CAPITOLO 1
TUTTI ODIANO L'INIZIO DI UN'AVVENTURA
"Hmm, si sta
facendo buio"
Il signore si sistemò la giacca e portò gli
occhi al cielo
"E' così, questo è il famoso
'crepuscolo'" - disse, poi rivolse lo sguardo al ragazzo dinanzi a lui.
"E' molto che aspetti?" - domandò -
"Ti do il benvenuto nel mondo dei Pokémon, io
sono il professor Oak, ma ormai sono conosciuto come
Professor Pokémon".
Il professore prese una sfera rossa e bianca
dalla tasca, questa s'ingrandì, l'uomo la lanciò e questa, aprendosi, rilasciò
un topolino blu, un Pokémon chiamato Marill.
"Questo mondo è abitato da creature
chiamate Pokémon, noi umani viviamo al fianco dei Pokémon, che sono nostri amici fedeli. Alcuni di noi si
coalizzano con i Pokémon, sfidando altre persone,
stabilendo con essi un profondo legame."
Il professore Oak
si avvicinò al ragazzo.
"Prima di tutto, parlami un po' di te.
Sei una ragazza o un ragazzo?"
Il ragazzo rimase colpito da quella domanda.
"ehm...un ragazzo..." - rispose
timidamente
"Sicuro? Dalla voce sembri una
ragazza"
"Certo che sono sicuro. Sono un maschio.
Ho dodici anni, la mia voce non è ancora maturata del tutto..."
"Sì, sì, vabbè"
- tagliò corto Oak - "tanto a me i transgender non fanno poi tanto schifo"
"Ma cosa sta dicendo? Non sono
un..."
"Comunque" - proseguì il professore
- "dimmi come ti chiami"
"Gennaro!" - rispose prontamente il
ragazzo
"Gennaro? Ma...non è un nome adatto ad
un allenatore!!"
Al ragazzo venne un colpo
"Cosa?"
"Tu non sarai mai un allenatore!" -
specificò Oak - "Non potrai mai esserlo,
mai!!!!"
Gennaro si svegliò di colpo. Si ritrovò sul
letto della sua cameretta, aveva fatto un brutto sogno. Guardò davanti a sé, ai
piedi del letto c'era il suo Rattata che lo guardava
preoccupato, probabilmente si era agitato nel sonno.
Il ragazzo accarezzò il Pokémon
topo.
"Va tutto bene, Rat,
ho fatto solo un brutto sogno, ho sognato il professor Oak
che mi diceva che non sarei diventato mai un allenatore"
Il Rattata sembrò
capire il ragazzo e si tranquillizzò.
Gennaro si alzò dal letto, si sistemo i suoi
capelli castani, indossò la sua maglietta bianca preferita, i pantaloncini, si
mise i calzini, scese le scale e raggiunse il salone. Vide la madre guardare la
TV.
"Cosa stai guardando mamma?"
"Nessuna notizia su quella ragazza"
- rispose la madre senza distogliere lo sguardo dal televisore.
Gennaro si sedette sul divano.
Il telegiornale mostrava la foto di Carolina.
Una coetanea e compaesana di Gennaro. Anche lei, infatti, era originaria di Fiorpescopoli ma, a differenza di Gennaro, dato il suo
talento con i Pokémon, era riuscita ad essere ammessa
come Apprendista alla Palestra di Fiordoropoli. Da
qualche giorno, però, era scomparsa nel nulla.
"Spero non le sia successo nulla di
grave" - continuò la mamma senza distogliere lo sguardo dalla TV -
"proprio quando Fiorpescopoli può vantarsi di
aver dato i natali ad una talentuosa allenatrice, questa scompare"
Gennaro si mise tra la madre e il televisore
"Anche io diventerò un bravo allenatore,
mamma!"
La mamma del ragazzo gli sorrise dolcemente
"Certo, certo, tuo padre sarebbe così
fiero di te. Ah, se non fosse annegato nelle acque di Jotho!"
"Mi avevi detto che aveva perso la vita
in un incidente stradale"
"Davvero?" - si stupì la mamma-
"beh, certo...la macchina sbandò dopo l'incidente e finì nelle acque di Jotho, ovvio no?"
"Ma a me aveva detto che suo marito
aveva perso la vita in un incidente aereo!" - disse il postino che era
appena entrato in casa
"Beh, sì!" - rispose la donna -
"Dopo che è finito in acqua, in seguito all'incidente stradale, vide
troppo tardi un aereo che stava precipitando nella sua direzione e venne
colpito, ovvio no?"
"A me ha detto che il signore suo marito
fu ucciso da un rapinatore in seguito ad una rapina" - disse la domestica
"...ovvio, ovvio" - si corresse la
mamma - "Finito in acqua, dall'aereo precipitato uscì fuori un rapinatore
che dopo aver rapito mio marito lo uccise"
"A me aveva detto che suo marito era
stato rapito e ucciso dagli alieni" - disse l'idraulico uscito dal bagno
"Beh, certo...dopo che il
rapinatore...aereo...ehm...insomma....LA VOLETE SMETTERE???" - si
spazientì la donna - "FATEVI I FATTI VOSTRI, OK?? GENNARO VAI A
MANGIAREEEEEE!!!"
Gennaro fece
un'abbondante colazione e uscì di casa, era una soleggiata giornata estiva e Fiorpescopoli era illuminata e riscaldata da potenti raggi
solari. Al centro della città Gennaro incontrò un suo amico, Dennis, il ragazzo
mostrava in viso una strana espressione.
"Ce
l'ho fatta" - disse
"Fatto
cosa?" - chiese prontamente Gennaro
Dennis gli
mostrò una PokèBall
"Ho
catturato il mio primo Pokémon! Ce l'ho fatta,
Gennaro! Ora possiamo sfidarci in una battaglia Pokémon!"
Gennaro
sorrise, finalmente avrebbe sostenuto la sua prima battaglia, il primo passo
per diventare un allenatore, non vedeva l'ora.
I due amici
si diressero verso il Percorso 30.
"Sei
pronto?" - chiese Dennis
"Sì!"
- Gennaro prese la sua PokeBall e la lanciò - "Rat! Scelgo te!"
Il Rattata di Gennaro uscì fuori dalla sfera e si mise in
posizione d'attacco.
"Io
scelgo te, Pidgey!" - dalla PokeBall
di Dennis uscì fuori un Pokémon-uccellino.
A Gennaro
venne la pelle d'oca, per la prima volta avrebbe visto il suo Rattata attaccare.
"Rat! Usa Azi..."
"...scusate!"
Gennaro si
volse, un ragazzo con una giacca rossa e dei bermuda neri l'osservava.
Indossava un cappello nero e giallo e aveva dei folti capelli neri.
"Un'informazione."
- continuò il ragazzo - "Per caso sapete se qui si trova la casa di Mr.Pokémon? Il professor Elm mi
ha chiesto di andare da lui, mi ha anche regalato un Pokémon
per questa missione, quindi è di vitale importanza per m..."
"Senti!"
- Gennaro lo interruppe, voleva vedere il suo Rattata
in azione e quel tizio gli stava facendo perdere tempo - "Questa è una
lotta seria! Vai da un'altra parte!"
"Ma io
devo trovare la casa di Mr.Pokémon"
"Sinistra
e poi ancora sinistra" - tagliò corto Gennaro - "Ora vattene!"
"Grazie
mille!!" - il ragazzo sorrise e andò via.
Gennaro
tornò alla battaglia ma vide il suo Rattata steso a
terra, privo di sensi.
"Ma...ma
cosa??"
Dennis
saltellava dalla gioia.
"Ho
vinto! Ho vinto! E' bastato un attacco Raffica e il tuo Rat
è finito KO. E' davvero debole!"
Gennaro
divenne tutto rosso, prese il suo Rattata in braccio
e scappò via, lasciando che il suono delle risate di Dennis diventasse sempre
più debole.
Rat si riprese subito, ma Gennaro
no.
Era nella
sua camera pieno di rabbia, aveva perso il suo primo incontro e sapeva di chi
era la colpa: del ragazzo che gli aveva chiesto informazioni.
Corse in
direzione della casa di Mr. Pokémon, si nascose
nell'erba alta davanti la porta in attesa del ragazzo, l'avrebbe sfidato e
sconfitto.
Restò lì a
lungo, ad un tratto vide la porta aprirsi.
A Gennaro
venne un colpo.
Era lui.
Il professor
Oak.
Il
professore che nel sogno gli aveva detto che non sarebbe mai diventato un
allenatore.
Era un
segno?
"Chi
sei tu?" - il professore lo aveva visto
"Un
maschio!" - rispose Gennaro senza pensarci troppo
Il
professore rimase in silenzio per qualche minuto. "Ehm...lo vedo..."
Si creò un
altro silenzio imbarazzante, Gennaro lo ruppe.
"Stavo
cercando un allenatore, penso sia dentro..."
"Parli
di Armonio?" - chiese il professore - "Se ne è andato qualche minuto
fa, è diretto a Borgo Foglianova, se corri lo
raggiungi"
Gennaro non
se lo fece ripetere due volte. Salutò il professore e corse via.
Dopo qualche
metro, lo vide.
Armonio.
"Che
nome ridicolo" - pensò Gennaro - "Se Gennaro non è un nome da
allenatore, perché dovrebbe esserlo Armonio?"
Gennaro si
avvicinò al ragazzo
"Ehi
tu!"
Armonio si
volse
"Ehi!
Mi ricordo di te! Come stai?"
"Male,
per colpa tua ho perso l'incontro. Ora voglio sfidarti, vendicarmi e sapere
dove hai comprato quel cappellino, perché mi piace"
Armonio
sorrise.
"Bene!
Ho deciso di sfidare tutti gli otto Capipalestra di Johto e partecipare alla Lega, saresti un ottimo
allenamento" - il ragazzo prese la PokéBall
dalla tasca - "Cyndaquil, vai!"
Dalla sfera
di Armonio uscì un Pokémon simile ad un piccolo
toporagno.
"Un Cyndaquil?" - Gennaro era stupito - "è un Pokémon molto raro!"
"E'
stato il professor Elm a darmelo" - spiegò
Armonio - "è molto forte, ti avverto!"
Gennaro
mandò in campo il suo Rattata.
"Iniziamo,
Rat usa Azione" - ordinò Gennaro.
Rat prese la rincorsa e si scagliò
su Cyndaquil, facendolo indietreggiare di qualche
passo.
Armonio
sorrise - "Tutto qui? La battaglia durerà molto poco!" - poi si
rivolse al suo Pokémon - "Braciere!"
Il dorso di Cyndaquil si riempì di fiamme e dalla bocca del piccolo Pokémon venne fuori una potente fiamme che investì e mise
KO Rat.
"No!
No!" - urlò di disperazione Gennaro mentre correva verso il suo piccolo
amico.
"Il tuo
Rattata è molto debole, devi allenarlo di più e credo
tu debba trovare altri Pokémon" - Armonio diede
le spalle a Gennaro - "ti conviene dirigerti a Borgo Foglianova
e parlare col professor Elm, magari ti darà un Pokémon"
Armonio
stava per incamminarsi
"...non
finisce qui!" - le parole di Gennaro lo fecero fermare
"Cosa?"
"non
finisce qui, Armonio" - Armonio si volse verso il ragazzo e vide che
tratteneva a stento le lacrime - "Riuscirò a batterti, capito? Diventerò
il più grande allenatore del mondo!"
Armonio gli
fece un cenno col capo. "Ci conto" - disse, si tolse il cappello, lo
mise a terra e se ne andò, lasciando Gennaro da solo.
Il ragazzo
prese il suo Rattata in braccio. Vederlo in quello
stato due volte nello stesso giorno lo faceva sentire tremendamente in colpa.
"Ce la
faremo, Rat" - gli disse - "Diventerai
fortissimo, ma prima..." - Gennaro prese il cappello di Armonio e se lo
mise in testa - "...faremo visita al professor Elm"