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Autore: Starsign    15/05/2016    2 recensioni
Gennaro fece un'abbondante colazione e uscì di casa, era una soleggiata giornata estiva e Fiorpescopoli era illuminata e riscaldata da potenti raggi solari. Al centro della città Gennaro incontrò un suo amico, Dennis, il ragazzo mostrava in viso una strana espressione.
"Ce l'ho fatta" - disse
"Fatto cosa?" - chiese prontamente Gennaro
Dennis gli mostrò una PokèBall
"Ho catturato il mio primo Pokémon! Ce l'ho fatta, Gennaro! Ora possiamo sfidarci in una battaglia Pokémon!"
Gennaro sorrise, finalmente avrebbe sostenuto la sua prima battaglia, il primo passo per diventare un allenatore, non vedeva l'ora.
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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CAPITOLO 1

TUTTI ODIANO L'INIZIO DI UN'AVVENTURA

 

 

"Hmm, si sta facendo buio"

Il signore si sistemò la giacca e portò gli occhi al cielo

"E' così, questo è il famoso 'crepuscolo'" - disse, poi rivolse lo sguardo al ragazzo dinanzi a lui.

"E' molto che aspetti?" - domandò - "Ti do il benvenuto nel mondo dei Pokémon, io sono il professor Oak, ma ormai sono conosciuto come Professor Pokémon".

Il professore prese una sfera rossa e bianca dalla tasca, questa s'ingrandì, l'uomo la lanciò e questa, aprendosi, rilasciò un topolino blu, un Pokémon chiamato Marill.

"Questo mondo è abitato da creature chiamate Pokémon, noi umani viviamo al fianco dei Pokémon, che sono nostri amici fedeli. Alcuni di noi si coalizzano con i Pokémon, sfidando altre persone, stabilendo con essi un profondo legame."

Il professore Oak si avvicinò al ragazzo.

"Prima di tutto, parlami un po' di te. Sei una ragazza o un ragazzo?"

Il ragazzo rimase colpito da quella domanda.

"ehm...un ragazzo..." - rispose timidamente

"Sicuro? Dalla voce sembri una ragazza"

"Certo che sono sicuro. Sono un maschio. Ho dodici anni, la mia voce non è ancora maturata del tutto..."

"Sì, sì, vabbè" - tagliò corto Oak - "tanto a me i transgender non fanno poi tanto schifo"

"Ma cosa sta dicendo? Non sono un..."

"Comunque" - proseguì il professore - "dimmi come ti chiami"

"Gennaro!" - rispose prontamente il ragazzo

"Gennaro? Ma...non è un nome adatto ad un allenatore!!"

Al ragazzo venne un colpo

"Cosa?"

"Tu non sarai mai un allenatore!" - specificò Oak - "Non potrai mai esserlo, mai!!!!"

 

Gennaro si svegliò di colpo. Si ritrovò sul letto della sua cameretta, aveva fatto un brutto sogno. Guardò davanti a sé, ai piedi del letto c'era il suo Rattata che lo guardava preoccupato, probabilmente si era agitato nel sonno.

Il ragazzo accarezzò il Pokémon topo.

"Va tutto bene, Rat, ho fatto solo un brutto sogno, ho sognato il professor Oak che mi diceva che non sarei diventato mai un allenatore"

Il Rattata sembrò capire il ragazzo e si tranquillizzò.

Gennaro si alzò dal letto, si sistemo i suoi capelli castani, indossò la sua maglietta bianca preferita, i pantaloncini, si mise i calzini, scese le scale e raggiunse il salone. Vide la madre guardare la TV.

"Cosa stai guardando mamma?"

"Nessuna notizia su quella ragazza" - rispose la madre senza distogliere lo sguardo dal televisore.

Gennaro si sedette sul divano.

Il telegiornale mostrava la foto di Carolina. Una coetanea e compaesana di Gennaro. Anche lei, infatti, era originaria di Fiorpescopoli ma, a differenza di Gennaro, dato il suo talento con i Pokémon, era riuscita ad essere ammessa come Apprendista alla Palestra di Fiordoropoli. Da qualche giorno, però, era scomparsa nel nulla.  

"Spero non le sia successo nulla di grave" - continuò la mamma senza distogliere lo sguardo dalla TV - "proprio quando Fiorpescopoli può vantarsi di aver dato i natali ad una talentuosa allenatrice, questa scompare"

Gennaro si mise tra la madre e il televisore

"Anche io diventerò un bravo allenatore, mamma!"

La mamma del ragazzo gli sorrise dolcemente

"Certo, certo, tuo padre sarebbe così fiero di te. Ah, se non fosse annegato nelle acque di Jotho!"

"Mi avevi detto che aveva perso la vita in un incidente stradale"

"Davvero?" - si stupì la mamma- "beh, certo...la macchina sbandò dopo l'incidente e finì nelle acque di Jotho, ovvio no?"

"Ma a me aveva detto che suo marito aveva perso la vita in un incidente aereo!" - disse il postino che era appena entrato in casa

"Beh, sì!" - rispose la donna - "Dopo che è finito in acqua, in seguito all'incidente stradale, vide troppo tardi un aereo che stava precipitando nella sua direzione e venne colpito, ovvio no?"

"A me ha detto che il signore suo marito fu ucciso da un rapinatore in seguito ad una rapina" - disse la domestica

"...ovvio, ovvio" - si corresse la mamma - "Finito in acqua, dall'aereo precipitato uscì fuori un rapinatore che dopo aver rapito mio marito lo uccise"

"A me aveva detto che suo marito era stato rapito e ucciso dagli alieni" - disse l'idraulico uscito dal bagno

"Beh, certo...dopo che il rapinatore...aereo...ehm...insomma....LA VOLETE SMETTERE???" - si spazientì la donna - "FATEVI I FATTI VOSTRI, OK?? GENNARO VAI A MANGIAREEEEEE!!!"

 

 

Gennaro fece un'abbondante colazione e uscì di casa, era una soleggiata giornata estiva e Fiorpescopoli era illuminata e riscaldata da potenti raggi solari. Al centro della città Gennaro incontrò un suo amico, Dennis, il ragazzo mostrava in viso una strana espressione.

"Ce l'ho fatta" - disse

"Fatto cosa?" - chiese prontamente Gennaro

Dennis gli mostrò una PokèBall

"Ho catturato il mio primo Pokémon! Ce l'ho fatta, Gennaro! Ora possiamo sfidarci in una battaglia Pokémon!"

Gennaro sorrise, finalmente avrebbe sostenuto la sua prima battaglia, il primo passo per diventare un allenatore, non vedeva l'ora.

 

I due amici si diressero verso il Percorso 30.

"Sei pronto?" - chiese Dennis

"Sì!" - Gennaro prese la sua PokeBall e la lanciò - "Rat! Scelgo te!"

Il Rattata di Gennaro uscì fuori dalla sfera e si mise in posizione d'attacco.

"Io scelgo te, Pidgey!" - dalla PokeBall di Dennis uscì fuori un Pokémon-uccellino.

A Gennaro venne la pelle d'oca, per la prima volta avrebbe visto il suo Rattata attaccare.

"Rat! Usa Azi..."

"...scusate!"

Gennaro si volse, un ragazzo con una giacca rossa e dei bermuda neri l'osservava. Indossava un cappello nero e giallo e aveva dei folti capelli neri.

"Un'informazione." - continuò il ragazzo - "Per caso sapete se qui si trova la casa di Mr.Pokémon? Il professor Elm mi ha chiesto di andare da lui, mi ha anche regalato un Pokémon per questa missione, quindi è di vitale importanza per m..."

"Senti!" - Gennaro lo interruppe, voleva vedere il suo Rattata in azione e quel tizio gli stava facendo perdere tempo - "Questa è una lotta seria! Vai da un'altra parte!"

"Ma io devo trovare la casa di Mr.Pokémon"

"Sinistra e poi ancora sinistra" - tagliò corto Gennaro - "Ora vattene!"

"Grazie mille!!" - il ragazzo sorrise e andò via.

Gennaro tornò alla battaglia ma vide il suo Rattata steso a terra, privo di sensi.

"Ma...ma cosa??"

Dennis saltellava dalla gioia.

"Ho vinto! Ho vinto! E' bastato un attacco Raffica e il tuo Rat è finito KO. E' davvero debole!"

Gennaro divenne tutto rosso, prese il suo Rattata in braccio e scappò via, lasciando che il suono delle risate di Dennis diventasse sempre più debole.

 

Rat si riprese subito, ma Gennaro no.

Era nella sua camera pieno di rabbia, aveva perso il suo primo incontro e sapeva di chi era la colpa: del ragazzo che gli aveva chiesto informazioni.

Corse in direzione della casa di Mr. Pokémon, si nascose nell'erba alta davanti la porta in attesa del ragazzo, l'avrebbe sfidato e sconfitto.

Restò lì a lungo, ad un tratto vide la porta aprirsi.

A Gennaro venne un colpo.

Era lui.

Il professor Oak.

Il professore che nel sogno gli aveva detto che non sarebbe mai diventato un allenatore.

Era un segno?

"Chi sei tu?" - il professore lo aveva visto

"Un maschio!" - rispose Gennaro senza pensarci troppo

Il professore rimase in silenzio per qualche minuto. "Ehm...lo vedo..."

Si creò un altro silenzio imbarazzante, Gennaro lo ruppe.

"Stavo cercando un allenatore, penso sia dentro..."

"Parli di Armonio?" - chiese il professore - "Se ne è andato qualche minuto fa, è diretto a Borgo Foglianova, se corri lo raggiungi"

Gennaro non se lo fece ripetere due volte. Salutò il professore e corse via.

 

Dopo qualche metro, lo vide.

Armonio.

"Che nome ridicolo" - pensò Gennaro - "Se Gennaro non è un nome da allenatore, perché dovrebbe esserlo Armonio?"

Gennaro si avvicinò al ragazzo

"Ehi tu!"

Armonio si volse

"Ehi! Mi ricordo di te! Come stai?"

"Male, per colpa tua ho perso l'incontro. Ora voglio sfidarti, vendicarmi e sapere dove hai comprato quel cappellino, perché mi piace"

Armonio sorrise.

"Bene! Ho deciso di sfidare tutti gli otto Capipalestra di Johto e partecipare alla Lega, saresti un ottimo allenamento" - il ragazzo prese la PokéBall dalla tasca - "Cyndaquil, vai!"

Dalla sfera di Armonio uscì un Pokémon simile ad un piccolo toporagno.

"Un Cyndaquil?" - Gennaro era stupito - "è un Pokémon molto raro!"

"E' stato il professor Elm a darmelo" - spiegò Armonio - "è molto forte, ti avverto!"

Gennaro mandò in campo il suo Rattata.

"Iniziamo, Rat usa Azione" - ordinò Gennaro.

Rat prese la rincorsa e si scagliò su Cyndaquil, facendolo indietreggiare di qualche passo.

Armonio sorrise - "Tutto qui? La battaglia durerà molto poco!" - poi si rivolse al suo Pokémon - "Braciere!"

Il dorso di Cyndaquil si riempì di fiamme e dalla bocca del piccolo Pokémon venne fuori una potente fiamme che investì e mise KO Rat.

"No! No!" - urlò di disperazione Gennaro mentre correva verso il suo piccolo amico.

"Il tuo Rattata è molto debole, devi allenarlo di più e credo tu debba trovare altri Pokémon" - Armonio diede le spalle a Gennaro - "ti conviene dirigerti a Borgo Foglianova e parlare col professor Elm, magari ti darà un Pokémon"

Armonio stava per incamminarsi

"...non finisce qui!" - le parole di Gennaro lo fecero fermare

"Cosa?"

"non finisce qui, Armonio" - Armonio si volse verso il ragazzo e vide che tratteneva a stento le lacrime - "Riuscirò a batterti, capito? Diventerò il più grande allenatore del mondo!"

Armonio gli fece un cenno col capo. "Ci conto" - disse, si tolse il cappello, lo mise a terra e se ne andò, lasciando Gennaro da solo.

Il ragazzo prese il suo Rattata in braccio. Vederlo in quello stato due volte nello stesso giorno lo faceva sentire tremendamente in colpa.

"Ce la faremo, Rat" - gli disse - "Diventerai fortissimo, ma prima..." - Gennaro prese il cappello di Armonio e se lo mise in testa - "...faremo visita al professor Elm"  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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