Tutti odiano Gennaro Bullo

di Starsign
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutti odiano l'inizio di un'avventura ***
Capitolo 2: *** Tutti odiano le tragedie inaspettate ***
Capitolo 3: *** Tutti odiano la Torre Sprout ***



Capitolo 1
*** Tutti odiano l'inizio di un'avventura ***


CAPITOLO 1

TUTTI ODIANO L'INIZIO DI UN'AVVENTURA

 

 

"Hmm, si sta facendo buio"

Il signore si sistemò la giacca e portò gli occhi al cielo

"E' così, questo è il famoso 'crepuscolo'" - disse, poi rivolse lo sguardo al ragazzo dinanzi a lui.

"E' molto che aspetti?" - domandò - "Ti do il benvenuto nel mondo dei Pokémon, io sono il professor Oak, ma ormai sono conosciuto come Professor Pokémon".

Il professore prese una sfera rossa e bianca dalla tasca, questa s'ingrandì, l'uomo la lanciò e questa, aprendosi, rilasciò un topolino blu, un Pokémon chiamato Marill.

"Questo mondo è abitato da creature chiamate Pokémon, noi umani viviamo al fianco dei Pokémon, che sono nostri amici fedeli. Alcuni di noi si coalizzano con i Pokémon, sfidando altre persone, stabilendo con essi un profondo legame."

Il professore Oak si avvicinò al ragazzo.

"Prima di tutto, parlami un po' di te. Sei una ragazza o un ragazzo?"

Il ragazzo rimase colpito da quella domanda.

"ehm...un ragazzo..." - rispose timidamente

"Sicuro? Dalla voce sembri una ragazza"

"Certo che sono sicuro. Sono un maschio. Ho dodici anni, la mia voce non è ancora maturata del tutto..."

"Sì, sì, vabbè" - tagliò corto Oak - "tanto a me i transgender non fanno poi tanto schifo"

"Ma cosa sta dicendo? Non sono un..."

"Comunque" - proseguì il professore - "dimmi come ti chiami"

"Gennaro!" - rispose prontamente il ragazzo

"Gennaro? Ma...non è un nome adatto ad un allenatore!!"

Al ragazzo venne un colpo

"Cosa?"

"Tu non sarai mai un allenatore!" - specificò Oak - "Non potrai mai esserlo, mai!!!!"

 

Gennaro si svegliò di colpo. Si ritrovò sul letto della sua cameretta, aveva fatto un brutto sogno. Guardò davanti a sé, ai piedi del letto c'era il suo Rattata che lo guardava preoccupato, probabilmente si era agitato nel sonno.

Il ragazzo accarezzò il Pokémon topo.

"Va tutto bene, Rat, ho fatto solo un brutto sogno, ho sognato il professor Oak che mi diceva che non sarei diventato mai un allenatore"

Il Rattata sembrò capire il ragazzo e si tranquillizzò.

Gennaro si alzò dal letto, si sistemo i suoi capelli castani, indossò la sua maglietta bianca preferita, i pantaloncini, si mise i calzini, scese le scale e raggiunse il salone. Vide la madre guardare la TV.

"Cosa stai guardando mamma?"

"Nessuna notizia su quella ragazza" - rispose la madre senza distogliere lo sguardo dal televisore.

Gennaro si sedette sul divano.

Il telegiornale mostrava la foto di Carolina. Una coetanea e compaesana di Gennaro. Anche lei, infatti, era originaria di Fiorpescopoli ma, a differenza di Gennaro, dato il suo talento con i Pokémon, era riuscita ad essere ammessa come Apprendista alla Palestra di Fiordoropoli. Da qualche giorno, però, era scomparsa nel nulla.  

"Spero non le sia successo nulla di grave" - continuò la mamma senza distogliere lo sguardo dalla TV - "proprio quando Fiorpescopoli può vantarsi di aver dato i natali ad una talentuosa allenatrice, questa scompare"

Gennaro si mise tra la madre e il televisore

"Anche io diventerò un bravo allenatore, mamma!"

La mamma del ragazzo gli sorrise dolcemente

"Certo, certo, tuo padre sarebbe così fiero di te. Ah, se non fosse annegato nelle acque di Jotho!"

"Mi avevi detto che aveva perso la vita in un incidente stradale"

"Davvero?" - si stupì la mamma- "beh, certo...la macchina sbandò dopo l'incidente e finì nelle acque di Jotho, ovvio no?"

"Ma a me aveva detto che suo marito aveva perso la vita in un incidente aereo!" - disse il postino che era appena entrato in casa

"Beh, sì!" - rispose la donna - "Dopo che è finito in acqua, in seguito all'incidente stradale, vide troppo tardi un aereo che stava precipitando nella sua direzione e venne colpito, ovvio no?"

"A me ha detto che il signore suo marito fu ucciso da un rapinatore in seguito ad una rapina" - disse la domestica

"...ovvio, ovvio" - si corresse la mamma - "Finito in acqua, dall'aereo precipitato uscì fuori un rapinatore che dopo aver rapito mio marito lo uccise"

"A me aveva detto che suo marito era stato rapito e ucciso dagli alieni" - disse l'idraulico uscito dal bagno

"Beh, certo...dopo che il rapinatore...aereo...ehm...insomma....LA VOLETE SMETTERE???" - si spazientì la donna - "FATEVI I FATTI VOSTRI, OK?? GENNARO VAI A MANGIAREEEEEE!!!"

 

 

Gennaro fece un'abbondante colazione e uscì di casa, era una soleggiata giornata estiva e Fiorpescopoli era illuminata e riscaldata da potenti raggi solari. Al centro della città Gennaro incontrò un suo amico, Dennis, il ragazzo mostrava in viso una strana espressione.

"Ce l'ho fatta" - disse

"Fatto cosa?" - chiese prontamente Gennaro

Dennis gli mostrò una PokèBall

"Ho catturato il mio primo Pokémon! Ce l'ho fatta, Gennaro! Ora possiamo sfidarci in una battaglia Pokémon!"

Gennaro sorrise, finalmente avrebbe sostenuto la sua prima battaglia, il primo passo per diventare un allenatore, non vedeva l'ora.

 

I due amici si diressero verso il Percorso 30.

"Sei pronto?" - chiese Dennis

"Sì!" - Gennaro prese la sua PokeBall e la lanciò - "Rat! Scelgo te!"

Il Rattata di Gennaro uscì fuori dalla sfera e si mise in posizione d'attacco.

"Io scelgo te, Pidgey!" - dalla PokeBall di Dennis uscì fuori un Pokémon-uccellino.

A Gennaro venne la pelle d'oca, per la prima volta avrebbe visto il suo Rattata attaccare.

"Rat! Usa Azi..."

"...scusate!"

Gennaro si volse, un ragazzo con una giacca rossa e dei bermuda neri l'osservava. Indossava un cappello nero e giallo e aveva dei folti capelli neri.

"Un'informazione." - continuò il ragazzo - "Per caso sapete se qui si trova la casa di Mr.Pokémon? Il professor Elm mi ha chiesto di andare da lui, mi ha anche regalato un Pokémon per questa missione, quindi è di vitale importanza per m..."

"Senti!" - Gennaro lo interruppe, voleva vedere il suo Rattata in azione e quel tizio gli stava facendo perdere tempo - "Questa è una lotta seria! Vai da un'altra parte!"

"Ma io devo trovare la casa di Mr.Pokémon"

"Sinistra e poi ancora sinistra" - tagliò corto Gennaro - "Ora vattene!"

"Grazie mille!!" - il ragazzo sorrise e andò via.

Gennaro tornò alla battaglia ma vide il suo Rattata steso a terra, privo di sensi.

"Ma...ma cosa??"

Dennis saltellava dalla gioia.

"Ho vinto! Ho vinto! E' bastato un attacco Raffica e il tuo Rat è finito KO. E' davvero debole!"

Gennaro divenne tutto rosso, prese il suo Rattata in braccio e scappò via, lasciando che il suono delle risate di Dennis diventasse sempre più debole.

 

Rat si riprese subito, ma Gennaro no.

Era nella sua camera pieno di rabbia, aveva perso il suo primo incontro e sapeva di chi era la colpa: del ragazzo che gli aveva chiesto informazioni.

Corse in direzione della casa di Mr. Pokémon, si nascose nell'erba alta davanti la porta in attesa del ragazzo, l'avrebbe sfidato e sconfitto.

Restò lì a lungo, ad un tratto vide la porta aprirsi.

A Gennaro venne un colpo.

Era lui.

Il professor Oak.

Il professore che nel sogno gli aveva detto che non sarebbe mai diventato un allenatore.

Era un segno?

"Chi sei tu?" - il professore lo aveva visto

"Un maschio!" - rispose Gennaro senza pensarci troppo

Il professore rimase in silenzio per qualche minuto. "Ehm...lo vedo..."

Si creò un altro silenzio imbarazzante, Gennaro lo ruppe.

"Stavo cercando un allenatore, penso sia dentro..."

"Parli di Armonio?" - chiese il professore - "Se ne è andato qualche minuto fa, è diretto a Borgo Foglianova, se corri lo raggiungi"

Gennaro non se lo fece ripetere due volte. Salutò il professore e corse via.

 

Dopo qualche metro, lo vide.

Armonio.

"Che nome ridicolo" - pensò Gennaro - "Se Gennaro non è un nome da allenatore, perché dovrebbe esserlo Armonio?"

Gennaro si avvicinò al ragazzo

"Ehi tu!"

Armonio si volse

"Ehi! Mi ricordo di te! Come stai?"

"Male, per colpa tua ho perso l'incontro. Ora voglio sfidarti, vendicarmi e sapere dove hai comprato quel cappellino, perché mi piace"

Armonio sorrise.

"Bene! Ho deciso di sfidare tutti gli otto Capipalestra di Johto e partecipare alla Lega, saresti un ottimo allenamento" - il ragazzo prese la PokéBall dalla tasca - "Cyndaquil, vai!"

Dalla sfera di Armonio uscì un Pokémon simile ad un piccolo toporagno.

"Un Cyndaquil?" - Gennaro era stupito - "è un Pokémon molto raro!"

"E' stato il professor Elm a darmelo" - spiegò Armonio - "è molto forte, ti avverto!"

Gennaro mandò in campo il suo Rattata.

"Iniziamo, Rat usa Azione" - ordinò Gennaro.

Rat prese la rincorsa e si scagliò su Cyndaquil, facendolo indietreggiare di qualche passo.

Armonio sorrise - "Tutto qui? La battaglia durerà molto poco!" - poi si rivolse al suo Pokémon - "Braciere!"

Il dorso di Cyndaquil si riempì di fiamme e dalla bocca del piccolo Pokémon venne fuori una potente fiamme che investì e mise KO Rat.

"No! No!" - urlò di disperazione Gennaro mentre correva verso il suo piccolo amico.

"Il tuo Rattata è molto debole, devi allenarlo di più e credo tu debba trovare altri Pokémon" - Armonio diede le spalle a Gennaro - "ti conviene dirigerti a Borgo Foglianova e parlare col professor Elm, magari ti darà un Pokémon"

Armonio stava per incamminarsi

"...non finisce qui!" - le parole di Gennaro lo fecero fermare

"Cosa?"

"non finisce qui, Armonio" - Armonio si volse verso il ragazzo e vide che tratteneva a stento le lacrime - "Riuscirò a batterti, capito? Diventerò il più grande allenatore del mondo!"

Armonio gli fece un cenno col capo. "Ci conto" - disse, si tolse il cappello, lo mise a terra e se ne andò, lasciando Gennaro da solo.

Il ragazzo prese il suo Rattata in braccio. Vederlo in quello stato due volte nello stesso giorno lo faceva sentire tremendamente in colpa.

"Ce la faremo, Rat" - gli disse - "Diventerai fortissimo, ma prima..." - Gennaro prese il cappello di Armonio e se lo mise in testa - "...faremo visita al professor Elm"  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Tutti odiano le tragedie inaspettate ***


CAPITOLO 2

TUTTI ODIANO LE TRAGEDIE INASPETTATE

 

Raggiungere Borgo Foglianova non fu difficile per Gennaro, la città si trovava a pochi passi da Fiorpescopoli.

Il difficile arrivava adesso.

Il ragazzo si trovava davanti la porta del laboratorio del professor Elm, ma non riusciva a bussare.

I dubbi tormentavano la mente del giovane. "Ora riceverò un Pokémon, ma se non dovessi riuscire ad addestrarlo? Rat lo conosco da una vita, come dovrei rapportarmi con un nuovo Pokémon?". Gennaro si grattò la testa e toccò il cappello di Armonio. In quel momento gli tornò tutta la determinazione e l'entusiasmo mostrato dopo la sconfitta negli scontri con Dennis e Armonio. Prese coraggio e spalancò la porta del laboratorio, colpì dieci assistenti che si trovavano disgraziatamente davanti la suddetta porta, questi caddero come birilli a terra.

"...scusate" - disse il ragazzo e lentamente proseguì.

Vide il professor Elm scrivere al computer, Gennaro notò che Elm era molto diverso dal professor Oak. Il professore di Borgo Foglianova era molto più giovane, aveva dei capelli castani, indossava dei tondi occhiali ed era di costituzione più snella.

Elm distolse lo sguardo dal computer e lo rivolse a Gennaro. Si alzò velocemente dalla sedia.

"Oh, salve!" - disse - "Io sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"

"Ehm, veramente..." - il ragazzo cercò di spiegare al professore che tecnicamente un Pokémon ce l'aveva già, ma il professore non sembrava voler essere contraddetto.

"...dicevo, puoi scegliere tra tre diversi tipi di Pokémon! Chikorita, di tipo Erba, Cyndaquil, di tipo Fuoco e Totodile, di tipo d'Acqua. Quale scegli?"

Era giunto il momento. Gennaro rifletté per qualche secondo, ma era certo della sua scelta.

"Cyndaquil" - disse - "voglio il Pokémon di tipo fuoco!"

Dopo aver visto il Cyndaquil di Armonio, Gennaro aveva capito che quello era il Pokémon per lui. Sembrava così facile da allenare e così forte nelle battaglie, era perfetto. Non vedeva l'ora di avere un Cyndaquil tutto per lui.

"Non ho un Cyndaquil, mi spiace"- le parole di Elm erano come frecce scagliate sul petto

"Cosa?"
"L'ho dato ad un allenatore di nome Armonio" - spiegò il professore

"Lo so, pensavo ne avesse più di uno!"

Quell'affermazione sembrò offendere Elm.

"Guarda che sono Pokémon molto rari" - disse - "cosa ti fa pensare che ne possegga più di una specie?"

"Ha ragione" - si scusò Gennaro - "Allora scelgo Chikorita"

I Pokémon d'erba sono tipicamente facili da allenare, Gennaro, scegliendo Chikorita, pensò di aver trovato un buon alleato.

"Non ce l'ho, l'ho dato ad un'allenatrice"

Il ragazzo stava perdendo la pazienza

"Perché mi ha dato tre opzioni se non ho scelta???" - chiese, cercando di mantenere la calma

"E' la prassi" - rispose il professor Elm, ancora più offeso

"Va bene, va bene" - sorvolò Gennaro - "Scelgo Totodile!"

Con un Pokémon di tipo Acqua, Gennaro era certo che avrebbe sconfitto il Cyndaquil di  Armonio facilmente.

"Non posso dartelo, me l'hanno rubato da poco" - disse il professore con un po' di tristezza.

Gennaro in quel momento pensò ad una frase perfetta per il professore, ma era talmente volgare e insultante che decise di tenersela per sé.

"Non le è rimasto nessun Pokémon, professore?" - cercò di chiarire il povero ragazzo

Prima che potesse rispondere, il professore vide un poliziotto entrare nel laboratorio. Elm si sistemò il camice e iniziò.

"Salve, io sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"

"No, professore. Non si ricorda di me? Sono l'agente Copper. Ci siamo incontrati venti minuti fa, quando le hanno rubato il Pokém..."

"...puoi scegliere tra tre diversi  tipi di Pokémon" - lo interruppe il professore - "Chikorita, di tipo..."

mentre il professor Elm riprendeva la tiritera, l'agente si rivolse a Gennaro.

"Il professore ha qualche problema?" - gli chiese il poliziotto

Gennaro alzò le spalle.

L'agente Copper decise di ignorare la pazzia dello scienziato.

"Senta, ci sono delle novità sul ladro di Pokémon"

Elm si zittì, l'agente continuò

"Dopo che l'allenatore Armonio ci ha rivelato il nome del ladro, abbiamo lasciato un comunicato ed una ragazzina giura di averlo visto"

Il poliziotto si volse verso la porta. "Alice, vieni qui" - chiamò.

Una ragazza scavalcò gli assistenti del professore svenuti a terra e si avvicinò al poliziotto.

Era una ragazza di circa 11-12 anni, aveva i capelli corti e castani, aveva lo sguardo fisso a terra, segno di una profonda timidezza.

"Oh, salve, sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"

La scarpa di Gennaro colpì violentemente la testa del professor Elm, l'agente guardò il ragazzo con sguardo severo.

"Non sono stato io" - mentì il giovane.

L'agente si abbassò al livello della giovane e le chiese gentilmente di dire al professore ciò che aveva detto a lui.

"Ho visto l'allenatore con i capelli rossi" - disse la ragazza - "Mi ha sfidata in una battaglia Pokémon, il suo Totodile ha sconfitto il mio Oddish, ha detto che si chiamava Argento e che avrebbe raggiunto Violapoli!"

"Il Totodile stava bene?" - chiese Elm

Alice annuì e il professore tirò un sospiro di sollievo.

"Abbiamo già avvertito la polizia di Violapoli e il Capopalestra Valerio, se Argento dovesse farsi vivo, lo cattureranno subito" - rassicurò l'agente Copper.

Il poliziotto strinse la mano al professore ed, insieme ad Alice, uscì dal laboratorio.

Elm vide che Gennaro era ancora lì.

"Che altro vuoi ragazzo?"

"Altro??" - chiese stupito Gennaro - "Non mi ha dato niente!"

"Mi spiace, ragazzo" - Elm sembrava davvero dispiaciuto, ad un tratto però gli venne un'illuminazione - "Aspetta, magari non te ne andrai a mani vuote!".

Il professore entrò in un'altra stanza, restò lì per qualche minuto e quando uscì, Gennaro notò che aveva un uovo in mano.

"Questo è un uovo Pokémon!" - spiegò il professore - "Dentro c'è un Pokémon"

"Quale Pokémon contiene?" - chiese Gennaro speranzoso

"E' questo il bello!" - l'espressione di Elm era un mix di esaltazione e fierezza - "Me lo hanno inviato i miei collaboratori della regione di Unima, hanno trovato questo uovo vicino ad un esemplare maschio di Mienshao"

Gennaro non conosceva quel Pokémon

"Cosa è un Mienshao?"

"E' un Pokémon Lotta impossibile da trovare qui" - Elm porse l'uovo al ragazzo - "Capisci? Quando si schiuderà, questo uovo potrebbe donarti un Pokémon rarissimo qui a Jotho"

Gennaro era emozionatissimo, non aveva ottenuto un Pokémon ma ne avrebbe avuto presto uno molto raro.

Meglio un uovo oggi che un Pokémon domani.

Il professor Elm diede al ragazzo 5 PokéBall e lo salutò.

Gennaro uscì dal laboratorio con l'uovo in mano.

"Chissà quando si schiuderà?" - si chiese.

 

Gennaro percorse il Percorso 29 per tornare a casa.

Avrebbe aspettato che l'uovo si fosse schiuso e avrebbe sfidato di nuovo Dennis, e poi Armonio, poi sarebbe diventato il più grande allenatore del mondo. Lui, Rat e il rarissimo Mienshao avrebbero scritto la storia.

Il ragazzo notò che il Percorso era stranamente isolato, ma non ci fece troppo caso. Stava sognando ad occhi aperti. S'immaginava mentre sfidava tutti gli otto Capipalestra di Jotho, s'immaginava mentre nuotava nelle numerose medaglie che aveva conquistato in tutto il mondo e immaginava Dennis morire d'invidia. Gennaro sorrise e raggiunse finalmente Fiorpescopoli. Vide una folla di persone davanti la casa di Dennis che bisbigliavano. Gennaro corse a vedere. Vide che anche sua madre era tra quelle persone.

"Mamma, che ci fate tutti qui?" - chiese.

La mamma di Gennaro era pallida, lo abbracciò.

"Grazie al cielo sei qui. Gennaro...io..." - la donna non riuscì a trattenere le lacrime - "Dennis, Dennis è... lui non ...oh, mi spiace così tanto"

Gennaro smise di respirare per qualche secondo.

 

Erano passati quattro giorni dal tragico evento.

Fiorpescopoli si era riempita di giornalisti, poliziotti e gente da tutta Jotho.

Gennaro li guardò dalla finestra della sua camera con odio. In quel momento odiava tutti.

Guardò il suo Rattata e lo accarezzò. "Mi sei rimasto solo tu, Rat, sei il mio unico amico"

Sentì bussare alla porta della cameretta. "Gennaro, sono la mamma, apri!"

"E' aperta, !" - urlò Gennaro

"Non è vero"

"Ti dico di sì"

"Apri la porta!"

"Mamma...è aperta, gira la maniglia"

"Mi hai preso per scema? E' chiusa!"

Gennaro, spazientito, aprì la porta, la mamma entrò.

"Potevi dirmelo che la porta era aperta" - la mamma di Gennaro era appena entrata nella lista nera del figlio.

La donna si sedette sul letto e fece cenno a Gennaro di sedersi vicino a lei, il ragazzo ubbidì.

"Come stai, Gennaro?" - chiese carinamente la donna

"Non riesco a non pensare a quello che è successo a Dennis" - ammise il ragazzo - "Chi può avergli fatto una cosa del genere?"

La mamma scosse il capo. "Non lo so, è terribile, dicono che sia stata opera di un Pokémon"

Gennaro osservò il suo Rattata, il Pokémon giocava con le tende della cameretta.

"Perché il suo Pidgey non lo ha difeso?" - chiese il ragazzo alla madre

La mamma sembrò confusa - "Pidgey, quale Pidgey?"

"Il Pokémon di Dennis" - rispose il ragazzo

"Non hanno trovato nessun Pidgey con lui, la mamma di Dennis mi ha detto che non aveva nessun Pokémon con sé" - la mamma si accarezzò il mento - "Forse è stato un ladro di Pokémon a fargli questo. Gli ha tolto la vita e gli ha rubato il Pokémon".

A Gennaro si accese una lampadina. Lui aveva già sentito parlare di un ladro di Pokémon, Argento, che quattro giorni prima era diretto a Violapoli.

Il ragazzo prese la PokéBall di Rat e rinchiuse il Pokémon dentro, prese l'uovo Pokémon e se lo mise sullo zaino, aprì un cassetto, prese biancheria pulita e qualche soldo.

"Cosa hai intenzione di fare?" - chiese preoccupata la mamma

"Scoprire cosa è successo a Dennis e vendicarlo!" - rispose fiero Gennaro.

"Ah ok" - rispose la mamma, stranamente tranquilla - "cambiati le mutande ogni giorno!"

"Lo farò" - disse Gennaro infilandosi lo zainetto - "mi cambierò le mutande, mamma".

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Tutti odiano la Torre Sprout ***


CAPITOLO 3

TUTTI ODIANO LA TORRE SPROUT

 

"Se voglio sconfiggere colui che ha fatto del male a Dennis devo diventare più forte, se voglio diventare più forte devo aumentare il numero della mia squadra Pokémon, se voglio aumentare la mia squadra di Pokémon devo catturare questo Bellsprout", questo è il ragionamento che fece Gennaro quando si trovò davanti un Bellsprout selvatico mentre si dirigeva a Violapoli.

Il Pokémon simile ad un germoglio fissava Gennaro con aria interrogativa.

Il ragazzo fece uscire il suo Rattata dalla PokéBall.

"Rat, usa Azione!" - gli ordinò

Il Pokémon prese la rincorsa e si scagliò contro Bellsprout, quest'ultimo, però, lo schivò e il Rattata andò a sbattere su un albero, finendo KO.

Gennaro si colpì la fronte con la mano e richiamò il suo Pokémon nella PokéBall.

"Non mi arrendo, Bellsprout!"- disse al Pokémon, come se potesse capirlo - "ti catturerò lo stesso!"

Gennaro gli lanciò una PokéBall vuota, questa risucchiò il Pokémon Erba/Veleno.  

La sfera si mosse un po', ma alla fine rinchiuse il Pokémon.

Gennaro saltò dalla gioia. "Non ci posso credere!" - urlò - "Ho catturato il mio primo Pokémon!"

Stava per raggiungere la sfera, quando vide un uomo pelato vestito da monaco.

Aveva un'aria molto serena e tranquilla. Trasmetteva pace e armonia. Gennaro era rimasto illuminato dalla tanta soave calma trasmessa dall'uomo. Il monaco si avvicinò lentamente al ragazzo, gli regalò un sorriso, un sorriso dolce, tenero e sereno. Aprì la bocca e pronunciò tre parole.

"Levati dalle balle"

Parole che Gennaro non si aspettava.

"Cosa? Ma lei chi è?" - chiese all'uomo

"Il mio nome mortale è Talete" - rispose l'uomo con un tono molto zen - "Sono uno dei Sei Saggi della Torre Sprout, ma sono l'unico che possiede un solo Bellsprout, quindi prenderò anche quello catturato da te"

Gennaro non riusciva a credere alla sue orecchie. Talete prese la PokéBall con Bellsprout da terra e cominciò a incamminarsi. Gennaro era talmente sconvolto da paralizzarsi.

"Comunque..." - il monaco si fermò di colpo e si volse a Gennaro - "...il tuo Rattata è molto debole, dovresti allenarlo. Vieni a farti un giro alla Torre Sprout, lì potrà crescere" - l'uomo s'incamminò di nuovo, non aspettando la risposta del ragazzo.

 

Gennaro raggiunse Violapoli ancora confuso da quello che era accaduto. Non era sicuro fosse successo davvero. Raggiunse il Centro Pokémon, dove l'accolse una giovane infermiera.

"Sei in un Centro Pokémon" - disse - "Rimettiamo in sesto i tuoi Pokémon. Vuoi far riposare la tua squadra?"

"Ho solo un Rattata" - chiarì Gennaro

"Rattata? Cosa è? Un nuovo Pokémon?" - chiese l'infermiera

"...lei non conosce i Rattata? Ma da dove viene?"

"Senti, comincia a stare calmo! Ora controllo che Pokémon sia, vieni Geodude!" - l'infermiera chiamò un Geodude, ma si presentò un Chansey.

"...quello è un Chansey... non è un Geodude!"

L'infermiera guardò stupita il ragazzo, controllò su un libro consegnatole da Chansey e vide che il ragazzo aveva ragione.

"Oh, certo, lo sapevo" - mentì la giovane - "Ho...ho semplicemente soprannominato il mio Chansey con il nome di Geodude!" - disse, poi scoppiò in una grossa e falsa risata.

La ragazza sfogliò velocemente il libro e trovò il paragrafo su Rattata.

"Eccolo!" - disse soddisfatta - "Rattata! Oh ... è un Pokémon Topo! Che schifo!"

"Come che schifo??" - Gennaro capì che dopo quella giornata nulla lo avrebbe più sorpreso - "Lei è un'infermiera di Pokémon, dovrebbe conoscerli e amarli tutti!"

"Sì, sì, lo so. Ma i roditori mi fanno impressione. Non puoi dirigerti al Centro Pokémon di Azalina?"

Gennaro uscì, si diresse al Pokémon Market, comprò una pozione, fece guarire il suo Rattata e intuì che avrebbe dovuto farlo prima.

Notò che Violapoli, rispetto a Fiorpescopoli, era molto più grande e che la maggior parte delle abitazioni presentavano dei tetti di colore viola, un colore che a Gennaro non piaceva un granché. Da una di queste case uscì un ragazzo. Questo, appena vide Gennaro, gli andò incontro.

"Sei un allenatore?"

Gennaro aveva paura di rispondere di sì, il suo Rattata si era appena stabilizzato e non era ancora pronto ad affrontare un incontro.

"Se sei un allenatore..." - il ragazzo non aspettò alcuna risposta - "Ti va di fare uno scambio? Il mio Nixy in cambio di Bellsprout"

Se quel monaco non gli avesse rubato Bellsprout, Gennaro avrebbe potuto effettuare lo scambio ma, probabilmente, non gli sarebbe convenuto. Un allenatore scambierebbe con un Bellsprout solo un Pokémon più debole. Gennaro era, comunque, curioso.

"Che tipo di Pokémon è Nixy?" - chiese

Il ragazzo guardò negli occhi Gennaro e sorrise.

"E' un potentissimo Onix!!!"

Gennaro rimase di sasso. Immaginò come sarebbe stato possedere quel gigantesco serpentone di pietra alto più di otto metri. Si decise: sarebbe andato alla Torre Sprout, avrebbe sconfitto Talete, si sarebbe ripreso il suo Bellsprout, lo avrebbe scambiato con Onix e sarebbe diventato un allenatore potentissimo.

 

La Torre Sprout era un'imponente struttura alta trenta metri. La maestosa pagoda faceva sentire Gennaro davvero piccolo, il ragazzo decise di entrare. Ciò che attirò la sua attenzione fu, in un primo momento, l'ondeggiare del pilastro centrale della torre, poi, a catturare la sua vista, fu una ragazza. Quella ragazza aveva un viso familiare. Ci volle un po' ma Gennaro ricordò chi fosse. Era Alice, la ragazza che aveva denunciato Argento nel laboratorio del professor Elm. Vide che Alice stava parlando con uno strano uomo. I capelli bianchi, le numerose rughe e la lunga barba bianca fecero capire a Gennaro che l'uomo doveva essere molto in avanti con gli anni. La ragazza sembrava infastidita dalla presenza di quell'uomo, quest'ultimo, d'altro canto, appena vide Gennaro si dileguò velocemente, insospettendolo. Anche la ragazza, vedendo Gennaro, si comportò in maniera strana. Divenne tutta rossa e cominciò a fissare il pavimento. Gennaro decise di ignorarla. Salì i vari piani della torre e arrivò all'ultimo piano. Sei monaci stavano in ginocchio a meditare, tra questi Gennaro riconobbe Talete.

"Ehi tu!" - lo indicò - "Dammi il mio Bellsprout!"

Tutti e sei i monaci voltarono simultaneamente la testa verso Gennaro, portarono il loro dito indice dinanzi alle labbra e lo invitarono a fare silenzio.

"Io non sto zitto!" - disse il ragazzo con convinzione - "Se non volete ridarmi il mio Pokémon con le buone, lo prenderò con le cattive!"

Gennaro fece uscire Rat dalla PokéBall, il Pokémon era pronto ad attaccare.

I sei monaci si alzarono e, sempre simultaneamente, lanciarono sei PokéBall da quali uscirono altrettanti esemplari di Bellsprout.

Per Gennaro si presentava una sfida difficile, uno contro sei. Il ragazzo si rivolse al suo Rattata. "Possiamo farcela" - lo incoraggiò - "So che puoi sconfiggere quelle piante!"

I Bellsprout erano pronti ad attaccare ma furono fermati da una voce femminile.

"Un momento! Ti aiuto io! Ragazzino!!"

Gennaro si volse a vedere da dove provenisse quella voce, quando lo scoprì non poté crederci.

"L'infermiera che non conosce i Rattata? Cosa ci fa qui?"

L'infermiera cacciò una Pokéball dalla sua borsetta.

"Di mattina sono una semplice e brava infermiera di Pokémon, di notte divento Casey, la giustiziera che difende i deboli!"

Gennaro controllò l'orologio.

"Sono le undici di mattina"

"Non essere pignolo!" - lo ammonì Casey - "Sono qui per salvare te e quello schifo di Rattata!"

Casey lanciò la Pokéball che si aprì.

"Vai Kabuto, scelgo te!" - disse la ragazza.

Dalla PokéBall venne fuori un Metapod, un Pokémon Bozzolo di colore verde.

"Quello è un Metapod, non è un Kabuto!" - la corresse Gennaro.

"Lo so! Ho solo dato al mio Metapod il nome Kabuto, ok?" - mentì spudoratamente Casey - "Ora, Kabu...cioè...Metapod usa Super-Mega-Raggio-Mortale!!!"

Il Metapod rimase fermo.

"MA CHE MOSSA E'???" - le urlò Gennaro - "Te la sei appena inventata!"

"Gne gne... appena inventata... gne gne"- gli fece il verso Casey - "guarda un po' come si lotta! Metapod! Usa Ombrellata!!"

Il Metapod rimase fermo, Casey, invece, prese un ombrello dalla borsa, lo lanciò verso i monaci e ne colpì quattro.

"Ho vinto! Ho vinto!" - urlò la giovane mentre richiamava Metapod nella sfera, poi scappò via.

Quella surreale scena si era conclusa. Talete, un altro monaco di nome Orazio e i loro due Bellsprout erano rimasti in gara. A Gennaro e Rat il compito di sconfiggerli.

"Il tuo Rattata ha già affrontato questo Bellsprout" - disse Talete - "e ha perso, erri se pensi che cambierà qualcosa adesso"

Il monaco Orazio guardò il suo Bellsprout - "Eiso, usa Frustata!"

Il Bellsprout di nome Eiso usò le sue liane sottili come fruste e colpì Rat, il Pokémon, anche se a fatica, si riprese dal colpo.

"Usa anche tu Frustata, Jin!" - ordinò Talete

La frustata del Bellsprout di Talete, Jin, fu fatale per Rat e lo mise KO.

I due monaci richiamarono i Pokémon nelle rispettive sfere, Gennaro, distrutto, fece lo stesso con Rat.

"Essere un bravo allenatore non è scritto nel tuo destino, ragazzo" - disse Talete - "cerca un'altra ambizione".

 

Con gli occhi pieni di lacrime, Gennaro uscì dalla torre e si ritrovò davanti Alice.

La ragazza fissava a terra, ma sembrava voler parlare con lui.

"Io...io ho visto la battaglia" - balbettò

Gennaro si riempì di vergogna.

"Volevo dirti..." - continuò la ragazza con fatica - "...che...che mi spiace come sia finita"

"Grazie" - le rispose Gennaro

La ragazza si sforzò di alzare lo sguardo, incontrò per un secondo quello di Gennaro e poi lo abbassò di nuovo.

"Io voglio diventare una Capopalestra" - confessò la ragazza - "Una Capopalestra di Pokémon di tipo Veleno"

A Gennaro parve strano che una ragazza così timida amasse un tipo di Pokémon così letale, però annuì

"Buon per te, ora, scusami, ma devo andare" - si congedò il ragazzo, Alice riuscì  a fermarlo.

"Anche a te piacciono i tipi Veleno?" - gli chiese - "Ho sentito che volevi a tutti i costi il Bellsprout di quel monaco"

"Quel Bellsprout l'avevo catturato io!" - puntualizzò il ragazzo - "e comunque volevo scambiarlo con un Onix"

"Perché non ne catturi un altro?"

Anche Gennaro se lo chiese. La soluzione in fondo era così semplice. Ringraziò Alice e corse via.

Mentre correva vide un ragazzo con un cappello uguale al suo. Lo riconobbe, era Armonio.

"Ehi! Come va! Ho preso un nuovo cappello! Ora ne abbiamo due uguali!" - lo salutò l'allenatore

Gennaro non ricambiò il saluto

"Cosa ci fai qui?" - gli chiese

Armonio mostrò al ragazzo una PokéBall

"Ho appena scambiato un mio Bellsprout per un Onix, un vero affare!" - disse Armonio sorridendo

Gennaro non aveva dubbi.

Quattro giorni prima aveva perso il suo amico.

Ma fu questo il giorno più brutto della sua vita.

 

 

 

 

 

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