Dedicato a:
Elisa che è appena stata operata e non legge neanche sta
storia
Vibeke, per avermi esasperata insieme ad Elisa a Cannes
Alla patata... che ogni tanto compare.
E ai tokio Hotel... per tutto quello che danno quotidianamente.
Accidenti a lei!
Lass
die Hunde los
Ich
warn dich ...
Hunde
- Tokio Hotel
- Senti, animale, o mangi come Dio comanda o ti defenestro
seduta stante. Stai sporcando tutto nel raggio di un metro!
Lo sguardo che ricevette come risposta la ragazza era fuoco
liquido.
- E non farmi gli occhi assassini che con me non attaccano!
E MUOVITI che ho sonno! -
Tom contò fino a dieci e poi decise, per sicurezza, di continuare fino a cento.
Lui e quella ragazza impossibile non sarebbero mai potuti
diventare amici, poco ma sicuro.
- Ma la mamma non ti ha mai insegnato a non rompere
l’anima
a chi mangia? -
Archana gli versò un bicchiere d’acqua
e con noncuranza gli
rispose:
- Assolutamente no, mi ha insegnato a non sporcare,
soprattutto in casa di altri. -
E gli fece una linguaccia.
Tom rimase perplesso. Non era abituato agli spaghetti ed
effettivamente aveva fatto un po’
di
casino, ma erano le due del mattino, era stanco, era depresso, era
frustrato e
non aveva idea di come tornare a casa, poteva pure non essere
così pignola la
nanerottola col ciuffo fucsia.
Però era stata gentile. Gli aveva preparato una
pasta
fantastica, gli versava l’acqua e aveva anche tirato fuori la
coca cola senza
che lui gliela chiedesse.
Se avesse avuto un carattere decente l’avrebbe
ringraziata.
Se aves-... gli venne da ridere per la battuta che aveva
fatto.
Se quella aveva un carattere decente, lui era un santo sceso
in terra per diffondere la lieta novella.
Dannazione a lei, neanche il suo sguardo assassino
funzionava.
Ci doveva essere un modo per renderla innocua.
Se le faceva gli occhi dolci come minimo gli rideva in
faccia... non che lui avesse intenzione
di fare gli occhi dolci ad una simile vipera... se ci provava
, come
minimo, lo castrava...
Forse l’unica alternativa che davvero aveva era
quella di scusarsi.
Lui.
Che si scusava.
Doveva raccontarla a qualcuno, avrebbe sicuramente fatto
ridere tutti.
- Se ti prometto che pulisco tutto, mi lasci mangiare in
pace? -
Lui che chiedeva scusa a quell’arpia. Neanche se
gli
avessero regalato la nuova Lamborghini presentata al salone
dell’auto a
Francoforte l’avrebbe fatto.
Un compromesso.
- Si
certo, così
trovo sporco anche le pareti. -
Che lei ovviamente gli
ridusse in cenere.
- Ma non ti va mai bene niente! Hai qui davanti a te Tom
Kaulitz, e non sono non ci provi! cosa di per se fantascientifica, ma
lo
stressi per un po’ di sugo sul tavolo. E quando Tom Kaulitz,
no dico, Tom
Kaulitz, ti propone di pulirti la cucina, tu che fai?! Lo smonti! Ti
dovrei
dare in pasto alle mie fans!
Archana sentendo il discorso al primo Tom Kaulitz mise gli
occhi in gloria, al secondo sospirò e al terzo gli rise in
faccia.
- ragazzo mio, aspetta un secondo, vado ad aprire tutte le
finestre di casa, hai un ego così grande che il mio umile
appartamento non lo
può contenere tutto. E ricordati, faccia da buzzurro, che io
sono una tua fan.
-
Tom sbuffò.
- Non si direbbe. -
Archana si alzò e prese un bicchiere per se che
riempì
generosamente di acqua. Poi fece gli occhi da civetta e si sporse verso
di lui.
- Piccino, volevi che ci provassi con te? Dovevi dirmelo
subito che ti accontentavo! - Fece per sporgere le labbra e quando vide
la
faccia terrorizzata di Tom, come era prevedibile, gli rise in faccia e
gli
depose un castissimo bacio sulla fronte.
- Quanto sei scemo! Se non fossi così cuccioloso
ti avrei
sbattuto fuori di casa, Tom Kaulitz o non Tom Kaulitz. Ti salvi per
quegli
occhioni dolci che hai e perché sei troppo scemo per essere
sbattuto fuori da
un qualsivoglia posto. Senti, vado a lavarmi i denti... finisci in
tutta
tranquillità, ma per cortesia non metterci una vita, che sto
veramente morendo
dal sonno. -
Si alzò e lo lasciò da solo a
rimuginare sui fatti della
vita.
Che fan strana.
L’aveva trattato bene, anche se non come
l’avrebbero
trattato certe altre.
Forse era quello a renderla strana. Non gli era caduta ai
piedi, cosa che un po’ gli faceva piacere e un po’
lo faceva incazzare.
Gli aveva preparato da mangiare, ma lo aveva ripreso spesso
e volentieri.
Gli aveva versato l’acqua ma l’aveva
guardato male.
La sentì uscire dal bagno ma non la vide tornare
in cucina,
anzi... la sentiva bestemmiare a più riprese su un qualcosa
di troppo grande
per lei. Stava per uscire dalla cucina e sentire quale problema avesse
creato
ora stando in cucina quando la
vide
planare a terra, con un tuffo esemplare che lui non riuscì a
frenare del tutto.
Non era neanche sicuro che quella
fosse la nanerottola perché vedeva solo un mucchio di
coperte e un
cuscino che gli era finito
in faccia, quando un epiteto irripetibile arrivò alle sue
orecchie.
Si. Decisamente quella era Archana .
Con uno sguardo di tedio assoluto la aiutò a
districarsi da
un paio di lenzuola e un piumone grande tre volte lei.
- togliti quella espressione da schiaffi che hai sulla
faccia perché ti lego a ‘mo di salsiccia con
questo coso e ti metto a prendere
aria fuori, renditi utile e aiutami a portare sta roba sul divano.-
Ovviamente il tutto condito da occhiate assassine e sbuffi
fatti a regola d’arte.
- e perché dovrei? - gli domandò Tom,
deciso più che mai a
farle perdere le staffe.
- perché queste, demente che non sei altro, sono
le tue
coperte per stanotte. A meno che tu non voglia tornare a stazionare
davanti
all’Erotik museum, cosa
che al momento
mi renderebbe più che felice, alza le tue regali chiappe e
le tue possenti (?)
braccia e portati sta roba nella tua cuccia. -
Come riuscì a rendere sarcastico quel possenti,
è un mistero
che sono Archana potrebbe spiegare e di cui tutt’ora Tom non
sa capacitarsi.
Se le occhiate potessero uccidere... probabilmente la sua
gli sarebbe rimbalzata indietro, considerando la faccia incattivita di
Archana.
Prese il piumone, che fra le cose pesava due tonnellate, e
lo portò al divano, realizzando solo in quel momento che:
a)
gli
aveva dato implicitamente del cane
b) era
riuscita a fargli fare quello che voleva
c) ...
lui avrebbe dovuto dormire sul divano.
- Hey! Non vorrai farmi dormire sul divano! -
- Se preferisci il bagno è già libero.
E come se nulla fosse, fece dietrofront e vi si diresse.
- Frena, frena! Non ci starò mai su quel divano!
È la metà
di me! E cosa stai facendo nel bagno ora?! -
La faccia di Archana comparì giusto quei due
secondi necessari
per far sentire Tom un’idiota.
- Ti cerco uno spazzolino e degli asciugamani, casomai
volessi farti una doccia. Sia ben chiaro, non ho vestiti maschili in
questa
casa e dovresti metterti di nuovo le tue cose... anche se forse ho
ancora in
casa il costume da bagno di mio padre... ti starà dieci
volte, ma questo per te
non è un problema suppongo, considerando che hai dei tendoni
da circo come
vestiti.-
Tom si arrese. Non ce l’avrebbe mai fatta contro
quella
ragazza.
Si diresse verso il bagno, conscio del fatto che se arrivava
sano e... basta, al giorno dopo, lo avrebbe dovuto ad una pupattola
alta un
metro e un fagiolo e controllò cosa stesse facendo.
Mica che poi aggiungeva detersivo al bagnoschiuma.
La trovò intenta ad aprire una confezione di
doccia schiuma.
Guardandola meglio non era così
male.
Aveva gli occhi stanchi e si notava, (come avesse fatto lui
ad accorgersene solo in quel momento rimaneva un mistero) ma continuava
a stare
sveglia per rendergli confortevole il suo soggiorno in quella casa.
- Tom non ho nient’altro di meglio da offrirti
dello shampoo
al miele dell’erborista... -
Tom le sorrise.
- Tranquilla andrà ben...-
- Quindi fattelo andar bene. - concluse lei senza farlo
finire di parlare.
Poi si alzò dal wc dove si era seduta,
recuperò un barattolo
di crema che guardò sconsolata, e rimettendo al suo posto
suddetto barattolo
aggiunse:
- Non ce la faccio... sono troppo stanca. Gli asciugamani li
lascio qua, se vuoi farti la doccia, arrivo subito con il costume da
bagno di
mio padre... ah, il phon è lì dentro e... credo
di averti detto tutto. Ah no!
Se durante la notte hai fame o sete, serviti pure da solo...
l’unica cosa che ti
chiedo è di non metterti a cucinare niente se non sei
più che sicuro di farcela
senza distruggere la mia cucina... sai com’è mi
è costata un botto di soldi. Ci
vediamo domani mattina. Buonanotte Tom.-
E si dileguò.
Tom la guardò camminare a passo lento verso la
sua stanza e
riuscire pochi secondi dopo col costume da bagno più brutto
che avesse mai
visto. Verde con delle banane disegnate sopra. Roba da far venire un
colpo a
suo fratello.
Quasi quasi le chiedo
di vendermelo...
***
Le aveva provate tutte.
A pancia in giù non riusciva, il bracciolo del
divano gli
faceva sollevare troppo la testa e gli veniva torcicollo, a pancia in
su gli
davano fastidio i capelli, sul fianco destro non riusciva a stare
perché odiava
dare le spalle al vuoto e sul fianco sinistro non sapeva dove mettere
il
braccio che non gli dava tregua.
I piumoni erano caldissimi, niente da ridire, ma non aveva
avuto cuore di usare il phon per asciugarsi i capelli, conscio del
rumore che
avrebbe fatto, col rischio di svegliare quella semi arpia che lo
ospitava,
quindi si sentiva i capelli umidicci e pesanti.
In più tutto quel caldo gli stava facendo venire
sete, ma se
si toglieva le coperte di dosso come minimo si gelava.
Come un sonnambulo alla fine decise di alzarsi per vedere se
riusciva a trovare un compromesso accettabile per se e per la sua
schiena e con
le coperte strette addosso andò in cucina.
Prese il bicchiere che aveva usato per la cena, la
riempì di
acqua e mentre beveva si domandò se la psicopatica stava
già dormendo alla
grande, come lui non riusciva a fare.
Non che avesse cattive intenzioni eh!
Ci manca solo che vado
a fare il filo ad una mia fan che mi ha trattato malissimo e non mi ha
coccolato come doveva e non mi ha permesso di fare il gentile con lei.
Guardò a lungo il lavello, decidendo il da farsi.
Poi si rese conto che quello che faceva era inutile,
lasciò
li il bicchiere e con passo felpato, perfettamente udibile anche dai
vicini di
casa, si diresse verso la camera da letto che la psicopatica gli aveva
mostrato.
Mentre si avvicinava si rese conto che Archana aveva
lasciato la porta aperta... quindi si inventò sui due piedi
una balla qualsiasi
per giustificare il fatto che era alla sua porta, nel malaugurato caso
si fosse
svegliata.
Entrava un po’ di luce dalla finestra, quindi
riuscì a
distinguere un enorme letto matrimoniale, che sarebbe andato bene per
lui,
mentre la ragazza ci stava altre sei volte, un enorme pupazzo a forma
di orso
polare ai piedi del letto (o almeno... gli sembrava un orso polare, ma
non ne
era certo)... tutto il resto si perdeva perché lui aveva gli
occhi stanchi, non
c’era abbastanza luce e lui, purtroppo, voleva dormire.
Stava per fare dietrofront quando la voce di Archana gli
fece venir un colpo.
- Scommetto che non hai resistito al mio fascino e hai
deciso di fare una capatina in camera mia per vedere se dormivo
veramente o se
anche io ero insonne sapendo che al di là del muro ho Tom
Kaulitz stravaccato
sul mio divano.-
Tom scoppiò a ridere.
- Veramente volevo vedere se trovavo un modo per disturbarti
anche mentre dormivi, visti che io, su quell’aggeggio
infernale, non riesco a
chiudere occhio. Sai com’è, sono abituato ad altri
tipi di stanze, ad altri
tipi di comfort... ad altri tipi di compagnie...-
Archana accese l’abat-jour, si appoggiò
alla testiera del
letto e con sguardo assonnato gli rispose:
- Sei anche abituato a girovagare per Berlino senza sapere
dove andare? Giusto per saperlo,sai,
se
vendo l’informazione a qualche giornale posso campare per il
resto dell’anno
senza problemi. Ah no, è vero. Tu sei Tom Kaulitz... tu non
girovaghi. Tu ti
perdi direttamente, senza passare dal via. E dimmi... perché
non hai chiamato
quelle compagnie di cui ti vai vantando per passare una notte infuocata
sotto
le lenzuola?-
Colpito e affondato.
... ucciso
letteralmente.
- Un giorno di questi, uno solo, riuscirò a
chiuderti quella
boccaccia da vipera che ti ritr..-
- Un giorno di questi tu non ti ricorderai neanche chi sono,
quindi piantala di fare l’offeso. Tu domani ti sveglierai,
troverai il modo di
tornare a casa, magari racconterai a tuo fratello quello che
è successo, magari
ti inventerai qualcosa per non far sembrare patetica la serata appena
passata... ma di una ragazza di nome Archana... non ti ricorderai
neanche
l’esistenza. Quindi, Tom Kaulitz, qual è il
problema che ti affligge per cui
non riesci a dormire?
Tom sembrò quasi toccato dal suo discorso. Poi
ritornò il
solito bambino troppo cresciuto in altezza e con spavalderia rispose:
- Guarda... sono sicuro che se mi sforzo un po’
troverò il
modo di ricordarmi di te! ...-
- Non usare il poco cervello che hai per inezie come
queste... per inciso, la parola inezie la trovi sul dizionario. -
sbadigliò
annoiata Archana... quello che per lui era un evidente sforzo, per lei
era un
giochetto da ragazzi.
- Vaffanculo! So cosa significa inezie! E per la cronaca non
riesco a dormire perché il tuo divano è troppo
scomodo!
- Ringrazia di avere un divano su cui dormire e non il
pavimento! E poi il mio divano è comodissimo- iniziava ad
alzare la voce. Brutto
segno.
- è comodissimo per te, ma per me che sono alto
tre volte te
è uno strumento di tortura!
- Quindi adesso è colpa mia che sono bassa?!
- Non sto dicendo questo, sto solo... Ahhhh, basta, ne ho
abbastanza! Torno a dormire sul divano, spero che avrai gli incubi,
arpia! -
E se ne andò sbattendo i piedi come i bambini
piccoli.
Non si può parlare con
una stronza del genere!
***
Vai da lui, prendilo
di peso e portalo in camera tua.
Non diciamo cazzate.
Subito!
Ma piuttosto divento monaca di clausura!
Lo sei già in pratica,
quindi vai subito da lui e chiedigli scusa!
Sogna, sogna.
Io sono la tua
coscienza di fan sfegatata. O vai da lui, O non ti darò pace
per tutta la
notte.
Fai pure, ormai ci sono abituata.
Cazzo Archana, è Tom
Kaulitz!
È in casa tua! Non riesce a dormire perché
è un bestione che pesa venti chili
per due metri.
Fatti suoi! Che imparasse ad essere più gentile!
Tu non sei stata di
certo un esempio per lui!
Perché lui è un ingrato!
E tu sei una bisbetica
Cazzi suoi! Almeno ha un tetto sopra la testa per stanotte.
Archana, porco Kaulitz,
vuoi che si ricordi di te come “quella stronza che
l’ha aiutato ma gli ha reso
la serata impossibile?”
Lui non si ricorderà di me! Cazzo!
La sua coscienza tacque.
Era ora!
Tesoro mio bello
adorato, potevi dirlo subito che era questo che ti rodeva! Lui non si
ricorderà
di te!
Sant’iddio... parlare a voce alta da soli
è grave, non
riuscire a dormire perché la tua coscienza ti rompe i
coglioni è da ospedale
psichiatrico! Piantala!
Sei una cretina! In
questo letto ci starebbero tutti i Tokio Hotel tanto è
grande!
Credi che questo non lo sappia?!
E allora se lo sai
vallo a prendere per i capelli!
Adesso come adesso se andassi da lui mi prenderebbe a
schiaffi!
... Archana... ma sul
serio pensi che quel cretino riuscirebbe ad alzare le mani su di te?
Tralasciando
che non lo farebbe mai... nel malaugurato caso uscisse fuori di testa,
lo
ribalteresti come un calzino in tre secondi netti.
Oh, GRAZIE! Finalmente dici qualcosa di apprezzabile sulla
mia persona!
Potrei dire ben altro
se non ti alzi!
Poi prometti di stare zitta? Nessun suggerimento su come
impalmarlo, nessuna rottura di coglioni sul rubargli un bacio? Prometti
di
stare zitta?
Giurin giurello!
E va bene! Ma è l’ultima volta che ti
do ascolto! Accidenti
a te, guarda in che situazione mi sono cacciata!
***
Hauch mir deine Liebe ein
Ich will endlich bei dir sein
Hauch mir neues Leben ein
Hörst du meine Seele
Schreien
Alien - Tokio
Hotel
Dava le spalle alla camera di Archana, come un bimbo
capriccioso, e sebbene se ne rendesse conto non aveva nessuna
intenzione di
girarsi. Tanto non sarebbe comunque riuscito a dormire.
Quella stronza
antipatica!
Sotto le coperte si stava incredibilmente bene, ma lui non
riusciva quasi a rendersene conto. Era troppo incazzato.
Ok, va bene, mi ha
ospitato, mi ha preparato la pasta più buona di questo
mondo, quel sugo era la
cosa più meravigliosa che mani umane potessero creare... ma
è sempre stata
bisbetica e antipatica... accidenti a Bill, appena torno a...
- Tom?
Ecco. Ci manca solo
che sento la sua voce dentro la mia testa!
- Tom... Ti sei addormentato?
...ok. non me la sto
immaginando.
Si girò riluttante, pronto a dirgliene quattro,
ma quando se
la trovò cosi vicina gli venne un colpo.
Archana.
Vicino a lui.
Con un’espressione dispiaciuta.
... Sto sognando.
- Che ca...- no! Coglione, no! - ..spiterina ci fai tu qui?
Archana sospirò.
- Mi spiace per essere stata scorbutica. Quando sono stanca
sono generalmente anche peggio ma non è una scusante. Dimmi
qual è il problema
di questo divano... -
Se mi fanno una foto
adesso, la faccia dell’uomo di Munch
nell’”urlo” sembrerà
sicuramente un
dilettante. Chiudi la bocca cretino.
- Non ti preoccupare... non sono un ospite tranquillo
neanche io. Il divano non ha niente, sono io troppo grande. - adesso si sveglia e mi fa la sua battutina
sarcastica, io capisco che il mondo torna a girare dalla parte giusta
e...
Altro sospiro dall’altra parte.
- Non te l’ho detto prima perché sapevo
cosa avresti
pensato... ma se vuoi possiamo dividere il letto. Quella
mostruosità è grande
abbastanza per quattro persone e come una persona mi ha comunicato a
più
riprese ci starebbe tutta la band più me...
Questa nanerottola mi
sta proponendo di andare a letto con lei!? Mi sta offrendo il suo
letto!?
- ... Sia ben chiaro. Io devo
dormire. Non ho mire su di te - bugia
- e non voglio saltarti addosso - bugia
- e ti posso assicurare che quando dormo sto zitta - credo
- quindi... se vuoi, possiamo dormire insieme su quel letto.
Altrimenti,
mi spiace Tom, ma non ho intenzione di rinunciare per te ai comfort
della mia
casa - bugiarda - prendere o
lasciare.
... Dio, se esisti, GRAZIE!
- ...Sei sicura che non mi vuoi
saltare addosso? Sai com’è ho una reputazione da
difen...-
Gli scoppiò a ridere in faccia un’altra
volta.
- Tesoro mio adorato... la
reputazione da difendere ce l’ho io. Sei il primo uomo che
entra in questa
casa... se domani esci di qui con la faccia sbattuta -che
sarebbe uguale alla mia, causa: coscienza sporca - sai cosa
penseranno di me? - non che me ne
fregherebbe qualcosa - Al
limite
di te potrebbero dire che hai buon gusto! - il tutto condito con un
aria di
sufficienza fatta ad arte.
- Buon gu... donna! Sai che
gnocche mi sono fatto da che mi sono reso conto di essere un uomo?
- E da quando sei un uomo?! -
faccia scandalizzata e risata trattenuta.
Ora capisco come si è
sentito Bill quando ha conosciuto Aíbell.
- Poi scusa... stai insinuando che io non sono gnocca?
Tom fece finta di pensarci su.
- No. Certo che no. Lo sto proprio affermando!
Uno a... duemila. e
non per me.
- ringrazia che sono le tre e io sto dormendo in piedi.
Domani
ti tiro per i capelli. Appena sveglia! Su alzati! -
lo prese per la felpa e lo obbligò ad
alzarsi, portandolo come si fa con i bambini in camera sua.
Lo fece entrare gli disse dove poggiare la felpa se se
l’avesse
voluta togliere, poi si infilò sotto le coperte.
Lui, non si fece pregare e in un attimo le era accanto.
Le lenzuola dalla sua parte erano gelide, quindi si
avvicinò
alla sua parte di letto.
- cosa diavolo stai facendo si può sapere?!
- Uff... dalla mia parte le lenzuola sono fredde! Mi si
ghiacceranno
anche i piedi! -
Archana sbuffò per l’ennesima volta, ma
gli andò incontro.
- Adesso mi starai appolpato tutta la notte? -
- Solo se avrò freddo, tranquilla. Prima che io
salti
addosso ad una nanerottola come te gelerà
l’inferno! -
- Non per deludere le tue (Scarse) conoscenze letterarie, ma
secondo un certo libro uno dei gironi infernali è coperto di
solo ghiaccio...
non ti sforzare di ricordare che libro è, sono sicura che
non l’hai mai letto.
-
Tom le si avvicinò di più... alla fine
le poggiò il petto
sulla schiena.
...però, è
morbida.
- Ce la farò mai ad avere l’ultima
parola con te,
nanerottola? -
La sentì ridacchiare.
- Certo che no, sbruffone. Ora taci e dormi. Se hai ancora
freddo in quell’armadio ci sono le coperte... se le vuoi, TI
ALZI e te le
prendi.
Tom fece un sorriso pigro che Archana non vide.
- No tranquilla... per ora sto bene cosi. Buonanotte strega!
- Buonanotte scemo! -
E mentre Tom si addormentava praticamente istantaneamente
Archana
nel dormiveglia formulò un pensiero.
Se c’è
qualcuno li
sopra che ascolta, GRAZIE!
..E certo! Ringrazia il cielo e non la tua coscienza...
ingrata!
Menschen suchen Menschen
Jeder sucht für
sich allein
Menschen
brauchen Menschen
Wir wollen nicht alleine
sein
Menschen suchen Menschen - Tokio
Hotel
***
Si sono in ritardo
no, non ho una buona scusa
si, Ovvio che vi amo tutti!
Più tardi ringrazio tutti bene per le recensioni^^
La Lady, sempre più stanca.
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