Playgirl

di EllyBeth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Typical day ***
Capitolo 3: *** Pietro e Julia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
-E' questa la 5aD?- chiesi entrando nell'aula indicatomi dalla bidella. E' una classe tutta al maschile... Tanto meglio.
 -Sì carina... Cerchi qualcuno?- davanti mi si è piazzato un figo tutto da stuprare, ma niente in confronto agli altri. Prevedo divertimento a tutto spiano.
 -Qualcuno di... Disponibile.- rispondo sorridendo maliziosa. Lui mi segue a ruota poco dopo.
 -Andiamo?- stanotte altra scopata. Mi sto quasi stufando... Se, ma chi voglio prendere in giro?
 -Andiamo.- sorrido io, accettando il braccio che mi porge. Poco ci vuole a sedurre un uomo. Ci chiudiamo alle spalle la porta e poi corriamo via, ridendo. Modestamente, sono un'ottima attrice.
 -Come ti chiami mr. Muscolo?-
 -Filippo Strami. Tu?- Filippo... Ma che nome virile!
 -Julia.-
 -Bene Julia, ora ti farò divertire come mai prima d'ora.-
 -Ci conto.- non potrei dirgli bugia peggiore. L'unica a divertirmi sarò io. In fondo i maschi sono solo giocattoli, e i giocattoli non si divertono, sono gli altri a divertirsi con loro. A che cosa servirebbero altrimenti gli uomini?

-Che palle...- ripeto per l'ennesima volta.
 -Dai, un'altra scopatina...-
 -Senti, Federico...-
 -Filippo.- mi corregge.
 -Sì sì, Ferdinando. Senti, io non ho intenzione di farmi penetrare di nuovo da te, ok?-
 -Ma...-
 -Ma ma ma, stai zitto.-
 -Io sono un playboy, sono io a far colpo sulle ragazze e ad usarle, non il contrario!- povero idiota.
 -Spiacente.-
 -Ma...- ancora con 'sto "ma"? Che lagna, ma mochela!
 -Ma io sono una playgirl.- gli feci l'occhiolino e poi uscii dalla stanza, come se nulla fosse. Playboy, pff... Mi fanno un baffo.
 Tornai nella classe di fighi che urlano "stuprami", almeno nella mia mente, e cerco un altro figo. Per soddisfare il desiderio di un bambino di giocare non basta un solo gioco.

-Io mi sono fatta Sergio Traino, Lorenzo Felici, Simone Tragasacchi, Massimo Langetti.- dice fiera lei. Appena?
 -Solo quattro in una settimana? Io sette, uno al giorno: Alessio Preziosi, Luca Trassi, Claudio Simonetti, Alberto Luna, Enrico Trivella, Alessandro Giovanini, Giovanni Rinaldi.- pf, dilettante.
 -Io Larvi, Vitti, Moci, Chirsi, Alberti, Preziosi, Lancetti, Trassi, Rinaldi, Trivella, Luna, Simonetti, Tragasacchi, Felici, Traino, Giovanini, Strami e poi... Mi sembra basta.- dico io. Questo è notevole. Non a caso sono il capo di questa mini "gang".
 -D...Diciassette!? Così tanti!?- mi chiede Elisa, la prima, quella che se ne è fatti solo quattro. Bah.
 -In realtà credo che il mio... La mia media sia calata. La settimana scorsa me ne sono fatti ventuno.-
 -C... Cazzo! E' vero! Hai diminuito!- mi fa la seconda, Monica.
 -Voi invece non provate neanche ad aumentarli.-
 -M... Ma...-
 -Ho trovato una classe di fighi. Sembra che gridino tutti "stupratemi!!!". Settimana prossima me li sarò fatti tutti. Alla prossima riunione rimarrete a bocca aperta!-
 -In una settimana una classe intera!?- già, ogni settimana ci ritroviamo e ci riferiamo i nostri successi con gli uomini. In una parola: scopate. E io sono la migliore, modestamente parlando.
 -Sì...- dico annoiata guardandomi le unghie.
 -Scusa ma...- che vuole ora Elisa? -Ti sei fatta anche quelli che ci siamo fatte noi?- ma banana.
 -L'hai notato, finalmente!- sbaglio o mi si è scheggiata un'unghia?
 -Ma...- ancora con 'sto "ma"? Ma lo dico io: ma mochela!
 -Ma cosa?-
 -Niente.- quanto amo quando gli altri si sottomettono a me!
 -Ora vado via sore, devo lavorare. Ci si vede!-
 -Ciao ciao!- mi salutano. Mi alzo e vado via. Queste riunioni stanno diventando davvero noiose.

-Franciiii!!!- urlo saltando addosso al mio unico, vero e migliore amico, che mi accetta così come sono senza criticarmi o insultarmi come tutti gli altri. Forse perché è gay.
 -Ehi biscottino! Sei di buon umore oggi.- mi fa, con quella sua vocina da Franci, e non da Francesco. Quella da Francesco la usa solo se è arrabbiato, quindi ritengo di potermi lamentare sul fatto che mi si è rotta un'unghia.
 -Sei venuto!- gli dico staccandomi dall'abbraccio. -E non pensare male!-
 -Troppo tardi zuccherino!- ride lui dandomi un buffetto sulla guancia. -Non dovresti lavorare?- mi chiede facendo una di quelle facce che dicono tutto. In questo caso mi sta dicendo monella.
 -Uff... Io vengo a salutarti e tu mi mandi via. Cattivo!- feci un broncio a mia detta adorabile.
 -Sì, ora lavora.-
 -Uff...- sbuffo rinunciando fin da subito a corromperlo. E' troppo testardo.
 Mi infilo il grembiule, prendo taccuino e penna e faccio l'occhiolino al mio amico gay preferito, quello che tutti sognano. Voglio vedere quanti fessi conquisterò oggi.
 Mi avviai verso i tavoli dove la gente si era accalcata, pronta a ordinare il loro pasto dalla bellissimo cameriera, che sottinteso sarei io. Mi diressi da un gruppo di quattro ragazzi niente male, sfoderando il miglior sorriso che trovai nel mio repertorio.
 -Salve e benvenuti alla "Rosa del Deserto"! Desiderate?- a volte fare la cameriera è un vantaggio.
 -Una camera libera e una cameriera in babydoll.-  mi fa uno sorridendo malizioso. Rispondo volentieri.
 -Stasera alle nove va bene?-
 -Altro che.-
 -Altro da ordinare?- devono pur specificare se usano o meno i preservativi. E poi devo comunque compiere il mio dovere di cameriera.
 -Che ne dici di una cosa a cinque?-

                                               
 
Angolo di DUE psicopatiche che dovrebbero proprio andare da un medico a farsi curare ma non lo fanno per il "bene" dei loro lettori:

Kiry-chan
 NON TRUCIDATECI!!! So che abbiamo ben due storie in corso, con questa tre, ma EllyBeth ha avuto 'sta idea pervertita che io, Kiry-chan, ho sviluppato. Sì, sarà una storia abbastanza spinta... E ho paura di scrivere quelle parti. E allora non scriverle, direte voi. Eh, bravi geni, e poi voi come fate a farvi dei film mentali sul vostro ragazzo ideale, eh? No, spiegatemi! (in caso foste maschi non capitemi va') No non sono femminista!!! E' EllyBeth che mi ha detto di scriverlo U.U. E poi è vero che è meglio non capirmi, o potreste rimanere contagiati dal morbo di Kiry-chan. Il che vi assicuro che non è bello, specie  se pensi sempre male (se uno ti dice "entrando lentamente" perché devi pensare male?!?!?! E' questo non è niente. EllyBeth conferma). Facciamo che riservo le mie perle di saggezza per la prossima volta, voi intanto recensite grazie mille. O duemila, dipende. Bene, lascio la parola alla mia sponsora (sponsor al femminile u.u) EllyBeth. Goodbye!


EllyBeth
A parte il fatto che sta' qua (la tipa che ho accanto che toccaccia il mio cellulare -.-") ha scritto 'sto stupendo prologo (nonostante l'idea figherrima è mia ahahah) spero che vi sia piaciuto :). Ora Kiri si sta mandando foto alla ca***(ehm ehm censuriamo va' ahaha) con il mio cellulare e io non so più che scrivere perché boh. Bello dire boh vero? No vabbè sto sfollando. (Rivoglio il mio cellulare -.-". Ora.). Se non lo avete capito io sono meno matta di lei (lei non approverà ma è vero) (mi guarderà male tra 3...2...1...) (strano ma approva) ok lasciam perdere :D
bye


Kiry-chan
 Io la trucido. Doveva scrivere tanto e invece bah... la guardo male pekké scrive poco, non per altro. Che io sono pazza già lo so u.u Ora la faccio scrivere ancora. Ma mi lasciate una, o anche due, recensioncineeeee!!!! Pleeeeeeeeeeeeeaaseee!!!!!! (Non ci credo, vuole scrivere di sua spontanea volontà O.O) (ma che cavolo è "figherrima" e "ahahah"?)


EllyBeth
 Si arrabbia con me perché scrivo poco e poi scrive "pekkè" no boh l'abbiamo persa completamente.


Kiry-chan
 Ma come osa?! E poi il pekké era fatto apposta u.u


EllyBeth
 Non ce la può fare... *prepara la tomba con inciso "Natsu oggi, domani e per sempre" con la faccina di Whats App con gli occhi a cuore*


Kiry-chan
 ... No comment. Allora, *prepara insieme ad EllyBeth la propria tomba e quando è pronta ce la butta dentro, chiudendola dentro, ridendo come una pazza sadica assatanata e illuminata. Le compare un occhio con triangolo in fronte e tutti urlano: la cacciatrice di illuminati è illuminata!!!! Allora urlo anch'io imitando "L'urlo" ma urlo (mi piace la parola urlo) qualcosa di urlo-indefinito. Poi muoro e mi seppellisco con EllyBeth*


EllyBeth
 Uffa io volevo la tomba con scritto "Damon sono tuaaaaa" *piange disperata*
 

Ci siamo divertite come matte a scrivere 'sta parte, speriamo che vi sia piaciuto (eravamo in diretta) pekké (è Kiry-chan che scrive) lo rifaremo presto, preparatevi ad altri scleri. Un abbraccio, le due morte e sepolte (non pubblicheremo piùùùùùùùùùù!!!!!!!) (no lo faremo) Bye!

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Capitolo 2
*** Typical day ***


CAPITOLO 1


-Adombri Giacomo!-
 -Presente.-
 -Acrili Alice!-
 -Presente!-
 -Alberti Michele!-
 -Assente per dolori pre-mestruazioni!- eh se bravo, prendici in giro. Idiota.
 -Certo Michele, vedo che le battutine sulle donne sono all’ordine del giorno. Biselli Francesca!-
 -P…Presente…- fa timida. E te credo, con tutti i nostri compagni che la prendono in giro per il cognome!
 -Ah, Piselli ha parlato!- urla uno dal fondo della classe, prendendola in giro. Idiota bis.
 -Vaglioni! Come ti permetti! Non farlo più!-
 -Sì certo prof, mi scusi.-
 -Bene, riprendiamo. Bricco Davide?-
 -Assente, sono a sconfiggere Golia!- uno più cretino dell’altro.
 -Sì certo, fammi sapere com’è andata. Castiglioni Roberto?-
 -Al castello!-
 -Lasciamo stare va’. Corallo Federica!-
 -In fondo al mar… In fondo al mar… Tutto bagnato, è molto meglio, credi a me…- inizia a cantare quella facendo ridere la classe e sospirare la professoressa. Anche le femmine ci si mettono ora!
 -Darsi Elisa!-
 -Sta limonando con Elizabeth Bennet in realtà!- fa Michele. Mi ha stupita: conosce il signor Darcy e Elizabeth?
 -Non osare Alberti!- urla Elisa alzandosi in piedi, indignata. –Non sono mica lesbica!-
 -No, hai ragione, sei solo una puttana!-
 -E me ne vanto!- così si fa, brava Eli! Non farti intimorire da quel cretino!
 -Basta ragazzi!- interviene la prof. –Piantatela! Ti metterò una nota Alberti, mi hai davvero stufato oggi! E pensare che siamo solo ai primi cinque minuti… Continuiamo. Fagli Eleonora!-
 -Eccomi!-
 -Fristi Lorenzo.-
 -Patata!-
 -Viva la figa!-
 -Piselli!-
 -Biselli!-
 -Sì?- ma che…?
 -Ragazzi!!! Ma vi sembra?! E voi, Vaglioni e Alberti, finitela! Nota anche a Vaglioni. Continuiamo l’appello. Gardelli Monica.-
 -A Garda a scopare ‘sta!- urla Alberti. Non hanno niente da fare a parte insultarci? Vedo Monica alzare gli occhi al cielo: brava anche tu, ignorali.
 -Alberti… Basta. O convoco i tuoi genitori.- dice esasperata la prof.
 -Come se venissero.- dice menefreghista, iniziando a dondolarsi sulla sedia. La prof è costretta a dargli ragione, e continua l’appello.
 -Irelli Francesco!- il mio adorato amico gay!
 -Gay a rapporto signora!- ma sì, tanto lo sanno tutto che è omosessuale.
 -Lepri Irene!-
 -A saltare con Boing!- sì, neanche le femmine della mia classe hanno un alto quoziente intellettivo.
 -Ligasacchi Aurora.-
 -Compongo!- lasciamo stare…
 -Marinelli Maria.-
 -Mangia gli M&M!- pessima.
 -Narciso Tobia!-
 -Il figo della classe sta per morire affogato prof!- aiutatemi…
 -Nelli Tiziano.-
 -Accompagna Ligasacchi!- meno male che sono fidanzati, altrimenti si sarebbero levati tanti di quei fischi…
 -Oste Leonardo?-
 -Mi spiace ma a scuola è vietato spacciare prof!- ah. Ah. Ah. Davvero. Divertente.
 -Pastorelli Adelaide!-
 -Heidi… Heidi… Le caprette ti fanno ciao!- altra idiota che si prende in giro da sola.
 -Ciao!- urla la classe, per poi scoppiare in una risata prorompente. Niente da fare c’hanno ‘sti qua.
 -Porcino Giorgio!-
 -Peppa Pig!- oh Dio mio.
 -Quirini Clara.-
 -Qua.- si, Quo e Qui.
 -Rossini Arianna.-
 -Voglio un pomodoro!- non è divertente.
 -Non una banana?!- neanche tu sei divertente Vaglioni.
 -Saleto Checco.-
 -Mr. Zalone presente signora!-
 -Siviglio Matteo.-
 -Presente.- qualcuno di normale c’è quindi.
 -Vaglioni Gabriele presente… Zaffiro Julia!-
 -Cuor di pietra c’è purtroppo profe, capisce che c’è qualcosa che non va se non sta limonando!- Vaglioni…
 -Lasciala stare Vaglioni!- oh Franci, ma perché non sei un uomo? Un uomo uomo intendo.
 -Te che vuoi Irelli?-
 -Sai Vaglioni, so che sei ancora troppo piccolo per capire certe cose, ma vedi, gli amici si aiutano a vicenda.- dico a denti stretti.
 -Da quando tu hai degli amici?-
 -Da quando tu hai un cervello?-
 -Ragazzi basta!- urla esasperata la prof. –Dato che avete tanta voglia di parlare vi interrogo!- ugh… Matematica… Aiuto.
 Mi alzo con finta aria tranquilla e vado alla lavagna accanto a quel cretino di Vaglioni. –Questa me la paghi.-
 -Potrei dire la stessa cosa, Zaffiro.- sussurra a sua volta lui, a denti stretti, mentre con gli occhi ci lanciamo scintille cariche di odio. Sei morto Gabriele.

Trotterello verso la 5aD felice del mio ottimo voto in matematica: sette per una come me è motivo di festa! E invece Vaglioni ha preso solo sei meno… Uh uh uh! Idiota! Starò pure tutto il giorno ad usare i miei giocattoli preferiti, ma devo pur sempre studiare, come andare all’Università altrimenti? Chissà che magari i miei si accorgano di me.
 Busso alla porta dell’aula, certa che sarà piena di fighi. Mi apre la porta per l’appunto un… O Dio mio, se questo non è figo allora nessuno lo è!!! C… Cazzo… Mi fissa con le sue iridi nero pece mettendomi incredibilmente, per la prima volta, in soggezione, dall’alto dei suoi 180 centimetri. I tratti del viso sono duri e spigolosi, come quelli di un uomo, ma i capelli neri scompigliati gli conferiscono quell’aria infantile che rende il tutto dolce e amichevole. È magro e muscoloso, insomma un figo da paura. Paura blu.
 Mi sorride.
 Oddio svengo.
 Ha i denti talmente bianchi che fanno invidia alla neve.
 Morirò.
 -Tu devi essere Julia.-
 …
 ODDIO CONOSCE IL MIO NOME!!!! Ansia, ansia, ansia, ansia, ansia, ansia, ansia, ansia, ansia, ODDIO MUORO!!!
 Sorrido ebete a trentadue denti cercando di farlo cadere ai miei piedi, pur sapendo che il mio sorriso da Guinnes contro il suo da premio Oscar. –Esatto. E tu…?- sì, sono una talmente brava attrice che riesco a nascondere il mio battito di cuore impazzito, le mie gambe molli, le farfalle nello stomaco… Cavolo se fa male il cuore! È come se bussasse ai miei polmoni. Non al petto, no, ai polmoni. Perché, ne sono certa, mi sono innamorata. E il mio cuore bussa ai miei polmoni per farmi respirare l’aria dell’amore. Amore a prima vista.
 -Pietro Vaglioni.-
 -Piacere.- sorrido ebete. –Come fai a conoscermi?- chiedo con faccia ancora più ebete di prima. No, non ci sono molto con la testa. Ma con un figo del genere davanti nessuno lo sarebbe!
 -Si parla molto in giro di te… Che sei una puttana e robe simili.- oh. Diretto al punto cazzo. Così non vale però eh! Non con ‘sto figo davanti!
 -Già.- confermo velatamente.
 -Voglio sperare che queste voci siano false e infondate.- mi dice dolce, sorridendomi. Incredibile come ad una persona venga il diabete per poco parole. –Perché una ragazza bella come te a vendersi ai ragazzi…- mi mette i capelli dietro l’orecchio. –Non è… Come dire… Coerente.- m…m….m…m…m…m…m…m…m…m…m… Mi ha toccataaaaaaaaaa!!!!!! Oddio oddio oddio oddio oddio o my God! Crisi epilettica, infarto, coma, diabete, quel che vi pare fatto sta che posso morire in pace e chiedo perdono per tutti i miei peccati! Ho compiuto tutto!
 Fa una risatina. È. Troppo. Tenerooooooo!!!!! Sparatemi. –E poi… Mio fratello è in classe con te.- ridacchia. Suo… Fratello? Il più figo di tutta la scuola di cui ho scoperto l’esistenza trenta secondi fa ha un fratello, e per giunta nella mia classe?! Allora dovrebbe essere un figo, peccato che nella mia classe non ci siano fighi. Il più bello è Gabriele, ma non arriva ai livelli di… Oh merdacazzo!
 -Sei il fratello di Gabriele?!- chiedo stupita e molto, molto scettica.
 -Abbiamo lo stesso cognome, se non l’avevi capito…- sorride sghembo. Questo sarà il suo mio sorriso preferito. Oh sì.
 -Eh… Non… Non c’ero con la testa.- ridacchio imbarazzata io. Io che non sono mai stata imbarazzata! Che vergogna…
 -Dicono che tu sia una tipa facile, è vero?- mi chiede curioso. –Una che la dà al primo appuntamento. È vero?-
 -Non posso negarlo.- rispondo, quasi fiera di me stessa.
 -Oh… E io che speravo di essere il primo…- sbaglio o il mio cuore ha perso un battito? –Beh, potrei sempre essere uno dei tanti, te che dici?- suona la campanella, e io mi faccio più audace.
 -Con immenso piacere.-
 -A casa mia, stasera alle nove.- fa, mentre gli studenti iniziano ad entrare nelle loro aule.
 -Accetto.- sorride per poi entrare nella sua classe, salutandomi con la mano. È troppo sicuro di se, ma io gli farò abbassare la cresta.
 Mi volto e mi dirigo in classe, non curante del fatto che sono in ritardo.
 Basti sapere che quando gioco nessuno può battermi.

-Sono a casa.- dico, entrando nella villa che ormai mi ospita da più di diciassette anni, consapevole che nessuno mi avrebbe risposto. Mi diressi in camera mia dove mi chiusi a chiave, poi accesi il computer. Vediamo quanti ingenui ragazzi avevano risposto al mio appello… Sette… Non male. Fregandomene del fatto che domani avrò un interrogazione chiudo il computer pronta per uscire di nuovo di casa, gli indirizzi dei ragazzi segnati sul cellulare. Faccio per aprire la porta di camera mia quando mi ritrovo davanti mia madre.
 -Ma allora eri in casa… Pensavo non ci fosse nessuno, dato il silenzio morto. Oh no, aspetta, è vero. Questo silenzio c’è ogni volta che entro in casa.- dico ironica, guardandola fisso negli occhi, senza la paura che lei possa in qualche modo farmi del male.
 -Tu non esci.- mi dice autoritaria. Ah, ma da quando?
 -E chi sei tu per impedirmelo?- chiedo cercando di passare, ma lei me lo impedisce mettendo un braccio davanti a me.
 -Tua madre.- mi dice con tono duro. Ma chi si crede di essere? Mia madre? Ma davvero?
 -E solo adesso te ne ricordi?- le chiedo io, utilizzando un tono duro come quello di lei.
 -Non voglio che tu ti venda a dei ragazzi Julia!- mi urla, quasi disperata. Quasi. Non sia mai che la ricca signora Zaffiro venga umiliata dalla figlia puttana, no!
 -Tranquilla, non verrai presa in giro. Io non sono una Zaffiro.- dico seria.
 -Ma sei mia figlia!-
 -Io non sono tua figlia.- sputo acida. –E tu non sei mia madre. Sei solo una brutta stronza che se ne frega di me e della mia vita. La prima cosa che mi hai detto è stata: tu non esci. Neanche un ciao. E ora pretendi di avere ragione? Di essere mia madre?- colgo chiaramente il dolore nei suoi occhi. Non mi inganni Lucia, quegli occhi funzionavano quando ero una stupida bambina verginella che ancora non aveva capito chi sei veramente. Un ingenua, innocente e fragile bambina che viveva felice con sua madre, suo padre e la sua numerosa famiglia. Voi avete rovinato tutto. A voi sta il compito di cambiare le cose. Ma niente tornerà più come prima.
 La sposto di peso mentre mi guarda con lucidi occhi azzurri e la bocca socchiusa. Esco di casa con il telefono in mano e le cuffie nelle orecchie, mentre cammino verso il primo indirizzo segnato. Come disse Giulio Cesare, il dado è tratto. E io ci aggiungo, il danno è fatto.
 Perché è troppo tardi.
 Troppo tardi.
 E il tempo non è magnanimo con nessuno.
 Il tempo rimargina le ferite, dicono.
 Dai tempo al tempo, che vedrai che tutto torna a posto; dicono.
 Fidati del tempo, che migliore medicina non c’è; dicono.
 Affidati al tempo, che è il tuo migliore amico; dicono.
 Abbi cura del tuo tempo, che c’è ne poco; dicono.
 Ama il tempo, che ti dà le opportunità della vita; dicono.
 Ma ormai, è troppo tardi.

ANGOLO DELLE PERVERTITE CHE SCRIVONO L’ANGOLO PERVERTITE IN CLASSE PERCHÈ SONO BRAVE E ASCOLTANO LA LEZIONE DI GEOMETRIA SOLO PER VOI:

Kiry-chan: SI SIAMO ANCORA VIVEEEEEE!!! Li scippate vero *fa l’occhiolino maliziosa*? Chi, mi dite? Boh, non mi ricordo i nomi dei due fratelli quindi arranget *fa la linguaccia*. Figo il primogenito, vero (anche se non ho nemmeno un’idea chiara in mente ma vabbè. È uguale al fratello, a parte che il minore è meno “mascolino”)? (BA + BA + BA = 1BB) <- ma che cazz… Voi ci capite qualcosa? Io no. Boh, Elena è strana. Dovete capire il valore (mio, il vostro Dio) (ho fatto la rima!!!) di A e di B. Noi non ci riusciamo, vediamo se ci riuscite voi. Ma c’è l’han spiegato ora, quindi ora ho capito (chapaaa!!!) *faccia da stronza/schiaffi* Poker face… Na na na na na na na na. Ok la smetto. Vi passo colei che ha appena evitato l’interrogazione di geometria (culonaaa) ci si vede giù!

EllyBeth: oddio la profe voleva interrogarmi fino ad un attimo fa e io sono uscita con un “volevo offrirmi in scienze” e ho scampato geometria. Ho perso due anni *si scioglie alla Olaf*. Ok cambiamo argomento. Mentre stavo leggendo la storia ieri stavo morendo dal ridere anche perché i tipi assomigliano ai nostri compagni (N.D.K. Tipo déjà-vu, mi capite?). Ora stacco che devo ripassare *studiare* scienze *piange come una disperata* ciauuu <3

Kiry-chan: *faccia sconvolta (urlo)* STA DAVVERO STUDIANDO!!! Oh. Meo. Deo. No ok basta. È seduta vicino a me (so che vi interessa, monelli). Potrei leggere Hunger games *faccina innamorata di WhatsApp* ma poi la prof mi sgama quindi è meglio di no. *Piangio!!!* Mi è venuto in mente il conte Olaf (sempre e solo Olaf. Olaf for ever <3) di Una serie di sfortunati eventi. Bello e divertente, ve lo consiglio (pubblicità gratuita. Poi mi raccomando niente fini a scopi di lucro eh). Un po’ sadico, un po’ tanto, ma il piccolo elfo e Sunny sono il top *ride come una matta mentre la classe la guarda male* *prof compresa*. No basta non vi spoilero (vi dico solo che non è fantasy, più avventura e non propriamente realistici->piccolo elfo ma è bellissimo) (e sadico). La mia coscienza mi sta dicendo di chiudere, quindi chiudo qui (ho imparato ad ascoltarla, la mia coscienza) anche perché EllyB non può più scrivere *piange* quindi allora (?) ciau <3<3
 Chichi-chan
 P.S. All’inizio erano otto ma riassumiamo. Recensite, EllyBeth ha preso otto (ma poteva darle nove), leggete le altre storie tutte offerte da *da leggere con voce di grandi giochi* EFP, viva la pubblicità, non abbiamo ancora deciso quando aggiorneremo (massimo dopo due settimane) quindi fate voi, mi dispiace di aver scritto così poco, recensite, ciau <3

UN SALUTO MARZONIANO A TUTTI!!!
{Cit. Ipantellas leggermente storpiato per non fare plagio}
Yeah!

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Capitolo 3
*** Pietro e Julia ***


CAPITOLO 2


 
 
Lasciai scappare un gemito quando finalmente entrò dentro di me, iniziando fin da subito a dare spinte forti e regolari. Di certo questo Pietro non scherza!
 Veniamo insieme e ansimanti ci buttiamo sul letto. Stiamo sorridendo entrambi, e io mi sto incantando a fissarlo. No Julia, svegliati! Non è il momento!!!
 Mi alzo a sedere rivestendomi e lo sento emettere un lamento. Mi infilo i pantaloni saltellando sul posto ridacchiando.
 -Eddai Pietro, l'avremmo fatte non so quante volte in neanche un pomeriggio e ti lamenti ancora?- dico con voce quasi scettica.
 -Mi piace così tanto scopare con te... Non sei come le altre che lasciano fare tutto a noi, se lo vuoi comandi tu, e questo mi piace. Non potremmo farlo ancora?-
 -Veramente...-
 -Te ne prego!- addirittura?!
 -Ora non c'ho voglia, se proprio lo vuoi vieni stasera a casa mia con un bel pacchetto i preservativi pronto all'uso!- lo prendo in giro io facendogli l'occhiolino. Li lascio un bacio sul naso mentre lui sembra quasi pensieroso, come se l'idea fosse allettante, come se ci fosse un probabilità di fare per davvero ciò che ho detto. -Allora ciao Vaglioni, ci vediamo stasera.- ridacchio, attingendomi ad uscire dalla stanza.
 -Vaglioni...- mi giro sentendolo, e lo vedo con la fronte aggrottata. -Com'è che adesso sei passata al cognome?- mi chiede, con sguardo quasi preoccupato.
 -Ma come? Non lo sai? Io sono quella da una notte e via. Eppure le voci girano in fretta.- mi fingo pensierosa, posando la mano sulla maniglia. Sto per abbassarla quando il suo arto si posa sul mio.
 -No, sono sicuro di no. E stanotte ti farò cambiare idea.- mi sussurra all'orecchio, facendomi arrossire come mai era successo prima. Quando lo sento allontanarsi e la sua mano si toglie dalla mia apro la porta e con uno scatto scappo via da quella stanza. Corro giù per le scale ma qualcosa mi ostacola facendomi cadere a terra. Ancora rossa dall'imbarazzo alzo il capo, incontrando così due occhi verde smeraldo e sbarazzini capelli neri.
 -Gabriele?!- dico stupita, con il sedere a terra. Così sono costretta a guardarlo dal basso. Non mi piace quasta posizione! Mi alzo in piedi così da essere alla sua altezza, ma rimango delusa. Sono comunque più bassa di lui. Accidenti a 'sti maschi spilungoni del cavolo!
 -Ma dai, non sono più Vaglioni, ora sono Gabriele.- fa lo scettico? -E chissà, magari tra un po' sarò Gabri. E, perché no, amore.- sì, è molto scettico. Molto. Anzi, troppo.
 -Nei tuoi sogni forse.-
 -Nei miei sogni in realtà tu muori. Quindi no, mi spiace ma non potrai mai chiamarmi amore, nei miei sogni.-
 -Spiace anche a me. Almeno accanto a te ci sarebbe stato qualcuno con un minimo di intelligenza.-
 -E chi? Tua madre forse?-
 -Io non ho una madre.- l'ho zittito. Wow, forse dovrei dire più spesso cose del genere.
 -Lei è... Morta? Io... Io non ne sapevo niente...-
 -Lei non è morta, purtroppo. Ma non è mia madre.-
 -Perché? Che ti ha fatto?-
 -Che te frega? Tanto sono solo una puttana, no?- la rabbia mi sta salendo, e non ho intenzione di sfogarmi su di lui per poi magari beccarmi anche una denuncia, proprio no. -A domani.- gli dò una spallata e cammino fuori da quella casa che potrei anche definire maledetta oramai. Pietro, Gabriele... Che poi Gabriele non si è mai fregato di me, mi ha sempre presa in giro senza preoccuparsi minimamente di offendermi, e ora che gli dico che non considero più mia madre come tale improvvisamente si preoccupa. Che è, vuole forse ricevere il premio Nobel per essere stato gentile con miss Puttana? E poi cos'è 'sta storia che un uomo da una notte e via è un mito, qualcuno da stimare, da imitare, ma se lo è una donna allora no, al rogo! Si chiama maschilismo, altro che femminismo! Accidenti ai Vaglioni!


-Buonanotte al secchio.- sì, so che non è normale dare la buonanotte ad un secchio, soprattutto quando la frase da me detta dovrebbe essere una specie di insulto, ma a chi altri potevo darla? A colei che pretende di farsi chiamare mamma da me? No di certo? A mio padre? Non sa neanche come mi chiamo.
 Mia sorella? È sparita dalla circolazione in queste ultime notti, ma non sia mai che vada in discoteca, no! Non miss perfezione-io-ho-tutto-e-tutto-pretendo-perché-sono-figa-sono-bella-e-sono-fotomodella! Assolutamente no! Alle mie due migliori “amiche”? Saranno impegnate in altre attività, molto probabilmente. Non voglio disturbarle.
 Vaglioni? Ah no, non dopo averlo lasciato lì come un pesce lesso a rodersi come quei suoi dementi compagni che si credono chissà chi, tutti mr. Perfect Playboy. Assomigliano davvero tanto a mia sorella, non ci avevo mai fatto caso. Tutti superficiali, che ti guardano come se fossi un rifiuto, schizzinosi, che credono di essere la perfezione fatta persona.
 E se io affermassi che la perfezione è morta? Eh pota*, si è reincarnata in questi essere meravigliosi e senza un solo capello fuori posto. E se dicessi che non esiste, che è un concetto astratto, così come la normalità? Mi tirerebbero su certi insulti… Ma questo non farebbe altro che confermare la mia tesi: sono solamente dei bambini viziati che non solo pretendono, ma devono avere ragione. Sennò, il finimondo. L’Apocalisse!!!
 Un ticchettio proveniente dalla mia destra mi fa rimpiangere di non avere un secchio da lanciare a quel coglione che in questo momento si starà divertendo a tirare sassi alla mia finestra. Che sono, Giulietta?
 Mi alzo dal letto sbuffando, cercando qualcosa da lanciare a chiunque si trovi giù di sotto. Non proprio chiunque, magari è Pietro, e allora sarà meglio evitare che salga. Davanti ad un fregno del genere come faccio a non saltargli addosso?
 Decido quindi di aprire la finestra e affacciarmi con il libro “Guerra e Pace**” a portata di mano. Non si sa mai. Certo, non mi aspettavo che un pazzo maniaco entrasse dalla finestra saltandomi addosso e fiondandosi a baciarmi con impeto. No di certo!
 La luce è spenta, e perciò non riesco a vedere il mio stupratore. Sì va bene, sono un po’ paranoica. Anche se, nonostante io cerchi in tutti i modi di liberarmi, questo non si stacca. Anzi, mi stringe più forte alla vita con un braccio, mentre l’altro spinge il mio capo verso il suo.
 Mordendomi leggermente il labbro inferiore mi costringe ad aprire la bocca, infilandoci la sua lingua. Si mette ad esplorarne l’interno per poi mettersi a giocare con la mia lingua. Lo sento sorridere quando inizio a ricambiare il bacio, muovendo la labbra insieme alle sue in modo perfettamente sincronizzato. È pur sempre un giocattolo, no?
 Mi fa indietreggiare fino a farmi cadere sul mio letto sfatto, costringendoci a staccarci. Io sdraiata sull’orlo del mio letto, tra le sue gambe, e lui sopra di me, a dominarmi. La luce della luna lo illumina leggermente, facendomi distinguere capelli neri sbarazzini e un viso spigoloso. Mi sale sopra, facendo sfiorare le nostre intimità. Gemo di piacere a quel passaggio, e subito dopo Pietro, sono certa che sia lui, si fionda di nuovo a baciarmi, con la differenza che questa volta si fa più audace. Porta una sua mano a palparmi il seno, mentre l’altra mi accarezza il ventre, andando sempre più giù.
 Io sospiro di piacere, ma non ho alcuna intenzione di farmi sottomettere così, neanche se colui che mi sottomette è un figo, il principe azzurro dei tuoi sogni. Ribalto le posizioni sedendomi sopra di lui, e portando così i nostri bacini a stretto contatto. Sento la sua eccitazione premere contro la mia intimità, anche se a dividerli c’è la stoffa dei nostri vestiti. Cerco di rimediare a metà danno, iniziando a sbottonargli piano i pantaloni.
 La sua risposta non si fa certo attendere.
 Ribalta di nuovo le posizioni, sdraiandosi su di me e appoggiando sopra la mia testa un braccio, così da non pesarmi. In tutto questo le nostre bocche sono restate unite, e le nostre lingue non hanno mai smesso di rincorrersi e di giocare.
 Con un colpo deciso mi tira via i pantaloni del pigiama e con essi le mie mutandine, come se stesse togliendo un cerotto dalla ferita. Lui con un colpo deciso, io delicatamente. E forse è meglio fare come lui, un colpo solo, così da non far attendere troppo il piacere.
 Così anch’io li tiro via i pantaloni e i boxer, lanciandoli noncurante a terra. E lì decisi di rompere il silenzio.
 -Hai i preservativi?- chiesi ansimante, tra un gemito e l’altro, mentre lui mi toglieva la maglietta e il reggiseno, fiondandosi a baciarlo.
 -Sì.- sussurrò primi di iniziarmi a torturarmi dolcemente il capezzolo. Sospirai di piacere portando le mie mani nei suoi capelli, iniziando a passarmeli tra le dita accarezzando la sua cute.
 Il tempo per lui di sistemare il suo amichetto così da non farmi rimanere con un ospite indesiderato nel mio ventre ed è già dentro di me.
 E mi sembra di tornare a stamattina, quando le sue spinte forti e regolari mi facevano pensare che avrei voluto per sempre fare sesso con lui, sempre. Lì pensai di non farmi sottomettere. Ma ora… Ora sento che potrei anche accettare di non comandare io, per una volta, di poterlo amare. Perché sento di amarlo.
 Io non ho mai amato in vita mia.
 E l’amore credo di poterlo descrivere così.
 Semplicemente, uno sconvolgimento di ciò che tu chiamavi vita. Ma senza l’amore, che vita è?
 
 
ANGOLO DI DUE TIZIE CHE SCRIVONO A CASA DI UNA DELLE DUE DOPO AVER VISTO IL FILM CHE SI FANNO SELFIE IDIOTI GUARDANDO VOI-NON-SAPETE-CHI:

Kiry-chan:
 Buongiorgio gentaglia di laggiù (io sono un Dio e sono quassù pota, che volete farci) come passa la vita? Alla Giorgio.


EllyBeth:
 Ehm…cosa c’era nelle caramelle che abbiamo mangiato?


Kiry-chan:
 Coca!!! (ina o cola?) No ok basta, scusate il ritardo…


EllyBeth:
 Sì il suo ritardo mentale eh..


Kiry-chan:
 Il mio ritardo mentale fa le storie che VOI e LEI leggete (o leggono?). Quindi sito. Anche perché dinnanzi a me siete solo… pf, plebei.


EllyBeth:
 Stai rischiando la one shot che ti ho promesso.. *fa la faccina da saputella alzando il dito a mo’ di maestra*


Kiry-chan:
 Se la smetto però non sarà più tanto divertente questo angolo. E poi francamente, chi non vuole provare a leggere una storia di EllyBeth? Fa un torto a me, lo fa a tutti voi ;) Allora, chi sta con me? Quella è pazza, non ho finito. Pcht. Piaciuto il momentino hot????? *faccina maliziosa*. Eh eh eh eh eh eh eh ghihihihihi!!!!


EllyBeth:
 Dio se sta diventando insopportabile ‘sta qua! Cerca di rubarmi il computer e ha voluto parlare della storia prima che replicassi! E che cazzo oh! *da una sberla a Chiara*


Kiry-chan:
 SI PASSA AL VOLGARE ADESSO EH, SI PASSA AL VOLGARE?!?!?! (lo schiaffo me lo ha datto davvero eh) E poi tanto la storia la sto scrivendo solo io dato che la tizia qui presente (immagino avrete capito che siamo a casa sua ma che la protagonista sia comunque io v.v) non sa cosa scrivere. Pf, io il prossimo non lo scrivo, lo fa lei! Ma ditemi ditemi ditemi, voi con chi la mettereste Julia? Con Gabriele o con Pietro? Io so già con chi ma non ho capito l’idea di EllyB quindi… Boh, ditemi voi. Ora le passo il computer che rompe.


EllyBeth:
 MONELLA NON SI DICE LA PAROLA “VOLGARE”. ECCO ME L’HAI FATTA DIRE. MI HAI FATTO SENTIRE VOLGARE, VOLGARE CHE NON SEI ALTRO. VOLGARE VOLGARISSIMA DI UNA VOLGARE DI UN’AMICA. ECCO. ORA IL COMPUTER È MIO MUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHA.


Kiry-chan:
 -.-” Non credo ci sia bisogno di parole. E poi io dico VOLGARE quando mi pare. VOLGARE VOLGARE VOLGARE VOLGARE VOLGARE VOGARE VOGRE VORE VOR VO V!!! Mh! Hai fatto una risata senza punto esclamativo, che schifo. E poi monella sarai tu, con le tue brutte parole. Schifosa. Ora devo andare che il mio vecchio è arrivato. Probabilemente non avrò l’ultima parola accidenti! Vabbò, buonasandra a tutti!


EllyBeth:
 MUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA L’ULTIMA PAROLA È MIAAAAAAA!!!!!!!!! I LOVE YOUUUU *ABBRACCIA I LETTORI A MO’ DI PIOVRA* ANZI NO. *SI STACCA* IO SONO SOLO DI DAMON SALVATOREEEEEEEE *CORRE DA DAMON A RALLENTATORE E POI SI BACIANO SEMPRE A RALLENTATORE COME NEI FILM* OK ORA MEGLIO CENSURARE COSA VIENE DOPO CIAUUUUUUUUU.


Kiry-chan:
 (l’ultima parola l’ho avuta io, ciapa tel ge! E poi scusami, ma tu sei di Tu-Sai-Chi, non è Voldemort, non di Damon. Lui è di Elena. No aspetta, Elena Gilbert. E poi non si fanno cose sconce davanti ai lettori, monella!!!) Ciao cosi ^.^



NOI NON FACCIAMO COMMENTI QUI, MA NON FATENE ANCHE VOI. RECENSITE E VI AMEREMO DAVVERO. BYEEEE!!!

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