Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo

di Mokochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. Margherita [M'ama o non m'ama?] ***
Capitolo 2: *** #2. Rosa [Vedo le sue acque attraversare le ossa] ***
Capitolo 3: *** #3. Delphinium [Anche il suo sonno lo diceva] ***
Capitolo 4: *** #4. Giacinto [Era semplicemente bella, e al diavolo il perché] ***
Capitolo 5: *** #5. Dafne [Distante dal passato] ***



Capitolo 1
*** #1. Margherita [M'ama o non m'ama?] ***



M’ama

#margherita




Il cielo limpido che la sovrastava era calmo, nuvole sparse lo tingevano di bianco, forme buffe immerse in un azzurro sconfinato.
Hinata allargò le braccia e chiuse gli occhi, il viso carezzato dai fili d’erba del prato su cui era sdraiata, attorno a sé il vivace suono di cicale in festa. Il terreno era bollente, ma tirava una brezza fresca che smorzava la sfibrante calura estiva, dando sollievo alla pelle colpita dai raggi di un sole che tutto era tranne che clemente. Poco lontano si udiva l’abbaiare energico di Akamaru, intento probabilmente a correre verso qualunque insetto gli passasse davanti, come aveva fatto quando si erano fermati lì, nemmeno un’ora prima, per recuperare le forze.
«Certo che ne ha di energie» commentò Naruto, interrompendo quelle considerazioni.
Hinata aprì gli occhi, contenta di sentire la sua voce, e quando incontrò il suo sguardo azzurro non poté evitare di paragonarlo al colore del cielo.
Il ragazzo le si sedette accanto e allungò una mano per sistemarle la frangia che le copriva disordinata la fronte sudata; il calore delle sue dita le diede i brividi, scaldandola come nemmeno il sole avrebbe mai potuto fare.
«Oh, dimenticavo, ho un regalo per te!»
Naruto allungò l’altra mano e bianco, verde e oro si fusero davanti agli occhi di Hinata, per poi tornare separati, ognuno al proprio posto.
Margherite.
Meravigliata, Hinata si tirò su a sedere interrompendo le carezze di Naruto, che abbassò il braccio controvoglia, e prese quel piccolo regalo floreale mentre un rossore incontrollabile le imporporava le guance.
Naruto invece si sdraiò emettendo un sonoro sbadiglio, le braccia sotto la testa per fare da cuscino, gli occhi chiusi.  «Le ho trovate qui vicino, così ho pensato che potessero piacerti» disse poi, sollevando una palpebra per osservarla.
Il tono era allegro e un po’ dolce e Hinata, sfiorando i petali di una di quelle margherite, si beò di quel suono ormai così familiare.
«Sono bellissime, Naruto-kun.»
Il giovane ridacchiò. «Forse non sono come le rose che vendono gli Yamanaka, ma la natura offre solo questo…»
Come se lei avesse voluto delle rose.
Scuotendo il capo, la principessa degli Hyuuga si chinò su di lui e gli sfiorò una guancia con le labbra. «Mi piace quello che offre la natura.»
Naruto le scoccò un sorriso e fece scivolare una mano tra i suoi capelli corvini, sistemandole distrattamente una ciocca dietro l’orecchio, il palmo che le sfiorava appena la guancia. Fu solo quando la mano premette con maggior consapevolezza che Hinata si rese conto che non era stata l’unica a notare quel contatto – gli occhi di Naruto risplendevano maliziosi per lei.
Bastava così poco per stordirla?
«M’ama o non m’ama?» le sfuggì in un sospiro, le margherite abbandonate in grembo, in attesa di una risposta.
E Naruto, ridendo e attirandola a sé, esclamò: «Certo che ti amo, Hinata!»
Non c’era bisogno di strappare nessun petalo.
M’ama.



『480 parole | Prompt: Margherita ‘M’ama o non m’ama?’  |  Una parola per mille emozioni Challenge


Note dell'autrice
*Questo è il primo capitolo di una raccolta che partecipa a una challenge indetta da _Nede sul forum di EFP! Trovate il link fra parentesi qua sopra. Naturalmente è una raccolta NaruHina, naturalmente si parla di fiori [la mia fissa da sempre] e naturalmente si spera di riuscire a completarla, ma avendo scritto già il secondo capitolo direi che posso dirmi sicura di finirla [speriamo, io pubblico sempre quando mi gira ._.].
• La prima flashfic è stata betata da Emmevic, da cui vi consiglio di passare, perché è bravissima!
• Il titolo è di Tagore, non me lo sono inventato io.
• La raccolta usa il pacchetto Fiori, naturalmente svilupperò i significati di ogni fiore come potrò.
• La raccolta sarà Fluff dove serve, Comica dove serve, Lime dove serve, Romantica dove serve.

Grazie a chiunque commenterà!
Un bacione,


Mokochan


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Capitolo 2
*** #2. Rosa [Vedo le sue acque attraversare le ossa] ***



Vedo le sue acque
attraversare le ossa

#rosa




“Sono con te il tramonto più ampio del cielo,
e in esso la mia anima spunta come una stella fredda
Quando da te si allontana i miei passi tornano a me.”

Il tavolo sgombro è un giaciglio improvvisato, le mani che vi sono premute sopra sono sudate, tremanti; sembra quasi che non vi sia differenza fra il calore che le pervade e il bollore del legno, sicché par quasi che siano una cosa sola, anche se con temperature diverse, sensazioni diverse.
Hinata tira indietro la testa e i fini capelli neri le scivolano sulla spalla, le punte delle dita aumentano la pressione, ma scorrono sul legno senza reggere lo sforzo.

Quando geme – le labbra contratte, messe alla prova dalla timidezza – e  incontra di nuovo gli occhi cerulei di Naruto, la mente si svuota ancora, lasciando posto alle sensazioni di un contatto intenso, reale.

Lo sbattere dei fianchi contro i suoi, il respiro bollente sul collo – laddove le labbra hanno tracciato sentieri privi di una qualche meta precisa – il lento sfiorare, pelle contro pelle, le ricordano chi è e cosa sta facendo.
Il sesso è forse quella meta, la languidezza dell’incontro è sia l’inizio che la fine.

Hinata stringe le cosce attorno ai fianchi di Naruto e l’avanzare dei secondi, scanditi dall’orologio a muro alle sue spalle, accompagna il crescere del piacere, la paura della fine, della separazione. Eppure è giusto che vi sia una conclusione, che quelle contrazioni e lo sfregare dei corpi lascino posto a respiri meno affannati, assieme a sguardi più affettuosi, liberi dal desiderio.

Naruto le preme la fronte contro la spalla, i denti trovano la carne – fa male, ma è un male buono – e gli spasmi aumentano.

Il limite è raggiunto, la consapevolezza di sé svanisce quasi al culmine, e le dita che si conficcano nella schiena del ragazzo diventano un modo per protrarre il piacere, evitare la vera fine. Poi le spinte si fanno più lente, i gemiti si trasformano in un respiro stanco, a tratti flebile; il calore del legno diminuisce, ma le mani restano sudate e lo sguardo di Naruto invariato.

Inesorabile, di una dolcezza che nemmeno il sesso può scalfire.



『330 parole | Prompt: Rosa ‘Vero amore/Desiderio/Passione’ | Una parola per mille emozioni Challenge
Prompt: A graffia la schiena di B, B morde il collo di A | Sette giorni e tanti prompt di Torre di Carta 』


Note dell'autrice
*Questo è il secondo capitolo di una raccolta che partecipa a una challenge indetta da _Nede sul forum di EFP!  Naturalmente è una raccolta NaruHina, naturalmente si parla di fiori [la mia fissa da sempre] e... beh, quel secondo capitolo di cui parlai tipo un anno fa è andato a farsi benedire quando il pc è stato formattato, quindi amen. 
• La flashfic è stata betata da _Branwen_, da cui vi consiglio di passare, su, su!
• Il titolo di questa flashfic viene da una poesia di Neruda. Mi è stato suggerito da Branwen, con la suddetta spiegazione:  “Perché è erotica e perché, come scrivi tu che Naruto e Hinata vogliono che non finisca, così lo dice anche Neruda. Ce lo vedo come titolo”
• Questa flashfic partecipa a due iniziative, quella di _Nede, e quella del mio forum, Torre di Carta.
• La flashfic in questione fa salire la raccolta al rating arancione, ma non al rosso.
• Questa flahsfic è stata divisa in paragrafi, bene o male, per aumentare l'impatto anche a livello visivo. Non è una cosa che faccio di solito, ma la mia beta me l'ha consigliato, sempre su consiglio di un amico editor, e la cosa mi è parsa interessante ^^ e perché non sperimentare?

I pareri sono sempre graditi, non mordo nessuno (anche se rispondo sempre in ritardo, faccio schifo XD).
Un bacione,

Mokochan



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Capitolo 3
*** #3. Delphinium [Anche il suo sonno lo diceva] ***



Anche il suo sonno lo diceva

#delphinium





Dopo aver fatto l’amore, Hinata si accoccolava contro il suo petto, le labbra gonfie e le gote arrossate, e chiudeva gli occhi chiari mentre un tremore leggero la scuoteva tutta. Quando succedeva, Naruto faceva scivolare un braccio attorno alle sue spalle e la stringeva delicatamente a sé, avvertendo la morbidezza dei suoi seni contro la pelle sudata.
Era bella quando dormiva – lo era sempre, a esser sinceri, ma quando si abbandonava a lui lo era più di ogni altro giorno, più di ogni altra volta in cui si era assopita, tanto da fargli pensare che se avesse potuto l’avrebbe osservata per intere ore.
E a volte si ritrovava a farlo davvero; nel silenzio della sera, quando la stanchezza aveva la meglio ed era certo che lei non potesse accorgersene, perlustrava il suo volto e catturava tutti i segni del piacere che le aveva dato, scorgendovi una felicità di cui non finiva mai di stupirsi.
Perché lo voleva davvero – lo amava davvero.
Anche il suo sonno lo diceva.




『167 parole | Prompt: Delphinium ‘Amore sincero’
Prompt: Silence - Oh, Darling, Where've you been?



Note dell'autrice
*Questo è il terzo capitolo, ma con un fiore che non è legato a nessuna delle iniziative qui citate - peccato, ma ad ogni modo mi ispitava troppissimo e... tornando alla raccolta: sto pubblicando un capitolo all'anno - come far schifo, insomma.
• La flashfic è a stento una flashfic, ma andava talmente bene di questa brevità che mi sono detta 'perché no?'. Tanto rientra nella categoria.
• Questa è finalmente dal punto di vista di Naruto, ove le altre due erano principalmente dal punto di vista di Hinata; inoltre, può benissimo ricollegarsi alla flashfic precedente, è un 'dopo' molto a tema. Si passa dalla passione alla dolcezza che ne consegue. Mi piace molto come momento.

Anyway! Come state? Non aggiorno in questo fandom dal 2016. Perché? Forse mancanza di ispirazione, ma mancanza di ispirazione su Naruto, altrimenti mi trovate nel fandom di Harry Potter con una long e una raccolta - se vi va di passare e vi piace Sirius Black, non mi schifo mica *coff*.
Tornando a noi: molto probabilmente tornerò per aggiornare quando troverò prompt adatti, ma non disperate: ci sarò sempre per un po' di NaruHina!
Ringrazio coloro che hanno commentato i precedenti capitoli e coloro che hanno messo la raccolta tra i preferiti, le seguite e le ricordate. 
Un bacione,

Mokochan



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Capitolo 4
*** #4. Giacinto [Era semplicemente bella, e al diavolo il perché] ***



Era semplicemente bella,
e al diavolo il perché
#giacinto





Hinata stava restituendo un kunai a un ragazzino quando Naruto la vide. I suoi capelli corvini erano legati in una coda bassa, delle forcine eleganti a tenerle in ordine alcune ciocche ribelli, e portava un abito leggero tipico dell’estate.
Non sarebbero andati in missione per qualche giorno. Vacanze a sorpresa, avevano detto loro, e Naruto ne aveva gioito, poiché avrebbe potuto passare altro tempo con la giovane Hyuuga. E ora eccolo lì, pronto a incontrarla, ma imbambolato a fissarla.
Hinata era bella in un modo del tutto sconosciuto a Naruto. Certo, riconosceva ci fossero ragazze ben più belle di lei, eppure ai suoi occhi nessuna reggeva il confronto. Forse perché provava amore per lei come non l’aveva mai provato per nessuno; forse era semplicemente qualcosa che non poteva essere definito, come i sentimenti, e a guardarla non avrebbe saputo dire cosa lo attraesse davvero, se la sua bellezza esteriore – morbida e accogliente – o il suo carattere calmo ma deciso.
Sapeva solo che Hinata era bella, e avrebbe voluto toccarla in ogni istante, sentirla premuta contro di sé, sentire il suo cuore e i suoi respiri lenti, la sua voce piena di certezze e consigli fatti di una maturità che a lui era estranea.
Solo – soltanto – sentirla, sempre, in ogni momento.
«Naruto-kun?» La voce di Hinata lo riportò alla realtà, e Naruto si rese conto che il bambino era andato via e la ragazza lo guardava in tralice, la perplessità nelle iridi lilla. Pericolosamente vicina, terribilmente attraente.
«Scusa» rispose allora Naruto, grattandosi la nuca, una mezza risata piena di imbarazzo e il cuore gonfio di parole e sentimenti. «Stavo pensando.»
«A cosa?» domandò Hinata, curiosa.
E Naruto, una timidezza fatta di disagio, non riuscì a rispondere altro che: «Non lo so.»
Hinata rise – una risata leggera e delicata. «Quindi pensavi al nulla?»
«Forse» disse Naruto, e le sfiorò una guancia con le dita. «O forse pensavo a te.»
Un rossore sulle gote, un sorriso dolce in risposta.
E, mentre camminavano l’uno accanto all’altra per le vie del villaggio, Naruto si disse che era semplicemente bella, e al diavolo il perché.





『 350 parole | Prompt: Giacinto bianco, ‘Bellezza’  |  Tabella colori - Challenge dei Fiori di Torre di Carta


Note dell'autrice
Questo è il quarto capitolo, ed è ispirato al Giacinto bianco. Ormai prendo prompt da challenge varie ed eventuali - sempre sui fiori (mi piacciono i fiori, sì).
• La flashfic è a stento una flashfic anche in questo capitolo. Però è venuta così breve poiché non necessitava di andare oltre per numero di parole.
• Di nuovo il punto di vista di Naruto. Potrei fare due capitoli per lei, due capitoli per lui. A seconda di come mi gira.

Salve! Eccomi per l'aggiornamento annuale (faccio schifo, lo so, mi attendono miriadi di pomodori D:). Che poi non voglio mai aggiornare una volta all'anno, eppure aggiorno una volta all'anno. Sono un'autrice pessima (poi la gente finisce per dimenticarmi, alla faccia dei dodici anni passati in questa sezione lol). Anyway, come ve la passate? Spero bene. Naruto è finito da tre secoli, eppure c'è ancora gente che ci scrive. Io sono ancora qua, anche se non sempre, però ci sono. Vabbeh, sto divagando. Spero che questa cosina vi sia piaciuta, e vi ricordo che mi trovate attiva nel fandom di Harry Potter con la Long-Fic Looking too closely.
Inoltre, ringrazio Emmevic che ha recensito il precedente capitolo, e le  8 persone che hanno messo questa raccolta tra i preferiti,  quell'unica personcina che l'ha messa tra le ricordate e le 13 persone che l'hanno inserita tra le seguite e che ora mi staranno guardando picchiettando sull'orologio come per dire: "Massì, aggiorna ogni morte di papa" *pomodori pronti al lancio*. Ehm, okay, direi che è ora di fuggire D:
Un bacione,

Mokochan




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Capitolo 5
*** #5. Dafne [Distante dal passato] ***



Distante dal passato
#dafne





Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo

[...]  Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.


Sfiorando con le dita quell’altalena solitaria, Hinata pensò a tutte le volte in cui aveva visto Naruto dondolarvisi, i bambini che lo osservavano da lontano perché i loro genitori li avevano invitati a non interagire con lui – impauriti, ignoranti, preda di quei pregiudizi legati a storie di mostri e guerre e sangue.
Lei per prima era stata cieca.
Come tutti gli altri si era tenuta distante, senza mai riuscire a muovere più di un passo nella sua direzione, bloccata da una timidezza di cui liberarsi era stato difficile, persino impossibile. Poi qualcosa era cambiato – una parte di lei era maturata, il suo io di ninja aveva scelto di muovere dei passi, a costo di sacrificare tutto di se stessa.
Aveva trovato il coraggio contro qualcuno che l’avrebbe sicuramente uccisa se la fortuna non le fosse venuta in soccorso¹.
Hinata si sedette sull’altalena, osservando pensierosa i bambini che correvano lì attorno, inseguiti da Shino, insegnante severo solo in apparenza, ben più portato coi piccoli di quanto creduto dalla maggior parte delle persone.
Lo salutò con una mano e un sorriso complice riservato soltanto a lui e Kiba, compagni di team, amici insostituibili; persone preziose.
Fu allora che intravide Naruto percorrere il viale esterno in compagnia di Shikamaru, i fiori di ciliegio che cadevano leggeri attorno a loro, piccoli vortici rosati spinti da una dolce brezza.
Proprio come quando era bambina, si limitò a studiarlo da lontano, non vista – ladra consapevole di attimi rubati
– accorgendosi di quanto lui fosse cambiato.
Entrambi erano cresciuti, erano adulti, lo sapeva; lui era più alto, le sue spalle erano più larghe, i suoi occhi più maturi, i suoi sorrisi grandi ma carichi del peso delle esperienze passate. E lei? Lei era la medesima ragazza, solo un po’ più alta, più donna nelle forme, più coraggiosa per volontà; e perennemente in difetto, ancorata a rimorsi nati da scelte codarde.
In bilico su una corda, pronta a scivolare.
Gli occhi cerulei di Naruto si spostarono d’improvviso da Shikamaru e incontrarono i suoi.
Una strana emozione gli attraversò il volto, notandola seduta su quell’altalena, e Hinata si chiese se vederla lì lo addolorasse. Se le immagini di una solitudine immeritata pesassero sul suo cuore anche in quel momento.
Corse verso di lei, pochi balzi fino a raggiungerla, e afferrò le due corde a cui era saldamente aggrappata, facendola ondeggiare.
«Perché sei seduta proprio su questa altalena?» le chiese tutto d’un fiato, curioso, incerto, come se quella domanda avesse preteso di uscire dalle sue labbra.
Hinata abbassò lo sguardo per una frazione di secondo, una ciocca di capelli corvini le sfiorò una guancia, e quando sollevò gli occhi lilla disse: «Perché mi ricorda quanto sono stata sciocca.»
Naruto si inginocchiò di scatto, sempre tenendosi alle corde di quell’altalena malandata. «Non lo sei mai stata!»
La determinazione con cui lo disse la sorprese – le fece provare il desiderio di stringerlo a sé.
Poi si affacciò il rimorso, prepotente, divorandola dall
interno.
«Eppure... non ti saresti sentito meno solo se non mi fossi limitata a guardarti da lontano? Se non fossi stata così debole?»
Naruto esitò, poi emise uno sbuffo, le guance gonfie di un disappunto che lo fece tornare per un attimo quel temerario dodicenne desideroso di dimostrare a tutti di valere qualcosa.
Che urlava, costantemente, io sono qui.
«Il passato è passato» disse infine il ragazzo, «e non mi interessa cambiarlo. Io sono con te ora. E sono felice. Sono felice di come eri e sono felice di come sei.»
Perché la desiderava così e non la voleva in nessun altro modo.
Poi Naruto spinse giocoso l’altalena, allontanò ridendo Hinata e, quando la ragazza tornò da lui rischiando di cascare in avanti, l
afferrò per la vita e le strappò un bacio.
Creando una nuova immagine, distante dal passato, legata al presente, priva di rimpianti.






『 634 parole | Prompt: Dafne, ‘Non ti vorrei in nessun altro modo’ | Tabella dei fiori  - Challenge dei Fiori di Torre di Carta


Note dell'autrice

(¹)Si fa riferimento allo scontro contro Pain.
Questo è il quinto capitolo, ed è ispirato alla Dafne, chiamata anche lavanda d'oriente.
• La poesia con cui si apre il capitolo è di Neruda - again, contando che anche il capitolo #2 contiene una sua poesia.
• Questa volta ho postato una one-shot! (okay, è poco più di una flashfic, ma chissenefrega)
• Punto di vista di Hinata, perché mi mancava scrivere di lei.

Salve! Eccomi per l'aggiornamento annuale (o decennale, quanti anni son passati? D:). Okay, basta, questa battuta l'avevo fatta anche nel duemilaenonricordocheannofa.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, e vi ricordo che mi trovate attiva nel fandom di Harry Potter con la Long-fic Looking too closely *pubblicità progresso* E altre fanfic sempre nel fandom di Harry Potter. Da quando Naruto è finito, l'ispirazione è poca per questo fandom, ma con Harry Potter è scoccata di nuovo la scintilla. Evvabbeh.
Anyway, ringrazio ecila94hina che ha recensito il precedente capitolo (è una lettrice storica di alcune mie storie e sono contentissima di aver potuto di nuovo vedere un volto noto ** grazieeee!) e coloro che hanno soltanto letto e magari hanno apprezzato questi piccoli momenti tra Naruto e Hinata. Un bacione,

Mokochan




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