacrime sulle guance. << Ti odio! >>.
Scappò via, singhiozzando.
Takeru aveva un grande senso di colpa per aver preso in giro Misae e allo stesso tempo uno di liberazione per essersi tolto il peso dal cuore. Guardò l'orologio, erano le sei e stava facendo buio.
Non gli restava che fare una cosa.


Hikari era seduta alla scrivania, dove stava cercando di concentrarsi sui compiti di matematica. Tailmon sonnecchiava sul letto, come un vero gatto.
Mordicchiava la matita, il problema era difficile e la sua mente non era nel periodo più adatto per impegnarsi in matematica.
Sentì suonare il campanello ma non ci diede peso.
Sua madre bussò alla porta.
<< Hikari, c'è qualcuno per te >>.
Tailmon alzò la testa e le orecchie, curiosa.
Hikari si mise una vestaglia, era già in pigiama. Andò alla porta, chiedendosi chi fosse alle sette di sera di un giorno scolastico.
<< Takeru >>, sussurrò.
Se ne stava lì, al freddo, con le mani in tasca.
<< Ho lasciato Misae >>.
La ragazza sgranò gli occhi. << Cosa? >>.
<< Io ti amo >>, furono le sue uniche due parole. << Ho finto per troppo tempo >>.
Hikari era rimasta immobile. << Tu sei pazzo >>.
Le prese le mani, erano calde, in confronto alle sue ghiacciate. << Quando combattevamo contro Alphamon ho sentito... una connessione con te incredibile. Ti ho sempre amata, non mi sono mai fatto avanti perché avevo paura. Ma ho capito che ho ancora più paura di perderti >>.
Lei scosse la testa. << Takeru tu... >>.
<< Lo so. Ti ho fatto del male, ho fatto del male a tutti, me compreso. Voglio te, Hikari, solo te >>.
Takeru l'aveva guardata negli occhi per tutto il tempo, senza mai staccarli.
In tutta risposta Hikari lo baciò. La strinse a sé e rimasero a baciarsi al freddo, fuori dalla porta, lei in vestaglia con un pigiama rosa e lui un pezzo di ghiaccio.
Taichi osservava con Tailmon e Agumon la scena.
<< Devo farmi i fatti miei? >>.
I due Digimon annuirono.
<< Hikari chi è alla porta? Fa freddo! >>, tuonò il signor Yagami, alzandosi dal divano per andare dalla figlia.
Taichi guardò la sorella stretta in un abbraccio a baciarsi con Takeru.
<< Ehi papà! Ci facciamo una partita a carte? Magari due... >>, guardò la coppia, << Anche tre! >>.


Yamato stava strimpellando un nuovo pezzo alla chitarra, in camera sua, la stava facendo ascoltare a Sora. Lei teneva il ritmo battendo la mano sulla gamba.
<< Ti piace? >>, le chiese, posando la chitarra a terra e avvicinandosi alla ragazza.
<< Molto! La trovo orecchiabile >>.
<< Allora la suonerò al prossimo concerto, la dedicherò a te >>, le sorrise.
<< Grazie >>, disse lei, dandogli un bacio
Lui la strinse durante il bacio, sempre più vicino.
<< Yamato... >>.
Lui allentò la presa. << Scusa, so come le pensi >>.
<< È ancora presto >>, gli diede un bacio in fronte. << Ora devo andare, si sta facendo tardi >>.
<< Ti accompagno >>.
<< So cavarmela da sola, Yamato >>, disse lei uscendo dalla camera per riprendere la giacca. << E poi tuo padre vorrà la cena in tavola >>.
<< Vuoi fermarti? >>.
<< Questa domenica magari, durante la settimana conviene andare a letto presto >>, si chiuse i bottoni della giacca.
Yamato si appoggiò al muro. << Sora... perché non parli più con Taichi? >>.
La domanda fece bloccare la ragazza, la sciarpa cadde per terra. Lui gliela raccolse e gliela diede.
<< Non è vero >>, balbettò lei.
<< C'è qualcosa che non mi dici? >>.
<< No >>, mentì lei.
<< A me pare che lui non ti rivolga più la parola dall'ultima volta che siamo stati a Digiworld >>.
<< Avrà altre cose per la testa >>.
Yamato capì che non avrebbe ottenuto altro. << Certo >>.
Lei si avvicinò e lo strinse in un abbraccio, forse per colmare il senso di colpa che la bugia le aveva creato. Taichi, il suo migliore amico, non la guardava neanche in faccia e teneva un rapporto amichevole con Yamato.
Perché non con lei? Perché a Yamato non dava nessuna colpa?
La verità è che la colpa era di Taichi, lui lo sapeva e preferiva smettere di parlare a Sora, che aveva scelto, piuttosto che a Yamato, lui si era fatto avanti.
Si diedero un lungo bacio e lei uscì dalla porta.
<< A domani amore >>.


La mattina dopo Takeru e Hikari entrarono nel parco della scuola mano nella mano. Il ragazzo aveva il raffreddore e starnutiva di continuo, facendo ridere Hikari.
Lui s’incantava a ogni risata. Finalmente era tornata se stessa.
Gli amici li guardarono abbracciarsi e baciarsi, chi tra lo sconvolto e chi la sorpresa.
<< Che miracolo >>, commentò Mimi, soddisfatta.
<< E tu non hai niente da dire? >>, scherzò Koushiro.
<< Niente, proprio nulla >>, rispose ridendo Taichi.
Meiko raggiunse il gruppetto, guardando Takeru e Hikari.
<< Sono carini insieme >>, rise lei.
<< Molto >>, concordò Sora.
Yamato batté una mano sulla spalla dell'amico. << Che effetto fa vedere la tua sorellina baciata dal mio fratellino? >>.
<< Spiritoso >>. Taichi rispose al colpo ridendo.
Sora fece finta di niente, ma quanto la feriva quell’indifferenza.
La campanella suonò e la neo coppia riuscì finalmente a staccarsi per andare in classe. Anche gli altri entrarono, prendendo le cose dall'armadietto.
<< Sono felice per quei due >>, disse Meiko a Taichi.
<< Anch’io. Be', non mi fa piacere vedere la mia sorellina... >>.
<< Grande? >>. Meiko si avvicinò.
<< Credo sia questo >>.
La ragazza fece spallucce. << Tutti dobbiamo crescere no? >>.
Taichi vide un sorriso che le illuminava il volto. Meiko era veramente carina, l'aveva già pensato ma da quando era felice sembrava un fiore sbocciato.
Meiko fece per andarsene.
<< Meiko >>.
Si girò a guardarlo. << Sì? >>.
<< Vuoi uscire con me domani? >>.


Angolo autrice!


Salve lettori!
Questo capitolo è un ponte tra la prima e la seconda parte della storia.
Finalmente quei due si sono chiariti, Joe ha rivelato a Toshie l'esistenza di Gomamon e tra Yamato e Sora c'è qualche nube nera.
Meiko uscirà con Taichi?
Alla prossima! PS= Non mi fa sistemare il problema della spazio tra un paragrafo e un altro all'inizio! Appena riesco la sistemo!











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Capitolo 15
*** 15- La prima neve ***


Capitolo 15


La prima neve


<< Sei forse impazzito? >>.
Koushiro era sobbalzato dalla sedia alla notizia data da Taichi. Si trovava nel suo ufficio con Tentomon, a lavorare su alcune cose e a fare i compiti. L'amico era corso nel suo ufficio senza neanche mandare un messaggio, aveva bisogno di dirlo a qualcuno.
<< Perché mai? >>, Taichi era perplesso dalla reazione.
<< Sora penserà che lo fai per ripicca, potresti logorare il rapporto ancora di più >>.
<< Non m’importa di quello che pensa Sora... E poi perché dovrebbe pensarlo? >>.
<< Per fortuna che non gli importava... >>, sussurrò Tentomon ad Agumon, prendendosi un'occhiataccia dal ragazzo.
<< Lo sanno tutti che piaci a Meiko >>.
<< Davvero? >>.
Koushiro scosse la testa, arreso. << Ci rinuncio >>.
<< Senti Meiko è molto carina, ha un buon carattere. Penso che possa essere una persona piacevole da frequentare >>.
<< Io non sto mettendo in dubbio questo. Ma nel gruppo ci sono già troppe relazioni di mezzo ma Takeru era cotto di tua sorella da sempre, lo stesso si può dire di Yamato con Sora >>, la faccia di Taichi si contorse. << È così, che ti piaccia o no >>.
<< A te piace Mimi, questo non t’impedisce di avere una cotta per lei >>, colpì in fondo.
Ottenne l'effetto sperato perché Koushiro divenne rosso e non lo guardò neanche in faccia, da quanto era imbarazzato
<< Scusa >>, sussurro Taichi.
<< Senti... ormai è fatta. Ti chiedo solo di non farla soffrire. Meiko è fragile, sembra essere felice ma è sul bilico. Ne ha passate tante >>.
<< Non la farò soffrire >>.


Hikari stava uscendo da un negozio in compagnia del suo ragazzo, con una busta al braccio.
<< Sono certo che a tua madre piacerà il regalo >>, disse Takeru.
<< A lei piacciono le sciarpe, di solito le fa a mano, stavolta ho voluto fargliela io >>.
<< Sempre che non resti aggrovigliata nella lana >>, rise il ragazzo.
Lei gli sbatté la busta sul braccio. << Simpatico. Tailmon dice che sono piuttosto brava! >>.
<< Guarda c'è Meiko! >>.
L'amica stava uscendo dal negozio con una busta anche lei, più grande. Sembrava il ritratto della felicità.
<< Meiko! >>. Hikari alzò il braccio e la agitò per attirare la sua attenzione. La ragazza corse incontro alla coppia, sorridendo.
<< State facendo shopping? >>.
<< Anche tu vedo >>, rispose Takeru.
Lei rise. << Compravo un vestito nuovo >>.
<< Qualche occasione speciale? >>, domandò Takeru, quasi ridendo.
<< Be' sì... Ho un appuntamento domani >>.
<< Sono felicissima per te! >>, Hikari le prese le mani. In quel periodo era piuttosto ricettiva alle situazioni romantiche. << E chi è il fortunato?! >>.
Lei esitò un attimo a rispondere. << A dir la verità... È tuo fratello >>.
La reazione di entrambi lasciò Meiko molto sorpresa, rimasero zitti dalla sorpresa.
<< Wow >>, mormorò Takeru.
<< Che notizia... inaspettata >>, riuscì a dire Hikari, le parole le restavano bloccate in gola.
<< Qualcosa non va? >>, domandò Meiko, confusa.
<< No, no >>, esclamarono i due.
<< Siamo solo sorpresi >>, si giustificò Takeru.
<< Immagino. È stata una sorpresa anche per me >>, disse lei, entusiasta. << Ora vado, ho dei compiti da fare >>. Li salutò e si allontanò.
La coppia si guardò per qualche secondo senza sapere cosa dirsi.
<< Devo parlare con mio fratello >>, disse Hikari.
<< Sì, credo sia meglio >>.


Takeru tornò a casa e si trovò il fratello.
<< Yamato! >>, lo abbracciò.
<< Oggi è venuto a trovarmi >>, disse sua madre. << Sa che sono influenzata e ha voluto farmi compagnia >>.
<< Sei un figlio degenere >>, lo colpì con un giornale. << Hai lasciato la mamma da sola >>.
<< Degenere! >>, ripeté Gabumon.
<< È solo un raffreddore Yamato, grazie per la tua preoccupazione comunque >>.
<< Figurati >>, arrossì il figlio.
Patamon saltò in braccio a Takeru. << Com'è andata? >>.
<< Bene, siamo andati a compare della lana per una sciarpa, Hikari vuole farne una per sua madre. Tra poco è il suo compleanno >>.
<< Mi piace così tanto quella ragazza >>, disse la madre.
<< Abbiamo anche incontrato Meiko >>, aggiunse, sedendosi sul divano.
<< È felice ultimamente >>.
<< Sicuramente oggi ancora di più >>. Takeru si morse la lingua, aveva già detto troppo. Aveva promesso alla fidanzata che non avrebbe detto niente al fratello, altrimenti Sora sarebbe venuta a saperlo. Voleva prima parlare con lui.
<< Perché? >>, chiese incuriosito.
<< Si è comprata un vestito nuovo. Sai come sono le donne >>.


Hikari spalancò la porta della camera dove il fratello ascoltava della musica insieme ad Agumon. Buttò il sacchetto per la lana in un armadio, Tailmon corse dalla sua partner ma la vide scura in viso. La sorella gli tolse le cuffie dalle orecchie.
<< Che fai? >>.
<< Hai chiesto a Meiko di uscire? >>.
<< E tu come lo sai? >>.
<< L'ho incontrata >>.
<< E allora perché me lo chiedi se lo sai? >>, chiese ironico.
<< Fino a due giorni fa piangevi per Sora. È una ripicca la tua? >>.
Taichi si mise seduto sul letto. << Non è una ripicca. Mi piace sul serio Meiko >>.
<< Non ti ho mai sentito dire prima una cosa del genere >>.
<< Senti, in questi giorni lei ha mostrato un carattere solare, certo sempre timida, ma... è diversa. E poi è carina >>.
<< È uno sbaglio. La farai soffrire >>, disse seria.
I Digimon assistevano in silenzio, temevano in uno scatto impulsivo di Taichi.
<< Io non mi sono più messo in mezzo alle tue cose, sei pregata di fare lo stesso >>.
<< Non è la stessa cosa Taichi. Meiko vive un periodo difficile, se non sei convinto lascia perdere >>.
<< Comincio a essere un po' stufo dei vostri consigli. Sora ha fatto la sua scelta, anch’io faccio la mia >>.
Hikari sospirò. << Fai come ti pare. Ma secondo me è sbagliato >>.


Sora stava camminando con la sacca da ginnastica sotto il braccio, la cartella sulle spalle diretta a scuola. Yamato non si sentiva bene, era passato a trovarlo per un bacio veloce e poi si era diretta a scuola.
All'entrata posò la sacca a terra, le era venuto il dubbio di aver dimenticato un compito importante a casa e si mise a frugare nella cartella. Era nella tasca interna e, sollevata, la richiuse, come alzò lo sguardo si accorse di Meiko, appoggiata a un muro, davanti a lei Taichi.
Lei sorrideva e lui sembrava farla ridere.
<< Sora >>.
Si voltò. << Oh Mimi... Buongiorno >>.
<< Va tutto bene? Hai l'aria di chi ha visto un fantasma >>.
Riprese la sacca. << Ho dormito di meno stamattina, Yamato sta male e sono passata prima a casa sua >>.
Mimi si mise a ridere. << Immagino >>.
<< Perché pensi sempre male?! >>.
L'amica la superò ma la voce di Sora la fermò.
<< Mimi... >>.
<< Uhm? >>.
Gli occhi di Sora erano fissi in terra, imbarazzata. << Meiko e Taichi... >>.
La ragazza capì solo in quel momento che Sora non sapeva niente. << Taichi ha chiesto a Meiko di uscire, ieri... Me l'ha detto Koushiro >>.
<< Capisco >>.
Si sentì mancare l'aria, tanti spilli le punsero il cuore, a stento tratteneva le lacrime. La reazione arrivò così prepotentemente, impossibile da nascondere, che Mimi se ne accorse.
<< Sora che ti prende? >>.
<< Scusa devo andare! >>.
Corse via, entrando dentro l'atrio, cambiandosi le scarpe al volo e si chiuse nel primo cubicolo del bagno al piano terra libero.
Che cavolo le prendeva?
Era ovvio che Taichi sarebbe andato avanti, avrebbe incontrato qualcuna, magari anche migliore di lei.
Non Meiko però!
Si sentì quasi tradita, perfino dall'amica. Tradita di cosa poi? Lei e Taichi non erano mai stati fidanzati, non erano nemmeno più amici!
Soffocò il resto delle lacrime, si asciugò alla meglio con la manica della divisa e uscì dal bagno. Si bagnò il viso con l'acqua fredda, era rossa in viso, il segno delle lacrime sulle guance.
Si appoggiò al lavandino, cercando di riprendersi. La campanella suonò.
Fingere era la parola giusta.


Hikari fece capolinea sulla soglia del bagno, dove il fratello si stava preparando.
<< Grandi preparativi eh? >>.
Il fratello fece finta di non sentirla.
<< Taichi non c'è bisogno che m’ignori >>. Entrò nel bagno e chiuse la porta. << Voglio solo che lei non soffra >>.
<< E magari potrei non soffrire neanche io >>.
<< È la cosa che più m’importa >>.
Taichi le sorrise. << Grazie >>.


Meiko aspettava al parco, seduta su una panchina.
Indossava il vestito nuovo, blu a maniche lunghe, ormai mancava meno di un mese a Natale, faceva già un gran freddo. Si era tirata su i capelli con dei fermagli luccicanti, aveva tolto gli occhiali e aveva messo le lenti a contatto. Si era cavata gli occhi un paio di volte, Meikumon se la rideva guardandola.
Taichi arrivò davanti alla panchina.
<< Ciao >>.
<< Ciao >>, si alzò lei, nervosa.
<< Sei molto carina >>.
<< Grazie >>, arrossì.
<< Andiamo a bere una cioccolata? >>.
<< Va bene, con un sacco di panna >>.
<< Ci sto! >>.
Andarono in un bar poco lontano, molto elegante e carino. Era pieno di gente, fuori faceva freddo e nessuno voleva passeggiare con quel tempo. Ordinarono dei biscotti e due cioccolate con doppia panna, Meiko mise una punta di cocco nella sua.
Taichi la assaggiò e non gli piacque per niente, si sporcò il mento e lei cominciò a ridere, passandogli un fazzoletto per pulirsi.
<< Sei peggio di un bambino! >>.
<< Mia sorella me lo dice sempre quando mangio >>.
<< Siete molto legati? >>.
<< Prima di più. Credo sia normale, una volta cresciuti, avere amicizie diverse, modi di fare differenti... Hikari ha quattordici anni, io diciassette, tra due anni andrò al college, lei farà ancora la sua vita di adolescente >>.
<< Vuoi andare al college? >>, gli domandò, bevendo un altro sorso di cioccolata.
<< Be' sì... Non so cosa ma penso sia molto importante. Tu no? >>.
Si strinse le spalle. << Non ci ho mai pensato davvero. Ultimamente vivo molto il presente >>.
<< Come va con Gennai? >>.
<< Bene, piano piano stiamo costruendo un rapporto. Quando tornerà a Digiworld mi dispiacerà >>.
Taichi finì la sua cioccolata. << Verrà a trovarti >>.
Lei annuì, prendendo l'ultimo sorso della bevanda. << Sì, lo spero >>.
Il ragazzo offrì la cioccolata a Meiko e uscirono, l'aria fredda sferzava sui visi. Erano già le nove e mezza, Meiko doveva essere a casa per le dieci, si offrì di accompagnarla con la metropolitana.
Arrivarono a pochi metri dalla casa di Meiko, voleva evitare un terzo grado dai genitori e Meikumon si sarebbe messa a spiarla dalla finestra.
<< È stata una bella serata >>, disse lei.
<< Sono felice che ti sia divertita >>.
I capelli di Meiko s’imperlarono di bianco e anche quelli di Taichi.
<< Nevica! >>, esclamò, alzando il cielo al viso, poi lo guardò, ridendo entusiasta.
Taichi si avvicinò per darle un bacio sulla guancia, per salutarla. Lei si lasciò dare il bacio sulla guancia, timidamente. Si guardarono negli occhi, per un attimo.
Meiko aveva sognato quel momento dalla prima volta che aveva visto Taichi. Quando lo guardava giocare a calcio s’incantava, all'inizio s’imbarazzava a ogni parola che gli rivolgeva. Poi le esperienze vissute l'avevano fortificata, non voleva più essere la damigella da salvare, voleva essere una guerriera anche lei ed era forse questo che l'aveva fatta notare da lui, che in testa aveva solo Sora.
Fu un bacio breve, in mezzo alla neve. Il primo per entrambi.
Si staccarono e lei non riusciva a dire niente, voleva fuggire nella sua camera e gioire per conto suo, senza fare figuracce.
<< Ci vediamo domani, ti aspetto fuori scuola >>.
<< Va bene, ciao >>.
Taichi la guardò andare via, sparire dentro il giardino della sua casa.
Si sentiva leggero, molto felice. Eppure c'era qualcosa che stonava, come una canzone cui mancava la giusta nota per essere in sintonia.


Koushiro stava facendo le ore piccole davanti al PC, nella sua camera. Tentomon dormiva già da un pezzo.
Il display segnò una chiamata in arrivo. Il ragazzo accettò la chiamata, perplesso.
Davanti a lui apparve la signorina Himekawa.
<< Signor Koushiro >>.
<< Come ha avuto il mio indirizzo? >>.
<< Non è importante. Dobbiamo parlare con lei il prima possibile. Domani alle sei e trenta, prima della scuola? >>. Sembrava preoccupata.
<< È successo qualcosa a Digiworld? >>.
<< Ci sono delle distorsioni preoccupanti. Vorremo analizzarle con qualcuno che capisce di più di quel mondo >>.
<< Mando un messaggio ai miei amici >>.
<< No >>, rispose ferma. << Non deve saperlo nemmeno Daigo. Non vogliamo allarmismi inutili >>.
Koushiro non voleva raccontare bugie ai suoi amici ma non voleva nemmeno mettergli ansie inutili << D'accordo. Ci vedremo domani mattina >>.
<< A domani >>.
La conversazione finì lì. Koushiro si appoggiò allo schienale della sedia, indeciso sul da farsi.
A Tentomon l'avrebbe detto ma... agli altri?


Angolo autrice!


Salve!
Scusate il ritardo!
Ho avuto molto da fare e purtroppo non ho potuto fare prima!
Questo capitolo è molto generico, sta iniziando la seconda parte della storia e chissà dove andrà a finire!
Vi avverto già che dal 19 al 29 marzo non pubblicherò niente poiché sarò fuori dall'Italia!
Un bacio!





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Capitolo 16
*** 16 - Magoni allo stomaco ***


Capitolo 16


Magoni allo stomaco



<< Sora >>.
Yamato si avvicinò alla sua ragazza, dandole un bacio.
<< Ho ancora il naso chiuso >>, disse con voce buffa.
Lei si mise a ridere. << Forse è meglio che non parli! >>.
Yamato l'abbracciò ridendo ed entrarono a scuola. Dopo essersi cambiato le scarpe, accompagnò Sora al suo, stavano chiacchierando quando li raggiunse Mimi.
<< Buongiorno >>.
<< Buongiorno anche a te >>, dissero in coro.
Mimi rise. << Che voce buffa che hai Yamato! >>.
Lui alzò gli occhi al cielo e Sora rise insieme all'amica. La sua risata fu smorzata da una scena che non avrebbe voluto vedere, per quanto fosse sbagliato il pensiero.
Taichi veniva dalla parte del campo di calcio, con i capelli umidi dalla doccia, la borsa sulle spalle e al suo fianco... Meiko.
<< Che ci fa Taichi con Meiko? >>.
<< Non lo sai? Sono usciti qualche giorno e si frequentano regolarmente >>, rispose Mimi.
<< Sul serio?! Fantastico >>, si girò verso Sora. << Non sei contenta? Sora? >>.
La ragazza fissava i due, quasi in trance.
<< Sora? >>.
Lei si scosse. << Sì? >>.
<< Non sei contenta per Taichi? Finalmente anche lui ha qualcuna >>.
<< Certo, sono molto felice per lui >>.
Mimi la guardò sospettosa, Yamato era troppo distratto dalla coppietta e non si accorse dello sguardo della fidanzata.
I due entrarono a scuola, Taichi stava raccontando a Meiko del goal fatto durante gli allenamenti, aveva quasi rischiato di cadere ma era riuscito a segnare.
Dopo di loro entrarono anche Hikari e Takeru.
<< Oh che carini >>, fece Yamato, quasi prendendoli in giro.
Meiko fece una mezza risata con le guance rosse.
Yamato gli mise un braccio intorno alle spalle e gli strofinò i capelli.
<< Allora l'hai messa la testa apposto! >>.
<< Piantala! >> disse lui, scherzando.
<< Ora potremo fare delle uscite a coppie! >>, disse Takeru, inserendosi nella conversazione.
Sora quasi tremò alla proposta.
<< Che ne dici Sora? >>, le chiese Yamato.
<< Magari una sera >>.
Stavolta si accorse anche Yamato del tono triste e non era l'unico ad averci fatto caso.
Hikari smorzò la tensione. << Andiamo in classe, altrimenti ci prenderemo una nota >>.
Il gruppo si disperse per andare in classe e si accorsero solo allora che Koushiro non era ancora arrivato. Joe era stato in biblioteca dalle sei e mezzo del mattino per un ripasso ed era in classe già da molto tempo.
Mimi lo vide in classe, aveva gli occhi stanchi e preoccupati.
Alla ricreazione li fece riunire in cortile, sotto il portico. Insieme a loro c'erano Iori, Miyako, Daisuke e Ken. Si erano ripresi benissimo ed erano tornati alla vita di sempre e con la promessa di partecipare di più ai problemi di Digiworld. Gli spiegò brevemente che quella mattina era stato alla base e analizzato delle distorsioni, si trovavano anche nel limbo.
<< Nel limbo nascono le Digiuova! >>, disse Joe.
<< Quello mi preoccupa. Se queste distorsioni non vengono distrutte le Digiuova non possono crearsi >>.
<< E come farà Digiworld?! >>, esclamò Meiko.
<< Sarebbe un disastro >>, aggiunse Daisuke.
<< Il problema è che nel limbo non possiamo accedervi, gli esseri umani non potrebbero mai sopravvivere lì >>.
<< Ma i nostri Digimon sì >>, disse Takeru.
<< Non manderò Meikumon nel limbo, è ancora infetta. È troppo rischioso >>, disse Meiko, appoggiata a Taichi.
Sora cercava di non guardarli ma era più forte di lei. Si sentiva malissimo, c'era pure il senso di colpa verso Yamato in tutto quel magone allo stomaco, le sembrava di tradirlo.
<< Neanche Tailmon, senza di noi non possono Digievolvere >>, disse Hikari.
<< Concordo >>, dissero in coro Iori e Miyako.
<< Dopo la scuola andrò di nuovo là, venite con me e loro sapranno spiegarvi meglio, anche con le immagini cosa sta succedendo >>.


Dopo la scuola si recarono alla base degli agenti. Nishijima li accolse all'entrata, in divisa, con Elecmon al suo fianco. Da quando il suo Digimon era di nuovo al suo fianco, aveva sempre un sorriso sul viso ed era di buonumore. C'era anche Gennai, da quando era nel mondo reale, vestiva come un essere umano normale e sembrava adattarsi ai ritmi dei terrestri.
Meiko l'abbracciò e lui le fece un gran sorriso. A lui non sfuggì la complicità tra Taichi e Meiko, aveva voglia di fare domande ma non era il luogo né il momento adatto.
La signorina, collega di Nishijima, li scortò fino al terzo piano, in una grande stanza con uno schermo e delle poltroncine, sembrava quasi un cinema. Li fecero sedere insieme al proprio Digimon e Koushiro fece scorrere alcune immagini: sembrava una versione quadridimensionale di Digiworld. Segnò le distorsioni in rosso ed erano tantissime.
<< Che cosa ci guadagna Alphamon nel distruggere le Digiuova? >>, domandò Iori.
<< Digiworld è una sorta di ecosistema. I dati sono riciclati di continuo, ogni volta che un Digimon muore, i suoi dati ritornano allo stadio base e poi nasce il Digiuovo. Se Alphamon riuscisse a estrapolare i dati dal limbo prima che essi diventino Digiuova, potrebbe usarli a suo piacimento >>.
<< Creare anche Digimon? >>, gli chiese Taichi.
Koushiro annuì. << E credo di sapere dove abbia imparato la tecnica >>, indicò Meikumon con il mento.
<< Con me >>, sussurrò triste.
<< È riuscito a individuare i tuoi dati, estrapolarli e infettarli. Poi com'è andata è storia >>.
<< Quindi il virus di Meikumon gli è servito anche per entrare nel limbo definitivamente >>, disse Mimi.
Nishijima cambiò le immagini. << Leomon si sta occupando delle Digiuova, ma pensiamo sia meglio, per la loro sicurezza, che siano spostate in un luogo più sicuro >>.
<< Potrebbe chiedere l'aiuto di Yukidarumon e gli altri >>, disse Agumon.
<< A proposito di questo >>, si ricordò Koushiro. << Possiamo portare qui i tre partner Digimon degli amici del sensei >>.
Daisuke e gli altri della seconda generazione si fecero spiegare tutta la storia e ne furono entusiasti, la prima volta non avevano avuto il tempo di scambiare due parole con i veterani di Digiworld.
<< Senza che andiamo noi a riprenderli? >>, chiese curioso Armadimon.
<< Ho i loro dati, posso farli venire quando vogliamo >>, rispose soddisfatto Koushiro.
<< Allora fallo! >>, esclamò Hikari.
<< Hideki, Misa ed Eizo sono in viaggio e arriveranno in serata >>, li informò Nishijima.
<< Non vedo l'ora di incontrarli! >>, disse V-mon. << Sarebbe fantastico >>.
<< Lavoreremo al modo di eliminare quelle distorsioni, Digiworld è molto pericolosa a momento, meglio starne alla larga per un po'. Meiko non ci siamo dimenticati di te >>, disse Himekawa. << Ma la forza delle Fede è di Digiworld ed ora non possiamo accedervi. Sarebbe troppo pericolosa nel mondo reale >>.
<< Lo capisco, io sto bene >>, la rassicurò lei.
<< Senza dubbio >>, sussurrò Ken a Daisuke, Takeru gli diede una gomitata sul fianco, ridendo insieme con loro.
<< Che stupidi gli uomini >>, esclamarono Hikari e Mimi.
Gennai si avvicinò alla figlia.
<< Hai da fare ora? Potremo stare un po' insieme >>.
<< Be'... >>, Meiko guardò Taichi.
Lui rise. << C'è qualcosa che devi dirmi? >>.
La ragazza era imbarazzata. << Io e Taichi ci frequentiamo da pochissimo tempo >>.
<< Oh >>, fu l'unico suono che uscì dalla sua bocca.
<< Non farai mica il padre geloso? >>.
<< No >>, mise le mani avanti. << Divertiti, tu ed io potremo stare insieme domani >>.
<< Promesso >>.
<< Taichi è un bravo ragazzo, molto coraggioso >>.
<< Non avrebbe il simbolo del coraggio >>.
<< Hai ragione >>, risero insieme.
I ragazzi decisero di andare a bere qualcosa tutti insieme. Era una bella giornata di sole e, anche se faceva freddo, era un piacere sentire i raggi del sole e metteva di buonumore.
Erano le sei del pomeriggio, i Digimon furono camuffati e messi in un tavolo vicino a bere e mangiare dolcetti. I ragazzi presero succhi e bibite, dopo tanto tempo tutta la compagnia era riunita. Daisuke sapeva della relazione di Hikari e Takeru, non aveva mai perso la cotta per la ragazza e si dispiaceva molto a vederla con Takeru. Iori era ancora troppo piccolo per pensare alle ragazze, aveva ancora la teste nei libri e nel kendo.
Miyako negli anni era diventata una bella ragazza, aveva tolto gli occhiali e messo le lenti a contatto, si curava molto di più e Ken l'aveva notato. Tra i due stava nascendo una simpatia pronta a diventare qualcosa di più serio.
Yamato fece una battuta sul fatto che nel gruppo stavano nascendo un sacco di relazioni sentimentali.
<< Gli esseri umani sono proprio strani quando crescono >>, disse Tailmon.
<< Hai ragione. Meiko negli ultimi giorni passa un sacco di tempo steso a letto, abbracciata a un cuscino, con lo sguardo in trance >>.
Le guance di Meiko si tinsero di porpora, il gruppo rise vedendola in imbarazzo.
<< Se per questo Joe diventa tutto uno zucchero quando vede Toshie! >>, raccontò Gomamon.
<< Gomamon! >>.
<< Anche il nostro Joe è un romanticone! >>, rise Taichi, dandogli una pacca sulla spalla, facendogli andare di traverso la bibita.
<< Taichi si è comprato una camicia nuova, del colore preferito di Meiko! >>, disse Agumon. I Digimon si stavano divertendo un mondo a far imbarazzare i loro partner.
<< E Daisuke per Hi... >>. Daisuke chiuse la bocca al Digimon che si dimenava.
<< Okay, questo teatrino simpatico finisce qui! >>.
Koushiro stava al PC per tutto il tempo del discorso. Stava creando un software in grado di scovare distorsioni in giro per il mondo, l'agenzia gli aveva fornito alcuni dati importanti e ci lavorava già da sei ore, aveva dormito al massimo tre ore e malapena il suo fisico stava in piedi. La sua testa funzionava a mille e ordinò il quarto caffè della giornata. Era riuscito a ricreare i continenti del mondo reale e collegarsi ai satelliti e le reti di tutto il mondo.
Un bip segnalò l'arrivo di un messaggio.
<< É Willis! >>.
La seconda generazione fu sorpresa dalla notizia.
<< Chi è? >>, chiese Meiko, curiosa.
<< Un Digiprescelto del Colorado, ha due Digimon gemelli, Terriermon e Lopmon >>, le spiegò Hawkmon.
<< I Digimon possono essere gemelli? >>.
<< É raro Meiko, ma sì >>, le rispose Mimi.
<< Che cosa vuole? >>, chiese Taichi all'amico.
<< Dice che ha sentito da alcuni Digiprescelti giapponesi dei disastri avvenuti a Tokyo e Tottoro. Aggiunge che un paio di Digimon sono giunti anche da lui >>.
<< É tutto apposto? >>, s'informò Sora.
<< Scrive di sì, che stanno tutti bene. Si è messo in contatto con gli altri Digiprescelti americani e anche loro hanno avuto qualche disavventura >>.
<< Mi dispiace molto, significa che la situazione è ancora più grave di quanto pensassimo >>, disse Iori.
Koushiro scrisse una risposta a Willis. << Gli ho scritto che troveremo il modo di aiutarlo, per ora di stare tranquillo >>.
Yamato si alzò insieme a Sora. << Noi andiamo, ho delle prove >>.
Si alzarono tutti, le coppie andarono a fare una passeggiata e gli altri tornarono a casa. Taichi passeggiò fino a casa con Meiko, mano nella mano, i loro Digimon davanti a giocare.
Quando giunsero a casa della ragazza Meikumon saltò sul muretto insieme ad Agumon e si sedettero ad aspettarli.
<< É stato un bel pomeriggio. Non sono abituata a uscire con gli amici >>.
<< Sono felice che tu sia felice >>, le accarezzò una guancia.
Si abbracciarono di due Digimon si guardarono ridendo. Taichi alzò il viso e rise con loro.
<< Vado a casa o quei due finiranno per ammazzarsi di risate >>.
Taichi le diede un bacio, Mei saltò in bracciò a Meiko ed entrarono nel vialetto di casa.


Nishijima stava attendo fuori dalla sede di lavoro l'arrivo dei suoi amici. Guardò l'orologio, erano in ritardo.
La sua collega Himekawa l'affiancò, con il palmare in mano, scrivendo alcuni appunti.
<< Sei nervoso >>.
<< É un'affermazione? >>.
<< Ovviamente >>.
<< Maki sei la donna più sicura e determinata che conosco >>.
<< É un complimento? >>, chiese, senza alzare gli occhi dal palmare.
<< Ci penso e te lo dico >>.
<< Sei molto spiritoso Daigo >>, disse lei, scuotendo la testa.
Due macchine nere con i vetri oscurati si fermarono di fronte all'ingresso e i due tornarono a essere professionali.
Scesero i tre amici di Daigo, emozionati. Hisa corse ad abbracciarlo.
Hideki ed Eizo strinsero la mano al loro vecchio amico.
<< Salve signori, alloggerete nell'hotel della compagnia e domani pomeriggio il signor Izumi verrà qui, dopo la scuola, insieme agli amici per riportare i vostri Digimon qui >>.
<< É una donna di poche parole >>, disse Daigo e Maki gli lanciò un'occhiataccia.
<< Davvero potrò rivedere il mio Digimon? >>, chiese Hisa, speranzosa.
<< Koushiro è sicuro di riuscirci >>, la rassicurò Daigo.
I tre erano talmente emozionati da non riuscire ad attendere un minuto di più ma loro non sapevano che Koushiro aveva dormito tre ore e quella notte aveva bisogno di dormire per fare il suo lavoro al meglio.


Quella giornata erano successe molto novità: Meiko e Taichi, le distorsioni, la email di Willis.
Non sapevano ancora che il giorno dopo niente sarebbe stato più come prima.


Angolo autrice!


Salve!
Mi scuso per il ritardo! Purtroppo sono molto impegnata. Come ho già anticipato dal 19 al 29 non pubblicherò niente. Il motivo dei miei impegni è il mio trasferimento in Austria tra due mesi, ho trovato lavoro e quindi sto organizzando un sacco di cose!
Il mio computer è un fisso, vedrò se riesco a comprare un portatile o comunque cercherò di concludere la storia il prima possibile!
Il periodo di “calma” sta finendo!
Alla prossima!





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Capitolo 17
*** 17 - Una terribile sconfitta ***


Capitolo 17


Una terribile sconfitta


Daigo stava seduto di fronte a un computer, digitando sulla tastiera. Era il tramonto e dalle grandi vetrate filtrava una luce arancione, il sole stava sparendo tra i grattacieli. Stava trascrivendo alcune coordinate necessarie a Koushiro per rintracciare i Digimon dei suoi amici, quella sera li avrebbero riportati nel mondo reale.
Qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti >>.
Hisa entrò a passi cauti nell'ufficio di Daigo. Si sedette su una poltroncina di fronte alla sua scrivania, mani in grembo, dondolando una gamba, non era capace a stare immobile.
<< Dov'è Elecmon? >>.
<< È al secondo gelato con Gennai >>, rispose senza distogliere lo sguardo dallo schermo. << Dice che nel mondo reale abbiamo cibi sublimi >>.
<< Spero che Yukidarumon la pensi allo stesso modo >>.
<< Pare che tutti i Digimon siano felici dei nostri cibi >>, rise, digitando gli ultimi dati e guardando finalmente Hisa.
<< Che cosa pensi di loro? >>, chiese a bruciapelo.
<< Di chi parli? >>.
<< Di quei ragazzi. Sono così giovani >>.
Alzò le spalle. << Anche noi lo eravamo >>.
Hisa scosse la testa. << La nostra avventura è durata un paio di mesi digitali e siamo tornati a casa. La loro va avanti da sei anni >>.
Daigo si abbandonò allo schienale, stanco. Lavoravo molto, nell'ultimo periodo. << Non ci avevo mai pensato, onestamente. Sembrano... felici. Insomma, per quanto possano essere felici degli adolescenti >>.
<< Sedici, diciassette anni e avere il mondo sulle spalle. Sarebbe dura anche per un adulto >>, replicò lei.
<< Possono smettere quando vogliono >>.
Hisa rise e si alzò. << Dopo vent'anni siamo ancora qui, Daigo. Posso immaginare quello che provano >>.


Agumon era seduto sulla poltroncina della base dell'agenzia, bevendo una bibita. Era camuffato con una tela cerata e un cappuccio.
<< Non berla in fretta, è ghiacciata! >>.
Le porte scorrevoli si aprirono e Sora entrò insieme a Pyomon.
Quella era l'ultima situazione in cui Taichi avrebbe voluto trovarsi. Tutti e due insieme, soli, in un ingresso solitario.
Pyomon salutò entrambi e assaggiò la bibita di Agumon. Sora, nervosa, si sedette a due poltroncine di distanza, le mani sulle ginocchia, sguardo basso. Taichi guardava dall'altra parte.
<< Ciao >>.
<< Ciao >>.
I loro due Digimon li guardavano tristissimi, non riuscivano a capire cosa li allontanasse tanto, da bambini erano così uniti.
<< Dov'è Meiko? >>, chiese Agumon, cercando di riempire, goffamente, il silenzio.
<< Con Gennai, oggi gli aveva promesso il pomeriggio insieme >>. Taichi lanciò un'occhiata a Sora, lei distolse ancora di più lo sguardo.
Gennai entrò accompagnato dalla figlia e Meikumon. La ragazza corse verso Taichi che si alzò ad abbracciarlo, la tensione era palpabile.
Yamato entrò con il fratello, seguito da Mimi, Digimon al seguito.
Sora si sentì sollevata, quei dieci minuti erano stati pesanti come piombo. Si fiondò tra le braccia del suo ragazzo, come se non lo vedesse da un mese. Yamato l'accolse tra le sue braccia, chiedendosi il perché di tutto quell'entusiasmo.
In pochi minuti il gruppo si riunì e li scortarono nella stanza che ormai era diventata familiare e una seconda casa per Koushiro e Tentomon.
C'erano anche i Digiprescelti adulti, non riuscivano a stare nella pelle da quanto erano felici.
<< Allora >>, Mimi si avvicinò a Koushiro, mettendogli le mani sulle spalle. << A che punto sei? >>.
La sensazione delle mani di Mimi lo fecero arrossire e digitare male la sequenza binaria, gli altri risero.
<< Quasi finito. Ho localizzato i tre Digimon, non si accorgeranno nemmeno del trasporto >>, rispose, deglutendo per riprendere il controllo.
<< Ci sa fare il ragazzo! >>, disse Hideki.
<< I Digiprescelti di oggi sono molto più bravi di noi >>, disse Eizo.
<< Ecco Yukidarumon! >>, esclamò Hisa, indicando lo schermo.
Il Digimon era nella terra dei ghiacci dell'isola di File, stava camminando per la foresta.
Prima che Koushiro digitasse la sequenza finale entrarono anche la seconda generazione di Digiprescelti, correndo e sbuffando.
<< Scusate il ritardo, ma è colpa di Daisuke! >>, spiegò Miyako.
<< Non è vero! >>, replicò lui.
<< Si era addormentato! >>, rispose V-mon.
<< Zitto! >>.
Quel momento d’ilarità rese l'atmosfera più leggera, prima di fare spazio alla commozione.
Koushiro digitò la sequenza finale e il Digimon dal mondo digitale divenne sempre più trasparente fino a scomparire. Alla macchina era stava collegata una sorta di piatto metallico, per rendere il trasporto meno traumatico.
Yukidarumon sbatté gli occhietti neri, confuso. Si sentiva strano, come se fosse... tutto d'un pezzo, non una massa di dati.
I suoi occhi si abituarono alla penombra della stanza e notò uno a uno i presenti, fino a che i suoi occhi non si posarono su Hisa. Il suo volto era adulto ma quello sguardo luminoso e frizzante... era il suo, di Hisa.
Lei cominciò a piangere, per un attimo pensò che lui non si ricordasse di lei.
<< Che cosa è successo? Hisa? >>.
La donna si avvicinò al Digimon, con cautela. << Allora mi riconosci >>.
Lo turbava trovarla tanto grande. << Quanti anni sono passati? >>.
<< Venti >> rispose lei.
<< Sei... adulta >>.
Annuì lei. << Sono anche una mamma >>, sussurrò lei.
Lui corse ad abbracciarla, era gelato ma non si sarebbe mai staccata da lui, era il suo Digimon e niente avrebbe mai cambiato questo. Elecmon abbracciò l'amico, finalmente si ricordava della sua amicizia.
Koushiro localizzò anche Meramon e Picklemon, entrambi impegnati in attività quotidiane e totalmente ignari di quello che stava per succedere.
Furono trasportati entrambi nel mondo reale. Lo stesso senso di stordimento fu uguale a quello di Yukidarumon, ma lo stesso valse per la felicità. I quattro Digimon tornarono a essere amici, finalmente la memoria recuperata.
Monzaemon stava nella città dei giocattoli, sistemando alcune cose in un baule, aveva un leggero sorriso sulle labbra, sereno.
Koushiro spense lo schermo.


Il gruppo uscì dall'edificio, gli altri erano rimasti dentro a godersi la compagnia dei loro Digimon.
<< Noi andiamo a cena, volete unirvi a noi? >>, propose Yamato.
<< Perché no? >>, replicò Takeru, guardando Hikari, che annuì.
Sora sperò che Meiko e Taichi andassero per la loro strada.
<< Certo! >>, disse Meiko, felice.
Quella sensazione spiacevole e appiccicosa di disagio la invase.
<< Ottima idea >>, sorrise Taichi alla ragazza.
<< Si mangia! >>, esclamò Gabumon.
<< Facciamo che andiamo tutti! >>, disse Mimi.
<< Cibo! >>. Palmon agitò le braccia vegetali, entusiasta.
Si erano appena incamminati quando una forte esplosione e delle grida li fermarono. Si voltarono e un sacco di gente correva nella loro direzione e li superava, sembravano terrorizzati.
<< Che cosa sta succedendo?! >>, si domandò Joe.
Daigo e i suoi amici gli corsero incontro con i loro Digimon, insieme con loro l'agente Himekawa.
<< Sono state rilevate delle distorsioni! >>.
Koushiro si sedette su una panchina, cercando sul computer. Lo videro sbarrare gli occhi, incredulo.
<< Koushiro? >>.
<< Queste distorsioni vengono dal limbo >>.
<< Dal limbo? Come avrebbe fatto a entrare nel mondo reale? >>.
<< Alphamon deve essere riuscito a bucare la barriera che separa i due mondi >>, spiegò Koushiro.
<< È terribile >>, disse Iori.
<< Senza quella barriera siamo tutti in pericolo! >>, disse Ken.
Dagli alberi del parco vicino videro spuntare sei Digimon malefici.
Sembravano delle piante, erbacce, troppo cresciute. Avevano una corolla di fiori viola e uno sguardo truce.
<< Blossomon >>, informò gli altri Koushiro. << È un Digimon di livello evoluto! >>.
<< Mi sembrano un po' più grandi del normale! >>, notò Hikari.
<< Devono essere infetti >>, ipotizzò Tailmon.
<< Rimandiamoli da dove sono venuti o faranno del male a qualcuno! >>, disse Gomamon, mettendosi di fronte a Joe.
<< Siamo tantissimi Digiprescelti, non possiamo perdere! >>, disse agguerrito Daisuke.
I dodici Digimon si misero davanti ai sei Blossomon, pronti per la Digievoluzione.
Apparvero Lilimon, Angewomon, HolyAngemon, MetalGreymon, Panteramon, Garudamon, WereGarurumon, Zudomon, AtlurKabuterimon, XV-mon, Aquilamon,Stingmon e Ankylomon.
I quattro Digimon dei veterani avrebbero voluto partecipare alla battaglia con tutte le loro forze ma non aveva più la capacità di Digievolvere, si sentivano impotenti e inutili. Picklemon era l'unico al livello evoluto ma la perdita della memoria aveva dimezzato i loro poteri e le capacità di combattere.
I Digimon si scagliarono contro i sei Blossomon, dividendosi gli avversari.
All'inizio sembrò una battaglia facile, i Blossomon non rispondevano ai colpi e dopo qualche minuto sembrava che la battaglia fosse conclusa. Sferrarono tutti l'attacco finale e dopo un polverone si aspettarono di trovare solo un mucchietto di dati.
Invece trovarono i nemici interi, senza un graffio.
<< Com'è possibile?! >>, esclamò Meiko.
I Blossomon si allinearono uno accanto all'altro, emettendo un grido. Una luce fortissima li avvolse e si fusero insieme, diventando un Blossomon alto quanto un grattacielo e nero.
<< Che cosa cavolo è successo?! >>, domandò Taichi a Koushiro.
<< Non ho mai visto niente del genere >>, mormorò Eizo, senza parole
<< Questi Digimon non sono come gli altri >>, rispose freneticamente Koushiro, digitava così forte da sentire le dita sgranchire, << Non trovo nessuna matrice, né nessun codice binario che indichi una sorgente >>.
<< Tradotto per i comuni mortali? >>, Sora alzò gli occhi al cielo.
<< Significa che non sono nati dalle Digiuova >>, rispose Ken, esperto anche lui.
<< Cosa?! >>, esclamarono in coro.
L'enorme Blossomon urlò ancora e sferrò un attacco.
Alcuni Digimon riuscirono a schivarlo ma i Digimon livello campione furono scagliati a terra, tornando ad essere al livello intermedio, i loro Digiprescelti andarono a soccorrerli.
<< Qualcosa non va >>, disse MetalGreymon, con la voce profonda.
<< Nemmeno un livello Mega è così forte >>, aggiunse Zudomon.
<< Pioggia di polline! >>.
Una nebbia giallastra si sparse dal cielo.
I Digiprescelti e gli altri presenti cominciarono a tossire ed ebbero fatica a respirare.
<< È tossica >>, tossì Mimi.
Angewomon e HolyAngemon si afferrarono per le mani e a bassa voce intonarono una sorta di litania. Le loro parole appena sussurrate crearono una patina color arcobaleno che ricoprì tutti e fece sparire la nube tossica.
Ripresero tutti a respirare, la situazione era seria.
Evidentemente il Blossomon voleva di più e cominciò ad allontanarsi, ogni passo creava una crepa nel selciato.
<< Dove diamine sta andando? >>, esclamò Hideki.
<< A fare danno >>, rispose il suo Digimon.
<< Noi lo seguiamo! >>, disse AtlurKabuterimon.
<< Andiamo anche noi! >>, disse Takeru.
Nonostante la sua mole era piuttosto veloce, arrivò a metà del centro città, la torre di Tokyo si stagliava in lontananza.
<< La torre non è ancora chiusa! >>, disse Hisa.
<< Ci sono un sacco di persone lì dentro! >>. Meiko era terrorizzata all'idea.
I Digimon tentarono di fermarlo ma a ogni colpo veniva danneggiato un palazzo o una strada. Le persone fuggivano, le macchine venivano abbandonante per strada e schiacciate dal peso dei Blossomon.
<< Spirale di fiori! >>.
L'attacco puntò un grattacielo. Per fermarlo, Lilimon e AtlurKabuterimon si piazzarono davanti, prendendosi il colpo e cadendo a terra, ritornando allo stadio iniziale.
<< Proviamo con la Digievoluzione al livello Mega! >>, propose Hikari.
Angewomon, HolyAngemon, MetalGreymon e WereGarurumon si sforzarono ma qualcosa non andava. Non riuscivano a passare al livello successivo.
<< Perché non riescono a Digievolvere? >>. Takeru era nel panico.
Quell'attimo di smarrimento gli costò caro.
Blossomon li avvolse nella nube tossica e i due Digimon angelici non riuscirono a bloccarla, stavolta. Anche loro furono ridotto al livello inferiore.
L'unica sopravvissuta fu Panteramon.
<< Panteramon >>, sussurrò preoccupata Meiko, vendendola sola contro tutti.
<< Non mi arrenderò solo perché sono rimasta sola! >>. Puntò la spada e lo scudo contro Blossomon. << Non farai del male agli esseri umani! >>.
Il nemico emise un suono gutturale simile a una risata, non la considerava una minaccia, era solo un esserino inutile, tanto che andò avanti ignorandolo. Panteramon saltò agilmente e cercò di trafiggere Blossomon ma i suoi tentacoli l'avvolsero e lo buttarono a terra più e più volte.
<< Panteramon! >>, Meiko corse dal suo Digimon ma Taichi la fermò.
<< Dove vuoi andare?! >>.
<< Lasciami Taichi! >>. Cominciò a piangere, lottando per liberarsi.
Era colpa sua, tutta colpa sua. Se lei non avesse avuto la fede, se fosse stava una ragazza normale tutto quello non sarebbe successo.
Odiava la Fede, la odiava.
L'unica cosa in cui credeva era Meikumon.
Si rese conto in quel momento che lei aveva Fede, l'aveva in Meikumon.
Smise di scalciare e liberarsi dalla presa di Taichi.
<< Panteramon io ho fede in te! >>, urlò con tutta la sua voce. << Ho Fede in te! >>.
Pronunciata l'ultima lettera, il Digivice marrone di Meiko cominciò a vibrare e la luce avvolse il suo Digimon.
Il calore fece infiammare i tentacoli di Blossomon e urlò di dolore.
La bolla di luce dorata sparì e al suo posto c'era un Digimon magnifico, fiero.
Era un animale su quattro zampe, l'aspetto era quello di un'enorme lince. Le orecchie appuntite, il pelo liscio e decorato di macchie nere. Gli occhi verdi erano grossi e aggressivi, intorno al collo, le bande fluttuavano nell'aria, dorate, con strisce nere. Sulla schiena troneggiava un grosso scudo con il simbolo della Fede, nelle zampe anteriori c'erano due pugnali d'oro.
L'ammirarono tutti con occhi pieni di stupore.
<< Luchsmon >>, lesse Koushiro sul computer. << Digimon animale sacro di livello Mega, le tue tecniche sono pugnali volanti e raggio della fede >>.
Blossomon si buttò sul Digimon con tutto il suo peso. Lo scudo sulla schiena di Luchsmon s’illuminò e una luce incandescente avvolse il nemico, quasi dandogli fuoco.
Saltò in alto, con grazia, e fece una mezza giravolta su stesso.
<< Pugnali volanti! >>.
I due pugnali colpirono Blossomon al cuore e in mezzo alla fronte, da cui uscì fumo nero e denso, quasi puzzolente.
Esplose in mille pezzi neri, come carbone.
I danni erano stati considerevoli, ma almeno non avevano perso vite umane.
Lalamon saltò in braccio a Meiko, piangevano insieme per la gioia di un traguardo tanto importante.
<< Oggi l'eroina sei tu >>, rise Hisa.
<< No, è Lalamon >>.
<< Senza la tua Fede non sarei mai riuscita a Digievolvere >>, disse con la vocina delicata.
Taichi l'abbracciò, felice per lei.
<< Perché non sono riusciti a Digievolvere? >>, si chiese Joe.
<< Forse il virus dentro Lalamon l'ha reso immune da qualsiasi cosa che Blossomon aveva fatto >>, suppose Daisuke.
<< Che ha fatto >>.
La voce tetra di Koushiro li gelò.
<< Che cosa vuoi dire? >>, domandò Yamato.
<< Hanno... perso la capacità di Digievolvere >>.
Le parole zittirono tutti.
<< Che vuoi dire? >>, chiese Iori.
<< Non hanno più il codice binario che permette la Digievoluzione, gliel'ha tolta >>.
I Digiprescelti guardarono i loro Digimon, al livello intermedio.
E forse per sempre.


Angolo autrice!


Salve!
Sono riuscita a pubblicare il capitolo in tempi minori! Purtroppo ho tanti impegni, ora che parto sto cercando di passare più tempo possibile con le amicizie e in mezzo ho anche il lavoro!
Ricordo che dal 19 al 29 sarò all'estero e non potrò pubblicare!
Cercherò di fare del mio meglio per pubblicare in modo regolare!
Alla prossima!

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Capitolo 18
*** 18- Una vecchia conoscenza ***


Capitolo 18


Una vecchia conoscenza



Vedere i loro Digimon stesi su quei lettini, con un sacco di elettrodi attaccati al corpo spezzò il cuore ad ognuno di loro.
I dodici Digimon stavano immobili, mentre gli studiosi controllavano i loro valori e codici binari per capire cosa fosse successo. Meiko teneva Lalamon in braccio, l'unica a essere riuscita a sopravvivere a qualsiasi cosa fosse successa.
I Digimon dei veterani possedevano ancora la capacità di Digievolvere ma il lungo tempo senza memoria li aveva privati delle forze necessarie, tanto che Picklemon tornò Candlemon, nel mondo reale non riusciva a tenere una forma tanto forte senza essere a Digiworld. Yukidarumon e Meramon resistevano ancora.
La signorina Himekawa gli ordinò di andare a casa, tranne Koushiro, che insistette per restare a studiare il problema e ottenne il permesso senza troppe lamentele: per quanto bravi, i loro informatici non avevano
neanche un quarto della conoscenza di Digiworld che aveva Koushiro.
Il gruppo protestò animatamene, ma l'agente non volle sentire obbiezioni, l'agente Nishijima rincarò la dose con molta severità. Salutarono i loro Digimon cercando di tranquillizzarli e, sconsolati, si diressero verso casa.
Yamato accompagnò la sua ragazza sotto il palazzo dove viveva, durante il tragitto regnava il silenzio, Sora voleva piangere ma di fronte a Yamato la imbarazzava.
Si strinsero in un abbraccio per consolarsi.
<< Yamato... >>.
<< Riusciranno a Digievolvere di nuovo Sora >>.
<< E se non fosse così? Alphamon ci avrebbe in pugno, potrebbero morire! >>, disse, con molta più rabbia di quanto avrebbe voluto.
<< Koushiro è bravo, loro sono tutti bravi >>, Yamato le mise le mani sulle spalle, per tranquillizzarla, << Vedrai che andrà tutto bene >>.
<< Come fai a essere così calmo?! >>.
<< Perché fidarci è l'unica alternativa che abbiamo >>.
Fiducia?

Quelle parole per Sora non aveva significato da molto tempo. Lei aveva fiducia in Taichi, nella loro amicizia e nel loro affetto, fidanzarsi con Yamato aveva rotto tutto e lei che colpa aveva? All'amore non si comanda e Taichi dovrebbe saperlo, ora che stava con Meiko.
Ma lui Meiko l'amava?
E poi cosa importava a lei, se l'amava o no? Erano fatti loro.
Lei amava Yamato... no?

La mattina dopo i Digiprescelti andarono a scuola tristissimi. Koushiro non si fece sentire, nonostante i messaggi mandati, non venne nemmeno a scuola. Nessuno di loro riuscì a concentrarsi sulle lezioni.
Al pranzo si riunirono in un unico tavolo a discutere sul da farsi, spiluccavano qualcosa dai loro porta vivande ma l'appetito era andato via anche quello.
<< Koushiro continua a non rispondere >>, disse Mimi.
<< Forse vuol dire che ha trovato la soluzione e ci sta lavorando >>, pensò Daisuke.
<< O forse la situazione è irrisolvibile >>, controbatté Ken.
<< E se fosse un segno? >>.
La domanda di Joe si guadagnò uno sguardo perplesso da tutti i presenti.
<< Che vuoi dire? >>, gli chiese Hikari.
Joe giocherellava con le bacchette nel suo piatto di riso, sguardo basso. << Forse è arrivato il momento che siano altri Digiprescelti a occuparsi... di tutto questo >>.
<< Non dire assurdità Joe >>, disse Taichi.
<< Perché dovrebbe essere un'assurdità? >>, Joe guardò fisso Taichi negli occhi. << Da quando c'è questa storia le nostre vite sono tornate ad essere complicate. Ho rischiato di perdere Toshie e forse non passerò gli esami di ammissione! >>.
<< Tutti abbiamo pagato un prezzo >>, disse Yamato.
<< E tu trascuri la tua musica per... Digiworld >>.
L'amico non seppe cosa dire, era la verità.
<< Stiamo seriamente pensando di passare questa responsabilità a un altro gruppo di Digiprescelti?! >>, esclamò Iori.
<< Non stiamo dicendo questo >>, rispose Miyako.
<< Ma forse... potremo pensarci meglio >>, continuò Takeru.
<< Non ci penso neanche! >>, Daisuke batté le mani sul tavolo. << Che ne sarà dei nostri Digimon? >>.
<< Potrebbero restare con noi >>, rispose Yamato.
<< Il mondo reale non è il loro mondo! >>, intervenne Sora. << Non sappiamo cosa potrebbe succedergli se rimassero per sempre qui >>.
<< Sora... >>, sussurrò Yamato.
Meiko stava al fianco di Taichi, lui le passava un braccio intorno alla vita, la sentì tremare.
<< Non posso credere che pensiate tutto questo! >>, disse la ragazza.
<< Meiko, noi siamo sei anni che andiamo avanti così, lo stesso vale per i nostri Digimon >>, disse Joe. << Tu non puoi capire >>.
La ragazza si alzò, infuriata. << Io ho perso mia madre per Digiworld! Alphamon ha fatto tutto questo per colpa mia! >>, gettò le bacchette sul tavolo e fuggì via.
<< Meiko! >>, le urlò dietro Hikari.
Taichi si alzò. << Complimenti Joe >>.


Il ragazzo la rincorse per il corridoio finché non la prese per il polso.
<< Meiko, Joe non voleva offenderti >>.
Lei si girò, piangendo. << Se io non avessi questo straordinario potere dentro di me, i vostri Digimon avrebbero ancora la capacità di Digievolvere e non sarebbero condannati a morte! >>.
<< A parte il fatto che nessuno è condannato a morte, ma pensavo che avessimo già chiarito che tu non hai colpa di niente >>.
Meiko tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e si asciugò le lacrime. << Non è vero >>.
<< Troveremo una soluzione a tutto, siamo solo un po' nervosi >>.
Lei annuì e lui l'avvolse in un abbraccio, accarezzandole i capelli.
<< Grazie >>, sussurrò lei.
<< Per cosa? >>.
<< Per esserci >>.
Lui sorrise e le diede un bacio.
<< Eh scusate >>.
La voce di sua sorella interruppe il bacio e li fece voltare.
<< Meiko scusa >>, disse Joe.
<< Tranquillo >>, scosse la testa.
Yamato mostrò il cellulare. << Koushiro ha scritto un messaggio. Ha detto che ci vediamo dopo scuola, ha una novità >>.


Si recarono alla base segreta, Gennai accolse la figlia con calore, era stato tutta la mattina in compagnia di Koushiro.
Li guidò verso la sala, dove c'erano i Digimon, in piedi che giocavano, in salute, almeno apparentemente. Salutarono il proprio Digiprescelto, felici di rivederli. Insieme a Koushiro c'era un ragazzo biondo, familiare per alcuni.
Quando si girò alcuni di loro rimasero a bocca aperta.
<< Willis! >>.
<< Ragazzi! >>.
Corse a salutare la seconda generazione, con abbracci. Diede un bacio sulla guancia a Miyako, facendola arrossire, e provocando gelosia in Ken. Davanti a Hikari mise le mani avanti, era stato informato della relazione di Takeru con la ragazza.
<< Così tu sei il famoso Willis >>, disse Mimi.
<< Carina >>, disse a Mimi. Koushiro sussultò, facendo finta di niente.
<< Come? >>.
<< Willis è... un po' sfacciato >>, disse Hikari.
<< Dove sono i tuoi Digimon? >>, gli chiese Iori.
Indicò il fondo della sala.
I Digimon gemelli Terriermon e Lopmon stavano appesi a una trave in metallo con le loro lunghe orecchie, osservando il lavoro di Koushiro.
Al segno del loro Digiprescelto, scesero con un balzo e si diressero verso il gruppo. Sembravano proprio due gemelli, uno bianco e verde, l'altro marrone e rosa. L'altra, unica, differenza era che Terriermon aveva un corno, Lopmon tre.
<< Sono adorabili >>, disse Meiko, mettendosi in ginocchio per accarezzarli.
<< Come me >>, le fece l'occhiolino.
<< Caschi male amico, la ragazza è già occupata >>, disse Daisuke, indicando con un cenno della testa Taichi.
<< Chiedo venia ma quasi tutte le belle ragazze qua sembrano occupate! >>.
<< Quando sei arrivato? >>, gli chiese Hikari.
<< Un paio di ore fa >>.
<< E la scuola? >>, gli domandò Joe.
<< Il college potrà fare a meno di me per qualche giorno >>.
<< Vai già al college? Ma quanti anni hai?! >>, esclamò Sora.
<< Sono qualche anno avanti, in America è possibile andare al college a sedici anni >>.
<< Ma solo se sei un genio come Willis >>, intervenne Koushiro, con un mezzo sorriso mentre digitava sui tasti.
<< Se tu fossi venuto in America come ti avevo suggerito avresti potuto essere anche al college. Sapessi quante feste e ragazze! >>.
Agumon zampettò verso Willis. << Tanto a Koushiro interessa solo... >>.
Taichi arrivò in scivolata per chiudergli la bocca.
<< Chi è la ragazza che interessa a Koushiro? >>, chiese Mimi, confusa.
<< Nessuna >>, risposero in coro.


<< Dopo questa bella festicciola posso dirvi perché sono qui. Ho analizzato le matrici che mi ha mandato Koushiro ed effettivamente sono piuttosto preoccupanti >>, spiegò Willis, occhi fissi sullo schermo.
Meikumon, tornata in forma nella notte, saltò sulla sedia accanto al ragazzo. << Il tuo Digimon è stato infettato come me vero? >>.
<< Ho analizzato anche la tua, per compararlo a quello degli altri. Il virus di Lopmon era molto diverso, la soluzione optata per lui fu drastica, vorrei evitare la stessa cosa per te >>.
<< Che cosa avete concluso? >>, chiese Miyako.
<< L'unico modo per far tornare tutto apposto è tentare, tipo, un ripristino del sistema >>, spiegò Gennai.
<< Cioè? >>. Erano tutti perplessi.
<< Come un computer, infettato da un virus >>.
<< Stai parlando di ridurli... al Digiuovo? >>, chiese Yamato, credendo di aver capito bene.
<< Sì, l'idea è quella >>.
<< Non se ne parla neanche! >>, esordì Mimi. << In pratica stai dicendo che dovremo... eliminarli >>.
<< Non ha detto questo >>, disse Willis. << Sarebbe inutile anche perché i Digimon sulla terra non avrebbero modo di riciclare i dati e tornare Digiuovo >>.
<< E allora come volete fare? >>, Taichi era negato con i computer.
<< Con delle onde elettromagnetiche. Colleghiamo i Digimon a degli elettrodi, con piccole scariche elettromagnetiche, forziamo il riavvio del sistema >>, spiegò
Koushiro.
<< È rischioso? >>, chiese serio Takeru.
<< I rischi ci sono, potrebbero non riuscire a reggere la forza elettromagnetica >>, fu sincero l'amico.
I ragazzi guardarono i loro Digimon, stavano giocando con i Digimon gemelli Terriermon e Lopmon, felici.
Sarebbero morti lo stesso, senza poter Digievolvere, sulla terra non si sarebbero potuti nemmeno rinascere. In entrambi i casi.
<< Non dobbiamo pensarci ora, Alphamon ha ricevuto una bella batosta, oggi e domani possiamo pensarci >>, propose l'amico, vedendoli pensierosi e silenziosi.
Annuirono.
Willis batté le mani. << Be', quale bella ragazza mi porta a fare il giro della città?! >>.


Angolo autrice!


Ecco il nuovo capitolo! Domani esce il secondo film, non sto nella pelle! Ho visto i primi dieci minuti sottotitolati in italiano, siccome non voglio spoilerare niente, c'è una coppia che avevo ben immaginato di shippare già XD
Alla prossima!

PS= Mi dispiace per gli errori di spazio e di font ma oggi il programma di scrittura non ha voluto collaborare e nemmeno il Kompozer! Appena posso risolvo il problema!


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Capitolo 19
*** 19- Introspezione ***


 Capitolo 19
 


Introspezione

 

Il giorno si ritrovarono fuori, in cortile, all'ora di pranzo per prendere una decisione. Willis andò a trovarli, le scuole giapponesi lo incuriosivano e trovava le ragazze molto carine nella loro divisa con la gonna.
Lo osservavano da lontano, in mezzo a un gruppo di studentesse affascinate da lui, gli facevano domande e ci mancava poco che gli chiedessero anche l'autografo.
<< Quello non cambierà >>, disse Daisuke, scuotendo la testa.

<< Almeno si diverte >>, disse Ken.
<< Io ci ho pensato tutta la notte >>, iniziò Taichi. << Sono dell'idea che dovremo farlo >>.
<< E se morissero? >>, obiettò Yamato.
<< Se non facciamo questa cosa, Alphamon distruggerà i nostri Digimon comunque. Non possiamo contare solo su Meikumon >>, disse Sora.
<< Per non parlare del fatto che Meikumon è ancora pericoloso, visto il virus dalla quale è infetta >>, aggiunse Mimi.
Meiko abbassò lo sguardo.
<< Non stiamo dicendo che sia pericolosa ovviamente >>, si affrettò a dire Mimi, quasi imbarazzata.
<< No no avete ragione >>.
<< Ho paura per Tailmon >>, confessò Hikari. Takeru fece passare un braccio intorno alle sue spalle e la tirò a sé, per consolarla.
<< Anche io per Patamon ma... tesoro, dobbiamo renderli capaci di difendersi >>.
<< Io ci sto >>, disse Iori. << Armadimon ne ha già passate troppe >>.
<< Lo stesso per me >>, disse Miyako.
<< Non lo so... >>, sussurrò Ken.
<< Credo che dovremo andare a maggioranza, se aspettiamo di essere tutti d'accordo non prenderemo mai la decisione >>, disse Taichi.
<< Concordo >>, disse Koushiro. << Allora... alzi la mano su chi è d'accordo? Chi vuole può anche astenersi >>.
Taichi, Iori, Miyako, Daisuke, Sora, Takeru e Koushiro alzarono la mano.
<< Io mi astengo >>, disse Meiko. << Meikumon non corre questo rischio, è giusto che voi prendiate la decisione migliore per i vostri Digimon >>.
Yamato, Ken, Joe e Hikari non alzarono la mano, non era convinti ma avevano deciso per la maggioranza e non gli rimase che annuire.

 

Offrirono ai Digimon una sostanziosa merenda e Koushiro spiegò cosa sarebbero successo. Li avrebbero fatto stendere su un lettino, con degli elettrodi attaccati su varie parte del corpo, li avrebbero addormentati, non sapevano se quelle onde provocassero dolore. Non sapevano nemmeno quanta quantità di anestetico servisse per farli dormire, cercarono di basarsi sul peso di ciascuno di loro. Le onde sarebbero durate pochi secondi e, se tutto fosse andato per il meglio, sarebbero tornati dei Digiuovi. Tramite alcune tecniche elaborate da Koushiro, si sarebbero schiuse in poche ore, per permettere ai piccoli Digimon di farli crescere il prima possibile.
I Digimon ascoltarono attentamente tra un dolcetto e una patatina, alla fine annuirono e si ritrovarono d'accordo.
I Digiprescelti salutarono i loro Digimon e si misero al loro fianco mentre li addormentavano, poi li pregarono di uscire.

Meiko teneva in braccio il suo Digimon e guardava la situazione preoccupata, appoggiata a Taichi, era teso.
Willis stava al computer con Koushiro, ogni tanto il ragazzo si fermavano per quanto gli tremavano le mani dalla tensione e dal peso di quell'esperimento.
I Digimon gemelli stavano al fianco dei due ragazzi, come delle mascotte.
Gennai andò dai ragazzi, insieme a loro i Digiprescelti veterani e i loro Digimon. Meramon e Yukidarumon non erano riusciti a mantenere la forma campione e di nuovo al livello intermedio.
Koushiro alzò il pollice per dire ai ragazzi che era tutto pronto e aspettava il loro segnale per cominciare.
Si guardarono, presero un bel respiro e poi annuirono.

Koushiro premette l'ultima sequenza e le onde partirono. Ci fu uno sfrigolio, poi degli sprazzi di luce e delle onde invasero i Digimon addormentanti, l'anestetico era giusta dose, durarono pochi secondi come aveva detto.
Hikari nascose il viso nel petto di Takeru, non aveva il coraggio di guardare, Sora fece lo stesso, abbracciando Yamato.
Meiko strinse la mano di Taichi, non staccava gli occhi dal lettino di Agumon. Miyako guardò Ken, lui le prese la mano, per darsi forza.
Quei sei secondi infiniti finirono e i Digimon si illuminarono di una luce lattea e poco intensa, si ridussero in piccoli dati, gli elettrodi ricaddero morbidi sul materasso.
I ragazzi pensarono che qualcosa fosse andato storto, quando li video galleggiare nell'aria, come se fossero pronti a scomparire.
Invece poi si assemblarono a forma di uovo e dolcemente si posarono sui lettini.
I tecnici applaudirono e Koushiro si lasciò andare allo schienale della sedia, Willis gli diede una pacca sulla spalla.
<< Buon lavoro! >>.
I Digimon gemelli fecero un balletto felici.

Hikari aveva le lacrime agli occhi, anche Sora e Mimi.
Meiko abbracciò Taichi, Meikumon saltellava contenta.
<< Tra sei ore si schiuderanno e torneranno al livello primario >>, disse Koushiro, attraverso un microfono.
In quelle sei ore nessuno voleva lasciare la base. Joe si mise a studiare accanto all'uovo di Gomamon, guardandolo di tanto in tanto. Ken e Miyako rimasero accanto ai loro Digimon, i loro lettini erano vicini, parlando del più e del meno.
Hikari e Takeru presero delle sedie e guardarono i Digiuovi di Tailmon e Patamon.
<< Secondo te Tailmon potrà tornare a livello campione come prima? >>.
<< Non lo so, anche se restasse al livello intermedio sarebbe un problema? >>.
Scosse la testa. << Sarebbe strano più che altro perché sono abituata a vederla in un'altra forma tutti i giorni! >>.
<< Be' Patamon al livello campione di Angemon sarebbe un po' difficile da nascondere >>, rise lui.
Hikari accarezzò il Digiuovo di Tailmon. << Quando è stato creato il suo Digiuovo lei è nata sola >>.
<< Stavolta no >>. Le sistemò una ciocca di capelli. << Adoro questa tua sensibilità >>.
<< Io ho sempre pensato fosse un difetto >>.
<< Perché dici così? >>.
<< Le persone come me tendono a rimanere male per ogni cosa, sono più facili da ferire >>, spiegò, tenendo lo sguardo lontano da Takeru.
<< Io non ti ferirò più >>.
<< Non mi riferivo a prima di stare insieme >>.
<< Lo so >>, le sorrise. << Sei sempre stata buona e generosa. È la prima cosa che mi è piaciuta di te >>.
<< Veramente? >>.
Annuì. << E di me? Cosa ti è piaciuto per prima delle mie mille qualità? >>.

<< Che scemo >>, rise lei, dandogli un buffetto leggero sulla spalla. << Tu sei un ragazzo ammirato, tante vorrebbero stare con te. Sei come tuo fratello, non passate inosservati. Invece stai con la sfigata sensibile >>.
<< Non dire queste cose. Sono sfigati chi pensano queste cose >>, le prese le mani. << Ma non mi ha risposto >>.
<< I tuoi occhi >>.
<< I miei occhi? >>.
<< Sono sempre... allegri e positivi >>.
<< La speranza >>, disse lui.
<< La luce >>, continuò lei, ridendo.
Si baciarono e abbracciarono, accarezzando le Digiuova, tenute al caldo dal lettino termico.


Koushiro stava al PC, Willis era andato alle macchinette per mangiare qualcosa, sull'insistenza dei suoi Digimon, sempre affamati.

Mimi si sedette sulla sedia di Willis, girandola verso Koushiro.
<< Ciao >>.
<< Mimi! >>, si innervosì subito lui. << Non fai compagnia a Palmon? >>.
<< Be', ho pensato che non ti dispiaceva avere un po' di compagnia >>.
<< Figurati, figurati >>. Era rosso in viso e guardava lo schermo, senza staccarne gli occhi.
Mimi si chinò a sbirciare il lavoro di Koushiro.
<< Sembra tutto così complicato. Io sono una frana con questi affari >>.
<< Non è difficile >>, balbettò lui. << Potresti imparare anche tu, con un po’ di impegno >>.
<< Magari mi dai ripetizioni? >>.
<< Io?! >>, Koushiro si bloccò, rosso.
<< Non vuoi? >>.
<< Sì, sì... Certo che voglio! >>.
Willis tornò con i due Digimon gemelli con le zampe affondate in pacchetti di patatine, si fermò appena prima della porta, osservando Koushiro e Mimi, la mano della ragazza era sul mouse, impacciata. Raccogliendo tutto il suo coraggio, Koushiro mise la sua mano su quella di Mimi per aiutarla, lei rise quando riuscì a capire come si faceva.
Terriermon, con la bocca sporca di briciole, guardava perplesso. << Willis, perché rimaniamo qui? >>.
Il ragazzo mise un dito sulla bocca, facendo segno di stare zitto. << Quando i miracoli accadono, lasciamoli accadere >>.
I due piccoli Digimon mimarono il gesto e poi si misero a ridacchiare.

 
Taichi era seduto al fianco del lettino con il Digiuovo di Agumon, sentì una sedia strisciare e Meiko si sedette accanto al suo ragazzo, con Meikumon addormentata in braccio.
<< Come stai? >>.

<< Sto bene, ancora un'ora e riavrò il mio Digimon! >>.
<< Non l'hai mai perso >>
<< Lo so... >>. Si stiracchiò. << Sono stanco >>.
<< Perché non vai a fare due passi? Magari ti prendi un succo >>.
<< Resti tu? >>.
<< Sì, tranquillo >>.
Taichi si alzò e andò alle macchinette, rivolgendo un ultimo sguardo al Digiuovo, assicurandosi che non restasse solo.
Andò alla macchinetta del piano di sotto, per camminare un po’ di più. Decise di prendere un caffè bollente, un succo non sarebbe stato
abbastanza. Aveva appena messo le monte nella fessura quando vide arrivare Yamato, probabilmente aveva avuto la sua stessa idea.

<< Ne fai uno anche a me? >>.
Annuì e prese il caffè appena fatto, passandolo a Yamato.
<< Offre la casa >>, rise, mettendo altre due monete << Zucchero? >>, gli chiese, indicando il tavolino con bastoncini e vari tipi di zucchero.
<< Nero, è più forte >>. Bevve il primo sorso.
Taichi prese il secondo caffè, due bustine di zucchero e un bastoncino.
<< Hai intenzione di tenere il gioco del silenzio a Sora ancora a lungo? >>.
<< Scusa? >>. Taichi smise di girare il bastoncino.
<< Mi hai sentito >>.
<< Non mi sembra né il momento né il luogo per parlare di questo >>.
<< Amo Sora e non sopporto vederla soffrire così. Non capisco perché continui a non parlarne, ormai stai con Meiko >>.
<<< Meiko cosa c'entra? >>.
<< Hai smesso di parlare a Sora perché lei ha scelto me >>.
Taichi avvertì che la conversazione si stava recando verso una china pericolosa. << Yamato... Non voglio discutere con te di questo >>.
Yamato buttò il bicchiere di plastica nel cestino vicino. << Smetti questo gioco del silenzio, Taichi, Ti ho avvertito >>.
Senza aggiungere altro si allontanò.
Taichi non finì nemmeno il suo caffè, buttò il bicchierino mezzo pino nel cestino e tornò nella sala, pensieroso e un po' irritato.

 
Ken si avvicinò a Miyako un po' imbarazzato, con una cioccolata calda stretta in mano, per offrirla a lei.
<< Ti va? >>, le chiese.
La ragazza alzò lo sguardo dall’uovo del suo Digimon per fissare la tazza di Ken.
<< Cioccolato? >>.
<< Cioccolato >>.
Lei prese la tazza e ne bevve un sorso, poi invitò Ken a sedersi accanto a lei.
Anche Ken aveva una tazza in mano ma di caffè e si sedette, un po' nervoso.
<< Sei preoccupato? >>.
<< Un po' ma fido di Koushiro >>.
<< Anch’io >>,
Rimasero in silenzio qualche minuto, si sentirono solo le chiacchere degli altri e i sorsi delle bevande.
<< Senti Miyako… >>.
<< Sì? >>.
Ken finì il suo caffè, come se bevesse coraggio liquido.
Lui era ammirato da tutte le ragazze della scuola e anche fuori. Per tutti era lo straordinario studente, il grande giocatore di calcio e l’amico migliore. Le ragazze lo guardavano come se fosse una perla rara ed era quello che non sopportava.
Ma Miyako no. Fin dal primo momento che l’aveva conosciuto, quando aveva smesso di essere l’imperatore Digimon, lei gli era stata accanto, era il Ken normale e non l’ammirava perché era bravo in tutto.
Lo ammirava per la bella persona che era, crescendo era diventata ancora più curata e carina e lui ci era caduto con tutte le scarpe.
<< So che non è il giorno migliore per fare simili richieste >>.
<< Richieste? >>, lei aggrottò le sopracciglia. Avrebbe voluto ridere ma non voleva metterlo in imbarazzo.
<< Che ne dici se uno di questi giorni andiamo a bere qualcosa insieme? >>. Ken si preparò mentalmente al rifiuto.
<< Sì >>. Miyako stava sognando. Lei non si era mai considerata all’altezza delle altre ragazze. Hikari, Sora, Mimi loro sì che erano belle.
Lei era insignificante, quando si guardava allo specchio.
Il ragazzo quasi saltò sulla sedia. << Bene! >>.
<< Quando i Digimon saranno almeno al livello primo stadio usciremo, magari questo week end >>.
<< Perfetto >>.

 
Un'ora dopo Koushiro stava finendo di monitorare gli ultimi minuti insieme a Willis.
<< Mancano trenta secondi, i valori sono altissimi >>, disse Willis.
Scaduti i trenta secondi le Digiuova si incrinarono, con un rumore sonoro. Si ruppero tutte insieme e i cuccioli digitali si liberarono dei resti delle uova.
Botamon, Punimon, Yuramon, YukimiBotamon, Poyomon, Pabumon, Nyokomon, Pichimon, Chicomon, Pururumon, Leafmon e Tsubumon saltarono in braccio ai loro Digiprescelti.
<< Come faremo a sapere che è tutto apposto? >>, domandò Hikari a Willis.
<< Lo scopriremo con il tempo, presto torneranno al primo stadio. Per il momento è meglio tenerli lontani dalle battaglie >>.
Taichi strinse Botamon e guardò Sora che abbracciava Nyokomon, Yamato le stava accanto con Punimon.
Meiko si avvicinò a Taichi con Meikumon e lui le sorrise mostrandole Botamon, Meikumon accarezzò la piccola palla nera e rise per quanto era morbida.
Il ragazzo fece passare un braccio intorno le spalle di Meiko, buttando ogni tanto un occhio a Sora.
La velata minaccia di Yamato non gli era piaciuta per niente, non trovava il senso di dirlo in un momento tanto delicato.
Meiko si accorse dello sguardo pensieroso di Taichi e non capiva cosa lo turbava, una fastidiosa sensazione le entrò nel cuore.
Forse, in fondo, sapeva cosa turbava Taichi...

 

 Angolo autrice!

 Salve!
Con un po' di ritardo ecco il capitolo!
Ho comprato un portatile quindi anche in Austria continuerò a scrivere. Partirò sabato prossimo, avrò tempo di scrivere solo la sera ma cercherò di essere regolare!

Questo capitolo ha lasciato spazio a pensieri e piccoli passi avanti nei loro rapporti. Chissà se Koushiro riuscirà a sbloccarsi!
Sora e Taichi si parleranno di nuovo? Durerà con Meiko?
Alla prossima!

:p>

 

                                                       Introspezione

 


Il giorno si ritrovarono fuori, in cortile, all'ora di pranzo per prendere una decisione. Willis andò a trovarli, le scuole giapponesi lo incuriosivano e trovava le ragazze molto carine nella loro divisa con la gonna.
Lo osservavano da lontano, in mezzo a un gruppo di studentesse affascinate da lui, gli facevano domande e ci mancava poco che gli chiedessero anche l'autografo.
<< Quello non cambierà >>, disse Daisuke, scuotendo la testa.

<< Almeno si diverte >>, disse Ken.
<< Io ci ho pensato tutta la notte >>, iniziò Taichi. << Sono dell'idea che dovremo farlo >>.
<< E se morissero? >>, obiettò Yamato.
<< Se non facciamo questa cosa, Alphamon distruggerà i nostri Digimon comunque. Non possiamo contare solo su Meikumon >>, disse Sora.
<< Per non parlare del fatto che Meikumon è ancora pericoloso, visto il virus dalla quale è infetta >>, aggiunse Mimi.
Meiko abbassò lo sguardo.
<< Non stiamo dicendo che sia pericolosa ovviamente >>, si affrettò a dire Mimi, quasi imbarazzata.
<< No no avete ragione >>.
<< Ho paura per Tailmon >>, confessò Hikari. Takeru fece passare un braccio intorno alle sue spalle e la tirò a sé, per consolarla.
<< Anche io per Patamon ma... tesoro, dobbiamo renderli capaci di difendersi >>.
<< Io ci sto >>, disse Iori. << Armadimon ne ha già passate troppe >>.
<< Lo stesso per me >>, disse Miyako.
<< Non lo so... >>, sussurrò Ken.
<< Credo che dovremo andare a maggioranza, se aspettiamo di essere tutti d'accordo non prenderemo mai la decisione >>, disse Taichi.
<< Concordo >>, disse Koushiro. << Allora... alzi la mano su chi è d'accordo? Chi vuole può anche astenersi >>.
Taichi, Iori, Miyako, Daisuke, Sora, Takeru e Koushiro alzarono la mano.
<< Io mi astengo >>, disse Meiko. << Meikumon non corre questo rischio, è giusto che voi prendiate la decisione migliore per i vostri Digimon >>.
Yamato, Ken, Joe e Hikari non alzarono la mano, non era convinti ma avevano deciso per la maggioranza e non gli rimase che annuire.

 

Offrirono ai Digimon una sostanziosa merenda e Koushiro spiegò cosa sarebbero successo. Li avrebbero fatto stendere su un lettino, con degli elettrodi attaccati su varie parte del corpo, li avrebbero addormentati, non sapevano se quelle onde provocassero dolore. Non sapevano nemmeno quanta quantità di anestetico servisse per farli dormire, cercarono di basarsi sul peso di ciascuno di loro. Le onde sarebbero durate pochi secondi e, se tutto fosse andato per il meglio, sarebbero tornati dei Digiuovi. Tramite alcune tecniche elaborate da Koushiro, si sarebbero schiuse in poche ore, per permettere ai piccoli Digimon di farli crescere il prima possibile.
I Digimon ascoltarono attentamente tra un dolcetto e una patatina, alla fine annuirono e si ritrovarono d'accordo.
I Digiprescelti salutarono i loro Digimon e si misero al loro fianco mentre li addormentavano, poi li pregarono di uscire.

Meiko teneva in braccio il suo Digimon e guardava la situazione preoccupata, appoggiata a Taichi, era teso.
Willis stava al computer con Koushiro, ogni tanto il ragazzo si fermavano per quanto gli tremavano le mani dalla tensione e dal peso di quell'esperimento.
I Digimon gemelli stavano al fianco dei due ragazzi, come delle mascotte.
Gennai andò dai ragazzi, insieme a loro i Digiprescelti veterani e i loro Digimon. Meramon e Yukidarumon non erano riusciti a mantenere la forma campione e di nuovo al livello intermedio.
Koushiro alzò il pollice per dire ai ragazzi che era tutto pronto e aspettava il loro segnale per cominciare.
Si guardarono, presero un bel respiro e poi annuirono.

Koushiro premette l'ultima sequenza e le onde partirono. Ci fu uno sfrigolio, poi degli sprazzi di luce e delle onde invasero i Digimon addormentanti, l'anestetico era giusta dose, durarono pochi secondi come aveva detto.
Hikari nascose il viso nel petto di Takeru, non aveva il coraggio di guardare, Sora fece lo stesso, abbracciando Yamato.
Meiko strinse la mano di Taichi, non staccava gli occhi dal lettino di Agumon. Miyako guardò Ken, lui le prese la mano, per darsi forza.
Quei sei secondi infiniti finirono e i Digimon si illuminarono di una luce lattea e poco intensa, si ridussero in piccoli dati, gli elettrodi ricaddero morbidi sul materasso.
I ragazzi pensarono che qualcosa fosse andato storto, quando li video galleggiare nell'aria, come se fossero pronti a scomparire.
Invece poi si assemblarono a forma di uovo e dolcemente si posarono sui lettini.
I tecnici applaudirono e Koushiro si lasciò andare allo schienale della sedia, Willis gli diede una pacca sulla spalla.
<< Buon lavoro! >>.
I Digimon gemelli fecero un balletto felici.

Hikari aveva le lacrime agli occhi, anche Sora e Mimi.
Meiko abbracciò Taichi, Meikumon saltellava contenta.
<< Tra sei ore si schiuderanno e torneranno al livello primario >>, disse Koushiro, attraverso un microfono.
In quelle sei ore nessuno voleva lasciare la base. Joe si mise a studiare accanto all'uovo di Gomamon, guardandolo di tanto in tanto. Ken e Miyako rimasero accanto ai loro Digimon, i loro lettini erano vicini, parlando del più e del meno.
Hikari e Takeru presero delle sedie e guardarono i Digiuovi di Tailmon e Patamon.
<< Secondo te Tailmon potrà tornare a livello campione come prima? >>.
<< Non lo so, anche se restasse al livello intermedio sarebbe un problema? >>.
Scosse la testa. << Sarebbe strano più che altro perché sono abituata a vederla in un'altra forma tutti i giorni! >>.
<< Be' Patamon al livello campione di Angemon sarebbe un po' difficile da nascondere >>, rise lui.
Hikari accarezzò il Digiuovo di Tailmon. << Quando è stato creato il suo Digiuovo lei è nata sola >>.
<< Stavolta no >>. Le sistemò una ciocca di capelli. << Adoro questa tua sensibilità >>.
<< Io ho sempre pensato fosse un difetto >>.
<< Perché dici così? >>.
<< Le persone come me tendono a rimanere male per ogni cosa, sono più facili da ferire >>, spiegò, tenendo lo sguardo lontano da Takeru.
<< Io non ti ferirò più >>.
<< Non mi riferivo a prima di stare insieme >>.
<< Lo so >>, le sorrise. << Sei sempre stata buona e generosa. È la prima cosa che mi è piaciuta di te >>.
<< Veramente? >>.
Annuì. << E di me? Cosa ti è piaciuto per prima delle mie mille qualità? >>.

<< Che scemo >>, rise lei, dandogli un buffetto leggero sulla spalla. << Tu sei un ragazzo ammirato, tante vorrebbero stare con te. Sei come tuo fratello, non passate inosservati. Invece stai con la sfigata sensibile >>.
<< Non dire queste cose. Sono sfigati chi pensano queste cose >>, le prese le mani. << Ma non mi ha risposto >>.
<< I tuoi occhi >>.
<< I miei occhi? >>.
<< Sono sempre... allegri e positivi >>.
<< La speranza >>, disse lui.
<< La luce >>, continuò lei, ridendo.
Si baciarono e abbracciarono, accarezzando le Digiuova, tenute al caldo dal lettino termico.


Koushiro stava al PC, Willis era andato alle macchinette per mangiare qualcosa, sull'insistenza dei suoi Digimon, sempre affamati.

Mimi si sedette sulla sedia di Willis, girandola verso Koushiro.
<< Ciao >>.
<< Mimi! >>, si innervosì subito lui. << Non fai compagnia a Palmon? >>.
<< Be', ho pensato che non ti dispiaceva avere un po' di compagnia >>.
<< Figurati, figurati >>. Era rosso in viso e guardava lo schermo, senza staccarne gli occhi.
Mimi si chinò a sbirciare il lavoro di Koushiro.
<< Sembra tutto così complicato. Io sono una frana con questi affari >>.
<< Non è difficile >>, balbettò lui. << Potresti imparare anche tu, con un po’ di impegno >>.
<< Magari mi dai ripetizioni? >>.
<< Io?! >>, Koushiro si bloccò, rosso.
<< Non vuoi? >>.
<< Sì, sì... Certo che voglio! >>.
Willis tornò con i due Digimon gemelli con le zampe affondate in pacchetti di patatine, si fermò appena prima della porta, osservando Koushiro e Mimi, la mano della ragazza era sul mouse, impacciata. Raccogliendo tutto il suo coraggio, Koushiro mise la sua mano su quella di Mimi per aiutarla, lei rise quando riuscì a capire come si faceva.
Terriermon, con la bocca sporca di briciole, guardava perplesso. << Willis, perché rimaniamo qui? >>.
Il ragazzo mise un dito sulla bocca, facendo segno di stare zitto. << Quando i miracoli accadono, lasciamoli accadere >>.
I due piccoli Digimon mimarono il gesto e poi si misero a ridacchiare.

 
Taichi era seduto al fianco del lettino con il Digiuovo di Agumon, sentì una sedia strisciare e Meiko si sedette accanto al suo ragazzo, con Meikumon addormentata in braccio.
<< Come stai? >>.

<< Sto bene, ancora un'ora e riavrò il mio Digimon! >>.
<< Non l'hai mai perso >>
<< Lo so... >>. Si stiracchiò. << Sono stanco >>.
<< Perché non vai a fare due passi? Magari ti prendi un succo >>.
<< Resti tu? >>.
<< Sì, tranquillo >>.
Taichi si alzò e andò alle macchinette, rivolgendo un ultimo sguardo al Digiuovo, assicurandosi che non restasse solo.
Andò alla macchinetta del piano di sotto, per camminare un po’ di più. Decise di prendere un caffè bollente, un succo non sarebbe stato
abbastanza. Aveva appena messo le monte nella fessura quando vide arrivare Yamato, probabilmente aveva avuto la sua stessa idea.

<< Ne fai uno anche a me? >>.
Annuì e prese il caffè appena fatto, passandolo a Yamato.
<< Offre la casa >>, rise, mettendo altre due monete << Zucchero? >>, gli chiese, indicando il tavolino con bastoncini e vari tipi di zucchero.
<< Nero, è più forte >>. Bevve il primo sorso.
Taichi prese il secondo caffè, due bustine di zucchero e un bastoncino.
<< Hai intenzione di tenere il gioco del silenzio a Sora ancora a lungo? >>.
<< Scusa? >>. Taichi smise di girare il bastoncino.
<< Mi hai sentito >>.
<< Non mi sembra né il momento né il luogo per parlare di questo >>.
<< Amo Sora e non sopporto vederla soffrire così. Non capisco perché continui a non parlarne, ormai stai con Meiko >>.
<<< Meiko cosa c'entra? >>.
<< Hai smesso di parlare a Sora perché lei ha scelto me >>.
Taichi avvertì che la conversazione si stava recando verso una china pericolosa. << Yamato... Non voglio discutere con te di questo >>.
Yamato buttò il bicchiere di plastica nel cestino vicino. << Smetti questo gioco del silenzio, Taichi, Ti ho avvertito >>.
Senza aggiungere altro si allontanò.
Taichi non finì nemmeno il suo caffè, buttò il bicchierino mezzo pino nel cestino e tornò nella sala, pensieroso e un po' irritato.

 
Ken si avvicinò a Miyako un po' imbarazzato, con una cioccolata calda stretta in mano, per offrirla a lei.
<< Ti va? >>, le chiese.
La ragazza alzò lo sguardo dall’uovo del suo Digimon per fissare la tazza di Ken.
<< Cioccolato? >>.
<< Cioccolato >>.
Lei prese la tazza e ne bevve un sorso, poi invitò Ken a sedersi accanto a lei.
Anche Ken aveva una tazza in mano ma di caffè e si sedette, un po' nervoso.
<< Sei preoccupato? >>.
<< Un po' ma fido di Koushiro >>.
<< Anch’io >>,
Rimasero in silenzio qualche minuto, si sentirono solo le chiacchere degli altri e i sorsi delle bevande.
<< Senti Miyako… >>.
<< Sì? >>.
Ken finì il suo caffè, come se bevesse coraggio liquido.
Lui era ammirato da tutte le ragazze della scuola e anche fuori. Per tutti era lo straordinario studente, il grande giocatore di calcio e l’amico migliore. Le ragazze lo guardavano come se fosse una perla rara ed era quello che non sopportava.
Ma Miyako no. Fin dal primo momento che l’aveva conosciuto, quando aveva smesso di essere l’imperatore Digimon, lei gli era stata accanto, era il Ken normale e non l’ammirava perché era bravo in tutto.
Lo ammirava per la bella persona che era, crescendo era diventata ancora più curata e carina e lui ci era caduto con tutte le scarpe.
<< So che non è il giorno migliore per fare simili richieste >>.
<< Richieste? >>, lei aggrottò le sopracciglia. Avrebbe voluto ridere ma non voleva metterlo in imbarazzo.
<< Che ne dici se uno di questi giorni andiamo a bere qualcosa insieme? >>. Ken si preparò mentalmente al rifiuto.
<< Sì >>. Miyako stava sognando. Lei non si era mai considerata all’altezza delle altre ragazze. Hikari, Sora, Mimi loro sì che erano belle.
Lei era insignificante, quando si guardava allo specchio.
Il ragazzo quasi saltò sulla sedia. << Bene! >>.
<< Quando i Digimon saranno almeno al livello primo stadio usciremo, magari questo week end >>.
<< Perfetto >>.

 
Un'ora dopo Koushiro stava finendo di monitorare gli ultimi minuti insieme a Willis.
<< Mancano trenta secondi, i valori sono altissimi >>, disse Willis.
Scaduti i trenta secondi le Digiuova si incrinarono, con un rumore sonoro. Si ruppero tutte insieme e i cuccioli digitali si liberarono dei resti delle uova.
Botamon, Punimon, Yuramon, YukimiBotamon, Poyomon, Pabumon, Nyokomon, Pichimon, Chicomon, Pururumon, Leafmon e Tsubumon saltarono in braccio ai loro Digiprescelti.
<< Come faremo a sapere che è tutto apposto? >>, domandò Hikari a Willis.
<< Lo scopriremo con il tempo, presto torneranno al primo stadio. Per il momento è meglio tenerli lontani dalle battaglie >>.
Taichi strinse Botamon e guardò Sora che abbracciava Nyokomon, Yamato le stava accanto con Punimon.
Meiko si avvicinò a Taichi con Meikumon e lui le sorrise mostrandole Botamon, Meikumon accarezzò la piccola palla nera e rise per quanto era morbida.
Il ragazzo fece passare un braccio intorno le spalle di Meiko, buttando ogni tanto un occhio a Sora.
La velata minaccia di Yamato non gli era piaciuta per niente, non trovava il senso di dirlo in un momento tanto delicato.
Meiko si accorse dello sguardo pensieroso di Taichi e non capiva cosa lo turbava, una fastidiosa sensazione le entrò nel cuore.
Forse, in fondo, sapeva cosa turbava Taichi...

 

 Angolo autrice!

 Salve!
Con un po' di ritardo ecco il capitolo!
Ho comprato un portatile quindi anche in Austria continuerò a scrivere. Partirò sabato prossimo, avrò tempo di scrivere solo la sera ma cercherò di essere regolare!

Questo capitolo ha lasciato spazio a pensieri e piccoli passi avanti nei loro rapporti. Chissà se Koushiro riuscirà a sbloccarsi!
Sora e Taichi si parleranno di nuovo? Durerà con Meiko?
Alla prossima!

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